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Full text of "Trattati e convenzioni fra il regno d'Italia e gli esteri, raccolti per cura del Ministero degli affari esteri"

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THE  LIBRARY 

OF 

THE  UNIVERSITY 

OF  CALIFORNIA 

LOS  ANGELES 


RACCOLTA 


DEI 


TRiTTiTI  E  DELLE  mìMm 


Il  REGI  D'ITALIA  ED  I COVEMI  ESTERI 


COMPILATA  PER  CURA 
DEL 

MINISTERO  PER  GLI  AFFARI  ESTERI 


"Voluiue   Secondo 

conleaenle  i  Trallati  e  le  Couveuzioni  conchiuse 
dal  r  gennaio  1865  al  1°  gennaio  1868 


TORINO 

TIPOGRAFIA  G.   B.   PARAVIA  E  COMP. 
1869 


716 

Y,2 


Il  presente  volume  fa  seguito  a  quello 
pubblicato  nel  1865  e  continua  la  serie  dei 
varii  accordi  conchiusi  con  gli  Stati  esteri 
dal  1°  gennaio  di  detto  anno,  fino  al  1°  gen- 
naio 1868.  Altri  se  ne  stanno  negoziando 
che  formeranno  argomento  di  una  prossima 
pubblicazione. 

Un  indice  cronologico  dei  Trattati  e  delle 
Convenzioni  precede  la  Raccolta  cui  segue 
un'  Appendice  e  un  Sommario  analitico  dei 
Documenti,  contenuti  nel  primo  e  nel  pre- 
sente volume,  disposti  per  ordine  alfabetico 
degli  Stati  ai  quali  si  riferiscono. 


INDICE 

DEI  TRATTATI  E  DELLE  CONVENZIONI 

comprese  in  questo  volume. 


I. 

1863,  27  agosto,  Tirano. 

Convenzione  tra  Vltalia  e  la  Svizzera  per  Vaccertamento 
delia  frontiera  fra  la  Lombardia  ed  il  Cantone  de'  Gri~ 
gioni      ........     Pag.       1 

li. 

1863,  0  sellembre,  Rio  Janeiro. 

Convenzione  postale  tra  Vltaìia  ed  il  Brasile     .         .         »     12 

III. 

1865,  7  febbraio,  Torino. 

Convenzione  postale  fra  Vltalia  e  la  Repubblica  di  San  Ma- 
rino          »     19 

IV. 

1865,  17  maggio,  Parigi. 

Coììvenzione  telegrafica  internazionale  tra  Vltalia  ed  altri 
Stati »     22 

V. 

1865,  31  maggio,  Parigi. 

Accettazione  per  parte  del  Regno  d'Italia  delValto  d'acces- 
sione di  S.  M.  il  Re  di  Danimarca  alla  Convenzione  del 
16  maggio  186i  fra  Vltalia  ed  altri  Stati  per  lo  stabili- 
mento di  una  linea  telegrafica  transatlantica         .         y>     53 


VI 

VI. 

1865,  31  maggio,  Tangeri. 

Convenzione  tra  V Italia,  il  Marocco  ed  altri  Stati  per  Vam- 
minisirazione  ed  il  mantenimento  di  un  faro  al  capo 
Sparici Pag.     55 

VII. 

1865,  5  luglio,  Firenze. 

Convenzione  telegrafica  tra  Vltalia  e  la  Svizzera       .         »     5D 

Vili. 

1865,  30  ottobre,  Firenze. 

Convenzione  tra  Vltalia  e  la  Svizzera  per  lo  scambio  dei  va- 
glia postali       .         .         .         .         .         .         .         »     61 

IX. 

1865,  2  novembre,  Galatz. 

Atto  pubblico  della  navigazione  del  Basso  Danubio  tra  Ita- 
lia, Austria,  Francia,  Gran  Brettagna,  Prussia,  Russia  e 
Turchia »     04 

X. 

1865,  6  dicembre,  Parigi. 

Dichiarazione  concernente  la  tariffa  pel  cambio  delle  corri- 
spondenze telegrafiche  tra  Vltalia,  i  Paesi  Bassi  ed  il 
Belgio »  117 

XI. 

1865,  23  dicembre,  Parigi. 

Convenzione  monetaria  tra  Vltalia,  il  Belgio,  la  Francia  e 
la  Svizzera      .         .         .         .         .         .         .        »  1 1 8 

XII. 
1865,  31  dicembre,  Berlino. 

Trattato  di  commercio  tra  Vltalia  e  gli  Stati  dello  Zoll- 
verein  .         .         .         .         .         .         .         »  125 


VII 

XIII. 

1866,  26  marzo,  Firenze. 

Convenzione  tra  Vltalìa  ed  il  Principato  di  Monaco  per  l'e- 
stradizione de' mal  fattori    .....    Pag.  128 

XIV. 

1866,  J-l-apriie,  Costantinopoli. 

'    31  marzo,  ^ 

Convenzione  telegrafica  tra  Vltalia  e  la  Turchia  che  modifica 
alcune  stipulazioni  della  Convenùone  del  16  gen- 
naio 1862 »   136 

XV. 

1866,  7  maggio,  Montevideo. 

Trattato  di  commercio  e  di  navigazione  tra  Vltalia  e  la  Re- 
pubblica Orientale  deW  Uruguay        .         .         .         »  139 

XVI. 

1866,  13  luglio,  Firenze. 

Dichiarazione  scambiata  tra  il  Governo  italiano  e  il  Governo 
francese  relativa  al  filo  telegrafico  tra  la  Corsica  e  la 
Sardegna  .         .         .         .         .         .         .         »  156 

XVII. 

1866,  31  luglio,  Firenze. 

Convenzione  tra  Vltalia  e  la  Svizzera  sulla  tassa  pei  vaglia 
postali »   157 

XVIII. 

1866,  25  agosto,  Yeddo. 

Trattato  d'amicizia,  commercio  e  navigazione  tra  Vltalia  ed 
il  Giappone »   1 59 

XIX. 

1866,  20  settembre,  Firenze. 

Convenzione  tra  Vltalia  e  la  Svezia  e  Norvegia  per  Vestra- 
dizione  dei  malfattori        .         .         .         .         .         »  187 


I 


vili 

XX. 

486G,  3  ollobre,  Vienna. 

Trattalo  di  pace  tra  r Italia  e  V Austria  .         .         .    Pag.  193 

XXI. 

1866,  5  e  9  ottobre,  Firenze. 

Dichiarazìoììi  ministeriali  scambiate  tra  ritalia  e  la  Prussia 
per  la  esenzione  dei  sudditi  rispettivi  dagVimprestiti  for- 
zosi          »  204 

XXII. 

1866,  20  ottobre,  Pekino. 

Trattato  d'amicizia,  commercio  e  navigazione  tra  ritalia  e 
la  China »  207 

XXIII. 

1866,1^"-^'^^- Pietroburgo. 

8  novembre,  ^ 

Dichiarazione  scambiala  tra  ritalia  e  la  Russia  concernente 
le  Società  anonime,  e  le  associazioni  commerciali,  indu- 
striali e  finanziarie   ......         y>  241 

XXIV. 

1866,  30  novembre,  Firenze  e  Slockholm. 

Dichiarazioni  ministeriali  tra  ritalia  e  la  Svezia  e  Nor- 
vegia per  Vesenzione  dei  sudditi  ìispettivi  dagV imprestiti 
forzosi     .........  242 

XXV. 

1866,  7  dicembre,  Parigi. 

Convenzione  tra  Vltalia  e  la  Francia  pel  riparto  del  Debito 
Pontificio »  243 

XXVI. 

1867,  16  febbraio,  Vienna. 

Convenzione  speciale  telegrafica  tra  Vltalia  e  V Austria         »  262 


IX 

XXVII. 

1861^  30  marzo,  Firenze. 

Convenzione  tra  V Italia  ed  il  Gran  Ducato  di  Baden  'per  la 
estradizione  dei  malfattori  ....    Pag.  265 

XXVIII. 

1867,  i  aprile,  Firenze. 

Convenzione  postale  tra  Vltalia  e  la  Spagna     .         .         »  272 

XXIX. 

1867,  8  aprile,  Parigi. 

Articoli  addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazio- 
nale del  17  maggio  1865  Ira  Vltalia  ed  altri  Stali  »  284 

XXX. 

1867,  23  aprile,  Firenze. 

Convenzione  postale  tra  r Italia  e  F Austria       .         .         »  286 

XXXI. 

1867,  23  aprile,  Firenze. 

Trattato  di  commercio  e  di  navigazione  tra  Vltalia  e  V Au- 
stria        >  298 

XXXII. 

1867,29  aprile,  Parigi. 

Dichiarazione  scambiata  tra  Vltalia  e  la  Francia  concernente 
la  tariffa  di  transito  dei  dispacci  semplici  destinati  a  Corfù 
ed  a  Malta jb  354 

XXXIIl. 

1867,  il  maggio,  Londra. 

Trattato  che  regola  la  situazione  politica  del  Gran  Ducato  di 
Lussemburgo,  conchiuso  tra  Vltalia  ed  altri  Stati  .         »  355 


XXXIV. 

4857,  H  e  21  luglio,  Firenze  e  Vienna. 

Dichiarazioni  mini&leriali  scambiate  tra  V Italia  e  V Austria 
relative  alla  corrispondenza  diretta  in  materia  di  rogatorie 
fra  i  tribunali  finitimi  dei  due  Stati    .         .         .    Pag.  361 

XXXV. 

186",  21  luglio,  Sant'lldefonso. 

Convenzione  consolare  tra  Vltalia  e  la  Spagna  .         »  363 

XXXVI. 

1867,  1-4  ottobre,  Firenze. 

Convenziotie  di  navigazione  tra  Vltalia  e  la  Confederazione 
della  Germania  del  Nord     ......  379 

XXXVII. 

1867,  15  ottobre,  Aja. 

Convenzione  postale  tra  V Italia  ed  i  Paesi  Bassi         .         »  387 

XXXVIII. 

1867,  20  ottobre,  Firenze. 

Dichiarazioni  ministeriali  tra  Vltalia  e  la  Baviera  pel  rim- 
patrio dei  sudditi  rispettivi         ....         »  397 

XXXIX. 

1867,  20  novembre,  Firenze. 

Convenzione  fra  il  Governo  italiano  ed  il  Consiglio  federale 
della  Confederazione  Svizzera  concernente  le  i^endite  ed  i 
beni  del  Capitolo  vescovile  di  Como       ...»  398 

XL. 

1867,  26  novembre,  Firenze. 

Dichiarazione  scambiata  fra  Vltalia  e  la  Gran  Brettagna, 
relativa  alle  Società  anonime,  ed  alle  associazioni  com- 
merciali, industriali  e  finanziarie        ...»  400 


XI 

XLl. 

1867,  22  dicembre,  Venezi;i. 

Alio  finale  dì  con p.na'ìone  tra  l'Italia  e  r Austria      .    Pag.  -401 

XLII. 

1868,21  febbraio,  Pari-i. 

Dichiarazione  scambiata  tra  il  Governo  italiano  ed  il  Governo 
francese  per  estendere  ai  sudditi  l'ispettivi  ogni  favore  e 
privilegio  concesso  ai  sudditi  di  un  altro  Stato        .         »   410 


APPENDICE 


AL  PRIMO   E  SECONDO   VOLUME 

(Iella 

Raccolta  dei  Traltati  e  «Selle  CoBivenxioiiì 


1861,  7  gennaio  e  9  febbraio,  Torino. 

Scambio  di  Note  fra  S-  E.  il  Ministro  degli  affari  esteri 
di  S.  M.  il  Re  d'Italia  e  S.  E.  rinviato  straordinario 
e  Ministro  plenipotenziario  di  S.  M.  il  Re  di  Prussia  per 
la  cura  gratuita  dei  sudditi  italiani  ed  austriaci,  alienati 
e  indigenti,  negli  ospedali  d'Austria  e  d'Italia    .    Pag.  413 

Confeì'ma  della  concessione  del  cabotaggio  in  favore  delle 
navi  italiane  nei  porti  delle  Isole  Ionie  e  dei  legni  jonii 
nei  porti  italiani       .         .         .         ,         .         .         >  417 

Rettifiche  alla  Convenzione  Consolare  tra  Vltalia  e  la 
Francia »  418 

Elenco  degli  Stati  che  hanno  successivamente  aderito  alla 
Convenzione  di  Ginevra  pel  miglioramento  dei  militari 
feriti  in  guerra        .         .         .         .         .         .         »  419 

Rettifiche  al  Trattato  d'amicizia,  commercio  e  navigazione 
tra  l'Italia  e  la  China     ......  420 


1863,  27  agosto. 
TIRA]^0.  1863 


Convenzione  tra  l'Italia  e  la  Svizzera  per  l'accertamento  della  frontiera 
fra  la  Lombardia  ed  il  Cantone  de'  Grigioni. 


Oggi  27  agosto  mille  ottocento  sessantatre,  nella  provin- 
cia di  Sondrio  presso  Tirano  e  sul  limite  del  confine  Italo- 
Elvetico,  nella  valle  e  rivo  di  Poschiavino,  nel  fabbricato 
costruito  dal  Governo  Italiano,  inserviente  attualmente  di 
posto  di  guardia  ad  un  picchetto  di  bersaglieri,  e  di  al- 
loggio ai  doganieri,  elevato  presso  alle  rovine  del  Castello 
di  Piattamala,  ne'  secoli  scorsi  costrutto  da  Lodovico  il  Moro 
ed  abbattuto  dai  Grigioni,  si  sono  riuniti  i  Commissari  Ita- 
liani nella  persona  dei  signori  : 

Cavaliere  avv.  Carlo  Brunet,  Deputato  al  Parlamento, 
Sindaco  della  città  di  Cuneo; 

Marchese  Carlo  Colli  di  Felizzano,  Colonnello  di  stato 
maggiore; 

Giovanni  Nicolao,  Segretario  di  V  classe  al  Ministero 
delle  Finanze. 
I  Commissari  Elvetici  nella  persona  dei  signori: 

Luigi  Enrico  Delarageaz,  Colonnello  federale  di  arti- 
glieria e  Consigliere  nazionale; 

Pietro  Corradino  Pianta,  Deputato  del  Cantone  dei  Gri- 
gioni al  Consiglio  degli  Stati. 
I  quali  dopo  essersi  scambiati  i  pieni  poteri,  qui  in  co- 
1 


2  ITALIA    E    SVIZZERA 

1863  pia  alligati,  e  dopo  di  avere,  in  adempimento  deirincarico 
loro  conferito  dai  rispettivi  Governi,  esaminate  le  quistioni 
nell'interesse  di  ciascuna  delle  Parti,  vennero  di  accordo  alla 
stipulazione  del  presente  atto  che  sarà  considerato  come 
esposizione  del  risultato  delle  loro  pratiche,  come  patto 
complessivo  di  una  transazione  d'accordo  stabilita,  e  come 
la  definitiva  determinazione  del  confine  Italo-Elvetico  col 
Canton  Grigioni. 

I  motivi  poi  che  hanno  indotto  i  Commissari  ad  accedere 
ai  patti,  ciascuna  delle  Parti  li  espoiTcà  al  proprio  Governo. 

Secondo  le  intelligenze  avute  i  Commissari  Italiani  e  Sviz- 
zeri si  trovarono  addi  19  del  corrente  agosto  in  Milano, 
all'Albergo  Reale,  e  nella  prima  conferenza  riconobbero  i 
vicendevoli  poteri^  fissando  pel  giorno  seguente  una  seconda 
riunione.  Tn  questa  essi  esaminarono  le  quistioni  in  modo 
da  potersi  conoscere  il  concetto  che  rispettivamente  ne 
aveano.  Stabilirono  intanto  di  recarsi  sui  varii  punti  con- 
testati nell'ordine  seguente: 

Allo  Spinga  -  Alla  Valle  Bregaglia  presso  Castasegna  - 
Allo  Stelvio  -  A  Tirano  e  Brusio. 

II  giorno  21  i  tre  Commissari  Italiani  e  i  due  Svizzeri 
partirono  e  furono  alla  sera  a  Chiavenna. 

L'indomani  22  alle  2  p.  m.  essi  erano  alla  sommità 
dello  Spinga. 

QUISTIONE   V 

Sulla  vetta  dello  Spinga. 

La  quislione  consiste  in  che  esistono  alcuni  ruderi  di 
muro  a  una  distanza  di  circa  dugento  metri  dal  punto  ve- 
ramente culminante  del  monte,  verso  il  versante  Italiano 
e  che  secondo  gii  Svizzeri  queste  mura  segnavano  il  con- 
fine. Si  esaminarono  attentamente  le  località  e  tenuto  conto 
di  ogni  circostanza  si  riconobbe  giusta  l'istanza  dei  Com- 
missari Italiani  per  la  fissazione  di  un  limile  divisorio  sul 
culmine. 


ITAIJA    E    SVIZZERA  H 

Riunitisi  quindi  i  Commissari  nell'osteria  sullo  Spluga,  1863 
mentre  sul  luogo  della  quistione  dominava  un  gran  vento, 
firmarono  un  alto  col  quale   fu  stabilito  quanto  segue,  il 
quale  alto   come   dispositiva    del    presente   confermano  e 
stabiliscono: 

1"  Il  confine  Italo-Elvetico  sullo  Spluga  è  fissato  al 
centro  del  circolo  esistente  sulla  sommità  (altezza  sul  li- 
vello del  mare  2117  metri).  A  destra  del  circolo  venendo 
dall'Italia  esiste  una  pietra  sulla  quale  havvi  il  numero  in- 
dicante la  detta  altezza. 

Di  fronte  a  questa  pietra,  a  sinistra  venendo  d'Italia  sarà 
piantato  un  termine  di  confine,  avente  scritlo  da  un  lato  - 
llelvelia,  dall'altro  -  Italia. 

S"*  A  partire  dal  centro  dello  spazio  circolare,  ove  sarà 
collocato  il  termine,  i  confini  dei  due  Stati  si  dirigono  a 
destra  e  sinistra  sulle  creste  della  montagna  per  riprendere 
i  limiti  non  contestati. 

Quistione  T 
Valle  Bregaglia  verso  Castasegna. 

Il  giorno  23  i  Commissari  da  Chiavenna  si  recarono  nella 
Valle  Bregaglia,  alla  frontiera  Ira  Villa  (Italia)  e  Castasegna 
(Svizzera).  Essi,  esaminata  la  località,  si  sono  riuniti  a  con- 
ferenza nella  casa  doganale  italiana  e  d'accordo  si  terminò 
ogni  quistione  e  si  stabili  quanto  segue: 

1"  Il  confine  Italo-Elvetico  nella  Valle  Bregaglia  è  for- 
mato dall'asse  del  torrente  Cornagina  cbe  si  scarica  nella 
sponda  sinisti'a  del  Mera, 

Quindi  da  un  breve  tratto  del  Mera  sino  al  punto  ove 
sbocca  sulla  sponda  deslra  il  torrente  Lovero. 

Poscia  il  confine  è  formalo  dall'asse  del  torrente  Lovero 
sino  al  confine  non  contestalo, 

2"  Sul  centro  del  ponte  sul  Lovero,  nel  parapetto  o 
alla  chiave  dell'arco  sarà  apposta  una  pietra,  avente  da  un 
lato  scritto  -  Helvetia  e  dall'altro  -  Italia. 


1863 


4  ITALIA    E    SVIZZERA 

QUISTIONE    3» 

Sullo   S telvìo. 

Il  giorno  24  i  Commissari  partirono  da  Chiavenna  di 
buon  mattino  e  giunsero  a  sera  tardi  a  Bormio  (Bagni)  per 
poter  salire  nel  giorno  seguente  il  Monte  Stelvio,  il  cui 
passaggio  è  a  2814  metri  sopra  il  livello  del  mare. 

Alle  ore  1  p.  m.  del  giorno  25  i  Commissari  si  trova- 
rono sul  luogo  della  quistione,  cioè:  all'ultimo  risvolto 
della  strada,  ad  un  punto  distante  soltanto  500  metri  circa 
di  via  dal  culmine,  ove  sta  il  termine  che  divide  il  Tirolo 
dall'Italia,  collocato  nel  1828,  e  sul  quale  sta  indicata  l'e- 
levazione sul  livello  del  mare. 

La  quistione  consiste  in  che  si  supponeva  che  l'ultimo 
risvolto  della  strada  allo  Stelvio  si  fosse  dal  Governo  Lom- 
bardo eseguito  in  modo  da  essersi  addentrato  nel  confine 
Elvetico. 

Dopo  esaminale  le  località,  non  che  la  sommità,  già  co- 
perta di  neve,  i  Commissari  si  riunirono  nell'osteria  del- 
l'ultima cantoniera  presso  il  giogo.  Tenuto  conto  delle  vi- 
cendevoli osservazioni  esposte,  essi  con  apposito  atto  firmato 
stabilirono  ed  ora  col  presente  stabiliscono  e  definiscono 
quanto  segue: 

1°  La  strada  Italiana  che  ascende  allo  Stelvio  scorre 
intieramente  sul  suolo  Italiano. 

2"  Al  punto  estremo  dell'ultimo  risvolto  e  a  sinistra 
salendo  la  strada,  contro  la  roccia  sarà  piantato  un  ter- 
mine e  sovra  di  esso  sarà  indicato  che  per  tal  punto  passa 
il  confine  Italo-Elvetico  con  la  parola  -  confine  Italo-Elvetico. 

Quistione  4* 
Valle  di  Lei. 

Appartiene  all'Italia  la  Valle  di  Lei,  la  quale  forma  però 
parte  del  versante  Svizzero.  Questa  Valle  mette  nella  Valle 


ITALIA    E-  SVIZZERA  5 

Maggiore,  denominata  di  Avers.  Da  un  punto  a  ponente  1863 
questa  Valle  è  separala  dalla  Valle  Madris  da  una  cresta 
montuosa  che  finisce  col  rivo  scorrente  la  Valle  di  Avers. 
Dall'altra  a  levante  è  separata  dalla  Valle  di  Emmet  da 
una  cresta  montuosa  la  quale  si  protende  anche  fino  al 
rivo  stesso  delI'Avers. 

Dopo  esaminata  la  quistione  con  la  guida  dei  documenti 
e  carte,  scorgendo  i  Commissari  che  sebbene  le  quistioni 
a  trattarsi  possono  considerarsi  isolate,  ma  che  però  sino 
a  un  certo  punto  si  collegano,  e  che  le  vicendevoli  ade- 
sioni delle  Parti,  quando  si  trattano  quistioni,  non  possono 
a  meno  di  agevolarne  lo  scioglimento,  riconobbero  e  sta- 
bilirono d'accordo: 

Che  il  confine  Italo-Svizzero  all'estremità  della  Valle  di 
Lei  è  formato  dalle  due  creste  montuose  sopraindicate,  a 
levante  e  ponente,  e  dall'asse  centrale  del  rivo  delI'Avers, 
contro  al  quale  terminano  le  creste  suddette. 

Il  tratto  però  di  sponda  sinistra  del  rivo  Avers,  sul  quale 
scorre  la  strada,  qual  si  trova  e  quale,  occorrendo  il  caso, 
il  Cantone  vorrà  allargare  e  ricostruire  per  renderla  pra- 
ticabile ai' carri,  la  quale  strada  va  alla  Valle  superiore, 
è  riconosciuta  come  suolo  Svizzero;  cosi  che  per  tale  tratto 
il  confine  è  formato  dallo  stesso  lembo  sinistro  della  strada 
discendendo. 

Sarà  cessata  così  qualsiasi  quistione  per  qualunque  se- 
gno di  confine,  cui  possano  aver  avuto  relazione  gli  atti 
e  quistioni  che  seguirono  pel  passato.  Tale  limite  di  con- 
fine costituisce  il  risultato  delle  trattative  e  forma  il  con- 
fine definitivo. 

Quistione  5» 

Valle  dì  Poschiavo  presso  Tirano. 

Questa  quistione  che  ne'  documenti  venne  divisa  in  tre, 
cioè  quistione  sulla  determinazione  del  confine  Italo-Sviz- 
zero sulla  strada  vicina  al  Castello  di  Piattamala,  quistione 


6  ITALIA    E    SVIZZERA 

1863  dell'Alpe  Pescia,  e  quistione  all'estremità  della  Valle  Bian- 
zone,  propriamente  non  può  aversi  che  come  ima  quistione 
sola,  cioè:  determinazione  della  linea  di  confine  Ira  il  ter- 
ritorio Italo-Elvetico  nella  Valle  di  Poschiavo. 

I  Commissari  Italiani  e  Svizzeri  esaminarono  tutte  le  carte 
relative  a  questa  quistione  complessa;  esaminarono  ripe- 
tutamente le  località  e  completarono  le  cognizioni  loro  circa 
alla  quistione  interrogando  persone  del  luogo. 

Nell'esame  della  località  si  riconobbe  come  esiste  attual- 
mente un  termine  di  contine  di  Stato  sulla  sinistra  della 
strada  salendo,  alquanto  inferiormente  alle  rovine  del  Ca- 
stello di  Piattamala.  Questo  termine  è  dell'altezza  di  me- 
tri 2,00,  di  largbezza  metri  0,54,  ed  in  mezzo  ad  una  corona 
scolpila  bavvi  scritto  -  Confino  Svizzero  -  e  più  sotto  - 1809. 

Inferiormente  a  questo  termine,  verso  Italia  bavvi  una 
cancellata  in  legno,  la  quale  si  cbiude  in  due  parti.  Presso 
a  tale  cancellata  bavvi  un  casotto  di  3  camere  con  tet- 
toia, nel  quale  vi  è  un  posto  di  sentinella  di  bersaglieri^ 
e  rUfficio  di  entrata  della  Dogana  coi  doganieri. 

Dalla  parte  della  Svizzera  alla  distanza  di  qualcbe  cen- 
linaia  di  metri,  e  sopra  un  punto  della  strada  più  ele- 
vato bavvi  un  fabbricato  appositamente  costrutto  per  la 
Dogana  Svizzera  e  vi  banno  ancora  alcune  case  denominate 
Campo-Cologno. 

Dopo  esaminate  cosi  queste  località  si  esaminò  quale 
fosse  la  direzione  della  linea  di  confine  che  a  destra  e  si- 
nistra del  termine  sovraindicato  si  sarebbe  dovuto  stabilire. 

Senza  entrare  a  numerare  tutti  i  punti  della  quistione 
e  i  motivi  clie  determinarono  i  Commissari  ad  adottare 
una  risoluzione  a  tale  riguardo,  lasciando  che  nella  rela- 
zione^ la  quale  sarà  tlallc  due  Parti  presentata  ai  loro  Go- 
verni, vengano  tali  motivi  sviluppati  e  dimostrati,  si  addi- 
viene alla  seguente  determinazione  e  si  è  convenuto: 

II  termine  di  confine  sopraccennato,  avente  scritto  -  Cen- 
tine-Svizzero 1809,  sarà  trasportato  superiormente  verso  il 
territorio  Svizzero,  al  punto  stalo  dai  Commissari  in   ora 


ITALIA    E    SVIZZERA  7 

scello,  e  fissato  per  modo  da  lasciare  al  territorio  Italiano  1863 
le  rovine  del  Castello  di  Piattamala. 

Questo  termine  che  sarà  cosi  trasportato  avrà  l'indica- 
zione da  un  lato  -  Italia  -  e  dall'altro  -  Helvetia  1863. 

Da  un  tale  termine  a  destra  salendo  la  strada  la  linea 
di  confine  viene  stabilita  da  una  linea  diretta  al  Sasso  del 
Gallo,  punto  visibile,  sulla  sinistra  del  rivo  Poschiavino. 
Da  quel  punto  del  Gallo  la  linea  di  confine  va  a  colle- 
garsi alla  linea  di  confine,  sulla  quale  non  esiste  conte- 
stazione. 

A  sinistra  salendo  la  valle  la  linea  di  confine  partirà  dal 
termine  suddetto  e  andrà  direttamente  al  Sasso  della  Guna 
0  Lughina,  punto  visibile.  Da  quel  punto  il  confine  si  di- 
rige, seguendo  la  sommità,  al  punto  Combolo,  confine  non 
contestato. 

Con  quanto  sopra  sono  transatte  e  terminate  tutte  le 
quistioni,  e  risulta  cosi  fissalo  definitivamente  il  limite  di- 
visorio dei  due  Stati. 

Le  sovra  esposte  quistioni  vennero  come  vengono  col 
presente  alto  transatte  e  definite,  e  rimane  inteso  che  seb- 
bene sianvi  quistioni  che  si  potrebbero  considerare  isola- 
tamente, tuttavia  le  Parti  ritengono  il  presente  alto  com- 
plessivamente e  che  al  complesso  totale  debba  riferirsi  la 
ratifica. 

La  provvista  dei  termini  di  confine  indicati  nel  presente 
atto  e  l'impiantamento  loro  si  farà  a  comuni  spese,  previa 
intelligenza  fra  le  Parti,  Tale  piantamento  dovrà  eseguirsi 
entro  dieci  mesi  dalla  data  delle  ratifiche  dei  due  Governi. 

Con  la  presente  Convenzione  si  ha  per  iscopo  di  risol- 
vere soltanto  quistioni  di  confine  tra  Stato  e  Stato,  e  non 
si  entra  con  essa  ad  influire  menomamente  su  nessuna 
quistione  di  diritto  di  proprietà  privata  o  di  beni  appar- 
tenenti a  corpi  morali  e  simili. 

I  Commissari  Italiani  e  Svizzeri  nel  trattare  le  quistioni 
e  nello  stipulare  la  presente  Convenzione  ebbero  per  iscopo 
di  assecondare  le  intenzioni  dei  loro  Governi,  risolvendo 


8  ITALIA   E   SVIZZERA 

1863  le  quislioni  presenti  ed  impediendo  ogni  quistione  av- 
venire. 

Ebbero  inoltre  per  iscopo  di  far  sì  che  i  confini  (per 
quanto  lo  consentono  le  accidentalità  del  suolo  e  i  fatti 
esistenti)  fossero  stabiliti  in  modo  per  quanto  è  possibile 
razionale  e  conforme  ai  principii  dalla  scienza  suggeriti 
e  dalle  persone  esperle  praticate  nella  delimitazione  degli 
Stati. 

La  presente  Convenzione  fatta  a  doppio  originale  non  sarà 
valida  se  non  dopo  la  ratifica  dei  due  Governi. 

È  convenuto  fra  le  Parti  che  questa  ratifica  debba  avere 
luogo  entro  lo  spazio  di  mesi  otto  a  datare  dal  presente, 
redatto  dal  Presidente  della  Commissione  e  da  tutti  i  com- 
ponenti sottoscritto. 

I  Commissari  Italiani 

Fi  A.  Brunet  Carlo,  Deputato,  Presidente  della  Commissione. 
»    Carlo  Colli,,  Colonnello  di  Stato  Maggiore. 
d    Giovanni  Nicolao,  Segretario  dì  V  classe  al  Ministero 
delle  Finanze. 

I  Commissari  Svizzeri 

F'   L.  II.  Delarageaz,  Colonel  Federai. 
»    D'  P.  C.  Planta,  Membre  du  Conseil  des  Etats. 


ITALIA   E    SVIZZERA  9 

COMMISSIONE  ITALO-ELVETICA 

FELLA    DETERMINAZIONE     DEI    CONFINI. 

Processo  verbale  di  visita  e  redazione  spiegativa  deU'arti- 
colo  4  della  Convenzione  27  agosto  1863  relativo  al  confine 
della  Valle  di  Lei,  Cantone  Grigione. 

L'anno  mille  ottocento  sessantaqualtro  addi  ventidue  ago- 
sto in  Andeer,  Cantone  Grigione; 

Presenti  i  signori  Commissari  Italiani 

Cavaliere  Avvocalo  Carlo  Brimet,  Deputato  al  Parlamento, 
Sindaco  della  città  di  Cuneo,  Presidente  della  Commissione; 

Marchese  Carlo  Colli  di  Felizzano,  Colonnello  di  Stalo 
Maggiore  ; 

Nicolao  Giovanni,  Ispettore  centrale  delle  Gabelle  presso 
il  Ministero  delle  Finanze  ; 

Presenti  i  signori  Commissari  Elvetici 

Sig.  Luigi  Enrico  Delarageaz,  Colonnello  Federale  di  Ar- 
tiglieria e  Consigliere  Nazionale; 

Sig.  Pietro  Corradino  Pianta,  Deputato  del  Cantone  dei 
Grigioni  al  Consiglio  degli  Stali: 

Tatti  muniti  dei  pieni  poteri  loro  conferiti  dai  rispettivi 
Coverni,  dei  quali  pieni  poteri  esiste  copia  unita  alla  Con- 
venzione 27  agosto  1863  stipulata  a  Tirano. 

I  suddetti  Commissari  nell'anno  scorso  1863  addi  27  agosto 
stipularono  presso  Tirano  una  Convenzione  di  transazione 
per  varie  quistioni  nell'alto  stesso  indicate,  relative  al  con- 
fine Italiano  corrispondente  allo  Svizzero  Cantone  Grigione. 

Tale  Convenzione  fu  stipulala  con  transazione  definitiva 
e  complessiva  di  tulle  le  quistioni  relative  a  quel  limite. 


1863 


no  ITALIA   E    SVIZZERA 

1863       Al  numero  quarto  di  quell'alto  la  quistione  della  Valle 
di  Lei  era  definita  e  transatta   ne' seguenti  termini: 

Appartiene  airilalia  la  Valle  di  Lei,  La  quale  forma  però 
parte  del  versante  Svizzero.  Questa  Valle  mette  nella  Valle 
Maggiore  denominata  di  Avers.  Da  un  punto  a  ponente 
questa  Valle  è  separata  dalla  Valle  Madris  da  una  cresta 
montuosa  che  finisce  col  rivo  scorrente  la  Valle  di  Avers. 
Dall'altro  a  levante  è  separata  dalla  Valle  di  Emmet  da  una 
cresta  montuosa  la  quale  si  protende  anche  sino  al  rivo 
stesso  dell'Avers. 

Dopo  esaminata  la  quistione  con  la  guida  dei  documenti 
e  carte,  scorgendo  i  Commissari  che  sebbene  le  quistioni 
a  trattarsi  possono  considerarsi  isolate,  ma  che  però  sino 
a  un  certo  punto  si  collegano,  e  che  le  vicendevoli  ade- 
sioni delle  Parti  quando  si  trattano  quistioni  non  possono 
a  meno  di  agevolarne  lo  scioglimento,  riconobbero  e  sta- 
bilirono d'accordo: 

«  Che  il  confine  Italo-Svizzero  all'estremità  della  Valle 
»  di  Lei  è  formato  dalle  due  creste  montuose  sopra  in- 
»  dicale  a  levante  e  ponente  e  dall'asse  centrale  del  rivo 
»  dell'Avers  contro  al  quale  terminano  le  creste  suddette. 
»  Il  tratto  però  di  sponda  sinistra  del  rivo  Avers  sul 
»  quale  scorre  la  strada,  qual  si  trova  e  quale  occorrendo 
»  il  caso  il  Cantone  vorrà  allargare  e  ricostruire  per  ren- 
»  derla  praticabile  ai  carri,  la  quale  strada  va  alla  Valle 
T>  superiore,  è  riconosciuto  come  suolo  Svizzero,  cosicché 
»  per  tale  tratto  il  confine  è  formato  dallo  stesso  lembo 
»   sinistro  della  strada  discendendo. 

»  Sarà  cessata  cosi  qualsiasi  quistione  per  qualunque 
>>  segno  di  confine  cui  possono  avere  avuto  relazione  gli 
»  atti  e  quistioni  che  seguirono  pel  passato.  Tale  limile 
»  di  confine  costituisce  il  risultato  delle  trattative  e  forma 
«   il  confine  definitivo  ». 

Il  Governo  Federale  osservò  essere  disposto  a  ratificare 
tale  Convenzione  salvo  per  la  parte  della  Valle  di  Lei,  pel 
motivo  ch'egli  credeva  come  il  principio  generale   di   de- 


ITALIA   E    SVIZZERA  1  1 

limitazione  stabilito  nell'articolo  sopra  riferito  attese  le  ac-  186r3 
cidentalità  straordinarie  del  suolo  avrebbe  potuto  nell'oc- 
casione dell'operazione  del  piantamento  dei  termini  dar  luogo 
a  dubbii  e  quindi  a  quistioni. 

I  Commissari  Italiani  ai  quali  dal  Ministro  degli  Affari 
Esteri  venne  trasmessa  questa  osservazione  del  Governo 
Elvetico  proposero  che  questa  ratifica  incompleta  venisse 
differita  e  che  piuttosto  dovessero  i  Commissari  recarsi  sul 
luogo  e  intendersi  bene  fin  d'ora  sulla  operazione  mate- 
riale del  piantamento  dei  termini,  essendo  questo  il  miglior 
mezzo  di  antivenire  ogni  quislione  d'interpretazione  del- 
l'art, 4  soprariferito. 

Simile  proposta  venne  accettata,  e  addi  20  agosto  i  Com- 
missari Italiani  e  Svizzeri  si  trovarono  in  Andeer.  Partiti 
la  mattina  del  21  per  Canicul  sito  vicino  all'estremità  della 
Valle  di  Lei  esaminarono  le  località  con  la  scorta  dei  piani 
stessi  compilati  dai  Commissari  precedenti.  Tale  esame  com- 
pierono poi  l'indomani  giorno  22.  Dopo  di  che  ritornarono 
nel  pomeriggio  ad  Andeer  previa  redazione  sul  sito  della 
nota  seguente  spiegativa  dell'art.  4  della  Convenzione  27 
agosto  4863. 

Dopo  presa  cognizione  della  configurazione  del  terreno 
al  congiungimento  della  Valle  di  Lei  con  la  Valle  di  Avers 
rimane  inteso  e  dichiarato  che  in  esecuzione  della  Con- 
venzione conchiusa  tra  i  sottoscritti  a  Tirano  (Piattamala) 
addì  27  agosto  1863,  la  linea  di  confine  fra  i  due  Stati 
all'estremità  nord  della  Valle  deve  passare  per  le  creste 
del  contrafforte  tra  la  Valle  di  Avers  e  quella  di  Lei,  par- 
lendo  dal  ponte  sopra  il  Leibach  sino  alla  sommila  detta 
Cimalmotta  o  Pizzo  della  Motta  facente  limite  tra  la  sud- 
detta Valle  di  Lei  e  quella  di  Emmet. 

I  Commissari  d'ambe  le  Parti  credono  ragionevolmente 
nello  interesse  dei  due  Governi  risolta  questa  divergenza 
e  credono  le  dichiarazioni  sopra  estese  conformi  ed  ana- 
loghe a  quanto  erasi  d'accordo  nella  Convenzione  stabilito. 

Ritenute  quindi  le  sopraesposte  spiegazioni  le  quali  ser- 


42  ITALIA    E    SVIZZERA 

1863  viranno  di  norma  all'operazione  del  piantamento  dei  ter- 
mini, i  Commissari  dichiarano  che  appoggieranno  come  col 
presente  appoggiano  la  piena  e  completa  ratifica  della  Con- 
venzione 27  agosto  1863  stipulata  a  Tirano. 

L.  H.  Delarageaz,   Commissaire  Suisse. 
W  P.  C.  Planta,  Commissaire  Suisse. 
Carlo  Colli,  Commissario  Italiano. 
Giovanni  Nicolao,  Commissario  Ilaliano. 
Avvocato  Carlo  Brunet,  Deputalo  al  Parlamento,  Pre- 
sidente della  Commissione. 

Ratificata  da  S.  il/.:  Torino,  27  aprile  1865.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Firenze,  18  giugno  1865. 


1863,  6  settembre. 
RIO    JytIVEIRO. 

Convenzione  postale  tra  l'Italia  e  il  Brasile, 

Sua  Maestà  il  Re  d' Italia  e  Sua  Maestà  l' Imperatore  del 
Brasile,  animati  dal  desiderio  di  stringere  le  relazioni  d'a- 
micizia che  uniscono  felicemente  i  loro  Stati  rispettivi  , 
facilitando  e  regolando  nel  modo  il  più  vantaggioso  lo  scam- 
bio delle  corrispondenze  fra  i  due  paesi,  determinarono  ot- 
tenere questo  risultato  mediante  una  Convenzione ,  ed  a 
questo  scopo  nominarono  a  loro  Plenipotenzian,  cioè: 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia:  Sua  Eccellenza  il  signor  Conte 
Alessandro  Fé  d'Osliani,  grande  dignitario  dell'Ordine  Im- 
periale della  Rosa,  ecc.,  ecc.,  suo  Incaricato  d'affari; 


ITALIA   E    BRASILE  13 

Sua  Maestà  l'Imperatore  del  Brasile:  Sua  Eccellenza  il  1863 
signor  Pietro  d'Alcantara  Bellegarde ,  del  suo  Consiglio  , 
ciambellano  di  S.  M.  l'Imperatrice,  maresciallo  di  campo, 
commendatore  dell'Ordine  di  San  Bento  d'Aviz,  ecc.,  ecc., 
suo  Ministro  e  Segretario  di  Stato  per  l'Agricoltura,  Com- 
mercio e  Opere  pubbliche; 

I  quali ,  dopo  d'essersi  scambiali  i  rispettivi  pieni  po- 
teri ,  trovati  in  buona  e  dovuta  torma,  convennero  nei  se- 
guenti articoli: 

I.  —  Fra  le  Amministrazioni  postali  del  Regno  d'Italia  e 
dell'  Impero  del  Brasile  vi  sarà  uno  scambio  di  lettere , 
mostre ,  campioni  di  merci  e  slampe  d'  ogni  genere ,  da 
effettuarsi  in  pieghi  chiusi ,  per  mezzo  dei  piroscafi  po- 
stali inglesi  della  Regia  Compagnia  di  Southampton,  o  di 
qualunque  altro  della  stessa  o  di  altra  nazione,  da  cui 
entrambe ,  od  una  delle  Parti  contrattanti  ottenga  ana- 
loga facoltà. 

II.  —  L'Amministrazione  delle  poste  italiane  e  l'Ammi- 
nistrazione delle  poste  del  Brasile  potranno  eziandio  va- 
lersi per  la  trasmissione  delle  corrispondenze  in  pieghi 
chiusi  dei  bastimenti  mercantili  tanto  dell'  una  che  del- 
l' altra  nazione  ,  che  navigassero  fra  i  porti  italiani  e  bra- 
siliani. 

Per  questo  mezzo  però  non  si  spediranno  che  quelle 
corrispondenze,  sul  cui  indirizzo  ne  sarà  espressa  l' indi- 
cazione. I  pieghi  chiusi  così  spediti  saranno  consegnati  nel 
porto  d'  arrivo  agi'  impiegati  doganali ,  sanitari ,  od  altri 
a  ciò  delegati ,  che  primi  si  presenteranno  a  bordo  dei 
surriferiti  bastimenti. 

III.  —  Le  spese  di  transito  e  del  trasporto  marittimo 
delle  corrispondenze  cambiate  in  pieghi  chiusi  fra  l'  I- 
talia  ed  il  Brasile  col  mezzo  de'  piroscafi  inglesi  della  Re- 
gia Compagnia  di  Southampton  saranno  sostenute  intera- 
mente dall'Amministrazione  postale  italiana. 

IV.' — .11  pagamento  delle  spese  di  trasporto  delle  cor- 
rispondenze col  mezzo  de' bastimenti  mercantili  spetta  alla 


4  4  ITALIA    E    BRASILE 

1863  Amministrazione  che  le  riceve,  se  tale  pagamento  è  dovuto 
in  virtù  della  legislazione  vigente  nello  Stato  rispettivo. 
Qualora  però  il  Governo  Italiano  o  il  Governo  Brasiliano 
stabilissero  fra  i  porli  delle  due  nazioni  un  servizio  rego- 
lare di  piroscafi  noleggiati  o  sussidiati ,  le  condizioni  per 
la  trasmissione  delle  corrispondenze  scambiate  con  questo 
mezzo  saranno  stabilite  di  comune  accordo  dalle  Ammi- 
nistrazioni postali  dei  due  Stati. 

V.  —  La  corrispondenza  spedila  dall'  Italia  al  Brasile  ,  o 
viceversa ,  potrà  essere  francata  fino  a  destinazione ,  o 
potrà  esserne  lasciata  la  tassa  a  carico  dei  destinatari. 

VI.  —  La  tassa  delle  lettere  ordinarie  ,  cioè  non  racco- 
mandate, che  saranno  spedite  per  mezzo  dei  piroscafi  della 
Regia  Compagnia  di  Southampton  dall'uno  all'altro  dei  due 
paesi  è  hssata  a  lire  i  20  in  Italia  per  ogni  porto  sem- 
plice di  grammi  7  '/,>  o  frazioni  di  grammi  7  '/z  6  a  4.30  reis 
nel  Brasile  per  lo  stesso  peso  (  diias  oitavas  o  frazione  di 
diias  oitavas  ). 

La  tassa  delle  lettere  che  si  spediranno  per  mezzo  di 
bastimenti  mercantili  sarà  di  CO  centesimi  in  Italia  e  di 
310  reis  nel  Brasile  per  ogni  porto  semplice  di  15  grammi 
(  4  oitavas  o  frazione  di  4  oitavas  ). 

VII.  —  L'Amministrazione  delle  poste  italiane  potrà  tra- 
smettere lettere  raccomandate  a  destinazione  del   Brasile. 

Dal  canto  suo  l'Amministrazione  delle  poste  brasiliane 
potrà  spedir  lettere  raccomandate  a  destinazione  del  Regno 
d' Ilalia  e  dei  paesi  ai  quali  le  poste  italiane  servono  di 
intermediario. 

La  tassa  delle  lettere  raccomandate  a  destinazione  del 
Regno  d'Ilalia  nel  Brasile,  e  viceversa^  sarà  la  stessa  delle 
lettere  ordinarie ,  coll'aggiunta  di  una  tassa  fissa  di  rac- 
comandazione ,  la  quale  sarà  di  60  centesimi  in  Italia  e 
di  210  reis  nel  Brasile. 

Queste  tasse  dovranno  sempre  essere  pagate  anticipata- 
mente, e  quella  fissa  di  raccomandazione  andrà  interamente 
a  profitto  dell'Amministrazione  speditrice. 


ITALIA    E    BRASILE  15 

La  spedizione  di  lettere  raccomandate  per  mezzo  di  ba-  1863 
stimenti  mercantili  non  è  ammessa. 

Vili.  —  Le  mostre  ed  i  campioni  di  merci,  quantunque 
posti  sotto  fascia,  saranno  considerati  come  lettere  e  sot- 
toposti alla  medesima  tassa. 

IX.  —  1  giornali  e  le  stampe  di  qualunque  specie,  spe- 
diti dall'Italia  nel  Brasile,  e  viceversa,  dovranno  esser  fran- 
cali sino  a  destinazione.  La  tassa  di  francatura  di  giornali 
ed  altri  stampati  sarà  di  15  centesimi  per  ogni  40  grammi  in 
Italia,  e  di  53  reis  per  lo  stesso  peso  (11  oitavas  nel  Brasile). 

Sotto  la  denominazione  di  stampe  s' intendono  com- 
prese ogni  specie  d' opere  periodiche,  gli  opuscoli,  i  libri 
anche  rilegati ,  le  carte  di  musica  ,  gli  avvisi ,  le  circo- 
lari-, i  prospetti,  i  cataloghi,  le  incisioni,  litografie,  foto- 
grafie e  simili. 

X.  —  I  giornali  e  le  stampe  ,  cui  si  riferisce  1'  articolo 
precedente,  dovranno  esser  posti  sotto  fascia  e  accomodati 
in  modo  da  potersi  facilmente  verificare,  e  non  dovranno 
contenere  alcuno  scritto  oltre  il  rispettivo  indirizzo.  Si 
eccettuano  gli  avvisi  e  le  circolari  in  cui  potrà  scriversi 
la  data  e  la  firma. 

I  libri  non  potranno  avere  guarnizioni  od  ornati  di  valore. 

I  giornali  e  le  stampe ,  al  cui  riguardo  non  si  osser- 
vassero le  prescrizioni  sovra  indicate ,  come  pure  quelli 
che  non  fossero  francati  o  non  lo  fossero  sufficientemente, 
saranno  trattenuti ,  e  non  vi  si  darà  corso. 

XI.  —  I  giornali  e  le  stampe  sotto  fascia  potranno  an- 
che essere  raccomandati ,  mediante  il  pagamento  della 
tassa  stabilita  per  la  loro  francatura  ,  e  della  tassa  fìssa 
di  raccomandazione  di  60  centesimi  o  di  210  reis. 

XII.  — •  Le  tasse  di  cui  trattano  gli  articoli  6,  7,  8,  9 
e  11  precedenti,  saranno  pagate  col  mezzo  di  francobolli 
postali  dei  paesi  rispettivi.  Quando  il  valore  dei  franco- 
bolli apposti  agli  oggetti  spediti  fosse  inferiore  alla  tassa 
dovuta  a  norma  degli  articoli  succitati ,  dovrà  il  destina- 
tario ,  onde  riceverli ,  pagarne  la  differenza. 


i6  ITALIA    E    BRASILE 

863       XIII.  —  L'Amministrazione  delle  poste  italiane  pagherà 
all'Amministrazione  delle  poste   del  Brasile: 

Per  ogni  lettera  semplice  originaria  del  Regno  d'Italia 
francata  a  destinazione  del  Brasile ,  e  per  ogni  lettera 
semplice ,  non  francala ,  originaria  del  Brasile  pel  Regno 
d'Italia,  la  somma  di  52  reis  (15  centesimi). 

Dal  canto  suo  1'  Amministrazione  delle  poste  brasiliane 
pagherà  all'Amministrazione  delle  poste  italiane: 

Per  ogni  lettera  semplice  originaria  del  Brasile  francala 
a  destino  del  Regno  d'Italia,  e  per  ogni  lettera  semplice, 
non  francata  originaria  del  Regno  d'Italia  a  destinazione 
del  Brasile,  la  somma  di  lire  1  08. 

In  quanto  alla  tassa  di  60  centesimi ,  a  cui  saranno 
sottoposte  le  lettere  spedite  col  mezzo  dei  bastimenti  mer- 
cantili ,  verrà  questa  riparlila  in  parti  uguali  fra  le  due 
Amministrazioni,  deduzione  falla  del  premio  dovuto  al  ca- 
pitano del  bastimento  che  le  avrà  Irasporlate. 

I  giornali  e  le  slampe  spedite  dal  Brasile  in  Italia  e 
viceversa  non  daranno  luogo  a  reciproco  conleggio.  L'Am- 
ministrazione delle  poste  brasiliane  rimborserà  unicamente 
all'Amministrazione  delle  poste  italiane  il  prezzo  di  trasporto 
marittimo  e  i  diritti  di  transito  che  questa  avrà  pagato  alle 
Amministrazioni  delle  poste  degli  Stali  intermediari. 

XIV.  — Le  Amministrazioni  postali  italiana  e  brasiliana  fis- 
seranno di  comune  accordo,  in  conformità  della  presente 
Convenzione,  le  condizioni  colle  quali  potrà  farsi  lo  scambio 
della  corrispondenza  originaria,  o  a  destinazione  degli  Stali 
esteri,  pei  quali  le  poste  d'Italia  servono  di  intermediario. 

Egli  è  però  inteso  che  le  condizioni  che  verranno  sta- 
bilite potranno  essere  modificate  ogni  qual  volta  ne  sia  di 
comune  accordo  riconosciuta  la  convenienza. 

XV. —  Le  due  Amministrazioni  prendono  impegno  di  non 
assoggettare  a  sovratassa  di  sorta  a  carico  dei  destinatari, 
e  sotto  verun  pretesto,  le  lettere  e  le  slampe  che  perver- 
ranno ai  loro  uffizi  debitamente  affrancate  fino  a  destina- 
zione in  conformità  della  presente   Convenzione. 


ITALIA   E    BRASILE  17 

XVI. — Il  mittente  d'una  lettera  raccomandata  potrà  ri-  1863 
chiedere  che  per  mezzo  d' mia  ricevuta  del  destinatario 
gli  venga  dato  avviso  della  consegna  della  lettera  stessa. 
Per  tale  esigenza  dovrei  pagare  la  tassa  di  centesimi  20 
(  70  reis  )  che  andrà  a  totale  profitto  dell'Amministrazione 
speditrice. 

La  perdita  d'una  lettera  raccomandata  dà  diritto  ad  una 
indennizzazione  di  lire  50  (reis  17,500),  che  sarà  pagata 
dall'  iVmministrazione  sul  cui  territorio  si  verificherà  lo 
smarrimento^  e  dovrà  essere  richiesta  nel  termine  di  sei 
mesi  dalla  data  in  cui  la  lettera  doveva  raggiungere  il 
suo  destino. 

XVII.  —  Le  lettere  mal  dirette  saranno,  senza  dilazione 
alcuna,  reciprocamente  respinte  all'ufficio  mittente  al  prezzo 
pel  quale  saranno  slate  addebitate. 

Le  lettere^  i  cui  destinatari  avranno  cambiato  residenza, 
e  che  per  questo  motivo  saranno  state  rivoltate ,  quando 
non  possano  essere  loro  consegnate  saranno  restituite  ai 
mittenti ,  purché  conosciuti,  senza  che  vengano  aperte, 
gravate  della  stessa  tassa  che  avrebbero  dovuto  pagare  i 
destinatari. 

XVIII.  —  Le  lettere  ordinarie  o  raccomandate ,  i  gior- 
nali e  le  stampe  che  saranno  cambiate  fra  le  Ammini- 
strazioni postali  italiana  e  brasiliana,  e  che  per  qualsiasi 
motivo  non  avranno  potuto  esser  riuiesse  a'ioro  destinatari, 
saranno  restituite  da  ambe  le  parti  pel  peso  e  pel  prezzo, 
pel  quale  saranno  state  addebitate  dall'  una  all'altra  delle 
due  Amministrazioni. 

XIX.  —  L'Amministrazione  delle  poste  italiane  e  quella 
delle  poste  brasiliane  designeranno  di  comune  accordo  gli 
uffizi,  per  mezzo  dei  quali  dovrà  aver  luogo  il  cambio 
della  corrispondenza  rispettiva ,  e  si  concerteranno  su 
quanto  ha  tratto  alla  forma  dei  conti  ed  alla  loro  liqui- 
dazione e  saldo,  e  su  d'ogni  altra  disposizione  di  ordine 
occorrente  ad  assicurare  l'esecuzione  delle  disposizioni  della 
presente  Convenzione. 

2 


<|g  ITALIA    E    BRASILE 

i863  Resta  inleso  che  le  disposizioni  indicate  in  questo  arti- 
colo potranno  esser  dalle  due  Amministrazioni  modificate 
oo"ni  qualvolta  di  comune  accordo  ne  riconosceranno  il 
bisogno. 

XX.  —  La  presente  Convenzione  avrà  valore  a  comin- 
ciare dal  giorno  che  verrà  stabilito  dalle  Amministrazioni 
delle  poste  dei  due  paesi ,  e  sarà  duratura  per  un  anno 
intero.  Scorso  questo  termine  s' intenderà  prolungata  di 
anno  in  anno ,  a  meno  che  non  ne  venga  denunziato  il 
termine  da  una  delle  due  Alte  Parti  contraenti  sei  mesi 
avanti. 

XXI.  —  La  presente  Convenzione  sarà  ratificata ,  e  lo 
scambio  delle  ratifiche  avrà  luogo  in  Rio  de  Janeiro  il  più 
presto  possibile. 

In  fede  del  che  i  Plenipotenziari  firmarono  la  presente 
Convenzione,  e  vi  apposero  i  sigilli  delle  loro  armi. 

Fatta  in  duplicato  e  firmata  a  Rio  de  Janeiro  il  giorno 
sei  del  mese  di  settembre  dell'anno  del  Signore  mille  ot- 
tocento sessantatrè. 

Firmati: 

(L.  S.)  Fé  d'Ostiani. 

(L.  S.)  Pedro  d'Alcantara  Bellegarde. 


Ratificata  da  S.  il/.:  Torino,  il  settembre  iSQ^.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Rio  Janeiro,  6  dicembre  1864. 


ITALIA   E   S.    MARINO  19 

HI. 

1865,  7  febbraio. 

TORIIVO.  1865 

Convenzione  postale  fra  l'Italia  e  la  Repubblica  di  S.  Marino. 

Il  Governo  di  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  ed  il  Governo 
della  Serenissima  Repubblica  di  S.  Marino  animati  dal 
desiderio  di  stringere  viepiù  i  legami  d'amicizia  e  di  buon 
vicinato  che  uniscono  i  due  Stali,  e  di  regolare  e  miglio- 
rare per  mezzo  di  una  Convenzione  il  servizio  delle  corri- 
spondenze cambiate  fra  i  due  Stati,  hanno  nominato  a  que- 
st'oggetto per  loro  plenipotenziarii  : 

Il  Governo  di  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia:  il  signor  Cavaliere 
D.  Giovanni  Barbavara  di  Gravellona,  Grande  Ufficiale  del- 
r£)rdine  militare  dei  Santi  Maurizio  e  Lazzaro,  Direttore 
generale  delle  Poste  Italiane,  ecc.,  ecc.  : 

E  il  Governo  della  Serenissima  Repubblica  di  San  Marino: 
Sua  Eccellenza  il  signor  Conte  Giovanni  Antonio  Luigi  Ci- 
brario.  Cavaliere  di  gran  croce,  decorato  del  gran  cordone 
dell'Ordine  mihtare  dei  Santi  Maurizio  e  Lazzaro,  Ministro 
di  Stato,  Senatore  del  Regno^  Patrizio  e  Consultore  della 
Repubblica  di  San  Marino,  ecc.,  ecc.; 

I  quali,  dopo  essersi  scambiati  i  loro  pieni  poteri,  tro- 
vati in  buona  e  debita  forma,  sono  convenuti  nei  seguenti 
articoli  : 

I.  —  Fra  le  due  Amministrazioni  delle  poste  del  Regno 
d'Italia  e  della  Repubblica  di  San  Marino  avrà  luogo  un 
cambio  regolare  e  quotidiano  di  corrispondenze  in  pieghi 
chiusi  per  mezzo  dell'uffizio  di  Rimini  e  di  quello  di  San 
Marino. 

IL  —  Le  spese  di  trasporto  dei  pieghi  postali  cambiati 
fra  i  due  Stati  suddetti  saranno  sostenute  dalle  due  Parti 


20  ITALIA   E    S.    MARINO 

1865  contraenti  proporzionalmente  alla  distanza  percorsa  sui 
rispettivi  territorii. 

III.  — .  Le  tasse  clelK'^.  corrispondenze  d'ogni  specie  cam- 
biate tra  il  Regno  d'Italia  e  la  Repubblica  di  San  Marino 
saranno  quelle  stesse  che  sono  stabilite  dalle  leggi  postali 
italiane  per  l'interno  del  Regno. 

Alle  corrispondenze  della  Repubblica  per  gli  Stati  esteri 
e  viceversa  saranno  applicabili  le  condizioni  di  cambio  e 
le  tasse  delle  corrispondenze  internazionali  tra  il  Regno 
d'Italia  e  gli  Stati  esteri  suddetti. 

I\.  —  Tutte  le  agevolezze  che  fossero  successivamente 
introdotte  sia  nelle  tariffe  postali  italiane,  sia  nelle  condi- 
zioni che  regolano  il  cambio  delle  corrispondenze  tra  il 
Regno  d'Italia  ed  i  paesi  esteri,  saranno  di  pien  diritto 
estese  alle  corrispondenze  da  e  per  la  Repubblica  di  San 
Marino. 

V.  —  Per  la  francatura  delle  corrispondenze,,  il  Governo 
della  Repubblica  ammette  per  ora  nel  suo  territorio  l'uso 
dei  francobolli  italiani,  che  a  sua  richiesta  gli  verranno 
somministrati  dall'Amministrazione  delle  poste  del   Regno 

d'Italia. 

Yl.  • —  Gli  abitanti  dei  due  Stati  potranno  reciprocamente 
trasmettersi  somme  di  denaro  non  eccedenti  le  lire  due- 
cento per  mezzo  di  vaglia  postali. 

Per  l'emissione  ed  il  pagamento  di  questi  vaglia  la  Re- 
pubblica acconsente  di  uniformarsi  alle  condizioni  ed  alle 
tariffe  che  regolano  il  servizio  dei  vaglia  postali  nell'in- 
terno  del  Regno  d'Italia. 

VII.  —  Le  Amministrazioni  postali  del  Regno  d'Italia  e  della 
Repubblica  di  San  Marino  sono  responsabili  delle  somme 
depositate  nei  propri  uffizi  senza  eccezione  di  caso. 

Vili.  —  La  corrispondenza  ufficiale  indirizzata  agli  ec- 
cellentissimi Capitani  reggenti  della  Repubblica,  ai  Segre- 
tari di  Stato  dell'estero  e  dell'interno,  al  Commissario  della 
legge,  al  Giudice  di  appello  ed  al  Direttore  dello  poste,  andrà 
esente  da  ogni  tassa;  godranno  la  stessa  esenzione  le  cor- 


ITALIA    E    S.   MARINO  21 

rispondenze  ufficiali  da    questi   funzionari  indirizzale  alle  1865 
Autorità  del  Regno  d'Italia. 

IX.  —  A  semplicizzare  il  conteggio  pel  riparto  delle  tasse 
spettanti  alle  due  Amministrazioni  sulle  corrispondenze  di 
ogni  specie  e  sui  vaglia  postali  cambiati  fra  i  due  Stati, 
resta  convenuto  che  l'Amministrazione  delle  poste  della 
Repubblica  riterrà  a  suo  profitto  il  venti  per  cento  sulla 
somma  dei  prodotti  incassati  dai  suoi  uffizi  per  acquisto  di 
francobolli,  per  la  tassa  delle  corrispondenze  non  francate 
e  per  l'emissione  dei  vaglia  postali. 
^^  X.  —  Con  ispeciale  regolamento  le  due  Amministrazioni 
determineranno  di  comune  accordo  le  norme  a  seguirsi  per 
l'assestamento  della  contabilità  relativa  all'acquisto  dei 
francobolli  ed  al  cambio  delle  corrispondenze  e  dei  vaglia 
postali,  e  prenderanno  tutte  quelle  altre  disposizioni  che 
ravviseranno  acconcie  ad  assicurare  la  esatta  esecuzione 
della  presente  Convenzione. 

XI.  —  La  presente  Convenzione  avrà  valore  dal  giorno 
che  verrà  stabilito  dalle  due  Parti  contraenti,  e  durerà  due 
anni.  Trascorso  questo  termine,  rimane  obbligatoria  d'anno 
in  anno,  finché  non  ne  venga  denunziato  il  fine  sei  mesi 
innanzi  da  una  delle  due  Parti. 

XII.  —  Questa  convenzione  sarà  ratificata  dai  Governi 
rispettivi,  ed  il  cambio  delle  ratifiche  seguirà  nel  più  breve 
termine  possibile. 

In  fede  del  che  i  Plenipotenziari  rispettivi  hanno  sotto- 
scritto la  presente  Convenzione^  e  vi  hanno  apposto  il  si- 
gillo delle  loro  armi. 

Fatto  in  Torino  in  doppio  originale  questo  giorno  sette 
febbraio  dell'anno  mille  ottocento  sessantacinque. 

(L.  S.)  G.  Barbavara. 

(L.    S.)   CiBRARIO. 

Ratificala  dal  Presidente  del  Consiglio:  Torino,  25  feb- 
braio 1865. 


22  ITALIA   ED   ALTRI   STATI 


IV. 

1865,  17  maggio. 

4865  PylRIGI. 

Convenzione  telegrafica  internazionale  tra  l'Italia  ed  altri  Stati. 


Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  Sa  Majesté  l'Empereur  d'Au- 
Iriche,  Roi  de  Hongrie  et  de  Bohème,  Son  Allesse  Royale 
le  Gran-Due  de  Bade,  Sa  Majesté  le  Roi  de  Bavière,  Sa 
Majesté  le  Roi  des  Belges,  Sa  Majesté  le  Roi  de  Dannemarck, 
Sa  Majesté  la  Reine  des  Espagnes,  Sa  Majesté  l'Empereur 
des  Frangais,  Sa  Majesté  le  Roi  des  Hellènes,  la  Ville  libre 
de  Ilambourg,  Sa  Majesté  le  Roi  de  Hanovre,  Sa  Majesté 
le  Roi  des  Pays-Bas,  Sa  Majesté  le  Roi  de  Portugal  et  des 
Algarves,  Sa  Majesté  le  Roi  de  Prusse,  Sa  Majesté  l'Empe- 
reur de  loutes  les  Russies,  Sa  Majesté  le  Roi  de  Saxe,  Sa 
Majesté  le  Roi  de  Suède  et  de  Norvège,  la  Gonfédération 
Suisse,  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Ottomans  ,  Sa  Majesté 
le  Roi  de  Wurtemberg ,  également  animés  du  désir  d'as- 
surer  aux  correspondances  télégrapbiques,  échangées  en- 
Ire  leurs  Etats  respectifs,  les  avantages  d'un  tarif  simple 
et  réduit ,  d'améliorer  les  conditions  actuelles  de  la  télé- 
graphie  Internationale,  et  d'établir  une  entente  permanente 
entre  leurs  Etats,  tout  en  conservant  leur  liberté  d'action 
pour  les  mesures  qui  n'intéressent  point  l'ensemble  du  ser- 
vice,  ont  résolu  de  conclure  une  Convention  à  cet  effel , 
et  onl  nommé  pour  leurs  Plénipotentiaircs,  savoir  : 


ITALIA   ED   ALTRI   STATI  23 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie:  M.  le  chevalier  Constanlin 
Nigra,  Grand  Croix  de  son  Ordre  des  Sainls  Maurice  et 
Lazare  ,  Grand  Officier  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion 
d'Honneur,  etc,  etc,  etc. ,  Son  Envoyé  extraordinaire  et 
Ministre  plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  1'  Empereur  des 
Francais; 

Sa  Majesté  l'Empereur  d'Autriche,  Roi  de  Hongrie  et  de 
Bohème:  M.  le  Prince  Richard  de  Metternich-Winnebiirg, 
Uuc  de  Portella  ,  Comte  de  Kònigswart  ,  Son  Chambellan 
et  Conseiller  intime  actuel,  Grand  d'Espagne  de  première 
classe,  Grand  Croix  de  son  Ordre  Imperiai  de  Léopold,  de 
rOrdre  d'Albert  de  Saxe,  Grand  Officier  de  l'Ordre  de  Léo- 
pold de  Belgique,  Chevalier  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Lé- 
gion d'Honneur,  etc,  etc,  etc,  Son  Ambassadeur  extraor- 
dinaire près  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais; 

Son  Allesse  Royale  le  Grand  Due  de  Bade:  Son  Conseiller 
intime  actuel,  M.  le  Baron  Ferdinand  Alesina  de  Scliweizer, 
Grand  Croix  de  l'Ordre  du  Lion  de  Zàhringen,  Grand  Of- 
ficier  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion  d'Honneur,  etc,  etc, 
etc,  Son  Envoyé  extraordinaire  et  Ministre  plénipotentiaire 
près  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais; 

Sa  Majesté  le  Roi  de- Bavière  :  M.  le  Baron  Auguste  de 
Wendland,  Son  Chambellan^  Grand  Commandeur  de  l'Ordre 
du  Mérite  de  la  Couronne,  Grand  Croix  de  son  Ordre  de 
St-Michel,  Grand  Officier  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion 
d'Honneur ,  etc  ,  eie ,  etc,  Son  Envoyé  extraordinaire  et 
Ministre  plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  l'Empereur  des 
Francais; 

Sa  Majesté  le  Roi  des  Belges:  M.  le  Baron  Eugène  Beyens^ 
Officier  de  son  Ordre  de  Léopold,  Commandeur  de  l'Ordre 
Imperiai  de  la  Légion  d'Honneur,  Commandeur  du  nombre 
extraordinaire  des  Ordres  de  Charles  III  et  d'Isabelle  la 
Catholique  d'Espagne,  etc,  etc,  etc,  Son  Envoyé  extraor- 
dinaire et  Ministre  plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  l'Em- 
pereur des  Frangais  ; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Dannemarck:  M,  le  Corate  Leon  de 


1865 


24  ITALIA    ED    ALTRI   STATI 

1865  Moltke-Hvilfeldt,  Son  Chambellan,  Commandeur  de  l'Ordre 
du  Danebrog  et  décoré  de  la  Croix  d'argent,  Grand  Croix 
des  Ordres  du  Sauveur  de  Grece,  de  la  Conceplion  de  Villa- 
Vicosa  de  Portugal ,  d'Isabelle  la  Catholique  d'Espagne  , 
Commandeur  de  l'Ordre  de  la  Tour  et  de  l'Epée  du  Por- 
tugal, Officier  de  l'Ordre  de  Léopold  de  Belgique  etc.,  etc.^ 
etc.,  Son  Envoyé  extraordinaire  et  Ministre  plénipotentiaire 
prés  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Frangais; 

Sa  Majesté  la  Reine  des  Espagnes:  M.  Alexandre  Mon , 
ancien  Président  du  Conseil  des  Ministres  et  de  la  Chambre 
des  Députés,  Député  aux  Cortes,  Grand  Croix  de  l'Ordre 
Royal  de  Charles  III  ,  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion 
d'Honneur,  etc,  etc,  etc,  Son  Ambassadeur  extraordinaire 
et  plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Frangais; 

Sa  Majesté  l'Empereur  des  Franrais:  M.  Edouard  Drouyn 
de  Lhuys,  Sénateur  de  l'Empire,  Grand  Croix  de  son  Ordre 
Imperiai  de  la  Légion  d'Honneur,  des  Ordres  de  St-Elienne 
d'Autriche,  du  Danebrog  de  Dannemarck,  de  Charles  III  d'Es- 
pagne ,  du  Sauveur  de  Grece ,  des  Saints  Maurice  et  La- 
zare  d'Italie ,  du  Lion  Ncerlandais ,  de  la  Conception  de 
Villa-Virosa  de  Portugal,  des  Séraphins  de  Suède,  décoré 
de  l'Ordre  Imperiai  du  Medjidié  de  première  classe,  etc, 
etc,  etc,  Son  Ministre  et  Secrétaire  d'Etat  au  Département 
des  Affaires  Etrangères; 

Sa  Majesté  le  Roi  des  Hellènes:  M.  Phocion  Roque,  Son 
Plénipotentiaire,  Officier  de  son  Ordre  Royal  du  Sauveur 
et  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion  d'Honneur  etc,  etc,  etc; 

La  Ville  libre  de  Ilambourg:  M.  Jean  Hermann  Heeren, 
Docteur  en  droit.  Ministre  résidant  des  Villes  libres  d'Al- 
lemagne  près  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Fran(;ais; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Hanovre:  M.  le  Baron  Charles  de 
Linsingen,  Son  Conseiller  intime  de  Légalion,  Officier  de 
son  Ordre  Royal  des  Guelphes,  Commandeur  de  l'Ordre  du 
Lion  Néeiiandais,  etc,  etc,  etc,  Son  Envoyé  extraordinaire 
et  Ministre  plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  l'Empereur  des 
Franrais; 


ITALIA    ED    ALTRI    STATI  25 

Sa  Majesté  le  Roi  des  Pays-Bas:  M.  Léonard  Antoine 
Lightenwell ,  Grand  Croix  de  l'Ordre  du  Lion  Néerlandais, 
Grand  Officier  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion  d'Honneur, 
etc,  etc,  etc,  Son  Envoyé  extraordinaire  et  Ministre  plé- 
nipotentiaire  près  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Portugal  et  des  Algarves:  M.  le 
Vicomle  de  Pa'iva,  Pair  du  Royaume,  Grand  Croix  de  l'Or- 
dre de  la  Conception  de  Villa- Vigosa ,  Grand  Officier  de 
l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion  d'Honneur,  etc. ,  etc. ,  etc, 
Son  Envoyé  extraordinaire  et  Ministre  plénipotentiaire  près 
Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Prusse:  M.  le  Corate  Henry  Louis 
Robert  de  Goltz,  Chevalier  des  Ordres  Royaux  de  l'Aigle 
Rouge  de  première  classe  et  de  St-Jean  de  Jérusalem,  Grand 
Croix  de  l'Ordre  de  l'Aigle  Blanc  de  Russie,  de  l'Ordre  Im- 
periai du  Medjidié  de  Turquie,  de  l'Ordre  Royal  du  Sauveur 
de  Grece,  etc,  etc,  etc,  Son  Ambassadeur  extraordinaire 
et  plénipotentiaire  près  SaMajesté  l'Empereur  des  Francais; 

Sa  Majesté  l'Empereur  de  toutes  les  Russies:  M.  le  Baron 
André  de  Budberg,  Son  Conseiller  prive,  Grand  Croix  des 
Ordres  impériaux  de  St-Alexandre  Newsky  et  de  l'Aigle 
Blanc,  Chevalier  de  l'Ordre  de  St-Wladimir  de  seconde  classe. 
Grand  Croix  de  l'Ordre  Imperiai  de  Sainte  Anne,  et  des  Or- 
dres de  la  Légion  d'Honneur,  de  l'Aigle  Rouge  de  Prusse,  de 
la  Couronne  de  Fer  d'Autriche,  du  Danebrog  deDannemarck, 
des  Guelphes  de  Ilanovre,  etc,  etc  etc,  Son  Ambassadeur 
extraordinaire  et  plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  l'Empereur 
des  Francais  ; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Saxe:  M.  le  Baron  Albin  Leo  de  See- 
bach,  Son  Conseiller  intime  et  Chambellan,  Grand  Croix  de 
son  Ordre  Royal  du  Mèrito,  Grand  Officier  de  l'Ordre  Impe- 
riai de  la  Légion  d'Honneur,  décoré  de  l'Ordre  de  la  Cou- 
ronne de  Fer  d'Autriche  de  première  classe,  de  l'Ordre  de 
l'Aigle  Rouge  de  Prusse  de  seconde  classe.  Grand  Croix  de 
l'Ordre  de  la  Branche  Ernestine  de  Saxe,  des  Ordres  de 
l'Aigle  Blanc  et  de  Sainte-Anne  de  Russie,  décoré  de  l'Ordre 


26  ITALIA    ED    ALTRI   STATI 

1865  du  Medjidié  de  seconde  classe,  etc,  eie,  etc,  Son  Envoyé 
extraordinaire  et  Ministre  plénipotenliaire  près  Sa  Majesté 
TEmpereur  des  Francais; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Suède  et  de  Norvège:  M.  Georges 
Nicolas  Baron  Adclswàrd,  Grand  Croix  de  l'Ordre  de  l'E- 
toile  Polaire  de  Suède,  Grand  Croix  de  l'Ordre  de  St-Olaf  de 
Norvège ,  Grand  Officier  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion 
d' Honneur,  etc,  etc,  etc,  Son  Envoyé  extraordinaire  et 
Ministre  plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  l'Empereur  des 
Francais; 

La  Confédération  Suisse:  M.  Kern ,  Envoyé  extraordinaire 
et  Ministre  plénipotentiaire  de  ladite  Confédération  près  Sa 
Majesté  l'Empereur  des  Francais  ; 

Sa  Majesté  l'Empereur  des  Ottomans:  Esseid  Mouhammed 
Djémil  Pacha,  Muchir  et  Membro  du  Grand  Conseil  de  l'Em- 
pire, décoré  des  Ordres  Impériaux  du  Medjidié  de  première 
classe,  de  l'Osmanié  de  seconde  classe.  Grand  Gordon  de  l'Or- 
dre Imperiai  de  la  Légion  d'Honneur,  des  Ordres  d'Isabelle  la 
Catholique  d'Espagne,  de  la  Couronne  de  Fer  d'Autriche,  de 
l'Aigle  Blanc  de  Russie,  des  Saints  Maurice  et  Lazare  d'Italie, 
de  l'Etoile  Polaire  de  Suède,  de  Léopold  de  Belgique,  du  Lion 
Néerlandais,  etc,  etc,  etc,  Son  Ambassadeur  extraordinaire 
et  plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais 
et  près  Sa  Majesté  la  Heine  des  Espagnes; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Wurtemberg  :  M.  le  Baron  Jean 
Auguste  de  Waechter,  Son  Conseiller  d'Etat  et  Chambellan, 
Commandeur  de  son  Ordre  de  la  Couronne,  Grand  Croix 
de  son  Ordre  Royal  de  Frédéric,  etc,  etc,  etc,  Son  En- 
voyé extraordinaire  et  Ministre  plénipotentiaire  près  Sa 
Majesté  l'Empereur  des  Francais; 

Lesquels,  après  s'ètre  communiqué  leurs  pleins  pouvoirs, 
trouvés  en  bonne  et  due  forme,  sont  convenus  d'appliquer 
aux  correspondances  tèlégraphiques  des  Elats  conlractants 
les  disposilions  ci-aprés  : 


ITALIA    ED    ALTRI   STATI  27 

TITRE  I". 
Du  réseau  international. 

I.  —  Les  Hautes  Parties  contractantes  s'engagent  à  af- 
fecter  au  service  télégraphique  international  des  fils  spé- 
ciaux  en  nombre  suffisant  pour  assurer  une  rapide  trans- 
mission  des  dépèches, 

Ces  fils  seront  établis  dans  les  meilleures  conditions  que 
la  pratique  du  service  aura  fait  connaìtre. 

Les  villes  entre  lesquelles  l'échange  des  correspondan- 
ces  est  continu  ou  trés-aclif  seront  successivement,  et  au- 
tant  que  possible,  reliées  par  des  fils  directs,  de  diamètre 
supérieui%  et  dont  le  service  demeurera  degagé  du  travail 
des  bureaux  intermédiaires. 

II.  —  Entre  les  villes  importantes  des  Etats  contraclants, 
le  service  est,  autant  que  possible,  permanent,  le  jour  et 
la  nuit,  sans  aucune  interruption. 

Les  bureaux  ordinaires,  à  service  de  jour  compiei,  sont 
ouverts  au  public: 

Du  1"  avril  au  30  septembre,  de  7  heures  du  malin 
à  9  heures  du  soir; 

Du  1     oclobre   au   31  mars ,  de  8  heures  du   matin 

à  9  heures  du  soir.  ^  ^ 

Les  heures    d'ouverture  des   bureaux  à  service   limite 

sont  fixées  par  les   Administrations   respectives  des  Etats 

contraclants. 

L'heure  de  tous  les  bureaux  d'un  mème  Elat  est  celie 
du  lemps  moyen  de  la  capitale  de  cet  Elat. 

III.  —  L'appareil  Morse  reste  provisoirement  adopté  pour 
le  service  des  fils  internationaux. 


4865 


28  ITALIA    ED    ALTRI    STATI 

1865 

TITRE  II. 

De  la  correspondance. 
SEGTION   r. 

Conditions  générales. 

IV.  —  Les  Hautes  Parties  contraclantes  reconnaissent  à 
toutes  personnes  le  droit  de  correspondre  au  moyen  des 
lélégraphes  internalionaux. 

V.  —  Elles  s'engagent  à  prendre  toutes  les  dispositions 
nécessaires  pour  assurer  le  secret  des  correspondances  et 
leur  borine  expédition. 

VI.  —  Les  Ilautes  Parties  contraclantes  déclarent  toute- 
fois  n'accepter,  à  raison  du  service  de  la  télégraphie  in- 
ternationale,  aucune  responsabilité. 

SEGTION    II, 

Du  dépót. 

VII.  —  Les  dépéches  télégraphiques  sont  classées  en  Irois 
calégories  : 

1"  Dépéches  d'Etat  :  celles  qui  émanent  du  Chef  de 
l'Etat,  des  Ministres,  des  Commandants  en  chef  des  forces 
de  terre  ou  de  mer,  et  des  Agents  diplomatiques  ou  con- 
sulaires  des  Gouvernements  conlraclants. 

Les  dépéches  des  Agents  consulaires  qui  exercent  le 
commerce  ne  sont  considérées  comme  dépéches  d'Etat  que 
lorsqu'elles  traitent  d'aifaires  de  service. 

2"  Dépéches  de  service  :  celles  qui  émanent  des  Ad- 
ministrations  télégraphiques  des  Etats  contractanls,  et  qui 
sont  relatives,  soit  au  service  de  la  télégraphie  Internatio- 
nale, soit  à  des  objels  d'inlérèt  public  déterminés  de  con- 
cert par  lesdites  Adininislralions. 

3°  Dépéches  privées. 


ITALIA   ED    ALTRI    STATI  29 

Vili.  —  Les  dépéches  d'Elal  ne   sont   admises  comme  1865 
telles  que  revètues  dii   sceau   ou   du  cachet  de  l'Autorité 
qui  les  expédie. 

L'expédileiir  d'une  dépéche  privée  peut  loujours  ètra 
tenu  d'établir  la  sincerile  de  la  signature  dont  la  dépèche 
est  revètue. 

IX.  —  Tonte  dépèche  peut  ètre  rédigée  en  l'une  quel- 
conque  des  langues  usitées  sur  le  territoire  des  Etats  con- 
tractants. 

Chaque  Etat  reste  libre  de  designer,  parmi  les  langues 
usitées  sur  son  territoire ,  celles  qu'il  considero  comme 
propres  à  la  correspondance  télégraphique. 

Les  dépéches  d'Etat  et  de  service  peuvent  ètre  com- 
posées  en  chiffres  ou  en  lettres  secrètes,  soit  en  totalité, 
soit  en  partie. 

Les  dépéches  privées  peuvent  aussi  ètre  composées  en 
chiffres  ou  en  lettres  secrètes,  lorsqu'elles  sont  échangées 
entro  deux  Etats  contractants  qui  admettent  ce  mode  de 
correspondance,  et  dans  les  conditions  déterminécs  par  le 
Règlement  de  service  dont  il  est  fait  mention  à  l'article  LIV 
ci-aprés: 

La  rcserve  mentionnée  dans  le  paragraphe  ci-dessus  ne 
s'applique  pas  aux  dépéches  de  transit 

Les  dépéches  en  langage  ordinaire  ne  peuvent  contenir 
ni  combinaisons  de  mots,  ni  constructions,  ni  abréviations 
inusitées. 

X.  —  La  minute  de  la  dépéche  doit  étre  écrite  lisi- 
blement,  en  caracléres  qui  aient  leur  équivalent  dans  le 
tableau  réglémentaire  des  signaux  télégraphiques  et  qui 
soient  en  usage  dans  le  pays  où  la  dépèche  est  présentée. 

Le  texte  doit  ètre  précède  de  l'adresse  et  suivi  de  la  si- 
gnature. 

L'adresse  doit  porter  toutes  les  indications  nécessaires 
pour  assurer  la  remise  de  la  dépéche  à  destination. 

Tout  interligne,  renvoi,  rature  ou  surcharge  doit  ètre  ap- 
prouvé  du  signataire  de  la  dépéche  ou  de  son  représentant. 


1865 


30  ITALIA   ED    ALTRI   STATI 

SECTION    III. 

De  la  transmission. 

XI.  —  La  transmission  des  dépèches  a  lieu  dans  l'ordre 
suivant : 

1°  Dépèches  d'Etat; 
2°  Dépèches  de  service; 
3"  Dépèches  privées. 

Une  dépèche  commencée  ne  peut  ètre  interrompue  pour 
faire  place  à  une  comraunication  d'un  rang  supérieur  qu'en 
cas  d'urgence  absolue. 

Les  dépèches  de  raème  rang  soni  transraises  par  le 
bureau  de  départ  dans  l'ordre  de  leur  dépòt ,  et,  par  les 
bureaux  intermédiaires,  dans  l'ordre  de  leur  reception. 

Enlre  deux  bureaux  en  relation  directe,  les  dépèches  de 
mème  rang  sont  transmises  dans  l'ordre  alternatif. 

11  peut  étre  toutefois  dérogé  à  cette  règie,  dans  l'intérét 
de  la  célérité  des  transmissions ,  sur  les  lignes  dont  le 
travail  est  continu  ou  qui  sont  desservies  par  des  appa- 
reils  spéciaux. 

XII.  —  Les  bureaux  dont  le  service  n'esl  point  per- 
manent  ne  peuvent  prendre  clóture  avant  d'avoir  Iransmis 
tcutes  leurs  dépèches  internationales  à  un  bureau  per- 
manent. 

Ges  dépèches  sont  immédiatement  échangées ,  à  leur 
tour  de  reception,  entre  les  bureaux  permanents  des  dif- 
férents  Etats. 

XIII.  —  Chaque  Gouvernemenl  reste  juge,  vis-à-vis  de 
l'expéditeur,  de  la  direction  qu'il  convient  de  donner  aux 
dépèches,  lant  dans  le  service  ordinaire ,  qu'au  cas  d'in- 
terruption  ou  d'encombrement  des  voies  habituellement 
suivies. 

XIV.  —  Lorsqu'il  se  produit,  au  cours  de  la  transmis- 
sion d'une  dépèche ,  une  interruption  dans  les  communi- 


ITALIA   ED   ALTRI    STATI  31 

cations  télégraphiques,  le  bureau,  à  partir  duquel  l'inter-  1865 
ruption  s'est  produite,  expédie  immédiatement  la  dépèche 
par  la  poste  ou  par  un  moyen  de  transport  plus  rapide, 
s'il  en  dispose.  Il  l'adresse,  suivant  les  circonstances,  soit 
au  premier  bureau  télégraphique  en  mesure  de  la  réex- 
pédier  par  le  télégraphe,  soit  au  bureau  de  destination , 
soit  au  destinataire  méme.  Dés  que  la  communication  est 
rétablie,  la  dépéche  est  de  nouveau  transmise  par  la  voie 
télégraphique,  à  moins  qu'il  n'en  ail  élé  précédemment 
accusée  reception. 

XV.  —  Tout  expéditeur  peut,  en  juslifìant  de  sa  qua- 
lité,  arrèter,  s'il  en  est  encore  temps,  la  transmission  de 
la  dépéche  qu'il  a  déposée. 

SECTION    IV. 

De  la  remise  à  destination. 

XVI.  —  Les  dépèches  télégraphiques  peuvent  ètre  a- 
dressées,  soit  à  domicile,  soit  Poste  restante,  soit  Bureau 
télégraphique  restant. 

Elles  sont  remises  ou  expédiées  à  destination  dans  i'or- 
dre  de  leur  reception. 

Les  dépèches  adressées  à  domicile  ou  poste  restante , 
dans  la  localité  que  le  bureau  télégraphique  dessert,  sont 
immédiatement  portées  à  leur  adresse. 

Les  dépèches  adressées  à  domicile  ou  poste  restante,  hors 
de  la  localité  desservie^  sont,  suivant  la  demando  de  Tex- 
péditeur,  envoyées  immédiatement  à  leur  destination  par  la 
poste,  ou  par  un  moyen  plus  rapide,  si  l'Administration  du 
bureau  destinataire  en  dispose. 

XVII.  —  Chacun  des  Etats  conlractants  se  réservc  d'or- 
ganiser,  autant  que  possible,  pour  les  localilés  non  desser- 
vies  par  le  télégraphe,  un  service  de  transport  plus  rapide 
que  la  poste;  et  chaque  Etat  s'engage,  envers  les  autres,  à 
mettre  tout  expéditeur  en  mesure  de  profiter,  pour  sa  cor- 


32  ITALIA    ED    ALTRI    STATI 

1865  respondance,  des  disposilions  prises  et  notifiées,  à  cet  égard, 
par  l'iin  qiielconque  des  autres  Etats. 

XVIII.  —  Lorsqu'ime  dépéche  est  portée  à  domicile  et  que 
le  destinataire  est  absent,  elle  peut  étre  remise  aux  membres 
adultes  de  sa  famille,  à  ses  employés,  locataires  ou  hòtes,  à 
moins  que  le  destinataire  n'ait  désigné,  par  écrit ,  un  dé- 
légué  special,  ou  que  l'expéditeur  n'ait  demandé  que  la 
remise  n'ait  lieu  qu'entre  les  mains  du  destinataire  seul. 

Lorsque  la  dépéche  est  adressée  bureau  restant,  elle  n'est 
délivrée  qu'au  destinataire  ou  à  son  délégué. 

Si  la  dépéche  ne  peutètre  remise  à  destination,  avis  est 
laissé  au  domicile  du  destinataire,  et  la  dépéche  est  rap- 
portée  au  bureau  ,  pour  lui  è  tre  délivrée  sur  sa  récla- 
mation. 

Si  la  dépéche  n'a  pas  été  réclamée  au  bout  de  six  se- 
maines,  elle  est  anéantie. 

La  méme  règie  s'applique  aux  dépéches  adressées  bu- 
reau restant. 

s  E  e  T  I  0  N    V. 
Du  contróle. 

XIX.  —  Les  Hautes  Parties  contractantes  se  réservent  k 
faculté  d'  arrèter  la  transmission  de  tonte  dépéche  privée 
qui  paraìtrait  dangereuse  pour  la  sécurité  de  l'Etat,  ou 
qui  serait  contraire  aux  lois  du  pays,  à  l'ordre  public  ou 
aux  bonnes  moeurs,  à  charge  d'en  avertir  irnmédiatement 
l'expéditeur. 

C§  contróle  est  exercé  par  les  bureaux  télégraphiques  ex- 
trèmes  ou  inlermédiaires,  sauf  recours  à  l'Administration 
centrale  qui  prononce  sans  appel. 

XX.  —  Ghaque  Gouvernement  se  réserve  aussi  la  faculté 
de  suspendre  le  service  de  la  télégraphie  Internationale 
pour  un  temps  indéterminé ,  s'il  le  juge  nécessaire,  soit 
d'une  manière  generale,  soit  seulement  sur  certaines  hgnes 


ITALIA    ED    ALTRI    STATI  33 

et  pour  certaines   natures  de   correspondances,  à   charge    1865 
par  lui  d'en  aviser  irnmédiatement  chacun  des  aiUres  Gou- 
vernements  contractants. 

S  E  e  T  I  0  .\     VI. 

Des  archives. 

XXI.  —  Les  originaux  et  les  copies  des  dépéclies,  les 
bafides  de  signaiix  ou  pièces  analogues  sont  conservés 
dans  les  archives  des  biireaux  au  moins  pendant  une  année, 
à  compier  de  leur  date  ,  avec  toules  les  précautions  né- 
cessaires  au  point  de  vue  du  secret. 

Passe  ce  délai  on  peut  les  anéanlir. 

XXII.  —  Les  originaux  et  les  copies  des  dépéches  ne 
peuvent  otre  communiqués  qu'à  l'expéditeur  ou  au  desli- 
nataire  après  constatation  de  son  identità. 

L'expéditeur  et  le  destinataire  ont  le  droit  de  se  faire 
délivrer  des  copies  cerlifiées  conforrnes  de  la  dépéche 
qu'ils  ont  transmise  ou  recue. 

SECTION    VII. 

Da  certaines  dépéches  spéciales. 

XXill.  —  Tout  expéditeur  peut  affranchir  la  réponse 
qu'il  demande  à  son  correspondant. 

Il  peut  se  faire  adresser  cette  réponse  sur  un  point 
quelconque  du  territoire  des  Elats  contractants. 

Faule  d'indication  fournie  dans  la  dépéche  méme  ou 
par  une  dépéche  ultérieure  arrivée  en  temps  utile^  la  ré- 
ponse est  transmise  au  bureau  d'origine  pour  ètre  remise 
à  destination  par  les  soins  de  ce  bureau. 

Lorsque  la  réponse  n'a  pas  été  présentée  dans  les  huit 
jours  qui  suivent  la  date  de  la  dépéche  primitive,  le  bu- 
reau destinataire  en  informe  l'expéditeur  par  une  dépéche 
qui  tient  lieu  de  réponse. 
3 


3i  ITALIA    ED    ALTRI    STATI 

8«>^       Tonte  réponsc  présenlée  après  ce    délai  est  considérée 
et  traitée  cornine  une  iiouvelle  dépéche. 

XXIV.  —  L'expéditeur  de  tonte  dépéche  a  la  faciiUé  de 
la  recommander. 

Lorsqu'une  dépéche  est  recommandée,  le  bureau  de  des- 
tination  Iransmet^  par  la  voie  lélégraphique ,  à  l'expédi- 
teur méme,  la  reproduction  intégrale  de  la  copie  envoyée 
an  destinataire,  suivie  de  la  doublé  indication  de  l'heure 
précise  de  la  remise  et  de  la  personne  entre  les  inains 
de  laquelle  celte  remise  a  eu  licu. 

Si  la  remise  n'a  pu  èlre  effectuée,  ce  doublé  avis  est  reni- 
placé  par  l'indication  des  circonstanccs  qui  se  sont  opposées 
à  la  remise,  et  par  les  renseignements  nécessaires  pour  que 
l'expéditeur  puisse  faire   suivre  sa    dépéche,  s' il  y  a  lieu. 

La  transmission  de  la  dépéche  de  retour  s'edeclue  par 
priorité  sur  les  aulres  dépéches  de  mème  rang. 

L'expéditeur  d'une  dépéche  recommandée  peut  se  faire 
adresser  la  dépéche  de  retour  sur  un  point  quelconque 
du  territoire  des  Etats  contractants,  en  fournissaut  les  in- 
dications  nécessaires,  comme  en  matiére  de  réponse  payée. 

XXY.  —  La  recommandation  est  obligatoire  pour  les 
dépéches  composées  en  chiffres  ou  en  lettres  secrètes. 

XXVI.  —  Lorsqu'une  dépéche  porte  la  mention  faire  sui- 
vre, sans  autre  indication,  le  bureau  de  deslination,  après 
l'avoir  présenlée  à  l'adresse  indiquéc,  la  réexpédie  immé- 
diatement,  s'il  y  a  lieu,  à  la  nouvelle  adresse^  qui  lui  est 
désignée,  au  domicile  du  destinataire;  il  n'est  toutelbis 
tenu  de  faire  cette  réexpédition  que  dans  les  limites  de 
l'Elat  aiiquel  il  appartieni,  et  il  traile  alors  la  dépéche 
comme  une  dépéche  intérieure. 

Si  aucune  indication  ne  lui  est  fournie,  il  garde  la 
dépéche  en  dépót.  Si  la  dépéche  est  réexpédiée,  et  que  le 
second  bureau  ne  Irouve  pas  le  destinataire  à  l'adresse 
nouvelle,  la  dépéche  est  conservéc  par  ce  bureau. 

Si  la  menlion  faire  suivre  est  accompagnée  d'adresses 
successivcs ,    la   dépéche    est   successivcment  Iransmise  à 


I 


ITALIA    ED    ALTRI    STATI  35 

chacune  des  destinations  indiquées,   jusqu'à   la  dernière,  1865 
s'il  y  a  lieu,  et  le  dernier  bureau  se  conforme  aux  dispo- 
sitions  du  paragraphe  précédent. 

Toute  personne  peut  demander,  en  fournissant  les  justi- 
fications  nécessaires,  que  les  dópéches  qui  arriveraient  à 
un  bureau  télégraphique  pour  lui  ètre  remises  dans  le  rayon 
de  dislribulion  de  ce  bureau,  lui  soient  réexpédiées  à  l'a- 
dresse  qu'elle  aura  indiquée  ou  dans  les  conditions  des 
papagraphes  précédents. 

XXVIT.  —  Les  dépéches  télégraphiques  peuvent  élre 
adressées : 

Soit  à    plusieurs  destinalaires  dans  des  localilés  dif- 
fcrentes  ; 

vSoil  à  plusieurs  destinataires  dans  une  mème  localité  ; 

Soit  à  un  méme    destinataire,   dans  des  localités   dif- 

fcrentes,  ou  à  plusieurs  domiciles  dans  la  méme  localité. 

Dans  les  deux  premiers  cas,  chaque  exemplaire  de  la 
dépèche  ne  doit  porter  que  ì'adresse  qui  lui  est  propre,  à 
moins  que  l'expéditeur  n'ait  demandé  le  contraire. 

Les  dépécbes  à  destination  de  plusieurs  Etats  doivent 
ètre  déposées  en  autant  d'originaux  qu'il  y  a  d'Etats  dif- 
l'érents. 

XXYIIL  —  Dans  l'application  des  articles  précédents,  on 
combinerà  les  facilités  données  au  public  pour  les  réponses 
payées,  les  dépécbes  recommandées,  les  dépéches  à  faire 
suivre,  et  les  dépéches  multiples. 

XXIX.  —  Les  Hautes  Parlies  contractantes  s'engagent  à 
prendrc  les  mesures  que  comporterà  la  remise  à  destina- 
tion des  dépéches  expédiées  de  la  mer,  par  Finterraédiaire 
des  séniaphores  établis  ou  à  établir  sur  le  littoral  de  l'un 
quelconque  des  Etats  qui  auront  pris  part  à  la  présente 
Convention. 


865 


36  ITALIA    ED    ALTRI    STATI 

TITRE  III. 
Des    Taxes. 

SECTION  V . 

Principes  généraux. 

XXX.  —  Les  Hautes  Parties  contraclantes  déclarent  adop- 
ter,  pour  la  formation  des  tarifs  inlernationaux,  les  bases 
ci-après  : 

La  taxe  applicable  à  toules  les  correspondances  échangées 
par  la  méme  voie  entro  les  bureaux  de  deux  quelconques 
des  Etats  contractants  sera  uniforme.  Un  méme  Etat  pourra, 
loutefois,  étre  subdivisé,  pour  l'application  de  la  taxe  uni- 
forme, en  deux  grandes  divisions  lerritoriales  au  plus. 
Les  Etats  contractants  se  réservent  d'ailleurs  toute  liberto 
d'action  à  l'égard  de  leurs  possessions  ou  de  leurs  colo- 
nies  situées  hors  d'Europe. 

Le  minimum  de  la  taxe  s'appliquc  à  la  dépèche  dont  la 
longueur  ne  dépasse  pas  vingt  mots.  La  taxe  applicable  à 
la  dépéche  de  vingt  mots  s'accroìt  de  moitié  par  chaque 
sèrie  indivisible  de  dix  mots  au  dessus  de  vingt. 

Le  frane  est  l'unite  monétaire  qui  sert  à  la  compo- 
sition  des  tarifs  internationaux. 

Le  tarif  des  correspondances  échangées  enlre  deux 
points  quelconques  des  Etats  contractants  doit  ètre  com- 
pose de  telle  sorte  que  la  taxe  de  la  dépéche  de  vingt 
mots  soit  toujours  un  multiple  du  demi-frane. 

Il  sera  percu  pour  un  frane  : 

En  Autriche,  40  kreuzer  (valeur  aulrichienne); 
Dans  le  Grand-Duché  de  Bade,  en  Bavière  et  en  Wur- 
temberg,  28  kreuzer; 

En  Dannemarck,  35  skillings; 
En  Espagne,  0,40  écu; 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  37 

En  Grece,  1,11  drachme;  1865 

En  Hanovre,  Prusse,  Saxe,  8  silbergros; 

Dans  Ics  Pays-Bas ,  50  ccnts; 

En  Porlugal,  192  rais; 

En  Russie,  25  copeks  ; 

En  Suède,  72  ares; 

En  Norvège,  22  skillings. 

XXXI.  —  Le  taux  de  la  taxe  est  établi  d'Etat  à  Etat  de 
concert  enlre  les  Gouvernemonts  exlrémes  et  les  Gouver- 
nements  intermédiaires. 

Le  tarif  immcdialement  applicable  aux  correspondances 
échangées  entre  les  Etats  contraclants  est  fixé  conformé- 
ment  aux  lableaux  annexés  à  la  présente  Convention.  Les 
taxes  inscrites  dans  ces  tableaux  pourront,  toujours  et  à 
toute  epoque,  ètre  réduites  d'un  commun  accord  entre  tei 
ou  tei  des  Gouvernenients  intéressés;  mais  toute  modifi- 
cation  d' ensemble  ou  de  détail  ne  sera  exécutoire  qu'  un 
mois  au  moins  après  sa  notification. 

SECTION    II. 

De  l'application  des  taxes. 

XXXII.  —  Tout  ce  que  l'expéditeur  écrit  sur  la  minute 
de  sa  dépéche,  pour  étre  transmis,  entre  dans  le  calcul 
de  la  taxe,  sauf  ce  qui  est  dit  au  paragraphe  7  de  l'article 
suivant. 

XXXIIL  —  Le  maximum  de  longueur  d'un  mot  est  fixé  à 
sept  syllabes,  l'excédant  est  coraptu  pour  un  mot. 

Les  expressions  réunies  par  un  Irait-d'union  sont  comp- 
tées  pour  le  nombre  de   mots  qui  servent  à  les  former. 

Les  mots  séparés  par  une  apostrophe  sont  comptés  comme 
autant  de  mots  isolés. 

Les   noms  propres  de  villes   et  de  [lersonnes,  les  noms 

de  lieux,  places,  boulevards,  etc les  tilres,  prénoms, 

particules  et  qualifications  sont  comptés  pour  le  nombre 
de  mots  employés  à  les  exprimer. 


38  ITALIA    ED    ALTRI    STATI 

i865  Les  nombres  écrits  en  chiffres  soni  complés  pour  aulant 
de  mols  qu'ils  contiennent  de  fois  cinq  chiffres  plus  un 
mot  pour  l'excédant. 

Tout  caraclére  isole,  lettre  ou  chiffre,  est  compté  pour 
un  mot;  il  en  est  de  mème  du  souligné. 

Les  signes  que  les  appareils  expriment  par  un  seul  si- 
giial  (signes  de  ponctualion,  traits-d'union ,  apostrophes, 
guillemets,  parenthèses,  alinéas)  ne  soni  pas  coniptés. 

Sont  toutefois  comptés  poiir  un  chiffre:  les  points,  les 
virgules  et  les  barres  de  di  vision  qui  entrent  dans  la  for- 
malion  des  nombres. 

XXXIV.  —  Le  compte  de  mols  s'établil  de  la  manière 
suivanle,  pour  les  dépéches  en  chiffres  ou  enletlressecrètes: 

Tous  les  caraclères,  chiffres,  leltres  ou  signes,  employés 
dans  le  texle  chiffre  sont  addilionnés.  Le  total  divise  par 
cinq  donne  pour  quolient  le  nombre  de  mols  qu'il  repré- 
senle,  l'excédant  est  compiè  pour  un  mot. 

On  y  ajoule,  pour  oblenir  le  nombre  total  des  mots  de 
la  dépéche,  les  mots  en  langage  ordinaire  de  l'adresse,  de 
la  signature  et  du  texle,  s'il  y  a  lieu.  Le  compte  en  est 
fait  d'après  les  règles  de  l'arlicle  précédent. 

XXXV.  —  Le  nom  du  bureau  de  départ,  la  date,  l'iieure 
et  la  minute  du  dépòt  sont  transmis  d'office  au  deslinataire. 

XXX VL  —  Tonte  dépèchereclificative,  completive,  et  géné- 
ralement  tonte  communication  échangée  avec  un  bureau  télé- 
graphique  à  l'occasion  d'une  dépéche  transmise  ou  en  cours 
de  transmission,  est  laxée  conformément  aux  règles  de  la 
présente  Convention,  à  moins  que  celle  communication 
n'ait  été  rendue  nécessaire  par  une  erreur  de  service. 

XXXVII.  —  La  taxe  est  calculée  d'après  la  voie  la  moins 
coùteuse  entro  le  point  de  déparl  de  la  dépéche  et  son 
point  de  deslinalion. 

Les  Hautes  Parties  contractantes  s'engagent  à  éviter,  au- 
tant  qu'il  sera  possible,  les  varialions  de  taxe  qui  pour- 
raient  résuller  des  inlerruplions  de  service  des  conducleurs 
sous-marins. 


ITALIA    ED    ALTRI    STATI  39 

SECTION    HI. 

Des  taxes  spécialcs. 

XXXYIH.  —  La  laxe  de  recommandalion  est  égale  à  celie 
de  la  dépéche 

XXXIX.  —  La  taxe  des  réponses  payées  et  dépèches  de 
relour  à  diriger  sur  un  point  autre  que  le  lieu  d'origine 
de  la  dépèche  primitive^  est  calculée  d'après  le  larif  qui 
est'  applicable  entre  le  point  d'expédition  de  la  réponse  ou 
de  la  dépèche  de  retour  et  son  point  de  destination, 

XL.  —  Les  dépèches  adressées  à  plusieurs  destinataires, 
ou  à  un  mòme  destinalaire,  dans  des  localités  desservies 
par  des  bureaux  différents,  sont  taxées  cornme  autant  de 
dépèches  séparées. 

Les  dépèches  adressées,  dans  une  mème  localité,  à  plu- 
sieurs destinataires,  ou  à  un  ménie  destinalaire  à  plu- 
sieurs domiciles,  avec  ou  sans  réexpédition  par  la  poste, 
sont  taxées  cornine  une  seule  dépéche;  mais  il  est  percu, 
à  titre  de  droit  de  copie,  outre  les  droits  de  poste,  s'il 
y  a  lieu,  autant  de  fois  un  demi-frane  qu'il  y  a  de  desti- 
nations  moins  une. 

XLL  —  Il  est  percu^  pour  tonte  copie  délivrée  confor- 
mément  à  l'article  2^,  un  droit  lixe  d'un  demi-frane  par 
copie. 

XLIL  —  Les  dépèches  recommandées,  à  (invoyer  par  la 
poste  ou  à  déposer  poste  restante  sont  affranchies,  comme 
lettres  chargées,  par  le  bureau  télégraphique  d'arrivée. 

Le  bureau  d'origine  percoli  les  taxes  supplémentaires 
suivantes : 

Un  demi-frane  par  dépèche  à  déposer  poste  restante, 
dans  la  localité  desservie,  ou  à  envoyer  par  la  poste,  dans 
les  limites  de  l'Etat  qui  fait  l'expédition; 

Un  frane  par  dépéche  à  envoyer^  hors  de  ces  limites, 
sur  le  territoire  des  Etats  contractants; 

Deux  francs  et  demi  par  dépèche  à  envoyer  au  delà. 


1 8rìn 


40  ITALIA    ED    ALTRI    STATI 

865  Les  dépèches  non  recommandées  sont  expédiées  comme 
lettres  ordinaires  par  le  bureau  télégraphique  d'arrivée. 

Les  frais  de  poste  soni  acquiUés ,  s'il  y  a  lieu,  par  le 
deslinataire,  aucune  taxe  supplémentaire  n'étant  percue 
par  le  bureau  d'origine. 

XLIII.  — Lata\e  des  dépèches  à  échanger  avec  les  navires 
en  mer,  par  l'inlermédiaire  des  sémaphores,  sera  fixée 
conformément  aux  règles  générales  de  la  présente  Conven- 
tion, sauf,  pour  ceux  des  Etats  contractants  qui  auront 
organisé  ce  mode  de  correspondance,  le  droit  de  déter- 
miner,  comme  il  appartiendra,  la  taxe  afferente  à  la  trans- 
mission  entre  les  sémaphores  et  les  navires, 

SECTION    IV. 

De  la  perception. 

XLIV.  ■ —  La  perception  des  taxes  a  lieu  au  départ. 
Sont  toutefois  percus  à  l'arrivée  sur  le  destinataire: 
1°  La  taxe  des  dépèches  expédiées  de  la  mer,  par  l'in- 
termédiaire  des  sémaphores; 

T  La  taxe  complémentaire  des  dépèches  à  faire  suivre; 
3°  La  taxe  complémentaire  des  réponses  payées  doni 
l'étendue  excède  la  longueur  affranchie; 

4"  Les  frais  de  transporl,  au  delà  des  bureaux  télégra- 
phiques,  par  un  moyen  plus  rapide  que  la  poste,  dans  les 
Etats  où  un  service  de  cette  nature  est  organisé. 

Toutefois,  l'expéditeur  d'une  dépèche  recommandée  peut 
affranchir  ce  Iransport  moyennant  le  dépòt  d'une  somme 
qui  est  déterminée  par  le  bureau  d'origine,  sauf  liquida- 
lion  ultérieure.  La  dépéche  de  relour  fait  connaìtre  le 
montant  des  frais  déboursés. 

Dans  tous  les  cas  où  il  doit  y  avoir  perception  à  l'ar- 
rivée, la  dépèche  n'est  délivrée  au  destinataire  que  contre 
paiement  de  la  taxe  due. 


ITALIA    ED    ALTRI   STATI  41 

SEGTION  V. 

Des  franchises. 

XLV.  —  Les  dépèches  relatives  au  service  des  lélégraphes 
internationaux  des  Etats  conlractanls  soni  Iransmises  en 
franchise  sur  toiU  le  réseau  des  dils  Etats. 

SECTION    VI. 

Des  détaches  et  rembourscmenis. 

XLVI.  —  Est  reslituée  à  l'expéditeur,  par  l'Etat  qui  l'a 
per(;ue,  sauf  recours  contre  les  autres  Etats,  s'il  y  a  lieu, 
la  taxe  de  toute  dépèche  dont  la  transmission  télégraphique 
n'a  pas  été  eifectuée. 

XLVII.  —  Est  remboursée  à  l'expéditeur  par  l'Etat  qui  la 
pergue,  sauf  recours  contre  les  autres  Etats,  s'il  y  a  lieu, 
la  taxe  intégrale  de  toute  dépèche  recommandée  qui,  par 
suite  d'un  retard  notable  ou  de  graves  erreurs  de  trans- 
mission, n'a  pu  manifestement  remplir  son  objet,  à  moins 
que  le  retard  ou  l'erreur  ne  soit  imputable  à  un  Etat  ou 
à  une  compagnie  privée  qui  n'aurait  pas  accepté  les  dis- 
positions  de  la  présente  Convention. 

XLVIIl.  —  Toute  réclamalion  doit  étre  formée^  sous 
peine  de  déchéance,  dans  les  trois  mois  de  la  perception. 

Ce  délai  est  porle  à  dix  mois  pour  les  correspondances 
échangées  avec  des  pays  situés  hors  d'Europe. 

TITRE  IV. 

De  la  comptabìlité  Internationale. 

XLIX.  —  Les  Hautes  Parties  contractantes  se  doivent 
réciproquenient  compte  des  taxes  percues  par  chacune 
d'elles. 

Les  taxes  afférentes  aux  droits  de  copie  et  de  transporl 


1865 


42  ITALIA    ED    ALTRI    STATI 

1865  au  delà  des  lignes  sont  dévoliies  à  l'Elal  qui  a  délivró 
les  copies  oii  effectué  le  transport. 

Chaque  Etat  crédile  l'Elat  limitrophe  du  montani  des 
taxes  de  toutes  les  dépeclies  qu'il  lui  a  Iransmises,  cal- 
culées  depuis  la  frontière  de  ces  deux  Etals  jusqu'à  des- 
ti nailon. 

Ces  taxes  peuvent  èlre  róglées  de  commun  accord,  d'après 
le  nombre  des  dépéclies  qui  onl  franchi  celle  frontière, 
abslraclion  (aite  du  nombre  des  mols  et  des  frais  acces- 
soires.  Dans  ce  cas,  les  parts  de  l'Elat  limitrophe  et  de 
chacun  des  Etals  suivants,  s'il  y  a  lieu,  sont  déterminées 
par  des  moyennes  élablies  contradictoirement. 

L.  —  Les  taxes  percues  d'avance  pour  réponses  payées 
et  recommandations  sont  réparlies,  enlre  les  divers  Etals, 
conformément  aux  disposilions  de  l'article  précédent,  les 
réponses  et  les  dépòches  de  retour  etani  Iraitées,  dans  les 
comptes,  comme  des  dépéches  ordinaires  qui  auraient  été 
expédiées  par  l'Elat  qui  a  percii. 

Lorsque  la  Iransinission  n'a  pas  eu  lieu,  la  taxe  est  ac- 
quise  à  l'office  qui  l'a  percue ,  sauf  le  droit  de  l'expé- 
dileur, 

LI.  —  Lorsqu'une  dépèche  ,  quelle  qu'ellc  soil ,  a  élé 
Iransmise  par  une  voie  differente  de  celle  qui  a  servi  de 
base  à  la  taxe ,  la  différence  de  taxe  est  supportée  par 
l'office  qui  a  détourné  la  dépèche. 

LIl.  —  Le  réglemenl  réciproque  des  comptes  a  lieu  à 
l'expiralion  de  chaque  mois. 

Le  décompte  et  la  liquidation  du  solde  se  font  à  la  fin 
de  chaque  trimestre. 

LllL  —  Le  solde  résultant  de  la  liquidation  est  payé 
en  monnaie  courante  de  l'Elat  au  profit  duquel  ce  solde 
est  établi. 


ITALIA   ED    ALTRI   STATI  43 

TITRE  V. 

Dispositions  générales. 
SECTION    I"-. 

Des  dispositions  complémentaires. 

LIY,  —  Les  dispositions  ile  la  présente  Convention  se- 
ront  complétées,  en  ce  qui  concerne  les  règles  de  détail 
da  service  inlernational,  par  un  réglement  commun  qui 
sera  arrèté  de  concert  entro  les  Administrations  lélégraphi- 
ques  des  Etats  conlractants. 

Les  dispositions  de  ce  réglement  entreront  en  vigueur 
en  mème  temps  que  la  présente  Convention;  elles  pour- 
ront  élre,  à  toute  epoque,  modifiées  d'un  commun  accord 
par  lesdites  Administrations. 

LV.  —  L'Adininislration  de  l'Etat  où,  en  vertu  de  l'arlicle 
LVI  ci-après,  aura  eu  lieu  la  dernière  conférence,  sera 
chargée  des  mesures  d'exécution  relatives  aux  modifica- 
tions  cà  apporler,  d'un  commun  accord,  au  réglement. 

Toules  les  demandes  de  inodifieations  seront  adressées  à 
cette  Administration,  qui  consulterà  toutes  les  aulres,  et, 
après  avoir  obtenu  leur  assentiment  unanime,  promul- 
guera  les  changements  adoplés,  en  fixant  la  date  de  leur 
application. 

SECTION   II. 

Conférences  et  Communications  réciproques. 

LVI.  —  La  présente  Convention  sera  soumise  à  des  révi- 
sions  périodiques,  où  toutes  les  Puissances  qui  y  ont  pris 
part  seront  représentées. 

A  cet  effet  des  conférences  auront  lieu  successivement 
dans  la  capitale  de  chacun  des  Etats  contractanls,  entre  les 
délégués  des  dits  Etats, 


1865 


44  ITALIA    ED    ALTRI    STATI 

1865      La  première  réunion  aura  lieu  en  1868,  à  Vienne. 

LVII.  —  Les  Hautes  Parties  contractantes,  afin  d'assurer 
par  un  échange  de  Communications  régulières ,  la  bonne 
administralion  de  leur  service  commun ,  s'engagent  à  se 
Iransmetlre  réciproquement  tous  les  documenls  relatifs  à 
leur  administralion  intérieure  et  à  se  communiquer  tout 
perfectionnement  qu'elles  viendraient  à  y  introduire. 

Ghacune  d'  elles  enverra  directement  à  toules  les  autres: 
1"  Par  le  télégraphe: 

La  notificalion  immediate  des  interruptions  qui  se  se- 
raient  produites  sur  son  lerritoire,  ou  sur  les  lignes  des 
Etats  et  des  compagnies  privées  auxquels  elle  servirà  d'in- 
termédiaire ,  pour  leur  correspondance  avec  chacun  des 
Etats  contractants; 
2°  Par  la  poste: 

La  notification  de  toutes  les  mesures  relatives  à  l'ou- 
verture de  lignes  nouvelles ,  à  la  suppression  de  lignes 
existantes,  aux  ouvertures,  suppressions  et  modifications  de 
service  des  bureaux  compris  sur  son  territoire  ou  sur  le 
parcours  des  lignes  télégraphiques  des  Etats  et  Compagnies 
désignés  au  paragraphe  précédenl; 

Au  commencement  de  cliaque  année  un  tableau  statis- 
tique  du  mouvement  des  dépéches,  sur  son  réseau,  pen- 
dant l'année  écoulóe,  et  la  carte  de  ce  réseau,  dressée  et 
arrétée  au  31  décembre  de  la  dite  année; 

Enfin  ses  circulaires  et  instruclions  de  service ,  au  fur 
et  à  mesure  de  leur  publication. 

LVIIL  —  Une  Carte  officielle  des  relations  télégraphiques 
sera  dressée  et  publiée  par  l'Administration  Francaise,  et 
soumise  à  des  révisions  périodiques. 

s  E  e  T  I  0  N     III. 

Des  réserves. 

LIX.  —  Les  Hautes  Parties  contractantes  se  réservent  res- 
pectivemenl  le  droit  de  prendre ,  séparément  entre  elles, 


ITALIA    ED    ALTRI    STATI  Ì5 

des    aiTangeinents    parliculiers   de    tonte    nature,  sur  les    1865 
points  du  service  qui   n'intéressent  pas  la   généralité   des 
Etats,  notamment: 

Sur  la  formation  des  larifs  ; 

Sur  l'adoption  d'appareils  ou  de  vocabulaires  spéciaux, 
enlre  des  points  et  dans  des  cas  déterminés; 

Sur  l'application  du  systéme  des  timbres-dépèche; 

Sur  la  perception  des  taxes  à  l'arrivée; 

Sur  le  service  de  la  remise  des  dépéches  à  destination; 

Sur  l'extension  du  droit  de  franchise  aux  dépéches  de 
service  qui  concernent  la  meteorologie  et  touts  autres  objets 
d'intérét  public. 

S  E  e  T  I  0  N     I  V. 

Des  adhésions. 

LX.  —  Les  Etats  qui  n'ont  point  pris  part  à  la  présente 
Convention  seront   admis  à  y  adhérer  sur  leur  demande. 

Celle  adhésion  sera  notifiée  par  la  voie  diplomatique  à 
celui  des  Etats  contractants  au  sein  daquel  la  dernière 
conférence  aura  été  tenue,  et  par  cet  P^tat  à  tous  les  autres. 

Elle  emportera  ,  de  plein  droit ,  accession  à  toules  les 
clauses  et  admission  à  tous  les  avantages  stipulés  par  la 
présente  Convention. 

LXI.  —  Les  llautes  Parties  conlractantes  s'engagent  à 
imposer ,  autant  que  possible ,  les  règles  de  la  présente 
Convention  aux  Compagnies  concessionnaires  des  lignes  té- 
légraphiques  terrestres  ou  sous-marines,  et  à  négocier , 
avec  les  Compagnies  existantes,  une  réduction  réciproque 
des  tarifs ,  s'il  y  a  lieu. 

Ne  seront  compris ,  en  aucuii  cas  ^  dans  le  taril"  inter- 
national: 

1°  Les  bureaux  télégraphiques  des  Etats  et  des  Com- 
pagnies privées  qui  n'auront  point  accepté  les  dispositions 
réglémentaires  uniformes  et  obligatoires  de  la  présente 
Convention; 


46  ITALIA    ED    ALTRI   STATI 

1865  2-^  Les  bureaux  lélégraphiques  des  Conipagnies  de  che- 

mins  de  fer  ou  autres  exploitations  privées,  siluées  sur 
le  lerritoire  continental  des  Elats  contractants  ou  adhé- 
rents^  et  pour  lesquels  il  y  aurail  une  taxe  supplémentaire. 

s  E  e  T  1  0  N     Y. 
De  l'exècution. 

LXII.  —  La  présente  Convention  sera  mise  à  exéculion 
à  partir  du  premier  janvier  i866  et  demeurera  en  vigueur 
pendant  un  temps  indéterminé,  et  jusqu'à  l'expiration  d'une 
année  à  partir  du  jour  où  la  dénonciation  en  serait  faite. 

LXIII.  —  La  présente  Convention  sera  ratifiée  et  les  ra- 
tilications  en  seront  échangées  à  Paris  dans  le  plus  href 
délai  possible. 

En  foi  de  quoi  les  plénipotentiaires  respectils  l'ont  si- 
gnée,  et  y  ont  appose  le  cachet  de  leurs  armes. 

Fail  à  Paris  en  vingt  expéditions,  le  17  mai  1865. 

(  L.    S.  )   NlGRA. 

(  L.  S.  )  Metternich. 

(  L.    S.  )   BaRON   a.    SCHVVEIZER. 
(  L.    S.  )   BaRON   de    WEiNDLA^'D. 

(  L.  S.  )  Baron  Eugène  Beyens. 

(  L.  S.  )  De  Moltke  Hyitfeldt. 

(  L.  S.  )  Alex.  Mon. 

(  L.  S.  )  Drouyn  de  LnuYs. 

(  L.  S.  )  PiiocioN  Roque. 

(  L.  S.  )  L  H.  IIeeren. 

(  L.  S.  )  Baron  C.  de  Linsiisgen. 

(  L.    S.  )   LlGUTEìNVELT. 

(  L.  S.  )  Paìya. 

(  L.    S.  )    GOLTZ. 
(  L.    S.  )    BUDRERG. 

(  L.  S. )  Baron  Seebach. 
(  L.  S.  ì  Baron  Adelsward. 
(  L.  S.  )  Kern. 
(  L.  S.  )  Djémil. 
(  L.  S.  )  Waeciiter. 


ITALIA    ED    ALTRI    STATI 


ANNEXES 


47 


1865 


Tableaux  des  taxes  fìxées  pour  servir  à  la  formation  des 
tarifs  internationaux  en  exécution  de  l'arlicle  31  de  la 
Convention  signée  a  Paris  à  la  date  de  ce  pur. 


A. 


Taxes  terminales. 


(Lo.  taxe  terminale  est  celle  qui  recient  à  cheque  Etat 
pour  les  correspondances  en provenance  ou  d  destination  de  ses  bweau.r). 


DESIGNATION 

t 
LNDICATIOxX 

DES 

DES 

T. 

XE 

Observations 

ÉTATS 

CORnESPONDANCES 

F. 

C. 

Altriche..  . . 

Pour  les  correspondances  échangées 

avec  lous  les  Etats  conlractans. . . 

3 

» 

Pour  toute  dé- 
péche  qui  tra- 
verse les  Etats 
del'Union  Au- 
stro-Germani- 
que,  celle  laxe 
est    commune 
avec  ces  Etats. 

Bade • 

Pour  les  correspondances  qui  ira- 

versenl  les  Etats  de  l'Union  Au- 

stro-Germanique 

3 

M 

Idem 

Bavière 

Pour  loules  les  autres 

1 

» 

Pour  les  correspondances  qui  Ira- 

versent  les  Elais  de  l'Union  Au- 

stro-Germanique 

3 

•» 

Idem 

Pour  toutes  les  autres 

1 

■» 

tìELGlQUE..  .  . 

Pour  les  correspondances  échangées 

avec  le  Dannemarck,  la  Norvège, 

la  Russie  et  la  Suède 

1  50 

Dannemarck. 

Pour  loutcs  les  autres ,., 

i 
1 

50 

Pour  loules  ses  correspondances... 

Espagne 

Pour  les  correspondances  échangées 

avec  le  Dannemarck  ,  l'Italie  ,  la 

Norvège,  la  Suède  et  les  Etats  com- 

posant   l'Union  Austro-Germani- 

que  à  l'e.xception  de  la  Prusse.  . 

3 

■» 

Pour  toutes  les  autres 

2 

50 

48 


ITALIA    ED    ALTRI   STATI 


1865 


DESIGNATION 

DES 

ÉTATS 


FliANCE 


Ghèce  .  .  . 
Manovre. 


Italie  . . . 

NORVÈGE . 

Pays-Bas 


portugal , 
Prusse.  .  .  , 


Russie  (d'Eu- 
rope)   


Saxe 

Suède  

SuissE 

TURQIIIE 

(d'Europe)  . 

WURTEMBERG 
et  HOHEN- 
ZOLLERN. .  . 


L\D1CATI0>' 

DES 

CORRESPONDANGES 


Pour  les  correspondances  échangées 
avec  le  Dannemarck,  la  Grece,  la 
Norvége,  la  Russie,  la  Suède,  la 
Turquie  d'Europe  et  les  Etals  com- 
posant  l'Union  Austro-Gernianique 

Pour  toutes  les  autres  y  compris 
celles  échangées  avec  Ics  Pays-Bas 
et  le  WurtembiTg 

Pour  toutes  ses  correspondances  .. 

Pour  toules  ses  correspondances... 


Pour  toutes  ses  correspondances  ., 

Pour  toutes  ses  correspondances... 

Pour  les  correspondances  qui  tra- 
versent  les  Etals  de  l'Union 

Pour  Ics  correspondances  échangées 
avec  l'Italie  et  la  Suisse  par  la 
Belgique  et  la  France 

Pour  toutes  les  autres 

Pour  toutes  ses  correspondances... 

Pour  les  correspondances  qui  tra- 
versoni les  Etats  de  l'Union 

Pour  toutes  les  autres 

Pour  les  correspondances  échangées 
avec  lous  les  Etats  contractants  à 
l'exception  de  la  Turquie 


Pour  toutes  ses  correspondances. 


Pour  toutes  ses  correspondances... 
Pour  toutes  ses  correspondances  .. 

Pour  les  correspondances  échangées 
avec  tous  les  Etats  contractants  à 
l'exception  de  la  Russie 


Pour  les  correspondances  qui  tra  • 
versent  les  Etals  de  l'Union 

Pour  les  correspondances  échangées 
avec  la  Franco,  l'Italie  et  la  Suisse. 


0  30 

1  » 

1  » 

3    » 

2  50 


T. 

! 

F. 

C. 

:{ 

» 

^ì 

w 

l 

)) 

3 

)i 

3 

» 

2 

» 

3 

)) 

Observations 


Taxe  commune 
avec  les  autres 
Etals  de  l'U- 
nion. 


Idem 


Idem 


'  La  taxe  est  por- 
j  tèe  à  8  fr.  pour 

les  stations  du 

Caucase. 
Taxe  commune 
!   avec  les  autres 
I   Etats   de   l'U- 
I  nion. 


Principautés  de 
Serbie  et  de 
Moldo  -  Vala- 
chie  non  com- 
prises. 

La  taxe  de  1  fr. 
pour  la  France 
est  communi' 
avec  les  autres 
Etats  de  l'U- 
nion. 


ITALIA   ED    ALTRI   STATI 


49 


B. 

Taxes  de  transit. 

(La  taxe  de  transit  est  eelle  qui  revient  à  chaque  Etat  povr  les 
correspondances  qui  traverscnt  son  territoire). 


1865 


DESIGNATION 

DEti 

ÉTATS 


ACTBICHE  .  . 


Bade  . 


Bavière 

Belgique  . . . 

Dannemarck. 
Espagne  


Frange 


L\DIGATION 

DES 

CORRESPONDANCES 


Taxe 


F.  C. 


Observations 


Pour  toulos  les  correspondances  et 
dans  loutcs  les  directions 3    » 


Pour  les  correspondances  qui  tra- 
versent  les  Elats  de  l'Union  Au- 
stro-Germanique  dans    loutes  les 

directions 

Pour  les  correspondances  qui  tra- 
versent  les  Etals  de  l'Union  dans 

toutes  les  directions \   3 

Pour  toutes  les  autres 1 

Pour  les  correspondances  échangécs 
par  la  France  entre  les  Pays-Bas 
d'une  pari,  l'Italie  et  la  Suisse  de 

l'aulre '   0  oO 

Pour  toutes  les  aulrescorrespondan-  [ 
ces  et  dans  toutes  les  directions.  .      1     » 
Pour  toutes  les  correspondances  et  : 
dans  toutes  les  directions   (lignes  ; 

sous-marines  comprises) '   1  SO 

Pour  les  correspondances  en  prove- 
nancesou  àdestinalions  du Danne- 
marck, de  l'Italie^  de  la  Norvège,  de 
la  Suède  et  des  Etats  coniposant 
l'Union  Austro-Gcrmanique,  àl'ex- 

ception  de  Ja  Prusse 

Pour  les  correspondani'es  échangées 
entre  la  France  et  le  Porlugul... 
Pour  toutes  les  autres  correspon- 
dances        2  oO 

Pour  les  correspondances  échangées: 
lo  Entre  l'Italie  d'une  part,  et 
l'Espagne  et  le  Porlugal  de 
l'aulre  part  ; 
2°  Entre  laBeigique  et  les  Pays- 
Bas  dune  part,  et  d'aulre  part 
tous  les  autres  Etats  par  lesfron- 
tières  d'AUemagne,  d'Italie  et 
de  Suisse 


Pour  toute  dé- 
péche  qui  tra- 
versa les  Etats 
de  l'Union  Au- 
stro-Germani- 
que  cette  taxe 
estcommunea- 
vec  ces  Etats. 


Idem 
Idem 


50 


ITALIA   ED    ALTRI   STATI 


1865 


DESIGNATION 

DES 

ÉTATS 


Frange  (suite) 


Grece 

Manovre 


Italie. 


NORVÈOE 

Pavs-Bas  . . 


portugal  .  . 
Prusse 


Russie  (d'Eu- 
rope)   


Saxe 


INDICATION 

DES 

CORRESPONDANCES 


Pour  touteslesautres  correspondan- 
ces,  dans  toutes  les  directions  . . . 


Pour  loules  les  correspondances,  et 
dans  toutes  les  directions 


Pour  toules  les  correspondances  é- 
changées  enlre  les  frontières  d'Au- 
triche,  de  France  et  de  Suisse. . . 

Pour  toutes  les  correspondances 
échangées  entre  les  mèmes  fron- 
tières et  la  frontière  Ottomane 
(llgne  sous-marine  comprise)  .... 


Pour   toutes  les   correspondances, 
dans  toutes  les  directions 


Pour  les  correspondances  qui  Ira- 
versent  Ics  Etats  de  l'Union 

Pour  toules  ics  aulres  correspon- 
dances, dans  toules  les  directions 


Pour  toutes  les  correspondances, 
dans  toutes  les  directions  à  l'ex- 
cepiion  de  la  Turquie  d'Europe  . 


Pour   toutes   les   correspondances, 
dans  toules  les  directions 


Taxe 


F.    C. 

3    » 


3     ); 


I     j 


3    » 


3    » 


3    » 
2  50 


3    » 


Observations 


Letransitdel'ile 
deCorseeslfixé 
k  un  frane. 


Pas  de  transit. 


Taxe  comniune 
avec  les  aulres 
Etats  de  l'U- 
nion. 


Pas  de  transit. 

Taxe  comniune 
avec  les  autrcs 
Etats  de  l'U- 
nion. 

Pas  de  transit. 


Taxe  commune 
avec  les  autres 
Etats  de  l'U- 
nion. 


La  Convention 
nes'appliquant 
qu'à  l'Europe, 
il  n'esl  pas  fait 
mention  du 
transit  vers 
l'Asie. 


Taxe  commune 
avec  les  autres 
Elats  de  l'U- 
nion. 


ITALIA    ED    ALTRI    STATI 

51 

DESIGNATION 

DES 

ET  ATS 

INDICATIOX 

DES 

CORRESPONDANCES 

Taxe 

Observations 

Suède  

SUISSE 

TORQUIK 

(  d'Europe) 

WURTEMBERG 
et      HOHEN- 
ZOLLERN. . . 

Pour    toutes   les   correspondances, 
dans  toutes    les  direciions  (lignes 
sous-marines  comprises) 

Pour   toutes   les   correspondances, 
dans  toutes  les  directions 

Pour  les  correspondances  en  pro- 
venance  ou  à    destination   de   la 
Grece 

F.    C. 
3    » 

l    » 
3    » 

3    » 

Principautés  de 
Serbie  et  de  la 
Moldo-Valachie 
non  comprises. 

Taxe  commune 
avec  les  autres 
Etats  de   l'U- 
nion. 

Pour    toutes   les   correspondances, 
dans  toutes  les  directions 

1865 


Fait  à  Paris,  le  17  mai  1865. 


NiGRA. 

Metternich, 

schweizer. 

Wendland. 

Beyens. 

Moltke-Hvitfeldt. 

MON. 

Drouyn  de  Lhuys. 
Phocion  Roque. 
Heeren. 


LlNSINGEN. 

Lightenvelt. 
Paìva. 

GOLTZ. 

Budberg. 

Seebach. 

Adelsward. 

Kern. 

Djémil. 

Waechter. 


Ratificata  da  S.  M.:  Torino,  11  agosto  1865. 
delle  ratifiche:  Parigi,  14  agosto  1865. 


Scambio 


52 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI 


1865    Stati  ed  Amministrazioni  che  hanno  successivamente  aderito 
alla  Convenzione  telegrafica  di  Parigi.     


STATI  ED  AMMINISTRAZIONI 


Amburgo 

Pontificio 

Mecklemburgo-Schwerin   .     .     . 
MoLDo- Valacchia  e  Servia    . 

Lussemburgo    

Russia  (Siberia) 

Malta  e  Corfù  (Socielà  di)  Medi- 

terranean  Extension  Telegraph 

Turchia  Asiatica 


DATA  DELL'ADESIONE 


io  Gennaio  1866. 
lo  Febbraio  1866. 
lo  Febbraio  1866. 
15  Marzo  1866. 

lo  Dicembre  1866. 
15  Aprile  1867. 

lo  Maggio  1867. 
loAprile  1868. 


Tasse  Terminali. 


STATI 

ED 

AMMINISTRA- 
ZIONI 


Amburgo. 


Pontificio  . . 

Mecklembur- 
go-Schwerin 

Moldo-Va- 
L  A  e  e  h  1  a  e 
Servia  .. . 

Lussemburgo 

Malta  e  Cor- 
fù (Mediler- 
raneaii  Ex- 
tension Tele- 
graph.)   

TurchiaAsia- 
TICa 


INDICAZIONE 
DELLE  CORRISPONDENZE 


Per  tulle  le  sue  corrispondenze 


Id. 


Id. 
Id. 


Per  tulle  le  sue  corrispondenze 

(Uffici  di  porli  di  mare) 

Per  tulle  le  corrispondenze  .  .  . 

(Altri  Uffici) 

Per  tutte  le  corrispondenze  .  .   . 


Tasse 

3 

» 

1 

» 

» 

» 

1 

» 

I 

» 

3 

» 

8 

» 

1-2 

» 

OSSERVAZIONI 


Tassa  comune 
coglialtriStati 
della  Lega .  . 

Vedi  Prussia  . 


Dal    lo   aprile 

1868 

Id. 


Tasse  di  Transito. 


Amburgo. . . . 

Pontificio  . . 
Mecklembur- 
go-schwkrin 

M  0  L  D  0  -  V  A- 
LaCCHIA.  .  .  . 

Servia 

Lussemburgo 

Russia  (Sibe- 
ria)  

Malta  e  Cola- 
va (Meditar- 
raneun  Ex- 
tension Tele- 
graph)  


Per  tulle  le  corrispondenze  in  tulle 
le  direzioni 


Id. 

Id. 

Id. 
Id. 
Id. 


1 

3 

» 

i 

» 

3 

» 

1 

» 

1 

50 

» 

50 

» 

1 

1 
1 

» 

» 

Tassa    comune 

cogli  altri  Slati 

della  Lega .  . 

Id. 


Senza  transito 


Id. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  53 

V. 

1865,  31  Maggio. 

PARIGI.  1865 

Accettazione  per  parte  del  Regno  d'Italia  dell'atto  di  accessione  di 
S.  M.  il  Re  di  Danimarca  alla  Convenzione  del  16  maggio  1864,  fra 
l'Italia  ed  altri  Stati  per  lo  stabilimento  di  una  linea  telegrafica 
transatlantica. 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Dannemarck  ayant  accedè  à  la  Con- 
vention signée  à  Paris,  le  16  mai  1864,  entre  l'Italie,  le 
Brésil,  la  France,  la  République  d'Haiti  et  le  Portugal,  pour 
l'établissement  d'une  ligne  télégraphique  transatlantique , 
par  l'acte  d'accession  délivré  par  M.  le  Comte  de  Moltke- 
Hvitfeldt,  son  Envoyé  extraordinaire  et  Ministre  Plénipo- 
tentiaire  à  Paris;  acte  d'accession  dont  la  teneur  suit: 

AGTE  D'ACCESSION 
àia  Convention  télégraphique  signée  à Paris  leiQmaiiSQA. 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Dannemarck  ayant  manifeste  le  désir 
d'acceder  à  la  Convention  signée  à  Paris,  le  16  mai  1864, 
entre  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  Sa  Majesté  l'Empereur  des 
Francais,  Son  Excellence  le  Président  de  la  République 
d'Haiti  et  Sa  Majesté  le  Roi  de  Portugal  et  des  Algarves 
pour  l'établissement  d'une  ligne  télégraphique  transatlan- 
tique: 

Le  soussigné  Envoyé  extraordinaire  et  Ministre  plénipo- 
tentiaire  de  Dannemarck  auprès  du  Cabinet  des  Tuileries, 
dùment  autorisé  à  cet  effet^  déclare  que  Sa  Majesté  le  Roi 
de  Dannemarck  accède,  par  le  présent  acte,  à  la  dite  Con- 
vention, laquelle  est  censée  insérée  ici  textuellement,  en 


54  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  s'engageant  non-seulement  envers  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie, 
mais  aussi  envers  toutes  les  aulres  Puissances  qui  ont  pris 
pari  aiix  engagements  de  la  Convention,  à  concourir  de  son 
coté  à  l'accomplissement  des  obligations  contenues  dans 
la  dite  Convention,  qui  peuvent  concerner  Sa  Majesté  le  Roi 
de  Dannemarck. 

Le  présent  acte  d'accession  sera  échangé  conlre  un  acte 
d'acceplation  remis  au  norn  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie. 
Ces  deux  actes  seront  ratifiés  et  les  ratifications  seront 
échangées  aussitòt  que  faire  se  pourra. 

En  foi  de  quoi,  nous,  Plénipotentiaire  de  Sa  Majesté  le 
Roi  de  Dannemarck,  avons  signé  le  présent  ade  d'accession 
et  y  avons  appose  le  cachet  de  nos  armes. 

Fait  à  Paris,  le  27  mai  1865. 

(L.  S.)  Signé:  Moltke-Hvitfeldt. 


Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  a  autorisé  le  soussigné ,  Son 
Envoyé  extraordinaire  et  Ministre  Plénipotentiaire  à  Paris, 
à  accepter  formellement  la  dite  accession. 

Le  présent  acte  d'acceptation  sera  ratifié^  et  les  ratifi- 
cations  en  seront  échangées  dans  le  plus  href  délai  possible. 

En  foi  de  quoi,  Nous,  Envoyé  extraordinaire  et  Ministre 
Plénipotentiaire  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  à  Paris,  avons 
signé  le  présent  acte  d'acceptation  et  y  avons  fait  apposer 
le  cachet  de  nos  armes. 

Fait  à  Paris,  le  31  mai  1865. 

(L.  S.)  Signé:  Nigra. 

Ratificata  da  S.  M.:  Firenze,  22  giugno  \SQ^.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Parigi,  30  settembre  1805. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  00 

VI. 

f86o,  31  Maggio. 
TAI\GERI.  4865 

Convenzione  tra  l'Italia,  il  Marocco  ed  altri  Stati 
per  l'amministrazione  ed  il  mantenimento  di  un  Faro  al  Capo  Spartel. 

Au  nom  de  Dieu  unique! 
Il  n'y  a  de  force  et  de  puissance  qu'en  Dieu! 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  Sa  Majesté  TEmpereur  d'Au- 
triche,  Roi  de  Hongrie  et  de  Bohème,  Sa  Majesté  le  Roi  des 
Belges^  Sa  Majesté  la  Reine  d'Espagne,  Son  Excellencc  le 
Président  de  la  République  des  Etats-Unis  d'Amérique,  Sa 
Majesté  l'Empereur  des  Francais,  Sa  Majesté  la  Reine  du 
Royaume-Uni  de  la  Grande-Bretagne  et  d'Irlande,  Sa  Ma- 
jesté le  Roi  des  Pays-Bas,  Sa  Majesté  le  Roi  de  Portugal 
et  des  Algarves,  Sa  Majesté  le  Roi  de  Suède  et  de  Norvège. 

Et  Sa  Majesté  le  Saltan  du  Maroc  et  de  Fez,  animés  d'un 
égal  désir  d'assurer  la  sécurité  de  la  navigation  sur  les 
cótes  du  Maroc,  et  voulant  pourvoir  d'un  commun  accord 
aux  mesures  les  plus  propres  à  atteindre  ce  but,  ont  ré- 
solu  de  conclure  une  Convention  speciale^  et  ont,  à  cet  ef- 
fet,  nommé  pour  leurs  Plénipotentiaires  savoir: 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  le  sieur  Alexandre  De  Verdi- 
nois,  clievalier  de  son  Ordre  des  Saints  Maurice  et  Lazare, 
son  Agent  et  Consul  general  près  Sa  Majesté  le  Sultan  du 
Maroc  ; 

Sa  Majesté  l'Empereur  d'Autriche,  Roi  de  Hongrie  et  de 
Bohème,  sir  John  Hay  Drummond  Hay,  commandeur  du  très- 
honorable  Ordre  du  Bain ,  son  agent  general  ad  interim 
près  Sa  Majesté  le  Sultan  du  Maroc; 

Sa  Majesté  le  Roi  des  Belges,  le  sieur  Ernest  Daluin,  che- 
vaiier  de  son  Ordre  de  Léopold,  commandeur  de  nombre 
de  rOrdre  d'Isabelle  la  Catholique  d'Espagne,  commandeur 


56  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  de  rOrdre  dii  Nichan-Iftihar  de  Tunis,  son  Consul  general 
à  la  còte  occidentale  d'Afrique; 

Sa  Majesté  la  Reine  d'Espagne,  Don  Francisco  Merry  y 
Colon,  Grand'  Croix  de  son  Ordre  d'Isabelle  la  Catholique, 
chevalier  de  l'Ordre  de  Saint  Jean  de  Jérusaleni,  décoré  de 
rOrdre  imperiai  ottoman  du  Medjidié  de  3""  classe,  offi- 
ciar de  rOrdre  de  la  Légion  d'honneur,  etc,  etc,  son  Mi- 
nistre résident  près  Sa  Majesté  le  Sultan  du  Maroc; 

Son  Excellence  le  Président  de  la  République  des  Etats- 
Unis  d'Amérique,  le  sieur  Jesse  Harland  Mac  Math,  esquire, 
son  Consul  general  près  Sa  Majesté  le   Sultan  du  Maroc; 

Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais,  le  sieur  Augusle- 
Louis-Victor  baron  Aymé  d'Aquin,  officier  de  la  Légion 
d'honneur,  commandeur  de  l'Ordre  de  Francois  I"  des  Deux- 
Siciles_,  commandeur  de  l'Ordre  des  Sainls  Maurice  et  La- 
zare  d'Italie,  commandeur  de  l'Ordre  du  Clirist  de  Portugal, 
commandeur  de  l'Ordre  du  Lion  de  Brunswick,  chevalier 
de  l'Ordre  de  Constantin  des  Deux-Sicilcs,  chevalier  de 
l'Ordre  des  Guelphes  de  Ilanovre,  son  Ministre  plénipoten- 
tiaire  près  Sa  Majesté  le  Sultan  du  Maroc; 

Sa  Majesté  la  Reine  du  Royaume-Uni  de  la  Grande-Bre- 
tagne  et  d'Irlande,  sir  John  May,  commandeur  du  très- 
honorable  Ordre  du  Bain,  son  Ministre  résident  près  Sa 
Majesté  le  Sultan  du  Maroc; 

Sa  Majesté  le  Roi  des  Pays-Bas,  sir  John  HayDrummond 
Ilay,  commandeur  du  Irès-honorable  Ordre  du  Bain,  gerani 
le  Consulat  general  des  Pays-Bas  au  Maroc; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Portugal  et  des  Algarves,  le  sieur 
José  Daniel  Colaco,  commandeur  de  son  Ordre  du  Christ, 
chevalier  de  l'Ordre  de  la  Rose  du  Brésil,  son  Consul  gè- 
néra!  près  Sa  Majesté  le  Sultan  du  Maroc; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Suède  et  de  Norvège,  le  sieur  Se- 
lim  d'Ehrenhoff,  chevalier  de  son  Ordre  de  Wasa,  son  Consul 
general  près  Sa  Majesté  le  Sultan  du  Maroc; 

Et  Sa  Majesté  le  Sultan  du  Maroc  et  de  Fez,  le  lettre  Sid 
Mohammed  Bargasch,  son  Ministre  des  afTaires  étrangéres. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  57 

Lesquels,  après  avoir  échangé  leurs  pleins  pouvoirs,  trouvés  1 86! 
en  bonne  et  due  forme,  sont  conveniis  des  articles  suivants: 

I.  —  Sa  Majeslé  shérifienne  ayant  dans  un  intérét  d'hu- 
manité  ordonné  la  construction  aux  frais  du  Gouvernement 
marocain  d'un  phare  au  Gap  Spartel,  consent  à  remeltre, 
pour  toute  la  durée  de  la  présente  Convention,  la  direction 
supérieure  et  l'administration  de  cet  ótablissement  aux  re- 
présentants  des  Puissances  contractantes.  Il  est  bien  en- 
tendu  que  cette  délégation  ne  porte  aucune  atteinte  aux 
droits  de  propriété  et  de  souveraineté  du  Sultan,  dont  le 
pavillon  sera  seul  arbore  sur  la  tour  du  phare. 

