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Full text of "Specchio delle scienze, o, Giornale enciclopedico di Sicilia"

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ACADEMY OF NATURAL SCIENCES 


OF | 


PHILADELPHIA. 
Presented by EDWARD WILSON:—18 


Not to be loaned on any condition. 


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‘SPECCHIO DELLE SCIENZE. 
| O 
GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA 


DEPOSITO LETTERARIO 
DELLE MODERNE COGNIZIONI ; SCOPERTE, EB 
OSSERVAZIONI SOPRA LE SCIENZE ED ARTI 


E particolarmente sopra la Fisica, la Chimica, la 
Somiologia, l'Agricoltura; la Medicina, la Legis- 
lazione etc. 

Scritto dal Signore 


OSS RAPINE SOWE 


TOMO SECONDO 


PRIMA ANNATA E sECONDO SEMESTRE; 


Instruire utilement, est le but où j aspire 


=== 


PALERMO 
Dalla Tipografia di Francesco Abate ‘Qm.' Domenice . 


1014. 


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SPECCHIO DELLE SCIENZE. 
10) 
GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILTA, 


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MTOM. IT. 1. LUGLIO 1814. _ NUM. VII. 


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SAGGI ORIGINA,L;I. 


IDROGRAFIA. 


Nuova divisione delle Acque del nostro Globo, 


de;; studio dell’ Idrografia si deve dividere in tre parti 
a norma delle tre diverse sorti d’ acque che racchiude il 
nostro globo; cioè i Mari, i Laghi ed i Fiumi, e que- 
ste parti si chiameranno Zalassografia , Dimnografia e Pos 
famografia + 
1. Parte, TALASSOGRAFIA. Il Mare o Oceano è pro- 
priamente unico, giacchè circondai due Continenti, ma si 
può nondimeno dividere a motivo della sua situazione e 
delle sue ondolazioni : queste due designazioni produco- 
no gli Oceani ed i Golfi. Gli Oo sono quattro, l° 
Artico, if Grande , 1 Intermedio e l’ Australe, ognuno 
de’ .quali racchiude 3. parti. 

L° Oceano artico eirconda il Polo boreale e si divi- 
de in Mare Polare, Mare del Nord e Mare glaciale. 

Il Grande Oceano. giace tra 1’ Asia e 1’ DURA si 
divide in Boreale, Agi e Pacifico, 

L’Oceano ‘intermedio trovasi trà l’ Europa, VAfris 

AZ 


ca e l America, si divide in Atlantico, apicale e Me 
tidionale . 

L'Oceano australe giace tra il Polo australe e le rrell 
punte continentali rachide 3 parti concentriche, ib 
mare frigido y il mare antaritco $ ed il mare congelato | 
o innacessibile» Qzuuno poi di questi Oceani si sottodi= | 
viderà in Regioni o Mari secondari + di 

I Golfì sì dividono in aperti, in Canali, i: in ; Meditendi 
ranei ed in Epinesi , i secondi sono uniti agli Oceani, 
dagli stretti, e gli ultimi ne sono divisi dal catene dU 
Isole + Tutti poi ito dei minori solfi o Baje. i 

I principali Golh aperti, sono 1. il gran Golfo @. 
Mare Indiano che racchiude i Golfi di Bengalo , d' Oman 
&c., i Canali di Mosambico , Malaca &c. î Mediterranei 
nominati Mar rosso e Mar Palco &c. 2. il Golfo di 
Guinea, 3. il Golfo di Cook, 4. il Golfo di California y 
5. il Goifo di Baffino y il Golfo di Gascogna &e. 

Trai principali Ganali basta annoverare il Canale 0 
Mare della China, quello del Giappone, quello della Ma= 
nica y-quello della Sonda, quello di Bering, quello dî 
Magellano &c. d 

I Golfi o Mari Mediterranei sono il Mediterraneo 
che racchiude il mar nero, il Baltico, il mar bianco 3, 
1 mare giallo, il golfo d’hudson &c. 

Finalingnie i Golfi epinesi sono , il Mare Caraibo 
che racchiude 1 golfi di Messico y Honduras, Darien &e 
Il Mare di Okotsk, il golfo di S. Lorenzo &e. di 

II. ‘Parte. DIMNOGRAFIA. I Laghi sono gli ammas= 
sì d’° acqua circondati e racchiusi nelle terre » qualunque. 
sia la loro estenzione : si dividono in Laghi a sbocco 
senza sbocco , ed entrambi si ragionano Poet parti del i 
Mondo ove sono racchiusi» 

I prncipali Laghi a sbocco sono quelli di Cinert 
Costanza , e Ladoga in Europa, di Baikal in Asia, 
Dembea in Africa, Ontario, Frie, Huron, Michigany 
Superiore e Nicaragua in Colombia &c. i 

Tra quelli senza sboeco i più rimarchevoli sono 
Caspio ed Aral' in Asia, Niger in Africa, Messico in Ci 
lombia , Titicaca in América rc, 


i 5 

II. Parte. POTAMOGRAFIA , Tutte le acque corsi- 
ve che irrigano la terra entrano nella categoria dei Fiu- 
mi, e questi sì dividono a norma del luogo ove sbocca- 
no, in tre ordini, cioè t. sboccanti in altri fiumi, 2. 
sboccanti nei Laghi, 3.sboccanti nei Mari, e questi or- 
dini si dividono nuovamente a tenore dei paesi dove cir- 
colano + wa 

I prindipali fiami del primo ordine sono in Europayg 
la Dordogna , la Marna, la Mosella, l Inn, 1’ Adige &c, 
in Asia, il Tigre, } Irtisch, il Sampù , Baramputa, 
Chambul &c.» in Colombia, Ohio y Missouri, Akansas 
tc. 

Quelli che sboccano nei Laghi sono particolarmente in 
Asia, il Volga, l’Aral, V Aras, il Tedzen &c. in Africa 
il Niger &c. 

È finalmente tra î fiumi maestosi che sì uniscono al 
mare basterà ricordare in Europa , il Tago, il Tamigi, 
la Sena, il Reno, 1’ Elba, il Pò; il Danubio &c.in Asia 
Vl Obì, il Jenisei, la Lena, V Amur, 1’ Hoan, lAva, il - 
Gange , l’ Indo &c. in Africa il Nilo; il Senegallo, la 
Gambia , il Zairo &c.; nella Golombia, il S. Lorenzo, 
I Hudson ; Potomak, Mississipi , Colorado , Bravo &c. nell? 
America , 1’ Orenoco , 1° Amazonio, S. Francesco, Para= 
guaì, S. Marta &c. 


GEOGRAFIA. 
Nuovo Planisferio del Sign. Ab. Mango 


Il Sign. Ab. Mango di Palermo avendo inventato un 
nuovo Pianisferio artifiziale per agevolare lo studio della 
Geografia, ed avendoci esibito il suo quadro 3 ci propo= 
niamo darne una succinta idea. 

Questo Planisferio viene diviso in otto parti uguali, 
dall’ equatore e da quattro meridiani distanti frà loro 90 
gradi, ed il primo frà quali passa per l’ isola di ferro, 
ciocchè produsse otto quadrati perfetti di go. gradi in 
ogni lato: L’Inventore gli ha dato i seguenti nomi. Al 
primo quadrato settentrionale che racchiude 1’ Europa è 


6 

parte dell’ Africa Iesogea , al secondo Epirogea e rac- 
chiude il Continente dell’ Asia, al terzo Bosforea perchè 
vi è il gran stretto trà | Asia e l’ America, ed al quar- 
to racchiudendo 1’ Anerica settentrionale quello di Pgin0r- 
mea. Riguardo ai quadrati meridionali chiama il primo 
vAmphitritea ove vi è I° Africa meridionale ,. il secondo 


Nesomega perchè vi si trova l’ Australia, il terzo Polme- 


sia, ed il quarto Chersonesia, che racchiude 1° America 
meridionale. i 

Osnuno di questi quadrati viene poi diviso in 4 zone 
e 16 regioni uguali; ogni zona racchiude 22 gradi e mez- 
zo di latitudine , la prima o la più vicina all’equatore 
si chiama zona tropicale , la seconda zona calda , la ter- 
za zona temperata e la quarta zoua polare : si distinguo- 
no colli epiteti di settentrionali e meridionali le. zone 
sopra o sotto l’ equatore. 

Le Regioni sono dei quadrati di. 22 gradi e mezzo 
di longitudine e latitudine , il loro numero totale è di 


1285 ognuno porta il nome del principale paese che rac- 


chiude. 
L’Autore di questo nuovo Planisferio pretende che 


con questa regolarità di divisione, la gioventù concepi- 
sea meglio la forma e la situazione rispettiva delle varie 
parti del globo, potendo più facilmente raguagliarsi tut- 
ti i paesi nelle loro rispettive regioni che rammentarsi i 
gradi loro di latitudine e Fongitudine: E benchè egli 
confessi che sia intieramente artifiziale, nondimeno si po- 
trebbe rerfdere più naturale. con applicarne it metodo al- 
la sfera; ma allora perderebbe necessariamente la regola- 
re quadratura e le regioni come le 8. parti della sfera 
dovrebbero diminuire in larghezza a misura del loro av= 
vicinamento ai poli. 


BOTANICA, id 


Descrizione di una nuova pianta Siciliana, Sapona- 
ria Sicula. 


SAPONARIA SICULA. Foliis radicalibus cespitosis 
spathulatis uninervis , caulinis oblongo-cuneiformibus 5 
floribus subfastigiatis, calicibus cylindricis piloso-viscidis, 

Descrizione. Radica perenne, cilindrica, squamosa 
al collare. Foglie radicali numerose cespitose, petiolate, 
glabre, spatolate , bislunghe, acute, uninerve . Fusti due 
a sei decumbenti o drizzati, cilindrici, semplici, nodo- 
si, glabri; colle foglie caulinari sessili opposte, bislun> 
ghe-cuneiformi, acute, glabre, più corte degl’ interno= 
di. Fiori terminali quasi fascicolate o un poco spicate, 
al numero di tre sino a nove, quasi sessili; calici cilin- 
drici senza strie, ma pilosi-viscidi, e 5-dentati: petali 
rossi col lembo più corto del calice, e profondemente. 
obcordato. 

Sinonimia . Lychnis alpina, humifusa, Caryophylli 
folio, Saponaria siculae flore rubro. Cupani Hort. Ca- 
îhol. pag. 119. Bonanni Ed. Panph. Sicul. tab. 167. 
fig. sr. 

Lychmis alpina humifusa, caryophylli facie, sapona- 
ria siculae floribus purpureo rubris. Cupani Bisi Si 
cul. II. tab. 139. fig..1. — Rafin. ed. tab. 98. fig. 1. 

Saponaria cespitosa. Raf. Statist. Sic. pag. 27. 

Osservazioni. Questa pianta alpina nasce nella re-. 
gione discoperta del Monte Etna, e sopra la cima dei 
Monti Nebrodi o Madonie, l’osservai in fiore nel mese 
di Luglio. Hà alquanto somiglianze colla Saponaria bel- 
lidifolia e la S. Cespitosa di Smith; ma la prima di queste 
nie differisce dalle foglie ondolate e trinervate , fiori gial- 
li capitati e petali intieri, e la seconda dai fusti unis 
fiori e calici glabri colla base constritta. Io l’avevo ac- 
cennata sotto il nome di S. Cespitosa nella Statistica fi- 
sica di Sicilia; ma questo nome essendo già stato idato 
ad un altra specie nella Flora Greca, hò dovuto cam- 
biarlo. 


8 


Osservazioni critiche sopra un nuovo opuscolo botanico. 


L’opuscolo del quale impugno la critica porta il se= 
guente titolo , Sfrpium rariorum minusque cognitarum in 
Sicilia sponte provenientium Descriptiones, nomullis ico- 
nibus auctae s auctote Antonino Bivona Bernardi. Mani- 
pulus I. Panormi 1813. 18. pagini e 2. tavole.» 

Benchè questo manipolo porti la data del 1815, 
non fù stampato che il mese scorso: vi sono descritte 
solamente sei piante, tre delle quali sono delineate nel- 
le tavole. Ecco i loro nomi, Carduus argyroa s Vicia leu- 
cantha y Orobanche fetida, Orchis brancijorti, Anthoxan= 
thum gracile e Burkausia lhyemalis , queste tre ultinze 
sono figurate. 

Due di queste piante cioè I’ Anthoranthum. gracile 
e la Barknusia hyemalis erano già state compitamente 
descritte dallo stesso autore nel Giornale di Palermo an= 
‘no 1810, ed oggidì vengono presentate come affatto nuo- 
ve, dimenticandosi l’ autore di citare le sne proprie de 
scrizioni! La Vicia leucantha è una specie muova; ma 
porta un nome pessimo giacchè non hà i fiorì bianchi e 
vi sono altre specie congeneri che hanno veri fiori bian- 
chi, cosicchè fà da me chiamata 7. bivonea nel mio Epi= 
tome di scoperte somiologiche , nello stesso opuscolo vie- 
me accennato l’Orchis branciforti di Bivona colnome più 
espressivo di O. bipunctata a motivo dei due punti rossù 
situati alla base del labello e ben espressi nella figura di 
Bivona. 

Il Carduus argyroa è una pianta nuova benchè co- 
munissima nei contorni di Palermo, anzi in quasi tutta 
Ja Sicilia; ma l'Orobanche fetida fa già descritta e fi» 
gurata da Desfontaines nella Flora atlantica ed altri au- 
tori ; sarà forse ancora la mia O. purpurea ( Caratteri di 
N. G. e N. Sp. di Sicilia): questo non sarebbe il solo 
errore deli Opera dove fù descritta, ne darò probabilmen- 
te la critica un giorno, non avendo vergogna di confes- 
sare simili errori, giacchè il riconoscerli addita al certo 
un miglioramento di dottrina. 

Le Descrizioni di queste sei piante sono buone, le 


loro definizioni caraferistiche e le 5 fisture esatte , ben- 
chè semplicemente contornate; ma le osservazioni sopra 
egnî pianta sono veramente puoche e mancano sempre del 
paragone colle specie vicine. Ci rincresce inoltre il caro 
prezzo dell’ opuscolo, se l’ autore seguiterebbe così la de- 
scrizione delle piante Siciliane, l’iutiera Flora costereb= 
be più di onze sessanta! 


CC _______. E 


METEOROLOGIA 
Fenomeno elettrico osservato supra il Monte Etua: 


Due Viaggiatori Inglesi i Signori Lanfear e Tupper 
‘avendo salito sopra il Monte Etna alli 2 di Giugno 18143 
furono sorpresi nella Regione discoperta la quale era in- 
îieramente coperta di neve, di una tempesta di neve e. 
tuoni, cadendo questi intorno a loro. In tale stato si 
sentirono ambidue (ed anche la loro guida) elettrizzare 
maturalmente, gli fischiavano 1° orecchie, gli duoleva la - 
faccia ed il capo , gli arricciavano i capelli &c.; mala 
più singolare circostanza da essi osservata si è che alzan- 
do una mano nell’ aria, vi si produceva intorno un 'fi- 
schiamento o romoreggiamento , 11 quale si modulava in 
diversi tuoni ed inflessioni a misura che la muovevano, 
îa voltavano o dimenavano le dita, comecchè il. fluido 
elettrico avesse con forza e strepito ‘entrato ( o uscito } 
mel loro corpo pel mezzo di questo naturale conduttore . 
Conviene rammentarsi che camminavano sopra la neve. 


LETTERATURA 


Quadro delle Instituzioni letterarie e scientifiche: 
della Città di Londra nel 1813. 


Avevamo promesso nel nostro 1. numero di dare ue 


Tom. II b 


40 

simile quadro 5 feliei noi, se potessimo fare nascere i 
desiderio d’imitare in così lodevole riguardo la capitale 
dell’ Inghilterra: Palermo conta almeno il quinto della 
popolazione di Londra e non hà neppure una vera socie— 
tà letteraria (presentemente una buona basterebbe ) , chi 
ne ha la colpa, le circostanze, l’amministrazione, o la pi- 
grizia nazionale ? d 

1. La Società Reale fù instituita nel 1663, si occu-. 
pa delle Scienze esatte e fisiche; hà per mecenate il Rè,, 
per presidente il Cav. Giuseppe Banks , e per segretario. 
il Cav. Humphrey Davy, il celebre chimico : due consi- 
gli la dirigono ed ì suoi socj ( o compagni ) sono nu- 
merosissimi . 

2. La Società degli Antiquarj fondata nel 175r, hà 
parimente il hè per mecenate, il suo presidente è il Cavo 
Englefield ed il Segret. il Sign. Niccolò. Garlisfe .. 

3.,It Museo britianico stabilito nel 1753, racchiude 
una preziosa collezione di Storia naturale , un? altra di 


antichità e numismatica , ed una richissima Biblioteca 


di Librì e manoscritti; egli è stato molto accresciuto da; 
donazioni private e compre pubbliche; hà 43 direttori +. 

4. La Società degli Adelphi fù instituita nel 1755 $ 
e hà per iscopo l’încoraggìmento delle arti, delle mani= 
fatture e del commercio 5 Presid. H Duca di Norfolk, Se» 
gret. Dott. Carlo Taylor, hà 15 Vice-Presidenti e 9 co= 
amitati permanenti cioè 1. di Agricoltura. 2. delle belle 
arti. 5. delle manifatture. 4. di Chimica, 5. di Mecca= 
nica. 6. di Commercio, e delle colonie, 7. di Corrispons 
denza, 8. deì Conti, e 9g. delle cose: miscellanee .. 

5. Società degli Artisti Inglesi stabilita nel 1765. 
Presid. Sign. Paye , Vice Pres. Sign. Hodgson, Segret. 


Sign. Wright: vi sono 2t direttori , cioè 12. Pittori, ® 


Scultori, 2 Architetti e 4 Incisori. 

6. Real Accademia delle Arti instituita nel 1768, 
dà il Rè per mecenate; Presid. Sign. West, hà dei Pro- 
fessori d° Architettnra , Perspettiva, Pittura, Scoltura &c.. 
2 Segretar] , 2 uditori, 1 bibliotecario, un (gh, &ca 
Racchiude 35 Accademici , e 24 Associati tra quali 6 
imcisori. 


È di 

m. La Società degl’ Incisori, dà per mecenate il Prin- 
:cipe di Galles, Presid. il Cav. Francesco Bariolozzi, Se- 
gret. Sign. Tomaso Milton. 

ali iso degli Pittori ad ‘acquarella stabilita 
nel 1804, Presid. Sicn. Giov. Glover, Segret. Sign. Ro- 
berto -Hills; ia inoltre 1 tesoriere, un comitato di 
4 membri, :12 membri e 7 socj esibitori . 

La Società degli Architetti fù fondata nel 1806; 
hà 20 membri, trà quali il Sign. Gius. Woods è Presid. 
‘ed il Sign. Busby segretario. 

CESENA 
1773, ì suoì uihziali sono 1 Presid. Dott. Pinkard , 4 
Vice presidenti, 1 l'esoriere, 1 Bibliotecario, 3. Segre- 
tar}, ( quello per la corrispondenza estera è il Dott. ©. 
Taylor.), 1 Cancelliere ed un Consiglio di 31. membri. 

11. ll Collegio Veterinario IRLUalo nel 1791, perla 
‘riforma e perfezionamento dell’ Arte Veterinaria, e dei 
maniscalchi; Presid. Il Duca di Northumberland , te 
Vice-presid. “tutti nobili, : Profess. 1 Tesor. edi Segret. 
Sign. R. C. Webb. 

12. La Deputazione ( o il Comitato ) d’ Agricoltu- 
a, fù stabilita nel 1793 a spese della Nazione per in- 
wicilare e perfezionare l’ Agric. inglese: il Rè n° è me- 
cenate s Presid. il Cav. Giov. Sinclair, Segret. il famoso 
Arthur Young con 4oo. lire sterline di salario. annuale; 
ba poi 3 Vice-presid. 1 tesoriere e varj Sotto-sesretarj e 
scribenti.. PRG 

13. La Società Brittannica che hà per iscopo d’in- 
‘coraggire le Pescherie e di migliorare le Coste marittime 
del Regno fù stabilita nel 1786 e hà per Presid. il Con 
te di Bredalbane -e per Segret. il Sign. Saltoun. 

14. Il Lyceum medicum londinensis hà 6 Presidenti, 
1l Tesoriere, Bibliotecario e Segret. è il Dott. Roberto 
Hooper. 

15. La Società Linneana fù fondata nel 1788. e die 
plomata nel 1802, hà per oggetto tutti irami della Sto- 
ria naturale, il Presid. è il Dott. Giac. Eduardo Smith, 
ha 4 Vice-presidenti, 1 Segret. Sign. Alessandro M° Leay, 
z Tesoriere, I Bibliotecario e dei numerosi s$0c]» 

b 2 


12 

16. La Socîetà mineralogica fù stabilità nel 1799; 
Presid. Sign. Arthur Aikin, “Segret. Sign. W. H. Pepys, 
hà un Ioni ti di 14. membri. 

17. La SEO geologica, hà per Presid. Sign. Gior= 
zio Greenough e 3 Segret. trà quali quello per Cla coris= 
pondenza estera è il Conte di Bournon. 

18. La Società entomologica fondata nel 1806. con- 
siste in 24 membri, Presid. Sign. Haworth, Segret. Sign. 
Giov. Sarr. 

1g. La Società matematica stabilita nel 1717, Pie 
sidente Sig. Giov. Crossley , Sesret. Sign. Giac. Staunton + 

Ho. Ta IScgera ai colei fù Trgnusia nel 1804, 
bà 1 Presid. e 3 Vice-presid. il Segret. è il Sign. R. A. 
Salisbury. 

21. La Società per ricercare cognizioni scientifiche 
fù anche instituita nel 1804, il Segret. è il Sign. J. Sax 
vage » 

22. La Società medica e chirur gica stabilita nel 18059. 
Da 15 Vice-pretid. il Presid. è il Dott. Matteo Baillie , e 
hà 3 Secretarj, quello per l’ estera corrispondenza è il 
Dott. Alessandro Marcet 

25. La Deputazione per erigere i monumenti nazio» 
nali fù scelta nel 1802; hà r Presid. rr Deputati, 1 Se4 
gretario e 4 Artisti. 

24. Il Museo Hunteriano con 28 direttori. 

25. La Reale Instituzione fù diplomata nel 1800 ed 
accresciuta nel 1810, Dà per iscopa dì difondere le cogni= 
zioni con fare dare delle pubbliche lezioni a degli eminenti 
professori &c. Mecenate il Rè, Piesid. il Conte di Win- 
chelsea, vi sono 13 direttori, 1 Vice-Presid. r Tesorie- 
re, 2 Segretar] E Segret. estero Sign. Giov. Hinckley, $ 
bibliotecar] e 5 professori dì China ( Davy ) d’ Astro= 
nomia , di Bouhita ( Smith ) di Storia e ‘Poesia, e di 
Perspettiva » 

26. L° Instituzione Brittannica data def 1805, hà 
per Presid. il Principe di Galles, 4 Vice-Presid. 13 Dî- 

rettori, 20 Visitatori, 1 Tesoriere, 1 Segret. ed 1 Guar= 
diano. 

27. L° Insiituzione di Londra, fondata nel 1805: Ità 


15. 
» Presid. Sign. Giorgio Hibbert, 3 Vice-Presid. 18. Di- 
rettori, 10. Visitatori, 5 Uditoriz 1 Bibliotecario , + 
Segretario, 1 Tesoriere, 1 Consigliere, 1: Sollecitatore ,. 
e 2 Assistenti. i 

28. L° Instituzione di Russel, stabilita nel 1807, hà r 
Presid. il Conte di Chichester, 12. Vice-presid. 24 Diret= 
tori, 4 Uditori, 1 Segr. 1 Bibliot. &c. 

29. L° Instituzione di Surrey data del 1808, il Pre= 
sidente è il Duca di Glocester; hà 6 Vice-presid. 8 di- 
rettorè, 3 Deputati, 2 Professori, di Fisiologia, Astro= 
nomia e Filosofia Mecanica &c. 

30. La Biblioteca di Westminster , Presid. Conte di 
Moira, ro Vice-presidenti, 7 Deputati, 1 Tesoriere, 3 
Segretario . 


SPA-FIS TECA, 
Popolazione della Sicilia è 


La Popolazione di una nazione è quasi sempre la 
più certa prova della sua potenza, ed il punto: più sicu= 
ro di paragone per acquistare la cognizione e la certezza 
del suo stato ftorido, e della sua ricchezza ; igiacchè la 
wera ricchezza deriva e scaturisce dal lavoro, ed ilmag» 
gior lavoro 5’ eseguisce dove esistono più braccia. Non 
bò in mira di ricercare minutamente quale sia stata la 
Popolazione della Sicilia in tutte 1’ epoche della sua Sto= 
yia antica e moderna, ne quali siano state le varie ca- 
gioni delle sue numerose variazioni; queste ricerche ap- 
partengono piutosto ad una Storia Filosofica; ma darò 
una Tavola autentica di queste variazioni divisa in tem- 
pi certi ed incerti, e quindi un raguaglio metodico del- 
la Popolazione presente . Dalla Tavola delle variazioni sì 
scorgerà che la Popolazione è sempre stata. maggiore» 
nell’ epoche felici, ed allorquando } Agricoltura edil Gom- 
amercio, sono. stati, floridi;. ma che al contrario quando un 
Governo oppressivo o un’ Amministrazione viziosa ed igne= 


44 


rante hanno trascurato queste sorgenti di ricchezza, © 
quando delle Guerre desolatrici o delle misure nocive ed 
impolitiche hanno oppresso tutta Ja Nazione, la Hopola= 
zione hà invariabilmente diminuito» 


Tavola «di Popolazione in tempi incerti. 


1. Nell’ Epoca Sicola 
2. Nell’ Epoca Greca 


3. Nell? Epoca Romana 
4. Nell’ Epoca -d’ Augusto 


5. Nell’ Epoca Gotica 


6. Nell’ Epoca :Saracena 
7. Nell’ Epoca Normanna 


S. Nell’ Epoca Arragonese 


‘circa 


Te 


T. 
To 
Io 


500. 


000. 
000. 
500. 


000. 


500. 
200. 
000. 


Tavola di Popolazione «in ‘tempi certi. 


Nel 1501 488. 500. 
Nel 1548 ni. 560. 
Nel 1570 788. 362. 
Nel 1583 Sor. 4or. 
Nel 1595 750. 770. 
Nel 1615 857. 699. 
Nel 1625 859. 221. 
Nel 1656 1. 034. 743. 


Nel 


Nel 
Nel 
Nel 
Nel 
Nel 
Nel 
Nel 


1642 
1653 
1681 
1714 
1754 
1799 
1798 


I. 
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DOO. 
‘000. 
000, 
@00 


888. 
875. 


025. 
100. 
200. 


25. 


IT. 6095 
1814:circa I. 800. 


062. 
742 
760% 
000. 
000, 
000. 


556. 


‘000% 


La Popolazione attuale è dunque maggiore, che non 
è stata da circa duodici Secoli, ciocchè prova runa certa 
floridezza dell'Isola 4 ed uno stato di miglioramento. 
Questo felice stato proviene da diverse fortunate :circo- 
stanze, e particolarmente -dall’incoraggimento dato all’ 
Agricoltura ed al Commercio , csecudoni tolti alcuni de- 
gl’ impedimenti che epprimevano queste utili professioniy 
dagli effetti già sensibili della nuova Constituzione, e di 
una migliorata amministrazione, dalla presenza di una Cor- 
te ed una generosa Arinata alleata ; dalla felice circostan» 
za di non essere mai stata la Sicilia, da quasi un Se 
‘colo, il teatro della guerra &c. 


15 

Questa Popolazione di 1. 800. o00. Anime, divisa 
dal numero di miglia quadrati che racchiude la Sicilia 4, 
cioè 11500 , dà quasi 197 anime per miglio quadrato , 0 
470 anime per legha quadrata di 20 a grado, delle quae 
li l'Isola racchiude più di 3800 : locchè è molto consi 
derevole, paragonato colla popolazione di molti. luoghi 
a’ Europa. 

Trà queste 1. 800. 000 anime , vi sono almeno: 
g20. 000: maschj e circa 880. 0co0 femine;s tutta questa 
popolazione si può dividere in 5 classi come segue, ri- 
guardo. ad età, cioè: 

r.. Classe, fanciullezza sino. a 10. anni eirca. 300. 000 
2. Classe, Adolescenza da 10: a 20. annicirca: 250. 000 


3. Classe, Gioventù da 20. a 4o anni 450. 000 
5. Classe, Maturità da 4o a 60 anni 300. 000 
5. Classe, Vecchiaja da 60 a 100 anni 400. 000 


T. 800. 000 


Cosicchè vi devono essere più di 200. 000. Giovani da 
20 a 4o anni in istato di portar le armi in caso d’oc- 
correnza + 

Riguardo però al rango civile, gli abitanti della Si- 
cilia sì devono dividere in 4 classi, chiamate in Sicilia 
Ceti. La prima classe o il Ceto Nobile, racchiude tutta 
la Nobiltà, cioè i Pari e Baroni titolari, Principi, Du- 
chi, Conti, Marchesi, e Baroni; i Cavalieri e Secondi 
geniti, oltre coloro che godono delle prerogative edono— 
ri della nobiltà, come quasi tutti i principali Giudici e& 
Ufficiali. 

La seconda elasse è il Ceto. Ecclesiastico; siede 
tutto il Clero, principiando dagli Arcivescovi , Vescovi, 
Vicar, Canonici, Benefiziali, Abati, Parrochi,  Sacer- 
doti, Cappellani, Diaconi &c. e terminando cogli nu- 
merosi Monaci, Eremiti, Monache: $8tc, 

Nella terza classe 0 Du Ceto Civile sono compresi tnit= 
ti.i Magistrati civili, gl’ Impiegati, i Giudici, gli Ave 
wocati. e Curiali li Negozianti Mercanti (e Sensali, d 
Notari, i Medici, gli Artisti, gli Uffiziali, ed i Proprie». 


26 
tarj o Possessori di Terreni, Case, Vitalizj è ed altre 
rendite &c. abi 

E nella quarta classe o Ceto Busso , Ta quale è ja 
più numerosa, deve. annoverarsi il rimanente del Popolo 
o tutti gli Artigiani, Agricoltori, Venditori a Minuto, 
i Marinari, i Soldati, i Servi, i Mendici &c. 

Io credo doversi stabilire come segue il numero di 
Anime compreso in ogni classe. 


1. CI. Nobiltà o Ceto Nobile circa 46. 000. 
2. Cl. Clero o Ceto Ecclesiastico . 54. 000) 
3. Cl. Gente Civile o Ceto Civile. 500. 000. 


4. Cl, Popolo o Ceto Basso. 1. 200. 000 


I. 800. 000 


Se alcuno mi chiedesse sopra quali. basi stabilisco 
questi risultati , risponderei sopra degli esatti calcoli, 
delle lunghe osservazioni e delle cognizioni approfon- 
dite . Allorchè un savio provvedimento ordinerà di 
rettificarsi la numerazione dei Siciliani, mi lusingo che 
i miei calcoli non saranno ritrovati molto diversi dall’ at- 
tuale popolazione 


PAOS'TIOR.1 ZOLA 


Brevi instruzioni sopra gli Arieti Spagnuoli o Merini. 
del Dott. D. Antonino Candela. 


Essendosi già introdotti in Sicilia alcuni Arieti Spa- 
gnuoli, mì sia permesso di consigliare ai miei concitta= 
dinì d' adoperarli a migliorare le greggi nostrali per mez* 
zo dell’ accoppiamento colle nostre pecore, nessun’ ostace= 
lo vi si oppone, in clima e suolo la Sicilia è quasi si= 
mile alla Spagna, altro non abbisogna dunque per riu= 
scirvi che esatezza in praticare poche facili regole, e fer= 
mezza e docilità nel eseguirle; l’ esecuzione ci procus 
rerà delle belle razze, e delle lane soprafine per potere 


1 
introdurre presso di noi le perfette manifatture di pani 
Janni. 

La prima regola da osservarsi è di ben diriggere la 
propagazione , per potere in 4 generazioni al più, otte- 
nere degl’individuì simili ai Tore padri. S’ ottiene questo 
con iscegliere le pecore di almeno anni due d'età e l° 
Ariete di 18 mesi compiti, vigoroso e ben nutrito. Se 
sì vorrà impiegare le pecore alla riproduzione sino ad ot- 
to o nove anni bisognerà risparmiarle dail” allattamento 
degli Asnellini, con ‘procurarli altre nutrici o. alimen- 
tarli con latte di Vacca o Capra, giacchè le gravidanze 
fatigano di gran lunga meno le pecore che la nutrizione 
dei loro parti. Bisognerà adoprarsi ogni volta l’ Ariete di 
pura razza Spagnuola sino alla quarta generazione ne- 
nostante le più lusinghiere apparenze nei prodotti; tutii 
i maschi dunque delle prime generazioni saranno castra= 
ti e le femine accoppiate coll’ Ariete di razza pura. Sa- 
rà opportuno tralasciare di mungere le pecore o sì potrà 
al più mungere molto moderatamente quelle che non nu- 
triranno i parti. 

Dal custodimento e dalla nutrizione dipendono es= 
senzialmente il miglioramento delle razze; per l’ignoran= 
za della custodia e per essere in $icilia la nutrizione ab« 
bandonata al puro caso, in questo crudo e lungo inver= 
no gran parte del nostro bestiame bovino e pecorino è 
venuto meno: come sperare danque miglioramento allor= 
chè possono perire tutto ad un tratto le generazioni? Io 
dunque consiglio che il sregge fosse garantito le notti 
d’ inverno Da un buono e sano ricovero, ossia da spazio- 
se ed aereggiate stalle, ventilate ed aperte da più parti 
e nettate giornalmente da ogni immondizia e lettame» 
Le Lettiere saranno composte di paglia o foglie d’ Alberi 
distese soprano strato di rena o terra secca, con tal 
mezzo s' accresce in gran copia il concime , il quale am- 
massato fuora ed a qualche distanza è utilissimo per à 
terreni argillosi. 

Il Giorno si terrà il Gregge all’ aperto all’ uso di Spa- 
gna e d'Inghilterra e nei tempi estivi potrà restarvi la: 
notte, purchè rimanesse in luoghi asciutti e salubri. IL, 

lom. iL. c 


\ 


48 


Custode non dovrà condurlo al pascolo che all’ innalzarsì. 
del Sole, facendolo pria pascere in luoghi asciulti o alti 4 
ed a misura che s° alza il Sole potrà scenderlo nei luo= 
ghi bassi. In caso di temporale o di qualche ardente ora 
estiva sarà opportuno ricovrarlo all’ ombra degli alberi o 
siepi, o nella stalla. Le chiusure siano. circondate di 
alte siepi, non già posticce come vedonsi negli orti e 
giardini di Palermo; ma formate d’ Arbustied Alberi bo- 
scosamente piantati; per somministrare ombra nel giorno 
e sicurezza la notte: tengansi dei Cani per guardar il sreg- 
ge dall’incursioni de’ Lupi ed adoprasi pure il mezzo ri= 
trovato dal Sign. Tessier , Capo della Commissione esecuti- 
va d’ Agricoltara di Francia ed Autore del celebre trat- 
tato sopra le Pecore Merini , qual è di porre in mezzo. 
l’ovile una pertica alta 27 o 28 braccia ( ro canne 
circa ) a cui vadì attaccata in cima una lanterna di lat = 
ta che racchiuda una fiaccola, con ivetri dipinti a. var]; 
colori : il pastore l’innalza ed abbassa con una. corda e 
wi pone VP olio senz? aprirla da un piccolo imbuto , che 
viene difeso da un coperchio a cerniera chiudendo 1° estre= 
mità superiore, per rìparar la pioggia. Questa lanterna 
che non consuma che 5 grani d’ Olio per notte spaventa, 
à lupi, e serve parimenti per fare lume al pastore per cu= 
stodire il gregge e cangiare il suo stabbio .. 

( sarà continuato ): 


== rc 


i —rr1r_m_ 


O P:U:S GO. L L.SC EL:EL, 


LETTERATURA. 


Premj decemnali concessi. dall’ Instituto di Francia 
nell’anno 1810. traduz. dal francese .. 


Il Governo, francese stabilì nel 1809, che per inco- 
raggire le scienze , Je lettere e le arti, vi sarebbe ognà 
dieci anni, da principiare dal 3810, una gran distribu» 


E > 1 
zione di premj decennali, al numero di 35, cioè 19 1) 
prima classe del valore di 10000 franchi ( 800 ‘oncie ). 
e 16 di seconda classe ie del valore di 5000 franchi 400 
oncie ), per la migliore opera pubblicata o eseguita in 
ogni ramo dì cognizione nel corso del :decennio antece- 
«dente: le opere esibite al concorso dovevano essere esa 
minate da un giurì composto dei Presidenti e Segretarj 
‘perpetui deHe quattro elassi dell’ Instituto di Francia, e 
qui;di giudicate dalla ‘Classe, la quale ne doveva dare 
il suo pubblico parere, con una critica raggionata delle 
opere che avrebbaro bilanciati i soffragi e di quelle che 
sarebbero coronate. Un tale stabilimento è gloriose per 
ia Nazione che l’ideò, e gli concede in qualche modo 
‘3a preminenza della Letteratura e della coltura. Daremo 
dunque un succinto raguaglio delle conclusioni delle clas= 
si, e dei risultati degli esami, ricavato dal ‘rapporte 
stampato dell’ Instituto5 dal quale si rileverà qual siano 
‘stati gli eminenti, ed i principali lavori letterarj della 
‘Francia nel principio di questo Secolo. 


I. Classe. Scienze matematiche e fisiche + 


7. Premio di 1. classe. Alla miglior opera di Geo= 
Îmetria o pura Analisi. Fù premiato il Calcolo delle Fun- 
zioni di Lagrange; ed il Trattato del Calcolo differenzia- 
le ed integrale di ‘Lacroix, meritò «na distinzione par= 
ticolare + 

2. Premio di 1. classe. Per la miglior opera d’ Astro 
Îmomia o Meccanica. Opera premiata » da Meccanica cele= 
ste di Laplace. Opere distinte. Tavole solari di Delam= 
bre, Tavole di Giove e Saturno di Bouvard , Architettu® 
ra idraulica di Prony. 

3. Premio di 1. classe. Alla miglior ‘opera di Fisiz 
ca, Chimica 0 Storia naturale. Premiata sla Statica chi= 
mica di Berthollet. Opere distinte, Sistema delle cogni= 
zioni chimiche di Fourcroys Mineralogia di Haiiy, Sto= 
ria naturale der Pesci di Lacépède. 

9 4. Pr, di 1. olassé - ‘Alla miglior ‘opera di Medicina, 
Anatomia &c. Opera premiata, Nosografia di Pinel. Le 
3 Dico Cc 2 


L 


20 

Lezioni di Anatomia di Cuvier non furono ammesse al 
concorso , l’ autore essendo membro del giurì; le opere 
di Bichat, Corvisart, Portal & Alibert, furono distinte. 

5. Pr. di 1. classe. All’inventore della machina la. 
più importante per le arti e le manifatture. Fù premia= 
to l' Ariete idraulico di Montgol fier, e distinte varie al= 
tre machine. 

6. Pr. di 1. classe. Al fondatore dello stabilimento 
al più vantaggioso all’ Agricoltura. Premiato, lo stabili 
anento nominato la Mandria di Chivas dove si alleva 
un gregge pecorino a lana fina o migliorata di più di 
6000 capi. Furono distinti diversi Sei stabilimenti Ri 
e la classe compianse particolarmente di non potere con- 
cedere un altro premio al Sign. Yvart, possessore di uno 
stabilimento meno considerevole della indi ma dove 
molte difficoltà vinte, mostrano dei talenti e sforzi straors 
dinar) nel fondatore. 

Pr. di 1. classe. Al fondatore dello stabilimento 
31 più utile all’ industria. Premiato, lo stabilimento del 
Sign. Oberkampf a Jouy, dove s° impiega una nuova ma= 
ebina ed un nuovo processo chimico per stampare i drape 
pi. Diversi altre manifatture di filanderia , mossolini , lie 
me , soda, sapone &e. sono state mentevate con lodi. 

8. Pr. di 2. classe. All’ autore dell’opera dove sarà 
fatta la miglior applicazione dei principj delle scienze 
matematiche e fisiche alla prattica. Premio, la base del 
sistema metrico di Delambre. Lodati, Trattato dell’arte 
della Tingitura di Berthollet, } arte di fare i Vini e la 
Chimica applicata alle arti di Chaptal de. I 

6. Pr. di 2. classe. Alla più esatta e perfetta operai 
di Topografia. Nessuna premiata; ma varie lodate, nof 
terminate . 

] 


II. Classe. Lingua e Letteratura francese. 


18. Pr. di 1. classe. Al miglior Poema epico. Nese 
suno premiato , non essendovene veruno 5 ma la classe | 
diede un premio particolare alla traduzione del Paradiso 
perso di Milton fatta da Delille» 


TI 

ti. Pr. di 1. classe. Alla migliore Tragedia . Pre- 

miata, Î Templari di Raynouara. Lodate, la morte di 

Eurico IV. di Legouve, Omasis di Baour-Lormain, Ar- 
taserse di D-Irieu, e Hauwlet di Duris. 

12. Pr. di 1. classe. Alla migliore Comedia in 5. 
atti. Nessuna premiata; ma varie lodate, trà quali, il 
Tesoro di Andrieux , il Marito ambizioso di Picard, il 
Tirano domestico di Duval &c. la classe hà inoltre pro= 
posto di dare un premio di seconda classe , alla piccola 
Città di Picard, comedia in 3. aîti. 

15. Pr. di 1. classe. AI autote della mighior opera 
di Letteratura che unisce alla novità delle idee, il ta» 
lento della composizione e l’ eleganza dello stile. Premia= 
to il Liceo di Laharpe. Opere lodate , I° esame critico de 
gli Storici di Alessandro di Ste. Croix e la Memoria di 
Villers sopra la Storia e l’influenza della riformazione 
di Lutero. 

14. Pr. di 1. classe. Alla migliore opera di Filoso= 
fia, di Morale o di Educazione. Premiato, il corso d’ in= 
strazione d’ nn sordo e muto di nascita di Sicard. Ope= 
re lo.iate, Rapporti del fisico e del morale dell’ uomo 
di Cabanis, il catechismo universale di St. Lambert, e 
Saggio sopra l'impiego del tempo di Julien. 

55. Pr. di 2: clusse. Al miglior poema didattico @ 
descrittivo. Premiato, l’Imaginazione di Delille . Lodatiz 
ì tre regni della natura di Delille e IP uomo campestre 
del medesimo, la Navigazione di Esmenard, e gli Amoa 
Ti epici di P.rceval. 

16. Pr. di 2. classe. Ai due migliori piccoli poemi 
tratti dalla Storia di Francia. Premiati, la Peste di 

Aarsiglia di Millevoye e le Tombe di San Dionigio di 
Trénevil. Lodate, la Morte d’ Enrico IV. di Fabre e le 
Porsie nazionali di D Avrigny. 

17. Pr. di 2. classe. Al miglior Poema lirico messo 
in musica. Premiato, la Vestala di Jouy . Lodato , il 
Trionfo di Trajano di Esménard. 

( sarà continuato ) 


pr ie | 


CHIMICA ANIMALE. 11 


‘Osservazioni ‘sopra le Ricerche Chimiche sopra il 
‘Sangue ed alcuni uliri fluidi animali del Sign. W. Th. 
Brande, inserite nelle transazioni hlosofiche del 1812. e 
traduz. dall’ Inglese 

'L° Assenza della ‘Gelatina nel Sangue, .dove si supe 
‘poneva eh’ esisteva in abondanza , è "I risultato dl più 
importante. «di queste ricerche., dacchè si potrebbe infe= 
‘rire che questa materia cotanta essenziale nel sistema.ani= 
male fosse ‘un prodotto «della :secrezione:: 1’ esistenza det 
ferro in uua proporzione .molto .minore che non credeva 
si vi è pure stabilito, ed in ambidue le parti colorite © 
incolorite ; ma mon ci pare provato quel che l’autore ine 
ferisce., cioè, che il ferro non è la cagione del colore rose 
so deì globuli. 

Fù già provato dal Sign. Hewson che questi globu= 
li non sono sferoidi., ma corpi lenticolari con ‘una mac= 
chia scura nel eentro; -il Sign. Brande ‘hà ‘provato che 
mon sono solubili nell’acqua., la sola loro sostanza -colo= 
rante vi sì dissolve .ed i globuli gallegiano Lalla super- 
ficie. L° Acido muriatico ed il sulfurico -dissolvono facil= 
anente la materia «colorante e formano delle soluzioni :che 
compariscono verde a traverso il lume, mentre altrimene 
ti la soluzione muriatica è .cremesì e Ja sulfurica lilà; 
questi colori sono permanenti : gli acidi vegetabili fanno 
lo stesso cffetto, gli alcali -danno una soluzione rossas 
ana l'acido nitrico distrugge tutii questi coloti. 

. JI migliori mordenti per fissare de soluzioni, ‘partico= 
larmente le alcaline, seno .il tannino ., il nitrato ed Gl 
anuriato dì mercurio. Îl sangue di. Bue può dunque ser= 
vire a tingere solo, benchè adesso csì unisce per lo più 
agli ni rossi solamente per ‘avvivarli è e può serviged È. 
particolarmente a stampare i mussolini rossi. Pa SI 

La Linfa pira ottenuta dal condetto ‘toracico© “doffio 2a 
24 ore d’astin uza, si trovò contenere del muriato di. 
Soda: non si coagulò col caldo ne cogli acidi o alcalìz: © 


gr 


Y 


Do: 


ma colla batteria galvanica si separò l’albumine coague 


lato. 


separa in un coagulo fermo ed un fluido trasparente ; il 
coagulo rassomiglia più alla materia careosa che alla fi- 
brina: gli acidi muriatico e sulfurico lo dissolvono , men- 
tre l’ acido. nitrico non lo dissolve, ma dopo una digestio= 
ne di parecchie settimane lo cambia in Adipocera. Il 
sero del chile riscaldato deposita albumine , ed il rima- 
nente del fluido dei piccoli cristalli poco solubili yi qualiy 


Il Chile diviene presto una gelea: ed in 24 ore si 


x 


l’ autere crede Acido lattico. La destruzione del Sero e_ 
Coagulo dà un Carbone mischiato. di fosfato di calce ,.° 


muriato e carbonato di Soda e qualche: debole: vestigio 


di ferro. 


R'ISTIGA. 


Risultato degli sperimenti del Sign. Cav.. Giacomo 
Hall sopra la compressione è. 


Il Sign. Caval.. Giacomo Hall ha pubblicato (in In 
chilterra nel 1811. ) in una Memoria 4. una lunga se= 
tie di sperimenti destimate ad esaminare in. Guab modo la: 


comp?sssione può. modificare il calore. 


Risulta da questi sperimenti ,. 1. che la compressio= 


ne modifica essenzialmente gli effetti ordinar] del calore 5 
2. che la stessa pietra e la stessa conchiglia, che si cam» 
biano in: calce a fuoco: aperto, conservano» il loro: acido 
carbonico qriando sono compressi; 3. che queste materie 
divengono fusibili e cristallizzabili sotto. questa: doppia 
azione; e 4. che sotto: la. stessa. influenza compressiva , le 


sostanze animali e vecetabili si trasformano: in: un com= 


le) 
bustibile analoco al carbon fossile .. 


Tì Sien. Hall hà determinato: !” intensità: assoluta» 


dell» pressione che produrebbe questi effetti, e 1 hà tro- 


vata ancora inferiore a quella che deve esistere al fondo” 


d.l mare, o. sotto una materia: inviluppante di forza @ 
peso equivalente, quando il fuoco vi lavorava i corpi 


si 


DIA 
composti che ricuoprone. attualmente da superficie del 


globo . e A resa 
L° Autore hà deposto al Museo brittannico. la ibiolle=» 


zisne autentica delle mostre, prodotte dai suoi speérimens , 


ti, e ne hà\mandato i duplicati all’ Instituto di Francia»: 


VI 


SERALE ANTA 


tI] Pi ICARO LEAVE 


"Ruota Machina Aerostatica del Sign. Zacharia prora 


Il Sign. Zacharia pubblicò in Tedesco ( a Waliem ai sd 
berg nel 1807 j= un’ opera titolata, Flemeuti dell’arte di; 
navigare ‘nell’ aria, egli vi propone un nuovo Aerosta?oy: 


* MILITO N 


tè È 4 
DI 


al quale consiste in una barca colla’ forma di “un‘ pesce: 


e nel mezzo della quale si pongono tre balloni pieni di 


o in linea diretta ed accanto 1’ uno dell’ altro. Il 
ballone di mezzo è più grande che gli altri due, e tut- 
ti tre sono combinati per potere portare ‘un peso di 5774» 
libbre. I balloni sono riunito eon annelli e bastoni e 


circondati esteriormente di ùn velo leggiéro.* Hi -tambone 


è posto alla parte anterioriore della era e le ale ne 
sono mosse da due rematori, vi è finalmente un’ piloto 
in una cabina. Le ale ed il timone sono di ‘una con- 
struzione particolare e servono a dirigere. la DRS; per 
ogni verso . 


MS DI GEIN 
Osservazioni sopra l’ Idropisia , traduz. dal Francese. 
L° Idropisia è considerata generalmente come 1’ ef 


fetto d’una ostruzione, e trattata conseguentemente co- 
gli aperitivi ed i purgativi acri, dati setto ogni sorte di 


pv 


forma. Il Sign. D:sessarts hà combattuto in una Memoria .. 


questa opinione e questo metodo come troppo esclusivi 3 
citando un gran numere di osservazioni, dalle quali pa- 
te provato che ‘molte Idropisie, particolarmente trà quel 
le che nascono al seguito di penose affezioni dra anima gi | 


Si È) it N 


bi s 
+ Bi DARI 


*% 


n3 st 


25 
dipendono «dai wasì troppo contratti ed esigono dei dolci 
evacuativi e rilasciativi. Egli assicura che questa ldro- 
pisia è più comune che non si può snpporre e prega i 
medici prattici di starvi attenti. 

1} Sign. Dott. Laurie, hà pubblicato una osserva 
zione sopra una Idropisia guarita in 16. giorni, coll’uso 
dell’ acido nitrico alcoolizato, alla dose per ogni 24 ore, 
di 56 sino a 48 goccie in uma ( un quartuceio ) pinta 
d acqua «d’ orzo. Questo acido non fù però impiegato solo; 

ma vi si aggiunse l’ uso di alcuni altri ditretici. Que» 
sto mezzo era già conosciuto come un potente agente sos 
pra il sistema linfatico, ma non sì aveva o 
to dal suo uso, un simile efficace successo nell' Idropisia. 


LEGISLAZIONE 
Seguito della Descrizione delle Carceri di Filadelfia. 


Quasi tutti i Giudici erano di un opinione contra 
ria a questo stabilimento; ma uno frà essì , il più gio» 
wane, disperando meno dalla specie umana , abbraccià 
con ardore queste nnove idee: egli ajutò Caleb Lownes 
di tutti i consigli che un uomo prattico nella giurispru- 
denza poteva solo dargli, e divise col medesimo le dif= 
ficoltà ed il merito dei suoi successi. Questo degno giu- 
dice è Guglielino Bradford, allora procuratore generale 
della Pensilvania. Egli merita Pomagio particolare che 
io gli rendo, molto più che ciò non è una censura per 
gli “altri giudici; giacchè questi nel rifiutare di sanzio». 
nare colla loro approvazione il muovo sistema, non fu-. 
rono guidati che da un dubbio sincero dalla loro espe- 
rienza suggerito; ma eglino si sono affrettati di ajutarlo 
con intuò i mezzi Taio dì subitocchè viddero 1’ apparenza 
del suo successo, senza essere trattenuti dall’ opinione di- 
versa ch’ essi avevano emessa: questo sarà al certo um 
merito poco comune agli occhi di coloro che conoscono 
gli errori soliti dell’ amor proprie - 


Tom IL 1 i d 


26 i 
Le Prigioni ed il loro: nuovo, regiine. sono, sotto I; 
vigilanza del maire ( il Pretore ) ed. i giudici nominatk, 
per approvarne ì regolamenti. Questo comitato deve vi 
sitare la carcere una volta ogni trimestre. Deve anche. 
essere visitata dal governatore dello Stato , dai giudici. 
delta Città e del Distretto, finalmente dai grandi Giuràa 

Queste visite ordinate dalla Legislatura; collo. scopo, 
principale di segnitare: i progressi. "i questi saggi , assicu=, 
rerebbero. il buon regolamento della. Casa, se si potesse, 
supporre: che il zelo [degli inspettori si rallentisse.; Sono 
state sin’ oggi la ricompensa delle loro cure, e gli han= 
no utilmente giovato , col divolgare i loro primi succes- 
sì e somministrandogli così i mezzi di superare tutti slo 
ostacoli che si frappongono s,in tutti i paesi del mondo, 
agli uomini che si consacrano alla destruzione degli abusi. 

Gl’ Inspettori hanno la facoltà di E al Po- 
tere esecutivo delle petizioni per ottenere la grazia di. 
un prigioniero è ed eglino ne usano ‘allorchè si credono; 
sicuri del suo cambiamento, e quando. sarino avere egli 
ammassato. del denaro col sno lavoro, o che hà nella sua. 
famiglia dei mezzi di sussistenza.: Ve ne sono che dopa 
una detenzione di sei mesi solamente sono. usciti con un 
guadagno di cinquanta pezzi di Spagna. , 

Il Governatore non rifiuta. mai. la grazia ehiestagli 
dagl’ iuspettori; anche l’ omicida può sperareodì otteners, 
lo, ma allora la petizione deve essere sempre firmata dal, 
parenti ed amici dell’ infelice vittima del suo delitto 
Gl’ inspettori adoperano. poco. questa facoltà. per î cons 
vinti dì questa classe: ne: usano anche . sobriamente per, 
gli altri; ma alfine ogni. carcerato. sà. che possono farne; 
nso ,'ed il su» cuore nutrito: dalla speranza » vede, un. 
interesse nel migliorarsi. Tutti gli uomini; si ‘conducono, 
colla speranza ed il timore! 

