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^1>
I
il Ci -f*»
VENETIA
CITTA NOBILISSIMA,
ET SINGOLARE,
Defcritta in XII II. Libri
DA M FRANCESCO S^NSOVINO.
NELLA QVALE SI CONTENGONO TVTTE
he Guerre pafiate j con P^ttioni Illu/lri di molti Senatori .
Le yitede iTriacipit&zli Scrittori finteti dei tempo loro.
Le CkiefCtFabricffCtEdi^it&Titlaz^ publichij&priiutti.
Le, Leggi t gli Ordini ■ & gli yfi antichi > e$* moderni t con
altre cojif appreffit T^tabiUt & degne di Memoria .
CON AGGIVNTA
Di tutte k Cofe Notabili della flefla Citt:i > fatte > & occorfe
dall'Aimo i;8o. lino a! prcfentc i66j.
DAR GIVSTINIANOMARTINIONI
PRIMO PRETE TITOLATO IN SS. APOSTOLI.
Doue vi fono pofte quelle del Strìnga ; feruato però l'onlìne del med: Sanfouino .
COTi^ T^^rOLE COVIOSISSIME,
ALL' ILLVSTRISS, ET ECCELLENTISS. SIC.
•^l-ArPv^-^^k-TI E P O L O
i
.IN VENETIA. AppKflbSteIBnoCnni.
coJt uc£K_z^ De sFtmou, et t,
*-;„<
I L L V S T R I S S
E ^ T:
ECGELLENTIS
SI G NO RE.
DIVEDE h luce delle Sumpe
^ del Saofouino , Libra di mo
> aggiunte di ottanta anni (pai
t .fecondo ingegno^ è ancp il
f patidcl Nome REGALE, fon
pitie , e fertunaco ATcendencc di felicità à ;
tali , con confacrarlo all'imino^talità del mei
V.£.Illu(l{inìma/& alla fua Ciblime viniì,
aufpici di. così benigna Stdla non pauenti
Momi) Se Ariltatchi .
E pei veiità in tutti i modi dalla mia diu
C> doueua dedicate al Tuo NoiiKgloriofo <ju<
che viene atiichita , & imptetipfìta da dou
di Glotia dell' Etoìcbe attieni in efla rcgiO
iafmente di Iacopo, & Lorenzo Tiepoli Pa
Se ambi doi Dogi • Il primo , che alia vinti
* :
trebbe ornamenti Reali , col Macrinaonio d*vna Figlia del
Rè della Ra(cia ^ il fecondo , che nulla tralignante dal Puf
dre, forti per Moglie quella gran Principelfa di Schìauonia .
Quefti Furono doi Lumi radianti del Veneto Cido, da_rf
auali vennero augmentati fregi, efplendori al fuo NobiliC*
(imo Cafato , &c moltiplicate le Palme alla Paula per lt_9
memorabile Vittoria, ottenuta da Lorenzo de Genoued à
Tiro.
Tralafcio di profeguire il racconto delle glorie di (uA
Famiglia » peròcne il fuo minimo vanto è d'hauer partorito
Oratoria Monarchi, Generali. a grEfserciti, Capitani fupre-
mi all'Armate Maritime, e riempito co* fuoi gloriofi Germi
tutti i podi più riguardflQoli delle Publiche Cariche, cosi
nella Patria, come fuori. Confeflb, che tutte le virtù come
Stelle luminoG; rìceuono il fplendoré dal Sole della fna
Cappella fondata da fuoi Madori nella Chte(à di S. An-
tonino, e rinouata da Lorenzo Tiepolo Senatore di akiflìmo
grido» in cfccutione della volontà di Luigi Procurator di
S. Marco fuo Padre. Ella è riguardeuole per i lauori à (lue-
co,6c oro> per le Pitture di Iacopo Palma, per le Sculture
del Vittoria $ ma refa Auguftiflìma per il Corpo di S. Sab-
ba Abbate , donato da fuoi Maggiori à quella Chieià all-
hora , ch*habitauano nella medeuma Parocchia 5 ma fonda-
to poi il nuouo Palazzo, mcntouato in queft* Opera, D6-
rrìicilio al prefente di V. Et nella Contrà di S. Felice , volferp
anco tras£erir il Corpo di eflb Santo da quel Tempio i
quefto> doue condutolo in Barca fino alle RiuCyUmòfitati
tuui
ami in terra il Santo Còrpo , da Co (leflTo , {enza opera hu-
man a , ritornò miracolofamentc à S. Antonino, ouc rìpo(à
in Nobile Sepolcro di finiffimo Marmo . Da che n'aunien-
ne l'ardente diuotione profèfiau da Tuoi AntccelTori i Se
che viuaanco arde in V. E. à cote (lo Santo, mentre a tutti
di Sua Ca(à li vierie po{!o in fècoiido Nome , quello di
Sd^ba, come fu in Vladislao vno de figlioli di V. £. Bat-
Kfizzato in $. Barnaba l'anno 153 5. a 5.I>ecetnbre,Fe(liui-
tà di detto Santo , dal Cardinal Federico Cornaro Patriar-
ca di Venetia, e tenuto al Sacro Fonte da Angelo Contjfr-
tìni Caualiere , pofto {otto riccò>,e Maeftofo Baldachino ,
In Vefte Senatoria» e Stola d'Oro> per ordine Pubhco in
Nome della Macftà di Vladislao Rè di Polonia, per cenno
di cui fa decorato con l'iftefib Nome Regio , vnito à quel-
lo di Sabba^per la diuotione di efib Santo .
Qual Bactefimo fu folennizato con apparato Mae(lo(b ,
« pompa Reale ')«ilèndo il Bambino portato alla Oiiieiàdal
ContB Pietro Orlando Coltalco, accompagnato da MuHca
Eccellente, Tuoni di Trombe , e Tamburi , concorrendo à
cosi gran Cerimoiiia non folo infinid Nobili > e Popolo
della Città } wì dello Stato ancora , vennero in numero
grande e Caualieri ,& altri Feifbnaggidi (lima . In oItrc._^
offerifce tauta materia d'Encomi j la Tua Eccellenti (lì ma Ca-
fa, che (ùeglia pidto(lo|i Cronologici a formarne gl'annali,
che gli Storici à regiftrarne nudi , e (empiici racconti .
Onde per non Snarrire nella vafticà di canti raguagli il
filo di quello racconto, ho (limato Betie ridringere in_«»
Gompeodiofi periodi t geftiBamo(i degrEccelientidìmi Si*
gooti fooi Fratclb , tutti desinati al ^ruitio della Patria, è
in Terra, ò in Mare , come Luigi, che morfe Prouedicoif
^'4 in Cam-
in Campo nelPvltima Guerra del Polefì ne. Domenico , cbtf
ihorfe nel Porto della Suda , mentre era Capitano delle Ga-
leazze, che per non abbandonar quei gran Legni » commefli
dal Senato alla Tua cuftodia » de al Tuo valore, volfe più to-
Ao morir in effi,che fmontar in terra per curar{ì,come era
efbrtato da Girolamo Morefini Generale da Mar .
Antonio,€heritrouando(ìin Armata,rottoil Commando
del Prouedttot Generale Gio:Iacopo Zane>colto di MoTcher-
tau nella fronte, cade eilinto nel Porto di VegIia,Gtouine di
gran corraggio , e prudenza . Ma molto più di efpettatione »
Lorenzo, che applicatoti allccofedi Mare, dopò efTer ftaco
Capitati di GoIk>, e Proueditor del (^Armata, e datto fàggi
di gran virtù » e Talora, ^to Confìgliere, morì dopò bauer
£?ruito alla Patria, e in Terra, e m Mare . Marco, che fu Capt-
tan di Naui,e di Galee, il quale per i patimenti d«l Mare, re*
£o infermo , terminò U vita ) e finalmente Giouanrti virtuo-
fìnìmo fC fapiemiflì^o Senatore , e Causliere, difertiflìmo
Oratore,che dalle (uè virtù, & Nobili maniere» fò inalzato: ad
ottenete il primo poflionelkgratiadtVladisko Rè di Polo-
aia, e ne dimoilo viuiiègni^ieftraordiflanoafiktto, deAi-
Dandolo Tuo commeiTo à rtceuer la noueHtiSpoià in Vienna,
Cecili» Renata Figlia di Ferdinando 1 1. l'anno 1 53 5 intiemr
con tanti PritKÌpi,.e Signori. La qual fìiotione fecr con tan-
ta puntualità , & ordioe, che aportò (lupoti^ e merauiglie .
Mandato poi dalla [(epublica yanno i545>Atnbafciator
Bftraordinarto aUa fudetta Maeftà per negotij importantif-
fìmi >con il folito valore £b(lenne quella Carica con tanta
(plendore> e decorose con tanta prudenza firà le pericolo-
fe gelofìe di quei Miniftri ,e de i Principali del Regno in
negptiato cosi fpinofb^e rileuante , oltre à profufi di^endi^
per
pcc U Cofoqiiiione della SerenìdìmA Regina Lodótuca.^
Murìa di Niuers % ch*hcbbe ad' inopouerire .
. Noi ritorno poi dall' Anobafcieria del 1 547. fermatofi per
faa iadirponcione improuifa àConiglianoi cagionata dalle
fatìche,dallt patimenti addile paglioni, dalli perigli maggiori
di ciò , che mai (i poteiTero efpr imer> in pochi giorni pagò il
tributo alla Natura» con render pietofàìnente l'anima a Dio^.
«(Tendo la Tua morte accompagnata dalle lacrime vniueifali, e
de Cittadipi,e de gl*E(leri,roprauiuendo però lunmórtal Tuo
Nome in faccia di tutti iSecou ad onta del Tépo,edeiroblio.
Tali «dunq; Girono i motiui, che m'obligarono à con(àcrar
qucftctmie deboli£iti«he a V. E, & per eiTer Lei vn compcdio
di tutte le virtù , & vn rampollo di qudla Pianta , ch'Jbà ger-
minato Huomini di così alta ftima>non elTendon dimodrata
inferiore ad'alcuno diedi in tutti grimpieghii e Tpecialmen-
te nel/e due Tubiimi Cariche di Capitano di Brefcia, e di Ge-
nerale di Palma, dopò hauer CcotCo tuti'I Mare ne gl'anni
fiioi più giouinili, riportandone le Beneditttoni da Popoli , e
dalla Pattia il merito , e l'agradimento \ fpecialmente per ha*
uerle prodotti cosi generofi , & lUufttiflìmi Figlioli. Luigi,
che dopò il valorofo gouerno di Macha/ca in Dalmatia , con-
tro l'Armi Ottomane, & il Reggimento di Rouigo gIorio(à-
mente efercitato in quei gelofì cófini , di prefènteiì troua alla
Regenza di Verona , con tanto applaufo vniuerfale di fauiez-
za^di Giuftitia,d'humanltà, e d'incomparabile (plendore . Di
Francefco Signore di fuprema bontà, e di coditioni (ìogolari»
con cui. fi ttou^ accafata Lucretia Cornata Nepote, e Prone-
potè di Fracerco,e di Giouani Padre,e Figliolo Sereni(s Dogi
di Eterna, e fortunata memoria . Di Lorenzo» foggetto d*alto
fpiritoiedi Virtù fopra grande , e di qualificate prero^Ltioe,
che
che nella Tua cenerà età hi viaggiato la Francia , la Spagna*^
hnghilcerra . la Fiandra , la Germania , e le parti piti Nobi.
li d'Italia, con canto merito» e lodi diV. E. eh' ha voluto, e
fàputo fupptire a tucct i numeri della più diligente , amoro>
rajt&efquifìca Educatione.
Non udcgni dunque V. E. ad aggradire intedtmonio di
£ii(ccractfGma diuotione quefta mia Opera s ed^ accoglierla
focto l'ombra della Hia immortai Procecctone » dono in ri*
guardo del vado Tuo merito, picciolo , e qua(ì che confi-
nante col niente» grande per lirpedo del cuore » che non
ròeflere più diuoto,. elTendo tutto diretto» & incento al-
veneiactone d*vn tanto Nome» alla Grande2za delquate
riueiente m'inchino .
Cafa b 12* Sette:mbr& itf^j-
Di V. E. Illudridtmii
Gwftinidn» Mdrtinhvi
AD
A D AVCTOREM
Additamenti .
Contmit UDKIACJE LOer Uc IupgiiU GtntU
AS* , yiru , Vira , Ttmftrd , Ttapla, "Dma .
ymis Uefi j retri» fti t<m ruta «nfi» firn* ,
Vt Jktt, tic. t^Bimctbecd, Uitr.
Om»U difiiitStit rrirtitrit 4rU. ^ùt Autbn-f
3VSTWIA-NVS . EimyusfiKltgi'vMltì
A CHI
A CHI LEGGE.
PCeoUFenetiadelSanfouim con l'^^ggi'onta daìl'anjio 1580. doue
^ egUtcrnìina,fmo al. prefetftefóó^.
f' Il Stringa vi Jecéancb'i'sti'rti'aggiontà ài folii6.àmi, cioè: dal
> i^8o.ftnoai lóQO.mabàdimanierainfertifit fuoTeJiaconqueU
\ loMSjtnfouinotcijeponft difieTnel'.vnodvU'dtro.t oltre che egli
7 muta l'ordine de Sejlieri , e delle Chiefe . & altera molti racconti
k di effo Sanfouino . ^ejÌo ù ^uuor Cla[fico,degno di commendatio-
ne,non fdapertiiwèntimefch'è 0igolare%miper Cordine, fif
eruditione ; e perciò mi è parfo bene lafciar tuttofi fuo Te/io ltbero,e li raccontìnel fuo
ordine,& cfier, efolfo agogni raccontvt potiergli i'additÌDne,come t^unto bàfatto> con
mutaticne di Caratteri .
In qucJìop^olHJne fono corfi de gl'errori (cfiendo la flampa madre di ef^) non fo-
lodi lettere falfe ì^he periodtmutUati tftfuiuocationi', e italtr'i fór'tii DiélJi nonbò
fatto nota ; percbe il f^io , e dotto Lettore li potrà facilmente conofcere > & emen-
dare,&il Lettor fempfice , li pajferà Jen'^auuederfi diejft.
Quejta materia delle cofe di yenetia è da conUnuare per tuttala dwationedi cosi
Inclita, e Gloriofa Città , che vuol dire per tutta l'eternità del Mondo; poiché ella
non mancherà fé non cclmancar delmedeftma Mondo, come dottamente lo dimo-
J^ra^e proua Tietro Romero nel fuo difcorfo intitolato: VenetiaEuiternaj v'edtn-
doft di giorno , in giorno nafcere tn quefia marauigltofa Heggia t cofe nuoue > come
erettioni di^Uari,di Maufolei, con altri ornammtidi Tucure, e Scolture ì Ma-
gnifici Edifici^, e publici , e priuati . Sentendofìdel continuo fatti Illujìri in Mare,
Cr interra di quella Screniffima Rcpublica ,dimojfrandoci fcmpre ^tti di Religio-
ne, di Bontà 1 f'i Ciujìitìa , d'Equità, di Forte'^Ta , e d'altre Virtù , che fono tutte cofe
di rtgtjlro , e di memoria ; fi però ni fon difpojio di continuare d fcriuere col mc~
djimo ordine tutte le cofe, che accadono, & accoderanno in auuenire, [ino, che
, Iddio mi prefia vita , per formare vna continuatione ed prefente Tomo, quando pe~
rò vedi , che quefie mie fatiche già fatte , ftanp aggradile dal Mondo . Coi dar fuori
anco dne aUrc opere di materia Bifiorica» htaemiofa. Vale.
AVT-
o
^'V Y0R1 OlOr A^l>4
Nel preferite Volujne
-fu:.
ALbertp Graotzio .
Albertino Muflaco
Aleandro Alberti ■ .
Andrea Dandolo
Andrea Mocen^o
AitonioSrclIa
A'idrea Morefìnj HHlortco.
Alf<Miro Lofchì Hiftotico.
Battìfta Egnatio
Benuenuto Rambafdi
Beninccndi Raujgnanì . .
BemardoGiuftìniano
Bernardino Corio
Bernardino' Scardeonc
Biondo da FotU
BartiOa Nini HiRorico.
Capitolari ài diuerfi offici
Cariò Sigonio
Caflìadoro Senatore
Cornelio Frangfpaoé
Cronche i penna
11 K.Carlo Ridolfi
Donato Gianotti
Francefco Petrarca
FrancefcQ Gutcciardini
Ftanccfco CJJiirino
GabricBo Simeóni
Gafparo Contarinì Cardinale
Ciouanni Bembo Cronìfta
GioLianni de Conti CronifU.
Giouanni Villani
Giouannij Nauclero
Giouanni Simonetta
Gto:Giorgio TriffiiH>
■ :-t,:-3
Gio: Jacomo Caroldo
Gio:Battìfta BanHifìb
GioSanifta piala
■GiJriiftedbViferduiiw ■
G io>Frantc^LoredaQd
Libri, e rcgiftri diuerfi . - :
Marc' Antoni© ^abellìco
Marc'Antonio Michele . \'^
MarjnoS^pato ■ - ' '£
latteo Vaiani-- • ■ ■ A
Matteo Palmìeio
Nic(HÒZeik> " ... 'f
Oratìoni i Prencipi Veneti
Paoro GÌOUÌ6 : '.C
Paolo Ramali* -
Patti dìnerfi antklri ;'
Pietro Gujlombatdo
Pietro Marodk»
■ Pietro Dciftw ■ >*
■ Pietro Paolo Verger» -^ ^ ' i
Pietro Damiano
Pietro Bembo CarSinale .V
Pietro Gìultinìano
Paofo Partita Hiftwico. vv
Prinilegij antichi diuerfi
Rafaino Caldino ' '■■.•
KaffacifoVblaterafto ■ - - \
Raffaello de Mafièi. -1-.' l'i :* -- ^
Scritture autentiche antiche
Statuto Veneto
Sopplemeoto delle Croniche]
Nauigationi>SE via^ .
MATE-
MMBRIE» CHE SI Tn.ATTANO
NELL' OPERA PRESENTE,
DKlinu in XI IH. Libri, de qmli fi ragiona.
NEtprìmo del SefiìCM di Ct^UBo» dùuefi defiriumo le Cbufe, i Motù^eru^ì0-
ratorifà Corpi Stntiy i Sepolcri >pi Mpitt^ »ie Statue Je T tttwre, le Librerie »£
Ciardiiib& altre tefeimportiatit(befitrctiami»eflò, '\
J^ Seeondadi^teUa di Sfim Marco t
"Ufi Teri(ff»di Caaareio .
Xf' i^urto j dttm Volo ,
Jiel Quinto di Saat A Croce .
^l Se/Mi Dorfoduro .
^iSettimotieUe Fraterwe * 6 Scuote Grdndit (Jr* d^ìtorigtnià^itutioBitprOHenti « &
ordini toro,
VsWQttauot delle Fabriche publiche di VUt^ÀeUe Troewratie» de^Ifota di SJalto »
delF^rfemUCi dH Pontico de i Tedefthit & di etiuerfi Studi .
^iel t^otto^Ua maniera» eommodità i & IxSe:^ del Fabricar di yenetia» de i Va-
M^i priuatt, & laro ^KaMtltd,& delU ricci»r^^« de loro ornamenti.
7iel Decimo, de %liyfi,& Copimi indiuerfe materie, degli Habiti antichi , & mo~
denri,de i MatriwtM^e iVartitde i FMneratitdelle Fepe,delle y'enute.didiuerfi
TontijicitJmptradorùìlS' Hi» in qmefta Cittd> df di motte altre cofe fomigUanti .
Vsl^fndetimo, della Grande:f^at & D^ùtd del Principe di Venetia .
'liei Duodecimo t.deffjtadau'Piàdicbetntrio^d^ Doge ttrdeUe loto Ordini i&
ct^oni,
7{et Terxpdecimo» deUe-yite de 'Prin(ipi,f9' de i letterati yenetì, che fumo fetta
W/i Trineioit & in ^mU profeffione fcriuefferojSr' lafciaffero libri .
"HglQjiartodecimo i pojto vu Cronico particolare delta Città , done fono i Dogi, i Ttt-
triarcbi di Grado» i yefcoui, & Tatriarchi di yenetia . I Cardinali , i Trociirato-i
ri, i Cancellieri Grandi, con-tcCuerrcle Taci^Lethe,& le Tregue. CU^Acqui*
SU, le "Perdite, le Sftte>& k littorie , con tutto quello che i corfo netlaJtepi^lica >
§iu d frefnte ^
DELLAVENETIA
CITTA' NOBILISSIMA
Defcritta da
M- FRANCESCO SANSO VINQ
HOR^ ^4MTL1^T^, £T ^CC tLBSC I y T ^
DAD. GIVSTINIANO MARTINIONI
Frìmo Prece Ticolitoia SS. Apolloli.
LIBRO PRIMO.
'" I FFERMA Tito Liuio i Cornelio Nipote , & Strabene i con faj
' jnag^or parte de gii Scrittori > che gH Heoeci di Paflagonia dopo
la morte ai FÌIcmencRèiorOa venuti in Italia con Antenore, &
p Tcacciati gli Euganei > fi fermarono in (]ue(la Proiiiiicìa chiamata
^ poi dal nome loro Venetia > i cui habitatorì nobiliOìmi fra gli
> altri > per giudicio della Rt-publica Romana; fnrono, comeat-
b tefta Cornelio Tacito nel quiotodccimo libro de gli Annali, fat-
'i prima Cittadini) & poi Senatori dì Roma. A quella ProuìnciaafTcgnando alai-
ni i confini , dìlkro die da Occidente era il Mincio » il Lago di Garda . & il fiume
Sarca; da Oriente le foci del Ti.Tiauo . con parte del mare Adriatico ; da Settentrio-
ne i*Alpi TaorifanC) che diuidono l'Italia dalla Germania , & da ntezzo giorno le
bocche dell'Adice . con le paludi di Melata, &diBet^antino. Contiene diucrfc_.
Nobi!i> & antiche Città, le quali ripiene di'diiariirimiperfonaggipeEricciiezze,
&per faneoc, faremo illulb-i ne' tempi andati; perciochc vi fi annoueraPadoua,
Vdcrzo, Viccnza,CiuitaldiBenaoo, Aitino, EftCj atTrcniro fino à Trento. Da
.. A que-
% DEL SESTIERO
ni barbare nelle perfecutioni d'Italia > nacque nelle fue vicine Lagune > vn'akra quid
nuoiia lYouincia detta Ducato : tanto più ammiranda > quanto ch'ella fti pofta nel-
Tacque > la quale per non cifer punto minor di quella che la produfle i edificando
delle reliquie della defolata Prouincia» nuoue Citta per diuerfe iTole delle Lagune^ »
creflfe in breue fpatio di tempo , Rialto> Grado > Cartello Oliuolo, Caorli> Heracleat
Equilo y Torcelio % Burano> Pele(lrina> Chioggia> Capodargert» Malamoccot&Ma-
rane • Di quefte le principali furono > Rialto» Gradoi Heraclea^ & Caftello Oliuolo.
perdoche eflèndo i Veneti intenti finanzi ad ogni altra cofa) ai culto dftìioo irti p(P
fero i primi fondamenti faai • Conck>(ia che in Rialto i^'eftinto miqicololamenteB
fiiocoacctifo in cafadifintinopo Architetto) vi fiì edificio pec toto S A Ilfiot#
confacrato poi » con modo infolito non da vn folo y ma da quattro vefcoui dcùe
vidne contrade • In Grado Elia Greco» buomd di fanta^ita ^ndò il Patriarcato »
In Caftello Olinolo» la fam^lia de Samacali» detti hoggi Caaotorta» vi fobico (auan-
ti ad (^i altro edificio di muro ) vn Tempio d San Sergio & Bacco • £t in Heracles
le prime pietre» che vi fi mifero» vennero calle facre mani di Magno nobile Altinate»
& Vcfcouo di Vderzo i dopo la cui rouina» conduccndo egli i Veneti nella più ripo-
ib parte del Golfo » vi confirufTe la prcdetu Citti ; nella quale doppo \ Tribuni » i
Maeftrì de Canalieri» ò foldati» fu finalmente inftituito il £>oeato • il cui Trono » èc
la cui maedd nata in Heraclea» & di quindi transferito a Malamocco » fii poco da poi
feraiatFo & ilabilito in perpetuo nell^XfoIa di Rialto • La quale prima i eflere habita-
ta in quella prouincia ò Ducato » prendendo tiittauia felice , 6c gagliardo augumen-
to » cofi per k genti di terra ferma» come anco per quelle deU*Ifolc all'intorno» dopo
la traslatione del Principato in Rialto » diuenuta ampia » & honorata Cittd » & rap^
prefentando col corpo Ino % tutta quella Pifouinda dalla quale jfu partorita ( poi ch'-
ogni Cittd pofta all'intorno di lei da Capodargere d Grado è connumerata perfua
contrada ) afluufe in fé ftefla » non folamentela nobiltà» le richezze» & ogni altro or-
namento deirancica Prouincia del fuo continente » ma le tolfe anco il nome » chia-
mandofi non più Rialto» ma Venetia » & Vcnetie nel numero del più » come quella-,
che pofta nclfombelico del Ducato » centro d'amendue le Prouincie» rappreienta la
Prouinciat & r^gc» Scjgouema» come donna» & Signora rvnapartc » & raltra .
Giace adunque la Città di Venetia nel mezzo dell'acque falle » difefa da Leuante >
da vn Lido aperto in fette Iuoghi»il quale circondando Tvltimo golfo del mare Adria-
tico» forma alle fpalle profonde paludi » fatte parte dallo fcaricapiento dei fiumi» &
parte dal fluflo» & rtìftuflb del mare; conciofea che cadendo dall'alpi fette fiumi»
cioè il Tagliamento» la Liuenza» la Piade» la Brenta» il Pò» TAdice» & il Bacchiglione,
& paftando per efiè lagune» sboccano in'mare » & da Ponente è guardata » & circon-
data per lungo tratto fino d tramontana da i mattini di terraferma lontani da lei
per Io fpatio di cinque miglia» & dairOftro dai fini della Città di Rauenna. Fra i
Suali confini (che fono le proprie mura della Citti di Venetk ) é circoita alFintorno
a diuerfe Ifolette > sii te quali apparifcono» quafi come tante rocche» ò fortezze > di-
uerfe Chiefe» qual lontana» & cjual prcfTo » perdoche dalla parte de monti fi vede
S. Giuliano» S.Secondo» S.Giorgio d*Aiega»& Santo Angelo di Concordia» Da quel-
la di mare» San Nicolò S* Francefco dal Diferto» S. lacomo di Paludo» Santa Hcicna »
Santo Andrea» S. Chriftoforo dalla Pace» San Michele» San Lazzero , & San Seruolo»
& più oltra San Spirito, San Clcmepw^ Santa Maria di Cratia, & San Giorcio Mag-^
giore* "
Gira
DI CASTELLO LIB. L
.^«^ ^w«»^.-«^ otto mislu compitttca m ^o. contrMc > con ^o. Chteie ^4*
mite comcnunemente paroccbie > & capo ogni vna di cfTe di vna contrada • Conde-
ne^trìiDente 59.Monifteri> j i. di Frath & 28. di Donne Monache dedicate al culto
di Dio • Gli oratori)) &: gli Spedali vi fcmo itt buon numero» officiati come le Chiefe>
&(^iChiefa ha la piazza» & il pozzo publico > fpaciofe per la maggior parte > &:
quadrate . Et perdoche difcorrono i canali per la Citti in quella maniera che fanno
ic vene per lo corpo humano; formando ciiuerfe Ifolette in numero pur troppo
grande > parte Atte dalla natura» & parte dairardficio> però 450. &piàponu di
pietra vina» le congiungono infieme V^tì», con l'altra» imgombrate da nooilimmi edi-
fici» da palazzi illmtri»& da machine» & Tempi) veramente reali ; i guali tutti (i vi
per terra» & per acqua con gran commodb » & in picciole barche b eniflimo ornate »
dette gondole » al numero tra quelle proprie de nobili» & de Cittadini» & fra le mer-
cenoarìe » di 9. in io« mila » pronte coC in tempo di giorno come di notte al feruigio
diogn'vQo molte delle quali ftanno fui Canal grande » a i traghetti» il qual ba-
nale efiendo per fcmghezza 1 300. pafla dalla Do^a di Mare fino all' vlcima punta di
S. Chiara» & nonattrancrfiato da ponte alcuno» mori che da quello di Rialto» ii paflfa
conk predette barche .
L*ana poi di gtanctemente buona» conciona di'è purgata dal fluiTo» ScrefluiTo
delTacqua» laquJuecrefcendo»<^ni5.horefolieua» & fcemando conduce via dò
cbe de di corrotto òdi immondo. Oltre i ciò la moltitudine de i fliochi rifolue i
^^tpori maligni» & i venti foffiando liba:amente » & (copertaniente per tutto la ren-
dono pia chiarsU&Caiubte. Si aggiunger queftola faifedine» che cflendo per na-
tura fnù calda» 8c meBomunida» genera vna temperie molto vguale» & foaue . Onde
peidò fi vede» conmarauigliadei forcftierì » gran copia di vecchi di grandiffima^
età» pitti di carne» diritti» robufti »&direuerenda apparentia per la canine » & per
labellezza de corpi » mannello» ch'è maram'gliofo a vdire » hd quell'aria vn priuUe*
gip (pedale dalla natura » che ogn'vno di qualunque natione»ò fotto qual clima fi vo.
glia nato » fi conforma con effa con la fua compleifione » fentendone pari beneficio »
cxA qudli che fono auczzi alTaria fottile» come alla «ofla.
Abbonda il paefe di ampliffimepefcagiom* di pelei nobili in tanto numero » che
tea pure fi ft:^iifcono ^li habitanti di efia Cirri due volte ogni giorno» isa fene
manoaiX) ancora alle vicine ck ti di terraferma» cofi fuddite come efterne • U mede^
fiiao avene de gli vccelli marini » i quali fono dì fattezze » & colori cofi vari) » che è
impofiibil cofa i poterlo efplicare • Et la diuerfiti loro è tanta»che noi ne habbiamo
vccuiti prefi»& ritratti al naturale co colorì dall'eccelJete mano di Manno Malipiero
Gentilhuomo di vinadflimo ingegno» più di 200. forti » onde fi può dire che quefto
luogo fia propriamente la cafa loro. Per quelle cofe adunque » & per altre infinite
appreifo » quella Citti ottiene » & hi ottenuto per molti fecoli il Prindpato fra tut-
te raltre del ox>ndo » come ammirabile per tante fuemarauigliofe doti. Però gli
Scrittori la chiamarono Singolare » Percioche fé alcune furono bellifiime di fito» oc
con ricchi &Q:andi edifici» nondimeno hebbero qualche fomigUanza con l'altre. Ma
quefla fola pofta nel mezo dell'acque » non hi cofa in terra alla quale fi pofia parag o«
nare.Condo&ui)e Tvnico fito fuo è di modo congiuttto con le fue parti»che fi gode in
vn tempo medefimo» la commodiri dell'acqua » & il piacere della terra • Sicuro per
non efier pofto in terraferma da gli aflalti terreftrì » & ficuro per non eiTer nella pro-
fonditi del mare » da i maritimi aifalti . Di maniera che fé l'altre Citti guardano
8c conferuano i loro Cittadini» con le mura» con le torri» & con le porte» quella aper-
A a ta»
4 DEL SESTIERO' '
tai & knti riparli non fobmence è ficura comes'è<ktto » ma con mirabil prouedi-'
mento>rende anco (kure quelle cittd che dormono fotto la cnfiodia de gli occhi fuoi.
E (ingoiare confiderata la cagione dell'origine Tua. Pcrdoche eflendo il mondo in
gran parte contaminato dallanerefia Arriana » molti popoli fuggendo (oltre all'ini-
quo Imperio de Barbari» che per ogni verfo cercauano di spogliare airitalia i
uioi honori ) la corrotta religione che eìfi teneuano» (i ridu&ro m qnedi luoghi» do«
uè in fegno de i loro animi catholfci> & veramente fedeli , edificarono tante chiefe-»
quante vediamo > ampliando il dominio col fauor del Cielo » per la (incera religio*
ne> & per lo vero culto di Dio> il quale vi (i vede feruentiiHmO) & grande > quantoìn
qualunc^ue altra parte fì voglia d'Europa • Onde però infinite furono in ogni teriipo
rattioni , che ella fece» Sedie tuttauiafd» coli col nesotio come coti Tarmi» per
conferuatione di Santa Chiefa» & di Chriflianitci» come e ben noto a tutti coloro che
leggono nelle hiftorie le cofe pa(rate . Singolare oltre i ciò» perche eflèndo commo-
da a tutte le nationi cofi vicine» come lontane > - ci concorre oalle ptàlo^inque parti
della terra ogni gente (onde ci (i veggono perfooe digerenti» 6c difcordi»di volti > di
habitì» & di hngue» ma però tutti concordi in lodare cofi ammiranda Città) per traf-
ficare» di mercantare ; Coneiofia che la mercatura ci è m colmo » Se la moteitudioe
deirani è incredibile » Se in tanta eccellenza che nulla più • Ne ci è punto minore la
copia di tutto quello di buono che s'appartiene all'ornamento della vita Nobile» 8c
ciuile» fiorendoci le lettere» & Tarmi» con molta gloria della Citti • Singolare anco m
perche fé Taltre circondate da fertilrdimi campi , à pena hanno a baftanza il viuece
necclTario a ipopoli loro »quefta fola fenza altro terreno »òpianura» nonpurnutri*
fce abbondeuolmentc il fuo numerofo» Se quafi infinito popolo» ma fpe(re volte Qod*
Io delle circonuicine Città • Singolare parimente » perche in vn tempo moànimo
hebbe, & l'origine fua» & la fua ubertd • Onde non nacque mai » nemori in Veneria
alcun Cittadino » che non nafce(re » & mobfle libero • La qual libertà non le fumai
turbata» & ciò per la forma del fuo eccelfogouemo. Coneiofia che temperato di
tutti i modi migliori di qualunque fpetie di publica animinifiratione » & compofto i
guifa di harmonia» proportionato» & concordante tatto i fé iìcSò, è durato gii tao-
d fecoli» fenza feditione ciuiie» fenz'armi» & fenza fangue fra i fuoi Cittadini » inuio-
labile» & immaculato » lode veramente vnica di queita Città » della quale no|i può
f|loriarfi» ne Roma» ne Athene» ne Cartagine» ne qual fi voglia altra RepubHca » che
ut ftatapre(ro àgli antichi di maggior ^ido. Singolare oltre a quefto. Perciochc^
fatta reiugio della nobiltà » i primi haBitatori » ricorrendo nelle fuenture della Pro-
uincia per faluarfi in quefli luoghi con fperanza diconfeniarui il feme dell'ornamen-
to» & della libertà rf Italia» dicckro cffcmpio altrui» che ne tempi fiitnrijgli altri moC
Ci dalTiftefib defiderio » faceflèro il medeiìmo in tutti i fecoli » volendo ialnar fé iìeflì
con quelli honori che apporta allo huomo la maggioranza de loro pafl'ati . Et fingo*
larimma finalmente, perche ripiena di fplcndore per il fuo diuturno » & indicibil go-
uemo» rapprcfcntando à vn certo modo la fcmbianza della Republica Romana.^,
mantiene con degnità preflb à tutte le nationi che vigono lòtto il Cielo» quell'autto-
rità reuercnda» per la quale dia è celebre , & grande . Oltra che ne gli alfalti fatti ne
tempi andati» da gli Infedeli alla gente Chriftiana» ha foftenuto» quafi antemurale di
tutte Taltre Prouincie doue s'adora il nome di Chrifio,& tuttauia foftiene col fuo in-
uetcrato honore & valore»queIla ripuratione che è rimafta all'Italia» doppo Tecddio
dell'antico Imperio Romano» couiC rifugio» & fatate di tutti i fedeli . Quinci auiene
che e riputata domicilio illuilrc di gloria . Perocché prouenendo la glona dalla rk-
tur
tor e A $ T 51 t O lìB. t I
td» efl* tuctam rihtfe » at riAMc b ^acfta con 0^^
Ina: fopraU quale (aldament^ fermata > bdfaputotrouarmodojchenonvno^notf
pochi » non ix^ci fignot^iano» ma molti buoni > pochi migliori> & inficmemetice
FS'ottimo folo • Et fingolari;ffiipa per (iairo albergo del viuere humano» perciochc
jn nefiun*altro lato dell' vm'uerfoi Io huoftìff è afloluto fignor di sé medefìmoi de beai
ddla fortuna» & dello honore y più che in cjuefto * Onde però fn intjsrpretato da al»
cuni> die qudla voce VENETI A > voglia dire Veni etiam > cioè vieni ancorava &
ancora» perdoche quat^ viqlte verrai » fempre yedrai nuoue cofe> &nuoue bel-
C>^cfki Ctttsladunque diuifa nel foopiti £blto corpo da vn canale che sbocca ia^
qtt«lc Iagone»dalla banda de i due Cauelli pofti fui Lido : fu compartita da i noftri
niMggwrhin fei fefti»detti volgarmente Se(Ucrif& vollono che tre di qui da Canaleyff
diiam Jiflero i!d CaAeUo > di San Marco » & di Canareio > & che tre di là foiTero detti
di Sao Polo > di Santa Croce f & di Dorfoduro » denominandoli forfè dalle piùfuo-
Im1ì> 6c prindpali Chiefe della Cictj. U SeftiejrO adua^ae di CaQello : primo
fraglialtri per la ChieCaCathedrale del Patriarcato» f^efe nome daft'Solctta chia-
mata (hi gb Antichi Cafteilo 01kiok>7 & hora femplicemente Caftello . La quale Ih^
letta è feparata dal corpo delia Citti , da quella parte che è dirimpeto alla bocca del
lido y ma congiunta poi con vn lungfaiflinx) ponte di legno • Si dice che Antenore
giniife in quello liu^ : & vi formò quaiivna terra» la quaieegli chiamò Troia; &
dalla qual forfè Tlfcnia» fu per Tauenire nominata CaAello • Et che di quindi entrato
per la foce deUa Breata ne i campi fotto i monti Euganei » vi edificò Padoua » ouero
lecoodo Bkrì Aitino • Scrìue A ndr^ Dandolo Doge»huomo integerrimo» & dottif-
fimo nel tempo fuo» che i primi che vi fabrìca/Tèro mronoi Sama^i» chiamati hog-
gidx Cauotorta > & fi dice che vi fondarono vna Chiefa fotto i nomi di S. Sergio » 5c
Baccoj doue ripofero i corpi loro • Si hi parimente»che ella fu Citt:i feparata dalla^
tThcd di Rialto > non altrimente » che fia diuifo hoggi Burano da TorceUo • La qual
cof^ fi prona per antiche fcritture « Conciofia che frinendo Carlo Grofib Imp. alla
iVép. & occorrendoli di far mendone d'alcune dttà del Ducato còputa Ciftello Oli-
uolo (rà le Citti con quefte parole • dtm Vrfo Duce reneticorum » idefi cum habitat^
ribusRiuoalti, C^riOlwU, Clugia, TorccUuCmtatis'Hpu^yEquUiy&c.lXmtàt-
fimo /crine Othone» Lothario» & diuerfi altri Imperatori i in diucrfe occafioni.
&jpetò fti collocatain queirifola il Vefcouado» acdoche efiendo Gitti haiteffè» nel-
la Ipirituale il fuo capo» poi che il Trono Ducale capo del temporale» era ftato poflo
ndla Cittd di Rialto « Percioche effendo eli habitatori delle Iiole circonuicine flati»
éersrantetnpofottorobedienzadelVefcouodiMalamocco» & venuto Tanno di
Chrifto 774. he dalla edificatione di Rialto 25^1. adunatafi vna parte del popolo » Se
dei Clero» conftimirono vn Vefcouado nuouo m quella Ifola » al quale s'accodarono
kGcmdki Rialto» Luprk> » & Dorfoduro • Et Papa Adriano confermandolo gli
diede molti prioilegi » & vi mifero per primo Vefcoùo Obelalto » ouero Obeletòli-
gbnolo di Eneogiro Tribuno di Malamocco» approuato»& inueftito dal Doge;& co-
iterato dal Patriarca di Grado . H qual Vefcouo fi fottofcrifle » Vefcouo Ófiuolenfe
fino all'anno 1 09 1 • nel quale Henrìco Contarinò 2 ^ per ordine de Vèfcoui mutando
il Titolo» fu primo che lottofcriueffe Vefcouo Calteflano» & durò qucfto vfo fino al*
Tanno 145 1 . nel quale effendo venuto in competenza il Patriarca di Grado » che al-
l'hora habitaua in Venetia» nella Chiefà di S. Silueftro » col Vefcouo di Cadello» Pa-
pa Nlopljl Quinto dichiarò per vn Brcue> che quelle due Chicle fi doueffero incorpo-
A 5 rarei
f DEL SESTIERO^
feChìefe • Morto adunque Dotnemco Michele Patriarca! dietd di 47.^nni* Loren-
zo Giuftiniano Vefcouo di CaftellOf che era di 8o« bebbe il Patriarcato di Grado » 8c'
^}dfi cel&ndo il titolo di Vefcouado^ch'era dbrato 727. anni fotto 5 2 . VeTcoui^fi con*
alerti in Patriarcato di Venctia > eflendo il predetto Giuftiniano il primo Patriarca^
di quella Cit^.
SAN PIETRO.
Contiene la prerentelfoletta la Chiefa di San Pietro» veneranda per Pantichiti
fuasper lo Principato ch'ella tiene fra Taltre conte Metropolif& per la d^itd del
Patriarcato > percioche fi dice> che fu per riuelatione di S. M^^^no fondata > & finita
l'anno 841 • da Orfo Participatio Vefcoao^ & fiì condotta dpenetdone in^. anni » 8c
confacrata à S/Pietro per memoria della principal Chiefa di Heraclea» Città la pri-
ma volta habitata dal popolo Venetiano • Ma eflendo ne tempi di Viod Michele di-
ilrutte da vn fooco diueiìe cafe all'intorno con qualche intacco dd corpo della detta
Chiefa» fu riformata con alfai grofle muraglie > mantenendofi tuttania rordiue della
fuacompofitura tratta dal modo del fabricar Greco. Ftì poi ne gli vkimi tempi
adornata di nuoui edifici ; percioche Antonio Contarini decimo Patriarca » aggmn«
(e da i Iati del Coro > due Cappelle honorate ; & le dotò di beffici per aocreicimen«
to de\ culto diuino •
Quella dal Iato deftro dedicandola al Smtiflimo legno deUa Croce» che quiui fi
conlerua con altre Relimiedefcrìtte nella qui fotto imcrittione » gii inti^;Uata iii^
marmo » e pofta in efla v^apella :
Sacellam hoc, qùifc}iiisaccedi$ > venerare : Cmcetlis ferreis ^^
CtBXclauditur» tribus ex Barba Chrifti decorata pillisi ClauofV^ \
Calioetqiiodi^ì^lospn^itiaaìt» miracuIofagutcsLSanguloiSf ^^
Coronr Accufeo $ Virgim's veftimemo» ^ vera? Crucis fragmeoto»'
. A qua Ant. Conc. Patriarcha Aram nuncupari voluit . Monumcn*^
tum fibi pofuic » à fiindamenas expenfis proprijs ercxic $
I>otauitq.pietatis» &religtooisdocumencucnt
Et quella dal lato manco te dedicò al Santiffimo Sacramento > douc vi &i
feritto i
Cum in altero cempli lacere Cruds ligno Anc. Conc. Pa triarc.
Aram inftituerìt ChriAo lefu^ qui in ilio humanum redemit genus ]
Sedem in altero dicari debere proprio i£re pijflimè iudicauic •
M. D. XVl. Caneat imer hos parieKsquis monumentum
Sibicottftituerej Chriftienimefh
Et vi fu parimente giunto rOratorio del Beato Lorenzo Giuftiniano Primo Pa-*
tnarcadiqueftaChìcu>lacuifantitai> & la cui dottrina nota ad ogni mo^ meritò
per
DI CANTILLO LIB. I. 7
per duerfi miracoli fitti xU lui» Akarci Cappdia » & Statua mannorea polla fui fuo
Kpolcro aU*iacontro del predetto Altare : pre£R> alla quale fi legge.
BQ^tusLstureatkttluftiniaousprtmiisVcnectarttiD Pacrìarcha
Die Vili, laouartj M.CCCC LV.
A cui piedi > nel oiedefimo Oratorio > volle effer pollo Bernardo Giuftiniano figli-
uolo di vn fratello di eflb Patriarca > huomo ffluftre per lettere > & per negotio nelle
cofe della Repub. & per le fue qualità merìteuole d'ogni honorc » con l'infrafcritta^
Biemoria •
BenurdusIdUmaàns Leonardi Procnratoris fibus. Beati Laurentij
PatriarchasNeposi Miles» Orator » & Procuratore
Oltre d dò fd parimente ornata ddla CappeUa d'ogni Santi» fatta ricca da^i*
oerfi Pontefici di varij tefori fpirituali . Fuori della qjale fono in diuerfi luòghi del
corpo deUa Chie{a > memorie de Patriarchi pafsati.
Fra le guali> queDa di Vicenzo Diedo Patriarcaj dooe fopra la porta maggiore di
dentro fi iegge di lui •
VincentiosDiedasampUffimis Magiftratibus>domiiforii!g^ ad
LVIatttistannttmàdmtrabili £apteotia> atq. integritate
Pa6m6tas% exprxfcétma Pataùiaa» adhuiusCiintatis
Patriardnniin eledus > cuoi templi > /Eàiumq. adiacemium
Reparationem f & Cleri inftitutionem operata » atq. impenfam
Per qoadriennium non fruftra contuliffct s Multis Religionis,
Et prudentiae pratclatil&mis exemplis editis » magno totius
OidtatisMcerore fexagenarius obijt . Anno Sah
MD.LIXt icx. Idtis Decem>^
Di Maffeo Giràrdo > Patrìarca> e Cardinale fi dice >
MapheosGhirardusPatrìarcha Venetivum
Dalmatiseq* Prìmas S. R. E. Cardiiulis .
M. ecce. XCIK
Locus Carnis proprìus terra eft .
DiMaixo Nicola Vcfcouo Caftellano,
Marce pie, Paftor bonus > Arca Sophie
Viuis per merita vkttttnin do^ polita 1
Com careas ftella* qua fulgcbas lachrtmari
Debe$ Ecdefia dehinc caatiira pari .
A 4 Non
8 DEL StStitKO
Non modicum Aere deBes * modicutnq. dolere ?
AdmifiiTe bonum cum Prxfulepatrepatrooum*
Hic pugnando tua prò libertate putrefci^
Cuius lans * & honos manifèftus in Orbe nitefcit.
Cleri pra^dium I via pacìs> cuius hoaori
Et laudi viuit nefcia fama mori.
Vos, qui tranfitis omnes bine» atque reditis,
Picite quae Chrifti pietas fit promptior ifti .
Anno Domini MCCXXXV.Menfis Marti j« ^
Obijt in aurora in Chriflo*
JDì Nicolò Morofini Vefcouc par anch'egli Caftellano;
Dodor opus decreta legens egi » eligor Vrbé
Hac Prasiul » Papae iam Protonotator^ acerbi
Dum belli ad fioem pf nes hoftes oro fuperbos •
Euocor ad fuperost cum faftibus ofla relinqued*.
Bis decima » & quarta Nicolaus luce Nouembcis» ..
Mauroceno auras liquit > tunc mille trecentis ;
Aque noueOf & feptem dedeslabentibusanop.'
Del Vefcouo Bartolomeo Qnerini.
Ecdcfi; Redor conftans certamine Pnefuf,
Dux iuris , fi£t\s inde&lTus fic venerandus :
Inclitus • & grandis vtrtutum > plebis amator
Bartholomfus audens, Venetorum » femper, & Vtbh2 .
Qìlirìnus genere» magnorum tutor, &alto
Hic iacet, bic tegitur» cubar hic, filet aftra meietur^
Anno Domini M. CCCXXXM.
Bi Marco Landò Vercouo .
Praefulis hoc Marci tenebrofo claufa ièpukhr»
Oflia iacent, quem Landa Domus generofa creauit ^
Mente fenex, astate vtrens, compefcuit acri
£rraiitem Clerum Audio » qu« mille laborum
Caufa fttit» verum metuendi nulla perieli
Tempcfta^tQC vanus honoTi non vile poKfta^;
" - •- Hunc
DI CASTELLO LI5- L p
Hunc à iufticic potuit diuertere curfu,
Ecckfia? fic iara Tua? protcxit, 8c auxit.
Quod mortale fuit morbo correptus in Vrbe
Exiuf t> a?thereas peti jt pars coelica fedcst
Obijt anno Domioi M* CCCC XXV, ,
Di Francefco Bembo > che fa Prìmicerìo di S. Marco> poi Vcfcouo CaftcUano :
Puamos Bemba viros parìac generoHi propago i
Hic t^rancìfcas crit ventura in fscula teftjs •
Qfii pictate facris imbutus legtbus % annos
Quindenos Veneta^ diuinus Epifcopus t Vrbi
Prxfuit esemplar fidei, pra^o^tor honefii :
Tuffi ChriAo morien$i Pater opumus omnia legar.
Di Filippo Correr Fratello di Papa Gregorio XIL che fii anch'eflò Vefcouo
^aftcUano •
Pars fluida tngeni j iacet hic tumulata Philipp!
Corrarij » fed men& emicat vnde fuit.
Virture) ac prole patriot comprcxus faonores »
Gregorio Papa fi^atre leuàtus er^t •
Vi erano in quefta Ghiera altre memorie di fuoi Vefcoui* che dal tempo fono fta-
te corrofc . Le predette fi kggeuano fotto à fepolchri attacati al muro in aria ; hora
cflcndo ftati leuatij & le offaTotterrate nel fuolo per ordine di Lorenzo Prioli Cardi-
nale» e Patriarca > fi veggono folamcnte effe memorie pofte ne pareti di efla Chicla .
E anco degna di confideratione ralcare>ia mi palla con San Giouanni Battifta di ma-
no di Paolo Veronefe pittore ecceUene : fu confacrata à Dio da GiooMni Triuifanò
XIIU. Patriarca > l^gendofi dal lato dritto di eflo Altare»
*
Ioannes Triuifanus lur. V. D. Patriarcha
Venetiaruin» DiuiCypriani Abbas,
Omni Virtutum genere ornatiffimus.
Et in obeundo munere Epifcopali praeftantiflifflus ,'
Hanc Aram Diui loannisEuanoeliftjecIic^it»
Dotauit , & Sepulchrum fibi vittus pofuic.
CID.O.LXXXVIU. ,
« »
Et dal
IO D £ L S E S t I E R Q
Et d«l latto manco.
Patriarcbales proUentus valde auxic
Appesa Abbatta S. Cypriani» Syxtì Papas
Ao^oritate t ac Senatus faucMre »
Vixìt annosLXXXVII.PatriarchaXXX:-
Abbas IX. DcctSt UU Non* Augufti»
M.D.XC
Viano al detto Altare vi è anco il fuo ritratto fcolpito in marmo • Qoefto d^do
Prelato fìl vno de Patriarchi che interuenero nel Concilio di Trento •
Vi fi vede anco Ik Cattedra di Sw Pietro di maraio> delia quale fi fertmia quando
fu Vefcouod^Antiocbia > donata alla Republica da Michele Paleolo^olmp. iU. Co-
fiantinopoU . Et di faao vi fi confcruano fiotto confeffione f corpi di San Sergio > &
Bacco mardrf I pofti in iftt^arca di marmo da Angelo Badoaro» Tanno ySx.alrhora^
che ^edificio non era cefi grande > né riatto nehnodo che fi vede a i tempi noftri •
Vi fi confema parimente vna croce di rame > la quale fi dice^ che eflendo fiata tco-^
uata in pelo df acqua con gran marauiglia di ogn* vno> fa con fbllenniflima proceffiO'^
tte portata nei predetto luogo» 8c vn Canonico della famiglia de Vignate le fece vna
Cwpelh^&ladotòdelfùo. Ne tempi andati» innanzi cti^ la Cbiefa di S. Marco
foffe finita >era frequentata motto» percioche vi fi conduceuano tutte lefpofe che
1^'" "^ "* " * ualchevolta^
àdelUCittdf
compiuto come
f^^è detto la Cappella de! I><^eji fi mutarono le confuetudini p redette •
ADDITIONE-
Loretmp^T^W Cmfdòtate'Patriaria xy. rìnouò la facciata della Chiefa , facendola
tutta ti Pktrar ina ìfiriana%9rdaa$a da Francefcù Smeraldi detto fracà architetto •
In émefiafc9m tre porte ^ Quella dimeno i cinta da doiVAc^ Corinti conjrontifpitio.
Dalie parti di mez^ fonouidutgrancolohnedi ordine compofito con piedefialU^ chefo^
fiengonoitm^iorprontej^Uia > ndcnimes^ fono due chiaui incrociate > fiondo ferita
ioneUacormce^
Dea Optimo Maximo*
ìfel ieflrolatùtriglintcreolMmi dutadarrnLCornice à quefia ffrfcrittifue :
Domus Domini a^*ficata fopraErmampetran)^
Io longft» dtenim • Anno falatis MD.XC VL
Clemcme
A
DI CASTELLO LIB. L iF
Ettidfimfirofil^e,
r
Lturèoc^ S. R. E. Card. PnoII , Patiitr. Veoet;
Piam Monnm. Anno fai Patr. VI.
Marino Grinumo Duce Vcn«iarun •
Le due pùrteminwrifmoremtedaébietìUtfiriC
tonale. Tuitaqnefiafacciataèlmgapieàiój.
L^^rnioióo^.d IO. Febraro fi accefefitoco nella S^efiia 9 cbearfe, e<onfHmò rk^.
chiffime» e numerofe 'Paratmret freHùfiffimi Urgeutarie > molte » & import aatifcrittwpe »
libri, priiiileggi , con tutti li libri Corifii di rak^e ineflimabile manufcrittiin Tecorinacon
miniature eccellenti d oro, fogliami > e figure ^H che fa di danno notabiliffimo per la perdio
taditantecofe, qnaU per F antichità, per lamro, per lamateria, & per lararitd era^
uofiifnatiffime •
La CìnefafApoi da fondamenti riedificata in helliffima, e moderna forméi di ordine Co-
rimoda Ciouanni Titolo xyill. Tatriarcafcpra il modello di Giouanni Grkpigliayprin-
eipimdo Panno di noftra falute i6ti. (che fi il ter:^ del f ho Matriarcato ) d/ar demolire
la Chiefa yecchiafudettadefcritta dal Sanfètino , riducendola nello flato , che s'attroua al
frefente in anni 9. in circa ch*egli riffe difoiTatriarca • Quefla dunque èfatt4 à Crociera,
con tribuna nelmexgp ccferta £piombo,aUa quale di dentro gira intomo yn Vergolato, &
i retta ila quattro archi fofieuuti da gran comne Corinte con f noi pilaflri . "ìlella parte de-
ftra è la CMpetta del Cardinal Vendr amino, e Tatriarca, non ancora del timo fornitale ri*
cinod quefla, quella di Marco Laudo gid Fefcouo CafleUano , /òpra il cui altare fi rede la
pala ai tutti i Santi fattadiMofaico,. Tiellafiitiftrai l'altare erettoper ordine di Pran^
cefco Moro fini Trocwator di S. Marco LetteratiìBmo, eprudentijpmo Senatore, che mor^
fé pochi anni fono 9 hauendo Francefco Snfchi dipinto eccellentemente la Tanolacon la
M aéonna, S. Francefco, S. Elena , e S. Tomafo ^poftolo . Da i lati ri fono li ritratti di
So Moro/ini , & di Elena C(^Uofua Conforte, fcolpiti in marmo da Clemente M^$
to d quali fono pofti li feguenti Elcgii .
Maicfias , qnam furpic& Viitor Frontis
Frane. Mattroc* D. M. P. referc
Hic iUc > at non ille rnus
Lingua» &caIaaiodiièitèffiiiIdpIe3t
Mente » & manu impigrè Omnigenus
Moderandis Prouìmijs ter Magous
Imperandis arfais ter maior
Matturandis Confilijs ter» qnaterq; Maxifflus«
Fdtria » Taruifium » Brixia teftes
Palma » Candia » iterum Candia.
Peifuicatiam carde fèUciter oruenca
EIo-
f
fot
12 D E L S ES T I E R O
E lonis Monte importato in Forum fonte
Veneto furoptu Romano aufu ,
Immortaliter» hilariter» irrigua
Vircus Ixoigniore fempcr imbre recreatà
Fato ìrrafcere fero te adueotalTe , & abi .
Obijt a Ann. ìEn XXCU. Sai. Hum. MOCKU.
OSSA
Helenae Capellae
Omnigents virtutibus iofignitae
Matrona;
Frandfci Mauroceni D. M.P.
Coniugis Proedile^
Genere , Forma , Vetuftate
Graecam
Fide» Pudore» Pietate
Romanam Helenam
Referentis
In hoc
Porremo huroanitatìs domicilio
Requiefcont •
La Cappella Maggiore ha vn* altare nel tne'S^ ifolato i principiato Panno 1 6^9 • di ùrdi^
ne pnbUco > per voto fatto dal Senato nella prejente guerra col Turcoy in homre del Beato
Lofen'3^ Giufiiniano primo ^Patriarca di Fenetia > al cui fi afcende dal piano di detta Cap^
pella per cinque gradi di pietra mandolata da Fcrona fino al piano della TradeUa doue vi
è il Tarapetto di marino fino bianco da Genoua tutto lauorato d^intaglio con Cartelami , e
nelle marche vi fono Hiftorie del medefimo Beato con figure di baffo rileuo in rame dorate
à fuoco . Dalle tefle del Tarapetto vi è vn'interuallo di piedi tre, e vn* oncia > con vna rifa^
Ut ai che forma vn quarifello confotto vn Kodolone di marmo fino bianco da Genoua fatto d
Tartimenti di rileuo con macchie tncafiate di rojfo di Francia , africani bellijjimi, e ver^
doni da Genoua > feguitando ejfo Rodolone pajfato il auarifello in rotondità ^^ e poi forma di^
uerfi cantoni > che vanno à tuarfufo il fecondo quarifello per foflentamento aelf vma doue
hd da ripofare il corpo di quefto Santo Tatr torca i gir anelo in rotondità sì da vna parte co^
me dail*altra con doi quarifelli per parte, che hanno dafofienere quattro figure pur di mar»
mo de Santi Vietro, Marco, Giouanni, e Ta^lo di altera quanto il naturale > religate eoa
fottobafa , cimafa , e coione Uè pur di ^ffricano, & in detti quarifelli lefue macchie di rof^
fo di Francia . Sopra la Menfa fld il quarifello chefojlenta Cvrna , alto come gli altri^ &
nella Maeflàfopra efìa Menfa vi fono compartite le tre virtù Teologali puredi rame do*
rato come nel Tarapetto diuife da quattro putini di marmo fino, f colpiti da Clemente Moli
Bologne fé . Sopra quefio quarifello vi fono tre ordini di Scalini di . 4ffricano , efopra qucfli
vi anderd quattro l4ngelt pur di marmofino^ con vn gruppo di putini^che tutti hanno aafo^
fterìcr
t> li e A SITE Et Q LIB. I. ij
fitmrFvma
fM^fto altare non eccede la jommitddeUi fcalmUo^^^ Vvrnky emendo il rimanente dalle
parti adomato di macchie diroffo di Francia y sAfp-icanit Perdoni , e Bianco ^ e 7{egrù
Orientale^ in varij incaffamenti 4 VArtbitetto di così nobilFàbrica è Baldiffera Longhena,
€hc ordina anco Ugran Machìnadet Teitipio deUa Madonna della Salute i & altri Ed^-
€if ancor 4i9 come fi airi dfuoi luoghi . Da t lati della C appella fudetta no fono altre due mi •
norÌ3 nellafiniftra fi conferua il Santifjim'o Sacramento , in ricco altare per fine':^a di
marmit e ngnardeme per diffegno^ e perornameìHi i ^e i pareti di quefta Cappella in due
hmgfoe tele jono dipinte due H^orie 9 Cvrtaidemorficati da Serpenti, regiftratanelLib.
de "hffim. al ZI. del Caualier Liberi ; L* altra è l*^doration de Magi raccontata dati Euan^
Selifta San Matteo alcap. 2. dimanodel Lucfjefe . Isella defira non è fin* hora eretto oil^
tare » t^è f^tto aUuif ornamento • T^elt altro (patio della Chic fa fono compartiti tre ^rchi
fer parte i ogjfUfpati^concoìonneyepUafinfùprapkdefiattideWordinemedefimoMfuor de
^puai canto al muro fonofituatiparimente tre Jtltari . Queùo di San Giouanni con Sari'»
ti Tietro > e Vado 1 dimano di Taolo yeronefe > jù erettoaa Tatriarca Triuifano 9 come
racconta difopra il Sanjoumo • Quello di San Cipriano, la cui Tauolafu dipinta da ^leffarr
dro yarotari , èflato fondato in memoria del Cardinal Trioli , e Tatriarca fudetto perfuo
Te/lamento > enequito poi per oréuje f e tefigmento di Marco TrioUfiifuo ^ipote, l'anno
J.6^.douef%U%gedaiùttidiejfo% invno
V. a M.
Lapis hic alterum » Bon alium
Ac oppofitQs exìbcat 9 extbet idem
Laurentius Priolus
Ad Vener. Patriarchatuin cnocatos .
A vita non proba plures euocauit »
Cleri fui tiK>res€ertirlegibusvJufsczeiiifliS
Puabus perifedis Synodis»
Auc efformauìt» auc reibrmauit.
4 Clemente VIIL & R. E. Cardinalis ctkàu$
Vefiium purpuram > vita? candore ornauit
Altare boc^quodeligendum ille relfqoerat
Et Marcus Priolus eiushfepos inchoauerac» .
Per^*t, viri fui iulfu, poft viri Obitum
Maria Lauredana Anno M- DC« XU
4
14 Di B II ' S B S T TE' R'OI 1
D. O. M.
Situs hìc ed in qao olìm fitum
Qiiicquid in magnis fpeftatur
Vt magnum edici nomen poteft
Res tantum indicar!.
LaurentlusPriolus Ioan. F.PatriciusVcrift.'
Reipublicae natus bono, bene res Reipublicae
Ad fummum Pontificem
/ Exterofq; Reges » ipfe nunquam Pnidcntfc
Exterustra^uit*
Rexit Populos , à pc^ulis erìgendus
In Patria ad fuminos honores eue^s*
Dignitatum onus, ea fuftinuic dignicate
Iure vt vertatur in dubium
lionoribus an ipfe «uAus * vd ipfo
Auéti honores.
'ì^eitatgrefìo della Torta ffriwipale,fopra la banca della Compaia de Calcai, è dipìn-
t9 il mangiar delf^gaello che fecero gpHebrei nel pajfar dell' Eg^to > priuciptato da Vie-
troMdombr a» acni diede fine » prì' la dilnimorte Antonio ^lienfe. DaBafortafudetta
fittod Scalini della Cappella m^^imv è limgt quefia nnma Chiefa piedi 96. tn circa .
Federico Comaro Cardmakt e Tatriarca XIX. refism-ò la Sagreftia, ch'era romnofa per
confa delta fabriea ; adomò efia Chiefa dell'Organo y confacrandola con foUenne rito d 2.
Settembre M,DC.XLII, In memma diche fid ferino in marmo fopra la porta , che dif-
tmc nel Tatriarcatoì
Rder. T: S. Marcì S. R. E. Card. Cornelius
Patriarchà Veneciarum Dalmatiacq; P.
Caftellanam Principis Apoftolomm Bafiiicam
A D. Magno Epifcopo e^trudam
In ampliffiml templi formam , religiofa
loannis Tbeupoli Fatriarcbae Munincentit
Reda^aminftruxit.
Frane, de Graffis Clodi > & Vinc. Milano
Capttletif. Epifc. faffragantibus
Solemni ritu confecrauit.
Sacro Reliqniarum Jhcfauro ditauir*
D I re A SI T nth Oi tlB. L 15
Sàcrariiun» ^ ^* ^^^ Mttt. Satcelhiiii collapfa teftkult »
Anno Salitt. M. DCXLII. Dedic. 2, Sept.
Qua vifitantibus Templ^m ìpfum ^uotanis
Centum dierum Indulgentiam conceflìt.
Vtb. Vili. Pont. Max. Frane. Erkio Ducq Veneto.'
Fece anco porre tifiefo Card, Comaro "ptf altra fietrafofra la parta della Sagreflìaycon
lagni Cotto mfcrittÌBne , in memma del ytt» fatto ed Semttadivifitat ogn'anno quefta
CbtefaliS. Oenaro Fjtfiimtd del Bem Uremn Cìii{iittianoprm^'Patriarea4fV«iima»
per U MfrmimeddU Città daUafiera fefte deW anno 16^0. . .
Beato LaunnttoIuftkiUaa Primo
VeneHanuii Patriarcbae
Stirpit CUffitiidine AiKufto^ .
Sanfiftnbnix gloria longe ÀttgufiioM
Tutelari Nummi Beneficemìflìno.
Ad factdscttiiis CinecesTemplum Uludraaces hoc,
~ ~ Cioitate ia Peailentia
Tanri-CùB» «luùjjiun . eucrta
Q0otanis eius die perpetm l^iGtutace
Celebrando..
Senitua ReUgiofiififflus
Venecationis ergo
Ex voto acccdit.
Federìcus S. R.E. Card. Coroelius
Maximi cultus, minimum argumencum
LeUe memorie de Fefcoui,e Tairkrchi atitkhi regifirate difopra» nwfiwde al prefen-
te, renonqtteUadiVket^oDiedty&diMarcoLaodo. De Vatriarthi moderni neffm--
^rejio detta Chiefa vi è lafepotttara di Matte» zane, fopra la quote filerei
OSSA
Matthxi Zane
Patriar^s Venettarum.^
Obi|t M. DC. V. iX. kal. AugufH.
£ njtl Coro dietro alFMtarey queìUdlCiouaitiiiTiepoiOiCberino^^ laChiera» dou$
ne i auattroangoUdieffavifid intagliato imD. perciarsHno» e nel mcT^yn J.cof «-
mtmv: I>on3nc,DikxJil>ccprcin,DoinusTU«. tbt così eili efplico nel fuo TeJU
16 DEL SESTIERO:
memo, GhmiidT»ejfaìo'ìÌìiimMfitàttt(kVMtìnrca^ eBeti^fiCewi
tUhmmo è per po/ter arila fuietta Chiefa v^itog^ tonffiem Ufeguente EU^h ,
D. O. M.
loanni Theupòlo Venetiarum Patriarchi
Iagen(j,4tt(^ animi magnitudiae Eximio
lanocemiae » ac^ao^icaiB faina CIarifliax>J
■- X^ Dioittjs , raraBxemplo, contemptist Afperìtatem fecuws vitd^
Affidttis» fwo Dà Gloriai Vigili js>ac iaboribu^ pcrfimdtii. HvicM .
Exigao tempore Monumenta pie » ic miciScèconfcripfit»
Saplenter Academias inftitutt.
Templumhoc Othedràteadmiraadnmopns» immenfisfumptìbus
fi fondamentis 'Magnificentius leflituit.
Ecclefias DD. BarriMrionei, ac Benedilla «labemcsconftruxir.
Coenobium S.Cypriani lamigneabfumptnminftaurauttr
lognKla, ac£:rè innamcfa per Vrbem Sacdk fiooftitirit.
Forlstn Oppidis Coloni». Leonicì» MontisSciIids,Plebls Sacct^ acq:
Ea» & extruxit, dcditauit. AmpliffimasopcsiaPaupereseffudit.
C$Ieffia ^grotis AuxìUa impanidè tulit . Demum Ingentìbus aiifia»
Ac ù&h infignis, In maxima renun* expedatione Patriae
AmamiftmiiSt Pnblico omniiim ludu.
Deceffie Noms Mai; Anno i6^t,
Ioannea TheupoIu»ex Frao-e Nepos» Patruo vere Magno
M. P.
Cm ¥r ance fcù Morofini 'Patriarchi XX 0 che r tue al preferite Zelantijjimodelculto di
Shy hatierehbe dattofine hormai d molte cofe, che mancano in effa Chiefa > fé famor deUa
"Patria^^taffetto ardente della Santa Fede^ non l^baueffemlfmto ad'offerire al TMblicQ
conrpronta^^ yolontaria efibitione (in Panno 1^44. ducati fei millia annui durante la pre-
fente guerra col Turco • Facendo oltre di ciógrandi Elemòfine y foccorrendo famiglie fni-^
ferabUi, aiutando largamente molte CiteUcy per il loro maritare y e Monachare y mandane
do ne T efori del Cielo tutti i Trouentiy & entrate fue per mano de Toueri .
i^eft^el^ftffimo Trelato difingolar bontà > e di coftumi Santiffimi cm prudentiffmù
moA-pd anco ordinando dyirtuofay eSantaritailfuoCleroy regolando idif ordini y e di-^
Mj'i^endo i ritti • onde effendale attimi (uè tutte cenfpicuel tutte diurne > e marauigliofey,
to rendono medefimamatte degno di alti ffimacommendatkme.
Poco dificefta è (kuato ¥« ben compoftoi & ricco campanile d'aflai bella gran-
dezza, il quale fi feee ne primi anni dei PtóKipatodiChriUofbroMoro. Et con-
fiuncacoo la Cliiefi li vMc ilPalaazo Bati^rchal vecchio per edificio > & nx)UQ
più
DI CASTELLO xrB. t 17
Ì^miimod(Mhe bello ò vj^ per aixhitettmii: pei^^
cioiko di terretKh ha molte Sale ampie» & fpatiofe > ftak quaU vi ibno rictttti in^
vnimtti i Vefcoui > & i Patriarchi > che fono flati dal ptiactpio fino atf anno prefen*
tt, co* Imo Elogi] fignificanti i nomi» le famìglie» & gli anni ne* anali effi gouemaro*
no (piella Chiela • Et fii ampliato da Pietro Pino Vefcouo » che ttì Tanno 1152. & ch
famato in gran parte » per memoria del qoate vi fi leggono qaefti due vetfi •
Pina domus Petto Bxlgct infoois alunHia>
Vrbs Veoetum hoc praefiile oara pio •
Lo riftorò anco Antonio Contarino in diuerfe fue patti • & fra Paltre cofe rifece i
ritratti al vitto de' fuoi preceflbri » & fotto r vltimo furono aggiunte quefte parole •
Quos fpedas Antiftitesex ijs vnus AmoniusCont. Patriarcha
X. cibi fpedandos pia mente curauìt M D X V 1 1 1. Tuo x 1 1.
; namq. funt omncs» qui abhac vrbe condita fiiere • Hocfbr^
fan fcirc volcbas. Abinunc&vale.
Li Fefc^ adfmquet e Tatriarcbi dipinti neUafudetta Sala » e che furono
fino dfref ente fjonogf in frafcrittì.
\lfibeUato Marmo figliuolo di Enegro Tribuno da Malamocco,huomo di vitafin^olare$
; ^reUgiofo tanno. 774
\. M€?iiS.annidofH>lafuaelettione,&Ufuecelfe.
^% iCbriftoforoDamiato Greco tanna. 79^
) .Orfo Orfeolo fratello del Doge . 8of
:4 jOiouanni Sanuto deW ordine deUi HimiUati letteréUdy e di buona yita yijje 6. me fi •
;8ll
^ , Mauro P^icentiot che Mfii/iefi0mù •
6 iDomenico Badoero . *' 96%
1-7 rCrafioEatio. 87 J
M iGiouanm Sanuto. 889
^ Cionanm ^uuenturato aquilino . 8fi%
10 Xoren%$ Timens Deum Monaco bianco. 918
XI Domenico Moro Feneto . 9}^
11 jxmenico Dauit Eremitano Feuetù. 94^
13 Tietro Malfatto Tadouano . 97^
^ QrfoMagadiz^^Feneto. 9^t
IS X^menico BaéKro Veneto . 99%
x6 Tietro Qmntay alle Veneto . loco
1 7 Gregorio Giorgi Veneto. 1 00^
18 Marino Caffiauoyfneto. loiò
19 Domenico Grademgoyeneto. 1^4^
)Q Domenico Grademgo yeneto • ^^$9
V A/irrmContarini yeneto. 1091
^ * m ri- "
it £>^ t S IS T tER Q r
^5 ritdMichielef^entto. "7^
t6 ' FitipfoCafioloymeto. ^^9i
a 8 r it al Michele yeneto. 1*55
29 Marco Moro fini Vemt^* '*57
j^o TietroTinoFeneto. ^ "g
jt Gualtiero jlgnus Dei Fenetol ^*^*
3^ Tomafo Simondo Feneto . ^ *7*
3^ Tomafo Franco Feneto. '*7*
j 4 Bartolomeo Quermi Feneto • '^^
55 Simon Morofini Feneto^ J**^
35 Ramberto Toto Bolognefe . "^
37 fatofno'Contarim Feneto . * - '^^J
38 Bm^t^t^ QnermVMM ^ ' ^5*^
39*' MichieleCalergi Feneto. ^ ^\k
40 angelo Delfino Feneto . * - 1330
41 7{icolò Morofini Feneto . '^4^
42 Giouanni Barbo Feneto. J^J^
4j ^ Taolo Fofcari Feneto . ^5>^
44 Giouanni Amadio Feneto Cardinale . v ^Z£
45 jingeto Correrò jpoiTapa detto Gtegmo XI !• *3|9
45 Giouanni Loredano Feneto. *5*5
47 FrancefcoF altero Feneto. .^^S
^8 Cirolamé Delfino Feneto^ ^^^
49 Franctfco Bembo Feneto. '5^
0 Mar co Landò Feneto. *^
1 Francefco Malipiero Feneto. j-m^m^M ^^^
a Lorewj^p Giuftiniano il Beato primo Tatriatca^^^^^^^^ ^ ^47^
3 Maffeo Conturini Feneto . '^Ik
4 ^Andrea Bondumiero Feneto. ^4^
5 Gregorio Correrò Feneto. ^4*5
5 Giouanni Baroni Feneto. ^4^
7 M^eoGhir ardo Cardinale Feneto. * ^4^
8 Tomafo Donato Feneto . ' 4P*
9 .Antonio Soriano Feneto . '5^
66 Ludouico Contarini Feneto . * 5^
di .Antonio Contarini Feneto^ 1^09
6z Girolamo Quirini Feneto . _, ^5*4
^3 T/>r Francefco Contarini Feneto • ' 5 54
j(S4 FicenT^ Diedo Feneto . ^ 551
.6j Giouanni Triutfano Feneto . ^5*^
^d . to(ren%$ Trioli Cardinale Feneto . ' 5 J^
d7 Matteo Zane Feneto. ^2a«
(58 Francefco FendrammoFcnetoCardinak. ^- ^
^ < Ciò-
DI CASTELLO LIB.L i>
I9 Gimmmi TiefoU Venete . 1^19
70 Federkoti^maroCmimaU Veneti. 1611
71 Gio:Fr0icef€oMorofiniVe9$ei^^eyÌMe4dprefeme, 1644
LertWKP Trhti Cardmaie, e Tatriarea rifformò % e rimùiemò la facciata > & le ftanxc
iketmamoHù foprsit Campo . // Cardinale yeniraminoj e Vairiarca% quelle che gmardor
mfifraUP^ipM^efeeeancoilf^jg^delUSaUfit^ Tatriarcbi% fionda egliri-
tratto in i^^Ouaiodime'i^ di mano di Iacopo Talma con le yirtà Teol^ali . ti C mimai
Conutroy e Tatriarca rifece la CtPpeUa di S^Oitffto Martire con tatare > la cui pala fn
evinta da Girolamo Feraboftl^ itfnale ri^affe in offa il medefìmo Cardinale ginocdìione.
Li Corpide SS Martiri Sergio j eBacco fieonfernanoitiT4Ctriarcato, fintanto , clic fi
fimfca altare, ò CapeUa doue doneranno effer ripidi .
tlfadctto Tatriarca Moro fini finente ha fatto molte fpefe in far riparar ejfo Tatriar.
tm in molti luù^ìh che diroccaua : Onde per computi fatti dal principio della Jua elettione
i^fia imdtdy fnfàan^ córrente ch^iófMno 16$^. hàfpefopà di%^. nùUa àncaH
cmprefonreJUtaw^iiéokeCafeèMagmr^ ohre l)àrifattola
cupola del Campanile sfacendola coprir tutta di La/ire di piombo .
ìiuando vaca quefia Stde Ta$riarcak$ itS enato elegge tofio il Succefforcicbef^cia (ah
medice il Stringa ) ordinato con le conuementi conditioni% tr con le f olite cerimonie in Ta^
triarca ; il Doge con la Signoria montato in certo giorno determinato ne i Viati d'oro 9 yà à
letuer aueUo con molta pompa aita cafafua > coniucendolo fino alla Chiefa di S. Tmra di
Caftetto col feguito di vua^an ifuoniità di Gondole t & fbecialmente di cfueUe di tutte le
Chiefe Tarocbialiy guarnite di panni di [età > e toro con ^injegne delle lor Chic fé , &* ^r-^
mi delnuoHO Trelato, doue in ciafcheduna di effe Gondole intermene il THouano , e Titolati
déUa Chiefay éhe rapprefenta , IlDogepoili da con molta folennitdi&fefiain detta Chie^
fa ^Patriarcale il pofiefio del 'Patriarcato . Dipoi condottolo di fopra ne} Valai^ della f uà
re/idem^aj fi Ucentia da luu e fé ne torna akfuo Bucai VaUn^ .
Il Clero di quefta Cathcdrale confifU di venticinaue Canonici ; cioè . dodici , che rifie-
4fln0 * detti Canonicidi dentio j comprefo in effi le digniti di ^rch'iiiacoT{Otjtrciprete , &
"Primicerio; &dtridodici detti Canonici di fuori y&quefti fono Vtouani detta città; ri
i poi il Canonico Teologale 9 che in tutti fanno H predetto numero di venticinque •
In oltre ri fono fei fatto Canonici » con molti altri Preti, e Chierici .
• In 0ccafione di Sede vacante, li predetti Canonici creano Sicario Generale,eleggono del
loro numero tre Ecconomi d quali e commeffa fpectalmente la cuflodia del Patriarcato , e
raccommandato il maneggio delle entrate . Creano anco Cancelliere , J^ntif > Fattore, H
tutto per il bum gouemo, e cuflodia di quello , durando dette cariche tutte folamente fino
dpmefio del nuouo Patriarca , al quale poi fono obligati à render conto dette entràtefcof-^
fCi e dj tutto quello èlnecefiarioch*egPfappiax&conofca.
Sotto la cura diquefia Chiefa fono intorno d 8000. anime .
Santa Maria delle Vergini »
ALrìncontro delta detta Ifola > neHa quale fono dìoerO giardini fpar^ fra le cafo
, del hio^o : dall'altra parte doue fi pafla per vn hinghiffimo ponte» è pofto il
nioniflero c^lledonne monache » chiamatocla moderni le Vergini ; & altre volto
' detra Santa Maria in lerufa^m • Cliiefa a&i fcnerandà » & fòbricata;da Pietro Sllia*
B a ni
IO DEL S'SS T I ERt3
k *.
fùP^piociperanhotMS.ad iaftawa d'VgoUno Cardinale Oft«MfiB^tf<]i^ a|
Papato ni dectx> Gregorio Nono : & dotato .dal detto Prinope con te Aie facultdyr
con ordine che folTe de fuoi iucceflc»d nel Principato . Onde p^ciò auuiene > dhe H
Principe» ceremonialsiente (pofa in pcrfona t la Badefla nuoua , in rìco^itione del-
rapticafiia preniinenza.il detto luogo arfe Iranno 1^75. insieme con diuerfecafisù
ch'erano all*intomas onde fu poi rifatto dal Senato molto più ricco» & bello del pri^.
mo» con varij ornamenti • Fra quali fono affai notabili due belliflimi fepolcri in aria
di marmo» Tsrno dH Francefco Giulio » che ne* Tuoi tempi fi dilettò molto della Scotn
tura» & della Pittura » ndle quali due profeflioQi fecep^r lungo tempo confenia dì)
rariffime & efquifite cofe » & l'altra di Hietonimo GinfibimaQO %l4uolo di Marincu
ameodue Protettori» & ProcoratOAri'del oioniftcro •
'*
A D D I T I O N E,
Terima mfcrittìone mtagliata in pietra» p^ fi^ta U porta, minare^ pare » che fiMrj^
Cbiefasij fiata fondata 28. ami prima di^Uo racconta iL^ Sattfomno ; poiché fi Ugg,^
inefia. . '
Templumhoc ab Alex. Iti. Pont. l^ridericoBarbaroda
Imp* Sebaitiano Ziano Veoet. Principe «M.CLXXVIL
Fnndatum» àlulia etufden} Imperatorisfilia prima
Abbatifla redum j Maria cìeAa Benetti Patritr Vener.
Abbatifla inflaurandum » & amplificandum mandauit. j
Apoloaìo Maflfa Philofopho » ac Monaficrij Medico % & > \,
ProcuratoreconfuIentCtatque procurante •
M. D. L XXXI. kaL Auguftì,.
Refiaurata, aiunqi$ey & aggrandita la detta Chiefa daW^bhadeffa Benetti fidett a apr^
parifce molto beBa di formai eir ìwbile per diuerfi ornamenti; fri ifuali vi è il Tabernacoli'
pofiofopra l*sAltarprincipaU9 benordinato conpraporùontuanìchitcttura difinijjlme pie'--
trty epretiofimarmiydoueneikéfuattroportellediramedibuona^rmayche fonoine^ >
ri dipinfero quattro valorofiVittori l^injrafcrifte Hifiorie [acre i In quella di mc^ Tie^
tro Mera Fiamit^ fece la Cena di Chr^o «. // mangiar iell^^ffiello Tafquate degl'He^^
breifCh*èallapartedeflraàdi Giouanni Laudisi ^Ua finiflra il Caualier Carlo Rtdolfi
Eccellente Tittore9& Er-uditofcrittorcy nella fua ?ioHenhi,figurò Uibimelech Sacerdote >
d^e dà il pane della proùgfitione à Dauid ^ l^ll^dtra ydme el^jlngeloyche porta il pane
S-tAcinericioad^Elia i fu opera dìTietroyecclùa.. DaUe parti poivi fono due angeli di
Marmo fcolpitìda Girolamo Campagna . 7{e gl'altari ancora vi jono degne Tauole >
poiché Tafe pafe Tittor Veneto fece quella diS .Sebafiiano fretto con motte fi&tre.QueU
la con S.S^oftinOy S^Mareo^ e Santa Margarita fu^lauorapa dtt^ntonio ^renje. Matteo
Ton:i^ne Ma fìniftra della Cappella Magpore formò l'Ecce Homoy con SS.Tietro,e Fran^
cefeoneUapaTteiv^eriore . Q/ieUaco^Iadi^adre f^ .A!f^eU y,che defcendono conghir^
lande in wtanotla dipinfe lacoùo ValmaiLgiouine.L^altrapuiie conIddiaTadre difopm e
S^to S.Giarffo>e S. emonio tdi mano di angelo MAX^m. Et da Michiel Ciouanbono
fàfaeta queUadelU^léJdddtna ^ AUa ^arte defiroiìkeìS entrar miCbiefa W. è yn. Quadic^
fatto.
D r <J A S t E Li Ó LlB.1. ai
fài$iMèfak9,UqUdUferHiikit^perTalk^
tmtheBa» e flimMh che da GPcci ijM9 y$lm^ Cùmprart <9ndt^ent0^fiméferf$n€rh irdU
kbr Cbiefa: ma mefie Afmadjenan fé ne fono voluto prméore .
Contorna fin» d frefenf e Ft^ dei Dogi iiFenetU in dar il pc^fttffo éit motte jtbhs^
i^di4eno Monaftero; poiché il Doge MarinGfimani fanno 1 598; d 17. Febbraio fpoti
bfédbbadelfa con foUnne cerimonia Soffia MaUpiero > & dopo la Meffa $ che fa cantataJla
Miebkl di^PrioUf^efcomdiFicen^yatireUaQuerini per nùtneéieffa Ubbaieffa,&
tà tutto A Monaftero in rendimento dtgratie d Sua Seremtd % così parìe : tt^ati animimi
uten euitaye $ aUf. efftéjgere non p^eff^éjuipromfecóllatisbeneficiisfiminus ad referen*
dam grmtìamfatiffacere muralet^ ad pradicanikm tamem & habendam non fé fé accin^
pt-» Qnam w rem ne per not in eo genere peccetur : J^osf atte maximo beneficio tmàxi^
moéf.hotmred Serenitate tua(F cucirne Trinceps) affeàa fnmusi totq. SacrofanSis
ftétcaiiottibus eufHdatf abs te(ydmfU(fime uintifles ) nobis ipfis non mediocriter defuijfe
yiderettuo' yft ytrique de gratiis famem agpndis non cogitautffemus. Iniun&um efi mihù
omnmminfatttiffinM9ythocmunusperfoluerem:Ìn quo% yt incfteris rebus tantarum
MatrtimiOC Si^rormuìudkimtfemperft^pexi: ita nnnc(pa€e ipjarum dixerim)id ip^
fmuitidiciumd^ideraui:T^nonmirum /it$fi4nprafentiade ingentibus meritis veftris
yerbafacere perhorrefcam . Etenim ijua lingua in terris de yobis di^ni,& aptè hqueturi
iimtUtMtA htAifmMbilteficii magnkudinem fatis expticare audebtt f Tro in ipfi^^ui tan^
itBenep€Ìì^& auSib§nùrisejtifiitisMSores9&effemresiidipfum(i{uafo) Coptatione
€omprehendatis : 00/. ynum hoc Jit tufUr omnium • Datum erat » yt Marinus Grimanus
Fenetiarum Duxt jp^iinttr fua inftpiia Crucem rubram deferta ob.etneritam fuorum
maiantm yirttttem $ acportam gfmam recuperanda Frbe SanSa Hierufalem : is jte^
dem Sacram SMarid de Firgimbus in Hierufalem, obantìqmfHmis fuis mmunitatibusf
C* ffrimlepjsiampropè incUnamem^ftug^laridextmiatet dcdil^entiaper auSoritatem
Tonttficiam erigendomi oc confirmaniam curaret . Datum erat» yt MarmusiUe Dux ad*
mirabili Sapientiai ac fietatein Deum nobis Sophiam Maripetram tucretttr 9^u£ incom
par abili fua yita provitate » mir^coq. an^dio nos duceret i oc gubemaret •
Da$um denique erat » i^^ Grimanus cum effet Dux s Monafierium hoc i Federico Seeuu'
do Imperatore exadificatum» iUtbattttUf imuoU^tmq* in M^ripetram^ tanquam infirmam
petramcoUocatumtOtfiodiret^acproteffretsttect^yt ftémsDuodemMakfU^^
imperatoriumfulgoremadiungeret.
Quasquidem res ytiCctlolapfasfatisadmirarinonpéffumMs: ita yobis prò agenda gfra^
tìjspariayerbamuenirenonyalemus . f^tocirca $ ^m oratkni meaimponamcumìlUs
ttkberrimis carminibus:
In fiera diim flouij cunem : dum mondbusvmbrc
Lolfa:abiiDt Gonoen : polus daiD fiderà pafixc :
SoDfK bene») oomeoq. vefirua» laudeaq. «meboac*
D«ì.
Francefco da Mdim anch' egU Doge imuef» in UtkMefia» & diede U popejjb d Ga^
briclada Molino con pompofo» e foihniflimaaf^
-- B 3 pò '
t» IP E li 5J5S T I 8 Kp:
ceOamtCeklleGrìmimareckàim'eUg^ lode ìli effd\AbbMcffkf end
fine così diffe .
QnanmremriderfytSereniffimusnofterl^emM Ut^ ad Te in jlbba^am perpe^
tuam ^mfimumdam y tr binis exomémdam ànnidis cbarus aceeditfédierocnmSaplyjfrf
Tafkirdem Dismtatem i altero yero Ditti M$arcibnius IncfytgVrbis pétroni ìnuàjmem
prafenente» tutelam y cyc patrocininm 'Hsf^i Trincip'ts ambmts indicantibMf ^in f^pmm
dkpUcau fideiigemittoq. Defponfationis % -pt olim B. Inliam pranominati Caf^rii^ Wiliam
Sacrofan&i htUus Cctncèij ^ntiftitem primam Sebafliantts ZiéomSfglorioff re€oriàtÌ9nU
Tmceps ijfdem infiptibtts omattit, decorami . Qttod fiotti tjgre^tm ftiprems in V(^ col^
lata Dtgnitatis extat monttmentttm» ita infigni renottationis accejjume amflificatitr. jQ«4*
profter%S ereni ffinta 'PrincepSi qui fummo cum Ubbatiffa 7{ofbrapropinqtiitati59 Famuiéh
Sttéiii% & ^moris rinculo tenerih was tibi debitas prò tot » tanttsq. in nos cottatìs benefit
cijsgrates rependam non inuenio; Ideo obuoluto capite^ quoR pudorts confcientia tal^atan^
ti muneris officium, imbecillitati, & rerborum utopia adeo impar, meltori modot wo pof^
fum promptiperfoluo : infignem apud T^os tuorum meritorum memoriam inniotate $ fièq%.^
recolemus % & huins immortalis benefieentia monumenta perpetuò nofiris animis yigerf*
ftudebimus • ■
T ibi -pero lUttfirifftmaTraful, qui morum San8itate$ yitaq. integriate prafiJgesp
memorem animum fummagratitttdinis loco confecramtis ; DeumOpt.Max^ cènixi de*,
precantes > vt Hanc SerentUtmam Rempub. $ His patribus j Huic Senatui » Totiq. poptdo^
Feneto femper ampliorem i multoq. magis Florentem $ quanditi fucrit i fernet > oc tuca*,
tur, Dixi.
S«D Danielb»
, t
ET non molto difcofto è (itoato il nnioniftero di San Paniello 7 babicato prfmaJ
daFratì)&poidadonneniìònache« L'anno 11 32. Gioaanni Polani fatto Ve-,
icouo $ donò incontanente vn terreno à Daniello Abate Ctftercienfe fuo umiliare »
& htiomo di faota vita » il quale vi edificò fopra il moniftero predetto > & vimife i
fiioi monaci . Altri dicono^ che il detto Abate era della fomiglia Molina > che ha per
ìnfe^ la Ruota bianca $ & rofea : & altri vogliono > che Angelo Participatio Doge
dede principio al predetto edificio. Ma chiara coTaèche in quella fabrìca ftì £-
fpenfata gran parte della facotti de Bragadini) & che fu accrefciuta dal Vefcouo
Polani» fotto ai quale vi furonopofte donne monache dell'ordine di San Benedetto »
& dopo quefto la famiglia Vernerà vi aggiunfe ornamenti : fta quali vi fono di pit-
tura» vna palla di mano di lacomo Tintoretto > doue Santa Caterina difputa con eli
Idolatri; & vn San Hieronimo dipinto » da Marco Bafaiti > maeftro affai celebre del
Aio tempo. Ripofa in quefto tempio il corpo di San Giouanni martire Duca d\
Aleflandria» fopra vn'altare in vn fepolcro dorato » il quale fu condotto à Venetia^
l'anno 1 1 1 3. da Rodoaklo Riore di San Dahielkf > allora picciolo Oratorio 9 & non
ridotto alla grandezza» che gli diede» pochi anni dopo» il Polani. La hilloria del qual
Duca fi contiene in pittura nel coro aefla Chtefa •
^jD-
A D D I T I O N fi.
IteM i6i7^à if. Magffofà iraslatadoUC^rpùiel fudetto SXìmmmi cmfóHeHif^
fmfroctffmch epofio foprs yn'^kare d «^erzfs Cbiefa^euo nmmfmente alfuagloruh^,
fimme^ m nobilijjlmo Sefokm U cui pdlU fè dìfwad da ^lejjéuidro Farowi^ifirM^
émcfféiUmedefiwMSaìUonelUfr^iofuJ^e^^ Fi fmo due altre Tiimh
Uiimateaij^DomeoMTiMfrettOyneUequaUMfmfc^iQmyna laiiafcka diGie$ino^,
frt Red€HMref & welPaUra laT^ciut pure del fi^TrecurforeGiim^ fi i;
daee^primip^élU fabrkaieltyikarMiiggim^ ceubmitue^f^ diffffm^ & di finirmi'
Sant'Anna t
DAITaltro Iato por alTincontro quafi di S*Piccro su Tacque del dio canale fi troua
S* AnnaJuogo antico9& faabicato parìmentc da monache^ & per la fiia molta^
v«cduezza>quafi del cucto nudo di bellezze: ma veoeraadoasi per le doone dalle qua-
li i^kfficia^i^^si per lofito nobile doueépoflo •
A D D I T I O N E.
nominando quefla tìriefa ^pvmo inferno per la fua motta veechie^T^ > ritroudhdoft
\Abhadeffadique^fAuùpla Madre Gabriella Marcello Panno itf 24. Gentildonna di gran
yirtà» e valoreffece elU cominciare à demMr t antico edifiao^e dar infieme principio alla
nmmafiMca^netUfmded^. di Ottobre del medefimo anno fa pofta con follennitdlapri'-
^lajfictraconU fe^temimemarie [colpite in effa 9 cioè:
^ i.
D. O. M.
4
VtbtnoÒdauo*
Francifiqo Eridò
Federico S. R. £. Catd Cornelio
Cabnelia MaKello ''
P.P. P.P.
piomiD Eleenosyius
Glorialo Dei
Mooialiuip Benefi^'iipn
OAeptaos
D. Ani» Mooafterio Praefideotes.
P. P.
M.DC. XXXlV.'lIILNooatOaobrìi.
% '
B 4 Si
y
^4 DEL S JES T IB R a
SicmtHniiopóiillamrocmÌMHdfidtèciM
tome apparifcc alprepmte in beUa, e l^iairaforma ffafira il modello di Francefco COHr
tini jlrchitetto^ euhmocosì degna mdcbmaJUu fatta fm d'Elemofinè 9 nelle MàU cuh
coftfe anco lapietafnbUca con rilenanti fomme di contanti > e quantità di imerfa materia
neceffaria per così [anta opera . La Cappella grande infieme con l'Mtareipémìmenio^pit*
twrà > tr altri ornamenti » che fono in epa 9 la fece per voto i qnattr* ordini di Maeflrwi^
deltjùfendcy cioè: Calaffai, Remerit Marangoni^ e Segaci» efsendoftatit per imefceffiù*
t^e di S^Annaspreferuati dalla fierijjimapefle deWànno 16^0. ti foKtto è beniffimo diffe*
fnat03 e €ompartito% ledendoli figimtt^ diS.Mat-'
teOf e le quattro doti del Corpo Beato^ opera di Francefco Hftfdri celebre Tittare dt^ tempi
mftriiilqnaUdotteuadipigiUreancontlfOtmtoitime^
gel^a; ma fida perfonadinota fatto fare dfue fpeje altra Ihjhriada TOtoredi poco
intendimentoy il che pregiudica afsai aW ornamento di efsoft^tto . 'ìtel Cfiro interiarf fo^
mcottocati due Quadri di mano di Alberto Durerò donati già dquelìe Venerande Madri
da Filippo Terv^.
Terminata quoR del tutto così nohìl fabrica > terminò anco gt anni di quefta mortd in*
ta lafudetta Maire Gabriella Marcello » che fempre fopraintefecon grahdifftmo Xflo i
detta fabrica $Canmì6$ud ^2{mmbre^ e deU'efdf^ efiendo flata Abbadeffa
tre yolte: Onde nelle Sacri fontìom Ejfequiati fit Mata con elegante Oratùme dal Dottore
Anttmio Cogani Sacerdote Titolato in S. Maria Ttoua, la^qual^Oratione tJUoMata^ & de^
tficOtémlUMadre Barbara Marcello T>{epote della defont a^ anch' e f sa GentUdonna di gran
nùrito^&cheTHuemqueiSachChiofbìconmolt'rfsemplaritd»
Fu finalmente confecratoqueftoT empio alU 6. di Lr^lio del 16^9» da Gio: Francefco
Morefini T^atriarca di F'enetia ; in memoria di che è fiata pofio vn marmo fopra la poitf
wutggioredi dentro^^ douefono int^liatc le feguenti parole • - ^ "
Ioana. I^^anc Maiffoòen..Patr.Ven«DaIiD:q,Priin#
Tciiipfucn Hòc .
Beate AnnsrMatri Dti^zxà Vii:ginj$
Et SanOalàenedi^ Abb.Dicatam fblemoi rit»
* Confeaauic;
Anno fallir: M. D C LVIIII.Die VllnUj
Akx« V FL Pont» Max. loaon. Pìfauro Due Vcnct#
nciCQsi MOfiHnici /iDDatiua cTOcnrantc
Mmb DedkattbatsTrìt fèmpec Dorafnka i.EniÌ<ieni menfirJ
San Domenico.
^V'ia ksb&ttMtx renendod verfo la cittd ^ è ficuata la ChicTa «fi S.Domentco ha-
^ bitau da i firatrì predicatori» & honorata pec molt^ fue qualità: perciodìe ella^
il fabdeata ft dc^aca dar Marino Giorgi cognominato Santo rDogé 49. che faran-
no 1 3r:i:i* ft adbmau di marmi nel corpo fuo quadrato > & accommodata d*ampk>
OonifteroiatcttganiinicaB libreria abbondante di beUiffimilibri > & di diuerfe re-
•1 . f liq}ùcL
D tCAt T 1 3L t O LI ai 3^
a^%Ie.^pa)iilHì«ibi^và|r^ Cro(X di CbnOo . Vi a
amen-
^alealla
dfftrb vi è la prima cappìdlaibbdau da Antonio Mada'bencmerito ciellaJlep. per
mke file notabili operacioni» & ridotta à fine da Lorenzo M^a fuo %liuoto : huo«
mo «coeUente ndle iettere> & Seo^ario del Senato i & da lui ornata di vna palla 1 8c
dì diucarfi altri quadri di nobili |Httare> di mano diHieronimo da Bref(ua» Et nel
tao Chioftropnndpale giace in beUiflimo fepolcro di marmo in aria> compartir ó in
due parti» Nicolò Mafia Cilofofo a & Medico illaftre de tempi noftri > ilquak 1ul>
Icritco diuerfe opere» che vanno per le mani de gli huomini dotti > 8c fa rìpnuto > &
ftimacomolto dalla nobiltsiVenitianaf eretto da Maria Grifalconi fua pinola la
Ilio nocQ^'col nttatto di marmo fcolpitoda AlcflEwdro Vittoria » con quell'inferita
tiOQC*
NICOLAI MASSiE MAG^HPHILOSOPHI
AC MEDICI, MARIA F. POS VIT
M D LXIX
Et dalTaitra pane deUa porta del Capìtolo de frati (luogo parìiiiente deUa pre-
dettat^raiglìa ) è pofta la memoria nel modo medelùno m Apollooio Mafia Filofo>
£d!» 9c Medico* fuo nipote» con qnefte parole .
Moniimeotàm Apollonio Maflie Philofòpho ad Mcàko
Antonij filio poficum > vteflèteius indlducn virtutis, ad
^ fiuniUae aomioifq* umBoriam fempiterflani .
'; M D LXXIl. Kal.Aug:
. - f
Et noti molto lont^Uio fì ferba CcTare Albei^tto Giurìfcobfolto celebre > & at-
tre volte floio precettore. I^ualeeflrendogiouanedi molta r|>eranza > ritrouandofi
ùgoiiemodiBagnacauaUoi fi moricob dolore de gli àmid> & deJlWuerfalo*
fc vi fi legger.
Csfari AJbetghedo ìqrircoDfulcifs* du» Heroills
'II. Ducis Penariie deei.eto Magnacaballf infigid ''
CURI linde prseft , immarara morte prartieoto •
' Alberghetus pater piemifs. P; Vixft ann. X Xnif;
D. XX. obijtAanoSaltttis. MD X^III.
VI. Kal.Sept. ^ . *
m
II fuo campamk Panno li^. cadde itdrra» allora che vna kH9à di
& di vento roppe molti nauib >& mandò in louioa moltiediìSci» cofi publia» co
itf t) E t * H S T I È R O I
prjuadicon angario di fiituit) mate :jperaochcin^ $ei-
rhi con groflfo eflcrcìto » hancuanoeipuenato la Tana» con gran fpa»iitientoj 8C'
danno del fangue Chriftiano . Allo Spedale ói qitefta Chiefa era pvtpofta al goner-
no » ^ IO. anni fono 1 auellaCaflandraFedek»ch'dfièndofanioTapermolce fcien*
tie nella giouentà (uà > ra renerita dal Polmano» da Hermoiao Barbaro »dal SabelH^
coj & da molti ahri Scrittori» che ne fe^ro faonorato ricordo ne' loro fcrìtti i & fii
feppellita in quefU Chiefa •
A D r> I T I O N É.
Si yede al frefente quéflaChttfa mokéiiuerfadi fórma da qHcUd » che la ieftrittt
il Sanfimmodt fofra ; poiché rimodernata mtcmo att'armo 1590. fk è di lunghe:^ j -è
di aUei^ accrefcima fiàd^yn terxp^eUuate le cappelle parecchie y che ut occMé^
nano^rmane tutta Jpatiofa, tmdat e bdla% am ykrij ornamenti di pittìtre $ e fcol-'
tnre. . .
Hd gt altari nobili » e ricchi per la fine^^ de marmi $fer difcgno » e per altri nota--
bdi frep . Sopra tritar Maggiore yi fono quattro Ungeli di Bron%$ di mezzana gran-'
dts^a ^gettati da Bartolomeo Bregantio > quali foflengono il Tabernacolo j 09^ di legno
diluentemente inti^liato 9 e riccamente dorato. Frale pitture %che fanocopiofe inque-
fioTempio pie più Eccellenti 9 e fiàmate^^fono due quadri 4a siati dell'aitar delRofario^^
nequaltda Maffeo f^erona furono dipinti due miracoli 3 f^mto di-pu Caualiere di Bret^
ragna % che in >na batt/^lia ottenne fegnalata vittoria contro infinito numero diHere*
tici ^apparendogli laTcrgint con moki ^AngeUin fuadiffefai perjefjlar auue^ di re^
citar U Rofario . Valtro e parimente di vn Caualiere liberato da demoni in ytrtà tm
Hofario piiftoghiuléfio mentre vdiua la fredicadiSan Domenico .
Sotto altorgano yiè-pnUtieutovt^ amécumSamiéimModi gfctwi UalmAra . la-»
topo Talma lauorò quattro Tmolc, Cima del ^p1fe d^io cot^ angeli piat^enti intorno
alCroc^fjfi.
La feconda di San Giacinto genufleffo % che mira con m(dta dìuoti^nela Vertìne in
Gloria . La ter^a di Santa Catterina da Siena y che fi fpofa cck Chr^ , pittura mrtto /li-
mata. La quartaèquetladi Santa Febronia. Il S.Ramumdo ,c%e rarcaimare 9 fliope^-
ra dinAfMnio .Alienfe yU quale fece anco ndfrepo U Chrifio condotto al Monte Cabtmié.^
JUferifce il Stringa ,chefiiiin quefia Chiefa fepoìto Girolamo Querini Tatriarca di yene-
tiaconqucflainfcrittionei
Hicronymiis Quirious » ne kmì ca^auer io^erctun^
Corpus conficitur Doosipi» hic voluit biunari : qui ado-
lefcens ittThonia? Donati irerba pmniuii iiirauit»qiiefiiiii
Monadica digcic. fyhkc^tusp 9t Pacriirciu Patriarcbam
itt3Ri tenax imitati» : Obìjc
M. J>. IIV.
Et
D I C A S T E ft L d LIB. t ^j
Si AaMio Diodo* die fu Fcocutacor di SJhtatco * cdMBcii^^
• ■ . ' . • .
Sq»ulchtum Antoni] Diedi , qui domi » fbrif<|. non miqoc (o^
ti(er,qiiaai iuQè Reipub. geftì Procnfitor Dtui Marci fiótns,
atq. in co Magiftntn pie, cafteq. veHàtus. 0akui cltros , 8^
ittcundus.Anno M. CCCC LIX.
VitciTimtbdkSktahuocaoSgciaàombu* Sloggi:
I
FffgidapnecliniindaodnnthgCBiariorapitrem ■ .
Thomam de Scenis > mens cuius in alta relucec •
Religionis honor > /pcculiini vinutis in omnes
Semper vlnque éùi» dilini ièmioa wtdn
Feraidusinpopulofparfitquod gratusomni
Dominici praediura fequens v^ìgia > mentem
Intulit^hereis pofi loccpedtiira crìumphis t
Sta (oditto ancodi Ste£ux> DorkGeaoaefe :
SupbamnDefkktknxageùact^fOMia'tttìMi acfpe»pii.
no Wr IfflMBc iuoentutia ( pto ^lor ) fabiaras . coetem
omn^s cdiqoic €ontinenti«» atainnocentisezempluni
finyilarc» parentHxis varo niefiiramit > & amids defidfr;
rinm , quale nemoantentrìfte > ac lachrimabiile .
Vixit AanvXXiL Menfcs Vili. Obijt die xix.
DecM.D.XLII.
VtfatanftniCRiom vicaiq^ifteMb di'è lafeguente :
AttgsftinttsdeAngefot Patria Pifaurtenfistfibitfratri-
busq. fttis > ac eoruD potentati hoc facrum dicanit*
M. C C ce L XXXXVIII. Sifte gradum.huc
tandem miièrt dcibeadite > iute cft certa fapoiìièrténe^
utenendaTMe.
NdCIanftnx»doaeQifcp«ltoPaok>CoaftaMeFcrnu«re> fi vedeb Tua Statua
IcolpiuiD marmo dal Vittoria fotu> alla quale i fcritto di lui ;
Paulo
is bÈ t s É s r I E R o
Paulo Conftabltì Pacrhio Ferrarìenfi pned. famil. Ccnértfi
Magiflro, qui Plùbfoph. ac Thcolog- ioterp. batrct. prauir* .
Inquifit. Sacri Palatij Magift* Ahiidìs Virtutit>us ad fum*' '
mam d%nitac€in in Aio or4. fibl adituin patefccit . Vode
Prouinc. perluRran. & communi comnio^ » ad quod na-
tus erat omni ammi > ac corporis contentione confulca
Aan. seuc. fuae L XH I. Deceffic x ▼. KaL OAob.
M. D. LXXXH.
F. Pauluslfarefins Miraod. Mag. Prou. Ter. Sanft. acSoc.
Noffl.coc.Ocd.
*
S«n FranccCco di Paola .'
A . D D I T I O N E.
'^tt'mcOHtro di San IXmenico oltre il eanale % tiaChiefa di San franeefco di Paola i
prima intitolata di San Bartolomeo : ma per efier picciota > recchia i e cadente % fa dalla
Cafa Querinidena dalle Tapom , ta9mo i ^96. fono H principato di Tafqud Cicogna »
dato principio dnnom 9 e beUo Baccio 9 Ugnale fa poi continuato 9 e perfettionato con t^
Elemofine di pij fedeU : MafRme bauen^à DXefare Caraffa impetrato dal Senato » che
li Tadri deU ordine d^l mede fimo Santo potefiero yentr in qntiRa città d. fondar la loro Re^
licione f officiar ^uejia nnoua Chic fa » & h abitar quejìo luogOfdoueftd faoricato pifr d^Ele^
mofinevn'ifnpioi e commàdo Moneterò.
FrigtohUmemideUaChieRifyifonotreTalkdimanodilacopoTalmaiC
nmuiata^Flm^inedeMMaimmadiChìognai elatere diaknneSa^eyergmi.'HeU
tritare diSan Franeefco intomo alla fnapsura > Tietro Malombra dipinfe i di Inimi^
racoli. Il foffitto fatto d fpefediD.Cefare caraffa fudetto è tutto di mano di Ciouanm
Contarino» hauendonel mexjf figurato la Refurrettione di Chrifio» e d* intomo /^^n-
nuntiata^laT^^iuitd del S amatore % i quattro Dottori della Chiefa» alcune attioni del
Safito > e due Ustorie della Cafa Cataffa » con qudttìo ^rmi di quefta f amplia > che fllto
di Vapa Taolo IF. di D.Carlo Cardinale s di D.Tiberio Duca di 7{pcera > & ai D.Giouanni
Duca di TaUanOi ^ Il mede fimo D.C efare fece tùtco la Cappella ma deftra della Maggio^
re con la f uà Sepoltura » yedendofi da i lati le qui fatto ^ infcrittioni :
C«(ar Caraf a filius Diomedis , fratris IIluftr|ff mi Tibe^
rlj Carafa: Ducis Nuceric , patria relida aliam ùuienU»
Scnatus Veoecergarebenignitatet vbi in fpcm certam
{. fibi.pofuicluuKwinumquiecisvfque ad (iiem mundi
VlcifflUffl*
Vt
i
i
D I C A S TE IL a LI R L iji
»
Ve plures "^ioà Deun haecRelpe^ prò fe SailAos
Deprafcatoreshàberet, Oefar Canfa Beati è Paula
Francifcì Familiam Sumino ftudio traducendam
Itnpetrauk, vbi ipfi fibi* d( pofierìus fuis Sacelliiin» 1
Ac fflofMimcnram «dificandum curauit .
Santo Antonio •
SV la man deilra andando per fianccb dopo aflai lunga ftrada» apparìfce il Temolo
di S.Antonio> fituato quafi su la punta di Veneda che riguarda verfoi dueCa*
fieUi • Luogo altre volte con titolo di Spedale > ma poi per Io concorfo del popolo f
per dìuerfi miracoli £iitti da vna imagine della Beata Vergine y conuertito in Chiefa
di kfioame» & finahpente ridotto infabrica veramente reale» fui modello di lacomo
Lantani Architetto . Fiì il primo fondatore & anco Priore > Franciotto della nobile
Simiglia de gli Abati Fiorentino » il quale la dedicò al nome di Santo Antonio di
Vienna» fi come per quefta memoria f colpita in pietra preflb alla porta di Sagre*
ftia appare.
•%
Anno Domini 134^. in la feda d'ogni Santi io lo tempo dello
ladito Signor Mixier Andrea Dandolo Doxe de Veniexi3 > &
ddRciierenda in Ctffto pare Mixier Nicolo florexini Vefco^
uo de Veniexfa i fb metuda la prima piera de quefta benedetà
diexia de Mikier Sando Antonio de Viena > & cantada la pri-
ma mcfa • E fo dado lo dito luogo per Io honefio religiofo Mi«
xter Franciotto de li Abati de Florencta de Io ordene de Mixier
Sanfto Antonio de Viena» primo Prior, & fondator del dito
luogo» Siandolinobeli» & faui Signori M. Lorenzo Minio» e
M.Criftòfalo Iftrigo» e M. Cane Becin » e M. Girardo delli Ne^
itodi» & M. Nicholo Magno Procuratori delio diro luogo » per
lo qual fiafempre fata Oratione per tutti quelli» li quali ha da:
to» e darà de li luoi beni per leuar quella benedetta GItexia » e
Mixier Marcho Catapan^ e Mixier Vielmo Stracarol .
Si dice ch'i qiiefta fpefa concorfe quel Nicolò Lioni Procurator di S. Marco » cho
fcopri la congiura del Doge Faliero > & che dopo lui la famìglia Pifana fabricò gran
parte del luogo . Et non molti anni fono» parendo alla Cafa Grimana » & ad* alcune
altre infieme di ri tarla del tutto più magnifica»* grande» fi cominciò dalla facciata :
la quale bene intefa per ordine d'Architettura f hi nel fuofrontifpitio fcritto. PE-
TRVSGRIMANVS PRIOR VNGARIìE. Sono in quefto Tempio
diuerfiomamenti notabili di pittura; percioche dalla parte defira vi fono Quattro
riccbiflimi altari • Il primo di mano di lacomo Palma fu fatto per ordine di Nicolò
Cap-^
^ DÉLSEST lEU'O
Cappello Generale dell'Armata Vinitiana odia gue^ >. che fi hehbe con Baefith . le
cui memori^ fi leggono in alcuni qa^in di marmo » che méttono di deaero la porta
in mezzoi con ^ueua infcrittione t
r
Nìcpiao Capelloi qui dafli Pratfc&us Baiafita? Othom. lòipen
Remp. perfcquemein , cam fortiter > ac fbelicifs. tutatus ed: t
Cyproinfula feruata » dum Vetif tias ouans reuertitur Corcy-
ra^ laboribus confedus fatis gloria? vlxìflfct j fatoj fui$> ac patrio;
iniquo^ prserjpitur a MCCCCXCI* ..
Vixitannos L V. M. X# Vin. & Dommiciis
F. pierati$i & virtutis ergo P*
It fecondo dedicato alla famiglia Pafqualiga dimoflra vn bcIHffimo Chrìdo fatto
da buon maeftro > in memoria di Pietro Pafqualigo Senatore in quel rem pò ilhiftre ;
perciocheeflcndo huomo dottiflìmo> & hauendofi acquiftato gwinde honore per te
cofe di lui ralorofamente fatte % fa Ambafciadorc a tutti i Princìpi di Chriftiànitsì ,
& fi mori di veleno in Milano preffo al Rè Francefco, & lafciò diuerfi trattati cosi di
Metafifica> come di Thcologia . Scriuc di qucfto huomo Pietro Giuftiniano nel
hb.xij. della fua hiiloria. & nel detto Aiogo fi legge .
Petrus Pafchajicus Doc. Celeberrimus eque^ prasclariflunos »
perfèi^sOrator, optimus Scuator Icgatiouibus ad Lufitanif •.
Hifpanije» Britannia; i Vngaria^i Regesi loiperatoremq. Max-
& Burgundos fcelicirergeftis , L^gatus ad FraacifcutQ Galliae
Regen» Mcdiolani dica fuum obijc. M D X V.
Et dall*altra parte.
Franctfcus Gallorum Rex Pctri Pafchalici virtutes tanti fecie ^
vteius funus magnifica, & publica pompa Mediolani cele«
brandum » & Oratore ad hoc ipfum desinato i cadauer honori-
ficecomicance; in patria reportandum curaueriti quod in hoc
monimentoconquiefdt. Vixit ann» XLllL
lltcrzo ricchiffimo di colonne > di marmi *& di molto oro ^contiene con dilica-
tiflìma» & eccellente pittura, lahiftoriadidieci mila martiri fatta da Vittorio
Scarpaccia pittore nobiliflìmo del fuo tempo- & nK>lto ftimata da gli intendenti,. &
conlacrata da Hettore della fomiglia Othobona allora Priore di quello Tempio , a*
predetti martiri, Scornata del legno della croce, & d'altre reliquie di martiri , cotale
m prciTo fi legge •
D.O-
t> I e AlTBt l O I.IB. I. il
X>. (X M Maityraim].z.millibiiiUedorOthoboiNis
pacraus templi Aotifl^s vcuit in peftiicntia » Aflconiifs Con-»
tarcDus ex Canonico loci Pont« VenetustUgno cmcii ipfonioiq.
martyrumadditisrcliqutjs^facrautc M.D.XIL
Et dairaltro lato (feUa predetta infcrìttione fono fitifrarcritte parale in honor di
Aimniioi Sedi Stefano Othobonibenefiierìti della RepJ Oli difeeadeim ixoooSc^
cretari» Se noi vedeinnx>a tempi noftri Gian FrancefcoGran Cancelliero oon Het>-
tore>&IJoQacdoSecreeariif & coaakriiboi nfooti in molta npatactooe. I quali
Antonip»& Stefano fatti chiari per le guerre ette fi fecero nella Moreaooi Tiaroo»
fono ricordati nel decimo liixdeUe Hiftorie di Pietro Gmftiniaoo «
Stephano patri > Amonia and i HcAor Ottobonus noncmeo*
tum Me fòibòicum portnm ab hofte occupatnm trepidante
clailc» nani fiia folus ingrdTus e({» M. CCCC LXX. Illepr««
lIoNauali ad Coryphafium expttgnata» turcànin) maxima
nani igne concepto comburitur M. patriat vterque nati» ,
oonfibì,
U guarto lut dipinto dentro lo rponfalitio della Beata Verginccon eccellenti figo-
re» fiinute>& riputate aflai da i buoni macftrij & è della famiglia Qutrioa «
Vi giacciono parimente due Vefcoui » Fvno d'OiTcro > dbeWiTe ranno 14; o^<ì
della cafa dalle Fornaci > della quale altre volte vifle vnCanceHier Grande dellau;
Rep. & f altro fiì di Imeria Panno ijtfi. & (i chiamò Ottobellino de i Corradi da^
Lodi legifta celebre & famofo . Et poco difcofto è la memoria del Pellctciero Medi^
co Francete di chiariffimo nome» honorato di perpetuo mooimenfio dal Cardinal di
Lòreno l'anno 1 5 5 1. nel quale eflb Cardinale m i Venetia .
Et iui predi) nella Cappella grande» fi cooferua quel Vittoria Fifoni >cbe ne tem«
pi calamitofi della guerra co iGenouefii per la quale fi perde Chioggia» (aiuòla^
Kepé & h4M libertà. . QQcfti honoraro con pribbco onerate dal Senato>hd>be^d glo-
ria ddlitB«^^TÌttiìflaftama|Kdeihc>per^ eccellenti fatti éc per gtan-
dezza d'animo vinfe fenza alcun dubbionòn pare i progenitori fiioi 9 ma aaco tutti i
foci coùcitudini in quel tempo : onde ripiene le Hiftoric de fuoi chiarirmi fatti t
hebbe quefta infcrittione •
I . • -
iBcUras hic ViOor Pi&nc fttrpù almBims
. Armorninboffilein caput eqaoreclaftm
. TJieno(tefiitÌNÌiicpatriadatidit>atJllc
Egredìtur clauram refcraos vbi Brondufus Altis
Stragibusinfignis dedudt io equora Brìntam
Mors beu magna vetac tunccummare claflibas implec*
Dal.
3i DEL ra« T f E R o •"
Dalltiliio lite giace Aam^» Gfinwii Dtfft^s.^l qnalcil Gioiiio tóì^crtu
particolare Ek^EJo nel foo libro dedi huomini ilhifjtri . Ec dalla finiftra della Cappel-
la è ripoHo Pietro G rimani Prior di Vngaria Tuo telinolo .
La pietà con le Marie pofte nella grancola dalla fmiftra fd opera di Guido da Mo^
dona Pittore» hauuto in gran pregio da Alfonfo Rè di Napoli • Vi gmcc pariniente
Pietro Landò» che h\ Principe l'anno tSjS. pcrcioche la fua cappella tutta di pietra
Iftriana» adornata di figure di tatto rilieuo > & grandi ài naturale » con la ftatua del
predetto Dc^efcolpite da Pietro da Salò» rende bella» & gran maefbi al predetto
Tempio.
lui preflb è fabricata la nobil Chiefa dello Spedale di Santo Antonio per voto del*
ta Repub. la quale guerreggiando col Turco per difefa della ckrd: di Scutari » che fi
perdeua Te non comparìua con molta preflezza vn certo numero di Marinari > efait^
dirada Dio di quanto defideraua» il Senato fodisfece : & fii dato il Iuoto per ricetto
de marinari ridotti in vecchiezza» fica pelleppìni» & come Iuoqo del pwlico £à cam*
meflb il gouerno al Prindpe • Mae(reQdoeflbperlecontÌ0Oue»&jaipartaati facea-^
de dello flato impedito : permefle che entrai{ctx> in Tuo hiogo a quel carico i primi
huomini della diti . onde i Procuratori di Sau Marco detti de Supra » jfottentraronq
àquellaoira.
ADDITIONE.
"^da Cappella del Doge Landa vi fono collocati negt angoli di ejfa tre ritratti [colpiti
in marmo, di tr e pr e jlant^fimi Senatori deWifleJfi famiglia. Il primo e di Antonio Landò
Trocurator di S. Marco, nominato, con^motcafia lodei inpiù d'vn luogo da Andrea Ho*
rofini nella fua Hiftoria yenet. Et fatto ai detto fua ritratto ò fcritto .
Antonio Landò» Hierony mi Corcyras in funima pra^fe^ùra
defungi» filto» pctri Principis pronepQti^ qui in cruento Naua*
li aduerfus curcas pra^lio fanguineoi impcndit « Patri» mom
luftitia omnibusq. pacis artibus Clariilinìus Patauìj Pra^tor,
Militai is Annona? fupremus Cura tor » Brisciae pra^feàua , Diui
Marci Procuratori Totiusq. continemis cum fummo Imperio
iterum Lcgatus • Pio Aui Decora praircr Arinmum Paftigium
aequauit. Hieronymus Landò Eque$ parenti opttmo pfofuit.
Vixitannos LXHILM.UH D^XH.ObiìtXH-KaL Fcb.
M DCXVlll
Il fecondo r; tra ro è di Giouanni Landò fratello del fudetto Antonio j che fu pio»
e reUgiofo Senatore > & però fi legge di lui •
Io-
D r a A S T e 1 X Q 3XfB.L «|
Iomdì Landò Hieronynii filio > Aatoalj Dtnt Mwci mnJMitt.
Fracrti Senftori presumi ffitnp PJettte»Ae)j^ne| Innoceotia
latèconfplcup* £xopibùs fiiis a»bir£3>i ptxtéjihif largtendi
indttlfic. Deo jiflidlie» & PatrijéinfemieittoptuBt merìtus, rat»
xina uinenaDÌaaiiDodcratioùea4 honorum CTulmina Cape-
fcenda/uftinqpdaq. i^n fibùfed Fratribus fumiao JEre , ac la-
bore eftfufFragafusV qui fex pulcherrimo familiae documento
vnaconcordfter>atq. ideo£*lff1t^igngan)i vixere. Hierony-
mus Landò Eques magna éius Liberalicace audus Paterni ani*
ni partió ìngent&fìQ meritorù(B« eziguum Hoc M.D.
Vixtt ann. LX XML M. V 1 1. Obìjt X VJIL K«». lari.
M'. DO XX Vini.
J
Il ter^o ritratto è di Fìtàl Lindo fi-atàUo incVegU deài fidati jintonio , e OioHami j
fottaoMqHoleèpoftoUqHÌ'fominfcrittionc:
Hoshabuitcnltus. Vitalls Landò Hteronymi fiKusi Antoni;
Procorat. Frater. Qjii itv>£feQ(b^adUiperomneshonores ve-
ótas, Confilìarìj muneie non femel audus i Patauina praefedu-
. ' fa pt^puèeatort . Dcmum acerbiffia»» ardcilbru w dolori'' ; ^.
bus , a jpublicis curìs abdw^is cura c^ • & fexàgjnta annoc
ezpieaet mortalitatis , reliquum in Eremo Camalditleofiam
^ «d CoUes Euganeos humari mandauit . Hieronyorus Landò
Equespatmo B.M. Cenocaphum pofttit •
Deceffit anno M. DC XXXf.
Nono KaL Decembris « . "
Da i lati deW Ultore di djieci mila Martiri della famigUa Ottobona $ Ifùfonò le memorie
di Leonardo^ e Ciò: FrafUefco Ottoboniy che riufcirono ambidue Gran Cancellieri della Rj^
publica pofiefotto d lor^ ritratti pulpiti in mfrmo^ Di Leionar^ fi Ugge :
1.
Leonardo Ottobooo pietate iofigni
Felicitate amabili^
In patriam fidefpe^ato
Longa migni Cancellarij prxfèéluracund^
Partibus boni cinta egsegiè fondo, fenioq»
Veritts Quam morbo conico.
(•
Et
14 1D "E L S E S T I E It O
lotlrui* Òttfaobono fpeftttaeSapiefttiie
Vfro > Magno Veoetiaruo CaocellaiÌQ
De Patria * De Rep. opti me mer&o »
AdDiraodjé fide! rirtutis animi
Nuoqnam intermorituro exoDplo .
Stn Biagio.
A D D I T I O N E.
InquefU fkcùia Chiefa fi vede qualche rinouationet ma, no» vi elenio deimaeofa mt*
mvraèdetfi/ralafm di /lime altro, Soloche le anime d^qneJU panctMa /può ^^o*
San Martino .
"i 1
IM déntro fra terra è San Mattino, il quale mentre che iBacfoirì nuuidaaano aJ
fer9Cb& a 6»oco i'Iudia > & che i LoogobariU come vinci^>rr la figooreg»atiano
po' la oiaaiar parte» (lì edificato da i nopili di Padoua>8c di Rauenoaichc ntuggen-
do in queue Uàmt dalla rabbia de i toro nenuci > fi pofero fopra due Ifole chiamate
k Gemelle: ft fecerouqoefta Chiefa» reftanrau poi da i Valareffi » & quella di S.Gio-
oanni Bragola* A tempi noftri quafi dislatta da tutto per la vecchieeza $ fà ricomin*
data in alna forma» fui modello di lacomo Sanfonino Arcbitetto»& Ingcgniero del-
la RefiuScriue il SabeUico(quafi comeper eflempio della pariimonia» & della poca^
ambinone de Veneti in quei tempi) che vi era vn fepolcro commune à tre famiglie »
volendo inferire » che allora gli huomini fi contentauano con animo pvv> & nnicfib
del poco»poi cfa*al.corpo mento conccdeuano ltx)go cofi flretto» 8c angufto •
■ »
A D D I T I O N E.
Già dmim amU reftè Urrnmats ftefla Chiefii nella fprmd tic ominciata fopra il mod<Bù
di lacifo Sanfomno .Architetto fmetto . fj due Quadri pofli da i lati della Cappella aliati*
mfiradelUMaggforeUdipinf^ lac^Valmailgtouane > figurando inatto % Chrifio nofiro
SéMOtorcy cbepartM la Croce al Camario; nelfmro il medefimo Chriftq^fU^ellato alla Co^
Ifmna. Tielfojfittù "PtdeR ma ben ime fa architettura, che gira intorné t fatta àfrefco da
Domenico Bruni, epel /patio H mex^$ Oi$: lac^ TedraUfeceil Santo Fefcouo Martino
portato dagl^^Milr»^i^ .
In teflimofio ai dmor grande di vn figlio verfo la Madre » ftd rio;^^ la feguente m e«
mfimi
D.Mag*
D I C A S t KVLÙ: L 13. l Ji
Sibiq» Vtabyt, BeudtStopMMn Ut^gA pktate
Filiusi vceìusingrenlo iaoeos aOquando
In Pmkm leaigraroi» ecoias vteioegiediefls >
HucoUm ataueiic viuens •
H. H P.
• • • «1 ^ • ^
t^Ì0ic»*qHdUiiGìMutiitàStlammp graiMm» (enoMre» ette nurfe Geiftrde 4
TatmspHbiìmiùfmtfptfta f(tmé filo fmm9ftmi»itu^mot€be due:
loanni Sabosooo ■ ^
AloigjSgmorttAiPpliflMat imirfJfiwoSeiHteril . ^ >-
• ' Filio
fiiegaiida morta f vi» itiMgrittM; fuper hiidcs
Celebrando ^
la RepubHca adminiftranda Optimatx Càft^atiflìmo
Boris Clatp» Domi «doirando V<.
Fraoclfco, lacobo, Ptcro» firatrìbos pncdarìffin» ^
SttperftiH
ProttindiK Forilulfj in Arce Pa!m« Aimmocitoi Impeci»
Paek&ovkàfaaùo»
BeraardosMautocenus Conibbrìnaspc telUmentb
Compuflarius . Hte memoria: monumenui prodi-
jandit aoBonim viiibtu ifieeromn manfura. P.C*
Afc^CXXXXVim
* f « • a y
Ittica jinémetue ietta Cbiéfa il t^obiliffimo Depopto di Frdncefco Erìno Doge py.
Ae fàl^atmoiói^.ordffuuédammiàtrd'pifii eteimmd^p'ima che morifie; ricco per
fnena di manm > & mirébile per architettura • Tendano ne gl^intercolmni vari trofei
ml^yirmdelU fik^fkmigUa.TietfpatiadimemJUcolk^ SimuaygrMieMt^m^
mét^fed0n»mtfon0rmat$o diricntm fkppUAe i diligenmmntt fceipka da Matreé:^
Cameri4tlàffeSaét€fedetempiwa^fCbefi fiel^
* • * *
Dei Glori*
. Pa^ amori » pofteritatis Docitmento
Franciiou Erìcit» Veatriatutn Dos ^
Coeletti ope,Rcip.IÌBnìgnitaw' "'-''
PnKipnis^niutibus Terrai Mari perfonAiis
♦ .M
jj? ! 1>: E U TESTI E R p : n
D^oùfuiot AmlaaflriilodnD in^nitiis iiàpedio
; : Abfens >ad priod^us Migium euedns 7.
t. . . . . Viuens
, .HocpéreiiiiegrtUamnit moQiiiBMtaai . . Z
.. . fieriiuttu
SoMd fteftaparoccbiafimo mime iiool
% . . .••■■- • . . .. . !t " ■
S.Gioaj|nni Bragola ? . --
Voa delle otto CJùefe, edificate;da S. Magnò
MA raimo irj. lajpkciola Chida di San Giouanfil in Bragola fiì éà tutto rifatta
da Giouanni TaIonico> con le piazze dinanzi^ & per fianco • Si dicci che i Ve-
BCti antichi 9 ^uarnauaoo le piazze dc^ per-
cioche altre rolte la piazza t cli'é dietro alla Chie(a era luogo di métcato i però la.»
Chiefa fiì detta in Bragola • Altri vogliono» che haudTe cotal t^pme i perche vi fi pe-
fcaua» condòfla che Inr^olare in quei tempi fignificaua pèfcare t Se altri diflèro $ che
la Chiefa prefe il cognonoe da vna Proutncia detta Bragola i dalla qual fiì portato 41
corpo di San GmiaiBÙ liflMfinarJool cui nome ftt £;ibria
hmque modo fi Ha» fi cohferuano in quefto luogo facro alcune reliquie di S. Giòuan*
ni Battifta condotte di Leuante Tanno 95^2. da Domenico Badoaro Vefcquo di 01i«
uolo . Vi giace anco il corpo di San Giouanni Limofinarìo» che viflfef aimo^io. & fii
Patriarcha di Aleflandria 9 in vn fepolcro aflai ficco fuori del Coro verfò mezzo
giorno . E aflfai notabile per pitture £ute ne i tempi nofìri ; coodofia ehe V Aitar
maggiore fu òpera di Gian Battifta da Cònigliano > doue è ritratto il belliffimo fito
deUaiua patria à La palletta alla deftra con la refiirrettione di Chriflo % fa fatta da^
Luigi Viuarino d^Mdrano Pittor celebre ntl fuofecolo : & l'altare di Samo Andrea
6à dipinto da Antonio fuo fratello .* La qippella de Nauaieri » con Talur^della Cro^
ce la lauorarono Bartolameó Viuarino; & Gian Battifta da Conigliano «
ADDITIONE»
«
• *
,f^tn4ffEceeB<tttiTittiereregifirMtéi fofutiaì SatifUmi» irtfKÙm ém- met4f
ptfi€dtp(ii»^»mfii»éi minor adonutmtato delle prime-;. ptkbe fiyede la iena dà
chifioiiSfm.'H$^e(mgU.4fofièUM tm Quadn tUmmuUTms Èoatbm » Vitmeéè
grmprem '. Iacopo 'Patma. >miitt ^tri i^rifece in vm T^sfih». S^nort,,^ ìim4
tiedi àsffApofioti > doue da prof e fiori vien molto Jumato vn Seruo > che porta vn vafe com
ti mommento, E neltéltro Chrifto condotto dintoaù i Ctùfafio , con San 'Pietro in attodi
parlare conl'^nceUa» che fono due fingnlari figure. Sopra la porta della Si^efiia, in al^
tri duenuT^ifm. QiMtH ifomdipinte la FtageUatione aWi Cokmta r'& la Coromumedi
/^diCiesàChrifioytfei^4elffirite^Leonard9C«r»aa,
•S^9à^ne0amarifimincircttaHme»y)<>^
>4 ' Sari'
DI C A S TELL O i,l|.L n
AtkUkàùó*
u\**
PEr tranerfo m denteo è ficcato Saf^tp AQ^niiio^ edificato^tf4%i>n^^ Pittici-
patii» allora che mbbe t>er lui^ tèmpo fl Pntiéipato'detta'ciml • Etamofo pò?
focorpodiSantoSabaAbaceichevì(refaiiao5iS.iiegliheeòm CappadociafU
cui corpo fii portato dffia citti d'Acri i'atitio 1248. Vi dipiafe Leonardo Boldreiio»
& Lazaro Sebaftiani t tVnp la palla ^ San Francefco con unto Antonio » & San Ber*
nardino 9 & r altro ?na pietd pofta fopra il Cotpos Domìnit c<m maniera aflài polita*
&g^tile.