IL  —  Le  Gouvernement  marocain  ne  possédant  actuelle- 
inent  aucune  marine,  soit  de  guerre,  soit  de  commerce, 
les  dépenses  nécessaires  pour  l'enlretien  et  l'administration 
du  phare  seront  supportées  par  les  Puissances  contrac- 
tantes au  moyen  d'une  contribution  annuelle  dont  la  quo- 
tité  sera  égale  pour  chacune  d'elles.  Si  plus  tard  le  Sultan 
venait  à  posseder  une  marine  militaire  ou  marchande,  il 
s'engage  à  prendre  part  aux  dépenses  dans  la  mème  pro- 
portion  que  les  autres  Puissances  signalaires.  Les  frais  de 
réparation  et,  au  besoin,  de  reconstruction  seront  d'ail- 
leurs  à  sa  charge. 

HI.  —  Le  Sultan  fournira  pour  la  sùreté  du  phare,  une 
garde  composée  d'un  kai'd  et  de  quatre  soldats.  11  s'en- 
gage en  outre  à  pourvoir^  par  tous  les  moyens  qui  dépen- 
dent  de  lui,  méme  en  cas  de  guerre,  soit  intérieure,  soit 
extérieure,  à  la  conservation  de  cet  établissement,  ainsi 
qu'à  la  sécurité  des  gardiens  et  employés. 

D'un  autre  coté  les  Puissances  contractantes  s'engagent, 
chacune  en  ce  qui  la  concerne,  à  respecter  la  neutralité 
du  phare  et  à  continuer  le  payement  de  la  contribution  de- 
stinée  à  son  entretien,  mème  dans  le  cas  où  (ce  qu'à  Dieu 
ne  plaise)  des  hostilités  viendraient  à  éclater,  soit  entre 
elles,  soit  entre  l'une  d'elles  et  le  royaum.e  du  Maroc. 

IV,  —  Les  représentants  des  Puissances  contractantes, 
chargés,  en  vertu  de  l'article  premier  de  la  présente  Con- 


58  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  vention,  de  la  direction  supérieure  et  de  Tadministration 
du  phare,  établiront  les  réglements  nécessaires  pour  le 
cervice  et  la  surveillance  de  cet,  établissement,  et  aucune 
modification  ne  pourra  ètre  ensuite  apportée  à  ces  régle- 
ments que  d'un  commun  accord  entre  les  Puissances  con- 
traclantes. 

V.  —  La  présente  Convention  demeurera  en  vigueur  pen- 
dant dix  années.  Dans  le  cas  où,  six  mois  avant  l'expira- 
tion  de  ce  terme,  aucune  des  Hautes  Parties  contractantes 
n'aurait,  par  une  déclaration  otficielle,  annoncé  son  intention 
de  faire  cesser,  en  ce  qui  la  concerne,  les  effets  de  la  Con- 
vention, elle  resterà  en  vigueur  pendant  une  année  encore, 
et  ainsi  de  suite,  d'année  en  année,  jusqu'à  due  dénonciation. 

VI.  —  L'exécution  des  engagements  réciproques,  con- 
tenus  dans  la  présente  Convention,  est  subordonnée,  en 
tant  que  de  besoin,  à  l'accomplissement  des  formalités  et 
règles  établies  par  les  lois  constitutionnelles  de  celles  des 
Hautes  Parties  contractantes,  qui  sont  tenues  d'en  provoquer 
l'application,  ce  qu'elles  s'obligent  à  faire  dans  le  plus  bref 
délai  possible. 

VII.  -  La  présente  Convention  sera  ratifiée,  et  les  ratifìcations 
en  seront  échangées  à  Tanger  aussitót  que  faire  se  pourra. 

En  foi  de  quoi  les  Plénipotenliaires  respectifs  l'ont  si- 
gnée,  et  y  ont  appose  le  cachet  de  leurs  armes. 

Fait  en  doublé  originai  en  francais  et  en  arabe  à  Tan- 
ger la  protégée  de  Dìeu,  le  cinquième  jour  de  la  lune  de 
Moharem,  l'an  de  ITIégire  1282,  qui  correspond  au  trenta 
et  un  du  mois  de  mai  de  l'année  mil-huit-cent-soixante-cinq. 

(L.  S).  A.  Verdinois.  (L.  S.)  ,1.  II.  Drummond  Hay. 

(L.  S.)  J.  H.  Drummond  Hay.        (L.  S.)  J.  lì.  DrummondHay. 
(L.  S.)  Ernest  Daluin.  (L.  S.)  José  Daniel  Colalo, 

(L.  S.)  Francisco  iMerry  y  Colon.  (L.  S.)  Selim  D'Eiirenhoff. 
(L.  S.)  Jesse  H.  Mac  Math.  (L.  S.)  Moiiammed  Bargasch. 
(L.  S.)  Aymé  D'Aquin. 

Rati  ficaia  da  S,  M.:  Firenze,  23  settembre  1865.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Tangeri,  14  febbraio  1867. 


ITALIA  E  SVIZZERA 


59 


VII. 

1865,  5  Luglio. 

FiRi:]\iZE.  1865 

Convenzione  Telegrafica  tra  l'Italia  e  la  Svizzera. 


Sa  Majeslé  le  Roi  d' Italie  el  le  Conseil  Federai  de  la 
Confédération  Suisse  désirant  profiter  des  réserves  conte - 
nues  à  l'article  59  du  Traité  télégraphique  international  si- 
gné  à  Paris  le  47  mai  1865,  et  assurer  aux  deux  pays  les 
avantages  d'un  tarif  modéré  pour  l'échange  de  leurs  dé- 
péches  télégraphiques,  ont  résolu  de  conciare  une  Conven- 
tion à  cet  effet,  et  ont  nommé  pour  leurs  Plénipotentiaires, 
savoir : 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  M.  le  chevalier  Etienne  Jacini, 
grand  officier  de  son  Ordre  des  Saints  Maurice  et  Lazare, 
Député  au  Parleinent,  son  Ministre  Secrétaire  d'Elat  pour 
les  travaux  publics;  et  le  Conseil  Federai  de  la  Confédé- 
ration Suisse^  M.  Jean-Baptiste  Pioda,  son  Envoyé  extra- 
ordinaire  près  Sa  Majesté  le  Roi   d'Italie, 

Lesquels,  après  s'étre  communiqué  leurs  pleins  pouvoirs, 
trouvés  en  bonne  et  due  forme,  ont  arrété  les  dispositions 
suivantes  : 

I.  —  La  taxe  de  la  dépèche  télégraphique  de  vingt  mols 
sera  uniformémenl  fixée,  savoir: 

a)  A    deux    francs   pour    toutes   les   correspondances 


60  ITALIA  E  SVIZZERA 

1865  échangées  entre  les  bureaux  du  Royaume  d'Italie  situés 
dans  un  rayon  de  cent  kilomètres  à  partir  d'un  point 
quelconque  de  la  frontière  Italo-Suisse  et  les  bureaux  Suis- 
ses ,  le  montant  de  la  taxe  étant  partagé  par  moitié  entre 
les  deux  Etats; 

b)  A  trois  francs  pour  toutes  les  correspondances  éeban- 
gées  entre  les  autres  bureaux  du  Royaume  ^d'Italie  et  les 
bureaux  Suisses,  le  montant  de  la  taxe  étant  partagé  dans 
la  proportion  de  deux  tiers  pour  l'Italie  et  d'un  tiers  pour 
la  Suisse. 

La  taxe  applicable  à  la  dépèche  de  vingt  mots  s'accroìt 
de  moitié  par  chaque  sèrie  indivisible  de  dix  mots  au- 
dessus  de  vingt. 

II.  —  Le  Gouvernement  Italien  s'engage  à  appliquer  au 
transit  pour  toutes  les  correspondances  échangées  entre 
les  bureaux  Suisses  et  les  bureaux  Pontificaux  la  taxe  ac- 
cordée  à  l'Etat  le  plus  favorisé  et  aux  mémes  conditions. 

III.  —  A  l'exception  de  ce  qui  concerne  la  taxation  des 
dépéches  et  la  répartition  des  taxes,  les  dispositions  con- 
tenues  dans  la  Convention  generale  en  vigiieur  seront  ap- 
pliquées  à  l'échange  des  dépéches  qui  font  V  objet  de  la 
présente  Convention. 

IV.  —  Les  dispositions  contenues  dans  la  Convention 
du  6  juillet  1864,  de  mème  que  dans  celle  du  2  septembre 
1858  et  dans  l'arrangement  du  6  octobre  1859,  seront 
abrogées  à  dater  du  jour  de  l'entrée  en  vigueur  de  la 
présente  Convention. 

V.  —  La  présente  Convention  ,  exécutoire  à  partir  du 
["  septembre  1865,  sera  considérée  comme  étant  en  vi- 
gueur pour  un  temps  indéterminé  tant  que  la  dénoncia- 
tion  n'en  sera  pas  faite  par  l'un  des  Etats  contractants  ; 
dans  ce  dernier  cas  elle  demeurera  en  vigueur  jusqu'à 
l'expiration  d'une  année  à  partir  du  jour  où  la  dénoncia- 
tion  en  sera   faite. 

Elle  sera  ratifiée  et  les  ratifications  seront  échangées 
aussitòt  quo  faire  se  pourra. 


ITALIA  E  SVIZZERA  61 

En  Ibi  de  quoi  les  Plénipolenliaires  respectifs  ont  signé   1865 
la  présente  Convention  et  y  ont  appose  leurs  cachets. 

Faite   à  Florence   en   doublé  expédition  le  cinq  juillet 
niil-huil-cent-soixante-cinq. 

(L.  S.)  E.  Jacini. 

(L.  S.)  J.-B.  PlODA. 

Ratificata  da  S.  M.:  Torino,  '21  agosto  m5.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Firenze,  30  agosto  1865. 


Vili. 

1865,  30  Ottobre. 

FIREIVZE. 

Convenzione  tra  l'Italia  e  la  Svizzera 
per  lo  scambio  di  Vaglia  Postali. 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  et  le  Conseil  Federai  de  la 
Confédération  Suisse  ayant  reconnu  l'utilité  de  régler  aii 
moyen  d'  une  nouvelle  Convention  réchange  des  Mandats 
de  poste  entre  l'Italie  et  la  Suisse,  ont  nommé  pour  leurs 
Plénipotentiaires  à  cet  effet,  savoir: 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  M.  le  chevalier  docteur  Etienne 
Jacini ,  grand  oftlcier  de  son  Ordre  des  Saints  Maurice 
et  Lazare,  son  Ministre  Secrétaire  d'Etat  pour  les  Travaux 
Publics; 

Le  Conseil  Federai  de  la  Confédération  Suisse,  M.  Jean- 
Baptiste  Pioda,  son  Envoyé  extraordinaire  et  Ministre  plé- 
nipotentiaire  près  Sa  Majesté  le  Roi  d' Italie, 


62  ITALIA  E  SVIZZERA 

1865      Lesquels,  aprés  s'étre  communiqué  leurs  pleins  pouvoirs, 
sont  convenus  des  arlicles  suivants: 

I.  —  Des  envois  de  fonds  pourront  avoir  lieu  par  la  voie 
de  la  poste,  tant  de  l'Italie  et  des  bureaux  italiens  à  l'é- 
tranger  pour  la  Suisse ,  que  de  la  Suisse  pour  l' Italie  et 
pour  les  bureaux  italiens  à  l'étranger.  Ces  envois  s'effec- 
tueront  au  moyen  de  Mandats  spéciaux ,  dits  Mandats 
d'articles  d'argent  sur  l'étranger,  tirés  par  des  bureaux 
de  poste  d'Italie  sur  les  bureaux  de  poste  de  la  Suisse  et 
réciproquement. 

II.  —  La  propriété  de  ces  Mandats  sera  transmissible  par 
voie  d'endossement. 

Leur  payement  une  fois  effectué  ne  pourra  donner  lieu 
à  aucun  recours  soit  contre  l'Administration  qui  aura  émis 
le  Mandat,  soit  contre  celle  qui  aura  payé. 

III.  —  Les  droits  à  percevoir  sur  les  sommes  d'argent 
expédiées  au  moyen  de  Mandats  de  poste  sont  fixés  à  dix 
centimes  par  dix  francs ,  ou  fraction  de  dix  francs  jusqu'à 
la  somme  de  cent  francs. 

Pour  les  sommes  au-dessus  de  cent  francs  on  ajoutera 
un  droit  de  vingt  centimes  de  cinquante  francs  en  cin- 
quante  francs,  ou  fraction  de  cinquante  francs. 

Gette  taxe  sera  repartie  par  moitié  entre  les  deux  Ad- 
ministrations  des  postes  de  l'Italie  et  de  la  Suisse. 

IV.  —  Il  est  formellement  convenu  que  les  Mandats  dé- 
livrés  en  exécution  de  l'article  premier  ne  pourront,  sous 
aucun  prétexte  et  à  quelque  titre  que  ce  soit ,  ètre  sou- 
mis  à  une  taxe  quelconque  en  sus  de  celle  fixée  par  l'ar- 
ticle III. 

V.  —  Les  sommes  encaissces  par  chacune  des  deux  Admi- 
nistrations  en  échange  de  Mandats  d'articles  d'argent,  doni 
le  montant  n'aura  pas  été  reclame  par  les  ayant-droit 
dans  le  dclai  de  buit  années,  à  partir  du  jour  du  verse- 
ment  des  fonds,  sont  définitivement  acquises  à  l'Adminis- 
tration qui  aura  délivré  ces  Mandats. 

VI.  —  Les  deux  Adminislrations  de  l'Italie  et  de  la  Suisse 


ITALIA  E  SVIZZERA  63 

élabliront  d'un  commun  accorci  la  limite  de  la  somme  des    1865 
Mandats;  elles  désigneront  les  bureaux  qui  seront  admis  à 
délivrer  et  payer  les  Mandats,  et  régleront  toutes  les  me- 
sures  de  détail  et  d'ordre  nécessaires  pour  assurer  l'exé- 
cution  des  stipulations  de  la  présente  Convention. 

Il  est  entendu  que  les  mesures  susdites  pourront  ètre 
modifiées  par  les  deux  Administrations  toutes  les  fois  que, 
d'un  commun  accord,  elles  en  reconnaìtront  la  nécessité. 

VII.  —  Seront  abrogées,  à  partir  du  jour  de  la  mise  à 
exécution  de  la  présente  Convention,  toutes  stipulations  ou 
dispositions  antérieures  concernant  les  Mandats  d'articles 
d'argent  entre  le  Royaume  d'Italie  et  la  Confédération 
Suisse. 

VIII.  —  La  présente  Convention  sera  mise  à  exécution 
à  partir  du  jour  dont  les  deux  Parties  conviendront. 

.  Elle  demeurera  obligatoire  d'année  en  année ,  jusqu'à 
ce  que  l'une  des  deux  parties  contractantes  ait  annoncé  à 
l'autre,  mais  un  an  à  l'avance,  son  intention  d'en  faire  ces- 
ser  les  effets. 

IX.  —  Celte  Convention  sera  ratifiée  et  les  ratifications 
en  seront  échangées  aussitót  que  faire  se  pourra. 

En  foi  de  quoi  les  Plénipotentiaires  respectifs  Toni  signée 
et  y  ont  appose  le  cachet  de  leurs  armes. 

Fait  à  Florence,  en  doublé  expédition,  le  30  octobre 
de  Fan  de  gràce  i865. 

(L.  S.)  E.  Jacini. 

(L.    S.)  J.-B.    PlODA. 


Ratificata  da  S.  M. :  Firenze,  %  novembre  \SQ5  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Firenze,  24  dicembre  1865. 


64  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 


IX, 

1865,  S  Novembre. 

1865  GAIiATZ. 

Atto  pubblico  della  navigazione  del  Basso  Danubio 

tra 

l'Italia,  Austria,  Francia,  Gran  Bretagna,  Prussia,  Russia  e  Turchia. 

Une  Commission  Européenne  ayant  ole  instituéc  par  l'ar- 
ticle  16  du  Traile  de  Paris  du  30  mars  1856,  pour  mel- 
tre  la  parlie  du  Danube  siluée  en  aval  d'Isaktcha,  ses  em- 
boLichures  et  les  parlies  avoisinanles  de  la  mer^  dans  les 
meilleures  condilions  possibles  de  navigabili  le; 

Et  ladile  Commission,  agissant  en  verlu  de  ce  mandai, 
élant  parvenue,  après  neuf  années  d'aclivilé,  à  réaliser  d'im- 
portanles  amélioralions  dans  le  regime  de  la  navigation  , 
notamment  par  la  conslruclion  de  deux  digues  à  Tembou- 
chure  du  bras  de  Soulina,  lesquelles  onl  eu  pour  effet  d'ou- 
vrir  raccés  de  celle  embouchure  aux  bàtiments  d'un  grand 
tiranl  d'eau;  par  l'exécution  de  travaux  de  correction  et  de 
curage  dans  le  cours  du  méme  bras,  par  l'enlèvement  des 
bàtiments  naufragus  et  par  l'établissement  d'un  système  de 
bouées;  par  la  conslruclion  d'un  phare  à  l'embouchure  de 
Si-Georges;  par  l'inslitution  d'un  service  régulier  de  sau- 
vetage  et  par  la  créalion  d'un  hòpital  de  marine  à  Soulina; 
enfin,  par  la  rcgiémentation  provisoire  de  difTérents  servi- 
ces  de  navigation  sur  la  seclion  fluviale  siluée  entre  Isakt- 
cha  et  la  mer; 

Les  Puissances  qui  ont  signé  le  dit  Traile  conclu  à  Paris 
le  30  mars  1856  désirant  conslaler  que  la  Commission  Eu- 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  65 

ropéenne,  en  accomplissant  ainsi  une  partie  essenlielle  de  1865 
sa  tàche,  a  agì  conformément  à  Leurs  intentions,  et  vou- 
lant  déterminer  par  un  acte  public  les  droits  et  obligations 
qua  le  nouvel  état  de  clioses  établi  sur  le  Bas-Danube  a 
créé  pour  les  différents  intéressés  et  notamment  pour  tous 
les  pavillons  qui  pratiquent  la  navigation  da  fleuve;  ont 
nommé  pour  Leurs  Plénipotentiaires,  savoir: 

Sa  Majesté  l'Empereur  d'Autriche,  Roi  de  Hongrie  et  de 
Bohème:  le  sieur  Alfred  Chevalier  de  Kreraer,  son  Consul 
pour  le  litoral  du  Bas-Danube,  décoré  de  l'Ordre  imperiai 
du  Medjidié  de  quatrième  classe; 

Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais:  le  sieur  Edouard 
Engelhardt^  son  Consul  de  première  classe,  Chevalier  de 
l'Ordre  imperiai  de  la  Légion  d'honneur; 

Sa  Majesté  la  Beine  du  Royaume-Uni  de  la  Grande-Bre- 
tagne  et  d'Irlarde:  le  sieur  John  Stokes,  Major  au  Corps 
Rovai  des  Ingénieurs,  décoré  de  l'Ordre  imperiai  du  Medji- 
dié de  quatrième  classe,  etc. ,  etc. 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie:  le  sieur  Annibal  Chevalier 
Strambio,  son  Agent  politique  et  Consid  general  dans  les 
Principautés  Unies,  Commandeur  de  son  Ordre  des  Saints 
Maurice  et  Lazare; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Prusse:  le  sieur  Jules-Alexandre- 
Aloyse  Saint-Pierre ,  Chevalier  de  son  Ordre  de  l'Aigle 
Rouge  de  troisième  classe  avec  le  noeud  ,  de  l'Ordre  du 
Danebrog  du  Dannemarck,  Officier  de  l'Ordre  royal  de  Léo- 
pold  de  Belgique ,  décoré  de  l'Ordre  imperiai  de  Sainte 
Anne  de  Russie  de  seconde  classe,  Commandeur  de  l'Or- 
dre d'Albert  de  la  Saxe  Royale  de  seconde  classe,  et  de 
l'Ordre  de  la  Branche  Ernestine  de  Saxe,  son  Conseiller 
actuel  de  légation ,  son  Agent  politique  et  Consul  general 
dans  les  Principautés  Unies; 

Sa  Majesté  l'Empereur  de  toutes  les  Russies:  le  sieur 

Henri  Baron  d'Offenberg,  son  Conseiller  d'Etat   et  Consul 

general  dans  les  Principautés  Unies,  Chevalier  de  l'Ordre 

de  Saint  Vladimir   de  troisième  classe,  de  Sainte  Anne  et 

5 


66  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

'5  de  Saint  Slanislas  de  deuxième  classe,  Chevalier  de  Saint 
Jean  de  Jérusalem  et  de  plusieurs  Ordres  élrangers,   eie. 

Sa  Majesté  l'Empereur  des  Ottomans:  Ahmet  Rassim  Pa- 
cha^  Fonclionnaire  du  rang  de  Mirimiran,  son  Gouverneur 
pour  la  Province  de  Toultcha,  décoré  de  TOrdrc  imperiai 
du  Medjidié  de  troisième  classe; 

Lesquels,  après  avoir  exhibc  leurs  pleins  pouvoirs  Irouvés 
en  bonne  et  due  forme,  sont  convenus  des  disposilions 
suivanles : 


TUBE  I". 

Dìspositions  relatives  aux  conditions  matérielles 
de  la  ravigation. 

I.  —  Tous  les  ouvrages  et  établissemenls  créés  en  cxé- 
cution  de  l'article  16  du  Traile  de  Paris,  du  30  mars  1856, 
avec  leurs  accessoires  et  dépendances,  conlinueronl  à  étre 
affectés  exclusivement  à  l'usage  de  la  navigation  Danu- 
bienne,  et  ne  pourront  jaraais  étre  délournés  de  celle  des- 
lination  pour  quelque  motif  que  ce  soit;  à  ce  litre,  ils 
sont  placés  sous  la  garantie  et  la  sauvegarde  du  droit  in- 
ternational.  La  Commission  Européenne  du  Danube ,  o;i 
rAutonìé  qui  lui  succederà  en  droit,  resterà  chaigée,  à 
l'exclusion  de  tonte  ingérence  quelconque^  d'administrer 
au  profìt  de  la  navigation  ces  ouvrages  et  établissemenls, 
de  veiller  à  leur  raaintien  et  conservalion  et  de  leur  don- 
ner  loul  le  développement  que  les  besoins  de  la  naviga- 
tion pourront  réclamer. 

II.  —  Sera  spécialemenl  réservée  à  la  Commission  Eu- 
ropéenne, ou  à  l'Aulorilé  qui  lui  succèderà,  la  faculté  de 
designer  et  de  Taire  exécuter  lous  Iravaux  qui  seraienl 
jugés  nécessaircs  dans  le  cas  oìi  l'on  voudrail  rendre  dé- 
fìnitives  les  amélioralions,  jusqu'aujourd'hui  provisoires, 
du  bras  et  de  l'embouchure  de  Soulina,  et  pour  prolonger 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  67 

l'endiguement  de   celle   embouchure,  au  far  ci  à  mesure   1865 
qua  l'état  de  la  passe  pourra  l'exiger. 

III.  —  li  deraeurera  réservé  k  la  dile  Commission  Euro- 
péenne  d'enlreprendre  raméiioralion  de  la  bouche  et  du 
bras  de  St-Georges,  arrèlce  d'un  commun  accord  et  sim- 
plement  ajoiirnée  quant  à  prcsent. 

IV.  —  La  Sublime-Porle  s'engage  à  prèler  ,  à  l'avenir 
comme  par  le  passe,  à  la  Commission  Européenae  ou  à  VA  uto- 
rilé  qui  lui  succèderà,  loule  Tassislance  et  toul  le  concours 
dont  l'une  ou  l'aulre  pourra  avoir  besoin ,  pour  l'exécu- 
tion  des  travaux  d'art  et  généralement  pour  toul  ce  qui 
concernerà  l'accomplissement  de  sa  tàche.  Elle  veillera  à 
ce  que  les  rives  du  Danube,  depuis  Isaktcha  jusqu'tà  la 
mer,  demcurent  libres  de  toutes  batisses,  servitudes  et  au- 
tres  enlraves  quelconques,  et  elle  continuerà,  sous  la  ré- 
servé des  redevanccs  annuelles  auxquelles  les  biens-fonds 
soni  soumis  en  Turquie,  à  laisscr  à  la  disposilion  de  la 
Commission,  dans  le  pori  de  Soulina  ,  la  rive  gauche,  à 
partir  de  la  racine  de  la  digue  du  nord,  sur  une  distance 
de  sept-cent  soixante  mètres  en  remonlant  le  fleuve ,  et 
sur  une  largeur  de  cent  cinquanle  mèlres  en  parlant  de 
la  rive. 

Elle  consenl,  de  plus,  à  concéder  un  emplacement  con- 
venable,  sur  la  rive  droite,  pour  les  conslruclions  que  la 
dite  Commission,  ou  l'Aulorité  qui  lui  succèderà,  jugerail 
alile  d'élever  pour  le  service  du  pori  de  Soulina ,  pour 
l'h'pilal  de  la  marine  et  pour  les  aulres  besoins  de  l'Ad- 
ministralion. 

V.  —  Pour  le  cas  où  la  Commission  Européenne  ferali 
usage  de  la  réserve  mentionnée  dans  Tarlicle  III,  touchant 
l'amélioralion  de  la  bouche  et  du  bras  de  Si-Georges,  la 
Sublime-Porle  consenl  à  ce  que  la  dile  Commission  puisse 
disposer,  aussilòt  que  besoin  sera,  des  terrains  et  empla- 
cemenls  appartenant  au  domaine  de  l'Elat,  qui  auront  élé 
désignés  et  déterminés  d'avance  comme  nécessaires ,  tant 
pour  la  construction  des  ouvrages  que  pour  la  formalion 


68  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  des  établissemenls  qui  devront  étre  créés  en  conséquence 
Oli  comme  complément  de  celte  amélioration. 

VI.  —  Il  est  eiitendu  qu'il  ne  sera  conslruit,  sur  l'une 
ou  sur  l'aulre  rive  du  fleuve,  dans  les  ports  de  Soulina 
et  de  St-Georges,  soit  par  FAulorité  territoriale,  soit  par 
les  Compagnies  ou  Sociétés  de  commerce  et  de  navigation, 
soit  par  les  particuliers ,  aucuns  débarcadères ,  quais  ou 
autres  établissements  de  méme  nature ,  doni  les  plans 
n'auraient  pas  été  communiqués  à  la  Commission  Euro- 
péenne  et  reconnus  conformes  au  projet  general  des  quais, 
et  cornine  ne  pouvant  coraprometlre  en  rien  l'effet  des  tra- 
vaux  d'amélioration. 


TITRE  II. 

Dispositions  relatives  au  regime  administratif 
de  la  navigation. 

§  1 .  —  Des  Règlements  en  general. 

VII.  —  La  navigation  aux  embouchures  du  Danube  est 
règie  par  le  Règlement  de  navigation  et  de  poliee ,  arrété 
par  la  Commission  Européenne  sous  la  date  de  ce  jour,  et 
qui  est  demeuré  joint,  sous  la  lettre  A ,  au  présent  acte, 
pour  avoir  méme  force  et  valeur  que  s'il  en  faisait  partie 
intégrante. 

Il  est  entendu  que  ce  Règlement  lait  loi,  non-seulement 
en  ce  qui  concerne  la  poliee  fluviale,  mais  encore  pour 
le  jugement  des  contestalions  civiles  naissant  par  suite  de 
l'exercice  de  la  navigation. 

Vili.  —  L'exercice  de  la  navigation  sur  le  Bas-Danube 
est  place  sous  l'Autorité  et  la  surveillance  de  l'Inspecteur 
general  du  Bas-Danube  et  du  Capitaine  du  port  de  Soulina. 

Ces  deux  Agents ,  nommés  par  la  Sublime-Porte ,  de- 
vront conformer  tous  leurs  actes  au  Règlement  dont  l'ap- 
plication leur  est  conliée  et  pour  la  stride  observalion  du- 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  69 

quel  ils  préteronl  serment.  Les  sentences  émanant  de  leur  1865 
aiUorité  seront  prononcées  au  nom  de  S.  M.  le  Sultan. 

Dans  le  cas  où  la  Commission  Européenne,  oii  la  Com- 
mission  riveraine  permanente,  aura  constate  un  délit  ou 
une  contravention  commis  par  l'un  ou  l'autre  des  dils  Agents 
conlre  le  Règlement  de  navigalion  et  de  police,  elle  re- 
querra  auprès  de  la  Sublime-Porte  sa  destitution.  Si  la 
Sublime-Porte  croit  devoir  procéder  à  une  nouvelle  cn- 
quéte  sur  les  faits  déjà  constalés  par  la  Commission,  celle-ci 
aura  le  drolt  d'y  assister  par  Porgane  d'un  Délégué ,  et 
lorsque  la  culpabilité  de  l'accuse  aura  été  dùment  prouvée, 
la  Sublime-Porte  avisera  sans  retard  à  son  remplacement. 

Sauf  le  cas  prévu  par  le  paragraphe  qui  précède,  Pln- 
specteur  general  et  le  Capitaine  du  port  de  Soulina  ne 
pourront  étre  éloignés  de  leurs  postes  respectifs  que  sur 
leur  demande  ou  par  suite  d'un  accord  entre  la  Sublime- 
Porte  et  la  Commission  Européenne. 

Ces  Agents  fonctionneront,  ainsi,  l'un  et  l'autre,  sous  la 
surveiilance  de  la   Commission  Européenne. 

L'Inspecteur  general,  les  Capitaines  des  ports  de  Soulina 
et  de  Toultcha  et  les  surveillants  (dépendant  de  l'inspec- 
leur  general)  seront  rétribués  par  le  Gouvernement  Ottoman. 

Ils  seront  choisis  parmi  des  personnes  compétentes. 

IX.  —  En  vertu  des  principes  de  l'Acte  du  Congrès  de 
Vienne  consacrés  par  l'article  15  duTraité  de  Paris,  l'autorité 
de  rinspecteur  general  et  du  Capitaine  du  port  de  Soulina 
s'exerce  indistinctement  à  l'égard  de  tous  les  pavillons. 

L'Inspecteur  general  est  prepose  spécialement  à  la  po- 
lice du  fleuve,  en  aval  d'isaktcha,  à  Pexclusion  du  port  de 
Soulina;  il  est  assistè  de  surveillants  répartis  sur  les  di- 
verses  sections  tluviales  de  son  ressort. 

Le  Capitaine  du  port  de  Soulina  est  chargé  de  la  police 
du  port  et  de  la  rade  extérieure  de  Soulina. 

Une  instruction  speciale ,  arrétée  d'un  commun  accord , 
règie  dans  ses  détails  Paction  de  l'Inspecteur  general  et 
celle  du  Capitaine  du  port  de  Soulina. 


70  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  X.  —  Les  Gapitaines  marchands ,  h  quelque  nationalilé 
qu'ils  appartiennent,  sont  tenus  d'obtempérer  aux  ordres 
qui  leur  sont  donnés,  eti  vertu  du  Règlemcnt  de  navi- 
gation  et  de  police,  par  l'Inspccteur  general  et  par  le  Ca- 
pilaine  du  pori  de   Soulina. 

XI.  —  L'exéculion  du  Règlemcnt  de  navigalion  et  de 
police  est  assurée  _,  en  oulre ,  ainsi  que  l'application  du 
tarif  dont  il  sera  parie  aux  articles  Xlil  et  suivants  du  pré- 
sent  Acte,  par  l'action  des  bàliments  de  guerre  slalionnés 
aux  embouchures  du  Danube,  conformément  à  l'article  19 
du  Traité  de  Paris. 

Chaque  station  navale  agii  sur  les  bàtiments  de  sa  na- 
tionalité  et  sur  ceux  dont  elle  se  trouve  appelée  à  pro- 
téger  le  pavillon,  soit  en  verLu  des  Trailés  ou  des  usages, 
soit  par  suite  d'une  délégation  generale  ou  speciale. 

A  défaut  d'un  bàliment  de  guerre  ayant  qualité  pour 
intervenir,  les  Autorités  internationales  du  fleuve  peuvent 
recourir  aux  bàtiments  de  guerre  de  la  Puissance  terri- 
toriale. 

XII.  —  Il  est  entendu  que  le  Règlement  de  navigation 
et  de  police  joint  au  préscnt  Ade  conserverà  force  de  loi 
JLisqu'au  moment  où  les  Règlemenls  prévus  par  l'articles  17 
du  Traité  de  Paris  aiiront  été  arrétés  d'un  commun  ac- 
cord  et  mis  en  vigueur. 

Il  en  sera  de  mème  pour  Ics  dispositions  des  articles  Vili, 
IX  et  X  ci-dessus,  en  lant  qu'ellcs  concernent  les  altri- 
butions  de  l'Inspccteur  general. 

§  2.  —  ])u  tarif  des  droits  de  navigalion. 

XIII.  —  L'article  1G  du  Traité  de  Paris  ayant  conféré 
à  la  Commission  Européenne  la  faculté  d'imposer  à  la  na- 
vigalion une  taxe  d'un  laux  convenable  pour  couvrir  les 
frais  des  Iravaux  et  établissemenls  susmentionnés,  et  la 
Commission  ayant  fait  usage  de  celle  faculté  en  arrélant 
le  tarif  du  25  iuillet  1860,  révisé  le  7  mars  1863,  doni 
le  produit  lui  a  procure    les  ressources  nécessaires  pour 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  7  • 

l'achèvemenl  des  Iravaux  de  Soulina,  il  est  expressément  1865 
convenu,  par  le  présent  Ade,  que  le  siisdit  larif,  doni  les 
disposilions  viennent  d'èlre  complélées,  demeurera  obliga- 
toire  pour  l'avenir. 

A  cet  effet,  le  tarif  en  queslion  a  élé  joint  au  présenl 
Ade,  sous  la  lellre  D,  pour  avoii"  méme  force  el  valeur 
que  s'il  en  faisail  parlie  intégrante. 

XIV.  —  Le  produit  de  la  taxe  sera  affecté: 

1"  Par  priori  té  et  préférence,  au  rembourseinent  des 
emprunts  conlractés  par  la  Commission  Européenne  et  de 
ceux  qu'elle  pourra  contracter  à  l'avenir  pour  l'achéve- 
ment  des  Iravaux  d'amédioration  des  enibouchiires  du 
Danube; 

2"  A  couvrir  les  Irais  d'adniinislration  et  d'entretien 
des  Iravaux  et  établissements; 

3''  A  ramortissement  des  avances  failes  à  la  Commis- 
sion par  la  Sublime-Porte;  cet  amortissement  s'opererà 
conformément  à  l'arrangement  special  conclu,  à  cet  égard, 
enlre  la  Commission  Européenne  et  le  Délégué  de  S.  M.  1. 
le  Sultan,  sous  la  date  de  ce  jour. 

L'excédant  de  ce  produit,  s'il  y  en  a,  sera  tenu  en  ré- 
serve,  pour  faire  face  aux  dépenses  que  pourra  entraìner 
le  prolongement  des  digues  de  Soulina  ou  l'exécution  de 
tels  autres  travaux  quo  la  Commission  Européenne,  ou  l'Au- 
torité  qui  lui  succèderà,  jugera  ultérieurement  utiles. 

Il  est  expressément  cntendu,  au  surplus,  qu'aucune  par- 
ile des  sommes  produites  par  les  taxes  prélevées  sur  les 
bàtiments  de  mer,  ou  des  emprunts  réalisés  au  moyen  de 
l'affectation  de  ces  taxes,  ne  pourra  étre  employée  à  cou- 
vrir les  frais  de  Iravaux  ou  des  dépenses  adminislratives  se 
rapportant  à  une  sedion  lluviale  située  en  amont  d'Isaktcba. 

XV^  —  A  l'expiralion  de  chaque  délai  de  cinq  ans ,  ci 
en  vue  de  diminuer,  s'il  est  possible,  les  cliarges  iinposées 
à  la  navigation,  il  sera  procède  par  les  Délégués  des  Puis- 
sances  qui  ont  arrété  le  susdit  tarif,  à  une  révision  de  ses 
disposilions,  et  le  montani   des   taxes  sera  réduit  autant 


72  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  que  faire  se  pourra,  toiit  en  conservant  le  revenu  moyen 
jugé  nécessaire. 

XVI.  —  Le  mode  de  perception  de  la  taxe  et  l'admi- 
nistralion  de  la  Caisse  de  navigation  de  Soulina  conti- 
nueront  à  ètre  régis  par  les  dispositions  acluellement  en 
vigueur. 

L'Agent-complable  prepose  à  la  perception  sera  nommé, 
à  la  majorité  absolue  des  voix,  par  la  Commission  Euro- 
péenne  ou  par  l'Autorité  qui  lui  succederà,  et  fonctionnera 
sous  ses  ordres  directs. 

Le  contróle  general  des  opéralions  de  la  Caisse  sera 
exercé  par  un  Agent  dont  la  nomination  apparti endra  au 
Gouvernement  Ottoman. 

Il  sera  publié  annuellement ,  dans  les  journaux  offi- 
ciels  des  différentes  Puissances  intéressées ,  un  bilan  dé- 
taillé  des  opérations  de  la  Caisse  de  navigation,  ainsi  qu'un 
état  faisant  connaìtre  la  réparlition  et  l'emploi  des  pro- 
duits  du  tarif. 

XVII.  —  L'Administration  generale  des  pbares  de  l'Em- 
pire Ottoman  s'étant  chargée  de  pourvoir  aux  frais  d'éclai- 
rage,  d'administration  et  d'entretien  des  pbares  composant 
le  systéme  d'éclairage  des  emboucbures  du  Danube,  la 
quole-part  représentant  les  droits  de  pbare  dans  le  mon- 
tani des  taxes  pergues  à  Soulina,  sera  versée  aux  mains 
de  la  dite  Administration;  mais  il  est  entendu  que  ces  droits 
ne  pourront  avoir  pour  objet ,  en  ce  qui  concerne  les 
pbares  existants  et  ceux  que  Fon  jugerait  utile  d'établir 
ultérieurement,  que  de  couvrir  les  dépenses  réelles. 

§  3.  —  Des  quaraìitaincs. 

XVIII.  —  Les  dispositions  sanitaires  applicables  aux  em- 
boucbures du  Danube  continueront  à  ètre  réglées  par  le 
Conseil  supérieur  de  sante  institué  à  Constantinople,  et 
dans  lequel  les  différentes  Missions  étrangères,  accréditées 
auprès  de  la  Subbme-Porte,  sont  représentées  par  des  Dé- 
légués. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  73 

Ces  disposiLions  seront  concues  de  manière  à  concilier  1865 
dans  une  jusle  mesure  les  garanties  sanilaires  et  les  be- 
soins  du  commerce  maritime,  et  elles  seront  basées ,  au- 
lant  que  faire  se  ponrra,  sur  les  principes  déterminés  dans 
les  arlicles  XIX  et  XX  ci-aprés. 

XIX.  —  Les  bàtiments  descendant  le  Danube  serofìt  af- 
franchis  de  tout  contróle  sanitaire  ;  il  cn  sera  de  méme 
pour  les  bàtiments  venant  de  la  mer ,  aussi  longtemps 
qu'aucune  epidemie  de  peste  ne  regnerà  en  Orient;  ces 
bàtiments  seront  tenus  simplement  de  présenter  leur  pa- 
tente de  sante  aux  Autorités  des  ports  où  ils  mouilleront. 

XX.  —  Si  une  epidemie  de  peste  vient  à  éclater  en 
Orient ,  et  si  l'on  juge  nécessaire  de  faire  appliquer  des 
mesures  sanitaires  sur  le  Bas-Danube ,  la  quarantaine  de 
Soulina  pourra  ètre  rétablie  ;  les  bàtiments  venant  de  la 
mer  seront  tenus,  dans  ce  cas,  d'accomplir  à  Soulina 
les  formalités  quarantainaires,  et  si  l'epidemie  n'a  pas  en- 
vahi  les  Provinces  de  la  Turquie  d'Europe ,  ils  ne  pour- 
ront  plus  élre  l'objet  d'aucune  mesure  sanitaire  en  remon- 
lant  le  fleuve. 

Mais  si ,  au  contraire ,  l'epidemie  envabit  une  ou  plu- 
sieurs  des  Provinces  riveraines  du  Danube,  des  élablisse- 
ments  quarantainaires  seront  institués  là  où  besoin  sera, 
sur  la  partie  du  tleuve  qui  traverse  le  territoire  de  la 
Turquie. 

TURE    III. 
Neutralité. 

XXI.  —  Les  ouvrages  et  établissements  de  toute  nature 
créés  par  la  Commission  Européenne  ou  par  l'Autorité 
qui  lui  succederà,  en  exécution  de  l'article  16  du  Traile 
de  Paris,  notamment  la  Caisse  de  navigation  de  Soulina, 
et  ceux   quelle   pourra   créer  à   l'avenir,  jouiront  de  la 


74  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  neutralité  stipulée  dans  l'article  il  du  dil  Traile  et  seront, 
en  cas  de  guerre,  également  respectés  par  tous  les  bel- 
Ijgérants. 

Le  bénéfice  de  celle  neutraliló  s'élendra,  avec  les  obli- 
gations  qui  en  dérivenl,  à  l'Inspcclion  generale  de  la  na- 
vigalion,  à  l'Adminislralion  du  pori  de  Soulina,  au  personnel 
de  la  Gaisse  de  navigalion  et  de  l'hòpilal  de  la  marine, 
enfin,  au  personnel  lechnique  chargé  de  la  surveillance  des 
Iravaux. 

XXII.  —  Le  présent  Acte  sera  ratifié;  chacune  des  Ilautes 
Parlics  conlraclanles  ralifiera  en  un  seul  exemplaire  et 
les  ratificalions  seronl  déposées  dans  un  délai  de  deuK 
inois,  ou  plus  tòt  si  faire  se  peut,  ù  la  Cliancellerie  du 
Divan  Imperiai,  à  Constantinople. 

En  foi  de  quoi,  les  Plénipolentiaires  respectit's  Font  signé 
et  y  onl  appose  le  sceau  de  leurs  armes. 

Fall  à  Galatz,  le  deuxième  jour  du  mois  de  novembre 
de  l'an  mil-buil-cenl-soixante-cinq. 

(L.  S.)  A  DE  Kremer. 

(L.  S.)  Ed.  Engelhardt. 

(L.  S.)  J.  Stokes. 

(L.  S.)  Strambio. 

(L.  S.)  Saint-Pierre. 

(L.  S.)  Offenberg. 

(L.  S.)  Aiimet  R\ss.im. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  75 

j^niiexe   .4. 

R  È  G  L  E  M  E  N  T 

DE  NAVIGATION  ET  DE  POLiCE  APPLICABLE  AU  DAS-DANUBE. 

Disposi lions    (jénèrales. 

I.  —  L'exercice  de  la  navigatioii  sur  lo  Bas-Danube,  en   1865 
aval  d'Isaktcha  ,  est  place  sous    rautorité    de   l'Inspecteur 
g.'aéral  de  la  navigation  dii    Bas-Daniibe  et   dii  Capitarne 

da  port  de  Soulina. 

Ces  deux  Agents  fonctionnent,  l'uà  et  l'autre,  sous  la 
surveillance  de  la  Commission  Europóenne  da  Danube  ; 
leur  autorité  s'exerce  indistinclernent  à  l'égard  de  toas  les 
pavillons. 

II.  —  L'exécution  des  Pirgleuienls  applicables  au  Bas- 
Danube  est  également  assurée  par  raction  des  bàtiments 
de  guerre  stationnés  aux  embouchures  contormiMiient  à 
l'arlicle  19  du  Traile  de  Paris. 

Chaque  station  navale  agii  sur  les  bàtimenls  de  sa  na- 
tionalité  et  sur  ceux  doni  elle  se  trouve  appelée  à  pro- 
téger  le  pavillon,  soit  en  verlu  des  iraili's  ou  des  usages, 
soit  par  suite  d'une  délégation  generale  ou  speciale. 

A  défaut  d'un  bàtiment  de  guerre  ayant  qualitó  pour 
intervenir,  les  Aulorités  préposées  à  la  police  du  lleuve 
peuvenl  recourir  aux.  bàtimenls  de  gaerre  de  la  Puissance 
territoriale. 

III.  —  L'Inspecteur  general  est  spécialement  prepose  à 
la  police  du  Bas-Danube,  à  l'exclusion  du  port  de  Soulina. 

Il  est  assiste  de  plusieurs  surveillants  repartis  sur  les 
diverses  seclions  fluviales  de  son  ressort. 

IV.  Le  Capitaine  da  port  de  Soulina  est  cbargé  de  la 
police  du  port  et  de  la  rade  exlérieure  de  Soulina. 


76  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

V.  —  Les  Capitaines  marchands,  à  quelque  nationalité 
qu'ils  appartiennent,  sont  tenus  d'obtempérer  aux  ordres 
qui  leur  sont  donnés,  cn  vertu  du  présent  Règlement  par 
rinspecteur  general  et  par  le  Gapilaine  du  port  de  Soulina, 

Ils  sont  également  tenus  de  leur  décliner,  s'ils  en  sont 
requis,  leurs  noms  ainsi  que  la  nationalité  et  les  noras  de 
leurs  bàtiments,  et  de  leur  présenter  leurs  ròles  d'équi- 
page,  sans  préjudice  aux  dispositions  des  arlicles  X,  XVII 
et  LXV  ci-dessous. 

Une  instruction  speciale,  émanée  de  la  Coniniission  Eu- 
ropéenne,  règie,  dans  ses  détails,  l'action  de  ces  deux  Agents. 

VI.  —  Indépendamment  des  fonctions  judiciaires  qu'ils 
remplissent  dans  les  cas  prévus  par  les  arlicles  LXXIX  et 
CVII  du  présent  Règlement,  l'Inspecteur  general  et  le  Capi- 
taine  du  port  de  Soulina  prononcent  sommairement  dans  les 
différends  entre  les  Capitaines  et  leurs  èquipages,  en  se 
faisant  assister  par  deux  Capitaines  de  la  nationalité  des 
parlies  litigantes,  ou,  à  leur  dèfaut,  par  deux  autres  Ca- 
pitaines. Ils  n'exercent  toutefois  cette  partie  de  leurs  at- 
Iributions  qu'autant  que  l'un  des  intèressés  a  reclame 
leur  intervention  et  qu'il  ne  se  trouve  pas  sur  les  lieux 
une  autre  iVutorité  competente. 

TURE  K 
De  la  police  de  la  rade  et  du  port  de  Soulina. 

CHAPITRE   I"'. 

De  la  polke  de  la  rade  de  Soulina. 

VII.  —  La  rade  de  Soulina  comprend  les  eaux  de  la 
mer  sur  un  rayon  de  deux  milles  nautiques  autour  de  la 
lète  de  la  digue  du  nord. 

Vili.  —  Toul  bàtiment  qui  arrivo  en  rade  de  Soulina, 
en  venant  de  la  mer,  est  tenu  de  bisser  son  pavillon  na- 
tional. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  77 

IX.  —  S'il  reste  en  rade  pour  charger  ou  décharger  sa  1865 
cargaison,  il  est   néanmoins  sourais    aux  ordres  du  Capi- 
laine  du  port  de  Soulina   et  de  ses  Agents,   pour  lout  ce 

qui  concerne  la  police  de  la  navigalion. 

Il  a  notamment  à  se  conformer  aux  dispositions  du  pré- 
sent  Règlement  comprises  sous  le  titre  V  et  relatives  au 
service  des  allèges. 

X.  —  Il  doit  mouiller  à  l'endroit  qui  lui  est  designò  par 
le  chef  ou  par  le  sous-clief  des  pilotes  de  Soulina. 

Après  quoi,  le  Capilaine  ou  son  second  se  présente,  dans 
les  24  heures,  au  bureau  du  Capitaine  du  port  pour  y  dé- 
poser  les  papiers  du  bàtiment. 

XI.  —  Il  est  interdit  aux  embarcations  des  navires 
mouillés  sur  la  rade  de  s'engager  dans  la  passe  et  de 
eirculer  dans  le  port,  pendant  la  nuit,  sans  porter  un  fa- 
nal  éclairé. 

CIIAPITRE    II. 

De  la  police  du  jwri  de  Soulina. 

XII.  —  Le  port  de  Soulina  comprend  le  bras  de  Soulina 
sur  une  longueur  de  trois  milles  nautiques,  en  partant  de 
l'ouverture  de  la  passe  formée  par  les  létes  des  digues  de 
l'embouchure. 

XIII.  —  Aucun  navire  à  voiles  ou  à  vapeur  jaugeant 
plus  de  soixante  tonneaux  ne  peut  i'ranchir  la  passe  de 
Soulina,  soit  en  venanl  de  la  mer,  soit  en  sortant  du  fleuve, 
sans  avoir  à  bord  un  pilote  bréveté  par  l'Administration 
locale. 

Cette  disposition,  toutefois,  n'est  pas  applicable  aux  ba- 
teaux  à  vapeur  faisant  des  voyages  périodiques,  lesquels 
peuvent  se  servir  de  leurs  propres  pilotes. 

Le  service  du  pilotage  est  réglé  par  des  dispositions 
spéciales,  comprises  sous  le  titre  IV  du  présent  Règlement. 

XIV.  —  Aucun  navire  ne  peut  entrer  dans  le  port  de 
Soulina  ou  en  sortir,  sans  hisser  son  pavillon  national. 


78  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

;805       Les  Autorités  dii  pori  ne  permcttenl  le  passage  à  aucun 
navire  sans  pavillon. 

XV.  —  Dans  le  cas  où,  par  sulle  de  gros  temps,  le  chenal 
de  Soulina  esl  jugé  impraticable  par  le  Capilaine  du  pori,  un 
pavillon  bleu  esl  arbore  sur  la  lour  du  phare  el  indique 
que  les  piloles  de  l'Adminislration  ne  peuvcnl  aller  en  rade. 

XVI.  —  Deux  embarcalions  de  garde  slationnent  aux 
deux  enlrées  du  pori. 

Les  Capitaines  jetlcnt  l'ancre  aux  endroils  qui  leur  soni 
désignés  par  les  palrons  de  ces  embarcalions. 

XVII.  —  Ils  se  présenlent  ensuile,  dans  les  vingt-quatre 
heures,  au  bureau  du  Capilaine  du  pori,  pour  y  produire 
leurs  papiers  de  bord. 

Ils  soni  lenus  également,  à  l'exceplion  des  Capitaines 
des  bateaux  à  vapeur  affectés  au  service  postai  et  faisant 
des  voyages  périodiques,  de  préscnlcr  leurs  papiers  à  l'A- 
genl-comptable  de  la  Caisse  de  navigalion  de  Soulina,  qui 
appose  sur  le  ròle  d'équipage  de  chaque  bàliment  enlrant 
dans  le  Danube,  quelle  que  soit  sa  capacité,  une  cslampille 
portarli  ces  mols:  <<  Commission  Européenne  du  Danube, 
Caisse  de  navigalion  de  Soulina,  >>  la  dal  e  de  l'année  el  un 
numero  d'ordre.  Celle  eslampille  est  annulce,  avant  la 
sorlie  du  bàliment,  au  moyen  de  l'empreinte  d'une  griffe. 

Si  les  navires  ne  s'arròlent  pas  plus  de  vingt-quatre 
beures  à  Soulina,  les  papiers  de  bord  sont  rendus  immédia- 
lement  aux  Capitaines^  aprcs  l'accomplissement  des  forma- 
lités  prcscriles;  dans  le  cas  cunlraire,  ils  restent  déposés 
au  bureau  du  Capilaine  du  pori,  par  l'entremise  duqucl  ils 
soni  transmis,  s'il  y  a  licu,  à  rAulorilc  consulaire  compe- 
tente, après  l'acquitlement  des  droits  de  navigation  et  le 
payemenl  ou  la  consignalion  des  amendes  infligées  en 
vertu  du  présent  Règlement  ;  sauf  ce  cas,  le  ròle  d'équi- 
page doit  toujours  se  Irouver  à  bord  du  bàliment. 

XVIII.  —  Une  fois  à  l'ancre,  les  bàlimenis  s'amarreni 
par  des  càbles  aux  poleaux  élablis  à  cet  elTel  le  long  de  ■ 
deux  rives,  ou  aux  bàlimenis  déjà  mouillés. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  79 

XIX.  —  lls  renlrent  leur  baton  de   foc  et  leurs  bouls-   1865 
dehors,  qui  ne  pcuvcnt  servir,  en  aucun   cas,  à    amarrer 

les  embarcalion?. 

Pendant  tonte  la  durce  du  mouillage,  les  vergues  restent 
brassées  de  l'avant  à  l'arrière. 

XX.  —  11  est  interdi!  aux  bàtimenls  de  petit  cabolage, 
aussi  qu'aux  alléges,  de  circuler  dans  le  pori  pendant  la  nuil. 

Les  embarcalions  du  pori  ou  des  bàtimenls  marchands 
ne  peuventse  déplacer  pendant  la  nuil,  sans  porler  un  fa- 
nal  éclairc. 

XXI.  —  11  n'esl  pas  perniis  de  cbautìer,  dans  l'inlérieur 
du  port,  du  goudron  ou  de  la  poix,  à  bord  des  bcàliments. 

Les  Capitaines  veillent  à  ce  qu'il  ne  soit  lait  usage,  à  leur 
bord,  de  luniiéres  quelconques,  autrcs  quo  des  lampes  à 
verre  ou  des  lanterne?. 


CHAPITRE    III. 

Disposi lions  coinmunes  à  la  rade  et  au  port  de  Soulina. 

XXIL  —  L'article  LXIY  du  présent  Règlement,  qui  inlerdit 
le  jet  du  lesi  ailleurs  que  dans  les  endroits  désignés  à  cet 
effet,  s'applique  notamment  à  la  rade  et  au  port  de  Sou- 
lina proprement  dil. 

XXIII.  —  Il  est  défendu  de  retirer,  sans  l'autorisation  du 
Capitaine  du  port,  les  ancres,  chaines  et  autres  objets 
abandonnés  dans  le  port  et  dans  la  rade  extérieure. 

XXIV,  —  En  cas  d'échoueinent  et  de  naufrage,  ainsi  qu'en 
cas  d'avaries,  le  Capitaine  du  port  de  Soulina  porte  les 
secours  les  plus  urgents  pour  assurer  le  sauvelage  de  la 
cargaison^  du  navire  et  de  ses  apparaux,  et  pour  sauve- 
garder  l'intérét  general  de  la  navigation. 

Après  quoi,  il  se  dessaisit  de  l'administralion  du  sauvelage 
et  envoie  tous  les  acles  dressés  par  lui  à  la  plus  proche 
Aulorilé  competente. 


80  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

TITRE  li. 

De  la  police  du  fleuve. 

CHAPITRE    I". 

Règie    generale. 

1865  XXV.  —  Tout  Gapitainc  ou  Patron  d'un  bàtiment  à  voiles 
ou  à  vapeur,  en  cours  de  navigation,  ou  stationnant, 
soit  à  l'ancre,  soit  amarre  à  la  rive,  est  lena  de  veiller  à  ce 
que  son  bàtiment  ne  cause  ni  entravo  à  la  navigation, 
ni  dommage,  soit  à  d'autres  bàtiments,  soit  aux  échelles, 
bouées,  signaux,  chemins  de  halage  et  autres  élablissements 
servant  à  la  navigation,  placés  sur  le  fleuve  ou  sur  les  ri- 
ves,  et  il  doit  veiller  avec  le  mème  soin  à  se  sauvegarder 
lui-mòme. 

Les  bàtiments  naviguant  ou  stationnant  dans  le  bras  de 
Soulina  sont  tenus  de  porter  leurs  ancres  suspendues  li- 
brement  aux  bossoirs,  sans  les  fixer  au  bordage. 

Les  conducteurs  de  trains  de  bois  ou  radeaux  sont  soumis 
aux  mòmes  règles  de  précaution  que  les  bàtiments.  Les 
trains  de  bois  et  radeaux  ne  peuvent  avoir,  lorsqu'ils  de- 
scendent  le  bras  de  Soulina,  qu'un  tirant  d'eau  inférieur 
d'un  pied  anglais,  au  moins,  à  la  hauteur  de  l'eau  sur  celui 
des  bas-fonds  du  dit  bras  offrant  la  moindre  profondeur; 
ils  ne  peuvent,  dans  aucun  cas,  avoir  un  tirant  d'eau  de 
plus  de  douze  pìeds  anglais. 

CHAPITRE    II. 

Règles  pour  les  bcUiments  qui  se  croisent  ou  se  dépassent. 

XXVI.  —  En  règie  generale,  il  est  interdit  à  un  bàti- 
ment de  dépassef  le  bàtiment  qui  suit  la  mème  route,  et 
à  deux  bàtiments   allant  en  sens  contraire,  de  se  croiser 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  81 

sur  les  poinls  où  le  chenal  ne  présente  pas  une  largeur  suf-   1865 
fisantc. 

XXVII.  —  Aucun  bàliment  ne  peut  se  diriger  par  le 
travers  de  la  roule  siiivie  par  un  autre  bàliment  de  facon 
à  renlraver  dans  sa  course. 

Lorsqu'un  bàliment  remonlanl  le  fleuve  se  trouve  exposé 
à  renconlrer  un  bàtiment  naviguant  à  la  descente,  sur  un 
point  qui  n'offre  pas  une  largeur  suffisante,  il  doit  s'ar- 
réter  en  aval  du  passage,  jusqu'à  ce  que  l'autre  bàliment 
l'ait  franchi;  si  le  bàliment  qui  remonte  est  engagé  dans 
le  passage  au  moment  de  la  rencontre,  le  bàtiment  descen- 
dant  est  tenu  de  mouiller  l'ancre  qu'il  doit  toujours  porter 
à  l'arrière,  et  de  s'arréter  en  amont  jusqu'à  ce  que  sa 
route  soit  libre. 

XXVIII.  —  Les  bàtiments  à  vapeur,  dans  les  passes  é- 
troites,  ne  peuvent  s'approclier  à  petite  distance  des  bà- 
timents qui  les  précédent. 

XXIX.  —  Lorsque  deux  bàtiments  à  vapeur  ou  deux  bàti- 
ments à  voiles  naviguant  par  un  veni  favorable  se  rencon- 
trent  faisant  route  en  sens  conlraire,  celui  qui  remonte  le 
fleuve  doit  appuyer  vers  la  rive  gauche,  et  celui  qui  descend, 
vers  la  rive  droile,  de  Ielle  sorte  qu'ils  viennent  tous  deux 
sur  Iribord,  ainsi  qu'il  est  d'usage  à  la  mer.  Il  en  est  de 
méme,  lorsque  la  rencontre  a  lieu  entre  un  bàliment  à  va- 
peur et  un  bàtiment  à  voiles  naviguant  par  un  veni  fa- 
vorable. 

Le  Capilaine  ou  Patron  qui  s'écarte  de  ces  règles  doit 
prouver,  en  cas  d'avaries,  qu'il  a  été  dans  Timpossibilité 
de  les  observer,  à  défaut  de  quoi,  il  est  responsable  devant 
le  tribunal  compétent  des  accidents  survenus. 

Il  est,  d'ailleurs,  tenu  de  donner  les  signaux  prescrits 
par  les  articles  XXXI  et  XXXII  ci-après. 

Si  deux  bàtiments  à  vapeur  donnent  simultanément  le 
méme  signal,  le  signal  du  bàtiment  naviguant  à  la  descente 
fait  règie. 

XXX.  —  Lorsque    deux    bateaux   à   vapeur    allant   en 
6 


82  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  sens  contraire  arrivent  devant,  une  coiirbe,  ils  doivent  se 
donner  les  signaux.  prescrits  par  les  articles  XXXI  et  XXXII, 
ci-après,  et  celui  qui  est  en  aval  s'arrète  jusqu'à  ce  que 
l'autre  bàtiment  ait  franchi  le  passage. 

XXXI.  —  Lorsqu'iin  bàtiment  àvapeur  veul  devancer  un 
autre  bàtiment  à  vapeur  marchant  dans  le  mème  sens,  il 
en  donne  le  signal,  avant  d'ètre  arrivò  à  petite  distance, 
au  moyen  de  cinq  coups  de  cloche  ou  de  sififlet,  et  en  agi- 
tant  un  pavillon  à  hampe  sur  le  gaillard  d'avant,  ou  en 
hissant  à  mi-màt  un  pavillon  bleu  pendant  le  jour,  ou  un 
fanal  éclairé,  à  verro  blanc,  pendant  la  nuit.  Sur  ces  si- 
gnaux,  le  bàtiment  marchant  en  avant  s'écarte  à  gauche  et 
livre  le  passage  à  l'autre  bàtiment  qui  prend  la  droite  : 
aussitòt  que  le  bàtiment  qui  suit  se  trouve  à  la  dislance 
d'une  demie  longueur  de  bàtiment  de  celui  qui  précède  ou 
de  la  queue  du  convoi  remorqué  par  lui,  ce  dernier  doit 
ralentir  sa  marche  jusqu'à  ce  qu'il  ait  été  dépassé. 

XXXII.  —  Lorsqu'un  bàtiment  meilleur  voilier  rejoint 
un  bàtiment  à  voiles  et  veut  le  dépasser,  il  en  donne  le 
signal  en  hélant  à  temps  son  devancier,  lequel  est  tenu  de 
lui  livrer  passage  au  vent. 

Lorsqu'un  bàtiment  à  vapeur  veul  devancer  un  bàtiment 
à  voiles  marchant  dans  le  méme  sens  que  lui,  il  lui  donne 
les  signaux  prescrits  par  l'article  XXXI  avant  d'étre  ar- 
rivò à  petite  distance,  et  il  passe  sous  le  veni  du  bàtiment 
à  voiles. 

XXXIII.  —  Les  bàtimenls  à  vapeur  naviguanl  à  la  de- 
scente  doivent  ralentir  leur  course  sur  lespointsoù  le  fleuve 
décrit  de  fortes  courbes,  jusqu'à  ce  que,  de  l'arrière  du 
bàtiment,  l'oeil  puisse  plonger  dans  le  passage.  Si  le  bateau 
à  vapeur  trouve  des  bàtimenls  engagés  dans  la  courbe,  il 
signale  son  approche  au  moyen  d'un  coup  de  sifllel. 

XXXIV.  —  Toni  bàtiment  à  vapeur  est  tenu  d'éviter  les 
bàtimenls  marclianl  à  la  dih'ive  qu'il  renconlrc,  soil  en  re- 
montant,  soil  en  dcscendant  le  lleuve. 

Le  bàtiment    naviguant  à   la    derive  doit,  de  son  cóle, 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  83 

lorsqii'il  rencontre  d'autres  bàtimenls,  soit  à  voiles,  soil  à  1865 
vapeur,  se  ranger  parallélement  aux    rives,  afin  d'opposer 
le  moins  d'obstacle  possible  au  passage. 

XXXV.  —  Les  bàtiments  qui  naviguent  en  louvoyant 
veillent,  dans  leurs  évolutions,  à  ne  pas  se  trouver  sur  la 
route  des  baleaux  à  vapeur. 

XXXVI,  —  Les  Capitaines  el  Patrons  de  bàtiment  por- 
tant  forte  charge  ou  de  bàtimenls  chargés  d'une  capacité 
inférieure  à  soixante  tonneaux,  soni  lenus  de  s'éloigner, 
autanl  que  possible,  de  la  route  des  bàtiments  à  vapeur 
qu'ils  rencontrent  ou  qui  les  rejoignent, 

Les  Capitaines  des  bàtiments  à  vapeur,  de  leur  coté, 
lorsqu'ils  passent  à  proximité  des  bàtimenls  désignés  dans 
l'alinea  précédent,  doivenl  ralenlir  le  jeu  de  leur  machine 
el  Tarréler  complélement  en  cas  de  danger  pour  les  dits 
bàtimenls,  s'ils  peuvenl  toulefois  le  faire  sans  danger  pour 
eux-mèmes  ou  pour  les  bàtimenls  qu'ils  remorquent. 

XXXVIL  —  En  se  conformanl  aux  règles  prescriles  par 
les  arlicles  XXVI  à  XXXVI  qui  prócèdenl,  les  navires  doivenl 
lenir  compie  de  tous  les  dangers  de  la  navigalion  el  avoir 
égard  aux  circonstances  parliculières  qui  peuvenl  rendre 
nécessaire  une  dérogalion  à  ces  règles,  afin  de  parer  à  un 
perii  immédiat. 

CHAPITRE    III. 

Règie  pour  le  remorquage. 

XXXVIII.  —  Les  Capitaines  ou  conducleurs  de  remor- 
queurs,  naviguanl  avec  ou  sans  convoi,  soni  tenus  à  l'ob- 
servalion  de  loules  les  disposilions  qui  précédent;  ils  doi- 
venl spécialemenl  seconforiner  auxprescriplions  des  arlicles 
XXXI,  XXXIl  el  XXXIII,  lorsqu'un  convoi  veul  en  dépasser 
un  aulre  ;  hors  ce  dernier  cas,  deux  convois  ne  peuvenl 
jamais  se  trouver  l'un  à  coté  de  l'autre,  soil  en  mouillage, 
soit  en  cours  de  voyage. 

En  cas  de  rencontre  avec  les  bàtiments  à  voiles    ou  à 


84  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  vapeur  faisant  roule  en  sens  conlraire,  le  remorqueur,  s'il 
remonte  le  fleuve,  a  la  facullé  de  s'écarter  des  prescriplions 
de  l'article  XXIX  ci-dessiis,  pour  se  lenir  en  dehors  du  cou- 
rant,  s'il  peut  le  faire  sans  danger  pour  les  bàtimenls  ren- 
contrés. 

Le  remorqueur  est  lenu  d'ailleurs,  s'il  fait  usage  de 
celle  facullé  ,  de  donner  les  signaux  prescrits  par  les  ar- 
licles  XXXI  et  XXXII  ci-dessus. 

XXXIX.  • —  En  règie  generale,  loul  bàtiment  à  vapeur 
qui  ne  remorque  pas  un  convoi,  de  mème  que  lout  bàti- 
ment à  voiles  naviguanl  par  un  veni  favorable^  doit  livrer 
passage  à  un  convoi  de  bàtimenls  remorqués.  A  defaul 
d'espace  sufTisanl  pour  ce  faire,  les  Capitaines  et  conduc- 
teurs,  lant  des  remorqueurs  que  des  bàliments  remorqués, 
soni  lenus,  méme  dans  le  cas  où  les  signaux  prescrits  par 
les  arlicles  XXX[,  XXXII  et  XXXIII  ci-dessus,  n'onl  pas  été 
donnés,  de  s'écarler  conformémenl  aux  disposilions  des  dits 
arlicles  et  de  ranger  sur  une  seule  ligne  les  bàliments 
conduils  à  la  remorque. 

Les  Capitaines  et  conducleurs  des  remorqueurs  et  des 
bàliments  remorqués  doivent  d'ailleurs,  dans  lous  les  cas 
de  renconlre  avec  d'aulres  bàliments^  rapprocher  aulanl 
que  possiblc,  les  uns  des  autres,  les  bàliments  conduils  à 
la  remorque  en  convoi,  de  manière  à  livrer  aux  autres  bà- 
liments un  passage  suffisamment  large. 

Les  baleaux  à  vapeur  à  aubes  ne  peuvenl  amarrer  le 
long  de  leur  bord  les  bàliments  qu'ils  remorquent  dans 
la  Soulina. 

Il  est  interdite  en  general,  de  naviguer  dans  ce  bras  du 
fleuve  avec  plus  de  deux  bàtimenls  amarrés  bord-à-bord. 

CIIAPITRE  IV. 

Règie  pour  le  halarjc. 

XL.  —  Le  chemin  qui  longc  les  dcux  rives  du  fleuve,  est 
spécialement  affectc  au  balage  des  bàtimenls,    soli  à  bras 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  85 

d'hommes,  soit  au  moyen  d'animaux  de  trait;  les  piétons   1865 
et  les  voitures  peuvent  également  en  faire  usage. 

XLI.  —  Le  chemiii  de  halage  doit  ètre  libre  de  lout 
objet  qui  peut  en  entraver  l'usage,  tels  que  buissons,  ar- 
bres,  enclos,  maisons  et  aulres  conslructions. 

XLII.  —  Il  n'est  pas  permis  d'établir  dans  le  ileuve  et 
nolarnment  près  des  rives,  des  moulins  sur  baleaux,  des 
roues  d'irrigalion  et  autres  conslructions  de  ce  genre,  sans 
une  aulorisation  formelle  de  l'Autorilè  préposée  à  la  police 
du  tleuve. 

XLIII.  —  11  est  e.xpressément  défendu  de  creuser  des 
fossés  en  travers  du  chemin  de  halage ,  à  moins  que  le 
propriétaire  riverain  ne  se  charge  de  rélablir  la  commu- 
nicalion  au  moyen  d'un  pont. 

XLIV.  —  Des  poteaux  d'amarre  ayant  été  établis  le  long 
de  la  Soulina,  les  Capitaines  et  Patrons  éviteront  de  planter 
des  pieux  ou  de  lixer  des  ancres  sur  les  ehemins  de  halage, 
pour  l'amarrage  de  leurs  bàtiments. 

XLV.  —  Si  deux  bàtiments  halés  en  sens  conlraire  se  ren- 
contrent  le  long  de  la  méme  rive,  celui  qui  remonle  s'é- 
carte  de  manière  à  laisser  passer  l'autre. 

Si  un  bàtiment  halé  par  des  animaux  de  trait  rejoint  un 
train  de  halage  à  bras  d'hommes,  celui-ci  doit  lui  livrer 
passage. 

Dans  le  cas  où  un  bàtiment  halé  en  rencontre  un  autre 
amarre  à  la  rive,  le  Gapitaine  de  ce  dernier  doit  permettre 
aux  matelots  du  bàtiment  halé  de  monler  sur  son  bord 
pour  transporter  la  corde  de  halage. 

XLYI.  —  Nul  ne  peut  entreprendre  de  dépasser  les  bà- 
timents halés,  si  ce  n'est  en  appuyant  sur  la  rive  opposée 
à  celle  sur  laquelle  s'exerce  le  halage. 

Les  bàtiments  halés  doivent,  de  leur  coté,  sur  les  signaux 
prescrits  par  les  arlicles  XXXI  etXXXlI  ci-dessus,  se  ranger 
au  plus  près  possible  contre  la  rive  qu'ils  longent. 


86  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

CHAPITRE    V. 

Règles  putir  la  navigation  pendant  la  nuit  ou  par  un  temps 
de  brouillard. 

865  XLVII, -— Tout  bàliment  à  vapeur  naviguant  pendant  la 
nuit  (  entre  le  coucher  et  le  lever  du  soleil),  doit  élre 
munì  d'une  lumière  bianche  ,  facileraent  visible  à  la  dis- 
lance de  deux  milles,  au  moins  ,  hissée  en  tète  du  mài 
de  misaine,  d'une  lumière  verte  à  tribord  et  d'une  lumière 
rouge  à  babord. 

Les  feux  de  coté  sont  pourvus ,  en  dedans  du  bord  , 
d'écrans  dirigés  de  l'arrière  à  l'avant  de  telle  manière  que 
le  feu  vert  ne  puisse  pas  ètre  apercju  de  babord  avant,  ni  le 
feu  rouge  de  tribord  avant. 

Les  bàtiments  à  voiles,  lorsqu'ils  font  route  à  la  voile 
ou  en  remorque,  portent  les  mèmes  feux  que  les  bàtiments 
à  vapeur  en  marche,  àl'exception  du  feu  blanc  du  màt  de 
misaine  dont  ils  ne  doivent  jamais  faire  usage. 

Les  bàtiments  à  vapeur  remorquant  un  ou  plusieurs  au- 
Ires  bàtiments  ,  portent,  indépendamment  de  leurs  feux  de 
coté,  deux  feux  blancs  placés  l'un  au-dessus  de  l'autre  en 
téle  de  màt,  pour  servir  à  les  distinguer  des  autres  na- 
vires  à  vapeur. 

Pour  l'application  des  règles  prescrites  par  le  présent 
article,  tout  navire  à  vapeur  qui  ne  marche  qu'à  l'aide  de 
ses  voiles,  est  considéré  comme  navire  à  voiles,  et  tout 
navire  dont  la  machine  est  en  action,  quelle  que  soit  sa 
voilure,  est  considero  comme  navire  à  vapeur, 

Les  radeaux  naviguant  pendant  la  nuit  doivent  porter  un 
feu  blanc  à  chacun  de  leurs  angles  et  trois  feux  blancs 
en  tète  de  màt,  placés  l'un  au-dessous  de  l'autre. 

XLVIIL  —  Les  bàtiments  à  voiles,  les  convois  de  remor- 
que et  les  radeaux  ne  peuvent  naviguer  lorsque  l'obscu- 
rité  ne  permet  pas  d'aperccvoir  simultanément  les  deux 
rives  du  fleuve. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  87 

XLIX.  —  Par  un  temps  de  brume,  les  bàlimenls  à  va-  1805 
peur  ne  navigucnl  qu'à  mouvenient  ralenti,  et  ils  font  tinter 
sans  interruption  la  elodie  du  bord,  en  donnant  un  coup 
de  silììel  de  cinq  en  cinq  minutes;  ils  sont  lenusdejeler 
l'ancre  si  la  brume  devient  épaisse  au  point  qu'il  leur 
est  imposiible  d'apercevoir  la  rive  sur  laquelle  ils  ap- 
puyent,  ou  vers  laquelle  ils  se  dirigent. 

L.  —  11  est  interdil  aux  bàtiments  de  laisser  leurs  amar- 
res  en  iravers  du  tleuve  pendant  la  nuil  ou  par  un  temps 
de  brouillard. 

CIIAPITRE   VI. 

Règles  pour  les  bàtiments  au  mouillage. 

LI.  —  Il  est  expressément  défendu  de  jeter  l'ancre  ou 
de  s'amarrer  dans  le  chenal  de  navigation. 

Sauf  Texception  prcvue  par  l'article  LXYI  ci-après,  il  est 
t'galementinterdit  aux  bàtiments  de  s'amarrer  ou  de  inouiller 
dans  les  courbes  du  fleuve,  mème  le  long  des  rives ,  sous 
peine  cFètre  rcsponsables  de  toutes  Ics  avaries  que  leur 
présence  aura  pu  occasionner. 

11  ne  peut  y  avoir ,  en  dehors  des  ports ,  deux  ou  plu- 
sieurs  bàtiments  mouillés  ou  amarrés  bord-à-bord,  le  long 
des  chcmins  de  halage. 

Lll.  —  Lorsque,  par  suite  de  brouillards ,  un  bàtiment 
ou  un  radeau  est  obligé  de  s'arréler  ailleurs  que  sur  un 
point  habituel  de  mouillage  ,  il  est  fenu,  si  c'est  un  ba- 
■  teau  à  vapeur,  de  faire  tinter  la  cloche  du  bord,  et  dans 
le  cas  conlraire  de  héler  dii  porte-voix.  Ces  signaux  sont 
répétés  de  cinq  en  cinq  minutes. 

LUI.  —  Tout  bàtiment  arrèté  sur  le  tleuve  pendant  la 
nuit  doit  èlre  muni  d'un  fanal  éclairé  qui  est  place,  soit 
à  l'extrémilé  de  Fune  des  grandes  vergues,  soit  sur  tonte 
autre  partie  apparente  du  bàtiment ,  du  coté  du  chenal , 
de  Ielle  sorte  qu'il  puisse  ètre  apercu  aussi  bien  en  amonl 
qu'en  av?l. 


88  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  Les  radeaux  slalionnant  à  l'ancre  pendant  la  nuit  doivent 
porler  les  feux  prescrits  par  le  dernier  alinea  de  l'arlicle 
XLVII  ci-dessus,  sauf  les  feux  des  deux  anglcs,  du  coté  de 
la  rive,  qu'ils  sont  tenus  de  supprimer. 

LIV.  —  Lorsque  pour  s'amarrer,  ainsi  que  dans  le  cas 
d'échouement  prévu  dans  le  chapitre  ci-après,  un  bàliment 
est  obligé  de  piacer  un  cable  ou  une  cliaìne  en  travers  du 
chenal ,  ces  amarres  doivent  étre  larguées  promplement 
aussitòt  qu'un  aulre  bàliment  se  présente  pour  passer. 

CHAPITRE    VII. 

Règles  pour  le  cas  d'échoiienieìd  et  do  naufrage. 

LV.  —  Tout  Capitaine  ou  Patron  d'un  bàliment  ou  d'un 
radeau  échoué  dans  le  cours  de  la  Soulina  est  tenu  de 
piacer  sur  un  point  convenablement  situé,  et  tout  au  moins 
à  un  kilomètre  en  amont  de  son  bàliment,  un  vigie  chargée 
de  hélcr  les  bàtiments  et  radeaux  descendanl  le  fleuve, 
pour  les  avertir  de  la  nature  et  du  lieu  de  l'accident. 

LVI.  —  Les  bàtiments  à  vapeur  ne  peuvent  l'aire  usage 
que  de  la  moitié  de  leur  force  en  traversant  les  passages  sur 
lesqucls  un  bàliment  ou  un  radeau  s'est  écboué  ou  a  coulé. 

LVII.  —  Tout  naufrage  dans  le  cours  de  la  Soulina  est 
réputé  suspect,  hors  les  cas  exceplionnels ,  et  il  y  a  pré- 
somplion,  jusqu'à  preuve  contraire,  qu'il  est  imputable  à 
la  négligence  ou  à  la  mauvaisc  volonté  du  Capitaine  ou 
de  son  équipage. 

Le  pilote  du  bàliment  est  personnellement  responsable 
du  naufrage,  s'il  a  eu  lieu  par  suile  de  mauvaise  manoeuvre. 

LVIII.  Si  contre  toule  probabililé ,  un  bàliment  vient  à 
faire  naufrage  dans  le  cours  de  la  Soulina ,  le  Capitaine 
doit  faire  tous  scs  efforts  pour  le  lialer  immédiatement 
contro  l'une  des  rives,  de  manière  à  ce  qu'il  ne  reste  pas 
engagé  dans  le  chenal. 

Le  Capitaine  du  bàliment  naufragò  et  son  équipage  res- 
tent  à  bord  ou  sur  la  rive  à  la  proximilé  du  lieu  du  si- 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  89 

nistre,  jusqu'à  ce  que  le  procès-verbal  mentionné  dans  l'ar-   186.) 
lide  LIX  ci-aprcs  alt  élé  dressé. 

11  leur  est  inlerdit  d'éloigner ,  soiis  un  prétexte  quel- 
conqiie,  quoique  ce  soit  de  la  cargaison,  du  malériel,  des 
ancres,  chaìnes,  càbles,  eie. 

LIX.  —  Aussitòt  après  le  nautrage  ,  le  pilote  du  bàli- 
ment  fait  prevenir,  le  plus  promptement  possible,  l'Inspec- 
leur  general  de  la  navigation ,  par  les  Agenls  de  la  sur- 
veillance  du  lleuve. 

L'Inspecteur  general  se  rend  immédialenìent  sur  les  lieux 
et  dresse  un  procès-verbal  circonstancié  du  sinistre,  qui 
est  communiqué  par  ses   soins  à  l'Autorilé  competente. 

LX.  —  Si  l'Inspecleur  general  juge  nécessaire  de  prendre 
des  mesures  immédiales  dans  l'intérét  de  la  navigation,  il 
requiert  à  cet  effet  le  Capilaine  du  bàtiment  naufragò  , 
lequel  est  obligé ,  soit  de  déclarer  immédiatement  qu'il 
fera  l'abandon  de  son  bàtiment,  soit  d'agir  avec  son  équi- 
page  sous  les  ordres  de  l'Inspecteur  general;  celui-ci  dirige 
le  sauvetage  juscju'au  point  où  il  cesse  d'ètre  une  opé- 
ration  d'ulilité  publique  pour  devenir  une  affaire  d'inté- 
rét  prive. 

Le  bàtiment  dont  le  sauvetage  a  été  opere  par  les  soins 
des  Autorités  préposées  à  la  police  du  fleuve ,  peut  élre 
tenu  de  couvrir  les  frais  de  sauvetage  et  d'entrelien  du 
matériel. 

LXI.  —  Tous  travaux  entrepris  par  les  propriélaires , 
assureurs  et  autres  ayanl-droit ,  dans  le  but  d'opérer  le  ■ 
sauvetage  des  bàtiments  naufragés  et  de  leur  cargaison  , 
s'effectuent  sous  la  surveillance  de  l'Inspecleur  general  ou 
de  ses  Agenls,  et  peuvent  ètre  momenlanément  inlerdils, 
s'ils  sont  de  nature  à  causer  une  entrave  quelconque  à  la 
navigation. 

LXII.  —  Si,  hors  le  cas  d'urgence  prévu  par  l'article  LX 
ci-dessus ,  l'enlèvement  de  la  carcasse  ou  des  débris  du 
bàtiment  naufragò  est  jugé  nécessaire ,  les  propriélaires , 
assureurs  ou  autres   ayantdroit    doivent   l'effectuer   dans 


90  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

8G5  le  mois  de  la  notifìcalion  qui  leur  est  falle  à  cel  efTel;  à 
défaiit  de  quoi,  les  travaiix  peuvent  étre  exécutés  d'office 
par  rinspecteur  general^  dans  les  limites  délerminées  par 
le  susdit  article  LX;  le  bàlimenl  naufragi»,  avec  ses  agrès, 
ou  ieurs  débris,  soni  spécialemenl  afl'ectés,  dans  ce  cas,  au 
paiemenl  des  frais  d'enlèvement. 

LXIII.  —  En  cas  d'avaries ,  et  notammenl  si  elles  soni 
causées  par  abordage,  l'Inspecleur  general,  s'il  est  à  méme 
de  conslaler  les  faits ,  et  s'il  en  est  requis  par  l'une  des 
parties  inléressées,  dresse  également  un  procès-verbal  qui 
est  transmis  à  l'Aulorité  competente. 

CIIAPITUE   vili. 
Règles  pour  le  jet  du  test. 

LXIV.  —  Il  est  interdit  d'une  manière  absolue  aux  bà- 
liments  de  jeter  leur  lesi  dans  le  lit  flavial  ou  dans  la 
rade  de  Soulina  ;  il  leur  est  également  interdit  de  le  dé- 
charger  en  mer  dans  les  parties  qui  avoisinent  la  rade , 
sur  un  fond  de  moins  de  soixante  pieds  anglais. 

Le  déchargement  à  terre,  en  dehors  du  pori  de  Soulina, 
ne  peut  ètre  opere  quo  sur  les  poinls  de  la  rive  déterminés 
par  l'Inspecleur  general  de  la  navigation,  et  désignés  dans 
un  avis  rendu  public. 

Le  Capitaine  du  pori  de  Soulina  désigne  les  endroils  sur 
lesquels  le  lesi  peut  ètre  dóbarquè  dans  le  pori. 

Le  lest  débarqué  doit  èlre,  dans  tous  les  cas,  transportè 
à  une  distance  telle ,  que  le  pied  du  takis  soit  éloigné 
de  vingl  pieds  anglais  ,  au  moins,  de  la  rive  normale  du 
tleuve. 

Les  prescriplions  du  prèsenl  arlicle  soni  également  ap- 
plicables  au  jet  des  cendres  et  escarbilles  des  bàtiments 
à  vapeu)'. 

LXV.  —  Pour  assurer ,  autant  que  possible,  l'exécution 
de  la  disposition  qui  précède,  toul  navire  quittant  sur  lesi 
le  pori  de  Soulina  ,  pour  un  des  porls  silués  en  amont , 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  91 

doit.se  munir  d'un  certificai  du  Gapilaine  du  pori,  cons-  ISfiy 
tatant  son  tirant  d'eau  prodiiil  par  le  lest. 

Ce  certificat  doit  étre  conserve  à  bord  pendant  tonte  la 
durée  du  voyage  en  amont,  pour  élre  produit  à  toute  ré- 
quisition  de  l'Inspecteur  general  ou  de  ses  Agents. 

TITRE  III. 

De  la  police  du  port  de  Toultcha. 

LXVI,  —  Tout  bàtiment  qui  veut  stationner  à  Toultcha 
doit  s'amarrar  à  la  rive  droite,  sans  toutefois  qu'il  puisse 
y  avoir  jamais  plus  de  trois  bàtiments  amarrésbord-à-bord. 

LXVII.  —  Aucun  bàtiment  ne  peut  jeter  l'ancre  dans  le 
chenal  navigable,  devanl  Toultcha,  sur  la  droite  des  corps- 
morts  et  des  bouées  rouges  établis  le  long  de  la  rive  gau- 
che du  fleuve,  ni  enlre  les  poteaux  de  la  rive  droite  por- 
tant  des  ancres  renversées. 

LXVIII.  —  11  est  permis  aux  bàtiments  de  se  haler  sur 
les  bouées  et  corps-morts  pour  doubler  la  courbe  de  Toult- 
cha, mais  ils  ne  peuvent ,  dans  aucun  cas,  s'y  amarrer  à 
poste  fixe. 

Il  est  entendu  que  cette  disposition  ne  concerne  pas  les 
bateaux  à  vapeur  faisant  des  voyages  périodiques,  qui  s'ar- 
rètent  temporairement  devant  Toultcha. 

Il  est  également  interdit  à  deux  ou  plusieurs  bàtiments 
de  se  haler  simultanément  à  l'aide  de  la  méme  bouée. 

TITRE  IV. 

Du  service  du  pilotage  à  l'embouchure 
et  dans  le  cours  du  fleuve. 

GHAPITRE   I''^ 

Pilotage  à  l' embouchure. 

LXIX.  —  Le  pilotage  à  l'embouchure  étant  obligatoire , 
ainsi  qu'il  est  dit  à  l'arlicle  XIII  du  présent  Règlement,  un 


92  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  corps  special  de  pilotes  brévetés  et  responsables  fonctionne 
à  Soulina,  sous  la  direction  d'un  clief-pilole  et  du  Capi- 
laine  du  port. 

Ces  pilotes  portent  le  litre  de  pilotes  de  première  classe. 

LXX.  —  Une  embarcalion  est  prète  à  transporler  les  pi- 
lotes à  bord  des  bàtimenls  qui  se  dirigent  vers  le  port, 
en  venant  de  la  mer,  aussitòt  que  la  vigie  de  la  tour  du 
phare  signale  leur  approclie. 

Les  pilotes  sont  tenus  d'aller  à  la  rencontre  des  bàli- 
ments^  jusqu'à  la  distance  d'un  mille  à  partir  du  musoir 
de  la  digue  du  nord. 

LXXI.— .Rendus  à  bord,  ils  font  connaìtre  aux  Gapitaines 
la  profondeur  de  la  passe,  et  ceux-ci,  de  leur  coté,  décla- 
rent  aux  pilotes  le  tirant  d'eau  et  la  quotité  du  charge- 
ment  de  leur  navire. 

La  quotité  du  chargement  est  déclarée  sans  délai  par 
les  pilotes  au  Capitaine  du  port  de  Soulina. 

LXXK.  —  Tout  pilote  étranger  au  corps  des  pilotes  de 
Soulina,  qui  se  trouve  à  bord  d'un  navire  prèt  à  traversar 
la  passe,  est  tenu,  aussitòt  après  l'arrivée  du  pilote  locai, 
de  lui  abandonner  entièrement  la  conduite  du  navire. 

LXXIII,  —  A  la  sortie  du  lleuve,  le  pilote  locai  est  tenu 
de  conduire  le  bàtiment  jusqu'à  la  distance  d'un  quart  de 
mille,  au  moins,  à  l'est  du  musoir  de  la  digue  du  nord. 

LXXIV.  —  La  taxe  de  pilotage,  tant  pour  l'entrée  que 
pour  la  sorlie  du  lleuve,  étant  comprise  dans  les  droits  de 
navigalion  prélevés  à  Soulina,  il  est  interdit  aux  pilotes 
brévetés  de  première  classe  de  recevoir  aucune  rémuné- 
ration  de  la  part  des  Gapitaines  dont  ils  ont  pilolé  les 
bàtiments. 

ClIAPITRE    II. 

Du  pilotage  dans  le  cours  du  fleuve. 

LXXV.  —  Indépendamment  du  corps  des  pilotes  de  pre- 
mière classe,  chargés  de  conduire  les  bàtimenls  dans  la 
passe   de  l'embouchure  de  Soulina,  et  dirigés  par  le  Ca- 


à 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  93 

pitaine  du  pori,  il  y  a  un  service  special  de  pilotes,  éga-   1865 
lement  brévetés  et  responsables ,   portant  le  tilre  de  pi- 
lotes de  seconde  classe,  pour  les  bàtiments  marchands  qui 
naviguent  dans  le  fleuve  entre  Soulina  et  Braila. 

Le  service  du  pilotage  fluvial  proprement  dit  est  place 
sous  la  siirveillance  de  l'Inspccteur  general  de  la  naviga- 
tion  ;  il  est  dirige  par  un  chef-pilote  qui  a  trois  bureaux, 
à  Galalz,  à  Braila  et  à  Toullcha,  et  par  un  sous-chef  ré- 
sidant  à  Soulina, 

LXXVI.  —  Les  Capitaines  marchands  ne  soni  pas  lenus 
de  prendre  un  pilole  brévelé  cn  remontant  le  fleuve , 
lorsqii'ils  effecluent  eux-mémes  le  voyage  à  bord  de  leur 
bàliment  ;  le  sous-chef  pilote  de  Soulina,  prepose  au  pi- 
lolage  fluvial,  est  tenu  toutefois ,  mcrae  dans  ce  cas ,  de 
leur  procurer  un  pilote,  s'ils  le  demandent. 

Pour  la  navigation  en  aval ,  tout  bàliment  marchand 
du  pori  de  plus  de  soixante  tonneaux,  ainsi  que  tout  ra- 
deau  ou  train  de  bois,  doit  prendre  un  pilote  bréveté  de 
seconde  classe.  Il  en  est  de  méme  pour  les  bàtiments  de 
plus  de  soixante  tonneaux  qui  remontent  le  fleuve  ,  sans 
que  le  Capitaine  ou  Patron  se  Irouve  à  bord. 

LXXVII.  —  Le  voyage  en  amont  commence  au  moment 
où  le  navire  quitle  le  pori  de  Soulina  pour  remonler  le 
fleuve,  il  finii  lorsque  le  navire  arrive  soit  à  son  pori  de 
deslination,  soit  à  Braila^  lorsqu'il  est  destine  pour  un  pori 
situé  en  amont  de  ce  dernier  ou  pour  Matchin. 

Le  voyage  en  aval  commence  à  Braila  ou  à  la  sortie 
du  pori  dans  lequel  le  navire  a  pris  cargaison,  ou  ses  e\- 
péditions  s'il  descend  vide ,  dans  le  cas  où  ce  pori  est 
situo  en  aval  de  Braila;  il  finii  au  moment  où  le  bàliment 
prend  son  mouillage  das  le  pori  de  Soulina. 

Les  bàtiments  parlant  do  Matchin,  de  Guétcbid  ou  d'un 
pori  silué  en  amont  de  Braila,  prennent  leur  pilole,  pour 
le  voyage  en  aval,  lors  de  leur  passage  à  Braila;  ceux 
qui  partent  des  ports  de  Bèni  ou  d'Ismail  ont  la  fa  cui  lo 
de  le  prendre  en  passanl  à  Toullcha. 


94  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

:865  LXXVIII.  —  Les  Capitaines  règlent  d'un  commuti  accorci 
avec  les  pilotes,  le  salaire  qui  est  dù  à  ces  derniers  ,  à 
raison  du  pilotage  des  navires  en  amont. 

Toutefois,  en  cas  de  contestalions  à  cet  égard,  les  Au- 
torilés  des  porls  n'admeltent,  de  la  part  des  pilotes  ,  au- 
cune  demande  dont  le  but  est  d'obtenir,  outre  le  traite- 
raent  à  Lord ,  un  salaire  de  plus  d'un  demi-ducat  de  Hol- 
lande  par  jour  de  voyage. 

Quant  à  la  taxe  afferente  au  pilotage  en  aval,  elle  est 
comprise  dans  la  perception  des  droits  de  navigation  pré- 
levés  a  Soulina. 

Le  chef-pilote  du  service  fluvial  prélève  la  somme  de 
quatre  francs  sur  le  montant  de  la  taxe  acquittée  par 
chaque  bàtiment  pour  le  pilotage  à  la  descente  ,  le  sur- 
plus de  la  taxe  est  verse  au  piloto. 

Cotte  taxe  ne  peut  étre  acquittée  valablement  qu'cntre 
les  mains  de  l'Agent-comptable  de  la  Caisse  de  navigation 
de  Soulina. 

CIIAPITRE    III. 

Dispositions  communes  au  pilotage  à  l'embouchure 
et  dans  le  cours  du  fleuve. 

LXXIX.  —  L'Inspecteur  general  et  le  Capitaine  du  port 
de  Soulina,  chacun  dans  les  limites  de  son  ressort ,  pro- 
noncent  sur  les  contestalions  survenues  entre  les  pilotes 
brévetés  et  les  Capitaines  de  commerce^  lorsque  ces  der- 
niers réclament  leur  intervention. 

LXXX.  —  Les  pilotes  brévetés  sont  tenus  de  dénoncer, 
soit  à  rinspccteur  general ,  soit  au  Capitaine  du  port  de 
Soulina,  les  contravenlions  commises  en  leur  présence. 

Il  leur  est  interdit  de  s'intéresser,  soit  directement  soit 
indirectement,  dans  aucuncopération  oucntreprise  d'allèges. 

LXXXL  —  Les  pilotes  qui,  par  incapacité  ou  niauvaise 
volente ,  ont  été  cause  d'un  abordage ,  d'un  échouement 
ou  d'un  naufrago,  sont  destitués,  sans  préjudice  à  l'action 


ITALIA  ED  ALTKI  STATI  9o 

civile  quG  les  ayant-droit  peuvent   exercer  conire  eux  de-    1865 
vani  les  tribunaux  compétents. 

Si  les  faits  qui  ont  amene  le  sinistre  soni  de  nature  à 
entraìner  l'application  d'une  peine  criminelle  ,  les  pilotes 
sont  livrés  aux  Autorilés  compélentes  pour  étre  jugés  con- 
formément  aux  lois. 

TITRE  V. 

Du  service  des  allèges. 
CHAPITRE   l". 

Règles  générales. 

LXXXIl.  —  Les  allèges  sur  le  Bas-Danube  se  divisent  en 
deux  classes,  savoir:  celles  qui  sont  exclusivement  employées 
au  service  locai  de  l'embouchure  de  Soulina  ou  d'un  pas- 
sage  quelconque  dans  le  cours  du  fleuve,  et  celles  qui  se 
livrent  au  cabotage,  en  cbargeant  dans  un  pori  inlérieur 
pour  décharger  à  Soulina  ou  dans  la  rade  extérieure. 

LXXXIII.  —  Nul  ne  peut  enlreprendre  des  opérations 
d'allège  localec,  sans  avoir  fait  imraatriculer  au  Capilanat 
du  port  de  Soulina  les  bàtiments  destinés  à  servir  d'al- 
léges,  et  avant  de  s'ètre  muni  d'une  licence  délivrée  par 
le  Capitaine  du  port. 

Avant  de  délivrer  la  licence,  le  Capitaine  du  port  fait  vi- 
siter  le  bàiiment  destine  à  servir  d'allego,  par  une  Com- 
mission  qui  juge  s'il  est  en  bon  état  et  qui  constate,  en 
méme  temps ,  sa  capacitò  en  tonnes  de  registro  et  sa 
portée  en  kilos  de  Gonstantinople.  Cette  expertise  est  re- 
nouvelée  tous  les  ans.  La  licence  délivrée  par  le  Capitaine 
du  port  doit  toujours  se  trouver  à  bord  de  l'allège. 

Les  bàtiments  munis  de  papiers  de  bord  réguliers  peu- 
vent étre  employés  occasionnellemcnt  pour  alléger  d'au- 
Ires  navires ,  à  ebarge  par  les  Capitaines  de  faire  ^  pour 
chaque  opération,  une  déclaralion  speciale,  et  de  déposer 
leurs  papiers,  y  compris  le  ròle  d'équipage,  soit  à  l'office 


96  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  du  Capitaine  dii  pori  de  Soulina ,  s'il  s'agit  d'alléger  un 
Làtiment  à  rembouchiire  ,  soit  à  rofTice  de  l'Inspecteur 
general ,  s'il  s'agit  d'une  opération  qui  doit  s'accomplir 
dans  le  fleuve. 

CHAPITRE    li. 

Des  allèges  locales. 

LXXXIV,  —  Lea  allèges,  tant  à  voiles  qu'à  vapeur,  ne 
peuvent  avoir  aucun  vide  dans  la  cale,  sauf  les  vides  dù- 
ment  reconnus  par  le  Capitaine  du  port,  lors  de  la  con- 
cession  de  la  licence. 

LXXXV.  —  Il  est  interdit  aux  allèges,  à  partir  da  mo- 
ment Olì  elles  ont  accoste  les  bàliments  dont  elles  doivenl 
recevoir  la  cargaison,  de  s'èloigner  des  dils  bàtiments, 
avant  que  ceux-ci  n'aient  leve  l'ancre  eux-mémes- 

Le  Capitaine  du  bàtiment  allégé  a  la  facullé  de  piacer, 
à  ses  frais,  un  gardien  de  son  choix  à  bord  de  l'allège  qu'il 
emploie. 

Il  est  interdit  aux  allèges  qui  se  rendenl  en  rade  de 
charger  sur  le  ti  11  ac. 

LXXXVI.  —  Aucune  allège  ne  peut  sortir  du  port  de 
Soulina,  pour  se  rendre  sur  la  rade,  sans  un  laissez-passer 
du  Capitaine  du  port;  ce  laissez-passer  est  presente  à  l'em- 
barcation  de  garde  stationnée  conformément  à  l'article 
XVI  du  présent  Règlement,  à  l'entrée  du  port,  du  coté  de 
la  mer. 

LXXXVII.  —  En  règie  generale,  les  allèges  doivent  sor- 
tir du  port  de  Soulina,  en  mcme  temps  que  les  bàtiments 
allégés. 

Toutefois ,  dans  le  cas  où  un  bàtiment  s'est  servi  de 
plusieurs  allèges,  le  Capitaine  du  port  règie  leur  départ 
de  telle  sorte  qu'elles  n'aient  point  à  sèjourncr  Irop  long- 
temps  en  rade,  sans  pouvoir  eireclucr  le  recliargcmcnt 

LXXXVIII.  —  L'allège  qui  a  rejoint  sur  la  rade  le  na- 
vire  allégé  ne  peut  le  quitlcr   sous    aucun  prétexte  ,  sauf 


ITALIA  ED  ALIUI  STATI  97 

le  cas  de  force  majeure,  avant  de  lui  avoir  rendu  sa  car- 1805 
gaison. 

Pour  les  opcralions  d'allège  locales  acconiplies  dans  le 
cours  intérieur  du  lleuve,  les  alléges  navigiient  de  conserve 
avee  les  bàliments  allégés. 

Aussitót  que  le  rechargement  des  marcliandises  a  élé 
effectiié  à  bord  du  bàliment  allégé,  le  Capitarne  est  tenu 
d'en  donner  une  reconnaissance  écrite. 

LXXXIX.  —  Les  allèges  qui  rentrent  dans  le  port  de 
Soulina ,  après  avoir  allégé  un  bàtiment ,  présentent  leur 
iaissez-passer  à  l'embarcation  de  garde  qui  a  la  laculté 
de  les  visitor. 

Les  allèges  qui  quiltent  la  rade  sur  le  déclin  du  jour 
cu  pendant  lanuit,  après  avoir  allégé  un  bàtiment  sorti  du 
tleuve_,  jettenl  l'ancre  dans  un  endroit  spécialement  destine 
à  leur  mouillagp,  et  elles  ne  peuvent  remonler  plus  haut 
avant  le  jour  suivant. 

XC.  — •  La  surveillance  des  opérations  d'allège  locales 
qui  s'effectuenl  à  l'embouchure  est  exercée  par  le  Capi- 
taine  du  port  du  Soulina;  celle  des  opérations  qui  s'effec- 
fuent  dans  le  tleuve  appartient  à  l'Inspecteur  general  ou 
à  ses  Agents. 

CHAPITRE    III. 

Des  allèges  mi  cabotage. 

XGI.  —  Les  opérations  d'allèges  par  cabotage  peuvent 
étre  faites  par  tous  transports  à  vapeur,  chalands  de  re- 
morque,  bàliments  à  voiles  ou  alléges  munis  de  papiers 
réguliers;  à  charge,  par  les  Capitaines  ou  conducteurs,  de 
se  taire  délivrer,  pour  chaque  voyage,  par  les  Autorités 
consulaires  ou  locales  compétentes  des  ports  dans  lesquels 
ils  prennent  leur  cargaison,  un  certificai  faisant  connaìlre 
l'objet  et  les  conditions  de  l'opération. 

XCII.  —  Aussitót  qu'une  allége  au  cabotage  est  arrivée 
dans  le  pori  de  Soulina,  le  conducteur  se  rend  au  bureau 

7 


9"^  ITALIA  ED  ALTIU  STATI 

)o5  du  Capitaine  du  pori  ci  présente  le  cerlifical  ci-dessus 
menlionné. 

Si  l'allècfe  déoliari>e  la  tolalilé  de  sa  cari^aison  dans  l'inté- 
rienr  da  pori  de  Soulina,  elle  inoiiille  à  còle  du  bàlimcnt 
qii  doit  recevoir  la  marchandise ,  ci  ne  peni  s'en  éloigner 
q  Taprès  avoir  enlièremenl  termine  le  décliargement. 

Si  la  cargaison  de  l'allège  doil  ciré  décliargée,  en  to- 
talité  cu  en  parile,  dans  la  rade  de  Soulina,  le  patron  de 
l'allège  remet  le  certificai  prescrit  par  l'ari.  XCI  au  Capi- 
taine du  pori,  qui  lui  délivre  son  laissez-passer. 

xeni.  —  Les  disposilions  du  présenl  Tilre  concernanl 
les  alléges  locales,  soni  également  applicables  aux  allègcs 
au  cabolage  ,  pendant  Icur  séjour  dans  le  pori  ci  sur  la 
lade  de  Soulina. 

Touìcfois,  Ics  Iransporls  à  vapeur  ci  clialands  de  remor- 
que  ne  soni  j)a>  assujcllis,  en  rentrant,  à  la  visite  prévue 
par  l'art.  LXXXIX  ci-dessus,  à  moins  que  l'une  dcs  parlies 
intéressécs  ne  le  deniandc  et  en  cas  de  soiip;;on  de  fraudc. 

criAPiinE  IV. 
Disposilions  sjiéciaUs  au  cas  de  (oìtc  majeure. 

XCIY.  —  Lorsqu'un  bàlinicnl  est  conlrainl  par  le  mauvais 
lemps  de  quitter  la  rade  de  Soulina,  cu  laissanl  la  loia- 
lite  ou  une  parile  de  sa  cargaison  à  bord  de  l'allège,  le 
patron  de  l'allège  rcnlrc  dans  le  pori  ci  conserve  provi- 
soiremenl  son  cliargemenl. 

XCV.  —  Si ,  dans  le  cas  i»révu  par  l'articlc  précédenl, 
le  bàtiincnl  allégé  ne  i-eparaìl  pas  dans  le  délai  de  douze 
jours.  Ics  |)alrons  d'allèges  oiil  la  l'acuite  de  deinander  au 
Capilaine  du  i)ort  l'autorisalion  de  dccbarger  leur  cargaison 
el  de  la  consigner  enlre  Ics  mains  de  qui  de  droit,  et  ils 
pcuvenl  cxiger  lo  paiemcnl  du  nolis  convenu,  conimc  s'ils 
avaienl  reinis  la  cargaison  à  bord  du  navire  allégé,  mais 
sans  aucune  augmenlation. 

Si^  avanl  l'cxplration  du  délai  ci-dcssus  spétifìé,  le  bà- 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  90 

timent  revient  en  rade   pour  s'éloigner   de  nouveaii  ,  les  1865 
jours  écoiilés  ne  soiit  pas   comptcs   et  un   nouveau   délai 
commence  à  partir  du  jour  de  son  apparition. 

CIIAPITRE    V. 

Dispositions  spéciales  aux  cas  de  fraude. 

XCVJ.  —  En  cas  de  présomption  d'inexactitiidc  oii  de 
fausse  indication  de  la  capacitò  de  l'tallège  ,  le  Gapilaine 
marchand  a  la  facullé  de  faire  procéder  à  la  vérifìcation 
da  tonnage  par  une  Commission  speciale  nommée,  suivant 
le  cas,  par  le  Capitaine  du  port  de  Soulina  ou  par  l'ins- 
pecteur  general  de  la  navigation. 

Les  frais  de  l'expertise  sont  supportés  par  le  Capitaine 
(|ui  l'a  demandée,  à  moins  que  l'inexactilude  ou  la  fausse 
indication  ne  soit  constatée,  auquel  cas  ils  tombent  à  la 
charge  de  l'allège. 

XCYIl.  —  Si  le  Capitaine  d'un  bcàtiment  allegò  a  lieu 
de  croire  qu'une  partie  de  sa  cargaison  a  étò  détoiirnce 
k  bord  de  Tallège  nolisée  par  lui,  il  en  fait  sa  déclara- 
tion,  soit  au  Capitaine  du  port  de  Soulina,  soit  à  l'Inspec- 
teur  general  qui  prennent  les  mesures  que  leur  prescri- 
vent  leurs  instruclions  spòciales. 

Si  le  soupcon  n'est  pas  reconnu  ronde,  les  frais  de  l'en- 
quòte  demeurent  à  la  charge  du  Capitaine  du  bàtimenl 
allegò. 

TITHE  VI. 

Des  centra ventions. 
CHAPITRE  I". 

Fixation  des  amendes. 

l  \.  —  Conlmvenlions  aux  disposilions  du  Titre  /er 
sur  la  poUce  de  la  rade  et  du  port  de  Soulina. 

XGVIII.  —  Toute  contravention  aux  dispositions  du  deu- 
xième  alinea  de  l'article  V  et  k  celles  des  articles  Vili,  X, 


100  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  XI,  XIY,  XVI,  XX,  XXI  et  XXIII  du  présent  Règlement  est 
punie  d'une  amende  d'un  ducat  de  Ilollande  au  moins, 
el  de  cinq  ducats  au  plus. 

Le  Capitaine  de  tout  bàliment  de  iner,  aulre  que  les 
paquebots  affectés  au  service  de  messagerie  ,  trouvé  dans 
le  Danube,  et  doni  le  ròle  d'équìpage  ne  porterà  pas  l'es- 
tampille  dont  il  est  parie  h  l'arlicle  XVII  du  présent  Rè- 
glement ,  ou  ne  porterà  qu'une  ou  plusieurs  estampilles 
annulées ,  est  passible  d'une  amende  de  dix  ducats  au 
moins  et  de  cinquante  ducats  au  plus. 

'é  2.  —  Contruvenlions  mix  dispositions  du  Tilre  II  ^ 
sur  la  polke  du  flcuve. 

XCIX.  —  Toute  contravention  aux  dispositions  du  pre- 
mier ou  du  deuxièine  alinea  de  l'article  XXV  et  à  celles 
des  articles  XXVII,  XXIX,  XXXII,  XXXIII,  XXXIV,  XXXVI. 
XXXVIII,  XXXIX,  XLI  cà  LIV  inclusivement ,  LVI,  LX  et 
LXV,  est  punie  d'une  amende  de  trois  ducats  au  moins  et 
de  dix  ducats  au  plus. 

Tout  conducteur  d'un  radcau  ou  Irain  de  bois  trouvé 
naviguant  dans  le  bras  de  Soulina  ,  avec  un  tirant  d'eau 
supérieur  à  celui  qui  est  prescrit  par  le  troisième  alinea 
de  l'article  XXV  ci-dessus,  est  passible  d'une  amende  de 
dix  ducats  au  moins  et  de  cinquante  ducais  au  plus. 

Toute  contravention  aux  dispositions  de  l'article  LXIV  est 
également  punie  d'une  amende  de  dix  ducats  au  moins  et 
de  cinquante  ducats  au  plus,,  s'il  y  a  eu  jet  ou  débar- 
quement  illicite  de  lest,  L'amende  est  de  cinq  ducats,  pour 
le  jet  des  cendres  ou  escarbilles  dans  le  lit  du  bras  de 
Soulina,  sur  la  rade  ou  dans  les  parties  de  la  mer  y  avoi- 
sinaates  ayant  moins  de  60  pieds  anglais  de  profondeur. 

g  3.  —  Conlraventions  aux  disposi Uons  du  Ti  Ire  IH. 
sur  la  polire  du  pori  de  Tuuìkhu. 

C.  —  Sont  punies  d'une  amende  de  un  à  cinq  ducats. 
les  contraventions  aux  articles  LXVÌ,  LXVII  et  LXVIII. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  <0 

g  4.  —  Conlmventions  aux  disposilions  du  Tilre  IV , 
sur  le  servìco  du  pitolage. 

CI.  —  Tonte  contravention  aux  disposilions  du  premier 
alinea  de  i'arlicle  XIII  ou  du  deuxième  alinea  de  l'article 
LXXVI,  est  punie  d'une  amende  de  quinze  ducats,  au  moins, 
et  de  trente  ducats,  au  plus. 

Toutrefus  des  déclarations  prescrites  par  l'article  LXXI,ou 
inexactitude  volontaire  dans  ces  déclarations,  soit  de  la  part 
des  Capitaines  soit  de  la  part  des  pilotes,  et  toute  contra- 
vention à  l'article  LXXII,  sont  punis  d'une  amende  de  cinq 
ducats  au  moins  et  de  dix  ducats  au  plus. 

Tonte  contravention  commise  par  les  pilotes  brévetés  de 
première  ou  de  deuxième  classe,  ou  par  les  chefs  ou  sous- 
chefs  pilotes,  contro  Ics  dispositions  du  présent  Règlement 
ou  les  instructions  qui  leur  sont  donnces,  et  à  raison  de 
laquelle  il  n'est  point  èdicté  de  pènalité  speciale,  est  pu- 
nissable  d'une  amende  dont  le  maximum  ne  peul  dépasser 
trente  ducats. 

§  5.  —  Contraventions  aux  disposilions  du  Tilre  F, 
sur  le  servire  des  ollèges. 

GII.  —  Sont  punies  d'une  amende  de  cinq  à  dix  ducats 
les  contraventions  aux  articles  LXXXIIl,  LXXXIV,  LXXXV, 
LXXXVI,  LXXXVII,  LXXXVIII,  LXXXIX,  XC,  XCI,  XCII  et 
XCIV. 

g  6.  —  Injures  el  voics  de  fail. 

CHI. —  Tonte  injure  ou  offense  commise  contro  les  Agents 
préposés  au  maintien  de  la  police  de  la  navigation,  agis- 
sant  dans  l'exercice  de  leurs  fonctions,  de  mème  que  tonte 
injure  ou  olTense  dirigée  contre  l'Aulorité  de  laquelle  les- 
dits  Agents  liennent  leur  pouvoir,  est  punie  d'une  amende 
d'un  dncat  au  moins  et  de  cinq  ducats  au  plus. 

S'il  y  a  voie  de  fait  commise  contre  les  Agents  de  la 
police  à  l'occasion  de  l'accomplissement  de  leurs  fonctions, 
le  maximum  de  l'amende  peut  étre  porte  à  trento  ducats. 


4865 


865 


\0t  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

CIIAPITRE     li. 

Règles  jìoar  l'application  des  amcndes. 

CIV.  —  Le  maximum  de  l'aaiende  peul  èlre  doublé  en 
cas  de  recidive. 

11  y  a  recidive  pour  Ics  Capilaines  des  bàtimcnts  de  mer, 
lorsque  les  deux  contraventions  soni  commises  sans  que 
le  bàlimeiil  ail  quiUé  le  Danube  dans  l'inlervalle. 

Pour  les  palrons  d'allège  el  les  piloles,  il  y  a  recidivo, 
lorsque  la  mème  conlravenlion  se  renouvelle  dans  l'espace 
d'une  année. 

CV.  —  Les  amendes  ne  soni  pas  applicables  aux  con- 
Iravenlions  occasionnées  par  des  cas  de  force  majeure. 

CVL — -Indópendam meni  des  amendes  auxquelles  ils  soni 
condamnós,  les  conlrevenanls  peuvcnl  èlre  poursuivis  de- 
vanl  les  Tribunaux  cumpélenls,  à  raison  de  la  réparalion 
civile  des  dommages  qu'ils  onl  causés. 

CVIL  — Los  Capilaines  soni  }»ersonnellemcnl  responsables 
des  conlravenlions  commises  par  les  gens  de  leur  équipage. 

GVIII.  —  L'Iaspecleur  general  de  la  navigalion  et  le  Ca- 
pilaine  du  pori  de  Soulina  connaissenl  des  conlravenlions 
commises  dans  l'élendue  de  leur  rossori,  conlre  les  dispo- 
silions  du  présenl  Règlemenl^  ci  prononcenl  en  première 
instance  i'applicalion  des  amcndes  encourues  à  raison  de 
ces  conlravenlions. 

La  nolificalion  de  leurs  sealences  est  l'aite  à  Soulina^ 
en  la  cliancellerie  de  l'Aulorilé  consulaire  ou  locale  ,  de 
laquelle  relève  la  parile  coadamnèe,  si  la  conlravenlion  a 
élé  commise  i)endanl  un  voyage  à  la  descenle;  elle  est 
l'aite  à  la  mème  Auloriló  dans  le  pori  de  deslinalion  du 
bàtimenl,  lorsque  la  conlravenlion  a  èie  commise  pendant 
le  voyage  à  la  remonle;  elle  peul  de  mème  èlre  falle  va- 
iablemenl  à  la  personne. 

CIX.  —  Le  montani  des  amcndes  est  affecló ,  jusqu'à 
concurrcnce    d'une  somme  de   cent  ducals   par  an  ,  à  la 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  103 

clotation  du  fonds  d'assistance  créé  en   faveur  des  pilotes   li 
nécessiteux;  le  surplus  est  verse  dans  la  Caisse  des  droils 
de  navigalion   pour  étre  affecté  à  l'enlrelien  de  l'hòpilal 
de  la  marine  ctabli  à  Soulina. 

ex,  —  L'appel  conlre  les  jugemenls  en  condamnation 
est  porte,  dan.?  les  trois  mois  de  la  noliiication  ,  soit  de- 
vant  la  Commission  Européenne  ,  soit  devant  le  Tribunal 
mixte  qui  pourra  ètre   éventuellement   institué  à  Soulina. 

En  cas  d'appel,  le  montani  de  l'amende  est  consigné  à 
la  Caisse  de  navigation  et  y  demeure  depose  jusqu'à  ce 
que  la  cause  soit  videe. 

Le  jugement  rendu  sur  l'appel  est  définiliF  et  ne  peut 
(Mre  l'ohjel  d'aucun  recours  quelconque. 

L'appel  n'esl  plus  recevable  après  l'expiration  du  délai  de 
trois  mois,  à  partir  de  la  notification,  elle  montani  de  l'amende 
demeure  définitivement  acquis  à  la  Caisse  de  navigation. 

CXL  — ■  Le  prósent  Réglement  entrerà  en  vigueur  aprés 
la  ratification  de  l'Ade  public  auquel  il  est  annex*'^  et  au 
jour  fix5  par  une  publicalion  speciale  laite  dans  ce  bui 
par  la  Commission  Européenne. 

Le  Règlement  provisoire  de  navigation  et  de  police  du 
21  novembre  1864  cesserà  d'avoir  force  de  loi  à  partir 
du  méme  jour. 

DISPOSITION  FINALE. 

CXIL  —  Le  présent  Règlement,  annexé  à  l'Ade  public 
en  date  de  ce  jour,  pourra  ètre  modifié  selon  les  besoins, 
par  la  Commission  Européenne  ou  par  l'Autorilé  interna- 
lionale  qui  lui  sera  subsliluée  en  verta  de  l'article  17  du 
Traile  de  Paris. 

Fait  à  Galalz,  le  deux  novembre  mil-huil-cenl-soixante 
cinq. 

Signés:  A.  De  Rremer.  Saint-Pierre. 

Ed.  Engelhardt.  Offenderò. 

J.  Stokes.  Ahmet  Rassim. 

Strambio. 


104  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 


AiBaies.e  B. 


TARIF 

DES   DROITS   DE   NAVIGATIOxN   À   PRÉLEVER 

À  l'embouchure  DU  DANUBE 
Préambule. 

365       La  Gommission  Europóenne  du  Danube, 

Vu  l'arlicle  46  du  Traile  de  Paris,  du  30  mars  1856, 
portant  que  les  frais  des  travaux  exécutés  pour  dégager 
les  embouchures  du  Danube  et  les  parties  de  la  mer  y 
avoisinanles  des  obstacles  qui  les  obstruent  et  ceux  des 
élablissements  ayant  pour  objet  d'assurer  et  de  faciliter  la 
navigation,  seront  couverts  au  moyen  du  prélèvement  de 
droits  fixes  arrètés  par  la  Gommission; 

Vu  le  tarif  provisoire  arrélé,  en  conséquence,  le  25  juillet 
1860,  et  le  tarif  révisé  en  date  du  7  mars  1863; 

Altendu  que  les  travaux  entrepris  à  l'embouchure  de 
Soulina  sont  arrivés  à  leur  terme;  que  par  suite  de  l'augmen- 
tation  de  profondeur  qui  en  a  été  le  résultat  les  obstacles 
que  les  bàliments  rencontraient  sur  cepoint  ont  été  écartés; 

Que  les  travaux  de  correction  et  de  curage  exécutés 
dans  le  cours  du  fleuve,  la  construction  d'un  phare  à  l'em- 
bouchure de  Si-Georges,  les  amélioralions  inlroduites  dans 
les  élablissemenls  dont  parie  le  Traile ,  la  créalion  d'un 
hópital  de  la  marine  h  Soulina ,  dans  lequel  les  marins 
malades  ou  naufragés  sont  admis  graluitement,  assurent 
également  à  la  navigation  des  avantages  considérables; 

Que  dans  cct  état  de  choses  et  afin  de  pourvoir,  tant  à 
l'amortissement  des  sommes  consacrées  aux  travaux  qu'aux 
frais  que  pourront  enlraìner  leur  conservalion  et  leur  de- 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  105 

veloppeinent   éventuel,  ainsi  que  l'entretien  des  établisse-  1865 
ments  susdits,  il   y  a  lieu  de  faire  succeder  un   regime 
définilif  aux  dispositions  provisoires  du  larif  actuellement 
en  vigueur; 

Que  l'expérience  a  démontré  qu'il  y  a  avantage  pour  la 
navigation  à  ce  que  les  taxes  imposées  à  raison  des  tra- 
vaux  d'amélioration  soient  confondues  en  un  seul  droit 
fixe  avec  les  laxes  acquittées  pour  les  phares  et  le  pilotage; 

Arréte  le  tarif  dont  la  teneur  suit  : 

I.  —  Tout  bàtiment  à  voiles  jaugeant  plus  de  Irente  ton- 
neaux,  quittantle  port  de  Soulina  pour  prendre  lamer  et  qui 
aura,  d'après  son  manifeste  ,  plus  du  tiers  de  sa  charge 
pleine,  paiera  par  tonneau  de  jauge  un  droit  fixe  de  na- 
vigation, dont  le  mxonlant  sera  déterminé  ci-après,  à  raison 
du  tonnage  total  du  bàtiment  et  de  la  profondeur  de  la 
passe  à  l'embouchure  du  bras  de  Soulina. 

Les  batiments  qui  auront  remonté  le  fleuve  pour  pren- 
dre leur  cargaison  dans  un  port  de  l'intérieur  paieront 
les  droits  déterminés  par  le  tableau  qui  suit  : 


106 


ITALIA    ED    ALTRI    STATI 


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ITALIA  ED  ALTRI  STATI  107 

II.  —  Les  bàliraenls  à  vapcur  appartenant  à  une  cii- 
Ireprisc  publique,  spécialcmenl  affectés  au  transport  des 
l)assagci's,  ol  cirectuant  dcs  voyages  póriodiqiies  d'apròs  un 
programrae  arrètó  d'avance,  paicront  à  la  sorlic  du  tleuvc 
un  droil  lìxe  de  S3ixanle  ccntimes  par  tonneau  de  jauge, 
sans  qu'il  soil  lenu  compie  de  la  charge  pleine  ou  partielle. 

Ce  droil  sera  calculé  sur  le  lonnage  net  du  bàtimenl  lei 
qu'il  sera  indiqué  par  Ics  papiers  de  bord,  c'esl-à-dire, 
après  déduclion  faite  sur  le  lonnage  total  du  poids  de  la 
machine  et  du  combuslible. 

Si  le  nombre  de  tonneaux  affóranl  au  moteur  n'est  pas 
indiqué  par  les  papiers  de  bord,  il  sera  déduit  sur  le  lon- 
nage total  37  '^Vu  po^i'  l'^s  bàtiments  à  aubes  et  32  '^'/o  P^ur 
les  bàlinicnls  à  hólice;  la  déduclion  sera  opérée  après  la 
conversion  du  tonnage  du  bàtimenl  en  tonneaux  de  régis- 
trc  anglais,  eftectuée  conformément  aux  disposilions  de  l'ar- 
licle  XIV  ci-après. 

Ces  bàtiments  seronl  alìVanchis  de  toul  droil  à  leur  en- 
trée dans  le  Ileuve. 

III.  —  Tous  bàtimenls  à  vapcur  de  commerce,  autres 
que  ceux  désignés  dans  l'arlicle  précédent,,  seront  assujet- 
lis  aux  mèmes  droils  que  les  bàliments  à  voiles,  sauf  la 
déduclion  du  poids  de  la  machine  et  du  combuslible,  qui 
sera  également  CiTectuée  sur  leur  lonnage  total  d'après  les 
bases  élablies  dans  l'arlicle  précédenl. 

Le  montani  du  droil  fìxe  que  ces  l)àlimenls  auronl  à 
acquillcr  par  tonneau  de  jauge,  sera  déterminé,  conlbrmé- 
menl  aux  lableaux  ci-dessus_,  suivanl  qu'ils  auronl  ou  non 
remonlé  le  Ileuve  en  amont  du  pori  de  Soulina^  et  après 
la  déduclion  qui  leur  est  assurée  par  le  premier  alinea  du 
présenl   arlicle. 

Les  bàliments  à  vapcur  qui  ne  renlreront  pas  dans  la 
catégorie  déterminée  par  l'arlicle  II  ci-dessus,  et  qui  leront 
le  voyage  du  Danube,  aller  et  retour  compris,  plus  de  deux 
Ibis  dans  le  courant  de  la  mème  année,  jouiront  d'une 
l'éduction  de  quarante  pour  ceni,  sur  le  montani  des  laxes 


<08  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

!865  d'entrée  et  de  sortie,  pour  chacun  des  huit  voyages  qu'ils 
effectueront,  après  les  deux  premiers,  avant  la  fin  de  l'année  ; 
et  si  le  nombre  des  voyages  annuels  s'élève  au-dessus  de 
dix,  la  rédiiction  sera  de  soixante  pour  cent  pour  chacun 
des  voyages  de  l'année  qui  suivront  le  dixième. 

Ne  seront  pas  complés  au  nombre  des  voyages  néces- 
saires  pour  assurer  aux  bàlinients  à  vapeur  le  bénéfice  de 
celte  réduction  de  taxes  ceux  qu'ils  auront  effectués,  tanl 
à  l'entrée  qu'à  la  sortie,  avec  moins  du  tiers  de  leur  char- 
gement. 

IV.  —  Les  bàtiments  à  voiles  et  les  bàtiments  à  vapeur 
de  commerce  autres  que  ceux  désignés  sous  l'arlicle  II  qui 
entreront  dans  le  port  de  Soulina_,  en  venant  de  la  mer, 
et  qui  auront,  d'après  leur  manifeste,  plus  du  tiers  de  leur 
charge,  paieront  pour  l'entrée  dans  le  fleuve  le  quart  de 
la  taxe  qui  leur  est  imposée  pour  la  sortie  par  les  arti- 
cles  I*""  et  III  ci-dessus. 

La  taxe  pour  l'entrée  ne  sera  payée  par  les  bàtiments 
qu'au  moment  où  ils  ressorliront  du  fleuve. 

Les  dits  bàtiments  paieront  pour  l'entrée  le  montani  in- 
tegrai de  la  taxe  fìxée  par  les  arlicles  P'  et  III,  s'ils  ressor- 
tent  du  ileuve  avec  moins  du  tiers  de  leur  charge. 

V.  —  Les  allèges  nolisées  pour  le  passage  de  l'embou- 
chure  de  Soulina  par  les  bàtiments  qui  auront  acquilté 
les  droits  établis  par  les  articles  précédents  ne  paieront 
pour  chaque  passage  eftectué  avec  une  charge  complète  ou 
partielle  que  la  taxe  fixce  ci-après,  savoir: 

Les  allèges  d'une  porlée  de  dix  à  cinquante  tonneaux, 
six  francs; 

Celles  d'une  portée  de  plus  de  cinquante  tonneaux  et  ne 
dépassant  pns  cent  tonneaux,  huit  francs; 

Et  celles  d'une  portée  de  plus  de  cent  tonneaux,  douze 
francs. 

VI.  —  Los  bàtiments  qui  resteront  mouillés  sur  la  rade 
de  Soulina  pour  y  charger  ou  décharger,  au  moyen  des 
allèges,  tout  ou  partie  de  leur  cargaison  sans  entrer  dans 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  109 

le  port,  ne  seront  pas  assujeltis  aux  droils  établis  par  les  1865 
articles  P"",  III  oii  IV  ci-dessiis;  ils  ne  paieronl  qu'une  laxe 
uniforme  de  cent  francs  par  l)càtiment  pour  contribuer  an\ 
dépenses  des  établissenienls  dont  ils  profitent. 

Ceux  des  dits  bàtiments  qui  seront  entrés  dans  le  port, 
mais  sans  y  faire  aucune  opóralion  de  commerce  qui  serait 
de  nature  à  les  assujettir  au  paiement  des  taxes  élablies 
par  les  articles  P'",  III  ou  IV  ci-dessus,  acquitleront  en  sus 
du  droit  fixe  de  cent  francs  élabli  par  l'alinea  précédent, 
une  taxe  de  cinquante  centimes  par  tonneau  pour  droit 
de  phare  et  de  pilotage.  Cette  taxe  ne  sera  percue  qu'une 
fois,  k  la  sortie  du  port. 

Les  alléges  nolisces  pour  transporter  à  travers  l'embou- 
chure  la  cargaison  des  btàtiments  qui  n'auront  acquitté 
d'autres  droits  que  ceux  établis  par  le  présent  article,  paie- 
ront  pour  chaque  passage  de  l'embouchure,  avec  une  charge 
complète  ou  partielle,  un  droit  fixe  d'un  frane  par  tonneau 
sur  leur  tonnage  total. 

Les  alléges  employées  au  débarquement  du  lest  seront 
aflranchies  de  tonte  taxe. 

Les  droits  de  cinquante  centimes  et  d'un  frane  par  ton- 
neau respectivement  imposés  par  le  présent  article  aux  bà- 
timents de  mer  et  aux  alléges,  seront  calculés  pour  les 
bateaux  à  vapeur  sur  le  tonnage  net  conformément  aux 
régles  établies  par  l'article  IL 

VII.  —  Les  radeaux  et  trains  de  bois  dont  les  dimen- 
sions  ne  dépasseront  pas  cent  pieds  anglais  en  longueur 
et  quarante  pieds  en  largeur,  et  qui  auront  été  remorqués 
en  descendant  le  bras  de  Soulina,  paieront  à  la  sortie  de 
l'embouchure  un  droit  fixe  de  cent  francs. 

Le  droit  sera  de  trois-cent  francs  pour  tous  les  radeaux 
et  trains  de  bois  qui  n'auront  point  été  remorqués  à  la 
descente  du  bras  de  Soulina,  et  pour  ceux  dont  les  di- 
mensions  excéderont  cent  pieds  anglais  en  longueur  ou  qua- 
rante pieds  en  lai'geur. 

Vili.  — ■  Les  bàtiments  de  guerre  sont  affranchis  de  tonte 


1  IO  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  taxe,  l;inl  à  l'ciUréc  qu'à  la   sorlic   de    rembonchure   de 
Soulina. 

Il  en  est  de  mèinc  pour  les  remorqueurs  lorsqu'ils  ne 
soni  pas  employcs  à  Iransporter,  cornine  allègcs,  une  parile 
de  la  cargaison  des  bàliments  rcmorqucs. 

IX.  —  Les  halimenls  de  plus  de  soixanle  lonneaux,  qui 
enlreront  dans  le  pori  de  Soulina  el  qui  en  ressorlironl 
avecmoins  du  liers  de  ìeur  charge,  et  qui  seront  affran- 
chis  en  conséquence  des  droils  établis  par  les  arlicles  I", 
III  el  IV  ci-dessus,  acquilleront  à  la  sortie  une  laxe  de  cin- 
quante  centimcs  par  tonneau  pour  droils  de  phare  et  de 
pilotage. 

La  mèmc  laxe  sera  acquitlée  par  les  bàliments  de  mer 
faisant  exceptionnellement  serviee  d'allège,  et  ce,  nutre  le 
droit  d'un  frane  par  tonneau  impose  par  l'alinea  trois  de 
l'arlicle  VI  ci-dessus. 

Les  bàliments  de  mer  ou  allèges  qui  chercheront  abri 
dans  le  pori  de  Soulina  contro  le  mauvais  temps,  ceux 
qui,  par  sulle  d'un  accidcnt  quelconque,  seront  obligós 
de  se  rcfugier  dans  le  pori  et  se  trouveront  empéchés  de 
continuer  leur  voyage  de  mer,  seront  afìranchis  de  toul 
droit,  pourvu  qu'ils  reprennent  la  mer  sans  faire  aucune 
opération  de  commerce. 

X.  —  Les  bàtiinenls  tant  à  voiles  qu'à  vapeur,  sans  au- 
cune  exception,  venant  de  la  mer  avec  plus  du  liers  de 
leur  ebarge,  qui  enlreront  dans  le  pori  de  Soulina  pour 
y  décbarger  une  panie  seulemenl  d(^  leur  cargaison,  et 
qui  reprendronl  la  mer  pour  continuer  leur  voyage  vers 
un  aulre  pori,  acquilleront  par  tonneau  de  jaugc  impo- 
sablc  un  droit  tìxe  de  deux  IVancs,  lors([ue  la  profondeur 
de  l'emboucbure  excédera  qiiinze  picds  anglais;  si  la  pro- 
fondeur est  de  quinze  pieds  seulement,  ou  au-dessous,  ce 
droit  lixe  décroìlra  dans  la  proportion  élablie  par  l'arli- 
cle r*"  du  présenlTarif  pour  les  bàliments  de  plus  de  300 
lonneaux,  qui  ne  reinonlent  pas  le  tleuve  et  auxquels  l'in- 
suffisancc  de  la  profondeur  dans  la  passe  ne  permei  pas 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  I  I  ! 

He  rccevoir  dans  l'inlcricur  dii  pori  de  Soulina  la  lolalité  '186i 
de  leur  cargaison. 

Ce  droit  fìxe  sera  pcrcu  sur  le  liers  du  (onnage  impo- 
sable,  si  la  quanlité  de  marchandises  débarquée  à  Sou- 
lina n'excède  pas  le  liers  de  la  porlée  totale  et  imposable 
(ili  bàtiment;  il  sera  perru  sur  les  deux  tiers  du  tonnage, 
si  la  quanlilc  d'diarqiiée  esl  de  plus  du  tiers  el  n'excède 
jtas  les  deux  tiers  de  la  porlée. 

Si  elle  excède  les  deux  tiers,  les  droits  seront  exigibles 
sur  la  base  des  arlicles  I'"'"  et  III  ci-dessus. 

Si  le  bàtimenl  qui  a  décbargé  à  Soulina,  dans  ie  cas 
jirévu  par  le  présent  arlicle,  moins  des  deux  tiers  de  sa 
(barge,  prend  des  marcbandises  dans  ce  pori,  il  acquitlera 
en  sus  de  la  laxe  exigible  à  raison  du  décbargeraenl  le 
quarl  de  cetle  taxe  qui  sera  percu  sur  le  tiers  ou  sur  les 
deux  tiers  de  son  tonnage  imposable,  suivant  que  la  quan- 
lité de  marcbandises  embarquce  sera  restreinle  dans  les 
limilcs  du  liers  ou  des  deux  liers  de  la  porlée  du  bàlimenl. 

XI.  — •  Les  droits  établis  par  les  arlicles  précédents  com- 
))rendronl  : 

La  laxe  imposée  aux  batiments  pour  couvrir  les  dépen- 
ses  des  travaux  et  aulres  améliorations  efTecluées  par  la 
Commission  Européenne  ; 

Les  droits  actuellemenl  en  vigueur  pour  l'entrelien  des 
pbares  composant  le  sysléme  d'éclairage  des  boucbes  du 
Danube ; 

Les  droits  deslinés  à  couvrir  les  dépenses  occasionnées 
par  le  service  du  pilotage  dans  la  passe  de  Soulina,  et  ccl- 
les  des  autres  établissemenls  institués  en  vue  de  facibter 
la  navigation. 

Indépendammenl  de  ces  droits,  Ics  batiments  ne  seront 
assujettis  à  aucune  aulre  taxe  ou  redevance  quelconque, 
sauf  le  salaire  des  pilolcs  du  lleuve,  qu'ils  acquilleront  pour 
la  descente  conformémenl  à  l'article  ci-après. 

XII.  —  Les  batiments  à  voiles  de  plus  de  soixante  ton- 
neaux,  qui  auronl  remonic  le  lleuve,  en   amont   du   port 


1  I  2  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

.805  de  Soulina,  ainsi  que  les  radeaux  ou  traiiis  de  bois,  acquil- 
teront  à  la  sortie  du  tleuve  pour  le  pilotage  obligatoire  de 
la  descente  une  laxe  fixée  ainsi  qu'il  snil  : 

Pour  le  trajet  de  Galatz,  ou  d'un  port  situé  en  amont 
de  ce  point,  à  Soulina,  cent  vingt  francs; 

Pour  le  trajet  de  Réni  ou  d'Ismaìl  à  Soulina,  cent  francs; 

Et  pour  le  trajet  de  Toultclia  à  Soulina,  soixante  et  douze 
francs. 

Cetle  taxe  sera  réduite  de  inoitié  pour  les  bateaux  à 
vapeur. 

Les  bateaux  à  vapeur  dont  il  est  l'ait  niention  à  Tarli - 
eie  II  ci-dessus,  peuvent  ètre  affrancliis  de  cette  taxe,pourvu 
que  le  piloto  du  bord  soit  muni  d'un  brévct  de  pilote  de 
seconde  classe.  En  ce  qui  concerne  le  pilotage  à  la  re- 
monte, qui  est  purement  facultatif,  le  salaire  dù  au  pilote 
peut  ètre  fixé  de  gre  à  gre,  et  il  lui  est  payé  directement 
par  le  Capitaine  du  bàtiment  pilotò. 

XIII.  —  Le  montant  des  droiLs  sera  verse  entreles  mains 
de  l'Agent-coiTiptable  prepose  à  la  gestion  de  la  Gaisse  de 
navigation  du  port  de  Soulina,  leijucl  en  délivrera  quiltance. 

Un  élat  indiquant  la  réduction  en  francs  des  monnaies 
en  usage  sur  le  Bas-Danube  sera  constamment  affiché  dans 
le  bureau  de  perception. 

Cet  ótat  sera  révisé  périodiquement. 

Les  droits  dont  l'exigibilitc  sera  contestée  ou  la  liqui- 
dation  critiquée  par  les  parties  seronl  versés  à  la  Gaisse 
de  navigation  à  titre  de  dépòt. 

Les  deinandes  en  restitution  entière  ou  partielle  des  droits 
payés  seront  porlées  devant  la  Gommission  Européenne  ou 
devant  l'Autoritc  internationale  qui  la  remplacera;  elles  de- 
vront  étre  formulées  par  ócrit  dans  les  Irois  inois  du  paie- 
menl  ou  du  dépòt,  à  peine  de  déchéance. 

XIV.  —  On  comprendra  par  la  dénomination  de  tonneau 
de  jauge  le  tonneau  de  régistre  anglais. 

Le  tonnage  des  bàtitnents  sera  tire  des  papiers  de  bord. 
La  réduction  des  tonneaux  des  différents  pays,  en  me- 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  1  \  3 

sures  anglaises,  sera  faite  d'aprcs  le  tableau  annexé  au  pré-  1865 
seni  tarif. 

XV.  —  Les  bàliments  entrant  dans  le  Danube  sans  pa- 
piers  iiidiquant  leur  tonnage  seront  soumis,  dans  le  but 
exclusif  de  fixer  les  droils  de  navigalion  qu'ils  seront  te- 
nus  d'acqiiitler  conforménient  au  prcsent  Tarif,  à  une  éva- 
luation  approximative  faite  par  deux  experts,  sous  la  di- 
rection du  Capitaine  du  port  et  avec  le  concours  de  VAutorité 
consulaire  competente  ;  l'Agent-comptable  de  la  Caisse  de 
navigalion  aura  la  facultó  d'assister  à  l'opération^  soit  en 
personne,  soit  par  l'organe  d'un  délégué. 

Il  sera  procède  de  mème  si  le  tonnage  porte  sur  les 
papiers  de  bord  est  notoirement  inexact,  ou  s'il  y  a  con- 
testation  sur  l'évaluation  de  la  quotile  du  chargement  d'un 
bàtiment  dans  le  cas  des  arlicles  P"  et  IV  ci-dessus. 

L'évaluation  du  tonnage,  à  défaut  des  papiers  de  bord, 
sera  faite  aux  frais  du  bàtiment  qui  en  sera  l'objet;  il  en 
sera  de  méme  si  l'expertise  constate  un  excédant  de  plus 
de  cinq  jLonneaux  sur  la  capacitò  indiquée  par  les  papiers 
de  bord,  ou  s'il  est  reconnu,  conlrairemenl  à  la  déclara- 
tion  du  Capitaine  ou  patron,  que  le  bàtiment  porte  plus 
du  liers  de  sa  charge  pleine;  dans  le  cas  contraire  les 
frais  resteront  à  la  charge  de  la  Caisse  de  navigalion.  Dans 
aucun  cas  ces  évalualions  ne  pourronl  donner  lieu  à  aucun 
appel  ou  recours  quelconque. 

XVI.  —  Les  profondeurs,  d'après  lesquelles  seront  de- 
terminés  les  droils  élablis  par  le  présenl  Tarif,  seront  re- 
levées  sur  la  barre  de  Soulina,  en  pieds  anglais. 

Les  sondages  seront  opérés  sous  la  direction  et  la  respon- 
sabilité  de  l'Ingénieur  prepose  aux  travaux  d'amélioration 
de  l'embouchure;  les  résultats  en  seront  affichés  au  bureau 
de  la  Caisse  de  navigalion  et  à  l'office  du  Capitaine  du  port. 

Si  l'élat  de  la  mer  ne  permei  pas  d'effectuer  les  sonda- 
ges, le  montani  des  droits  à  percevoir  sera  base  sur  la  der- 
nière  profondeur  conslatée. 

Il  ne  pourra  ètre  exigé  pour  les  iaxes  de  sortie  aucun 

8 


1  I i  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  paiement  supplémenlaire  de  la  part  des  bàtiments,  ni,  sauf 
le  cas  d'erreur  dùment  constatée  dans  les  sondages,  au- 
cune  restilution  partielle  de  la  Caisse  de  navigalion,  à  rai- 
son  de  la  différence,  quelque  grande  qu'elle  puisse  élre, 
entre  la  profondeur  de  l'embouchure  au  moment  de  la 
sortie  du  bàtiment,  et  celle  qui  aura  servi  de  base  à  la 
liquidation  des  taxes  payées. 

XVII.  —  Tout  bàtiment,  train  de  bois  ou  radeau,  qui 
tenterait  par  un  moyen  quelconque  de  se  soustraire  en  tout 
ou  en  partie  au  paiement  des  droils  fixés  par  le  présent 
Tarif,  sera  passible,  outre  les  droits  qu'il  aura  à  payer  con- 
formément  à  ce  qui  précède,  d'une  amende  égale  au  qua- 
druple de  CCS   droits. 

Si  l'indication  du  tonnage  portée  sur  les  papiers  de  bord, 
ou  la  déclaration  relative  à  la  quantilé  de  marchandises 
débarquée  ou  embarquée  à  Soulina  dans  le  cas  de  l'arli- 
cle  X  ci-dessus,  parait  frauduleuse,  il  pourra  élre  pro- 
cède dans  la  forme  presente  par  l'article  XV  ci-dessus  à 
la  vérification  de  la  capacité  du  bàtiment^,  ou  de  la  quan- 
titè  de  marchandises  sur  laquelle  il  aura  été  opere  com- 
parativement  au  tonnage  total. 

L'application  de  l'ainende  sera  prononcèe  cn  premier 
ressort  par  le  Capitaine  du  port  de  Soulina;  la  sentence 
de  condamnation  sera  notifièe  à  la  partie  condamnée^  soit 
en  personne,  soit  en  chancellerie  de  l'Autorité  consulaire 
ou  locale  rcsidant  à  Soulina,  de  laquelle  elle  relèvera. 

L'appel  des  condamnations  sera  porte  devant  la  Com- 
mission  Europèenne  ou  devant  l'Autorité  internationale  qui 
la  remplacera. 

Il  sera  interjeté  dans  les  trois  mois  de  la  notilication,  à 
peine  de  nullité. 

Les  formes  de  procèder  seront  déterminces  ultérieure- 
ment  par  des  dispositions  spéciales.  Les  jugements  rendus 
sur  appel  ne  seront  plus  susceptiblcs  d'aucun  recours. 

Les  condamnations  prononcées  par  le  Capitaine  du  port 
seront  exécutoires  nonobstant  l'appel;  en  cas  de  pourvoi 


I 


ITALIA    ED    ALTRI    STATI  115 

le  montani  de  l'amende  sera  consigné,   à   titre  de  dépót,  1865 
dans  la  Caisse  de  navigalion. 

Le  montani  des  condamnations  devenues  définitives  sera 
verse  dans  ladite  Caisse  pour  èlre  affecté  aux  dépenses  de 
l'hópital  de  la  marine. 

XVIII.  —  Les  commandanls  des  bàtimenls  de  guerre  sta- 
lionnés  aux  embouchures  du  Danube,  conformément  à  l'ar- 
ticle  19  du  Traile  de  Paris,  scront  appelés  à  assurer  le 
paiemcnt  des  droits  établis  par  le  présent  Tarif  et  des  con- 
damnations devenues  définitives ,  vis-à-vis  des  bàtimenls 
de  leur  nationalité  el  de  ceux  doni  ils  auront  qualité  de 
protéger  le  pavillon,  soit  en  vertu  des  traités  ou  des  usa- 
ges,  soit  en  vertu  d'une  délégation  generale   ou  speciale. 

L'action  des  bàtimenls  de  guerre  sera  demandée,  en  rè- 
gie, par  l'entremise  du  Capitaine  du  pori  de  Soulina  sur  la 
réquisition  de  l'Agent-comptable  prepose  à  la  geslion  de 
la  Caisse  de  navigalion.  A  défaut  d'un  bàtimenl  de  guerre 
ayant  qualité  pour  exercer  une  action  coercitive  vis-à-vis 
d'un  bàtimenl  contrevenant,  le  Capitaine  du  pori  aura  re- 
cours  à  l'inlervention  du  bàtimenl  de  guerre  Otloman  sta- 
tionné  à  Soulina. 

XIX.  —  Le  tarif  provisoire  du  7  mars  1863  cesserà  d'élre 
applique  et  le  présent  Tarif  entrerà  en  vigueur  après  la 
ratification  de  l'Ade  public  auquel  il  est  annexé,  et  au 
jour  qui  sera  fixé  par  une  publicalion  speciale  à  faire  dans 
ce  bui  par  la  Commission  Europécnne. 

Fall  à  Galalz,  le  deux  novembre  mil-huit-cenl-soixanle- 
cinq. 

Signés:  A.  de  Kremer. 
Ed.  Engelhardt. 
J.  Stokes. 
Strambio. 
Saint-Pierre. 
Offenberg. 
Ahmet  Rassim. 


116 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI 


i 


1865  TABLEAU 

indiquant  la  proportion  qui  existe  entre  le  tonneau  de  ré- 
gistre  anglais  et  les  mesures  adoptécs  dans  les  autres  Pays 
pour  le  jaiigeage  dcs  bàtiments  de  mer. 


BATIMENTS 


FACTEUR 

par  lequel 

l'unite  de  mesure 

de  chaque  Pays 

doit  étre  multipliée 


Aulrichiens 

Fran^ais 

Italiens 

Ottomans 

Prussiens 

Russes _. 

Américains  (Étals-Unis). 