I convinti nell nscire della carcere ricevono in dena=:; 
ro }P importo del prodotto. del loro. lavoro ,.se gl’ inspeta. 
tori suppongono che mon ne faranno un,cattivo. uso; ma, 
se non godono di questa: fiducia, li. ricevono. in vesti» 
menti. Alcuni ne dispongono, nel tempo. della. loro; dee 
tenzione, per il mantenimento della loro famiglia:. tale, 

ì 


è Pammirabile effetto di questo nuovo regime, che sopra 
cento convinti uscendo dalla ‘carcere, 0 per grazia, o 
«dopo compito il loro tempo, appena due vi ritornano per 
recidiva; mentre mell’antico regime , le carceri erano 
popolate di colpevoli abituali, i qualiz. mon escendo ico- 
‘me in Europa idalla carcere, che con alcuni vizj di più, 
non usavano della loro libertà che per commettere dei 
nuovi delitti, e erano sempre ricondotti mei ‘ceppi, Si- 
nacchè terminassero la loro vita sopra un palco, o nella 
‘stessa prigione. 
{ Il fine nel seguente numero ) 


is smiriccozonzini 


_——© ————— ——— __,;———='' 


MISCELL:ANE A. 


JET ALT-U5R) Al 


Quadro della Letteratura Siciliana nel 1813. 


L’anno 1813, sarà celebre negli annali della Sicilia= 
‘na Letteratura, per da sanzione del decreto della libertà 
della stampa. stabilito dal parlamento del 1812.Da ‘que- 
sta epoca dovrà contarsi il suo risorgimento ; il caratte= 
re distintivo però della letteratura di quest’ anno, consì- 
ste in una moltitudine idi memorie e progetti, tutti di- 
tetti a-consigliare .il miglioramento dell’ amministrazio= 
me o a dennaziare degli abusi; ma nel leggerli :ci venne 
suegerito un dilemma, 0 questi progetti erano utili e 
praticabili, o erano inutili ed impraticabili, nel primo 
caso l’amministrazione e.\la legislatura non avrebbero a- 
dempito al ioro dovere trascurandone il maggior nume 
ro, o nel secondo devono i Siciliani essere ben privi d’ 
ingegno, se sono incapaci d’ideare ‘per la patria delle 
riforme utili ed opportune: questa dolorosa riflessione sa- 
ra la mostra risposta ‘a tutti i simili progetti che saremo 
per accennare 

di 2 


28 
i 1. Constituzione di Sicilia stabilita. dal. Parlamento 
del 1812. Palermo, varie edizioni in 1 o 2 tomi, 

2. Constituzione politica della Monarchia Spagnuola.y 
traduz. dallo spagnuolo. Messina, 1 tomo. 

3. Storia naturale della Sicilia che comprende la Mio 
meralogia del Sign. Ab. Ferrara. Catania..1. tomo, — Nel- 
‘To. scorso numero. abbiano fatto alcune osservazioni sopra 
questa Opera. 

: 4. Memorie sopra la. vita e la filosofia. d’ Fucili 
gergentino del Sig. Ab. Scinà . Palermo 2 tomi «Quest! 
epéra studiosa , ma nen esente di qualche SHicHos sarà 
da noi analizzata in un venturo numero. 

5. Princip]) di Diritto naturale di Giuseppe; Donzel= 
}. Palermo 1 tomo. — Ottimo compendio dei princip] 
fondamientali di questo: Diritto; sna hà è» diffetti d essere 
piuttosto diffuso e poco Cisl 

6. Memoria sopra i vantaggi delle Monarchie del 
Sign. Giuseppe Donzelli . Palermo n tool 

7. Manuale Medico. di Schwilgué , tradotto dal fran- 
cese dal Dott. Calcagno ; Palermo 2 tomi. che racchiudo= 
no la Nosografia e la Farmacopea. — Utilissimo» lavoro $ 
la di cui traduzione è degna dell’ originale. 

8. Dissertazioni agrarie riguardanti il Regno di Si. 
eilia. del Sign. Salvadore Scuderi ... Catania. E tomo. — 
Non abbiamo ancora letto quest’ opera che si dice di 
sommo merito, perciò. riserbiamo. il: nostro. giudizio ad 
un venturo numero.. 

g. Progetto del Codice per la parte che ri guarda il 
Rito nelle cause civili, esposto dal causidico. D.. Salesio 
Emmanuele. Palermo r tomo. 

ro. Riflessioni politiche e militari: sulla Sicilia , com= 
pilate nell’ officina topografica. Palermo r tomo. — Que= 
ete riflessioni hanno un sommo merito: e danno: delle noe 
tizie interessanti: sopra l’ utile officio topografico è. 

rr. Progetto economico per la formazione delle Ta 
vole statistiche della caîta topografica di. Sicilia e della 
contemporanea. rettificazione dei riveli da eseguirsi im 
‘ana sola’ commissione , drizzato al Parlamento da Giovare 
mi Blasco. Palermo opuscolo. coi Saia ta 


de 

2. Sulle leggi fondamentali annonarie., che alla Si- 
cilia convengono , critico ragionamento dell’ Abate Gaet, 
Russo e Scirè. Palermo 1 tomo. 

15. Due Discorsi st le contribuzioni in generale e 
sul sistema delle contribuzioni di Sicilia, scritti dal Pa- 
store Ereino Eutichio Stiloniaco. Palermo, opuscolo . 

14. Riflessioni diverse tanto sulla libertà de’ prodot= 
ti, quanto sopra varie privative conducenti al vantaggio 
dell’ annona de’ popoli di Sicilia, presentate dal principe 
di Aci al Parlamento. Palermo , opuscolo .. 

15. Memoria che presenta un cittadino Siciliano ab 
Parlamento sulla utilità delle arti, della navigazione e 
del commercio, e sulla necessità di una marina in Sici= 
fia. Palermo opuscolo . 

16. Chiara dimostrazione de’ veri ini della 
Peste, e de’ rimedì che la distruggono j dcl Sac. Pasqua» 
le Panvini. Palermo, opuscolo — La prova sarebbe il 
miglior mezzo d*accertare l’ infallibiltà der, rimedj pro- 
ae da questo autore .. 

7. Spiegazione di due Lapidi arabe "clrenti nella 
Cliiesa! di S. Michele Arcangelo , fatta dal Sac. Salvato= 
re Morso. Palermo opuscolo... 

‘38. Memoria di D. Ignazio Dominelli, che AZIO 
Jo stabilimento di una scuola veterimaria. Palermo opu= 
scolo . 

19. Memoria sulle magistrature dì Sicilia di: Nicolò 
Palmieri. Palermo, opuscolo. 

20. Sulla Peste di Mosca del Dott. Mertens, tradu= 
zione dal latino con note di Andrea Barbacci. e 
tomo. — buona traduzione , pregievoli note. 

( sarà continuato ) è. 


Invenzioni e Scoperte è LIZA 
cifisica. 1 (n Sini Schiweigger , professore a Bareitlîi, 
(TE, inventato una pila galvanica di un solo metallo, la 
-tgivale egli bagna e carica col mezzo: di up lume acceso; 
egli la chiama pila a fuoco è 


Bo 


Tl Sign. Dessaignes lesse all’ Instituto idi Francia 
4l 23 Settembre 1811, una Memoria sopra l'origine e la 
generazione del potere elettrico , nella quale <— stabili» 
sce che il calore «è la vera sorgente del potere elettrico 
nello strofinamento e nella pila di volta; nello strofina= 
mento il potere sarebbe il risultato d’un accrescimento 
di tensione mel fluido, prodetto «dal movimenti calorifici 
e frigorifici, e dalla superiorità -di tensione in‘ uno del 
due corpi: nel contatto dei metalli, sarebbe «cagionato 
dalla sola differenza «di tensione naturale del onto ‘spe= 
cifico di due corpi messì in opposizione . Quindi conchiu 
de che il fluido che produce .il calore è 11 medesimo di 
quello che opera i fenomeni dell’ elettricità ; alcuni fisi= 
ci avevano già congietturato che il fluido -eletirico era 
identico Cali calorico , ma l’ autore stabilisce «ora questo 
fatto come ‘una conseguenza 


Chimica . 1. Il Sigo. Saussure hà analizzato il nuo=. 
vo-gas olefiante , che si ottiene col riscaldare leggiermen=_ 


te una mischia di una parte di peso d’ alcool ce quattro 
parte d’ acido sulfurico se lo hà ritrovato composto, sopra 
100 parti, di Carbone 86 ed Idrogeno 14: il suo ‘peso è 
inferiore a quello dell’ Aria atmosferica ; eglì è inhamma= 
bile, forma un olio mischiandosi cell'acido muriatico 0s= 
sigenato ; nel bruciarsi consuma tre volte il suo volume 
di ossigeno, e forma poi il doppio in volume di gas aci- 
do carbonico. 

2. Il Sign. Vauquelin avendo fatto molte ‘ricerche 
‘sopra una materia rosea che le orine depongono in certe 
febbre nervose ; 1° ha ritrovata una combinazione «di aci- 
do urico con una materia rossa particolare la quale è un 


muovo acido, ch’ egli propone di chiamare Acido rosaci= 


co. Alcuni calcoli di un colore roseo contengono pari= 
mente questo acido. 

Medicina . 1. Il seguente semplice rimedio col quale 
anolte persone sono state curate dalla dissenteria in 3 gior- 
nì di tempo s.fù pubblicato in diversi gioroali . Si. deve 
mischiare due gialli d’ ovo freschissimi con due cucchia» 
re d’ Olio fino e quattro cucchiare di ottima acquavitaz 


se ne prende un cucchiarino ogni ora» 


dI 

2. Iî Dott. Rieg prescrive come un ottimo rimedio 
negli abbruciamenii, una inischia di 6 cucchiarate di 
ctema di latte e 8 cucchiarate d’ olio di lino. Egli ha 
spesso avuto l’ occasione d’ adoprarlo in diversi abbrucia- 
menti cou ferro rovente, con polvere di schioppo , Con 
acidi , con acqua ed olio bollente &c., e lo rinvenne 
efficace in tutte queste circostanze .. 

ai Il Dott. Hufeland hà nuovamente ratcomandata: 
la Belladonna contra la tosse eonvulsiva. Produsse spesso 
in puochi giorni degli ottimi effetti negli casi stessi. do- 
-ve l’oppio ed il muschio non avevano. riusciti. Ne. dà 
agli fanciulli di 3 a 6 anni, un quarto d’ acino matina 
e sera:sì può alcune volte aumentare la. dose o. ripeter= 
la più frequentemente .. 

Astronoinia. Il Sign. Pons dell’ osservatorio di Mar-- 
siglia scoprì l 22 Asosto 1810, una piccolissima: Come- 
ta nel capo del Comcleopardo. Aveva la. forma d° una: 
nebulosa rotonda, e.rimase. visibile sino alli. $ Ottobre , 
quando. si perse nella constellazione del. Cane .. 

Arti. 1. Il Sign. Giacomo Angelo ,. chirurgo. austria =’ 
co è giunto a pr Gparare con. molte piante. comuni, una 
sorte di lana di lino, la quale senza. potere. rimpiazzare: 
il Cotone, forma un eccellente tessuto che supera in so- 
lidità il Cotone. Questo. sperimento è stato ripetuto. ip. 
presenza di una commissione , la quale ne hà. approvati 
i risultati. L’ Imperatore d’ Austria assegnò. all’ Invento- 
re un pubblico edificio nella città di Tuln, per istabi- 
lirvi una manifattura, cou una somma di 20000. fiorini. 
per ti prime spese dello. stabilimento +. 

. Il Sign. Breudi , stabilito. a Hubertsbourg in Ger=. 
sia. hà riuscito a fabricare una pergamena. con dei 
piccoli e sottili pezzi di legiro , ricoperta di una materia. 
nera e fina rassomigliando all’ ardesia : le foglie sono ap- 
pena, più grosse della pergamena ordinaria; vi si può scri- 
vere.-con una punta. d’ardesia 0 lavagna ,. sa scritto, che 
comparisce iri bianco, è più visibile e più: durabile © che: 
quella fatta al lapis. Col passarvi una-spongia. bagnata 4. 
sì fa scomparire facilmente , senza alterare il colore della. 
pergamena » 


2 

3, Il Sign. Carol, eeuciatore di Pelli, in Sassonia, 
Piè rinvenuto ed impiegato da molto tempo le punte dei. 
rami di Pinus picea per conciare le pelli. Questo metodo 
gli hà riuscito perfettamente; egli fà seccare e tritolare 
è piccoli rami con le loro punte e quindi Je fà macina- 
re. Per il rimanente - si adopera il modo ordinario cei 
soliti concini. 


Notizie ed avvisi. 


E' uscito alla luce in Catania, da più di un mese 
il primo tomo della Traduzione d° Ovidio del Sign. Fer- 
nandez. 

E’ stata ultimamente pubblicata in Messina un ope- 
ra titolata ** Ricerche sulla peste bubbonica che attacca 
uomini e bruti del Dott. Santo Romeo ‘ .ne daremo 1° 
analisi nel prossimo numero. 

Si trova sotto i torchj della Stamperia dell’ Univere 
sità di Catania un opuscolo filosofico ed analittico sul 
muovo Al/goritmo del Calcolo differenziale , in cuì l’au- 
tore sostiene la raggionevolezza ji vantaggi ed il bisogno 
e’ un cambiamento ‘già proposto da Lagrange nei segni 
di questo Calcolo., proponendovi insieme un sistema O di 
Nomenclatura, onde concretarlo con semplicità e spedi- 
tezza. L’ Autore è il Cav. D. Agatino Sammartino già 
moto per la sua raccolta di Teorie matematiche, 

E° cominciata per i torchj della Stamperia reale di 
Palermo l'impressione degli Elementi «d' Architettura serit- 
ti dal Sigu. E. Marvuglia; l’opera viene divisa in brevi 
3ezioni , nelle due prime già uscite alla luce ,]' autore rende 
eonto del Piano del suo lavoro mostrando con qual or- 
dine deve essere divisa e trattata la materia, ed in qual 
modo conviene pria esporre i precetti dell’ Arte, indi la 
Storia . Pare che quest'opera dovrà meritarsi il comune 


aggradimento per il giudizio e l' intelligenza con cuì si 
vede disposta . 


SPECCHIO DELLE SCIENZE 
‘0 
GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA. 


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TIAZI TITO TTD TI O tà TT 


TOM. IT. tr. AGOSTO 1814. NUM. VIIL 


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SAGGI ORIGINALI, 


LEGISLAZIONE, 
DICEFILO. Numero 3. 


ERA vi hò suggerito nella descrizione delle Carce= 
zi di Filadelfia, un bel esempio a seguire; questo lucido 
saggio non è un elogio esagerato, ma bensì un semplice 
ed esatto ragguaglio del successo di un Piano benefico di 
riforma criminale: l’evidenza dei fatti e la sodezza del- 
Je dottrine, invita e persuade ad imitarlo. Bilaneierete 
voi? o preferirete forse di continuare a far marcire i vostsi 
concittadini, 1 vostri simili, nelle vostre orride carceri y 
în preda all’ ozio, alla disperazione , ai viz} i più infa= 
mi ed alla morte! 

Legislatori e Giudici! a voi mi volgo e m’ indirizzo 
a nome della sacrosanta umanità da pur troppo lungo 
tempo tradita , ardisco interrogarvi , ditemi, sapete vot 
a quali mali voi trascurate di porre riparo? sapete : vo 
quanto costa la vostra negligenza? al certo ana vittima 
al giorno! .. mentre frastullando vi chiederete che far 
conviene, un infelice dovrà dolorosamente spirare nelle 
Vostre prigioni, e neutre dibatterete il destino dei mi- 

€ 


«seri carcerati , forse più di cento-saranno: le vittime scia- 

gurate délia vostra eriminale trascuranza; essi sono ucci> 
si dal pestifero alito delle. funeste carceri e dai vizj or- 
ribili.che vi tollerate. Ma se questo è puoco., considera- 
te che almeno-sei-mila infelici, benchè forse colpevoli, 
.ana «al certo non tutti ‘ugualmente ne indistintamente ; 
gemono in Sicilia nell’ abisso «della prigione, ‘ignudi.y 
squallidi, affamati ,«malati., ‘oziosi, -vilipesi, disperatiy 
furiosi., perdati-per-la società ,-per-se-stesso e per il-lo- 
ro Dio! Voi fremete! Ah ben-a ragione: -se nel leggere 
questo pur ‘troppo veridico. quadro,” ‘vol non: ‘siete com- 
‘mossi, non siete-nomini., ma belve. 

Ma se pur uomini -vi «credete, «deh! abbiate pietà 
dell’ atroce miseria «dei vostri simili, chi «sà -se alcuno è 
11 vostro. amico -0 il vostro congiunto! ed ‘ancorchè non 
sia il caso, riflettete .che siamo - fragili : perchè «mortali y 
pensate ehe un «parente, un amico e -voi medesimi po- 
treste essere un dì, accusati d’.un delitto vero o falso, 
e -potreste essere trascinati .a dividere .il destino-di -que- 
sti miserabili., e come essi. potreste. gemere desli anni in- 
tieri nel fondo di un carcere -senza ‘essere: siudicati , sen- 
za essere esaminati ,-senza essere intesi e privi di-qualun= 
que «consolazione umana-e divina: sevpoi mon siete ricchi 
dividereste la miseria degli -sciagurati, ‘e ‘forse la loro 
precipitata morte. Se neppur - giova a «scuotervi questa 
penosa idea ,-qual linguaggio basterà a dipingere da vo- 
stra insensata condotta? non:vi basta lasciare ‘irucidare 
i vostri miserì concittadini immersi nella » dissolutezza *@ 
nella -morte delle carceri, voi bramate inoltre -«contribui= 
re forse-un. dì ad accellerare il ‘termine de’ vostri:giorniy 
o a precipitarvi nell'abisso - dell’umana ‘miseria; ah sé 
mon temete questa sorte per voi, temetela almeno peri 
vostri fratelli o ì vostri figli! 

Avete voi mai visitato un Carcere ? io temo pur di 
nò : andiamovi dunque insieme, andiamo ‘a contemplar- 
ne l*orrore, ed a udire le bestemmie -dei carcerati: sé 
non avete l’anima affatto insensibile, son sicuro che ne 
uscirete pieno di.dolore-e di rossore per essi e per voij 
lo spettacolo lacerante che sì esibirà ai mostri sguardi 


35 
dovrà. certamente: destarvi um rammarico , l'umanità avrà 
rivendicato il suo diritto. nel vostro cuore , voi non. di- 
menticherete. più il vostro. dovere. . i 

Seguitatemi nelle Carceri, venite-a me-d’appresso ; 
ma pria d’entrarvi che scorgete, sentite. voi questi. urli 
ehe da quelle alte inferriate. aperture. giungono- sino a . 
noi, vedete voi questi lacci che ne scendono, sostenen= - 
do delle. borse: di. carta , sono. dei carcerati. che. in vece 
del lavoro: a. loro. interdetto , implorano. oziosamente: la : 
nostra beneficenza , e- vociferando. mendicano: qualche - 
tenue moneta. dal caricatevole passagiere. o forse adopera= 
mo questo mezzo per procurarsi. delle. arimi:e degli stru» - 
menti per-agevolare la.loro fuga... 

Lasciamoli. ed. inoltriamoci nell’.interno della Prigio=- 
ne; eccoci: giunti. nelle. comune stanze ;.. guardate: come 
sono. nere, oscure, sudicie: ed_immonde ;. quì. sì- respira 
un aria pestifera ;. quì. si. generano-i germi. della. morte ,.. 
Vedete voi. colà quel gruppo di prigionieri col. viso pal- 
lido ,. gli. sguardi. oppressi, g gli. occhi- cavi e. quei -cenc] 
STARE sono- degli. anni. i che sono detenuti.e nep=- 
pure è principiato.il.loro; precesso : essi. sono. accusati - 
questo è-la loro colpa, furono.strappati. dal. seno.. delle. 
loro famiglie, e devono. quì: languire e. forse. morire in- 
preda. alla disperazione, perchè furono: accusati da un ca- 
iuuniatore o. perchè: hanno dato. un .leggiero motivo di 
sospetto. Tratteniamoci con essi, vediamo qual. sono. le 
loro occupazioni , questo. strilla, quei: piangono 4. quello 
bestemmia iddio. e gli uomini-,, questi-bevone:e s° ubbria- 
cono. per dimenticare. il. loro. stato- 0 commettere. nuovi 
delitti, altri giocano-alle- carte o simili. vili giuochi. ed 
uniscono- quel vizio- dell’ ozio. alle loro. colpe:. Ma. frà. essi 
vi sono: anche dei scellerati.e dei. colpevoli. questi - sono 
il fomite dei. delitti ;. essi. contaminano: tutti. coloro: che 
la sorte gli riunisce : udiamo: che dicono. frà. loro. e sopra 
che si aggirano» i loro: discorsi , s* induriscono l’ uno coll” 
altro. Lg ‘delitto s.malediscono. la. giustizia. del loro. pae- 
se, ma. si. esortano ad. affrontarla. e. disprezzarla : ano trà 
essi dà lezioni ad un giovane nell’ arte di disubbare. de- 
stramente, un. altro gli consiglia. ed inculca la vendetta ! 


@-/72: 


36 

Siete forse stanco di questi orrori? seguitemi în que- 
sta camera, ma che scorge il vosiro sguardo? dei vecchi 
dei miserabili, innocenti dei delitti imputatogli , furono 
giudicati , assolti; ma devono marcire nella carcere per- 
chè non possono pagare la loro scarcerazione ! colà, vi so- 
no due giovani nello stesso caso, i loro parenii 
raccolto la tal somma, ma nell’ uscire della carcere non 
hanno mezzo di vivere, devono nuovamente dirnbbare per 
mantenere da loro esistenza. Nella prossima stanza, ec- 
govi sei persone colpevoli di ladrocinio, il loro tempo è 
in procinto di terminare ed usciranno frà breve: intan- 
to si concertano frà loro sopra il luogo dove dovranno 
andare ad arrestare il passo ai viandanti , essì non han= 
mo altro mezzo d° esistenza , sono avviliti s depravati, 
perduti per la società e per se stessi; ma se gli si fosse 
stata imparata un arte, o migliorato il morale s sommi= 
nistrati dei vestimenti e del denaro, sarebbero 
stati allo Stato, ed alla Divinità. 

Volgetevi da quest’ altro lato, guardate quel misero 
ignudo , in preda alla disperazione, egli hà venduto sino 
alla sua camicia per somministrare ‘una piccola somina 
alla sua sventurata moglie, malata di dolore e con un 
figlio al petto; essa adesso và a morire in un ospedale 
perchè priva di qualunque umano soccorso . 

Quì si aggirano i Carcerieri, i Custodi ed anche $ 
Carnefici , questi tiranni si fanno un infame traffico del- 
la miseria dei prigienieri., i poveri, i vecchi sono ‘tra- 
‘scurati e maltrattati; ina coloro che possono pagare "la 
loro compiacenza godono di certe libertà che ne fanno 
«più sensibilmente provare da privazione agli altri; a tute 
ti poi vendono l° obblio della loro miserabile esistenza 
nell’ ubbriachezza del vino e dei liquori, e strappano ad 
ognuno il frutto del più piccolo lavoro, vendendogli a 
‘caro prezzo alimenti e quiete: sinavche il permesso di 
lavorare devesi pagare da coloro che ne sono capaci e 
ne hanno la volontà, 0 almeno il loro misero lavoro de= 
ve passare nelle mani di quelle arpie per riceverne forse 
la sola mettà del valore. 

Ma più.oltre è l'ospedale, conviene aver coraggio 


hanno 


riacqui- 


90 
‘per inoltrarsi in questa spelonca , quì freme il cuore, quì 
si spezza ì’ anima, ammucchiati mirate quei sventurati 
privi quasi di ogni soccorso , oggi muore questo e doma- 
ni morirà quell’ altro: e pure sono forse innocenti! ma 
invano chiedono giustizia e vendetta agli uomini , 1 lo- 
ro simili sono sordì alle voci loro; ma il Cielo però li 
sente, egli rimunererà i loro patimenti, e guai a voi 
che ne portate la colpa, in questo mondo o nell’ altro 
essa ricaderà sopra di voi, e benanche non ne siate la 
‘principal cagione , la trascuranza sarà il vostro delitto ! 
No, non vi sarà pietà per coloro che conoscendo i mali 
e le sventure dei loro simili, e potendo ripararvi, nol 
curano o nol vogliono. 

Questa riflessione vi squarcia I’ anima, e volete usci= 
re da questi luoghi d’ orrore; ma fermatevi per poco, va 
principiare il cibo dei carcerati, vediamo che hanno per 
sostentare la loro infelice esistenza: Pane nero e Fave, 
1° alimento dei Cavalli, anzi appena bastante per non la- 
sciarli morire di ‘fame? 

Ma dove conduce questo tenebroso corridojo? nelle 
Carcere segrete , nello spavento della tomba; un savio e 
giusto provvedimento viene però di abolirne 1’ uso, non 
occorre dunque visitarle, fuggiamo, fuggiamo che colà 
non sì fiata, ma sì muore o si respira l’alito della morte! 

Ma quale strepito viene a ferirci l'udito? gridi di 
timore e di dolore! che sarà mai? abbiam cura di noi; 
che questo è un rumore d’ armi; nel vicino cortile si 
uccidono trà loro i carcerati, si sono forse rissati nel vi- 
no,o tentano la fuga. Come mai ciò? armi frà loro!oh 
trascuranza colpevole ! oh delitto maggiore di qualanque 
delitto! da chi gli furono recati? dai loro amici masco= 
statamente , o nelle perfide borse, o per la venale collu= 
sione dei custodi; può mai credersi un simile insensato 
abuso? ma come mai finirà? corrono i soldati; convien 
far fuoco, giacchè non giovano le minaccie frà uomini 
disperati, questa rigorosa misura fà tornare la calma; 
ma è versato il sangue, due sventurati sono morti e cit 
que sono feriti. Ove sono l’ armi? disparverò già! ab per- 


53 


chè non. essere. più. vigilanti. e non. migliorare. Vamminio 


strazione di queste atroci, carceri. 

.. Questo è il vostro dovere, ve 1° hò. già additato. a 
none dell’ oppressa, umanità; togliete duaque questo in- 
fame sistema, sostituitevi. la da la speranza.ed il 


lavoro. Chiamati siete a riformare 0° nostre leggi, sia. 


dunque la vostra prima cura , quella di. sollevare 1a sven- 


turata sorte degli attuali carcerati, questo è .il male acu-. 
to ; il RAR AAA deve tardare, mentre ogni momento, fà 
spargere ..delle lagrime a. mille famiglie. e. costa. la. vita. 


ad un infelice ,. e vol ne portate la. colpa , de: io. ve J" 


imputo. innanzi a Dio ed agli uomini, io. v° impute tut=. 


ti i patimenti che potreste prevenire». 


Qual sono i. tuoi. titoli ,, mi dirà. forse. un. inumano. 


cuore ,, per cotanto ardire? i miei titoli! sono uomo e 
ciò forse non. bas.a. Sorgi, sorgi, celeste Carità, virtù 


divina ,, viene a rivendicare 1 tuoi diritti. offesi,. balena. 


pure. i tuoi. strali di misericordia contra coloro. che forse 
non ti conobbero mai, scendi nel loro indurito cuore, 


desta negli animi loro, pietà e giustizia, affinchè-smossi ,, 


inteneriti e persuasi , asciughino. le. lagrime degl’ infeli- 
ci, facciano dimenticare. ai. nostri figli, la. crudeltà . dei 
nnstri padri, e rendino al Cielo, alla patria ed alle lo- 


ro famiglie mille miseri sventurati, i vizio. 
e nel delitto dalle pessime instituzioni socialife dall’ ozio. 


funesto . 
Se qualche freddo..cuore,. m° incolpa d’ entusiasmo 4 


o. mì. taccia. pure di fanatico o visionario, qual. più. gli 


agrada; risponderò.con.Howard.e Lownes, provate non-. 


dimeno il: mio. piano, niente vi. costa, anzi. vi. farà. ri- 


sparmiare l’ enorme spesa del mantenimento delle carcerìi,, 
provatemi dico. e riserbate i vostri. titoli, le. vostre. in=- 


giurie, per qualora non riuscirà il. suo. intento :- allora 
solamente mi potrete-tacciare di fanatico. per. umanità, 


benchè. questo. pur sia. sempre un. bei titolo; ma non. pos-. 


sono, fallire i miei. propouimenti ,. sono, stati, ponderati y 
provati, cd eseguiti, qual: dubbio può dunque rimaneryi? 

Deh, affrettatevi di porre un termiae al disordine 
° delle vostre. carcerì, non esitate ad imitare il benefico, 


d9 
‘codice filadelfiano , modificatelo -se soccorre 4 perfeziona- 
“telo se ne siete capace, ma mou di d’ eseguirlo . 
Con tale mezzo vei risparmierete nina dura spesa allo Sta- 
‘to. {1), voi renderete calle loro‘ famiglie mille -e mille sven 
turati, vol -adempirete?la voce di Dio , imiterete la di- 
“vina-grazia, con procurare di ‘rendere onesti i più gran 
‘scellerati . Questo non -è un paradosso, ma un fatto ese- 
: guito ed imitato. } pela 4 y 

Subitochè paleserete la ‘vostra volontà di beneficare 
gl’infelici carcerati, sorgeranno frà voi ‘o frà noi, de» 
Sk Howard.,-dei Lownes e dei -Bradford., che rivalizze- 
ranno per conseguire la sloria d’ eseguire 1 vostri bene» 
fici disegni; dei virtuosi Cristiani sì esibiranno tosto: per 
“servire i veri:poveri di Cristo.) i poveri -di «ragione, -è 
poveri di virtù. 

Se cotanta gloria vi è in Cielo per un'peccatore pe- 
nitente, qual dovrà essere la nostra .gio]a nel procurare 
-e nel conseguire l’istesso effetto in terra ; sorride a que- 
sta santa idea la Natura e la Religione. » vince l'Umani- 
‘tà, trionfa la-Beneficenza Iddio :-benedirà ‘i nostri sforzi. 


(1) Neta. Nel Budget presentato al Parlamento del 
"1812 dal Principe di Castelnuovo , viene calcolata la spe= 
sa nazionale per i carcerati, rilegati, e forzati ad on= 
ze 36514;a'più di onze 14000° dev anaGice adoro le spe- 
se comunali per lo stesso ‘oggetto: cosicchè si risparimnie» 
rebbe ‘almeno-50000 onze ABniiimenie, colliadezione del 
Piano benefico di fare ‘lavorare i Carcerati ‘pel ‘manteni= 
mento delle Carceri e di loro medesimi. 


MEDICINA. 


Analisi della seguente opera melica .; Ricerche sulla 
peste bubbonica che attacca gli uon.iuì e oruti . del Dotto 
D. Santi Romeo. Messina 1814. scritta dul Sign. N. è + 0° 


‘ Un semplice cenno di ciò che contiene questa ope» 
ra basterà a farne sentire i vantaggi che si possono rica= 
vare dalle mediche cognizioni che 1° Autore sparge sulla 
materia che tratta. 

1° Autore considera primieramente la malignità dele 
fa peste ed il suo costume sempre variabile, espone con 
precisione ed esattezza i suoi caratteri, fa conoscere le 
diverse ipotesi sulla matura del miasma pestifero, e ne 
dà in seguito il suo sentimento; presenta quindi la sto= 
ria dei bizarri fenomeni, ed attribuisce a tutte queste 
varietà Porigine degli errori dei medici nel giudicare di 
questa malattia nella sua prima comparsa. Animato egli 
dall’ amore dei suo? simili teuta di fissare la massima dèi 
tenere lontano per quanto sì può ogni menoma cagione 
che a noì avvicina il più terribile dei flagelli. 

Passa poi all'esame dell’ inflaenza della peste su èì 
Bruti. Considera brevemente questi animali nella loro 
vivente organizzazione , ricerca le sperienze le più esatte 
che sono l'unica base” dei raziocinj, e nell’ atto istesso 
ehe narra i fatti stabilisce l’ analogia del veleno pestife» 
ro sperimentata sopra Uomini e Bruti colla mutua tran- 
smissione da una specie all’ altra. Quando s'impegna a 
far conoscere la suscettibilità del contagio nel Cavallo , 
egli espone la teoria colla maggiore accuratezza legando- 
la ai rapporti che questo animale ha coll Uomo; indica 
le circonstanze che cospirano alla più facile infezione, e 
«finisce com rapportare le sperienze decisive colle quali si 
& giunto a scuoprire la identità che il veleno bubonico 
hà.coi Cavalli ngualmente che 1’ ha cogli altri animali, 

Senza entrare nei sviluppi che l’antore ha dato su 
questi diversi soggetti debbo prevenire i lettori, che egli 
mon pretende che la peste sia sempre ed in ogni sua 
comparsa contagiosa e micidiale agli Uomini ed ai Brue 


I 4 
i, ima secondo ‘che sviluppa più o eno d’ affinità re- 
stringe o estende i suoi effetti sopra una o più specie. 

In fine tratta dei rimedj e dell’uso che può trarse- 
ne perla disinfezione degli animali-sospetti ,addita 1 luo 
ghi e'le circostanze in cui si possono sperimentare cor 
più o meno successo. L° importante avvertimento di op- 
pore.a questo -male -una barriera insuperabile dà termine 
all’ opera. | 

.L° autore nello scrivere queste ricerche ha voluto 
renderle intelligibili anche ai non medici. Lo stile è pia- 
mo e conciso , ‘proprio della materia che tratta. L° opera 
è dettata in ogni parte da un certo amor di ricerca; 1° 
osservazione , quella preziosa sorgente dei lumi di un mes 
-dico -non'è giammai perduta di vista. In questa ‘parte 
“egli fa vedere che ha penetrato-nel vero spirito della me- 
dicina, giacchè tutte Je discussioni dei Medici non pos- 
scuo divenire assolutamente utili se non desumono lo-lo- 
ro ragioni dai fatti. 

Nel corso dell’opera vi sono sparse anolte note, le 
-quali hanno per scopo ‘o di dare il suo pieno Hume alle 
verità che-si cercano stabilire j0 per contradire un Ano- 
mimo di una lettera publicatasi in Messina sotto il tite- 
-3o = Se la peste bubonica attacca i Cavalli = La con- 
-futazione a sentimento di quanti conoscono tali -mmaterie 

| *è appoggiata- a princip] sodi. 


SOMIOLOGIA. 


“Osservazioni sopra gli Animali Polistomi, èd ‘un nuove 
“Genere di-essi ,-POLACTOMA. 


Gli Animali polistoîni sono coloro che hantio inolti- 

“plici bocche : pare in prima un paradosso il supporre che 
vi siano Animali con più di una bocca; ma è*pur vero 
che ‘n° esistono uu-gran numero. Essi appartengono intti 
vall’ ultima classe cioè ai Polipi‘e sono per lo ‘più aniraa= 

. Hi di una struttura semplicissima; i primi che si osser 


£ 


artt 


Vaso” 


42 

vareno ‘furono i Polipi ramosi nominati Polipaj: Tra tut=_ 
ti gli animali non ve ne furono mai al parì problemati= 
cî, gli antichi naturalisti credevano che fossero o Pietre. 
ramose 0 Piante animali, d’ onde gli venne i nomi di 
Litofiti-o Zoofiti, Tournefort e quasi tatti i maturalisti. 
del secolo-decimosetiino l’annoverarono trà, le Piante; 
ma dietro la memorabile scoperta dei polipj d’acqua dol- 
ce di Trembley, venne riconosciuta la loro. animalità 
ma langì di figurarsi come semplici animali, si. conside- 
rarono come dei nicch] edificati da polipi; questa idea. 
eterogenea sì è conservata, più o meno modificata, sino. 
ai nostri giorni ed i più eminenti somiologisti del prin 
cipio di questo. secolo , come Guvier, Lamark, Dumeril, 
Latreille, ammettono questa singolare opinione .. Nono». 
stante. questo loro. pregiudizio 1’ illustre. Cavolini , aveva. 
già, nelle sue Memorie sopra i Polipi. marini pubblicati . 
alla fine dello scorso secolo e degne. di. paragonarsi. con. 
quelle di Trembley, stabilito con .evidenza e. con. ossere. 
vazioni dirette, che tali animali erano semplici, benchè. 
spesso. fissi, ramosi e polistomi, aveva provato che cioc-. 
chè si credeva un nicchic.era.il loro. corpo, e ciocchè. 
sì supponeva Polipi erano le loro bocche, l’analogia con-. 
ferma perfettamente. tale profonda scoperta, giacchè ci mo=. 
stra nel. Genere Pennatula dei polipi. natanti, mobili ben- 
chè ramosì e polistomi , e nei generì Tubularia e. Sertu=. 
laria delle specie. monostome benchè fisse e dure. Que- 
sta scoperta però è stata senza motivo .trascurata.dai So- 
miologisti; ma io avendola verificata esattamente in questi. 
ed altri animali consimili, non. posso fare-a meno di ri-. 
produrla. nuovamente. alla luce, assicurandone l’onore al: 
benemerito. Cavolini , e confermandola. pienamente .. 

Il Genere Medusa di Linneo oggidj diviso. in. mol-- 
tissimi generi aveva già somininistrato a Cuvier e Peron. 
molte specie polistome. ( oltre le astome o. senza. bocthe. 
visibili), cosicchè. sì cominciava a. dnbitare. che. potesse=. 
ro esistere degli animali: con. molte bocche, come. in. fat=. 
ti n° esistono. parecchj. ben. diversi. dei Zitofiti. Io: ne hò 
annoverato uno, che compone un N. G. col nome di Chle- 
dristona pectenis y nel mio opuscolo titolato Précis des 


43 
«découvertes Somniol ogigues, vado adesso descriverne du 
altre specie che co mpongono un altro N. ‘Genere il qua- 
le chiamo Polactom a perchè hà molte bocche disposte in 
ragg] circolarmente : ambidue generi appartengono «ad ‘una 
stessa famiglia Pole pistomia . 

POLACTOMA , ‘ Definizione . Corpo membranoso , fis= 
sato , depresso , :piano; molte bocche piane, nude ,. linea- 
ri, disposte -circolarmente al -di-sopra ed in ragg] intorno 
d’ un altra centrale e rotonda. 

1. Sp. Polactoma lobata. Bianca, retondata 4° margi- 
ne lobato, una bocca opposta ad ogni lebo, il. quale è 
minutamente striato, — ‘Osserv. La sua grandezza non 
«supera mezzo ‘pollice, i lobi variano da :93 a 10 e sono 
per lo più 7. Nasce in Sicilia nel ‘mare, attaccata. alle 
pietre ed-alle Nullipore-e non può staccarsene nemmeno 
per Sea 

2. Sp. Polacioma ‘diactina . Foschiccia , liscia-, ova- 
Be. oa intiero ‘perio più due stelle disuguali. — 
Osserv. La rinvenni in Sicilia sopra il mio Myriosydrum 
dilatatum (Car. di N. G. e N. Sp.-di Sicilia sp. 260); 
‘la sua grandezza «supera spesso il mezzo ‘pollice , vi sono 
‘per lo più due ‘ordini di bocche radiate, uno ‘più grande 
con 6 sino a 9g bocche circolari-ed’uno più piccolo con 
“quasi sempre 5 bocche... 


_ 


Analisi di un Opuscolo Somiologico francese , titola- 
#03, Précis des Découvertes & des travaux somiologiques 
«di C. S. Rafinesque .-Palermo 1814.-59. pagini 8. pic. 


. Questo ‘opuscolo viene dedicato ‘al ‘celebre botanico, 
Persoon in forma di una Lettera famigliare, l’ Autore vi 
hà per iscopo di promulsare in una ‘lingua più sparsa 
dell’ italiana una idea delle sue ingegnose. scoperte 4 DU 
vi annovera in un: appendice. le opere, opuscoli e ‘saggi 4 
al numero di 15, -già da lui dati alla luce, e vi COLO 
na di più di 8 Lie opere che hà pronte’ per le stampe; 
trà le quali si distinguono ; la Flora Siciliana, la Zoolo- 


i\2 


44 
gia Siciliana, ed una Mycologia boreali- Americana rae- 
chiudendo 800 specie trà le quali 400 nuove. L° Autore: 
quindi impugna l'argomento della necessità di una graw- 
Sa nello studio dei Corpi. organici, ch’ egli anno=- 
vera sotto il nome d’Impero organico, dando alia scienza 
che ne ragiona quello di Somiologia: egli fà. osservare. 
che i suoi difetti capitali sono una.) fomenchaitara varia=- 
hiie, uma Glassificazione. imperfetta. e delle definizioni in=: 
costanti, quindi assicura di avere dietro un sommo stu. 
dio. di più anni riuscito a riparare a simili difetti, dice. 
che hà sotto il torchio i primi. abbozzi del suo lavoro. 
cel nome di Prizcip) fondamentali di Somiologia, i qua=- 
lî saranno seguiti da due opere classiche nominate Criti=. 
ca dei Generi e Ordine dei Generi, promettendo..che ivi: 
si- compirà la riforma della Nomenclatura e della Glassie- 
ficazione . Egli, crede avere rinvenuto un Metodo analia 
tico-maturale che si. approssima per quanto. sia . possibile - 
della perfezione richiesta nella Classificazione, e nel quae. 
le vengono . gli Animali. e le Piante divisi ambidue im: 
dieci Class. i 

L’ Autore passa quindi a ragionare delle sue- scopere: 
îe.in nuovi generi e nuove specie, e per darne un saga 
gio, ne AOSTA II o-.descrive un certo nomea 
ro trà ognuna delie 20 Classi sue; in-tutto 50 N. G.-e 
190.N. Specie tra° quali 37 N. G. e ris N. Sp. di Anie 
ie 13.N. G. e 79 N. Sp. di Piante; iî quali furono. 
da lui rinvenuti in Sicilia o negli Stati uniti di Americae. 

Qaesta operetta è stampata in ottima. carta e. carate 
tere, il suo stile è semplice e- confacente alle materie 
scientifiche sulle quali si aggira. B-nchè sia un fenomee 
no stamparsi nella Sicilia simili saggi in lingua francese, 
nei supponiamo che non vi sarà trascurata. da' colere che 
dileitansi di Storia naturale ._ 


i 45: 
Una Osservazione di Nosologia vesetabile . 


Le Piante sono soggette come gli aniinali e gli uo- 
mainì a delle malatie pei cambiamente di patria e suolo 4 
anzi tali malatie. che in questi non influiscono. quasi che 
nel-morale, vengono nei Vegetabili ad attaccare il fisico 
ed a cambiarne l’aspetto o le fsrine ; è.noto il. cambia 
mento di dimensione al quale sono soggette la. maggior 
parte-delle Piante che trasportansi in -climi stranieri, sì. 
sè anche che le Piante alpine per lo più lauguiscono nel- 
îe pianure. Il fatto che io devo accennare è diverso di 
ambidue questi casì, benchè vi abbia peraltro relazione + 

Raccolsi nel mese di Luglio 1809. sopra-la cima del. 
le Alpi Siciliane, i monti Nebrodi: o Madonie, i. semi 
della mia Empedoclia montana (descritta Garatt. di N. G, 
e-Sp. di Sicilia gen. 54 sp. 194 pag. 79-) pianta che vi 
masce esclusivamente all'altezza perpendicolare di più. di 
4000 piedi. Seminai questi semi in Palermo nel mese di 
Ottobre seguente; osservai la loro germinazione ed i sin= 
golari cotilr o-foglie seminali che produssero, . le quali. 
erano petiolate, sagittate, ottuse, crasse e perfettamente 
glabre, mentre tutta-la pianta è tomeutosa. Nacque la. 
pianta simile alla nativa; ma nell’anno seguente in. vea. 
ce di fiorire, divenne fruticosa e colle foglie cordate ale 
Ja base; mentre nel suolo -nativo- è erbaéea-perenne e © 
eolle foglie nor cordate alla- base: Visse per tre annì 
senza mai fiorise e poi morì nel calore dell’ està per dise 
Seccamento. 

Abbiamo dunque quì il fatto di una Pianta. alpina 
che trasportata-in un diverso suolo e clima , benchè nello 
stesso. parallelo di latitudine; è cambiata di forma ed. è 
divenuta legnosa e sterile anzi ‘priva di fiori, ciocchè si 
deve considerare come una malatia vegetabile complicata. 
che si potrà chiamare Ananzia frutescente o in latino 
Ananthia » dendropsig è - 


_76 
_ Definizioni di 2 N. Sp. Siciliane del Genere -Hesperis . 


1. Hesperis rupestris. Caule fruticoso simpliciuscalo,, 
* foliîs confertis-sessilis lineari-lanceolatis utrinque aeutis, 
sub- integris , tomentosis: ‘crassiusculis; petalis - CIlargiaa Bca 
: siliquis Tomentosis à 

Fusto frutescente quasi semplice; foglie conferte ses- 
sili lineari-lanceolate , le due: punte acute ,-quasi sempre 
intiere, tomentose-un poco -carnose; petali. emarginati, 
silique- -tomentose . 
i «Osservazioni. Nasce “questa “pianta ai fianchi delle 
. montagne e-rupi, in molte parti di Sicilia, particolar 


.-mente vicino‘Palermo., Cefalù, Tusa,-&e. Si rassomiglia. 


assai all’ Hesperis violaria Lamark (Cheiranibus - incanus 
Lin.); ma questo ne differisce dalle. foglie ottuse e -pe= 
: tiolate., oltre la:forma del calice, petali &c. L’ Hesperis. 
rupestris s° innalza:un piede e-mezzo-con.un fusto fosco 
e duro , le foglie nascono approssimate. in cima e. sono 
alcune volte un poco dentate o ondolate, i fiori-sonora- 
cemosi ed inodori; il calice è bigobbo alla base, le fo- 
liole calicinali.sono ottuse col margine membranoso , «è 
petali -sono “porporini, e. finalmemie le siligne cilindriche, 
ciocchè compone il vero carattere . generico : del. genere 
Hesperis y mentre il Cheiranthus le ‘hà tetragone.. Il suo 
nome :Sicilianoè Barcu-de vausu . 


2. ‘Hesperis fasciculata ». Canle ramoso flexnoso; foli= 


olis fasciculatis sessilibus linearibus , integris , acutis, ins 
canis: siliquis subancipitis, apice 4 cuspidatis. 

«Fusto ramoso flessuwoso: foglie fascicolate y-sessili , li» 
nearì , integre, acute, incane ; silique quasi-biangolarey 
con quattro prnte.all ‘apice . 

Sinonimia . Leu” rojam erucigerum folìis pluribus ‘ad 
nodos -cinereis & incamnis. Cupani panph. sic I. t. 144. 
Rafinesque Ediz. t. 14. fig... 


Osservazioni . Ritrovai questa pianta sopra il lido del 


mare trà Messina ed il Faro; s' innalza al più un piede 
e mezzo e hà un’apparenza assai singolare : le sue silique 
sli danno una certa somiglianza coll” Hesperis tricuspida- 
to Lamark (Cheiranthus tricuspidatus Lin.) avendo ii 


AL 1 47 
fiori dell' istesso. colore e forma, anzi quasi tutta la frut- 
tificazione consimile:; ma le foglie sono diversissime . No= - 
“me Siciliano volgare, Barcu.in.cruci . . 


ECONOMIA PUBBLICA. 
Quadro dello: Studio metodico. di. questa Scienza » 


Nel Concorso per la Cattedra d’ Economia pubblica - 
nell’ Università di Palermo. ch? ebbe. luogo. alli. 4 dello 
scorso Aprile, ed al quale io. ebbi parte per imparare co- 
me, sì eseguiscono simili Concorsi in Sicilia, non.:già. con 
la speranza. di. conseguire. la: Cattedra, perchè:ne. avevo . 
altre in-mira e giacchè.era facile scorgersi che i raggiri, 
e gl’ intrighi. sarebbero. preferiti al merito ed alla. dot» 
trina,y mi venne  snsserito -improvisamente un: Piano. o 
Corso. compito di tale Scienza y in--un: modo-analittico : 
io |’ insersì- nella. mia. introduzione ai due: quesiti. ehe ci-- 
vennero proposti ; facendo. scorgere che nessun.atutore ave- 
va sinora ideato un. Piano. così - compito ,.. generale ed .. 
esatto: come in segnito. mi venne involato il. mio lavoro, 
non. permettendomi: di rileggerlo ne- copiarlo , mì: sfuggì 
dalla mente quasi tutta la. mia Dissertazione; ma. però 
giunsi a poco a poco a rammentarmi almeno: del mio Pia- 
mo e questo squarzio viene adesso. esibito al pubblico ;.. 
il quale giudicherà del suo merito». 

L° Economia pubblica. è.una- vasta. Scienza; il suo. 
studio si divide analitticamente in due, Rami ) ogni Ra- 
mo in due Sezioni , ed_ogni Sezione.in. due. Parti; co- 
sicchè tutta la Scienza. viene divisa in otto Parti; ognuna 
poi di queste racchiude tre articoli, 24 in tutto se gli 
articoli parecch} oggetti. - 

I due Rami della Scienza sono l’ Economia. Bolitica 9 
e i’ Economia Civile... 

Le Sezioni. dell’ Economia Politica-sono 1. L' Econo- 
mia specolativa che racchiude 2 parti I. P. Economia 
constituzionale o le Constituzioni. II. P. Economia le= 


£8 - 

gislativa ola Legislazione e-2. L* Economia ‘amministra= 
tiva colle partì III. P. Economia monetaria o:le : Finan- 
ze, IV. P. Economia provveditiva o la Palizia. } 

L'Economia Civile racchiude 1. Sez. L° Economia 
sindustriosa . V. Parte. Economia agraria o l’ Agricoltura, 
VI. P. Economia commerciale o st Conimercio . 2 Sez. L° 
Economia institutiva. VII. P. Economia benefica o la 
Beneficenza. VII. P. Economia instruttiva e «l’-Enstru- 
‘zione » 

I. Parte. Constituzioni. Lo studio ne racchiude 3 
Articoli. 1. A/orocrazia-, i suoi oggetti-sono la Teocra- 
zia ,il Despotismo e laMonarchia ambidue eletiivi o ere= 
ditarj. 2. Policrazia., divisa in 4 “oggetti, -Aristocrazia 
Democrazia, Anarchia , e Simicrazia ‘o tutti i governi mi- 
sti che sono innumerabili. 3. Ranghi o le Classi dei Po- 
poli - -e Nazioni., divisi in ministerio, magisiratura, mo=. 
biltà, sacerdozio, gente «civile, popolo, artigiani, agri- 
coltori, militari, servi, mendie a. 5 re o 
ze &c. 

II. Parte. Zegis/azione., divisa in 5 atticoli.1. Leg- 
gi civili: i quali principali oggetti sono la proprietà , È 
matrimonj., | eredità , i contratti. i debiti &c. 2. Leg- 
gi criminali con d, oggetti principali s delitti, pene: e pri- 
gioni . 3. Processufa > oggetti, processura civile e crimi- 
dale! giudici, tribaiaali S testimonj, ufhziali, arbitri, 
giurì &c. 

III. Parte. Finanze con 3 articoli. 1. Popolazione 4 
la sua cognizione racchiude i seguenti oggetti, numera- 
zione, nascite e morti, città e villagi, case, matrimo- 
nj, celibato, premj ed agevolazioni &c. 2. Denaro ‘hà 
per oggetti, le monete , la carta mopetaTia il credito 
pubblico, le-miniere, i banchi, gl’ interessi «legali e 71° 
usura &c. 3. Dazj racchiudono , le tasse dirette*a indiret- 
te o oppressive, i sussid) , le dogane, le gabelle, l’era- 
rio 0 fisco, i prestiti, il debito pubblico &c. 

IV, Parte. Pulizia. r. Artic. Pulizia civile, i suoì 
oggetti sono la sicurezza interna , la pubblica salute, le 
professioni ; 11 lusso e leggi-sontuarie, regolamenti civi - 
ci, teatri, divertimenti &c. 2. Difesa oggetti. milizie, 


4a 
- miltarî; soldati, armate , flotte, arsenali , fortezze yguer= 
‘ra, pace, trattati, alleanze &c. 5. dnnona oggetti, li- 
“‘bertà o proibizioni, prezzi o assise -0 mete, circolazione, 
mercati, appalti, premj &o. TRIO i 

V. Parte. Agricoltura. 1. Artic. Coltivazioni, ogget= 
ti, cereali, prati, orti, alberi-, ulivi, viti, boschi, li 
no, canape, cottone ed altre piante, pascoli, concimi, 
rotazioni &c. 2. Animati, oggetti, pastorizia, mandre 
buoi, pecore, capre , porci, valli , latte, butiro , for= 
maggio» api, «<cera., miele, vermi a seta. caccia» ‘pescay 
garenne , viva] &c. 3. Oggetti relativi , per esempio , prez= 
gi dei terreni «e -del lavoro, proprietà e leggi agrarie, gae 
bellazioni, diserdini, agevolazioni, construzioni agratiex 
insiruzione agraria, strade -e porti, chiusure , masserie y 
modi di coltura &c. 