A P D I r I O N E.
Francefco Tiepob ter effequire l^ "Volontà di Litigi fuò padre » rinoiib la C appelbtdfSam
Sabba tutta di marmtfiniy infìemefou P./tUare fjcpra Aqude rip^a il Veneraniù Cerf^
del medepmo fanto m "Vj^il Seùoipropur dÌmarmi(md^^o ,
LaTaséoUdoueapParifceil pqft^iwnatoda geJ[tigeU tutte Poltre pittiti
nych'aicrnanùeJjacappeUa^ptrìm QftmdalLa^
to dritto redefiUfiatiut di iJ^TitpohfudettoJf^ itt marmo da ^U^mdroFitto^
fia^fmo Ma quaU ft legge .
Aloyfio Theupòlo t^. Marci Proc Laàrentij F.Salt. Am-
plifs. ^ ^t^rrifno» cum «aionip Aiorum 9 qui O. Sabas
coipone hdnc Ecdefiam doi^ruq^ jEleligioms veftigia imi-
«ifnruf hoc Sacclium inilauraif ^ecreuUTec , iminaicaraq»
norte pranientus «(Tet % vt fiflgtilarls dm pfetàtis.i volkimaF
tis^. leftìrooniuiii appareret •
Francif. F. ob meanì in Pattern ol»lehian.F.CVix. An* L Xlt
Meo.V.Di.LOj»jjc. An. M. a XC Die XX. Un.
fi'.
Ter citra%ediUgev^4i Nicolò Brunefi Tiouano$ Canonico 9 e Dottore p che >iue al
prefente ,fiè rieducata la Cappella martore con le due minori da i lati .
La maggiore contieni rn Maeftofo Jtitare di pietra Ifirianat e Marmi, e negtmterco-
lunni vi JEmno due piedeflaBiper due^ figure di marmo 9 n^ quali fi cuftodifcono inynùU
Cigli Santi con quefto 0i€O :
Vt mate de noftris pellasenr cordfbus hoftjs »
Marmoreus retinet Criffflatà Sacra loctis .
EtnMakrolaCrocettadiS^akbàcotiiaitrod^i^cbedieei
Crux Venerata Sabba;, fydus^ <piod capfula claudit •
Credet fugat fèbres, fpafmaùb ^c^a » ttiem.
*
C . 3 'HsOa
Il , t> E L S E S T I E R O
'HeUd C4Melb d man» iritté*4^ ^{B0È(niuifi4jfà la fuietu Croettta» W i rìm^
ftaUmemmotcHiaqd fatto:'
* » M
. . Oiici,<iuafiìt>iuii$S^iiuto!bus£e|UlMit ]
Mnltis niraculic ìiìfigiii » faperiortnn
TcmporaiD inkiria cum intra domeftices
Parietes non eo, quemdcficebac > oitui
P>mineretur » Paulus'de Comitibus
Templi AndOet* ad VenetianiinCaaònicus;
Ve honeftioredeinceps loco afleruaretor»
Huoc » «re jxoorìo loculuo) conititntt.
M.b.LXXXIII.
s_ . ■ •
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Santa Ttìnìul
PIùycr(òrArferia!eèhCUo&di&in1Vio^
Celfat ma poi rinooata ne* tcfopi oo^i^li dentro» &4i.&on • Habitò m^quefia
contrada vicino alla Ghiera» la nobu profapk de iBoecoIfj 1" quali inftitnirono lo
Spedale delle Boccole non molto lontano Aooindi. Vi rìpoui il. corpo di Santo
Anaftafio inarme portato da CoftandoopoU Vaniio iaoo.da VatoMnoTalareffi^
cffendo alJiPiafdiicipsiHeiidotE^^
A 1? D I T I O N e.
DailatiielCinrùin fmoduetetediràtapoTalma^ douemltintar^aPe Chrifh prtk
fi neltHottih e neW altra tifieffo AagellatoalU Cdnma.
Girolamo Santa Croce dipinfe U tauola nella Cappella di cafa Sagredo % finrando in ef-
fa S. Gerardo Tatrith Feneto della medefima famìglia Sagredo > U quale fu Fefcouo di
Vn^eriat e martire, chiamato t^foftok di quel Regno , ferie fue fante operationi. f o-
fienneìl Martirio tann» 10^7.
Soprala portavkino iquefta Cappella fi rcdeUmcmoria di Tietro SagredoTroOh
fatordiSMarco^cbedice:
pctrOfIoanti»Sagredo»vfiIbD«M.prDC^ uaflib.fyeAMr
u rd^gione in Deun : infigni pittate io patriam : incolpata lo*
ftitia in omnes:coBfpfCOo MigiAratibiis: pr^toris probatiffine
perfoodo^ coi ipià dcmon mors fpcs vitO! fìiit. IaaQnes»& Lati-
rentios Sagredo ex fratrtdieX VI II. lanijM DC LIl U
SonoanimiinquefiaTarocchia ztoo.
San
D r O A S T É L E O LIB. L 39
é
SanSeuero*
|L /Aaflai riguardeuole per Vzsmcz fonna è il picciol Tempio di San Scuero.
IVI QaeRo m fabricato lopra vna Ifola chiamata Gemella % da Oifo Parddpatu>
Vefoouod^OUuolo Panno 841. 8c ordinò per teftamentoi coinè C0& di fiio pa^-
inoniOf che (bfle foctQpofta alla Chiefa di »n Lorenzo 9 ch*era parimente fia fattila
ra • Et ancora che diu^ Vefcoui di Caftello $ 8c i parrochtani medefimi tentaflero
piti volte in diuerfi tempi di fottrarla dalle monache $ fci però per decreto di pid di
50. Pontefid Romani ftabilitcb ch'egli fofTe di effe monache. La cui fola Badeflà vi
ordina quattro cappellam^ & altri chericiieI^gtndo(i i fiia volontì « Iacono Tia-
coretto vi dipinfe fa paffione dixrhriftoi & fu opera aflai lodata •
Sottri qu^ Chiefénfim^éfoimi ijoq.
St Maria Fòrmofat
NOamdcodircoftofiarrìaaiSaata Maria Fonnoft;hqoah( fa h prima Chic»
£bcheinVenetiafoffi;confacrauaI pome di Sanca Maria. Fa edificau per
leuebciooe di San Magna* & ri£itca poi fanno 841 . da Giouanni Sanato Vefcooo
Olinolenre>&dinuouo fò reftaurata dalla famigha Tribuna >& finalmente l'anno
1075. (à tìàon* 4 pctfettÌDne da Pa<dp Barbetta fai modello ìkt focpo di mnenf
della Chiefa di San Mai«o . Vincenzo Capello cfaianfs. Senatoee Gentrahi da Ma^
te pili volee » te bonoraco <ld flatoa pcdmra* 8c di fào e<ndleotc elogiadal Gioi|io
Sei ISvpfao (1^ ^ huomini ilMrx» vi fece la £iocìatA di pietra Ifhiana rft W fiì [N^
o la preTeote iucrittione .
Vineentiiis Capelli» Maritimanun remm pcritiflSot» » &
andqwKiini laodilHispM^Trlreinkiinonerarttrum Praefe»
Ausiab Hènrioo VÌI. Bricaani« R^einfignedonatusCIàf*
6s JLe^tHS V« IiDp.I>efi^. t^x cjafl^n <le4iuùt» CQUap^tn- ^
nanalem difdplinam tefticuit , ad Zacsinthum Anatìm C^*
faris Legato prifcam Vcoetani virtutem oftendic •
Et daU^ahra parte»
In AinbraciQ 6tm Birlianifl'im OitMiiDicc claffis, Pacon
ioclufic I poftridie ad intefnitfoneqa deletijrus nifi nitài Chrt-
fiianttadoeiìb vefofffent. Ih Rizonicofìntt Caftro nonoex^
pugnato DÌDi Marci Procur- vniuerfb Reip. coflfenfa créa- '
tns. io patria morìnm totius duitatis moerore » Anno «tatis
LXXll. MDXI.I. XIV.Kai Sept.
Sono in qoefto Tempio i corpi di San Nicodemo& Saturnino col capo diSan^
Romano j già poftiui cu Domenico Badoaro sii quale fa Vefcouo Oliuolenfe l'iati-
C 4 fio
ADDITIONE.
fi'P0kmft^Cbkfkjimmint.^A^ M^^pmemttiifianymt » e aimme S
fm, emhemmuftmime a jlrdiitmmr»,eéiMerfe frinii fmx; Ae ti
htliiUvkméasCb^,4tdkéUiS.rr0Krp»»Uemfgmrs/UfirntUlt^
.IséBki
ftuUMtnm. IxéUie^* riè iricn UUmt fétt» fn ytfid
the tìir^mm^SnrmcdU , e ùmg/tmimr TQmtmmFmnm^fadTmU^kM^éiTMl» r.
tfmfmrimuiAjlimia* » Si yeie m€trd •mfmtìc» TtmU Spmté tsnm 147C. ìm.
Sanu Marina*
DTmcoocmpcrSaocofciiboccMeKc 9 jpportfK
fiolDt^fiuiiacu ft «kdkm i SJU^
isypfcliff jnfibivioifai, flcni corpocoodoctD À Vcpctia <fa Cufl jiw ìiiupoIi pop
Cj(WBMWiBoota»diclDhd)bcdfcakPtttpooadGiccb
dJcdcoccafiooedioiiicareflckoloddbChkfajD&Maxrà. Vièttaoi^ cap«
pdIadiS«Lft>erak9TÌficaunmofaflooilalpopok>coo moka dàiocìofie • Sooom
cocfioloo^dotprìodpillloftdt Mkiidc xeno Doge 6t.àMt fa Twoo 1400.8C
Nkalò Maixdlo De« ^. cfac fifle l*jiBO 147^ Aff nia A p«to
ixto il ii^akxD ncduffioio per niolco oro» ticiau) lo
lacet io hoc Toonilo Seremis. PniKcps & O.D. Midiad
SceiiOfOfimDitxVciieLaiiuciisIiifthia?»pads,& vbena-
tis»aiiffiMcnhiff reqiiieibtbpaoe.obi]t MCCCCXI^
B.XXVI.DcccmiMis.
fCcolaw MafeeBaf Doz-Oarifli^ , iufiiiSf padficos»
CBofitteratof , Tbertads anooiut aorarìo po^lioo > €^^-
«atoTt Cypco io poKfiatcm leotpco» Scadrà acer^^
cionimoMdìooelibaaMa»coris R*P. Ananas vìooisb»»
!<»£)• t io panpcicf pii(s. aaimam coelo lue crvlidir
Da
D I C A $ T I B L a LIB. L 41
. Ik^altcoIatofifeo^geTDflilfaitméqiieftte pofta <UI Senato al nótee diTad-
deodallaVolpeda Imola: il quale fiì condottfcrodeUa Repub.& fi portò xaloroTa-
oifote oell Vlcime guerre di Padoua 9 & vi fi l^lge .
Thadeo Vnlpio Equiti Pr«f. fortifr. leoepne vrbis Para-
iù j . faaa D. Marine luce > tiitbori prudentiffimo» Carniae
or» propugnar, acerr. cierdtUs VeRet.ad Bononiam Ter*
uatori praecipuo) Andreas GritusDuzSena. q, gratìff;
éptfitie fempìeT de Reo. Venet Montmen. aetern. hac pò-
dOtaum fede ime poi. ann.LX.Obijc MDXXXIIli
AilMJDXXIX^
• f
t 4
, Sd raltar grande foMcoUocacetrefiguredl marmo al naturate 9 fcoIpkeda^L^
fCoaoBrtgno.EtlapalladelBactefimódipftttirafiidi mano di Donato Venecia
iio> cheyme Tanno X4}8.
ADDITIONE. ^
f9rmaUr4imfiiaUt& éicmufa la S^^rqm f^ ^p^^ diGhiB^mifta Btifti Tmantydi
qftefiaCbiefa$ che riueal pr^nte$bmmBìUtterdtop e dicoftumi lodeuoU •
•' Sonofottoptfie dqn^a cara Mime aaoo.
San Leone.
DA cinefta parte per fianco fi vi al Temolo di S.Leone Papa» detto volganneBtCj»
S.Lio • Pofledeua altìre volte H moniitero di fanta Croce in Luprio» ma Bade-
rò Vicario di quefto liu^ > con Gionanni , & Pietro fuoi fratelli tutti-delia famiglia
B4doaM»nditnaroào9 dandoloalf Abate della Carità l'anno 1121. per fami vn mo-
nìfterodimoQadtperciodie poco innanzi era ftata edificata là Cariti dalla filmi*
^ GiuHana • Dipwfe in quella Chiefa» Marco del Moro Veronefe » il Caligaretto 9
iial^llofeoiMUbl^ao to Cena di Chriftot Faltro vn San Giouanni Battila» & il terzo
San Mtchek. Da oian manca <telh>altar principale è la memoria di IacomoGufl<>
UbcoQ vaquadro dimarmo : il quale fiì Senatore di molta (lima ne* tempi noftri •
ADDITIÒNE.
QueflfL Chic fai dedicata à S .Le<me IX. Tontefice , la cui fefla fi celebrai 1 9. . 4prHe > e
9au Huouamente quap del tiata rifattat èfpecialmente la Clelia grande con beOoy e rie*
€0 jlkèm% émtlUBfa^dlmadMnf&weOa Tamia Chrifia SMM^noftre, morto i fofte-
nntoda9f:.AMfpUySanJLeù»9^%&mriSm^ .•■ •
DeU^pitture re^ifbraté di ffpra dal Sanfoumo ffi yedefolo la Cena di Cbrifto in^m Qua-
dro attaccato al muro, di Marco dai Maro > eia tauola con Sin-GiouamU EtMngelMa net
mc^ di Santi Tlsfolò > e Francefco del Cal^aretto : ndn redendofi pia U SMicbele del
>1
4x ; D3t SBSTIBICOi
yfficiaturadelUChiefafSÌancoperUj^eU^tcbetienedclUfab^ acMrendé
dmfiibifosnic^éimftte$c$medigwm9
Sa^ca OuiftifM •
EAncoparocchiala Chiefadi Santa Giuftinaf quamnorae habicata da donile^
monache > pcrcioche vi tengono cappeDani alia cura dol'amme • Si dice che ftt
fabrìcata per ituelarione di San Magno • Refhuirarono il monillero Pietro Mwofi*
no» Michele Comaro» Bertuccioi & Lorenzo Delfini molti anni fono : & il ^etto Lo-
renzo donò il terreno per forni il luogo delle donne. La Chiefa poi conquaflata per 1 •
aiuiciBtd ftta>fifiniramio 1500^ per ojperadi Zaccaria Barbaro» di Marc*Antonio
Morofihiy di Hteronimp Contatint» dt Mattbeo^ & Andrea I>odato>& di Hieronim<»
di Giouanni » i quali donarono groflafomma di danari • Dentro daUa j>orta mae^
ilra R vede vn (affo fitto nel muro» fui quale Sanu Giuftina orando» lafciò le veftigie
delle ginocchia . Riferifce loScardeuOne nella fua hiftòrìa di Padooa » che tornando
Giuftina dalle poflfeffioni del padre » aiTalita a ponte Como da i miniftri di Mafièn*
tio Tiranno» al ouak era ftata ac«u£ata come Coriftiana» difeda dalla carretta » Vin*
ginocchio At la detta pietra» hKpial poi fóportauda Padoua in quefto luogo . DS^
Ì^inTe la (latUgrandcafl^j^entilanitcMavco Zoppo da Bologna Tanno 14^. Et fa
"altare ricchimmo di pormti » & ferpendm della famiglia Doke » fono due Statue di
marmo pario > poco meno del naturale» di mano di Antonio Looibardo» & di Paolo
Milanefe Statuari) afl&i famofi nel tempo loro • Ma di gran lunga auanza l'opera di
coftoro» vnCbriftodi marmo di abemqiiafi d'tti braccio» fcolpito da Tomaio
Lombardo» che fu ailieuo del Sanfouino »
,»
A D D I T I O N E.
ItaCMUa il Stringa >cheiptt habkaffem anticamente Fwmà debordine di SMia Br^iddà
fHoUlàcentiati tanno i^^o^fifffrra introdotte parte delle Monach^diSMta Maria >m
^ì^UdiMnranoych^eranoinmoUankmero ^ Fùrifiokatriceaneoradi épufioTemfrio Ut
Madre perpetua'PafiiHaligp priora didetto Iko^^tamio^ióooiridncendolo^ift pia ampUp
t nwikma formai, cfae però» [me me$noriA.ple$^J[c$lpit^ in. mmmù[of»a: U fonai
Maefita didentro «.
Din» Vn^NNs» & Mart^n-t» tti(Noe Saatm» *.
ìM'C ecce Reftauramm M. CCCCCC
® D. a M
fi(deitamhmc RetKrendtfs» D. Dontioktis: Epiicopus Cìùt'
. men^conTeecaiiit tohooorcai*6anA» luiKoar VirgimV, &
ìflmytky afkiiù Dosùdì Ni IX XXll> Domìnka fiecunda
Maii.dteXV.
,\
DI CASTELLO LIB. !. 4j
Budcoi RaanLfBi^ean PilqiHligaAàoiMi banana
Mamllcrij pnhKBs OBfeniatrix ad pUlduiotem for^
, mìtiorcdcgit;ManaI(erinmadcaiara(Mìaitin vlóia*c^
oimsdauih ÀvmuDqueauafiì fiiaduaentis tcfiitiiit,
■tq. omwit, M. O Ci UlunrifkU Reuemidilt. OoiBÌ>
DoLaurcntb PriaIoS.lt.E.Oudui>Ii> PuritrduVe-
moaisiatilUrvcMfi^mJcriitùni.
TraditiM di Bclb!i<bantiqiii( indnbit lÌMceffione^ lane
elle ilbm pemm , ip «jiu laSiM Virgo imprcffit velli-
gioa gMiilIcslMiit AubAiaffre orinone lubita aoK
mait)riiiiaitqinnlikn[ianiAcinitasadiideIiuiadaio.
noihiàcta.M CCCXILXfi. Die KX. Augufii.
IfiMt Statue di Hanno pam fopraiiamìiute.tpui» fi*tt feflem éu H^i neUiia-
temBmmidelt^Uarmagstm'e,d»MeÀtarpiaUfi^ekeltvnot
Impi*4iHa'vatbi||Mlio firtc «gaiiia Bctmst
Petn Ociglailjjs inqueudiobit.
iMedmi
Dinino Sbauit aqnis de Inoiae Aqvtiiat
Hioc beni de CbrUlo.dcq. parente docet,'
fa
M
rio
t
44 DEL SESTIERO
, . , I fficrJdUfiuidli^^tfermmlMltrlimifl If unii ili>
mr^Mnmemtrmi, LUmQtuiiri fifr^le foru^fvmdìTktn-Feabét.
LtFMtiiȎifai fmumfigiwufituraMMa 16411. per ardme, tTefijaumttUGirtU-
m»Soeiar^*Pnaanawi$SMMU,&CmuUav , ama ti fiart IftrimtttJiuu et
BtJàifftralMl^>auUrdì<tett9,iioriiat tmpa/Mttmtre riami fettfìti^ mtrwtt
Veminaiu f^^melmmftiiiCimitaimSwm^TnanturéiSMtireòteC^^ikre,
fnlfiijJa CltmatteU9uBalaffufe,iiipemecmleÌMeSulticiaiUtitebe'raffl^ait4f
mmaUTtutitaUrtUeiitrTdiileiùEU^ìatti^t^criattCiait
ioinniSafcnniìoEqirai O.M. Procnrjt.
Qeì
Mttìioii. qnHiiaq. Vrbaiw Magiftntilmfc Bogo^
UKafi > Brizuoai & Pacaoiiia pnsiaris, iu^ii
I. BcixiapcflilcntÙBi, FamiiiaB
'«• Lcgationtbas aaplift. id FU*
leni. IIt.GalìxRc8c<'>4EiBB
>ni. Vili. Rom. PoooficB GIo-
vt£k.ìc MjgmficcodCb
Obitis.
Inter Pone. Maz.HUp. Rcgcm , & Remp. Vcnec.
StcroliodiiBi adueniu Turcba* Fzdus idt . pa-
canq-cum SdjriDoTiircaram Imp. conftaaiB. ne-
tum M phiUp, IL nt. ord. Ujgatiu probauic .
Viiittnnoi LXXXIV. Obijc Anno ì Chrift. Na-
tio. M OC II.L
CFtUriJtieritrattifcfittvMtìUdeliraÈtPaltnaUafiiiiftrat fimodiGirvIsmaTt-
fiftcrfHdetto^ di Frncefcù Cattaliere frauUi, & jiiliuolidel fmietto Cmmmii . -
Vìnftritttone del primo i tate i
HKR)nyiaoSuperaatioEquiriD.M.PioambI(»nn. Eqn.&
O.M.Pn>curat. F.Qui fapreinas in Vrix Digniatcs > Legatiti
net Max. ad Philip, III. ad Philip. I V. Hifp. ad Ludouicum
XUI. Gallia; Rcgea. Ad Paiilum V. Greg.X V. Vrbanuffl VIlL
Soffl.Pon(. bpieoter, ac rpkndidils. geffit . Ad Mattiim Impa
Lmtm, immaocm, & cficntam VTcoccorum Piraticam oc
Aniacioo Gnu cadiciius ntirpauit .
Vi(it ano. L X V li I. Obijt An. i Chrifto Nato
MDC XXXVt
D I re :A Sr T 1 1 L O XCB.I. 4^
St ddt diro, carne fi^r •
t.
o
.^
FrànciTcoSqperaQCjo,Hqaìtì>Ioah. Èqu. Se D, M. proc.^ .'
F. Qtii AmpliTs. fn Cìaitate Muneribus egregie pérfun-
ótns , Vicemic Praslè^us diflìdijs omnibus de Ciurtàte '*
fublatis > eiufdeiD CoocUiun ad probauoi qiue ad bue
vigetfbrmam redegic. Ad loyofittin. Oucem excipiea- .
dum. & Veaedas deducendum . Ad Phttip. ! I. ad Philip.'
11 L Hifp. Reges » Ad Rodtil. II. Imp. Legatos . Ad Paul,
V. Roin;Pontif. deiìgnatus obitt ad. A Caribo Nato .
M.DCViI.VixIcann.L.
Sotto alla Cornice delta Porta vi è poi la memoria di quella che hanno efeguito la
tidetTefiatore^laqHaleacaratteriiorOfdice:
lacobus» 6c Benedi^us Superantij
Ioaii.Eq. &*D.M. Procurac. Fifìj.
IoaniKs Eq. &; Fratrea » ex Làtuemio Nepotes
P* F* .■.,■»
ExHicronyai fiq. arProenitt; Tcfiameót»*
DopofcrìtUÌkiK^e fiiiette fi è diuf' principio 'éuhm rìéc«TSei4uiiolò di m«mo fitio
»iiu(irdiniJ^ciiiame99mttietmimtecmm€hi%etiarft^
VMmh
Di^prìmrientaU»ii.As>itfi* e Cimikuetil tutto in fondo 4iLtipitUu;^lo,dLapisLt^S^ •
leeotomefonodiiiafpi'orofio. f^ifonovafi,ebalauftridi bron%pdoratÌt & altrKtnkt'
matti »Opér^Molto nobile* e digrón Jpefa. ' . .. •
Sonofeggettedqiie^p4roccltia$ntoni9dtioo,amtfie,
San Giouaoni in Olco 2
1
I^Erlango tratto di m fi peraiene i San Gioàaimi ito
Jt Nuono dal vol^ • Fàopendefia£imigltaTrìuifana:>cbe Irdcdicòalo^^
diSanOioaaam£iuuigdifta : il quale per ordine di Nerone Imp. fil pofto nelt'olia
b(rftote« La ibi ihoraraéfiil modellò della parte di aKcaodelteàMo^Mrm di
San Marccvconia ina tribuna di iopra r Andrea Bono Wfomo d^fiqinlo1a<on(acrd
fanno 1 09* IM|»n(e qui dentro» Hiefonirnol>^ San
Cofmo» & Daniiano» & il Calinretto vna cena • Di Scokora vi fono» ^^
bdla4òrma j fané di lacomoColonnaattmio del Sanfouino . Giace da vna parto
Francesco Landò Dottore» & Caaaliero> con T infcrittioAe di qpi«By terii kè
^cnti» • ....
tue Fra»-
è, ' *
44 .: T}JB t SISTrEfC-^O
Fraocifcùm » anem Landa piiiin nilicalea propagò
FunAns in hoc tumnlo conrìnet ofla breui •
Qiiein Do^r,qnemclattts.^qiiesi vhtàce decort
Du^it vitale geotis» Ànbishonor*
A D D I T J O N Er
hh &EHai^eUfia, CmannU di mono di Frmcefcoka Baffano: ma ritoccala fai di nùom dOr
aliTQpittorethaperdutaaffai^MdUbiUiì^ penneH deW^
•Auninrc. Da iUui detta Cé^Uayii fimo m$r4CéU del mede fi^
frenato al martirio > dipinti da ^tuonio Foler • Si yede in gran Quadro pofto da -mt.lato d
me^ Cbiefa la Croc^fRone del Saluatare rapprefeniata aa francefco M0f$te Metzaao •
Ha [otto di^eqiteftaCbiefa anime 1600. .
SanProcolo.
i ■» r
I ' . » ■ * »
pOcodìIiit^èfitaatoSaQProcoJOf fottopoflo alle Doline iiiodacbe diSan Zac^
1 caria , che vi tcngcmo va Vicario, angiifto , & fcnza ornamenta alcuno . Solo vi
fi nota vna inferi ctiòne di vno Amadeo.deBuonguadagni fatta Taitno ijSp.coa^
titolo di Vicecancelliero del Comune di Venetia , per la quate fi conofce quanto al*
IorapoteflepoMK'|iettiVinirianirainlHtiooe»«cdkc • . l
AICCCLXXXlX.]>ieXXniLDeceiiibrtf.Faaiiiii
fMkfaocopiicìnfeaiffioiiem peccatonia Sapfcndf > ^ ca-
tholici viri > D. Ainadei de Bonguadagnis commendabilìs
VàDecanceilary Communis Veacdarum«
ADDITIONE.
Dalle Monache fmlette fu HfiUfdelttOf iraatuig^t. tielTrincipato di FroHcercé
Erinf:Ondeappariffièpià ampio * e tueid» di ùrìtfia.J^i mancano però molte cofcye fbe»
sialmemegta^namentidegtotl*ari»iejìiaùmm fòt» erette fé mtnk Mtnfejitè dee*
kbranoUMe^ . ^^Mto^ienfit ejbrefi treHHhrie del recehio Teftame^ . EtSatà^
»Termdamimagrm^teUf^r^ChriSf Siffmiioftroleuato di Croce daGiefegò, e
VjcoèMoamaUre jigmt mtrabUmme diipi^, e >«gameme colorite. lUaualàerHe^
nUdipmtonmMMenttà^TamleytTmacmUM^aa^
9etret»»*SaoGiofep0e »laUra co» il reccbio Sacerdote Zaccaria. gimechiotù^ ebe ha
iKlUbraccUil póptetfGmoMi BattifiaMoteodiriceiterla dalCiHo . /• quefla cbiel
Tiitta quale fono anime 9%o.in cirea «
*• • a
Sui
Di cJ^sr Eli 0 xr?-i ^
San CMnzmà dt i Fortani.
Òkn Gibuitmi indtxdato de Furfani» fft nel tempo de Ónalierf TempfairQf pat>
. !>: duro da loro • Ma effetido IV>r<y ne kxo fpeiM da I^apt Cl^
ibmciadiPflippoRèdiFrandatamie.fcrìcionoip^ pafcedekm
beni fiì confegnata à Caualìeri di RIkkIì» cbianfìtciho|5gi di Malta : fra quali hebbe*-
tx>qiidlo Priorato. Ix^Mflieggoiio adunque iMaiteui&iPont^i pcrfauttoritA
lotQtflacfero in vfo» di darlo» gcconferirtoiclM piace toro: pl!T^^
d'mcraea. Ne tempi noftri Papa PaotoTdm > to coiMeflfe d Cardia
fiK>ii^ioee»6t dopo ld> che mori» penimhe in AM&^^ fuo frateUotat premce
Cardinale ftmde» maiionperòcoiiìeiCaidmaie^ ma cornea Caoaliero di Mal-
Vicino ài detto è rOratonodefla natiotte Sclnanom fotto titotodi SauGìoc]g;iot«
con ricca» & bene intefa ftruttura fattapochi anni fono . Era già Spedale ibtto moke
di Sanu Caterina» & lo pofledeua il predetto Priorato di San Giouanni •
AD D I T IO M Et
' ri fimù firf Hmrfe fktmrc tùmmeniMh tm^ nM^JtUnr M^^no^eil Sf^n^r^ofim
Um^. Lami^t$nf9faUrMpalUDano ygrgtmU i9McumaHifi0riadHBaneftm0di Chri-
fio m^ HUgimMtume . Layepgmc mnmuiéUMf Jingdo ^fkiMma m Iscopo Tal^
nM^lgidiàmtt.EtAmaftkhiiScmiaCAUtrmaèMjintmio ^tiBnfttdqH^ fne 4mcB
Ùp'an€^i^bmecimSX}kìirgw$dfeiK€§deADr«^
Carpacméij^eakimeaniMiéMmcielm ètte
Hifiùrie SHétugctkhe • immemméàelUrcii^Céttìmèe dihm 0rgt9fi§ fi i^geml /riih
tifpitio ii efp) i
Collabeiitem liiiilia Vctuftace ^dcfli
I>f uo Gcot^io dicatam ^ Collegiiifai Iljrri^
Pietate» & awmi magnitadiM lofigniiMi »
Suo Attoria
M. J>. LI.
San Filippo 3 & lacomo.
fituatoairinoonttodiSanTheodoro» cflbiéoalcw vòlte
A D D l! T I O-m ,E,
Wfemi»ì^fìper9hUMÌiSua5erettitÀitdtTmi»aeoriii'S40M<ire^ trA^a^
«àà alami ami > ricino alta CbiefÀ deUo Spedale di S^Antonio , « rkwnfita l'habitat imi 4
<:Primiceni. li^ieue ttalafciaiftii far mentiime delle pitture» -ch'adonum ^HcM
Cbièfa; poiché foto fiate fatte da frimi pittori dell'Età nofira. La Tauola adua^
iieWjtìtar principale > doueèfiff&afo Chrifi» morto con ,4HibU pÌMg/fnti yfùoper* di
aaopoTtàmdìf& è fmUnunte fua l'akra con la rargine ,t}>e fiàgfi in ìS^itto , iIHhA',
érveon SamU ^ppolonia» aUatfttaU vatgcm fixappatii denti* è dima»» diU^iB^
fatto Vipote di Vaolo Vermefe ; Et l'altro done efj'a Santa fid in Oratiwe nel me^ delie
fiMmme »fii iaéi^iofa faticadiS0itóVerandaiChetW^i$iin efo.Gio: Tieifi^.Mhcira
Trimicereo di S.Marcot&che riufcì poi "Patriarca di y enetta . L'odor atione de Jìfapi
M -Pietro Damiai. tieUaCafpelUimla ftniflra detta M^^ff^e > Mt^eo Verona ritrai^
menatela laFergine y che fé ne pajfai» Egitto .
San Francefco della Vigna.
MA tornlatno vtt p^o i dietro liktChiefo drSan Frainrefco dalbt Vi^t* Vieri
altre vokc nciriatroiio fuo quando éf a^di tauole > il fepolcro di Lodouico Rè
di Sicilia» il cui corpo eifendo portato dalia cirri di Hierutalcm in cambio di va.»
corpo Tanto 9 venato^ a notida del vero » Ai pofto in alto con vn panno dì fcarlatto
tper regno di honorc . Acquiftò il cognome deira vi^^a per San Bernardino : perciò-
€h.*e(rendo Guardiano» 8c habitandò jaUorjt hi San Francefco dal Diferto »&iule Vt«
Siolei poco difcoflo dal lido > ridotto il comiento d Veneda per più comaiDdo d^
i 6ratt> lo nominò dalla Vigna . FA gist opera della famiglia Marcimana > & f ù fa-
toie^ di nuoqp à temici noftrì bA OKKlello dd Sanfouino » con tanta bellezu > ch'è
tenuta fta le prime della citti • Gli adornamenti fuoi rari per qualitdi fono di nioitf
eccellenza cofi nella pittura come in altro • Percioche enrrandofi in Chiefa nellai^
facciata di dentro fopn la porta grande» fi ripofano dne Cardinali della famigliai^
Grimana t Doiitenico oleato da Papa Alelfandro VI. & Marino fatto da Clemente
VII. Vi è pafiràct\tc Marcò Patriarca d'Aquilca> che l'anno ijjyrfù Generale di
Papa Paolo III. p%f la lega» che fi fece cbntra le forze di Solimano . Dalla finiftra fo-
no cinque cappelle : laprimaifellequaliède'medefimi Grimani» & fpecialmente
del Patriarca Giouanni» che vi fece iir l'omametSTo del volto di lauori di ilucco » d'-
oro »& di pittura alla Romana da Federigo Zuccaro» & da Battifta Franco nobili
Pittori deli'eti noftra • La feconda i|a U pajla di bado rilicuo fcolpita da AlefTandro
Vittoria . La terza dipinfe talìcómó Tirttorcttpf ne! ari mezzo giacciono i Baffi . La
quarta dedicata alla cafa Dandola» barattare di mano diGioTcppeSaluiati.Et la
<}kiata<fit i^ÌH(liniafti> fiì opera di . • ; . . . douè fi legge .
.*
D. a M. LAVRENTIO I VSTINIANO
D. MARCI PROGVRATORI ANT. F.
ET FRANCISCO VXORI AMANTISS,
,M. D. LL
» T
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Et
D IOC£STE£L a XCB. t ^
-Qrdiffalaa parte»"''' . '^•■■' •
JKNtONré IVSTINIANO SSMATORf
' ANTONII R ET POSTERrS ANNX>
W. D. LL *
• t
t « '
li mfcrictione di Mar^Ancooio Triuifaao Pnadpè ne :tc(n^ noftri di rài "
»lare»che dice.
parerna vùtute ac ^ria fetn^rtlaros « omnibus faono»
ribtts ^t^ie perfuodos , à patribus inulto ipfii» genio
Prìocq»t oooMatos , cum annum Rempub. fanA« gu-
beroaffif , Maig^ìsfuniaió&l don fàanbi ioilginial .
aula int<Brtforinuil«igtttudinc»£cactt ante araisembua»
tnfflOBMppamwil mmmtàmiffaaùtia CfiBhiffibeati&. . <
MOLV. LOftw
« •
Dì quindi ^eiitrt nelb Cappella de Profeti deOa caTa Giuftiniaiia tutta copertaJ
^-^gwcttedjme^arilkuoconrìccluf^ p^gnui^
^lkpctmiMg(URioèmoito honorata; «e vibno qpèt&'ixouk-
détuMcQtpo
' Hicrpnimo luftmiano Ant. F.Sdiltori folkìBBiI {^
- dcntia » & -ìot^iuic claco S. Marci Procuncioneoi
adepto t PCi^.oaMiefsfefevrbaBas4igniMte»iniiÌca
cuu ìattd^ verfatO;, <fin vixitafin. LXH'dles XIX.
, . Agne^ $a<fuajrta ^ec» E coqiiigt vnuàaù Gbi po«
fietirq.Ai»F.C.
Et dalhaltraparte*
HieroDìmó Badnario Sebaft: P. 8c Hleronfanò Badoa*
rio Iac> F. virls & fanditate vit» io Rep. adtninilltan^
da confilio ac fide cum prìuatiai»cunipablic{frodtto-
fis > AgnefinaBadoarla haeres patris magniq. patruo
eedme de fé meritisi fnarÌDiUospiecatts "*' ''
H. M. P.
• *
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Del qual Hieronimo GioftinixnO) Se Agnefìna anacndue vT^àj^fibJf^fJtìtffiitc
hooorata per moki fauomini ìlluftri. pa^ciue Marc'Antonio Giuniniano gent il'nuo-
mo d'innocente tiaitoitftVl dafi'affilVTtpK et q>$cÌGfo 64 tpt^gti «^
Etria nel tempo Tuo iDeoiie pCD'aievtefofr^atp^ppcdiniTipcttoi qudJodd
incipc Triuiianoi Domenico fuo radrc> i cuitchiaii^atcij & là cut eccellente Tirtiì»
non pift'flì tt^ttata da gì» hiflorìci del nofiro tcmpOi ma viue ancora Bc Jtaeti prd»
foiPe^ibA 4tbc«&Uatxi> perdonile, c^ al cc«i^rvofÙ4^e|inqslw
Rqi.fiCTiiìk^aDO'qtteflspiacQle.. ," ■. . - '■ . i :■: ■ i~- -. ' .
PLVRI3V5 LEGATIONIBVS IN ITALIA, - *
GALUA.HI.SFAKIA .G>eRMANIAF<ìQtH-: -A ;■
STANTINOP. ET 4GIPTO. F.
Et dall'altra parte» '
■- :iì: . '..-,. .■■.,,.,.■ . i
I>omla^Tdtti£inisEcpr»ProctiiaiDr<Z>iittMiircr.r ..-.l'
Venete Imp. GUflìs iouiaiunnii Sedatori ìKiDeum '.., -
pietateuÌDpattiMDcbacscatent àifuniaiB&dp.aft' . '^, i
gotijsianocentirs deccffit, inenmfitbilefoAerìscxem-
plum. M.DXXXV. XXVnjJDccenb.
KeUaCaptielIktn Moftra Donna, Tà cui palla Al ^'pintadaFràFrancefco da Ne^
eropontcmu buon maeftro) ricca per molti porfidi > binarmi diprcEEO* g^cé>
Marc'Antonio Morofìno^il quale nelle guerre di Lombardia hebbe carichi d'impor-
tanzai per la Rcp. Racconta di «>{hiii il Bunbo> it Pietro Gùiiliniano nelle lóro Hi'
florie>cbe inconttando/ì egljperTia indue Aird>afciaddri Fiorentmi > ch'erano an*
dati à Maffimilianolmp. mOc kvoj Dìo vifalui^al qoale iFloreatimaon tift>orero
nulla. Il di fidente ìncoQtEatill vn'alcravoUa>noavol£QdoiFiorentiiu ceacrla.*
▼iai il MoroGno il quale bell^ &inarau4gliofa degniti t>cl volto > & la pcrfoua alta..
& erande haueuaiprcfovno di roto, lo (pinfc di forK che lo gettò ncl/ango, dicen-
doli . Impara vaTaltra Tolta i cedere à i maggiori dì te-. Habbiamo robto xeferirej
quello fattoi pctciochc è anco accennato neUa feguente iaCcrictione . ' : t
wii- ■ ■'■•
wite
fìinc
ndi«
ma-
rtini
„ 'tuta
tetneritatcLeeatusincaÀrìs, Imperatoriaoinniainu-
oiafxUdtcroDJjc. lafubrìco bello MagifìerEq.defi-
D I*>(?« S T E 1 1 O :XIB.L fi
!: iaH>i'etiiliaaKnj.«niiit iUgoo^^elùiiu, ,.
Ecdalf altra pzrcc« '
'«»taBlMibo>dM.EQièwrux vimiti>8c{inEd»<: ; .■'
' - ' rÌTrafijrtei«JB8remòiiBii(ie(iii«jftnt, «aia* I«n **'•''» = '■
te.domvidntotaoEuropainaiiniri tonerà Reii)jì.'ar.''''' ' '
IiiAuoG belli caiifaaipriddcrecoateadic.diaino confi-
aIiDpcria,8c
-i,.;' inltiscladibiu, ,;':!,.,
ilwftioMfHt'
. ' ifaixadini r
jàmilii vAifiufiu Icgito. vixit Ano. LXXV.
' NeHaCipK!l>coilflKnn>ltan»iioria<kUa famiglia BaibanilapaBati dì
'nifìfaK>idrBl£nKtFranca:8rMftixiripoftlFi'anc8&oOuiatieTa*& ftooHatortfac
Tortile nella Hitfiialaàna difterie cofeìatMupliniohi carichi ncUaRa^ fittila*^
)ibcr4Brdyjd;«tnwftriaìlSLailMJ6Za(xaràto<%b'M>kMaiK<H!iraCaaali<rà>lc
'Ptoctmcor di SiAMarco .& cfxno Hehxiolao figliaok) di Zaccaria > il quale dotdfi.
'-fimo neMe idencie» 6c anaooeiato fra i più illuftri huomini del fra tempo nelle lètta-
^lilVefcODO di Veronal & poi Patriatead'Aqoileìa: Se di rincoatio fi legge.- ^
'^' ft^c{r«o BaH^Oi Btjnlti.ftociintoriq. Di MiKi,, Mi-
'...■' litÌMi fitetaiamq. Tpuod^e ^figoito, miiItiJq.Magt L'
'-'■ fir«iibiit,LcgatieoiW>ÌiiPaefrawisianecciitUs.ia» ^."
'•'• ai>,a'idep«tìaìrHi9bUbarfeamBiìxùiiibciMneHlo,
EtandfcusptBncpojjiofuit. ,,,.,
: Etdairaltnpjrtc.
ZaccarucBarban>,.F(>scilciF.fiqiutì. Pia:ilt;ui»i0.' '
Mani) vii» hmmiaUfai». & cfairirsiHcna^ioq. fili»
«US integerrimo. doAils> lingUatttiBq. fciftia ittMi»
tib.Ftiaa^aef<>s. :!,
..]>.•», -li»
f% .' D jE l> sur IE.RdQi I
iMiiniB«naaifo^daBened«tfi^Diaoa>laqiÉ^e-e tankain'graningiodti
Si coofetna |ariincntein<yicto ii6qy>tilPoge Aiktota Crim»fr'ÉMW BMaottn»
do*cofne iiio«>«dogDViio:&ìl Conte Fraoiccfoo Camùgmob cfacfiiGcoeale
ddlft RepaUica .
laBbRuiaddinomftefD è padmeoteoocabileiKrqnnùi &p^
hi odUqtulé Andrea BrtgidvM ^:llim>tti*o IM^
danari. Efiuài—mc cofacccriimt» il coipétiifraó <%plraiettf ta&fecsodo N
aocko YfodeaoariMffiai EcA laoocaitiCìMa M4ra>Caa«[^
fcom'cofi&ttoowftetodicofe. ^ .~ tt^^z.-- j-. . .
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mùfo^rcUietf^^HdreaTéaUdio di etèrne latinoÀiUìiioMhmumiiiiètmfMQ^mi'
rabilmenie wmfartk%cm mifmrmi propmtkme • G^uUsw^i
\cMf02JbmK.MtnelfTegiof$ legge :X>cosmmfitTfiàtg&jU
ri. Vs gl'ituercoìlHnni fSno formati iue^m 7{tccbi > $te ì^UjUamo collocate due ^
redi Brmt^p eccedenti iluéOitrélef^mlUMUddelbra raùfPepmtOf ilVrefèia Mut ^ àcm
fiedi i fcritt9 : Miaiftro Vaibramm . QMella attafimlira Pjtpi^Ulo Sm Taotop eftd me-
defmsmeme fcmto : DiTpefi£ttoriIiicis. Cmàn0n€ÌelF^4Heficed§4m i^lfimra$
§iiiilmu^iMipt6d9$XMmOpa$. Sofnraef^VicthiMyu^foiteiimAii'f^ìn
4ìttdho€^InbeUiffMiCéKtmeTidor4ti •tttlt ^,i
Mie Coèmmemiomp cberexfomimen^Fttmtiffitif, d^vnUtàfi rede Me* medcfim
CéPrmeri /colptt9;HùnEntmf^c%tetiùri.M rfo/r^to^f Inccrionq. Bella ^ La,Pf^^
pài p'MdedpMpartienep&méeficfafrddMeietmBe^clKfi^
Um^ ine imame%3(fi Urna >&aUrimrname»ti^ .«.
T^IU CapfelU de i Grimam oltre àgli éébellimenti defcritti di Copra dal Satifmnefy^
Wfeéefimo Feèrigp Zuca^rw^ (eoe ancoU palla delt^Mtare cmCjidoratìmc daH^gff^ ^'
anaoi^é^dalUcMiUtiinpmodnef^uredi
Cémm B9mtti Scidmci
tré; Comici Imo. SiredepoimlpgrttiiàteéélUite fiimdi fartgcut.
fiteéti csTMtterè M hnm;^éotati» tbf éUumm^ip ima t louu*J^tm»tm P«c. AquiL et
^UeronJmo Pacrc Ant.Ft'vacMo* in fpem cataro fibipouiic haoc dooram onieds *
vitpie ad diem njundi rkimom . Et mltdtra : Si Chrflha detet» CbàrogeìtfAo in u-
rne Crudt affixo» quod etat contnriom oobts> Klunvxit: Nos coimùiiSq»^
in«cecnamIu(Uciam»lcpa(»mrefiitsanus.£CTMfie^C4r4tfm>/(xM rinn^ ie fic-
tresmi fori 4m tran» fofH .^a {tfoUw(flfUiulmmoitlfaHmpi».dieffaQfffeUa»
hmtdcr€JUrmit[éemlMUtfimafthm»i)r»atit4i*iiiti.
La pmiofa Tantia^aetfo Tmtntm > thten MÌh am^ d^b^Ua H Mafji* tm
Jffeodtm > a Gàfrgii » fke f<mcmm itCwpPétChrilh ud Sepitcra % fu giimlh
tata»
StjiaUaielkifiimaCafPdU ù6vilUmani> lafciatatnbtimcoialSanfmtt»*thii^^^
f^eWie méanGMfeppe» S„4iit»imUbbate,eS. Cattmaa»fioperadiTMUrerone'
Ui^ iMtt^ Stamfa 4d Carm» iciò tavèrna aw9 U CoHatìer Sfd9^ neik fofjf^^
D I vx^ A^ff ir 1 c L a l^l* L ti
{^è$dm em ilMartiméi Sm L€irem(p > fmt^ddSttmaCroCfJ^ol^ diligmfemimc.f m*
fdSaiUQDuMMffQfhfoin^aUGKM4ettéi€»*mé^^ impiegai m
fi yffitijf chi di foffiare nel fmco per accenderlo maggiormente > chi di portar carbonep
& chi di premer ^é* girar il Santo Corpo con fonine . Sta prefente F'^Uertano iUntdete »
circondato da Terfonàggi, Corte^gumi* eCuardie^ fon infinito popolo fparfkper le Loggte^
fiuefire^ e colonnati} il tutto diflrmiito con ordfHe , e dtfegno . V architettura apparifce mi-
rabilcf &* il-cotarité vaghiffi^ é
TielC^kMe^dtmwitrMBaCafipeUa di Tr^^ettri è h jMft^ Jf S. ^ntpmda Vadoua
eon altri Santidipinta già da Girolamo Santa Crocei^ ma al prefente deturpata da altro
VittorCiCheppetefeaccommodarla^HQYidel portone^ vede fi la Cappella della Concettione»
detta Santa per le indulgeir^ cohcefftda Sommi Tonteficijfpeciatmente d C onfratri di ef*
fa% dome neiFuiltarei pofla la Toma con la fTergincrè S^an Sehi^timo di ma>0 di Gio: Bel-
Uno • Prd la Cappe^ìii^ptfijmianixietta di Trojfeù > & la Maggiore vi è vn^^ngufio luo^
gOy accommodato in forma di CappfUefta, dedioatp a S.Dìdaco > ò Dìe^o > doue nelU patta
deWMtaréèdipmtoefiòy(ttiromanodirif(ùtariì^e Lampada >er f^
eperadi Santo Teranda-^Si ^Meua ^U tioUMCappeUaaUafingtraddla mt^^ìólre la vera
ffigjiediSJrìiumfUfofraalht^^t0^^
* ^ t
li Patris Seraphid effigies vera Francifd
Staturamec quoque (aerù ftìgiiiitibti^ clari »
Defiderio Martyrj*s>ordjnisPatriaixlue Mioonin
indffl^ Dmr csrlcftia «egwf teoemct •.■■■■
Ma acquiflat^ ipoChi of^ni fino detta Cappella da Francejco Giufliniano , che fi j^tfco^
ito di Treuifoi la fece Yeed^cate con heUoy e ricco altare > confecrandola tMa Vergine^ ^
d San Francefcos e petòìekata iVffigi^ fndetu vi fece pohetnona Tamia con là Madon^
na^eSan Franetfco. d^tà tcceUenmmente4a SantoTer^néa . Le fcoUnre di marmo » e
le due ^rmediàrmrs^p » fonftfdk Clemente Moti Seultor Bolognefe . La paU^ di 7{cfira
HomtSipofla netta CappeUd!JiMàrc^,Antonio Morófino % tenuta dal Sanfouiùo^ per opera
di fra Francefco da 't(ejgrop(mÌ& » ferine il Caudier kido$ s the dia sij di mano di laco^
beìioFlore. ■
jipprejìo Francefco j e Zacharia Barbaro^ nominati di fopradal Sanfouino > giace anco
Marc'^mtonio Barbaro IlUiflrepor molte Legatitmi ; ma fpecialmenie per efferfi ritrona^
to Bxilo d Ccflantinopoli tanno 1 570. quando Selino he de Turchi ruùpe la pace con la Ke.
publica 9 Perche fé bene era cujìodito flrettamente con guardie nella propria Cafa acciò
non vfcilje di effa^ ne praticaffe con alcuno^ nondimeno con la fua fomma virtà» eferme:!^
^adianimoynon mancò di dar continuamente auutfodVadri di tuttofilo fimiaua fa^,
cendoinCoftantinopolit delle deliberationi del Diuano, edegf ordini pia Jegrett datti d^
l'ifkffe ScÙMo;che perciò vten altamentexommendato dal Taruu nella Seconda parte
della fua Hifioria yenetiana> e degnamente nominilo da Andrea Moro finijnella fua fM-
fioria ftct' yenetianay e da altri ancor a% che fcriffero la Guerra di Cipro di quel tempo . Sem
gue dopùU Cappella di Cafa Barbaro > quella de Badoari, la cui Tauola ( doue è figurato la
Mfmrrcuim^dieMftù)fùlauorataconparti£(Aar^uim daVaotoreronefhy che perla,
Twttd\ & beUeTgA fka , è fiata dimdgata dal Cbàiano con le fmfiémpe . Ha } i^H di.
.1 D 3 q^^-
5> t>EV $ B $r T TE R q
tafidiEHrofacenffiagréniode, mcrje finalmeHtimVerietkimemn feHep^aifiiU
imuo H$ Frama\4niSafiuum' StraùNUnari$^ai Henrkp Iti. fuìimi$y6^ Se dice : .
Andrea; Baduarìo Equiti, Petri F. Sedatori integefrìnio»
quìEloquentia^qua mùificè valuit* vAisfemper optimè»
plurimis Pra;feduris egregie admìnifiram f finiùmq* inter
Remp. 2C Caf(aieot difceptariònè permidata , & nriigo»
cum iplendore ad Pont» Max. ad Philippum Hió»aiiHu'UiD ,
adHenrkucn I II. Gallia?» & PoloniarReges legationibus
habit^i Pace caio Selyfflo Turcacuor Imperatore Reipuin
nomine firmata, adtfenrìctim GalliaeRegem Lqgatus iee-
nun profidfcens > in ipfoniee itinere ad. ^Etemam Sedein eft
cuocatus ) graui ciuium onmiufflyddore , magna Reip« ia-
durai egr^io pofieris telido ad laudem evemplo « D; vàtìt
anoos LX.
faltroàglorUdelCaudierjlWeHoBaiMm&ètàlJ^x
A *k 4 j a
Alberto Baduario Equid» Ai^dK E; quirA odccarPattiif >
ex aduerfofid » annosa viuendo , non aflecattu* a^auic
Sloriam ampUflìmis domi > fòrisq. honoribus apud PhI •
ippun Himanianim Regem , Hudulphum IL C«fa-
lem , Pontinces Max. Sixtum V. Vrbanum VII. & Gre-
goritim XIV. Legationibus obitìs. apud Ihnocentium
IX. quod PontifeX} apud Clem. Vili quod ipfe extin-
élus, ne initis quidem> inclyto» Angelus, & Ioannes Fra.
tres Parenti Opt. p. C
Anno a Cbrifto nato M D X C 1 1. IV. Kal. Maij ^ta-
cis verofuc L L Men< IV»
De^ 4piaU Andrea, e ,MbcrU>ne farniodemamentìmeU fcritt^ dc'lor tempi $ &m
partìcolare Andrea Moro/ini nella fua H$oria rmetiana . Tiella Cappella ykino d
quefiai ch*è la ter^a in ordine di Cafa Contarina il Taima fece la tergine in Gloria cm U
SS.CiùHanniEuangelìfta% Tiicolò ^ e Lodouieo r^fcoui , & il Serafico San Francefco al
quale ù dedicata • TleWvUima pot dirimpeto d quella de Grimani ft vede la Tonda em
S.Gio: Battifla , San Girolamo > Santa Cattarina > & altro Santo di Giofeppe Torta detto
Saluiati. Sopra tritare di Cafa Okinafpcfioin Sagrefiia, Taolo Feromefe fece la palU
dfrefco,4^ingend0itt$fiaiéMadomra$ con S£ioi Battìfia > & S. Girolamo ginocchióni.
Di
DKOilSTEtLQ JL(^I: is
ti fatti amai di orHae Ctn^oRtlh ertftifUa TfrMì t e yaure, Tyno di Andrea Gritti Da-
tele»* Ti» fan» I w.£dMdilfìiàl^ Orini, tlie fi J4m ditiau ^ge ,, tt, dtgm
MÌimde»di,i^lltl^f>iitdcliamdd^UtÌ>«ió*fiivti^,pa
U •Pamtat e Monjtm con altri ftraaien* Di TnadoMnefi mentine 'Ptetn Gti^tiìtìimà
'HelfaUròdii'riiUtanòr'
TriidanoGHttDSéaatoci OptimOiiAodrcse Dueit-Anc) ,'
liaiuiijTima£&iohiiaMSm«et>bfidioiieiii,Catanéx>
rinOO) publicoq. fanne ob rcmpHKbti gcflim dato.
AndteasGritnisDuz T.F.I. DecèffitoàuagcDatiiù
Aii.kkC]XLKX»tU-
ft,ctìo di Clemente Qttauo t che dice :
^atiffuClémetae Qttauo
loann! MatlarQSÌsa,'^tii(.'Ciin)ion^ bfttBae fgà
■ddefccnd. qincuin'zvi.aiiiiniiratt!i)^eRt>£qiiicuin
Cohorti io Gallia fBmiM.gun lande gia^ti & in natia
{oc XVIII. imnl&ri.'&'atètbàlmilteVenctijsoccu-
bnic . CMiredujs Epifco^ui Melfetenfis Legat. AppQDl» ,
lianiaóanti^menaisP.obijiiDìe^'ìfiliiiJjj. .' '' '
' ìtui^aineleafe!iidttteeìmmn>6'ljMÌmitìirf^<TntmMr4iSMtim
PMiiietlMnmMetlmSelÈtlmhimo fimMlUi^,*miitnUllin.Ciffelb,ilfi
PllcrUmliiint^i^nrt»arin:CtkfaiikdicilttiSMaiatit(.i:mK filiate
«sifuìttiàitimitti.mtimiiitfm.m'Tjm.e
•umnedi tarasiae,&miimfmifm-imìlflitnim>ie^ffelfi numi, wifjilr*
;5 DXL^ESTlKKOr-
rim.ls pareti famuatimtnfiatidfénmafiéifgra^amtem^m fmitml^mmi
iumAiiimanufim,tltiimiitigauamaiu fregflU,&-li4nf. IlftnimtMtmt ftttt
mfiBKili fm^turmi, cf^tsm. jOtw^tlft iOt Ctfcla Mld j<li|»n ii
marmi fmttemcottmriUdiwunmf^Ut &fmiceae4iBrtmmtréi^tu,tfymtU
rltm,fmitt»acdUmeM<iitiT>.adlMtttitifttttsKfìr [a^itmaim fm
tlmnréhdi Frmufa CmitnmDfclm) zio, t fornata fi Ita' H'^iV'^l^
Deceo Legationibusapudmaiores Orbi$P]rnallas
Digniffioipafunaus ' ~
Vd oolen .A immiu witr RdpublKc pfcfit
Vi»ciaPnndpatuAD.I.Men£llt. ."',
Obijt An. fai. M. DC X X 1 1 1 1. die «. Deceob.'
MafintfrariiiK/tnItniifarittiìK::
loames, & Aloyfiiu Eques O.MaKi Procnan»
Nicolai Cantarelli Filij
Seteniffiin! DudsFtaodfd Nepotes Obfeqaenciffilat
Sacelluo hoc exornanint
Et gnu animi mcmenampoAiete -
Anno Oomioi M OC LV H I L
SS.GioHanni,& Paolo.
\A^fS^Ìf nc*ifc6bric» èqjienadi San Gioianni.Sc Piolo habitàa <Ia i fra-
JVl tl(tenoI^de^l*B^cat(m.•L•anl»Iy4.effi:ndoIft)ia,clIepefaMllel^.
•cqlla|JacolIloThlep<>teI)o«e 41. la donò à i (rari . i quaU nel principio .i cdifica-
!?2? 'K'"™'»T?-PSM™' ™ *""»■ P" to' trail»» fi f«s l'edificiè . cte ir
wdeUpt^te.NoMiffln»perlito.pCTciochc è pollo qnaSnd.aiotdelh cittì»
»nltaittuta,aKorKliel»MMei»ddfArcliitettara<ìa^^
2^atpet«l*cllinwitj di jimm.diftatqe,6c d'atei arfeB0ti5>iii»ftd«gBe di
■ ■ 'Sa.
D f e A S t B L L O LIR I. ^7
giaodmò fedki Prìtic^)idi Vmeda
autore di quello (krario con Lo*
poru grande
Inyìfémtko Sepolcro dimarmonel quale fi legge i
Quos natura pares » ftudiis » virtutibus atq.
Aedidic ttluftres Genitor , Natusq. fepulti
Hac fub rupe Duces Venecum darUfima proles
Theupuia coUatis dedit ho$ celebranda criumphis •
Omnia pnpfentis donauicprcdia Templi
Duz laoobu^, valida fixit moderami leges
yrbis » & ingratam redimens oertamine ladram ,
|>aliBaciosq. dedit patrie poft Marte AibaAos
Graiorun pelago maculauit fai^iinedaflca
' Sufdpit obliitos Principet Lanrentius Ifttos •
Et domuitrigfdos ingenti eladecadetìlés • i
Bononiae pomilos : bine fubdtt»Céniia <ieffit t
Fuodauere vias pads » fottisq. relida
Re, f upetos Caais petierunt mentibus andx> .'
Dominuslacobttsobijt MCCL I.
DominosLanrendus d5ife M CC L X X lU.
Rioieri Zeno Doge 4^ dhe fìi taanp I »5». Gìooanm Dandolo Doge 47. dK ili 1
iamio u8o. 8c i po(to nelpciino dibliro conqaelU infotttioae .
Dandalei Generis magna vimite loanoem
HaecbreuisiUufimooootiaetvrnaOocan.^ *
Oaruit in magnis eins (iapienda rebus »
Qpem monftrauemot ardua HiBiz piobiiai ,
Confilio pollensf fenin maturfis , acutia
Ingemapnidensydòquioq poiens»
Prccundts patria» fummo dfinrìc amore
IHius ad regimen pronidus atque vi^ •
Anni dnm Chrifii currebant mille ducenti
OAogiaunoaem , fpiricns aftra pe^ • )
5§ / O E L i 1 1 f { 9. R, O
Qgì defiindorafli ftntttn'fiiftagì^Iiioe
X)ecedeqs mundo cofffodatur tn .
Marino Giofòio Doge 49. che fu ranno ijii.-Marìno F^iep
fawK» 1154. Gian Dclfeo Doge jtf. che fu l'anno ij 55. & è rii
V** *
grande .Marco Comaro Dog ^ ^
che fu Iranno 1381. &quefticme fono parìinence nella predetta cappcUa» (otto al
qual Morofino fi leggono quelli veri! •
Inclita vitalcs Micha^ 9U<{(n duzit in apf as
MauroceoadomusVeqetiiiD.Duxciuibiisingéas . ■'. -'
Speseratt alta j>«i;aas,.iptercìjpit ardua ra(um -t
Co^Dil^yirti^potens.fiiftè^fisacqtus • •
Itiftiti>»fiéuaiorìeos^tnaB|»erfe<nikIudus' ^ /;' ,,
Qua d]ùs eft, iacet hjf;, menscaudet. fama cprriifqat ; ' ^
M. CCCLpCXft. Pit X V,l. Qjftobris fuii fcpu Itus *
Antonio Veoiax) Doge fo. che (ttfanno tjBi.fituatofb^a la pc^d^
in ricco ièpolcto>con la iQ&alctitta>ia|Bmoda .
• 1
Qtttfquiiad iofigoemetKQtilap^aluiiiiiULÀ^^
log^mem cuii^.CÌQQi!CS.|Méc marpio» fe
CMteiDphre Ducera» Pfiacefks; hjìc ille per ^ii^^
Venerìo Ama VQUUnsiA^lRMiiti^orbeQi »
Q^' tribus hanc Vrbem Joftm.totjfl^g. petjipoof
](exerat,aeQK>bi|n40Ì9i9eftte9>p9i^.ÌììuftM
Taruifioa fuat calteUa & maenia matti
^Èieé0»» DyracliiHm» Corcyra^. ^^jpoida&iti
Plurima patta nana, ponas fibi fumpm ab ilio
Quem genuit nomoancitiit dtim oen^ jutt»
IpfiHsvcclaiftiiuBÌCHitdeinaiiMi]F4i»
Reddidit Vogarle* RcgioflefcqMtta fuor»*
Raptadofis, ne^iatìiigHOt Fuflaaieiiibiies
Obfiitìt, Italtcataipacaiit niiltaperoMa
Tnrbida>pofttcmsabiemicfein(iific.«Aris>
Milk qnadringentisClHiftìiedefidbiis annk
bftititatraàes v^t%alri«iNoMi&bfìs .
• p
* .- > *.
DI CA S T B'L t?ÒJIiIft K fi
icntdoDe.
HMbrénUniuftri Moceotsla[b oi^ginéThoioaitt
Magnanimum tènec Vrna Docem , grauts i^ ittódtflQf
Ittftirìa? Prìncepsq. fiiit • decòs ipfe Seòatus
Aeternos Veoetum titubi iuper àfira loéauic •
HtcTeucramtumidamiieleuklaaequoreclaflbtil» ''
Opfida Tanitfi * Ceoet»» Fdtrìq. rMcmic.
VogarìcundoniiitriMMi, Patritioq. fob^'c
In(K Fori lolijtCattaruatSpalttunq. Tragurum ^
Aequora DÌrati^ patefedt CMufa peremptis
Digna pplum fQoijt patrijs laens fetta triuosplus .
Pafqoal Milq^tM Ddge Sy die fti ìixsaa 14^7. tiduo atti Sigtefti'i > in àtoùu-
ineoto ora U (uà fiatila <Dll«u> & vi fi l^gd *
Pafdiàlis Maripctnis P. Maximis Reìput» Seoatoribua > r
bontiate, & eloquentia fempcr par • ttoliglonis ac leriim
vfu nulli fecundus, & cum ijs laudibus m cìuitate» in
locun Franciici Fofcari adbvc vìuentis à oatribuà fi«fe»
^us , qiiod antea doni debilitatmn crac * Aia autboritaiie
in pri(unum ftatum diuìnkùs reftltuit . SìAx in ^iucip*
AMkllU. MeikfesVI. Dics VLObijc
MCCCCLXI»
PicCTòMoceni^ Doge 72.<he fuf atino 14^5. in dodiiffiÉlà teèimtiifi^^
Iftrìaoa con 1 7. figure di marmo al naturale » fcolpice da Pietro Lombardo % & da
Antonio» & Tidlio fuoi %KiAIi: conia Qatu^ pedeftte di (Òpiaal dUbitr« dcii que-
fteparok nel fuocorpo EX H05TIVM MAN VBIIS» ficmcrìtaminto»
perciocbe per cofe belliche di mare fu molto eccellente» la cui viu fu (crittà da G#*
nolano elione filo contemporaneo^ & di fotto fi legge (Juefto^itaffio .
FettDMooehigo Leonardi F.ocmi^s>iioii oanis Qpdmi
quam«laquentMStiiSeiiatorÌ5 fiMiB^
MftQi «tris liDper atori . Qui Afia à fauc» Hdlcfeoùti
vf q. 10 Syrìam ferro igniq. vaftata , Càtaaiitois Regi-
bttt Veoetoriun foci js» Othomanno oprcffis , Regno re-
> » piratis vndiq. fublatis » Cyproà coniuratiéiioà
:i celericate t quam prudcntia reoe|>ta » Scodra du*
9ah
.III
69 ' O B t STESìTIE R't> t
dn, &aiifrkiitfakofafidieiidiber«ta»aMiB«n^
citer gdfiffi:^ ablèos D.M arci Proairator inde Oux gra-.
to Patnim CDofenfu croftos cft ^ loannes- tettius ab hoc
Duz & Nioolaus Mooenigi Fratres pientiis* 6: M D. Vi-
xitannosLXX. Men.I. IHes XX* Obijc non fine {tua-
mopopuli gemini ^Dncarasfui Anno primo, Mcnfe fe-
cttodo, die XV. Anno (alucis MCCCCLXXVI.
'LchefiiTanno 1477. in fepolcrodi fìniiinno'nar-
motConbeUefigure Bi manotUTuliioLombardóSailccKe ecceUeote* nelcoi cor*
pò è notato .
Dux Ioanncs Mocenigus Thom« Patrui. & Petri fratris
Ducum fecucus veftigfa, bellum Ferrarienfe inuitus ge^ - '
ut » & Rod^ pcnimulam adiecit imperio > pacem co-
luicRemp Venetam adminiftraufc • iuAitia, probitate». .
& pmdentia» Dux Opt> & amantifs. Reip. habitus eft*
L. F. P. Obiit Anno M C D X L V, vixit annos
L XX VI. Due. annos VII. mcnf. V I.
1 '
à
Leonardo Lanredano Dc^ 74. che 61 l'anno t ;o t . nella cappella grande » éc Lui-
gi Mocenigo Doge 84. ctie tu Tanno 1570. rìpofto fopra la porca nùggiore di den-
tro con Lauredaiui Marcello fna confort. La quale donna di molto vabre premorì
al marito alquanti anni prima .
Oltre a* predetti Prindpi vi fi vedono tre ftatnc eqncftri grandi 3i naturale > con-
(acrate dal Senato allo honor (ingoiare > l'vna di Nicola Orfino Conte di Pitigliano »
il quale fu Generale della Repub. nell'ardentifs. guerre che fi fecero in Lombardia >
& lototno alla citti di Pàdona> fotco alla quale fi Kgge .
KicolaoVifinoNoIad^ìtianiq. Principi longe Clarifs.
Senenfium» Ftorentinipopuli, Sixti, Innocenti], Akxan-
dri Polir* Max. Fecdinandi , Alphonfiq. luntorls Reg.
Neapolit. Imp. foelicilfimo , Venerar demum Reipub. per
XV. annóf magnisclarifSmifq. rebus gcftis, noniflSme à
grauiflima omnium obfidione Patauio conTemato, vir-
tutisacfideifingularis Senatus V. M. R P. P. obiit
attat.LXVIII.MDiX.
L'Altra di F.Leonardo da Prato Caualiero di Rhodi , & fingolar Condiitticro del
tempo luo, delle genti della Repub. óon qncftc parole .
Leo-
D'I : e A $ TI t X <r tì% t €i
* £e<XiMcRiiìii t^ihiio ttrilìtcB fiùtìfllMiRB» de ex piovo-
^ttione fenper vidoreai > 'Pnefe^m Ferdinandi Innio*
lift À l^derid Regum NeapoIitaoonifn,ob virtutem te^*
feèribtts Naualìbufq. pr^lijs £;lidffimum » nagofs cRt-
riffim^ rdMispso Veneta Rep. gefiik» ab hofiecatliimi
l>ohàMfl>LaMitdanusPr|noep$ attByÌtfc.ordo Senat
torius» pnidetitjae,:& fomtadia& ergo , ftaraa lue fi^uc-
firi donandtmccpfuit»
,-'■ ■ . ■ , , ,
la tersa 41 Bartolomeo Cogliotie da Bergamo Generale parimente dell'armi
Venete > fatta di bronzo » & còHotata di fiiori allo fcoperto • Et fu Io Scultore An-»
drea del Verrocdiió Fiorentino. ScdfTe la^udi mieftohiiomo celeberrimo >&
bene mciCitop^Jafda^niiYfedeted alla B^p^Hctio^^ Aio compatriota» Et G
Iq^ono od pjf4iftaUo qwfie podie ptf^
BARTOIOMÉOCOIEÒNO BÉftGOMENSl OB
MILITARE IMPERIVM OPTIME GESTVM.
loamMioro» & Marino Vcnerio Cftratoribus
Aiui.Sal. M. CCCCXCV.
Di fo^ra alla poeta per fianco dalla parte done é l'Orlino > fi vede laftat^ ped^
Are di Dionifìo Naldo da EfrifigheUa» {colpita da Lorenzo Bregnoi & pofta per ordì-
nedel Senato. Coftnieflendoòenei^iedellafanceriatS^adòperò nelle guerrecon.»
tanto ardoreper ]aRepiib.€hf il SqMt<(^. gticoniactdla.prcdeq^meaiorìa t {cri fii
pofto di iotto ^joefta imiprìttioDe .
Inperator » Dndor , Eque» Miìéfq. , DionyCj Kaidi
condUDtur hlc oflTa . Hic iuoiorein Ferdinandum Re-
gno à Gallis pulfinh reftituic» Venetis dignitatem Ini*
perU fuftiniiii . Fide ac fortitudine incomparabili io-
ter aUos l}biaa peditam Pratfèdos Patauiun feniank.
Moriens oiiniis vigiliis , hoc vinutis fu« perpecnuoi
flioniuDemuni dar ifitoK> Lautedano Prindpe ex am-
pliiSnfi SenatoMiuthoritate» merait . Obiit ^a.
AaboXLV.AnnoMDX.
"- Vi ^aceparitneote il Conte Guido Rangone ìBnftre nella miUtia & de prìncqjftH
Capitani "^ tempi noftri . Etnei nieaK>delTempioéco»beirordine il wpokroffl
qiid HìeroÀinK» « CatuOe» c6c nelte o^ nuuBttiine (òpraaa^
-/**
ri : D E-t SESTI EJCO ; 'u
gK huomini ddb 6a prpfitpia^nmCMmeiMeper acqaiA|rQ^oriai«H>f)^^ net
mezzo dell'arane falfe : & Antomoiiio ngliiiok) > che fu «micatore della vjr^ pater»
Ba fi come neUa Giornata che n hebbe con Selini Rè de Turchi l'anno xiii.'Sc ìtL»
molte altre ptoue dimòArò coraggiol'amente) vi fece fcolpire ?ii '
HieromiBo Ctoab Cfaik. Fr»I}atic fiogulamp & ^te.
giaiiiibrais. virUoÙBfiaagniradiiiem quiiitdaulradfi'
ne lachr^is vinquam {lot^it ? con In medjoxurfo pre«
dàrifs rerum» Zicimhi aiortttas»bellic2difcqriiii«tit3Ìi»>
rum gloriam illuftrauetic , Imperàtorìs aetads fuat reli-
2UQS authoricate & coofilio vicerìt . Pofteros memora-
ili jlJa pugna ad Aainm Grecai prpmootorium docue-
tk»ipnm ptrichiuinfit Panici» Veneto^ prò tìtase Reip.
in omni fonnna acriter decertire.' Ant. paterne virtiiu
iffljiitorMDt.VixkaRBQ8Lll. Obi/c MDX^V.
I « ' ' ,
li». •
1- n
n
% i
ykìMalnpfarhèUCapfeUadeiT^bilide CattalU^douc fUfep^ Iacopo Colutilo
Fnonefe Generde del ScìuuoxU cui rotore mcmà di efierfawTi^^ della ISOUiMca .
Onde poinedifcefe Marino Senati»' preftantiffimo^ & eloquentìffimo di mefiitemfi» la
CHirirtiyiiteinSigifmmiox0' Antonio f mi bombati flgtikoH. InfMefta CffppeÙavti
yn beltot & bene iraefo Sepolcro, per opera del predetto Marino % [otto alenale fi legge à
g^riadilacopo fitdetto . '* •
MUiViae^Ieodòr» )ata?q. tremendus in armis
Hk de Cauallis lacobus fiur, àlcaq» gcflit
^noVeiKCis caput armigeruin duo (uloiinat ho&t$
Voioi quem camum capìt bax domos apra Scpulchii •
DecefficMCCC UeXXIilI.dieXXIllH«WiaF*
ScriticmoUo ie^^mente di qneffa valorofo Capitano ^Vietro Giufiiniano nella [uà Hi^
fioriaFenetiana^
Dinan2ÌarAlfc2rgcaodeffi{X|(^ de frati di godio Sa«^
crarioi& furonqdiTorcdlo, di Chioggia>diCaftclla*d'Aiimonia >di Ceaeda , d -
Ari > 8c l'vltimo > Arciucfcouo de Taranto . de iquafiqacltoaiCcncda fa F.Antonio
Còrraro nipote di Papa Gregorio X I L Et nell'introito d^a cappella è ilinonu-
me^tod^Andrea FrixiJero> che fa a^uCaneelMcr erande di Venctia .
£ anco honotara per dioerfi huomini iUuftri ne|e Ietterei percioche oolfti Corte ò
Cimiterioper fiancoj^ fa pofto in bella fepokura per quei tempi» queFContc Riccar*
doNUlombraccfeberrimaGiurifconfako» il quale chiamato dalla Signoria > accio-
che riuedefrc k 1^ di quefU Otti sii poftc infieme dal Dog^
altre appte^fgmato ufuo i<3mq^ m qucAeparti» l^ciò i facceflori^de quaii vv-
D r ò A s T Et t o *m I. ^
ne al prefeiìte Bait(domeoin»lti& f<K!a,4iiM^ìfm^9f^X3k»J!^iÌ!CÙ ail$t;o(ibfc/ •
ya$ iitns^legtfinq, ijibiar, Hoc compare Do|ftor
Comirisdé m^ftnerìuTatiQiitecaredrse*
Dotacus titulfs Ricardus prole Malumbra »
Maleus ens vmbra; , patria; decns » atq. Cremooae
Qiii gratiis Veoelisiicet hic , (ed n wR» laadìs ^
Viuet iàma viri QuUum perimraper aHiuoTr.
Obi/tanno Dòmini M CCCXXXltlI.
Bartolomeus Malumbra nati picatiis* refiaurauk '
M DXXVia die niL loUj.
Ce poco dffeoftoàHoicoperto Iti affai hnmileau^^ fono f*ofla:<!iTù(giGrifaI^
comdocdrs.hiioinoiidl6lidgueliebrea»grtca perlai
fua fàmx in Eittidard^ HàFraaceEco I# viiiiifegnòper toolti anni letteoegreche i &
hebrecf&lamatheitnadca. Andaoopc^i i Roma (ceto Leone X» /lette peralcon^
tempo appreOb Andrea ISdEercatdlo Canonico; dai q^ confeguitoii cognome di
Meicacdio Cperdòdie era della fdxràgUz Dragàna ) ritornalo x Yetictia > fu final-
mente per la lapientia « & dottrina fua nominato Grifalconi» acquiftando illuftre fa-
ipajvei&dfuoicittadmij diTpatandofpeflbi&ipc^pIcSgen^n^e CfaicfediSan
Glorcio Afaggiore a di S. Giouanni > & Paolo^ d^ j Crocicchicri 9 8cdci Scmi^ Qi*
vili legge,' '
ALOYSlO GRIFALCONIO TRILINGVI HVMA.
DlYINAQj^SAPIENTIA EXCVLTISS. LAVRBNT.
GRIFALC F. EL. P.P.P.P. B.M. V.A. IXVL O;
MDIV.O.N.,SS.H. hf. H. N. , .
Et nel primo Chiofirogiace.F.Stfl0<Ib Medici ealiittatìft.Fl}6rofo»&Tbeol(^
ftngolare» che leiTe publieameate per molti anni per ordine del Senaco:& celebre per
laecceUciitc fnjidotaài»* '
F. Sixta Medices Veo* viro religione Dodoi prtideo. de
human, infignl fummis celeber. Iiuius Coenobi; & torin$
Pro«Snt$kmuneiibu$ egregiefarp^
ahn.Sac. Theo, in Gim> Par. atque in Patria vtramqucrf
Pbybf. esimia ettm laude publice profètfusv tandem à '
Dco euocatus ad coelef ritam » fum. totius ciuitatis do-
lore deceflit . setar. fuxLX. dieXVIII Nou. M DLXL
E Hlerooy. Viclmus Ven. T1|bo1. Piiecep. & tamquam
patri de fé op& mer&o P. C:
Mar-
r4 DH Sfi $T4 ERt;
Mirmore hi exigao ùtìsHHaattomtiit ttoRHB
Sccibere SixtaE Pater» caetMi-qttis rcferac .
i. «
Et quali di rìncontroitna per fiaocot fi legge inhonoì^MlKa^l^rlncelffai ec»
€elleatehiiomo»& che fii Gran CanceOieredelIa Rep.atnìto» Se honorato molto
dall*vaiiierlale> quefta infcrittione •
DEO OPT. MAX.
Andreas Fraocifcus Petrì filrus > poft rónumerd prie*
daraq. fumoHeprudentic & fidei exéooph edita > gra- ,.
tus Patribos ob ingenij manfaetudiaetn > & beneficea"
ttaoifingtilareinq. in faos pietatem » chanis onmtbus • '
vntuecf» aobilkatis confenfu * Magnus Veneti Reipw •
tofttts Caooellariiis» humi è regiooe qaierdt > vttHiDq.
parentem à k ance hic oondicos feqnutus. ièqutttii-
ramq. proiapiam omnem, id qiiod ferum optet» ireruiQ
expedaf» . Vixit aonos LXXIX. Dics II. M D L L
Et nel medefimo ChioftrOf con eflempiò di (ingoiar fempliciti di quei tempi » fi
ìtg&: in vn (epolcro non punto ambicioiamente ornato» ma fchietto i quefto epitaf-
fio fontano da ogni Tanitd di ampollofe parole •
t
MCCeDCVI. DIE P. SEPTEMBRIS.SEPVLTV-
RA EGREGII, ET STRENVI VIRI D. AN- ."
PRE/E ERIZO HONORABILIS PROCVRATO-
RISS. MARCI, BT SVORVM HìEREDVM.
^ #
Et nello fuolcer del cantone doue è la porta cl\*eritra ne! fecondo Chioftro , giace
lacomoCieraVefcouo di Corone : nato di honoratifs. famiglia ^c illuftre per va^
Cardinale, & per dioerfi Sccretari * altri huomirii chiari , il qual làcoiiìò fii^ fanta
▼Ita, & eflemplare • t / .
Et poco più oltre dal lato del Franccfcbi Gran CancelHero , ripofa Antonio Gra-
denigo con Alifla fua moglie, il ou^Ip fìi Cnntf^ ^' a rh^ r^o nn^ * <• >.!) a^^:.ì,^ .'^Ti^a;*^
crfeuc
101
Si vede anco in Chicfa il Sepolcro di IV&ttheo Giuftiniaoo Conte di taitoiffo . 8c
ini prcOo è npofto Odoardo Vindcfor Barone Inglcfe, con l'epitafio prcfeote .
Odoardo Vuiodefor Baroni/^Dgl. Paientlb. orto.
Qui dum Religlonis quadam abundaotia vitvpto»
D l e A S T I t l O L^.L 6$
bitate & faairitate mònnoi omnilwsclianis clarafqj,^
vlcam d^eret , ifflmàcufa morte correpto > celeber-
rimis exequijs decorato , Georgius Lecher aSaùs
poni curaiùt •
Obijt Ann. Domini M D LXX mi.
Die, Menf. lan. X X 1 1 H. iEtatis faac X L H.
Fiion della Chiefa daJla parte della ftrada commune» s'entra per Io «iiitero helT*
Oratorio di Santa Qrfola» antico edifitio) nel quale è dipinto i quadroni» la hiftoria
fiu con nobile eccellenza d'artificio da Vittorio Scarpaccia Pittore di molta autori^,
ti nel Aio tempo>& il quale dipinfe anco nella Sala del Configlio *
PreiTo poi aua fcuola di San Marco» è (ìtuato vn*altro Oratorio • dedicato alla fa«
miglia Gabriella i & confacrato al nome della Beata Vergine della Pace . Vi fonc^
figure di mano di Lorenzo Bregno» in memoria di Lorenzo Gabriello Vefcouo di
Bergamo j con quelle parole •
Neu$Bergomas»tuùm Laurentium Gabrielcm re-
pofcisj excubans tue fum » fac clyfmum Annis tibi
triginta reddtdi Pontificatum » hunc Virgini famu*
lari padfice cujMo^t^iogo ne vexes
XII.
0,tótO§
M D
Quanto poi aHa Pittura» ci hanno dipinto in diuerfi tempi i più famofi Pittorliche
fiano (lati m quelle parti .
Entrando adunque in Chiefa per la porta maeftra daUa finiftra , fi vede la Palla di
S. Agoftino fatta i |;uazzo da Lwgi Viuarino ; quella di San Pietro martire » prìma^
da lacomello dal Fióre > & poi ri tatù del tutto da Titiano Pittóre illullre • Et nella
^eftia vi è vn Chrifto con la Croce in fpalla di mano del detto Viuarino *
, ^Ma dalla delirai la Palla di San Tomafo fu opera di Gian BeOfop , il quale dipinfe
aHcò quell'altra di San Vincenzo» San Kocco»^&JSan Sebaftiano : Stìicjlz Cappella di
^^ Luigi fatta da Andrea Stprnado Configliero allora > & poi Procurator4ÌiS.Mar«
co, il qual mori Tanno 1478. vi dipinfe il oredetto Viuarino •
Ma (otto al parco la cappelletta dalla tiniftra fii di lacomo Bellino . Nel voltar dei
cantone per v(cir della porta nel cimitero» la pallanella finidraffi di mano di Ròoxh
aflai famofo maeftro. Et la delira con Santo Antonio» che difprala It limofifte i pch
neri, fu di Lorenzo Lotto Vinitiano .
A D D I T I O N E*
'HeìtjiUare deWOratùm della Tace è pofta m'imna^di Maria Sémifflma^ e
iiceji effer mtcUa > che San Giùuamn Datnajceno teneuanem [uà C^a in Damafco > di^
E nan^
^^ DEL SESTIERO
\a
^are per frode^&i^'omodiLemelfaitroIWipfrat^
lUucoKtanoqttefh miracolo ùióitdfpnHkrtfwm ^uriù conaltri
icffU Scrittori 9f!rT^icfimc0nMrcJlmtéaoing^ iato éiéfkcjlé Oratorio H
mano di Giulio dal Moro. Scrine astringa ^AcTadettalmmagjitK fù^pmauinFene^
tiatdnnoi2^9»ottenntadaTéa^Moi^jfk§i Cotifiam^
tinopoUiedonatadiineftiVadriDominicamiiSS.GioicVaolOi&poi collocata indetta
altare con dincrfiornamemi Pannò x$ot. Leandro dà Baffanodipinfci^
aU*^ttare9 il Miracolo di qnel dinoto della Fergine^ al qnale» dopo morto» efepoltOpti nac^
ijne dalla boctu vn^jtrhore, ntUe cmfo^ era effrefìo : Aae Maria •
Ottennta la grande > ememcrJbUe istoria contro Turchi Iranno 1 571 . crMt in ma^
niera la diuctione del Sacro HofarìOfCheliConfratridieffowinonarom) iktoro CapfeBa» <!r
Ultore con fontuofa ferita 9 adomandola di rare S colture » formate da jilejjandro Fit^
tma% che fa ancor..trcbitetto, & da Girolamo Campapui > & di EcceMemi Titture ; f&i^
che Iacopo Tintoretto nel^Oudto del foBno » dipmfelaVertìne in atto di porger Rqfanj S
SanD(mtenic09criSantaCattarinadaSiena%conilTontètice9Tm!itratore9 KèfOogedi
Fenetiot & altri Totentati > pofti di f otto ginocchioni 9 fece il medcjmo Tintoretto U Crth^
cifilfof pofio nel vano dirimpetto aW Ultore , con la tergine fua Madre tramortita 9 eie
Marie, apparendo vfcir da Monumenti molti Corpi di Santi rifkfcUotiw'Come nacconta /*-
Euangelijta San Matteo . In altro yano dal lato fin^o rappraentè il conflitto Tuonale »
& Vittoria contro Turchi % affiftendo à Chrifiiani Mttrianofira S^fioht % t SantaGith
fliua.
Leonardo Coronanel primo fpotìo Ottagono Mfeffitto fóce SJ^oiMmcot che predicala
diiiotione del Rofario > il Quadro nel vano alla defirot con Sacerdoti » che celebrano Meffe 9
pco virtù déiUe quoli^ rengono Uberate dagli jli^rìÌ9 unirne dal Turgatorio ; La Jiatini^
tà della Madonna, f afta /opra ima delle Torte9etinalmente la Tallo dietro aU'UUare con
t^nnuntiota, oprra» che viene moUolodata » ejtimoto da intendenti « Iacopo Talma di^
pinfe il Varadijò nel Talco fopra P Altare 9 il San D memo 9 che ottiene Indulgenu dal
Tontefice per le Corone del Rofari09 nelP altro Jpatio Ottagono vicino. Di Domenico Tinto*
retto è lodatiffimoAQuodropoflo fopra yna delle Torte 9 con la fpiegatura della Lega
Cljriftiana contro TurchÌ9 douefmo ritratti al naturate il Tontefice Tio y. Filippo II. Et
ti Doge Luigi Mocenigo ginocclnati dinau^ial Saluator del Mondo 9 ^ alla Fergjme Ma^
ria fua Madre » dietro a quali fono medefimomente i loro Generali 9 cioè : Mar^^Araom
CoUmna9 Gioumtni d^AHftria9 e Sebafiiono Feniero9 con Santa Giuftina 9 che porta la Talm
ma à ChriftianÌ9 mentre apfarifce bmp il combattiment09 hauendo pofio gratiofamente in
rn canto fra alcune herhC9 il r or atto del Guardiano della Seda di quel tempo 9 fatto motto
Isvifiiatione detta Ferpue è ditantoTeranda .
7^ifi^iù9douifonorMreJh$tatiliMifier^delSant^moKofariO9duedieffifon0
diPrami0omBaJIano9Cioè9laÌUfcitadi CbrifloSigì^ & ilmedefmo Orante
HeW Morto. Di Leonardo Corona è U Chrifio flogelLuo 9 & Coronato di fpine 9 come èfari--
mente ancofuo Inondata al Monte Caluario .
La Refurrettione la fece il Talma . La Tnrificatione della Fergine . Andrea f^icenti^
no . // Ciuditio Finale » Taolo Fiamengo . 7N(e altro ri è di notabile in quelgiro .
Za Confraternita dei T^tme di Dio ha anch'ego la fua Cafpdlo fituau i mtTMCbie^
f^fnobHepercofirmtunhdiordineCorint09Conrieco,& bcnor4inatoUkan£fin^i
Mar-
D I ce A S 11 E L L p LIR L ^7
M0wà%(mMaJRm6tì»fiffiréi^ «ir
maUrituóchi frùporthmui . La rms i lamrauà fiwcamefjit à Ot^^yCot^yMgi^ Pìr«
Uff*
ikii tettivi fma ine VortCfper le quoti fi entNttiiftimti $ arlotti di effa Cmtfraicm^
tifémc ffcomtrmt^rgentatuty ftimat^ma perla quatuiti » e fmiguttifi^ma fmt la
fnigdàrkiJ^ioam; Lecere 9 LériyVa^ati^ Diuimi
leftatfefrtefàmeokmnate per fe^ateredue archi murati , che e^oMigpm ht vm la
Circone^(meielfaiMtore,eneltattr^itBaftefimdiGi^ d^iiité^
daVietroMerafkaniM^.
7{eUa TMola ddf^jfuarei ^traiùCbr^ Ctoe^ù eon ta Maddatenatcbe ai^éeeia
UCroce9& SanTomafoc(mTiMaUy& Mitra,inattoiimoJtrareilmedefim9Cr4^^
opera di Tietro Liberi Caualieret ch^è molto piacciuta altvnitterfde ,
V^Uar Maggiore di queftogran Tempiot rimmato d di noftri » è Ifolato > di ordine com^
pofito fatto in m arcoy chepafìa concomne di tutta tondo di candidiamo Marmo da Ca^
rara^ confuoi contra pillé^% efiédiJlM iferucndo la Cormeeper impcfta deW^rco% che fi
dxAodùrnatodtrrwi/piiiOyfemd^Mefipofai^ perla varie^
tàiefnevjtdàMgmm» &nfaglHfpmapeediJ€gpQ^ f^imancatia perà àdmojlUaye le
SMt^fdebeqiuUidoueràeffer adomato A
Le Tinture pia cetetrifparfeper la Chiefa, oltre aUe fopra nominate datianfoumOifoM
le feguènti: DilacopaTintorettoèynQMdropoJhiuFaltodirineoiUro alla forra grande
ipieài étàCkr^\€ontfcH^me del Tefiamenso f^occbioxcioè : U FratHciaiodi Caino > il
Sacrifieio di ,^rwno%mn il Serpente di Bronxj^eretto da Mosè per rifanar là morficati da
Serpenti . IH ^4[Mpmtfyo Farotari fono altri quattro Quadri pofti da i lati del fudetto » con
Miracoli de San Demeiticp.
T^Ua Cappella di San Hiacinso W è la Tatsola conia Madmna^ & il medefimo Santo
di mano di Santo Veranda > & nelle tele Laterali fìno rapprefentati dot miracoli 9 ^vno da
laeofm Tabnsf Inoltro dalCmdierLeandrodaBaJfano, ilquale dipinfe anco laTauola
MI in Sm^ifpmaTriniti^ediuerfi Santi % pofie nelU Cappella alla defira della Mag-
pnre* *
.^tUMa^Sdp^feukétff^an^SoMDomenk^ Imi frati; -nenenr
ioli jinnnmìftratoUpane da^ijùmli in ima; & neWaltra il medefimo SantQ% Ae ottk^
nedaHomorio IIì.Tontefice la coiyirmatione della fita Regola f doue fono ritratti alcu^
mCnréinali$ &TPadridiqueftolmgo$cbe7HneuanoaUÌwra . £^ di quefto buanVittore
ancora la picciola Valla con Chrifio rifufcitato pofiofiràgU ^pofloU 9 la quale storna l^jll^
taredelÌ^Oratmo^dàS,yicenxjf.
TisUa /udettaSagr^a% Andrea Vicentino > dimofirò anch^egli in gran téla la conce f^
fumé fatta da Iacopo Tiepolo Doge, d Vadri debordine di Vr^dica:m,dettmgo do:ebéèi^
tono dptefente $ ine fu Fanno i it^ effóndo in quel tèmpo Ifìla poftafirà te acque^yeden^
ii^màtiritra$Halnatmrak%e ^tedabnet^PràToma^
rial^mtM i6o6^ Marco FeceUioJlipotediTitianofigwin^
atto di fiUminar ilmondo » c<m la r ergine Niadre j cBe gli ^moftra i Santi Domenico a e
Francefco pofti fopra il MondOidone fi legge :
Et^atttseft Domiods^
E [tendo ini ritratto A Vadre Antonio SirafinopCbefeee orngr epa Sagre/Ha . .
.' ì . £ 2 Ec
d« D Eìr S B S TI E K JOJ . .
fé Iranno 1501. eretto dal lato finiflro della Cappella Mt^ppre > con cofbruttura maroki^
glhfadifimflmiMaamidiormecompofito^etec^^ tondo ^ fiondo coUofata
nello fpatìo di mez.^ la Statua del medelmo Doge fedente in maefid » grande al namta^
le» fedita moUo diligentemente da Girolamo Campagna con due altre fiat ne da i lati in
piediifigmficante queUaaUa deftra lafor^a deWjlrmi della Republica » e quella alia fm^
/i^.f ,-^. j_ ,.r — ._ .«. — ^ ^'^'^Mropatrauau^conelufamCambrai ,allaqf^9
m^mmm www wjrwmw mmm^m v «wwv www wwmww www^^ ww^^ ■ i ipiy^i w ■ *^^^ wwwwwvjwww^rw iww •«• * ■■ w w^W''rw w ww^^VLr' ^
tu fEkgivd caratteri d^arOfifiiccf
0. Ó. M.
Leonardo Lauredano Principi
Todusfèrè Europae Viriuoi Cameracenfi foedeee
In rem Venetam confpirantium furore compreflb _^ ^
Patauio obfidione leuatoi fortunis >& filijs prò communi
Salute obie^* Terreftris Imperi; poft acerbiffimHm bellum
PrifUna amplitudine vindicatatdignicate» & Pace Reip. reftituca ,
£oq*difficillimo tempore conferuata» & optimi gefta,Pio, Forti,
Prudenti. LeonardusAbneposP.C.Vixitann.t^}CXXI((* ,
In Ducatu XIX* Obijc M. D. XIX.
yedefineiranafrigtijtharidettA MaimnayediSanf^icenxfirtff^rna difitii^ma
Marmo > neUg qiuik Jtd ripofta la pitie di Mar^jintonio Bragadm > fatto wtàeimemc
fcorticar vino dal Barbaro Muftafd, coatro la fede data, nella refa di Famagofla [amo
*^7i,Viiancoil fm ritratto fcolpito in marmo at natarale con la qià i^iimta «^ci#-
tìoae i
D. Ol M.
Marci Antoni j Bi:agadeni » dum prò fide » & Patria bdb
CypiaSalaminac contra Turcas conftanter, fortiterq. co-
nun Priacipem iìiftineret. longaobfidiooe vidi, àper&Ja
hoBis manu» ^o viuo » ae intrepide fufiferentc dbtrada
pellis annofalutìs W. D. LXXI. XV. KaK Sept. Antonil
rratrt»opera> & in^nfa Bifantiohuc adueda > atq. hic
iitorco » Hermolaa » Antonioq. ffli/5 piemtffimts ad fun-
iBtOei,Patriirpatiernia.Qonilnia gloriam fempiternam
fofit». AniMTfaliMis M D XC VL vixit anoo»XUI.
- ■ ,• - Et
D 1 e A S T E 1 X 0 UKÌ: tS^
EtiuipococHfcofto>èlamanomdiLu%iMichkie litccraMAnoyC pnidcatS-
fimo-Senatore > che dice :
• *
Alo3rfio Michaelt» Marci Ant.FilSenatori Integerrhno >
Omni fcientiarom genere ornato» atq Oratori facundiffimo
Ex Foro ad maiorcs Reip. dignitatcs votato i
Dum in Senatu difficilimè confultatione propofita »
Incredibili cura oamium admiratione fententiam diceret »
Improuifaniorte>efugeftucorrepto. Ioannes Cornelins
Marci AnttFiLVxoris Fratermoeftiifimus ex teftamenta
Pofuit . Vixft ann. LVI. Obijt Xi
Kal.-Maiji58p.
lóefce maeflofoi e riguardemU il Ùepofito di CaJ^ Mocenigo y formato in diuerfi ordini
di Vietra Iftriana$ & altri marmicon i^icchh e Statue , il quale occupa in dtex^ t e lar^
Litigi II* Trocurator di San Marco ^ che tnorfein Candia l'anno i tf ;4. mentre efercitaua
glcriofamente la feconda volta ilfupremo carico di Capitan General da Mar contro il Tur^
€0^ al quale inferì gran danni con VMtaggi not^AìUffìmi della Republica . Et di Luigi III^
che fu padre detti imenti Luigi /. Trocurator di S Marco, dijJf^II. detto Leonardo > fu
l>roueditor deW armata > che fra l'altre f uè [egnalafe imprefe riacquijtò la forte^^ di S.
Theodor 0 ricino à Canea. Di Luigi IH» detto .Antonio» & dlLu^i Quarto detto Tietro
Trocurator di S . Marco .
n fono dueftatue Equejiri tutte dorate^ pofie per decreto psAlico, di doifamofifRmi Ca^
fiiani de tempi n^i; Vvna di Tompeo Giuftiniano Genouefe > che confumato nelle guerre
M Fiandra, perde il braccio deftro fotto Oftende > efer citando la carica di Maftro di Campo
di foHtaria Italiana^hauendofcritto anco tHiftoria dette Guerre feguitein quei paefi dot-»
Vanno i6oi . fino alla Tregua condufa tra le Trouincie ynite y&i Cattolici > dnfà A anno
kSoj. tenuto poi dfcruitio detta Republicaj hebbe impiego netta Guerra del Friuli » incO'
nincia^fannoifiis^cinurogjUjlrcid^ ela^
trocinid'F'fcochitConTitolodi Maftro di Campo Generale, efacendofi comfcere'nel C<nu
figlio, e neaoperationi quel valorofo, che girerà, mentre fé ne ftaua offeruando vn fito per
pajiar il Lifom^p , & aUoggiar l^ Efferato netta Campa^ di Goritia » colto di mojchetata
finì la yita in Lucinifo , e portato il cadauere i ycnetta » faite le folite Tompofe Efequie
funerali, condotto d SS» Gioi e Tado, accompagnato dal Doge con la Signoria » come èjoli^
to far fi àfimili Capi di Guerra ,lifkncl pieaeflaUo detta Statua , intagliata la qui Jotto*
fcrittamcmma:
PMspdo loftiniano» Patritio Gtfnuenfi » prarcipuarum
Arciam in Belgio espugaatorì, intrepida Brachij
Obtriincati^ne apud Oftendw Gotlcixr* Venetsq*
R,P* Cum armisldiperio Prsf.Gen. adNaus.
E 3 toni-
jo DEL SESTIERO
loulfto FlamiDicrepo; ManetonfeOb. M. DC XVI.
Armis I & Calamo Bellatorib. confpicùoiniratrici
Faas ièniato poft Fumu puh. Stamm Eq.
Et Moounentum ex S.C
Valtra èdiHoratio Baglioni Termit» Eforitnenmo Capuano, eondotto-daUa mtpiAU-
ea cmT Itolo it Cot«neUo»pofcia dichiarato dal Senato fapra intenderne di tutta la Fanta-'
ria, cbemtrfemt^e^ ueiia medefimaguena , mentre fiera •ppoÒo con 500, Fanti af
mgropo ffuadrmedi CauaUi fui Carfih che pertanano fottorfe iGradifcat Onde hono-
ratodt magnificentiffimi Funeralicome fipra fu fcritto in Hanno fitto alla fnaftatna .♦
Horatio Baleonìo Stemmate A uornm de Rep.
benemeritorum infigni .
VirtMte propria ùaisq, egccgijs infigniori . Quiprima-
riits in Exerdtu Veneto , dum in I^ydia fbrttter intét
priroos dìmkando comrailitones hortatur , hoftes p(^
innumerosftratosinfequknr, tamq. ad vi^riamafpN
rat, |lofÌosà oppetit . Pro fingulatìbus roerìtis Senati»
Optmiusadperpetuam eiufdem geftortun memomin
Monumentum Pubtico decrece fiatnic .
Summo tothis Rcip. & exercitus merore interì/t .
X m. Kal Septembris M. DO XVII.
r^Sfi^t&^^/T^ '^^ ^ ' *: * Ko-mbre da Antonio CorraroVé^
fft^dtCeneda^'h^potediTapaGregmoXII.che prima era flato Frate di qneft'ordéne
JkmmKanOtOmtefi caua da certa infcrittìone antica pofia fatto aWor^ano .
luiatfreffo foprala porta deUaSagjreflU (Udipintavna TaUna toudne Fame, cbc
fnonauo te trombe, fattaporredagUHeredi di Giacilo TahuaU rumane » dedi^Mul
^TJ2f^ ^^««M|» P^« irreccbio, <sr alf métto TalmaLme,conlilmrk^^
tt fcolpttialnaturalc&lafeguente nota : 6w«««>vv»«Hffwr«r«^-
Titiapo Veoelioi lacobo Palma Seniori,
lunioriq. Mtc Palmeo Communi gloria
M. PC XXL
DailatìdelU portadeUa Sagrefitavifmodue Memorie quali Rmili Tcolùite ti
mtdiparagoncdcaratterid-oro, P>nadÌLodouie0Comm>Xdke!^^
inMar-
IX O. M.
Hofpes fic age vt fequaris
Condor hoc Tumulo
Lo-
D I: e A S: T E I. l O t IB. L
7*
Lodòuicus Comanus PatritiqsAotnetfw. panne ifHid
Santones ( Gallos Flandrw toparcha vtraq. Falla-
cie clarus ( e Martio fiataDorum Lycaeo ad Veneta
CaftraEuoaciisxx.annunicurrufortem9 fidelem-
q. Nauatii operam , dumq. mUlcuin ^ibimi « ma*
aoi^ acienim >diredoris muoerìbHs decoratus > ad
labbiDiorcs honores feliciter contendo . Vitam»
qaam Venetae Reip. mateftati deuoneram libentjfs.
pcoiadi. Hipolytus fraterdileóUis.inihi beneme-
Rotiousrens mootimentum hofce non fine lacrimis
M.DCXLV. XXIII. Apri».
VéUtrà di HenricoStuanOfdouefì legge i
D. O. M.
Illnfiri Domino Henrko Stuerto D* Aubi gni
Secundo Genko
Exceileotiffiffll Prindpis Etmeì Duds L^uinf»
^ Propinquitate » & generofiflìna indoJe preclara
Hùronyonis Vveften Britaniarum Regis ad Serenìr
Reoipublicam Venetam
L«^nis fuaniflGmo Affini M. M* p.
M DC XXXVII. Vixit Ann. XVir.
pmttnu ss, GtoMtttun e tooiù etn U mai atsfactme»to «eic^rmata Turcbefea VMOtofw-.
Pericre alla nofira di Legnu e di gente» fatto il comando deltimiito Lorenrp Marcello Ctan-
fan Generate da Mar» U quale reflò morto da vn colfo di Canonata nel fine della Vittoria ,
^ la quale fece voto il Senato di vifitar quefia Chteftin td giorno , Stdfcrittoin ejja 9e-
Venetorumad Hclerppntì Angufijas
,' loGgnit de Turcica Qaffi Triumphua
Lanrendo Marcello debellante
MDCLVI.
Faaftas SS.Ioann. & Fault
XXVI. Inni/.
Bertucio Valerio Duce.
7^ DEL SESTIERO
StdpkdivièUwimeielTìtt9re»ebedk9:
lofcph Hentius de Augqfta
VOraicrio di S. Or fola è flato yUhnamente rifatto con me^e Lune, che lo reMono agid
più Incido di prima, & perciò le "Pitture del Carpàccio , che fono in efTo fi ^àftimin tutte le
loro farti . E frequentatagli quefiagran Chiefa del continuo da mokitiudine di Gente per
flnmgewi^, che fono in efja, per la copia di ideffh che quotidianamente fi celebrano $ per
le Treaiche,che fi fanno in ognitempo da fanu>fìhuomini > per gli apparati nobili , e ric^
chi, che fi vedono nelle maggiori folennitadi , per Pejjemplaritadei Tadri , e per la dUi^
ffnte, e pmtual loro (^satura de Diuini Officij : onde riceuendo perciò grandi Élemofine 9
hanno potuto riedificar i loro Clauflri, accrefcere nuoue fabriche i rifformar fiami^ 9 aUat^^
gare , & abbellire il lor Conuento tutto •
Spedale di S. Gioiianni ^ e Paolo •
E Anco dietro alla Ghiera Io Spedale con titola di San Giouannii & Paolo» il qua*
le fu inftituito Panno 133^. da vn Gualtiero Ceroico hupmo di commoda fa-
culti , Se reijgiofo > percioche hauendo ottenuto il terreno da frati vi fondò <)uell -
opera • La quale col tempo accreiciuta cofi io fabrica come in eflercitio di pietd , è
duienuto luogo famofo» & celebre fra gli altri della citti > con Taiutode gli buomini
^atholici» che fomminiftrando per l'amor di Dio parte delle faculti loro j^fq^engo-*
ao attione cofi religioia» ic Ghriftiana •
ADDITIONE.
la Chiefa di quo fio Spedale è di bella forma, rimodernata nuouamente con Altari rie--
ebiffimi per marmi da Carrara, e cartetami rimeffi di roffi > e -perdoni di Francia , con le
T amie de migliori Vittori, che 'pininoal prefente, hauendo Matteo Tonini lauorato
éiuelladiS.Fitippo7Uri,checelebraMefÌa . FrancefcoWéfchi quella àella'HAfcita iti
Saluatwie con San lojcppe. San Carlo , e Santa Veronica , Ornila con il Crocifinò èéi Vs^
aM Renieri. VaUrapoideUaMadonna^eliSS. do: Batt^a^ Francefio la feccE^ma^
no fùdifcepéodelVreu Genouefe. ^
SanGiofeppc.
IMonffieri delle donne> fono in quefto Seftiero diuer(i> oltre a pttdetti facrarijdel-
le parocchie & de frati: fra i quali San Giofeft) è moderno per èd^cio , ma anti-
co per inftituto. Vi fonoduepallediafTaigentileopera» l'vnadellaTrasfi^ratio-
ne del Signóre» & Taltra di Parrafio Pittore» che vi fabrìcò il fuo altare» dipit^to da^
Ini con maniera dilicata Se bene inteOsi .
Vi giace anco Giouanm dk Sole Giurifconfolto celebre % & Qiatore dà molto no-
ne in quefti tempi»
D r^CfA^^Tf *ÌIl O LIÉ l/ 7J
- '■ ' '^' •• À b 'ti 'i'^t' I o"n::e.
Hifaia la Cappella Manhre di quefia Chic[a cofi l* altare di beila 9 e^ mpdema forma j
dé^a pietd di Gitotatko umiani Prociìmcr di S. Marca > & taué^ > a^e fa Tadre di
Marino il Doge f fece far amo la Tauota aSefio Mtare dd t^tofr/te» e famofo Tittare
Taoh Nerone fé y che r^prefentò in effala'ììatimtd del Salual^^ con Taftori intoma al
IPrefipe . Leggendo fi à gloria del rifacitore fitto alfuo ritratto fcolpito in marmo % e pofio
da^ rn l^^o di detta Cappella, la qui fotfo regijirata infcrittiohè :
Hieronymvs Grìmanus ad immcirta^tatem vi^^^
itndam nattis«|ferpctuum fui nomitiÙcelebritatem, jqx-
ximis rebus prò Repub. géftis > futnmlj^d. Lt^tlonibùs ,
esimia cum laude» PatrJaeq. d^itate ooftis > in anitnis
hofaiaUmadeptus: Cuius uflgulanoi eloquenciam9 ac-
cerrimumq. iudidum Sdnatus ingenti , & ornamento , &
vtilicate difficilimis temporibus escpertus eft . A Pio IV.
Pont. Max. Equeftrì d^nitateotfOatus; à %p.Procurator
magna omnium Isetitia creatusi omnibus virtutibus Prva-
dpe digois omatiffirous » vt Prindpis tantum nomen in eo
Ótìkts defideraret . A nqos qatips LXXf'II.
Cum ab humanis rebus ad Òeìeftem j(àslicitatem viuemi
femper optati£fimam>morieiui tam prpximam demigraf-
fet»TriftiffimuQi>bom>omnji^fardé^^
Po(to:is autem fpe^àtilfimumpptitni Senatoris exem-,
plumielinqnens. l <
H. S. E. Ob.M.t).,LXX.Pr.Kal.Maii.
Marini^Sy^ HermoIausFiIii mcefiiis. -pof.
hel fudetto Taolo Veinméfé è ancora (pofla in altro altare) la Tamia con Chriflo nel
Tabor, che perla fkabeB^t^a fa data atta flampa. QntUàdel SanMichieleconyn ri*
tratto di Senatore è di Iacopo Tiniorett0 ^Dipinfe ti Talma H depofio di Croce nelfeno della
Madre > del quale fono medefimamefjite alcune figure di chiaro fcuro pofte da i lati delt"
^Itar Madore . Ver comn^iffime di Mark Grimmifudettofece il Veranda la Valla con
lidio Tadrcy S^goftino > & la Maddalena . Aeca molto fplendore à queftaCbiefa il ma^
rauigliofo MaufoleodiMarinùrimmi predetto Dòge ^8. fituato fopra la Torta del Ca-
nale compofto tutto di marmi fimffimiyi di moltopei;g$(mTqu4ftrogr^ colonne di ordine
€OtMofit99qualifoflengonalaCornice$ che cantina per smta U latitudine di queftonobHe
eiificvh ^ fopra effe ri fono i quarifetli% dpue pofanfl qudttròMui'e di tutto toniq^ grandi al
naturtde ftdpite in marmo» dimofiranti le flirta Cardinali > Vrudenra» Giuflitia > ForttT^
%ai e Temperanza • ^7^)^Tintercolimnida imaparte dfè la deftra 0vn Sepolcro di bel-
f^nta forma tconUfiamd^Hi^^fiefa foprof grande digMiralefcolpita in marmo 9
'T f *
74 DEI,. 5BVT|B%0
efùttoiimiikadréCùn figure iihwi%jiiÌH^^^TÌli^
ne in Doge cm quefla mfcrittione i
Priocipaciis Virtute Partir meiiK>rraieiiipitei^
M D XCV^VLKaL Maii^ificacìs LXli.
IkùtaUraaUafimfir^ ipofio rn^aUro fepokro fumile cm la fiattta della Do^areffa Mù^
refhta Morefm jua moglie » con altro quadro di [otto di brons^^ che dimoftraJafua Coro^
maioneinDogareffa ^& la Trefematìone deUaKofa benedetta 9 mandatale d donare dal
Tontefice Clemente Vili. fSr altra in[crittùme% che dice :
Diadeihatis iopofitf» Hilaritas publics •
M D XC VII. IIIL Nonas Maij\i£catis LIIJ
1 Manti di fi^dktftatm fonòtauoratidOrOy^U fepokrimMticon tefte alate 4r
fpiritelUfiolpiieinbmxjf^.TMhf^^ è
ynquadrodimarmoconbeltatornamento^intorno^nclquale incampo d^orofi li^edi
/jnejh Ottima Trmcipe tinfiafcritto Elogiù^i
D. a M.
Marino Grimtno '
Prmcipi
Opt. ^lici&.
Rvturis Prjrfedurìs
Legaribnibas .-«4»>'x
lisquibBfq. tn Rep. Mtanerì&uscgie^^fuado «
Qni
Aanonam adleuauit > ^Erarìum auftaoit
Vrbem-exomauit "
Ab fpfaq. nQsda aueittc Flumm» •
Palipap Òppidum extruxit
Ad Chriftlani Orbis fecuritatem •
Mocam GalUam Ciiàlpinaa
OMnpfCmt*
Salutare Rcip> fàcdus opportuni iìccìt ^
Pacem Itali» fuauiflimani
.Confirmauit Protulit
Pins I^dens
Obijt Ann. MDCV.
VixitAno. LXXin.M.VI.D.XXV.
J^httXtlmpefabuQdUs* • ■
IMII
DI C A S T E 1 L O LlB. t ^ j
/in&l^^ ^^4^11^1 1 fiàare fonei fiate f colpite da Giràtamo t^mfdgia cambre Sctdtare .
// foffitto deUa C^efa i fìftt9 wiouamef^ €m mMeJh$ièoU ^rikitettuta > dipinta da
Gio: ^ntmùo Bok^ffuffe .
mi
m
Santa MarU Cdleftc .
NE tempi (KlaconEX) Thì^do Dose.4#. veoufte i V^xittu alomie ttooache dd
territorio di Piacenza da vn luogo <:hiamatQ Cobn3di>a j died«ro|2tincipio al-
Tedifitio della Cdeftria . Que(le eflendo di vita esemplare > & &uorite oalla nobil-
tsU accettandadfe mélte gentildonne $ rìdtfdTero à perlectiionci} detto facrario • Ec
cdbidodiuentEtOiCcleiM:^ cofiper ftaoiero % 8c qualittt<lidoQtic,iii€Mdie 9 come an*
co per edificicb l'anno i %69. aUinf. di Setteinbre>.vno incendio delT^feiule rouinò
non pur la Chiefa > ma anco il monillero in gran parte . Era nella Chiefa vecchia^
il corpo di Lorenzo Cd(i Doge; 7. che fìi ranno ijdi.Vifùancorìpoflo con pom-
pa fQlenne dai Principe & dalla S^noriai che raccompagnè» goel dark) Seno > cho
iahiò la Patria col fuo valore da Genouefi afprifficni nemici della fua liberti . Et ne i
prefenti anni venuto à morte Tdfone<5abrie1l0 ouquo SMMcH&diquefti ^fecoii # 1 cui
fcritti fono reueriti da gliintendenti» vi fii feppellito con molto honofre •
A D D I. T ;I: Ou.N B^
Kotéinata quella Chiefa ter l* incendio dd^Uìfenaie JudettOi fk rieducata di fama di-
herfa da quella, che la defmneUStringchpoicbeeUamnè potùnia, ne Uà jin$itsmpio$ne
megli ornamenti gàUda lutine vedefimtim^tt^néM0a $fgtì»^ Omieamem cptmne
di ordine Corinto, che fofiengono la Corniccjjw^aa t cii^eMttQ,t[eMfi$ > il-f/^i /««
€Ìdo 9 efpaciofo . Ha da i lati della tunghexAa tre Jlltariper parte qucqt fimiU di marmi
fmf&aen inteft per difegno, abbelliti di f^itti^ie, vafi^ & altri ornamenti . In capo è la
Cappella Maggiore, con ricco Mtwt^ ctr^iumnè meo le due minori da i lati • ?^i brac--
ciò jiniftro è Jrtuato targano fondato nel piano della Chiefa tutto di marmi bianchii e
mandolaH di Verona €onvoUi, e pAaftriaimdine Ionico^ Le Tattdedegfi otitari f9M
tuue^thmmriniinfigni. DiTmsBùkMeiqnelUconS.^ntoni>^bbate3SanJìiifio9,e
San yicengfi. Di Undrea^yiùefiumoiedmt dpdicfi miUa MémÙKÌ,44eUiSS.Diacm SUf-
fmopcLorem^ . Mafeo Feronafeael0Sani4Ekm^ond^neakriSan^J^€fimL une ne
fece ilValma^ Cima aeUajlfiimu.d€UaVergine><h^è la principale iV^étmdelCrmfiff^
£mkMadeimuhlaMaidakna9&^^i$af^DipÌ94^S^.Qrfm^
torettù.Jiep9rulU4elCorganoxifùarifeealdifuoafiUFerg datt^p^elO',
£ di4emvo San Ctotianni tEMongeUfia % &.San Lmp Fefcomdi TolofafOpera dd virjtno-
fiffimo Tiberio Tinelli Caualiere • Si confagrò quefio Tempio fmm^i u come dimofbra
^mtap^inMarmo fapra U S$^Jm cbedicez
Deo
yg DjB t S JE $ T I B R O
1 .
. l3ie6B.Maiteta CoeUsaflttinpur,
Sinfti'iK}. fienediao, & Bernardo AbbtcìV
FrandfbUs Vèàdrameous Patrìarcha yenetiarum'
Dalmancq* Pàin9f> l^conardo Donato Principe »
ONiieaauic. Itwocencia Vailareflia AbbattCfa ,
Prudendaq. la^faha Sacrrfta curandbns.
Vl.Kat.Maij. M.0C.XI.
»;
SUretiPrato pwmMarmoMt^mpOtfhe fi di/lrmo* e riedificato tegrendcfi foùrala
fineflra del Capitalo: --^.••' J- . .
Qjiefta Otiefa dedicata^ Saott Maria della Celeftia,che
già 3 6. Anni dalla violenza dd Fuoco dell'Arfenale fìj
atterrata . per prouo^r al Culto Diuinó > & acaefccr
la deuotion de fedeli, Innocentia Yalareflb AbbadelTa,
& Raffaella Salamon Priora del Monafterìo col coQ-
feofo deir^ltte monache han fatto erigere in quefta r
degna , & pia augufta forma l'An. M.' OC* VI*
Templum hoc Àflfumptae in C^Ium Mari» antiquìtus
Dicanim»iextumiaiiks&trigcfiaittmaanirai» Finiti-
OK) Naualis jaccodio clirutum . Mil. rexcentefimo
Quinto ab hoc Sacrarum Virginum Coenobio redi- ^ ^c.
tutnm fult • Hierony mo loftiniano i Ludouico Pfirba-
rigo » Bernardo Memo Procuratoribus •
Santo Sepolcro .
< VrOn è di minor rcuercnza il moniftcfo chiamato il Sepolcro, per vn Sepolcro di
* i^ marmo fatto i fembianza di quello di Gierufalem , che ingombra quafi^«*ca
la Chiefa • Vi fu ne gli anni andati fatto vn nuouo portone da Thomafo Filologo cist
^Rauenna . PocodUcoAo vi (i crouavn'^kro portone doue era la cafa nella quale ha«-
^bitana ilPetrarca» quando per nome de Principi di Milano, kì (datore alla Repubi
daUaosaie fa molto honorato : conciona che haucndo eflò fatto dono alla detta^ 9
,della iua libraria , il Senato fece rinfrafcritto decreto > il quale ho votato regiftrarc
in qnefto luogo 2t perpetua gloria di ouel lo huomo tanto eccellente, flimatò notk^
rponto meno viueodo» di quello, che n fia (lato dopò la morte Tua •
Dice adunque il predetto Decreto fatto Tanno nóz.zUié^, di Settembre »iaqu&-
ftamaniera.
Con*
• V
K '^
D ÌOQA » f B È £ OI 4LFB.I. 77
del Beato Marco Enangelifta, & ad honor 8c fama» quel*
lo, ch*è^s^QiriQ^f D.fsaocefcpt't^^fnvta, la evi faina
hoggì e canc4 in tatto il pond9,4;e 9p^ fi ha io nemorU
di huomini che fra Chriftianì fia Ùato giamaì ò Ha » vn
Filófofb inorale & vn P&èta cbegliff pòfla paragonaitf^^H
fia accettata la fuaoblatioòe £;<^dQ li, iòraqii della |à^^^;
£:a(crittt|x>U2«fccittadi.fuamaao. Ètfiapcefo» chea .
poflfa fpendere del mon^» per là caft & feabkatloiie lita
in vita Aia per modo di affitto, fi come parerà alli Confi'
glieri ,& Capi , ò alla maggior parte . Offerendo li Pro-
curatori detìz0àè£iàis*t^us»è^it k§maSi.atqcdSuAec
per il lu(^ doue haueraoi» adéferiipetè & ctmfisrilàti'
i fuoi lihru^ Et il tenore dclàa poliza è quello. DefidAn
Fr^éfcO) dionee per bcDedeilfieJitO'Mvco Enai^i-
fé cefi piacerà à Chriflo» Ae à lui, di non so qoami li- .
. »retti,i quali egli poffiedeal^f^cnteòchefinfepoflfede-
rà ;uiMiiqnefiAdKBtlibrt noa &»>' jvenduti » ne per qual
fi vogUa modo mal trattati , ma^eaàodB&raati in alcun
luf^o da eflèr deputato à quefip eflètto . il qual fiaficuro
dal nioa>,tt: dalie pioggie; à honor dieflo Santo, de à
memoria di eflb Francelco: Se per confola'tione , & com-
modolNXpctUQ^gUingegnoti de nobili di qitelUcittà*
cbèfijifecteraano di oo^'toti Sue ■ .. :.
* ' . j
A D DI t I O N È.
Snhro al fopradetto Sepolcro , ehepeìr parere del Stringa fa fiuto fanno 1484. v/ è rn"-
\AUare ricco» e bello tutto di marmijoftenuto in aria da quattro angeli pur di marmo an-
ct^efi . Qmui fi vedono rimelfì con (aftre > & altri pez^ii di finiffimo Tùrfido • T^el para-^
pettodi elfo altare fi legge: Surrcxit viòla Chriftus de morte trhimphans • E di foito;
Bxurgat Dominò wr\ pia turba Comes •
La Tolta del medéfimo Mtart è tutta di mH^^fàointerfiata » è lauorata vagamente di
Pietre fine di pia colori, con quattro cobmnelle pur difinijfimo inarmo • La pòrteUa > che
chiude il Corpo del Sonore è di bronT^p dorata con figurme dibaffo rfleuot'^he dimoftrano
la liberatione delle unirne di Santi Vairi dal Limbo . Da i lati in due piccioli Tacchi ftan-
no collocate due fkurine di S .Già: Battifla , e di S.Tietro > con mf altra di Chriflo rijttfctta^
to nella cima . E fcritto nella Cornice a£ck9 . Hk àitas ei Cou^islefa CMftì • Et à
bafsoì Hic Deus c&j Tervq. CrQd$i^lÌs> ^^ CK^umose • Std ferrato queft'^are da
v: Ì4th
7» M3 lill 3^1liE-I^,>o
ì
tt , .A
Da t lati fono poftt^uefii due verp: ...
Confda viiloer&as Oòmiarhic Crucis, ttq. ocrfuiiifnr,
Portia & ip(c parens rentta proftranis adora .
Iniiuerfi fiuioUQifadt^ira^ Si
difcendepcrmaffradmelcancoìio iel predétto Sepolcro in yn luogo chmfoioue è pcflo
ma figura diC^fflo grande alnataraki che è i^ìfimo dal popoUrcon tnotta frequen^ , e
diuoti(me. Sopra aOapot^yUmaUiadmmataildiiierfiùe^^
fcrimiS^oMm^ '^^ ^
Et difmri d man manca fm fcolpitim marmo in lode ìi qtécjf opera gtmfrafcritti
yerfi:
Hocmnkim ipeaetui op» coapagitw; auOiiliis
RupibusartificiSaxaftuaUk marni. .
Gens Maulbleunfileat vdaoa Sepitkmin
Q^fwt &<lQiiiniKfartia Roma Air •
Illa dao ooogella vid monumenta fiiere >
Hoc Chrifti tanta mole paratnr opus .
QuantobominesfiipertNnpnBaat fiexfumoMim» & AxtStotr
Tanto hoc cftillis clarhis. & fflcKus.
Fuori di detto Sepolcro netU Cbkfa fi vede la Statua di GirtUtmtkCwtaritàt e jfltto «T
efialaquìregifirata memoria:
HietoayoioCMtateflo DiuiMarcìlProcnratorì» maritimi
difc^Iina fortitudine animi , & bellicis artibus pr«eftanti£>
fimo» triremibus femel » de iterum Praefedo » Cy pri a Pirati^
bus dcfenforì, amico vero»& fideli Atoysius Fofcarius P.C*
VixitaanosLVI.obijt M. D. LXXVIL
ri èaacofteSa di GiotBatt^ Veranda fi freJloHtij^mo Filofofot & Medico , po^ at
la^itaittManwkdàMe^miroy'ittoriaxUquaLdicet
I<>.Bapti(bePieranc|« Pbilo(bpbo> ac Medico
Qiii praeclariffimarum aetium praefidio mum'tus » vel
Florentis mgenij acumine » vel diuturno medicina
vfii , deiperatos quofq. dum fanari pofle ofteadiflet »
«Mnki FatoOuitatiseMptureft*
Vìtodciebeneffi«P«
y
DI C A ST £L L 0 .LI% t ^
DeeeOt X nn.lCafeii. MknQ. hi D. mXVt
; AiiùOiEcatis Uia «^ <«
S0tt0 4dtOt%àaom9r* fileggi Piajr^crm4t
D. O. U.
Làarencio Bn^Mleao Fantini A
Senatori P^roden.
Rel^ònù > ac HiiBMnicatB Afflane
pfticnfibas E^nrtum odiekMagnifioen.gdUs
E. Patanina denium PratftAora
AdConfiliarìj gradtun eucAo
In ^yloOi fuNiffii a^ce
Dùnadmaioraniaipfonivìrnitanoilerec
Vitafunao
Làucentids Kepos in tanti viri netnonaa
P. ClD. Io. C XV.
*
Andféai Grotta
Georgij Fjlitts. Georglj Pater.
Gafpar nepos ex facobo Fratre
Ciues Veneti Mercatores
Teaplun
In hancanguftiorem » ^neftantiorenM|. formaoi
Aram Mutaptx Deipare Virghi (aerala
Pio animo* £repief>rk>
ciexeic»
' T^mofUMòdegne piwatinqueflaChicfaìpmcheLeattirodaBé^^^
fece il miracolo di MclCiudeo, che lafciò le mani attaccate al Cataletto $ mentre ewMi^
mewuf$sfn7^aHa^imf edirei funerali della Santiffima Verone. DelTabn$aèlapalla
della Verffnè affimta al Cielo $ PoflaneWjAtare delti fudetti Grotta . E neW^Uare dd
Sacramentodtj^felaTanolaSantoTerandai doueèrappr^entatalaTrefeniatmdella
Madonna.
SaaLorenzo.
ANgcIoSartioìpatio D(^9.cliefiiraiiiio8o9. edificè San £omiso»ft San Se-'
tierosuleiffrfcdmmatcGcaicUe^&lcdicdc ifrxdpcr hi^^ NfaL>
Orfo
uo OliuolenTd'anno^^ì* vi mdSbdpQoe monjicfae: &haucnaoui creata per Bado*
fa Romana fua forella ; lafdò wr teftamento a Cfriàfa di San Seuero > ch'era di fuo
patrìmoniO) alla predetta Badefia & alle monache « LaCci^ anco tutti gjii ftabili > 6c
cafamentì ch'erano all'intorno di detta Chiefa) con queflb pcròi die douefleto cele-
brar gli oÉci diuini in canto feroio > eflendp obligace a rìconofcere il Vefcoao con^
qualche cenfo • Di qui è che quelle donne mandano ogni anno al Patriarca> il di dei-
la Vigilia di San Pietros&ìdj Mnct>4didk^abo2Mlati.&ibnari j i quali gli fono por-
tati (fai Cappellani di San Seuero >à <}u^Ii all'incontro fono donati alcuni pani della
menfa Patriarcale . E aduqque San Lorenzo luogo im portjinte per l'orìgine fua > &
perlaricchezza>ch'effi3pbmedeabanrì()uo.& aoa^^ehiChier^ non fia molto
grande di corpa»:fi mofiiftero ìèjperòlargfaiiEmo per ógni .Tei6)i4f|iabitato da buon
numero di donne> & tutte nobili de|Ia città • Per nanco vi è {'Oratorio ò Cappella di
San Sebaftiano > che altre volte fu parrocchiale : & è foctbpofto alle monache » lo
quali danno vna certa ricògnitione al Patriarca» quando va il giorno della feftiuita
tua à predicami ò d celebrar la Meffa : & in qùcftcyè riporto il corpo del Beato Gio-
uanni, che fu PioMiniQ<U.San Gio«3tQQÌdècQUacQ : *1i lafc# yerfere al popolo per
la licenza che fu di ciò concelTa da Papa Boniifatìo Ottauo *
Nella Chiefa di San Lorenzo fono i corpi de Santi Barbaro , Ligorio y Gregorio
Vefcouo nella Cappadoéia, Paolo Vefcouò> & màrtire» Platone » & Leo > che fu Vi-
nitiano) & della famiglia Bemba • Quello Sacraru>è T$fita»> ogni anno dal popolo
con gran frequenza» tutte le I>omeniche di Maggio : & vi vanno atwo molti forcmc-
rì per l'indulgentia» col cui mezzo fi dice che fi caua vn*anima del Purgatorio • 9o^:
to Tangiportoc fepolto quel Marco Polo cognominato Milione > il quale fcriflfe l
via^i del mondo nuouo » & chefù il primo auantt Chriftoforo Colombo» die rìtro-
ualle nuoui paefi. al qualeiion fi dando lede per le cpfe ftrauaganti » che egli raccon-
ta» il Colombo aggiunfe credulità ne tempi de tioilri padrì » con lo hauer ntrouata^
quella parte» per inan2igiudicauda huondini Angolari tion punto faabitata •
•
ADDiTIÒNE.
Intorno aWanno ¥<9o. fotto il ^Principato di Tìrfqual Cicogna fi rmonè da fimdatnentt
la fudctta Chiefa^ riducendola in formagrande con poptfrtionate dimenftomneWjilte^;
%a^ Larghex^aj e Llmghe^xf *' ordine Comporto . Sopra il modello di Simon Sorella : Mf
non fi gode f^ett amente della bellezx^ di (j uè fio Tempio per ejfer diuifo da vn muro ti-
Cittdijld fuuato nel me^ del fudetto muro » e vien chiufo da ejjp) ne i lati . Queflo ,i *
fHochma^andijfma tutto di finijjimo Marmo bianco da Carrara » che fa Mtare nelU
Chiefa interior e ^ e ftmi nella Chiefa ejler'iore . Le colonne fono di nero » e giallo pur dello
flato di Genoua lunghe piedi 1 2 . mezj!> in circa . Li capitelli fono di ordine compofito inta-
gliati à fogliadirouerey operati conogmdUigeHxjadaGio'. Maria detto diCanareggiof^
mofìfsimoMaeflìo nell'arte di ScarpeUino. 'HelVarapetto^nelU QuarifeUi delle cekn-
net & nelli ornamenti tra QuarifeUo, e Quarifeìlo fi vedono diuerfe macàne yfpeciaitne»'
te di pietra, di'P^mcHtre del pi beiioB che fi troni x che fanno rn belliffmo oréwj eficflm
in-
fi fj e A S T SU..! O LtB.i: 9Ì
latrati con ctrteUmhe Mai^coti, ptim^ fiSr^fhtVi viienttmmifiMM» eattetu ine
beB^e fiatile di fim(pmo Marmo tèà^tì ^tiifalej^inta JiS.Loreia^ t altra éi San
SebifiiaM . Sotto d detti Tiùchi , eftfra ftfti autra inferno mfU Quaifi tàtmùfà^^imé
éÌTai»etr*ifor4ti,ed9ratidfìioco.So^aUC*pitéUi^amotMàritraMe,Fr^fo^amrifi
ettiApra ifiufli m Mv^per formar il imito di me^^o > e Arma itfm Frwitefpitio i cm.