Belgcs 

Brémois 

Danois 

Espagnois 

Grecs 

Hamlìourgeois 

Hanovriens 

Hollandais 

De  Lubeck  

Meklembourgeois 

Norwégiens 

Oldenl)ourgeois 

Des  Principautés-Unies. 
Suédois 


Tonneaux 

0  82 

1  — 
0  89 

0  98 

1  08 
1  — 
0  95 

ì  02 
d  — 
0  76 

0  98 
0  89 

\  09 
0  98 

0  96 
\  — 

1  02 


Lasts 


1  50 
1  89 

\  81 
\  89 
1  96 


2  77 
2  25 

1  75 
d  89 

2  44 
2  08 
d  50 


\  98 


OBSERVATIONS 


i  tonn.aDglais  =  61  ^^/(oo 
kilos  deCoDslantinople. 


\  tono.  angl.  = 


4  82/, 00 
I  k.deGaialz 

13    VlOO 
k  de  Craì'la 


Galatz,  2  Novembre  1865. 


Ratificato  in  nome  di  S.  M.  dal  Plenipotenziario  italiano 
nella  seduta  della  Conferenza  di  Parigi, '2S  marzo  iSQ^. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  1  17 

X. 

1865,  6  Dicembre. 

P/tKIGT.  1865 

Dichiarazione 

concernente  la  tariffa  pel  cambio  delle  corrispondenze  telegrafiche 

tra  l'Italia,  i  Paesi  Bassi  ed  il  Belgio. 

DÉCLARATION. 

Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  le  Gou- 
vernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  des  Pays-Bas,  et  le 
Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  des  Belges,  voulant 
appliquer  au?^  correspondances  télégraphiques,  échangées 
entre  l'Italie  et  les  deux  aiitres  pays,  les  dispositions  des 
articles  30  et  31  de  la  Convention  Internationale,  signée 
à  Paris  le  17  mai  1865,  en  appliquant  à  ces  correspon- 
dances les  conditions  de  tarif  les  plus  avantageuses,  les 
soussignés,  autorisés  à  cet  elTet,  ont  arrété,  dans  ce  but, 
les  dispositions  suivantes: 

La  taxe  de  la  dépéche  simple  sera  uniformément  fixée  à 
cinq  francs  pour  toutes  les  correspondances  échangées  par 
la  voie  de  France,  entre  les  bureaux  télégraphiques  du 
Royaume  d'Italie  d'une  part,  et  les  bureaux  des  Royaumes 
des  Pays-Bas  et  de  Belgique  d'autre  part. 

Cette  taxe  sera  répartie  comme  suit  : 

A  l'Italie 2  francs  ; 

Aux  autres  pays,  conformément  aux  ta- 

bleaux  annexés  à  ladite  Convention  .     3  francs. 

Total  égal 5  francs. 

Cette  taxe  sera  appliquée  jusqu'à  la  frontière  des  Elals 


WS  ITALU  ED  ALTRI  STATI 

1865  de  l'Eglise,  en  cas  d'adhésion  de  ccs  Efats  à  la  Conven- 
tion inlcrnalionale  du  17  mai  1865. 

Le  présent  arrangement  entrerà  en  vigueur  en  mème 
temps  que  cette  Convention,  pour  ime  durée  indéterminée, 
jusqu'à  l'expiration  d'une  année  à  partir  de  la  dcnonciation 
qui  en  serait  faite  par  Fune  des  Ilautes  Parties  con- 
tractantés. 

Fait  à  Paris,  le  6  décembre  1865. 

(L.   S.)  ,       NlGRA. 

(L.  S.)  Signés:  )     A.  Lightenvelt. 

(L.  S.)  f     Baron  Eugène  Beyens. 


XI. 

Ì865,  n  Dicembre. 


PARIGI. 

Convenzione  monetaria  tra  l'Italia,  il  Belgio,  la  Francia  e  la  Svizzera. 

Sa  Majesté  le  Boi  d'Italie,  Sa  Majesté  le  Boi  des  Belges, 
Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais  et  la  Confédération 
Suisse,  également  animés  du  désir  d'établir  une  plus  com- 
plète harmonie  entre  leurs  législations  monótaires,  de 
remédier  aux  inconvénients  qui  résultent  pour  les  Communi- 
cations et  les  transactions  cntre  les  habitants  de  leurs  E- 
tats  respectifs  de  la  diversité  du  titre  de  leurs  monnaies 
d'appoint  en  argent,  et  de  contribuer,  en  formanl  entre  eux 
une  union  monétaire,  aux  progrcs  de  l'uniformile  des 
poids,  mesures  et  monnaies,  ont  résolu  de  conclure  une 
Convention  à  cet  efiet,,  et  ont  noramé  pour  leurs  Coni- 
missaires-Plénipotentiaires,  savoir: 

Sa  Majesté  le  Boi    d'Italie,  M.   Isaac    Artom,    Conseiller 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  1  19 

de  sa  Légalion   à  Paris,  Commandeur  de  son   Ordre    des  1865 
Saints  Maurice  et  Lazare,  et  de  l'Ordre  de  Léopold  de  Bel- 
gique,  Officier  de  TOrdre  Imperiai  de  la  Légion  d'honneur, 
etc,  etc.,  etc.  ; 

Et  M.  Valentin  Pratolongo,  Directeur  Chef  de  division 
au  Ministère  de  ragriculture,  de  l'industrie  et  du  com- 
merce, Officier  de  son  Ordre  des  Saints  Maurice  et  Lazare, 
eie,  eie,  etc.  ; 

Sa.Majesté  le  Roi  des  Belges,  M.  Frédéric  Fortamps, 
Membro  du  Sénat,  Directeur  de  la  Banque  de  Belgique, 
Chevalier  de  son  Ordre  de  Léopold,  Chevalier  de  l'Ordre 
Imperiai  de  la  Légion  d'honneur,  etc,  etc,  etc  ; 

Et  M.  A.  Kregiinger,  Commissaire  du  Gouvernement 
près  la  Banque  nationale,  Chevalier  de  son  Ordre  de  Léo- 
pold, etc,  etc,  etc.  ; 

Sa  Majesté  l'Einpereur  des  Francais,  M.  Marie-Louis- 
Pierre  Felix  Esquirou  de  Parieu,  Vice-Président  du  Consoli 
d'Etat,  Grand  Officier  de  son  Ordre  de  la  Légion  d'hon- 
neur, etc,  etc,  etc.  ; 

Et  M.  Théophile-Jules  Pelouze,  Président  de  la  Com- 
mission  des  raonnaies,  Commandeur  de  son  Ordre  Impe- 
riai de  la  Légion  d'honneur,  etc,  etc,  etc.  ; 

La  Confcdération  Suisse,  M.  Kern,  Envoyé  extraordi- 
naire  et  Ministre  Plénipotentiaire  de  la  dite  Confédération 
près  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais; 

Et  M.  Feer-Herzog,  Membro  du  Conseil  national  Suisse; 

Lesquels,  après  s'étre  communiqué  leurs  pleins  pouvoirs 
respectifs  trouvés  en  bonne  et  due  forme,  sont  convenus 
des  articles  suivants  : 

I.  —  La  Belgique,  la  Franco,  l'Italie  et  la  Suisse  soni 
constituées  à  l'état  d'union  pour  ce  qui  regarde  le  poids, 
le  litro,  le  modulo  et  le  cours  de  leurs  espèces  rnonnayées 
d'or  et  d'argent. 

Il  n'est  rien  innové,  quant  à  présent,  dans  la  législa- 
tion  relative  à  la  monnaie  de  billon  pour  chacun  des  qualre 
Etals. 


120  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  II.  — Les  Hautes  Parties  contractantes  s'engagent  à  ne 
fabriquer  oii  laisser  fabriquer  à  leur  empreinte,  aucune  mon- 
naie  d'or  dans  d'autres  types  que  ceux  des  pièces  de  100  fr., 
de  50  francs,  de  20  francs,  de  10  francs  et  de  5  francs, 
déterminés,  quant  au  poids,  au  lilre.  à  la  tolérance  et  au 
diamétre,  ainsi  qu'il  suit  : 


NATURE 

des  pièces 


100  Ir. 
50  » 
20  » 
iO  . 

5  .. 


poids 
droìt 


POIDS 

tolérance 

de  poids 

tant  en  dehors 

qii'en  dedans 


TITRE 


tilre 
droit 


32,258,06 


1  raillième 


16,129,03 
6,451,61 
3,225,80 
1,612,901  3  millièmes 


I       900 
2  millièmes)  millièmes 


tolérance 

du  tilre 

tanlen  dehors 

qu'en  dedans 


DIAMÉTRE 


55  millim. 

\  28      id. 

2miliièmes)2l      id, 

Jl9      id. 

[  17      id. 


Elles  admettront  sans  distinclion  dans  leurs  caisses  pu- 
bliques  les  pièces  d'or  fabriquées  sous  les  conditions  qui 
précèdent,  dans  l'im  ou  l'autre  des  quatre  Etats,  sous  ré- 
serve  toutefois  d'exclure  les  pièces  dont  le  poids  aurait 
été  rcduit  par  le  frai  de  '/.,  pour  cent  au-dessous  des 
tolérances  indiquées  ci-dessus,  ou  dont  les  empreintes  au- 
raient  disparu. 

III.  —  Les  Gouvernements  contraclants  s'obligent  à  ne 
fabriquer  ou  laisser  fabriquer  des  pièces  d'argent  de  5 
francs,  que  dans  le  poids,  lilre,  tolérance  et  diamétre 
déterminés  ci-après  : 


roiDs 


poids  droit 


25  grammes 


tolérance 

de  poids 

tant  en  dehors 

qu'en  dedans 


3  millièmes 


TURE 


lilre  droit 


900  millièmes 


tolérance 

de  tilre 

tant  en  dcliors 

qu'  en  dedans 


2  millièmes 


DIAMÉTRE 


37  millimètres 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  121 

Ils  recevronl  réciproquement  les  dites  pièces  dans  leurs  18G5 
caisses   publiques,    sous    réserve    d'exclure  celles  dont  le 
poids  aurait  été  réduit  par  le  frai  de  1  pour  cent  au-des- 
soiis  de  la  tolérance  indiquée  plus  haut,  ou  doni  les  em- 
preintes  auraient  disparii. 

IV.  —  Les  Hautes  Parlies  conlractantes  ne  fabrique- 
ront  désormais  de  pièces  d'argent  de  2  francs,  de  1  fr., 
de  0  fr.  50  centimes  et  de  0  fr.  20  centimes,  que  dans 
les  conditions  de  poids,  de  titre,  de  tolérance  et  de  dia- 
mètre  déterminés  ci-après  : 


NATURE 
des   pièces 


,  2  fr. 

gì    - 

135  { 

f^  \0,50c. 


< 


0.20' 


poids 
droit 


POIDS 

tolérance 

de  poids 

tant  en  dehors 

qu'en  dedans 


10  gr.  » 
5  » 
2     50 

i      » 


Smillièmes 


TITRE 


lilre 
droit 


tolérance 

du  lilre 

leni  endehors 

qu'en  dedans 


DIAMÈTRE 


835      iSmillièmes 


7millièmes  >  millièmes 
10mi!lièmes] 


27  raillim 

23  id. 

18  id. 

16  id. 


Ces  pièces  devront  étre  refondues  par  les  Gouverne- 
menls  qui  les  auront  émises,  lorsqu'elles  seront  réduites, 
par  le  frai,  de  5  pour  cent  au-dessous  des  tolérances  in- 
diquées  ci-dessus,  ou  lorsque  leurs  erapreinles  auront 
disparu. 

V.  —  Les  pièces  d'argent  de  2  francs,  de  1  frane,  de  0  fr. 
50  centimes,  et  de  0  fr.  20  centimes,  fabriquées  dans  des 
conditions  différentes  de  celles  qui  soni  indiquées  en  l'ar- 
licle  précédent,  devront  étre  retirées  de  la  circulation  a- 
vant  le  l"  janvier  1869. 

Ce  délai  est  prolongé  jusqu'au  t"  janvier  1878  pour  les 
pièces  de  2  francs  et  de  1  frane,  émises  en  Suisse  en 
verta  de  la  loi  du  l''  janvier  1860. 

VL  —  Les  pièces   d'argent  fabriquées   dans   les    condi- 


122  ITALIA    ED    ALTRI   STATI 

1865  lions  de  l'arlicle  IV  auront  cours  legai  entre  les  particu- 
liers  de  l'Etat  qui  les  a  fabriquées  jasqu'à  concurrence 
de  50  francs  pour  chaque  paiement. 

L'Etat  qui  les  a  mises  en  circulation  les  recevra  de  ses 
nationaux  sans  limitation  de  quantité. 

VII.  —  Les  caisses  publiques  de  cliacun  des  qualre 
pays  accepteront  les  raonnaies  d'argent  fabriquées  par  un 
ou  plusieurs  des  autres  Elals  conlractants,  conformément 
à  l'arlicle  IV,  jusqu'à  concurrence  de  100  francs,  pour 
chaque  paiement  fall  aux  diles  caisses, 

Les  Gouvernements  de  Belgique,  de  France  et  d'Italie 
recevront,  dans  les  mèmes  termes,  jusqu'au  l""  janvier  1878 
les  pièces  suisses  de  2  francs  et  de  1  frane,  émises  en 
vertu  de  la  lei  du  31  janvier  1860,  et  qui  sont  assimilées 
sous  tous  les  rapports,  pendant  la  méme  pcriode,  aux 
pièces  fabriquées  dans  les  conditions  de  l'article  IV. 

Le  tout  sous  les  réserves  indiquées  en  l'article  IV  rela- 
livement  au  frai. 

VIII.  —  Chacun  des  Gouvernements  contractants  s'en- 
gage  à  reprendre  des  particulicrs  ou  des  caisses  publiques 
des  autres  Etats  les  monnaies  d'appoint  en  argent  qu'il  a  é- 
mises  et  à  les  échanger  contro  une  égale  valeur  demonnaie 
courante  (pièces  d'or  ou  pièces  de  5  francs  d'argent),  à  con- 
dition  que  la  somme  présentée  à  l'échange  ne  sera  pas  in- 
férieure  à  100  francs.  Gelte  obligation  sera  prolongée  pen- 
dant deux  années,  à  partir  de  l'expiration  du  présent 
Traité. 

IX.  —  Les  Hautes  Parties  contractantes  ne  pourront  é- 
inetlre  des  pièces  d'argent  de  2  francs,  de  1  frane,  de  0 
tv.  50  centimes  et  de  0  fr.  20  centimes,  frappées  dans 
les  conditions  indiiiuées  par  l'article  IV,  que  pour  une 
valeur  correspondant  à  6  francs  par  habitant. 

Ce  chiare,  en  lenant  compie  des  derniers  recenseinents 
effectués  dans  chaque  Elat  et  de  l'accroissemenl  presume 
de  la  population  jus(ju'à  l'expiration  du  présent  Traile, 
est  fixé  : 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  ^23 

Pour  la  Belgique  à 3^2,000,000  francs    186J 

Pour  la  France  à 239,000,000     » 

Pour  l'Italie  à 1^1,000,000     »  (') 

Pour  la  Suisse  à 17,000,000     » 

Sont  impulées  sur  les  sommes  ci-dessus,  que  les  Gou- 

vernements  ont  le  droit  de  Trapper,  les  valeurs  dójà  émises: 
Par  la   France,  en   vertu  de  la  lei  du  25  mai    ISG^, 

en  pièces  de  0  fr.  50  centimes  et  0  Ir.  20  centimes,  pour 

environ  16  milions; 

Par  l'Italie,  en   vertu  de  la  loi  du  24  aoùt  1862,  en 

pièces  de  2  franes,  1  frane,  0  fr.  50  centimes  et  de  0  fr. 

20  centimes,  pour  environ  100  milions; 

Par  la  Suisse,  en  vertu  de  la  loi  du  31  janvier  1860, 

en  pièces    de  2   franes    et  de  1    frane,    pour   10,500,000 

franes. 

X.  —  Le  millesime  de  fabrication  sera  inscrit  désormais 
sur  les  pièces  d'or  et  d'argent  frappées  dans  les  qua  tre  Etats. 

XI.  —  Les  Gouvernements  contractants  se  communique- 
ront  annuellement  la  quotité  de  leurs  émissions  de  mon- 
naie  d'or  et  d'argent,  l'état  du  retrait  et  de  la  refonte  de 
leurs  anciennes  monnaie?,  toutes  les  dispositions  et  tous 
les  documents  administratifs  relatifs  aux  raonnaies. 

lls  se  donneront  également  avis  de  tous  les  faits  qui 
intéressent  la  circulation  réciproque  de  leurs  espèces  d'or 
et  d'argent. 

XII.  —  Le  droit  d'accession  à  la  présente  Convention 
est  réservé  à  tout  autre  Elat,  qui  en  accepterait  les  obli- 
gations  et  qui  adoplerait  le  système  monétaire  de  l'Union, 
en  ce  qui  concerne  les  espèces  d'or  et  d'argent. 

XIII.  —  L'exécution  des  engagemenls  réciproques  con- 
tenus  dans  la  présente  Convention  est  subordonnée,  en  lant 
que  de  besoin,  à  l'accomplissement  des  formalités  et  règles 
établies  par  les  lois  constitutionnelles  de  celles  des  Hautes 


(1)  Questa  cifra,  dopo  l'annessione  delle  Provincie  della  Venezia  e  di  iMantova 
al  Regno  d'Italia,  è  stata  portata  a  136,000,000. 


124  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1865  Parties  contractantes,  qui  sont  tenues  d'en  provoquer  l'ap- 
plication, ce  qu'elles  s'obligent  à  faire  dans  le  plus  bref 
délai  possible. 

XIV.  —  La  présente  Convention  resterà  en  vigueur  jus- 
qu'au  i"  janvier  1880.  Si,  un  an  avant  ce  terme,  elle  n'a 
pas  été  dénoncée,  elle  demeurera  obligatoire,  de  plein 
droit,  pendant  une  nouvelle  période  de  quinze  années,  et 
ainsi  de  suite,  de.  quinze  ans  en  quinze  ans,  à  défaut  de 
dénonciation. 

XV.  —  La  présente  Convention  sera  ratifiée,  et  les  ra- 
tifications  en  seront  échangées  à  Paris  dans  le  délai  de 
six  mois,  ou  plus  tot,  si  faire  se  peut. 

En  foi  de  quoi,  les  Commissaires-Plénipotentiaires  res- 
pectifs  ont  signé  la  présente  Convention  et  y  ont  appose 
le  cachet  de  leurs  armes. 

Fait  en  quatre  expéditions  à  Paris  le  23  décembre  1865. 


Signés:  Artom. 

Pratolongo.    ' 

fortamps. 

A.  Kreglinger. 

E.  De  Parieu. 

Pelouze. 

Kern. 

Feer-Herzog. 


Ratificata  da  S.  M.:  Firenze,  ^  giìigno  i^QQ.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Parigi,  19  licglio  1866. 


ITALIA  E  ZOLLVERE[N  125 


XII. 

iS65,  31  Dicembre. 

BERIil]\0.  1355 

Trattato  di  Commercio  tra  l'Italia  e  gli  Stati  dello  Zollverein. 

Sa  Majeslé  le  Roi  d'Italie  d'ime  part,  et  Sa  Majeslé  le 
Roi  de  Prusse,  Sa  Majesté  le  Roi  de  Raviére,  Sa  Majeslé 
le  Roi  de  Saxe,  et  Son  Allesse  Royale  le  Gran-Due  de  Rade, 
agissanl  tanl  en  leur  nom  et  respectivemenl  pour  les  au- 
Ires  Pays  et  parlies  de  Pays  souverains  compris  dans  le 
système  des  douanes  et  d'impòls  de  Prusse,  savoir:  le  Gran- 
Duché  deLuxembourg,  les  enclaves  du  Grand-Duché  de  Meck- 
lembourg ,  Rossow ,  Nelzeband  et  Schoenberg ,  la  Princi- 
pauté  de  Rirckenfeld  du  Grand-Duché  de  Oldenbourg,  le 
Duché  de  Anhalt,  les  Principautés  de  Waldeck  et  de  Pyr- 
mont,  la  Principauté  de  Lippe  et  le  Grand  Daillage  de  Mei- 
senheim  du  Landgraviat  de  Hesse,  qu'au  nom  des  autres 
Merabres  de  l'Association  de  douanes  et  de  commerce  Al- 
lemande (Zollverein),  savoir:  la  Gouronne  de  Hanovre,  lant 
pour  Elle  que  pour  la  Principauté  de  Schaumbourg-Lippe, 
et  la  Gouronne  de  Wurtemberg,  l'Electorat  de  Hesse,  le 
Grand-Duché  de  Hesse,  lant  pour  Lui  que  pour  le  Raillage 
de  Hombourg  du  Landgraviat  de  Hesse,  les  Elats  Ibrmanl 
l'Association  de  douanes  et  de  commerce  de  Thuringe  ; 
savoir:  le  Grand-Duché  de  Saxe,  les  Duchés  de  Saxe-iMei- 
ningen,  de  Saxe-Altenbourg,  de  Saxe-Cobourg  et  Gotha,  les 


126  ITALIA  E  ZOLLVEREIN 

1865  Principautés  de  Schwarzbourg-Rudolstadt  et  de  Schwarz- 
bourg-Sondershausen^  de  Reuss,  ligne  aìnée,  et  de  Heuss, li- 
gne  cadette,  le  Duché  de  Brunswick,  le  Duchó  d'Oldenbourg, 
le  Duché  de  Nassau  et  la  Ville  libre  de  Francfort  d'autre 
part,  voulant  régler  les  relations  commercialcs  entre  l'Ita- 
lie et  les  Etats  du  Zollvcrein,  ont  nommé  à  cct  effct  pour 
leurs  Plénipotentiaires,  savoir: 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  M.  Jules  Camille  comte  de 
Barrai  de  Monleauvrard,  Son  Envoyó  Extraordinaire  et  Mi- 
nistre plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  le  Roi  de  Prusse; 
et  Sa  Majesté  le  Roi  de  Prusse,  M.  Otto  Edouard  Léopold 
comte  de  Bismarck-Sclioenhausen,  Son  Président  du  Conseil 
et  Ministre  des  affaires  étrangères  ;  Sa  Majesté  le  Roi  de 
Bavière  ,  M.  Louis  Maximilien  comte  de  Montgelas,  Son 
Chambellan,  Envoyé  Extraordinaire  et  Ministre  plénipoten- 
tiare  près  Sa  Majesté  le  Roi  du  Prusse;  Sa  Majesté  le  Roi 
de  Saxe  ,  M.  Charles  Adolphe  comte  de  Ilohenlhal,  Son 
Conseiller  prive  actuel,  Envoyé  Extraordinaire  et  Ministre 
plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  le  Roi  de  Prusse  ;  Son 
Allesse  Royale  le  Gran-Due  de  Bade,  M.  Jean  baron  de 
Turckheim,  Son  Chambellan,  Envoyé  Extraordinaire  et  Mi- 
nistre plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  le  Roi  de  Prusse; 
lesquels  après  s'ètre  communiqué  leurs  pleins-pouvoirs, 
trouvés  en  bonnc  et  due  forme,  sont  convenus  des  articles 
suivants: 

I.  —  Les  sujets  des  Etats  du  Zollverein  en  Italie  et  les 
sujets  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  dans  les  Etats  du  Zollve- 
rein, soit  qu'ils  s'y  établissent,  soit  qu'ils  y  résident  tem- 
porairement,  y  jouiront,  relativement  à  l'exercice  du  com- 
merce et  des  Industries ,  des  mèmes  droits,  et  n'y  seront 
soumis  à  aucune  imposition  plus  élevée  ou  autre  que  les 
sujets  de  la  nation  la  plus  favorisée  sous  ces  rapports. 

II.  —  Les  produits  du  sol  et  de  l'industrie  de  l'Italie  qui 
seront  importés  dans  le  Zollverein,  et  les  produits  du  sol 
et  de  l'industrie  des  Etats  du  Zollverein  qui  seront  im- 
portés  en  Italie,  destinés  soit  à  la  consommation ,  soit  à 


ITALIA  E  ZOLLVEREIN  127 

Tentreposage,  soit  à  la  réexportation,  soit  au  Iransit,  se-   1865 
ront  soumis  au  mème  traitement,  et  noramément  ne  seronl 
passibles  de  droits  ni  plus  élevés,  ni  autres,  que  les  pro- 
duits  de  la  nailon  la  plus  favorisée  sous  ces  rapports. 

III.  —  A  Texportalion  vers  l'Italie  il  ne  sera  percu  dans  le 
Zollverein,  et  à  l'exportation  vers  le  Zollverein  il  ne  sera 
per^u  en  Italie  d'autres,  ni  de  plus  hauts  droits  de  sortie 
qu'à  l'exportation  des  mémes  objets  vers  le  pays  le  plus 
favorisé  à  cet  égard. 

IV.  —  Les  marchandises  de  tonte  nature  venant  de  l'un 
des  deux  territoires  ou  y  allant ,  seront  réciproquement 
exemptes  dans  l'autre  de  tout  droit  de  transit. 

V.  —  Tonte  faveur,  tonte  immunité,  toule  réduction  du 
larif  des  droits  d'entrée  et  de  sortie  que  l'une  des  Haules 
Parties  contractantes  accorderà  à  une  tierce  Puissance  , 
sera  immédiatement  et  sans  condition  étendue  à  l'autre. 

De  plus,  aucune  des  Parties  contractantes  ne  soumetlra 
l'autre  à  une  prohibition  d'importation  ou  d'exportation  qui 
ne  serait  pas  appliquée  en  méme  temps  à  toutes  les  autres 
nations. 

La  disposition  qui  précède  sur  les  prohibilions  à  la  sor- 
tie ne  déroge  point  aux  obligations  qiie  les  actes  de  la 
Confédéralion  Germanique  imposent  aux  Etats  Allemands 
qui  composent  le  Zollverein. 

VI.  —  En  ce  qui  concerne  les  marques  ou  étiquettes 
de  marchandises  ou  de  leurs  emballages,  les  desseins  ou 
marques  de  fabrique  ou  de  commerce,  les  sujets  de  cha- 
cun  des  Etats  contractants  jouiront  respectivement  dans 
l'autre  de  la  méme  prolection  que  les  nationaux. 

VII.  —  Le  présent  Traile  entrerà  en  vigueur  huit  jours 
après  réchange  des  ratifications.  Toutefois  la  disposition 
de  l'article  VI  ne  sera  exécutoire  que  qualre  mois  après 
ce  terme. 

Le  présent  Traile  resterà  en  vigueur  jusqu'au  30  juin 
1875.  Dans  le  cas  où  aucune  des  Parties  contractantes 
n'aurait  notifié  douxe  mois  avant  l'échéance  de  ce  terme 


128  ITALIA  E  ZOLLVERErN 

1865  son  inteiilion  d'en  faire  cesser  les  effets,  il  demeurera  obli- 
gatoire  jusqu'à  l'expiralion  d'une  année  à  partir  du  jour 
où  l'une  ou  l'autre  des  Haules  Parties  contractantes  l'aura 
dénoncé. 

Vili.  —  Le  présent  traile  sera  ratifié  et  les  ratifications 
seront  échangées  à  Berlin  le  plus  tòt  possible. 

En  foi  de  quoi  les  Plénipotentiaires  respectifs  l'ont  si- 
gné  et  y  ont  appose  le  cachet  de  leurs  armes. 
Fait  à  Berlin,  le  3i  décembre  1865. 

(L.  S.)  C.  De  Barral. 

(L.    S.)   BlSMARCK. 
(L.    S.)   MONTGELAS. 
(L.    S.)   IIOHENTHAL. 
(L.    S.)   TURCKHEIM. 

Ratificato  da  S.  M.:  Firenze^  18  febbraio  1866.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Berlino,   12  marzo  1866. 


XIII. 
i866,  26  Marzo. 
1866  FIREIVZE. 

Convenzione  tra  l'Italia  ed  il  principato  di  Monaco 
per  l'estradizione  dei  malfattori. 

Sa  Majeslé  le  Boi  d'Italie  et  Son  Altesse  Serenissime  le 
Prince  de  Monaco,  désirant  assurer  la  répression  des  cri- 
mes ,  et  voulant  introduire  un  système  de  concours  réci- 
proque  pour  l'adininistration  de  la  juslice  pénale,  ont  ré- 


ITALIA    E    MONACO  1  29 

solu  d'un  commun  accorci  de  conclure  une  Convenlion  et  1866 
ont  nommé  à  cet  effet  pour  leurs  Plénipotenliaires,,  savoir: 
Sa  Majeslé  le  Roi  d'iudie,  Monsieur  le  chevalier  Auguste 
Peiroleri ,  Chevalier  de  son  Ordre  des  Sainls  Maurice  et 
Lazare,  Commandeur  de  2'"''  classe  du  Danebrog,  Cheva- 
lier des  ordres  de  Li'^opold  de  Belgique,  de  Wasa  de  Suède 
et  du  Lion  Néerlandais ,  Chef  du  Bureau  commercial  au 
Minislére  des  Alìaires  Etrangères; 

Et  Son  Allesse  Serenissime  le  Prince  de  Monaco,  Mon- 
sieur le  comte  Adrien  Plccolomini ,  OlTicier  de  son  Ordre 
de  Saint  Charles,  Chevalier  des  Ordres  de  Saint  Grégoire 
le  Grand ,  de  la  Légion  d'honneur ,  de  l'Ordre  Hycrosoli- 
milain  du  Saint  Sépulcre  et  de  l'Ordre  de  Saint  Marin, 
Son  Consul  General  à  Florence; 

Lesfjuels,  après  s'èlre  communiqué  leurs  pleins  pouvoirs 
trouvés  en  benne  et  due  forme,  sont  convenus  des  articles 
suivants. 

I. — Le  Gouvernement  Ilalien  et  le  Gouvernement  Mo- 
négasque  s'engagent  à  se  livrcr  réciproquement  les  indi- 
vidus  qui ,  ayant  été  condamnés  cu  étant  poursuivis  par 
les  Autorités  compétentes  de  l'un  des  deux  Elats  contrac- 
tants  pour  l'un  des  crimes  ou  délits  énumérés  à  l'art.  II 
ci-après,  se  seraient  réfugiés  sur  le  tcrritoire  de  l'autre. 

II.  —  L'extradilion  devra  étre  accordée  pour  les  in.i 
fractions  suivanles  aux  lois  psnales: 

V  Parricide,  infanticide,  assassinai,  empoisonnement, 
raeurtre. 

S""  Coups  et  blessures  volontaires  ayant  occasionné  la 
mort. 

3"  Bigamie,  rapt,  vici,  avortcmenl  procure,  prostitu- 
tlon  ou  corruption  de  mineurs  par  les  parenls  ou  tonte 
aulre  personne  chargée  de  leur  surveillance. 

4°  Enlévement,  recòlement  ou  suppression  d'enf'ant,  sub- 
slilulion  d'un  enfant  à  un  aulre,  ou  supposilion  d'un  en- 
fant à  une  femrae,  qui  ne  sera  pas  accouchée. 

5"  Incendie. 

9 


130  ITALIA   E    MONACO 

1866  6°  Dommage  cause  volontairement  aux  cheinins  de  fer 

et  aux  télégraphes. 

7°  Association  de  malfaiteurs ,  extorsion  commise  à 
l'aide  de  violence,  rapine,  voi  qualifié,  spécialemenl  le  voi 
avec  violence  ou  effraclion  et  le  voi  de  grand  chemin, 

8^  Contrefacon  ou  altération  de  monnaies,  introduclion 
ou  émission  frauduleuse  de  fausse  monnaie; 

Contrefacon  de  rentes  ou  obligations  sur  l'Etat,  de  bil- 
lets  de  Banque  ou  de  lout  autre  effet  public ,  inlroduc- 
tion  et  usage  de  ces  mèmes  titres  contrefaits; 

Contrefacon  d'acles  souverains ,  de  sceaux  ,  poincons , 
timbres  et  marques  de  TEtat  ou  des  Administralions  publi- 
ques  et  usage  de  ces  objels  contrefaits; 

Faux  en  écriture  publique  ou  aulhentique^  privée,  de 
commerce  et  de  banque,  et  usage  d'écritures  falsifiées. 

9'  Faux  témoignages  et  fausse  expertise,  subornaticn 
de  témoins  et  d'experis,  calomnie. 

iO.  Soustractions  commises  par  des  officiers  oli  dé- 
posilaires  publics. 

li.  Banqueroute  frauduleuse. 

12.  Faits   de  baraterie. 

13.  Scdition  panni  l'équipage  dans  les  cas ,  où  des 
individus  faisant  partie  de  l'équipage  d'un  bàtiment  se 
seraient  cmparés  du  dil  btàliment  par  fraudo  ou  violence 
envers  le    commandant    ou  l'auraient  livré  à  des  pirates. 

44.  Abus  de  confìance  (  appropriazione  indebita  ) , 
escroquerie  et  fraude. 

Pour  ces  infractions  l'extradition  sera  accordée ,  si  la 
valeur  de  l'objet  extorqué  dopasse  mille  francs. 

Il  est  enlendu  que  l'extradition  sera  aussi  accordée 
pour  toule  sorte  de  complicité  ou  participalion  aux  in- 
fractions susmenlionnées. 

III.  —  L'extradition  ne  sera  jamais  accordée  pour  les 
crimes  ou  délits  politiques.  L'individu  qui  serait  livré  pour 
une  autre  infraction  aux  lois  pénales,  ne  pourra  dans  aucun 
cas  ètre  jugé  ou  condamné  pour  un  crime  ou  déiit  poli- 


ITALIA    E   MONACO  4  3< 

tique  commis  antérieurement  à  rexlradition,  ni  pour  au-  1866 
CLin  fait  connexe  à  ce  crime  cu  délit. 

Il  ne  pourra  non  plus  étre  poursuivi  oii  condamné 
pour  toule  autre  infraction  anlérieure  à  l'extradilion  et  non 
comprise  dans  la  présente  Convention,  à  moins  que,  après 
avoir  élé  puni  ou  définitivement  acquitté  du  crime  qui  a 
molivé  l'extradilion^  il  n'ait  pas  quitte  le  pays  avant  l'ex- 
piralion  d'un  délai  de  Irois  mois  ,  ou  bien  qu'il  n'y  soit 
retourné. 

IV.  —  L'cxtradition  ne  pourra  avoir  lieu  si ,  depuis  les 
faits  impulés,  les  poursuites  ou  la  condamnation,  la  pres- 
criplion  de  1'  action  ou  de  la  peine  est  acquise  d' après 
les  lois  du  pays  dans  lequel  le  prévenu  ou  le  condamné 
s'est  réfugié. 

V.  —  Dans  aucun  cas  et  pour  aucun  motif  les  Hautes 
Parties  contractantes  ne  pourront  étre  tenues  à  se  livrer 
leurs  nationaux. 

Lorsque  d'aprés  les  lois  en  vigaeur  dans  l'Etat  au- 
quel  le  coupablc  appartieni,  il  y  aura  lieu  à  le  pour- 
suivre  à  raison  de  l'infraction  commise  dans  l'autre  Etat, 
ee  dernier  communiquera  les  informations  et  les  pièces , 
les  objets  constituant  le  corps  du  délit  et  toul  autre  do- 
cumont  ou  éclaircissement  requis  pour  l'affaire  criminelle 
ou  correclionnelle. 

.  VI.  —  Lorsque  le  condamné  ou  le  prévenu  sera  étranger 
aux  deux  Etats  contractanls,  le  Gouvernement  qui  doit  ac- 
corder  l'extradilion  informerà  celui  du  pays,  auquel  ap- 
partieni i'individu  reclame,  de  la  demande  qui  lui  a  été 
adressée  ,  et  si  ce  dernier  Gouvernement  reclame  à  son 
tour  le  coupable  pour  le  faire  juger  par  ses  Tribunaux, 
celui  auquel  la  demande  d'extradition  a  été  faite  pourra, 
à  son  choix,  le  livrer  à  l'Etat  sur  le  territoire  duquel  le 
erime  ou  délit  a  été  commis,  ou  à  celui  auquel  le  dit  in- 
dividu  appartieni. 

Si  le  condamné  ou  le  prévenu,  doni  l'extradilion  est 
demandée   en   conformile   de  la  présente  Convention  par 


432  ITALIA   E   MONACO 

^866  rune  des  deux  Parties  contraclantes,  est  reclame  aussi  par 
un  aulre  cu  par  d'aulres  Gouvernements,  pour  des  crimcs 
cu  délits  commis  par  le  méme  individu  sur  les  terriloires 
respeclifs,  ce  dernier  sera  livré  au  Gouvernement  de  l'Elat, 
doni  la  demande  aura  une  date  plus  ancienne. 

VII.  —  Si  l'individu  reclame  est  poursuivi  cu  condamné 
dans  le  pays  où  il  s'est  réfugié  pour  un  crime  ou  délit 
commis  dans  ce  mème  pays,  son  exlradilion  pourra  ètre 
différée  jusqu'à  ce  qu'il  ait  été  acquine  par  une  senlence 
definitive,  ou  qu'il  ait  subi  sa  peine. 

Vili.  —  L'extradition  sera  toujours  accordée  lors  mème 
quo  le  prévenu  viendrait,  par  ce  fait,  à  élre  empèché  de 
remplir  les  engagemenls  conlractés  envers  des  parlicu- 
liers,  lesquels  pourront  toutefois  faire  valoir  leurs  droils 
auprès  des  Autonìés  judiciaires  compétentes. 

IX.  —  L'extradition  sera  accordée  sur  la  demande  adres- 
sée  par  l'un  des  deux  Gouvernements  à  l'aulre  par  voie 
diplomatique,  et  sur  la  production  d'un  arrèt  de  condam- 
nation  ou  de  mise  en  accusation,  d'un  mandai  d'arrèt  ou 
de  tout  aulre  ade  ayant  la  mème  force  que  ce  mandai,  et 
indiquant  également  la  nature  et  la  gravite  des  fails  pour- 
suivis,  ainsi  que  la  disposition  pénale  applicable  à  ces 
faits  ;  les  actes  seronl  délivrés  en  originai  ou  en  expédi- 
lion  authentique,  soit  par  un  Tribunal,  soit  par  toule  aulre 
Autorilé  competente   du  Pays   qui  demande   l'extradition. 

On  fournira  en  méme  temps ,  si  c'est  possible ,  le  si- 
gnalement  de  l'individu  reclame,  ou  toute  aulre  indicalion 
de  nature  à  en  conslater  l'identilé. 

X.  —  Dans  les  cas  urgenls  et  surlout  lorsqu'il  y  a  danger 
de  fuite,  chacun  des  deux  Gouvernements,  s'appuyant  sur 
l'exislence  d'un  arrél  de  condamnation  ou  de  mise  en  ac- 
cusation ou  d'un  mandai  d'arrèl,  pourra  par  le  moyen  le 
plus  prompl,  et  mème  par  le  téJégraphe,  demander  et  ob- 
lenir  l'arrestalion  du  condamné  ou  du  prévenu  à  condi- 
lion  de  présenler  dans  le  plus  bref  délai ,  le  document 
doni  on  a  indiqué  l'exislence. 


ITALIA   E    MONACO  <33 

XI.  —  Les  objets   volés  cu  saisis  en  la  possession  du  1866 
condamné  cu  du  prévenu,  les  instruments  et  outils,  dont 

il  se  serait  servi  pour  commellre  le  crime  cu  délit ,  ainsi 
qiie  tonte  autre  pièce  de  conviction,  seront  rendus ,  en 
mème  tcmps  que  s'effecluera  la  remise  de  l'individu  ar- 
ròte,  mème  dans  le  cas,  où  l'extradition,,  après  avoir  élé 
accordée,  ne  pourrait  avoir  lieu  par  suite  de  la  mori  cu 
de  la  fuile  du  coupable.  Cette  remise  comprendra  aussi 
lous  les  objets  de  la  méme  nature  que  le  prévenu  aurait 
cachés  ou  déposés  dans  le  pays  où  il  s'est  réfugié,  et  qui 
y  seraient  trouvés  plus  tard. 

Sont  cependant  réservés  les  droits  des  tiers  sur  les 
objets  susmentionnés ,  qui  devront  leur  étre  rendus  sans 
frais  après  la  conci usion  de  l'affaire  criminelle  ou  cor- 
rectionnelle. 

XII.  —  Les  frais  d'arrestalion,  d'entretien  et  de  transport 
de  l'individu  ,  dont  l'extradition  aura  été  accordée,  ainsi 
que  ceux  de  consignation  et  de  transport  des  objels,  qui 
aux  termes  de  l'article  précédent  doivent  èlre  restitués 
ou  remis,  resteront  à  la  charge  de  l'Etat  qui  a  fait  la  do- 
mande de  l'extradition. 

Dans  le  cas  où  le  transport  par  mcr  serait  jugé  pré- 
férable ,  l'individu  à  extrader  sera  conduit  au  port  que 
designerà  le  Gouvernement  réclamant,  aux  frais  duquel  il 
sera  embarqué. 

XIII.  —  Si  l'un  des  deux  Gouvernements  juge  nécessaire 
pour  l'instruction  d'une  affaire  criminelle  ou  correction- 
nclle,  la  déposilion  de  lémoins  domiciliés  sur  le  tcrri- 
loire  de  l'autre  Elat,  ou  lout  autre  acte  d'instruclion  ju- 
diciaire,  des  lettres  rogatoircs  ,  adressées  par  voie  di- 
plomalique,  seront  à  cet  effet  cxpédiées  en  due  forme 
par  la  Cour  d'Appel  compHenle  du  Royaume  d'Italie  au 
Tribunal  supérieur  de  la  Principauté  de  Monaco,  et  réci- 
proquerr.ent ,  lesquels  seront  tenus  d'y  donner  cours , 
conformément  aux  lois  en  vigueur  dans  le  pays  où  le  lé- 
moin  sera  entendu  ou  l'actc  délivré. 


i3i  ITALIA   E    MONACO 

1866  XIV.  —  Dans  le  cas  où  la  comparution  personnelle  d'un 
témoin  serait  nécessaire,  le  Gouvernement,  dont  il  dépend, 
s'engagera  à  obtempérer  à  l'invitalion  qui  lui  en  aura  élé 
faite  par  l'aulre  Gouvernement.  Si  Ics  ténioins  requis  con- 
sentent  à  partir,  les  passeports  nécessaires  leur  sereni  aus- 
sitòt  délivrés,  et  les  Gouvernements  respeclifs  s'entendront 
pour  fixer  l'indemnité  qui  leur  sera  accordée  par  TElat  ré- 
clamant  en  raison  de  la  distance  et  du  séjour,ainsi  que 
l'avance  des  fonds  qui  devra  préalablcment  étre  faite. 

Dans  aucun  cas  ces  témoins  ne  pourront  ètrc  arrètés 
ou  moleslés  pour  un  l'ait  antérieur  à  la  demande  de  com- 
parution ,  pendant  leur  séjour  force  dans  le  lieu  où  le 
juge  qui  doit  les  entendrc  exerce  ses  fonclions ,  ni  pen- 
dant le  voyage  soit  en  allant,  soit  en  retournanl. 

XV.  —  Si ,  à  l'occasion  d'une  affaire  criminelle  ou  cor- 
reclionnelle  instruite  dans  l'un  des  deux  Etals  conlraclanls, 
il  devicnt  nécessaire  de  procéder  à  la  confrontalion  du 
prévenu  avec  des  coupables  détenus  dans  l'autre  Etat  ou 
de  produire  des  piéces  de  conviction  ou  des  documenls 
judiciaires  qui  lui  appartiennent,  la  demande  devra  en  étre 
faite  par  voie  diplomatique,  et,  excepté  le  cas  où  des  con- 
sidérations  exceplionnelles  s'y  opposeraient,  on  devra  tou- 
jours  déférer  <à  celle  demande,  à  la  condition  toutefois  de. 
renvoyer  le  plus  tòt  possible  les  détenus  et  de  restiluer  les 
piéces  et  les  documents  sus-indiqués. 

Les  frais  de  Iransport  d'un  Etat  à  l'aulre  des  indi- 
vidus  et  des  objets  ci-dessus  mentionnés,  ainsi  que  ceux 
occasionnés  par  l'accomplissemcnt  des  formalités  énoncées 
cà  l'art.  XI 11^  seront  supportés  par  le  Gouvernement  qui  en 
a  fait  la  demande. 

XVI.  —  Les  deux  Gouvernements  s'eno-ao^ent  à  se  com- 
muniquer  réciproquement  les  arrèls  de  condamnation  pour 
crimes  et  délits  de  tonte  espèce  qui  auront  élé  prononcés 
par  les  Tribunaux  de  l'un  des  deux  Etals  contre  les  su- 
jels  de  l'autre.  Cette  communication  sera  effcctuée  moyen- 
nant  l'envoi  par  voie  diplomatique  du  jugement  prononcé 


ITALIA   E    MONACO  135 

et  devenu  definii if,  au  Gouvernement  dont  le   condamné  1866 
est  sujet ,  pour  ètre  depose  au   greffe  du  Tribunal  ;,  qu'il 
apparliendra. 

Chacun  des  deux  Gouvernements  donnera  à  ce  sujet  les 
inslruclions  nécessaires  aux  Autorités  compétentes. 

XVII.  —  La  présente  Convention  est  conclue  pour  cinq 
années  à  partir  du  jour  de  l'échange  des  ratifications. 
Dans  le  cas  où  aucun  des  deux  Gouvernements  n'aurait 
nolifié  six  mois  avant  la  fin  de  la  dite  période  ,  son  in- 
lention  d'cn  faire  cesscr  les  eifels,  elle  demeurera  obliga- 
toire  pour  cinq  aulres  années ,  et  ainsi  de  suite  de  cinq 
en  cinq  ans. 

XVIII.  —  La  présente  Convention  sera  ratifiée  et  les  ra- 
tifications  en  seront  échangées  à  Florence,  dans  l'espace 
de  trois  mois,  ou  plus  tòt  si  faire  se  peut. 

En  foi  de  quoi  les  deux  Plénipotcntiaires  l'ont  signée  en 
doublé  originai  et  y  ont  appose  le  cachet  de  leurs  armes. 

Fait  à  Florence  le  vingt-sixiéme  jour  du  mois  de  mars, 
l'an  de  grace  mil-huit-cent-soixante-six. 


Le  Pléìiipoientiaìre  de  S.  M.  le  Roi  cV Italie 
Signé:  A.  Peiroleri. 

(L.  S.). 

Le  Plénipotentiaire  de  S.  A.  S.  le  Prince  de  Monaco 
Signé:  Adreano  Piccolomim. 

(L.  S.). 


Ratificata  da  S.  M.:  Firenze,  6  maggio  1866.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Firenze,  19  maggio  1866. 


135  ITALIA  E   TUacniA 

XIV. 

Ig66  €OSTA^'TI.\'©POIiI. 

Convenzione  Telegrafica  tra  l'Italia  e  la  Turchia 
che  modifica  alcune  stipulazioni  della  Convenzione  16  gennaio  1866. 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  et  Sa  Majeslé  Imperiale  le 
Sullan  désirant  améliorer  et  rendre  plus  rapides  les  Com- 
munications télégrajìhiques  directes  enlre  Lcurs  Etats  rcs- 
pecliFs,  ont  résolu  de  slipuler  une  nouvelle  Convention  à 
cet  égard  et  ils  ont  nommé  pour  Leurs  Plénipotenliaires: 

Sa  Majeslé  le  Roi  d'Italie,  le  Comte  Joseph  Greppi,  Of- 
ficier  des  Saints  Maurice  et  Lazare,  décoré  du  Médjidié  de 
seconde  classe,  Gommandeur  de  l'Ordre  de  St-Jean  de  Jé- 
rusalem,  etc,  eie,  Ministre  résidenl,  chargé  des  aflaires  de 
la  Lógation;  et 

Sa  Majesté  Imperiale  le  Sullan,  Mouhamraed  Emin  Aali 
pacha ,  son  Ministre  des  affaires  étrangères ,  Grand  Croix 
de  rOrdre  Royal  des  Saints  Maurice  et  Lazare,  décoré  des 
Ordres  Impériaux  d'Osmanié  cn  brillanls,  da  Médjidié  et 
du  Mèrito  de  première  classe  etc,  eie,  eie. 

Lesquels  après  avoir  échangé  leurs  pleins  pouvoirs,  irou- 
vés  cn  bonne  et  due  forme,  sont  convcmis  des  arlicles 
suivants: 

I.  —  Sa  Majesté  Imperiale  le  Sullan  s'cngagc  à  lenir 
en  état  de  conservation  et  d'aclivité  la  lignc  télégraphique 
qui  joint  Vallone  et  Constanlinople  avec  la  frontière  de 
Russie  près  d'Ismail. 

II.  —  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  s'cngagc  à  tenir  en  état 


ITALIA    E    TURCniA  137 

de  communicalion  le  cable  sous-marin  place  entre  Otranle  1866 
et  Vallone. 

III.  —  Le  cable  appartenant  en  tonte  propriétéau  Gou- 
vcrnement  de  Sa  MajestA  le  Roi  d'Iiaìie,  l'enlretien  et  Ics 
rcparalions  en  seront  à  la  charge  de  son  administralion 
qui  s'engage  à  réparer,  aussilòt  que  possible,  les  déran- 
gements  qui  pourraient  y  survenir,  de  manière  à  dégager 
le  Gouvernement  Oltoman  de  toute  responsabilité  à  cet 
égard.  De  son  coté,  le  Gouvernement  Oltoman  prenJra  sur 
son  liltoral  à  l'cgard  du  cable  entre  Otrante  et  Vallone, 
les  mèmes  mesures  préservalives  adoplées  par  lui  pour  ses 
proprcs  càbles  sous-marins. 

IV.  —  Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie 
se  réserve  le  droit  d'entretenir  à  la  station  télógraphique 
de  la  frontière  Ottomane  un  ou  deux  fonclionnaires,  char- 
gés  de  surveillcr  le  cable  sous-marin,  la  force  des  cou- 
ranls  électriqucs  nécessaires  pour  la  marche  des  appareils, 
et  de  pourvoir  aux  réparations  opportunes ,  suivant  les 
intelligences  prises  d'accord  entre  les  Administrations  té- 
légraphiques  des  deux  Gouvernemenls. 

V.  —  Les  Employés  de  la  Station  Ottomane  seront  seuls 
chargés  de  la  reception  et  de  la  transmission  des  dépèches. 

VI.  —  Le  Gouvernement  Oltoman  s'engage  à  établir  le 
bureau  télégrapliique  de  la  frontière  à  Vallone  ou  aussi 
près  de  cette  localitc  que  le  permetlront  les  circonslances 
hygiéniques. 

VII.  —  Les  Hautes  Parlics  contractanles  se  réservent  la 
facalté  de  provoquer  le  rélablissement  du  bureau  lélégra- 
pliique  italien,  ainsi  qu'il  est  designò  à  l'article  IV  de  la 
Convention  télégrapliique  du  16  janvier  1862,  si  les  cir- 
conslances venaient  à  en  démonlrer  la  necessitò. 

Vili.  —  Los  Ilautes  Parties  contractanles  ayant  adoplé 
la  Convention  inlernalionale  conci  uè  à  Paris  le  17  mai 
1865  pour  leurs  rapports  télégrapliiques  .avec  les  autres 
Elals  de  l'Europe,  conviennent  de  se  servir  de  celle  mème 
Convention  dans  leurs  rapports  réciproques,  quant  aux  ré- 


138  ITALIA   E   TURCniA 

1866  glements  de  la  correspondance  el  la  laxation  des  dépé- 
ches:  copie  de  la  dite  Convention  sera  jointe  à  la  présente, 
et  les  stipulalions  y  contenues  seront  considérées  comme 
insérées  dans  celle-ci. 

IX.  —  Il  est  entendu  que  la  Convention  télégraphique 
da  16  janvier  1862  reste  en  vigueur  pour  toiit  ce  qui  n'a 
pas  élé  modifié  par  la  présente. 

X.  —  La  présente  Convention  sera  mise  à  exécution 
aussitòt  que  possible,  sera  ratifiée  et  les  ratifìcations  se- 
ront échangées  à  Constantinople  dans  l'espacc  de  quarante 
jours  ou  plus  tòt,  si  faire  se  pourra. 

En  foi  de  quoi  les  Plénipotentiaires  l'ont  signée  et  y  ont 
appose  leurs  sceaux. 

Fait  à  Constantinople  le  ,,J:;:iZl..s  mil-huit-cent- 
soixanle-six. 


G.  Greppi.  Aali. 

(L.  S.)  (L  S.) 


Ratificata  da  S.  M.:  Firenze,  26  aprile  iS(}()  —  Scambio 
delle  ratifiche:  CoHantinopoli,  17  giugno  1866. 


ITALIA   E    URUGUAY  <39 

XV. 

1866,  7  Maggio. 

MOi^TETIDEO.  186C 

Trattato  di  Commercio  e  di  Navigazione 
tra  l'Italia  e  la  Repubblica  Orientale  dell'Uruguay. 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  e  rEccell"""  signor  Governntore 
provvisorio  delegato  della  Repubblica  orientale  dcll'Uru- 
guay,  animati  da  uguale  desiderio  di  dare  un  maggiore  svi- 
luppo alle  relazioni  di  commercio  e  di  navigazione,  che 
felicemente  sussistono  fra  i  due  Stati,  e  convinti  che  il 
mezzo  più  efficace  per  conseguire  uno  scopo  tanto  impor- 
taate,  sia  quello  di  assicurare  reciprocamente  ai  cittadini 
d'ambi  i  paesi  nuove  facilitazioni  e  nuove  garanzie,  hanno 
di  comune  consenso  stabilito  di  conchiudere  un  nuovo 
Trattato  di  commercio  e  di  navigazione,  ed  a  tale  effetto 
hanno  nominati  a  loro  Plenipotenziari: 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia,  il  Cavaliere  Raffaele  Ulisse 
Barbolani,  Commendatore  del  suo  Reale  Ordine  dei  SS. 
Maurizio  e  Lazzaro^  Commendatore  del  Reale  Ordine  del 
Cristo  di  Portogallo,  Cavaliere  del  Reale  Ordine  di  Dane- 
brog  di  Danimarca,  ecc.,  ecc.,  suo  Ministro  residente  presso 
questa  Repubblica; 

L'Eccell'"°  signor  Governatore  provvisorio  delegato  della 
Repubblica  orientale  dell'Uruguay,  Sua  Eccellenza  il  dot- 
tore Don  Carlos  De  Castro,  Gran  Croce  dell'Ordine  del 
Cristo  del  Brasile,  suo  Ministro  Segretario  di  Stalo  al  di- 
partimento delle  relazioni  estere. 


<40  ITALIA   E    URUGUAY 

4866  I  quali,  dopo  avere  scambiato  i  loro  pieni  poteri  e  trO' 
valili  in  buona  e  debita  forma,  hanno  convenuto  e  firmalo 
i  seguenti: 

I.  —  Vi  sarà  Fra  i  terrilorii  delle  due  Alte  Parti  con- 
traenti libertà  e  reciprocità  di  commercio  e  di  navigazione. 

I  cittadini  orientali  negli  Stali  di  Sua  Maestà  il  Re  d'I- 
talia ed  i  cittadini  italiani  nella  Repubblica  orientale  del- 
l'Uruguay potranno  arrivare  liberamente  e  con  tutta  sicu- 
rezza coi  loro  bastimenti  e  carichi  in  tutti  quei  luoghi, 
porli  e  fiumi,  ai  quali  sia  attualmente,  o  possa  essere  in 
avvenire  permesso  agli  altri  stranieri  di  arrivare,  entrare 
ne'  medesimi,  rimanere  e  risiedere  in  qualsiasi  porto  dei 
delti  terrilorii. 

Essi  potranno  con  ogni  libertà  risiedere  in  qualunque 
luogo  più  loro  convenga,  onde  dare  corso  ai  loro  aflàri; 
godranno  sotto  ogni  rapporto  degli  stessi  vantaggi  accor- 
dali ai  cittadini  o  sudditi  della  nazione  più  favorita,  senza 
dover  pagare  alcuna  maggiore  tassa  od  imposta  che  quelle 
pagate  dai  medesimi,  sempre  inteso  colla  condizione  di 
assoggettarsi  alle  Leggi  ed  ai  Regolamenti  in  vigore. 

IL  —  I  cittadini  e  sudditi  di  ciascheduno  dei  due  paesi 
anderanno  esenti  nell'altro  da  ogni  servizio  personale  si 
nell'esercito  che  nella  marina  e  nelle  milizie  nazionali,  come 
pure  da  ogni  contribuzione  di  guerra,  imprestito  forzalo, 
requisizione  o  servizio  mililare  d'ogni  sorla. 

In  tulli  gli  altri  casi  le  proprietà  mobili  ed  immobili 
dei  rispettivi  cittadini  o  sudditi  non  saranno  soggette  ad 
altri  gravami,  riscossioni  od  imposte,  che  a  quelle  che  ven- 
gono sopportale  dai  cittadini  o   sudditi  della   nazione  più 

favorita. 

* 

IH.  —  Nel  caso,  il  che  Dio  non  voglia,  di  una  guerra 
fra  le  due  Alte  Parti  contraenti,  si  concederà  ai  cittadini 
e  sudditi  dell'uno  e  dell'altro  Slato,  che  fossero  soltanto 
transeunti,  un  termine  di  sei  mesi  per  (luelli  che  abitano 
sulle  coste,  e  di  un  anno  per  quelli  che  si  trovano  nello 
interno,  perchè  possano  imbarcarsi  in  quel  porto  che  più 


ITALIA   E    URUGUAY  HI 

loro  convenga,  rispettando  i  credili  sia  particolari,  sia  so-   1866 
pra  il  tesoro  o  banchi,  che  loro  appartengono. 

Gli  altri  cittadini  o  sudditi,  che  avessero  stabilimenti 
fissi  di  commercio,  o  per  uso  di  qualche  professione  od 
occupazione  privata,  potranno  rimanere  nel  paese,  se  ciò 
loro  convenga,  senza  soffrire  la  menoma  molestia  nelle 
loro  persone  o  nelle  loro  proprietà,  con  che,  per  altro,  non 
commettano  atti  di  ostilità  e  non  contravvengano  alle  leggi 
vigenti. 

IV.  —  Potranno  i  cittadini  o  sudditi  dell'una  delle  due 
nazioni  liberamente  disporre  dei  beni  che  posseggono  nel 
territorio  dell'altra,  nei  medesimi  casi,  e  coi  medesimi 
mezzi  0  contratti  che  i  nazionali, 

I  cittadini  o  sudditi  d'uno  dei  due  paesi,  che  fossero 
eredi  d'individui  morti  nell'altro,  potranno  succedere  nei 
loro  beni,  sia  per  testamento,  sia  ab  inteslato,  e  prenderne 
possesso  in  persona  o  per  mezzo  di  procuratore,  e  di- 
sporne liberamente  come  crederanno  megUo,  senza  pagare 
altri  diritti  od  imposte  che  quelle  che  in  casi  uguali  pa- 
gherebbero i  nazionali. 

Qualora  l'erede  di  detti  beni  debba  venderli  ed  espor- 
tarne il  valore,  non  sarà  assoggettato  ad  alcuna  restrizione 
0  tassa,  cui  non  sarebbe  in  simili  casi  assoggettato  un  na- 
zionale. 

Le  questioni  che  possono  sorgere  in  quanto  al  diritto  di 
successione  a  tutta  o  parte  della  eredità  fra  i  cittadini  o 
sudditi  dei  due  paesi  con  quelli  dell'altro,  o  con  sudditi 
di  una  terza  Potenza,  saranno  giudicate  dai  Tribunali  dì 
giustizia,  in  conformità  delle  leggi  dello  Stato  nel  cui  ter- 
ritorio esistono  i  beni  ereditari. 

V.  —  I  bastimenti  italiani  che  entreranno  carichi  od 
in  zavorra  nei  porli  della  Repubblica  orientale  dell'Uru- 
guay, e  reciprocamente  i  bastimenti  orientali  che  entre- 
ranno carichi  od  in  zavorra  nei  porti  degli  Stati  Ilaliani, 
qualunque  sia  la  loro  portata,  la  loro  provenienza  o  la 
loro    destinazione,    saranno    trattati  al    loro   entrare,  alla 


1  42  ITALIA  E  URUGUAY 

1866  loro  uscita  e  durante  il  loro  soggiorno,  sullo  slesso  piede 
dei  bastimenti  della  nazione  più  favorita,  per  tutto  ciò  che 
riguarda  i  diritti  d'ancoraggio,  tonnellaggio,  caricamento, 
scaricamenlo,  pilotaggio,  faro_,  quarantena,  patente  di  sa- 
nità, spedizione,  e  generalmente  per  tutti  i  diritti  o  pesi 
di  qualunque  natura,  concernenti  il  bastimento,  percepiti 
sia  per  conto  dello  'Stato,  sia  per  conto  di  stabilimenti 
pubblici  0  particolari,  di  Compagnie  o  di  Corporazioni. 

VI.  —  Ogni  sorta  di  merci  ed  oggetti  di  commercio, 
prodotti  naturali  o  dell'industria  della  Repubblica  orien- 
tale dell'Uruguay,  o  di  qualunque  altro  paese,  che  possono 
essere  introdotti  legalmente  su  bastimenti  italiani  nei  porti 
del  Regno  d'Italia,  potranno  egualmente  esservi  introdotti 
da  bastimenti  dello  Stato  orientale  dell'Uruguay,  senza  do- 
ver pagare  altri  o  maggiori  diritti  di  qualunque  denomi- 
nazione sieno,  riscossi  in  nome  od  a  prò  del  Governo, 
delle  Autorità  locali  o  di  qualunque  Stabilimento  privato, 
se  non  quelli  che  eùsì  pagherebbero  introdotti  su  basti- 
menti italiani;  e  reciprocamente  si  stabilisce  lo  slesso  per 
questi  nei  porti  della  Repubblica  orientale  dell'Uruguay. 

•  La  slessa  assimilazione  reciproca  alla  bandiera  nazionale 
avrà  luogo  quanto  alla  esportazione,  senza  differenza  di 
destinazione. 

VII.  —  Per  maggiore  chiarezza  dei  due  precedenti  ar- 
ticoli, si  stabilisce  che  la  concessione  in  essi  fissata  sarà 
la  slessa,  sia  che  i  bastimenti  delle  due  Nazioni  vengano 
direttamente  dai  loro  porli  rispellivi,  sia  che  procedano  da 
porti  stranieri. 

Vili.  —  Nella  Repubblica  orientale  dell'Uruguay  non  si 
imporranno  altri  o  maggiori  diritti  d'importazione  ai  pro- 
dotti naturali  o  dell'industria  del  Regno  d'Italia;  nò  in 
questo  s'imporranno,  ai  prodotti  naturali  o  dell'industria 
di  quella,  maggiori  od  altri  diritti  d'importazione,  che 
quelli  imposti  sovra  simili  articoli  provenienti  da  altri 
paesi. 

Ugualmente  non  si  frapporrà  ostacolo  o  proibizione  alcuna 


ITALIA  E  URUGUAY  1  43 

all'imporlazione  od  esportazione  d'ogni  articolo  proveniente   1866 
dal  suolo  0  dairinduslria  del  Regno  d'Italia  o  della  Repub- 
blica   orientale    dell'Uruguay,    all'entrata  ed   all'uscita  dai 
porti  di  ambi  i  Paesi,  che  non  sia  applicabile  a    qualun- 
que altra  nazione. 

IX.  —  I  bastimenti  dell'uno  dei  due  Stali  che  entre- 
ranno nei  porti  dell'altro,  avranno  la  facoltà  di  non  de- 
porvi  0  prendervi  che  una  parte  del  loro  carico,  e  di  ren- 
dersi in  seguito  in  altri  porti  o  scali  dello  stesso  Stato, 
dov'è  permesso  il  commercio  straniero,  per  completarvi  il 
loro  carico  o  scarico,  secondo  i  Regolamenti  vigenti. 

Però  la  navigazione  di  costa  o  di  cabotaggio  è  esclusi- 
vamente riservata  nei  due  Paesi  ai  bastimenti  nazionali. 

X.  —  Onde  non  possa  sorgere  dubbio  sull'essere  un  ba- 
stimento sì  0  no  nazionale,  ambe  le  Alte  Parli  contraenti 
convengono  nel  considerare  e  riconoscere  come  italiani  o 
della  Repubblica  orientale  dell'Uruguay  quelli  che  di  buona 
fede  sieno  proprietà  dei  loro  rispettivi  cittadini  o  sudditi, 
accertala  con  titoli  autentici  spediti  dalle  Autorità  compe- 
tenti dell'uno  o  dell'altro  Paese,  qualunque  ne  sia  la  co- 
struzione e  la  nazionalità  dell'equipaggio. 

XI.  —  Nel  caso  che  una  delle  Alle  Parli  contraenti  si 
trovasse  in  guerra  con  una  terza  Potenza,  i  cittadini  o  sud- 
diti dell'altra  potranno  continuare  il  loro  commercio  o  na- 
vigazione col  medesimo  Stato,  eccettuati  soltanto  i  porti  e 
piazze  che  fossero  bloccati  od  assediali  per  mare  o  per 
terra;  ed  affine  di  rimuovere  ogni  dubbio  in  questo  caso, 
resta  convenuto  che  qualunque  bastimento  della  nazione 
delle  due  Alle  Parli  contraenti  che  si  incontrerà  diretto  ad 
un  porlo  bloccato,  non  sarà  detenuto,  né  confiscato,  se  non 
che  nel  caso  in  cui,  dopo  una  prima  notificazione  di  blocco, 
inscritta  sulle  sue  carte  di  bordo  dal  Comandante  che  lo 
dirige  0  chi  per  esso,  tornasse  lo  slesso  bastimento  a  pre- 
sentarsi onde  tentare  di  violare  il  blocco  statogli  notificato. 

XII.  —  Nello  stesso  caso  dell'articolo  precedente ,  cioè 
di  guerra  di  uno  dei  due  Stali  contraenti  contro  una  terza 


144  ITALIA    E    URUGUAY 

1866  Potenza,  nessuno  dei  cittadini  o  sudditi  dell'altro  polrà 
accettare  da  quella  commissione  o  patenti  per  agire  ostil- 
mente contro  il  primo,  sotto  pena  d'essere  trattato  come 
pirata. 

XIII.  —  Ogni  operazione  relativa  al  salvataggio  dei  ba- 
stimenti della  Nazione  orientale  dell'Uruguay,  naufragali 
sulle  coste  del  Regno  d'Italia,  sarà  diretta  dai  Consoli 
Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  o  Agenti  consolari  dell'Uru- 
guay; e  reciprocamente  i  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice- 
consoli e  Agenti  consolari  italiani  dirigeranno  le  operazioni 
relative  al  salvataggio  dei  bastimenti  della  loro  Nazione^ 
naufragati  od  investiti  sulle  coste  della  Repubblica  orien- 
tale dell'Uruguay. 

L'intervenzione  delle  Autorità  locali  avrà  luogo  in  en- 
trambi i  Paesi  soltanto  per  mantenere  l'ordine,  garantire 
gli  interessi  dei  ricuperatori,  se  sono  estranei  agli  eijuipaggì 
naufragati,  ed  assicurare  l'eseguimento  delle  cautele  per 
l'entrata  e  l'uscita  delle  merci  salvate. 

Nell'assenza,  e  fino  all'arrivo  dei  Consoli  Generali  e  A- 
genti  consolari,  le  Autorità  locali  dovranno  però  sempre 
prendere  tutte  le  misure  necessarie  per  la  protezione  degli 
individui  e  la  conservazione  degli  effetti  naufragati. 

Rimane  convenuto  inoltre  cbe  le  merci  salvate  non  sa- 
ranno soggette  ad  alcun  dazio,  a  meno  che  sieno  introdotte 
pel  consumo  inlerno. 

XIV.  —  Ogniqualvolta  non  vi  sieno  stipulazioni  contrarie 
fra  gli  armatori,  i  caricatori  e  gli  assicuratori,  le  avarie 
soITerle  in  mare  dai  bastimenti  dei  due  Paesi  nel  rendersi 
ai  porli  rispettivi,  saranno  regolate  dai  Consoli  Generali, 
Consoli,  Vice-Consoli  od  Agenti  consolari  della  loro  Nazione, 
a  meno  che  però  degli  abitanti  del  paese  ove  risiedono  i 
detti  Ufficiali  consolari  non  si  trovassero  interessati  in 
queste  avarie;  perchè,  a  meno  di  compromessi  amichevoli 
fra  tutte  le  parti  interessale,  esse  dovrebbero  essere  rego- 
late in  tal  caso  dalle  Autorità  locali. 

XV.  —  Le   due  Alte   Parli   contraenti  convengono  che 


ITALIA  E  CRUGUAY  143 

Ogni  favore,  esenzione,  privilegio  o  immunità  qualsiasi  in  1866 
fallo  di  commercio,  navigazione  o  attribuzioni  di  Consoli, 
che  una  di  esse  abbia  concesso  o  sarà  per  concedere  a 
cittadini  o  sudditi  di  qualsiasi  altro  Governo,  Nazione  o 
Stato,  s'intenderanno,  in  uguaglianza  di  casi  e  circostanze, 
estendibili  ai  cittadini  o  sudditi  dell'altra  Parte  contraente, 
gratuitamente,  se  la  concessione  in  favore  dell'altro  Go- 
verno, Nazione  o  Stalo  fosse  gratuita;  e  con  compenso  e- 
guale  0  equivalente,  se  la  concessione  fosse  condizionale, 
dovendo  nonostante  domandarsi  dalla  Parte  che  la  desidera 
e  farsi  constare  in  un  protocollo  che  si  formolerà  a  tale 
oggetto. 

Rimane  inteso  però  che  dagli  effetti  del  presente  articolo 
e  dell'ottavo  si  considerano  eccettuate  le  stipulazioni  conse- 
gnale nell'articolo  II,  §  3,  e  nell'articolo  III,  §  4  del  Trat- 
tato celebralo  fra  la  Repubblica  e  la  Prussia  e  gli  Stati  dello 
Zollvereln,  riguardo  alla  navigazione  di  cabotaggio,  e  dai 
paesi  limitrofi,  le  quali  stipulazioni  sono  del  tenore  seguente: 

«  Articolo  II,  §  S".  —  Si  dichiara  qui  espressamente 
»  che  nelle  stipulazioni  del  presente  articolo  non  è  com- 
»  presa  la  navigazione  di  cabotaggio  tra  un  porto  ed  un 
»  altro  situiiti  nel  medesimo  territorio;  ma  non  sarà  con- 
fi sideralo  come  cabotaggio  se  una  nave  di  oltremare  com- 
j)  pia  gradatamente  il  suo  carico  in  vari  porli  del  territorio 
»  di  una  delle  Parli  contraenti,  o  se  scarichi  deltagliata- 
»  menle  in  vari  porli. 

»  Nel  caso  che  in  questo  punto  fosse  conceduta  una 
»  maggior  franchigia  da  parte  della  Repubblica  orientale 
»  a  qualsiasi  altra  Nazione  che  non  sia  Ira  le  limitrofe  o 
»  vicine,  si  intenderà  essa  concessa  ai  sudditi  e  alle  navi 
»  degli  Siali  dello  Zollverein  ». 

«  Articolo  III,  §  4'".  —  Il  pareggio  e"  l'assimilazione  che 
»  si  stabilisce  in  questo  articolo,  non  comprende  i  casi  in 
B  cui  sieno  accordali  favori,  privilegi  od  esenzioni,  in  fatto 
B  di  comm.ercio  e  navigazione,  ai  paesi  limitrofi  e  vicini, 
»  od  ai   cittadini  o    sudditi  di  essi   paesi.  Ma  se  si  fosse 

10 


I  56  ITALIA  E  UKUGUAY 

1866  ))  accordato,  o  si  accordasse  a  qualsiasi  altro  paese,  che 
»  non  sia  Ira  i  mentovati,  il  vantaggio  di  esser  considerato 
»  come  la  nazione  più  favorita,  senza  la  limitazione  con- 
»  venula  nel  presente  articolo,  tale  vantaggio  si  reputerà 
»  concesso  agli  Slati  dello  Zollverein  ». 

XVI.  —  I  bastimenti  mercantili  d'uno  dei  due  Stati,  che 
pel  cattivo  tempo,  o  per  altri  motivi,  dovessero  rilasciale 
forzatamente  in  qualche  porto  dell'altro,  saranno  esenti 
dal  pagamento  d'ogni  qualunque  diritto,  purché  non  fac- 
ciano operazione  alcuna  di  commercio. 

XVII.  —  Godranno  pure  della  esenzione  portata  dall'arti- 
colo precedente  tutti  i  bastimenti  mercantili  d'uno  dei  due 
Stati,  i  quali,  anche  fuori  del  caso  di  forza  maggiore,  ri- 
lasciassero in  qualche  porto  dell'altro  per  sentire  le  notizie 
della  piazza  o  rifornirsi  di  viveri  o  d'altri  oggetti  neces- 
sari alla  navigazione,  per  deporre  ammalati  a  terra  e  ri- 
cevere l'assistenza  medicale  a  bordo^  purché  non  facciano 
alcuna  operazione  di  commercio  e  non  si  arrestino  nel  porlo 
al  di  là  di  quattordici  giorni  da  quello  del  loro  approdo. 

XVIII.  —  I  Consoli  Generali,  Consoli  e  Vice-Consoli,  no- 
minati dall'Italia  e  dalla  Repubblica  orientale  dell'Uruguay 
saranno  reciprocamente  ammessi  e  riconosciuti,  presen- 
tando I  loro  atti  di  nomina  secondo  la  forma  stabilita  nei 
terrilorii  rispettivi.  Vexequatur  necessario  per  il  libero  eser- 
cizio delle  loro  funzioni  sarà  rdasciato  senza  spesa;  e  sulla 
presentazione  del  detto  documento  le  autorità  amministra- 
tive e  giudiziarie  dei  porti,  città  o  luoghi  di  loro  residenza, 
ve  li  faranno  godere  immediatamente  delle  prerogative  an- 
nesse alle  loro  funzioni  nel  rispettivo  circondario  consolare. 

XIX.  —  [  Consoli  Generali,  Consoli  e  Vice-Consoli  rispet- 
tivi godranno  nei  due  paesi  dei  privilegi  generalmente  at- 
tribuiti alla  loro  cafica,  come  l'esenzione  dagli  alloggi  mili- 
tari e  quella  da  tutte  le  contribuzioni  dirette,  tanto  personali, 
quanto  mobiliari  e  suntuarie,  a  meno  che  per  altro  non 
siano  cittadini  del  paese,  e  non  vi  divengano  proprietari 
0  possessori  di  beni  immobili,  o  finalmente   non  vi  eser- 


ITALIA    E    LRLGIAY  '47 

citino  il  commercio;  nei  quali  casi  saranno   soggetti  agli   1866 
stessi  carichi  ed  imposte  che  gli  altri  particolari. 

Potranno  i  delti  agenti  collocare  al  disopra  della  loro 
casa  un  quadro  collo  stemma  della  loro  nazione  e  con  un'i- 
scrizione: Consolato  generale  d'Italia;  Consolato  generale 
della  Repubblica  orientale  dell'  Cruguay  ;  e  nei  giorni  di^]so- 
lennilà  pubbliche,  nazionali  o  religiose,  essi  potranno  pure 
inalberare  sulla  casa  consolare  una  bandiera  nazionale.  Resta 
inteso  però  che  questi  segni  esteriori  non  potranno  inter- 
pretarsi mai  come  conferenti  un  diritto  d'asilo. 

I  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  e  loro  cancellieri 
non  potranno  essere  sottomessi  a  comparire  come  testi- 
moni davanti  ai  tribunali. 

Quando  la  giustizia  del  paese  avrà  bisogno  di  prendere 
qualche  loro  dichiarazione  giuridica,  essa  dovrà  farne  la 
domanda  per  iscritto  o  trasportarsi  al  loro  domicilio  per 
riceverla  di  viva  voce. 

In  caso  di  morte,  d'impedimento  o  di  assenza  dei  Consoli 
0  Vice-Consoli,  i  loro  cancellieri  o  segretari  saranno  di  pieno 
diritto  ammessi  alla  gestione  interinale  degli  uffici  conso- 
lari, senza  impedimento  od  ostacolo  per  parte  delle  Auto- 
rità locali,  le  quali  anzi  daranno  loro  in  lutti  i  casi  ogni 
assistenza  e  li  ammelteranno  per  tutto  il  periodo  della  loro 
gestione  interinale  al  possesso  di  lutti  i  diritti,  privilegi 
ed  imm.unilà  stipulale  in  questa  Convenzione  in  favore  dei 
Consoli  Generali,  Consoli  e  Vice-Consoli. 

XX.  — •  Gli  archivi  ed  in  generale  tulle  le  carte  di  can- 
celleria dei  consolati  rispettivi  saranno  inviolabili,  e  non 
potranno  essere  prese  o  visitate  dalle  Autorità  locali. 

XXI.  —  I  Consoli  Generali,  i  Consoli  e  Vice-Consoli  dei 
due  paesi  potranno  dirigersi  alle  Autorità  della  loro  resi- 
denza, ed  al  bisogno,  in  mancanza  di  un  agente  diploma- 
tico della  loro  nazione,  ricorrere  al  Governo  supremo  dello 
Stato  presso  il  quale  esercitano  le  loro  funzioni,  per  re- 
clamare contro  ogni  infrazione  venisse  commessa  dalle  Auto- 
rità 0  funzionari  del  detto  Stalo,  dei  Trattati   o   Conven- 


1  48  ITALIA    E    URUGUAY 

1866  zioni  esistenti  fra  i  due  paesi,  o  contro  ogni  altro  abuso 
di  cui  avessero  a  dolersi  i  loro  nazionali,  ed  avranno  il 
diritto  di  fare  tutti  i  passi  giudicati  necessari  per  ottenere 
pronta  e  buona  giustizia. 

XXII.  —  I  Consoli  Generali  e  Consoli  rispettivi  potranno 
stabilire  degli  agenti  consolari  o  vice-consoli  nelle  diffe- 
renti città,  porli  0  luoghi  del  loro  distretto  consolare,  ed 
ove  il  bene  del  servizio  loro  affidato  lo  esigerà,  salvo,  ben 
inteso,  l'approvazione  e  lo  exequatur  del  Governo  territo- 
riale. Questi  agenti  potranno  essere  indistintamente  scelti 
fra  i  cittadini  o  sudditi  dei  due  paesi,  come  fra  gli  stra- 
nieri, e  saranno  muniti  di  un  brevetto  di  nomina  rilasciato 
dal  console  che  li  avrà  scelti  e  sotto  i  cui  ordini  saranno 
collocati. 

Godranno  essi  inoltre  degli  stessi  privilegi  ed  immunità 
stipulate  dalla  presente  Convenzione,  salvo  le  eccezioni  con- 
secrate  dall'articolo  XX,  ed  il  caso  in  cui  sarebbero  citta- 
dini del  paese  ove  risiedono. 

XXIII.  —  I  Consoli  Generali,  i  Consoli  e  Vice-Consoli  ri- 
spettivi avranno  la  scelta  di  ricevere  nella  loro  cancelle- 
ria, al  domicilio  delle  parti  o  a  bordo  dei  bastimenti  del 
loro  paese,  le  dichiarazioni  ed  altri  atti  che  i  capitani,  equi- 
paggi, passeggieri,  negozianti  o  cittadini  della  loro  nazione 
vorranno  farvi,  compreso  il  loro  testamento  o  disposizioni 
di  ultima  volontà,  e  tutti  gli  altri  atti  notarili,  quand'an- 
che abbiano  per  oggetto  il  conferire  ipoteca;  non  dovendo 
questa  però  aver  effetto  se  non  dal  giorno  in  cui  sarà  re- 
gistrala negli  uffici  del  paese  a  cui  il  concedente  appar- 
tenga, e  in  conformità  delle  Leggi  vigenti. 

I  ConsoliGenerali,  Consoli  e  Vice-Consoli  rispettivi  avranno 
inoltre  il  diritto  di  ricevere  nella  loro  cancelleria  ogni  atto 
convenzionale  fra  uno  o  varii  dei  loro  nazionali  ed  altre 
persone  del  paese  ove  essi  risiedono,  ed  anche  ogni  atto 
convenzionale  concernente  cittadini  di  quest'ultimo  paese, 
purché,  ben  inteso,  questi  atti  abbiano  rapporto  a  beni 
situali  0  ad  affari  di  trattarsi  sul  territorio  della  nazione 


"ITALIA    E    URUGUAY  U9 

cui  apparterm  nella  sua  qualità  ufficiale  il  console  o  l'a-   18G6 
gente  dinanzi  a  cui  saranno  fatti. 

Le  spedizioni  di  detti-alti  debitamente  legalizzate  dai  Con- 
soli e  Vice-Consoli,,  e  munite  del  Sigillo  ufficiale  del  loro 
consolato,  faranno  fede  in  giustizia  davanti  a  lutti  i  Tri- 
bunali, Giudici  ed  xVutorità,  tanto  in  Italia  quanto  nella 
Repubblica  orientale  dell'Uruguay,  come  se  fossero  gli  ori- 
ginali, ed  avranno  la  stessa  forza,  come  se  fossero  stati 
ricevuti  da  notari  od  altri  funzionari  pubblici  dell'uno  o 
dell'altro  Stalo,  purché  questi  atti  sicno  rogati  nelle  forme 
volute  dalle  Leggi  dello  Slato  cui  il  console  appartiene,  e 
sieno  quindi  stali  sottomessi  a  quelle  formalità^  come,  per 
esempio,  bollo  ed  insinuazione,  che  reggono  la  materia  nel 
paese  in  cui  l'atto  deve  ricevere  la  sua  esecuzione. 

XXIY.  —  In  caso  di  morte  di  un  cittadino  o  suddito 
appartenente  ad  una  delle  Parti  contraenti  nel  territorio 
dell'altra,  dovranno  le  Autorità  locali  informarne  imme- 
diatamente il  più  vicino  Console  Generale,  Console  o  Vice- 
Console  della  nazione  del  defunto;  e  reciprocamente  i  Con- 
soli Generali,  Consoli  e  Vice-Consoli  le  Autorità  locali.  Nello 
aprirsi  la  successione,  in  caso  che  ad  essa  non  fossero 
chiamati  eredi  legittimi  o  lestamentarii,  né  fosse  stalo  no- 
minato un  esecutore  testamentario,  e  indistintamente  in  tutti 
i  casi  d'assenza  degli  eredi  di  tale  successione  sotto  qua- 
lunque titolo,  i  mentovali  agenti  consolari  potranno,  tanto 
nell'interesse  degli  eredi  come  in  quello  de'  creditori  della 
eredità,  procedere  alle  seguenti  formalità  ed  incumbenze: 
V  Alla  collocazione  de' suggelli,  ufficialmente  o  a  ri- 
chiesta delle  parti  interessate,  su  tutti  gli  effetti,  mobili  e 
carte  del  defunto,  con  l'assistenza  delle  Autorità  locali,  le 
quali  potranno  incrociare  i  loro  suggelli,  che  non  potranno 
essere  rotti  se  non  di  comune  accordo; 

2'  Alla  formazione  dell'inventario  con  l'assistenza  del- 
l'Autorità competente  del  paese; 

3°  Alla  vendita,  secondo  gli  usi  del  luogo,  di  tutti  gli 
effetti  mobili,  o  prodotti  che  siano  soggetti  a  deteriorazione 


150  ITALIA    E    URUGUAY 

.860  e  che  appartengano  alla  eredilà,  anche  con  intervento  del- 
l'Autorità locale  ; 

k"  AU'àmminislrazione  dei  beni  immobili,  tenuta  per- 
sonalmente, 0  per  mezzo  di  un  agente  delegato  sotto  la 
propria  responsabilità,  senza  che  perciò,  in  quest'ultimo 
caso,  debba  intervenire  l'Autorità  locale,  a  meno  che  non 
venga  ciò  richiesto  da  cittadini,  o  sudditi  del  paese  in  cui 
siasi  aperta  la  successione,  o  che  cittadini  o  sudditi  di  una 
terza  potenza  abbiano  da  far  valere  i  loro  diritti  alla  della 
successione. 

In  tali  casi,  sorgendo  difficoltà  o  discussioni  fra  gli  in- 
teressati, queste  dovranno  essere  definite  dai  Tribunali  lo- 
cali, e  i  Consoli  non  potranno  intervenire  in  giudizio,  se 
non  come  rappresentanti  della  slessa  successione; 

5"  Nel  caso  d'altronde  in  cui  la  successione  di  uno 
dei  cittadini  o  sudditi  delle  Parli  contraenti  si  apra  nella 
forma  specificala  nel  primo  paragrafo  del  presente  arti- 
colo, e  in  un  sito  ove  non  risieda  alcun  agente  consolare 
della  nazione  del  defunto,  l'Autorità  locale  nel  comunicare 
l'accaduta  morte  al  console  più  prossimo,  dovrà  procedere 
immediatamente  di  ufficio  all'apposizione  dei  suggelli,  e 
aspetterà  che  questi  personalmente,  o  per  mezzo  di  un  a- 
gente  delegato,  intervenga  alla  rottura  dei  suggelli  e  alle 
operazioni  prescritte,  a  garanzia  dei  diritti  degli  eredi  o 
degli  altri  interessali; 

6"  I  detti  Agenti  consolari  potranno^  tenendo  in  conto 
la  importanza  della  eredilà  e  le  circostanze  che  ad  essa 
si  riferiscono,  fare  annunziare  nei  diarii  più  divulgati  del 
distretto  in  cui  riseggono,  la  morte  del  defunto,  e  fisse- 
ranno un  termine  perentorio  entro  del  quale  i  creditori  do- 
vranno produrre  i  loro  reclami  presso  il  console^  il  qual 
termine  sarà  in  ragione  della  distanza  dei  luoghi  e  non  mai 
maggiore  di  sei  mesi.  E  questo  senza  pregiudizio  dei  di- 
ritti dei  reclamanti,  che  potranno  farli  valere  anche  dopo 
il  termine  e  innanzi  a  chi  competa,  come  ancora  delle  di- 
sposizioni vigenti  sulla  prescrizione. 


ITALIA   E    URUGUAY  151 

(ili  Agenti  consolari  non  dovranno  liquidare  la  siicces-  1866 
sione  senza  il  consenso  degli  interessati,  se  non  solamente 
per  la  parte  necessaria  al  pagamento  totale  dei  debiti  del- 
l'eredità, ai  creditori  esistenti  nel  luogo;  dopo  di  che  gii 
Agenti  consolari  potranno  far  la  consegna  della  successione  e 
de'  suoi  guadagni  ai  legittimi  eredi  o  ai  loro  mandatari. 
In  caso  però  di  contestazioni  sopra  i  crediti,  contro  la  ere- 
dità 0  sopra  la  qualità  ereditaria  tra  i  pretendenti,  sulla 
validità  del  testamento  e  sulla  totalità  stessa  della  credit'', 
la  consegna  di  essa  non  potrà  aver  luogo  fino  a  che  non 
sia  risoluto  0  provveduto  in  altro  modo  dalla  Autorità  com- 
petente, siccome  è  indicato  nell'articolo  IV. 

Nel  caso  che  entro  il  termine  di  un  anno  e  mezzo  non 
si  presentassero  eredi  testameniarii,  né  legittimi,  a  racco- 
gliere la  eredità,  i  beni,  di  cui  essa  si  compone,  o  i  suoi 
prodotti,  saranno  posti  dal  console  rispettivo  a  disposizione 
del  Governo  dello  Stato  in  cui  esistono  o  esistevano  detti 
beni,  perchè  si  dia  ad  essi  il  destino  competente  a  norma 
della  legislazione  locale. 

XXV.  —  Come  conseguenza  dell'articolo  precedente,  re- 
sta convenuto  fra  le  due  Alte  Parti  contraenti,  che  simile 
facoltà  compete  ai  Consoli  Generali,  Consoh  ed  altri  Agenti 
Consolari  delle  due  nazioni  nei  casi  di  morte  ab  intestalo 
di  qualche  individuo  facente  parte  dell'equipaggio  dei  ba- 
stimenti della  loro  nazione,  sia  che  la  morte  si  verifichi 
durante  il  viaggio  o  nel  porto^  sia  che  abbia  luogo  acci- 
dentalmente in  terra. 

XXVI.  —  In  tutto  ciò  che  riflette  la  polizia  dei  porti,  il 
caricamento  o  scaricamento  dei  bastimenti,  la  sicurezza 
delle  merci,  beni  ed  effetti,  i  cittadini  e  sudditi  dei  paesi 
saranno  rispettivamente  sottoposti  alle  Leggi  e  Statuti  del 
territorio;  però  i  Consoli  Generali,  Consoli  e  Vice-Consoli 
rispettivi  saranno  esclusivamente  incaricati  dell'ordine  in- 
terno a  bordo  dei  bastimenti  di  commercio  della  loro  na- 
zione, e  giudicheranno  tutte  le  contese  che  insorgeranno 
fra  il  capitano  e  le  persone  dell'equipaggio,   ma  le  Auto- 


152  ITALIA    E    URUGUAY 

1866  rità  locali  potranno  intervenire  allorquando  i  disordini  ac- 
caduti saranno  di  natura  da  turbare  la  pubblica  tranquil- 
lità a  terra  o  nel  porlo,  e  potranno  egualmente  pronunziare 
su  queste  contese  quando  una  persona  estranea  all'equi- 
paggio vi  fosse  involta. 

In  lutti  gli  altri  casi  le  dette  Autorit^i  si  limiteranno  a 
prestare  man  forte  ai  Consoli  Generali,  Consoli  e  Vice-Con- 
soli, quando  costoro  la  richiederanno,  per  far  arrestare  e 
condurre  in  prigione  quelli  fra  gli  individui  dell'equipaggio 
che  giudicassero  dovervi  mandare  in  seguilo  a  queste  conlese. 

XXVII.  —  I  Consoli  Generali,  Consoli  e  Vice-Consoli  ri- 
spettivi potranno  far  arrestare  e  rimandare  sia  a  bordo^ 
sia  nel  loro  paese,  i  marinai  e  tutte  le  altre  persone  fa- 
centi regolarmente  parte  degli  equipaggi  dei  bastimenti  mer- 
cantili e  da  guerra  della  nazione  rispettiva,  che  avranno 
disertato  dai  detti  bastimenti.  A  tale  effetto  si  dirigeranno 
essi  per  iscritto  alle  competenti  Autorità  locali  e  giustifi- 
cheranno colla  presentazione  dei  registri  del  bastimento  e 
del  ruolo  d'equipaggio,  o  se  il  bastimento  fosse  già  par- 
tito^ colla  copia  degli  accennati  documenti,  debitamente  da 
loro  certificala,  che  gii  uomini  reclamati  faceano  parte  del 
detto  equipaggio. 

Sopra  questa  domanda  cosi  giustificata,  la  consegna  non 
potrà  esser  loro  rifiutata.  Sarà  anzi  dato  agli  stessi  Agenti 
Consolari  appoggio  ed  assistenza  per  la  ricerca,  l'arresto 
e  la  cattura  dei  delti  disertori,  i  quali  saranno  custoditi 
nelle  prigioni  del  paese  alla  richiesta  ed  alla  spesa  dei 
Consoli,  fino  a  che  questi  Agenti  abbiano  trovato  una  oc- 
casione per  farli  partire. 

Per  altro,  se  questa  occasione  non  si  presentasse  nello 
spazio  di  tre  mesi,  a  contare  dal  giorno  dell'arresto,  i  di- 
sertori sarebbero  posti  in  libertà  e  non  potrebbero  più  es- 
sere arrestati  per  la  stessa  causa. 

Però,  se  il  disertore  avesse  commesso,  olire  a  ciò,  qualche 
delitto  a  terra,  la  sua  estradizione  polrà  essere  difl'erila 
dalle  Autorità  locali,  fino  a  che  il  Tribunale  competente 


ITALIA    E    URUGUAY  <  53 

abbia  debitamente  statuito  sull'ultimo  delitto,  e  che  il  giù-  1866 
dizio  intervenuto  abbia  ricevuto  l'intera  sua  esecuzione. 
Resta  egualmente  inteso  che  la  gente  di  mare  ed  altri 
individui  facenti  parte  dell'equipaggio,  cittadini  del  luogo 
ove  la  diserzione  accadde,  sono  eccettuati  dalle  stipulazioni 
del  preiente  articolo. 

XXVIII.  —  Le  due  Alle  Parli  contraenti  si  obbligano  a 
non  dare  asilo  nei  loro  rispettivi  lerrilorii  ai  malfattori  o  rei 
di  crimini,  ed  a  prestarsi  alla  loro  reciproca  estradizione, 
qualora  concorrano  congiuntamente  le  condizioni  seguenti: 

1"  Alloraquando  i  crimini  per  i  quali  si  reclama  la 
estradizione  sieno  stali  commessi  nel  territorio  del  Governo 
reclamante; 

2"  Quando  i  reati  commessi  sieno  uno  o  più  dei  se- 
guenti : 

Assassinio,  avvelenamento,  parricidio,  bancarotta  frau- 
dolenta, infanticidio,  omicidio  volontario,  stupro  o  ratto  vio- 
lento, incendio,  ftdsilìcazione  di  scritture  private  odi  scritture 
autentiche  0  di  commercio,  compresi  i  biglietti  di  banca  ed 
altri  effetli  pubblici,  ma  non  compresele  falsificazioni  non 
punite  dal  Codice  penale  con  pene  afflittive  ed  infamanti; 

3'  Quando  questi  reati  sono  provati  in  modo  che  le 
Leggi  del  paese,  dal  (juale  si  reclama  la  estradizione  del 
colpevole,  giustifichino  l'incarceramento  e  l'accusa,  qualora 
il  delitto  si  fosse  commesso  entro  la  sua  giurisdizione; 

4°  Quando  il  colpevole  sarà  reclamato  o  direttamente 
in  via  giudiziaria  o  per  mezzo  del  rappresentante  del  Go- 
verno della  nazione  in  cui  sarà  commesso  il  reato. 

XXIX.  —  L'estradizione  non  avrà  luogo: 

V  Se  il  delinquente  reclamalo  fosse  cittadino  o  sud- 
dito del  paese  al  cui  Governo  se  ne   dirige  la   domanda; 

2'  Per  delitti  politici. 
Resta  anzi  inteso  che,  quando  fosse  stata  conceduta  por 
reati  enumerali  nell'articolo  precedente,  non  potrebbe  il  de- 
linquente essere  processato,  né  punito  per  i  delitti   poli- 
tici anteriori  alla  di  lui  consegna  o  connessi  coi  detti  reati. 


1o4  ITALIA   E    URUGUAY 

1860  Se  individui  stranieri  ai  due  Siali  conlraenti  si  rifugias- 
sero da  un  paese  nell'altro^  dopo  essere  stali  accusali  o 
condannati  per  uno  dei  reati  enumerali  nell'articolo  XXVIII, 
la  loro  estradizione  dovrà  reciprocamente  essere  accordata 
dopo  essersi  ottenuto  il  consenso  del  Governo  del  paese  a 
cui  essi  appartengono. 

XXX.  —  I  documenti  che  dovranno  essere  prodotti  in 
appoggio  delle  domande  di  estradizione  sono: 

Il  mandato  di  cattura  rilascialo  contro  gli  inquisiti, 
ed  ogni  altro  alto  avente  almeno  la  slessa  forza  di  questo 
mandalo,  ed  indicando  ugualmente  la  natura  e  la  gravità 
dei  falli  contro  i  quali  si  procede,  e  la  disposizione  pe- 
nale applicabile  agli  stessi. 

XXXI.  —  Il  presente  Trattato  durerà  dodici  anni,  con- 
tando dal  giorno  dello  scambio  delle  l'atifiche,  e  se  un  anno 
prima  di  questo  termine  una  delle  due  Alle  Parti  contraenti 
non  facesse  sapere  all'altra  ufficialmente  la  sua  intenzione 
di  farne  cessare  gli  effetti,  detto  Trattato  continuerà  ad 
essere  obbligatorio  per  dodici  mesi  al  di  là  del  termine 
qui  fissalo,  e  così  successivamente  (ino  a  tanto  che  sia 
passato  un  anno  dopo  fatta  la  della  notificazione  ufficiale, 
qualunque  sia  l'epoca  in  cui  questa  abbia  luogo. 

Questo  Trattato  sarà  approvalo  e  ratificato  da  Sua  Maestà 
il  Re  d'Italia  e  dall'Eccellentissimo  signor  Governator  prov- 
visorio delegato  della  Repubblica  orientale  dell'Uruguay, 
e  le  ratifiche  saranno  scambiale  in  Montevideo  fra  olio 
mesi,  e  pìii  presto  se  sarà  possibile. 

In  fede  di  che  i  Plenipotenziari  rispettivi  lo  hanno  fir- 
mato, e  vi  hanno  apposto  il  loro  rispettivo  Sigillo  in  Mon- 
tevideo il  sette  maai'io  mille  ottocento  sessantasei. 


•OD' 


(L.  S.)  R.  Ulisse  Barbolani. 

(L.  S.)  C.  De  Castro. 

Ratificalo  da  S.  il/..-  Firenze,  9  maggio  181)7  —  Scambio 
delle  ralifìcìie:  Montevideo,  10  settemln-e  1807. 


ITALIA   E    URUGUAY  <  55 


DICHIARAZIONE  1866 


firmata  dal  Plenipolenzìario  del  Regno  d'Italia  e  da  quello 
della  Repubblica  orientale  dell'Uruguay  al  momento  dello 
scambio  delle  ratifiche  del  Trattato. 

Al  momento  di  procedere  allo  scambio  delle  ratifiche 
del  Trattato  di  commercio  e  di  navigazione  fra  il  Regno 
d'Italia  e  la  Repubblica  orientale  dell'Uruguay,  firmato  in 
Montevideo  il  7  maggio  1866,  il  sottoscritto  cavaliere  Gio- 
vanni Battista  Raffo,  Console  Generale  di  Sua  Maestà  il  Re 
d'Italia  a  Montevideo,  per  ordine  del  suo  Governo  dichiara 
che,  per  evitare  qualsiasi  dubbiezza  sul  vero  significato  de- 
gli articoli  23  e  24  di  quell'atto  internazionale,  si  debba 
in  ogni  caso  intendere: 

1"  Che  l'ipoteca  stabilita  dagli  atti  notarili  ricevuti 
dai  Consoli  Generali,  Consoli  e  Vice-Consoli  non  debba  aver 
effetto,  rispetto  ai  terzi,  se  non  dal  giorno  in  cui  saranno 
adempite  le  formalità  all'uopo  stabilite  dalle  Leggi  del  paese 
doVe  si  trovano  i  beni  ipotecati; 

2^  Che  ncll'aprirsi  la  successione,  in  caso  che  ad  essa 
non  fossero  chiamati  eredi  legittimi  o  testamentari,  né  fosse 
stato  nominato  un  esecutore  testamentario,  ed  indistinta- 
mente in  lutti  i  casi  di  assenza  o  d'incapacità  degli  eredi 
sotto  qualunque  titolo,  o  degli  esecutori  testamentari  di 
tale  successione,  i  mentovati  Agenti  Consolari  potranno, 
tanto  nell'interesse  degli  eredi,  com.e  in  quello  dei  creditori 
della  eredità,  procedere  alle  formalità  ed  incombenze  spe- 
cificate nell'articolo  XXIV  del  Trattato. 

Montevideo,  addi  10  settembre  1867. 

G.  Raffo. 
Alberto  Flangini. 


156  ITALIA    E    FUàNClA 

XVI. 

i866,  13  Luglio. 

;866  FIREÌ\'ZE. 

Dichiarazione  scambiata 

tra  il  Governo  Italiano  ed  il  Governo  Francese 

relativa  al  filo  telegrafico  tra  la  Corsica  e  la  Sardegna. 

DÉCLARATION. 

Entre  les  soussignés  Ministre  Secrétaire  d'Etat  pour  les 
affaires  étrangéres  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  et  En- 
voyé  Extraordinaire  et  Ministre  Plénipotentiaire  de  Sa  Ma- 
jesté l'Empereur  des  Frangais,  dùment  autorisés  par  leurs 
Gouvernemenls  respectifs,  a  été  échangée  la  déclaralion 
suivante : 

Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  dési- 
rant  qu'il  soit  donne  inimédiatcment  suite  aux  arrange- 
ments  pris  entre  les  Adminislrations  télégraphiques  de  Pa- 
ris el  de  Florence  pour  la  pose,  aux  frais  et  par  les  soins 
de  l'Administration  Francaise,  d'un  cable  sous-marin  destine 
à  relier  les  Iles  de  Corse  et  de  Sardaigne 

et  «  la  Compagnie  du  télégraphe  électrique  sous-marin  de 
»  la  Mediterranée  pour  la  correspondance  avec  l'Algerie  et 
»  lesindes  »,  qui'avait,  par  une  loi  du  11  mars  1853^  obtenu 
du  Gouvernement  Sarde  le  droit  exclusif  d'atterrissement  en 
Sardaigne,  protestant  par  la  voie  juridique  contre  la  dé- 
chéance   qui  a  été  prononcée  ultérieurement  contre  elle; 

Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  s'engage 
à  garantir  le  Gouvernement  Francais  contre  toutes  les 
conséqucnces  possibles  de  l'instance  qui  est  aujourd'hui 
pendante  devant  les  tribunaux  italicns. 


ITALIA  £  FRANCIA  1  o7 

Moyennant  cette  garanlie,  le  Gouvernement  Frangais  s'en-    1866 
gage  de  son  coté  à  prendre  les  mesures  nécessaires  pour 
que  la  pose  du  cable   télégraphique  entre  la  Corse   et  la 
Sardaigne  soil  opérée  dans  le  plus  href  délai. 

Florence,  le  13  juillel  1866. 

B.""  De  Malaret. 

Pour  le  Ministre  des  Affaires  Etrangères 

Le  ff.  de  Secrétaire  general  dùment  autorisé 

M.  Cerruti. 


XVII. 

1866,  31  Luglio. 

FIRENZE. 


Convenzione  tra  l'Italia  e  la  Svizzera  sulla  tassa  pei  vaglia  postali. 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  et  le  Conseil  Federai  de  la 
Confédération  Suisse,  ayant  reconnu  l'opporlunité  de  régler, 
au  moyen  d'une  nouvelle  Convention,  d'une  manière  plus 
conforme  aux  intérèts  des  Finances  des  deux  Pays^  la  taxe 
à  percevoir  pour  la  délivrance  des  Mandals  de  poste  Ilalo- 
Suisses,  ont  nommé  pour  leurs  Plénipotentiaires  à  cet  ef- 
fet,  savoir  : 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  ,  M.  le  Ghevalier  Docleur  Ja- 
cini,  Chevalier  Grand'  Croix,  décoré  du  Grand  Gordon  de 
Son  Ordre  des  Saints  3Iaurice  et  Lazare,  Son  Ministre  Se- 
crétaire d'Etat  pour  les  Travaux  publics  etc.  ;  le  Conseil 
Federai  de  la   Confédéralion   Suisse,  M.  Jean  Pioda,  En- 


IS8  ITALIA  E  SVIZZERA 

I86(i   vové  Exlraordiiiaire  el  Ministre  Plénipoleiitiaire  de  la  Con- 
ledération  Suisse  aiiprès  de  Sa  Majeslé  le  Roi  d'Italie; 

Lesquels,  aprés  s'ètre  communiqué  leurs  pleins  pouvoirs, 
trouvés  en  bonne  et  due  forme,  sont  convenus  des  arti- 
cles  SLiivants: 

I.  — •  La  taxe  à  percevoir  3ur  Ics  sommes  d'argenl  ex- 
pédiées  au  moyen  de  Mandals  de  poste  lant  de  l'Italie  pour 
la  Suisse,  que  de  la  Suisse  pour  l'Italie,  est  fìxée  à  dix 
centimes  par  dix  francs  cu  fraclion  de  dix  francs. 

Celte  tase  sera  repartie  par  moitié  entre  l'Adminislra- 
tion  qui  aura  délivré  les  Mandals  et  celle  qui  les  aura 
payés. 

II.  —  Seront  abrogées,  à  partir  du  jour  de  la  mise  en 
exéculion  de  la  présente  Convention  ,  les  dispositions  an- 
lérieures  sur  la  laxc  des  Mandats  de  poste  Italo-Suisses. 

III.  —  La  présente  Convention  sera  mise  en  exécution 
à  partir  du  jour  dont  Ics  deux  Administrations  convien- 
dront,  et  aura  la  méme  durée  que  la  Convention  du  30 
octobrc  1865  pour  l'écliange  des  Mandats  de  poste  entre 
l'Italie  et  la  Suisse,  dont  les  dispositions  restent  en  vi- 
gueur  en  tanl  qu'elles  ne  sont  pas  contraires  à  celle  de 
la  présente. 

IV.  —  Cette  Convention  sera  ratifiée  et  les  ratifications 
en  seront  échangées  aussitòt  que  faire  se  pourra. 

Fail  à  Florence  en  doublé  expédition  le  31  juillet  1866. 

E.  Jagini.  J.-B.  Pioda. 

(L.  S.)  (L.  S.) 


Ratificata  da  S.  M.:  30  dicembre  1866.  —  Scambio  delle 
rati/ielle:  Firenze,  6  febbraio  1867. 


É 


ITALIA    E    GIAPPONE  159 

XVIII. 
1866,  S5  Agosto. 

¥Eimo,  1866 

Trattato  d'Amicizia,  Commercio  e  Navigazione 
tra  l'Italia  ed  il  Giappone. 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  e  Sua  Maestà  il  Taicoun  del 
Giappone,  animati  egualmente  dal  sincero  desiderio  di 
stringere  rapporti  d'amicizia  fra  i  due  Stali,  hanno  deli- 
berato di  concliiudere  un  Trattato  di  reciproca  utilità,  ed 
a  tale  effetto  hanno  nominato  loro  Plenipotenziari: 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia, 

Vittorio  Arminjon ,  capitano  di  fregata  di  prima  classe 
nella  Regia  Marina^  Ulìlziale  dell'Ordine  equestre  dei  Santi 
Maurizio  e  Lazzaro,  Cavaliere  dell'Ordine  imperiale  fran- 
cese della  Legion  d'onore,  ecc. 

Sua  Maestà  il  Taicoun  del  Giappone, 

Chibata  Kiuogano  Kami,  Asaina  Kaino  Kami  e  Okigomi 
Tchouzaiemon. 

I  quali  ^  dopo  essersi  comunicati  i  loro  pieni  poteri  ,  e 
trovati  questi  in  buona  e  legale  forma,  hanno  stipulato  gli 
articoli  seguenti: 

I.  —  Sarà  pace  perpetua  ed  amicizia  costante  tra  Sua 
Maestà  il  Re  d'Italia  e  Sua  Maestà  il  Taicoun  del  Giap- 
pone, i  loro  eredi  e  successori,  come  pure  fra  i  rispettivi 
loro  sudditi,  senza  eccezione  di  luogo  o  di  persona. 

II.  —  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  avrà  il  diritto,  ovun- 
que lo  voglia  ,  di  nominare  un  Agente  diplomatico  ,  che 
risiederà  nella  città  di  Yeddo,  e  de'consoli  o  agenti  con- 
solari nelle  città  e  porti  del  Giappone  che  saranno  aperti 
al  commercio  italiano. 


160  ITALIA    E    GIAPPONE 

1866  L'Agente  diplomatico  ed  il  Console  Generale  d'Italia  al 
Giappone  avranno  il  diritto  di  viaggiare  liberamente  per 
ogni   parte  dell'impero. 

Sua  Maestà  il  Taicoun  del  Giappone  potrà  accreditare 
un  Agente  diplomatico  presso  la  Corte  di  Sua  Maestà  il 
Re  d'Italia,  e  nominare  de'consoli  o  degli  agenti  consolari 
nelle  città  e  porti  d'Italia. 

L'Agente  diplomatico  ed  il  Console  Generale  del  Giap- 
pone avranno  il  diritto  di  viaggiare  liberamente  per  ogni 
parte  dell'Italia. 

III.  —  Le  città  e  porti  di  Kanagawa,  Nagasaki  ed  Ha- 
kodade  saranno  aperti  al  commercio  ed  ai  sudditi  italiani 
dal  giorno,  in  cui  il  presente  Trattato  avrà  vigore. 

Gli  Italiani  potranno  risiedere  permanentemente  nelle 
dette  città  e  porti;  avranno  il  diritto  di  prendervi  terreni 
in  affitto,  comprarvi  delle  case  e  potranno  fabbricarvi  abi- 
tazioni e  magazzini.  Ma  non  vi  potrà  sorgere  alcuna  for- 
tificazione 0  posto  fortificato  militare,  sotto  il  pretesto  di 
magazzino  o  di  abitazione  ;  ed  affine  di  assicurarsi  che 
questa  clausola  è  fedelmente  eseguita,  le  autorità  giappo- 
nesi competenti  avranno  il  diritto  di  visitare  di  tempo  in 
tempo  ogni  costruzione  che  si  eseguisca ,  si  cangi  o  si 
ripari. 

Il  sito  che  gli  Italiani  occuperanno  e  sul  quale  potranno 
edificare  le  loro  case,  sarà  determinato  dal  Console  italiano, 
d'accordo  con  le  autorità  giapponesi  competenti  del  luogo; 
e  questo  sarà  pure  quanto  ai  regolamenti  del  porto;  e  se 
il  console  e  le  autorità  locali  non  potranno  mettersi  d'ac- 
cordo sul  soggetto,  la  quistione  sarà  sottomessa  all'Agente 
diplomatico  italiano  ed  al  Governo  giapponese. 

Attorno  ai  luoghi  di  residenza  degli  Italiani  non  saranno 
né  costrutti,  né  posti  dalle  autorità  giapponesi  muri,  sbarre 
0  chiusure,  nò  ostacoli  di  sorta,  che  possano  imbarazzare 
la  libera  entrata  ed  uscita  dei  delti  luoghi. 

Gli  Italiani  potranno  circolare  liberamente  nello  spazio 
compreso  da'limiti  qui  sotto  indicali: 


ITALfA  E  GIAPPONE  161 

Da  Kanagawa  sino  al  fiume  Logo  (che  sbocca  nella  baia  1866 
di  Yeddo  fra  Kawasaki  e  Sinagawa),  ed  in  ogni  altra  dire- 
zione sino  alla  distanza  di  dieci  ris. 

Da  Hakodade  sino  alla  distanza  di  dieci  ris  in  ogni  di- 
rezione. Queste  distanze  saranno  misurate  a  terra  partendo 
dal  Gojosio,  o  casa  comunale  di  ognuno  dei  porti  sum- 
mentovati. 

Il  ris  equivale  a  3910  metri. 

A  Nagasaki  gli  Italiani  potranno  girare  liberamente  per 
tutto  il  dominio  imperiale  circostante. 

IV.  ^ — ^  Gli  Italiani  dimoranti  al  Giappone  avranno  diritto 
di  professare  liberamente  la  loro  religione.  A  tale  effetto, 
sul  terreno  concesso  a'ioro  stabilimenti,  potranno  essi  eri- 
gere fabbricali  per  l' esercizio  del  loro  culto ,  o  per  uso 
del  medesimo. 

V.  —  Tutte  le  discrepanze  che  potrebbero  insorgere  fra 
gli  Italiani  residenti  al  Giappone,  circa  le  loro  proprietà  e 
le  loro  persone,  saranno  sottomesse  alla  giurisdizione  delle 
autorità  italiane  costituite  nel  paese. 

Ogni  Italiano  che  avesse  a  lagnarsi  di  un  Giapponese 
dovrà  rivolgersi  al  Consolato  d'Italia,  ed  esporvi  il  suo  re- 
clamo. Il  Console  esaminerà  ciò  che  vi  sarà  di  fondato,  e 
procurerà  appianare  la  vertenza  amichevolmente. 

Del  pari,  ove  un  Giapponese  avesse  a  lagnarsi  di  un  Ita- 
liano, il  Console  d'Italia  lo  ascolterà  con  interesse,  e  pro- 
curerà aggiustare  la  cosa  per  via  amichevole. 

Se  venissero  ad  insorgere  difficoltà,  le  quali  non  potes- 
sero essere  per  tal  modo  appianate  dal  Console,  questi  ri- 
correrà all'assistenza  delle  autorità  giapponesi  competenti, 
perché  d'accordo  con  esse  possa  prendere  l'affare  in  serio 
esame  e  dargli  equo  scioglimento. 

Se  qualche  Giapponese  venisse  a  non  pagare  quanto 
deve  ad  un  Italiano,  od  a  celarsi  fraudevolmente  per  non 
adempiere  a'suoi  impegni,  le  autorità  giapponesi  compe- 
tenti faranno  tutto  quanto  da  esse  dipende  per  trarlo  in 
giudizio  ed  ottenere  da  lui  il  pagamento  del  suo  debito 
li 


4  62  ITALIA    E    GIAPPONE 

1866  e  dei  danni  falli  subire  al  saddilo  Italiano.  E  se  qualche 
llaliano  si  celasse  fraudevolmenle  per  non  pagare  i  suoi  debili 
0  per  non  adempiere  a'suoi  impegni  verso  un  Giapponese, 
le  autorità  italiane  faranno  del  pari  tutto  quanto  da  esse 
dipende  per  condurre  il  delinquente  in  giudizio  ed  obbli- 
garlo a  pagare  quanto  deve. 

Né  le  autorità  italiane,  né  le  giapponesi  saranno  respon- 
sabili del  pagamento  de'debili  contratti  da'loro  nazionali 
rispettivi. 

VI.  — ■  Ogni  Giapponese  che  si  rendesse  colpevole  di  un 
atto  criminale  verso  un  Italiano,  sarà  arrestato  dalle  auto- 
rità giapponesi  competenti  e  punito  in  conformità  delle 
leggi  del  Giappone. 

Ogni  Italiano  che  si  rendesse  colpevole  di  un  crimine 
verso  i  Giapponesi,  o  verso  i  sudditi  o  cittadini  di  ogni 
altra  nazione^  sarà  tradotto  davanti  al  Console  d'Italia,  o 
davanti  altro  potere  giudiziario  italiano  competente,  e  sarà 
punito  in  conformità  delle  leggi  del  Regno  d'Ilalia. 

La  giustizia  sarà  da  ambe  le  parti  amministrala  equa- 
mente ed  imparzialmente. 

VII.  —  Tutti  i  reclami  per  multe  o  confische  incorse 
per  infrazioni  al  presente  Trattato,  o  da'regolamenti  com- 
merciali che  gli  sono  annessi,  saranno  sottoposti  alla  de- 
cisione delle  autorità  consolari  italiane.  Le  multe  o  con- 
fische da  queste  imposte  apparterranno  al  Governo  Giap- 
ponese. 

VIII.  —  In  tutti  i  porti  del  Giappone  aperti  al  commer- 
cio, gli  Italiani  avranno  il  diritto  d'importare  da'loro  pro- 
pri paesi  0  da'porti  stranieri,  e  di  vendere,  come  pure  di 
comperare  e  di  esportare  verso  i  loro  propri  porti  o  quelli 
di  altri  paesi,  ogni  sorla  di  mercanzie  che  non  siano  di 
contrabbando.  Essi  non  pagheranno  che  i  diritti  stipulali 
nella  larifl'a  annessa  al  presente  Trattato  senza  sopporlarc 
altro  carico. 

Gli  Italiani  potranno  liberamente  comperare  dai  Giap- 
ponesi e  vendere  ad  essi  ogni   sorta  di  articoli  senza  in- 


ITALIA    E    GIAPPONE  103 

tervento  d'alcun  impiegalo  giapponese,  sia  nella  vendita  e    1866 
nelle  compre,  sia  ne'pagamenli  da  eseguirsi  o  da  riceversi. 
Ogni  Giapponese  senza  dislinzione  potrà  comperare  da- 
gli Italiani  mercanzie  di  qualunque  sorta,  conservarle,  a- 
doperarle  e  rivenderle. 

IX.  —  Il  Governo  Giapponese  non  farà  ostacolo  alcuno 
a  ciò  che  gli  Italiani  residenti  al  Giappone  possano  pren- 
dere dei  Giapponesi  al  loro  servizio  ed  impiegarli  ad  ogni 
occupazione  che  non  sia  vietata  dalle  leggi. 

X.  —  I  regolamenti  commerciali  e  la  convenzione  addi- 
zionale annessi  al  presente  Trattalo,  saranno  considerati 
come  facenti  parli  inlcgranli  del  medesimo,  e  saranno  per 
conseguenza  egualmente  obbligatorii  per  le  due  Potenze 
contraenti. 

L'Agenle  diplomatico  d'Italia  al  Giappone,  di  concerto 
cogli  ufficiali  che  potranno  essere  nominati  a  tale  effetto 
dal  Governo  Giapponese,  avranno  facoltà  di  stabilire  in 
lutti  i  porli  aperti  al  commercio  i  regolamenti  che  saranno 
necessari  per  mettere  in  esecuzione  quanto  è  stipulato  nei 
regolamenti  commerciali  qui  annessi. 

XI.  —  Le  autorità  giapponesi  adotteranno  in  ogni  porlo 
quelle  misure  che  ad  esse  sembreranno  più  opportune  per 
prevenire  la  frode  ed  il  contrabbando. 

XII. — Qualunque  bastimento  italiano  che  arrivi  dinanzi 
ad  un  porlo  aperto  del  Giappone  sarà  libero  di  prendere 
un  pilota  per  entrare  nel  porlo;  e  del  pari  quando  avrà 
soddisfallo  a  tulli  i  carichi  ed  a  tulli  i  diritti  legalmente 
impostigli,  e  sarà  pronto  alla  partenza,  sarà  libero  di  pren- 
dere un  pilota  per  uscire  dal  porlo. 

XIII.  —  Gli  Italiani  che  avranno  importalo  delle  mer- 
canzie in  uno  dei  porli  aperti  del  Giappone,  e  che  avranno 
pagalo  i  diritti  fìssati,  potranno  ottenere  da'capi  della  do- 
gana giapponese  un  cerlifìcalo  constatante  i  fatti  pagamenti 
ed  avranno  facoltà  allora  di  riesportare  le  dette  mercan- 
zie e  di  sbarcarle  in  uno  degli  altri  porti  aperti  del  Giap- 
pone senza  pagare  diritti  addizionali  di  sorta  alcuna. 


4  64  ITALIA    E    GEAPPONE 

1866  XIV. — Tutte  le  mercanzie  importate  da  Italiani  in  uno 
dei  porti  aperti  del  Giappone,  e  che  avranno  pagalo  i  di- 
ritti fissati  nel  presente  Trattato,  potranno  essere  traspor- 
tate da'Giapponesi  in  ogni  parte  dell'impero,  senza  aver  da 
pagare  tasse  o  diritti  di  transito,  o  d'altra  qualsiasi  natura. 

XV.  —  Ogni  sorta  di  moneta  estera  avrà  corso  al  Giap- 
pone e  passerà  pel  valore  del  suo  peso ,  paragonato  a 
quello  della  moneta  giapponese  analoga. 

Gli  Italiani  ed  i  Giapponesi  potranno  liberamente  fare 
uso  di  moneta  estera  o  giapponese  ne' pagamenti  che  a- 
vranno  a  fare  reciprocamente. 

Le  monete  di  ogni  specie,  fatta  eccezione  di  quella  giap- 
ponese di  rame,  potranno  essere  esportate  dal  Giappone, 
del  pari  che  l'oro  e  l'argento  esteri  non  monetati. 

XVI.  —  Ove  i  capi  della  dogana  giapponese  non  siano 
soddisfatti  della  valutazione  data  da'negozianti  a  qualcuna 
delle  loro  merci,  i  detti  ufficiali  potranno  slimarne  il  prezzo, 
ed  offrire  di  comperarle  al  valore  cosi  fissalo.  Se  il  pro- 
prietario rifiuta  l'offerta  che  gli  viene  falla,  dovrà  pagare 
agli  ufficiali  della  dogana  i  diritti  proporzionali  alla  detta 
slima.  Se  al  contrario  l'offerta  fosse  accettata ,  il  prezzo 
proposto  sarebbe  immediatamente  pagato  al  negoziante 
senza  sconto  o  ribasso  alcuno. 

XVII.  —  Se  un  bastimento  italiano  avesse  a  naufragare^ 
0  ad  essere  gettato  sulla  costa  dell'impero  del  Giappone^ 
o  se  fosse  nella  necessità  di  cercare  un  rifugio  in  qualche 
porto  del  territorio  imperiale,  le  autorità  giapponesi  com- 
petenti,  avuta  cognizione  del  fatto  ^  daranno  immediata- 
mente a  quel  bastimento  tutta  la  possibile  assistenza.  Le 
persone  del  bordo  saranno  trattate  con  benevolenza ,  e 
qualora  fosse  necessario ,  si  darebbero  loro  i  mezzi  per 
recarsi  al  più  vicino  consolato  italiano. 

XVIII.  —  Tutte  le  forniture  per  uso  dei  bastimenti  da 
guerra  italiani  potranno  essere  sbarcate  a  Kanagawa ,  e 
Hakodade,  a  Nagasaki,  e  messe  in  magazzino  a  terra,  sotto 
la  custodia  d'impiegati  italiani,  senza  pagamento  di  alcuna 


ITALIA  E    GIAPPONE  i  65 

tassa.  Ma  se  qualcuna  di  dette  forniture  fosse   venduta  a  1866 
de'Giapponesi  o  a  degli  esteri,  l'acquirente  pagherà  alle  au- 
torità giapponesi  l'ammontare  dei  diritti  che  sarebbero  ad 
essa  fornitura  applicabili, 

XIX.  —  E  espressamente  stipulato  che  il  Governo  di 
S.  M.  il  Re  d'Italia  ed  i  suoi  sudditi  godranno  liberamente, 
dal  giorno  in  cui  il  presente  Trattato  sarà  messo  in  vigore, 
di  tutti  i  diritti,  immunità,  privilegi  e  vantaggi  che  sono 
stati  accordati  e  che  saranno  accordati  in  avvenire  da  S.  M. 
il  Taicoun  del  Giappone  al  Governo  ed  ai  sudditi  di  ogni 
altra  nazione. 

XX.  —  È  convenuto  che  le  due  Potenze  contraenti  potranno 
dal  r  luglio  1872  proporre  la  revisione  del  presente  Trat- 
tato, per  introdurvi  quelle  mutazioni  o  quei  miglioramenti 
che  l'esperienza  avrebbe  dimostrati  necessari.  Ma  una  simile 
proposta  dovrebbe  essere  annunziata  almeno  un  anno  prima. 

XXI.  —  Tutte  le  comunicazioni  uffiziali  dell'Agente  di- 
plomatico e  dei  Consoli ,  indirizzate  alle  autorità  giappo- 
nesi, saranno  stese  in  francese  od  in  italiano.  Tuttavia,  per 
facilitare  la  pronta  risoluzione  degli  affari ,  queste  co- 
municazioni saranno  accompagnate  da  una  traduzione  in 
lingua  olandese  o  giapponese,  durante  i  primi  cinque  anni, 
dopo  la  data  in  cui  il  presente  Trattato  entrerà  in  vigore. 

XXII.  —  Il  presente  Trattato  è  fatto  in  sette  copie,  di 
cui  due  sono  scritte  in  giapponese,  tre  in  francese  e  le 
altre  due  in  italiano.  Le  tre  versioni  hanno  lo  stesso  si- 
gnificato e  lo  stesso  valore,  ma  la  versione  francese  sarà 
considerata  come  il  testo  originale  del  Trattato;  dimodoché 
ove  al  testo  italiano  ed  al  testo  giapponese  sia  data  una 
diversa  interpretazione,  il  testo  francese  darà  la  norma. 

XXIII.  —  Il  presente  Trattato  sarà  ratificato  da  S.  M.  il 
Re  d'Italia  e  da  S.  M.  il  Taicoun  del  Giappone;  e  le  ra- 
tifiche, debitamente  firmate  e  munite  di  Sigillo,  saranno 
scambiate  a  Yeddo  non  appena  si  possa. 

Questo  Trattato  entrerà  in  vigore  dal  1°  gennaio  mille 
ottocento  sessantasette. 


166  ITALIA    E    GrAPPONK 

1866       In  fede  di  che  i  Plenipotenziari  rispellivi  l'hanno  firmato, 
e  vi  hanno  apposto  i  loro  Sigilli. 

Fatto  a  Yeddo  l'anno  di  grazia  mille  ottocento  sessanta- 
sei, corrispondente  al  sedicesimo  giorno,  settimo  mese,  del 
secondo  anno  di  Ké-u  (detto  del  Tigre). 

Firmato:  V.  Auminjon. 
(L.  S.) 

Firmati:  Ghibata  Kiougano   Kami. 
Asaìna  Kaino  Kami. 

OkIGOMI   TCHOUZAIEMON. 


CONVENZIONE  ADDIZIONALE. 

1.  —  Le  Parti  contraenti  dichiarano,  a  nome  dei  rispet- 
tivi loro  Governi,  di  accettare  e  formalmente  accettano 
come  obbligatoria  la  Tariffa  annessa  alla  presente  Con- 
venzione. 

IL  —  Questa  Tariffa  rimane  soggetta  ad  una  revisione, 
alla  data  del  1"  luglio  1872.  Tiiltavia,  duo  anni  dopo  la 
firma  della  presente  Convenzione ,  ciascuna  delle  Parti 
contraenti,  dandone  avviso  sei  mesi  innanzi,  avrà  la  facoltà 
di  reclamare  la  modificazione  dei  diritti  sul  thè  e  sulla 
seta,  prendendo  per  base  il  5  per  100  del  valore  medio 
di  questi  articoli  durante  i  precedenti  tre  anni. 

Sulla  domanda  d'una  delle  Parti  contraenti  il  diritto  ad 
valorem,  ammesso  ora  per  i  legnami  da  costruzione,  potrà 
essere  convertito  in  un  diritto  fisso,  sei  mesi  dopo  la  firma 
della  presente  Convenzione. 

III.  —  Le  licenze  d'imbarco  e  di  sbarco  saranno  esigi- 
bili, come  in  passato^  ma  saranno  rilasciate  gratuitamente. 

IV.  —  Nel  porto  di  Kanagawa  (Yokohama)  e  nei  porti 
di  Nagasaki  e  di  Ilakodade,  il  Governo  Giapponese  dovrà 
mettere  a  disposizione  del  commercio  alcuni  magazzini  onde 


ITALIA    E    GIAPPONE  167 

ricoverare,  con  esenzione  di  tasse,  le  mercanzie  d'importa-  I8G0 
zione,  sulla  domanda  che  gli  sarebbe  presentata  dall'im- 
portatore. La  custodia  delle  dette  mercanzie  spetta  al  Go- 
verno Giapponese  per  la  durala  della  loro  stazione  nei 
magazzini,  i  quali  d'altronde  saranno  costrutti  e  disposti 
in  maniera  da  poter  essere  assicurati  dalle  Compagnie  di 
assicurazione  contro  gli  incendi. 

Quando  gli  importatori  od  i  proprietari  delle  merci  poste 
negli  empori  vorranno  ritirarle,  dovranno  pagare  le  tasse 
fissate  nella  Tarifla,  ma  loro  sarà  facoltativo  di  riesportare 
le  loro  merci,  senza  pagare  alcun  diritto. 

Rimane  inteso  che  in  ambi  i  casi  il  Governo  Giapponese 
preleverà,  all'uscita  di  dette  merci,  un  diritto  di  sosta,  che  sarà 
fissato  di  comune  accordo  colle  Parti  contraenti,  al  pari 
dei  Regolamenti  che  reggeranno  queste  diverse  operazioni. 

V.  —  Tutti  i  prodotti  giapponesi  potranno  essere  portati 
da  ogni  parte  del  Giappone  a'  porti  aperti  al  commercio, 
senza  essere  sottoposti  ad  alcuna  tassa  o  diritto  di  transito, 
fuori  i  diritti  di  pedaggio  ordinario,  che  sono  egualmente 
prelevati  da  tutti  i  trafficanti  per  il  mantenimento  delle 
strade  e  delle  vie  di  navigazione. 

VI.  —  In  seguito  ai  Trattati  conchiusi  dalle  Potenze  e- 
stere  col  Giappone,  relativi  alla  circolazione  delle  monete, 
i  quali  stipulano  che  ogni  moneta  estera  avrà  corso  al 
Giappone,  e  passerà  pel  valore  del  suo  peso,  paragonato 
a  quello  della  moneta  giapponese  analoga,  la  Dogana  giap- 
ponese riceve  in  pagamento  dei  diritti  i  dollari  pel  loro 
peso  in  bons  (comunemente  detti  itki-bons),  vale  a  dire  in 
ragione  di  trecento  undici  bons  per  cento  dollari. 

Tuttavia  il  Governo  Giapponese  desiderando  modificare 
questo  uso,  ed  astenersi  da  ogni  ingerenza  nel  cambio  di 
monete  estere  contro  quelle  del  paese,  ha  di  già  preso  le 
opportune  misure  per  dare  alla  fabbricazione  attuale  delle 
monete  giapponesi  lo  sviluppo  che  permetta  di  produrre  la 
quantità  necessaria  a  tutti  i  bisogni  del  commercio  estero 
ed  indigeno. 


i68  ITALIA   E    GIAPPONE 

1863  11  Governo  Giapponese  s'impegna  cosi  a  ricevere  negli 
uffizi  a  tale  uopo  creati  tutte  le  monete  o  le  verghe  d'oro 
e  d'argento  che  gli  Italiani  e  gii  indigeni  vorranno  cam- 
biare contro  monete  del  paese  rappresentanti  lo  slesso  va- 
lore intrinseco,  col  carico  ad  essi  di  sottostare  ad  una  sem- 
plice tassa  di  monetazione. 

Questa  tassa  di  monetazione  sarà  ulteriormente  fissata 
di  comune  accordo  fra  le  Parti  contraenti.  Tuttavia  ,  non 
potendosi  questa  misura  attuare  prima  che  le  altre  Potenze 
che  hanno  conchiuso  Trattati  col  Giappone,  non  abbiano 
acconsentito  a  modificare  gli  articoli  di  ({uesli  Trattali  che 
sono  relativi  al  cambio  della  moneta,  il  Governo  Giappo- 
nese sottoporrà  immediatamente  l'adozione  di  queste  mo- 
dificazioni alle  Potenze  stipulatrici  di  questi  Trattati;  e,  se 
verranno  acconsentiti,  sarà  pronto  dal  1°  gennaio  1868  a 
porre  in  esecuzione  la  misura  qui  sopra  indicata. 

VII.  —  Nello  scopo  di  porre  un  termine  a  molti  abusi 
ed  inconvenienti  che  si  sono  manifestali  ne'  porti  aperti, 
circa  il  disbrigarsi  degli  affari  nella  Dogana;  l'imbarco  e 
sbarco  delle  merci;  la  mercede  pei  battelli^  pei  facchini, 
pei  domestici,  ecc.,  le  Parti  contraenti  convennero  in  ciò 
che  i  Governatori  dei  porti  aperti  abbiano  ad  intendersi 
immediatamente  coi  Consoli  delle  Potenze  fìrraatrici  dei 
Trattali,  a  fine  di  stabilire  di  comune  accordo  i  Regola- 
menti necessari  per  mettere  un  termine  a  questi  abusi  ed 
inconvenienti,  e  per  dare  tutte  le  facilità  e  tutta  la  pos- 
sibile sicurezza  alle  operazioni  commerciali  ed  alle  tran- 
sazioni particolari.  E  espressamente  stipulalo  col  presente 
articolo  che  s'abbiano  da  costruire  delle  tettoie  su  di  uno 
0  più  punti  della  riva  del  mare  nei  porli  aperti,  onde  met- 
tere le  mercanzie  al  riparo  delle  intemperie  all'atto  del- 
l'imbarco 0  dello  sbarco. 

Vili.  — •  Ogni  suddito  giapponese  potrà  comperare  nei 
porli  aperti  del  Giappone  od  all'estero  ogni  specie  di  ba- 
stimento a  vela  od  a  vapore  applicabili  al  trasporlo  dei 
viaggiatori  o  mercanzie,  eccettuate  le  navi  da  guerra,  il  cui 


ITALIA   E    GIAPPONE  169 

acquisto    non  può  essere  fatto  senza   rautorizzazione   del  1866 
Governo  Giapponese. 

I  bastimenti  acquistati  da  sudditi  giapponesi  saranno  re- 
gistrati come  bastimenti  giapponesi,  mediante  il  pagamento 
d'un  diritto  fisso  di  tre  bons  per  tonnellata  per  le  navi  a  va- 
pore, e  di  un  hons  per  le  navi  a  vela. 

La  portata  di  ogni  bastimento  sarà  attestata  sui  registri 
di  bordo,  che  dovranno  essere  presentati,  sulla  domanda 
delle  Autorità  giapponesi,  dal  Console  della  Parte  interes- 
sata, il  quale  ne  certificherà  l'autenticità. 

IX,  —  I  negozianti  e  commercianti  giapponesi  di  ogni 
classe  sono  liberi  di  commerciare  direttamente  coi  nego- 
zianti stranieri,  senza  intervento  d'alcun  Ufficiale  del  Go- 
verno, non  solo  ne'  porli  aperti  del  Giappone,  ma  in  tutti 
i  paesi  esteri,  ove  sono  autorizzati  di  portarsi,  osservando 
i  Regolamenti  di  cui  all'articolo  X  della  présente  Con- 
venzione. 

Nei  loro  rapporti  commerciali  cogli  stranieri,  i  Giapponesi 
non  saranno  sottoposti  a  tasse  piij  elevate  di  quelle  che 
sono  imposte  a'  negozianti  indigeni  nelle  loro  transazioni 
abituali.  Il  Governo  Giapponese  dichiara  inoltre  che  tutti 
i  Daimios  e  le  persone  da  essi  impiegate  sono  libere,  sot- 
toponendosi alle  medesime  condizioni,  di  recarsi  in  tutti  i 
paesi  esteri,  come  nei  porti  aperti  del  Giappone,  ove  po- 
tranno commerciare  cogli  stranieri  nel  modo  che  ad  essi 
piacerà,  senza  intervento  d'alcun  Uffiziale  giapponese,  con 
che  si  sottomettano  a'  vigenti  Regolamenti  di  polizia,  ed  al 
pagamento  de'  diritti  stabiliti. 

X.  —  Ogni  suddito  giapponese  potrà  in  tutti  i  porli 
aperti  del  Giappone,  ed  in  tutti  i  porli  delle  Potenze  estere, 
imbarcare  le  sue  merci  a  bordo  di  qualunque  nave,  appar- 
tenga questa  ad  un  suddito  giapponese  o  ad  un  suddito 
delle  Potenze  firmatrici  dei  Trattati. 

Potrà  inoltre  recarsi  all'estero  per  studiare  o  larvi  com- 
mercio, alla  condizione  di  munirsi  d'un  passaporto  dalle 
Autorità  competenti,  come  è  determinato  dal  proclama  pub- 


170  ITALIA    E    GIAPPONE 

860  blicalo  a  tale  soggetto  dal  Governo  Giapponese  in  data  23 
maggio  1866. 

I  sudditi  giapponesi  potranno  accettare  ogni  impiego  a 
bordo  delle  navi  appartenenti  alle  Nazioni  che  hanno  sti- 
pulato u(i  Trattato  col  Giappone. 

È  pure  concesso  a' Giapponesi  impiegati  presso  stranieri 
di  intraprendere  quel  viaggÌ3  die  stimeranno  conveniente, 
dopo  aver  ottenuto  un  passaporto  dal  Governo  col  mezzo 
del  Governatore  del  porto  aperto. 

XI.  —  Il  Governo  Giapponese  farà  stabilire  i  fari,  i  fuo- 
chi, i  gavitelli  0  altri  segnali  che  saranno  necessari  per 
rendere  sicuro  l'approdo  ne' porti  aperti  del  suo  paese. 

Fatto  a  Yeddo  l'anno  di  grazia  mille  ottocento  sessan- 
tasei, corrispondente  al  sedicesimo  giorno,  settimo  mese, 
del  secondo  anno  di  Kè-ò  (detto  del  Tigre). 

Firmalo:   V.  Arminjon. 

(L.  S.)  Firmati:  Giubata  Kiougano  Kami. 

Asaìna  Kaino  Kami. 
Okigomi  Tciiouzaiemon. 


REGOLAMENTI  COMMERCIALI. 

PRIMO   REGOLAMENTO. 

Entro  le  quaranl'olto  ore  dall'arrivo  d'un  bastimento 
italiano  in  uno  dei  porli  giapponesi  aperti  al  commercio 
(eccettuato  le  domeniche),  il  Capitano  od  il  Padrone  di  detto 
bastimento  consegnerà  alla  Dogana  giapponese  il  certificato 
del  Console  d'Italia  comprovante  essere  presso  di  lui  in  de- 
posito tutte  le  carte  di  bordo,  gli  scontrini  di  ricevute,  ecc.; 
ed  il  Capitano  o  Padrone  annuncierà  allora  l'entrata  del 
suo  bastimento  in  Dogana,  consegnando  una  dichiarazione 


ITALIA    E    GIAPPONE  171 

scritta  indicante  il  nome  del  bastimento,  e  quello  del  porto  1866 
d'onde  viene^  la  sua  portata,  il  nome  del  Capitano  o  Pa- 
drone, i  nomi  dei  passeggieri,  quando  ve  ne  abbiano,  ed  il 
numero  delle  persone  componenti  l'equipaggio.  Questa  di- 
chiarazione sarà  certificata  come  vera  dal  Capitano  o  Pa- 
drone 0  da  lui  segnata.  Egli  depositerà  nel  tempo  stesso  un 
manifesto  del  suo  carico,  indicante  il  numero  e  la  marca 
dei  colli  che  lo  compongono,  il  loro  contenuto,  quale  è  spe- 
cificato negli  scontrini  di  ricevuta,  con  il  nome  della  per- 
sona 0  delle  persone  alle  quali  questi  colli  sono  indirizzali. 
Sarà  aggiunta  al  manifesto  una  nota  delle  provvigioni  di 
bordo.  Il  Capitano  od  il  Padrone  certificherà  che  tale  mani- 
festo contiene  la  descrizione  esatta  di  tutto  il  carico  e  delle 
provvigioni  del  bastimento,  e  vi  apporrà  la  propria  firma. 

Quando  sia  riconosciuto  un  errore  incorso  nel  manifesto, 
questo  potrà  essere  corretto  nelle  ventiquattro  ore  (eccet- 
tuate le  domeniche),  senza  che  ciò  possa  dar  luogo  al  pa- 
gamento di  alcuna  multa;  ma  se,  trascorso  questo  tempo, 
fosse  fatta  un'alterazione  od  una  tarda  dichiarazione  nel 
manifesto,  al  delinquente  sarà  imposta  una  multa  di  15 
piastre. 

Tutte  le  merci  non  dichiarate  nel  manifesto  pagheranno, 
al  momento  del  loro  sbarco,  il  doppio  delle  tasse. 

Ogni  Capitano  o  Padrone  che  trascurasse  nel  prescritto 
termine  di  tempo  di  dichiarare  l'entrata  del  suo  bastimento 
in  Dogana  giapponese,  pagherà  una  multa  di  sessanta  piastre 
per  ogni  giorno  di  ritardo  nella  dichiarazione  che  ha  do- 
vere di  fare. 

SECONDO    REGOLAMENTO. 

Il  Governo  Giapponese  avrà  il  diritto  di  porre  Impiegati 
della  Dogana  a  bordo  d'ogni  bastimento  entrato  in  porto 
(le  navi  da  guerra  eccettuate).  Questi  impiegali  saranno 
trattati  con  riguardo  e  verranno  loro  accordate  tulle  le 
possibili  •  facilitazioni. 


172  ITALIA    E    GIAPPONE 

1866  Nessuna  merce  sarà  sbarcata  innanzi  il  levare  del  sole  e 
dopo  il  suo  tramonto,  senza  un  permesso  speciale  delle 
Autorità  doganali;  e  la  stiva  ed  i  boccaporti  che  conducono 
al  luogo  ove  il  carico  è  rinchiuso,  nell'intervallo  fra  il 
tramonto  ed  il  sorgere  del  sole,  rimarranno  sotto  la  custodia 
degli  Impiegati  giapponesi ,  mediante  sigilli ,  serrature  o 
chiusure  d'altra  specie;  e  se  alcuno  senza  previo  permesso 
aprisse  uno  di  detti  boccaporti,  o  rompesse  i  sigilli  o  le  ser- 
rature apposte  dagli  Impiegati  della  Dogana  giapponese , 
sarà  passibile  di  una  multa  di  sessanta  piastre  per  ogni 
infrazione. 

Tutte  le  mercanzie  che  saranno  sbarcate  da  un  basti- 
mento, senza  essere  state  dichiarate  legalmente  alla  Do- 
gana giapponese,  siccome  fu  detto  più  sopra,  saranno  con- 
fiscate a  benefìzio  della  Dogana.  I  colli  delle  mercanzie 
disposti  con  l'intenzione  di  frodare  l'erario  giapponese  col 
nascondere  articoli  di  valore  non  dichiarati  nel  manifesto, 
saranno  confiscati. 

Ogni  bastimento  italiano  il  quale  faccia  del  contrabbando, 
0  tenti  di  introdurre  merci  ne'  porti  del  Giappone  che  ri- 
mangono chiusi,  avrà  le  sue  merci  confiscate  a  benefìzio 
del  Governo  Giapponese,  ed  il  bastimento  stesso  verrà  ag- 
gravato d'una  multa  di  mille  piastre  per  ogni  contrav- 
venzione. 

I  bastimenti  che  avessero  bisogno  di  qualche  riparazione 
potranno  per  tale  effetto  sbarcare  il  loro  carico  senza 
pagamento  d'alcuna  tassa.  Le  mercanzie  in  tal  caso  sbar- 
cate, saranno  poste  sotto  la  custodia  delle  Autorità  giap- 
ponesi, contro  pagamento  di  tutte  le  spese  di  magazzinaggio, 
lavori  e  sorveglianza;  ma  se  una  parte  di  questo  carico 
fosse  venduta,  si  pagheranno  per  questa  parte  le  debite 
tasse. 

I  carichi  potranno  esser  trasportati  sopra  un  altro  basti- 
mento ancorato  nel  medesimo  porto  senza  pagamento  di 
alcun  diritto;  ma  ogni  trasbordo  dovrà  esser  fatto  sotto  la 
vigilanza  di  Impiegati  giapponesi,  dopo  che  le  Autorità  della 


ITALIA    E    GIAPPONE  '  H-B 

Dogana    avranno    avuto   la    prova    della  buona   fede  della   1866 
transazione,  e  dopo   che  queste   Autorità  avranno  dato  il 
permesso  di  eseguire  il  trasbordo. 

L'importazione  dell'oppio  essendo  vietala,  ogni  basti- 
mento italiano  che  arrivi  al  Giappone  per  lare  commercio, 
e  che  avesse  a  bordo  più  di  tre  catlies  d'oppio,  potrà  sot- 
tostare per  parte  delle  Autorità  giapponesi  alla  confisca  ed 
alla  distruzione  della  quantità  eccedente;  ed  ogni  individuo 
che  faccia  o  tenti  il  contrabbando  dell'oppio  sarà  passibile 
d'una  multa  di  quindici  piastre  per  ogni  catty  d'oppio 
colto  in  contrabbando. 

TERZO    REGOLAMENTO. 

11  proprietario  della  mercanzia  o  chi  la  riceve  in  con- 
segna, volendola  sbarcare,  ne  farà  la  dichiarazione  alla 
Dogana  giapponese.  Questa  dichiarazione  sarà  scritta,  e 
conterrà  il  nome  della  persona  che  ne  farà  l'introduzione, 
e  quello  del  bastimento  ove  la  mercanzia  si  trova,  come 
pure  il  numero  e  la  marca  de'  colli.  11  contenuto  ed  il  va- 
lore di  ogni  collo  saranno  constatati  separatamente  sullo 
stesso  foglio,  ed  alla  fine  della  dichiarazione  si  sommerà  il 
valore  di  tutte  le  mercanzie  che  si  vogliono  cosi  introdurre 
in  Dogana.  Il  proprietario  della  merce,  o  chi  la  riceve, 
attesterà  per  iscritto  sopra  ogni  dichiarazione  essere  nella 
medesima  esposto  il  valore  attuale  della  merce^  e  che  nulla 
é  stato  dissimulato  nell'intento  di  nuocere  alla  Dogana 
giapponese.  Il  proprietario  della  merce,  o  chi  la  ritira,  ap- 
porrà la  sua  firma  a  questo  certificato. 

La  fattura  o  le  fatture  delle  merci  per  tal  modo  intro- 
dotte ,  saranno  presentate  alle  Autorità  della  Dogana  ,  e 
rimarranno  nelle  loro  mani  infino  a  che  queste  Autorità 
abbiano  esaminale  le  merci  mentovate  nella  dichiarazione. 
Gli  Impiegati  giapponesi  potranno  verificare  uno  o  più  dei 
colli  dichiarati,  e  per  tale  effetto  potranno,  ove  lo  vogliano, 
farli  trasportare  alla  Dogana;  ma  questa  visita  non  dovrà 


■174  ITALIA    E    GIAPPONE 

i866  cagionare  airinlroduUore  alcuna  spesa,  né  recar  pregiu- 
dizio alle  merci;  e  dopo  il  loro  esame  i  Giapponesi  ricol- 
locheranno queste  ne' colli,  nello  sialo  in  cui  primiliva- 
menle  si  trovavano,  per  quanto  ciò  sia  possibile.  Questa 
visita  dovrà  essere  falla  senza  perdita  di  tempo. 