VI. Parte. Commercio 1 ‘Artic. Arti, oggetti, me- 
stieri, belle arti, manifatture, privileg], invenzioni &c. 
2. Traffico, oggetti, Commercio attivo *e passivo-, inter= 
no ed Cio comere e vendite, negozianti, banchie- 
rl ) mercanti ,:sensali, agenti, camb]., banche, compa- 
guie, incoraggimenti &c. 3. Navigazione , oggetti, Na- 
wigazione costiera o lontana, fiumi, canali, porti, fari, 
piloti, consiruzione de’ bastimenti, arte di navigare , si- 
curtà marittime &c. È 

VII. Parte. Feneficenza. 1 Artic. Stabilimenti di sa- 
‘lute:, oggetti., ospedali, infirmerie, dispensarj,  medici% 
speziali &c. 2 Artic. Stabilimenti di carità j oggetti, men- 
dicità, alberghi, ricoveri, soccorsi, demosine pubbliche 
© private &c. 3 Artic. Stabilimenti -diversi, oggetti, mon - 
ti di pietà, projetti., confraternità, società "benefiche, 
‘prestiti., tontine., sicurià vitalizie., sicurià pel fuoco ed 
accidenti &c. o 

VIN. Parte. fnstruzione. 1. Artio. Educazione; 0g= 
getti, educazione domestica‘o privata, pubblica» LC 
fanciulle &c. 2. Ariic. Insegnamento, oggetti, Instruzio= 
ne pubblica o privata, maestri e scolàri, scuole , Jicei, 
colieg] , seminarj ; università, tauree, concorsi &c. 3 
‘Artie. Letteratura ,-oggetti , belle. lettere , scienze, insti- 
tuzioni letterarie, accademie , società , libertà della stam- 


pa &e. 5 


50 

Ecco. il modo metodico ed. analittico- col. quale. io. 
proponeva d’insegnare l’ importante, ma ben.nuova scierie. 
za, dell’ Economia pubblica: giudicheranno i leggitori se_ 
îo avrei potuto.riuscirvi al pari di chi.ni fù. preferito?” 


CRONOLOGIA. 
Nuovo sistema cronologico del Sign. Ab. Mango.. 


Tutte le parti della Cronologia devono essere uguali. 
e formate da numerì rotondi e pieni. 

Le sue divisioni sono. i Stati, i Mila s le Epos- 
che ed: i. Secoli. 

Due Stati racchiudono. la durata..del tempo, cioè 1°‘ 
Antico ed il Moderno, ossia la. Cronologia. antica. e Ia. 
moderna, la prima racchiude Re millenarj e la. se=- 
conda due. 

Ogni Millenario si divide in. due. Epoche,. ciocchè- 
produce in tutto 12 Epoche. 

Ogni Epoca è un lustro secolare e contiene perciò» 
cìnque. secoli. o settanta settimane d'anni. Tutti i Seco=- 
lì sono sinora 59. 

Un Eroe o nono celebre dà. il. suo . nome. ad. ogni: 
Secolo: egli sì rapporta ad una data, una regione ed un. 
fasto, cosicchè ogni Secolo impronta nella memoria. ale. 
trettanti Eroi, date, regioni. e fasti. Conoscendo per - 
consegmenza questi, pochi articoli, si.conoscono i punti, 
centrali della Cronologia. e della Storia. I 

Volendo poì discendere alla Cronologia.particolare d* 
ognì Secolo si divideranno in quattro -periodi di 25 anna. 
ed ogni periodo in 5 lustri. composti di anni cinque. 

Ma mi basterà dare adesso la. nomenclatura dell’ Epo=- 
che e dei Secoli. 

I. Epoca. Della Creazione. Secolo r. di Adamo. na« 
to anno r. — S. 2. di Seth n. 130. — S. 3. di Enos na 
235. — S. 4. di Cainan n. 325, — S. 5. di Malaleel 
n. 405, 


bi 
II. Epoca. Enochiana » Sec. 6. di Jared nato Sor. — 
(S. 7. di Enoch n. 622. — S. 8. di Matusalem n. 701. — 
(S. 9g. di -Lamech n. 874. — 8. ‘10, di Seth 2. patriarca 
‘dopo ‘la morte d’ Adamo 950. i 

III. Epoca. Della Corruzione .S. 11. della nascità di 
_Noè,e di Enos 3. Patr. 1056. — S. 12. di Cainan 4. Patr. 
RA — S. 15. di Malaleel 5. Patr. 1235. — :S. 14. di 
Jared 6.-Patr. 1306.-— ‘S. 15. di Matusalem 7. Patr. 1475. 

IV. Epoca. Diluviana + S. ‘16. di Sem 8. Patr. e 1 
arca 15560. —= S. 179. Noe‘e diluvio 1656. — S. 18. di. 
Faleg o Babel 1770. — S.19.di Nacor 18... — S. 20. di 
Tare o idolatro 1901. 

V. Epoca. “Della Vocazione. S. 21. di Abramo Patr. 
"2008. — S. 22. d’ Isacco Patr. 2108. — S. 23. di Jaco= 
be Pair. 2201. — S. 24. Giuseppe giusto :2315. — S. 25. 
-di Jobe, 2450. i ) 

| VI. Epoca. Della Liberazione . S. 26. dì Moisè le- 
‘ gislatore 2513. — S. 27. di Belo assiro , 2683. — S. 28 
di Nino, fonda Niniva, 2732. — S$. 29. Sansone o Incen- 
“dio di Troja, 2820. — S. 50. di David Rè profeta 2919. 

VII. Epoca. Del Tempio. S. 31. di Salomone 3007. 
v— S. 32. di Elia profeta, 3108. — S. 33. di Romolo, 
Roma aa 3250. +—'S.34. di Nabuchodonosor 3397» 
— S. 355.-di Ciro, 3468. 

VIII. Epoca. Del Ristabilimento. S. 36. di Artaser= 
se, 3950. — S. 37. di Alessandro magno , 5674. — S.358 
di Ptolomeo» 3727. S. 39. di Scipione cartaginese, 3802. 
— S. 4o. di Giulio Cesare, 3942, 

IX. Epoca. Della Chiesa. S. 41. di Gesù Cristo N. 
S. 4004. — S. 42. di Adriano Imp. 1... — S.453. di Dio- 
cleziano Imp. 233. — S. 44. di Costantino Imp. 312. — 
S. 45. di Odoacre Re 474» 

X. Epoca. oleLoa S. 46. di Giustiniano, 526. 
— S. 47. di Maometto , 622. — S. 48. di S. Zaccaria 
Papa, 755. — S. 49. di Carlo Magno; Sor. — S. 50. di 
Otone 1. Imp. 9... 

XI. Epoca. ‘Delle Crociate . S. 51. di Errico III. 10035. 
— S. 52. di Rugieri Rè di Sicilia, 11530. — S. 53. di 
Rodolfo Imp. Ds 54. di Martine V. Papa , 1378. 
-— $S. 55. di Maometto II. 1453. Cu 


52 i 
XII. Epoca. Del Nuovo Mondo. S. 56. di Carla V. 


Tmp. 1519. — S. 57. di Luigi XIV. 16453. — S. 58. di. 


Pietro il grande 1722. —. S. 59. di Bonaparte Imperato= 
re, caduto 1814. i i 


/ 


=== oreosz EE... si. 


O.:P:U!S:C'OLI SCELTE 


LETTER ATUUTRIAI 


Seguito dei Premj decemnali distribuiti dall? Instituio di 
Francia nel 1810. 


TII. Classe. Di Storia e Letteratura antica» 


18. Premio di 1. Classe. All’ autore della. migliore 
Storia o del miglior pezzo di Storia Lie sia antica 
o moderna. Nesti premiato , lodati 1. la Storia dell’ 
anarchia della Pologna di De Rulbiere 2. Storia delle re- 
publiclie italiane dell'età media di Sismondi 5 Quadro 
istorico dell’ Kuropa nel regno di Federigo Rè dr Prussia 
di De Sésur. 4 Storia di Francia nei 18. secolo di La- 
cretelle. 5 Storia critica della Republica romana di Le- 
vesque . 6. Storia del basso Impero di Ameillion. , 

19. Pr. di. 2, Classe. All’ autore della migliore tra= 
duzione in versi di poemi greci o latini. Premiata la tra- 
duzione delle Bucoliche p' Virgilio di Tissot. Lodata 4& 
traduz. delle Egloshe di Firmin Didot, quella delle Me- 
tamorfose d’ Ovidio di St. Ange, e quella dell*Eneida 
di Gaston. L° Instituto hà in seguito proposto di conce- 
dere nn seconde, premio alla traduzione dell’ Eneida di De- 
lille. 

20. Pr. di 2. Classe. Alla migliore opera di Biosra- 
fia. Premiata la Storia di Fenbiòn.. di De Beansset. 

21. 22. 23. e 24: Quattro premj di 2. Classe: Ai ‘tra 
duttori , delle 4 migliore opere siano manoscritte 0 stame 


D9 
pate, in lingue orientali o antiche , le più utili alle scien- 
ze o all’ Istoria o alle Belle lettere o alle Arti. Premia= 
ti. r. Îa traduzione del trattato d’ Ipocrate sopra l’aria 
i luoghi e le acque di Coray . 2: la traduz. del Manoscrit- 
to Arabo di Aboul-Hassan sopra l’ astronomia desti Ara- 
bi di Sédillot. 3. la traduz. del poema persano di Djamy 
titolato Medjuoun e Leila, di De Chezy. 4. la traduz. 
della Crestomazia araba di De Sacy. Lodate, le tradu- 
zioni di Archimede ed Euclidio di Peyrard, quella di. 
Strabone e le opere di Caussin e Langlés. 


IV. Classe. Delle Belle- Arti. 


25. Pr. dì 1. Classe .. Al Compositore della miglior: 
musica di un opera teatrale. Premiata, la musica delia: 
Vestala di Spontini. Lodata, quella della Semiramide -d?- 
Catel. 

26: Pr. di 1. Classe. A’ autore del’ miglior quadro» 
istorico. Premiato , il quadro di una Scena del: Diluvio- 
di Girodet. L'odati, quelli delle Sabine di David, della- 
Fedra di Guerin, della Giustizia di Prudhon,.e- del Fe- 
lemaco di Mèeyuier. 

‘29. Pr. di r. Classe. All autore del miglior quadro’ 
sopra un-soggetto onorabile pel carattere nazionale . Pre- 
miato, il quadro dell’ Incoronamento di David. Lodati, 
quelli della Peste di Jaffa di Gros, del passaggio del Mte 
S. Bernardo di Thevenin &c. 

2. Pr. dî r. Classe. Ali? autore della migliore opera- 
eroica di Scoltura. Premiata, la Statua dell’ Imperatore 
di Ghandet: iodate-le Statue del. Pudore di Cartellie» è 
del Poussin di Julien- 

29. Pr, di 1. Classe. All’ autore del migliore lavoro 
- di Scoltura tratto-dali’ istoria. di Francia. Prenriato. il 
- basso rilievo delle Muse di Leniot che serve di-decorazio= 
ne al frontone della Colonnaîa del Louvre, e-lodati pa-. 
recch] altri* bassi rilievi dello stesso palazzo .. 

30. Pr. 1. Classe . All’ autore del più bello monument. 
to di Architettura. Premiato 1° Arco di Trionfo del’ Ca- 
“tousel dissegnato dai Sign. Fontaine e Percier. Lodati., 


il Teatro delle Varietà di Celérier, i lavori eseguiti dal 
-Sign. Chalsrin al Palazzo di Luxembourg dre. 

‘31. Pr. di 2. Classe. Al Compositore della migliore 
opera comica esegnita sopra un gran teatro. Pica PP 
opera di: Llicnoe ‘di Méhul. Mola le due .giornate di 
Cherubini, Montano e Stefania di Berton, Ariodant di 
Meébul &c. 

35. Pr. di 2. Classe. All’ autore della migliore ope> 
ra d’Incisione. Premiata l'incisione della Dejanica di Bervic» 
Lodati , incisioni del Belisario e del Giuramento degli 
Orazi diDavid, Marco-sesto di Querin, la trasfisurazio= 
me di Cielo la:Santa-Cecilia di Besson ; Ciots ed An- 
tiope di Audonin &c. 

54. Pr. 2. Classe . All’autore della migliore “medaglia, 
1] Premio fù diviso trà il Sign, Rambert- Dumarest CCI 
le, il primo autore; di.4 medaglie:sopra-, 1. -la Pace d? 
Amiens, 2. 1) Instituto, 3. la‘Scuola di Medecina, 4. la 
medaglia di Poussin, ed il sesondo autore di 5, cioè T. 
l’incoronamento ; 2. la Festa data a S. M. da Parigi, 3. 
la presa di Vienna, 4. la vittoria di Friedland., 5 il ri- 
torno d’ Egitto. 

35. Pr. di 2. Classe. All’autore della migliore inci- 
sione sopra Pietre fine. Premiati i lavori del Seli Jevf= 
froy, autore di un gran:numero;di Pietre in incavo «ed 
in rilievo. 


MATEMATICHE. 


Compendio di olcuni Saggi matematici del Sign. Dott. 
Carlo Hutton... 


L’opera del Sign. Hutton fù stampata in Londra nei 
1812, porta il titolo di Saggi sopra parecchie parti in- 
teressanti delle Scienze matematiche e filosofiche e contie- 
ne 38 saggi, trà i quali meritano una distinzione i se- 
guenti. 

La Sommazione delle Serie. i 

La Dimostrazione del teorema binomiale» 


55 

Tia Storia dell’ Algebra è il 38mo saggio 3-vi sì sup- 
pone. che |’ algebra Chbe origine nell’ Jxldbstano!; | 

ba Storiacdcila Ti sonvuletrias e deì Logaritmi. 

Sopra la quadratura del Circolo ;. questo. è il 18mo 
saggio, vi sì trova una nuova-rettificazione ,, la. quale dà 
ta più facile approssimazione della circonferenza del: Cir- 
colo; l’autora.hà cercato -due piccoli. archi > le tangenti 
dei quali.sono semplici frazioni.e- tali, che-i moltipli di 
questi. archi differiscono soltanto dall’ arco di. 43 gradi 
per un. aliro piccolo. arco, la. tangente. del quale sarà 
una semplice frazione volgare .. 

Sopra la velocità dei cannoni, con molti sperimen=- 
ti rimarchevoli. sopra l’ artiglieria . 

Sopra la soluzione del Problema di Lawson ;.per: die. 
videre un Circolo in qualunque numero di parti, i qua- 
li siano uguali in area e circonferenza Il Dott.. Hutton 
xs’ estende l’ applicazione alle ellisi.e potrebbe parimenti 
averla estesa.a tutte le curve, le quali sono: divise. da 
oguuno di due assi.in. parti simili ed uguali; giacchè le 
aree di simili-curve sono. eome 1 quadrati delle linee ret- 
te similmente tirate in:dette-curve ,.e la loro circonfe- 
renza.come le linee rette semplicemente. La verità. della. 
| proposizione. può provarsi.in ogni caso , come. in. quello 
del Circolo .. 

Sopra la soluzione di un altro problema : dividere un 
Gircolo in qualunque numero di parti uguali pel. mezzo 
di altrì circoli concentrici... 

Finalmente le Calcolazioni per dedurre la media den-. 
sità della. terra: dall’ azione del Monte Schehalien in Isco- 
zia sopra la linea a piombo o perpendicolare. Si. ritrovò 
dalla distanza del Zenito alle Stelle osservata. nei lati: op- 
posti: della montagna , che la differenza: di latitudine in 
tal modo calcolata era maggiore di secondi 11.6 da: quel» 
Ja dedotta dalla distanza reale delle due stazioni: la. de= 
flezione da ogni lato- accendeva dunque-a circa. 5. 8. se- 
condi, dacchè si. dedusse che l’ azione o la: forza. eserci— 
tata dal Mte Schehalien. era alla: forza della Terra o alla 
sua gravità come 1 a circa 35608. Il Peso della Monta- 
gna fù valutato con gran lavoro. fatica e stento, colla 


56 
«sua divisione in :960- trapezj ed il loro: inistrarento. HM . 
‘risultato fà che la media densità del Globo terrestre era 
a quale del Monte come 1454 a 800,:0 quasi nella pro- 
porzione di 9g a .5.:e.la densità del Monte essendo 2 vol- 
te e mezzo quella dell’acqua, la media densità della 
Terra-è dunque a quella dell’ acqua in proporzione di @ 
a 2 o di 4. 5.ar. Però ,.il peso del monte è forse calco= 
Jato al disotto del vero, e nelle ‘transazioni filosofiche di 
1811, è dimostrato che la media densità della Terra gia 


se tra 4. 558 e 4. 867., il medio del quale è 4. 713. 


È E ILS. CsA. 


Leggi generali della diffrazione della Luce del Sign. 
Flauguergues, traduz.. dal francese Giorn. di Fisica 
.di Luglio 1812. 


L'autore hà eseguito un.gran numero «di :sperimen= 
ti sopra la diffrazione della luce, dai quali egli hà dedot- 
to le due seguenti leggi generali. 

1. Quando Ja lace passa vicino del margine di qua- 
lunque corpo , una porzione dei raggi segue il. suo camr 
mino in linea retta, senza che appariscano provare verun 
azione da tali corpi., e. sono questi raggi che. determina 
no l'ombra di quel corpo, lo quale è sempre .della stese 
sa grandezza «e figura che se mon vi fosse diffrazione . Un 
altra parte dei raggi s° inchina nell’ avvicinarsi dal corpos 
in modo tale che questi raggi ebtrano nell’ ombra e dan- 
no. luce a questa ombra., la quale senza questi raggi in- 
flessi sarebbe priva di qualunque.lume: ed un altra tere 
za parte di questi raggi si ripiega in modo tale di al 
lontanarsi dal corpo; tali raggi poi incrociano i raggi di» 
retti. al di Jà della penombra. ‘ 

2. Questi effetti sono assolutamente simili, qualun- 
gue sia la materia e la figura dei corpi vicino ai quali 
passa la luce, o ‘qualunque sia-la natura della superficie, 
di questi corpi ed.il.lero stato relativamente alla tempez 


Boo 


fatura, all'elettricità, al magnetismo &c. sono eziandio 
simili qualunque sia il mezzo (trasparente ) dal quale 


sono circondali » 


nni 


L'E GI SL AZIONE: 


Fine della Descrizione delle Carceri di Filadelfia » 


Io hò paragonato esattamente il numero e la specie 
dei condannati nelli quattro ultimi anni dell’antico ‘s1* 
stema e neì quattro primi del nuovo , ed il risultato è 


il seguente 


Delitti dei Condannati e convinti ed 
Assassinio, mell’ antico sistema 9g nel 
CEL e e 


Ladrocinio di campagna + 
Badrocinio "di' casa’ |. 
Semplice ladrocinio è. +. 
Falsificazione di carte . 
Balsa! nrometa 00.7, è 
Celatori di ladrocinio . 
Ladrocinio di Cavalli . +. 
Barabteria 00 da o de 
Biccari 
Attentati alla vita altrui 
Celatori di condannati , 
Luoghi di dissolutezza . 
Altri piccoli delitti . . 


° (6) 


34 


gi 
374 


» 


e 


o 


594. 


il loro numero 
nuovo è 


(i 


® 


o 


Hi. 
lia) 
LAPAL TSI 
S'FTO 
» 163 
STO 
Hi 
boia) 
SL 27 
RIMIBISÌ 
dio 
vir o 
SUR) 
STR 
SIt* 

249 


Avendo parimenti paragonato la sorte di questi pria 
gionieri nello stesso spazio di tempo, ne hò rinvenuto 


Afforcati, nell’ antico regime . 


Monnifdt nalatta i, 
Morti'‘melle ‘risse... 
Fuggiti dalle carceri . -. 
Enti Pi 3 


8 nel nuovo 


DI 


58 
- Compito il giudizio: n: sn a6giissri ceri cole 
Mandati alla casa di correzione Sy. ulti N 
‘Ammessi Carnefici 20. oasi ee ARI o 
Rimiasti mella Carcere iL... 0 i È 


In questo nuovo regime più di due «cento. persone 
sono state rese utili alla società, 1 quali , coli’ antico reo 
gime, ‘ed a tenore del codice penale di quasi tutti i-Sta= 
ti di Europa , sarebbero stati destinati ad esserne «l fla- 
gello tutta la vita loro, o ad esserne per sempre divisi 
dalle Carcerì o dal supplizio. 

Ed i colpevoli sono non solamente più utilmente ;,ma 
più realmente puniti. La maggior parte frà essi, La 
cipio, preferivano la morte alla reclusione solitaria. Tut- 
ti preferivano il disordine «delle antiche carceri , al xegi- 
me dolce, ma costante e severo delle nuove. 

Sono essi salvati e corretti, benchè nol vogliono. Ma 
quanti essi e le Toro famiglie ne sono in: seguito. grati al- 
la legislazione del loro paese? 

( Si rileggino le precedenti parti della Descrizione di 
queste Carceri e la loro applicazione alla Sicilia nel 3z0, 
mumero del Dicefilo .) 


ARTI. 


Descrizione di una nuova macchina per fendere 0 spac- 
care ì cuoj, inventata dal Sign. Giuseppe Warren 
Revere di Boston. 


Questa macchina per la quale l’autore hà ottenuto 
un privilegio d’invenzione , si compone di due. cilindri 


di metallo o di qualunque altra materia dura, capace di 


somministrare una resistenza bastevole., ed il loro moto 
è reso uguale pel mezzo di una ruota situata all’ estremi- 
tà di ogni cilindro ed avendo lo stesso numero di denti 
incastrati l'uno nell altro. Una manivella dà il movi 
‘mento al cilindri, sopra l’asse della quale vi è un .roce 


i DI 
chetto che incastra in nna ruota di un più gran drv 
tro: qualunque altra forza motrice può ugualmente ape 
plicatsi allo stesso oggetto . 

Vi devono essere due viti, colle quali si avvicinano 
© si allontanano: è cilindri, ed all’ estremità di ogni cilin 
dro vi è una molla, che fà salire il cilindro superiore 
mentre si rillenta la vite .. 
°_H principale miglioramente di questa macchina con 
siste nell’ uso di un coltello immobile , posto. al punto di 
resistenza trà i due cilindri. Questi non permettono: alla 
pelle di muoversi; ma. al contrario la forzano: sopra il ta+ 
glio del coltello, di modo che si taglia perfettamente nel 
mezzo. 0 altrove: si divide così in due e della grossezza 
che si brama, con la superficie liscia, sopra la quale nom 
| compariscono nessuna impronta del coltello .. 

Le dimensioni di questa machina possono. variare a 
norma: della proporzione delle pelli o ctio] , sopra le qua 
li si desidera operare : un operajo intelligente saprà adat= 

tarle per ogni grandezza ». 


CHIRURGIA, 


Trattamento. del Tetano del Signor Larrey ,. traduzione 
dal francese è 


La cognizione perfetta delle cause di questa: malat- 
tia ha posto l’autore in grado. di dirigerne il trattamento: 
in. un modo più certo. 

Tra i mezzi che egli hà. adoperati con sticcessò , egli 
cita: la sezione della legatura di un’ arteria ;. quando uri 
cordone nervoso è compreso nella legatura. Cinque perso= 
ne minacciate di Tetano hanno dovuta. la. preservazione 
della loro vita a «questo mezzo .. 

— Degli effetti altrettanto salutarj: sono. risultati dall? 
applicazione degli epipastici , nel caso che la supporazio= 
ne di una piaga fosse soppressa: i nervi. sono. denùdati 
cd irritati col contatto dell’ aria fredda ©d annida , con 

bia 


Ba 
deli questo metodo sino dall'origine della malatia a, 
l'autore hà riuscito costantemente a GR la secre — 
zione purolente , nello stesso tempo che egli è giunio a 
richiamare 1 cordoni nervosi alla loro ua sensibili=* 
tà. Egli consiglia di unire a questo mezzo , l’ embroca= 
. zioni Fio canforate, e le bevande diaforetiche sper ri= 
stabilire la trabspirazione . 

& Il Sign. Larrey raccomanda ugualmente 1’ applica» 
zione del ‘Gauterio attuale, nel caso che si teme l’in=. 
crespamento deì nervi, sia che dipenda dallo sviluppa= 
mento dei vasi ambianti,o dall’ aderenza di qualche pun= 
ta della cicatrice; in questo caso $ egli dice, che non 
si deve temere di adoperare il ferro rovente anche al di 
là del punto offeso, se ciò sia possibile. 

Egli conchiude cioè che hà relazione alle generalità, 
sorio di questa malatia, col dire che l’ amputazione 
deve essere fatta a tempo, e con le precauzioni oppor= 
tune, nel caso che vi sia rottura nelle estremità artico= 
lari degli ossa, o che dei corpi stranieri pungono 0 stracs 
ciano le parti sensibili del membro offeso . 


———nT_ cre teme 


MIS CR LULA NA, 


Seguito del Quadro della Letteratura Siciliana nell” 
anno 18153. 


21. Sistema di Tachigrafia italiana, del Sac. Salva= 
tore Morso. Palermo con 2 tavole. — Utile opera nella 
quale si vuol applicare la tachigrafia alla lingua italia- 
ma; essa sarà maggiormente stimata allorchè si avrà in 
Sicilia più patriotismo e più impegno di coltivare 1’ elo= 
quenza. 

22. Progetto di riforma della Marina in Sicilia. Pax, 
lermo, opuscolo d’ un anonimo. 

23. Memoria al Parlamento di Antonio Lucchesi=. 
Palli, Principe di Campofranco , dove raggionasi storica=. 
mente della nilità ed architettoniche magnificenze delle. 


" 


i “ea 
vie degli antichi, e s° espone vn progetto intorno la di- 
rezione, costruttura ed economico regolamento delle stra— 
de consolari di Sicilia. Palermo, con un quadro, — Ope- 
retta luminosa , ragionata e i di prendersi in consi- 


"derazione da chi sarà incaricato di quel doveroso rane 


d’ economia pubblica. 

24. Lettera di un Padre a suo nol glio sulla libertà AE 
Îa stampa. Palermo 9 opuscoletto O " 

Progetto di un Piano di Educazione ed instru- 
zione pubblica adattato alle odierne circostanze della Sis 
ciba, di Stefano Termini. Palermo 1 tomo. = Uno dei 
più estesi e ragionati saggi prodotti sin ora dall’ emulazione 
che ha destata trà i rin Siciliani il premio ci4eo encie: 
offerto dal Parlamento del 1812 al migliore piano sopra 
il soggetto; ma non già il più cOMpio al nostro debole 
giudizio. i 

26. Lettera di un celebre giurisconsulto Inglese. ad 
up suo amico in Sicilia, traduz. dall’ inglese. Palermo 
opuscolo. 

27. Progetto pella organizzazione d’ una polizia e d° 
una armata in Sicilia , sottomesso al Parlamento, dal Cap. 
Francesco Romeo. Messina , opuscolo. 

28. Osservazioni sopra ì Fedecommessi e sulla cene 
suazione de’ beni nazionali, sottomesse al Parlamento, 
dal Cap. Franc. Romeo. veti opuscolo . — Giuste , lu= 
cide ed opportune osservazioni . 

29. Risposta di un Siciliano ad un suo amice in 
Londra. Palermo, opuscoletto anonimo. 

50. Seconda lettera di un Siciliano ad nn suo amico. 
in Londra , Palermo della stessa mano della precedente ». 

31. Lettera di un Cittadino della capitale ad un cit= 
tadino di provincia. Palermo, opuscolo firniato Jaco=. 
po O. 

32. Risposta del Cap. Franc. Romeo. agli espositori, 
della Deca delle Belle arti. Palermo. 

33. Principj della Legislazione criminale e della ri-, 
forma dei codici criminali dell’ Avvocato Filippo Foderà .. 
Palermo 2 tomi. — Questa opera _è una trà le puoche 


che veramente illustrano l'eppea del 1813 , il benemerito. 


MSN VM 


62 


autore vi calca le norme di Bentham e vi ricerca ‘la ‘gras 
dazione dei delitti, fondandosi sopra la teoria della ricerca 
del piacere e la fuga del dolore ch’è inerente nel cuore 
dell’uomo: ci duole che non sia ancora compito il graa 
lavoro dell’ autore, forse perchè hon si valuta come si a 
vrebbe e come meritasi, Un eloquente discorso precede 
fel primo tomo. 

34. Ulisse: in Itaca, le parafrasi, l'agricoltura, la 
pastorizia , poesie del Canonico Salvatore Gentile da Ni- 
cosia . Palermo 31 tomo. + Lodevole l intenzione, giu= 
diziosa scelta di soggetti. morali ed agrar], giudicasi daè 
poeti dell’ esecuzione « 

35. L'amico della Patria. Messina. 

356. Lettera morale e Poesie Siciliane dell’ Arciprete. 
Giovanni Levante. Palermo 1 tomo. 

37. Poesie Siciliane di Giuseppe Maraffino.. Messina 
? tomo. 

38. Instruzioni d’artiglieria prattica. Palermo. 1 toe 
metto. 

359. Lettera d’ un Siciliano ad un suo amico in Tu- 
risi. Palermo opusc. anonimo. 

4o. Memoria sopra i magistrati ambulator]. Palermo, 
@®puscolo anonimo è ( sarà continuato’) .. 


Invenzioni e Scoperte . 


Chimica .. Fù fatta in Francia la scoperta della de- 
composizione del muriato di Soda ,col mezzo del piombo 
lella calce o del zolfo, per estrarne la Soda; vi si sono 
stabilite molte fabbriche di tale soda artifiziale , che già 
suppliscono in tale modo i bisogni delle. arti, che mon 
vi occorre più d’ importare la vera Soda , ciocchè in. cons 
segnenza dovrà produrre una. rivoluzione nel commercio; 
di tale genere . 

Medicina. x. Il Sign. Giraudy hà proposto dietro è 
sm01 sperimenti , ì lavativi drastici, come il migliore ri- 
medio eontra'l’angina trachealis. Quello ehe hà. prescrit- 
to con costante successo è composto. d’ una forte decozio» 
me di Olio di Lino, alta ‘quale *si aggiunge della polve» 
Te di Gialappa: 


65 

. Molti medici inglesi hanno recentemente adope- 

; sa È ‘con ‘molto successo; 1° essenza di ‘terebentina contra 
al Verme Solitario : la dose solita :è di inezza oncia , mi- 
‘schiata col miele, due volte il giorao ; in'alcuni casì si 
è aumentata la dose sino a due oncie. Bolletino di Far 
macìa di Giugno 1812. 

Meccanica. Il Sign. Bryan Donkin hà inventato in 
Inghilterra un instrumento che fà conoscere il grado di 
movimento e velocità di varie machine: egli lo ‘chiama 
Tucometro . Si sà quanto sia necessario di conoscere nell 
impiego di ‘una machina se il suo movimento è più dlen= 
to o più veloce che non conviene all’effeito desiderato 
Basta ‘unire l’instrumento del Sign. Donkin a qualanque 
machina per conoscere sempre senza calcolo e senza oro= 
logio, la minima variazione nel movimento, La società 
per l’incoraggimento delle arti in Londra hà concesso all? 
«autore una medaglia d’oro; la sua descrizione -dilucidata 
da tavole sì trova nel 281no tomo delle transazioni filo- 
:sofiche. 

Fisica +. II Sign. Rochon hà ‘adoperato la doppia. re- 
‘frazione del cristallo di rocca, già osservata da Huygens 
e Newton, nella construzione di un instrumento nomina- 
to Diasporametro yîl quale serve a misurare la dispersio- 
ne della duce. Ed egli hà inoltre inventato un nuovo /Mi- 
crometro composto di un tubo di cannocchiale, nel qua 
de sorio ‘racchiusi due porzioni di ‘cristalo di rocca, 1° 
uno tratto dal prismo , c d'altro dalla piramide: i ‘raggi 
lominosi vi provano la doppia refrazione , e questa refra- 
zione è sempre maggiore quando l’oggetto è più lonta- 
n0; si può dunque misurare la distanza d’un oggetto ve- 
duto da due stazioni, colla grandezza «degli angoli che 
fanno le due imagini «della doppia refrazione., e anisuran= 
do la base che giace trà le due stazioni. 

Arti. 1. Nell & “aropa settentrionale. dove manca, ft 
olio si fà del sapone molle o duro con tutte Je sostanze 
animali, col sevo, con i pesci, con cenc) di lana, ‘colla 
lana di rifiuto &c. 

2. Nella mancanza di generi ‘coloniali e particolare 
mente di Zucchero, che vi è stato per più anni nel con> 


xt 


64 
îinente, i dotti sì sono ingegnati a supplire al Zuechero 


con molte sostanze, anzi hanno riuscito ad estrarre il zuce 
chero cristallizzato dal sugo delle Barbebietole, delle Ca= 
rotte 3 dal miele, dal musto, dalle castagne, dall’ amido, 
dal latte, dai pomi di terra &c. e dal succhio di moliz 
alberi, il Noce è l’ Acero, la Betula &c. 


Il Sign. C. S. Rafinesque viene di pubblicare un? 
Operetta classica di Storia Naturale în francese, titolata 
Principes fondamentaux de Somiologie on les loix de la 
Classification et de la Nomenclature des corps Organisés » 
Si vende tarì 6 dall’ autore . 


ECC 


65 
SPECCHIO DELLE SCIENZE 


O 
GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA. 


T—————= ssa 


nr" 


TOM. Il... 1. SETTEMBRE 3814. NUM. IX. 


= _—— n 


i 


SAGGI ORIGINALI, 


;- SOMIOLOGIA, 
Prodrono di Erpetologia Siciliana > 


po Erpetologia è la scienza che ragiona, e ci dà la ce- 
gnizione, dei RETTILI; i quali compongono la terza clas- 
se degli Animali, e hanno i seguenti caratteri: Corpo con 
ossa articolati, senza mamelle ne penne, un cuore con 
un ventricolo ed un auricolo, sangue freddo: sempre dei 
polmoni, qualche volta anche delle branchie esterne; ma 
allora giammai delle ale o pinne radiate. 
Questi animali non sono molto numerosi in Sicilia; 
vi hò appena rinvenuto So specie, e tra queste, 19 sono 
nuove o da me scoperte; la inaggior parte però furono 
già annunziate nelle mie opere: dle altre specie sono <o- 
muni ad ‘altri puesi ed erano già conosciute , trà le qua= 
ji una specie sconosciuta in Europa, il Coccodrillo dei Ni= 
lo, ha esistito e forse sempre esiste nell’ isola. 7 
I miei soli predecessori in questa Classe sono Cupani 
e Mongitore , ii primo avendo figurato alcuni Rettili. nel 
suo Panphyton Siculum , ed il secondo avendo patlato gi. 
alcuni altri mella .sma Sicilia ricercata» 


o 


Lu 


66 
Il inio metodo sarà nalutale ed analittico, perfezio- 
nato da quelli di Broagniart, Latreille , Daudin , Oppel Bic. 
saranno per brevità definiti gli ordini solamente, riser- 
vando per la mia Frpetologia Siciliana le defizioni delle 
famiglie, de’ generi , delle specie. e. le loro descrizioni ; non 
îralascierò però dì aggiungere alcune osservazioni sopra 
nuovi oggetti o fatti, e dì dare i nomi volsari Siciliani 


di ogni specie» 

Prima Sotto-Classe. PODOSTIA.— I Caminanti. Dei 
Piedi. 

I. Ordine. PEROSTIA — Y Carapacj . -Gorpo co- 

perto di un involto osseo, o membranoso. 

I. Famiglia. CHLONOPTERIA. I Clonotterj . 

1. Caretta nasuta Raf. Testudo caretta Linn.io sicil. 
Tartuca de mari. Testudo lampadusa s. africana Cup. pan- 


ph. Sic. IIF. t. 17. ut. 
2. Chelonias lutaria Raf. Testudo coriacea Linn. in 


Sicil. Tartuccazza o Tartucunì . 
II. Famiglia. CHELONIA. I Chelonj. 
3. Hydrone orbicularis haf. Testudo do. Linn. in Sicil. 


Tartucca stizziata . Testudo aquis maculisflavis Gup. panph. 


Sic. IM. +. 19. f. 4. I 
4. Hydrone lataria. Raf. Testudo do. Lin. Sic. Zur- 


tucca de sciumi. 
5. Hydrone geometrica. Raf. Testudo do. Linn. in 


Sicil. Tartucca riali . 
III. Famiglia. TESTUDIA . I Testudiani . 
6. Testudo greca Linn. Sicil. Tartucca de terra. Cup. 


panpb. Sic. IH, t. 17. f. r. d 
' IT. Ordine. SAURIA . I Sauriani. Corpo senza in- 


volto, squamoso , ditta con unghie, mai nessune branchie. 

IV. Famiglia. CROCODILIA . I Crocodiliani . 

7. Crocodilus niloticns. Dand. Lacerta crocodilus var 
Linn. Sicil. Cuncudrillu. — Osserv. Questo animale ter- 
ribile nativo del Nilo e di alcuni altri fiumi d’ Africa e 
d' Asia, non si era mai rinvenuto in Europa; io hò \pe- 
rò delle prove certe che un dì viveva, e forse tuttavia 


Gsiste in alcuni fiumi dell’ isola: è stato. particolarmente. 


697 
veduto nei fiumi della costa meridionale, ma fù anche 
ritrovato anticamente nel Papireto fiumicello che scorre 
sotto la città di Palermo . Mongitore nella sta Sicilia ri 
cercata tom. 2. pag. 167 , eita gli autori che hanno asse- 
rito questo fatto, ed uno di questi animali preso in teinpi 
suol, S1 vede.tuttavia in una chiesa di Palermo; la sua 
lunghezza è però molto mediocre, non superando sti piedi. 

V. Famiglia. LACERTIA . I Eacertiani . 

8. Lacerta tiliguwerta . Linn. e'Getti.. Sic. Zucertu 

g.' ——— chloronota. Raf.'‘car. N. Sp. Sic. pag. 7 
sp. 16. — Sic. Lucerluni o Vanuzzu . 

10. Lacerta Sicula. Raf. car. N. Sp. Sic. pag. 8. sp. 
17. Serna. 

II. ——— @ Serpa. Raf. car. N. Sp. Sic. pag. 8. sp» 
18. Serpa. 

12. 
puzza - 

13. ——— puccina. Raf. car. pag. $. sp. 20. Puccina» 

T4. ——— wundulata. Raf. prècis, pag. 19. sp.. 11s 
Serpuzza +» 

VI. Famiglia. STELLIONA. Gli Stellionidi . 

15. Agama scarpina. Raf. car. pag. 9. sp. 21. Scarpina» 

16. Stellio vulgaris. Daud. Lacerta stellio Lin. Sic» 
Scurpiuni o Scrupiunì . 

17. Gecus gecottus. Daud. Lacerta gecus Lin. 7i- 
gnusu. Lacertus cinereus aspectus horridus aculeatus. Cup. 
panph. Sic. III t. 6: f. 4. 

18. — cyanedactylus Raf. car. N. sp. pag. 9g. sp» 
23. Scrupiuni o Tignusu de campagna . 

VII. Famiglia. SEPSIDIA.. I Sepsidi. 

19. Scincus algirus Daud. Lacerta algira Lin. Tiru- 
neddu. 

20, —=— tiligugus Daud. Tiruni . 

21. idtirasti RiaficariaGie. pag. 9. sp. 22. Tir» 

22. Sepsia vulgaris Raf. Seps vulgaris Daud. Lacerta 
seps Linn. Serpu o Cicignazza . 

25. Chalcides vulgaris Daud. Lacerta TRA Toni 
Cicignu. Lacertus angustus anguinus Cup. panph. Sic. II. 
ter fo 1 ( Sarò continuato ) . 


— ‘olivacea. Raf. car. ‘pag. 8. sp. 19. Ser 


68 
© Seguito delle Osservazioni microscopiche si veda. 
915 ; olii, Ton I. num. 3. pag. 88. 


4. Avendo preparato un’ infusione di Plhialaris cana-- 
ensis vi rinvenni due specie di Cycelidium le quali era- 
fio ib C. milium. ed il C. bulla di Muller e Gmelin. 

5. L'acqua di mare pura mì esibì soltanto un Polvor, 
il quale natara velocemente } rotolandosi alla superficie 
dell'acqua; egli era alquanto simile al Y. conflictor di 
Muller &c.; ma essendo ,tuttavia un poco. diverso lo chia- 
mai /. fuscus, giacchè era un poco opaco , fosco , :sferi- 
co e della grandezza di una cima di spilla alla lente 200. 

6. Osservai nell’ infasione del Sonchus. tenerrimus 3 
specie note , Colpoda'meleagris s Crclidium radians.e Folvox 
globulus,e 3 specie nuove o ignote, da me nominate Vol- 
Wox ovalisz Monas «puncium, ‘e Zomorphus. ocellatus, il 
primo era ovale ottuso , opaco quasi nero e girava sopra. 
la parte attenuata . I secondo era sferico puntiforne opa= 
co e fosco. Tl terzo finalutente che pare di un nuovo ge- 
nere, forse lo stesso del Proteus di Lamark, qual nome 
deve però cambiarsì essendo omonimo. di Protea Lin. era 
irregolarmente sinuoso o bilobo , rotondo., jalino col, mar-. 
sine fosco il suo movimento era, molto. lento. ve da sua 
grandezza non superava due linee alla ‘lente 200.. 

. Rinvenni (2 nuove specie. del. genere: Cercaria 
‘nell’ acqua di Fonte, oltre da C. punctiformis del mio Pré- 
cis &c., eccone ì nomi , i caratteri. r. €. bispmosa , Cor- 
Po sferdide fulvo.con due code corte posteriori.e pelifor= 
mi. 2. C. vorticelloides 3. corpo\obovale fulvo.,. una :boc+ 
ca visibile, due punti ‘neri. vicitio ‘ad. essa, coda icorta 
sòniva acuta. Se i*due pùnti. neri sono occhj , dovrà, que- 
sta specie sitwarsi in un genere nuovo. che si potrà chia- 
mare Diopsura + i 

8. Nell’ istessa acqua di Fonte osservai una bella spe- 
cie di Vorticella la quale chiamai V. bidentata ; era in- 
visibile all’occhio nudo, ma pareva lunga 3 linee .alla 
lente 200: ‘essa era ‘un poco simile alla V. rotatoria, ma 
fulvastra, bislunga , colla base attenuata in un pedicolo 
cilindrico più certo del corpo » la cui punta era biden= 


69 
tata e. poteva facilmente fissarsi a. qualouque corpo, la 
parte superiore del corpo eva rotonda nello stato di ripo- 
sO, Gilindi sviluppaya due organi rotatori ciliati,, con- 
irattibili a volontà; nel centro dei quali. pareva essere la 
bocca. l'utto 1° dope era molto sensibile: e contrattibi- 
le; potendo. cambiare anche. di. forma., allangare o accor- 
ciare il suo corpo. ed il suo pedicolo , Du divenire il 
primo: obovale &c. Quest*animale hà la facoltà di natare 
liberamente, cioechè eseguisce. con. un moto-rapido di ro- 
tolamento e eh contrazione 4 e quella di fissarsi col suo 
pedicolo., allora si bilancia: circolarmente.,.. moyendo -an- 
che i suoi organi rotatori ,. cosicchè produce un: vertice ; 
nel quale cadono sli animalcoli. che. servongli. di cibo;, 
questi sono per lo. più. delle specie piccolissime del sene-- 
re Volvox e Monas ; vengono inghiottite: dalla. contrazione 
degli organi rotatori, e dopo si riposa, contraendosi intes- 


ramente e non muovendosi: più .. 
(sarà continuato ) . 


Definizioni di due nuove Specie: Siciliane e frutescenti «del 
genere Brassica è. 


Ambidne queste specie. furono ritrovate. nei Monti 
Nebrodi o delle Madonie dal defunto. Dott.. Bartolotta , 
zià dimostrare nell? Grto. botanico di Palerneo,. dove io 
le osservai in: fiore nell’ anno: 18.13, col nome di. Cavoli: 
anonimi! 

1. BRASSICA MONTANA. Fruticosa s foliis petiola-- 
tis ( petiolis compressis.) lyrato-pinnatifidis s. oblongis y-ine=- 
qualiter denîatis., CATNOSÌS 3- glabris > Aeutisse Suupexioribns” 
linearibus integris: racemis ramosis »- 

Frutescente; foglie piccinolate (picciuoli compressi } 
lirate-pinnatifide , bislunghe, inugualmente dentate , car» 
nose. glabre. acute ;. le superior» lineari intiere : racemi 
Famosi .. 

Osserv. Questa: specie ha. alquanto: somiglianza: colla: 
mia B. rupestris; ma è più legnosa. e ramosa benchè non. 
s° innalzi più di 3 piedi je.d’altro-lato-ben diversa ,,ved. 


\ 


o7 
Car. Sic. sp. rgr.;i stoi fiori sono gialli, e Îe sue silique 
sono cilindriche terminate dallo sural 

‘2, BRASSICA CRISPA. Suffruticosa; foliis petiola» 
îis ( petiolis depressis ) lyrato-pinnatifidis, obovatis, si- 
nuatis crispis, obtusis, glabris: racemis simplicibus . 

Suffrutescente ; foglie picciuolate ( picciuoli depressi ) 
lirate - pinnatifide , oboyate, sinuate, increspate, ottuse, 
glabre : racemi semplici . 

Osseru. Tale curiosa ‘specie, è molto rimarchevole 
pel sno carattere quasi esclusivo nel genere, di avere le 
foglie naturalmente increspate nel margine, quasi come 
pella Matva crispa: il suo fusto s° innalza circa due pie 
di ed i suoi fiori sono più piccoli che nella precedente ; 
si rassomiglia un poco alla £. cretica. 


Analisi di un’ opera jrancese di Storia Ni trani 


E questa una seconda operetta francese del ,Sig. GC. 
S. Rafinesque titolata ,, Principes Fondamentaux de So+ 
miologie ou les Loix de la Nomenclature & de la Classi- 
fication des Corps Organisés : cioè , Princip) fondamentali 
di Somiologia o le Leggi della Nomenclatnra e della Clase 
sificazione dei Corpi organici. 

L’ Autore nell’ introduzione 5° impegna a dimostrare 
l’ utilità della Nomenclatura e della Classificazione , e pro- 
va che sono le basi fondamentali della Scienza botanica 
e della zoologica,le quali vengono perla prima volta de- 
bitamente riunite in una nuova scienza , la Somiologia, 
giacchè compongono assieme un solo Impero, l'organico: 
egli quindi fà scorgere che si devono stabilire dei prin- 
cipj invariabili e delle regole fisse per dirizgere entram- 
be queste basì, giacehè finora i naturalisti non avevano 
che parzialmente adempito a questo dovere; trovandoli 
divisi in due scuole principali la linneana e la francese, 
‘propone di adottare le regole botaniche linneane e di ren- 
.derle applicabili alla zoologia parimente , mentre dall’ al- 
tro lato preferisce le regole zoologiche francesi e vuole 
cstenderle alla Botanica eziandio, 


Dt 


Nella prima parte o. nei principj generali. egli ‘dà 

de congise definizioni. di tuiti + gruppi faltizj ammessi in 
Somiologia, cioè , la specie, il genere, la famiglia, 1° 
ordine 3 la classe, il regno, e l'impero, tutti fondati s0a- 
pra l’ esistenza. essenziale e reale de’ soli individui, e quin 
.di scende alle divisioni o gruppi secondar], terziar]., qua- 
ternar]j &c.: e tutte queste divisioni ideali $ ma necessa 
rie essendo fondate e stabilite sopra dei. caratteri,. l’aus 
tore fà la scoperta della loro. analisi -dividendoli. in.essen- 
ziali e compiti, questi, in. primarj e secondar] ed ognuno 
in esclusivi, positivi, negativi, casuali.) relativi ed ec- 
cettivi. 
Nella seconda parte o le lessi della Nomenclatura ,. 
l° autore fà scorgere che i generi danno i. principali no- 
mi ai corpi ed è per ciò essenziale di regolarne in, primo 
Ja nomenclatura. Propone 50 regole generiche , la mas- 
gior parte delle quali sono linneane, ma spesso un poco 
modificate per renderle chiare e giuste, anzicchè appli 
cabili ai due regni. In seguito vengono citate quali sz 
devono parimente considerare come classiclie , specifiche 
&c.. e quali devono esservi sostituite nella nomenclatura 
classica , specifica &e.: basti fare osservare per dare una. 
idea degli utili cambiamenti. proposti. dall’ autore ch’ egli 
stabilisce che tuttii nomi delle classi ,.degli ordini e. del- 
le famiglie devono essere sempre semplici sostantivi, sine 
golari, significativi e latini come quelli dei generi? 

Nelle Leggi della Classificazione che compongono la, 
terza ed ultima parte dell’ opera, egli analizza le varie 
classificazioni dividendole in naturali, , metodiche, ana» 
littiche e sistematiclie , e stabilisce 7 regole generali e 
60 regole particolati y. affatte nuove, per servigli di pie= 
tra di paragone : da queste savie ,. giuste ed. ovvie: leggi 
si rileva che nessuna delle Classificazioni sinora note , g0= 
de della bramata perfezione; quindi finisce col proporre 
sotto il nome di metodo sinottico , un nuovo metodo ana» 
littico naturale , che si avvicina assai. più: alla perfezione. 
adittata dalle leggi della classificazione je compisce l’ ope. 
ra col darne il quadro, cioè i. nomi e le definizioni del= 
le sue classi, al numero di 10 per ogni regno» i 


2 
N ‘Quest’opera come agievolmente si rifeverà dalla bre- 
We nostra ‘analisi, putrà a buon conto meritarsi il titolò 
di classica nel suo genere, giacchè impugna .con' visibile 
vantaggio , 1 assunto di ‘perfezionare e fare cambiare di 
‘Aspetto a due scienze, cioè la Botanica e la Zoologia: 
pare che dal tempo della pubblicazione della fundamen- 
ta botanica di Linneo, non abbia coniparsa sopra de me- 
«desime «un «simile 17606 s che in così breve spazio, itane 
te cose dica, inventi o perfezioni. Ne siudicheranzio’ i 
tettori; fù saggiamente «tal ‘opera scritta in ifranceèse., giac» 
chè mon per iv Sicilia. me per d’Italia ‘era destinata, mà 
‘per tutta l Furopa ed il mondo -dotto.: promette l’ auto» 
re di segiitare ad illustrare la sua intiova scienza somio= 
18gicalte se proseguirà in tale Mo gli «auguriamo suc 
esso e ventura. 


OT TTG A. 
Abbozzo di una nuova Teoriu .0 Classificazione «dei ‘Colori + 


I Colori sono delle ‘proprietà \o parti «della luce, ‘che 
sì palesàno ‘al senso della vista 9 pel mezzo della» sua ‘ri: 
flessione alla superficie -dei corpi. | 

Si! devono dividere ‘mataralmente’ :0 ‘classificare in 
semplici e composti. 

I Colori semplici sono ‘al numero di sei cioè tre pri» 
mitivi ‘e ‘tre decamposti . 

I Colori ‘primitivi sono il Lucido, il'Bianco.y ‘ed ‘il 
Nero; si chiamano primitivi perchè ‘inerenti | all’azione 
della luce, "e ‘perchè sono effetti positivi: 0 negativi ‘coe+ 
Sistenti coll’.integrità di questo fluido. 

Il colore lucido è l'effetto della ‘totalità dei ria 
della luce uniti al flnido igneo ‘0 fosforescente: 

Il colore bianco è quello della totalità dei raggi sn 
la. e sprovisti del fluido igneo. 

Il re nero è d'effetto Degatine dell’ ‘assenza tota- 
le di raggi ‘della Tute.  < SARESTI). 


73 
IMEieicolori decompos sti sono le tre parti integranti ‘dei 
raggi della luce, cioè il Riosso , il Giallo ‘ed vil Blù; si 
chiamano decomposti perchè si ottengono colla decompo- 
sizione delia luce*, ogni raggio deltao quale li Li egBiade. 

Da questi sei colori semplici scaturiscono tutti gl’ 
immensi colori composti, i quali si producono dalla loro 
variata mescolanza . 

Tali colori composti sì dividono in primar), secon- 
dar], terziar] 3 secondo il grado della loro composizione ; 
ma non già delia doro intensità, la quale produce soltan- 
to le varietà. 

I composti primarj racchiudono tre serie predotte 
dalla loro origine, la prima originando dalla SOMposizior 
ne dei colori primitivi trà loro, la seconda da quella dei 
colori decomposti, e la ierza dalla mescolanza di queste 
due sorti di colori semplici. 

La prima serie dei colori composti primasj racchiu- 
de dunque tre colori, cioè 1. il colore d’ argento, 2. il 
nero-lucido e 3. il grigio prodotto dal Lio e nero 

La seconda seria ne racchiude anehe tre cioè 1. 1° 
arancio intermedio trà il rosso e giallo, 2. il verde trà 
il giallo e blù, 3. il violaccio trà il blù ed il rosso. 

Ma la terza seria ne racchiude sino a nove cioè 1. 
Rosso-lacido o colore di rame, 2. il colore d’oro o gial- 
lo-lucido , 3. il blù-lucido , 4. il colore di rosa. compe» 
sto di bianco e rosso, 5. il citrino di bianco e giallo, 
6. l'azzurro di bianco e blù, 7. l’atropurpureo nato dal 
nero e rosso, 8. il foscho dal nero e giallo e 9. l’inda- 
co dal nero e biù. 

I colori composti secondarj racchiudono due sole sex 

rie ognuna di 45 colori, prodotti dai. prinrarj uniti ai 
primitivi o ai decomposti; basti farne osservare alcuni 
trà i più rimarchevoli. 
‘Per esempio nella prima seria si osserva, il colore d° 
acciaro prodotto dal srigio e dal lucido, il zafiro dall’ 
azzurro ed il lucido , il cenerino dal grigio e bianco, il 
pistacchio dal verde e bianco , il ferreo dal grigio e ne- 
ro, il verdone dal verde e nero &c, 

E nella seconda seria si vede, il plombeo prodotto 


k 


dal grigio e blù, il fulvo dal foscho e giallo, il verde- 
rame dal verde e blù, il croceo dall’ arancio e gialle, 1° 
olivastro dal verde e grigio &c. 

Finalmente i colori composti terziar] , che sono qgua- 
sì innumerevoli, cioè 1950 3 sì producono dalla combina- 
zione dei primarj con i secondarj e si dividono in 6 serie» 

Oltre di questi colori vi sono due efteiti che imodi- 
ficano tutti i colori e si chiamano la trasparenza e 1’ opa— 
cità : la perfetta trasparenza unita al lucido produce. il 
colore jalino che modifica qualunque colore al quale ven- 
ga unito. 