éK figure diftefe, eeoù medefÌMamente netti ai^ delti inltì . Sopra te colonne frìM^»-
UfiTKgnno'fuattrobellt^mefidt»fm^piidi.'t{etme^èpé}toitTiéernaeoU pnrijM»'
M tmmeìoiiMre, m^^gU di marmi fini, fatto in doi ordini . cioi Cavtto , e emfn^rto , e
fòpatd detti doiordintyiiHfmroccMta alto, confof^at4fMaC*b4. Lo colonne d^p/im»
mHaefono di ^ffritaao aaticot e (fue&e del fecondo di marmo macchiato di Candìa . tifili
TiedefLdlidtilefolomieyi fono rime^dH.afiMav.ilot come ancoindiueìiiiUtritHoehi,
Lap&rtadi^aefioTabernacolo na freggioè fatta divn pmjt di ^gata macchiata»
the è cofafuperb^mn . Uppafifcono altre macchie di diid^ri dk diuerfi colori , difirAniti
con difmto, e proportionct che io rende molto dilettenole alla yifta , Oltre alle Bafe, e ca^
pitelU^tmte teeolmae,b4 anfndibromdMemigeti,& altre jifftreconTrmghimMtre,
ftidifftfùJì^gfiUrifiimot e difpefa iacr^bUe . Onde è ammirato per dpiigrande , per il
Pìi mt^iificot &perilpià ricco di quanti ne fona eretti jin'hara.Vimtantore di eoa mìm*
vit<^ei cioè altare > e Tabemacolofi Girolamo Campagna famofifsimo Scultore di cm
fono anco lefndette Statue > e^gnre .
In altri fei altari, che fono injuefia Cliiefa,fitìtatì da i latitre per partetcarrifponden-
ti m'aff altro di marmi fini ben^mo mtefh fi veggono due Tonde di Iacopo Talma, fyn*
ton Sbarbaro iecf^itato, e portato al Cielo da^^ngeU. L'altrAii Chrtflo Croàfiflo . tH
Domenico Tintaretto èjuella di S. "Paolo yefcoMÓprangtdato da mimigoldL E di Santo ?#■
fifnJa è la V.trpae Uwmta al Cielo , col ritratto del Fefcmm Sofommo 4i Veia « del ^uì&e
ftU^neiUjuafepóUura p(^i piedi di detto Altare*
D. O. M.
Ioanni Sozomeno Eqntri i Feadatirio fteeai Cfrprì In eniM-
gnatione Nicofis capto i&redempto.beae de Rcpublt-
ca aerilo > ft lidio Filio I. V. I>. ft B^irì eoa Mfaus fi'
liei» s CUudiits Sozomenns Pois Epifoopus* parenti
c^ino , Fratri d ilcÀiffimo . nepcttStas » ac pofteris i hoc
monumcmum pofuiti Altare cresit, & douulc- Aano la-
' bileì. M.DO
. L'affetto di queflo Tempio è maeftofocoi
mfimhcomedeueeferfatt^. "ìieldtsfart
^ piombo con dentro -rna cuffia > e memoria
J^4 S^ra, la qualfi efpoae nelle foUnniu
Smta Candida, con altre reliquie di Santi , ■
lettere da vua parte hebraiche, e daU'attrA
Jaqu^ vJtimì anni è fiato rifiorato C Or.
•riModi degne pitture» e fpetulmentedd
San Giorgio d(i Crccì .
^^El tiamo^efiffiodi iSan Lorcnio» zppmke la bella & honoracaChiefii fyaszZ
jyi daltonatìonGreiiajhquak ridotta m dalkMocw»
ixMneaoco da tutte Taltre Proumde loro : ddfe queOa parte dopo ch'dla lafciò Sia
Biagia>pcr hooorarui la Macftd di Dio fecondo 1* vfio die loro amichi. Nd qnal loogo
cdi&aa> con bdl'a^rchicetrura» & iholco ornato nella fua facda con pietre IftriMieL/ •
x:oncomndo gli huomim di qiieltofUrpe»9*adimino fecondo iM^ loco eoa*
iblatiotlii abbracciati» fauorici» & hauuti in protettione dalla Ropwlica come gente
bàìen^rita per tante operationi fatte i benefitìo dd SeMt^
ADDITIONE.
Temfiopdifabrkamir^dfàlefeJfefaU^^n^
^an GioaanoiLaterano.
V
QVafi alPincontro per tratierfo è San Gionanni taterano detto prima San Gio^
uaeni Terraro > pia tofto Oratorio che Chiefa •
Le donne di qoefto luc^o furono altre volte mandate nel moniftero di S.
Anna» al quale è fottopofto • Ne paflati anni arfe»& fi trattò di leuarle del tatto. lyU
rdUurato» tuttauia (erue più per vdirui MeflO& da i circonuinii che per altro
ADDITIONE.
Saa ^accana.
FRà tutti i monifterì di donne monache > quello di San Zaccaria è nobiliffimo per
diuerfe fue qualità •
CiuftinianoPartidpatfoPoge Decimo» lofabricò o reftaurò l'anno 407. dall-
eiifìmièrie di Venetia » & Fanno 827. di Oirifto » pregato da Leone Quarto Impe«
ntow m Cbftantinopoli » il quale non folamente gli mandò danari » ma huomim» flc
nuKdlri eccellenti neH*Architettnra»acciochei!fàcdlèvna bella Chiefa & fi finffl'e
tofto. In grafia del oual Leone» fl Doge fece fcolpirene capitelh delle colonne f-
ac]uiie Imperiali che fi vearono ancora nella Chiefa vecchia. Et quando il Tempio
•ili condotto i coperto » il Doge volle» che il Clero » dopo vna folenne proceflSone »
^reg^ per là faiuteddllmperador tanto fuo amico. Et venuto eflòDogestmor-
tcH)raaio nelibò teihmetito (però in hngua latina) in qucfU
DI C A S T E i L O imi. «i
JUrit (Àtpirfto loogo nella Vtlk delle Gttttbawre locco
il Ducato» & qaa{j dei tutcp dii^tco per U 6uk moka vec-
chiesza^ *uègli§ , ^xmnmitiuto , the fono tMftfutti im'verd
n4émgtÌM^smK(g3KfmUiatM$iW4 (^/ivf f2di^'9*gA'^)ti7*c**
méi9do, chefia dato^dejfomoBiptr» i (^o. //^'r ^Ar^ntù^ Cv* /^
Stluè^U ^uaiiper4/t4»(i il Okrkfi Ùtge tAgnelUmk fàJrt,^
iéfiUòfei^^etmmenn, ^uand» tr^^^mto efi QakfA cm fueUà dil
Oltre at predetto teiUcnentofi leffievii&atxdhttìiKiediruaiiiJUxxmcQiil^^
iiaatoii à detto» coiuiuefte. fMme •
SUmto\ìktiéifh»^fifihimùy^fnhle49lSdn$oK9mmi9 fm^,
*Mmi9^d9foni$i90liÙ9g$iCmHfPwrm^hf,f^(^Mi,iì^i4m
mìfii primifi^ii quaimcnte io Giufiioiano Jpdto Imperinle , i^
^9ge di VmtMfer retulitticne det Sign^Utfiro OnnipvttntCji^ '
ftr Afinmi^dMunttM Sg9tmffiimJmf»4t»reO* ^9i^ermtot».
éèlhpieeM tuttoitmmdoy Leone ,Jofo molti henefici a mi con-
eej^yjfeci queflo moniflerio d$ Vergini in Vemtk^feiondoihe i0Ok
*v<flle che fi edrficdffe dcBdpropHd Càmera jfmperidle . Et iàcoM'
téumtUiCjkomdi ckempcemm^ejtomandòebe mi fife dàtom^,
''p* dt]gentp^f,on Altrt cofe necèjprie » Oltre à ciò ne fece dire , d»
cmfecfàr quefia Ch'ufi Sane a , le reliqpie di San 'ZaccarM ^rf»
Jtt4^ dei legno efoBa Croce del signore ^ 4el fatmó M Santa Ma't
ria, onderò de *vepmenti delSaltMore^ te» ahrefintf reliquù,'.
Mandò anco Je co/e bifigptmlipfrfineHa. operai ^, maefirAtOci*^
eioche fifimffeprefìo.Et come fu compita Jktta congregatone jhò
Fa wAtfi
*» y» *
84 DEL SESTIERO''
*vtàtù,chepftt^ÌDiaewtiniuémtntefirUfitbitt 4H fii^'i
jmftrdt§r€ ^ dt fmi \ktcii . EttUiiòtréfima tbcfiferUffitr^
wtUà Cerner* ytMteUurteJitefirietétniletUrt d'uro w^fiéi
méttrUy^ Udott»iCb*eff*ntbdm4ndàté. Et fvogUimtiéie re*
fifimpreneSd Camera iielMiht 'PaUzjy ,aathtbétt^im»1^9m
fornai Jiré, cheUMomtfierUdts^nZaeutrU fiaAùffatf
ikaUratefir* , cheJiqtttUa diLteoeSaat^ fi»ftri
Tenuto adunque in reoeradone in ogpi tempo per la Tua nobilti Bi risicato da P**
pa Benedetto Terzo>qaando fii a Venctia ne predetti anni > 0c tu diie anni dftpoi laj
ltfaTemita*conunciatoarìfared2ljitedettoGiu(tìoìano. ilqual P^ donò iMa-
donna ^nelìnaMorofìnilJadeiraii corpi di San Paocratioiflc di $ant3 Sabina) die
erano i Konu . [>ofledeu2 quello facrario gran terreno airiqtòmtt > Se efa fuo» done
Iwrai la Piazza publica di San Marco, pero roIendoSebaftianoZÌaiuI><^}S.ain-
pliar La Piazzai ottenne il terreno dalle nionache>& all'iacontro diede loro pò Uè lEo-
ni fiilTrinifano 1 8c s'obligò allora (per quanto lldice)di vifìcaf ogni anno in perpe-
tuo il giorno di Pafqua, la Chiefa loro. PoffedèpanmenKlaChieradi S.Ra&dKr*
per la cagione come in quella (ì é detto .
Ora conitHiiato in qualche parie Tancic^ odifido ■- & reOato tpitì pooa > doue le^
donne al prcfeiite (ì riducono i celebrar gli offici diuinii fi deliberò dal Senato di fia-
brìcar la Chiefa nuoua vicino alla recchia> &'iì cominciò fotto il Principe FoTcariiSe
fii finita in diie Tolte: ma con diucrfa m»i^*4'Ardiitemira . £ila iigaackiBc ricc «
ih belliìlìmi & fìnUIìmi marmi>con bene intefa & omau facciata dau^nti^Se per fian-
co poffiede ampli &ft>adonfflardmt. Le coPe nobili djquefto luogo fono aio Ite Se
diuerfe» & condegne a tanto Tempio, perciochct okre d corpi Sancì , & aUe reliquie •
che donarono Papa Benedetco> & Leone Imp-vi Ibno anco quelli di Sati Leene > & d|
San Timfio heremicaicbe fu condotto i Venecii da DOmeniòft Itandt^ prc^enito-
jeOt-
o.Ee
rddta
wsidi
la dei-
fidi 8c
rd.
iils.ac
DICASTEt LO LIB. t Sf "
Marco SanntoFran. F. Senatori io R.P. primario , Eloqttentia
omnia, eruditione praeflantis. Franta pientifis. F.
Giouanni Capello CttulieixH il quale dopo molti Magiftrati % ic ambafciarìe ha-
ante dalla Reo. fotto Oratore ad Hcnrico 1 1. Ri di Francia > fi inori in Parigi 9 & gii
Apollo queito epitaffio •
j
Ioannes Capellus Eques > poft admioifiratam mulcoa an*
DOS innocenter Rémp. Prsefcduris & Legationibus ma-
gnificenciffiffle fuDAus % magna (a^ cum laude Lcgatns
Secundum ad Henricum Gallorum Regem » Lutetia; Pa*
rifiorum obi/c» magno cum hutus ciuitatis moerore « eiuc
ofla translaca fune Petri filij cura « vt patri fibi^ pofteris
boc MoDU^OecVixic annos LX>Men.X.dies LohikvcfD
M. D L IX. die X 1 V. Sept«mbm.
Pietro Cappello figliuolo di Gìouanm Procurator di San Marco/icuato dirimpet-*
co al predetto Giouanni Caualiero» & vi fi legge « «
PETRO CAPELLO IOANNIS PROCVRA-
' TORIS DIGNISSIMIFILIO SENATORI OP-
TIMO MDXXUIL
La famiglia de Conti, notabile pèt diuerfi huomini di valoi^, de quali vnò di loco
(triffc vna cronica Vinitiana» come attefta Marc^Antonio Michele Patritio » ne Tuoi
memoriali • Et nelTetà noi^a Natale de Condt huomo Angolare per lettere greche»
& latine» ha publicato la hiftoria de fuoi tempi > oltre molte altre cole icritte da lui »
tutte ripiene di efijuifita dottrina. Seno parimente di quefiaiNicolò de Conti 8e fra»
celli» prepofti al ma^ifiero deU'artigliene djd Senato »
La famiglia Ricaa» antica & honorata per diuerfi Secretari » Oratori » & celebri
Dottori illuftri» della quale è Paltarp di San CoTmo 1 8c Daoùano dipinto da Giofep«
pe Saluiati» con quelle parole •
Hic iacee Venerabilis vir D.Prèsbycer Ioaones Riccio
Veoeciarum Archidiaconiis » & Scrcoìfiiini D. Ducis
Cancellarius «
de Bovghi» de i Frefchi , 8c de i Franchi » antiche ndlaJ
cittd & honorate per titoli di Secretariatidi letteratura » & di . trioni duili » perciò-
che Carparo Secretano del Conf. de X. fu molto Itimato da i Padri per accorcesza
d^ingegno • Et Gttn Battifla Borghi Secretano» & Crooifta era itilerito , & amato
molto» & Zaccaria de i Frefch i S cere tario del 0>nC de X. fu di tanta prudenza » che
oltre 4 diuerfi altri n^tij importanti» conchiuic la pace per la Repub. con Selim^
F 3 loip.
^ DEL SESTIERO'
Impe^.d^ Turchi r^.onp 1503* & fu parimoite &:crcaurìo Giorgio Frtoco ranni»
1524. *
Ne voglio lafciar di cfire che Federigo Iir.Imperatore»eflèndo venuto i, Venetui*
ìfifitò quèfta Chida con gran foIennìU per ere eiomiconcinoui» & le concede molte
gratie» al quale le donne monache fecero granai & honorace acc<:^Iienzet& dooi imk
tabili» fecondo che alT vna parte & Palcira n conuenne : U che oltre a quellg > vi kan*
no feppehti ne tempi andati diuerfi Dogi •
A b D I T I O N E.
Circa tarmù \^9%*te èttmache rifomarùnò imdfmrte deità fid^tta Chiefa » empiimi
io il lor Coro, e rinouando élcum uim > ^ perciò trmlaair^m i Jude^i Cwpi Santi C9m
foienmffim a pr4>ceffione i & incruento del Dc^e, e della Signoria » Unendoli dal Loc§ r^
formato doutgiacenano t e ponendoti in 7{obiti Seùolchri [opragli . 4ltari .
Quello di San Zaccaria jU [opra Ufiio Ultore Eretto i mev^t cMefa t Leggenii^i nei
Sepolcro dora$ò : Coipvs S.^ccharic PatriiSanai Ioaanis Bapciftar • Gii amtebi fmm
pofti nelle CappeUette dietro alfUUare Ataggiorc i doi/eft vedono k4orù imagjmi difille
dall^Mienfe.
LauoròilValnutlaTanpladelSanto Vrofeta 9 portato al Cielo da gli UngetifCon ftitt*
la della MMomut in Gloria, con fatto San Benedetto > & altri qnmro Santi ;
7{el Tabernacokh r^uardenole Per difigm>,eper Hne^t di Marmi, rapprefenti (fio-
forno attioni della V^ifltone di Chnfla, e nelfQKganofignri Oanide^on la Teftadi QoUa,in*
contrato dalle OonzjMe di Gierufalemme, & nfitwri U Santi Zaccharìa , e lix^io » Vici-
no alla Sagreflia ^ fituato il depofito di Uleffani/n littoria famofijfìmo Scultore, pie fiolci
ma bello dmarauiglia .
Fi fano da i lati due ijgnre di marmo, che in >^ di colonne fafientano il Frontifpiào %
rapprefentantiti^na la TÌttura,t altra ^UrchitettMrOjUel Fronti/pie io ve n*è rn*mra fi^
gn$cante la Scoltura •
7{el /patio di me7^ è pojh H fno ritratto fcolpito d4 lui med^fimo in marmo infieme
eonie judette figure^ <T vi fi legge:
Alexander Vittoria» qui iriuens •
Viiios duxk è nar «ore vukus •
£ [opra la fua fepoltnra nel pani nenfo.
Alexander Vittoria
Cuius Anima
In benedizione 6t.
M. O C V.
S$n Lazaro Spedale di Mendicanti «
Uttarg^MUCitiddattapartediTramontanaper Raggiunta deUe fondamente mme;
D I e A S T E E L O LIB. I. 87
fì id Senato cmcePo a(t alcuni T^obUi di pio, e caritatiu$^ XS^o, capaciffimé terreno eoHtl*
gUùdcmmentoieVairiDomimcanidi SS.GioHonni, eTaolo% per fondami il predetto
Sfedde, e ricHMne mefhi Pomri infermi > e mendicanti.
FridettiTigbUi^neheweparticolarcura Tiìcolò Quetimqu.Tietro Senatore di^an
bmtdi il quale fi adoperà di maniera in opera fi pia^ cbe col fuo me^^, e con fefbàrfo ut al*
quanti mtVa ducati del fuo proprio » fi diede principio aXtedificatione di yn tanto luogo .
^tti IO. di Deeembre del tóoi. per conce ffìon Tublica fi trafportarono tutti li mobili
deWlfola di SJjti^mh acciò feruifferoper vfo dì quejh nuouo Spedde > appticandogti anco
tutte tentratei & renétìte di efja Ifola • Le Reliquie, che furano le Tefie di Santi P dicita >
CofticOf e di Eleas^aro% mi O^o di San La%arOi & rn ditto di Santa Maria Maddaleua^fii^
rouopcfte in San Marcò % e ai là traslatate con folenne jprocefpone > e coucorfi> di popolo d
miefia nuoua Cbiefa fabricata di tauole in quei principi] » doue aBa prima MeJJai che in effk
fi^ehhrèildiio. tebraro féfhmtàdiSM Sebaftianodel i6oi. rolfe interuentrui il Doge
MariuGrimanicon la Signoria.
Intanto firaccogUeuano tutti lipoueri diogni feffo 9 & età ^ che andauano PerlaCittd
ibiadendoJmofina; fi che crefcendo il numero di poueri , fa anco ingrandito il luogo di-fa^
ìtiAe per il fa di tauole: Ma concorrendo ad^operafi otamokiSigikoriySÌ TJ^pbili % come
éakre cond{tioni,fipoferodfarfabricarilmedefimotuogodi'Pietrafopr^ ilmodellodel
Scumocckh €0$ loggie > Cortilli > e Sale ampl^fime > e in breue tèmpo n vide terminata la
metà; re fiondo par quakhp tempo la Chiefat & t altra metà di Tauole .
Fé poi nel meqxo fakricata ta Chieja in betlifflma forma di ordine CoHnthOiCon la Cap^
f^Mi«gfoff>d9€oUreatt.AUare3ricchifflmopermarmÌ9&altri^ thailTam
uimeuto Jafiricofo di finifftmi, e y ^biffimi marmi ; T^elTaUrofpatiò della Cbiefa t ri fono
oM ^pMtrojtUari di ordme pur Corintho di finirmi Marmi % lakorati à Carrara^ cM
akre oèetre macchiate^ tutti Jimili . Il primo alt entrar in Cbiefa à defira mano > che ha la
palla del 9%Felice% lauorata da Michiel Tietra Fenetumo $ è di Cafa Capello , ejfcndoui vu
ritratto in A(armo con queftainfcrittionei
A
VinCcmio Capello
Ad Maria tutanda ntco
Ntttium , acTriremium Prarfeób
Piratarum audaciam dom repellcret
Immatura morte fubrepto
iEtatis XXXVI.
Benedi Aus Archiepifcopus
£c Nicolaus Franca
Ad Aram 6. Ftlicii ab ijs croftam
Monimentum hoc P.C*
Aono M DC L\U
Il fecondo fattùdagUEreiidiBortoLfnu0B&rsmti9,coHlapi^a t^SanGiofeppe» d*
dtri Santi » dipiata da ^UJaadrt ZimHi Mok^^*^ V^ fi ^«
.1 .
F 4 D.O.
is
0EL SESTIERO
a O. M.
BanholouMto BergoDcio
Viro
Probkate t |>rudentja • opibus
Late Claro
Ne cui mors rapuerat vkani
Oblitiiodirìperec gloriam
Ifabella Tafcha
Marito dile^ffimò
Superftes Mxftiffiffla
Àmoris , & Fidei
Moouaieiitiim
P.
M; DC. XLH*
// prmotàlafinifira Eretto da Ciò: Domenico Bùuia dedkiUoA San Sebt^ùmU t9i
Tatuila» è di mano di Giaeopo Talma» e ftd [(ritto da i lati, :
D. a M.
Diuo Sebafttano
Martyri •
Tutelari propitiatori
Arahòec
Dicata Efto
loannes Dominicus Biaua
Angelica Coniuges
Vaanimes
Ita fanxerunc
M. DC XLVf;
// fecondo fondato da FratelU Tafcay nel quale fi vede S. Elenat che adora la ritrottata
Croce» "Pittura molto ftimata di Suer^^n da Cento» con la prefente memoria :
Aram ligno vit», ac%no ludici;.
Ad vit» refurredioqein
Ad ludici; expe^tionem
Sibi » fuisq.
Monumeatom
Thomas Alexander
Ambrofius » Petrus , Andreas •
Aonibaiis Tafchae viri optimi
Filij vnanimes
Cum Paride patruele
Ponen. Curar.
M.DCXU1.
VleB^entrata ottanti detta Chiefa »vi fmio due Memorie fatte di Marmi a/pti heOeéU
ordine Corintbo * con le flattte di dm Maffimi Benefattori aitpiefio pio keo » Pima del gfd
BartoUtmeo Bontempelli, ebiamato dal Calice > che dice :
Bartolomxus Bootcmpellus > A Calice
Pijs largitfoniousinfignis
Magnus
Xenodocnìi buina
lofiitutor • ErcAor . & A^or
Cuios.
D 1 C A $ TEL t O tlRIi 99
Cuios
Exiiiiia?gratf«» Graciofcaemula Frttte
Peraudae
Hinc
Saxea ex Icone
Adamantina pauperum memoif t
Superìs alterna? micabunr*
Gnbeniaton pia grautadine recolitur J
An.M.DCXLL
VéiUrà di Ch: Domemco BkM» & è fiijfrafcrUia :
Io: DoraeniwBiauaede CaracdsBergaùiCQtis
Ara Tempio
Donis Xenodochio a^dicìs
Magnanima vbiq. pietate
Spedato
Mendicantium Virginum
Gubematorii Moecenati» patri
Optime merito
Perenne in lapide
Perennius in animis
\ Stmulacrum
Pr«fides vnanimes
P# P.
Anno M.DCLVliDie X. Decembris:
r *
InChk/ameora w fimSrelt^mttìm^Benefattm» tnaitde pofia ftpra lapof
t0 Viano ^Sì^gnfiiaf
D. O. M.
Ftaocifcus PaganelIusBergooias
Pia munificentia
Ingenti legacoauri pendere
Hwni'TempiiiEdificio magamcentiiu abfoloto
. Fafttgìatoq.
. Sibiieteroas Sedes Inter foperascollocauit.
"" HofpitftUsDQaiiiBcAo
A
^ D E L S E S T I E R O
Largitori opdm* Colleg» Tuo
Gntian nocnoniinciituni rependunt .
Et ftfra tiWdtra fwta vicino alt^iUare di Sa» Giofeppe fi Ugge fiieJtiUtra i
D. a M.
Antoaitts Oauaroa Floreattmls
Honefia mduftria qusfitis opcs
HttMB Templi ischoaadas ftniAiiiie
Dutnpiè Icgat
Sms diuitiis in Ccelum ^
Feliciori negotiarìone traduAis
Aliis perfidendae kdt extmplun
Cuiu$ alterna? muncris rccordationi
Huius Xcnodochij
Prjtfides
P.P.
E penhenm mancano in ogni ttjnpoS^mi di vera, e Ctm^iana Vieta t è fiato net
prefenteanno i6^^ dattorne aU4fa€Ciaiadeltaltra meti éelt Hofùedale^ redendofi ho^
ratnttoU fisa afpena terminato , il qtfolrkfcebetto » emaeftofodi ìmghe^zA^ compre f^
la CMefa^di pafia fettanta in circa fitnato dalla parte-di Vanente [opra il Canale detto^
di Santi Gi0nanni%e Vaolo, continuandofi tuttauia il lauòro di dentro > per perfettionarlo di
krene% comefmrà adornato di marmi amo l^afpetto deUa Cbiefa •
Si mantengono per ordinaria Aoo. in ^<K>^l^onemiferabiu. Si alU delle figliedi
bnonaindolef quali infirutte nellaMufica , cantanio ^am diuerft ftrumenti Muf$caU ynelk
filennitàdi tutto tannarle Mejjèy i t^efpri >ele Compiete > e fpecialmente nella Quadra-
Zefima con gran concorfa di Vopolo » come fi fa ancora ne gC altri tra principali Spedali
deUaCittà.
Santa Maria dei Pianto*.
^etprincipatadiFrancefcadaMolin&intomoaB^anno 16^9. fa fatto wto dal Sennt$^
a fondar quella nuoua Chiejai per ptacM Ciradi Dio^e liberar la I^pubUcadaMa cruda, €r
it^ufta guerra molala da Turchi: omtk datto prinàpiù àlted^catione , reftà in pochi anni
terminata in finrma OttagonaM ordine Corinto » 4edkMnd0laAiMr& aUa Gtoriofa Vergi^
ne con titolo della Madonna del Viauto > e dotta alle Eremttedi S. ^goftino ,. emriarò mì
ó^prHe i6s9.frrom^leuaie dal Atonafieradl Buranotre donne dellUftefio ordine , e eon^
dotte in m Burchiello dalli rkarii VutriardhUe , e TorveUanè, dalli Signori fopra ti Ma-
nafierif, accommaatedaUe-pri^^eGeutUdìmc della Città ^ arriuarom i an^a nuoua
Cbiefafituata fopra alle fondamenumioue, poco é^ofla da SJPrancefco delkr^na • &
ini sbarcate, coperte con ruuidapanria nero,tenendà(jgn'vnadie[fe'mCrociJì0^ nellema-
m,furonoincontratedÉlCiero ,t riceuuteda Monftg. VatriardSa nella Cbiefa , doue can^
tatotHium>s Vctà Creator Spidtu^^J Cantico : BM«diAus Dominus Deus Ifrael t
anr
DI CASTELLO LIR l 91
miartmnelUClaHjkra fhoHcniQynbclh* amPà^f commùdQ UM0fi§r^€0iigmtù alU
ncdcpma Chiefafeìabricato con effa. Detu fotia Meffa idmeieftmo Téttrianba, nelfi-
m cpmmnmi/ (fneUe tr$ rtligkfe > quali cmfitmate nelU reiigim$e , ehe prrfeffnno i ci/Ha
rif$rmM4iS0^gQftm$ dokcràmiomfimiteU nomile fpo fé H ChrifiQ » che fi occetteratMU
dùMeMdo per femprs refiat éUttumer^ di dodici 9 alU quoti è fiéM agnato dM Tubléco ren^
dite per il loro rito $ e veflito > & altri bifygni $ oltre altinfiitutione di cinque Afanfionarie
quotidiane da ogifiarfi inqMpa Cbiefa p^atepurdai Tiético . Si vano ergendo gt Ulcari
di fini Marmi» con rimegi di ^ffricanii'perdomte roffi di Franciaiparagoniigr altre pietre;
vedendofi terminato quello diTief^ntonioZon 9 e Fratelli f con laTauola dipiata ecc^
lentemenee da-Praneefco Kftfchi, deueritraffe ti SS.Prancffco di Taola» e odntmio di Ta^-
douakoH Cbriflo bambino nella braccia» di [opra è vn .jtngeìp» che nelle mani ha im breui •
^e e ff ritto ChdxixziÀaUa parte del detto i.Francefco di VaMa/lr m Gi^ dalla par*
iediS.^nronioinfeffieperconofcereffiSanti. Apiedipoi iyn'altrojtngelo fedente fitk
atto di fonare la lira.
yUmamente nel Principato di Giouanni da Trfaro è flato pofio vna Tietra fopra té
porta di dentro» doue in Campo d^oro è internata la qiàfotto infcrittione »
D. O. M.
Coooplorand Deipare '
publico Voto Tcttiplum
Sacrisq virginibus excitata? JEócs
Vt piis odeliufD manibus
Pro ReipubJJcar IncolufDrtatelitetur
AnneMDCLVlU.
loanne Pifauro Veoetiarum Principe •
Gli Spedai eli qnefto Sefticro fono diucrd > cofi di huoroiai come di donne» i q«a-
1i gouernati da i loro Priori » & forniti Ultamente di tutte le cole neceflàrie per fo-
ftegao de pouerii hanno cura de gli ammalati . Et fra qi^fii fono oltre al predetta
di San Giouanni» & Paolo» & di Mendicanti» vi è queUo della Pietri » nelquale fi rac-^
cdlgonoi bambim*gettati via dalle Madri »doue finutrìfoooo in gran numetx>»o
con larghiffime ^(c fatte» cofi dal PuUicojCQme daIprtuato»laau PdoraéoMi*
fermata dal Doge «
Nella Cbiefa di qoefto Spedale» la quale ibenifliino officiata» vie la Prefenta*
tion ddla Madonna fatta da Iacopo Palmat e di Santo Peranda è la tela del Rofarìo»
Seguitano poi quello di San Pietro» Se San Paolo» di GiesùChrìfto i d^l(e Boccole » la
Caladi Dio inftituita da Maggio Pwllicciaro l'anno 1272. Nel predetto Seftierodi
Caftello fono in fomma XIII. Contrade • X 1 1 1. Chiefe parocdiiali. V. Chiefe dì
Prati. X I. Chide di monache . X X* Corpi Santi . XXXIL Organi. XX Vili. Torri
facreò Campanili .III* Orarorii. III. Principali Spedati « X. Piazze, LacafàdelF-
ArfenalcXVIIL Palazzi L. Giardini . XXXX.Statue Marmoree. VLCanalli do^
fati . L X 1 1 1 1. Ponti di pietra. XX VIIL Pozzi piiblichi » & XXVI. Corticognomi-
natepcr lo oomc di dìiiicrfc famiglie » fabricatdd dpcr altro accidcoce inumtria di
tfle Corti #
DEL-
9*
DELLA VENETI A
CITTA NOBILISSIMA
Defcritta da
M- FRANCESCO S ANSOVINO-
LIBRO SECONDO.
^ L fecondo Seftiero, prcfe il cogHome dalla Chiefa dr San Marco »Ia
^ quale quantunque non fiacathedrale» è però riputatala prMna_,
I dopo la Patriarchale: fi perche è confacrata à quel Sàtojch'è gon-
I lalone & auocato della Citti>3c: lì perche è cappella del Doge>ott>
j de il Seftiero prefe nome dal più nobile & eccelfo luogo > che fia_«
? nelfuocorpo. Et pttcioched comincia da quefta ad aiinoucrar i
h luoghi Sacn chr ti Ci trouano>Ia quale è notabill^ma) & chiama-
ta aurea da gli Scrittori, ho voluto defcriuendo fi iiobii luogo, dillcndcrmi larga-
mente . conciofiachc trattando di cofa fingolare & piena di molti ornamenti.& &1-
I«ie. mi pareua di mancar molto, cefi alla srandezza di quefto Sacrario . come an-
co a me medefìmo . fé io mi foffi efpedico di cofa tanta importante » con poche p»>
rote*
San Marco.
r . j /-^Veflo Tempio adunque, poftofu la piazza publica della città >hebbe pnaàpio
iy^ ^^U^'^yj in vn cantone del Pala»o Ducale l'anno 829. alli 4.di Marzo, & ftà cominciato
in forma di cappella jsi pcrcollocarui il corpo di San Marco porta» d' Alcf-
fandriaI>annopredctto>&fìancopercheella folle per feniitiodel Doge. Conciofia
che cflendoiì fondato il Palazzo publico per habitatione del Principe j & per render
ragio-
DI S MARCO LIB. ri.
9Ì
rt^nMtipofKriOjpamed^ftntfcliifX^ la CSudafi^e congiunca al I^azzo >e&
fendo oo&conueneuoIe>cbclaeiufUtias'zbbracci) fecondo quel detto detSakno
coakpace&con la religione. ÌIprinndcherimeiTe pietra fii Gtuftiniano Partici*
pati» Doso X. ma non unendo potuto fìniiia * Giotianoi Tuo fratello > 8c focceflbre
UriduIIeabiioncenninc.conciofìacheGiuftiniaiiolafciòinceftarnento la (uà ro-
loQtd » & Giotianni l'dTegui . Auenne poi che ella fa abbniciata dal popolo quand»
«maMasòPìeCFo Ciadiano I III. di quella nome, Dogezi. che fi) Vamiop/f. at-
tento cbe diueittato dranno della Rep. fu morto come iè detto alerone , col fìioco .
Dopocofhiii PìettoOifeok) fuo foccefforei' rifece la Chiefa' piti m:^n3ìca> 8t
ampia cbe non era prima >8Evo(le che 6 chiamalTe cappella dei Dogi. Scriue Aa-
fbm Dandolo» dK ella fii fìnits nella forma che fi rede>da Uomenico Contwrinì^he
fttraanoi047.&l'afFEnnanell'ediEcofattodaluiinmateria deiCanonici diSaiiu
MarcO) fotto la data delTanno 1 3 ; 3 . allì 1 7.di Giugnot dicendo. Ver Tetmm V^feo-
Ut^eteUfiamtpfammoccafit'PttriCaiidiamDiuisprMefJorisfiii t extiflam intendi»
Mmmmit. Qiiam Dominicus Cwtwrenoféfiea infarina qua mmc cernifur refiattratiit ^c,
LkqualreflaoratKMiefatcadimattoniòpietrecocteifinìl'anno loji.che fìiilwi-
model DcffieSe)Qo(uofucceflbre*ficomeatce{Unoqiieftiditevei& fcolpìiinnfe^
ftiMo <li detu Chicùj in TU cnnicc di pietra .
Anno milleno tranfado bifq. Trìgeao
De fiiper vndecìoio Aite It^prìmo •
nSebiopoì D<^ X XX. filli primo che comindafie a farla iacroflar di finìffinoi
manBÌ>ficvifccecondiirredaAthene&dadiucrfcIfoledelUGeed2>&daUa Mo-
reaa molte colonne*8c diede priocipio a far laoorar di Mofaico il fuo Cielo.Sc Orde-
bfi>Falien>DoeC33.cheTi0el'aiinoio85.1a fece confacrare agli octo di OctOr
tet*.-
OrarArchicecam di qoefto Tempio >£unt^> oon tanto pergrandeajta&.Iar4 :
gbcBU* «mie fono mola ahri in Italia > quanto mirabile per riccbea» >& di maaifrt
Ta greca :& la pioma in wdinatt da ottimo mae Are : ma .Ja facciata mo (b« i Boa^
conifpoadendo punto alla piantai d'cffer&ita da m'altta mano meno intcndenre^
Qgeftadafia Mite di fiionrapprelenta con tanti tabeniacolL>& con tanti >ìcdiij»i
twan II Aliami con eftrema dil^enza» Toa compofìmra tedefca^fi conte fono itie^.
definUiaKnte tutte le MvìcfaecDmiociate in cMci tempi. Lapactedifopta delku*
fudau è compartita in cinque Tolti pieni & feditati fui muro, de quauqncUQ^
meno fupera col giro > & con la punta tutti gli altri: & fono tutti lavorati di opera
di Modico . Fra Hn Toho » &
con vna f^ra fotto di marmo
icftom& filami . La parte <l
parte di (oprai con tu corrido
Tolti di (otto fono follenati da
l'vna fopra l'altrai con r^Ia ]
nerano m quello facrario fra \
comefùon. Ogni Tolto ha la:
que dì metallo» due Tfuali» & t
Da tJaci della porta BMcftia d
54: DEL SnSTl^KO r
& vakin • Sapri al portone gka ni voko cm vn f^^
todi animali con nutrauigtiofo artificio «Italia partedi San Baflb corre rondine me-
defimo de predecci volti cofi di fopra come di fotto • Si vede il medefimo dall'altro
lato verfo u Palazzot doue à parimente vna porta per fiancoi per la ouale s'entra ad
Bactifterio» vicino alquale la CapcUa dei Cardano interrompe l'ordine de predec*
ti}volti. Sul colmo del Tempio afparifcono cinque cube in croce (opra le fpalledc^
Toltidi(bttOiche fermano il corpo fuo» Le quali cube con tutto il rimanoitedel
colmo» fono coperte di piombo 9 cofi affinato per la (unghozza del tempo datt&mog*
gje & dal Sole» che ha più tofte fembiansa d'accento ro9DBO»chedl piombo. Sui cor«
ridoredi mezao fono accomodaci canaom di piombo >&diMme> 1 quali cìcencndft
l'acque piouane dal colmo» le gettano fu la piazza in sraad'abbohdaaza t^ouerice*
oute da alcuni canali ocailti » ffiUandofi & purgandoli col meosso della labbia • & ca^
dendo ne posai vicini>tomaao a beneficio degli habitanti che fono all' Jnfiomo.I>aI-
..i^ la parte dinanzi fili pianodd volto madore» fi veggonoKqiiai^
J^,^ h ^f^;^ bronasojcofi radsicoe&ioia^qiieftaeempo non fe ne troua <pari alcuno in qnaUi i^o-i
gUa pane dd nKiado «QudU furono Bttti fott dalpQpok) Rofli^
iwieJta^madorehebbevittsrùideiParthi: teglia polli «ndU^raai
confacrato al Tuo nome :&tiràuanó la quadriga del Sole 9 fi come fi vede fino i^i di
noftri neirouefcio d'alcune fucmedaglieynellequali fono fcolpiti i predetti caualli»
con Quette medefime mouentie & atutudiai nelle teUe^ ndlegambe » & co i petto-
rali al coUo>comc hanno i prefenti «
Ma partendofi Coftantino da Roma cnmndoddaflè laledeT4f)perfale in Oriente t
gH portò a Bifanxo».doue coUocati nello hippodromo» come ferine Niccta Aconiate
gpreco»viftettero£noa qKiettemp«hohelakepub.Vinftiana s^impadronidiCoIiin.
tn0]>oli»alla<|Dalecflenaaperoenuta;tameti^
ec«&nckwiidetticauialli>Ni|arinaZeno>che vifailpr^ Podx^ per laSìgnoea >
IjMond&aVienetiainfiemecondiuerfetauoledi porfidi »difei|ientim^ 4cdi ricchi
marmi»&effi:ndaicauaIJtiripoftineirArfenale conerò a qualche rifchìo d'efibreJl-^
^ ^ «inatidi«.dK£mi.mafiRala]eMieiamofóua
ftr^C^ tòAcommodoOc ficuceinfopra aliaCMefa . Nelfentcare^in.Ohiefa per qaakiiKiae
P9itafiv<^]ia*cofidinanzjconieperfianco dalla pasce di San fi«flo»n truonavtfaii^
g^ierto aoanciche itenrri net cof^po4d Ten
0dladelCardinal2Srii0»&^fimaétnvolfeoÌAK>rmji<te itf*
b^ùftraddlaiTOKtaprinc^irfeàripofta la Frkidpeila Felice mogliedi Virai Mi^
abele Dage3a. n^ittfudonnailliiUfea^metiiD dueanni dopo jlnlaf<-
iito..8clieI maanodiiòcsaialcixieifrgodiice ^^
• m
C^fiia:imDimltitHt>fedfil» tiofb^ tttlir, ' ^
Vilalk&Belixcomuitt Duci&haec Michaeiis»
OoGidi^tii&Ai&infldbittS À tiuili» •, . .
Ckdnfatvtfs Gei». «i4cH»& panaci»
Sic fìtbidza Deo iniO'firDeretiir ea.
Guitt llkSffiKlklNdll&ttKSO&dBGltU ^
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DI « M JL a<j o xmìii si
t« sfmXt'WOKttwmm CmW s
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C»tcp»» luMiiD» fntfogìrqiicaiot tuiDiiltm»r
Ad StrepituB anlIuB cortoat ipia irar •
Indole praecltM» prKcfarn iiMÌ»le cara«
Cunftis larga fuÉta-largafed m^ifoli ,
VtlaboracaetaseutooeiurdMitBoiiefttt, ;
Cam pia piata tulit. plwa mlttifeciipié .
Htnctz\emdc&entmMmmmkiptte(h,
DantpiavotJkDeoqiiopociatiirtfi». ' ^
Fafdbus ecce granò, nìfcci 1)008 coiMfeeonmfc •
Mcote Oew» vmì^ corpoivfadit do».
Er^ qatd cenfo^iiaid Ss decias an|tte iiiii«it8S »
&iIcicecumpereaot&citodefiàaQC. •
Vergendo il omtonàle pine dia detta mano oltre alla porta per fianco i è polla
^aiXQlonieaGradea]^ Doge 5a« che fu faana uji^m tegmen aifitt kcHio per
iguei cempjr cottqueftv yerfi •
MciibiistafigpmteailMfixkittdoIeciann, *^ ,\v
Oarior&neriri»» patri; ftniacetr honoris r '^
Claiiditur hoctannilo, Cradenigo Bartotomeus ^ i
£tux^(is.VeiieMiiii»^uast»defooi^ ioamoi ^
jtnooBmmt»
»1ontati»]^«Ma8ÌiiO.MQtoGao IXwe ^t^. chewifie tiaa» iTffi Wj
Ìii«otpno4BiecJQte%H»«c^<iea.qiKfU|KKl»|MMmto.
HICREQVIESCIT MARIMVS
MaaocfiNvsnvx^
aBiioix>8f.neLaitidwinodiaaiizifikg8c
f
Coftor hohcftttis» Diix omnitnodeprokiotl*
la commuiie bonus» (ènper ad omnia p:<MUis »
PidUiffii ooofef uaM nefioE» boMcoacerMnr,
Dun «eiefiiuii ghetta senonans-^ più» reddi» boMftn».
Cimaaq.iiiaMidetiicioosidasftmpèC'ateo^
Ve
« ■ «
^ D'EX SJBS T lE RQ :
Vt fient plenùs quicvaq. veoket cgénar.
Plus quoq. longioqwKefoiieiis qaìiin «arac piopmquot
Vita foie cuius patrÌK crettor hoftibus huius >
Reddens tranquillos, hos lingua vinbas illos •
Cuins erat fare populot prò pace fabire »
In quocunq. foref eiq>eB<ilta Goe hboiei ;
Decretis legum muoienj •>.* teglia >
• Vt fieres horum Rcy & corre Aoc tMwm »
Fama fuper coedros cuiit» dtdit ice FaiedroA»
Chrifti natali* pcragts dum fefta Vìtalis •
Duceris ad fiiMis tà^iu dokur omnibus vnua »
obijc V*Fal& D i. De». Oomin. Veo»
Dux....Ami*.«»-D^
lQUid.llII.
Vi giace aaco Ord^laffb Paiicro Doge u • & Domenico Sdoo Doge {9. ma non
Gsàà punto in che patte del Tempio . Suolgendofi alla deftra nel cànAme de i por-
i^^^juMya^ ricali: le colonne di Serpentino rotre alquanto r & (enza fottio alcuno 9 vi furono
Oiìl^o^ /J^portate diGierufalem^dalTcmpìo di Sàlooioiie «&iuipreflo^
\ik^ diBattifUOrdinalZeno. CKiciticffcndo Prpionotarioftifattoyefcouodi Viccii.
r II ^ za» & l'anno 14^8. fu creato Cardinale da Papa Paolo U«(uo2Uo per parte di (oretta*
^.[hd^^ & Tiffe nel Cardinalato j 3. anni.
Dice il Bembo neUaluttoriA»clie itCàrditHlle yenendo da Romarih Aneona>nafGO«
fé in vn muro della Chiefa i5.mila ducati d'oro» i quali il Papa tolfe > bruendone ha-
lartOfKxkiadalSeiucD* finabnencetròuandofitn Padoua mori l'anno 1501. hauea*
do lafdato per teftame^to molti danaii & gran quantità d*atgento lauorato » ^la^
fua cafa» i fuoi parenti>à diuerfe Chiefe & alla Rep. la quale gli fé Panno 1515. vnx^
eterna memoria» non pur con la pttdettìi capella » ma con la fua Oatua • Percioch^^
nel mezzo è pofto vn caflfone di bronzo akoy&Iatgo con diuerfe figure» foma ilquale
giace il Zeno con k> habico Epifcopale . In faccia della capella » è l'altare di bronzo >
caB)aNoftraDOQna»&lnPietro»8cSanGioiianni Battitta di tikto tondo» pur di
p I bronzo»& grandi al naturale » fcolpiteila Pier Giouagni CaTOffgtto . II ciborio ài
% WUhA hh^Mklgpj^ ^ aptiog^afio fu colonne di bronzo kmora^cmf gran dili|enza » fopra le quaS
é (colpita l'ini^na della famiglia Zena • 6c in memoria ^a^ Sif^oria fi troua ogni
anno m San Marco del mefe di Maggio alle fue funerali •
rjUiCt^iutijL^ ^ rincontro all'altare perfiancò » fi rede in cnanho vna Noftra Donna féltn alla
'^ greca » & in vn'altro quadro pur di marmo collocaci di fotto R leggono l'infrafcric^
ce parole.
Aqua quae prios ex petra mlnculo/ie flvxit t Oratìoiie Vro-
Dhct» MowproduOa c&,Nunc awcm bac Mtdiaelisftodio
ubicar» queq»XeriiB» Cbfiflft & sooóigein Ifcoem ;
K^
DI S. M A Rr C O XIR II. >7
Le<|«ditno(faaiio» clieMkiiiafeP4Ue(d^ <Ì*Xcetif # ticrouò
<|iièltocqtta« eoa la cpial Moi$è cra£k lafece alp«g>olo d'Iùrael la qual fino al Aio tem-
pocraftara faiarnca f & vi m^e por immuri^^la predecu ioTcritcione che fiipoi
fonaoi da Ooflantinotiolt k & afliiC» in qaefto luogo « 8c all'incontro vi è va' Angelo
Ko^có ddte medefioia pteoa • Di quindi s'entra nel Battifterio > chiamata altro ^nji/^^
voice la capella de i putti; alia cui fioittra t i in aria la fepoltura di Giouanni Soranzo ^^
Doge5o.ctieviirci'annoi^U« Senz'altro dall^aruai in mori. Nclmevxoè voagran-^* < i
pila di bronzo con vnSi*GioutQflifiattiftaincima> in attodi battezzare afTai gran*
de^ £t cnieflo Uracorio € ctitto ornato jdtinotaico per opera ài Andrea Dandolo Do-
ge %z .cbefii fatino i }4; «il Quale è vicino alla porta ch'cfce iw piazza»con quelli verfì
Mmulcacidai Pctararcaf & <u B^c^tend^ Gran CanceUiero come per le fue lertero^
kéttc J'vno all'altto fopra quella materia li vede •
Opein rcucrcnda còhors vìrtatuoi tempore wxW^ KU^^Ai^ì/iiyì
Dcferaitj gelidi breais ha?c tener aala fepulcri t . i :
Mettbra valentiseraat probitas cut dogmau fen fusa
logeniusi peaefrtos modos atq; prouinmis aiti >
Nobiliratìs opus^ monim feriefcii' vetufias t
Qyì dedtt afliduos patrie memorandus honores •
£t quia dnk fofiam po|)uh> fuageAa per orbem •
PiHrafioit calMfiiis mu'Jeo reeir^nda notare .
Dandula quem fobolespepericgeQerofa Ducatum •
Andream omnimodam Venetum ratione meoten t
Septìteadunq; diesSeptembris mille trecefltoSf ^
Qjiatuor at decies iam qui nq; dediflet^ obiuic •
Il qual Principe fcrifTe gli annali & la hiftoria della Tua patdafCO i Tocceffi del mon-
àù.Scù dice che fu iX primo della nobikaL Vinitiaaa » che riceuefle l'inf^ne del Dot*
forato . La pietra dell'altare di quella capella. è quella medelima fopra alla qualo 4/^y^ti/U>
Giesù Chrilto predicaua in Tiro , & Sidone . & fu portata l'anno 10^7. da Vital Mi- é^J^^rtA,^
chele Do^e 32. Sopra la quale è la fedia di ialTo doue fedeiu San Marco in Aquilea . ^U^ a>v^
£t daQa miiitra dell' Altare» doue (i vede vna teda dipietra in alco» vi fono due lapide ii^kjj^
lotto ctia teda» che furono della prieione doue San Giouanui Battifta fu decollato»&|
ancora vi fi fcorgono alcune goccie di fangue » portate anco elTc dal medclinio Do*
Ora ritornando vn'altra volta alla porta oaaeftra» (i vede il pauimento % che gira^ mi-'u^ r^
intorno all'angiportoilauorato i compartimenti di minutiifime pietre di diuerii co* hJ^^^
lorijda diligcnctffima mano di maeftri prouifìpn^ti dal dominio per quello effetto .
ndlaquale opera è incredibil cofa à penfare qual tempo>& qual quantità di danaro li
fia rpefo)& u fpenda.Dinaiizi alla porta grande ch'entra in Chiefatuel mezzo i punto
delle due por;e dell'angiporto per fianco > l'ordine de i compartimenti è interrotto
da alcuni quadroni i!d pierva rotta > fra i quali su quelb di mezzo imbroccato con va
qoadretiadiJboQnso £uMft'6^gHami# fi dice che Papa Akffandto Terzo pofe i piedi
G lui
>8 DE L S ESTI EU 0:t
fU cdiò d Federigo L Imperatoti. 13ki f tod
dine cUcobnhe graffe & grandi > fra te qu^ Difin^
■ pra àH'an«[iporto ii colmo è sfondato jn forma di quadrone ; ma daUe bancks Gocror
jUc^ con diuene cubettc» dipinte di mofaicoi con varie hiftorìe dslTeftamecito VMckm
\ I In campo d*oro con tanca ricchezza! che arrecca ftopore ad ogni tqo. Sopra le opali
I q / . hiftoriedifottOfftdailariièfcriccalalorofimificationccoav^
OM ^Mii*>^ ^no profetie dcUe cofc future • percioche fi dice che l'Abate Koachitio li ttonàio^
Venetia in qud tempo > che fi diede prindpio à lauorar' di mofaico ^ Ac fimoftra ao^
Cora in San Marco il luogo doue efib habitana > Se diede l'imicQtkMe di quanto 6 v^
de fattoi cofi dentro come fìiori di Chiefa . Che i due frari & fopra la porta del Svk
tuarìo foronopreaeduri da lui molti anni prima che ventfiero al mondo >i^nifìca«w
do Tvno per San Domenico >&ralfto per San I^ancefco » con motoe akre cofoap-»
preflbf attorno alle quali fi pafcono > & fi fono pafciuti diuerfi ingegni tro«>o curìofi
Li;^ ^ ' delle cofe che hanno i venire . NeM'entrar dd corpo deUa Chieiailaiandou gU occhi
^^TfL^ ^1 li}^ *'^^* ^ vedela più memoranda» la piU{aobile> & la più perfetta figura che fia (lats
'^j^J^ ^ mai fatta di mofaicoj in qual fi voglia parte dd mondo i giuditio vniuerfale.Et qae«
fta è vn San Marto Euangelifta > il quale parato col piuiale iSc alzando le braccia ri»
guarda in Cielo» & fu opera di Fntngefoo > de di Valerio ZufiCftijmendae fratelli» Jc
prouifionat;i largamente dallaRep* per la Ipro éccdléiiza iti quell'arte » in: omnom
de quali é fcritto di fotto •
Vbi dilfgenter infpexeris artemqi ac laborem Francifcì
& Valeri/ Zuccati Venctorum fracrum agnoueriSi tnm
demum ìudicato • M D X L V«
*
f^ . l ^jx^ Di qui, riguardandc^ in Chiefa, R difccnic jl fuo corpo , compartito in forma di
^**»^ Croce & diuifoda volti che portano in capo vn corridore à mezz'aria : per lo quale
fi camina dall' vna & dalPaltra parte dcUa Chiefa i gli Organi che rifpondono (opra
il coro. Daquefti corridori pendono 25. feudi di 25. Principi appefi quiuinelfa^
mòrte loro per memoria . Il molo del Tempio è tatto d'opeia vermicolata >cioè di
mofaico , con diuerfe inuencioni di fogliami , di fregi , di grottefche , d'animali » 8c
"^ d'altre cofe efquifite che arrecano diletto i gli occ hi , & la maggior parte di que Ae
m^<^ ìLÌ ^^^^ ' hanno » fi come s*è detto , fignificato di cofe future , ò di precari , ò di anerti*
TK^'vi^Ht^^^^menti, come per effcmpio. i due galli che portano in fpalla vna Volpe figurati nel
* detto fuolo, (1 dice che s'interpretano per Carlo Ottauo, & per Lodouico X I L Rè
di Francia , che portano fuori dello flato di Milano Lodouico Sforza aftutiflimo
Prindpe de fuoi tempi , parafato per la fua accortezza alla Volpe , & di cpiefti
•y '^ > i fimboii vi fc ne vede gran copia • I paricti all'intoriro fono tutti incroflati, & coper^
^ fi di finirmi marmi ridotti in tauole d'affai honefla grandezza , di maniera che non
^ fi Vede punto di caldna òdi mattoni in neffun luo^o* Le quali tauole fegate àz^
principio nel mezzo , fanno perle vene & macchie loro alcune corrifpondenze di la*
uoridcafoopcratidallanaturach'è ftuporcà vedere. &firaraltrc fi notano nella^
crociata :( banda finiftra, due tauole di marmo bianco con alcuni tramezzi dinaro
per cofa marauigliofa . percioche nel congiupncrfi ddl'vna tauola all'altra , le vene
della pietra foniiano l'efngie di vno huomò , lineata cotanto artifido da tutti i lati j
che Alberto M^gno ne fece ricordo nella Meteora 9 comeiU cofa notanda . U fafit^
to
DI S. rH A KC O liB.ll
99
«5 SdfarQiiefiiÀtuttord'òra quatto alctaipa f & d'orafiniflimo ibttilmenteiitoor-
•Mrato nella feqyrficic cldk tpiociAle«piette con {e<}uali (i compone il mofaico : onde
epéròdmaChiefaftui:ea«mliptakorofonoIc{)ittiirenfiarnGK>r^ (fe però (i può
dir4|aefto dtoloal mofaico) deUe quali il Tempio i nccameotc ornato •
Sono iaqoeOo colmo diuierfe hittorie deUa Sacra fcrittura > mefcolate anco ojpc* ^ ffr^.:Kj\ ^
fte» con diuerfe'profette^ actòoDO alle cuaU fi leggono TerG latini ia rima > fignifican^
d il contenuto delle pitture • fra le quali guafì cucce facce da greca mano > ve ne fono
alcune nobilifh]^ laooratenetf npi no(m » Sì Joda da gli infiendenci Palbero della
aicendenza di noftra Doaoa poflo fopraiacappella di Santo Kìdoro^ nel quale (i
^opmpraìde mirabile incdljgenza deU*arc^fìce > nel diftender ranca machina in C hre-
Ite /patio di luc^o . Sopra al pulpito doue fi canta rEuangel io > le nozze di Cananea '
fono riputate per cofa ungolare . l'opere dell^Apocalipfide fratelli Zuccati non han-
no paraj^one. nefl'angiporto fi nota per cofa belliflima il giuditio di Salomone: & ne
gli acchi della porca grande» Ia.I!^kura di Chrifto con cacti i quadri all'incorno* Vi
^no{>arimencédiuérfiniccHcott figure fole <$ motta perfertione . In fomma net
dìmo dcJoò lofiStto» fi vede ricchezza & bellezza ineftimabile cofidi fpefa come d*^
artìficio»d'iog^aòf & di mano » de più induftri huomini de tempi noftrf • Pende dal
voto di mezzo » qiufi i mezza la Qiiefa > vn gran flendardo di teca poftoai ^ perpe^
tua memoria della cittd di Brefcjaf la quale liberata da vn lungo afifedio del Duca dt
Milana dalla Rep. lo prefentòaUaSjgnorìa l'anno 1440. in (egno della fua gran di-j
uotione.
Ma ncoman^o dt nuouo alla porta maeAra di dentro % alla finiftra mano fi t roua ^lU<>r<,
Vo capitello con vu picciolo Altare douefi^ionora l*Imagine ài vnChrìfto > il qual
capitello l'anno ì 190^ era in (Mazza i punto in quel luogo doue è hora il primo (ten«
ù9a(do 'V€xio\ùC2ÌcvaJ0faji ^ Ma hauendo vn fcelerato con empia mano > percofìb
Qudl'Imagine con TU pianale 1 onde vfci fuori della pia^a fat^ucifli portato in^
Quefii con tuti;o il capitello^ & collocato doue fi vede . Più innanzii la capella nuOf
uà della Madonna 1 la cui palla con figure di pietra di rilieuo > fu fcolpica aa Michele
Gianbono l'anno 14S4. lui preflb è la capelia di Santo Ifidorofabricaca da Andrei
Dandolo Doge I*^nno 1 314S. doue è il corpo del Sanco • percioche porcac(^ daUlfola
di Chio Tanno x 1 2 5 . dal C>oge Domenico Middle > & edendo ftato fmartico fino i
tempi del Dandolo» ritrouato 4 nuouo > il I¥indpe gli confacrò la capella tutta or-
nata di mofaico» & lo rìpc^iafak^e in vnfepolcrodi maciio con l^io^
role fcoipite pur in maniio »
Corpus Beati Indori pimenti tumbaetaucfitur» VenetHsdjIa-
tum à Chio^per Dotninicom Michaelem locHttim Vcnedanim «
Ducem in M C X X V. Qui occuke in EcdeGt S^Marci per*»
manfit vfqueadiACépcionem'aedificationisrtti? CappcUa^»foo
nomine (dificaie» jfìcfptafdacante (X Andrea Dandulo Inclita
VefietiarumDuce» Ae tefoporc Nobilioni Tiroram D* Marci
Lauredano, & Nicolai Lion , & loannisuefphino Procurato»
rumEc€lcfi£S.MaR»ikiMCCCLV.aen(elulij>dieX« '
G » Et
f-Uils^i-f-^
100 D S-L S ES T lE R Or
' Et (u finita da Giouanni Oradeiii^ DM^e f ^ die tiib Pai» i f$j$;^éftr)d6 Pik^^
curatori Marco Loredanoi Nicolò LioneiSc Giotuuini DèUàio . Pwo ^<>ltve è (KH
fto raltare di S.Giouanni Euangelifta confc^ato alla faicertiE4dla Madotma* cIm^h
^ mata S.Maria de Mafcoli. Ec dalla parte di morì del detto altare %& vede l'antioo aU
T tare di S.Paolo Eabricato l^an. i^^^.rm rifatco poi di mamiacoa la Ùwax del Su-
toi fottoChrìftoforo Moro Doge 66. percioche in ima baiai dritto • . . . '
DVCE INCLITISSIMO ET PIBNTIS'SIMO . '
CHRISTOFORO MAVRO PRINCIPE.
. in fronte del Coro è l'aitar grande pofto fotto vn volto ò dborìo df fer^ndfioT •
ibftenuto da quattro colonne di marmo di notabil bellezza • percioche ogni colonna
i lauorata daua cima al fondo di figure di tutto rilieuo i alte poco più di vn palmo >
rapprefentanti le hiftorie del teflamento vecchio > & del nuouo 9 cofa di gran magi«
ftero» & di fpefa>& fatta per quello^ phe G può giudi care^nella Grecia^Surparapetto
dellaltarejfono Quattro buangelifti di bronzo 2l federe > d'altezza di tre quarti di
brac€ip> fcolpiti aa lacomo Sanfouino > il quale fu Prothomaftro ptouifionato d^a
Chiefa • Mz mirabile Se fuor di modo inedimabilc^è la palla dd ddtto altare . la cm
coperta di Aiori fu vna parte dciraltar grande di Santa Sofia di Coftantinopoli > tt la
dipinta da Paolo > & da Giouanni» & Luca fuoi figliuoli • & la qual coperta inftemp^
con la palla» s'apre in due parti da mezzo in su con vn molinello i mano podo die-
tro airaltare. Pietro Orfeolo Doge ai.che fu Iranno pyd.ordinò che iì facefTe la j^re^.
detta palla 2tCoftantinopolf per l'eccellenza de sii artefici che allora fiorinano liui
2ueU*imperio. 8c ridotta i perfettione con lunghezza di molti anni per diuerfi acci^
enti» fii condotta i Venetia (otto OrdelafFo Faliero Dpge jj.chc viffe Tanno 1 1 02.
fc collocata su l'altare. & l'anno 1 209. fotto Pietro Ziani tu rmoiiata da Angelo F«^
lieto Procurator della Chiefa, & vi aggiunfe diuerfi ornamenti di ^ioie » & dt peiiò ;
9c l'anno 1345. fotto il Principato d'Andrea Dandoloifi riftaurò di nuouoa & n fi a(>
crébbero diuerfe gemme di pregio con quefte due iofcrittìoni «
Anno milleno centeno iungito quinto
Tunc Archlatus Faledrus in Vrbe Ducabar
Ha^ nona fa^a ftik te» Petre ducan te Ziane »
Et procurabae tunc Angelus ada Falcdrus
Anno milkno bis centenoq. noueao •
Et l'altra daH'altro lato .
Poft ouadrageno quintOi poti Mt trccèotos
Daoaultts Andreas pr^latus hofloceiiti€al>at »
Hobilibesq. viris cune procurantibus al mara
Ecclefiam Marci veiftrandum iure Beati
De Lauredanis MarcQ, Frefcoq Qp irino »
TumvctusIwcPalageinmispretiolaooiiarar»
mUc qoali in foraui di nicchi fono ^ivierCi lauori a compafli fregiaci di rubini » di dii^
manti» di fmeraldi» di perle» 8c di altre nobiliffime gioie di gran valuta • Dinaoai alr«
Àltareidoue fi mette il pallio» vi è il parapetto di fmiffimo argento indorato» & fcol-
pè» à figuae greche di vn palmo l'vna» diftinta IVna dalf altra con diuerfe colonnec- •
ce pnoportionate alla grandezza delle figure. Dentro nel corpo dell*altare»(idice»dic
é vn gran caflbne chiuio ab antiquo con molte fplanghe & trauerfe di finto» & fi cre-
de per molti che vj fi conferui il corpo di San Marco • Dopo il predetto altare, è fi*
tuato il luogo del Sacramento» dinanzi alquale fono quattro grofle colonne dialaba*
ftro » lunghe due paffi» & trafparenti» di ineftimabile valuta . II Sacrario dell*EiKari->
ftia è rinchiufo con vna portella di bronzo » con figure di mezzo rilieuo » fcolpitadal
Sanfóuino con artifido notando. Dalla finidra s'entra nella Sagreftia» la cui porta di
bronzo fcolpita di baflfo rilieuo dal predetto Sanfouino » contiene la morte » & la i^-
ftirreCtìone di Cbrìfto» con i Vadgeliiti Se i Profeti su cantonali » opera di venti anni
quanto d fattura »& di valore infinito quanto Sprezzo» & degnifimia d'ogni lode^
quanto a Scoltiira » tiella quale per la fua molta bellezza » Federigo Contanni Procit-
lator della Cbiefa t vi fece » come in cofa nobilifltma de per douere eCfere etema » in*
t agliare quelle parole •
Deo D.Marco Federicns Cont D. Marci ProcSaii^
cius erario Pmfc^s» erigi curaak.
Et pia fotto vi fi bgge •
opus lacobi Sanlouiiil*
Nellaouale opera fi dee notare» oltra allo artificio delle figure»che vi fono» le pn^
fpettiue de i paefi di bafib rilieuo» fatte à fembianza di pittura • & che nelle tefte itu
fuori» vi fono i ritratti d'effo IaconM»di Tittano Pittore» & diPietro Aretino»che fii^
rono ftrcttilRmi amici infieme nel «ttnpo loro . - ^
aoraci a t$tHc per i cherìci»& pc^ i Setutorì » i quah ne tempi folenni a cuoprono eoa
tani contefti d'oro» & di (^z i fi^e » fatti non molti anniibno in Fiorenza . Di lo*
pra à i Tedili fono due peripli dirimpetto l'^nó all'altro con tre hiftorìe di bronzo per
pergoto» contenenti la vita di San Marco : (colpiti dal Sanfouino , Si fale al coro per
tre ordini di fcalini da tre hioghi » L'entrata di mezzo è la più bella » percioche corre
vn parapetto per larghezza del coro» di porfidi » di ferpentini » & di marmi » fopra al
quale giacciono colonne di pietre fimili» che foftengono vn gran comicione»ful qua>
le fono in piedi 14. figure di marmo grandi al naturale » rapprefentanti gli Apoftofi »
eoa lacroce nel mexzodi argento puro » Se mafiiccio . Dairvna parte alTaltradd cok
ro» fopra alcuni pilaftri: le quattro colonne che vi fono» due per banda» con vn'ange^
Io lauorato di mofaico in mezzo d'ogni due di loro » fono dei pulpito ò pergolo della
cafa di Pilato» che guardaua fopra la piazza : fui cpjalè fii condotto Chrillo » quando
difie al popolo » ECCE HOMO : & m fegno di ciò i predetti Angeli hanno in mano
C^^H<-
fioiftra
imidalc, finifcftia* lU^v^c—
G 3 cid>a.
ìoi B E L S B t T I E R O
ffotoi&calhoraffpivdicsKpidfelefmim iaqiieftofi apprcfenta 4ÉI
W Ramai Mufict Iacamar gli «Éki dium
VkjiH> i queAo^ fimaco l'aitare di Sà«^ lacofiiD timo-di i^
l^liF^^liSaii I^IOycM par liaMO> cot^Ia in^
'-' . . * • . ' r
DVCE INCLITISSIMO ET MENTISSIMO
CHRISTOFORO MAVflLO PRINCIPE^
Nel pibQro doue s'appoggiail predetto altacet amaci altre voice S*Macco» quàiw
<jk( il popolo dolente per ulua.pccdita« perche noau(apeua doueii fofle» orando»
fiigkia^o»&inaploraadoUgiNi^fuafUQcrcàda.I^ {coprirci
ila*e era quel Santo. . • ^
Molhraio adunq^ va beacelo fuQ8i<li quel jpibidro > vi fii da indi ia poi cemiUL qE
tjHittattìa fi tiene vnalatHpadaaccefa .luipccftoèbcafpclbcoaratoredlSattLcd»
nardo > il quale disfiatto pochi anni Tono per fami vna porta che ciufcife in Corte^
Palazzo» fi trouò pieno ai molte reliquie • Poco più oltre nel canton^leper Bznc&i^
entra nel Santuaj»a# fopra la cui porta vàé va Civ:iilo<:ott la (uà veca ^gi!^ • In quo*
Jj y. r^ fto luogo fi conferuano le reliquie & le giofe . percioche vi fi fcrba principattncnto
vna ampolla del vero fangue.di Chnfto> ti qtuw venuc^at BaractMMfeCict:! ài lem*
falem» fu di quindi portato i Venetia » come riferifce il Cardinal Contarino nelle»
opere fue > ma il Dandolo fcriue che fu mandato àVenetia-da, CbftanotoopoKb ^1
Doge Henrico Dandolo . Quello (ì moftra due volte Tanno 9 il Giouedi Santo alle
Scuole & fraterne» & la Vigina dell' Afcenfione alfe dome • >
Vi è fimilmente vn gran pezzo del l^o dellaCroce>ilquale eflfendo Iegato|in certo
anamciito>«ntratiifaocoiiiiSacttaa«io*r^ iijo. ficotiiciaà iatero> anoonulie
roroamentoKilfenìezàoarfo^ Lacooce che ponanaiarfriolfo Coftantinolnspé Va0
^cbiiKliiiet^nore; Vna patte ddbcoepamSaiiG^^ Vopezao^
colonna doue Cnrifio fu flagellato • Vmt^ioaicyia.ceroaa» Parte ddihraeciMkftco
. ^SaatiicakPartcd^mibracgig^acdàvaagawibjidiSan-Giaggio^Pan^
IttdiSaoThcodoso. Vndicogroflòdi^SaaMarcD • Paris deltebiuusdadt SLSergKbdk
Bacco. VtfrbracciodtSan Magno* Vtiacofta di SatrStefano • I Vattagetifcnttilidet^
ttre d'moxlÌJiia0O*di San Giouanm Chnfòftoma • Vna bmig^'ncdi nofira Donna^
tityiotada SanLoca. VnbdIiflimoditadcMa Maridalrmt,!! ViatgekxiUSaftMacco
ichtsodi 6aajnanobcbefi.bebbcf anio 1472. de naoi te altre cofe ok^ fifonor haaute
jaxittterfi4Sinpi parte-dalia Grecia^ oliando i noAti vi lb;:bbaO'damtmo« & pàcte da
diuecfiPrìmapi.wlaKiodO'pccdiaertcoccafiont j&fo^ andar*
4te>comeèbeniiocoàcbileggrlrbilk>rie>&tiitteappcobaoedìri Papai a)k>radtf
«itraaa fiioco nel Sautuario fanno i^^le predetteraquicióinafeto intatte»!! <
me per ptoceflò fJMnnato per otxUiie (no» (opra quelte materù
dentro e laifamxa di quelle gioie 8i di Quegii omam «iti che il volgo chiama oQom»*
nemente teforo^ment)ellole d'eflèr veauta>& confiderato per la quantità (ua^ iL(|Lia«*
le fi hebbe parimente» patte per la dimfione che fececo i noltn delia città dì Qkftaa**
tinopoli co ìFrancefi Tanno Lzoi.pocapiuòmcno^pari£peraltidacqmftidimcrftd
' * aliiccitc^tfatd daUa Rep. neteoiptoadad >&pacte:iadiiifirfi alisi modi. Staùoitbo
Tan-
D r s; li A R e o iib.il j«|
NnmT74^GfOBamiiI(1lp.^éGreddkdealaS^fl^ ' '
porti m Santuario • -
Sono in qttefto Sancuario <iiucrrc-corone> come peccorali d*of6 poti(Sm« » tf otaC»
ficcidjtcmpeftacttli fìniffimegioie pertucti i latÌ9SiiKrraldi>lV>patf>Rìbm^^
con perie ai ftraordttiari»grandtziBt • comi imceri d'atfcomoioeuboni groffi fimt»va<k
ff d*oro> chioccìoletf Agata» &«N diarproiti grandena mirainle . VtimMiio gmd^
fimo htfciacQ alla Signoria dal Cardinale Domenico Grimatti» Vno orctuoto ai prt-
tJofiiBmasioiàdonatx) alla Repudi VitmcaCano Rèdi Per&ff ali» candelieri» cwci»
fazze di ChriftaUoibacim' 9 boccali & altra coTe d'oro » «e ^air^ent0 in gran mimeio »
Vi fi Vede fabcrretta Docate circondata d^ono finiffimtS fregiata di ome & 4i gtoiift
con m onrbone in cima di raluta ài moke A moke migliaiadi ducati. Viti mannenèa
ri fa colloc^o Vn diamante l«ato (bpra vn belKifi rto pie d*ofo>chc Henr ii?o HI. Rè
di Franda de di Polonia » dono al Principe Luigi Mocenigo quando fu in Veneti»» i
qual ficonfctua in memoria di tanto Principe.
In fomma non fi poòcosi a^olmentc efpJica;rela ^anttti delle cofe $ tie Peflef
loro» fé non fi rede con l'occhiò vero gindice S tanta ricchcaa» petxrloctie la deghi^
ri della Rep.IacnradeifQoiPrincfpÌ5&:Iahingh^ztadei tempo» ita potiftoracco»^
in quefta ficurrffima partetiuelloi che non fi troua in cefi gran copia» in ak:bnoà)tro
In^;odclmoddo . Et quefto cofi fatto teforo fi moftta ogni anno in pubtìcD pet te
frac (blenni • de fi mettcgran parte fu TAltar Grande» con marauiglia de ti^tdM^
ti » fic de Prìncipi eftemi » i quali fi fa federe» otiando capitano in qnefta parte . Au«-
Henne che vna volta fftrubbato da vn Greco cmamato Stamatd . coftui rèftando In
Chiefa occultamente in tempo di notte cacciatofi (otto mo altare A cauando il ter*
jxno fortcrra per diritta linea verfo k> albergo del teforo > & vfcendo fuori la matti*
ha alTaptir dcBa Chiefa» portaua via fai terra lotto la vefiaitt cofi continonàndo qne^
fia opera»penetrò nel luogo» dal quale traflè foori cioche K panie? ma perche le gran
cofe operate in mala parte » non poffono per gitrditio di Dio ftare occohe » hauendd
cflb nel volprfi partir di Veaetiailionato a vn Tuo compare» vna delle predette gioie»
ft accnfato» prefo» de punito del fuo delitto . Nel cantonale della dcftra vicino alla.^ . ^ ^^
porta del Batttfterìo »Tono tre figure chiamate i tre Santi » di mano dVn Santo hno* ^ ^ ?
mo Scultóre si! quale hauoto comandamento da Decianó Imperatore etefcolpift**^^^ '^
GioueiGiunonéj& Mercurio» fece vn Giesd Chriflorvna N.Donna»ft vn S.Giòuan*
vi EuaagicBfta» onde fò perdo da queH*empio matti ridato. & dfc ftarue furono pot*
tatedst Aqnrlea à VeiKtm» Matomando piò a dietro» dopoilCora^tntraneHa^
fagreftia • Quefta ha la fua volta dr Mofatco n>imstffi{mo»& per(èttÌ(imo>& fu lauo^
rata parte da Marco Luciano Riccio » & parte da Franceféo Zuccatto » & fi finì Tan-
no 1 5 3 v.\£tm(it altintofno A gliarmari te de i banchi fono di iiniorafbgolare» Se
di diuecfe matti» p^ijcioche il quMrodoue fono ti foiunidc i paramcnci » forono in-
t^Kati dai Cànozsi » & le £gure parte fono di A t^pnio > Se di Paolo Mancouani » &
parte di Bernardino Fferrizcnee. Vi fono anco due ^adri di P^SebafiiauoSchiauooe
Conueffo di Santa Lena *
Soncuoneffii qoefto&mofoTempio» prìnilegitto ». fiHiorito » & efakato da di-
tierfi Papokri IikÌ^' iacrì^ percsoche il moniftcrodcUe Vergini riconófce il Doge»
Scia detta Chiefa per capo. Gli &>edati di San Klarco» & della Cafadi Dio» La Ghie*
fa di Santa Nf atia in Broglio. La Chiefa di San Felice d'Atmtano » onero di San Filip-
IK)i8cIà€Oino;Lalfautia4iSai^oEgidi^4iFotiaMU4 XI Sin lacoma
C 4 '
r^
Ì04 D E L S EST TE R O
'il vt4^ di poodda 1 & laX^uefa di San GkniaaQi Nuom di Rialto • La prima pcrfoiu di
qocfto Tempio^ dopo il OQge>è il Primoceripól quale vi fu inftimito da i primi cenv»'
pi della Aia edificatione per degnici del Principe • & è elcctot & inueftico dal Doge >
& proueduto d'affai Jarj^a encrau Se condecente al Tuo (lato • Se dee per legge l'anno
I47I.8C iif78. eflornoble VinitianOf& dieci di 25. anni. Celebra con Io habito Cpi-
fcc^alej cipà con la mitrajCOQ i'anello > & col palèorale per concezione d'Innocenzo
IIIIJ'annoi25x.IlRocch0ttoperbreuediPapaAle(undro V.Dà labenedittio^
ne al popolo» per Bolla di Papa Cjiouanni XXIII. Concede indulgenza di 40. ^mi»
dopo la folennicà della Meffii detu da lui » per autcoricà hanuu dal predecco Papa^
> quefto ticolo dalla Chiefa di San Tbeodoro i quefta . Il terzo è
il maeftro di Coroi il quarto due Sagre(lani>il quinto due ba(ilicani> che hanno il go^
nemo de preuenti del clero • Vi fono 24. Canonici ordinati abiuitiquo per c^KUkQ^
del Doge 1 dodici de quali fono propri; (acerdoti della Chiefa » & 1 2. tono Piouam
per la ^tti > per la regolatione fatta da poi Tanno 1494. nel quale i Canonici erano
tf .& i Piouam 1 8. & in cafo di vacanza fé il prete Canonico muore j g^ foccede l'vno
de i focto Canonici che fono per nu.6. Se fé muore il Piouano Canomco » §li foccede
TU piouano. Inoltre vi fono 4. Diaconi con 4. Sottodtaconi > con altri ordmi appref*
io> che G conuengono ad honorato clero pò: Tempio cofi famofo Se illuftrc • 1 Quali
Canonici hebbero da Martino V. la concezione di portar la mozzetta ò zanfaraa di
pelli di vari Se dofR. L'ordine di officiar quefto Sacrario è fecondo Pvfo della Chiefa
Coftantinopolitana» ma non però molto differente dalla Romana>ma tanto aifiduar
Olente che nulla pid • Et quanto alle cofe neceflarìe per quefto negotio > la fpefa d*-
f /v..- ^^ ^^j jmjjQ p^^jjj pjjj di 1 a. mila ducati» conciofìa che vi fono prouiftonati due Orga*
nifti deprimi d'Italia » con groflfo ftipendio » il Maftro di Capella con buon numero
di Cantori. I Canonici>& fottocanonid» i maeftri di Moraico>i Protlii Guardianij &
altri miniflri diucr(h fenza le cere» gli inceh(i> gli olij > & gli altri fornimenti che fi rir
chi^gpno i tanto luogo • Oltre i ciò polliede per benehcio di Papa Alefliandro 1 1 L
' memore della cortéfia che eflb riceuè dalla Rep. vna Indulgentia perpetua > la qual
t comincia la Vigilia dcll*Afcenfione» & dura per tutto il giorno dietro» mentre chic in
Piazza fi fa la fiera . AUa quale concorre per diuotionc , non folamente la Citti > & i
circonuicini popoli in sran frequenza» ma anco le genti foreftiere » Se di paefi lonta*
ni. & perciòche la predetu Indulgentia à cofa notabile > ho voluto i coofobKionc
de leggenti: regifirarla in quefto mogo • Se cofi dice « ,
*
ALEXANDER Epifcopus Scruiis Scruorum Dei. Vottierfis
Cbri(lifidelibusprarientjbus& fbtQris falutem Se Apofto-
Kcam bcnedi^iooem . Licet adomnes S^^.E. fideics ^ ma- '
nifkètitUt noftrar dexteram debeamus ex^ndere d^tri-
cem, maxime taacii. fpkitttaKs grattar jpr^ogatip^ » ii«s
decer iHosattollere 8c mgaioribus bene&emi« noùtx uh
Moribus ampliare) qui k nobts & S. R* E* feruentiórì deuo-
lìoae exhibeiiti & io fide (^
• .
atea. Sànè^turcàfnemesrt Ecdefia Sanai Marc! Ve-
ncttarum • • • • • dicecefié prf minentioribus frequcnte-
tur botioribus» & ve Chrifti fideles co libencìus deuotio*
oif caufa coaftuanr^sd eandem aiaQufq;ad confcruatioticia
eius dein promptius porrìgant>adiutrices>quo exinde dono
coeleftis grana? cònfpexehnt fc ibidem vberius refertos, de
omnipoieotis Dei mféricovdi^Sc Beatorum petri 8c Pau-
li Apoftolorum eius autori tate confici omnibus verepoe-
nìtentibus 6c confèflis & contritisiqut die Afcenfionis Do-
mini noftri lefu Chrifti» à vefpera vigilia? ip(ius , vfque ad
vefperam eiufiiem diciididam SanéU Marci Ecclefi^ de«
uotè vifitauerint aanuatim» & manus ad eius conferuatio*
nem pprrexerint adiutrices » plenam omnium fuorum pec«
catorum abifolutionem concedimus • Infuper per fepteìn'
dies di^m feftum fequentesi & quemiibet|ipforumdie«
rum de inìun^*s ipforum poenitenti js » feptimam partem
mifericorditèrin domino relaxamus» praefenttbus perpe-
tuis temporibus duraturis* Nulli ergo omnino hominum
NceatèancnoAra?conceffionis& relaxationispaginam in«»
fringere, y el ei aufu temerario contratre. Si q ws autem hoc
attemptare praefumpferit , indignationcm omnipotentis
Dei > & beatorum P^tri & Pauli Apoftolorum eius fc in^
curfurumnouerit» atque in estremo iudicio diftridi Iudi«
cisiracrudeliterpermulAari. ^ ^
Datum Veneti>,apttd S«M^cni|i y|. id. Maij. Ponti»
ficatus noftrì anno 1 7* TeÀes
^AJpInmfiis Epiicopos Portiiaift
Angelus Epifcopus Sabinenfis .
Frater Ernandus Eccle6a?S.Ana(!a(]afPrcsb}^rCardinalis.
Cyprianuf S.Cbrifogoni Pre4>yrer CardinaUs •
Simeoo &Laurentij in Damaio Presby ter CardiqaUb
Helias SS. A poftolorum Presby ter Cordinalis^ _
. BaHlius S.Mariat Nouat Diaconus Cardjnalis«
Theodonis S«Eufiachij Diaconui Cardinalis •
f
i
S'tggìMfteaBe predette cofe roraamento rtile 8c religk>ro del Scminarìa ooooa»
Qieoc^ lolQCiiito pb detta Chicf^
ri
«• \
io6 D' I L" r E S TI EU P
ri de SupOttocto Jl §potttp(eoia fXQÌo^ RmiftcW Fnu»e^ Alk^tufireee rtfetù
maco de i Giéwitbhuomp per dotttioa & per nobui & otrimi coftumi ipolto eflèm-
8 lare . lì quale effendo flato prima Canonico di San Marco per alcun tcmpo,richie-
o da i Proeuratori> come ben conofciuto da loro petlaAia (blfieientia ii boati » al
fno GenorakperlogcNienio u«dme > lo ceocodiito k>W4 hAoeDdo e0D , Rett^^
(quantaoqHCOoofia&pixifcab) prima voluto dal Papa * conceflìoac & Jicentia di
quefta afamiwStntifm:* fi come per breue fcrit co dal Cardinal di Còrno > per or di-
ne di N.Signore» appare .
" •" " " "^ >Ffiippo*&Iacotoi»>s'écencona(aodcw&hone(n>
:hii^ i Sopra to porta del quale « in memoria della
gradtudioe
ufcritciooe .
Sentoariom Cfegorianoin
Sanai Marci Vcncdarum.
1b Ivs i£dibtn , & Dei omnipotcfitis gjotia • & Ecctefi^^
kif^te fpecioeoi Gregorì j XUl Pont. Max. aii^cijs» Ni-
colai de Ponte Puci$ fapieotiaadbtbica» omni aoimorum
mcMieratiofie ivuenHOi diuiasiupplicajitiujiu QH<^iàdtiai
EcdcfiaiB pfffdi^oi illniteaturuni» dn&ìSSmttm , lauditif*
fimumq. » kmj^r pradicabitur. pietate Bcuereadiis. Primi-
cerii Afeyfij Diedo* virtute lacobi Superaotia EqHÌtis , M.
AntonU Barbaro. Jacobi Fufcareno Equitis^ Federici Con-
ta!eno, Ffanciia Prioloa Andre» Delf biooi & Uieroi^mi
Anulio Piooifatorum . qvoma laus > & pietaa niiaqDaia
cnorietur. MDLXXX>
A D D r T I o N 5:
\ • . I
féncoy e fpecialmentt la Cena diChrina i£ te tifjSf^ ii CémaGaUkanel ^dtù Mamóre
ykmoaìe^lkirdiSsnT(tobxlHt$mmiac^riM^^^ Cartonin e BmoUmca
BtK^laH&raiéilM^faicQ.
7{eUa -poUa fapra^t^kar detti Haàmut>eiefi fandaki di Chrijhin Tmaus co* di^
fiepoli,ecemefiide€9B /ora diU Ma$fe^$. quali Corami fifitana Sfatati da Leandro da
Bajfano.
LaSin^ogaRebrcaconJign^catimmane^ilSatmtor fopr4 il Capitello % con Santa
Andrea in Croce %akme figure deglijtp<^oti% che fono netta incita deU^ingreJ^o della
Chiefa >furonoinumtìm di^jimonio^tienfe ^ omfamandofi fui^ Cartoni nella fianca
d^ Vrocuratie doue fi leggono le Scienza .
DiA»agi»ntm»a fmem^liCattomdetUyobamlprimoingrtgàdellaCbief^
éThr^femfm&im£iatidt^gfiaMgiUdeiMform,cnelU faccia
muror^
fd/^ £ 1A<Z^^
DI 1 MAKCO LIt.IK ief
ti(me9eqMandófaUdCicla$fanip0ÌinMqfmodaSciphneGaet^
quefta mfeffione .
DiHtfe ancora co0m i^BodkPfo ^iUValUMt.Uéini'yimfimJkite perfeta^ i 'gem^
mefretiofe , in campi iòr^U Sétuéoort €4m^ JiMoH éiUe p^tì.VgtUc^ippMàiiS.
Iftdjro fece tMiata del SdimioniUCakk^ End bhgo òtte fi c^l^
feruano iTaramcnti ctnàMi^TnQnaài^cònjtf^^fcUefiii^
t^ìioSacranentò-. ^ ^ ,
^ QkrtaUiipfcndh che p^ni^noJalU corridori r^eriti di foprnddSanfmino^feneyci^^^f'^
)[oifo altri nncwa di Trìnciptdefhmi iaVIJai& taV<me > déne ternana 4 mtiJhfìmu San^
ouiwhftnf^ al prefente^ quali fonoflimatilfìmi per intaglio > e riccbiffimì per òro ctm mob^
fgàre 0pUficant ie Cieti fiidiiu dhiéefnmm 9fitPxn QenenlMt feftenmtìkU
mxtj^itf amante Gklen Ìin§oJb^ant iéan»fc§fie fimifis
rimenlèoag/f^^^éiefsifdii^ mor--
fé Fanno 1 6$ 6. finitimo Aprde% è tntti>di4afkaàtUfgmm ^
t^am$(^i6vf.ad4ff.jl^ntiUndbtmn Ftancefco Mav^^
nhc^im C$mar^4»lk'Gt^ieditSatgmm$ éiqniftammClmfap paroimnnedme timtam-
tariate^ e regolate Particolarmente le Santi fsime KeUqnie^ & fi fono ritronaufinp^afari$^
Ij^prtt^ìd^^ abolita %ne fi^ fapeua^ che cofit yWy'y^vi/^
nten.^pt^ma
In yna Cajfetta Jt Argento dorata yn yafetio^oro mafsiccio conpàfakgf^eobaànimfpH^
tate
Sanguinis viiiifidiiaarertorpnKuhifli »
Ènella partedi fono
Ex immaculad verbi lateie effli»t#
Dentro il yafetto toro yen* è vii altro di CrifiaUo con yn Crocififfof colpito nel copeftom
iiaf^n^€oné$ittH€gnfdi^9^ intettprMtftie
lefus Chriflus Rex Gloriae
B;nelcircohdieJJmt^ieHayà/bm^qnefle^al0rir^
Habes me Chriflùm gellans fangauieni carnis mot.
EtindettoyafèttoéiCr^étonHfimckoadkevacehian SSaagne oangdMo^e parte
fparfo fopra fili» yeUh i bombagio .
Ì{eU*tfleffd Civetta fono Retìqniarij dT Argento dorati» dentro i qnali yifono f epatata*
WÈ^'^m Hit ili I Ali Ti riM **--*'• -- •
stento Pm/evitrtfiriwutpne»
Della Santa Sindone. Della pnrpnrea yefle. Della Centura di Chrifto deUa Càiàa d§m
ifadonnairÙeUJnteoadittaleatTijh fiti^ Frofmenti^kllaSpi-
neuCorona.Delfangne di SanHhgmtakone Martire. DetUCapalèiài Santa Barbar a. Mih
quie di San Giorgio, e diS.UndreaO' di molti akriSattti. DHlatte della Beatissima rer^
pneinynajtì^olletta. fc*
tot DEL S E S T lEJL O
HjC'injfmnéomLatme.
De Coitdk)» quiiuk in Cena Donimi . De reftitn^^
De Corona Chrifti. De Lioteanme Chrifti. De Ugaoiìoc Chrifti •
De Cìotara SmAx Maria:. De Fazole Cbrifti. De Candela Chriflji.
- ^ De Capillis Sanéti Ioanni$ Baptiftar* De Capillis Sanai PauU .
-De digito Sandi Ioannis Bapuftx. De Mantello Szndx Mmx • .
In yn" altra CafiettaJtjtrgentorn foraercM con F hifrafcr ine Reliquie » & infèrii-'^
tmi.
Lignum Sanaiflims Crucis • De Coliunna vbi flagellatos foit Chriftns . De Spi-
nea Corona Chrifti» la quale è £iniie à creila > che Ci moftra il Venerdì Sanu^ •
De Arundine» fuper qua pofita fuit f pognia felle» & aceco plena# aun qua poQitr.
tus fiiit D.N. lefus Chrimis fupra Crucem •
Vna Caffetta d*^rgentoin parte dorata fatta in mbatr^oratg conP^Arma Medici^
MitriaTapakdadoiiatMte con yna Reliquia di lon^bei(^M& grofiez^d^imditoincir^
cafen^ nota alcuna. , . . i^
Dot altre C affette d'argento Dorate con Keliéfuie de datiti % & di luoghi Sacri • yn O^
intiero del braccio dt San Giorgio in ligatura d^ argento con gioie anticbi^fime e^ ieWW^
greche interpretate t ,
Gcorgfj Martyrisatmatamfcretisficleai
De hoftibus vidoriam reportabo •
Di San Tantaleone vna mano ligata in argento •
Tre cuogoli con quali fè lapidato Stufano.
Vna Croce di Oro mafsicciogùùeUata con del Legno della Santi ffma Croce di molto 'ws^
worOé
Vn^akra Croce formata del Legno della Santifftma Croce diloa^xBT^ poco meno (&
me73!pbracio fomitad^oromafsiccio,&' m*Uqmlaìtoroconquattro Statuete^e lettere
latine da dietro y che dicono i . '
Còndidit hoc fignitm Ghirardi dcxtcra dfgiMim
Quod luffit Mundns Rex Francus Duxq. Secundus •
Grà^corum didus Henrìcus
Vt hoc bcDcdiAus Bello ficurus fcmper nianeat quafi
inurust Amen«
tn m Reliquiario di Criftallo fornito d*^rgento . Fn Dente di San Marco Euat^el^a «
ehelonomina.
FhUAtro Riliqniario coperto d'argento dorato , & gioiellato dorato con diuerfe Reli^
quie da yn Sereréiffimo Trtncipe con l'uifirit rione Jeguente : ;
Hfaccfiopropitiusfcruo tuo Ioanoi Duci» ;
' San '
D r^ 1 MARCO IIK IL *o#
— # - - .
^ SanTheodorol
Dietro d San Marcoi & nelcircuitodelleXue mura è Gtutto SaaTlieodoro > giaJ
primo Auocato della citta» & Chiefa per quanto fi dicei edificata da Nar&^^
quancfo ottenne vittoria de i Gothi ib Italia»^ fi come anco fu da (pi edificato $an Ge«
miniano • Nella qual Chiefa era il Vicario > che co] predetto nome fi (^hiamauano i
Piouani delle parocchie per k) pili > vfandofi però l'vno > Se filtro di quefii QtoU dzl
e laro ne tempi anddcs •
Al prefentetidrOratoilo predetto fi aduna per l'orainario la Santa Inquifidone
con Paififtenza di grauifiimi Senatori del Configlio de Dieci > cuftodi della fede Ca-
tholica» & cooferuatori del viuere religiofo» & chriftiano •
<
. San Gemioiano .
* ■.-•♦-
|p\ AS'dtrp ctoo della maàzi all'ineontro di San Marco è la Chiefa di San Gemi-
JL/ niano edificata nel luo principio da Narret:e Capitano JUufire di Giuftiniano
Imperatore che viflc Panno di Chrifto 5 3 1 • perche efiendo focòs^ò Geniale ia^
^go di BeUfiurio contra i Gothi in Italia > la Republica gli diede fanore con guelP-
armata ch'ella haiieùa in quel tempo . ondeKarfete fatto voto > quando hatiefle vit-
tona» di edificar in Rialto due Chiefe delle fpoglie de neaiid> Vvxìà i S.Theodoro>8c
l'altra i San Geminiano^ rotti i nemici 9 adem pie quanto promefle . Fabricò adun-
que San Geminiano su la piazza » la quale non paflaua allora doue fono hora le Pro-
cnratje • perche in quel tempo fcorreua vn canale per trauerfo della Piaz2a>dal Pón-
te chiamato de i dadi» & detto altre volte il mal pafio : per lo qual fi vd nella calle de
ìfabbrì»&sboccaua nel canal grande da quella parte doue è poftala Zecca: 8c la^
Chiefa era sa la rìua del detto canale . Ma efiendo Principe Vkal Michele Secondo
di quefto nome>xihevi£fe l'anno i i5dL ò veto Sebafliaoo Ziani fuófocceflbre > atter^
rato il canale » & allungata la piazza quafi il doppio » & disfatta l'antica Ch iefa > la^
portarono coli doue è fabricata al prefente> ma confum ata anco quella da glianni fi
cominciò a rifabricark di dentro l'anno 1505. fotto ilDoj^e Loredano. Alla fine
ptanie al Senato di finirla fui modello del Sanfouino idi maniera che fotto Lorenzo
de Prioli Doge 8 1 .che viffe l'anno 15 s tf. procurando ciò Benedetto Manzini Pioua-
ix> d*efia Chiefaj fi melfe fine all'edintio > come attefia quella infcrittione •
JEdcm hanc vAìs non vetuftifiimaqo folum » fed ètiam au-
guAiffitnam» Senarus Venetus antiqua religione obftri^us,
*' inàgnificetltius pecunia pubtica , reficiendam decreuit Aq«
poft ChriAi Natìu. M D L V li. fumma Bencdiai Manzini
Anriftitisqira»
La qt^I Chiefa quantunque piccola 9 è forfè la più ornata di c^ual fi voglia altraJ
nella cittd . percioche eflendo ai deaoro» Se di fiion incroilata di Dfiarmi i & dì pietra
Iftriana» è ricchiffinu & bene intefa per {trattura .
NelU£icmdidctitroefeÌtetiiapedeìke<UMftM^ MJdiéle^ròAiratordiSJaa
Marcò'
no .Di EX rSJE JTtE FtLOr (
Marco che fìi Generale ^aano i^^^coaduernCoictioiu» rvna dalla fioidraclique-
fio tenore.
^ekhiorìs MkhaeBs Amàtn MitrrU E fSdcri L^
terdtMHsfPalétij Comitis Dtui Mani 'Prpc^armimm»
tdyjuflitidyfirtttudù, quièusàd amptiffimes dìffrita*
tis grddus eUtus , ttrra marif' Remp» fapitmtr ad"
tBiuifirmit .
Et Talcra dalla deftra»
Dalmdti^q. Leg. Ml> XXXtX. Corcha M DLFm.
QUffs Mdrisq.Jmp. HDL XP, Vrhes mu»h4t , ' '
foptdos in officio t (^ fidi continHÌt thofiìnm impetum
Teprejpt-ìd'tligenttfi.omnim KeipJtuoUtmìtatem di*
fftitatemj.firtumit .
Et del qiiale>rìpofto nel mezzo del Tempio» fi legge in vna lapida •
Melchior Michael Eques D. Marci Procurator» fciensfe
breui Chrifti Seroatori animam redditurum » Tiunulmn
oCbus pr«parauic i an« fai. M D L XX* Eius aera.
LXXXI.
Sono in quefto Tempio tre belle figure di Scoltura poftesu raltar grande in tré
nicchb con panni & con attitudini molto vaghe y Ai mano ài Bartolomeo Bergama*
fco . Vna teda al naturale di marmo di Matcheo Eletto mi Piouano ài quefto Ino-
goifcolpita da Chridofbro dal Legname che fu anco Architetto della Chiefa di den^
tro l'anno i $05. pofta fri due colonne dalla finiftra della Cappella grande 1 & vn'al-
tra pur di marmo di Benedetto Manzini fatta da Aleflandro v ittoria > & pofta anco
fra due altre colonne dalla deftra . Et fu la porta per fianco verfo San Moife » la teda
di bronzo di Tomafo da Rauenna Procurator della Chiefa. Di pittura» vifUpinfe
altre volte Gian Bellino in quella Palla douo fi vede hoggi Sanu Caterina > di mano
di lacomo Tintoretto. & Bernardino da Murano vi fece la Santa Helena 9 d i cui pie-
di fotto allo fcabello fi ferba vn pezzo del legno della Croce > donato alla Chiefa dal
predetto Michele» oue è fcritto •
Ligitnm Crucis à Pio 1 1 1 1. Pont. Max. dono daram Mei- .'
cmoàMichode Procar.S.Mard & Eauitì, ab eodem Poau '\[
dele-
Romam congratulatum zdijtkt. QHod qmdtm ligmin '
Crucis t ideai Melchior cum magis conueniat loco iimiari
SKxoMctefooi r^ÌHÙt» vbi cuuuilita offibiu pneparauic •
MOLXX.
Vi giace in bel fepolcro pofto in aria Gian Pietro Stella Caualiero> cbe fa Cancel-
jìer Gcatide ranno i5X2.()ercheeirendohuoniodi valore>ficracte mdte Je^^acioni •
Se condotte i 6ds diuerK imprefe per le ^erre ardenti ne gli anni precodeott» meri-
tò d'eflere honorato dalla Rep. & gli fa mfcritto qaeflo epitaiio .
*
Io. Petrus Stella Eques , chanis Seoanii Veneto • gratus ex-
teris Principibus , Magni Cancellarij dignitatem ingenti-
bus meritis confecutus t npofiens <|uoq. memoria; prodef-
fet, exemplum duibus tam cnagnifice .
ìxdprcSo è hdeareidi LodooicoSpùidk Secretarla: di fam^ia faMorati* 9c mot-
to nobile nel Regno di Napoli 9 dallaouale difcende la prefente • molci &inoid anni
tono : Il quale onuuodinìxhtniaimiixBdebeU'afpacenza alla Chieu dapiedi
▼i è icntco •
LudouicusSpinelIusàSecretis de R^bbOpCfoeduis.
Vxori» Pofterifq. monumentum hocviuenspofuit*
MDLXXIIL
*
Per fianco è te caj^Ua Sanfooìna > con m Cracififfi) a£Ga bdlo di mano del Faen-
tino» per opera di chi ferine le prefenti cofe. & vi fi ripoTa lacomo Sanfouino Archi-
tetco»& Scultore della Signoria» al quale il figliuolo mfle il prefente epitafio.
lacobo Sanfouino F. qui Ron« lulio 1 1. Leoni X* Clemen-
ti Vii. Pont. Max . maxime gratus » Veaeti/s» Archìtedurae
Sculpturacot intermortuum decns prlmus exdtauit» C^iq; *
à Senatu, od eximiam virtutem lioeraliter honeftatus, fum-
mo cittiutfs merore deoe^ Frandfcus F. hoc M. P. D. Vi<
xit Ann. X DH 1. Obiit V.Kal. Decembris. M D LXX.
£t nella lapida in terra >fotto la qualegiace il predetto Sanfonino» con Fiorenza
tua nipote} morta d'eri di XI. anni è fcritto .
lACOBO PATRI OPT. FLORENTI^ FILIit DVL-
CISS. SlBI SVISO. FRANCISCVS SANSOVINVS
P. MDLXX.
Et
Ili DELSESTIERO :
EtaifofMaOatNiiiuiofcrit^^ fidce jQ^Ilocart 3 rìtcatto di tsMtno del detto
Iacofiio£modaluìallo(pccchio » 3c air*iacoQtro va la memoria col rìcrauo pari-
metite>di Francefco • II qual lacomo qud folTe & di quanta eccellenza neir^ma cofa «
& neiralcra» oltre che lo dimoftrano l'opere f uè nelle citt^I di Roma > di Fiérèoza > ic
di Veoecìa» fipuò ampiamente vedere ndla mafia dcfcricu da Giocsio VaTarì
Aretinoi ne i f|ioi Ià>ri de gli Scultori & Pittori •
ADDITIONE.
Hcn'afCbe fi tnmmafvlnmacafa delle Trocura^iemioue^rejtathiuf^ Cbiefdda
gli ^ngolito Cantoni di quefte due celebri fabriche, Vrocuralie nnoue» e vecchie iferuen^
do per profpettiua da quefto ^apo della Tiaxx.a, comcfeme rincontro atPaUro capo quetU
di San Marco .
Sotto à quefta Taroctbia fono anime i joo.
San Mojsè .
Dietro i San Geminianofitroua il tempio aatico di SanMoisè fabricato daUaJ
nobilfifima fitmgtia Sco(^ra l'anno 795. & redaurato in parte fecondo alcani
dalla cafa Veiiiera . lacomo Palma vi dipinfe vna palla dt molu bellezza & llimata
da^gli buon)! ni di giuditio . Vii'aJtra ne dipinfe nella cappella Giu!imiana Giofeppe
Saluiaci}&vn*altra Iacono Tinroretto. Qui^iaceMatcheo I^atidolo Proatracore
& Senator celeberrimo del tempo nodro . & Bernardo Giorgio Poeta affai (limato
nella lingua Laciiìa* del quale R legg^.
Bernardus Georgios Nicolai F.Helifabet Valeriar vvofi »
Clara; F. Coniugate de prole> fibiq. viuentibus poli lata
nouifs. Solit P.Ann. ChnUSalttt. MDLX. «tat.vefo
fuaeana. LXXIiL
- *
ADDITIONE.
Sono alcmù a»mÌ9 che fi diede prùicipio i dafare quefla Cbiefa per cffer cadènte » e fi fi*
no fin'hora riedificate le tre Cappelle > Mag^iare , e laterali con 1 1 Sa^cfiia • // re fio ftà
ancora in piedi con molto pericolo per h fnagran vecchieT^a. V picare del Sacramento è
riguardemlc per la fine^xjcy e ricche^zA di marmi, per difegnotper omamentiiC per ilTa-
bernacoloy the vi po(iafopra pur anch'effbdi marmi con ce lonns » e rimeffidi v<ùrif colori .
La confratemidd della Croce hd netto ilfuo MtAr^fon biHle colonne , &^ é^Uri ornamenti
di fini marmit e la Tauola di mano del Caualier Liberia che ha la Croce . Li Santi Antonio
d^JPadoHay e Francefco di TaoU in vna nube > & à piedi S. Elena ^e S, Antonio abbate
con vn morto refufcUato . Fn' altro ancora è flato fabricato da Alberto CoT^ per fua Di^
uotione Gcntilhmmo molto TiOi e Rcligiofo, di belli} fimi marmi anco queftoy e vaghi orna--
menti. Tifila chì Tauola è ia Beata yergmcy il Beato Felice^ <ÌT altri Santi dì mano .
SiritroHono in quefiaVarocchia anime i^oo.
San
r ' •*
D I- Sr U icKCC ILI Br II. \ii
' S* Malia Z^oigo .
1 i>
SAnta Maria Zebenigo ini poco lontana ^ fu opera della famiglia Ikrf^anìga j Scfen^T
doIa> & Barbarica: & ancora che per (ito fia antica^ fa pero reftanrata ne tempi
pitfenth {Mrimidaóftiftiniano Contarini > & poi da Giulio fuo fratello Procurator
di San Marco • GiofeppoSaluiati vi dipinfe vna Nuntiata nell'altar grande • lacomo
Tintoretto fece le portelle dell'Organo ; & il quadro nella cappella grande fa di Ce«
fare Tonano • Nella qual cappella apparifce vn beli* ornamento di marmo con due
figure affai gentili col ritratto nel mezzo del predetto Giulio Contanni^ ic fii opera
d Àleflandro Vittoria allieuo del Sanfouino» ScnH legge «
Qui fuperis patrìoeq. dedit Aia votaperennis.
Virgìneas inter toUitur ecce nanus • ^
nbiftrano quefto Sacrario due chiarìffimi perfonaggi» & famof! per lettere» 8c per
eccellente dottrina. L'vno è Sebaftiano Fofcarini Filofofo di profonda fcientia>&: ri?
^tato fra i principali nel tempo fuo> al quale fu pofta queft'infcrittione .
Accipite Veneti Ciues 3 quod di optimum in rebus huma-
nis > humanas res contemnere • Vixi Reipub. quamdiu pò •
txdf mihi oerie parum » & hic vno i^u extin^ .
L'altro è Hieronimo Molino cultismo Poeta nella lingua Tofcana , del quale
vanno per le mani de gli huomini dotti vn Volume di Rime molto leggiadre • & al
^uale Giiilio Contarini > come ottimo amico > pofe la ftatua aurea con qoefla ùi*
icrittione •
Hieronymo Molino vero Mufarum aiutano > quihu-
mo cineres » imaginem nobis » ccelo animam dica-
UIC VM. Kal. Jan. M D LXIX* lulius Còncareno
D. Mara Procurator infigni amore» & pietace » Iute
fieri cur.
N^
ADDITIONE-
HàdinuoHoauefldChkfalaCappeUa del S antiffimo S^^mento riedificala in heUa
forma con il Taoemacolo di Marmi, fapra il quale >i è vn Chriflo ripifcitato fam da €iH^
liodHMero.
Oltre alle Reliquie antiche^ the amuìfi cmJeruanOi che fono del Legno della Santi} ftma
Croce^ il Capo di San Veregrinot che ritiene ancora parte della Carne ; yn'Offo del Corpo
di San Martino Fefcouo > le quali tutte reliquie furono adornate di finiffimo argento da
.Antonio de Vefcoui Trete Titolato di quella Chic fa 3 e che fa lungamente Cancelliere de
legati ApofMici rifedenti in yenetia^con bettijftfha fadtura, & molta fpefa . Si aggion •
H ^ono
114 H^tt SÈ^TIÈRO^
g(mUfegHmtì:VnORoéelbTactìodiSmitAGÌHStìti^ Martire imato i ^ue^
fio Tempio da Francefco Duodo q.^Uafe tomo 1 5$ i • hatauo in dm» da Un dal Cardmale
lUffro (H.tob(me$ an^raKeferendariodeV^vmbe Inoltra Segnatiara.
; D^nh parimene il€j«ffo di S^^naffiafio Martire cmyn -mifemM pi^atintodel fan^
gue di qaefh Martire . jtltre reliqme ancora di S^o4sftffit% jlpoflom^^ jlwreUa > e Candi-
da MiortirihaiéMte4al fudetto-Dmdo di ordine diW^Ituf^emioXJI^amfo 16% ud^ Mon^
/hnor rigido fuoVicegerente > che già eftraffe da i^arij Cimitpri^ & che in ffteli^Mpf
^conferuauaoo appreffo U Monache di Torre de Spacchi y oueerala, /^^^ dctmedeftmm
J?ontefke in liomOi . Del quaL Corpoy e reliquie donafccomefopra ne fA fatta folen^etras^,
lationt con Pinteruento del Clero tutto d fpefci di Girolamo Dnodo frateUo del predetta
Francefco y e collocate fopra gli altari di detta Famiglia nella mcdefima Chieja tornii
16^6. d 11 M Maggio .
Quefia come detefrinie^ondate netti Colette di queJla.Cittàyfk ietta Matrice^ e ritiene
fotto di fé altre i j.chiefe F ilialiy cheli fono foggeHey i Santi TnteUriye'Fafréni deBeqna^
li fono f colpiti in vna Croce d^^r^entoy fatta con grande artipcioycfpefa^ cheperlafuafìn^
folaritdt e bellcT^ fi reggono dtuerfe compofitioni in lode deB^%4rte » della Mjateria$ è de
anti contenuti in effa Croce .
oiUa cura di quefla Chiefa fono foggftte anime 1 300.
Sstn Maurttlo •
r poco più oltra è^SaaMaurkio fabdcaco dalla fiun^gtia CandiaiuucbUUnata^
hoggi Samita •
' Veiefi rimodernata la Cappella Maggiore^ t^a palla del SJPrancefco è di mano di mn<-
tolo Certi fa aliieuo dì Maffeo Ferona ytl quale fece anco dguaz,'^ molti Quadri d'intorni
à quefia Chiefay che la rendono affai adoma •
Le anime di quefia cura fono in circ^a 6oo*
San Vitale.
NEireftremo detta piazza di SaeMkSre£uK> è poftcìSan Vimr^QcKficit) fabrìcato
da Vita] Faliero Doge 3 1. che fu Tanno 1084. & confacrata a' Santo del Tuo
nome. Vi (ì vede di buona mano > la palla dell'aitar grande con San Vitale à cauallo
fatto in fcorcio con molto artificip . A pie del fup capgipanile lono due infaittioni
antiche di vn Caio Numerio : portate credo io da Puòla •
A D D I T I O N E.
.* Modernamente fece Antonio MienfeUV ergine ^nnuntiata* E nella Cappella del
Sacramento dipinfeChrifìorifHfcitato.e chef ale al Cielo. Giace in quefla Chiefa nelle Se-^
polture defuoi M allori loren':^ Marcello L'inuitOy il gbriojoyilquale effendo Capitan G^
. neral del Mare perla Republtca combattè con C^Armata del Turco à ùardaneUiydellaqfia^
te ne riportò memorabile vittoria Iranno 1 6^6.à %6.di Gtugno,e mentre corraggiofamente
fedina il Bafsd da mare, chefuggiua con fole 1 4. Galere mal trattate anch^e^ 1 colto da
E
m
D I: Sw MARCO LlB.iI. a
^ iiroii Cmme'ffàtodd'CafieUo^tlU'mtotid» a)dòà%od«r U premiò delle fuefatùi^
àtet òdrv^tMe fempre à Gloria, ài Dio» & tOhmar iella Tania .
Sdaalm/pu^paneebiaii'io*
San Rocco &S.Margarìta.
E:Ptìf frrtltc, oltre aUa ftatcnu diS.Stcfai^
fto • loc^ Qclfiio fmcifio dedicato àSanta &ifafitia>& di fabrica nuoaa . Petv
doche<e£feii£^pffiiM vn Lupanario pubticoi^arfe alla fraterna di S.Rocco % che ha-
iietia'|>oc0ÌiiaoziikMutoquelcorpoSantodiGermania»di fabricai^ il collegio
loro «^a acoomodacifipoi vicino i i Frarìilafciarono il terreno vacuof il quale pro^
£uiaco di niaouo con cale di legno dalle meretrìci > fu finahnente ridotto in SacrarÌQ
di donne monache: & ornato di djucrfi abbellimenti di altari & di fcpolcri •
A P D I T I O N ^
^Raettntail Striuu, cbcritrouéniofU» TwaUo vn Mvmifler» di M&nathe em titolo H
S.MargaritaycfienaofiperPantichitdfua romuuo it^eme con la Chiefihquefla di là partii
Ufh V€m§st<k mVenHi^f e fermate^ in ^fuefiolssago^m ^frnio di Trancefeo Faliero 9 di
MiAiele% e FrancefsaiaLe^f defjerapriffcipio d ^mfla nmua fabrica deWiamo 1488.4
%$^^^.,j£prHetomfÌ9WMenU>'di Maffeo Gerardo Tatr^ fa poi Cardinale y che yi
^tkt,prmatàmii^^au$nta7nei^ftmam^ni0x^ fi fecedeUnmagi^
m delia Madama SmaiffimadaWuhmt4^cbi$^^l rnsono > fegaiffe l*anno 1 5 jr?. adi 1 1.
Lu^a cmtinUimemoMiMrem^ Trieli VaUiarcha^e Cm^imUt^e diceicbe^fla imagi^
9Cpffe4m$kamen$tnMa£a$hedréedi Mifitranella Morea/la4faalciftd dijhrtmadm
TmthhfoSe dàlia non ìòche tempo ritroka$a appreffb imhellijpmo fonte ad^wn luogo dei^
to zaeowhhdime Uficfgbricatù i^n Tempio in honorfitoy operando qimd motti miracoli .
Chefoffi^poitra^kad^apoUdi'Rflmamayevifl^fiefinocbe venne in poter di Tm^
l^itSrmwrafo^fottaUdV^enetiada Francefio Barbaroycifera Trtmeditore-^e dcm^*
ta i quéfla Chiefa . Di ornamenti moderni Monte Mei^f^mod^infeìa Tanolaxcn iaVer^
pne é^mtaalCielos e li SS. Rocco, e Margarita .
San Samvelloa
ET indi fi camina à San Samndlo > Tempio Éitto Tanno Mi^dale famiglie Boi*
dù & Soranza $ in tre nani con colonne di marmi grechi . In quefto luogo Do*
nato Vinitianoi'an.i45owdipinfe vna noftra Donna nella oicclua di mezzo» vn Saxi^
lacomo» &Sah Hieronimo nellanicchia alla deftra i & vnSan Vittorio » & S.Kicolò
con la Ncmtiata di (òpra nd finfftro» aUa finiib-a > della palla deirattare ddta Frater-
na de i Faie^oamiò Marangoni ; ic Francefco Moranzorre 'ri fece gli mtagU ^
Vi dioinle anco la taoola di San Hteronìmo^ Se Sm ScMOiano , & S. Luigi pofta.^
alle rpatìe del coro^ Francefco de Francefchi ran.i448. Bt óltre d ciò la palla m tela
dell* Afcenfionc di noftra Donna è opera antica & di raon maefttò •
'( H 1 AD-
iis D EL S E ST ffi R O
A D D I T I O N E.
TieWnAUare del Someno dipinfe Antonio Folcr il Tr^U SétmucUa $ e Sm Mattc$
\époflolQ • Le anime jono intorno à 2000»
Santo Angelo T
LA Chiefa di S. Anj^elo dedicata altre volte i S.Moro^fii eretta dalle fìaniglie Mq^'
rofina&Lupaniza» Scaltri dicono dal Doge DomemooContarìai. Il coi cam-
panile tà più volte in diuerà tempi percoflodatÌui(aetta> confticmo wodigio di in-
fortuni) allentiti alla Rep. in diuerfì tempi . Giace in quefta % Rocco Cataneo Vero*
nefe Auditor perpetuo di diuerfi Legati o Nontij di Veacda 1 come huoiqo d^ttHs»
QcBe Leggi & nelle lettere humane .
ADDITION E.
icriue il Stri9^4 > che ilfadeno Campanile fo^e pendente molto per duetto delle fimda^
mentat che da vn Maeftro forefliere fojje diri7;s:Ato col lenargli il terreno dalla parte 0^
fofl'aallafnapendenT^. Che dopo e jfer flato dritto vngior no, Ó^vna none fidamente ia--^
deffp alla fine Copra il tetto de i Frati di S.Steffano •
Terche nel fanno lóji.dip. Settembre feftiuitd di S. Michael jtrchangelo parue tbe^
Iddio perfuaDiuina Bontà efandifjeì^orationideUa Città s^tta per la crndelpefle, chef--
baueua in gran parte /popolata; perciò Francefco Lazaroni Dottare nella Sacra TetdogiBp
€ nell'ima , e Inoltra legge, Trotonotario ^pofhlico, e che fa gran tempo Vicario Genera^
ie di Federico Cardinal Cornaro Patriarca dlVenetia, e Vicario Generale pur anco di
Gioì Francefco Moro/ini Vatriarca finente, come Vionano dt quefla Chiefa la rinouò tfuaR
per la metà dalla parte di Leuante , dedicandola alla Vergine Saatiffima Lanreutna detta
falsae ,&à San Michaele jtr congelo in rendimento di gratie per la ftn^olar gratia rice^
unta da Dio in liberarci da cosi fiero male, inflitnendo ingiomi determinati n recitar fo^
lennemente le Litanie de Santicon altre diuate'Preciiondenell^m'co di meno della nuMéi
fabrica,nellipilajbri, che b foftentano, e nelle bafi yfec e f colpire in campi dtoro li fegnenfi
Blogfj, infcrittioni, e femenxje della Sacrafcrittwra. cioè i
Apparebit Arcus meos m Nubìbu» »
Etrecordabotfoederismei Vobifcom.
Salus , & Pax in Virtute tua ,
Et abundantia ia Turribus tuìs .
* DIuafaluscumMichaeleArchangeloJpfa Die Ded[icaci<>
niseius-pnmiHn Salutari M. DC XXXL fraéia pefte , ve*
nit in adiutoriun Veneto populo Dei . Arcumergo Dininr
Foederis> Pio Senatus Aere,Francircus Lazaronus.S.TlKoI.
9clV.D. Prot. Apoft. Pleb. Vie. Geo. Patriarch. in Templi
Rparatfonecrczic.
Bo^
M ;5. M:rA R C G Eia IL 117
ttosétUaiW. Kidjfte^^SnMifòrni Urania JikNfta, Sm-
dasM^rì^adfPc^JkjCMeii^rceppbnerepretTa Pelle $ Michael
AixhangeIii$»C«^^sIr«ttooiicilia(oeafe, venitlaadiii-
ttttttw pòflp Dei» Mbleaa^ftdriain erge Stadi Angeli
oiincu|>anint. Anno D. XC D. Giegorìo Magno Pont.
Maxioio* qui Maioribiis Litanijs prò Gratiarum Anione
Preoesa<]iecit:Mauri49k2m^Cftore. O Beacas Vrbes Reip.
Makftaic^ &Diiunia Grati» inuicemiEmulas.
» ;
D. O. M.
Chrifto Saluatori
\ B*M*V, Lauretanae falutari ;
AcIvÙchaeli Archangelo
Defenfori»TuteUribii$.& Titularibus
' Atcum ftlikis, & pad», '■
Pioialute Publica
Perpetme Foeiicjtads Votuo).
,. F.L.P, AnooialuiB MDCXXXXfl.
Vrt>anoVJIlPont.Max. ' ;
Francifco Ericio Duce Vcnet. ■ -
Et Lapif f quem erexi in Tinilan
Vocabitur Òomtis ÌDei. Gen. cap. xx v 1 1 1.
Ma(y%l%«rtt Gloria Donins iftius
•U!-
•r '^iafutépublica ,
itdnòram omnium Vocis *'
Litaniteperfedac Laudis ex ore
Infantium fingulìs feitis Ferijs ;
kemq. Dominicis dicbus
AdConftit. Synod. Pf isfcripnim
Pro Beneficio indidac.
Anno ab Vrbe condita M CC XXL
Federico Tic. S. Marci S. R. E.
Presb. Cardinali Cornelio
Patriaicha Venctiarooi «
A
t ' *
H 3 U«»
fi8 DEL SESTI Elio:
ra netta Chie^cf» mH[pmtmlfttU£difr^axciap(U9^m*elmè^^ ìijinomar
ilrefiodiqHdmCbiéfaih'MeHdoftWhoraìàto^èfìHctm^ ài ìiuéui 'Ultori »
& btmtmiti mi^S(òiitt*nte4eeeriawéw4ltòrp9 WS.tk*^iSità niitmtt Vfteimo dalai
Sono dqu^cnra fono anime 2400. .
• . « ^ *
San Benedétto'.
SI troua poi San Benedetto fattq,pcr opera de i Caloprini,& de i Falieri. Habkato
prima da Monici, diuentò loii.annitwo Parrocchia • Vi fi moftraiia la tcfta di
San Vito, vna fpalla di San Gregorio* conghoffi de Santi Tiburtio , Valeriano » &:
Cataldo . lacomo Tintoretto vi dipinfe la palla dell'aloe grande . & dipinfe anco
nqlla cappella Contarina tntta ornattitii RuctM > "St-d^ofo > il Prefepio • Ndla qual
cappella fi legge in memora dc^fuoù&fericatmifqileftÀepicafio •
Dommicus (cntdKt»ut^ hU^. ^fL^àx. mmurìlms k
Kep.fmGius,poft^mmeie(»Jhit^iLeg4tum egarét im
fatrUm mehìi wr, Mt^.ÌÌ«y.'PtWK,Ìiieronymiqì m-
mine, exAngHi FrJtQòtwp, aram hattctrin curmt .
Affincontro con qud medefimo onuméotbé fcHtttn
Anitìm QmtAttnus ^rkwcìfà OH Imi Stndtòrìs filìus »
JEre fhi ^pstrts teJÌ4t»efMp p'resp'mmffiyfitap mdw
ftrUy 4c diligehtià adauSìé y rejthutt ortMMi, Deop
bone ipfam dUAn<Um curadt . ÌA D L^XIL
A D D 1 T I O "N E.
pftffi*CìnefatmrUienefiàyéfiiShiàs
aipMadafondamemidéU^mimiriifoio:Fatriarca,{bfi'Pifiel'amo lÓip.inbeUa» e
moierna forma . E nobìl^nm f Ultore fabricato da Uméìo Cantarmi CauaUere» e Tro-
cttratordtSan Mano, e da Domenico fnofr atetto frautW'm , e prudentigim Senatore ,
Tadre dt Giulio Vrocitmor di San Marco» per efferamtejh difin^fimi marmi con vaghi ,
e ncm ornamenti , la cui Tamlaia fecero lauorar in Homada Vittore molto filmato , la
quale contiene la f^ergine in Gloriale fotto San Ùomenico, eJTUntelo , che fcaccia Luci-
fero •
Vìi altra fé ne yede, doue impprefmato "Sm Stkaftim> l^ato atPvn'Ulbero Saetta-
to,
D I s;' wa^b^ e o lib. il ^^
(^iiejla cura ha anime mtomodjotfC ' . •
Sftft PjNCl'IltàllO •
ET San »aremkiM»pe>iBneituMI»firibct*Glàtfibtt4^
greco. & notabile altre volte per Immagine miraa^ofa di vn Choila ìmAo (òtto it
Al D- DnlT 1= a M E.
. * ■ ' j
' SsQ Ptmtiiiòl
Il Tempio cK Sao Faniiào j fafcric^o gt^ dalla ftuniglia Pifana « » rtftaurato conJ
bella formai tempi noftri; d degno di ntemoria . Perciochc fu nobilitato per
vpà imagioé detk Vergine portata oaUa pttdfettà famiglia ± Venetia % dalie para di
Icuaate • La oualc^ òperanao oiiracolorameate diede occafione di ridurre 9 tempio
iTfuo debito fine 4 '
ADDITI ONE.
{^TanfioèmirabUeperir^nbi»tt*ira*Ptmfi(«»mt*^m4rm»y^>ù4^ L'^ltO'
4>ufia. iii(mt(im i .
w
Templi Affiiflet lotnoes Pòmellìus Aram
]>tim tìhi Virgo dktt. cor» animauM}. faaat .
i<Jai.Ka1,Innli.
Fn^attrc^kare fi yedcerenùnttoHomcntc di rincontro d^ e fatto fi*
^iU\U^ej^odifiiimacmhTcmdétii raffftef^tò U
y'ifìtiftUatdétei Afadonmi ton gtan iib^enzA > e fhH^ • Sopw ima dette petrte vede fi U
tergine ^Awmntiata: dipSktii dà C^are dMle T^mf^ VitPor yenetiam • In yna gran tela^
Leonardo CcronadimofMtaCr&e^JJhne di (Ar^a > ^pera moUo kdaték da imemo^tifer
Mmeiitità4ià^fiffa'9ìP€fUli9fìr^difi^^ &
'^jikììfSuiffkni/^^ J0il4iQfiH?dm iil09^Hfi9ml^fftikr9^SapraUpQt^
*.^-..> ^ H^ ^ ta
ii« . p £ L S & syUH KOi:
t€tìfCÌifiBtm'¥eìfnJl«tiM*yUirttQ^0Ì»^m UUaàmuh^m f^'m» tt Sminaci.
éoueèmcoritrattosinocchioneilfildeuoFiouMo . pf^eui^^Gi^epfc Eitfi» ii»dttgf4hi*
QttefWPMmuhia fa {<^ anime %oo,meprtit, .
QVindàfi traila Stn Luca licisatontlhuiibilic&jdeSac^ fi fi Tedr
salajnasMfiìoiUladicoiidiioaofcwapeai^^ delta fiito^^iif^
Dandola.
Fùpobflibteatcfl^iiiioftridahiiomhiCM^
iK> pofti in vna meddima tomba . I quali renati à morte in mif era & infelice fortu-
tu » furono meffimfieme coli morti» poi che tutti viùendò in vnniedeiimo tempo»
non poterono fopportar da gloria r rao dell'altro • Et di qoefti il primo fii Lodouioo
I>okè ^k>0U Tn^ico I cIk tnportò ikiokeop^
ciffimamente» fra le <|oatt Ai mottolodaco I^Oratore di Chrerooe. U fecondo & Jjìoh
nigi Atam^ii da Cagli» fommo offcruattHt delle cqgolt della Iti^M Tofcana • B ter-
zo fu Alfonio VUoa Spagnuolo» che fcritfe la vita di Carlo V, & di Ferdinando I. JpEh
peradore • Vi dorme parimente in vn cic|>oftapaRo in aria» quel Pietro Aretino » il
quale fu cognominato Pisello de Principi per lalicentiofa prefuntione deUa fua^
mordaciffima penna» &ircnaleinorendoperdè del tutto il nome: poi cheefiendo
ignaro di lettere» & operanao per &rza di natura ne fuoi capricci>hcDbe dopo moiy
te il meritato premio della fua petulantia. conciofia che eiTendo le cofe fue reputate
dalla Chiefa poco chriftiane » furono vietate del tutto i lettori > Se fi fimsbbe itfffittCD
cancellata la fua memoria» (e 1^ Ariofto burlandofi del titolo » ch'egli fi haueua prtifii
indebitamente» non haueflfe detto nel Furiofo >
Ecco il flagello
De i Principi» ìì diafailNetro Aretino •
ADDITIONE.
Oltre atti predtni Firtuofi ftpoUiin quefU Tempio » W pace anco SMamo Jtkfcel^,
ihe fcriffi^ U modo di comporre in verfi » e [opra f im^^rWir di motti Trincipi i &^ aUri T^e^
fonaggji di ftima . Fedefi quefta Chiefa tutta rinóuata^i^ndamenti in beUa » e moderna
forma . T^IT altare della Cappella M^^pore dipit^ la T\aftia Vaolo f^cnmefe^e ti qua-
drida iloti li face Ltdgi Eet^atto T^ipoteaet medefimo Vao^apprefantando^in rno Chrp-
fio SUg^ 7(ifiro in atto di Commmicar g^i Apofloli » e neliqltro come fé ne Jid éUnanzi à
TilatOt che Jilaua le mani . HeUi pilafiri^. che fofiengfmo. Inarco della fteffa Cappella fi teg^
g^ Ufe^iente injcrittione t
Cappelkm» & Altare S.LucarEuangeIii(bt dtcatum»^Safuaton qnoq» lefu ». .
& Sacratiffiino-eiusGorpori Concordi anima Clenis > & fodetas Sacra*
memidicarunt. M.D. LXXXL Et Magnifìcentiffimè pietatis» & reli^
pooi$ ConfratsespKopri|8rimpen(is inftaunirunc». ^ornarunt »
IliimoétgU.^ari eretti di nmmotlauoròkr4Uola:7^olèRaimero TimreTUtmit^
pfmlio dil%en*ementcfigm^and0inefia il 9amot$ litici di frama^ S4npL£tcilia% f
Soma.
Dfi M aUCO LIB. il iVr
fymàìàdrgàrha. Il f^m potè r^Huardeuole fimo à frejkod'a D&mefàco Bnmictm fi
hd^aréine di architettura f e aitanto rilie$iO 9 che par&tm edificio in piedi^ riufcendo ya^
^bif^mo oltre al colorito, per le colonne comicionif capitelli, ba/ie, fogliami ffcartocci > cor*
Tidarit e tribune, che vi fi veggono . Continuai ^erettione degli Altari, che mancano , per
dil^nxfl > ^ foUecitudinedi Gio: Battifia Faoris Dottore nella Sacra Teologia Tiouano di
ftepa Cbkfa, Canonico Tatri4rcalc > e Vicarie di Gioì Prancefco M orofini Tatriarca per
b Monache $ ìmnto di fingj^lar dottrina i che fa riff^enderequefidChiefa cm la ben ordi-^
naia officiatnra, che rende confolata la Taroccbia con taffìdna ^ e diligente cura , leggendo
ed cowtmuo dottrine , efcienze d Chierici della Città % allenandofi perciò fempre tmonc
piante p&la y^adel Sigttore .
%0^ù.jtngmc in wxafM» fatto dfnefiacnra.
- - ~ » . (• _ •^* '
San Satuatore , ,
1 1
CI tede parimente fairìcca & bdla ChkTa^i SanSaluafiofe>fabrìcata come fi dicei
O per retKladone di JSan Magno dai Oalara:^& Carofi> & habitata da Preti , ma
Boàrio Michele ch'era Vicariò d'efla > prelb habito di Canonico regolare > mutò
l'ordine» & fu approdato da Papa Innocenzo •
La Chtefa vecchia con fottoporcico > fotto al quale albergò ma notte Papa Aki-
liiidfo IIL baueoa vna cuba lauorara di mofaico per opera di Marino Morofino
Doge 43 . che la fece £are fanno 1 14S. Fu poi riiatta la fisU>rica ùxl modello di Tullio
XombardQ famofo Architetto >& Scultore m quelle parti» imitato dalla parte di
loezaodattaCbieSii^ SaaMirco » 8c vi Ai óonfenia&> ralta^e di Sin Tomaio confa-
crato dar Vbfildo Caidinaie OftienTe rann01178.il qpalfupoi Papa con nome di
Ludo IIL È venerabile » oltre i eli altri omamenticou per la ftruttura fua comepcr
altro» per Io corpo di San Theodoro » che fu il primo Protettore della citti • il quale
fa acquiftato da lacomo Dandolo l'anno 1256. percioche trouandofi coftui nel mar
madore con 1%. galee » & hauendo prefa la città di Mefembria lo traflfe fuori della
Chieia diSanta Soma & lo oonduflfe a Coftantinopoli > & di quindi Marino Dandola
lo portdaI'Vbietia» Sèfcrchc habitaua in cjuella contrada lo ripofe in quefto (aera-
rio» ancora thn okd dica che re Io metteflè G iouanni Badoaro Patriarca éi Grado ^.
Vì/ivededimannQvaSanHieroniniofcoIpito da TomaTo Lombardo allieuo del
Saofonino. & fotto Torgaiio in due nicchie 5an Hieronimo » & San Lorenzo di mano
del Danefe Cutaneo da Carrara» & di lacomctto Colonna amendue allieui del San«
iouino» & amendue' concorrenti .
Vi è parimente di Scdtura la palla deiraltar grande di fìniflimo ai^nto» & lauo*
rata con f^ire di baffo rilieuo alte vn piede . Di pittura fi vede nella capella del Sa-
gnunentbria Cena di Chrifto di Gian Bellino » & fu Tvna delle coft eccellenti » die^
egHoperaife ^mai » & nella capella alla finiftra vnapalla di Hieronimo da Treuifo
ukuo di Titiano : & fui catenale della fagredia vna Nuntiata dipinta dal predetta
Titiatio • & la tauola di Santo Agoflino con monaci inginocchiom fa di mano di La-^
nx6 Sebaftiani « Vi giacciono fimilmente tre Cardinali della fanHglia Oornara» in-#
fepolcro di marmo »\:he ocaipa tutta la faccia fopra la porta della u^reftia , di nu-
no di Bernardino Contino, de quali vno è Marco creato da Papa Akdandro VI J'aiK
no 1 50oi*altroFrtticefoo creato da Clen^nce VIL Tanno 1 5^7. 6c ilacrso Andrea ,
creato da Bipa Pacl^fiL Tao.! S44JUl'si)C0iiCfodiqiKftì> finom
>
:ii4 P K L S E $ TJf H O '
Inliw MtMw VicBDoenfis
Scttlpcor > PiOor , & Aidùaetiau
F.