Se  qualche  proprietario  od  introduttore  di  mercanzie  si 
accorgesse  che  esse  hanno  subita  avaria  durante  il  viaggio 
d'importazione,  prima  che  a  lui  ne  fosse  falla  la  consegna, 
potrà  notificare  alle  Autorità  della  Dogana  le  avarie  occorse, 
eie  merci  avariate  saranno  slimate  da  due  o  più  persone 
competenti  e  disinteressate,  le  quali,  dopo  maturo  esame, 
rilasceranno  un  certificalo  constatante  l'ammontare  ad  un 
tanto  per  cento  delle  avarie  subite  da  ciascun  collo  separa- 
tamente, indicandoli  colle  loro  marche  e  numeri.  Questo 
certificato  sarà  sottoscritto  da'  periti  in  presenza  degli  Im- 
piegati della  Dogana,  e  l'introduttore  lo  unirà  al  suo  ma- 
nifesto, facendovi  le  convenienti  riduzioni.  Ma  questo  fatto 
non  impedirà  agli  Impiegati  della  Dogana  di  appropriarsi 
le  dette  merci^  secondo  le  forme  indicate  dall'articolo  XVI 
del  Trattalo,  al  quale  questi  Regolamenti  sono  annessi. 

Pagati  i  diritti,  il  proprietario  riceverà  l'autorizzazione 
di  riprendere  le  sue  merci,  sia  che  queste  si  trovino  alla 
Dogana,  sia  che  non  abbiano  lasciato  il  bordo. 

Tutte  le  mercanzie  da  esportarsi  passeranno  per  la  Do- 
gana giapponese  innanzi  di  venir  trasferite  a  bordo.  La 
dichiarazione  sarà  fatta  in  iscritto,  e  conterrà  il  nome  del 
bastimento  sul  quale  esse  devono  essere  esportate,  col 
numero  dei  colli,  la  loro  marca  e  natura,  e  l'attestazione 
del  valore  del  loro  contenuto. 

La  persona  che  esporterà  queslc  merci  certificherà  per 
iscritto  che  la  sua  dichiarazione  è  ima  fedele  distinta  di 
tutte  le  mercanzie  di  cui  fa  menzione,  e  vi  apporrà  la  sua 
firma. 

Tulle  le  mercanzie  che  fossero  imbarcale  a  bordo  d'un 
bastimento  |)cr  essere  esportate  innanzi  essere  passate  per 
la  Dogana,  come  pure  i  colli  che  contenessero  articoli  col- 


ITALIA    E    GIAPPONE  175 

piti  di  proibizione,  cadranno  nello  mani  del  (joverno  Giap-    1860 
ponese.  Non  sarà  necessario  far  passare  per  la  Dogana  le 
provvigióni  per  uso  dei  bastimenti  italiani,  dei  loro  equi- 
paggi e  dei   loro  passeggieri,  ne  gli  effetti"  di  vestiario  di 
questi. 

Le  mercanzie  che  le  Autorità  Consolari  italiane  avessero 
dichiarale  confiscabili,  saranno  limessc  immediatamente 
alle  Autorità  giapponesi,  e  le  multe  inUiltc  dalle  Autorità 
Consolari  italiane  saranno  riscosse  da  esse  al  più  presto  e 
pagate  alle  Autorità  giapponesi. 

QUARTO  REGOLAMEiNTO. 

I  bastimenti  italiani  che  vorranno  essere  licenziati  dalla 
Dogana,  l'avvertiranno  ventiquattro  ore  innanzi,  ed  allo 
spirare  di  questo  termine  avranno  il  diritto  di  ricevere  le 
loro  licenze;  ma  se  queste  fossero  ricusate  dalla  Dogana, 
gli  Impiegali  di  questa  Amministrazione  dovranno  imme- 
diatamente informare  il  Capitano  del  bastimento  od  il  ri- 
cevitore della  merce,  facendogli  conoscere  le  ragioni  di 
questo  rifiuto.  La  stessa  dichiarazione  sarà  fatta  al  Console. 

Le  navi  da  guerra  italiane  potranno  liberamente  entrare 
nei  porti  ed  uscirne,  senza  presentare  manifesto.  Gli  im- 
piegati della  Dogana  e  della  Polizia  non  avranno  diritto  di 
visitarle.  Quanto  alle  navi  italiane  che  portassero  valigie 
postali^  esse  dovranno  entrare  in  Dogana  ed  essere  licen- 
ziate nello  stesso  giorno,  e  non  avranno  a  presentare  ma- 
nifesto, se  non  pei  passeggeri  e  per  le  merci  che  avessero 
da  sbarcare.  Ma  questi  bastimenti  dovranno  sempre  rice- 
vere la  loro  spedizione. 

I  bastimenti  pericolanti  o  approdanti  in  ricerca  di  prov- 
vigioni, non  saranno  obbligati  a  porgere  alcun  manifesto 
del  loro  carico;  però,  ove  più  tardi  volessero  commerciare, 
dovranno  presentarne  uno,  osservando  le  formalità  pre- 
scritte dal  primo  Regolamento. 


i76  ITALIA    E    GIAPPONE 

i866  La  parola  bastimento,  qualunque  sia  il  posto  che  tiene 
in  questo  Trattato  e  nei  suoi  annessi,  significherà  sempre 
nave  a  vela  o  a  vapore  di  qualsiasi  dimensione  o  specie. 

QUINTO  REGOLAMENTO. 

Ogni  individuo  che  segnasse  una  dichiarazione  falsa  od 
un  falso  certificato  nel  proposito  di  defraudare  l'erario  giap- 
ponese, pagherà  una  multa  di  cento  venticinque  piastre  per 
ogni  infrazione  che  avesse  commessa. 

SESTO    REGOLAMENTO. 

I  bastimenti  italiani  non  sottostaranno  ad  alcun  diritto 
di  tonnellaggio  nei  porti  del  Giappone,  ma  pagheranno  le 
seguenti  tasse  alla  Dogana  giapponese; 

Per  l'entrata  d'un  bastimento  .  .  .  Piastre  15 
Per  il  licenziamento  d'un  bastimento  »  7 
Per  ogni  bullettino  di  sanità   ...         »  1    V2 

Per  ogni  altro  documento    ....         »         1    V? 
Fatto  a  Yeddo,  l'anno  di  grazia  mille  ottocento  sessan- 
tasei, corrispondente   al  sedicesimo  giorno,  settimo  mese, 
del  secondo  anno  di  Ké-ò  (detto  del  Tigre). 

Firmato:  V.  Arminjon. 

(L.  S.) 

Firmati:  Chirata  Kiougano  Kami. 
AsAìNA  Kaino  Kami. 
Okigomi  Tchouzaiemon. 


à 


ITALIA  E   GIAPPONE 


ni 


TARIFFA  PER  L'IMPORTAZIONE 


1866 


4»  Classe  —  Diritti  specifici. 

Num, 

d'ordine  Quantitativo 

1.  Allume 100  callie 

2.  Avorio  (denti  di  elefante  di  ogni 

qualità) id. 

3.  Benzoino id. 

A.  Bottoni  di  ottone ogni  grossa 

5.  Cacciù 100  caltie 

6.  Candele id. 

7.  Canne  d'India  (rattans)  ....  id. 

8.  Chinina calti 

9.  Cinabro 100  cattie 

10.  Cocciniglia id. 

11.  Colla id. 

12.  Cordami id. 

13.  Corna  di  rinoceronte     ....  id. 

14.  Corna  di  bufalo  o  di  cervo     .     .  id. 

15.  Corteccia  di  manglio      ....  id. 

16.  Colone  greggio id. 

17.  Cotone  filato,  bianco  o  tinto   .     .  id. 

18.  Cuoi id. 

19.  Denti  di  cavallo  marino      ...  id. 

20.  Denti  di  licorno  di  mare  (narval)  catti 

21.  Filo  di  cotone,  bianco  o  tinto,  in 

matasse  od  in  rocchetti .     .     .  100  caltie 

22.  Garabier id. 

23.  Garofano  o  teste  di  garofano  .     .  id. 

24.  Gesso id. 

25.  Gomma  gotta id. 

26.  Indaco  liquido id. 

27.  Indaco  in  pezzi id. 

28.  Lacca  in  pezzi id. 

29.  Lana  filata  color  naturale  o  tinta    .  id. 

12 


DIRITTO 

Bons 

Cenls" 

» 

15 

15 

» 

2 

40 

» 

22 

5) 

75 

2 

25 

» 

45 

1 

50 

9 

» 

21 

D 

i> 

60 

1 

25 

3 

50 

1 

05 

B 

15 

1 

25 

5 

» 

2 

» 

7 

50 

1 

■» 

7 

50 

j) 

45 

1 

> 

B 

08 

3 

75 

» 

75 

3 

75 

1 

75 

10 

» 

4  78  ITALIA    E    GIAPPONE 

'°""    d'ordine  Quanlitat.vo    '^„7^^e7ir 

30.  Legno  dì  sandalo 400  caltie  1  25 

31.  Legno  di  sapan     ......  id.  »  40 

Metalli. 

32.  Acciaio id.  »  60 

33.  Ferro  lavoralo,  in  verghe,  sbarre  e 

chiodi id.  »  30 

34.  Ferro  fucinalo  in  pane    ....  id,  »  15 

35.  Ferraccio id.  »  06 

36.  Filo  di  ferro id.  y>  SO 

37.  Lalla in  casse  non 

ecced.  il  peso 

di  54  kilogr.  »  70 

38.  Mercurio 100  calile  6  » 

39-  Ollone  e  Munlz  melai,  per  fodera  di 

carena  e  chiodi id.  2  50 

40.  Piombo  in  fogli id.  1  » 

41.  Piombo  in  pane id.  »  80 

42.  Rame ,   bronzo    in    foglie,   laslre, 

sbarre  e  chiodi id.  3  50 

43.  Slagno id.  3  » 

44.  Zinco  e  speller  (lega  di  stagno) .     .  id.  »  60 

Diversi. 

45.  Noci  di  belel id.  »  45 

46.  Pelli  di  buffalo  e  di  vacca    ...  id.  1  20 

47.  Pelli  di  squalo 100  pezzi  7  50 

48.  Pepe  nero  e  bianco 100  caltie  1  j> 

49.  Pesce  salalo id.  »  75 

50.  Pietra  focaia id.  »  12 

51 .  Pittura  d'ogni  genere,  rossa,  bianca, 

gialla,  ecc.;   colori   di    piombo 
(minio,  biacca,   massicci),  olio 

per  pittura id.  1  50 

52.  Piume  d'alcione  o  pavone,  ecc.      .  100  pezzi  1  50 

53.  Pulchuk  (radico  il  cui  odore  s'ap- 

prossima a  quello  del  rabarbaro)  100  caltie  2  25 


179 

DIRITTO 

Bons 

Cents 

1 

» 

5) 

50 

i 

80 

» 

25 

?•    » 

50 

!> 

30 

1 

80 

)) 

30 

5) 

15 

» 

25 

ITALIA    E    GIAPPONE 

Num.  DIRITTO        Iggg 

d'ordine-  Quantitativo  ^"^ 

54.  Rabarbaro 100  caltie 

55.  Sapone  comune id. 

56.  Sangue  di  drago,  mirra,  olibano    .  id. 

57.  Sigari calli 

58.  Sluoie  per  pavimenti       .     .     .     .  36  m.  5.  lung 

59.  Tabacco  da  naso catti 

60.  Tabacco  da  fumare 100  caltie 

61.  Tela  cerala  per  pavimenti     .     .     .  per  9  m.  14 

10  yards 

62.  Tela  cerala  0  cuoi  cerati  per  mobilie  id. 

63.  Tela  per  vele,  di  canape  o  cotone  .  id. 

Tessuti  di  cotone  e  di  lino. 

64.  Fazzoletti per  dozzina      »      05 

65.  Fustagno,  come  damasco  di  cotone, 

staffe  vellutate,  raso  vellutato  di 
cotone,  non  eccedente  1  m.  01  di 

larghezza per  9  m.  14 

10  yards       »       20 

66.  Guingamp  non  eccedente  0  m.  78  di 

larghezza     .     • id.  »      06 

Guingamp  non  eccedente  1  m.  09  di 

larghezza id.  d       09 

67.  Giubboncini  e  mutande  ....        dozzina  »       30 

68.  Shirting  grigio,  bianco .  moschet- 

talo, coutil,  coutil  satinato,  bro- 

calelli  bianchi,  Tcloths,  batiste, 

mussoline,  giaconette,  bamba- 
gine, coperte  per  letti  cotonate, 

e  infine  tutte  le  stoffe  del  genere 

sopra  descritto,  tinte  o  stampate 

e  indiane  per  mobili. 
a)  Non  eccedente  0  m.  86     .     per  9  m.  14 

di  lungh.        »       07^/2 
6)  Non  eccedente  1  m.  01     .  id.  »      08^/4 

e)  Non  eccedente  1  m.  17     .  id.  *       10 

d)  Eccedente  1  m.  17     .     .  id.  »      11^^ 


i80  ITALIA   E   GIAPPONE 

-1866      Num. 

d'ordine  Quantitativo 

69.  Taffachelass  non  ecced,  0  m.  78  di    per  9  m.  14 

larghezza di  lungh. 

Taffachelass  ecced.  0  m.  78      .     .  id. 

70.  Tela  di  lino  d'ogni  qualità    ...  id. 

71.  Tovaglie  e  biancheria  per  tavola 


DIRITTO 
bons      Cents 

17Va 

25 

20 


ogni  pezzo        »      06 


Tessuti  di  lana. 


72.  Camlets  inglesi 


per  0  m.  14 

di  lungh. 

id. 

id. 

100  caltie 

caduno 

la  dozzina 


73.  Camlets  olandesi 

74.  Casimiro,  saia,  flanella,  long-ells  . 

75.  Coperte  per  letti  e  per  cavalli    .     . 

76.  Coperte  per  viaggio  e  scialli  scozzesi 

77.  Giubboncini  e  mutande  di  lana 

78.  Giubboncini  e  mutande  di  lana   e 

cotone id. 

79.  Laslings,  crape-laslings ,  worsled- 

crape,  mérinos,  ed  altre  stoffe 
non  designate  al  n°  80  : 

a)  Non  eccedente  0  m.  86  di 

larghezza per  9  m.  14 

di  lungh. 

b)  Eccedente  0  m.  86       .     . 

80.  Panno  doppia  larghezza,  media   e 

piccola  larghezza,  non  ecced.  0 
m.  86  di  larghezza     .... 

e)  Non  eccedente  1  m.  40 

6)  Eccedente  1  m.  40     .     . 

81.  Spanish  stripes 

82.  Stamina  per  bandiere,  ecc.  .     .     . 

83.  Stoffe  miste  di  lana  e  cotone,  imita- 

zione camlets  e  di  lastings,  Or- 
léans (unito  e  a  disegno),  stolfe 
lustre  (unite  ed  a  disegno),  al- 
pakas,caratheas, damaschi,  panni 
d'Italia,  taffachelass,  russel-cords 
cassandras ,   articoli   di   moda  , 


id. 


id. 
id. 
id. 
id. 
id. 


40 
75 
45 
50 
50 

60 


» 

30 

» 

45 

T> 

60 

1 

» 

1 

25 

» 

75 

» 

15 

ITALIA   E    GIAPPONE  181 

Num.  DIRITTO        Iggg 

d'ordine  Quantitativo    -^nl^g";;^ 

camlets-cords,  ed  ogni  altra  stoffa 
mista  di  lana  e  cotone: 

a)  Non  eccedente  0  ra.  86     .    per  9  m.  14      »      30 

di  lunghezza 

b)  Eccedente  0  m.  86     .     .  id.  »       45 

84.  Tappeti  per  tavola  di  lana  stampati        cadano  j>       75 

85.  Corna  e  unghie  di  piedi       .     .     .       100  catlie        »       30 

86.  Vetri  per  finestre per  9  mq.  14 

ossia  10  pq.  »       35 

87.  Zucchero  bianco 100  cattie  »       75 

88.  Zucchero  naturale  e  nero     ...  id.  »      40 

89.  Zucchero  in  pani  raffinato  ...  id.  11 

2^  Classe  —  Merci  esenti  da  diritto. 

1.  Abili  per  uso  de'  forestieri,  non  compresi  negli  articoli  descritti 

nella  presente  tariffa. 

2.  Àncore  e  catene  per  àncore. 

3.  Animali  da  macello,  da  soma  e  tiro. 

4.  Bagagli  da  viaggio. 

5.  Carbone  fossile. 

6.  Carni  salale  in  barili. 

7.  Catrame  e  pece. 

8.  Cereali,  cioè  avena,  grano,  fagiuoli,  orzo,  grano  turco,  miglio, 

paddy,  piselli,  riso,  segale. 

9.  Farina  estratla  da'  cereali  sopra  specificali. 

10.  Libri  stampali. 

11.  Nitro. 

12.  Oro  e  argento  coniato  e  non  coniato. 

13.  Padelle  per  seccare  il  thè  e  ceste. 

14.  Panelli  (ottenuti  dall'estrazione  dell'olio). 

15.  Piombo  per  casse  da  thè. 

16.  Saldatura. 

17.  Sale  comune. 

18.  Stuoie  per  imballare. 

3a  Classe  —  Merci  proibite. 
1.  Oppio. 


182  ITALIA   E   GIAPPONE 


1866 


I 


4»  Classe  —  Merci  sottoposte  ad  \in  diritto  ad  valorem  del  5  per  100 

Num. 
d'ordine 

1.  Argent  plaqué. 

2.  Armi  e  munizioni  da  guerra. 

3.  Articoli  di  Parigi. 

4.  Articoli  di  oreficeria  e  gioielli. 

5.  Coltelli  ed  istrumenti  analoghi. 

6.  Coralli.  i 

7.  Dipinti  ed  incisioni.  j 

8.  Droghe  e  medicamenti,  come  ginseng,  ecc.  j 

9.  Galloni  e  filo  d'oro  e  d'argento.  ! 
10.  Gomme  e  spezie  non  designate  nella  tariffa. 

H.  Lampade. 

12.  Legname  da  costruzione. 

13.  Macchine  ed  oggetti  lavorati  di  ferro  o  d'acciaio. 

14.  Mobilia  d'ogni  specie,  nuova  ed  usata. 

15.  Oggetti  di  vetro  o  cristallo. 

16.  Orologi,  pendoli,  scatole  da  musica. 

17.  Scarpe  e  stivali. 

18.  Pelli  e  pelliccie. 

19.  Porcellane  e  maioliche. 

20.  Profumi,  essenze  e  sapone  per  toeletta.  Jì 

21.  Specchi.  1 

22.  Telescopi  ed  istrumenti  scientifici. 

23.  Tessuti  di  seta  d'ogni  specie,  vellutati,  broccati,  damaschi  di 

seta  e  cotone,  e  di  seta  e  lana,  ecc. 

24.  Tinture. 

25.  Vini,  bevande  fermentate,  liquori,  spiriti,  provviste  da  bocca  di 

ogni  genere.  Qualsiasi  merce  non  inclusa'  nella  precedente 
enumerazione. 

Nota.  —  In  conformità  airarticolo  8  della  convenzione,  si  percepisce  un  diritto 
sulla  vendita  delle  navi  estere.  Questo  diritto  è  di  tre  bons  ogni  ton- 
nellata per  i  bastimenti  a  vapore,  e  di  un  boìi  ogni  tonnellata  por  i 
bastimenti  a  vela. 


ITALIA  E   GIAPPONE 


183 


TARIFFA  PER  L'ESPORTAZIOxNE 


1866 


1'  Classe  —  Diritti  specifici. 


Nura. 
d'ordine 

1.  Alghe  tagliate      ... 

2.  Alghe  non  tagliate    .     .     . 

3.  Alette  di  pesce  cane  .     .     . 

4.  Awabi 

5.  Awabi  (conchiglie)     .     .     . 

6.  Canape  

7.  Canfora 

8.  Carbon  fossile      .... 

9.  Carta  per  scrivere     .     .     . 

10.  Carta  di  qualità  inferiore   . 

11.  Cassia 

12.  Cassia  (gemme)    .... 

13.  Cera  vegetale 

14.  Cera  d'api 

15.  Colla  di  pesce 

^6.  Corna  di  cervo  (vecchi)  .     . 

17.  Cortecce  di  peonia  (Botampi) 

18.  Cotone  greggio     .... 

19.  Ferro  del  Giappone   .     .     . 

20.  Funghi  d'ogni  qualità     .     . 

21.  Gamberini  secchi  o  salati     . 

22.  Guinang  o  ichio    .... 

23.  Irico  (oloturie)     .     ,     .     . 

24.  Kaìr  (fibbre  di  noci  di  cocco) 

25.  Miele 

26.  Noce  di  galla 

27.  Olio  di  pesce 

28.  Olio  di  semi 

29.  Patate 


DIRITTO 

Quantitativo 

'Bons 

;      Genis" 

100  cattie 

)) 

60 

id. 

y> 

30 

id. 

1 

80 

id. 

3 

» 

id. 
id. 

2 

08 

id. 

1 

80 

id. 

5) 

04 

id. 

3 

» 

id. 

1 

» 

id. 
id. 

» 
2 

30 
25 

id. 

1 

50 

id. 

2 

50 

id. 

2 

25 

id. 

)> 

90 

id. 

3 

75 

id. 

2 

25 

id. 

» 

60 

id. 

5 

» 

id. 

1 

80 

id. 

» 

45 

id. 

3 

» 

id. 

» 

45 

id. 

1 

05 

id. 

» 

90 

id. 
id. 

1 

30 

05 

id. 

» 

15 

184  ITALIA  E   GIAPPONE 

4866     Nuni-  ^       .    . 

d'ordine  Quantitativo 

30.  Pesce,  salmone,  merluzzo  salato  o 

secco 100  cattie 

31.  Pesce  seppia id. 

32.  Piombo id. 

33.  Piselli ,  fave ,  fagiuoli  e  legumi  di 

ogni  specie id. 

34.  Radice  della  della  China  (Buckrio)  id. 

35.  Sakè,  vini  e  spirili  giapponesi  .     .  id. 

36.  Semi  di  sesamo id. 

37.  Semi  di  navone id. 

38.  Semi  di  bachi  da  seta     ....  il  cartone 


DIRITTO 

'Bons 

Cents/ 

rj 

75 

1 

05 

ì> 

90 

T> 

30 

» 

75 

i 

90 

» 

90 

1> 

45 

» 

07    4/n 

39. 
40. 

41. 
42. 
43. 
44. 
45. 
46. 
47. 
48. 
49. 
50. 
51. 


52. 
53. 


Sete. 

Cascami  di  seta  e  galettami      .     . 

Fiosso,  ossia  fantasia  e  strazze  di 
seta 

Calette  ossia  bozzoli  per  filare  .     . 

Gaiette  bucate,  ossia  sfarfallate     . 

Seta  greggia  e  lavorata    .... 

Seta  di  doppioni 

Seta  della  Nosci 

Soya  (salsa  aromatica  giapponese) 

Stracci  

Tabacco  in  foglie 

Tabacco  tagliato  e  preparato     .     . 

Thè 

Thè  (qualità  conosciuta  sotto  il 
nome  di  Bantcha  la  quale  si  es- 
porla soltanto  da  Nagasaki)  .     . 

Vermicelli 

Zolfo 


100  cattie 

2 

25 

id. 

20 

j) 

id. 

12 

D 

id. 

7 

y> 

id. 

75 

» 

id. 

20 

» 

id. 

7 

50 

id. 

» 

45 

id. 

» 

12 

id. 

» 

75 

id. 

1 

50 

id. 

3 

50 

id. 

» 

75 

id. 

» 

45 

id. 

j> 

30 

2»  Classe  —  Merci  esenti  da  diritto. 

1.  Oro  e  argento  coniati,  oro,  argento  e  rame  non  coniati  di  pro- 
duzione giapponese,  e  da  essere  venduti  dal  solo  Governo 
giapponese,  in  vendile  pubbliche  ed  all'incanto. 


ITALIA   E    GIAPPONE  185 

3*  Classe  —  Merci  proibite.  1866 

1.  Grano,  orzo,  paddy  e  riso. 

2.  Farine  prodotte  dai  sovra  designali  cereali. 

3.  Nitro. 

4»  Classe  —  Merci  sottoposte  ad  un  diritto  ad  valorem 
da  valutarsi  dietro  i  prezzi  di  piazza. 

1.  Carbone  di  legno. 

2.  Corna  di  cervo. 

3.  Legname  da  costruzione. 

4.  Ginseng  o  droghe  non  designate. 

5.  Oggetti  di  bambù. 

6.  Stoffe  di  seta  per  vesti,  tessuti  e  ricami  di  seta. 

7.  Stuoie  e  pagliericcie. 

E  qualsiasi  altra  merce  non  compresa  nella  suddetta  spe- 
cificazione. 

Disposizioni  speciali. 

1*  Gli  articoli  che  non  sono  descritti  nello  Specchio  per 
l'importazione,  e  si  trovano  enumerati  in  quello  per  l'e- 
sportazione, non  pagheranno  diritti  a  norma  di  questo  ul- 
timo Specchio;  ma  saranno  tassati  ad  valorem,  ed  il  me- 
desimo Regolamento  sarà  applicabile  a  qualsiasi  articolo 
di  esportazione  non  specificato  sotto  questo  titolo,  ma  in- 
dicato nelle  importazioni. 

2*  Gli  esteri  residenti  al  Giappone,  gli  equipaggi  e  pas- 
seggeri de' bastimenti  esteri  potranno  provvedersi  di  tale 
quantità  di  grano  o  farina  di  esportazione  che  fosse  neces- 
saria per  i  loro  bisogni  personali;  ma  il  permesso  d'imbarco 
dovrà  chiedersi  alla  Dogana,  affinchè  il  grano  o  la  farina 
sopra  indicali  possano  essere  caricati  a  bordo  di  una  nave 
estera. 


<86  ITALIA    E    GIAPPONE 

1866      3*  Il    catti   indicato   nella   presente   Tariffa  equivale  a 
0  chil.  60,453  (chilogrammi). 

Il  piede  inglese vai.  0  m.  3048  (metri) 

11  yard »     0   »     9144      » 

Il  kancshake  giapponese    .    .      »     0    »    2987      » 

11  Bon  0  Itchi-bon  è  una  moneta  d'argento ,  la  quale 
non  pesa  meno  di  8  g.  67  (grammi)  e  non  contiene  meno 
di  nove  parti  d'argento  puro  sopra  una  parte  di  lega. 

Il  cent  è  la  centesima  parte  del  bon. 

Firmato  V.  Arminjon. 

(L.  S.) 

Firmati  :  Chibata  Kiougano  Kami. 
AsAiNA  Kaino  Kami. 
Okigomi  Tchouzaiemon. 


Ratificato  da  S.  M.:  Firenze, 'ì'i  marzo  i^Ql.  —  Scambio 
delle  ratifiche;  Yokohama,  3  ottobre  1867. 


J 


ITALIA,   SVEZIA    E   NORVEGIA  187 

XIX. 

1866,  SO  Settembre. 

FIREI^ZE.  1866 

Convenzione  tra  l'Italia,  la  Svezia  e  la  Norvegia 
per  l'estradizione  dei  malfattori. 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  et  Sa  Majesté  le  Roi  de  Suède 
et  de  Norvège,  ayant  à  coeur  d'assurer  la  répression  des 
crimes  commis  sur  leurs  territoires  respeclifs  et  dont  les 
auteurs  ou  complices  voudraient  échapper  à  la  vindicte 
des  lois  en  se  rófugiant  d'un  pays  dans  l'autre,  ont  résolu 
d'un  commun  accord  de  conclure  une  Convention  d'extra- 
dition,  et  ont  nommé  à  cet  effet  pour  leurs  Plénipotentiai- 
res,  savoir: 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie ,  le  Chevalier  Emile  Visconti 
Venosta ,  Grand  Oificier  de  son  Ordre  des  Saints  Maurice 
et  Lazare  et  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Rose  du  Brésil  ^ 
Grand'Croix  des  Ordres  de  Léopold  de  Belgique,  du  Da- 
nebrog  de  Danemarck  et  du  Lion  Néerlandais,  décoré  de 
rOrdre  Imperiai  Ottoman  du  Médjidié  de  première  classe  , 
son  Ministre  Secrétaire  d'Etat  pour  les  affaires  étrangères,  et 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Suède  et  de  Norvège ,  le  sieur 
Charles  Edouard  Comte  de  Piper,  Commandeur  de  son  Or- 
dre de  l'Etoile  Polaire  et  Chevalier  de  son  Ordre  de  S.  Olaf, 
Commandeur  des  Ordres  des  Saints  Maurice  et  Lazare  d'I- 
talie, du  Danebrog  de  Danemarck  et  du  Soleil  et  du  Lion 
de  Perse,  Chevalier  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion  d'hon- 
neur,  son  Envoyé  extraordinaire  et  Ministre  Plénipoten- 
tiaire  auprés  de  S.  M.  le  Roi  d'Italie; 


488  ITALIA,    SVEZIA    E   NORVEGIA 

•1866  Lesquels,  après  s'étre  communiqués  leurs  pleins  pou- 
voirs,  trouvés  en  bornie  et  due  forme,  sont  convenus  des 
articles  suivants  : 

I.  —  Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  et 
le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  de  Suède  et  de 
Norvège  s'engagent  à  se  livrer  réciproquement  les  indi- 
vidus,  qui  ayant  été  condamnés  ou  étant  poursuivis  pour 
l'un  des  crimes  ou  délits  énumérés  à  l'article  li  ci-après, 
et  commis  sur  le  territoire  de  l'un  des  Etats  contractanls, 
se  seront  réfugiés  sur  le  territoire  de  l'autre. 

IL  —  L'extradition  devra  étre  accordée  pour  les  infrac- 
tions  suivantes  aux  lois  pénales  lorsqu'elles  pourront  étre 
passibles,  d'aprés  la  législation  des  Etats  respectifs,  de  Irois 
années  de  détention  ou  d'une  peine  plus  forte: 

1°  Parricide,  infanticide,  assassinai,  empoisonnement, 
meurtre; 

2°  Coups  et  blessures  volontaires  ayant  occasionné 
la  mori; 

3°  Bigamie ,  rapt ,  viol ,  avortement  procure  ,  prosti- 
tution  ou  corruption  de  mineurs  par  les  parents,  ou  toute 
aulre  personne  chargée  de  leur  surveillance; 

4°  Enlèvement,  recèlement,  exposition  ou  suppression 
d'enfant,  substitution  d'un  enfant  à  un  autre; 
5°  Incendie; 

6"  Extorsion  commise  à  l'aide  de  violence,  rapine,  voi 
qualifié ,  voi  à  main  armée; 

7"  Contrefacon  ou  altération  de  monnaies,  introduc- 
tion  ou  émission  frauduleuse  de  fausse  monnaie; 

Contrefacon  de  rentes  ou  obligalions  sur  l'Etat,  de  bil- 
lets  de  bancjue  ou  de  tout  aulre  effet  public,  inlroduclion 
et  usage  de  ccs  mèmes  titres  contrefaits; 

Contrefacon  d'acles  souverains ,  de  sceaux  ,  poincons , 
timbres  et  raarques  de  l'Etat  ou  des  Administrations  pu- 
bliques ,  et  usage  de  ces  objets  contrefaits; 

Faux  en  écriture  publique  ou  authentique ,  privée ,  de 
commerce  ou  de  banque,  et  usage  d'écritures  falsifiées  ; 


ITALIA,    SVEZIA   E    NORVEGIA  189 

8°  Faux  témoignage,  subornation  de  témoins  et  d'ex-  1866 
perts^  instigation  et  complicilé  dans  ces  crimes; 

9"  Soustraclions  commises  par  les  OfTiciers  ou  déposi- 
taires  publics ,  concussion ,  corruplion  de  fonctionnaires 
publics  ; 

10°  Banqueroute  franduleuse  et  parlicipalion  à  une 
banqueroule  franduleuse; 

ir  Faits  de  baraterie,  crime  de  sédition  dans  l'équi- 
page  d'un  bàliment  dans  le  cas,  où  des  individus  en  fai- 
sant  parile  se  seraient  emparés  du  bàliment  par  fraude  ou 
violence  envers  le  Capilaine  ou  Commandant,  et  aussi  dans 
le  cas ,  où  ils  auraient  livré  ledit  bàliment  ou  navire  à 
des  pirales. 

III.  —  Bien  qu'en  règie  generale  l'extradition  doive  étre 
accordée  lorsqu'existent  les  conditions  requises  par  la  pré- 
sente Convention ,  chacun  des  deux  Gouvernements  con- 
traclanls  entend  néanmoins  se  réserver  le  droit  de  ne  pas 
consentir  à  l'extradition  dans  quelques  cas  spéciaux  et 
exlraordinaires ,  en  faisant  cependant  connaìlre  au  Gou- 
vernement ,  qui  reclame  l'extradition,  les  molifs  du  refus. 

IV.  —  L'extradition  ne  sera  jamais  accordée  pour  les 
crimes  ou  délils  politiques.  L'individu ,  qui  serait  livré 
pour  une  autre  inf'raction  des  lois  pénales,  ne  pourra  dans 
aucun  cas  étre  jugé  ou  condamné  pour  un  crime  ou  délit 
polilique  commis  antérieurement  à  l'extradition,  ni  pour 
aucun  fait  connexe  à  ce  crime  ou  délit.  Il  ne  pourra  non 
plus  étre  poursuivi  ou  condamné  pour  aucune  autre  in- 
fraction  antérieure  à  l'extradition  et  non  comprise  dans  la 
présente  Convention,  à  moins  qu'après  avoir  été  puni  ou 
définitivement  acquine  du  crime  qui  a  motivé  l'extradi- 
tion, il  n'ait  negligé  de  quilter  le  pays  avant  l'expiration 
d'un  délai  de  trois  mois ,  ou  bien  qu'il  y  retourne  de 
nouveau. 

V.  —  L'extradition  ne  pourra  avoir  lieu,  si  depuis  les 
faits  imputés,  les  poursuites  ou  la  condamnation,  la  pres- 
cription  de  l'action  ou  de  la  peine  est  acquise  d'après  les 


190  ITALIA,    SVEZIA    E    NORVEGIA 

Ì866  lois  du  pays  dans  lequel  le  prévenu  ou  le  condamné  s'est 
réfugié. 

VI,  —  Dans  aucun  cas  et  pour  aucun  molif  les  Haules 
Parties  contraclanles  ne  pourront  étre  tenues  à  se  livrer 
leurs  nationaux. 

Lorsque  d'après  les  lois  en  vigueiir  dans  l'Etat,  auquel 
le  coupable  appartieni ,  il  y  aurait  lieu  à  le  poursuivre  à 
raison  de  rinfraction  commise  dans  Tautre  Etat,  ce  dernier 
communiquera  les  informations  et  les  pièces ,  les  objets 
constituant  le  corps  du  délit,  et  tout  aiitre  document  ou 
éclaircissement  requis  pour  le  procès. 

VII.  —  Lorsque  le  condamné  ou  le  prévenu  est  étranger 
aux  Etats  contractants,  le  Gouvernement,  qui  doit  accorder 
l'extradition  ,  informerà  celui  du  pays ,  auquel  appartieni 
l'individu  reclame,  de  la  demande  qui  lui  a  élé  adressée, 
et  si  ce  dernier  Gouvernement  reclame  à  son  tour  le  cou- 
pable pour  le  faire  juger  par  ses  Tribunaux,  celui  auquel 
la  demande  a  élé  adressée  pourra  à  son  choix  le  livrer  à 
l'Elat,  sur  le  territoire  duquel  le  crime  a  élé  commis,  ou 
à  celui  auquel  le  dil  individu  appartieni. 

Si  le  condamné  ou  le  prévenu,  doni  l'extradition  est  de- 
mandée,  en  conformile  de  la  présente  Convention,  par  Tune 
des  Parties  contraclanles,  est  en  mème  lemps  reclame  par 
un  aulre  ou  par  d'autres  Gouvernemenls  pour  des  crimes  ou 
délits  commis  par  le  mème  individu  sur  les  territoires 
respeclifs,  ce  dernier  sera  livré  au  Gouvernement  de  l'Etat 
dans  lequel  a  élé  commise  l'infraclion  la  plus  grave ,  et 
dans  le  cas,  oìi  les  différentes  infractions  auraient  la  mème 
gravite,  à  celui  doni  la  demande  aura  une  date  plus  an- 
cienne. 

Vili.  —  Si  l'individu  reclame  est  poursuivi,  délenu  ou 
condamné  dans  le  pays  où  il  s'est  réfugié  pour  un  crime 
ou  délit  commis  dans  ce  mcme  pays,  son  extradilion  pourra 
ètre  différée  jusqu'à  ce  qu'il  ait  élé  acquine  par  une  sen- 
tence,  ou  qu'il  ait  subì  sa  peine. 

IX.  —  L'extradition  sera  toujours  accordée  lors  mème, 


ITALIA,    SVEZIA    E    NORVEGIA  191 

que  le  prévenu  viendrait   par   ce  fait  à  étre  empèché  de  l'866 
remplir  les  engagements  contractés  envers  des  particiiliers, 
lesquels  pourront  loutefois  faire  valoir  leurs  droils  auprcs 
des  Autorités  judiciaires  compétentes. 

X.  —  L'extradilion  sera  accordée  sur  la  demande  adres- 
sée  par  l'un  des  Gouvernements  respectifs  à  l'autre  par  voie 
diplomaliquc  et  sur  la  production  d'un  arrét  de  condam- 
nalion  ou  de  mise  en  accusalion,  d'un  mandai  d'arrèt,  ou 
de  lout  autre  acte  ayant  la  mème  force  que  ce  mandai , 
el  indiquanl  égalemenl  la  nalure  et  la  gravite  des  faits 
poursuivis ,  ainsi  que  la  disposition  pénale  applicable  à 
ces  faits,  Ces  acles  seront  délivrés  en  originai  ou  en  ex- 
pédition  authentique,  soil  par  un  Tribunal,  soit  par  tonte 
autre  Aulorilé  competente  du  pays  qui  demande  l'exlra- 
dition.  On  devra  fournir  en  méme  temps  le  signalement  de 
l'individu  reclame ,  ou  tonte  indication  de  nature  à  en 
conslater  Tidenlité. 

XI.  —  Dans  les  cas  urgents,  et  surtout  lorsqu'il  y  a 
danger  de  fuite ,  chacun  des  Gouvernements  respectifs , 
s'appuyant  sur  l'existence  d'un  arrèl  de  condamnation  ou 
de  mise  en  accusalion  ou  d'un  mandai  d'arrét,  pourra  par 
le  moyen  le  plus  prompt  et  mème  par  le  télégraphe  de- 
mander  el  obtenir  l'arrestation  du  condamné  ou  du  pré- 
venu, à  condition  de  présenter  dans  le  plus  bref  délai  le 
document,  doni  on  a  indiqué  l'existence. 

XII.  —  Les  objets  volés,  ainsi  que  loul  autre  objel  saisi 
en  la  possession  du  condamné  ou  du  prévenu,  les  instru- 
ments  et  les  outils,  doni  il  se  serail  servi  pour  commeltre 
le  crime  ou  le  délit ,  ainsi  que  loute  autre  pièce  de  con- 
viclion,  seront  rendus  en  mème  temps  que  s'effectuera  la 
remise  de  l'individu  arrélé,  mème  dans  le  cas,  où  Tex- 
tradition,  aprés  avoir  été  accordée,  ne  pourrait  avoir  lieu 
par  suite  de  la  mort  ou  de  la  fuite  du  coupable. 

XIII.  —  Les  frais  d'arreslalion,  d'entretien  et  de  trans- 
pori  de  l'individu ,  doni  l'extradition  aura  été  accordée , 
ainsi  que  ceux  de  consignation  el  de  transport  des  objets, 


<92  ITALIA,  SVEZIA  E  NORVEGIA 

1866  qui  aux  termes  de  l'article  précédent  doivent  étre  restitués 
ou  remis,  resteront  à  la  charge  des  Elats  respecLifs  dans 
les  limites  de  leurs  territoires  respeclifs. 

Les  frais  de  transport  et  autres  sur  le  territoire  des 
Etats  intermédiaires  seront  à  la  charge  de  l'Etat  récla- 
mant.  Dans  le  cas  où  le  transport  par  mer  serali  jugé 
préférable,  l'individu  à  extrader  sera  conduit  au  pori,  que 
designerà  le  Gouvernement  réclamant,  aux  frais  duquel  il 
sera  embarqué. 

Si  l'un  des  Gouvernements  respeclifs  jugera  nécessaire 
pour  l'inslruction  d'un  procès  la  déposition  de  témoins 
domiciliés  sur  le  territoire  de  l'autre  Etal,  ou  tout  aulre 
ade  d'instruclion  judiciaire ,  des  lellres  rogaloires  adres- 
sées  par  voie  diplomalique,  seront  à  cet  effet  expédiées  en 
due  forme  par  la  Cour  ou  Autorité  competente. 

La  Cour  ou  l'Autorité  de  l'autre  Etat  sera  tenue  d'y 
donner  cours  conformément  aux  lois  en  vigueur  dans  le 
pays,  où  le  témoin  est  entendu  ou  l'acte  déiivré. 

XV.  —  Dans  le  cas  où  la  comparution  personnelle  d'un 
témoin  serait  nécessaire,  le  Gouvernement  dont  il  dépend, 
l'engagera  à  obtempérer  à  l'invitation  qui  lui  en  aura  élé 
faite  par  l'autre  Gouvernement. 

Si  les  témoins  requis  consentent  à  partir ,  les  passe- 
ports  nécessaires  leur  seront  aussitót  délivrés,  et  les  Gou- 
vernements respeclifs  s'entendront  pour  fixer  l'indemnilé  , 
qui  leur  sera  accordée  par  l'Etat  réclamant  en  raison  de 
la  dislance  et  du  séjour,  ainsi  que  l'avance  de  fonds  qui 
devra  préalablement  étre  faite. 

Dans  aucun  cas  les  témoins  ne  pourront  étre  arrètés, 
ni  molestés  pour  un  fait  antérieur  à  la  demande  de  com- 
parution ,  pendant  leur  séjour  force  dans  le  lieu  où  le 
juge,  qui  doit  les  entendre,  exerce  ses  fonctions,  ni  pen- 
dant le  voyage,  soit  en  allant,  soit  en  retournanl. 

XVI.  —  La  présente  Convention  ne  sera  exécutoire  que 
dix  jours  aprés  sa  publication  dans  les  formes  prescrites 
par  les  lois  des  pays  respeclifs. 


ITALIA,    SVEZIA    E    NORVEGIA  193 

Elle  continuerà  à  ètre  en  vigueur  jusqu'à  six  raois  après   1866 
déclaration  contraire  de  la  part  de  l'un  des  Goiivernements 
respectifs. 

XVII.  —  La  présente  Convention  sera  ratifióe,  et  les  ra- 
lifications  en  seront  échangées  à  Florence  dans  l'espace  de 
six  semaines  ou  plus  tòt  si  faire  se  peut. 

En  foi  de  quoi  les  deux  Plénipolentiaires  Font  signée 
et  y  ont  appose  le  cachet  de  leurs  armes. 

Faità  Florence  en  doublé  expédition  le  20septembrel866. 

(L.  S.)  Visconti-Venosta.  (L.  S.)  E.  De  Piper. 

Ratificata  da  S.  M.:  Firenze,  47  ottobre  Ì%Q.  ~  Scambio 
delle  ratifiche:  Firenze,  2  novembre  1866. 


XX. 

i866,  3  Ottobre. 

Trattato  di  pace  tra  l'Italia  e  l'Austria. 

Au  Nom  de  la  très-sainte  et  indivisible  Trinité. 

Sa  Majestéle  Roi  d'Italie  et  Sa  Majesté  l'Empereur  d'Au- 
triche  ayant  résolu  d'établir  entre  Leurs  États  respectifs 
une  paix  sincère  et  durable:  Sa  Majesté  l'Empereur  d'Au- 
triche  ayant  cède  à  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais 
le  Royaume  Lombardo-Vénitien:  Sa  Majesté  l'Empereur  des 
Francais  de  son  coté  s'étant  déclaré  prét  à  reconnaìlre  la 
réunion  du  dit  Royaume  Lombardo-Vénitien  aux  Etats  de 
Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  sous  réserve  du  consenteinent  des 
populations  dùment  consultées:  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  et 

13 


194  ITALIA  E  AUSTRIA 

1866  Sa  Majesté  TEmpereur  d'Autriche  ont  nommé  pour  Leurs 
Plénipotentiaires,  savoir  : 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Ilalie,  le  sieur  Louis-Frédéric  Comte 
Menabrea,  Sénaleur  du  Royaume,  Grand  Gordon  de  l'Ordre 
militaire  de  Savoie,  Chevalier  de  l'Ordre  du  mérile  civil  de 
Savoie,  Grand  Officicr  de  l'Ordre  des  Saints  Maurice  et 
Lazare^  décoré  de  la  médaille  d'or  à  la  valeur  militaire, 
Lieutenant  General,  Commandant  General  du  Genie  àl'ar- 
mée  et  Président  du  Cornile  de  l'Arme,  eie.,  eie,  etc. 

Sa  Majeslé  l'Empereur  d'Autriche,  le  sieur  Felix  Comte 
Wimpffen,  Son  Chambellan  actuel,  Envoyé  et  Ministre  Plé- 
nipolentiaire  en  mission  exlraordinaire,  eie,  etc.,  eie. 

Lesquels  après  avoir  échangé  leurs  pleins  pouvoirs  res- 
pectifs,  trouvés  en  bonne  et  due  forme,  sont  convenus  des 
articles  suivants: 

I.  —  Il  y  aura,  à  dater  du  jour  de  l'échange  des  rati- 
fications  du  présent  Traile,  paix  et  amilié  entre  Sa  Majesté 
le  Roi  d'Italie  et  Sa  Majesté  l'Empereur  d'Autriche,  Leurs 
Héritiers  et  Successeurs,  Leurs  Elats  et  sujels  respectifs  ^ 
à  perpetuile. 

IL  —  Les  prisonniers  de  guerre  italiens  et  autrichiens 
seront  immédiatemenl  rendus  de  pari  et  d'autre. 

III.  —  Sa  Majesté  l'Empereur  d'Autriche  consent  à  la 
réunion  du  Royaume  Lombardo-Vénitien  au  Royaume  d'I- 
talie. 

IV.  —  La  fronliére  du  terriloire  cède  est  délerminée 
par  les  confins  administratifs  actuels  du  Royaume  Lom- 
bardo-Véniùen. 

Une  Commission  militaire  instituée  par  les  deux  Puis- 
sances  conlraclantes  sera  chargée  d'exécuter  le  trace  sur 
le  terrain  dans  le  plus  bref  délai  possible. 

V.  —  L'évacualion  du  terriloire  cède  et  déterminé  par 
l'article  précédenl,  commencera  immédiatemcnt  après  la 
signature  de  la  paix,  et  sera  terminèe  dans  le  plus  href 
délai  possible,  conformèment  aux  arrangements  concerlés 
entre  les  Commissaires  spéciaux  désignés  à  col  efTet. 


4 


ITALIA  E  AUSTRIA  195 

VI.  —  Le  Gouvernement  italien   prendra   à  sa   charge:   1866 
1°  La  partie  du  Monte  Lombardo-Veneto  qui  est  res- 

tée  à  l'Autriche  en  vertii  de  la  convention  conclue  à  Mi- 
lan  en  1860  pour  l'exécution  de  l'article  VII  du  Traile  de 
Zurich  ; 

2"  Les  dettes  ajoutées  au  Monte  Lombardo-Veneto  de- 
puis  le  4-  juin  1859  jusqu'au  jour  de  la  conclusion  du 
présent  Traile; 

3"  Une  somme  de  trente-cinq  millions  de  florins,  va- 
leur  autrichienne,  argent  effectif,  pour  la  partie  de  l'em- 
prunt  de  1854  afl'érente  à  la  Vénétie  et  pour  le  prix  du 
matériel  de  guerre  non  transportable.  Le  mode  de  paie- 
ment  de  cette  somme  de  trente-cinq  millions  de  florins, 
valeur  autrichienne,  argent  effectif,  sera,  conformément  au 
précédent  du  Traile  de  Zurich,  determinò  dans  un  arlicle 
additionnel. 

VII.  —  Une  Commission  composée  des  délégués  de  l'Ita- 
lie, de  l'Aulriche  et  de  la  France  procederà  à  la  liquidation 
des  différentes  calégories  énoncées  dans  les  deux  premiers 
alinéas  de  l'article  précédent  en  tenanl  compie  des  amor- 
lissements  effectués  el  des  biens,  capilaux,  de  tonte  espèce, 
constiluanl  les  fonds  d'amortissemenl.  Celle  Commission 
procèderà  au  réglemenl  définilif  des  coraples  entre  les 
Parties  conlraclanles  et  fixera  le  temps  et  le  mode  d'exé- 
cution  de  la  liquidalion  du  Monte  Lombardo-Venelo. 

VIII.  —  Le  Gouvernement  de  Sa  Majeslé  le  Roi  d'Ilalie  suc- 
cède aux  droits  et  obligalions  résultanl  des  contrals  ré- 
gulièrement  slipulés  par  l'Adminislralion  autrichienne  pour 
des  objels  d'inlérét  public  concernanl  spécialemenl  le  pays 
cède. 

IX.  —  Le  Gouvernement  Aulrichien  resterà  chargé  du 
remboursement  de  toules  les  sommes  versées  par  les  ha- 
bitants  du  terriloire  cède,  par  les  communes,  élablisse- 
menls  publics  el  corporalions  religieuses,  dans  les  caisses 
publiques  aulrichiennes,  à  tilre  de  caulionnemenls,  dèpóts 
ou  consignations.  De  mème  les  sujels   autrichiens ,  com- 


196  ITALIA  E  AUSTRIA 

1866  munes,  établissements  publics  et  corporations  religieuses 
qui  auront  verse  des  sommes  à  titre  de  cautionnements, 
dépóts  ou  consignations ,  dans  les  caisses  du  territoire 
cede,  seront  exactement  remboursés  par  le  Gouvernemenl 
Italien. 

X.  —  Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie 
reconnaìt  et  confirme  les  concessions  de  chemins  de  fer 
accordées  par  le  Gourvernement  Aulrichien  sur  le  terri- 
toire cède  dans  toutes  leurs  disposilions  et  pour  toute  leur 
durée,  et  nommément  les  concessions  résultant  des  con- 
trals  passés  en  date  du  1-4  mars  1856,  8  avril  1857  et 
23  septembre  1858. 

Le  Gouvernement  Italien  reconnaìt  et  confirme  égale- 
ment  les  dispositions  de  la  Convention  passée  le  20  novem- 
bre 1861  entre  l'Adminislration  autrichienne  et  le  Conseil 
d'Administration  de  la  Sociélé  des  chemins  de  fer  d'Etat 
du  Sud  lombardo-vénitiens  et  central-italiens,  ainsi  que  la 
Convention  passée  le  27  février  1866  entre  le  Ministère 
Imperiai  des  finances  et  du  commerce  et  la  Société  au- 
trichienne du  Sud. 

A  partir  de  l'échange  des  ratifications  du  présent  Traile 
le  Gouvernement  Italien  est  subrogé  à  tous  les  droils  et 
à  toutes  les  obligations  qui  résultaient  pour  le  Gouverne- 
ment Autrichien  des  Conventions  précitées,  en  ce  qui  con- 
cerne les  lignes  de  chemins  de  fer  situées  sur  le  terri- 
toire cede. 

En  conséquence,  le  droit  de  dévolution  qui  appartenait 
au  Gouvernement  Autrichien  à  l'égard  de  ces  chemins  de 
fer  est  transféré  au  Gouvernement  Italien. 

Les  paiements  qui  restent  à  faire  sur  la  somme  due  à 
l'Etat  par  les  concessionnaires,  en  vertu  du  contrat  du  14 
mars  1856,  comme  équivalent  des  dépenses  de  construc- 
lion  des  dils  chemins ,  seront  effectués  intégralement  dans 
le  Trésor  autrichien.  Les  créances  des  entrepreneurs  de 
constructions  et  des  fournisseurs,  de  méme  que  les  indem- 
nités  pour  expropriations  de  terrains  se  rapportant  à  la 


ITALIA  E  AUSTRIA  197 

période  où  les  chemins  de  fer  en  question  élaient  admi-  1866 
nistrés,  pour  le  compie  de  l'Etat,  qui  n'auraient  pas  en- 
core  élé  acquittées  ,  seront  payées  par  le  Gouvernement 
Autrichien,  et,  pour  aulant  qu'ils  y  sont  tenus  en  vertu  de 
Tacte  de  concession,  par  les  concessionnaires  au  nom  du 
Gouvernement  Autrichien. 

XI.  —  Il  est  entendu  que  le  recouvrement  des  créances 
résultant  des  paragraphes  12,  13,  14, 15  et  16  du  conlrat 
du  14  mars  1856  ne  donnera  à  l'Autriche  aucun  droit  de 
contróle  et  de  surveillance  sur  la  construction  et  l'exploi- 
tation  des  chemins  de  fer  dans  le  territoire  cède.  Le  Gou- 
vernement Italien  s'engage  de  son  còle  à  donner  tous  les 
renseignements  qui  pourraient  étre  demandés,  àcet  égard, 
par  le  Gouvernement  Autrichien, 

XII.  —  Afm  d'étendre  aux  chemins  de  fer  de  la  Vénétie 
les  prescriptions  de  l'article  XV  de  la  Convention  du  27 
février  1866,  les  Hautes  Puissances  contractantes  s'enga- 
gent  à  stipuler  aussitòt  que  faire  se  pourra  ,  de  concert 
avec  la  Société  des  chemins  de  fer  du  Sud  autrichiens, 
une  Convention  pour  la  séparation  administrative  et  éco- 
nomique  des  groupes  de  chemins  de  fer  véniliens  et  au- 
trichiens. 

En  verlu  de  la  Convention  du  27  février  1866  la  ga- 
ranlie  que  l'Etat  doit  payer  à  la  Société  des  chemins  de 
fer  autrichiens  du  Sud  devra  ètre  calculée  sur  la  base 
du  produit  brut  de  l'ensemble  de  toutes  les  lignes  véni- 
tiennes  et  autrichiennes  constituant  le  réseau  des  chemins 
de  fer  du  Sud  autrichiens  actuellemenl  concèdè  à  la  So- 
ciété. Il  est  entendu  que  le  Gouvernement  Italien  prendra 
à  sa  charge  la  parile  proportionnelle  de  celle  garantie  qui 
correspond  aux  lignes  du  territoire  cède ,  et  que  pour 
l'évaluation  de  celle  garantie  on  continuerà  à  prendre  pour 
base  l'ensemble  du  produit  brut  des  lignes  véniliennes  et 
autrichiennes  concédèes  à  la  dite  Société. 

XIII.  —  Les  Gouvernements  d'Italie  et  d'Autriche,  dési- 
reux  d'étendre  les  rapports  entre  les  deux  Etats,  s'enga- 


198  ITALIA  E  AUSTRIA 

1866  gent  à  faciliter  les  Communications  par  chemins  de  fer  et 
à  favoriser  l'établissement  de  nouvelles  lignes  pour  relier 
enlre  eux  les  réseaux  italiens  et  autrichiens. 

Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  Imperiale  Royale  Apos- 
tolique  promet  en  outre  de  hàter  aulant  que  possible 
l'achèvement  de  la  ligne  du  Brenner  destinée  à  unir  la 
vallee  de  l'Adige  avec  celle  de  Finn. 

XIV.  —  Les  habilants  ou  originaires  du  territoire  cede 
jouiront  ,  pendant  l'espace  d'un  an  à  partir  du  jour  de 
l'échange  des  ratifications,  et  moyennant  une  déclaration 
préalable  à  l'Autorité  competente,  de  la  faculté  pleine  et 
entière  d'exporter  leurs  biens  meubles  en  franchise  de 
droits,  et  de  se  retirer  avec  leurs  familles  dans  les  E-tats 
de  Sa  Majesté  Imperiale  Royale  Aposlolique,  auquel  cas 
la  qualité  de  sujels  autrichiens  leur  sera  maintenue.  Ils 
seront  libres  de  conserver  leurs  immeubles  situés  sur  le 
territoire  cede. 

La  méme  faculté  est  accordée  réciproquement  aux  in- 
dividus  originaires  du  territoire  cède  établis  dans  les  Etats 
de  Sa  Majesté  l'Empereur  d'Autriche. 

Les  individus  qui  profiteront  des  présentes  dispositions 
ne  pourront  étre,  du  fait  de  leur  option,  inquiétés  de  part 
ni  d'autre  dans  leurs  personnes  ou  dans  leurs  propriétés 
situées  dans  les  Etats  respectifs. 

Le  délai  d'un  an  est  étendu  à  deux  ans  pour  les  indi- 
vidus originaires  du  territoire  cède  qui  ,  à  l'epoque  de 
l'échange  des  ralifications  du  présent  Traité,  se  trouve- 
ront  hors  du  territoire  de  la  Monarchie  Autrichienne. 

Leur  déclaration  pourra  ètre  recue  par  la  Mission  au- 
trichienne la  plus  voisine,  ou  par  l'Autorité  supérieure 
d'une  province  quelconque  de  la  Monarchie. 

XV.  —  Les  sujets  lombardo-vénitiens  faisant  partie  de 
l'armée  autrichienne  seront  immédiatement  libérés  du  ser- 
vice  mili taire  et  renvoyés  dans  leurs  foyers. 

Il  est  entendu  que  ceux  d'entre  eux  qui  déclareront 
vouloir  rester  au  service  de  Sa  Majesté  Imperiale  Royale 


ITALIA  E  AUSTRIA  199 

Apostoli qae   seront  libres   de  le  faire  et  ne   seront  point  18G0 
inquiétés  pour  ce  fait,  soit  dans  leurs  personnes,  soit  dans 
leurs  propriétés. 

Les  inémes  garanties  sont  assurées  aux  employés  civils 
originaires  du  Royaume  Lombardo-Vénitien  qui  manifeste- 
ront  rintention  de  resler  au  service  de  l'Aulriche. 

Les  employés  civils  originaires  du  Royaume  Lombardo- 
Vénitien  auront  le  choix  ,  soit  de  resler  au  service  de 
l'Autriche  ,  soit  d'entrer  dans  l'administration  italienne , 
auquel  cas  le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie 
s'engage^  soit  à  les  piacer  dans  des  fonctions  analogues 
à  celles  qu'ils  occupaient,  soit  à  leur  allouer  des  pensions 
dont  le  montani  sera  fìxé  d'après  les  lois  et  réglements 
en  vigueur  en  Autriche. 

Il  est  entendu  que  les  employés  dont  il  s'agit  seront 
soumis  aux  lois  et  réglements  disciplinaires  de  l'adminis- 
tration italienne. 

XYI.  —  Les  officiers  d'origine  italienne  ,  qui  acluelle- 
ment  se  trouvent  au  service  de  TAutriche,  auront  le  choix, 
ou  de  resler  au  service  de  Sa  Majesté  Imperiale  et  Royale 
Apostolique,  ou  d'entrer  dans  Tarmée  de  Sa  Majesté  le 
Roi  d'Italie  avec  les  grades  qu'ils  occupent  dans  l'armée 
autrichienne,  pourvu  qu'ils  en  fassent  la  demande  dans 
le  délai  de  six  mois  à  partir  de  l'échange  des  ratiticalions 
du  présent  Traile. 

XVII.  —  Les  pensions  tant  civiles  que  militaires  régu- 
lièrement  liquidées,  et  qui  élaient  à  la  charge  des  caisses 
publiques  du  Royaume  Lombardo-Vénitien,  conlinueront  à 
resler  acquises  à  leurs  tilulaires  et,  s'il  y  a  lieu,  à  leurs 
veuves  et  à  leurs  enfanls,  et  seront  acquittées  à  l'avenir 
par  le  Gouvernement  de  Sa  Majeslé  Italienne. 

Getto  stipulation  est  élendue  aux  pensionnaires  tant  ci- 
vils que  militaires,  ainsi  qu'à  leurs  veuves  et  enfants,  sans 
distinclion  d'origine,  qui  conserveront  leur  domicile  dans 
le  territoire  cède,  et  dont  les  irailements,  acquiltés  jusqu'en 
1814  par  le  Gouvernement  des  provinces   lombardo-véni- 


200  ITALIA  E  AUSTRIA 

1866  tiennes  de  cette  epoque,  sont  alors  tombés  à  la  charge  du 
Trésor  autrichien. 

XVIII.  —  Les  archives  des  territoires  cédés  contenant 
les  tilres  de  propriété,  les  documenls  adrainistralifs  et  de 
justice  civile,  ainsi  que  les  documenls  politiques  et  histo- 
riques  de  l'ancienne  République  de  Venise ,  seront  remis 
dans  leur  integrile  aux  commissaires  qui  seront  désignés 
à  cet  effet,  auxquels  seront  également  consignés  les  ob- 
jels  d'art  et  de  science  spécialemenl  affectés  au  lerriloire 
cède. 

Réciproquement,  les  litres  de  propriété,  documenls  ad- 
ministralifs  et  de  justice  civile  concernant  les  territoires 
autrichiens,  qui  peuvent  se  trouver  dans  les  archives  du 
lerritoire  cède,  seront  remis  dans  leur  integrile  aux  com- 
missaires de  Sa  Majesté  Imperiale  et  Royale   Apostolique. 

Les  Gouvernemenls  d'Italie  et  d'Aulriche  s'engagent  à  se 
communiquer  réciproquement,  sur  la  demande  des  Aulorités 
administratives  supérieures,  lous  Ics  documenls  et  infor- 
malions  relalifs  à  des  affaires  concernant  à  la  fois  le  ler- 
ritoire cede  et  les  pays  conligus. 

Ils  s'engagent  aussi  à  laisser  prendre  copie  aulhentique 
des  documenls  hisloriques  et  politiques  qui  peuvent  inlé- 
resser  les  territoires  reslés  respeclivemenl  en  possession 
de  l'autre  Puissance  conlraclante,  et  qui_,  dans  l'inlérét  de 
la  science,  ne  pourront  ètre  séparés  des  archives  auxquelles 
ils  apparliennent. 

XIX.  —  Les  Ilautes  Puissances  conlraclanles  s'engagent 
à  accorder  réciproquement  les  plus  grandes  facililés  doua- 
nières  possibles  aux  habilants  limilrophes  des  deux  pays 
pour  l'exploilalion  de  leurs  propriélés  et  l'exercicc  de  leurs 
induslries. 

XX.  —  Les  Trailés  et  Convenlions  qui  ont  élé  confirmés 
par  l'article  XVII  du  Traile  de  paix  signé  à  Zurich  le  10 
novembre  1859  renlreront  provisoirement  en  vigueur  pour 
une  année  ,  et  seront  étendus  à  tous  les  territoires  du 
Royaume   d'Italie.   Dans  le  cas  où  ces  Trailés  et  Conven- 


ITALIA  E  AUSTRIA  201 

tions  ne  seraient  pas  dénoncés  trois  mois  avant  l'expira-  1866 
tion  d'une  année  à  partir  de  l'échange  des  ratifications, 
ils  resteront  en  vigueur,  et  ainsi  d'année  en  année. 

Toutefois  les  deux  Hautes  Parties  conlractantes  s'enga- 
gent  à  soumettre  dans  le  terme'  d'une  année  ces  Traités 
et  Conventions  à  une  révision  generale  afìn  d'y  apporter 
d'un  commun  accord  les  modifications  qui  seront  jugées 
conformes  à  l'intérét  des  deux  pays. 

XXI.  —  Les  deux  Hautes  Puissances  contractantes  se 
réservent  d'entrer,  aussitót  que  (aire  se  pourra,  en  négo- 
ciation  sur  les  bases  les  plus  larges  pour  faciliter  récipro- 
quement  les  transactions  entre  les  deux  pays. 

En  attendant,  et  pour  le  terme  lìxé  dans  l'article  pré- 
cédent,  le  Traité  de  commerce  et  de  navigation  du  18  octo- 
bre  1851  resterà  en  vigueur  et  sera  applique  à  lout  le 
territoire  du  Royaume  d'Italie. 

XXII.  —  Les  Princes  et  les  Princesses  de  la  Maison 
d'Autriche,  ainsi  que  les  Princesses  qui  sont  enlrées  dans 
la  Famille  Imperiale  par  voie  de  mariage,  rentreront,  en 
faisant  valoir  leurs  titres,  dans  la  pleine  et  entière  pos- 
session  de  leurs  propriétés  privées,  tant  meubles  qu'im- 
meubles,  doni  ils  pourront  jouir  et  disposer  sans  étre  trou- 
blés  en  aucune  manière  dans  l'exercice  de  leurs  droits. 

Sont,  toutefois,  réservés  tous  les  droits  de  l'Etat  et  des 
particuliers  à  faire  valoir  par  les  moyens  légaux. 

XXIII.  —  Pour  contribuer  de  tous  leurs  efforts  à  la  pa- 
cification  des  esprits,  Sa  Majesté  le  Pioi  d'Italie  et  Sa  Ma- 
jesté  l'Empereur  d'Autriche  déclarent  et  promettent  que, 
dans  leurs  territoires  respectifs,  il  y  aura  pleine  et  enliére 
amnistie  pour  tous  les  individus  coinpromis  à  l'occasion 
des  événements  politiques  survenusdanslaPéninsule  jusqu'à 
ce  jour.  En  conséquence,  aucun  individu  de  quelque  classe 
ou  condition  qu'il  soit  ne  pourra  étre  poursuivi,  inquiète 
ou  troublé  dans  sa  personne  ou  sa  propriétè,  ou  dans  l'exer- 
cice de  ses  droits  en  raison  de  sa  conduite  ou  de  ses  opi- 
nions  politiques. 


202  ITALIA  E  AUSTRIA 

1866  XXIV,  —  Le  présent  Traile  sera  ratifié  et  les  ratifica- 
tions  en  seront  échangées  à  Vienne  dans  l'espace  de  quinze 
jours  ou  plus  tòt  si  faire  se  peut. 

En  tbi  de  quoi  les  Plénipotentiaires  respectifs  l'ont  signé 
et  y  ont  appose  le  sceau  de  leurs  armes. 

Fait  à  Vienne  le  trois  du  mois  d'octobre  de  l'an  de  gràce 
mil  huit  cent  soixante  six. 


(L.  S.)  Menabrea. 

(L.    S.)  WlMPFFEN. 


Artide  additionnel. 

Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  s'engage 
envers  le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  Imperiale  et  Royale 
Apostolique  à  effectuer  le  paiement  de  trente-cinq  millions 
de  florins,  valeur  autrichienne ,  équivalant  à  quatre-vingt 
sept  millions  cinq  ceni  mille  francs ,  slipulés  par  l'arli- 
cle  VI  da  présent  Traile,  dans  le  mode  et  aux  échéances 
ci-après  déterminées. 

Sepl  millions  seront  payés  en  argent  comptant  moyennant 
sept  mandats  ou  bons  de  Trésor  à  l'ordre  du  Gouverne- 
ment Autrichien,  chacun  d'un  million  de  florins,  payables 
à  Paris  au  domicile  d'un  des  premiers  banquiers  ou  d'un 
élablissement  de  crédit  de  premier  ordre,  sans  intérèls,  à 
l'expiralion  du  troisième  mois  à  daler  du  jour  de  la  signa- 
ture du  présent  Traile,  et  qui  seront  remis  au  Plénipo- 
tenliaire  de  Sa  Majesté  Imperiale  et  Royale  Apostolique 
lors  de  l'échange  des  ratifìcalions. 

Le  paiement  des  vingl-huil  millions  de  florins  reslanl  aura 
lieu  à  Vienne  en  argent  complant  moyennant  dix  mandals 


ITALIA  E  AUSTRIA  203 

Oli  bons  du  Trésor  à  l'ordre  du  Gouverneraent  Aulricliien,  1866 
payables  à  Paris  à  raison  de  deux  millions  huil-cenl  mille 
florins,  valeur  aulrichienne,  chacun,  échéants  de  deux.  en 
deux  mois  successifs.  Ces  dix  mandats  ou  bons  du  Trésor 
seront  de  mème  remis  au  Plénipotentiaire  de  Sa  Majesté 
Imperiale  et  Royale  Apostolique  lors  de  l'échange  des  ra- 
lifìcations. 

Le  premier  de  ces  mandats  ou  bons  du  Trésor  sera  échéa- 
ble  deux  mois  après  le  paiement  des  mandats  ou  bons 
du  Trésor  pour  les  sept  millions  de  florins  ci-dessus  sti- 
pulés. 

Pour  ce  terme,  corame  pour  tous  les  termes  suivants, 
les  intéréls  seront  comptés  à  5  pour  cent  à  partir  du  pre- 
mier jour  du  mois  qui  suivra  l'échange  des  ratifications 
du  présent  Traile. 

Le  paiement  des  intéréls  aura  lieu  à  Paris  à  l'échéance 
de  cbaque  mandat  ou  bon  du  Trébor. 

Le  présent  article  additionnel  aura  la  mème  force  et 
valeur  que  s'il  élaitinséré  mot  à  mot  au  Traité  de  ce  jour. 

Vienne,  le  3  octobre  1866. 


(L.  S.)  Menabrea. 

(L.   S.)  WlMPFFEN. 


Ratificato  da  S.  M.:  Tornio,  ()  ottobre  1866. — Scambio 
delle  ratifiche:  Vienna  12  ottobre  1866. 


204  ITALIA  E  PRUSSIA 


XXI. 
1866,  5  e  9  Ottobre. 
1856  FIREÌ\'ZE. 


Dichiarazioni  Ministeriali  scambiate  tra  l'Italia  e  la  Prussia 

per  la 

esenzione  dei  sudditi  respettivi  dagli  imprestiti  forzosi. 


Florence,  5  Octobre  1866. 

A  l'occasion  où  le  Gouvernement  du  Roi  s'occupait  de 
régler  la  perception  de  l'emprunt  nalional  ordonné  par  le 
Décret  Royal  du  28  juillet  dernier,  quelques  Légalions  se 
soni  adressées  au  Minislère  Royal  des  AiTaires  Etrangères 
pour  oblenir  en  faveur  de  leurs  nationau\  l'exeinplion  de 
concourir  à  cet  emprunt,  et  ont  appiiyé  leur  demande  sur 
des  stipulations  passées  entre  leurs  Gouvernements  re- 
speclifs  et  le  Gouvernement  du  Roi. 

Le  Ministère  Royal  des  Finances  a  été  salsi  de  cette  question^ 
dont  l'examen  l'a  amene  à  constater  que  tandis  que  pour 
quelques  Elats  l'exeraption  qu'on  invoque  découle  des  ter- 
mes  mémes  des  Traités  en  vigueur,  il  y  avait  d' autres 
Etals  auxquels  celte  exemption  pourrait  aussi  étre  conce- 
dee  d'après  une  largo  interprétation  donneo  au  sens  de 
l'article  qui  établit  le  traitement  de  la  nation  la  plus  fa- 
vorisée,  ou  d'après  une  réciprocitó  élablie  de  fait  par  un 
commun  accord  sur  ce  sujet. 

Par  cette  considcration  le  Ministère  Royal  des  Finances 


ITALIA  E  PRUSSIA  205 

a  décide  que  pour  les  étrangers  appartenant  aux  Etats  de  1866 
la  première  catégorie  l'exerription  soit  accordée  de  plein 
droit,  et  que  la  méme  faveiir  soit  étendue  aux  sujets  des 
Etats  compris  dans  les  autres  catégories,  à  la  condì tion 
que  les  Légations  respectives  fassent  parvenir  au  Gouver- 
nement  du  Roi  une  déclaration  officielle  par  laquelle  les 
Gouvernements  qu'elles  représentent  s'engagent  à  observer, 
le  cas  échéant,  la  règie  de  la  réciprocité  au  profit  des  Ita- 
liens  résidant  dans  leurs  territoires.  Les  dispositions  ar- 
rétées  pour  la  perception  de  l'emprunt  devant  suivre  leur 
cours  le  plus  promptement  possible,  il  est  essentiel  que 
cette  déclaration  soit  transmise  au  plus  tòt  au  Ministère 
des  Aflaires  Etrangères  de  S.  M.  le  Roi  d'Italie. 


Florence,  le  5  Octobre  1866. 

Le  Soussigné  Ministre  de  Prusse  près  la  Gour  d'Italie  a 
eu  l'honneur  de  recevoir  la  note  verbale  se  rapportant  à 
l'exemption  des  nationaux  étrangers  de  l'emprunt  force  ita- 
lien,  que  Son  Excellence  Monsieur  le  Ministre  des  affaires 
etrangères  à  bien  voulu  lui  adresser  en  date  d'aujourd'hui. 

Selon  les  instructions  qui  lui  sont  parvenues  à  ce  sujet, 
le  Soussigné  déclare,  au  nom  de  son  Gouvernemcnt  et  en 
forme  officielle,  que  la  Prusse  accorde  à  ce  sujet  aux  na- 
tionaux italiens  une  parfaite  réciprocité. 

Le  Soussigné  y  ajoute  l'expression  de  la  satisfaction  que 
son  Gouvernemcnt  éprouve  quant  à  la  facilitation  des  rap- 
porls  internationaux  dont  le  Gouvernement  Italien  a  voulu 
prendre  l'initiative  à  cette  occasion. 

Il  profite  de  cette  occasion  pour  réitérer  etc,  etc. 

Signé:  Usedom. 


1866 


206  ITALIA    E    PRUSSIA 

Florence,  9  octobre  i866. 

Je  viens  de  recevoir  la  Note  qua  Vous  m'avez  fait  l'hon- 
neiir  de  m'adresser  le  5  du  mois  courant,  et  par  laquelle, 
d'après  les  instruclions  qui  Vous  sont  parvenues,  Vous 
déclarez  officiellement,  au  noni  de  votre  Gouverneraent,  que 
la  Prusse  accorde  aux  sujets  italiens  demeurant  ou  possé- 
dant  dans  les  Etats  de  Sa  Majesté  le  Roi  Guillaume  l'è- 
xemplion  de  tout  emprunt  force,  suivant  le  principe  de 
réciprocité  que  le  Gouvernement  italien  est  prét  à  admetlre 
à  ce  sujet. 

A  la  suite  de  cette  déclaration,  je  m'empresse  de  Vous 
annoncer,  Monsieur  le  Comte,  que  le  Gouvernement  du 
Roi  vient  de  prendre  les  dispositions  nécessaires  pour  que 
les  sujets  prussiens  résidant  ou  possédant  en  Italie  soient 
exemptés  de  l'obligation  de  contribucr  à  l'emprunt  national 
qui  se  percoit  actuellement  dans  les  Etats  de  S.  M.  le  Roi. 

Je  saisis  en  me  me  temps  cette  occasion  pour  Vous  faire 
part  que  le  Gouvernement  Italien  est  tout  dispose  à  éten- 
dre  ces  mèmes  dispositions  aux  sujets  des  autres  Etats  du 
Zollverein,  en  vertu  du  Iraité  signé  à  Berlin  le  31  Décem- 
bre  1865,  dès  que  Vous  aurez  eu  l'obligeance  de  me  faire 
parvenir  en  leur  nom  une  déclaration  analogue  à  celle  que 
Vous  avez  bien  voulu  me  faire  au  nom  du  Gouvernement 
Prussien  par  la  note  précitée. 

Veuillez  agréer,  Monsieur  le  Comte  etc,  etc. 

Signé:  Visconti- Venosta. 

Identiche  risposte  alla  Circolare  del  5  ottobre  1866  per- 
vennero dai  seguenti  Slati: 

Amburgo;  22  ottobre  1866.   Lubecca;  20  ottobre  1866. 
Baden;  11  dicembre  1866.    Oldenburgo;  16  marzo  1867. 
Baviera;  16  novembre  1866.  Sassonia;  4  novembre  1867. 
Brema;  19  ottobre  1866.      Svizzera;  14  e  15  dicembre  1866. 
Grecia;  jj  dicembre  1866.  Wiirtemberg;  18  febb.  1867. 


ITALIA    E    CHINA  207 

XXII. 

1866,  20  Ottobre. 

PEIillVO.  1866 

Trattato  d'amicizia,  commercio  e  navigazione 
tra  l'Italia  e  la  China. 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  e  Sua  Maestà  l'Imperatore  della 
China,  animati  entrambi  dal  desiderio  di  stringere  rapporti 
di  amicizia  tra  i  due  paesi,  hanno  risoluto  di  conchiudere 
un  Trattato  solenne  di  reciproco  interesse,  ed  hanno  no- 
minato loro  Plenipotenziari: 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia,  Vittorio  Arminjon,  Capitano  di 
fregata  di  prima  classe  nella  regia  marina,  Ufficiale  del 
suo  ordine  dei  Santi  Maurizio  e  Lazzaro,  Cavaliere  dell'or- 
dine imperiale  della  Legione  d'onore  di  Francia,  ecc. 

Sua  Maestà  l'imperatore  della  China,  T'han,  Consigliere 
al  Ministero  delle  finanze,  Membro  dell'ufficio  degli  affari 
esteri,  Commissario  imperiale  investito  di  pieni  poteri; 

Tsong,  Consigliere  al  Ministero  della  guerra,  Sopra-inten- 
dente del  commercio  nei  tre  porti  del  Nord,  Commissario 
imperiale  investito  di  pieni  poteri  ; 

I  quali,  dopo  essersi  comunicati  i  loro  pieni  poteri  e 
riconosciuti  questi  in  debita  e  legale  forma,  hanno  stipu- 
lato quanto  segue: 

I.  —  Vi  sarà  pace  costante  ed  amicizia  perpetua  tra  Sua 
Maestà  il  Re  d'Italia  e  Sua  Maestà  l'Imperatore  della  China. 
I  sudditi  rispettivi  godranno  egualmente,  negli  Stati  delle 
Alle  Parti  contraenti,  di  piena  ed  intera  protezione  per  le 
persone  e  proprietà. 

IL  —  Per  il  mantenimento  delle   buone   relazioni  nel- 


208  ITALIA   E    CHINA 

1866  l'avvenire,  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  e  Sua  Maestà  l'Impe- 
ratore della  China,  conformemente  all'uso  stabilito  fra  le 
grandi  nazioni  amiche,  aggradiscono  che  Sua  Maestà  il  Re 
possa,  ove  gli  sembri  conveniente,  accreditare  un  Agente 
diplomatico  presso  il  Governo  di  Sua  Maestà  l'Imperatore 
della  China,  e,  reciprocamente,  che  Sua  Maestà  l'Imperatore 
possa,  ove  gli  sembri  conveniente,  accreditare  un  Agente 
diplomatico  presso  il  Governo  di  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia. 

III.  —  Sua  Maestà  l'Imperatore  della  China  acconsente 
che  l'Agente  diplomatico  di  Sua  Maestà  ib  Re  d'Italia  colla 
propria  famiglia  e  colle  persone  di  sua  casa,  abbia  resi- 
denza fissa  a  Pekino,  o  vi  si  rechi  eventualmente^  a  scelta 
del  Governo  Italiano. 

Il  rappresentante  di  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  godrà  di 
tutti  i  privilegi  ed  immunità  che  gli  competono,  secondo 
il  diritto  delle  genti;  avrà  piena  libertà  di  scegliere  i  pro- 
pri impiegati  e  le  proprie  persone  di  servizio;  e  queste 
persone  e  questi  impiegati  non  saranno  molestati  in  al- 
cuna maniera. 

Chiunque  con  parole  o  con  atti  faccia  ingiuria  od  usi 
violenza  al  Rappresentante  di  Sua  Maestà  o  ad  un  mem- 
bro della  sua  famiglia  o  della  sua  casa,  sarà  severamente 
punito  dalle  Autorità  chinesi. 

IV.  —  È  inoltre  stabilito  che  nessun  impedimento  potrà 
farsi  ai  movimenti  del  Rappresentante  di  Sua  Maestà  o  delle 
persone  di  suo  seguito.  Questo  Rappresentante  potrà  spe- 
dire 0  ricevere  il  proprio  carteggio  da  qualsiasi  punto  della 
costa  gli  aggradi;  le  sue  lettere  ed  i  suoi  effetti  saranno 
inviolabili.  Potrà  servirsi  di  corrieri  speciali,  i  quali  avranno 
per  via  la  medesima  protezione  e  le  medesime  agevolezze 
che  le  persone  deputate  al  trasporto  dei  dispacci  del  Go- 
verno imperiale.  In  una  parola,  egli  godrà  dei  medesimi 
privilegi  concessi  ai  funzionari  di  eguale  grado,  secondo 
l'uso  delle  nazioni  di  Occidente. 

Le  spese  tutte  della  missione  diplomatica  italiana  saranno 
a  carico  del  Governo  Italiano. 


iTAL'A  E  cnixA  2n9 

V.  —  Il  Rappresentante  di  S.  M.  il  Re  d'Italia  Iratlcrà  18G6 
gli  afr;(ri  coi  iVIinislri  di  Sua  Maestà  l'Iniporalorc  della  CIiin:i, 
personalmente  od  in  iscritto,  in  termini  di  pcrfolta  egua- 
glianza. 

VI.  —  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  concede  gli  stessi  pri- 
vilegi agli  Ambasciatori,  Ministri  od  Agenti  diplomatici  del- 
l'Imperatore della  China  accreditati  alla  propria  Corle. 

VII.  —  Sua  Maestà  il  Re  può  nominare  Consoli  negli 
Stati  dell'imperatore  della  China,  e  questi  Consoli  potranno 
liberamente  risiedere  in  tali  città  o  porti  aperti,  dove  Sua 
Maestà  giudichi  opportuno  collocarli  nell'interesse  del  com- 
mercio italiano.  1  Consoli  cureranno  la  precisa  osservanza 
dei  regolamenti;  essi  saranno  trattali  col  dovuto  rispetlo 
dalle  Autorità  chinesi  e  godranno  di  tutte  le  immunità  e  di 
tutti  i  privilegi  concessi  ai  Consoli  delle  nazioni  più  favo- 
rite. I  Consoli  avranno  rango  con  gli  intendenti  dei  circon- 
dari (Tao-tai).  I  Vice-Consoli  e  gli  interpreti  avranno  rango 
coi  prefetti  (Tehe-fou).  Questi  funzionari  italiani  avranno 
accesso  nelle  residenze  ofììciali  di  dette  Autorità  chinesi  e 
comunicheranno  con  esse  personalmente  od  in  iscritto  sulla 
base  di  uguaglianza,  semprechè  l'interesse  del  servizio  lo 
richiegga. 

Ove  il  Governo  italiano  non  creda  necessario  collocare 
un  Console  in  taluno  dei  porti  aperti,  egli  potrà  incari- 
care il  Console  d'una  potenza  amica  delle  funzioni  di  Agente 
consolare  in  detto  porto. 

In  mancanza  di  Console  o  di  chi  ne  faccia  le  veci,  i 
sudditi  italiani  potranno  rivolgersi  ;d  direttore  della  do- 
gana, il  quale  tutelerà  i  loro  interessi  a  noi'ma  dei  vigenti 
regolamenti. 

Vili.  —  Gli  Italiani  che  professano  od  in>egnano  la  re- 
ligione cristiana  hanno  diritto  alla  protezione  delle  Auto- 
rit'i  chinesi,  e  nessuno  di  essi  potrà  essere  molestato  o 
perseguitato  se  adempia  pacilicamente  il  suo  officio  e  non 
off<^nda  le  leggi. 

Nessun  impedimento  sarà  posto  dalle  Autorità  chinesi  a 
14 


210  ITALIA  E  CHINA 

1806  che  tale  o  tale  altro  suddito  dell'Impero  possa,  se  lo  vuole, 
abbracciare  la  religione  cristiana  e  seguirne  pubblicamente 
i  riti. 

IX.  —  Gli  Italiani  possono  viaggiare  in  ogni  parte  del- 
l'interno della  China,  cosi  per  diporto  come  per  interessi 
commerciali,  semprechè  siano  muniti  di  passaporti  dati  dal 
Console  e  vidimati  dall'Autoritcà  locale.  Si  dovrà  presen- 
tare il  passaporto,  se  richiesto.  Se  il  passaporto  è  regolare, 
il  latore  potrà  continuare  la  sua  via,  e  non  sarà  fatto  nes- 
sun ostacolo  a  che  prenda  persone  al  suo  servizio  o  no- 
leggi barche  per  il  trasporto  del  proprio  bagaglio  o  delle 
proprie  mercanzie.  Se  il  viaggiatore^  invece,  non  ha  pas- 
saporto, oppure  se  commette  atti  contrari  alle  leggi,  egli 
sarà  tradotto  al  Consolato  più  vicino,  ma  non  sarà  soggetto 
ad  alcun  maltrattamento  al  di  più  dell'arresto  necessario. 
Per  le  escursioni  non  maggiori  di  cento  li  fuori  dei  porti 
aperti  al  commercio  e  per  un  periodo  di  tempo  che  non 
ecceda  i  cinque  giorni,  non  è  necessario  il  passaporto. 

Questo  articolo  non  concerne  gli  equipaggi  delle  navi 
per  i  quali  saranno  determinati  limiti  speciali  di  comune 
accordo  dai  Consoli  e  dalle  Autorità  locali. 

X.  —  La  corrispondenza  scritta  tra  le  Autorità  italiane 
e  chinesi  sarà,  nelle  forme,  concepita  sulla  base  di  perfetta 
reciprocità,  secondo  la  posizione  e  il  grado  rispettivi.  Fra 
autorità  di  ordine  uguale  la  corrispondenza  prenderà  la 
forma  di  dispaccio,  oppure  comunicazione  (chao-hui). 

I  Consoli  0  altre  autorità  inferiori  ad  essi,  scrivendo  ai 
primi  magistrati  delle  provincie,  adotteranno  la  forma  di 
esposizione  (shén-chén),  e  questi  ultimi  impiegheranno  ri- 
spetto ai  primi  la  forma  di  dichiarazione  (cha-hsing). 

I  negozianti  o  altri  sudditi  di  ciascuna  delle  due  nazioni, 
non  rivestiti  di  carattere  ufficiale,  rivolgendosi  alle  auto- 
rità dell'altra  nazione,  dovranno  adottare  la  forma  di  rap- 
presentazione (piny). 

Qualora  un  Italiano  debba  aver  ricorso  all'Autorità  chi- 
nese,  la  sua  rappresentazione  sarà  prima  di  tutto  presen- 


ITALIA  E  CaiNA  211 

tata  al  Console,  il  quale  le  darà   esito  se  la  redazione   è  1866 
convenevole,  altrimenti  ne  farà  modificare  il  tenore  o  ri- 
cuserà di  trasmetterla.  Reciprocamente  i  Chinesi  che  vo- 
gliano rivolgersi  al  Consolalo  seguiranno  presso  l'Aulorità 
chinese  le  medesime  formalità. 

XI.  —  Le  navi  italiane  possono  trafficare  nei  porti  se- 
guenti: Canton  —  Swatow  —  Amoy  —  Fooehow  —  Ningpo 
—  Chan-gai  —  Nankin  —  Chinkiang  e  Kankon  sul  fiume 
Yanytze  —  Chefoo  —  Tien-tsin  —  Niuchuan  - —  Tamsui 
e  Taiwanfoo  nell'isola  Formosa  e  Kiungehow  nell'isola  di 
Kainan. 

Gli  Italiani  possono  in  questi  porti  far  commercio  con 
chicchessia,  entrare  ed  uscire  con  le  proprie  navi  e  merci, 
costrurre  ed  affittare  case,  prendere  a  censo  terre,  ed  edi- 
ficare chiese,  ospedali  e  cimiteri. 

XII.  —  Gli  Italiani  che  vogliano  nei  porti  od  altrove  fab- 
bricare 0  aprire  case,  magazzini,  chiese,  ospedali  o  cimi- 
teri, potranno  fare  contratti  per  i  terreni  o  per  le  costruzioni 
a  loro  gradimento,  ai  prezzi  ordinari  del  luogo,  con  equità 
e  senza  esazioni  da  qualunque  delle  due  Parti. 

XIII.  —  Il  Governo  Chinese  non  si  opporrà  in  alcuna 
maniera  a  che  gli  Italiani  prendano  al  loro  servizio  sud- 
diti chinesi  di  qualsiasi  professione  permessa  dalle  leggi, 
come  sarebbero  letterati,  interpreti,  operai  e  marinai. 

Gii  Italiani  possono  imparare  dai  Chinesi  la  lingua  e  i 
dialetti  del  paese  e  insegnare  ai  Chinesi  le  lingue  stra- 
niere. Sarà  libera  la  vendita  dei  libri  italiani  e  chinesi. 

XIV.  —  Gli  Italiani  potranno  noleggiare  quel  numero 
di  barche  o  giunche  che  loro  piacerà  per  il  trasporto  delle 
mer-ci  e  dei  passeggieri,  e  il  prezzo  di  questi  galleggianti 
sarà  discusso  fra  le  parti  senza  intervento  del  Governo  Chi- 
nese, il  quale  non  sarà  responsale  in  caso  di  accidente,  di 
frode  0  disparizione  di  dette  barche.  Il  numero  delle  barche 
non  sarà  limitato  e  non  si  permetterà  alcun  monopolio  in 
ciò  che  risguarda  il  fìtto  di  esse  o  la  mercede  dei  facchini 
0  coolies  preposti  al  trasporto  delle  merci.  In  caso  di  con- 


212  ITALIA  E  r.nrNA 

1860  travvcnzionc  al  presente  articolo,  i  colpevoli  saranno  pu- 
niti secondo  la  legge. 

XV.  —  Le  questioni  insorte  tra  Italiani  relativamente  ai 
diritti,  alle  proprietà  od  alle  persone,  saranno  sottoposto 
alla  giurisdizione  delie  Autorità  italiane;  e  le  controversie 
tra  Italiani  etl  individui  di  altra  nazione  estera,  saranno 
in  China  giudicate  secondo  i  trattali  esistenti  tra  l'Italia 
e  quelle  nazioni  estere,  senza  che  il  Governo  Chinese  abbia 
ad  ingerirsene.  Ma  se  sudditi  chinesi  sieno  compromessi 
nel  litigio,  le  Autorità  chinesi  interverranno  in  ogni  caso 
al  procedimento,  in  conformità  agli  articoli  XVI  e  XVII  del 
presente  trattalo. 

XVJ.  —  I  sudditi  chinesi  che  si  rendano  colpevoli  di 
atto  criminale  contro  Italiani,  saranno  arrestati  e  puniti 
dalle  Autorità  chinesi  secondo  le  leggi  della  China. 

Gli  Italiani  colpevoli  di  alto  criminale  contro  Chinesi, 
saranno  arrestali  e  puniti  dalle  Autorità  italiane,  secondo 
le  leggi  del  loro  paese,  e  in  quelle  forme  e  quei  modi  che 
saranno  in  seguito  determinati  dal  Governo  Italiano. 

Il  Govci'no  Chinese  da  parte  sua  eserciterà  la  propria 
giui'iódizione  sopra  i  sudditi   chinesi. 

La  giustizia  sarà  amministrala  con  equità  ed  imparzia- 
lità da  ambe  le  parti. 

XVI [.  —  Se  un  Italiano  abbia  motivo  di  lagnanza  con- 
tro un  Chinese,  egli  si  recherà  al  Consolato  ed  esporrà  la 
sua  querela. 

Il  Console,  esaminato  il  merito  del  caso,  procurerà  di 
dare  una  soluzione  amichevole.  Parimente  se  un  Chinese 
abbia  motivo  di  lagnanza  contro  un  Italiano,  il  Console  ascol- 
terà la  sua  deposi/ione  e  non  mancherà  possibilmente  di 
trovai'o  un  accordo. 

Se  la  querela  sia  di  tale  natura,  che  il  Console  non^ie- 
sca  a  comporla  amichevolmente,  egli  chiederà  l'assistenza 
delle  Autorità  chinesi,  ed  insieme  a  queste,  esaminato  il 
fa'.to,  giudicherà  con  e(|uilà. 

XVUI.  —  Le  Autorità  chinesi  daranno  ovunque  la  mas- 


ITALIA  E  CniNA  2  i  3 

sima  protezione  alle  persone  ed  alle  proprietà  ilaliane,  ?pc-  1800 
cialmenlc  nel  raso  in  cui  avessero  palilo  insulto  o  vio- 
lenza. Queste  Autoriln  non  potranno,  in  nessuna  rircoslanza, 
porre  embarqo  sulle  navi  italiane,  ne  colpire  di  requisi- 
zioni per  qualsiasi  servizio  pubblico  o  privato.  Nel  caso  di 
furio  0  d'incendio,  le  Autorità  locali  prenderanno  niisure 
opportune  per  ricuperare  la  propriet'i  rubata,  per  soppri- 
mere il  disoi'dine  e  per  arrestare  i  colpevoli,  i  quali  sa- 
ranno puniti  secondo  la  lcg.;e.  Ma  se  l'Autoritn  locale  non 
riuscirà  ad  impailronirsi  dei  colpevoli,  lutto  ciò  die  ()Otià 
domandarsi  al  Governo  Chinese  sarà  la  punizione  di  detta 
AulorilT,  conformemente  alle  letigi  della  China. 

XIX.  — Ove  una  nave  italiana  nelle  acque  della  China  sia 
aggredita  dai  ladri  o  dai  pirati,  le  Autorità  chinesi  dovranno 
fare  ogni  sforzo  per  catturare  e  punire  i  delti  ladri  o  pi- 
rati e  per  ricuperare  la  proprietà  rubata,  la  quale  pro- 
prietà sarà  consegnata  al  Console  per  restituirla  a  chi  di 
ragione.  Ma  se  le  Autorità  cliincsi  mandieranno  di  arre- 
stare i  colpevoli  e  ricuperare  la  proprietà  rubata,  tutto  ciò 
che  potrà  chiedersi  al  Governo  Chinese  sarà  la  pini^ione 
di  tali  Autorità,  secondo  le  leggi  della  China,  ma  giammai 
d'indennizzare  le  persone  derubale. 

XX.  —  Se  alcuna  nave  italiana  venga  a  naufragare  od 
incagliare  sulla  costa  della  China,  oppure  a  rifugiarsi  in 
un  porlo  degli  Stali  di  Sua  Maestà  l'imperalorc  della  China, 
le  Autorità  chinesi,  tosto  informate  del  caso,  provvederanno 
per  soccorrere  e  salvare  quella  nave.  Le  pci'sone  di  bordo 
saranno  trattale  in  modo  amichevole  e  riceveranno  all'uopo 
i  mezzi  necessari  per  recarsi  al  più  vicino  utìizio  conso- 
lare. 

XXI.  —  Ove  per  avventura  la  China  si  trovi  in  guerra 
con  altra  nazione,  questa  circostanza  non  cagionerà  verun 
impedimento  al  libero  commercio  dell'Italia  con  la  China 
0  con  la  nazione  nemica.  Le  navi  italiane  potranno  sem- 
pre, tranne  il  caso  di  blocco  elTetlivo,  recarci  dai  porti 
dell'una  ai  porli  dell'altra  nazione  belligerante,  farvi  il  con- 


21  4  ITALIA  E  CHINA 

1866  suelo  negozio,  importare  o  esportare  ogni  specie  di  merci 
non  proibite. 

XXII.  —  Se  un  malfattore  chinese  prenda  ricovero  in 
case  od  a  bordo  di  navi  italiane,  non  gli  si  darà  aiuto  né 
asilo;  ma  questo  malfattore  sarà  invece  consegnato  alle  Au- 
torità chinesi  sulla  domanda  ch'esse  ne  facciano  al  Console. 

Nel  caso  ove  i  marinai  od  altri  individui  disertino  da 
bordo  dei  legni  da  guerra  o  dei  legni  mercantili  italiani, 
l'Autorità  chinese,  richiestane  dal  Console,  dai  comandanti, 
0  dai  capitani,  curerà  l'arresto  immediato  e  la  consegna 
di  detti  disertori  a  bordo  delle  rispettive  navi. 

XXIII.  —  Occorrendo  che  un  Chinese  ricusi  di  pagare 
un  suo  debito  ad  un  Italiano,  oppure  si  nasconda  fraude- 
volmente,  le  Autorità  chinesi  faranno  ogni  sforzo  per  ar- 
restarlo e  costringerlo  a  soddisfare  quel  suo  debito.  Le 
Autorità  italiane  similmente  faranno  ogni  sforzo  per  tra- 
durre in  giudizio  qualunque  Italiano  il  quale  rifiuti  di 
pagare  il  suo  debito  ad  un  Chinese,  oppure  si  nasconda 
fraudevolmente.  Ma  il  Governo,  in  verun  caso,  non  avrà  ob- 
bligo di  indennizzare  il  creditore. 

XXIV.  —  È  stipulato  che  i  sudditi  italiani,  per  qualsiasi 
merce  da  essi  importata  od  esportata,  pagheranno  i  diritti 
stabiliti  nella  tariffa  annessa  al  presente  Trattato,  ma  in 
verun  caso  si  esigeranno  altri  diritti,  né  diritti  maggiori 
di  quelli  che  pagano  i  sudditi  di  ogni  altra  nazione  estera. 

I  Regolamenti  commerciali  annessi  al  presente  Trattato 
sono  considerati  come  parte  integrante  di  esso  Trattato,  e 
per  conseguenza  sono  egualmente  obbligatorii  per  le  due 
Parti  contraenti. 

XXV.  —  I  diritti  di  importazione  si  pagano  all'atto  dello 
sbarco  delle  mercanzie  e  i  diritti  di  esportazione  si  pagano 
all'imbarco  delle  medesime. 

XXVI.  —  È  convenuto  che  ciascuna  delle  Alte  Parti  con- 
traenti avrà  diritto  di  chiedere  la  revisione  della  tariffa  e 
degli  articoli  del  presente  Trattato  relativi  al  commercio, 
alla  fine  del  mese  di  giugno  1878.  Ma  se  non  è   presen- 


ITALIA  E  CniNA  215 

tata  veruna  domanda  nei  sei  mesi  consecutivi  a  quella  data,  1860 
la  tariffa  rimarrà  in  vigore  per  altri  dieci  anni,  a  partire 
da  quella  data,  e  così  pure  si  praticherà  alla  fine  di  cia- 
scuno dei  successivi  periodi  di  dieci  anni. 

Qualora  poi  nei  primi  dodici  anni,  alcuna  delle  Potenze 
che  hanno  Trattati  colla  China,  proponesse  la  revisione  della 
tariffa  e  degli  articoli  relativi  al  commercio,  l'Italia  avrebbe 
diritto  di  presentare  anch'essa  le  sue  proposizioni. 

XXVII.  —  I  sudditi  italiani  che  vogliano  trasportare  in 
un  porto  prodotti  acquistati  nell'interno  della  China,  op- 
pure trasportare  sopra  un  mercato  dell'interno  prodotti 
dell'importazione,  potranno  immediatamente  liberare  le  loro 
merci  da  ogni  diritto  di  transito,  col  pagare  una  tassa  sola, 
nella  maniera  stabilita  dal  settimo  regolamento  commer- 
ciale annesso  al  presente  Trattato. 

Questa  tassa  unica  sarà  eguale  alla  metà  del  diritto  di 
tariffa,  eccettualo  il  caso  delle  merci  esenti  da  diritto,  le 
quali  saranno  sottoposte  ad  una  tassa  di  transito  del  due 
e  mezzo  per  cento  ad  valorem,  siccome  è  stipulato  nel  se- 
condo regolamento  annesso  al  presente  Trattato. 

Rimane  inteso  che  il  pagamento  della  lassa  di  transito 
per  commutazione  o  altrimenti,  non  produrrà  alterazione 
sul  diritto  di  tariffa  per  l'importazione  o  per  l'esporta- 
zione, il  quale  diritto  continuerà  ad  essere  riscosso  inte- 
gralmente e  separatamente. 

XXVIII.  —  Le  navi  italiane,  di  portata  eccedente  cento 
cinquanta  tonnellate,  pagheranno  il  diritto  di  tonnellaggio, 
in  ragione  di  quattro  mace  ogni  tonnellata. 

Le  navi  di  cento  cinquanta  tonnellate,  o  di  portata  in- 
feriore, pagheranno  un  mace  per  ogni  tonnellata. 

Quelle  navi  italiane,  le  quali  da  uno  dei  porti  aperti  della 
China  debbano  partire  per  altro  porto  aperto,  oppure  per 
Hong-Kong,  avranno  diritto  di  ottenere,  sulla  richiesta  del 
capitano,  uno  speciale  certificato  della  dogana,  colla  esi-  ■ 
bizione  del  quale  esse  saranno  esenti  da  ulteriore  diritto 
di  tonnellaggio  in  qualsiasi  porto  aperto  della  Ghina^  per 


2  I  G  ITALr.V  E  CHINA 

1866  un  periodo  di  qua  Uro  mesi,  a  principiare  dalla  data  della 
licenza  di  uscila  dal  pi-imo  porto. 

XXiX.  —  11  cnpilano  di  una  nave  ilaliar.a,  il  quale,  en- 
tro il  termine  di  quarantott'ore  dall'arrivo,  vorrà  parlirc 
senza  aprire  il  boccaporto,  non  pagherà  dirilto  di  tonnel- 
laggio; ma  questo  diritto  sarà  dovuto  tosto  che  spirinole 
d.. Ile  qiiarantotl'orc. 

Non  si  esigerà  altro  pagamento- o  mancia  ne  all'arrivo 
nò  alla  partenza. 

XXX.  —  Sono  esenti  dal  dii'i'.to  di  tonnellaggio  le  barche, 
giunche  eJ  altri  piccoli  legni  impiega'i  da  Italiani  al  Iras- 
pjrto  dei  passL'ggieii,  dei  bagagli,  lettere,  provviste  e  allri 
arlicoii  non  soggetti  ai  diritti  di  larinii,  quando  tali  legni 
siano  atloperali  al  iranico  fra  i  porti  aperti.  Però  se  questi 
legni  Irasporlino  merci  soggette  a  diritti  di  laiin'a,  si  pa- 
gherà un  dirilto  di  tonnellaggio  ogni  quattro  mesi  in  ra- 
gione di  un  mace  per  ionnellala  di  registro. 

XXXI.  —  Si  chiederà  il  parere  dei  Consoli  o  direttori  delle 
Dogane  per  la  coslruzione  dei  fari  o  segnali  a  terra,  o  per 
la  dispo-i '-ione  dei  gavitelli  e  baslimenti-lanali  semprechò 
le  ciivoslanze  lo  richieggano. 

XXXII.  —  il  versamento  dei  diiilli  si  farà  nelle  case  di 
banco  designate  dal  Governo  Chinese,  in  argento  sy^ee  o  in 
moneta  estera.  Quest'ultima  moneta  sarà  ricevuta  dagli  Ila- 
liani  al  medesimo  cambio  che  dagli  allri  esteri,  e  in  verun 
caso  ad  un  cambio  dillerente  o  f)iù  elevato. 

X.Wlil.  —  L'Amministrazione  delle  Finanze  avrà  in 
pronto  assortimenti  di  pesi  e  misure  perfellamenle  con- 
i'ormi  ai  tipi  della  Dogana  di  Canton,  ed  il  Console  di  ogni 
porlo  riceverà  dal  Direttore  della  Dogana  una  collezione 
complela  di  delti  strumenti.  Per  evitare  ogni  confusione 
e  per  maggiore  unil'ormit'i,  rimane  inleso  che  i  l'apporti  di 
questi  pesi  e  misure  sono  quelli  deliniti  nel  quarto  Re- 
golamento annesso  al  presente  Trattalo. 

XX.XIV.  —  Le  navi  italiane,  arrivando  nei  porli  aperti 
della  China,  possono  prendere  un  piloto  per  recarsi  all'an- 


ITALIA  E  CHINA  217 

coraggio;  così  y)nre,  dopo  il  pagamento  dei  dirilli  e  quando  1866 
sieno  [ironie  alla  partenza,  esse  possono  scegliere  un  piloto 
per  uscire  dal   porlo. 

11  diritto  di  pilotaggio  e  le  questioni  relative  ai  piloti 
sono  determinate  da  speciale  Regolamento  latto  di  concerto 
dai  Consoli  di  tulle  le  Nasoni  e  dall'Autoriià  cliinese. 

XXXV.  —  Tosto  che  una  nave  italiana  arriverà  nel  porto, 
il  Direttore  della  Dogana  deputerà  uno  o  più  impiegati 
p;jr  la  cuilodia  di  delta  nave.  Questi  impiegali  potranno  a 
j)i  icere  vivere  in  una  barca  propria,  oppui'e  stabilirsi  a 
bordo  del'a  nave  italiana,  il  loro  mantenimento  sarà  a 
carico  dell'Amministrazione  della  Dogana,  e  non  reclierà 
verun  aggravio  al  Capitano  od  al  consegnatario.  Ogni  in.'ra- 
zione  sa  ([ueslo  punto  sarà  punila  dal  Direttore  della  Do- 
gana in  proporzione  delia  esazione  fatta;  il  danaro  rice- 
vuto sarà  inolli'e  restituito. 

XXXVI.  —  Ventiquattr'ore  dopo  l'arrivo,  le  carte  di  bordo 
e  copia  del  maniTesto  saranno  deposte  nelle  mani  del  Con- 
sole, il  quale  nel  susseguente  lerniine  di  ventiquattr'ore 
indicherà  al  Direttore  della  Dogana  il  nome  della  nave,  !a 
portala  di  essa  e  la  natura  del  carico.  Se  per  colpa  del  Ca- 
pitano queste  formalità  non  sono  adempiute  nelle  quai'an- 
toll'ore  dopo  l'arrivo,  potrà  infliggersi  una  nuilta  di  cin- 
quanta taels  per  ogni  giorno  di  ritardo.  Però  la  multa  non 
eccederà  duecento  taels. 

Il  Capitano  è  responsale  dell'esattezza  del  manifesto,  il 
quale  deve  essere  una  descrizione  completa  ed  esalta  di 
tulio  il  carico  esistente  a  bordo.  Se  presenterà  un  falso 
manifesto,  egli  pagherà  una  multa  di  cinquecento  taels.  Ma 
nelle  ventiquattr'ore  dopo  la  consegna  del  manifesto  agli 
UJiciali  della  Dogana,  si  possono  correggere  gli  errori  ri- 
conosciuti in  tale  documento,  e  ciò  senza  alcuna  penalitn. 

XXXVII.  —  Avute  dal  Console  le  suildelte  indicazioni,  il 
Direttore  della  Dogana  perniellerà  al  bastimento  di  aprire 
il  boccaporto. 

Il  Capitano  che  apra  il  boccaporto,  e  cominci  a  scaricare 


2  1  8  ITALIA  E  CHINA 

1866  senza  tale  permesso,  sarà  soggetto  alla  multa  di  cinquanta 
taels;  inoltre  le  merci  sbarcate  saranno  confiscate. 

XXXVIII.  —  Per  imbarcare  o  sbarcare  merci,  i  nego- 
zianti italiani  devono  chiedere  al  Direttore  della  Dogana 
un  permesso  speciale.  Le  merci  imbarcate  o  sbarcate  senza 
tale  permesso  sono  soggette  a  confiscazione. 

XXXIX.  —  Nessun  trasbordo  da  un  bastimento  all'altro 
non  può  farsi  senza  un  permesso  speciale,  sotto  pena  di 
confiscazione  delle  merci  trasbordate. 

XL.  —  Pagati  tutti  i  diritti,  il  Direttore  della  Dogana 
accorderà  la  licenza  per  uscire  dal  porto. 

XLI.  —  Quanto  alle  merci  soggette  ad  un  diritto  di  la- 
riffa  ad  valorem,  se  il  negoziante  italiano  non  si  accorda 
con  rUffiziale  chinese  nel  determinare  il  valore,  ciascuna 
delle  parti  chiamerà  due  o  tre  negozianti  per  esaminare 
quelle  merci,  e  il  più  alto  prezzo,  al  quale  uno  di  questi 
negozianti  vorrebbe  comperarle,  sarà  considerato  come  il 
vero  valore  di  queste  merci. 

XLII.  —  Il  diritto  di  tariffa  sarà  determinato  sul  peso 
netto  di  ciascuna  merce,  col  dedurre  il  peso  di  tara.  Onde 
ottenere  questa  tara  sopra  ciascun  articolo,  per  esempio 
sul  thè,  se  il  negoziante  italiano  non  si  accordi  coU'Uffìziale 
della  Dogana,  ciascuna  delle  parti  sceglierà  eguale  numero 
di  casse  per  centinaio;  misurato  il  peso  lordo,  poi  il  peso  netto, 
e  fattane  la  differenza,  la  tara  dell'intera  partita  sarà  il  ri- 
sultato medio  di  questa  operazione.  Sul  medesimo  principio 
si  determinerà  la  tara  per  qualsiasi  merce  od  articolo.  Ove 
poi  sorgano  altri  motivi  a  contestazione  che  non  possano 
avere  immediato  scioglimento,  ne  sarà  riferito  al  Console, 
il  quale  trasmetterà  i  documenti  al  Direttore  della  Dogana, 
affinché  sia  giudicato  con  equità.  Ma  il  ricorso  deve  farsi 
entro  ventiquattr'orc,  altrimenti  non  avrà  effetto.  Finché 
la  vertenza  non  sia  risoluta,  il  Direttore  della  Dogana  so- 
spenderà la  registrazione  delle  merci. 

XLIII.  —  Le  merci  guaste  o  avariate  otterranno  una 
congrua  riduzione  sui  diritti  da  pagarsi  in  proporzione  dei 


ITALIA  E  CDINA  219 

danni  sofferti.  Se  vi  sia  disaccordo  fra  le  parli,  si  avrà  ri-  1866 
corso  alla  soluzione  descritta  nell'articolo  XLI  del  presente 
Trattato  relativamente  al  diritto  ad  valorem. 

XLIV.  —  I  bastimenti  italiani  addetti  alla  navigazione 
di  costa  potranno  trasportare  prodotti  chinesi  da  un  porto 
aperto  ad  un  altro,  pagando  il  diritto  di  tariffa  al  porto 
d'imbarco,  più  il  diritto  di  cabotaggio  (uguale  alla  metà 
del  diritto  di  tariffa)  al  porto  di  sbarco.  Occorrendo  espor- 
tare nuovamente  questi  prodotti  chinesi  già  trasportati  da 
altro  porto,  le  navi  italiane  suddette  otterranno  una  cedola 
di  ritorno  (Draw-back  certificati  o  Tsouen-piao),  la  quale 
rappresenterà  il  valore  della  metà  del  diritto  pagato,  e 
non  si  esigerà  verun  diritto  di  esportazione  per  caricare: 
ma  si  dovrà  pagare  metà  del  diritto  di  cabotaggio  al  porto 
di  sbarco. 

XLV.  —  I  negozianti  italiani  che  avranno  importato 
merci  in  alcuno  dei  porti  aperti  ed  ivi  pagati  i  diritti,  po- 
tranno ottenere  dal  Direttore  della  Dogana  il  permesso  di 
esportarle  altra  volta.  Per  evitare  ogni  frode,  gli  Ufìfiziali 
della  Dogana  esamineranno  se  i  diritti  sono  stati  effettiva- 
mente pagati  per  le  designate  merci  e  debitamente  regi- 
strate, e  inoltre  se  le  marche  non  sono  state  alterate.  Nel 
caso  che  si  riconosca  qualche  frode  a  danno  della  Dogana, 
le  merci  saranno  confiscale  dal  Governo  Chinese.  A  tali 
condizioni,  i  negozianti  italiani,  per  esportare  di  nuovo 
merci  estere  in  paese  estero,  otterranno  una  cedola  di  ri- 
torno per  l'ammontare  del  diritto  d'importazione  pagato. 
Esportando  di  nuovo  prodotti  chinesi,  entro  dodici  mesi, 
per  un  paese  estero,  i  negozianti  italiani  possono  ottenere 
una  cedola  di  ritorno  per  il  diritto  di  cabotaggio  versato. 

La  Dogana  accetterà  le  cedole  di  ritorno  per  il  loro  va- 
lore nominale  in  pagamento  dei  diritti  di  importazione  o 
d'esportazione,  nel  porto  dove  queste  cedole  sono  state 
rimesse. 

A  vece  delle  cedole  di  ritorno,  si  potrà  ottenere  dalla 
Dogana  un  permesso  di  sbarco  delle  merci  in  franchigia  di 


220  ITALIA  E  CniNA 

1366  dirillo  (mien-soliin-lnn),  valevole  per  altro  porlo  della  China. 

I  Laslimenli  italiani  carichi  di  cereali  esteri  potranno 
esportarli  nuovamente  senza  pagare  diritti,  purché  non 
siasi  sbarcala  alcuna  parte  del  carico. 

XLVI.  —  Le  Autorità  chinesi  in  ogni  porlo  adotteranno 
quelle  misure  che  creileranno  più  convenienti  per  impedire 
la  frode  ed  il  contrabbando. 

XLV1[.  —  Le  navi  iialiane  non  potranno  trafficare  al- 
trove che  nei  porti  di  commercio  designati  nel  prescnie 
Trattalo.  Esse  non  entreraano  illegalmente  in  a'iri  porli, 
nò  faranno  commercio  clandestino  sulla  costa.  11  Governo 
Chinese  potrà  confiscare  con  il  carico  qualsiasi  nave  colta 
in  conti'avvcnzione  a  questo  articolo. 

XLVilL  —  Le  navi  italiane  mercantili,  che  facciano  con- 
trabbando, avranno  le  merci  confiscale  dalle  Autorità  chi- 
nesi, qualunque  sia  il  prezzo  o  la  natura  di  dette  merci. 
Quelle  merci  riceveranno  il  divieto  di  fare  ulteriore  com- 
mercio e  saranno  espulse  appena  assestali  e  pagali  i  conti. 

XLIX.  —  Le  multe  inllitle  o  le  confiscazioni  eseguile  a 
mente  del  presente  Trattalo  saranno  a  benefizio  del  Governo. 

L.  —  Le  comunicazioni  ufficiali  dell'Agente  Diplomatico 
e  degli  Agenti  Consolari  di  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  sa- 
ranno scritte  in  lingua  italiana  e  corredale  di  una  tradu- 
zione chinese. 

Similmente  le  Autorità  chinesi  scriveranno  in  lingua  chi- 
nese, e  nel  caso  che  qualche  differenza  sia  riconosciuta 
nelle  versioni  italiana  e  chinese,  si  avrebbe  per  corretta 
quella  redatta  nella  lingua  della  Nazione  scrivente. 

II  presente  Trattato  è  scritto  in  italiano  ed  in  chinese,  i 
due  tosti  si  sono  confrontali  accuratamente,  affinchè  il  senso 
ed  il  valore  d'ogni  articolo  sieno  perfettamente  conformi. 

LI.  —  Il  carattere  chinese  .^  J.  non  sarà  adoperalo  in 
alcun  documento  ulficiale  emanalo  dalle  Autorità  chinesi 
della  capitale  o  delle  provinrie  per  designare  il  Governo 
od  i  sudditi  di  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia. 


ITALfA  E  CHINA  221 

Lll.  —  Le  navi  da  guerra  ilaliane,  e  che  non  arrivino  186C 
con  proponimenti  oslili,  o  sieno  irapei^nale  alla  caccia  dei 
pirati,  potranno  liberamente  visitare  qualunque  porlo  degli 
Slati  di  Sua  Maestà  l'Imperatore  della  China,  e  riceveranno 
ogni  agevolezza  per  l'acquisto  delle  provviste,  per  l'acquata, 
e,  se  occorre,  per  fare  riparazioni.  I  Comandanti  di  queste 
navi  avranno  colle  Autorità  chincsi  relazioni  cortesi  sul 
piede  di  eguaglianza, 

LUI.  —  Considerando  i  danni  che  la  presenza  dei  pi- 
rati nei  mari  della  China  reca  al  commercio  indigeno  ed 
estero,  le  Alte  Parti  contraenti  si  promettono  mutuamente 
di  concertarsi  per  le  misure  da  [)rendersi  per  la  soppres- 
sione di  delti  pirati. 

LIV.  —  È  espressamente  stipulalo  che  il  Governo  ed  i 
sudditi  italiani  avranno  di  pieno  diritto  e  in  eguale  misura 
lutti  i  privilegi,  immunità  e  vantaggi  che  sarebbero  slati  o 
saranno  nell'avvenire  concessi  da  Sua  Maestà  l'Imperatore 
della  China  al  Governo  od  ai  sudditi  di  ogni  altra  Nazione. 

Similmente,  se  alcune  delle  Potenze  Europee  facesse  alla 
China  qualche  ulile  concessione,  la  quale  non  fosse  pre- 
giudicevole  agl'interessi  del  Governo  o  dei  sudditi  italiani, 
il  Governo  di  Sua  Maestà  il  Re  farebbe  ogni  sforzo  per 
aderirvi. 

LV.  —  Le  ratificazioni  del  presente  Trattato  da  parte  di 
Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  e  di  Sua  Maestà  l'Imperatore  della 
China  saranno  rispettivamente  scambiate  a  Changha'i  o  a 
Tien-tsin  entro  un  anno,  a  partire  dal  giorno  della  firma. 

In  fede  di  che  i  rispetlivi  Plenipotenziari  hanno  sot- 
toscritto il  presente  Trattato,  e  vi  hanno  apposto  i  loro 
suggelli. 

Fatto  a  Pekino  in  quattro  spedizioni,  il  venlisei  ottobre 
dell'anno  mille  ottocento  sessantasei.  Il  diciottesimo  giorno 
del  nono  mese  dell'anno  quinto  del  regno  di  Tong-lche. 

Firmato  V.  Armimo>\  Firmati:  T'han. 

(L.  S.)  Tsong. 


222  ITALIA  E  CHINA 

!866  REGOLAMENTI  COMMERCIALI 

annessi  al  Trattato  del  26  ottobre  1866  tra  l'Italia  e  la  China. 

REGOLAMENTO    PRIMO. 

Merci  non  specificate  nella  Tariffa. 

Chiunque  voglia  esportare  merci  non  enumerate  nella 
Lista  delle  esportazioni,  ma  specificale  in  quella  delle  im- 
portazioni, pagherà  il  diritto  stabilito  per  queste  merci 
nella  Tariffa  per  l'importazione.  Similmente,  occorrendo 
importare  articoli  non  specificati  nella  lista  delle  importa- 
zioni, ma  compresi  in  quella  delle  esportazioni,  si  pagherà 
il  diritto  determinato  per  tali  articoli  nella  Tariffa  per 
l'esportazione. 

Gli  articoli  che  non  si  trovano  in  alcuna  delle  due  liste, 
né  compresi  nella  categoria  delle  merci  esenti  da  diritto, 
saranno  tassati  di  un  diritto  ad  valorem  del  5  per  100 
calcolato  sul  prezzo  di  piazza. 

REGOLAMENTO  SECONDO. 

Articoli  esenti  da  diritto. 

Sono  esenti  da  diritto  i  seguenti  articoli: 
Verghe  d'oro  e  d'argento  —  Monete  estere  —  Farina 
di  frumento  e  di  grano  turco —  Sagù  —  Biscotto  —  Carni 
e  vegetabili  in  conserva  —  Formaggio  —  Burro  —  Con- 
fetti —  Vestimenta  estere  —  Gioielleria  —  Argenteria  — 
Profumeria  —  Sapone  d'ogni  qualità  —  Carbone  di  legna 
—  Legna  da  bruciare  —  Candele  estere  —  Tabacco  e- 
stero  —  Sigari  esteri  — ■  Vino  —  Birra  —  Spiriti  —  Ar- 
nesi e  stoviglie  per  casa  —  Provviste  per  navi  —  Baga- 
glio personale  —  Oggetti  di  cancelleria  —  Tappezzeria  — 
Droghe  —  Coltelleria  —  Medicinali  esteri  —  Oggetti  di 
cristallo  e  di  vetro. 


ITALIA  E  CHINA  223 

Gli  articoli  sopradescritli  non  pagheranno  diritto  di  im-  18i56 
porlazione,  né  di  esportazione,  ma  se  si  vuole  trasportarli 
nell'interno,  tali  articoli,  ad  eccezione  del  bagaglio  perso- 
nale, delle  verghe  d'oro  e  d'argento  e  delle  monete  estere, 
pagheranno  un  diritto  di  transito  del  due  e  mezzo  per 
cento  ad  valorem. 

Pagherà  il  diritto  di  tonnellaggio  quella  nave  che  carichi 
in  totalità  o  in  parte  articoli  esenti  da  diritto,  eccettuati 
però  il  bagaglio  personale,  le  verghe  d'oro  e  d'argento  e 
le  monete  estere.  Tale  misura  avrà  effetto  ancorché  non 
esistano  a  bordo  altre  merci. 

REGOLAMENTO    TERZO. 

Merci  proibite. 

È  proibito  d'importare  o  di  esportare  i  seguenti  articoli: 
Polvere  da  guerra  —  Proietti  —  Cannoni  —  Fucili  da 
caccia   —   Fucili  rigati  —  Moschetti  —  Pistole  —  E  altri 
arnesi  o  munizioni  da  guerra  —  Cosi  pure  il  sale. 

REGOLAMENTO  QUARTO. 

Pesi  e  misure. 

Nei  calcoli  relativi  alla  tariffa  il  pimi  di  100  cattie  sarà 
ragguagliato  a  chilogrammi  60  e  grammi  453  (libre  in- 
glesi avoir-du-poids  133  '/s  ).  11  chang  di  dieci  piedi  chi- 
nesi ,  sarà  ragguagliato  a  metri  tre  e  centimetri  55  (pol- 
lici inglesi  1-41  ).  Il  chili  chinese  sarà  considerato  eguale  a 
trecento  cinquantacinque  millimetri  (pollici  inglesi  14  Vio)- 
Quattro  yards  inglesi,  meno  tre  pollici,  formano  il  chang. 

REGOLAMENTO  QUINTO. 

Eccezioni  relative  alla  importazione 
ed  alla  esportazione  di  alcuni  articoli. 

a)  L'oppio  pagherà  un  diritto  d' importazione  di  trenta 
taels  per  picul,  e  l'importatore  non  potrà  venderlo  altrove 


221  ITALIA  E  CniXA 

18G6  che  nel  porto  di  arrivo.  I  soli  Chinesi  avranno  facoltà  di 
trasportare  oppio  nell'  interno ,  ma  soltanto  come  pro- 
prietà cliinese.  Il  negoziante  estero  non  avrà  diritto  di 
accompagnare  questa  merce,  nò  potrà  invocare  in  proprio 
favore  l'articolo  IX  del  presente  Trattato,  il  quale  accorda 
agli  Italiani  di  viaggiare  nell'  interno  con  passaporti  per 
fare  operazioni  di  commercio,  ne  l'articolo  XXVII  del  mede- 
simo Trattato,  il  quale  stabilisce  i  diritti  di  transito. 

I  diritti  di  transito  sull'oppio  saranno  determinati  a  be- 
neplacito del  Governo  Cliinese,  e  quelle  modificazioni  die 
nell'avvenire  si  facciano  sulla  tarilfa  per  le  altre  merci, 
non  potranno  estendersi  all'  oppio. 

b)  L'esportazione  delle  monete  di  rame  (casb)  per  qual- 
siasi porto  estero  è  interdetta.  Tuttavia  alle  seguenti  con- 
dizioni gli  Italiani  possono  imbarcare  queste  monete  per 
trasportarle  da  un  porto  aperto  della  China  ad  un  altro. 

Colui  che  vuole  imbarcare  monete  di  rame  deve  notifi- 
care la  quantità  da  spedirsi  a  bordo ,  e  il  porto  per  il 
quale  è  destinata.  Inoltre  egli  presenterà  una  cauzione  ac- 
cettata da  due  persone  solvibili  oppure  altra  garanzia  che 
il  direttore  della  dogana  giudichi  sufficiente.  Durante  i  sci 
mesi  successivi  alla  data  della  licenza,  egli  dovrà  resti- 
tuire al  coUellore  del  porlo  d'imbarco  il  certificalo  da  lui 
emanato,  con  una  dichiarazione  di  ricevuta  della  moneta 
al  porto  dove  era  destinala.  Questa  ricevuta  deve  essere 
sottoscritta  dal  collettore  dell'ultimo  porlo,  il  quale  fun- 
zionario vi  apporrà  il  proprio  suggello.  Ove  non  si  possa 
presentare  tale  certificalo,  si  pagherà  una  multa  eguaio 
al  valore  della  moneta  imbarcala.  La  moneta  di  rame  non 
paga  diritti  nò  all'entrata  nò  all'uscita;  ma  le  navi  clic  ne 
hanno,  in  totalità  o  in  parte  del  carico,  quantunque  non 
portino  altre  merci,  dovranno  pagare  diritti  di  tonnellaggio. 

e)  E  vietata  1'  esportazione  del  riso  o  di  qualsiansi  al- 
tri cereali  indigeni  od  esteri,  senza  riguardo  per  il  paese 
di  prodii'Jone  o  di  provenien'-a.  Però  gli  Italiani  possono 
trasportare  queste  derrate  da  tale  o  tale  altro  porlo  aperto 


ITALIA  E  CHINA  225 

della  China,  alle  medesime  condizioni  di  garanzia  stabilite  1866 
per  la  moneta  di  rame ,   pagando  al  porto  d' imbarco  il 
diritto  specificato  nella  tariffa. 

Sul  riso  e  sui  cereali  non  si  preleverà  alcun  diritto  d'im- 
portazione, ma  tale  bastimento  che  ne  sia  carico  in  tota- 
lità 0  in  parte,  ancorché  non  esista  a  bordo  verun' altra 
merce ,  sarà  soggetto  al  pagamento  del  diritto  di  tonnel- 
laggio. 

d)  Il  salnitro,  il  solfo  naturale  o  depurato  e  lo  spelter, 
essendo  considerati  come  munizioni  da  guerra,  non  si  po- 
trà importarne  dagli  Italiani  se  non  sulla  richiesta  del  Go- 
verno Chinese  o  per  venderne  ai  Chinesi  debitamente  au- 
torizzati a  farne  acquisto.  Non  si  permetterà  lo  sbarco  fino 
a  tanto  che  la  dogana  abbia  la  prova  che  il  compratore 
abbia  ottenuto  il  necessario  permesso.  Gli  Italiani  non  po- 
tranno in  alcun  modo  trasportare  questi  articoli  sul  Jang- 
tse-Kiang  o  in  qualsiasi  altra  località  fuori  i  porti  aperti, 
sulla  costa  marittima,  né  potranno  accompagnarli  nell'in- 
terno per  conto  dei  Chinesi.  Detti  articoli  si  venderanno 
nei  porti  del  littorale,  e  fuori  di  quei  porti  saranno  con- 
siderati come  proprietà  chinesi. 

Ogni  infrazione  alle  norme  sovra  stabilite  relativamente 
al  commercio  dell'oppio,  delle  monete  di  rame,  dei  cereali, 
del  salnitro,  dei  solfi,  dello  spelter,  sarà  repressa  con  la 
confiscazione  delle  merci  in  questione. 

REGOLAMENTO    SESTO. 

Doveri  delle  navi  che  entrano  in  porto. 

Per  evitare  qualunque  mala  intelHgenza  è  stabilito  che 
il  termine  di  ventiquattro  ore,  entro  le  quali  le  carte  di 
bordo  devono  rimettersi  in  consolato,  come  prescrive  l'ar- 
ticolo XXXVI  di  questo  Trattato,  s'intenderà  decorrere  dal 
momento  in  cui  la  nave  italiana  entri  nei  limiti  del  porto. 
Così  pure  sarà  relativamente  al  termine  di  quarantotto 
15 


226  ITALIA  E  CHINA 

1866  ore  accordato  dall'articolo  XXIX  che  le  navi  possono  ri- 
manere in  porto  senza  pagare  i  diritti  di  tonnellaggio. 

I  limiti  dei  porti  saranno  stabiliti  dalle  dogane,  avuto 
ogni  riguardo  alle  convenienze  del  commercio,  e  confor- 
memente agli  interessi  dell'erario.  Cosi  pure  si  farà  per 
i  limiti  degli  ancoraggi ,  entro  i  quali  è  permesso  dalla 
dogana  di  caricare  o  scaricare  le  navi.  Tali  limiti  saranno 
notificati  al  Console  affinchè  ne  dia  avviso  al  pubblico. 

REGOLAMENTO    SETTIMO. 

Diritto  di  transito. 

Le  merci  saranno  affrancate  da  diritti  di  transito  alle 
seguenti  condizioni: 

Nel  caso  d'importazione.  —  Al  porto  di  entrata,  dal  quale 
le  merci  vogliono  introdursi  nell'interno,  indicare  la  na- 
tura ed  il  quantitativo  di  dette  merci ,  il  bastimento  dal 
quale  sono  state  sbarcate  e  il  luogo  dell'interno  pel  quale 
sono  dirette,  con  ogni  altro  occorrente  particolare. 

II  collettore  della  dogana,  passata  la  debita  inspezione, 
e  ricevuto  il  diritto  di  transito,  rimetterà  un  certificato  di 
diritto  di  transito,  il  quale  certificato  si  dovrà  presentare 
ad  ogni  stazione  doganale  per  farvi  apporre  il  visto  del- 
l' impiegato.  Non  si  pagherà  altro  diritto  per  le  importa- 
zioni quando  si  abbia  un  tale  certificato ,  qualunque  sia 
d'altronde  la  distanza  del  luogo  pel  quale  sono  dirette. 

Nel  caso  di  esportazione.  —  I  prodotti  acquistati  nell'in- 
terno da  Italiani  saranno  esaminati  ed  inscritti  alla  prima 
stazione  per  la  quale  detti  prodotti  passeranno  nel  ren- 
dersi al  porto  d' imbarco.  La  persona  incaricata  di  que- 
ste merci  rimetterà  una  distinta  completa  di  tali  pro- 
dotti ,  accennando  il  porto  d' imbarco.  Essa  riceverà  in 
cambio  un  certificato  che  dovrà  presentare  per  il  visto  ad 
ogni  stazione  sulla  strada  che  conduce  al  detto  porto.  Al- 
lorquando le  merci  arriveranno  alla  stazione  più  vicina 
al  porto,  si  darà  avviso  all'ufTicio  doganale  del  porto  me- 


ITALIA  E  CHINA  227 

desimo,  e,  pagati  tutti  i  diritti  di  transito  ,  si  passerà  li-  1866 
beramente.  Per  l'esportazione  poi  si  pagherà  il  diritto  di 
tariffa. 

Qualunque  tentativo  per  far  passare  merci  dentro  o  fuori 
il  paese,  il  quale  tentativo  non  sia  conforme  a  quest'  ar- 
ticolo, renderà  dette  merci  soggette  a  confiscazione. 

In  caso  di  vendita  non  autorizzata  delle  merci  in  tran- 
sito per  un  porto,  queste  merci  potranno  essere  confi- 
scate. Qualsiasi  tentativo  di  far  passare  merci  in  eccedenza 
di  quelle  designate  nel  certificato,  renderà  soggette  a  con- 
fiscazione  tutte  le  merci  della  medesima  denominazione 
comprese  nel  certificato. 

La  dogana  ricuserà  il  permesso  di  esportare  quei  pro- 
dotti per  i  quali  non  si  darà  prova  che  il  diritto  di  tran- 
sito è  stato  pagato.  E  questo,  fino  alla  riscossione  di  tale 
diritto. 

REGOLAMExNTO    OTTAVO. 

Commercio  estero  con  passaporto. 

È  espressamente  stipulato  che  l'articolo  IX  di  questo 
Trattato  non  può  interpretarsi  nel  senso  di  autorizzare 
gli  Italiani  ad  entrare  nella  città  di  Pekino  per  farvi  com- 
mercio. 

REGOLAMENTO  NONO. 

Sistema  unico  di  riscossione  dei  diritti  per  tutti  i  porti. 

Siccome  nel  Trattato  il  Governo  Chinese  si  è  riservato  di 
adottare  quei  provvedimenti  a  suo  giudizio  più  opportuni 
per  assicurare  le  proprie  entrate  derivanti  dal  commercio 
italiano ,  cosi  è  stipulato  che  un  sistema  uniforme  sarà 
messo  in  vigore  in  ciascun  porto. 

Il  Governo  Chinese  darà  quelle  disposizioni  che  stimerà 
necessarie  per  impedire  il  contrabbando  sul  Jang-tse-Kiang. 

Firmato  V.  Arminjon.  Firm.  T'han. 

TsONG. 


228 


ITALIA  E  CHINA 


1866 


TARIFFA 

annessa  al  Trattato  del  26  ottobre  1866 

tra  l'Italia  e  la  China 


DIRITTI  SULLE  IMPORTAZIONI. 


Merci 


Quantitativo 


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1 

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3 

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20 

21 

22 

23 

24 

25 

26 

27 

28 

29 

30 


Agar-Agar 

Aiselle  disseccate  . 

Assa  foilida      .... 

Denzoino  (resina  della  Malesia) 

—  Olio  di      .      .      . 
Betel,  gusci  di. 

—  Noci  .... 
Bezoar  dell'india  ... 
Bottoni  di  rame  o  di  ottone 

Caccili 

Canfora  della  Malesia  . 

—  Residui  di. 
Canna  d'India  (rolins)  . 
Cannella  di  Canton  (cinnamomo) 
Carbon  fossile  estero  . 
Cardamone  (spezie)  1»  qualità 

—         qualità  inferiore 
Cera  del  Giappone 
Cera  vergine 
Cocciniglia  . 


Colla  di  pesce 
Colla  forte  . 
Corallo  . 

Cordami  di  Manilla 
Corna  di  bufalo 
■^—      di  cervo 
—      di  rinoceronte 
Cornaline     . 

—     Perle     . 
Cotone;  Bazin ossia piquet,  largii 
non  ecced,  1  m.  11  (40 
poll.)elungh.nonecced. 
lOm.  97  (12yards)     . 


100  cattie 


Un  catti 
Una  grossa 
100  cattie 

Un  catti 

100  cattie 

Una  tonnellata 
100   cattie 


Un  catti 
100  cattie 


100  pietre 
100  cattie 


^a  pezza 


0 

1 

5 

0 

2 

0 

0 

6 

5 

0 

6 

0 

0 

6 

0 

0 

0 

7 

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1 

5 

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1 

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0 

0 

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0 

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5 

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6 

5 

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0 

0 

5 

0 

0 

0 

6 

5 

0 

1 

5 

0 

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3 

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2 

5 

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2 

5 

2 

0 

0 

0 

3 

0 

7 

0 

0 

0 

0 

6 

ITALIA  E  CHINA 

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31 

Cotone  filalo 

100  cattie 

0 

7 

0 

0 

32 

—  in   lana  

— 

0 

3 

5 

0 

33 

—  Coiilil  e  tele  forti,  largii, 
non  eccecl.  0  m.  76  (30 

poli.)  lungti.  non  ecced. 

36  m.  57  (40  yartlsj   . 

La    pezza 

0 

1 

0 

0 

34 

—  Coutil  e  tele  l'orli,  largii, 
non  ecced.  0  m.  76  (30 
poli.)  e  lungi),  non  ecced. 

] 

27  m.  43  (30  yards)     . 

— 

0 

0 

7 

5 

35 

—  Damasco,  largii,  non  ec- 
ced. 0  m.  91  (1  yard)  e 
lungli.  non  ecced.  36  ni. 

57  (40  yards).      .      . 

— 

0 

2 

0 

0 

36 

—  Damasco,  largii,  non  ec- 
ced. 0  m.  91  (1  yard)  e 
lungli.  ecced.  36  ni.  57 
(40  yards).      .      ,      . 

Per  9  m.  14  di 

Jung.   (10  yardsj 

0 

0 

2 

0 

37 

—  Fazzoletti  non  ecced.  0  m. 

1 

91dilalo(lyardquadr.) 

La  dozzina 

0 

0 

2 

5 

38 

—  Filo  di  cotone     . 

100   cattie 

0 

7 

2 

0 

39 

—  Fustagno  non  ecced.  32 

m.   (35   yards). 

La   pezza 

0 

2 

0 

0 

40 

—  Guincamp,  largii,  non  ec- 
ced. 0  m.  81  (28  poli.) 
e  lungh.  non  ecced.  27 

m.  43  (30  yards) . 

— 

0 

0 

3 

5 

41 

—  Mussolina,  largii,  non  ec- 
ced. 1  m.  16  (46  poli.)  e 
lungi],  non  ecced.  21  in. 

94  (24  yards).      .      . 

— 

0 

0 

7 

5 

42 

—  Mussolina,  largii,  non  ec- 
ced. 1  m.  16  (40  poli.)  e 
lungh.  non  eccea.  10  ni. 

97  (12  yards).      .      . 

— 

0 

0 

3 

5 

43 

—  T.  Clotlis,  largii,  non  ec- 
ced. 0  m.  86  (34  yards) 
e lungh.  non  ecced.  43 

m.  88  (48  yards).      . 

— 

0 

0 

8 

0 

44 

—  T.  Cloths,    come  sopra, 
lungh.  non  ecced.  21  m. 

1 

94^(24  yards).      .      . 

— 

lo 

0 

4 

0 

1866 


230 


ITALIA  E  CHINA 


1866 


-a 

o 


45 


46 


47 


49 


50 


51 
52 
53 
54 

55 
56 
57 
58 
59 
60 
61 
62 
63 


Merci 


Quantitativo 


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Cotone:  T.  Clolhs  di  colore  figu- 
rato e  unito,  largii,  non 
ecced.  0  m.  91  (1  yard) 
e  lungh.  non  ecced.  36 
m.  57  (40  yards). 

—  T.  Cloths  di  fantasia,  broc- 

catello bianco  e  calicot 
bianco  o  moschelt.,  larg. 
non  ecced.  0  m.  91  (36 
poli.)  e  lungh.  non  ecced. 
36  m.  57  (40  yards)  . 

—  T.  Cloths,  stampali,  tela 

diPersiae  fornim.jlargh. 
non  ecced.  0  m.  78  (31 
poli.)  e  lungh.  non  ecced. 
27  m.  43  (30  yards). 

—  Tele  gregge,  bianche,  li- 

sce 0  incrociate,  largh. 
non  eccedi  0  m.  86  (34 
poli.)  e  lungh.  non  ecced. 
36  m.  57  (40  yards)      . 

—  Tele  gregge,  bianche,  ecc. 

come  sopra,  largh.  non 
ecced.  0  m.  86,  e  lungh. 
ecced.  36  ni.  57  (40 
yards) 

—  Velluto  di  cot., lungh.  non 

eccedente  31  m.  08  (34 
yards)  

Cuoio 

Denti  di  cavallo  marino    . 

—  di  elefante  interi 

—  id.      a  pezzi  . 
Esca  della  Malesia 

Filo  d'argento  vero 

—  imitazione 

—  d'oro  vero      .... 

—  imitazione 

Gamberini  disseccati    . 

Gambico 

Garofano,  teste  di  . 

—  Unghie  di  (Grifles)  . 


La   pezza 


(Per  9  m.  14  di 
lung.  10  yards) 


La   pezza 
100  cattie 


\>n  catti 


100  calile 


ITALIA  E  CHINA 


231 


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Merci 

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'5 

5 

1 

64 

Guiscug  americano  lordo   . 

100  cattie 

6 

0 

0 

0 

65 

—           —        depurato    . 

— 

8 

0 

0 

0 

66 

Gommagutta 

— 

1 

0 

0 

0 

67 

Indaco  liquido 

— 

0 

1 

8 

0 

68   ' 

Lacca,  oggetti  di     ...      . 

— 

1 

0 

0 

0 

69 

—     in  pezzi 

— 

0 

3 

0 

0 

70 

Lana:  Camlets  inglesi,  largii.  0 

m.  78  (31   pollici). 

Il  chang.  3  m.  55 

0 

0 

5 

0 

71 

—       —     olandesi,  larghezza 

0  m.  83  (33  poli.) 

— 

0 

1 

0 

0 

72 

—       —     imit.  e  bambagine. 

— 

0 

0 

3 

5 

73 

—     Casimira,  flanella  e  panni 

stretti 

— 

0 

0 

4 

0 

74 

—     Coperte  di  lana  . 

Il  paio 

0 

2 

0 

0 

75 

—     Lana  in  filo  . 

100  cattie 

3 

0 

0 

0 

76 

—     Lastings,  largii.  0  ni.  78 

(31  pollici)  .... 

Il  chang 

0 

0 

5 

0 

77 

—         —       imitazione  ed  Or- 
léans, largh.  0 

m.85(34poll.) 

— 

0 

0 

3 

5 

78 

—     Long  ells,  largh.  0  m.  78 

(31  pollici).      .      .      . 

— 

0 

0 

4 

5 

79 

—     Lustrino  (lana   e  cotone) 
unito  e  foggiato,   lungh. 
non  ecced.  28  m.  34  (31 

yards)  

La   pezza 

0 

2 

0 

0 

80 

—     Panno  e  spanish  stripes, 
pannolino  e  mediojlargh. 
daini.  29  a  Ini.  62  (da 

51  a  64  pollici)  .      .      . 

Il  chang 

0 

1 

2 

0 

81 

—     Spanish  stripes  di  qualità 

inferiore      .... 



0 

1 

0 

0 

82 

—     Stamina,largh.  non  ecced. 
0   m.  61  (25  pollici)  e 
lungh.  non  ecced.  36  m. 

i 

57  (40  yards).      .      . 

La  pezza 

0 

2 

0 

0 

83 

Lino:  Cambric  o  tela  batista  (lar- 
ghezza non  ecced.  1  m.l6 
(46poll  )elungh.  non  ec- 

ced. 21  m.  94  (24  yards) 

— 

0 

0 

7 

0 

84 

—     Cambric  o  tela  bat.  (come 
sopra)  non  ecced.  in  lar- 

ghezza 10  m.97  (12  yards) 

— 

0 

0 

I3 

5 

1866 


232 


ITALIA  E  CHINA 


-1866 


« 

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1 

— 

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3 

Merci 

Quantitativo 

yj 

« 

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co 

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'J  1 

85 

Lino  :  Tela  di  lino  fina  d'Irlanda 
e  di  Scozia,  lunj^h.  non 
eceed.    45    m.  72  (50 

yards)  

La  pezza 

0 

5 

0 

0 

86 

—     Tela  di  lino  grossolana, mi- 
sta di  cotone  o  di  seta, 
lungh.  non  ecced.  45  m. 

72  (50  yards).      .      . 

— 

0 

2 

0 

0 

87 

Legname  da  costruzione  :  Alberi 
ed  aste  di  legno  duro, 
non   ecced.    12  m.  19 

(40  piedi)  .... 

Cadauno 

4 

0 

0 

0 

88 

—     rSon  ecced.  18  m.  28  (60 

piedi) 



6 

0 

0 

0 

89 

—     Eccedenti.  18m.  28  (60 

piedi) 

— 

10 

0 

0 

0 

90 

—     Alberi  e   aste    di    legno 
bianco  non  ecced.  12  m. 

19  (40  piedi)  .      .      . 

— 

2 

0 

0 

0 

91 

—     Non  ecced.  18  m.  28  (60 

piedi) 

— 

4 

5 

0 

0 

92 

—     Eccedenti  18  m.  28  (60 

piedi) 

— 

6 

5 

0 

0 

93 

—     Tavole  di  legno  duro,  non 
ecced.  7  ni.  51  (24  piedi) 
di  lungh.,  0  m.  305(12 
poll.)dilargh.  0m.075 

(3   |)oll.,    di  spessore). 

Il  centinaio 

5 

5 

0 

0 

94 

—     Tavole  di  legno  duro,  non 
eccedente  4  m.  88   (16 
piedi)  di  lungh.,    0  m, 
o05(12poll.)dilargh., 
0  m.  076  (5  pollici)  di 

spessore      .... 

— 

2 

0 

0 

0 

95 

—     Tavole  di  legno  bianco  . 

Per  92  ni.  q.  83 

(1000   piedi    q.) 

0 

7 

0 

0 

96 

—     Tavole  di  Teak,      .      . 

PerOm.  e.  0287 

(un   piede   cubo) 

0 

0 

3 

5 

;  97 

—     Travi  di  legno  duro,  non 
ecced.    7    ni.    92    (26 
fiiedi)di  lungh.  ;  e  qua- 
dratala al   disotto  di  0 

■ 

in.  505  (12  pollici)       . 

Cadauno 

0 

1 

5 

0 

ITALIA  E  CHINA 


233 


.   (JJ 

— 





e 

•^ 

5 

Merci 

Quantitativo 

'r. 

- 

' 

7^ 

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1   iC 

1 

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'■^1 

98 

99 

100 

101 


102 
103 
104 
105 
106 
107 
108 
109 
110 
111 
112 

Ilo 

114 

115 

116 
117 

118 

119 
120 
121 

122 

125 
124 

125 

126 
127 
128 


Legno  di  Camagon. 