Da quanto fù stabilito ,sì scorge l'errore dei fisici, 
la maggior parte dei quali crede esservi 7 colori primiti- 
vi meutre altri n’ ammettono solamente 3, cioè i colori 
decomposti, che sono parte dei colori primitivi, mentre 

CE eo s il violaceo, l’ indaco ed il verde che. si age 
giungono dagli altri trà 1 primitivi, mon sono nemmeno 
semplici; ma composti . Tale errore ebbe origine dall’ il- 
lasione del prismo , il quale mostra questi colori. cora- 
osti assieme con ì semplici decomposti; ma ciò proviene 
perchè nella decomposizione dei raggi coloriti , dal prismo, 
si uniscono trà loro porzione dei raggi semplici per for- 
mare 1 composti . 
Nonostante la certezza di questa nuova teoria para- 
sonata colle dne antiche, rimangono tuttavia alcuni dub- 
bj) a I ciat a 
« Perchè la totalità della luce riflessa. produce il 
hianco, ed i tre colori che si ottengono dalla decompo- 
sizione della luce ‘non lo producono colia loro ricompost- 


>. 


zione ? 

2. Sarebbe forse il Lucido una semplice modificazio» 
ne dei colori come la trasparenza ? allora si dovrebbe an- 
noverare ire colori semplici primitivi, il rosso , il giallo 
ed il blù, un colore semplice positivo il bianco , an co- 
lore semplice negativo il nero, e due semplici modifica 
ziori dei colori il lucido ed il diafano, giacchè l’ opacità 
è lo stato naturale dei corpi: ciocchè cambierebbe tutia. 


la serie dei colori! 


55 
PIA SFORZA DA: 


Fine delle Zustruzioni sopra gli Arieti Merini del Dott. 
i D. Antonino Candela ( vedasi il num. 7.) 


In generale è molto meno da temersi il freddo che 
il caldo e questo meno della umidità; cosicchè il pasto- 
re farà evitare questa ultima alle sue mandre. Sara ac- 
corto dinon mai colpirle col bastone nè al ventre nè su 
i reni, di non toccarle quando bevono, nè farle affolla- 
re essendo sravide., perchè dl’ artarsi addiviene spesso pe= 
ricoloso per la riuscita del parto. 

La Nutrizione è noto quanto inflnisca » essendo bno- 
na,sulla sanità e robustezza dell’ animale: laonde tranne 
1 montoni da macello sì dovrà sempre allontanare il greg- 
ge da’ pascoli umidi, cagione della putredine che poi le 
attacca fatalmente. Le razze di Spagna cibansi di quasi 
tutte l’ erbe spontanee da prato parimenti che le pecore 
comuni: quindi non è facile potere individuare, quelle 
piante tutte che possono meglio convenirle ; basterà dire 
che nutrono bene il gregge di razza spagnuola , l’erici, 
le ginestre, i bromi, le gramigne , le felci, le salvastrel- 
le, il timotì, e per le stalle il seme e la feccia di ca- 
mape, i baccelli di lesumi cereali, il cavol-rapa, la ci- 
cerchia, la cicorea salvatica, erba medica, dla crusca; 
il gran turco, il fieno-greco, trifoglio, patate, rape d’ ogni 
sorte, il loglio,'i lupini, il miglio, le feccie’ di seme 
di lino e di noce, la paglia di grano immersa nell’ acqua 
zuccarina , le potature di olivi ed altri alberi dc. di qua- 
li cose, l'agricoltore che sà il suo vero interesse , non la= 
sciera mai d’averne una buona porzione in riserva, per 
tramezzare il verde col seccume di cui può essere costretî= 
fto a nutrirli nel verno . 


R 


e) 


GE OL OE TA: 


Pensieri sopra l Oreologia ossia lo Studio delle Montagne + 


| 1. Dopo una folla di vaneggiamenti sopra I’ origine 
delle Montagne, l’ opinione della maggiore parte de’ mo- 
derni. geologi, che |’ attribuiscono alla cristallisazione , pa= 
re acquistare tutti i gradi di probabilità, capaci di pro- 
durre una compita convinzione. 

2. Trà i tre gradi di formazione che si sono ammessi 
nelle. Montagne, il primitivo è evidentemente cagionato 
dalla riferita causa;;l secondario è più problematico, ma 
nondimeno mi pare probabile che derivasse parimente 
calla cristallisazione in un epoca posteriore , allorchè e- 
rauo formati i corpi organici marini: il solo terzo grado 
di alluvione o. deposito marino o. volcanico , sarà siranie- 
ro- alla legge gencrale dei corpi, minerali è. 

3. lo dunque eonsidero tutte le Montagne o almeno 
le primitive, come degli enormi cristalli, i quali sono for- 
mati da strati cristallizzati, racchiudendo dei minori ceri- 
stalli cioè, le Rocche, e queste dei minori ancora, le 
Pietre; nessuna delle loro forme è straniera alla cristal- 
Hsazione, benchè spesso ‘modificate dalle revoluzioni ac- 
‘eidentali o periodiche, e dalle vicende delle stagioni o del 
tempo, ma queste modificazioni di forme posseno agevol- 
mente deteggersi e. valutari. 

4. Bernardin de S. Pierre sì è a ragione lamentato. 
che noi abbiamo nominate, definito e deseritto tutte le 
varie forme e parti dell’ architettura civile e degli edifi- 
cj ed opere che innalziamo, mentre abbiamo. trascurato 
di benanche nominare, nonchè esaminare, veruna delle 
moltiplici strutture e forme dell’architettura terrestre. 9 
dei monumenti , dalla natura innalzatì sul mostro globo... 

5. A tale giusto rimprovero potiamo soggiungere che 
i moderni Geologi e Mineralogiy hanno tuttavia seguita- 
to di trascurare lo studio delle forme delle Montagne, 
mentre ì primi hanno soltanto curato di conoscerne 1’ in- 
terna struttura, e gli ultimi si sono in vece minuta» 
mente impegnati a deseriverci le forme dei piccoli cri- 


mr 


stalli nwmerali , enza nemmeno pensare alle immense mie 
se cristallizate LI montague, che sono il loro gigan= 
tesco tipo .. 

6. Sarebbe dunque opportuno di creare in qualche 
modo la scienza oreologica; la nomenclatura , la termi- 
nologia, e la classificazione delle Montagne sono tuttavia 
incognite , la loro anatomia e fisiologia sono appena ab 
Ra una mano abile innalzerà Rsa un giorno que- 
sta nobile parte delle cognizioni naturali al oa delle 
altri; frattanto ardisco suggerirne il PEREEE ed abozzar- 
ne il disegno. 

7° La Terminologia oreologica dovrà scegliere i suoi 
termini nella mineralogia , Dello geometrif e nell’ archi- 
teitura per non creare vanamente dei nomi; si potranno» 
solamente adottare de’ nuovi nomi, qualora mancheranno 
in quelle scienze deli’ espressionèi opportune . 

8. La Nomenclatura oreologica dovrà ricevere per 
momi specifici tutti i nomi volgari, e sciegliersi per i ge- 
merici i nomi antichi o coloro comuni alle catene o 
grand’ ammassi di Monti. 

g. La Classificazione oreologica riposerà sopra le ba- 
si dell’ osservazione e dell’ analogia: le classi dovranna 
fondarsi sopra la struttura interna, dalla quale ne nasce- 
ranno cinque , cioè 1. Monti primitivi. 2. Monti mari- 
mi'. 3. Monti di deposito. 4. Monti d° allavione .. 5. Mon- 
ti yolcanici. Gli ordini paratia stabilirsi sopra la dispo 
sizione e siftazione reciproca ;. dividendosi per esempio , 
i Monti isolati nel mare o nella terra, i Monti avvici- 
nati, i Monti aggruppati, i Monti ammassati, i Monti 
in catene, i Monti paralleli &c.. 

10. I Generi dovranno formarsi sopra la forma o fi- 
gura e struttura esterna semplice o complicata; per esem= 
pio $ emisferica, conica, piramidale ,. angolare, mamel- 
losa , bislunga, carenata, gibbosa , ovale, rotonda, bijur 
ga, trijaga, navicolare, figurata , tavolare,, depressa , com- 
pressa , triangolare , romboidale , cubica. diagonale, ins 
clinata, emarginata, dentellata , pentagona.,, esagona , iso= 
zona, eterogona , concava , imbutiforme &c. 

11. Le specie quindi potranno distinguersi. dalla fi- 


Ae o forma delle ‘parti, dalla struttura dei strati o geo- 
trupi, dalla natura dei minerali componenti e da cento 
altre particolarità di minor rilievo. La situazione geo- 
srafica, e l'altezza daranno le varietà . 

12. L’ Anatomia e fisiologia dei Monti, che racchiu- 
de ‘eziandio l’uso loro, potrà perfezionarsi colle -osserva- 
zioni e le ricerche, una mente filosofica :saprà quindi 
trarne tutte .l’ opportune .induzioni, ‘onde stabilirne ‘un 
-compito sistema. Possano «questi miei ‘pensieri ‘spingere 
all’ eseguimento .di cotanta ‘importante impresa; ma se 
nessun l’ eseguirà «mi sforzerò d’ intraprendere ‘io stesso 
questo vasto e penoso lavoro. 


BELLE-ARTI. 


Rapporti degli Ordini dell’ Architettura ‘cogli ‘tuoni «della 
musica del Sig. Ab. Mango. 


L” ordine .dell’ Architettura «consiste nella :construzio= 
ne della Colonna, Ja quale ‘hà ‘tre parti. 

1. La Stilobnta sopra la quale stà elevata.. 

2. Il Fusto estremato dall’ alto ‘al basso. 

3. La Trabeazione , che rappresenta il peso «che .dea 
ve sostenere. 

Queste ‘ultime due ‘parti non possono mai mancare; 
ma se la Colonna è sicura di non essere scossa .la .Stilo= 
bata può tralasciarsi. 

Ognuna .di queste parti «è composta «di altre tre. 

La Stilobata hà il Tronco, Ja Base e la Caronide + 

Il Fusto hà lo Scapo, il Piede ed il Capitello. 

La Trabeazione hà 1 Architrave, il Freggio, e da 
Cornice . 

Tutte queste parti hanno le loro membrature pro- 
prie per adornamento , le quali sono piane ‘0 curve. con= 
cave o convesse, o miste. 

La Colonna colle sue parti è fondata ‘sopra «due ra- 
sioni 0 misura ‘proporzionate «del ‘Corpo aumano ; l’ una 


73 
Firile , di un diametro del suo piede al sestuplo dell’ Cf 
tezza della sua statura, l alira #/uliebre , di un diame- 
tro del suo piede all’ottuplo dell’ altezza. della sua sta- 
lura 
Si sono moltiplicate queste due ragioni, che si chia- 
ope aliimenzi Oi dine, sobustoio basso, ed Ordine deli- 
cato.o alto, in quattro. classi o ordini i racchiu- 
dendo ognuno tre maniere regolari o ordini particolati, 
in tutto: 12. ordini o. modi. 
Gii Ordini robusti o bassi, sono i seguenti, 
I. Classe. L° Ordine classico Toscano , racchiude tre 
ordini precedenti della ragione quintupla cioè. 
1. Ordine o. modo :.ragione o proporzione 4 e inezzo.. 
Ordine o-modo : ragione o. proporzione 5.0. il quin- 
dipl .- 
5. Ordine o modo: ragione o proporzione 5 e mezzo.. 
II. Classe. L° ordine classico: Dorico ,, con tre ordini. 
intermedj , dalla ragione sestupla alla settupla. 
4. Ordine o modo: ragione o proporzione 60 il se-- 
stuplo .. 
5. Ordine o modo vragione (o) proporzione 6 e mezzo.. 
6. Ordine o modo : ragione o proporzione 7 o il set- 


tuplo .. 
Agli IO delicati o alti appartengono i seguenti. 
LIT, lasse. L’ordine classico Jonico, che ha tre or- 


dini. segu 10) o principali della ragione ottupla. 
(@idiac o modo : ragione o proporzione 7 e mezzo. 
8. Ordine o. modo. ragione o. proporzione $ l° ot- 
tuplo .. 
g. Ordine o modo: ragione o proporzione 8 e mezzo. 
IV. Classe. L° ordine classico Corinzio., hà i tre or- 
dini finali y dalla. ragione 0 proporzione nonupla: alla de- 
cupla. 
10. Ordine e: modo:ragione o: proporzione 9 0 il no-. 
ruplo . 
11. Ordine o modo : ragione o proporzione g e mezzo.. 
12. Ordine o. modo :. ragione o proporzione. 10 0 il 


La Progressione dei dodici Ordini’ dell’ Architeitura. 


80 È 

comincia dunque da quello, la di cui circonferenza al 
piede della colonna è uguale alla proporzione di quattro 
volte e mezzo dell’ altezza della medesima, e consiste in 
seguito di un semi-diametro del piede di differenza con- 
tinua. Ne siegue la prima somiglianza colli dodici tuo- 
ni della GL la quale consiste nel rapporto delle due 
differenze progressive: quella della musica -è del grave 
all’ acuto ed al contrario dall’ acuto al grave trà acari 
tuoni; mentre quella dell’ Architettura È dal ‘robusto al 
delicato o vice versa trà dotlici ordini. 

Siccome li tuoni della musica procedono ‘tre per 
classe, così pure "procedono gli ordini deli’ architettura 

Siccome ogni classe di Rion della musica lanwo un 
rapporto particolare con quelli, della classe vicina, così 
anche ogni classe d’ ordini in architetiura hanno il nrie= 
desimo rapporto: : 

‘Si rassomiglia la musica all'architettura nella pri- 
maria divisione , il Basso della musica essendo equiva» 
ente al Robusto dell’'architettura, e ‘1° 4ft0 al Delicato . 

Rassomigliansi eziandio nel numero e rapporto delle 
Classi, cioè 

Musica. 1. Profondo. ‘2. Grave. 3. Acuto. 4. Su- 
premo. 
Architettura. 1. Toscano. 2. Dorico. 3. Jonico. 4. 
Corinzio . 

Gli ordini dell’ architettura si rassomigliano pure 
nell'intervallo , coll’intervallo dei tuoni, e nella loro 
disposizione orizontale. 

Finalmente si rassomigliano ancora trà loro, nella 
simetria , cioè, la disposizione armonica della partitura 
di quattro parti del grave all’ acuto, colla disposizione 
verticale di quattro ordini sopraposti dal robusto al de- 
licato. 


31 


RI 3 SS 
I e —.——il--eeec--cozoe 


OFUSstetco bis LEI 


MEDICINA. 


Uso interno dell’ acido muriatico ossigenato traduz. com= 
pendiata dal francese delle annali di Chimica . Mar- 
zo 1810. 


Si conoscono i successi ottenuti dalle fumigazioni d' 
acido mauriatico ossigenato , per impedire i progressi dell’ 
infezione, nelle carceri, negli ospedali, e nella febbre 
gialla; ma il suo uso interno non è meno certo : il Dott. 
Rossi, capo dell’ ospedale di Torino: hà ricavato i più 
grandi vantaggi dall’ uso interno ed esterno di questo so- 
lo rimedio, in tutte le malattie interne ed esterne, do= 
ve Îa dissoluzione è imminente, ed in alcuni casi anche 
quando la putrefazione ba principiato. Egli hà curato 
delle piaghe colla suppurazione saniosa e fetida, degli ul- 
ceri colle carni molli e faungose,e delle cangrene ribelle, 
coll’ uso di compresse abbeverate di questo acido, dilun- 
gato in acqua, egli è sempre giunto almeno ad impedir= 
ne gli ulteriori progressi. 

Nel 1805, fù introdotto neli’ ospedale di Torino ns 
malato con tutti ì sintomi della febbre gialla, cioè, des 
bolezza estrema, vomiti frequenti di abondante bile gial- 
la, accompagnati di lipotimia ; dejezioni diaroiche di na- 
tura biliosa , delirio , scossa dei tendini, tremito del la= 
bro inferiere , colore giailo sparso sopra tutto il eorpo; 
cornea dell’occhio schizzettata di giallo, calore acre, e 
macchie petechiali, degenerando trà 24 ore in larghe e- 
chimose d° un colore livido, quasi pronte a cangrenarsi. 

Il Dott. Rossi lo separò da tutti gli altri malati, lo 
messe all’ uso esclusivo di una limonata fatta con dell’ 
acido muriatico ossigenato , e nel termine di 15 giorni 
di questo so/o trattamento » egli fù perfettamente rista= 


l 


32 
bilito e senza nessan vestigio della sua terribile ma- 


Jatia. 

Il Dott. Kapp di Londra, assicura inoltre, di avere 
ottenuto i maggiori successi , dell° uso interno di questo 
acido alla de sai "A due dramme (gros ) sino a 6, mischia 
te con 2 o 3 oncie di giuleppe, o un’altro eccipiente 
convenevole, nelle febbre di un carattere astenico . 

Da simili fatti certi, il Sig. Guyton conchiude che 
tale acido , merita realmente il titolo d’ qnzisettico ,e fà 
concepire le più lusinghiere speranze che 1° applicazione 
di questo rimedio, dovuto alla chimica, dovrà presto 
avere il primo rango nel trattamento delle mentovati feh- 
9rly piaghe, ulcerì: e cangrene. 


CH. I.M.I CA. 


Dell’ analisi vegetale ed animale dei Sig. Gay-Lussac e 
Thenard ,, traduzione dal francese Ann. di Chimi- 
ca 1810. 


I detti Signori hanno letto. alla prima classe dell 
Instituto una memoria sopra l’analisi delle sostanze ve-. 
getali ed animali, con un apparecchio nuovo destinato a 
facilitare questa operazione, il quale riunisce le tre quas 
lità necessarie a quest’ effetto , cioè: 

1. Di potervi bruciare delle porzioni piccolissime » 
per non esservi rottura del vasi. 

2. Di potervi fare un numero bastante di combustio- 
ni successive, affinehè i risultati siano bene sensibili . 

5. Di potere raccogliere i gasi a misura che sì for 

mano. 
Col. mezzo di questo apparecchio e del metodo che 
hanno. impiegato y eglino trasformano in gasi le sostanze. 
che analizzario:ze quibdi riducono queste ‘analisi alla cere 
tezza delle Sa alii minerali te più esatte. 

In questo modo, hanno analizzato le 16 sostanze se=. 
guenti: gli acidi ossali6o ,; tartaroso y; mucoso 3. citrico edi 


85 
acetico; le resine di terebentina 3 e copale, la cera, 1° 
elio d'oliva , il legno di faggio e di quercia y il princi» 
pio cristallizabile ella marna ed il zucchero di latte . 

i risultati che hanno ottenuto li condussero a tre 
legsi rimarchevoli., alle quali la composizione vegetabile 
è sottoposta » e che possono esprimersi come segue. 

1. Legge. Una sostanza vegetabile è sempre acida , 
ogni volta che in questa sostanza, l'ossigeno è all’ idro- 
geno in un rapporio maggiore che nell’ acqua. 

Legge. Una sostanza vegetabile è sempra resinosa 
e oleosa o alcoolica &c. allorchè l’ossigeno vi è all’idro- 
geno in un rapporto minore che nell’ acqua. 1 
5. Legge. Una sostanza vegetabile non è nè acida 
nè resinosa; ima analoga allo zucchero, alla gomma, all’ 
amido , allo zucchero di latte, alla fibra legnosa , ed al 
principio cristallizzabile della manna, ogni Solta che ‘in 
tale sostanza l’ossigeno e all'idrogeno, nello stesso rap= 
porto che nell’ acqua. 

Gli autori conchiudono ancora dai resultati dei loro 
sperimerti che l’acqua irtiera o i suoi princip] sono fis- 
sati dai vegetabile nell’ atto della vegetazione; giacchè 
‘tutti i vegetabili essendo quasi intieramente ‘formati di 
fibre legnose o di mucilagine, che contengono 1’ ossigeno 
e l’ idrogeno nello stesso rapporto dell’ acqua, pare evi- 
dente che,recata nel seno del vegetabile , essa vi si com- 
bina col carbene per formarle, 

Se dunque ci fosse possibile di potere unire questi 
due corpi in ogni proporzione, e di avvicinarne conve= 
nievolimente le molecule, noi potressimo al certo com- 
ponere tutte le sostanze vegetabili intermedie trà gli aci- 
di e le resine, cioè il zucchero, l’amido, la fibra le- 
gnosa dro. î J i 

Riguardo alle sostanze animali, gli autori non han- 
no ancora analizzato che la fibrina ; i? albumine , la ge- 
‘latina e la materia caseosa: 

Il resultato delle analisi di queste quattro sostanze 
(e probabilmente di tutte le sostanze animali analoghe») 
‘fà che l’idrogeno è all’ossigeno in un rapporto maggio- 
we che nell’ acqua: che in proporzione dell'eccesso d'idro- 

iz 


< 


$4 

geno , inaggiore è eziandio la quantità d° azota che vi si 
ritrova ; queste due quantità vi sono quasi entrambe nello 
stesso rapporto che nell’ ammoniaco. 


Osservazioni generali sopra gli Acidi e gli Alcalì del 
Sign. Cav. Davy. 


Le osservazioni seguenti terminano una memoria del 
Sign. Davy, sopra la natura dei corpi e particolarmente 
degli alcalì, del zolfo, del fosforo, del Carbone e degli 


acidi semplici. 
Il Sign. Davy osserva, riguardo agli acidi ed agli 


alcalì, che tutti gli acidi che contengono dell’ acqua so-. 


no degli eccellenti conduttori di elettricità , nella classe 
di coloro chiamati perfetti; ma che i corpi composti flui- 
di che racchiudono questi acidi nel loro stato secco, se= 
mo dei corpi non conduttori, simili agli olj con i qua- 
li.si possono mischiare. 

Gli alcalì, le terre e gli ossidi, allo stato il più sec« 
co al quale possino ottenersi , mon sono conduttori; ma 
se sì rendono liquidi col calore, allora lo divengono. 

L’ autore termina la sua memoria conchiudendo che 
la teoria di Lavoisier, spiega tutti i- nuovi fenomeni, 
all’ eccezione di alcuni che, dovendo essere il soggetto 
‘di nuove ricerche, non possono ancora condurci a del 
risultati esatti: 1’ autore hà forse avuto in veduta la de= 
tomposizione dell’ azoto. 

gli trova pure che mentre maggiori progressi si fanno 
mella conoscenza delle basi Combustibili pure, mag ggiormene 
te s aumenta il numero delle sostanze meio cioc= 
chè gli fà credere che il zolfo ed il fosforo appartenereb= 
bero a questi corpi ,se gli sì potesse togliere tutto il lo» 
To ossigeno ;resultato che potrebbe forse ottenersi col di= 
stillare ad un calore altissimo delle sostanze (o amalgami 
sopra i quali si avrebbe fatto agire il potassio. ; 

Finalmente , l’autore. aggiunge per conchiusione ge= 
nerale, che nello stato attuale delle nostre cognizioni a 


, 


35 
sì devono classificare le sostanze in due srandi divisio= 
ni: d’un lato, i corpi che sono o possono considerarsi 
cone metallici; e dall’ altro, dell'ossigeno: ma sinachè 
il problema sopra la composizione dell’ azoto sia risolu- 
to, ogni sistema, fondato sopra questa DES sarebbe 
prematurato » 


Osservazioni sopra il Zolfo ed il Fosforo. 


I Signori Gay-Lussac e Thenard hanno ripetuti î 
sperinsenti del Sign. Davy sopra la natura del zolfo e del 
fosforo , che questo celebre chimico erede avere decomposti. 
Questi sperimenti raccolti in una memoria da loro inse- 
riia nelle annali di chimica di Marzo 1810, gli banno 
esibiti dei risultati affatto diversi, dai quali hanno de- 
dotto le seguenti conclusioni. i 

Che il gas idrogeno sulfurate contiene un volu= 
me usuale d’idrogeno uguale al suo. 

2. Che il gas idrogeno ne contiene almeno una vole 
ta e mezzo il suo volume. 

3. Ehe il gas idrogeno arsenicato ne contiene quasi 
una volta e mezzo del suo volume. 

4. Che il gas idrogeno sulfurato può essere assorbite 
dai metalli della potassa e della soda, e che, in questo 
assorbimento, si sviluppa per appunto la stessa quantità 
d’ idrogeno ehe il metallo solo darebbe coll’acqua e 1° 
amnmoniaco. 

5. Che i gasi idrogeni fosforato ed arsenicato, sono 
deccinposti dai metalli della soda e della. potassa , cosicchè 
il fosforo e l’ arsenico si combinano con questi metalli 
e che l’idrozeno se ne NO LUPDAG 

6. Che i detti gasì idrogeni non contengono dell'os- 
sìigeno , o almeno che i sperimenti fatti dal Sign. Davy 
per provarlo, non lo provano affatto. 

7. Che il zolfo ed il fosforo non contengono ossige= 
no; cosicchè si devono sempre considerare come sempli= 
ci 0 indecomposti, questi due combustibili, che il Signe 


56 
Davy viole assimilare per la matura ‘o la composizione 
alle sostanze vegetabih . 

8. E nonostante non pare dubbioso, dietro i speri- 
‘menti di Berthollet figlio, che il zolfo non contenga un 
poco d’idrogeno, e forse il fosforo sarà mello stesso caso. 

g. Finalmente, che l’ arsenico metallico può proba- 
bilmente combinarsi coll’ idrogeno , formando un Idruro 
solido, che hà la forma di fiocchi foschi e leggieri. 


S OM TO OTT: 
Scoperta di un intiero Mammonte în Siberia . 


Nei secoli antidiluviani o nelle prime epoche dei 
mostro globo, esistevano sopra la sua superficie, degli 
‘animali monstruosi., le di cui specie furono in segnito 
estinte dal diluvio o da altre catastrofe; ma tuttavia se 
me trovano sparsi i vestigi, i denti e le ‘ossature in qua- 
si tutte le parti del mondo, e nemmeno ne viene priva 
la Sicilia. Uno dei paesi dove più abondanti trovansi ta- 
li vestigi è al certo la Siberia ::sì è dato.il nome di Mam- 
monte ‘all'animale i cui vestigi erano i più frequenti, e 
da’ suoi denti e dal suo scheletro si era ravvisato essere 
«egli stato. una specie del genere Z/efante; ma ultima= 
mente. nel 1806, il Sign. Adams, viaggiatore inglese, 
‘fece l'interessante scoperta di un intiero cadavero di 
questa specie , che involto nel ghiaccio, si era per mol- 
ti secoli, conservato sano e colla sua pelle. Ecco il rag- 
zguaglio di ‘questa ‘intesessante ‘e straordinaria scoperta . 

Le regioni selvaggie ed agghiacciate dove il fiume 
‘Lena sbocca nel mare Glaciale, chiamansi Angerdam, e 
sono abitate dalla mazione dei Tungusi; al settentrione 
@ell’ imboccatura esiste una grande penisola, che questa 
mazione visita spesso nella corta està di cui si gode in 
questi climi rigidi, per pescarvi e raccogliervi denti di 
Mammonte., che irovansi per'lo più sparsi :sul suolo. Fù 
in una di'queste escursioni, che -un capo dei Tungusi 
nominato «Seumachoff scoprì nall’està «del 1799 yun inco- 


87 
gnito ammasso involto nell’ estremità superiore di an gran 
ezzo di ghiaccio , giettato sul lido dalle onde del ma- 
re. Nell’està seguente egli potè distinguere un lato e 
poco dopo i piedi di un enorme animale, ch'egli allora 
congetturò. essere un Mammonte; recatone la nuova ai 
suoi compagni, eglino lo dissuasero di procedere nella 
sua intrapresa , dicendogli che una sola volta prima era 
comparso ui simile mostro, e tutti coloro che l’ aveva- 
no voluto esanvinare ; erano morti di un fatale contagio. 
Egli dunque si astenne per cinque anni di visitare tale 
luogo; ma dopo tale tempo vedendo che non gli era ac- 
caduto verun male, si azzardò nel 1804 di nuovamente 
andarvi con alcuni compagni, e ritrovò che il ghiaccio 
iutorno all’ animale essendosi tutto sciolto, egli erasi in- 
tieramente liberato dal suo involto ed aveva motolato in 
“terra. Soumachoff ed i suoi compagni contentissimi di 
una tale preda, principiarono a serrargli i denti , che pe- 
sarono più di 4oe libre e furono venduti per: 50 ruboli 
di moscovia; abbandonarono în seguito il cadavero a co- 
loro che bramassero nutrirne i loro cani. 

Due anni solianto dopo di ciò, nel 1806, gitnse il 
Sign. Adams al luogo dove tuttavia esisteva lo scheletro 
dell’ animale coperto del suo cuo]jo: la sua prima’ cura 
fù di farlo scorticare, e 10 uomini bastarono appena per 
ìstrapparue e stemnderne la. pelle; egli in seguito divise 
gli ossamenti in modo tale di potere nuovamente situar= 
li insieme. Questo Mammonte pareva éssere stato alto 
nove piedi (inglesi) e lungo 14 piedi, aveva na lunga 
crinita chioma; ma era sprovisto di coda e differiva in 
altre particolarità dall’ Elefante delle Indie : sli ossi. del 

| suo capo senza i denti , pesaromo 450 libbre, era ifitie- 
ramente ricoperto di un luugo pelo, ciocchè dimostra 
essere egli stato un abitante dei climi freddi; ma sarà 
difficile spiegare come venne ad essere involto e racchiu= 
so nel shiaccio; finalmente dalle indicazioni deî denti; 
egli pareva essere stato un animale erbivofo e non carni= 
zoro come il Mammonte di America . 

Nota dell’ Editore. Dietro queste indicazioni si po=- 

tr0 definire e caratterizzare il Mammonte nel quadro de- 


a 
88 i 
gli animali quadrupedì estinti, come segue, 
ELEPHAS MAMMONTEUS. Dentes laniarii spira= 
libus s:corpus villosus, collo supra crinitum; cauda nulla . 
Elefante mommonte . Denti-sporgenti spirali, corpe 
peloso , collo chiomato al disopra, nessuna coda. 


—_———___——___l 


Notizia di 18 nuovi generi di Piante Cramigne &c. del 
Sign. Desvaux . ( Bullet. philom. de 18ro0. ) 


1. Podosemum: tipo del genere, la Stipa ccepillaris 
di Lamark e la Sr tenella di Michaux. 

2. Triaihera : tipo I’ Aristida americana di Swartz. 

3. Peltophorus: tipo Manisuris inyurus di Linneo. 

4. Heterosteca : N. G. 

5. Chondrosum: N. G. 

6. Eustachys: tipo la Chloris petrea di Swartz. 

n. Centosteca: tipo Cenchrus lappaceus Linaeo. 

8. Campulosus : tipo del genere, Chloris Cynosurus 
Linn. e Chloris monostachya Michaux 

g. Graphephorum : tipo dira melicoides Michaux. 

ro. Brachatera: Triodia di Brown e Danthonia spe 
cie di Decandolle. 

11. Chascolyirum: tipo Briza erecta e Br. subarista- 
tu di Lamark. 

12. Calosteca: N. &. 


15. Elytrigia : tipo Triticum repens Linneo e le spe 


cie atfine. 

14. Streptostachys: N. G. 

15. Luzula: di Decandolle Juncus sp. 

16. Cephaloxis : tipo Juncus repens Michaux, differi- 
sce dal genere Juncus per il calice più corto de’ stami, 
che sono al numero 3, e capsula quasi monoluculare , 
polisperma . f 

17. Rostkovia: tipo Juncus magellanicus Lamark, 
differisce dal Jun us, per calice uguale agli stami, che 
sono 6, e capsula inaperta polisperma. 


18, Afarsipospermum : tipo Juncus grandiflorus Linn... 


39 
differisce dal Juncus, pel calice più lungo dei stami , che 
sono 6, 5 stimmi crassi, capsula monoloculare, semi 
Svalve , polisperma, semenze coll’ involtura staccata. 


Notizia di 5. N. G. di Fucì di Lamoureux, Bull. 
philom. 1809. 


1. Dyctiota. Sostanza interna reticolata, fruttifica= 
zione in linee. 1. S. G. linee concentriche, tipo Ulva 
pavonia Linneo. 2. S. G. linee polimorfe; molte specie 
trà le quali, Fucus implexa Desfontaines: D. Jaciniata + 
N. Sp. di Napoli, lacinie lineari divise, cima bifida @ 
dentata, fruttificazione sparsa; D. rotundata N. Sp. di 
 Barberia, quasi dichotoma, cima dilatata, rotonda o e- 
amarginata . 

2. Dyctiopteris. Fronda nervosa, fruttificazione in 
macchie: tipo Fucus polipodiordes Desfontaines , 

3. Amansia. Fronda nervosa reticolata, fruttifica» 
zione in capsule terminali gelatinose. 

4. Caulerpa . Tallo ramoso fistuloso , ramificato , nes= 
suna fruttificazione : tipo Fucus prolifer Forskael, e C. 
 ocellata N. Sp. di Spagna , piana ramosa, macchie oc- 
cellate sparse. 

5. Bryopsis( an recte Bryonopsis) Tallo fistuloso 3 
senza articolazioni , fruttificazione verde riempendo e co- 
lorando il tallo: B. cupressina. N. Sp. del mediterraneo 
e di Africa, cilindrica, ramosa , rami sparsi corti, capi= 
tati, quasi embricati. 


ARTI, 
Filo di Ginestra del Sign. Giacomo Hall, 


Viene annunziato nel Magazino filosofico 1812, la 
scoperta di un moda semplice di ricavare il filo della 
mn 


(o) 

Gina! ritrovato dal Sign. Giacomo Hall di Walcham- 
stow. : 
Basta per ciò fare di lasciare inznppare nell’ acqua 
stagnante, pel corso di 2 o 3 settimane più o ineno se- 
condo il calore della stagione , o di fare boltire nell’ ac- 
“qua per un ora solamente, dei rami giovani o dell’ anno 
precedente y scegliendo i più vigorosi: dopo questa im- 
mersione , dei fanciulli o delle donne possono, al difetto 
di una machina opportuna y staccare il filo dalla ginestra, 
con altrettanta facilità che separano. il canape dal suo. 
fusto, menochè non sia il legno troppo asciutto. I rami, 
in tal modo sprovisti dal loro filo e posti per poco tempo 
in acqua bollente, addivengono coriaci, d’ un bel bian 
co, ed ottimi per fare delle eccellenti spazzole e scoppe. 

Riguardo al filo, si lava nell’ acqua fredda, sì strin= 
ge, e sì fà asciugare perfettamente: si può quiudi. filare 
o adoperare per fare della carta; il Sign. Davy ne hà. 
imbianchito come del lino. i 

Questa scoperta è utilissima per i luoghi dove nasce 
questa pianta, giacchè non esige ne coltura, ne cura 
veruna; in Sicilia nasce in abondanza in certi luoghi e 
si chiama volgarmente Znestra. 


Scoperta delle Lime di terra cotta. 


Un Inglese hà scoperto nel 1812, l’uso che si po» 
trebbe fare delle lime di terra cotta. i 

Avendo osservato che l’uso delle lime ordinarie è 
spesso dispendioso, ed essendosi accorto nel limare della 
terra cotta, che questa sostanza, rendeva fra breve tem 
po inutili le lime, egli pensò che tale sostanza potrebbe 
sostituirsi alle lime in molti casì. 

Nel suo primo sperimento , egli racchiuse la terra 
preparata in certe forme di mussalino , 0 tela; forzando= 
la colla pressione di uscire trà le maglie dei fili, e quin». 
di le fece cuocere, dopo averla: spogliata delle forme . 

Nell’ adoperare tali pezzi di terra cotta, egli Kicome 


gi 
mobbe avere ritrovato tina huova specie di lime che agi- 
vano anche sull’ acciaro , e che si potevano adoperare util- 
mente sopra il vetro, il legno, l’osso , l’avorio e tutti 
i metali:. 
; L’ Autore hà adoperato per più di due anni, tali 
stromenti ch’ egli hà ritrovati sempre utili in ogni caso ; 
cosicchè considerando che molti operaj hanno bisogno di 
varie lime, fabbricate anche di materie combinate e co - 
stose , crede che la sua scoperta , potrà essere «di sommo 
vantaggio . 

Se si adopera per fabbricarle una forma sottoposta 
all’azione di un torchio, la fabbricazione ne riesce fa- 
cile e sollecita; e non vi è dubbio che ciò sia il mezzo 
più economico di produrre l’ effetto della lima. 


-——_ ih si 


————6_—_———_6_———————— "——@=@— ——@ 


MISCELLANEA. 


Seguito del Quadro della Letieratura Siciliana 
nel 1813. 


RL, AA LE 

41. Leggi antiche della Sicilite_principalmente di 
Diocle e Caronda dei Dntt. Emanuele Ortolani. Palermo 
opuscolo. i 

42. Elogio del Ganonico de Cosmis, del Sign. Vin» 
cenzo Gagliani. Palerino, 1 tometto . 

45. Codice civile deli’impero francese colle note dei 
rapporti colle leggi romane . Palermo 3 tometti. 

44. Della Constituzione d’ Inghilterra di Delolme, 
traduz. dal francese . Palermo 2. tonni. 

45. Considerazioni sopra ia proprietà dei beni eccle- 
siastici , dell’ Ab. d'Angelo. Palermo 1 tomo. 


i 46. Dell’ origine e dettaglio dei donativi di Sicilia 
sino al Parlamento del 1812. Palermo opuscolo anonimo. 


| — 47. Delle Finanze della Sicilia con una nuova ripar- 
tizione dei dazj » Palermo opuscolo anonimo. 
mi. 2 


92. 
48. Poesie di Giovanni del Giudice. Seconda èdizio- 
ne, Messina 1 tometto. ri 

49. Maniera di abolire ìi fidecoimmessi. Palerino opu- 
scolo anonimo. 

50. Se la Peste bubbonica attacca i Cavalli, disser- 
tazione. Messina opuscolo anonimo. , 

51. La Longitudine in mare ovvero nuova aggiunta 
all’ orizonte della longitudine, dell’ Ab. Antonio Maria 
Jaci. Messina r tomo. 

52. Lettere del Dott. in sacra teologia Sebastiano Zap- 
palà Vicario generale al Dott. D. Filippo Cafaro sulla cu- 
ra annessa alla sua prepositura. Catania , opuscolo . 

535. Risposta che diede it Consiglio Givico di Cata- 
nia per organo del Can. D. Giovanni Sardo alla. parlata 
preliminare del Sign. Capitano il Daca di Garcaci, il: 17 
Aprite -1815:-Matalico 

54. Mosè liberatore , oratorio del Can. Sardo, profess 
di retorica nell’ umiversità di Catania. Catania. 

55. Il Forastiere , dialogo musicale , eseguito in Ca- 
tania per la nuova Constituzione della Sica del Can. 


Sardo. Catania. 
56. Per la faustissima venuta in Catania di Lord 


William Bentinck, canto dell’ autor del Forastiero , ese- 
guito nel Palazzo municipale. Catania. 

57. Memoria sopra l’ uso interno del Carbone di le- 
gno, del Dott. Machesy , chirurgo del 72. regimento in- 
glese, traduz. dall’ inglese. Palermo 1 tomo. — Rappor- 
ta in un modo cliiaro e lacido i primi sperimenti ese- 
guiti in Palermo nell’ ospedale inglese, per accertarsi del. 
la proprietà antifebrile del detto carbone. 

58. Dissertazione sopra il modo di dare le bandiere 
ai Bastimenti mercantili. Palermo opnscolo anonimo. 

59. Il Tamigi, poema anacfeontico . Palermo. 

60. Dissertazione d’ educazione teorica e prattica del 
Dott. Domenico Parisi. Palerino 2 tometti. 

61. Piano di pabblira istrnzione ‘e morale; che pre-.. 
senta al Parlamento 1° Avvoc. D. D. Emmanuele Ortola» 
ni. Palermo opuscolo. — Buono ed esatto benchè cone 


ciso . 


| . 199 

02. Della necessità di organizzare una forza armata, 
garante dell'indipendenza nazionale, memoria del Princ. 
della Cattolica. Palermo opuscolo. 

65. Indirizzo ai Signori parlamentarj del 1813 di nu 
padre di famiglia, di Carlo Scalisi. Palermo opuscolo 
in fol. 

64. Riflessioni sù le vendite fatte de’* beni chiesiasti- 
ci e patrimoniali del regno di. Sicilia , in vigore. dell’ 
editto de’ 14 febbraro 1811, per servire di risposta ad una 
lettera stampata in Malta, del Cav. U.... Palermo opuscolo 
in fol. 

65. Confutazione delle sopradeite riflessioni , opera 
anonima Palermo 1 tomo. 

66. Breve risposta alla confutazione sopradetta. dell’ 
autore delle rilessioni. Palerimo opuscolo in fol. 

67. Sulle antiche e moderne tasse della Sicilia , dell’ 
Avv. Ortolani. Palermo opuscolo. 

6S. Riflessioni diverse tanto sulla libertà de’ prodot= 
big quanto SC varie privative conducenti al vantaggio 
deli’annona dei popoli di Sicilia, del Princ. di Aci. Pa 
lerimo opuscolo. 

69. Risposta del generale Princ. di Aci al progetto 
di riforima della marina in Sicilia. 

70. Riflessioni attinenti la pairia potestà. Palermo 

opuscolo anonimo. 
«gi. Mezzi e metodo che sembrano poter condurre al- 
ja rettificazione dei riveli delle rendite-dei terreni del re- 
guo.dì Sicilia , del Cav. D. Giac. M. Aprile Benzo. Pa- 
lermo opuscolo. 

72. Lettera di un nipote ad un zio arciprete. Pa- 


lermo opuscolo. 
75. Allocuzione al ministro inglese L. W. Bentinck, 


di un cittadino Siciliano a nome della nazione, pui 
mo opuscolo anonimo. 

74. Piano d’instruzione ed educazione pubblica per 
la Sicilia, del P. M. L. P. G. di Modica. Palermo. 

79. Piano politico d° instruzione del D. D. Leonardo 
Fontanazza di Castrogiovanni. Palermo. 

76. Piano generale d’ instruzione pubblica, del P. 


- 


94 
D. Gregorio Tarallo Cassinese. Palermo. 


77. Memoria per la consecrazione dei vescovi di Sie 
cilia da tenersi presente melle attuali circostanze che ren- 
dono pericoloso e ditficile 1’ accesso al Sommo Pontefice, 
del Canon. Stefano di Chiara. Palermo 1 tomo, 

28. Lettera ad un amico scritta da Girgenti, Paler- 
ino opuscolo anonino4 

79. Memoria sul dritto che hà la città di Trapani 
di essere capoluogo per la magistratura, a preferenza di 
qualunque altra città del Val di Mazzara, opase ORI 
Avvoc. Giuseppe Calvino. Palermo. 

8o. Memoria per la città di Modica. Palerno opu- 
scole anonimo » 


Notizia di alcune opere stampate in Londra in quest’ 
anno 1814» 


Mannale di Mineralogia di Arthur Aikin 1 t. 8. 

Analecta greca minora di Andreas Dalzel 1 t. 8. 

Viaggio all'Isola d° Elba traduzione dal'' francese idi 
Arsenne Thiébaud de Berneand n 1.) 8 

Veduta del genio e della letteratura della nazione 
franeese nel secolo 18. traduz. dal francese del Sign, Mu- 
ckersy. 

Ricerche sopra la popolazione, il Commercio, e 1° 
Agricoltura d° Inghilterra di Rob. Harrington. 

Il Canada o veduta dell'importanza dell'America in- 
glese di David Anderson. 

La Tattica di Eliano, racchiudendo il Sistema mi- 
litare dei Greci, del Viconte Dillon 1 t. 8. fig. 

Appello ad Alessandro Imperatore delle Russie sul 
destino dell’ Italia, dall’autore dell’ Italico, in tre lin 
gue inglese, francese ed italiano. 

Abozzo dello Stato delle Indie inglesi, del Rev. Gia- 
como Bryce 1 t. 8. 

Delineamenti delle figure sopra i vasì greei, romani 
ed etruschi del fù Caval. Hamilton 2. edizione . 

Saggio sopra la Storia della Società civile di Adamo 
Ferguson, 7. edizione. 


95 

Ricerca nello spirito umano sopra 1 princip) del sen- 
so comune , di Tomaso Reid, 7. edizione, 

Anedotti storici e biegrafici della musica , in lette- 
zed ‘A. Bura, d' t,:8: 

Croniche di Scozia di Roberto Lindsay 2 t. 8. 

Pittura dei costumi usi e divertimenti dei moscovi- 
ti e cossacchi, di Giov. Augusto Atkinson, 3 t. fol. fig. 


Notizia di alcune opere sopra la Sicilia: ultimamente: 
Fi i stampate in Londra .. 


Della Sicilia e dei suoi abitanti, osservazioni: fatte 
in una residenza; di due anni in quell’ isola, nel 1809 e. 
1810, del Sign. W. H. Thornton. 1813. 1 tomo 8. 

Ricerche sopra lo stato moderno. della Sicilia, cor 
un poscritto aggiunto alla. traduziene delle due ultime 
orazioni’ di Cicero:-contra Verres del Sign. Kelsall 1819. 

Lettere scritte dal mediterraneo ,, racchiudendo un 
raguaglio della Sicilia, Tunis e Malta, da E. Blaquierc,, 
1813. 2 tomi $. 

Viaggi negli anni 1809, 1810, e 181r ich 
do delle osservazioni statistiche , commerciali e miscella© 
nee sopra Gibilterra , la Sardegna, la Sicilia, Malta, Se= 
rigo e la Turchia, di Giovanni Galt, 1812. 1 tomo 4. 

Veduta dello Stato presente della Sicilia , sua econo= 
inia rurale, sua popolazione .e le sue produzioni , parti= 
colarmente nella Contea di Modica, con un appendice 
racchiudendo delle osservazioni sopra il suo. clima. suo 
- commercio e le sue risorse, tradotto. dall’ italiano: dell? 

Abate Balsamo, da Tomaso Wright Vaughan, con; ag- 
giunta di molte note, un esame delle milizie di Sicilia. 
e varie lettere scritte dalla Sicilia nel 1809 e 1810. Gee 
1813. 1 tomo in 4. 

NB. Imparassero i Siciliani a conoscere se. stessi dal 
c10 che tali illuminati forestierì scrivouo di loro! 


96 


Invenzioni e Scoperte . 


Agricoltura. 1. Fù inventato in Iscozia nel princi- 
pio di qnest’ anzio un nuovo stromento d° agricoltura , 
al quale venne/ dato il nome di Grubber, Dissodatore , 
perchè serve pet frantumare e polverizzare il terreno, e 
facilitarne la coitura; questa invenzione fù approvata 
dalla Società delle Montagne di Scozia, la quale ne ha 
fatto pubblicare la figura e la descrizione . 

2. Il Sign. Eduardo Inkes di Londra rinvenne poco 
fà un nuovo utile stromento di @©rticoltura, al quale 
diede il nome latino di Averruncator j egli: ne hà otte- 
nuto la patente d’ invenzione . 

3. Nelle Annali dell’ Agricoltura francese per 1811, 
viene annunziato un nuovo mezzo ritrovato dal Signor 
Mayeur per addormentare le Api senza recargli danno ; 
consiste nella polvere di certi funghi Lycoperdon stella— 
tum e Lycop. bovista, il primo è più efficace; questa pol- 


vere è infiammabile, si accende all’ apertura del copiglio, 


e le api cadono come se fossero morte, rimanendo un 
quarto d’ora in tale stato, cosicchè si può fare dello 
sciamo ciocchè si brama senza timore d’ essere punto 
da esse. 

Medicina. Si trova nel Magazino mensuale di Lon- 


dra ( Monthly Magazine ) le particolarità di un nnovo rie. 


medio specifico rinvenuto dal Sign. Want chirurgo, pet 
guarire compitamente i parossismi della Podagra. 

Fisica. Il Sign. May di Berlino, hà inventato un 
nuovo calorimetro più perfetto di quello di Montgolfier . 
Nel suo stromento l’effetto del combustibile non si cal- 
cola dietro il grado di temperatura, che comunica ad 
una certa quantità d’acqua; ina dalla quantità d’ acqua 
evaporata nell’ebullizione. 


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94 


SPECCHIO DELLE SCIENZE 
O 


GIGRNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA, 


_— —_—___É_—m—m _r___—___—_—_—_mym|_—ou1c. 110 —tg1[1 urli: [rr crt. urp» ssa Chosssrs 


TVFOM._ IT: 1. OTTOBRE 1814. NUM. X. 


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-imal 


SVA GIGI RL GINA LI. 


SOMIOLOGIA, 


Osservazioni sopra le migrazioni dei Pesci . 


I Pesci sono gli uccelli dell’acqua come gli uccelli so0= 
no i pesci dell’aria ; ambidue classi di animali vivono in 
un fluido , scorrendolo velocemente in ogni verso, alcuni 
sono sedentarj non allontanandosi molto dal loro luogo 
nativo, altri però sono viaggiatori, e visitano dei, climi 
diversi: trà questi chiamansi erranti coloro che scorrono 
irregolarmente il mare o l’aria: senza appareute motivo , 


fuorchè quello di cambiare domicilio @ di rintracciare la 


Joro preda, mentre nominausi "nigratori coloro che visi 
tano regolarmente ogni anno i medesimi paesi» 

Si conoscono da lungo tempo i motivi che spingono 
gli uccelli ad intraprendere annualmente simili viaggi, 
| lasciano eglino i paesi freddi o le montagne nell’ inverno 
per evitare il freddo e la fame; ma i pesci non hanno 
gli stessi motivi, vengono nell’està a visitare certi lidi 


\ e fiumi per deporvi le loro uova, le quali non potreb= 


bero scovare nei freddi abissi del mare. Quante congiet- 
tare si sono fatte sopra i luoghi della loro abitazione nel 
N 


93 
tempo d’ idol supponevasi generalmente che Ie im- 
mense schiere di Arenghe , Bin &c. le quali fanno 
la ricchezza di certe nazioni settentrionali , abitavano vi. 
cino al polo e venivano nell’ està a visitare i lidi per 
rintracciare il loro cibo : nel mediterraneo i Tonni, le 
Sarde, le Asciughe &c. facevansi venire dall’ oceano o dal 
mar nero; ma ultimamente è stato riconosciuto da tutti 
coloro che sanno preferire la verità alle favole, che po= 
chi pesci fanno simili lunghi viaggi 4 la maggior parte 
venendo da poca distanza ‘delle rive, dove vivono nell’ 
inverno ad una profondità inaccessibile , e benchè la ri- 
cerca del cibo sia un secondario motivo dei loro regolari 
movimenti, mondimeno il bisogno d’adempire al voto. 
della generazione è il loro motivo primario ed essenziale. 
Trà le numerose specie di Pesci Siciliani, io mi so- 
no dato ad osservare quali trà loro sono sedentarj e qua- 
lì viaggiatori, e trà questi hò distinto cinque diverse se= 
rie, cioè 1. I Pesci erranti o vagabondi che visitano i. 
lidi siciliani in ogni stagione o solamente a caso , e sono: 
quasi sempre Pesci solitarj. 2.I Pesci \estivi e sociali che 
compariscono sulle nostre rive nella primavesa in ischiere. 
e spariscono nell’ autunno. 3. 1 Pesci estivi. solitarj., i 
quali noa differiscono dai precedenti fuorchè da questa 
ultima particolarità . 4. I Pesci iemali e sociali , che com- 
pariscono nell’ autunno e spariscono nella primavera, € 
5. I Pesci iemali solitar}. I Pesci di queste due’ ultime 
serie, in vece di vivere nell’ està al fondo del mare, vi= 
vono quasi sempre alla sua superficie e vengono nell’ in- 
verno a visitarci per deporre le mova nel nostro dolce 
clima o per continuarvi a generare. 

—. Per somministrare TS esempj di ognuno trà queste 
diverse serie di Pesci, vado! annoverare. i nomi tecnici 
di alcune specie (più di 5o in tutto ) tra ognuna .delle 
cinque mentovate serie , citando per le mie muove specie 
a numeri del mio Indice d° Ittiologia Siciliana è. 

I. Seria. Pesci erranti 0 vagabondi è. 
Oxycephas scabrus. Raf. Ind. 42. 
Capros aper. Lacepede. Zeus «per Linneo è 
Lepipterus fetola. Raf. Ind. 61. 


i qc 

Scarus cretensis. Raf. Ind. 86. Labrus cretensis Lin. 39 

Trachurus imperialis. Raf. Ind, 105. 

Echeneis remora. Linneo. 

Argyctius quadrimaculatus. Raf, Ind. 231. 

Sudis hyalina. Raf. Ind. 252. 

Tetrodon hispidus . Linneo . 

Balistes annularis. Raf. Ind, 3or. 

Heptranchias cinereus. Raf. Ind. 327. Squalus do. Lacep. 

Sphyrna zygena. Raf. Ind. 349. Squalus do. Linn, 

Cephaltrus maculatus. Raf. Ind. 368. 

Dasyatis altavila. Raf. Ind. 372. Raja do. Lacep. 
lilSeniai. Fesci-estroi sociali. 

Gadus minutus. Linneo. 

Scomber thymnus. Linn. 

alalunga. Linn. 

=————— palamitus. Raf. Ind. 1oo. 

—————m bisus. Raf. Ind. 107. 

‘alleteratus. Raf. Ind. 102. 

Labrus ciavolus. Raf. Ind. 124. 

Clupea alosa. Linn. 

sprattus. Linn. 

—— encrassicolus. Linn. 

‘e allecia. Raf. Ind. 259. 
IIl. Seria. Pesci estivi solitarj + 

Zeus faber. Linneo. ; 

Holocentrus cernus. Raf. Ind. 79. Perca :cernua Linn. 

Lepodus saragus. Raf. Ind. 109. 

Trachurus aliciolas. Raf. Ind. 107. 

Sparus adottus. Raf. Ind. 171. 

——— gibbosus. Raf. Ind. 172. . 

Luvarus imperialis. Raf. Ind. 290. 

Xyphias gladius. Linn. 

Dalatias sparophagus. Raf. Ind. 5v2. 

Carcharias Jamia. Raf. Ind. 324. Squalus ‘carcharias Linn 

glaucus. Raf. Ind. 325. Squalus do. Lacep. 

taurus, Raf. Ind. 326. 

Isurus oxyrinchus. Raf. Ind. 329. 
IV. Seria. Pesci iemali sociali . 