£ 0e/ fHAUÒ delfeditceh in pietra di pano^we :
Lauremiiis Superandot
Eorum Filue Vir.
ExTcfiameoto*
Siopra H FrMtifpitèo iamlatorìiifn S. Andrea fcdpHo ia mmrmù frmit più-del na^
turéti e daWaitro yuSan BenedeM > che dimofiroHt t nomi delii predetti Defmi > cm t-
mmiDolfineynupefpitrtet&i^nmMwtenn .La toro fepoitttraii piedi dett>4ltare fih
detto doue èfepolto anco Praiuefeo vnico loro figUnelo molto ceMnrato dal Stròfa .
.Altmetntrodi quefUt ve nefim» dot altri ; ma infieme eenffonti » fbigolari ftrfim*$%-
rat e ricchi per la materia * fatti in doi mrdiai di "Pietra di parai^Bne con cotmae bdiiffime
di tutto tondo, che hcmno H capitelli* e Itafe di brun^ . 1^/ primo ordina eh? è dorico tuo dai
napac^$mifpétii diuift da cmnne iteggonft iefiatue diflefefopra ifi»olchri di doi FntteUi
Digit Aefnrono Lerenzate Gironimo "Primi, fcolpite ia marmo, e dilisentetnente t onorate
è «ro .'/(KM aUe qMUincampo atro»* d caratteri d'oro dgloria loro, fiiaai^Uata del prim
D. O. M.
LaiHcmiàs Priolo
Dux
Sapieotta filoquentia
Infigoii
Legarìonibus fnmnis Quìbufq. muneribiu
Clariis
paulì I V. Pont. Caroli V.CcL
Concitatòs animos Deliniuic
Pacem Fundauic
Italiani Tranquillauit
Peftilentiam Extinxit
Remp. Bene^effit
Pius Portis Prudens
Proc. D. M de Vltra ex Tcft.
Lud. Prìolo Proc. Nep. P.
ÌEit An.LXXVilII. M. U
D.IIl.Inprinc.vnU
E del
D I SI M A KC O LI1.II. «wj
EtMfcmih .
D. O. M.
Hierooym us Priolo
Ditt
loftitict Pnidentùe, Legum
y index Tutor
Vrbcm
'£dibus Specimen Templis
Ezornanic AuÓtzmt
pacem , Italiae Confirmau't
Remp. Sartam . Te^am
Ab ornai Pericolo Seruauit
Fratemae Virttitis ^mulus
IRtocu* !>• M. de vlcra ex Teftamento
. "" Lud. Priolo Proc.Fil.P.
yix. An. LXXVII. M. XL
D.XXl.InPrinc.III.
e\
* *
^tlfltùrime difipras cVè Cò^pofitOM Tacchi formati da Colonne vi fono due gran fi^
gare fcolpite in marmo daGiuSù talMoro» t vna di S. Lorenz/) ytaltra di San Girolama»
cbe fono t Santi laro tutelari, de^uali portauano i nomi .
Sonofohopojk à queftatbiefa 2000. anime in circa »
San Baitolomco.
SVI corto dcM ftiedefima^via» fu fondato il Tempio di San Barroromeo> che h pn-
ma volta fiì dedicato i San Demetrio > & fu faorìcato da Marco Orfeolo > & da^
Bartolomeo Aio figliuolo : rifatto poi in 3 . naui dalle famiglie Salonefi i Bekjgna 8c
Vallare/fa • & altri dice dal Doge Seluo . E fottopofta aHa cura del Patnarca>il qua^
le vi mette vn Rettore con titolo di Vicario. Fu nobilitata pochi anni fono da Cnri*
ftoforo Foccari Tedefco > il quale vi condnffe vna paHa di Noflra Donna » di mano
d'Alberto Duro> di bellezza fingokire> per difegno» per diligenza! & per colorito. Vi
fii anco dipintoi su la fepoltnra del detto Foccari , alcune figure da Batcifia Franca»
& Marco del Moro vi fece TAltare d'Ogni Santi .
A D D I T I O N E.
Furono gìd riformati gFjtltari > e fatti di marmi alta moAema am ornamenti dimoia
ffefa^ e fpeciabnente il maggiore/fopra U quale è ripofloil Tabernacolo di finifsimi marmi
con nmckie » e moke fiznre d$ bronzò . Gumanni Tiepolo Tatriarca rinouò poi la Chiefa >
rUuceniola al fiato > cheftanroua alprefente j nr ff^ f i^fe yf ian/i iMlrr fcMr^ di tìMir^
hmmini modemit coyn^e neW^Uare dma natìóHe ^Mnamtat Vjlmumtiata con gloria iP*
angelo di mano di Giàuanni Kxtbamer . La tanola di Santo Mattia di Leonardo Corona •
// San Michieky che difcacciai pemonit con Iddio Tadrein Gloriadi Vietro Malombra •
Dipinf e ilValma Ut ouotadeltMtar Martore j figurando In^efia il Santo ^pofloUf
{corticato, e di Quadri Laterali con il mede fimo Santo, che Battei^a(neltyno)il Rè Toù'^
mone di Armenia è la Regina, àneWaltrO qHàndòMène percoffbikSatteliti C(f bafioni. Im
oltre fece il gran Quadro eon l'Hffi<^M del Serpente di broìr^fdone oUHncontro lamrò San^
to Veranda quello della Mona » che daprofejfori viene molto loìato , infieme con la yifitic
di nofira Dmna, e nella SagrefHa la Miffione dello Spirito Santo . f retta quefia Chiefa da.
Bartolomeo Giera Dottore nella Sacra Teologia, e neWvna $ e IMra Legge j aWéol Ficom
rio Generale di Gio: Frmcefco Morofini Tatriarcaprefen$e •
Sotto dquefta cura fono anime looo.
SanGiuJiano.
' t, '■ é *
POco diTcòfto è ficuàto San Giuliano , luogo antico 8t ef étto xlalla £amiglia Ba Ibi
in }• nani > ma pòi rifatto del tutto i perruafiotlc & fpéfa iti pacte> di Thomafo
da Rauenna Mcdicoi fui modello del Saniouino quanto alla faccia» su la quale appa-
rifce la memoria dd detto Thomafo » con U foa (tatua $ bronzo $ Se con quc(uw
infcrittiono .
ThomdsVhyloUgusl^AutmìAsThyltcuSyàerehonefiU
Senàtuspermiffit, fittati erigi fecit . ìlUs animi ^ bàs
ttÌAmc9rporismonumentum.
Ann. Mundi VlMlìCCt tttt No». OHob.
Jefu Cbrifii M1>LIIII Vrbit H C XXXIUI
e
Vi fono venerati i corpi di San Floriano martire » & di San Paolo primo ìi^eniK
ra> il anale l'anno 1240. fu condotto à Venetia da lacomo Lanzuolo > che lo hebbcr
dalr Abate di Santa Maria Periletto in Conftantinopoli» ma però fenza il capo> il
quale fu altre volte portato i Roma •
Nella Chiefa Vecchia Gian Bellino dipinfe la Noftra Donna » Santa Caterina^ »
U San Daniello con la Niintiata di fopra • Lataro Sebaftiani vi fece S. lacomo , Saa
Marco» & San Hieronimo con tre quadretti nello Scabelk) • Boccaccino Cremonefè
vi lafciò di fuo vna Nofìra Donna con quattro Santi, & Antonello daMefHnache
fìi il primo ìnuentore della Pittura à olio» fece il San Chriftoforo» & Pino da M eflina
U Sé Sebaftiano » che fono da i lati del San R occo fatto di rilieuo • Et la palla di mar*
madeiraltare del Sagramcoto di mezzo rilieuo > fu opera di Hieronima Campa^
sua Veroncle r
.1
D It MARCO tlR II 117
ADDf'VIONE.
^ne affinfcrittmc r^crita dal SofifimHh di Tomafo da Hauom^fi rcde mUaCaffd-
U ìil'if^jme da ila$ÌdeW Alme anco iiUcfidn^
p. O. H.
ThoHic Pt^ilologt Rang. Raiiea Phy f. Eccien & Pab»^
Proc Of». merico , R • 0>ixìiiicntarij •
M D. II. C In fpem Refur. futuri» , & imaort*
gloriar perpeniuia noBunemum ex lefia. P.
\a
%%
, iqueJhCbkfai è fiata ^co ornata di ricchi uiUarh e dfVinm^^ . frd
^ fari è beiijfimo auetto della Scuola di Marx.m per marmi, per dijfegno » per intagli •
& altri ya^i lamri, ha poi due figure yna per lato di San Daniele»e Santa Cattar ina fcol^
fite in marmo da Aleffandro rettoria > ehefece medefimamente il ^Parapetto pur di mar^
mo di baffo rilieuo figurando in effo la Vjttimtà deia Madonna . Queflo Ultore è dedicata
JS^: Fergma Ufimta, rapprefentata neUa Tanola di mano del Toma . JlUafinifira deHa
Clelia Maggfwre 9 né la minore dedicata à San Gionanni Euangelifia con nobUe Ulta-
re^ e Valla del medefimo "Palma . Il Talco è benifjimo disegnato » e compartito » oue nel
:Éffa4ro grande di nu^ dipinfe pure il Valma San Cimano 9 che [ale al Cielo j riceunt§
naIlaSantifimaTrinitd con molti Santi intorno^
Fece medefimamente fopra le Comici due titri Quadri 9 che fono ChrifU moflrato da
. mtoo al popolo^ e iafita Refkrrettione • Ultri due ne lauorè Lemardo Corona, cioè : Ven-
trata diCbrifio Trionfante in Gerufalemme^ e quando fé ne ftddinanT^ Caiftffbp che fi
4^arcm le y e fittemi San Pietro interrogato dattjtnct&at & altre figura nel Palco « Sono
d$ Santo Peranda le due tele, che dimoflrano diuerfe attioni di Sciocco ^ FA opera di ^»*.
drea Vicentino la pittura ne portelli deWOrgano così di fuori^ comedi dentro « Sopra ima
dette porte Tri è vnSanGpPokfmo di I^^ Baffano , & fytto ad^effb la qtà jotto iiÉt^
fcrittione.
Hicfonymo Vignolé Equi ti egregio» huiofq. Ecclef* PrQC#
meritiffimoi qui praner alia multa, quaeviuens in hanc ae-
fieni contulij(4>^ii^i9 > n;ior jem etiam ex t^ftamemo anai^
uerfarias exequias ; manfiooarianiq. perpetuai» inftftuiti
Prardicaiorb Clerici^» Sepultui aride Pauperibus legatum pe-
renne reliquit» Lacunarque templi «re proprio facieadun»
ac4ecorandum mandauit»
Objyt Dk XXL OO. M. D. LXXXV.
Bernardo Kotta Dottore neWyna, e l^altra Legge come Piouano di quefla Chiefa , (& i
anco Cawmiaodi S Marco.) La fa odiare dtligentiffimamente ccfifomma edificatione ,c
contento diParochiani , quali medefimamente fono fouenutiprontijimamente intuiteti
accorr eti^e ne* bifomi deW anima . Efjèndo in quefia faroechia anime intnmo itioo.
San
ia8 DEL SES TI^ RO» C
SanBaffo.
PHr fianco d San Marco veifo lo horiuolo e la picciola Chiéfa di San Baffi>s lal^
quale (à ricca altre voice di più di due mila ducaci di encraca» ma ftieruata da va
fuo Piouano per farfi Vefcouo > Bieca debile » non ciene altro di buono in lei > fé noa^
vna palla dipmca da Leonardo Boldtono» & la memoria in fepolcrò di Gian.Battida
Adriani Secretano del Configlio de X. huomo già di nobile ingegno i & di maneg^
ciò
A D D I T I O N E.; , ;
E fiata nuùuamente accrefciùta per alte%z.a con^mev^ Lune > chefitumina: riatti gU
altari alla moderna di marmh con altri ornamenti ordinarij »
mprotiondofi [otto à qnefta cura fido anime 400,
San Stefano .
OLtra alle Parrocchie fi tnioua il Tempio di San Stefano primo per graìide»a>ft
bellezza > dopo le Chiefe parrochiali di quefto Seftiero> il(]ualefi fini l'anno
1 3 2 5 • II corpo fuo di ftruttura Tedefca ripieno d'ornamenti » & di ricchi marmi » 8c
colonne> è afiai capace : & commemorato fra i primi della città . U coro è diuifo da
vn parapetto di marmo > fopra il quale collocate alquante nobili colonne >foftengo-
no gli ApoAoIi di marmo grandi al naturale fcolpiti da Vittorio Gambcllo • Si vede
anco vna figuretta di marmo fopra vnapila> fatta Tanno 1 50 j. dal Mofca fcukoro
afiai (limato. Vi è medefimamente di fcoltura vna palla di bronzo di mezzo rilie-
uo> per opera di lacomo Soriano da Arimino Medico di molta fama al fuo tempo»
con rinfcrittione •
HJc fituseft veneta Surianusin Vrbelacobùsj
Vrbe nihil Veneta dignius orbis habet •
Nati & pofieritas fecura mens reddita coelo »
Phyficus & patria natus Ariminea •
II cui fepolcrò di marmo di afiai nobii lauoro j fi ripofa fopra due grifoni di mez-
zana grandezza •& nel corpo fuo vi fi legge .
RVRA, DOMVSt NVMMI, FELIX HINC
GLORIA FLVXIT,
Et più oltre il ritratto di Marmo di Gian.Battifta Ferretto Giurifconfulto Vicen-
tino > collocato fopra il fepolcrò fuo j e facto di mano d'Aleflandro Vittoria . douc
lilcgge.
IOANNI BAPT. FERRETO VICENT. IVR. VTR.
DOCT. PRiCSTANTISS. ET INTEGERR. VIROi
IVLIA VXOR PIISS. ET SIBI POSVIT.
Di
D I S. M ARCO L lÈ. II. i2p
Di tntttint T^fiMO dikicrit qi^adri nel Chiofho rdhurato da F. Gd)rle(lp Vìrdtìt^
no» di mano del Pordononc eccellendflimo Maeftro in quell'arte • £c in Chiefa aUa
ddtra la palla di San Hierònimo di Giouann f > & Antonio Viuarìffi che furono Tan-
no 1441 • & l'intaglio dell'altare fu fatto da Gafpato Moranzone . Et alla finiftra la^
palla ai Santa Monica » nella quale fi veggono aiuerfi habiti antichi de Vinitiani » de
medefimi Viuarini . & la paHa di San Marco fu opera <fi Giorgio Viniciano • ^ fer«
bano quinci auro > il Cardinal Beltrando di Tolofa Legato di Germania » Bc è ripo«
ilo fotcò lV>i^ano • Bartolomeo Ltuiano» che fii Generale della RepUbl. l*anno 1 501*
Andrea Contarmi Doge 59. che vifle Panno 1^68. Francefco Nouello da Carrara^
Signore vltimo di Padoua . I Contarìni Conti del Zaffo • Hercole Bentiuoclio nipo-
te di Gionanni I L Signor di Bologna> dolciflimo Poeta Tofcano > & Marmo Gior-
gio Filofofb dottiflimo^ & Senatore lUuftre 1 in ricco fepolcro con que Ae parole •
Marinus Georgius Philofophus» Orator , Scnacor, Clarifs. ^ui
praetcr optimaritm artitiin» iìiic tota Italia exterifq. geotibus
fummo honorcac nomine Legatustinnumerabiles Prouin*
cias Albi/ 1» domi lorisq. Magiftratns amplifa. quofqé facilli-
meadeptuseft» &fummacnm laude gcffitj Inter quos ca«
' ptiuus prò Rep« fiiAus>in dfuturnam valctudinem cum inci-
diflet» leges vrbanas ex S.à. corrigens f lugente duitate ex-
tindus eft. H.S. M.quodHelena Maura Vxo. fequatur T.F.
V.Vix.Ann-LXV/.
Antonio Comaro Filofofb parimente celeberrimo $ il quale IdTe per lungo tempo
nello (hidio di Padoua .& Ti è fcritto .
Antony ddcineres ^atòr aJffa ^
Hk Cottulius ìlie qmm Jòlehdnt ^
Rerum princifU ^€y dm Jocentmi .
Ohm J»tenoreéc fiufcre jitheusc.
Accitm f^trUs fubinde ad ifdss
Ornétus t'OubfpfiifcéM/p ,
DùGfrkd , Finetdm htémit V)rhem
Lorenzo Rocca Cancelller Grande* nelchioftro poco dUcofto daBa cappella de
Coati dal Za£R>. & vi fi legge .
^ *^ip. ih ddmimifirétione yerfimàU , ^ ddàmplìfs*
in Uffédm rite w e§ coitnnditìs, Lémrtnt^ 7(occbd
ISO DE L S E S TtER O I
fVoSts imitémtUmfftponiti* Ndm cum yirtutis ipft reti'
etéiatquétnm cdtor nffyueqHdqi fludiofifi. exittù, es
froÈ^ ùó»it4(e affi innectntià decùramt , n fià «rdmis
*Tj'tttcip4tum incndthtU omnium confenjh faerit confèm»
tuSi 4nn0s ad Seftu4gint4i tdm ttétm, wttbru m pum.
txcedensy certiffimam rutragtorU &* honorum édipifitn»
darum, cuHdis ratMum decUrdUtt» Gtw^ìus 5ttfb4mu
neffs ^dtifi. F.
ADDITION5.
Di quel fra GémeUf* fbe rtfimré il Cbi^fitOtfi legga t
Gabriel Venetus Auguftianoram Eremitarani Atagifter»
Domum fociorum igni afliimptain à fondameatis tettituit •
M.D.XXXH.
Et di otndrea Contarini Doge ^^.fudettò .
HJc Sacer Andreas Sttrps Contarcna norantr
Dux patria? pra^ibus fenior» qui ianua Ones $
Marte fuo ftindeosi & vidoc Òa0e pQtitusiAmiflfaai»
Veneto Clugiam, pacemq. reduxit •
M. CCC LXVlI. Ihix Crcattis.
M. CCCLXXXIKin Cisdamfttbktot.
In memoria della Famìglia Swiana vedonfi ijuefli rerfi fdpra l^na Sepoltura rigeriti
dal Stringa, che fono di queil^apo Siriano Uedieù fofra $ominàUi dal Sanfokino .
Hoc tibi do Virgo coeti Regina SaceUii^i
Hoc lacobe maior Ditte» cninoi q^ tibi ,
Sit precor» vt velis cura? Suriana propago
Suit nari medicus fit lacobiq. pater.
Sit Patria & vitreis qua currit ariminus vadis •
Votaq. fint dulcis coniugis Eugenia? ^
Nec minus excetfi Veneti res aha Seoatuf ,
Quo duce partu»boaosi gloriai noaeir» ope«;
Se^
D r & MARCO LIBilI. i|i
HMtoloPfpo dal Ferme» cMifueftamfimfiMei .
Hanc quia femper erac cum corde affe^us ad Vrbetn»
Interiora fuo hic voluic cum corde locati :
Ottta fed reddi patri» Au neaibra Verona? •
lacobus aHDorum Princcps de Vcrjne latiqje •
Militia? fublimis honos» que^i gloria reritiB
Geftarum in belloi qucm pacisfaiW^ togat«
Confilia illuftreoi i^ & nulli éoQre iècuoduoi •
Ipfius angttigeaa tam rammuni pMdus ia aula
Vox habuiti cspit GalloSi vtrm(e fu^nic^
Germanos» fic Italiam fit rìftoi ademit
Gentibus externis> alijs ac (gept fubadis
' Ho(KbitSi imperio ligornmOttcisoppkia A; vrbes
Addidit»in toto fama notiffimus orbe .
Hic qtioq* prò attgenda Veneti ditìone Senatua
€>iaseMipars,ipretttlicf«liciteraraia •
Luce obit Ianni bis fena in menfe feqnuto
Miile ..•. centum quattuqr currentibus annis :
FAgid leuato U parapetto di marmò% che iUtidetu S Cor 6% e con quei mairmi% colonne» e
fgure fiidette d^gU^PofloU » fi fono adornati i Vareti lacerali deità Coppetta Maggiore >
nel meT^^o delta quale epofto l'altare di ordine com^fito fatto in tre archi forati» con co-
hnne di tutto tondOi confuoi contrapUt^i tfopra jmi piedeftaffi iferuendo ut Cornice per
impofla deW^rco maj^óre» d^uatefi akdaéornaio di Frontiffit» % e fatto a^effofi pofa
A Tabernacobdifimj^mmarmi^diliìgentemente Uuorato confkgwredi brom^» colonne» e
cmarapilaftrit efopra ma tribuna di rame dorata » che lo rende mófto pago à riguardanti •
7{elli volti è archi da iUti tifano accommodate^fopra doi^attofì peducci doiftmre gran--
di d naturale fime di br(m:i(o» fatto le qu4ii tra li piedeftalti vi fono dot porte » che feruono
per tranfitar nel Coro. Ericch^fimù^.4ltare delta Madonna detta Cintura» cMaeftofa
fatto di marmi fiatiffmi da Carrara tbeniff^ omatodidoifyure facete in
marmo di mto tcmo% pcfie da i lati»rapprefeaitànti li Santi» Kocco» e Sebaftiano » con altre
^cora nel fnmtifpitio » reftan^ ihbéfa d*intomo da beUijJirao ordine di colonnelle di finif--
fimomarmoaffricano » e daCarrara »laeuiTauQlaédimanodi Leonardo Corona »che vi
fece inefpila V'ergine affimtafaftenutu da vna fiabe con molti ^ngelrtti % t fofto S^go^
jUno» Soma Monaca» SatM iteffamye'hljcoLhneltaquale vi vsojiudioùarticolare» e per--
Wò viene vnitterfahnente lodala» eftimata » come vna dette principali jue opere ^ JPipinfa
emonio Foler la Tolta di San Stefano lapidoto » appre^lapappetta di Mar in, Giorgj^^
Tiftta Sé^efka vedefi ingran Quadro A Martiriodi San$9Ste^anio»fiinitipiatoia Sgf^
lo Veranda ; malafciaio imperfettopor la di lui maru •
1 ^ Ter
j$% DEL SESTIERO
Terr^armar»&à^aadirUTattadirmeMtrod Sa» fattale, fì letuaaUCuffflume
giaceua ucadauero di Barto torneo ^^tuiaiuh coperta di relitto Creme fino > e pefia in ter-
ra; Efopra la medefima porta > per Decreto ViAlicolifiipofto vna Starna "Pedeftre fcol^
ta in marmo con dilierfi ornamenti» e fatto la qui regiftrata memoria :
Bartolomeo Liuiano Imperatori
ì^luri mis Bdlb fpeékato
Q$cm ad Caldura prarpropera mots
Fii^m laboribnsabfltdit
Noàts Odobris*
Senamt dkatam oKttorìaa renoQMdl
Ad Bcrìte Gloria; Perennitaceiii • /
M,DCXXXUI.
4
t f
QjiefioGranCapitanoianimocofhnte»pTndtHte>&ìmòtàfi^enerdé desfiEferàti
della Hepublica . Terilfuo valore, & incorrotta fede fA fatto Ì(obile,gli fi donato il Co-
aaua ytgnoria > e uaatoaa ^narea Hiuu0ero . Cu fnrono mart-
roTiòlico» edonato i fna mo^ •mnValSuAm.yenttia <m c»h
quanta feudi almefe in vita f ita .
lui -picino è ^effigie fcMita in marmo di "Pietro "Porta Medico vakrofijtònot e fot-
to ad'efia Leggefi . '^fl ' '
t. D. O. M. S.
Pctro Porta Philofopho, Medicoq. Preci. Oodrina
Vimiteq. tam in Pacrit , quam io hoc
Ac io alijsRelig. MonafterìjSt & locis pijt
Celeberrimo» immatura morte pra?uento
Melchior frater, ac Marcus Balareno
Ambo I. V. C. Gomifs. ex Teli.
M. H. P. C
Obijciiiiio Domini M* DC X1II|. VIIL Id.Iaii:
iEtàtis an. XXXVIIL
Mcn. X. DI. XVL
SofrakVonaM^S»^dfdeatm»i poffalaSeottMEtptefire di Dominieo Contarini
mtadoratacon bOtigmi ornamenti di cohnney& akri marmifinii che fa "Prone J^or Gè--
nerak in Campoper la Hepnbticain tempo delt^lniano , celebrato in pia èn»ihi da Vaol»
^VMtantthfnna^triaFenetiamttefottoadreJfaStatnapt^itcaratten d'oro
Di $. M A R C O LIB;II: 133
Dominicus Contfreno» Duidore Copiarum LiuiaQo»
Proukòr Generaltc
Hehietijs fubOppido Meiegnano profiradis
Auais Lombardia Vcnecis
Lilia Stemmati Gontarenoà FrancifcoGalloriim RcgeiniunAis
Faederaca Gallo Repdblicà
Acciptt Monumentum
Àogelus Eqaes D. M Procurator» & Dominicus Fracer
Patnio Nfaxino ex Tcftaracfito • P ?• M. DC L.
w-Trocuraior di San AUorco^hiofiffimo Senatore per te
tadh e Carkhet menmeie dentrth efmni della Citid .
Smoal^pialritrattoè foftalaqtàrepftrauimez
-A
Angelo Gpiìtare(ioEqti!t.ac D.MardPri
Quem Refp. fuinmisaclinioiftratioBibus natum nada
P^ adolefoentiam maxìmis laudibns cradu^am
AdfDpremainvfi].aetateinpraeciputs Vibis Magiftradb.
CiuicaciUD pranèduris» & per Enropam ordinari js
Eteztnordioarìjs legadonibus addiztt
Apttd Galli; t & Angliae Reges, Ferdinandum fi I. Imp.
Vcbanun Oftaumn » lanoceotium Peclmuoi
PoDCifices Max. Felidffimè vbtq. compertuiB
Sempcr defiderabit
Huic ianKNtali Hcroi
Dominicus Contareimsfraterfepulci^lem yEdem
P.AnnoM.DC.LVJl
^elCla$4ifùatie(iTa yi pmo attredepit memorie • jlp^effo alta porta deUa Chiefa yi
è U jepolcro di Domenico da Molino fratello di Ftauceko il Doge; rirtnof^mo Senatore
€on il fm> ritratto /cogito inmarmo^ e nel moT^ di ejpifepolcroi caratteri ^gropUgge
iilm:
^
Angofto hoc Clauditur Cippo «cuiasauguftao . ..
■ Nm cspit ori>is faiaaiB
DoBioiciK MoUnos
Olii iD.iioQfiniiaiida Reipy Maieftatcw Pk^ndiendaq.
., I^nnim gloria óunqaan^iiictit. >
r 3 Fratti
1J4 I> ? J* S B S T I E R Q
Fritti DoldfiìiM
Fraoc D. M. Proc?
Masttiffiauis pof.
Obìjt Dee. ièx. Kaleodas Decemb. M OC XXXV.
VincaDnosLXil.diesXXVI.
SoffraUrott» delU lUm >i è yritdtri fepólcro di Vicetn^ Guffini CoMotiere » freftan-^
tifimo Senatore fmo forre dabU medefimo mentre vineuneon quefia infcrittme,
Viocentius Gtiflonus Eques
Franciici Filius
Pluribus
Pr«tuiis> praefeóhirìs, Legationlbus§^
Perfunàis ..
Diu Rdp* Concilio fumino Audio inciirf>iiic*
Nec non Rebus fuis coofuleos
Adhuc viuens
Hoc fibi pofuit fflonumenhiiii
Anno Doain! M DC XLII.
'•»,/»
E dopò metto» d<me^fii fepokonelmnroparialfiuioèflatopeilhimapkciola^rà
^ parinone» dono fono mtt^Uate te fefftenti r^be .
Vinoendtis Guflfonus Equcs
Senator
Francifci Ftlios
Hiclacet
Obìjt anno M DC Lllt.
Die XX. lannarij
Aati$fu«LXXVIlL
McnfesXI.Dic$XVI.
E JUtapcftanmuamenter^altra Memoria con itritratto dfmarm di Wdtroyhb'
eenu> Gnfioni Caualiere » e Trotm-éttor di S Marco» ea^hmto del foprafcritto doné i cm-
rntteridoro jUtieedilni,
Vincentins Eqnes t Andre» Eijnitis Pilios Dei > Se Patri»
Gritia. D.Mard Procurator Guflonus. Domi Fprisq*
Fundns fiipremb publicis onerìbus . ve)
Confiiiat^ ni Aipicotis Cooflii, y cT Pntfcai
V* nffiis,
Vd ànicot.
ViàmalUVm ' MeJieo Mmtìu Ti*-
me conta fiiaSfk ieSlàtAU fM frttif-
fim* ^miaht 'PerJ [«9 giommento i Vi-
Mnti>e'Pofitrhnz 'teomaici<aad4are4é-
TX , o.. - m;:',;,;;.?- ^:::::^x^
Viinanum ViiiUnBn Vfnraiiiìi iCììkìo. 5,5'u J
McdiciiiDra<èO|>ifeiaia>&£ilutiicai' '
Cui c{t«i. vflpnooivi « ''
Afliu^crentnicritò , facnq. fubmictetcBt
Mnltosiaraaimas ..?' ''
Linggciaaiiusq.vruàPan^GiiiuUiiMun V' ; .~ *
Vttmplimfaibecéacquitet / .
Moistaiidnaipfati^MsJamatHBtilti ; ^'' ;^^^^^ .
Qiiain ille priss ; .'-,,", „!.', '
Clatii&rao aomini ..e ->-
DaAarcnptiaaestnmerat ,..•,.., .
ObiitIV.N6n.Matta!inba'Cfcl.natò'Mi>eLV»lt ' ' '
> Asi«iw)fe5ooU>»MMaBaieramP<
■ ' ActcTntiiiigratiÌBi«aiin<mumentuiii,'' ' " ' <
,:^'»«SSo-.. ., ;„ , ,„.. ...i.,:, . ^. ^,r,.,rv^ , 1
■ ^WeiirfnjipàiKiniatiAiacViatM'^
:'. -Codilittó fdb hoc lapae ',;:•'■ ,°'
Cv^lttRaduI^léìWcanu EquK..'.
■■■ ' Cum Almi '■■,■'' ''■"
Calamo 1 &I>9ai><ci||p ,"
,i-:ù5i.0(
Efeputdujaauerècaiàfctw,' ^r..'' <.'^.i,n;v
1 4 T«
-;7 t;; .,:".-
* ■ Vtquiosta autttur • ■
^ti -^ -e -'* ;. " ■'■ '
''visfcani .dìesV.
Obrifa LVHL
'■•,"-.'..*..''. IScUòU «li-Siwi^Abtinò.
E Anco mcamciite ornato l'Oratorio chiamato di San Fa ntino : & ds^catAx.^
S.Hi»onìfno . In queflcAi.^tcllii ollr^ che operaio coomipuamcnce per Dio»
hanno per cura priiicipalipeiite > d'accompagnare ;ilìa' morte Irci condannati dallx
Giuflitia,con habt^ rteflò,* Wgi*re . Ec in qltcfto fi vede fr pilla dell'altare eoa*
San Hierooimo dipi||tni4t JihtrcÀ del Moro>& iUo£Stto di mAK) di lacomo Tinto-
retto .
A n D I T* I O N E.
Ùuejto eràiori^èjtatodeltuno.jrifatto così dentro,eamefHori,et>erfemmatotoitgra»
fpda^yi&MO dot boriili principale è formato tutto diTietrada Varofigoiie , con te
cotonnc ìfrif^gìo ,jUìrftj^inoì menfii , parapetto t efeaUm,fi che appare tHtto nero benif-
ftrtio ordmàto , &omato . ti(yiwr^(j,»i pdper ordmmo it'Crociftffo ( a«ch'e%linen>y
che ptrtoBOi fratelli tffi«io ac£aiupM$aMoi Tatìevtial.TatibMio. I>atlati-vi fom due-
jifjire il Brotf^cl^vn» détta F'er^me Saati^taa , C altra di San Gionatinh grandi ioeo me»
del natHxde gettate da Megandro littoria, di cui fhto ancone dell' ijleffo MetaU», Ifjln-
f^eli pofH fopra ti frmtifpicio con Miflétif delUVagionc nelle mata.Valtro dedicato à Star
Girolamo Jacfiilmdgineinil.wiSfQjfeifitAiitp'i'iìootliattcofiniffim» dal meJefim»
Vittoria , ch^ f¥9'i «f» i'j^Uare^fojtifCftplafte di ^artn* jim^mr. ■ Ji^l polca be-
BÌffh»o di(fegnaht e tompartiio finipdì'Bjjm ù)fe Orò^ece ilTalma tré forti di Su^ap,
che apportano principamente foUtMbvtl/jMmrfe^piirgatorio : Il celebrar delie Me/~
ftìtlndulge»^ cotieéàiueJd^Mtmfv^ktt^aÌUcévnfiàfir^!i^ofme>cbe fi forno-
perA'anime diDefoati t.ÌnvirtÀ4ftcÌuvetif^Ul^atfjj:onaoite ftnime purganti nellt
fiamme. '"''...
-" t»m iJptmflHiit^riritn^ XtdiUi'vmoti'Setla Chkfaiitptattròprincìpdì > e ^ ètri
4*e£ÌJ^bdOinit f«W( fatti feri^v* fbp)nt tàl&ìnàtéria . l^tttrcUittrditiuefìo iaop? > «■ r
rantf*à)d-9uUa\*it:Ct¥mct^deèr3tdi^dipy^'l6oH»dé€0fsmla>a^
ttr ifiofìroidijlinu in parti i priacipiaad» nel primo Qkadro,d4£Oratione neUhorto. '^t
ftcendo, baciato da Gimtapfpii^.déUe-^Jirlffiy-^eLttf^f^ff^ dimani à
Caifafso.'Ucl ^MMr^ocMuiofliiedeUiColom|MfiMeilato■^^el quinto la Ceronatione di
hineJtÌglfeftomoftratoda'ySa>ótApopiStoÒ{tlJettpinincatainato ai Cduario, cai
dutofotioalgraiu peff^éii^ Critt t'ì^^tntiuo^Jìefoigiiiidofi^a la Croce . T^elt viti,
mo teuato di Croce da Giofeffò , e tiicodemo \ Qiialpaffionefi toù al viuo rapprefentata
da qtteftodegno THttorachc'itiiHcevt.cbi ft'fia comfiifer$tioae, e eompkntione . Ut fopra '
tjjò Oratorio-doue i laSiuola » che fi radunano i Confrati , diprnfe il Tirttoretto la Tauola
ielC^^AUore conparticolar ftkihti ,edil^e7^iWuranéo tnejfa San Girolamo Orante it^■
yna^rfttAtC(ifìnxaiUr«^1^f>T»lìltt'vTU^ato^ùUay'griii»ifofìtnHla da quattro vaia-
-. 1 f ' cijjimk
DI 3. MARCO LIR It isj
t^imi ^r^eli ; "Pittura molto pregiatat e lodata . Jl fo^to di manodel "Palma > in cutft
■vede la fermine ajpmta al Cielo > con li venti quattro yttcbioni adoranti , descritti da S.
CuMaani^ ^n^eli> che li volano intorvo ,
Soùra le nubi jbno coHocati jldamo> & Eua, con altri Santi "Patriarchi > e "Pronti > fra
quél ritrafie T titano > il Vittoria , & altri amici fuoit efeftcjjo con la moglie . Et intomo
alSefoUrofèce alcune gran figure degli ^pofìoli di San Girolamo , e di Sunt' ^goftino .
TS^el recinto poi di effa Scutìla rapprefintò la vita di San Ciiotamoinpià Quadri ;uel pri-
mo vcdeft quando i condotto in vifìane diuam^al Tribunal di Dioie flagellato > per effcrfì
dilettato di legger le Opere di Cicerone . T^el fecondo quando fu creato Cardinale da Ta-
fa Damafo . 'J<^1 fcrjy l'edifìcatione delfuo Conuento in Bethelemme . 7^( auartoquan-
dogtoafe il Leone feTita,mentre leggeua la Sacra Stritturadfuoi Frati , "^ci quinto ftd il
Saato intento al jutdio. "ì^el fefio gli vengono prefentati alcuni doni da Mercanti. T^^
fettimo quandogiunfe al fine della vita . 'tletT vltimo appare d S. ^gofiino , mentre era
portato dagl^ .Angeli al Cielo . L'Oratorio è frafuentàtiffimò particolarmente il Venerdì >
celebrante in tal giorno molte Mejfe pert^aime di Defonti *
S. Mdria della Faua .
L' Oratorio umilmente di S.Marra della Faua>Jl cui dìritro ticotoé Santa Maria di
Confolatione : fu prima vn Capitello > nel quale l'imagtne di noflri DoiMii di-
pintai operando miracoli per rciielatione della moglie di vn Francefco Amadi > che
TÌlTe l'anno 1^80. R edificò il luogo. Si crearono in principio 6. Procuratoriitte No-
bili) & tre Cktadtnii includendo in (pdìò numero gli Amadi > i quali Icuata li cura.
dalla Chiefa diMM Lio, vi mifero al goucrno vn Cappellano. Hoggì fatco nobile per
bellii Se ricchi ornamenti d'oro > fu dipinto da Paolo Vcroncfet& da Benedetto Tuo
fratello* coH la palla* come anco il fomtto .
Santa Maria in Broglio.
I A L capo della piazza publica. dietroalla Chicfa disanGcminianoiè pofta la
.l\ Chiefa di santa Maria in Broglio > ò Bruoloi perciòche era tutm cjiiello (patio
lui quale fono fabricati eli edifìci delia predetta
dire giardiriOj& Ci dice che era fl gÌardirto>& il Br
Dalla qua! voce Brolo* nacque qucd' altra dibro
ccr'emonie * & di quelle infranti preghiere * & Cor
con l'altro quando ricercano di ottenere alcun >
tempi antichi all'vlanza de i Cindidati Romani i
fuo chi padana ^chianoata Broglio* 'fìponiìiiò e
Broio. ' " , -
Fa rie tempi andati , htbìtationedc i Caualieri dclTempìo. ìquali furono eftinti
da Papa Clemente Quinto* ad Ìn(tanza del Rè di Francia fecódò la commnne de gfi
Scrittori, L'anno ijij.eflendo PnocipeGiouanniSoran2o*gIi compari inaiuivii
Nicolòda P^rma Priore d ì san Giouannì de Soriani* & vn BuQuaccorfo da Treuifo*
amenduc Caualieri di Rhodi) & Io ricercauono per nome del Papa d'aiuto* & dì fa-
ttore* i enbnr in poflèflo ne beni de Templarr,cne fi hancflero fui Dominio Venetoà
quali
ijg DEL S E S TI E 1. O
^uiU erano fiad apfrfkati dal datto Pootefice alToRliiìedcCaiiafieri Hkrofolimìta^
ol* & fra raltrccofe chicdeuatio la detta Oliera; ndU c^
rif vno Emanuelb Priore del dettò laogo • Si ricercaoono (u roccafioncddlarichie»
fia loro i principi^ della detta ChieTaj &fi trouò che ella fiì edificata de denari del
CoinuncA dei nobili di Nreoetìa»a>nccduta poi al detto ordine ddT in
detto luG^o fi riccucuano» 6c allontanano di Annbafciadoridi Prenc^ eflemi» cho
vcniaaoo i V6netia:& qualunque altra periona importantcad ogni beoeplacieo del
Doge^IlPrindpeGiouanni Daiidok>fdonò appello luogo vnpeza»del^
Croce di Cfariflo^ il quale peruhcmie nelle mani della maglie di Marino Morofino
Luogotenente in detto Oratorio ddGrao MaeAro • Ma ricaduta poi allaSJgnoria»
& annefla alla Cbieia di s^Marco 1 venne fi>tto la cura de i Procuratori de Supra f 8c
fo dedicata alla fraterna de i declutdie vi celebrano U fcfttt^
ADDITIONE.
Cadi gii a terrd Per recchiex^ ^f^o Oratorio ^e fu riedtficlm dalla Ctmfratemitd
deltufcenfwne de licenza del DcgCpe degli Trecmatmri di fofra^ome dalla qìà ingjiwta,
tnfcrmtoue pofta nel mexjio deUa facciata appar s
Teai|4um hoc Eccle&r S. Marci adiundum , Se Beate Marias
Virgini»in Broleodicatum» Aotooius Pini q. I^urcotij Guar-
dianus Scobe SanAiiiSaur Afoenfiontf rcftaurauit 4e Ikemiaf
&confenru Sereniflfifni Prindpis»& IllnftrìfliaoniciiDD.Pro-
curatorum de Supra Ecclefias San^ Marcb M« D* XCVlIk
XX.MartJj\
Spedale di Saa Kfaico-
L'Oratorio fioiilmente chiamato spedaletto i pie del campanile di san Marco iJfil
inftituito come in fondo di fuo patrimonio # da Pietro Orfeolo Doge » il quale
condottofìcelatamenteinGuafcogaaconGuarrino Monaco 9 fini gli anni fuoiin
vita Monadica & folit^ ria > Se fatto celebre ftanra di Gian Batrifta Egnatio huomò
dottiilimo» & eflendo Priore del detto luogo > vi Icfle publicamente per lungo tem-
po . I! Principe vi crea il Priore » il quale cq i proiienti ordinati dal predetto Pietro 1
foftiene afqiwnti poucri • Pochi anni fono t fu reftaurato da Silueftro del pene » iion
la prefente infcrittione •
Aram DeDOpt.Mas.acD. Marco Euan§eliftc tutelari Vrb»,
creda a Pctro Vrfeolo Veoeciarum Duce . Qui Prindpatu de-
poficovefetotuai religioni daret.ac priuatisiftis Aiis acdibus
pauperum diueriorio coofticutis GuariiHioi Aquicanum Mo>
nacnuio» Romualdo , ac Marino Rauenatib. mooachiscomi'
tìjb, vai cuoi Gradonico* & Mauroceoogeoeris&cutus, Ao.
979*
DI S. MARCO LIB.ir. 15^
-mI. i» D^MìcIimIì*^ Cufiao^, OMiltis pofi ffiottem toiracoKs
mmk , Syluefter del Ben , Aloyfij Mocen%o Serenifs. Vene«
darum Priac. domefticus» facrorum flamen, atch D. Marci Ca-
noaicNs » eximia optimi Principis liberalitate Xcnodochij htt«
ins Prior fnSe^s inftaurauic. Et ad perenne Ducis Vrfeoli
decus , ac diutitraam Mocenigo vaius omnium liberalilfimi
Mvcenatis memoriam» beoeficioruiaiBeinor» ek^um addi-
imiterò pdft nagnam haìialeai vlftoriam anno» obi}t autem
MdLX^II. IV. ^Nóo.AiiguftitCumXenodocbioprae-
^SiifltAtBi.;!.!!!»!!:^!!!.
ADDITIONE.
Qratoiio de Zoppi .
i^mfió ifitiééito Bella 'Piofnta di S. Arselo • Fa anticamente fabrUatù da lacòùo Mùre^
fini 3 di tuiji yedono fjirmjapfa Uparta \ e dedicato ^WAngeh Gabriele > lafciando 4.
Menaci ma CHra% di quello Inogo, quali viflefserofino alt anno 1007. Mora è fatto Con fra--
tentità de lopoi con titm delt jinmmciatay & al prefentd è flato rifornuuo^fabricato vm
l^eW Altare Ot Mofmifim dr ornato di belle Titture .
ifa^mntt od predetto SeafecaXVI.Coatrade.X VI. Chiefe.t Di Frati. I,
^. . ìaf/-frft- TY. CoqfH Santi . Quaranta Organi. XVII. Torri facre . V. Oratoriik
ni. Spedali. XII. Piazze. I. ZeccaTL Libraria di San Marco. IIL Orologi) publici . i.
Acmamentario.XVin. Palazzi. XXXIX. Giardini. CXV. Statue Marmoree.
XXVn. Di Bronao. X. Porte di Bronzo. IV. CauaUi di Bronxo . LXXX Vili. Ponti
di pietra, n. Poni di Bronzo. XXVII. Poxzi publici. I. Fraten» grande XVIU.
Coiti Publidit. £ LVI. Tribonali di giuftida» <i( goueroo;
y
DEL-
14»
DELLA VENETIA
CITTA^ NOBILISSIMA
Defcritta da
M- FRANCESCO SANSOVINO-
LIBRO TERZO.
Contrada di Canareio hebbc il cognome fuodafle canne > le auabVa^
doperauano pcc fabricar le nauij coiddoue è polla al prefcnte la Chitf>
fadiSanlob. ^
Da quefto Canale adunque tutto il Sefticro s'intitolò Caoarek^ìl qua-
le fi come de gli altri pcrauanti s'è detto > hi copia di Parrocchie & 4i
ii monache come di frati > fi come più oltre fi poai vedere .
Santa Lucia.
\7Icino al Corpus Domini, è il Tempio di Santa tacia fabricato raaiw t i9i.altre
* Tolte fotto titolo della Nuotìau. ma detta poi Sanu Lucia per lo corpo facto
di lei) il quale portato di Siciliaà Coftancinopoli da Bafilioi & da Coftantinoi fii poi
condotto di quindi à Venetia da Henrico Dandolo eflendout Bailo per la Repub. 8c
ripofto in S.Giot^Ìo Ma^òreidoue flette fino che fi ampliò la detta Chieiài quan-
tunque fi dica che bora {la fotto S.Croce . Alla quale. Lionardo Mocenigo Caualie-
ro:confacrando la cappella ma^iorci diede principio i bello & honorato edifitìo :
ma inccrrono per la fua mortie .
DI CÀNAREIO LIB. ITI. 141
A P D I T r O N E.
I
laCéippeUa Maggiore fondata 4al CauaUer Mocen^Otè di forma ouafa di ordine Com^
atOtCon colonne^ Comict > e 'ficchi di pietra Ifiriana > nella quale vi è il ritratto delfon^
we* teneramente [colpito al vino in marmo da ^leffaniro Vittoria celebre Scultore ;
msfin^otare ne ritratti . Sópra tritare fld vn ricco , e Maeflofo Tabernacolo di finiflimi
marmi con rim'^fji di rarij colori in pii ordini diuifo , & ornato di figure di Bronio . Dal la^
Hfiniftro diquefia CAppelkt Donato giglioni JipbUeFioreni'mo nfereffe vn* altra Canno
I ^9%. in hem&re della yer^me» e Martire Santa Lucia con ricco altare yfopra il quale ri*
fofa il Corpo di efsa Sant^ m Hobile Sepolcro di Vietra • vagamente dalla natura Mac-*
emata . Iacopo Talna dipmfe la Tauola di efsé . 4ltare em la medefima J^ergjme > e Mar*
tire$ dbefenevdal deh» & alcuni ritratti della Famiglia Baglioni . In due tele laterali »
feceancoin vnaladetta Santa rapita in Eftafi al Sepolcro di Santa ^gata^ con Eutitiafua
mUtére inferma» che fld in Oratione per ottener la faniid • t{ell* altra dimoflrò la traslatio^
weéelCinrpo della iflefsa Santa da Coftantinopolid Fenctia . Si legge nel Tarete deftro
égftria di efso BagOoni : ,
Donatus BaHionius Nobitis Floreotinus
Sacellum hoc D. O. M. Beat«q. Luciae
Vif^mif te M artyri à fundamentis reflituendum
Curauitt atq. inibì Michaeli Angelo Patri »
Calmilo Fratri » eiusq. vxori Catherine
Guicdardioaefibi» Se Coftantlae Cocchine Matri
Superftici monuaientuai quod Poflcros fequatur
P.AnnoM.D.XCn.
Kefiapoiehiifa quefta Cappella con bella ferrata ornata di vafi » & altri lauoridi Ori-
eaico.
Vanno lóop^ gittò à terra ilreffo della Cbiefa veccbiaÀando principio aUannmsneU
ìafi)rma$cheapparifceal preftnte 9 ordinata dal famofo architetto Andrea Taladiodi
wdme Ionico fino alUpinma Cornice fé foprndi efsa fegue l*ordine Corintodi formaqutk-
irata con colonne» cormci»e lacchi di Vietra Ifiriana» e fa tanta la foUecitudine delle jlf o»
nache» € la pietd di loro Vrocuratori»cherefiòquaftdeitutto fornita in tempo didne anni >
nemudinonfa mai impedito itlauoro ne da pioggie» ne da ^ui ; perche ò cadepono dinotm
te»é in giorni fefiinif efseniofi ciò of ternato per cofa miracolofa . ^lla deftra della med^^
ma Cappella Maggiore» T^jcolò Verei^^H^He Fiamingo rifabricò t altra si la forma fief-
fa di quella del Baglèoni hmendQ il 'BaJn^fudetto tanorato [a Valla deWjlkate » cb'è Sin-
€mttmdiGimaQbmoemt$n4nna.Si legge in caratteri fcatpUHnTietra pofiUailaiii
Nkolao I^eters, alias Perez t
Nobili Antuerpìenii
- hKcolai Equina HierofolymitamF*
Qui rara prudencia clams
Venctar Politico Phamid iminecaras
141 DEL SESTIERO
Comitads 9 & liberalitatis
I •
Cundoram antmos fibi deulofèrat
Pietatts, acReligion»
A prima ^ate cultor eximitts
Sacellum hoc erexerae.
Nouiffimorumq» memor
Vrnam fuoi fuotuiaq. cioeri paraùcrat
Anno falutis M. DC XXII.
Vitadenum quinquaginca fex Aqoìs
Praeclare fundo
Paupeies , & optimi quiq.
Pias lacryn^asobtuleronc '
AtVxorSybiUa
Sororesq. Ifabella , & Agnea M^fUis.
Cumlacrynis Elogium
Poiuerunt .
Amo Oomioi. M. DC. XXVIII. ,
GhUMHiTifpolottérhora Vrimieerio di San Marco>chefàpoi TÓtriarca , ereffe tri-
tare dedkato in hoMredelFEfPetMMne dei Vartaili'H«fha bmndyt Iacopo Valma vt
dipi>tfeU'PM0%il^Maklm>ràMColeportelitdeU'afSano, facendo dt dentro SanuLm-
tiay e S^zoflino, e di fuori PUnawitiata . E difua mano medefimamente la Tamia dtS.
Tmafod^UqumcktodagU UngtUcfmeiugplarerginatc . L'akraTauidacm^.jtg«&t'
no, e molti altri Santi èopera di Leandro da Bafiano. Monfignar G iorgio Tclacco,cbe i fi*-
toàmf^ediauefiereneraiideHoiiacbeperaeorfoditrenta feiMtù »vt hajatto Tm'-
«ìraMtiawinoaUaSagnfiiatthe^rkfceTmpoeo ofiuro per il fuo t ma è cbianffmo parU
Sante Rfl^it»ehe ytiono%pergti ornamenti , per le parature » e per d Santo a cut e aetU'
eam» eh'è Sam Girokmo * del quale effo "Polacco era dinot^mo i che perciò intitolo, qnefio
Saerariù^.^tntr9 di Betteteme»immtmioriadelU Grotudtutt efstSaiMfete afpra^e fenc'
tapenitwu>c m fià ftritta :
Sacelliun hoc Antro BethrenlHco
Et inquilino eius Hieronymo
Ioan. Theupolus VrlHs Patriarca
Sacris Lipfanis ditamm cUcaoit
M. DCXXiX. 11 X. Id.Decemtk
Georgius Polaccusextruiiit» & faaa fupeiledile donauit
Ambo b» MiniAerij XXI.
AcEtifCfuopiisIaboiibiis Pacco.
D I i C A N A R E I O LIB. II;l 143
(^u^ Totac€ofik tinflitiitofe di mak^ J^ionh chefs^ctlebranek qiufiti Chiefa MeB^
memaue cpfamio cùnpmfrum ieU'miime > cioè la ti^mu i none giorni auanti il Vffi^
talesinmemoriadinouémcfichelaP^erpne port^nel ventre il Salumre . ItWmMd4lc§
elei: quel giorno in cui caie t^imunciaSone detta Madonna • // rranftto di Chrglo > e di
Maria per impetrar buona morte i Fedelifmuto dgti ^goni^anti > & alle anime purgami
ti foUeuamento •
P A finalmente Confeerata quefla CbiafaPamui i6ij. da Prancefco Fendramno Cardia
nalCi e Vatriarca di renetta, il dì XXt. di y^gucmbre > Feftiuità della Vrefentdtione dd^
la yerffne, in honore della fua ^nnunciationef e di Santa Lucia f^ergjne% e Martire # /ar«
$0 il Trincipaio di Giauanni Bembo : che però fi yedein àie Vietre pofie fapra le pmt
t infrafcritte memorie:
Màes bafcae D« Annuotiatae Marat» ac B. Liidc
V.&M.Saaai«
Vetnftaté ramain vodique mlnantes
A fundameotis in fplendidiorem hanc formam ex PalJadij Arcbetjrpo
Eugenia Dieda Prstfè^a » & Moniales
loan. fiemlM D. Marci Proe. Ludouici Barbadici^ Philippi Bc mbi
Donati Ballionjj, Auguftini à Ponte
Refiituendas ope , & opera C
M.DCXI.
FhMdfcu^Cardinalis Vendrameaus Vrbis Patfiardu
£odein Ioan. Bembo nunc Ducei Chiifiioa ZilioU ^
Pradfe^ Dicawt.
M. DC XVlt Ipfis Feri js Tempio Dicata:
Deipare
Corpus B.Loci$ V. & M. Magni fllius Henrid Dandoli
Principis ftudio
Byzantio Venedas aduc^ftun»
Io D. Gcergij Maioris Phano MCCHI. repofiton
Hoc poOea S.C M CC XX C. laoauarij XlIX*
Loce translatum
Voacam Parochialibusiurib.huic Virg.
Annontiarae Caenobio
SÌXBS IV. Pont Max. Duce Pattibusq* vniiiet&
HiiiBfte V jrginua Colleg»; Saoaitad iddÈ&USaùs Fiagitaotib.
144^ DEL SESTIERO ^
M C D X XIIC Die IV. Maij D. Monica Kcato
Apoflotica benignitateconceflif»
Georgius Polaccus itnoioRalitati monumcntum hoc confecrandum C
MDCXVIl.
S. Hieremia /
PIÙ verfo Canareiò è la Chiera di San Hieremia di a0ai honefta grandezza > cdili^
cata dalie famiglie Rimonda» Morofìnai & Malipiera» & fatta nobile per il cor-
po di San Magno Vefcooo di Heraclef ripoflo ftiori del Coro dalla deftra > il quale
nel tempo fuo beneficò molto quella Prouinciai con topera & col opofiglio . E anca
nobilitata per lì de(H>(iti del Conte Pietro Erdendo Sisnor di mokeCaitella» il qua-
le dì fratello delNltimo Cardinale di Stri^nia» & delle famiglie Tomafina & Fsiec-
ta. della quale Antonio Filetto fii Vefcouo di Concordia l 'anno 1287. & della To-
mafina>Fatio9& Domenico edificarono la cappella di marmo con la palla pantacn-
ce di beUiflime pietre. . ,
A D D I T I O N E-
La Cappella Maggiore fu rincHatamfomcl^amo 1600 Jn alJaibeUa»efpacÌ€fafrrméU
e C(mf aerata à Maria femore F ergine f la tui Imagine j e di filieuo [colpita m legno da Gèo*
Tietro ScrouaigioMane ftimaeo aU'hora di molto -valore j efsendo quefta ma delle fue pri^
meoperci eftd r^oftafopra ricco altare, fatto di marmi con moUi ornamenti . Ledmu-
le lateralifiérono dipinte da ^Uf Sandro yàrotari > che fece m yna l^^doration di Magi »
con yna gran Croce diflefa al piano, intomo alla quale fcher:^ò diuerfi ^ngeletti. E nel^
l*altra la Tur ifìc attorte della F ergine i dwe fi yede il Secchio Simeone > che ha nelle Inrac-^
eia il Bambino Ciesà y e riuolto al Cielo rende gratìe à Dio di hauer reduto il Kedentor del
Mondo; il tutto con belliffima difpofttionef ordini di architettura^ cfrofpettiue .
Fece l'ijiefo Farotari nel Fronttfpitio di effu Tribuna f^ra I^Mtare in trefpatii Angte*
li ingloria, cfje fumano varij ifbrumenti > vagamente ve futi • ^^ella Cappella del Sacra^
mento Antonio ^lienfe > dipinfe da i lati in vno il cader della Manna à gli Hebrei nel de-
ferto} e neU altro i medeàmt morficati da Serpenti^ opera ben intefa^ & diuifatai & indme
fpatvjminoriritrafiejlbelleyeCaino» con il facrijicio di^bra^mo. (.a volta deWiflefsa
Capellafù dipinta àfrcfco da Matteo Ingolla il quale vifscù varie cofe della vita di Chri^
fto . La Tauola con la tergine , in Aria j t SMa^no t che pone C orona d'oro in Capo d Fc^
nettai è di Iacopo Talma .
Hd antnte quefta Tarrocchia 6600»
San Marcuok.
IMdi trapaflato San Lionardo> che fii fatto Tanno 1025, & doue hebbe il fuo primo
principio la Scuola ò Fraterna della Cariti l'anno 1260. Si giugneal Tempio ;di
Santo Hernugorai detto corrottamente Marcuola» edificato & parte di quelle per*
ione che per la tema de lA^gobardi rifuggirono in quefte paludi ^ hopora de San-
ti
DICANA&EIO LIB; III. ^5
ti Kcrmftgora» & Foitiiiiacch AiMjedddIaCJtrà
cc^n> foffinro cittadmh & teftatmito ^ da ì Lq^
gneri. E lu^o venerando per lo dito di San Giouanni Battifta» col quale moftrando
Sfo Giesù Cnrìfto difle . Ecce i^pms Meiqmtoltkfeccata mundi. Portato da Sebafta d
Veneda Tanno 1 109. & ripofto m qUèftoSacratio dal V'eTcouo di Caftello: la cui fé-
ftiuicd vi G celebra ogni anno folennemeace * Se anco venerandoper vn pezzo àcl le->
gno <idhSantilfima Croce .
ADDlTtONE-
SiT^edeinqiteflMChnfarimoÌ0witdUC4fpe^M4^ fBf^lé^
nCfC marmi: mafia riguarienole per la Tauola^ che contiene la tergine ^fjunu al Cielop
e di fatto {tanno li Santi Oermtigoray e Forttmmo'Vefiitièon tfeìU andari di panni > dipinta
con molta delicatcTL^a da Leonardo Corona .
uscoboTinmeml4mftètact^diciìirifhf^UUt^
iftatoUuatOyepofUmUcopètt.iiWoéefìmTint»^ tM
tonata deta Ccronation dtfpine è opera di Iacopo Valma . E di Taolo Farinata fld dijmM
il Batte/imo di Giesà Chrifto • Vanno 16 j }i>.fn^rtitarpna cof^atemìtà del ChrtfiotC fabri^
catoni ynC^hare» e capùella chinfa di muri con heìlifjime ferrate pofia fotta il V artico della
Ckiefa^ alla qnalefanoftatecancege molte Indnl^en^e per Inanime de Morti%& ^aggregata
d quella della Morte di tLoma . Toc$ d^coìh ia detta CafpeUa l'anno poi 1 644. fnaa i Can^
fratt'Càificata U ScuoUdn^hétUpmafirma j donefi radmana àfmi tèmpi per creargli <^
cidi di detta confraierniàdf e per altre accorrenxjh edone confmtamlecere^ $ Libri % oificf
Doppieri^ Tatatmci ^fgentarie^ & altra • Sapra la Vartoiai ^pteM f^ica jlà fcrittom
marmo z
D. O* M.
ScùxAx del Sàntiffimo CtòcefiiTo
Aggiogata ài|uella biella Morte
Di Roma^ fondata l'anno
FrÀ i murideUa Chiefa in dimfié Utog^ incanna tré Oanne^ dre per ì^ànflènUitUa yita
ìarOffano chiamate PEremite di S. M arcuala. Qnmdo ne mnort yna dì é^ vefnctede fn^
bito -pn* attrai ma non eccedono mai il numero di tre. binano di fole Elemofine,che li venga^
no portate; perche non mandano in akùnffèipa in eè^ca per la città di cofa alcuna^effla'
[ciano vedere da alcuno Jlanno -pu^Oràiòriocon vn\ dltare doue adona la Santa Meffa ogni
^mo da Sacerdoti^ che lui celebrano per laro diuatione .
Sana le anime di quefta Tatracckia 8400.
San Lconatdo.
ADDITIONB.
SifbndèqnefiMCbiefatannotQVS.Silénorifimnatiéi Ultori, è ridmti oBaftma
moderna. Di notabile fi vede il Quadra del Redentore rijjorm MaLìmimmmo ìli matkmt^
K gliofa
tj^s D E L S £ S T I B R. O
gtìofa attitudine» dipinto da Antonio jtlienfe . Quim bfbbe principio la ScttoUh ò Fraterna
delia Carità Fanno 1160. Le anime fotto d quefta Chiefafono circa d 500.
Santa Maria Madalena •
LA Madalena antico Sacrario» fu opera della famiglia BaflEii edificata da loro co-*^
me cappella. Fatta poi Parrochia) fa diungo andare ornata di due auadrotu
dipinti da lacomo Tintoretto > né* quali fono efpreffi > la conuerfione d*efla Madale*
na> & la penitenza fatta da lei ne i bofchi di Marfilia . Et è l'ultima Chiefa vifitata^
éal popolo nella oercmonia vfau dalla cittsl la fera del Venerdì Santo •
ADDITIONE.
OkrtdiMQnadromfiidettidipintidal Tauoretto > èfua operaliporteSi d^eorgam i
ne fi fcorgefin*hara altro di memor abile • Hd anime 6^0.
San Marciliano • \
ET pia difcofto è San Martiale detto Marciliano dal volgo> & quefta fu opera del-
la famiglia de Bocchi Tanno 1 1 ^.nobile per l'Imagine della B. Verjgi ncjla qual
fi dice che per fé medefima renne da Riminijin quefte parti . La contraaa fii edifica-
ta dalla antica famiglia D^U'dana j la qual venuta i Venetia l'anno 70? . allettando ì
foreftieri ad habitamit di accomodanano di danari» perche fi fabricafle; La qo^ fa^-
miglia hebbe poi dalla Rep.diuerfi honori • lacomo Tintoretto vi dipinfe la hiftocÉa
del detto Santo» & Titiano vi fece la palla con PAneelo Raflaello» & eoa TiÀsih deal-
tri ornamenti vi furaopjKr lo paflàco confilmati dal tempo ^
ADDITIONE.
Tlella Cappetta del Sacramelo f^lienfe dipinfe con peU^ina imiemme Cbri/k rì^
fbrgente conmoki ^ngeliintomo, che tengono in mano li MifierideUaT^^Jìone.EtUCéh
maUer Vignano Fiorentino fece il Chri/hf ch*i d dirimpetto •
Sono Jqggette à qnefia cwra anime x5H^.
Sanca Fo(ca«
D All'altro Iato di qui y e fituata Santa Fofca anco ella antica » doue dipmfe n|t
palla Vittorio Scarpaccia Maeftro chiariifimo nell'età fua» Se Bonifatio Vcror
nefe.
ADDITIONE.
In qneftiyttimitem^fi rifatta la Cappella Maggiore dalla Confraterniti del Sacra-
memo,. Fi i anco di Iacopo Talma, vn Chrijio in Croce > mirabile per tojflndio vfato nelle
mmbra$ e perté^tto di pietas che rapprefenta i con li Santi Maxco^e '^cM inocchio-
m. le emme fono 900^
San
DI C A N A R E I O IIB- IIL i47
SanFclke.
ET SanFdicc già 34.anm rifatto di nuouo fecondo l' vfo moderno rie inRkvàto l*«
anno 9^6. dalla famigUa Gallina» hd gli ornamenti fuoi degni di conlkleratio-
ne. conciona che il Tintoretto vi fece la palla di San lacomo > la cena di Chrifto » 8c
r^lcaro di San Demetrio.
ADDITIONE.
La TaUd deW^ltar Miliare fa opera del CauaUer Vafgnano Fiorentinoye neìlaS cuoia
te Centureripofta per fianco di quefia Chiefa vi è yna Tauola con la Madonna di Gio:BeUi^
no. La CappeUetta à manfiniftra nelt entrar in Chiefa con la yerpne MadretS.GioiBatti'
ftai e S.Tietro di BrwKofwrono gittate da Ginlio dal\Moroyche fcolpì anco le altre duefigu^
re in marmo» che rendono maggiormente adomo quefio luogo . Tacila Cappella del SacrO'
mento è del Tint$retto il Cbftfh orante neW Morto > e di Gentil da Fabriano è la Tamia con
S.Tat^ e S Antonio Eremiti •
Vorgano è notabile per tintagliot e per éffer riccamente mefio à oro $ effendo di machina
grande . Uà anime 1 200.
Sanu Soffia.
SAnta Soffia dall'altro canto: creata dalla cafa Granfona» altri dice Guffona Patino
I020. è reftaurata ne tempi noftri . Vi dipinfe la palla di San Paolo primo bere-
mita & di Santo Antonioi Gentile da Fabriano»che fu maeftro nella pittura de i Bd*
lini.
A D D I T I O N B.
In qnefia Chiefaapparifce diwtono t^Akar Maggiore^fatto in afiai beUaformot&^tdùr^
nàto della Valla di Cbrifto^dfe entra in Cafa di MartatC di Maddalena con altre figure, di^
fìnta Eccellente da Francefcoda Tonte da Baffano^chefà Emulo dilacopo fuo Taare nella
Tittura^ La Tauola deltUjfmta è di mano dt Leonardo Corona; & iui vicino fopra la por*
tavièm Quadro di Le^mdro Bafiano^ nel qnat efnreffe la TS(atiuitd della Fergme.
Roberto Stro^ GentiFhuomo Fiorentino erejfe rna CappeUetta vicino alla Sagreftia^c
neUa Tauola dell'altare vi fece ritrarre f annunciata di Fiorenza da Iacopo Tdma. La-^
notò anco iHfUffo Talma i Vorutli delCOrgano y figurando in effi C^Adorationdf Magi al di
fuori, e nella parte di dentro S.Giouanm > e S Marco ; Efopra la S^eflit vii vn Quadro
diuifo da yna Cornice doratain duefpatijtnequaliil medejimo Talmafecem vnolaCir*
conci ftane di Chrifto,e Leandro Baffanofudetto lafua Ti^tiuitd. Fi è di piA la Cena di Chri*
fio con gf^pofioli di Taolo Nerone fe% doue la Menfa è tiraci in profpettiuaifimtdoglfjtpo*
floli con dmotUme per douer efer communicati^
jl quefla cura ponno e^er foggetto intomo d aooo. anime •
K s San
V4? D S L S E S T 1 B R O
S.Apo(lolt.
ET più Ycrfo Rialto fi troua h nobil Chiefa di Santi Apoftoji , fondata per reuela-
tiene di S.,Ma^nO)& fabricata dalle famigrie Eriza>& Cornara : ma in quedi ^m-
ni ridotra in ahra forma & guafi del tutto mioua; & veneranda per t'atfidué predica*
tioni, che vi fi fanno da i primi Theotogi di Chriftianitd chiamati i quello con grof-
fe prouifioni . Dipinfc in querta Chicfai Benedetto Diana eccellente Maeftro nclTar-
te lua» la tela di S.Lucia con altri ornamenti • & fu nobilitata dalla cafa Comara.per«
che nella Chiefa Vecchia era collocata la Regina di Cipci» la quale disfacendofi il
Tempio per murarlo di nuouo» fu portata i San Saluadore. & fopra alla porta deftra
g'ace Hieronimo Coruaro nipote della. Regina: Se alla fioiftra Giooanni (aa fvafieUo.
t i mczz4 Cbicfa nella cappella della cafa predetta bellifllnu & riccbifltma cmanto
più n poifa vedece > e ripoko in fepolcro di auurmo in aria Marco Comaro bisoipo*
to di Marco Principe che fti l'anno 1 3^5 .& padredeUa Regina eoo queft'kfcvittioiie*
Menù Cùr»€lio Ef. Georgif ^ce Mhp l^rétcÌ4ri F.
Mara "Ducisex Jadrea "Tr^nepoti sinéi. Opt.fim'^
ma Saptent. Maxi. Optb. (jf "Xeneficent. t^ Càthtrvtét
Cypriét "^gmét .
Et in vn'altro campo verfo la porta fi legge .
CeorgkxBqé. F. FientiffmHS IXMArciPraai*
rator ^ Marci SdcrofinGfée "^pmanéc Ecdejtét
Qtrdiaalii GmtiTy ^atri Metitifimù^ 7.
AlTincontro in vn*altro fepdcto fimile è pofk) Giorgio Comaro padre diPrance-
fco Cardinale» di Hierónimo^di lacomoi & di Giouanni de quali dicemmo di Copra»
& fratello della Regina» la quale rioiafla Vedoua » egli indu({c à. raccommandar quel
nobilifliino Regno alla Repub. onde facto Caualiero dal Scnatx^» & Procuratordi
San Marco come benemerito » gli fu pollo da figliuoli quello epicafio nel pdmo
canifK)*
Framifitu dmelius SaaofanSét Kcmahét Ei^
HtfétQardinatis^Ucùbiis 1^. Mar ci Vrocuré^
iarf Hiit$nymusy^ Jomufs Fr.fué oc Ps^
triéf Pdr$ntt ^
Et nel fecondo campo feguita •
DI C A N A R E I O LIB. IIL to
09§rgi$ (orwelio Ef l^tii Marci Procuratori éMo.
genere atqi opibiàs darò , virtute rero fiimmisqifièìs
erga Remp- merìtit darioriy cuius ^vnius epera Qatba^
fina Serore Regina eiuff^ Pofleris mira T>$etate poji
Hebitis y Jmperinm Venetmn Cifro Jn/uia anàum
ornatumqè e/1.
Marco adanmic figlhioio di Giorgio fii Caualier^ Illuftre & Senatore beaemertto
ddla Repiib. & oisnipore di Marco Gornaro Doge s8.chc viffe l'anno i}5$.& venu-
to i morte» porcato A Santo Apol tolo con po.npa reale» gli fece Toratione funerale »
Pierro Contarino huomo d^ctiflìino» Se honorato . Di quello furono figliuolo Gior-
gio» & Caterina . Giorgio ftì fatto Canaliero dal Senato^ & Procurator di S. Marco •
Cacerina fu maritata à Giacco Rè di Cipro dalla Signoria > che l'adottò per figliuo-
la . La ouaie rìnuntiato il Regno alla Rep. ve;iiita i Venetia » fu proueduta di cadcl*
h & di larghe entrate per vfo fuo . Di Giorgio nacque Marco » che fu creato Cardi-
nale da Papa AiefTatidro VI. l'anno 1 500. Francefco fatto Cardinale da Clcm. Vii.
dinale creato da Giulio III. &hoggi Camarlingo di Santa Chiefa» di Giorgio Ve^
Iraiio di Treoifoi di Federigo Veicouo già di éergamo» & hora di Padoua » di Fran-
cefco > & di Marc'Antonio » che mori a Crema > eie quali habbiamo voluto epilogar
^uefto poco > in que(lo luo^o per eiTere quella famiglia molto chiara » & illufìre » &r
benemerita» così della Patria» carne della Sacrofaiica Chiefa Romana • Alf incontro
de predetti fopra alia Sagrcftia è rtpofto Stefano Thiepolo Procurator di San Mar-
co» celebre per due Generalati > & per molte opere memorande fatte da lui per la^
Repub. alla qiiale morendo » lafciò in fuo luogo Paolo parimente Proau-atok: ài San
Marco $ che viue ai prefeute •
ADDITIONE.
Dopo la rinouatìone di queflo Tempkh è flato anco adornato^ & abbellko éi unitari, Tit-'
turCiC Sculture: ma fra 1^ altre cofd che lo rendono vago > è il fonino formato da primi Tit^
tori di quel tempo . Darh t^arotari adunque Ttttore% & architetto Eccellente fece t^r*
chitetture intorno compartendo nel mexxo di efie quattro Hiflorie degli atti degli ^poflo-
lii che fono in vna: Giouannii e Andrea ^poftoti % <àc in Samaria Battcìtjano u conutrtiti
da loro alla fede di Giesù Chrifto j difcendendo fopra di effi il Spiritò Santo . In vtf altra il
Martirio di S. Stefano . "ideila ter^a la caduta di Simon Mago al femplice fegno di Croce
fatto da San Tietro . La quarta la Conucrfton di San Taoto • Francefco Monte McT^zano ,
che gira intmio^furono alcune ccbritc da Monte mezz^tnOi aUre daltuiUenfc ; così ango
' K 3 m/t
tfi : nTL S E ST I ERO ^
yna parte di ofiifro il SacrificfO di Uhramo^e dafi'dtra^il Frafrictdio di Como; e di fuori »
fece Mosèf che mM^a àgliìtebrei mirficati da Ssrpenti] queìlo'<$ brqn^oda mfitttOf nei
quale rinardémiq^r^b^^ ^*Lodo^
uico yeJcQUoJi mano ai ^nfonio,Valt9ia , Wppte ^el Valma rqfchio , e T^adre di facùp»
Talma detto iUp^téonCf &^ fiedi-di efia TN^oUyJopra ìlmq^$mo ^ttoire fi vede vnx
belli ffipna H0^nM^4i hfsOfmJeifnte, 4^0ìifi^ie*ji^^4^fi\m^ ^} ^Wtff^tW^agH^
Iacopo Talma fiidetto dìpinfeloTauola con S.Giot Ba^tifta» e moifi akri Santi.TMla Cap^
pella alla defira della Maggiore idi Cafa BragadinayDomemco Tinfope$$Oì4i^iHS0keU*^U
tare SXodouico yefcouoi ma auefto fu leuato dapadroniy quali ceffero detta Cappella > dr
Uifor^ allaConfraermt4^dell*Avgel9£HfiodeffyH4h é^eiéith-
4.0. L4 TciHoU neWjiltar^ ielU 7Ìjtifiif4 dpllii: M^ionna^fà oper^dji GJiHiim^, Con(ar4m •.
T tetro Mtr4 , Vittor Eiammgol4UoròÌ0;VaU4 canali dodici jfpóftpli^ ^ ^etiidpfi f^SHtct im
klcwe, Ttfie diejfi , de naturali, . iiyi^ccftpafe^ efffi^PaUf^fi ytimnfi^ dk Mimd.^aìo^f^
fimap qftalf dfceffif ài fiata dipint<^da S.Lfu:éfl]Eii0nielJ(i^,cfK quìimQ0lifif.afa>^aft9f H^
dprnocmagjiiùrmente^ yhòy^*4^^^^pare4i:(Uc.ato all^Kergincj,^, ¥?H'^^:^bkCMtfh^
ri^^i doueftd ripofl^ effaScutfa f colpita in finifj^m^ Marmo^di tuff0, tpp^ dfill^, ff^dfiT^
^aln^turalei 3 calcandolo* piedi la tefÌa4elrTir4n9 ìmpjerof^M^tfìHmK^ ifH^fTHKÒi
piedeflalloè int(^Uatadi:me7^ritipmfil. martimdiMpaSAnf^: l^J^pAi¥W.f^ik
foffitto, e il Cornicione da-vnapartfi deU;kC)ii^fafonocmiipj{ìPtitj:iMri^:W
ti degli jipofloli, 4cme difiegnaf^eorincipi4ted^IiWPpO:finpfireftoi^9^
te terminate poi tufte da Domptico fuo^fklii^lO'., Li dqi: Quadri l^ffri^l^, nflìoa (l^PP^iH
Maggiore , Cvno^ (^h*è qufiÙo4j^ll^Cenar>pi ìipÌHt<^ da^Qefareda, Cc^lémhi tialtr.0:4fU^
M:anna viene dalla C^ya-dil^apù t^ermifci ; ma non è; fua opera^K^m^ Ttie^fi- fk^^at^ 4fk
mQlti. SMf^P^lPoinqH(:JìaChiefafAf^,cp,GiHjUman<^Vrofurat^^ WiofCfhC^e iwh
f€j:anm i64j.,chiariJfìmo: per k fupjfiemm^iieg&di^uerrat r fempre [ofiptm, d^ lm.^m
dpiCQrOf e vantaggi della Kepuì^c^ e^per altre cojùicuey & 4te carifbe^ *. ttdfgma^Uof/fi-^
nitff^^flkfu^.ff^ntermi^sldiSHtro^fii^m fmridt^^^ QiPPÀhfemPre ejfercjtofpCPnJf^
fomm^aMe ^f^mef^rd fpt^oneUa^nHiimri^f chef<vri cwM 4fuo^rannompdAtQi¥r.
fimÌMQ^eXSirdm^fuQiitgUmkpr/tf^ gn^fia Cbi^ajnelFanQ,fir4:gH
altari diS.Oio: Battifla, e di Santa Catterina > concedutogli4M.SfU^Ke.ml9.noflìro.Cafifj^
lo. ideila Cappella di Cafa Cornara fono fiate nuovamente aggiunte due memorie j />;m
di GiroUmo Caualier$ e TroQirat^r di S. Marchi chiè lorfeguente^
Htoronytno Corneli&EqiHti $ acIK M. Procuratoli
<$rAui07aio^ integerrimo, Cai i^tonter Sseipubljca? Boniim
htiliiUoridi. Pluries Con(ili4rÌQ» & Sapiemi PlBdca
Et Protcori» & Prjifedo. PatftUÌnfModerMorl
tycei . Pro Pafthedaf vallo Congcncrali \
Generaili MuItodes.T«cr« firmsi tum CoramiinuJo»
Ttim Prouìfofi. In eademi Fctta noii'refiiel ImperMcri ì
AdVriMmiffl.VIlI. Oratori Vbìq. Georgi; patris,
Qftipamxi.QoafibJoatu&cIaflkiscQnfè^us «cmnnìs^
DI ^ A K Am B I O LIBL IIL i(t
CorcyK^4Bmit.ieiniil«erì» f afeftti«DaMlfiaro GcokIbs
Nani mabr Pratrun Federici t Frincifó*£quÌN't>dE Aaatéx
Ad voti M.t^. Obìjc òiSaùa Noùelnbris. M. DÒ £ÌtXUu.
^atisLXXII.
rtfbrtf i« jtnèreafmfigUMUh the làotfsgìmofìh caratando per lafèdeteper la V*^
triMfottoKettmUfrìceHemhvna mùfchmatutiel petto, ^endo. General^ net tim» di
tiaAiA»inmrhi<m^j^fMi!iiièmàmilàifìtìldtì^ìi infimi àUrrmffeth UeTlirm i-èhe
iMaM»frèiiii-^tteai^iéii^à.UtfitiaeWàh^iàm
Ù. Ck M.
Òat jidttiikttftìi pic^kltrq. i^ò^^^^^^
Toga «quc cìanis» & trak« ^)ilnc Vera^
l^òtebUt'wcàrùminuànónicòoatù.iò^^^
Ardens occurrit» Se ohkffx Cydoni fedulò fert Aippctiast
Et operi. Miltpq^x (WnfoftìVkeaMtlatharìoo
Fili»i<]ui & pugaabs vulnus «ccepit. de nunquan
. Deditìomacouièuin buffi
Terrea ìdiis pecore glande» r^uto patrie nomine rfioriturJ
iEtemum viauhis i ifitatislK^aìttcìs Mi DC XLVL
Tkirùs e Lorenzo Zaghis fratéUi » hamto acauiftato la Cappella con ffjfjiitarè funata
dirimpetto aUa Sagre/Ha igidfabrìcata da G^ej^e F mordi > e qaim netta fepoltura pqfia
nel mexxjD del pauimento hanno pitto ^drh te clnèti tflf Ortenfio Zaghis toro Vadre % mor^
to tanno 1 646. à 5 .^jlprAe di età d^anni éf. Éamofifsimo Medico > e celebre per topera*
tùmida lui fatte.
' Sotto dqHeftaTarroccbia fono anime }^QO»
MA in San Cantiano ficuifcé Yfih fiiri i §è Ù^ricMtìi iz ì Zeni » rihice aibì il cor-
po facro di San Maifimo Vefcouoi & di Santa Sauina. Et èparimente notan^
*iia fallar^ di $jm bua 4i Mia inneAeidne per o^ta di QidbShni 2o^:£t ini Mef-
(dgfaceÒu^ Vittuti^he i«llle giierreeo iTedefcttii molti anni fonos r6cC(MrfcOf«^
Pf9^:aMk>if»j^mia6ml^^^ PrbqediteiÌD in haogù
' éiQiB» Fà«to G^qsbMì del qfulfe fimo ^ifeoe }è hifterife f u porto Talorofamciiee>
fciittionc. ' . V . .
^^ K 4 loa^h
iji D E L S ES T I E R O -
Joimni Vìttùm Bruiti, tiicretU FUùi Andrea
Bernardi Vx»r 'Patri optìmeSier ito inJUuratUt.
MDXHU.
ADDITIONE.
*
Qficfla Chiefa fuò dirp ried^catat per efferftuU riformata in tutte le fiéc parti ; fi che
é^arijce al preferite di ieìla^ e leggiadra forma . uéda fìniflra della Cappella Magffore U
Signori Fidman ne hanno coftrutta vna nùnore > degna della gjrandeT^a deW animo laro »
tutta de pia eletti marmif che trouarji poffonoi con colonne di Uffricano » e fregi rimefsi di
macchie di Francia . Quefia ha tettar e» cke in yece di TaUafjfifono due jlngeli di mar^
mo9 cbefoftef^ono yn Cafone di mormone rame dorato% éme ripofa il Corpo di S.H^Jftm^
yefcouo di Reggio > e Copra ejfo Cajfone rtèla fua Statua di marmo con due altri angeli 9
Pvnot che foflenta lofkola'^^o del Manto% e taltro% eh: tiene la Mitra Epifcopale . rifonm
poi altre emquefiatuefuperiorif ciot La Beata f^erpne* San Gionanni» San TaolOyCon due
^ngelettif pur tutte di maatmo . La volta, e tutta lauorata dftucco » e mefia d'Oro confe^
fioni > figurine di baffo rileuo > & altri ormmenti% con li quattro Dottori della Chiefa ne gli
^t^olif che pare Joftenghino laTribuna . Sta fcrittod caratteri d^oro in marmo di Ta-'
rangone, da vna parte
Ditto Maximo Epifcopo .
Ioan* Paulus. Martinus, Ltidouicus * Benolchis >
Chnftophorus, & Dauit Vidmani Fratres»FamUÌK Requie hic
Conftitnta Patri/s Obuf j
DD.M.DC XXXIX.
loaoni
Fiiij
PStteraae Beneficeatiae
Meinores
Lacclio Estrucib
P. P.
Obit.MDC XXXIV.
Dimtafteftopent fit H Sadtmte Clemente Moli Stlognefe . ta ferrata » dr ébinée
rtftanohiie Coppetta» e rkeamente» e Ttagamettte ornata (U Bronci . L'Mtra C'appetta al'
de0ra dalla ti^^ffore>fA eretta da Sehafiùm» BmdUiehe yifie Tititatio in fiefta Cfrfts
faìmtrmà^ am»emm l^amo t6^o,tbdicandola iSan FiHtfo'Heri. Da iUuiyifomy
èie fiame dt fime^fimt di Brmofocem lefue infcrittionifotto » /wM di ejfs9 Timmù t ^al-
tràMyitfmfrat^AafimftmUT^tamnióiQ*
.,■.■■ A
© I e A N A RE I O LIB. MI; ifs
HQuwìroconfvlthna CentUChrifio pojh ncUa CaptelU del S agramente fa dma^
éaUa Cafa Hotfd quefia Chiefai & è filmato opera di Vam reronefe .
Si y^de finalmente la memoria del rirtuoflffimo Tiberio Tinelli^ celebre Vittore , le cui
$ftre fimo ftimate al paride pia famofiVittorii e piacquero tanto d Liiigi XIIl.Rèdi Fran^
eiof chegCinniò Lettere^ che cotnmetteHono d fuoi rapjprefentanti in Italia > che lo creaffero
Canaliere deW ordine di S.Michiele inuitandolo all^ fua Corte i Onde yenuto d f^enetia in-.
^neigiarm CarhDuca di Crequì ^mbafc. Straordinario per quella MaeftiM conferì l^ordi-
ne predetto di SMichiele à nome delCbrifiiamXmó Rè Luigi Xlll. di Francia > e di 1^«
narrili cingendogli lo flocco dorato» donatogli dal Duca di Cmdal% che volle trouarfi prefen-
te con moui altri Signori .
^ QuefU Cerimonia fa fatta nel Talagio di Cafa Grimani fituato à Santa Maria Formo^
fa dime era trattenuto» e fpefàto dal Viélico efso ^mbafciatoreifri la Meffa folenne » che
ini fu cantata nella Cappella del mede fimo Talapo •
Sopràlét^p^aadunqne che difcorre nel Campo fi legge t
lioEquiti
Qjiem Mortaliu A loiagines animantein
Mors heu Rapuit ìotempedina
Vt Natura? ab Aste deuiftae indulgeret •
loanocs Baptifta CafcUa Amifies
FratriBcoeaicnmi: .
Mocreof Pof.
Vixit annos III. M. IV. D. XML
Obijtanno M.DC.XXXV1IL
S<^aU predetta inùrittùme riè il Fatuo daue donerà coUoearfi iifmritratto fcripi^
ioinmarmo iC foprata fepoltnranel fuohdoue ftdfepolta anco fua Madre % mortapo-
€od^ di btip e fcritto:
Sebafiiane de Rubeis
Tiberij Eqttitis Tiodli
Tumulata Gnu
HicOffa
VAitae Cìttcres Aerane Tcrm
h/Utùowt
Viiit annos LXXUJ*
Biémnk%40o.
S. Maria Nona t
*'
|Ndipec4
:o kmtiM fi vede Sanu Maria Nuoim rdlsdraii aetcttpi n^
mente abbcUiM di onMmcnaoobUi.paaadictoBilUdiS^ HìecoiMM fedi
maoo
,,4 I>EL SUS TIE Rg
waiiocKTitiaiio Pittore IDuftrc. Et quclk di &n Vittorio tutt
CIÒ notabile & rara » fu opera dì l^rancefco i & Valerio Zuccati « La cena di Chrifi4
(kl CaligarettOi & l'altare di Trifone Oradenigo d'aflai buona ni^iio < Vi giace fo«
pra alla porta per fianco Fortunio Spira da Viterbo Filosofo cekberricno # di pro^
fonda fcientia > trattenuto honoramente da liuio PodoOthlro Arciuefeouo di Ci-i
l^>€Offqoefte parole* >
PértMiiès Spkd mai Liuràritm
Ldtidc ^ràJlaMifimm bk firn èp.
ADDITION&
jlgìi ùnmetaifiidmi di qutfiaChiéh, fi n^m^tt chifertffèr t^ìmi Mjrim^
H d'vtta Fraterna di "Preti Secilàri» l^ifi legge m efso :
Colfegium Sacerdotùinr, animi gratir èc Piiwis ■ ;^
£rgo Aram haoc Aiis fìimptibus erìgendun cQ n
M.D.LI1, ,
Che il Qnairù con la lR!ffiirréÌH<fm di Offì^^ /tt dipinto id Leon ardo Corona . Monte
Mezzano fece UTawUconir^/fkfMfflMtkloglljtM/hlii^^^ La tettap
che rappr^ema il cader def^ Manna igU Mehrei HrìDefertOy fa opera di Filippo Zanim^
berti f dif cepola del Terania à ^phnàe poi quefiu Chiefa anca qn^fito algouemo Spiritua-
le per la diligenza > & a0(biita del 'Fiouano ,cheé Lmgi Zane Dottore neU*pna » e Faltra
legge ^Muocato Ecckfiaftico% & FifcMe H (hot fraltefto Mòto fin» Tatriarca viuente: è
parimente Titolato in auefiafieffa Chiefa Antonio Coffanif Dottore anch'egli in Cannonicop
am^^S^ertmiiiM0fUmatèiÈnHdtitùp0bomà^i^itditj^ ''-
S.Giotiaoju Chdfoftcìmo •
FV parimente reftaurato SM Cièiidttli ChiifóffMao fui modello di Sebaftiano
daLuganoiofecondoaltridfllMoroLoiiibii'do» amendue affai buoni Archi*^
tetti • Et nobilitato noi da Giorgione^ 9^^ Franco famofiifimo Pittore » il qua-
le vi cotninciò la pafla grande con le tré virtiì tbeologichi^ & fu poi finita da Sebo-
ftiano, che fiì Frate delp^étÀbò h Hcwia, che ti dfpMfói frefco la volta della tribu-
na . & da Gian Bellino » che ri fece Ucaii^ iiSan Marco . Et da Tullio
f cultorc> di cui mano furono gf x AfOftoU dì mr^or ri^euo •
ADDITIONE.
tietla Catella Mt^gurefi reie h Luigi Benfatt»diie tele con la ecnfetratime del me-
i^UmtmlUdlffUié Sìi^taiMUitt-ndietultéintti04i9SmmM^iémt*)^ih'
ri-
D I C A N A R n a IIRIIL tjj
' mtim «tt( Pé^àfha vii a HtrtÉto H marni di Iacopo frath f^gjOi VèoHsm Ì9 qui:
fidCkiefé»hirife«ilit^ fUnuPi^m, Déeendofidilui mltEbgio fo^o fornai ritratta
O. O. M,
laeobo Vall^ Dinini |Iiir. Gonfultiflìnio ac in àmfis dcfioien.
fif^lari Ctthcdr. PrioNmi, defade DiM . Ctoonico , Se Con-
gregationis O. Cantiani Archipresb. meritiffiaio in Dixcefa»
na fywlQ {u(|.'Dq>iiiaio* Trium ReJigìQoom MH. Coofcr-
uatori» Gueab ApoAoIica Sede ludìce Uelegaco Fìdeliffioio
Cleri Accerimo defenfori à quo ob ingenij pra?ftanciffin)uni
AoJfQÌq* Alacriuct ter Ronain ad Clem-O^aaim pone Max.
MSiSu» Bnt» cttoiq» per anoos XL. hutus Ecckfia» Pkb. Vtgi-
lantifs. Eamqs ampliando, ornandoq; indefedfus excitilTec , Prf-
lati tandefli sdanriffimi * Patri^eq. amantifiSesì tuia oominv*
tum f^^ii Clartif I de <|iio illud apte di^uoi eli , qu« re/ooodec
ingenua loquituc fideliq. quidreotit» raericts » & virtutibus IH.
diem Cumm datile cxtremum. Kat. lun. M DC XVI i iEtatia
anno LXIX. Nicolaus TafTus t V. D. ex Sor.Nepos aciiiccef-
ior grati animi arguacnto pei|>ctuo P.C*
Si eonferiuoto quitti mdte, Heliquiti de tanti» fra le qmdii di notabile U braccio dritte ài
S.GÌO: Chrifcflomo Titolate di mie fio Tempio ;
Hdanime Jfntfidife^ffi4Cbie£atiiatani»ÀgQ9»
SanloU
S.Opate^pradecceChk&paitocchiaficklprefec^ éegm dìcmft.
I* dcFanone dNiierfi niemfterì frd i qudf i San fo^
arcjo» nuouo per e^ficìo-» perciochc io fabrìcd Chrtftofòro Mora Doge » dickt
hKmà 1 46t.Sc lo-canceflTe i i (pm di San Francefco % concidlia die traaMdoGr ?ùdc^
M a Padoua douegli fddetto dal Beato Fra Bernardino > che farebbe I>i^ dopo Jn
mortectel Ftofcari» Se emendo facto Pa(qaal Matfpiero kt hio||o* del ¥okm y cb^enu
tido» Qiorco it FoCcari fìi fatto il Nforo> itquaTe permemona cK* quel Beato^ ocdfnè
Il pi^edeeta Chiefà^ Se le diedelarghi prouenti 1 Se v^torAinò ance K> Spediate . Si Set
<^ Ìn<]iiKftoluo^ (ì confòrua il corro di SiaiiLuca • Vlft rede di fcoleiira in mortm»
di mezaarilteuo » la palla della capeila di Pietro<jrimam Ptocurator di San NbrM
fatco.da>iU30CMifoRofleHi Fiorentino. Et vn*altra palla pur d!t marmocon mSaiz^
Giouanni B^Ka di mano di buon maeftro. Ma di pittura » Pìiftaredetfa famiglia^
BorGara9€ol€hriftò>cheoraJiellohorto^ ScccHr^iApodofrehedòrmonorlb di
Marco Ba&iti ^Sc Talt^ vicino douc ffretì^ma Noftra Ddnna^on SattSebafttaiw
d^deftwac-San tobdirifafioiftra^ fadipinteKteGfgn BftBteoidrfoiaptmw tauoi*
la
iSé D B L SESTI ER O
to faffa dolio $ tìfc^ mdttcfle fuori . Se fì come albra fu ftimata mòtto da i bmm
maelh-f jjcofi al prdfcntc per la ftia moka cccelleoza è tcnora in gran prezzo . & Tal-»
tro altare iui prcffo con la Madonna che apprefcnta il fuo picciolo bambino al Vec-
chio Simeone, fu fatto da Vittorio^&arfrKcia^. ? Vi dipinfe anco Battifta Franco 9 Si
Franccfco de Francefchi vi fece la palla di Sanro Andrea » il cui ornamento fu di ma-
no di OarparoMoraii7onc& nel refettorio la vita di SinFrancefco fd veccBia fat-
tura di Frate Alberto Arlarti • Dinanzi all'aitar m^^iore in vaa gran lapida è in-
tagliato. .
CHRISTOPHORFS MAPKO "PRtHCE^S.
MCCCCLXX. MENSIS SEPTEMBKIS,
Et phì in fuori fi veggono diucrfc memorie della fam»t?tia Pcfara • Nel chioflro è
ripofla Dja Moroiinà Prlndpefla^gii moglie di Nicolò trono Doge^/* che vìffe N
anno 1471. & vi fi legge .
Dtx rarifs. mulicris IlIuftnTs Doni. Nicolai Throni In-
cliti DucisVenetiarum coniugis , humili hoc in loco
corpus iuflu Tuo conditum eil • ani mum vero eius prò- "
pter vita? virtutam & moruai fan^tatccDsad coclcftcm
patriam aduoIalTe credendum eft •
Ann.Salutis. M CCCCLXXVIII.
A D D I T I O N E.
Gimtoin Genetta tanno 16$ i .Renato di ^oyer de Talmy Conte i\Argenfon j mandata
jlmbafciaior Straordinario alla Republ. dalU Maejià ChriJUaniJfiina di Ungi XIV. cade
amalato prima di efporre $n Tiéblico la Jita ^mb^ciata , di maniera che in pochi giorni
morfe: Onde fatteci per ordine del Senato CEfequie ,econla pompai e magnijicenz,afolite
f0rfi àfimiU Vcrj&naggk Renato [ho figliuolo dejiinato anch'cgli sAmbafaator Ordinario ^
Bci medejimo tempoifrcc in quefta Chìefa Ergere vn Maa folco alla memoria del Taire 9
Jje per marmiy per ^oftrutturay e per fignificati è memorabile . Sopra il [nolo adunque deì^
iaChiefaj e pofio rn Quarifello majjìcciodi marmo, e forma Quadrata . Sepraad'effojlan^
moflue Leopardi Coronati 9 [colpiti in finiffimo marmo bianco da Carrara, quali premono
conle 7;amp€ globi pwdeU*ilIefio marmo 9 foficHendo con il lordorfovn nobile fepokro di
Taragone mirabiimuntt lauorato , entro al ^uale giace il cadauero dell' cJUnto Signore »
Sopra ad*effjfePoUro è gettato vn Lenzuolo dt marmo fino bianco da Carrara > doue fiede-
yn puttinato allato, che con Unguida manofofliene vna rouerfciata Lanterna, & appoggia
il broiLcio dcjbvfopra vn libro fatto maejirettolmente delfudetto marmo bianco da Carrom.
ra . Dietro al Sepolcro appoggiata al muro, fi malT^a vn grande ^guglia di paragone,poflo
fifi*'a ii T aloni, con vn vtifo nella fommità, che cinto, manda fuori molto fumo , & ornato di
{àfc4e di OUuQ . Da i lati fono due colonne di bianco , e negro da Carrara di ordine Dorico ,
qéijli rcggBuo la Cornice, t dietro ad'^fic vi fono quattro pilaftri. J^el Frifo di paragone, è*
mci^a di nìormo bianco quefta abbreuiatura ; coronata di f opra j formata di tre lettere ^^
cioè
DI ^A N A R 5 IO tU% ih 157
fiwiifiotpiti ieiUt MAdtrt » # mogtk %& à vtemowdi ^luUe pradmiti digitare 4i J^a vi
f(m»yti4iymH«m4^iéiSerp9ntuSMrnUfiìmkc^ fu
ivo frmcif^sitffi$K^ famigUey €mè : di Mtmivwranc^j Sanpwret Be^uau $ e ddiu vd pm
fmr$n$h » mei mei^ s^^tendc ilfcud^ (t^rgtnfoMÌftt àmfei in ^natìfo paytiiCioè delpdmiH
6r ^rgeìffamaÀe if$uUigidfàflmna$09&fa$to itBfùkn & fmadinn^fi t^ U feudo Ve^
ntt: ^Ua f&mmitd poiiC p^to il Urne di S. kiéuc^ .
Sluefi'i VmUne, & la forma della Machina . Li fuéi Mifuinf » & figliati fona U ff^
guerah Tutu qttef^ùpera èfoftenuta dalla fadetta qnadm % efsrmapicira^ aicaò^ fiferid
t§mPhe diari eterna eoi mondo. Li Tardi alcojinme antico coronati %fono fimk^Lo della fa^
mi^ha de Foyenco* piedi fremono li Glolrit& mfiemek vaniii del Mmdo. S^et^ono en
lefpaHe A Sepolcro» nel quale è pofto H corpo del defonio % & qnefii animali domftici fmm
qni^i4Hmo offèqnìo al Tadrone. U Picciolo jtìiseto^ chefkde fapraté fepolcm % e pomo di
Linotfoloy dice moUecofe^nifieando bAmeir del figlia femca benda^ Tiaige Upaé^e^e co*
mfce quanto piange ; fofliene con langmda marno la roua^fciaia lanterna > d perpetua moh
moviadelPefimta pita, che piange. Mo^a il Genio Tutelaredi tutu kfamklia% che èfih-
pra le Genealogie . appoggia iluraceiofapra fontine deferitto delia prima firpe'Finlmia^
e dimofira f ArunfomoMUa quale fi tratta ydfederiuaJaU^ifieffkVat/nia. Vieiro Vei^
fiOiChefi vede fatto il rouerfciofo^o,fcrittoin£aratteri iPcro ndfudetto libro diede fri»-
eipÌo4qnefia Gente ; da quelle nacque Renato t il quale con ret^ofa wtn acquifi^gran
nomof e lafcià d/igUonde kauefferoafinùtarìo . VjigugUai gierogl^co di perpetuità %il
quale premette foda^ e permanente fama dof^o la morte^ alfepolto . £ pg^fopra d Tabmi,
con qtiaUgiuoeMdo»a«^antickiy piacque ff^nmentareUiorfor^ mmobilipertan-
topefihdenotanoa»€oraimmoMefn^mtaMf^afonelUfomnùtd^gid4di^
tif per abbmggiar incenfo mandafuori molto fumo; così viene din^ifirato Ufoaue odore éelt-
k vita ken trafeorfa^ct^fcaturijfce dal SepoUro ; Lef^cie dìoUua d4 vna parte rodalfaU
tra denotano il carico > & la mente d^vn pitcifico Legata » ^ m/omfettam fifieffa^pace t§ett
compagna d^vna buona vita. Le due colonne dimoftrano duplicato offitio J^vn vero Sapien^
te; La Religione verfo Dio; la Fede verfo Regi i alle anali come djortiffime colonne fa ap^
poggiat oin tutta la vita inanimo d% Sfinato, & qt$élob4feua confegmto da Maggiori » im^
per oche ninno de Tdmijfk mai heretlco% ihvera ribelle . Li quattro pilajlri rapprefentano
t antico efiemplare de f^oyerM quale abbracci4ua le quattro flirta Cardinali > cosi antica^
mente era: Visi& Prudentia: md Henato, prefa la Togahauea aggiumoiMìitiSLac Teai*
peranua feruant •
M figlio poi piacque fefmft ii quefia nuoua: Nec fcadusjttiec elattis • J{eifrifo negro
fpicanobianchcf e coronate le ture intrecciate di Vaimele Gigli(come fopra) quali mofbr^
no il TronometT^gmce Cognome del Defonto> e lo dimoftrano nato » e morto tra Gigli deUa
Tatria . Li feudi, e vaft conferpentifnietti fono iti memoria di quelle prudenti Madame 9
&pcrditmftxa9rehgmoffMir^
due AngelifmUmente ve flit it .Acanti della Gente Talmia,fofiengono U Scudo, <rhCo^
tona, &con la fofituxai & con te mani partano . Vno di quefti mostra itfepolcro dicendo :
Ncc fradlus, ùoèdaUa morte qnettofche èfepolto. L^dtro pro^ da riguardar fi le natine
i»fcgne tanto proprie della famigliAquanto de p^trentii e diceste elactis: cioè dalla vani--
tà mentre y^^t di t^mtoìplemlore de VIomU^c parentele.TionPotea meg/Uaadt^tarfinue^
ftoftgnificatQ^be auuifaae tutti à conofcere, e confemare agmftato inanimasi neUaprofpe^
ra»
*<« D B L S E S TI EU O
faicmne nella auuerfafortuM. HtAhiamo detto difaùra» che.Uprmc^diffimùJtuiik i dM^
fo in quattro parti^nelle quali fono [colpite le Armi de Montmorancii» Sancerre t Beaunau »
& Laualf & che nel mei;^ è pojlo iljcudo ^Argenfonij > dmfo amìfeffo tu quattro farti »
cioè: del Talmio,& Argenfonìoy che per dichiarar meglio anco quefio^ dicoi che il prtmo^^
epitimo quarto è di F'ayert è -pero Vaulmy y li quali portano U feudo impreco di color celefle »
€on due Leopardi d'oro alTyfofn^ antica Coronati. Il fecondoy& ter^ è di Guefaultf ò yero
d^^rgenfony de quali tmica herede fa congionta in matrimonio al Conte Valmio • Siferui^
nano ivn fpatio d^ argento fafciato di negro . D'indi Tietro Voyer figlio minore deWhere^
de Guelfaultf al quale s*afpettà il Caftelloy & tutto il dominio d^^rgenfon 3 con il metter in
cblimone il picciol feudo di queflo nomcy li reftitui nuoua vita.fraponendo alU Leonardi Ta^
terni, le materne fafcie • In oltre il feudo Veneto poflo più adentro del feudo 9 fu dono del
SenatOyfolito dar/i dbenemeritideUaRepublicaverp'atiai&' affetto. La corona riguaT"
deuole per le Ter le » è antico ornamento della dijcendenx,^ Talmia » & .Argsnfonia i&ri^
donatagli dd Chrifiianijfimo Rè • Vinfcritttone pojia di f opra y che dice : chrifio Fauente •
dimofira t animo deW.Auttore yerfo il Saluatore y & che queft opera è fiata incominciata 9
& fornita con l* aiuto di ChrifU . Il Leone poi di San Marco ad" alto yfù poflo perche il Con^
te d*.Argenfon donò alla Republica intiera auefia mole $ raccommandando alla di lei Reti'
giont^ confegnando l*0(fadel Vadre . Ildono y (Srla raccommandatione piacque ,al Trin"
cipey & acciò fofje manifefta fimile accettationcy commandò il Senato y che rifofiepofi^ di
fopra hnfema di Fenetia . E e per^chi offeruafìe l*.Architetturay acciò nonfiimafie errore %
quelloy che flato fatto appoftatamente ; dico» che fé bene à prima rifta tutta t opera afpmi^
fce Doricay è però mifta. Le pietre della Tofcana » fi vedono ornate d'ornamenti Dorici • La
colonna Dorica è fottilcyC lungay che infinuerebbe qualche ollegreT^ nel t animo di ri^uar"
dantii ma qui conueniua il pianto • La colonna Tofcana è più breucy e bajfay e perciò più co»-^
veniente al pianto: Onde è parfoconueneuole d periti iljeruirfi difimiUcoUmne > come pia
proprie al doUntwtr aUnragUme .
Chi defiderapià cofe intomo la rita sfatti $ e coftumi deldefonto Renato > leggz il qui
Jmo ElogiOi chrè l*ifleffo (colpito à caratteri d*oro nell'jiguglia :
D. O. M.
Renttus de Voyer
De Paulmi;
Comes d'Argenfon
Chrìftiaoiffimi Regis
Ad Seremfliaiam Rempublicam
Legatus
Pareotibus Illttftris*
Petro de Voyer, & EIiTabetha Huraulc. Altero, ex confpicua
Gente Comitum de Paulmij , Nobiliura Turonenfium Prarfc^ •
Altera Magai Huraltij Francia Cancellarli Nepte •
Profapìa foblimii
tXvat prifco Cntdx fanguine in Galliam otim deriuata :
Per Conacftabiics ac Ouces de Moncmoranciii Comìtes
^ " De
DICA N A R E I O Eia Ut t'59
De Sanoerrci de Laual> de Beauuau» alidsq. proceres,
Neuem ab bine (xcvAis euoluitur •
Perpetuis munerìbus Clarus .
Quaeprimusexiuagetke mais ante vnis Gloriola
Togatusgeffit. Senttor primùin. in Tuprema Curia «cuoi
LibeUonim Aipplicnin Magifier» inde Comes Confiftorìanus *
Et Regìbus ab intimìs celfisq. confiliis .
Temp^aneis Clariflìmus .
Nullis laboribus Se curis jaipar>ad maxima quasq. tramanda
AdhibitttSt in decem Regni Prouinciascum fummalurirdìcundi
Potevate mifliiSt^umeadem Regios Exercitusexpeditioaibus
Tredecim terra mariq moderatus*
Rebiis,geftis incJitus .
Celebres iflas ad Tanrtnum inducias, quouis Bello Hifpanìs
Fonefttores> tamfolerterquam opportune pepigit* Cum
Catalanis > vt Gallico nomini accederent » tranl^it . Pi^onct
Et Aquitanos fèditìonibus perdieos ad obfequium reduxit •
Virtutibus abfolutus •
ModeiUa in hoooribus,finjgulari » iEquitate in iudiciìs firma »
PrudcDtia in negotiis exquiuta , Aiauicate erga Aios incofflpj|rabiIi»
Fide in Reges antiqua I pierate in Dcum
ReJ^ic^ffima : cui tandem ^ coeterìs omnibus, quantum
Fas fiiit, abdicatisi Sacerdotio fé confecrauit •
Veneti jsdefidenftns.
Qnò Legatus à LudouicoXlV. cum iam Vrbem, nagtia
Et feftiua pompa ingreiTurinexpe^retur» malore
FeAìuioreq. Coeium eft ingreflfus : lu^uoff offidum >
Serentffima Republica fnts » hoc eft > Magnificentiffimis
Sumpubus celebrante . Febre fublatns 1 i L ID. lui.
Ao. hi M. DC. LI. Aet. LV.
Hic finir eft.
Amanriffimo Patri Renato
Amantiffimus Filius Reoatut
Nominis* ac Legactonis* Vtinam .
Et Virtutum Harret. Cum Ludu
diri-
KTo D H L S E STI EK.^ ; r
ChHflMWO pdfnic . Seaatiisq.
Pietati oofliinewkiiìc .
T^lCapitth ielfrimotUufiro vi è anco qoeJt'aUra mfcrittime ',
A. M. D. G.
Memorie
fixcelfi ac pr«poteocf$ Dom&ii ^
D.RenatideVoyer
ECbmhibu» de PaulAij
Comitis d'Argenfon
ChrlIUanUfiaiiLudoaiciXIV.Reéf^ • v i
AdSereniffiaiaiiì Retnp. Legati l
Cuio$ exta Ctppiis fate fiabec
Cor Galha poffidtt • " "*
Corpus iti Maalbleo Iacee
Fama terras implet • ^
Anima Ccelìs xternum vftiec:
Plurafi reqm'ris Viatóc
In Tempio maimortUcet» • " /
t ' ' ' •' *
Il difegnù di quefiù 'Hfbites e riffmdem4c Edi/kip.9 è T^enu^ dà Rèma • Qtd poi fa ordt-
natodaCiMdio'Perreaudi'Parigipcelebre SCitUore,iìquatefece ém€9 le Statm^tTardi»
€kJirmiJudette.Sihg^tìl[uommeneClobi,cìoè*
CUudius Ferrea u ParigiauslackiMC^
S* Mada de Semi.
^ yf A afiai maggior di queOo Tempio è quello di S. Maria de i Semi fa(to in vn^
IVJL quadrone ,ac ornato di fcolture & pitture > & con nobili & ricche cappelle di
huomini illuftli. ^erriochc Paolo Veronefe Tidipinfe la B. Vergine con S.Agofti-
no. Giofeppe Saluiati vi lanofò rAfllmciooe nella palla ddl'altar niaggiore.Giouan.
ni di Bruggia vi fece la palla col Prefisso» & co i tre Magi •
Vi fono etiandio cinaue hiftorie di (coltura di bronzò molto vaghe > neiraltarc di
Gabriello de Garzoni che fii Caualiero di Malta . E medefimamente illuftre per due
Principi Angolari che vi fi fetbano . LVno fu Andrea Vendramino Doge 60. e he vif-
fe Tanno 1477. collocato inbeUiffimo fqpolcro di marmo» notabile fra gli altri de Ila
città per compofituraSc por otiancicd di figure marmoree btne intefe > & per altri
abbellimenti di finifs. pietre .L'altro fu Francefco Donato Doge 78. che vifle Tanno
X Hh ^ nella cappelli grande giace Zaccaria Vendramino Procurator di S«Marco»
che
DI éX'S A R EI O Llilll igi
Si dlrtKMrUftaJiVefifc Infili di <S %ftillo ài\liScikSìgr«tM
t, fi mbglte di Nicoli di Bile Olia di fittiti .&iiÌiA ÌBtiiatt miékeJ
inatte.
: ^ItìaìiScflàrij^Jt^iiiStìBiyiroiiéprJltritS, Ganti
Pìincipisfil'U. Nicobl ffinl»CernitwiC)iicu irauifi ob$c
■ tiihBflrJi'' ■■■;■■
t^ì>»c1lj«fifÌ.'ii«Mfii!*fglMtil iHlìttìffilt9di ficèiA ) f>IcS-
re, Akno ii>4.
Et vicinali Samtì^^Sj^Ui Situa pét3^K di mifirap /Mn^uio^immo fe-
Ktcco^^f rH3léot^) df Giouffirtl eimfltùdìClédcipb' (dbift kmbsXtyitici primi
indine» iAc«ttiintria(rH«)tt«loa«^Wit)iò^mgiim:»«t%iti^
legge.
jMjomifirififi %Jlmiili/t^MfgifirntitmJìmmisp
in Ajìi ^ Emtf LiMtunibutfimSm, aim Td-
0ì>MHJìl^iUìi ^mudp^iFirfàri^iJài^ .......
mjjitiiutt mimri ixercitmiqmmj'mrum luci» in-
tirati fUij Pitatifi.fi)fitri^ ; ' )
di
le
SnQin vn tettato tnc^^fimo intorno i6oo. pecfonci 3(efferqtaixlor4rtc loro perlai
iiafó tutti coloro j chf atteddono alla fetaCchiamano ancora Tofcahi» nopfoU-r
lentc.s'africdiironó» ma ftccro dìuerfc £abrichc & Palazzi per la citti . preftarono
danari alla Rep.& altre cofe operarono di fomma importanza > percioche (i troua^
che hebbero i conto de loro capitali vn milion d'oro > di maniera che moltf matìta-
tono le fìgtiqole ^v^entilhnocnini della citti ^&ialcqni di Jorq foropo fatti qobili de!
CbnfigUo . I predetti adurique>,cdmcató tòri X.cjife per ékìfc i ì poueri.» il }>rfedetto
Oratorio 9 kvctò aticò tti faldne per cdhdunifj itRtttere co'^Jtiòi compiàgni per ga-
iiemo della fraterna • Et lo fornirono d'argentarie> di paramenti j^ fc^d'a^qpfe ne*
cefllarìe al culto diuino • & vi fpefero intorno à 22. mila ducati 9 viciti tutti dallepre-
dette cafe di condotte! che furono Verruzzi» Tomafìni» Perduzi» Garzonit Martinis
da Poggio?rrepini>Angolie}FantinellÌ9 Guidiccioni» Pifanelli» Or&Ioua» Lamoerd»
Bonicardiifarurt^>RuuldellifParigi>Turchi»Nardi»Bartolomei^og^
ni) Micheli > jjc Malpigli . In meniioria adunque della predetta edificatione de (ronfe*
cratione> fiieggononnfrafcrittè parole intagliattin vna pietra di vn p^adrò «
Ant^o 1 1 yó. de Setteinbrio , ia di de San Michiel , fò figrada . . ,
qbeftfi (iapellà per Mìfer Gioùmni de l^iacentini Veftouo '
di Venìcxià , in lo (o primo ano • '& per Mcier Piero Nadal .
Vefcouo de lefolo .
Et fu dipinta ]«lli'ftoria.dd Vòlto Saiko > netkk'frateifnf 'Mi Nkdetto Sip.mite«v
Io l'anno 1370. . . . , ». ...../
. A £> D I TI O N B.
1.. . * t*
TJel ClaufbrOi in ynj^an Caffone di tnarmo in arie fftàfepot^ SantomdiSantmf Af r-
iico gran nome, chtlcffè Irnigamènte Medicina in Tadotu, e vièta fcguentcinfcrittiimc i
. * • • • ■ • " 4 '
SanAorij de Sandlorijs
' Is olim Theorycus ord.
PrimarSedis
Io Gymnafio Patatiioo
Yixttaonòs LXXHII.
McnfesXL Diesili - - ^
' ObìjtVIKal.MattijMpCXXXVl , ' .
HoralIlLNoais.
•^ mm\ t,>
JnCbieJafKn vicino alla partaf che difcorre nel ùredetto Clanjhaviè delmedefimo vn"
wUra memoria con Ufiioritratta di marmo 9 e in lettere d'oro vien effrefio quafi hfiejjo',
che fòpra •
"tieìla Sagrefliaf ia Tau^ladeirukarcfè operata ds Benedetto Diana. Ih due Tortelli
'fopra.
'* '* ^Br\ttw>j9 ^*
DI Cf'A'NA k ET O £IB. ili. iis^
"■k".
vedi
kct.
min}
IL
CÒtitA
foàià
Hinii
vriiHi
Chril
tmù
ireue
fna Cornice di marmo , che camina dal Coronino alfepolcro del Doge Andrea Fendramt'
no, foftenMtf'^jfofoif^edt'stTUiteloHico.fo^ Cini<^ {^mJCapitiìii.,4ifoiCtRii rotonda
•fnitecmefjaCormceffàpraU'qmlihannoda^ofar'e^aUmefzu^^
piteditMtotémk}'r'ij>f^f^^lìMiifsrfSVii-tAmòrali. itfitdMeihhàintfcpà'r ano anco
sanitari, c^fAìto.gtftfiii (^jj^i^é^OAf («.^^^«MV^Wf'ft"**'':'»*^!*? f^'^^f'll.n ^ port*
magiare > renaetidg meiìa parte msefiofn , e S>a^ per così bea inteji ,, e ìpen diùffii oma-
mentitftUtifaM dalli piìfni 4K4lt^tUo Bòit, Cittadim bÒuor^tilfitfn di f^tnittu , H quale
è per ergere ^tatVi^rre^Vonobìlìffiimo^UareconJaJuafePoUtfrad piedi
piamente, ©* chriftiantm&nte (mentre egli è dncora in yjU ) il fine deC'humanità ,ch'è i
morire, -v M'i 3i» H-i ' - .•'-■-■.. v.» u... . . .x ' ..\^ ■■ ■ ..: < :.\ ■ .k\
ILTempk) di San Chrifl9(liFa¥hta(t^o>(m Sftl^a M&]i4-d^^^
tlcoi oc habitato da Canonici regolari voltici dì turchinoi e di ricca & honorata_.
fìnitcura>& pieno di bellezze mcnPT^&ilfj Se.afX»àde. conciona che fu diquefto
ordine il Beato Lorenzo Giultiniano Primo Patriarca di Venetia , il cui corpo giace
i Cafìeilo. & qui fì celebra il fuo Altare con la palla dipinta dall' eccelle» tifluno Por-
dooone, ■ ,_ ,r, F ■' '.:■'■■: ■'.■-.■-•'''', - ■■ ■ :. ■■- ■■''
Nella iacaata ^parifcona i ; . figurcdt maribo • deUoqualì Ja O^tiore poRtc h
Upottigi'and(;inmezj«tfufcQlpira daiBanotoradOtficliefvqeiafhonia di Palsxz«.!
Il coIoiTo di San Chriftoforo fu l'aitar grande «:&i opcEi'diGafparo: MorftiwOHCA -1?
qualelofccefulamìfuradclviuoifl queda maniera. Che emendo itatol'an. 1470.
portato d'iDgjiilterra d Venetia la parclla del ginocchio dt^l predetto Santo > il Mc-
ranzope» tolta la fua mifura , Se formato vn ginocchio fcconao quella proportìone >
'' . ' La Stia-
15^ P ? ^ S ^ ? T f B R-aOi
qi^alc làcóifto
ropuptaul.
ib fittila a^
lòiijitoalpilr-
èf*(ì i*>ftrii
Srj:fuoiq)ttl-
Vtkri» yrfiiit Juiif AfiiiL "Primipi gSf F. fer tmiet
'lltmik.PM-Jmfm4s7isfHb.ptrmSf,JiiVemu
itrmm itrn mftttù »mìi , p^nii fi4in''il , »c ;^iUljS
DucismuHerefu»Slt,tum'uit>uJw*tiit.Mrirgt-
rtnddrum cmji, ^^ ^tWi^ /l/Mi Mi»l'f'l , 'vnt
cum mius "^iifut-micme , Vx. ^ Filij dtUnlu
' 'fMie.jtiif.MLyi. men/.f'. '■
BmXXFUÌ.
^rincontrogUKqudVe&ouodeMam.cJie viiiendo Aleffandió prime Dna
4lt;t«i«li!t>fdcDnieSigntiil<iìt)udliCird,niiifopala móne*» ridetto iani'a_,
pKcioI» villa di CkiarignagD/olTHiiilano . fi mori da molto nicno , die huomo rri-
D I jC A N A R E I O tlBilU. i6$
ttrfus %Miiift^ dt Mdrtijs de MeMcìs Epifisi ^itt"
fienfis , extuit de fventu matrh fia am»0 torrenti
M DXl die XXI menps^iouembris , hot a medie
emn XXILDereÌiquit4$ttem4ÌmdAti.MDLXXlf^»
menfe 9^embris die XU Nttncvere càdMer eìus
efi4m i» fvenire nnerfiut hic Ucet»
Per fianco di ftiorb (i edificò pochi antii fono la fraterna di Santa Maria di M ifbri*
cordia i trafportata da i Frari in quefto luogo > cffendo fuo Rettore Domenico Bo-
namor huomo di eccellente ingegno 9 & Caufidico integerrinu) 9 come actefta la in-
frafcritca memòria poiia fopra l'albergo predetto •
Dominuus Bonamer. ^ T>. 3artholome$ Caufidiciu ^
!}Qtarws Veaetiarum ; T(e£Ì9r btHufie CoUegij fé»
fraterna S,MméeMifiricùrdU^ercàtorum,eAm ex
Mtgutìo lece rubi primo pofità erat ,fùo fiudio bue tras '
ferenddm duxit. ^ Iccum butte dim fràtem§ Sdn^ì
Cbrifiepberi ei modo rvnite rvetufiate coìUUnumy i»'
fiétttrottdum e^ in batte 'vertufiiortm firmam , ipfius
Cottegtj mercAtorum confetifit^ et. futnptibus r educe»'
dimcurauit.An.Salu, M ÙLXX. yi'Kjdetuias
t *
Decemhis . Vrbis vtro c^ndifés MQU Mundi aia*
temyLFlLLXX^
A D D l T I O N E.
Oltre alle cofe dette di fopra dot Sanfouino y W è di notabile al prefente la Cappella della
Cafa Contarina con ricco Mtare^ fopra il fuale è pofta la Tancia di Santa jimefe con nu^
merofacomitiua di Vergini % che facendo Oratione rifufcita il figlio di Sinfromo Trefetto di
Uoma ili quale volendole far violenza nel Voftribolo , doue era ftata cornetta per ordine
di e(fo Tr^ettOt cade morto t dipinta Eccetlentemente da Iacopo Tintore tto . Sta qmuife*
folto Gafparo Contarini, che fu Cardinale di Santa Chiefa^ del quale fi yede ilritrattofcol
pito in ma^mo dal Vittoria^ e yifi legge fotte .
Cafparis Contareni S. R E« Card. Offa, cuius admirandam
Imegricatem » ào6ttimm^zc eloquemiam in vtraq. Rep.
L } Et
IS^ :DEL SE5TIB.IIO ~
Ce tpmi (uBnos Reges» gefta, & fcripa tcftanttir. Bopooì»
LegaclPootif. nature ceffit M. D.Xi-IL vixit annos LIX*
Aloyfius Eques. & Gafp. ex fratre Nep. tanjto viro.
StiattàUro Ita» tMùncontn éiqMfiot fiitmelh ii TomaJbCcntmrmi TroairatùrJi
San Mèrco efftiato m MmuQ ialfi^ffo rittom <mlaqm fitto mfcrittme .
Thotnse Contareno D.M.Proctiratori atopliffimis omnibusì
Summìsq. Reìp. mumribus tèrra > marìq* egregie perfunAo '
Effigicm , & dulce Patriae merenti» folàtium » & perpetuum tatui
Senatoris ConÙiùtix» & integritatis Monutnemuin .
Thom. Iunior (ibi. Se alijs ad iioitandain P. C«
Vixic annos XG Obijc «nno M. O. LXXVIU.
Wimumente Cono fiate poftt due dtre mtmoriey fvna alla defira » tattra aUaJm^a ii
quella iiTomajot con le fue fìgkre cosiate dal naturale mfinifBmo marmo . La frimaèà
Tomajb Cantarm, dfiaréffimo Senatore > chefA ilprim* xdmbafciaioretthe.maadafu U
Hcpublica olii Stati di Olanda» come t^par dalL'^tcpo qià fatto repftraOt ,
Thomae Contareni memoriaE • qui fui. fuorumq. itamenor nolult
VMere, Tt totus Patria; viuerec . Ingenium naìftut ad prrclara.
Genio natus ad darìora. Vtcuoiq. pracclariffima femper aggrefli».
Quot fubiùit Prouihcias,tot difpofuit Regna . Ipfe dignus Imperio.
Frìmus Venetonin in Hólandia Orator. Ad Monarchitm Germannai
Dcfignattv* Ad Paulum MaxiPoAt.V.'ti/iunere orat. perfundust
Defiihdus eft. Atatis anno LI II.
Domini. MDCXVa
Vincentius Contarenus Ittftafecit.
Anno Domini M DC LUI.
- V^altra è ii Lmì Cmtarìnit Caualiere, prudentiffimo, e fapientiffimo Senamey il qua'
lefer le egregie pie attimi viene celebrato » e lodato da gli Hifhrici del fuo tempo > e di-
ce effa memoria:
Aloyfius Contarenos Eques » Cla rus origine « clarior ingenio»
Vktitc Clariilimus. Poft famara f'adis deuidam»Germaniam»
Galliaro» SuetiamiHirpaniam» Holandiam*compofitam. An.
gliam Galliam pacatas . Thraces. Venetis reconciliato9> orbem
totum non tàm dto paffibus pcragr atum , qnam yìitutibus il-
luftra-
DI t: AN A R ElO LIR HL iijry
luffratum .' Cum ram fibi fatìs. Patrie mulcnra » Gloriae
pluriom vixiflet » M ufther ad Gallos Plenipot. delegatus .
Ad Turcas Orat. défignatus in Albo immortal. Ggnandus •
Obiic Aetat. iam anno L 1 tll. D. XI. M. X I.
Piecatis> ac vìrtuttun ìmtcs» Vincenrìus Contareoiis
Patruo fuo H* M. P. anna M DC L li L
Sapra le pmrU Miatpori è fcfia yn Qjfodr» con il rkrattù iel Beato Larenf^o Gmfimùm»di
muoio di Gentil BeUmo . 'h(fUa pima Caf fella alla fin^a nelPeatr^ue in Chiefa >1 vmt
Eccellente Tauola c«n San Lmeni^ Santa Elem > & altri Santi» lamrata da Jasopo Tal-
mail f^ecchio*
Nella Scuola di Mercacami
Accennati di fopra dal Sanfouinow
ti Tmtortpo dipinfe la Tauota con la latinità iella r ergine . Ti "Palma fece i Spor^aìt
ieUHfieffa Vergine . Di ^ntmo ^lienfe fi yede diuerfe H^oriepwr di Maria Santij[/imA
Jbiegate ncUa Sda difofra % con due alni i^fodri del Martirio di San Chriftoforo nella Sa-
Uterrena^
Vi fono altri Quadri di Domenico Tintoretto nella Sala di fopra > doè : V^ùparitime
ieU^^tigelÉÀT^m.L^AdorationdeMé^. Conmolti ritrattinelle parti dewjtltare..
E$nelUSda$errenaidifiktmaMo ancorala palla con il S.CbrHìof«ro% & altre Pitture .
DoforegifirateUci4e[ndetteifia$ùeretto'9nricco%m
fmofareialConte Girolamo CMax.%a V^bile Veneto in memoria defuoi^ e [uà ^mentre
e^ amora yéue . E perche la materia deUa quale è coftrutto è preti^a^ bordine fingulare »
egfì ornamenti yamiKmiipeHiò mi obliganad defcriueme almeno parte% e deWvna > e de
gaahri . Sopra djumadmfue della CStefa canto al muro in fpatiofilfimo vano è pofio vU
90griùue di pietra maudùlata da Verona%pregaÈù% & lufirato j qualfofiicne quefio nobiUS^
fimo E^iù^ con UfuoipiedefiaUi di marnoo fino di Carrara interfiatid diFrancia»
9" biqnco^e uerodìTortù Venere. Segue infabro HjtgjriaueiChe religa tutti quattro li Qu^
rifelli con kfim yani^ tutto di roj^ di Francié»tm k EafitCoUmnei e capitelli di ordine com^
p^o^semhefie colonne di rofso di Francia di valore cwfiderabUe %eli capitelli diligen^
temente intagtiarì» e beniffimojjpiccati d fòglia di rouer eccome fono anco intagliati con o^ni
ddigem^ àfefioni tra li vani di detti capitelli a fiorii fruttile fog He . Fra te colonne irijono
ine tartellmiconretftairirimèl^ dibianco %e neroorientale%eferpentino te nel corpo di
iici(^ pur fra effe colonne yi è vn requadro fcolpito fintagLiò Urabetco conil fondi dt
bianco%enerodi portoVenere .Ujtrcbitrauo%cbe fdfoffitto,èancb^eglidimarmofino%il
fnfoi^niodirt!ffod&Francia>&Ucornàce diordine CimpofitoimodigUonit intOÈMata-A
^fe% ek^ di rotare . Sopra à detta Cornice vi fono tre Cartelloni intuitati àfefioni^d
i quali fmo ripofti due requadri rimeffi drroffo di Francia^ ferpentinoy bianco» e neroOrien-
toU con dnecarteUe pofie da i lati di elfi Cartelloni » rimefie di rofjò di Francia iC foprdd
ietti Cartelloni fU ma cormce Corintia intagliata d foglie % e rofe condue remenati» fra
q^aìi è fitnata l^jtrma di quefia "HpbHiVima F amistà CauaxfA di marmo fino^e beniffima
wtàguata . "HetfiutercobmnifMocouocatedue ftatuedi marmo fino» rapprefentautift^
Honorem & la Vvrtà^fcolpite da CitifioFiameì^o.
L d^ Due
16$ ' D E L S ES T I E a O •
Due altre ve ne fono caricate [afra i Remenatit che dimcflram fyna ha 'Pruien%a $ i'd-
tra Ut MagHanimiii%fcolpite da Francefco Cat$rMi . Sapra le Cimafe delle cokmne vi fona
ime pkt tini piangenti [opra T efebi di morte . Ts(èllo /patio poi di me^ vie vn QuartfeUo
intarfiato di macchie di ^labafbro con vìf Guado nel mez^xo di pietra di Tardone 9 il Qnal
Quarifetto regge vn\Agnglia di pietra di par agirne da Brsfcia > ornata da i lati di due fcar^
tacci intagliati di marma fino > e rimejp ai rayodi Francia y & alabaflra $ [opra alla quale
farà collocato il ritratto del medefimo Girolamo Cauai^a {colpito in marmo al naturale
dal Carr arino y il qual ritratto è digli fornito . Tifila profpettiua deW^gi^lia vi onderà
pElagiOfdoue fi racconterà{cred'ió) come nelcorfadi ^. anniyfùfempre impiegato in fer^
mtia delia RepitbUca ion 28. impieghi Efierniy occupata del continuo in maneggi di Vacd di
Guerra^ di Leghe, di apertura di paffi 3 e d'altri importanti affari » hauenda fempre operato
con vantaggi Tublici 9 & can molta f uà lode ; che però fa decorato dal Senato del Titolo di
Conte.
Et finalmente come Panna i6$%J 29. GennarOf hauenda offerto loo.mila dkcatial Tu^
hlico per li bifagni della pref ente guerra col TurcOifofie creata TJobile Tatritio infteme c<m
li Signari Leoni di Tadoua Conti di Sanguinetto 9 nella qual cafa ha maritato due fue J^e*
fate • V architetta di così notabile opera è Ciafeppe Sardi verfatifimo in queflaprafeffpH,
ne.
S. Maria de Crocicchicri •
DEI medefimo habitodi (juei dallo botto » fono i padri del Tempio de i Crodc«
chieri} non meno rinerìto y Se honorato per ftrutcura & per altre cofe d^ne di
lode rperciochePietroGuffoni edificò la Chiefa & lo Spedai Tul Tuo terreno i & lo
^coQceue al clero con Tacque Se con gli edifìci che vi erano attorno» Se Bono Orioiiio
iierede lo dotò . & Tanno 1 148. vi entrarono i Crocigeri » de quali fu imientore Cle-
to difcepolo di San Pietro» & Ciriaco Vefcouo di Hierufalem > che ritrouò-infiemo
con Santa Helena la croce di Cbriflo» & ordinò che la porcaiTero fempre in mano.