—  ebano    

—  garrao  (aquilaria    ossia 
legno  d'aloe)    . 

—  Uranjie,    lungi).    10    ni. 

66  (35  piedi)  largh.  0 
IH.  51  (20  poli.)  spes- 
sore 0  metri  505  (12 
pollici) 

—  laka 

—  rosso 

—  di  sandalo    .... 

—  sapan      

—  sentore  (fragrant  wood), 
Lucabran,  granelli   di  . 

Mais,    ossia  fiore  di  moscato  . 

Madreperla 

Mango,  scorza  di    . 

Metalli:    Acciaio     .      .      .      . 

—  Ferro  iucinato  in  sbarre, 

cerchi,    ecc. 

—  Ferro    non    lavoralo,    in 

pani 

—  Ferro    in   pani    per    za- 

vorra      

—  Filo  di  l'erro 

—  Latta 

—  Mercurio 

—  Metallo  giallo  per  l'oderà 

di  carena,  chiodi,  ecc. 

—  Piombo  in  fogli  . 

—  —      in  pani . 

—  Rame  lavorato  in  fogli, 

sbarre,    chiodi,    ecc.    . 

—  Rame  non  lavoralo,  in  sal- 

moni       

—  Rame  del   Giappone. 

—  Stagno 

—  Zinco  e  speller  (con   al- 

cune  riserve)  . 

Mirra  ('incenso) 

Noci    moscate 

Nervi  di  bufalo  o  di  cervo.    . 


100  cattie 


Cada un  pezzo 
100  callie 


0 

0 

3 

0 

1 

5 

2 

1 

0 

0 

0 

8 

0 

0 

1 

4 

0 

1 

1 

1  ^ 

4 

0 

0 

1 

0 

!  0 

4 

5 

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0 

3 

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0 

0 

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2 

0 

!  0 

0 

3 

0 

2 

5 

0 

1 

2 

0 

0 

7 

0 

0 

1 

0 

2 

5 

1  0 

4 

0 

2 

0 

0 

0 

9 

0 

0 

5 

5 

0 

2 

5 

1 

5 

0 

1 

0 

0 

0 

6 

0 

1 

2 

5 

0 

2 

0 

0 

4 

5 

2 

5 

0 

0 

5 

5 

0 
0 
0 

0 
0 
0 
0- 


1866 


234 


ITALIA  E  CHINA 


1866 


129 

130 
lol 

l; 

Ibò 

lo4 
135 
136 
157 

l; 

139 
140 
141 
142 

14: 

144 

145 

146 

147 

1 

149 

150 

151 

152 

15' 

154 

155 

156 

157 

158 

159 

160 

161 

162 

163 

164 

165 

166 


Merci 


Quantitativo 


Nidi  di  uccelli  o  di  salangane,  1» 
qualità 

—  di    2-^  qualità  . 

—  di  3'' qualità  (non  ripuliti 
Olibano  (incenso  dell'Arabia) 
Olive  fresche,  salate  o  condite 
Oloturie  bianche     . 

—  nere    .... 
Ombrelle  e  parapioggia     . 

Oppio 

Orologi   grandi,    pendoli,   ecc 


perle 


giar 


Orologi  da   tasca    . 

—  —  con  smalto  di 
Ossa  di   tigre  . 
Passarosa,  ossia  malva  dei 

dini. 
Pelli  di  bufalo  o  di  vacca 

—  castoro    . 

—  lepre,  coniglio,  daino 

—  lontra  di  mare    . 

—  lontra  di   terra   . 

—  martora  . 

—  tasso  .... 

—  tigre  0  leopardo  . 

—  rinoceronte    . 

—  scoiattolo 

—  volpi  grandi .     . 

—  volpi  piccole . 
Penne  d'alcione  o  pavone, 
Pepe  bianco 
Pepe  nero    .... 
Pesce  cane,  alette  bianche 

—  alette  nere 
— ■  pelli  di 

Pesci,  interiora . 

—  pelli  di  . 

—  salati 

—  secchi 
Pietra  focaia  .    . 

'  Putchuch,  specie  di  radice  il  cui 
odore  somiglia  a  quello 
del  rabarbaro  . 


di 


Un  catti 
100   cattie 


Cadauna 

100  cattie 

Ad  valor em 

5  p.   0[0 

Il  paio 

100  cattie 


Il    centinaio 

Cadauna 
Il    centinaio 

Cadauna 
Il    centinaio 

Cadauna 
100  cattie 
il    centinaio 

Cadauna 

Il  centinaio 
100   cattie 


Il  centinaio 
100  cattie 


0 

5 

5 

0 

0 

4 

5 

0 

0 

1 

5 

0 

0 

4 

5 

0 

0 

1 

8 

0 

0 

3 

5 

0 

1 

5 

0 

0 

0 

0 

3 

5 

30 

0 

0 

0 

1 

0 

0 

0 

4 

5 

0 

0 

1 

5 

5 

0 

1 

0 

0 

0 

0 

5 

0 

0 

5 

0 

0 

0 

0 

5 

0 

0 

1 

5 

0 

0 

2 

0 

0 

0 

0 

1 

5 

0 

2 

0 

0 

0 

0 

1 

5 

0 

0 

4 

2 

0 

0 

5 

0 

0 

0 

1 

5 

0 

0 

0 

7 

5 

0 

4 

0 

0 

0 

5 

0 

0 

0 

3 

6 

0 

1 

5 

0 

0 

0 

5 

0 

0 

2 

0 

0 

0 

1 

0 

0 

0 

0 

2 

0 

0 

0 

1 

8 

0 

0 

5 

0 

0 

0 

0 

3 

0 

0 

6 

0 

0 

ITALIA  E  CHINA 


235 


167 

168 
169 

170 

171 
172 

173 

174 
175 
176 


177 


178 


Merci 


Quantitativo 


HIS 


Salnitro  (con  alcune  riserve;  . 
Sangue  di  drago  .  .  .  . 
Scatole  da   musica. 

Seta  (velluto  di)  non  ecced.  31 
m.  08  (34  yards),      . 

Smalto,  azzurro  di. 

Solfo  e  fiore  di  solfo,  con  al- 
cune riserve 

Tabacco  da  naso  estero 

Tartaruga  (gusci  interi  di) 
—    a  pezzi 

Tela  per  vele,  canape  o  cotone, 
di  lungli.  non  ecced.  45 
m.  71  (50    yards)  .    . 

Telescopi,  cannocchiali,  binoc- 
coli, occhiali  e  specchi. 

Vetri  per  finestre    .... 


100  cattie 

Ad  valorem 
5  p.  O/o 

La   pezza 
100   cattie 


Il  catti 


La   pezza 

Ad  valorem 

5  p.    O/o 

La  scatola  di  9  m 

284  (100  p.  q.) 


0 

5 

0 

0 

4 

5 

0 

1 

8 

1 

5 

0 

0 

2 

0 

7 

2 

0 

0 

2 

5 

0 

0 

7 

0 

4 

0 

0 

1 

5 

1866 


DIRITTI  SULLE  ESPORTAZlOiM. 


Merci 


Quantitativo 


7 
8 
9 

10 
11 
12 


Abili  fatti  di  cotone 

—  —    di  seta. 
Agarico  (funghi)     .      .      .    ' 

Aglio 

Allume 

Anice  stellato  .... 

— •    spezzato  .... 

—  (Olio  di)  .... 
Anticaglie  e  cose  curiose    . 

Arsenico 

Avorio  (lavori  di)    . 
Bacchette    odoranti  per   voti 


100  cattie 


Ad  valorem 
5  p.   O/o 
100  cattie 

Il  catti 
100  cattie 


1 

5 

0 

0 

10 

0 

0 

0 

0 

6 

0 

0 

0 

0 

3 

5| 

0 

0 

4 

5 

0 

5 

0 

0 

0 

2 

5 

0 

5 

0 

0 

Oi 

0 

4 

5 

0 

0 

1 

5 

0 

0 

2 

0 

0 

236 


ITALIA  E  CHINA 


1866 


13 
14 

15 
16 
17 

18 

19 
20 
21 

CìC) 

23 

24 

25 
26 
27 

28 

29 
30 
31 
52 
33 
34 
35 
36 
37 
38 
59 
40 
41 
42 


44 

45 
46 

47 

48 


Merci 


Quantitativo 


Bambù  foggetti  di)      ... 
Bezoar  di  vacca     .... 
Bottoni  di  rame  o   di  ottone  . 
Braccialetti  di  vetro 
Bucce  d'aranci 

—  di  pamplemousse ,  1  »  qua- 

lità   .      . 

—  —  22  qualità. 
Calzature  di  cuoio  o   di   raso. 

—  di  paglia. 

Canape 

—  Cordicella  o  spago  di  Can- 

ton 

—  Cordicella  o  spago  di  Son 

Tcheon 

Canfora 

Canne   

—  d'India  (rotins)  spaccata. 

—  —       OofKetti  confezio- 
nati   di .      .      ,    - . 

Cannella,  ossia  cassia  della  China 

—  Gemme  di     ...      . 

—  Steli   di 

—  Olio    di 

Cantaridi 

Capoar  cutchery     .... 

Carbon  fossile 

Carta  di  1»  qualità      .      .      . 
Carla  di  2"  qualità 

—  oliata 

Castagne 

Cera  bianca  (d'insetti) . 
Cerusa  (Bianco  di)       ... 

Cinabro 

Coir,  scorza  di  noce  di  cocco  o 

di  palma     .... 

Concime  in  granelli,  ossia  pou- 
drelle 

Conchiglie  d'ostriche  e  altre.    . 

Conserve  alimentarie,  frutti  can- 
diti, confetture. 

Copparosa  

Corallo  falso 


100  cattie 

Il  catti 
100   cattie 


100  paia 
100   cattie 


Il  migliaio 
100  cattie 


il 

i- 

t/3 

CÙ 

-a 

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■■J 

C3  . 

CD 

o 

t- 

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0 

7 

5 

0 

3 

6 

3 

0 

0 

0 

5 

0 

0 

3 

0 

0 

4 

5 

0 

1 

5 

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0 

0 

0 

1 

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0 

3 

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0 

1 

5 

0 

5 

0 

0 

7 

5 

0 

5 

0 

0 

2 

5 

0 

3 

0 

0 

6 

0 

0 

8 

0 

0 

1 

5 

9 

0 

0 

2 

0 

0 

0 

3 

0 

0 

0 

4 

0 

7 

0 

0 

4 

0 

0 

4 

5 

0 

1 

0 

1 

5 

0 

0 

3 

5 

0 

7 

5 

0 

1 

0 

0 

0 

9 

0 

0 

9 

0 

5 

0 

0 

1 

0 

0 

3 

5 

ITALIA  E  CHINA 


287 


49 
50 
51 
52 

53 

54 


55 


56 
57 

58 

59 
60 


61 


62 
63 
64 
65 
66 


67 
68 
69 
70 
71 
72 
73 
74 
75 


Merci 


Quantitativo 


Corna  di  cervo  giovane. 

—  di  cervo  vecchio. 
Cotone  :  In  lana     .... 

—  Palambour,  coperte  di  pi- 

qué  

Tessuti  di  Nanking  e  tele  indi- 
gene      

Cotone  :  Tessuti  di  Ma  fini,conoT 
sciuti  nel  commercio  sotto 
il  nome  di  Grasscloths. 

—  Tessuti  di  Ma  ordinari,  co- 

nosciuti nel  commercio 
sotto  il  nome  di  Grass- 
cloths     

—  Stracci 

Cuoio  verde 

—  Oggetti  di  cuoio,  sacchi, 

tasche ,   ecc.     . 

—  Baùli  dì 

Cristalloe  vetrolavorato, collane , 

monilied  altri  oggetti  mi- 
nuti analoghi     . 

—  ordinario,  collane,  monili 

ed  altri  oggetti  minuti 
analoghi      .      .      .      , 

Cubebe 

Curcuma 

Datteri  neri 

Datteri  rossi 

Fave,  ceci  e  granelli  oleosi  (ec- 
cettuali quelli  di  Nieon, 
Tchouang  e  di  Tang 
Tcheon)' 

—  Focacce  di 
Feltro,  cappelli  di 

—  Ritagli    di 
Fiori  artificiali 
Fiori  di  Nemufar  secchi 
Funghi  (mousserons)    . 

Galanga 

Gesso  di  Parigi . 
Giuseng  indigeno   . 


Il  paio 
100  cattie 


Il  centinaio 
100   cattie 


Il  centinaio 
100  cattie 


Ad  valor em 
5  p.  O/o 


^ 

CJ 

-^ 

- 

,cc 

S 

o 

0 

9 

0 

1 

5 

5 

0 

3 

5 

2 

7 

5 

1 

5 

0 

2 

3 

0 

0 

7 

5 

0 

0 

4 

1 

8 

0 

1 

5 

0 

1 

5 

0 

0 

5 

0 

0 

5 

0 

1 

5 

0 

0 

1 

0 

0 

1 

5 

0 

0 

9 

0 

0 

6 

0 

0 

3 

1 

2 

5 

0 

1 

0 

1 

5 

0 

0 

2 

7 

1 

5 

0 

0 

1 

0 

0 

0 

3 

— 

— 

— 

1866 


1866 


238 

ITALIA  E  CHINA 

e: 

Si 

O 

M  e  r  c  i 

Quantitativo 

Vi 

o 

"O 

CD 

e 

Vi 

^C3 

C3 

o 

co 

o 

f- 

s 

;j 

e 

76 

Ginseng  della  Corea  o  del  Giap- 

pone :  1^  qualità 

Il  calti 

0 

5    0 

0 

77 

2»  qualità 

— 

0 

3     5 

0 

78 

Granelli  di  Nemufar  o  di  loto  . 

100  cattie 

0 

s'o 

0 

79 

—    di  sesamo     .... 

— . 

0 

1 

3 

5 

80 

Inchiostro  di  China.     . 

— 

4 

0 

0 

0 

81 

Indaco  secco     .      .      .      .      . 

— 

1 

0 

0 

0 

82 

Lacca,  lavori  di     ...      . 

— 

1 

0 

0 

0 

83 

—  non  preparata,  ossia  vernice 

— 

0 

5 

0 

Oi 

84 

Lana 

— 

0 

3 

5 

0 

85 

Lavori  da  stipettaio      . 

— 

1 

1 

5 

0 

86 

Legnami,  pali,  travicelli    . 

Cadaun  pezzo 

0 

0 

5 

0 

87 

Legno  di   sandalo,    lavori  di  . 

Il  calli 

0 

1 

0 

0 

88 

Li-tchi,  frutto  del  mezzogiorno 

della   China. 

100  caltie 

0 

2 

0 

0 

89 

Lo-kao,  ossia  tintura  verde  (detta 

anche  indaco   verde)    . 

Il  catti 

0 

8 

0 

0 

90 

Long-ugan,    frutto   del   mezzo- 

giorno della  China . 

— 

0 

2 

5 

0 

91 

Long-ugan  senza  nocciolo  . 

— 

0 

3 

5 

0 

92 

Lucignoli  per  lampade . 

— 

0 

6 

0 

0 

93 

Madreperla,  lavori  di  .      .      . 

— 

0 

1 

0 

0 

94 

Mandorle  e  noccioli  d'albicocco  . 

100  caltie 

0 

4 

5 

0 

95 

Marmo,  lavori  di     ...      . 

— 

0 

2 

0 

0 

96 

Massicot,  specie  di  cerusa    . 

— 

0 

3 

5 

0 

97 

Menta,  foglie  di 

— 

0 

1 

0 

0 

98 

Menta,  olio  di 



3 

5 

0 

0 

99 

Metalli:  Ottone,  articoli  di. 



1 

0 

0 

0 

100 

—           —      in  fogli .     . 

: 

1 

5 

0 

0 

101 

—           —       Filo  di .     .     . 



1 

1 

5 

0 

102 

—     Rame,   arnesi    e  utensili 

di  rame 



1 

1 

5 

0 

103 

—             —  Fodere  di  carena 

vecchie    



0 

5 

0 

0 

104 

—          —    Minerale  di  . 



0 

5 

0 

0 

105 

—     Slagno  in  fogli .     .     . 

— 

1 

2 

5 

0 

106 

Miele 



0 

9 

0 

0 

107 

Minio 



0 

3 

5 

0 

108 

Muschio •. 

Il  catti 

0 

9 

0 

0 

109 

Noccioli  d'olive 

— 

0 

3 

0 

0 

110 

Noci  di  galla 

100  caltie 

0 

5 

0 

0 

111 

Olio  di    fave,  thè,  legno,  gra- 

nelli di  cotone  0  di  canape . 

— 

0 

3 

0 

0 

ITALIA  E  CHINA 


239 


Merci 


1866 


Quantitativo 


112 
113 
114 

115 
116 
117 
118 
119 
120 
121 
122 
123 
124 
125 
126 
127 
128 
129 
130 
151 
132 
133 
134 
135 

136 
137 
138 
139 
140 
141 
142 
143 


144 

145 
146 
147 
148 
149 


Olio  di  castoro 

Ombrelle  e  parapioggia  di  carta. 
Oreficeria  e  lavori  d'oro  e  d'ar- 
gento   

Orpimento 

Osso  e  corno,  lavori    di     .     . 

Paglia,  trecce  di 

Pagliericci  d'ogni  qualità    .     . 
Pelli  di  camello 

—  di  capra     

Perle  false 

Petardi  e  fuochi  artificiali  . 
Pistacclii  e  aracidi    .... 
Pistacchi,  focacce  di  ...     . 
Pitture  e  stampe 

• —    sopra  carta  di  riso     . 

Pittura   verde 

Porcellana  fina 

—  ordinaria 

Presciutti 

Rabarbaro       

Radici  di  squina 

Rape  salate 

Regolizia 

Riso,  grano,  miglio  e  altri  ce- 
reali   

Sanchon     

Semi  di  cocomero    .     .     .     . 
Seta  :  Berretti  di      ...     . 

—  Bozzoli  di 

—  Cascami 

— ■     Cordoni  e  fiocchi  di .     . 

—  Doppioni 

—  Fazzoletti,  scialli,  sciarpe, 

grespo,  raso,  garze,  vel- 
luti, ricami  .     .     .     . 
—  del  Sze   Tchuen  e 
del  Chang-Tong  . 

—  Fiosso  di  Canton  . 

—  —     d'altre  provincie 

—  gialla  del  Sze  Tchuen 

—  greggia  e  lavorata    . 

—  —        selvatica    . 


100  cattie 
Il  centinaio 

100  cattie 


Il  centinaio 
100  cattie 


Cadauna 
Il  centinaio 
100  cattie 


Il  centinaio 
100  cattie 


0 
0 

10 
0 
1 
0 
0 

1 

0 
2 
0 
0 
0 
0 
0 
0 
0 
0 
0 

1 

0 
0 
0 

0 
0 
0 
0 
3 
1 
10 
5 


12 


10 
7 

10 

2 


240 


ITALIA  E  CHINA 


1866 


Merci 


Quantitativo 


150 
151 

152 
153 
154 
155 

156 
157 
158 
159 
160 
161 
162 
163 
164 
165 
166 
167 
168 

169 
170 
171 
172 
173 
174 


Seta:  Nastri  e  filo  di    .     .     . 

—  Stoffe  miste  di  cotone  e 

seta 

Sevo  animale 

—  vegetale 

Soya 

Stuoie 

Tabacco  da  fumo  preparato  . 
Tabacco  da  naso  

—  in  foglie 

Tappeti  di  crine  e  di  pelle    . 

—  e  Moquelles  .... 
Tartaruga,  oggetti  in  guscio  di 

Thè     .     .    ". 

Uova  conservate  

Varech  (specie  d'alga)  . 
Vasellame  di  terra  comune     . 
Ventagli  di  penna    .     .     .     . 

—  di  carta 

—  di  foglie   di    palma   cer- 

chiati   

—  —       non  cerchiati  , 

Vermicelli 

Vermiglio 

Zucchero  non  raffinato  .     .     . 

—  bianco  

—  candito 


100  cattie 


ilo    0 


0  i  0 


— 

5 

5 

0 

0 

— 

0 

2 

0 

0 



0 

3 

0 

0 

. 

0 

4 

0 

0 

1  rotolo  di  36  m. 

75  (40  yards) 

0 

2 

0 

0 

100  rattie 

0 

4 

5 

0 

— 

0 

8 

0 

0 

— 

0 

1 

5 

0 

Cadauno 

0 

0 

9 

0 

Il  centinaio 

3 

5 

0 

0 

Il  calti 

0 

2 

0 

0 

100  cattie 

0 

2 

5 

0 

Il  migliaio 

0 

3 

5 

0 

100  cattie 

0 

1 

5 

0 

— 

0 

0 

5 

0 

Il  centinaio 

0 

7 

5 

0 

- 

0 

0 

4 

5 

Il  migliaio 

0 

3 

6 

0 

— 

0 

2 

0 

0 

100  cattie 

0 

1 

8 

0 



2 

5 

0 

0 

_ 

0 

1 

2 

0 



0 

2 

0 

0 



0 

2 

5 

0 

Firm.  V.  Arminjon. 

(L.  S.) 


Firm.  T'han. 

TSONG. 


Ratificato  da  S.  M.:  Firenze,  24  marzo  4867  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Shanghai,  12  novembre  1867. 


ITALIA    E    ROSSIA  241 


XXIII. 


iJififì        27  Ottobre 
7000  5    g  Xovembre* 


PIETROBURGO.  ^§55 

Dichiarazione  scambiata  tra  l'Italia  e  la  Russia 

concernente 

le  società  anonime,  associazioni  commerciali,  industriali  e  finanziarie. 

Le  Gouvernemenl  Royal  d'Italie,  et  le  Gouvernement  Im- 
periai de  Russie^  désirant  régler  réciproquement  dans  leurs 
Etats  la  position  des  Sociétés  par  actions  (anonymes),  et 
autres  Associations  commerciales,  industrielles  ou  financiè- 
res,  les  soussignés,  sur  l'autorisation  qu'ils  en  ont  recue, 
soni  conveniis  de  ce  qui  suit: 

Les  Sociétés  par  actions  (anonymes),  et  autres  Associa- 
tions commerciales,  industrielles  ou  financières  —  à  l'ex- 
ception,  toutefois,  des  Compagnies  d'assurance,  —  fondées 
en  Russie  avec  l'autorisation  du  Gouvernement  Russe,  pour- 
ront  exercer  en  Italie  tous  leurs  droits ,  celui  d'ester  en 
JListice  y  compris,  en  se  conformant  aux  Lois  du  Royaume, 
et  à  la  condilion  que  les  Sociétés  ou  Associations  de  mème 
nature,  légalement  établies  en  Italie,  soient  admises  à  jouir 
des  raémes  droits  en  Russie,  en  se  conformant  aux  Lois  de 
l'Empire. 

Fait  à  St-Pétersbourg,  le  -?^S^  1866. 
(L.  S.)  Launay. 

(L.    S.)  GORTCHACOW. 


16 


242  ITALIA  E  SVEZIA  E  NORVEGIA 


XXIV. 

1866,  30  Novembre. 


^ggn  FIREIV'ZE    e  STOCIiHOIiM. 


Dichiarazioni  Ministeriali  tra  l'Italia  e  la  Svezia  e  Norvegia 
per  l'esenzione   dei   sudditi   rispettivi   dagli   imprestiti    forzosi. 

Le  soussigné  Ministre  d'Etat  cles  Affaires  Etrangères  de 
Sa  Mnjesté  le  Boi  de  Suède  et  de  Norvège,  déclare  par 
les  présenles,  au  nom  et  de  la  part  de  son  Gouverne- 
ment,  qu'à  tilre  de  parfaite  réciprocitc,  les  sujels  de  Sa 
Majeslé  le  Boi  d'Italie,  réoidant  en  Suède  et  en  Norvège, 
seront,  le  cas  échéant,  exemptés  de  toute  contributiori  soit 
pécuniaire,  soit  en  nature,  élablie  à  titre  d'équivalent  de 
service  personnel,  ainsi  que  de  tout  emprunt  national  obli- 
gatoire,  le  tout  pour  leurs  personnes^  et  à  l'exceplion  des 
charges  qui  sont  ou  pourront  ètre  atlachées  à  la  posses- 
sion  d'un  bien-fonds^,  ou  d'un  ball. 

En  foi  de  quoi  le  soussigné  a  signé  la  présente  décla- 
ration  et  l'a  hìl  munir  du  sceau  de  son  Ministère. 

Fait  à  Stockholm  le  30  novembre  1866. 

(L.  S.)  Signé:  Manderstròm. 

Questa  dichiarazione  venne  scambiata  con  una  identica 
del  Ministro  degli  Affari  Esteri  dì  S.  M.  il  Re  d'Italia,  in 
data  del  21  dicembre  1866. 


ITALIA    E    FRANCIA  2i3 


XXV. 


1866,  7  Dicembre. 


PABiei.  1866 


Convenzione  tra  l'Italia  e  la  Francia  pel  riparto  del  Debito  Pontificio. 


Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  et  Sa  Majesté  l'Empereur  des 
Frangais,  voulant  pourvoir  à  l'exécution  de  l'article  IV  de 
la  Convention  concine  entre  Leurs  diles  Majestés  le  15 
septembre  1864,  ont  nommé  à  cet  effet  pour  leurs  Pléni- 
potentiaires,  savoir; 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie:  M.  Francois  Mancardi,  Direc- 
teur  general  de  la  dette  publique  du  Royaume,  Comman- 
deur  de  son  ordre  Rovai  des  Saints  Maurice  et  Lazare,  Com- 
raandeur  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion  d'honneur,  etc. 

Et  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais:  M.  Prosper  Fau- 
gère,  Ministre  Plénipotentiaire,  Directeur  au  Département 
des  Affaires  Etrangères,  Commandeur  de  son  Ordre  Impe- 
riai de  la  Légion  d'honneur,  Commandeur  de  l'Ordre  des 
Saints  Maurice  et  Lazare,  des  Ordres  de  St-Grégoire-le-Grand, 
du  Danebrog,  de  St-Olaf  de  Norvège,  Commandeur  avec 
plaque  de  l'Ordre  du  Christ  de  Portugal,  Commandeur  du 
nombre  extraordinaire  de  l'Ordre  de  Charles  III  d'Espagne, 
Grand  Officier  de  l'Ordre  du  Lion  et  du  Soleil  de  Perse , 
décoré  de  l'Ordre  du  Medjidié  de  Turquie  de  seconde  classe , 


244  ITALIA   E    FRANCIA 

1866  décoré  de  l'Ordre  de  St-Marin,  Grand'Croix  de  l'Ordre  de 
St-Charles  de  Monaco,  etc,  etc.^  etc- 

Lesquels,  après  avoir  recherché  et  arrétó  d'un  commun 
accord  les  principes  devant  servir  de  base  à  la  réparti- 
tion  de  la  dette  pontificale  entre  le  Saint-Siége  et  l'Italie, 
et  s'étre  rendu  un  compte  exact  des  divers  éléments  con- 
stitutifs  de  la  raérne  dette,  se  sont  communiqué  leurs  pleins 
pouvoirs  respectifs,  trouvés  en  bonne  et  due  forme,  et 
sont  convenus  des  dispositions  suivantes: 

I.  —  La  part  proportionnelle  afferente  à  l'Italie  dans 
la  dette  perpétuelle  et  la  dette  rachetable  des  anciens 
Etals  de  l'Eglise,  savoir:  pour  les  Romagnes,  à  la  date  du 
30  juin  4859,  et  pour  les  Marches,  l'Ombrie  et  Bénévent 
à  la  date  du  30  septembre  1860,  époques  de  l'entrée  en 
possession,  est  reconnue  s'élever:  pour  la  dette  perpétuelle 
à  sept  millions ,  huit  cent  quatre-vingt-douze  mille ,  neuf 
cent  quatre-vingt-quatre  Irancs,  soixante-dix-huit  centimes 
(7,892,984.  78);  pour  la  dette  rachetable,  à  sept  millions, 
trois  cent  trente-sept  mille,  cent  soixante  francs,  soixante 
centimes  (7,337,160.  60).  Ensemble  à  la  somme  totale  de 
quinze  millions,  deux  cent  trente  mille,  cent  quarante-cinq 
francs,  trente-huit  centimes  (15,230,145.  38). 

II.  —  Une  somme  d'un  million ,  quatre  cent  soixante- 
huit  mille,  six  cent  dix-sept  francs,  quarante-deux  centimes 
(1,468,617.  42)  étant  déjà  payée  annuellement  par  le  Gou- 
vernement  Italien  aux  titulaires  des  rentes  de  la  dite  dette 
perpétuelle  dans  lesdites  provinces,  la  charge  nouvelle  in- 
combant  à  l'Italie,  en  vertu  de  la  présente  Convention,  du 
chef  des  deux  espèces  de  dettes  indiquées  en  l'article  pré- 
cédent,  est  et  demeure  fixée  à  la  somme  de  treize  millions, 
sept  cent  soixante-et-un  mille,  cinq  cent  vingt-sept  francs, 
quatre-vingt-seize  centimes  (13,761,527.  96). 

III.  —  L'Italie  prend  en  outre  à  sa  charge  le  rembour- 
sement  des  arrérages  de  la  dette  ci-dessus,  calculés  à  par- 
tir des  époques  précédemment  indiquées  jusqu'au  31  di- 
cembre 1866. 


ITALIA    E    FRANCIA  245 

Le  paiement  du  monlant  de  ces  arrérages   s'effectuera   1866 
de  la  manière  suivante: 

Les  trois  derniers  semestres,  soit  vingt  millions,  six  cent- 
qiiarante-deux  mille ,  deux  cent  quatre-vingt-onze  francs , 
quatre-vingt-quatorze  centimes (20,642,29I .  94),  seront  payés 
en  espèces,  le  quinze  mars  prochain,  au  plus  tard. 

Pour  le  surplus  de  l'arriéré ,  le  Gouvernement  Italien 
prend  à  sa  charge  une  rente  au  pair  de  trois  millions,  trois 
cent  quatre-vingt-dix-sept  mille,  six  cent  vingt-sept  francs, 
quatre-vingt-quinze  centimes  (3,397,627.  95),  laquelle  ac- 
croìtra  d'autant  la  portion  de  la  dette  rachetable  incom- 
bant  à  Tltalie. 

IV.  —  Les  rentes  indiquées  dans  les  deux  articles  pré- 
cédents,  et  montant  ensemble  à  la  somme  de  dix-huit  mil- 
lions, six  cent  vingt-sept  mille,  sept  cent  soixante-treize 
francs,  trente-trois  centimes  (18,627,773.  33),  sont  et  de- 
meurent  à  la  charge  de  l'Italie  à  partir  du  premier  se- 
mestre de  1867. 

Le  service  des  dites  rentes  se  fera  dans  les  mémes  con- 
dilions  qui  ont  été  fixées  par  les  contrats  primitifs. 

V.  —  En  ce  qui  concerne  la  dette  viagère  des  anciens 
Etats  de  l'Eglise ,  le  Gouvernement  Italien  servirà  toutes 
les  pensions  régulièrement  liquidées  aux  époques  des  an- 
nexions  aux  titulaires  appartenant  aux  anciennes  provinces 
pontificales  et  résidant  dans  le  Royaume  d'Italie. 

VI.  —  Sont  réservées  les  répétitions  que  l'Italie  pourrait 
avoir  à  faire  au  Saint-Siége,  et  réciproquement  les  récla- 
mations  que  le  Gouvernement  Pontificai  pourrait  avoir  à 
adresser  à  l'Italie. 

VII.  —  Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  l'Empereur  des 
Francais  produira,  dans  le  plus  bref  délai  possible,  à  ce- 
lui  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  tous  les  documenls  qui 
seront  nécessaires  pour  le  transfert  sur  le  Grand  Livre  de 
la  dette  publique  italienne  des  inscriptions  des  diverses  na- 
tures  de  rentes  dont  est  déchargé  le  Saint-Siége  en  vertu 
de  la  présente  Convention. 


246  ITALIA    E    FRANCIA 

1866  Vili.  —  La  présente  Convention  sera  ratiliée,  et  les  ra- 
tificalions  en  seront  échangées  dans  le  délai  de  huit  jours, 
cu  plus  tot,  si  faire  se  peut. 

En  foi  de  quoi,  les  Plénipotentiaires  respectifs  ont  signé 
la  présente  Convention  et  Font  revétue  du  cachet  de  leurs 
armes. 

Fait,  en  doublé  expédition,  à  Paris,  le  7  décembre  de 
l'an  de  gràce  1866. 

(L.  S.)  F.  Mancardi. 

(L.  S.)  P.  Faugère. 


PROTOCOLE. 

Les  Plénipotentiaires  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  et  de 
Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais,  soussignés,  ayant  re- 
connu  la  nécessité  de  consigner  dans  un  protocole  expli- 
catif  les  dispositions  de  détail  qui  complètent  celles  de  la 
Convention  qu'ils  ont  signée  en  date  de  ce  jour,  ont  ar- 
rèté  d'un  commun  accord  les  articles  suivants: 

I.  —  Le  partage  de  la  dette  publique  romaine  a  eu  lieu 
d'une  manière  distincte  pour  cbacune  des  natures  et  des 
catégories  de  rentes  qui  la  constituent,  savoir: 

Dette  consolidée  ou  perpétuelle; 
Dette  rachetable; 
Dette  viagère. 

II.  —  En  ce  qui  concerne  la  dette  perpétuelle  et  la  dette 
rachetable ,  le  point  de  départ  du  réglenient  de  compte 
a  été: 

Pour  les  Romagnes  annexées  à   l'Italie   en   juin   1859, 
la  situation  de  la  dette  romaine  au  30  juin  1859; 
Pour  les  autres  provinces  annexées  en  septembre  1860 


ITALIA    E    FRANCIA  2Ì7 

(Marches,  Ombrie  et  Bénévent),  la  situation   de  la  dette   1866 
romaine  au  30  seplembre  1860. 

Le  resultai  de  ces  deiix  silualions  a  été  déterminé  par 
les  extraits  dii  Grand  Livre  pontificai ,  arrèlés  et  addi- 
tionnés  aux  époques  précitées  des  30  juin  1859  et  30 
septembre  1860,  et  par  les  autres  élats  éraanés  du  Saint- 
Siége,  lesquels  documents,  visés  par  TAmbassade  Francaise 
à  Rome  et  portant  les  numéros  1  à  16,  ont  élé  remis  au 
Plénipotentiaire  Italien. 

Ces  documents  élant  la  plupart  établis  en  monnaie  ro- 
maine, la  conversion  cn  francs  a  élé  falle  en  raison  de  5 
francs  35  cenlimes  l'écu. 

La  delle  a  été  parlagée  au  prorata  de  la  population  des 
anciens  Elats  de  l'Eglise ,  constatée  dans  le  dernier  An- 
nuaire  publié  en  1858  par  l'Adminislralion  Pontificale,  c'est- 
à-dire  conformément  aux  chifl'res  délaillés  sur  l'élatAci- 
joint  et  résumé  ci-après: 

Population  alt  30  juin  1859. 

Etats  de  l'Eglise 2,111,922  habitants 

Romagnes  annexées  à  l'Italie    .  1,014,311         » 


Total  .    .  3,126,233  habitants 


Population  au  30  septembre  1860. 

Etats  de  l'Eglise  actuels  .     .     .      693,104  habitants 
Romagnes  annexées  en  juin  1859  1,014,311  » 

Autres   provinces  annexées    en 
septembre  1860 1,418,818         » 


Total   .     .  3,126,233  habitants 


248  ITALIA    E    FRANCIA 

18G0  III.  —  Da  montani  des  situations  formées  parie  Saint- 
Siége  (états  numéros  4  et  8)  ont  été  distraits,  et  ne  sont 
pas  conséquemment  entrés  dans  le  réglement  de  compie, 
les  articles  ci-après: 

1°  Dette  perpétuelle  —  Fonds  d'amortissement; 

2"  Dette  rachetable  —  Fonds  d'amortissement  des  obli- 
gations  5  pour  cent,  quote-part  d'amortissement  du  Mont- 
de-Piété  de  Rome  dans  les  dites  obligations; 

3'  Dette  rachetable  —  Commission  pour  le  paiement 
à  l'étranger  des  intéréts  et  du  fonds  de  rachat,  provisions 
et  différences  évenluelles  de  change. 

Il  appartiendra  à  chacun  des  deux  Gouvernements,  Ita- 
lien  et  Romain,  de  pourvoir  à  l'amortissement,  ainsi  qu'au 
paiement  de  sa  part  dans  la  dette  romaine, 

IV.  —  D'après  les  bases  ci-dessus  posées ,  la  part  de 
l'Italie  dans  le  montani  de  la  dette  romaine  est,  en  ce  qui 
concerne  la  dette  perpétuelle  et  la  dette  rachetable,  ar- 
rétée  à  la  somme  de  quinze  millions  deux  ceni  Irente 
mille  ,  cent  quarante-cinq  francs ,  Irente-huit  centimes 
(15,230,145.  38),  conformémenl  à  Telai  B  ci-joinl,  doni 
les  résullals  généraux  sont  relalés  comme  il  suit: 


Dette  au  30 
juin  1859 

Roinagnes 

DeUe  au  30 
septenibre 

1860 



Autres  provinces 

TOTAL 

Dette  perpétuelle  .... 
Dette  rachetable  .... 

Fr.         C. 

2,915,775.  81 
2,387,340.  34 

Fr.         C. 
4,977,208.  97 
4,949,820.  26 

Fr.         C. 
7,892,984.  78 
7,337,160.  60 

5,303,H6.  15 

9,927,029.  23 

15,230,145.  38 

ITALIA   E    FRANCIA  249 

Mais,  comme  il  est  reconnu  que  l'Italie  a  déjà  payé  an- 
nuellement  aux  corps  moraux  et  habitants  des  provinces 
annexées ,  titulaires  de  rentes  perpéluelles ,  une  somme 
s'élevant ,  d'après  l'état  C  ci-joint ,  à  un  million  ,  qualre 
cent  soixante-huit  mille,  soixante-dix-sept  francs,  quarante- 
deux  centimes  (274,507  éciis,  93  baioques) ,  on  a  dù  né- 
cessairement  lenir  compte  de  cette  somme  à  l'Italie,  et  les 
résultals  du  tableau  ci-dessus  ont  élé,  en  conséquence,  mo- 
difiés  comme  suit: 


1866 


Dette  au  30 
juin  1859 

Romagnes 

Dette  aii  30 

septembre 

1860 

Autres  provinces 

1 
TOTAL 

j  Dette  perpétuelle.  .  .  . 

A  déduìre  rentes  payées 

i    par  l'Italie  depuis'  Jes 

annexions 

Reste    .  .  . 
Dette  rachetable  .... 

Totaux.  .  , 

Fr.         C. 
2,915,775.  81 

834,875.  04 

Fr.         C. 

4,977,208.  97 

633,742.  38 

Fr.         C. 

7,892,984.  78' 

1,468,617.  42 

2,080,900.  77 
2,387,340.  34 

4,343,466.  59 
4,949,820.  26 

6,424,367.  36 

1 

7,337,160.  60 

4,468,241.  11 

9,293,286.  85 

13,761,527.  96 

Cette  somme  de  13,764,527  francs,  96  centimes,  inserite 
sur  le  Grand  Livre  d'Italie  ,  sera  à  sa  charge  à  compier 
du  premier  semestre  de  1867  inclusivement. 

V.  —  Quant  aux  arrérages  de  cette  méme  somme  de 
rente,  depuis  le  30  juin  1859  et  30  septembre  1860,  épo- 
ques  où  ont  eu  lieu  les  annexions,  jusqu'au  31  décembre 
1866,  le  décompte  en  est  arrété  de  la  manière  suivanle; 


250  ITALIA    E    FRANCIA 

i866  francs     cent. 

1859  Rente  totale  4,468,241.  11  un  seni.  2,234,120.  55 
»                iroislrim.  3,351,180.  82 

13,751,527.  98  un  trim.  3,440,381.  99 

»                un  an  13,701,527.  90 

un  an  13,761,527.  90 

»                un  an  13,701,527.  96 

«                un  an  13,761,527.  96 

»                 un  an  13,701,527.  90 


1800 

» 

ì 

)) 

1801 

)) 

1802 

» 

1803 

» 

1804 

» 

1865 

» 

Total  des  arrérages  en  capital     91,594,851.  12 

11  est  convenu  que  du  montani  des  ar- 
rérages ci-dessus  fìxés  à 91,594,851.  12 

II  sera  déduit: 

1°  Le  montant  des  trois 
semestres  que  l'Italie  s'en- 
gage  à  payer  en  espèces  à         '"''ancs   cent. 
Paris 20,042,291.  94 

2°  Le  montant  approxi- 
matif  des  caulionnements 
que  les  comptables  et  les 
adjudicataires  ont  versés 
sous  le  regime  pontificai , 
et  dont  l'Italie  se  charge  de 
payer  les  intérèts  et  de  rem- 
bourser  le  capital  aux 
ayants-droit 3,000,000.    » 

Ensemble    23,042,291.  94    23,042,291.  94 

Reste  la  somme  de.     .     .     07,952,559.  18 

Cettc  somme  de  07,952,559  francs,  18  centimes  est  con- 
vertie  en  une  rente  au  pair  de  trois  millions,  trois  cent 
quatre-vingt-dix-sept  mille,  six  cent  vingt-sept  francs,  quatre- 
vingt-quinze  centimes  (3,397,027.  95),  qui  est  ajoutée  à  la 
rente  de  la  dette  rachetablc  attribuée  à  l'Italie. 


ITALIA    E    FRANCIA  251 

En  conséquence,  la  quote-pari  de  l'Italie,  dont  lui  in-  1866 
combe  le  service  à  partir  du  premier  semestre  1867,  reste 
modifiée  ainsi  qu  il  suit  : 

Pmirhdetlpi^^^^^^^^j^^^^^^'^^  ì 

par  l'Italie    .1,468,617.42     7,892,984.78 
perpetuelle|  j^^^^^  à  servir  .  6,424,367.  36^ 

(Quote-part   .     .  7,337,160.  60  j 

Pourladette)  \rréra<^es     con-  f 

7        con  10,734,788.  55 

rachetable.)     vertis  en  rente  ' 

radi  e  tabi  e     .  3,397,627..  95 


Ensemble    18,627,773.  33 

VI.  —  Le  Gouvernement  d'Italie  devra  inserire  la  somme 
de  7,892,984  francs,  78  centimes,  montani  des  rentes  per- 
patuelles  à  la  charge  de  l'Italie,  sur  son  Grand  Livre  de 
la  dette  publique. 

La  somme  de  10,734,788  francs,  55  centimes,  montani 
des  rentes  rachetables,  devra  étre  également  inserite  sur 
le  Grand  Livre  d'Italie. 

L'Italie  se  chargera  d'abord  de  la  totalité  des  obliga- 
tions  romaines  émises  avant  les  annexions,  et  il  lui  sera^ 
en  oatre,  atlribué  dans  les  émissions  successives,  en  com- 
menganl  par  les  plus  anciennes  et  sans  interruption  de 
numero,  sauf  pour  Ics  obligations  amorties,  le  nombre  né- 
cessaire pour  parfaire  la  somme  précilée  de  10,734,788 
francs,  55  centimes. 

VII.  —  En  ce  qui  concerne  la  dette  viagère  des  anciens 
Etats  de  l'Eglise,  le  Gouvernement  Italien  servirà  toutes 
les  pensions  régulièrement  liquidées  aux  époques  des  an- 
nexions, aux  titulaires  appartenant  aux  anciennes  provin- 
ces  pontificales  et  résidant  dans  le  Royaume  d'Italie. 

Le  bénéfice  de  la  residence  sera  acquis,  non-seulement 
à  ceux  qui  résident  présentemént  dans  le  Royaume,  mais 
encore  à  ceux  qui  viendraient  y  résider  dans  le  délai  de  six 
mois,  à  partir  de  la  promulgation  de  la  Convention  signée 
par  les  Plénipotentiaires  soussignés  en  date  de  ce  jour. 


252  ITALIA    E    FRANCIA 

1866  II  est,  d'ailleurs,  entendu  que  le  Gouvernement  Italien 
continuerà  de  payer  les  pensions,  quels  qu'en  soient  les  ti- 
tulaires,  qu'il  a  déjà  prises  à  sa  charge  depuisles  annexions. 
Vili.  —  Les  documents  qui  doivent  étre  produits  par 
le  Gouvernement  Francais,  aux  termes  de  rarlicle  VI  de 
la  Convention  en  date  de  ce  jour,  étant  nécessaires  pour 
le  transfert  sur  le  Grand  Livre  de  la  dette  publique  ita- 
lienne  des  inscriptions  des  diverses  natures  de  rentes  doni 
est  déchargé  le  Gouvernement  Romain,  sont  particulière- 
ment  les  suivants  : 

V  Extrait  textuel  et  authentique  du  Grand  Livre  pon- 
tificai, en  ce  qui  concerne  les  inscriptions  des  rentes  per- 
pétuelles  déjà  passées  à  la  charge  de  l'Italie,  depuis  les 
annexions,  pour  la  somme  de  1,468,617  francs,  42  centimes. 

2o  Extrait  textuel  et  authentique  du  Grand  Livre  pon- 
tificai, en  ce  qui  concerne  les  inscriptions  des  rentes  per- 
pétuelles  qui  sont  encore  attribuées  à  l'Italie  pour  une 
somme  de  6,424,367  francs,  36  centimes. 

L'atlribution  des  inscriptions  nominatives  sera  faite  par 
tirage  au  sort. 

3°  Talons  ou  souches  des  titres  des  rentes  au  porteur 
en  circulation,  quand  il  en  existe,  pour  le  montani  de  la 
dette  rachetable  attribuée  à  l'Italie. 

4°  Extrait  textuel  et  authentique  du  Grand  Livre  pon- 
tificai, en  ce  qui  concerne  les  pensions  doni  le  service  in- 
combe à  l'Italie. 

La  remise  de  ces  documents,  ainsi  que  le  tirage  au  sort 
des  inscriptions  nominatives,  auront  lieu  dans  le  plus  href 
délai  possible. 

IX.  —  Sont  réservées  les  répétitions  que  l'Italie  pourrait 
avoir  à  taire  au  Saint-Siége  et  réciproquement  les  récla- 
mations  que  le  Gouvernement  Pontificai  pourrait  avoir  à 
adresscr  à  l'Italie,  notamment  à  l'égard  des  points  suivants: 

1"  Partage  de  la  dette  contraclée  pour  la  regie  des 
sels  et  tabacs; 

2°  Fonds  actif  et  passif  existant,  aux  époques  des  an- 


ITALIA    E    FRANCIA  253 

nexions,  dans  les  caisses  des  divers  agens  financiers  pon-   1866 
tificaux; 

3"  Emprunt  contraete  par  le  Saint-Siége  envers  l'ex- 
Roi  des  Deux-Siciles,  emprunt  polir  lequel  des  titres  don- 
nés  en  garanlie  se  Irouvent  déposés  au  Trésor  Italien  et 
que  le  Gouvernement  Pontificai   déclare  avoir  remboursé. 

En  foi  de  quoi,  les  Plénipotentiaires  soussignés  ont  dressé 
le  présent  Protocole,  suivi  de  trois  tableaux  sous  les  leltres 
A,  B  et  C,  et  l'ont  revétu  du  cachet  de  leurs  armes. 

Fait  et  arrété,  en  doublé  expédition,  à  Paris  ^  le  7  dé- 
cembre  1866. 


P.  Faugère.  F.  Mancardi. 

(L.  S.)  (L.  S.) 


254 

-1866  Etat  A. 


ITALIA    E    FRANCIA 


Réparlition  de  la 

Dopulation  des  Etatsde 

l'Eglise 

PfìOVINCES 

^POPULATION 

Stable                 Flottante 

TOTAL 

1 

1.  Provinces  restées  sous  l'autorité  du  Saint-Siége. 


Rome  et  la  Gomarca. 

Civitavecchia 

Fresinone 

Velletri 

Viterbo 


TOTADX. 


321,109 
18,836 

153,592 
61,010 

128,311 


682,858 


5,395 
1,865 
967 
1,003 
1,016 


10,246 


326,504 
20,701 

154,559 
62,013 

129,327 


693,104 


2.   Provinces  annexées  à  l'Italie  en  juin  1859. 


Bologne  , 
Ferrare. ■ 
Forlì . . . 
Ravenne . 


TOTAUX. 


373,120 
242,230 
217,398 
174,106 


1,006,854 


2,511 
2,023 
1,035 
1,888 

375,631 
244,253 
218,433 
175,994 

7,437 

1,01MM 

3.  Provinces  annexées  à  l'Italie  en  septembre  1860. 


Ancóne. . 
Ascoli. . . 
Bénévent. 
Camerino 


yt  reporter. 


17i,890 

1,629 

90,944 

972 

22,679 

497 

42,086 

305 

331,199 


3,403 


176,519 
91,916 
23,176 
42,991 

334,602 


ITALIA    E    FRANCIA 


255 


Suii  Etat  A 


Répartilion  de  la  popiilation  des  Etats  de  l'Eglise 


PROVINCES 


Fermo 

Macerata 

Orvieto 

Pérouse  

Rieti 

Spolète 

Urbino  et  Pesaro 

TOTACX . 


POPULATION 
Stable  Flottante 


331,199 
109,440 
240,978 

28,920 
234,516 

73,037 
133,339 
256,067 


1,407,496 


3,403 

1,042 

2,126 

127 

669 

646 

1,600 

1,709 


11,322 


REC  IFITUIiATIO:^. 


1.  Provinces  reslées  sous 
l'autori  téduSainl-Siége 

2   Provinces  annexées  à 
l'Italie  eo  juin  1859. . . 

3.  Provinces  annexées  à 
l'Italie  ensept.'Qibre  1860 


TOTADX. 


682,858 

10,246 

693,104 

1,006,854 

7,457 

1,014,311 

1,407,496 

11,322 

1,418,818 

3,097,208  29,025 


TOTAL 


334,602 
110,482 
243,104 

29,047 
235,185 

73,683 
134,939 
257,776 


1,418,818 


3,126,233 


1866 


256 
Etat  B, 


ITALIA    E    FRANCIA 


SITUATION    DE    LA    DETTE     ROMAINE 

au  30  juin  i859 


CATEGORIES 

de  la 

DETTE    ROMAINE 


i 

Dette  perpétuelle. 

Rentas  consolidées  inscrites 

Rentes  à  inserire 

Cens  et  aulres  redevances      

Assignalions  pour  le  eulte,  la  bienfaisance  et 

l'instruction 

Assignalions  aux  particuliers  avec  reversibilité 

sur  l'Elat 

Rentes  substituées  aux  redevances  affranchies 

TOTAUX     .      .      . 

Dette  rachetable. 

Intéréts  des  obligations     ....... 

Rentes  instituées  pour  raffranchissement  et  re- 
devances    

Rentes  3  pour  cent  instituées  pour  rextinction 
des  créances  sur  l'État 

Empiunl  du  18  avril  1860  (a) 

TOTAUX      .      .      . 

Reperì  des  lotaux  précédents 

TOTAUX  GÉNÉRADX     .      .      . 


Population 

3,126,233  habitants 


Situation  au  30  juin  1859 


En  écus 


1.338,283,09 

712,  39 

102,202,  97 

216,869,  42 

2,232,  » 
19,489,  13 


1,679,789,  10 


En  francs 


7,159,814,  57 

3,811,  28 

546,785,  92 

1,160,251,  40 

11,941,  20 
104,267,  38 


8,986,871,  75 


1,341,700,  93 

24,998,  10 

8,656,  50 


1,375,355,  43 
1,679,789,  10 


3,055,144,  63 


(•) 
7,178,100,  » 

133,739,  83 

46,312,  28 


7,358,152,  H 
8,986,871,  75 


16,345,023,  86 


(a)  Gel  emprunl  a  été  émis  dans  l'origine  corame  dette  perpétuelle,  mais  à  l'occasion  d'un  noiivel 
du  1860  ne  fait  donc  plu$  parile  de  la  dette  perpétuelle,  mais  bion  de  la  dette  rachetable. 

(•)  li3,562  obligations  à  50  francs. 


ITALIA   E   FRANCIA 


257 


PARTAGE    DE    LA    DETTE    ROMAINE 

au  30  juin  1859 


Populatiou 
1,014,311  habitants 


Quote-part  de  l'Italie 


En  écus 


434,203,  79 

231, 13 

33,159,  58 

70,362,  93 

724,  16 
6,323,  24 


545,004,  83 


435,312,  71 
8,110,  55 
2,808,  58 


446,231,84 
545,004,  83 


991,236,67 


En  francs 


2,322,990,  27 

1,236,  54 

177,403,  75 

376,441,  67 

3,874,  25 
33,829,  33 


2,915,775,81 


2,328,923,  « 
43,391,44 
15,025,90 


2,387,340,  34 
2,915,775,  81 


8,303,116,  15 


Population 
2,111,922  habitants 


Quote-part  dii  Saint-Siége 


En  écus 


904,079,  31 

481,  26 

69,043,  39 

146,506,49 

1,507,84 
13,165,  99 


1,134,784,28 


906,388,  23 

16,887,  55 

5,847,  92 


929,123,  70 
1,134,784,28 


2,063,907,  98 


En  francs 


4,836,824,  30 

2,574,  74 

369,382,  14 

783,809,  73 

8,066,  95 
70,438,  05 


6,071,095,  91 


4,849,177,  » 
90,348,  39 
31,286,38 

*  a 

4,970,811,77 
6,071,095,  91 

11,041,907,68 


empruDt  contraete  eu  1864.  il  a  été  créé  un  fonds  d'amortìssement  pour  les  deux  emprunts.  Celai 
17 


258 
Suit  Etat  B. 


ITALIA    E    FRANCIA 


SITUATION    DE    LA    DETTE 

au  3(J  septerabre  i8G0 


CATEGORIES 

de  la 

DETTE  ROMAINE 


Situation 

au  30  septembre  J860 

DETTE  TOTALE 


Ed  écus 


Ed  fraocs 


Dette  perpétuelle.        j 

Rentes  consolidées  ioscrites, 
Renles  à  inserire  .  .  J 
Gens  et  aulres  redevances J 
Assif:nationsponrle  eulte,  la 

l)ienfuisiince  et  rinstruelionj 
Assij;n;)tionsaux|)>irlici)liers' 

avec  reversil>ililé  sur  l'Élat. 
Renles  subslMiiét^s  aux  re- 

devaDces  affrunchies    . 


TOTAUX 


Dette  rachetable. 

Inléréfs  des  oltligations.     . 

Renles  itislituées  pour  l'af- 
Irancliissement  et  rede- 
vances     

Renles  3  pourcenl  instituées 
pour  rexiinelion  des  créao- 
ees  sur  l'Élat    .     .     .     . 

Empi  unt  du  18  avriU860  (a) 


TOTAUX     .       .      . 

Report  des  totaux  précédents 

TOTAUX  GÉNÉRAUX    .       . 


1,588,307,07 

677,  2.? 

102,202,  97 

216,8G9,  42 

2,232,    .) 

19,494,  46 


1,929,783,15 


1,321,925,   » 
24,998,10 


9,177,    .. 
465,000,    » 


1,821,100,  10 
1,929,783,  15 


3,730,883,  2o 


8,497,442,  85 

3.e,i:\  18 

54(j,785,  92 

1,160,251,40 

11,941,  20 

104,293,37 


10,321,339,92 


7,072,300,    » 


133,739,83 


49,096,  95 
2,500,000,    . 


9,755,136,  78 
10,324,339,92 


20,079,476,  70 


Population 

2,111,922  hahilants 


Total  à  parlager 

aii  30  septembre  ^860 


DlFFEKENCE 

eiilre 
les  rolonnes 

4  et  8 


En  écus 
10 


DlFFEI.ENCE 

elitre 

les  (olonnes 

5  et  9 


Ed  fraucs 
41 


1,154,103,28    6,174,452,58 

446,  10|  2,386,04 

69,043,  39       369,382,  17 


146,506,  49 

1,507,84 

13,171,92 


1,384,778,  32 


886,612,  29 
16,887,55 


6,368,  42 
465,000,    » 


783,809,  73 

8,066,  95 

70,466,  04 


7,408,564,11 


1,374,868,  26 


4,743,377,    » 
90,348,  39 


34,071,05 
2,500,000,    .. 


7,367,796,44 


1,384,778,32    7,408,564,11 


2,759,646,  58{14,776,360,  55 


(a)  Cet  emprunt  a  étó  émis  dans  l'origine  comrae  dette  perpétuelle,  mais  à  l'occasion  d'un  nouvel 
du  l->òO  ne  fait  doiir^  plus  panie  de  la  dette  perpétuelle,  mais  bien  de  la  dette   rachetable. 
(•)  141,446  obligations  à  50  francs. 


I 


ITALIA    E    FRANCIA 


259 


PARTA  GÈ    DE    LA    DETTE    ROMAINE 

au  30  septerabre  1860 


Population 

1,418,818  habitants 


Quo(e-part  de  l'Italie 


Ed  écus 


12 


775,347,  73 

299,  60 

46,384,  62 

98,425,  75 

1,012,  99 

8,848,  66 


930,319,44 


595,642,  35 


4,278,  43 
312,395,  50 


923,661,64 
930,319,  44 


En  francs 


13 


4,148,110,25 

1,603,  39 

248,157,71 

526,577,  72 

5,419,  53 

47,340,  37 


4,977,208,  97 


3,186,687,  50 


11,345,36  60,697,70 


22,889,  56 
1,679,345,  50 


4,949,820,  26 
4,977,208,  97 


1,853,981,08         '        9,927,029,23 


Population 
693,104  habitants 


Quole-part  du  Saint-Siége 


Ed  écus 


u 


378,755,  15 
i46,  41 

22,658,  77 

48,080,  74 

494,  85 

4,322,  56 


454,458,  88 


290,969,  94 
5,542,  19 


2,089,  99 
152,604,  50 


431,206,  62 
454,458,  88 


903,665,  50 


Ed  fraDCs 


2,026,342,  33 

783,  25 

121,224,  46 

257,232,  01 

2,647,  42 

23,125,  67 

2,431,355,  i4 


1,536,689,50 
29,650,  69 


11,181,49 
820,454,  50 


2,417,976,  18    , 
2,431,335,  14 


4,849,331,32 


eraprunt  coDlracté  en  1864,  il  a  élé  créé  un  fonds  d'aruorlissemcnt  pour  les  deux  emprunts.  Celui 


260 
suit  Etat  B. 


ITALIA    E   FRANCIA 


RESULTATS    DEFINITIFS    DU    PARTAGE 

Résultat  définitif 

Résultat  définitif 

CATECORIES 

pour  l'Italie 

^   1 

pour 

le  Saint-Siége 

de  la 

i 

Eq  écus 

En  franes    1 

Ed  écus     1 

En  franes    li 

DETTI]  ROMAINE 

i 

1 
1 

^ù 

Ti 

18 

^9 

Dette  perpétuelle. 

Renles  consolidécs  inscrites 

1,209,551, 

52 

6,471,100, 

52 

378,7o5, 

55 

2,026,342, 

33 

Hentes  à  inserire.     .     .     . 

530, 

82 

2.839, 

93 

146, 

41 

783, 

23 

Gens  et  Hutics  redevances   . 

79,544, 

20 

425,561, 

46 

22,658, 

77 

121,224, 

46 

Assii-nations  pour  le  culle,  la 

hienf.iisanceet  l'insliuction 

168,788, 

68 

903,019, 

39 

48,080, 

74 

257,232, 

01 

Assif/nalions  mix  pari  ioti  liers 

avec  reversibililé  sur  l'Élat. 

1,737, 

15 

9,293, 

78 

494, 

85 

2,647, 

42 

Renles  sulistiUiét^s  aux  re- 

devances  alTraLchies   .     . 

TOTAUX     .      .      . 

Dette  rachetable. 

15,171, 

90 

81,169, 

70 

4,322, 

56 

23,125, 

67  j 

1,473,324, 

27 

7,892,984, 

78 

454,458, 

88 

2,431,355, 

14 

Iniéréls  des  nhligations.     . 

l,030,9oo, 

06 

5,515,610, 

60 

290,969, 

94 

1,556,689, 

50 

Renles  instiUiées  pour  l'af- 

francliisseiiient  ei  redevan- 

ces 

19,4oo, 

91 

104,089, 

14 

5,542, 

19 

29,630, 

69  1 

Renles  3  pour  cent  inslittiées 

pnurrexiinclion  descréan- 

1    ces  sur  lÉfat    .... 

7,087, 

01 

37.915, 

46 

2,089, 

90 

11,181, 

49 

Emprunt  du  li  avrii  1860  (a) 

TOTAOX     .     .     . 

312,395, 

50 

1,679,545, 

50 

152,604, 

50 

820,454, 

50 

11,369,893, 

48 

7,337,160, 

60 

451,206, 

62 

2,417,976, 

18 

Reportdes  totaux  précédents 

TOTAUX  CENERADX     .      . 

1,475,324, 
2,845,217, 

27 
75 

7,892,984, 
15,230,145, 

78 
38 

454,358 

88 

2,431,355, 
4,849,331, 

14 
32 

905,665, 

50 

fai  Gel  emprunl  a  élé  émis  da 

n'!  l'orÌKìne  corame  delle  perpéluelle,  mais  à  1 

oceasion  d'un  nouvel 

enopnint  coiiiraclé  en  186t  il  a  été  créé  un 

fonds  d'amoilissi 

meni  pour  les  i 

leux  emprunls.  Celui 

1  du  1860  ne  fall  donc  plus  partie  de  la  delle 

perpéluelle,  mais  bien  de  la  delie  racbelable. 

\ 

I 


ITALIA    E    FRANCIA 


261 


Etat  C. 


Etat  des  annuités  pay 

ées  par  l'Italie  depuis 

les 

mnexions    ' 

i 

Dette  perpétuelle 

Dette  ^ 

dagère 

:       PROVINCES 

Marches 

~ 

i^ii            ì 
Marches, 

1 

1 

Romag 

Qes 

et  Ombrie 

Romag 

nes 

Ombrie      i 
et  Bénévent 

Écus 

Dai. 

Éfus        Lai'. 

Écus 

Bai'. 

Écus       Lcii. 

Bologne  .... 

79,883 

836 

I)            )) 

110,520 

105 

»                     »          ! 

Ferrure    . 

2i,-207 

5S2 

»            « 

39,840 

941 

»                      Il 

Forlì  .     . 

3l,<i86 

034 

Il            II 

39,R()8 

144 

»                      1) 

lì&venne. 

23,971 

934 

»            Il 

31,716 

628 

»                      I 

Pe.s.iro     . 

u 

» 

26.233     090 

11 

II 

61,544     173 

Ancóne   . 

1) 

1) 

4,141     5";6 

D 

> 

47,7S9     622 

Macerala  . 

u 

» 

13. -283     3!6 

II 

» 

33.694    030 

Camerino 

> 

II 

3,4s4     616 

> 

II 

5,iii5     1H7 

Fermo     . 

II 

» 

4,884     994 

II 

11 

17,571     468 

Ascoli 

1) 

1) 

1,963     962 

> 

II 

19,107     5'9 

l'éroiise  . 

> 

„ 

31,805    512 

» 

1) 

38,131     784 

Spuléle   . 

» 

II 

20.S21     722 

1) 

1) 

2i,835     216 

Hipti  .     . 

< 

» 

9,228    4U 

M 

> 

8.016     243 

Béuévent. 

II 

n 

3,322     016 

1) 

u 

6,342    Go4 

TOTAUX  .    . 

139,149 

806 

12i,172    073 

u 

» 

I)          1) 

Transpnrié   siicces- 

j      sivernent  à  l\nmp 

i      pniir  paieinenl  à 

déduire     .     . 

Reste  .   . 

3,098 

039 

5,715    036 

1) 

» 

1)          1) 

156,051 

041 

118,436    052 

221,583 

818 

264,288     146 

En  francs   (l'écu  5 

fraocs,35centim.; 

i 

834,875 

04 

633,742,  38 
Écus        Bai. 

* 

» 

1)          • 
Écus        Bai. 

TOTACX  GENERAUX 

II 

i> 

274,507    093 

i> 

n 

483,873    964 

Ed  francs.    .    .     . 

n 
1 

> 

1,468,617,  42 

II 

u 

2,399,423,  C8 

Ratificata  da  S.  M.:  Firenze,  i4  Dicembre  1866  —  Scambio 
delle  ratifiche,  stesso  giorno. 


262  ITALIA  E  AUSTRIA 

XXVI. 

i867 ,   16  Febbraio. 

1867  VIEIVIXA. 

Convenzione  speciale  telegrafica  tra  l'Italia  e  l'Austria. 

Le  service  télégraphique  international  entre  l'Italie  et 
TAutriche  étant  réglé  par  la  Convention  conclue  à  Paris 
le  17  mai  1865,  les  délégués  des  deux  Administrations  ont 
stipulé  au  terme  de  l'art.  LIX  de  la  dite  Convention  les 
arrangements  particuliers  suivanls: 

I.  —  Les  lignes  télégraphiques  entres  l'Italie  et  l'Autri- 
che  soni  reliées  à  la  frontière  près  de  Cormons  en  Illyrie, 
près  de  Pontebba  en  Frioul,  et  près  de  Borghetto  en  Tiro!. 

Pour  assurer  un  écoulement  rapide  de  la  correspondance, 
les  deux  Administrations  s'engagent  à  affecter  au  service 
télégraphique  international  les  lignes  suivantes  : 

1°  Un  fil  direct  Vienne-Venise  par  la  voie  de  Pontebba; 

2*  Un  fil  Klagenfurt-Villach-Udine-Venise  par  la  voie 
de  Pontebba; 

3"  Un  fil  direct  Trieste-Venise  par  la  voie  de  Cormons; 

4"  Un  fil  Trieste-Udine  par  la  voie  de  Cormons; 

5"^  Un  fil  Bolzano-Verone-Yenise  par  la  voie  de  Bor- 
ghetto ; 

6o  Un  fil  Bolzano-Yerone-Milan  par  la  voie  de  Bor- 
ghetto. 

II.  —  Les  bureaux  de  Milan,  Venise,  Verone  et  Udine  du 
coté  de  l'Italie,  et  ceux  de  Vienne,  Trieste,  Klagenfurt  et 
Bolzano  du  coté  de  l'Autriche,  sont  chargés  exclusivement 
du  service  de  dépòt  international. 

Les  autres  bureaux  situés  sur  les  fìls  internalionaux 
peuvent  échanger  la   correspondance   dont  l'origine  et  la 


ITALIA  E  AUSTRIA  263 

destination  ne  dépasse  pas  les  bureaux  de  dépòt  les  plus  1867 
rapprochés. 

III.  —  Pour  faciliter  la  correspondance  entre  les  pro- 
vinces  limitrophes  des  deux  Etats,  la  taxe  terminale  ita- 
Henne  et  autricliienne  réunie  est  fixée  à  2  francs  40  cen- 
times  en  Italie  et  à  un  florin  v.  a.  en  Autriche  pour  chaque 
dépèche  simple  de  4  a  20  mots  échangée  par  les  stations 
siluées  dans  le  territoire  limite  du  còlè  de  l'Ilalie  par  le 
Po,  le  Tessin  et  le  Lac  Majeur  avec  les  stations  autri- 
chiennes  du  Tirol ,  du  Vorarlberg,  de  la  Carinthie,  de  la 
Carniole  et  des  cercles  de  Gòrz,  de  Trieste  et  d'Istrie. 

Les  deux  Administrations  se  communiqueront  récipro- 
quement  les  noms  des  stations  qui  jouissent  de  la  taxe 
réduite  et  se  bonifieront  pour  chaque  dépèche  simple  la 
taxe  de  1  fr.  20  centimes. 

IV.  —  L'Administration  italienne  ayant  adoptè  la  taxe 
de  cinq  francs  comme  taxe  terminale  unilbrmc  d'une  dé- 
pèche simple  pour  la  correspondance  avéc  les  Administra- 
tions qui  n'ont  pas  adhéré  à  la  Convention  de  Paris,  l'Ad- 
ministration  aulrichienne  s'engage  à  adopter  ce  méme  mode 
de  taxation  (francs  5  ou  florins  2  v.  a.)  pour  les  dites 
dépéches  qui  traversent  la  ligne  de  l'Administration  ita- 
lienne. 

De  plus  le  Gouvernement  Autrichien  s'engage  à  pro- 
poser  la  mème  modification  aux  autres  Etats  qui  font  partie 
de  l'Union  Austro-Germanique. 

V.  —  La  taxe  de  transit  des  frontières  franco-italiennes 
et  suisse-italiennes  aux  frontières  austro-italiennes,  est  fixée 
à  1  frane  par  dépèche  simple  pour  la  correspondance 
échangée  avec  les  Etats  adhérents  à  la  Convention  de  Paris. 

La  mème  taxe  est  fixée  pour  le  transit  soit  du  terri- 
toire italien ,  soit  du  territoire  autrichien  dans  le  cas  où 
par  suite  de  circonstances  imprévues,  une  dépèche  est  dé- 
viée,  en  traversant  le  territoire  de  Fautre  Administration 
pour  rentrer  au  territoire  d'origine. 

Le  contròie  de  ces  dépéches  ne  sera  fait  que  par  la  sta- 


264  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  tion  de  dépòt  qui  les   réexpédiera  dans  le  lerritoire  d'o- 
rigine. 

L'Administration  aulrichienne  fixe  le  transit  des  frori- 
tières  austro-italiennes  aux  fronliéres  austro-turques ,  au- 
stro-serbes,  et  austro  roumaines  à  2  francs  (  :  80  kr.  v.  a.) 
par  dépèche  simple  pour  la  correspondance  échangée  avec 
les  Etats  adhérents  à  la  Convention  de  Paris. 

Les  taxes  fixées  dans  cet  article  ne  pourront  étre  mo- 
difiées  que  d'un  commun  accord  entre  les  Parties  con- 
tractantes. 

VI.  —  Les  dépéches  météorologiques  et  celles  qui  con- 
cernent  d'autres  objets  d'intérèt  public,  sont  expédiées  en 
franchise  comme  dépéches  de  service.  Les  deux  Adminis- 
trations  s'entendront  sur  l'admission  et  le  mode  d'expé- 
dition  de  ces  dépéches. 

VII.  —  Le  réglement  des  comptes  se  fera  d'après  le  mode 
actuellement  en  vigueur  entre  les  deux  Administrations  et 
pourra  ètre  modifié  d'un  commun  accord. 

Vili.  —  La  présente  Convention  sera  soumise  à  la  ra- 
lification  des  Gouvernements  respectifs.  Elle  sera  mise  en 
exécution  le  4"  avril  1867  et  demeurera  en  vigueur  jus- 
qu'à  l'expiration  de  six  mois  à  compter  dujour  où  la  dé- 
nonciation  en  sera  faite  d'une  part  ou  de  l'autre. 
Fait  a  Vienne  le  16  février  1867. 

Le  Déléguc  du  Gouvernement        Le  Délégué  du  Goiivernement 
fì.  Italien  L  et  R.  Autrichien 

F.  Salvatori.  Brenner. 


Ratificata  dal  Ministro  dei  Lavori  Pubblici:  Firenze,  13 
Marzo  1867  —  Scambio  delle  ratifiche:  Firenze,  15  Marzo 
1867. 


ITALIA  E  BÀDEN  S65 

XXVII. 

1867,  30  Marzo. 

FIRENZE.  1867 

Convenzione  tra  l'Italia  ed  il  Gran-Ducato  di  Baden 
per  l'estradizione  dei  malfattori. 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  et  Son  Altesse  Royale  le  Grand 
Due  de  Bade  ayant  à  cceur  d'assurer  la  répression  des 
crimes  et  voulant  inlroduire  un  système  de  concours  ré- 
ciproque  pour  l'adminislration  de  la  justice  pénale,  ont 
résolu  d'un  commun  accord  de  conclure  une  Convention,  et 
ont  nommé  à  cet  effet  pour  leurs  Plénipotenliaires: 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  Monsieur  le  Chevalier  Emile 
Visconti-Venosta,  Chevalier  Grand'Croix  décoré  du  Grand 
Cordon  de  son  Ordre  des  Saints  Maurice  et  Lazare,  Grand 
Officier  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Rose  du  Brésil,  Grand' 
Croix  des  Ordres  de  Léopold  de  Belgique,  du  Lion  Néer- 
landais  et  du  Danebrog  de  Dannemarck,  décoré  de  l'Ordre 
Ottoman  du  Médjidié  de  \'^  classe,  son  Ministre  Secrétaire 
d'Etat  pour  les  x\ffaires    Etrangères,  etc,  etc; 

Son  Altesse  Royale  le  Grand  Due  de  Bade,  Monsieur  le 
Baron  Ferdinand  Allesina  Schweizer,  Chevalier  de  1'*  classe 
de  son  Ordre  du  Lion  de  Zaehringen,  Officier  de  l'Ordre 
Imperiai  de  la  Légion  d'honneur  de  Franco,  Chevalier  de 
l'Ordre  Royale  de  l'Aigle  Rouge  de  Prusse,  son  Conseiller 
de  Légation  et  Ministre  Résident  près  Sa  Majesté  le  Roi 
d'Italie; 

Lesquels,  après  s'ètre  communiqués  leurs  pleins  pou- 
voirs,  trouvés  en  bonne  et  due  forme,  sont  convenus  des 
articles  suivants: 

I.  —  Le  Gouvernement  Italien  et  le  Gouvernement  Ba- 
dois  s'engagent   à   se  livrer  réciproquement  les  individus, 


266  ITALIA  E  BADEN 

4867  autres  que  leurs  nationaux^  qui,  ayant  été  condamnés,  ou 
étant  poursuivis  par  les  AiUorités  compétentes  de  l'un  des 
deux  Etats  contractants,  pour  l'un  des  crimes  ou  délits 
énumérés  à  Tarticle  II  ci-après,  se  seraient  réfagiés  sur  le 
territoire  de  Taulre  Etat. 

II.  —  L'extradition  devra  étre  accordée  pour  les  in- 
fraclions  suivanles  aux  lois  pénales: 

V  Homicide  volontaire  dans  les  diverses  acceptions  et 
dénominations  admises  par  les  deux  Etats,  coups  et  bles- 
sures  volontaires  ayant  occasionné  la  mort; 

2"  Bigamie,  rapt,  viol,  prostitulion  ou  corruption  de 
mineurs  par  les  parents  ou  tonte  autre  personne  chargée 
de  leur  surveillance,  avorteinent  procure; 

3"  Enlèvement,  recèlement  ou  suppression  d'enfant, 
substitution  d'un  enfant  à  un  autre,  ou  supposi tion  d'un 
enfant  à  une  femme  qui  ne  sera  pas  accouchée,  exposilion 
ou  abandon  d'enfant; 

4°  Incendio; 

5°  Dommage  cause  volontairement  aux  chemins  de 
fer  et  lélégraphes; 

6°  Associationde  malfaiteurs,  extorsion  commise  àl'aide 
de  violence,  rapine,  voi  accompagno  de  circonstances  ag- 
gravantes,  ou  dans  lequel  la  valeur  de  l'objet  volé  do- 
passe 500  francs; 

1"  Contrefacon  ou  altération  de  monnaies,  introduction 
ou  émission  frauduleuse  de  fausse  monnaie; 

Contrefacon  de  rentes  ou  obligations  sur  TEtal,  de  bil- 
lels  de  banque,  ou  de  tout  autre  effet  public,  introduction 
et  usage  de  ces  mémes  titres  contrefaits  ; 

Contrefacon  d'actes  souverains,  de  sceaux,  poincons,  tim- 
bres  et  marques  de  l'Etat  ou  des  Adminislrations  publi- 
ques,  et  usage  de  ces  objets  contrefaits; 

Faux  en  écriture  publique  ou  authentique  privée,  de 
commerce  et  de  banque,  et  usage  d'écritures  falsifiées; 

8°  Faux  témoignage  et  fausse  expertise,  subornation  de 
témoins,  dénonciation  caloninieuse; 


ITALIA  E  BADEN  267 

9°  Soustractions  commises  par  des  officiers  ou  dépo-  1867 
sitaires  publics; 

10.  Banqueroute  frauduleuse; 

il.  Toute  autre  sorte  de  soustraction  ou  d'escroquerie 
et  de  fraude  avec  abus  de  confiance,  en  tant  que  la  va- 
leur  de  l'objet  da  crime  ou  délit  dopasse   mille  francs. 

Il  est  entendu  que  l'extradilion  sera  aussilót  accordée 
pour  la  tentative  des  crimes  susdits,  et  pour  toute  autre 
sorte  de  complicité  ou  participation  aux  mémes  infractions. 

III.  —  L'extradition  ne  sera  jamais  accordée  pour  les 
crimes  ou  délits  politiques.  L'individu  qui  serait  livré  pour 
une  autre  infraction  aux  lois  pénales,  ne  pourra  dans  aucun 
cas  ètre  jugé  ou  condamné  pour  un  crime  ou  délit  poli- 
tique  commis  antérieurement  à  i'extradition,  ni  pour  aucun 
lait  connexe  à  ce  crime  ou  délit. 

Il  ne  pourra  non  plus  étre  poursuivi  ou  condamné  pour 
toute  autre  infraction  antérieure  à  I'extradition  et  non 
comprise  dans  la  présente  Convention,  à  moins  qu'aprés 
avoir  été  puni  ou  définitivement  acquitté  du  crim.e  qui  a 
motivé  I'extradition,  il  n' ait  negligé  de  quitter  le  pays 
avant  l'e.xpiration  d'un  délai  de  trois  mois,  ou  bien  qu'il 
n'y  retourne  de  nouveau. 

IV.  —  L'extradition  ne  pourra  avoir  lieu  si,  depuis  les  faits 
imputés,  les  poursuites  ou  la  condamnation,  la  prescription 
de  l'action  ou  de  la  peine  est  acquise  d'après  les  lois  du 
pays,  dans  lequel  le  prévenu,  ou  le  condamné  s'est  réfugié. 

V.  —  Dans  aucun  cas  et  pour  aucun  motif  les  Haules 
Parties  contractantes  ne  pourront  ètre  tenues  à  se  livrer 
leurs  nationaux. 

Lorsque,  d'après  les  lois  en  vigueur  dans  l'Etat  auquel 
le  coupable  appartieni,  il  y  aurait  lieu  à  le  poursuivre  à 
raison  de  l'intVaction  commise  dans  l'autre  Etat,  ce  der- 
nier  communiquera  les  informations  et  les  pièces,  les  objets 
constituant  le  corps  du  délit  et  tout  autre  document  ou 
éclaircissement  requis  pour  le  procès. 

VI.  —  Lorsque  le  condamné  ou  le  prévenu  est  étranger 


268  ITALIA  E  BADEN 

1867  aux  deux  Etals  contractants,  le  Gouvernement  qui  doit  accor- 
der  l'extradition  informerà  celui  du  pays  auquel  appartieni 
rindividu  reclame,  de  la  demande  que  lai  a  été  adressée, 
et  si  ce  dernier  Gouvernement  reclame  à  son  tour  le  cou- 
pable  polir  le  faire  juger  par  ses  Tribunaux,  celui,  auquel  la 
demande  d'extradition  a  été  adressée,  pourra  à  son  choix 
le  livrer  à  l'Etat  sur  le  territoire  duquel  le  crime  ou  délit 
a  été  commis,  ou  à  celui  auquel  le  dit  individu  apparlient. 

Si  le  condamné  ou  le  prévenu,  dont  l'extradition  est 
demandée,  en  conformile  de  la  présente  Convention,  par 
l'une  des  deux  Parties  conlractanles,  est  reclame  aussi  par 
un  autre  ou  par  d'autres  Gouvernements,  pour  des  crimes 
ou  délils  commis  par  le  méme  individu  sur  les  terriloires 
respectifs,  ce  dernier  sera  livré  au  Gouvernement  de  l'Etat 
dont  la  demande  aura  une  date  plus  ancienne. 

VII.  —  Si  rindividu  reclame  est  poursuivi  ou  condamné 
dans  le  pays  où  il  s'est  réfugié  pour  un  crime  ou  délit 
commis  dans  ce  méme  pays,  son  extradition  pourra  ètra 
différée  jusqu'à  ce  qu'il  ait  été  acquine  par  une  senlence 
déiinitive,  ou  qu'il  ait  subi  sa  peine. 

Vili.  —  L'extradition  sera  toujours  accordée  lors  mème 
que  le  prévenu  viendrait  par  ce  fait  à  étre  empéché  de 
remplir  les  engagements  contractés  envers  des  parlicu- 
liers,  lesquels  pourront  toutefois  faire  valoir  leurs  droits 
auprès  des  Autorités  judiciaires  compétentes. 

IX.  —  L'extradition  sera  accordée  sur  la  demande  a- 
dressée  par  l'un  des  deux  Gouvernements  h  l'aulre,  par 
voie  diploinatique  et  sur  la  production  d'un  arrèt  de 
condamnalion  ou  de  mise  en  accusation,  d'un  mandai 
d'arrèt,  ou  de  tout  autre  ade  ayant  la  mème  force  que 
ce  mandai,  et  indiquant  également  la  nature  et  la  gravite 
des  faits  poursuivis,  ainsi  que  la  disposilion  pénale  appli- 
cable  à  ces  faits. 

Ces  acles  seront  délivrés  en  originai  ou  en  expédition 
authenlique,  soit  par  un  Tribunal,  soit  pour  tonte  aulre 
Aulorité   competente   du  Pays  qui  demande  l'extradition. 


ITALIA  E  BADEN  269 

On  foiirnira  en  méme  lemps,  si  c'est  possible,  le  signa-  1867 
lement  de    l'individu  reclame ,  ou   toute    autre  indication 
de  nature  à  en  conslater  l'identité. 

X.  —  Dans  les  cas  iirgents,  et  surtout  lorsqu'il  y  a  dan- 
ger  de  fui  te,  chacun  des  deux  Gouvernements  s'appuyant  sur 
l'existence  d'un  arrét  de  condamnation  ou  de  mise  en  ac- 
cusation,  ou  d'un  mandat  d'arrét,  pourra  par  le  moyen 
le  plus  prompt,  et  méme  par  le  télégraphe,  demander  et 
obtenir  l'arreslation  du  condamné  ou  du  prévenu,  à  con- 
dition  de  présenter  dans  le  plus  href  délai  le  document, 
dont  on  a  indiqué  l'existence. 

XI.  —  Les  objets  volés  ou  saisis  en  la  possession  du 
condamné,  ou  du  prévenu,  les  instruments  et  outils  dont  il 
se  serait  servi  pour  commettre  le  crime  et  délit,  ainsi  que 
toute  autre  pièce  de  conviction,  seronl  rendus,  en  méme 
temps  que  s'effectuera  la  remise  de  l'individu  arrèté,  méme 
dans  le  cas  où  l'extradition,  après  avoir  été  accordée,  ne 
pourrait  avoir  lieu  par  suite  de  la  mort  ou  de  la  fuite  du 
coupable.  Celte  remise  comprendra  aussi  tous  les  objets  de 
la  méme  nature,  que  le  prévenu  aurait  cachés  ou  déposés 
dans  le  pays  où  il  s'est  réfugié,  et  qui  y  seraient  trouvés 
plus  tard. 

Sont  cependant  réservés  les  droits  des  tiers  sur  les  ob- 
jets susmentionnés,  qui  devront  leur  étre  rendus  sans  frais 
aprés  la  conclusion  du  procès. 

XII.  —  Les  frais  d'arrestation,  d'entretien  et  de  transport 
de  l'individu,  dont  l'extradition  aura  été  accordée^  ainsi 
que  ceux  de  consignation  et  de  transport  des  objets,  qui 
aux  termes  de  l'article  précédent  doivent  étre  restitués  ou 
remis ,  resteront  à  la  charge  de  l'Etat  qui  a  fait  la  de- 
mande  d'extradition. 

XIII.  —  Si  l'un  des  Gouvernements  jugera  nécessaire  , 
pour  l'instruction  d'un  procés ,  la  déposition  de  témoins 
domiciliés  sur  le  territoire  de  l'autre  Etat,  ou  tout  autre 
acte  d'instruction  judiciaire,  des  lettres  rogatoires  adres- 
sées  par  voie  diplomatique  seront  à  cel  effet  expédiées  en 


270  ITALIA  E  BADEN 

1867  due  forme  par  l'aiitorité  judiciaire  compétenle  à  celle  de 
l'autre  Etat,  qui  sera  tenue  à  y  donner  cours,  conformé- 
ment  aux  lois  en  vigueur  dans  le  pays  où  le  lémoin  est 
entendu,  ou  l'acte  délivré,  excepté  si  rinstructìon  a  pour 
objet  un  acte  qui  n'est  point  punissable  judiciairement 
d'après  les  lois  de  l'Elat  auquel  la  commission  rogatoire 
est  adressée,  ou  si  l'inslvuction  est  dirigée  contre  un  su- 
jet  de  ce  dernier ,  qui  n'est  pas  encore  arrèté  par  l'au- 
torité  de  laquelle  la  commission  rogatoire  est  émanée. 

XIV.  —  Dans  le  cas  où  la  comparution  personnelle  d'un 
lémoin  serait  nécessaire,  le  Gouvernement  dont  il  dépend 
l'engagera  à  obtempérer  à  l'invitalion  qui  lui  en  aura  été 
faite  par  l'autre  Gouvernement. 

Si  les  témoins  requis  consentent  à  partir ,  les  passe- 
ports  nécessaires  leur  seront  aussitòt  délivrés,  et  les  Gou- 
vernements  respectifs  s'entendronl  pour  fixer  l'indemnité, 
qui  leur  sera  accordée  par  l'Etat  réclamant,  en  raison  de 
la  dislance  et  du  séjour,  ansi  que  l'avance  de  fonds , 
qui  devra  préalablement  leur  ètre  faite. 

Dans  aucun  cas  ces  témoins  ne  pourront  éti'e  arrétés 
ni  molestés,  pour  un  fait  antérieur  à  la  demande  de  com- 
parution, pendant  leur  séjour  force  dans  le  lieu  où  le  juge 
qui  doit  les  entendre  exerce  ses  fonctions,  ni  pendant  le 
voyage,  soit  en  allant  soit  en  retournant. 

XV.  —  Si  à  l'occasion  d'un  procès  instruit  dans  l'un  des 
deux  Elats  contractants  il  devient  nécessaire  de  procéder 
à  la  confronlation  du  prévenu  avec  des  coupables  détenus 
dans  l'autre  Etat ,  ou  de  produire  des  pièces  de  convic- 
tion  ou  des  documents  judiciaircs  qui  lui  appartiennent, 
la  demande  devra  en  étre  faite  par  voie  diplomati  que,  et, 
excepté  le  cas  où  des  considérations  exceptionnelles  s'y 
opposeraient,  on  devra  toujours  déférer  à  cette  demande, 
à  la  condilion  toutefois  de  renvoyer  le  plus  tòt  possible 
les  détenus,  et  de  restituer  les  pièces  et  les  documents 
susindiqués. 

Les  frais  de  transport  d'un  Etat  à  l'autre  des  individus 


ITALIA  E  BADEN  271 

et  des  objets  ci-dessus  mentionnés,  ainsi  que  ceiix  occa-  1867 
sionnés  par  Faccomplissement  des   formalités  énoncées  à 
l'art.  XIII,  seront  siipportés  par  le  Gouvernement  qui  en 
a  fait  la  demando. 

XVI.  —  Les  deux  Gouvernements  s'engagent  à  se  com- 
muniquer  réciproquement  les  arréts  de  condamnation  pour 
crimes  et  délits  de  toute  espèce  qui  auront  été  prononcés 
par  les  tribunaux  de  l'un  des  deux  Etas  contre  les  sujets 
de  l'autre.  Celle  communication  sera  effectuée  moyennant 
l'envoi  par  voie  diplomatique  du  jugement  prononcé  et 
devenu  définitif,  au  Gouvernement  doni  le  condamné  est 
sujet,  pour  ètre  depose  au  grefCe  du  tribunal  qu'il  appar- 
tiendra.  Chacun  de?  deux  Gouvernements  donnera  à  ce 
sujet  les  instructions  convenables  aux  aulorilés  compé- 
tentes. 

XVII.  —  La  présente  Convention  est  conclue  pour  cinq 
années  à  partir  du  jour  de  l'échange  des  ratifications. 

Dans  le  cas  où  aucun  des  deux  Gouvernements  n'aurait 
nolifié,  six  mois  avant  la  fin  de  la  dite  période,  son  inten- 
tion  d'en  faire  cesser  les  eft'ets ,  elle  demeurera  obliga- 
toire  pour  cinq  autres  années ,  et  ainsi  de  suite  de  cinq 
en  cinq  ans. 

XVIII.  —  La  présente  Convention  sera  ratifiée ,  et  les 
ratificalions  en  seront  échangées  à  Florence  dans  l'espace 
de  trois  mois,  ou  plus  tòt  si  faire  se  peut. 

En  foi  de  quoi  les  deux  Plénipotentiaires  l'ont  signée 
en  doublé  originai ,  et  y  ont  appose  le  cachet  de  leurs 
armes. 

Fait  à  Florence  le  30  mars  1867. 

(L.  S.)  Visconti-Venosta. 

(L.  S.)  Baron  De  Schweizer. 

Ratificata  da  S.M.:  Firenze,  2  Maggio  1867  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Firenze,  22  Maggio  1867. 


272  ITAUA  E  SPAGNA 

XXVIII. 

1867 .  4  Aprile. 
1867  FIRE^'ZE. 

Convenzione  Postale  tra  l'Italia  e  la  Spagna. 

S.  M.  il  Re  d'Italia  e  S.  M.  la  Regina  delle  Spagne,  de- 
siderando di  stringere  viepiù  le  buone  relazioni  che  esi- 
stono fra  i  due  paesi,  facilitando  e  regolando  le  comunicazioni 
postali  dei  loro  rispettivi  Stati,  hanno  cercato  di  assicurare 
questo  risultato  mediante  una  nuova  Convenzione,  ed  hanno 
nominato  a  questo  scopo  per  loro  Plenipotenziari: 

S.  M.  il  Re  d'Italia,  il  signor  Cavaliere  Giuseppe  Devin- 
cenzi,  Cavaliere  di  Gran  Croce,  decorato  del  Gran  Cordone 
dell'Ordine  dei  Santi  Maurizio  e  Lazzaro,  Deputato  al  Par- 
lamento e  Ministro  Segretario  di  Stalo  pei  Lavori  Pub- 
blici ;  e 

S.  M.  la  Regina  delle  Spagne,  il  signor  D.  Enrico  di  Saa- 
vedra, Duca  di  Rivas,  Grande  di  Spagna  di  prima  classe, 
Cavaliere  Gran  Croce  del  Reale  e  distinto  Ordine  di  Carlo  III, 
suo  Inviato  straordinario  e  Ministro  plenipotenziario  presso 
S.  M.  il  Re  d'Italia;  i  quali,  dopo  essersi  comunicati  i  loro 
pieni  poteri  trovati  in  buona  e  debita  forma,  sono  conve- 
nuti negli  articoli  seguenti  : 

I.  —  Tra  l'Amministrazione  delle  poste  d'Italia  e  l'Am- 
ministrazione delle  poste  di  Spagna  si  farà  un  cambio  pe- 
riodico e  regolare  di: 
r  Lettere  ordinarie; 
2°  Lettere  raccomandate; 
3"  Campioni  di  merci; 
4°  Periodici  e  stampati. 


ITALIA  E  SPAGNA  273 

II.  —  Il  cambio  delle  corrispondenze,  delle  quali  si  parla  1867 
nell'articolo  precedente,  verrà  effettuato  in  pieghi  chiusi  e 
coll'intermediario  dell'Amministrazione  delle  poste  di  Fran- 
cia, in  virtù  delle  convenzioni  vigenti  o  che  lo  saranno  in 
appresso  fra  l'Italia  e  la  Spagna  da  una  parte  ed  il  Go- 
verno francese  dall'altra. 

Il  suddetto  cambio  avrà  luogo  una  volta  al  giorno  o  più, 
se  le  due  Amministrazioni  lo  giudicano  opportuno. 

III.  —  Le  spese  di  transito  delle  corrispondenze  cambiate 
in  pieghi  chiusi  tra  l'Italia  e  la  Spagna  colla  mediazione 
delle  poste  francesi,  saranno  pagate  rispettivamente  dalle 
due  Amministrazioni  postali  italiana  e  spagnuola. 

In  conseguenza  l'xVmministrazione  delle  poste  italiane  pa- 
gherà la  spesa  del  transito  che  spetta  all'Amministrazione 
francese  per  tutte  le  lettere,  i  campioni  e  le  stampe  spe- 
dite in  pieghi  chiusi  dall'Italia  nella  Spagna;  e  l'Ammi- 
nistrazione delle  poste  spagnuole  pagherà  la  spesa  del  tran- 
sito che  spetta  alla  ArnmJnistrazione  francese  per  tutte  le 
lettere ,  i  campioni  e  le  stampe  spedite  in  pieghi  chiusi 
dalla  Spagna  in  Italia, 

IV.  —  Le  spese  di  transito  delle  corrispondenze  spedite 
in  pieghi  chiusi  attraverso  la  Francia ,  sia  dall'  Italia  per 
la  Spagna ,  sia  dalla  Spagna  per  l' Italia ,  saranno  pagate 
per  intiero  da  quella  delle  due  Amministrazioni  che  avrà 
ottenuto  dall'Amministrazione  delle  poste  di  Francia  con- 
dizioni più  favorevoli  nei  prezzi. 

L'Amministrazione  che  avrà  soddisfatto  nella  totalità  le 
dette  spe5e,  verrà  rimborsata  della  quota  che  avrà  pagato 
per  conto  dell'altra  Amministrazione  in  conformità  delle 
stipulazioni  dell'articolo  III. 

Resta  convenuto  che  l'Amministrazione  postale  italiana 
s'incarica,  fino  a  disposizione  contraria,  di  pagare  all'Am- 
ministrazione postale  di  Francia  le  spese  relative  al  tran- 
sito menzionato  all'articolo  IH. 

Le  Amministrazioni  postali  italiana  e  spagnuola  restano 
pure  autorizzate  ad  adottare  qualsiasi  altra  disposizione 
18 


274  ITALIA  E  SPAGNA 

1867  relativa  al  pagamento  ed  alla  liquidazione  dei  suddetti  di- 
ritti di  transito,  che  circostanze  speciali  potessero  rendere 
ulteriormente  necessaria. 

V.  —  Indipendentemente  dalla  corrispondenza  che  verrà 
scambiata  fra  le  Amministrazioni  postali  dei  due  Stati  per 
la  via  di  Francia,  le  stesse  Amministrazioni  potranno  ri- 
mettersi reciprocamente  lettere  e  stampati  per  la  via  di 
mare,  cioè  : 

-1"  Per  mezzo  di  bastimenti  che  il  Governo  Italiano 
ed  il  Governo  Spagnuolo  rispettivamente  giudicheranno  di 
noleggiare  o  di  sovvenzionare  pel  trasporlo  della  corri- 
spondenza fra  i  porti  d' Italia  da  una  parte  ,  e  quelli  di 
Spagna  dall'altra; 

2"  Per  mezzo  di  bastimenti  mercantili  che  navigano 
fra  i  porti  italiani  e  spagnuoli. 

Per  questi  mezzi  però  non  si  spediranno  altre  corri- 
spondenze, eccettuale  quelle  che  portino  sull'indirizzo  l'in- 
dicazione Via  (li  mare ,  ovvero  Per  mezzo  di  bastimenti 
mercantili. 

La  corrispondenza  spedita  per  la  via  di  mare  sarà  con- 
segnata al  primo  battello  di  sanità  o  di  dogana  che  co- 
municherà colla  nave  che  la  trasporta ,  ovvero  all'  Ufficio 
di  sanità  che  riceverà  la  dichiarazione  del  capitano  ,  se- 
condo l'usanza  di  ciascun  paese,  in  guisa  che  la  consegna 
possa  effettuarsi  nel  più  breve  spazio  di  tempo  all'Ammi- 
nistrazione delle  poste  del  porto  di  arrivo. 

VI.  —  La  corrispondenza  spedila  per  la  via  di  mare 
dovrà  essere  francata  sino  al  porto  d' imbarco  ;  secondo 
la  tariffa  vigente  nell'  interno  dei  due  paesi,  e  l'Ammini- 
strazione del  porto  di  destino  pagherà  al  cipitano  del  ba- 
stimento, a  titolo  di  premio  per  il  trasporto  di  detta  cor- 
rispondenza, la  somma  di  dieci  centesimi  di  lira  o  tren- 
lasei  millesimi  di  scudo  (1)  per  ogni  lettera  o  pacco,  e  la 


(1)  Questa  lassa  fu  con  Note  successivamente  scambiale  il  2o  Maggio  e  1"  Giu- 
gno 18(jS,  fissata  a  quaranta  millesimi  di  scudo. 


ITALIA  E  SPAGNA  275 

somma  di  una  lira  o  trentotto  centesimi  di  scudo  per  ogni    1867 
chilogramma  di  campioni  di  merci  o  stampati. 

Le  corrispondenze  medesime  saranno  inoltre  gravate  nel 
paese  di  destino,  delle  tasse  stabilite  dalla  tariffa  vigente 
neir  interno. 

VII.  —  Le  persone  che  vorranno  spedire  lettere  ordi- 
narie^ cioè  non  raccomandate,  sìa  dall'Italia  in  Ispagna  , 
che  dalla  Spagna  in  Italia,  potranno  a  scelta  lasciarne  il 
pagamento  del  porto  a  carico  del  destinatario,  ovvero  af- 
francarle sino  alla  loro  destinazione. 

Vili.  —  La  tassa  da  riscuotersi  in  l'alia,  per  le  lettere 
affrancate  che  saranno  spedite  nella  Spagna  e  per  le  let- 
tere non  francate  provenienti  dalla  Spagna ,  sarà  fissata 
come  segue: 

a)  Per  le  lettere  francate,  a  cinquanta  centesimi  di  lira 

per  ogni  porto  di  dieci  grammi  o  frazione  di  dieci  grammi; 

h)  Per  le  lettere  non  francate,  a  ottanta  centesimi  di 

lira  per  ogni   porto  di   dieci   grammi   o  frazioni  di  dieci 

grammi. 

Reciprocamente,  la  tassa  che  si  riscuoterà  in  Ispagna 
per  le  lettere  affrancate  destinate  in  Italia,  come  per  quelle 
non  affrancate  provenienti  dall'  Italia ,  sarà  stabilita  come 
segue  : 

a)  Per  le  lettere  affrancate,  a  venti  centesimi  di  scudo 
per  ogni  porto  di  dieci  grammi  o  frazioni  di  dieci  grammi; 

b)  Per  le  lettere  non  affrancate,  a  trenta  centesimi  di 
scudo  per  ogni  porto  di  dieci  grammi  o  frazioni  di  dieci 
grammi. 

IX.  —  L'Amministrazione  delle  poste  italiane  e  l'Ammini- 
strazione delle  poste  spagnuole  potranno  reciprocamente 
trasmettersi  lettere  raccomandate  a  destino  dei  due  paesi, 
ed  anche,  per  quanto  è  possibile,  a  destino  di  quegli 
Stati  ai  quali  le  due  Amministrazioni  servono  d'interme- 
diario. 

Queste  lettere  dovranno  sempre  essere  francate  sino  al 
luogo  di  destino,  epperciò  i  mittenti  pagheranno  per  esse 


276  ITALIA  E  SPAGNA 

1867  la  tassa  di  francatura  di  una  lettera  ordinaria  dello  stesso 
peso  _,  e  di  piìi  un  diritto  fisso  di  raccomandazione  di  cin- 
quanta centesimi  di  lira  in  Italia  e  di  venti  centesimi  di 
scudo  in  Ispagna. 

Le  tasse  poi  e  i  diritti  relativi  alle  lettere  raccoman- 
date dirette  a  quegli  Stati  ai  quali  l' Italia  e  la  Spagna 
servono  o  potranno  servire  reciprocamente  d' intermedia- 
rio ,  verranno  di  comune  accordo  fissati  fra  le  Ammini- 
strazioni postali  d' Italia  e  di  Spagna,  in  conformità  alle 
Convenzioni  in  vigore,  o  che  lo  saranno  in  avvenire. 

X.  —  Il  mittente  di  una  lettera  raccomandata,  sia  dall'I- 
talia per  Spagna ,  sia  dalla  Spagna  per  l' Italia ,  potrà  ri- 
chiedere che  gli  venga  dato  avviso  immediato  del  recapito 
della  sua  lettera  alla  persona  cui  è  indirizzata. 

Per  ottenere  il  vantaggio  accordato  dal  presente  arti- 
colo ,  il  mittente  di  una  lettera  affrancata  dovrà  pagare 
anticipatamente ,  a  titolo  di  compenso  delle  spese  dell'av- 
viso, una  sopratassa  fissata  nella  somma  di  20  centesimi 
di  lira  in  Italia  e  di  10  centesimi  di  scudo  in  Ispagna. 

XI.  —  I  campioni  di  merci  che  si  spediscono  ,  sia  dal- 
l'Italia  per  la  Spagna,  sia  dalla  Spagna  per  l'Italia,  pa- 
gheranno la  medesima  tassa  delle  lettere  ordinarie. 

Non  si  darà  corso  ai  campioni  di  merci  se  non  in  quanto 
non  contengano  alcun  valore,  siano  francati  fino  a  destino, 
siano  sotto  fascia,  in  modo  che  non  sorga  dubbi  intorno 
alla  loro  natura  e  non  contengano  cosa  alcuna  manoscritta, 
eccetto  il  nome  della  persona  cui  sono  diretti,  i  bolli  della 
fabbrica  o  del  commerciante,  i  numeri  d'  ordine  e  la  in- 
dicazione dei  prezzi. 

XII. —  Ogni  pacco  di  periodici,  gazzette,  opere  periodiche, 
opuscoli,  cataloghi,  prospetti ,  annunzi  ed  avvisi  stampati, 
incisi ,  litografati  o  autografati,  ancorché  contengano  carte 
geografiche ,  disegni ,  stampe  e  carte  da  musica ,  purché 
formino  parte  delle  stesse  pubblicazioni  periodiche  che  si 
spediscono  dall'Italia  in  Ispagna,  si  francheranno  fino  a  de- 
stino mediante  il  pagamento  di  una  tassa  di  dieci  centesimi 


ITALIA  E  SPAGNA  277 

di  lira  per  ogni  quaranta  grammi  o  frazioni  di  quaranta  1867 
grammi;  e  reciprocamente,  ogni  pacco  che  contenga  og- 
getti della  stessa  natura ,  spediti  dalla  Spagna  in  Italia , 
si  affrancherà  fino  a  destino  mediante  il  pagamento  di 
trenlasei  millesimi  di  scudo  (1)  per  ogni  quaranta  grammi 
(ventidue  adannes)  o  frazioni  di  quaranta  grammi. 

XIII.  —  Per  godere  del  ribasso  di  tasse  concesso  dall'ar- 
ticolo precedente,  gii  stampati  ivi  enunciati  dovranno  es- 
sere francati  fino  a  destino,  essere  inviati  sotto  fascia  od 
in  modo  da  essere  facilmente  riconosciuti,  e  non  contenere 
nessuno  scritto,  cifra  o  segno  fatto  a  mano,  tranne  il  nome 
della  persona  cui  sono  indirizzati,  il  luogo  di  sua  abita- 
zione e  l'indicazione  di  sua  residenza. 

Non  si  darci  corso  ai  periodici  ed  agii  stampati  che  non 
riunissero  queste  condizioni,  non  fossero  affrancati  fino  a 
destino,  o  lo  fossero  insufficientemente. 

XIV.  —  Resta  inteso  che  le  disposizioni  contenute  ne- 
gli articoli  XII  e  XIII  che  precedono,  non  tolgono  né  li- 
mitano in  maniera  alcuna  il  diritto  che  hanno  le  Ammi- 
nistrazioni delle  poste  dei  due  Stati  di  non  effettuare,  nei 
rispettivi  territorii ,  il  trasporto  e  la  distribuzione  degli 
oggetti  enunciati  nei  sovradetti  articoli ,  rispetto  ai  quali 
non  fossero  osservate  le  Leggi  ,  i  Decreti  e  le  Ordinanze 
risguardanti  la  loro  pubblicazione  e  la  loro  circolazione 
tanto  in  Italia  quanto  in  Ispagna. 

XV.  —  Le  Amministrazioni  delle  poste  d'Italia  e  di 
Spagna  potranno  pure  rimettersi  reciprocamente  periodici 
e  stampati  raccomandati. 

Per  ogni  plico  di  periodici  e  stampati  che  si  vorrà  spe- 
dire raccomandato,  dovrà  il  mittente  pagare  il  diritto  fìsso 
di  raccomandazione  stabilito  dal  precedente  articolo  IX, 
oltre  la  tassa  di  francatura  stabilita  all'articolo  XII  della 
presente  Convenzione. 


(1)  Questa  tassa  fu  con  Note  successivamente  scambiate  il  25  Maggio  e  \°  Giu- 
gno 1868,  fissata  a  quaranta  millesimi  di  scudo. 


278  ITALIA  E  SPAGNA 

1867  II  mittente  potrà  pure  richiedere  che  gli  sia  dato  av- 
viso del  recapito  del  sottofascia,  pagando  anticipatamente 
il  diritto  fisso  di  20  centesimi  di  lira  in  Italia  e  10  cen- 
tesimi di  scudo  in  Ispagna. 

XVI.  —  La  perdita  d'una  lettera  raccomandata  o  di  un 
pacco  di  periodici  o  stampati  raccomandati ,  darà  diritto 
ad  un'indennità  di  cinquanta  lire  in  Italia  e  diciannove 
scudi  in  Ispagna,  secondo  che  la  perdita  sarà  avvenuta  sul 
territorio  italiano  o  sp?gnuolo. 

Non  si  ammetteranno  però  reclami  per  indennità  dello 
smarrimento  di  oggetti  raccomandati,  né  le  due  Ammini- 
strazioni si  terranno  obbligate  al  pagamento  d'essa  quando 
siano  trascorsi  sei  mesi  dalla  data  d'impostazione  della 
lettera  o  della  stampa  raccomandala. 

L'Amministrazione  delle  poste  d'Italia  e  quella  di  Spagna 
soddisferanno  in  parte  uguale  l'indennità,  di  cui  nel  pre- 
sente articolo,  qualora  la  perdita  dell'oggetto  raccoman- 
dato sia  avvenuta  durante  il  transito  attraverso  il  territo- 
rio francese. 

XYII.  —  Le  lettere  spedite  dall'Italia  nella  Spagna  e 
dalla  Spagna  nell'Italia,  potranno  essere  francate  dai  mit- 
tenti coi  francobolli  in  uso  nel  paese  di  origine.  Quando 
i  francobolli  posti  sopra  una  lettera  diretta  dall'uno  all'al- 
tro dei  due  Stati  rappresentino  una  somma  inferiore  a 
quella  voluta  per  la  francatura  a  destino,  la  lettera  sarà 
considerata  e  tassata  come  non  francata,  deducendovi  però 
sempre  il  valore  dei  francobolli. 

XVIII.  —  Le  tasse  riscosse  in  Italia^  tanto  sulla  corri- 
spondenza d'ogni  genere  francata  per  la  Spagna^  quanto 
sulle  lettere  non  francate  provenienti  dalla  Spagna ,  an- 
dranno a  favore  delle  poste  italiane. 

Reciprocamente,  le  tasse  riscosse  in  Ispagna  tanto  sulla 
corrispondenza  d'ogni  genere  diretta  in  Italia ,  quanto 
sulle  lettere  non  atfrancate  provenienti  dall'Italia,  andranno 
a  favore  dell'Amministrazione  postale  spagnuola. 

XIX.  —  Le  Amministrazioni    delle    poste   d'Italia   e  di 


ITALIA  E  SPAGNA  279 

Spagna  non  ammetteranno  nei  pieghi  delle  corrispondenze  1867 
a  destinazione  di  uno  dei  due  Stati,  né  di  quelli  cui  esse 
servono  di  mediazione,  lettere  contenenti  oro  od  argento 
coniato,  gioie,  eftetli  preziosi  od  altri,  che  possano  andare 
sottoposti  a  diritto  di  dogana. 

Queste  lettere  non  avranno  corso,  ma  dovranno  aprirsi 
e  restituirsi  ai  mittenti,  restandone  il  contenuto  soggetto 
alle  Leggi  postali  speciali  ad  ognuna  delle  due  nazioni. 

XX.  —  Allo  scopo  di  assicurarsi  reciprocamente  il  pro- 
dotto integrale  della  corrispondenza  diretta  da  uno  dei  due 
Stati  all'altro,  i  Governi  Italiano  e  Spagnuolo  si  obbligano 
d'impedire,  con  tutti  i  mezzi  che  sono  in  loro  potere,  che 
la  detta  corrispondenza  si  spedisca  per  altre  vie  che  per 
mezzo  dei  loro  rispettivi  Uflici  postali. 

XXI.  —  I  Governi  Italiano  e  Spagnuolo  si  obbligano  di 
trasportare  gratuitamente  attraverso  il  territorio  dei  loro 
rispettivi  Stati  la  corrispondenza  che  l'uno  o  l'altro  cam- 
biano 0  potranno  cambiare  in  pieghi  chiusi  con  le  nazioni 
alle  quali  l'Italia  e  la  Spagna  servono  o  potranno  servire 
rispettivamente  d'intermediario ,  a  condizione  però  che 
quegli  Stati  che  vorranno  o  potranno  approfittare  di  que- 
sto trasporto  gratuito  concedano ,  a  titolo  di  reciprocità , 
uguale  vantaggio  alla  corrispondenza  d'Italia  e  di  Spagna 
che  in  pieghi  chiusi  transiti  per  il  loro  territorio. 

In  caso  contrario,  resta  determinato  fra  i  Governi  d'I- 
talia e  di  Spagna  che  per  il  transito  attraverso  il  loro  ter- 
ritorio della  corrispondenza  trasportata  in  pieghi  chiusi, 
verranno  riscossi  i  seguenti  prezzi: 

4°  L'Amministrazione  delle  poste  di  Spagna  pagherà 
a  quella  d'Italia  la  somma  di  cinquantadue  centesimi  e 
sessanlatre  millesimi  di  lira  per  ogni  trenta  grammi,  peso 
netto,  di  lettere,  e  quella  di  cinquantadue  centesimi  e  ses- 
santatre millesimi  di  lira  per  ogni  quattrocento  ottanta 
grammi,  pure  di  peso  netto,  di  periodici  od  altri  stampati 
contenuti  nei  pieghi  chiusi  che  l'Italia  trasporta  attraverso 
il  proprio  territorio  per  conto  del  Governo  spagnuolo; 


280  ITALIA  E  SPAGNA 

1867  2°  L'Amministrazione  postale  italiana  pagherà  a  quella 

spagnuola  la  somma  di  venti  centesimi  di  scudo  per  ogni 
trenta  grammi,  peso  netto,  di  lettere,  e  quella  di  venti 
centesimi  di  scudo  per  ogni  quattrocento  ottanta  grammi, 
sempre  peso  netto,  di  periodici  ed  altri  stampati  contenuti 
nei  pieghi  chiusi  che  la  Spagna  trasporta  attraverso  il  suo 
territorio  per  conto  del  Governo  Italiano. 

È  inteso  che  le  spese  del  trasporto  attraverso  il  terri- 
torio francese  della  corrispondenza,  di  cui  tratta  il  pre- 
sente articolo,  verranno  sempre  pagate  da  quella  delle  due 
Amministrazioni ,  per  il  conto  della  quale  si  e  effettuata 
la  spedizione  di  detta  corrispondenza. 

XXII.  —  Il  peso  delle  corrispondenze  di  ogni  genere 
giacenti  in  Ufficio,  cioè  delle  lettere  rifiutate,  inesitate,  mal 
dirette  e  rivoltate  per  assenza  di  destinatari,  come  pure 
quello  delle  comunicazioni  ufficiali  dei  conti,  fogli  d'avviso 
ed  altri  documenti  relativi  al  cambio  della  corrispondenza 
trasportata  in  pieghi  chiusi  da  una  delle  due  Amministra- 
zioni per  conto  dell'altra,  di  cui  nel  precedente  articolo  , 
non  sarà  compreso  nel  peso  delle  lettere  e  delle  stampe 
alle  quali  deve  applicarsi  il  prezzo  di  trasporto  fissato  nel 
detto  articolo. 

XXIII.  —  Le  Amministrazioni  delle  poste  d'Italia  e  di 
Spagna  stabiliranno,  di  comune  accordo  ed  in  conformità 
alle  Convenzioni  in  vigore  o  che  lo  saranno  in  avvenire, 
le  condizioni  alle  quali  si  potranno  cambiare  sciolte  fra  i 
rispellivi  uffizi  le  lettere,  i  campioni  di  merci  e  gli  stampati 
originari  o  a  destino  dei  paesi  o  colonie  ai  quali  le  due 
Amministrazioni  servano  o  possano  servire  di  mediazione. 

Le  disposizioni  contenute  nel  presente  articolo  potranno 
essere  modificate  dalle  due  Amministrazioni ,  qualora  di 
comune  accordo  lo  credano  necessario. 

XXIV.  —  Le  lettere  ordinarie  o  raccomandate,  i  periodici 
e  gli  stampati  mal  diretti  o  con  erroneo  indirizzo ,  ver- 
ranno restituiti  reciprocamente  senza  perdita  di  tempo  per 
mezzo  dei  rispettivi  Uffizi  di  cambio,  pel  peso  e  pel  prezzo 


ITALIA  E  SPAGNA  281 

per  i  quali  saranno  già  stati  conteggiati  dall'Amministra-  1867 
zione  speditrice  all'altra. 

Gli  oggetti  di  egual  natura  indirizzati  a  persone  che  ab- 
biano cambiato  residenza,  saranno  reciprocamente  restituiti 
gravati  della  tassa,  che  avrebbero  dovuto  pagare  i  desti- 
natari. 

Le  lettere  ordinarie  e  gli  stampati  rimessi  primitiva- 
mente all'Amministrazione  delle  poste  d'Italia  o  di  Spagna 
dalle  altre  Amministrazioni,  e  che  per  causa  di  cambiata 
residenza  delle  persone  cui  sono  indirizzati ,  si  debbono 
rinviare  dall'uno  all'altro  Stato,  saranno  reciprocamente 
restituiti  gravali  della  lassa  che  i  destinatari  avrebbero 
dovuto  pagare  nel  luogo  della  primitiva  destinazione, 

XXV.  —  La  corrispondenza  di  ogni  genere,  che  per  un 
motivo  qualunque  rimarrà  inesitata,  dovrà  dall'una  parte 
e  dall'altra  restituirsi  in  fine  di  ogni  mese. 

Gli  oggetti  non  affrancati  saranno  restituiti  pel  medesimo 
prezzo  pel  quale  saranno  stati  primitivamente  addebitati 
dall'Amministrazione  mittente. 

Quelli  affrancati  fino  a  destino  o  fino  al  confine  del 
paese  cui  sono  diretti ,  saranno  restituiti  senza  abbuono 
di  tasse.  • 

Le  corrispondenze  non  franche,  inesitate,  che  saranno 
state  trasportate  in  pieghi  chiusi  da  una  delle  due  Am- 
ministrazioni per  conto  dell'altra,  saranno  ricevute  pel 
prezzo  e  peso  pel  quale  saranno  state  comprese  nei  conti 
delle  Amministrazioni  rispettive,  dietro  a  semplici  dichia- 
razioni od  elenchi  allegati  alle  note  di  deduzione,  quando 
le  stesse  corrispondenze  non  potranno  essere  esibite  dal- 
l'Amministrazione, che  deve  rispondere  all'altra  del  loro 
importo. 

XXVL  —  Le  Amministrazioni  delle  poste  d'Italia  e  di 
Spagna  formeranno  ogni  mese  i  conti  delle  corrispondenze, 
e  questi  conti ,  dopo  di  essere  stati  discussi  ed  approvati 
reciprocamente ,  verranno  saldati  alla  fine  di  ogni  trime- 
stre da  quella  Amministrazione  che  risulterà  debitrice. 


282  ITALIA  E  SPAGNA 

1867  I  conti  sovramenzionati  saranno  liquidati  e  saldati  in 
moneta  italiana  ,  e  nella  liquidazione  il  ragguaglio  delle 
monete  spagnuole  avrà  luogo  in  ragione  di  trentotto  cen- 
tesimi di  scudo  per  ogni  lira  italiana. 

Il  saldo  dei  conti  si  pagherà  come  segue  : 

1°  Con  lettere  di  cambio  sopra  Firenze  ,  quando  il 
saldo  risulti  a  favore  dell'  Amministrazione  delle  poste 
d'Italia; 

2"  Con  lettere  di  cambio  sopra  Madrid ,  quando  il 
saldo  risulti  a  favore  dell'Amministrazione  delle  poste  di 
Spagna, 

XXVII.  —  Le  Amministrazioni  postali  d'Italia  e  di  Spa- 
gna designeranno  di  comune  accordo  gli  Uffici,  per  mezzo 
dei  quali  dovrà  effettuarsi  il  cambio  delle  rispettive  cor- 
rispondenze, stabiliranno  le  norme  relative  al  servizio  di 
quelli  ed  all'istradamento  di  queste;  determineranno  le 
condizioni  relative  alla  trasmissione  delle  lettere  insuffi- 
cientemente affrancate  coi  francobolli;  fisseranno  la  forma 
dei  conti  di  cui  al  precedente  articolo  XXVI;  ed  adotte- 
ranno finalmente  tutte  quelle  altre  norme  di  ordine  e  di 
dettaglio  che  dalle  due  Amministrazioni  si  giudicheranno 
necessarie  per  assicurare  la  p^mtuale  esecuzione  di  tutto 
quanto  nella  presente  Convenzione  si  stabilisce. 

S'intende  che  le  precitate  norme  potranno  essere  modi- 
ficate dalle  due  Amministrazioni  semprechè  di  comune  ac- 
cordo lo  credano  necessario. 

XXVin.  —  Il  Governo  di  S.  M.  il  Re  d'Italia  ed  il  Go- 
verno di  S.  M.  la  Regina  delle  Spagne,  desiderando  che 
in  appresso  possano  facilitarsi  viepiù  le  relazioni  postali 
fra  i  due  Stati,  sono  convenuti  di  autorizzare  le  rispettive 
Amministrazioni  delle  poste,  qualora  dopo  la  conclusione 
della  presente  Convenzione  si  ottenesse  una  riduzione  sui 
diritti  di  transito  che  attualmente  si  pagano  al  Governo 
francese,  ad  applicare  questo  beneficio  alla  corrispondenza 
di  cui  nei  precedenti  articoli  Vili,  IX,  XI  e  XII,  propor- 
zionando la  tariffa  alla  riduzione  ottenuta. 


ITALIA  E  SPAGNA  283 

XXIX.  —  Resta   convenuto  fra  le  due  Parti  contraenti   1867 
che  le  corrispondenze  dirette  nei  due  paesi  e  debitamente 
francate  in  conformità  della  presente  Convenzione,  non  po- 
tranno, sotto  verun  pretesto,  essere  assoggettate  nel  paese 

di  destino  a  sopratassa  o  ad  altro  qualsiasi   diritto  a  ca- 
rico dei  destinatari. 

L'AmrainisIrazione  delle  poste  di  Spagna  potrcà  tuttavia 
riscuotere  la  sopralassa  di  un  cuavlo  a  titolo  di  diritto  di 
distribuzione  a  domicilio  ,  infmo  a  tanto  che  non  abbia 
avuto  luogo  la  riforma  progettata  per  l'abolizione  di  questo 
diritto  nell'interno  della  penisola. 

XXX.  —  Le  Amministrazioni  delle  poste  d'Italia  e  di 
Spagna  potranno  stabilire  uno  scambio  di  vaglia  postali 
internazionali,  e  restano  autorizzate  di  adottare  di  comune 
accordo  le  disposizioni  relative  a  questo  nuovo  servizio 
allorquando  il  medesimo  verrà  stabilito  nella  Spagna,  o 
all'epoca  in  cui  si  riterrà  opportuno  da  amendue  le  Am- 
ministrazioni. 

XXXI.  —  Rimangono  abrogate,  dal  dì  nel  quale  si  porrà 
in  esecuzione  la  presente  Convenzione  ,  tutte  le  stipula- 
zioni 0  disposizioni  anteriori  concernenti  il  cambio  della 
corrispondenza  fra  l'Italia  e  la  Spagna. 

XXXII.  —  La  presente  Convenzione  sarà  posta  in  ese- 
cuzione dal  giorno  che  verrà  designato  dalle  due  Ammi- 
nistrazioni delle  poste  d'Italia  e  di  Spagna,  e  rimarrà  ob- 
bligatoria d'anno  in  anno  in  tino  a  tanto  che  una  delle  due 
Parti  contraenti  manifesti  all'altra,  col  preavviso  di  un  anno, 
la  sua  intenzione  che  ne  cessino  gli  effetti. 

Durante  quest'ultimo  anno  l'esecuzione  della  Conven- 
zione continuerà  ad  essere  piena  e  completa,  senza  pre- 
giudizio della  liquidazione  e  saldo  dei  conti  fra  le  Ammi- 
nistrazioni delle  poste  dei  due  Stati  dopo  lo  spirare  di 
questo  termine. 

XXXIII.  —  La  presente  Convenzione  sarà  ratilicata  ,  e 
le  ratifiche  si  cambieranno  in  Firenze  nel  pii^i  breve  termine. 

In  fede  di  che  i  rispettivi  Plenipotenziari  hanno  firmato 


284  ITALIA  E  SPAGNA 

1867  la  presente  Convenzione,  e  vi  hanno  apposto  il  sigillo  delle 
loro  armi. 

Fatto  in  doppio  originale  in  Firenze  il  giorno  4  di  aprile 
dell'anno  1867. 

(L.  S.)  G.  Devincenzi. 

(L.  S.)  El  Duque  De  Rivas. 

Ratificata  da  S.  M.:  Firenze,  30  Giugno  1867.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Firenze,  4  Luglio  1867. 


XXIX.     . 
1867 ,  8  Aprile. 
PiiRIGI. 


Articoli  addizionali 

alla  Convenzione  Telegrafica  internazionale  del  17  maggio  186B 

tra  l'Italia  ed  altri  Stati. 


Les  Hautes  Puissances  signataires  de  la  Convention  té- 
légraphique  Internationale  conclue  à  Paris  le  17  mai  1865, 
ayant ,  d'un  commun  accord ,  jugé  utile  d'appliquer  aux 
correspondances  échangées  avec  l'Algerie  et  la  Tunisie  les 
dispositions  de  la  dite  Convention,  les  Plénipotentiaires  res- 
pectifs,  dùment  autorisés,  sont  convenus  des  stipulations 
suivantes : 

I.  —  Toutes  les  dispositions  réglémentaires  de  la  Con- 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  285 

vention  télégraphique  internationale,  signée  à  Paris  le  17  1867 
mai  1865,  s'appliqueront  aux  correspondances  échangées 
par  les  Hautes   Parties   contractantes  avec  l'Algerie  et  la 
Tunisie. 

II.  —  Le  tarif  applicable  à  ces  correspondances  est  fìxé 
conformément  au  tableau  suivant: 


Frange 


Italie 


iTaxe  terminale  à  per- 
cevoir  à  titre  algé- 
!     rien  ou  lunisien. 


pour  les  corres- 
pondances é- 
changées  avec 
l'Italie   .... 

fpour  toutes  les 
autres    .... 


Taxe  terminale  à  percevoir  pour  les  cor- 
respondances avec  l'Algerie  et  la  Tu- 
nisie     

Taxe  de  transitpour  les  correspondances 
échangées  entre  la  France  d'une  part, 
et  l'Algerie  et  la  Tunisie  d'aulre  pari 

Taxe  delransit  pour  les  correspondances 
échangées  entre  tous  les  autres  Etals 
d'une  part,  et  l'Algerie  ou  la  Tunisie 
d'autre  part 

ÌTaxes  terminales  et  de  Iransit  résultant 
des  tableaux  A  et  B  annexés  à  la 
«v;ii..jo  uirti^.\  Convention  de  Paris,  ou  des  Conven- 
lions  parliculières  signées  entre  ces 
Etals  et  la  France. 


Fr. 


5* 

2 

2 


111.  —  Les  présents  articles  additionnels,  qui  ne  seront 
pas  ratifiés  ,  auront  néanmoins  la  méme  force,  valeur  et 
durée  que  la  Convention  télégraphique  internationale,  et 
seront  considérés  comme  en  faisant  partie  intégrante. 


Y  compris  la  taxe  éventuelle  du  transil  en  France. 


286  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1867       En  foi  de  quoi  les  Plénipolentiaires  respectifs  ont  signé 
les  dits  articles  additionnels,  qu'ils  ont  revèlus  dii  cachet 
de  leurs  armes. 
Fait  à  Paris,  en  dix-neuf  expéditions,  le  8  avril  1867. 


NlGRA. 

Metternich. 
b,  schweizer. 
Baron  De  Perglas. 
EuG.  Beyens. 

L.    MOLTKE    HvITFELDT. 
MON. 

moustier. 

Heeren. 

Théodore  P.  DelyAxNni. 


De  Bornemann. 

LlGHTENVELT. 

Paìva. 

GOLTZ. 

Budberg. 

Adelswàrd. 

Kern. 

Djémil. 

Waechter. 


XXX. 

1867 ,  23  Aprile. 

FBREl^ZE. 

Convenzione  Postale  tra  l'Italia  e  l'Austria. 


Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  e  Sua  Maestcà  l'Imperatore  d'Au- 
stria, ugualmente  animati  dal  desiderio  di  migliorare,  me- 
diante una  nuova  Convenzione,  il  servizio  delle  corrispon- 
denze fra  l'Italia  e  l'Austria,  hanno  nominato  a  questo 
scopo  per  loro  Plenipotenziari: 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia:  il  signor  Urbano  Rattazzi,  Ca- 
valiere Gran  Croce,  decorato  del  Gran  Cordone  del  suo 
Ordine  dei  Santi  Maurizio  e  Lazzaro,  ecc.  ecc.,  Deputalo 


ITALIA    E    AUSTRIA  287 

al  Parlamento,  Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri,  suo  1867 
Ministro  Segretario  di  Stato  per  gli  Affari  dell'Interno;  ed 
il  signor  Francesco  De  Blasiis,  Commendatore  dell'Ordine 
dei  Santi  Maurizio  e  Lazzaro,,  ecc.,  Deputato  al  Parlamento, 
suo  Ministro  Segretario  di  Stato  per  l'Agricoltura,  Indu- 
stria e  Commercio;  e 

Sua  MaestM  l'Imperatore  d'Austria:  il  signor  Luigi  Ba- 
rone di  Kiibeck,  Gran  Croce  dell'Ordine  Imperiale  di  Leo- 
poldo, ecc.,  ecc.,  suo  Consigliere  Intimo  attuale.  Inviato 
straordinario  e  Ministro  Plenipotenziario  presso  Sua  Maestà  il 
Re  d'Italia;  e  il  signor  Sisinio  De  Pretis  Gagnodo  ,  Com- 
mendatore dell'Imperiale  Ordine  della  Legione  d'Onore  di 
Francia,  Dottore  in  legge.  Capo  di  Sezione  nell'Imperiale 
Ministero  del  Commercio  e  dell'Economia  pubblica;  i  quali 
dopo  essersi  comunicati  i  loro  pieni  poteri  trovati  in  buona 
e  debita  forma,  hanno  convenuto  sui  seguenti  articoli: 

I.  —  Fra  l'Amministrazione  delle  poste  italiane  e  l'Am- 
ministrazione delle  poste  austriache  vi  sarà  un  cambio  pe- 
riodico e  regolare  di  pieghi  chiusi  per  la  trasmissione  re- 
ciproca di  lettere,  campioni  di  merci,  gazzette  e  stampe  di 
ogni  genere  originarie  dei  rispettivi  Stati ,  o  provenienti 
da  paesi,  a  cui  le  due  Amministrazioni  italiana  ed  austriaca 
servono  o  potranno  in  seguilo  servire  di  mediazione. 

IL  —  Il  cambio  dei  pieghi  chiusi  si  farà  col  mezzo  dei 
servizi  postali  italiani  ed  austriaci  di  terra  e  di  mare ,  e 
col  mezzo  dei  servizi  postali  svizzeri  ,  ove  questi  possano 
servire  d'intermediario  alle  due  Amministrazioni. 

HI.  —  Ciascuna  delle  due  Amministrazioni  pagherà  il  tra- 
sporto dei  suoi  pieghi  fino  alla  prima  stazione  oltre  il 
proprio  confine. 

Quando  le  due  Amministrazioni  credessero  conveniente 
di  accollare  ad  un  solo  imprenditore  il  trasporto  dei  pie- 
ghi in  andata  e  ritorno  ,  allora  esse  sopporteranno  cia- 
scuna per  una  metà  il  carico  della  spesa  di  questo  tra- 
sporto. 

E  anche  inteso  che  le  spese  di  trasporto  dei  pieghi  al- 


288  ITALIA    E    AUSTRIA 

1867  traverso  il  territorio  svizzero  saranno  pagate  alia  Svizzera, 
per  una  metà  dall'Amministrazione  delle  poste  italiane,  e 
per  l'altra  metà  dall'  Amministrazione  delle  poste  au- 
striache. 

Le  spese  di  trasporto  dei  pieghi  cambiati  fra  le  due  Am- 
ministrazioni col  mezzo  dei  piroscafi  postali  italiani^  o  col 
mezzo  dei  piroscafi  postali  austriaci,  saranno  a  carico  delle 
rispettive  Amministrazioni. 

IV.  —  La  francatura  delle  lettere  ordinarie,  ossia  non 
raccomandate,  che  saranno  spedite  dall'Italia  in  Austria  e 
dall'Austria  in  Italia,  è  libera,  ed  i  mittenti  potranno  pa- 
garla fino  al  destino,  o  lasciarla  a  carico  dei  destinatari. 

V.  —  La  tassa  da  riscuotersi  in  Italia  è  fissata: 

a)  A  40  centesimi  per  ogni  lettera  semplice  e  per 
ogni  porto  di  lettera  francata  a  destino  per  l'Impero  d'Au- 
stria e  per  i  paesi  che  fanno  parte  dell'Unione  austro-ger- 
manica; 

b)  A  60  centesimi  per  ogni  lettera  semplice  e  per 
ogni  porto  di  lettera  non  francata,  originaria  dell'Impero 
d'Austria  e  dei  paesi  che  fanno  parte  dell'Unione  austro- 
germanica  ; 

Reciprocamente,  la  tassa  da  riscuotersi  in  Austria  e  nei 
paesi  che  fanno  parte  dell'Unione  austro -germanica  è 
fissata  : 

a)  A  15  soldi  austriaci  per  ogni  lettera  semplice  e 
per  ogni  porto  di  lettera  francata  a  destino  per  l'Italia; 

b)  A  25  soldi  austriaci  per  ogni  lettera  semplice  e 
per  ogni  porto  di  lettera  non  francata  originaria  dall'Italia. 

VI.  —  La  tassa  delle  lettere  semplici  spedite  dall'uno 
nell'altro  dei  due  Stati,  sarà  ridotta  a  15  centesimi  per 
porto  in  Italia  ed  a  5  soldi  austriaci  per  porto  nell'Impero 
d'Austria  in  caso  di  francatura,  e  la  tassa  di  quelle  non 
francate  a  centesimi  25  in  Italia ,  e  10  soldi  in  Austria , 
quando  la  distanza  corrente  in  linea  retta  tra  l'uffizio  di 
origine  e  l'uffizio  di  destino  non  sarà  maggiore  di  30  chi- 
lometri (4  leghe  germaniche). 


ITALIA   E   AUSTRIA  289 

VII.  —  Saranno  considerate  come  semplici  o  di  un  sol   186' 
porto  le  lettere  spedite  dall'Italia  in  Austria  che  non  ol- 
trepassano il  peso  di  i5  grammi  e  quelle  spedite  dall'Au- 
stria in  Italia  che  sono  inferiori  al  peso  di   un  lotto   da- 
ziario. 

Quelle  di  oltre  15  grammi  sino  ai  30,  e  rispettivamente 
quelle  che  pesano  un  lotto  e  non  arrivano  ai  due  lotti, 
saranno  considerate  di  due  porti.  E  così  di  seguito  si  ag- 
giungerci un  porto  per  ogni  maggior  peso  di  15  grammi 
0  di  un  lotto  rispettivamente, 

VIII.  —  Il  prodotto  delle  tasse  da  riscuotersi  in  virtù 
dell'articolo  V,  sarà  diviso  per  metà  fra  le  Amministrazioni 
d'Italia  e  d'Austria. 

I  prodotti  delle  tasse  da  riscuotersi  in  virtù  dell'arti- 
colo VI  rimarranno  intieramente  a  benefizio  dell'Ammini- 
strazione che  le  ha  incassate. 

IX.  —  È  ammessa  la  spedizione  di  lettere  raccomandate 
dall'uno  dei  due  Sfati  per  l'altro,  e  per  i  paesi  esteri  per 
i  quali  le  due  Amministrazioni  postali  possono  o  potranno 
servire  di  mediazione. 

II  porto  delle  lettere  raccomandate  dovrà  sempre  es- 
sere pagato  anticipatamente  fino  al  destino. 

Per  le  lettere  raccomandate  spedite  dall'Italia  in  Austria 
e  nei  paesi  dell'Unione  postale  austro-germanica,  e  vice- 
versa, si  riscuoterà  un  diritto  fisso  di  30  centesimi  italiani 
0  di  iO  soldi  austriaci,  secondo  il  caso,  oltre  alla  tassa  or- 
dinaria di  francatura. 

Questo  diritto  fisso  sarà  intieramente  ritenuto  dall'Am- 
ministrazione che  lo  riscuote. 

I  campioni  di  merci  e  le  stampe  di  ogni  genere  dell'I- 
talia per  l'Austria,  e  per  gli  Stati  dell'Unione  postale  au- 
stro-germanica, e  viceversa,  potranno  essere  raccomandati, 
riscuotendo  a  questo  effetto  il  diritto  fìsso  di  raccoman- 
dazione sopraccennato  oltre  alla  tassa  di  francatura  sta- 
bilita dall'articolo  XIX. 

X.  —  La  perdita  di  una  lettera  o  di  un  altro  oggetto 

19 


290  ITALIA   E    AUSTRIA 

1867  raccomandalo,  non  trarrà  l'Amministrazione,  sul  territorio 
della  quale  la  perdita  ebbe  luogo,  in  altro  obbligo  che  di 
pagare  al  mittente  un'indennità  di  50  lire  (venti  fiorini 
austriaci),  salvo  il  caso  di  forza  maggiore. 

Questo  pagamento  sarà  fatto  nel  termine  di  due  mesi  a 
datare  dal  giorno  del  reclamo. 

Il  reclamo  relativo  alla  perdita  di  una  lettera  racco- 
mandata sarà  ammesso  per  lo  spazio  di  sei  mesi  a  datare 
dal  giorno  susseguente  alla  consegna  della  lettera  stessa; 
passato  questo  tempo,  il  reclamante  non  avrà  più  diritto  ad 
alcuna  indennità. 

XI.  —  Sarà  permesso  di  spedire  dall'Italia  per  l'Austria 
e  per  i  paesi  che  fanno  parte  dell'Unione  postale  austro- 
germanica,  e  viceversa,  lettere  assicurate  contenenti  carte 
di  valore  pagabili  al  portatore. 

Il  mittente  di  una  lettera  assicurata,  contenente  carte 
di  valore  pagabili  al  portatore  ,  che  sarà  spedita  sia  dal- 
l'Italia ,  sia  dall'  Austria  e  dai  paesi  che  fanno  parte  del- 
l'Unione postale  austro-germanica,  potrà  ottenere  il  rim- 
borso di  questi  valori  in  caso  di  perdita  o  di  spogliazione, 
previsto  dall'articolo  XV  della  presente  Convenzione ,  fa- 
cendo la  dichiarazione  del  montare  dei  suddetti  valori,  e 
pagando  anticipatamente,  oltre  alle  tasse  ed  ai  diritti  fis- 
sati dagli  articoli  V,  VI  e  IX  precedenti  ,  un  diritto  pro- 
porzionale di  25  centesimi  per  ogni  cento  lire  o  frazione 
di  cento  lire  in  Italia,  e  un  diritto  proporzionale  di  10 
soldi  austriaci  per  ogni  cento  lire  o  frazione  di  cento  lire 
in  Austria  o  in  Germania. 

XII.  --  Il  diritto  da  riscuotersi  inforza  dell'articolo  pre- 
cedente per  ogni  lettera  assicurata,  contenente  valori  di- 
chiarati, sarà  diviso  per  metà  fra  le  Amministrazioni  d'I- 
talia e  d'Austria  indipendentemente  dai  prezzi  di  porto  e 
del  diritto  fisso  stabilito  dagli  articoli  V  ,  VI  e  IX  della 
presente  Convenzione. 

XIII.  —  La  dichiarazione  del  montare  dei  valori  conte- 
nuti in  una  lettera  assicurala  dovrà  essere  fatta  dal  mit- 


ITALIA    E    AUSTRIA  291 

lente  nell'angolo  sinistro  superiore  della  busta  dalla  parte  1867 
della  soprascritta,  senza  cancellatura  né  correzione  anche 
approvata. 

Questa  dichiarazione  indicherà  in  lingua  itahana  o  fran- 
cese, in  tutte  lettere,  il  montare  dei  valori  in  lire  e  cen- 
tesimi senza  asf^iunta, 

11  montare  dei  valori  dichiarati  per  una  sola  lettera  non 
dovrà  eccedere  la  somma  di  tre  mila  lire. 

XIV.  — •  Le  lettere,  per  le  quali  i  mittenti  reclameranno 
il  beneficio  del  disposto  dall'articolo  XI,  non  devono  ol- 
trepassare il  peso  di  250  grammi  (16  lotti). 

XV.  —  Nel  caso  di  perdita  o  di  spogliazione  di  una  let- 
tera assicurata,  contenente  valori  dichiarati,  l'Amministra- 
zione sul  territorio  della  quale  la  perdila  o  la  spogliazione 
ebbe  luogo ,  salva  la  circostanza  di  forza  maggiore ,  farà 
pagare  al  mittente,  o  in  difetto  di  questi  al  destinatario, 
nel  termine  di  due  mesi  a  datare  dal  giorno  del  reclamo, 
la  somma  stata  dichiarata,  e  per  la  quale  sarà  stato  pa- 
gato il  diritto  di  cui  all'articolo  XI;  ma  resta  inteso  che 
il  reclamo  non  sarà  ammesso  che  nei  sei  mesi  che  se- 
guono la  data  della  consegna  della  lettera,  e  passato  que- 
sto tempo  il  reclamante  non  avrà  più  diritto  ad  alcuna 
indennità. 

XVI.  —  L'Amministrazione  che  rimborserà  il  montare 
dei  valori  dichiarati  non  pervenuti  al  destino,  subentrerà 
a  tutti  i  diritti  del  proprietario. 

A  tale  effetto  quegli  che  riceve  l'indennità  dovrà  subito 
fornire  in  iscritto  tutti  gli  schiarimenti  più  acconci  ad  a- 
gevolare  la  ricerca  dei  valori  perduti,  e  spogliarsi  di  ogni 
suo  diritto  in  favore  della  predetta  Amministrazione. 

XVII.  —  Le  due  Amministrazioni  delle  poste  d'Italia  e 
d'Austria  cesseranno  d'essere  responsabili  dei  valori  dichia- 
rati contenuti  nelle  lettere  assicurate,  di  cui  i  destinatari, 
0  le  persone  da  essi  legalmente  delegate ,  avranno  rila- 
sciata ricevuta. 

XVIII.  —  Il  mittente  di  una  lettera  assicurata  o  racco- 


292  [TALIA    E   AUSTRIA 

1867  mandala,  e  di  qualunque  altro  oggetto  raccomandato,  po- 
trà richiedere,  nell'atto  della  consegna  della  lettera  o  del- 
l'oggetto, che  gli  sia  dato  avviso  del  ricevimento  di  esso 
per  parte  del  destinatario. 

In  questo  caso,  il  mittente  pagherà  anticipatamenle  per 
il  porto  dell'avviso  un  diritto  fisso  di  20  centesimi  in  Ita- 
lia, e  di  10  soldi  in  Austria  ed  in  Germania. 

Questo  diritto  rimane  intieramente  a  benefìcio  dell'Am- 
ministrazione speditrice. 

XIX.  —  I  campioni  e  le  prove  di  stampa  corrette,  non 
che  i  manoscritti  annessi  a  queste  prove  e  che  vi  si  ri- 
feriscono, i  giornali,  le  gazzette,  le  opero  periodiche,  i  li- 
bri anche  rilegati,  gli  opuscoli,  i  fogli  di  musica,  i  cata- 
loghi, i  prospetti,  gli  annunzi,  i  prezzi  correnti,  stampali, 
litografati  o  metallografati  saranno  francati  fino  al  destino, 
pagando  una  tassa  di  5  centesimi  per  quaranta  grammi  o 
frazione  di  quaranta  grammi  quando  sono  spediti  dall'Ita- 
lia per  l'Austria  e  per  la  Unione  postale  germanica,  e  una 
lassa  di  3  soldi  per  quaranta  grammi  (due  lotti  e  mezzo) 
-0  frazione  di  quaranta  grammi,  quando  essi  faranno  spe- 
dili dall'Austria  o  dall'Unione  postale  austro-germanica  per 
l'Italia. 

XX.  —  I  campioni  non  potranno  essere  spediti  che  sotto 
le  condizioni  consentite  dulie  leggi  doganali  dei  due  paesi. 

Essi  non  dovranno  pesare  più  di  250  grammi  (16  lotti); 
non  aver  valore  venale;  essere  posti  sotto  fascia,  o  in  modo 
a  non  lasciar  dubbio  sulla  loro  natura;  non  dovranno  por- 
lare  null'allro  di  scritto  a  mano  che  l'indirizzo  del  desti- 
natario, un  marchio  di  fabbrica  o  di  commercio,  e  numeri 
d'ordine  e  di  prezzo. 

Le  prove  di  stampa  cogli  annessivi  manoscritti  dovranno 
parimente  essere  poste  sotto  fascia,  e  non  contenere  alcuna 
lettera  o  nota  che  abbia  il  carattere  di  una  corrispondenza 
0  che  ne  possa  far  le  veci. 

I  giornali  e  le  stampe  di  ogni  genere  dovranno  anche 
essere  posti  sotto  fascia,  e  non  portare  alcuna  scrittura,  cifra 


ITALIA   E    AUSTRIA  293 

0  segno  fatto  a  mano,  eccetto  che  l'indirizzo  del  destina-    1867 
tarlo,  la  firma  del  mittente  e  la  data. 

I  campioni  di  merci,  le  prove  di  stampa  e  gli  stampati 
d'ogni  genere  che  non  avessero  le  condizioni  sopraccen- 
nate, 0  che  non  fossero  francati  fino  al  destino,  saranno 
considerati  come  lettere  non  franche  e  trattali  in  conse- 
guenza. 

XXI.  — ■  Il  prodotto  delle  tasse  riscosse  in  virtù  dell'ar- 
ticolo XIX ,  sarà  diviso  per  metà  fra  le  Amministrazioni 
italiana  ed  austriaca, 

XXII.  —  Le  Amministrazioni  dei  due  Siali  contraenti 
potranno  reciprocamente  trasmettersi  sciolte  lettere,  cam- 
pioni di  merci  e  stampe  di  ogni  genere  originarie  o  a 
destino  dei  paesi  esteri  ai  quali  le  due  Amministrazioni 
servono  di  mediazione. 

In  questo  caso  l'Amministrazione  delle  poste  italiane  pa- 
gherà all'Amministrazione  delle  poste  austriache  le  tasse 
fissate  per  le  corrispondenze  fra  l'Austria  ed  i  paesi  esteri 
dalle  Convenzioni  in  vigore. 

Reciprocamente,  l'Amministrazione  delle  poste  austriache 
pagherà  all'  Amministrazione  delle  poste  italiane  le  tasse 
fissale  per  le  corrispondenze  fra  l'Italia  ed  i  paesi  esteri 
dalle  Convenzioni  in  vigore. 

La  francatura  facoltativa  od  obbligatoria  fino  al  destino 
0  fino  ad  un  certo  limile  delle  corrispondenze  menzionale 
nel  presente  articolo,  le  condizioni  cui  devono  essere  sog- 
getti i  campioni  di  merci  e  le  slampe,  per  godere  della 
tassa  moderata,  le  condizioni  della  raccomandazione  delle 
lettere,  ecc.,  ecc.,  dipenderanno  dalle  rispettive  stipulazioni 
contenute  nelle  Convenzioni  postali  conchiuse  o  da  oon- 
chiudersi  fra  l'Italia  e  gli  Stali  esteri,  e  rispettivamente  fra 
l'Austria  e  gli  Stati  esteri. 