Naucrates fanfarus. Raf. Ind. 90. 


Fori 


100 

Sparus massiliense. Lacepede. 

Cory phena hippuroides. Raf. Ind. 212, 

Sayris recurvirostra. Raf. Ind. 245. 

— hians. Raf. Ind. 246. 

Fsox .belone. Linneo. 

Fxocetus exiliens. Linn. 

Ammodytes cicerellus. Raf. Ind. 283. 
V. Seria Pesci iemali solitarj. 

Trachurus aguilus. Raf. Ind. 106. | 

Trigla fagianus. Raf. Ind. 202. 

Coryphena imperialis. Raf. Ind. 200. 

Teirapturus belone. Raf. Ind. 225. 

Salmo tirus. Raf. Ind. 233. 

Sayris macnlata. Raf. Ind. 248. 

&sox imperialis. Raf. Ind. 251. 


Descrizione di un Nuovo Genere di Pesce Siciliano - 
NEMOCHIRUS ERYTHROPTERUS. 


Nonostante il numero sorprendente di Pesci noti @ 
ìgnoti sinora da me rinvenuti nel mare di Sicilia, cioè 
citca 200 dei primi e 220 degli ultimi, in tutto più di 
420 specie; alle volte si esibiscono ai miei sguardi al- 
cune nuove specie o anche nuovi generi: tra questi si 
deve annoverare un Pesce che fù preso alli 24 Agosto 
scorso 1814, nella Tonnarella di S. Maestà a Soltauto, 
S. M. lo fece esattamente dipingere, e dal Sign. .Co- 
mandante Poli mi venne graziosamente comunicata tale 
figura. ; 

Avendo attentivamente esaminato i smoì caratteri, e 
comparatoli con quelli di tutti i Pesci apodi, nel nume- 
ro de’ quali egli deve annoverarsi , io rinvenni che non 
corrispondevano esattamente con nessuno genere noto: se 
però fosse stato un Pesce toracico avrebbe avnto tutti 1 

caratteri del mio genere Argyctius N. G. Sic. g. 42; ma 
non potendosi dubitare dell’ accuratezza del Siga. Comand. 


; 101 
Poli, il quale mì assicurò averlo esaminato egli medesi- 
mo,e rinvenuto apodo, dovrà considerarsi come un nuo= 
vo genere . 

"TG danque gli diedi il nome generico di Nemochirus 
derivato dal greco, e dal carattere delle sue ali pettora- 
lì che sono filiforwi, significando mani filiformi, ed il 
nome specifico di eryihropierus significando in greco ale 
rosse . Ecco quindi Ja sua definizione generica e specifica. 

NEMOGHIRUS. Corpo lanceolato compressissimo en- 
siforme, fronte diagonale, bocca dentata, un ala dorsa- 
le longitudinale senza raggi sciolti, ala caudale sciolta 4 
nessun’ ala anale , le due ale pettorali filiformi avvicina» 
te e situate sotto la sola al posto delle ventrali. 

Nemochirus erythropterus. Corpo argentato , ale rosse 
coda lunulata, con un raggio intermedio uiio sciola 
to Pe e blione s tre macchie fosche da ogni 
lato del dorso. 

Descrizione. Lunghezza totale due palmi, muso ot= 
tuso, mascella inferiore più corta con denti acuti, occhi 
piccoli neri, iride grande argentina con un cerchio rose 
so esteriore, opercolo doppio : corpo d’ un bel colore ar= 
genteo, con tre macchie irregolari fosche di ogni lato 
del dorso, linea laterale dritta , ventre un poco retico= 
lato. Ale pettorali rosse lineari-filiforme acute e con un 
solo raggio, ala dorsale rossa principiando sopra gli occhi 
e giungendo sino alla coda , della quale è però staccata 
e con circa 200 raggi molli: coda rossa un poco, trifida 
o quasi lunulita con però il raggio intermedio semplices 
sporgente lu:ghissimo , mentre i Materali sono rainosi con 
1 rami opposti. 

Da queste particolarità si rileva che questo nuovo 
genere hà alcuni rapporti con 1 generi Regalecus e Tri= 
chiurus, in fatti egli dovrà componere una piccola Fa- 
miglia di Pesci apodi distinta dalla mancanza di ala ana- 
Je, forma del corpo, e situazione delle ale pettorali , col 
genere Regalecus di Lacepede ed il mio genere Diepino= 
tus alla quale darò il nome di Chiropgdia > Il genere R&e- 
galecus differisce dal Nemochirus perchè hà 1 Î dorsale 
anita alla caudale e provista anteriormente di aculei sciols 


102 

ti, oltre le ale petforali radiate, ed il mio N. G. Die- 
pinotus (Regalecus lanceolatus Lacep.) perchè hà due ale 
dorsali, senza aculci sciolti e le ale pettorali radiate. 

Questo Pesce deve essere viaggiatore errante giacchè 
è mn pesce rarissimo, sconosciuto ai pescatori Siciliani , 
alcuni però vedendolo lo chiamarono Scercina impiriali, 
nome che appartiene ancora ad altri pesci. 

Se aleuno volesse dubitare delle mie interessanti e 
sorprendenti scoperte nell’ Ittiologia Siciliana , questo 
esempio e quello del Leptopus peregrinus, due nuovi ge- 
neri di Pesci scoperti pubblicamente da poco tempo, do- 
vrebbero accertare la verità che hò palesata, cioè che i 
mari di Sicilia racchiudono moltissimi muovi Pesci, da 
me descritti per la prima volta nelle mie opere, nessun? 
altro in Sicilia essendo stato sinora capace di deteggerli, 
osservarli , nominarlì y classificarli e descriverli, 


Fine del Prodromo d’ Erpetologia Siciliana. 


VIII. Famiglia. BIPEDIA. I Bipedi. . . o. 

III. Ordine. BATRACHIA. I Batraconi . Corpo sene 
za squame , dita senza unghie, delle branchie in un pris 
mo stato o per tutta la vita. 

IX. Famiglia. RANARIDIA . I Ranariani. s 

24. Salamandra vulgaris Daud. Lacerta salamandra. 
Linn. i 


25. —— palustris Daud. Lacerta do, Linn. Serpuzza 
de Sciumi. 


26. Batrachus buffo. Raf. Bufo vulgaris Daud. Ra- 
na buffo. Linn. in Sic. Buffa o RBunchiu.— Oss. Hò cam- 
biato il nome generico di Eufo in Batrachus, il primo 
nome essendo compreso in Buffonia. 

27. Bairachus pustulatus Raf. Daud. Buffa stizziata » 
28. fuscus. Raf. Daud. Buffa niura . 

29. spinosus. Raf. Dand. Buffa zeccagna » 

3o. Ranaria temporaria Raf. Rana do. Linn. 

di. —— eseulenta. Raf, Linn. ambidue in Sic. Giuse 


7 105 
rana . — Oss. Il nome di Rana essendo compreso nei ge- 
nerì Ranatra e Runinay hò dovuto modificarlo . 

52. Hylaria viridis Raf. Hyla viridis Daud. Rana ar- 
borea Linn. Giurana d’ arvuli . — Oss. Ho parimenti do- 
vuto modificare il nome generico. di Hy/a essendo troppo 
conforme ai generi Hy/eus , Hylesinus , Fringilla ed i nu- 
merosi generi che hanno la terminazione in ila + 

53. Hylavia variegata. Raf. N. Sp. Olivastra fulva 
al disopra e variata di grande macchie fosche inuguali ed 
irregolari, bianca senza macchie al ‘disotto y piedi ante- 
riori con 4 dita sciolti ed i posteriori con 5 mezzi-pal= 
mati. — ÙUss. Questa specie nominata in Siciliano Giu- 
rana di jardinu o di gebbia è comune nei giardini vicino 
Palermo e Monreale; vive nei serbato] d’ acqua e sopra 
gli alberi: si mangia, lunghezza tre pollici .. 

X. Famiglia. MEANTIA. I Meanti.: . 0: 

Seconda Sotto- Classe. OPHIDIA.I Rampicanti. Ness 
sun piede .. 

IV. Osdine. SERPENTIA. I Serpenti ».. Corpo ricoe 
perio di squame. 

XI. Famiglia. ANGUINIA. Gli Anguinj. 

34. Anguis fragilis. Linn. Cicigneddu.. 

XII. Famiglia. CROTALIA. £ Crotalj.. +10 |, 

XIII. Hiuishg: CENCHRIDIA. I Cencridi x. Qe 

IV. Famiglia . COLUBRIA . Z Colubrj . 

35. Vipera ‘berus. Daud. Coluber vipera Linn. Vipa= 
ra o Bifara. 


56. redi. Daud. Coluber do . Linn. Seurzune + 

dre vissena . Raf. précis sp. 12. pag. 15. Visse= 
na o Vuisena . 

38. - ammodytes Daud. Coluber do. Linn. Aspa- 


ru? — Oss. I Siciliani rozzi credono molte favole sopra 
questa. specie , la temono come pericolosissima , e dicono 
che col suo fischio chiama a se gli altri serpenti, 
359. Coluber natrix. Linn. Cicigna o 0 


ho. maurus. Linn. Suju? o Culovra 
Zac esculapii. Linn. Sparte-matrilnoniu » 
42. elaphis Lacep. e Shaw. RAunca e quando è 


grosso Serpente . 


43. xantliurus. Raf. Car. N. Sp. Sic. pas. 9. 
sp. 24. Cudara o Cudagiarna . 


44. melanepis. Raf. précis pag. 15. sp. 13. Serpe 
niura » ; 
45. viperinas. Raf. N. Sp. Nero al disopra ed 


al disotto, col dorso variato irregolarmente di fosco-fulvo, 


circa 160 squame adominali e 50 pari di caudali, — Oss. 


In Siciliano Vissena niura: assai simile ala mia Vipera 
Vvissena 5 ma senza denti uncinati e senza macchie al di 
sotto; lunghezza 3 piedi: questa specie è probabilmente 
la Vipera di secco di Cetti tom. 5. pag. 45. ed Azunî 
tom. 2. pag. 79- 


46. Coluber vccellator. Raf. N. Sp. Nero al disopra. 


con numerose piccole imacchie tonde e gialle, giallo al 
disotto, circa 220 squame adominali e 100 pari di cau= 
dali. — Oss. In Siciliano Serpe d’ arvuli: egli è il Co- 
lubro uccellutore di Cetti tom. 3. pae. 4r,ed Azuni ‘tom. 
2. pag. 77. mangia gli uccelli sopra gli alberi. 

47. Coluber pustulatuS. Raf. N. Sp. Nero al disopra » 
bianco al disotto, parte superiore del capo e del collo e 
parte anteriore del dorso e fianchi macchiato di gialla 4 
circa 240 squame adominali e 80 pari di caudali. — Oss. 
In Siciliano Impasturavoi o Afferravacchi perchè si sup= 
pone che poppa le vacche: è alquanto simile al prece= 
dente ed al Coluber atrovirens di Lacep. e Shaw; ma que= 
sta specie differisce da ambidue perchè hà il dorso senza 
macchie ed i fianchi tutti ricoperti di macchie gialle ira 
regolari: lunghezza tre piedi e mezzo. 

V. Ordine. GYMNOPHIA. I Ginnofi. Corpo senza 
equanme . 

XV. Famiglia. GECILINIA. I Ceciliani. . . 0. 


le 


109 
Descrizione di un nuove genere di Fungo Siciliano . 


ENDAEMATUS ALBUS. 


Nel mese d’ Agosto scorso 1814, osservai sopra un 
albero di Fico alcune piccole eserescenze, che avevano 
tutta l’ apparenza di una speeie di fungo del genere Cya- 
thella, allorchè la loro superficie superiore non si è an- 
cora aperta per disseminare i suol gongili; avendo aper- 
ta a forza questa parte, per rinvenire Nell’ interao 1 det- 
ti gongili o semenze, ravvisai che l’interno racchiudeva 
in vece un liquore rosso come del sangue e non aveva 
gongili visibili: giudicai dunque essere tale fungo diver- 
so del genere Crathella, avvicinandosi in vece 1 genere 
Spheria ed all’ ordine Hypoxylia, particolarmente al ge- 
nere Xyloma dal quale non differisce quasi che dalla Hi- 
quidità della sostanza interna , gli diedi dunque il nome 
generico di Endermatus sienificando interno sauguinoso 4 
e to specifico di albus, dal suo colore esterno biinco: 

ENDEMATUS. Definizione. Fungo sessile solitario 
parasitico, campanolato, troncato al disopra, inaperto 
{o aprendosi irregolarmente ) peridio cartilaginoso piero 
interiormente d’un liquore un poco denso. 

Endaematus albus, ciatiforme., bianco e liscio este= 
riormente., un poco rugoso nei fianchi, margine un poco 
ottuso , parte superiore piana , liquore interno sanguinoso. 

Osservazioni. Nasce sopra i rami del Fico, vi è at- 
taccato da una piccola cicatrice rotonda, la sua altezza 

di dme linee al più, ed il suo diametro superiore è 
quasi uguale all’ altezza. 


MINERALOGIA, 


Notizia dei minerali e fossili delle vicinanze di Nicosia 
in Sicilia. 


Nicosia città del Val Demone è situata vicino della 
a) 


U) 


106 

falde meridionali dei Monti Erei, Iunga catena di Mon» 
tagne che si estende dar Monti Nebrodi sino ar Monti 
Nettuni, la città è circondata da varie colline ed è po- 
sta sopra alcune elevazioni; avendo visitato quella città 
nel mio viaggio al Monte Etna nel 180gs mi diedi a stu- 
diare le minerali produzioni delle sue vicinanze ed osser=. 
vai ciochè segue. 

La superficie del Terreno pare ricoperta nella mag= 
gior parte di uno strato argilloso, nel quale le acque 
‘ hanno scavato molti valloni, e nel loro fondo si scorge 
lo schisto il quale giace sotto |’ argilla. Le Colline però 
hanno spesso un nucleo granitoso o calcareo: il granito 
hà la pasta bigia con delle macchiette mere ed alcune 
volte vi sono mischiate alcnne pirite indorate; questa 
pietra si trova alla base di alcune colline vicino la città 
ed inoltre ai marginì del fiume salso e nel passo di Ca= 
strogiowanni è i 

La Silice sì trova nel vallone di S. Anna. 

Iì Calcareo non è raro; ma il Marmo è meno comu- 
ne, sì trova però del Marmo variato di rosso e giallo, al 
luogo nominato la Rocca del Notaro ossiano le. Buche 
marine . 

Lo Schisto è comunissiuo , Ia sua parte superìore è 
composta di strati sottilissimi quasi orizontali di mezzo 
pollice e meno, duri, ma fragili, e d’un bigio oscuro; 
sì ritrovano trà gli strati o fogli, attaccati sempre. all’ 
anferiore , delle pagliette lucenti d° un giallo. inramato le 
quali banno )’ apparenza del Mica giallo; ma bisognereb» 
be analizzarli per sapere se sono veramente del Mica o 
delle pirite, (suifarì di ferro) come si sappone ; la foro 
forma è per altro singolare, sono pagliette semplici o ag- 
gruppate, quando sono semplici sono spesso troncate alle 
punte, le aggruppate lo sono per lo più in varie forme 
di croci e stelle, cosicchè esibiscono alcune volte l’ ap- 
parenza delle zeolite radiate; sono anche debolmente stria« 
te, e la loro lunghezza non supera un pollice ® 

I strati infezioni dello S:histo sono più grossi e si 
cambiano poi ad una certa profondità in nno schisto an 
tracito , il quale diviene poi più sotto del vero carbone 


10” 
fossile: in alcuni luoghi come a S. Michele al Shen 
al Fal di Nora &c. questo carbone si mostra nel fondo 
dei valloni e se sì scavasse profondamente si troverebbe 
forse ovunque. Cosicchè sono racchiuse nelle viscere di 
questi schisti, delle vere ricchezze; ma sconosciute ed 
aàmapprezzate » 

Il vero sulfuro di ferro non è raro trà Nicosia e Mi- 
stretta, si trova anche trà i strati di pietre schistose e 
selciose, grosse di più pollici; ma d’una forma irrego- 
Jarmente rubica, esaedra o ottaedra n di un bel colore 
«@’ oro ; tali cristalli sulfiarati sono però sempre piccolissimi. 

‘Si è ritrovato dell’ Ambra gialla 0 Succino in certi 
‘scavi superficiali nella stessa città e dell’'Ambra nera © 
Giajeto al Val di Nora. 

Vi è del zolfo al Soccorso, mi si disse che nel 1808 
‘tale zolfo s'infiammò naturalmente e bruciò per molto 
tempo sotto terra, producendo gli effetti d’un piccolo 
volcano 

‘Si trovano delle Marcastite dal vallone di S. Anne 
‘sino al fiume salso. 

Nel feudo del Canaloîto , a piè del monte di S. Gio= 
‘vanni, vi è una fontana che si dice avere il sapore del 
fatte; vi vanno a gala dei globetti di petroleo, che com- 
pariscono ‘bianchi Sd oleaginosi ; ma raccolti ed ammassa= 
ti divengono neri e tosti, si crede nel paese che giovi 
pel reumatismo e molti altri morbi . 

Un’ altra fontana allo Sperone , racchiude in dissolue 
zione dell’ Argilla e del ferro. 

Finalmente mi furono esibiti due ‘ossa di animali 
monsiruosi e sconosciuti, scavati in terreni argillosi, € 
che si conservano pubblicamente nella casa della città 
«credendosi da alcuni ossa di Giganti e da altri coste di 
Balene o Elefanti. 

To li delineaì esattamente: il più piccolo ritrovate 
al luogo nominato S. Benedetto ,è evidentemente una Cos 
sta lunza due palmi e mezzo , larga appena inezzo pal 
mo, inolto compressa e formando ua arco; l’altra innga 
tre palmi e mezzo,e ritrovata a S.Francesco della Piaz= 

‘243 pare anche una costa; ma è quasi dritta » rialzande= 


o 


108 

si solamente un poco ad ambidue ΰ estremità, una pun= 
ta più larga sì rialza maggiormente e diagonalmente, | 
altra è più sottile ed era un poco rotta al disotto , era 
poi tutto l° osso compressissimo e largo soltanto un terzo 
di palmo nel mezzo. Bisognerebbe la dottrina di an Cu- 
vier per decidere a quale animale estinto abbiano appare 


tenuto questi ossamenti .. 


ARCHEOLOGIA. 
Descrizione delle Cave antiche di Nicosia , Sperlinga &c. 


I più pregievoli ed antichi monumenti dell’ umana 
industria, mon sono sempre fe rovine dei temp) e degli 
edifizj; mon vi è in tutta la Sicilia un monwmento più 
rignardevole delle Cave d° Ispica nel Val di Noto, otti» 
mamente descritte dal Sign. De Non, nel suo viaggio in 
Sicilia ediz. in 8. pag. 226. e dal Principe di Biscari nel 
suo viaggio archeologico pag. 86. questa è una città in= 
tiera-scavata in foggia di grotte nel vivo: sasso di una 
valle, la quale sì suppone che fù abitata dai Sicani pri 
ma che fabbricassero delle città murate. 

Nel mio viaggio al Monte Etna nel 1809, io scoprii 
«n° altra simile colonia , benchè la cave vi siano: più di- 
leguate, ed esibiscano in vece dell’ apparenza di una cit- 
tà, quella di molti villaggi e casali; tale ammasso di ana 
tiche cave ron si ritrova accennato dal Prine. di Bisca= 
vì, nè da nessuno altro autore a mia cognizione . 

Questa colonia di Sicani si trova sparsa sopra un 
grande spazio di terreno che si estende da Gangi sino ‘a 
‘Traina ed Argirò , ed il di cui centro è in Sperlinga e 
Nicosia; in questa estensione di più di trenta miglia di 
terreno si vedono le cave scavate nei lati delle rocche ‘e 
nelle basi delle colline, io ne hò contato più di 200 vi= 
sibili dalla via pubblica, e da ciò che mi fù riferito non 
dubito che ve ne siano in tutta la contrada parecchie mix 
gliara. Elleno sono rare volte solitarie; ma spesso avvi» 


40 
èinate, io ne contai sino a sette in fila; e sino a Mic 
a poca distanza. 

Sono incavate uel duro sasso in una maniera regola = 
re, e benchè abbiano qualche volta 1’ apparenza di grot. 
te accomodate all’ uso d’ abitazione , nondimeno la mag- 
gior parte hanno. l'interno regolarmente intagliato e poi 
sempre l’apertara esterna o l’ uscio hà la forma regolare 
“di una porta, rare volte depressa o quadrata: vi è per lo 
più una sola porta per ogni cava; ma esistono dî rado 
due aperture , quasi sempre inuguali però, anzi quando 
vi sono più cave e porte insieme, mon se ne scorgona 
quasi mai due uguali: e spesso alcune sono piccolissime; 
alcune volte vi è sopra le porte più grandi una piccola 
aperiura rotonda in forma di ‘finestrella. Tutte le . porte 
sono un poco innalzate sopra il livello del terreno; ma 
vi si può sempre facilmente entrare senza l'ajuto di una 
scala, e non ne vidì mai veruna una sopra l’ altra. 

L’ interno loro è quasi sempre inuguale;io entrai im 
più di duodici e non ne vidi due consimili: 1’ altezza lo« 
ro era per lo più di dieci palmì circa; ma la lunghezza 
e larghezza era molto variabile, la più grande da mevvia 
sitata era lunga 25-palmi e larga 19,le piccole sono sem» 
plici o rare volte con delle piccole partizioni parziali; 
inuguali ed alte un palmo, le mediocri ne hanno spesso 
ili , ed anche con la forma di letti imnalzati sopra 
il pavimento ;. le srandi poi ne hanno sempre ed anche 
molti. Si osserva che il fondo delle cave è sempre con= 
cavo o archeggiato, e che le cave! non comunicano mal. 
trà loro benchè spesso separate da un solo muro. 

Paragonandosi queste cave con quelle d’ libici, vi: si 
osservano alcune differenze : sono più ‘sparse ed allonta= 
nate, non sono mai una sopra l’altra, hanno delle for- 
me e linee rette ed angolose, non racchiudono ted cas 
mere una appresso all’ altre Gre. 

Al presente in maggior parte sono PI adopera- 
te, quelle della campagna servono ai pastori e pecorari 
per ricoverarsi con le loro mandre;s nella città di Nico- 
sia dove m’esistono parecehie, servono d° abitazione allo 


310 S 
povere famiglie, ed una delle più grandi wi si adopera 
per conciare le pelli. 


IDROGRAFIA. 
Sistema della divisione dei mari del Sign. Ab. Mango. 


L’ Acqua «del mare e la Terra ‘abitabile «comparteno 
Ta superficie del Globo terraqueo . 
W1 Mare sì divide in Vasto e Ristretto,, dei quali 
1. Il Mare vasto si divide in Glaciale ed Oceano. 
1. Il Mare glaciale occupa le due zone delli circoli 
polari ; ciocchè produce . 
1. Il Mare glaciale borcale ‘intorno al polo boreale. 
2. Il Mare glaciale australe intorno al polo australe» 
2. ll Mare Oceano occupa cl circolo del primo me= 
ridiano, che si divide in atlantico e pacifico. 
1. Il Mare atlantico, occupa il semi circolo ‘occi= 
dentale . 


2. Il Mare pacifico, occupa il semi circolo oriente 
tale. 
JI. Il Mare ristretto sì divide in Pontico e Tittorale » 
3. Il Mare pontico occupa il semi circolo australe dell 
sneridiano .divisorio , in distanza di go gradi del primo, 
dal Polo sino all’ Equatore, dei quali 
1. Il Mare :pontico orientale, «detto Indico bagna 
le regioni australi delle Indie. 
2. Il Mare pontico ‘occidentale, 0 Peruviano , bae 
gna le regioni a mezzodì dell’istmo di Panama. 
4. 1 Mari littorali, sono intermedj trà questi mariy 
è due Glaciali, i due Oceani ed i due Pontici; prende 
mo i loro nomi dai paesi in caì si diramano. 


111 
MATEMATICHE. 


Analisi ragionata dell? opuscolo filosofica-analitico del 
Cav. Sanmartino di Catania. 


L° Opuscolo Filosofico- Analitico sul nuovo Algoritme 
del calcolo differenziale , che alla fine del n. 7. si avvisò 
essere setto il torchio, è diggià venuto alla luce. Gli 
stretti rapporti di questo Opuscolo. coll’ analisi sublime , 
parte la più nobile delle umane cognizioni, i vantaggi 
che essa può ritrarne, c’impeguano a farne quì menzio= 
ne, e a darne un'idea. 

L’ Autore divide in due parti il. suo Javoro. Nella 
prima vi esamina la Natura delle nuove notazioni dell’ 
analisi di cui si tratta : e nella seconda ve le traduce e 
paragona colle antiche . 

Prima parte . + . Vi e’ incomincia dall’ adottare £ x 
per segno generale delle funzioni unovariabili, e quindi 
sì passa immediatamente all’ esame della serie dello. svi= 
luppo di siffatte funzioni che si ha quando x vi riceve 
un aumento indeterminato 1.In questo esame analitico= 
filosofico si veggono nascere nella manièra più semplice 
e naturale le notazioni vocali, 

funzione primitiva pel primo termine della serie. 

funzione derivata pe’ coefficienti in generale di essa è 

funzione ennesima pell’ individuo di questi coefo 
ficienti. 

derivazione pel metodo onde essi sì hanno. 

Inoltre è in questo esame che si stabilisce quasi di= 
rei naturalmente da se il carattere f. x per notazione ci= 
frale delle funzioni ennesime 5 carattere che vi sì para= 
gona con quello usato da Lagrauge, e che porta imme» 
diatamente a definire 1’ espressione della formola detta 
dal suo inventore lagrangiana . 

Si passa in seguito alle funzioni multivariabili. Le 
funzioni derivate che nascono dal loro svilnppo vi si 
veggono come una parte della derivazione completa della 
funzione primitiva, e perciò vi son delle funzioni deri= 
vate parziali  Rimarcati i diffetti delle loro notazioni cio 


402! \ : 
Srali nsafe da LaAzransge ( Theorie des fonctions Analitis 
ques ; solution desi équations numceriques ) vi sì passa a pro- 
porne una nuova, che si vede in dettaglio in una tavo= 
da che omettiamo per non poterci cn re; e cì con- 
tentiamo asserire che siffatta notazione si ha in quella 
del calcolo alle differenze , solo mutandovi la lettera A 
nella f, edvil segno-+ nella virgola. i 

Si viene per ultimo della prima sul ramo inverso 
dell’ analisi in questione. Dopo che vi sì è fatto rimar= 
care la mancanza di una notazione propria a questo ra= 
mo, ed il bisogno di supplirvi, si .ricorre alla formola 
lagrangiana come suo principio fondamentale. L’ oggetto 
di questo ramò di Analisi è come nel diretto, i cueffi- 
cienti di questa formola , ma sotto la prospettiva di una 
perfetta opposizione; cioè nel ramo diretto questi coef= 
ficienti si veggono derivati da uno de’ precedenti di essi 
e Re letiatpelann da uno de’ conseguenti. Da questa opposi= 
zione vi si fanno fluire colla più fina filosofia delle no= 
tazioni opposte a diametro colle di sopra fissate. Ecco co- 
me dalle notazioni vocali del ramo diretto funzioni deri- 
vate , funzioni ennesime , derivazione se ne vegzono pro- 
venire le funzioni reiroderivate , Junzioni retroennesime 4 
retroderivazione quel ramo pi ecco come dalla no- 
tazione cifrale fu. x di quelle se ne fa derivare la f-u. x 
per questo: ecco in fine come dalle notazioni delle fan- 
zioni derinate parziali se ne fanno dipendere quelle a’ quali 
la retroderivazione delle funzioni multivariabili 
gine . 

Seconda parte . . . L° Autore divide in tre articoli 
questa parte. Sì versa il r. sulla traduzione de’segni de- 
rivati ne’ differenziali, il 2. su quella dei retroderivati 
negl’ integrali ; il 3. sul paragone rispettive degli uni € 
degli altri. Nel primo sì dà una nuova metafisica del lin- 
guaggio differenziale; metafisica semplice e forse forse la 
più ragionata che se ne: possa dare; metafisica da cui 
se ne tira come un corollario la propostasi traduzione, 
e con essa il noto teorema di Taylor; metafisica in fine 
che ravvicina a quelle delle. scuole leibniziane, neuto= 
niane $è e de’ moderni; di cui me notò l’ inesattezza è 


dà ori= 


1 11.3 
«e che bilanciando co? difetti di queste ne decide Ja su- 
‘periorità. 

Nel secondo., risale all’ origine del linguaggio inte» 
grale e vi «trova la corrispondenza delle :vecciie colle 
muove ‘notazioni; corrispondenza che gli dà sul campo la 
traduzione -proposta ,-da cui ne tira îl noto teorema di 
Bernoulli. H Galcolo dell’ integrale definito di una fun= 
zione, che egli istituisce ‘in tutta ‘la generalità , lo por- 
ta a far-vedere il segno integrale -fondato sull’ assurdo 
principio onde Fontanelle pretese sostenere la metafisica 
Jeibniziana; e così sostenendo sempre il’ analisi colla ra- 
gione arriva a dimostrarne l’inesattezza., ela contradi- 
zione colla sma siessa matura. 

Nel terzo finalmente incomincia a proporvi «un’ are 
gomento come priori sull’identità rispettiva de’ due rami 
filel nuovo e del vecchio calcolo. Quindi notando sotte 
tutti i punti di visia i difetti de’ segni sì differenziali 
che integrali, marcando ‘le perfezioni tanto de’ derivati 
quanto de’ retroderivati, e mettendo rispettivamente a 
bilancia gli uni cogli altri, fa vedere quasi cogli occhi 
la preferenza decisa -de’ secondi sopra de’ primi. Di ciò 
non contento insiste a rispondere a delle oggezioni che 
Lacroix insorge al progetto lagrangiano; mostra con dea 
gli argomenti specolativi e di fatto l° utiltà e la facileza 
za di concretarlo ; e viene finalmente a conchiudere il 
lavoro scongiurando i geometri a cooperarvisi colla loro 
astruzione . ‘ 

Per conipimento di questa analisi ragionata aggiun= 
giamo che mentre l’ autore colla guida di un Cola filo» 
sofica-Matematica sostiene il progetto sulla rivoluzione 
de’ segni di cui sì tratta, propone de’lavori propr) ( an» 
cora inediti per varj mottivi ) ; eseguiti con semina sem=> 
plicità , speditezza ed utilità della scienza., onde preveni». 
re coll’ autorità del' fatto i dubbj che porrebbero venirne 
sulle difficoltà dell’ esecuzione. Conchiudiamo che lopuas 
scolo ‘attese le sue stretie relazioni co? progressi dell’ ana= 
lisi sublime, base immediata o mediata /di tutte le scien= 
ze fisiche o inorali, sembra che sia degna di qualche at= 
tenzione de’ geometrie degli addetti alla pubblica e scien-: 
tifica istruzione. P 


Pria di lasciare questo articolo. notifichiamo un equi. 
voco avvenuto nell’ annunciare nel n. 6. un? altra opera 
matematica dello stesso Autore. Quest’ opera è stata da 
noi avvisata per un solo. volume , nel. menire che ne 
comprende due; opera che comparisce sotto forma, di sup= 
plementi s ma comprende de’ pezzi interessanti e. sublimi 
sull’ algebra e le due trigonometrie j di cui ogni articolo 
snpplementario. forma una dissertazione più o meno este» 
sa a seconda dell’ assunto. che l’ autore. impresta , per co- 
sì dire , dall’ enunciazione de’ problemi. proposti. a risol= 
vere nelle lezioni di Matematica elementare dell’ Abate. 
Marie ( edizione 4.)s5 e che bisogna avere, alle mani e 
scorrere passo passo onde apprezzarne dla quantità e la. 
verità delle teorie, ed i metodi onde vi sono. trattate. 


I Lao ——— o T.»P{<J 1.1 __m —_—mÉ——————t—t—_— eo o lt{uc =.» 


O; Pia SC Le SL 


CHIMICA. 


Osservazioni sopra la Canfora artifiziale , traduzione 
dal francese .. 


Avevamo. già. annunziato, nel nostro primo. numero , 
l'utile scoperta del singolare cambiamento, dell” olio di 
terebentira in Canfora, ed avevamo promesso. di. darne. 
ulteriore ragguaglio , allorchè ci sarebbe giunto: ci af- 
frettiamo dunque di accennare ciocchè troviamo al. pro 
posito , nella Storia naturale applicata alla. chimica , le. 
arti, l industria , l’ economia &c. di Simone Morellot . +. 

L’ Arte chimica è giunta ad imitare la canfora, na= 
turale: il Sign. Kind aveva provato che si. poteva. cam». 
biare. l’ olio o. essenza di terebentina in. canfora ,, 0, al- 
meno. la metà dell’ olio. adoperato , facendo. dissolvere dell” 
acido sulfurico o un altro acido, unito al muriato, di 
soda (sale comune ) nell'olio di terebentina. Il Signoz: 


E] 


115 
«Chomet farmaco -di Parigi hà quindi annunziato ‘ch’ egli 
aveva rinvenuto ;un altro :processo per fabbricare la ‘can- 
fora; egli come «eziandio i Signori Bauiai e -Clusel ‘han- 
‘no :replicato i sperimenti del Sign. Kind., e sono giunti 
ad ottenere sette -oncie e :mezza di «canfora per -ogni Jib- 
bra di duodeci-oncie .d’ olio «di .-terebeniina-, semplice» 
‘mente con farvi passare o sciogliere -del gaso ‘acido mu» 
‘Tlatico.. 

Questa canfora artifiziale :è ‘bianchissima, ‘volatile, 
-«odorosa., e con «un sapore .di tesebentina.; ma meno ama» 
‘ro della canfora naturale ;;anche «il suo odore :è meno .pe- 
netrante «di quello .della ‘canfora naturale. Si può -agual— 
‘mente purificare ‘colla sublimazione. ‘unita al carbone in 
polvere «0 alla :calce ‘viva. e si decompone nell’ acido 
nitrico., col decomporre quest’ acido. 

Si deve :considerare questa :scoverta chimica, ‘come 
‘preziosissima, nel doppio :rapporto dell’ uso che ne rica» 
veranno de arti ed il commercio ced in quello dell’ac> 
-crescimento che cagionerà nella chimica scienza, la quas 
Je è bene :spesso la felice rivale «della :natura + 


“Scoperta di un nuovo Gaso fatta dal Sign. Giovanni Davy 
traduz. dal francese «del -Giornale ‘di Fisica di Gen- 
naro 1812. 


Il Sign. Murray aveva ‘giudicato ‘dietro i suoi speri- 
‘menti, che il gaso ‘ossimuriatico ‘era ‘composto di una 
base incognita e ‘di ‘ossigeno. 

Il Sign. Giovanni Davy Inglese viene «di provare che 
il gaso ossimuriatico non racchiude ossigeno. Egli spie 
.gava da produzione degli acidi carbonico e sulfurico., ne- 
gli sperimenti di Murray, col supporre. che una ‘porzio- 
ne d’acqua racchiusa mel gas ossimuriatico , fù. decom- 
posta e ‘produsse l’ossigeno; ma avendo replicati i speri- 
menti di Murray. cessi lo ‘condussero «alla ‘scoperta di un 
nuovo: caso. 

Egli mischiò dell’ acido ‘carbonico ‘con ‘del igaso ‘ossi» 

Beata 


116 
suuriatico senza idrogeno 5 I° acido del carbone fù: assor- 
bito. Si cercò quindi a scoprire la natura del nuove 
composto , ch° era un gaso nuovo, formato d° ossido di 
carbone e di gaso ossimuriatico : i sperimenti si fecero in 
presenza del Sign. Brande , ed i risultati furono, 

1. Che questo gaso , mischiato coll’ aria comune, non 
ne cambiava la. transparenza.. 

2. Aveva un odore soffocante ed intollerabile. 

3. Non aveva nessun colore. 

4. Non esercitava verwna. azione sopra il Mercurio» 

5. Si producea in due o tre minuti, coll’ esposizio- 
ne inuntubo , sopra il mercurio secco , di una mischia d? 
uguale quantità di gaso acido carbonico ed ossimuriati- 
co, alla luce del sole 6 anche a quella. det giorno il lo 
ro volume si riducea: allora a metà. 

6. Questo nuovo gaso, è il più: denso: di tutti i ga- 
si, all’eccezione del gaso fiuorico. 

7.Il suo carattere acido è molto apparente , egli fà di- 
venire rossa la tiutura di girasole e si combina coll’ am 


x 


moniaco.. i 
8. Egli condensa sino a RGENE volte it suo volume 


di gaso ammoniaco . 

og. E può combinarsi con degli ossidi metallici. 

Non si può dunque dubitare che questo gaso sia una 
nimva sostanza > l’azione della luce nella sua produzione 
è molto rimarchevole. Tutti questi fatti provano che il 
gaso ossimuriatico non contiene ossigeno, ciocchè sommi 
nistra una nuova prova che l’ ossigeno non. è il principio. 
degli acidi. 


Fl SAC 


Congelazione dell'acqua nel vuoto del Sign. Leslie, tra= 
duzione degli annali di chimica di Maggio 1811. 


[e) 
qua in ghiaccio nel recipiente pneumatico; egli sceglie 


per questo sperimento un recipiente emisferico , sì pone 


I Sign. Leslie , inglese, è giunto a: cambiare 1’ ac 


417 
dell’ acido concentrato ‘in un vaso largo e piano, due 
tre pollici al disopra vi è una tazza di metallo della mes 
tà del diametro del vaso piano , racchiusa in un altra 
tazza più grande con dei piedi di vetro i nella tazza. in= 
teriore si pone l’acqua, la distillata è preferibile. 

Subitochè il recipiente è vuoto d’aria ,l’ acqua prin= 
cipia a formare dei cristalli di ghiaccio , ed ana quanti= 
ta eccessiva d’aria sì distacca spesso nella loro formazio= 
ne. fl Sig. Leslie spinge la rarefazione sino a Ioo volte; 
ma una rarefazione di 20 ed anclie di 10 basta per mante= 
nere la congelazione dopo clie hà luogo. Il ghiaccio prin= 
cipia allora a rotondarsi poco a poco, diminuisce e poi 
scomparisce totalmente essendo assorbito ( pel mezzo della 
rarefazione del recipiente ) dall’ acido , il quale rimane frat= 
tanto ad un'alta temperatura. Un pezzo di gliiaccio gros 
so un pollice scomparisce così trà 5 o © giorni. 

In questo sperimento , che può variarsi in molte fog= 
gie , tutto l’effetto viene prodotto dall’ acido clie si cari= 
ca dell’ eccesso di umidità dell’ acqua , e clie agisce con 
energia siuacclìè si sia caricato di un volume uguale d? 
acqua. Il muriato di calce produce lo stesso effetto; ma 
_con meno forza deli’ acido sulfurico . 

Nel gaso idrogeno l’effetto è più rapido, ma meno 
durevole, perchè quel gaso, benchè dissolva dieci volte 
più di umidità dell’ aria-comune , là. dieci volte più di 
affinità col' calorico. — 

Lo stesso potere può fare ottenere la congelazione 
del mercurio; avendo immerso più volte la palla di un 
termometro nell'acqua , ed avendola esposta alternativa 
mente ad un corrente di aria fredda, nrentre ‘agghiaccia= 
va, sinacchè fosse intieramente ricoperta di un crosta di 
ghiaccio , il Sign. Laslie introdusse il termometro sotto 
il recipiente della maclima pneumatica sospeso sopra Did 
acido sulfurico : fatto il vuoto ‘eghi cadde a'37 gradi sot 
to la temperatura della camera che era. al zero. Se que- 
sta temperatmra esterna fosse stata al' solo terzo grado sì 
sarebbe ottenuta la congelazione del mercurio. 


ere one ==) 


418 
Nuovo 000 d’ evaporazione nel vuoto dei Signori Clement 
.e Desormes. 


I Signori Clement e Desormes hanno:ricercato di de= 
‘terminare i limiti del modo di «congelazione .del Signo 
Leslie., e :hanno ritrovato che può adoperarsi per qualun= 
que evaporazione .e pel idisseccamento .delle sostanze :sotto= 
poste a tale potere. 

Nel ricercare :il :grado :-d’economia ‘ove può recarsi la 
congelazione , col calcolo della quantità di calorico .race 
chiuso mel vapore dell’acqua , e della quantità di carbo 
ne necessaria per produrre uua .data quantità .di vapore. 
danno ritrovato che una parte (0 poco più ) «di .earbone 
basta per ristabilire nel suo -primo .stato, l assorbente sche 
Dà servito ad agghiacciare 500 parte .d’ acqua. :Cosicchè 
cento libbre di ’Shiaccio non .costerebbe1o Fora una lib» 
bra e poche oncie .di carbone. 

Si può aumentare ll’ effetto richiesto , ‘coll’impedire 
che non penetri il calorico da fuori ; basta per ciò ren- 
dere il recipiente poco conduttore del calorico , facendo- 
lo per esempio di due lamine di metallo ripulito, sepa- 
rati .da uno strato .d’ aria. 

Si ricava un vantaggio evidente, -da questa ‘accelle- 
razione .di evaporazione nel vuoto , anmentata dall’ ajuto 
degli assorbenti, quando .si vuole .disseccare delle -sostane 
ze umide. giacchè allora non soccorre fargli subire d’azio= 
ne del PRO dal «quale .sono sempre più o meno alterate. 

Il Sign. Montgolfier aveva già provato di disseccare 
compitamente i sughi vegetabili e particolarmente il .su- 
gho di uva, colla pompa pnenmatica. Si sera -eziandio 
assicurato che anischiando tale .disseccato sugo nell’ acqua 
sì poteva ancora fare fermentare .ed, ‘ottenerne del vino 
buonissimo; ma il lavoro .era troppo eccessivo, mentre 
I° addizione d’ un assorbente supplisce all’ azione .conti- 
muata della pompa. 

isogna però impedire la «congelazione dei sughi, 
ciocchè sarebbe un inconveniente peggiore di quello del 
fuoco. I Signori Clement e Desormes hanno rinvenuto 
un mezzo semplicissimo di ripararvi. Essi circondano al 


110: 
waso. che contiene il sugo. da evaporarsi,. colla siii 
assorbente ; cosicchè il calorico che si. scioglie dal Vapo= 
re al momento che viene assorbità, ritorna al. sugo che 
sì svapora, e questa. circolazione somministra. ciò che ria 
chiede il. nuovo: vapore è. : 

Si può impiegare questo. modo: con; molta. economiaz: 
se si principia a ridurre il. sugo. allo. stato. di: 'siroppo 4 
col. mezzo del venirlatore di Montgolfier ‘o alirimenti. La 
pueumatica adoperandosi. al inomento. che. questo. venti= 
latore non produce più effetto .. 

Ognuno concepirà agevolmente di quale utilità pos- 
sa essere per gli usi RE e particolarmente. per la 
marina e le armate, questa nuova. arte di. conservare nel- 
la loro integrità. le sostanze. alimentari, col. diminuire 
molto. il loro peso , e somministrare il. mezzo di. traspor= 
tare sotto un. piccolo: volume ,. nelle. regioni: lontane. la, 
materia fermentescibile che deve: dare il. vino e 1° alcool. 

Gli stessi. fisicì propongono. di applicare l’evaporazio= 
ne nel. vuoto alla desiccazione della. polvere , la quale fa» 
cendosi senza fnoco , sarebbe senza. pericolo .. 

Si. può. parimente. adoperare. questo: modo , per: disece 
care compitamnente tutte le sostanze. solide, come, la car= 
ne il pane, i vegetabili, le conserve , gli estratti ,.i frut> 
ti, in somma qualunque sostanza. adoperata. nell’ econo= 
mia domestica , e nelle arti .. 

Questi due autori si. sono parimente occupati di per= 
fezionare l' evaporazione ordinaria: col. mezzo. del. fuoco , e 
hanno. rinvenuto. un modo. di. dupplicare gli effett. d’ una 
data quantità, di combustibile sopra. un liquido. acquoso , 
come per esempio una dissoluzione. salina .. Basta. racco» 
gliere il. vapore di una prima porzione del liguido.e, co= 
stringerla a passare nella. seconda porzione. Questo vapo= 
re molto riscaldato. comunica. una. gran parte del suo. 
calorico: al nuovo liquido.che attraversa € . compisce. già. 
la metà. dell’ operazione + lla 


ij e) . 


MEDICINA. 
Uso del sulfato di ferro nelle febbre, del Dott. Marc, 


N Dott. Marc pubblicò a Parigi nel 1811, una mea 
moria sopra questo oggetto. eccone i principali risultati. 

L'autore .ritrovandosi in certe circostanze. dove. il 
prezzo della China non. gli permetteva di prescriverla , e 
considerando, che il sulfato di ferro (vitriolo verde ). era 
Spesso stato utile per dissipare gl’ ingorgamenti atonici 4 
che le febbri autunnali intermittenti dalle quali vengono 
oppressi gl’ individui carichi di lavoro ed indigenza, pos=, 
soho cedere compitamente alla soia azione degli eccitan= 
gi, sostenuti con.un regime antisettico, egli lo sperimenz 
i0 per moderare almeno l'indole di quelle febbri e la lo- 
ro durata. Gli effetti hanno. sopravanzato la sua aspetta 
tiva, e tale medicamento hà guarito radicalmente quelle 
febbri; anolti altri medici l’ banno in seguito prescritto 
collo stesso successo + 

La dose erdinaria è di una dramma (n gros) ogni 
giorno , sciolta in un mezzo quartuccio ( nna pinta ) d° ac- 
qua, e chesi divide in quattro prese. E però essenziale 
di adoperare il vitriolo verde ben puro, senza nessuna 
mescolanza di vitriolo blù o sulfato di rame. Si deve 
eziandio evitare di adoperarla nello stato di efflorescenza 4 
il qu le, essendo 1° effetto di una sopra-ossigenazione , an- 
munzia un cambiamento di rapporto nei suoi princip] con- 
stituenti, ed in conseguenza delle proprietà diverse. 

Il Sign. Kerandren, il quale fece 1° analisi dell’ ope= 
ra del Dott. Marc, pensa che questo rimedio potrebbe an- 
che essere adoperato come profilattico nei paesi dove le 
febbri intermittenti sono abituali, moderandone la dose 
sino a tre acini in vece di una dramma. Egli propone 
parimente di servirsene per corregere il sapore e le catti< 
ve qualità delle acque salmastre. 


ZOOLOGIA. 
‘Quadro delle Meduse dei Sign. Peron e Lesnenr. 


Il Genere Medusa di Linneo, racchiudeva un nu= 
‘mero considerevole. di specie eterogenee, € nonostante 
seche da Lamark ne siano stati tolti i generi Velella, 
 Porpita &c. tuttavia tale genere racchiudeva mercè te 
‘nuove scoperte dei Signori Peron e Lesneur più di 150, 
‘specie oltremodo dissimili; questi Signori giudicarono 
dunque opportuno di dividerlo in 29. Generi, nel loro 
Adavoro inserito nel Bollettino delle Scienze 1810 &c. cs 
co un ristretto di tale importante lavore. 
I. Divisione» Meduse agastriche o senza stomaco . 
I. Sezione. Meduse senza peduncoli e senza ten» 
tacoli. 
1. Genere Eudora. Vasi semplici al disopra, polico- 
‘tomi al disotto, senza acetaboli. 
IL Sezione. Tentacolate e senza peduncoli. 
2. G. Berenix, Polimorfa, vasi ramosi, ‘acetaboli 
mUumerosi . 
III. Sezione. Peduncolate e senza tentacoli. 
5. G. Orythia. Peduncolo semplice, senza acetaboli. 
4. G. Favonia. Dei braccia con acetaboli alla base 
del peduncolo. i 
IV. Sezione. Meduse peduncolate e tentacolate . 
5. G. Limnorea:. Dei braccia bifrdi., base del pe= 
«duncolo con numerosi acetaboli. 
6. G. Geryonia. Nessun braccio, dei filamenti o dell- 
Te lamine ala circonferenza» una proboscide inferior 
Amente. 
II. Divisione» Meduse gastriche o con ‘uno Stomaco. 
I. Sezione. Monostomés nessun peduncolo, ne 
braccio, ne tentacolo. 
7. G. Carybdea. Stomaco concavo inferiore, dei fal= 
si tentacoli alla circonferenza . 
8. G. Phorcinia . Stomaco con molte linee muscolose. 
9. G. Eulimenes.: Un circolo di coni o lamine alla 
qarconferenza » x 


122 
II. Sezione. Monostome, tentacolate, nessun pes 
duncolo . 
10. G. Acquorea.Un circolo di linee di fasc] lamel- 
lo% o di organi cilindroidi inferiormente , j 
11. G. Foveolia ( Perima Raf. ) Delle piccole foveo= 
Je alla circonferenza. 
12. G. Pegasia ( Nemostoma Raf. ) Delle lineette 
sino allo stomaco, ne foveole ne fascj. 
III. Seziane ., Monostoine con braccia , nessun pe 
duncolo ne tentacolo. 
13. G. Callirhoe. Quattro ovarj increspati . 
IV. Sezione. Monostome, peduncolate, brachiate, 
nessuno tentacolo . 
14. G. Melitea. Otto braccia peduncolate. 
19. G. Evagorea. Quattro ovarj in croce. 
V. Sezione. Monosteme , peduncolate , brachiate 
e tentacolate. 
16. G. Oceania. 4 Ovarj allungati e 4 braccia. 
17. G. Pelasgia. Nessun evario, un peduncolo fi- 
stolosa con 4 braccia. 
18. G. Aglaura. 8 Ovarj cilindrici. 
19. G. Melicerta. Peduncolo con braccia numerosi € 
bliformi, 
VI. Sezione. Polistome , senza peduncolo» brac- 
cia, ne tentacolo . 
20. G. Euryale. Stomaco multiloculare . 
21. G. Ephyra. Stomaco con 4 aperture. 
VII. Sezione. Polistome, tentacolate , nessun pes 
duncolo ne braccia. 
22. G. Obelia. 4 Stomaci semplici, appendice coni- 
co al disopra. 
VIII. Sezione. Polistome, brachiate, senza pe= 
duncolo ne tentacolo . 
_ 25. G. Ocyroe. 4 bocche , 4 ovarj in croce, 4 brac- 
cia muniti alla base. È 
24. G. Cassiopea. 8 a to braccia policotomi , cotr- 
liferi. 
IX. Sezione Polistome , brachiate tentacolate , sen= 
za peduncolo, 


125 

25. G. Aurelia. 4 boeche, 4 ovarj; 4 stomaci, una 
cavità al centro, 4 auricoli intorno + 

X. Sezione. Polistome y peduncolatiy brachiati sen= 
2a tentacoli.» 

26. G. Cephea . Braccia policotomi , cirriferi. 

27. ‘G. Rhizostoma . 8. braccia bilobì con 2 appen- 
dicì alla base» 8 -auricoli al margine nessun cirro ne 
cotilo. ; 

XI. Sezione. Polistome , peduncolate è brachiate e 
Tentacolatea 

‘28. G. ‘Cyanea (Cyanoma Raf.) 4 Stoimaci, 4 boc- 
che , peduncolo perforato y 4 braccia capillati . 

29. G. Chrysaora. Peduncolo perforato $ braccia nom 
capillati, cavità non centrale » 


MISCELLANEA, 


Fine del Quadro della Letteratura Siciliana nel 1813. 


81. Mazzinghi ‘gramattica in tre lingue, italiana, 
francese ed inglese». Palermo 1 tomo. 

82. The English miscellany or adinired pieces extrac= 
ted from the most approved authors. ‘Palermo 2 iomi. 

83. Tre tragedie. ‘Oitona. Aldonza. Nelli. Scritte 
‘da due Siciliani anonimi. Palermo. 

‘84. 1 veri fondamenti della medicina sperimentale 
‘presentati nell'analisi dell’ opere del grande Ippocrate, 
con una appendice di ‘osservazioni de’ Signori ‘Gardane e 
"Chrestien sulle malatie veneree ‘e linfatiche del Dott. 
Andrea Candiloro» Palermo 1 tomo. i AI. 

85. Maniera di abolire i fidecommessi dal cittadino 
più fervente di ainor di patria e di costituzione» Palermo 
Opuscolo. 

86. Progetto sull’ equilibrio ‘dei patriimmonj delle uni- 
versità del regno, di Emanuele Minolf, Catania opu= 
scolo. qua 


primente dell’angarico dazio. del Terragio= 
Jo che riscuote la Contea di Modica su tutto il territo 
rio di Calatafimi, dei Parroco D. Pietro Longo. Pal. o- 
pussolo . 3 

88. Discorso intorno alla riferma delle. dogane di 
Gio. Andrea Lotardi. Paiermo, cpuscolo. 
89. Lettera di Gio. Andrea lo Tardi, di. confutazio» 
ne alla memoria per la liberia dell’ annona. Palermo o0= 
Ddr : i 

. Genealogia de’ Re di Sicilia, dell’ avvoc.. Roc. 

iucrato 3 Vola Fsdio 

gr. Riflessioni sulla magistratura. distrettuale coll’ 
origine e vicende de’ magistrati di Sicilia, dellî Avvoc. 
Ro ‘cchett i. Palermo opuscolo. 

92. Riforma del foro di Cioiiati con un saggio sù. 
«odici civili e criminale, dell’ avvoc. Rocoh cs 

93. Lettera di un medico patriota ad un suo or 
infermo , Palermo , opuscolo. anonimo. 


94. Mezzi che sembrano potere condurre alla rettifi= 


cazione dei riveli delle rendite dei terreni di Sicilia &co. 
del Cav. D. Giacomo Aprile Benza: Palermo opuscolo» 

Progetto di Finanze che presenta. alla camera, 
dei comuni un membro della camera dei Pari. Palermo. 
opuscolo. 