L*anQOÌ 51^. arie la fabrica vecchia: & i chioflrì furono col rimanente riatti per
opera di Luigi Dardano Cancelliere Grande Protettore > & benefattor del Conue»-
to.Nobilita queflo Tempio fecondo che fi dice il corpo di Santa Barbara portato da
CoflantinopoH Tanno 99 1 . da Giouanni Orfeolo » figliuolo di Pietro Doge 15, Pez^
cioche trouandofi coflui con Otbone fuo fratello in quelle parti > hauendo Giouannt
colto per donna vna nipote ài Bafilio» & Coftantino Imperadori : nel tornare à Ve-
iietia> la moglie portò il predetto cocpo rSc fu ripoflo in San Marco» oue Tann* h>oS«
Orfo figliuolo del Doge» fatto Vefcouo di Torcello » & pregato da Felicita fua fòvd-
la BadefTa di San Giouanni Euangelifla» gliele mandò i Torcello » alla fineriportato
i Venetia fn pofto in vna afbi ricca & honorata cappella i mezza Chtefa. La nobìK*
ta parimente la famiglia Zena» percioche vi fi-ferba Catarino» Pietro gii retierito da
SoUmanoImper. de Turchi» con^^ande vtile della RepuU Se della Chriftianiti» Nt«
colò» & altri huomini & Senatori lUuftri • La profapia de quali congiunta per fail-
le» con Vfuncaflano Rèdi Perfiarcon eli Imperaclori di Trabifonda» & coni Du-
chi delT Arcipelago» s^è da noi trattata aicroue ; ragionando di Carlo Zeno» che nac-
que di quella flirpe • lacomo Tintoretto vi dipinle la palla delTaltar maggiore » da i
cui lati Aleflandro Vittoria fece di flucco » Santa Helena » & Santa Barbara • Dipin-
(ero nella medefima cappella due quadroni»Andrea Schiauone»& il Tintoretto»Pao«
loVerooefe vi feccia NadukidiChrìfto. EcilCrocifia» di Sagreilia fu di Gio-
uanni
DI C A N A R E I O LIR III. 169
fLtmi de Manfiieti . La|>ana di San Lorenzo fii dipinta da, Titiano > à cui piedi è fc-
polco Lorenzo MaHblo vltimo della fua famiglia > & padre di Don Lorenzo M^f-
folo dell'ordine di Monte Cafinocultifs. Poeta nella lingua Tofcana* & vi fi legga-
no quelle parole .
Ldureutió Maculo Fir^ Patrkio ordinìsOptimo ^
ìncuius obitH tota \ ^ Kobilis mafiuUrum VmA^
ita fimm bàhuit . jffibMa ^iriffa Fx0r Pienti/}.
M. T. 0% Anno/dutìs mùLVI. Minfe Jan.
La quale Ifabettai illuftre per cosnitione di Ietterei per grandezza d'aninio>& per
]bellezza'di corpo^ fa da Pietro Benibo Cardinale» & da Giouanni della Cafa> amen-
'due principali huoniini dell'età nollra nella Poefia» feruita con la pre{enza»& reuetì-
ta con ^ icricti. S^ Carlo Gualteruzzì d'alto > $c nobile fpirito > le confàcrò la Hillo-
ria del Bembo tradotta in volgare .
Dentro dalla porta maggiore > è collocato in bel fepolcro Priamo da Legge Pro*
curator di S.Marcoj col ^Uuolo parimente Procuratore •
A D D I T I O N E.
é
Tifila ÙaùpeSa della Cafa Zena> douefianno fepolti quei Terfonaggi nominati dal San^
foumoi vi è la Palla dell'Unwmciatat ii^nta da Giù: Battila da C mugliane con SS. Mar-*
cOiC SebafiianodaSe parti; e di Latahtioda Zimini è iHiftoriettadiS. M arco dalt^ parte
CtoHamtife S^ Benedetto per lAUare di TelUciari, detti yarotari 9 horaripofia nel Coro%
effendoftrinouato Calcare» & anco la pittura per mano di IacopoValma,che vi ritrajìe U
DecoUatitme di S.Gìo: Battifta. Giouanni tiejpolo gid Patriarca Si yenetia , erefse L^Mta--
re deW angelo Cuftode» e Iacopo Talma dipthfe la Tauola . La Cappella vicmo^ à quella di
Santa Barvarafu fondata da Lodouico yfper, vno deprimi ^uuocati del^oro j il cui corpo
è ripojfio in beUijJima fepoltura » fituata nel me:i^ delfuolo •
, • Stfra tjiltareingran T^icchiofld collocata l'Imagine della MadomUifcolpita in mar^
m# d!a Andrea aquila Trentino . ri fono altri fei TJJcchi con figure di marmOi compartiti
con beltordine di architettura^ e la volta è tutta lauorata dftuccoi mefia d oro. Il Quadro
€on Rincontro di S.Giioachinoy & Anna è di mano di Matteo Von%pne .
Ilfudetto Iacopo Talmàlauorò il Coro j rapprefentdndo da vna parte di e^o, P Andata
di Chrijh al Caluario • La Crocififflone. Et la Liberàtione di Santi Padri diàl Limbo.E daU
tdtra>gU H^breit tJ^emangiano l'Agnello Tafade $ con due Profeti da i lati. Efotto effo
CorodipinfeilS.Chrifiofcro.
Sopra la porta della Sagreftia,pofe la Ferine nel me%o;o degli Angeli , e dalle parti il
SaluatorCi che dif cacciai Compratoriy e venditori nel Tempio , e quando entra Trionfante
in Gerufdemme . Sotto tO rganofece vna delle Fiftoni di Ezechiele i e intomo dia Cafsa
yarie Hifhinie 4elk Sa^a Serittura . Vitella iagrehià dipmfegli Webrai nel Deferto^ mar-'
ficati da Serpenti cm Sm Cleto^ Santa Elena daUè Parti .
17P DE L- S E S!^T I-E R e e
S sicari tiflitHtionCi e Urif orma dcìt or dine Crocifero . Vinuepuione della proce ,
!0 Imperatore che la riporta in Gerufalemme . E [opra t Ultore flàUf^ ergine con aUu^
ni Beati . J^el Dormitorio di quefti Tadri, dipinfeT^oJira Signora adorata dagli Unge Ut e
neU\Af petto di vna Scala Onuentione della Croce. In yngran volto nel Reffetorio uTin^
foretto yeccbèo rapùrefentò le 'H^Kf^ di Cana Galilea^ che pereffére opera rara , e finga-
iare/fAgià dotta mia Stamfada Odaardo riaUtt{ Bolognofe .JfsUa ^Scmta df Sarti fi
yede la Valla con la P' ergine i S.HomoBon » e Santa Barbara di mano di Bonifacio Vene^
tiano.
IlmedefimoTotmaneWffoffitalettopollo altm(mtrodelMon4fi0myi lamròil fofftt-
tOf & la tokola del^ Ultore > facendo da i lati S .Cleto Tont. ifiitntore iella KeìigUme Cro-
ciferoy e Vaiolo IV. Vont. che porge rn Breue aWUmhafciator Veneto . Fece in oltre il
Doge Renier Zeno con la Dogareffa Loicia Contefsa di Vrata > i/ qnal Doge lafcièmott^en-
trota d auell'Hofpitale . Sopra le porte figurò chrifto flagellato in vna» eneli^oltra» tpiath^
do^fupofto net Monumento.
Terminò in fine toperafua in qneflo Ihocù , il Vatma 9 con alcmie attieni del Doge Taf^
quat Cicogfia% diuife in tre gran Quadri , hauendo ritratto nelle Vitture di queflo Hofpitate
molti Vadri deWordincy Senatoria & altri . '
Ilfepolcro di Vriamo da Leggeyoccennato difbpra dal Sanfouino , i grande 9 e Maefhfà,
che occupa tutta la facciata di dentro de Uà Vorta Maggiore fCoftrutto di belliffimi Marmi»
€ compartito^ con mirabU ordine di ùrchiteituroi in trefpatij $ in quello di me^T^fld tFr*
na in Aria con il ritratto in marmo del predetto Vriamo, efuo El^io % che dice :
Priamo Lcgio , Andrene filio D.M. Procuratcurt * cuius cnm
ÌDaedibilero vitae imegritatem > tum czimian;! in àdminì-
ÙxMdi Rcpub. SafHéntiaiD pofierìtas omnis tU in p^ie*
tttiimpraedicabit, vteaadmirarifacilius poffiti^^pianilmli^.
tari • loannes filius Equcs * Comes i ac Procurafbr fede • C
Vixic annos LXXXVllL Obijt VLIdusSeptemb.
M.D. LVIl.
In queliù alla defiratfimite di Fma» ritratta iftdGìMuamifm figfim^ fitCauédicre»
C«meteTroc»ratordiSMarco»c<ml^Elo^ioancoratcb'iH fóttofcr^ot
loanni L^o> Priamt F. Eq. Corniti. D. M. Procurato^
ci Apud Òuroliim IX. CaliMriun > Carolum V. Romano-
rum Regea Legationibus perfondo > In Dalmatia contri
Turcasiummo cum Imperio. In patria Tutanda, Tua- *
dcnda. Forti . Prudenti . Pio • loannes » Andreae Proc* F.
Tanto Auo»
y. A. L X X IV, Obiit Nona» Martias. M, D. XXC.
D r e A N A R E I a tlfe. III. 171
Trocurattrdi $,Mmrvo»iimi f dritto. \
Andreas L^ius D*M. Procuritoo Eximiasparentìs
Ioanois Equitis, Procuratoris Viitutes admiratus.
DigBÌtate parta . Amplitudine feruara» FeUdtate
Quaefita, «emam tandem LXXViJI Gratis anno
Eft Adeptus. VL KaL Nouembrjs . Od. Io C I V.
loaooet Filius » Patri Monuncntum paraait.
$ofraUpùrta»dteiifcorreHelclauJlr(hfi'pede'pH'altro beUifJimo Depofito diTafiiuat
Cicopta Doge LXXXFU. che yiffe Pm.i%%^. fatto tutto di pietra Iftriana, con lafna Sta-
tna coricata alnatttràle* vi^ferUatoritorotemaefit^ofer ^rchitettmraìconl» feguen-
ti Infcrittim
Pafchalis Ciconia; Venetiamm'Prihcipis
Memori» fempiterna?
Qui poft Remp. domi, fbr» èdigoicate foepius adminiibatam^
poft Cteteofem Infulam > cut per decennium fummo cum
Imperio pnefiiit , in Manali ad Echinadas praelio incolumen
referuatam I qua caufa Cydones iiii Statuam in fòro & C.
patria fuie taaldem Prtncq>s mira omm'um conlenfione crea-
tus,eam pariter per decennium tanta aflìdnitate, & diligen-
tiagubernauiti vtdeeiuscommodis » atq. vtilitatibus non
prins finem fecerit ,quam animam efflanerit , & ad fiineros »
com diù «tenutati ìvm iaterfuiflcc, non £nc opinionefan^
tatis euolauit •
Obijt Die 1 1. Apriiis. M D XC V. Aetatis fiue
anno LXXXV. Mcnf. X. Di. XXV.
Principatus vetofuilX. Mcnf.VII. Di. XV.
Pafchalis Ciconia ex trarre Nepos mse(U£mns
P» C." *
V^à* ^^^ anc&ra fono notate quattro altre attionifue particolari > la prima è que^
fiay^e mentre vima la Meffa mgiomo in Candia yft leuò tOftia <:onfarrata daW^Utt^
re, e lemttafi in acre, benché^ il Sacerdote face ffe ogni sfarxj^ per riceueriatoniò d fermar*
fi nette mani di quefto Trencipe: Onde è fcritto
Vclut alter Syneoo> mantbus Chriftum
cxccpìtt
Sper
lyi DEL SESTIERO
E per il fiio valwe
Et veluc alter OaaidCMrtae
in Bello
Patauioin paeftilentia
Et Patrias in fame pra^fto fuit •
Fu jlrcbkettOi e Scultore di così "tlpbU Sepolcro il Campagna .
Mora Ffficimo quefta Chiefa ti VP. Gefuiti, quali ritmutti in Venetia nel principio iel^
Vanno 1 6% 7. cm peìmijjione del Senato ak'ìjlan^a del Ton$efice Uleffandro FU. che fup^
prefie la Religione Crociferajhebbero dal mede fimo Senato la Chiefa con tuttigliomamef^
ti di effa» Argentarie^ e Tarature; Et anco ilMonaftero per loro habitat ione .
San Buona Ventura .
A. D D I T I O N E.
Ticino al Berfaglio, poco difcofto da San Luigi , abitano i Tadri riformati di San Fran*
cefco , quali ottenuta licenz^n, dal Senato di poterft fabricar vn luogo neUa Città per loro
\Abitdtione y fondarono la Chiefa & Monaflero alt incontro di S.'hlèotò de MendicoUytan^
no lóo'^. fotto il Trincipato di Mar in Grimani ima non Uriufcendo il {ito per li contimd
firepitiy e rumori di quelle genti, che gì: interrompeuano li loro Efercitijfpiritualiy ne quali
flannoquafi del continuo occupati; Fu da alcuni Mercanti, chiamati Vifuti, e Stella, dinoti
di quefta Keligiùne , acquifUtonuouo fondo dalla C afa lena, t quiui fabricarcno nuoua
Chiefa, enuouo Monaflero, Onde poi tanno i6z^. li^JVttobreygiornodéSan Francefco
fi partirono ejji Tadri dalla loro prima ^bitatione , procejfionalmente portando feco il
Santiffrmo Sacramento, e tennero in queflo luoco, doue fanno molto frutto , sì per tEfem^
pUaità deUa vita, sì anco per la predicatime della parola d^ Iddio. La Tauola delt^ltar
Maggiore Cm la Madonna, e S .Buonauemwra orante fA dipinta da Domenico fintorettOi e
li quattro Beati dai lati di quefta C appetta, da Matteoingoli.
Santa Mai^a di Nazareth •
A D D I T I O N E.
tenuti à Fenetia li Tadri Carmiìitani Scalzi , che Hconofcono per loro Madre , & In-
flitutrice Santa Terefia, & impetrato dal Tublico di poterft fabricar Chiefa, e Monaflero,
comprarono i Stabili di Ficenì^ Feniero apprefjò Santa Lucia , fopra il Canal Grande con
tutti liRortiiC Terren Facuo, che difcorre nella Lacuna incontro San lob , e quiui dirin^
petto à San Simonpicciolo, hanno eretto vnaChicfa tanno 16^0. fenza alcun ornamento
ò ordine di 4rchitettura, dedicandola aUa Santijftma tergine, fottoil Titolò di Santa
Maria di TsfaT^reth, la qualfolennitd vien celebrata da efsi Tadri, la Domenica infra t^^
ottona dell^ Epifania, e ciò fu fatto nel Dqgado dì Francefco da Mclin. Mora hanno datto
principio à nuouo Edificio per far vn Tempio celebre, come hanno in molti luochi d^ Italia »
& in Spagna, perfeguitare dopo queflo la fabrica anco del Monafterio •
San-
DI ^ 4 N,A R I I>Ov ^Ift Ilt J7I
pitiwa» fu opera di P.aoiòWÌBMÌdte;.8entf meno giaoc-'Nìcafówl'^^
rwnr di San Marco con qaefto epitafio .
% qj^q fcabfillo deirÀi|gc^o>rot)d ftOÌ^ h^tabflU? ^^f 4! i"^? («di^^ ff^
menta dknaKep.per lacomo. Se Placido amcnduenr^tellL > & Qt^lfw ^ Talare iK
bonorata dal Veicoiio di Bergamo loro fratèllo .' K vi in tèrUt vh' E>^acciò dì^I AI^
fio> condotto à Vcnetia l'anno lap^^^ella J|bla palimene da Marco Minocro .
A U.-fi;, J, .T-,iJo^-W^- E.
'appella M tutore della vttitat
_ i/«4 Ueftirrcttwu. Sopra li jlt~
m deUe eolamet Andrea F^Utìitìite fìrMò dl^fcJ^flm^i'eCTefiamento becchi» , ctm^
partite CM^rehitattKi. i«r-*Mf* mS ,,4ltPmÌ*^Àikmn'f&0^ li^ttro tele con
SMHta Caterina in Efiafi aitanti la f^erpnemi^f^^eriatte^SWa. Il [m Battefim»,
Quando deputa con U Dottori . £Sntdjifehfé^MnaQp:on[ifrBato U martirio ) vieti portatg
dagli ^«Sf^nel Marne imàVfwiVpefifdni^Pe^ami'Ms.Michieiet che di/cacciai
Fit^fàdipituo daUxÌltd3^'e-»am>idckuaUat.TiÌbàbtìialtU ' '^ *
noJtMi riccamente fabricati di fitti^i^mofmiieneigfìmo, uitataFlmaginedi effoS
JoSm-
.„ -«, -a ~ -, ---^^--l^fidettoUUareMhm-
m pofh vita Tamia dipISia SÌ»m» pitmi^gdifmi^Ssg^SSi^ fepoUi d» refctm
ìitqueJUcl»efthfvHofi^Ciir<ìkm9s0^pm»OiÌCi^cà^^^ ; L'atÒvCirtUiluìUh
ga3iAfmifì^PMyefeoMtdiFam4^tflaip0i(f altri Ikt^i.
tOt chrera di rilieuo intimata ia ItpUt grame ól(n
Coj^pdj^^hii^.
rvAlTalttt
U nobile
xUChiCai
diFeltR.r-
anno i^o^.U
Parata Badd
irte per viu«
furiadirenn
igrandemm.
te. Viidiit
tocodleMi^
rieàtrornoj
Siofeppo Sal-
uiatirper o(
La palla
ico manieri.»
gre-
^74 •-•.^' d ^M r ' s^ i st'i iko ' 9
greca diuerfe opere per la Cittd» flaillbtfodré)f&l&hioftro di S.Giouatmi > Se Pae^
K> . La palla di noftra Donna con vna profeettiua é^ cafameati i di Lazaro Sebaftt a-
nii £tk|«Jl»diSiPi«ci!Dhfari)ii»&ftbfj!baliv*:iaciScBaftèdMa(Mm
«kdiKyÌan^attUb,4EfCGoi%liaaoaOkii)0kdi<ìiaB^ io e. t. qo ii! £-iii}..ci i,
ADDITIONE.
^^ifc/i rinouata la Cateti fHamore ccm (tiùérje pinuyc,& dltn Qt-haìilentì . ^ me^
za Chieda è fiato eikàioìakPtmsià^^^^'l^ ' P^ ^
fhnex.xa de mar mi, per figure',^ per intagth ma t^olé^ ff^(! (^ T^t*^<i > ^^ contiene t^
^doiratione de Magi, dipinta con tanto Jiudio dhlaCopàTomaichttper^fua Eccellerne
è fiata ppfla in ijìampa . Tii/lp {p4ti/o[op^r^la T<irfa mag^ipredi dentro, jtà emto nmua^
inente 'vn nobile Depofitòpet càmp'ofitura, 9 ^Wthórnìi in fnemofia'di.légoftihOie dt Afar^
co GradentghiTatrtarchi di Jtquile7iadigni1]imiVrùlatì, con li'tdrtfrittdni ffoloin in
ynamoyefìttoad^effttif^^ ^ -. ^^ ^ '-;^ • m-^I-^J.^I'^'^^i - ^
' Aìijguftinàs dra Joififcul^ ^•
/efflpci
• • '
i»» j V I
' T . ^ <^ìai»olrigenatm4)€iunpriei^ttìiApictste > s . v^v ^
■' ,■ ' ,■-'■" • M^xraiusr- •" ;v ' vV ..■
. ., QiJi fibialiqMandoUto cenuro. ,,. ,.;v.^^.
Marcimi Gradonicum afdfcf t rùcedToreai . - m . . > . \
Ne vflqaato de hac Cathedra definat t>eDemereri
DomiisC^adonica. . ,
/r . • . V) .. CiaaencHiftga-ia.6j#cwt'4(3yftemteàa- L.; «- • . -r (A !,'U
-kR òv^a !. j . .. . ' , iAfia;clftitito(OiiinBenta>i»cinlioria». ^ ; : "' . > ; i
I * * 4
D. O. M.
■■■iij -^ . , ■ Marcus -Gradooictts- .^■..-m-h' lu-.J ^-j
• ' • • AugoftalioIimfCoiBnwnlsVìrduòcatór- • « ^i*'-' vi
.; ' I>cìn.Crct«Ì)iic.itit^polteahtìrcfédl- V V
r . Sufficuur , • . . .
t '
RoRrìsy Fafcibust Infulis^ par vbiq>
Qui Pontificafi muncrc diu fun^s
t/,, jSug<?ium jurf 1 at4oiuriarupcrftitum
D I CbA!^.4 * JE ^ P S-IB-cilI- f7J
■ .■■/.'..'•■ruAnfeBuf^T'iB^.;'. :.■.,•..■." ■■■ ■',--•
: iHteonyiyoiFRitie fti(:c^fl<jrB,.(Ufu» ..
■' ■ .'. .. ■ ,' ■ ,'. Hic ,, " ■ ■.
loannem laCobuth ex fràtre Nepocem '
Spegne indolis «dolefceniem
Suuin qHondaiii iii vita dditiuni
,.,,. ,,^ ,.„,j,SlJiIii»,intUBW|i Kqgiatecoijfottcn r
.,. /'.v, ,VMi..':'^-tf •■ ■ , ' Voluiccooptari.
!.. NegubsaSxischariiasiiHiKnt,-
Motsdiradiuelktec
■^v :;:;,;,■■;■ ,,. ■■,-. ■ ' Vttisq. ^ , . • ,
. ■ Br«tri,acfilio bencmerentibiu
t . >' Daniel Gr^pmcin
, . '':\ ':'', "'; Ainom> Stgratituduiisergo P.
SaacoAIuigi.
V '-rEll'dtlttnd'delb dctdjjuRe lietiffitna per belle contrade , é pollo f anHconkK
,^V nifteTO dfS.Liiigi tuDìtato da donne monache . nel quale u S.Hfiròhink) nel
«retto fu latte da AlenìoMtlanefe. Il Giinbono cidipìnfo la palla deJl'Aftargran-
dej8cl'AItaredi5.A^ofiinorSc Nfarcò Vèghia ri Ufciolalullorta dì S.Luìgim d^
ncrfiquadfìditeladipimiiguazzo. ' '
ADDITI ONE.
.Somfodtiaimhcbe^^itarmi^ore i flato rìiuHttoJi Legno y UqudUi miraiìleper
lagTrMdmOtepergPmhKÌi i ma VoUo pii ri/ptend^ntaper ^er nufft tutto à Oro . L'^M-
t4rdis.ZjMi<UKlf^è lutoriet^ctttiiiUbiU^m marmi. Il Chr'iflo ttrmutodi^me
^i^nttia^tffltwuo Fokr.
San HicrOBima . .
"Kit*-. '
ìlkolaorontartnoAkfìì^TMH SUfl^ùri Optima >
Fili/ mccfHfs. Péfkiriùmii 'm. tStltmìf, VL
'Dits xml. Oh^t !d a iJCXLpidteJ^t
A-.-Di :p..;ivT f.Oì^ ,£.;,:>
Jonaa, San Tiicolà, e Santa Orf^ di OtAl^QìfÌH ti Ctìùgliano, limato prr vna ieUe mi-
ghorimerefus. laTaH(ll^f0P:inif.etg,^?(^f>rv^i^i>^^.M'^^^1tFlSUa>eontem^ata
aa motti Santi, fàdipintada iMegoJ^ma., ij^fymtia fatto modernamente è beniffimo
dijsgnatoj e compartito . Trulla fcuotì àì^Simfù , vìàelì dot Qtidiri di Gio: BeUim , »
■»na fià H Santo Dottore fedente in atte iifàA'eaare à [noi Frati, ijualifiedano ancb'effl t~
mtorwinnaturaUJfi'ne fofiikn', ma,pààiti)g^^àhr3t<4Ì''t4aiojferHato vaFrate, che
difìende alcuni drappiin vita £o^'f,-,3tóC^r?jfti.'tì '''ifl"^/^" ^■"•f" iit'tto al ftudio.
con altri Frati, che leggono ,alm .cn^S^'of^ow,^^ molto artificio , e diti
gen'^, equini il Vittore vIpJ^HjUóAmìi^ ntempo, mS^fife . che fa del 14^4. Due
aUii ve ne fono di fautore Carpaccio ; nclpripi^irapprejentò il fanto ginocchioni, che rice~
ne la Santifftma commmione, efiendo^mlòAiitte dtlUvita , con motti Vairi fuoi ùifcc'
foli Oranti . T^el fecondo lo figurò mortojiefofopra vna fiora, co' Frati piangenti,che tea-
!...„*.._ -..„j. ^^11.... / r — "-allume -J^mgiffuitfrg^ajf/^
. » «wcorwfl:^ aa^iKjli tre prm-
cifaìifftmi'fi^etti dell' e'td Uro,
Capu^cine .
ti ì> i T i ò M È:
gfso , deftderofa difertiir à Dia , deliberò fi i^fHf ilti UpmAS ì
Regata di Santa <;hiara :Qn^e rit^atafi l'anno 160z.aUi4.4i Olt*-
'h{obiU,eCitt33tm3tmMtrd.ViU.invnaCafadSantaGiHlliiia
Sonna^nKfilaCrsfso
ch'i fecondo la prima Regola d _ ^
bre, con altre doumi T^ili, e Citt^tìhn M itihiri. tff 2i. in yna Cafa^ SantaCiufima
DI C A N A H E 1 O XB. IIL 177
nache caaaaicamenUft ftrrate in perpetua Claufurai fottoilVrincipato di Leonardù Do^
nato tomo x6io.^aUi^.di Ottobre. Ma perche hortnai qnefte noueUe fpoje di Chrijtb
erano crefcinte d mmero dij^.nè potendocapire in cosi angufia Inoco^femó da taro Tra^
CHTAtori li furono comprate altre due Cafe d Sa$^ GiroUmoJ.^v^a.da vu Gruato> f altra da
yn FrafcarioUa, e qmui fondata nuoua Cbiefa, cnuouo Monafierio 9 furono dette Capueti-'
nCi l'anno 161^ il meje di Maggio, leuate di Quinta valle da Francefco Feniramino alC--
bora Tatriarca di renetta t prima i che fojfe creato Cardinale > e condotte in yn fuo Bur-
chiello à ijuejia nuoua habitatione ^fituatafopra la fondamenta di rincontro à San GiroU-^
mo% douc continuano fino a dì prefetti in ReUgiofaje Santa yitay effendo quefta Chi e fa con
fecratainhonore di Santa Maria Madre deChedentcre y la qujii foleunità yien da effe ce*
lebr atali 8. di Settembre giorno della 'ìiatimà della Madonna •
Vanno poi 162^. il primo giorno di Ottobre y fitconfacrataquefla ChiefadaGiouanm
TiepoloTatriarca di ^enetia, come fi vede dallùnfcrittione in marmo pofta foprala por^
ta grande • Di notabile yifono tre Tauolcj lauorate da Iacopo Talma .
Santa Maria di Mirericordia •
ETSancaM^adi Mifcricordia » die diede il home atta Scuola ò Fraterna dcllaj
Mifericordiai e fimilmeacefabricaantKra.pcrcioche fu fondata rao^ 939« da
Celare de lulìj decci anco Àndreardi>Sc fu habitata prima da Romitif & poi da F rati
che viueuano fotte vn Priore. Ma hauendo vna peite difertato il luogo >&rimafto
fole il Prior fuo della famiglia Donata ^ hebbe licenza dal Papa di tedare i & lafciò U
lufpatronato alia famiglia de Mori. Vi.dipinfeviìSan:£aflbiello Gian Battiftada^
Conigliano •
ADDITIONE.
Sta collocato, vicino all'aitar Maggiore V antico Sepolcro con le Ceneri di lacopQ Moro
Vrocurator di San Marco > nominato aal S abellico nel lib. 5 • della feconda Deca. Leggen*
dofi in effo fepokro :
Qui decus Vrbis erat » Patria?q fidelis amator
Confilium Vene tis adhibcns vbiciraiq. falubre i
Maura dedit foboles lacobis cui fplendida nomen
Continet hic tumulusi fua fama > fed vfq; fonabic :
Curantìs cenfum Marci fapteotlus almi
Prodiga pauperibus Chrifti manus extitit eias .
Qiii matis in bello» & terra? Capitaneus vnquam
Fundere non propriam renuit probitate cruorem
Occubuit nimio, Venetumq. labore gerendis
Laudibuftì vnde aitet celebri memorandus honore*
OMjtM.GCCLXXVlL
Die X* lanuari j .
M Rife-
r78 DEL SESTIERO
Hiferifcc H Stringa effirui in quefia Chiefa tEfitafio di Gabriel M9m Senatthr $ e Catrd^
fh'Ct ^HOf dice egu % di GioMtmi CaùaUere > che mar fé in Kama ^nwajeiator per la Ke^
ftéika appreffo Gregorio XIV. dal quale fa perfmalmente vifitato pin vòlte 9 e nel fine
della ritagli fa dai tnedefmo Vontefice ammirar ato U Sacramento dettEflrema Vniio^
ncy honoreparticolaret e firacrdinario . /» però hi^ vfato egni diligenza per yeder il detto
EfitafiOi e regiflrarlo in quella aggiuntai ma non ho potuto ritreuarlo . Li Trioridiquefto
htoco fono fiati decorati da Tapa Clemente Vili, di poter yfar la Mitrayc Taftorale neUe
folenni celebrationi di Diurni Vfficii d fupplicatione di Girolamo Semina Vriore in quel
tempo ; Huomo per virtà, per Dottrina^ e per innocenza di vita > caro attefìo Vontefice > è
da tutti vniuerfalmente amato^ e filmato ; il quale fa poi da empio 9 efacrilego auuelenatù
nel Calicey mentre celebraua la Santa Meffa • t'anno 1601. che però /opra la fna fepot*
iutali fùpofiolafeguenteinfcrittione:
Hieronymo Sauina? > Ciui Veneto > San A» Marlae Mife-
cotdìge Priori » viro bonatum Arcium ìofigiii fcritia Cla*
ro i fed ob pietatem CUriori , quam eciam moricns er-
g« hoAcm » qui ci venenuia in Calice, dum facra pera-
gerer I propinaucrac, magois argumentts o/tendit. Com-
niflar ij pò fuere.
Obijt Die IX- lun M. DC I. Anno ^Etatis Aia? U
Priorarasrero X. H. M. H« N. S.
E perche egli era Confinate della Scuola grande deUa Mifericordia i fuoi confratelli , m
memoria di yn tanto huomo , rolfero anco ejfi poner vna Tietra nella parte tenena detta
loro Scola conlettereinta^iate » che dicono :
à
Hieronymo Saninse San^se Mariae Mifericordiae Priori »
& Collegi) huius Frati, Viro teligione, dolina » caete-
risq. animi dotibus , vel ipfi Clemente Vili. Pone. Max.
valde charo » I^onrìfìcaltbas Infìgnihus ab eo » publicisq.
ntuneribus exinde decorato» let bali (Pròh facinus) facri-
ficanti liquore ìmpiè extinéio» Fratres arooris tefiimonio
pofoere . Anno ooitus eros M* DC l>
La porta dellaChiefoii fhtéwmmimtie adamata cm bd fepoUr9 yiMe è ctttoeato
Gafparo Moro fapietitiffimaSenatore , con. ilfuo ritratto di fafra Jioipitp i» marmo da
clemente Moli Bolognefe» legg^ndofi in effo ftf olerò :
EK O. M.
Gafpari Manro San^ P. Patri. Ven.
Pio» ac Plrtrdentf viro
Do-
DI CANARÈIO LIB, ili lyp
DoArina» Phihtfophia pnrdpuè. & varia Eruditione
Singulariq. Teroperantia» epuris fapiencias Fontibus haude #
Abomni luxa aliena fpe^co •
Orto M.D. LXXXV.XI-Augufti.
Vita furiiao . M D C L. XXI. Manij .
Nicolaus Lo^us Marci F.Pat Veneti Nepos P.
Aii«M.DCU.
Dipoi è flataineroftata tutta U facciata di quefla Chic fa di Tietra viua IftrioM eoa fH^
lafiri Corinti > che r^ono il frontifpicio >fopra il quale fianno collocate tre figure , cioè U
fr ergine nella fonanitd% e due angeli da i lati adoranti •
Due altre ve ne fono da i lati della porta > eccedenti il natwrde % che rapprefentano ^^
ma la Coftamyi i l*altra la Mifericordia » tutte fcolpite in marmo dal fudetto Clemente
Moli 1 quale fa anco architetto di così degfta opera «
Santa Maria de i MiracoK .
MA ricca>bella)& eulta Cbtefa è quella di Santa Maria de i Miracoli • Era l'anno
1 480. rimagine di Qo^ Donoa » va cappello alla porta della Corte Nuoua
all'incontro della cafa de gli ^nadi da Santa M^uìna in vna calle ftrecta di quattro
piedi • Moftrati per tanto dittero miracoli» & concotrehdoui tanta gran moltitudi-
ne di popoloj che s*andaua ddfcfaio di ftxfogarfi» la predetta Imagine fi trasferi nel*
k Corte d^li Amadi. & fi cràaroiio Procuratori su quella materia Leonardo Lore-
do» che fu poi Doge> Marco»at i^;o(lÌQO Soranzii Andrea Erizo3 Paolo Contarmi» &
Nicolò Donato : percioche ^a in pochi mefi raccolto di offerte & limofine più di
gemila ducati» de quali» fi ccn^ Iji Corte Nuoua» che era della famiglia Bcmba^
&C^rina^jfifecetoChiefa»jioiifi^M alcuno à fpefa per farla or-
nata. I
Si comprò parimente la coktc^etta&qMgUa Barofta » & fi fabricò il Moniftero %
doae fi collocarono diuerfe monache di quelle del Moniftero ài Santa Chiara. Que-
lla é fiata incroftatd di fuori di finifiìmi nurmi » & di dentro il fimile per terra & per
tutto» con belliifimo fofiìtto in volto meffo à oro con molta ricchezza . Giouanni de
Pennacchi da Treuifo vi dipinfe diuerfe tefte di Profeti allf intorno • Gian Bellino vi
fece vn San Hieronimo nel deferto • I putti di marmo collocati fotto l'organo » fì»-
rono di mano dell'antico Prafiitele » & portati d Venetia dalla Citta di Rauenna^
molti anni fono .
Tullio Lombardo vi fcolpi le flatue di nurmo della cappella grande . Vi fono an-
co opere di marmo parlo celebrato da gli antichi per il più nobile & per il più fine^
che produca la terra • Nella fronte fono ornamenti di porfidi & ferpentini polli con
mirabile arti6tio. Et di (opra alla porta grande fi vede in mezz'arco vna Noflra^
Donna di tutto tondo» di Pirgotele ottimo fculcore dell'età fua •
M % KT>^
i8o DEL SESTIERO
■ À D D I T T Ò N E. • " "^
Vietro Mirchejio fece per voto U palla dell'aitar ^civie ,tuttadi Marmo tinbtltif-
fima forma, e vagamente Utlorata,Jlando (opra ejìo J(ltaré due figure diSanti Tietrvt e
Taoio con alcuni ^ngeletti di Brmz/i . che U rendono molto adomo .
Sono in fomma in quefto Seftieroi Xin. Contrade. XIH. Chicfe Parocchiali . VI.
Cliiefe di Frati . IV. Corpi Santi. I. FratmiaGrande . XXIIII. Organi . X X I r li.
Tom" Sacre. IH. Oratori). II. Spedali. IX. Piazze. XXXIH. Palazzi. XL VI. Giar-
dini. X X I li I. Statue Marmoree. IX mi. Ponri. XXX VU.Pozii.EXUK.
Corti PnWkhe.
DEt
i8i
DELLA VENETIA
CITTA' NOBILISSIMA
Defcritta da
M- FRANCESCO SANSOVINO-
LIBRO Q_V ARTO.
anoi palTaremo di U dal Canalcìn quella parte della Citti,ch'è com-
jartitaiotreatcriScfticri.cioèdiSan Paolo>chc volgarmente fi di-
xSan Polo, di Santa Croce. & di Dorfoduro. &"?aucIlando pri-
nieramente deiScftierodiSao Polo non molto grande.
San Polo.
D tciamocheta Chiefadel detto Samo>daI quale il Seftiero prefi: il cognome, fU
opera antica&fondatada Pietro Tradonico Doge i3.&GiouannimofìgIiuo-
)o> che ral'anno 8 jy.AIcti dicono dai SJeuoIiide^ualiAleiTandro, ch'era il principa-
le>edificòSJ^ppolIinarel'aniioio^4.La partedidictro della Chiefa fimileiSaoj
Hieretnia, è fatta all'vfanza Greca . Il ciborio di dentro lauorato i mofaico, confer-
va lapalla grande d'argento indorato con figure di mano Greca, &la hifloria di
Chrifto quando laua i piedi à gli Apoftoli , quando ora al padre , & quando fu croci-
fiffo. Paolo Veronefe vi fece vna palla , He Taitar di Santo Andrea è di ottima mano .
Vi fi ripofa Amo de Maggichc fu VefcouodiTrcuifo . & Cefare Podocataro nobi-
lirs.CauaIÌero . E il campanile antico , & coperto di Piombcfi fece col danaro di Ni-
colò Dandok>>Scnatore gel tempo fuo de prindpali . Sa la piazza di qnefto Tempio
era per ocdiiucio il mercato generale più giorni della Settimana; ma l'anno 1292.
M 3 pa-
iB% DEL SESTIERO^
Mrcmlo che |M!Cio n doucffe I Jf bcntntjo dite csfipchc pcf <|ilRro iirpctw tmi fl^v*
fictamao trowabrae ;( Sia Marco» i Padri ordinarono^ che E ftfetOMedrJi àcefe 4
S.RilD^ il SaUMUo fu U Piaaìa di S«Marco f fi come sToffiocu al p^^
X
ADDITIONE.
d Mofaico; poiché^ intorno alt anno 1 600. fii demolita > e riedificata in moderna > e ben in*
tefa forma per opera di Antonio Gatt^già Timano > recando U CappeUagjrmUe aàmub^
ta di belliffimo altare 9 di marmi fini ^M cui paUa^fChe contiene laCon9ier/kae<ktSantm
Titolar e f è di mano di Iacopo Talma, comefoffo anco li (Quadri laterali itwnocan SmAnti^
àio ^bbatCi tentato da Demonij; l'altro con Chrifto > che da lapoteftd d S.Tietro di fio FU
cario in Terrai porgendogli le Chiaui; & tiflefjo San Tietro$ Ae manda San Marco d frc^
dicar iTEnangetio . LaTanoladiTaolo Feronefe^ accennata difopra dal Sanfoumo^ è
quella del fùonfalitio della tergine • // Tintor etto fece Tjoflro Sonore che communica^
^pofhli neWylthna Cena . La Tancia della tergine ^Jjunta neit altare della Fam^M
SoraniA fu dipinta da Luigi Benfatto infìeme con molte anioni della tergine • Di Fratta
cefco Vta^fA Capuccino è fopra yn'MtareU Dottor delle Gentil che predica. JieWOrga-^
no P^y€nnuntiata,& vn Quadro neW^ngoh con S.Silueftro i che Baturr^ CafianOiipo Im^
peratore. TJella Cappella del Sacramento vi fono quattro Qua(bri % ftimati di Giofeppc
Torta, detto il Saluiati . 7{ella C appella fudetta rifatta datmedeftmo Antonio Gatto tSo^
nano fi vede itfuo fepolcro con il fuo ritratto fcdpito in marmo > & ma diceria ^fÌH per
effer troppo tediofa /fi tralafcia di regifirarla . Fn* altro JepoUro è fituato fopra la Torta ,
verfo me7z,ogiorno y con la fuaftatua fopra , di Giouanni di Trioù > primo Trocurator di
S. Marco ai quefta Fanùglia, dicendofi dt lui :
Hunc ad bellatrahi Venetam ficmicancia corda »
Para, timore valens» Patri» dcfendit bonorcs
Graadioiis extolli qui laudibus acquare tcrrae s
Deoiqtte promerui t> foboli dedit atq. nitorein #
Le animo di quefta Cbiefa fono al numero di 2200.
SanThomaTo»
DI Quindi fi palTa i San Thomafo» antico » & venerando Tempio » & gii fabrìcato
dalla famielia Miana, poco difcofto dalla Chiefa de Frati Minori di San Fran-
ccico. Et in quello fi difcende nella guifa che fi fa in San lacomo di Rialto . apertif-
fino argomento della fua ftrattura fatta gii per molte centinaia d'anni, percioche^
eflcndocrefciuto il terreno dalla parte di fuori, il primo fuolo della antica Citti,
nmafto nel fondo : ne di fegno dell'opere che sa far la natura ne gli elementi . Et at-
torno i quefta, la predetta cafahsbJjcfcmprc le fuc habiutioni, fi come anco vi
topo al prelente.
A©;i
D I & POLO LIB.IV. iSj
A D D I T I O N E,
La forte yerfo Oriente, è tutta rifiuta in modemafòrma j e formata la Cappella Mag^
ffore C0n bell'altare di Marmi finh e Retrocarot cm altri orrnamenti intomo alla Chieja %
e/pecialmente nell^Mtare de Calzjolai jfece il TaUna la Tauola con il Santo loro Trotet^
fere ^niano •
tn quejia Cbiefa tTiouano Matteo CSertotQ motto ftimato per tajua erttditiOMe %eri^
ncritoper lafna dil^enxA neltactorrere à bifogni defuoiTarroccbiani •
Sono te anime iioo.
San Stino.
DT rincontro per fiùco alla Chiefade Fcati Minori > dalhiltra rma detfa fraterni
de i Fiorentini! è fituato San Stoino, il quale altre volte R chiamaua San Stefano
Confeifore • Et ancora che il detto facrario iia antico > peto rìnouato più volte $ hi
pochi ornamenti * perciodié quei che vi erano^cotrfìiinAti dal tempo» fono del tutto
eftinti. Vifivedealprefente la palla dell'Aitar grande fatta *da ooona mano. Se
laoMio Tln&oretto vi ktkuoratovna palla delI'Alfiiittieae dìNoflra doMatnot*
IO oetbft 9c ben fatta»
A D IX I T I O N E*
lytpparifcequalcberinonatmc^eqii^beMfellmKntoi mamnfonocofc notàbile > ne
da re^iftrarfi .
Ha anime inmno à looo^
Santo Agollino l
ET per non molto fpatio ài vìa (iguane alla Chiefi di Santo Agoftino .Quefla fii
fabricata ranno looi. da Pietro MarturìoY'ercouoOliuokme della fan^lia
di Quintanalle . La qnalepolTedendo ne tempi antichi gran parte dell'Ifoladoue è
^uaco San Pietro di Caftellò» le diede il cognome di Quintauaile» Et voUecoftoi per
tefiamento ch'ella foSt fottopofta > come cofa fatta del fuo patrimonio! ò forfè de
prouenti del fuoVefcouado> alla giuri£ditti9ne del Vefcouo inperpetuo> (ìcóme
per antiche memorie fi vede •
ADDITIONE,
llStrmap(meqnetpeXf0diCoImmai eh' è fuori delta Cbiefa i ma attaccata ai^effa%it^
fieme con le lettere intagliategli d'^intomo > che fono tefeguenti i
De Baghmorite Tlepolo fò quefio Terreno»
E mò è pofto in commuti , acdoche fia
A ctalichedttn fpauemo per fempit* e iémpre nii.
Del sUUfr trecento» e iliefe
- j^ ^ Ame-
il4 D EL S ES T I E R Ó
A me2o il coefe delle Ceriefe
Bagiamonte pafsò il Ponte ,
i E per eflfo fò fatto il Confegio di diefe •
^ jtrfe quejta Chiefa, inficine con la Cafa del Viouano tanno i djp. ma fu cosi grande la
ddigcnUf e foUicitidine di'^k tempOfCm
V ^mcjìne dclTublico i e de priuati la fece riedificare inbellijfima > e moderna forma
fijfpra il modello di Francefco Contini » inìieme con la Cafa • In vna delle Torte vi fece
foner quefla memoria :
Voracibus repente flammis abfufflptum »
Charitatisflammaillicò repara tun « :
Nicolao Fòrmentino Antiftite
Anno falutis M DC X X X I X.
m natakUci i^i è tritar Mé^giorcy hello per iifse^noper marmh e per ornamenti dì fi^
ffire d^inkigUf Cr akri Uutori » E di bella forma > e t/i ricchi marmi ancora t Eretto da la^
copo da Le^fjs^ che ha la Tauola di mano del Canalier Liberi } con il Crocifijfo i S.France^^
fcoi e due altri Santi, dotte da yn latoftd intagliata in pietra lafèguente mfcrittione »
D. O. M.
lacobus Legius tumex Legato Lucrecia; Coatarenst
Michaelis Legij Vxo?is»cuniproprijs expcnfis annue nte
Kicoiao Fòrmentino Plebano |lIuftrirs.Ordfflariiauthoricate futfttlco ,
Altare à fundamentis erexit. An. Domini. M DC XXXX VL
Sono le anime Too^
San Baldo.
EParitnchte afTai nobile Tedilicio di S. Vbaldo chiamato eorrottamehte Boldi^
dal volgo» il c|uale fu fabricato dalla famiglia Giuda > & Trona > percioche vi fi
conferoa ilcapo di Santa Agata • il ori corpofu portato di Leuante ne tempi di Hen^
rico Dandolo Doge 40. Il auale eflendo (lato alrimprefa di Terra Santa & nelle cofc
di Coftantinopoli 1 arricchì grandemente la cittd con diuecfe reliquie hauutt da lui
in quelle partj> come diuoto > Se amator della patria ^
ADDITIONE.
J^n riè che aggiugper folo che le anime afcendono al numero di 4oat«
S. AponaFe»
MA molto pfiì difcoftoi & vicino à Rialto è Santo Apollinare detto vo^armentc
Aponale. Q^^fto Tempio fit opcu di Aleflanoto^ Sieoolo la aii lamigUa i*-^
t anna
fi i s: POLO LIRIV. i9s
$hlK>,iaj4.. infieme con fa Scopxra (i dice che fiabricò fa Chiefa di San Moife . Vene-
rsuida per il corpo di Iona Profeta coUocaco fuori del coro fopra l'Altare. Anto*
ii]oViuarinodeli47o.vilafciò diuerfe opere di Tua mano: ma confumaceda gli
anni.
A D D I T I O N E.
yedefirimodematalaCappella Maggiore con bello f e ricco altare di Marmi ^ dota
Matteo Tngoli vi fece la Cena di Chrifioi con il Santo f^efcono, & il Beato LorenT^ Giufli^
niano. l^eW altare de iT^liaVietratdipinje la Tamia con li Santi quattro Coronati»
jtndreaSchiauone^chenei pilaftri fece anco t^nmmciata. yn^altraTauola lauorò il
Talma conlaTlatiuitddella Madonna per tritare de Farinariy infieme con quella del
Depoflo di Croce nel feno della Madre fua .
LMgji Benfattojfpiegò ingran Quadro la Battaglia accaduta tra il Tiranno Mei^ntio » e
Coflamim Imperatore nella Campana di Roma . Enel fpatiò vicino > rapprefentà la Re^
J[ÌHa Santa Etena sbarcata di nane > dinama;* alla quale icondotto quel Giuda hebreo > che
apeua dme era nafa^la la Santa Croce. T^el giro della Chiefa y formò il Santo Confecrata
yefcouo. Gli fponjali della Fermine. E H^doratione de Magi •
Sono foggette d quefta Chiefa tpoo.anime.
San Silueftrò.
ET diatro àOè fpalle di Santo Agonale è fituato San Silneftro» eretto (fa gli Andre-
ardi detti anco lulij» de quali fit opera la Chiefa di S.MarjadiMiferìcordiala
cui cafas'eftinfe l'anno 1126. La fraterna di San Rocco inanzi che fermaflfe il fuo
domicilio à i Frariy Pamfdiò grandemente . Et fu altre volte refidenza de Patriarchi
di Grado 3 fino che il Patriarcato s'vni con Caftello » come s*è detto altroue . Et fa
confacrata da Papa Aleffandro IH. Vi R guardano diuerfe reliquie » ritrouate in vn
cacóne afcondito > perriuelatione di vno fpiritato. Camillo Balino vidipinfe il
quadrone dello fponfalitiodi Noftra Donna > & Paolo Veronefe fece l'altro con la.»
hiftoria de i M^i . L'Altare de mercatanti dal vino fu per Architetturaydi Gio: An*
tonio Rufconii & per pittura di Giofeppo Salutati • Sii la Piazza per fianco pochi atv-
m fonoiii edificò il collegio dei predetti mercatanti dal Chiona Lombardo »
A D D I T I O N E.
Ter cémprohare maggiormente quanto diceUSanfouino intomo allaeonfècratwne di
que^Tempio> il Stringa vi fofe anco Nnfcrittione» intagliata in vn pilaffivj che è la
Jottofcritta :
Ad honorem Beata? Mariar > Patriarcaruoi » 8c oinnhiiQ
San^orun» confecrata fuit Eccleiia ifta per Dominum
Alexandrum Papam 11 1. die primo Menfis NoueoH
ia Feftoomaium San^rum • M C LXXVII.
n
tSó DEL SESTIERO
€be BivneKM Chri/ht àr il Quadro cm$ tiflefió ^attè nelF^wto . Si è dotto frincipio aia
riaofMioìte ìeka Cappella Maggiore ^ & erettionedeW^Uare 9 deti/Male èfiuu U Men^
fa » pofli i piede ftalli > e bafepc^r le colonne s il tutto di belliffimi » e finirmi Marmi : Oitie
che da queflo principio i fi può attenderyn^andej Maeftofo» t ripiardeuote Edificio .
Sono foggettedqueJU Tarrgcchia anime 1600.
San MatMo .'
/
A D D I T I O N E.
ZH^pt^bàocomnfammtioneilSmifommhPerefer
mento di Urdnttttnra^ SenUttra, ò Tittura . il Strmga però dice^ cbcfrffe^iperadettafs-
7H^UaGt$flm*CheelfaChiefafogè
gj^evioJV.haUinùfiaeoltddiele^ere Dic€tìnc9%
che U TaUa dell^^Uar Maggiore sii H mano di Girolamo Santa Croce •
Le anime fono 6^0^
San Giouanoi Nttouo detto di Rialto »
•
T2 Tiliritta fronte ìéckM San Mattheo vicino alle B;eccarìe>fi vede Sm Gkm$sw^
Jlt U0iofinario> detto coniunciiiffiteS.GiouanmNuouoj.gUinft^^
Uni & rìf^o (K>ì fui onodello d*Aatomo Scarpognino .. Il (uà campanile hi comhw
dato Iranno i j9&. & finito con lo horiuolo Tanna i^io*. La paite didentro àdfcty
ganoéopera diHicronimodePrìolifi^iolodi LorenaBo><klqiMte fi v^mono di-
iieife infcrittiom in diuerfi luoghi facri della città .laTcibona di dea^iro mutuerata
4la Santo Zago»& la palla di San GiorElemofinario Patriarca di Ah^ffiuidriadaTi»
tianoi col quale concorrendo Giouanni Antonio Licinio da PordonOne» rifece la^
palla di San Scbaftiaiio di molta bellesza ..
ADI>lTIONE.
flnefta Chiefttfogtìacealla pot^d, egimfdittionede Dq» > quali eleggono S Tiouanf»
^ Treti Titolati diejfa . Ter il fuoco , the fi acce fé m Riatto del i^i}. che diftrufie molte
eéifcy e bonegherfeguendo fino a S*Aponaley reftò incenerito anca quefio Tempio » quale fa
poi rifatto M ^4fH^a Gritti Doge nói E perche in quella confufione» e rouina ietfincendios
rimisero le Jbrade fmarrite > ceranti i termini de pi Edificij ; perciò da iTarochi di S^m
Mattio^urono yfurpati moltiìuochi% eftendendofi aentro d confini iella 'Parrocchia di San
(jfiouanni: Onde nata contefafopra ciò i fu poi decifadal Doge Tiicolò daVonte > ponendo i
confini aUrpUM^ e taltra parrocchia i iichepy^edeiaiknoteincifeinéoipdafiri^ qui /or-
io regiftratei
TenpIum&oc»q0odaonoàCEirUti Nauti tertìockaffla -
ii^ra millefimum quing«ntefimum cuintota lafuU Ri-
ylalti*
DI S- POLO LIB-IV- i«7
uialtifuuigoe conflAgratum oomierat) Andreas Gtitti Prt»
ceps Scfeniffimitt, & Pacronusi Nicolai Martini Plebani di*
ligeotia reftttttit •
Mox veròilludfuosfinesia tanta lacendij vaftitate turbatos l
Se à Ditti Matthaei Tempio oaupatos, Nicolai de Pónte
Principisi & patroni Sereniffiai fapientia poft triginta » 6c
odo annos iiuibns difcqitattim fott i legitt me recuperanit ..
Hora queflo Sacrario è ornatìffimo mafime di future è atuìche % e moderne » vedendo^.
prima dH celebre Titiano la Tauola deltjthar Maggiore id Santo refcouo Giovanni , ii%
atto di far Ekmofma aJtvfiponereio • Dà Gir. jimonio RegiUoda Tordinmt i t altra ta*
noia nelFJiltar de Corrieri com Santa Caterina^ e Santi SebafiioMOt e Rocco » cl^e è -pna fin^
gidar0ma Tittttrajfatta da quef^infiffte 9 & Eccellente huomo in concorren:^ diTitiOf
no. "tUWjtk^^e deVolamlidì^fe B(mifacioF enfiano la falla com la Madonna in
yna nme, & dùiedi li Santi ^pojloli Vietro^e VaolOfC t'Euangelifta S. Marco • // Corona
fece il Quadro deità Manna. La Crocifi^one di Chrifto . VOratione nelt^HortOy e la Refur^
rcttiome in due mei^ Lune . Li porteUi deltOrgano, doue è effigiato il Doge Leonardo D$^
nato fa opera di Marco FeceUio.LaCenadiChr^y&illauardepiedidgUjlpojloli /a-
no di .Antonio .Mknfe. Domenico Tintorettoritrì^e in i^na meyL LnnaHDoge Marin
Grinumi^elaDpgan^afuamoglie^ con diuerfi C^atiTolainoU adoranti t Eterno Va-
dre ^
In altra me^a Luna fece il virtuofiffimo Tiberio Tinet(i€auaUer& San Marco con Li^
bro in mano, & in altra parte Francefco Fabrici fuddtacono inquefta Chiefa 9 che tiene le
jtrmi del Doge Giouanni Cornaro . DalCnuaUerpoiCarlo Riiolfi fa rapfrefentata tHù^
fioria dtU^^dor^awne^&offertadeMagi.
Sotto à éjuefta Chiefa fono anime 150.
Fmri.
ir^Opo le parrocchiali 9 fcgae la memoranda fabrica di Santa Maria inticoUtaZT
jL^ uiorioia» 8c cognominata de i Frarif principale & maggiore di tutte l'ahre^^ec
edifido» & perciò detta comunemente la (Ja Grande. Neprinù tempi (u in quefta
luogo vna Badia di monachi bianchi » mz eflendo venuto in quefte parti San France*
fco> ottenne dal Dominio (e(!bndo allora Doge Henrìco Dandolo) tutto il terreno
cel fuo circuito > onde cominciata^ la machina in quella forma che fi vede » conoor-
(ero alla ^fa molcti cosi nobili coine citudini . E fra gli alcri » vn ^nrilhoomo del*
la famiglu Gradeniga vi ereiTe quattro colonne con le lue mura da i lati. vn*altro de
Giuftimani ve ne fece due> Se vn cittadino della Cafa A§;uiè ve ne pofe vna. Et Paolo
Sauello Barone di Roma Condottiero allora delPar oli della Repub. vi fece i Volti •
U Campanile fa cominciato da vtf altro della ftirpe Viara $ il quale vi fpefe fino aHa
meti 1 6. mila ducati» & poco dopo fattofi frate del luo^o 1 fopraprefo dalla morte^
non ^tè ridurlo i fine» onde l'altra metd fu compiuta cfalla natione de i Milanefi > Sf
de gli huominideOa Terra di Manza. Vi fi honora ogni anno > nella Domenica di^
Utero da tutto il pc^nrfo, il fanguf di Chrifto portato da Coft antinopoU > fi corno
iSS. DEL SESTIERO
per vna infcrittionc prcflb al fuo fcpoJcro s'attcfla , & donato infieme con delPvn-
guento col quale la Maddalena vnfc i piedi a N. Signore d quefto Sacrario da Mar-
chiò Triuifano. nel pilaflro della aii cappella fondata da i Triuifani della Giudecca »
fi legge la prefcnte infcrittione à perpetuo ricordo della fua gratitudine .
Melchior i TriuifinOy Fault Triu. F. j^i cum Galieorum
Romania Fr^tftRus eJSet , ex CcnfiantincpoU ^àtrÌ4m
Rediens Fr^aeJìJJtvii Saluatoris nofiri le fu Chrifti San^
guinìs gutum^ Maru Magdalena njnguento infiéfam^
diuino nutu a/portare nteruiJSet , in yrbe ìam dudus >
tundem buie Conuentui pie^ ac benigne donauit . Ex qu§
n$n ingrati tanto munere y huius Qonuentus Fratres »
• • • Nonnulla aita dona yna cum dare Sacri eius D.
DepofitiSaceUfémiHocfkb Diui Archangeli vMìchaeiis
Atéfpicijs prout extat extruflum y eidem largitori ^
FoSl.FeTpetuo BM.Dkauere.Ann. Sai. MCCCCLXXX^
XVlllKaLMaij.
Vi (i hcnoraparioiente il Chrifto miracolofo (xtuato i mezza Chiefa . i cui piedi
è fepolto quel Titiano » che fu celebre nella pittura > fri tutti gli altri del tempo no-
firo • £ medefimamentc molto chiara & illu(lre> per fcolture Hiuerfe. Conciona che
fopra alla porta maeflra fi veggono due gran figure di marmo di buona mano • Di
dentro neila cappella de Fiorentini » il SanGiouanni Battifta di legno indorato > fìi
fcolpito dal famofiifimo Donatello > che fece in Padoua il cauallo di Gatta Melata »
Di rincontro alla predetta Cappellai il San Giouanni Battifta di marmo pofto fopra
la pila de Giultìniani» fu opera di lacomo Sanfouino . Nella cappella di San Pietro la
palla di marmo é bene intefa & fcolpita . L'Angelo nella cappella di San Marco fu di
mano di lacomo Padouano . La Statua di Nicolò Trono Doge 67. con diuerfe altre
figure che vi fono» fu lauorata da Antonio Bregno. la fiatua pedeftre di Benedetto
da Pefaro fu fatta da Lorenzo Bregno • Et il Marte di marmo lo fcolpì Bacdo da
Monte Lupo Fiorentino • & AlefTandro Vittoria fece la palla di marmo di mezzo
rilieuo con San Hieronimo di tutto tondo fu l^altare di Hieronimo Zane Procurator
di San Marcoi fepolto in quefta Chiefa. & la facciata dauanti del coro tutta di mar-
mo» fu lauorata per opera della cafa Morofina à figure di Profeti. Nella pittura > Ti-
tiano dipinfe la palla della Noftra Donna» vicina all'Arca del Pefaro • Nella cappella
de i Milanefi» la palla del ricchilfimo Altare per molto oro » fu cominciato da òua*
rino Pittor Milanefe» & finita da Marco Bafaito • La palla maggiore » fu del medefi-
mo Titiano» giudicata da gli intendenti per la migliore opera Se molto ilhillre • Vi
dipinfe anco Antonio Viuarino la palla della feconda cappella vetfo la SagrefHa » 8c
Gio-
D I S P O'L 0 LIB. IV. i8p
GiofnéeSfluiatì TtJafciò di (va. mano la palla polla fra l'altare del S.Hieronnno> &
il Chnuo miracoloTo . Di huomìm grandi vi giacciono , lacomo da Pefaro Vefcono
di Bafib> il quale fu Generale di ao, galee di Papa AleiTandro VI. conerà il Turco >
nella guerra che fì fece con lui per le cofe della Morea . Et fotco il ricchilfimo fepol« '
ero di marmo doue è fcolpica la ftatua diftefa» fi legge .
JacohusTifitifius Paphi Epifippus, quiTurc4s BetU
feipfrm face rvincebdt ex t^hili inter Venetos dà
'Nobiltorem iraer Angelos Familiam delatus , Nohìli/'
fimàm in ilU die'QoronAm iufio Indice reddente j hic fi'
tusexpe^at* Vixit Annos *VUtonkos, Obijt
MDXLVILlX,Cai. Aprii,
■
FrancefcoForcariDc^etf4.che All'anno 141 3. in repoltiiri omariflimo pttfigjx^
re di marmo» poftt nella cappella grande occupante qua(i tutta la faccia della cap-
Isella alladefttaj& di (otto è pofto .
Accipìtc Ciues Francifci Fofciri veftri Ducis imagmem » inge-
nìo , memoria ^ eloquentia , adha?c iuftitia , fortitudine ani-
mi > fi nihilamplius» certe fummorum Principum gloriam
«mulari contendi • Pietati erga patriam mex fatisfeci nun«
quam Maxima bella prò veftra falute & dignitate i terra »
mariq. per annos plufqu^m triginta geffi , fumma felicitate
confect • Labantem fuMiIfi Italise libertatem , Turbatorcs
quietiscompefciii^Brixiamt BergomUm> Rauennam> Cre«
mam Imperio adfunxi veftro . Omnibus ornamentis pa-
triam auxi . Pace vobis parta » Italia in tranqurllum foede^
re redada 1 poft tot labores exhauftos attatis an. LXXXlHl*
Ducatus quarto Aipratricefimum, Salutisq*
M ecce L V 1 1. KaK Nouemb. ad a?ternam requiem
commigraut •
Vos luftitiam t & Concordìam quo fempiternum hoc fit Impe-
rìum^conferuate.
Nicolò Throno Doge tfy.che riflc l'anno 1471 • nel coi fepdcro pofto alKncontro
^1 Dù^ Fofcarij copiofo di molte figure^ è la (latua in piedi di marmo di tutto ton- f
*^&yifilegge»
Nico-
i5>o ;P B L S E S TI B R.O
Nicol«)$ Thronus i Optiflaus dm % Optimus Seoator t Opti»
mus AriftocratiarPrincrpsfuit. Quo fceUciflSao Daceflo*
rencirs. Venetorum Rcfp. Cyprum Imperio afduie , CHm
Rege Parthorum contra Turchutn focìa aroM coniuiixic •
fraudatam pecuniam viua illius effigie refignauit » cqius in*
nocencirst manìbui batic merìtatn dluini operìs mo2emiPÌÌ)i-
lippus filius perenni «ecernicace pofuie •
Mar^hiòTriuiranoGonlaftatua pedeftre in (epolcro iUoftre» Senator cde
ino> & Generale della Rep« i cni fatti defcritti dai Beobo »& da gli hiftoi^ki d
temypù Ip fecero memorando . & vi è 1* infrafcritta inferite ione •
i * *
MdcbìoA Trkifino qui Fird.%CUjfem Ventufinù ' -
depHlit, cum Carola Ftmu 7(- AdT^rr. Profpcre cot^
flixit ft Crem^f^am Veneto adiunxìt Jmferh Ul Jmf.
Ohijt M ecce . . • Fiiif Piemìfs. Pof
Franccfco Bernardo CauaKero : bclliflimo ài perìona» Se viuciflicxio d'incdletto »
il quale dinxorandain Ii^hilcerra>doue era ammirabile i qiiellaCofte perle fue ra-
re quali ti > paci fico coni autor icd& deftreszafuaFrancefco Primo Rè di Francia»
con Henr.co Ottauo Rè d*Inghilterra, onde benemerito di quelle maeftà> ritomaro
alla Patria» andaua à primi honorì della Republica» fe non moriua fi può dir nel fio*-
re deii'etd fua. & gli fu poAo quello epitafio..
Francifco Bernardo Benedici F»qui cun» àdhuc adolefcens
apud Britanaos agpret pacem » fruAra antea ab illti«
ftiifs. viris tentata a ioter Henricum Angliae & Fran-
cifcum Galliae Reges compofuit > obq. egregium fa-
cinus Equeftri dignitate ab vtrifq. Regtbus infigni»
tus s tandem in patriam reuerfus ». Retpub» muneribui
tanta ai&duitatea ac diligcntia interfutt » vt gratus omni*
bus» Tribunitia Magiftratunondum exado S. C ad Tur«
charum Imp* Leg^tus des« Annum vix. nonum fupra
trigeiinoum attingens » diem Amrn obierìt» & cextiffiman»
de fé fuoamam dignitatis expedationem fecum • • • ab-
fiolerit» Poft. m asfti(& pofuere. M D L V L
Paofo Saucllo PriiKjpe Romano con la ftatua equcftre vicino alla Si^eftia M
quale valorofo neirarmi & fedele» militando per la Rep. d Verona & Vicenza » coo-^
tra
D l S. POLO LIB. IV. ipi
tn i Clrrftcefi contratta per l'alfidue fatiche afpriffima malattia « ridotto i Pado-'
uà ) fi morì con dolor dell' ▼niuerfale . & coadotto i Yeiietia > gti forono pofti i rcr-
fi infrafcritti .
Hk iacee armipotens Pauku de ftirpe Sabellus
lacoluinì quo Rema parens gauderct alnmno »
Hxc fibi td extremim ftatuebat femina prifc»
Reddita virtatis , non hic Sdpionibus impar •
Non Fabijs virtme fok belloq. domtq*
Magnnierat vir Marte ferox pmdeasq. toptàs .
Confi^ hjc Appnlìae viftricia campìs
AgmJna dkexitv Caroli Tub nomine Regis .
Eccum Dux Ligurum Galeatz inftiffifflus Heros
Crefdt in Italia multa cum laude fub ilio.
Hic tnlie arma, acles ftranit , terrasq. fabegte
Poftquam cum Veneti virtus animofa Senacus
Carrlgeram delere domum cupit i obfidet rrbem
£uganeum> belli Du^r caftrisq; locatis
Ad Baflàn^ihim com iam prope vìftor haberet
In manìbus Patanum. melioris auda titumfilii
Gaudia pefte fouaii eft corpus rapìeme» vocàtos
Phaebus adorato Chriftt dum volult ab orttt
Lttftra ducenta vnoai & temumqifRer anreii^ aanh
Teniaq. Oftobns Iwt ìnfauftiffima fulget .
Benedetto da Pefarofopra il por«oaediSa£;i!eftia Nericato in tao hcHantccotù
beUiffime colonne di marmo» del quale, eflen^ Generale ddU B«p.il Sabeilwo feti-
uè r<^rationi illuflri . & vi fiki^ .
Benedidus Pifaunis V. Clarìf!;. Imp. 7tttCanimCliÌi>tllK*
teraexIonioinHellefpontUm fugata , altera in Ambradd
Sinui capta, Lencade&Cepluilenia espugnati», alijsq. rei*
cuperatìs InfoUs , Naupita obfidione IH^rara > Ricbio bt-
iiifs. Pirata interfèdo, Diui Marci Procurator creatus» pace
'"'ra > Cordfie obijt .
f tiUÌK
lacomo Marcello in bielliifimo fepolcro > ooe è lai ftatua ftàtfkc rftratta al natu-
nde • huomo eccellence nella militia marittioia > & di chiariflimo nome nelle guerre
chcfifeccncolTucto» &€eiRé (f Aragona» percioche haaendo efpugnato pili
voice
iSfi DEL SESTIERO
volte ai(lella& città,ii come attefta il Sabeltico nella hiftoria» finalmente prefo Gai^
lipoli in Calaj^ria» fu morto in battaglia ^ & vi è infcricto •
lacòbo Marcello Chr. F. Viro innocenriTs. Se Clarifs. fumtnis
domi fotifq. digaitatibus ex Repub. fundo. Qui quater
' poftreoio dimciJioribus Reip. temporibus cutn vniucrfa Ita»
lia belium gerebatur Claflìs Irap. ageret , ora maririma vn-
diq. fidelitcr conftanterq. defenfa » Vibeoi G»lIipoiiin m
Salentinisaggreflfusefpugnauic, in ipfavidoria intrepide
occumbees» veteris difctplina! dccumentadutbus fuis reli-
quit { Caufam honorificis pra?bite pacis conditionibus de-
diti publicislachryniis in funus elato. Ludouicus& Petrus
filij pientiCf. pofuere. M CCCC LXXXI 1 H.
Luigi dalla Torre Contc> fratello del Conte Hieronimo pofto in depofito hooora'
to fopra la porta, per la qiial fi difcciide nel chioftro . Francefco Dandolo Doge $ r.
che vifle l'anno 1 3 zS.ripoilo in faccia del Capitolo nel chioftrp vicino alla porta per
fianco del coro» del qgal fi legge .
Laudibus ìnnumcris meritisq. parentìbus ifte
Francifcus virtutc nitens eia riflitna prolcs
Dandula quem genair, patria? venerabilis huius
Dux fuit illuftris , quilibertaris amator
£ domuit faftus rumidos & viacla refoluit.
Marchia quas duduna nimi utn quoq. prefTa iacebac
Teruifina quidem vicinaq. caftra Salinis
Attentataruit* claradum rexit habenas *
Qìiaq. decus terraq. Mari fìicceflìbus auxtt ,
Hic Venetum patriam hofti magis effe timenda
Fecit, at vndeno foUj pr«figni$ in anno
Deceilìt foebx. domini tunc mille titcentos
Ter denofq. nouem Pha?bus deuoluerat annos
Luxq: nouembris erat cun^is celeberrima é'uis.
Lodoiiico Fofcarini Giurifconfulto , & 14. volte" Oratore i i primi Prindpi di
Chnltianita, & finalmente Procurator di San Marco l'anno i4'58.& vi è fcritto.
LodouicoFofcareno Diui Marci Procuratori , Viro & fumm«
cloquentiaf gloria. Se ciuilis pontificiis iuris fcicntia, atq;
Phiio'
DI ;S. f O LO UK IV. m
.. fiùIofiGiplii«ficiiiopsaAaiitiyPttn»«ofl6tiò
kmpamaitK XIV. Legatiooes diuturno morbo eoa-
traÀo , ante diem è vita egrdTo >fili;f ieatift. Patri bene*
merito ponieniQt •
Federigo Coroaro>ripoftòncnaraacappeUarotto titolo di S,Mtixo La memo*
m del ou valore nelle guerre di Lombardia è cclebrau dai SibeOko nel feccmlo
de Uà Quarta Deca: & lopra il fepolcro fi legge .
étft tiéroy ^ GefMtens. btlb lab^rAntem fame Pu. Rem.
fifiiniUt » cpes ettm dmkwum <vjm ^ fàtr'ut Ukorihus »
tmn Mnis rebus mdgnificè pi^ifimper impert^t > ex
medefiU efUm étp hffiteia primam ttttà Undem, ìw
gittti omnium mgftitU extw£Ì0 , te fie funere non mmus
Ciuium Ucrimit, quàmmeritis ÌAudibus celebrate^ ^
eine pofttrh Jo4m»esFF*b»eS4cttìumdt(dùit*
Pietro Mimi Vefcouo di Vicenza* huotno dotto uelle lettere Greche & Latine*
fcnotsòiledelfuoceinpocoaqti^ veirfi. ^
>
Qyt oolttmcQ patri» finrat , (pei fida Semtus
Pontificis faai premia promerinis .
Enitttic latioparicer fer«ooepela(gD,
Hic decos ^ fandc religionis hooos .
Occiipat hoc tàndem Emiliaoos mar more Petrus
Qyem Vincentiniooogemuere pattern.
Sui. P. MCCCCLXlia
* ■
Vi fono anco rìpo(BÌuori della porta per la quale fi vi i San Rocco^dueperfena^
gi iUuftri per lettere • P vno fu Pieno Valeriaoo dottiifimo nelle lingue & di gran no«
me in Italia» Palrro fa Vrbano Bohanio dell'ordine de propri; frau » eccellente huo*
fiK> nelle fcieaite Scndla lingua Greca •
Quafi nellafine del maggior chioftro » fi vede dalla parte finiftra l'Oratorio fotto
titolo di San Nicolò» fatto da Nicolò Leoni» per vna cortefia » ch'eflo rjceuè da i fra-
ti» la quale gli fii dinegata da vno altro conuento • il aual Nicolò Senatore iUuflre» fU
Procorator (ti San Marco» & Coprendo la congiura del Doge Faliero « la quale gli fd
N reue-
j^4 tiEL SESTIERO
reuelata 4a AoKrMdo B^tamtAaiteiùaatlitrc > BoffmdtfaitR cò&retuaffie
libertii della Patm» Sevi fi legge*
il t 4
V^ùIm Leem Settatori Opttmo^Orattrifbiuméttqf
^a onafleriolt htnefico Funddtori • Obijt iimto Cbri-
pMCCCLn
w
La palla principale fiì dipinta dairecccUentidimo Titiano •
Ai'HirodcKhioftrosul'acquaèfituacala fraterna de i FiorcQtitii ggl incorno ±
40. a. li inftitiiita da Chfrico Barducci» Giamt^ttifhi Gambarello > Sc^como Nar-
di» ' : onfennara:ca fuoi capitoli dal Oaca di Fiorenaa ; t^eUa quafe fecQOflo iVfo
del!^ ationC) celebrano gli offici diuinii & vi creano il Guardiamo d'etTa fraterna $ 8t
il Coni :)lo> che con i Conngiierì amminiftra gitiftttia fra loro medefimi • $ ael giw-
no di Scjx Giouanmfiatti(U Auocato loro/celebraao fokooiifioiafc&a.* ; .
*
A D D I T I O N E.
llStrinpi lodam^lto Tietro SimsFvémc^ M^ikc^ Ckugic^^ mmt^tii .guarire
ntde^icarnofitd^ediceeJierceUbratodaltrincimeUaìFaUopiai Créct^eda altri jttato»
ri ne* loro ferini; & che njfepdto in quefla Chhfa per tneX^ P^kar'diS.piroUm^ $ cm
queflo Epitaffio [opra lafita/epoltura :
*
Petra Siuos Gallo» Mèdico noflra.tempefiate celebnriino , & s
curandai Carancul«> Vefica; collo adnata; » Authori vere Prin-
cipi: Io. Carolus F.ncftift. dnfdein arcìs profeObr » fibiq. ^
han-edibus P.C.
Obijt Anno M. D. XCIUl. m Kal. Ape Uis <
Torte ancora la memoria di MÒdcfia dal Toz^ detta Moderati Fonte^ Donnaiigra»^
de eruditioney che compofe diuerfe opercyc in verfotc in prò fa » della (juale ne fanno Ijonora^
ta meniione dinerfi fcrittori . Sti fepotta nelprimo Clanflro vicino alla Madonna mira-
eolofa 9 leggendojifopra il fuo Monumenti é
ModeAc à Puteoi^ Foemuu^doaifliaMe #
Quae varios Virtutis parrus Moderarle Fontis nomine
rythmys hetrufcis (quibus memoranda cecinit) & fer-
mone continuo foeliciter enixa » natura? partum dum
ederet» puella? vitam* (ibi vero mortero (pwh do-
lor) afciuit { Philippus de Georgi js Petti F. in 0£ fu-
per
D IO S> :C K a CE tlB. V- 1^5
per aquis prò fen Doin pnblid iwa defendens» amltttifk
fima? Coniugi P.
Obijc Anno Domini M DXC IL Kal. Nouemb.
Tlella Cappella» e fepokwnt dtMilanefi è feppellito Claudio Mtmteuerdi Maeflro di
Cappella di San Marcoygran teorico di canto% e di f noni . Famofoper iifuo valore» e per le
fue C0mpof$tionÌ9 delle fuati ne fino gran parte in fiampa » Maicfe quefiogrand'huomo Z -
anno 1643. il Primo diDecembre .
.AffregòaUét fortadelCbutfir^^vièimbeldepcfitoornatQcon^fiSl^
tia4tAtanoZeMQf^efionodiTorceUocQnilfuoritrattafcolpitoin marfno* cfotto qne^
fia infcrittione i
' Marco Zeno TorcelIdnQ^iCcopo» qui dodilSf
.: , Piu$> PnuleiuiihtiiiuQiififQHs^» imegritat^,
& ▼tftntefipnihominein* Ex Senatoria -
Purpara ad Sacram Epifoopalem Thiaram
Buc^u^»CoBluiDq,promeritus»piè>ran^éq.
Ex hoc humano car^rse euolauic •
Dominicus Fnter Marci Antohij Patrie
. Seaatorìs Ampllfltmi Mandato P.C
VixìcaatK>sLV«M. V«
. OÙjt MDCXU.VlILIdMsFebniarij.
i4ltiHedtttroii^ueJioHfifiat0folhnMCHammteTnfaUt^ pHkgranieii Machina fma
qtkifi fimik di marmi diGirolamoFenien > con [mritratttk di marmo» e memoria /e-
gitentei .,.
••■'•' ■ D.' O. Mi •'■'•■''• ■
HJeronyino Venerio
Nicolai yiim Filio .
Ìntegrìtaté>Prttdenna>acIuftitìainGgmto . .r
Ftaeturisi praeft^ris magna cum laude perfun^
< .JNliC9lapsfilius|!>.M.Procnr9^or .
.... ' otiedieritiap, ac rctìer^mljB.
'..'. i' r ^Moautacntum pofuir; • . '
; • i. ■ - »
ultimamente è flato pùfbneUa fepoltura di fuoi Martori Giouanni da Tefaro Doge
iQn. Morto tvltimoéU Settembre i6$9. che vijjè Doge Johmefi iS. in circa »Onefh buon ^
^iMiìpe bà làfciat9 fra l^altrt cofeUoéci milla ducsfi perii Depofìto daergerpin qàtfU '
^bk{aalfm>jlìfg^min4e^ , . r
:> N a Si
.»
t>4 I> E E S E S TI 1 R- O ^
5i dà pi^mciphdprefent^alla Tabricddcl mmo jtkàre H S^^jintùnk 4ék Tadmai
qmUper finc:^ di marmhPerdigiffUh e per amamentì di ^gftre^ Untagli^ e d^aUro^ftì^
rd fitmaiiffimo » e mcmoìwile »
San Nicolò di Frarl •
1 k
ADDITXONE.
làfcdUfrindpdcMCemMadif^addSiuifs^ %efTéÌ
ttofa^meritaancodiefferd^crUta in tfiudche panel yt i adiméfue la f^cr^ine fiprM mm
nube col bambino GiesH in braccio adorato da ine ^ngeletti.
appare S.T^kolò veftito in habito facerdotaU, e fiorale dentro afim antico , troni*
nato ed^cio ^ini (Oprafio ftd SanTictro» e S. Caterina ^formatétmotto delicatamente com
Santi Franeefco% eldntonio da Tadoua . Da altra parte è San Sebafiiano 9 che nel mirarla
hdpià deliritÈhchedel dipinto . Qnefla tauola icetèhté^fhna periadà^enn/t^ & appU^
catione co* qnaUfntanarmadalgranTitiano. Jli^ fié/hmm-mModidìn^ Mrc
pitture» fatte da EqceUenti hnomm% come le duf Tanole > i^vna del Salnatore lenatodaUa
Croce pofio nel feno4elia F ergine Madre^con Santi ^ndrea^ e 7{icold JL^altra all^meon-^
tro di ftefla di S.Óiox Battila» che predica aite gjtntinel Deferto j opera di Taoto Fiamen^
gpi iptale dipinte anco neltorgam^^damof & Ena .
LuigiBen fiuto f^efepra kcmticiCbrifié Signor T^gfiro» che fitne>d alMonteCai-
Mario condoito^da mokiMiniftri . F^nrà il Talma TJ^firo SignmFe depo/h di Croce ; il me^
defimo» che trae dal Limbo i Santi Vadri dotte ritrose molti fuòi ornici^ Il San Francefco^
che riceue le Stimmate» & in alcuni arcbettiporte delia fna vita . Carlo » e C Ariele Ctk^
Uari figlinoli dell'Eccellente iPaoln fecero il Sdnatore amìéttù i Caìft^o .
SanGioiunni Enangclìfta»
forpatronaco loro il Priorato del predettò luoeo • L*edi(itio è vecchio per atMkbicì;
& vi fi Tede U detto Samo dì (bKO(> d'altctsa a vo bracci^di mano di T^^
-bardo.
In terra ropravn^Iapida.di marmo d pie della porta prindpala comune itnttau
la^sunigliafi kgge.
fOftfiri Béuburjóium t^4m^ 7^. Auéred 'Sdàur^^
StfulcrimMDLXyHh
tfqiiftIGiolUttiiù Andsea JK»cabilc($. SeoaiQKf teuiiti cotti gli faooori importtntl
ètìkkb^ patrìaftfidioeCIicomea'accetaia acU*infrafcritto epicafio ) che fbiduencai!^
> di
J^ I ' 1 P O L- Ò Lift. IV: I9i
lUfìèirU'gllea gtoRk à fadlA^
tione confano poi la Rep. Tanno 1571. Pòfto pertanto m omatils. fepòlcro con^
la ftatua di marmo fcolpica dal Danefe Cattaneo da Carrara» vi (ì leggono le pre-
feaci parole .
Bccft ì^axxtiis Andre» Badiitrì j hulQ&loci Prioris , pertnt-
ral>iliter duftaeffigies» magfti i(idexim(mi>& mariti-
nie4i/a{>ltoat£iiHite€brttai. Qgi cum hoooRs ottM
mtidkt oonlccun», pienKeihi teptopefeà rmn to-
'■ Ij^r^nexq>trtremeai iliamnoDilem adinuenitpii-
gtikiM^alispropugQaculttia»^ vircutispraefiamis vùi
. '«pttdpo Aeros claris teftiaioaiuiB • Vixic An. LXXXI I«
OhIjtMDLXVl.
~ Cedi dentro dalla Cniftrafìrerba Angelo Bàdolro* che Toccefle nel Priora^ à^
Giouanni AAdrea* in fepoìcit» di nucmo infaitto .
Angeli ftiduarìj Pdorìs » Senacoris optimi » qui priuacis re-
bus gereiidis> publicis admiaidrandii » H<Mpfcale paepe-
ro» regendo» fedulam animi virtutero, fummam ingenij
probltateffl»cliaifeMeliK|; praiffftrr fifìg^l^em » Albertus
«cPetrosfliitchaix>spareotiscitiQfes,{Hetatedci^pr6* .'
iiecutt,hi€oaaQuiefcendacuraruat.Vix.Abii. LXXIfc
M. VI obìjt M D LXXI.
r
. C-ì ... ' • . I
i f
A D D I ,T r Q N E»
• L '
SanlLocco.
.*.-; i
EAticoffot2^ite ti Teni^ió^di San Ròcco (ituato dietro alla Chiefa de i Frari > a^
n^^kato dal corpo del Santo» gt^ portato dt Germania da alcuni mercatanti
Tedeichi>^c6lk>dito éa fàltar s^rande ifi belHffirtio (èpolcro di marmo ; dà i lati del
quale le due figere di manno> di tutto tondo > di San Sebaftiano > & di San Panraleo«
ne» furono (colpite dal MoTca nobile artifice del fuo tempo • Et il fanco fopra hitca
di S.R6CC0 fu ai m^no di Bartolomeo Bcr^amafco • Dalla delira in entrando» Titia-
' • ' * - ^lapdkUan ^ ^*~ '-^ • ^^^" ^
■la (tettaptdeito cfl Vft i^^etìe^ . & la
N j me-
j^e /DEL S E SrT I BR.a:
memoria fopravDap^ad'vafiaiooedel (angue reale di Franda* «teft'óidnQifL
Oriago dalla furia de i contadini l'anno 1518.
A D D I T I O N E.
SlVùrienone^ che lauarò la Tribuna dfrefco come fopra > dipinfe ancora i cglh nefmrJ
teUi di grande annario pafb à me^^Ckstfa i San Martino d eanoUq 9 che dìinie il TJbaro
per dame la metà alpotfcrof con Sat^ Cbnjioforo in, altra parte> e motti mendichi dintorno»
jlU^incmitro di auefto il Tintoretto fece in altro armario in concorren'M del Tmfdemme
ChrifhalU Vifam>che libera il La^$ientej^^mandando^Ì9cbepp^ e
che fé ne Yada. Tip pareti de(U Cappella Maggiore j nella fommiti rjMfsefemò la prefa
di San Roccot quando partito di tolta ritornò in Francia doue ardeuano U guerre » & per^
che era veflito da pellegrino fa (limato foia de nemicit e per tale fàprefo da Stati > e pofia
in prigione da yna parte > e dall'altra efp Santo vifttato dalie Fiere nel Deferta • In ètri
daeQuaàronLBietodqHe/Ufformèmvno j i0uHlof)f itale ripieno diuferm% done il San$ù
fona vn*aPpeflato con il fegno della Croce . 't^ell altro dipinfe il Santo giacemipt nel letto 9
ferito dalia pefle^ wfitatoda -pn'jfn^eloi in atto di confolarlo » vedefi (UcmA Pa^ mcate^
natif altrif che pomono il capo fuori delle ferrate f & altre cwriofitadi degne di ammiratio^
ne: ^e portelli deWorgano effigiò San Kocco , che riceue in Roma la Benedittione dal Ton^^
tefice, e la y ergine Awunciata dalt Angelo . Tutte le (uiette pitture fono preciùfifinte'fC
Jtimatiffime per la rarità della compofitionet per efféifite^]^ di Hfcgno j per ecceUem^a di
coloritole per if corei mar anìglit^. Fkimémente fi è fattoil foffuto beniffmo difegna*
to %e compartito t& il fmmenté^.
San lacomo di Rialto •
MA nobiUfs. fi può dire il Tempio di San lacomo di Riaitò * ^déche fu la pri-
ma opera fatta di pietra in queflacitti Tanno 411. Conciofiadic hauendoi
Barbari lacchcg^iata qnefla Prouincia > & rìfu^ite/i molte genti m fluefte lagune »
£ntinope CandiottO) maeflro di far barche • hanendo fatta Viia cafa ina con 24. al-
tre cafe di tanole su Tlfcla di Rialto > & cflendofi appiccato il fuoco in cafa fiia coa^
fpanento de fuoi vicini» imJFJorato ccn lacrime Taiuto dìuino > & fatto voto i San la-
corno di edificargli vna Chiefa in quella cafa > il fuoco fi eflinfe per vna repentina te
fubira pi«>gg}a> onde Tanno 42 *i . fu fatta la Chiefa > & Fanno 422. fa confàd-ata 9 d&
quattro Vclcoui» cioè da Seueriano di Padoua» da Ambrogio ouera Uariodi Alcinoo
da Giocondo di Treuifo > & da Epodio di Vderzo . Et il primo facerdoce d|e vi ra
meflò hebbe nome Felice» con feliciffimo augurio» poi che concorrendo taii^^lati
iliuflri i quella ceremonia» ella doueua per Tauenire effer Chiefa > della più, retigiola
«I chiara citti che nafceffe giaraai in Italia /Fiì adunque fabcjcata «gi^ m6<>. anni»
.^a perciò ch'ella andana in rouina gii 500. & più anni fono » Domenico Sciluo Dfi-
gc 3o.Ia reftaurò in gran parte Panno 1 07 1 •& vi fece i lauóri di mofai<;o » che vi ^n<>
al prefente • L'anno poi 1 53 1 . Natal Reghia» che vi era al goucmo»vi fece nuouo r<;^
(lauro&fi come per la memoria pofht fotto il portico fi legge .
Qmupum Templi ixtirhnm fértem , ìJétdis KbtgU
?Ubànus^ 'FrtthnQUrm 4pofiolmt^ wnriorìs
etiam
irr'S. P'OL^O LIB.rV. i5>7
etUm rtfircUw^ tn hdnc Augu^iorém ftrmàm excr^
nénidm f$»m fdrum cunmft . Amì i iaSlis Temph ^
Vrlfis fimddmmtis Cmttfmv deàm» fù^ra miUefi''
nikm.yiIlL Kdl Aprii. Anno 'vero (Jbrtfiiéméi Sdlw
tfi MD XXXL Vili. Kal. Aprii. Fréij ^ Tempii
La compofitura della tefludine èjcofi ben raccolta infieme & mantenuta da i volti
che foftcrigonò gli archi, che è mirabil cofa à vedere, & può dirfiche ella fofle il mo-
dello della Chieia di San Matco . Et aiKoradieil Tempio Ha picdok>& angufto:
però per^pfctre ócTelIentt & fini »^erpitture antiche ,per ornamenti d'ahari ,*& per
reiKreii(|adMOtioneèic>r&iaprinai)a}e. &vi fi celebrano di contioouamoltc^
mefle • & il Qiouedi Santo è vintatà da tutto il popolò per diuèrfe Indu%enze con*
cefleicjtédfórooghodadineHiPontefìcr. Il colmo di fuori é di piombo , &nella^
fua faccia cootienern grande hòrìuolocol razzo, il quale dintoftra alle dioerfe na-
rioni del inondo , che concorrono co i traffichi /fu la^piazza £to^ofiffima di fiialto ,
tutti i mòmeati de tempi fatto gii roti;a Michele Steno Tanno 14 io»
' A O D I t I O N e:
■ «
Oltre alU memorU f^detta, pofia [otto il ffirtico ,dcUf riftAuratimt fatta da ^atal
HeghUjfi vede anca lajegunit^. Ter P'lndidgen'3^ TlenaHd concefia dal Vontefìce JUcf-
fandroTerT^ in perpetuo il Gionedì Santo.
Ne vicjffitudatcmporum Indulgentiam perpetoò plenatiam
ab Alcxandro 1 1 1 Pont. May. huic iEdi M C LXXVlI. coUa-
tam obliterarct » Natalis Rhcgia PJcbanus 1 & Prothonotarius
ApojRolkut P*Gt • ,
Vannofoi 1 601 » per Decreto del Senato^ ( e fendo eadente per ia veccMtsftM) fA riedi^
ficata [cfraliCfuaantifafmnat aliato perètil fuolo 9 eCedSfieio tuuot Onde riefce pia
Maeftojo , e yagp di prima in memoria di che è pofto il foitofcritto Epitimo /opra U porta
principale di dentro :
Ir - <
HidC Diacobo A(K)(l6lo à pritaib Vrbis llradASientis dìca^
tatn JEdemiin Vetmàt^mentedi ex maiòrai» religióne Sé*
oa. Coafttl. reftaurandam prtfca eius forma feruata , opus In- '
«qmim fiernardus Theupolo . Io. Donato. M. Antonius Lon.
gaia lacobui ZaneSaIispr«f;peffficJendimi CAnno falutis
M DCL AbvAe, di Ade toaiiàs M C L X X X.MarìniGri.
mani Dnsttii» VII.
yn" altro ff^/f ne l^e^manra in talfrofolfto Jopra alfraparté^^ tbc ifct : ,^
Vetu<ll0iiqa« Rt^«Ui IXl4CQbo ApQ^ol» i pfinir Velila
cond Jtqtibus Acde^i vptQ crctìuiD,ajq»<!i> V* MaiVfs hcb?^
. domddx perpetue plepan> Indufgcorùe cqUACce ab Alesc
'^ III. Vmerijs latitante condecoratam ; poft quam Sumno^
Pontifici, àpatribushoBorificèezcepto Fridòi'kits A^no^
barbus Caefar, qui eum terra, mariq. armis iofédabatuc filio
cju$ Othone à Sebaftiano Zìani Duce» nauali viéloria fupe-
tato» pace firmata, fé fttbiedti & oùraculoprarterea mannuii
meiDorabikin ,quod hec vna ignom, qui no^ I II 1 . ]d. laiu
M. D. X n I. Riuoaltinam loAtlani temporis fer^ moiqeato '
cpnfuinp(ìt,.ettaièrit* vetuftate pene attrltani» viri Oariffinu
Petrus de Ponte, lacobus Mauroccfius , Benedidus EritiHS •
& FFancifcos Marlpetrus ^Ws pr^fedi tn ele^ntiorem htoc ^
formam S'Cfumma culto dignitate, & Vrbisìplendore retti-
tuerunt. Anno ab) Incarni Domini M. DG Ab Vrbe ve-
ro condita M C LX X I X> Marini Grimani Ven. Dncis,&c<i
Anno VlitHiérony ino ab Aqua Aotiititi» & D. Marci Ca.-
oonici Procurante.
^ 1
T^eiZi pilaftrUella Cappe fia Marnare è intagliata altra memoria della jua fondati^
meà confecratùme» e riedipcatione deTtenoTi come fegue : '
r »
*
Fundamenta huinfce Templi D.Iacobo Apoflolo ex voto ere-
ai taOa fucre Cbriftiana; ialnus anno CCCC X X L l>itxxv.
Marti j. Zoziaio Romano Pdnt. Hanorio Imperante i dedica-
no celebrata fequeate anno'eodcm die per quartuor Epifcopo^
Seuerìanum Patauinum, Hilarium Altinatem, lucundum Tar-.
iiji0nuis» d( Epo4mn,OpiMrgloMmi<:ivra vero Fo^ Stuetib-
tl prioiam delegata i ime vetufta^e Are «boJeta «Qoqxrm fune
induftria Natalis Regia Caneiici Ceeeceniìs » qui eleAus Pic>
l>anus.& diaoìtoplo io fplendidiorem Bcclefiam infttiinto^
yt «dificationis > G(Hirecr<M3onis,ii^ftur«tioiiÌ9* 8c dcAbnif
monumentum po0ei;ir9ti f QÌia(|H€rec > haee ia maroiore xntzt^
da curaujt : <|uc omnia & temporis & lociiitiifuÀicononi , ac
pene
DI s: POLO LIB/IV. 15»^
^ ■■■■è,i^iifuiBjjMirfciuiijfiimiriyAMUiaeMurtaMO,em«i>i -
^ ."^ci^. Mara , «q. hwas fialdix PJcbamu hoc Buris^
^' iE^Jùiiaffic.AjiiioDoaiiuMOC Dìexsy.Mtftir.
fM^ta ieBaCd^UaMixTporeètamraa iftmu e» oro» epittaivaeévmi. L'^l-
pgùra ,'rappri^eniaHte S Jacopo fcolpho iti marmo di mìo tmdopraadetU naturale i^a
mem9ra^§rsl^a^»%^ci^0Ìnhi^l^fg^anOtqi^fono^erpmlt\ii^]ffiil^-
^ilaltr amami, à\^ ^r^Km^M)ul.jtat9MolAbatrìiait}UÌUTMfl(m
^taieèdmrm^g^malnamriAf^' EceAente getto ài GtntiOitirCatipl^laSlm»
y'erottefe>dfCiùoaomc<iUKittor^tJ^jt0fJÌ£$incbea4orjum^o^ar*, ,^tffmc(m~
tro di P^ly /»Mfo ¥"^1^ ^ ^^'^'^f^ Àffaibel^ , eoa taTaiuta > eie cq^n^oitn-
mpumadimhÌoaiaarc9f^iUm>&itMe fftJlorU/l4to purdeSaf^eiv Dipiafe it^
Malombra dae me-w Utae foprn le ftrte « figurando fa vna Taf a ^UBaiidro III., che
fMe il fiede fid em> à federic^mftrattr* i « ntfftHlra tificSa Tomnce » die farge al
"PiomarioUSreHedeUalndid^etttatatttefia Aqu^ttChièfauCiOHedtSarao. Domenit»
Tiatoretto fece US. ^Htotuo tentato da Detum» Jotta wi* forme» cfmiiteùtrutid^
Cfel^.aiSant9VeTìBiiUiat>ef<ifhtKCr<Ke^
Si troaano in romma in qnefio Sciti^. K. Contrade. 1X.Chiere inocchiali, t.
Chiefa di Frati. II. Fratone GrandL UL CoNii Santi. X. Omani> X. Torri Sacre^ .
ni. Oratori). III. Spedali.VI. Piazze. XXVTPalazzi. XXV. Pozii- XXK. Giardini.
Vii. Statue inannoi;*^. I.C»allQdoatav i X XlXIXi^^ciiti di pirtra >& X V 1 1 1.
Coitipubliche .
DEL.
«.■o»
DELLAVÈ^EHA
CI T T AV N Q $1 L Ì5 S MA '
; .' ■' Defcrìt^a da;';;" '"::'""
k- FRANCESCO SANSOVn^-
LIBRO CLV I N t O. ,
L Sefticro dì Santa Croce non molto grande fé non in quanto che l'Ifo-
Ic drcoQuiciock fono fottopofte. fii intitolato dalla Chiefa di Santa..
Croce in Luprio * conle da phì nobile in quel tempo > & principale fri
le Chiefe di quelle conttadci chiamate allora Luprio ò Lupao.
. Sadta Croce.
INquefloSeftiero adunque è Santa Croce, fabricata dalla famiglia Maftropetrat
altri dicono Badoara . perciaehe Badoaro Vicario della Chiefa di SanLio> la_>
diede all'Abate della Carità» fi come dicemmo in San Lio • il anale vi tenne per lun-
ghiflìmotempomonacidell'ordinefucfupoi conceduta d donne monache dalJe^
qm\i i al prefentc habitata . Vi giace Domenico MorolìnoDogejtf. che jìi l'an-
no 1 148. doue fi l^ge .
M C L V. Menf, Ftb. Hic iacct Dotninlcus Moroceno Q,
Dux Venetiarum I cuoi Sophia Vxorc Tua DucifTa, Qui
Di» iùit bonus, & ptudcoòffimus I plcQus fide & vcrìMte I
D 1 S.. C % OC E LIB. V. 201
'. il «tfiMMr patri» . Ifte fitte expvgnttor Tf ri • TcMpoic
Ifiàis capti eft Ifttia» & I^la cum 50. galeis .
Qgdla è vifitata dalle perfoné » in Oitti i Vaierdi dell'anno » ma ne 4 Vcnccrfi ad
Édcfc di Marxoj il popolo vi concorre con molta" - '^ ' "* ' '
b «fiutioiic fìit^con ppro 9 & dinota cuore > £
IMo^^fifegratict^ Keil'entrar della pòrca perfiancoful canal Grande vie af&flb
vno edificio conékmo alla fratqwi della Croce, nel quale > òftre à molte operc^
fietie di caritd » fi m|rfta c^anno vn certo numero 4x don%elle> à bo^ore & gloria
iDio.
:. :A p\D ITI O N E..
. v i V ' t^
Ì^4iMrjÌ4 Cfri^/4 paròei^ifiei benché c^Udta da Monache,fu rimodernatale ridetta in affai
heìtafórk94'kk0rna aÙ^anào 1 5po» nelTrincipàto di Vafqud Cicùgnai e poi eonfecrata t-
4Mm iSoò, it^.di LugjUo . Iacopo Tintoretto ^idipinfa la pdta con 7{^b^ Sonore mo9^
tu 9 fofiemto da vn*^ngehcoml rUrmo di Sifio V. Tontefice. Giomnm C&ntdrtno fifce ^
quadro della OocifijK(medi ChrifSoy poflo fopra il BabcodeUaConfraièrmU del Smtiffimé
sacraménto . Leandro da Baffano fi^rò la ^erpnt fedente fotto itBaldaàbiwh e San Ci^
Totkmot neUa TaikÀa fopraP altare diòirolamo Sor iati» i fiondo anch'e^l^ritratto in Ve^
ftif StHàtoriaginocchìomadorante . Vi fono tre altre Tanole di mano di Iacopo Vahna >
tìoèzVjlnnuHciatatelàHatiHiUdi noflro S^re pofi^nelle Cappelle dt^i lati della
Mf^giórti & quella con Santi M'arco^ CariOj e Dndouieo neltMfar e ricino dlapotta del
CmMgrattdtt ^neportHli deWOrgam fece ta Regina Saba ox^ due Santi P'efcoUiir^U
U CappelU Maggiore ^ fimo duàtr^ Cpo^
cififfiine$ ^akrodegli H ebrei morUcati da Serpenti nel Deferto . Quefto dipinto dal TUot^
to$ f altro da OdoardoFialetÈo. "^ ' I . '
. Sonole anime 2JOO.
. San Simtfon Grande «
^ rCrfo il anal grande fa $ENKlafca Panno ptf 7.^^ Sit^eoie Profeta dalle famiglie.»
V Ghifa» Aolda>& Briofa. anguftò per terreno» ma venerando per due corp i Sim-
ti <àe vi fi ferbano • L' vno di San Simeone predetto > & l'altro di Santo Ermolao Pre-
temartire portati Tanno 1205. da, Andrea Baldoùino » & da Anselo Drufiano» che^
gli hebbero dalla cappeOa di Sanu Maria > ch*era attaccata per hanco alla Chida di
Santa Sofia in Coftancinopoli. ,
AD l> I*' f I & N' B.
j cbe*PiJiferbanOi l*vno di San Simeone predetti
Mxtrtireyportatid Fenetia Vanno izo%Aa Andrea Baldouino^ e da ^ngeh Drufiano» che
tifhebymroduUa Cappella di Santa M or iay eh*èra attaccata per fianco alla Chiefa di Sai^
^"^Sf^nrtoi^uatìnopoW. U foffittoit^ ionben defignati
com^
€ompanimenti$fpHt0tnc rnu Vi fmMmradMid fff^4ii4gf9^ Mìgatbmeme
ma^liate grmdi ài naturale^ , Ggnificanù i doieci ^fofioU > ctdorite > e dorate ipapefrd i
Jpattj de i volti , che foflengoho tx nane di me^J^ • Sopra il banco delta Scuola ael Sagrai
tnento il Tintoretto dipinfèla Cena di Chrtftj conili Jipofloli» e Iacopo Vajntafèce la Ta^
HcÀanéWAUér Ma^gjim ccm la f^er^ine^ eht prt finta al Santo t^e^ùhh SifHéMe H Bdm-
^inoGiesù^
L^Ogkioi^lfHnrgo % th'ern fttum aitineontto di fèefkt Chikfiifiitii mttiantHrii^
fportato foùra ta fonùmmta della Cróce in Capo del Canal grame doke e^i sbdtCatlMm^
Laguna % <T iui rtediflt:ato in ^Bgrande > e tcmmòda Jhrma y * ^
Soggj^ciemdquefiaiMefiianimtijoù. , ,, ;. 4. * .J
^. « ^
San Simone Apóftolo^ detto S.Sinton Picciolo;
& La <)a<^e antica per edmcio: fut>Qchtji(uù|ìq^Yrc(Uiii^a<li miou» io moltQ»^
parci A ÀU'kvyMuro quali dsità quale^di qu^ dairacqùa* à utuato To^^ia del Piuw
go; kioeoÀtQ^oitaiiitc pir Io giramentoiteU'am: dd lauifidojrtc cui opt raru-fi (jpMt
acpmavnmUiQqd'oraaU^antu)» gouemacodavn'orciitìe di dccadim ropcajl^^
(OH auttori^ riceuuta dal Seiwo> che giiidicanQ in prìma itiQ:aiitia per o^ loom^
itiqueJl'arte^&coadaoMqafecoiido lelp^ibciòiM^^ EtolixeiS^^KÌidtt
l^iviKx^caflieraàc»tnarikì^adavfxManoaU*alu^ vi (onafcriMQb p$^ttori>
capkaiv» ùmx & cofi bmMw. oÌ&ciéiy i quali ciKcìinceiidi al han«fiftto pubUca t (ot
iKs^ibcto^cAiaiMagilliratadelIiSigcK^ \
A D D I t I O M E. l
Sopra Lk fondamenta tongail Canal grande % fi vedelapicciola Chiefa di Santi Simone %
< Giiàa ^p(jftoU% fatta gid da t Birofi, e detta commimernenteS. Simon Ticciolo > ta fWtf/e
antica per edificio^ fa pochi anni fofta^ refiaurata in ^n^djk fna parte ^
Jtnime 1200^
S. Giomuini Dccolktò^
- 1
i
hXi Giouamit Decolfato fu opera della fàm^Ua Veniera >ri(taurtf 0 poi netem^
noM. La cut f^iukéficekbraperlac^ione cbe G$*è detto più dece fìd li-
o X 1 1. dfii prcfentc Volume .
A » I> I T I O N E^
* Si redealprefemte oiAelUia ^nefia Chiefa m motte fue partii efpecidm€nfe la CapftP^
ha Hasgfore^done portato tettare netmts^ di efiajMn fatto vn retrocoro\3 mi quale i
SacerSSi cantano i Dméni Qffitif $ itche riefce di mokocommodò ^e di mag^r, diuotione ^
'HsWMtare Erettada Gio: Batti fUT^^ax^o^ e dedicato à San FiUpp&7ferio^%itCatMlier
trarlo Ridolfi > chiaranm fido per la Vitturay cbéJUmataperla penna%e^iiildaf^ù Soj^'-i
piifiattodifjcm^ikT^^ yii yit Fati^
D 1 ?:5.JiO ROCCE: LIB. V. ios
iiuUt^AtttemHU€f[9kùm ififforsiopirOnauh'BaniimtiCbe era foUto fer^e aU
UMeJjadiquefioSMtOxUqual Onauio fiì pòi cretuo CWrdinate ncUd feconda Tromoiio-
ne di demente FUI. e detto il Cardinal Bandini .
Sono le anime joói, ' I .
Siiti lacomò dell'Orio .
t ■ ■
ET più citte è fai^contrada di Loprto» nella qaale è ficuato San lacomo di Luprio>8c
I ddloRiojdcceaMnroitaiiicnteddl'Qrio. Fu reftaarato a di noftri coti diner-
^omamenci . (>e(!CÌocbe la piUla di San Sebaftiano fu opera di Gian Bono Marifcal^
cchScè tenuta in pr^io da i buoni maethri • Quiui pre(fo fi vede in piedi vna colon-
ia di !|.tanccia&gi:H^ alla fuaphiporci^ cheéripu«
tata più tofto gioia cliepieva» Paolo Vecooére vi dipinfe la cappellani San Lorento
fornita di marmiicciii Talcare carico di molto oro. Vi fi troua anco vn pulpito di for-
ma ottangola di fini ffimo fPMnyh qM 4i(ÌBgiK> nstabìle » itiquale fi ripofa fopra vn^
balauftro fimilmente di marìnoi con maniera có(i ftrauagante> che fi può annouerar
fra le cofe più fingolari ddla dttJ.Poco prefiò la cappella dd Battifterio fabrìcata^
jda Gian Maria (U Ponte Pionanò del luogo; à dcgntL di confideratione . percioche^
cicca di lauori d'oro» 8c di ftucdii ^ & con pitture nobili & Angolari contiene lapalla
di manodi la^mo Tibtocetto • U fofiitto fopra l'altare della Concettione fu opera
di Paolo Vefonefe • Di rincóntro è fituato Io Spedale col titolo del predetto Santo 9
fplKD b Olia dePrpcnratori di S.Mar€o de Supra .
A D D I T I O N £• . '
Modernamente èfiatorinanato la Cappella del Santiffimo Sacramento con heìlo^ e ricco
Téfcmacolo di fimeyagHmarmi .LaTMBUdotie ^arifceUy'ergìneinariacim San
GkmannheS.VjcoUilyefcm>yfàdi^madaFrancefcoda'Ponted^
anco in Urna tela il Treemfor di Cbrifto^^ che prèdica^ Turhe . T^eMa Cappella di San
I^enxainfonodne ffanteUdiÌ4a:apoVdma%inintaddUiinaUè fi^ effipSantoim
MtUh che pare dicìn mTirano^ e rapace f^aleriano doneftana rmfto il T eforo di SjChiefa %
mtìftrandogUynamoUitudkmdipoiÙTi^ài^ 'H^aìtraraffrefen^
UH martirio delmedefimoSant0'^f7^{flUSmrt^ MirneHi-
fime del Te/lamento Fecchio^q^ t H cader deUa Hannah mangiar deltjignel Tafcale,
Sa fommerfiondiF^i^imei&,direiconitritr4ttodiGio:Miaria daTonte giàTianano in
VijUchiefayenélViàk^igig^ -^ - ^
.dqnifiacMrafonofottopcfiaanime 3000.
SanStoi. . _.
• •'> »... - .1 ••*
NOn menoè Iodata la Chiefa di Santo Euftachio detto Stai dal Volgo» dedicato
prima d Santa Caterina. Siditechefooperaddta fàaugIiaderO)rno»la^
qua! mancò Tannoift^ó. Ha quello (aerano ilcapo del detto Saunto» della moglie» de
àoMìwìlli.ìììmosoékm^^ fopralacappeliagaHide ò mtfliMmo dcUa ìkl^
novfWl» .4 - . «^ . . -. 4
I
^04 D E Lì S E STjJ R R.30 I ri
lacomo Palma ri dipiafe vna notte^coo vn Chrfllo «chcora ncUo hoM^i òMte^
{UniaufriiefuelapiUiu%olare« , e > ..
ADDITIONE,
yifouinfhè fiate
Sa*
tran
^^, _-,^.^^ , , , ^^tioccHpémanùp^fàfjti
diftefla Chiefa . V£lfe^m della Cappella del SoHMmo S^aametao il Ci^ana fece f^
Filaria ièlla Marma • Ùomenicà Tintorettoii^fe ta Tancia deW^UofgranieifaeeM»
meffa l*^ffwua deUa tergine .
* Sta fepoka incmo alfMtar del S antifimo m Mimftro di Spagnai
ni nella wica di S epe t aria apprefio la B^epnblica leggendoli di Sti :
Cattile Hefnanda&ìISMretfs
PhilìpplRcgisCaiholici
Apud Veaetosper decenoiuin
Hooorifice perfun A» . -
Maria Lopcs Vxor P.C Obiit die 9. O&obtfs t^6ji .
'Hetme7$^delUCImfa%inynafepolturadi pietra da parane è int^^Uàta. la Sfotta
infcrtttione :
Melctuori Noirot Mobilia Antuet'pteQfis
Moribiui » de opibus Claro
Ingeiwa % iatcgcrrimo in omoes
Nterentibus cunétis ercpto
Atatisfiueann.tfi,
BtttaOar Fra ter. & Ncpotet
la hoc Kfonumemum
Maeftiffimi tranftuJere
AiuufalutisNtOCXJaX.XX«KQiieiabri& . ^^
i . • ' . » TP
• *«**» ., st • i à
in ifuefiATarrocckùi fono anime iio<x^
Maria Ma
Sanu Maria Macer Domìot.
Fiìofare Santa Maria Matcr Domini eretta Tanno ^. dalla famiglia Capellar^'à:
jrcrfbmnca d tempi nofinsulaforma dcUacubadimc^zo di S^ Maroonièicul^
tiiiift}a&ÌHiiii£ùaaj^&ro(ò«tsl Ib qwcftaTemp%la^
palla dell'altare di t£eronimo Contarim Dottor che viiTe Tanno 1 5 1 z* fu di n^O di
• ,ai Frjuu
DI s. : c R o CI I ib; V. ioj
, Priixdto3iffii^ai&J9òai£uioyeiniiH|;n£ccel&C(!n^iCbrì^
Alcargrande è di Sniffimo Argento, ouc in a r. quadro dì mezzo rìlieuo li contmi/ij
bf^onediChnfloid'opdraGreca. La coi lapida di raumo rodbfn^iraltqallli
coi^Gtft èopeta antica eoa beUiffitne kctere Rontante che dicono >
QCaligarina
fjft(lorationèd<
ntbtnaco PiOiu
dlpinròilaAng
AnfonjqMtndl
G»uanaìftttri , r o»- •
HiHè iixtnnì n/trij^ue Acerbe diJùnUìs , 'O* Ànn4
Vxtri Jnc9mp4TàyiU (um f IM Jntìmdifs. Vmt XIU^ :
Ann. Védui Ttii^ànm Anétf* Fiims, 0f fibi ^
A D D I T I O N E.
"ì^ è molto terapiche fi riparato aU'(^i«'it4 di quefla Chi^*co»Papertara iiakuk_
ne fiàefire informa di me^ Lime, fatte doue erano prima ItfineJlrelteruondetdaUe qu*-
ti rtceuendo fuficiente liane, fi gode afiai della fma btUexxa. Strine il Strilla, clU mitica^
mente in quefto luocc abitajìero Monache fatto Titolo di Santa chrifUna » <&" che foQefitt»
fondato, e dotato digrofie entrati dalla Fam^4 OUuipi 4a.Tefaro .
LaCens diCbrìM tenuta dal Sanfouino > e dal meiefimo Stringa per opera di Bomfa-
tip, chiamato da ejji Feronefe , da intendeati > e fpecialmente dal Catalier e tri» H/dolfi i
j^ara per frittura del "Palma yeccblo, che fa Maefiro del fudetto Sondati» detto Fen^^
tiano,enmFerìmefe, Le^aìine foaoSoo. '
SanCafTano.
tN quello Sefticro adunquefì contiene San CalTano > il quale (u prima dedioto a_>
1 SaouCecili^paichelohebberofabricatDlefamt^IieMìdieleacKfinotài: itn
habìtaronod(»tie monache. VifioooferualateftadiSantaCecffia. fiidìnotaMe
fivedevnpQlpitodimaraiofopracinguecoIonnedìfetpsiitiBO di moka bdletm.
Ancooclkida Meflùu tnuentordel dÀingere d oLioi vi fcxe vnap3Jla.l3como Tlnco-
lettD.vicLipWeilChriQoicbccauaiSanti Padri del UinbO)il,Crodfiflb>& la palla
dell'Aitar tna^iore. lacomo Palma Vcccfiio vi fece» netia.medefìnia cappella dd
Mcffioefe>lavicadeIlaMadoana. La pieti con Santa Maria Maddalena vi fupofta
pcropera di Luigi Scorlaco Piocurator di S Jtiatco. Et l'organo fii di maao di Fraw
Vrlja-
iotf "D EX 5 E 5 IIBXO i
Vrti«liótdqajfefidkeJanit&{>ilheaoobd)bcaIàn^ttceinporo^6tt^^ ,
menci. — '
Sooabcxodifa^o^qiKflo Tcmoki dtle Theatri b^l^mi edffictti coa%fii
grande, rrob iniorau ooMca^ l'altro rotonitk .dipad di mn nooKmdi poMooi
per rcd carui ne tempi del Camcuat&Comedie) fecondo l' vTo della cicut .
A D D ì T I O N E. '
) principio alla rim/tatime dì qiafig Cbitfa > & i ^»afi al prtfente
'e ternùntìaton 'bella, cofiruttura di ordine Corrinto.F'edetulofi. tfnfit
; bello diforma > rictoper finezza dimarmi^e tn^ peronumàtti^
itturenarrare difopradatSanjimno » il meiefimo T/dm^f^ffibì»
.Gionanni nel me^ degli ^pe/loii Vietro^ TaiàoA S^t ifatu^fiSi
di San Girolamo cifè pitttera^MatiJfima . E nella Cappella alla fmijbra della maspart >
Leandro da Baffano fece neU^AUare la Vergine , che vijìta Santa Elifabctta » infieote «m
liQtuulripo^idailati.RfsifiraUS^itigfiynSui^trngrii^fH^
me firauagamei M però lo filmo di perfoaa fempUfe, &pui,^ièil ffjfitnfe • ^
QuaadofiardbilipirtoalCielofiiteato _ ; ; ; .>
*4Vrd4rtlCorpóaUrgnuiMadte antiqua / .''.'••'-.
FeiAofepoIcroiardf pietraobliqiu . ■ -, , . l
Mille fetnnta do con cinquecento >
V. C. F.
Deili Tbeatri fé oc dirà à fqo luogo .^
StmUn^H^Varoctìtiaaimiut^oo.
San Nicolò de Tolemini.
Ivi preflb è la renerabil Chiefa di San Nicolò detto de Toletitini > già commoda
'ftanza di Gian Piero Carrafa. Il quale haueodo rifiutato il VcfcouaA) XheA^.
noicotidocto'lt in quelle parti) vi iniUtiiì l'ordine de Preti > chiamaci Volgarmence
Chietini. £c fatto poi Cardinale! rìufcì finalmente Papa* fc fu detto Paolo tv.
ADDITIONE.
' . li fiiietti Tadri Theatmi^ Chietini (come li chùata il SanfoHÌtio)l^arMi>pd la tré-
ietu chieditene fendoTom altra maggiore poco difcoflo dalla prima , t^i multa , ch'of-
fiómoal prefente,& che io inora defcriHO. Diedero admque principio alia fùndattone di
ejìa l'anno 1 5 9 1. ael Triacipato di Vafeliaie Cicogna, feguendo iiiamro c6n beliate motto
ben iatefa^icbiiettnratfopra ti modello di VicenT^p Scarno'^ Famofo^rthitet». Sila
è fatta 4 Crociera ben proportionata in Utnghex?^ > -e largherà, e di Capo ha la CappeUa
Ma^ieretConbetà^ltarenelme'T^i e paia dietro H Coro. ^deftra,e finifìradidetta
CaPpeUafmoleSa£refiie,elnos,bipersampanili. Da ambediitttati àxUaltmikKzA»
ha
M .^5:1 tkO et LÌBi V. 'io>
Ì9Ìfi* àappltlkfft forre y^aktmif^^ Tratta ta^eU^.etaìtraJim^
pftàjti moke aM4t ardine €&mp(^to 9 e tesi fono oHcom compartiti altri pilòri nel rima^
nenteéi tutto Uifótpo delta Chiefa 7 itptalitolgtMo sa l'ornamento principatede. cornicia^
menti con modigtioniy che ranno gtrandOi e ryalendo tutto intomo, e poco più aèìUtopiin^
aptaiarolt a del corpo dimesso.
Le Cappelle hanno lumi da alcune Limette fatto alle toro yolte ; &perakre Lune mag^
Jiorif che fano ai" alto fapra te C<frnich e fopra dette CapfeUd vengono abbondanti lumi -
ifpofti qudy e làperil torpotUtf^e della Chiefa . Jielme%K*idéUa Cr^ce forge h'cupo^
lifomdata iù tfuMro pUafirmimatfitcii molto ben murati > alla quale pn^ntcamtf vn ra.
j^iiffimo pergolato* V^jtfpetP^ditnkflo Tempio è verfoVonente vicmo d Canale dett0
€otmnunemente de Totentmi ; V Aitar Maggiore guarda à Leuante .
Tutti gli Mtariy così li fei delle CapoeUe fudette come li due eretti neWefiremità deWi
bracci delta Croce canto al muroìfono fingulari per difegnoyricchiljimi per fine7^:ì^ di tnar-^
mif de quali fono confiruttis^ e yagbifsimipsrgli ornamenti di figure j di rafi , d'intagli, &^
altrilauori. * jr^^yJ^\ r : . - • . >* ,
Le "Pitture (benché modMìe)f0ìi0Ect€Uettli^trat!e dìt principali ffimi huomini di que^
Mpf^>ffJl^onei,fJyffOt^ ne^T^uola 4^3^arediCafi9 Camark
fece la P^ ergine in Gloria . ì^eAa Cappella di Cafa Grim^imé^gurò il Salutatore con la Ver-^
gine I^adrt 1 e San Vietro con le chiam inmano » e fotta le adirne 4cl Turgatorio . Jlella
volta UTonteficCj che Porge Breui per fHffragio de morti • Dalle parti delt altare, fece
t^nnuntiata fC iaTtilttaJi Santa Maria Elifaketta • Tigl^ Cappotta vicina , doue è la
ToHola conti Martirio di j^^4 Cecilia , rapprcfcfitato dal T^rocaecino 9 il mvdefimo VaU
ma rìtraffe efia Santa conJ(alerianofuofpojp$ coronati daU'\yirfgelo con Corone dKrofe , e
nel dirimpetto i Santi Tiimr^} & Falcriano decapitati sfatti fepeltrè in tempo di notte da
Santa Cecilia 9 eviMa^laMóltdiJLdpiénio, &ilntratto deUfiflefio 'Pittor Talma.
7{ella volta ancora aipinfe la S anta F'erpnetintaéa Splendori j con molti .Angeli ^ che
tengono firumenti Multe aliy e corone di pori .
Dalle parti deW attore fono Santa Caterina» e Santa Cecilia . É\àel Palma medeftma^
mente la Cena di Chriflo hofiafétnra la Porta. Di Santo Peranda^fmo fue opere la Tauola
con il Beato .Andrea .Auellino9.cfQfngrf€ (flekxminMeffkj yedendofi effo Beato foftenu-'
t$ da vn Padre del fuo ordine, e da vneniericonelt atto dello fuenimento, molto proprio, e
naturale . La Tauola del Beato Gaetano Tiene,Fondatore della Religione > circondato da i
tre voti de Kegolari , Obcdien x.a , Pouertd , è Cafiita, rapprefeAtaH con pellegrina inuen^
tione . "^eW .Altare Eretto da Gio: Francefco Labia l^jidoratione de M(^i . Il San Seba^^
fiiano a cui vengono tratte Itfi^cie da due^ietófe donne • £ P^ngelo R^aelo con Tobia
à mano . La Tauola con jS.CarhBorofnco in p^edi veftito cm ifi Pianetta , e angeli 1 che
Uaffiftono. * ' I, * ' : *
'Helgiro della Chiefa fono dmèrft Qtiain'di Véatr^ e Santi di mano di pittori di nome >
ediflima comedi Bernardo Suè^PpcteGeÉOuefewe dfaUH .tn memo/ria della fud 3edi*
catione ^e Confefratione Ji le^s^jn vn i(4rn^pK^faprn U^pa di dentro : '
i
Dieo > & S.NicoIao TòIcDòoitti piorum ftqie
Clerici R^nburesextruxerc.
I^ffttlbf^f jZ^aiie Ratnajfcbat Marino Grioiaiio^Prinolpe
Confc^iMlu Xlll. Kalv Moit. MDCIf.
- f * O Ben»
i^ DEL S E« TIE^ O ■
ir* f (opr.adSilthnritrMtifi:olfitìÌBmarme . ffopraJ* w4t«ir viif**»»»»";"» /«» »^
di marmifiniÌenilfymlm9rath&itat0ÌMi,f(ntoàrìlKamfimfH^ ,ftiM«»*
eiMMtù a Tadrtt dice :
Ioanni Cornelio Vcnciiarum Dùci Inclyto
lu^tia» acfùetattcoaiprcuo
{>f inHe vere Sdlowfapicnti», Mecenati fnptemi Adriatici cxm Apsthm
Qui poft Vcronar. Brixìae»Patauiiq. praefeauras optìmègeftas
Poft Proc Jignitatcm, Altioraq, Rcipufccora
Taode» merito! un dinesj folium maieftansafcendft
Quopcr Ittftrum , & mcnfcs aUqnot ftHcìter illuftrato
Obijt tandem Anno Domini tà DC XXI Ve iEtatisfuaLXXv.
Vt cocnucài5 in terds eximium, Csleftf exaltaKtttc in glena •
Mnif^eum hoc
Quod FrancUciis£liu$ erigere in amoris fignum dccfeucrat »
PedencuS'NcposgratiffimusadimpIciue
Anno taiMCii M DC L V I*
VakrodiFramJÌKyilJFàlioèttffffientei
l'raBcifco Comelio loMMis Dtids fillo
-Centefimo Venctiamm'Dud
integerrimo Principi de Repilblica optimè meritò
PatiMB |a«trì> vììms decod» vrbi(9..proiucatts«Kemplo
Qg»p0ft Brixitffrcfetftticaaf alijfq. hoooribtis deeórtttis
Pieno eledorum confenfu .
Liectremiens .regafi diadematedecòratus^alfic
Hicptarcipitinifflium abreptus ^to
Boft ootteoi'ibhimiHDdoAipcftdecein djesfui priiilJjMnìit
: Su tctàà euòfcuiscad JMes
Ve
D I ^. ^ e R Ó CE LlR V. 2c^
"- IMìoìrlótfiitHtiR' LauretdotHNretnr; Anno Domiiii >ftf D€I»VL
AecatisfuarLXXih n /
Hocalterum Maufbleuai
Screniffibio parenrì Federìcns fìtitis ieuesh:
Anno Sai. WDC tVI»
♦ ■ ; . . t j • < - ■ ■• ■
S^AnétH,
ALte fpalle del predetto luogp t9m*t f^VQH!&icU dì Santo Andrea detta de
Zira» la quale con la fapciapgu^rda la. terra feiroia^^da (]iiella parte doue R fcuo*
prono per linea diritta i ntiòiiti Euganei» &Jpertratierfo quelli del Vicentino;habica«
^^ ^^ donne monache dell'ordine di Santa Chiara • Vigacc Marco Gofm^o Ve-
di NapoliheQa.Nforea>Giunrcon(hlto celebre neTeti Tua. & fuori (hlcatnpQ
éJR:bpéJ)(itaia Prìndpeflra,n^^ Michele Sceno^chefiU'anno 140Q. Airincon-
£ro pìn; fianco hdt^fbterna de P^^^ pittura bene intefi & di
outno di m^eftr^ écceiletite •;
A t» D I T I Q N E.
Le Manatht di éftitfhtkogakònPm& ddtariùitdi Santa Chixra%comcfMa H Sanfoumo %
màfomdelNìiìmediS.Jts^pm.HStmsar^if^ tmfcrUtmt ietta fkiettaTrìncèfef^\
ffh mogfitài McbietSUm^p^d intomo atfito fepotcro > e dice e^ lafeguentc :
Hic ttc^ Corpus SerenMìm» D; Marina» vxoris q.Sereni^. &
Ea^eociCpriocipis D^CMicha^I^ Steno oKm iaclyti Ducis
VenetiariUD»qua? obijc die 4 Menfis Maij M CCCC X X i L
Animacttiusrequie/catÌRitfMC*. .
ZjbuainfÌAtiÈgipufiàChiefaneiltp>io*i/&eprmipali cmftmtwmitrt^^Gnjtlttui
fmtdàlmàdAigtutmtaitttìtamefhràwbneate mn^tìacitm ctlnne ,fiartùma;h fSgft
re^tmitttiegmaeattdnaii, f^MSpmnfaTmaia^imle Uifuoltettrée cgtaèr» anu»-^
mem^catSjOintaamA mtmdàTavlkyeniotfi^figannfattovmiit Capsumim «m4i
fmmCUlwrt dtUa Maimu ima CMcma.i'Jmntouii^tiMffku , tfmtiv itìcefi fi^e di
Vma^Uf$Ml.émÉiAÌakiiQM^M(mitàieqamàbfAàyautk^tCtmeeitnd» tàfi^
IvMgmi^VieMttiaÀttÈtiiFtielà^AeirìfuafffaaqiufU CtìefkHptint94ettjtfcen^
weiór-^famtgiamo dijigofia, Ueétte teU Lmndi adU C4ppttU M<^an etn U Cro»
à^gbue diGSmàChafiauMyaAienétabrA UCmàeàn^afafirii»fimmdifiiatàA
tmkenuiTimmeÈtu- ■ -■ u. ' . '
-r,'
f'
ET (IVcdeMinMrti^ dì Stinta Chiara > congiunta alfa ckci^ per m Ponte dt le»
gliahJièioan Aiiicnuiche dcH^Mndine di San Fraiicei€0^8fi làbfficato altre volte
dalia (^MKffÈùVwm&ìliitmd^ » Vi ctttopcr ipaaailt€tiii«^pcaiorie«)Ciche^-nM
i.' I O z ^
aio ^ E 1 1 S-E'S T I E R O . :\
finita . ' ' " - r .'
A D D- I' T I O N E.
f 1 >
Horafi vede lafrefmte ChiefafinUa,& abbellita di decenti jlltm^ e di degae pitttnre»
delle quali le più (ingoiar i fono la Tauolacon la Madonna Cotonata > e fotta alcuni Santi
della Religion Francifcana di mano del Malombra . ^i è vn^akra Tauola molto bella di^
finta djd Talma con Santi Ubaldo, Buona Ventura > Ludouùo > Francefco > e Antonio da
Taitma. Quella deW^mmuiata^ e deli'y0ièn^ • // S^ Gvmanni > che batte?;]^ Chrijh
è di Matteo limoli.
GicBiì, eMam. ^ A
A D D;X,t I O ìi\.M. '
Vanno i6to.ntirataft Donna Jtn^ela Maria Tafqualigo Gentildonna Vénetiana ififie^ j
me con imafuaforellajìr altre fedict figliuole pur V^obiliyinjfna cafa con terreno >aà0>4i]
r^^ione dillo Spedale de Tefferi Tedefchi,Dofta in Contri della Crocè ', nel ca$^o deuajcà^
to il tempo di lor vita in quefh luogo iti ordine KeUgiofó , fotto il Titolo di GiesAy e Maria :
Onde ottenuta Ucatza dal TuUico di poter fabrècare^ coflruffero yn mgufU Mon^flcfcop^a^
pace falò dÌ2Q.Monacbe,& rnapicciolaChiefafenxA.alcunnotabile ornamento . JLppro^
uato poi à Roma Cordine^e l* inflitutione^iceuerono vUimamcntc dal Sommo 'pontefice In^
nocentio X.la Claufuray permettendo^ che la Madre Suor Cberubina Balbi y pur anch*ejjk
Gentildonna Venettma difantiffima yit4 %potege vfcér dal Monaftero 4ùS.^Jpdrca ^douc
era fiata tre volte Ubbadeftaye trasferir ft in qucfio nuouoyper regolarloyc 'darli fórma. Po-
ro dopo quefte cofe-morfe» chefkl'aunoi6%z.la fudettà VafqkoUga jtuttriccdi vosi fan-
ta Opera. .....:..
Santa Hekna.
NEiroffitio della Saniti dòiie fì leggono i Scftieri |ier Tocdmelora» fiStAc cflMn-
uidne alla citt2i>fabrìoate ò con Chiefe ò con Gkt£i>{bno «omprefofocco il {im^
iente Seftkro. Lafdando aduDque{>cr hora^di ra^aar delle ckti ò cecrr di Torcdk
Io»di Btncanoidi Mdzorbo>di;^inrano>& di Peleftnna>dmnio Mameottidé luoghi f j^
cri airintomoHledicati idioerfi Sancì» icjmlifetiEa àlccm dubbio cooie'véri amici di
Dio>Ia conferuanocon le pregfaia^^prdlò à S.D.M •> inufta daglifommii detmoi^
do* & nella Tua fempre eterna libertà^eficndo moko più (kura la guardai celefte>cfac
la terrena deUe fortezze & dellfe muraglie . Ne viene adunane, inanzi fra Takie Xlfokz
doue è fìtuata la Chiefa di S-Helena dent dal volgo Lena. Fu Jl fondatore ic hiuttcH
.rti Alefiìuidro BorromeQ>nobilD&dcoà liu6itu>3ddlaG^ taìOpÌÌ
quale habicando in Venetiaifabricòsu 1 Ifola vna Cappella>& lajoOttfaoM i &àtfiietu
madre di Coftantino Imp al cui co|^ $r| Aa^pj^rtato da Coftantinopoli a Venet la
fan. 1 1 1 3.& ripoflo nella Chiefa de i Sèrbi 'y fu pòi trafportato di quindi alla Chiefa
dft Carmioi ranno laoS.Cinfe Pho^odimufa^&vifecevttfiarameiito.d'otìdiviiQ-»
Meflale i penna beIUlfinK>i vna croce di valuta di quatttYKCofiOiducati t ft)g»litrc^^
£nisaparipcxartifi<;ù^&vttGi^(^ACoaiam^^ i./^ >
Da
DI S." C 1 O C E Lift V. ut
X^qof^toaSfmi^pàmMofni^ qùsàt ègB fpefe molti danari» la coTa andò tan^
to ioaosi» che i dì ooftri quefco Tempio è tenuto per vno de i nobili deUa città • La
fua ftrattiaa è d'ordine tedefco » & affai largo > & ampio col moniftero capaciflimo
di molti frati» ddrordine del Monee QUueto^ Ap^Minfconò in più luoghi Jc memp-
riedelBoromeocofi dentro come fuori • perciocne fuori della porta maeftara foM
intagliate lettere in vn marmo fitto nel muro che dicono •
iitis Alexander vir fionromeus Ecrufcui
Nattu «lifli Sàato Miniate ptopagine darà ^
Frater & ipfe Aius c^oq. Boaro meus ancnis
Sortibus e^hibitus » i^cri fecere capellam
Hanc Helene fuum bonore faac fulgente parata
r
Et di dentro nella captìella done giace M;corpo della predetta S^n^fi vede in ter-
Ta dinanxi al parapetto deli*alcare I^ffigie del detto Aleflfandro milito con le rnani^
€iìc i.Comeoi & col cappuccio in aipo alla fiorentina > focondp f^£o di quel tempo »
^ àftomo al fepolccp u legge •
«
Hoc fepulcrum efi maffilfici ^ Genetùp fvlri T>.