XXIII.  —  La  francatura  delle  corrispondenze  di  ogni  ge- 
nero potrà  farsi  nei   due  paesi  con  francobolli  nazionali. 

XXIV.  —  Quando  il  montare  dei  francobolli  apposti  so- 
pra una  lettera  sarà  inferiore  alla  tassa  stabilita  per  com- 


294  ITALIA    E    AUSTRIA 

4867  pierne  la  francatura,  questa  lettera  dovrà  essere  conside- 
rata come  non  francata,  e  trattata  in  conseguenza,  tenendo 
conto  del  valore  dei  francobolli  insufficienti  adoperati. 

Gli  oggetti  sotto  fascia,  ammessi  al  beneficio  di  una  tassa 
moderata  mediante  francatura,  saranno,  in  caso  d'insuffi- 
ciente francatura,  tassati  come  lettere  non  franche  con  de- 
duzione del  valore  dei  francobolli  applicativi. 

XXV.  —  Le  corrispondenze  di  ogni  genere  mal  dirette,  sa- 
ranno senza  ritardo  restituite  al  prezzo  per  cui  l'uffizio  di 
cambio  speditore  le  avrà  trasmesse  in  conto  all'uffizio  di 
cambio  corrispondente. 

Le  corrispondenze  che  per  un  motivo  qualunque  non 
avranno  potuto  essere  rimesse  ai  destinatari,  dovranno  es- 
sere rimandate  da  una  parte  e  dall'altra. 

Quelle  che  saranno  slate  rimesse  francate,  saranno  rispe- 
dite senza  tassa;  quelle  rimesse  in  conto,  saranno  resti- 
tuite ai  prezzi  pei  quali  furono  primitivamente  conteggiate 
dall'Amministrazione  speditrice. 

XXVL  —  Le  corrispondenze  internazionali  rivoltate  per 
cambiamento  di  residenza  di  destinatari,  non  dovranno 
per  questo  motivo  essere  soggette  ad  una  tassa  supple- 
mentare. 

Le  corrispondenze  raccomandate,  in  caso  di  rinvio,  sa- 
ranno trattate  come  tali,  senza  essere  imposte  di  un  nuovo 
diritto  di  raccomandazione. 

XXVII.  —  Le  Amministrazioni  delle  poste  delle  due  Parti 
contraenti  non  ammetteranno  nei  pieghi  cambiati  fra  i 
loro  uffizi  in  virtù  della  presente  Convenzione,  alcuna  lettera 
contenente  oro,  argento  monetato,  gioie  o  effetti  preziosi, 
ed  altri  oggetti  sottoposti  a  diritti  di  dogana. 

XXVIII.  —  La  corrispondenza  delle  Loro  Maestà  il  Re 
d'Italia  e  l'Imperatore  d'Austria,  e  dei  Membri  delle  loro 
auguste  Famiglie,  fra  di  loro,  sarà  spedita  esente  di  tassa. 

La  corrispondenza  esclusivamente  relativa  ai  diversi  ser- 
vizi pubblici,  indirizzata  da  uno  Stato  all'altro,  e  la  cui  cir- 
colazione in  franchigia  sarà  autorizzata  sul  territorio  dello 


ITALIA    E    AUSTRIA  295 

Stato  a  cui   appartiene  il  Funzionano  o  l'Autorità  da  cui   1867 
emana  questa  corrispondenza,  sarà  trasniessa    esente   da 
ogni  prezzo  di  trasporto. 

Se  l'Autorità  o  il  Funzionario  a  cui  la  corrispondenza 
è  indirizzata,  gode  parimente  della  franchigia,  la  corrispon- 
denza sarà  distribuita  senza  tassa;  nel  caso  contrario  sarà 
gravata  della  sola  tassa  territoriale  del  paese  di   destino. 

XXIX.  —  Negli  uffici  delle  poste  d'Italia  e  d'Austria  si 
potranno  depositare  somme  di  danaro  per  essere  pagate 
negli  uffici  postali  dell'altro  Stato  col  mezzo  di  vaglia  po- 
stali. 

Le  due  Amministrazioni  si  accorderanno  sulla  tassa  da 
riscuotersi  per  emissione  di  questi  vaglia  ,  sull'epoca  da 
porre  in  esecuzione  il  servizio  dei  vaglia,  e  sulle  altre  par- 
ticolarità del  servizio  medesimo. 

XXX.  —  I  governi  Italiano  ed  Austriaco  si  obbligano  a 
far  trasportare  nel  loro  territorio  i  pieghi  chiusi  che  gli 
uffici  italiani  ed  austriaci  potranno  cambiarsi  tra  di  loro 
e  cogli  uffici  dei  paesi  esteri  per  i  quali  l'Italia  e  l'Austria 
servono  o  potranno  servire  di  mediazione,  sotto  condizione 
però  che  il  trasporto  di  questi  pieghi  chiusi  possa  farsi 
coi  mezzi  ordinari  di  cui  dispongono  le  due  Amministra- 
zioni d'Italia  e  d'Austria,  ed  ai  prezzi  qui    sotto  indicati: 

a)  Per  i  pieghi  chiusi,  cambiati  tra  gli  uffici  italiani 
sia  per  la  via  di  terra  attraverso  il  territorio  austriaco, 
sia  col  mezzo  dei  piroscafi  postali  austriaci,  e  fra  gli  uffici 
austriaci,  sia  per  la  via  di  terra  attraverso  il  territorio  ita- 
liano, sia  col  mezzo  dei  piroscafi  postali  italiani,  le  due 
Amministrazioni  dovranno  pagare  reciprocamente  la  somma 
di  tre  lire  per  chilogramma  di  lettere,  e  di  dieci  centesimi 
per  chilogramma  di  stampe  e  di  campioni,  peso  netto. 

b)  Per  i  pieghi  chiusi  cambiati  per  la  via  di  terra 
fra  l'Italia  ed  i  paesi  cui  l'Amministrazione  austriaca  può 
0  potrà  servire  di  mediazione,  l'Amministrazione  italiana 
pagherà  all'Amministrazione  austriaca  la  somma  di  trenta 
centesimi   per  trenta   grammi  di  lettere,  e   di  cinquanta 


296  ITALIA    E    AUSTRIA 

)7  centesimi  per  chilogramma  di  stampe  e  di  campioni,  peso 
netto. 

e)  Reciprocamente,  per  i  pieghi  chiusi,  cambiati  per 
la  via  di  terra  fra  l'Austria  ed  i  paesi  a  cui  l'Amministra- 
zione italiana  può  o  potrà  servire  di  mediazione,  l'Ammi- 
nistrazione austriaca  pagherà  all'Amministrazione  italiana 
la  somma  di  trenta  centesimi  per  trenta  grammi  di  lettere, 
e  di  cinquanta  centesimi  per  chilogramma  di  stampe  e  di 
campioni,  peso  netto. 

d)  Per  i  pieghi  chiusi  a  destino  di  paesi  esteri ,  tra- 
sportali col  mezzo  dei  piroscafi  postali  dei  due  paesi ,  le 
Amministrazioni  italiana  ed  austriaca  dovranno  abbuonarsi 
reciprocamente  della  somma  di  cinquanta  centesimi  per 
trenta  grammi  di  lettere,  e  di  una  lira  per  chilogramma 
di  stampe  e  di  campioni,  peso  netto. 

XXXI.  —  È  convenuto  che  il  peso  delle  corrispondenze 
di  ogni  genere  cadute  in  rifiuto,  nonché  quello  dei  fogli 
d'avviso  e  di  altre  carte  di  contabilità  relative  al  cambio 
delle  corrispondenze  trasportate  in  pieghi  chiusi,  in  virtù 
dell'articolo  XXX,  non  sarà  compreso  nel  peso  delle  let- 
tere, campioni  e  stampe  di  ogni  genere,  sulle  quali  viene 
imposto  il  prezzo  di  transito  fissato  dall'ai'ticolo  citato. 

XXXII.  —  I  diritti  da  pagarsi  pel  trasporto  dei  pieghi 
chiusi,  menzionati  nell'articolo  XXX,  saranno  compresi  nel 
conto  trimestrale. 

XXXIII.  — •  I  conti  relativi  al  cambio  delle  corrispon- 
denze fra  gii  uffizi  delle  due  Amministrazioni  saranno  re- 
golati da  un  conto  generale  mensuale. 

Questi  conti  saranno  saldati  trimestralmente  con  gruppi 
di  denaro  sonante  o  con  cambiali  pagabili  in  ispecie  me- 
talliche del  paese  ove  ha  luogo  il  pagamento.  Questo  sarà 
fatto  alla  R.  Direzione  delle  poste  in  Venezia  o  alla  I.  R. 
Direzione  delle  poste  in  Trieste,  secondo  che  risulterà  cre- 
ditrice l'una  0  l'altra  delle  due  iVmministrazioni. 

Nella  liquidazione  dei  conti,  quaranta  soldi  austriaci  sa- 
ranno ragguagliati  ad  una  lira  italiana. 


ITALIA  E  AUSTRIA  297 

XXXI V.  —  Le  due  Amministrazioni  stabiliranno,  di  co-  1867 
mime  accordo ,  la  forma  dei  conti  ed  ogni  altra  disposi- 
zione di  ordine  necessaria  per  assicurare    l'esatta   esecu- 
zione della  presente  Convenzione. 

È  inteso  che  le  disposizioni  indicate  nel  presente  arti-  ' 
colo  potranno  essere  modilicate  dalle  due  Amministrazioni 
ogniqualvolta,  di  comune  accordo,  ne  riconoscano  la  ne- 
cessità. 

XXXV.  —  La  presente  Convenzione  avrà  effetto  a  co- 
minciare dal  1"  luglio  1867,  e  resterà  obbligatoria  fintan- 
toché una  delle  due  Parti  non  ne  abbia  data  disdetta  con 
preavviso  di  un  anno. 

A  principiare  dal  giorno  che  la  presente  Convenzione 
sarà  posta  in  esecuzione,  rimarrà  abrogata  la  Convenzione 
postale  conchiusa  in  Torino  fra  il  Regno  di  Sardegna  e 
l'Impero  d'Austria  il  28  settembre  1853. 

XXXVI.  —  Questa  Convenzione  sarà  ratificata,  e  le  ra- 
tifiche saranno  cambiate  a  Firenze  al  più  presto  che  .sia 
possibile. 

In  fede  di  che  i  Plenipotenziari  rispettivi  hanno  firmato 
la  presente  Convenzione ,  ed  appostivi  i  sigilli  delle  loro 
armi. 

Fatto  a  Firenze  addi  23  aprile  1867. 


(L.  S.)  U.  Rattazzi. 

(L.  S.)  De  Blasiis. 

(L.  S.)  KÙBECIi. 

(L.  S.)  De  Pretis. 


Ratificata  da  S.  M.:  Firenze,  23  giugno  i%l.--  Scambio 
delle  ratifiche:  Firenze,  17  luglio  1866. 


298  ITALIA  E  AUSTRIA 

XXXI. 
1867 ,  23  Aprile. 
1867  FIREIVZE. 


Trattato  di  Commercio  e  di  Navigazione 
tra  l'Italia  ed  l'Austria. 


Sua  Maestà  il  Re  d' Italia  e  Sua  Maestà  V  Imperatore 
d'Austria ,  desiderando  agevolare  ed  estendere  con  reci- 
proco vantaggio  le  relazioni  commerciali  e  marittime  esi- 
stenti fra  i  due  paesi ,  concedere  alle  loro  bandiere  una 
perfetta  eguaglianza  trattando  i  rispettivi  sudditi  come 
quelli  della  nazione  più  favorita,  ed  operare  una  riduzione 
da  ambe  le  parti  delle  tasse  doganali  sopra  un  certo  nu- 
mero di  prodotti  naturali  od  altri ,  i  quali  sieno  spedili 
0  debbano  transitare  dall'uno  nell'altro  paese,  hanno  con- 
venuto di  aprire  un  apposito  negoziato ,  ed  hanno  a  tale 
scopo  nominato  a  loro  Plenipotenziari  : 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia,  il  signor  Urbano  Rattazzi, 
Cavaliere  di  Gran  Croce,  decorato  del  Gran  Cordone  del 
suo  Ordine  dei  Santi  Maurizio  e  Lazzaro  ,  ecc.,  ecc..  De- 
putato al  Parlamento ,  Presidente  del  Consiglio  dei  Mini- 
stri ,  suo  Ministro  Segretario  di  Stalo  per  gii  affari  del- 
l'Interno;  e  il  signor  Francesco  De  Blasiis,  Commendatore 
dell'Ordine  dei  Santi  Maurizio  e  Lazzaro,  ecc..  Deputato  al 
Parlamento,  suo  Ministro  Segretario  di  Stato  per  l'Agricol- 
tura, Industria  e  Commercio; 

Sua  Maestà  l' Imperatore  d'Austria ,  il  signor  Luigi  Ba- 
rone Di  Kiibeck,  Gran  Croce  dell'Ordine  Imperiale  di  Leo- 


ITALIA  E  AUSTRIA  299 

poldo,  ecc.,  ecc.,  suo  Consigliere  intimo  attuale,  Inviato  1867 
straordinario  e  Ministro  Plenipotenziario  presso  Sua  Maestà 
il  Re  d'Italia;  e  il  signor  Sisinio  De  Pretis  Cagnodo,  Com- 
mendatore dell'  Imperiale  Ordine  della  Legione  d'onore  di 
Francia^  Dottore  in  legge,  Capo  di  sezione  nell'  Imperiale 
Ministero  del  Commercio  e  dell'  Economia  pubblica. 

I  quali,  dopo  avere  scambiato  i  loro  pieni  poteri,  ed 
averli  riconosciuti  in  buona  e  debita  forma,  hanno  con- 
venuto degli  articoli  seguenti  : 

I.  —  Vi  sarà  piena  ed  intiera  libertà  di  commercio  e  di 
navigazione  fra  i  sudditi  dei  due  Stati ,  i  quali  potranno 
liberamente  stabilirsi  nel  territorio  dell'altro  Stato.  Nell'e- 
sercizio del  proprio  commercio  od  industria,  sia  nei  porti 
che  nelle  città,  od  in  qualunque  altro  luogo  dei  due  Stati 
ove  essi  sieno  stabiliti ,  oppure  risiedano  temporariamente 
soltanto,  non  pagheranno  altre  o  maggiori  imposte ,  tasse 
0  contribuzioni  di  qualsiasi  genere  o  denominazione ,  che 
quelle  riscosse  da  nazionali;  ed  i  privilegi,  le  esenzioni, 
0  favori  qualsiansi ,  di  cui  godono  i  sudditi  dell'  uno  dei 
due  Stati  nell'esercizio  del  commercio  e  dell'industria, 
s'intenderanno  comuni  ai  sudditi  dell'altro  Slato. 

II.  —  Quei  commercianti ,  fabbricatori ,  od  altri  indu- 
striali ,  i  quali  potranno  comprovare  che  nello  Slato  in 
cui  hanno  la  loro  residenza  pagano  i  diritti  legali  per  l'e- 
sercizio della  loro  industria ,  qualora ,  allo  scopo  di  fare 
acquisti ,  oppure  di  ricevere  commissioni  di  merci  nell'e- 
sclusivo interesse  dell'  industria  da  loro  esercitala ,  viag- 
giano con  0  senza  campioni ,  sia  personalmente  che  per 
mezzo  di  commessi  viaggiatori ,  non  andranno  sottoposti 
nel  territorio  dell'altra  Parte  contraente  ad  una  ulteriore 
imposta. 

ìxi  ciascuno  dei  due  Slati  contraenti,  i  sudditi  dell'altro 
Stato  saranno  parimente  iratlati  come  i  proprii,  allorché 
frequentano  i  mercati  e  le  fiere  per  1'  esercizio  del  loro 
commercio  e  per  lo  spaccio  dei  loro  prodotti  o  manufatti. 

I  sudditi  dell'  una  delle  due  Parli  contraenti  che  eser- 


300  ITALIA  E  AUSTRIA 

citano  il  mestiere  di  carrettiere,  o  la  navigazione  marit- 
tima 0  fluviale ,  fra  piazzo  dei  differenti  Stati ,  non  po- 
tranno essere  sottoposti,  per  l'esercizio  di  tale  industria, 
ad  alcuna  tassa  industriale  nel  territorio  dell'  altra  parte. 

III.  —  I  sudditi  di  ognuna  delle  Parti  contraenti  saranno  nei 
paesi  dell'altra  esenti  da  qualunque  servizio  militare,  sia 
per  terra,  sia  per  mare,  sia  nella  milizia  o  nella  guardia 
nazionale.  Saranno  pure  dispensati  da  ogni  ufficio  giudi- 
ziario ,  amministrativo,  o  municipale,  dall'alloggio  militare 
e  da  tutte  le  contribuzioni  di  guerra,  requisizioni  o  pre- 
stazioni militari  di  qualunque  specie;  fatta  però  eccezione 
per  gli  oneri  dipendenti  dal  possedimento  o  dalla  loca- 
zione d'immobili  e  per  le  prestazioni  e  requisizioni  mili- 
tari, alle  quali  tutti  i  sudditi  del  paese  fossero  chiamali  a 
concorrere  come  proprietari  o  locatari  fondiari. 

Essi  non  potranno  per  le  loro  persone  e  per  le  loro 
proprietà,  mobili  od  immobili,  essere  assoggettati  ad  altre 
incombenze ,  restrizioni ,  tasse  od  imposte ,  che  a  quelle 
cui  saranno  sottoposti  i  nazionali. 

IV.  —  Gli  Italiani  in  Austria  e  gli  Austriaci  in  Italia 
avranno  reciprocamente  il  diritto  di  acquistare  e  posse- 
dere beni  di  ogni  specie  e  natura,  cosi  mobili  che  immo- 
bili,  e  liberamente  disporne  per  compra,  vendita,  dona- 
zione, permuta,  matrimonio,  testamento,  successione  in- 
testata, ed  in  qualsiasi  altro  modo  al  pari  dei  nazionali, 
sotto  le  stesse  condizioni,  e  non  pagando  altri  diritti, 
contribuzioni  e  tasse  all'  infuori  di  quelle  che  sono  dalle 
leggi  imposte   ai  cittadini  del  paese. 

V.  —  Gli  Italiani  nell'Impero  d'Austria  e  gli  Austriaci 
nel  Regno  d'Italia  saranno  liberi  di  regolare  come  i  na- 
zionali i  loro  affari ,  tanto  in  persona  propria  che  per 
mezzo  di  procura,  con  intera  libertà  nella  scelta  dei  loro 
mandatari,  senza  essere  tenuti  a  pagare  alcuno  stipendio 
0  compenso  a  quelli  fra  gli  agenti,  fattori,  ecc.,  di  cui  non 
volessero  servirsi,  e  senza  restrizioni  di  sorta,  all' infuori 
di  quelle  stabilite  dalle  leggi  generali  del  paese. 


ITALIA  E  AUSTRIA  301 

Essi  saranno  assolutamente  liberi  nel  contrattare  le  com-   1867 
pre  e  vendite  ,  nel  fissare  i  prezzi  di    tutti  gli   oggetti  di 
commercio  ,  ed  in  tutte   le    disposizioni   commerciali,  as- 
soggettandosi al  legale  regime  doganale  ed  a  quello  delle 
privative  dello  Stato. 

Essi  avranno  anche  un  libero  e  facile  accesso  presso  i 
tribunali  di  ogni  istanza  e  giurisdizione  ,  per  agire  e  di- 
fendersi in  giudizio.  Saranno  liberi  di  valersi  dell'  opera 
di  quegli  avvocati ,  notai  ed  agenti  che  crederanno  atti  a 
rappresentare  i  loro  interessi ,  e  godranno  generalmente 
nei  rapporti  giudiziari  degli  stessi  diritti  e  privilegi  che 
sono  0  saranno  accordali  ai  nazionali. 

VI.  — .  Le  Parti  contraenti  si  obbligano  a  non  portare 
impedimento  al  commercio  reciproco  fra  i  loro  paesi  con 
qualsiasi  divieto  d'importazione,  di  esportazione,  o  di  tran- 
sito. Potranno  soltanto  farsi  eccezioni  a  tale  regola: 

a)  Pei  monopolii  dello  Stato  (tabacco,  sale,  polvere 
da  tiro  ); 

b)  Per  riguardi  di  polizia  sanitai'ia; 

e)  Relativamente  ad  occorrenze  di  guerra  in  circo- 
stanze straordinarie. 

TU.- — In  quanto  concerne  l'ammontare,  l'assicurazione 
e  la  riscossione  dei  diritti  d'importazione  e  di  esporta- 
zione ,  come  pure  per  ciò  che  riguarda  il  transito  ,  da 
nessuna  delle  due  Parli  contraenti  potranno  essere  falli  a 
terzi  Stali  condizioni  più  favorevoli  di  quelle  accordate  al- 
l'altra Parto.  Ogni  favore  che  venisse  in  seguito  concesso 
ad  un  terzo  Stato  ,  in  tali  rapporti ,  s' intenderà  ,  perciò 
solo  e  senza  corrispettivo,  esteso  all'altra  Parte  contraente. 

Sono  eccettuati: 

a)  I  favori  attualmente  accordati  o  che  potrebbero 
essere  accordali  in  avvenire  ad  altri  Slati  limitrofi,  per 
agevolare  il  commercio  delle  frontiere,  come  pure  le  ridu- 
zioni od  esenzioni  daziarie  valevoli  soltanto  per  confini  de- 
terminali 0  per  gli  abitanti  di  singoli  distretti; 

b)  I  favori  di  cui  godano  gli  Stati  stretti,  ora  o  per 


302  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  l'avvenire,  in  una  completa  unione  doganale  con  una  delle 
Parli  contraenti. 

Vili.  —  Gli  oggetti  di  provenienza  o  fabbricazione  au- 
striaca, enumerali  nella  tariffa  A  annessa  al  presente  Trat- 
tato di  commercio  e  di  navigazione ,  introdotti  in  Italia 
per  via  di  terra  o  via  di  mare ,  saranno  ammessi  contro 
pagamento  dei  dazi  indicati  nella  menzionata  tariffa,  com- 
presi i  diritti  addizionali. 

L'importazione  in  Italia  di  tutte  le  altre  merci  di  pro- 
venienza 0  di  fabbricazione  austriaca  si  farà  a  termine  del 
Trattato  conchiuso  dall'  Italia  colla  Francia  il  17  gen- 
naio 1863. 

Le  merci  di  provenienza  o  fabbricazione  italiana,  enu- 
merale nella  tariffa  B  annessa  al  presente  Trattato  di  com- 
mercio e  di  navigazione,  saranno  ammesse  in  Austria  con- 
tro pagamento  dei  dazi  indicati  nella  tariffa  medesima. 

L'importazione  in  Austria  di  tutte  le  altre  merci  di  pro- 
venienza 0  fabbricazione  italiana  si  farà  a  termine  dei  Trat- 
tati conchiusi  dall'Austria  cogli  Stali  dello  Zollverein  l'il 
aprile  1865  e  colla  Francia  l'il  dicembre  1866. 

IX.  —  1°  Le  merci  di  ogni  genere  esportate  dall'Italia 
in  Austria ,  o  reciprocamente,  saranno  esenti  da  ogni  da- 
zio di  esportazione. 

Da  questa  determinazione  sono  eccettuale  soltanto  le 
seguenti  merci,  per  le  quali  possono  venire  esatti  i  sotto- 
indicati  diritti  di  esportazione. 

In  Austria: 

a)  Per  le  pelli  ordinarie  2  fiorini ,  50  kreutzers  per 
centinaio  daziario; 

b)  Per  gli  stracci,  cenci  ed  altri  cascami  atti  alla  fab- 
bricazione della  carta,  2  fiorini  per  centinaio  daziario; 

e)  Per  le  ossa,  ugne,  piedi,  limbelli  (cuoio  da  colla  ) 
75  kreutzers  (soldi)  per  centinaio  daziario. 

In  Italia  : 

Per  le  merci  specificate  nella  tariffa  C  annessa  al  pre- 
sente Trattato  ,  i  diritti  ivi  indicali. 


ITALIA  E  AUSTRIA  303 

T  II  trattamento  delle  armi  e  munizioni  da  guerra  ri-   1867 
mane  sottoposto  esclusivamente   alle   leggi  e   regolamenti 
degli  Stali  rispettivi. 

3"  In  ognuno  degli  Stati  contraenti  le  boniticazioni  con- 
cesse per  l'esportazione  di  certi  prodotti ,  non  dovranno 
compensare  che  i  dazi  e  le  imposte  interne  percelte  sui 
delti  prodotti  o  sulle  materie  prime  di  cui  sono  fabbri- 
cati. Queste  bonificazioni  non  potranno  comprendere  un 
premio  maggiore  di  uscita.  Nel  caso  di  un  cambiamento 
nell'ammontare  di  queste  bonificazioni,  o  del  loro  rap- 
porto col  dazio  0  colle  imposte  interne,  avrà  luogo  fra  i 
due  Governi  una  reciproca  partecipazione. 

4°  Non  si  riscuoteranno  dazi  di  transito  per  le  merci 
che  transitano  sul  territorio  dell'una  delle  Parli  contraenti, 
sia  che  vengano  dal  territorio  ,  o  vadano  in  quello  del- 
l'altro Stato. 

Siffatta  disposizione  è  applicabile  tanto  nel  caso  che 
abbia  avuto  luogo  lo  scarico  e  ricarico  od  il  deposito , 
quanto  per  le  merci  che  transitano  direttamente. 

X.  —  Per  agevolare  sempre  più  gli  scambi  reciproci,  e 
principalmente  nell'  interesse  dei  paesi  situati  nelle  zone 
di  confine,  viene  stipulala  l'immissione  e  l'esportazione 
temporanea  esenti  da  ogni  dazio  di  entrata  e  di  uscita, 
contro  l'obbliffo  del  ritorno,  e  sotto  l'osservanza  delle  di- 
scipline  doganali  che  gli  Stati  rispellivi  crederanno  di  sta- 
bilire di  comune  accordo: 

a)  Perle  merci  (ad  eccezione  dei  generi  di  consumo) 
che  dal  libero  commercio  del  territorio  dell'una  delle  Alte 
Parti  contraenti  vengano  portale  nel  territorio  dell'  altra 
sulle  fiere  e  sui  mercati ,  o  che  indipendentemente  da 
tale  commercio  sulle  fiere  e  sui  mercati  vengano  spedite 
nel  territorio  dell'altra  parte  per  essere  depositate  nei  ma- 
gazzini doganali  (  entrepóts,  magazzini  d'ufficio,  ecc.  ),  come 
pure  pei  campioni  che  vengano  introdotti  da  commessi 
viaggiatori,  semprechè  tutti  questi  oggetti  si  riconducano 
invenduti  entro  un  termine  da  stabilirsi  in  precedenza; 


304  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  6)  Pel  bestiame  che  viene  condotto  ai  mercati  ovvero 

ai  pascoli  alpestri.  In  questo  caso  la  esenzione  dal  dazio 
si  estenderà  ai  relativi  prodotti ,  come  formaggio  ,  burro 
e  latte,  od  animali  nati  nel  frattempo. 

e)  Per  le  campane  e  pei  caratteri  da  stampa ,  come 
anche  pel  piombo  vecchio  in  pallini ,  tubi  e  lamiere  ,  da 
servire  alla  rifusione  ,  per  la  paglia  da  far  trecce,  per  la 
cera  da  essere  imbiancata,  per  i  bozzoli  per  essere  filati, 
per  i  cascami  (avanzi)  di  seta  per  essere  cardati  (petti- 
nati ),  per  la  seta  greggia  da  passare  al  filatoio  (  da  ri- 
durre in  trama  ed  organzino); 

ci)  Pei  tessuti  e  filati,  all'uopo  di  essere  lavali ,  im- 
biancati, sodati;  come  pure  pegli  oggetti  destinati  ad  es- 
sere verniciati,  bruniti  e  dipinti; 

e)  Per  altri  oggetti  destinati  a  subire  una  riparazione^ 
un  lavoro  od  un  perfezionamento  senza  che  ne  sia  essen- 
zialmente mutata  la  natura  o  la  denominazione  commerciale. 
Nel  caso  e  sarà  tenuto  conto  del  peso,  salvo  sempre  il 
calo  naturale  o  legale  di  lavoraziojie.  Negli  altri  casi ,  la 
identità  degli  oggetti  esportati  o  reimportati  dovrà  essere 
accertata,  ed  a  tale  scopo  le  rispettive  autorità  avranno  di- 
ritto di  contrassegnarli  a  spese  di  chi  ne  ha  interesse. 

XI.  —  Quanto  alle  operazioni  di  dogana ,  per  le  merci 
che  soggiacciono  alla  procedura  del  recapito  di  scorta  (bol- 
letta di  cauzione),  viene  accordata  reciprocamente  1'  age- 
volezza, secondo  la  quale  al  loro  passaggio  immediato  dal 
territorio  dell'una  delle  Parti  contraenti  in  quello  dell'al- 
tra^ non  si  procederà  alla  rimozione  dei  suggelli,  all'ap- 
plicazione di  nuovi ,  ed  allo  sballaggio ,  in  quanto  siasi 
soddisfatto  alle  regole  convenute  per  tale  riguardo. 

In  generale  ogni  impedimento  di  formalità  dovrà  essere 
possibilmente  alleviato,  e  la  spedizione  venirne  perciò  sol- 
lecitata. 

XII.  —  Le  imposte  interne  che  nell'  uno  degli  Stati  con- 
traenti ,  sia  per  conto  dello  Slato  che  di  comuni  o  cor- 
porazioni ,  gravitano  sulla  produzione ,  sulla  preparazione 


ITALIA  E  AUSTRIA  305 

e  sul  consumo  di  un  oggetto,  non  potranno ,  sotto  qual-   1867 
siasi  pretesto,  colpire  i  prodotti  dell'altra  Parte  in  misura 
superiore  od  in  modo  più  oneroso  che  i  prodotti  similari 
del  proprio  paese. 

Se  una  delle  Alte  Parti  contraenti  giudica  necessario  di 
stabilire  un  nuovo  diritto  di  accise  o  di  consumo,  od  un 
supplemento  di  diritto  sopra  un  articolo  di  produzione  o 
di  fabbricazione  nazionale  contemplato  nelle  tariffe  an- 
nesse al  presente  Trattato  ,  l'  articolo  similare  estero  potrà 
essere  immediatamente  colpito  all'  importazione  da  un  di- 
ritto eguale. 

XIII. —  Gli  articoli  di  orificeria  e  di  gioielleria  d'oro, 
d'  argento,  platino  od  altri  metalli  preziosi,  importati  dal- 
l' uno  nell'altro  dei  due  paesi ,  saranno  sottoposti  al  re- 
gime di  controllo  stabilito  per  gli  articoli  similari  di  fab- 
bricazione nazionale  ,  e  pagheranno  ,  sulla  stessa  base  di 
questi  ultimi,  i  diritti  di  marchio  e  di  garanzia. 

XIV.  —  Le  Parti  contraenti  si  obbligano  di  cooperare  con 
mezzi  convenienti,  per  impedire  e  punire  il  contrabbando 
verso  0  dai  loro  territorii,  di  accordare  a  questo  scopo  la 
legale  assistenza  agl'impiegati  di  sorveglianza  dell'altro 
Stato  e  di  far  loro  avere  col  mezzo  degl'impiegati  di  fi- 
nanza e  di  polizia ,  nonché  delle  autorità  locali ,  tutti  i 
necessari  ragguagli  ed  aiuti. 

In  base  a  queste  stipulazioni  generaU,  è  stato  conchiuso 
l'annesso  Cartello  doganale. 

Per  le  acque  di  confine  ,  e  per  quei  tratti  di  confine 
dove  i  territorii  delle  Parti  contraenti  toccano  insieme  Stati 
esteri ,  saranno  stipulate  le  misure  necessarie  per  la  reci- 
proca assistenza  nel  servizio  di  sorveglianza. 

XV.  —  Nessun  diritto  di  scalo  e  di  trasbordo  potrà  es- 
sere prelevato  nei  territorii  rispettivi  dei  due  Stati;  e, 
salve  le  prescrizioni  di  navigazione  e  di  polizia  sanitaria,  e 
quelle  necessarie  ad  assicurare  la  percezione  delle  imposte, 
nessun  conduttore  di  merci  potrà  essere  costretto  a  soffer- 
marsi, a  scaricare  o  ricaricare  in  un  luogo  determinato. 

20 


306  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  XVI.  —  I  sudditi  dell'uno  degli  Siali  contraenti  go- 
dranno nei  terrilorii  dell'altro  della  medesima  protezione 
di  cui  godono  i  nazionali  riguardo  al  diritto  di  proprietà 
sui  marchi  di  fabbrica  e  di  commercio. 

Il  Governo  di  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  promette  di  pre- 
sentare al  Parlamento  e  procurerà  di  far  sancire  entro  un 
anno,  una  legge  sui  marchi  ed  altri  segni  distintivi,  infor- 
mala ai  principii  della  legge  12  marzo  1855  e  da  appli- 
carsi a  tutto  il  Regno  d'Italia. 

I  sudditi  austriaci  però  non  potranno  invocare  in  Italia 
il  diritto  esclusivo  di  proprietà  di  un  marchio,  se  non  dopo 
avere  depositato  due  esemplari  del  medesimo  presso  l'Uf- 
fizio incaricato  delle  privative ,  dipendente  dal  regio  Mi- 
nistero di  agricoltura,  industria  e  commercio  in  Firenze. 

Parimente  i  sudditi  italiani  non  potranno  invocare  il  di- 
ritto esclusivo  di  proprietà  di  marchi,  se  non  dopo  averne 
depositalo  due  esemplari  presso  la  Camera  di  commercio 
di  Vienna, 

XVII.  —  I  bastimenti  italiani  nei  porti  austriaci ,  ed  i 
bastimenti  austriaci  nei  porti  italiani  saranno,  al  loro  ar- 
rivo,  durante  la  loro  fermala,  ed  alla  loro  uscita,  pari- 
ficati ai  bastimenti  nazionali,  tanto  riguardo  ai  diritti  e  tasse 
di  qualsiasi  natura  e  denominazione,  siano  questi  perce- 
piti per  conto  dello  Slato,  di  municipi,  di  corporazioni,  di 
pubblici  funzionari  o  stabilimenti  qualsiansi,  quanto  ri- 
spetto al  collocamento  delle  navi  nei  porli,  rade,  seni, 
bacini ,  darsene  e  docks ,  al  loro  caricamento  o  scarica- 
mento ,  nonché  a  tutte  le  formalità,  ed  altre  disposizioni 
cui  possono  essere  -sottoposti  i  navigli ,  i  loro  equipaggi 
ed  i  loro  carichi. 

Ciò  vale  anche  per  la  navigazione  del  cabotlaggio. 

XVIII.  —  La  nazionalità  dei  bastimenti  di  ognuno  degli 
Stali  contraenti  sarà  da  giudicarsi  secondo  la  legislazione 
del  paese  cui  i  legni  stessi  appartengono. 

Per  determinare  la  capacità  dei  bastimenti,  saranno  con- 
siderale sufficienti  le  patenti  di  stazzatura  valevoli  secondo 


ITALIA  E  AUSTKIA  307 

la  legislazione  del  paese  a  cui  essi  appartengono,  salva  la  1867 
riduzione  delle   misure  all'alto   della  commisurazione  dei 
diritti  di  navigazione  o  di  porto  nell'altro  Stato. 

Del  pari  tutti  i  favori  che  uno  dei  due  Slati  contraenti 
ha  accordato  od  accorderà  ad  un  terzo  Stalo  relativamente 
al  trattamento  dei  navigli  e  dei  loro  carichi,  troveranno, 
sotto  condizione  di  reciprocità,  applicazione  ai  bastimenti 
dell'altro  Stato  ed  ai  loro  carichi. 

È  fatta  eccezione  alle  stipulazioni  del  presente  Trattato 
per  quello  che  riguarda  l'esercizio  della  pesca  nazionale. 

XIX.  —  Parimente  le  merci  di  qualsiasi  natura  e  pro- 
venienza, delle  quali  nell'uno  degli  Stati  contraenti  è  per- 
messa la  importazione  o  la  esportazione,  il  transito  od  il 
deposito  con  bastimenti  nazionali,  potranno  pure  essere 
importate,  esportate,  transitate  o  depositate  con  bastimenti 
dell'altro  Stato,  senza  pagare  altri  o  maggiori  dazi  e  diritti, 
senza  essere  sottoposte  ad  altre  o  maggiori  restrizioni,  e 
partecipando  ai  medesimi  privilegi,  riduzioni,  benefìzi  e 
restituzioni  che  le  merci  importate,  esportate,  transitate  e 
depositate  con  bastimenti  nazionali. 

XX.  —  Non  si  percepirà  alcun  diritto  di  navigazione  o 
di  porto  pei  bastimenti  appartenenti  ad  una  delle  Parti 
contraenti  che  nei  casi  d'infortunio  o  di  forza  maggiore 
entrino  nei  porti  dell'altra  Parte,  purché  non  prolunghino 
la  loro  fermala  oltre  il  tempo  necessario,  e  non  ne  ap- 
profittino per  dedicarsi  ad  operazioni  di  commercio. 

In  caso  di  naufragio  o  di  avaria  di  un  legno  apparte- 
nente al  Governo  od  a  sudditi  di  una  delle  Alte  Parti  con- 
traenti sulle  coste  o  nel  dominio  dell'altra  di  esse  Parti, 
non  soltanto  sarà  prestata  ogni  sorta  di  assistenza  ed  usata 
ogni  facilitazione  ai  naufraghi,  ma  anche  i  legni  e  le  loro 
parti  ed  avanzi,  i  loro  attrezzi  e  tutti  gli  oggetti  che  a 
loro  appartengono,  le  carte  trovate  a  bordo,  come  pure 
gli  effetti  e  le  merci  che  fossero  state  gettate  nel  mare, 
e  che  venissero  ricuperate,  oppure  il  prodotto  della  vendita 
se  fossero  vendute,  saranno  integralmente  restituite  ai  prò- 


308  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  prietari,  dietro  la  loro  domanda,  o  quella  dei  loro  agenti 
a  ciò  debitamente  autorizzati,  e  tutto  ciò  senza  altro  pa- 
gamento che  quello  delle  spese  del  ricupero  e  della  con- 
servazione e  di  quegli  eventuali  diritti,  e  non  altri,  che 
in  caso  simile  si  pagherebbero  per  un  bastimento  nazionale. 

In  mancanza  del  proprietario  o  di  speciale  agente,  sarà 
fatta  la  consegna  ai  consoli,  vice-consoli  od  agenti  con- 
solari rispettivi,  beninteso  che,  in  caso  di  qualche  legale 
reclamo  su  di  un  tale  naufragio,  riguardo  ai  legni,  effetti 
e  mercanzie,  la  decisione  sul  medesimo  sarà  deferita  ai 
tribunali  competenti  del  paese. 

Le  merci  avariate  o  gettate  dal  mare  sulla  spiaggia,  che 
erano  caricate  sui  navigli  di  uno  degli  Stati  contraenti, 
non  saranno  dall'altro  Stato  assoggettate  ad  imposta  che 
quando  passino  in  consumo,  salvo  l'eventuale  compenso  pel 
recupero. 

XXI.  —  I  conduttori  di  navigli  e  di  barche,  apparte- 
nenti ad  uno  degli  Stati  contraenti,  saranno  ammessi  a 
navigare  su  tutte  le  vie  di  comunicazione  per  acque  sì  na- 
turali che  artificiali  situate  nei  territorii  delle  Parti  con- 
traenti, sotto  le  stesse  condizioni,  e  contro  pagamento  degli 
stessi  diritti  di  nave  o  carico,  come  i  conduttori  di  navigli 
e  di  barche  nazionali. 

XXII.  —  I  sudditi  di  uno  degli  Stati  contraenti  potranno 
fare  uso,  sotto  le  stesse  condizioni,  e  contro  il  pagamento 
delle  stesse  competenze  che  i  nazionali  dell'altro  Stato, 
delle  maggiori  e  minori  strade,  dei  canali,  delle  chiuse, 
dei  passi,  ponti  e  ponti  giranti,  dei  porti  e  piazze  di  ap- 
prodo, del  segnalamento  ed  illuminazione  delle  acque  na- 
vigabili, dei  piloti,  delle  grue,  dei  pesi  pubblici,  dei  ma- 
gazzini, degli  stabilimenti  per  il  salvataggio  e  la  conser- 
vazione dei  carichi,  dei  navigli  e  simili  altri  oggetti,  in 
quanto  tali  istituzioni  o  stabilimenti  sieno  destinati  a  be- 
nefizio del  pubblico  commercio,  sia  che  vengano  ammini- 
strati dallo  Stato  o  da  privati. 

Non  si  potrà  esigere  alcun  diritto  se  non  nel  caso  che 


ITALIA  E  AUSTRIA  309 

siasi  realmente  fallo  uso  di  tali  stabilimenti  od  istituzioni,  1867 
salve  le  disposizioni  particolari,  concernenti  i  fari,  i  fanali 
ed  il  pilotaggio. 

Sulle  strade  che  servono  direttamente  od  indirettamente 
a  porre  in  comunicazione  gli  Stali  contraenti  fra  di  loro 
0  coU'estero,  i  diritti  di  pedaggio,  che  si  esigono  pei  tra- 
sporti che  oltrepassano  la  frontiera,  non  potranno  essere 
maggiori,  in  proporzione  alla  distanza  percorsa,  di  quelli 
esatti  per  i  trasporti  limitati  al  proprio  territorio  dello 
Stato. 

Per  le  ferrovie  non  valgono  le  presenti  disposizioni,  ma 
quelle  contenute  negli  articoli  XXIII  e  XXIV. 

XXIII.  —  Sulle  strade  ferrate  i  sudditi  dell'altra  Parte 
e  le  loro  merci  non  saranno  trattati  meno  favorevolmente 
dei  sudditi  proprii  e  delle  loro  merci,  rispetto  al  tempo, 
al  modo  ed  al  prezzo  di  trasporto. 

Per  il  transito  da  e  verso  il  territorio  dell'altra  Parte, 
nessuno  dei  due  Slati  esigerà  competenze  di  trasporto  fer- 
roviario più  elevate  di  quelle  cui  sono  proporzionalmente 
sottoposte  sulla  stessa  linea  ferroviaria  le  merci  caricate  o 
scaricate  nel  proprio  territorio. 

XXIV.  —  Le  Parli  contraenti  procureranno  di  facilitare, 
per  quanto  sia  possibile,  la  spedizione  di  merci  sulle  strade 
ferrate  situate  nel  loro  territorio,  colla  formazione  di  con- 
giunzioni immediale  a  guide  di  ferro,  fra  le  linee  che  met- 
tono capo  nello  stesso  luogo,  ed  anche  col  trapasso  dei 
mezzi  di  trasporto  da  una  linea  all'altra. 

Nei  punti  di  confine,  dove  già  esistono  congiunzioni  im- 
mediate a  guide  di  ferro,  e  dove  succede  il  trapasso  dei 
mezzi  di  trasporlo,  le  Parti  contraenti  esenteranno  dalla 
dichiarazione,  dallo  scarico  e  dalla  visita  di  confine,  come 
pure  dal  suggellamento  dei  colli,  le  merci  che  entrano  in 
vagoni  idonei  alla  suggellazione,  nel  modo  prescritto  dai 
regolamenti,  e  vengono  negli  stessi  vagoni  spedile  ad  un 
luogo  dell'interno  in  cui  si  trova  un  ufficio  daziario  o  di 
imposte^  autorizzalo  al  relativo  trattamento,  seinprechè  le 


3\0  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  dette  merci  sieno  notificate  per  l'entrata  colla  consegna 
delle  polizze  (liste)  di  carico  e  delle  lettere  di  porto. 

Le  merci,  che  senza  essere  scaricate  transitano  per  il 
territorio  di  una  delle  Parli  contraenti,  da  o  verso  il  terri- 
torio dell'altra,  nei  vagoni  delle  strade  ferrale  alti  ad  essere 
suggellali  giusta  i  regolamenti,  saranno  esentate  dalla  di- 
chiarazione, dallo  scarico,  dalla  revisione  e  dal  suggella- 
mento  dei  colli,  tanto  nell'interno  che  ai  confini,  semprechè 
dette  merci  sieno  notificate  pel  transito  colla  consegna 
delle  polizze  (liste)  di  carico  e  delle  lettere  di  porlo. 

L'attivazione  delle  predelle  disposizioni  è  però  vincolala 
alla  condizione  che  le  rispettive  Amministrazioni  delle  strade 
ferrate  sieno  tenute  responsabili  dell'arrivo  in  tempo  utile 
dei  vagoni  col  suggello  intatto  all'Ufficio  di  esaurimento 
nell'interno,  od  all'Ufficio  di  uscita. 

In  quanto  da  una  delle  Parti  contraenti  sieno  state  con- 
certale con  un  terzo  Stalo,  riguardo  al  disbrigo  delle  ope- 
razioni doganali,  facilitazioni  maggiori  di  quelle  suespresse, 
tali  facilitazioni  saranno  da  applicarsi  anche  al  commercio 
coll'allra  Parte,  sotto  condizione  di  reciprocità. 

XXV.  —  Le  Parti  contraenti  si  accordano  reciprocamente 
il  diritto  di  nominare  consoli  in  lutti  quei  porli  e  piazze 
mercantili  dell'altro  Stato,  nei  quali  vengano  ammessi  con- 
soli di  un  terzo  Slato. 

Questi  consoli  dell'una  delle  Parti  contraenti  godranno 
nel  territorio  dell'altra,  sotto  condizione  di  reciprocità,  di 
tutte  le  prerogative,  facoltà  ed  esenzioni,  di  cui  fruiscono, 
0  verranno  a  fruire,  i  consoU  di  un  altro  qualsiasi  Stato. 

I  detti  agenti  riceveranno  dalle  autorità  locali  tutta  l'as- 
sistenza che  viene  effettivamente,  o  verrà  in  seguito,  ac- 
cordata agli  agenti  della  nazione  più  favorita,  per  la  re- 
stituzione dei  soldati  o  marinai  appartenenti  a  navi  da 
guerra  o  mercantili  di  uno  dei  due  Stati  contraenti,  che 
abbiano  disertato  sul  territorio  dell'altro. 

XXVL  —  Le  Alte  Parli  contraenti  si  riservano  di  deter- 
minare in  seguilo,  mediante  apposite  stipulazioni,  i  mezzi 


A 


ITALIA  E  AUSTRIA  31  I 

per  accordare,  entro  i  loro  territori!,  reciproca  protezione  1867 
ai  diritti   degli   autori   di   opere  di  letteratura  e  di  belle 
arti. 

XXYII.  —  Il  presente  Trattato  resterà  in  vigore  pel  pe- 
riodo di  nove  anni  a  decorrere  dal  giorno  dello  scambio 
delle  ratifiche,  e  qualora  nessuna  delle  Alte  Parli  contraenti 
avr.à  notificato  all'altra  l'intenzione  di  farne  cessare  gli  ef- 
fetti, dodici  mesi  prima  della  scadenza  del  detto  periodo 
di  nove  anni,  esso  s'intender.à  in  vigore  d'un  anno  per 
l'altro,  e  la  denuncia  del  Trattato  non  produrrà  la  sua 
cessazione  se  non  dopo  un  anno  calcolato  dal  giorno  del- 
rintimazione. 

Le  Alte  Parli  contraenti  si  riservano  il  diritto  d'intro- 
durre nel  presente  Trattato  quelle  modificazioni  che  sa- 
ranno giudicate  conformi  allo  spirito  ed  ai  principii  del 
medesimo,  e  la  cui  opportunità  sarà  dimostrata  dall'espe- 
rienza. 

XXVIII.  —  Il  presente  Trattato  sarà  ratificato,  e  le  ra- 
tifiche saranno  scambiate  a  Firenze  entro  il  prossimo  mese 
di  giugno  0  prima,  se  ciò  fosse  possibile. 

In  fede  di  che,  i  Plenipotenziari  delle  due  Parti  lo  hanno 
firmato  e  vi  hanno  apposto  i  suggelli  delle  loro  armi. 

Fatto  a  Firenze  il  ventitre  aprile  mille  ottocento  sessan- 
tasette. 


(L.  S.)  U.  Rattazzi. 

(L.  S.)  De  Blasiis. 

(L.  S.)  KuBECK. 

(L.  S.)  De  Pretis. 


312  ITALIA  E  ADSTRU 


1867  ARTICOLI  ADDIZIONALI 

al  Trattato  di  commercio  e  di  navigazione. 


I.  —  Per  dare  al  traffico  dei  rispettivi  distretti  di  con- 
fine quelle  facilitazioni  che  esigono  i  bisogni  del  commercio 
giornaliero,  le  Alte  Parli  contraenti  hanno  convenuto  di 
quanto  segue: 

1"  Saranno  esenti  dal  dazio  tanto  di  entrata  che  di 
uscita  pel  commercio  attraverso  i  confini  italo-austriaci  in 
ambedue  gli  Stali: 

a)  Tutte  le  quantità  di  merci;,  per  le  quali  il  totale 
dei  diritti  da  riscuotersi  importa  meno  di  5  centesimi  (un 
soldo  austriaco  e  o[A); 

b)  Le  erbe  da  pascolo,  il  fieno,  lo  strame,  il  muschio 
per  imballaggio  e  per  calatafare,  i  foraggi^  i  giunchi  e 
canne  comuni,  le  piante  vive  (piantoni  e  magliuoli  di  viti), 
i  grani  in  covoni,  i  legumi  in  erba,  il  lino  e  la  canapa 
non  battuti,  le  palate; 

e)  Gli  alveari  con  api  viventi; 

d)  Il  sangue  di  bestiame; 

e)  Le  uova  di  ogni  genere; 

f)  Il  latte  anche  coagulato; 

y)  Il  carbon  di  legna^  il  carbon  fossile,  la  torba  ed  i 
carboni  di  torba;  * 

h)  Le  pietre  da  fabbrica  e  di  cava,  le  pietre  da  la- 
stricalo e  da  mulino,  e  le  pietre  ordinarie  da  arrotare, 
le  coti  greggio  da  affilare  falci  o  falcinole,  tulle  quelle 
scalpellate  o  non,  per   altro  non   mollate  né   tagliale  in 


ITALIA  E  AUSTRIA  313 

lastre,  la  scoria,  la  ghiaia,  la  sabbia,  la  calce  ed  il  gesso   1867 
crudo,  la  marna,  l'ai'gilla,  ed  in  generale  ogni  qualità  di 
terre  ordinarie   da   mattoni   e  pentole,  le   pipe   e  le  sto- 
viglie; 

i)  I  mattoni; 

k)  La  crusca,  la  sansa  (feccia  di  olive  intieramente 
secca),  i  panetti  di  noce  ed  altre  focaccie,  fatte  con  rima- 
sugli di  vegetali,  i  frutti  ed  i  semi  oleosi  cotti  o  torchiati; 

l)  La  cenere  di  rannata  e  la  cenere  di  carbon  fossile, 
il  concime  (anche  il  guano),  i  fondacci,  le  sciacquature,  le 
vinaccie  (grappo  o  feccia  di  uve),  i  resti  di  malto,  i  rot- 
tami di  merci  di  pietra  o  di  argilla,  la  calia  d'oro  e  d'ar- 
gento, il  fango; 

m)  Il  pane  e  la  farina  in  quantità  di  10  chilogrammi; 
le  castagne  id.  10  id. 

la  carne  fresca  id.  4  id. 

i  formaffSfi  id.  2  id. 


'oo' 


il  burro  fresco  id.  2  id. 

2"  Saranno  esenti  tanto  dai  diritti  di  entrata,  quanto 
da  quelli  di  uscita,  e  sarà  pure  accordato  il  libero  pas- 
saggio fuori  delle  strade  doganali  per  il  bestiame  da  lavoro, 
gli  strumenti  rurali,  i  mobili  e  gli  effetti  che  i  contadini 
all'estremità  della  frontiera  introducono  od  esportano  at- 
traverso alla  linea  doganale  per  motivo  di  lavoro  o  di  tras- 
lazione di  domicilio. 

3'  Saranno  pure  esenti  da  dazi  di  entrata  e  di  uscita 
i  prodotti  naturali  di  quella  parte  delle  possessioni  dei 
sudditi  delle  due  Parti  contraenti  che  fosse  separata,  me- 
diante la  linea  di  confine  italo-austriaca,  dai  rispettivi 
casali  0  fabbriche,  nel  loro  trasporto  a  questi  casali  o  fab- 
briche. 

Sono  però  limitati  i  favori  concessi  nei  numeri  1  e  2  agli 
abitanti   di   un   circondario   di   confine,  che  in  Austria  si 
estende  fino  alla  distanza  di  una  lega  austriaca  dalla  fron- 
tiera, ed  in  Italia  sino  alla  distanza  di  sei  chilometri. 
4"  I  Governi  dei  due  Stati  contraenti  concerteranno 


3  1  4  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  provvedimenti  necessari  a  permettere  per  certe  località, 
ove  ciò  sia  riconosciuto  necessario,  il  passaggio  fuori  delle 
strade  doganali  di  quegli  oggetti  che  in  nessuno  dei  due 
Slati  sono  soggetti,  né  a  dazio  di  entrata,  né  a  dazio  di 
uscita,  sotto  l'osservanza  però  di  apposito  controllo,  da 
stabilirsi  per  i  singoli  casi. 

II.  —  Per  regolare  e  facilitare  il  movimento  sulle  strade 
ferrate  italiane  ed  austriache,  nei  punti  di  congiunzione 
al  confine  italo-austriaco,  e  per  agevolare  il  traffico  col- 
l'attuazione  di  Uffìzi  misti  di  dogana  e  di  ordine  pubblico 
nelle  stazioni  di  ricambio  internazionali,  le  Alte  Parti  con- 
traenti hanno  conchiuso  l'annessa  Convenzione. 

Firenze,  23  aprile  1867. 


U.  Rattazzi. 
De  Blasiis. 

KuBECK. 

De  Pretis. 


ITALIA  E  AUSTRIA  315 

TARIFFA  A  annessa  all'articolo  8  del  Trattato  di  commercio  e  di  navigazione 
fra  l'Italia  i  l'Austria. 

Dazi  per  V  importazione  dall' Austria  in  Italia. 


1867 


■«1 

Importo 

o 

Dekominazione  degli  oggetti 

Base 

del  dazio 

compresi  i   diritti 

-< 

addizionali 

<D 

1 

Olio  di  ravizzone 

lOOchilogr. 

2      » 

Birra  in  holtiglie 

1  etioliiro 

2  1  oltreidiritti 

Id.     in  botti  0  barili     .     .     . 

Id. 

2  )  di  consumo 

Acquavite  (alcool'  semplice  di 

22  «radi  o  meno  in   botti  o 

barili 

Id. 

5  50 

Ac(iuavite  (alcool)  di  gradi  supe- 

riori     

Id. 

10    » 

Vino  in  otri  o  botti    .... 

Id. 

5  77 

il 

Zucchero  radìnalo 

100  chilogr. 

28  85 

Id.         non  raffinato   .     .    . 

Id. 

20  80 

Biacca  

Id. 

3  75 

Potassa 

Esente 
3  75 

Inchiostro  da  slampa  .... 

100  chilogr. 

Cera  da  suj-'gellare 

Id. 

25     -> 

111 

Frutta  preparale 

Esenti 

Legumi  salati  ed   in  composta 

IV 

Dell'aceto  in  botti 

Esenti 

Colla  caravella  (colla  di  pescei, 

gelatina  di  carne  e  cuoio  .     . 

100  chilogr. 

3  75 

V 

Pesce  fresco  di  mare .... 

Sardelle  ,  acciughe  ,  cospettoni 

e  salacche,  salati  all'importa- 

Esenti 

zione  peri  porti  dell'Adriatico. 

100  chilogr. 

»  25 

VI 

Cavalli  del  valore  superiore  a 

lire  300 

Caduno 

15     » 

Bovi  e  tori 

Id. 

15     » 

Vacche 

Id. 

7  50 

Giovenche  e  torelli     .... 

Id. 

5     .. 

Pecore 

Esenti 
Esenti 

Porche!  ti  da  latte 

vili 

Reti  da  pesca 

Tele  di  canape  e  di  stoppa  di 
lino  per  imballaggio  ,  in  cin- 

lOOchilogr. 

4     » 

ghie  ed  in  tubi 

Id. 

10     " 

XI 

Stoppolini  0  bavella   ordinaria 
(tessuti  di  cascami  di  seta,  mi- 
sti 0  non  misti  con  altre  ma- 

Id. 

50     .. 

Xlll   \ 

Piallacci  (fogli  da  intarsiare)    . 

Id. 

2  75 

1867 


316 

Segue  Tariffa 


ITALIA  E  AUSTRIA 


-«1 

Importo 

o 

Denominazione  degli  oggetti 

Base 

del  dazio 

compresi    1  difilli 

addizionali 

segue 

Xlli 

Mobili  di  legno  curvato  per  se- 
dt  re,  come  pure  tavole  e  letti 
di  tale  legno,  non  verniciati, 
cioè  senza  lacca,  non   intar- 
siali con  metallo,  non  imbot- 

L.     C. 

tili,  non  scolpili 

lOOchilogr. 

7     » 

XIV 

Carta  asciugaùte  e  carta  grossa 

da  involti 

Esente 
Esenti 

Composizioni  musicali  stampate 

•        •        •        . 

XV 

Zolfanelli  chimici 

lOOchilogr. 

10    » 

Merci  di  panieraio  grosse    .     . 

Esenti 

XVI 

Piume  da  letto 

Esenti 

Ferro  di   prima  fabbricazione, 

in  barre,  verghe,  ecc.,  di  qua- 

lun(|ue  fornia  e  diametro   .     . 

lOOchilogr. 

4  62 

Ferro  di  seconda  fabbricazione. 

in  travi  di  ferro,  àncore,  assi 

0  sale  di  veicoli,  incudini,  ma- 

gli e  vomeri 

Id. 

6  93 

Ferro   lammato  in  lastre  di  4 

millimetri  di  spessore  o  più  . 

Id. 

4  62 

Ferro  in  lastre  di  minore  spes- 

sore ed  io  tubi    

Id. 

9  25 

Acciaio  filato  o  lavorato.     .     . 

Id. 

23  10 

Molle  da  carrozza  e  simili  .     . 

Id. 

15     1. 

Strumenti  : 

Collelli   per  arti  e  mestieri, 

e  coltelli  con  manico  in  le- 

gno comune  non  guernito. 

Id. 

9  25 

Strumenti  per  le  arti  e  me- 

stieri, e  per  l'agricoltura, 

di  ferro  ,   d'  acciaio  ,   e  di 

ferro  ed  acciaio   .... 

Id. 

9  25 

Terraglia  e  rottami  di  ferro 

Esente 

Merci  di  pakfong  (argeutonj    . 

100  chilogr. 

60    » 

XIX 

Antimonio 

Eselite 

Vetro  da  specchio,  greggio  (lastre 

di  vetro  e  di  cristallo  uon  puliti) 

100  chilogr. 

3  75 

Velri  concavi  (recipienti)  bian- 

chi non  molati 

Id. 

5  75 

Vetrificazioni  e  smalti  in  pani. 

Id. 

3  75 

La  co 

riversione  delle  unità  italiane  in 

unità  austria 

che  deve  farsi 

sul 

piede  seguente: 

2  </2  lire    =  1  fi.  0.  W 

2  </2  cent.  =  1  kr.  (sold 

o)  vai.  austr. 

50  cbilogr.    =  1  cenlinaic 

)  daziario. 

1 


ITALIA  E   AUSTRIA 

TARIFFA  B  annessa  all'articolo  8  del  Trattalo  di  commercio  e  di  navigazione 
tra  l'Italia  e  l'Austria. 

Dazi  per  V importazione  dall'Italia  in  Austria. 


317 


4867 


Denominazione  degli  oggetti 


Base 


Importo 
DEL  dazio 


III 


IV 


V 

VI 


VII 


Frutti  meridionali: 

1.  Daiteri ,  mandorle  e  pi- 
stacchi     

2.  Kichi  secchi, nielagranale, 
pignoli  (pinocchi  )  mondi, 
uva  appassita  (  anco  uva 
passa  di  Corinto  e  zibibbo) 

3.  Melarance,  cedri,  limoni. 
Prodolli   d'  ortaglia  pieparati , 

vale  a  dire:  le  specie  di  civaie 
e  di  erbaggi,  pomi  di  terra  e 
rape,  radici  maugerecce,  funghi 
mangerecci,  compresi  i  tar- 
tufi, disseccati  al  sole  o  al 
fuoco,  com|»ressi  ,  tagliali  od 
altrimenti  sminuzzati,  salali, 
conservati  nell'aceto,  in  botti. 

Id.  id.  dall'Italia  per  i  confini 
di  terra   

Riso: 

a)  senza  lolla 

6)  colla  lolla 

Pelli  crude,  cioè  verdi  o  secche, 
anche  salale,  ma  non  altrimenti 
lavorate 

Formaggi 

Olio  di  oliva  in  bottiglie  ed  orci 
Id.           in  bolli,  otri  e  ve- 
sciche  

Avla  —  L'  olio  d' oliva  che 
viene  introdolld  in  botti  ed  otri, 
quando  la  procedura  daziaria 
abbia  luogo  presso  una  dogana 
principale,  ed  inoltre  vi  si  me- 
scoli per  ogni  centinaio  sporco 
di  olio  di  oliva  1  libbra  netta 
daziaria  di  olio  di  trementina, 
oppure  0,13  di  libbra  daziaria 
d'olio  di  rosmarino  .    .    .     . 

Manna  


1  cent,  netto 


Id. 
Id. 


1  cent,  sporco 
1  cent,  sporco 


1  cent,  netto 

Ivi. 

1  cent,  sporco 


Id. 
Id. 


FL.   KR. 


5    .. 


2  50 
2  20 


»  73 

Esenti 

.  25 
Esente 


Esenti 
2  20 
5    . 

1  50 


»  40 

n    75 


318 
1867       Segue  Tariffa  B 


ITALIA    E    AUSTRIA 


■< 

5 
o 
o 

Importo 

Denominazione  degli  oggetti 

Base 

H 

DEL  dazio 

-a 

U 

FL.      KR. 

Vili 

Sugo  di  regolizia 

1  cent,  netto 

2    « 

IX 

Olii    volatili  ,  non    nominaU  a 

parte 

Id. 

5     » 

X 

Seta: 

a)  \.  Gallette    di  seta  (boz- 
zoli), e 
2.  Cascami  di  seta  non 

filati 

\  cent,  sporco 

Esenti 

b)  \.  Seta  greggia   filata   e 

seta  greggia   filaloiata  , 

né  tinta,  né   in  unione 

con  altre  materie; 

\ 

2.  Cascami  di  seta  filati, 

né  tinti  ,  né  in   unione 

con  altre  materie  da  fi- 

lare     

Id. 

Esenti 

e)  1.  Seta  imbiancata  0  tinta 

0  in  unione    con   altre 

materie,  e 

2.  Cascami  di  seta  tinti 

od  in  unione  con  altre 

materie  da  filare.    .    . 

1  cent,  netto 

6    » 

XI 

Mppcì  di  sola  seta: 
Tutte  le  blonde  e  merletti,  come 
pure  tutti  i  tessuti  ricamali,  mi- 
sti con  filo  d'oro  o  d'argento 

buono  0  falso 

Id. 

120    » 

Id.    id.    e  dal  logennaiol872 

Id. 

80     » 

XII 

Lini  e  canape: 

pettinati 

1  cent,  sporco 

Esenti 

filati  a  macchina  greggi , 

cioè  non   imbiancati,  co- 

lorati 0  torti       .... 

1  cent,  netto 

3    ') 

imbiancati,  ma  non  torti. 

Id. 

4  50 

torti 

Id. 

10     » 

XIII 

Articoli  da  funaiolo: 

non  imbiancati,  come  cor- 

de, canapi,  cavi,  cinture. 

1  cent,  sporco 

.  75 

imbiancati  e  tele  da  involti 

grigie 

Id. 

»  75 

XIV 

Merci  di  Imo  ordinarissime,  come 
pannolini  e  tralicci,  tutti  que- 
sti oggetti  greggi,  non  imbian- 
cati e  senza  disegno   tramalo; 
inoltre  secchie  (da  spegnere  il 

ITALIA   E    AUSTRIA 


319 


Segice 

Tariffa  B 

— 

Importo 

O 

Denominazione  degli  oggetti 

Base 

H 

DEL  dazio 

■< 

u 

FL.      KR. 

fuoco)  di  tela  da  vele  non  im- 

hiancata 

1  cent,  netto 

6     0 

XV 

Trecce  di  paglia  di  ogni  sorta 

non  miste  con  altre  materie  . 

!  cent,  sporco 

1    . 

XVI 

Cappelli   di  paglia  e  di  scorza 

d'albero,  senza  giiernitura.    . 

Il  pezzo 

..  10 

1(1.    id.    con  guernitura    .    . 

Id. 

.   20 

XVII 

Sloviplie: 

1.  Ordinarissime    .... 

1  cent,  sporco 

..  25 

2.  Ordinarie 

1  cent,  netto 

2  50 

Nola  —  Stoviglie  ordinaris- 

sime dall'Italia  per  i  confini  di 

terra    

Id. 

Esenti 

XVIII 

Sugo  di  cedro  e  di  limone .    . 

1  cent,  sporco 

Esenti 

La  conversioìie  delle  unità  austriache  in  unità  italiane  deve  farsi 

sul 

1 

"piede  seguente: 

ì  fi.  vai    austr.  =  2  </2  ''re. 

i  kr.  (soldo)       =  2  •/2  centesimi. 

1 
1 

2  centinaio  daz.  =  50  eli 

ilogrammi. 

1 

867 


1867 


320  ITALIA   E    AUSTRIA 

TARIFFA  C  annessa  all'articolo  9  del  Trattato  dì  commercio  e  di  navigazione 
fra  l'Italia  e  l'Austria. 


Dazi  per   t liscila   dall'Italia. 


•4 

o 

td 

Importo 

Denominazione  degli  oggetti 

Base 

DEL  dazio 

u 

L.  e 

1 

Vino  in  botti 

1  ettolitro 

d    » 

Id.    in  bottiglie 

Caduna 

»  03 

Olii  d'oliya 

100  chilogr. 

1     .. 

I(J.  d'ogni  altra  sorla     .    .    . 

Id. 

»  30 

Id.  volatili  ed  altre  essenze  non 

nominate 

Id. 

2    » 

II 

Agro  di  cedro  e  di  limone,  colto 

ò  concentrato  

Id. 

1     .. 

Agro  di  cedro  e  di  limone, crudo 

Id. 

.)   15 

Manna  in  cannelli  o  rottami  di 

cannelli 

Id. 

5    » 

Id.    in  sorte  o  in  frasca    .    . 

Id. 

3     i> 

Aloe  ed  altri  sughi  non  nominati 

Id. 

3     . 

Senapa  in  grana     

Id. 

1     » 

Radica  di  liquorizia     .... 

Id. 

1     «> 

Acido  boracico  naturale  ed  ar- 

tificiale     

Id. 

2    . 

Sale  marino 

Tonnellata 

«  20 

Id.   gemma  (di  rocca)  .    .    . 

Id. 

»  20 

Id.    tartaro,  feccia  di  vino.     . 

100  chilogr. 

2    » 

Generi  per  tinta  e  per  concia  , 

non  nominati  non  macinati.     . 

Id. 

»  25 

Id.     id.     id.  macinati  .     .     . 

Id. 

»  50 

III 

Agrumi 

Id. 

»  25 

Frutti  secchi  non  nominati.    . 

Id. 

1     . 

Mandorle  col  guscio  (sciacarelle) 

Id. 

1  50 

Id.     monde 

Id. 

3     :> 

Noci  e  nocciuole 

Id. 

.  40 

Semenze  (li"erse 

»d. 

1     » 

IV 

Carni  fresche  e  pollame  .     .    . 

Id. 

2    » 

Id.     salate  ed  aOumicate  .     . 

Id. 

2    » 

Formaggio 

Id. 

4     » 

Uova 

Id. 

1     » 

Id.    all'uscita  pel  confine  di 

VI 

terra    

Esenti 
5    .) 

Buoi  e  tori 

Cadono 

Vacche 

Id. 

4    .. 

Giovenchi,  giovenche  e  torelli  . 

Id. 

2     » 

Vitelli,  cioè  animali  bovini  sotto 

l'anno 

Id. 

1     . 

ITALIA   E    AUSTRIA 


321 


Segue  Tariffa  C 


Denominazione  degli  oggetti 


Base 


Segrie 
VI 

VII 


Vili 


X 
XI 


XII 


XIII 
XV 


XVI  li 


Porci  al  disopra  di  chiingr.  20 
1(1.    al  disotto  id. 

Pelli  crude 

Id.   in  basana,  acconciate  e  ca- 
mosciate   

Canapa  e  lino  ed  altri  vegetali 
filanientosi  in  steli  .  .  .  . 
Id.     id.     capecchio  e  sloppa. 

Canapa  e  lino  ed   altri  vegetali 

filamentosi  grezzi 

Id.  in  steli  per  i  confinidi  terra. 

Id.  greggia  id. 

Id.  iti.  pittir.ali 

Lana  in  massa 

Bozzoli 

Id.       per  i  confini  di  terra   . 

Avanzi  di  seta 

Sete  crude     

Grano,  granaglie  e  marsaschi  . 
li.       per  i  confini  di  terra    . 

Castagne 

Riso  e  risone  con  lolla  .     .     . 
Id.  senza  lolla.     .     . 

Riso  per  i  confini  di  terra  (an- 
che risone) 

Farine 

Paste  di  frumento 

Pane  e  biscotto 

Lesno  di  qualunque  specie  , 
sgrossato  per  casse  ,  monture 
da  fucile  , 

Stracci  di  sostanze  vegetali.  . 
Id.       d'ogni  altra  sostanza     . 

Cappelli 

Treccie  di  patilia,  scorza, sparto, 
ecc.  per  cappelli  fini.  .  .  . 
Id.     per  f  ir  cordami  ed  altro. 

Ft^rro  in  masse  ed  in  rottami  . 

Minerale  di  fdrro 

Id.      di  rame 

M.      di  piombo     .... 

Piombo  in  pani  e  rottami    .     . 

Marmo  greggio 

Zolfo    STl'L'SUt 


Cadono 

Id. 

100  chilogr. 

Id. 

II. 
Id. 

Id. 


Id. 
Id. 
Id. 


Id: 

Id. 
Id. 


Id. 
Id. 
Id. 


Id. 
Id. 
Id. 


Caduno 

100    chilogr. 

Id. 

Id. 

Id. 
Id. 
Id. 
1  Tonnellata 
id. 
Id. 

chilogr. 
M. 
1(1. 


100 


biroRTo 

DEL    DAZIO 


L.   C. 

1  » 

»  50 
4    .. 

8     .) 

»  50 
i     » 

ì     » 

Esenti 
Esente 

2  .) 
6     » 

iO    .) 

Esenti 
8    » 

33  » 
..  50 

Esenti 
»  50 
»  50 
1     » 

Esente 
»  75 
1     .. 
1     » 


»  10 

8  » 

2  » 

10  » 

5  .) 

1  .) 
.)  30 
»  20 
5  .) 

2  .) 
1  . 
.)  40 


1867 


Nota.  —  Oltre  i  snddelli  diritti  si  ri 
di  10  lire  per  ogni 


scuote  quello 
tdO  lire. 


addizionale 


21 


4867 


322  ITALIA  E  AUSTRIA 


CARTELLO  DOGANALE  FRA  L'ITALIA  E  L'AUSTRIA. 

L  —  Ciascuna  delle  Alte  Parli  contraenti  si  obbliga  a 
cooperare  all'impedimento,  alla  scoperta  ed  alla  punizione 
delle  contravvenzioni  alle  leggi  doganali  o  di  privativa  del- 
l'altro Stato,  nei  modi  stabiliti  dalle  seguenti  disposizioni. 

II.  —  Ciascuna  delle  Alte  Parli  contraenti  obbligherà  i 
suoi  funzionari  incaricali  d'impedire  o  di  denunciare  le 
contravvenzioni  alle  proprie  leggi  doganali  o  di  privativa, 
i  quali  vengano  in  cognizione  che  siasi  per  commettere  o 
sia  stata  commessa  una  contravvenzione  alle  leggi  suddette 
dell'altra  Parte,  nel  primo  caso,  a  possibilmente  impedirla 
con  lutti  i  mezzi  che  stanno  a  loro  disposizione,  ed  in 
ambidue  i  casi  a  denunciarla  alla  autorilà  competente  del 
proprio  Stalo. 

HI.  —  Le  autorità  di  finanza  di  una  Parte  debbono  far 
conoscere  alle  autorilà  di  finanza  dell'altra  Parte  le  con- 
travvenzioni alle  leggi  doganali  o  di  privativa  di  quest'ul- 
tima giunte  a  loro  notizia,  e  somministrare  ad  esse  ogni 
opportuno  ragguaglio  sulle  relative  circostanze  di  fallo  in 
quanto  possono  rilevarle. 

Per  autorità  di  finanza  s'intendono  in  Austria  le  Dire- 
zioni distrettuali  di  finanza,  le  Dogane  principali,  gli  ispet- 
tori di  confine  o  di  finanza,  ed  i  commissari  della  guardia 
di  finanza;  in  Italia,  le  Direzioni  delle  gabelle  (intendenze 
di  finanza),  le  dogane  principali,  gli  ispettori  e  gli  ufficiali 
della  guardia  doganale. 

IV. — 'Gli  uffici  di  riscossione  delle  Parli  contraenti  deb- 
bono sempre  permettere  agl'impiegati  superiori  di  finanza, 
a  ciò  autorizzati  dall'altro  Slato^  dietro  loro  domanda  e 
nel  locale  d'ufficio,  fispezione  dei  registri  ed  altri  docu- 
menti che  riguardano  il  movimento  commerciale  fra  i  due 
Stati,  e  la  circolazione,  nonché  i  depositi  delle  merci  sot- 
toposte a  speciale  vigilanza. 


ITALIA  E  AUSTRIA  3'23 

V.  —  Le  Parti  contraenti  si  concedono  reciprocamente  il  1867 
diritto  d'inviare  ai  loro  Uffici  doganali  impiegati  onde  pren- 
dano cognizione  del  traltamento  degli  affari  presso  i  me- 
desimi relativamente  alla  materia  doganale  ed  alla  sorve- 
glianza dei  confini;  al  quale  effetto  sarà  con  premura  aperto 

ogni  adito  a  questi  impiegati. 

Gli  Stati  contraenti  si  comunicheranno  reciprocamente 
tutti  gli  schiarimenti  desiderabili  intorno  alla  contabilità 
e  la  statistica  nei  due  territorii  doganali. 

VI.  —  Nell'intento  di  scoprire  e  reprimere  il  contrab- 
bando, gl'impiegati  doganali,  o  delle  privative,  i  funzio- 
nari superiori  della  guardia  doganale  o  della  guardia  di  fi- 
nanza dei  due  paesi  si  sussidieranno  tra  di  loro  colla  maggior 
premura,  comunicandosi  i  loro  rilievi  nel  più  breve  ter- 
mine, mantenendosi  in  rapporti  di  mutua  intelligenza  per 
quei  concerti  che  meglio  varranno  ad  ottenere  lo   scopo. 

VII.  —  Entro  il  circondario  confinante  (zona  di  vigilanza), 
lungo  la  frontiera  che  divide  gli  Slati  delle  Alte  Parti  con- 
traenti, non  potranno  custodirsi  merci  estere  non  sdaziate, 
senza  che  ne  sia  stata  data  cauzione  pel  dazio  o  sieno  po- 
ste sotto  vigilanza  di  un  ufficio  doganale. 

Vili.  —  Sulla  domanda  delle  autorità  di  finanza  o  giudi- 
ziarie di  una  delle  Alte  Parti  contraenti,  quelle  dell'altra 
dovranno  prendere  o  promuovere  presso  le  autorità  com- 
petenti del  proprio  paese  le  misure  occorrenti  per  accer- 
tare i  fatti  0  raccogliere  le  prove  dei  contrabbandi  commessi  o 
tentati  a  danno  delle  dogane  o  delle  privative  dello  Stato 
requirente^  e,  secondo  le  circostanze,  ottenere  Tinterinale 
sequestro  delle  merci.  A  simili  richieste,  le  autorità  di 
ciascuna  delle  Parti  contraenti  debbono  corrispondere  in 
egual  modo,  come  se  si  trattasse  di  contravvenzione  alle 
leggi  doganali  o  di  privativa  del  proprio  Stato. 

Cosi  puro  possono  gl'impiegati  doganali  e  delle  priva- 
tive, i  funzionari  della  guardia  doganale  o  di  finanza  di 
una  Parte,  mediante  requisitoria  alla  loro  preposta  auto- 
rità, fatta  dalle  autorità  competenti  dell'altra  Parte,  venir 


324  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  chiamati  ad  esporre  avanti  la  competente  autorità  del  pro- 
prio paese  le  circostanze  riferibili  al  contrabbando  tentato 
0  commesso  nel  territorio  dell'altro  Stato. 

IX.  —  Agli  agenti  della  guardia  doganale  o  di  finanza  delle 
due  Parti  contraenti  che  esercitano  il  servizio  di  vigilanza 
sulle  acque  del  lago  di  Garda,  sarà  permesso  di  seguire 
fino  alla  distanza  di  cento  metri  dalla  sponda  i  contrab- 
bandieri che  toccarono  le  acque  del  proprio  Stato,  e  di 
arrestarli  cogli  oggetti  di  contrabbando  nelle  acque  del- 
l'altro Stato,  fino  alla  distanza  suddetta;  nonché  di  tra- 
durre le  merci,  i  mezzi  di  trasporto  ed  i  contrabbandieri 
dinanzi  l'ufficio  di  finanza  del  proprio  Stato,  pei  proce- 
dimenti penali  relativi. 

X.  —  Nessuna  delle  Parti  contraenti  tollererà  nel  proprio 
territorio  associazioni  che  abbiano  per  iscopo  il  contrab- 
bando verso  il  territorio  dell'altra  Parte,  né  darà  legale 
validità  a  convenzioni  di  assicurazione  per   contrabbando. 

XI.  —  Ciascuna  delle  Parti  contraenti  è  obbligata: 

a)  Riguardo  alle  merci  di  vietata  importazione  o  di 
vietato  transito  nell'altro  Stalo,  a  permetterne  il  passaggio 
per  esso  solo  quando  sia  stata  data  la  prova  dell'ottenuta 
particolare  licenza  di  quello  Stato; 

h)  Riguardo  alle  merci  destinate  per  l'altro  Stato,  ed 
ivi  sottoposte  a  dazio  d'importazione,  a  permetterne  l'u- 
scita solo  quando  sieno  dirette  al  corrispondente  ufficio 
di  entrata  munito  delle  sufficienti  facoltà,  in  ore  del  giorno 
che  acconsentano  di  arrivare  in  un  tempo  permesso  al- 
l'ufiìcio  stesso,  e  sotto  condizione  che  non  avvenga  qual- 
siasi non  necessaria  fermata  o  deviazione  di  cammino  fra 
un  ufficio  e  l'altro  dei  due  Stati. 

XII.  —  Cosi  pure  ciascuno  degli  Stati  contraenti  si  ob- 
bliga a  non  svincolare  le  cauzioni  prestate  per  l'uscita  dal 
proprio  territorio  delle  merci  di  transito,  o  per  la  rie- 
sportazione di  merci  estere  non  sdaziate,  né  di  condonare 
0  restituire  diritti  di  entrata  o  di  consumo  per  merci  che 
si  esportano,  se,  mediante  attestazione  dell'ufficio  di  en- 


J 


ITALIA  E  AUSTRIA  325 

trata  dell'altro  Stato,  non  sia  provato  che  le  merci  sieno  i867 
state  ivi  presentate  e  notificate. 

XIII.  —  In  relazione  alle  disposizioni  stabilite  agli  ar- 
ticoli XI,  lettera  b,  e  XII,  le  Parli  contraenti  si  concerte- 
ranno per  determinare  il  numero  occorrente  e  le  attribu- 
zioni degli  uffici  cui  debbono  essere  presentale  le  merci 
che  passano  le  comuni  frontiere,  le  ore  in  cui  può  aver 
luogo  la  spedizione  ed  il  passaggio  delle  merci,  il  modo 
di  accompagnarle  all'ufficio  dell'altro  Stato,  e  finalmente 
quelle  speciali  misure  da  adottarsi  pel  commercio  a  mezzo 
delle  strade  ferrate. 

XIV.  —  Pei  contrabbandi  commessi  o  tentati  a  danno 
dell'altra  Parte  in  materia  di  dogana  o  di  privativa,  cioè 
per  le  contravvenzioni  ai  divieti  riguardanti  la  importa- 
zione, l'uscita  od  il  transito,  e  per  le  defraudazioni  di  dazi 
doganali  o  diritti  di  monopolio,  ciascuna  delle  due  Parti 
contraenti  assoggetterà,  sulla  domanda  di  una  competente 
autorità  dell'altra  Parte,  i  contravventori  alle  slesse  pene 
stabilite  per  simili  ed  analoghe  contravvenzioni  alle  leggi 
di  dogana  o  di  privativa  del  proprio   Stato: 

V  Allorché  l'imputato  è  suddito  dello  Slato  che  deve 
sottoporlo  ad  inquisizione  ed  a  pena,  ovvero 

2°  Allorché  il  medesimo,  non  solo  all'epoca  della  con- 
travvenzione aveva  dimora,  anche  transitoria,  nel  Icrrilo- 
rio  di  questo  Stato,  ma  si  lascia  trovare  nel  medesimo 
anche  al  sopraggiungere  o  dopo  l'arrivo  della  requisitoria 
per  la  inquisizione,  semprechè  l'imputato  non  appartenga 
allo  Stato  le  di  cui  leggi  sono  oggetto  dell'imputata  con- 
travvenzione. 

Però  saranno  applicate  le  pene  sancite  dalle  leggi  del- 
l'altro Stato,  se  queste  risultano  più  miti. 

In  quanto  la  multa  per  disposizione  di  leggi  si  regoli 
secondo  l'importo  defraudato,  essa  deve  misurarsi  in  base 
alla  tarilTa  dello  Stato,  alle  cui  leggi  doganali  o  di  priva- 
tiva si  è  contravvenuto. 

XV.  —  Nei  processi  da  istruirsi  in  forza  dell'articolo  XIV, 


326  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  si  deve  atlribuire  alle  rifertc  d'ufficio  delle  autorità  o  fun- 
zionari dell'altro  Stato  la  stessa  forza  di  prova  che  com- 
pete in  casi  simili  alle  riferte  d'ufficio  delle  autorità  o 
funzionari  del  proprio  Stato. 

XVI.  —  Le  spese,  che  nei  processi  istruiti  in  forza  del- 
l'articolo XIV  venissero  sostenute,  saranno  risarcite  dallo 
Stato  nel  cui  interesse  si  procede  in  quanto  non  possano 
realizzarsi  sul  valore  degli  oggetti  sequestrati,  o  non  sieno 
corrisposte  dai  contravventori. 

XVII.  —  Le  somme  versale  dall'imputato  a  causa  di  un 
procedimento  istruito  a  termini  dell'art.  XIV,  od  introitate 
colla  vendita  degli  oggetti  della  contravvenzione,  si  ero- 
gheranno in  maniera  che  innanzi  tutto  vengano  soddisfatte 
le  spese  giudiziali,  indi  le  imposte  sottratte  all'altro  Stato, 
e  per  ultimo  le  multe. 

Di  queste  ultime  disporrà  lo  Stato  in  cui  ebbe  luogo 
il  processo. 

XVIII.  —  Da  un  processo,  istruito  a  senso  dell'art.  XIV, 
si  dovrà  tosto  desistere,  sulla  domanda  dell'autorità  dello 
Stalo  che  lo  ha  provocato,  a  meno  che  non  sia  già  stata 
emanata  una  decisione  definitiva,  cioè  passata  in  cosa 
giudicala. 

XIX.  —  Le  autorità  o  giudicature  di  ciascuna  delle  Parti 
contraenti  dovranno,  relativamente  ad  ogni  processo  istruito 
nell'altro  Stato  per  una  contravvenzione  alle  leggi  di  do- 
gana 0  di  privativa  del  medesimo  Slato,  od  in  base  al- 
l' articolo  XIV,  sulla  richiesta  dell'autorità  o  del  giudice 
competente: 

i°  Assumere,  ed  al  bisogno  con  giuramento,  le  depo- 
sizioni dei  testimoni  e  dei  periti  che  si  trovano  nel  di- 
stretto di  loro  giurisdizione,  e  costringere,  se  fa  d'uopo,  i 
primi  a  deporre  la  loro  testimonianza  in  quanto  questa  non 
possa,  giusta  le  leggi  del  paese,  venire  rifiutata; 

2°  Intraprendere  ispezioni  d'ufficio,  ed  autenticarne 
gli  emersi  rilievi; 

3°  Far  inlimare  citazioni  e  decisioni  agi' imputati  che 


à 


ITALIA  E  AUSTRIA  327 

si  trovassero  nel  distretto  dell'autorità  requisita,  senza  ap-  1807 
partenere  allo  Stalo  cui  appartiene  l'autorità  stessa. 

XX.  —  Per  leggi  doganali  o.  daziarie  s'intendono  nel 
presente  Cartello  anche  i  divieti  d' importazione,  di  esporta- 
zione e  di  transito;  e  per  giudicature,  le  autorità  costituite 
negli  Stati  contraenti  per  l'inquisizione  e  punizione  delle 
contravvenzioni  alle  proprie  consimili  leggi. 


CONVENZIONE 

concernente  il  movimento  sulle  strade  ferrate  nei  punti  di 
congiunzione  al  confine  italo-austriaco ,  e  l'attivazione  di 
uffici  misti  di  dogana  e  di  ordine  jmbblico  nelle  stazioni 
internazionali  di  ricambio. 

I.  — •  Sede  degli  uffici  riuniti. 

Le  stazioni  internazionali  di  ricambio  per  le  strade  fer- 
rate dei  due  Stati,  nelle  quali  verranno  collocati  gli  uffici 
misti  di  confine,  sono  : 

a)  Per  la  strada  ferrata  fra  Udine  e  Gorizia,    la  sta- 
zione di  Cormons  sul  territorio  austriaco; 

b)  Per  la  strada  ferrata  da  Verona  a  Bolzano,  la  sta- 
zione di  Ala  in  Tirolo. 

II.  —  Obbligo  nelle  Amministrazioni  delle  strade  ferrale  di 
costruire  e  mantenere  i  loccdi  occorrenti  per  gli  uffici  misti 
{internazionali). 

Le  Amministrazioni  delle  strade  ferrate  hanno  l'obbligo 
di  costruire  e  mantenere  i  fabbricati  che  nelle  stazioni 
suddette  occorrono  per  gli  uffici  misti,  per  gli  alloggi  de- 
gli impiegati  e  per  il  collocamento  delle  guardie  doganali 
e  di  finanza,  non  che  delle  guardie  di  polizia. 

Con  ispeciali  trattative,  da  tenersi  successivamente,  sa- 
ranno determinate  le  condizioni  ed  i  limiti  di  questo  ob- 
bligo, e  verrà  pure  stabilito  il  modo  di  arredare  dei  mo- 


328  ITALIA  E  AUSTRIA 

•1867  bili  gli  uffici,  di  provvedere  alla  successiva  manutenzione, 
nonché  alla  illuminazione,  al  riscaldamento  ed  alla  ripu- 
litura dei  locali  dei  medesimi  e  di  fornire  eventualmente 
gii  alloggi  per  gli  impiegati,  e  sarà  pure  definito  se  e  quali 
compensi  possono  spettare  per  lo  adempimento  di  esso 
alle  Amministrazioni  delle  strade  ferrate  da  parte  dei  due 
Governi  contraenti. 

III.  —  Della  organizzazione  dei  vari  rami  di  servizio 
nelle  stazioni  internazionali  di  ricambio. 

A.  Del  servizio  delle  strade  ferrate. 

I  Governi  contraenti  s'impegnano  di  ottenere  dalle  due 
Società  delle  strade  ferrate  dell'Alta  Italia  e  meridionali 
austriache,  che  sia  stabilita  una  Convenzione  per  regolare 
l'esercizio  del  tronco  di  ferrovia  fra  i  confini  dei  due  Stati 
e  la  stazione  inlcrnazionflle  di  ricambio,  e  l'uso  comune 
dei  locali  occorrenti  pel  servizio  ferroviario  in  questa  stazione. 

In  tale  Convenzione  sarà  tenuta  la  m.assima,  che  a  cia- 
scuna delle  due  Società  siano  devoluti  i  prodotti  della  pro- 
pria linea  fino  al  confine  dei  due  Slati. 

IV.  —  Le  tariffe  speciali,  fissate  fra  l'Imperiale  Governo 
Austriaco  e  la  Società  delle  slrade  ferrale  meridionali  au- 
striache nella  Convenzione  27  febbraio  1868,  non  potranno 
Càsere  aumentate  dalle  due  Società  italiana  ed  austriaca, 
nò  pel  traffico  tra  le  Provincie  venete  ed  austriache,  né  pel 
transito  da  o  pel  Tirolo  ed  oltre. 

V.  —  Le  opere  per  arapliazionc  e  adattamenlo  delle  sta- 
zioni inlernazionali  di  ricambio,  saranno  concertale  fra  le 
due  Società  italiana  ed  austriaca  delle  strade  ferrale,  ed 
eseguile  a  cura  di  quella  sulla  cui  linea  sarà  collocala  la 
stazione  internazionale. 

L'approvazione  dei  progetti  per  lo  opere  suddette  e  la 
sorveglianza  dei  lavori  relativi,  spetteranno  al  Governo  dello 
Slato  in  cui  è  collocata  la  stazione  per  quanto  riguarda 
il  servizio  delle  ferrovie. 


I 


ITALIA  E  AUSTRIA  329 

I  progetti  pel  servizio  misto  e  comune  nell'interesse  delle  i867 
Amministrazioni  dei  due  Stati  dovranno   essere   approvati 
d'accordo  dai  Governi  medesimi. 

VI.  —  Non  saranno  inlrodotli  nelle  strade,  né  saranno 
praticati  nel  materiale  mobile  tali  cambiamenti  che  faces- 
sero ostacolo  al  libero  passaggio  dei  veicoli  dalle  ferrovie 
di  uno  Sialo  a  quelle  dell'altro. 

VII.  —  Il  Governo,  sul  cui  territorio  è  situala  la  sta- 
zione internazionale  di  ricambio,  conserverà  per  gli  ef- 
fetti politici  e  giuridici  il  pieno  alto  dominio  tanto  nel  re- 
cinto della  stazione  quanto  sui  tronchi  di  ferrovia,  fra  la 
detta  stazione  ed  il  confine  dei  due  Stati. 

II  Governo  stesso  prenderà  le  opportune  disposizioni  af- 
finchè gli  agenti  della  ferrovia  dell'altra  Società  siano  pro- 
tetti nell'esercizio  delle  loro  funzioni  relative  alla  sorve- 
glianza ed  alla  sicurezza  della  strada. 

YIII.  —  La  Società  dell'altro  Sialo  avrà  il  diritto  di  no- 
minare gii  impiegali  e  tutto  il  personale  di  servizio  pel 
tronco  di  ferrovia  fra  il  confine  e  la  stazione  internazio- 
nale di  ricambio,  e  per  le  stazioni  che  già  esistessero  o 
venissero  in  seguilo  allivate  fra  il  conline  e  la  delta  sta- 
zione internazionale,  non  che  quello  necessario  in  quesl'ul- 
tima  al  servizio  esclusivo  della   propria  Amministrazione. 

IX.  —  Gii  agenti  incaricati  delle  pratiche  doganali  nelle 
stazioni  internazionali  di  ricambio  non  saranno  ammessi 
a  compierle  per  le  importazioni,  esportazioni  o  pel  tran- 
silo  nell'uno  o  nell'altro  Stalo,  quando  dalle  rispettive  Am- 
ministrazioni doganali  si  abbiano  motivi  di  esclusione. 

X.  —  Il  servizio  nella  stazione  internazionale  di  ricam- 
bio e  l'esercizio  del  tronco  tra  questa  ed  il  conline  dei 
due  Stati,  sono  soggetti  alla  sorveglianza  finanziaria  dello 
Slato  nel  cui  territorio  è  situata  la  stazione  medesima. 

Gl'impiegati  doganali  e  le  guardie  di  finanza  dello  Slato 
territoriale  sono  perciò  autorizzati  ad  introdursi  nei  locali 
delle  stazioni  per  le  opportune  visite  di  ufficio,  a  slare 
presenti  alle  operazioni  di  servizio  della  ferrovia,   a  veri- 


330  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  ficare  lo  stato  delle  merci  in  deposito,  ed  a  richiedere  la 
ispezione  dei  registri  e  delle  carte  relative. 

Se  queste  visite  verranno  praticate  in  locali  addetti  al- 
l'Amministrazione della  Società  dell'altro  Stato,  dovranno 
sempre  eseguirsi  alla  presenza  di  un  impiegato  superiore 
di  quell'Amministrazione. 

XI.  —  I  Governi  contraenti  si  obbligano  reciprocamente 
ad  impedire  che  la  Società  della  ferrovia  del  proprio  Stato 
destini  come  impiegati  o  inservienti  addetti  al  servizio  da 
farsi  sul  territorio  dell'altro  Stato,  persone  già  condannate 
per  crimini,  o  per  contrabbando  o  gravi  trasgressioni  alle 
leggi  di  finanza. 

XII.  —  Sotto  l'osservanza  delle  condizioni  generali  pre- 
scritte per  conseguire  l'esenzione  dal  dazio,  sarà  dal  Go- 
verno, nel  di  cui  territorio  è  posta  la  stazione  internazio- 
nale di  ricambio,  accordata  all'  altra  Società  la  libera 
importazione  ed  esportazione  dei  materiali  ed  oggetti  di 
consumo  occorrenti  per  la  manutenzione  e  per  l'esercizio 
del  tronco  di  ferrovia  fra  il  confine  dei  due  Stati  e  la  sta- 
zione medesima,  non  che  dei  materiali  ed  oggetti  occor- 
renti per  le  stazioni  intermedie  stabilite  lungo  il  tronco 
suddetto,  sempre  che  questi  oggetti,  fra  i  quali  potranno 
essere  compresi  anche  i  mobili  a  corredo  degli  uffici,  pro- 
vengano da  magazzini,  depositi  od  officine  della  Società 
e  sieno  impiegati  ad  uso  esclusivo  della  sua  Amministrazione. 

XIII.  —  Il  Governo  del  territorio  sul  quale  è  situata  la 
stazione  internazionale  di  ricambio,  non  esigerà  dall'Am- 
ministrazione delle  ferrovie  dell'altro  Stalo,  per  ragione  di 
esercizio  nella  stazione  o  nel  tronco  da  questa  al  confine, 
tassa  alcuna  di  bollo  o  di  altri  diritti  fiscali  sui  registri^ 
biglietti  di  viaggiatori,  od  altri  documenti  relativi  al  ser- 
vizio delle  ferrovie  ;  ma  da  quei  diritti  e  tasse  non  an- 
dranno esenti  gli  atti  civili,  i  contratti,  od  allri  documenti 
legali,  fatti  da  quest'Amministrazione  delle  ferrovie,  i  quali 
saranno  soggetti  al  pagamento  delle  tasse  di  bollo  e  degli 
altri  diritti  prescritti  dalle  Leggi  clic  saranno  in  vigore. 


ITALIA  E  AUSTRFA  331 

XIV.  —  Ambedue  le  Società  delle  ferrovie,  non  che  gli  41 
agenti  delle  Amministrazioni  da  esse  dipendenti,  sono  vi- 
cendevolmente autorizzati  a  servirsi  gratuitamente  del  te- 
legrafo sulle  linee  alle  medesime  spettanti  per  le  corrispon- 
denze di  servizio. 

XV.  —  Lo  scambio  del  servizio  succederà  nelle  due  sta- 
zioni di  Cormons  e  di  Ala.  I  due  Governi  procureranno 
che  le  Società  vengano  ad  opportuni  accordi  per  far  pro- 
seguire, compatibilmente  alle  esigenze  del  servizio,  i  vei- 
coli dei  viaggiatori  al  di  là  delle  stazioni  internazionali  di 
ricambio,  ed  in  ogni  caso  verranno  rispettate  le  conven- 
zioni già  esistenti  intorno  al  reciproco  scambio  ed  uso  dei  vei- 
coli. In  circostanze  straordinarie,  allo  scopo  di  sopperire 
ad  un  temperarlo  ed  urgente  bisogno,  le  due  Amministra- 
zioni dovranno  prestarsi  vicendevole  assistenza  coi  mezzi 
di  trasporto  di  cui  possono  disporre. 

I  carri  da  merci  dovranno  però  passare  dalle  strade  di 
uno  Stalo  a  quelle  dell'altro  quando  per  la  qualità  della 
merce ,  o  per  altri  motivi  ,  non  debbano  essere  scaricali 
nelle  stazioni  internazionali  di  ricambio. 

XVI.  —  Gli  orari  delle  corse  di  corrispondenza  dovranno 
essere  concertati  fra  le  due  Società  in  modo  che  i  viag- 
giatori e  le  merci  non  debbano  trattenersi  nelle  stazioni 
internazionali  al  di  là  del  tempo  richiesto  pel  servizio  della 
ferrovia  e  per  le  operazioni  di  dogana  e  di  polizia. 

L'approvazione  di  questi  orari  spelta  a  ciascuno  dei  due  Go- 
verni per  ciò  che  riguarda  le  ferrovie  del  rispettivo  territorio. 

XVII.  —  Gli  orari  sia  per  le  partenze,  sia  per  le  fer- 
mate nelle  stazioni  internazionali  di  ricambio  dei  treni  di 
passeggieri,  che,  a  tenore  degli  atti  di  concessione  delle 
ferrovie  dei  due  Stali,  devono  concertarsi  col  Governo  nel- 
l'interesse del  servizio  postale,  saranno  concertali  diretta- 
mente fra  l'Amministrazione  superiore  delle  poste  di  am- 
bidue  gli  Stati,  cioè  fra  il  Ministero  dei  lavori  pubblici  in 
Italia  ed  il  Ministero  del  commercio  e  della  economia  pub- 
blica in  Austria. 


332  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  XVIII.  —  Le  autorità  alle  quali  è  aftìdala  la  sorveglianza 
sulle  ferrovie  dei  due  Stati  contraenti  (in  Italia  il  Commis- 
sariato generale  delle  ferrovie ,  in  Austria  l'ispezione  ge- 
nerale delle  ferrovie  a  Vienna  ed  i  commissari  eventualmente 
istituiti)  potranno  moUersi  in  direlta  corrispondenza  per  gli 
affari  relativi  all'esercizio  delle  ferrovie. 

XIX.  —  Nei  casi  di  reclami  contro  le  amministrazioni 
delle  strade  ferrale,  ciascuno  dei  due  Governi  conserverà 
la  legale  ingerenza  suirx\mministrazione  delle  ferrovie  del 
proprio  territorio. 

XX. 

B.  Del  servizio  doganale. 

Per  le  pratiche  doganali  relative  a  merci  d'importazione, 
di  esportazione  o  di  transito,  saranno  attivati  nelle  stazioni 
internazionali  di  ricambio  ufilzi  riuniti  dei  due  Stati  con 
quelle  attribuzioni  che  in  Italia  competono  alle  dogane  di 
secondo  ordine  di  prima  classe,  ed  in  Austria  agli  uffizi 
doganali  secondari  di  prima  classe,  e  colla  facoltà  eziandio 
di  emettere  ricapili  di  scorta  (bollette  di  cauzione)  e  di 
rilasciare  certificati  di  uscita  per  le  merci  di  transito. 

Le  attribuzioni  di  questi  uffici  doganali  potranno  essere 
aumentale  quando  ciò  si  trovi  necessario  per  maggior  fa- 
cilitazione del  commercio. 

XXI.  —  Locali  per  il  disimpegno  delle  operazioni  doganali. 

Nelle  stazioni  internazionali  un  locale  o  recinto  sarà  de- 
stinato al  disimpegno  di  alcune  operazioni  contemporanee 
e  promiscue  degli  uffici  doganali  dei  due  Stati,  e  a  questo 
locale  verrà  apposta  un'iscrizione  indicativa  (per  esempio 
Tettoia  doganale  di  revisione  promiscua). 

A  ciascuno  degli  uffici  doganali  dei  due  Stati  sarà  as- 
segnato un  altro  locale,  con  apposita  iscrizione,  per  il  di- 
simpegno del  servizio  ordinario,  un  magazzino  attiguo  per 
le  merci,  una  stanza  per  le  operazioni,  un  gabinetto  per 


ITALIA  E  AUSTRIA  333 

il  capo  della  dogana,  ed  altra  stanza  per  le  guardie  doga-  1867 
nali  e  rispettivamente  di  finanza. 

Nelle  trattative  riservate  all'articolo  secondo,  sarcà  de- 
terminata l'estensione  di  questi  locali. 

XXII.  —  Strade  ferrate  considerale  come  strade  doganali. 

Nei  punti  in  cui  raggiungono  e  nelle  direzioni  in  cui 
attraversano  i  confini  dei  due  Stati,  le  strade  ferrate,  ri- 
guardo al  movimento  sulle  medesime,  saranno  considerate 
quali  strade  doganali,  sotto  riserva  delle  prescrizioni  par- 
ticolari vigenti  in  proposito^  e  tutte  le  merci  regolarmente 
spedite  coi  convogli  ferroviarii,  non  colpite  da  assoluto  di- 
vieto d'importazione,  di  esportazione  o  di  transito;,  potranno 
venire  liberamente  trasportate  sulle  strade  medesime  si  di 
giorno  che  di  notte  ed  in  tutti  i  giorni,  comprese  le  do- 
meniche ed  i  giorni  festivi. 

Rimangono  però  inalterate  le  norme  vigenti  per  l'impor- 
tazione e  per  il  transito  degli  oggetti  di  privativa  dello  Stato. 

XXIII.  —  Visita  doganale. 

La  visita  doganale  delle  merci  sarà  di  regola  eseguita 
prima  dagli  impiegati  di  quello  Stato  da  cui  la  merce  pro- 
viene, e  quindi  da  quelli  dello  Stato  nel  quale  entra. 

Allo  scopo  però  di  sollecitare  le  operazioni  doganali,  le 
visite  si  praticheranno,  per  quanto  sia  possibile,  simulta- 
neamente dagli  impiegati  di  ambedue  gli  Stati. 

XXIV. — Diritti  e  doveri  degl'impiegati  degli  uffici  dei  due  Sfati 
rispetto  alle  vicendevoli  pratiche  d'ufficio. 

a)  Diritto  degl'impiegati  di  assistere  vicendevolmente 
alle  operazioni  doganali. 

Ai  funzionari  degli  uffizi  riuniti  è  data  facoltà  di  assi- 
stere vicendevolmente  alle  operazioni  doganali  eseguite  da- 
gli agenti  dell'ufficio  dell'altro  Stato,  nonché  al  carico  delle 
merci  nei  veicoli  di  partenza. 

b)  Ispezione  dei  registri. 


334  ITALIA  E  AUSTIUA 

1867  Gl'impiegati  superiori  di  ambedue  gli  uffici  potranno 
ispezionare  lutti  i  registri  doganali  dell'altro  uflicio  e  le- 
varne copie  ed  estratti. 

e)  Certificali  da  emettersi  nel  modo  più  breve. 

I  certificati  di  uscita  o  di  entrata  delle  merci,  che  en- 
trano od  escono  per  l'ufficio  dell'altro  Stato,  saranno  dagli 
uffici  vicendevolmente  emessi  nel  modo  più  breve ,  cioè 
mediante  annotazioni  sulle  carte  d'ufficio  dell'altro  Slato. 
d)  Comunicazione  reciproca  delle  osservazioni  relative 
a  falli  illegali. 

Gli  uffici  dei  due  Stali  si  comunicheranno  vicendevol- 
mente nel  modo  più  spedito  i  rilievi  sopra  fatti  che  aves- 
sero pregiudicalo  o  potessero  pregiudicare  le  finanze  di 
uno  dei  due  Siali,  o  che  portassero  o  minacciassero  offesa 
ai  divieti  d'importazione,  d'esportazione  e  di  transito. 

XXV.  —  Norme  per  le  pratiche  doganali  concernenti  il  trafjj.co 
sulle  strade  ferivate. 

Per  le  operazioni  doganali  sulle  strade  ferrate  che  con- 
giungono l'Ilalia  coll'Auslria ,  sono  stabilite  le  norme  al- 
legate in  fine  della  presente  Convenzione,  che  serviranno 
di  regola  generale  agli  uffizi  doganali  riuniti. 

Nei  casi  previsti  dalle  norme  citate,  gli  uffizi  doganali 
dovranno ,  rispetto  al  servizio  sulle  strade  ferrate,  tenersi 
ai  regolamenti  particolari  in  vigore  nello  Stato  a  cui  ap- 
partengono e  precisamente  gli  uffizi  austriaci  alle  istru- 
zioni del  18  settembre  1857,  numeri  ^'''^"'/gti- 

XXVI. 

e.   Sorveglianza  di  polizia  ai  confini  dei  due  Stati. 

Alle  Amministrazioni  delle  ferrovie  incombe  l'obbligo  di 
fornire  e  mantenere  i  locali  occorrenti  per  il  disimpegno 
del  servizio  d'ordine  pubblico,  per  il  collocamento  conve- 
niente degli  impiegati,  degli  inservienti  e  delle  guardie. 

Nelle  trattative  previste  all'articolo  secondo  sarà  da  de- 
finirsi il  dettaglio  di  un  tale  obbligo. 


ITALIA  E  AUSTRIA  335 

4867 

Uispojiizioni  generali. 

XXVII. 

A.  SuH'adempimento  degli  obblighi  che  incombono 
alle  Amministrazioni  delle  strade  ferrate  a  tenore  deirarticolo  secondo. 

Lo  Stato  sul  di  cui  territorio  si  trovano  gli  uffici  riuniti, 
provvederà  affinchè  gii  obblighi  che,  in  base  all'articolo 
secondo,  incombono  alle  Amministrazioni  delle  ferrovie, 
vengano  dalle  medesime  debitamente  adempiuti. 

Se  per  l'adempimento  dei  detti  obblighi  competesse  al- 
l'Amministrazione delle  ferrovie  un  qualche  compenso  par- 
ziale^ la  tangente  relativa  da  attribuirsi  a  ciascuno  dei  due 
Stati  sarà  determinata  di  concerto  fra  i  due  Governi. 

XXVIII. 

B.  Rapporto  fra  lo  Stato  nel  di  cui  territorio  è  collocata  la  stazione 
internazionale  di  ricambio  e  gli  uffici  collocati  nel  territorio 
estero,  nonché  i  loro  funzionari  ,  compreso  il  personale  ferro- 
viario. 

a)  Gli  uffizi  dello  Stato  vicino,  collocati  sul  territorio 
dello  Stato  dove  è  situata  la  stazione  internazionale  di  ri- 
cambio^ saranno  fregiati  dello  stemma  nazionale  e  della 
relativa  iscrizione ,  le  colonne  e  le  tabelle  dei  locali  ri- 
spettivi potranno  essere  listate  coi  colori  nazionali  dello 
Stato  a  cui  appartengono. 

è)  Per  riguardi  doganali  e  per  gh  effetti  delle  con- 
travvenzioni ,  la  stazione  ove  si  trova  I'  ufficio  doganale 
riunito  e  cosi  pure  il  tronco  ferroviario  fra  la  stazione  e 
la  frontiera ,  si  considerano  come  esistenti  nel  territorio 
dello  Stato,  cui  sono  destinate  le  merci. 

Pei  carichi ,  scarichi  e  trasporti  illegali  delle  merci  e 
per  le  omesse  o  false  dichiarazioni,  lo  Stato,  per  il  di  cui 
territorio  sono  destinate   le  merci ,  o   dal    quale   escono , 


336  ITALIA  K  AUSTRIA 

1867  assoggetterà  i  contravventori  alle  pene  che  sarebbero  ap- 
plicabili se  la  stazione  o  la  linea  della  via  ferrata  si  tro- 
vasse sul  proprio  territorio. 

e)  I  funzionari  degli  uffici  contemplati  sotto  a  sono 
autorizzati  a  disimpegnare  il  servizio  nel  modo  praticato,  e 
secondo  le  norme  vigenti  nello  Stato  al  quale  appartengono. 
Potranno  quindi  indossare  l'abito  di  ufficio  e  l'armamento 
prescritto  dai  loro  regolamenti,  ed  arrestare,  nei  casi  pre- 
visti dalle  leggi  del  proprio  Stato,  gli  individui  clie  sco- 
prissero in  contravvenzione  durante  l'esercizio  della  polizia 
di  confine  o  delle  pratiche  doganali  per  l'importazione , 
l'esportazione  od  il  transito  ,  fermare  gli  oggetti  in  con- 
travvenzione, ed  assumere  gli  esami  necessari,  e  disporre 
per  la  consegna  degli  individui  arrestati  alle  autorità  del 
proprio  Stalo. 

d)  Le  autorità  dello  Stato,  nel  cui  territorio  è  situata 
la  stazione  internazionale  di  ricambio,  accorderanno  ai 
funzionari  dell'altro  Stato,  nel  disimpegno  del  loro  servizio, 
la  stessa  protezione  ed  assistenza  che  è  accordata  agli  im- 
piegati dei  propri  uffizi. 

e)  I  funzionari  degli  uffizi  dello  Stato  vicino,  collocali 
sul  territorio  di  quello  Stato  dove  è  situata  la  stazione 
internazionale  di  ricambio  ,  e  le  persone  di  famiglia  con- 
viventi coi  detti  funzionari ,  godranno ,  da  parte  dello 
Stato  dove  è  la  stazione  internazionale,  la  stessa  protezione 
accordata  ai  proprii  sudditi.  Questi  funzionari  e  le  loro 
famiglie  godranno^  nei  casi  di  trasloco,  l'esenzione  dai 
diritti  doganali  per  i  mobili  ed  effetti  da  trasportarsi  e 
per  le  uniformi  ed  armi  destinate  ad  esclusivo  loro   uso. 

f)  I  delti  funzionari  dipenderanno  negli  affari  di  ser- 
vizio e  nei  rapporti  disciplinari  esclusivamente  dalle  auto- 
rità dello  Stato  a  cui  appartengono  ;  essi  però  saranno 
soggetti  alle  leggi  penali  e  di  polizia  dello  Stato  in  cui 
hanno  il  loro  temporaneo  domicilio,  e  per  tali  rapporti  di- 
penderanno dalla  giurisdizione  di  questo  Stato.  Saranno 
esenti  dalle  imposte  e  prestazioni   personali  allo  Stato  in 


ITALIA  E  AUSTRIA  337 

cui  hanno  il  loro  domicilio,  e  non  potranno  quindi  essere   1867 
obbligati  al  pagamento   delle  imposte  sulla  ricchezza  mo- 
bile 0  sulla  rendita,  nò  essere    chiamati  a  servire  nell'e- 
sercito 0  nelle  guardie  nazionali ,  né  a  funzioni  comunali 
0  a  quelle  di  giurato,  ecc. 

I  detti  funzionari  dovranno  però,  al  pari  dei  sudditi  dello 
Stato  dove  è  collocata  la  stazione  internazionale  di  ricam- 
bio, pagare  le  imposte  della  proprietà  fondiaria,  non  che 
i  diritti  doganali,  i  dazi  di  consumo,  ecc. 

g)  Ai  funzionari  delle  guardie  doganali  e  della  guar- 
dia di  finanza  è  riservato  di  partecipare  ai  premi,  che,  a 
norma  dei  regolamenti  vigenti,  sono  accordati  sulle  multe 
riscosse  per  le  contravvenzioni  doganali  o  di  privativa  da 
essi  scoperte  nell'interesse  dello  Stato  al  quale  non  appar- 
tengono. 

XXIX.  —  Lo  Stato,  che  ha  un  ufficio  sul  territorio  del- 
l'altro Stato ,  potrà  delegare  per  la  revisione  e  per  il  ri- 
scontro del  detto  ufficio  degli  impiegali  superiori  (ispettori) 
e  preposti  della  guardia  doganale  o  di  finanza  (ufficiali  o 
commissari),  che  avranno  la  facoltà  di  comparire  anche 
armati. 

NORME  DOGANALI  RELATIVE  AL  TRAFFICO 

nelle  ferrovie  che  congiungono  l'Italia  con  l'Austria. 

I.  —  Convogli-merci. 

§  1.  —  Le  merci  riposte  in  carri  chiusi  da  tutte  le  parti 
con  pareti  solide  (carri  con  porte  a  coulisse)^  ovvero  in 
carri  della  forma  qui  sotto  descritta,  muniti  di  copertoni 
ed  assicurati  con  piombi  o  con  lucchetti  a  chiave,  saranno 
esenti  dalla  visita  doganale  presso  i  rispettivi  uffici  di  con- 
fine, sia  in  entrata,  sia  in  uscita ,  tanto  di  giorno  che  di 
notte ,  cosi  le  domeniche  e  giorni  festivi  come  tutti  gli 
altri  giorni,  semprechè  sieno  state  osservate  le  condizioni 
e  formalità  descritte  negli  articoli  seguenti. 

22 


338  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  I  carri  a  copertoni,  per  essere  ammessi  a  godere  le  fa- 
cilitazioni suddette,  devono  avere  alle  due  testate  pareti  so- 
lide, congiunte  fra  loro  con  forti  barre,  ed  inoltre  essere 
forniti  di  uno  sporto  largo  due  piedi  e  mezzo  (89  centi- 
metri), fissato  a  ciascuna  delle  dette  pareti  e  che  formi 
un  tetto  parziale,  non  che  di  una  sponda  ai  lati  alta  un 
piede  e  mezzo  (48  centimetri).  A  partire  dai  pezzi  spor- 
genti delle  due  testate  e  sulle  sponde  laterali  sarà  disteso 
il  copertone  senza  pieghe. 

I  colli  che  fossero  rimasti  dopo  effettuato  il  carico  dei 
carri  chiusi  o  dei  suddetti  carri  a  copertoni  o  che  in  ge- 
nerale non  bastassero  per  riempire  uno  di  questi  carri, 
potranno,  senza  perdere  il  benefizio  delle  suaccennate  fa- 
cilitazioni, venire  riposti  in  compartimenti  di  carro,  ovvero 
in  casse  o  cestoni  della  capacità  non  minore  di  dieci  piedi 
cubici,  assicurandoli  con  lucchetti  a  chiave  o  con  piombi, 
sempre  che  tali  recipienti  fossero  stati  previamente  am- 
messi dagli  uffici  doganali. 

Non  si  escludono  dal  godimento  delle  suaccennate  faci- 
litazioni quelli  oggetti  o  colli  che ,  o  per  volume  (come 
sarebbero  macchine  grandi,  singole  parti  di  macchine,  cal- 
daie a  vapore)  o  per  la  loro  natura  (come  sarebbero  car- 
bone fossile,  cokes,  sabbie,  pietre,  minerali,  ghisa,  ferro 
in  verghe,  ecc.)  non  potessero  venire  riposti  in  carri  chiusi, 
ovvero  a  copertone  assicuralo  nel  modo  suddetto,  purché 
siano  stati  previamente  e  debitamente  legati  almeno  con 
corde  e  piombi. 

I  colli  del  peso  minore  di  mezzo  quintale  daziario  (25 
chilogrammi)  non  potranno  di  regola  venire  ammessi  alle 
menzionate  facilitazioni  se  non  collocati  in  carri  chiusi. 

In  via  eccezionale  soltanto,  potranno  dessi  venire  riposti  in 
carri  muniti  di  copertoni,  qualora  cioè  dalla  lettera  di  porto 
risultasse  che  appartengono  a  pezzi  grandi  di  macchine  od 
a  macchine  intiere  già  caricate  sopra  carri  scoperti. 

§  2.  —  I  luoghi  di  destinazione ,  ai  quali  i  convogli- 
merci,  che  passano  i  rispettivi  confini,  possono  essere  spe- 


ITALIA  E  AUSTRIA  339 

diti  colle  facilitazioni  indicate  nel  §  i,  verranno  pubblicati  1867 
e  comunicali  all'altro  Stato  contraente. 

Lo  stesso  avrà  luogo  quando  avvenga  un  cambiamento  od 
un  aumento  nel  numero  di  tali  luoghi  di  destinazione. 

§  3.  —  Il  personale  di  scorta  che  alla  sortita  di  uno 
Stato  sarà  incaricato  della  sorveglianza  dei  convogli,  dovrà 
accompagnare  i  medesimi  sino  alla  prima  stazione  dello  Stato 
vicino,  nella  quale  si  trovi  un  ufficio  doganale.  Esso  non 
dovrà  abbandonare  il  convoglio  prima  di  avere  adempiuto 
alle  formalità  prescritte  in  ciascheduno  degli  Stati  con- 
traenti. 

§  4.  —  Ogni  convoglio  dovrà  venire  accompagnato  da 
liste  di  carico  separate  per  ciascun  luogo  di  destinazione. 
Queste  liste  o  lettere  di  carico,  a  cui  dovranno  unirsi  i 
documenti  (ricapili)  necessari,  verranno  estese  dalle  am- 
ministrazioni delle  ferrovie  dietro  le  norme  in  vigore  ne- 
gli Stati  contraenti. 

§  5.  —  L'Amministrazione  doganale  di  ciascuno  degli 
Stali  contraenti  rispetterai  suggelli  dell'altro  dopo  essersi 
assicurata  che  il  chiudimenlo  corrisponde  alle  condizioni 
volute  dai  regolamenti  in  vigore  sul  proprio  territorio  ed 
alle  presenti  stipulazioni. 

Essa  avrà  però  facoltà,  se  lo  trovasse  necessario,  di  far 
completare  il  chiudimenlo. 

§  6.  —  I  carri  chiusi  ed  i  carri  a  copertoni,  accennati 
nel  secondo  alinea  del  §  1 ,  dovranno  essere  confezionati 
in- modo  da  potervi  applicare  i  piombi  e  lucchetti  con  chiave; 
e  nel  passare  da  un  territorio  all'altro  dovranno  trovarsi 
in  tale  slato  che  gli  uffizi  doganali,  dopo  essersi  assicurati 
della  loro  buona  condizione,  possano  effettivamente  chiu- 
derli ed  impiombarli. 

Sui  piombi  dovrà  essere  improntala  la  denominazione 
dell'uffizio  che  li  ha  applicati. 

§  7.  —  L'Amministrazione  doganale  di  ciascuno  degli 
Slati  contraenti  deciderà  se  i  convogli  abbiano  ad  essere 
scortali  da  impiegali  doganali. 


1867 


3  40  ITALIA  E  AUSTUIA 

II.  —  Convogli-passeggìeri. 

§  8.  —  La  facoltà  accordala  nel  §  i  ai  convogli-merci, 
di  poter  passare  il  confine  di  notte  e  nelle  domeniche  e 
giorni  festivi  ,  viene    estesa  anche  ai  convogli-passeggieri. 

§  9.  —  Al  passaggio  del  confine  non  potranno  trovarsi 
nelle  carrozze  che  quei  piccoli  oggetti  che  si  possono  te- 
nere alla  mano,  e  che  i  viaggiatori  usano  portare  con  sé 
non  imballati. 

§  10.  —  I  bagagli  dei  viaggiatori  saranno  di  regola  vi- 
sitati presso  l'uffizio  doganale  di  confine.  Tuttavia  potranno 
accordarsi  delie  eccezioni ,  ove  ciò  venisse  richiesto  nello 
interesse  dei  viaggiatori. 

§  li.  —  I  bagagli  dei  viaggiatori  non  visitati  presso 
l'uffizio  di  confine,  dovranno,  dopo  di  essere  stati  dichiarati 
alla  dogana,  venire  da  essa  annotati  per  forma  e  numero 
dei  colli  in  specifiche  separate  per  ciascuna  destinazione. 

Questi  bagagli  verranno  riposti  in  carri  chiusi  (con  porte 
a  coulisse)  muniti  di  piombi  o  serrature. 

§  12.  —  Tutti  gli  oggetti  passibili  di  dazio,  ma  non  ap- 
partenenti ai  bagagli  di  viaggiatori,  inoltrati  con  convoglio- 
passeggieri,  saranno  sottoposti  alle  stesse  condizioni  e  for- 
malità stabilite  per  la  spedizione  degli  oggetti  coi  convo- 
gli-merci. 

in.  —  Disposizioni  generali. 

§  13.  —  All'arrivo  delle  merci  al  luogo  di  destinazione, 
dovranno  esse  venire  depositate  in  luoghi  a  tal  uopo  of- 
ferti dalle  Amministrazioni  delle  ferrovie ,  trovati  idonei 
dall'Amministrazione  doganale,  e  suscettibili  di  essere  de- 
bitamente chiusi.  Le  merci  vi  resteranno  sotto  la  continua 
sorveglianza  degl'  impiegati  doganali ,  e  potranno  venirne 
levate,  sia  pel  consumo  ncU'  interno^  sia  per  essere  tra- 
sportate nei  magazzini  pubblici ,  ovvero  pel  transito  all'e- 
stero, soltanto  dietro  dichiarazione  da  farsi  entro  il  tempo 


ITALIA  E  AUSTRIA  341 

voluto  e  dopo  che  sieno  state  adempiute  le  formalità  pre-  1867 
scritte. 

Lo  scarico  dei  veicoli  dovrà  possibilmente  effettuarsi  tosto 
dopo  l'arrivo  dei  convogli. 

§  14.  —  Nelle  stazioni  ove  non  esistessero  ancora  dei  fab- 
bricati con  locali  corrispondenti  alle  prescrizioni  dell'arti- 
colo precedente,  lo  scarico  dovrà  effettuarsi,  possibilmente, 
non  più  tardi  di  36  ore  dopo  l'arrivo  del  convoglio. 

§  15.  —  Le  Amministrazioni  delle  ferrovie  sono  in  ob- 
bligo d'informare  al  più  presto  possibile,  ed  almeno  8 
giorni  prima,  le  Amministrazioni  di  dogana  di  ogni  cam- 
biamento, che  intendessero  di  apportare  nelle  ore  di  par- 
tenza, di  passaggio  pel  confine  e  d'arrivo  dei  convogli 
di  giorno  e  di  notte,  sotto  comminatoria  di  essere  tenute 
altrimenti  ad  adempiere  al  confine  tutte  le  formalità  or- 
dinarie di  dogana. 

Tale  obbligo  non  si  estende  a  convogli  di  merci,  i  quali 
venissero  spediti  straordinariamente,  o  per  forza  maggiore, 
0  per  casi  eccezionali.  Questi  convogli  godranno  le  conve- 
nute facilitazioni,  quando  il  passaggio  ne  sarà  stato  par- 
tecipato ai  rispettivi  ufiìci  doganali  almeno  12  ore  prima. 
§  16.  —  La  divisione  di  convogli  viaggianti  nella  stessa 
direzione  potrà  generalmente,  se  domandata,  venire  ac- 
cordata dai  rispettivi  uffici  di  confine. 

Nessuna  parte  di  un  convoglio  diviso  potrà  però  con- 
stare di  meno  di  10  vagoni.  Una  ulteriore  suddivisione 
potrà  però  venire  autorizzata  dall'impiegato  superiore  della 
dogana  locale  in  casi  di  necessità  riconosciuta  di  concerto 
col  capo-stazione. 

§  17.  —  Le  facilitazioni  accennate  nell'articolo  I,  in  ge- 
nerale ,  non  sono  applicabili  che  a  merci  trasportate  dal 
confine  al  luogo  di  destinazione  cogli  stessi  veicoli  e  senza 
che  ne  sieno  stali  levati  i  suggelli. 

In  via  eccezionale  potrà  però  effettuarsi  lo  scarico  e  ri- 
carico delle  merci ,  senza  bisogno  di  normale  operazione 
doganale,  qualora  non  fosse  dato  di  giungere  cogli  stessi 


342  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  veicoli,  che  hanno  passato  il  confine,  al  luogo  di  destina- 
zione del  carico,  sia  in  causa  della  poca  sicurezza  dei  tra- 
sporti (poca  solidità  dei  veicoli),  sia  in  causa  di  gravi  com- 
plicazioni di  servizio  fra  le  diverse  amministrazioni  di 
ferrovia  che  dovranno  fornire  i  veicoli. 

§  '18.  —  Ove  ostacoli  materiali,  ovvero  le  leggi  del  paese 
non  vi  si  opponessero ,  gli  agenti  di  dogana  incaricati  di 
scortare  i  convogli,  potranno  prendere  gratuitamente  posto 
sopra  uno  dei  veicoli  (vagoni). 

In  ogni  caso  questi  incaricati  saranno  ammessi  gratuita- 
mente, tanto  nell'andata  che  nel  ritorno,  in  carrozze  di  2* 
classe  coi  convogli-passeggieri ,  e  nel  compartimento  del 
conduttore  nei  convogli-merce,  possihilmente  vicino  ai  carri 
delle  medesime. 

Le  leggi  degli  Stati  contraenti,  in  ciò  che  non  fu  qui 
contemplato  ed  in  quanto  riguarda  le  penalità  per  defrau- 
dazioni 0  contravvenzioni  di  finanza,  come  pure  quelle  di 
proibizione  o  restrizione  all'importazione,  alla  esportazione 
ed  al  transito,  restano  in  pieno  vigore. 

Resterà  libero  alle  Amministrazioni  di  dogana  rispettive, 
in  caso  di  grave  sospetto  di  tentata  defraudazione,  di  fare 
procedere  alla  verificazione  delle  merci  ed  alle  altre  for- 
malità presso  l'ufficio  di  confine,  ed  ove  occorresse,  anche 
presso  altri  uffici. 


Ratificato  da  S.  il/.:  Firenze,  2.3  giugno  1867.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Firenze,  30  giugno  1867. 


PROTOCOLE. 


J 


Ayant  été   constate   quo  les   salacche  et   Ics  cospeltoni 
mentionnés  dans  le  Protocole  final  et  dans  le  tarif  A  du 
Traile  de  commerce  et  de  navigation  conclu  entro  l'Italiej 
et  l'Autriche  le  23  avril  1867,  n'apparaissent   que    rare- 
ment  dans  la  mer  Adriatiquc  et  ne  forment  pas  un  objct 


ITALIA  E  AUSTRIA  343 

d'exploitation  de  cette  mer,  et  l'intenlion  des  Hautes  Par-  1867 
lies  contractantes  étant  que  la  laxe  de  faveur  de  fr.  0,  25, 
établie  à  l'impoiiation  du  poisson  sale  par  les  ports  ita- 
licns  de  l'Adriatique,  profile  exclusivement  aux  produils 
de  la  pèche  aiitrichienne,  les  soussignés,  Ministre  des  af- 
fjiires  étrangères  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Ilalie,  et  Envoyé 
extraordinaire  et  Ministre  plénipotentiaire  de  Sa  Majesté 
l'Empereur  d'Autriche ,  ont  été  autorisés  à  déclarer  ré- 
cioroquement  que  les  salacche  el  les  cospcitoni  ne  seront 
poinl  considércs  cornine  faisant  partie  du  Protocole  final 
et  du  tarif  A  sus-énoncés,  et  que  la  taxe  de  faveur  y  spé- 
cifiée  devra  au  lieu  étre  appliquée  à  l'iniportalion  des 
baiane  el  des  scoranze,  véritables  produits  de  l'Adriatique. 
En  foi  de  quei  les  soussignés  ont  muni  de  leur  signature 
le  présent  Protocole,  et  y  ont  fait  apposer  le  cachet  de 
leurs  armes. 

Florence,  le  30  juin  1867. 

{L.  S.)  P.  Di  Campello. 
(L.  S.)  KDbeck. 

PROTOCOLLO  FLNALE 

relativo  al  Trattato  di  commercio  e  di  navigazione,  al  Cartello 
doganale  ed  alla  Convenzione  postale  conchiiisa  tra  l' Italia 
e  l'Austria. 

All'atto  di  procedere  alla  firma  del  Trattato  di  com- 
niercio  e  di  navigazione  e  della  Convenzione  postale,  con- 
chiusi quest'oggi  fra  l'Italia  e  l'Austria,  i  sottoscritti  Ple- 
nipotenziari di  S.  M.  il  Re  d'Italia  e  di  S.  M.  l'Imperatore 
d'Austria,  hanno  convenuto  sulle  seguenti  ulteriori  avver- 
tenze ,  dichiarazioni  e  stipulazioni  che  furono  messe  al 
Protocollo  e  che  s'intendono  formar  parte  del  Trattato  stesso. 

I  Plenipotenziari  di  S.  M.  l'Imperatore  d'Austria  dichia- 
rano che  il  Trattato  di  commercio  conchiuso  in  data  d'oggi 
debba   applicarsi   anche   al  Principato   di  Lichtenstein    in 


344  ITALU  E  AUSTRIA 

d867  forza  dell'articolo  13  del  Trattalo  doganale  conchiuso  tra 
l'Austria  ed  il  Principato  suddetto. 

I  Plenipotenziari  di  S.  M.  il  Re  d' Italia  prendono  alto 
di  questa  dichiarazione. 

All'articolo  ì  del  Trattato  di  commercio  e  navigazione. 

i.  Le  disposizioni  di  quest'articolo  non  si  riferiscono  ai 
favori  speciali  di  cui  godono  da  tempo  antico  in  Austria  i 
sudditi  della  Turchia  pel  commercio  turco. 

2.  Per  le  stipulazioni  di  quest'articolo  non  verrà  in  nulla 
derogato  alle  speciali  leggi,  ordinanze  o  regolamenti  con- 
cernenti il  commercio  ,  l' industria  e  la  polizia,  che  sono 
in  vigore  nel  territorio  di  una  delle  Alte  Parti  contraenti 
e  che  hanno  un'  applicazione  generale  estesa  ai  sudditi 
degli  altri  Stati. 

3.  La  massima  della  parificazione  coi  proprii  sudditi , 
per  il  pagamento  d'imposte  dei  sudditi  dell'altro  Stato  che 
esercitano  un  mestiere  od  il  commercio,  si  applicherà  anche 
agli  statuti  di  maestranze  e  ad  altri  statuti  locali ,  ove 
questi  sussistessero  tuttora.  L'applicazione  però  presuppone 
sempre  l'adempimento  delle  condizioni  stahilite  dalle  leggi 
di  ciascuna  delle  Parti  contraenti  per  l'abilitazione  dell'e- 
sercizio industriale. 

All'articolo  2  del  Trattato  di  commercio  e  di  navigazione. 

Per  godere  dell'esenzione  dei  diritti  d'industria  (di  pa- 
tente) i  viaggiatori'  di  commercio  italiani  dovranno  essere 
muniti  di  una  carta  di  legittimazione  di  esercizio,  formu- 
lata secondo  l'unito  modulo  1;  ed  i  viaggiatori  di  com- 
mercio austriaci  dovranno  pure  munirsi  di  una  carta  di 
legittimazione  di  esercizio,  formulata  secondo  l'annesso 
modulo  IL  Queste  carte  di  legittimazione  saranno  valevoli 
per  lo  spazio  dell'anno  solare  pel  quale  sono  rilasciate. 

Esse  dovranno  contenere  la  descrizione  (il  segnalamento) 


ITALIA  E  AUSTRIA  345 

della  persona  del  portatore,  come  pure  la  sua  firma,  ed  1867 
essere  munite  del  sigillo  o  stemma  dell'autorit.à  che  le  avrà 
rilasciate. 

Sulla  presentazione  di  questa  carta  di  legittimazione,  i 
viaggiatori  di  commercio,  riconosciuta  che  sia  la  loro  iden- 
tità^ riceveranno  dall'autorità  competente  una  patente  di 
industria,  estesa  secondo  gli  annessi  moduli  A  e  B. 

Gli  esercenti  ed  i  viaggiatori  di  commercio  che  stanno 
al  loro  servizio  non  dovranno  trasportare  seco  merci  per 
la  vendita;  tuttavia  sarà  loro  concesso  di  trasportare  seco 
al  luogo  di  destinazione  le  merci  acquistate.  Saranno  del 
resto  tenuti  reciprocamente  esenti  d'imposta  solamente  quei 
viaggiatori  di  commercio  che  vogliono  fare  affari  o  per 
conto  loro  proprio  o  per  conto  di  una  casa  al  cui  servizio 
si  trovino  in  tale  qualità  di  agenti  di  commercio. 

Per  ciò  che  riguarda  il  commercio  sulle  fiere  e  mercati, 
i  sudditi  dell'altra  Parte  contraente  saranno  completamente 
pareggiati  ai  proprii  sudditi  tanto  nel  diritto  di  visitare  le 
fiere  ed  i  mercati,  quanto  nelle  tasse  da  pagarsi  pel  com- 
mercio anzidetto. 

Circa  la  forma  della  legittimazione  di  cui  debbono  essere 
forniti  i  sudditi  dell'  altra  Parte  che  vogliono  godere  di 
questo  favore,  si  è  adottato  da  ambe  le  Parli  il  tenore  del 
formulario  terzo. 

All' articolo  4  del  Trattato  di  commercio  e  di  navigazione. 

Resta  convenuto  che  l'applicazione  dei  Trattati  per  l'abo- 
lizione dei  diritti  di  albinaggio  e  di  detrazione ,  del  31 
agosto  1763  e  del  19  novembre  1824,  conchiusi  fra  la 
Sardegna  e  l'Austria,  viene  estesa  al  Regno  d'Italia. 

All'articolo  6  del  Trattalo  di  commercio  e  di  navigazione. 

\.  Nonostante  la  riserva  fatta  all'articolo  6  riguardo  al 
transito  degli  oggetti  di  privativa  dello  Stato,  ambe  le  Parti 
concedono  il  transito  del  sale  e  del  tabacco  senza  previa 


346  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  permissione  speciale  e  sotto  l'osservanza  delle  condizioni 
prescritte  pel  transito  di  ogni  altra  merce,  in  quanto  questo 
transito  si  eseguisca  esclusivamente  per  strada  ferrata,  in 
vagoni  piombati,  o  per  acqua, 

2.  I  due  Governi  si  comunicheranno  scambievolmente  le 
restrizioni  del  traffico,  stabilite  per  ragioni  di  polizia  sanitaria. 

Air  articolo  7  del  Trattato  di  commercio  e  navigazione. 

1.  Rimane  ferma  la  intelligenza  che,  se  nuovi  favori  fos- 
sero in  avvenire  da  una  delle  Parti  contraenti  accordati 
ad  altri  Stali  limitrofi  nello  scopo  di  agevolare  il  com- 
mercio delle  frontiere,  essi  dovranno  tosto  concedersi  al- 
l'altra Parte,  quando  circostanze  analoghe  a  quelle  che  pro- 
vocarono tali  nuove  agevolezze,  si  verificassero  egualmente 
sul  confine  italo-austriaco. 

2.  I  favori  che,  in  forza  dei  Trattati  conchiusi  dall'Austria 
col  Regno  delle  Due  Sicilie  il  4  luglio  1846  e  colla  Sar- 
degna il  18  ottobre  1851,  attualmente  si  accordano  all'im- 
portazione in  Austria  dei  vini  siciliani  e  napoletani  e  dei 
vini  comuni  del  Piemonte,  continueranno  ad  essere  accor- 
dali secondo  i  diritti  ed  alle  condizioni  stabilite  dai  Trat- 
tati medesimi. 

AW articolo  8  del  Trattato  di  commercio  e  navigazione. 

1.  Per  tutto  il  tempo  in  cui  avrà  vigore  il  presente  Trat- 
tato, gli  importatori  di  merci  austriache  avranno  il  diritto 
di  scegliere  fra  i  dazi  ad  valorem  fìssali  nelle  tariffe  con- 
venzionali ed  i  dazi  specifici  fissati  nella  tariffa  generale 
ora  in  vigore. 

2.  L'importa/ionc  di  vetrame  nell'Austria  non  potrà  ef- 
fettuarsi che  per  via  delle  dogane  principali,  se  l'importa- 
tore  domanda  lo  sdaziamento    secondo   il  valore. 

3.  Sino  ad  altra  disposizione,  la  presentazione  di  certi- 
ficati d'origine  sarà  richiesta  in  Austria  per  gli  articoli 
seguenti,  cioè: 


ITALIA  E  AUSTRIA  347 

Tessuti  e  lavori  a  maglia,  bevande  e  spiriti,  merci  di  vetro.  1867 
Tali  certificati  d'origine  possono  essere  rilasciati  o  dal- 
l'autorità   locale    del    luogo  di  spedizione  o  dalla   dogana 
competente  o  da  un  funzionario  consolare  au:Uriaco,  e  potrà 
all'evento  supplirvisi  colla  produzione  della  fattura. 

All'articolo  10  del  Trattato  di  cowAnercio  e  navigazione. 

È  convenuto  che  le  condizioni  e  la  formalità  sotto  le 
quali  entreranno  in  attività  le  facilitazioni  di  commercio 
comprese  nell'articolo  iO,  saranno  stabilite  di  comune  ac- 
cordo fra  i  Ministeri  dei  due  Slati.  A  questo  rispetto  ser- 
viranno di  guida  le  seguenti  norme: 

1.  Gli  oggetti  pei  quali  si  ricerca  l'esenzione,  dovranno 
essere  dichiarati  agli  ulTici  daziari  secondo  la  specie  e  quan- 
tità, e  presentati  per  la  visita. 

2.  Il  trattamento  daziario  degli  oggetti  esportati  e  reim- 
portati, rispettivamente  importati  e  riesportati,  deve  seguire 
presso  i  medesimi  uffici  daziari  sia  che  questi  si  trovino 
al  confine  o  nell'interno. 

Fanno  eccezione  a  questa  massima  gli  oggetti  indicati 
all'articolo  iO  (lettera  e),  che  dal  territorio  di  una  Parte 
vengono  esportati  in  quello  dell'altra  per  essere  lavorati 
0  perfezionati.  Il  loro  reingresso  ,  esente  da  dazio ,  può 
avere  luogo  presso  qualunque  ufficio  daziario  del  terri- 
torio di  spedizione  investito  di  corrispondente  facoltà.  Pei 
campioni  che  vengono  importati  da  viaggiatori  di  com- 
mercio trovano  applicazione  le  formalità  fissate  nel  num.  7. 

3.  La  riesportazione  e  reimportazione  potrà  essere  vin- 
colata alla  osservanza  di  convenienti  termini;  e  nel  caso 
che  questi  non  vengano  osservati,  si  può  procedere  all'esa- 
zione dei  dazi  legali. 

4.  È  concesso  di  esigere  la  garanzia  dei  dazi  o  mediante 
deposito  del  loro  imporlo,  oppure  in  altro  modo  corri- 
spondente. 


348  ITALIA  E  AUSTRIA 

4867  5.  Le  differenze  di  peso  derivanti  da  riparazione,  da  la- 
vorazione 0  perfezionamento  degli  oggetti ,  saranno  prese 
in  equa  considerazione.  Le  difterenze  di  minore  momento 
non  daranno  luogo  a  pagamento  di  dazio. 

6.  Le  due  Parti  procureranno  in  ogni  modo  di  agevo- 
lare la  procedura  doganale. 

7.  Ciascuno  degli  Stali  contraenti  designerà  pel  suo  ter- 
ritorio gli  ufQci  che  saranno  autorizzati  al  trattamento  do- 
ganale d'importazione  e  di  esportazione  degli  oggetti  im- 
portati come  campioni  dai  viaggiatori  di  commercio. 

La  riesportazione  può  avere  luogo  anche  per  un  ufficio 
diverso  da  quello  presso  il  quale  avvenne  l'entrata. 

All'atto  dell'importazione  sarà  da  determinarsi  l'importo 
del  dazio  di  entrata  che  colpirebbe  i  campioni ,  il  quale 
verrà  o  depositato  o  guarentito  all'ufficio  operante  dallo 
stesso  viaggiatore.  Per  constatarne  la  identità,  si  contras- 
segneranno i  singoli  pezzi  di  campioni,  in  quanto  ciò  sarà 
possibile,  con  bolli  a  stampa,  ovvero  coli' applicazione  di 
piombi  e  sigilli  nel  modo  che  si  giudicherà  migliore,  il 
tutto  gratuitamente. 

11  documento  doganale ,  di  cui  ambedue  i  Governi  de- 
termineranno la  forma,  dovrà  contenere: 

a)  Una  nota  dei  pezzi  di  campione  importati ,  nella 
quale  sarà  indicato  il  genere  della  merce  coH'aggiunta  di 
quei  distintivi  che  meglio  varranno  a  constatamela  identità; 
h)  L' imporlo  del  dazio  gravitante  sui  campioni  con 
l'indicazione  se  il  medesimo  venne  depositato  in  effettivo, 
oppure  soltanto  garantito; 

e)  L'indicazione  dei  contrassegni  che  vi  furono  annessi; 
d)  L'indicazione  del  termine  fissato,  spirato  il  quale, 
a  meno  che  non  siasi  nel  frattempo  fallo  constare  che  i 
campioni  furono  riesportati  o  depositati  in  un  entrepót,  il 
dazio  anticipato  d'importazione  sarà  ritenuto  oppure  realiz- 
zato sulla  data  garanzia. 

Questo  termine  non  potrà  eccedere  il  periodo  di  un  anno. 

Se  prima   del   termine   fissato  (d)  i  campioni   venissero 


1 


ITALIA  E  AUSTRIA  349 

presentati  ad  un  ufficio   competente  per  la  riesportazione  1867 
0  la  deposizione  in  un  entrepó f,  quesio  ufficio  dovrà  assicu- 
rarsi della  identità  degli  oggetti  che  furono  presentati  al- 
l'atto deirimportazione. 

Quando  la  verifica  non  sollevi  alcun  dubbio,  l'ufficio  at- 
testerà l'esportazione  o  la  deposizione,  restituendo  il  dazio 
d'importazione  depositato,  ovvero  prendendo  le  misure  oc- 
correnti per  svincolare  la  cauzione  data. 

All'articolo  11  del  Trattato  di  commercio  e  navigazione. 

La  facilitazione  stipulata  all'articolo  11  sarà  vincolata 
alle  seguenti  condizioni: 

a)  Le  merci  dovranno  notificarsi  all'ufficio  d'ingresso, 
affinchè  possano  più  oltre  progredire,  mediante  un  recapito 
di  scorta  (bolletta  di  cauzione) ,  ed  essere  accompagnate 
da  un  certificato  di  ufficio,  dal  quale  risulti  l'atto  ed  il 
modo  di  suggellamento  presso  l' ufficio  del  luogo  di  spe- 
dizione; 

b)  All'atto  della  visita  si  riconoscerà  se  il  suggello  ri- 
mase illeso  ed  integro; 

e)  La  dichiarazione  dovrà  farsi  giusta  i  regolamenti, 
procurando  di  evitare  in  essa  ogni  irregolarità  o  difetto 
che  rendesse  necessaria  la  visita  speciale,  e  di  non  dare 
alcun  motivo  a  sospetti  di  frode. 

Qualora  senza  lo  scarico  delle  merci  possa  conseguirsi 
il  pieno  convincimento  che  il  suggello  applicato  nell'altro 
Stato  sia  illeso  ed  integro,  si  potrà  anco  omettere  di  sca- 
ricare e  pesare  le  merci. 

Agli  articoli  17  e  18  del  Trattato  di  commercio 
e  navigazione. 

L'uguaglianza  di  trattamento   dei  legni  marittimi  e  dei 
loro  carichi  nei  porti  di  mare  d'ambe  le  Parti  non  si  estende: 
a)  Ai  premi   che  vengono  o  potrebbero  venire  corri- 
sposti ai  legni  marittimi  di  nuova  costruzione,  in  quanto 


350  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  tali  premi  non  consistano  nell'esenzione  dei  diritti  di  porto 
e  di  dogana,  od  in  una  mitigazione  di  tali  diritti; 

b)  Ai  privilegi   dei   così  delti  yacht-clubs  che  appar- 
tengono a  terzi  Stati. 

All'artìcolo  18  del  Trattato  di  commercio  e  navigazione. 

1.  Avuto  riguardo  alle  parlicolari  circostanze  locali,  ed 
in  considerazione  di  antiche  consuetudini,  sarà,  in  via  d'ec- 
cezione, reciprocamente  concessa  agli  abitanti  del  littorale 
italiano  ed  austriaco  del  mare  Adriatico  la  pesca  lungo  le 
coste  dell'altro  Stato,  restando  però  sempre  riservato  ai 
soli  abitanti  della  costiera  l'esclusivo  diritto  di  pesca  entro 
la  distanza  di  un  miglio  marittimo  dalla  spiaggia.  Resta 
inteso  che  dovranno  rigorosamente  osservarsi  le  discipline 
per  la  pesca  marittima  vigenti  in  ognuno  dei  due  Stati , 
e  particolarmente  quelle  che  vietano  l'esercizio  della  pesca 
in  un  modo  nocivo  alla  propagazione  del  pesce. 