96. Il Cacciatore filesofo . Pal. opusc. anonimo .. 

07. Memoria del Duca di Ferrandina pel. dissequestro: 
dei suoi beni in Sicilia .. Palermo opuscolo. 

98. La congiura de’ venditori, del Sign. Scalisi.. 
Palermo , opuscolo. 

99. I Napolitani ‘compromessi hanno un dritto ad: 
essere sussidiati nel Regno di Sicilia, memoria di An 
tonio Capece Minutolo. Palerino opuscolo , e la: 2. ediz. 
con note. / 

100. Memoria sulla proprietà dei beni eeclesiastici .. 
Palermo opuscolo anonimo. 

101. Risposta alla SopraHeMa memoria, dell’ Ab. D* 
Angelo, Puiisio opuscolo . 


102. Avviso cattolico o al parlamento. Pal. opnsc. as 
MoORÌMmo «. ; 


125 

703. Testimonianza dell’ invitta nazione Driftanica a 
favore de? beni della chiesa estratta da Burke &c. Pal. 
opuscolo n 

104. Breve difesa de’ religiosi claustrali dell’ uno e 
dell’ altro sesso, Pal. opuscolo anonimo. 

105. Risposta alla sopradetta difesa. Pal. opuscolo 
anonimo . 

106. Confronto trà l'antico e nuovo metodo di esi- 
gere in Sicilia le pubbliche tasse. Pal. opuscolo anonim@e 

107. Riflessioni del Duca Ignazio Lucchesi Palli sulla 
necessità di stabilirsi un lazzaretto provisorio in una del- 
le Isole adjacenti della Sicilia ; Palermo opuscoto. 

108. Memoria. per l’'organisazione delle nuove ma. 
gistrature di Sicilia. Palermo , opuscolo anonimo. 

109. Opere in musica. L' Andromaca g Metilde, la 
bella Carbonara &c. 

110. I giornali politici sono stati. 1 Giornale di 
Palermo ministeriale e letterario, 2 Cronica di Sicilia. 
35. Monritore delle due Sicilie. 4 Giornale constituziona= 
le.5 L'osservatore, tutii in Palermo,.e la Gazzetta brit- 
*annica in Messina. Il solo giornale letterario fù la De- 
ca delle belle arti che durò solamente 3 mesi, perchèla 
Sicilia non merita ancora simili giornali . 

NB. Oltre i numerosi progetti, memorie, lettere dro. 
da noi accennati, me furono stampati moltissimi altri , 
la maggior parte de’ quali si possono vedere registrati 
nella Deca di belle-arti; ma i loro semplici titoli sar ebbe- 
ro oltre modo nojosi, tralasciamo dunque di mentovarli x 
giacchè ci siamo prefissi di non darne giudizio , per non 
somministrare scampo d’incolparci le stesse imputazioni 
della Deca - 

Dal nostro quadro si vedrà che nel 1813, i Scritto - 
xi Siciliani si volsero quasi intieramente alla politica, all’ 
economia ed alla legislazione ; it loro lodevole disegno fù 
denominato Tipomania dai nemici dei lumi, delle cogni- 
zioni e dei consigli: la moltitudine degli opuscoli hà però 
prodotto l’effetto di principiare ad illuminare sopra 1 ve- 
xi interessi della patria , coloro, trà i puochi leggitori, che 
non sono trascinati nell’ illusione e nella falsità dall’ inte 
gesse o dall’ orgogliaa 


226 


Nel numero venturo si principierà il Quadro della 
letteratura Siciliana nel 1814. i 


r_rr_--@ 
Invenzioni è Scoperte. 


Medicina. 1. lì Sign. Villette chirurgo, hà pubbli 
cato um ottimo mezzo di richiamare l° umore deila poda- 
gra alle estremità inferiori è e di calmarne i doloriy 
quando sì dirigono sopra il capo , il petto, il fegato, la 
milza y la vescica &c. Si prende 2. oncie di elisire di 
legno santo dolcificato, 1 dramma di acido mnutiatico e 
mezza dramma di laudano liquido di Sydenham, (la 
metà per una donna e la quarta parte per un ragazzo ) 
si mischia bene e poi si pone sopra un catapiasmo di 
farina di seme di lino , che quindi si divide in due e 
si fissa sopra ogni gamba, dalla parte superiore del gie 
nocchio sine al piede che deve esserne ben coperto. Si 
rinova tale cataplasmo ogni 24 ore, per 4 o 5 giorni di 
seguito; ma non conviene adoperarlo che nel caso che 
non vì sia veruna infiammazione ai piedi» 

lì Sigu. Vienhold hà pubblicato negli annali ge= 
nerali di medicina, tua memoria nella qnale stabilisce 
I’ efticacità dell’ uso interno ed esterno della piombagine 
o grafità in tutte le malattie serpigginose, purchè gli 
sia associato l’uso dei medicamenti opportuni per le di- 
verse conìplicazioni: come il ferro il muriato di calce 
e la dulcamara pelle serpiggiri scrofulose ; l’ aconito ed 
il legno santo pelle serpiggini artritiche; il anercurio 
pelle serpiggini sifilitiche ed il Zolfo pelle serpiggini 
psoriche. In questa ultima complicazione , che il zolfo 
solo, ne la sola piombagine non guariva» il successo è 
stato pronte, col fare prendere al malato ogni giorno una 
dramma di etiope grafitico, composto colla triturazione 
di parti uguali di zolfo e piombagine. 

3. Nel bollettino di Farmacia di febbraro 18114 sì 
riferisce, che il Sign. Cazas viene di adoperare con gra 
successo le foglie ‘di Ulivo come succedauco della cortice 


1/27 
eruviana: L'autore in una memoria indirizzata alla socie- 
P 


x 


tà di medicina di Parigi, cita tre osservazioni, nelle 
quali ie foglie di Ulivo, amministrate esteriormente 0 
interiormente hanno impedito i progressi della caugrena , 
e fatto cessare la febbre in tre individui, il cui stato 
era disperato. La dose è di due dramme : la cortice a- 
veva fallito sopra questi tre malati. 

4. Nel giornale di Medicina di Sedillot per febraro 
18:1, sì trova registrato che il Dott. Schneider hà ado- 
perato con profitto una mischia di radica di colombe ed 
oppio nelle coliche opiniatre. Egli dà ad un adulto uno 
scrupolo di radica di colombo in polvere con un quar- 
to o al più ‘inezzo acino d’oppio , e fà prendere que- 
sta dose in un mezzo bichiere di vino mentre sì prova 
il dolore . Il rimedio è appena nello stomaco che il ma- 
lato prova un miglioramento , e spesso il dolore sparisce ; 
se poi comparisce nuovamente, si piglia una seconda 
dose , la terza non è quasi mai necessaria. Bisogna os- 
servare che il dolore deve avere origine nello stomaco, 
perchè possa agire questo rimedio con certezza e pron- 
tezza. 

5. Si è scoperto in Isvezia un nuovo rimedio anti= 
sifilitico , viere riferito nel giornale francese di Medicina. 
per aprile 1811, ch’ abbia spesso riuscito allorchè il mer- 
curio aveva fallito; egli consiste nell’ estratto del Cere- 
folio salvatico (Cherophyllum sylvestre ) se ne compon- 
gono delle pillole di due acini ed il malato ne prende 
sei ogni giorno, tre la mattina e tre la sera per lo 
spazio di fre settimane; sì unisce a questo trattamento 
una dieta severa, si prende inoltre una decozione di un° 
oncia di radica china ogni giorno, ed alcune volte an- 
cora delle pillole di Hydrargyro corrosivo albo. 

6. ll Dott. Schlesinger hà raccomandato come spe- 
cifico nell’angina e lo spasmo del petto , l’estratto di 
Laciuca virosa e di Lictuca scariola; egli lo dà in for- 
ma di polvere mischiata collo zucchero alla dose di uno 
o due acini, ripetuta molte volte il giorno, o mischia- 
ta in un acqua distillata: la tintura di ZLactuca virosa 
gli hà offerto parimeute degli ottimi risultati in queste 
malatti:, 


428 i 
Farmacia . Il Sign. Plenck hà insegnato il segwenty 
metodo di conservare l’ albumine; sì pone in un vaso dî 
vetro un certo numero di bianchi d’ uova freschi, se ne 
fà svaporare Y umidità al bagno-maria sino a siccità e 
sì riduce la massa secca in polvere fina: cinque acini dî 
questa polvere rnppresentano e fanno l’istesso effetto di 
tre bianchi d' uova freschi. : 

Matematiche . Il Sign. Giov. Lochner, orologiaro di 
Conradsreuth vicino Barenih, è giunto a fabbricare un 
moto perpetuo perfettissimo. Consiste in una machina 
langa trenta pollici e larga ed alta dieci, nella quale si 
trova posto ua moto di perdulo, che ponendosi in moto 
mai si ferma se non sia consumato il metallo. Se un 
‘orologio sì pone in contatto con tale moto egli va sem= 
pre esattamente » senza richiedere d’ essere in verun mo= 
do toccato. 

Fisica. Il Signor Pessaignes hà provato che tutti 
i corpi della natura acquistano una proprietà luminosa 
o fosforecerite col mezzo della compressione 5 egli è par» 
‘ticolarmente riuscito a comprimere l’acqua e renderla 
luminosa , ed egli non crede che la luce prodotta nella 
compressione sia nn effetto elettiivo ; ma il risultato dell’ 
approssimazione subitanea delle molecuie dei corpi sotto» 
porsi alla compressione. 

Avvisi e Notizie . 

L’ Avvocato D. Silvio Buccellato viene di pubblicare 
il primo tomo della sria pregievole Storia filosofica e po- 
litica di Sicilia, che giunge sino alla disfatta degli Ate> 
niesìi innanzi Siracusa, ne faremo maggior cenno nel ven> 
turo numero : sì vende per 8 tarì dal Sign. Franc. Abbate, 

Il Sign. Rosalino Giardina , Dottore in Chirurgia hà 
dato alla luce una Memoria sulla frattura del collo det 
Femore con alcune modificazioni all’ apparato di Desault : 
questo nuovo ed ottimo metodo approvato dalla facoltà 
di Medicina, e provato con felice successo sopra parecchj 
individui, sarà descritto nel nostro venturo foglio. 

Il Sign. C. S. Rafinesque và dare alle Stampe , il suo 
Quadro dell’ Universo e degli corpi viventi, classificatà 
secondo il suo nuovo mu dipdoe l’ opera sarà in francese 5 
porterà il lio di Analyse de la Nature, 


22 
SPECCHIO DELLE SCIENZE - 


O 
GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA. 


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TOM. IL 1. NOVEMBRE 181%. NUM. XI. 


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SAGGI ORIGINALI, 


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SOMIOLOGIA. 
@sservazioni sopra le specie Siciliane del genere Phoca» 


if hò rinvenuto in Sicilia 5 specie di animali amfibjy 
che dovrebbero annoverarsi nel genere Phoca di Linneoy 
ma osservai differenze tali negli organi loro, da farmi 
supporre che un tale genere potr ebbe piuttosto conside= 
rarsi come Una grande famiglia di animali, ( nominata 
Pirocalia ) la quale sicchiudUbLe molti generi: io cre- 
do che na simile idea abbia occorso ad altri moderni 
naturalisti e particolarmente al Sign. Peron , il quale hà 
provato che moltissime specie erano confuse sotto le de- 
nominazioni Jinneane . 

Debbo adesso contentarmi di ragionare delle specie 
Siciliane, trà le quali due specie sono linneane » due al= 
tre non sono nuove, ma erano indeterminate y e l’ultio 
ma è totalmente nuova; queste specie al mio parere poss 
sono annoverarsi in quattre generi: eccone i nomi e caa 
ratteri. 

1. PHOCA,, 6 denti incisivi alla mascella superiore 
84 all’ inferiore ; 2 canini ad ogni mascella; 5 dita ed 

x 


4a5a wi i 
unghie a tutti î piedi, nessuno palmato, dita coperti. 
della pelle ; nessuna cresta sul capo. N 

2. AGLOPHEMA, 6 denti incisivi alla mascella su- 
periore e 4 all’inferiore, 2 canini ad ogni mascella; & 
dita ed unghie a iutti i piedi, i piedi anteriori colle di- 
ta coperti della pelle, i posteriori palmati; nessuna cre= 
sta sul capo. — Il nome generico deriva da quello di una 
Ninfa marina. 

3. SELOPODA,_ 6 denti incisivi alla mascella supe= 
riore e 4 all’ inferiore , 2 canini ad ogni mascella; 9 di= 
ta coperti della pelle é 5 unghie aì piedi anteriori, pie= 
di posteriori pinneformi lunulati e senza unghie, nessu=? 
ma cresta sul capo. — Il nome generico Pie piedi 
lunulati. 

4. PARTHENOPA, 4 denti incisivi. e 2 canini ad 
ogni mascella; 5 dita coperti della pelle a tutti i piedi, 
5 unghie agli anteriori, 3 è 5 alli posteriori; nessuna 
cresta sal capo. — Il nome di Parrhenopa era quello di 
una Sirena , Fabricius l’aveva dato ad un genere di Gran- 
chi, ma tale genere essendo identico coll’ Izachus, fù. 
abolito da RA 

Trà le 5 specie siciliane, ;2 appartengono. al vesgnAd 
genere ed una ad ognuno degli altri: eccone il ragguaglio è 

1. Phoca vitulina Linneo. Questa è la sola specie, 
Siciliana che appartiene ad. vero genere Phoca,si chiama. 
in Siciliano ZZammarinu o Pisci mammarinu» s 

2. Aglophema phoca. Questa è la Phoca. pusilla . di 
Linneo, e viene nominata in siciliano Mammarinu 0 Pi 
sci cola . i 

5. Aglophema maculata .Senza orecchie esterne, core. 
po attenuato ad entrambi estremità, bigio ihaechiaii di. 
nero, pancia bianchiccia.— Questa specie fù. già accen= 
mata da Azunì nella sua Histoire de Sarduigne. tom. 2.° 
pag. 80. col nonie sardo di Viggiu marinu , ciocche pro: 
va che trovasi eziandio in Sardégna:; si chiama in. sici» 
liàno Mammarinu o Viteddu marinu : |? Aglophema: phoca 
non hà macchie ed è tutto fosco , cosicchè pare diversisoa 
simo da questa specie. 

4. Selopoda fusca. Totalmente fosca anche sotto là; 


431 
pancia, capo depresso , bocca sotto il muso, nessume orec- 
chie esterne, coda conica ottnsa più edi dei piedi po= 
steriori. — Specie muova presa nel 1812 nella tonnara di 
Mazamemi vicino Capo Passaro, ne hò veduto la spoglia; 
lunghezza 5 piedi, pelo corto lanato., occhi bislunghi 
diag canali 3 corpo fusiforme un poco depresso : in siciliano 
Ma immarinu impiriali . 

5. Parthenopa leucogaster. ‘Senza ‘orecchie esterne +. 
corpo attenuato posteriormente , fosco colla pancia. bian= 
ca, piedi posteriori con 3 unghie. — Specie grande giana, 
gendo sino ad otto piedi di lunghezza, e mominata in six 
ciliano Bovi imarinu o Vacca di mari: fù già descritta 
-.da Buffon col nome di Phogue & ventre blanc. Bufl. de 
Sonnini tom. 34. pag. 34. tav. 1. fig. 1.; ma. nou paro 
essere la Phoca barbata di Linneo come -pretende Latreil- 
le la quale è una specie totalmente diversa nativa della» 
Groenlandia, si rassomiglia, pp tiosto. alla Phoca monazi 
chus di Linneo. : 

Tutte queste specie sono rare nei lidi Siciliani, non 
frequentano che le spiaggie deserte , e vivono pero più 
-solitariamente a motivo del loro iesolo MUNero 


Descrizione di due glno Lor: di Meduse Siciliane è 


Trà molte specie del genere Medusa di Linneo da 
‘me osservate in Sicilia, meritano ricordanza due che os° 
servai nel mese d’ Agosto 1811 nel golfo di Palermo, giac- 
chè compariscono dovere ragguagliarsi ognuna in un ge- 
mere nuovo, menire i loro caratteri non si accordano bos 
ne con veruno delli 29 generi stabiliti dalli Signori Pe= 
zon e Lesueur (vedi il sOiio numero 10) cal genere 
Medusi, 11 quale è gia divenuto un ordine numeroso di’ 
animali, racchiudendone quasi 200 specie note. Seguono . 
Je definizioni dei miei due nuovi generi. 

1. STYRIPUS. Nessuno stomaco ne bocca, circonfe= . 
renza tentacolata, un peduncolo centrale al disotto soli. 
do e senza acétaboli, 4 vasi al disotto disposti in crocey . 
lineari , e laminosi iateralmente. — Appartiene tale ge- . 
mere alla divisione delle Meduse agastriche di Peron ed 


T 3 


md 
1292 
alla quarta sezione e differisce dal genere Geryonia per= 


«chè il suo peduncolo non è proboscidale e fistulos0 ge dat 


vasi crociati. Îl suo nome significa Croce al disotto. 

Styripus craneimus. Corpo ialino, peduncolo conico 
ottuso, vasi e tentacoli azurei, questi uguali e corti. 
— Questa specie è quasi emisferica , il suo diametro non 
supera 1 tre pollici. 

2. PTEROSTOMA. Una bocca, stomaco poco visi 
bile, circonferenza tentacolata , un peduncolo centrale 
al disotto , tetrasono , alato, bocca centrale circondata 
da 4 ale:4 vasi al disotto disposti in croce lineari e la» 
3minosi. — Questo genere pare invece doversi annovera= 
re nella seconda divisione di Peron, le Meduse gastri= 
«he, e nella quinta sezione, avendo molta somiglianza 
eol genere Pelasgia : il suo nome deriva dalla bocca alata. 

Pierostoma heteronema. Corpo jalino, vasi e linea 
alla circonferenza crocei, tentacoli alterni più lunghi; 
e tubercolati, ale del peduncolo flessuose , ale della boce 
ca rotondate. — Corpo depresso appena schiaceiato al di 
sopra, diametro un pollice , tentacoli ottusi, contratibi- 
i, posti sopra dei tubercoli, i più cortì fisc] i più lun 
ghi lo sono quasi di mezzo pollice , e sono ricoperti , all’ 
eccezione dell’ estremità, di piccoli tubercoli cotiliformi è 
21 peduncolo è piccolo, gli angoli o ale sono rosse al 


margine come pure la bocca 


Arrivo delle Lodole vicino Palermo nell’ autunno . 


Le Lodole ( 4lquda vulgaris L.) sono degli uccelli 
migratori, i quali vivono e nidificano nell’ està sopra il 
sontinente europeo , ina lo lasciano nell’ autunno, alme= 
no in gran parte, per albergare nell’inverno in Sicilia 
e nella Barberia. Il loro arrivo prinsipia in Sicilia circa 
}’ equinozio d'autunno, ed il Toro passagio dura quasi 
un mese: trà tutte le parti della Sicilia non vi è lungo 
dove giungano in simile abondanza come nel golfo di 
Pal:rmo, volano in piccole bande di 20 sino a 50, ma 
il numero di queste bande è tale che nei giorni di pas 
Gagio abondante , pare che venissero alla fila luna dell” 


133 


altra:l'ora del passagio dura tutto il siorne, ma il tem- 
po più abondante è dopo il mezzodì, particolarmente 
quando sotha un moderato vento di tramontana , grecale 
o maestrale, con un altro vento giungono in piccolissi- 
mo numero, e non ne arriva quasi mai con un vento 
impetmoso o collo scirocco e libeccio. Volano a fiore d’ 
acqua e cen volo lento ma uguale, e non s’ innalzano 
nell’ aria che quando giungono sopra la riva. Io hò cal- 
colato che nelle giornate di gran passagio ne devono giune 
gere quasi un milione , sosicchè si può supporre ragio» 
nevolmente che in tutta la stagione arrivano in Sicilia 
nel solo golfo di Palermo (spazio al più di 20 miglia) 
piu di dieci milioni di Lodole. 

Questo passagio somministra ai palermitani una pia= 
cevole ed abbondante caccia; un numero sorprendente dì 
cacciatori di spargono sopra tutto il littorale, 0 vanno 
in barche ad incontrarle nel mare;vi sono in certe giore 
nate quasi cento barche nel golfo e più di tre cenato cace 
ciatori sulle rive,i quali fanno quasi un fuoco continuo 
di modo che le vicinanze di Palermo presentano l’aspeto 
to ed il rumore di una battaglia o vivo attacco di fue 
cilate: alcuni trà questi cacciatori giungono ad ammaz®» 
zare un centinaro di Lodole in poche ore. Il nome che 
essi hanno in Sicilia a questi uccelli è quello di Zono» 
ra. Non pare che il rumore delle fucilate le spaventi a 
gran distanza , giacchè continuano a venire dove vi è il 
più vivo fuoco; ma da vicino fà deviare le bande del 
loro corso o le fà spartire , fuggendo di quà e di là ed 
anche ritornando nel mare , ma per rintracciare un pune 
to del lido meno p:ricoloso. Essendo stanche del loro 
viaggio cadono facilmente , anche. se sono debolmente 
colpite o ferite, e rimangone a galla sopra l’ acqua dove 
si colgono agevolmente. 

Quelle che scappano a questo macello , si spartono e 
vanno ad albergare nelle pianure e pascoli, dove altri 
ca:ciatori v:ngono a perseguitarle; ma nondimeno vi so= 
no più difficili a rintracciare e colpire, cosicchè molte 
Scappano 4 tutti 1 loro nemici ,e nella primavera la mago 
gior parte lascia la Sicilia per ritornare nell’ Italia e nel 


434 
continente: la foro. partenza è però più segreta del loro. 


‘arrivo, i loro perseguitori . non Dono, quindi scampo = 
disturbarla. 


Descrizione di una nuova specie di Marrubium + 


MARRUBIUM saxatile .. - Tomentosnm, foliis cordato, 
‘ovatis acutiusculis inequahiter-crenatiss bracteis lineari 
bus aristatis, calycib. tubulosis , dentib. ereetìis aristatisy 
corolla labiam superum villosam quadrifidum + 
‘°°. Traduz. della defiz. Tomentoso , foglie cordate-ovate. 
Appuatate, inugualmente crenate ; Letta lineari arista= 
te, calicì tubulosi, denti dritti aristati, labbro superiore 
della corolla villoso quadrifido . 

Sinonimia . Marrubiùm nigrum alpinum saxatile al- 
bidum villosum maculatum . Cupani Panph. Sicul It. t. 138. 
Bonanno ediz. t. 13. Rufinesque ediz. t. 111, f. 1. 

‘An' Marrubiam hispanicum. Lamark Encicl. botan. 
tomo 3. pag. 719. & Desf. fl. atl. 2 pag. 23. non Linneo» 

Osservazioni . Questa specie nasce in Sicilia e non, 
vi è rara, anzi è comune in molti luoghi, particolar-, 
mente vicino Palermo, Messina, Catania. &e.; cresce s0= 
‘pra le colline e montagne, trà le pietre, e nei terreni 
sassosî. Fù probabilmente descritta da Lamark,, e Desfon-. 
taines per il /JZarrubium hispanicum di ‘icon "i giacchè. 
‘la loro descrizione accorda assai bene colla mia specie;. 
ma la loro sinonimia pare erronea: la fisura di Boccone 
particolarmente , da Lamark ragguagliata al suo 4. hi- 
spanicum non si accorda affatto. Colla sua descrizione nè 
colla mia pianta, ma è invece perfettamente simile alla, 
figura di Barrelier, da, egli riferita al suo IM. cinereum'» 
n quale è il vero AM, hispanicum di Linneo, ed al qua- 
le si ‘dovranno riferire ambidue figure , come fece Lin- 
meo: tale specie differisce dalla mia, perchè hà le foglie 
più rotonde , meno fori, le brattee più darge, i denti 
calicinali patenti più srandi e più inuguali, ed al lab=, 
bro della ‘corolla bifido. Il M. hirsitum di. Wildenows 
benchè brevemente accennato , pare diverso del mio a pes 


chè uoa è tomentoso » hà le brattee Le. denti calicinali” 


Sp O 135. 
mitici , le prime più strette ed i secondi più grandi. 
La mia specie hà la radice perenne, la quale prodnce 
moltì fusti quasi semplici, le foglie hanno corti picciuo- 
lì, ogui verticillo racchiude da 20 sino a 30 fiori quasi 
Esiti , le brattee sorio quasi lunghe quanto il, calice, il‘ 
tubo del quale è striato e con 10 piceoli denti poco. in 
guali0, benchè però. siano alternativamente un poco dis 
ugualie 


Osservazioni sopra il Rumex lunaria di Linneo + 


Il Rumex lunaria fratice nativo delle, isole Canarie, 
fù intredotto ia ‘Sicilia. da molto tempo , propagandosi 
facilmente di barbatelle, si è reso comune in tutti i. giare 
dini d’ ornamento , dove adoperasi per siepi e si propaga 
spontaneamente , cosicchè può considerarsi come perfetta= 
mente naturalizzato. Rimane verde tutto 1’ anno, giacchè 
il clima delle pianure di Sicilia è quasi simile” dI suo 
clima nativo, ed anzi vi lussureggia , innalzandosi siro 
ad otto piedi quando non è sottomesso al taglio , il ques. 
le soffre peraltro' molto bene . 

— To hò osservato che questo frutice, è sempre dicico 
in Sicilia, anzi la maggior parte porta soltanto ‘fiori mas | 
schi, e sono più rare le piante. feminee ; altrove fù os- 
servato ermafrodito , cosicchè pare che variasse come mol=. 
te altre piante nei sessi e si dovesse considerate come 
poligamò trioico è — ; 

La ‘strottara dei suo! fiorì, è SEE assai Mia di” 
quella delle altre specie , di ‘(Runex giacchè mentre han=. 
no un calice Bpartito, inuguale, Rat lo ha” tripartito ed 
uguale , ciocchè mi fà proponere di annoverarlo in un 
genere nuovo al quale darò il nome di Cettiana ,_ dedi= © 
candolo all’ autore della Storia naturale della Sardegna 3 
mi pare anche assai a propositò. di restituire gli ® antichi © 
generi Lipatliùm ed Acetosa da ° Linneo congiunti. sotto” 
il'nome di Romex, e ‘questo ultimo nome S potrebbe . 
las iare al R. digynus ‘di Linneo ( R. humilis ‘mihi ) che’ 
hà ii calice 4partito, il seme compresso, e 2 Stili, co- 
sicchè deve formare a dirittura un genere diviso. Ecce 


136 
î caratteri generici e specifici della mia Ce?tiana lunaria. 
CETTIANA. Fiori poligami trioici. F. ermafr. cal. 
3partito , lacinie uguali, ottuse , concave senza granelli 4 
6 Stami, filamenti cortissimi, antere dritte bislunghe 
quadrilobe . ovario triquetro, 3 Stili. Frutto, un seme 
nudo triquetro. Fiori maschi e femineìi come gli. erma- 
froditi all’ eccezione del sesso mancante. — Frutescentiey 
foglie alterne picciuolate con una vagina alla base del 
picciuolo ; fiorì terminali panicolati, tirsoidei. 
Cettiana lunaria . Arborea , foglie rotondate, intie= 
te , glabrissime, crasse; fiori spesso-gemini, e cermui. 


Nuova Malattia Vegetabile è 


Filippo Rè nel suo saggio di Nosulogia vegetabile 
parla della Phyllomania, Carpomania, Petalomania &c. 
malattie cagionate da una soverchia abondanza di certe 
parti della piaota, ma trascura di annoverare la Stemo- 
mania o Stemania , che sarebbe una malattia prodotta da 
un numero eccessivo di fusti o da un eccesso nell’acere- 
scimento dì nn fusto, ciocchè deve produrre dne varietà 
mella stessa malattia ; io chiamerò la prima Siemania po= 
dysiema e la seconda Stemania monstruosa. La Siemaunia 
polistema è comune in molte piante ed alberi e si cura 
con recidere alcuni dei fusti o rami eccessivi : la Stema= 
mia monstruosa però è una malattia incurabile giacchè 
vizia i fusti o ramì che attacca, e lì sende per sempre 
sterili ed infermi. lo hò osservato tale malattia in Sici» 
lia sopra due piante diversissime, la Sulsola soda e 1° 
Asclepias fruticosa , ambidue piante coltivate ; nella $42- 
sola soda lo quale è una pianta erbacea ed annua, il 
fusto era divenuto difforme, assai più gresso del solito , 
quasi conipresso, molto carnuto e ricoperto di foglie pic= 
colissime, numerose ed embricate: nell’ Asclepias frutie 
cosa fratice perenne, erano attaccati alcuni rami, i quali 
erano divenuti monstruosi difforini, grossi, e colle foglie 
ampicciolite 3 increspate e giallastre . 


137 
CHIRURGIA, 


Notizia dell’ apparato del Dott. Rosalino Giardina, per 
‘rissodare la frattura del collo del Femore. 


Il Sign. Giardina di Termini, chirurgo in Palermo, 
avendo rinvenuto una modificazione all'apparato di De- 
sauit la quale fù sperimentata nello Spedale grande di 
Palermo , e ritrovata molto utile e. meno dolorosa, fù 

uindi il suo apparato approvato dal collegio di Medicina 
dell’ Università di Palermo, e la R. Deputazione degli 
Studj fece stampare a sue spese Ja Memoria che l’ autore 
scrisse sopra il suo metodo. 

Questa Memoria viene di stamparsi nella stamperia 
reale e porta il titolo di Memoria sulla frattura del collo 
del femore con alcune modificazioni all’ apparato di De 
sault futto da Rosalino Giardina della città di Termini; 
dottore in Chirurgia , chirurgo assisiente nello spedale gran- 
«de e nuovo, e membro della R. accademia di nedicina 
di Palermo : con una tavola . 

La nuova infasciatura dell’ antore fù provata sopra 
10 individui, i cui casì sono descritti nella memoria , e 
tutti furono perfettamente curati, senza affatte zoppica= 
re: non fa soffrire ai pazienti 1 dolori intollerabili dell 
apparato di Desault, anzìi non gli reca il minimo dolore; 
I’ autore ne mostra i vantaggi sopra tutti gli antichi ap= 
parecchj e particolarmente sopra quello di Desault ed an- 
che il moderno del Dott. Giuseppe Jacopi. Bisogna segui» 
| re i ragionamenti dell’ autore nella sua stessa memoria, 
dove viene prolissamente descritto il suo apparato e sono 
accennati tutti i suoi vantaggi;la sua descrizione è trop« 
po lunga per quì inserirsi, e temerei di recargli danno 
se tentassi di abbreviarla. Invitiamo dunque i chirurghi 

a leggere questa ben ragionata memoria ;5 le figure incise 
To “tavola serviranno a fare concepire ‘perfettamente "hi 
idea dell’ autore. 


433 


Lettera del Medico Andrea Candiloro ad un suo amico, 


sù di alcune chimiche preparazioni metalliche di 
grande e;ficacia per la cura della Gonorrea è e per 
chi avesse a sdegno la canizie ; che ci venne data 
per inserirsi dall’ autore . 


Dopo qualche silenzio mi ofiorate, o. mio carissimo 
amico, di un vostro pregiato foglio. Molto mi rallegro 
dell’ inclinazione , che nudrite per lo studio della moder- 
da Chimica, e per la iletinra degli antichi Scrittori di 
Medicina, a cui accompagnate colla vostra sagacità quel= 
la de’ moderni. Piacesse al Cielo, che da alcuni altri Me= 
dici colleghi si praticasse l’istesso! L° esatta cognizione 
delle sostanze medicinali, e della filosofica combinazione 
delle medesime li libererebbe dalla superstiziosa credulità 
per medicamenti di nessun valore, o che nella lor unio= 
me formano de’ risultati assai diversi dagl’ immaginati , 
con niuno profitto, e sovente con positivo danno degli 
ammalati. Come del pari la trascùraggine je I° ighoranza 
di medica erudizione fa, che alcuni smaniosi corrano in 
cerca di que’ libri, che portano una data a noi più vi- 
cina , e che presso i conoscitori mon sono in effetto chie 
copie di cose mille volte ricantate , ed or vestite di uf 
allettante nuovo abbigliamento . Ma lasciawì le querele , 
clie non finirebbero così presto, se vofessimo far l’ inte- 
ra pittura degli sconcerti introdotti dggi giorno nell’ esèr= 
cizio della medicina da chi il giusto “piritosed i] grado 
di certezza, o di probabilità nona sa calcolarne. Volete, 
che vi descriva l’uso di quelle chimiche preparazioni me- 
talliche, di cui parlammo nel mostrò ultimo abboccanieri= 
to. Eccomi ad appagar il vostro desio. Il solfato di ferro 
ben deacquificato al sole, e quindi ipertermossidato è un 
eccellente rimedio per la malattia nojosa detta’ comune 
mente gonorrea . Se ne prenda mezza dramma , e si scio 


/ 


glie in qaattro libbre di acqua distillata, di cui se né. 


PISTE quattro la mattina, e la stessa dose la serà 
alle ore medicinali. Se il bisogno l'esigge, riesce aneor 
di vantaggio coll’ ingettarsi ; non obliando quelle vedutey 
che la pratica clinica ha già stabilito. L’ uso poi del ni= 


; 139 

‘îrato di argento fuso, o pur cristallizzato oltre di essere 

vantaggioso come un riagente chimico per rilevar se nel- 

le sostanze ‘w? ha dell’ acìdo imuriatico o libero, ‘o com» 

- binato., è ancor il seguente. .Se ne prende oncia una, € 
si mescola con libbre tre. ed onze quattro di acqua ‘di 

stillata. Questa composizione riesce a meraviglia per tina 

gere senza alcun incomodo in bel nero; i bianchi capelli, 

Vi s intinge a tal uopo una spongetta., e con cessa si. ba» 

gnano i capelli , che por rasciugansi al sole.y.-0. «in «altra 

maniera, onde risulti ugual Sic tin Buon: .per coloro .a' 

quali riesce sì disgustosa la canizie., che non fa lor alcu 

na impressione il privilegio accordato dal Savio ,, Coram 

‘cano capite surge ,y . Grande premura dovrebbe aversi de? 

metodi più semplici nel trattamento degli ammalati. Per= 

chè opprimerne lo stomaco col far ‘lor incessantemente 

votare gli alberelli, e le scatole de’ farmacisti. mon men 
che le proprie borse? Ma Jla farragine imedicamentosa -è 

l'egida, sotto cui appiattasi la putrida ignoranza de ciar- 
Jatani boriosì, a cui pur corre dietro il volzo insano. In 
altra lettera vi parteciperò il ritrovato sicuro metodo per 

allontanare il fatale stato morboso del cretinismo con di- 

sciogliere quel gozzo, che deforma la parte anteriore dei 
collo di tante vaghe, e spiritose donne , che montano in 
tale sdegno quando vanno a far uso de’ suoi cari ‘misterj 
avanti il fido specchio, che per rabbia ne farebbero mil- 
le pezzi. Ma lasciamo la celia. Accettate il dono de’ due 
libri, che colla presente w' invio per mia memoria. Il pri= 
mo è un frutto de' mieì giovanili medici sudorig e ras= 
chiude. la descrizione della grave epidemia, che infierì com 
strage mel 1793. — 094. — 95. Scusate,se vi trovate al- 
cuna. teoria allora in voga, ed oggi più rettificata; Y ho 
seritto in latino, ch'era allor più in moda di questi tem» - 
pi s in cui va quasi © dimentiearsi interamente. Infelici 
Tissot, Gregory , ed altri insigni eroi dell’ arte, che 1° 
hanno inculcato! Le lor savie voci rimangono soffogate » 
ed oppresse dalla turba superficiale, che disenora: i pochi 
assennati del ceto. Il secondo .è scritto in italiano , e cons 
tiene i veri fondamenti della Medicina sperimentale. pre= 
sentati in una esatta analisi delle Opere del srande Ipper 

9 2 


ago 
crate, ed un’ Appendice, che si aggira in particolare sul 
vero trattamento delle malattie veneree, e linfatiche , ag- 
giungendovi alcune riflessioni su î metodi di Gardane, e 
di Chrestien. În esso rileverete con compatimento le ri- 
flessioni , che ho raccolto dopo più di venti agniì di me- 
dico esercizio, e dì osservazioni fatte in var] miei viaggi 
in molte parfi del Regno. Non lasciate in iscambio 9a 
parteciparmi i prodotti de’ vostri nobili studj. Conserva» 
temi la vostra cara amicizia , e credetemi col più since» 
to affetto. Palermo &c. 


STORIA 


fdea della Storia filosofica e politica di Sicilia dell’ 
Avvocato D. Silvio Buccellato . 


Trà tutte le Storie di Sicilia sinora pubblicate, spica 
questa per leggiadria e filosofia, ne giudichiamo dal pri- 
mo tomo già uscito alla luce, dedicato a S. A. R. il Prin- 
cipe Ereditario, e che giunge sino alla disfatta degli Ate- 
niensi «innanzi Siracusa : Burigny è inesatto, Di Blasi è no- 
joso per prolissità, di Gregorio non hà scritto che sopra 
un breve periodo 5 cosicchè non esisteva ancora una vera 
storia filosofica, esatta e compita, delle vicende patrie 3 
ma ci lusinghiamo che il pubblico possiederà una tale 
opera allorché sarà terminata la Storia filosofica 'dél Sin, 
Buccellato. Frattanto ci congratuliamo eol 6 éncimerri 
autore, il quale hà cominciato ad'esibire al suoi concit= 
tadini una Storia patria, che possa essere letta e gradita 
da tutte le classi di legsitori. Lo stile dell’ autore è ves 
ramente classico , puro, ricco e piacevole, ben diverso. da 
quello dei moderni Storici Siciliani, e pieno di quei trat- 
ti che dilettano meghi antichi Storici latini, e nei mo- 
derni filosofi . Il Piano è SP PE oO disteso, ne trop+ 
po ristretto, ne rroppo prolisso, ed adattato all’idea dell* 
autore, che si propone di pura in pochi tometti tutta la 
Storia "di Sicilia ; l'opera finalmente e scritta con verità, 


hi 
sommo criterio e filosofico discernimento; ed abbiamo feto 


te su-sto primo tomo con summo piacere : crediamo che 
il pubblico lo gradira ed apprezzerà al pari di noi. Invi= 
giamo dunque |’ autore a nou dilungare di darci il segui- 
to «il suo bello lavoro, senza sbigottirsi del disprezzo che 
dall’ ignoranza riscuotano in Sicilia le opere di genio» 


ARCHEOLOGIA, 


INotizia dei Monumenti inediti della collezione Recupé= . 
riana in Catania , descritti dal Possessore Barone. 
Giuseppe Recupero in diverse memorie promulgate © 
da promulgarsi ( comunicate dall’autore ). 


T. Prima parte già pubblicata nel 1808. 

1. Memoria. Palaeogralia grèco-sicula numismatica 
anti-saracenica , disposta per epoca. 

2. Mem. Minuta divisione delle antiche Dramme di 
Sicilia . 

5. Mem. Varj caratteri dell’ Assario Siculo. 
4. Mem. Assario greco-siculo , punico-siculo e romanoe 
siculo. 

5. Mem. Accidenti del riconio, ossiano medaglie rie 
coniate delle varie città di Sicilia. 

6. . Mem. Medaglie antisaraceniche degl’ Imperatori 
Orientali, spettante alla Sicilia. 

7. Mem. Medaglie di Sicilia marcate e rimarcate» 

8. Mem. Medaglie Spagnole spettanti alla Sicilia. 

9. Mem. Antiche medaglie di Sicilia non promulgate 
e varie incerte spettanti alla Sicilia. 


ro. Mem. Tessere ,amnleti e medaglie cufiche ritroa 
vate in Sicilia. 


II. Parte: non promulgata ancora » n 

11. Mem. Varj monumenti Egizj spettanti a Catania, 

12. Mem. Varie opere d° argilla cotta, interessanti if 
gulto, e l’istoria delle belle arti di Sicilia. 

15, Mein. Piombi diplomatici, suggelli, inscrizionig 


«42 3 
e medaglie dell’età media di Sicilia. 

III. Parte: non ancora promulzata. 

14. Mem. Elogio delle opere manoscritte del Barone 
d' Alminusa., iEt Epero . 
i 15. Mem. Catalogo delle pietre dure .letterate stem» 
matiche ‘esistenti nella collezione Recuperiana, varie del 
le quali appartengono eall’opera manoscritta Insfiuiio «an- 
tiquario stemmatica , del Barone d’ Alminusa , Alessandro 
Recupero. 

16. Mein. Catalogo delle "essere ‘di iPiombp (che sì 
conservano nella collezione Recuperiana.9 illustrato «con 
manoscritti del sopra citaio autore. 


METEOROLOGIA. 


Memoria vopra i Venti in Sicìlia, le Aure diume, 
ed il Scirocco. 


I Venti più frequenti sopra la costa Settentrionale 

di Sicilia, sono i Ponenti da Settembre sino a Marzo, ed 
3 Levanti da Aprile sino ad Agosto; ma il vero \Ponente 
e vero Levante sono rare. come eziandio la Tramontana 
ed il Mezzodì. Io giudico che sopra un medio calcolo, il 
numero di giorni che egui principale Vento domina può 
stabilirsi come segue, e le loro qualità sono + . 

Nord e Tramontana 15 giorni) Asciutto., freddo ye see 

Nord-ouest o Maestrale 25.... ) reno. 

Quest o Ponente... 25 .....) Nuvoloso, umide, e 

Sud-owest o Libeccio . 50 ....) . piovoso. 

Sud o Mezzadì . ... + 18 ....) Asciutto ,caldo emnelie 

Sud-est 0 Scirocco. + 12 ....) bioso. 

Est o Levante .... 20 ....) Fresco e qualehe volta 

Nord-est o Grecale. . 355 ....) piovoso. 


‘200 Giorni. 
Nel rimanente dei giorni dell’ anno, dominano Je 
aure diurne o venticelli giornalieri di mare e di terra y 


til 


145 
delle quali ragionerò quì appresso . Questo calcolo appar= 
tiene come già dissi al lido Settentrionale dell’ Isola, ma 
-10 credo che vi sia poca differenza nel lido meridionale, 
all’ eccezione che i Venti di mezzodì vi sono più frequen- 
ti e più umidi: nel lido orientale però esiste alquanto 
diversità nella frequenza e nelle qualità , colà i venti di 
Levante incluso il Scirocco , sono più frequenti e piovo= 
si, e quelli di Ponente sono al contrario più asciutti € 
meno frequenti, anche nell'inverno. 2 

Tra questi venti, coloro che maggiormente influisco» 
no nell’ economia vegetabile ed animale , sono i venti es 
quinoziali di ponente , i quali apportano le pioggie fer= 
tilizzanti deli’ autunno, il funesto ed avvampato Sciroc= 
co, che reca sravi danni nell’està, ed i piacevoli ven= 
ticelli alterni di terra e di mare , ai quali si deve la sa- 
lubrità dell’ aria nella stessa stagione: 

Io mi proponzo di spiegare la teoria di questi flussi 
d’aria,e di ragionare dei loro effetti, e quindi di quel= 
li dei venti Sciroccali. 

Nei climi tropicali e particolarmente nelle Isole, do= 
ve una temperatora quasi uguale sussiste per tutto il 
corso dell’ anno, nessun’ altra variazione occorre nell’ at= 
mosfero, oltre i venti alisei regolari o periodici, fuorchè 
un simile flusso alterno e giornaliere di venti diurni che 
soiliano dal mare nel giorno , e dalla terra mella notte. 
La causa efficiente di questi flussi d’aria è nella terra 
stessa ,la quale essendo più riscaldata dal sole che il ma= 
re, produce di giorno una rarefazione nell’ aria ambien= 
te; ciocchè forza l’ aria del mare di portarsi da ogni pun 
to sopra la terra per ristabilire }’ equilibrio è e cagiona 
così il vento di mare. Ma la terra riscaldandosi meno 
proforidamente del mare, perde prima il suo calore quans 
do il sole lascia il suo orizonte: allora il mare diviene 
più caldo della terra, ne segue la rarefazione della sua 
aria ambiente, e l’attrazione dell’aria di terra per mans 
tenere l’ equilibrie; ciocchè produce ogni notte il venti= 
cello di terra. 

La' Sicilia non esibito situata a gran distanza dei 
elimi tropicali, partecipa di questa! regola generale, e 


444 
quasi Ja metà dei giorni dell'anno vi esibiscono pesta 
fenomeno. 
uesti venti diurni sono. particolarmente regolari 

nell’ està;; nelle altre stagioni il vento di mare soffia spes- 
so, ma soon dura molto, e viene presto rimpiazzato da 
venti diversi e più forti,non è inoltre quasi mai segui- 
tato nella notte dal vento di terra, il mare non essendo 
abastanza riscaldato dal sole per produrlo. 

I venti di mare priucipiano in Sicilia trà le ore $. 
e 9. A. M. sono nel principio leggierissimi, e si possono 
vedere siungere da loutano, rugando la calma superbcie 
del mare ; soffiano prima sopra i lidi e quindi sì estendo= 
no gradatamente ad una distanza considerevole nell’ in- 
terno. La loro forza si accresce sino a mezzo-giorno,, po= 
co dopo la quale ora acquistano il loro maggior grado, 
e quindi principiano a declinare gradatamente sino alle 
ore 5. o 6. P.M. ‘quando cessano a poco a poco, lascian= 
do una calma di circa 3 ore. 
“» Soffiano questi venti per lo più direttamente dal ma- 
re sopra Ja.terra, qualunque sìa la loro rispettiva situa= 
zione, qualche volta però soffrono delle deboli variazioni, 
e si «stendono così parecchie miglia dal lido nelle pianu- 
re e valli; ma poì vi prendono varie direzioni, seconde 
la località del paese , mischiandosi con i venti locali del- 
le vall &c. S' innalzano sopra i monti e spesso seguone 
le loro catene ed ondulazioni, anzi non sono mai più 
forti che alla cima delle montagne. 

Il Venticello di terra s° innalza trà le ore 9 e 10. P. 
M. ed è quasi sempre più debole e di più breve durata 
di quello di mare; egli acquista similmente il suo più 
forte grado dopo mezzanotte, soffia appunto nella sua di= 
rezinne contraria, e finalmente finisce trà le ore 5 e 6 
A. M.: allora una seconda calma di tre ore circa sus= 
siste, sinacchè principia nucvamente il vento di mare. 

Queste anre diurne, e particolarmente quella del 
giorno o vento di mare, sono dei gran mezzi di salubrix 
tà, giacchè serv. ro di costanti ventilatori nella stagio= 
ne calda: essi devono al certo adempire parimente qual= 
che importante fine nell’ economia vegetabile, sommini» 


Tp 
strando un ‘aria fresca e rinovata alle piante e gli albe 
ri naturali o coltivati, come agli uomini ed animali, £ 
quali nella loro mancanza sarebbero iminersì nell’ estàg 
iu un’aria sofiocante, malsana ed intollerabile, forse 
nouale a quella che il fatale scirocco ci somuininistra . 

Gli effetti che il Scirocco produce sono oltremodo 
iniollerabili,e se quesio vento fosse frequente nell’ està , 
egli recarebbe dei danni incalcolabidli e renderebbe il 
clima di Sicilia quasi insoffribile; ma fortunatamente 
egli non soffia che poche volte ogni està , per lo più una 
o due volte, e non sempre di uguale forza: la sua du- 
rala è parimente variabile , ma comunemente di un gior= 
no, alcune volte due, e inai più di tre in seguito. 

I più terribili Scirocchi , sono quelli che occorrona 
in Maggio o Giuguo, quando sono forti e durevoli in 
questi mesi , il loro effetto sopra le Piante è orribile: il 
loro soffio dissecca ie semenze e le spiche del grano, fa 
eadere i fiori delle Viti ed Ulivi, com’ anche ogni sorta 
di frutti; ogni erba, pianta ed albero prova la loro: inx 
fluenza e sinanche le loro foglie sono abbruciate e dis 
seccate . Cosicchè ogni volta che questo terribile venta 
soffia in tale stagione ia maggior parte delle raccolte so= 
no perdute o danneggiate nei lidi, e bisogna provvedere. 
si dalle montagne dove il suo effetto è meno sensibile ;° 
ma questo accade di rado, probabilmente una volta ir 
ogni quattro 0 cinque anni ,e non sempre così forte ) e& 
anche allorehè rovina un lido, gli altri-sono. spesso .ri= 
sparmiati 

Se il Sciroceo occoffe în Ltiglio o Agosto quande 
fa raccolta è fatta, reca allora meno danno all’ agricol= 
tura , benchè sempre lo stesso all’ economia animale; egli 
produce negli uomini e negli animali domestici uno stas 
to di ansietà e debolezza, una difficoltà di respiro, una 
eccessiva ttanspirazione invisibile, la quale non sì palesa 
mai all’ esterno col sudore perchè il vento fà svaporare 
qualunque principio di sudore , e lascia la pelle totalmens 
te asciutta. 

Gli uomini si preservono o si curano di questi sin= 
tomi col bere acque nevate, liquori acidi, col tenersi 

È 


146 

«n camere e stanze fresche chiuse ed inaffiate, e con dei 
frequenti bagni ; quest’ ultimo mezzo deve parimente ado= 
perarsi per gli animali domestici. 

Questo vento sotha anche nell’ inverno, ma allora, 
i’ aria essendo più so: il terreno non essendo mol- 
to riscaldato dal Sole egli non acquista simili poteri s 
una temperatura più dolce è però osservabile ogni volta 
che soffia in questa stagione. 

Ma il più curioso fenomeno esibito. da questo. ven- 
fo, consiste nell’ osservarsi che il termometro non si alza 
sempre in proporzione col calore apparente: questo fatto 
fù osservato per la prima volta in Malta da Dolomieu 4 
egli giudicò che ciò provenisse da un difetto di purità 
nell’aria, mentre softia il Scirocco, ed in fatti egli lo 
trovò privo di gran parte del suo ossigeno : da questa ca- 
gione probabilmente provengono tutte le nocive qualità 
di questo vento, piuttosto che dal suo calore reale o ap- 
parente. } 

La cagione di questa impurità nell’aria, può a mio 
parere attribuirsi alla quantità di vapori e gasi , che que- 
sto vento fà evaporare da ogni sostanza, sottoposta alla 
sua influenza, sìa minerale, vegetabile o animale ; il nu- 
mero eccessivo deli vapori innalzati da tutte queste so- 
stanze, ma particolarmente dall’ acqua , unita alle nuvo= 
le di polvere ch'egli innalza dal suolo polverizzato, ca= 
gionano l'apparenza singolare e nebbiosa dell’aria, quane 
do prevale questo vento. 


cicli Alice 


147 


DD P_U:SICOLLINSOELTI, 


F.ISIGA. 


DelP Influenza della direzione nella propagazione del 
Calorico del Sign. de Sanctis. 


Il Sign. De Sanctis, avendo fatto «delle ricerche so- 
«pra l’ influenza della direzione sopra la propagazione del 
calorico , adoperò a questo effetto l' apparecchio degli Ac= 
cademici del Cimento di Roma , descritto nei Saggi di 
naturali esperienze dell’ accademia del Cimento : dopo ave= 
re rettificato questo apparecchio , al quale egli dà il no» 
me di Termobaro, eseguì col medesimo molti sperimen= 
ti, dai quali egli fù condotto alle seguenti conclusioni. 

1. Che il calorico radioso si muove come tutti i pro 
jettili, e mentre viene condotto senza complicazione di 
cause pertubatrici , egli si. propaga uniformemente in una 
sfera il di cuiì centro è il focolare calorifico. 

2. Che il calorico.ò una sostanza sui generis e pone 
derabile. 

5. Che ia direzione discendente è più favorabile al 
‘calorico radioso che 1° ascendente, sia che ciò venga ea- 
gionato dalla differenza di rapidità , o dalla differenza d° 
intensità nel radiamento . 

4. Ghe 11 calorico condotto dalla facoltà conduttrice 
dei corpi, qualunque sia per altro la matura di questa 
facoltà , si propaga ugualmente da ogni verso, quando 
esce da un centro calorifico, e che nessuna causa pertur= 
batrice modifica 1 suoì effetti. 

5. Che la direzione ascendente o la discendente, è 
più o meno favorevole al calorico condotto dai corpi po= 
sti nell’ aria 0 nel vuoto, secondo che nel primo caso le 
correnti d’ aria sono più o meno forti e. nel secondo al 
radiamento dei corpi riscaldati più o meno intenso. 


4 25 

30 

Sopra i Fenomeni che offeriscono îa riflezione e la refra- 
zione della luce s del Sign. Malus. 


il Sign. Malus, hà fatto delle sperienze sopra quesio 
oggetto, IC quali stabiliscono d’ una maniera incontesta= 
bile le seguenti conseguenze . 

1. Tutti ì corpi della natura, senza eccezione, po— 
larizzano perfettamente la luce che riflettono sotto un an- 
golo determinato. Al di là o al di quà di questo angolo 
la luce non riceve questa modificazione che in un modo 
incompito. 

2.1 corpi metallici ripuliti, che riflettono più di lu- 
ce che i corpi diafani,ne polarizzano parlmente di van 
taggio. Questa modificazione è inerente alla forza che 
produce la riflezione. 

3. Questi fenomeni confirmano 1’ insufficienza di tut- 
te le ipotesi dai fisici imaginate per ispiegare la riflezio- 
ne della luce. Effettivamente in messune d'esse puossi 
spiegare perchè per esempio, il raggio di luce il più in- 
tenso, può quando è polarizzato , attraversare un corpo 
diafano sotto una certa inclinazione, fugendo totalmen- 
te alla riflezione parziale che soffre la luce ordinaria. 


ASTRONOMIA. 


Pensieri sopra le Comete &c. di un anonimo inglese . 


r. Si viene di pubblicare wna nuova teoria delle Cos 
mete , la quale è assaì speciosa, vi sì stabilisce che il 
loro corso viene regolato dall’attrazione e ripulsione elet- 
trica, della quale il Sole è il focolare. Ma questa teoria 
potrebbe soltanto essere fondata qualora le Comete avvix 
cimaadosi in linea retta al centro del Sole, vi ricevereb- 
bero ad una data distanza la loro carica di fluido elet= 
trico, e quindi fuggirebbero pell’ effetto dei poteri ri- 
pulsivi acquistati; ma il corso in orbiti eccentrici prova 
che sono regolate da leggi diverse dell’ elettricità s 


149 

2. Una circostanza rimarchevole nel mostro sistema 
solare, è che trà il numero di corpi che l’adornano , nes- 
suno forima un vero circolo intorno al Sole, e nemmeno 
le Lune intorno alle Pianete; mostrano peraltro tuita la 
warietà possibile di ellisi, cosicchè il mostro sistema si 
potrebbe a buon conto nominare il sistema ellittico ; nia 
che sappiamo noi degli altri? 