AìtxmMde Ifonromeis J^^nl Ftliffi » e/kctèf-
forum fmtum y qui ex hoc ficuU migrditU Die
yiU.Menfis Julij MCCCCXXKI.
U fomiglìante fi vede di Tuo fratello Conte di Valtaro»& d'Arquato» conciofia che
nella cappella predetta è pofio dalla finiftra vni!q(xikro di marmo eoa diuerfe figucc
picciole afiai bene incefe^&con f^gh'ami 9 & altri ornamenti molto ricchi . (otto al
quale fi leggono m campo turchino» lettete in forma Goth ka mefle i oro • & quefta
opera fu di mano di Mattheo de Reuetti.da Milano l'anno iaiz^
Infigneo virtute vùrum CofDitetaq.lliitre »
Vallis de Arquad doosiniuii* cctcberrima pi«fens
Vraa tener, nntam genuitFlorencia pioletn »
Hicpietatìshonor* grauis & Tedatpr honefti
Boaromeus erat iuChis, ditaiiic ^enoa
Seofier, at bis meritis Aiperum penetrauit ad aula» r
Mattheus de.Reuetds Mediolancd. fecic i4a2,
r
Tu finalmente protettor di quefta Chiela & benefattóre non punto meno del Do-
someoi Thomafo Talemi: il qii«?e hauendo fpefo molto nell'edificio ddla Cfaiera>la«
O 3 fciò
»U V DJL S E5T1EKO ì
I ;
Hociaoet illoftri conclufos martnore Thomas
QtiidoTalcnt» clarus, fed cIar2oralti$
Attibusi ingenfìs iuRis, Clariflimus autem
Moribus & vita>propno teftatus y t apre.
» 1
I /*
Et dall'altro lato dplfepolcoo detto» «erft> il cantoaateiii
^— .t ^ ji
' *ii i «^
i ♦ 1 ì5J
Hac mar is incóleret fedem (znÙifRmus orda
Moncis Oliueti mentis nimc coogrua fumit
Suffiragium heres» S an Aa tuo precis Fìeleiia tanto
. . ' FacquodparcflsborumcocKiicfcatagmiaaffaattiii^'
« Da quali Takntffu anco febrìcata la nobii cifad San Benedetta} famofa perla
Proferpina & per lo cauallo dipinto dal Pordonone Pittore illttftreiful Canal grande»
peruenuta poi nella famiglia a* Anna • Nella qual cafa fi trouano lauorati da Titta-
noi vno Ecce hotpo> & vn quadr^ di noftra Donna i con diuerfe figure & ritratti de i
predetti Anna>di molta bellezza . E not4|)itela Aia ragreftia>peitioche il fuolo è tut-
to di (malto asuitQj& bianco con efcmifi^o lauoro veripicot^tQ» ^l èfyxzpi i|uadret*
ti con fei faccie bislunghe: & in ogni quadrétto vicendeuolmente è i^olpita vn'aqui«-
là nera> & vn bréue in kttera di forma Ftancefey che dice luftittian} . La quale opera
fodìGiouanni» & di Franccfco fuo fisiiuolodelkiproùipia Giuftiniana^ atnenduc
Caualieri & Senatori • Si come per rìnlcrittione pofta i pie dell'altare fi legge •
J^nrtes Jiffiinian.Pater, et Franci/ctts fitius Se-
mt^09ts Oftimi /ttauuli4, tt dignitate Etptefiri i»-
fignes, hic déuduntttr , MCCCCLXXIX,
Et gli armari lauorati con bellifiimt tarfie da F.Sébaftiano i & da F.Giouanni da
Verona ottimi mat Art io quell'arte > nellVno de quabfi confcrua oltre ^ molte altre
reliquie} la parte di dietro del capo di San iacomo Appftolo . E parimente notabile
il Coro • ne 1 cui Tedili di carfia i oltre i i difegni de i fogliami che vi fono » & le pro-
{pectiue>vi fono ritratte ìa ^4.fedili > J4. atta delle principali del mondo à punto co-
me elle fonoicon molto arti(icio»& ^^eata. & fii di mano dd predetto F .^ebaftia-
no da R ouigno conuer fo é i queft'ord«nc » che vitf e fanno i ^8o. Difmfe l'aitar gran-
de carico per molto orò , Iacomo Palma» &.vi fece k biitoria de i Magi . Vi dipinfe
ancone! Refettorio vna Madonna , Donato Vinitiano » che fu Panno 1451. & vtfal-
tra ne fece in Chiefa fuori del Coro Iacomo Moranzone. Sono in que fio Tempio'
diunrfi huomini iUuftri della Rei>.cofi 19 tempo di pace > come di guerra «- Percìodie
vi giacciouQ^cominciandofi dalia poru principale mplto oroata» Vinorio Cappettoic
la
^
D r & e R O e IB LIRV. ^t%
Ucm(fan)apeJe{&e£atcidifiiti^^ Atttomodenta*
ncScuIcor Vinitianch & di gran nome alfno cempò » ^ po^a ingmocchiciif ^anzi i
Santa Heleaa.Quefti jTracconta il Sabellko) fu Generale nelle guerre chelfi tratcaro*
no cori Baefit Rè de Torchi nella Moreaft & rotto à t>atraflb i (ì morì èì dolore nel-
rifola di Negropontej & fu da i figliuoli Andrea» todouicoiac Paolo» honorato con
queiUmfiiiìOria •
xlmis rebus Gepis tti Et LX. Jmós ndtus y àk annù'
SdlmsMCCCCLXXX.JlManksinBuboiedPe'
, f^. Hk tius offa i» Qaeio duimà , Amdfjetts , LudHti*
au^ VMbu ¥il^ Pientifi, Titnmì 0f t'irne ppmmt
▼alore.&vìfìl^ge.
MtipoLénretUM 'Pdttli Fiiia SH. T). 7r/W 1>xiù
^ar^i Procurdtùrss Neptti elafi. Venera Preuì'
fori IF.jfJ. Martijde/imaoMùìLnupimPo*
Jlerh condittm ,
* i,
Pietroi & lacomo Loredanipadre & filinolo > amendue chiariffimi per fatti ho-
noratì "& bebenMitì della Repab.parti£:be Pienoheììa^DttmMa httibépet fe#za
TraùIttCgoalloi:aiinportaQCe»roppc^Genoiie(i>& i Tti^cM piGtìUppiir^ à Porto
Delfino. Vltimanienteeflcndo Capitano datl^armata in Pò Qoatra Fil^pò Duca di
Milanò>fii vtlcnatoda i nemici fanno 66. deliberi faa. lacomo non puntò jninor del
padre>'effendofi perduto CoOantinopcdi j mantenne la Grecia corttra i Tvrrchi ; arfe
1 8.gal(c di Cornei» fottoitiefie Ylkiz di R hcdi che s'era rìbdbta» porsòil mare da i
pirati» & altre cofe opef ò deUc^quafi tratta ampiamente il predetto Sàbellico , onde
meritarono rintìrafcrittaepitano» - **
Vtriqne teatri » & Allo, Petro & làcobo Lauredanls > ambob^ ? .
vfrìs fummis & triumphatoribus fortiflimis» pacis belliq» ar-
tib. clartfltmts • Alter virtute fua^Daknatas domuit > expu-
gnato munittfs; Traguri; oppi do > Tmrcas & Geo uenfes fi»*
git » Foroaidolofos vtrifq. duplid ^rìdòria Valter^» ad,^alli» ,.
polim p altera ad portum De Jpbiaum . Demum belìo Phi-
O 4 Phì^
Philipp! CO Padaaes cldfis Pr^fcdos^per iofidtas hoflifi rèòcaó
fublatus» aetatis fa« aiuVI. & LX. Alter autem reram geftarun
magnitudine, velmunerum vaiietate canto parenti par» Reip.
Qunquam non bellator fidaul ac confultor illuftris > ezanima*
tam 6c r uentem Grecita Coftantinopolitana dade , f abftiniMC
& recreauic . Praedarorìas naues Turcicas > ad duodevigtnd ca-
ptasincendit. Rbojdios contumacttcr (è babentes-Cl^ c^
do$,iniperaca ac tutum facete coegit« Mare ìn&fttun brcdooi-
busexpuènaiùt. Sicq. 1 1 1. fmp. virtutis fax fami & ipleodore
nominis tuie terrori hofttbus prodire. In aciem eo imperante
non andieocìbus > vt qnam Ibrtuna patri conceflbrat» rormido
boftiUa.filiQ bene gercndat rei ademeriroccafiooemt v'mt
ìmiocentifs. Conceffit naturae annum agens L X X V. charìfs.&
qpiatfffimus patrtar . Quod funeiis fui moeroredeclaratum eft •
Ant. 9c Petrus Laaredani nepotes Se fili j pientils. memoriae &
fMctatia ergo fimul , itero & pòfteris viui dedere .
Pietro Balbi di'dictio Generale Tantio 1440. mentre cfte s'applrecdiia per le oofe
della Morea venne i morte .
Antonio Donato che l'anno 1460. bebbe chiaro nome per molti maneggi di gaes^
ra per la fua patnai dalla qual ni jnolto amato.
Ftancefco de Roffi A mbafciatore del Rè d'Inghilterra l'anno i $ai . honorato da
Antonio Talenti Fiorentino con quello epitafio .
Fraodfci Rubet ex Brltaaia dieriori momnKn.Qiod mifertm
putatisfelidflìmum esperi tnortmis fum> tum cum fuaue
raihieratviuetepriiim Prouincìarum Senator L^tus ad
Veneto» attatum dorens (uSsÓki» y Amonius Tafentus de
Florentia Mediolant PariQ Senator ac Mediolairf coadi
apud gentile» fnos cnrauit» Obiit M D X X 1*
& finalmente Domenico Aleppo Ve{oouo di Chiflàmo huoaao di lettere » il qi»'
te morì^ fanno 1503.
ADDI T IONE.
jt quefU Ifok nmfaprfi, che aggh^o'e % mnyedendop in ejfa altri wnamtiUiyAe H
4efcri$tiédSmf9Him^ ì
È
• • •
Dt s: CROCI LIRV- ii^
S. Andrea delia Cettofa .
T)Oco più oltre è rifoladella Ccrcofa ch^uiata Santo Andrea di Lio « Nel princi*'
Jl piò vi habitarono frati di Santo Agoftjfo, ma il Senato poi la conccffe à i Cerro-
fini i luogo ampio con bei Chioftri& giardini f ma il Tempio è di compofìcura di*
fconcertata percflere edificato in più volte , Vi dipinte dentro Marco Bafaiti mae«
firo di molto nome > ic fece ti palla dell'Aitar grande con la Conuerììone de gli Apo«
fioli Tanno i$io. doue fi veggono belliflimi & vaghiffimi paefi > colori viuifiimi i 8c
Sffitc con mot^a gratia » Vi dipinfe anco nella cappella di Federigo Vallareiìb otti-
mo Senatore) Titiano Vecellió> & vi fece vn Chriuot che porta la Croce . Sonò ripo-
ni nel detto Sacrario diue^ hnomini di valore • de quali vno è chiaro per la militia^
lacomo Barbarigo > che nella Morea Tao. 14^5 • fu Proueditore del campo della Re-
pub, contra il Turco % Se vi mori in vna giornata come attella il Sabellico nell'ottano
libio della Hiftoria Vinitiana •
D. 0. M. JmoÌm Bérbàdicò Senatòri ifnegerrlmù
Biliò ^elòfonejfdco Legato, prò Cbrifli fide Patriaf.-
PMerrime interempto » m Hieronyme CUrifs. Jndo^
lufitioMCCCCLXmnId.Augufli.
Et della medefima ^miglia vt fono parìmentet Hieronymo Barbarigo» che R por-
tò valorofamehte nelle guerre della Romagna» & fu velenato da i nemici •
HkronymoBéBthddùù'ProcFrdnc.ProcF.FUminU
imexptJithneVenemkofiiH Pdtr'ui'citi *vixeratex-
Marco^ 9c Agoftino> che furono Principi ameodue Pvno dopo l^akro» i cui depoli*
ti furoho poi fatti nella Chiefa della Cariti doue efli haueiiano le habitationi » come
s'è detto. Vn*altroAgoftino» la cui prontezza & grandezza d'animo operò tanto»
che fi fece quella giornata memorabile col Turco ranno 1571. nella quale confacra-
toilfuofiEmjgiuealui liberti perpetua della fua patria» rimale eftinto combattendo t
con grauifiimo danno della Cfariftiantol» poi cn'dTendo ceflato quel mezzo eccellen^
te» udiflblfe la Lega» la quale quel fempre inulto heroe» hora vngendo»hora pungen-
do» tenne falda & ferma fino i quel punto . Degno veramente d'eterna memoria^ »
perdoche egli fu belHffimo » con volto militare » & in tutta la difpofitiòne del corpo
ino rìgoardeuole molto fra gli huomini armati» & con fiorita eloquenza ammirabile
frali togari.
Orfato Giuftiniano » illuftre parimente per fìranchezz^ di animo » & per cortefit
magnifica » & di gran nome in Italia per molte fue legarioni • Il quale eifendo fuc-
tm> nel Generalato à Pietro Loredano» & hauendo operato gran cofe nella Morea»
fi come attefU si SabdUco^oel liU Ottano ddla hiftoria^fi morì in Modon^
.- : ""■" hora.
^iS D E X SE $ T I E R O^
hora . Et è rìpofto (opra yn aSboe di mstnnó ad èatsto ^ vna capj^la > con la fta>
tua à giacere , fcolpita da Antonio Dentone per ordine di Marino Giuftiniano » & vi
^ lèggono i prefenti verfi . ^
Illc Procurator Veneta modo maximns Vrbe»
Orfatus iacet hic loflinianus Eques .
Qui Turcos bimari Glaflts PraeKdus ab jdhno
Dum fugat ò fatum quanta trophea rapis •
Deceflìt anno Chrifti M CCCCLXlIII. V. Id. Q^nt.
lacQQciQ Soranzo Proainnx>r di San Marco nella fuaornttiffi(na cappella» il ari al^
tatۏdtmaimadiaKzaarilieiK>dia(&igau;il mano fooipico: per opera di FratH
ccfco fuo figliuolo y & padtc di lacomo alprcfcnte Procurator di Sati Marco > di Lo^
renzo »di Gioiunni Caualiero i & di Vittorio % huomini chiari & iliuOd nella Rcp^
«e vi fi legge. . -^ . '^rP ^
lacoboSupcraatio D.Kfarci Ptrocur» Senatori griin£r. fuinma^
int^rkatis & mwxentix viro ampliis. io Rep.faoaorif>»fiiti«
do» Francifeus F. Seoator patri cpt. Ce^ilia^ lailintaoK ma-
tri offici & pielite ergo fibiq» & harrcdi&us pofuit. Vixì Ah*.
LXXXmia ObiitlU. Id.Nou.M D U.
« < -• *
AtttonioSorianoPatri^cadi Venetiaottauoper ordine dopo il Beato Lorenz>>
Giuiliniano conllnfaittionc «.
. * • ■ •
i> o^ Ili ^
AntooioSuciano Pamarchae Venedarun» » Anto(liusE(|l^4r
Auguftinos FwS. Michaelis fìlt|, patruo benemerito D.M.P.
Vix.AnaLlf.M.V.D.XXIV. Obi'it MD VlILAnifc
Patriarchatu& fui UIL
•
GJQi^KamfdpofhxndlartiaTetaaìeotére^capp nellaqnale firipoia
Paolo già (timatoduU Repubi Qk>ni^^ Concarim Oator celebre nel fiiotempoA
«lalla cui Scuola rfdronoi primi Oratori della Citti • Il qtiafe morendo dopo mot-»
ti bonori confegoiti neUa Keputx taTciàcomcteftimonidel Tao valore Andrea» huo^
«iodigrand*doqucnza che fòperò tutti gli akri nelle cofe criminali > Kioriò che>
morì perla peOe paflara iGian Bsattifta t tk Paolo^il quak Tanoo i yjiMìaàcon la
irirtùft conJa grandezza delPanimo fuo l'ITola del Zante dall';armiTurche£^eJraii^
ccfco Grimam f^iuok) di Pietro col prcfente epitafio .
Irandfco Griflitlio^) Pcttiffiio» Marctis Aiit. ViiKcntii^
Petrus D^ard Pcocuratc«'es»atq^ At|drea$ filli ananti^^
po(ut«-
D l> S; C R O <? 5 IIB. TV. iij^
poltoae. Ob^e Aao. M D XXXlXdie I.M«ni^ Viik
, Aon. LXXXV. Menf XI. a XXI II.
Aotonio ViflcigimTa.Sect^ariodel ConQe Diecù II ouare fa dì tanto valorot
die maneggiò con molta Tua gloria diuerfe imprefe per la Rep. & fu oratore al Poiv-
tefice con tanta fatisfattionedel CoQciftoiD > che Innocentio con vn fuobrene net
quale lo celebra con molte lodi» ricerca il Do^c Ago&ino Barbarico che lo lafci nel*
la legatione per lungo tempo • Erahnomo di bucme & belle lettere , & dilettandofi
della lineua Volgare» coimofeaicunt Capitoli in ^ormadt'Satire . doiie defcriuendo
▼iti) & le virtù con (Ule auai grane > pieno > pùngente & neruofo > fii ne fuoi tempi
molto honoratOf & Topere fne lette auidamente da gli intendenti •
•Antonk VimìlHtrrn wiro doSfrhtd ^«Uqumìéh,fide^
O* mtigriMi éfnd Vemttm Samum (JUri/sMc TJ,
ADDITIONE.
I^ìnmuù> & dinotahUeinquefUCÌnefd fi i^deyrtuUarene^ Cappettaalta defltn
i$tU idaggjart férmatùdi marm fin^micMfHonro C^éonet rmeffi ^m^ffimi UT d^
tri0nam€MthUctiiTaiieUtchetontiineSan BrimF$»datar4iqtéeJUieUgiome è di ma--
i^^di^^fColònimeriiUtunofanùifpefeddMon^ É ancóra didegnaférmatedi
fbùffimmmrmit^UaredilM^iGrimaHiarmefioi^
Aloyfitis GrioMmo Acchiepifcopiis Creten& t
Poft Vetiet« Rei^lica? adnìDìftrationeni
£cdc(ìa? (iurmuocrt Obkns vtraq« pittate
Prodentia » acfummfe Eloquemia? viribw
Poftreaiuaa vero opibus , ac tnerìtis augens >
Immonale fui Tefiimonium pofteris cun^is
Sapfom prsebuit«
Fratres pofuere
Obiitanno 1619 JEutkùue€i.
Uno Mparìfce altro editare compofto pur di fini/Jimi marmi am quau
9r9UiM4»w^j dififtgHlar dijfcgHOf eformafOmatìffimo di rimejji > & figure > efpecialmtnu
di<impt€f che rappreftntano t vna la Fama > & Paine quattro le ^irtà Cardiuaii » Vru^
dnK^Oi GiiéfiUiay Fort€^^% e TemperofixMy eretto alt immortai nome di Gio: Battifia Gri^
^ani Trocnrator di San Marco$ che quiuifiàfepoko ^ il quale eletto Capitan Generale da
Mar$ in Imco di Giouanni Capevo» ancb'egU Vrocurator di San Marco, mentre fi attende^-
iiadaljuofommo y^ej e dalla mirabile Jua prudeva egetti memorabili, polito da fé-
rijjima
^%iZ D Et SESTIERO
iegnif e móka gente fommerfo famu) 1 54^.4 jM Mwn^ .
T>letta Toma di efio AUare è dipinto Chriflo Crocifijph la Ferg^e Madre^San Ciouén^
ni & altri Santi» yeaendofi anco il mede fimo Grimani ritratto in abito di Geniale • ^Ua
finifira deW aitar Ma^iore > in memoria di Iacopo Soran^p fapient^mo Senatore fi leg^
re lafegueìke injcrtttione :
D. O. M.
lacobus Superantto
lotnois Equitis , & Procuru.
Filius
Obi jt Anno 1 649. fcxto Menf. Odobr»
iEtacisruaeSi.
Ioanncs iEques > Andreas , & Hierooymus
Ncpotcs
ExTeftamento.
San Giorgio Maggiore .
ALl*inconrro del Palazzo Ducafe è fituata Tlfola di San Giorgio Martore habf-
tata da Monaci dell'ordine di San Benedetto . Fu altee volte foctopofta aUa^
Chiefa di San Marco 9 ma Tanno 982 . ritornato di Guafcogna Giouanni Morofino >
diHie era flato niolti anni in vita Romitica con Pietro OrfcoIoDoge i2.già fuo Tuo*
cero» ottenne in dono Mfola con la Chiefa che vi era > da Tribuno Memo Doge 24.
& vi meife i predetti Monaci ^ facendoui vna nuoua Badia • Et vi era allora vna Li-
breria» con ciuerfi altri ornamenti & ricchezze per commódo della Chiefa • & nella
Ifoletta era preflo alla Chiefa vna Vigna & vn bofco> & vn molino con due rote» che
feruiua al Palazzo Ducale > fi come nella diftefa della detta donatione fi contiene^ »
fotto di 20. di Dicembre » fottofcritto da 1 16. teftimoni • Auuenne poi per quanto
fi dice» che Tanno xao $• effcndo (lato sbranato da alcuni cani del luogo » vn figlinolo
del Doge Pietro Ziani » moflb dall'ira & dalTcftremo dolore » arfe il luogo con parte
de i monacif ma ritornato in fé (leflb> & pentito per Tammonitione del Papa > non-»
folamcntc rifece il moniftero > magliconcefiediuerfe gratiej& lo honorò molto»
pcrcioche egli vi haueua vn fuo Palagio > con molini & altre cofe ch'erano peruenu«
te nella famiglia Ziana • Rifabricataui aduncjue la Chiefa Vecchia dal Dose in bella
forma» Tlfola fu ridotta i cultura con dilicati giardini & con horti delitiofi * eflfendo
del tutto diuenuta libera del moniflero. & ancora che Tanno ii%9. andafle per terra
gran parte del hiogo per vn terremoto, che fece gran dannò d tutta la cittd> tuttania
reftaurato continouò fino i quelli tempi. Ne quali efiendofi molto inuecchiato»
parue i gouernatori de monaci di rifar la Chiefa su la forma d'vn modello fatto al-
tre volte & haiiendone data !a cura ad Andrea Palladio Architetto di molto nome >
i\\ ridotta in pochi anni al fuo fine . E adunque fabrica mirabile & bene intefa» con..
magnifica & larga fpefa fatta . Et per fianco oniata di vn belliflimo chioftro con-»
vaghe verdure di allori & di boflì . Al cui capo è pollo il Refettorio nobile & decno
D P S. C R- G C E 1113. V. xig.
lAi coofidcntione per laiwftnrttuia /Gióce-ki coidto Tompiò AaHfòìdH^.Stefatuè
|^runomtttire> Dottato d Veaedal'antipijo9.altri dicono 1 179.& n^euoco dal pp-
peto con mcdca letitia> del quale alcuni potanti inftituita la fraterna di San Stefano >
aggrandinmo la feftiuiti foa % in tanto che qùefta Chiefa fu per tn tempo chiamata
S& Giorgio» & San Stefano • Vi è parimente il corpodi San Paolo Martire > tolto i
C^ftantinopoli .dall'Abate Palalo con Taiuto di Marino Storiato Podeftdper la Re-
pi^.di Coftantinopoli> & condotto d Vcnetia • Et anco i corpi di Santi Cofmo % &
D^mianoi co^ va*altro San Cofmo % che fuconfeflbre . Vi dipinfe Luigi Viuarino la
palla dlella Madonna» & Paolo Veronefe fece nel refettorio le nozze diCananea^con^
qiaraumUolii panieri & niolto lodata da i buonf maeflri • Ma non è punto inferiojre
i ^al u Voglia altra della città» la Libreria 4i quelli monaci » la quale fìi fabricata^
dalCófmo de Medici quando fu confinato d Venetia dalla fua Rep. doue fi veggono
le iafegne delle palle. & tentò anco di far la facciata della Chiefa > ma non gli ni per-
mo-
▼no
prc
iacet hic, & laus Venetorùm >
\ |)()mìni<;u$ Michael, quem timet Hemaouel > . .
Dm probus & fbrtìs , qnen loms ad bue colie orbi* .
' Prtdet» cofiiSlto fummus & tngenio >
. ,!iniM&à<JUyiridcclaratcapdoTyri, , . . '
i^v \ )WeritìuiSyn«,naenor& Vogar»*
Qgi fede Venetos in pace manere quietos ,
Donecenim viuit patria tuta fuic .
Qttlfquisad hoc pnlcnr um vfqie« fpc^re %MM)nim »
G^pj^aaitrDeuiDfled^prQpcerenBi. •■
Anno Dqbìoì M C XX VUL Indiàipne Vii.
. :; Obijt.pomìnicus^licbiel DHX;Ve/KCi^*
"*/ r'"'' ', ''.'ri ^'1' ' **'
Ualtrofu Sebaftiano Ziani Doge 38^ cnefu Tanno 1173. delquale (i vede intera^
la flatua diftefa fui fepolao fopra la porta vecchia .
m
Hic Duk eg^gfuéi^fa|k{ei»H|liM$> OJnwrtfTd^
Vioft cnm ChriftoV mundoluavÀfiiaii^élcit,
Sebafiianus vocitatus in orbe 2ìanus >.,..-
Cum Papa. PrincepsXlérus , plebs hunc recolebant >
Ittftus»purus,caftus, mitisi C9i^«placebat .
Confino p9)|^?t Mr» ;i^9«s«i9l iipahttò^ns ,
Robur 9|i9g«iWKff»(iflt toft^wifaiQimi»
1^1 Et
I " «•
ti. ' . J i
%xa DUft XM^TIM Ita
Bìnos eoflfranxit gtadios, & more rdbflir ,
Etoquium &afiis, booitas dementii cenftu»
Illi pare^uKt nulla virtutecasebot .
O^ic afuio DoBiiai M C L X X V I i L Mengr Aprili^;
li tettOf & Yltnno> Pietra Zianichefò fcprcHfto nel épakro rfrf precetto Jdia-*
ttb no. E; Tanno 1 474M fi ripofe Triadano Grittr Generai dell'armata dr Mareiilta-*
(Ire huomo di queircc^ . alle cai futierafrfu prefenttìi Pttndpe con taSignònat 8c
gli fufatcal\>ratìoae:(daHennolao^3iubaroI>ocroreifir^^^ zi.ivxé^ Ì
quale poi riufcì come à ben noto ad ogni vno •
» ' t
» * ' w 1
A D t> I T I O N E.
* l'I
ancoMr
ma delle pia rigmrdcuoU della Crt$d ^
colonne di ordine cùmpo{ìfo% cìk renana noèite Front ijpitìa su [afammiid de(^^lei0anna
awfkefiatuedi marmai feolpiteaa Battifta^AoMef e ricetnito^. 7i(e ^i^ercotmm in
due lacchi fon0£và$oa€dkg gfya^J^mfrdifurwfùdiligemtemt^
fanti hma SSte§tm U Troiémmire» Nkra S.Gi^iò ^ OtìUpmi vji jMf due Depofiti
Cotonnafé di ordme Corinto^ fatti finali co'nfepotcn» e ritratti uotfiti in masm^ . L^no i
del Doge Trihurk Memo% il qnale dofùhauei'^oftcmato la HèpuStica per iUcoffi^i quaitor^
dmafmi%riftttntiataUdigniìd,fifÌc0Mmaco^in féefh iiiéca^ "ì^tl^^ti^depofito jto»
al£epacnkfilesse, i i^j ' .p
Pdfisi.indcOaènrsII.C^kodiD'ift Rem.miri&è
VtaeterttamcmaK|.ceftioreiii ààipUceiemt
Gtoriam % abdicata Imperio » hanc InfuIacB ^
Monachus incolait» ac eiuTden Inftituti ,
Viris pie legauit ^
Ikccfltt DCCCG XC lU
•. > *
t r I
Vakro è di SfhaJtiauQ^ Zimi t>^g^ 3& ^el^Hole i Jcritte fitt^ aì^epdcfii *
t '
Memorrà» -
^ebaOiaai Ziani Ihtiìa^ Ooet» » CBitis
DI & C»OCB LIB. V. aat
l>intaidi , moz offióSi dcGnha. endnn
inter fé. & Alaandrum H I.Pont.Mu.
Pids ^rUoniB voluit. qua nutans CtifHaoa ReTp,
Tandem fobia» diffidio'CDaqmeuit.
Monachi plttrìbiB dbftriai Beoeiìciia
Cckbiiori locp monamcaium telUtuere •
MDCX.
ObiitMCLXXVIH.
^ (pittio iì iìuKx.9ftpra Itt porti vi i U memmA delta fvulgthiìtt ^ Cflmfmtth-
Jo tli mi deffta tiifitio I che dice i
D. O. M.
Sacran)>
Gcergij • ac StephtBì Prothoia. .
Tutela
Monachoram Xxt
MPLVl.
A fundamcncis exptam
Adic^a Ffoote abfeliitna
"Ann»
Hunana! nparatiMit
MDCX.
Xeon. Ddd. Prin^ipe^
mUi.a
difiuri
nefireti
in care»
format
S.Benei
Fece e.
[feitiiie*etMmiaii^eemfmportioMaifi0tBixt,iV4ta^reTeiitfii>cmt^mnlMeUrtht-
tettura,iefelm^.bMagttefni^tMpifioiKi^ì»{ammA^SiUàfiwt,eÌ0*9fBplàmii$m-
tef^rcmt gmftwMtefawCTtg . V^uurediuiUMteeeà fucgoliriferà^fi ^Ibtrtode
ì^mU Piamtmo gtóHmedii$.ami >che ìa.fie/hhiitm lidimMrèini-iiilcimVttalrM ,
StfaradettoCorodaWOrgmopeJhmaere lofleniaedacctaimedop^ di nurmocamet-
ttact e pitijìri di ordine Corinto, vnfnoh rimerò di miirmi beinomi t che yà da vne parte
"ila sèffépiate dalTaitra atti Cianuri. Voltar Maggiore i Ifotate compojìo difniffitni > e
. . ' • pre-
3.%i /D ETL S ES T tEA O :
chefoflengono yna gyan Talla di nome dorata^ftpiificanie il Honi^ epofta per Tabema^
colo. Sopra ai^ejifl, tatuata yna figura del TadreEterno iti piedh nel me^^ è vna colom^
ba dimoflratiu lo fpmìo Santo , & à piedi m ma partrtofar cnflodh > JfPjr J*tf U SantiJJimù
Corpo di Chrifto. Tutte lefudettefigitrefonó di:Bron7;fiSramiipQCo meno del naturale^pe^
ra finge lare di Girolamo Campana . Li jlngeti pofti dalle parti pur delfifteffo metallo , è
getto di Tietro Borelli . Fi fono altri ornamenti nc/fndetto Coroye Cappella MaggioreiCo*
me li d$dici ^poftùH ulti doipiediy e ìne^z/^ infl^Udri in ie^no di fitti , e pofti ne^U angoli
delle vie j Per doue fi afcende alte Sedie . Due gtan Candellieri di Bron^y che ftanno nel
j'uolo da i lati deW Saltar Maggiore cofifigm-Cffeftom, if0r{ » fjr altri lauori di gran ftima » e
valore. Fn* altro tutto d'Argento per il Cereo Taf quale y e cofe fimili . V,e i V areti laterali
veTgpnfi due gran Quadri-di Iacopo Tintorettoydoue in yno dipinfe il cader della Manna , e
neWahro la Cena di Chrifto con gli Jipofloli . Ti pauimento tutto » e notabile per difegno , C?*
per la diuerfità, e fincz.'^a de marmi . Chiude finalmente efta Cappella bellUjìmi Balauftri
di marmi finii e pretiofi • Fuori di effa^for^e ad* alto la Copula » con yaghifjimo pergolato >
che gira intorno^ retta da quattroÀrchifoftemHda colonne di ordine compofito t epUaftri .
J^elle Cappelle della Crociera fono eretti ^uatfvq beUiffimi altari ^ fra quali è notando
quello di Vicen*^ Mcroftni; poiché nelle hclonntyc Tarapetto apparifcono vn CrocififfojTe'-
Jle di huomitìiy yna di morte >pèfciy e yccetlh il tutto prodottaddlla Tslatura» e nate sJenzA
alcun artificio^ dalle veni » e macchie de i marmi . «
La Tauola di queflo ^It areiche contiene il Saluator rif sorgente dal Sepolcro, con ritrat^
ti di diuerfi della Famiglia Moropna^fu operji ^^/ f^dctto Iacopo Tintoretto. micino ad^ef^
fo altare vi è il ritratto fcolpito in marmo éelimdatore con jotto quefta infcrittione :
Viacentio Mauroteoo Equiti » Sm&i Moftci Procuratore
gradum fa&is, confilijsq pra^cljUfis adepco>graui(fiinis Reip»
temporibus Prouiforispoeraiis amBere in tuenda ora ma-
ritima fortiffìmèf vfo Oratoris dignitate apud Grcgorium
XIlL&lifl[imfsaIij& hoooribas magpjficcntiffimè fun«
Ao » paterna piccate longè pratftanciflimo i Andream F. L.
D. 6c jnlrifioè indolis adolefcentem fnaisio cuin tHmiiua
dolcy peregrè redenndo fiifantio mortuum eodem lice ni-
mulo condendum curauit pij in parentem filii M.P.
Vixittmios LXX V II. Kal. Marti j Deceflit an-
no MDLXXXVIIh .
hffCondojlkandaquefiolataieftroèdedicmàSanStefmo nella aUVàUaèra^^
pwfmato ti fnatnartìrio con ifuantitÀ di ftpure dì mano del mede fimo , TintorMo .
Giace anca. il corpo di queftoGhriofo primo martire in efto ^It^e , come fi catta
dalle narratioai fMpite inmarm^^e pefte dalle parti deWtfieffo Ultare , che fono te /fe
guenti: / .^ . . ..
! ••.' ^ 4
^' * •. * . ... '„,'.*
Diuus
DI % CROCE ttB. V. aij
'1>iiiiB ScqiinmiB ProthòmacQrr artaO' poft CfarìlhiiD «tun
XXXHU.à ladaisfajuis petinis, Itietofofyfliis , martyrìo
(cwoi«inr;atq.hiterfati^scarlice« refèmir Syonti condmist
cìnsoflaititiltis poft aonis Honoris Catfarìs tempoK Luciano
l^raesfayceco diuioo mooitu paftfada . & ex Syone Gonftiinti*
uopoUm à (Mft muliete luliaaa» Conftaarìno Heradi; imperati-
tè M CcftiftiCntfjrmin primiitn Bafiiicam translatà» Vcnetias
ìndefloiulper Pecrnm Venetum Monacumxranfbefta, Pafcha>
le 1 1. Pont. Opt. Max. Alexio Conneno orientis , & Henrico
' 'occidenti» Iiiàperat. «dito infigni miraculoi dnm ve^ores^f»-*
. ,df^ffla iad^ati temperate maJeam deik^rent • TtibunusMe»
.:. u no huius Ca^bij. Abbas maxiiaè pius Tempio vewci in
^ Ario» ofixfmaia recondidk. Ioanne Gradonico Patriarcht '
'Ciradenfc, & Ordclapho Falctro Venedarum Principe V HI,
.-. .K?Uu|ii,MCX. ' .
Offa DluiScephanl Protomartyrls cuniadhuc in vetufta sede
coodepmtiir» Gallo Equina oranti ihidem ab Angelo caslefti
oraculo mUnifeOab petentibus VilhelmOi atq. Alberto Au«
ftrio? Ducibus t Senatus Conf. referata funt KaK Septembr.
; MCCCLXXIX* Se4 nono hoc Tempio in Diui Georgìj t &
ipfius Prothomartyrìs honorem à Monachis in aUguftiorcm
formam fé(HtutQi vtteri a^e folo acquata , quo ara? maximse
fondamentaiacerentur» vniuerfae A:rè Ciuitatis in hanc In*
Ailam conoirfut^Detpaca? AiTumptionts fedo die Ioanne Tri^
uifano Patriarcha Venetiarumipr«euntibus Abbatei & Mo^
nachis. byrnaosq» &. laudes caneiltibus » Nicolai de Ponte
Venetiarum Principis» & Senttus pra^fentia, vetere Protho-
^ martyris monumento demolito » venerabundi m onachi ea-
demin hoc ipfum fub vefperam fuppliciter intulere» atq«
intra Aram conftituere , Gregorij xii uPontificatus an-
no rx. Rodulpho IL Romanorum Imperatore* xviix.
Kal. Sept. M D LXXXl.
Gl*altridHeMtari dette Cappelle della Crociera dal lato finiftrol^vno èdeUaFamigtia
Bollanh vicino al cui è pofta la qui ingiunta memoria :
P ' Do-
Ili /H EX rE S T t E R O ì
Dominici BóUttio Senfttorì gcauifliiDo Brixianàm pratorafi
. , difficilIiims.teiDporibus gerenti ab eaaddulideiti Ouka^
EpifÓDpatuin dittiniciis vocato , vigtmi » À ampltiis aama io
r eius adminifiratione fingulari Vigitanria > & fanéèttate ooi*
Aimptis > iUràs-oflibus Brùciae condtcis , hoc io patria rnonit'-
• BcntttiD quod pofterì ièqoaQttir » Anr. & Vino lacòbt Fra*
tus Fili) pie pouieruot. I>ècrffican.I)oiiitni MI> DXXIX»
BriiUid. Aug.aano&iiac< LX V* menfes v z . dìeSjduoc^ ^
V4^o haUlanola pur del Tintaretto > mila quale ficeU yìr^c^ apunu^ Cielo i
coronata ila Dio Vadre > e dalfigtiuolo > e fatto ^fopra le nubi alcuni Binati di Queu^ Religio^
ne . ^{eH'altra [patio della hmghrs^a ,fono compartiti tre archi p&r parte Jòjtèkiti da pi^
laflri C$rinth entf%à quali cauto al murof&uafttuati pàriràehte fii àlfri jtUariM marmi
finii e di fingfilar forma . Vjl primo à dejbra mano entrando in ^hytfjftfi 7^ M TauoUt
con la "ìHatiuiti di Chriflo% opera famofa di lacoDo da Bajfano^ deHocommunemfffe il Baf-^
fan yttchio . 7{fl fecondo yi è vn Cbrifio Crocififio grande di legno intd^Uato dì tutto riU^
uo bellifjimo in atto difpirarey in campo di paragone . 7{el ter^oil Tìntorttto fuietto di^
pinfe diuer fi Santi marttrii^timvarijmodiy de quali molte reliquie fono ripofie Ih ejjè
altare ; "tìel frimo dmanjìniflra leandro da Baffano ilCauakere^àgwrò SantaJMia ti---
rata da più paiadiBoui per condurla al Tojlribm di ordine diTt^chaftoVrefem di Wd-
cletiano per farli perdere la fua FirginiU : ma lo Spirito Santo In forma di wkmiera > che
re fa immbUe^ riufarono yani tutti i rfer's^i del Tiranno. Vlflfecoffdo^ ^ ta BjsatA Perfine di
marmo ^on jlngeli fcolpiti nel fafjb medefimo di mano dèi Campagna . // ter^ baia Ta--
noia con San Giorgio à Cauallo > cne recide il Drago fatta da MattioTmxone\ e pofia nt
luo^o a quella di Domenico Tintoretto, leuatadau' attore » eripofiainSagreflia da yn la^
to di effa% douènelC altare vi è quelta della Turificatéone delia f^er^ del TaUfia .
7{ella Cappella de Morti delConuento^ vedefi la celebratiffima pittura del f^ecchio
Tintoretto nominato più rolte di fopra^hè il Redentore leuato di Croce. Oltre allememo^
rie defcritte di foprayi fono ancora le feguentiiprimaneipilafhì dettaCappetla maggio^
re fi yedi il tempo della Dedicatione diqueflo ricco Tempio, tegiflrato à caratteri dorotcbc
diconot
Pro vetere ilIo> quod Aoniiabiuac DC*
A Veneto Senato
CoUendam acctpcrant
D. Benedici Monachi
Nottun hoc celebre Tecnpluo
Ad Palladi; Archetypum
Mira pictate addidere
Francifcus Vendramenus vrbis Patriarcha dicauit
Quarta menfislanuarij
Dominica
Quae
D r s: rrc r o c e xi b. v. ìiy
r. ; ' Qntqfotànais Celebris érfc
D<IBiiiaicoPerofio Abbate >ac Generali praefide curante^ -
MDCX.
Leonardo Donato Dnce.
TltltandHoinfaecmaUafortadelCt^appmfceyrinouafo il Deùofito picalcii Do*
menici^ Mic^iete con bella Anhitettùra di Batdiffera Longhena > & U Ritratto f colf ito in
wtarma è àfftra di Battifla Tagliarit con fono l^ Epigramma antico pofto dal Sanfouino j ^«
gjmumi johinmemoriadellarmcMationc
Hoccelnclyti Ducis fepulcrum vetuftate deftruAum
, . PJjflSi&o Senatus Decreto
Monachi veteri prorAis (èruato Epigrammate
Rerum cztruzere M DC X X XV n. j
IféiiMio^èUfep^Mrdéqtiel Monaco ^ che portò drenetia ilO&rpùii SanSteffanOf
couqmpi htfiritwmez
OlEiPetri Veneti Monachi ^ qulCorpus Ptotomartyds
' "• * ' * :itM. ex.
f^ifonodue altri riguardeuoli Depofiti fatti di finiMèrmi^ di ^obile .architettura^ or^
na$i di ColònncStatuCfe Troffei, l*yno è di Leonardo Dmato Doge Ìq. fintato Jbpra la por-
ta della Cbiefa di dentro{la cui yirtHy e fatti mèmorabitiffono regiftrati dagli Hiflorici del
fm tempo 9 e fpecialmenteda Andrea Marefwi neh^Hifioria Venetìana^ d quale fttipe
anco la fua vita in vn Libro particolare flampato dal Vinelli l'anno i $2 8. ) con lafua ef-
fyfa^fcqlp!!f^ainmarmo>e fatto ad^ejja il qui i^iunto Elogio:
* « > t.
I^onavdi Donato Venetiariiin Principis Ofla ctw iuflbliic
condita fnnt . Quitotius Aia^ virae cuifo funinia femper
I lote^ritate ooodnuisq. labodbus tranfa^ae nihil carj^ns
vnquaQi bahnit» quam patria; liberute»» Reiq. Publicae
decorem » Ae commodam »
VixitannosLXXVLmenf.v. Obiit anno Domini
M DC X II 3yil>VMljs[jlAglminl$aono v i.
nenfe V I*
.•.,..'••■...
Vdtrùè a Marcantonio Memo D<^e pò. cbeJUcceJ^e alftMet» Donato ertttvà
man fìnijka neWmrare in Chiifa con il fno ritratto fcolpito in marmo > e fatto afeffi i
Urittoi \ '
P a Mar«
Z2<s DEL S E $ T I :fi li Q a
Marco Antonio Meòio in regend» popnlis fingùlari
fumma vrbis > & Orbis laeticia ad Dacatum Venettiriun
eueéb » Petrus » & Marcus Antonius ex Tribuno Memo
pronepotes, & hgredes Patruo digno fieri curarunt •
Vixit annos LXXIIII in ducatu tu, menfes 1 1 1.
dies VI. obiji XXVI 1 1. O^ob. M DC XV. . .
■■ ' * • ^ ■ ?
'AltMtardelCrocififioneUi pUafiri del volto foMinàfempietraii fart^tme iéam^
ieri d^oro le qui regi/Irate memorie :
*■ 1
Grimana Lanréntius loilinianus
Pptima buds optimi H. S. E.
Fìlia Qjia Toga, qua Sago
Laurentii luftiniani Et Liburtiico in primis cdljo-
Quo cum fuauiffime vixit Fulta patria Titulis fultus* ^
Oratorcs ad Aiperos Obiit anno M D C X X*
Hic cineres indiuiduos Gloriose
Marito fibi pie ftatnit ^ Vixit ann* L,
Vix.amj.xxxxii/W^y''
Obiit MDC XX. ' "^
Termina il ricchifftmo coperto xosì iella Cbiefa, come delk cupuley Tribune ^ e Campai
wHe it tutto laftrieatv di piombo, valore di fomma confìderabHe di dinaro •
// Conuento è accrefciuto di clauflri con doppie eolonne, doue vi fimo cipreffi ^St olire vau
^ Ver%jfre j e di moke Tiobili Tabriche > e fpecialmente il luoco per la Libraria quale
vanno d rim&demandof & ampliando > siche in bi^eueper ijuantttà tu Libri , petJjualtti di
Stampe^ & per diuerfitd di praterie^ fard dell^ più notabili di f^^netia • Mirafi ancora vnm
Scala fatta nuouameute maeftofih e df fi>mma beUe%z^a in due rami con alcuni pati 9 # pò*
[ite, balaufiri > e Statue ,frà quali vna Fenetia nel Ticchio di mex^xp [colpita in marmo
dal Caurioli ,e due f^irtù in due altri Tacchi, opera di Battifia > e Ciouanni Vagliari » L*^
JLrchitettura è veramente reggia, ordinata da Bddifpera Lm^enfi » *
• • ' 1 . . ' ... '
Sta CleittCBCt . *
ET poco difcofto è S. Clemente) fatto ne tempi di Pietro Polani Doge 3 5. che f&
Tanno 1 1 3 1. da Pietro Garileflò> con vno Spedale appreflb^il quafe fiì polfedu-
toprìma da i poueri» ma peruenuto in podeftd de i Patriarchi di Grado , & leuàtofi
Io ipedaie per rincommoditd del paflaggiò > diuenne finalmente luògo de i frati del-
la Cariti. & vi giace il corpo di Santo Ariano •
AD-
«■
f> l S. e R 0 CE . LIB.: V- «27
A D D I T I O N £•
Qjfe^tfdafi empermiffione VubUca» T^enduia da Tadri Cammei MfSàkri Lattrmm^
fi delU Carità^ à Vadri Eremiti CamaUolefi di Hm l*ama i ^44. "hlel tife%ji0 deìU Cbtefii
per opera di Prancefco Layproni Dottore nella S.T.& neWvna % e raltra l^gge t Tkmam
diS.jingelo9 & aXtvora Ficariogenerale TatriarcaUf fa fabricato la Santa Cafa^ k finii^'
ktudineai quella di Loreto^ done olii SSettembre 16^6. fi trasUtò eonfUenmtdt e eoncor^
fo di popolo la SJmagine deBa M adona di Loreto^ quale p confernana nella fudetta Chie^
fa dekaCariedfineajfiiita dittato tondo in yn tronco di Ctprefio 9 infieme con molte Keti^
quic de Santi alla detta Ifola di S.Clement» •
Mora dmqne viene officiata da detti Venerandi VadridiKua laCbiefa di queft Ifola»
eon motto decoro» fiondo del continuo in orationi» contemplationi » vigilie > epemten^ • La
facciata è fiata rinonata con varij ornamenti^ da Bernardo Morofini d^ni^mo > efrefiém-
iifjfimo Senatore compartita con pilafiri 1 e cornici di Marmo in tre ordini ; nel primo da i
lati deUaporta vi bd fatto poner ti ritratti fcolpiti in marmo con le memme $ & .Armate
di T^aui, & Galee di Francefcofno Tadre j che dice :
FuncifcoMaurpcenolpedatc vutot», dc Confili j Senato*
ri, qui cotnparanda? pradcntia^ magna orbis parte peragrata»
patria? reddituscum eodem integritatCt atq. abftinemiatqiti
Vrbanos Magiftratns ge0erat Cretam Prouinciam admini*
ftralleti ceJfiorum onerariarum Pra^fedus public» iibertatis
hoftibus cefi5»aur fugatis Adriatici pofleflionem retinuit»ma«
gnaq. familiaris rei iaótoranon (emcl affisdus» vtramq* fbr-
tunam moderate tulit*
Demum Corcyra? anno Scalari cxtindus Trifte fui defide*»
riumbonisooinibus reliquie /Chriftitiati itfiS.
Et di Tomafo fuofralettoi queUoy che con tanto %elo di Ùio» e della Tatria fece prone fo^
frabionane conno Turchia & che finalmente tanno 1 6±fé combattè con la fna 'ti^ue fo^
la 40. Galee Turchefcbe, nel qual conflitto 1 portato dal jmo gran coraggio ne pericoli mag^
glori, colto da colpo dimofchetata > vi lafciò la vita per viuer eternamente nel Cielo 9 e ne
omride glibmmòn fino, che durerà il mondo. Ilfuo tì^io adunque i l*inprafcrino :
Thomae Mauroceno excelfi inuidiq* animi viro»qui earandem
onerariarum dudor > polt obfeOafii ad (i^lapfponti fauces Tur-
dcam Claflero t dum elapfam Creta? finibus aucrtere fiudec »
oifu in mcdiam fola Prastoria delatus > drcunfùfam barbarìam
non diu modo Aiftinuit» ac repulit; fed late edita mortaliomi ac
nausgiorum flrage ipfo purpuratò interfcdo inter promptif-
fiiBot dimicans»Dei ac Patria? fpirinimimpendit ann« 1 ^47*
5 i "Hsi
s^ / D E t S ES t PE R d "
^/ /irrd»(to orrf/w W fimdiue ficchi c$u ikegrm fiatué^feolpite in marno, fma ti
S.Bfnedettói Inoltra di S. Romualdo .
' /^rf terÌ!&, é^ifUimo fiitcottita hFerfjhte emduie J4n^di , dfe fìfief^pn^ U S<mt^
€'afa fatta in nhtrmoà b^'riUko / ^ofHraUpcrta i fttuatal^jirma M^pr^hti é$rà^ ^
Jlmh fcrittfynel Jfatio del volto di ejfa parta .
•
Bernardus Mauroceiius parenti» ac fl'atrì} cui in Im*
periafufEe^ius cft oj^ime mentis •
P. c.
'S^pr4Um€defmafmadidentr6ftèdamfTimpì$alerg9ryn tMUffiim^ mtp^Um
di marma aita memoria di Girolamo Gradenigo fa Tatriarca £ .AcmMeia . ìfclla f^^nm
fimohormai flati fabrieati intorno d dieci Eremi da ditserfl Gentile httommi 9 &" akri Si^
fftMVif^perabitatiomdiiptefliRel^iofhefen'andrd facendo de ^dtri fm ^ foffmm
jerkire per il numero de Tadri deftinati ad*habitar in qiiefloUiogp .
Sanca Maria delle Grafie.
Qyinéioon molto loatano apparifce in IfolaSaota M&ri&deUe Ccatie» die I^aii-
no.H i9. arfe dalla Chìefa> & dalla Canoua in fuori , alla quale ogni principio
del Mefe concorre frequenza di popolo per Tua diuotione. luògo nobik per
fito> & per fabrica 9 & ornato per lo fepolcro dell'vltimo Cardinal Pifani •
» t
A ]> P I T I O K E.
Sofr» la fffolttiradetfiidemCardittal Tifoni ftlfi^ge :
Aloyfio PifaooCardinalt
Sorores PieoUflìiDc cKTeiUmento
PoAierc
ObìJMJ70.
TarefChetjtìtarMagiimre sif fiaio fabricatò dà lm "Hjfntio ApoftoUeOf vedendofi-
fcritto in >na bafe delle colonne Ma deftra :
D. a M, &
- ' DCÈfUìi Virginì j
Anibai Capim AxciiicpSieQ|rtis Neiip.
-Sttonni Pont. Lcgatus; apiid Sereniflimuin Ouceoi
Et Remp* Venet. £re Tuo .
VsWenirarinCbiefaMdi^dtèfttuatahiCappe^ de CariinaUr diari sfatta ài
faitfHa r(awda cm pUaftri ài ordine Ionico > & cornice » che gira intorno » e liga tutta effit
D K $. C ft O C £ Xm V; iaa
Aiiguftinus Tit.S.Marci. S.R. E
Pracsb. Card Valen'us EpiTc.
Verónenl'. Huius Congr. FcAilanae
Prol.
Vbft annos 76. obiit ann. I *o tf .
"JllUfmifiraèCdtradiVUtrù^tJieiffaCardintle Vefem» ii'PadMttia tutto fimUt
éiUAprimOtConilrUrtiuiìnMtnrdigimo fMtoiittnrrttffiyiiitìUtt lesgendof$di im inca-
Totteriem^ fo^a:
Petrus TU. S.M.S.R.E.
Piaesb.Card. Valeri US Epircopus Patauia.
Huius Congfffgationis Fefal.
Protcc
Vixic an.5 4.obìjc aon. iifz^k
Ij fudetH ritratti fnrimo fatti iaA'tKa dal CMi^tr aerniM famofa fckttore con diti-
ffnxA > e fludio particolare .
Zj Bmcbi J^vuomafonaii raditi di nuce , fatti d partiatinti > e v^riamet
ìi pauimentOi è di betlilBiao difegnoi rimefia in varie fgrrae, di marmi $tii$
diuerft colori . La Tauoia deU^Ttare, che contiene la ì^ergine in Gioria con
vnhe FraaceJcVf e Carlo è di huena mam. RefiaJÌHalmentc chiufa qugfia riti
tute, e LtcidiÈme ma^v di acciaio omutt di S4laufk-i^ vafì di Snnf^. ti f
gmofumùdifbiiidalàciypoTmtorettù.
Santo Spirito ;
MAdigt^aJm^ruperaidettidaelooghìjlt CfiicTa di Santo S|ririto* iidbit^
non pur per lìto>inajierftTumira>p:r opera del Sanfoutno. Perciodic. òlut
ch'é ricca di belle (latue* di ctuoftrJ^&di^tAipli giardini) èanco ornata di molto
pitture nobilti Se fatte da huomini famofì in quella itté . conciolìa che il Gobbo Or-
ganifta Vicentino vi djpinre la palla d man delira dell'aitar grande. BooifatioVe-
«Mcfeviti&iàtaipxlkdvIU Madonna. GiofeppeSaliiiau t1 inR'ùiùSèno del Ao-
' ' dToCWcototkgttAfftaoli^ TÌGiaiiOTÌbHi4rù>iKl.pfì'iiiòvigotde(U
P 4 ia
y d;b L s E sTii^ira *
fiifgioutntùi il foffictOr<litHiico io tre cMàtU ne qutfi fi rede mo AbndHlth dief«^
dmcAf VII Caini che occide AbeU 8t yn Dauid che tsnoiazn Golia » & la palla dellv
aitar grande» con vn'altra tauola appreflo » con atti tanto viuenti con panni & colo-\
tJd cofi bcXiu che fono mirabili i rìiguardare • Gian Maria Padoaano vi footei ia^
«ra di Moisi di marmo» che è su la pila d'altezza di vn piede Se meuo » 8c le dit^^
8|^pDit<itf fono su Paltar maggiore . Nicolò dall'Arca Scniauone vi fcolpi il PfAfim
di terra cotta colorito di mezzo rilieuo. Olerà ^tciò vi èvn artificiofo Cauddia»
di lMX>nzo di molta vahita •
ADDITIONE.
SMMreffa la Keìigkme di Cammei KegoUrU Ae habitastano quefi^IfaU Paum ié^6. fa
per ardine del Senato trafpmate tutte le jlrgentarie » Tarature » & altri ornamenti alla
nmuaCbiefadeUaMadmna della Salute per rph^ ornamento di effa .
Sanl^ranccfco del Difertò.
pvl verfo la parte del Lido doue fono i Caftelli» è pofto San Francefco d^ft>ererto>
JlJ 1u<^o già habi tato dal Beato Bernardino » che diede principio i & Francefco
della Vigna: & po(]kduto da i Padri di quell'ordine •
ADDITIONE.
£ molto fireqwtmato qutfto lu^o dal populo della Città » e d^ altri ancora » quaii vi eon^
eorrottùper lor diuotionet e per ejjer la chiefa benijjimo officiata da quei Venerandi "Padri »
rì)e fono riformati di San Francefco.
Sanlacomo dtPaludo.
ETllTola di Sanlacomo di Paludo» della quale elTendo padrone OrfoBadoara»
la donò à Giouanni Tronp ; che vi edificò vno Spedale con la Chiefa confàcra*-
ta al nome di San lacomo per ricetto de i pellegrini • Fiì poi habctata da donne mo>>
nache deU'òrdine Ciftertienfe fino fan. 1417. nel quate leuate via le donne per effinr
laogodtfcommodo» & lontano» rimafe à frati Minori di San Francefco ^
Santo EraGno »
VI è parimente SaiKoErafmo con belle & delicate vigne & giardini» da quali fi
fomcxMiftra aUa circi copia di herbaggi » & di frutti > iiimoka abondanu &
perfetti»
S. Nicolò dei Lieo»
SVtlidodallaparte del portoè pollala Chiefa di SanNicdò habitau éaimo»
oad di San Giorgio Maggioctibqpalefdfabricata per ordine diDomeak*
Cott-
D irs. e no e E LIB. y. isi
CoiBtiuriooDoge 29; die fii Iranno 1044. nel qnial giaceìl (uocort^ in bello % Se ricco
fepòlcro di marmo di porfidi & ferpentini . Di cjuefto Sacrario m tratto gii Nicolò
GidUniano Monaco> per ordine del Papa 1 accìoche reflaurafle la nobilimma fami-
dia Giuftiniana> che s^dlinfe nella guerra di Emanuello Imper.di Coftantinopoli
'^ ' * ' >nna Anna figliuola del Doge Michele >& riceuuta d* " ' "
e ritornò di nuouo in M oniftero» doue fabricati alcuni
feppellito con Anna • & 1* vno j & l'altro per la Santità
loro s^acquìftarono titolo di Beato, i cui ritratti fi vigono in coro > con la finirà di
S. Nicolò nel mezzo . Vi fi ripofa il corpo di San Nicolò Vefcouo delle Smirre coa^
yn'altro San Nicolò Zio del primo . Et vi è Tepolto in tomba di marmo Salinguerra
Torello» die afpirando al dominio di Ferrara 9 fu fatto prigione da inoftri& con^
dòttoaVeneda. lui predo òvnmarauigUofopcozo d'acqua dolce di cofi abbon-
dante vena» che fornendo tutte le galee» & le nani che efcono dalla Cittd > è riputa-
to pili tofto per vn miracolo di natura che per altro > poi che la detta acqua noa^
fiv icema ò fccca giamai •
ADDITIONE-
Dkefi di pia » che la detta ^cqua mai diuiene putrida » (quando è portata fuòri d^U ma-
rinari% & che nel loro ritomo à Venetia è così perfetta^ e d$ così rara bonti^cheoare tratta
althora% alUhora . In quefli y Itimi tempi è fiata rinouata la Chiefa^ e Campamle da fonda-
menti in moderne» e T^obili forme •
In effa Chiefa vi è ima cornice > che gira intorno yfoftenuta da Vdaftri Corinti 9 con tre
CappeUe per parte» entro alle quali fono f$tuati ricchi altari per marmi ifig^c > & altri
mnamenti . Voltar Maggio/re è in Ifola > lauorato à Trapali di marmi Sniffimi 9 rimeffi à
fogliami di varij colori» ftimatiffimo per lafpefa» e per ulauoro . La facciata non è per an*
co terminata» foU la porta è abbellita di colonne» ^guglie» fepolcro » eftatua di marmo per
memoria di Domenico Contarini Doge » fondatore di quefto Uéogjo » come ne fa mentione di
fopra il Sanfomno . E fitto oà^eQo fepoliro è pofto il qui regiftrato Elogio» cioè :
D. O. U
I>oinioico Contareno
Qjii rebellein Dalmatiam compresa fodera domuie .
Gradum pulfa Aquilcìenferecepit
Normannos in Apulia vicic
Pace Patri» reddita , Religione auda •
Hoc Nicolao, Ae altero Angelofum Dad"
Conftmóla Teniplai ampliffimis locupletata prouentibus
Saais Diuorumcineribusornauit.
Aeternae I^cipis memori»
DC. poft obinun annis, 27. cnm pnrfiiiflèc
Me-
xsx Die S E SrT 1 B R O^ r
MoB^i Cafin. bcoefóormn ntnouei
Hac ttunttli renouarìone Itane •
Annai£fo,
IPYAIU dcftra fi ve^ la Chiefa ctiS.Lazaro . Quiai fi gonernam) i Id^bmff ftpai^
JLr dal commercio de gli altri con ocasa cura & prouificoc dcRc céfe che bffi)«
S^uno &Uc mfermiti loro • '^
ADDTTIONB.
^t^fMavtfitdéanématai doptfy che fi trtifpùrtòHtm&ìatm^tdei^ mendìCM ^
tome fi è detto djm bt^o nel Sefikro di Cibilo . Hora dal TiMco è fiata ameejjk mtiO^;
itmiVadri Dommùani, fitfgiHdi Caniia fer l^imuifione de Turehi .
Lazaretto Vecchio .
ETpcrfiancohiiTnabìfeeciMido chiamato lasaretM Vecchio, ttqnate Vwan/m
1427. iHedi&ato dalla Signoria per gli ammorbati . percioehe baicndocliaL^
tolto il luogo ± m Fra Gabriello dell'ordine Heremitano» Ji qu^ allora fi chiamaoii
S^Maria in Nazaretii f onde è corrottamente cKiamaco^dai volgo Laureto» gM dJc-r
de per rieompenfa òS.SpirìtOi ò San Clemente • Si odiarono per taoto ìi^ohcAo^
fcoglfp diuene & commode & capaci ftsmse 9 non tanto per fouenire a gli intenm »
come dice il SabcMico» guanto anco per dare aiuto i poucri 9 i qmti condoni à qw^
fto luogo erano curati^m commodamcote . Et acciocKe fi haiM(fe<tìNgenit go»»v
ftituironoTemMti) Medich & akre perfooe pronte per t ftvuigi dcgliarnmaTatì. eon
ordine che fì è poi Tempre oiTeniato fino a quello anno 157^.1! quale fcriuendonoi
k pre&nti cofe » barbiamo veduto per la hocrenda pefte di quefto anno » ripieno di
Otto mita perfone infettate! con gran dannoi & dolore delfafflitta citnt •
Lazaretto Nitotto*
I
TSAfraltnrparte della terra aD^oppofito del Vccdìioi fir fatto Panno i4tfS.vn*altro
Jty LazarettochiamatoNuouoper eflfer pofteriore in fabricaal Vecchio > con.-»
cento camere» & con vnavigmferraet^i)ql1aledalla lontana hi fembiansadi ca«
dello» come ampio di circnrto. Vi M>ìta vn Pfiore con gK ordififmedefimi ^I Vec
chic: ma yi vanno (bUn^nte i faoii che effisndofi mefcolati con eli infernu > dubitan»
do di qualche contagio > fi ritirano i quefto luogo } & vi &nno la continnàcia di t% •
giorni » La qual cofa hauendt» iioconofcinta per f^rona con mio grauiffimo danno
per la morte di Aurora mia figlinola d'età di mdbpi ami y & per lo difturbo di Bfcne-
dctt a Mifocca mi» <on(<Mrte >aUora che iu la pefie > l*antio 1^7^. mi priace di raccoi^
ur roi;dine che fi mantenne in quel trauagfiO) i esempio dei Principi eftenui acc ioi-
c^hc
DI &c% OC E xmr. 1$$
vcofo ilfTOfK^o ne f uoi infogni vt^eoct > & accioche iiapariaa ad imicarij coaoporsL»
veramonce degna di loco^ Se dz&iac jaaemoiìa perpetua à gloda di auefta j^fetniM*
cton dabUo» duifttaHa 8c pìecofa cictd . &anoiulaQque da 8« in io. mua perfone m^
5.mila ò piàbarchè • À tuttiqoefti per la maggior i^arte poueri (percioche ri erano
anco diuerfi nobili & cicadini» che viucuanoàlpefe proprie) Se fpogtiad de loro *be-
luinfetti^lafciadà Veneria>fidau^ la (pef^dalpubiico persi. gio^ . Il numero di
tanti leg;ni cofi piccioli conne gro(fi(p^rcipche vi crino alcuni ar(ili>che fono corpi di
galee disforniti) pofti intomo à LazarettoìiaRCua ferabianza d'armata che aflèdiaf^
le vna Cittidi mare. Si vedena in àlco vna bandiera» oltre allaqaale non era lecko 4i
|>afirare> & poco preflb era la forca per caftigo di coloro > che non b^iucflero obediro
d comandamenti de Superiori .
La mattina i bora cot^petente comparmano i vifitatorì j i aUali andando i barca
per barca» intendeuano fé riera alcuno ammalato :& trouanoone gli mandauanoi
Laasaretto Vecchio « Non molto<Iopo fopraueniuano altrej>^che cariche di pane »
di carne co(ta> di pefce^c éi v^no^^ ac^ffpàitaoafio^ébgrAmo la detta roba d ragio-
ne di 14. fojdi il gfomoper bocca» con tant'ordine » & con tanto filentio » che nulla^
0ui •Ali {»c della^crafi leaciiia raa harqaoifiia mirubik di diuerfe voci di ooJòro $ che
9Ì iaono dell*Aue Maria lodauano Dio ^ cantando» chi Leunie & chi Salmi « U tem-
po di notte non (i fentioa pure rna parola» pia* vn zitto ». di modo che harefte detto j
.die non vi fofle vno huomo vàio non che otto i> dieci mila perfone* Ma non era però
fiomo» che noQ foflfero rimorchiate 50. barche almeno piene di ^nte che reniuano
far la contumacia : le <|tiali tatte er^o accettate & falatate con Ucto applaufo » Se
con allegrezza di ogn' vno» protedanao i vegnenti che (teffero di buono animo » per*
che non vi fi lauoraua » & erano nel paefe dtCujcagna • Ind^^ron preghi che vfduano
dal profondo del cuore» (ì voltàuano al Cielo » & d man giunte pregauano per lo per-
pecuomanteaimento di qu^fta R^umb« Era anco mtnbil cola i v^fereidiuinero
delle barche che andauano i vifitar le loro brigate oon diuerfi tiafrafcaoienti. Et non
picciola marauiglia dauano d riguardanti » le cafe di taucrie fatte dal publico intorni
à i margini del Lido fopra la marina per commodo della gente : peraocfae dalla lun>-
gapaceii(ijalbrma4i vna nuoua citta : & per alerò di grato» & giocondo aijpecto >
4[}uaadodi animi troppo atterrici da tatn:o nuUc^ìiott foflero fmiGfipreffi 6c ooctt-
pati j^ ettrema compaifione & dolore s
A D D 1 T I G N E.
td'P^deWìum^ i6ìù.di<iiidlo foffènel^ di fopra nanata dal SMpmin^^
aWabbonioHxadel f^t$03 erano gli tJtppreJsì dal malevrouifti di Meiki tCirugici^ & alfn
Miniai; MmaticofiT^aliiif^mimedicamentìi ^fsifiitidammero fH§Ui9m€ 4$ SaC9t^
doti, che li confolauom-i & amminiflrauano i Santijjimi Sacramenti .
F
* . * * • * '-
San Seruolo.
\yf Olto più lontano » ma dalla parte del Lido » fi troua Tlfola del monifterodi San
^Vi Senioh):ifam£a gii dimenaci» trànfportati poi f anno^itf^ dall'Attere loro» d
S.lla-
1S4 t>Cl SESTIERO'
S.Ilsrio per confenfo <f Angelo Participatio Doge • ^ ripieno poi d'altri frati, dopo i
quali (oc^fero donne monadhe di habito negro. In queAo Sacrario renne altr^^
volte occuttamcnte Othone Imperatore l*annO 998. vi(itato anco ocailtamentoi
da Pietro Orfeolo II. di quefto nome . Vi giace San Leone Vefcouo di Modooe. Et
vi fono anco le memorie ai Michele Soriano Dottore & Caaaliero > & huotno chia-
riamo in quefti tempi •
ADDI TIGNE.
Le M(mache di ifuefio luogo furono trafporiate in f^enetia^ ioue prima abitauano U
Giefuitiy come fi dirà p à auanti nel Sefliero di Dorfo duro alla Cbiefa di detti Giefuiti .
fiora per Decreto Tublico fono Jiate collocate éfuì le Monache venute dal Regno di
Candia per fuggire la crudeltà ^ e barbarie de Turchia quali principiamo a inuader r/«
fo Regno Como 1^45.
San Chriftoforo della Pace.
FRdVenetia& Murano è collocata rifola di S.Chriftofbro dalla Pace, per ecct«
(lotie d'vna pace guidata & conclufa fri la Rcpnb. & Francefco Sforza Duca di
Milano» da vn Fri Simone delPordine Heremitano > che in quel tempo (& fu fotto il
Principe Fofcari) era cognominato il Fratacchione . Il quale riceuute molte corteftc
dal Senato» hebb^ anco in dono quefto luogo> fui quale aiutato dalla Signoria»& d*al«
tre perfone fue diuote» fabricò la predetta Chiefa confacrata al (iidetto Santo •
ADDITIONE.
Di fwioUat^ e diraro yitinque^a Cbiefa la Tauola con il mede fimo Santo » & altri
Santi daSe parti di mano di Iacopo da Tante di Bafiano detto communemente il Bajfam
yecchiOf pofla nella Cappella alla deftra della Maggiore ; cbe per la fua belleT^ fa datta
aUa ftampa da Egidio Sadeler •
J>{elLa Cappella di Cafa More fini vicina al Coro > ve n*è vn' altra » dipinta da Francefc0
2tù;,;;o Iranno 1519. con San 7{Jcola, S.jintonio t^bbatd e Santa Caterina . Dalla forte
fimJirA neli'entrar in Cbiefa^ abbo^ foUmente il Valma Fecchio altra gran Tauola com
la Madonna fedente^ e due gran fizure da i Uti^ che rapprefentano i SS.Giouanni Battijla »
e Girolamo. 7{ella Cappella allafiniflra vna Tauola con San Ciò: Battifìa, San Girolamo m
e San Fra>ìccfco di manierai^ Santa Croce. ^Ua deftra ncirentrar in CbiefanelPvlth-
ma Cappella la Tauola con ^an Girolamo fedente t e li Santi Tietro , e Taoto da i lati di
Ciò: Bellino dipinta Iranno j^o^. Si veggono efpofìi(benche corrop dal tempo)due Stendati
^li^quali furono donati da Francefco Sforma Duca di Milano al fudetto fra Simone auttor
della Tace. Da i lati della Cappella Maggiore fono f colpite in marma kffgucnti ifiemoriù
lacobo Antonio Marcello Equiti Senatori Clarifliimo Bri*
xia dura Trienij oblidionc Icuata. Benaco Laceri admirabili
ihucnto Claflc per montes immiflfa Verona è Picinnini fau-
cibiu crepta Raucona cius du€tu aurpìcijsq. loiperio Vene*
ta
D^ i CUOCE ÈiB. V. In
iÒ2Ìki6ti Abdua amne prlmun abeofiU erato cum ad Me>
..dfolani vfq. porns infulcatum dTet » vbi ill« iEqueftris di-
gnicas virtutis ergo parta, ac Regni Neapolicani maritima
pra^fedttra à Renato RegeconuniflTa > cutus & facra; fodeta-
ti ineer prtmos adfcriptus eft* pace demum honeftiffima eiu»
opem vnluerfas Italia? data* Valerius eius filius M.p.
Nicolaus & Petrus Nepotes te Mat.
eftreiRafn operi naoun imeooi ciuartint
M.D.L.V.k.D.
IRetro Marcelo » lacobt Antooij fiUo Equiti , qui pateraae vir-
tnkis aeniulator Rfaodiginam Pòly neflinn patria? primositib-
. didit. M^rtinengium aduerfus hoftes aceriinos feruaui^Caf'
. /fqitlo^tfin faitum & Biblenam caepit duriffirnam omnium >
obudioQeiaab hoftepafliis . Vnde Pifis Libertas incolumis
manfir> Amptiffimis bonortbiB fìinAo famma femper in pa^
triam , in Denm pietate . Valerius Frater Clarifs. Marcella?
familiae tcAiinonium poAut .
Nicolaus» & Petrus fratres fècerunt.
Extrefflam operimanum imponi curanuit •
San Michele .
PTù oltre dgiugné i SanMichelej pofleduto da i Frati delfordme diCamaldoIì.D'
fuori dalia mialc fi vede vna rìcchiifima cappella fobrìcata di marcii i difpiccata
daUorpoddlàChìe&t filtra già per oTCra di vn^^encildonn^ della tzùiMmvL^ Se
ne fiì Architetto Guglielmo Becganiaibo . GU ornamenti & t fogliami della portai
del Tempio furono lauorati da Ambrogio da Vrbino • Vi fì vede fopra vna pila vn
San Giouanni di bron:to affai bello • Et la prima palla à man dei Ira lotto il varco fiì
di mano di Andrea di Bartolo da Siena . & la ' paUetta' nell'altra cappella dalla fini*
ilra della Croc^yConlanpflraDonnay^c con due Santi per fìancc(> col ritratto di
Pietro de Prioli Proairatór di San Marco % cbe vi'fTe del 1482; fu opera di Giouanni
Bellino • Vi fono etiandio due mezze figure di San Pietro , & San Lorenzo di mar-
mo> nella cappelletta di Pietro Donato > dipinte da boòn maeft ro • La Refurrettiò-
ne à olio» fu del mpdefimo Gian Bellino • & il pie focto la pila deU^^a fanta è £1*
bricato d'opera antica .
a ;
AD-
i3(r DEL SESTIERO
A D D I T I O N E.
7{eUa Saffrejtia ri è vna TéUiota cmU Madonna » & akr^ Santi dipinta da Gio: BatH^
fta da CimegUanoy il cui nome è feruta d piedi di effa Tauola.
Entro atta Cappella alla deftrd detta Maggiore, ripofa in belfepotcrOf ilCorpo diS^Clam»
dto Martine €ou altre RMimCf porMoJa Sfima ^mm 1619» à%9. Sctttmfnrtt^mdalt^
mfcrittione pofta nel medejimo federa fi vede^vSrèlaf^uentfz
Corpus Sandì Martirìs Claudii Commencarienfisanno D. CCC ì.
Paffi V f I. lidi) con pdlrfbus ftcliquiis aliorum fanaorum » huc ex
Vtbe Roma translatitm & pofitum anaò Domini M DC XVIUi»
Die 19. Septembris.
SofralaVcrfafinncipak fUerefionóbik Sepólcro in mènanid di Gimdmtil>d^ore''
fcouQ di Ficensub e C ordinala creato da Clememc Filici (qit4Sép§krf i di marmi fini
con quattro colonne diordiae Corinto ^ .
7ie gtintercolmni fono fituate due flatucy rapprefentànti la Fede, e la Vruden^fat^
te dal CauaUer Bernino celebre Scuùor in Roma > pendendo fopra di effe f^^rnti dorate di
Cafa Delfina ; tid [patio di mexM è il fepolcro di nobil fmna ùùn fbpra il ritratta fcoL*
^oinmarm^deiL defonto Cardinakt del minÈlfgant^ £it^9^fid^^ - .
loanni Delphino , , • .
VeoetxRomulidumq. fplendori rutilanti
Ciiius
Vimis . Visit.
Memoria • Vtuir.
Gloria. Viuec.
HIc
Ad Regem Poloaix defignatus orator* ad
Reges Hifpanùe. de Galiat pturies» ad Carfarem* ad
Ctenentem vi 1 1. pron-adiaoti nomine LcgationibusoptinaèfìiivSkiis*
Dilli Marci Pcocurator aUnmptus >
Vinccotie Epifcopatuipratficitur» .
£t abecraem Pontif. Max.
Interporpuntt Collii j Cardines adrcribitnc
Omoes
Ita kindesomohim tttlit
V^fpfiasiapientie fulgori nitiifiifiiBo» fé fé 9^Iitt ,
Rez, Regnum credere non trepidarit .
Obijt in pàtria longèmaiora adomans. ^
v».'* ' «^
M DC XXIL^tatisiaK LXXyiL
NiccrfausDelphinus Nepos» & Heres
Patnip ADolUfiao at^opunè de le merito»
P. C.
.Mtre memòrie tmeora fi tfggtnok queJU Chiefa » i'Hmmim Chiari » & lUiifhi per
Sentita» per Lettere» e per armi, 'affaretti delta Cappella del Sacramento in lode J^tdn-
drea Uredanoda vniato fi dice:
AodimLaaredjtmis, hOcoIat F. magai aaimi nr.Venerìq.
■ '^ F-*fFTffTttIifgatnffiiin H^ft'KiA» ad Vincentùin. jceciimè.iiii*^ ^
gnans» ne ante aAaevit; bene getta minas bonetto facceflìifìe-
darer; hoftili oìafiu fortiter cadere maluit, qaam turpi Alga li-
beidiiiperdfe »
MDXHL VII.rd.Odob.
ViaitAnn. LXUI.
E dàlt altro i
Andre, tau. NicoU P. cuiiis animi virttites è regione intiié'
re licer non mòdopra^^aras acdes dum viueret erexir» veruni
ctiamaeteroitatis memor annua pecunia monachts piò lega-
. . UU magolficaq. Tettudine huic Tempio addita » hoc moou.- . .
mentumfibli & Mariae Baduariae v^orioptimaeTettamei»*
to fieri infiit.
H.M.H.N.S.
tieìla Civita della iefiirrettiene è pfiaU feptente Infcrittione ; ,
Contarci» Gooigja R.Q^IXMaf!9'AaL
Ob.M.p,LXHli.M.la,:
EtinqaeUadeUaCroceyi fottotiafraJcrittedeT^biliTriM t
Ù>nftantino PrioIo« Francifci Filio Ano Senatori omnibus'
numerJs abfoluto Vincehtina prx&iSt, Bergomenfi , Os-
menfiq. prae^ integerrima perfun^ An< Tal. Al D. LVUI.
Aeffta.XLVi.mortuo.
Francifcoq. Conftantini F. Patri Sen. Amplia.
Innumerìs Magiftrat. Praeftd. & Legac obiti»
Do-
^j^« D E L S E S t I E R O
Domi foriiq. éjfficHlifliis Retp. teriiporjlbus
Patria; Cariffimo
Ingetiio» Virtute, Fide, luft. Facandia» & Conftant.
Claro
Ad. à par» Virg. M. DC. XX. «tu. fuc LXIV.
Vitafiiodo*
Hieronymi primus, fecundus. terdus » Petrùsq. Prìofi
Fratres Filij, & Ncpotcs M. p. M. DC. X XI. .
taurentio de Piiolis Se^at. Confutiiatits. In Repub.
forisq; ampli(s. honor. fìindio Pccri Procur. F. Ann.
LXXlI.obijcdieX XIII. Sept.MPXVllI. Paula:
Barbadico Hierotrytni Ploc. S. Marci Patria:. Pac.
Filix Matronae Integ. Ann. L XX III. Obijc die i S.
Decemb. M DXX Vili. Hicrony. P; corom Fi-
lius Parenc. Meritirs. P.
I ft 1 I II 1 I -
Aloy uo , & loanni Prioiis Fratribii;. , ,
Petti Diui alarci Procuratotis Filij
Quorum
Alteri. fuffragat. An.Ikl. M D XX I X. Proc digm
adeptus reiT)elq$& ìteriità in Principacas petit.Can*
didatus altet poft mukos tnagiftrar. innocentiflìme
gcftos . An. Domini M D X X X 1 1 1. Confiliarius
renunciatusRcnipub.diu quaflatam opibus ambo
opetaqj 6c conniio iìrmarunt.
f i
Ftancifcoq. « Lawentio Frati e eorum Nepoti Atauo
Senatori probicate . pietateq. confplcuo
An. Chriftì M D X L. a;tat. fua LX 1 1 1. dcfunao
Hieronymi primus, fecundus » cere. Petrusq. Prtoli
Fra-
DI S, C R O C B LFB. V. aj^
Frattf», &Nepoce$.P.M.I>C. XXI.
Sebaftiano Prìolo lur. vtriq* Dodorl
Litteris Gr«c. Hcbraij. Chald. eraditifs.
Sapìemifs. Loqtìem. FacuDdifs. Nicofiae
Reg. Cyp. Archiepifcopo Integer. Pecri
Procur. F. Ann. XUI. obi. die 1 L OOobr.
M D I L Hierooymiis Prìolus Nepos Patruo RcuerenfUffimo
. P.
Sotto dl^organoèpùflo UCoroo di vn tal Eufehio Spagnuolo y che fi fece MoiuOo in éffte^
fio Moaafiero , mentre ( come jcriuono alcuni) era jtmbafciator della Corona di Spagna
appreffo la Republica .
'Ufi fefoicro è notato il fegnente Epitafip fatto da jtldo Manutio :
le^or paromper (ì fte , rem miratn leges ,
Hic Euiebij Hifpani Monachi Corpus (ìcum cft •
Vir vodecunq. qui fuit dodiflìmus «
Noftraeq* vitzexcmplaradmirabilcy
Mo rbo faboraos, fexdccim cocos dies ,
Edens, lìbcns nihil prorfus, & vfq; fuosmonc as>
Deum adijt, hoc fcire vcdcbam, abi> & vale <>
4
DaU^aìtto lato di rincontro afftrgano vi è la tuemor'u di Tietro Beljh» > dtefè ^ vttim
Generale perpetuo delta dti^eiatvmeCafnddideafet la qmd dice :
Petro Delphino Veneto, Priori Saoae Eremi CamakkiH •
Aceiufdein Ordiots Generali * viro raodimooia , eloquentia »
Acomni hamanicate pratdtto > com Reiigìonetn per V. &
XL. anoos integerrime reziflet, Monafterium hoc Diui
Michaelis» tuittó ìpk pròfèfluseiclenuhtea prsefuerat,
Ac PauesBiemitar hiiinfmodi poiuere ofiìum monumencum*
Vixit amios LXXXI. Proéeis. L X I ] I. Obiit anno
Domini . M D XXV. Die z v. lanuarij .
lt€0roètmto di fnigmi marmiconinté^Udiligent^pmiierimejpiiforfidi» e ferpen^
<X^ Con*
%^ DEL SESTIERO
CwJeriumoiiiieJliWiniei'pn ìaippamtmiot fittìed^. r»iero (ftnuerfo Mattemutìc^
famojilJimo d penna in Ber^awinaf e miniato rcbe per il fi» valore meritò > che li fvffero
fatte Medaglie di Brónzi con ìafiia effigie al naturale^ e dintorno caratteri j che dicono :
Frater Maprus S. Michaelis Morìanenfis de Vcnetijs > ordina
Camaldulcnfis Cofoiog^r ap hus ÌQcoinparabills ..
» t •
X»
S. Giorgio d'Alega •'
DA altra parte apparifce S.Gior^io d'Alcgadi frati turchini » inftitiiito daHa fa*
miglia Giuftiniana > de guali Pietro vi ordinò la loro Congregarionc . L'edifi-
cio Ai molfo orfiat09 con fabriche d'importanza : & fn fauoritada diucrfi Potntfid»
Scdicjueft'ordine fu il Beato Lorenzo Giuftiniano Patriarca *di Veneria» Hannoi
Padri predetti vna copiofa libraria in ogni facultd di coTe rare &:ftngolarL Vi fono
medenmamente diucrfe pitture : fra le quali la tauola di Santa Otherina con quat*
tro Santi in quattro nicchi Iguazzot fii opera di Fn^efco de Fra.ncefghi. a^ la tano-
la di San Pietro > & dì San Paolo^ con quen'altra di San Marco ^ fu lauomta da i Vi*
uarini. •
Et nella Sagreftia i paftorladoranti Giesù» con Paeft aflai vaghi & grati^il furooQ
di Giouaa Eattifta da Coniglianoj alìieuo di Gian Bdtinoi Tanna 1 497. ^
* - * • ' ' ' -
S. Angcloidi. Concordia •
»... i
Dietro trifola predetta» è^i: fianco S. Angelo di Concordia» habitatione Panno
lotfo.difraùi&coaccduta poi ddonnc aonadie» Finaknante dishabitau
per rincommoditd del luo&Oj^& per. Tintemperie dell'aria > fu confegnata dal Senato
all'artificio della poluere (Klla ^fa delTArfenale per ficurezza del fuoco •
A D D I T I O N E.
Kora viaitbiamataxtmmimemgme S,.Abi^bMÌ0Vobmtpet igtMftfildetta ,
' $.Ai)ig«ladi Coocoficfiav
A D I> I T ; O N E.
Quefftm^àhraJfliettas chiamata gii S.^4nHhéR€om(i¥$a%Jituatain me^^ fregne
yicino aUa,GimUlxas^ con thìefan UbkaHm^ e "Clanfiri, dònefianna Frati Carmelitani 0/-
feruanti della Congregatione di Mantoà% e arefcta . Dieefi , che foffe concejfa à detti Frati
tanno 1518. dalle Monache di Santa Croce della Giudee ca^ con permiffione delTrincipe %
obligando effi Tadri d tener le fabriche in concio, r eparar le, e rejiaurarle fecondo i bijogni»
e toccorrenT^e ; edidareogn'ann^in perpetuo Me predette Madri ibte cattMoni di du^
libre l*vno» cioè: vno nella fejìa di Santa Croce di Maggio 9 l'altro ilgwrno della
ce
DI Si CROCE XIB. , 441
c^VSOfrffllr-f. Qiùià pmgùHùi Titcfii tmepnn a^héHifC ffmfm^ipm unità
SanSecoodo.
0trìaip£Ko i quefta per bngo tntto dì riageio * fii fimo del 10:14. daJU famigliA
B»^ il moniftcro di Sin Secondo > pocolontaoo dalla Citt'i > daSa parte di
Canareio . Nel quale cfTendo gid donne monache » fu poi coiiceduco i frati religto-
fi: Styi fi ferba il Corpo di San Secondoi condotto da Adi di Lombardia d Venetia
moftianm fono. i
SI rìtrooano jn Tomnla n^'asteifcrheo SeftÌero.Vni.Contride. V]lJ!;OiKre par-
rdochttli. I. diPrctiRegolari. IV.DÌ Moniche . UC. Catpi SantL ^Toiri S«c^.
X. Organi. Hl^Oratorij. IH. Spedali. VI. Piatee. L. Giardini. XCVI. Ponti.XVIU.
Pozzilubli<bi. EcXX III. Corti.
<J_ i DEL-
Ì42'
DELLA VENETI A
citta; NOBILISSIMA
Defcritta da
M FRANCESCO SANSOVINO-
LIBRO SESTO.
lOdcSeftieriéDotfodurOiCofì dettodalla forma deI11foIà> IxJ
^cflendocc^mrfcojjliojerainguifadidorfo. Qneftaftì l*vltima_*
della cicti che fofìe habita». pcrcioctic eflendo cfpofta all'incur-
de nemici dalla parte di mare > non vi fi edificana punco . Ma ve-
alPrincipato Orfo Partìciparìo Doge ij.chcTÌfle l'anno 8^ voi-
> & confegnò il rerreno per rarut cafc > i gli htiotnini deputati al
feniit io fuo chiamati Efcufati. quaG Scudati, che hoggj didamo Scudieri .
Trouo in Toa fctittura antica notate qucfte Rubriche .
Exckfatide MftrianOt & corion uomina, &'fiau ^
Excufati de Maxfirbo* & ifti firn ie maiwAus > (r/wtf tj^
Ixcufaii ie TorcelUh Cr fmt 9.
Excufati de Cofiaatiacor & fuu ijr,
Excufasi de "PrioratM Louoli > Ó" fìmt i jr.
Mdc fmt nomma Excufatorum qiàferumcin Tdatki^fMìtt 1x4*
l^ptnina Excnfatarmn nofiri VàUttjJÙ'fmt 198* &c.
Di maniera ch'io credo > Te noftmi inganno) che gfì ETcufatiH eleggeflcro^aHe^
drconuicine terre delle contrade, oercioche Tolo perche remiflero il Dogci ma ano»
per poitidpate di qud gcadapcr uuoc del Principci 8c per godere di qucUc détici»*
Ì>1 DORSODVRa tlB. VI: ^41
ìttthcteictiano gU ECaxt^ì peiibnsli del Doge > in qudla manien die hoo hoggt
per fiuiore gli Scudieri del Papa^
Mold adunque de predetti Ercufati andarono ad habitare in Dorfoduro • Et oltre
idò venuti in difcordia» i Bdei>PolanÌ9& Giuftiniani» co i Barbolani > Selui & altrcj;
funigliCf le quali poi ritornarono d'efìtio ad inftanza di Lodouico Imp«apparentadt
Meme i fi trasferirono in Dorfoduro per ordine del medefioio Doge • ratto per
tanto il predetto Seftiero popolofo> fi riempiè ^ Ca(e & di Cbiefe •
p
San Nicolò de Mendicoli .
iTiì inanzi è Panuca Chiefa di San Nicolò detto de Mendicoli fatta da i 2ancaruo-*
li» & refbuirata in gran parte pochi anni fono, nella quale i di Qobile il corpo di
San Nichetoi con diuerfe pitture» ma corrofe dal tempo •
ADDITIONE.
tiejbmrata ^Jla Chiefa Cùmc [opra yfììpofcia adornata di mólte > e fìnTuUri pitture %
yedendoft di Leonardo Corona, Chrifto Giesùj che entra trionfante in GeruTalemme > poflò
fopra la porta contigua aU'uéltare del Santi ffimoj e nelfoffitto il Santo Vefcou» T^colMhe
appare ad^ alcuni Marinari, trauagliati da gran tempefla di mare • T^elfpatio ritondo del
foffitto Francefco Monte Mez.'^ofece il mede/imo Santo , che fé ne vd al Cielo , infieme
con t^nhitetture di tutto effò foffitto . Luigi Benfatto Topate di Taolo Serene fé > dipinfe
in gran cerchio dinanz^i alla Cappella gr^ieil Santa Fefc9m portato dagli angeli al
Cielo^on vaghiffimo pergolato , & Coro di angeli •
Lifei Quadri poflifopragt^rchi della T^auata di me7^ , cioè ila 7{afciU del Salua^
tere, f^aoration de Magi, il Batte fimo nel Giordano, tOration nell'Horto, ilmedeftmo
Bafciato da Giuda, & prefo dafoldati • Et fopra^vn' altra porta rapprefentò Mosi bàm^
bino 9 faluato dalla figlia di Faraone ; EnetTalcodiquellaTlauata fece yarie miraci
iella Croce» & attioni della tergine $ & finatmeràe neW Organo figurò il Samo cenfasr^
to yefcouo . .
DiIaco0oTalma>ìèvn Quadro fopra le Comici cen H miracolo fatto dal medefimù
Santo yefcoua di multipUcaru Orano .
Si numerano fotta d quefiaVarrocchia anime 3500.
San Raffaello .
ET per fianco è pofta^antichiffinia Chiefa di S. Raflaello» edificau da coi la^
Chiefa di San lacomo di Rialto • Percioche nella feconda venuta d'Atila in Ita-
lia» dubitando Genufo chiamato anco Giglio da alcuni» Signor di Padoua » che At«
tila» dopo refpn^adone d' Aquilea» non fi voltafle i fuoi danni» per hauer dato aìu^
to alla città d' Aquilea ccnrefierdto Padouano» mandò neirifola di Rialto» la moglie
Adriana co i figlmoUnCon lafamiglia & con gli arnefi fuoi più cari . La quale sbarca-
ta i punto in Dorfoduro» fece voto all'Angelo Ra&ello» ai fabricar al fuo nome Voa
cappellai s'il marito fi fiiluaua da fuoi nemici •
CL 3 tor-
144 V i D K L 5 E5 T ì £ k (5 ' ^
i IPòmato adiiiiqMOsnftiHo lìbero» h dolina ibdfsfece al voco.8t faabkanchy inque-^
(la contrada fì diede i praccicar con le donne di San Zaccaria > fole ifìonache ìfi Cfotl
^ró»o'in<5iiéftaCftt<. Perdte edcndOfÌTiia delle %liuole tfA^iriafia inua^hita<ii 1<^
' tt>f n fece monaca > & (li dice che fu la feconda Badeffii di San Zaccaria > di maniera:^
•che contratta fra loro iflretta anucitia> letnonache fakndoogm Sabato in barcàj «•
4liiuatió i San Raffaello i & vi cantauano vn folemie Vefpro . Ma venata la Sfenora i
morte» lafciò pct tcftamento TOr avòrio aBe monache > alte qnaK f& per ImgtiìAino
tempo fottopofto . Il quale eflendofì l'anno 8p9^ abbruciato per vn tuoco > che con-
fumd tutte le cafe all'intorno i San Raffaello per repclatione ai San M^o t fu rifa-
bricato di nuouo dalle fattriglte Candrana dt Ariana » & le donne di S. Zaccaria ner-
detono la giurifdittione • De quali Ariani fì veggono ancora Tinfegne in diucrfì lup-
^1 Jdcd TcmpiOi & vi è ripofta l'Arca loro poco fuori del coro . Pomede di Sàcw il
^^orp6 di SrNìce» Vefcouo d'Antiochia • Vi dipMe in vna cappeHa de i Micheli Va
San Nicolò» con San Luigi» K.San Giouanni) vn Pittore chiamato jl Piua • Vi è anco
di
«a
fopra la fcpoltura del Celfì. & dopo il Rigabelli
,ua<!mt(maiee} condotto à Vcnetia da v n Tadefco . il qnai fànorìoo ^ Macmé Stoa-
tO) che fcrKIe lahiftorias diede il cornomedi TorfeUoai Sanato • ma eftinto ttcoìl
TorfeiJo» ii r ìero«rano i Ninfali > c£e £ c^ne«aao attauerfodicokidie f;lì fonau
eoa le dita* & erano co taiU 4x>m€ gjU pi^n i # ma £ toccaiiano ibhM^^
lira. & di^efli£rfie vede reftmpiofoMaviuportadefo eenettaSaUdcl
Cìltui Com^ in m»o à gU Angdi* nella £ucia dd pai:adsi<x VimnmcitefittOM
\]Ci(tY)ttau gh Or gioMbeiòoo in ito *">
A D D I T I O N S.
• • . ■ ■ .
éeTemfiopténc^t$daJhttdMmmfil'dmmi6iii.nil Vrimrpm^ éi Ornami BernSo fi^
fm H ióoMkdì frmc^jiùCmtìm ctm>frejbaddì!ti€$pe^amti Pont > yìi^4i la Ma^i^
re, che all^incontrù di Tramontana ^/Id fofio in Ticchio vn" angelo moUo ben ftatptt^ in
mgoHimche uuaoXA H'nattaralè€m TiAta imàm.Valtre thiti^ardmn /'Mi Wr^ Onen^
te, Coltra verfo l*Occafo$ con due Campanili pmili ceferti di fiombo . Si M^^ua^uim il
fudetto Corpo di S.^iceta Martimipafttm wegm fefohn^ fofna J*,MMrc4eltjtilgtt9^ Il
Tabernacolo fitHOto fopra l'altare della Cappella Malore, e tutto di fini/limi marmi
con colonne, e rimejjt di poriji e Traghi volorhcoftfgure^ altri ornamenti di Mronxjheret^
io da Luigi fofc orini Vrocurator diSitn Mmvh che Vfert? al predente > il i/uale fece anco la^
firicareupauimento con marmi finidiuifati efìa Cappella • Prà le Vitture ri è diftr^olare
,y^\tmAa con Sakfrmcefi»tAeriCMghr Stimmate dilmèpoTédmk^pefiéinhaUffinfó
éékarenellaCapeUaalUdeftradelU Maggiore, fMdstada^ff^
Uiégi Btfrfattód^nfe in due Q^fodri l'^dngelo, cbe accompagnaToka^ dr il Cemmiom»
dhr fupplica il Salékitare « Inoltro quadro Antonio ^àUo^ feceil Serpente di Aropnu) cm
-due fgure di Trofetti. Sii fatto gran parie dèi f noto delia Chiefadi quadri H mmmircfi.,
a hiémhi, fi Tkidergemh^*Ultari, che marnano 9 ferratura ini
i wc9to$ e peijtUtoue •
Hd quefia cura anime 3 2 oo. .
San
D ! D O RS-ODY-R: O Liti VL ^x
LOiktaoo poi di quindi vcrfo terra fennaf la profapia deBafei » (àbricò Saa Ba^fi-
IJo> il quale caduto Tanno 1 347. per va terremoto » fu rifatto come G vede « Si
ripetano in quefio Sacrario S. Co(tantino ConfeOore che venne d'Ancona» & il Bea-^
to Pietro Acocant9 nobile Vinitiano •
A D D I T I O N Er
Si vede di nmuo in quefta Cbiefa C^Uar ^ande fatto di marmi fini in forma moderna i
con due porte da i lati%f eirle qmlifienna nel Cororpiofladietìà ad^effb Mtare . 'ÌJ^e i vani
fopra i yoUi della 'Kauata di me^ vi fona akmigran quadri con Hiftorie diuerfe del Te^
ftamcmé re^dm^difimida ratòrefi VikeHMnut VUwa dHfagb èdi Cmill» ìUrpe-
S»*VFuéfdiGie(efftS€9larul^Qua^li^ TNm
dMiU :f)Mo0mfKdatia i Jk»iA$ di H»^^ di TìHoMm del fit^èatteo^la CenordtCbrifiót «
Vicino oiaCéfpeH^MSamiffin» VietroHeràFiaminsdtfecjeUSabiatwt
^andotÈoalCmam^lgjmge qttefUCbi^ BMfdamao ,4ndearam ùottottc mlU Sumi
Tùà^%ìmm^mol0 fStum fer Leture .
Sostata quefi£Ciiefa$ficontanaanimt 1900^
^ $||9ca MargKcrìca .
Dlfcollo cento bracda per diritta linea apparìfce Santa Margherita fabricataJ
fotto Pietro Tradonico Doge i a«cb€ iq Hmvio 837. da Gemano Bufi^aco pa«
dre di Mauro quinto Vefcouo d'OluioIo • La cui cappella grande di mofaico di ma-
k^iieftò^ TeiMW^ la inaggiored^
yacciHoonffltop dcQtfmeliti , \
A D D I T I O N E. • i
La Cappella grande di Mofaico 9 fu per la fuayecchieT;^ gettata i terrai e rifatta in
JSÈf$f$AmQdarn4ate qM0idr^ lummo^
Ja:^fmkdlk (pulipno ^^ le Indette TitturedelTtiuoretto con OMùmta di fregi <U ai-
fira^ntancy^Voi&anèaÈUlMoperd^eg^ ntabemacglo % cbe yf
fqfafi^a;SHamramtcSediperi Sacerdoti dinoce beni^fiUk compartita conint^Ui p
^icofonnelle dimarma Snq maeehiata^cbe le dimdpm ,^pet cmtintMr poialtri omamàUi 1 f
forfè rmaùare tutto il rèfiadeUa chic fa. , , i-
SmoU anime %QOQ.iHCitca.
Sin Pantaleonc.^
F^i qtteflcappanTee motto nobile San FaneaTeone» (bndamlluhw to^^. ^alle fai-
miglieS%nol|8irC^
-e;'!
a4<f D E L SB S T I E R. Of
& in Padoua Dotta della qaale ih ogni et^ fono flati al gooemo huomini che poi
riufcirono Vefcoub Arciuefcoui » & Prelau importanti • Il paradifo Sguazzo nella^
cappella i mezza Chiefaj fu fatto da Giouanni» & Antonio Viuarini Tanno 1444, ^
J>aluHle{ Sacramento è di marmo di mezzo rìlieuo • Vijgiacepariment^ vn* Ardue-
couo di Corfiì della famiglia Gritta» & vn lacomo Barfaldo Oancelliero del Princi-
pe Tanno 1 300. & Piouano del luogo • Vi flette vn tempo fotto il portico vn gran^
falRh portato dalle fondamenta di vna fortezza allora chiamata Mongioia^ch^era de
Genouefij per ricordanza perpetua della vittoria» ^ dell'efpugnatione d'elTa fortcz*
ia> hauuca da Lorenzo Thiepolo •
A D D I T I O N E.
Hd di rarù^uefla Chiefd U TamUMf^ltarg^andCi done Téoìo f^ermefifece ilSan^
tù% cheguatifct yn fancmlo 9 edai lati della Cappella Iacopo Talma rapprefentò in dm^
ghm (Quadri -m miracolo del mede fimo Santo di rifanar vn Var alitico prejente flmpera-
Écr Maffimiano in thuh e neU*altro lafua DecoUatione . E di Vacio fudetto medefimamen^
te la Tastala con S.Bemardinòpofta neltotUàre de Lanainoli,^ itQuadrotche rapprefeth-
ta lo Spedale di Sienafdoue San Bernardino, prima di farfì Religiofo ,feriiii$a à pouerìin^
fermi in tempo di pefie. In Sagreflia vi è vn* altra Tamia con il Senatore depofio di Oro-
ce^dipinto da ^Icgandro ^arotari detto il Tadoanino 9 & vna delle fià Eccellenti opere 9
che sii vfcita da fiioi pennelli.
3000. £ pin anime fono in quefia Tarrocchia *
• ' " . ■-
San Barnaba.
DI quidam quale fi dimoftra à r^uardanti con honorata apparenza S.BariHUia^
aiTai i^oflfimodo Tempio con fpatiofa piazza edificato da sii AdanU Jn queftou
▼ede di buonoiuella cappella dalla lininrasla palla à guazzo della coron^tione di No-^
ftra Donna^on Angdi & Santi ailai. & fu di niano di Giouanoi 8(ii!A2lton^
ai.
ADDITIONE.
Oltre atta Valla ie i Fiuarini vi è ancomtelta dell^Mtar grande fHmatacommmtemefp^
te da intendenti di Damiano MaT^fà difcepolo di Titiano ,/f bene il Stringa la pane per
opera del Tintoretto . La Tauota con la 7{attuitd della Madonna fa dipinta da jtntonio
Woler. laèopo Talma, fece in vn Quadro la Cena di Chrifto con gt'^ùofhli molto^ presta
daVrofejJbri . £ ftpolto in quefta Chic fa Claudio jlriojlo "Hifote aelfamofo Lùdòmco H
'Poetai del quale fi vede Ut feguente memoria i
D. a M
Claudio ArroAo Poetae Nepoti, qui poft Leganones muttas
9pud Piim QttanumPont. Maib Carolim
I
DitrtJnsaDv&oi LiB. ri. 147
Imponi I L Hifeaiiiiuoai Rege» » aepoftpemo apnd hadb
&renUIiiDain Kemp.. prò Prindpibus Eftenfibus honorl»
ficèperaAas,cuiB prìuatc vit^ftudioaliquot aoQos Deo»
fibiq. vixiflet , fecandum> & odo^mum annum natus»
&lidflime ex h^c vita demigrauit V li. Kal* Decem-
1" 2, .^. , •
San Gcruafo 2
Ndi poco diTcofto fu redificaco Tanno 1028. il Tempio di San Gernafo» & Pfotafo
_^ detco dal Volgo Trouafo» dalle famiglie Barbariga & Caraaella • Ampio > nota-
bile! & di bella apparenza $ nel qoal fi conferua il corpo di San Grifogono ^ che vi fii
portato da Zara • & nel fottoportico è polla la memoria di Antonio Milledonne Se-
cretario del Config^ de Diedihuooio di fomma pnidenza & di conofduto valore •
Et di dentro vi hi parimente vn nobile Altare > pofto in honorata cappella del me*
defimo Secretarlo. La qualChtefa come anticaperrapparenzifua 9 fu da quellfttn
fiiorì di San Pietro in Caftcìllo» la maggiore che (offe fatta d Tuoi tempi . ò perch'ella^
in quello SelUerohauefle luogo della prima >quan come più d^na di tutte Taltrc»
circonuidne» òpure perche feruide a gran parte» ne gli onici diuini della gente anco
diktda Canale. Conciofia che ella hilembianzai vn certo modo di Cattedrale •
ADDIT-IONE.
Cade queflù Tempio fémno \^%i.ptrUfua Vtcchin^ » il quale fu poi riedificato in
maggior aripiex.%a > e di Più notabile > & bella apparenza fopra il modello del peritiamo
architetto Andrea Téltadio. V{onripofi più in quejUChiefail Corpo diSanGrifogono,
offèndo fiato riportato à Zara .
FràgFomamenti commendabili» in è la Cena del Stoi$n con^ Apofloli di Iacopo T inf-
ioretto 9 il quale fece anco laTanola con S^uintenh^bate tentato da Demonij in varie
forme di Donne ipofia nella Cappella di Antonio Milledonne Segretario fudetto la cui vi-
ta fu ferina da altro Segretario . Quejle due opere del Tintore tto per la loro rarità fi veg^
gono tn ifiampa • Tielì^Mtare di Gto: Sarbarigo Trocurator di San Marco, dipinfe la Ta^
uoU Tietro Malombra, facendo in e fi a la Beata tergine con San Francefco, e San Libera-'
le . oiUre quattro Tauote ri fono di Iacopo Talma, trna, che rapprefenta la 'Hafcita deU
la Madonna, PaUrala'fuajtnnunciatione^ofia neUa Cappella dett abbate Benedetti ;
La terxAhà il Redentore del Mondo depoflo di Croce con ta tergine Madre, e le pietofe
Marie • La quarta contiene la F ergine in Gloria con San Gio: Battifta , e San Marco , &
i piedi San Domenico, San Francefco, e Santa Lucia, pofianelC altare eretto da Domeni-
co Lione con quefla memoria :
• • • ■ >^
Deo Opt. Max. & Deipare Virgini
SàceUom» atq. Aramcum flaniae) voi falutarìs
Ho-
i^ D B: L S JB'S :T F JI CRTO r
NdAia prò xninvfoflMtf» vxDtì% flfc iìnnm
iMDoletur, Doomuìcus Leo > Aioy^F.Semrac
loannés Marcus Molinus lulii F. Sacelltjini bqc » a^cjj
Aram cam Flamine ad Laudem , & glorlam Òmnipo*
tentis Dei » San^iffianeq. dttr Geaitr«tfs Mari» femper
Virgiais prò animae fuae » Se vxoris Cariifimc i fuorumq*
AliueerìgeadDoC i5^f» ;)
4
StdfcpoUoiHfteJfaCbiefihféctfkmófalacofa^ Kika^che elfend&Capi$é»ictk f^
mperh VfioM^émUéfrefènÈegiefrétUTmcQ fppflojfiDm^MeUifer impedir Pp^ci^
H diiffici flrem att^rmai^ Twchcfkot wpottni^ cmèa$ierlà.s fer Uyem^^mtppm^i» *
mentre vjf€itiai^àéut*Mac€arta net p(n^ doue incendiò 9 e disfece^ moki éi
smlem% aUrinegit^if0ni(h attirine frefe% tibetimdohu9nnHmef^difchiM$ eféiamte^
fhi^denemcit refiandonemeni più diyooo. Segm wnefi^fdJtmdi^^di Mfég^é^i
liM^per^ilehefikdect^ratadelUd^mtddiCandkreéeiSen^ e dén^aegUmae^èm^
M ai 3 QOQ« ducati di bn^na yalnta. Sopra la fnafepottwra è intagliato quefia SifigiQ %
BqahtsIacobcRip»
Offa
Hac vraa componuntuc
Cq^kitcgitiir oofflen
Qvtoà *
KoQhabetVrnam.
luftintts Scnacor Frat«
Acroitati Fratria
MDCLV,
Siri^ltathnidiqneJhyé^roJ^S^reilCMte ^ifònfo lofchi nfi f fmi Contendi
'^fici. • ^
Sotto i ftefla Cbiefa fono anime z^^oct^
r *
^
SAm^Agoefe Tempio affiti vnertndo wxìatanmrh «mi KModollpoMlft Mr
15 . ^mi Manti alla kitàtmà fita» fìifoddata ,chi dkt%L i Mdlini ttobili allfira
non pure in VenetieMna al prcéeim ia Fioiienaa» ft in Romi> St di antica pcofapia^
pcncheCicerMefarkoffdOiiiqcicftagem^idtiMdiceda Ma in q^uaku^
mie anodo fi {b> è Chte& molto antica & di bella ftmtcwa ( Et vi fiiròorail corpo di
• s. Venetto • Okte à qàcttsi vi (i adona ma fraterna la miai ctta vna nriora che «in
* goaemo ^ gimiam dooKdte fino all'età da maritoi dalla quak > appimlciido co(b«
'tniciDiH&akretktilccMWienettoliadomìeyfonopoì maritate d mdfeixìonache^
fie ffloniftcri « fecuntrando in luogo di c^wUe cbe tacano akredoiiae(i<i>o& tanec
éì peFfoncfeonwate fcr i^ottimaìnftkutione dd loogo 4
ADDITIONE,
'timfi yenetafiàin^IUChi^aU fidemCiifr]^
temoo detta pia reftauràrtone • La Youda iettaX appella grande con ilmartìtio della Saf^
taTmelareèdimattoditaCùpo Talma nm ben finita. 7{eW altare eretto da Andrea
BertìtgOf JtUgandroy'arotaridipinJilaTaiiùla^ fumando in effa San làcépo jipoftoU
congrandeliéikemafediU^enKa » si yede anco del medefimo Talmavn ritra$fdiGa^
ff aro Martini 0Tionan6mfkeJÌ0Chiifit,
£i m«rMMitM»ri800.
SanVitJó.
SAn Vito fd opera della Crfa de MagmfaAm>?t7.fl0bilitata prima MfIocorp<i
della Beata Contefla della famiglia Tagliapierai ^ poi per Tandjua dei Principe
che la vìfiu ogni anno^ fi come nel la. lihto s^&4etce^» - ■ ■ u
A I> D I T 1- O N E.
Hi ìmUì omammi quefia Ghie fa , e fri lepitture è fakolare U TatuU ioue fau» éi-
finti^^tìntfisaui» efiemh §perA4ei atià^hflgUnii^ihcfinmM fmtft 'Pìulih ftp»-
t4tàif9 iieifiia^jtkar Mx^gim^ di mano tU JUmeèìngiH. radeU StmgtiiehtUfatia
M^SSm* fi0fl»M fmaunie pdtJkMtedeUM«4» H òtkmmi Tie^ir «Mw«MÌn»
Te0mmtciimdeiSen»t0> niuUikt^trilfesfmte ì
M.CCCXVMI.Dicicvnt.IùI$. ; ^ ^
Itetn I qnodpalieftrate ', quaefuerUDtde DomoBaianodtis
proditoris concedantur Eecicfia^Sanài Viti prò repara*
tione portae maiorìs ipfius Ecdefiìt •
■ * ' -
Stfnoìc anifne iioo*
» ■*
^ - - ■ • — Sa.' .
150 D £ L SESTIERO
San Gregorio •
Svi canal glande ò qoafi poto in dentro rrTpomle per fiancóSan Gregorio^edifeio
della faniigUaPa(quafa>hablcato gii da frati monaci Cottola cura a> Abate»
il reftaurato dal Vefcouo Bartolomeo Paruta huomo dotto. Il qoaleicontra fua ve-
gliai hauuta quella Chiefa da Califto III. col mezzo di Filippo Paruta Arciuefcooo
di Candia* fommamente amato dal predetto Pontefice > vi fii il primo Abate di eue-
Ila famiglia . Et percioche quefto luogo fottenttò nelle ragioni di S.Ilario gid fabrj-
catodaGiuftinianoDogedecimo>diquiè>che pofliede gran parte del territorio
deUe Gambarare» di TrelIigoli>& d'Oriago > sì per antiche ragioni & giunTdittiom* %
come anoo per priuilegi & per doni di diuerfi Imperatori • Vi fi vedei pochi anni fo-
no» per gratia elei Senato > quel Marc*Antonio Bragadino martire di Chrifto » il qua-
le difendendo la Città di Famagofta nelllfola di Cipro % fu crudelmente efconato
dall'empio Barbaro Muftafì Generale di Selim Imperatore de Turchi» nella guer-
ra dell* anno 1570.
ADDITIOIJE.
IlSMnga^regifira lefeguentìmJcrUtìonidtl fudetto Marc'jtntCfHìo Bragadino .'
Marci Antonij Br;lgadeni Pntfi&ì infignis Reliquiaeg^ui
Orhomanorum potentia acerbe dcceflìt, & Io: Aloy (ij/ac
Andrea? fratrum Senatorumq. intcgerrimorum oflfa > in
hoc familia? fua? fepulchrofita funt : Antonius veròpten-
tìfs. illis» ubici. Tiuenti fccic. M D LXX VI.
Èimm pUaftro della Cappella Maggiore :
Marci Antonij Br«gadeniPra?feai infignis Rcliqui^e ;
flageUatù
Cohmna*& il mede fimo Croc^jfo con molte figure di mano del Foler. DeffJtlunfe iilLa^
iforo rejufcitato da Chrifto di fingolar beae:^a. Fece Domenico Tintoretto U Quadro della
moltipUcMion del pane, epefci per fatiar le turbe » molto fiimato, douefono vnpouero , ^
ynayecchia naturali ffimt. E d prefente abbate di quefto Iwm il Cardinale ChrUlofwo
yidmantiobile Feneto . ^ *
Sotto àjiuefk Chiefa fonò anime 2000. in circa .
t .
S. Eufemia .
A^ir"\^°i"'i^**i'.*'?*'^® ^"r?° trattodi Dorfoduro, fi dificnde di li dal Canale , 1*.
Ifola della Giudecca, chiamata prima Spinalonga , ma Giudccca poi , per la
prima habuationc che vi fece knatione de Giudei quando venne à Venctia Sono
m
Dì ^ ORS O D V KO tm TX a j i
k'ipifcOiip^Chiere (bctò il pttdéttoSeftieròf conhoiti Scgiardiui in tanta còpia» che
condifcono in ogni tempo qfOl/R torta la città •
La Tua Piene è la Chiefa di Santa Eufemia > detta Fomia daHa plebe 9 antico edifi*
do» della famiglia Dente» della quelle Gioiianni Tanno P5 1. fii Ambàfciatore di Pie-
no Candiano IIL Doge all'Imperatore & altri dicono da gli Ifcoli , da Selui » & da i
Barbolani. L'anna 1378. vifuronomandate le reliquie di S.TccIa» Eufemia» & altre
ioficmc da lacomo Goqte» Patriarca di Aquilea •
ADDITIONR
In inteftifnjflimi pafpaiamù èfiat$ rejkwraio il Camffanile Còme ancù la Chiefa in moU
t ibimif che rofUnatia 9 e dentro abbellita di Altari 9 e pittnre. Di antico (i amfnrna ma
TmoU di mano di Bartolomeo y'marm con San Rocco nel mexzjì in campo d'oro^e Usanti
Sebafliano» e ludomco in due tticche dalle parti • 'HeUa Cappella del Sacramento fece Lni^
gi Benfatto (a Cena del Signore^ & il Centurione .
Sono foggetteàque ftaTarroc^ia anime ^ioo.
San Biagio Catoldo*
MA su la punta delPIfola verfo Padoua giace il Tempio di S. Biagio » & Catoldo
detto dal volgo Catoldoper fattura & Capouani» de Pianighi» & de gli Agnuf-
dei» de quali Gualtieri Agnnfdei fu VefcouoOIiuolenfe Fanno 1272. Ma derefitta^
pòi ò per la lontananza» ò per altro» la Beata Giuliana che habitaua in Padoua» tras-
m'itali in quefto facrario» indimi Pordine delle monache» & lo rei taurò»fic accrebbe»
& ornò molto.il cui cotpo fi vede ancor intero» con marauiglia de riguardanti »per*
Cloche morta Tanno 1 226. &feppellita nel cimicerio» fu ritrouata molti anni fono
incorrotta» & intera.
ADDITIONE.
«
mpofail corpo delta fitdetta Beata Giuliana tergine [opra vnf altare in beUiffimo je^
fulcro DoratOf & ini appreffofià attaccata atvna colonna lafiu Legzenda, che narra, co*
me ella difcefe dalF^ntica, e T^biliffima Trofapia de Conti da CoUauo . Come nell'età di
dieci anni difpreziaffe i benifugad del Mondot efifacejfe Religiofa . Come li apparfe Sati
Biagio, eie dicepe, che douefie venir a(t abitar in yenetia, nel luogo intitolato SX^atoUo >
e the coA faceffe .
Chefoffe poilaprima^hhaieffay eRegolatrice di queflo luogo, alquale concorrejje
medie 't^obill yerginiper dedicarfi d Dio » tratte dalla Santità di queftà Beata ; e come A
fMricage il Monaftero. 7{arra ancora i miracok operati da S^D.M. per mrt(t(d di quejU
fua Sema » raccontando finalmente il tempo della fua morte » che fa iranno 1 i6o. & mm
come dice il Sanfouinodi2t6Xhe^<. anni dopò morta folfe fiata ritrouata nel Cimiteri
éouefUfepoUOf pma, & incorrotta il giorno detta fefta di Santa Maria Maddalena; di do-
mlékuayfiktraslatau fòlennemente fopraf altare fudetto • f^edendofi nel detto Cimi*
terQpian$ataTma€olmna di marmo con vna Croce di fopra in memoria di eoa gran fatiOiii
fertefmmioédlms^dimefiett^fi^em
/
i5» t> E L SE S T I E R O !
knne di f tetra Ijtriam di Mto twfdo» douejU muoù neua eonice ^efio : >
HocQpusfa^iimfuit i$p5.
ExUtente A. R. D. Lodooica Kfalipietro l
Jn ChUfa vi fona due Eccellenti T duole di Iacopo Talma l'vna con Cbrifto Cirocififiot T*
4kra con San Biagio pcfta inncco jiltare eretto nmuameme dalia compagnia de Fila Ca^
napa ^
ShUcdmo ddU Giudecca»
SI Tcde anco ncinfola San lacomo* detta altre roltc Santa Maria NoucHa. Marft*
lio da Carrara Signor di Fadona^ lafcid per tcftamento centomila ducati» perche
(i edificafle vna Chiela nelMfola della Giudccca > &; volle che (òffe dotata di oitterìb
ricchezze & poderi . &. gli cflcaitori del teftamento furono i Procuratóri di San-.
Marco . adunque fatta ò rifatta la prefente> fa coofacrata l*anno 1371 • da diwerfi Ve-
fcoui) fra QuaU vn fu Paolo Folcan Vc&ooo Cadèllamii al nome di S.Iacomo di Ga-
Utia. & vi furono collocati per habitationc i frati de Serui i quali é fottopofta e
A D D I T I O N E.
Jtyj^èmu^temp^fb^P^f^^iriinedilli'Procmratori diS. Marco è fiata riedjficaiaim^
fia(^efainfteme^coHÙCamPamU^ fm9acon^Cìol0Wi4Ur^
ime compQftt^cbe tolg<ma$a la cornice t chfi cinge intorni M^ciàf con dite grò» co^nc
di mèo. UHm di Tietra mandokata da Veruna di piedi quatordiei l^nna im eircox cb^ff^m^
^ono il pe^ deUa medtfima cornice in aere % pojia in tefla della cappella Haggioife % dme:
yi è l^^kar^ Ifolato, e dietro oA^ffb H Coro ^girando [opra alte Sedie , che fona di noce, rm
yagp corridoro> e nel Talco di efjk eappeUai dipinta. U Kergj^e Jiffìtnta ,. cinta % e corteg-
fjjAfa da gl'jin^elidi mano di Giofephe Hentio di .Augufla . Jlel [patio della Chef a fono
eretti fei Mtart% treperfaxteybjtnimmo compartiti , di belle forme ^ ricchi per fioe^M di
marmir & adomati di pitture^efco^nre^ Hanm quefii 'Padri net toro Kefettorh tHÌj^ria
4efcritta daUH^E^HangeUfia San Luca al j. ione è fibrato H Sataatore aUa^ Menfa con £ew
wi Banchiercif^ molti Scribi^ e Wariftix de ijuati pare^he alenni fi fcandaleTXino^e dimane
dir» à i Difiepolii,per(he il tur kfaefiro manp con peccatori > e fiiblicani l si reiono com^
fartimentìdicptime, % & archi ycon flatne m nicchi , ebetle^ orchitettHre ; Opera fHnut^
fyia di CarloyC Gabriello CaUari figliuoli di Vaolo^ Benedetto C altari fratello di efio Tam-^
% ftce è tèrmine tHtti^j^ameutiy che cinffmo lepitture del fofjìtto di Taoh .,
$.Crocc delU Giudccca»
\f le ajtceftomaSanuOa^ }vU)ì^
^ gHakrij & omatadiditmfc heU<?»?« Se dicitcoito. a0ai lac^ >.&t€»p<tceic«»
gjiiwhh{< coafioauimto fksm» Ic^abic^timi per cfie donne. Vi giace 'mMi tepékr
crorilcorpodl&Ataai^ toriata dtCQfttwt^ (mmMàM
^ od:-
/
t>X PQRS05)VR.O LIB. VL ijj
todiU.lKa^càsK» • 11 Chetilo di inarmo qoafi di due braccia fiUl'alcare dalla fini-
ftwLjfii opera Giacomo Colonna. '
Qjud ptj^'uvocnanmma * & grattofa cappella è la ftataa di oianno in honoto
di GiUftinhMoCiktftitiiani Gran CoiniiK(idaeoffe.& Luo|ocenente del Gran Malko
della KeHj^one dì Maka . ^Uqnale hnomo fitigolne 9c duaro per la fiia conofciata^
boati fu pollo quefto epicamo »
K ..
Jitji^dnuitéitrtntìj ^uft^F. tuìusì regióne ifnàginem
*viies, Fàti^itij fmò^i^s Vir ^<p*flM i^ t/n$hrim fie •
rum yhìute ffditUrus > Hierofifymitand 1(eHgiùnis
. B^ues Mdgn£ Qrucu i ìSiu/qj Magni PrafeSi Prema"
' i^vr,:mimi etidmhn^Mf ^ retigfene y if/ fietéte i»
I I>em»t.tì^ honànatiditr txmks K 7. Féxit Jmn,
tXXTllL iW. X ùits rilL OlHjt X. Dtfem^rif.
M D LXlt.
'^epieitfidU delie Cappella Maggior e ì [colpito il tempo della fondatione di quefté
Vhiefa, edèUa fiéadeiicationeyleggeniofiin vno :
PiioM^isCmddkatsfttadMiK^ KaI.Mivi«fta MDVUI.
£t m alerò:
^em haoc Anton. Oontaren. Vrb. Amiftes V II»
kal.MaijdicauitMDXI.
^Uajiniftra della fuietta eappeìla vi ì quella di Cafa Aforefìni > con la memoria di Gio^
francefco di questa Famiglia > U quale efjendo Bailo d Ccfiantinopoli per la Republica di
yerietiaifu da Siflo V. Tont. fatto f^efcoHodi Òrefàay poi mandato dal medeftmo 'Hwitto
in Francia nelle turbolenT^e di aWhora in quel Regno. Lo creò finalmente Cardinale » man^
dandogli in Francia(doue egli rifedeua) itCappeuo% con nuouo Titolo di Legato . Le attio^
ni memorabili di quefto degno Trelato fono regiftrate da grHiflmci di quei tempi . S^
yolfe effer fepolto in Brefcia ; ma li fratelli di lui .Agoflino $ e Luigi Seuatorigraui(fimi$c
Heligiofiffimt fecero porre la detta memoria > che dice ;
/ , • ••
D. O. M.
Io. Prancifco Mauroceno S. R. E. Cardinali ^ viro» qui, fic
generis nobilitate » & fumma in rebus agendis prudentia »
& aitmia in Detun pietate ita claniJr 5 vt onnioos Europk
Pria-
254 ^^ ^ S E S T I E H O
PrìndmbBS gratt» io {Mtmis atq. acceptus fdertt » e^
Rcjpub. Veneta? Bifantij Legttum t SJnus V. Briiciame Ec<-
clefias prsefedc » non multo pofi autem Apofiolic» Sedia
Nuncium in Galliam mifit ; tbiq. recrudefcentibiis illius
Regni motibus infolita honoribus prserogatiua Cardioa*
lem 9 & LegatttiB aeauit i quo in munere fumma fide , &
kìtegcftate fe ffURt ; propterea ih fequemiàm Summorum
Pootificum» prarfettimq. in Clementeni V I i l* |;rati4 flo-
ruit ; qui tanti viriobitum humaniflimi de/lcuic«Moctitu$
ed Brixiae anno Domini M D X C VL iEtatl^ Aia? L V 1 1 1.
Ibiq.eo fic iubente fepultus eft • Verum Auguftinus» Se
Alc^fius Mauroceni , vt aliqih>d fui in fratrem meritutn
gratianimi tcftimomumeztai^ tue vbiGentitfum in^tu^
dTacondita funtcxiguttm ftp illius ppomerie|s.iii9noimm-
tumP.P.
Il fudetto Lu^ fratello del Cardinale fa otm di Gio: Francefco Morefmi Tatriarca di
Venetia riftente, e di Luigi fuofratelloTrocurator di San Marco» che morfe l'amo 165».
ài%Ài Giugno.
^ mex3^ Chiefa vi è vn quadro grande con la Croce , cST la Vergine in Gloria [opra et
ejfa» & i piedi diuer fi Santi» pittura molto commendata di Matteo Vonx.one > del quale è
anco yn^aUro quadro minore dal lato di quello con Santa Elena, che adora la C rocei altìn^
contro di quefh fopra la porta ve n'è yn*aUro in figure ùicciole con attieni di Sam^^tana*
fio fatto dal Cauallier Tia':^ . Si è (tatto principio alvErettione dell' Jtltar Maggiore di
marmi fini nella forma moìema •
*
San Cofmo ,& Damiano ^
Dietro i Santa Eufemia fi troua San Cofmo > 8t Damiano , nuouo per edificio > Se
honorata habicatione di donne monache : trasferite Tanno 15^2. da San Se-
condo 9 nel detto moniltero > percioche pofto in (ito commodo > ha larghe & capaci
fianze • E in quefta Chiefa di buono vna palla pojla i man deftra nel mezzo d'efla^
Chiefa: & fu dipinta Panno 1445. dai Viuanni. Se Tornamento d'intaglio fu fini-
to da Chriftofìolro Ferrarefe.
■
w
\
ADDITIONE.
La palla > cjye ferine il Sanfouino efier di mano de i Viuarini , fu dipinta da Giouannà
Buonconfigii; io diméìlra la fottofcrittione pofla nella Sede della Vergine , che dice : Ioan-
nes BonconfiUus Marifcalchus de Vicenda 1497. Di Iacopo vàlmaè la Tancia pofim
neW^Uar Maggiore cretto da Benedetto Afoto Trocurator dì S.Marco,dtmccw fommà.
diti-
DI BOllseDVRO UR VI. 2,7
iSke^% dr apptkatiime rìtrafkla f^erginc etm Sami Btnedetto, SebaftiofUhe FroHcefc^
yeicndofi anco a Tume deW Ruttore . Fece Iacopo Tintore tto duq altre Tauole l^Pna cm
Chrifio in Crocea la Ferpne Madre, il Santo Euangelifta Gtonami^e la Maddalena à piedi
ietta Croce. V altra conia Vergine^ ti SamiCofmo% e Damiano, Santa CecOiat SSecùnié.
t Santa Marina , V
« Cappuccini •
tri fu ancQ ne tctyipi nóftri fermato Palbcrgo de Frati minori dell'aatica ofleruan
V ladiSanFraDccfoj^chiamatìyofea^ Cappucdni, inOituiti la prima^
voltaueteinpinoftri,daFraPaolodaChioggia,ficome ampiamente Ct Icff^e nel
trattato in quefta materia» di GiofeffoZarlmoMaeftro di Cappella di S^Marco n
picdolo Oracoriorde quali» haucndo il Senato fatto votodi fabricare vna mdtnifica
ChicfaaIRedentórdeiMondoperlo fiero accidente della morcalitidel 157^ s'ae-
Srandicon fpefa veramente reale, onde Iranno i J77. i tre di Maggio , dopè vna de-
uotiflima» & folenniflima procefltone fatta dal clero della ci tti , & dopcm celebra^
rione del diuino o|fcio nella Chiefa di Santa Croce alla Giudecca,a Principesco! Pa-
triarca» gettò la prima pietra, con gran confola tione delPvniuerfale , & con ferma^
Iparanza della liberatione del contagio (i come auuenne. La qiial Chiefa » mcntro
fcriuiamo fi vi tuttauia per ordine del Senato, fabricando con follecitudine & dili-
genza» (ul modello d'Andrea Palladio •
ADDÌTIONE.
'^Bafudetta prima pietra, pofta come nana il Sanfouino furo»» intagliate ie feguetti
E]cp!o> fq^emtiK]. vóto Reip. adarcenda fuigura dirjepe»$
Redempr. DeoSan^ae D.Gr^.XHI Pont. Max. Veoet. Duce
Aloyfio Mocenico. Ioan. Triuif. Patriar. M D LXX VI.
w
U quefio nobil Tempio adunque ft Scende per fedivi pedini lunghi jpieditrentafei . La
portadeW entrata è retta da due colonne Corinte, che reggono yn maefiofo Frontifpitio.Tlìe
gC^AMmdi della facciata fono due colonne corinte con fuoi pilaflrt,enegti fpatiidueilic^
fWtfjT ìafi^mmita deOa facciata è regokua dagrande Frontifpitio • Dalla porta (ino àfcali^
ni della Cappella M^ore, fono piedi 72 Jn circa^e lofpatio della largherà è piedi 60. m
circa. Da ciafcuna dme parti fono fiutate tre cappelle, con fuoi Mtari di marmi fini, diui^
fé da due gran colonne Corinte, con arcofopra,e anmice, che gira intorno , efìjfiienela 'poi-'
ta, tra le quali fono alcune Tfjcchie con Sibille dipinte à chiaro, e f curo ddfrèCofmo piat^
ZA Cappuccino.Sopra la porta è vna mex^ Luna d^inta pure d chiaro,efcuro col Doge, e^l
Senato dinan:^ al Redentore, accompagnato da Santi Marco, e Francefco , e duepaggietti
mgonoàl Modello di Fenetia. Dalt altra parte è S. Teodoro conio fiendario, leftzèndoh
»tl giro deW Ureo-.
Protegdm Vrbem iftam » & faluabo eam propter me*
£ fotto in vna lapida pur fi legge:
R
Ì5« D Et: S ES TI ER O
Chrifto Redemptorì
Ciuitate graui peftUentia libeì'aca
.. Senacusexvoto.
Prid. Non. Scpt. Anno M D LXXVI.
7{ell' angolo i man dritta ftd artigliato in marmo :
Duce Aloyfio Mocenico V. Non.Maij. An. M D LXXVI*
l^jtell'aitro iman manca'.
Prìmarìns Lapis à Ioanne Tnuifano Patriarca Venetiarum •
D^altro capopoi della Chiefa è fcrttto alla defira :
DucePafcaleCiconia V.KaLOa. Aa M D XCn.
Et (A dirimpetto:
Confecratum à Laurcntio Priolo Patriarca Venetiarum •
^l primo altare d mano dcflra nell'entrare è la T^afcita di Chriflo dipinta da Tran*
cefco da Baffano • T^el fecondo Chriflo Batte:^j^o da S.Giouami» principiato da TaoloVe*
ronefey e terminato poi da fuoi H eredi .