2.  Il  Governo  italiano  s'impegna,  nelle  aste  che  deve 
tenere  per  la  fornitura  del  sale ,  di  ammettere  alla  con- 
correnza i  prodotti  delle  saline  dell'Istria,  sotto  l'osservanza 
della  legge  di  contabilit^'i  del  proprio  Stalo,  cioè  del  rego- 
lamento del  13  dicembre  1863,  modificalo  con  Regio  De- 
creto del  25  novembre  1866,  e  di  provvedere  a  che  gli 
avvisi  d'asta,  contemplati  nell'articolo  72  del  regolamento 
suddetto,  siano  comunicali  in  tempo  utile  alle  saline  del- 
l'Istria, sia  direttamente,  sia  per  mezzo  della  Camera  di 
commercio  di  Rovigno. 

3.  Il  dazio  di  entrata  per  l'importazione  in  Italia,  per  i 
porti  dell'Adriatico,  del  pesce  salato,  vale  a  dire  delle  sar- 
delle, delle  acciughe,  dei  cospettoni  e  salacche,  sarà  ridotto 
a  centesimi  25  per  quintale. 

All'articolo  21  del  Trattato  di  commzrcio  e  navigazione. 

I  navigli  austriaci  che  esercitano  la  navigazione  sulle 
acque  nell'interno  dcll'ltulia,  ed  i  navigli  italiani  che  eser-r 


ITALIA  E  AUSTRIA  351 

citano  la  navigazione  sulle  acque  nell'interno  dell'Austria,  1867 
dovranno   soltoporsi   alla   legislazione   del   paese   in  lutto 
quello  che  riguarda  le  norme  di  polizia,  di  quarantena  e 
di  dogana. 

AlVarticolo  7  del  Cartello  doganale. 

Secondo  le  vigenti  prescrizioni,  le  merci  estere  non  sda- 
ziate possono  venire  depositate  nei  circondari  di  confine 
di  entrambi  i  terrilorii  doganali,  soltanto  in  magazzini  di 
ufficio  od  altrimenti  sotto  un  controllo  sufficiente  a  gua- 
rentire contro  gli  abusi. 

Resta  inteso  che,  fino  a  tanto  che  saranno  in  vigore  tali 
prescrizioni,  basterà,  per  l'esecuzione  degli  accordi  stabiliti 
nell'articolo  7,  che  le  autorità  doganali  di  ambe  le  Parti  ven- 
gano incaricate  di  controllare  nei  modi  legali  entro  il  cir- 
condario di  confine,  i  depositi  della  summentovata  specie, 
curando  eziandio  convenientemente  gli  interessi  doganali 
dell'altra  parte. 

All'articolo  18  del  Cartello  doganale. 

La  disposizione  espressa  all'articolo  10  relativamente  alle 
spese  giudiziali,  sarà  applicala  anche  nel  caso  della  ces- 
sazione del  processo. 

AlVarticolo  5  della  Convenzione  postale. 

I  due  Governi  procureranno,  tosto  che  ciò  sia  possibile 
e  ne  venga  di  comune  accordo  riconosciuta  l'opportunità, 
di  ridurre  a  25  centesimi  (10  soldi)  per  le  lettere  affran- 
cate, ed  a  50  centesimi  (20  soldi)  per  le  lettere  non  af- 
francate, le  tasse  stabilite  dall'articolo  5  della  Convenzione 
postale. 

Le  Parti  contraenti  si  obbligano  reciprocamente  a  favo- 
rire ed  a  concedere  nel  rispettivo  territorio  la  costruzione 
di  quei  tratti  di  ferrovia  che  servissero  alla  congiunzione 
diretta  delle  linee  italiane  colle  austriache  e  viceversa,  le 


352  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  quali  fossero  dall'una  delle  due  Potenze  concesse  e  costruite 
fino  al  confine  presso  Prirnolano  da  una  parte,  e  fino  al 
confine  del  Friuli  a  Pontebba  dall'altra,  a  patto  però  che 
la  concessione  non  porti  onere  alle  finanze  e  salvo  a  de- 
terminare d'accordo  l'andamento  generale  ed  i  punti  di 
congiunzione  colle  ferrovie  esistenti  nei  due  Stati. 

Il  presente  Protocollo,  il  quale  senza  altra  formale  rati- 
fica e  pel  solo  fatto  dello  scambio  delle  ratifiche  del  Trat- 
tato di  commercio  e  di  navigazione  e  della  Convenzione 
postale  cui  si  riferisce,  dovrà  riguardarsi  come  approvato 
e  confermato  dai  due  Governi ,  venne  fatto  a  Firenze  in 
doppio  esemplare  il  23  aprile  1867. 

Rattazzi. 
De  Blasiis. 

KiJBECK. 

De  Pretis. 

Modulo  I. 

Provincia  Agenzia  delle  tasse 

di  in 


REGNO  D'ITALIA 


Certificato  d'iscrizione  sulla  tabella  dei  diritti  di  ricchezza  mobile 
valevole  per  Canno  18.. 

L'Agente  delle  tasse  di  ...  .  dichiara  che  il  signor  .  .  . 

di  professione è  inscritto  nelle  tabelle  dei  redditi  di 

ricchezza  mobile  del  Comune  di in  nome  proprio 

0  sotto  la  ragione  sociale  di 

Questo  certificato  e  rilasciato  al  ridetto  signor 

per  ottenere  la  necessaria  patente  in  Aiistria. 
Dato  a il  dì 

L'Agente  delle  tasse 
Connotati  personali  e  firma  di  chi 
riceve  il  certificato. 


ITALIA  E  AUSTRIA  353 

ModciSo  il. 

CAMERA  DI  COMMERCIO  ED  ARTI 

di 


4867 


Patente  per  l'anno  18  .  . 

//  sottoscritto,  veduto  l'atto  di  legittimazione  rilasciato  il 

dì dall'  Autorità  competente  in  (Austria)  al  signor 

dimorante  a ed  esercente  in  nome  pro- 
prio   0  sotto  la  ragione  sociale  dì 

la  professione  di rilascia  al  ridetto  signor 

la  presente  patente  che  lo  autorizza  in  Italia  a  fare  operazioni 
di  compra  e  di  vendita  sopra  i  campioni  del  suo  commercio 
0  industria  qui  sopra  menzionata. 
Dato  a addì 

Il  Presidente  della  Camera  di  commercio 

Connotati  personali  e  firma  del'a 
persona  alla  quale  è  rilasciala 
la  presente  palante. 


modulo  III. 

Al  nominato _,  che  è  intenzionato  di  visitare  coi 

suoi  prodotti  di  fabbrica  le  fiere  ed  i  mercati  annuali,  col 
presente  si  attesta,  all'uopo  della  sua  legittimazione  presso  le 

competenti  Autorità,  che  egli  abita  in ed  è  tenuto 

a  pagare  le  tasse  ed  imposte  di  legge  relative  al  suo  esercizio. 

Il  presente  attestato  vale  per  mesi 

Luogo,  data,  firma,  sigillo  dcll'Autoritù 
che  rilascia  il  presente. 

Connotati  personali  e  firma  dell'esercente. 
23 


35  i  ITALIA  E  FRANCIA 


XXXIl. 
1867 ,  29  Aprile. 
1867  PARIGI. 


Dichiarazione  scambiata  tra  l'Italia  e  la  Francia 

concernente  la  tariffa  di  trasporto  dei  dispacci  semplici 

destinati  a  Corfù  e  Malta. 


DECLARATION. 

La  Compagnie  télégraphique  sous-marine^  dite  Mediter- 
ranean  extension  telegraph  Company  (lìmited),  ayant  pris 
envers  le  Gouvernement  Italien  l'engagement  d'accèder  à 
la  Convention  télégraphique  Internationale  signée  à  Paris, 
le  17  mai  1865,  et  de  réduire  à  trois  francs  le  montant 
de  la  taxe  terminale  des  dépèches  simples  de  Modica  à 
Malte  et  d'Olrante  à  Corfoii,  et  les  Haiites  Puissances  si- 
gnataires  ou  adhérentes  ayant  accepté  cette  accession; 

Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  déclare 
fixer,  ainsi  qu'il  suit,  le  tarif  de  transit  à  travers  son  ter- 
ritoirc  des  dépèches  simples  expédiées  des  divers  Etats 
signataires  ou  adhérenls ,  à  destination  de  Corfou  et  de 
Malte. 

Pour  Corfou: 

De  la  frontière  Ottomane  de  Vallona  à  Otranto  1  fr. 
De  la  frontière  des  Etats  Pontificaux  .  id.  2  fr. 
De  toutcs  les  autres id.       3  fr. 


ITALIA  E  FRANCIA  355 

Polir  Malie: 

De  la  frontière  cles  Elats  Pontiiicaux  à  Modica    2  fr. 

De  toutes  les  autres id.       3  fr. 

Le  Gouvernement  de  Sa  Majesté  l'Empereur  des  Frangais 

déclare,  de  son  coté,  accepter  le  dit  tarif,  en  son  nom  et 

au  nom  des  autres  Puissances  signalaires  ou  adhérentes. 
En  foi  de  quoi,  les  Plénipotentiaires  soussignés  ont  si- 

gné  la  présente  Déclaration  et  l'on  revétue  du  cachet  de 

leurs  armes. 
Fait  en  doublé  expédition  à  Paris,  le  29  avril  1867. 

(  L.  S.  )  Firmati  :  Nigra. 

(  L.    S.  )  MOUSTIER. 


1867 


XXXIII. 

J867,  11  Maggio. 

Trattato 

che  regola  la  situazione  politica  del  Gran  Ducato  di   Lussemburgo  , 

conchiuso  tra  l'Italia  ed  altri  Stati. 

Au  nom  de  la  Très-Sainle  ed  indivisible  Trinité, 

Sa  Majesté  le  Rei  des  Pays-Bas,  Grand-due  de  Luxem- 
bourg,  prenant  en  considéralion  le  changement  apporté  à 
la  situation  du  Grand-duché,  par  suite  de  la  dissolution 
des  liens  qui  l'attachaient  à  l'ancienne  Gonfédéralion  Ger- 
manique,  a  invite  Leurs  Majestés  la  Beine   du   Boyaume 


356  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1867  Uni  de  la  Graniìe-Bretagne  et  d'Irlande,  l'Empereur  d'Au- 
iriche,  le  Boi  des  Belges,  l'Empereur  des  Frangais,  le  Roi 
de  Prusse,  el  l'Empereur  de  loules  les  Russies,  à  réunir 
leurs  représentanls  en  Conférence  à  Londres,  afin  de  s'en- 
tendre  avec  les  Plénipotenliaires  de  Sa  Majesté  le  Roi  Grand- 
due  sur  les  nouveaux  arrangemenls  à  prendre  dans  l'in- 
térét  general  de  la  paix. 

Et  Leurs  dites  Majestés,  après  avoir  acceplé  celle  invi- 
tation,  ont  résolu  d'un  commun  accord  de  repondre  au  dé- 
sir  que  Sa  Majesté  le  Roi  d'Ralie  a  manifeste  de  prendre 
pari  h  une  délibération  destinée  à  offrir  un  nouveau  gage 
de  sùrelé  au  mainlien  du  repos  general. 

En  conséquence,  Leurs  Majestés,  de  concert  avec  Sa 
Majesté  le  Roi  d'Italie,  voulanl  conclure  dans  ce  bui  un 
Traile,  ont  nommé  pour  leurs  Plénipolentiaires,  savoir: 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  le  Sieur  Emmanuel  Taparelli 
de  Lagnasco,  Marquis  d'Azeglio,  Son  Envoyé  Exlraordinairc 
et  Ministre  Plénipolentiaire  près  Sa  Majesté  Britannique, 
Grand-Croix  de  l'Ordre  des  Sainls  Maurice  et  Lazare; 

Sa  Majesté  l'Empereur  d'Aulriche,  Roi  de  Hongrie  ci 
de  Boheme,  le  Sieur  Rodolphe  Comic  Apponyi,  Chambellan, 
Conseiller  Intime  de  Sa  Majesté  Imperiale  et  Royale  Apos- 
tolique,  Son  Ambassadeur  Exlraordinairc  près  Sa  Majesté 
Britannique,  Chevalier  de  l'Ordre  de  la  Toison  d'Or,  Grand- 
Croix  de  l'Ordre  Imperiai  de  Léopold; 

Sa  Majesté  le  Roi  des  Belges,  le  Sieur  Sylvain  Van  de 
Weyer,  Ministre  d'Etat,  Son  Envoyé  Exlraordinairc  el  Mi- 
nistre Plénipolentiaire  près  Sa  Majesté  Britannique;  Grand- 
Gordon  de  son  Ordre  de  Léopold,  décoré  de  la  Croix  de 
Fer,  Grand-Croix  de  l'Ordre  des  Sainls  Maurice  et  Lazare 
d'Italie,  Grand-Gordon  de  l'Ordre  de  Ciiarles  III  d'Espagne, 
Grand-Croix  de  l'Ordre  de  la  Branche  Ernesline  de  la  Maison 
de  Saxe,  Commandeur  de  l'Ordre  de  la  Légion  d'Honneur 
de  France; 

Sa  Majesté  l'Empereur  des  Francais,  le  Sieur  Godefroy 
Bernard  Henri  Alphonse,   Princc  de  la  Tour   d'Auvergnc 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  357 

Lauraguais,  Son  Ambassadeur  Extraordinaire   et   Plénipo-  1867 
tentiaire  près  Sa  Majcsté  Britannique ,   Grand-Ofilcier   de 
Son  Ordre  Imperiai  de  la  Légion  d'IIonneur,  Grand-Croix 
de  rOrdre  de  Saxe-Coburg  et  Gotba,  Grand-Croix  de  l'Or- 
dre  de  l'Aigle  Rouge  de  Prusse,  etc,  etc.; 

Sa  Majesté  la  Reine  du  Royaume  Uni  de  la  Grande  Bre- 
tagne  et  d'Irlande,  le  trés-honorable  Edward  Stanley,  Lord 
Stanley,  Conseiller  de  Sa  Majesté  Britannique  en  Son  Con- 
seil  prive,  Membre  da  Parlement,  Son  Principal  Secrétaire 
d'Elat  pour  les  Affaires  Etrangères; 

Sa  Majesté  le  Roi  des  Pays-Bas,  Grand-due  de  Luxem- 
bourg,  le  Sieur  Adolphe  Baron  Benlinck,  Son  Chambellan 
et  Ministre  d'Elat,  Son  Envoyé  Extraordinaire  et  Ministre 
Plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  Britannique,  Commandeur 
de  Son  Ordre  du  Lion  Néerlandais,  Chevalier  Grand-Croix 
de  l'Ordre  de  la  Gouronne  de  Chène;  le  Baron  Victor  de 
Tornaco,  Ministre  d'Etat,  Président  du  Gouvernement  du 
Grand-duché,  Son  Chambellan  Honoraire,  Grand-Croix  de 
son  Ordre  de  la  Gouronne  de  Chéne ,  Grand-Gordon  de 
rOrdre  de  Léopold  de  Belgique^  Chevalier  de  l'Ordre  de 
la  Gouronne  de  Prusse  de  première  classe,  Commandeur 
de  rOrdre  Imperiai  de  la  Légion  d'IIonneur,  Chevalier  de 
rOrdre  du  Lion  Néerlandais,  etc;  et  le  Sieur  Emmanuel 
ServaiS;  Vice-Président  du  Conseil  d'Etat  et  de  la  Cour  Supé- 
rieure  de  Justice,  ancien  Membre  du  Gouvernement^  Grand- 
Officier  de  l'Ordre  de  la  Gouronne  de  Chéne,  Chevalier  de 
l'Ordre  de  l'Aigle  Rouge  de  Prusse.  de  seconde  classe  avec 
l'étoile,  et  Chevalier  de  l'Ordre  du  Lion  Néerlandais; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Prusse,  le  Sieur  Albert,  Comte  de 
Bernstorff-Stintemburg,  Son  Ministre  d'Etat  et  Chambellan, 
Son  Ambassadeur  Extraordinaire  et  Plénipotentiaire  près 
Sa  Majesté  Britannique,  Grand-Croix  de  Son  Ordre  de  l'Ai- 
gle Rouge  avec  des  feuilles  de  chéne,  et  Grand-Comman- 
deur  de  Son  Ordre  de  la  Maison  Royale  de  Hohenzollern 
en  diamants,  Grand-Croix  de  l'Ordre  Bucai  de  la  Branche 
Ernestine  de  la  Maison  de  Saxe,  et  de  l'Ordre  Imperiai  de 


358  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

1867  la  Légion  d'Honneur  de  France,  Chevalier  de  l'Ordre  Im- 
periai de  St-Slanislas  de  Russie  de  première  classe,  Grand- 
Croix  de  l'Ordre  Royal  du  Mérite  Civil  de  la  Couronne  de 
Bavière,  de  TOrdre  Imperiai  du  Lion  et  du  Soleil  de  Perse 
avec  le  Grand  Gordon  veri,  de  l'Ordre  Royal  et  Mililaire 
du  Christ  de  Portugal,  etc.; 

Et  Sa  Majeslé  l'Empereur  de  toutes  les  Russies,  le  Sieur 
Philippe  Baron  de  Brunnow,  Son  Conseiller  Prive  Actuel, 
Ambassadeur  Exlraordinaire  et  Plénipotentiaire  près"  Sa 
Majeslé  Britannique,  Chevalier  des  Ordres  de  Russie,  Grand- 
Croix  de  l'Ordre  Imperiai  de  la  Légion  d'Honneur,  de  l'Aigle 
Rouge  de  Prusse  de  première  classe,  Grand-Groix  de  l'Or- 
dre du  Lion  Néeiiandais  et  Commandeur  de  l'Ordre  de 
Saint-Etienne  d'Aulriche,  etc,  etc,  etc; 

Lesquels^  après  avoir  échangé  leurs  pleins  pouvoirs,  trou- 
vès  en  bonne  et  due  forme,  sont  convenus  des  Articles 
suivants: 

I.  —  Sa  Majesté  le  Roi  des  Pays-Bas,  Grand-due  de  Lu- 
xembourg,  maintient  les  liens  qui  attachent  le  dit  Grand- 
duché  à  la  Maison  d'Orange-Nassau,  en  vertu  des  Traités 
qui  ont  place  cet  Elat  sous  la  souverainelé  de  Sa  Majesté 
le  Roi  Grand-due,  ses  descendants  et  successeurs. 

Les  droits  que  possèdent  les  Agnats  de  la  Maison  de 
Nassau  sur  la  succession  du  Grand-duché,  en  vertu  des 
mémes  Traités,  sont  maintenus. 

Les  Hautes  Parties  contractantes  acceptent  la  présente 
déclaralion  et  en  prennent  acte. 

II.  —  Le  Grand-duché  de  Luxembourg,  dans  les  limites 
déterminées  par  l'Acte  annexé  aux  Traités  du  49  avril 
1839  sous  la  garantie  des  Gours  de  la  Grande-Rretagne, 
d'Autriche,  de  France,  de  Prusse  et  de  Russie,  formerà 
désormais  un  Etat  perpétuellement  neutre. 

Il  sera  tenu  d'observer  cette  méme  neutralité  envers  lous 
les  autres  Etats. 

Les  Ilautes  Parties  contractantes  s'engagent  à  respecter 
le  principe  de  neutralité  stipulé  par  le  présent  Artide. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  359 

Ce  principe  est  et  demeure  place  sous  la  sanclion  de  la  i867 
garantie  collective  des   Piiissances  signataires   du   présent 
Traile,  à   l'exception  de   la  Belgique,   qui  est  elle-mème 
un  Elat  neutre. 

III.  —  Le  Grand-duchc  de  Luxembourg  étant  neutralisé 
aux  termes  de  l'Artide  précédent,  le  maintien  ou  l'établis- 
sement  de  places  fortes  sur  son  territoire  devient  sans  ne- 
cessitò, cornine  sans  objet. 

Eli  conséquence,  il  est  convenu  d'un  commun  accord  que 
la  ville  de  Luxembourg,  considérée  par  le  passe,  sous  le 
rapport  militaire,  comme  forteresse  federale,  cesserà  d'étre 
une  ville  iortiiiée. 

Sa  Majesté  le  Roi  Grand-due  se  réserve  d'entretenir  dans 
cette  ville  le  nombre  de  troupes  nécessaire  pour  y  veiller 
au  maintien  du  bon  ordre. 

IV.  —  Conrormément  aux  stipulations  contenues  dans 
les  Articles  II  et  III,  Sa  Majesté  le  Roi  de  Prusse  déclare 
que  ses  troupes  actuellement  en  garnison  dans  la  forteresse 
de  Luxembourg  recevront  l'ordre  de  procèder  à  l'évacuation 
de  cette  place  immédiatement  après  Téchange  des  ralifi- 
cations  du  présent  Traité.  On  commencera  simultanément 
a  retirer  l'artillerie,  les  munitions  et  tous  les  objets  qui 
font  partie  de  la  dotation  de  la  dite  place  forte.  Durant 
cette  opération,  il  n'y  resterà  que  le  nombre  de  troupes  né- 
cessaire pour  veiller  à  la  sùreté  du  matèrici  de  guerre  et 
pour  en  eftectuer  l'expédition,  qui  s'achèvera  dans  le  plus 
bref  délai  possible. 

V.  —  Sa  Majesté  le  Roi  Grand-due,  en  vertu  des  droits 
de  souveraineté  quii  exerce  sur  la  ville  et  forteresse  de 
Luxembourg,  s'engage  de  son  coté,  à  prendre  les  mesures 
nécessaires  afin  de  convertir  la  dite  place  forte  en  ville 
ou  verte,  au  moyen  d'une  démolition  que  Sa  Majesté  jugera 
suffisante  pour  remplir  les  intentions  des  Hautes  Parties 
contractantes,  expriméesdans  l'article  III  du  présent  Traité. 
Les  travaux  requis  à  cet  effet  commenceront  immédiate- 
ment après  la  retraite  de  la  garnison.  Ils  s'efìéctueront  avee 


360  ITALIA  ED  ALTRI  STATI 

'1867  tous  les  ménagements  que  réclament  les  intéréts  des  ha- 
bitants  de  la  ville. 

Sa  Majesté  le  Roi  Grand-due  promet  en  outre  que  les 
fortificalions  de  la  ville  de  Luxembourg  ne  seront  pas  ré- 
lablies  à  l'avenir,  et  qu'il  n'y  sera  mainlenu  ni  créé  aucun 
établissement  inili taire. 

VI.  —  Les  Puissances  signataires  du  présent  Traile,  cons- 
latent  que  la  dissolution  de  la  Confédération  Germanique 
ayant  également  ameno  la  dissolution  des  liens  qui  unis- 
saient  le  Duché  de  Limbourg  collectivement  avecle  Grand- 
duché  de  Luxembourg  à  la  dite  Confédération ,  il  en 
resulto  que  les  rapports,  dont  il  est  fait  mcntion  aux  arti- 
cles  III,  IV  etV  du  Traile  dul9  avril  1839,  entro  le  Grand- 
duché  et  certains  lerriloires  apparlenant  au  Ducbé  de  Lim- 
bourg onl  cesse  d'exister,  les  dils  terriloires  conlinuanl  à 
faire  parlie  intégrante  du  Royaume  des  Pays-Bas. 

VII.  —  Le  présent  Traité  sera  ratifié,  et  les  ratificalions 
en  seront  échangées  à  Londres  dans  l'espace  de  quatre  se- 
maines,  ou  plus  tòt,  si  faire  se  peut. 

En  foi  de  quoi,  les  Plénipotentiaires  respectifs  l'ont  si- 
gné  et  y  ont  appose  le  sceau  de  leurs  armes. 

Fait  à  Londres,  le  onze  mai.  Fan  de  gràce  mil-huit-cent- 
soixante-sept. 

(L.  S.  )  D'Azeglio. 

(  L.  S.  )  Apponyt. 

(  L.  S.  )  Van  de  Weyer. 

(  L.  S.  )  La  Tour  D'Auvergne. 

(  L.  S.  )  Stanley. 

(  L.  S.  )  Bentinck. 

(  L.    S.  )  TORNACO. 

(  L.  S.  j  E.  Servais. 

(  L.  S.  )  Bernstorff. 

(  L.  S.  )  Brunnow. 


ITALIA  ED  ALTRI  STATI  361 

DÉCLARATION. 

Il  est  bien  entendii  que  V  article  III  ne  porte  point 
atteinte  au  droit  des  autres  Puissances  neutres  de  conser- 
ver, et  au  besoin  d'améliorer,  leurs  places  forles  et  autres 
moyens  de  défense. 

Fait  à  Londres,  le  li  mai  1867. 

D'Azeglio.  Bentinck. 

Apponyi.  Tornaco. 

Van  de  Weyer.  e.  Servais. 

La  Tour  D'Auvergne.  Bernstorff. 

Stanley.  Brunnow. 

Scambio  delle  ratifiche:  Londra,  3i  Maggio  1867. 


1867 


XXXIV. 

i867,  11  e  21  Giugno. 


Dichiarazione  ministeriale  scambiata  tra  l'Italia  e  l'Austria 

relativa   alla   corrispondenza   diretta   in  materia   di   rogatoria 

fra  i  Tribunali  finitimi  dei  due  Stati. 

Les  Gouvernements  d'Italie  et  d'Autriche  ayant  consenti, 
dans  l'intérét  de  l'accélération  de  la  procedure  civile  et 
pénale,  à  ce  que  les  Autorités  judiciaires  limitrophes  des 
deux  pays  soient,  dans  certaines  cas ,  admises  à  corres- 
pondre  direclement  entre  elles  ,  sont  ronvenus  de  ce 
qui  suit  : 

<s  La  correspondance   directe  enlre  les    Autorités   judi- 


362  ITALIA  E  AUSTUIA 

1867  ))  ciaires  subordonnées  aux  Tribunaux  d'Appel  d'Innsbruck, 
»  de  Trieste  et  de  Zara,  et  les  Autorités  judiciaires  sub- 
»  ordonnées  aux  Tribunaux  d'Appel  de  Venise,  de  Brescia 
»  et  de.  Milan,  est  admise  pour  les  commissions  rogatoires 
»  en  matièrc  civile,  à  Texception  de  celles  relatives  à  l'au- 
»   dition  de  témoins. 

»  Les  commissions  rogatoires  en  matière  civile  pour 
»  l'audilion  de  témoins  et  les  commissions  rogatoires  en 
»  matière  pénale  (criminelle),  à  l'exception  toutefois  des 
»>  demandes  en  extradilion,  lesquelles  restent  réservées  à 
»  l'intervention  diplomatique ,  seront  expédiées  par  les 
n  dites  Autorités  judiciaires  directement  au  Tribunal  de- 
)>  vant  pourvoir  à  leur  exécution  et  transmettre  directe- 
»  ment  les  réponses  aux  Autorités  requérantes  h. 

La  présente  Déclaralion  sera  échangéc  contre  une  Décla- 
ration  semblable  du  Ministèro  de  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie. 

Les  stipulations  qu'elle  renferme  entreront  en  vigueur 
le  jour  mème  de  l'échange. 

En  foi  de  quoi  Nous  Président  du  Conseil,  Ministre  de 
la  Maison  Imperiale  de  Sa  Majesté  l'Erapereur  d'Autriche 
et  des  affaires  étrangères,  avons  signé  le  présent  acte  et 
l'avons  fait  munir  du  sceau  du  susdit  Ministèro. 

Fait  à  Vienne  le  21  juin  mil-huit-cent-soixante-sept. 

(L.  S.  )  Signé:  Beust. 


Questa  Dichiarazione  venne  scambiala  con  una  identica 
del  Ministro  degli  Affari  Esteri  di  S.  M.  il  Re  d'Italia, 
addì  11  luglio  1867. 


ITALIA  E  SPAGNA  363 

XXXV. 
1867 ,  21  Luglio. 
SAÌ%T'Il.DEFOi\SO.  1867 

Convenzione  Consolare  tra  l'Italia  e  la  Spagna. 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  e  Sua  Maestà  la  Regina  delle 
Spagne,  persuasi  della  convenienza  di  fissare  con  chiarezza 
i  diritti  civili  dei  loro  sudditi,  non  che  i  diritti,  privilegi 
e  immunità  reciproche  dei  rispettivi  Consoli,  Vice-Consoli 
ed  Agenti  consolari ,  determinando  le  loro  funzioni  e  le 
obbligazioni  a  cui  saranno  rispettivamente  soggetti  nei 
due  paesi,  hanno  risoluto  di  conchiudere  una  Convenzione 
consolare,  e  per  tal  fine  hanno  nominato  per  loro  Pleni- 
potenziari, cioè  : 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia,  il  Marchese  Camillo  Di  Bella- 
Caracciolo  ,  Grande  Ufficiale  del  Real  Ordine  dei  Santi 
Maurizio  e  Lazzaro ,  Gran  Cordone  dell'Ordine  di  Cristo 
di  Portogallo,  decorato  dell'Ordine  Ottomano  del  Medjidiò 
di  prima  classe,  ecc.,  ecc.,  suo  Inviato  Straordinario  e  Mi- 
nistro Plenipotenziario  presso  Sua  Maestà  la  Regina  delle 
Spagne;  e 

Sua  Maestà  la  Regina  delle  Spagne,  Don  Lorenzo  Arra- 
zola^  Cavaliere  Gran  Croce  dell'Ordine  Reale  e  distinto  di 
Carlo  III,  e  dell'Ordine  Reale  d'Isabella  la  Cattolica  di 
Spagna ,  dell'  Ordine  della  Concezione  di  Villaviciosa  di 
Portogallo,  e  di  quello  di  San  Gregorio  Magno  degli  Stati 
Pontificii,  Senatore  del  Regno,  già  Presidente  del  Consiglio 
dei  Ministri ,    Ministro  di  Grazia    e  Giustizia  ,  Consigliere 


364  ITALIA  E  SPAGNA 

867  della  Corona,  Deputalo  alle  Cortes  e  Presidente  della  Corte 
Suprema  di  giustizia  ,  Membro  della  Reale  Accademia  di 
scienze  morali  e  politiche  e  di  quella  di  archeologia  del 
Principe  Alfonso ,  Primo  Segretario  di  Stato  pel  Diparti- 
mento degli  Affari  Esteri,  ecc.,  ecc._,  i  quali,  dopo  la  pre- 
sentazione dei  loro  pieni  poteri  trovati  in  buona  e  debita 
forma,  hanno  convenuto  negli  articoli  seguenti: 

I.  —  I  sudditi  di  ciascuna  delle  due  Parti  contraenti 
godranno  reciprocamente  negli  Stati  e  possessi  dell'  altra, 
al  pari  dei  nazionali,  della  stessa  libertà  e  protezione  per 
entrare  colle  loro  navi  ed  i  loro  carichi  in  tutti  i  luoghi, 
porti  e  fiumi ,  che  sono  o  saranno  aperti  al  commercio 
estero;  per  viaggiare,  risiedere  e  commerciare  tanto  al- 
l'ingrosso che  al  minuto,  prendere  in  affitto  od  occupare 
case,  magazzini  e  botteghe,  effettuare  trasporti  di  merci 
e  denaro  per  mare  e  per  terra,  ricevere,  consegnare  tanto 
dall'interno  quanto  dall'esterno,  pagando  sempre  i  soli  diritti 
dalla  legge  imposti  ai  nazionali  ;  per  vendere  e  comperare 
direttamente  o  per  intermedia  persona  a  loro  scelta,  e  fis- 
sare i  prezzi  dei  beni,  effetti,  mercanzie  ed  oggetti  qual- 
siansi,  tanto  se  importati,  quanto  se  nazionali,  sia  che  li 
vendano  all'interno  o  li  esportino,  conformandosi  in  ogni 
caso  alle  Leggi  ed  ai  Piegolamenti  in  vigore  nel  paese; 
per  fare  i  loro  affari  da  sé ,  presentare  alle  Dogane  le 
loro  proprie  dichiarazioni  o  farsi  sostituire  da  qualunque 
persona  essi  giudichino  opportuno ,  e  mediante  la  sola 
mercede  espressamente  fra  loro  pattuita;  ed  infine  per  far 
valere  e  difendere  i  loro  diritti  davanti  ai  Giudici  e  Tri- 
bunali del  paese,  impiegando  a  tale  effetto  gli  avvocati, 
procuratori  od  agenti  che  essi  stessi  eleggano. 

II.  —  GÌ'  Italiani  in  Ispagna  e  gli  Spagnuoli  in  Italia 
avranno  reciprocamente  diritto  di  acquistare  e  possedere 
beni  di  ogni  specie  e  natura,  cosi  mobili  che  immobili,  e 
liberamente  disporne  per  compra^  vendita,  donazione,  per- 
muta, matrimonio,  testamento,  successione  intestata,  ed  in 
qualsiasi  altro  modo,  al  pari  dei  nazionali,  sotto  le  stesse 


ITALIA  E  SPAGNA  365 

condizioni,    e    non    pagando    altri    diritti,  contribuzioni  e  1867 
lasse,  all'infuori  di  quelle  che  sono  dalle    Leggi    imposte 
ai  cittadini  del  paese. 

III.  —  I  sudditi  di  ciascuno  degli  Stati  contraenti  go- 
dranno nel  territorio  dell'altro,  cosi  per  rispetto  alle  loro 
persone,  come  per  rispello  alle  loro  proprietà,  degli  stessi 
diritti  civili  e  privilegi  che  sono  e  saranno  accordati  ai 
nazionali,  uniformandosi  però  sempre  alle  Leggi  del  paese, 
e  non  potranno  in  nessun  caso  venir  sottoposti  a  carichi, 
contribuzioni  o  imposte,  di  qualunque  natura  essi  sieno, 
diversi  o  maggiori  di  quelli  che   gravitano  sui    nazionali. 

IV.  —  GÌ'  Italiani  in  Ispagna  e  gii  Spagnuoli  in  Itaha 
saranno  esenti  da  ogni  servizio  personale,  cosi  negli  eser- 
citi di  terra  e  di  mare,  come  nelle  guardie  e  milizie  na- 
zionali; saranno  pure  dispensati  da  ogni  ufficio  giudiziario, 
amministrativo  e  comunale,  e  da  tutte  le  contribuzioni  di 
guerra,  requisizioni,  anticipazioni  o  servigi  militari  di  qua- 
lunque specie.  Sarà  tuttavia  fatta  eccezione  per  gii  oneri 
annessi  al  possedimento  od  alla  locazione  d'immobili  per 
le  prestazioni  e  requisizioni  militari,  alle  quali  tutti  i 
sudditi  del  paese  fossero  chiamati  a  concorrere  come  pro- 
prietari 0  come  locatari  Ibndiarii. 

Gl'Italiani  in  Ispagna  e  gli  Spagnuoli  in  Italia  non  po- 
tranno venir  sottoposti  a  nessun  sequestro,  né  i  loro  ba- 
stimenti, carichi,  merci  ed  effetti,  esser  trattenuti  per  qual- 
siasi uso  pubblico,  senza  previo  accordo  od  indennità  fis- 
sata su  basi  giuste  ed  eque  fra  le  Parli  interessate. 

V.  —  Le  Alle  Parti  contraenti  dichiarano  di  riconoscere 
reciprocamente  a  tutte  le  Società  anonime  od  altre  com- 
merciali, industriali  e  finanziarie,  costituite  od  autorizzate  in 
base  alle  Leggi  particolari  all'uno  dei  due  Paesi,  la  facoltà 
di  esercitare  tutti  i  loro  diritti  e  di  stare  in  giudizio  dinanzi 
ai  Tribunali  per  far  valere  o  difendere  le  loro  ragioni  in 
tutti  i  territorii  degli  Stali  e  possessi  dell'altro,  senza-  altra 
condizione,  fuorché  quella  di  uniformarsi  alle  leggi  in 
vigore    nei    predetti   Stali  e    possessi.   Rimane  inteso  che 


3C6  ITALIA  E  SPAGNA 

1867  questa  disposizione  si  applica  così  alle  Compagnie  e  So- 
cietà costituite  ed  autorizzate  anteriormente  alla  stipu- 
lazione della  presente  Convenzione,  come  a  quelle  che  lo 
saranno  in  appresso. 

VI,  —  Ciascuna  delle  Alte  Parti  contraenti  avrà  facoltà 
di  stabilire  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  ed  A- 
genti  Consolari  nei  porti,  città  e  terre  del  territorio  del- 
l'altra, riservandosi  rispettivamente  il  diritto  di  eccettuare 
quelle  località  che  si  giudicasse  conveniente. 

Non  potrà  però  questa  riserva  applicarsi  ad  una  delle 
Alte  Parti  contraenti,  senza  che  si  applichi  egualmente  a 
tutte  le  altre  Potenze. 

VII.  —  Perchè  i  Consoli  generali,  Consoli,  Vice-Consoli 
ed  Agenti  Consolari  sieno  ammessi  e  riconosciuti  come 
tali ,  dovranno  presentare  la  patente  di  loro  nomina,  e 
sulla  presentazione  di  quella,  si  spedirà  Vexcquatur  libero 
di  spese  e  previe  le  formalità  stabilite  in  ciascuno  dei  due 
Paesi. 

Sulla  presentazione  àdW exequalur ,  l'Autorità  superiore 
della  provincia,  distretto  o  dipartimento,  in  cui  abbiano 
a  risiedere  delti  Agenti,  comunicherà  gli  ordini  opportuni 
alle  altre  Autorità  del  medesimo,  affinchè  in  tutti  i  punii  che 
questo  comprende,  li  appoggino  nell'esercizio  delle  loro 
funzioni  officiali,  e  rispettino  e  facciano  rispettare  le  esen- 
zioni, prerogative,  immunità  e  privilegi  che  loro  spettano 
per  la  presente  Convenzione. 

Vili.  —  I  Consoli  Generali ,  Consoli,  Vice-Consoli  ed 
Agenti  Consolari  sudditi  dello  Sialo  che  li  nomina ,  go- 
dranno della  esenzione  dall'alloggio  niilitare  e  da  qualsiasi 
carico  0  servizio  pubblico,  sì  di  carattere  municipale  che 
di  altra  specie.  Egualmente  saranno  esenti  da  contribuzioni 
dirette,  siano  personali  o  mobiliari,  o  suntuarie,  imposte 
dallo  Stato,  o  dalle  provincie,  o  dai  comuni;  ma  se  i  delti 
Agen-ti  fossero  commercianti,  od  esercitassero  qualche  in- 
dustria, 0  possedessero  beni  immobih,  si  considereranno 
in   condizione   eguale   a    quella   degli   altri   sudditi   dello 


ITALIA  E  SPAGNA  367 

Stato  a  cui  appartengono,  per  tutto  ciò  che  si  riferisce  a   j^g-j 
carichi  e  contribuzioni  generali. 

IX.  —  I  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  ed  A- 
genti  Consolari,  sudditi  dello  Stato  che  li  nomina,  e  che 
non  esercitino  il  commercio,  né  alcuna  specie  d'industria, 
non  saranno  obbligati  a  comparire  come  testimoni  davanti 
i  Tribunali  del  paese  in  cui  risiedono.  Però  non  potranno 
negare  le  loro  dichiarazioni,  quando  l'Autorità  giudiziaria 
si  trasferisca  al  loro  domicilio,  perchè  le  porgano  a  viva 
voce,  0  se  le  chiede  loro  per  iscritto,  o  deleghi  per  rice- 
verle un  pubblico  notaio  in  Ispagna,  od  un  funzionario 
debitamente  autorizzato  in  Italia.  In  qualunque  di  questi 
casi,  avranno  l'obbligo  di  adempiere  ai  desiderii  dell'Auto- 
rità nel  termine,  giorno  ed  ora  che  la  medesima  avrà  in- 
dicato, senza  frapporre  dilazioni  non  necessarie. 

X.  —  I  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  ed  A- 
genti  Consolari,  essendo  sudditi  dello  Stato  che  li  nomina, 
godranno  della  immunità  personale ,  senza  che  possano 
essere  arrestati  né  imprigionati  che  per  delitti  gravi;  ma 
se  i  detti  Agenti  fossero  commercianti,  anderanno  soggetti 
all'arresto  personale  soltanto  per  cause  commerciali,  e  non 
mai  per  causa  civile. 

XI.  —  I  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  ed  A- 
genti  Consolari  potranno  collocare  sopra  la  porta  esterna 
del  Consolalo  o  Vice-Consolato  lo  stemma  della  loro  na- 
zione, con  questa  iscrizione:  Consolato  o  Vice-Consolato 
di 

Potranno  pure  inalberare  la  bandiera  del  loro  paese 
nella  casa  consolare  nei  giorni  di  solennità  pubbliche,  re- 
ligiose 0  nazionali,  come  ancora  nelle  altre  occasioni  di 
uso;  ma  cesserà  l'esercizio  di  questo  doppio  privilegio, 
quando  i  detti  Agenti  risiedano  nella  capitale  ove  si  trova 
l'Ambasciata  o  la  Legazione  del  loro  paese. 

xAvraniio  parimente  facoltà  di  spiegare  la  bandiera  na- 
zionale rispettiva  nel  battello  che  li  conduca  nel  porto  a 
disimpegnare  funzioni  di  loro  competenza. 


368  ITALIA  E  SPAGNA 

1867  XII.  —  Gli  archivi  consolari  saranno  in  tutti  i  tempi 
inviolabili,  e  le  Autorità  territoriali  non  potranno  sotto  al- 
cun pretesto  visitare  o  sequestrare  le  carte  appartenenti 
ai  medesimi,  che  dovranno  sempre  essere  completamente 
separate  dai  libri  e  carte,  attenenti  al  commercio  e  indu- 
stria che  possano  esercitare  i  rispettivi  Consoli  o  Vice- 
Consoli. 

XIII.  —  Nei  casi  d'impedimento,  assenza  o  morte  dei 
Consoli  Generali,  Consoli  e  Vice-Consoli,  gli  Alunni  Con- 
solari, Cancellieri  e  Segretari,  che  fossero  ^ià  stati  pre- 
sentati come  tali  alle  Autorità  rispettive,  saranno  ammessi 
di  pieno  diritto,  secondo  il  loro  ordine  gerarchico,  ad  in- 
caricarsi interinalmente  delle  funzioni  consolari,  senza  che 
possa  opporsi  loro  alcun  impedimento  dalle  Autorità  lo- 
cali. Per  contrario  dovranno  queste  prestar  loro  assistenza 
e  protezione,  e  mantener  loro,  durante  l'interinato^  tutte 
le  esenzioni ,  prerogative ,  immunità  e  privilegi  stipulati 
nella  presente  Convenzione  a  favore  degli  Agenti  consolari 
rispettivi. 

XIV.  —  l  Consoli  Generali  e  Consoli  potranno  nomi- 
nare Vice-Consoli  ed  Agenti  Consolari  nelle  città,  porti  e 
terre  dei  loro  distretti  rispettivi,  salva  sempre  l'approva- 
zione del  Governo  territoriale. 

Questi  Agenti  potranno  essere  scelti  indistintamente  fra 
i  cittadini  dei  due  paesi,  come  anche  fra  gli  stranieri,  e 
saranno  muniti  di  una  patente  rilasciata  dal  Console  che 
li  avrà  nominati  e  sotto  gli  ordini  del  quale  dovranno  e- 
sercitare  le  loro  funzioni.  Essi  godranno  dei  medesimi  pri- 
vilegi ed  immunità  stipulate  nella  presente  Convenzione , 
salve  le  eccezioni  contenute  negli  articoli  Vili  e  X. 

XV.  —  I  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  ed  Agenti 
consolari  potranno  indirizzarsi  alle  Autorità  del  loro  di- 
stretto per  reclamare  contro  qualunque  infrazione  dei 
Trattati  o  Convenzioni  esistenti  fra  i  due  paesi,  e  contro 
qualsiasi  abuso  di  cui  si  lamentassero  i  loro  connazionali. 
Se  le  loro  rimostranze  non  fossero  accolte  dalle   Autorità 


ITALIA  E  SPAGNA  369 

del  distretto,  o  se  la  risoluzione  presa  da  queste  non  sem-  1867 
brasse  loro   soddisfacente,   potranno   anche  ricorrere,   in 
mancanza  di  Agente  diplomatico  del  loro  paese,  al  Governo 
dello  Stato  in  cui  risiedono. 

XVI.  —  I  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  ed  Agenti 
consolari  dei  due  paesi,  o  loro  Cancellieri,  avranno  il  di- 
ritto di  ricevcfe  nelle  loro  Cancellerie,  nel  domicilio  delle 
parti  e  a  bordo  delie  navi  della  loro  nazione,  le  dichia- 
razioni che  abbiano  a  prestare  i  capitani,  equipaggi  e 
passeggieri,  negozianti  e  qualunque  altro  suddito  del  loro 
paese. 

Parimente  avranno  facoltà  di  ricevere  come  notari  le 
disposizioni  testamentarie  dei  loro  nazionali,  e  tutti  gli  altri 
atti  notarili,  anche  quando  tali  alti  abbiano  per  oggetto 
la  costituzione  d'ipoteche  sui  beni  situati  nel  paese  a  cui 
appartiene  il  Console  o  l'Agente  consolare.  In  tal  caso  si 
applicheranno  le  disposizioni  speciali  in  vigore  in  ciascuno 
dei  due  paesi. 

l  detti  Agenti  avranno  inoltre  il  diritto  di  ricevere 
nelle  loro  rispettive  Cancellerie  tutti  i  contratti  che  in- 
volgano obbligazioni  personali  fra  uno  o  più  dei  loro 
connazionali  ed  altre  persone  del  paese  in  cui  risiedono, 
come  pure  lutti  quelli  che,  sebbene  d'interesse  esclusivo 
dei  nazionali  del  paese  in  cui  si  celebrano,  si  riferiscono 
a  beni  situati  o  ad  affari  che  debbano  trattarsi  in  qualche 
luogo  della  nazione  a  cui  appartiene  l'xVgente  consolare 
davanti  al  quale  si  formassero  detti  atti. 

Le  testimonianze  od  attestazioni  di  tali  atti,  debitamente 
legalizzati  da  detti  Agenti,  e  segnati  col  bollo  d'Ufficio  del 
Consolalo_,  Vice-Consolato  od  Agenzia  consolare,  faranno 
fede  in  giudizio  e  fuori  di  giudizio,  cosi  negli  Stati  di  Spagna 
come  d'Italia,  ed  avranno  la  medesima  forza  e  valore  che 
se  fossero  rogate  da  notari  od  altri  pubblici  ufficiali  del- 
l'uno 0  dell'altro  paese,  purché  questi  atti  siano  distesi 
nella  forma  richiesta  dalle  Leggi  dello  Stato  a  cui  appar- 
tengono i  Consoli,  Vice-Consoli  od  Agenti  consolari,  e  siano 
24 


1867 


370  ITALIA  E  SPAGNA 

poi  Stati  sottoposti  al  bollo,  registrazione  ed  a  tutte  le  al- 
tre formalità  che  si  usano  nel  paese  in  cui  l'atto  deve  ese- 
guirsi. 

Quando  si  dubiti  dell'autenticità  di  un  documento  pub- 
blico registrato  nella  Cancelleria  di  uno  dei  Consolati  ri- 
spettivi^ non  dovrà  negarsi  il  suo  confronto  con  l'originale, 
dietro  domanda  della  parte  interessata  che  potrà  assistere 
all'operazione  se  lo  stimerà  conveniente. 

I  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  ed  Agenti  con- 
solari rispettivi  potranno  tradurre  e  legalizzare  ogni  specie 
di  documenti  emanati  dalle  Autorità  o  funzionari  del  loro 
paese.  Queste  traduzioni  e  legalizzazioni  avranno  in  quello 
di  loro  residenza  la  medesima  forza  e  valore,  che  se  fos- 
sero fatte  da  interpreti  giurati  del  territorio. 

XVII,  —  In  caso  di  decesso  di  qualche  suddito  di  una 
delle  Parti  contraenti  nel  territorio  dell'altra,  le  Autorità 
locali  dovranno  avvisare  immediatamente  il  Console  Gene- 
rale, Console,  Vice-Console  o  Agente  consolare  nel  cui 
distretto  sia  occorso  il  decesso.  Essi  dovranno  da  parte  loro 
dare  lo  stesso  avviso  alle  Autorità  locali,  quando  giunga 
prima  a  loro  notizia. 

Quando  un  Italiano  in  Ispagna  o  uno  Spagnuolo  in  Italia 
fosse  morto  senza  far  testamento,  nò  designare  esecutore 
testamentario,  o  se  gli  eredi  legittimi  o  teslamentarii  fos- 
sero minorenni,  incapaci  od  assenti,  o  se  gli  esecutori 
testamentari  nominati  fossero  incapaci  o  non  si  trovassero 
nel  luogo  dove  si  apre  la  successione,  i  Consoli  Generali, 
Consoli,  Vice-Consoli  e  Agenti  consolari  della  nazione  del 
defunto  avranno  il  diritto  di  procedere  successivamente  alle 
seguenti  operazioni: 

1°  Apporre  i  sigilli,  d'ufficio  o  sulla  domanda  delle 
parli  interessate,  sovra  tutti  i  beni  immobili  e  carte  del 
defunto,  avvertendo  di  questa  operazione  l'Autorità  locale 
competente,  che  potrà  assistere  ed  apporre  anche  i  suoi 
proprii  sigilli. 

Questi   sigilli,  come   pure   quelli  dell'Agente  consolare. 


ITALIA  E  SPAGNA  371 

non  dovranno  togliersi  senza  il  consenso  dell'Autorità  lo-  1887 
cale.  Nondimeno,  se  dopo  un  avviso  diretto  dal  Console  o 
Vice-Console  airAutorilfi  locale  per  invitarla  ad  assistere 
alla  levata  dei  doppi  sigilli,  questa  non  comparisse  dentro 
un  termine  di  quarantotto  ore  dal  ricevimento  dell'av- 
viso, il  detto  Agente  potrà  procedere  da  solo  a  tale  ope- 
razione. 

T  Formare  l'inventario  di  tutti  i  beni  ed  effetti  del 
defanto  in  presenza  dell'Autorità  locale,  se  questa  avesse 
concorso  all'atto  in  seguito  della  indicata  notificazione. 

L'Autorità  locale  apporrà  la  sua  firma  ai  processi  ver- 
bali redatti  in  sua  presenza,  senza  che  pel  suo  intervento 
d'ufficio  nelle  medesime  possa  esigere  diritti  di  alcuna 
specie. 

3'  Provvedere  alla  vendita  all'asta  pubblica  di  tutti  gli 
effetti  mobili  della  successione  che  potranno  deteriorarsi, 
e  di  quelli  che  siano  di  difficile  conservazione,  come  pure 
dei  raccolti  od  effetti  per  la  di  cui  alienazione  si  presentino 
circostanze  favorevoli. 

4°  Deporre  in  luogo  sicuro  gli  effetti  e  valori  inven- 
tariati, conservare  l'ammontare  dei  crediti  e  delle  rendite 
che  si  riscuoteranno,  ed  i  prodotti  delle  vendite  che  si 
percepiranno,  nella  casa  consolare,  ovvero  confidarli  a 
qualche  commerciante  che  presenti  buone  guarentigie.  In 
ambedue  i  casi  dovrà  procedersi  d'accordo  con  l'Autorità 
locale  che  sia  intervenuta  nelle  operazioni  anteriori,  se, 
dopo  la  convocazione  a  cui  si  riferisce  il  paragrafo  seguente, 
si  presentassero  sudditi  del  paese  o  di  una  terza  Potenza 
come  interessati  nella  successione. 

5°  Annunziare  la  morte  avvenuta,  e  convocare  per 
mezzo  dei  periodici  del  luogo  e  del  paese  del  defunto,  se 
fosse  necessario,  i  creditori  che  potessero  esistere  verso  la 
successione,  affinchè  facciano  valere  i  rispettivi  crediti  de- 
bitamente giustificati  dentro  il  termine  legale  di  ciascun 
paese. 
Se  si  presentassero  creditori  contro  la  successione,  dovrà 


372  ITALIA  E  SPAGNA 

1867  operarsi  il  pagamento  dei  loro  credili  nei  quindici  giorni 
dalla  terminazione  dell'inventario  se  risulterà  esservi  nu- 
merario sulTiciente  per  quell'oggetto,  ed  in  caso  contrario, 
subito  che  potranno  realizzarsi  fondi  nei  modi  più  conve- 
nienti, oppure  dentro  il  tempo  che  si  determini  di  comune 
accordo  fra  il  Console  e  la  maggioranza  degl'interessati. 
Se  i  Consoli  rispettivi  negassero  il  pagamento  di  uno  o  più 
dei  crediti  presentati,  allegando  l'insufficienza  dei  beni  della 
successione  per  soddisfarli,  i  creditori  potranno,  se  ciò  sti- 
mino utile  ai  loro  interessi,  chiedere  all'Autorità  compe- 
tente la  facoltà  di  costituirsi  in  istato  di  unione. 

Ottenuta  tale  dichiarazione  coi  mezzi  legali  stabiliti  in 
ciascuna  delle  due  nazioni  rispettivamente,  i  Consoli  o  Vice- 
Consoli  dovranno  fare  immediatamente  consegna  all'Auto- 
rità giudiziaria,  od  ai  sindaci  del  fallimento  secondo  i  casi, 
di  tutti  i  documenti,  effetti  e  valori  appartenenti  alla  suc- 
cessione, e  resterà  a  carico  dei  detti  Agenti  la  rappresen- 
tazione degli  eredi  assenti,  minori  o  incapaci. 

6°  Amministrare  e  liquidare,  o  da  sé  o  mediante  per- 
sona nominata  sotto  la  loro  responsabilità,  la  successione, 
senza  che  l'Autorità  locale  possa  intervenire  in  tali  ope- 
razioni, salvo  che  i  sudditi  del  paese  o  di  una  terza  Po- 
tenza avessero  a  far  valere  diritti  sulla  successione  stessa, 
che  in  tal  caso,  se  insorgessero  difficoltà  procedenti  prin- 
cipalmente da  qualche  reclamo  che  dia  luogo  a  contesa 
fra  le  parti,  non  avendo  i  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice- 
consoli 0  Agenti  consolari  alcun  diritto  di  risolverle,  do- 
vranno conoscerne  i  Tribunali  del  paese,  ai  quali  spetta 
il  provvedere  e  giudicare  sopra  le  medesime. 

I  delti  Agenti  consolari  agiranno  allora  come  rappre- 
sentanti della  successione,  cioè  a  dire  che,  conservando 
l'amministrazione  ed  il  diritto  di  liquidare  definitivamente 
l'eredità,  come  pure  quello  di  procedere  alhi  vendila  degli 
effetti  nei  termini  anteriormente  prescritti,  vcglieranno 
agl'interessi  degli  eredi,  con  facoltà  di  designare  gli  avvocati 
incaricati  di  sostenere  i  loro   diritti   dinanzi  ai  Tribunali, 


i 


ITALIA  E  SPAGNA  373 

restando   inteso   che   debbono   somministrar   loro  tutte  le  1867 
carte  e  documenti  proprii  a  rischiarare  la  questione  che  si 
sommette  al  loro  giudizio. 

Pronunziata  la  sentenza,  i  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice- 
Consoli  0  Agenti  consolari  dovranno  eseguirla,  se  da  essa 
non  venga  interposto  appello,  e  continueranno  altresì  di 
pieno  diritto  la  liquidazione  che  fosse  stata  sospesa  fino 
al  termine  del  giudizio. 

7°  Consegnare  l'eredità  o  il  suo  prodotto  agli  eredi 
legittimi  0  ai  loro  mandatari,  ma  soltanto  spirato  il  ter- 
mine di  mesi  sei  dal  giorno  in  cui  l'annunzio  della  morte 
avvenuta  fu  pubblicato  nei  giornali. 

8'  Costituire,  ogni  qual  volta  ne  sia  il  caso,  la  tutela 
0  la  cura  secondo  le  Leggi  del  paese  proprio. 

XVIII.  —  Morendo  un  Italiano  in  Ispagna,  o  uno  Spa- 
gnuolo  in  Italia,  in  un  luogo  ove  non  vi  fosse  un  Agente 
consolare  di  sua  nazione,  l'Autorità  locale  competente  pro- 
cederà, giusta  la  legislazione  del  paese,  all'inventario  degli 
effetti  e  alla  liquidazione  dei  beni  lasciati,  con  obbligo  di 
render  conto  nel  più  breve  tempo  possibile  del  resultato 
delle  sue  operazioni  all'Ambasciata  o  Legazione  rispettiva, 
0  al  Consolato  o  Vice-Consolato  più  prossimo  al  luogo  in 
cui  si  è  aperta  la  successione;  ma  fmo  dal  momento  che 
si  presenti  o  in  persona,  o  per  mezzo  di  qualche  delegato, 
l'Agente  consolare  più  vicino  al  luogo  dove  si  è  aperta  la 
detta  successione,  lo  intervento  dell'Autorità  locale  dovrà 
uniformarsi  al  disposto  dall'art.  XVII  di  questa  Convenzione. 

XIX.  —  I  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  od 
Agenti  consolari  di  amendue  le  nazioni  conosceranno  esclu- 
sivamente degli  atti  d'inventario,  e  delle  altre  operazioni 
preventive  per  la  conservazione  dei  beni  ereditarli,  lasciati 
da  marinari  e  passeggieri  della  loro  nazione  morti  a  terra 
od  a  bordo  delle  navi  del  loro  paese,  sia  durante  la  tra- 
versata, sia  nel  porto  dove  approdarono. 

XX.  —  I  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  ed  Agenti 
consolari   potranno  portarsi   personalmente,  o  inviare  un 


374  ITALIA  E  SPAGNA 

1867  loro  delegalo,  a  bordo  delle  navi  di  loro  nazione  già  am- 
messe a  libera  pratica,  interrogare  i  capitani  e  gli  equi- 
paggi,, esaminare  le  carte  di  bordo,  ricevere  le  dichiara- 
zioni soprni  il  loro  viaggio  e  gl'incidenti  della  traversata, 
formare  i  manifesti,  ed  agevolare  la  spedizione  dei  loro 
bastimenti,  e  finalmente  accompagnarli  davanti  ai  Tribunali 
e  negli  Uffizi  amministrativi  del  paese,  per  servir  loro 
d'interpreti  ed  agenti  negli  affari  che  avessero  a  trattare, 
0  per  le  domande  che  dovessero  porgere. 

I  funzionari  dell'ordine  giudiziario  e  le  guardie  ed  uffi- 
ciali della  Dogana  non  potranno  in  verun  caso  praticare 
visite  0  ricerche  a  bordo  delle  navi,  senza  essere  accom- 
pagnati dal  Console  o  Vice-Console  della  nazione  a  cui  le 
navi  appartengono. 

Parimente  dovranno  dare  opportuno  avviso  ai  detti  .Agenti 
consolari,  perchè  si  trovino  presenti  alle  dichiarazioni  che 
i  capitani  e  gli  equipaggi  avessero  da  fare  dinanzi  ai  Tri- 
bunali ed  Uffizi  locali,  affine  di  evilare  qualunque  equivoco 
0  malinteso,  che  potesse  pregiudicare  alla  buona  ammini- 
strazione della  giustizia. 

L'avviso  che  per  tali  atti  ed  altre  diligenze  analoghe  si 
dirigerà  ai  Consoli  o  Vice-Consoli,  indicherà  l'ora  precisa; 
e  se  i  Consoli  e  Vice-Consoli  ommcltcssero  di  recarsi  per- 
sonalmente 0  per  mezzo  di  delegali,  si  procederà  all'atto 
senza  la  loro  presenza, 

XXI.  —  In  tutto  ciò  che  riguarda  la  polizia  dei  porti, 
il  caricamento  e  lo  scaricamento  delle  navi  e  la  sicurezza 
delle  merci,  beni  ed  eirelti,  si  osserveranno  le  Leggi,  gli 
Statuti  e  i  Regolamenti  del  paese. 

1  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  od  Agenti  con- 
solari saranno  esclusivamente  incaricati  di  mantenere  l'or- 
dine interno  a  bordo  delle  navi  mercantili  di  loro  nazione, 
e  conosceranno  soli  delle  questioni  di  qualunque  genere, 
che  insorgano  fra  il  capitano,  gli  ufficiali  ed  i  marinari, 
e  segnatamente  quelle  relative  al  soldo  ed  aU'adempimenlo 
degli  accordi  convenuti  reciprocamente. 


ITALIA  E  SPAGNA  375 

Le  Autorità  locali  non  potranno  intervenire  se  non  quando  1861 
i  disordini  o  eccessi,  che  occorrano  a  bordo  delle  navi, 
siano  di  tal  natura  che  perturbino  la  tranquillità  o  l'or- 
dine pubblico  a  terra  o  nel  porto,  e  quando  una  persona 
del  paese  od  estranea  all'equipaggio  si  trovi  implicata  nei 
disordini. 

In  tutti  gli  altri  casi,  le  dette  Autorità  si  limiteranno  a 
coadiuvare  efficacemente  i  Consoli  e  Vice-Consoli,  quando 
questi  ne  facciano  domanda,  per  far  arrestare  od  incarce- 
rare qualcuno  degli  individui  iscritti  nel  ruolo  dell'equi- 
paggio, ogni  volta  che  per  qualche  motivo  lo  riputassero 
conveniente. 

XXII.  —  l  Consoli  Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  ed  Agenti 
consolari  potranno  far  arrestare  e  rinviare  sia  a  bordo, 
sia  al  loro  paese,  i  marinai  e  qualsiasi  altra  persona  che 
formi  parte  dell'equipaggio  delle  navi  mercantili  e  da  guerra 
di  loro  nazione,  che  ne  avessero  disertato. 

Per  tal  fine  dovranno  indirizzarsi  per  iscritto  alle  Au- 
torità locali  competenti,  e  giustificare  mediante  esibizione 
dei  registri  della  nave  o  del  ruolo  dell'equipaggio,  o  di  un 
estratto  di  questo  documento,  o  mediante  copia  autentica 
del  medesimo  se  la  nave  fosse  partita,  che  le  persone  re- 
clamale formavano  realmente  parte  dell'equipaggio. 

Sulla  presentazione  di  tale  richiesta,  cosi  giustificata, 
non  potrà  negarsi  la  consegna  di  tali  individui. 

Si  darà  inoltre  a  detti  Agenti  consolari  ogni  assistenza 
ed  aiuto  per  la  ricerca  e  l'arresto  di  questi  disertori,  i 
quali  saranno  imprigionati,  e  saranno  custoditi  nelle  car- 
ceri del  paese  a  richiesta  e  spese  del  Console  o  Vice-Con- 
sole, finché  questo  non  trovi  occasione  di  farli  rimpatriare. 

Tale  arresto  non  potrà  durare  più  di  tre  mesi,  passati 
i  quali,  mediante  avviso  al  Console  da  darsi  tre  giorni  prima, 
sarà  posto  in  libertà  l'arrestato,  e  non  si  potrà  tornare  ad 
arrestarlo  per  lo  stesso  motivo. 

Ciò  nondimeno ,  se  il  disertore  avesse  commesso  alcun 
delitto  a  terra,  potrà  l'Autorità  locale  differire  la  estradi- 


376  ITALIA  E  SPAGNA 

1867   zione  finché  il  tribunale  abbia  pronunziato  la  sentenza,  e 
questa  abbia  avuta  piena  ed  intera  esecuzione. 

Le  Alte  Parti  contraenti  convengono  che  i  marinai  ed 
altri  individui  dell'  equipaggio  ,  sudditi  del  paese  in  cui 
abbia  luogo  la  diserzione,  restano  eccettuati  dalle  stipula- 
zioni della  presente  Convenzione. 

XXIII.  —  Semprechè  non  vi  sia  convenzione  in  contra- 
rio fra  gli  armatori,  noleggiatori,  caricatori  ed  assicuratori, 
le  avarie  sofferte  durante  la  navigazione  delle  navi  dei  due 
paesi,  sia  che  entrino  nei  porti  rispettivi  volontariamente, 
sia  che  vi  approdino  per  forza  maggiore  ,  saranno  rego- 
late dai  Consoli  Generali,  Consoli  e  Vice-Consoli  della  ri- 
spettiva nazione,  salvochè  si  trovassero  interessati  in  queste 
avarie  sudditi  del  paese  in  cui  risieggono  i  detti  agenti,  o 
sudditi  di  una  terza  Potenza,  poiché  in  tal  caso  spetterà 
la  loro  cognizione  all'Autorità  locale  competente ,  se  non 
intervenga  compromesso  o  amichevole  componimento  fra 
lutti  gl'interessati. 

XXIV.  —  In  caso  di  naufragio  o  investimento  di  una 
nave  appartenente  al  Governo  o  ai  sudditi  dell'una  delle 
Alte  Parti  contraenti  sul  littorale  dell'altra,  le  Autorità  do- 
vranno informarne  il  Console  Generale,  Console,  Vice-Con- 
sole 0  Agente  consolare  del  distretto,  o  in  sua  mancanza, 
il  Console  Generale,  Console,  Vice-Console  o  Agente  con- 
solare più  prossimo  al  luogo  del  sinistro. 

Tutte  le  operazioni  relative  al  salvamento  delle  navi  spa- 
gnuole  che  avessero  naufragato  od  investito  nelle  acque 
territoriali  d'Italia,  saranno  dirette  dai  Consoli  Generali, 
Consoli,  Vice-Consoli  o  Agenti  consolari  di  Spagna,  e  re- 
ciprocamente, tutte  le  operazioni  relative  al  salvamento  delle 
navi  italiane  che  avessero  naufragato  o  investilo  nelle 
acque  territoriali  di  Spagna,  saranno  dirette  dai  Consoli 
Generali,  Consoli,  Vice-Consoli  o  Agenti  consolari  d'Italia. 

L'intervento  delle  Autorità  locali  avrà  luogo  unicamente 
nei  due  paesi  per  assistere  gli  Agenti  consolari  a  mante- 
nere l'ordine,  e  guarentire  l'interesso  dei  ricuperatori  estra- 


ITALIA  E  SPAGNA  377 

nei  allo  equipaggio,  e  assicurare  la  esecuzione   delle  di-   1867 
sposizioni  che  debbono  osservarsi  per  l'ingresso  e  l'egresso 
delle  merci  salvate. 

Nell'assenza  e  fino  all'arrivo  dei  Consoli  Generali,  Con- 
soli, Vice-Consoli  o  Agenti  consolari,  oppure  delle  persone 
da  loro  a  tal  fine  delegate,  le  Autorità  locali  dovranno 
prendere  lutti  i  provvedimenti  necessari  per  la  protezione 
degli  individui  e  la  conservazione  degli  effetti  che  si  fos- 
sero salvati  dal  naufragio. 

L'intervento  delle  Autorità  locali  in  tutti  questi  casi  non 
darà  luogo  a  percezione  di  diritti  di  sorta ,  salvo  quelli 
cui  andrebbero  soggetti  in  simili  casi  i  bastimenti  nazio- 
nali, e  salvo  il  rimborso  delle  spese  cagionate  dalle  ope- 
razioni di  salvataggio  e  dalla  conservazione  degli  osjgetti 
salvati. 

In  caso  di  dubbio  sulla  nazionalità  delle  navi  naufragate, 
i  provvedimenti  menzionali  nel  presente  articolo  saranno  di 
esclusiva  competenza  delle  Autorità  locali. 

Le  Alte  Parti  conlraenti  convengono  inoltre,  che  le  mer- 
canzie ed  effetti  salvati  non  saranno  soggetti  al  pagamento 
di  alcun  diritto  di  dogana,  a  meno  che  non  vengano  de- 
stinate al  consumo  interno. 

XXV.  —  Tulle  le  disposizioni  della  presente  Convenzione 
saranno  applicabili  ed  avranno  esecuzione  cosi  nella  pe- 
nisola Spagnuola  ed  isole  adiacenti,  Baleari  e  Canarie,  e 
nelle  possessioni  spagnuole  delia  costa  settentrionale  del- 
l'Africa, aperte  o  che  verranno  in  seguilo  aperte  al  com- 
mercio straniero,  come  in  Italia  e  suoi  dominii. 

XXVI.  —  Tutte  le  clausole  di  questa  Convenzione  con- 
cernenti le  successioni,  i  naufragii  e  i  salvataggi;  saranno 
applicabili  alle  possessioni  oltremarine  di  Spagna,  colle  ri- 
serve contenute  nel  regime  speciale  cui  sono  soggette  le 
dette  possessioni. 

XXVII.  —  Resta  convenuto  altresì  che  i  Consoli  Gene- 
rali, Consoli,  Vice-Consoli  ed  Agenti  consolari  rispetlivi_,  come 
pure  i  Cancellieri,  Segretarii,  Alunni  od  Applicati  consolari, 


378  ITALIA  E  SPAGNA 

867  godranno  nei  due  paesi  di  tutte  le  esenzioni,  prerogative, 
immunità  e  privilegi  attualmente  concessi^  o  che  saranno 
concessi  agli  Agenti  di  egual  grado  della  nazione  la  più 
favorita. 

XXVIII.  —  La  presente  Convenzione  resterà  in  vigore 
per  lo  spazio  di  nove  anni ,  computabili  dal  giorno  dello 
scambio  delle  ratifiche;  ma  se  nessuna  delle  Alte  Parti  con- 
traenti non  avrà  annunziato  officialmente  all'altra,  un  anno 
prima  dello  spirare  del  termine,  l'intenzione  di  farne  ces- 
sare gli  effetti ,  continuerà  ad  aver  vigore  per  ambe  le 
Parti  per  un  altro  anno  dal  giorno  della  dichiarazione , 
qualunque  sia  l'epoca  in  cui  questa  abbia  luogo. 

XXIX.  —  Le  stipulazioni  contenute  negli  articoli  pre- 
cedenti saranno  esecutorie  nei  due  Stati  immediatamente 
dopo  lo  scambio  delle  ratifiche. 

XXX.  —  La  presente  Convenzione  sarà  approvata  e  ra- 
tificata dalle  due  Alle  Parti  contraenti,  e  le  ratifiche  si 
scambieranno  in  Madrid  nel  più  breve  termine. 

In  fede  di  che  i  rispettivi  Plenipotenziari  hanno  firmato 
la  presente  Convenzione,  e  vi  hanno  apposto  il  loro  sigillo. 

Fatto  in  Sant'lldefonso,  in  doppio  originale,  il  di  ven- 
tuno di  luglio  dell'anno  mille  ottocento  sessantaselte. 

(L.  S.)  Bella-Caracciolo. 

(L.  S.)  Lorenzo  Arrazola, 


Ratificata  da  S.  M.:  Firenze^  18  agosto  1867.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Madrid,  2  novembre  1867. 


ITALIA  E  CONFEDERAZIONE  GERMANICA  DEL  NORD  379 


XXXVI. 
1867,  14  Ottobre. 
FIRE^'ZE.  1807 


Convenzione  di  Navigazione 
tra  l'Italia  e  la  Confederazione  Germanica  del  Nord. 


Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  d'une  part,  et  Sa  Majesté  le 
Roi  de  Prusse,  au  nom  de  la  Confédération  de  l'Allemagne 
dii  Nord,  d'autre  pari,  animés  d'un  égal  désir  de  conlri- 
buer  au  développement  des  relations  maritimes  et  com- 
merciales  enlre  l'Italie  et  la  Confédération  de  l'Allemagne 
du  Nord,  ont  rèsola  de  conciare  une  Convention,  et  ont 
nommé  à  cel  effel  pour  leurs  Plénipotenliaires,  savoir: 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  Son  E^cellence  le  Chevalier 
Urbain  Rattazzi,  Chevalier  de  l'Ordre  Suprème  de  la  Très- 
Sainle  Annonciade,  eie.  etc,  Président  du  Conseil  des  Mi- 
nistres,  son  Ministre  Secrétaire  d'Etat  pour  les  Affaires 
de  rintérieur,  chargé  du  portefeuille  du  Ministère  des  Fi- 
nances,  Député  au  Parlemenl  National,  etc,  etc.  ; 

Sa  Majesté  le  Roi  de  Prusse ,  Son  Excellence  Charles 
Georges  Louis  Guido  Comte  de  Usedom,  son  Chambellan 
et  Conseiller  intime  actuel ,  son  Envoyé  Extraordinaire  et 
Ministre  Plénipotentiaire  près  Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie, 
et  Membro  de  la  Chambre  des  Seigneurs  des  Etats  de 
Prusse,  Chevalier  de  l'Ordre  de  l'Aigle  Rouge  de  première 
classe,  et  Grand'Croix  de  l'Ordre  des  Saints  Maurice  et 
Lazare,  eie,  eie,  lesquels,  après  s'élre  communiqués  leurs 


380  ITALIA  E  CONFEDERAZIONE  GERMANICA  DEL  NORD 

1867  pleins  pouvoirs,  trouvés  en  bonne  et  due  forme;,  sont  con- 
venus  des  arlicles  suivants: 

I.  —  Les  navires  italiens  qui  entreront  chargés  ou  sur 
lesi  dans  les  porls  de  la  Confédéralion,  ou  qui  en  sorti- 
ront,  et  les  navires  allemands  qui  entreront  chargés  ou  sur 
lesi  dans  les  porls  d'Italie,  ou  qui  en  sortiront,  quel  que 
soit  le  lieu  de  leur  provenance  ,  ou  de  leur  destination, 
ne  payeront,  dans  ces  ports,  soit  à  l'entrée,  soit  à  la  sortie, 
soit  durant  leur  séjour,  d'autres  ni  de  plus  forts  droits 
de  tonnage,  de  pilotage,  de  quarantaine,  de  port,  de  pha- 
res,  ou  aulres  chargés  qui  pèsent  sur  la  coque  du  navire, 
sous  qnelque  dénomination  que  ce  soit,  pergus  au  profit 
de  l'Etat,  des  Goinmunes,  des  Corporations  locales,  de  par- 
ticuliers  ou  d'établissements  quelconques,  que  ceux  dont 
y  sont  ou  seront  passibles  les  navires  nationaux  venanl 
des  mémes  lieux  et  ayant  la  méme  destination. 

IL  —  En  ce  qui  concerne  le  placement  des  navires, 
leur  chargement  et  leur  déchargement  dans  les  ports,  rades, 
havres  et  bassins,  et  gcnéralement  pour  toutes  les  forma- 
lités  et  dispositions  quelconques  auxquelles  peuvent  étre 
soumis  les  navires  de  commerce,  leurs  équipages  et  leurs 
cargaisons,  il  est  convenu  qu'il  ne  sera  accordé  aux  na- 
vires nationaux  de  l'une  des  Hautes  Parties  contractantes 
aucun  privilége,  ni  aucune  faveur,  qui  ne  le  soit  égale- 
rnent  aux  navires  de  l'autre;  la  volente  des  Hautes  Parties 
contractantes  étant  que,  sous  ce  rapport  aussi,  leurs  bàti- 
ments  soient  traités  sur  le  pied  d'une  parlaite  égalité. 

III.  —  La  nationalité  des  navires  sera  admisc  de  part 
et  d'autre  d'après  les  Lois  et  Réglements  particuliers  à 
chaque  Parile,  au  moyen  des  documents  délivrés  par  les 
Autorités  compétentes  aux  capitaines,  patrons  et  bateliers. 

La  perception  des  droits  de  navigation  se  fera  respecti- 
vement  au  choix  du  capitaine,  soit  d'après  le  mode  de 
jaugeage  usile  dans  le  port  où  se  trouve  le  navire,  soit  d'a- 
près le  chiffre  de  tonnage  inscrii  sur  les  documents  sus- 
mentionnés.  A  cet  effet  les  Hautes    Parties  contractantes 


I 


ITALIA  E  CONFEDERAZIONE  GERMANICA  DEL  NORD  381 

conviendront  d'une  base  fixe  pour  la  conversion  du  tonneau  1867 
de  jauge  italien  en  lest  allemand  et  vice-versa,  et  celte  base 
ainsi  arrèlée    servirà    réciproquement  de    règie    pour    les 
d)'oits  de  navigation  à    prélever  dans  les  ports  respectifs. 

IV.  —  Tous  les  produits  et  autres  objets  de  commerce, 
doni  rimportation  ou  l'exportalion  pourra  légalement  avoir 
lieu  dans  les  Etatsjle  l'une  des  Hautes  Parties  contractantes 
par  navires  nationaux,  pourront  également  y  ètre  emportés, 
ou  en  ètre  exportés,  par  des  navires  de  l'autre  Puissance. 

Les  marchandises  importées  dans  les  ports  des  deux 
Parties  par  des  navires  de  l'une  ou  de  l'autre  Puissance 
pourront  y  ètre  livrées  à  la  consommation,  au  transit,  ou  à 
la  réexportalion,  ou  enfin  ètre  mises  en  enlrepòt,  au  gre  du 
propriétaire  ou  de  ses  ayant-cause,  le  tout  sans  ètre  as- 
sujetties  à  des  droits  de  magasinage,  de  surveillance  ou 
autres  charges  de  méme  nature  plus  fortes  que  celles  aux- 
quelles  sont  ou  seront  soumises  les  marchandises  appor- 
lées  par  navires  nationaux. 

V.  — •  Les  marchandises  de  toute  nature,  importées  de 
quelque  lieu  que  ce  soit  dans  les  Etats  de  l'une  des  Hautes 
Parties  contractantes  par  les  navires  de  l'autre,  yjouiront 
des  mèmes  exemplions,  restitutions  de  droits ,  primes  ou 
autres  faveurs  quelconques,  et  ne  payeront  respectivement 
d'autres,  ni  de  plus  forts  droits  de  douane,  de  navigation 
ou  de  péage,  percus  au  profit  de  l'Etat,  des  Communes,  des 
Corporations  locales,  de  particuliers  ou  d'établissements 
quelconques,  et  ne  seront  assujetties  à  aucune  autre  for- 
malité,  que  si  l'importation  en  avait  lieu  sous  pavillon 
national. 

VI.  —  Les  marchandises  de  toute  nature,  exportées  des 
Etats  de  l'une  des  Hautes  Parties  contractantes  par  les  na- 
vires de  l'autre  pour  quelque  destination  que  ce  soit,  ne 
seront  pas  assujetties  à  d'autres  droits,  ni  formalités  de 
sortie,  que  si  elles  étaient  exportées  par  navires  nationaux, 
et  elles  jouiront,  sous  l'un  et  l'autre  pavillon,  de  toute  prime 
ou  restitution  de  droits  et  autres  faveurs  qui  sont  ou  se- 


382  ITALIA  E  CONFEDERAZIONE  GERMANICA  DEL  NORD 

1867  ront  accordés  par  chacune  des  deux  Parlies  à  la  naviga- 
tion  nalionale. 

VII.  —  Les  navires  de  l'une  des  Hautes  Parties  con- 
tractantes  enlranl  dans  un  des  ports  de  Tautre,  et  qui  n'y 
voudraient  que  compléter  leur  chargement,  ou  décharger 
une  parile  de  leur  cargaison,  pourront,  en  se  conformant 
aux  Lois  el  Réglemenls  des  Elals  respectifs^  conserver  à  leur 
bord  la  parile  de  la  cargaison  qui  serali  deslinée  à  un  autre 
port,  soit  du  mème  pays,  soli  d'un  aulre,  et  la  réexporler 
sans  ètre  aslreinls  à  payer  pour  celle  derniére  panie  de 
leur  cargaison  aucun  droit  de  donane,  sauf  ceux  de  sur- 
veillance,  lesquels  d'ailleurs  ne  pourront  étre  percus  qu'au 
tau.i  fixé  pour  la  navigalion  nalionale. 

Vili.  —  Les  navires  de  l'une  des  Hautes  Parlies  conlrac- 
tanles  enlranl  en  relàche  forcée  dans  l'un  des  porls  de 
l'autre,  n'y  payeront,  soil  pour  le  navire,  soli  pour  son 
chargemenl,  que  les  drolls  auxquels  les  nalionaux  sont  as- 
sujettis  dans  le  méme  cas,  et  y  jouiront  des  mérnes  faveurs 
et  immunités,  pourvu  que  la  nécessité  de  la  relàche  soil 
légalement  conslalée,  que  ces  navires  ne  fassent  aucune 
opération  de  commerce  el  qu'ils  ne  séjournent  pas  dans  les 
porls  plus  longtemps  que  ne  l'exige  le  molif  qui  a  néces- 
sité la  relàche.  Les  déchargemenls  molivés  par  le  besoin  de 
réparer  les  bàlimenls,  ne  seront  point  considérés  comme 
opération  de  commerce. 

IX.  —  Les  llaules  Parlies  contraclantes  s'accordent  ré- 
ciproquement  le  droit  de  nominer  dans  les  ports  et  places 
de  commerce  de  l'autre,  des  Consuls  Généraux,  Consuls,  Vice- 
Consuls  et  Agenls  Consulaires,  se  réservant  toulelbis  de 
n'en  pas  admellre  dans  tels  lieux  qu'elles  jugeronl  convc- 
nable  d'en  exccpler  généralement.  Ces  Consuls  Généraux , 
Consuls,  Vice-Consuls  et  Agenls,  ainsi  que  leurs  Chanceliers, 
jouiront,  à  charge  de  réciprocité,  des  mèmes  privlléges, 
pouvoirs  et  exemplions  doni  joulssent  ou  jouiront  ceux  des 
Nalions  les  plus  favorisées;  mais  dans  le  cas  où  ils  vou- 
draient cxercer  le  commerce,  ils  seront  lenus  de  se  sou- 


I 


ITALIA  E  CONFEDERAZIONE  GERMANICA  DEL  NORD  383 

mettre  aux  Lois  et  usages,  auxquels  soni  soumis  dans  le   1867 
méme  lieu,  par  rapport  à  leurs  transactions  commerciales, 
Ics  particuliers  de  leur  Nation. 

X.  —  Les  dits  Consuls  Généraux,  Consuls,  Vice-Consuls» 
Agents  consulaires  de  chacune  des  Hautes  Parties  conlrac- 
tantes  résidant  dans  les  Etats  de  l'autre,  recevront  des  Au- 
lorilés  locales  tonte  aide  et  assislance  pour  la  recherche» 
saisie  et  arrestalion  des  marins  et  autres  individus  faisant 
parile  de  l'équipage  des  navires  de  guerre  ou  de  commerce 
de  leurs  pays  respeclifs,  qu'ils  soienl  ou  non  inculpés  de 
crimes ,  délits  ou  contravenlions  commis  à  bord  des  dits 
bàtiraenls. 

A  cel  effet  ils  s'adresseront  par  écrit  aux  Tribunaux,  Ju- 
ges  ou  Fonctionnaires  compétenls,  et  justifieront  par  l'exbi- 
bition  des  régislres  du  bàtiment,  ròles  d'équipage,  ou  aulres 
documents  officicls,  ou  bien,  si  le  navire  élait  parli,  par  la 
copie  ou  extrait  des  dites  pièces,  dùment  cerliHé  par  eux, 
que  les  hommes  qu'ils  réclament  ont  réellement  fait  parile 
du  dit  équipage. 

Sur  celle  demande  ainsi  justifiée,  la  remise  ne  pourra 
leur  élre  refusée. 

Les  dits  déserteurs,  lorsqu'ils  auront  élé  arrètés,  resle- 
ront  à  la  disposition  des  dits  Consuls  Généraux,  Consuls, 
Vice-Consuls  et  Agents  Consulaires,  el  pourront  méme  élre 
détenus  el  gardés  dans  les  prisons  du  pays,  à  la  réquisition 
el  aux  frais  des  Agents  précilés,  lesquels,  selon  l'occasion, 
les  réintégreronl  à  bord  du  bàlimenl  auquel  ils  appartien- 
nent,  ou  les  renverront  dans  le  pays  des  dits  Agents,  sur 
un  navire  de  la  méme  ou  de  tonte  aulre  Nation,  ou  les  ra- 
patrieronl  par  la  voie  de  terre. 

Le  rapatriement-par  la  voie  de  terre  se  fera  sous  escorle 
de  la  force  publique,  à  la  réquisition  el  aux  frais  des  A- 
gents  précilés,  qui  devronl,  à  cel  effet,  s'adresser  aux  Au- 
torités  compélentes. 

Si  dans  les  deux  mois,  à  compier  du  jour  de  leur  arres- 
talion, les  déserteurs   n'élaient  pas   réinlégrés  à  bord  du 


384  ITALIA  E  CONFEDERAZIONE  GERMANICA  DEL  NORD 

1867  bàtiment  auquel  ils  appartiennent,  cu  s'ils  n'élaient  pas 
rapalriés  par  la  voie  de  terre  ou  de  mer,  de  nième  si  les 
frais  de  leur  emprisonnemcnt  n'étaienl  pas  régulièrement 
acquitlés  par  la  Parile  à  la  reqaéte  de  laquelle  l'arreslation 
a  été  opéréc,  les  dils  déserteurs  seront  remis  en  liberto,  sans 
qu'ils  puissent  étre  arrètós  de  nouveau  pour  la  mème  cause. 

Néaiimoins,  si  le  déserteur  avait  commis  en  oulre  quel- 
que  crime  ou  délit  à  terre,  son  cxtradilion  pourra  otre 
différée  par  les  Autorilés  locales  jusqu'à  ce  que  le  Tri- 
bunal compétent  ait  dùment  statue  sur  ce  fait,  el  que  le 
jugement  intervenu  ait  recu  son  entière  exécution. 

Il  est  égalenient  cntendu  que  les  marins  ou  aulres  in- 
dividus  faisant  partie  de  l'équipage,  sujets  du  pays  où  la 
deserti on  a  eu  lieu,  sont  exceptés  des  stipulations  du  pré-r 
sent  article. 

XI.  —  En  cas  d'échouement  ou  de  naufrago  d'un  navire 
de  l'une  des  Hautes  Parlies  contractantes  sur  les  còtes  de 
l'autre,  ce  navire  y  jouira,  tant  pour  le  bàtiment  que  pour 
la  cargaison,  des  faveurs  et  immunités  que  la  législation 
de  cbacun  des  Etats  respectifs  accordo  à  ses  propres  na- 
vires  en  pareillo  circonslance.  Il  sera  prète  tonte  aide  et 
assistance  au  Capitaine  et  à  l'équipage,  tant  pour  leurs 
personnes,  que  pour  le  navire  et  sa  cargaison. 

Les  opérations  relatives  au  sauvetage  auront  lieu  con- 
formément  aux  Lois  du  pays.  Toulefois  les  Consuls  ou  A- 
gents  Consulaircs  respectifs  seront  admis  à  surveiller  les 
opérations  relatives  à  la  réparation,  au  ravitaillement,  cu 
à  la  venie,  s'il  y  a  lieu,  des  navires  échoués  ou  naufragés 
à  la  còle.  Tout  ce  qui  aura  éló  sauvé  du  navire  et  de  la 
cargaison,  ou  le  produil  de  ces  objels,  s'ils  ont  été  vendus, 
sera  reslilué  aux  propriétaircs  ou  à  leurs  ayant-cause,  et 
il  ne  sera  payé  de  frais  de  sauvetage  plus  forts  que  ceux, 
auxquels  les  nalionaux  seraienl  assu)ellis  en   pareil  cas. 

Il  est,  de  plus,  convenu  que  les  marcbandises  sauvées  ne 
seront  tenues  à  aucun  droit  de  donane,  à  moins  qu'elles 
ne  soient  admises  à  la  consommation  inlérieure. 


ITALIA  E  CONFEDERAZIONE  GERMANICA  DEL  NORD  38o 

XII.  —  Les  Haiites    Parties  contractantes    ne    pourront  1867 
accorder  aucun  privilége,  faveur  ou  immunité  concernant 

la  navigation  à  aucun  autre  Etat^  qui  ne  soit  aussi,  de  plein 
droit  et  à  l'inslant,  étendu  à  leurs  sujets  respectifs. 

XIII.  —  Le  droit  d'accession  à  la  présente  Convention 
est  réservé  à  tout  Etat  qui  appartieni  actuellement  ou  qui 
appartiendra  par  la  suite  au  Zollverein. 

Cette  accession  pourra  se  faire  par  un  échange  de  dé- 
claralions  entre  les  Etats  contractants  et  l'Italie. 

XIV.  —  La  présente  Convention  entrerà  en  vigueur  le 
1*'  janvier  1868. 

Elle  aura  la  rnéme  durée  qiie  le  Traile  de  commerce 
conclu  entre  le  Zollverein  et  l'Italie  le  31  décembre  1865. 

Elle  sera  ratifiée  et  les  ralifications  en  seront  échangées 
à  Florence  dans  l'espace  de  deux  mois  à  compier  du  jour 
de  la  signature,  ou  plus  tot,  si  faire  se  peut. 

En  foi  de  quoi  les  Plénipotentiaires  respectifs  ont  signé 
la  présente  Convention  et  y  ont  appose  leur  cachet. 

Failà  Florence  le  14  du  mois  d'oclobre  de  l'année  1867. 

(L.  S.)  U.  Rattazzi.  (L.  S.)  Usedom. 


PROTOCOLE. 

En  procédanl  à  la  signature  de  la  Convention  de  navi- 
gation conclue  sous  la  date  d'aujourd'hui  entre  l'Italie  et 
la  Confédéralion  de  l'Allemagne  du  Nord,  les  Plénipoten- 
tiaires respectifs ,  dùment  autorisés  par  leurs  Gouverne- 
ments,  déclarent: 

1°  Que  tanl  que  continueront  à  exister  des  ConsuIs 
particuliers  des  Etats  composant  la  Confédéralion  de  l'Al- 
lemagne  du  Nord,   leur  seront  également  appliquées  les 

25 


386  ITALIA  E  CONFEDERAZIONE  GERMANICA  DEL  NORD 

i867  dispositions  des  articles  IX  et  suivants  de  la  susdite  Con- 
vention de  navigation^  toiichant  les  attributions,  immunités 
et  priviléges  des  Consuls  et  Agents  Consulaires  respectifs. 

2"  Que  les  slipulations  insérées  dans  le  Traile  de  com- 
merce conclu  entre  l'Italie  et  le  Zollverein  le  31  décembre 
1865,  seronl  indistinctement  applicables,  à  partir  de  l'epo- 
que où  la  Convention  de  navigation  entrerà  en  vigueur, 
à  tous  les  Etats  composant  la  Contedération  de  l'Allemagne 
du  Nord,  qu'ils  fassent  ou  non  partie  de  l'Association 
douanière  Allemande. 

3°  Que  par  conséquent  à  partir  de  la  méme  epoque, 
cesseront  d'avoir  efl'et  tous  les  Traités  et  Conventions  de 
commerce  et  de  navigation  conclus  précódemment  entre 
quelques-uns  de  ces  mémes  Etats  et  le  Gouvernement 
d'Italie,  ou  de  quelques-uns  des  anciens  Etats  compris 
actuellement  dans  le  Royaume  Italien. 

En  foi  de  quoi  les  Plénipotentiaires  susdits  ont  signé  le 
présent  Protocole,  qui  aura  la  méme  force  et  valeur  que 
la  Convention  de  navigation  dont  il  formerà  un  annexe,  et 
y  ont  appose  leur  cachet. 

Fait  en  doublé  exemplaire  à  Florence  le  i4  octobre  i867. 

(L.  S.)  U.  Rattazzi, 

(L.   S.)   USEDOM. 


Ratificata  da  S.  M.:  Firenze^  19  ottobre  1867.  — Scambio 
delle  ratifiche:  \^  dicembre  1867. 


ITALIA  E  PAESI  BASSI  387 


XXXVII. 

1867 ,  15  Ottobre. 

AJA,  1867 

Convenzione  Postale  tra  l'Italia  ed  i  Paesi  Bassi. 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie  et  Sa  Majesté  le  Roi  des  Pays- 
Bas,  également  animés  du  désir  d'améliorer^  au  moyen  d'une 
Convention,  le  service  des  correspondances  entre  les  deux 
Etats,  ont  nommc  pour  leurs  Plénipotentiaires  à  cet  effet, 
savoir: 

Sa  Majesté  le  Roi  d'Italie,  le  sieur  Dominique  Carutti  de 
Cantogno,  grand  officier  de  l'Ordre  des  saints  Maurice  et 
Lazare  et  chevalier  de  l'Ordre  civil  de  Savoie,  commandeur 
de  l'Ordre  du  Lion  Néerlandais,  etc,  son  envoyé  extraor- 
dinaire  et  ministre  plénipotcnliaire  prés  Sa  Majesté  le  Roi 
des  Pays-Bas;  et  Sa  Majesté  le  Roi  des  Pays-Bas,  le  sieur 
.Tules-Philippe-Jacques-Adrien  comte  de  Zuylen  de  Nyevelt, 
chevalier  Grand'Croix  de  l'Ordre  du  Lion  Néerlandais,  etc, 
son  ministre  des  affaires  étrangéres,  et  le  sieur  Roger-Jean 
comte  Schimmelpenninck  de  Nyenhnis ,  commandeur  de 
l'Ordre  du  Lion  Néerlandais,  etc,  etc,  son  ministre  des 
fìnances; 

Lesquels,  après  s'étre  communiqués  leurs  pleins  pouvoirs 
irouvés  en  bonne  et  due  forme,  sont  convenus  des  articles 
suivants: 

I.  —  Il  y   aura    entre   l'Administration   des   postes   du 


388  ITALIA  E  PAESI  BASSI 

1867  royaume  d'Italie  et  l'Administration  des  postes  du  royaume 
des  Pays-Bas  un  échange  périodiqiie  et  régulier  de  lettres, 
d'échantillons  de  marchandises,  de  journaux  et  d'imprimés 
de  toute  nature ,  originaires  des  Etats  respectifs  ou  pro- 
venant  des  pays  auxquels  les  Adminislrations  des  postes 
des  deux  Parlies  contractantes  servent  ou  pourraicnt  par 
la  suite  servir  d'intermédiaire. 

II.  —  Les  lettres,  les  écliantillonS;,  les  journaux  et  im- 
primés,  dont  il  est  fait  mention  à  l'article  précédent,  seront 
transportés  en  dépéches  closes,  soit  par  l'intermédiaire  des 
postes  de  France  et  de  Belgi que,  soit  par  l'intermédiaire  des 
postes  d'Allemagne  et  de  Suisse,  en  vertu  des  conventions 
conclues  ou  à  conciure  enlre  l'Italie  et  les  Pays-Bas,  d'une 
pari,  et  le  Gouvernement  des  Etats  susmentionnés  d'autre 
part. 

A  moins  qu'une  indicalion  contraire  ne  soit  énoncée  par 
l'envoyeur  à  la  suscriplion ,  les  correspondances  de  toute 
nature,,  adressées  d'Italie  dans  les  Pays-Bas  et  des  Pays- 
Bas  en  Italie,  seront  comprises  dans  les  dépéches  closes, 
que  les  offices  des  postes  des  deux  pays  échangeront  en 
vertu  de  la  présente  Convention. 

III.  —  Les  frais  résultant  du  transport  cntre  la  G'ontière 
d'Italie  et  la  frontière  des  Pays-Bas  des  dépéches  expédiées 
de  l'Italie  pour  les  Pays-Bas,  seront  supportés  par  l'Admini- 
stration des  postes  italicnnes,  et  les  frais  résultant  du  trans- 
port des  dépéches  expédiées  des  Pays-Bas  pour  l'Italie,  seront 
supportés  par  l'Administration  des  postes  néerlandaises. 

IV.  —  Il  est  entendu  loutefois  que  les  frais  de  transit 
des  correspondances,  expédiées  en  dépéches  closes  de  part 
et  d'autre,  c'est-à-dire  de  l'Italie  pour  les  Pays-Bas  et  des 
Pays-Bas  pour  l'Italie,  seront  acquittés  par  celle  des  deux 
Adininistralions  qui  aura  obtenu  des  pays  intermédiaires 
des  conditions  de  prix  plus  avantageuses,  ci  que  celle  des 
deux  Administrations  qui  aura  soldé  la  totalité  de  ces  frais, 
sera  remboursée  par  l'autre  Administration,  conforméincnt 
aux  stipulations  de  l'article  3  précédent. 


ITALIA  E  PAESI  BASSI  389 

V.  —  La  taxe  à  percevoir  pour   toule   lettre  ordinaire,  1867 
adressée  de  l'un  des  deux  Etats  dans  l'autre,  et  expédiée 
dans  les  dépèches  closes  que  les  Administrations  des  postes 

de  l'Italie  et  des  Pays-Bas  échangeront  entre  elles,  sera  de 
50  centimes,  oii  25  cents  par  port  simple  en  cas  d'affran- 
chissement,  et  de  70  centimes,  ou  35  cents  par  port  simple, 
en  cas  de  non-affranchissement. 

Chaque  port  simple  sera  compté  de  10  en  10  grammes 
ou  fraction  de  10  grammes. 

Il  est  enlendu  toulefois  que  les  taxes  mentionnées  ci- 
dessus  seront  réduites  de  cominun  accord  entre  les  offices 
des  postes  de  l'Italie  et  des  Pays-Bas  à  4-0  centimes,  ou  20 
cents  par  port  simple,  en  cas  d'affranchissement,  et  à  60 
centimes  ou  30  cents  par  port  simple,  en  cas  de  non-af- 
franchissement, aussitòt  que,  par  suite  de  nouveaux  arran- 
gements  avec  les  Administrations  des  postes  intermédiaires, 
les  prix  de  Iransit  actuels  subiraient  une  réduction  assez 
importante  pour  compenser  une  réduction  de  la  taxe  à 
raison  de  10  centimes,  ou  5  cents  par  port  simple. 

VI.  —  Des  lettres  chargées  pourront  étre  expédiées  de 
l'Italie  pour  les  Pays-Bas,  et  des  Pays-Bas  pour  l'Italie,  et, 
autant  que  possible ,  à  destination  des  pays  auxquels  les 
Administrations  des  postes  d'Italie  et  des  Pays-Bas  servent 
ou  pourront  servir  d'inlermédiaire. 

Tonte  lettre  chargée,  qui  sera  adressée  d'Italie  dans  les 
Pays-Bas  et  des  Pays-Bas  en  Italie,  supporterà,  au  départ, 
en  sus  de  la  taxe  ordinaire  tìxée  pour  l'affranchissement 
d'une  lettre  du  méme  poids,  un  droit  fixe  de  50  centimes 
en  Italie  et  de  25  cents  dans  les  Pays-Bas. 

Quant  à  la  taxe  des  lettres  chargées  à  destination  des 
pays  auxquels  les  deux  Administrations  servent  ou  pour- 
ront servir  d'inlermédiaire,  elle  sera  le  doublé  des  lettres 
ordinaires. 

VII.  —  Dans  le  cas  où  quelque  lettre  chargée  viendrait 
à  étre  perdue,  celle  des  deux  Administrations,  sur  le  ter- 
ritoire  de  laquelle  la  perte   aura  eu  lieu ,  paiera   à  l'en- 


390  ITALIA  E  PAESI  BASSI 

1867  voyeur,  à  litre  de  dédommagement,  une  indemnité  de  50  fr. 
en  Italie,  ou  de  25  florins  dans  les  Pays-Bas,  dans  le  délai 
de  deux  mois,  à  daler  du  jour  de  la  réclainalion. 

Il  est  cependant  entendu  que  les  réclamations  ne  seront 
admises  que  dans  les  six  mois  qui  suivront  la  date  du  dépòt 
des  chargemenls;  passe  ce  terme,  les  deux  Administralions 
ne  seront  lenues,  l'une  envers  l'aulre,  à  aucune  indemnité. 

Vili.  —  Les  échantillons  de  raarcbandises  ,  qui  seront 
expédiés  de  l'Italie  pour  les  Pays-Bas  et  vice-versa,  par  la 
voie  de  France  et  de  Belgique ,  seront  soumis  à  la  taxe 
des  leltres  ordinaires. 

Lorsque  le  Gouvernement  italien  ou  le  Gouvernement 
néerlandais  auront  acquis  le  droit  d'acheminer  en  dépèches 
closes  ,  à  prix  réduit ,  les  échantillons  de  marchandises , 
soit  par  la  voie  de  France  et  de  Belgique,  soit  par  la  voie 
d'Allemagne  et  de  Suisse,  l'Administration  des  postes  ita- 
liennes  et  l'Administration  des  postes  néerlandaises  établi- 
ront,  d'un  commun  accorda  la  taxe  modérée  et  les  condi- 
tions  d'écliange  auxquelles  ces  objets  devront  étre  soumis. 

IX.  —  Les  journaux  et  les  imprimés  de  toute  nature, 
qui  peroni  échangés  entro  l'Italie  et  les  Pays-Bas,  devront 
étre  affranchis  de  part  et  d'autre  jusqu'à  destination  moyen- 
nant  le  paiement  d'une  taxe  de  10  centimes  en  Italie  et 
de  5  cents  dans  les  Pays-Bas  pour  chaque  paquet  portant 
une  adresse  particuliére  du  poids  de  40  grammes  ou  frac- 
lion  de  40  grammes. 

Sous  la  dénomination  d'imprimés  sont  compris  les  ou- 
vrages  périodiques,  les  livres  brochés,  les  livres  reliés,  les 
épreuves  d'imprimerle  corrigées  et  accompagnées  de  notes 
manuscrites  s'y  rapportant ,  les  papiers  de  musique ,  les 
catalogucs,  les  prospectus,  les  gravures,  les  lithographies, 
les  autographies,  les  photographies,  les  avis,  les  circulaires, 
les  prix  courants ,  les  cartes  de  visite,  les  cartes  géogra- 
phiques ,  et  en  general  tout  produit  de  la  méme  nature, 
n'ayant  pas  le  caractère  d'une  correspondance  actuelle  et 
personnelle. 


1 


i 


ITALIA  E  PAESI  BASSI  391 

X.  —  Pour  jouir  de  la  modération  de  pori,  accordée  1867 
par  l'article  IX  précédent,  les  journaux  et  les  imprimés  de- 
vronl  ètre  alTranchis  jusqu'à  destination  ,  étre  mis  sous 
bande  et  ne  porter  auciine  écriture,  chiflVe  oli  signe  quel- 
conque  à  la  main,  si  ce  n'est  l'adresse  dii  destinataire,  la 
signature  de  l'envoyeur  et  la  date;  sauf  l'exception  admise 

en  favelli*  des  épreuves  d'imprimerie. 

Les  journaux  et  les  imprimés  qui  ne  réuniraient  pas  les 
conditions  dóterminées  ci-dessus,  seront  considérés  comme 
lettres,  et  taxés  en  conséquence. 

Il  est  entendu  que  la  disposition  qui  fait  l'objet  de  l'ar- 
ticle susmentionnó ,  n'infirme  en  aucune  manière  le  droit 
qu'ont  les  Administrations  des  postes  dcs  deux  pays  de  ne 
pas  effecluer  sur  leur  territoire  respectifle  transport  et  la 
distribution  de  ceux  des  objets  désignés  au  dit  article,  à 
l'égard  desquels  il  n'aurait  pas  été  satisfait  aux  lois,  or- 
donnances  ou  décrels  ,  qui  règlent  les  conditions  de  leur 
publication  et  de  leur  circulation,  tant  en  Italie  que  dans 
les  Pays-Bas. 

XI.  —  Les  journaux  et  les  imprimés  sous  bande  pourront 
étre  expédiés  sous  chargement,  de  l'Italie  pour  les  Pays- 
Bas  et  des  Pays-Bas  pour  l'Italie. 

Tout  paquet  de  ces  objets  que  Fon  voudra  assujettir  à 
la  formalité  du  chargement,  supporterà  au  départ,  en  sus 
des  taxes  qui  leur  sont  applicables  en  vertu  de  l'article  IX 
de  la  présente  Convention,  un  droit  fixe  de  50  centimes 
en  Italie,  et  de  25  cents  dans  les  Pays-Bas. 

XII.  —  Il  est  convenu  entre  les  Gouvernements  d'Italie 
et  des  Pays-Bas  ,  que  chacune  des  deux  Administrations 
gardera  entièrement  à  son  profit  les  taxes  sur  les  cor- 
respondances  internationales  qu'elle  percoit;  savoir  sur  les 
objets  affranchis  ou  insuffisamment  affranchis,  qu'elle  ex- 
pédie,  et  sur  les  objets  non  alTranchis^  y  compris  les  ports 
supplémentaires  des  correspondances  insuffisamment  affran- 
chies  qu'elle  recoit. 

XIII.  —  Les  Administrations  des  postes  de  l'Italie  et  des 


392  ITALIA  E  PAESI  BASSI 

1867  Pays-Bas  fìxeront  d'un  commini  accord,  conformément  aux 
conventions  en  vigucm%  ou  qui  interviendront  par  la  suite, 
les  condilions  auxquelles  pourront  ètre  échangées  à  dé- 
couvert  entre  ces  Adminislralions  les  correspondances  ori- 
ginaires  ou  à  destinalion  des  pays  étrangers  ou  des  colo- 
nies,  qui  empruntent  soit  l'inlermédiaire  de  l'Italie  pour 
correspondre  avec  les  Pays-Bas,  soit  l'intermédiaire  des 
Pays-Bas  pour  correspondre  avec  l'Italie. 

Il  est  dans  tous  les  cas  entendu  que  ces  correspondances 
ne  supporteront  que  la  taxe  néerlando-italienne  augmentée 
du  port  dù  aux  offices  étrangers  ou  coloniaux. 

XIV.  —  L'alTranchissement  des  correspondances  échan- 
gées entre  l'Italie  et  les  Pays-Bas  pourra  avoir  lieu  au 
moyen  des  limbres-poste  des  Administrations  respectives. 

Lorsque  les  timbres-poste  apposés  sur  une  lettre  adres- 
sée  de  l'un  des  deux  Etats  dans  l'autre  représenteront  une 
somme  inférieure  à  celle  qui  serait  due  pour  son  af- 
franchissement  jusqu'à  deslination,  cette  lettre  sera  consi- 
dérée  comme  non  affranchie  et  taxée  comme  Ielle ,  sauf 
déduction  du  montani  des  timbres-poste  insuffisamment 
employés. 

Quant  aux  envois  sous  bande  qui  auront  été  insuffisam- 
ment  affranchis,  ils  serontcxpódiés  à  leur  destination  grevés 
d'une  taxe  égale  au  doublé  de  la  somme  qui  manque  à 
compléter  l'affranchissement. 

Toutefois  lorsque  la  taxe  complémentaire  à  payer  par  le 
destinataire  d'une  lettre  insuffìsamment  affranchie  présen- 
terail  une  fraction  de  dècime  ou  de  cinq  cents ,  il  sera 
percu  par  l'Office  des  postes  d'Italie  un  dècime  entier  pour 
la  fraction  de  dècime^  et  par  l'Oflìce  des  postes  des  Pays- 
Bas  cinq  cents  pour  la  fraction  de  cinq  cents. 

XV.  —  Le  Gouvernement  italien  et  le  Gouvcrnement  nécr- 
landais  s'engagent  à  faire  transporter  gratuitemcnt  sur  le 
lerritoire  des  Etats  respectifs  les  dépéches  closes  que  les 
bureaux  de  poste  des  deux  pays  auront  à  échanger  avec 
des  bureaux  de  poste  étrangers ,  à  la   condilion   toutefois 


ITALIA  E  PAESI  BASSI  393 

que  le  transport  de  ces  dépèches  puisse  s'effectuer  avec  1867 
les  moyens  ordinaires  doni  disposent  les  deux  Admini- 
stralions,  et  que  les  pays  étrangers,  qui  profiteront  de  la 
gratuite  de  ce  transport,  accordent  en  réciprocité  le  mème 
privilége  pour  les  coiTespondances  en  transit  à  Iravers  leurs 
territoires. 

En  cas  de  non-réciprocité,  le  prix  de  transport  est  fixé  à 
20  cenlimes,  ou  10  ccnts  par  30  grammes  de  lettres,  poids 
net,  et  à  50  centimes^  ou  25  cenls  par  kilogramme  d'im- 
primés  et  d'échantillons  de  marchandises. 

XVI.  —  Le  Gouvernement  italien  s'engage  à  faire  trans- 
porter  par  les  paquebots-poste  italiens,  naviguant  dans  la 
Mediterranée^  jusqu'aux  porls  où  toucheront  ces  paquebots, 
les  correspondances  que  l'Administration  des  postes  des 
Pays-Bas  échangerait  en  dépèches  closes  avec  les  colonies 
néerlandaises  et  aulres  colonies  ou  pays  étrangers. 

L'Administration  des  postes  des  Pays-Bas  palerà  à  l'Ad- 
ministration des  postes  d'Italie  pour  le  transport  par  mer 
des  dépèches  ci-dessus  mentionnées,  la  somme  de  60  cen- 
limes par  30  grammes  de  lettres ,  et  un  frane  par  kilo- 
gramme d'échantillons  de  marchandises  et  d'imprimés. 

XVII.  —  Il  est  entendu  que  le  poids  des  correspondances 
de  toute  nature^  tombées  en  rebut,  ainsi  que  celui  des 
feuilles  d'avis  et  d'autres  pièces  de  comptabilité,  relatives 
au  service  de  poste,  et  transportées  en  dépèches  closes  par 
l'une  des  deux  Administrations  pour  le  compte  de  l'autre, 
ne  sera  pas  compris  dans  la  pesée  des  lettres,  des  échan- 
tillons  et  des  imprimés, 

XVIII.  —  Il  est  formellement  convenu  que  les  lettres  et 
les  échantillons  de  marchandises  adressés  de  l'un  des  deux 
Etals  dans  l'autre,  qui  auront  été  affranchis  jusqu'àdesti- 
nation,  ne  pourront,  sous  aucun  prétexte  et  à  quelque  titre 
que  ce  soit,  ètre  grevés  dans  le  pays  de  destinalion  d'une  taxe 
ou  d'un  droit  quelconque  à  la  charge  des  destinataires. 

Il  est  bien  entendu  que  dès  que  la  loi  néerlandaise  don- 
nera  au  Gouvernement  le  pouvoir  d'exempter  entièrement 


391  ITALTA  E  PAESI  BASSI 

1867  Oli  parliellement  de  rapplicalion.  du  droit  de  timbra  les 
journaiix  élrangers,  cette  cxemption  sera  appliquée  de  plein 
droit  aux  journaux  italiens. 

XIX.  —  L'expéditeur  d'une  lettre  oii  d'un  paquet  d'im- 
primés  chargés,  soit  de  l'Italie  pour  les  Pays-Das,  soit  des 
Pays-Bas  pour  l'Italie,  pourra  demander  qu'il  lui  soit  donne 
avis  que  ces  objels  ont  été  recus  par  le  destinataire.  A 
cet  effet  il  paiera  d'avance,  pour  la  transmission  de  l'avis, 
un  droit  de  poste  de  20  centimes  ou  10  cents. 

XX.  —  Les  correspondances  de  tonte  nature  mal  adres- 
sées  ou  mal  dirigées  seront,  sans  aucun  délai,  réciproque- 
ment  renvoyées  pour  le  poids  et  le  prix  auxquels  l'office 
envoyeur  aura  livré  ces  objets  en  compte  à  l'Office  desti- 
nataire. 

Les  objets  de  mème  nature  qui  auront  été  adressés  à 
des  destinataires  ayant  changé  de  residence,  seront  respec- 
tivement  livrés  ou  rendus,  cbargés  du  port  qui  aurait  dù 
ètre  payé  par  le  destinataire. 

Il  est  bien  entendu  que  les  correspondances  dont  il  est 
question  ci-dessus,  qui  auront  été  livrées  par  l'un  des  deux 
offices  à  l'autre^  en  vertu  de  l'article  12  de  la  présente  Con- 
vention, seront  renvoyées  de  pari  et  d'aiilre  sans  taxe,  ni 
décompte. 

XXI.  —  Les  lettres  ordinaires  ou  chargées  et  les  échantil- 
lons  de  marchandises  échangés  à  découvert  entre  les  deux 
Administralions  des  postes  d'Italie  et  des  Pays-Bas^  qui  seront 
tombés  en  rebut  pour  quelque  cause  que  ce  soit,  devronl  ètre 
renvoyés  de  part  et  d'aulre  à  la  fin  de  chaque  mois. 

Ceux  de  ces  objets  qui  auront  été  livrés  en  compie,  seront 
rendus  pour  le  prix  auquel  ils  auront  été  originairement 
comptés  par  l'office  envoyeur. 

Ceux  qui  auront  été  alTranchis  jusqu'à  destination  ou 
jusqu'à  la  frontière  de  l'office  correspondant,  seront  renvoyés 
sans  taxe,  ni  décompte. 

Les  journaux  et  les  imprimés,  alTranchis  jusqu'à  destina- 
tion et  tombés  en  rebut,  seront  directemcnt  et  immédiatcment 


ITALIA  E  PAESI  BASSI  395 

renvoyés  par  le  bureau  de  destinalion  aii  bureau  d'échange 
du  pays  d'origine. 

Quant  aux  correspondances  non  affranchies,  tombées  en 
rebut,  qui  auront  élé  transportées  en  dépèches  closes  par 
l'une  des  deux  Administrations  pour  le  compie  de  l'aulre, 
elles  seront  admlses  en  déduction  pour  le  poids  et  prix  pour 
lesquels  elles  auront  été  comprises  dans  les  comptes  des  Ad- 
ministrations respectives,  sur  de  simples  déclarations,  mises 
à  l'appui  des  décomptes. 

XXII. —  Les  deux  Administrations  n'admettront  à  destina- 
lion de  l'un  des  deux  pays  dans  Tautre  ou  des  pays  qui  em- 
pruntent  leur  intermédiaire,  aucune  lettre  qui  contiendrail 
soit  de  l'or  ou  de  l'argent  monnayé,  soit  des  bijoux  ou  effets 
précieux  ou  tout  aulre  objet  passible  des  droits  de  douane. 

XXIII.  —  L'échange  des  mandats  de  poste  sera  admis  en- 
tre  les  deux  Etats.  Les  prix  et  condilions  de  cet  échange  se- 
ront réglés  de  commun  accord  entro  les  Administrations  des 
posles  des  deux  pays,  et  entreront  de  plein  droit  en  vigueur 
le  jour  dont  ces  Administrations  conviendront. 

XXIV.  —  L'Administration  des  postes  italiennes  et  l'Admi- 
nistration  des  postes  néeiiandaises  désigneront  d'un  commun 
accord  les  bureaux  par  lesquels  devra  avoir  lieu  l'échange 
des  correspondances  respectives;  elles  régleront  également 
la  direction  à  donner  à  ces  correspondances  et  tout  ce  qui  a 
trait  à  la  liquidation  de  la  comptabilité  réciproque,  ainsi  quo 
toutes  autres  mesures  de  détail  et  d'ordre,  nécessaires  pour 
assurer  l'exécution  des  stipulations  de  la  présente  Convention. 

Il  est  entendu  que  les  mesures  de  détail  et  d'ordre  raen- 
tionnées  ci-dessus,  pourront  ètre  modifiées  toutes  les  fois 
que  d'un  commun  accord  ces  deux  Administrations  en  au- 
ront reconnu  l'utilité. 

XXV.  — Les  deux  Administrations  des  postes  d'Italie  et  des 
Pays-Bas  dresseront  chaque  trimestre  les  comptes  résultant 
de  la  Iransmission  des  correspondances  et  des  dépèches  closes 
qu' elles  se  livreront  réciproquement  en  vertu  des  disposi- 
tions  dela  présente  Convention. 


396  ITALIA  E  PAESI  BASSI 

1867  Ces  comptes,  après  avoir  été  débatlus  et  arrètés  contradic- 
loirement,  seront  soldés  par  celle  des  deux  Administralions 
qui  sera  reconnue  redevable  envers  l'autre  dans  les  deux 
inois  qui  suivront  celui  auquel  le  compie  se  rapporterà. 

XXVI.  —  En  considération  de  la  différence  des  systèmes 
monétaires  en  vigueur  dans  les  deux  pays  et  pour  éviter  les 
fractions,  tant  dans  l'application  que  dans  la  bonification  des 
laxes,  il  est  convenu  que  dans  toutes  les  opéralions  de  comp- 
tabilité  entre  les  deux  offices  pour  l'exécution  de  la  présente 
Convention,  le  florin  des  Pays-Bas  sera  censé  ètre  équivalent 
à  deux  livres  italiennes  et  que  réciproquement,  la  livre  ita- 
lienne  sera  assimilée  à  un  demi  florin  ou  cinquante  cents  des 
Pays-Bas;  tandis  que  les  subdivisions  de  tlorin  et  de  livre  se- 
ront évaluées  dans  la  mème  proportion. 

XXVII.  —  La  présente  Convention  aura  force  et  valeur  à 
partir  du  jour  doni  les  deuxAdminislrationsconviendront^  et 
elle  resterà  en  vigueur  jusqu'à  ce  que  l'une  des  Parties  con- 
traclantes  ait  annoncé  à  l'autre,  mais  douze  mois  à  l'avance, 
son  intention  d'en  faire  cesser  les  elfets. 

Pendant  ces  douze  derniers  mois,  la  Convention  continuerà 
d'avoir  son  exécution  pleine  et  entière,  sans  préjudice  de  la 
liquidalion  et  du  solde  des  comptes  entre  les  Administralions 
des  postes  des  deux  pays  après  l'expiration  du  dit  terme. 

XXVIII.  —  Celle  Convention  sera  ratilìée  et  les  ratifications 
en  seront  échangées  aussilót  que  faire  se  pourra. 

En  foi  de  quoi,  les  Plénipotentiaires  respeclifs  Toni  signée 
et  y  onl  appose  le  cachet  de  leurs  armes. 

Fail  à  La  Haye,  en  doublé  originai,  le  quinze  octobre  mil- 
huit-cent-soixante-sept. 

(L.  S.)  Signés:  Carutti. 

(L.  S.)  De  Zuylen  De  Nyevelt. 

(L.    S.)  SCHIMMELPENNINCK    DE    NyENHNIS. 

Ratificata  da  S.  M.:  Firenze,  30  dicembre  1867.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Aja,  25  gennaio  1868. 


à 


ITALIA  E  BAVIERA  397 


XXXVIII. 

1867 ,  W  Ottobre. 

FIREIVZE  e  !9101\/tC0.  1867 

Dichiarazioni  ministeriali  scambiate  tra  l'Italia  e  la  Baviera 
pel  rimpatrio  dei  sudditi  rispettivi. 

I  Governi  di  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  e  di  Sua  Maestà 
il  Re  di  Baviera,  volendo  regolare  di  comune  accordo  il 
pagamento  delle  spese  di  rimpatrio  dei  sudditi  rispettivi, 
convennero  di  quanto  segue: 

Le  spese  di  trasporto  dei  sudditi  dell'uno  dei  due  Stati 
che  si  trovano  sul  territorio  dell'altro  Stalo,  e  che  quest'ul- 
timo intende  far  rimpatriare,  rimarranno  a  carico  del  me- 
desimo, fino  alla  frontiera  del  paese  cui  i  detti  sudditi 
appartengono. 

In  fede  del  che,  si  emette  dal  Governo  Italiano  la  pre- 
sente Dichiarazione   Ministeriale  che   viene  cambiata   con 
altra  analoga  del  Governo  Bavarese. 
Firenze,  il  20  ottobre  1867. 

Il  Ministro  per  gli  Affari  Esteri 

di  S.  M.  il  Re  d'Italia 

Firmato:  P.  di  Campello. 


Questa  Dichiarazione  venne  scambiata  con  una  identica  del 
Ministro  degli  Affari  Esteri  di  S.  M.  il  Re  di  Raviera,  in 
data  del  27  settembre  1867. 


398  ITALIA  E  SVIZZERA 


1867 


XXXIX. 

1867,  W  Novembre. 
FIREIVZE. 

Convenzione  tra  il  Governo  italiano 

ed  il  Consiglio  federale  della  Confederazione  Svizzera 

concernente  le  rendite  ed  i  beni 

del  Capitolo  vescovile  di  Como. 

r  Le  rendite  e  i  beni  indicali  nell'  annesso  prospetto 
corrispondenti  al  capitale  di  italiane  L.  37,502,57,  non  che 
lutti  i  beni  di  qualsivoglia  natura  posseduti  dal  Capitolo 
Vescovile  nel  Cantone  Ticino,  si  riterranno  di  esclusiva  ed 
assoluta  proprietà  della  Parte  Svizzera  ed  a  sua  libera  e 
piena  disposizione;  dall'altro  canto  tutte  le  rendite  e  tutti 
i  beni  di  qualsivoglia  natura  posseduti  fuori  del  Gantou 
Ticino  dal  Capitolo  di  Como,  resteranno  di  esclusiva  sua 
proprietà  e  parimenti  a  piena  e  libera  sua  disposizione. 

2"  11  Governo  Svizzero  si  obbliga  a  sborsare  al  Go- 
verno Italiano  subito  dopo  che  la  presente  Convenzione 
sarà  accettata  dalle  due  Parli,  la  somma  di  ital,  L.  18,751,28 
corrispondenti  alla  giusta  metà  del  capitale  sopra  indicato. 

3"  In  compenso  degli  interessi  ai  quali  avrebbero  di- 
ritto gli  attuali  investiti  dei  singoli  benefizi  canonicali 
durante  il  loro  possesso  sulla  metà  ceduta  al  Governo  Ti- 
cinese^ questi  sborserà  la  somma  di  L.  3,000  per  una  volta 
tanto. 

-4°  La  definizione  della  vertenza  relativa  alla  pretesa 
della  Parte  Svizzera  a  ciò  che  in  una  corrispondente  somma 


I 


ITALIA  E  SVIZZERA  399 

in  danaro  sia  convertita  la  compartecipazione  svizzera  ai  1867 
posti  gratuiti  nel  collegio  Gallio,  ai  posti  pure  gratuiti 
nell'Istituto  dei  Sordo-Muti  di  campagna  in  Milano,  ed  allo 
pensioni  destinate  a  sacerdoti  impotenti  dal  fu  maggior 
Birago,  accennata  in  secondo  luogo  nell'articolo  10  della 
Convenzione  30  novem.bre  1862,  è  rimandata  all'epoca  in 
cui  la  questione  diocesana  nel  Cantone  Ticino  verrà  rego- 
lata nei  rapporti  ecclesiastici. 

5°  Frattanto,  e  sino  all'epoca  suindicata,  nulla  sarà  in- 
novato per  ciò   che   concerne  i   posti  e  le   pensioni  so-   .   ,, 
praddette  che  fossero  già  devolute  e  fossero  per  devolversi 
a  favore  d'individui  Svizzeri,  a  termini   dei   rispettivi  atti 
di  fondazione  e  di  quanto  fu  sin  ora  praticato. 

Questo  modus  vivendi  non  potrà  essere  invocato  a  pre- 
giudizio dei  diritti  di  alcuna  delle  Parti. 

Firenze,  addi  20  novembre  1867. 

Firmati:  Giuseppe  Robecchi,  Inc.  del  Gov.  Italiano. 
G.  B,  PioDA,  Ini',  str.  e  Min.  plenip.  della 
Confed.  Svizzera,  delegato  ad  hoc. 


Ratificata  dal  Presidente  del  Consiglio,  Ministro  degli  Af- 
fari Esteri:  Firenze,  \A  febbraio  1868.  —  Scambio  delle 
ratifiche:  Firenze  17  febbraio  1 


400  ITALIA  E  GRAN  BaETAGNA 


XL. 

i867,  Ì6  Novembre. 
1867  FIRElXaEE. 


Dichiarazione  scambiata  tra  l'Italia  e  la  Gran  Bretagna 

relativa  alle  Società  anonime,  Associazioni  commerciali,  industriali 

e  finanziarie. 


Il  Governo  di  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia,  ed  il  Governo 
di  Sua  Maestà  la  Regina  del  Regno  Unito  della  Gran  Bre- 
tagna e  d'Irlanda,  allo  scopo  di  regolare  reciprocamente 
nei  due  Stali  la  condizione  delle  Società  anonime  ed  altre 
Associazioni  commerciali,  industriali  e  finanziarie,  hanno 
rispettivamente  autorizzato  Sua  Eccellenza  il  Conte  Luigi 
Federico  Menabrea,  Presidente  del  Consiglio  e  Ministro  Se- 
gretario di  Stato  per  gli  Affari  Esteri  di  Sua  Maestà  il  Re 
d'Italia,  e  Sir  Augustus  Berkeley  Paget,  Inviato  straordi- 
nario e  Ministro  plenipotenziario  di  Sua  Maestà  Britannica 
presso  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia,  a  convenire: 

Che  le  Società  per  azioni  (anonime),  ed  altre  Società 
commerciali,  industriali  e  finanziarie,  costituite  ed  auto- 
rizzate secondo  le  norme  prescritte  dalla  legislazione  di 
uno  dei  due  Paesi,  potranno  liberamente  far  valere  negli 
Slati  dell'altro  tutti  i  loro  diritti,  compreso  quello  di  slare 
in  giudizio,  sia  per  intentare  azioni,  sia  per  difendersi  da 
quelle  che  venissero  loro  intentate,  conformandosi  però 
sempre  alle  Leggi  e  consuetudini  in  vigore  negli  Stati 
medesimi; 


I 


ITAUA  E  GRAN  BRETAGNA  401 

Che  queste  disposizioni  dovranno  essere  applicate  tanto  1867 
alle  Società  ed  Associazioni  costituite  ed  autorizzate    an- 
teriormente alla  firma  della  presente  Dichiarazione,  quanto 
a  quelle  che  lo  fossero  in  seguito  ; 

Che  la  presente  Dichiarazione,  fatta  senza  limite  di  du- 
rata, potrà  venire  rivocata  da  ambe  le  Parti,  mediante  la 
denuncia  fattane  un  anno  prima,  e  che  vi  si  potranno  in- 
trodurre, di  comune  accordo,  quelle  modificazioni  che  la 
esperienza  dimostrasse  opportune. 

Fatto  a  Firenze  in  doppio  originale  il  26  novembre  1867. 

(  L.  S.  )  Menabrea. 

(L.  S.  )  A.  B.  Paget. 


XLI. 

1867 ,  22  Dicembre. 

Atto  finale  di  Confinazione  tra  l'Italia  e  l'Austria. 

L'articolo  IV  del  Trattato  stipulato  in  Vienna  il  3  otto- 
bre 1866  tra  Sua  Maestà  il  Re  d'Italia  e  Sua  Maestà  l'Im- 
peratore d'Austria,  Trattato  le  di  cui  ratifiche  furono  scam- 
biate il  giorno  12  dello  stesso  mese,  stabilisce,  in  ordine 
alle  cessioni  territoriali  ivi  convenute,  che: 

«  La  frontière  du  territoire  cede  est  déterminée  par  les 
»   confins  administratifs    actuels    du   Royaume  Lombardo- 
»  Vénitien  ». 
26 


402  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867       Soggiunge  lo  stesso  articolo  che: 

«  Une  Commission  militaire^  instituée  par  les  deux  Puis- 
»  sances  contractantes,  sera  chargée  d'exécuter  le  trace 
»  sur  le  terrain  dans  le  plus  href  délai  possible  ». 

À  eseguimento  di  codesta  ultima  stipulazione  le  Loro 
Reali  ed  Imperiali  Maestà  hanno  nominati  a  commissari: 

Sua  Maestà  il  Re  d'Italia: 

Il  conte  Carlo  Felice  Nicolis  di  Robilant,  maggior  ge- 
nerale, comandante  la  scuola  superiore  di  guerra,  uffiziale 
del  Suo  Ordine  de'  Santi  Maurizio  e  Lazzaro  e  commen- 
datore di  quello  militare  di  Savoia,  decorato  di  due  me- 
daglie d'argento  al  valor  militare,  ecc.  ecc.; 

Il  barone  Adriano  Nicolò  Mazza,  maggiore  nel  Corpo  di 
stato  maggiore,  cavaliere  del  Suo  Ordine  de' Santi  Mau- 
rizio e  Lazzaro  e  dell'Ordine  militare  di  Savoia,  decorato 
di  due  medaglie  d'argento  al  valor  militare;  e 

Il  cavaliere  Alessandro  De  Charbonneau,  Suo  uffiziale 
d'ordinanza,  maggiore  del  genio,  uffiziale  del  Suo  Ordine 
de'  Santi  Maurizio  e  Lazzaro,  e  cavaliere  dell'Ordine  di 
Leopoldo  d'Austria. 

Sua  Maestà  l'Imperatore  d'Austria: 

Il  signor  Giulio  Mauger  di  Kirchsberg,  maggior  generale, 
cavaliere  del  Suo  Ordine  della  Corona  Ferrea  di  3'  classe 
e  decorato  della  croce  militare  austriaca  del  merito; 

Il  signor  Eugenio  Kopfinger  di  Trebbienan,  colonnello  di 
fanteria,  decorato  della  croce  militare  austriaca  del  merito 
e  uffiziale  dell'Ordine  italiano  de'  Santi  Maurizio  e  Laz- 
zaro; 6 

Il  cav.  Emanuele  Korwin,  maggiore  nel  Corpo  di  stato 
maggiore,  cav.  della  Corona  Ferrea  di  3'  classe. 

I  quali,  essendosi  riuniti  in  Venezia,  dopo  di  avere  scam- 
biati i  loro  pieni  poteri,  e  riconosciutili  in  buona  e  de- 
bita forma,  si  sono  costituiti  a  Commissione  internazionale 


ITALIA  E  AUSTRIA  403 

sotto  la  presidenza  del  signor  maggiore  generale  conte  di  1867 
Robilant. 

Il  maggiore  cav.  De  Charbonneau  è  sfato  designalo  per 
le  funzioni  di  segretario. 

La  Commissione,  occupatasi  tosto  del  modo  di  procedere 
nel  proprio  compito,  conveniva  nelle  seguenti  considera- 
zioni : 

Che  la  frontiera  del  territorio  ceduto,  ne'  limiti  indicati 
dall'articolo  IV  del  Trattato  del  3  ottobre  1866,  doveva  ri- 
tenersi in  genere  come  sufficientemente  determinata  dagli 
esistenti  termini  e  segnali  di  confmazione,  buona  parte 
dei  quali  non  aveva  da  epoca  remota  patito  cambiamento  ; 

Che  la  pratica  seguita  dal  Governo  austriaco  di  procu- 
rare ad  epoche  determinate  parziali  revisioni  dei  confini, 
avea  contribuito  a  maggiormente  renderli  certi,  col  ri- 
muovere di  mano  in  mano  i  dubbi  che  si  andavano  ap- 
palesando; 

Che  conseguentemente  a  questo  principio,  e  per  l'esi- 
stenza degli  speciali  catasti  del  Lombardo-Veneto  e  delle 
limitrofe  provincie,  erasi  sempre  più  andata  affermando 
nel  fatto  e  nella  pratica  la  separazione  territoriale  dell'uno 
dalle  altre; 

Che  pertanto  una  nuova  e  generale  revisione  della  fron- 
tiera nelle  circostanze  di  sopra  accennate^  non  avrebbe 
arrecato  un  utile  adeguato  alle  spese,  sia  che  s'avesse  in 
mente  d'eseguirne  il  rilievo  topografico,,  sia  che  semplice- 
mente si  volesse  ricavarne  una  completa  descrizione,  per 
il  che  fosse  da  ritenersi  come  bastantemente  soddisfatto  al 
prescritto  dal  secondo  capoverso  dell'articolo  IV  del  Trat- 
tato del  3  ottobre  1866  prementovato,  quando  la  Com- 
missione si  facesse  carico  di  recare  speciale  attenzione  a 
quei  soli  punti  nei  quali  esistesse  dubbio  circa  il  preciso 
andamento  della  frontiera,  nonché  a  quegli  altri  dove  una 
qualche  operazione  fosse  necessaria  per  rendere  più  ma- 
nifesta la  separazione  di  Stato. 

Ad  ottenere  le  più  precise  informazioni  sugli  uni  e  su- 


404  ITALIA  E  AUSTRrA 

1867  gli  altri  punti,  la  Commissione  italiana  rivolgevasi  alle  au- 
torità politiche  di  confine,  con  invito  d'interpellare  su  di 
tale  argomento  i  comuni  che  vi  avevano  interesse.  Indi- 
rizzavasi  pure  alle  autorit<à  di  finanza,  onde  trarne  indi- 
cazioni sui  punti,  nei  quali,  per  maggior  comodo  e  sicu- 
rezza di  servizio,  convenisse  notare  con  nuovi  o  con  meglio 
apparenti  segnali  il  confine. 

Il  risultamento  di  tali  ricerche ,  fatte  ad  un  tempo  dai 
commissari  austriaci  presso  alle  proprie  autorità  politiche, 
non  che  delle  informazioni  pervenute  da  parecchie  altre 
parti,  condusse  la  Commissione  a  specialmente  esaminare 
i  tratti  qui  sotto  partitamente  indicati,  rispetto  ai  quali 
poteva  aver  luogo  qualche  dubbiezza: 

1°  La  parte  di  frontiera  tra  la  riva  sinistra  del  lago 
di  Garda  ed  il  segnale  della  Bocchetta  sulle  cime  di  Monte 
Baldo; 

2°  Nei  territori  dei  comuni  di  Arsiè  e  Grigno,  la  li- 
.  nea  divisoria  nella  regione    denominata   le    Scaffe  Rosse, 
rimasta"  indecisa  per  secolare  vertenza; 

3°  Il  tratto  di  frontiera  corrispondente  al  comune  di 
Ampezzo,  per  decidervi  sull'appartenenza  ad  una  Parte  od 
all'altra  del  bosco  denominato  Antipetto  di  San  Marco  ; 

A'  Il  tratto  di  confine  tra  il  Monte  Maggiore  e  le  sor- 
genti deiriudrio,  per  istabilire   sulla   provvisoria  linea   di 
confìnazione  decretata  dal  Governo  austriaco  nell'anno  1841  ; 
5"  Finalmente  il  tratto  dall'incontro  del  fiumicello  Ausa 
col  canale  di  Mcdadola,  sino  al  porto  Buso. 

I  protocolli  della  Commissione  ed  i  loro  estratti,  an- 
nessi per  copia  al  presente  atto,  dimostrano  i  componimenti 
e  le  risoluzioni  della  Commissione  su  di  ciascuna  delle  in- 
dicate vertenze. 

Sui  seguenti  altri  punti  del  confine  si  riconobbe  la  ne- 
cessità di  alcuni  lavori  attorno  agli  esistenti  termini  e  se- 
gnali, 0  mcn  chiari  o  non  più  rinvenibili,  e  l'utilità  dell'ag- 
giunta di  nuovi  per  meglio  determinarne  la  traccia,  e  cioè: 
a)  Sul  lago  di  Garda  fu  accertata  la   convenienza  di 


ITALIA  E  AUSTRIA  405 

procurare  nel  punto  del  confine  che  tocca  alla  riva  destra  1867 
l'erezione  d'un  segnale  ben  visibile  ed  appariscente,  e  tale 
che_,  congiuntamente  all'altro   di  già   esistente   sulla  riva 
sinistra,  bastasse  a  rimuovere  qualunque  dubbio  sulla  se- 
parazione delle  acque  fra  i  due  Stati; 

b)  Nei  territorii  dei  comuni  confinanti  di  Malcesine  e 
Brentonico,  Belluno  e  Avio,  si  dimostrò  la  convenienza  di 
ripristinare  antichi  termini,  per  meglio  rimettervi  la  traccia 
del  confine; 

e)  Uguale  convenienza  si  chiarì  per  il  tratto  di  con- 
fine fra  la  cima  degli  Sparavieri  e  quella  delle  Tre  Croci, 
non  che  per  la  porzione  di  frontiera  corrispondente  al 
comune  italiano  di  Pecolaro; 

d)  Nel  territorio  del  comune  di  Bagnarla  fu  convenuta 
l'adozione  d'un  qualche  temperamento,  onde  togliervi  l'in- 
conveniente di  una  casa  partita  dalla  linea  di  confine; 

e)  Finalmente  si  ritenne  necessaria  l'apposizione  di 
segnali  a  que'  punti  delle  primarie  vie  di  comunicazione 
che  trapassano  da  uno  Slato  all'altro^  ne'  quali  la  sepa- 
razione non  risultasse  manifesta  dai  preesistenti  segni. 

La  Commissione  affidò  a  due  suoi  delegati,  cioè  per 
l'Italia  il  maggiore  barone  Mazza,  per  l'Austria  il  maggiore 
cav.  Korwin,  l' incarico  di  procedere  all'  eseguimento  di 
codeste  ultime  operazioni  e  di  quelle  altre  che  erano  di- 
venute necessarie  dopo  le  sue  deliberazioni  sulle  vertenze 
composte,  di  cui  fu  detto  più  avanti. 

I  processi  verbali  dei  predetti  signori  commissari  dele- 
gati e  l'estratto  di  essi,  uniti  per  copia  al  presente  atto, 
dimostrano  l'eseguimento  dato  alle  operazioni  che  loro 
vennero  commesse  e  fanno  fede  de'  nuovi  segnali  eretti 
nelle  singole  località. 

Sia  codesti  ultimi  documenti,  come  le  copie  dei  proto- 
colli della  Commissione,  di  cui  fu  detto  più  sopra,  coi 
disegni  a  corredo,  sono  dichiarati  parte  integrale  del  pre- 
sente atto  e  qui  al  seguito  indicati: 

Copia  del  protocollo  n"  3  della  Commissione; 


406  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867       Estratto  del  protocollo  n°  12  della  Commissione,  con  unito 
un  disegno; 

Estratto  del  protocollo  n°  15  della  Commissione,  con 
unito  un  disegno; 

Copia  del  protocollo  no  16  della  Commissione; 

Estratto  del  protocollo  n°  19  della  Commissione,  con 
unito  un  disegno; 

Copia  del  protocollo  no  21  della  Commissione; 

Copia  del  processo  verbale  n"  5  dei  commissari  delegati 
alle  operazioni; 

Estratto  di  processi  verbali  dei  commissari  slessi,  con 
annessi  due  disegni. 

Sono  pure  uniti  al  presente  atto,  e  dichiarati  farne  parte 
integrale,  dieci  fogli  della  carta  speciale  del  Regno  Lom- 
bardo-Veneto alla  scala  di  Vseioo  edita  dall'Istituto  geo- 
grafico dell'I,  e  R.  Stato  maggiore  generale  austriaco,  nei 
quali  è  segnato,  mediante  una  doppia  linea  azzurra  e  car- 
mina^ il  tracciato  generale  del  confine. 

La  Commissione  è  inoltre  convenuta  delle  seguenti  di- 
sposizioni completive,  le  quali  provvedono  a  particolarità 
della  frontiera: 

I.  —  Le  stipulazioni  contenute  nel  presente  atto  fi- 
nale non  potranno  alterare,  nò  pregiudicare  i  diritti  di 
proprietà,  di  possesso,  di  servitù  ed  altri  qualunque  fon- 
dati nel  diritto  civile  a  favore  di  persone  private,  di  co- 
muni 0  di  altri  corpi  morali  qualsiansi,  sopra  terreni  ri- 
spettivamente posti  oltre  la  convenuta  linea  di  delimitazione. 

II.  —  Le  precedenti  disposizioni  governative,  i  proto- 
colli ed  i  processi  verbali  di  confinazione  e  revisione  della 
frontiera,  nelle  varie  epoche  compilali,  serviranno,  quando 
insorga  dubbio  su  qualche  tratto  del  confine,  quali  ele- 
menti per  risolverlo. 

III.  —  Nei  corsi  d'acqua  di  confine,  il  thalveg  formerà 
la  separazione  di  Stato,  a  meno  che  sia  altrimenti  speci- 
ficato da  precedenti  determinazioni  governative,  o  che  la 
pratica  contraria  trovisi  nel  fatto  applicata.  . 


ITALIA  E  AUSTRIA  407 

IV.  —  Nei  punti    dove   strade   pubbliche,    sì    nazionali    1867 
come  provinciali  e  comunali,  segnano  per  un  qualche  tratto 

il  confine,  l'asse  della  via  formerà  la  separazione  di  Stato, 
qualunque  possa  d'altronde  essere  la  posizione  dei  termini 
confinari  sui  cigli. . 

Codeste  strade  dovranno  considerarsi  come  di  uso  pro- 
miscuo, ed  il  transito  vi  sarà  ugualmente  libero  agli  abi- 
tanti di  ambidue  gli  Stali,  coU'osservanza  delle  discipline 
da  stabilirsi  di  concerto  nei  riguardi  doganali. 

V.  —  Le  agevolezze  e  le  prescrizioni  convenute  nel 
secondo  capoverso  dell'articolo  precedente,  a  riguardo  delle 
strade  di  confine,  saranno  anche  applicabili  al  tratto  della 
strada  lungo  il  torrente  ludrio  tra  l'abitato  di  Prepotto  e 
quello  di  Melina,  non  che  alla  comunicazione  lungo  il  tor 
rente  Ponlebbana. 

VI.  —  Lungo  i  corsi  d'acqua  di  confine  non  sarà  le- 
cito ad  alcuna  delle  Parti  di  erigere  o  di  permettere  che 
siano  eretti  manufatti  per  regolarne  il  corso  o  per  uso  di 
navigazione,  di  fluttuazione  di  legnami  e  simili,  né  di  re- 
care mutamento  ai  sussistenti  destinati  a  tali  scopi,  senza 
l'adesione  dell'altra  Parte  contraente. 

Codesta  adesione  si  riterrà  in  ogni  caso  come  accordata, 
quando,  nel  termine  di  sei  settimane  decorrenti  dal  giorno 
in  cui  i  progetti  ed  i  disegni  delle  opere  saranno  da  una 
delle  Parti  stati  comunicati  all'altra,  questa  non  abbia  fatto 
alcun  riscontro. 

VII.  —  Le  due  Parti  contraenti  si  riservano  di  stabilire 
ulteriori  accordi  per  regolare  la  fluttuazione  dei  legnami 
nei  corsi  d'acqua  di  confine  che  sono  usufruiti  ad  un  tale 
scopo. 

Vili.  —  Lungo  il  tratto  di  confine  corrispondente  alla 
linea  segnala  come  provvisoria  dalla  Commissione  mista 
italiano-illirica,  e  descritta  nel  processo  verbale  aperto  il 
3  giugno  i84I  e  chiuso  il  i2  luglio  dello  stesso  anno,  sarà 
mantenuta  la  condizione  da  questa  posta,  che  il  confine 
territoriale,  ora  di  Stato,  debba  essere  rispettato  come  li- 


408  ITALIA  E  AUSTRIA 

1867  mite  della  proprietà  privata  o  del  possesso  fra  i  rispettivi 
comuni,  salve  le  decisioni  dei  tribunali  e  gli  speciali  ac- 
cordi che  intervenissero  fra  le  Parli. 

IX.  —  La  Commissione  ha  riconosciuta  l'esistenza  dei 
seguenti  ponti  sulle  acque  di  confine: 

Un  ponte  di  muratura  attraverso  al  torrente  Cesillay 
sulla  strada  che  da  Lamon  tende  a  Primiero; 

Un  ponte  a  spalle  di  pietra  e  palco  di  legname  attra- 
verso al  torrente  Pontehbana,  sulla  strada  che  da  Udine 
tende  a  Tarvis  pel  Canale  del  Ferro; 

Un  ponte  pure  a  spalle  di  pietra  e  palco  di  legname 
attraverso  al  torrente  ludrio  presso  Brazzano,  sulla  strada 
che  da  Cividale  per  Gormons  mette  a  Gorizia; 

Finalmente  un  ponte  a  palco  di  legname  attraverso  al 
Canale  del  Taglio,  sulla  strada  che  da  San  Giorgio  di  No- 
garo  va  al  confine  verso  Cervignano. 

Essendo  stato  stabilito  che  la  linea  della  frontiera  di- 
vida nel  mezzo  i  detti  ponti,  ciascuna  Parte  provvederà  al 
mantenimento  in  istato  di  servizio  della  porzione  che  ri- 
mane sul  proprio  territorio,  secondo  le  norme  che  in  ciascun 
paese  regolano  una  tale  materia,  e  salvi  gli  speciali  accordi 
intesi   alla    maggior   facilità  dell'  eseguimento  dei  lavori. 

X.  —  Occorrendo  in  taluna  località  una  parziale  rin- 
novazione dei  termini  e  segnali  di  confinazione,  o  qual- 
siasi lavoro  di  manutenzione  attorno  ai  medesimi,  le  au- 
torità di  confine,  cui  ne  è  affidata  la  custodia,  dovranno, 
dietro  invito  di  una  delle  Parti,  accordarsi  per  una  visita 
locale  allo  scopo  di  determinare  di  concerto  la  natura  dei 
lavori  da  farsi,  e  quale  delle  due  Parti  abbia,  tenuto  conto 
delle  maggiori  facilità  di  eseguimento,  ad  assumersene  l'in- 
carico. Le  spese  relative  saranno  sopportate  per  metà  dai 
due  Stati. 

Le  aste  ed  altri  segnali  destinati  a  provvedere  esclusi- 
vamente ad  occorrenze  del  servizio  doganale,  non  avendo 
qualità  di  termini  di  Stalo,  non  sono  comprese  nella  con- 
venzione specificata  col  presente  articolo. 