3. Mi pare che si può a dirittura giudicare che dal 
‘potere ripulsivo del Sole, unito al peso o alla gravita- 
‘zione di ogni suo satellito , e combinato colla or, pro= 
gressiva distinza. vengono regolate le loro ellisi, nonchè 
la velociià del loro corso, la quale è sempre maggiore 
nel loro avvicinamento periodico . Le Comete partecipa 
no alia medesima legge, e si allontanano dal Sole per 
le stesse leggi che governano il movimento progressivo 
della nostra terra, al soo perihelium . 

4. Bisogna distinguere due atmosfere nei corpi cele- 
sti, uno è l’atmosfera dei vaporì e l’ aliro è 1’ atmosfe= 
‘ra luminoso, questo ultimo sì estende ad una distanza 
immensa , giacchè quello delle Stelle della sesta grandez= 
za, giunge sino a noi; egli pare formato da una lucida 
emissione dei Soli, mentre l’ atmosfera vaporoso non è 
composto che d’esalazioni e vapori. 

Io credo che ia posizione delle code delle Come= 
ste, non sia cagionata dall’ atmosfera solare, ma da una 
forza ripulsiva che opera dal Sole in ogni direzione, e 
così impedisce la disiruzione di questi corpi nel loro av- 
“vicinamento + 

6. Le code delle Comete possono essere composte deli? 
‘atmosfero vaporoso o vapori flottanti che me esalano è 
che riflettono i raggi solari , o altrimenti dall’ atmosfera 
‘Juminoso , forse proprio a questi corpi, 


fer "@ "| 


450 


CHIMICA. 
Delle affinità chimiche, del Sign. Delametherie . 


1 Sign. Delametherie autore del ‘Giornale di Fisica, 
vi hà pubblicato delle osservazioni sopra le affinita chi» 
aniche, delle quali daremo le conclusioni . 

Le affinità chimiche sono degli effetti della legge ge- 
merale -deil’ attrazione, che sì opera trà tutti i corpi,in 
Ttagione diretta delle masse e .dell’inverso dei quadrati 
delle distanze; ma nei corpi terrestri , «l’ attrazione par 
ticolare non hà una certa forza che nel punto .di con- 
tatto , o vicino del medesimo, a cagione dell’ attrazione 
preponderante nella massa del globo . La forma delle imo- 
lecule di questi corpi, ela loro posizione sopra gli an= 
golì solidi, siano le facie o gli angoli, avranno dunque 
la maggior influenza sopra queste attrazioni.particolari 0 
affinità , nell’ avvicinare o, allontanare gli uni dagli al- 
îri, i centrì di queste molecule. Questa influenza sarà 
anzi più grande di quella della massa stessa della mo- 
tecula . 

Dietro questi fatti si può asserire : che 1’ affinità elef- 
tiva d’ un eorpo A per un altroB,è più grande di quel- 
la dello stesso corpo A per un terzo C, perchè le mole- 
cule di questo corpo A, toceano quelle del secondo B., 
con delle maggiori superficie dì quello del gorpo C. 

Cosicchè la potassa hà maggiore affini coll’ acido 
sulfurico s$ che cogli acidi nitrico y muriatico , acetoso &c. 
pere hè le solaio della potassa toecano le molecule dell’ 
acido sulfurico,s con delle maggiori superficie. che quello 
degli altri acidi, ciocchè avWicana maggiormente i cene 
trì massici delle molecule della potassa e dell’ acido sul 
furico, e produce trà esse un’ attrazione più potente, una 
affinità elettiva «preponderante. 

Riguardo alla forza di discordia d’ Empedocle ed al- 
Ie pretese potenze ripulsive di Newton, esse sono ngual= 
mente gli effetti dell’ attrazione; ma dell’ attrazione del» 
le molecule di un altro corpo, che s’' introduce nel pri» 
uno s essendo più potente delle molecule di questo ultimo. 


151 

Il fuoco 0 calorico, per esempio, mette in fusione 

Ja maggior parte degli altri corpi , le riduce in vapori &c. 

perchè le sue molecule (del calorico ) hanno. tra esse uu? 

attrazione preponderante , a quella delle molecule degli 

altrì corpì ira loro, le quali compariscono allora rispin»- 
gersi per una forza ripulsiva particolare è. 


Delle Sostanze dette semplici o elementari;. dello: stesso: 
Autore » 


1.. Vi sono dei corpì composti , tali che la. polvere 
bianca. ritrovata dal Sig. Davy nel combinare l'acido os- 
simuriatico ,, il fosforo. e 1° ammoniaco ,. 1: quali. non si 
decompongono più. Dunque non sì può conchiudere che 
il carbone , il zolfo, il fosforo; i metalli &e. siano dei 
corpi semplici e non. composti 3. perchè sono sinora inde- 
componibili per arte... 

. 2. D’ un altro lato, si trovano. giornalmente. questi 
esseri , pretesi semplici, nelle sostanze. dove non. esisteva= 
no anteriormente .. 

3, E dunque molto probabile, se. non. dimostrato g. 
che le sostanze nominate elementari o:semplici ,. come il 
zolfo , il fosfoso.i metalli &e. si compongono. giornal- 
mente da nuove combinazioni di fluidi aeriformi o ete= 
rei &c. i quali sarebbero in conseguenza i soli esseri 
semplici, 


ZOOLOGIA. 


Caratteri delle specie di due nuovi generi di Quadrupedi 
fossili , Paletherium e Anoplotherium. del Sign. Cuvièro 


Il famoso anatomista: Cuvier di Parigi, è giunto a 
ritrovare gli ossamenti ed: impronte di un. numero. sor= 
prendente di animali. fossili, oggidì sconosciuti. sopra la 
superficie del globo 3 e con somma sagacità li hà compa 


152° 
rati e distinti dagli ossamenti di animali viventi, e'de- 


scritti in molte memorie pubblicate nelle Annali del Mu-! 


seo di Storia naturale , e quinar nel 1812 n 4 tomi in 4: 

Trà questi sì osservano particolarmente 19 specie di © 
quad: pedi che formano due nuovi senerì nell’ or-- 
dine dei Pachidermi, e che furono quasi tetti rinve-. 
muti nelle vicinanze di Parigi e particolarmente negli 
scavi di gesso. Eccone i-caratteri essenziali &c. 

I. PAL&THERIUM. Mascelle con 44 denti ,6 inci- 
sive ad ogni mascella, 1. canina e 7 molari ‘ad ogni lato- 
di ogni mascella., le molare superiori quadrate, 1° infe- 
riori bilunulate. Naso allungato flessibile. Tuttì i piedi 
tridattili. 

1. P. magnum. Della grandezza del Cavallo. 

2. P. medium. Della grandezza del Porco , piedi drit= 
ti -ed allungati. 

5. P. crassum. Grandezza del Porco, piedi larghi e 
corti. 

4. P. crassum. Piedi abbreviati, aperti. 

5. P. minus. Grandezza della Pecora, piedi drittiy 
dita laterali minori. i 

Oltre le precedenti specie, tutte ritrovate nel gesso 
di Parigi, ìil Sign. Cuvier ne ha rinvenuto altre 5 in vaa 
rie parti di Francia, cioè 

6. P. giganteum. Grandezza del Rinoceronte . 

7. P. tapiroides. Grandezza del Bove. 

8. P. buxovillanum . Grandezza del Porco; molari ‘in= 
feriori quasi gibbose esternamente . i 

g. P. aureluanense . Grandezza del Porco; angolo ine 
termedio delle molari inferiori bicorne,. 

10. P. occitanicum. Grandezza della pecora; angolo 
intermedio delle molari inferiori bicorne . 

:° IH. G. ANOPLOTHERIUM. Mascelle con 44 denti gi 
in una serie continua, incisivi -6 ad ogni mascella, car 
nini 2 ad ogni mascella quasi simili alle incisive e della 
stessa lunghezza, molari :14‘ad ogni mascella, gli ante» 


riori compressi , li posteriori superiori quadrati e gli in=: 
feriori bilunulati. Tutti i piedi didattili; con dei dità 
accessori dn alcune specie. È pio 


si Saia iii _a_ _ yY_L.e—rrr————————————E———E eee 


1. A. cemmune. Un Dito accessorio ai piedi ante- 
tiori , più corto del doppio degli altri, coda della lun= 
ghezza del corpo e molto grossa: statura dell’ Asino. 

A. secundariurm. Simile al precedente; ma della 
statura del Porco. 3 

3. Ad. medium. Piedi allungati, messun dito acces» 
sorio; statura della Gazella. 

4. A. unus. Un dito accessorio a tutti i piedi, quasi 
‘uguale all’ ;niermedio; statura della Lepre. 

5. 4. minimum. Statura del Cavia cobaya. Non se 
ne «onosce che la mascella . 

Nota dell’ Editore. Il primo genere Paletherium -p= 
partiene alla seconda famiglia dell’ Ordine Pachydermia 
che hò nominata Bellua, Ta. giiana ‘prima sotto-famiglia 
Riineteria accanto dei genere Zapirus. IH secondo senere 
Anoploiherium appartiene in vece alla prima famiziia 
dello stesso ordine , Brutia, seconda sotto-famiglia Hy- 
Faxia, vicino il genere Mippotamus. IL’ 4noplotherium 
medium che non hà nessun dito aecessorio e perciò si 
avvicina del genere Camélus dovrebbe formare rin suovo 
genere nominato Dioplum , e 1’ A. minus ,che bà un dis 
to accessorio a tutti i piedi, ne potrebbe pure formare 
un altro nominato Pandiplus . 


Corrs 


Quadro dei Generi di Molluschi pteropodi dei Signori 
Peron e Lesueur. 


L'Ordine dei Pteropodi ( Preropodia) stabilito trà la 
classe dei Molluschi dal celebre Sign. Guvier con i tre 
generi Clio, Hyalea e Pneumoderma , viene adesso accre« 
sciuto sino a 1o generi dai Signori Peron e Lesueur e 
diviso in 4 sezioni; eceone i caratteri essenziali. 

PTEROPODI. Corpo libero natante. capo distinto 4 
delle ali, alcune volte nn involto testaceo univalve. 

I. Nudi e senza tentacoli. 

1. G. Firola ( Pterotrachea Forsk) 2 occhi, brane 
chie alla base della coda, 3. ale. 

Ti i 


154 

2. Callianira , nessun occhio, 3 ale, branchie DE 
fere sopra l’ ala laterale. 

II. Nudi e. tentacolati. 

5. Phylliroe , 2 tentacoli, una proboscide contrati- 
bile, 2 occhi, una ala caudale. 

4. Pneumoderma Cuvier, 2 tentacoli , una probosci= 
de, nessun occhio, due ale laterali al collo, branchie 
lamellose . 

5. Clio. Liun. 2 tentacoli, una proboscide, nessun 
occhio, due ale laterali al corpo , branchie retiformi so= 
pra le ale. 

6. Glaucus ( Scyllea Lin.) 4 tentacoli, nessun occhio ,, 
sei o otto ale laterali digitate branchiali. 

III. Testacei e senza tentacoli, 

7. Cleodora, 2 occhi, 2 aie laterali, testo. cartila+ 
ginoso . 

IV. Testacei e tentacolati. 

8. Cyrmbulia , 2 tentacoli, una proboscide, 2. occhi, 
ale, testo cartilaginoso . 

o. Hyalea Lamark, 2 ale ai lati della bocca, nessun 
occhio , testo convesso sopra un lato, apice tricuspidato è. 

1o. Carinaria Lamark, 2 tentacoli, nessun occhio, 
testo conico compresso s dorso a doppia carena dentata , 
apice spirulato. 

Nota dell’ editore .Io hò accresciuto di altri 7 gene- 
ri nudi, questo ordine di Animali; eccone i caratteri 
essenziali. 

Alla prima sezione senza tentacoli, appartengono 4 
un è 

. Hypterus, 2 occhì, una. proboscide , branchie sot- 
to È Hodan un ala sotto il corpo. 

2. Sarcopterus , nessun occhio, una grande ala ori— 
zontale intoruo al corpo , una cresta sul capo, branchie 
lamellose. 

5. Heteroptera , nessun occhio, molte ale branchiali 
non, digitate ed in nuinero imparo, le due anteriori 
contra atibili - 

4. Abretia $ nessun occhio, molte piccole ale bran= 
chiali laterali in numero paro, non digitate, nessuna, 
contratibile. 


Bed 
7 


159 

È tre generi alla seconda sezione i tentacolati, 

5. Cteniurus , .2 tentacoli ‘corti ed immobili, 2 ocs 
chi, 2 ale branchiali digitate da ogni lato del corpo , un 
ala longitudinale pectinata da ogni fiato della coda. — 
‘Oss. Vicino del genere G/aucus , questo genere con i due 
precedenti ed il seguente devona ‘formare una famiglia 
parilcolare .Pleuropodia » 

6. Dicroptera è 2 tentacoli lunghi e mobili, messur 
vechio, 2 piccole ale laterali alla coda. 

‘7. Eione. Molti tentacoli foliosi intorno della boc® 
‘ca, nessun «occhio è 4 ale intorno del corpo 3e molte ale 
‘o appendici inuguali alla coda. 

Tutti questi generi sono del mare Mediterraneo è 
i iuiéno » fuorchè a) Creniurus che fù ritrovato da me nel 
mare atlantico. 


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MISCE RAR 


Quadro della Letteratura Siciliana nel 1814. 


Siamo giunti all’ epoca attuale della letteratura. si 
‘ciliana: avendo gli autori di progetti provato nell’ anno 
scorso sommi disgusti s una trascuranza generale, ed es- 
sendo stanchi di” fatigare invano, hanno” cessato per la 
più di tediare la legislatura colle loro idee. Si sono pub= 
blicate in vece alcune opere più solide e veramente dot- 
te, giacchè vi sono sempre degli uomini per cui lo scri« 
vere è una passione insuperabile; questa nobile passione 
supera ogni ostacolo, calpesta i’ignoranza, e sorge glo= 
riosa trà la turbe dei barbari e dei zoili, ad illuminare 
ed illastrare ie mazioni ed i popoli» 

1. Precipuarum stellarum inerrantium positiones me- 
die ineunte seculo xrx, ex ‘observationibus habitis in 
specula panormitana, ab anno 1792 ad annum 1815. 
Auctore P. Joseph Piazzi. P. P. Astr. Palermo 1 tomo 
fol. — Questa luminosa opera non si può abastanza lo- 
dare , il lavoro sorprendente che. racchiude sopra il mote 


u 2 


356 
e la posizione delle stelle, prova che il Sole-bà ur mo- 
to progressivo come forse tutte le stelle : era questo uno: 
dei problemi più difficili dell’ Astronomia, ed il nostra 
eminente Professore lo hà in qualche modo sciolto o al- 
inmeno ne hà fissato. le basi, coll’istabilive la posizione 
media di più di 7509 Stelle; egli crede che il moto del 
Sole sia diretto dal petto della Lepre verso. il capo d? 
Ophiuchi.{Croirait-on qu? en Sicile un tel savant demeure }k. 

2. Memorie di Socrate, tradotte dal greco di Seno= 
fonte , da Agostino de Cosmis. Palermo. 1 tomo. 

5. Traduzione degli oftic] di Cicerone , del. Marchesa 
Gargallo di Gastelentini. Palerazo 1 tomo. 

4. Poesie Siciliane di Domenico Tempio., con anno= 
tazioni di D. Franc. Strano. Catania 1 tomo... 

5. Poesie inedite di Giovanni del Giudice. Messina 
3. tomo. 
6. Due lettere filarmoniche del P. Giuseppe Terzo 3. 
Palerino 2 tometti., la prima lettera nel: 1813. la secon- 
da nel 1814. — Nella prima di queste lettere 1’ autore: 
bà classificato tutte le consonanze della musica, e nella; 
seconda. hà ridotto a. ben regolato sistema tutte le dis- 
sonanze che presenta l’ odierna musicale composizione : è 
suddetti opuscoli presentano vedute filosofiche e metodi- 
che colle quali si facilita. molto Y' accompagnamento ab 
clavicembalo ed. il contrapunto.. 

7. Prècis des. découvertes-& travanx somiolosiques de 
Mr. C. S. Rafinesque entre 1800 & 1814, 0u choix rai 
sonné de ses principales découvertes en Zoologie & en Bo- 
tanique. — Palermo opuscolo francese analizzato nel no= 
stro numero & i 

8. Principes fondamentaux de Soimiologie ow les Loîx 
de la nomenclature & de la classification de l’ empire or- 
ganique, ou des animaux & des végétaux , contenant les 
règles essentielles de 1’ art de leur imposer des nomns im- 
muables & de les classer méthodiquement par C. S. Rafie 
nesque — Palermo altro opuscolo: francese dello stesso au= 
tore analizzato nel nostro numero 9. 

9. Poesie Siciliane dell’ Abate Meli, seconda edizio- 
ne Palermo 6 tometti. — La Sicilia più feconda in Poe= 


157 
ti che in Dotti, ammira nel Meli il sto moderno. Teo- 
crito, noi l’ apprezziamo parimente; ma come poeta sol= 
tanto; questa nuova edizione delle sue opere viene ac- 
cresciuta di molte nuove poesie. 

10. Saggio politico ed architettonico sopra la costru- 
zione delle strade di Sicilia, del Sign. Cap. Marcantonio 
Costa del R. corpo del genio. Palermo 1 tomo. — Vie- 
ne diviso in: 5 parti, la delineazione , la eostruzione e 
la spesa, un secondo tomo che non fù stampato doveva 
racchiudere 2 altre parti, il mantenimento ed il perfe- 
zionamento delle strade. 

11. Progetto di abolizione e modificazione dei fide= 
commessi, del Cavaliere Leon Federigo Borgia. Palermo 
opuscolo. 

12. La Caccia deve essere protetta, del Sign. Seba= 
stiano Padronaggio. Palermo opuscolo. 

15. Lettera di un Giudeo ad un Neofito cristiano e 
Lettera di un Neofito ad un Giudeo. Fal. opuscolo ano- 
nimo . 

14. Seconda lettera di un Siciliano ad un sue ami= 
co in Tnnisi, in versi sciolti siciliani, Pal. opusc. ano= 
nimo . 

15. Riflessioni sopra l’ annona e l’agricoltura di Si- 
cilia. Palermo opuscolo anonimo. 

16. Compendio generale di considerazioni metodiche 
attenenti alle belle-leitere , di Ignazio Platani. Palermo... 

19. Il piacevole Istruttore del Sign. Mazzinghi. Pa- 
lermo 1 tomo. 

18. Memoria sopra la successione del Regno delle Spa= 
gne e delle Indie, del Sign. Martorana. Palermo la tomo è 

19. Tragedie d° Alfieri, edizione Siciliana . Palermo . .» 

20.11 Cattolico o confutazione della Memoria ano- 
nima sopra la vendita dei beni chiesiastici. Palermo opu- 
scolo anonimo, 

21. Memoria intorno ai corpi ecclesiastici e doro be= 
ni, diretta al parlamento , dell’ Avvocato Francesco Ven 
tura, Barone di Raulica. Palermo opuscolo. 

22. Elementi d’ architettura ciyile di A. Em. Mar- 
vuglia. Palermo , è è 


158 
23. Saggio filosofico ed analittico sui muovo alsez 
ritmo del Calcolo differenziale del Sign. Cav. D. Agaiino 
Sanmartino . Catania opuscolo, analizzato nel nosiro de- 
cìimo nuUMErTO + chi 
24. Traduzione delle Eroidi di Ovidio del Sign. D. 

Db, Gioach. Fernandez. Catania 4 tomi. ‘8 
25.tliementi di calcolo trascendente e di meccanica 

de’ Signori Gaspare Gambino ed Îgnazio Napoli. Catania. +e 

26. Catechismo morale e politico della Costituzione di 
Sicilia dell’ Avvoc. Giov. Batt. Nicolosi Palermo 1 tometto. 

27. Lettera sull uso interno del Carbone di Legno 
melle tebbri intermittenti , del Dott. Francesco Calcagni, 
Palermo opuscolo . 

28. Considerazioni filosofiche e politiche sullo stato 
civile cavate principalmente dall’ Istoria dell’ antica e 
muova Imera con. un prospetto ‘di alcune constituzioni 
dell'Europa moderna ed una analisi di quella di Sicilia, 
del Sign. Cav. D. D. Antonio Inguagiato. Palermo. 1. 
tomo. — Quest’ opera e il precedente opuscolo furono 
analizzati nel nostro quarto numero . 

29. Ricerche sulla peste bubbonica che attacca uo- 
mini e bruti del Dott. Santo Romeo. Messina 1. tomog 
analizzato nel nostro ottavo numero. 

30. Poesie italiane del P. Luigi Pellegrini. Paler- 
mo I. tometto. (la fine nel seguente numero) 


Invenzioni e Scoperte Straniere. 


Chimica 1. Il Sign. de Saluces hà letto all’accade» 
mia delle Scienze .di Torino una memoria sopra la puri» 
ficazione del Nitro, col mezzo della filtrazione per i po- 
ri dei vasi di argila volgare. L’ autore prova, con un 
seguito di fatti ben comprovati, che si può ottenere 
colla filtrazione un Nitro altrettanto adattato alla fab- 
bricazione della polvere, che «quello che non può otte- 
nersi senza una spesa comiderevole di combustibile. 

2. Il Sign. Davy scoprì nel 1810, una sostanza sîn- 
golare, questo era un sublimato giallo di fosforo, si ot- 
tiene col brucciare del fosforo nel. gaso ossimuriatico? 


159 
se poi s’ introdusce nel recipiente del gaso ammoniacale, 
sì produce una sostanza bianca, friabile, insipida, in- 
solubile, e che pare una terra; ma essa bruccia e si de- 
compoue al calore rosso dalla potassa. 

Medicina 1. Il sign. Dott. Bremer di Berlino hà a- 
doperato con sommo vantaggio l’acqua distillata, Vl in- 
fusione e la scorza in polvere del Prunus padus, nelle 
malatie artritiche, queste sostanze sono peraltro dei po- 
tenti veleni, mezza oncia dell’acqua distillata ammaz- 
zò un cane in meno di mezz'ora: il Sign. Bersmann hà 
ritrovato nella scorza una gran quantità di acido prussico. 

2. Il Dott. Van Mons hà ritrovato che l’ estratto 
di Rhus radicans , mischiato col muriate di barita, è 
un rimedio quasi infallibile contro la serpigginè: egli 
compone questo nuovo rimedio di un sesto di muriato , 
e cinque sesti d° estratto, mischiato con una quantità 
indeterminata della polvere della pianta, per farne delle 
pillole. Si prendono due o tre pillole, tre volte il giorno. 

3.]l Sign. Hanin hà provato che frà tutti i caustici 
adoperati per distruggere i porri della pelle, i migliori 
sono gli acidi minerali, e trà questi l’acido nitrico, 
giacchè l’ acido sulfurico ristriuge» l’ epiderme. invece di . 
dissolverla, ed 11 muriato  d’ antimonio liquido, il più 
potente di tutti i caustici, è troppo pericoloso nella 
prattica. Il Sign. Hanin propone di facilitare 1° azione 
dell’ acido nitrico sopra la pelle, con un bagno antece- 
dente in un acqua calda di sapone, e di ricoprire la 
parte intorno al porro colla vernice nera degl’ ineisori. 

Economia domestica 1. Si è adoperato nel continen- 
te molte sostanze per sostituto del caffè, preparandosi. 
come tale sostanza, il Sign. Baretto hà proposto nel 
18153 , il frutto del Bussolo , ed il Sign. Guglielmo Skrim- 
shire nel 1809. in Inghilterra, le semenze dell’ Iris pseu= 
dacorus, in Siciliano Erva ricottara, ambidue frutti 
acquistano l'odore ed il sapore del vero caffè. 

2. Il famoso Conte di Rumford hà proposto un 
nuevo combustibile economico, il quale consiste in palle 
composte di argilla; carbone fossile e carbone di legno 
in polvere, serratura di legno e frammenti di paglia; sì 


160 

mischiano bene tutte queste sostanze dopo averle basna= 
te, se ne fanno delle pallotine della grossezza d’ gn 
uovo e quindi si fanno diseccare : se sì vogliono ren- 
dere infiammabili alla iminima scintilla , basta immerger- 
le in una soluzione di nitro e farle nuovamente disec- 
care . Biblioteca fisico- economica di marzo 1812. 

Arti. 1. Si è scoperto im Inghilterra il modo dî 
fare dei vetri convessi e- massicci per ‘ servire nei basti- 
menti in vece dì boccaporti; l’ inventore nt hà ottena- 
to la patente d’ invenzione : questi vetri sono per lo piùe 
del diametro di mezzo piede, emisferici, e giossìi nel 
centro quasi quanto il diametro; sì situano ennetica= 
mente nel legno sopra il ponte dei bastimenti o al lato 
loro , col lato piano nell’ interno, esteriormente hanno 
un' apparenza fosca opaca; ma interiormente sono luci- 
dì come il cristallo di rocca e danno un lume eccessi- 
vo, dovuto alla toro forma ed alla materia adoperata. 
Sono già in uso nella marina inglese, mercantile e na- 
vale: il loro uso essendo utilissimo, giacehè somini- 
strano il lume a tutte le piccole camere e camerelle 
dei bastimenti, in ogni tempo ed anche nelle tempeste, 
mentre devono chiudersi i buccaporti e rimanere all’ o- 
scuro: hanno eziandio il vantaggio pelle navi da guer- 
ra ehe sono a prova di palle di Mati elehe de palle di 
cannone non fanno che fenderle come il legno ,in vece 
di romperlì in pezzi come il vetro. 

Il Sign. Brun di Parigi hà inventato una nuova 
lega metallica per fare delle medaglie; jetton &c.; que» 
sta lesa è composta d° argento, rame ‘giallo e rosso, e 
stagno fino, aì quali si aggiunge del borace per accelle- 
rare la fusione: in variando la quantità di questi me- 
talli, si ottiene una lega più o meno dolce, ed adat- 
Tata a ricevere varie impronte sotto il bilanciere. 

3. Il Sign. Potter hà applicato, i mezzi adoperati dal 
Sign. Berthollet per l’imbianchimento delle tele , a quel- 
la delle straccie e della pasta per fare la carta ed il car- 
tone; impiegando l’ acido muriatico ossigenato con del- 
le lescivie alternative in un’ acqna alcalina: egli hà ri- 
conosciuto che il miglior tempo per immergerli nell’ aci& 
do e quindi nelle Jescivie aè quando la straccia è ridot= 
ta in pasta. 


: 164 
SPECCHIO DELLE SCIENZE 


(0) 


GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA. 


PRONISTETS 1. DICEMBRE 1814. NUM. XIT. 


=_= r=————@ «rm oo 6 


DS ACGIORTOEINALI: 


SO MIO LOGIA. 


Definiz.oni di 36 nuovi Generi di Animali marini 
della Sicilia 


ui La. Natura inesauribile nelle sue produzioni, si mox 
9, stra oltremodo feconda nei mari di Sicilia, i suoi ric- 
‘n Chi lidi aspettavano soltanto un attento ‘e dotto osser= 
a, vatore, per isvelare le loro innumerevoli e preziose 
sy produzioni animali e vegetabili; dopo la nascita della 
9, Scienza naturale in Europa, nessuno aveva pensato in 
»» Sicilia di volgervi i suoi sguardi: io giunsi, le co- 
3, nobbi., I esservai., le recai alla luce, e qual muovo 
33 Colombo fui scuopritore di un mondo ignoto di Esse= 
E LROVIMETOai 

Ie mi propongo di fissare i caratteri di trenta gene= 
rì affatto nuovi, (tra un numero maggiore rinvenuto ) 
i quali racchiudone più di sessanta ntiove specie di Ani= 
mali anostei o invertebrati, rinvenuti da me nei lidi del 
mare Siciliano. Io sarò per annoverarli in cinque Sezio- 
mi, ognuna delle quali corrisponde forse ad una Classe. 

1, Sezione. I MOLLUSCHI, Avimali con un cios 

bs 


1162 
ne e senza articolazioni nel corpo. e nelle membra. 


I. G. BLEPHALUM. Corpo natante depresso , senza 
ale; capo grande, compresso , con un grosso orlo circo- 
iare ciliato, un secondo orlo interno concentrico , rac- 
chiudendo la bocca mamellosa e contrattibile; dune ordi- 


nì di appendici piani sopra il dorso (branchie? ), i due 


anteriori maggiori. — Racchiude una sola specie, Ble- 
‘phalum. cauditum: st avvicina dei Gasteropodi , ma nata: 
liberamente . 

II. G. OPIPTERA. Corpo natante, depresso , senza 
capo, una grande ala orizontale posteriormente, due lun- 

- ghi i inuguali anteriormente , bocca trà loro. — 
-, approssima dei molluschi pteropodi, ma non hà capo 
distinto nè branchie; bhò nominato 0. bdicolor la sua 
sola specie. 

III. G. DICLADUS. Corpo repente quasi cilindrico 4 
nudo, senza mantello , ne conchiglia interna , due tenta- 
coli clavati e senza occhj sopra il capo è — Prossimo del 
genere Limax ; 3 specie. 

IV. G. OXYN ‘CE. Corpo repente, con una grande 
conthiglia dersate esterna, bulliforme-w spira spie . 
ventre stretto colle branchie intorno e striate , ‘mantello 
allargato in due ale , due tentacoli sporgenti e fissil — 
Differisce dal e. Sigaretus per la sua conchiglia esterna, 
‘tentacoli sporgetiti &c. 1. sp. O. olivacea . 

V. G. TYLODINA. Corpo repente con ‘una. piccola 
conchiglia esterna sopra il dorso, membranosa , senza spi- 
ra, ovale, e colla punta callosa, quattro. tentacoli yi due 

ine allontanati e più grandìi:branchie sotto la ‘con- 


chiglia al suo lato destro, ano al lato destro del. collo, 


— Differisce ’ dal gs. Limax , perchè hà una .conchiglia 
esterna e dal g. Helix perchè non hà spira. 1 sp.7. pun- 
ctuliwtra + 

2. Sezione. ANNELIDI. Corpo articolato, ma sen- 
za membra articolati. 

VI. G. CODOSTOMA . Corpo cilindrico vital in 
una conchiglia tubuiosa, flessnosa , clitsa posteriormen- 
te, liscia interiormente, articolata esteriormente ;. capo 

‘ senza articolazioni , bocca campanolata ; due fasc] di braa- 


| 

| 

, 
” 


ie Map: 


165 
chie lacerate al lato del capo, —' Genere dell'ordine 
«dei Branchiodeli; ma singolare per la sua spoglia calca- 
rea ed articolata al di fuori: la sua bocca l’ avvicina un 
‘poco al.g. Thalassema 5 racchiude :2 specie. 

VII. G. PERIGEPHAS. Corpo cilindrico racchiuso 
in un tubo chiuso posteriormente, capo cireondato di 
branchie embricate ispide, bocca semplice nuda, due 
-tentacoli filiformi opposti al collo. — Ordine Branchio= 
delia , prossimo del g. Terebella: 1 sp. P. AMacronemuse 

VIII. G. DIDYNEMUS. Corpo depresso libero , bratts 
‘chie invisibili. capo piccolo con 4 tentacoli, i due ine 
-feriori più lunghi, ogni articolo del corpo icon un tu- 
bercolo pilifero, 2 Ordine degli Endobranchi », famiglia 
delle Maisidi: più specie. 

IX. G. ARTHRURUS. Corpo cilindrico. nudo senza 
articolazioni nè tentacoli, nè branchie apparenti, nè pe- 
-li laterali: coda fogliari » bocca nuda. — Ordine En- 
dobranchia , genere intermedio trà gli Annelidi ed i Prots 
toli. 1 sp. 4. hyalinus, i 

3. Sezione. PROTTOLI. Animali senza cuore nè ar- 
ticolazionis gina bocca ed un ano... 

X. NOSAMIA. Corpo bislungo ‘e cilindrico, capo 
«proboscidale , bocca circoridata di tentacoli , ano termina- 
le. — Famiglia Sipuncula , prossimo del mio. g.: Syring 
+1 quale hà 1’ ano laterale: 1 sp. N. scabra. 

XI. G. CHONDRONOTUS. Corpo bislungo depresso, 
dorso ,cartilaginoso , bocca circondata di tentacoli. deter- 
«minati te semplici, ano terminale. -— Famiglia Holothu= 
ridia, 1 sp. iC. fuscus- 3 
XII. G. SACHONDRUS. Corpo bislungo y° depresso; 
-cartilaginoso y un testo cartilaginoso sotto tutto il dorso: 
bocca senza tentacoli; ma circondata di un orlo stellatoz 
ano terminale. — Della stessa famtglia del precedente, 
:: sp. S. Variolosus. 

XIII. G. CHAETIANA. Corpo a ovale o. bis- 
lungaio, nudo e molle , bocca tubercolata e. nuda , ano 
‘terminale. — Stessa famiglia, 2 Sp. €. erythrostoma è 
€. fulva . 

XIV. G. RO TIDUS. Corpo cilindrico e grosso 3, nudo 

SONDE 


164 

€ molle, bocca nuda e semplice, ano terminale. n Tr 
termedio trà i generi Chetiana e Gordius, 2. Sp. R. cg- 
tindricus e KR. proteus . 

XV. G. GASTERIPUS. Corpo cilindrico. e artt 
bocea nuda, ano terminale, delle branchie in forma di 
tubercoli striati sotto il veotre . — Stessa famiglia, 1 Spe 
G. vittatus . 

XVI. G. HYPROCTOMUS. Corpo selatinoso depres- 
so-, libero, senza viscere, parte anteriore trigona, colla 
bocca inferiore e nuda, ano inferiore sotto un prolun- 
gamento concavo. — Famiglia Biphoria ; questa famiglia 
non appartiene ai Molluschi e nemineno il genere Asci- 
‘dia y giacchè non hanno euore nè sangue: 1 sp. H. frigonus. 

XVII. G. NOTELIS. Corpo selatinoso , depresso, li- 
‘bero, natante , e senza viscere, due srandi aperture al- 
le due estremità, delle macchie regolari sul dorso. — Dif- 
ferisce dal vero g. Eiphora (diverso dai g. Salpa, Da- 
gysa &c.) perchè non hà viscere o nucleo interno : varie 
specie I. lineata , N. 6-punctata &c. 

XVII. G. DIOPHTHELIS. Corpo gelatinoso , matan- 
te, un Inngo tentacolo clavato anteriore, due occhj su- 
periori in forma di ‘macchie, due bocche ? al disotto , ano 
posteriore. — Genere singolarissimo della stessa famiglia: 
1. sp- D. Gonotus. 

XIX. G. SACHROA. Corpo gelatinoso , natante e de- 
presso , bocca anteriore, un’ ala longitudinale sn dorso: 
stomaco in forma d’ appendice colorito posteriore, poco 
apparente. — Altro genere ambiguo della stessa famiglia 
Biphoria: 1 sp. S. alata. 

XX. G. ANTEDIA. Corps repente molle depresso 
bislungo : due piccoli tentacoli al capo . — Famiglia (Fla- 
monia, vicino del g. Planaria y varie specie , 4. puncta» 
ta, A sinuata &c. 

4. Sezione. POLIPI. Animali senza cuore, e senza 
articolazioni al corpo, una o più bocche apparenti, nes- 
sun altra apertura. 

XXI IG PECTODON. Corpo depresso pentagono , boc- 
ca inferiore con 5 denti pectinati: 5 raggi o uropi arti- 


colati e piliferi, — Famiglia ASTERIDIA, differisce dal 


105 
3. Ophiura per la sua bocca dentata e raggi articolati: 
x sp. P. verticillaris. 

X.XIÎ. G. OLIGANUS. Corpo fissato globoso, bocca 
superiore circondata da un numero determinato di ten- 
tacoli non contratibih. — Famiglia Actinidia , varie 
specie, O. albus, O. irexopus , O. maculatus &c. 

XXIII G. STIMNUS. Corpo conico, piano al disot= 
to, con alcuni pori succhianti, con cui si fissa, bocca 
in cima nuda senza tentacoli. — Stessa famiglia, 1 spo 
"S. conicus. 

XXIV. G. MEGASTOMA. Corpo libero, cilindrico 
cartilaginoso; in forma di sacco, con una bocca ad una 
punta, nuda e senza tentacoli, interno vuoto tubercola- 
to. — Di famighia dubbia; ma piena del genere pre= 
cedente: 1 sp. va. tuberculnta . 

XXV. G. ELAPHROMA. Corpo libero, bislungos 
“molte e colta pelle coriacea, Locca piccola, ad una punta 
e mamellosa. — Prossimo del g. /fegastoma, 2 Sp. E. 
maculata ed E. globosa 

XXVI. G. ENDURUS. Corpo natante gelatinoso, boc= 
ca nuda situata ad una punta angolosa, e "secuita da una 
viscera interna, in forma di coda. — Si avvicina det 
precedenti, e dei più grandi animali microscopici corr 
bocca apparente, 1 sp. E. Irigonus . 

XXVH. G. DISTOMA. Corpo natante gelatinosos. 
globoso , due aperture o bocche nude accanto l’ una dell? 
altra, e situate alla parte superiore. — Altro genere di 
famiglia dubbia , dovrà probabilmente comporne una nuo= 
va: 1 sp: D. truncata. 

XXVIII. G. PSADIROMA. Corpo fissato , piano , ir= 
regolare, quasi nio ; molte bocche al lato superiore ; 
în forma di fossete urceolate , e con 8 tubercoli interni. 
— Terzo genere della mia nuova famiglia Polepistomia 3 
eli altri dua sono i miei generi Chledristoma e Polacio= 
ma già pubblicati: 1 sp. P. bicolor. i 

5. Sezione, POROSTOMI. Animali senza bocca aps 
parente, e nutrendosi con pos superficiali; quasi sem» 
pre gelatinosi e natanti, 


KXIX, G. OPICHROA. Corpo depresso, bislungo y 


166 

nudo ,. intiero.,, uno stomaco, (0 wiscera:} interno. coterito 
ad una estremità, circondato da un orlo cartilaginosi. 

: — 0. obtusa.. 

XXX. G. CYPHOMESUS. Corpo dai intiero,y 
con una protuberanza gibbosa e roionda nel centro della 

h parte” superiore» — C. Vellipticus - 

XXXI. TRIDENTIA. Corpo piano, bislungo sdiviso 
- da mna parte in ire punte uguali. — 2 sp. 7. Fulva sete 
 dinearìs » 

XXXII, G. PTEROPSIS. Corpo piano , intiero, bis. 
inngo., uguale , col margine ottuso e le due punte anche 
ottuse. — ,2 sp. P. obovata, e P. curva. Tutti i generi 
precedenti formano una famiglia , Plagosoma ».. 

XXXIII. G. EPIPORA. Corpo sferico, ricoperto RE 
la parte superiore dì pori visibili. — £. oblonga, pros- 
simo del G. Volvox. 

XXXIV. G. POLYMONUS. Corpo bislungo cilindri- 
co, riunendosi parecch] assieme da una punta, in for- 
ima di croce, triangolo o altra hgura. — P.inequalis &c. 


XXXYV, G. ZOODESMUS . ca composto di parec- 


ch) globetti uniti in forma di Catena. — Varie sp. 4. 


monili forme , Z. triplex &c. Questo genere ed il prece- 
dente formano una nuova famiglia Sympliosoma è 
XXXVI. G. POLASMUS. Corpo depresso ,; coperto 


al disotto di molte lamine transversali. — P. oblongus: 


Descrizione di due ambigue Produzioni marine 
della Sicilia + 


Osservai nel mare di Sicilia due produzioni di un 
carattere assai dubbioso: esse hanno l’ apparenza e la con- 
sistenza animale ; ma sono immobili e senza bocche , e 
| differiscono dagli Animali porostomi per la loro struttura 
più complicata e più solida; non «mi sembrano Piante 
| perchè sono mucilaginose o gelatinose internamente, e 
hanno un colore jalino. Io Lindico dunque che sono for- 
se uova. di due specie di gran Molluschi; ma mì è per- 


16 
fettamente ignoto di quali: la loro descrizione porra 4 
naturalisti sulla traccia di rinvenirli 0 indovinaili. 

1. La prima si mostra in forma di un fascicolo di 
cilindri clavati e lunghi circa 4 pollici, al numero , di 
12'sino ‘a -16, ‘attaccati assieme ad una base superiore 
matante irregolare depressa; il colore. seuerale è Jjalino4 
la sostanza è gelatinosa-coriacea ; ogwi cilindro è perpen- 
dicolare ; colla punta piît grossa della base ed ottusa, il 
loro interno racchiude due ordini longitudiriali de celle 
epposte , sferiche, di un colore più chiaro, le quali so-. 
no piene di un liquore mucilaginosc. Se questa sostanza 
è un animale porostomo Appartiene alla mia famiglia Sym. 
phosoma ; € dovrebbe componere un N. G. che chiame- 
rei Endotamia fasciculata . 

. 2. La seconda fù ritrovata atfaccata ad una Pianta 
marina gigantea , il mio Myriosidrum dilatatum N. G. e 
Sp. Sic. pag. 99. sp. 260. consisteva in parecchj corpic- 
ciuoli disposti in una linea dritta, avvicinati, ma stac—- 
cati; ognnuo aveva la forma di un piccolo cilindro cor- 
to e troncato sopra e sotto, la parte inferiore era attac- 

cata alla pianta, la superiore era un poco concava; due 
‘ale bislunshe verticali e paralelle, sporsgevano dai lati, 
voltate ‘di un solo lato, quello dove prosegue la linea di 
questi cerpi; la sostanza era coriacea, il colore jalino, 
îa 2randezza di ogni corpo non superava una linea; nell 
interno vi è una cella rotonda gialla e gelatinosa. Se 
‘questo fosse un altro' genere di animali porestomi ,s1 po- 
trébbe chiamare Taxisus dipterus. 


Definizioni di tre N. G. di Piante marine della Sicilia. 


I. G. ANEVRITON. Mebrana effusa piana, sotti- 
le, licheniforme, attaccata-alle pietre dalla parte irfe- 
riore : parte superiore ricoperta di vene, rughe e nervi 
irrezolàri anastomosati ed'in rilievo, — Quest genere 
della Ciasse delle Alghe come i due seguenti, si avvicina 


=l mio genere Chledripole N. G. e Sp. Sic. pag.95. gen. 


195 

65. il quale ne differisce dalla sua Vea sclatinoa e 
sue rughe incavate : racchiude probabilmente più specie; 
ma quella che serve di tipo al genere è la seguente. 

1. dA. marginatum . Irregolarimente lobato, sinuatog 
ed ondolato, nero col margine resso, superficie un poco 
granolosa.. 

li. G. FICHITON. Corpo licheniforme  crostaceo- 
pietroso , piano, irregolare, attaccato alle pietre dalla 
paste inferiore , la superiore sparsa di iubercoli sporgena 
ti, vuoti, caduci. — Prossimo del mio genere Plytelis, > 
N. G. e Sp. Sic. pag. 93. gen. 62. del quale non differi- 
sce quasi che per i iubercolì vuoti; raechiude almeno 
3 specie. 

1. L. mamillaris. Epilito, color di rosa, ‘margine 
bianchiccio ed ondolato, tubercoli inuguali conici, ma- 
mellosi, punta cadguca , lasciando un poro nel tubercolo 

2. L. tuberculatum. Epilito, margine lobato conco= 
Jore, tubercoli bianchi convessi, inuguali, avvicinati, 
lasciando una fosseta nella ‘caduta. 

3. L. phyteloides. Parasitico, margine piano conco- 
lore, tnbercoli convessìi, uguali, (ESS 3 lasciando un 
orlo nella caduta, sostanza friabile. Phytelis tuberculata . 
Raf. N. G. e Sp. Sic. pag: 94. sp. 257. 

III. G. PHYCERUS. Corpo fissato, parasitico , soli« 
do, difforme, carnoso internamente, fibroso e tomento= 
so esteriormente; fruttificazione? in forma di escrescenze 
cornute., solide alla base, membranose e divise alla pun- 
ta. — Genere prossimo della famiglia Spongidia; ma sin- 
golare pelle sue corna: è una vera pianta giacchè non 
bà moto alcuno; ne conosco una sola specie. 

1. Ph. bifidus. Foschiccia, corna bislunghi inugua» 
li, coll’ apice foliaceo, bianco e bifido. 


Enumerazione di alcune Spugne della Sicilia + 


Tl genere Spongia fù. da Linneo e quasi tutti i na 
turalisti annoverato trà gli Animali; ma essi hanno al- 


169 
imeno confessato che forma uno dei numerosi legami trà 
questi Esseri ed i Vegetabili; in fatto le Spugne sono 
corpi fissati e senza moto proprio, cosicchè possiedono le 
due principali attribuzioni vegetabili: e non hanno di 
comune cogli Animali, che una porzione di gelatina e 
quasi sempre delle celle o pori, che da taluni si credo- 
no bocche. Io irtclino a crederle Piante, avendone rin- 
vennte alcune con delle semenze o totalmente fibrose, 
come le conferve anastomosate, e le quali devono forma- 
te due nuovi generi. 

Hò rinvenuto nonostante quasi 50 specie -di vere Spu- 
gne in Sicilia, trà le quali mi propongo di annoverarue 
quattordici, delle più rimarchevoli: io darò ad ogauna 
un nome, quantunque mon sia certo se sono tutte muo- 
ve. benchè la maggior parte lo siano, e dle divide am 
due sezioni. 1 Semplici. 1. Ramose. 

I. Sezione. Spugne semplici. 

1. Spongia rubra. Semplice, rossa, quasi solida 5 cel- 
le irregolari, col margine irregolarmente lacero. — Na- 
sce sopra le Pietre &e. forma per lo più ovale o globosa 
o un poco irregolare, grandezza uno o due pollici. 

2. Spongia leviuscula. Semplice, amorfa., depressa, 
bigia, superficie liscia, con pori inuguali. — Parasita 
dei Fuci, s’ allunga sino a tre pollici. 

5. Spongia umbilicata . Semplice , rotonda, depressa, 
bigia, umbilicata nel centro, un poco tubercolata, pori 
minuti. — Parimente parasita, ma della grandezza di 
poche linee. 

4. Spongia albescens. Semplice, bianca, cavernosa, 
amorfa; celle col margine lacero. — Pavasita dei Fucì. 

5. Spongia megorima. Semplice, fulva, cavernosa, 
amorfa, superficie gelatinosa, celle grandi irregolari coi 
margine intiero e ricoperte di una membrana gelatinosa» 
— Giunge sino ad un piede di diametro, hà un odore 
fetido. 

6; Spongia pilosa. Semplice, quasi-rotonda, fulva- 
fosca , interno stuposo e poroso; celle quasi uguali, ro- 
tonde, il loro margine piloso. -—— Circa un pollice di 
diametro , attaccata ai sassi da uma piccola parte , super= 
ficie tutta pelosa » y 


170 i i 

d 7. Spongia luiteola. Semplice, quasi rotonda , gialla, 
cavernosa; ceile irregolari col margine un poco lacero. 
— Diametro mezzo pollice al più , nasce sopra fuci e sassi. 

8. Spongia amplectens. Semplice, amorfa, amplessi- 
caule, rossiccia, celle irregolari col margine dentato. — 
Parasita dei fuci &c. 

o. Spongia epiloba. Semplice ; compressa , bigia, lo- 
bata alla parte superiore, lobi inuguali, sinuati: pori 
piccoli, quasi uguali, col margine liscio. 

ro. Spongia heteroloba. Semplice, compressa, rossa. 
lobata intorno, lobi irregolari, inuguali e divisi; por 
inuguali, col margine lacero. 

If. Sezione. Spugne ramose 

11. Spongia nigrescens + Rimes s amorfa, glomerata, 
laciniata, merastra 5 celle irregolarissime lacerate ,. cilìa- 
te. — Trovata scpra i Granehi; diametro un pollice. 


12. Spongia crocea . Ramosa , amorfa , laciniata, ero-. 


cea; rami compressi lobati; celle bislunghe inuguali ,ri- 
coperte da nina membraua gelatinosa. — Prossima delia 
specie 5 per questo ultimo carattere, diametro due pol- 
licì circa. 

15. Spongia obovalis. Ramosa, fosca; rami obovati 
solidi: pori minuti, uguali, col margine lacerato-dentato. 

14. Sporgia tubercolata. Ramosa, nerastra; rami ci- 
lindrici e bislunghi, ottusì, tubercolati: pori minutissi- 
mi. — Nasce sopra i sassi, s' innalza sino a mezzo pie— 
de: specie singolare per i tubercoli bislunghi che la ri- 
cuoprono ! 


Notizia di 6 nuove Specie di Piante Siciliane . 


1. Gnaphalium heteranthum. Villosam, herbacenm; 
foliis lineari-oblongis acutis:floribus axillaris solitaris ge- 
minatisque, sessilis “pedunculatisque ; anthodiis ovatis acu- 
tis oligophyilis, cinereo-villosis. 

Traduz. Villoso . erbaceo; foglie lineari-bislunghe, 

cuti: fiori assilari solitari o geminati, sessili o pedun= 
cat, antodio orato acute, oligofilo , cinereo-villoso « 


° 


1714 

Smonimia. An Gnaphalium per caulium longitudine 
stellaiuvm. Cupani Panph. Sic. L t. 12? An Filago minor 
ecundum caulem capitulis trigonis in stellam dehbiscen- 
tibus. Bonnani tab. 125? 

Ossero. Rinvenni questa pianta nei campi vicino La- 
lia , Traina, Bronte &c. è annuale, piccola, alta pochi 
pollici, con un fusto dritto e villoso, alcuni corti rami. 
drizzati, le foglie piccole sparse e sessili; la sua inflore- 
scenza è singolare, giacchè i fiori sono per lo più gemi- 
nati, uno sessile e li alimo sopra un peduncolo della lun- 
ghezza del fiore. Questa specie è prossima dei G. cauli- 
florum e G. leyseroides di Desfontaines; ma diversa di 
entrambi. 

2. Scorodonia Sicula . Villosa herbacea, foliis eordato- 
evatis, obtusis, crenatis, petiolatis; racemis. terminalib. 
iloribus decussaiis solitaris $ bracteis petiolatis cordatis 
1nfegris. 

Traduz. Erbacea , villosa, foglie cordate-ovate, ot- 
tuse, crenate, picciuolate; racemi terminali, fiori de- 
cussati solitarj; brattee picciuolate cordate ‘intiere, 

Sinonimia . An Horminum teucri folio hirsutam albo 
spicato flore. Cupani, Panph. Sic. II. t. 252. Raf. ediz. 
t. 70. fig. 1. 

- Osserv. Ritrovata vicino Mezzojuso ye dal Sig. Swain- 
son vicino Messina. Questa pianta è perenne ed hà i fio= 
ri bianchi; il suo calice è bilabiato, col labbro superio- 
re intiero acuto, e l’inferiore quadrifido, cosicchè ap- 
partiene al genere Scorodonia di Adanson e Moench, ben 
diverso del Zeucrium L. pel suo calice bilabiato &c. Le 
specie con cui hà maggior relazione sono 1. S. vulgaris 
( Teucrium scorodonia L.); 2 S. hRircanica, (T. hircani- 
cum L.), 5 $S. algeriensis (T. pseudo-scorodonia Desf. )5 
ina la prima se ne distingue dalle sue foslie cordate , 
acute_ed inuzualmente seghetate, la seconda dai suoi ra- 
cemi spirali, brattee lineari e corolle porporine , e la ter- 
za dal sno fusto frutescente, racemi secundi , foglie te- 
mentose al disotto &rc. 

3. Atriplex monoica. Herbacea, foliis ia pe- 
tiolatis hastato-lanceolatis acutis subdeutatis, subius ar=' 


"UV 2 


172 
genteo-squamosis : florib. monoicis paniculato-spicatîs glo 
meratis; calycib. femineis ovatis integris tuberculatis. 

Traduz. Erbacea, foglie opposte picciuolate , asiate= 
lanceolate acute quasi dentate, argenteo-squamose al di 
sotto: fiori monoici panicolati-spicati glomeratis calicî 
feminei ovati intieri tubercolati. i 

Osservaz. Questa pianta è annuale, e masce vicino 
Palermo al Parco, Misilmeri &e.il suo fusto dritto e ra- 
moso s’ innalza sino a tre piedi d’altezza. È alquanto sì- 
mile all’ A. patula L. e 1° A. veneta Wild; ma oltre va= 
rie differenze non hà nè il calice femineo dentato della 
prima, nè quello multinervoso della seconda: possiede 
inoltre un carattere esclusivo nella sua inflorescenza, 
mentre ogii glomerulo di fiori sessili, racchiude da 3. sino. 
a 6 fiori feminei ed un fiore maschile, in vece di un 
fiore ermafrodito : questo fiore maschile hà il calice Spar 
tito e 5 stami, mentre i fiori feminei hanno il calice 
bifido. Di; 

4. Dalva cupaniana. Hirsutai, foliis petiolatis ovate 
oblongis acutis suberenatis ; fioralis sessilib. stipulis ovato- 
lanceolatis; florib. axillarib. sotitar. pedunculatis , foliolis 
cal. ext. subcordatis acutis. 

Traduz. Irsuta, foglie picciuolate ovate-bislunghe 4 
acute, quasi crenate, le florali sessili , stipule ovato-lan- 
ceolate: fiori assillari , solitar), pedunculati, foliole del 
calice esterno quasi cordate acute. 

Sinonimia. Malva &e. Cup. panph. Sic. copia ckia- 
relliana , e Raf. ediz. tab. 55. fig. 1. 