T^tterxj» è il S amatore flagellato di mano dì Iacopo Tintoretto • J^l quarto in ordine
dalla Parte finifiros è il RedenM'e Portato al fepotcro di Iacopo Valma • ^m quitto Chri^
fto rijufcita dalmonumento, fatto aalfudetto Francefco da Bacano . "Hélfefto t^fcefa al
Cielo del Salnatore di Iacopo Tintoretto fudetto. La cappella maggiore è Imga piedi do. e
larga 45 An circa^omata dt colonne^ e pilori corinti con rifftUi » compartita da Feneftre , e
da Hjcchie confignre di Trofetti » e Dottori a chiaro 9 e fcuro dipinti dal predetto Vadre
Tian^. Jiel nUn^ è tritare vfopra cni è pcfio il Tabenuut^e cm pittme di^ Francefco
da B^kno^ & ytn Crocefiflò di Bronzjo , con due figure di Santi Marco , e Francefco pm di
Brons^ dalle parti» eccedenti il natur alcy getto celehre di Girolamo Campagna Feronefe .
Dietro tMtartPer douefi pafla al Coro, alcune gran colonne corinte firmano m metjua^
arco difingplar belle z';^ > & àgl'Ungoli del giro fono appefe due Hifioriette del Secchio
Tejiamento fatte dal Valma. %el Coro fono due me*;^ figure fopr a le porte fyna di Chrp-
fio Ecce Home. Valtra dells tergine pioì^entCi del medefimo Valma.
Ì!{eUa Sagrrftiafimo anco pitture di Gio: BelUuotdel Ti/n^sdel Valma^ ddtu^lienfet e
di Carlo Saraceno . Sotto al Coro nett altare è il Croce fifio dipinto datfifleffo Valma con
laFirgine^eSanGiouannidalleparti^enelati dell'altare in duemeix^ Lime appare
Chrifh orante nell*HortOi e San Francefco > che riceue le St immise di Santo Ver (mia . E
lajiricatpqueflo famofoy e ricco Tempio di quadroni di marmi fini roffi^e bianchi, e la Qop^
pella Maggiore di altri colori in varie» e vaghe forme, è poi coperto di Laftre di piombo
con la Tribuna, e CmnpémU .
;i.
San
S.GiouaDoi dèlia Giudecca •
DT rincontro à San Giorgio Maggiore è iìtuato San Gionanni Bat rida per ordi-
ne de i BonaccorfiLucchefi Tanno 1309Ì con fpcfa di 24. mila ducati > altri di-
cono de Bondoli>& de i Grettoli che mane ' ' "* ^
àeazy per chioftri» per borri, & per molte
to da frati bianchi. La cappella maggiore
anno 1 5 1 1 • le parole del aii fepolcro pofto nel mezzo dimoflrano, ch'egli ìoSt huo*
mofingolarei&fingolarmente amato dalla Repub.peri fuoi meriti > perciochcì
yMS legge. . .
Laurent ìj Qtg»o^i Btrgmi»» Viri iffgeaui bìcfitd fiat
offi\ €uit$s <^rius tprudentìd yO* animi magnitudi
t^tà fuk , ^Uùdnedmn ex eiut ^eribus de firuitijs
quib. ioti yèwetiarum Reip.prpfyit , nomtn fitmamai
èmmortalem adeptus e fi . Sed oh eìus decefum filios ò*
fÀtrÌ4mhAnc tùdfiUfs.mafiiJpims reli^HÌt . 0 mirum
frobitdtis fietimen > ò mortem mftltcifs. inJiciumqs
ùmnìàmortaliacitoiuaaefiunt , Ohijtdnno Dmini,
M ÙXXri. Dit Xiy. JuUfy faUKdprkts Cd"
pelia bète (^ completa M ù Xh die FÌL julij pr»
fi^acbaredt^^f*
A D D I T I O N fi.
IH notabile fi vede nelli pmellideltOrgfmo U pittura di Giouan Banifta Cima da Co-
negliano, ■
ConoeriitCv *
•^ Tpodiiannìfooo* fifabricòilMonifterp delle Qonuertite*acdoche ficome le
Xl/ veleni conTacraté al feruitio di Dio iunno ricetto per coQr9ruarfì>così le pec>
cacrici paoitct habbiano pannuSDtedooe (aluarH ia tuttp da i peccati . Quiui dimo-
rando affai gran nomerò di donnea tutte bellinìme(percioche ìion vifi accettano
fé non quelle che hanno fÒBkma beiti) acctoche peatendòlì don ricaggino ne pecca-
ti per la forma lord attrattiua de gli altrui deiiaerij fi eflèrcitano con ordine mirar
* ■ ÌA diMCtfi artìficij .
R X AD-
%^9 DEL S E ST I E R ^
A D D I .T I O N e;
Hamto quefU Donne la lor Chiefa, mtiiolua Santa Maria MaddaUna nùn mokogroH^
4fì ma ben dijpéfta, e ben tenuea i am quakhe confìderabile ornamento > & in particolare
nell*^ltar Maggiore yi è la tela con la Maddalena^ che sgobbane in Chriflo ifltmato da tèi
Ortolano^ moUoben dipinta da Luigi Benfatto. Di mano di Iacopo Talma è il Clmflo orante
neU'ÓHo^Jbfiemao da vn'^ngelo; e nel foffitto fece la Santa Titolare portata al Cielo io.
fP^ngeli^
Zitelle.
NOn meno fono notabiti le ZiteOe»infticatte da poco ttmipo ìncpà . Percìoché
alcune honoratiflime gentildonne>prouedendo con reUgiofa curai quelle po^
uere fanciulle > che effeodo orfane andauano vagabonde perla atti > fottoarono il
luogo loiroconordìne molto pio. IXmeinftrutteottiniamente da matrone elette é
coule Officio» nella via del Signore i & prouedute del vitto i $*efikrcìtano nelle cok^
dittine con falute dell'anime loro.
ADDITIONE.
*" '
Quefiopio luogo i fiato fabricato confbefa confìderabile» e fé bene non ri fono ornamenti
di ^rchHettwra» è non di meno ben intefo, ben difpoflo, capace » e comodiffimo • La Cbiefa è
chiufa nel me^ della (ita facciata» quale è di rincontro alla 'Pia:mi di S Marco . Ter A^
infcrittioni che fono neUd cappella maggiore^pare^che sij fiata fondata da Bartolomeo Mar^
fhejifleggendofidavniato:
Di O. M. Dciparxq. Virginii An. Doinint. M D LXXXVL
E dall'altro:
Bartholomaeus Marchefius Zac. Fil. «re Tuo S
Fu f architetto il famofifjimo Andrea Valladio, terminato poi dalSo:^etto fui mode f-
lo delmedefimo Valadioy hanendo le fife par ti tutte corrifpondenti» con Tribuna > che gira
intomo quafi d tutta la Chic fa» coperta di piombo»càm*è anco tutto il rejkh e tetto del luogo^
Voltar principale i formato di marmi fini di bella forma con la Tauola di matto di Fran-
ctfco da Baffano» doue è figurato la Vrefentatione della Madonna, fotto al qual Titolo è de^
dicata efia Cbiefa. rifouadue altri nobili Jiltari pur di marmi fini, mo de quali fi eretto
da Federico Contarini Vrocuratordi S.Marto . Il Chriflo orante nell*Ortoh dipinfe lacopt^
TalmaXefi^liuoU di quejio pio luogo fono per ordinario al nJifi^o. mantenute fo tamente
cqìU'EUm^^dcpii feditile diqu^eoffiamtùfcne maritano ^enéyanno Monache ^^^
Accademia de Nobili .
AD0ITIONE.
In quell'I fola della Giudeccaypi è anco rrf accademia , ò Collegio di Tiobili eretto dal Se-^
nato Panno i6i^.e poi commeffo il gouerno di effoalli Signori Riformatori dello Studiodi
Tadouacon quattro ^ggittniiichefimprefono de primi » e pia rtguwrdcuoli Senatori deUm
^ V. . .: Qui.^
DI DORSODVTCd LIE VL ijp
Qtmyalteuanoneltimm'delS^ttarDh^Immtt V(fid^
twrty & aritmetica» auaranta GemiPbuomini Ciuati à forte neVEcceUentiffimo CoUeghp
net mòdih e far ma meaefima che s'vfa neU'eflratti&ne detti 7{obiU alla ballotta dfarojfer U
proaa di Santa Barbara . Veti delti predetti ao. GentìtbHomini neWingreffo in qnejto tm*
pnmdeueeffer e né minare delU dieci amU%nè magiare detUtredki 9 ne m
aimoraruif eccedente lii%. anni di età •
V accademia è mantenuta del tutto 9 effe fot a dal Tnblico» la W^J^a afcende ifftpr-^
no à fette mi&a ducati aWanno» de quali ve ne può efier miUe JC EJjibitiQne volontaria » af-
fignati da particolari > che furono : Gumami Tiepolo affhora Trimicerio di San Marco > ^
^efu poi Tatriarca di Fenetidy da Ottauiano Bon grauiffimo t e fapientiffmo Senatore 9 e
dada Trocttratia di feltra .
Sofra intenie finalmente in quefto Cotepo vn Soggetto con titolo di Kettore 9 eletto da
gli Rtformatori» & ^gmnti i fudettiì e poi confermato dal Senato con prouifione di duca^
iijoo.altanno sfotto al qualUettore vi fono vnMaefiro di beile lettere 9 tre Ripetitori,
quattro Seruitori 9 vn Cuoco 9 vn fotto Cuoco 9 & vno Economo # che bà Fincomben^a del
f^ito.
San Scbaftianot
MA ritornando di nuouodVenecia dalla parte di San Bafilio 9 fi Tedequafi per
fronte ilbelliffimo Tempio dedicato i òzx\ Baftiaaoialtre volte Chieia paroc-
chiale» reftaurato i tempi noftri cosi dentro come fuori 9 con la faccia d'ecceUente^
iimetrìa» & confacrato i anno i ^6%. dal Vefcouo de i Roffi. EUccodi bellezze diuer^
fé» & culttfs. per qualiti di cofe nobili & rare • Conciofia che dalla deffara vicino 0z
E erta per fianco è pofta la palla dipinta dall'eccellentiffimo Titiano » con San Kico*
>> in rìcchiffiitio altare di colonne & di marmi nobili» per opera di Niccrfò Ctzffa
Oratore eloquentifs. & de primi Caafidici de nofiri tempi • Et nel corpo dello Alta^
re ù leggono Tinfrafcritte parole •
VijcoUus Crdffus forum frìmum^hutlgàtìonemith
indeficutus, admir/à fùHuné^fèrtmAt •nmibusfi*^
Uàtiés yéd firumiterum rtu€ffiu% himc poftremo 1$^
cumiéAornm omnium i &mìftrÌ4rHm qmeum^pbi
^ pojicris P. M DLXUl
Nella prima cappella dopo la predetta» la Ntmdata fo di mano di Batcifta ài B<i«
nifatio da Verona •
Ndlafeconda»fabricata in memoria deli*antico Nfelio da Cortona Generalo
della faaceria della Republ. da Melio da Cortona cdebre QiurìTconrolto » & Orato-
re» la noftra Donna di marmo fu fcolpiu da Ton^afo Lombardo » d imitatione della
Vergine pofta oeUa Xx)ggetta di Piazza» di mano del Sanfoumo • dalla cui fioiUra^
fiicgge.
H I Meli»
tgo B B L SESTIERO
Mello Gonona Vnitierfi Piedìtaens Vtxkóto fcxéméSnh > ac
fideì mcoiii{»arabilis , Qyi magnis , claFiflimisq. rebus prò
Wcoen Repub. geftis» Scodra ab obfidione liberata > Profli-
gatis hoftibus ad Molinellam locum in Bononienlìs agri fi-
nibus , Corina feu VegKa Infula conferuata, in bellum de-
mufD Ferrarìenfi forti», ditnicans , tormento bellico iftiK
occubuit , Melius Conona lurifcont Se Oefariiepotes,aiio
paterno pofuere.
Nella^tcrza della famiglia de Garzoni > la palla del CrocififTo fu opera d! Paolo
Veronefe. Et lui pretfogiaceinfcpolcrodi marmo Archiccecurato dal Saófoiùno
Liuio Fodacatharo Arciuefcouo di Cipro con quefta infcrittione .
Lmhs Todachdtarits Qffrms ArtMtpìfiùpHs Letico»
fim.exTeJlam»to,OhijtAÌVLy.Xiy. KaiFfù»
y,f,4n»,LXXXl
■ La CMjpella grande eoa la hiftorìa di San SebalHano da tatti i lati fii dq)inta daJ
Paolo Yeroneie. il <)uale nel folfitco sfondato> che comprende con m:o>& con pittu-
re tutto il corpo del Tempio> fece in compartimenti di quadri & di tondi > la Hifto-
|-ia della Regina Hefter> con tanta forza d'attiicon fi bei panni > & con colerito tanto
gentile > che fu reputata per cofa ilkiftre > poi che fu fatta nella prima fua giouentii .
La palla di marmo nella Cappella Grìmana fu fcolpita da Alefiandro 'Vittoria.. •
il mule vi fece anco la f tatua di marmo di Marc'Antonio Crimani* fotto alla qua»
ke^fctittp.
Marco AmonioGrìmaiio Senatori integerrimo > & tam
eundis MagiAratibus quam ^timis coafiUjs % domi lerisq.
optimè femper de Repub. merito* ac poft Vincentium &
Petrnm fratres Procuratoriam dignitatem ampliflimis fuf-
fragijs adepto* Objjt anno SalutisMDLXV. XI. Martii.
Vizitann* l'XXXI* AJoyGus & Odauianus filii pientiflìmi
H. P. M.
*
NcOa Sagreftiaili 9. Quadri che la circondano con vaghiiCnui vifta > furono dipi
ti da i VeroHcf. ^ il S.Moisè fu di lacomo Tintorccto . Nel cui Veftibolo giace Kie^
roninio Rag4szuoIa»lcReratohuocno del tempo ftio> & fonuno Lcgifta oeliaRcp.
il quale fu Cancelliero del Patriarca & vi fi legge •
ri.
DIPORSODVRO LIB.VI 3,tfi
Jtì, Am BgldÌ9 Làura fdtmihus Opt. Arkme taf.
FUUfmuifi- '•vitd funSiit y Dttria ceaiu^ Cérifi^
Egidio, Simphoroféti Itberh dtdàfs. n/.Jibi paJl^.Hi^
tonymus %egaz,oU H. M.P.MD XL VIU.
ViappariTcefìmiltnence la mcmoriadi Domenico Beuilaqua huomo dibontdSe
dotoìna &igolare> & Secretarìo del CoangUo de ì Dieci . con l'epitaffio.
Doninìciu Beuilaqua ExcelG Deoemutrum Confilij i $ecre<
ttt mioimus * Hereduaiq. cioeribus id nouiffioiuai diem yu
vsast hoc voluìtpoai moaumentum . M D L XXV*
ADDITIONE.
£ fiagotart metra la Tauoladi Cbrifio, che fé ni vd in Èhaus cm li dèi Difeefàli Lueot
9 ClnfatlamrMta con particolare applicatione da Andrea Schiauone .
tleBacappeUade lMÌni,che è laprimaaUa fìniflranell'entrar in Chieft I appgrifce Ia
ConuaftondiSan'PA^ fatta àMofaico da, 4rminio zuccata valente Maefim inquefU
prt^efftone. l
difopradati
fiav della Ti
ehericeuaùb
La/^KidoiOé
ftaimomoUii
fé ia Coronati
libri, e cartel
iudiSon^aa
Cbr^. Tri
tieatdefcritti
tue» cani, fer
Giuda, cIkU
Saluatorecon
fcttorio fecei
Girolamo, tS'
necanaitriBt
toVaotOtdom
fotta oifeQop K^e.
Paulo Caliario Vcr<uien. Pilori
NltOrW^mulo^Artisanr^ulo ' ^
Su^Otte Htis I Fami viùxuo .
R 4 Ctt-
%(f% DEL S E S T I E KQ
Qinnioi •
y^Rande 6c bel lix^o è poi» con cotnmodo , 8l largo Conoento »
V> Maria dcCarinini» nella quale Benedetto Diana fainofo maeftto nella pittura »
fece la palla con tre Apoftoli dentro» & Lorenzo Lotto vi dipinfe per fiancolatauo-
la di San Nicolò con San Giouanni Battifta in aria. Vi dipinfe anco Lazaro de Seba>
ftiani la Mifericordia col DioPadre » che lascia faette con S.Rocc() i guazzo . Vi fi
ripofa Marc' Antonio Venterò Dottore & Procurator di S.Marco> Senatore integer-
timo dell'età noAra* & Daniello fuo ^liuolojall'vno è infcritto.
Màrci Aotonij Venerìj Phil. Opt. Mer. D. Marci Rxìcurteoiis
oflà. Vixicann. LXXU. menf. ix. OIhjc MDLVI.IV.
NoiuApriL
All'altro.
Daaid Veoerau Mara Antonii Phil. D. Marci Procàratorìa
Optine meriti filius, fibi & pofieris viueos P. M D L V 11.
lUld. lan.
Vi fono parimente le inTegne della famiglia Poiana con la infaittipne ',
Marino» 9c Dionor» Polani ParentibusOptimis» Francifco
firatrìcariis. fibi Se pofterisTriphon» Bemardusi & Betaar*
dinus filli ii)cfti($.pofttere. MDLXVt
Et qncQe della CafaCiurana alia delira della cappella grande > dotiè in fepdenra
Ai marmo di diuerìa forma daU'vfo communc» fi ripofa Luca con la ftatn» ai 8iar>
mo>&vifil^ge.
LiU£ Cìnrdno SmMm Oft, ^ Amplifi. honortbns
¥im^^, Tetrm Gffgius tx Smre Nef9s,ftfiitidum
curéUtit, Deceffit Ann. M T> HI.
KaJTmcoQtroqudte della fàmìgtia Gueradoue fi legge.
PETR I GORII OSSA.
Et vicino aOa porta del Chiofiro apparifce il fepolcro di belfO) & vago difegno >
petto da Pietro Ciaranovalorofogentilbuoino>&d*animo veramente inuitto > fi
comcneila^ietrapriBKafi poti vedere per Popere fue» fatte cosià Zara comc>
altro-
DI DORSODVXOS UE V:i. i^#
«krOkè à bebefido della ba patria» ad Andrea CiaranO} con l'infrafcrìtto cfi^
cafllo.
Aodreae Gunno » Qui rèi militari «nnis xx. Strenue operam
nauando » Mugiam * totamque Iftriain , ab Vonorum im-
pem feruauit , Turcarum vim in Dalmatia icpreffit , Crew
ouimcum ezulibusobfidionednxitf ApuIiamàCaefarian»
reoipenuiit , Atque ideo de Rep. opdmè meriti» anno arra»
ik ùixLVltL faelidterobiic» Andre» deinde fummas fpel
Molefoenei» poft nauftagium * morbo fublato » pettus Ciu-
ramis iUì fflius > buie vero pater pientils» M. H. P.
M O LXXll.
ADDITIONE.
r
VkìmMaCappMadiSan'PiHrOiyiè la fiatiuiiBronxfi di LorenMLoMrettù Frate
di qiiì^0rdm€9€€reàiop9iVefcm^diAdriadaGr^^ XIF.LtsgfndùfiinfHatneni^
ria fom ad^ effa fta$Ha:
LaoremiusLaurettus Veneti» Carfflelica> Epifcopus Adriie»
Santimonia f Sapientia^omnilaudisezcellentia prasclarasì
Orator» Philofbphusi Theologus fommus, in Concilio Triden*
dno admirabiW) apud Gregorium xi 1 1 1. Pont. Max. qui
cuffl Epifcopum fecit, admirabilfs > apud omncs fummis bono-
ribasdignuséftìmanismultisbonis hoc tempio» & monade-
rio mSto, poft ann. astatis LXUI. &>ircop. v 1 1 • fna hic oflTa fé-
pelìri mandanit Obijt t v. Kal. Feb. M. D. lIC
Fi fmoaltretb^ fUtwres cosìantkbe^ come nu^enit: dette aniicM è U T^atimtidi
T^ofbro SigBorediptnta da Gioì Battifia Cima da Conegtianot doue ritra/ic S.Elena > tr al-
tre figufe . Di laeepo Tint^retto èlaTauota della Circjmcifkme s creduta da moki dello
Scbiaume. Crifiofm Tarme fé fece ne i portelli dell*organo l'^nmmtiata^ e li Santi Eliat
& Alberto . Andrea Schiauone lattar ò il Coroj cìfera in aere » figurando fotta ad^efio la
Vergine con Angeli intomo» difMO San Tiettv, e S. Elia* ne gt Angoli li Euaf^elifti, nel--
la parte interiores fAnnmtiata, la 7>{afcita del SaUtatore» etAdoration de Magi, e nella
forte yerfo tAhar Maggior e » il Signor tentato nel deferto ; quando chiamò Tieuo dalla
Vljuicelìa» e la Samaritana al Vo^o « Di moderno f$ vede di Iacopo Talma nella CappeU
la MMgiore il miracdo di Chrifto nel fatiar con foco pane fameiicbe Turbe t&in akra
piccioUtelay la Vergine con Giesà Bambino net femh e k Santi 7iicolò$ Giouamù > e San-*
taMariua.
Si fono eretti tre nmm AUarij Pvno della Confraternita deW Abito » ricco per marmi »
mbie peréfegno^&ornatifimoper figm'e9& altrilmiTi. il fecondai di Sau Ubera-
%S4( BEL SESTIERO
Uf ancì/eglidihdla fgrma$ e marmi firn cbH la Tameia H manodi Jludrta Vkàiiìm . ti'
$erx^ è quello del Cbrifto, flimatiffimo per la fine^^a di marmi > di porfidi > e ferùentmi »
& in particéUre per due lafltette pofie nelle bafi delle colonne^ flimate gioie . tAlefiandra
Farotm detto il Tcédoanino fece in gran Quadro vicino àU*^Uar di S. Liberale vn mira^
colo di ego Santo, in liberar dalla mérte dueghuani CauaUeri condennati mgiuftamente al
patibolo » Sopra la porta maggiore v yn srande > e riguardeuele Depofito » eretto al nome
glorio fo di Iacopo Fofcarini Caualierey e Trocurator di San Marco, [oggetto difomma vir»
tu, yalatet e prudent^x . Quefto è fatto in doi ordini > il primo Corinto ^ene gtintercolunni
fono fìnte due porte murate doueflamo intagliati diuerfi Trofèi diba^o riUem ; Verdine
di [opra è compofito con la fiatua in piedi gr^mde al naturale con mantò$ e baflone daGene^
ride collocata nel [patio di mcT;^ in ricco 'picchio > e neUi [patii minori fra le colonne vi
fono due figure ffgnificanti la Carità 9 e la Speranza . A piedi di effo Bepotito nelU Quari^
felli fono intagliate maritime armate > ordinate > efchierate > che dimóftrano tt fupremù
commando del Mare, ottenuto più d'ima volta dal fuogran merito > e valore * Sotto aU0
fiat uà in pietra di paragone à caratteri toro fi legge tinfrafcritto Elogio :
D. a M.
lacobo Fofcareno D. Marci Procuratori
Ob ciuilem fapientìam , rei militaris fciendam
Etmagnam Animi Celfitatem
Vniuerfus Veaetorucn confèofus in grauioribiis Reip.negotiis
Prioias femper dctulit partes
Hioc ad maxifflos Europa? Prindpes legatusmiflus
Fidei f & Eloquenti»
Dux ad Ulyrìcos fines tuendo^ ek^ns
V jgilantitff & fortttudinis
Bis naridniae daffis I mper acor didus
prouidi » & excelu animi
^et« Infttlar praniibr redtus Didator hOxa
Stadfj,d&£ipienti«
Seinperi & vbrq. Domi» foris, pace» Bello, Togatus » Armatns
lufiitiaei prudentiar > pietads ,
Et Virtutum omnium
Egrc^um exemf^r (efeexibnic
Tot igitur, tantisq. encomiis clarus Cflum petiit atino 1602.
Io. Baptlfta FiL D. Marci Procur. adpataaoe
Gloriasnetom proprias afpiraBs
Pofieroruffl incitamento P.
li
DI DORSODVRO UB.VIi»<ri
tlC$ro$df€fàmaefcàme%fAChi€fa%fàÌ4Uàtoìf4mioi6^i.^ di Bccenibreù§i
fteme cm t organai <mde la Chiefa rie f ce pia lucidat e chiara. Officiane i Tairi ti Dimi 9f^
ficij al frejente neUa Cappella Maggiore dietro all^^Uare^pofio al meT^rfi di detta cappeU
la fecondo Pyfo$ e forma moderna 9 f opra il quale ftd vn beUiffimo Tabernacolo dimarmi
finif e forma fi^gulare . V organo anch*efli è fitnato vicino aUa medefima caùpella » e Co*
ro. La amfratemitd deU^jlbito parmcluano ha fabricato vn lm>go canto atta Chiefa per
tiduttione de confrati, e conferuar ini C^rgentariey cere, parature $ & altre cofe . Qntfio
Inogoéomatodi molte pittnredi mano di jtUSaniroV affari.
Soccor(b •
ADDITIONE.
ToeoMfe^oda i Carmini fopra la fondamenta che difcorre à San KagkeUo i il pio Ino^
go del Soccorfh con la fna Chiefa picciola: ma affai bella, con pilaflri Corinti , che reggono
èa carme, che gira intomo . Tiella Tonala dell^jtltare fecero Carlo , e Gabrielte<alian
figliuoli di Taolo, la tergine fopra le VQà>i, fotta la anale Jlanno alcune lafcinè Donne, in*
ginocchiate, che deportano i laro ornamenti aigiaie,& ari. jtltre più lontane flanna à fé*
dere fótta d portiehi, intente in vari lanari per f uggir l^otio. Fa c(mfecrat a fanno lóoy.da
LorenT^ Tr esatto yefcono di Chioggia. 7ont. Taolo V. Tapriarca il Cardinal Fendranù^
tto$e Doge Leonardo Donato •
S.Maria della Carità.
D All'altra parte del Canale , i Giuliani conftruflero la honorabii Chiefa di Santi
Maria della Carità Tanno 1 1 19. Percioche dfendo prima di cauole attorno ad
vn capitello d* vna Imagine della Verginei famofa per diuerfi miracoli » Marco Giu-
liano la fbndòi & indi crefcendo i poco i poco diuenne celebre (ri l'altre della città*
£t hauendola Papa Innocenzo 1 1. concedila al Priore di Sanu Maria in Porto da^*
Rauenna . vi furono pofti ad habitare Canonici regolari . Fu poi fatta molto pili Il«
luftre da Papa Aleflandro III. quando ridratofi à Venetia per la perfecotione di
Federigo Imper. vi dimorò occultamente & fconofciuto • Percioche non felamentc
la honorò conia prefenza (ut, ma le diede vna Indulgenza perpetua & fimile i quel*
la della Chiefa di San Marco > alla quale concorre non pur tutto il popolo di Veoo-
tia > ma quali di tutta la Prouincia alPintomo , il terzo giorno d'Aprile • In memo-
ria deUa quale fi le^e fbtto alTarme fua fopra alla porta maeftra» rinfaittmic
kìfcniaàttt^.
Alex. Ili Pont. ^ax. Federici i rM prefigge ^
has ficras reguldrìum edes prò msmere rocefto ho^
ftitdtttdtis ifuxauSio ittdulgentiàrum thefmro ferpe^
tuo dicdmt. MCI XXVU.
Sr
tas DEL S E s T r E ft O
Si Iepe> oltre alla predetta mTcnctione rinfirafcricu Bolla dd medefimo P^a^ i
in qucfia forma >
ALEXANDER Epifcopus Serunt ScruonimDei» dile-
aisfilijs Prioria fratribus Sanda? Manie de €haritate»fa«
lutem & Apoftolicam beoediAionem • Cum prò commodo
generalis Ecck&x » cuius curam & regimen , liccjC immeriti
geiimusi vcniflièmusf Domino ducente > Venetias $ ad peti*
tionem veftram prò noftci officii debito » nonas Aprilis Ec«
defiam veftracn t innocata Spiritus fan^i gratta , dedicaui*
mus» & omnibus qui in anniuerfario dedicationis , vel td-
bus poit eandem Ecdefiam contrito ani mo# deiioco & humi-
liter vifitaueritf de p^nitentla (ibi iniunda vigìnd diesi con'-
fifi de mifericordia lefu Chrifti » & beatorum Apoftoloram
Peni & Pauli meritis duximus indù! gendos. Ne igitur iUud
indulgentia? quod vifitantibus Ecclefiam veftram annuatiot
indummus» impofterum à memoria hominum elabaturi re«
miflionemquam fcdmus audoritate Apoftolica confirma«
mus^eamq.adperpetuammemoriam futurorum infcriptis
duzimus redigenda .
Data Veneti js in Riualto i quarto KaK luoii •
vi fono diuerfi nobili ornamenti > de quali la palla di San Ciouanni Euangel jftaJ
dipinu à guazEO fu fatta da Giouan Bellino» 6c lo fcabello di fotto % fu opera di Lau«
ro Padouano • Et la palla di Noftra donna fu dipinta da Gian Battifta da Coniglia*»
no fuo allieuo • Titiano vi fece la Nofhra Donna che fale i gradi net Tempio.Nel pri-
mo chiollro fi veggono due quadri dì bronzo di mezzo riiieuo nel fepolcro di mar*
mo pofto in aria di Briamonte Capitano illuftre > nell' vno de quali è vna battaglia^
|>edeftre> & nell'altro vna i cauaUoi fcolpite da Vittorio Ganmello. Et nella cappel*
la del sioiel)iero> è vn Chrifto di bronzo di buona mano •
Vili veggono fimilmente due ftatue de Principi Barbarighi> i quali hauendo le
(Unze loro nella prefente contrada» voUono e(fer ripofti in quefto uobililfimo Tem«-
pio • & furonoi Marco Barbarigo» & Agoflrino amendue fratelli» percioche hauendo
occupato tre volti non forati & congiunti infieme con colonne doppie » vi fono tre
belle figure in^^iedi di tutto tondo > & nel volto di mezzo è coUocato vn'Altaré » alla
cuidef&aèfituata laftatua di marmo del Doge inginocchioni > & dalla finiftra^
vn'altro Doge fimile al primo . & fotto il primo de volti predetti fotto vn fepolcra
di manno do^e fi vede aiftefo Marco Doge 72 . che vi0e Tanno 1485. vi fi legge in
campo d' oro •
Marci Barbadici Prìndpis offa hic funt.eiufdem redè fadorum
inter hoounes nunquam interìtura laus • Qiiem cum diu in
Prin*
DI DOaSODVRD tlB. VU tsi
Ptindpatu adoiirari non potuifTént» eundcm pene viuen-
tein Patrfae iterum reftituerent , Auguftinum fracrem ei fuf-
fecerunt» debftum virtutìtefiimoaiuai » quod antea inaudi-
tum , pofteros ad gloriaci femper excitauìt . Prarfuit meo-
fe$ XX. Vix. Ann. LXXH. M CCCC LXXXVI.
Sotto all'atcro volto oltra all'Altare in fq>olcro fienile à mezza aria » & di pari la-
noro» Se bellezza» vi é tìpoAo Agoftino fratello Doge ^3 . che gli foccelTe nel Prìnci-
caC0)&vifile^e.
AogufiinusBarbadici». fratriDuci opctmo Incredibili totius
ciBÌtatiscooiénfu fufièàus Rhetico bello con£^o> Cypro
Kcq^ > Piradstoco mari fublatis » rebus Italia pefi tmos
ad Tarum Gallos9 Ferdinandumq iunioreoi in Regnum
reftitutumcoBp^tki maritimis Àpuli» q>pidis , Impe-
rìoadiundis > Hetrufco tuniultu (edato» Cremona» A bdua*
naq. Glarea receptis » Cepbalonia de Tnrcis capta » florén>
dfs. Reip. ftatu viuens M. H. P. Visic Aan.{L XXXIK prae^
ifiut z V. O. XX H JL Obiit M D I.
Pia oltre la palla di San Cìorgìo di marmo > legata in bellifs. altare ipòn ricche &
nobili colonne» fu compofidone di Chriftoforo CJobbo Architetto Milaiicfe>per or-
dine di Giorgio Dragano>ricocdato dal Sabellico nel IO. librodellaj.Deca per huo*
mo di mare> & dejla cui ^simiglia fu Lui^j Grifalconi Filofofo IHuftre de nollri rem-
Ei fepolto nel cimiterio di San Giouanni & Paolo . AIlÙQContro apparifce la cappel*
i di San Saluadore» notabiliflima (ti tutte Paltre della cittì» edificata da Domenico
di Pietro gioiellicro ricchiffimo » & antiquario » con marmi » con porfidi > & con fer-
pentini molto alla grande* Il Coro di rare tarile adomato fd fatto da AlefTandro
Brigaio •
VI è parimente di notabile» il chioftro con bellei grofle 7 & fpefle colonne compo^
fio da Andrea Palladio nobile Architetto. Si ferba in quefto Tempio il corpo di'San*
toAnianoVefcouod'Aleflandria» che fu discepolo di San Marco* Nel mezzo della
Chiefa è il fepolcro della famiglia de Roifi di Parma» della quale Pietro fu iGenera-
le della RepuD. & il Conte Guido l'anno 1490. fu feppellito m quefto facrario »co*
me nobile v initiano benemerito della Signoria > fi come altroue habbiamo lunga-
mente trattato •
A D D I T I O N E.
£ heUiffima U Tamia di La^^aro rifufcitato dipinta v^amente dal Caualier Leandro
da Bafjano • Efpongono quefli'Padri in Chiefa nelle maggiori folennitd dell* anno» li tiuanr0
Enan^tijti di mano del Cokalièr TAerio TinelU . ^Ifktcontro de Depofitide i Dogi Bar-
bar ijfii inietti vi i i^l/Mi 'Hkotò da^ Tonte Doge 8^. ordinato dal Scamog^ ,4rchitetitQ
dino-
953 DEL SESTIERO
di nomCi U qude è clemUQ ia una con yn fodo baftantutth imef^ano quaUn fiedefiaUi »
fùpra quali ftanno quattro &ran colonne cannelate di ordine compofito, con contrapHéfin^t
pilaftrini d cantoy le quali formano tre fpatij . Sopta effe colonne pra per tutto tornamene
tocche va riffalendo^ enelmei.jp haynfrantifùiciOifottoalquakè yn bello, e ricco ^rcc,
nel qude pò fa yn largo piedefime » cl)e regge Japra di Je iT'ma di fiaifimo marmo mac^
chiato con il ritratto di detto Trtncipe pojlofopra à detta Frnafcolptto in marmo circonda*
to da alcuni putittii fatto dal celebre Scultore ^leff andrò littoria . jllla deflra > e ftniflra
delì^^rcù ne gUnterccLunnifono due gran nicchi ne quali ftanno collocate dueftatue i rap^
prefentanti due virtù . Mtre flatue jono fedenti f ut frontifpicioad'alto,& altre, che pò*
fano in piedi a dritto delle due eftreme colonne doue camma yn mez:^ ordine i ti quale fa
finimento dell^Altezji^ di quejf òpera, la quale èùoi ornata di Vittorie jfeftoni « requadri >
fentenxjs, & altre cofe Pofte con molta grauità, & decoro. T^el piedeftallofotto allaftatua»
ò ritratto del Trine ipe e mt agliata lajeguente ihfcrittione :
Nlcolao de Ponte Prind{>i , qui ad Reipob. adminiftratio»
nem praeter nobilifs. fcienttarum oraamenta y fingularem
quo(). fapientiam atq. innocenciam cum attuliflTet) amplifs*
hoQoribus ac Legationibus apud omnes Enrops Principes
prxclarifs. ({xnÙ\is, illisq. potifs. daabus , altera ad Tridea-
tmucn Synodum , altera exa^a iam aitate ad Greg.xii t.
Pont. Max. Aifcepta opt. de patria meritusad Principatum
eueAus« Rep. grauifs. sere alieno liberata • Vrbe plurimis
belli fubfidijs » &pacis ornamentis auda; deceffit memo*
rabtie Aiis cinibus exemplum •
M- D. LXXX V. 1 1 1. Kal ScxtrL vixit annos
L XXXX 1 1 IL in Principatu V 1 1. McnC tv.
DicXL
Sopra U capo delle Firtàfi legger
Esimi» virtutis monumenta ad gloria? fiudia excitanda •
£ fottoi piedi di effe.
m
Vit« currtculam exiguum glori» yeròvìmmenfum l
llecrpodiqtefiofì^^'PrencipefipùJh in yn fefolor» fattùlipitf^f^i iifiài^'
«M faragime dpiamterra . . . ' '■
E anco fepoùùin^fta Cbiefa L*m^ Moctnìgfh Caualiere»Trùitaratai'iiSMm'to»e
Capitan Generale da Mar» il Grande» U forte ,il terrer de Turchi » che mvrfe Homo 1^57.
d t9» '
DI DORSODVRO LIRVL iìp
■
^quefio Campione fa per Decreto TubUe^fano fmam^i
cai Chsefa di San Marco .
Santa Marta #
NEll'eftrctno defladttd che guarda verfo Padoaa è il Tempio di Santa Maruu
habitato da donne Monache fabrìcato gii dalla famiglia de SalaoKMii . Hi (e*
gno> & recognitione della c]ual cofa> fuole ogni Badcfla fatta di naoao mandar nel
tuo princ4>io i donare al più vecchio detta caf a vna roTa di feta ,
In quefio fi vede la palla in due nicchi incontro alla porta dalia finiftra» dipinta da
ISartolomco & da Antonio Viuarini %
ADDITIONE.
[yueflaChiefaifiatarifaitamaìcim^ (uepartìprmdpaiuermuéH gl^^kart dimsrr
ìttifini con raghi ornamenti fecondo fvfo moderno. Di pitture fece Luigi Benfatto la yits
di éjueftaSmtain dieci Quadretti. Si vede di Leandro da B^ano 9 Cbrifio nella Cafa di
Al arta, e Maddalena^ Di Matteo Ingoii èia tela conia Vergine ^ che adora U Bambino
desti.
S. Maria Maggiore •
PIÙ oltre Santa Maria Magare di nuouo edifkio»8e hiogo didckme monache»
ha vna palla notabile di SaaCiouanni BattiCU nel deferto: & fii di mano
dell' eccellente T{tiano •
ADDITIONE.
£ omatiffima quefla Cbiefa dì Titture; poiché oltre alla nobil (fima palla del S.Giouan-^
ni di Titiano detta difopradal Sanfouino , vi è anco queìla deWjtUar Maggkfre con tjif-
[unta della yeifgiuef dipinta dal celebre Taelo Feronefe •
Li due Quadrompofli in ejfa Cappella,l'vno delli Sponfali della Fcrgine ) taltro di San
Gioachino fcacciato dal Tempio fono delfamofo Tintoretto . T^W^ttare di cafa Marcel^
I09 -vi è ma TauoUf doue appari] ce la F ergine fedente fatto àdvn albero con Santi Giù-
uanniye Marco» e Senatori delTifteJfa famiglia ritratti in yefti Ducali ginocchioni adoranti
effa F ergine , con loro figliuoli 9 pittura molto beila^ftimata da intendenti y di Battìjfta dH
Moro. Del 'Palma è tAnnmoiata ne i lati delt^ltar Maggme^e la Tamia con la Corona^
flotte deBa Madonna%neW^ltare deUtAuocatoBallarinoTVUdoration de Magi è ^Do-
menico Tintoretto • Zf Aliare di Cafa Mocenigo i- andfegUarricebitto di pretto fa paBa »
operata doBonifacio Fenetiano doue ritrajfe la BJFm Gwiacomempiata ia Santi Tiàtroi
Francefion/tmlreaìtò^Mena. Et in honore di ctn erefp: quefit^ttaret e detmà caratteri m*
tagUatiinmarm^.i
• • Fran-
ÌT^ D E E 5 E S T I fi R O :
Francifcò Moeenko Senatori optimo !>• Marci Pròoira^
tori Clarifs. Sacellum hoc prius ex cius voluntate à funda-
mentis extruAo» Fìlij pientìfe. Patri t fibiq. atq. Ha^rcdibus
arternufn monumentimi pofuere. An« DcMiini M D X^UL
DicXX.Iulij.
Moki altri Qiiadn fi veggono appoz^iati alte colonne 9 & attaccati in altri luoghi della
Chiefayvno de quali è di Giouanni Bellino doue è dipinta noftra Donna. Fn' altro con più
Simti del Valma Vecchio. Di Iacopo daVonte di B:ifi ano è P^Arca di'Hy$ douè entrane
per Vn Tonte li quadrupedi di tutte lefpetid e per lafenefira i volatili: opera mirabiliffim$>
che Viene copiata del continuo daftudiofi della Tittura. Di quefta mano virtuolafono ano^
ra le q^ttro Stagioni. Li altri Quadri dell'adultera 1 del Centurione 9 de fi^li di Zebeieù
peri^qkalidimandaiamadredChrifioladeftrafela fifiiftra nel Regno de Cieli , &ilSaU
uatore neWOrto foftenuto da vn' .Angelo fono opere ftngulari del celebrati^mo Taolo Ve^
ronefe. i^e ivaniaìladeflradieffaChiefa fece .Aleffandro Varotari in vno la Vittoria
ottenuta da Camothefi in virtù, della vefle dcUa Madonna contro t^ormami C in altri^al^
tri miracoli di effa Vergine . liella Cappella di S.Francefco vi è la fepoltura di Lmgji Méh
lipiero fondatore di quejlo luogà» come fi vede ddtinfcrittioneiChe dice ; '
Aloyfio Maripetro» quitemplum hoc Diu« Marias Maiori
dicatum a?re Aio à ftmdamentis exftruéndum curauit. H. M*
H. N. S. pwter vxor. M D X XXV IL
Vno de maffimi benefattori di queflo luogo, è Tomafo Canale Mercante honoratiJJimoM
éowjia Cittiy che viue al prefente» Uguale fece refiaurare la fepoltura di fuoi .Antenati^
piuataneUa Cappella Maggior Ci'Picmo all'altare > fopra alia quale è incifa laquì fot^
to infcrittkme :
Thomas Canalis quondam Amonij fiergomenfis Fih'ut
Summa<um pictate hoc (ibi» vxori» poQerisq. fuis
Tumuluminftautarì iuflit. 1
Anno Domini millefimo fexcentefhno^ Trigefimo quinto
Die odauo menfis Nouembris /
Gieruaci •
*
SV la mcdcfima fondamenta apparifcc il Tcmpfo de i Giefaati compoflo con af-
fai bella forma così di dentro, come di fuori . Era per auanti su qnefto fondo vna
picciola Chiefetta di San Hicronimo, & i frati fi chiamauano allora i poiieri di San-
ta A^ncfci dalla cui Chiefa fono per poco fpatio difcofto . Ma hauendofi mcflb ma-
no alla coftruttionc d'effo luogo allora tutto pieno di paludi, & di fqueri , fi fabricò
nel tempo di Nicolò Marcello Doge 6i. che fu Panno 1473. Il quelle fi] molto aflFct-
tio-
DI D O R S 0 D V Kpr tj jp. VT. zjf
tkMvtto à quflAoiacrariai Se ^morendole) diede loto dìuer/i aiatù Se come prottttxh
re vi lafciò alla morte Tua tapezzarìe diuerfe» argenti per Altari , & altri ricchi om^
menti. Fra quali fono vn Chriflo d'argento d'altezza quafi di vn briccio dimoltsL^
bellezza. & 2 .Candelieri di diafpro: fu le quali tutte cofe è fcolpita J'infegna del de^
to Doge. A quefto luogo il Beatp Lorenzo Giu(liniano> donò la Tua cocolla^ tenuta^
dìi frati come reliquia. Oltre alla anale vi fono delle reliquie di Santo Andrea>di San
Giouanni Chrifoftomo,& di San Sebaftiano.Di fuori fono collocate j. figure di mar-
mo, cioè vna Refurrettionc, vn San Hieronimo j 6c vn San Giofeppo . In Chiefa vi è
vna palla di Cbrifto in Crocei lauorata dal Tintoretto. Vn Dio padre di lacomo Pal-
ma 11 Vecchio» con vna pietd di ottimo,& intendente maeftro. Furono protettori di
qiiefti Padri>i Corboli di Fiorenza in quefti tempi, de quali vi giace Francdco fama=*
u 6c honorata periòna nelle cofe della mercatura •
A D D I T I O N E.
V\A Itenjefìet mite òpere à quefli "Padriychefono; in otto quadri^ l'^nnontio à Zatcd--
' riaéetla ndfcita diGhumni. La vifita di Santa Eltfabetta . La nafcita del Santo Vrecur^
' jwé. Vifte falche predica alle genti. V^ngelot che annuntia à ùajlori la Hafcita del Sai--
•iutère. Come viene adorato nel Trefepe da paftori . La yifita de Magi , e la Turificatione
della tergine. Kaùprefentò ancora la confertnatione della Regola de Giefuati . Dipinfe in
altre la Tamda col martirio di S.Catterinay & in altra li Beati Giouanni Colombino ifiitu^
ter e di quefi^ordincy dr Frmcefce Ficej^delL* ordine ftejfi ambi dot Senefi . T^el Kefett^
rio fece alcune Hijloriedcl Fecchio r^;»^»ro .
Fa mefttione il Strida di vn Benedetto Bramier fepoltò in quefta Chiefa 9 e fiottìo di
, k affo rUeuo fopra la fepoltwra con la feguente ottaua ; .
A te gran Rè del Ciel con puro core
Conlacro lapid degna» e miglior parte
Come Taltra donai su 1 più bel fiore
In fcruitio di Carlo al fiero Marte «
Do alla Patria^ e à gli amici ogni mio honore i
Nel cui feruftio oprai l ingegno, e l'arte •
Di giouar ad ogn vn fu il mio diletto •
Benedetto Bramier da ogn* vn fuidetto •
, Incuràbili .
Dieci paffi più oltre (ì troua Io Spedale cosi di huomini come di donne de gli Incu-
rabili inftituito l'annd 1522. Percioche hauendo per auanti Papa Leone X. de-
inou^bili in qualunque luogo > ò cheper tempo 1
S volle
•
Volle dieifflmcs&ftietnétii è?ti*iSpdtti>fo(Ibroitiembrìdependcnrì^^pieUoj^^^^
Mp^rò alcan^edadttk>'di'dnSpcdà1i<lepM , cdticedetido addetto Ar£hi(pe-
dm <URofM&f ifbditMttlbrhtòmiiMpi^^ & tem-
ttorfldi^'fi tenere & in'fùetfe > che fòAo (là^ei concem ^ ttioìti Sommi 'Pontefici i gli
^edafi'di San Spirito m Sifixtà> di San {àcomointrompoftellft» & di Sdb inii(Sitie Sai*
ttatwisdiR4omai&cheiGot]erntftt>ri>iminiftrìj & altri della cobftateniita de gli
S^d^i de gli Inc^abili) liaueflerò yg^alrtibnte & ¥enst*alcttna àifktwt^ > come fé st
4oro da^ACipio^fi>fn^o ftateconcefici leiftefFe gratie> & t^ufl^Q^ lO^ituali^ tòcn*
ipàctàì ày^kn^y^ztì conceili da molti !>ònttfid Tuoi antece(fori aSn GOiièYnacòri » Se
tttfttK^idemfoptti^crfttiiSpedaU^ &diSanìa:comot>tedettd» &Sdb
loiagìfie Salaiooris .
Fatto per tanto il luogo di legnai Pietrò€òfttatini diefìd pòi X^efòouo di ftalfò»1i[t
il primo» che^oifondafle di muro. & non molto dopo» Antonio Centani Caualiero fi-
gliuolo di Marco» diede princbio allaChiefaouam» fai modello del Sanfouino» & vi
tucono collocati» l' Altare di S.Orfola di mano delTintoretto » la p^Ula del Chriflbo iti
Croce-» & vn'altra pallaparicnejfite di Paolo Veranefe^ Lo ^Meivut ^<^4gi# di
Abbiti Se Cittadini con befie & rèligiofe regole per ia diva.d'^poueri > ^ bottocMa^
& hobilifs^ gentildonne & matrone lianno in cuftodia Je^azelleraUe qcialtfTolmdo
màricarfi» &iiauéndo la vòlta deirantianitd danno loro cento ducAti<per voà > & t$«
i quelle clie non hanno l'antianità del tènlpo •
A O D t t %0 N È.
^ct^i^€f^9ìntaiie$tè'U Sdititi h TMok ctm tJtthtiMbUìx . "QnéUìtdiSXht^ìmi
è di mano di Gioumni Rot^mer . ^ fiatai fktfo diftuùuo sfondato ton ùrotécmbenU^
fegnati compartimemi.'ìlel^Ouato grame di metn^ è dipinto il TaradifOidifeffMto, e prìn*
cipiato4alTeranday terminatò^pmferUdiM4$0rttydà tffknctfcè M^ci Titt&r f^i*
tentino .
'Hetti due ouati minori vìfbhoHUe^iiù^abotefym regijlìitta inS. Matteo al cap.ti. del^
le iio^ del figlio del Rè, attenuali dnfrò^l tfàaiatb fenxa pòntrft là ^efle wn^^^iale ,
che fu po$ per commandamento iet^Xi^étìkiBoebn k mM re fiidi ìégàie Helle tenebre ^ e
J)ene eteme, il che fu PHr^Mmeme efpreffo da Serhm^ Stros:,'s;i iRri^»e littore Genone^
e. V altra deltiftepo Èuangelifia al cap.i 5 .deUe-cinàue Feìcgini^ùrudentii e cinque paxjj^g^
taf presentata da Alefiamfo rdrcftiiri. Il contbrtiò fa iaUorato aa altro 1?ìttore .
ET cammando per diritta linea» fl^Kgtie^ Spirito Santo» Tempio habitato
da priOTache dell'ordine d; $a~u HÌéronimo» focto la regola di Santo Agoftino •
Il qual Sacrario»e(rendo ne tempi de noftrì maggiori di legno» fu fatto di pietra» non
vna'vòltafola/madBearTre'pei'fidtirloa\>etfettionfe. Etin'Vntdmpomcdefimo fci
anco fabricata ia fraterna por fianco dello Spirito Santo, co i tefori delle Indulgenze
. donate i qùefte dofilAr» da dmerfi Pontefici Rbnfifthi . Alla quale è ptepofto vh Prd^-
dcnte d'annoln anno fotto titoloni Guardiano»dcl corpo dcptó eieeti & fcclri dtta-
dini, I quii fìutoodnieiSe o^K^iaxiom^tiigiofe «e esimane . ct^fidìce eheilprhno »
che
DI DOR^OfDV aq UB. VI 27J
che fondàfle la Qiiefa di pietra» fq vqkSaivo V^rd« > qi^Ito afièttionato al predetto
laogo.EtHieronimodenrioIiauitQÌn parte 4 f^bric^r la i^cqata. Vi fi vede di
buono» la palla deirAltargrandehittoraea daTitiano , & tenuta con molta cuftodia
CelefUna PifiaiiiBadeffadel momUero
ADDITIONE.
Efmgulare ancora la Valla della vijìfa de M4Ri dj^iiUa i4 Xi^loretto • £ fiate eretto
tmouamente da TijfedeU yn ricco ^Uareéfininmi marmi^in honore della Madonna^con
titolo della Salute • Sofra la porta Mi^^lvi^dÌ'i&i^<>fiy^de^ynmaeftofo 9 e ben ordinato
deputo fabricatoykimamente di i^P^Ml:^^ di tre graniffimite
freflantiffimi Senatori di Cafa Varut<h con. li lororitrafti^l^ti in marmo > e [otto ad^ejji
lifeguenti Elogjj: Il fin eminent^t &jìtnato net me^^z^té ausilo di Vado Varuta Canalie*
re^&'TrociiratordiSan Marcocbm^fer^legaHmhferTretureie'Prefettiirefeperal'
tri fuf remi maneggitd^itéitMì^'fbejflJImci^ dadm coàdentro» come fuori deUa Città;
rifplendendo ancora niaggwrmen^^ff^^w^ fT^if^tii^tn^fcritta dalla jua eruditat e fa*
nutfapennatdiuifainduep^tif^pjpiCipifi^ 44ll!aVHH%l3i^^ continuando fino alt anno
x%jx. Dice adunque il fuotÀogfOì,
More in Deùin>oreìnExtetos»i»itiiiéSi calamo In pofteros.
Nauus» dil^rtus, fidu$> firugi
Mìlitaris iterum «ris in Archiduds confinijs Praefèdus »-
Romaeapud Giemcnte«>Vfll.ikiM>a{egatiis ordinem ordine
Mox Ff|aiÌa»€Uii»adeiiodera
Tum ad Margaritam Piiàtìitim ÌMmxm tencQtem iter extra :
Domum an.iEtaiìis....*iMKaliiat^ ^tlemptn» fpolia; tu ne luge
Sanguine clarns,virtute nifMiiiSiniunereplinNUfeus* atramentocandidus.
Fimo non Fama exutus ann. Sal.httiii. M u XC Vili, die v i.Decemb.
UUa i^a èpofii quello di .Andrea TìffKtft^if^ del fuietto Tath »& dice:
Paùfl
Natura frater> vittufe Jj^ulàt
In artatfs ffoire ,
PatrF^s i» qiltus LcnQciìifjs
Intctpj^hgi C^Hq. tpms
E penilo hattfta lufliato Òrbe
.-f. -- $ » Pro-
^74 DE^i sB s t i E ag
Pmdenrìa matunis
Ottomanicum Sydus ad Echioadas
Fumifertsdefèdum ignibus
Vel oculonim iafeqoiuiu acie
Quasftor Vctoass prouìdns
yitra mindumpraeterordìnem
' Cepiarumdu^ex ordine
Pii^tus Bergomi pcaettHr
Trao^odanìs fiiy DOS
Audor metandis fedulùs
Ctmdo milicum agmìni
y Io Gallia Q£ilptna pratftdiw
E mortali andem fkto
Noininis aeternitatem praefecit
Ann.«ta( LXVIL
Salhaai. M DC XXIL
. DieNouemb. ',
*
fefftefteUodiUarcoTanttatUlafMtifiratihuefikj^e!
Marcus Partici , -
lacIitaPauUfebolcs
Patrem pacruumq.
Amuficatus rdferens
Ve tumtilis aabobus Teftamento :
Btfibipofitts, cinovq.
Proximus
Ita oec ticuUst nec genere
Dcsencr
Voits vtroq.maior
Ni fingati Maximi
I^ouindaseaienfiis Priacip^
Noti circini otio
Sed itineruai oegotio t
Cofmogradus
. . Teto pererrato Orbe
f m *~
\ -
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,r
> . .
1 •.
Ad
D I D^ R S ,0t P y E O : UB. Vii 171
Regundae Rd
Artein drdidt poblicse
.Prafa«tate,hiiiiuuMcate iuxtt
? Oprìme de oUMUims Qterìtt»
Stnator OiDfukas ^
Goofilóriiis feoior >.
Fato iuibìs iQC(«fiilM '
Nivl(afandiisiioiiKiueàr<S -■ ^ ''
Ano.ctat»LIII.
Sai. hun. M J>^ "^m^L-ì^^ X 1 1. lulii .
>« vf
Giefiiid.
« ••
pvAUa pircc Verfo Dogana fi ttouano i Preti Riformati* detti Gicfuiti * inftituton
A^ d^vna ottima regolatione alla vita Chriftiana ^ nella quak facendo molto frut^
to con la predicatione & con lajconfeflionei fono vtìli molto nella vigna del Signore^
La Chiefa loto reftaurata di huoiio in commoda & bella forma» è vifit ^^ di contino*
no dalla ma^k>r parte deUadtti.^pdejklpmuMdi molti abbellimenti s*è fatta^
nobile & chiara fra Taltre. perdo&<rvirono qoattro belliffime palle> Tvna deUa paf-
tìow di Chrifto dipinu da lacomo Palma. L'alti:4 de gli Apoftoli San Pietro» ScSaa
Paòkh fatta da lacòmo da Ba(Eino • La terza della Circoncisone di Noftro Signore 1
di mano di Marco del Moro\ 8i Vvìtìtriz ài San Francefco di Simònéttò da San' Ca-
fciano • Vi è parimente ilfoffitto molto dcco» & degpo diconfiderationei& fii ope«
ra di Paolo Veronefe ;-
Vi fi £ibrica più oltre i qnefto vn beUiflimo tabernacolo per metter su l'aitar prin«
€fpcriéHieAqu«^eeriporifikorj)b di MoÀro Sign. con intagli cofi fingolari^con tsxh%
nmccfaena d'oro» & con pitture còsi nobttf» di mano di Paolo predetto > del Palma •
ar djVranc^eo^da TMhno > che fard cofa veramente degna» non pur deDa fudettjif^
Cfaida» ma di quella religiofa Città •
A D D I T t O N E.
■ •
f LicentiatiUGiefuitidiariin^del Senato dalUCindf&damtù
1606. allivo. di Magno nel Trmipata di Leonardo DouaPo percaufa deWinMdem^ fa,
^(fldatta quefla ornSylimo-Chiefa^ e Manajkro (ridutoUm ClMjwra)0€r decreto deime^
deftìihdSenàtOy Me Monache j che abitoHono 1^1 fola di SSerùolo, & ciofegm Iranno ;6i5#^
d 2j.GiimH>3 nel qual^mOitnandate à btimffimékiìora le Tiatte della Signoria d leuar^
le; Montonella primaC^bbadeffa con la vieU-deHe Monodìe, il F icario Tatriarcate, &
vn Canonico di Cafiello . Vlelì^ altra emrò la Triwa con t^ altra metd yillor Confejfore > eJr
iKijièrj Caww^a; Le impmpmmipiMMaM^mVrocsfigà parvmu TmitedatMét^f^
"- ' . 5 3 dalli
v-»««
l-^S D E L SB S T lE R O : ''
ialli4oro Gouemaiùrh dafaratìMCtUMUriancm'a 9 aariofi iiitidertdnmtii tutti perà
ncUe froprìe góndole •
Giame 4 quefto luogo fmontartmo con ordine f entrando in Chiefa proceffhnalmente doue^
tal Vicario fudetto intonato il te Deutn>/2 poi feguitato , e cantato tutto dalle medeftme
èladri à due Cori in canto figurato, il quale terminato^ e dette le Orationi couuenienti ^fu^
rono introdotte netta Claufif4f tìr arriuate nel primo Dormitorio ,gli fu fatto dal predetto
y icario vn dotto, e pio ragionamento dopò il quale, partito con tutti quetti,c}ferémoreco,re^
ftomo effe Madri fole,prouifte di tutto quello lipoteua bifognare fino al trafpmo dalle lor
Maffaritie . E quefla Chiefa dedicata à Soma Maria dell*Humiltd, clfè la Fifitatioue daU
U MadùnHa,qualeR celebra alU%.diLuglìioi& per^c i beniffimo vj/iciataM piene per
€iè frequentata dei conttnuadal popolo •
. ì:.
Càteckumcni*
ADDITIONE.
,■• ^
Dietro alla fudetta Chiefa è il luogo de Catecbumeni^doue del continuo fi ricettano T ur-^
chi, Mm,,Hebrei , che vengono al lume detta Santa Fede Cattolica » neUa quale fono.i»^
firuttitprimadiriceuer il Santo Battefima.Egouernatoqueflo luogo da pij Sigimi, i^puàk
s^aioprano con tutto lo fpirito in così degtM^ e /anta opera •
Ogni Santi
SI ha flit cafo diqitefle Chiefe Ogni Santi di donne Moniche» madi nuouo edi&oo^
chiaro per Santo Barbarigo >& per lacomo Duodo •
ADDITIONE. :
»,
Ki di notabile quefla Chiefa la TauoladelC^ltar Maggiore t netta quale il v^te^
Taolo yeronefe rapprefentò la Gloria de Beati » con la Vergfne netta fommitd CofomUtim
Dio Vadre, e dal Ftzlimlo . T^ettiportetti dett'Organo fece ancora f^doratione^e Jf0l
^ i Dottori detta Cbiefa%e fotto alla Cafa, ^Eterno Tadre circondato da Cherubmi Tf^
faibettoPMtare fabricato di nuouo di marmi fini con laTauola% che contiene UViftté^
ti^ iella Madama, dipinta dalCaualier Carlo Kidotfi •
Fifono molte altre putute moderne dì diuerf e maniere » pofieneirani di effaCbiefap
éuttuFecchia, O" mincontro in aUratela il Sepolcro di
PreMarietamnauyerfoUmeiepmofepokro%degfÈa\
TiÌDid .
uCbrii
VIcim>alUDo£afiachMire>fittocialaTrinitd:fabricaai^icta& di molta dinc^
ckme^la quale facaii(b»<u &in(tioin
allo-
UkMdvttSen^W mondo mfefuorato nell'acolito di terra Sjtrita^f fi faceoàM
fpeffi paffaggivciSorVa.. Per cagione de quali y cfllendo Véneda ccknmoda fola per
quei paefi iog):ÀiBauoiic cercaua di hauer luogo pric^riainauefta citti pct le €o^
loro . & tanto p\ù> quanto che la Repub«. abbracciando ìzmo Santa inteutionetcìoft.
folo daua ricetto» ma aiuto» & £siuore cpn legni 6c con armi contra gli iitfedcli»adaii-
gumento della Santa fede di Chrifto •
A D D I T I O N E.
Qfefta Chic fa è m pécrte disfatta per occ a flotte della nuoua fabrka di quella della MÒ^
doma della Saltae. La Scuola nondimeno^ che fu per la medefima caufageitata à terra » e
fiata riedificata itti yicitto dotte termina ta Domta^ è pofii in etjd > //' cimine qttadri del Ti$t*
iorctUh che fotiù la Creatione de pefckqiteUe aegt^nimalii U^xrmatione di Eua , tijiefia
€0H^damo% chemangiam il Vmo% e la morte violenta di^bel» Quali erano ineffa
Cbiefa detta Trinitd. ^
Santa ThercHa •
^bplTlONE.
Vamo K645 • akmte Dotmepie ottener Ikett^a dd Vrincioe idi poter Ji fahricar è Chte-
fa^e Monafterioper inftituiretardme Carmelitano di Santa Therefta in quefta Otti : onde
dMero prmcipio allanoro nel luogo douegià ahitauanò li Vadri riformati di S. Buona ren-
tura% incontro alla Chiefa di S.T{Jcoiò de MendicoU » e comprate alcune Cafe ini vicine $fi
fimo dilatate in maniera^ che hanno confirutto capaci»e commode abitationi » e dopè hauer
crdmata » e riordinatM la Chiefa pia rotte » finalmente in jueff ritinta fabricatione del
1660. t hanno ingrandita in tutte le f ne parti t€r eretti in egaricchiffimiMtari.
G^Uo detta C affetta Ma^jmre è maeftofo occupando tutta la fauiata, fintato difintf-^
pmimarmhconfeicohnm atropo J^Francht%edueV^chidailatidacMocaruid
t9te%yifomrimefidmerfidiyamitepretiolimarmiiconaltriorn^ Sgurcintaglh
^attelamfdtuttofattoeonfpejaincredikile. La fmtTauola$dte contiene SantaTberma^
fidipintadaTficolòMfiiniero Wttor Fiameugo con élritrattodiCiouanniMoro prefian^
infimo Stnatore^benefattotref e protettore di quefie nonetto Hel^iofe. Sono renard enoU
anco ii due alla fitt^a neWentrarin Chiefa » e fpecialmente il dedicato d Santa Orfola\
oompoflo di marmi fopra fini con rimejpf figure^iitagli% & altri lanari di gran filma y lactt
TattolaèdimanodiFrancefcoRufcbi.
Vakroè antìfep di marmi quafi fimUi atti fudetti $ & hd omametui fingplari $ confai
grato tttlaBJ^.delCarmine$qttalc fi yedefyuratanelli
pone Carmelitanay fatta dalfitdetto JiicolùKeimero •
Ùalt^itrapaTtealtincontrodiquefioneèterminatoinfdttOydoueapparifu
Ut f .Angelo MicbieledipitttomoltodUicatamente da frd Mt^mo Cappuccino dayero^
ttd. Si andrà di breuedèrgendo altri AUari, fi fora il pammento di marmi. Il fofitto farà
dipinto con architetture» e figure; sìcheterminate dette cofe^fi potrà annouerare fra Ma^
gn^ciTempif della Città. llRufchifudettoba finito vn* altra Tauolacon Santt Franeefoe
Antonio da 9adona9& altri poftaneUaC(^ttaalh fin^adeUaMt^giore neltAl^
rauHwamemepriacMato.
- S 4 M*.
»7l D X t SE $ T I E ft 0'
Madonna delIaSaluce •
A D D I T I O N E,
'TerlaTefteieìtannoióio.cbe affliggeuasefpap^UuattittalaCindffeeeròtò USe^
nato di edificare m magnifico Temuto Mui Beata P' ergine > e f intitolale S. Maria delta
Salute: Onde terminato il Utogo^diftrmte Ufdbriche % che im eramhfu dt^.di Marzo del
i6iiJolennemente(dopò'céÌebratalaMeìfa)dalTrincipe9C0l"Patriarca9 fofia la fri*
maTictraconqHeftd infcrittipne:
*
*
D. O. M.
. Diiue M^rise Salutis M^tri
templi iEdificandi . j
Ad peftileotiain^eztiiig^uaidaB
SenatuséxVbto '
- Primus hic iiapis eft . ; ,
Anno Domini M DC XXXL n v. MjUtij
Vrbaoo V JI I. Snrono Ponriiìoe
Nicolao Concareno Duce
Ioanne Theupolo Pamarchji.
\
^ titosHaMOcmùéUoneUeMed^cd^OrOid^^rsemo^efdltrùmetalhpihfrefiarM
fepohein^lfondo»^lU6.p0Ì4iUScttemin'edelmedefittoaMttOffifriM
àaimtwihncqiaUT^iaMiovnoTmmlimmiCeutoc cento ctn^tmnta
fàtcTaUffràdirouercéOnarotLanfep&dmèeffMmifd^
4ttndii%^&^aUridi io.il ftkUlaHoropfmtocontnttafoUecàim^
W^fiincirca.Soprail^mdMtmh^fattoHfuolodiTaMolomdiromre^
gati$ e concatenati» s^incomincià d Umorare con fietre% e matta» al^^andofi lagifìan macAi^
na netta fmna^ e modello ordinato dalt^drcbitetto; fiche fino d éimfio tempo > ck^fcrim m
cb*imlpnedeU'annoi660kaffar^comefegne:Trima fiafcenàea éfnqh J{obdTem^
pofìtrgrandiffin^ [cannata tàmarmo di Mm
Ut e gira poi in cinque faccie, arrinando ad vnfpakofbpanimento lafbricato di marmo . Lai^
fndiMafaociatai tutta inenfiata di marmo con quattro gran eohnne di oriinecomf^to^e
fitoipiea^/kdUbtto» quali ctionnecon hafi% e a^teUiyafcendono aitaltts^ di piedi trenta^,
Tifgf intercolunni vi fono due 7{icciji colonnati per parte, h^noftùra takro dinifi da ima \
cornice interrotta» mrnatidifefloni^ altri lauori di diligente intagtiù. Il Portone dimoile
fatto d volto di ordine Corinto con duefiatue raffrefentanti due SibUUefiefenegU Ungala
fopra effì voito%fco^ite in tnnrmoéa Franccfco C amoli. Il Cornicione fuferiare èdi ord^
me compofito confrontifpitio ,neiafommità del quale vi anderd l'Imitine di Maria Sat^
ti^mafcalpitaiuMarmodituno mdo di attex^^a dipiedi otto » eia i lati di efiavifaran^\
no quattro Ui^ù in atti riuerenti^& adoranti. U capitelli comporti fonointagtiatid /ìm
g^ di rouere^C' li Corinti d foglie diOUuo. si veggonodue altre facciatemnori pcftefem
fianco
D I ^DORSODV^RO'Cm VL ft^^
diuCappeSe, nelìpoH» di mex,-KO vi è vn tiicchio grande, efràit pUalirt due abri minori,
.sestrofaiaUaChieftilriènelme^o ya£BlMMidk ottangolare di pudi6o.(U diametro,
'trelmaZadezt>4nzobfoHOptÌtiottopiedeJhaiiUciMdieei,elopraad'egift^
co&ineditMttotondoaite piedi treataeonbafi.ecapttrlU'dionUne Compofitoitttt^Uatià
'fydicdt rouere,tiraidopfrmfalar»tt9ttiajòpra ad'efìe colonne vn comitienecotMofit»
«K piedi fei, cimfopra à queUoilfiiop^i»dictlomeUe per eaminarui ^intona , & om
'fiedefUiUperco&ieaniiottofiatiucQr^oadeKtiÀgi'^t^teeafiteUi delie ottoeolan-
ne^cberegganeUfniettoComieione.
FrAieJmdetteatueolotuievifMe^rcbi ottoaperttdtptedtdtfnonedi diametro m tuee*
fofienutt da piU^ dopM di ordineCorinto , e ior capitetit intagliati d fogHedi otim da ee^
%brì intt^iatori. Sopra al comiàoae fndettoviiTmaeiejtatiotte in alw^t da detto or~
dine eomp^utydifiedttrentaf che fegnita FordineottmtgoUre coafedeeifenefiromÀa qn*-
UriceueaàmddtttetiimetiittAUmtwda,SofTaàdettaeUuationeeanitnaviealtracor^
pieeddentaUradtTomiaiwmitiaie ,Coprep«itiittataftidettaI(ottonaa grandeCi^a*
fimtatM foptvegadUargbr^ di piedi fett*nta4oidi Diametro, erilenante in dtex.xti
piedi4inmmt€,f9rata nei majo JUafiiperM di foro circatare di piedi dieoi di diametro
tn Uue prférKorm (opra vna Lampada atta Piedi trenta-in forma di rocehell», ò reeehet-
to, ridotta in ottofacciate con otto fiaefitHmi,d^ibHiti per opt'vaa di effe, di doMe coderà
iUÌaoe,cbeiUiimmeritiittaefpt-Cnpód*dideaaro,laqiiale fardlatarataaJtucelH ,oro,e
pittKrtfeBenda ai di fimri coperta ^i^re di piombo. Sopra alla Lampada fard fituato vn*~
^txoio^altitoìni^BO, coperto di pi<mbo,e qnefto moltogrande per lafna dìfiam.a
Moma di piala medeftma CupoU vn corridoretthegira lU difmriiper tutta la fu
^4 piedi otto m cava. Si ftUirica al prefenteitSantmtriOt'òCm^UaM^^giore, quoti di
fama eirceixreiiu^da imiitto all'aitro piadkortama , e larganella -magpor hr^ÉCT^^
piedi quaranta, adornata di belUffma ^rcbaetturaindoi ordini, il frimoCoriato,-ttfecm*
doComp^itOiófeendendo in alse^XF* Vaato-èla JÉmonàafuéma. 7(<r1h porri nrcolari,vi
foóofeifivfinniperpartetìoo colmmedi«rdme lonmteCormito.^lmé^^tìtàetta c^
feUa è fituato tritare Ifolato, di marmi fini daOtrrara ff'Vifwnum^rmeffi di beltMmi
Macchie, e bronzi dorati à fmco,cm diottro cohanedeU^ifieJÌ» ntarmoJ>iaMeh0nK di or-
dine Corinto, quali formi fdo ifoU fu^ di colonne fie-
di difdotto tvnò ,eiilor< 'on volti /«prd intagliati da
fit^iUare Scultore a telU di effi volti li fimo èie gran-
di sAUIe per vno. 1{eU, '-a vaa Cupola fimde a queU
la della Smonda, mudi idettoifofto UCoro,doue i
Tadri recitano i Diuini C ■ata^na$9Ìipiliifiri a ardi'
ne Imci, i primi, tiftct io lucidiffìmo^f^a d detta
Còro vi è laSa^efitaJ» ■ ventijei, digraa^alrets^,
fatta à volto eoa Lunett e predetta li anderanno dne
Campanili vuiti con effafabrica, quali nafceramo dalli copèrti di detta, efupereranno tat-
teL3;a delle Cupale, ornati anch' ejji di betl^im a architettura .
fuori ieUa rtsóndafudetta nel piano vi è vn'andito, die gira intorno oiteffajargo piedi
i8é DEL SESTIE K^ '
eoSmiuiltaritUsr^ fiedii9.*corrtfpondenticgn'imadiej}èa^ymnlt9 icUa medejim»
Deft^barineuiteivimato^nhoratfeitonitdedieatodS,^ntmwdif'PAlUMa,tiabUe
per iifegno di ordine Corinto , e ricco per marmi i tutti bianehijpmì , efìniffimida Carrara
con la Tanola di nano dei Caualier ùberi, il ijuak ha fatto difopra le tre petfoue della SS.
TrinitàjVadre, FiglìMolo, & il Spirito Santo . "piel mev^ figurò it Santa fofhuto da Jlh'
geli} & à piedi rapprefentò yenetia Maejlo/a in abito di Regina , & in atto fMpplicheuoU .
Si iranno di brenertaUri emine Jlltari , anch'effi di marmi finit e di forme fingutari , fi
come faranno anco aipinte te loro Tauole da pia Ecceltenti "Pittori, che vintilo atprefente,
liei fne^u) delia volta dellà-S^eflia.fmo cotlocaU li tre Quadri del celebre Titiaw^ua-
li t rano nel foffitto della Cbiefa di S spirito , ciotiilFratricidio di Caino ; Il Danìde con it
Capo troncato à Golia . Et t sbramo pronto 4 faer^car il figlinolo tfaae . ly intomo fot»
allaCornice fono accommodatidtri quadri di mano del Saimati, che erano «elR^etorh
pur di S^ptritOtfri^kaliènotabile laCenadiChrifio congl'^pofiolt . Jlppefo potai pa-
rete dalla parte defirafi vede il grande , e bellifftme ijuadro delie T^^s^' di Cana Ciàiiea >
dipinto dal famofo Tintoretto , che per la fna EcceUen^ fu dotto in Stampa da Odoard»
rialetti8olopiefe,t{nal era nel Refettoriil^ -padri Crociferi. Tutte U predette pitturt
furono leuate da i Utoghi fudetti di ordine del Senatofdopòfkppreffe queUe due religumi ■) e
trafportate tiuiuiper ornar quefio mirabil Tempio , fatto fopra il modello del commendm -
le architetto Baidifiera Lor^heaat che fornita del tutto > cofierd al Vublico intonìo à mn^
•Zp milione ^oro. Dal che fi può conefcere quanto sif grande la Tietdia Keligiane , tf-a kx^
lo del culto di Dio in qnefia Sercaiffma Kepublica . officiano quefta Chiefa li -Padri f 4Wm-
fchit à quali fu eoncejìaper Decreto Publtco tanno i6$6.
Nel fu {crìtto SeRiero fono in fomma XI. Contrade. XI. Chicfe patrochialf. XIII,
Chiefe di Frati. VIILChiefe di Monache. Voa Fraterna Grande.XX VI. Torri facre.
VLCorpi Santi.XXVni. Organi.II. Oratori. III. Spedali. X. Piazze. XIX. Palaizi,
XXVIII. Giardim. V. Statue marmoree. XLIX.Ponci di piecra.XX. Pozzi publichi*
&XL. Corti.
Sono parimente neIl>irole circonuicine che fono al numero di XIII. n(Hi connumew
rando S.Iacomo di Paludo. ne S.FranceTcodal Difcrco. XILChìcTc di Frati J.dÌMo^
iuchc.X.CorpiSaatijaU.Torrifàae.&V.Ajttue. V
DEL-
iSr
DELLA VENETIA
CITTA^ NOBILISSIMA
Pefcritta da
M.FRANCESCO SANSOVINO-
HOR^ U M •? L I ^ T Ut ET UC C HES C IVT U
D A p. GIVSTINIANO MARTJNIONI
PriiQo Prete Titolato dì SS. Apoftoli.
L I B R O S E T T I M O.
)òIeChÌere>iMoiuacn>s)iOratorìji&^l^dali>ch«di fopns'^
sno^fìcrouaQofralepiiinpnonueiScrcÌJgiofe congrceacioni della
itti> (ci Fracernci chiamale comuoemente Scuole Grandi de i fiatcu-
tCODciofia che abbracciano gran quantità di pei^onecòR nobili co-
iecitTadìni&popolari>&ronofottopolle al Con%lÌo de Dieci . In
iocofereIigiorc>percioche qualìconiein Academia ò Scuole publì-
die vi fi imparano *& eflercjcanol'operatìomCbriOiane d beneficio deiranime de
fitttiAi così rootdj come viui*& iUuuri&digraflbeneficio per ipouerìd gloria di
Scuola deUa Carica .
LA prìnia die foOè Inftkaìu fh Sanu Maria della Caiìtd» & fi cominciò ran.iitfo.
d;^hLecniardo> fii rocca/ione della Vergine miracolofa per la quale fii edifi-
cata b Cariti . & da quella tane l'altre cinque fnefero la forma loro > cofi nel modo
ddla fabrìca come del goucmo . CcHiciofia che in ogn'raa fi crea del corpo.de citta-
énà per vn'annoi vn Guardiano, al quale fi di titolo di grande, rìfpetto alla cura fua
di tante pcrfoge* 8c riTpetto anco all'altro Guardiano > ch'i focto di lui chiamato da
Matùoo . VaVicaho con akri officiali^ Se miniftii) & li dodici della Gìuiuairofiicio
■ A ■ - 4,
aa* DELLE FRATERNE
taiK>fìatloix>^&qQcflifcmailnfiri]oditutcó ìlgouerno. Il Guardiana Graiide col
Vicariervanno veftkr nell^ foienaiffima fefHuiti dei Corpo di Chriftos Tmo di coler
cremeiinaeon le maniche aJli E>ucale^& Taltrodi panno pauonazzoi comito »4o-
me rappceCentanti io quefia patte À Dominio t & per l'ordinario fi corner inlUttito
orocedenteab: andqooi fi honora il Guardianacon titolò di M s^ifico • Creile ifci
§cuoIei maritano ogni anoa fenza alcuaidubbia più dà i $00. doazelle con rentritc
de i ìafci de i tcflamenti .
DìTpenfiitoitdiJlmeiite cafc^d^arì» ff rinc^mantellit 8c alt^cofe Ì0i
notabd fomma d'orcN perci^ehe àgeiynxdisffc Fraterne ha di kendia int<
qpe ò fd niila ducati di (bbili ficdìpoderi ^t tutti i predefcti <»kian 9 mA'
come dell'altre fraterne» (i creano co modi mede(imi>che fa quefta • Et nel veto ap-
portano grande ornamento^ & giouamento infieme all' vnàierfale . Pércidche oltre
che fqpò.copioiaineate fornita dfat^eodidi paramenti! di fecrofante reUowe i & di
altre cofe appartenenti al culto di Dio >rapprefentano anco vn certo moao di go-
uemo ciuilei nel quale i cittadtni^uafi in propria Reppb. hanno i gradi Se gli honori
fecondo i meriti > & le qualit^loro • Hanno etiandio diuerfe bellezze i cosi di fabri-
cbe y come di pitture & d'altro • Perciocke ÙTqciefta delia Carica edificataf|fre(t> M
canal grande & per frontedella Chiefa delta Cariti) grande & otpace a laftanzà
con bellaSald Se albergo > vi foiK> gli Apoftoli fattid guazzo maKiori del natorale »
da lacomcllo dal Fiore» che nSè l'annoi 14 ^S* ^^ n^l'Albengo la noftra Donna di-
pinta anco eiHEd guazzo 5 fu opera di Antonio Viuàrìno da Murano'. Vifìvcdc^
criandio il ritratto del Cardinal Beifarione » il quale veftjto ésk fratello di Scuola > h^l
qufuipreflb il cappello da Cardinale. Quello huomo Angolare nelle dottrine 9 ha«^
iiendo fatto dono al Senato della fua Libreria» fi a>me s^è detto altroue» fii parimen-
te cortefe i quella Scuola» di vn quadretco» nel qaale fono dipinti allVfanza greca ia
Capitoli» i mifterij della Paflione di Chrifto>con le paiole greche del Vangelo pofte
di tetto . Vi fi vede etiàddio vtrquadreap con vna tjedadi Chrilo li maeiti fatta à
Sazzo da Andrea Bellino • Di fotto nel primo piano , U leggono in tef^na^iaflM
Uafuaedificatioiie>&deUardhMiatfoiieilnfrafctttteparde. :f!c
idipcduerum MCCL X» Succefiorcs fverò reJlMra* /*
mrwtt MÙLXyL
é
£t dall' altra parte > -
Dtmmhmytuettm , 7(elfii99i , Legiy Jufiìéktùn»'
firuat T^mfuk, Chéritàtè > Am^t , Tittàtt /Man •
MDLXVL
S' '
AD-
^
ò SCHdÈtTQJlANDI LIR VII. z$$-
: A J>'P I T I O N E.
. . f t j
■ S«U0 al ritrafto det prcdett^CardìMlBefiarme fono intagliate in marmo le feguen-
tiv^het eioèi
SiqaandO) Fratres, ocolas huc adieceritfs , BeflTarionis Car-
dìnalrsmemorìam pie colere ne grauemini » qui maiorum
vedrcMium in Ce taivoiam» atq. obferuantiam grate repucans»
LJgaoCnicisSan£dffi»»,reruatorisChrifti Tunica» mul-
ìSsq» pr«t;erea religiofiffimis > ac pretiofiffimis muneribus fé
ipfqm priuans , ijs Sacrarium hoc vefirum > & vetudate i & .
'r\ $aD^'aiQBÌ4apttd omnes daruai) viaeos perpetuò deco-
0
Tteffrfcettder alta feda difopra in faccia delle due f cale i4Jhno due infcrìttimt quel-
UattédhitUidicei
Quid prodeft tioinint, fi charitate hotbinem non alit ? Cha-
lìcas enim à 0eo defcendit : fi charitatem in pauperes babe*
blmus* fedenin ccelo anlmabus noftris lucrabimur •
MDLXVI.
' l'attrad man manca:
M CCCXXXX nil. adi 1 2. de Auril.
• * «
- 1
-f.!
Qyefia pofefiòn fòcom^nzada al homxrde loaltiflimo Dìo, e
. de la io* dolce Mare»beadffimaMadonna S. Maria de la. Ca-
ritade>'e |Ser E^n , e honor , di tutti i noftri Frari de la Scuola
: deli batudi, e fò complida del mefe de Zcneri e tutu la
. pofe^ fò comenzada * e complida in tempo di meSacx
f]' Mattio Wktoì del Ssmto Vidal , Vardiam de la ditta Scuola ,
ècon tutti li foi compagni fò complida > e roborada» e col
facto de Santa Maria > e de le borie de li boni omini de la
Scuola fò pagada.
Scuoia di San Giouanni Euangelifta #
T\Dtto ta Cantd fu cominciatol'anno i2^i«IaScueladiS. Giouanni Euangelifta:|
Jb^'if CUI ridottola prima volta fi fece alla Chiefa di S, Aponale .Indi i poco tem-
>K».fi pò
*84 I> ^LtlE FU A IBR^MD UDZ C
->
Eo Ottennero dalla &migliaBadaaraterKn(>^ddue ^^11^ Tanno 1^07. Pai«
ergo> & k) ediiicaron molto nobilmente • Ec cominciata^ la fabrica Panno ij^S.
focto^ Principato d'Andrea Dttndok>9 fifitàl^amio i^ojf.édn^ di'NfSirBO> ht» U
Guardianato di lacomo Tartaro .
II Salone di quefta fabrica è lungo ^4. piedi & largo 24. & ha la Tua falita per fian-
co con belli^na fea^ ioiifata poé da qudia di ^^ M^fcor^ . I^'oNUricdf): Musano è
come quelig della Coxiti^ Et è ricca di prouenti di cafe ^ Se di podi^d, pc;rip rmritar
delle fanciulle) !f per gif altri bifogni . Anzi quefta haùipiìì dell'^altre vnp firalordi-
n^io detto (accth che ogni donzelfa figliuola de' frateltrdf Scuolarcherbgtia é mo-
nacare» ò nurkarfi por i£*ett3 Io ricrrckìiitalfa fraMniè^efienck) pelò di bSlfii lortu*
nai riceue di^ci diKati per fuo foaegne .
Ma molto la rende illuftre & chiara la Croce mkaodoCadel S^u^tiiSuuq Ij^gpo do-
ue fu morto Chrifto, che i fratelli conferQano con molta vQneratÌQneJa<iuàte ^tmo^
fa per diuerftnMtaeoli» le diede reptitationeSegrancteaia . l^apm^ r^. rn f^ippo
Mafferi Caualiero» & gran Cancelliero del Regno di Gierufalem y hauutab^iaidono
da Pietro Tomafo Patriarca di Coftantinopoh la diede à quello Sacrario . Et por-
tandola ì fratelli in cima al peaneHo % auenaf fra4iiier(c akM «ofeiiàritte diqàenA-*
Santidìina Croce>che andando la Scuola d San Lorenzo nella Feftitik^{uA>te oéti^i
potendo paflarfì fui ponte per la fola delle brigata vfciu del pennello» cadde in ac-
<}ua> ma ftatuioelk fiHpeCa iaada fopra all'acqua^ Andxca Vendramioo Guardiano
in quel tempo, hebbegratia di poterla toccare & ricuperare. .
Auenne parimente iS. Lio vn'al tra marauiglia jwrvn fratefto di Scuola pdto di-
noto d^eflfa Croce, che ncUaoiorrefiiai» non potè eéfer portatftal Au» hmaMrS, co-
me attefta vna parte del Configlio de X« fattai Vmw i yj^ gli 1 1 • di M ^^io ia^
D^ateria de predetti due miracoli memorandi . Vi fono medefimamente pitture di-
uerfe, della hiftoria del tedamento vecchio>& nuouo, con la P4flionc di ChjriAcH. QQa
J>unto Volgari, & la feconda parte di quefta opera fu di mano di lacomo BelIino,cfte
éce anco la feconda parte della Natiuitd . Nqli'^lbe^o 6 y^l^o^ dipinte le hifto^
rie de i miracoli della predetta Croce, di buona mano,8c dimuern maeftri.Concio-
fia che la prima tela à man d^ftra ia di benedetto Diana • Xjl feconda di Gì^a Belli-
no, ameMiie ledatiflinFn^ èc famofi maeftrìw La tersa «(^Gionanm de Manfueth^& la^
cela alla. finiOra dcH'^Altarc* eli Vittorio ScsrpsiQm IvKKrmdiTara ccceUenya • L'al-
tra alHooontro fa di GiouanaiMarifcako» £t qlfxe alI'Altai^r» A^prìq;)?» tela daliaL^
fini Ara, Hi dipinta da Lazajro Sebaftiani« l^z feconda da Genu'l KetUna» 9c ut terza da
Giouanni àc Manftieti. La palla deH'attare ià opera di lacomo B;?Hino • Nel fecondo
aJbergodidientray ilfoflkto fu ^utodal tempre metnorandoTkiaiio • Et tiuella fac-
ciata dalla finiftea purtc^^ode^ m qwilro di IlQC£;^T^e(<Q % # Une». ^HN^eoza j &
belleziu che è ftbiaXQdx cnolto prc»o. Vi fonoetiandio diuar(f rf^iquie >j6^ le qua*
Kfinota vna gamba diS.MartjnQ^&la tefta di S. Angelina,. Ndla^ facciata all'incon-
tro del Tribunale, d^sue feggono' i Gouemanti, fi comema tu TabemacolQ ài opera
Tedcfca di radici di perle» con la hifloria della Paflione di noftco-Stgaom Ìa figure^
Siccoledi baffo rilieuo, di grandezza tutta la machina di poco più d'vn braccio» ma
ief(roifitavaghczza»&divaloredimQlti,8crnoItidiucatiji 4(%dono fatto aBa^
Scuola» di Limo Podàchatavo ArciUeftouo di Cipri ftatellodi effil Scuola . Della^
<|Qak fii fatto medefimamente fratello l'aooo 157^ JFU^pq U,6.è dj Sp^na^]^;^
àaoè)tlaoPigUuQ)0:tDoaGiouiUwd'AuIUàa&^^ cfelRè FQippo^ukgQ <l(i$:
fnat^
O se VOLI GRANDI L!R VII 28^/
tcimOrmttMèmé^ptoShi t)tteÌUK!q»b.ItoMko Colpo Doca di Nictt;
KioGordo Scellei Grati Vtiof d'Vùgiuiz h làcomo ÌSceUti foo feicdk> Coamienilacor
di temralem» Va'alcM Riccardo %elld lupme del primo Riccardo » Felke Nkto di
CuTniaa mpoce dell'Oratore • Odoardo^ran Barone ad R^nod'lfig^tltorrsitfc
Oiriftoforo Sak^ar creato del detto R^ tikiìdo aUora Gaardiano» Bernardino de i
Na&Vicarto>GioiiaiiaaFtgoliiio>Gtiardiatio da tnatttnOf Ortaoiano Zecco Dotto-
re» &Scr mano GìoiiaiMiidft Pace • Sono anco feaellj di <)aefto ridotto » i Frati Mino*
«f la icitiOiìe(a^ per Rmcb. Stài qui è» che la Ooofteiuca ài laaaro » ^pmdo^ tao-
ihraìl £ftn^ miraooMo al))opolo^ t Fr<ti fanao inteodei^ alta Fn^^MfOome à Ì9^
te fratelli >^e'vtngiiiiiOdió(icadO'i ondala comparendo pmcelfioMlmeMe alU
Ghiera» & traas^icalì tcttùh cappella nu^giocc^gode delia deootioie del predec
co faaguc coa^eniato ne Fxarì ».
ADDITIONE.
rfhréUièel eap^éatteaptrt^U fnm^SigiMone yjbì il carneo bianco > fhffra a ^nule trail
<i0kUkTt t4mf.^ìim>^<:4irom • Afcrt9 il fecondo ne ìrfti il toBaUù rofio con U Canatiere »
che haucagtm fpaia alta mano . aperto il tetm ne yfcìMca^ktSo nero con il CauaUere^
che banca la Stadera » UpertoU qnarto ne vfcì updUiiocon la Morte, che auerratvccide»
e debella Topolif Regi^ imperadori » Monaribifer Upotcfii dattali [opra le quattro parti
della terra.
La feconda >^ìone è la regnata nel cap.y. done appari fcono li eletti » fignati daU^jtn^
jfdOi 4CCÌÒ non yjenghino motefiatif ne tràna^ati da empij ; doi dnodeci mUla per d^fcbst^
onnaTribà He Iffrael % La ter%a è delcap^p^ done slacciati i quattro angeli $ che fiaunno
confinati neWEtfrate» e raccotto da loro Tngr^tnde^ terribile Ejfercito^ yecidonoia ìeri^
jpartedegt^buemtni. La quarta è queUadeUaP'ersme 'Pepita dt Stde^ cormata di iodici
Stelle^ con la Luna /òtto d piedi dejfcrictanelcap.i2. con ill>rag(me€tc. In ciéfcbeéun de
Quadri rtè S^Gionanni in atto diuriuere le predette rifioni »
JnàkrogTM Quadro, dipinto iaSMioVeranda^èroPffrefet^ tfr
ZnangeUfid^ùofio nella Caldaia dioglio boUentecon mola per/onaggi a$fienei^ e matiigd^
dÌ9 cht in dmcifi modi mantengono^a fuoco.
bomemco Tintoretto andf^li formò in4lcuni Quadri dinerfe attiom de gli JfpoflMè
n^e^uaUinteruiene il medej^o Santo tratte da gli attiioro •
] ■ .
Scuola deUaMìfericor^lìàC
ll^r£l SeOìero di Caiurdo fitontiene la Scuola > Se ff^^
dadaella de Mercatanti ab antiquo ^ddla^jtiale Csiccin-
filo mendoiie di fopra£uieHanao di S•^darìa dello horto « Lo, ùbdca veccia è ri-
«Suardcuole molto: petdoche la Sala è lunga fc larga quanto altra the fia ndlaCitti»
con beUoi & honoraco a&ergò •
Con tutto quello l'anno 1 5 34. poco più ò meno » efTendo Guardian Grande Fran-
cdcoFelettoeOcelkntif$. Oratore <cCaufidico> diede principio d m^altn^ Scuola
nuooaper ^nco della yeccUa>ful modello dilacomo Samouìno : de fi £ibrkò;coa^
$&j i:^ t^iiLE^Kktmcì^'W
yv
MtdUflKnafpe&. LaqifideperqMHtddifofidamehta^gn)<(^
per bcHcizadi oompofitura, e la più notabile & la mèglio iritcfa,pct giudirio dt i pé'
riti in qucfta profeffionei che fi troui nella citti . Mabcn fi crede chcnon fi habbia^
<Ia reder cofi toftp il fuo fine» (e non fi dcftafle petóuentur a qualche fpirito nobilc-# >
che fliman^lo veramente lo honore & la gloria della fna patria , jprocutaffc quando^
che fiafdi mandarla inanzi più che fi può . Uà la fabrica vecchia (opra il portone la.*
ftatua di noftra Donna di marmo» con bell'aria^belle mani, & co^ pan^i molto bcnj»
intefi, ^ fu fcolpita da Bartolomeo» che fece il Portone di Palazzo. Scd^lpi fimilmen-
te le figure che fono nel frontifpitiod'eflà Scuola, fornita copiofameoco di argenta-
. ricdi vafi^di reliquie , & d'altri ame fi ncceflarijà tanto ridotto. Nel quale tiene il
. volgoxhe fi riduca la maggior parte de i cittadini originari) > & che permeila i tkà^
certo modo preceda all'altre per qucfto conto . . , . . ,
A D D ITI a N E.
LaStatiMdincftrADowiMheerafopraUTartooedelUfiérita Vettì^à^tme é^e il
^^SxmfouinodifopraffUcoUocataalprefente fopraU porta é^ fabrita nmuaféme hamr
no tra/portato ogn' altro ornamento , che fi ritrouana indetta* JcuolOi ve uhia^y bt
eejja d Teffitori di panni di feta . . :
s
Scuola di San Marco .
1 ha parimente vn*altra Scuola Grande , fotto tìtolo di San Marcò > fituira vicina
alla Chiefa di San Giouanni Se Paolo, notabile per edificiò,per numero di perRy-
ne, per entrata,& per ogni altra qualità di cofe eccellenti • Nd principio fi riduceuj-
no a Santa Croce m Luprio: ma riceuuto Tanno i4!?8, vn fondo da i Irati di S, Gio-
uanni & Paolo, a partirono di colà nel giorno della fertiuitd di S. Marco i con folcn-
niifima procefiione. Auenne poi che Tanno 1 48 5 • arfe Talbergo , onde fi rifece Tedi-
■ ficio l'anno 14^0. in quella torma che fi vede nora, cioè ampio > con capaciflinia Sa-
la & connumerata fra le principali , & vi fi monta per due fcale commode & ricche %
&difottolofpatioèconfimileiquel!odifopra. La faccia di fuori é tutta incro^
dilata di marmi finiflimi. con aflai bella ftnittura . Le figure di marmo pofte fopra la
porta nel frontifpitio , Scriaiperate dall'incendio , fiirono fcolpite dal fónradettO
Bartolomeo • I due quadri di mezzo rilieuo pofii da ilati del portone^ con due mira-
coli di San Marco fono di Tullio Lombardo. NelTcntrar della Scuola, il Chrifto fat-
to i guazzo nello horto, fu opera di Giorgio Schiaiione allicuo dello Squarcione • I
quadri nella Sala co i miracoli del Santo, di lacomo Tintoretto . & Gentfl Bellino vi
dipinfe il quadro I nel quale San Marco predica a gli infedeh pofioin faccia deU*4I-
bergo. & Giouanni de Manfueti, il quadro doue San Marco guarifce vn calzolaio • Il
quadroalladefiradoue è efprefia quella fortuna memorabile per la quale S.Gior-
,, gio; San Marco,& San Nicolò, vfciti, come dicono Tantiche fcritture , dalle Chiefo
K)ro, faluarono la Città , fu di mano di lacomo Palma , altri dicono di Paris Bor-
done.
Vi fu anco cominciata Tarca di Noè da Bartolomeo Montagna , fu h quale Bene-
detto Diana diede principio à vna fantafia che non fu finita da lui per Tincetidio . Il
mar-
O SCMOtB OiiANDI LIB. VII 287
gìiSiftSriolB San Marcofu di Vittorio Bellmìano . Sono in qnefto ridotto in gran co-
pia tìoàìckzt di tutte quelle cofe che fi conuengono i honorata congregatiòne • Ne
^ttmipaflati ri in rubato vno anello di San Marco y che (i conferuaua con molta^
ycammncy il quale fa con altri argenti disfatto^ & venduto dal mal fattore a cValla
i«e^foc>pectOi ne riceoè il debito fupplicio Se caftigo .
•
L A D I> I T I O N E.
^Li iMréC^ii San Marco rapprefèntati ddt Tintorettù, n^lli (Quadri della Sa la, accen^
tkttiéi jopradalSa94<fiùnoiJ^ da MalamoccOye
HnfiicodaTorceUoMercMtif^enciianifChtottenero in Mefiandria da Sacerdoti Greci
Hmfodieffb Santo.
Bone t^Eccelknfe Vittore formò in Imgo Torticate w va^iffimo ordine di fepolcrìai'^
TMiinfroJbettika.
tid fniki pèfhHfMdefim corpo in cosi marauigtiofo fcorcio , chi da tutte te part^
fegne CoccìMoy cheto mira • Fi dipinfe anco vn'iniemoniato con moti > & agitationi motto
froPriCi^fkttHrali . ì^el fecondo >edefi portar il corpo del Santo alla T^ue da mercan-
ti fndetti$ e per la jragranxa % che fi fparfe netU Città , fi accorgerono li Ukfiandrini del
jantohcrtoi onde ^pf citi per impedirlo^ (i lena vn così pr ocello fo tempo > che hehbcrò agio li
fiffjmmcrcantidiconaur il SantoCorpo faina alla T^of . 'hjd terzo dimojìrò come il
Sm^ Enoi^etiflaliberalfeyn Saracino 3 che fé n'andaua con altri infedeli in rna liane
wr^ Jtle^dria: ma lenatéfi fiera tempefla di mare > e rotta la detta t^ane > // Saracino
fitdettoimiocòcon fidncidgramleilnomediSan Marco% dal quale fi riportato miracolo-
famlenteìieUo fchifo one erano f aliti i Mercanti f^enetiani per if campo > e così fi fottraffe
dal perizio del mare $ e della morte . I^el quarto poflo in tefta alla Sala dalla parte del
CampOidipinfeconftraordinmaapplicatione quel miracolo del Santo nel liberar il feruo
divnS^nordiTroHenMi il quale venuto pennato àyenetiaàvifitare il Corùo di San
Marco emiro Hyriere del fiso Signore $ e ritornato àcafay il padrone ordinò à firn min--
firi y che in pena della trafff^one 9 li cauaffero gl'occhi : Onde pronti alCeffecutione > fi
rnppero par miracolo tutti gfifirumentifen?^ poter oberar ct^a alcuna d danno dei pk-
tìente : implicò perciò bordine il maluaggio Signore % che li fodero fpei^xMe le gambe > e
»}$catii piedi; ma fi ruppero parimente i martelli 9 e mannaie 9 ftcbrU dinoto femore^
Uefo fràUrottm'edeiegm^edefannfappàrendog^ Marcoinaereà Imrarioda
tormmti.
F€oe il valorofo Tintohttio m<dti pcrfttutggi con biz^^wri vefhtii intentid yn tanto mira*
coloi & vn minijlro mqftra i rotti fbrumenti al Signore » il quale fiede in alto fiordito per
itamo atmemmfu^^ Domenico Timoretto figliuolo ddfudetto figurò ì?i^pari$ione del San--
io neUaCbiefa Ducale con mdtiritratti de cottati. EtdaiùttdeW,MtMrt fectla tras*
lattonedelCorpodi^Saatodyenetia$conlinwacolioccorfiperyia^h.
X
Scuola di San Rocco •
^?Naf^ta fratctna fa eretta da certi huomini di rehgiofa vita , in quel tempo %
^ dieu corpo di San Rocco portato di Germania à Veneda 9 & npofto in S.Giu-
1 Uano
iSS DELLE ^RATEHNB
« f
litiio la prìmi volta» la liberò da Ttia acetbtfitma pefte> gii 90. anni fono* (^dli pcP
f^^^Hpftimil ridotto loro a San Rocco» & Santa Margarita ; maottenuto poi da i Frati Mi- «
non&ir^byttm> vacuo^ vi edificarono la Chicta & la Scuola» intitolata i San Rocco • *
Fecero^^ijpo la faccia della loro fraterna tutta inaoftata di aobiliffimi nsarmi » -
& ricca di ornamenti» con incredibil fpefa . Alla qual cofa fare gli aiutò grandraieo^;
te» molti anni fono l'Imagine di Chriuo dipinta eia Titiano » la quale facendo diuerii
miracoli» fu frequentata con amplidlmc limo/ine & doni» non {xir da tutta Venetia»
ma anco dalle circonuicine atti . Accreiiciuta poi per i tempi calamitofi del morbe
(il quale ha fpeflfo dato moleftia à quefte parti ) di limofine » di lafci » & d'altri vrili ,
& vini prouenti » diuenne finalmente la pm ricca fraterna di tutte l'altre • L'edificio
nobilifumo» per ftruttura»& con belliifime & ardficiofe leale > è fommameate arric-
chito di pitture notande . percioche vi fono nell'albergo diuerfi quadri . Neil' vno de
quali è la hiftoria di Chrifto quan do orò^ello horto» nell'altro» quando fu coodotco
auanti d Pilato> nel terzo quando fu croc^fiflo nel monte Cakarìo > & nel quarto la^
(uapaifiooe» col fòffitto compartito in diuerfeinuentioni» tutto di mano di laoo»
mo Tintoretto» fratello » &prouifionato della detta Scuola ò fraterna . aka qpiale ha
voluto con cortefe animo dimoftrare quanto egli foffe amoreuole & grato con l'in-
duftria del fuo eccellente artificio . Et quefta fraterna è parimente fònuta éA pcctiif*
iima ibnuna di cofe condecenti al culto diuino » & di ^rofla quantità ài danari che fi
difpenfa i fua gloria. Et pare^che nelle procefiioni di tutto ranno » ella ia pompale
in numero di perfone» preceda all'altre ^& Ipetialmente nel Giouedt Santo-» dl^elkL0
vanno a San Marco à venerare il Sangue miracolofo • Percioche il popolo concoD-
re i tanto fpettacolo per veder quella particolarmente » conciofia » che in quella^
notte vi caminano in próceflione gran numero dibattati con marauigliofa diuotio^
ne • dal quale vfo» anco l'altre fìraterne hanno introdotto ilmedefimo gii pochi aa*«.
ni fonò ..
ADDiriONE.
Oltre aWu^lbtrgùfitdenòiiìpinfe Ameiefim Tintcretto il foffitto della Sala Mederei
f gufando in rari compartimenti di e fp>TStwrit del Feccbio Teftamento » come Isti^gref-
ficne di jtdamoi & Em ^ Mosè che percnate il f(^ » e riefce t'acéjMa . Gimut vomHatù
dalla Balena. Ilferpente di Brom^^ Il facr^io di ^braamo. Il cader (klU Manna. Et
il Sacralo deli^AgnelOi conaUnne yifiottinegli angoli • In dieci gran Quadri nel giro dr
effkSalarfèce la Vjfcita del S^Uuatare^ UBéUtefimonel Gmdano » la fua Bfifurrettiane »
L'OrationneWHoìt^^LaCenacongliUPoftoU.IlmiracolodicinaueTani^ e dueTeftà^
H Cieco nato . Vjtfcefa di Chrifio al €ieto M LaugmdùTifattata alla THfcina. E finalmen^^
te fijleffo Chr^ tentato^ nel deferto .
Tiapprefentò-neWjtìMreVUpparitiùnedi San tSKco a^alcuni languenti rcom il ritrattò
del CaxdinalBrittanicoyil quale feffuaodaL Santo in tempO' di Te^T ritenne imùrefja la
Croce nella frontexrefiando perciò illefo dal male . Orna anco il detto Vittore di jue opere
U Sala terrena^ vedendoli in altrigjranQuadriUf^ergine annunciata ^ LKAdùratvmdt
Magi. Lnfle/ia ì^erpnei che fugge in Egitto . Laftrage de g[ Innocenti^. La Circoncifumc
del Saluatore ..Et t^fjuntadeha tergine .r
La maggior parte di quefte "Pitture fono pofte in iftampa da diuerfi per la loro rarità > e
heUe^;^ venendo anco eopiate del continuo da Vittori così Italianiycome Oltramontam ^
a
SOKK
O S e Voti GIL A>?j6iLlBÌ VII; i9Ì^
V---,
Scùo la di StU'Theodorò •
Intima delle fraterne Grandi >eleatca nel tempo no(lro>, è quella di^SaiTTheo-^
> doro • la qualceflendo primapicciolaf & fatta da i Mdìrciarì » crefciuta di huo-
mini faoilcofi : fu finalmente dall'Eccelfo Configlio de Dieci annoueràta la Sefta &à
fatoe.
Fondata adunque fecondo l'ordine delle precedenti » & co medefimi officiali af
gòuemo filo» fi poTero Ticino allaChiefadi San Saluadore» nella quale giace il car«
C>di San Theodoro>&compmtouivn fondo Ticominciarono i fabricar il ridotto
ro • Ec ancora che ella non habbia rendita alcuna (labile » & fia fondata folamen*
tcsttlibocfede firatelli: non è punto inferiore all'altre nelle cofe appartenenti al
debào loro > anzi nelle procefidtii fiirede molto ben fornita diameu di granfa-
Iuta . Oltie à dò difpenfa amplifiime limoftne » marita donz elle » 8c diflr&uifce al-
tcecofc à poueri in abbondansa» con molta lode de fsoi firatelli , i quali infernoratj
afiff operedi cantii foftcngooocon tanto fplendore^ carico iti. tanta importantia.
. t
A.D D r T I O N E.
Dice UStringMfCbc il primo ^cke^Hefii Confrati dccompa^ajferù al fepéUrù dopò U
mttmnù ài qsufta Scuola » fofc M^c'j(ruonio Micbiek prefiantiffimo Senatore » Vadre
già di Luigia che al fuo tempo era Sauio di terra Ferma .
Queffa fabrìca è digii urminata^ mi^pme al difaari > & ultimamente fi è fatta lafac-^
ciata tuttéfdi Tietra yiua Ifiriana in doi ordinii il primo Ionico» quel difo^ oom^fito con
moUii e TMght ornamenti. Sopra al frontifpitio fono fituate cinque nMU figmremtaglMt
in marmo di tutto tondo» la principale è di San Theodoro» t altre di angeli • CtuefU faccia*
ta è fiata fatta per legato lafciatoii dal gid laeooo Gatti Mercante in f^enetiaUlqual mor^
fi tanno i óagJi 1 6. Febraro» e lafciò per diuerfi ledati pijt&d particolari intomo a cin^
Sjuecento mula ducati» come fi vede daWefiratto detfiéo Teflamentofiampaio, ftAito 4où^
afua maiale . Ver quefia facciata lafciò trenta milla ducati » come lafciò anco Per queM
della Chieja di San Sduatore altri feffanta milla» 4 per far quella deUa Cbiefa aeWHofpim
tolde Mendicanti altri trenta milla. Ulle quali fi darà principio di hreue » effendoftìior^
m^i fatti i modelli da Giofeppe Sardi Jtrchitetto, e dòtto principio diauorar i marmi. 7^e^
Viei;j;p della fudettdfaceiaiOi in i^nformitd di qmnto habbiamo detto ,fid firitto :
D. O. M.
Diuoquoq. .
Martyri Th«odoro
Nota lacobi
• ~ Galli Magnificentù
RcHdo Actc
inaimoreoroauic«
f " T t Saio-
Scuola della PafSone *
"i^
Qyid à ìmitatioQe drqucAe grandi» ma non però nel numetodelle fei j.qiiaiicut|Z
. que non putito minore perxjuantità di (rateili) s'è leuata in quefVanni vn*alcnt
Scuola chiamata delta Paflione^nudiuerfa di habiti& difegnali. Quefti (ireffio^
r«» vna vptea l'anno in proceffione > cioè la notte del GioileiU Santo qnando fi noft»
all'acre àrappm# il faneue miracolofo • II ridotto loro fa alla prima in ^an Giuliano ^
ma poi fu traportaco a i Frari • Gli offitiali di quella difpenuno Umofine i mwàm»
don2ellCf& fanno come l'altre .
Le Domeniche di Quareiima vifìtano la Chieta di San Pietro à tmitatione dello
fei grandi» & crefcendo tuttauia in perfone & in diuotione > (i icrede die col tempo
haiK>ia i riufcir cofa importante • Alle predette Scuole s'aggiugne vn numero iacre^
dibile di Soiole ò fraterne dette picciole collocate in diuerie Cbtefe . percioche o^
arteC& l'arti ci fono in gran copia) ha la fua Scuola gosemaea dal Callaldo aatwale
con la banca» & regolata dalle deliberationi fatte da loro fecondo i bifogni ddl^arti t .
le quali tutte fono fottopofle alla Giuftitia Vecchia. Dalk quali fraterne ò fcoole
pia:iole in tempo di guerra > (i trahe quantità di huomini -per armare > fecondo \z^
qualità d'effe fcuole . Et ogni fcuola ha in ogni Chiefa il fuo altare . & molte di loco
maritano donzelle» difpenfanò limofine» & fanno co(i fatte altre opere pie* •
Oltre d dò vi fono le fcuole del Sacramento in ogni Chiefa appartate da quefle
dell'arti» le quali hanno cura folamente all'Altare del Corpo di Nu&gnore^enend(rfa
in punto di paramenti» di luminari» & d'altre cofe bifogneuoli à cofa tale • Et queftet
dopò il giorno fòlenne del Corpus Domini» nel quale la Signorìa fa folenniffima pro^
ceffione» fiumo ogni anno la Domenica» fecondo la rottaloro la proceffione per la^
detta feflniiti • *
Ora tutti i (oprz namti luoghi facrì » cofi di Chiefe come di ogni altro Sacrario
edificato in quella Citii» è impoffibil cofa à narrare > quali ricchezze habbiano^^in^
quanta copia per amminiftrar ^It offici che s'appartengono à fuaDiuina MaefUV
uhM che tutte le Chiefe» per picciola che fi fia> hanno il campanile » l'orgaho» & la^
piazza ò per fiancoò dinanzi. & c^i piazza ha il fuo pozzo publico » di modoi che fé
tu diftendeffi in circuito tutti gli (pati j vacui di quefta Città » vedrcfti fadlmcnte vn
larghiffimo campo per èdificarnivn'altra gran Città appreflb. Et tuttauia noi fap«
piamo » che molte Cittadelle prindpali in Italia & polle In terra ferma » doue non
mancaua loro il terreno» hanno à pena vna piazza publicà •
Sonoparimente in tutte le Chiefe» Sacerdoti fecondo la conuenienza del luogo » i
quaU affiduamente attendono akarìco loro. Et tutte le cere che fi confumano dal
clero per qual fi voglia occafione» fono biaochiffime come neue » 6c le gialle non fo-
no in conto alcuno* Apprefib quefto «ogni Chiefa ha qualche prouento » chi più» chi
neno» & i Piouani d'efle fonocreati ^a dttadini & popolari » che pofiì^ono (labili
ielle contrade» per via di fufiragij Se approbati & confermati dal Patriarca • In fom*
la la qualità delle ricchezze & del gouerno loro è di cofi fatta maniera > che ogfd
;hiefa di Venetia può dirficonc^ ragione vn picciolo Vefcouadp/. •
AD-
Ì>1 DORSODVRO LIB.VI. ipt
'' "à D D I T I O N E.
S ffodaia quefio ridutto cm lafìta Chiefa, ò Oratorio nel campo de Trtrtt fu pà Cétifìt^
natfédl fuocot e rifatto l'amoi^ fi'}, come fi ie^eneiriafcrittioHe pofla jbprala ports,
€ht dice:
~ Ràcs has olìm incendio abfumptas, gratuito piorum hominum
«re reficieqdas^wariuc loanoes Baptifla à Bella» huios Coo-
fraternitatìs Cuftùs maior, Io: Serenellius Vicarias * Io: Beltrar
miu5cuftosBiinór«&lotArcheiÌu$Scrìbaviucum alìjs Col-
lc^s.AaaoMOXCIII.
T 3 DEL-
ìi>i
DELLA VENETI A
CITTA NOBILISSIMA
Defcritta da
M- FRANCESCO SANSOVINO-
HORU UWPLl^TU, ST UC C RES C I VTU
D A D. GIV-STlNtANO MARTINIONI
Primo Prete Titolato di SS. Apofioli.
LIB.RO OTTAVO.
che habbiamo defcritto i badanza la Cini per via diSeftierì * quan-
) alle Chiefe & luoghi pi) * confacract al culto di Dio ■ ornate rìcca-
lente&copiofedi tutte quelle cofcchefipotfonò chiedere à bocca_j
ppartenenci i così fatta materia, paderemo hora A i luoghi publìchi»
: non facri* & primieramente C\ fauellera della Piazza publica con tut-
iaceniii come parte principale & di molta importanza .
riazzadi San Marco.
QVcfta adunque diciamo , ch'è pofta da quella parte che riguarda fra S.Giorgio
Maggiore K San Giouannt della Giudeccsi qua/ì nel mezzo arco del Canal
grande > cominciando l'arco dalla punta ai Santo Antonio >& dillenden-
doli jìno d Rialto . Ella é Tpatiofa » & larga ■ Si bella quanto altra Piazza del mondo
come
FVBtlCHE XIB. Via x^$
comeatidftiilPedra]x:atKl4.dcltefu€femUt^ Fur^mlf^
dH$ in fla$$a ilio, cm nefch m terrarum orbis panm habeat» Se tatù copectt & dri^iar
ta di mattoni» ò pietre cotte» per opera di Rtniero Zeno [>oge 44. & d'Antonio ve-
nkrol^^etfi*cnelafecefinjrcrannoi38i«òfe€ondoaltri 1^94* La Aia iituatione
compartita in qaattro auadrì» & coi^iunta iniieme >fi riduce m va corpo fola > for*
mando invn tempo meacfihio quattro Piaxze • Percioche fé fi rì^iarda bene » il Pa«*
lasuK) ha due Piazze al feruitio fitt> > T^ia perfronte fui canal grande » & iViltta per
Bmco di rincontro alla libraria» quadrata ogni Tua & con la (uà giufta largheaza^ «
lAQite£s^San>dbccohalafuachendifteiKleiinaa &SanBaflb
ha (imilmente la fuàper fianco della Chiefa di San Marco dal iato della Canonica.
Ma mi(urando(i la più lunga» ch'è quella di San Marco» ella è di 470. Scpiù piedi » &
di larghezza iM« 9cfm. Srdallocolome fino aHa Torre lielie hore ò io (fiatio di 500.
piedi .
Ora dandofi principio dallaparte ch'è volta verfo la torre » fi vede vna banda di
cafe tutte vjguak dr ^dsza Se dt lunghezza» che corre fino aH'eftremo della piazza^ >
con la faccut vguale di fimmetria» pofta fu pilaftrì » Se colonne di finiiBma pietra^
Jftriana» in tre fuoli» tanto vaga & ricca i vedere che nulla più : & quefte fi chiama-
no cafe nuoue della Procurarla» rìfpetto aite vecdiie che fono ali*tncontro » Se furono
fincate fui modello di Maftro Bono Protho di San Majrco • Si legge che Scbaftiano
Ziani Doge j S« edificala pi^eisza^con va corridore per lo quale «'andana attorno da
tutti i lati» & del quale ne apparifce ancora qualche vefligio » & tutte quefte fabriche
furono lafciate alla Chiefa di San Marco dal detto Ziani » con buona parte della mer-
ceria • Dalla parte del canal grande fono le cafe de Procuratori > il cm obligo è di ha«
bitarui per riipetto della Chiefa » della quale quelli de Supra hanno il gouerno » & la
cura» & anco per molte altre occorrenze delta Repub. ettendo effi i primi huomini
della Citti. * ,
Di rincontro alla Chiefa» s'ergono in aria tre flili ò furti chiamati volgarmente-»
i^ndardi» fitti (ubafe ò balauiln di bronzo» fcolpiti à figure di mezzo rUieuo»! quali
ftendardi fignificano franchigia > & lit>ertd dipendente da Dio » Se folo »& non da^
Principe alcuno . Si dice che rapprefcntano anco i tre Regni» di Venetia» di Cipri» Se
di Candia . Ciie gli vltimi foffero Regni è noto ad ogn* vno > ou che Venetia fia no
minato Regno» lo habbiamo dimortrato ampiamente più inanzi. Altre volte lo rteo-.
dardo di mezzo pollo nel tenipo di Paolo Barbo Procuratore» che fu Tanno 1 5 o i • fu*
folo. Vi furono poi aggiunti gli altri due nel ouarcoanfio dei Prindpe Leonardo
Loredano» fi cos^c fi legge da pie • Sopra i predetti ftili , fi mettono per le felle fo-
lenni » tre gran rtendarcu d'oro > & di feta ai gran valuta » rifatti focto Hieronimo
Idioti Do^> Tanno is59.
ADDITIONE.
tfora tfttefta Tfaz.^ apparifce pia larga » pia fpatiofa » e più amata di queOo fojle ne
tempi amati; poiché^ gettate a terra le cafe Fecchie de Vrocnratori , d* altri Edificif an*
tìchif ehe l^òccupoHonopfi è terminata lafttperba > e ricca fabrica deUe Trocuratic nuoue :
onde da m lato ha per tittta la fua lur^heiz»^ la fabrica defcritta di [opra dal Sanfouinoj
che principia daUa torre delle H^e » e corre fino aWefiremo della Via^:^ » chiamata da
M cafe wtone de9a Vrocuratia^ e daHP altro la nnouijprna fitéetta » che principia al Cam--
> . " T 4 panile^
2>4 DELLE V RATER»B
Pattitele fidìftendfpnretiaìmeaftaoaltyiHmopii^
ftemirabiUfabriàìefChiudononelmer^UCbicfa diS.GeminiaHo'>ch'i da m capo di
effa Tiasmt yerfo affrico Tonente, di rincontro d quella d$ S. Marco , cVè yerfo gre^o £c-
Mante . Dice il Stri^a^he lafudetta Tias^xA svi al prefente lunga piedi 5 a<x f Uórga tfkU '
i8o. La fua forma è Quadrangolare > non molto dal Sole, ne da venti impetuofi ofefa^ e -
fpecialmeute al prefente per ralte:^a delle predette Hobili fabricfìt : Che tifò fé tamrn
diffe di tei U Tetrarca, quamotmtato di f^va dal SoMfmno^ fé U inde fieaJ^^
mai-auMeper la fua beile^j e per la fua magjnificeuxA . // mede fimo S^it^ nel 4i^
fcorfo & i ftendardi regiflraìinfmttimincifetteiBalaufbi di OwH^^ accemtate anc^
dal Sanfouino$ quali dicono : ^
Principe optifflo Leonardo Lauredano Duce Veneti
anno IV« Marco Antonio Mauroceno Equ.NicoIao
Triuifano» Paolo BarboEccIeiueSanAi Marcì Pr»;
curat.
< -*>
E à b^ in è pefto il nome deU^.^rteficet leggendofi :
Opus Alesrandri Leopardi An. Domini M D V. Meo*
Aug.
Li flendardi fkronorinouati ancora Iranno 1600. fotto il Doge Marin Crimani riccln
di feta ,& Ojro .
Campanile di San Marco*
PEr fianco vérfo il Canale» è la notabil fabrìca del Campanile 9 TCrdoche oltra af^
l'altezza è fondaco marauigliofameate fotterra > & tirato aifopracon mura*
glia>& con architettura (labile & foda . Le Tue fondamenta furono gettate nel tem-
po di Pietro Tribuno Doge i^.fanno 888. L'anno poi 1 148. R cominciò i tirar la^
muraglia di fopra fotto il l>oge Domenico Morefìno • E fu ordinato che fofTe com-
imme al Palazzo» & alla Chiefa» feruendo neN'occorrenze aH'vno > & all'altro luogo »
L*anno 1329. fii rinouato per opera di vno Architetto chiamato il Montagnana • Et
Vanno 1^00. arfenellacreatione di Michele Stenoper le fede dei popolo fatte in^
tempo di notte co i fuochi. Et l'anno X4i7.jpercoÌloda vna faetca cdefte > fu la cimz
ch'era di legno » abbruciò fino fui viuo del (affo » onde fu poi rifatto di pietra nelfa^
forma che n vede al prefente > & dorato nobilmente fino allo etlremo della fua pun-
ta. Con tutto ciò l'anno 14JP0. s'abbruciò pervn'alcra faettache meffi: anco fuoco
nel Campanile de Frarì •
Finita la fabrìca auuemie vn miracolo non punto volgare • Percioche cadendo vn*
operario dalla Già cima » raccommandatofi di cuore i San Marco > s'appiccò con le
mani in cadendo i vna traue che fporgeua in fuori cjuafi à mezzo campanile > & fo*-
AtmendoG fortemente» reftò fofpefo in aria> onde atucandofi con funiifi calò in terra
fenz'alcun male . Gira da pie per ogni verfo i62.piedi.è alto fino al primo fuolo 16^
piedi* & di quindi all' Angelo 152. li quale Angelo pollo in cinu ranno i5i7«èaitoi
16.
PVBLICHE LIB. Vllf. t^f
t&f l^iedi bfto di l^tìo>& coperto tutto di rame dorato ia atto di d$x la ben'edftcio{
àe < Il qo^poftofopravn perno dì ferro» fi volge attorno fecondo» che fofiìaiio t
vcptì > non altramente che fi faceua la ftatua pofta fopra vn*alti(Iiina torre d' Athe*
OCtil^ial girando moflrana la qualità de venti > come ricorda Vìtruuio . Dal piano
ddle campane fino al fojffitto doue eUe ftanno appefe > la fabrica è fatta in volto con
«offe & alte colonne di marmo . Di fopra corre vn pc^giuolo di fuori di colonne di
bronzo» alto quanto vno huomo » per lo quale fi camina commodamente attorno à
tutte le faccie. Ne i quadroni» dal poggiuolo in sii>doue il campanile comincia à pie-
Ì;arìi in piramide» fono fcolpjti Leoni di martno di notabil grandezza* Di dentro ha
e muraglie doppie» & quella di fuori è grofla 5 • piedi » & i volti delle fcalc che vanno
all'altrp muro di dentro fono di larghezza di é. piedi» le quali montano fenza fcali*
ni » & ad ogni ramo di fcala doue fi volta » fi trona vn patto con la fineftra che dà lu-
me. Scuopre con l'altezza fua iton pur le lagune & la terra ferma» ma quando è buon
tem(>o» & fereno»i nauiganti che fi partono d'Iftria lo veggono per lo fpatio di cen«
to miglia lontano •
Hi la cuftodia di q^uefla nuchina» vn cittadino ben nato»po(loui dal Dominio con
£Uario di i <o. ducati l'anno » il quale vi tiene huomini pagati » che fuonano per leg«
gè 1413. alle hore ordinate & commefie loro»& non altramente •
ADDITIONE.
. Si reie bordi quefta marau^iiofa fabricd in Ifola; poiché fin tanno 1 59 1 ^furono gettcù
te à terra le cafe Veuhie de Trocurator'h che erano attaccate à lui » & fi gode da terra fi^
no alla cima di tutte quattro le Cue facciate . Dice il Stringa » che il miracolo raccontato
a fopra dal Sanfouino^ sij repffrato in rn libroy conferuato nella Sagreftia di San Marco >
dotte è fcritto di quefto particolare :
Dam confumanda? Procera^Turris Campanaria? , iuxta Ec«
clefian SanAi Marci in altum ereéte» quidam operarius
operamdaret» eiusq. vertice pcrficiendas dìHgentius infer-
uiret; delapfus exterius, in pra^eps fbrebatun Sicq. ad ima
defcendendo , inter ipfa pra^cipitia votum vouit Deo » & 6.
Marco femanfurum perpetuò in feruitio S. Marci» fi eum de
inftanti perìculo liberarec . Cumq. cadens base firmiter prò-
mififlfet, tigno cuidam iquod extra eandem turrim fub eius
medio prominebat ipfi turri propter operam exteriorem in-
iun^umt finealiquacorporis la^fioneadfaaefit» ibiq.tandiù
abfq. labore fé tenuit » donec fune fubmiflb » incolumis in
terram veniret. Promifliionem autem > & votum quod kct-
rat» deuotè impleuit: & afiiduè in Sandi operibus laborans»
falttberdmè diem claufit extremum •
n
2^ DEL'tE FHATERMB :
Iìw$^efimùStriM4riferifceUnkmerodeUeCamfhmi9Ìn(^ vetigtùm^
fonéUe% dkendot che fimo quattro* e tutte di ottimo fitono . Che la minore è chiamata Trot^ *
tiera% UT anco Campana dopò 'hjona. La fecondale detta me^a tem^ • V altra 'Hona • E
fvltima% eh* è la maniere è nominata U Maratona . Che con la Marangma à l)ore %^ne
^mi feriali fi [nona l*^ue Maria. Con La Me%f,a terz.a9fi dafegno* quando è yn*hora di
notte . Con la i^ona > optando è yn*bora , e me^^ di notte . Et con là Marangona quando
fono fonate le due hore . Et che tutti quefti fegni durano per il fpatio di vn quarto- iC-
Che con la Marangona fida fegnoquandoè mèx.T^ notte. Con éa men^ terx.a nello
fpuntar deW^lhaftjuona il Mattutino, nel qual tempo fi apre ogni giorno la Chiefa di San
Marco. Fn*hora dopò fonato il Mattuthuhfifuona la Mar arcana per darfegno $ che lena
il Sole* e di là d me^^P^^ fifuona per altre tanto fpatio la Campana di mex^ terxA ; ^
yn*hora dopo baflata quelky con la marangona fifuona TerzA^ con la T^ona quando è mr^
^ dì; e nù:^hord dopò fi fuona la Trottiera saetta communemente > la campana dietro
'ì^ona, la quale dura me^hora continua ; & vrtbora dopò , con la campana detta "Ugna
fuonano f^efpero. Lefefle però% cosi di precetto > come di confuetudine , e di Val<£(zj> non fi ^
fmnai ne fi dafegno del leuar del Sole > non di mezxa terza > ne la campana diètro ì{pna ;
Ogni mercordì ftfuonadoppioyicino aU*bora di me:(^<i terz.% , e ciò per antico yfo ifotén^.
do fi in tal tempo far da tutti i Canonici » e Clero dCsan Marco vna Trocefiione attorno la
Chiefa . .
In ogni prima Domenica di Me fé fi fuonano dòidoppij l'vno , poco dopò r altro > e V*^fli
per le duevroceffioni j che fi fanno ; La orima col portar il Santtffjimo Sacramento deffu^i" ^
rare dmoftrar aprigionieri interuenenaoki in quejia tutto U Capitolo dei Canonici . Lafe-
inonda fi fd attorno la Chiefa, cantandofi le Litanie •
7{ella Quadra^efima, nette Figlie commandate i & nelli quattro Temùori delHanno »
immediate dopò ter z^a^ fi fuona la Trottiera per il fpatio d*vn^^ue Maria, cheddfegno del
digiuno . // jabbato SantOy all*hora di mezj^ tet^a > fuonano per poco fpatio di tempo tre
campane rna alla roitaxftgnificando quefti tre fuoni le t re Marie% che andarono per tempo
al Monumento del Signor e , come narrano gli Euangelifti ycheperà fono dette lo tre Cam^
pane delle tre Marie . Quando è Configlio ìa nuttina, tafera auanti> dopo t^jtue Maria ifi
fuona la Trottiera per lo fpatio di vn quinto ihora >e ta mattina al teuar del Sole ton la
Campana Marangma fifuonamnuotie botti tantodtftanti l'vno daW altroché durano tutti
nuoue il fpatio di vn' bora i dopò ì quali fi fuona per mezXhora continua la Trottiera 9 H
quale cefiata^ tutta la l^biltà yd in Configlio>}uonandofipoi f abito il botto di terza .
Quando fi fd il ConfigSo il dopò definaret fi fuona dopo terza la Trottkra^ e pofcia i botti»,
conti reftoy comefopra ìtMCon più bremtà •
Se viene condannato alcuno a Mortis^^ifuona per mez,x.\horacontintui m^abra Campai
na, affai più piccioli delle predette quattroychiamata la Renghiera ..
Suonafi anco og ni voltai che difccnde il Trencipe con la Signoria in CbieffTy e doppio con:
tutte le Campane. Ilfimile vien fatto > &^ con moltidoppii due giorni innati , e nel dì me^
de fimo dell^ quanrajUemitd di San Marcoi eie: nella principe di ^Hlc; neir appari-
tione delfuo Corpo dxi.di Giugno^ "Hella Confecratione della fua C hiefa d^di Ottobre ^
E nella Traslatione il di vltimodì Gennaio . Facendo fi parimente il mede fimo nella folen^
nitd dell*^Jbenfiene. T^^fW*! morto de Tapififiionano nuoue doppij al giorno per tre di con-
unni . Facendofi il fimile nella morte de A^« "H!^ mmtc de Tatrùtrebi fuonano feirol^
te quando fono morti 9 & altre fei quando vengono fepolti . T^ella morte del Trimocerio^
fuor:
P V B L I e H E LIF. V^llt. 4p7
fitónano trefegni per voUaj ilfmilefifà de Ficarifi de Canonici diSan Marco % t de Vro^
curatori. Così anco de jlmbafciatori de Trencipi^ e de Capitani Generali da Terra. "ì^elU
Crcatione de Tonteficififuonano per tre giorni continui nuoue rotte ilgiornOf apùicciandofi
om [era in Campanile 200. lumiere , facendofì l^ifteffo anco nella Crcatione de Dogi . Si
juona^Hando alcun Capitano da Mar vd in Chiefa di San Moixorà riceuer il Stendardo del
Generalato, e quando efce dopò riccuutoj e fé ne yà alla Galea accompagnato dal Doge > e
dalla Signoria} continuandofi^ffmare fino eh* il detto Doge ritorna à 'Palazxo ^FinameU'
te f nona fi in tutte le procejjionh che vengono fatte fra l'anno •
Procuratk di San Marco .
Contiguo alla predetta fabrica» Tono )e Procutatie di San Marco . Ma acciocho
s'incenda mqglio qiiefta materia da i foreftieri» cioè qual fìa la AepAtà del Pro«
curatore» l'offitio^ & il carico fuo nella Rqnib. ne rajnoneremo in quefto luogo qud
ranco» che ho ttouato neHe memorie antiche di queita Patria. E(fendòfi adunque da*^
te principio alla £ibrica del Tempio di San Marco da Giuftiniano Participatio Do*
gè Decimo 1 & continouandofi i farfi maggiore di corpo > & più ricca d'ornamenti
da i fnoi fucceffori>& crefcendo tottauia la cura ddl'cdifitioj al qiiale il Principe non
poteua attendere per l'occupadoni delle cofe del Tuo ^ouemo » paroe à Padri di quel
tempo» di creare vno huomo di crédito > & di riputa tione » al quale fi defle il gouer*
no àsXi^ fabdca > & lo chiamarono Procuratore $ effendo l'offiuo Tuo di procurar il
nhimento delPopera con ogni induftria» preftena» & belletEBa • Ma qual ròfTc il pri-
nkb & quando creato non li ha certezza alcuna • Andrea Dandolo neireditto ìa ma-*
terìa de Canonici di San Marco» par che accenni » che quella degniti hauefle princi^
pio fottoil Doge Domenico Contarini» che fu Tanno 104}. perciocheegU ragio^
nando di qnefto dice »
"SonmèHi cum Jingulis portiùhihus dtffjttì CdpelUì»^^^ ^
fiifiqmnter per Perrmn Vrfeolo , ^d Ecdefism ipfimin
itK4pi Tetri Càndkuo Dmis prMtforu fui «xupdtn in*
teudio, remuduit» ^uam DeminUus Qnureno pofien h
ferma quà ntmc cernttur , refamMÙt . 'Proemréter eidem
Eeclepa, , C^ fukricée tum annmis reddaibus extiiit ctnjli*
tmm 0*0,
Di maniera che fi può crederecheerrino tD(tlqnefli> dbe fcrilbtoidw il Procanu
torefo&rìtRMdtoaJloncheilDogeZiaiiilarciòperteftainento diaerfi ftabiltatta
Chie(a* poi che eflò fii ordinato per tanti anni innanzi che fofle fktto il Ziani . Il «tet-
to Procurator adunque fi fottofcriucua in qtteAa manienu ^o ^Ans^^aUan "Pro-
curator Operis Beati Marci . Maperciocbe col tempo acquiftandon dominio * & inFW
pciróperouit&peFtctra»oQ(RkfaceaéecofniiiciaionoacrcfiDere> l'anno itjt.