ITALIA  E  AUSTRIA  409 

XI.  —  Le  spese  che  direltamenle  s'attengono  ai  lavori  1867 
di  confinazione  fatti  eseguire  dalla  Commissione,  sia  per 
l'apposizione  di  nuovi  termini  e  segnali,  sia  per  il  ripri- 
stinamento  degli  esistenti,  saranno  sopportate  per  giusta 
metà  dai  due  Stati,  secondo  la  liquidazione  che  ne  venne 
fatta  dai  commissari  delegali  alle  operazioni  cui  i  lavori 
stessi  si  riferiscono. 

XII.  —  Il  presente  Atto  finale,  che  riassume  i  lavori 
dalla  Commissione  eseguiti  per  la  ricognizione  e  l'accer- 
tamento della  frontiera,  e  contiene  la  soluzione  dei  que- 
siti e  delle  differenze  di  cui  ebbe  ad  occuparsi,  è  steso, 
coi  disegni  e  documenti  che  l'accompagnano,  per  doppio 
originale  e  firmato  da  tutti  i  membri  che  la  compongono. 

XIII.  —  Il  presente  Atto  finale  non  avrà  validità  se  non 
dopo  le  ratifiche  dei  due  Sovrani. 

Queste  saranno  scambiate  a  Firenze  nel  termine  di  cin- 
que settimane  decorrenti  dalla  data  della  presente  Con- 
venzione. 

Fatto  e  chiuso  a  Venezia  il  ventidue  dicembre  mille  ot- 
tocento sessantasette. 


C.    ROBILANT.  J.    KiRCHSBERG. 

A.  Mazza.  Kopfinger. 


A.  De  Charbo>'Neau.  Korwin. 


Ratificalo  da  S.  M.:  Firenze,  12  gennaio  1868.  —  Scambio 
delle  ratifiche:  Firenze,  17  marzo  1868. 


410 


ITALIA  E  FRANCIA 


XLII. 


.    .  J868,  21  Febbraio. 

1868  PARIGI. 

Dichiarazione  scambiata  tra  il  Governo  italiano  ed  il  Governo  francese 

per  estendere  a  tutti  i  sudditi  rispettivi 

ogni  favore  e  privilegio  accordato  ai  sudditi  di  un  altro  Stato. 

Le  Gouvernement  de  Sa  Majeslé  le  Roi  d'Italie  et  le 
Gouvernement  de  Sa  Majeslé  l'Empereur  des  Francais,  dé- 
sirant  faire  profiler,  autant  que  possible,  et  sur  le  pied 
d'une  pai'faile  égalité,  leurs  sujets  respectifs  de  toule  fa- 
veur  ou  de  lout  privilége  accordés,  dans  les  deux  pays, 
aux  nalionaux  d'un  autre  Etat,  déclarent  qu'ils  seront 
exempls  de  tout  service  dans  l'armée,  dans  lannarine,  dans 
la  garde  nationale  ou  dans  la  milicé;  de  toule  fonction 
judiciaire  ou  municipale;  de  tout  emprunt  force,  de  toule- 
preslalion  ou  réquisilion  militaire  comme  aussi  de  tonte 
espèce  de  contribulion  de  mème  genre,  en  numéraire  ou 
en  nature,  imposóe  en  échange  d'un  service  personnel. 
Los  stipulalions  contenues  dans  la  présenle  Déclaration 
seront  en  vigiieur  jusqu'au  29  oclobre  1873. 

En  foi  de  quoi,  les  soussignés,  dùment  aulorisés,  ont 
dressé  la  présente  Déclaration  qu'ils  ont  revétue  du  cachet 
de  leurs  armes. 

Fait  en  doublé  expédition,  à  Paris,  le  21  février  1868. 

(L.   S.)  NlGRA. 

(L.    S.)  MOUSTIER. 


Questa  Dichiarazione,  firmala  il  21  febbraio  iSC)^,  era  in 
massima  convenula  fra  i  due  Governi  fino  dal  1866. 


APPENDICE 


AL  PRIMO  E  SECONDO  VOLUME 


della 


Raccolta  dei  Trattati  e  delle  Conyenzioni 


I 

I 


APPENDICE  413 


1861 ,  7  Gennaio  e  9  Febbraio. 


TORINO. 


Scambio  di  Note  fra  S.  E.  il  Ministro  degli  Affari  Esteri  di  S.  M.  il 
Re  d'Italia,  e  S.  E.  l' Inviato  straordinario  e  Ministro  plenipoten- 
ziario di  S.  M.  il  Re  di  Prussia ,  per  la  cura  gratuita  dei  sudditi 
italiani  e  austriaci,  alienati  e  indigenti,  negli  ospedali  d'Austria 
e  d'Italia. 


A  Son  Excellence  Monsieiir  le  Comte  Brassier  de  Saint-Simon, 
Envoì/é  Exiraordinaire  et  Ministre  Plénipotentiaire  de  S.  M. 
le  Roi  de  Prusse. 

Turin,  le  25  novembre  1860. 

Vous  avez  bien  voulu  me  communiquer  par  volre  office 
du  18  octobre  dernier,  une  dépéche  du  Ministère  des  af- 
faires  étrangères  à  Vienne  en  date  du  8  du  méme  mois , 
de  laquelle  il  résulte  que  le  Gouvernement  imperiai  consent 
à  ce  que  la  réciprocité  du  Iraitement  gratuit  qu'il  avait 
proposée  en  faveur  des  aliénés  indigens,  s'applique  aux 
individus  originaires  des  pays  annexés  récemment  aux  Etats 
du  Roi,  aussi  bien  qu'à  ceux  des  anciennes  provinces  du 
Royaume;  mais  il  demande  en  méme  temps  qu'il  soit  fait 
application  non-seulement  aux  alienés,  mais  aussi  aux  ma- 
lades  indigens  en  general  du  traitement  gratuit  qui  fait 
l'objet  de  l'accord  projeté. 

Le  Gouvernement  du  Roi,  après  avoir  examiné  la  ques- 
tion,  n'a  pas  liésité  à  donner  en  ce  q^ui  le  concerne  cette 


414  APPENDICE 

extension  ù  l'entcnte  dont  il  s'agit;  de  sorte  qu'  il  ne 
s'agirait  plus  maintenant  que  de  formuler  l'accord  qui  se 
trouve  ainsi  élabli  en  principe. 

Dans  cet  ctat  de  choses ,  j'ai  cru  convenable  de  faire 
préparer  un  projet  de  déclaration  à  échanger  entre  les 
Gouvernemenls  de  Sardaigne  et  d'Autriche,  ainsi  que  le 
Gouvernement  Imperiai  a  Lien  voulu  y  adhérer,  pour  con- 
stater  les  points  sur  lesquels  les  deux  Gouvernements  se 
trouvent  d'accord. 

J'ai  l'honneur  de  vous  adresser ,  Monsieur  le  Comte  , 
une  copie  de  ce  projet,  avec  l'espoir  qu'il  puisse  rencon- 
trei*  Tassentiment  du  Gouvernement  autrichien,  et  lorsque, 
comme  je  l'espère ,  V.  E,  sera  à  méme  de  me  remettre 
une  déclaration  signée  de  S.  E.  monsieur  le  Ministre  des 
affaires  étrangères  d'Autriche  dans  les  termes .  du  projet 
ci-annexé^  j'aurai  l'honneur  de  lui  remettre  en  échange  une 
déclaration  semblable  au  nom  du  Gouvernement  du  Roi , 
après  quoi  les  dispositions  pourraient  étre  émanées  directe- 
ment  de  part  et  d'autre  pour  l'exéculion  de  cet  accord. 
Yeuillez  agréer  etc. 

Cavour. 


A  Son  Excellencc  Monsieur  le  Comte  de  Cavour 
Ministre  des  Affaires  Étrangères. 

Turin,  le  7  janvier  1861. 

Après  lui  avoir  communiqué  le  contenu  de  la  Note  que 
Votre  Excellencc  a  bien  voulu  m'adresser  en  date  du  23 
novembre  de  l'année  dernière,  le  Gouvernement  Imperiai 
et  Royal  dans  sa  réponse  du  29  du  mois  dernier  déclare, 
qu'après  s'ètre  entendu  sur  les  principcs  à  suivre  de  la 
part  des  deux  Gouvernements  par  rapport  au  tralteraent 


APPENDICE  i  \  o 

des  malades  originaires  de  l'un  ou  de  l'aulre  pays,  il  ne 
resterait  plus  maintenant  qu'à  formuler  l'accord  qui  se 
trouve  ainsi  établi  en  principe.  Il  me  charge  donc  de  dé- 
clarer  à  Votre  Excellence  que,  sous  condition  de  récipro- 
cité,  il  provoquera  les  mesures  nécessaires,  afin  que  les 
sujets  Sardes  frappés  dans  les  Etals  Autrichiens  d'aliéna- 
llon  ou  d'une  autre  maladie,  soient  soignés  dans  les  liópi- 
laux  (conformément  aux  régleinenls  en  vigueur  pour  les  in- 
digènes),  jusqu'à  l'epoque  où  ils  pourront  se  rapatrier  sans 
courir  des  risques  soit  pour  leur  sanie,  soit  pour  celle  des 
autres;  et  que  du  moment  où  l'impossibilité  de  la  part  des 
malades  ou  de  leurs  familles  de  rembourser  les  frais  de 
cure  aura  été  constatée  par  des  documents  ofiìriels  ou  à 
la  suite  de  recherches  officielles,  le  remboursement  ne  sera 
plus  exigible  ni  du  Gouvernement  Sarde,  ni  de  la  commune 
où  le  malade  est  domiciliò. 

Le  Ministére  Imperiai  et  Royal  n'attend  qu'une  décla- 
ration  analogue  de  la  part  du  Gouvernement  Sarde  pour 
donner  des  ordres  dans  ce  sens  aux  aulorilés  autrichiennes 
respectives. 

Je  saisis  cette  occasion,  etc. 

Brassier  de  St-Simon. 


il  Soìi  Excellence  Monsieur  le  Comte  Brassier  de  St-Simon 

Envoyé  Exlraordinaire  et  Ministre  Plénipotentiaire 

de  S.  M.  le  Roi  de  Prusse. 

Turin,  9  février  1861. 

Par  votre  office  du  7  janvier  dernier ,  vous  avez  bien 
voulu  me  donner  communicalion  d'une  dépèche  du  Minis- 
tèro Imperiai  des  affaires  étrangères  à  Vienne,  en  date 
du  29  décembre  1860  qui  déclare  que  le   Gouvernement 


416  APPENDICE 

Autrichien  donnera ,  à  charge  de  réciprocité ,  les  ordres 
nécessaires  afin  que  les  sujels  du  Roi  qui  seraient  atleints 
sur  le  territoire  de  l'Autriche  de  maladies  mentales  ou 
autres,  et  qui  auraient  conséquemment  besoin  d'assistance 
et  de  traitement,  soient  soignés  dans  les  hòpitaux  autri- 
chiens  de  méme  que  les  nalionaux,  jusqu'au  moment  où 
ils  pourront  rentrer  dans  leurs  pays  sans  danger  pour  leur 
sante  ou  pour  celle  des  autres;  que  dans  ces  cas  il  ne 
sera  rien  reclame  du  Gouvernement  du  Roi  ni  de  la  com- 
mune  d'origine  de  l'individu  ainsi  assistè,  loutes  les  fois 
qu'il  sera  constate  par  des  documents  ou  des  déclarations 
officielles,  que  lui-méme  ou  ses  parents  qui  lui  doivcnt  des 
aliments,  sont  dépourvus  des  moyens  d'acquitter  les  frais 
qu'il  a  occasionnés  à  l'hospice. 

En  prenant  acte  de  celte  déclaration  du  Gouvernement 
Imperiai,  je  m'empresse  ,  à  mon  tour,  de  déclarer ,  au 
nora  du  Gouvernement  du  Roi,  que  les  sujets  autrichiens 
qui  se  trouvent  sur  le  territoire  des  Etats  de  S.  M.  atteints 
d'aliénalions  mentales  ou  d'autres  maladies,  serontrecueillis 
et  soignés  dans  les  hópilaux  du  pays  à  l'égal  des  natio- 
naux  jusqu'à  ce  que  ils  soient  en  état  de  retourner  dans 
leur  pays  sans  danger  pour  eux-mèmes  ou  pour  les  au- 
tres, et  que  dans  ces  cas  il  ne  sera  rien  reclame  du  Gou- 
vernement autrichien  ou  de  la  commune  d'origine  pour 
l'assistance  prètée  à  ces  malades,  toutes  les  fois  qu'il  re- 
sulterà des  documents  ou  des  renseignements  officiels  qu'ils 
n'ont  point  par  eux-mémes  ou  par  les  personnes  qui  leur 
doivent  des  aliments,  les  moyens  d'acquitter  les  dépenses 
faites  pour  eux  par  l'hospice  qui  les  a  recueillis. 

Je  dois  ajouter  que  puisque  les  Communications  échan- 
gées  entre  les  deux  Gouvernements  constatent  leur  entente 
à  ce  sujet  dès  les  derniers  mois  de  l'année  qui  vient  de 
finir,  il  nous  paraitrait  convenable  de  fixcr  comme  point  de 
départ  pour  l'exécution  de  cet  accord  le  commencement 
de  l'annce  1861.  Quant  à  sa  durée,  le  Gouvernement  du 
Roi  est  d'avis  et  propose  que  chacun  des   deux  Gouver- 


APPENDICE  4  I  7 

nements  reste  libre  d'eii  faire  cesser  les  effets  moyennant 
UPx  avis  officiel  donne  à  l'aiitre  six  mois  à  l'avance. 

En  priant  Votre  Excellence  de  vouloir  bien  porler  la  dé- 
clafation  qui  précède  à  la  connaissance  du  Gouvernenient 
de  S.  M.  l'Empereur  d'xVutricbe,  j'aime  à  compier  qu'Elie 
sera  bientòt  en  mesure  de  m'informer  que  les  disposilions 
nécessaires  ont  été  données  par  le  Gouvernement  Impe- 
riai pour  l'exécution  de  l'accord  dont  il  s'agit ,  et  je  me 
réserve,  à  la  reception  de  cet  avis,  de  provoquer  l'envoi 
immédiat  d'instructions  analogues  aux  auturités  royales. 
Je  saisis,  etc. 

Cavour. 


Conferma  della  concessione  del  cabotaggio 

in  favore  delle  navi  italiane  nei  porti  delle  Isole  Jonie , 

e  dei  legni  jonii  nei  porti  italiani. 

Colle  Note  scambiate  tra  l'Italia  e  la  Gran  Bretagna  nel 
29  giugno,  17  e  18  luglio  1862,  e  già  inserite  a  pag.  ìi'S 
del  primo  volume  della  Raccolta  pubblicato  nel  1865,  si 
pattuì  la  reciproca  concessione  del  cabotaggio  a  favore  delle 
navi  italiane  nei  porti  delle  Isole  Jonie,  e  dei  legni  jonii 
nei  porti  italiani. 

L'esercizio  del  cabotaggio  concesso  alle  navi  italiane,  non 
è  venuto  a  cessare  per  l'Unione  delle  Isole  Jonie  al  Regno 
di  Grecia,  giacché  il  Trattato  conchiuso  a  Londra  il  29  marzo 
1864  per  l'unione  delle  Isole  sovradette  stabilisce  all'art.  Ili: 

«  La  réunion  des  Iles  Joniennes  au  Royaume  Helléni- 
que  n'apporterà  aucun  changement  aux  avanlages  concé- 
dés  au  commerce  et  à  la  navigation  élrangers,  en  vertu 
des  traités  et  des  convenlions  conclus  par  les  Puissances 
étrangéres  avec  Sa  Majesté  Britannique  en  sa  qualité  de 
Protectrice  des  Iles  Joniennes. 
27 


418  APPENDICE 

»  Tous  les  engagements  qui  résultenl  des  dites  Iransac- 
lions,  ainsi  que  des  réglemenls  y  relalifs,  actuellemcnt  en 
vigueur,  seront  raaintenus  et  slrictemcnt  observés  corame 
par  le  passe. 

»  En  conséquence  il  est  expressémenl  entendu  que  Ics 
bàliments  elle  commerce  ótrangers  dans  Ics  ports  joniens, 
de  mème  que  la  navigalion  entre  les  ports  joniens  et  ceux 
de  la  Grece,  continueront  à  étre  soumis  au  mème  traite- 
ment  et  placés  dans  les  mèmes  conditions  qu'avant  la  réu- 
nion  des  Ilcs  Joniennes  a  la  Grece,  et  cela  jusqu'à  la 
conclusioii  de  nouvclles  Gonvenlions  formelles  ou  d'ar- 
rangemenls  destinés  à  régler  entre  les  Parlies  intéressées 
les  queslions  de  commerce,  de  navigation ,  aiosi  que  celles 
du  service  régulier  des  Communications  poslalcs. 

»  Ccs  nouvelles  Gonventions  seront  conclues  dans  le  dé- 
lai  de  quinze  ans,  ou  plus  tòt  si  faire  se  peut  » . 


Convenzione  consolare  tra  l'Italia  e  la  Francia. 

Nel  testo  di  questa  Gonvcnzlonc  inserita  a  pag.  120  del 
primo  volume  della  Raccolta  pubblicalo  nel  1865,  occorrono 
le  seguenti  rettifiche: 

All'art.  II,  3"  alinea,  alle  [>n.ro]e:  Ils  pomront piacer,  eie, 
si  sostituiscano  le  seguenti:  Les  Consuls  Gcnércmx,  Consuls, 
Vice-Consuls  et  Agents  cunsulaires  pourront  piacer,  etc. 

All'art.  VIIL  2°  alinea,  dopo  le  parole:  lors  mème  que 
lesdils  actcs  auraient  pour  ohjct  de  confércr  hypolhèque,  si 
aggiunga  :  sur  des  biens  sltués  sìtr  le  Icrrlioire  de  la  Na- 
tion  à  laquelle  ih  appartienncnt ,  dans  Icqucl  cas,  etc. 

All'art.  XI,  dopo  le  parole:  laissés  par  les  gens  de  mer 
et  les  passagers  de  Icur  paijs,  si  aggiunga  :  qui  décéderaìent 
à  terre  ou  à  hord  des  navires  de  Icur  pays,  soìt  pendant  la 
traversée,  eie. 


APPENDICE  419 

Convenzione  di  Ginevra 

per  il  miglioramento  delle  condizioni  dei  militari  feriti  in  guerra, 

conchiusa  fra  l'Italia  e  diversi  Stati  d'Europa. 

(Inserita  a  pag.  367  del  1°  volume  della  Raccolta  pubblicato  nel  1865). 

Elenco  degli  Stati  che  hanno  successivamente  aderito 
alla  Convenzione  suddetta. 

Grecia.  Nota  del  Ministro  degli  Affari  Esteri  di  S.  M.  El- 
lenica in  data  d'Atene  ^  gennaio  1865.  Il  Consiglio 
federale  della  Confederazione  Svizzera  ne  dette  notizia 
agli  Stati  interessati  con  Nota  27  gennaio  1865. 

Gran  Bretagna.  Atto  d'accessione  firmato  a  Londra  il  18 
febbraio  1865  dal  Ministro  degli  Affari  Esteri  di  S.  M. 
Britannica.  —  Partecipato  dal  Consiglio  federale  con 
Nota  3  marzo  1865. 

Mecklembourg-Schwerin.  Atto  d'accessione  firmato  a  Schwe- 
rin  il  9  marzo  1865  da  S.  A.  il  Granduca.  —  Parte- 
cipato dal  Consiglio  federale  con  Nota  27  marzo  1865. 

Wiìrtemberg.  Atto  d'accessione  firmato  a  Stullgart  il  2  giugno 
1866  dal  Ministro  degli  Affari  Esteri  '^Ji  S.  M.  il  Re 
del  Wiirtemberg.  —  Partecipato  dal  Consiglio  federale 
con  Nola  19  giugno  1866'. 

Assia-Darmstadt.  Atto  d'accessione  firmato  a  Darmstadt  il 
22  giugno  1866,  dal  Ministro  degli  Affari  Esteri  di 
S.  A.  il  Granduca  d'Assia-Darm.stadt.  — -  Partecipato 
dal  Consiglio  federale  con  Nota  11  luglio  1866. 

Austria.  Atto  d'accessione  firmato  a  Vienna  il  21  luglio 
1866  dal  Ministro  degli  Affari  Esteri  di  S.  M.  A.  — 
Partecipato  dal  Consiglio  federale  con  Nota  30  lu- 
glio 1866. 

Portogcdlo.  Atto  d'accessione  firmato  a  Lisbona  il  9  ago- 
sto 1866  da  S.  M.  F.  il  Re  di  Portogallo  e  delle  Al- 
garvie.  —  Partecipato  dal  Consiglio  federale  con  Nota 
10  settembre  1866. 


420  APPENDICE 

Sassonia.  Atto  d'accessione  firmato  a  Dresda  il  25  ottobre 
18G6  da  S.  M.  il  Re  di  Sassonia.  —  Partecipato  dal 
Consiglio  federale  con  Nota  18  dicembre  1866. 

Russia.  Atto  d'accessione  firmato  a  Pietroburgo  il  H  maggio 
1867,  dal  Ministro  degli  Affari  Esteri  dell'Impero  di 
Russia.  —  Partecipato  dal  Consiglio  federale  con  Nota 
22  luglio  1867. 

Stato  Pontificio.  Atto  d'accessione  del  Governo  Pontificio, 
firmato  a  Lucerna  il  9  maggio  1868,  dall'Incaricato  d'af- 
fari della  S.  S.  presso  la  Confederazione  Svizzera.  — 
Partecipato  dal  Consiglio  federale  con  Nota  13  mag- 
o-io  1868. 


Trattato  d'Amicizia,  Commercio  e  Navigazione 
tra  l'Italia  e  la  China. 

Nel  testo  di  questo  Trattato  inserito  a  pagina  207  del 
secondo  volume  della  Raccolta,  occorrono  le  seguenti  ret- 
tifiche : 

All'art.  XXXVII,  5°  alinea,  invece  di  cinquanta  taels  deve 
leggersi  cinquecento  taels,  ed  al  N"  162  della  tariffa  d'es- 
portazione (pag.  2-40)  invece  di  2  mace  e  5  conlarini  deve 
leggersi  2  taels  e  5  mace. 

Questi  due  errori  di  copia,  occorsi  nella  traduzione  del 
testo  italiano,  furono  rettificali  in  un  Processo  verbale  fir- 
mato dai  Plcnipotenziarii  italiano  e  cliinese  al  momento 
dello  scambio  delle  ratifiche. 


SOllMRIO  AMLITICO  DEI  BOClillE\TI 

COMPRESI 

NELLA 

RACCOLTA  DEI  TRATTATI  E  DELLE  CONVENZIONI 

CONCHTUSE 

FRA 

IL  REGNO  D'ITALIA  ED  I  GOVERNI  ESTERI 

fino  al  Gennaio  1838 

per  ordine  alfabetico  degli  Slati  ai  quali  si  riferiscono 


AUSTRIA. 

SCAMBIO  DI  NOTE  .  .  .  Torino,  7  gennaio  e  9  febbraio  1861   II.  413 
per  la  cura  gratuita  dei  sudditi  Italiani  ed  Austriaci  am- 
malati ed  indigenti  negli  spedali  d'Austria  e  d'Italia. 

TRATTATO  generale Bruxelles,  16  luglio  1863  I.    299 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda   (in   francese).   V. 
Belgio. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1865  II.    23 

(in  francese).  V.  Francia. 

CONVENZIONE Tangeri,  31  maggio  1865  II.    55 

per  l'amministrazione  ed  il  mantenimento  di  un   faro   al 
Capo  Spartel  (in  francese).  V.  Marocco. 

ATTO  pubblico  della  navigazione  del  Basso  Danubio    .  . 

Galalz,  2  novembre  1865  lì.    64 

(in  francese).  V.  Turchia. 

TRATTATO  di  pace Vienna,  3  ottobre   1866  II.  193 

tra  l'Italia  e  l'Austria. 

I.  Pace  ed  amicizia.  —  II.  Prigionieri  di  guerra.  — 
III.  Cessione  del  Regno  Lombardo-Veneto.  —  IV.  Deli- 
mitazione dei  confini.  —  V.  Evacuazione  del  territorio. 


422  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

—  VI.  Carichi  assunti  dal  Governo  italiano.  —  VII.  Com- 
missione incaricala  della  liquidazione.  —  Vili.  Contralti 
stipulati  dall'Amminislrazione  austriaca.  —  IX.  Somme 
versate  a  titolo  di  cauzione,  deposilo  o  c.onsegna.  — 
X,  XI,  XII  e  XIII.  Strade  ferrate.  —  XIV.  Facoltà  di 
ritirarsi  e  d'esportare  i  beni  mobili.  —  XV.  Impiegati 
civili  e  militari.  —  XVI.  Ufficiali  d'  origine  italiana  al 
servizio  austriaco.  —   XVII.    Pensioni  civili    e   militari. 

—  XVIII.  Archivi.  —  XIX.  Facilitazioni  doganali.  —  XX 
e  XXI.  Conferma  dei  Trattati  e  delle  Convenzioni  ante- 
^^joi-i.  —  XXII.  Reintegrazione  dei  Principi  di  Casa  d'Austria 
nel  possesso  dei  loro  beni,  —  XXIII.  Amnistia.  —  XXIV. 
Ratifiche.  —  Articolo  addizionale. 

CONVENZIONE  speciale  telecrafica 

Vienna,  16  febbraio  1867  II.  262 

ira  l'Italia  e  l'Austria. 

Sommario.  —  I.  Linee  destinate  al  servizio  telegrafico 
internazionale.  —  II.  Uffici  destinali  al  servizio  del  de- 
posito. —  III  e  IV.  Tasse.  —  V.  Tassa  di  transito.   — 

VI.  Dispacci   meterologici   e   di   pubblico  interesse.    — 

VII.  Saldo  dei  conti.  —  Vili.  Durata  e  ratifiche. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  II.  28i- 

addizlonali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 

CONVENZIONE  postale Firenze,  23  aprile  1867  IL  286 

ira  l'Italia  e  V Austria. 

Sommario.  ■ —  I.  Cambio  di  pieghi  chiusi.  —  IL  Mezzi  di 
trasporto.  —  III.  Spese  di  trasporlo.  —  IV.  Francatura 
facoltativa. —  V  e  VI.  Tasse.  —  VII.  Peso  delle  lettere. — 
Vili.  Prodotto  delle  tasse. —  IX.  Lettere  raccomandate.  — 
X.  Perdila  delle  lettere  raccomandate.  —  XI.  Lettere  assi- 
curale. —  XII.  Prodotto  delle  tasse  delle  lettere  assicurate. 

—  XIIL  Dichiarazione  dei  valori.  —  XIV.  Maximum  del 
peso.  —  XV  e  XVI.  Perdita  delle  lettere  assicurate.  — 
XVII.  Ricevuta.  —  XVIII.  Avviso  di  ricevimento.  —  XIX  e 
XX.  Campioni  e  prove  di  stampa.  —  XXI.  Prodotto  delle 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  427 

tasse  di  francatura  dei  campioni  e  prove  di  stampa.  — 
XXII.  Corrispondenza  fra  le  Amministrazioni  dei  due  Stati. 

—  XXIII.  Francobolli.  —  XXIV.  Francatura  insufllciente. 

—  XXV.  Corrispondenze  mal  dirette.  —  XXVI.  Rinvio 
di  corrispondenze.  —  XXVII.  Lettere  contenenti  oggetti 
preziosi.  —  XXVIII.  Corrispondenze  esenti  da  lassa.  — 
XXIX.  Vaglia  postali.  — XXX,  XXXI  e  XXXII.  Trasporto  dei 
pieghi  chiusi.  — XXXIII.  Conti  mensili.  —  XXXIV.  Dispo- 
sizioni d'ordine.  —  XXXV.  Durata.  —  XXXVI.  Ratifiche. 

TRATTATO  di  commercio  e  navigazione 

Firenze,  23  aprile  1867   II.  298 

tra  l'Italia  e  l'Austria. 

Sommario.  —  I.  Libertà  di  commercio,  navigazione  e 
residenza.  —  II.  Esercizio  d'industrie,  mestieri_,  ecc.  — 
III.  Esenzioni.  —  IV.  Diritto  di  possedere  e  disporre  di 
ogni  sorta  di  beni.  —  V.  Libertà  di  regolare  gli  aflari, 
scegliere  agenti,  adire  i  tribunali.  —  VI.  Obbligo  di  non 
portare  impedimento  al  commercio  reciproco;  eccezioni. 

—  VII.  Tratlamenlo  di  favore  pei  diritti  d'importazione, 
ed  esportazione  e  pel  transito;  eccezioni.  — Vili.  Impor- 
tazioni. —  IX.  Esportazioni;  esenzione  dai  dazi  di  tran- 
sito. —  X.  Merci  esenti  da  ogni  dazio  d'entrala  ed  u- 
scita.  —  XI.  Operazioni  doganali,  —  XII.  Imposte  in- 
terne. —  XIII.  Oggetti  in  metalli  preziosi.  —  XIV.  Mi- 
sure per  reprimere  il  contrabbando.  —  XV.  Diritto  di 
scalo  e  di  trasbordo.  —  XVI.  Diritto  di  proprietà  sulle 
marche  di  fabbrica  e  di  commercio.  —  XVII.  Parifica- 
zione delle  bandiere.  —  XVIII.  Nazionalità  e  capacità 
dei  bastimenti;  trattamento  di  favore  loro  concesso;  ec- 
cezione. —  XIX.  Parificazione  dei  rispettivi  bastimenti 
per  l'importazione,  esportazione,  transito,  ecc.  —  XXI  e 
XXII.  Vie  di  comunicazione  per  acqua  e  per  terra.  — 
XXIII  e  XXIV.  Strade  ferrate.  —  XXV.  Diritto  di  nomi- 
nare Consoli.  —  XXVI.  Protezione  reciproca  dei  diritti 
d'autore.  —  XXVII.  Durala.  —  XXVIII.  Ratifiche. 

Articoli  addizionali. 


42  i  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

Tariffa  A  annessa  all'art.  Vili.  Dazi  per  l'importazione 
dall'Austria  in  Italia.  —  Tariffa  B  annessa  all'art.  YIII. 
Dazi  per  l'importazione  dall'Italia  in  Austria.  — •  Tariffa  C 
annessa  all'art.  IX.  Dazi  per  l'uscita  dall'Italia. 
CARTELLO  Doganale  fra  l'Italia  e  l'Austria. 

Sommario.  —  I.  Obbligo  d'impedire  e  punire  le  con- 
travvenzioni a  danno  dell'altro  Stalo.  —  II.  Obbligo  dei 
rispettivi  funzionari  d'impedirle  e  denunciarle.  —III.  Ob- 
bligo delle  autorità  di  finanze  d'avvisarsi  delle  recipro- 
che contravvenzioni.  —  IV.  Ispezione  dei  registri  ed 
altri  documenti.  —  V.  Diritto  di  prender  cognizione  del 
reciproco  trattamento  degli  affari.  —  VI.  Sussidio  scam- 
bievole dei  rispettivi  funzionari.  —  VII.  Custodia  delle 
merci  estere  non  sdaziate.  —  Vili.  Misure  per  accer- 
tare i  contrabbandi  commessi  o  tentati  a  danno  dell'altro 
Stato.  —  IX.  Servizio  di  vigilanza  sul  lago  di  Garda. — 
X.  Associazioni  per  contrabbando.  —  XI.  Merci  di  vie- 
tata importazione  o  di  vietato  transito,  ecc. — ^  XII.  Svin- 
colamento di  cauzione ,  ecc.  —  XIII.  Norme  riferibili 
agli   articoli  XI  e  XII.  —  XIV.  Pene  pei  contravventori. 

—  XV.  Forza  probatoria  delle  disposizioni,  —  XVI.  Spese. 

—  XVII.  Somme  ricavate.  — ■  XVIII.  Cessazione  dei  pro- 
cessi. —  XIX.  Atti  d'instruzione  giudiziaria  da  eseguirsi 
a  richiesta  dell'altro  Stato.  —  XX.  Dilucidazioni. 

CONVENZIONE  concernente  il  movimento  sulle  strade  fer- 
rate liei  punti  di  congiunzione  al  confine  italo-austriaco, 
e  r attivazione  d'uffici  misti  di  dogana  e  d'ordine  pubblico 
nelle  stazioni  internazionali  di  ricambio. 

Sommario.  —  I.  Sede  degli  uffici  riuniti.  —  II.  Obbligo 
di  costruire  e  mantenere  i  locali  per  gli  uffici  misti  (in- 
ternazionali). —  III-XIX.  Servizio  delle  strade  ferrate. — 
XX.  Servizio  doganale.  —  XXI.  Locali  per  il  disimpegno 
delle  operazioni  doganali.  —  XXII.  Strade  ferrate  con- 
siderate come  strade  doganali.  —  XXIIl.  Visita  doganale. 

—  XXIV.  Diritti  e  doveri  degl'impiegati  dei  rispettivi 
uffici   riguardo    alle    vicendevoli    pratiche    d'ufficio.    — 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  425 

XXV.  Norme  per  le  pratiche  doganali  concerncnli  il 
traffico  sulle  strade  ferrate.  —  XXVI.  Sorveglianza  di 
polizia  ai  confini  dei  due  Slati.  Disposizioni  gene- 
rali. —  XXVII.  Sull'adempimento  degli  obblighi  che  in- 
combono alle  Amministrazioni  delle  strade  ferrate  a 
tenore  dell'art.  JI.  —  XXVIII  e  XXIX.  Rapporto  fra  lo 
Stato  nel  cui  territorio  è  collocata  la  stazione  interna- 
zionale di  ricambio  e  gli  uffizi  collocati  nel  territorio 
estero. 

NORME  DOGANALI  relative  al  traffico  sulle  ferrovie  che  con- 
giungono l'Italia  con  V Austria. 

Sommario.  —  I,  li,  III,  IV,  V,  VI  e  VII  Convogli-merci. 
—  Vili,  IX,  X,  XI  e  XII.  Convogli-passeggieri.  —  XIII, 
XIV,  XV,  XYI,  XVII,  XVIII  e  XIX.  Disposizioni  generali. 
Protocollo. 

Protocollo  finale.  —  Estensione  del  Trattato  al  Prin- 
cipato di  Lichtenstein.  —  Avvertenze  agli  articoli  I,  II, 
IV,  VI,  VII,  Vili,  X,  XI,  XVII,  XVIII  e  XXI  del  Trattato 
di  commercio;  VII  e  XVIII  del  Cartello  doganale  e  V 
della  Convenzione  postale.  —  Moduli. 

TRATTATO Londra,  11  maggio  1867  II.  355 

che  regola  la  situazione  'politica  del  Gran-Ducato  di  Lus- 
semburgo (in  francese).  V.  Paesi  Bassi. 

DICHIARAZIONE    ministeriale 

Firenze  e  Vienna,  21  giugno  ed  11  luglio  1867  II.  362 

scambiata  tra  l'Italia  e  l' Austria  relativa  alla  corrispon- 
denza in  materia  di  rogatorie,  fra  i  Tribunali  finitimi  dei 
due  Stati. 

ATTO  FINALE  DI  GONFiNAZiONE  .  .  Venezia,  22  dicembre  1867  II.  401 
tra  l'Italia  e  l'Austria. 

I.  Diritti  di  proprietà  ecc.,  sui  terreni  rispettivamente 
posti  oltre  la  linea  di  delimitazione.  —  II.  Disposizioni 
antecedenti.  —  III.  Thalweg.  —  IV  e  V.  Strade  pub- 
bliche. —  VI.  Divieto  di  erigere  costruzioni  lungo  i 
corsi  d'acqua  di  confine.  —  VII.  Riserva  d'ulteriori  ac- 
cordi. —  VIII.  Tratto  di  confine  corrispondente  alla  li- 


426  INDICE  Dt[  DOCLMF.NTE 

nea  segnata  dalla  Commissione  italo-illirica  (1841).  — 
IX.  Ponti.  —  X,  Rinnovazione  e  manutenzione  dei  se- 
gnali di  confine.  —  XI.  Riparto  delle  spese  pei  lavori 
di  confinazione.  —  XII.  Redazione  dell'Alto.  —  Xlll.  Va- 
lidità e  ratifiche. 

AVAIANE    (ISOLE). 

TRATTATO  d'amicizia,  di  commercio  e  di  navigazione    .  . 

Parigi,  22  luglio  1863  I.    3i2 

tra  il  Regno  d'Italia  ed  il  Regno  delle  Isole  Avajane. 

Sommario.  —  I.  Pace  ed  amicizia.  —  II.  Libertà  di 
commercio  e  di  navigazione.  —  III.  Trattamento  dei  cit- 
tadini di  un  paese  risedenti  nell'altro.  ■ —  IV.  Prolezione 
alle  persone  ed  alle  proprietà.   —  V.  Servizio  militare. 

—  VI.  Indennità  per  sequestri.  —  VII.  Libertà  di  co- 
scienza. —  Vili.  Diritto  di  proprietà.  —  IX.  Parificazione 
delle  bandiere.  —  X.  Diritti  di  porto.  —  XI.  Polizia  dei 
porti.  —  Xll.  Rilascio  forzato.  — •  Xlll.  Navi  da  guerra 
e  legni  balenieri.  —  XIV.  Importazioni.  —  XV.  Espor- 
tazioni. —  XVI.  Carico  e  scarico.  —  XVII.  Diritti  di  cu- 
stodia, ecc.  —  XVIIl.  Trasbordi.  —  XIX.  Transito.  — 
XX.  Trattamento  della  Nazione  più  favorita.  —  XXI.  Con- 
soli. —  XXII.  Immunità  e  privilegi  loro.  —  XXllI.  Di- 
sertori. —  XXIV.  Naufragii.  —  XXV.  Bastimenti  catturati. 

—  XXVI.  Mediazione  in  caso  di  guerra.  —  XXVII.  Du- 
rata. —  XXVllI.  Ratifiche. 

xVrlicoIo  addizionale  al  Trattato  di  commercio  e  navi- 
gazione conchiuso  tra  il  Regno  d'Italia  ed  il  Regno  Ava- 
jano  il  22  luglio  1863. 

Trattamento  della  Nazione  più  favorita.  —  Dichiara- 
zione del  Congresso  di  Parigi  del  16  aprile  1856. 

BADEN. 

CONVENZIONE Ginevra,  22  agosto  1864  L    367 

pel  miglioramento  delle  condizioni  dei  militari  feriti  in 
guerra  (in  francese).  V.  Svizzera. 


PER  ORBINE  ALFABETICO  DI  STATI  427 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  i7  maggio   1865  H.    2-2 

(in  francese).  V.  Francia. 
TRATTATO  di  commercio  .  .  .  Berlino,  31  dicembre  1805  II.  125 

conchiuso  fra  l'Italia,  la  Prussia,  la  Baviera,  la  Sassonia, 

il  Ch^anducato  di  Baden  e  gli  altri  Stati  dello  Zollverein. 

V.  Zollverein. 
DICHIARAZIONI  ministeriali 11  dicembre  1866  II.  201- 

per   l'esenzione   dei  sudditi  rispettivi  dagl' imprestiti  for- 
zosi (in  francese). 
CONVENZIONE Firenze,  30  marzo  1867  II.  265 

tra  l'Italia  ed  il  Gran  Ducato  di  Baden  per  la  reciproca 

estradizione  dei  malfattori. 
Sommario.  —  I.  Consegna  reciproca.  —  II.  Reali  clie 

danno  luogo  all'estradizione.   —   III.  Delitti  politici.   — 

IV.  Prescrizione.  —  V.  Nazionali.  —  VI.  Stranieri.  — 
VII.  —  Reati  commessi  nel  paese  dove  il  malfattore  si 
è  rifugiato.  —  VIII.  Impegni  particolari.  —  IX.  Docu- 
menti in  appoggio  alla  domanda  d'estradizione.  —  X.  Casi 
urgenti.  —  XI,  Oggetti  rubati.  —  XII.  Spese  dell'estra- 
dizione. —  XIII,  XIV,  XV  e  XVI.  Atti  d'instruzionc  giu- 
diziaria. —  XVII.  Durata  e  ratificbe. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  II.  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  FrxVngia. 

BAVIERA. 

CONVENZIONE  telegr.\fica  intern.\zionàle 

Parigi,  17  maggio  1865  II.    22 

(in  francese).  V.  Francia. 
TRATTATO  di  commercio  .  .  .  Berlino,  31  dicembre  1865  H.  1-25 

conchiuso  fra  l'Italia,  la  Prussia,  la  Baviera,  la  Sassonia 

il  Granducato  di  Baden  e  gli  altri  Slati  dello  Zollverein. 

V.  Zollverein. 

DICHIARAZIONI  ministeriali 16  novembre  1866  H.  204 


428  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

per  l'esenzione  dei  sudditi  rispettivi  dag l'imprestiti  for- 
zosi (in  francese).  V.  Prussia. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  II.  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 

DICIIIARAZKDNI  ministeriali  .  .  Firenze,  20  ottobre  1867  II.  397 
tra  l'Italia  e  la  Baviera  relativa  al  rimpatrio  dei  sudditi 
7ispettivi. 

BELGIO. 

CONVENZIONE  POSTALE  .  .    Bruxelles,  23  dicembre  1862  I.     71 
fra  l' Italia  ed  il  Belgio  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Scambio  di  corrispondenze.  —  II.  Vie 
di  transito.  —  III  e  IV.  Riparto  delle  spese.  —  V.  Tassa 
delle  lettere. — VI.  Affrancamento  facoltativo.  — VII.  Am- 
montare delle  tasse. — Vili.  Campioni.  —  IX.  Lettere  rac- 
comandale.— X,  XI  e  XII.  Stampati. —  XIII.  Campioni  assi- 
milali agli  stampati. — XIV  e  XV.  Rimborsi  reciproci. — 
XVI.  Eventuale  elevazione  delle  tasse  nei  paesi  intermedi. 

—  XVII.  Francobolli.  —  XVIII.  Corrispondenza  di  tran- 
sito.—  XIX.  Lettere  rifiutate.  —  XX.  Esenzione  da  ogni 
sopratassa. —XXI.  Ricevute. —  XXII.  Indennità  per  di- 
spersione di  lettere  raccomandate.  —  XXIII.  Corrispon- 
denze mal  dirette.  —  XXIV.  Disposizioni  relative  alle  let- 
tere e  stampati  rifiutati. — XXV.  Inammissibilità  di  let- 
tere contenenti  valori.  —  XXVI.  Vaglia  postali.  —  XXVII. 
Uffici  incaricati  della  trasmissione  dei  vaglia.  —  XXVIII. 
Norme  di  contabilità.  —  XXIX.  Abrogazione  di  conven- 
zioni anteriori.  —  XXX.  Durata.  —  XXXI.  Ratifiche. 

TRATTATO  di  commercio  e  di  navigazione    

Torino,  9  aprile  1863  I.    245 

tra  r  Italia  ed  il  Belgio  (in  francese). 
Sommario.  —  I.  Libertà  di  commercio  e  di  residenza. 

—  IL  Libertà  nella  scella  di  agenti.  —  III.  Diritto  di  pro- 
prietà. —  IV.  Società  commerciali.  —  V.  Servizio  mi- 
litare.—  VI.  Assimilazione  delle  due  bandiere. — 'VII.  Di- 


PER  ORDINE  ALFABETICO  D[  STATI  429 

ritti  di  tonellaggio,  di  porto  ecc.  —  VITI.  Esenzioni  da 
questi  diritti.  —  IX  e  X.  Disposizioni  relative  al  pedaggio 
sulla  Schelda.  —  XI.  Polizia  dei  porli.  —  XII.  Importa- 
zione ed  esportazione,  premii  e  favori*.  —  XIII.  Pesca  e 
sali  di  Francia.  —  XIV.  Deposito,  transito  e  riosporta- 
zione.  —  XV.  Scaricamento  parziale. — XVI.  Transito. — 
XVII.  Cabotaggio.  —  XVIII.  Norme  per  la  percezione  dei 
diritti  doganali.— XIX.  Prodotti  del  suolo.  Trattamento 
della  nazione  più  favorita.  —  XX.  Modificazioni  alla  tariffa 
franco-belga.  —  XXI.  Commessi  viaggiatori. — -XXII.  Cam- 
pioni ammessi  in  francliigia.  —  XXIII  e  XXIV.  Marche  di 
fabbrica  e  di  commercio.  —  XXV.  Consoli,  cxequatur. 
— XXVI.  Trattamento  della  nazione  più  favorita  riguardo 
ai  privilegi  consolari.— XXVII.  Disertori.  —  XXVIII.  Navi 
predate.  —  XXIX.  Naufragii  ed  avarie.  —  XXX.  Durata.  — 
XXXI.  Ratifiche. 

TRATTATO  generale Bruxelles,  1G  luglio  1863  I.    299 

tra  il  Belgio ,  l'Italia  ed  altri  Stati  pel  riscatto  del  pe- 
daggio sulla  Schelda  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Conferma  del  Trattato  12  maggio  1863 
concluso  tra  il  Belgio  e  l'Olanda,  e  della  dichiarazione 
olandese  del  15  luglio  1863.  —  II.  Dichiarazione  del  Re 
dei  Belgi.  —  III.  Impegni  assunti  dal  Belgio  circa  i  di- 
ritti di  tonnellaggio,  pilotaggio  e  locali  della  città  di 
Anversa.  —  IV.  Riparto  delle  somme  da  pagarsi  dalle 
varie  Potenze  al  Re  dei  Belgi  per  loro  quota-parte  nel 
capitale  di  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda.  —  V.  Modo, 
luogo  ed  epoca  del  pagamento.  —  VI.  Esecuzione  degli 
impegni  assunti.  — •  VII.  Interpretazione  dell'articolo  III. 

—  Vili.  Ratifiche. 

Trattato  del  12  maggio  1863  tra  il  Belgio  ed  i  Paesi 
Bassi  annesso  al  Trattato  generale  del  16  luglio  1863. 
I.  Indennità  al  Re  d'Olanda  per  rinunzia  ai  diritti  di  na- 
vigazione sulla  Schelda.  —  II.  Pagamento  delle  indennità. 

—  III.  Cessazione  del  pedaggio.  —  IV.  Riserve.  —  V.  Ri- 
duzione dei  diritti  di  pilotaggio.  —  VI.  Ratifiche. 


430  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

Protocollo  annesso  al  Trattato  del  IG  luglio  1863. 
Dichiarazioni  del  Plenipotenziario  olandese. 

CONVENZIONE Ginevra,  22  agosto  1864  I.    367 

pel  miglioramento  delle  condizioni   dei   militari  feriti  in 
guerra  (in  francese).  V,  Svizzera. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1865  II.    22 

(in  francese).  V.  Francia 

CONVENZIONE Tangeri,  31   maggio  1865  II.    55 

per  l'amministrazione  ed  il  mantenimento  di  un  faro   al- 
Capo  Spartel  (in  francese).  V.  Marocco. 

DlCIIIAPiAZIONE Parigi,  6  dicembre  1865  11.  117 

concernente  la  tariffa  pel  cambio  delle  corrispondenze  te- 
legrafiche tra  V Italia,  i  Paesi-Bassi  e  il  Belgio  (in  francese). 

CONVENZIONE  monetaria.  .  .  .  Parigi,  23  dicembre  1865  II.  118 
(in  francese).  V.  Francia. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  II.  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 

TllATTATÒ Londra,  11  maggio  1867  IL  355 

che  regola  la  situazione  politica  del  Gran-Ducato  di  Lus- 
semburgo (in  francese).  V.  Paesi  Bassi. 

BRASILE. 

CONVENZIONE  consolare  .  .  Rio  Janeiro,  4  febbraio  1863  I.    231 
tra  V  Italia  ed  il  Brasile. 

Sommario.  —  I.  Stabilimento  di  consoli.  —  II.  Privi- 
legi ed  immunità.  —  III.  Archivi  consolari.  —  IV.  Picclaini. 

—  V.  Nomina  di  vice-consoli  ed  agenti  consolari.  — 
VI.  Attribuzioni. — VII.  Successioni.  —  Vili  e  IX.  Polizia 
dei  porti.  —  X.  Disertori.  —  XI.  Avarie.  — XII.  Naufragii. 

—  XIII.  Trattamento  della  nazione  più  favorita.  —  XIV. 
Trattamento  na/.ionale  reciproco  pei  navigli.  —  XV.  Du- 
rala e  ratifiche. 

TRATTATO  generale Bruxelles,  16  luglio  1863  I.    299 


i 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  431 

pel  riscalto  del  pedaggio  sulla   Schelda   (in   francese).   V. 
Belgio. 
CONVENZIONE  postale  .  .Rio  Janeiro,  G  settembre  18G3  li.    i2 
tra  riialia  e  il  Brasile. 

Sommario.  —  I  e  II.  Scambio  di  corrispondenze.  — 
III  e  IV.  Spese  di  transito  e  trasporto.  —  V.  AlTranca- 
raento  facoltativo.  • —  VI.  Tassa  delle   lettere    ordinarie. 

—  VII.  Tassa  delle  lettere  raccomandate.  —  Vili.  Tassa 
.   delle  mostre  e  dei  campioni.  —    IX,  X  e  XI.  Stampati. 

—  XII.  Francobolli.  —  XIII.  Conteggio  fra  i  due  Stati. 

—  XIV.  Corrispondenza  originaria  o  a  destinazione  degli 
Stati  esteri.  —  XV.  Esenzione  da  sovratasse.  —  XVI.  Ri- 
cevuta delle  lettere  raccomandate  e  perdita  delle  me- 
desime. —  XVII.  Lettere  mal  dirette.  —  XVIII  e  XIX.  Cor- 
rispondenza amministrativa  ed  uffizi  per  lo  scambio  della 
medesima.  —  XX  e  XXI.  Durala  e  ratifiche. 

CHILI. 

TRATTATO  generale Bruxelles,  16  luglio  1863  I.    299 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda  (in  francese).  V. 
Belgio. 

CHINA. 

TRATTATO  d'amicizia,  commercio  e  navigazione 

Pekino,  20  ottobre  1866  n.  207 

tra  l'Italia  e  la  China. 

Sommario.  —  I.  Pace  ed  amicizia.  —  II,  III,  IV,  V  e  VI. 
Agenti  diplomatici;  loro  privilegi  ed  immunità. —  VII.  Con- 
soli. —  Vili.  Libertà  di  culto.  —  IX.  Libertà  di  viao- 
giare.  —  X.  Forma  delle  corrispondenze.  —  XI.  Porti 
aperti  al  traffico.  —  XII.  Libertà  di  far  contratti  per  i 
terreni  o  per  le  costruzioni.  —  XIII.  Libertà  di  pren- 
dere al  servizio  sudditi  chinesi.  —  XIV.  Libertà  di  no- 
leggiare barche  e  giunche.  —  XV,  XVI  e  XVII.  Giu- 
risdizione. —  XVIII  e  XIX.  Protezione  delle  persone   e 


432"  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

proprietà.  —  XX.  Naufragii  ed  incagli.  —  XXI.  Caso  di 
guerra  tra  la  China  ed  un  altro  Stato.  —  XXII.  Con- 
segna dei  malfattori  e  marinai  disertori.  —  XXIII.  De- 
bitori insolventi.  —  XXIV  e  XXV.  Diritti  d'importazione 
ed  esportazione.  —  XXVI.  Revisione  della  tariffa.  — 
XXVII.  Diritto  di  transito.  —  XXVIII,  XXIX  e  XXX.  Di- 
ritti di  tonellaggio.  — ■  XXXI.  Costruzione  dei  fari  o 
segnali  a  terra.  — •  XXXII.  Pagamento  dei  diritti.  — 
XXXIII.  Pesi  e  misure.  —  XXXIV.  Piloti  e  diritto  di  pi- 
lotaggio. —  XXXV.  Custodia  delle  navi  in  porto.  — 
XXXVI.  Presentazione  delle  carte  di  bordo  e  del  mani- 
festo. —  XXXVII.  Confisca  delle  merci  sbarcate  senza 
autorizzazione.  —  XXXVIII.  Imbarco  o  sbarco  di  merci. 

—  XXXIX.  Trasbordi.  —  XL.  Licenza  d'uscire  dal  porto. 

—  XLI  e  XLII.  Valutazione  delle  merci.  —  XLIII.  Merci 
guaste  0  avariate.  —  XLIV.  Navigazione  di  costa.  — 
XLV.  Riesportazione.  — •  XLVI.  Misure  per  impedire 
la  frode  e  il  contrabbando.  —  XLVII.  Proibizione  di 
trafìflcare  fuori  dei  porti  designati.  —  XLVIII.  Contrab- 
bando. —  XLIX.  Multe.  —  L.  Comunicazioni  ufficiali. — 
LI.  Inibizione  del  carattere  chinese  J.  —  LII.  Navi  da 
guerra.  —  LUI.  Repressione  della  pirateria.  —  LIV.  Trat- 
tamento di  favore.  —  LV.  Ratifiche. 

Regolamenti  commerciali  annessi  al  Trattato. 
Regolamento  Primo:  Merci   non  specificate   nella  ta- 
riffa. —  Regolamento  Secondo:  Articoli  esenti  da  diritto. 

—  Regolamento  Terzo:  Merci  proibite.  —  Regolamento 
Quarto:  Pesi  e  misure.  —  Regolamento  Quinto:  Ecce- 
zioni relative  all'importazione  ed  all'esportazione  di  al- 
cuni articoli.  —  Regolamento  Sesto:  Doveri  delle  navi 
che  entrano  in  porto.  —  Regolamento  Settimo:  Diritto 
di  transito.  —  Regolamento  Ottavo:  Commercio  estero 
con  passaporto.  —  Regolamento  Nono:  Sistema  unico 
di  riscossione  dei  diritti  per  tutti  i  porti.  —  TarilTa  an- 
nessa al  Trattato. 

Rettifiche  al  Trattato  suddetto IL  420 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  433 

CITTÀ   ANSEATICHE. 

DICHIARAZIONI  ministeriali Brema,  19  ottobre,  IL  204 

Lubecca,  20  ottobre;  Amburgo,  22  ottobre  1866,  per  Te- 
senzionc  dei  sudditi  rispettivi  dagV  imprestiti  forzosi  (in 
francese). 

CONFEDERAZIONE  GERMANICA  DEL  NORD. 

COiNVENZIONE Firenze,  14  ottobre  1867  II.  379 

di  navigazione  fra  l'Italia  e  la  Confederazione  Germanica 
del  Nord  (In  francese). 

I.  Assimilazione  per  il  pagamento  dei  diritti.  —  II.  As- 
similazione per  la  concessione  dei  privilegi.  —  III.  Na- 
zionalità dei  bastimenti;  percezione  dei  diritti.  —  IV.  Im- 
portazione ed  esportazione.  —  V.  Importazione  in  uno 
dei  due  Stati  coi  bastimenti  dell'altro.  — •  VI.  Esporta- 
zione da  uno  dei  due  Slati  coi  bastimenti  dell'altro.  — 

VII.  Commercio  di  scalo.  —  Vili.  Rilascio  forzato.  — 
IX.  Facoltà  di  nominare  Consoli,  e  loro  trattamento  al  paro 
di  quelli  della  nazione  più  favorita.  —  X.  Marinai  diser- 
tori. —  XI.  Investimenti  e  naufragii.  —  XII.  Favori  con- 
cessi a  paesi  terzi.  —  XIII.  Diritto  d'accessione  agli  Stati 
dello  Zollverein.  —  XIV.  Durata  e  ratifiche.  —  Protocollo. 

COSTARICA. 

TRATTATO  d'amicizia,  di  commercio  e  di  navigazione   .  . 

San  José  di  Costarica,  14  aprile  1863  I.    258 

tra  il  Regno  d' Italia  e  la  Repubblica  di  Costarica. 

Sommario.  —  I.  Pace  ed  amicizia. —  II.  Diritto  di  pro- 
prietà.—  III.  Protezione,  libertà  di  residenza  e  di  com- 
mercio. —  IV.  Trattamento  reciproco  dei  cittadini,  ser- 
vizio militare. — V.  Caso  di  guerra. — VI.  Trattamento  della 
nazione  più  favorita.  —  VII.  Indennità  per  embargo.  — 

VIII.  Importazioni  ed  esportazioni,  trattamento  della  na- 
zione pili  favorita.  —  IX.  Abolizione  di  monopolii  e  pri- 
vilegi. —  X.  Diritti  di  porto.  —  XI.  Approdo  forzato.  — 

28 


431  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

XII.  Naufragio.  —  XIII.  Parificazione  delle  bandiere.  — 
XIV.  La  bandiera  copre  la  merce.  —  XV.  Trattamento 
della  nazione  più  favorita  per  le  navi  da  guerra.  —  XVI. 
Consoli.  — XVII  e  XVIII.  Loro  trattamento.  —  XIX.  Ar- 
chivi consolari.  —  XX.  Attribuzioni  dei  Consoli.  —  XXL 
Successioni. — XXII  e  XXllI.  Polizia  dei  porli.  —  XXIV. 
Disertori.  —  XXV.  Contestazioni  per  avarie  ecc. — XXVI. 
Trattamento  della  nazione  più  favorita. — XXVII.  Durala. 

—  XXVIII.  Ratifiche. 

Processo  verbale  di  scambio  delle  ralitlche 

Interpretazione  dell'ari.  XIV. 

DANIMARCA. 

TRATTATO  di  commercio  e  navigazione 

Torino,  V  maggio  1864  L    352 

tra  l'Italia  e  la  Danimarca  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Tratlamenlo  delle  navi.  —  IL  Condi- 
zioni. —  III.  Polizia  dei  porti.  —  IV.  Carico  e  scarico 
parziale.  —  V.  Approdo  forzato.  —  VI.  Imporlazioni  ed 
esporlazioni.  —  VII.  Abolizione  di  ogni  priorità  e  pre- 
ferenza nel  commercio.  —  Vili.  Cabotaggio.  —  IX  e  X. 
Trattamento  della  Nazione  più  lavorila.  —  XI.  Consoli. 

—  XII.  Successioni.  —  XIII.  Durala.  —  XIV.  Ratifiche. 
TRATTATO  generale Druxollcs,  16  luglio  4863  I-    ^99 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda  (in  francese).  V. 
Belgio. 

C0NVEX7J0NE Ginevra,  22  agosto  1864  L    367 

pel  miglioramento  delle  condizioni  dei  militari  (eriti  in 
guerra  (in  francese).  V.  Svizzera. 

CONVENZIONE   telegrafica  internazionale  (in  francese). 

V.  Francia Parigi,  17  maggio  1865  IL     22 

ACCETTAZIONE Parigi,  31  maggio  1865  IL     53 

per  parte  dell' Italia  dell'  Atto  d' accessione  della  Danimarca 
alla  Convenzione  del  16  maggio  1804,  fra  l'Italia  ed  altri 
Stati,  per  lo  stabilimento  di  una  linea  telegrafica  trans- 
atlantica. 


r-ER  O.DINE  ALFABETICO  DI  STATf  435 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  IL  284 

addizionali  alta  Convenzione  telegrafica  intemazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Fraivcia. 

FRANCIA. 

CONVENZIONE Parij:i,  7  inaggio  1862  I.      86 

tra  Vllatia  e  la  Francia  relativa  alle  strade  ferrate  in- 
ternazionali (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Ripartizione  delle  spese  pel  tronco 
Modane  e  Siisa.  —  IL  Ripartizione  dei  lavori  da  ese- 
guirsi. —  IH.  Galleria  del  Cenisio.  —  IV.  Spese  pel  tra- 
foro del  Cenisio.  —  V,  VI  e  VII.  Condizioni.  —  VIII.  Pro- 
prietà del  Governo  francese.  —  IX.  Visite  di  commis- 
sari francesi.  — X.  Dogana,  polizia,  esercizio.  — XI,  XII 
e  XIII.  Guarentigia   alla  Società  Vittorio  Emanuele.  — 

XIV.  Facoltà    di    procedere  a    nuove    Convenzioni.    — 

XV.  Spese  di  sorveglianza.  —  XVI.  Strada  ordinaria  da 
Saint-Jean  de  Maurienne  a  Susa.  —  XVII  e  XVIII.  Cau- 
zioni. —  XIX.  Ferrovia  da  Tolone  a  Nizza.  —  XX.  Punto 
di  congiunzione.  —  XXL  Tempo  nel  quale  deve  compiersi 
la  ferrovia.  — ■  XXII.  Larghezza  della  strada  ecc.  — 
XXIII.  La  ferrovia  sarà  ad  un  solo  binario.  —  XXIV.  Sta- 
zione di  Ventimiglia.  —  XXV.  Polizia  e  dogana.  — 
XXVI.  Segnali.  —  XXVIL  Tariffe.  —  XXVIII.  Compensi. 

—  XXIX.    Clausola    risolutiva.    —  XXX.  Ratifiche. 
CONVENZIONE  di  navigazione  .  .    Parigi,  13  giugno  1862  I.      97 

Ira  l'Italia  e  la  Francia  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Libertà  di  commercio  e  navigazione. 

—  IL  Assimilazione  dei  diritti  di  porto  per  le  prove- 
nienze dirette.  —  IH.  Collocamento  delle  navi.  —  IV.  Pa- 
rificazione delle  bandiere.  —  V,  VI  e  VII.  Importazione 
ed  esportazione.  —  Vili.  Eccezione  per  la  pesca.  — 
IX.  Scali.  —  X.  Spedizionieri.  —  XI.  Casi  di  esenzione 
dei  diritti  di  tonnellaggio  e  di  spedizione.  —  XII.  Ca- 
botaggio. —  XIII.  Navi  italiane  provenienti  dni  possessi 
inglesi  in  Europa.  —  XIV.  Provenienza  di   Algeri  e  vi- 


436  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

ceversa.  —  XV.  Favori  concessi  ai  terzi.  —  XVI.  Appro- 
vazione del  Parlamenlo  italiano.  ~  XVII,  XVIII  e  XIX.  Du- 
rata, esecuzione  e  Ratifiche. 

CONVENZIONE Torino,  29  giugno  1862  I.    Ili 

tra  r Italia  e  la  Francia  per  la  reciproca  guarentigia  della 
proprietà  letteraria  ed  artistica  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Proprietà  letteraria  ed  artistica.  — 
II.  Diritto  di  agire  per  contralTazione.  —  III.  Tradu- 
zioni. —  IV.  Accertamento  del  giorno  della  pul^blica- 
zione.  Riserva  per  la  traduzione  da  enunciarsi  in  capo 
all'opera.  Opere  pubblicate  per  dispense.  —  Ve  VI.  Di- 
sposizioni relative  alle  traduzioni.  —  VII.  Mandatari,  a- 
venti  causa  ecc.  degli  autori,  traduttori  ecc.  — ■  Vili.  Ar- 
ticoli di  giornali.  —  IX.  Importazione,  esportazione,  tran- 
sito e  vendila.  —  X.  Sequestri.  —  XI.  Opere  già  intro- 
dotte od  in  corso  di  pubblicazione.  —  Xll.  Utiìzi  desi- 
gnati per  riconoscere  le  opere.  —  XIII.  Guarentigia  per 
la  proprietà  delle  marche  di  fabbrica.  —  XIV.  Misure 
di  polizia.  —  XV.  Comunicazione  reciproca  di  documenti 
per  facilitare  l'esecuzione  della  Convenzione.  —  XVI.  Du- 
rata. —  XVII.  Ratifiche. 

CONVENZIONE  consolare Parigi,  26  luglio  1862  I.    120 

tra  V  Italia  e  la  Francia  (in  francese). 

SoMM.VRio.  —  I.  Riconoscimento  ed  exequatur  degli 
Agenti  Consolari.  —  II  e  III.  Loro  privilegi.  — IV.  Ricono- 
scimento interinale  de' loro  sostituiti. — V.  Archivi  con- 
solari.— VI.  Nomina  di  Agenti  Consolari. —  VII  e  Vili.  Loro 
competenze  ed  uffici.  —  IX  e  X.  Successioni.  —  XI.  Conser- 
vazione di  oggetti  lasciati  dai  passeggieri  e  marinai. — 
XII.  Visite  dei  consoli,  interrogatorii,  esami  a  bordo  ecc. 
— XIII.  Polizia  dei  porti.— XIV.  Disertori.  —  XV.  Avarie. 
—  XVI.  Naufragii.  —  XVII.  Trattamento  della  nazione  piii 
favorita.  —  XVIII.  Durata. — XIX.  Esecuzione.  —  XX.  Ra- 
tifiche. 

ACCORDO  coNciiiuso Torino,  4  agosto  1862  L    134- 

fra  il  Governo  di  S.  M.  il  Re  d' Italia  e  cpicllo  di  S.  M. 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  437 

V  Imperatore   dei  Francesi,  in    ordine   allo  Stabilimento 
religioso  d'Altacomba  in  Savoia  (in  francese). 

Sommario.  —  Proprietà  dei  beni  e  delle  rendite  del- 
l'Abbazia. —  II.  Liberazione  di  sequestro.  —  III  e  IV.  Ar- 
retrati. —  V.  Diritto  di  patronato.  —  VI.  Exequatur.  — 
VII.  Giurisdizione  diocesana.  —  Vili.  Delegati.  —  IX.  Di- 
sposizioni diverse.  —  X.  Approvazione  dell'accordo  per 
via  diplomatica.  —  Approvazione  diplomatica. 

DICHIARAZIONI.  .  Parigi,  26  ottobre  1862, 1  maggio  18G3  I.    462 
dei  due  Governi  d'Italia  e  di  Francia,  colle  quali  si  ap- 
provano i  protocolli  della  Commissione  mista  per  la  so- 
luzione  delle  vertenze  relative  alla  riunione  della  Savoia 
e  del  circondario  di  Nizza  alla  Francia  (in  francese). 

TRATTATO  di  commercio  ....  Parigi,  17  gennaio  1863  I.    182 
tra  V  Italia  e  la  Francia  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Importazione  in  Francia.  —  li.  Im- 
portazione in  Italia.  —  111.  Esportazione.  —  IV  e  V.  So- 
pratasse complementarie. — VI.  Dazi  di  consumo  ed  ele- 
vazione conseguente  dalla  loro  applicazione  nella  tariffa. 
—  VII  ed  Vili.  Dazi  di  consumo  su  merci  e  prodotti  ; 
trattamento  nazionale.  —  IX.  Orificeria.  —  X  e  XI.  Com- 
mercio indiretto.  —  Xll.  Prodotti  agricoli  ammessi  in 
franchigia.  —  XUl.  Garbon  fossile.  —  XIV.  Modo  di  accer- 
tare la  nazionalità  delle  merci.  —  XV.  Norme  per  sta- 
bilire i  dazi  ad  valorem.  —  XVI.  Diritto  di  ritenzione 
nella  dogana.  — XVII,  XVIII,  XIX,  XX  e  XXI.  Norme  do- 
ganali riguardanti  le  merci  il  cui  valore  debba  essere 
constatato  mediante  perizia. — XXll.  Avarie. — XXIII.  Mo- 
delli.—  XXIV.  Diritti  di  transito.  —  XXV.  Estensione  del 
trattato  all'Algeria.  —  XXVI.  Trattamento  della  nazione 
la  più  favorita.  —  XXVIl.  Approvazione  del  Parlamento 
italiano. — XXVlll.  Durata.  —  XXIX.  Esecuzione.  —  XXX. 
Ratifiche. 
Disposizione  addizionale  e  transitoria  : 
Trattamento  di  favore  pei  tessuti  delle  fabbriche  di 
Pont  stampati  in  Annecy. 


438  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

Tariffa  A.  Dazi  all'entrata  in  Francia. 

Tariffa  B.  Dazi  all'entrata  in  Italia. 

Tariffa  C.  Dazi  d'uscita  dalla  Francia. 

Tariffa  D.  Dazi  d'uscita  dall'Italia. 

Processo  verbale  di  scambio  delle  ratifiche  del  Trat- 
tato di  commercio  tra  1'  Italia  e  la  Francia. 

Abrogazione  del  3°  paragrafo  dell'art.  XIII. 

DICHIARAZIONE Parigi,  26  febbraio  1863  I.    243 

con  cui  si  approva  un  protocollo,  firmato  il  14  febbraio 
1863  dai  plenipotenziari  dei  Governi  Italiano  e  Francese, 
in  ordine  alle  rendite  già  inscritte  a  favore  del  clero  di 
Savoia  e  Nizza  (in  francese). 

DICHIARAZIONE Parigi,  U  marzo  1863  I.    244 

colla  quale  si  approva  un  processo  verbale ,  ^rmato  dai 
signori  Pagès,  commissario  francese,  e  generale  Mugliano, 
commissario  italiano ,  per  compensare  V anticipazione  di 
quattro  milioni,  fatta  dalla  Francia  al  Governo  Italiano, 
col  valore  delle  somministranze  da  guerra  fornite  da  gue- 
st'idtimo  aW  armala  francese  durante  la  campagna  del 
1859  (in  francese). 

TRATTATO  gener\le Bruxelles,  16  luglio  1863  I.    299 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda  (in  francese).  V. 
Belgio. 

CONVENZIONE  pel  cambio  di  vaglia  postali 

Parigi,  8  aprile  1864  I.   349 

tra  l'Italia  e  la  Francia  (in  fi-ancese). 

Sommario.  —  I.  Vaglia  postali.  —  II.  Tasse.  —  HI.  So- 
pralasse. —  IV.  Contabilità.  —  V.  Vaglia  non  riscossi. 
—  VI.  Uffici  da  designarsi  per  la  trasmissione  dei  va- 
glia. —  VII.  Esecuzione.  —  VIII.  Ratifiche. 

DICHIARAZIONE Parigi,  24  giugno  1864  I.    359 

scambiata  tra  i  Governi  d'Italia  e  di  Francia  in  ordine 
ad  una  riduzione  di  tasse  per  le  corrispondenze  telegrafiche 
fra  i  due  Stati  (in  francese). 

Sommario.  I.  Tassa  delle  corrispondenze  tra  la  Francia 
e  l'Italia.  —  li.  Abrogazione  di  accordi  antecedenti.  — 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  439 

III.  Tassa  delle  corrispondenze  tra  l'Italia  e  l'Africa.  — 

IV.  Casi  d'interruzione.  — •  V.  Disposizioni  relative  ai 
telegrafi  pontifici.  —  VI.  Trattati  di  Berna.  —  VII.  Du- 
rata. 

ACCORDO Parigi,  24  giugno  1864  I.   36f 

conchiuso  tra  i  Governi  d'Italia  e  di  Francia,  per  mo- 
dificare in  alcuni  punti  la  Convenzione  sanitaria  in  data 
3  febbraio  1852  e  l'annesso  Regolamento  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Deroga  all'art.  L  del  Regolamento  sani- 
tario del  1852.  —  II.  Deroga  all'art.  IV  della  Convenzione 
sanitaria  del  1852.  —  III.  Arrivo  di  legni  con  patente 
brutta  di  febbre  gialla.  —  IV.  Disposizioni  relative  ai  pas- 
seggieri  sbarcati  con  patente  bruita. — V.  Uniformità  nelle 
misure  amministrative.    —  VI.  Valore  di  quest'accordo. 

CONVENZIONE Ginevra,  22  agosto  1864  I.    367 

pel  miglioramento  delle  condizioni  dei  militari  feriti  in 
guerra  (in  francese).  V.  Svizzera. 

CONVENZIONE  .  .  .  .' Parigi,  15  settembre  1864  I.    376 

conchiusa  tra  l'Italia  e  la  Francia  per  lo  sgombro  delle 
truppe  francesi  dagli  Stali  Pontifici,  e  Protocollo  annesso 
(in  francese). 

Sommario.  —  I.  Impegni  dell'Italia.  —  II.  Sgombro  dei 
Francesi  dagli  Stati  pontificii.  —  HI.  Armata  pontificia. 
—  IV.  Debito  pubblico  pontificio.  —  Ratifiche. 

Protocollo  facente  seguito  alla  Convenzione  per  lo 
sgombro  delle  truppe  francesi  dagli  Stati  pontificii. 

Trasferimento  della  Capitale. 

Dichiarazione  3  ottobre  1864. 

Termine  per  l'esecuzione  della  Convenzione. 

GONVElNZIONE  telegrafica  internazionale    

Parigi,  17  maggio  1865  II.    22 

tra  l'Italia  ed  altri  Stati,  (in  francese). 

Sommario.  —  I,  II  e  III.  Rete  internazionale.  —  IV, 
V  e  VI.  Condizioni  generali  per  la  corris[)ondcnza.  — 
VII,  Vili,  IX  e  X.  Deposito.—  XI,  XII,  XIII,  XIV  e  XV.  Tras- 
missione. —  XVI,  XVII  e  XVIII.  Invio  a  destinazione. — 


410  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

XIX  e  XX.  Controllo.  —  XXI  e  XXII.  Archivi.  —XXIII, 
XXIV,  XXV,  XXVI,  XXVII,  XXVIII  e  XXIX.  Dispacci  spe- 
ciali. —  XXX  e  XXXI.  Principii  generali  sulle  lasse.  — 
XXXII,  XXXIII,  XXXIV,  XXXV,  XXXVI  e  XXXVII.  Appli- 
cazione delle  lasse.  —  XXXVIII,  XXXIX,  XL,  XLI,  XLII 
e  XLIII. Tasse  speciali.  —  XLIV.  Percezione.  —  XLV.  Fran- 
catura. —  XLVI,  XLVII  e  XLVIII.  Restituzione  e  rim- 
borsi. —  XLIX,  L,  LI,  LIl  e  LUI.  Contabilità  interna- 
zionale. —  LIV  e  LV.  Disposizioni  complementarie.  — 
LVI,  LVII  6  LVIII.  Conferenze  e  comunicazioni  recipro- 
che. —  LIX.  Riserve.  —  LX  e  LXI.  Adesioni.  —  LXII  e 
LXIII.  Durata  e  ratifiche. 

Quadro  delle  tasse  terminali  e  di  transito. 

Stati  ed  Amministrazioni  che  hanno  aderito  alla  Con- 
venzione telegrafica  di  Parigi. 

C0NVE^7J0NE Tangeri,  31  maggio  1865  li.    55 

per  l' amministrazione  ed  il  mantenimenlo  di  un  faro  al 
Capo  Sparici  (in  francese).  V.  Marocco. 

ATTO    PUBBLICO    DELLA.    NAVIGAZIONE    DEL    BasSO    DANUBIO     .    . 

Galatz,  2  novembre  1865  II.    64 

(in  francese).  V.  Turchia. 

CONVENZIONE  monetaria  .  .  .  Parigi,  2:3  dicembre  4865  IL  118 
conchiusa  tra  l'Italia,  il  Belgio,   la  Francia  e    la  Sviz- 
zera (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Stabilimento  dell'unione  monetaria. 
—  II,  III  e  IV.  Tipi,  peso,  titolo,  tolleranza  e  diametro 
delle  monete  d'oro  e  d'argento.  —  V.  Ritiro  di  alcune 
specie.  —  VI.  Corso  legale  delle  monete  d' argento.  — 
VII.  Accettazione  delle  monete  d'argento  coniate  da  uno 
0  più  degli  Stati  contraenti.  —  Vili.  Cambio  degli  spez- 
zati. — ■  IX.  Limite  d'emissione.  —  X.  Millesimo  di  fab- 
bricazione. —  XL  Comunicazione  reciproca  della  quotità 
d'emissione  ecc.  — XIL  Diritto  d'accessione.  —  XIII.  Ese- 
cuzione. —  XIV  e  XV.  Durata  e  Ratifiche. 

DICHIARAZIONE Firenze,  13  luglio  1866  IL  156 

scambiata  tra  il  Governo  italiano  ed  il  Governo  francese 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  ii' 

relativa  al  filo  telegrafico  tra  la  Corsica  e  la  Sardegna 
(in  francese). 

CONVENZIONE Parigi,  7  dicembre  1866  II.  243 

tra  l'Italia  e  la  Francia  pel  riparto  del  Debito  pontificio. 
Sommario.  —  Parte  proporzionale  del    debito  pontifi- 
cio spettante  all'Italia.  —  II.  Determinazione  del  nuovo 
carico.  —  III.  Arretrati.  —  IV.  Decorrenza  degl'interessi. 
—  V.  Pensioni.  —  VI.  Piipetizioni  e  reclami.  —  VII.  Do- 
cumenti. —  Vili.  Ratifiche. 
Protocollo  esplicativo  delle  disposizioni  di  dettaglio. 
Stato  A.  —  Ripartizione  della  popolazione  degli  Stati 
della  Chiesa. 
Stato  B.  —  Situazione  e  ripartizione  del  debito  romano. 
Stato  C.  —  Stato  delle  annuita  pagate  dall'Italia  dopo 
le  annessioni, 

ARTICOLI  ADDIZIONALI Parigi,  8  aprile  1867.  II.  284 

alla  Convenzione  telegrafica  internazioncde  del  17  maggio 
1865  conchinsa  tra  l'Italia  e  vari  Stali  d'Europa  (in 
francese). 

Sommario.  —  I.  Applicazione  delle  disposizioni  della 
Convenzione  del  17  maggio  1865  alle  corrispondenze  con 
l'Algeria  e  Tunisi.  —  II.  Tariffa  delle  corrispondenze. — 
III.  Valore  e  durata. 

DICHIARAZIONE Parigi,  29  aprile  1867.  II.  SU 

tra  l'Italia  e  la  Francia  concernente  la  fari/fa  di  tran.sito 
attraverso  il  Regno  d'Italia  dei  dispacci  semplici  destinati 
a  Corfà  ed  a  Malta,  spediti  dai  diversi  Stati  segnatarii 
0  aderenti  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865. 

TRATTATO Londra,  11   maggio  1867  II.  355 

che  regola  la  situazione  politica  del  Gran-Ducato  di  Lus- 
semburgo (in  francese).  V.  Paesi  Bassi. 

DICHIARAZIONE Parigi,  21  febbraio  1868  H.  410 

scambiata  tra  il  Governo  italiano  ed  il  Governo  francese 
per  estendere  ai  sudditi  rispettivi  ogni  favore  e  privilegio 
concesso  ai  sudditi  di  un  altro  Stato. 


4  12  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

GIAPPONE. 

TRATTATO Yeddo,  25  agosto  i866  II.  159 

d'amicizia^  commercio  e  navigazione  tra  l'Italia  e  il  Giap- 
pone. 

I.  Pace  ed  amicizia.  —  II.  Agenti  diplomatici  e  con- 
solari. —  III.  Commercio  e  residenza.  —  IV.  Libertà  di 
culto.  —  V,  VI  e  VII,  Giurisdizione  consolare  e  locale. 
—  Vili.  Libertà  d'importare  -ed  esportare,  vendere  e 
comprare.  —  IX.  Libertà  di  prendere  al  servizio  dei 
Giapponesi.  —  X.  Regolamenti  commerciali  e  Conven- 
zione addizionale.  —  XI.  Misure  per  prevenire  la  frode 
ed  il  contrabbando.  —  XII.  Piloti.  —  XIII.  Certificati  do- 
ganali. —  XIV.  Diritti  di  transito.  —  XV.  Monete.  —  XVL 
Valutazione  delle  merci.  —  XVII.  Naufragi!.  —  XVIII.  For- 
niture per  i  bastimenti  da  guerra.  —  XIX.  Trattamento 
di  favore.  —  XX.  Revisione  del  Trattato.  —  XXI.  Co- 
municazioni ufficiali.  —  XXII.  Testo  e  versioni  del  Trat- 
tato. —  XXIII.  Ratifìcbe. 

CONVENZIONE  addizionale. 

Sommario.  —  I.  Accettazione  della  Tariffa.  —  II.  Sua 
revisione.  —  III.  Licenze  d'imbarco  e  di  sbarco.  —  IV.  Ma- 
gazzini di  custodia.  — V.  Diritti  di  transito.  —  VI.  Tassa 
di  monetazione.  —  VII.  Regolamento  per  togliere  gli 
abusi  ne'  porti  aperti.  —  Vili,  IX  e  X.  Libertà  concesse 
ai  Giapponesi.  —  XI.  Stabilimento  di  fari,  fuochi  ed  al- 
tri segnali.  —  Regolamenti  commerciali.  —  Tariffa  per 
l'importazione.  —  Tariffa  per  l'esportazione.  —  Dispo- 
sizioni speciali. 

GRAN  BRETAGNA. 

SCAMBIO  di  note    .  .  .    Torino,  10  e  2-2  novembre  1861   I.      lì 
tra  il  Governo  di  S.  M.  il  Re  d'Italia  e  quello  della  Gran 
Bretagna  per  la  reciproca  provvisoria  concessione  del  ca- 
botaggio in  favore  delle  navi  italiane  nei  porti  delle  Isole 
Jonic,  e  dei  legni  jonii  nei  porti  italiani. 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  4i"^ 

SCAMBIO  DI  NOTE  .  .  Torino,  29  giugno,  17,  18  luglio  18G2  I-    ^^^ 
tra  il  Governo  di  S.  M.  il  Re  d'Italia  e  quello  della  Gran 
Bretagna  per  la   definiliva  concessione  del  cabotaggio   a 
favore  delle  navi  italiane  nei  porti  delle  Isole  Ionie  e  delle 
navi  jonic  nei  porti  italiani. 

R.  DECRETO Torino,  3  maggio  18G3  I.    282 

che  autorizza  V estradizione  di  ogni  individuo  non  italiano 
rifugiatosi  nel  Regno  dopo  aver  commesso  certi  reati  sul 
territorio  maltese,  e  Ordinanza  del  Governatore  di  Media  per 
V estradizione  dei  malfattori,  che  avendo  commesso  un  reato 
nel  Regno  d'Italia  abbiano  riparato  sul  territorio  maltese. 
I.  Estradizione  reciproca.  —  li.  Spese.  — •  111.  Norme 
di  procedura. 
Allegato  al  R.  Decreto  3  maggio  i8G3,  num.  1230. 

OR.DINANZA  statuita  dal  Governatore  di  Malta,  col  parere 
e  consenso  del  Consiglio  di  Governo  della  stessa,  per 
autorizzare  la  estradizione  d' individui  imputati  di  avere 
commesso  certi  reati  entro  la  giurisdizione  territoriale 
di  S.  M.  il  Re  d' Italia,  e  per  dare  altre  disposizioni 
connesse  collo  stesso  soggetto. 

I.  Domanda  di  estradizione  e  delitti  pei  quali  si  ac- 
corda.— II. Termine  per  la  presentazione  dell'arrestato. — 
III.  Termine  per  la  produzione  delle  prove.  —  IV,  Prova 
dell'imputazione.  —  V.  Consegna.  —  VI.  Evasione  dell'im- 
putato.—  VII.  Liberazione  dell'imputato. — VIII.  Spese.— 
IX  e  X.  Eccezioni.  —  XI.  Condizioni  per  l'esecuzione  del- 
l'ordinanza presente. — XII.  Spedizione  del  mandato  di 
arresto.  —  XIII.  Individui  consegnali  dal  Governo  Italiano. 

ORDINANZA  in  consiglio  .  .  .    Windsor,  11  giugno  1803  I.    299 
emanala   da  S.  M.  la  Regina  della  Gran  Bretagna,  per 
la  ricerea  e  l'arresto  dei  marinai  che,  non  essendo  sudditi 
britannici,  disertino  dai  legni  mercantili  italiani  nei  do- 
mimi inglesi. 

TRATTATO  generale Bruxelles,  10  luglio  1803  I.    323 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda   (in   francese).  V. 
Belgio. 


444  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

TRATTATO  di  commercio  e  di  navigazione 

Torino,  6  agosto  1863  I.    289 

ira  rilalia  e  la  Gran  Bretagna. 

Sommario.  —  I.  Liberia  di  commercio  e  di  naviga- 
zione. —  II.  Importazioni.  —  IH.  Esportazioni.  — 
IV.  Transito  e  magazzinaggio.  —  V.  Provenienze  dirette 
ed  indirette.  —  VI.  Diritti  di  tonellaggio  ecc.  —  VII.  Col- 
locamento,  carico   e  scarico.    —    Vili.  Cabotaggio.  — 

IX.  Trattamento  dei  legni  considerati  come  nazionali.  — 

X.  Trattamento  della  nazione  più  favorita.  —  XI.  Pa- 
gamento dei  dazi.  —  XII.  Marche  di  fabbrica.  —  XIII.  Con- 
soli. —  XIV.  Diritti  dei  sudditi  di  un  paese  residenti 
nell'altro.  —  XV.  Servizio  militare.  —  XVI.  Diritto  di  pro- 
prietà. —  XVH.  Stabilimenti  commerciali.  —  XVIII.  Trat- 
tamento delle  navi  da  guerra  e  mercantili.  —  XIX.  Di- 
sertori. —  XX.  Abrogazione  di  trattati  anteriori.  — 
XXI.  Piatifiche. 

CONVENZIONE Tangeri,  31  maggio  1865  II.    55 

per  V amministrazione  ed  il  mantenimento  di  un  faro  al 
Capo  Sparlel  (in  francese).  V.  Marocco. 

ATTO  pubblico  della  navigazione  del  Basso  Danubio    .  . 

Galatz,  2  novembre  1865  II.    64 

(in  francese).  V.  Turchia. 

TRATTATO Londra,  11  maggio  1867  II.  355 

cìie  regola  la  situazione  politica  del  Gran-Ducato  di  Lus- 
semburgo (in  francese).  V.  Paesi  Bassi. 

DIGIIIAUAZIONE Firenze,  26  novembre  1867  II.  400 

scambiata  tra  l'Italia  e  la  Gran  Bretagna  relativa  alle 
Società  anonime,  Associazioni  commerciali ,  industriali  e 
finanziarie. 

GRECIA. 

CONVENZIONE  postale Atene,  ^  luglio  1861   I.      25 

tra  l'Italia  e  la  Grecia  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Scambio  di  corrispondenze.  —  II.  Mezzi 
di  trasporto  delle  corrispondenze.    —  III  e  IV.  Riparlo 


PER  ORDINE  ALFABETICO  D[  STATI  445 

delle  spese.  —  Ve  VI.  Prezzo  di  trasporto.  —  VII.  Ri- 
parto di  spese  d'armamento  dei  piroscafi  postali.  — 
Vili.  Esenzione  dei  piroscafi  postali  dai  diritti  di  porto. 

—  IX.  Carico  dei  piroscafi  postali.  —  X.  Avarie.  — 
XI.  Obbligiii  del  Capitano.  —  XII  e  XIII.  Itinerario.  — 
XIV  e  XV.  Tassa  di  affrancamento  delle  lettere  semplici. 

—  XVI.  Riduzioni.  —  XVII.  Lettere  raccomandate.  — 
XVIII.  Campioni.  —  XIX  e  XX.  Stampati.  —  XXI.  Per- 
cezione delle  tasse.  —  XXII.  Corrispondenze  estere.  — 
XXIII.  Esenzione  da  ogni  sopralassa.  —  XXIV.  Franco- 
bolli. —  XXV.  Francobolli  insufficienti.  —  XXVI.  Let- 
tere raccomandate  perdute.  —  XXVII.  Indirizzi  erronei. 
XXVIII.  Lettere  rifiutate.  —  XXIX.  Lettere  contenenti 
valori  ed  oggetti  preziosi.  —  XXX.  Corrispondenza  offi- 
ciale postale.  —  XXXI.  Vaglia  postali.  —  XXXII.  Tassa 
pei  vaglia  postali.  —  XXXIII.  Corrispondenza  di  transito. — 
XXXIV.  Disposizioni  relative  alla  corrispondenza  rifiu- 
tata. —  XXXV.  Contabilità.  —  XXXVI.  Uffici  incaricati 
della  trasmissione  dei  vaglia.  —  XXXVII  e  XXXVllI.  — • 
Durate  e  ratifiche. 

Protocollo  esplicativo  degli  articoli  XVII  e  XIX  della 
Convenzione  postale  conchiusa  fra  la  Grecia  e  il  Regno 
d'Italia. 

CONVENZIONE  postale Atene,  ^  novembre  186-4  I.    37! 

tra  l'Italia  e  la  Grecia  (in  francese). 

Sommario  —  I.  Scambio  di  corrispondenze.  —  II.  Mezzi 
di  trasporto  delle  corrispondenze.  —  111.  Piiparto  delle 
spese.  —  IV.  Prezzo  del  trasporto.  —  Ve  VI.  Spese  di 
trasporto  delle  corrispondenze  su  piroscafi  francesi  od 
austriaci.  —  VII.  Esenzione  dei  piroscafi  postali  dai  di- 
ritti marittimi.  —  Vili.  Polizia,  sanità  e  dogana.  — 
IX.  Casi  di  sinistri  ed  avarie.  —  X.  Proibizione  di  tras- 
portare lettere  non  trasmesse  dalle  Amministrazioni  po- 
stali: eccezione.  —  XI.  Itinerario  ed  orario.  —  XII.  Comu- 
nicazioni interne  fra  un  porto  e  l'altro  dello  stesso  Stato. 

—  XIII.  Affrancamento  facoltativo.  —  XIV.  Tassa  delle 


i 


446  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

lettere,  —  XV.  Casi  di  riduzione  nelle  spese  di  trasporlo.  1 

—  XYI.  Lettere  raccomandate.  —  XVII.  Campioni.  — 
XVIIT.  Stampati.  —  XIX  e  XX.  Modo  d'inviare  i  cam- 
pioni e  gli  stampati.  —  XXI.  Ufficio  percettore.  —  XXII  e 
XXIII. Rimborsi  fra  le  due  Amministrazioni.—  XXIV.  Esen- 
zione da  ogni  sopratassa,  —  XXV.  Francobolli.  — 
XXVI.  Francobolli  insufficienti.  —  XXVII.  Lettere  smar- 
rite. —  XXVIII.  Lettere  mal  dirette  —  XXIX.  Lettere 
rifiutate.  —  XXX,  Lettere  contenenti  valori.  —  XXXI.  Cor- 
rispondenze in  franchigia,  —  XXXII.  Vaglia  postali  • — 
XXXIII,  Loro  tassa,  XXXIV,  XXXV  e  XXXVI.  Corrispon- 
denze di  transito.  — •  XXXVII.  Disposizioni  relative  alle 
lettere  cadute  in  rifiuto.  —  XXXVllI  e  XXXIX.  Norme  di 
contabilitM.  —  XL.  Esecuzione  e  durata.  —  XLI.  Ualifiche. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1865  IL    22 

(in  francese).  V.  Francl\. 

DICHIARAZIONI  MINISTERIALI .^;  dicembre  1866  IL  204 

'per  l'esenzione  dei  sudditi  rispeltivi  dagl' imprestiti  for- 
zosi (in  francese),  V.  Prussia, 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  IL  284 

addizioìiali  aita  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1805  (in  francese).  V.  Francia. 

LIBERIA. 

TRATTATO  d'amicizia,  di  commercio  e  di  navigazione  .  . 

Londra,  23  ottobre  1862  I.    146 

tra  V  Italia  e  la  Bepubblica  di  Lilcria  (in  francese). 

Sommario.  ^ — I,  Pace  ed  amicizia.  —  IL  Libertà  di  com- 
mercio e  di  navigazione. — III.  Diritti  di  porto, — IV.  Im- 
portazioni ed  esportazioni.  —  V.  Eccezioni.  —  VI.  Reci- 
proca protezione  delle  navi.  —  VII.  Liberia  di  coscienza. 

—  Vili.  Tratta  dei  negri.  —  IX.  Trattamento  della  na- 
zione più  favorita.  —  X.  Consoli.  —  XI.  Disertori.  — 
XII.  Durata.  —  XIII.  Riserva  circa  i  porti  aperti  ad  una 
delle  Parti  contraenti, — XIV,  Ratifiche. 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  HI 

MARINO  (SAN). 

CONVENZIONE  di  buon  vicinato  .   Torino,  22  marzo   1862  I.      79 
tra  l'Italia  e  la    Repubblica  di   S.  Marino,    e  Protocollo 
addizionale. 

Sommario.  —  I.  Esecuzione  di  sentenze.  —  II.  EITetlo 
degli  alti  pubblici.  —  III.  Citazioni  ed  intimazioni  di 
sentenze  ed  atti  giudiziari.  —  IV.  Estradizioni.  —  V.  Ec- 
cezioni. —  VI,  VII,  Vili,  IX,  X,  XI  e  XII.  Regole  diverse 
circa  le  procedure.  —  XIII.  Riparto  delle  spese  di  man- 
tenimento degli  inquisiti.  —  XIV,  XV,  XVI,  XVII,  XVIII, 
XIX  e  XX.  Disertori.  —  XXI.  Beni  di  manomorta.  — 
XXII.  Abolizione  dei  passaporti.  —  XXIII.  Libertà  di 
commercio,  —  XXIV.  Monete.  —  XXV.  Misure  doganah' 
per  gli  articoli  coloniali,  merci  ecc.  —  XXVI.  Proprietà 
letteraria.  —  XXVII.  Coltivazione  del  tabacco.  — 
XXVIII.  Sali  e  tabacchi.  —  XXIX.  Amicizia.  Protezione. 
—  XXX.  Darata  e  ratifiche. 

Protocollo   addizionale. 

Dichiarazioni  relative  agli  art.  I,  XVIII  e  XIX. 

CONVENZIONE  postale Torino,  7  febbraio  I8G5   II.    19 

tra  l'Italia  e  la  Repubblica  di  S.  Marino. 

Sommario.  —  1.  Cambio  di  corrispondenze.  —  II.  Ri- 
parto delle  spese  di  trasporto.  —  III.  Tassa  delle  cor- 
rispondenze. —  IV.  Trattamento  della  nazione  piii  fa- 
vorita. —  V.  Francatura  delle  corrispondenze.  —  VI  e 
VII.  Vaglia  postali.  —  Vili.  Corrispondenza  ufficiale.  — 
IX  e  X.  Contabilità.  —  XI  e  XII.  Durata  e  ratifiche. 

MAROCCO. 

CONVENZIONE Tangeri,  31  maggio  1865  II.     55 

tra  l'Italia,  il  Marocco  ed  altri  Stati  per  V amminislra- 

,  zione  ed  il  mantenimento  di  un  faro  al  Capo  Sparici  (in 
francese). 

Sommario.  —  I.  Direzione  ed  amministrazione  del 
faro.  —  II.  Spese  per  il  suo  mantenimento.  —  III.  Con- 


448  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

servazione  e  neutralizzazione  del  faro,  —  IV,  Regola- 
mento di  servizio  e  sorveglianza.  —  V.  Durata,  —  VI,  Ese- 
cuzione. —  VII.  Ratifiche. 

MONACO. 

CONVENZIONE Firenze,  26   marzo  1866  li,  128 

tra  l'Italia  e  il  Principato  dì  Monaco  per  la  estradizione 
recìproca  dei  malfattori. 

I.  Consegna,  —  II.  Reati  pei  quali  ha  luogo  l'estra- 
dizione, —  III.  Delitti  politici,  —  IV.  Prescrizione,  ■ — 
V,  Nazionali.  —  VI.  Stranieri.  —  VII.  Reati  commessi  nel 
paese  dove  il  malfattore  si  e  rifugiato.  Vili.  Impegni 
particolari.  —  IX.  Documenti  in  appoggio  alla  domanda 
d'estradizione.  — •  X,  Casi  d'urgenza.  —  XI,  Oggetti  ru- 
bati. —  XII.  Spese  dell'estradizione,  —  XIII,  XIV  e  XV.  Atti 
d'istruzione  giudiziaria.  —  XVI,  Sentenze  dei  rispettivi 
Tribunali.  —  XVII  e  XVIII,  Durata  e  ratifiche, 

OLDENBURGO. 

DICHIARAZIONI  ministeriali 16  marzo  1867  II.  204 

per  l'esenzione  dei  sudditi  rispettivi  dagl' imprestiti  for- 
zosi (in  francese).  V.  Prussia, 

PAESI  BASSI. 

TRATTATO  generale Rruxelles,  16  luglio  1863  I.    299 

pel  riscatto  del  pedaggio  stella  Schelda  (in  francese).  V. 
Relgio. 

TRATTATO  di  navigazione  e  commercio 

Torino,  24  novembre  1863  I.   346 

fra  l'Italia  e  i  Paesi  Bassi  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Trattamento  dei  sudditi  di  un  paese 
dimoranti  nell'altro,  —  II.  Prodotti  del  suolo  e  dell'in- 
dustria. —  III,  Pareggiamento  delle  bandiere,  —  IV.  Ri- 
serve per  le  colonie  neerlandesi,  —  V.  Consoli.  —  VI.  Di- 
sertori. —  VII.  Durata  e  ratifiche. 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  449 

CONVENZIONE Ginevra,  22  agosto  1864  I.    367 

pel  miglioramento  delle  condizioni  dei  militari  feriti  in 
guerra  (in  francese).  V.  Svizzera. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1865  II.    22 

(in  francese).  V.  Francia. 

CONVENZIONE Tangeri,  31  maggio  18C5  II.    55 

per  r amministrazione  ed  il  mantenimento  di  un  faro  al 
Capo  Spartel  (in  francese).  V.  Marocco. 

DICHIARAZIONE Parigi,  6  dicembre  1865  II.  117 

concernente  la  tariffa  pel  cambio  delle  corrispondenze  te- 
legrafiche (in  francese).  V.  Belgio. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  II.  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 

TRATTATO Londra,  11  maggio  1867  li.  355 

che  regola  la  situazione  politica  del  Gran-Ducato  di  Lus- 
semburgo, concìiiuso  fra  l'Italia,  l'Austria,  il  Belgio,  la 
Francia,  la  Gran  Bretagna,  i  Paesi  Bassi,  la  Prussia  e  la 
Russia  (in  francese). 

I.  Dichiarazione  del  Re  dei  Paesi-Bassi.  —  IL  Neu- 
tralizzazione del  Lussemburgo.  —  HI.  Fortezze.  —IV.  Eva- 
cuazione per  parte  delle  truppe  prussiane.  —  V.  Demoli- 
zione delle  fortificazioni.  —  VI. Ducato  di  Limburgo.  —  VII. 
Ratifiche. 

CONVENZIONE  postale Aja,  15  ottobre  1867  H;  387 

tra  l'Italia  e  i  Paesi-Bassi  (in  francese). 

I.  Scambio  di  corrispondenze  fra  le  due  Amministra- 
zioni. — •  II.  Trasporto  in  lettere  chiuse.  —  IH  e  IV.  Spese 
di  trasporto.  —  V.  Tasse.  —  VI.  Lettere  raccomandale. 
—  VII.  Smarrimento  di  lettere  raccomandate.  —  Vili. 
Campioni  di  merci.  —  IX  e  X.  Giornali  e  stampati.  — 
XI.  Giornali  e  stampati  raccomandati,  —  XII.  Prodotto 
delle  tasse.  —  XIII.  Cambio  di  lettere  a  scoperto.  • — • 
XIV.  Francobolli.  —  XV.  Scambio  di  corrispondenza  con 
gli  uffici  di  posta  esteri.  —  XVI.  Vapori  postali  italiani.  — 
29 


4o0  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

XVII.  Peso  della  corrispondenza  rifiutala.  —  XVIII.  Esclu- 
sione di  sovratasse,  —  XIX.  Avviso  di  ricevuta  delle 
lettere  raccomandate.  —  XX.  Corrispondenza  mal  diretta. 

—  XXI.  Corrispondenze  rifiutate.  —  XXII.  Lettere  conte- 
nenti oggetti  preziosi.  —  XXIII.  Vaglia  postali. — XXIV.  Uf- 
fizi per  il  cambio  delle  corrispondenze.  —  XXV.  Conti 
trimestrali.  —  XXVI.  Rapporto  della  rispettiva  moneta. 

—  XXVII.  Durata.  —  XXVIII.  Ratifiche. 

PERSIA. 

TRATTATO  d'amicizia  e  di  commercio ^ 

Teheran,  29  settembre  1862  I.    141 

tra  V  Italia  e  la  Persia,  ed  articoli  addizionali  (in  francese). 
Sommario.  —  I.  Amicizia  e  buona  intelligenza.  —  II.  Am- 
basciatori e  Ministri.  —  III  e  IV.  Trattamento  della  na- 
zione pili  favorita  riguardo  ai  sudditi  ed  al  commercio. 

—  V.  Giurisdizione  nei  due  paesi.  —  VI.  Successioni. — 
VII.  Consoli.  —  Vili.  Durata  e  ratifiche. 

Articoli  addizionali  : 

—  I.  Seme  di  bachi.  —  II.  Misure  doganali. —  III,  Tratta- 
mento della  nazione  più  favorita  riguardo  ai  consoli. — 
IV.  Valore  degli  articoli  addizionali. 

PERÙ. 

CONVENZIONE  consolare  ....   Torino,  3  maggio  1863  L    272 
tra  V  Italia  ed  il  Perù. 

Sommario.  —  I.  Nomina  di  consoli.  —  lì.  Exequatur. — 
III.  Nomina  di  agenti  consolari.  —  IV.  Immunità.  —  V. 
Esenzioni.  —  VI.  Bandiera  e  stemma.  —  VII.  Testimo- 
nianza.—  Vili.  Archivi.  —  IX  e  X.  Casi  di  morte  e  as- 
senza di  consoli.  —  XI,  XII  e  XIII.  Attribuzioni  dei  con- 
soli. —  XIV  e  XV.  Successioni.  —  XVI  e  XVII.  Polizia 
dei  legni  e  dei  porti. — ^XVIII.  Disertori.  —  XIX.  Avarie. 

—  XX.  Naufragii. —  XXI.  Trattamento  della  nazione  la  più 
favorita.  — XXll.  Durata.  —  XXIII.  Ratifiche. 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  451 

TRATTATO  generale Bruxelles,   16  luglio  1863  I.    299 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda   (in    francese).   V. 
Belgio. 

PORTOGALLO. 

CONVENZIONE  postale   .  .  .    Lisbona,  10  dicembre  1862  I.    164 
tra  V  Italia  ed  il  Portogallo. 

Sommario.  —  I.  Scambio  di  corrispondenze.  —  II. 
Mezzi  di  trasporto.  —  III  e  IV.  Riparto  delle  spese.  — • 
V.  Obbligo  di  affrancare.  —  VI.  Tassa  delle  lettere  ordi- 
narie.—  VII. Tassa  delle  lettere  raccomandate.  —  VIII.  Mo- 
stre e  campioni.  —  IX_,  X  e  XI.  Giornali  e  stampe.  — 
XII.  Pagamento  della  tassa  di  francatura.  —  XIII.  Per- 
cezione della  tassa. —  XIV.  Accordi  da  prendersi  per  la 
corrispondenza  di  transito.  —  XV.  Esenzione  da  ogni  so- 
pratassa. —  XVI.  Ricevuta  di  lettere  raccomandate.  — 
XVII.  Rifiìcimento  di  danni  per  smarrimento  di  lettere 
raccomandate.  —  XVIII.  Lettere  mal  dirette. — XIX.  Let- 
tere non  rimesse  a  destinazione.  — XX.  Uffici  destinati 
per  scambio  di  corrispondenze  e  per  quanto  concerne 
la  contabilità. —  XXI.  Durata.  —  XXII.  Ratifiche. 

TRATTATO  generale Bruxelles,  16  luglio  1863  L    299 

2ìel  riscatto  del  pedaggio  sidla  Schelda   (in   francese)   V. 
Belgio. 

CONVENZIONE Ginevra,  22  agosto  1864  I.    367 

p>el  miglioramento  delle  condizioni  dei  militari  feriti  in 
guerra  (in  francese).  V.  Svizzera. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1865  IL    22 

(in  francese).  V,  Francia. 

CONVENZIONE Tangeri,  31  maggio  1865  IL    55 

per  V amministrazione  ed  il  mantenimento  di  wi  faro    al 
Capo  Spartel  (in  francese).  V.  Marocco.  . 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  IL  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
il  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 


452  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

PRUSSIA. 

TRATTATO  generale Bruxelles,  16  luglio  1863  I.    299 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda   (in  francese),  V. 
Belgio. 

CONVENZIONE Ginevra,  22  agosto  1864  I.    367 

pel  miglioramento  delle  condizioni  dei  militari  feriti  in 
guerra  (in  francese).  V.  Svizzera, 

CONVENZIONE   telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1865  II,    22 

(in  francese).  V.  Frangia. 

ATTO  PUBBLICO  della  navigazione  del  Basso  Danubio    ,  . 

■ Galalz,  2  novembre  1865  II.    64 

(in  francese).  V.  Turchia. 

TRATTATO  di  commercio  ,  ,  .  Berlino,  31  dicembre  1865  II.  125 
conchiuso  fra  l'Italia,  la  Prussia,  la  Baviera,  la  Sassonia, 
il  Granducato  di  Baden  e  gli  altri  Stati  dello  Zollverein. 
V,  Zollverein. 

DICHIARAZIONI  ministeriali 

Firenze,  5  e  9  ottobre  1866  II.  204 

tra  l'Italia  e  la  Prussia  per   l'esenzione    dei  sudditi  ri- 
spettivi dagV imprestiti  forzosi. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  n.  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese),  V.  Francia, 

TRATTATO Londra,  11  maggio  1867  H.  355 

che  regola  la  situazione  politica  del  Gran-Ducato  di  Lus- 
semburgo (in  francese),  V.  Paesi  Bassi, 

CONVENZIONE Firenze,  14  ottobre  1867  n.  379 

di  navigazione   tra  f Italia  e  la  Germania  del  Nord  (in 
francese).  V.  Confederazione  Germanica  del  Nord, 

RUSSIA. 

TRATTATO  generale Bruxelles,  16  luglio  1863  I.    299 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda   (in   francese),   V. 
Belgio. 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  453 

TRATTxVTO  di  commercio  e  di  navigazione 

Pietroburgo,  .^  seltembre  1863  I.   332 

tra  l'Italia  e  l'Impero  di  tutte  le  Rtissie  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Liberia  di  commercio  e  di  naviga- 
zione. —  II.  Guarentigie  individuali.  —  III.  Diritto  di 
proprietà.  —  IV.  Servizio  militare.  —  V.  Importazioni. 
■ —  VI.  Esportazioni.  —  VII.  Magazzinaggio,  transito  e 
riesportazione.  —  Vili.  Dazi  d'importazione.  —  IX.  Dazi 
di  esportazione.  —  X.  Abolizione  di  ogni  priorità  e  pre- 
ferenza per  l'esercizio  del  commercio.  —  XI.  Marche  di 
fabbrica.  —  XII.  Valori  commerciali.  —  XIII.  Diritti  di 
navigazione.  —  XIV.  Cabotaggio.  —  XV.  Polizia  dei  porti. 
—  XVI.  Diritti  di  tonellaggio  ecc.  —  XVII.  Casi  di  esen- 
zione dai  diritti  di  tonellaggio.  —  XVIII.  Approdo  for- 
zato. —  XIX.  Nazionalità  dei  bastimenti.  —  XX.  Con- 
soli. —  XXI.  Proprietà  letteraria.  —  XXII.  Trattamento 
della  nazione  più  favorita.  —  XXIII.  Durata.  —  XXIV.  Ra- 
tifiche. 

Articoli  separati  : 

I.  Riserva  circa  il  trattamento  accordato  alla  Svezia 
e  Norvegia.  —  II.  Immunità  e  privilegi  riservati  fra  i 
due  Governi.  —  III.  Valore  degli  articoli  separati. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1865  II.     22 

(in  francese).  V.  Francia. 

ATTO  pubblico  della  n.wigazione  del  Rasso  Danubio    .  . 

Galatz,  2  novembre  1865  II.    64 

(in  francese).  V.  Turchia. 

DICHIARAZIONE Pietroburgo,    zL211i:}^  i866  II.  241 

O    '       b  novembre         ^    v^     » 

scambiata  tra  l'Italia  e  la  Russia  concernente  le  Società 
anonimi',  le  Associazioni  commerciali^  industriali  e  finan- 
ziarie (in  francese). 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  II.  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 


454  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

TRATTATO Londra,  11  maggio  1867  II.  355 

che  regola  la  situazione  politica  del  Gran-Ducato  di  Lus- 
semhurrjo  (in  francese).  V.  Paesi  Bassi. 

SASSONIA. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale  (in  francese). 
V.  Francia Parigi,  17  maggio  1865  II.    22 

TRATTATO  di  commercio.  .  .Berlino,  31  dicembre  1865  li.  125 
fra  l'Italia,  la  Prussia,  la  Baviera,  la  Sassonia,  il  Gran- 
ducato di  Baden  e  gli  altri  Stati  dello  Zollverein.  V.  Zoll- 

VEREIN. 

DICHIARAZIONI  ministeriali 4  novembre  1867  II.  204 

per  l'esenzione  dei  sudditi  rispettivi  da gV imprestiti  for- 
zosi (in  francese).  V.  Prussia. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  II.  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazioncde  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 

SPAGNA. 

TRATTATO  generale Bruxelles,  16  luglio  1863  I.    299 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda   (in   francese).    V. 

Belgio. 
CONVENZIONE Ginevra,  22  agosto  1864  I.    367 

pel  miglioramento  delle  condizioni  dei  militari  feriti  in 

guerra  (in  francese).  V    Svizzera. 
CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1865  lì.    22 

(in  francese).  V.  Francia. 
CONVENZIONE Tangeri,  31  maggio  1865  II.    55 

per  r amministrazione  ed  il  mantenimento  di  un  faro  al 

Capo  Sparici  (in  francese).  V.  Marocco. 
CONVENZIONE  postale Firenze,  4  aprile  1867  H.  272 

ira  l'Italia  e   la  Spagna. 
Sommario.  —  I  e  II.   Cambio   di  corrispondenze.  — 

111  e  IV.  Spese  di  transito.   —  Ve  VI.   Corrispondenza 

spedita  per  via  di  mare.  —  VII.  Affrancamento  facoltà- 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  455 

tivo.  —  Vili.  Tasse.  —  IX  e  X.   Lettere  raccomandate. 

—  XI.  Campioni.  —  XII,  XIII  e  XIV.  Stampali.  —  XV.  Pe- 
riodici e  stampati  raccomandati.  —  XVI.  Perdita  di  let- 
tere 0  stampati  raccomandati.  —  XVII.  Francobolli.  — 
XVIII.  Prodotto  delle  tasse.  —  XIX.  Lettere  contenenti 
oggetti  preziosi.  —  XX.  Obbligo  d'impedire  che  la  cor- 
rispondenza non  si  spedisca  che  per  mezzo  dei  rispet- 
tivi Uffici  postali.  —   XXI.   Corrispondenza  di   transito. 

—  XXII.  Corrispondenze  giacenti  in  ufficio. — ■  XXIII.  Ri- 
serva di  ulteriori  accordi.  —  XXIV.  Indirizzi  erronei, 
ecc.  —  XXV.  Corrispondenza  inesitata.  —  XXVI.  Conti 
mensili.  —  XXVII.  Norme  d'ordine  e  di  dettaglio.  — - 
XXVIII.  Riduzioni  eventuali.  —  XXIX.  Esclusione  di  so- 
pratasse.   —    XXX.    Vaglia    postali    internazionali.    — 

XXXI.  Abrogazione    delle     disposizioni     anteriori.     — 

XXXII.  Durata.  —  XXXIII.  Ratifiche. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  IL  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 

CONVENZIONE  consolare  .  .  S.  Ildefonso,  21  luglio  1867  IL  363 
tra  l'Italia  e  la  Spagna. 
I.  Libertà  di  commercio,  navigazione,  residenza    ecc. 

—  IL  Diritto  di  proprietà.  —  III.  Trattamento  nazio- 
nale in  materia  di  stabilimento.  —  IV.  Esenzioni.  — 
V.  Società  commerciali,  industriali  ecc.  —  VI.  Ricono- 
scimento degli  Agenti  consolari.  —  VII.  Exequatur.  • — 
Vili,  IX,  X  e  XL  Privilegi  degli  Agenti  consolari.  — 
XII.  Archivi  consolari.  —  XIII.  Esercizio  interinale  delle 
funzioni  consolari.  —  XIV.  Nomina  degli  Agenti  consolari. 

—  XV.  Autorità  locali.  —  XVÌ.  Competenza.  —  XVII  e 
XVIII.  Successioni.  —  XIX.  Successioni  di  marinai.  — 
XX.  Arrivo  delle  navi.  —  XXI.  Competenza  a  bordo 
delle  navi.  —  XXII.  Marinai  disertori.  —  XXIII.  Avarie. 
— XXIV.  Naufragii  ed  investimenti.  —  XXV  e  XXVI. 
Applicazione    della   Convenzione   ai    Possessi   spagnuoli. 


456  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

• —  XXVII.  Trattamento  della  nazione  più  favorita.  — 
XXVIII.  Durata.  —  XXIX.  Esecuzione.  —  XXX.  Appro- 
vazione e  ratifiche 

STATI  UNITI  D'AMERICA. 

CONVENZIONE  postale Torino,  8  luglio  1863  I.    291 

tra  Vllalia  e  gli  Stati  Uniti  d' America.  Articoli  conve- 
nuti tra  il  Direttore  generale  delle  Poste  italiane  sig.  cav. 
Barhavara,  in  virtù  dei  sovrani  pieni  poteri  a  lui  conferiti, 
ed  il  sig.  John  A.  Kasson,  membro  del  Congresso  degli 
Stati  Uniti  d'America,  investito  di  speciali  poteri  a  tale 
effetto,  aventi  per  iscopo  di  stabilire  un  cambio  regolare  di 
corrispondenze  tra  l'Italia  e  gli  Stati  Uniti  d'America. 

Sommario.  —  I.  Scambio  di  corrispondenze.  —  II.  Mezzi 
di  trasporto  delle  corrispondenze.  —  HI.  Vie  postali.  — 
IV.  Designazione  degli  oggetti  di  cambio  tra  le  due  am- 
ministrazioni postali.  — V.  Condizione  di  peso.  —  VI.  Modo 
di  spedizione.  — •  VII.  Progressione  nel  peso.  —  Vili.  Fran- 
catura. —  IX.  Francatura  insufficiente.  —  X.  Basi  della 
lassa.  —  XI  e  XII.  Ammontare  della  tassa.  —  XIII.  Plichi 
raccomandati.  —  XIV.  Norme  di  contabilità.  —  XV.  E- 
senzione  da  ogni  sopratassa.  —  XVI.  Corrispondenza  po- 
stale di  servizio.  —  XVII.  Corrispondenze  mal  dirette. — 
XVIII.  Lettere  ordinane  e  raccomandate,  campioni  ri- 
fiutati. —  XIX.  Oggetti  la  cui  distribuzione  è  vietata. — 
XX  e  XXI.  Corrispondenza  di  transito.  —  XXII.  Vaglia 
postali.  —  XXIII.  Piagguaglio  dei  pesi.  —  XXIV.  Norme 
di  dettaglio  a  convenirsi.  —  XXV.  Esecuzione  e  durala. 
—  XXVI.  Ratifiche. 

CONVENZIONE Tangeri,  31  maggio  1865  II.    55 

per  V amministrazione  ed  il  mantenimento  di  un  faro   al 
Capo  Sparici  (in  francese).  V.  Marocco. 

SVEZIA  E  NORVEGIA. 

TRATTATO  di  commercio  e  di  navigazione 

Torino,  U  giugno  1862  I-    103 


PER  ORDINE  ALFABETICO  D[  STATI  457 

tra  l'Italia  ed  i  Regni  Uniti  di  Svezia  e  Norvegia  (in 
francese). 

Sommario.  —  I.  Libertà  di  commercio  e  di  naviga- 
zione. —  li  e  IH.  Trattamento  nazionale  reciproco  dei 
bastimenti.  —  IV.  Modo  di  accertare  la  nazionalità  dei 
bastimenti.  —  Ve  VI.  Importazioni  ed  esportazioni.  — 
VII.  Trattamento  della  nazione  più  favorita.  —  Vili.  Con- 
soli. —  IX.  Disertori.  —  X.  Approdo  forzalo.  Naiifragii. 

—  XI.  Applicazione  del  Trattato  alla  Colonia  di  S.  Bar- 
tolomeo., —  Xll.  Abolizione  dei  monopolii.  —  XIII.  Suc- 
cessioni. —  XIV.  Durata.  —  XV.  Ratifiche. 

TRATTATO  generale Bruxelles,   16  luglio   1803  I.    -299 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda  (in  francese).  V. 
Belgio, 

CONVENZIONE Ginevra,  23  agosto  1864  I.    367 

pel  miglioramento  delle  condizioni  dei  militari  feriti  in 
guerra  (in  francese).  V.  Svizzera. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  i865  II-     -2 

(in  francese).  V.  Francia. 

CONVENZIONE Tangeri,  31  maggio  1865  H.    55 

per  l'amministrazione  ed  il  mantenimento  di  un  faro  al 
Capo  Spartel  (in  francese).  V.  Marocco. 

CONVENZIONE '.  Firenze,  20  settembre  1866  H.  187 

per  l'estradizione  de'  malfattori  tra  l'Italia  e  la  Svezia 
e  Norvegia. 

I.  Consegna  reciproca.  —  II.  Reati  che  danno  luogo 
all'estradizione.  —  III.  Riserva  in  casi  speciali  e  straor- 
dinari. —  IV.  Delitti  politici,  —  V.  Prescrizione.  —  VI,  Na- 
zionali. —  VII.  Esteri.  —  VIII.  Reati  commessi  nel  paese 
dove  il  malfattore  si  è  rifugiato.  —  IX.  Impegni  parti- 
colari. —  X.  Documenti  in  appoggio  alla  domanda  d'estra- 
dizione  —  XI.  Casi  d'urgenza.  —  XII.   Oggetti   rubati. 

—  XIII.  Spese  dell'estradizione.  —  XIV  e  XV.  Atti  d'in- 
struzione  giudiziaria.  —  XVI.  Durata  e  ratifiche. 

DICHIARAZIONI  ministeriali 

29" 


458  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

Stockholm,  30  novembre  e  Firenze,  26  dicembre  1866  II.  242 
scambiate  tra  l'Italia  e  la  Svezia  e  Norvegia  per  l'esen- 
zione dei  sudditi  rispettivi  dagl' imprestiti  forzosi. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  II.  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 

SVIZZERA. 

CONVENZIONE  postale Torino,  8  agosto  1861  I.     38 

tra  l'Italia  e  la  Svizzera  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Scambio  di  corrispondenze.   —  II  e 
III.  Mezzi  di  trasporto.   Riparto   delle   spese.   Eccezioni. 

—  IV.   Trasporto   di  corrispondenze   internazionali.  — 

V.  Esenzione  da  imposte  sul   servizio   di  trasporto.  — 

VI.  Modo  di  sopprimere  una  specie  di  servizio  postale. 

—  VII,  Vili  e  IX.  Corrispondenza  per  la  via  di  Francia. 

—  X.  Modo  di  pagamento  della  tassa  lettere  e  campioni. 

—  XI.  Importo  della  tassa.  —  XII.  Eccezioni. — XIII.  Fran- 
cobolli. —  XIV.  Lettere  assicurate  e  raccomandate.  — 
XV  e  XVI.   Campioni.   —  XVII   e   XVIII.  Stampati.   — 

XIX.  Campioni  e  stampati  assicurati  e  raccomandati.  — 

XX.  Ripartizione  delle  tasse.  —  XXI,  XXII  e  XXIII.  Cor- 
rispondenza estera  ai  due  paesi.  —  XXIV  e  XXV.  Cor- 
rispondenze di  transito.  —  XXVI.  Disposizioni  relative 
alla  corrispondenza  in  piego  chiuso.  • — •  XXVII.  Esenzione 
da  ogni  sopratassa.  —  XXVIII.  Corrispondenza  ufficiale. 

—  XXIX.  Avvisi.  —  XXX.  Indennità.  —  XXXI.  Indi- 
rizzo erroneo.  —  XXXII.    Corrispondenza   rifiutala.   — 

XXXIII.  Trasmissione   di   lettere   contenenti   valori.   — 

XXXIV.  Misure  eventuali  circa  la  trasmissione  di  valori. — 

XXXV.  Vaglia  postali.  —  XXXVI  e  XXXVIl.  Misure  diverse. 

—  XXXVIII.    Abrogazione   di   convenzioni    antecedenti. 

—  XXXIX  e  XL.  Durata  e  ratifiche. 

Protocollo  di  articolo  addizionale.  Modificazioni  all'ar- 
ticolo XV. 
CONVENZIONE Lugano,  5  ottobre  1861  I.     54 


PER  ORDINE  ALFABETfCO  DI  STATI  459 

conchiusa  tra  il  Regno  cV  Italia  e  la  Confederazione  Sviz- 
zera, per  r accertamento  della  frontiera  fra  la  Lombardia 
ed  il  Cantone  Ticino  in  alcuni  punti  sui  quali  erari  con- 
testazione. 

Sommario.  —  I,  li,  UT,  IV  e  V.  Basi  del  lavoro  di  de- 
limitazione. 

Questione  i^  Sul  luogo  detto  del  Pairolo  tra  i  comuni 
di  Furia  lombardo  e  Sanvico  svizzero.  —  Questione  2''  Sul 
luogo  detto  Pian  Biscagno  tra  i  comuni  di  Albogasio 
lombardo  e  Cadrò  svizzero.  —  Questione  3^  Sul  luogo 
detto  il  Sasso  rosso  tra  il  comune  di  Albogasio  lombardo 
e  Bré  svizzero.  —  Questione  4^  Sul  luogo  detto  il  Pra 
del  Gaggio  fra  i  comuni  di  Ramponio  e  Lanzo  lombardi 
e  quello  di  Gandria  svizzero.  —  Questione  S''  Sul  luogo 
detto  Valle  Rovina  tra  i  comuni  di  Lanzo  lombardo  e 
Gandria  e  Castagnola  svizzeri.  —  Questione  6'*  Sul  luogo 
detto  il  Colmo  di  Creccio  tra  i  comuni  di  Lanzo  lom- 
bardo ed  Arogno  svizzero.  —  Questione  7^  Sul  luogo 
della  Cascina  Pianazzo  tra  i  comuni  di  Ronago  lom- 
bardo e  Novazzano  svizzero.  —  Questione  8*  Lungo  il 
torrente  YalUnera  tra  i  comuni  di  Porto  lombardo  e  Me- 
nde svizzero.  —  Questione  9*  Sul  corso  del  fiume  Tresa. 
—  Questione  10^  Nel  sito  detto  Rocca-nave  fra  i  comuni 
di  Bumenza  lombardo  e  Astano  svizzero.  —  Questione 
W^  Confini  non  specificati  dal  Trattato  di  Varese  del 
comune  di  Campione  con  il  circostante  territorio  sviz- 
zero. 

SCAMBIO  DI  DICHIARAZIONI 

....  Torino  e  Berna,  11  agosto  e  16  settembre  1862  I.  138 
tra  il  Governo  di  S.  il/,  il  Re  d'Italia  e  quello  della  Con- 
federazione Elvetica  per  estendere  a  tutte  le  provincie  del 
Regno  i  Trattati  in  vigore  tra  la  Svizzera  e  la  Sardegna, 
e  per  assicurare  reciprocamente  ai  cittadini  dei  due  paesi 
il  diritto  di  succedere  per  testamento  od  ab  intestato  (in 
francese). 

CONVENZIONE Torino,  30  novembre  1862  I.    152 


^P,0  INDICI-:  DEI  DOCUMENTI 

tra  il  Governo  di  S.  il/,  il  Re  d'Ilalia  e  quello  della  Con- 
federazione Svizzera  per  la  separazione  dei  beni  della  mensa 
vescovile  di  Como,  situati  nel  Canton  Ticino. 

SoMMAuio.  —  Preambolo.  —  Esposizione  della  contro- 
versia.—  Art.  I.  Correspeltivo  della  quota  dei  beni,  at- 
tribuita alla  mensa  di  Como. —  II.  Proprietà  dei  beni. 

—  III.  Corrispettivo  dei  beni  riservati  alla  parte  svizzera. 

—  IV.  Rendimento  de' conti,  —  V.  Disposizioni  relative: 
a)  al  collegio  di  Ascona;  b)  alla  cappellania  nella  cliiesa 
parrocchiale  di  Riva  S.  Vitale;  e)  al  lascito  del  fu  ar- 
ciprete di  Baserna;  d)  al  benefizio  di  S.  Antonio  in  Bra- 
sino Arsizio.  —  VI.  Ipoteca  del  vescovo  di  Como  a  carico 
delle  monache  cappuccine  di  Lugano.  —  VII.  Assegno 
annuo  della  fu  Regina  di  Sardegna  Maria  Cristina  di 
Borbone.  —  Vili.  Seminario  di  Pollegio.- — IX.  Pagamenti 
in  ispecie  metalliche.  —  X.  Riserve  sui  beni  del  Capitolo 
vescovile  di  Como,  sui  posti  del  collegio  Gallio,  del  la- 
scilo della  marchesa  Lunati-Besozzi,  sulle  pensioni  Bi- 
rago.  —  XI.  Definizione  perpetua  di  ogni  prelesa  dipen- 
dente dalle  separazioni  della  mensa  di  Como  e  Milano. 
— •  XII.  Consegna  di  documenti.  —  XIII.  Guarentigia  del 
Governo  federale.  —  XIV.  Esecuzione.  —  XV.  Ratifiche. 

Atto  contenente  le  basi  poste  dai  due  Governi  ita- 
liano e  svizzero  quale  punto  di  partenza  delle  negozia- 
zioni circa  le  questioni  riguardanti  le  diocesi  di  Como 
e  di  Milano,  e  richiamate  come  parte  integrante  delle 
medesime  nella  odierna  convenzione  testé  firmata  dai 
delegali  dei  delti  Governi. 

COxNVENZlONE Berna,  6  luglio  i86-4  I.    365 

conchiusa  tra  l'Italia  e  la  Svizzera  per  una  riduzione  di 
tasse  per  le  corrispondenze  telegrafiche  fra  i  due  Stati  (in 
francese). 

Sommario.  —  I.  Tassa  dei  dispacci.  —  II.  Riparlo  della 
tassa.  —  III   e   IV.   Conferma   di  convenzioni  anteriori. 

—  V.  Esecuzione.  —  VI.  Ratifiche. 
CONVENZIONE   pel  miglioramento   delle   condizioni  dei 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  Ì6\ 

MILITARI  FERITI  L\  GUERRA  .  .  .  Ginevra,  22  agosto  1864  I.    367 
conchiusa  fra  S.  M.  il  Re   d'Italia   e  diversi   Sovrani  e 
Stati  d'Europa  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Neutralità  delle  ambulanze  e  degli 
ospedali.  —  II.  Neutralità  del  personale  sanitario.  — 
III  e  IV.  Condizione  del  personale  e  degli  oggetti  ad  esso 
appartenenti.  —  V.  Condizione  degli  abitanti  che  cu- 
rano i  feriti.  —  VI.  Cura  dei  militari  feriti.  "" —  VII.  Se- 
gai distintivi.  —  Vili.  Esecuzione.  —  IX.  Accessioni. 
—  X.  Ratifiche. 

Processo  verbale  di  scambio  delle  Ratifiche  della  Con- 
venzione pel  miglioramento  dei  feriti  in  tempo  di  guerra. 

Processo  verbale  con  cui  viene  prorogato  a  favore  di 
di  alcuni  Stati  il  tempo  utile  pel  cambio  delle  ratifiche 
della  Convenzione  pel  miglioramento  delle  condizioni  dei 
feriti  in  tempo  di  guerra. 

SCAMBIO  DI  NOTE 

.  .  Berna  e  Torino,  lo  novembre  1864,  2  gennaio  1865  I.  391 
fra  i  Governi  d'Italia  e  di  Svizzera  per  dare  la  loro  ap- 
provazione a  tre  protocolli  firmati  dai  rispettivi  Delegati 
li  8  giugno,  1  e  25  ottobre  allo  scopo  di  provvedere  alla 
esecuzione  della  Convenzione  internazionale  relativa  ai 
beni  della  Mensa  Vescovile  di  Como  (in  francese). 

CONVENZIONE Tirano,  27  agosto  1863  II.      1 

tra  l'Italia  e  la  Svizzera  per  l'accertamento  della  fron- 
tiera fra  la  Lombardia  e  il  Cantone  de   Grigioni. 

Sommario.  —  I.  Vetta  dello  Spinga.  —  II.  Valle  Bre- 
gaglia  verso  Castasegna.  —  III.  Monte  Stelvio.  —  IV.  Valle 
di  Lei.  —  V.  Valle  di  Poschiavo  presso  Tirano. 

Processo  verbale  di  visita  e  redazione  spiegativa  del- 
l'art. IV. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1865  II.    22 

(in  francese).  V.  Francia. 
CONVENZIONE  telegrafica  ....  Firenze,  5  luglio  1865  II.    59 
tra  l'Italia  e  la  Svizzera  (in  francese). 


462  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

Sommario.  —  I.  Tassa  dei  dispacci.  —  li.  Transito 
delle  corrispondenze  fra  la  Svizzera  e  lo  Stato  ponti- 
ficio. —  III.  Applicazione  della  Convenzione  generale  in 
vigore.  —  IV.  Abrogazione  di  Convenzioni   antecedenti. 

—  V.  Durata  e  ratifiche. 

CONVENZIONE Firenze,  30  ottobre  1865  II.    61 

tra  l'Italia  e  la  Svizzera  per  lo  scambio  dei  vaglia  po- 
stali (in  francese). 

Sommario.  —  1  e  li.  Invio  di  somme  per  mezzo  di 
vaglia.  —  HI  e  IV.  Tasse.  —  V.  Somme  non  reclamate, 

—  VI.  Limite  dell'ammontare  dei  vaglia.  Uffici  destinati 
a  rilasciarli  e  pagarli,  e  norme  di  dettaglio.  —  VII.  Abro- 
gazioni di  antecedenti  disposizioni.  —  Vili  e  IX.  Durata 
e  ratifiche. 

CONVENZIONE  monetaria.  .  .  .  Parigi,  23  dicembre  1865  II.  118 
(in  francese).  V.  Francia. 

CONVENZIONE Firenze,  31  luglio  1866  H.  157 

tra  l'Italia  e  la  Svizzera  sulla   tassa  pei    Vaglia  postali, 
1.  Tassa  dei  vaglia  postali.   —    II.  Abrogazione  delle 
disposizioni  anteriori. —  III  e  IV.  Durata  e  ratifiche. 

DICHIARAZIONI  ministeriali  .  .  .  .  14  e  15  dicembre  1866  li.  204 
per  Vesenzione   dei  sudditi   rispettivi  dagV imprestili  for- 
zosi (in  francese).  V.  Prussia. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  H.  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Frangia. 

CONVENZIONE Firenze,  20  novembre  1867  II.  398 

tra  il  Governo  italiano  ed  il  Consiglio  federale  della  Con- 
federazione Svizzera  concernente  le  rendite  ed  i  beni  del 
Capitolo  vescovile  di  Como. 

1.  Rendite  e  beni  della  parte  svizzera  e  del  Capitolo 
di  Como.  —  H.  Somma  da  sborsarsi  dal  Governo  Sviz- 
zero. —  IH.  Somma  da  sborsarsi  dal  Governo  Ticinese.  — 
IV.  Compartecipazione  svizzera  ai  posti  gratuiti  nel  col- 
legio Gallio,  ecc.  —  V.  Conferma  delle  disposizioni  re- 
lative ai  posti  gratuiti  e  pensioni. 


PER  ORDINE  ALFABETiCO  DI  STATI  403 

TURCHIA. 

TRATTATO  di  commercio  e  navigazione 

Costantinopoli,  10  luglio  1861   I.     14- 

tra  l'Italia  e  l'Impero  Ottomano  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Trattati  anteriori;  trattamento  della 
nazione  pia  favorita.  —  li  e  III.  Prodotti  del  suolo  e 
dell'industria  turca.  —  IV  e  V.  Importazioni  ed  espor- 
tazioni. —  VI.  Moldo-Valacchia  e  Serbia.  —  VII.  Depo- 
siti, premi  e  rimborsi.  —  VIII  e  IX.  Assimilazione  delle 
bandiere  nei  porti  dei  due  paesi.  —  X.  Nazionalità  dei 
bastimenti.  —  XI.  Prodotti  del  suolo  e  dell'industria  ita- 
liana. —  XII.  Transito.  —  XIII.  Prodotti  del  suolo  e 
dell'industria  estera.  —  XIV.  Sali  e  tabacchi.  —  XV.  Armi 
e  munizioni  da  guerra.  —  XVI.  Passaggio  del  Bosforo 
e  dei  Dardanelli.  —  XVII.  Dichiarazione  di  merci  con  de- 
stinazione per  la  Turchia.  —  XVIII.  Contrabbando.  — 
XIX.  Trattamento  della  nazione  più  favorita  per  le  im- 
portazioni turche  in  Italia.  —  XX  e  XXI.  Durata  del 
trattato;  norme  per  l'eseguimento  del  medesimo.  ■ — 
XXII.  TarilTe  doganali.  —  \xill.  Ratifiche. 

CONVENZIONE  telegrafica 

Costantinopoli,  16  gennaio  1862  I.      76 

tra  l'Italia  e  la  Turchia  (in  francese). 

Sommario.  —  I.  Linea  da  Vallona  alla  frontiera  russa 
per  Costantinopoli.  —  lì.  Cavo  Otranlo-Vallona.  —  III.  Pro- 
prietà e  mantenimento  del  cavo.  —  IV  e  V.  Stazione  te- 
legrafica a  Vallona.  —  VI  e  VII.  Servizio  di  detta  sta- 
zione. —  Vili.  Adozione  dei  principii  della  Convenzione 
di  Bruxelles  del  1858.  —  IX  e  X.  Tasse.  —  XI.  Conlabilità. 
—  Xll.  Esecuzione  e  durata.  —  XIII.  Ratifiche. 

TRATTATO  generale Bruxelles,  16  luglio  1803  1.    299 

pel  riscatto  del  pedaggio  sulla  Schelda  (in  francese).  V.  Belgio. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1805  lì.    22 

(in  francese).  V.  Francia. 


464  INDICE  DEI  DOCUMENTI 

ATTO  PUBBLICO  della  navigazione  del  Basso  Danubio  . 

Galatz,  2  novembre  1865  II.    64 

tra  l'Italia,  Austria,  Francia,  Gran  Brettagna,  Prussia, 
Russia  e  Turchia  (in  francese). 

Sommario.  —  I,  II,  III,  IV,  V  e  VI.  Disposizioni  rela- 
tive alle  condizioni  materiali  della  navigazione.  —  VII, 
Vili,  IX,  X,  XI  e  XII.  Disposizioni  relative  al  regime  am- 
ministrativo della  navigazione.  —  XIII,  XIV,  XV,  XVI  e 
XVII.  Tariffa  dei  diritti  di  navigazione.  —  XVIII,  XIX  e 
XX.  Quarantene.  —  XXI.  Neutralità.  —  XXII.  Ratifiche. 

Annesso  A.  Regolamento  di  navigazione  e  polizia  ap- 
plicabile al  Basso  Danubio.  —  Sommario.  —  I,  II,  III, 
IV,  V  e  VI.  Disposizioni  generali.  —  VII,  Vili,  IX,  X  e 
XI.  —  Polizia  della  rada  di  Sulina.  —  Xll,  Xlll,  XIV, 
XV,  XVI,  XVll,  XVlll,  XIX,  XX  e  XXI.  Polizia  del  porto 
di  Sulina.  —  XXII,  XXIII  e  XXIV.  Disposizioni  comuni 
alla  rada  ed  al  porto  di  Sulina.  —  XXV.  Polizia  del 
fiume.  —  XXVI,  XXVII,  XXVIII,  XXIX,  XXX,  XXXI,  XXXII, 
XXXIII,  XXXIV,  XXXV,  XXXVI  e  XXXVII.  Regole  sui  ba- 
stimenti che  s'incrociano  o  si  oltrepassano.  —  XXVIII  e 
XXXIX.  Regole  per  il  rimorchio.  —  XL,  XLI,  XLII,  XLII, 
XLIV,  XLV  e  XLVI.  Regole  per  l'alaggio.  —  XLVII,  XLVIII, 
XLIX  e  L.  Regole  per  la  navigazione  durante  la  notte 
e  durante  la  nebbia.  —  LI,  LII,  LUI  e  LIV.  Regole  per 
i  bastimenti  ancorati.  —  LV,  LVI,  LVII,  LVIII,  LIX, 
LX,  LXl,  LXII  e  LXIII.  Regole  per  i  casi  d'investimento 
e  di  naufragio.  —  LXIV  e  LXV.  Regole  pel  getto  della 
zavorra.  —  LXVI,  LXVII  e  LXVIII.  Polizia  del  porto  di 
Tullcha.  LXIX,  LXX,  LXXI,  LXXII,  LXXIII  e  LXXIV.  Pi- 
lotaggio all'imboccatura.  —  LXXV,  LXXVI,  LXXVII  e 
LXXVIII.  Pilotaggio  nel  corso  del  fiume.  —  LXXIX, 
LXXX  e  LXXXI.  Disposizioni  comuni  al  pilotaggio  al- 
l'imboccatura e  nel  corso  del  fiume.  —  LXXXII  e 
LXXXIII.  Regole  generali  pel  servizio  delle  piatte.  — 
LXXXIV,  LXXXV,  LXXXVI,  LXXXVII,  LXXXVIIl,  LXXXIX 
e  XG.  Delle  pialle   locali.  —  XGI,  XGII  e  XGIII.  Delle 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  465 

piatte  pel  cabotaggio.  —  XCIV  e  XCV.  Disposizioni  spe- 
ciali pei  casi  di  forza  maggiore.  —  XCVI  e  XCVII.  Dispo- 
sizioni speciali  pei  casi  di  frode.  —  XCVllI.  Contravven- 
zioni alle  disposizioni  sulla  polizia  della  rada  e  del  porlo 
di  Sulina.  —  XGIX.  Contravvenzioni  alle  disposizioni 
sulla  polizia  del  fiume.  —  C.  Contravvenzioni  alle  di- 
sposizioni sulla  polizia  del  porlo  di  Tultcha.  —  CI,  Con- 
travvenzioni alle  disposizioni  sul  servizio  del  pilotaggio. 

—  CU,  Contravvenzioni  alle  disposizioni  sul  servizio  delle 
piatte.  —  CHI.  Ingiurie  e  vie  di  fatto.  —  CIY,  CV,  CVI^ 
CVII,  CVllI,  CIX,  ex  e  CXI.  Regole  per  l'applicazione 
delle  ammende.  —  CXII.  Disposizioni  finali. 

Annesso  B.  —  Tariffa  dei  diritti  di  navigazione  da 
prelevarsi  all'imboccatura  del  Danubio.  —  Quadro  indi- 
cante la  proporzione  che  esiste  tra  la  tonnellata  di  re- 
gistro inglese  e  le  misure  adottate  negli  altri  paesi  per 
la  stazzatura  dei  bastimenti  di  mare. 
CONVENZIONE  TELEGRAFICA  .  Costantinopoli,  '^-^  ISGO  II.  436 
tra  l'Italia  e  la  Turchia  che  modifica  alcune  stipulazioni 
della  Convenzione  del  i6  gennaio  1862. 

I.  Linea  telegrafica  tra  Tallona  e  la  frontiera  Russa. 

—  II.  Cavo  sotto-marino  tra  Otranto  e  Tallona.  —  III  e 
IV.  Mantenimento,  riparazioni  e  sorveglianza.  —  V.  Ricevi- 
mento e  trasmissione  dei  dispacci.  —  VI.  Stabilimento 
dell'ulficio  telegrafico  ottomano.  —  VII.  Facoltcà  di  ri- 
stabilire l'ufficio  telegrafico  italiano.  —  VIII.  Regole  della 
corrispondenza  e  tasse  dei  dispacci.  —  IX.  Conferma 
della  Convenzione  del  1862.  —  X.  Ratifiche. 

ARTICOLI  ....      Parigi,  8  aprile  1807   II.  28-4 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 

URUGUAY. 

TRATTATO   di    commercio    e    navigazione 

.  .  . Montevideo,  7  maggio   1866  II.  139 

tra  l'Italia  e  la  Repubblica  Orientale  dell'  Uruguay. 


466  INDICE  DE[  DOCUMENTI 

I.  Liberia  di  commerciare,  navigare,  risiedere  e  ne- 
goziare. —  II.  Esenzioni  dal  servizio  personale,  prestili 
forzosi,  requisizioni,  servizi  mililari.  —  III.  Gaso  di  guerra. 

—  IV.  Birillo  di  proprietà,  successioni.  —  V.  Diritti  di 
navigazione.  —  VI.  Parificazione  di  bandiera.  —  VII.  Pro- 
venienza diretta  ed  indiretta.  —  Vili.  Importazione  ed 
esportazione.  —  IX.  Commercio  di  scalo.  Cabotaggio  ri- 
servato. —  X.  Nazionalità  dei  bastimenti.  —  XI.  Blocco. 

—  XII.  Lettere  di  marca.  —  XIII.  Naufragii.  —  XIV.  Avarie. 

—  XV.  Trattamento  di  favore  in  fallo  di  commercio,  na- 
vigazione e  attribuzioni  di  consoli.  Riserve  per  i  paesi 
vicini.  —  XVI  e  XVII.  Rilascio  forzalo  e  volontario.  — 
XVIII.  Exequatur.  —  XIX,  XX,  XXI,  XXII  e  XXIII.  Agenti 
consolari;  loro  attribuzioni  e  privilegi.  —  XXIV  eXXV.  Am- 
ministrazione e  liquidazione  delle  successioni  vacanti.  — 
XXVI  Polizia  dei  porli.  —  XXVII.  Marinai  disertori.  — 
XXVIII  e   XXIX.    Estradizione   reciproca  dei   malfattori. 

—  XXX.  Documenti  in  appoggio  alle  domande  d'estra- 
dizione. —  XXXI.  Durata  e  ratifiche. 

DICHIARAZIONE   firmata   dai  rispettivi   plenipotenziari   al 
momento  dello  scambio  delle  ratifiche. 

VENEZUELA. 

TRATTATO  d'amicizia,  commercio  e  navigazione 

Madrid,  19  giugno  4861   I. 

tra  l'Italia  e  la  Refiibblica  di  Venezuela. 

Sommario.  —  I.  Pace  ed  amicizia.  —  II.  Diritto  di  pro- 
prietà. —  III.  Libertà  di  commercio  e  di  navigazione.  — 
IV.  Libertà  e  sicurezza  dei  cittadini.  Esenzione  da  ser- 
vizio militare.  Prestili  forzosi.  —  V.  Trattamento  dei  sud- 
diti rispettivi  in  tempo  di  guerra.  —  VI.  Tasse.  Trat- 
tamento della  nazione  più  favorita.  — VII.  Indennità  per 
embargo.  —  Vili.  Importazioni,  esportazioni  e  transito. 
Trattamento  della  nazione  più  favorita.  —  IX.  Nessun 
monopolio:  eccezioni.  —  X.  Diritti  di  porto.  —  XI  e 
XII.  Approdo  forzato  e  naufragi.  —  XIII.  Assimilazione 


PER  ORDINE  ALFABETICO  DI  STATI  467 

delle  bandiere.  — •  XIV.  La  bandiera  copre  la  merce.  — ■ 
XV.  Navi  da  guerra.  —  XVI.  Consoli,  exequalur.  — 
XVII  e  XVIII.  Privilegi  ed  immanità.  —  XIX.  Archivi  con- 
solari.—  XX.  Attribuzioni  dei  Consoli.  —  XXI.  Eredità. 

—  XXII  e  XXIII.  Polizia  dei  porti.  —  XXIV.  Disertori. 

—  XXV.  Avarie.  —  XXVI.  Trattamento  della  nazione  più 
favorita.  ~  XXVII  e  XXVIII.  Durata  e  ratifiche. 

^ATURTEMBERG. 

CONVENZIONE ^  .  .  Ginevra,  22  agosto  1864  I.    367 

pel  miglioramento  delle  condizioni  dei  militari  feriti  in 
guerra  (in  francese).  V.  Svizzera. 

CONVENZIONE  telegrafica  internazionale 

Parigi,  17  maggio  1865  II.    22 

(in  francese).  V.  Francia. 

DICHIARAZIONI  ministeriali 18  febbraio  1867  II.  204 

per  l'esenzione  dei  sudditi  rispettivi  dagV  imprestiti  for- 
zosi (in  francese).  V.  Prussia. 

ARTICOLI Parigi,  8  aprile  1867  II.  284 

addizionali  alla  Convenzione  telegrafica  internazionale  del 
17  maggio  1865  (in  francese).  V.  Francia. 

ZOLLVEREIN. 

TRATTATO  di  commercio  .  .  .  Berlino,  31  dicembre  1865  II.  125 
conchiuso  tra  l'Italia  e  la  Prussia,  la  Baviera,  la  Sassonia, 
il  Granducato  di  Baden  e  gli  altri  Stati  dello  ZoUvcrein. 
I.  Esercizio  del  commercio  e  delle  industrie  e  trat- 
tamento della  nazione  più  favorita.  —  II.  Importazione.  — 
III.  Esportazione.  —  IV.  Esenzione  reciproca  dai  diritti 
di  transito.  —  V.  Favori  concessi  ai  terzi.  —  VI.  Marche 
e  segni  di  fabbrica  e  di  commercio.  —  VII.  e  VIII  Du- 
rata e  ratifiche. 


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Los  Angdes 
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