Osservaz. Stabilisco questa nuova specie di Malva, 
sopra una figufa ‘di Cupani che manca nella copia de’ P. 
Gesuiti e non l’hò veduta viva. lì suo fusto è debole 
fiessuoso semplice, le foglie radicali sono più strette ed 
banno lunghi picciuoli, esse sono molto irsute e anno 
alle volte un seno irregolare da un lato:i peduncoli dei 
fiori sono più lunghi delle foglie; le divisioni del calice 
interno sono lanceolate , ed i petali obovati-cuneiformi 
ed intieri. 

5. Odontocarpa scabiosea . Glabra, caule dichotomo, 
foliis inferiorib. obovatis subintegris, mediis lanceolatis 


1753 
lacihiato-pinmatifidis obtusis ; capitulis involucratis, bra- 
cteis involucrisque oblongis integris, fructibus sub-6den- 
tatus. 

Traduz. Glabra, fusto dichotomo , foglie inferiori 
obovate quasi intiere, medie lanceolate laciniate-pinnati- 
fide ottuse; capitelli involucrati, brattee ed involucri 
bislunghi iatieri, frutti quasi Gdentati. 

Sinonimia . Valerianella lignosa scabiose semine stel- 
lato pycnosphero cephalos cum flore. Cup. panph. Sic. I. 
inse: Ruf-ediz:.t: 109. he. 2. i 

Osservaz. lo annovero tutte le specie del e. Valeria= 
na, che hanno 3 stami, con il calice ed il frutto den- 
tato,nel genere Odontocerpa di Necker, il quale fù chia- 
mato Valerianella da Tournefort, Vaillant, Moench, De- 
candolle &c. ma questo ultimo nome essendo un dimi- 
nutlvo di Faleriana, non può essere conservato . Questa 
specie nasce sopra i Monti di Madonie o Nebrodi ;il suo 
mome specifico deriva dalla sua somiglianza con alcune 
specie del g. Scabiosa e particolarmente colla Sc. dicho= 
toma di Bernardino d’ Ucria o Sc. parviflora di Desfon= 
talpes . 

6. Pyrus pirainus. Ramis spinescentibus, foliis lan- 
ceolatis, utrinque acutis, integris , glabris ; fructibus 60= 
litaris, subrotundis, punctatis. 

Traduz. Rami spinescenti, foglie lanceolate, acute 
alle due punte , intiere , glabre ; frutti solitari, globosi 4 
punteggiati. È AR 

Osservo. Questo Pero salvatico è comune in Sicilia 9 
nelle Scive ed i luoghi aprici, forma un fratice o albe- 
retto difforme ed irregolare, coila scorza rozza , il legno 
duro ed i rami spinosi alla punta: le foglie sono piccole 
coriace e lucide, i fiori bianchi numerosi nascono. nella 
primavera geminati o in corimbi pauciflori; i frutti so- 
no però quasi sempre solitari, della grossezza, colore y 
forma e sapere delle Sorbe, portati sopra un peduncolo 
grosso, e per lo più lungo quanto essi, la pelle è dura, 
punteggiata e fosca, l'interno è pieno di pietruccie e 
molti semi abortiscorio, sì maturano neli’ autunno e so= 
no allora eduli. Differisce questa specie dal Pero salva» 


} 
Lo 

tico d° Europa { Pyrus communis-pyraster ) che hà le. fos 
glie seghetate ovate o rotonde, ì frutti ingrati Lia Por- 
ta in Siciliano il nome di Pirdinu. 


Idea del Panphyton Siculum di Cupani. 


Il Panphyton Siculum del Pad. Cupani, è un opera 
pregievolissima e rarissima sla quale sì credeva totalmen- 
îe perduta, giacchè ne furono stampate pochissime copie 
delle scle tavole dopo la morte dell’ Autore, ed il ma- 
nescritto con i rami si sono quindi dispersi. Quest? ope- 
ra non consiste dunque che in un numere di quasi 700 
tavole stampate in Palermo nel 1715, racchiudendo le 
figure di circa 1400 Piante (quasi 1100 di queste) Ani- 
mali, Minerali, e Fossili di Sicilia, distinti con delle 
frasì nominative. N° esistono solamente 6 copie, a mia 
cognizione, in tutta lì’ Europa, cioè 

1. Nella Biblioteca dei P. Gesuiti di Palermo, con 
circa 670 tavole , divisi in tre tomi. 

2. Nella Biblioteca del Sign. C. S. Rafinesque in Pa- 
lermo , copia della precedente. 

3. Nella Biblioteca dell’ Università di Catania con 
Cura: 660 tavole, divise in due tomi. 

j. Nella Biblioteca del Sig. Chiarelli in Palermo, 
con n 680 tavole, divise in quattro tom;. 

5. Nella Biblioteca del Sign. Dott. D'Angelo in Trai- 
na, con cirea 450 tavole, divise in due tomi. 

Un? altra copia divisa in quattro tomi, ch’ era 20 
anni fà nella possessione del Sign. Nicola Pacifico in 
Napoli. 

La rarità di quest’ epera hà fatto sì, che nessun Bo- 
tanico l’ abbia citata, all’ eccezione del Pad. Bernardino 
d° Ucria, il Sign. Bivona, ed il Sign. Rafinesque , ben- 
chè meriti di divenire classica come quelle di Boccone , 
Barrelier, Colurina &c. racchiudendo moltissime Piante 
rare o nuove, trà le quali molte da Desfontaives, Wil 

enow , Cyrillo &c. descritte , senza citarla . Basti enume- 


175 
rare le seguenti per darne un esempio: vi sono figurate fe 


Ononis rainosissima Desf. Lycium lanceolatum. Pers, 
Salsola mollis. Wes}. Arnica cordata: ZersS: 
Reaumuria vermiculata Z. Thymus multiflorum. Pers. 
Daphne collina. Smith. Scabiosa parviflora. Desf. 
Urtica membranacea Desf.. Echium micrantbumSchouse 
Lotus biflorus. Desf. Silene hirsuta . Desf. 
Campanula fragilis. Cyr. Celtis tourneforti. L. 
Cucurbita idolatrica. Wild. Salvia argentea. ZL. 

Silene sedoides. Wild. Cistus glaucus +. Cavan . 
Tussilago fragans. Villars. Satyritun maculatum Desf. 
Sinapis fruticulosa. Cyr. Ononis alopecuroides. £. 


Oltre molte N. Sp. dei Sig. Rafinesque, Bivona , Bernar= 
dino &c. 

Il Sig. Rafinesque, aveva concepito da più anni il 
persiere di restituire sì degna opera alla luce; egli con 
somma spesa si è procurato una copia a ricaleo di quella 
dei P. Gesniti, ne hà fatto incidere 120 scelte tavole, 
le quali sono già stampate, e nell’anno venturo ne pub= 
blichera il testo unito alle dette tavole, cioè tutti i no- 
mi di Cupani, colla loro moderna sinonimia e varie ose 
servazioni; ciocchè componerà un tomo in folio piccolo: 
“ne saranno stampate soltanto cento copie, ed ognuna st 
venderà onze tre; mentre ogni copia compita dell’origia 
nale Panphyton ne vale più di cento. 


MEDICINA. 


Brevi risposte ad alcuni Quesiti medici attenenti 
alla Sicilia . 


Nell’ anno 1807, il Dott. Luigi Valentin di Marsi- 
glia, chiese alcune domande mediche sopra la Sicilia, ad 
un suo amico in Palermo, il quale gli rispose come segue; 

1. Quesito. Si conosce la vacciuazione in Sicilia, e 
wi è comunemente praîticata? 

Risposta. La Vaccinazione fù introdotta in Sicilia 


176 

alcuni annì fa, e principia ad esservi pratticata. nelle 
città; ma non è ancora comune quanto metdjtasi: fù rac- 
eomandata dal Governe; ma nonostante appena si cono- 
sce nelle campagne, e uelle città si confina per lo più 
nelle classi illuminate. IH Vajuolo sempre occorre e spes= 
so fà strage trà 1 fanciulli. 

2. Quesito. Prevale forse in Sicilia il Gozzo (Goître ) 
e .l’ Angina saffocativa (Croup), e come vi si curano? 

Risposta. Queste malattie non vi sono comuni; ma 
otcorrono alle volte, ed assaliscono per lo più gli abi- 
tanti delle valli e pianure: la prima è innocente ma qua- 
si incurabile , la seconda è violente, assalisce anche gli 
adulti; si cura spesso col cavar sangue o coll’ operazione 
esterna . 

3. Quesito. Occorrono forse in Sicilia delle malattie 
epidemiche ? vi è mai comparsa la febbre gialla? e qua- 
li febbri vi prevalgono? K 

Risposta. La Sicilia è molto salubre, non vi regna= 
no mai periodicamente delle malattie contagiose ed epi- 
demieche : vi occorre però alle volte nna sorte di febbre 
nervosa che inclina al putrido, e tale malattia fù epi- 
demica in Palermo nell’ està dell'anno 1804: quasi goa 
persone ne furono assaliti,, ma pochissimi ne furono la 
vittima; fù guarita coll’ uso dell’opio, degli anedini e 
degli emetici. Il Vajuolo ed altri malattie eruttive, vi 
sono anche alle volte epidemiche. La febbre gialla non 
fù mai conosciuta in Sicilia, benchè il suo elima sia 
caldissimo + Le febbri biliose maligne sono rare; ma oc- 
corrono però nel calore dell’ està. Le febbri intermitten- 
ti sono comunissime alla fine dell’ està, e nel principio 
dell’ autunno , particolarmente vicino i fiumi, nelle val- 
lì ed in bassa situazione. 

4. Quesito. Qual effetto produce 1° Etna sopra la sa- 
lubrità dell’ aria?. 

2isposta . L° Eruzioni dei volcani, e quelli dell’ Etna 
in particolare, non producono nessun cattivo effotto nell’ 
aria vicina y anzi la purificano , ed in fatti il paese intor= 
no del Monte Etna è il più salubre della Sicilia . 

5. Quesito. Sono forse comuni in Sicilia, la Ftisia 


177 
polmonare , da Scrofula e 1 Fineralopia? 

Risposta. La Îtisia pulmonare è più commune in Si- 
ciiia che Ron si supponerebbe per un paese così caldoz 
ma è quasi sempre prodotta nell'ultimo grado dalla. rot- 
tura di an piccolo vase sanguizno nel on . La Scro- 
fula e Vl Emeralopia sono malatie rare, la prima è spes> 
so ereditaria, anche la Ftisi pare esseria in certe fami- 
glie. Si teme nrolto la. Ftisi in Sicilia, vi si crede con- 
tagiosa e si suppone anche che i suoi miasmi si attac- 
cassero alle mura «@ mobili, e ‘potessero produrla nelle 
persone sane che dormono vicino tali muri e mobili. sine 
anche la legge hà consagrato questa idea! 


C———_—_1_P______——>é 


‘Osservazioni sopra lu Vaccinazione ed il Vajuole 
«in Palermo . 


Da alcune liste autentiche formate e comunicatemi 
«dal Sig. Bott. Galcagno , hò rilevato, che dal 1. di Mage 
gio 1811 sino all'ultimo di Agosto oi sono stati vac= 
cinati nel pubblico luogo di Viiicmgioe) all’ Ospedale 
grande di Palermo 2306 fanciulli: oltre un numero con= 
siderevole per private v vaccinazioni. 

Nello stesso spazio di tempo, che racchiude 28 me- 
sì, secondo-le Sci dei Parrochi, sono inorti nel recinto 
della città di Palermo, 15353 persone (per lo più ragaz- 
zi), del vajuolo natnrale senza essere vaccinati , cioè 665 
maschj., e 670 femine: inentre nen è morto neppure un 
sudividuo del vajuolo , trà colora vaccinati! La maggior 
mortalità cagionata dal vajuolo fà mei mesi di Maggio, 
Giugno, Luglio, ed Agosto, nel 181r e nel 1813, e 
nel solo mese di Luglio. 1811, morirono di vajuolo 196 
‘maschj e 170 femine ; i mesi rei quali non morì nessun 
del vajuolo , furono i mesi di Gennaro, Marzo, Aprile, 
Luglio, Agosto, Settembre, e Dicembre 1812. 

Da questi fatti si rileva che il vajuolo naturale fà 
ancora grande strage in Palermo, perchè non si obbli- 
ga, nè si persuade, ogunno di fare vaccinare 1 figli, 

A 


178 

non essendo ancora noto a tutti, quanto sia utile ed in- 
nocente la vaccinazione ,e benchè non vi sia esempio in 
Palermo, che un vaccinato sia morto del vajuolo natu- 
rale. Si rileva inoltre che quasi ogni anno sparo vi è 
un epidemia vajolica nell’ està, della quale il solo spe- 
cifico preservativo è la Vaccinazione ! 


SAPERE SESTA 
Osservazioni. Statistiche sopra la Città di Palermo 


Da alcune liste Bio-necrologiche esibitoci dal Dott. 
Calcagno, abbiamn rilevato che dal 1. Maggio 1811 si- 
no all’ ultimo Agosto 1813, vi furono nella città di Pa- 
‘ lermo 15183. nascite, cioè 7712 maschj e 7471 femine, 
mentre nello stesso spazio di tempì le morti sono state 
soltanto al numero di 8574, cioè 4275 maschj e 4099 
femine, cosicchè le nascite superano le morti di 6809. 

Per valutare compitamente una tale differenza con- 
viene osservare r. Che trà i nati ed i mortì , sono soltan- 
to compresi, quei della sola capitale e mon della sua 
campagna e territorio. 

2. Che trà i nati sono compresi tutti i projetti 5 eiun- 
ti alla pubblica ruota dello Spedale grande, i n fu- 
rono al numero di 1474, cioè 686 maschi e 788 femine, 
trà quali vi sono al certo molti nati fuori della citta. 

5. Che trà i morti non vengono inclusi i monaci e 
le monache cha muojono nei Conventi e nei Monaster] ’ 
i quali ascendono forse al numero di 200 ogni anno. 

4. Ma che trà i detti morti sono inclusi tutti i pro- 
jetti che muojono nell’ospedale, i quali si possono con= 
siderare come uguali ai dwe terzi dei nati o ricevuti! per 
esempio in tutto l’anno 1813, secondo un? altra lista 
del Dott. Calcagno, ne furono ricevuti 603 cioè 286 mas- 
chj e 517 femine, e nè morirono 429, cioè 205 mas schj 
e 226 femine! orribile prova di criminale trascuranza 
verso quegli infelici! 


RONOMIA. 
Idee sopra giù Astri e Meteore fortuiti . 


1. Alcuni Astroromi come Lalande. Piazzi &c. han- 
mo pensato che le Comete sono degli Astriefimeri, iqua- 
lì sì formano meli’ atmosfera valor pella radunanza di 
‘ammassi considerevoli di gasi e fluidi eterei e luminosi , 
che quindi sì sciogliono dopo breve durata: questa ieoria 
è stata negata da altri Astronomi; io credo che possansi 
combinare le loro ‘opinioni, ammettendo che vi siano 
delle vere Comete o Pianete eccentriche con un nucleo 
solido, le quali circolano regolarmente intorno del Sole 
e si mostrano periodicamente ai mostri sguardi, mentre 
vi sono ‘ancora delle false Comete efimere senza solido 
nucleo , ed alle quali io propongo «li dare il nome di 
Tichastri che significa Astri fortuiti. È 

2. L’Atmosfeoa terrestre presenta ai nostri sguardi 
«delle Meteore lucide ‘che hanno inolto somiglianza cogli 
Tichastri, questi sono i Globì di fuoco, che si formano 
similmente nella nostra ‘atmosfera, vi percorrono uno spa- 
zio considerevole, e quindi spariscono : io propongo di 
nominarli Zichosferi, (cioè sfere fortuite ) e di annove- 
xarli insieme cogli Zichastri, in una medesima categoria 
sotto il nome di Zichomi, Corpi foriuiti. 

3. Si devono distinguere dai Zichosferi, le meteore 
infuocate o litopire., che ne hanno spesso 1’ apparenza, 
ma racchiudono un nucleo di materia solida o pietrosa , 
che spesso si precipita sopra la terra; questo fenomeuo si 
potrà chiamare firolito; menire sì dovrà nominare Zeto- 
Jito il fenomeno della pioggia pietrosa, annoverando am- 
ambidue fenomeni in una seconda categoria » sotto il nos 
ane di Aerotiti. 


180 
FESTIORL 


Notizia di alcuni Crepuscoli singolari. 


Nel mese di Novembre 1814, si osservarono in Pa- 
lermo per più sere, alcuni Crespuscoli straordinarj; es- 
sendo l’ aere sereno ed in apparenza sgombro di vaporì, 
si vide dopo il tramontar del Sole dietro le colline a po- 
mente, infuocarsi I’ aria ad wna certa altezza, mentre 
orizonte era di un bel color giallo d’aurora , vivace e 
lucentissimo; il colore rosso e infuoeato pareva occupare 
uno spazio circolare sopra il detto orizonte , ‘innalzan— 
dosi all’ altezza di 50. gradi al più e non siungendo mai 
sino all’orizonte. Se alcune piccole nuvole passavano so- 
pra il colore rosso, acquistavano una tinta olivastra , ed 
n giorno io osservai una nuvoletta di un colore verde 
positivo. Un’ altra sera, essendovi un grand’ ammasso di 
muvole a ponente, le più alte e leggiere si colorirono 
come carbone acceso, mentre le più basse e dense ‘con- 
servarono il ioro colore fosco, margimato però del colore 
rosso, e quando vi erano aperture trà esse; queste aper= 
ture mostravano l’apparenza di una fornace rovente. 

Nel corso di tale fenomeno , soffiarono varj venti, it 
N. il N. £. il S. O, &c. questi crepuscoli nov oeccorro- 
rono quasi mai nell’ està; ma mi rammento averli vedu- 
ti alcune volte negli anni scorsi nell’ antunno o nella pri- 
‘mavera, ma sono assai rari. 

I soli fenomeni accessor] , benchè probabilmente: stra 
nieri al medesimo, che conviene accennare, sono 7. Che 
il 1. dì Novembre circa le ore ro. P. M. vi fù în Paler- 
mo, un Terremoto assai forte ( benchè non recasse nes- 
sun dinn0)} composto di due piccole scosse ondulatorie 
dirette quasi dal N. al S., il quale non cebbe luogo né 
in Messina nè in Catania. 2. Che per alcunì giorni do- 
po il detto Terremoto, I’ atmosfera esibiva un’ apparenza 
assai strana, e la sera del 2 e 3 al tramontar del Sole 
essendo l’ aria calma, le nuvole assunsero delle forme co- 
sì varie e singolari, da recar maraviglia , alcune erano 
ammucchiate , alcune in forma fioccosa , o spirale, o al- 


181 
lunsata, ed altre in forma di spada, velo, globo, &c. 
di color bianco , bigio, fosco, fulvo, giallo , o rosso, e 
giacenti in ogni direzione, quale apparenza dinotava al 
eerto un eccesso di elettricità nell’ aere . 


MINERALOGIA. 
Osservazioni sopra le Breccie marine di Palermo. 


Il Hdo del mare nel golfo di Paiermo è formato in 
molti luoghi, e particolarmente da S. Erusmo sino allo Spe- 
rone , da una Spiaggia brecciosa , la quale pare di data 
recentissima , giacchè sì vede osgidì ad evidenza formar- 
sì sotto gli occhi la breccia che la compone; questa con- 
siste in pietre rotolate dal mare , e riunite da una rena 
azglutinata da un cemento selcioso , ( somministrato dal 
le acque del mare?) ed indurito. Io osservai delle pie- 
tre rotolate dal mare e sciolte, che in pochi giorni era- 
no già state annesse alla breccia dalla rena indurita, il 
cemento che unisce la rena acquista la durezza della pie- 
tra, ed esibisce alle volte un’apparenza ùn peco cristal- 
lizzata, il suo colore è per io più fulvo e la rena spes- 
so acquistata lo stesso colore: le pietre riunite sono di 
varj colori e composizioni; ma spesso selciose, e bigie © 
fulve, è sempre rotondate 0 depresse col margine ottuso : 
io vi hò sinanche veduto mischiati dei pezzi di mattoni 
rotolati e rotondati dal inare, ciocchè prova la recente 
formazione delta breccia. Essa compone sul lido, degli 
amassi quasi al livello del mare, e piani, benchè irrego- 
lari ed intagliati, o dei piccoli scoglì distaccati. 

Sulla spiaggia dell’ Aspra all’ incontro, il mare hà 
formato dei gran banchi - tuttavia seguita a formarmne) 
di pietra aremaria e conchigliera, composta di semplice 
arena indurita, nella quale sono racchiuse alemne specie 
di conchiglie‘ dei generi Pecten , Chama ) Venus, Tellina, 


N.B. Du:iti è precedenti Saggi originali furono scrit- 
ti dul Sig. G. S. Rallnesque. 


482 i i 
0, BV S:G@ bb ky SICEahoT il 


ZOOLOGIA 


Compendio delle ricerche del Sig. Cuvier sopra i Qua- 
drupedi pachidermi fossili . 


I terreni terrosì che riempiono i fondi delle valli, 
e che cuoprono la superficie delle grandi pianure , ci hau- 
no somministrato mel solo ordine di Quadrupedì pachi- 
dermi. undici specie fossili, cioè un Ainoceronte, due 
Ipotami, due Tapiri, un Elefante e cinque Mastodonii + 

Tutte queste specie sono oggidì assolutamente stra- 
miere ai climi dove trovansi i loro ossamenti. 

I soli /Mastodonti possono considerarsi come compo= 
nendo un genere particolare e sconosciuto , Mastodon, ma 
molto vicino dell’ Elefanie, dal quale differisce soltanto 
per i suoi denti molari tubercolati ed in minor numero, 
Trà le 5 specie di questo genere 3 sono state rinvenute 
nel nuovo Ccntinente e 2 nell’ antico, cioè 

1. Mastodon Macrodon. Denti molari ovali, statura 
dell’ Elefante, ritrovato nell’ America Settentrionale. 

2. Mastodon rhomboides. Denti molari quadrati, sta- 
tura dell’ Elefante, rinvenuto nelle Cordiliere dell’ Ame- 
rica meridionale. 

3s Mastodon humboldianus. Denti molari quadrati, 
statura minore dell’ Elefanie , rinvenuto nell’ America 
meridionale, 

4. Mastodon Senodon. Denti inolari strette, statura 
dell’ Elefante, rinvenuto in Francia ed in Europa. 

5. Mastodon microdon. Denti molari strette e picco» 
le, statura minore dell’ Elefante, rinvenuto in Europa,» 

Tutte le altre specie appartengono a dei generi tut» 
tavia esistenti nella zona torrida. 

Tre di questi generi non sì trovano che nell'antico 
continente , I Rinoceronti , gl’ Ipotemi e gli Elefanti, 
anentre il genere dei Taptri non esiste che mel muovo; 


185 
ma la stessa ripartizione non ha luogo negli ossamenti 
fossili, quelli dei Tapiri si sono rinvenuti nell’ antico , 
e sono stati ritrovati nel nuovo alcuni ossamenti di Ele- 
fanti . i 
Queste specie differiscono però sensibilmente dalle 
specie note di questi generi e devono essere considerate 
come delle specie particolari, ecco i nomi loro, 

1. Rhinoceros fossilis + 
1. Hippotamus Magnus » 
2. Hippotamus minus + 
1. Élepias fosslis. 

I. Tapirus gigunteus è 
2. Tapirus minus » 


pe  *‘@‘’‘mc( fP—.i.@@ò@ 


Aichi 


Modo di tingere i legni indigeni del Sign. Cadet 
Gassicourt, sraduz. dal Lrancese. 


Tl legno che si vuol tingere a colore di legno stra- 
miero, si deve ripulire bene colla pietra pumice , dopo 
segato in tavolette sottili a € porsi 24 ore prima in una 
temperatura calda, per aprirne i pori e farne svaporare 
umidità. Si fanno quindi bollire colle sostanze coloran- 
ti in una caldara lunga e stretta, e si togliono dalla cal- 
dara allorchè la tintura li hà penetrato di 2 o 3 linee, 
Se il legno è troppo grosso e non si può fare bollire , bi- 
sogna porsi la tintura bollente con un pennello, metten- 
dola più volte, ed aspettando ogni volta che l’antece= 
dente sia asciuttata. 

Quando il legno è ben colorito ed asciutto , si ripu- 
lisce nuovamente colla pelle di Squadro o l’ Equiseto: in 
questo modo acquista l’ apparenza del più bello legno 
straniero. Ecco le varie tinture e legni adoperati. 

1. Per imitare il legno Maone scuro. Sì ado- 
pera la decezione di legao brasile e rubbia sopra |’ Aca- 
cia ed il Pioppo; la soluzione di gomma gutta sopra 1l 


183 
Castagno vecchio, e quella di zaffarana sopra il Castagno: 
nuovo. l 

2. Legno Maone rosso chiaro . Infusione di bra- 
sile sopra il Noce bianco; rocù e potassa sopra 1° Acero. 

3. Legno Maone fulvo. Decozione di campeccio 
sopra l’ Acero. 

4. Legno Maone chiaro con riflesse giallo. - In- 
fusione di brasile sopra 1° Acero; infusione di rubbia so= 
pra il Tiglio. 3 

5. Legno color di Linione Gomma gutta sciolta 
nell’.esssenza di terebentina sopra l’ Acero. 3 

6. Legno Giallo . Infusiore di Curcuma sopra 
il Faggio, il Tiglio ed il Tremolo. 

7. Legno giallo lustrato Infusione di Curcuma 
sopra l’ Acero. 

$. Legno Arancino 
gno sopia il Tiglio. 

g. Legno arancino scuro Soluzione di gomma 
gutta o infusione di zafferano sopra il Pero. 

1o. Zegno di Corallo . infusione di brasile o 
campeceio sopra l’ Acero, 1’ Acacia, il Platano, il Car- 
pino , ed alterato con l’ acido sulfurico . 

rr. Legno di Gajaco 0 legno santo — Decozione 
di rubbia sopra il Platano; soluzione di gomma gutta o 
zafferana sopra l’Olmo. 

12. Legno fosco venato. Infusione di rubbia 
sopra il Platano, l’ Acero, il Tiglio, con uno strato d? 
Acetato di Piombo. | 

Legno verde venato Infusione di rubbia sopra il 
Platano, l’ Acero, il Faggio, con uno strato d’ acido sul- 
furico . 

14. Legno colore di granato 


Infusione di muriato di sta= 


,eg Decozione di bra- 
sile sopra Y' Acero alumuto; e quindi alterato coll’ Aceta- 
to di Rame o Verderame. 

15. Legno fosco -— Decozione di campeccio sopra 
l’Acero, il Faggio, il Tremolo, il legno alumato prima. 
di tingersi. 

16. Legno nero 0 Ebano Decozione forte di 
campeccio sopra il Faggio , il Tiglio , il Platano 1° Ace- 


1585 
ro, alterrato quindi coll’ Acetato di rame o verderame . 
Dopo che il legno colorito è stato adoperato, con- 
viene ricnoprirlo di una vernice, la quale gli dia un In- 
stro durevole . 


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MISCELLANEA 
Fine del Quadro della Letteratura Siciliana nell? anno 1514. 


St. Edifizj antichi e monumenti di belle arti tuttavia 
esistenti in Sicilia, dell’ Ab. Ferrara. Palermo. 1. Me- 
moria sopra T'indaro con 5 tav. La 2. sarà sopra i vasi 
Siciliani di terra cotta , detti etruschi; l’ opera sarà in 
tutto di 2 tomi in fol. piccolo. 

32. Argomenti della Storia di Sicilia, del Sign. 
Vincenzo Gagliani, Palermo opuscolo. 

353. La Scuola de Savj, ossia Dottrina morale der 
filosofi pagani, posta uel suo vero lume da un Sacerdo- 
te Cappuccino, a confusione de’libertini e novatori, che 
sopresse le loro massime virtuose, ne portano in trionfa 
gli errori. Palermo 1 tomo. 

34. Compendio grammaticale di sette lingue, cioè :. 
Italiana, Latina, Greca, Francese , Spagnuola ; Te dea 
sca ed Inglese. Palermo, opera anonima. 

35. Memoria sulla frattura del collo del Femose , cor 
alcune modificazioni all’ apparato di Desault, fatto da 
Resalino Giardina D. in Chir. Palermo. opuscolo con 1. 
tavola. analizzato nel nostro rum. 11. 

57. Nuovo Dizionario tascabile di Marina, italiano= . 
inglese ed inglese-italiano. Messina 1 tomo. 

38. Di Honapatte, e. de’ Borboni, opuscolo del go 
Chateaubriand, traduz. dal Francese, Palermo opuscolo 

39. Scelta di tragedie dei migliori tragici italiani, 
cioè Alfieri, Maffei, Pindemonte , Pepoli , Bettinelli, 
Granetti &c, Palermo, più tometti, se ne prosegue la 
stampa. 

40. Opuscoli medici del Dott. Palazzo, cioè 1. la 
Sfimmica, 2. la Medicina Cinese col suo aforismario . 3è 

€ a 4 


386 

la Semiotica. 4. la Patologia con un nuovo sistema di- 
viso in metodì dommatico, razionale e metodico. 5. L° 
Uroscopea. Palermo 4 tomi — Quest’ opera non è ter 
minata. 

4r. Nuovo Dizionario Storico e critico degli scritto= 
ri di Musica e dei più celebri artisti di tutte le nazio- 
nì sì antiche che moderne, dell’ Ab. D. Giuseppe Berti. 
ni. Palermo. 3. tometti; ma non ancora compiti. 

42. La Proprietà Lacbesiasniono opuscolo del Sacer= 
dote . . . . Palermo opuscolo .. 

45. Vita di Buonaparte , ediz. Siciliana .. Palermo, 
opuscolo, colla carta dell’ Isola dall’ Elba . 

44. Farmacopea economica, ediz. Sii. Palermo r 
tomo .. 

45. Materia medica di Swediaur, ediz. Sicil.. Paler-. 
mo 3. tometti. 

46. Compendio di Storia greca , ediz. Sicil. Palermo. 
2 tometti. 

47. Codice criminale dei Francesi , ediz. Sicili Pa-. 
lermo 2 tometti. —. Quest’ opera. iosieme cogli altri co- 
dici, che formavano il così detto Codice Napoleone, fu- 
rono brucciate in una piazza pubblica dì. Palermo, dalla. 
mano del carnefice, pochi anni fà, e adesso si stampano. 
€ si propongono per modello! 

48. Proposta del Codice criminale di Sicilia , esibi- 
to dalla commissione incaricata dal parlamento del 1812. 
Palermo 1 tomo. 

49. La Colomba, poema didascalico. del Sis. Costan- 
tini, con note di Storia maturale! Palermo 1 tomo. 

So. La Civetta. e 1’ Oracolo ,. poesia. Siciliana . Paler=. 
mo. opuscoletto. 

51. Il Caballone o via della Sorte , poesia Siciliana: 
Palermo opuscoletto . 

52. I Motti Siciliani, terza. ediz. Palermo 1 tometto.. 

55. Orazione funebre di Maria Carolina D’ Austria ». 
Regina delle due Sicilie , recitata dal P. Lenzi. Palermo, 
opuscolo in folio. due edizioni! 

54. Panegirico. del P. Giuseppe Terzo, in onor di Ss. 
Giuseppe Calasanzio» Palermo, opuscolo. 


55. Sermone del P. Gius. Terzo, detto in Palermo 
mella Chiesa de’ Padri dell’ Oratorio ‘nella festività de” 
Snnoti Martiri Antimo., Macario, Teogene., Medicato e 
Teodora. Palermo., opuscolo. 

50. I voti dell’ Europa esauditi, opuscolo del Cav. 
Vadini. Palerino. 

57. Memoria diretta al Parlamento del 1814, per i 
Napoletani rifugiati, dal Sigu. Decurtis. Palermo opu- 
scolo fol. 

58. Memoria sopra gli ospedali ed cpere di pubblica 
beneficenza. presentata al parlamento, dal Duca di Ser- 
ra di Falco. Palermo opuscolo . 

59. Elementi di amministrazione generale di Gioa- 
chino Deliberty. Palermo 1 tomo. 

60. L’ Elogio funebre del Vescovo di Catania Deo- 
dato., del Prof. D. Francesco Strano. Catania, opuscolo. 

61. Orazione funebre letta dal Prof. Can. D. Giov, 
Sardo in lode di Francesco Landolina passato profess. di 
Fisica. Catania, opuscolo. 

62. Istituzione canonica, scritta dal Prof. in detta 
facoltà, D. Santo Amantia , pe servir di lezione agli 
studenti della R. Università di Catania. Catania 1 tomo. 

65. Allocuzione scritta e recitata dal Prof. D.Igna- 
zio Napoli nella ricorrenza dell’ apertura degli Stud] nel 
la R. Università di Catania. Catania opuscolo. 

64. Memoria in favore della R. Università di Cata- 
nia, acciò il Parlamento gli assegni una condegna pen 
sione del Prof. D. Ignazio ‘Napoli, Catania opuscolo, 

65. Lettera ctitica del Can. D. Mario Malerba. Ca- 
tania, opusc. 

66. Storia Naturale dell’ Etna, del fù Gan. D. Giu 
sebpe Recupero, con annotazioni. Catania 2 tomi in fo- 
glio con tavole. — Il primo tomo di questa egregia ope» 
ra fù stampata quest’ anno , il secondo lo sarà 1’ anno 
venturo: essa compirà la perfetta descrizione e cognizione 
del celebre Volcano della Sicilia, mon che delle sue pro- 
duzioni , 

. Ghloris Etnensis o le quattro florule dell’ Etna, 
del Sig. C. S. Rafinesque. ‘Gatania ‘opuscolo. — Quest? 
ad 32 


DE 
100 


opuscolo sara annesso alla fine del primo tomo deli’ ope- 
ra precedente; egli racchiude il catalogo ragionato delle 
Piaute elnee , divise in florule pedemontana, nemorosa, 
eccelsa ed arenaria . 

68. Lettere sulla. Sicilia e sul Codice di Gerone,, 
scritte dal Console Rupilio al Senato di Roma, scoperte 
e pubblicate dal Sie. Antoniro Scaduti Genna. Falermo 
1 tomo, — La prima parte è già pubblicata , la finzio- 
ne è ingeguosa , l’ intento lodevole, l’ esecuzinne oppor- 
tuna , e sarebbe desiderevole che molti proponimenti di 
Rupilio fossero ponderati ed adottati. 

69. Francesco Franco ai suoi concittadini. Palermo 
opuscoletto, ove si propone un associazione per un Com- 
pendio dell’ opera di Say, sul come si producono, si 
compartono , e si consumano le ricchezze; ma questo 
compendio non fù stampato al solito per mancanza d’ in- 
coraggimento » 

70. l'rattenimenti di un filosofo cristiano, del Sac, 
Angelo Vinciprova. Palermo opuscolo . 

De Borboni di Napoli, del Sign. de Flassan, 
traduz. del Francese. Messina opuscolo. 

72. Ritirata de francesi da Mosca ,traduz. del Fran- 
eese. Palermo opuscolo. 

75. Conti del pubblico patrimonio di Sicilia, e del 
Regio deposito delle spese straordinarie di Guerra e Ma- 
rina per gl’ introiti ed esiti verificati nell’ epoca del mi- 
mistero del Cons. di Stato Principe Castelnovo come, Se- 
gretario di Stato, Azienda e Commercio. Palermo 1 tor 
mo fol. 

74. Nuovo Calendario Italiano ed Inglese. Palermo. 
79. Varj Calendarj, Il fà per tatti di Messina , quel- 
to del P. Piazzi in Palermo &c. 

76. Varie opere in Musica, recitate in Palermo, la 
Vestale, Adelaide e Comingio, il falso filosofo burlato , 
Agnese di Fitzhenry, &c. 

77. 1 giornali politiei sono stati . 1. Giornale di Pa» 
lermo, 2. Registro politico della Sicilia. 3. Gazetta brit- 
tannica, quindi cambiata in Gazzetta di Messina ; 4. Cor- 
ziere di Sicilia, 5, Giornale Coustituzienale . 6. Sessioni 


159 
parlamentarie . 7. Il Parlamentario costituzionale . 8. Gior- 
nale della Camera de Comuni. 9g. Giornale Patriotico . 

8. Il solo giornale letterario è stato, lo Specchio 
delle Scienze o Giornale encielopedico di Sicilia. 

N.B. Da questo quadro della Letteratura Siciliana, 
sì scorgerà che 1 letterati Siciliani non sono privi d’ in- 
gegno, di lumi, e di buona volontà; ma che gli man- 
ca incoraggimento, protezione , e coltura: giungerà pe- 
rò il tempo, e forse prossimamente, che tolti tutti gli 
impedimenti oppressivi, risorgeranno le lettere e le Scien- 
ze in Sicilia! ciò almeno è il nostro voto;ci lusinghia= 
mo che sarà esaudito. 


Invenzinmi e Scoperte Straniere. 


a Agricoltura. Ecco in succinto il modo adoperato in 
Inghilterra per coltivare il Reobarbaro . Si semina in 
Aprile, in un luogo particolare, ed al principio di Mag- 
gio dell’ antio venturo si traspianta a dimora, avenda 
cura clie la radica sia dritta nel terreno s bisogna porre 
fe piante alla distanza di 6 piedi e mezzo inglesi l'una 
dall’ altra : devono quindi rimanere in terra 4 anni, sen- 
za altra cura che sarchiarle di quando in quando. Do- 
po tale tempo la radica è matura, ed ottima per l’ usa 
medico . % 

Economia domestica. Si è riavenuto e si adopera in 
înghilterra ed altrove, il Carbone pestato per conserva= 
re i Pesei e le Conchiglie per molto tempo, in vece del 
ghiaccio o neve; basta ricuoprire i Pesci del Carbone, 
e si possono conservare per più giorni di viaggio yin uno 
stato di freschezza, e così si trasportano i pesci e con= 
chiglie dal mare a gran distanza nell’ interno . 

Arti. !l Sign. Lasteyrie hà fatto conoscere il meto= 
do adoperato in Roma per fare le perle artifiziali. Il lo= 
ro nucleo è formato con alabastro di Volterra ridotto al= 
la grossezza opportuna e forato; questi nudei si coprono 
di una essenza argentina, ricavata da uua sostanza la= 


199 
uit, fina e di un colore argentino, che si ritrova 
nell’ interno del pesce nominato _4rgentina Sphyrena ( in 
Siciliano Coronedda ), e mischiata con una porzione di 
colla di pesce. S’infilzano i nuclei d’ alabastro ad un ba- 
stoncino e s° immergono nell’ essenza mantenuta calda so- 
pra delle ceneri, sì posano quindi a seccare sopra una 
scatela e quando sono secchi si separono le perle con del» 
le incisioni. 


Avvisi, e Notizie . 


Necrologia . Il famoso Conte Rumford , che aveva 
dedicato la sua vita a delle ricerche fisiche sopra 1° Eco- 
momia domestica, morì vicino Parigi nel mese d’ Ago- 
sto 1814. 

Si proseguono in Sicilia i sperimenti sopra l’ uso del 
Carbone vegetabile nelle febbri intermittenti: il Dott. 
Calcagno ci riferisce aversi fatto col medesimo altre die= 
ci cure nell’ Ospedale di Palermo: alcuni medici all’ in- 
contro pretendono che gli abbia fallito, non avendo tol- 
to la febbre in alcuni casì, avendosi dovuto sostituirli 
la Cortice peruviana : il tempo e la moltiplicità dei spe- 
rimenti decideranno del merito di queste sostanza. pre- 
ziosa pella sua abbondanza; anche la China fallisce .alle 
volte! 

Il Sign. C. S. Rafinesque , socio della Società Italia- 
ma delle Scienze ed arti, e dell’ Istituto delle Scienze 
maturali di Napoli! Autore di 18 Opere.ed Opuscoli stam- 
pati sopra la Botanica e la Storia naturale , oltre 4o al- 
tre manoscritte !! Fondatore di circa 200 N. .G. e 900 
N. Sp. di Piante, oltre circa 500 N. G. e io0e0 N. Sp. 
di Animali !!!.... + presentò il 1 Novembre 1814, 
alla R. Deputaz. degli Studj, la sua rinuncia motivata 
al concorso pella Cattedra di Botanica, nella R. Univer- 
sità di Palermo, per varie ragioni e motivi; ma parti» 
colarmente perchè non si eseguiscono alcuni reali rego- 
lamenti, e perchè sono state trascurate molte generose 
esibizioni del detto Autore . La R. Deputaz. essendosi 


191 
mostrata offesa di alcune espressioni dell’ anzidetta rinun- 
cia, il medesimo sì affrettò di dichiarare in iscritto 
che non aveva avuto la minima idea di offendere i de+ 
gni personaggi che la compongono; ma. sperava dalla lo- 
ro giustizia che noi: sarebbero sempre trascurati i suoi 
piccioli meriti letterarj. — IL’ Anno. venturo si pubbli- 
cherà lorse dal detto autore in un'opuscolo. la relazione: 
di tutto. ciò. che accade (ed accaderà ) nel concorso. pella 
Cattedra di Botanica, negli anni. 1812. 15. 14. e 15. con. 
un indirizzo a S. M. ed una tavola dove viene figurato, 
l’ Orto Botanico di Palermo. 

Tl Sign.-C. S. Rafinesque hà sotto. i torchj un’ ope» 
ra riguardevole di Storia. naturale in. francese titolata, 
Analyse. de la Nature ou Tableau de. 1 Univers et des 
Corps organisés ,. cioè , Analisi. della Natura, o. Quadro 
dell Universo. e dei Gorpi organici. Quest*opera si stam- 
pa. in: caratteri nuovi, e farà un tomo. in. 8.. di carta 
grande di circa. 200. pagini , sarà fregiata. del ritratto. 
" dell'autore, e divisa in. due parti , nella. prima o il qua- 
dro. dell” Universo , si dara una veduta.generale dell’ Uni- 
verso, una. metodica. divisione della. sua. cognizione , e 
quindi un? idea della. mineralogia, racchiudendo; gli. ele- 
menti semplici e composti, i cristalli. e minerali. e fossi- 
îi. Nella seconda parte o il Quadro. dei Corpi: organici 
l’autore. spieghierà. il suo. nuovo. metodo. analittico, e 
darà. 1 caratteri essenziali. di. tutte le. classi, ordini, e 
famiglie di animali e  vegetabili:, raguwagliandovi. quasi 
tutti i generi noti, e molti nuovi. generi. suoi. tuttavia. 
inediti .. 

Il. prezzo. dell’ Opera. sarà. di 6 tarì per tutti. coloto. 
che si associeranno. nel: corso: della stampa con ‘mandare 
semplicemente il loro. nome all’ autore. Per tutti gli al 
tri sarà di 12 tarì.. 

Nonostante le. stato. deplorabile delle Lettere. in: Si 
cilia ; il quale ci costringe a. terminare. con. questo se=. 
condo. tomo. i nostri. lavori: ,. alcuni Letterati Siciliani; 
hanno il coraggio. di proseguire dietro. le nostre. norme 4 
ad ilimatinare: Sal istruire i loro. concitadini; noilodiamo 
il loro zelo, e gli auguriamo migliore successo che ai lg=- 


P| 


1092 

re predecessori: preghiamo ineltre tutti i nostri associa- 
ti di concedergli il loro patrocinio, ‘del quale speriamo 
che sì renderanno degni. Ecco il loro Prespetto. 


PROSPETTO DI UN NUOVO GIORNALE 
LETTERARIO, 


Si previene il pubblico che una auova Società di 
Amatori delle Lettere, intraprenderanno un opera perio- 
dica a poe’ appresso nel venere dello Specchio delle Scien- 
ze, a cominciare dal mese di Gennajo 1815, e da usci- 
te regolarmente ogni mese. L° intenzione degli Estenso- 
ri di questo nuovo giornale, è di titolarlo 


GIORNALE DI SCIENZE, ED ARTI, 


e d'inserirvi quanto segue. 1. Estratti ed analisi di Opere 
pubblicate in Sicilia ed Oltremare. 2. Nuove edinteres= 
santi scoverte nelle Scienze e nell’ Arti. 3. Pezzi di Bel= 
le Arti, 4. Articoli di Morale pubblica ed Economia po- 
litica. 5. Altri articoli di Scienze. 6. Si darà sempre 
motizia di tutto ciò che nel mese è accaduto di rimaf- 
chevole in Sicilia per il politico, ed in tempo di Parla- 
anento , vi sarà un sunto degli atti del medesimo. 

Ogni mumero conterrà tre fogli dell’ istessa forma 
e carattere dello Specchio delle Scienze : Le associazioni 
saranno di tarì 15 per semestre , e si riceveranno 
alla Libreria del Sign. Franc. Abate dal Sign. Fer- 
sara; ogni associato ricevendo un biglietto, sottoscritta 
dal Sign. Ferrara, e da uno degli estensori. I nomi de- 
gli Associati saranno stampati nel frontispizio per ordine 
alfabetico» 


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193 


INDICE DELLE MATERIE DEL TOMO SECONDO . 


A RCHEGLOGIA . Antiche Cave di Nicosia &c. pag. 108 
Monumesti inediti della collezione recuperiana . 14r 
AGRICOLTURA. Instruzioni sopra i Merini . . 16 75 
Nuovi stroimenti d’ agricoltura ed orticoltura . . 96 
Modo*diadgdonmentare lev Api 0 lia 09 
W@onura!”deliReobarbaro a. 0 LI 
LO PE i io BEE ER a 
Persamena cartifiziale . . . SMSICONE 
Impiego del /inus picea per conciare i. pelli SZ 
Macchina per spaccare î cuo] + +. + + +.» + 58 
Sapone di varie sostanze . . +. UR 0 
Zuechero ricavato da varie iu TELI GI ELIA O 
Ello di Ginestra 6 e 9 


Lime di Terra. cotta: ..\. DER SIO SO ENTO) OI 
: Vetri convessi per uso della Mini SIRO ar COLO, 
Nuova lega metallica . . . O ROOT E 
ichimbnto della pasta di cati AIR) 
‘ Tintura dei legni europei è. . SOI 


Miodoidi farete perle artifiziali in ‘Roma MIO 
ASTRONOMIA . Nuova Cometa (“. 0. 00 0. 00. +. SL 
Bensicnissopraile Gomete bi io 
Idee ‘sopra sli. Astri fortuiti, . (..  ..& ++ .179 
ANNMISESEBENO:RIZEB 9480/01. 92:04 821128 196 
BELLE-ARTI. Rapporti degli Ordini di Arehitettura 
cogli tuoni della Musica (0% CL. ala 00 78 
BOTANICA vedi SOMIOLOGIA . 
CHIMIGA . Ricerche chimiche sopra il Sangue . . 22 
Nmalissdelsoasgiolehanten ti (ea 


Scoperta dell’'avido rosacico «+ è LAI 
Decomposizione del Sale o Niuriato di Sodi cat (OP: 
Dell’ Aalisi vegetale ed animale . . . Ma 


Osservazioni del Cav. Davy sopra gli acidi e ali Ji Sk 
Osservazioni sopra il Zolfo ed il Fosfoso Ente) 
Osservazioni sopra la Canfora artifiziale . . è . II& 
Scoperta di un muovo gas... 0, 0.0. + 115 


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104 i 
Delle «affinità chimiche (0. AL. 0 prede 
Delle sostanze semplici o elementarj . +. +. + + 159I 
Punficazione” deli Nitto: ie). RC 

#Nuovassosfanza sablimata). fu #8 LB RR o 

CHIRURGIA. Trattamento delTetano . . . «. + 59 
Analisy di, un’ opera di chirurgia: + SSIS 137 

CRONOLOGIA . Nuovo sistema “cronologico. + Do: 

ECONOMIA PUBBLICA. Quadro del suossadio O 47 

ECONOMIA DOMESTICA. Succedaneo del Caffe . 159. 
Nuovo Combustibile economico . è. +. è è è + 199 
Uso del Carbone per conservare il pesce . +. + + 189 

FARMACIA. Modo. di couservare l’albumine . +. 128 

FISICA. Sperimenti sopra la compressione è. + +. 23 
Nuova ‘imachina aevostatica! (iii na (dI EE 
Pila galvanica a fDOGO-b e ritenta ie nali ot SIRAZÌ 
TIndentità del fluido elettrico col calorico 
Lezzì generali della diffrazione della Luce 56 
Nitovo micrometro e del Diasporametro è +. è è 63 
Nuovo calorimetro; (liu a «4 dia 
Congelazione dell’acqua nel vuoto. è. +. ++ 110 
Evaporazione nefF, vota lia giro se 
Fosforescenza prodotta dalla compressione 
Propagazione del Calpricongo 1) Rat et a 147 
R.flezione e rifrazione della luce. . +; 0 in e 149 
(repuscoh sinzolari’,., fin! rta + e 0 Regi 180 
Abbozzo di una nuova teoria dei colori . (+... 72 

GEOGRAFETA..: Nuovo Planisfenio ill ARNO 5 

GEOLOGIA . Pensieri sopra l’oreologia +. +. + +0» 

IDROGRAFIA . Nuova divisione delle acque del Globo. 5 
Sistema di divisione dei Mari. +. È LT 


LEGISLAZIONE. Fine della descrizione Rate Carceri 


dilgnladetfia SUO: Aa Ne 57 
TI Dicefiloi tini Si it A VI 


LETTERATURA. Instituzioni lettererie di Londra... 
Preinj deceonili dell Instituto di Francia . +. 18 52 
Quadro della Letteratura Siciliana nel 1813. 27 6091 125 
Quadro della medesima nel 1814. . +. ..+ 155 185 
Notizia di alcune opere stampate in Londra nel 1814. 9£ 
Notizia di alcuae opere sopra la Sicilia ». + è *« 95 


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MATEMATICHE. Compendio di aleuni Sagg 
Analisi di un Opuscolo. ilosofico SARA 
MuGus imoto perpelmo illa RE 


MECCANICA. Invenzione del Tacometre . 
MEDICINA. Osservazi.n) sopra 1’ [dropisia . 


Rimedio pella Dissen eria . >. è. e è 
Rimedio per gli abbruciamenti. è, + è + 
Tosse Convulsiva de: ragazzi e 0.0 +... 


Analisi delle AR; eiche snlli Peste bubbonica 


Lavativi drastic] pell’ angina tracbealis. . 
Essenza di terebentina pel verme solitario 
Uso interno dell’ acido muriatico ossigenato 
Annunzio d’ un rimedio pella Podagra . 
Use del sulfuro. di. ferro nelle febbri . . 
Per calmare i dolori della Podasra +‘. . 


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È pag: 


Uso della piombaggine nelle indlattie scrufolose . 


Foglie di Ulivo succedaneo della China . 
Rimedio pelle eoliclie opiniatre . . è. + 
Nupvocrimedio, antisifilitigo. e. a 
Usi delle lattuzhe selvasgie . . & +. 
Weniersdi lun iMedico o e ta 
MORALE unus pPAdUS ERO. SIN 
Nuovo.rimedio pella. serpiggine . . + + 
Scelta er STICA i e a 
Risposte ad al'umi quesiti sopra la Sicilia 


Osservazioni sopra la vaccinazione in Palermo 


METEOROLOGIA, Fenomeno elettrico . <. 


Memoria sopra i Venii in Sicilta. .. . 


Breecie IMAriIneLAL PA lCHHIOs se. 7 e te 


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MINERALOGIA . Notizia dei Minerali di dii È 


SOMIOLOGIA. Analisi di un Opuscolo frantese ° 


Analisi di nn altro Opuscolo francese . 


BOTANICA. N. Sp. di Pianta, Saponaria Sicula . 


Osservazioni sopra un Opuscolo b'tunico . 
Una osservazione di Nosologia vegetabile 


Hesperis rupestris e H. fasciculata, 2 N. Sp. 


Brassica montana e B. crispa, 2 N. Sp. . 
18. N. G. di Piante gramigne di Desvaux 
5. N. G. di Fuci di Lamouroux è è è 


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"Endematus albus. Ne a Fungo. . ... 1... pag. d09ì 
_ N. Sp. di Pianta”, Marrubium sacntile SUE 134° 
i Osservazioni sopra il Rumex lunuria di Linneo. . 155 

: Nuova malattia vegetabile, Stemania . . . . +. 156 
Anevriton , “Lichiton e Pirycerus, 5. N. G. .. + 167 
Ennmerazione di 14 Spugue di Sicilia . +. +. 168 
Sei N. Sp. di Piante, Caaphalium heteranthum, Sco- 

rodonia Sicula, Atriplex monoica , Malva Cupa- 

niana, Odontocarpa Scabiosea e Pyrus pirainus . 169 
Tdea del Panphyton Siculiin di Cupanis Hi - 174 
ZOOLOGIA. Osservazioni sopra gii Anim li polistomi 

ed un N. G. di essi Polactoma . . 2°, Ca (ie 
Prodromo di Erpetologia Siciliana . . - . ‘65 (ep 
Osservazioni imicrostopiche.".,.. ». 0 ca e» e 
Scoperta di un intiero Mammente in Siberia . +. 86 
‘Osservazioni scpra le migrazioni dei Pesci . . +. 97 
Nemochirus ery thropterus . N: ‘G. di Pesce. ea 
Quadro delle Meduse I: SR IT o 


Specie Siciliane di Phoca . . . - Ra 
Styripus e Pterostoma , 2. N. G. di Medie Ma 
Arrivo delle Lodole vicino Palermo . . + TO 


Paletherium e Anoplotherium , 2. N. G. di Cain TDIE 
Quadro dei generi di Molluschi pteropodi . ». . 155 
Definizioni di 56. N. G. di Animali Marini! +. . 161 
Due ambigue produzioni marine . . . . + + 166 
Paghidermi fogli di Cuvier > e 
STATISTICA. Popolazione della Sicilia e a 


Osservazioni sopra Palermo . ;.. 4 au è Vel ar 


STORIA . Steria filosofica di Sicilia . . sione ATE 
STORIA NATURALE E MINERALOGIA pri SOMIOè 
LOGIA. 


ZOOLOGIA vedi SOMIOLOGIA. 


Fine del Tomo Secondo, ed ultimo è 


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Li aanata na tane” 


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