19% DELLE FA BRICHE
cflendo allora Doge lacotnoThiepolo» fu al primo aggiunto vn compagno , &fù
creato Piero Dandolo alli ia. di Maggio . & ranno 1^59. fatto il Dogato di Rinier
Zeno, fu aggiunto il terzo, che fa Marco Soranzo, alli ly.di Nouembre.Sc Vzxi.iiói.
fìi fatto il quarto •
Qucfti eflcndo huomini di conto» & illuftri,hebbcro oltre i auello della fabrica^ %
altri carichi d'importanza % & acciuiftandoH rìputatioc^er fa loro bontd , moltipli-
cando i lafci, furono coftretti i diuiderc i ridotti fra idBronde ne fecero tre> eflendd
i Procuratori rimafti tre per numero, & s'ordinòiche T vno attendefle alla Chicfa, &
fofle chiamato , de Supra , che Taltro gouernaffe le commeflarie di li da Canale > &
fo(Te detto de Vltra»& che il terzo prouedetTe alle commcflàrie di qud da Canale, &
fofle nominato,de Citra. Et accioche fi haueflero d procurare i negotij con più com-
niodo ,& acconciamente, Tanno ij 19. furono creati due Procuratori per ridotto >
dandofì loro in ferbo i priuilegi del Dominio , & tutte le fcritture d'importanza • &;
Tanno 1442. vollono,che foffero tre per luogo, onde fé ne crearono à tre per ridotto
p.in tutto,& anco in maggior quantità, fecondo il bifogno , & l'occorrenze della eie*
ti. Quefli Tanno 1 268. turono fatti fornitori & effecutori de i tefbunenti commeffi
lorodal Principe>& dall'officio del Proprio, & creati tutori doue non fonoKu:quifta*
rono vn mane^io, per cagione de i laici de i teftatorì , pur troppo grande, ondt^
hanno il gouemo d'vn numero incredibile di pofTeffioni & di cafe, indiuerd terrìtorij
di queflo flato . Oltre à ciò diftribuifcono cafe , danari, farine , & altre cofe i tutti i
Seftieri, per buona & gran fomma di danari.Et prouedono à ì poum marinarj(& s'-
intendono marinari, i compagui di galeafCalafati,maraneoni, & remari,che haobia*
no fatto tre viaggi almeno da Corfù in li)'nelle neceflitdioro , alloro bifogni per Ta;»
mor di Dio. Hanno le cafe in pìazza,fecondo che tocca la volta.£t Tanno 1 559. à za.
xli Settembre f fu rinouata la legge che facefTero la guardia alla piazza condiuerfi
toomini dell'Arfaiale, quando è adunato il Conftglio . S'adunano , i loro oAdi per
dare audiénza & fpedir diuerfi negotij tre giorni la fettimana,cioè il Martedi,il Me^-
coledi,il Giouedi,& il Sabato per Tordinano. Et vno di quelli della Procuratia de Su-
pra vi (^ni Settimana vna volta in Chiefa d vedere il bifogno fuo. Et hanno le chiaui
deUc reliquie delle Chiefe della Città, percioche elle fonofotto tre chiaui, Tvna è
queftadci Procuratori, Taltra ki, appreflfo i Procuratori di quelle tal ChieYe , & la^
terza la tengono i Piouani • Sono creati Saui del Coniglio , detti communemente
Grandi, d oue per Procuratia : & hanno anco altre degniti , fecondo che pidce al Se^»
nato.^ . \
Quello carico adunque laboriofo nel principio , fu conuertito in degniti coli fat-
ta, clib dopò il Principato,è la fuprema che dia la Repnb. perciochc fi honora conu
(jueflo titolo, orni huomo di valore,che eitendofì eflercitato luteamente in pianeggi
importanti perla patria, (Ifia por rato di modo, che Io habbia Ben meritato con r-
opcre fue. & (ì fuol dare, dopò molte fatiche durareK]uafi come per premio de meri-
ti altrui,& per ripof», & riftoro. & è degniti che fi tiene in vita, alla quale cedono in
f>reminenza tutte Taltrc, dal Confiiliero in fuori# quando fi troua in palazzo.& i Do-
gi per l'ordinario fi creano di queftotorpo . pcrcioche mettendofi nel numero dei
Procuratori, i primi benemeriti della citta, & eleggendofi nel creare il Principe il
più meritcuole,éx)ece{Iarioi che il Doge efca le più volte dal grembo dei Procura-
tori .
Con tutto ciò dal di che fuinflituita la degniti Procuratoria fino i quefli tempi»
fono
fyaUCHELI&VlH; pi
fòlio tiofdd di toro iS.Prìticm^^^ t^.aelhPix>caiadà€kSc^ra>cifl<|nedJiqoel^^
de Cittat ft 8é diqattUdt Vkta* pcrcióc^
A D D I T I O N E.
Udiykréu
r
De Suora faronot
ts7f Iacopo Cootarim* ; 1473 Nicolò Marcello.'
t|li Giouanni Scranno • 148; Marco Barbarìgo.
i|4} Andrea Dandolo* 1485 AgvfiiooBarbarigo.
ti$6 Gtouanoi Delfino» ijai Antonio Grimani.-
116$ Marco Comaro. zjaj Andrea Gritti.
1381 Michiele Morofinl ' 1538 Pietro Landò.
tdfoo Mkhiele Steno. i6ad Giouanni Gomaro J
141 3 Tonalo Mocenigo. 1^4; FrancefcodaMoIin.
1471 Nicola Trono* tf^Z GionaonidaPcfarp»
Li Priacipi deHaPfocuratia diCicr»
fono li arguenti :
Gio:Gradenigo; 158; PàfquarGcognì.'
13^ . Andrea Contarinì» t;^; MarìnGrimani»
14» 3 FranoefcoFofcarì* ttfoj Leonardo Dcmaio»
1474 Pietro Mooenigo. 1^18 Antonio Prioli .
.1476 Andrea Vendramino. . i6%$ FrancelcoGoBCUioi*
1501 Leonardo Lmedano.
Li Procaratorì di quella di Vltra I
che foao fiati Dogi;
9457 Pafquil MaU|Hero. ts$t M. Antonio Trìuifano.
t4tfa ChriAoforo Moro. 1^59 Girdanò de Prioli.
*545 Francefco Donato .• 1570 Luigi Mocenigo .
^ Ì577
.^
iàà DILLE f]^A*«t««
i;77 Sebaftian VcDieto. i<i; Giouanni Bembo ^
i;78 NicolòdaPontc. i^ji FnncclcoErizzo:
i«ii Marc' AntoqJQ Mono,
4
trotnetinmuf:
Nell3lorocreatiotKdtaneDgrado>(ìfftnnodaipi^Pi& aiTiicÌ>& dalli Cini*
quelle dimo&rationidi leticia con fiiochiicon ftrotnetinmufici & con altre a]Iegrcz*
zciche n foglioao ìnquclledc Cardinali . Et noi habbiamo Tcduco fcriuetido qnefte
co(e) la creatione di Nicolò da Ponce oipote dei Doge prefcnte > nella quale > Don_>
pure fi fecero diuerfìfegnifecoatto iirolito''dellacitta>ma fì (onaronod gloria Ic^
I .. -- ... " fino alle quattro horc di notte :& fi
tuma nelle creationi de i Papi > &de-ì
nanìch: ducali, & celTano d'andare ja,
di ) 8: in Confrglio ,de Dieci per giùo-'
incipi>Sopraueditori all'ArfenaiejGfe-'
lepub. A quelli cofi fatti tiuomini dt
0 per Procucatia : liiori chequella qe;
rtrànoi & Vincenzo Riccio amendue
ler rirpetto della Chiefa. i quali fona
>lle^o.Hanno ctiandio NocariiC^Ir'
deniieri,ProchÌ» Comaadacori> Òapicani. & cotali alu-i otiìciaK i fembianza di NU-
gìftratO) le quali tutte cofe^li rendono pieni di grandezza & dìreuerenza. Et peir-
cioche quefta degnicd fiiblimie'é ftata cor tempoi & è tuttauia in diucrfe fami^Uc>niì
è piaciuto di menerei Procuratori ia qiie(k> luogt^ col tempo nel qnalc elfi furono »
per ordine di alfabeto .
Che quanto poi al giomo. che eflì furono creati* li piiò ampiamente redere oelf-
Tltitno libro chiamato Cronico di Venctia .
BADOARIGMioo.
mi
Agoftino.
IS8J
Marino.
1310
Pinro.
itflS
Albano.
M«S-
Giouanni .
. l«4«
BASEI BaTcio.
I1J7
I uigi .
■4»
Giouanm .
iioS
BELEGNI.FìUppo.
U4(
BARBARI Francefco.
145'
Marco.
1294
Zaccaria.
1487
Paolo.
l6lt
M. Antonio.
IS71
. Gìud'Aatonio.
Antonio.
i»iS
Paolo .
1649
loSji
BARBI lacomo.
"34
BEMBI.Pafquale.
Pantalone .
1366
Pietro .
II4J
Gtiouannì.
I39i
CÌDuanni.
l6éx
Paolo.
1501
BERNARDI. Nicolò.
I4SS
BARBARIGHI.Giòuaoiu.
1)98
Paolo.
\r4
Francefco ,
1441
Nicol*.
HieBoaimo,
\tl
BOLANI. Marccx
•51»
Marco.
BRAGADINLGioiBUini.
Bcnucdo.
'.^
AgoftiM.
.48$
lui.
PVBLICHE LIR Vili
l&i
Hicronimo . "
Antonio •
BONI. Aleflandro . .
Filippo .
CANALI. Guido.
Antonio •
CAPPELU. Marino.
Giouanni •
Antonio*
Paolo .
Andrea .
Vincenzo .
Vincenzo.
Giouanni Caualicr •
Giouanni.
CAR AVELLI. Marino.
CELSL Nicolo.
Marco.
CENTR ANIGHI. Tomafo .
CICOGNA. Pafquale.
Antonio •
CONTARINL Marco.
lacomo .
Marino •
Nicolò detto Negro.
; Nicolò .
Stefiano.
Andrea •
Antonio •
Andrea •
Stefiano .
Federi^.
Natalino .
Nicolò .
Andrea •
Leonardo.
Bertucci.
Giouanni •
Giulio .
Aleflandro .'
Tomafo .
Francefco .
Tomafo .
Feder^.
Hicronimo.
*•
1497 Gio: Paolo .
i$37 Zaccaria.
158$ ^ Bernardo.
1 5 70 Francefco Caualier .
j óèo Simon Caualier .
1313 Arselo Caualier.
16^ Andrea Caualier . •
i%6i Luigi Caualier «
148^ . Giidio.
1513 Marco.
I S»4 CORERI. Angelo.
1537 Filippo.
1538 Paolo*
1631 . Lorenzo.
x($53 Iacopo .
i($45 Angelo Canaliet>
X410 CORNAIQ. Marino •
i2($8 Marco.
1363 Pietro.
1241 Federigo.
1583 Giouanni.
1596 . Giorgio.
1143 Francefco.
1267 Iacopo.
1285 Paolo.
1299 Francefco.
1325 Giouanni.
1 3 47 Girolamo Caualier .
1352 Nicolò Caualyr.
1414 Gio:Battifta.
1434 DANDOLL Marino .
144 1 Riniero.
1444 Pietro.
i45($ Iacopo .
1462 Andrea.
1463 Gratone.
X483 Andrea.
148 5 Leonardo.
1489 Mattheo.
1537 DIEDI. Antonio .
1538 Domenico.
I $43 DELFINL Guglielmo :
1556 Belello.
1557 Giouanni.
1570 Andrea.
1572 Giouanni Caualier.
1594
'1600
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1^20
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Antonio.
Francefco .
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Nicolò.
Nicolò.
Nicolò.
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FOSC ARL Francefco .
Marco..
Filippo.
Francefco
FOSCARINLlVtua.o.
Giouannf^
Giouanni.
Lu^f.
lacomo «.
Gio: Battifta ..
Girolamo ..
Luigi .
1 i. Gennaro. Michiel .
FOSCOLO. Leonardo »
FRATELLI. Leonardo .
GABRIELLI. Andrea.
Zaccaria^
Lorenzo .
G ARzONL Marino .
G&ADENIGHI. Moife.
Pietro..
Bartolomeo»
Giovanili.
1605
1661
1427
1449
1531
1591
1490
1587
1592
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Luigi.
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Antonio.
Antonio •
Marco.
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Pietro.
Hieronimo •
M.Antonio.
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Marco.
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Antonio Caualier.
Gio: Battifta .
Giouanni Caualier.
Francefco •
GIORGL Grattano»
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Giouanni .
Luigi.
Luigi .
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GIVLIAI^I. Paolo-
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Tomafo .
Marco.^
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Bernardo.
Nicolò.
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Hieronimo.
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LEGGE. Luca.
Giouannt.
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Andrea. »*
Nicolò.
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Andrea .
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Luigi .
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Luigi.
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Antonio .
Gabriello .
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M ASTROPETRL Nicolò .
MALIPIERL Pafqualc .
Steffano.
Luigi.
MARINI. Domenico.
MARCELLLNfcolè.
^ Pietra.
^ Hieronimo .
Pietro .
' IffiMI. Domenico . •
f Filippo .
Marc' Antonio •
^fOLINl. lacomo .
Benedetto.
. ' Xiarco .
^ <' Luigi*
•:0
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itfjtf ^ • i Marco.
1509 Gafparo.
1578 Francefco Caoaljer #
tftjt^ Francefco .
2522 M V AZZL Angelo .
i6$o MOSJUTacomo*
24^4 AitfoQio.
2522 ChriAotaca*
2537 , Giouanni.
2 5 $5 Bernardo.
257J * Ben^tso-.
rtf2o MOROSINI. Andrea.
2534 Tioffio.
i6ix Michele.
1355 Marco.
1473 Andrea 4
2495 Nicolò.
2499 Michele .
2 $22 Luigi.
1294 Bairtolomeo^
131^ Domenico.
2382 MJlnoooio.
2425 Carlo.
1442 Battifta .
24^ VincenBso*
2474 Barbon.
2478 Francefco .
2480 ^ Luigi.
t^^ Angelo.
i^i6 Pietro.
2 184 MOCENIGHL Pietro.
1445 Tpmafo .
24£> tTeonvdo.
2647 Pietro.
2505 Nicolò.
24tó Tomafo.
-25*^ Antomo.
2537 • Leonardo.
2595 Francefco. .
2188 Tomafo.
2229 Luigi. '
2^2 Giouanni.
22tfi Giouanni Canalkr.
2340 Leonardo..
2442 Lui^ detto Pietro • .
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Luigi • 1^50
Luigi. 1661
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Carlo. 1182
Giouanni. 1261
Afarchiò. 1275
Fantino. 1428
Pietro. 1448
Kicolò, 1500
Marchiò . 1 5|8
6iouanniCaaaIjer« Ì^So
Luca. . 1587
Ludottico . 1646
MVLA. Lorenzo . 1579
Hieronimo» 1572
MiANI* lacomo » 1563
MOSTO. Luigia 1^45
NANL Paolo. i$73
Anodino Caualier* xtfia
Giouanni» 16$ a
Agoftino» 1648
Gio: Battila Gaoalier » 1 660
7. M^gio. Antonio . i66%
NEGRL Nicolò. 1299
PASQV AUGHL Luigi . 1 522
Lorenzo. 15»^
Filippo. 16 1%
PAR VTA. Paolo Caualicr* 1 59^
PESARI.Luca. i459
Benedetto. i$oi
Pietro e 152»
Hieronimo. i549
Giouanni Caiulicr .r 1641
Leonardo» 1^49
PONTL Nicolò. 1570
Nicolò.. 1580
Antonio •- 1631
PISANI. Luigi. 1S16
Giouanni ^ 152$
Luigi . 1647
Francefco ^ ^6^9
Andrea . itf $4
Almorò. 1556
PREMAKINì. Riniero . 1 1 8 1
PRIOLL Giouanni.. i45J
Pietro . 14S»
A *<.
Francefco*
luigi •
Antonio .
Nicolò .
HieronindO .
Lodouico .
FrancefcQ .
Gio: Francefco •
Lu^i.
Antonio Caualier»
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QVIRlNLMarino^
Pietro.
Marco.
Nicolò .
Francefco^
Jumo.
Bertucci.
Paolo.
RIVA. Bartolomeo.
RINIERL Daniello .
Luigi .
Iacopo .
SAN VTI. Paolo .
SAGREDI. Bernardo l
Nicolò «
Zaccaria »
Pietro .
Nicolò Caualier»
SELVI. Domenico.
STENI. lacomo.
Michele »
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Marino.
Luigi.
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SORANZI. Marco.
Antonio . .
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Benedetto. jif>^- .
THIEPOLI. Bartolomeo .
Marino.
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Loigi. «
Paolo.
Almorò.
THAONI. Paolo.
Nicolò ,
Filippo .
Antonio .
Luca.
Filippo .
TRIVISANL Pietro.
Bianchioo.
Pietro.
Nicolò.
Iacono.
Tomafo.
Nicolò.
Domenico *
M.Antonio.
VAL ARESSI. Luigi
VALIERI.Siiueftro.
V£NIERL Leonardo.
Luigi . *
Michele .
Antonio .
Franeefco .
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1450
1471
«475
Anronio a
Manno/
Atxlreay
M.AiKcmo.
Bernardino*
Sdiaftiano.
Nicolò .
Lorenzo.
Sebaftiano •
Nicolò .
VENDRAMINL Andrea.
Zaccaria*
Nicolò ,
VIARI. Vincenzo.
VITTVRI. Pietro.
Mattheo.
ZANE. Nicolò.
Francerco •
Marco .
Hieronimo*^
ZENI. Rimeri .
Andrea.
Giouanni •
Marco.
Carlo «
Luca.
Hieronttno.
RenierCauaIkr>»
ZIANL Marino.
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140C
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1629
J»P8
Ora entrandoH nel Cortile di qaefti tre ridotti oongìonti infieme>& veggono fot»
la Loggia cinque lunette con diuerfe Pitture i olio di mano de primi maeftri della^
dttd: Percioch^ vi lauorò lacomo Tintoretto» Paolo Veronefe* Marco del Moro > &
altri . Nel primo ridorta i capo dcUa fcalat ch*è quello de Saprà # che hi laair4 8c
gouerno in particolare della Chiefa di San Marco > fono nel fecondo albetgoi ti^
tratti al naturale di dinerfi Procuratori moderni. Fra quali è viittdffimo Antonio
Cappello^ & dall'altro Iato Federigo 0>ntarinf % 8c Vittorio Grimani d'SIuOre tm^
mona» & Giouanni da Legge Caiulieroi & Senatore eloqventiffimo» 8c di vinaciffi^
mo ingegno . & parimente lacome Soranxo vecchio» di venerando > & graue zipct*
$Xh auo del predente lacomo Soranmo Procuratore nel medefimo ridotto • Vi è|>irì*
mente vn quadro d*vn San Hieronimo di mofaico > di mano di Francefcò Zuccato •
tenuto per vna delle cofe rare ch'egli facete giamai . Nella terza ftanzetta ornata dì
flucchi & d'oro % fono i ritratti de Principi che vrdrono » come s'è. detto > di quefta^
Procuratiat tutti di mano di lacomo Tiutoretto . U fecondo ridotto in faccia dclla^
ficaia è quello di Citta» & vi fo(M> etiaadio ritratti tnbili > de quali è molto riguarde^t
noie quello di Carlo Morofini. Va II
j?*r DBLM FABR !CKB!
* Sterzo in tefta del cèrr^ofe, è quello d'Vltisi#r<ÌMe«»ì ritofttd dttrii di 9KinQh
riti » t molto (ingoiare aquftdmdi HicroninwSBinc , chcftiOiacprie raiiQMtfi.
^ ^ A D » I T IO NE.
^ lifuicttitréridùtthcb'èranQ€m^iHnti infiem^fmrona gettati d terrétanfio i %pu $ e
t^fpèrtati nella fabricaécHu Ubreria^ oue ragkmmofi di ejfapià auanti ^fLdirdabco del
fitéyé de gli ornamenti loro..
Racconta il Stringa in chrmoiófi eleggano i T^omratoritle fefle^ che (ifanM àa^ elèt^ '
tfi &He Cerimonie^he mfonomel ùj^Uarn poffejfo di tanta diTnitd. Dice adumpàe^ttmor^
r^ vnl^rocuratorct datta notkiadidò al CoUegm vifine ordinato Jubitoitjgtm Cemfiglio »
M ijàale ballofMiWti^^keUh AedimandMnodeHa dignità Ji quattro fCb^ bmmo maggior
rtumero di yoti fauoreuoli^f&no ribatlottatit de quali nomane Trccuratore^ chijiifefagjfd^
fri tri di TfOti. Fatta FeletticHe^fe l'eletto fi trona in ^onfigliOi yà alla prefem^a del ^itgf »
éqaiiii da lui} ò in abfemìa dalCmfìgUere pia rectì^^iceuiua^er f^gno dit(dfuA eltmo^ ."
iMT > imaflola di v eluto cremefino > fé ne discende ni di VaUi^o > accompagnato dk i fuoi
piÈ propinqui^ & montato in gondola 9 fé ne vd a£t- fua habitatione ; onde fi fatmo \per tre
gièrm continui molti fegnidi aUerrei^t con trombc^tamburi, fuochi i sbarri di mortaret*
Ayfuèni di Campane^ incendif difiatuegrauide difnofibi artificuUii e cofafimili» d^enfan*
io è poueripane% 'Pinole danari <,
^ Stabilito poi il giorno di pigliar il poffeffo , fatti inuiiar i parenti tutti > & altri V^bili 4-
hìcifuoi in buon numero^ i adunano^ tuttllfefliti con yefle difeta alla Ducale amnelina »
non ^ù in Cbiefa di San Mctsè(come dice ilfudette Stringa) ma in Chiefa di San Samato^
re^é quiui ydita la Mefiai toMmoMO ver/o la Chiefa di San Marcd camimando per là Mer^
tériiijintalioccafioniiadobbutadeficcofe pie preciofe 9 e piàbeUe^'cbe fianùmqueUentt^^
merofe botteghe. Caminanaimuuw tutti iferuiimi^e famigliari nel Procuratore %ftguo^
mi Ai iniftri della fua VrocuraHéh poi / due fuoi Gafiddi^nelmezAode quali fid il fuo Cap^
felbmo. Viene finalmente il 'l^rocmratore^accomp^^fmto dal più Secchio Vrocuratare > te^
ifendo laftmflra datwùouo « P^am» d due^d due anco gf altri Vrocuratori > e cosi con tifteffo
Ctiitie tutti gannitati in numero di $òa:é H 600.& bor più, hor meno . ,
Giunto il uuouo Trocuratore in Coro fi pone mffnoochione dalla parte* oue è U Sede Du^
cedei effemdo efio Corofornitodi T^ppe^^rie; con l^infegne di San Marco > & della fua
CafatOi pofìefopra-certtfeftonif che adomanolt porta Maggiore deUa Chiefa rcome anco -
tapcna dclCoro^ tra le colonne del parammo dieff» Coro, aprendofi per talcerinsoniaan^
co la Talk aurea . Ode auiui Meffa bafja 9 cantandofifoto alcuni concerti da i ìi^ufici di
Cappella alFofftrtiono, alla leuéUione, & dopò U Co^nmunione .
Finita la Me fa il Maeftro delle Cerimonie fd leuare il Trocuratore 3 U quale gittèfene
idl^^ltarefU Sacerdote dice alcuni verfetù% & rtffponforij con tre Orationi tgli dà l^Acqu^,
S untai dipoi mettendo le mamfopra ìuUalre giura alla prefenz^ del Sacerdote di masM^
nerCi an^emard > difendere 1 aumentare tutte quelle coje > che fono in honore 9 eglwria dL
Dtoy t^ bòncrt^ e benefico dtllaSerenìffima Hepubltea } U chedetto > egiuraiOf offerifca 1 1;|
lafcia fopra fjiUart yna borfa Creme fina con alquanti Cecchini > quali ytmno diuifi frà-^
Canonici^ folto Canonici^ Maeflro diCenmome^Sagrefiani^ altri. Offerta la detta oorfa^
difcendedalCUltarciecvlmtdefimoordme$che >icnemCbiefa > rfcendofuoriper tapor^,
ta di S. clementi. 9 afcendele fcale del Pa/^r^t^p» efc ne fd in Codtgio * oue giunto % e faita^
ruriuerente iudmo alDogje% (T éèUaS^noria cimaffettuofepaivle rende infinite gratie aJt^
• ' '^ . ' . . la ^
PVBLICHE LIR VW. j^/
is 9,ep9btka% che thMi altre omifuo merito % fatto deg^o t^n tanto hoimre » fcofrenéo
mmnto f ara fèmfrep'anéeNhTtgofm in fforgerUf angue y & metterla yìta propria^t
de fijiiiioU con tutte iefue facoltà in feriùgio della Vatria, promettendo it^etite di offerusr
mmolabilntente tntte jneMe cefct che [pesteranno al f no carico.
P mito 9 eh" egU ha ai parlare 9 il D(^eUrifponde in conformiti dfUecofe dette da lui $ e
raccommanddtoli il^ouemo della Trocuratia $ & fpecialmente le comminarle 9 & i punti
de Teflamenth accioche habbino auella intiera efecutione 9 che igiufia , & honefta confiir*
me alla yolnntd de tefiatori 9 che hanno con talJperanXa fidato ilfuo rntUe mani de Trocu^
rotori 9 come in luogo fieuriffimo > edadouer effer eterno . Liporge nel fine in mano certa
fcrittura,fopra la fuale giuratOt eh* egli bà diojferuarc quanto difopra 9 li di nelle mani le
ChiauideìlaTrocuratiafortealDogeinanT^idaifnodeGafialdi % e così dattogli il pojfeffo»
fi parte difcendendo per (a feda de Gigiti» eje ne vi alla portaperia quale fi afcende d ri'
dotti delle tre Vrocuratief & quiui fermatoft » tutta la comitiua de ^{obili 9 che lofeguirno
ditynOfad^vno prende UcenzA da lui^Pofcia andato dtfopra al ridotto deUajua Vrocuratia^
fé nefiede con tfnoi Cotkghi per auaiche pei^'h e così termina la cerimonia^ che fi fi inft^
miti ouaftoni . jd tutti li Mobili del Maggior Configlio mania il nnouo Trocuratore quat^
propani di Mccbaro per ciafcbeduno .
Loggetta .
A?ie del campan9k<iirìmpetto alla porta di Palazzo è ficuata la Loggctta antica
per inftttaco9 & rouinata del 148^. per la furia dVna raecca9 la quale percoccn*
ck> la cima dei Campanile mandò tanca materia i terra 9 che diftru(D quali o^ni co*
fa. Rifatta :fdunqne con rarctutettura dei Sanfou ino bene ordinata & inteudila*
ì]oroCorinthio9 na nella faccia fua ornamenti di molto artifido con unificati ef-
quifici • Percioche nelle nicchie che fono i punto quattro > vi fono quattro ftatue dà
bronzo» di mano del detto Sanfouino • L*vna figurata per Pallade»!' altra per Apollo»
la terza per Mercurio» & la quarta per la Pace. Oiceua l'Auttore di eflfe ltatue>quan*
do rendeua ragione defli Iattura & del ritrovato loro» che la Citti di Venetia» ha di
J^ran lunga auanzato tutte Paltre Rq>ub. con la diuturnità del tempo $ col mezzo del
uo marauigliofo goucmo» & dièndo nel fuo primo 1 rato. Quefto mantenimento(di«
cena egliJ[non può dirli che fia proceduto da altto effettoycbeda vaa fomma fapien*
za de uioi Senatori » conciofia che hauendole dato buon fondamento con la religio*
ne & con la giultitia» é durata & durerà lungamoite •
Hauendo adunque gli antichi figurata P^de per la fapientia » bò voluto (diceua
c^]ì) che quella figura fia Pallade armata^&in atto pront09 & viuente # perche la (a*
Eentià di auefti PadnS nelle cofe di Stato i Angolare & fenza pari alcuno • £t ÉuieU
ndo poi della flatua del Mercurio foggiugnieua • £t perche tutte le cofe prudente-
mente penfìte & difpotte9 hamiobifogno d*efiere cfpreCe con eloquenza 9 percioche
le cofe dette con facondia9 hanno molto piti forza ne gU animi di coloro » che afcol-
tano9 che queHe che fi efoongono fenza eloquenza» & m quelU Repub. la eloquenza
ha fempre hauuto gran luogo» & gli huomini eloquenti vi fono (tati in numero gran-
de & iw fommo grado di riputatione : ho voluto hgurar Mercurio » come fkniiicatì-
uo à:tlc lettere & della eloquenza « Quell'altro clf è Apollo 9 efprime » che n cornea
i Apollo GsoiScn limole» & il Sole t veramente va iblo » & non più » & però fi chiama
V 2 Sole»
30$ DELLE FABR]CHE
Sole» cofi aoefta Reyub J>er cofrftitutkmi dì teggj^per ▼niofie>& per incorroira libera ^
ta è vha iota nd moodo tenza pin^regolata con ghiftitii & c6n tìifHentiz . CNtre à ciò
fisi per oeaNmOf clic qnefta lutionc fi diletta per ordinario deUa mufica»& però
Apolloèhguratoperlamufica. Ma perche dalPvnionc de ìM^ftrati che fono con- .
giunti infieme con temperamento indicibile > efce inufitata harmonia 9 laqualpdv
Kttia queOo ammirando gouemo > però fiì fabricato l*Apoib • LVltima (moa è fai -
Pitt^. quella pace tanto amata da quclta Rep. per la quale è crcfciuta à tanta gran*
de?za> & la quale la conRituifce Metropoli ci tutta Italiafper i negotij da terra & da
mai», quella pace dicoiche il Signor diede al Protettor di Vcncda, S, Marco» dicen*
ècyMyPax tibi Marce Euangeliflameiu. La qualcdalla religione>dalla giuftitìai & dal«
l*òireruanza d^llc leggi>prouiene in ouella maniera che èicc il concento da ma bea^ •
concorde harmonia. cosidiceua egli •
Ne i tre quadri di baflfo rilieuo pofti di fopra alle predette quactto fignre fi eoo*
tiene il donunio>& la Signoria di terra ferma & di mare • Conciofia che nd cpiadro
di mezzo fiede vna Venètia m forma di Giuftitiai fotto alla ouale fono diOefi 1 fiumi
che yerfano acqua» & quefti rapprefentano le cittd di terra. Nelt^altto quadro da^
parte di mare è fcolpita Venere fign ifìcatiua del Regno di C^'pfo» come (]^eUa che^
iti Dea & Regina di quel Regno. Dall'altro lato è vn Gioue che fu Rè di Candia» la^'
cui fepof tura» come afierma Lattantio Firmiano» ftette lungamente in quell'Ifola» te
appreifo vi è il Laberinto>doue habJtaua 0 Minotauro • & acdoche fi conofca che la
figura fia Gioiie» vi è vna Aquila in aria che gli porge la Verga reale > & tutte quefte
cola fono efpreffiue deirifoladi Candia • In facda della porta taacOra » GÌaètielIa^
Loggia» è collocata vna nicchia fopra il (c%^ de i Procuratori » nella quale è vna^
Imagine di Noftra Donna con San Giouanni Battifta bambino di tutto tondo» temi*
ta in molto pregio da gli intendenti» 8c fii di mano d'eflb Sanfouino . Serutua la pré*
detta Loggia ne gU anni andati per ridotto de nobili» i quali ne ^mptcofi di verno »
come di Itore» vi paflauano il tempo iniagionamenti. Ma cefiaco quel?vfo» fld ferra*
ta per la ma^ior parte» fiiorì che ne giorni che fi fa gran Configlio . Perdoche alk>«
ra 1 Procuracoriftoccahdola voltai vicenda ado^i Procuratia>i danno alla guar-
dia»fino che i nobili efcono di Configlio » per orduie dell'anno i ^69. od qual k^
quello hotribile incendio defrArfeiwUe •
A D D I T I O N E.
Mentre ft è per fléimpariquèfii f(^lhhémnoiéitt9 principio aJtvna aggbmta à deti4i^
t^^ff^^filpriormenudinan:^ alla JkafacciatMi ma perche fi yede fiiChorafentmil fiith-
mji pmerà Ufmfinimentth dietro à quefl^opera .
Libreria di San Marco :
All'incontro del Palazzo» fi vede la fabrica moderni chiamata la Libreria . Ia^
cui Antifahi ferue come per Studio Publico a Lettori falariati dal Senato» cb^
tnfegnano alla gioucntiì le lettere greche & latine. Ql" fi conferua la Libreria di San
Marc0 i notabile quanta ahra fi voglia in qualunque parte d'Italia. Percioche n^^
tempi di Francefco Pctnffca » fi diede principio à mettere kifieme vna copia di libri
fin-
PVBLICHE LIR VUL |o^
,è!\'j • r
_. ibui»pìocàRMdòciòiID(^eDand^ Edi Petrarca
oflm il fao ftudk) al Senaco> (i conie s'è detto altroue . Venne poi il Carcfinal Beffo*
lionei buooio di molte lettere > 2c affettionato alla Repub* il quale morendo Tanno
1473. le lafciò i fuoi libri > che in quei tempi furono i più belli & famofi che hauefl^
Europa . Perciochc quello huomo ilhiftre (alla cui corte concorreuano tutti i dotti »
mentre tu in Roma> doue era il foftegno dell'afflitta virtù i elfimdo le cofe di Grecia
in rotttua per la prefura di Codantinopoli occupato dal Turco^laluò diuerli libri rari
in diuerfe facukii ch'erano difperfì per la Grecia» Se che gli furono poruti da dtuer^
le partii & venuto i morte volIe> come s'è dettOicheioflèro del Senato>& ordinò per
va tafclo» che H edificale vn luogo per conferuarii . Oltre i ciò Hìeronimo Leandro
dalla Mota Cardinale di fomma dottrina» lafciò al dominio la fua Libmria • II mede-
fimo fece vn Cardinal Grimani • I quai tutti libri furono per vn tempo tenuti nelku»
Sala di Palazzo > che fi chiama lo Scrutinio • & meffi poi (opra la Chiefa di San Mar-
coi non efiendomdto ben guardati 1 fé ne fniarrirono alcuni »& alcuni Girono tra^
icrìm 8c altri rubati» fecondo che piac(][ue i chi ne haueua il gouemo .
Parendo adunque a I Senato » che all'incontro del Palazzo publico doueff: apparir
qualche ediiStio honorato ( percioche per inanzl vi erano botteghe & hoftarie per
foreftieri)& che per conferuatione ddla Libraria fidouefle efeguir lavolonti del
Cardinal predetto > commeflò à Procuratori de Supra Tanno 15 ;6. quello carico > fi
fece la prefente fabrica fit^olare» fui modello del Sanfouino » nel temilo di Antonio
<!:appeIloi& di Vittorio Grimani» allora Procuratori. Ec percioch'ellà doueuadi-
ftenderli ouanto alla fàccia » non folamente fino al cantonale della becdiria » ma cir^
condar la Piazza» cominciandoli dal Campanile» Se feguitando à San Gcminiano » Se
voltando alle cafe nuoue finir alla Torre delle bore » vedendo l'Architetto > che il fito
della Piazza era il più nobile che habbia qual altra cit t2( R fia » mettendoui ogni ftu-
die» la fece ricca d'ornamenti » & di lauori di ogni matiiera feconcb le regole de gli
antichi» & volle che folTe di compofitura Dorica Se Ionica» & piena di colonne»di fre-*
gi»& di cornici honorate . Ma fra le altre cofe vi è di notabile il cantonale verfo la-*
panatteria » fatto con molta induilrìa » Se con arcifitio non efcogitato giamai da gli
antichi nell'ordine Dorico . Perch'elfi non voltauano il cantonale per la dilficultk
della corrifpondcnza dell^methope co triglifi» conciofiache douendo per la jSmme'
cria della fabrica » efler di pari fpatio l' vn triglifo dall'altro » e U. mcthopa di fopra^
non variar pur d*vn pelo dalla nufura» fi difproportionaua la fimmetria nel volgcrer
il cantonale » onde eili per ciò facendo facciate in quell'ordine non te volgeuano » 6
che la conduceuano in forma sferica» per guardarfi da quella dilficul ti • Volendo a^
dunme il Sanfouino » prouar con nuoua inuenrione » fé gli reufciua qiiedo tentatiutf
coli itrau^nte non fatto giamai da tanti huominf chiari nella fua profeinone»siun-
to con la fabricaalcantonale»loIafc:òpervn tempo fenza voltarlo» & volle cneaU
tri Architetti ne (aceffero modelli. Furono per tanto mandati di Lombardia» di To«
£cana»da Napoli» da R orna» & d^altri luoghi diuerfi difegni (opra il detto cantonale .
£tilCardinal Bembo di felice memoria» amando fbmmamente ruttigli artefici di
fama>& affaticandofi volentieri» come defìderofo » che queUa opera riufciflc perfet-
ta > per l'amore intenfo > ch^eflb porcaua alla patria , mandò al Sanfouino diuerfi
fchizzi di cofe fatte da gli intendenti 4i Roma . He Claudio Tolomei cIk haueua in-
ttituita vnaAcademia per Pinterpretatione di VkruuiQ» fece il medefimo. Final-
mente dopò qualch'anao ^ tenendófi per ogài vno » che il Sanfouipo non potefle ò
non fapeue rifolucrfi in trouar modo di finire iTece in pochi giorni Topera che fi ve*
V 4^ Oc
r'
310 DELLE FABRICHB
de con maranìglis di ogn'vno « Perciocbe lo htxmio accorto ^ hinendo fitttòin elfi
yn modello dì legno occu]tamente>ritroaò»non fenza difiìcultdyl'inucnrione del caiv
tonale» con faluezza delta proporttone dì ouanto s'è detto«onde nonpur la cìttiim^
;Ii Architetti & gli intendenti deU'artCj recarono pienamente fodishitti • Ora l*or--
Jine> come s'è detto > è Dorico con belle & polite colonne di pietra Iftrìana • Ne gli
aiuoli de i volti> le figure de i vecchi con vali vcrfanti acqaa>{ono (i^ificatiui di fin*
mi. Et nelle chiaui che ferrano i volti nel me2zoi fono tefte di huomjni » di doone» &
di Lioni interzate > le ouali tutte furono fcolpite dal Danefe Cattaneo » da Pietro da
Salò> da Bartolomeo Ammannati > & da diuerfi altri nobili & laudati Scultori • La
cornice fra triglifo» & triglifo» contiene vn quadro con labadnetta» vn*altro quadro
con fpoglie d'armadure» & vn'altro quadro con San Marco in forma di Lione » coa^
ordine tempre interzato . I volti fono i tf.in tutto » & rìducendoli fino al cantonale^
della beccaria faranno 22*& vi fi fale per tre fcafini • Dall' vn pilafho del volto aU*al*
tro fono tf.piedi & mezzo> & da colónna i colonna S.piedi. Dalla colonna al muro di
dentro doue Ranno le botteghe di fotto> è aflfai buono fpatio » & il foffitto è tutto m
volto» compartito con lauori di ftucco» che vanno d*óro » Se dipinti • Di fopra all*or»
dine Dorico è l'altra parte deDefineftre di compofitura Ionica» le quali corrifpon-
dendo vna per voko » fanno il numero di itf.fineflre con 4. colonne per fianco ad
ogni fineftra. Ne di aiuoli delle fineflre fono vittorie » cioè donne con Tali collocate
dTedere fu le fineffrc ne detti OTgoli , per accompagnar l'ordine Ionico » ch'è molto
pili fcarmo» & morbido» che non è il Dorico . & le chiaui de i volti dellb finefìre » fo-
no tefle di donne & di Lioni interzate come nell^ordine di fotto . A pie delle fineftre
liffimi feftoni»foftenuri da putti igmidi»lauorati co»notabile arte. Di (éprz alla cor-
nice corre vn'altro pogginolo di colonnelle» diftinto in 16. campi propordonati all^
ordine di fotto . Et fopra ogni pilaftro » che corrifponde al capitelo della colonna di
fotto»debbc andare vna figura in aria di tutto tondo grande al naturale»fi come fi ve*
de per eflèmpio fui cantonale verfo il campanile »percioctepreflb aIl*obelifco»vi è
poito vn Nettuno di mano di Bartolomeo Ammannati» che fu alliéuo del Sanfouino^
La porta principale di cofi celebre ^ifitio> ha il &o volto foflenucoda due donne
cheferuonoinluogodipilaftriòccwnne: le quali foftenendo quel pefo»moftrano
Éitica & le^iadria infiemc » & furono fcolpite da Alefl*andro Vittoria • Le fcale iiu*
due rami )anghe»commode» Se belle » huiorate di fopra di flucchi con oro » & pitture r
forono per icoltura Éitte dal detto Vittoria. £t per pitturala prima fiidimano di
Battifta Semolelli> la feconda di Battifta del Moro Veronefe • Sul primo patto fi tro^
nano alcune colonne di cofi fatta qualiti» che partecipano della gtoia»8c nirono por*
tate d*I(lria per quello edifitio. In cima dell'altro ramo» è la Sala de Lettori quadra-
ta» ampia» & ornata di marmi» di pitture » & di (hicchi . Et più oltre la porta della^
LitMreria con colonne di ferpentim & di mifchi ^contiene di lopra vn quadro di raai>
mo con qucfta infctittionc »
rBefiarhnìs CdrimMistx (tg. Senatus héJpiyPróCHraf^
rum Dim Màrci cwa ^bUiffi Trono > Antony Camello y
PVBLICHE LIB. Vili; iii
"j^dreéB Ltono , ViUork Gr smano , Joannis à Lege > Jo-^
annis à Lege Éq. Biblhtbicé mSirnìid , ^ ereSta . M.
%4nt. Trimfim Principe ab ì^rbt Condita .
M c XXX in.
Per qucfta porta s'entra nella Libr.copiofa di cofc fingolari, & cópart ita co diucr-
fi banchi dalla diritta & dalla (iniftra>& (i diftende (ino aicantonak della panatteria#
alla cuftodia della quale fii meflb dal Pubrico Luid Gradcnigo gentilhuomo dottiP-
fimo> & di bontd Angolare . Il foffitto Bitto in volto è dipinco notabilmente da i pri-
mi Maeftri d'Italia «Et é diftinto in 2 1 . tondo > che occupano tutto lo fpatio del fof^
fittoi condofia che per largo vi fono j .tondi & per luogo fette. Dall'vno de capi nei
Ì>rinio tondo è erpreflò il trionfo vfato da i Capitani > con beli'inuentione & con co*
òrito leggiadro f&^ioace. Nel fecondo (i contiene la d^nitd de gli Imperi j> & de
Regnii nd terzo il Sacerdotio . Et qiiefti fbrono dipinti da Andrea Schiauone . Nel
primo tondo del fecondo campo è figurata la Munca>con diuerfi ftromenti & bizza-
rie di rinotrati . Nel fecondo e ritratta la Geometria & TArichmetica co i loro fe-
gnii& nel terzo è lo bonore allvfanza antica 9 con perfone intorno > che l'incenfano »
& fanno facrificiOf& furono di mano di Paolo Veronefe. Nel primo tondo dd ter-
so campo (i figurano diuerfe cofe che R conueng[ono i tutte le fcienz?. Nel fecondo»
il diletto di diuerfe arti» la facilini» il buono habito delle fcientie& delle virtù. Nd
terzo fono le Matematiche co loro ilromenti , & ^li fece Benedetto fratello di Paolo
inredetto • Nel primo tondo del quarto fpatio è dipinta la Vigilia i il digiuno » la pa«
tientia & altre cofe che fi ricercano i gli amatori della virtù. Nel fecondo 9 la gloria»
la beatitudine > & l'altre felicità che s*acquiftano col mezzo delle fatidie per confe^
guir efla virtù » & nd terzo quelle cofe che (i fanno per l'acquifto della predetta > 8c
quefli furono di mano di Giulio Licinio . Nel primo tondo del quinto campo (i vede
r Agricoltura con Pomonà» con Cerere » Se Vertunno . Nel fecondo > la caccia oue è
Diana 8c Atheone>con cani>reti>8c altre cofe neceffarie i quell'arte . Nel terzo è la^
follecitudine»la fatica^l'eflfercitiOf & cofe altre9& le fece Battida Franco . t?A primo
tondo del Sefto fpatio è figurata la virtù» che difprezzando la fortuna fi volge alla^
prudenza» alla giuftitià» affa fortezza»alla temperanza>& all'altre compagne. Nd fe-
condo Farte con la fifionomia»che dimoflra rin^e|gno»racutezza» & la folertia» con^
Mercurio appreiTo» & Plutone. Nel terzo la Miiitia»& furono opera di Giofeppe Sai-
iiiati . Nel prìmo tondo del fettimo» & vltimo campo» appari(ce la Natura oinanzid
Gioue» che li chiede licenza di produr ogni cofa » & Pallade confi^lia Gioue deirpr^
dine • Nel fecondo la Theologia dinanzi à gli Dei » alla qual Ganimede porge l'anv-
brofia Se il nettare » modrando in atto ciò ch'ella opera alla Fede » alla Speranza » Se
alla Carità • Nel terzo» la Filofofia naturale » pofta nel mezzo dd mondo con gli ele-
snenti»conle herbe»con gli animali » & con gli huomini attorno : Se fece il tutto lacor
moTintoretto.
A quefta fabrica cosi illuftre »tenuta da i periti per la più bella opera che fi veda.»
hoggi in Italia» fii oppofto» ch'ella foife baifa rìfpetto alla fua larghezza • Alla quale
oppofitione l'Architetto rifpondeua» che pan^onanada al Palazzo» ch'é dirimpet-
co» fenz'alcun dub^ dia à baflEa» ma perciochc n^ordinarla non fi hcbbt in confi-
dera-
I
^
fi% DELtE-FABRICHB^
deratione HPalazzo > non fi decmect^re in conftrano ToppoiSciotie quèKiAi oaefto
capo, ma quanta al fuo corpo confiderato iti k llctto > dicena » che douendofi ella di-
ftender in quel terreno pct lut^Of & cffcndo il luogo occupato dalla Zeccai non era-*
poffibile allargada dalla parte di dietro > & dinanzi non (i poteua per non àitaccar il
termine circonfcricto della Piazza: onde non haueado fpalie i fu neceflario darle l'al-
tezza i proporcione della larghezza : accioche folle con fimmetria per tutti i vcrfi »
^ in confegueoza più durabile & forte •
AI>DI TIGNE.
i^fta '^[obiU f e ricca fabrkx è affai pia lunga al prefentc di quello era al tempo dei
Sanjoumo ; poiché leuata la Beccaria^ e trasferita in capo U ViaT^ y prelp> la Chiefa del^
t^fcenfione, (già ditta Santa Maria in Broglio ) è fiata accrefauta di altri cinque vólti >
con tutti gli ornamentile parti fuperiori come gt altri; onde confìfteadejfo efsa fabrica di
volti ZI. efsench tutta la fua facciata lunga piedi i6i. principiando dal Campanile f e aur^,
dando fino alfefiremo della Zecca^ doue termina •
Kefia anco ornata di tutte Is figure accennate dal medefimù Sanfouino > quali fi veggonà
collocate fopra li pUaftri di tutto tondo grandi al naturale fatte in marmo da ceMri ScuU
toriy quali raùprejentano diuerfi ^umi, e Deità de i Gentili > cume Tromel^yeo famofifjimof
%4fbrokg0y & ilprim^ (àeformafse Phuomo in Tittura^ 7{ettuno Dio del Mare . La terra
Madreimiuerfale.^ncoMartio quarto Ki de Romani. Zeffiro f^ento Occidentale , cht
Ipira nella Trimauera. Hercole il T^ano figlio di Gioue. ^done amato da renere.V^b*
boiydanzA^ Tintone &è deU^InfemOi & delle Hicchei^e . Tritane figlio di V^ttuno . TrOm
ferpina figlia di Gioue di triplicata poun^a^ hauendo virtà in Cieloy doue è chiamata Luna%
in Terra doue è detta Diana% e neìV Inferni doue è nomimua Vroferpina. Mercurio Dio del^
ttì^quen'j^. Tomona Oca de i fiorii e de i frutti. Edo Dio de venti . Cerere Regina ds Sici--
Ha inuentrice dell' jigricoltwra. Bacco primo inuentore del Trionfo 9 e Dio del Fino • Diana
JOea della Ca/iitd. Saturno Tianetadiumo Tadredi Gioue^ di Viuto > di T^ltwtOy e di Gìh^
mone. Gimfona moglie di Gioue Dea del Cielo ^ & delle RiccheXzje . Gioue Dio del Cielo j del
Fuocox e della Bontà, frenerò Bea delì^Amore^ e della Beitela . apollo Dio della fapien^
XA. Min: i uà Dea deUe fcienzsj inuentrice del£OUua &c. Marte Dio della Guerra 9 fig^
di Giou€x e di G&mone «
Quali fopradette fiatue fono fiate fcumattconattitudinij con abiti i & con Inftrumenti
nelle manifignifitcantila loro naturale le loro operationi »fi come erano figurate dagt^n^-
tichii oltre che hanno altiffmi% e virtHofijfmifimfUati. La portaprincipaìe per la quale fi
entra in qttefia Reggia fabrica, i la medefima de ferma dal Sanfouino . La Salar ch^egli di*
ce de Lettorii horae fatta Mufeoy doue fi conferuano ntolter e diuerfe fiatue di marmo, con
altre ./{ntic^lie, tutte pxetiofe 1 e di gran ftma > la maggior par te lafciate alla Republica
da Gi0uamiiGrimaniVatriatcad*\AquiUiAfer fuo tefiamentotr accolte da lui in Romat
dalla Grecia^ e da aUre parti con fpe fa incredibile.
Fi fono anco i dodici Imperatori Romani pur di marmo belHffimi , e fb^tari , donati al
TubUcoda Domenico Grimani Cardinale. Dimerfe altre fiatue furono pur donate da Fedt^
rico Contarini Trocurator di S.Marcox che bebbe il corèo dal Senato di far accommodar in
qucfUnobil Salale dette fiatue, & anticaglie: onde fono mirabilmenuxt^ibuite , eadlo^
cote alcune in nicchia altre fopra piedefUtli, quali Copra cornici, quali in altri fiti $ che pe^
rà fiipraUfortadidentrOiViiUquèin^iuntainfcrittiimei
'Signa
PVBLICHELIB, VttL jji
iigMMariDOKaperuiciqMtoimà Doiràutt» Ciftittitfe
Cri mano. Ant. Prindpis F. & poftea à Ioanne Patriar.
Aquileienfi eiufdein Princ.Nepote» Pafquale Cicodea
Duce* magna» patte Reipublicae legata; pacttm «ero
Marino Grimano Principe à Federico Contareno Dilli
Marci Procurar, ad abfolucum omamentnm fuppleta ,
idem Federicus ex Seoatus Gonfulco hoc in loco repo-^
oenda cHrautc.
Anno Domini MDXC Vii
à
Vs^^ingrepo della poriOt fmo alla parta detta Libraria 9 eh* è al dirimpem di queUa vi i
>nf patio per tranfitarui^ largo quanto largire fo^o effe porte, e da i lati vifianno Gelófie di
ferro dorate iigentildiffegnoi per le anali fi veggono le fudette Statue, & anticaglie.
Taffata qneftaffi entra nella Sala de&a Libreria,1arga quanto è f antedetta ; ma molto pia
Umg(i di efia, e molto pia copiofadi Libri, di 4nc&o era al tempo del San fonino , effbnéo ob*
ligatfmH U ftampatari detta Città > e detto flato 9 di ogni Libro , che flampano , portarne
rno indette Libraria. '
Sono poi al prefenteefji libri tenuti in gran regiflro perdiligen7^,ecura di Mmfignor
Ciò. Matteo Bufironi, Trepo^ detta Caàthedrale di Kimini, (oggetto litteratifimo. Dottore
in Pilofofia, Teologia» e Legge» e rerfatìffimo nelle lettere Greche > // qnde ne è bora il Cu^
Jiode .
^ Oltre aUa quantità, e qualità de Libri, di Vitture, & altri ornamenti , eh} fono in outfU
Sala, defcritti dal Sanfomno,p veggono anco intorno à muri alcuni Filofofi dipinti dalTin^
foretto, tra qualii notabile il Diogene fatto da lui con partic(4are ftudio^ & applicatione •
oileffandro Varotari, detto il 'Paaoanino,rifece vno de tondi detta volta > cheti eraguafla-^
tthfonHando in eBo atlante con il Glòbo Celeftefopra le fpaUe, il Fiume Tliìo , e P^firo*-
h^ia, per effer flata portata dal medefimo Jltlante neW Egitto • VrtalJtro tondo ini prego
fn rinouato da Bernardo StroT^ Trete Genouefe^e dipinfeinefio la fcoltura . Tornando^
fuori di quejle due Sale, Libreria^e Mufeo ; da vn lato della Jcala vi è la fianca de Lettori p
?' }ualiftipendiatidal Senato, leggono Rettorica , Filofofia , Legge , lettere Greche, & altre
rienxjt alla Gionentà*. Efìendo anco per tutti i Sefiieri detta Città altre Scuole Tubliche di
Grammatica , & H umanità ,€on Maeftri vaiorofilfimi fiipendiati andfelji dal VubUco .
DaW altro lato di effa feda >// entra in vno de ridotti de Vrocuratori, chiamati di Supra »
quali hanno cara della Chiefa dt S Marco. Quefto ridotto ha treflan'^ netta prima fi eon^
jeruano Léri, e fcritture in firmari di betta forma , & dipinti gentimente à jlrwefco di
ebiarofcuro con Oro .
Isella feconda flanno i due Caflaldi, quaU rifcuotono, Centrate di effa Vrocuratia , epOr
gano à chi hanno ob^go . 7{ella terta eh* è la più grande , più bella, e più commoda fi radìi^
nano i 'Procuratori . Tutte quefteftante fono fatte à volto confiucchi, ^ oro, ornate dUn^
torno de ritratti di molti Vrocuratori, che fmronof &fono al prefente di quefta Vrocuratia^
&deiDogitutti,chefonoflatiVrocuratoriinefiafinoalprefente,de qualiritratti molti
fono di manodel celeire Tintoretto , cheficon^conodal frefco , & viuace colorito , cke
paiono vini. Due ve ne fono di mano del Caualiere Tiberio Tinelli , cioè , quello di Franccr
fio Morofinif Crdi Simon Cont orini, qualtraffe dd caiaucre. E anco dd medefimo Tintm^
retto
314 DELLE FABRlCHfi
fetioUChr^dep0jhiìCro€erfituuÈoininumei^aLwùi. riitti ie fitie f re Ut ^uefleirt
ftsm^Kf riguardano fiipraaUa Tia:^.I>ifc€ndendoperlafHdetiafcaUf^
>ef/iyftaltra per la quale fi vddgl^alm due ridotti dewp due dtre Trikuratie. QueUé^
dalla forte delta Violerai è dellaVrocuratia diCitra con tre flange fatte a volto emfbtc^
€hii & oro9 ornate anchejfe di ritratti de f noi Vrocnratorif & de Dc^i vfeiti di qnefta Tro»
curarla .
Oltre à molti di mano delfudetto Tintoretto ffono nobiliffimi li ritratti delti Efm Marin
Grimanif & Antonio Vrioli^fani dal Caualier Leandro da BafianOi il quale Perdimofirar
ilfito nome dipinfe in mano dAUjlefso Doge Trial i vn fiore di Leandro, '^coìò Reniero ri^
trafse li Trocuratorii 'ÌUcolò J/'endr amino» f^icen^o riaro, & Lorenxjo Gabrielli.
7{elt altra porta dalla parte della Zecca R entra nei ridotto della Vrocuratia di FUra •
anclj^egU con tre fian:^ » nella prima mirafi vn'Ecce Homo , di mano di Giulio dal Mor$
molto bello. Sono ornate quefleftanT^e come t altre di ritratti de fuoi Vrocuratori » e Dogi %
parte fatti dal Timor etto» da Taolo BrefcbiAa Domenico Tintoretto % da 'HicoU tLemero 9
& da altri y doro fi Vittorio che il nominarti tutti farebbe diceria troppo lunga •
Fabrica nouiflima di noue Palazzi per abicatione ài none
Procuratori di San Marco «
A D D I T I O N E.
Fa dotto principio à così degnai e riguardeuole opera tanno 1 5 8 j . con fpefa del Tublicó
ÌaVroct€ratori a Supra: stanno i%9j. fu dal Senato approbatafotto il Doge Marin Gri*
mani con terminationcy che fi douefse feguire come fi è fatto fino alprefente . Dopò ilCan^
tonale adunque iella Libreria^ yerfo la panatteria, che confi (le dì tre volti, contiguo ad'ef^
fOffegue il Corpo diquefia mirabit Fabrica^ fatta in tre ordini ; il primo Dorico , // fecondo
Ionico con colonne, fregi, comici > & altri ornamenti ,gjinflo all'ordine della Libreria , rfc-
fcritta difopra dal Sanfouino. IlterxjD ordine è Corinto , e fu i'inueniione di f^icen^o Sca^
mo^f^jtrchitetto di molto nome, con fineftre, colonne, & altri vaghi ornamenti corri^
fpomtenti d gt altri due ordini di fotto . Valtej^ di quefia fàbbrica è di piedi 66. Lunga
piedi 100. in circay^hrgapiedi i zo. nel primo ordine vi è il Vortico , che continua dal Ju^
detto Cantonale fino ah*eftremo della Viai^t con le fue Botteghe di diuerfe merci , e con
quattro Unditiixhefermnooer tranfito addotto di efse abitatìoni, bauendo la prima il fuo
btgrefso, e Cortile, che corrifponde alla Tiai^a del Tal f:^ . La facciata è tutta cofirut-
ta, & incroftata di pietra viua Iftriana finiìfima. Gl^ .Archi, ò volti fotta a così grande , e
maefiofa fabbrica fono ^6.& altri fette fono nel cantonale dalquale vien chiufa la Chiefa
di S.Geminiano da quefio lato, fi come è chiufa , nelt altro lato dal Cantonate della fabrica
detta communcmente delle Trocuratie pecchie come è detto altroui .
2^cca.
Nm fine tóU Libraria Tcrfo il Canate, giaccia Zecca , machina importante , 8c
fatta dalSaafouinopcrordiaeddrEcceJfoCotifi^Tliodc Dicci ; la quale e fin-
golarcpcrcompofiturai&tantormtachcauUa più, pcrciochc ri fono tutti quei
luo-
r
^ ^ìsifog^XTìozVr^irpfkiqd^'otptddlPv^^ i
S^orì» & nriniflTi per le cui Éimiyaflk J iinmfflgiiìdd4Upan) » Ma fra tutte fai-
lUtfta^nQtabil coGb che ella è tutta tefliica cosi di (otto come di fopra > 8c itu
di I^Mb dimaoiera che pei<iortc;zzaà &p^
cuoo» che fé lepofia paragonare «
^Layottttyiwcipafe ^rfdto Pian9( ccrciacbe vi fi4ewtra.aiicoperUdtta) dioxK
Ara al primo iiiconcro la fode^za dell'eoifido • coociofia che è compofto 4*or4ÌQc^
KttfticomefcolatocolI>ori(x>*&iiiJuogo di colouoeò jxilaftri#die foUea^jonp il
portone» fono due termini (colpiti» moko pili ^At|4i iFoavol ta de mezzo del natura-^
le: fatti nobilifiimamefite . Nel mezzo del Cortile ( alFintomo del quale corrono le
botce^ò fucine doue li conia la moneuj) i pofto mpc^zo di fcurma ottangolare.^
(a la cui cima fìede vno Apòllodi pietra fcolpico dal Danefe Cattaneo ^ il quale tiene
in mano alcune vcn^ed'oco » cooiigiiifii^tione^cheroro tiafce nelle vifceredella^
terra per rirtii del Sole» figurato da.gli antichi |>erA^l{a^4i falealprìmo« &al fé*-
condapalfio ^r due (caleiregieche Tono airioc^ntro 1* «na dell'altra» alla cui foouni-
tà fonoi ocundori » cfaearaoodano il luogQ . La princmal faccia di iiiori » rifponde
fui Csoal grande d*ordinc» t>^trte Ruftico» He parte gentile » con tal mefcolanza» ch'i'
dìktteodle altocduo» & fecondo Je t9gQÌc4k Vitrnnio . Le Sale fono in volto con le
camere fecrete. Lajprigione dell'oro coniato e tutu di pietra viua per ogni yerfo :
con fioeflbe groffipne di ferro» che ttguardano nella detta prigione» Sotto alla Zec-
ca dalla parte dell'acqua» foQoper lat^ezza deUa fua faccia fra volto » & volto» di^
uerfe botteghe» delle quali il Publicojietrahe^tiie di momento per Joiito doueeBe
fono.
Hstquefto luogo alcune pinwc «icrmooaUli^ ' Iralt ^ili la tauola con la DoAea
Donna» che fiede coi putto in braccio » fu fatta da fieuMetto Diana*
A D I> I T I O N E.
Mntrò àBapma frin^ale fimfiUMeJmsra9$fi4t^ ìHufp^UioJcolpité m marne,
a tutf tond03 l*VttaJa Titimo affetti » eìalfirA daCivotitim CaniMffia » rafjtrefimanH.
dueG^aHti9Ìnauodipercmieref& recidere cbémwHC pfwjMmefje murar mdèU0 Am^
mm qualche mal fiats arre€cauéh^iH^ Tmnmsécki^éitkMre àgteittranti .
LeJMie^}edenedifopra4alSanfasmhtb^g90é^
tu per largheo^ della fm faccia ,fono fiate lenau > e ferrati i ydti cw marmi di cadine
ri^licoyctnr^p&ndeme al reflo di efia faccia^ Oice fi Stm^a, €be .ciò fqfje fatto fa^
ricardo di vao » ch'era condennatom yita frigia^ » rimmerato poi della iUkei^
ti. Frale Titture memorabUi èilquadro con dm rùratti ^emflefi d
tum^ alia Verpfte con Santi de ^oro 90^^ tkro Tratettori, fatt9
da Benedetto Diana • I^tt altri ye ne fono di mano di
Bonifacdo ^cioè laRegina Saka aUaprefem^
a Salomone t&tudoatatim
deMagf^
Pe-
3i(^ 0ELtE FABRICHÈ
Fefcatui di San Marco.
iilcantonilC] s'entra nella Pefcaria Urgai Acfawf |Mr
0 i gnuiiri del Pt4>Iico t l'ofHdo della Saniti) delle Legne *
i magaziDìi ri erano fqtien > deae fì fìbticxaanù fe tiauo
}fle. vi erano anco cafotci di legno >dooe R teneoano i
BaReptib.daiFiorentjni>&Leopardi hanud dalPreto
li ordinarie > doue (ì tennero gii i Genouelì > dopò la rìcn-
i fecero adunque iti va tempo medefìmo i granari > & la^
a della Trinità > acdodie prouedcndo il Senato di biade
lueCTe doue collocarle. &acdoche renendo Icmcrcanrie
> per mare) vi fbffe chi le riceuefie > & ripofte rìfcoceffe le
giulFe & doùate entrate & prouentti che per qBèUe perueagooo al-Comane .
InquefloIuogoadunque<&nclIa'PefcariadiRtaIto>fìtrouadaerolteil gtomo»
tanta copia di pretioH pcfci in tutto il tempo dell'anno ■ Se fecondo le loro ftag^ml»
ch*à itnpoflìbil co(a i poterlo cfprimere . Percioche (ì cofhimz perla più geoee
(ciuantuiiaue fi confumt ogni fettimanajoo, buoi] ijo. Vitelli > con vn luuneco in-
credibile ai capretti] di-po!Iamit8c d'altri cama^cbe vengono di bora ìnboradÀ
terra ferma) di hauere ogni di fulanienracame& pefce. ilqtul pefce recamento
Ippplifce in grati parte al numcrofo pt^lo di quella cittd . <
Due Colonne di Piaeza.
MA tornando di naoqp ajla Piasza > fono erette poco difcoAo dalla 6»caria *
due gro(rc& alte colonne di tiranita» It maggiori di quella Citti . -Ptirono
condotte da Collan tinopoli al numero di tre. & cffendo fu ceree caracche» nel ut^le
ih terra ma di loro cadde in acqui > & cacciandoli nel fondo per lo fuo pcfo t Se non
fipotendocauare^tmodoalcunovirimalé. Onde crefciuco poi col tempo il terre-
noi (idee credere che lìamolto inprofondo. Etancorachene gliannìpallati* vn^
maeflro J'andaflc cercando per moiri t^iomi con vn hinghifl!mo> Se appunuto ferro ■
ch'egli cacciatta nel fango con fperanza di vno officioi che gj i (u promelTo : la fìta fa-
tìcani vana .
Oaede due adunq; fletterò per molti anni diflefe in terra^non fì trouando perfona
cui batlafie l'animo di leuarle in piedi . Alla fine ni Lombardo chiamato Nicolò 6a-
raniero k dirizzò» Si ne hebbe bonetto premio «oltre aI quale rolle pri uilegio > che i
giocatori haitedero libertà di giocare i pie delle dette colonne ifenza pena 3lcuna.La
qual franchìgia deigiocatotjconfennaanco il Bembo nel primo della fuaHifloria
mentre dice. Fu ordinato* chene idadii ne ad altro gtuocho • che à fcacchi nelle eie-
ta)& ij.miglia incorno non (ìpotellegiochare eccetto nondimeno i tempi delie noa-
K, & le ho( terie j & cjuella parte dellà.Pjaz2a di S. M jrco, che alle due colonne è po-
fìa> &c il qual vfo poi fu leuaro dal Principe Gritti. Et da coilui forfè deriuò poi il vo-
caboloaibaratticri&ladroncellidal cognome dtqueAo Architetto) & fì diceche
fece vn modello del Ponce di Rialto . Ricrouò anco certe cafle di legno , con le quali
PVILICHE LTB/.VIIt (Ij
dritè sd 8c tàiU mmdaua in cima del campanile! arena > pietre i Scalcina con griti^
diffima £3icuiti* & forco la fua difdplina s'aìleuàrono diuer/i Machematici » & archi*
' tetti. S'è introdotto! che fra quefte colonne fi fa giuftitia de Rei > la qual prima fi fo-
lena fare i San Giouanni Bragola. Su T vna di loro più vicina al Palazzo > è pofto vou
San Marco in forma di Leone fatto di Bronzo > con la tefta volu verfo Leuante > per
iS^no deirimpcriOf che fi tenne altre volte in quella parte > & fu Taltta è la (tatua di
marmo di &Theodoro chiamau da Pietio Giulonzardo» che fu prefente l'ann. 1 3 29^
auando fu polla in cima» S.Giorgio • Nella cui ftatua fi nota auafi come per difotto»
li'cUahabbia lo feudo nella man deftradouendohauerlo nella finittra» qualcofafu
dal maeftro»& da Prefidenti in <]uel tempo dell'opera fatta con bellifiimo fignifica-
to> perdoche fi volle con fi fatto fimbolo dimoftrare $ che l'animo della Rep. non fu
4xm di oflfender aIoano> ma fi ben di defenderfi dall'altrui oflFefei jpoi che ella tiene ar-
enata di difefa qneUa mano con la quale fi fa per ordinario l'ofFcia • Incorno i ouefte
colonne furono altre volte botteghe ile quali occupando lo fpatio>cne corre tra N
Tna & hahra» itnpèdiuaoo la veduta del canaki & arrecauano indegnicd & bruttezza
alU matta» aria fanno 15 294 il Doge Gritti» per ricordo del Sanfouino» fece leuarc
ogniimpaiimcBeoi & da indi in qMte colonne fi v^g^ al fondo*
Tocrc delle bore di Tiazzìt .
J jk U^incontro dall'altro lato deOa Piazza fu fatta la torre delle horemotabile quan^
Jt\ u altra fi fia« percioche è di affai honefta altezza > incroftata di finifiimi mar-
mi • I>i fotto è vn portone per lo quale s'entra di Piazza in merceria > onde alla pri-
ma veduta rapprelenta quafi come vna porta per la quale fi vada nella città . Di fo-
pra è io borriuolo» che moftra le bore col raggio > il cui circuito occupa gran fpatio
di luogo. & fotto al cerchiof che contiene i numeri fino à 24. fono i fegni del Zodia-
co» jn campo turchino mefTo i oro . Et vi fi vede parimente il Sole & la Luna > quaii-
ào i (egini h riceuono di mefe in mefe > percioche cam inano infieme col moto cele-
Ile. Di fopra al tondo terminato da vna bella cornice» fiede rimagine di N. Donna^
di tutto tondo» grande come il naturale » 8c indorata » i au' piedi le gira intomo vn^
mezzo cerchio m fuori » & ella è collocata fra due porticene » dalIVna delle quali vf*
cendo vno Angelo con la tromba » è feguito da i tre Magi i grandi quafi come il na-
mrale: & paflamtole dinanzi le fanno reuerenza col capo » & entrano per l'altra por-
ta »d forza di mote» che danno lóro il moto» & il girare. Pili alto in campo azin-ro
fiellatp» è fcolpito va Leone con l'ali . & su la fommitd della Torre fono due flatue
di bronzo chiamate Morì dal Volgo, nel mezzo de quali è foflenuta vna campana^
grofla fopra vn palo di ferro» su la quale le ftame battono le hore à vicenda » con va
martello per vna » fnodandofi da mezzo in fu con arte notabile & bella . Et qtiefla^
operafuiabricatarannoi49^.daGian Carlo Rinaldi da Rhe^io • Il quale huo-
mo £amofo nelle mathematiche »& di molta efperìenza jn cosi^tti magifteri» fa
chiamato dalla Repub. dalla quale rimunerato cortefemente Se prouifionato con
.Ttilt de fuoi difcendenti » fi fermò in quefte para » & fece diucrfe cole degne di me-
moria^indiuecfiluoghi deUo flato..
AD-
sii 6ÉLL i ^iJA'tfftìCHff ^*
. À i> u 1 r r o N E.
in cent ftfle fùkimi » & egn^horoi ddgi(nn»fer tuno U $ etnfo > €Ì3e atra la Piera icU*jt^
ftenfkne^
In ifuefìhpitimiìemfì fhm^ir fregati imaim
t$Pai;urro^fjhcbefarealfrefmtevperanmm /
»
Palazzo Publico •
T>ErIkncadi SàftMiurCh èlieuato il Piltteoàtìh^gciocU. Perdòche portammil
X^ Rialto ilTrono Ducale» Angelo Panicipatìo I>ogeNoao9iiicdeincOQCaiience»
felice prindpk) à vn hiogo puhlicoiitoac fi pN^edc ammlmficarris^^ j
Fu pertaneocominciataclOQe R vedci fkitio al pónte cfdfat ps^ut 9 ìSc nCpòndwie
fiilCttial grande . Atfe > &iti4ri^oj^à Yolce ^ Petdodie Pietro Ùrfeolo ^ptimo di
que[kKK>nKscheia^l%mK>-^7& corniti»^ f^brici jEbbrociacaper auaaq 4^
popolo» quando ammazzò Pietro CandianoDefge» la finì. Et Panno iio5. vfcito
fuoco di vna caf a priuata> & diftcìitco San Lor^nro^n Seiicro>San Zaccaria» de San-
taScolaftica finoi San BilbiarTé pftrteàé#aIa«Ee»AflèDaChiera di San Marco » de
fottoGiouanniMocenigaEU>ge7i.chcYÌirelìuinoi477;fiiconrumatoin vna notte
buoqa^parte del ParaxzoDuealc. perche ha^nddwiiminiftro lafciata per trafqirag^
^inp» Yiiacandela accefa nellafuacappclla , cadutavi appiccai! ftbcb » fl qoale' dl^
icendo (Inutri il giorno fe^nte » &. la notte alle 4. bore diede faorìla fiamma -^ Il
medtfimo'auenne róctoLui<>i Ntocenigo Doge S4.ranno 1574. condofiacbe haiien^
dofifattoilAioamuialeign ii» di Maggio »& celebrato vniblenne conoitoin ihi*
lazzo: s'acccfe il fuoco per poca cura de luoi miniftri» in vna camera» per la qnalTa<»
kndoallc Tcale difopt^a» s*abbruciò il Coll^io» l'anticollegio » & laSaladel Pr^iuti »
fitauentata/i la fiamma ^llaChiefa» liquefece vna.Cul>a di piombo» &.piii oltre (arcb*
be andato» fé la gente com^t tanto incèndio» non lo hauefleefb'nto. Il medefimoa^»
uenncfbttoSebaftianoV^niero DogeSs.alIora che s^àbbruciò la SaFi^ dU Gran^
Configliacoaqaella dello Si:rutinio. I quali tutti fuochi & dltrì apprelfoihò auertito
per la hiflorìa > che hannopced^to inogni tempo guerre $£ trauagti » dopò le ouali
fono feguiti felici Scauenturofifoccefli: Percioche nelllnfantia della Città »aiiero
a4.cafe ditauok nelMfola di Rialto» & indi ipoco Arila ritornò d*Vngarik:& tic fc^
gui che Rialto fi augiunentòdi popolo» & di nobiliV con tanto acctefcimcnto» che le
cafe di Ic^no>(imutatx>no in ricchi palagi di marmi .*
Sotto PietroOtóidtano s*abbrucio il Palazzo » 8c noftimoltò pcn vchncro i Siradtó
in Italia» & foccefTe che Piettt>Orfeolo Doge gli vccife & diftruflfe . Sotto Ordelafe'
Faliero il fuoco disfece 16 Jfolc» conùndandb da San Lorenzo come siè detto » fmKJ'à
Sàn^Baffi)» & pocodopò il Rè d*Vhgaria moflc la guerra in Dalmatia , pet le cofc di
Zara» & ne fegui» che il Faliero ricuperò non pur la Dal matia,ma j^umc àHTiwpe^
fio Veneto granparte della Ctoatia. Et nel tspmpadi SfcbafWano Ziant atfcWfola di
SlMaria Matcr uomini con molti edifici- pCfWichi & priuati,8cfra pochi meli» 6ilx^
:rracon Federigo. Impenper PapaAleflatiaro . &.aucttne die fìprefe Odiooc^fii* ^
iuolo» Se la^Repub. ne acquiftp grandi IloiHj^ri .
^ — A^ j — -^^ntarini&'abhcuccid ilmpratero delle Vergini > indii pocoLco* * I
polda
«^
^VELICHE LTB. VIIL $19
poldo Dua di Auflria fcorfe fui Vinitianot & ^on tnpico dopò h rotto i de fcacciap
ip da noftru Sotto Michele Sceno arfe il Campànil di San Marco > & nacque la guer-
ra del Rè d*Vngariagouernau da Pippo Spano :& occorfe che Pippo mniortOffi
bebbe il Friolit & s'aggiun(e allo (laro tutto quello di pili ch'è da Vdme in Id • Sotto
Giouanni Moccnigo arfe il Palazso : fi mo(le Farmi contra Ferrara i & ne fegui che
fi fece 1 acquifto del Polefene di Rouigo . Sotto Leonardo Loredano abbrucio Rial-
roppe Tarmata fua con faluezsa di tutta Chriftianitd . Sotto Luigi Mocenico abbru*
dò il Palazzo» Se fu moflala guerra da Dio i che eftinfe in Venetia molte migliaia di
perfonct & la falute fui<:he efTo per Tua mifericordiai vinto dalle preghiere de giufti»
uberò la Città in quel tempo à punto nel quale fi credeba che il contagio doueflo
con ma^ior progrefTo eltinguere il redo.
Ma ritornando al filo del noftro ragionamento primiero, venuto aì Principato 7<f • -V-*^
SebaftianoZiani» che vifle Tanno II7J. non folamen:e rino.iò il Palazzo t ma lo ag- Péu^^'^/i
grandi per o^ì verfo • Ma afcefo al Ducato F^anccfco . Fofcari > che fu Tanno 1425 • ^
panie i Padri d'ampliare il Palazzo» Sciarlo condegno i tanta Piazza» & i tanta cit-
tà. Et cominciando dal detto cantonale doue fu lafciato il vecchio > H tirò fino allx^
porta grande » che fi chiama hora^alla Carta : & coperta la faccia di marmi rofii &
oianchi diftinti in piccioli quadri» il detto Principe vi fabricò la porta di marmo icon
la fua ftatua condiuerfe fi^e. Cominciando adunque il Palazzo di fuori fino al
canto dell'armamento ha 17. volti» & ogni volto è largo io. piedi>che fanno in tutto
perlung[hezzaconlecolonnepiedi2oo. DalTarmam:ncopoi fino alla Carta fono
i8. volti della med^fima larghezza de gli altri» che fanno per lunghezza piedi 20;.
Le colonne di fotto non hanno bafe» ma capitelli. A mezz'aria corre vn pogginolo di
colonelle» co fuoi voi ti acuti alla tedefca» da quali procede la fortezza ai quefta ma-
chiiUf 6 come noi moftrammo altre volte al Senato » jier vna noflra fcrittura » che fi
legge nel nofim Secretarlo. Da indi in sii» la faccia è (oda fino al colmo » il quale era
di piombo»ma efiendo feguito Tincendio nel Palazzo Ducale » l*anno 1 5 74. fi copri
di rame. Percioche fi conobbe che liquefacendofi il piombo» & cadendo su le traua-
menta» accendeuano molto più rodo la materia fecca » Se era in confequenza cagio-
tte di maggior danno. Dalla parte del Canale fotto iportichi fono le prigioni che^
vanno in ctentro nel corpo del Palazzo^ ,^
Ma tornando alla porta maeftra» diciamo» che le fu dato principio Tanno 1439. & / n^^^* '^ ^ ^^
fu fabricata d^ fommo 4 imo di marmo in forma piramidale . Da i lati fono quattro ^
figure poco minori del naturale dimoftranti le virtù nobili del Principe Fofcari. &
dì (òpra alTerta è fcolpito vn Leone alato» di molta bellezza , con U ftatua del Doge
in ginocchioni ritratta dal viuo: & fii opera di Bartolomeo Bonq> del quale s*è detto
più volte. Scriue Pietro Guilombardo » che nel luogo fteflò» Tanno i ? ? 5- ^ portato
vn gran faflb del quale fi fece vn Leone » che fii porto fopra la porta del Ducato • lui
all'incontro preflo al Battifterio» i due pilaftri quadri lauorati alla Soriana con lette- <^-^f,
re in quella lingua, ma non intefc» fi dice che furono portati d^Acrijpsrch^ haucndo- ,^^ rir t^
la Menlchefad^ Rè de Saracini affediata & prefa, Tanno ia9i-ladittru(re»onde i Vi-
nitiani che vi fi trottarono» fé ne vennero alla patria» con 7.famigne principali del
luogo, che furono poi fatte nobili di Venecia . Et con quei pilaftri ch'erano aU'vna-»
delle fuc porte» arrecarono dincrfe altre riccliczzc, nel tempo del Do^e Pietro Gra-
^ X dem-
ìli DELLE FABRICHE
denigo • & etiti quelle portarono goel peno di colonna > doue (ijFamio i btndf » Ac le
qdatcrd fóure di por fioof che s'tbbraccìaiio infieme 5 coflocate fbl caùtoitàle delfau
ffc.' ^^f^ Ràtru delle gioie di S.MàrO). Da quefta porta appirifce in faccia la fcala veramente
reale dtcandidìffimo marmo lauoratad ftrafoti> ia quale (bmdofi ai campanile» fi
fCttòpre dalla cima in fondo j & (i fa il medeiiitio quando s'entra in Paiauò per fian-
cò i per lo apparenti (lìmo fuo fìto j per Io quale (i formano due Cotti s là grande 8t'
comuncflc la picciola de i Senatori . All'incontro della fcala pure in faccia $ ta fabriC*
fi congingne con la Chiefa» con vn tolto di diucrfi ornamenti 6c con buon numerò di
fijjurè grandi quanto il viuo> fatte di buòna mano prima fotto il Fofcari> 8c poi (otto
il Principe Moro, che fu Tanno 14^2 . Et per fianco ù fale per vn^tra fcala coperta^
di piombo chiamata la Fofcara , dal cui capo fi circonda per tutto if Palaztor 1 doue'
fono fopra la cortei corridori fimili i gli altri fòpra alla PìMtz > fra i ^uali corridóri
fiono le flange chiamate Corti ò tribunali de Giudici, che tengono ragione . St di fot**
/^i,,-^^ to di effi nel mezzo della Corte , fi veggono due bcjliffimi fotti di bronzo fttagliaf £
di fogliami & dd figure^di mano di Nicolòj^^oaiti & fratelli.Ma tornando alla fca-
la principale di marmo (bercioche filale al Faiisczo per quattro fcale ) fi tròuano ttd
fuo piano due Colofli ò (tatue di marmo > chiamate dal popolo Gisauti $ che appòr^-
tano macftd & grandezza alla fcala. Et Pvna fu figurata per Martc,& l'altra per Net-*
^t^.^-ySiÌM^ tunojfìgnificatiueamendue lo (lato di terra Sdimarc /di mano del Sanfouino> &
.^^*- porte in opera Tannò 1 5 <5(5. All'incontro delle quali fi vede vno Adamo» 8t vna Eua di
yC ,v> 'i suu^^^ tutto tondo, fcolpite da Andrea R iccio Padouano , con diligente fattura . La faccia
,v. ^ ^ del Palazzo Ducale Cpercioche quello dauanti su la Piazza è dd Publico per i Magi^
ftf atii & quell'altro fii fatto per habicarionc particolare del I>rindpe)cominciata dal
Doge Marco Barbarico, Ìl finita da Agoftino fuo fratello, & focccflorc, fu opera d*- '
AjTtomoJfeegno Architetto , & Prothomaftro del Palazw . Di rincontro alla fcala^
predetta in faccia del corridore apparifce nel muro vna lapida tutta d*oro, poflaui i
iionor perpetuo di Henrico III. Re di Frauda & di Polonia per la fùa felice venuta^ ^
Tanno x 574. doue fono fcritte con fmalto roflb in campo d'oro quefle paròle •
Henriciis II L Gallile Rex & L Poloni» Chriftitnirs. àcce*
pto de immatura Caroli V HIT. Galli* Rcgis fratris con-
ìunAiflimi » morte trifli nuncio è Polonia in Franciam ^ ^
ineundam Regnum hapreditarium properans , Venetias
anno Salut. M D LXXIIIL Xini. CaJend Auguftr
acccfTjt . Atq.abA/oyfio Mocenìgo Screnifs. Vetietorum
Principe! &omml>ushuiurce Reipub ordinibusi non mo-
do projpter veteris amicitiae ncccmtudincm , veritm etiam
ob fingularcm de ipfius esimia virtutcarquc animi ma-
gnitudine opinionem , magnifìcentirs. poft hominùm mc-
moriam apparata , atq. alacri Jtalise proprie vniucrf», fum-
morumq. Prìncipum prjefertim concurfu exceptus cft. Ad
cniusreigratiq. Regis animi erga hanc Reropubl memo-
ri am
PVBLICHE LIB. Via jxi
rfafls (émplttrntm Senatus hoc monumencuni fieri cura*
nit • Arnoldo Ferverlo Secretioris Confici participe > Regio
apud Remp. Legato , id edam poftulante •
Ec l'omimento actorao alla predetta infcrittioncdi marmo > con fettoni &/igtife »
& fogHamif fu di mano di AkOandro Vittoria . ^
La predetta beltifli na fcaU con la faccia dcìFcdiGxio^ fa comandata dal predet* ^^^..^....^vt^
-to Antonio Bregno» 8c gli intagli it^ttefcfaene volti iacima alla fcabit furono, fat**;^ F^f ^^^
ti da rv^tp^ptgft ^ jf Bernai^no Mantouani « Dalla finiftra del piano > vicino i vna
fcala per tefta > è fìcuata la Cappella di San Nkolo fatu l'anno 1 1 1 x« dal Do(^ Pie«-
tro Ziani per comtnodiri del principe > il qoale per legete era tennto andarui ogni ^
mattina alla Meira»aaanci che fi facete la Sala celle tel):e « & la Cappella vicina al cA/^^r/^-
Coll^k>»maeflèndoillu<^o dishabitato» & qtiafi disfatto per la vecchiezza » il
Principe Leonardo Lorèdano lo reftaurò> Se ri fecela facda di marmo > che. rifpon-
de fula Corte de isSeoatptit fì come (t vede per le infégne • Et in kiogo di colmo > vi
fabricò vna terrasta di fopra> che fenie per giardino» & getta in cafa del Doge. £t il
Principe Grittt ti pofe fu rakare la palladi marmo con figure ^i mez^o rilieuo^onde
ridotto il luogo i bellézsa j la Signoria vi afcolta ogni anno vna Meifa folenne > nella
feftfuitd di San Nicolò. ' ..
D*altrapatteneiroffitiodeirAuo^ariac affife vn quadro di lacomo Tintoretto
€0Q tre fi^re al naturale dal viuo » di tre i^uogadori inginocchioni > l'vna di Octa^
mano Valicto Sehatore di prudenza » & di bonti angolare» Se di conofciuto valore >
Pakra di FrancdcoPifani>& la terza di Michel Bono»$;entilhnomini fìngolari. Et
poAo difcoftoda loro fi veggono pur nel medefimo quadro > i ritratti dA Nicolò Pa-^
damhO) 8t di OttauianO Vallerò % amendue d'animo veramente nobile > & principa^
liflimi Notari Se Secretati di quel loogo . Et più ohtre nel ridotto de i Cenfert > i due
Quadri di pittura furono » IVno fopra la portaid* Antonio Palma s l'altre all'incontro
oiCamiMoBaltno. - v ,^ x»!icyi.,v.. .
C^iindi Viano i mezzo del corridore del Palazzo Ducale fabri<^o di nnouQ dal
Doge Donato come fi vede per lefiie itiTegne > è la ricchi^ima fcala che conduce al-*
le ftanae del Prìncipe dalla finiftra^ & dalla defha per vn*alcro ramo alla Cancellala i
te al Collegio s la ti.ualeiti lauotata di Pi tture > da Battifta Franco» & di ftucchi da^
Alcflandroyittorift% (otto ì Prìiìdpi Prioli. Alla fommird della quale » il Salotto col
foffitto dfpÌnto7& mefeò i oro con quattro quadri all'intorno > fu di mane di laco-
nio Tintoretto . EtdalIafinfftras^ntraallaCancellaria,doue fi confcruano rànci-
che & le moderne fcrkture della Reoub.mancffeiate da Secrerari eletti del corpo de
J>4U- ^^^
j v^icczaini > oair eccello M>niigiK>ae uiecheon vn tiiprema capo loro» cne
tolo di CanccltierGrande . Il quale carico fi dorta con groflì proncntij & con
fé prcn;tincnzef dal' Maggior Configlio > allVno meriteuole de i Secretati > de <
diucr-
durakì
^ 'accompagna ...^., — , — ^ -. —
che (][tieftoofiìtiofoflb da 400. anni in dietro. Perche per auanti non fi nominai
non il CanceHìcro del Doge .
' Ma perche la Repi^. crefceua nelle facendc> Vintrodudc vrfakro Cancellieto d
Coa)une> che fu poi detto Crandei rifpetto i quei due Cancellieri del I>oge > ch^
^ X % chia-
$11 DELLE F ABRIGHE
chiamano Ia&riori>i oiiaU altre volte furono tre • Tiittauta non voglio ccHar di di*
recheranno 1314. vn Marco dalla Vigna chiamato da alcuni Cancellier di Vene*
tia& da alcuni altri Cancellier del Doge» fu fatto Patriarca di Grado ; £e che l'anno
1321. ouero ij 53^ vn'altro nominato Andrea Dotto Cancellier di Venetia fii creato
Vefcouo di Cbioggia • La cjual cofa ancora che apporti quialche dubbio in quella-»
materia» crédécò die foflTe intomo sIfiCancelliefi del Doge» poi che fi vede deter-
minatamente il tempo de Cancellièri Grandi del Comune . Percioche Tanno 1257»
fifa mentione di vn Corrado» & di vn Maeftro Tanto Cancelliero • Sotto à quali fu
ftatuito » che fi fcriuefle vn Libro » doue folTero notate le giurifdittioni della Rejpu**
blica» doè patti » priuilegi » feudi » & cofe fimili. Et che bkre à ciò ogm' CoofigUeto
haueiTe il fuo capitolare a cafa»& vfcendo di oifitio lo reftituiflè •
Si l^ge in vna commeffione del Doge Zeno fatta Pdnno i2tf7.vna fottofcrittione
di quella maniera. Ego Canradns 7{otmks, & Ducalis jiaUt f^enet. CancelUrius • Et
in vn'altra fcrittura formata l'anno 1 268. è fcritto dal Doge . Manu aoftrafiibfcri^
mtiS3& iffam BuUa noflra aurea communiri mffifnusi& per màtmm Conradi C^iféofira
Cancctlarij fecimm roborariJ^t Tan. 1 273 .fotto Lorenzo Thiepolo fi legge in vn patta
coni Pifam. EtprHiens vir Conradas ùHcalis u^nla Venettarum CanceUariuSi Sindkusf
'ProcwtaMyty certHs nuntius di^i Ducis &c.TTou<y parimente il Cancelliero con tito-
lo di Maefhro.Perdoche in vna commcifiont fatta dal DogeTanno 1281.fi le^e^>
^Sum Venetiis in Ducali VaUtiOyprafentibus Mazijlro Tanto CanceUarie^Rufticljm Be-
nintendi^Marco Siboto &c.CotxMO medefimo fi 2ottofcrìue»£f 0 Corradus Tiatarius et
Ducalis ^ul£ yene tiara J^otarius . Et voglio credere che quefto Corrado fofle il pri-
moichehauefTc titolo di Grande» il quale fi] della fanuglia de Ducati & vifTe l'anno
j2tfg.A coftui focceffe Tanto Tanti Tanno 1282 . & quclH due furono infiemc amba*
fciadori in piti luoghi i diuerH Principi per le bifogoe della città. Se^ dopo coftoiro
Nicolò Pidorino l'an. 1 32}.& vifTe in quello hooore 24.anni » & dopo hii l'ann. i347«
entrò Benintendi de Rauignani j huomo celebre per lettere » gran pratico delle cofe
del mondo»& adoperato dalla Rep.in molte kgacioni»& fu grand'amico del Petrar*
ca»& vifTe 1 8. anni. & gli focce^e Tan. 1 3 tf 5. Raffaello detto anco Rafaii^o Carefini 1
non punto inferioK d Benintendi % percioche oltre alle lettercicra huomo facultofo $
di molto fe£uito»& anK>reuole allapatria»onde nell'occafione dell'a(priffima gnecra
de Oenoucibhauendo aiutata la Rcp.con le fue £!icult;i»fu fatto nobfle del Con%liOf
te con tutto ciò volle continouare nel fuo grado . Sdrifle la hiftoria delle caie di Ve»
netia»continouandoquella d'Andrea Datolo Doge» & trattò i foccefli del Principe
Andrea Contarini . Mancò la fuaftirpe in Giouanni fuo figliuolo» che fu Podeftidt
Vicenza» molto diffimile al Padre. Dopò Rafainoi che vi(k 25.anni»hebbe il fuo luo-
go l'anno i^po.Piettode Roffi cognominato Quaranta»chc durò 4Utnni . Et morto
coftui entro Tanno i ^94.Defiderio ò Defiderato Lucio, alquale focceffe indi i 2.an-
ni Gian Vito.nel cui fuogo fu creato Tanno 1405 .Nicolò di Gherardo .al quale ven-
ne dietro Tanno feguenteGioiianni Piumazzo » & l^mno 1428. fii creato Francefco
Beuazzano»progenitoredi quello Agoftino » che i tempi nofiri fu riputato aflTai d^Ua
Corte Romana»& celebrato dal Giouio» & amato dal Cardinal Bembo» come Poeta
illuftre nelle cofe latine & volgari, al quale fcgul Francefco dalla Sega Tanno 143P. &
viffc }i. anna & hebbe per focceflbre Tanno 1470. Alcffandro dalle Fornaci cogno-
minato Salone» che viffe io. anni» & diede luogo i, Febo Cappella » huomo di i^ran^
fentimento » & fpirìto nelle cole di Stato 9 8( di riputationc a ^ di molto merito con
la Rcpublicaranno 1480^
Et
,• ♦
FVBLiclrE 1*16» vai. IH
•' Bt indi 11. ànm hébbe ù foo grado Gioaanni Dedo t ri cordato ipeflb nelle hifk>rie
MiUiche per la fua prudenza» & per le cofe fatte da lui in tempo di guerra & Ài pace •
Al quale ieg^ Panno 1 5 io. Luigi bardano (^anticbiffi(na famiglia>& che deUe glab-
re di Padotia hebbe carichi imoortanti» & fu Proueditora i Mirano in ^fuei maneggi.
Ne quali fodisfecc cofi bene alla Repub. che il Confìglio de Dieci lo faonord afiai co
firoi decreti) come in quelli fi legge . Et gli foccelTe Tanno fegnente Francefco Fj^«
nolo Giurifconfuito • al qual venne dietro Tanno 1^16. Gian Piero Stella Cauaiier»
honorato » di molto noiBe > & amico di quali tutti i Principi edemi » che riffe fcttc^
anni • Dopò if quale entrò Nicolò Aurelio Tanno 152 j. perfonadi molte lettere» ma
sfortiinacoi percioche rimoflo dalla degniti » fu potto in luogo fuo Hierommo Dcd^
per i (boi benemeriti & per ht memoria di Giooanni fuo anceceffore • Dopò coftui
habbiamo veduto Andrea .de Francefchi grato alla citti» ofiitiofo per gli amici > & dt ,
ottimi coftumi» Lorenzo Rocca perttiffimo delle Leggi di quedo 5tato» 9c huomo di
molte lettere» Gian Fràncefco Ochoòono » memorando per l'accorcezn del fuo vi**
piciffimo insegno» & di così profonda memoria ( della qual fece gran profeifione^ )
che fo miratnle ad ogn* vno • Andrea Fria&£Ìero di moka banti» èc Diouanni Formen*
toy chetine al preferite. cA X/"
Ora tornando al nofhò primo inftituto» s'entri (pofpofta la Qwiccllaria)nelSaIo-w^^^
ne dinanaii all^Antioollegio» & di quindi nel Qollegio^ Era quefto Igogo <^^ anni fogo » t.<? if^^f ^ e
ornato marauiglfoTafnente» come ridotto principale del Doge » & della Signoria^ •
Percioche oltre alle cofe meffe i oro » & fatte di marmo » vi erano tr« gran quadroni
dipinti da Gian Bellino» 8c daTitiano» i più rari & fingolari ch'efli faceflero giamai »
nel maggior colmo ò vigore dello fpirito loro più tiuace & ardente in quella prpfef-
ikMie. NelT Anticollegio era vna tauola dltalia co(i perfetta nelle (uè mifure» che di«
uerfi Principi ne domandarono TeiTemplare . Il Salone auanti alT Anticollegio haoe*
uà il foffitto nuouo» carico d'oro» 8c ammirabile per i fuoi intagli » con pitture efqui*
(ite fatte da i primi di quede parti » & le pente di marmo pano colonnate & figurate
con gran maettria» le guati tutte cofe furono gjafnmy g ^ fa^gq f^tt^^lSlX ''^
luogo delle quali ii veggono al prefente altre bellezze di colori- & di Ibicchivera»
mente reali &condefflud tanto Dominio, Q>ncio(ìache nel primo Salone per co» ^^A a V
tranielT^jllticoIIegio» il folfitto è fatto alla Romana con ori & ftucchi » & pitture ;1I ^^ ^y ^^.^
fuo compartimento fii di nUnó d' A ndrea Palladio» gli f hicchidel BORibaroa» & 4'al< ^ . / ' '
. tri Scultori » le pitture di lacomo Tincorcctio » 8c linueatkine iii cohii che fcriue Ic^
jMrefentf cofe .
Quedo è didinto in tre quadri. Nel primo Venetta è mandata da Gioiie in quede
acque» perch*ella fu fatta per dirpodtione di Dio » acciòche vi (1 cònferui la religicme
& la liberti chridiana. Nel fecondo fi vede vna donna che rompe vn giogo» con altre
figure attorno» che portano il pileo infegna deHa liberta » percioche eflendo nata li^
beta» ha mantenuto » & mantiene l'antico fplendore della liberti d'Italia » alla qiiale
tutti rifuggono come in porto ficuro » àc libero i ciafcuno » per conferuatione della^
▼itia Se delle faculti. Nel terzo è dipinta vna Giunone accompagnata da diuerfe <^ir«
tu» (igntHcatiua di nobiltà. Conciona che nel fuo principio i nobili partorirono que*
do domicilio > & Imperio » & mantennero fempre incorrotto il fangue loro illuftre .
Dalla parte del Canale fopra alle fìnedre è efpt^iTo vn Nettuno» che fpofa Vcneda^-'
in memoria di Papa Alcflandro IIL che diede il dominio del mare i Sebadiaoo Zia-
ni Principe deHa Kepub. Dalla parte verfo Piaeza fi vede Venctia Vergine » la quale
.<on la fua incorrotta patiti> fi difende dall*infolcnasa altrui» & s'appoggia al mondo»
X 3 per-
, J14 DStUE PABfUICHia
Nelle otto maodfliieipirle' per icntto il cofnponimento^ fi raf^prefentt Io fiato del*
laiBLepnb. |ìitclieM&oodt|Mace<>ctafigarc per otto Cittd principali. Coftciofìa^
chcJicUaioma jèpofta Veoonao)! fuo beUi/fica^i 8c antico an&ceatro » Netta fccon*
èt^9Bàom»Agi$mc$Ufcrì\ibnchckb>B Nella terza BreCcia circon^
éata dait*accne> ddfe quali la predetta è cof^ofa fabricatrice . Nella quarta i'Iilcia^
cbe tiea la corona ia niano> non cffeodo più in podefti di tette coronate. Nella quin«
ta Treoifib» con dkierfi prii^kgi & danari» & CNM h ^da per la pu^
fa la prima deUe circontiicine che fi detfe alla Rcpub.& donò aUa Signocia non pur ic
•leddimai tna anco cotte le ine particolarì entrate del cofOBne che fono abbondan«^
ti • NeHa icftala Patria del Frtoh che mecte la fpada nelìasuaìna p dopòoioke ener*
re fotte da iPacriardiid'Aquiiea eoo quefloftato. Ndlafettivia Vice«acoa ouier-
fi (hictiffcrcioch'diaè ilgtardinodi Voietia.fit odia ottaiia fi figura Aldoo^Acri-
fi ''^4cbConaodaigUe&rouineperraQtichi(i^I>iqoeftas'^^
/'Jjci^iQ roxxil fofiiaodt ftucchi» & poi ndCoUegio con beUiffino» & vivetelo con fnirabil
ijf^^i ^ compartimento ricco di moltx> ordTperaoche fi contengono mJ fuo campo éuut^
/ ;.^ qaadròoicon vnoooatooel ateno«ridnd ai^òmo d'akve forme di figure sferiche
le acute che lo rendono vaghtffimo airaltroi veduta. Nel primo é dipinto» k Giafti-
tia>&laPace»chelionoranoIaCìttidiVenetia.Nell'ouatodiipezsoé larel^iooe
con YQ facrifido. & oeU'altro qoidco rerb H Tribunale del Doffi fi contiene ?n Mae»
re&vnNeàiina»perlafìxteKzaditerrajacdiniarediq^e(h>ftato Nelprìmocon*
do fopra aUaooru fi iMgr^C VSTODES LIBERT ATIS. Nelfecondo ói ibpra REI-
PVB. FVNDAMENTVM. Et à piedi NVNQVAM DEREUCTA.Nel tet9
ROBVR IMPERII. & dalla deftraddla porta lui^o il muro è dipintala moderan*
ca di Dauic & di Solone. L'induftria di Archimede » & la manfueuidine di Claudio •
fit dalla fimAra» laliberalitid'Akirattdro» la Continenza di Marco Curio» 9l rObo»
dienzadi lisonida^ NeghouatibisUin^ghi dalla dei)ra*nel|H:iflsiola (cmeuadi Siila»
«d ieoQodo»rofièrta di uccio di morir per la Patria» nel terso Caronda che per can«
femarle lue Leggi fi diede la morte. Dalla fio^a nel primo la fortezza d'Alcflan*
rfrOtOd fiicondo il Sacrificiodi Aleflandto fopra dodici altari» ne! terzo Seleuco >che
/ ^ r £ fa cauar ^i occhi per la giuftitfa. Vi è parimente U Fede &U Concordia con altri
' / cmameoci. Infaceta del qualfoAtto»d punto di fopra al Trono» vi é figurataper
* Venetia » vna bellifiima R^ina coronata » la qual coróna col corno Ducale » Seba-
filano VenéerOychel'i dinanzi in ginocchiooi vefiito-cU bianco • £t aitto fii opera di
Paolo" ' -' • .^ •. . .^
w f
so.
là Catìccllaria»
sid quale fi diede principio i ridurfi il Configlio (brande » & durò per cotale eflfettQ
£n0 all'anno 142 ^ Perciochc parendo » cbe il luogo non fofie capace » fu ordinata^
:^. f^ la Sala fui Canal Grande» la qual fi fini nel predetto tempo del 423. & fu la prima
^ ; , . ^olta che vi fi fece il Configlio . onde il prdentc rimafc per lo ridutto del ConfeUo
xiciPcsadi. -^-»-.
In qucfto adunque il Cicto fu fatto per difcgno di Chriftoforo Sorte Veroncfe : flc
ne quadroni compartiti incorno alle mura» fi dipigne di continouo tutto lo Stato di
Terra Feima pofledoto dalla Repub. di p^efe in paefe» con le difianze » Sl i firrdcJr
le città» delle Cailclla » & de tantori j» co loro confini » in quella m^mif ra che fi vedp
vna
pvBtìCfiÉ tis. vnt m
Tfti piatte del mondo nella Sala dciOoge* M prelfo feM^vndkf IiKfKrMorì di mar-
mo» fatuo il vero» tutti antichi & beUi $ quanto pia R pofla defidcrare % 6c di molto
preigio» parte hauute da diuetfe CìitA^ & parte da Principi > cheUrbatmo donate « &
m teda vièpoitoTn*alcarcrperd9»eircMcesde por ftakrecrtca incaci del I)oge. ^ ^^
Et da altro lato è la Chiefuola>^doue la Signoria i hora di ter^a » afcolra ogni gk>mo o/^ ^ ' -^^
la Meflfa • La palla del an Aitare, con m Oirt{l0 fls^eftatv è ncMifs» quanu altra (i
fia nella Cictd>& fu di mano di vn Fiammingo « y^ /^
Ora «fori d i<ncitt looghi^pai&alfe Sak ddrfiic^
por Pit?t«r^ notabiH Scéoofici PercèochradbfSateikIiribuMle»(ènorapf>idè /^ ^<^
ti net fao ciclo» icafipropiij» die s*a^ietcabo al detto Gonfigtia» coooofia che vi fi
¥cdcriaratca»coiTm]OtoiniicntioiielaHeidaiieirauaro4ii^ più ^ritreiti^A
RibclKonc » accoci^agnata dalia Sodomia » te dalla Falficétoìica de* nMoearì • 8i^
fcrone^ipìncr da Pmuo VeraocfeÀ Bartifta Farinattt»» 8c dal BasàccoacmU com-.
panh*Molirikirafqaadridolio»&lÌniienrioKÌti di Daniel Barbaro ^cttod'A'^
qtrilcadoctifiMo$pRÌifauoiii^ Salavicina»firapprefeqia nel^
mc0»Sm MarcoìnafiafoélaaicongU
la F^» la SpcranntdcU Canti» Vie paooietttcvn quache coli vtt Chr^lo mMto
foffen ^^ - " — ^ - — - • —
netra
iMlen«to^did8eAraelr»&k>feccAtttoiidk>daMem^ ^ j^/^
nella !MadctgiinCtott(^fe »c0PMnciata dopò l^mno i jc^^ & finirà Paono^:; ^ ^
143 j. FU la ^nSna ifokadqvtita a rerde di chiaro» & fcuro; & lafecouda fu rifatta di ^^ «p* '
Aucni cotori*^8cilpriBM>cbrvic€loriÌefi)Giianeoto >tt qoakJTanno ijff . vi fece
iMParadirointeftadelIaSala. Vi laoorò anco akimt altri cpiadii » fra qbalt tuo fu
MeBo ddta^gqerradi SpofeOMrtcm rico|xrto da Titiano. £t hm.poi t^ffu^ri
fifeceftcieÌ&ebai|Mratodq^awct^ fidfe» ch'era bMGpgna dei
D(^e Steno. .^^
Ma fMceduto al Principato Nicttiò Marcdfo^ panica l^adri che fi rin^
Pitture dteHahtftofia di FedccijgoInDpen &^d fa l'tanoo 1474. & Panno 1479. fiirq^
no rifatti moki quadri Vecchi . peraie vineiido allora i Viuarini> i Bellini » & diueriK
afcrì nttori dincme» piacque al Senato di femirfi dell'opera loro»& perèipredétti
iMRiendooi mtSò mano» rinaoarono qoafi c^ni cofa . Concio&i che il otiadeo dono
Othooefib^atodala Rcpcib.s'appctfeiftaua al Fadre »eflendo prima ftaro ihpihm
dal PìQukUo. con diuerfi ritratti» fra quali era quello d^Andrea Vcndraasiao» che Ai
9 piùbef^tùmnc di Vcnctaat fiioì tempi» fu ricoperto da Lirici Vioarino . Il qua-
dro <itf confetto naoale» fu ricoperto da Gentile da Fabriano Pittore dftamanpn*
farionescbehaneiidD di ptoutfione caducato 9 «orno» ireftiua à maniche aperUL»*
€kntaBellino>rarimentcnevelàmo^taltri»piSt^ Taltrai gloria»*
principi» ctrers^io nelle Lunette attorno àlE salai Ritto il loffitito • Ora queflo luc^o
è hxngo I sapiedi & tergo 74. Et il (no capo é dalla parta di Leuantc »percioche ol-
tre cmW e dipinto il Paraoito con k Gerarchie de gKAi^eU»& coi C^^ ^Santit
vi è anco poftd il Trono del Prìncipe» co fegèi de Configlieri» & de ^ altri r^enti >
che formano il corpo della Signoria. Ilquaftronofi legge» che era altre volte nel
meaaoidone fono hora le due finefhe che guardano io Corte» Sopra alfeggiodei
Principe» erano quattro Verfi » compofti da Dante Alighieri Poeta Fiorentino > che
^&umràaqò lantaira del Paradifo • & fiirono fatti d4 lui quando venne CXratore à^u
V^9^p<ìriS%nondtlUuennaj&erauo -
X 4 .. Vm^-:i
izs DCLtE^ABRiCHE:
VéimréenMJfe giitmrmPédré^
^er fylU bétser » fuA détti . ttiné ,
C»fiei che fu deljlm pghml fimdire
* >
l>j ft^M afl'Tna ddk pone per fianco craiK) doe SaM Romid
cane fta loro> feto poigroanoryiio all'aititi perdimo»
fhrare che igouemana di qoefto Stato» debbono eflere infiemeTnacofamedefima»
anandofi intenfamente l*Tn Pakio» & comoinnicando f tuo atfaltro glihonorì con^
r , I cariti» & con giaiUda per maniienimento della IflMti.P s'entra nella SabU
Ìa// id 4cUoSgiitinio» latta (òtto il Principato ddFoTc^
/i«>u/*««^ilf>ala2zoZ^doue èfoolpitadimesonlicDOiiuGàiftìtttinnialiinettatTol^^
i Padri> clie fi continouafle fino al cantone» che hog^ fi ch^
ceto predetta Sala>B coi foffitto in qnefti anni >diwntom tre y^^
GionannìAmonioPofdonooc con arte inaradglio(a» per gU(c^ perinudi» £c
perfinnentionedie^fiTedeaa: nella qnalfitttnra il Pittore fiipctò tutti gbakri-
«Uafua profeifioiie • Vi fi vedeitt anco h battaglia nauale >delra^
co» fatta da I noftrì. NeUa qoale con ma^iftero indicibile» 6c con Tn inira^^
fc viluppo di cofe» & con gioppi £mtaftichi di petfone » fi c^
rappreientaua <)nella lìnnpre menM>randa Vittoria che fi ottenne gii» fotto il G
rafatodi Sebaftiano Veniero » & era di matto di IiymoT|ntorttto • Vi fi TedenaJ
etiandio (opra il Tribunale dipinto vn di del GindSiò in molta ibn^a & difraio » ri-
tratti de Pnncipi»Loredano»& Moceni^o» del medefimo TiqtoiXSP- 1^ preflò era bt
Sala del Collegio delU 15 • con dioerfi nnatd di Dc^f paflitti d'ialtezza
• r ^ mezao in habito antico» huorati gii da Duaro Smaftlani. Ma tornando
* ^ nella Sala Graii^» vi fi comindaua dalla parte doue erano i Santi Romiti » la bi<»
ftoria di Federigo Imperar, la quale andaua circondando la Sala iadioerfi quadfooi t
con rare pitture» con WinTcrittioni de fotto» de loro unificati »4iinano del Peamr*
ea»rimatace mi quafi del tutto» ddSabclIicOfCOfBeu vede per le prime copie cbci
fono in dinetie mani •
Dandofi adunque pritìdpk> da i ^tti Romiti» fi conteneiu nel primo q^^
fino al foffitto» comr^^a inuentione di deche figure» Papa Adrianoiche coronaoa fo^v
lennementerimp^nelbChiefadiSan Pieax>»aoue erano diuerfiperfonaggiiqpeUA
ceremoniaicon ritratti di molti nobili»con bei panni»& begli atri » & molto kxlau» £c
fodimanodiIj|coaioTintotetto:8c difottomcampo dorovifileggcua»
Mriéfnu 'PèntMdx.FetUrkim EiuBàrhum '^^wuui
Jmf, inffmkMs i» D. Tetri dearéutit. MCL XIL
Nd(ecoodoeraerprdIàvaasu£&cheauenQe inRcMiudopòla coronatiotie > fir»
•/ •
qnafi fino alfiad^ltioQc dcQ'Imperauioix* fic.<^^
PVBLtCHÈ LrlB. Vili. 5*7 '^^^^-^
^djTitknoi doiicfrarakrearfc nocabiljfi vcdeua tu cauallo
armttih <b moica oeliezza. ic vi era faitto •
■
7(§m4»i fdmilUm fmftréOoris i Vrsiù Nerónis profeSlì
ed mtUm •AirUm éggtndimtm' dd tmorkm*vffHi
I I
t
Nel terzo era dipinto > ch'dTendo (lati crefati ì>ODtifìci Aleflàndro III. ft Ottanio
Scifii)àtico>chiatnact amendue dall'Inipcr.i Pauiai & non hanendo Aleflfand^ vola,
to andarui l'Imper. confermò Octauiano > & l'adorò > con infinito difpìacere d'Alef-
(anàra. & fa d i mano di Paolo Verootfe > & tì era infcritta .
JUxMtbmm ni Poni. Max, Rite ertdtum^ Oda»
$àÉmim*t»fkf4ShmJmp,Federk»sT$iii$Mmem»(mtsfi
jIUx, dtU* eitu éudietfs noufuìt. Jtap Pederieus U 4t^
ftrtnt ^TMài^iMum ^uìédfe ijt 'Pont* dedétémiti àc^
ytmréfmeft.
Nel qiMHEBDidkenfefi Federile diSpo&odi qaat^eiiere in (lato il Papa fcirmatico »
fi vedetta che Papa Meandro Io fconiuiucaua> 8c gli proceftaua gaerra • onde vi era
erpreffalaceremobiachefifoolfaredal Pontefice in qiielfatto : condiuerlb figure
snolto bea&tntc(e»cooattittidinif con habiti> con coloriti >& con paoni molto fin*
golari» 8c to dipinfe ilTintorgtto> 8c vi erano guefte parole .
JnfeUnta PtdtrMMàtm Mex.Pont. Anéthemàte 0
SÌ« iàdi3é dirimi fS^ froftdfa. Pederims Jm' ^
, ftrdt. iniquo tdictt fibdUts fito4 4b Alex. Pmtt, 4/iV«
' ■ . . .
Nel qtimto fatto da Tit;i|nQffm incredibile indoftria Se arte» fi rapprcCbotattf Ìm'
giornata di Spoleti nelI'VmBrìa • Doue > oltre alle cofe notali che vi appannano » fi
moftrauai gli ocohi de tigtiacdanti vn Capitano 9 ch*e(Iendo de^ al rocpMe d' vn^
laSà fi faceua armare da vn ragazzo» nel petto della cui corazza» rif^lendèuano con
incredibil magifkro^i luAriii c&ri» & i itueiben à^Vàrtmicéapmà» de quali era
yeftito il ragazzo .
Vi era parimente vn cauallo di eftrema bellezza^ & vna. giotiane che vfcendo di
vna fbfja» & falendoxli Copra» nooftraua nel volto» vna gran paura • Et fotto non vi fi
Iqf^geua ntilla •
Nei fello appanlla^a^)paNccbio del Ri di Francia per difendere il Papa* onde^
52S DSLLfi FABRICHB
fnettendoffilfordinerYiìo» Scfattrot fi vecleiiaiK>4iiierfi groppi dr%m« >iif pliioib
di te(te>& d'altre cofcscenuce in quel ccoipch che fiutKXMip^ ps^io«
& vi erxQOUco .
te ^
*Pr^»iit KtxtnclìtmheBmm ^«Uùy^t/t *PmtìficUii*
fftìtdtem tunetur fdrtmtur iHfìmfite drmd , àdfk»i
Ftderke Bùtmt^ Dàci» Getét , Germani , ^ JtéUi . "^eg i
FrÀnà4 fétmmt Angltch£ritéiimgFlimér$>^tBurfffU'
dten/ei , (^ yk/coats *
Nel daaimatì còmpreodau U (bpcema hoatà del Papa ^ quale hanendo conf^^
4eracQ, c^ lacuecra apparecchiata per fua cagione > potent apponir gaut danti»
alla Rcpub«C3ÌriiJ!u»i» deliberò di ricatri^Veaeg^coaie ttcitd liba» » jieHgio.
fa> & ficuca « haucndo per opinione» che s'arrederebbero l'anot > quando nefluno di
loro MHi %eflè dclue egli fi fòflè: fpcraadtt in caocQ k<lkril tempCKWeo^^
cofe.&^icrA'
^ r' i^*
Pifttijix netit CMflUnérum mìSU fid edufi hafiili'
teteatfii^eniyceUté fetfimM iUgmtiUe y inuiu t»»
tiffii^ yftutioffiisiirdm fvrbem fc c»ntutu Gregérf
Sdcerdftis bakit» > faitp htc ftfmà^fhmt fi^imm fm*
ptA tentefiamn^ m mtUefimMm 99^ fiti fiifimm*n< Jk'
Millo ottano finatonerti feoteienttécl cantoatÈe-ràK» faóaycàc gettai verib
la Zecca» fivcdoMishe dS&MdofiiIfanaiHcogpitoNridiacto nella Cbieia della Caritds
iu conosciuta da vn foreftiero » che to Tcopri aua Signorìa . Et viefl digintoil Prin-
cipe col Senaco»che andana d kuarlo col Bucentoroirìconofcendolo per Saato Pon>
te}ìce.& le figure di quefto quadro erano ake poco più di TU braccio )& fatte da^
^ao^^too s& di <oa«eta«
•
'TtiméknàtÌitittthMdtàf$ui€énùnìe9t SéU^ Sdtmtt»'
ftt, ftiébmeuimeitm éJ Mamifiet:ÌMm SmEUMéatÙL
JEc fecodifcoftodalle ptedetteparple ch'erano quafi cadocbc^file^eua »
^yBtlCHIrf-IfifVlH. i^p
%•
^«^ ìAm» tvifitérti EccUfiàm fitfréfir^tam SénUéc Md»
rU de Céritdte , cogmuit *Papam , nenficdt JBuJiri 7)««
mitfSekàpidmZuni t tmu iiidjfto yiunUnm Dm^
fikiliter fimmmlfmit**0mtéUEc(Ufid*
Et poco predo»
Bux , wtfU»^ , mhìfes , ^ tita Vtnetìsnm ànhh >
fimtiiter Pdtriarcba GréJeufis, O* Bpt/èopitsCafhSd'
nus citm tité cUro permnimt cam trucihus 4Ì D. P4r;
fm ééùàmtmiihmtó €tmmfr . Ùtmt^s. Orni gtmi-
... htf ficjfis dedtt ojcitlà dJ Bedti/s. fedes frxfintMs cU*
midcm > Mitrdm ^ trmmentd , pedum , Z^ nnforums
*utm etndepiipt9f i^wmrtt duiimim ^ Pimifics^éP'
ndmentd , t^ttid *B in nfrhe tm0mdMhM , IC^pO'
Unti .
Vri 9 fìnìtnento del detto quadro > 8e il prìnapio deI^a}tt<o > che-^iBgoftt » km» <li
mezzo per tcftaddla Sala due fineftronii fia iqoalieTarco^ito m San Matcooon
rarmì de! Dog;: Vendramino da i Iati* che toglieaaao io vacuo rame Contacòift^»
d'Andrea vltimo Doee di quella famiglia .
Nel nono quadro dopò il fìneftronc> s'abbracciaua la cercinoni«<ie[ Papft > qnaa**
ào dette diuerfi priuflegi 8e honorì al Principe 8c faoi fooceflori . Donc òpi^eua i
cero bianco al I^indpe* in fegno deHa buona rifoiatione dd Doge in oimideK it
Papa > Se della patronia di San Marco . 8e quefto quadro ia facto daG^mj^BcMÉio»
& vi erano fcrìtte le fegoenti parole >
TD«y , nmmrfi ptpith cùmtidMtt ed Akdre Bctlepét
SdnSit ^Marci Pàp^m tum cantUrus (^ deuotimt per'
dbtcit ^rvH ptr/onàm i fàcidtdtem , màgmtmùnem Cini'-
tutti , O* totmn 1)»mtnmm in prote^i9Utm fitsm^
Sittlepd ttmPtd tjHesìdnt •fert ^<v
£t daValtro lato fi lagena contìnouaado la predétta materia .
né 0£L1E FAÈRICdS
«
poji €HfH I ferfctMù in fiùs froaffionibiis n/t&rtrmr .
Nel 4cdmo voi^Kulofi il canttmtlc» fi fcox^gena àiépìmo dal medefimo maeftroi 9
tratta 6 della pace del Papacon l'Imperatore fatto dalla Rcpublica pcrlo<juale fi
maiidauano Ambafciadori ad inciaidetia rok^édfflxnpaM^Sc Ticranocato •
Pro pace tréSiàndà mittùntur ad Jmperdtorem tmit i»
^Jpmi4 refieUmemyfoUnnes^Amhdfcidtoresctun Utteris
1>m4ltbus qudsPapàmdndat per Dttcem mwMi 'Bulk
ftt$mhe* cum figure S Màrci atque Duce.
Etpetóocheild«toG«ndfceraritornatodaCoft»nooopoli»do!iie |uuieaa£atto
il mritto del Tucco, dal auaie era (lato creato Caualiero (6 come ho veduto nel fiio
priuilegio; con moki ricchf doni» fcriflc fotto al predetto quadro i fegucnti verfi ,
CeutUis pMriét tUdtè bsc mtnumeàu 'JBclàms > .
Ottomano acci4»s, munerefa^Ms Eques . .
Et in qaefto quadro ripieno di bcHe figure, con molto dÌ*^no. 8c co» colorici
grandemente vaghi & fini , con profpettiue molto ben tirate & mtefè dal Pittore , fi
notaittno tre c&fc . L'rna lo habico degli Ambafciatori di quel ttmpo.i quali porta*
nano II bauaro , & le trombe d'argento quando andauano all'Imperatore . il qualo
.^ito doro per luoghrilìmo tempo, pcrciochel'an. 1295. andauano con l'infegne chia-
mate Imperiali cioè col San Marco dentro,alle tclte coronate, & ritornati dal carico
totonle rendcuano alla Signoria . L'altra , l'erro, comune , che il Papa deffc i'autto-
.riia al Principe noilro, di figiHare in piombo: hauendola e(fl ab antiquo, come fi ve-
'età cMrainente pid oltre nel prcfentc . La terza, il modo col quale andaua veftito il
vancflucrGrande, nel tempo che fu dipinto il quadro da Gian Bdliuo • Percioche
con haWtorungo,rofato,& con le nanichep. udenti come i caffettani dietro alle
fpaUe, & con beretta a tagliere in capo, dimoilraua grandezza & macftjì,cofa molto
grauc & bella i. vedere .
Nell'vndccimowtt |ioftiran-J<ttadegliOratorjdFederico,&rac€rbarifpoai^
hauuta da lui unomo alla pace che fì tratcaua , & di fotto fi leggcua .
«
Jmperator T>rimo Amhafiiatorts Utanter rectpit , fii
at$dito , qftodveneraftt ad tra^andnm pacem rigide rt*
Jpondit , juodPapam fugtttUHm (ibt tradant , ^ noUnt
/actrc gucrram alienam Juam , nu fufimerc auem totus
Mnndks ffquttkr , a/iequw parare /e ad bellnm .
Et
4
A
PVBLICHÈ LIB: vili; jji
L ^i^/i referunt Pepa O^ Duci rigubtm jfmperatórìs rf-
fiottfim . P4^tf plurimum expamt , fid beni^iffìmùs
Dhx ipfitm bortdtur dkens, oh reuerentiam fida Cotbo»
ticg ^ SmcU 4Màtris EccUfis fviriliter defindttur .
Neldaodecimo era figurato il Papa ch'efortaua il Doge» che con jo. garee vfcKIé
in tnare.contra l'armaca dell'Imperatore . & gli'daua' la f^adain' manom f(^o di
perpetua giuftìda» & donaua à Vinitiani* che aadalTero à quella imprefa» piemlfimo
peraoQO m colpa & di pena> & di fotto vi era .
I
(
t
Hortàtur tAUxMftder 1>i»t.M4x» 'Prhàpem ^ Fene*
fs^ytcum XXX, Trìremihtis Puèltc^e dd hellumr.hh
ftructis , prò pietate O* religione fitrttter in hoflem mo'
Hiànt , dtttqne inclitoDucì , (^ fmcejforihus enfim per*
petnum lnftiti£ inpgne hdhenditm i Qoeteris ad betlm»
emti^us pleni/Bmam ddt yeniam '
t
Etdàltàltrolàtocra fcrittoi
PoSiqudm trepide nuncìétum ejl ^uinqs &* fepttugintM
Hofiiumtrirtmes Otbonis Jmper. Filij dnctn éduenU"
te > tnm Venetus Dux circa SàlbUictm Hifiria Pronte»'
torimeifitos ad pugnane bertatus edick^ fvt quumfir*
rumi fi ta hefiemn;ìbratumyiderint» fùoejcemplo di'
miۈrent*
Nel tredecimo era diligenremence elTempIàta la bavaglia nauale del Prìncipe cod
Othone» nella qual fi fcorjgeua la gran patiencia di quel Pittore nel conflitto. Perdo*
die efprimendol'intrecciamento delle galee> là furia de combattenti! & la vittoria^
identica > mdiftraua altmi quel fatto con marauigliofa eccellenza «r Et fii opera di
Gian Bellinoi & fi dice che flette fa quel kmoroj ^ici «mi. Se fi lagena di toiv^
Jtrùxrtrlnq^ fTétlMmcommittitur ^ demum Dwc fiì^
forii
torU c/affi difiecta , Otho»em cum triremibut L J^ Ctlfk,
reUqutSi pr^Ur p4Hc'4s qiM celeri fi^à olfierMt , OHf
igni ahfumptis , 4ut ntf Mdr't de^re^s .
M *
Nel quarteded tio il Papa abbracdana il Doge > & lo falacaua Sì^or (fel mare >
& <^liporr;MMt)V^l<!Hoeoiài»i«lQrpof44)«Qftat «qbo Ìp fvypctDÒn^ jfaeno del
fuo Imperio > che ^^li daua dell'acque falfe per la riceuutd Victoria . & vi éralcricco.
CompleSittur Utdhundus Pontìfex Venetunt Oucem ìn-
ciitam 'Vtciortam reportantemy (^ peU^ Oomtmim fi-*
lutat. tradir ei a»ulum quo tlU ^ reltqui 'Priocipes , i»
*vtri pérpitHÌff JmperifdrffimMUm ^^Mt'tmois' ^fitk
^i ^are di/p«np»ent .
Nel qiiintodecimojO.hone tratto di prigione protncttcoa su la fua fcdcd'cfrer
mezzano fra il Pàpa& Tuo padre» di coni^udcr la pace lOndk (ipartina per quefta
effetto » de i^qfcri^rioqc diceua «
•■ * *
Oth$ Jmperatorìs fittiti diutnà motùs nfoinntdU \fi fu-
tut£ pdcts €um Federico Taire arbitrum 'PMKJfifi , 0*
Venetis poUtcetur dtp itd fide db eo . dcce^td , cufi^did
hberdtur*
Nel fcftodccimoi Otiioqe Vapprefenmu al p9dre tptto 9ikfft> » per la fua lii^ra-
tione. Il qu^e addolcito Panìmo fuo feroce & perAiafo dal figLiViìIo alla pace : otte^
nota liberta di tifatt»rla» la <aiidudeua.'<i fl kggeoa «
•■ ■,■•■.' ""^
Ldtdtitr Imperdtor <vlfifilìo , cutus confidhtld^t9ÌdHr
m$ dbborruerdt dftimus f, tdodem *z/t^its f ci trd^attdéc .
pdw tributi poteRdtem *
Et weftaopera Ai<xunio£Ìaia^UIjugi VijjirìnQjt tiureimm A morte »fii finita d^i
OìM BéllHio» coQ Quniera moke dilicata & gentile .
Nel decimofettiraoi il Pontefice condotto con l'Imperatore in Chiefa di S.Marco>
fattalap^0in6Mfrid(ado<'(^q44hUigUma;tcMirpie4er^ fu*
periorit;! . & vi era fcritto «
*v.-^,. ^*^ •-. * ^ /• ^ *
PVBUCBE^LtB. Vrii III
fmpim$tothèf$efim^bHptìikftlhyia9€hril^
die cum Rom. pput, Veneto^ue lattee pmm fitmàrm»\
Etquelfe età A>teo d« Titràrtó» & fa il prlftio àuàdro , ch'tóli ftcélfe miTs «aU
» «àWrtUti per U pM nira Pittura , the fo^ffirrqS luoS . ' *
Nel dccimootauo, il Pipa con molti Cardinaii bc. Vefcoui ittfi«iiie,detìaia Meflk
lolennein San Marco, cpnccdeua Indulgentia perpetua nel giorno deirAfcenfione.i
tutti ploro, che rificiflcrol. detta Chicfa . Et quc(k) fu lawratoda Vit;Ss2^
» ' . - ■ -^
«Jw^w«f >m io D Aw ^mi Mi* Akx. P^nt, òmH-
àdiu^ikti flmàm dèimwim tfei^Umptr^im tèiHtf*
fi yfiftimd ftccàtorum parte per octaudm/retumtànti*
bus remijfa.
iJSrlil'^KT^' " r*P* conccdeua rombrella al Principe, & fuoÌ focccflbri, fit te
imerc caduche non vi fi poteuano a patto alcuno vedere .
. fluaui!?SAfe*Ìf^*'^'^^'"P^?*'*'"\^" Incontra*^
w 5"»^ vfato II Senato, & li popolo, con le trombe & co» gli ftcndàrdi con mola tó^
tw, erano nceuuu dalla città; & vi era infcritto, S"«'=''^r<u coamoicaica-
Proficìfcmtur hinc %orMm cum celeri tquìum Atex^n.
Tont. ìmpirmr ^ tmsc Venetm , ftibus ibi »fpr9pm*
pdtttibui emnes fupremi ordittis amifiites cum t»to clero
pndeunt cbuiàm ^ feruti primores ciuitdtts . , . . .
iótàqi nobdttds, peftremo multitudo ingens Rudi» ejfu-
f4t fvetmntes cum multa Utitia , O* rvtner ottone excipit .
Nel ventefimoprimo, il Papa dona ja ai Principe otto ftenda-di ài diuérlì colori »
* ~*''^"^ trombe di argento in fcgno di lionore, acciocbe i fuoi focceflbri le por-
tallero in trionfo per (uà memoria ,& fi leggena .
Obtultt 7{»manus 1>opulus Alexandro ingrtSo , od 9
nMrij. cpleris yexilU toùdtmqi urgenteas tubus, ^um
I
I
(
^ 3J4 MLLE FABRICHB:
» , '
Ntl Tcntcfimofccondo» il Pontefice con gli akri due Priocipvandaua d S.G ioum-
ni Latcrano, doiic apparecchiati due Seggi , il Pontcfi<;c comandò che foffe porcaco^
iltcrzo per il Doge» & volle che Pvfaffe in perpetuo . & vi età fcrkto .
fyùijit Alex. Pont. LateraneH/em/Safilkam. cu»* ImpC'
ratnt (^ Veneto Duce . Hic cum forte felld ejfet rund
fpfinùfici élterd Federico Imftrétori firMd \ tertkm,
yeym^ Herni 'm^ , deditqfte tdm Uà ad cHrrdh SeU^e.
hjtgne qmm ^eris VentSotim Ombm perfim.hdr,
hpd/tm» .
* ' ' » * ^ •
. -
HI « « 4 *
Ne quali tutti quadri erano diuerfi ritratti di Senatori & huomini illuAri > dipinti
di tempo in tempo da diuerfi eccellenti Maeftri. Percioche cominciaodofi da qucfto
vltimO) & andando fino airaltro capo del Salone preflo allo Scrotinio , fi vedeua Tef^
figie di Marc'Antonio Sabellico» di Gregorio Amafeo> & di Giorgio Menila . Et nel
quadro più okrc di Titiano» vi erano al naturale Pietro Bembo vene fu Cardinale^ t
lacomo Sannazaro! nobihfs* Scrittori nella lingua Latina & Volgare>& Andrea Na-'
uaiero • Giorgio Comaro fratello della Regina di Cipro ^ in vede d'oro > Antonio
Trono Procuratore, Domenico Triuifano Caualiero > & Procuratore Padre del Do-
ge, Marco Grimani Procuratordi San Marco, figliuolo di Antonio» allora Principe >
Paolo Capello Procurator di San Marco , Gafparo Concarini d'età gioitane, & che
poi nella matura fu fatto Cardinale, Marco Dandolo, Padre di Matdieo,che fìi Pro*
curator di San Marco , Fra Giocondo Architetto Veronefe , AgofHno Bcnazzano»
Marco Mufutò , & Lodouico Ariofto • Et più oltre , nel quadro dòue il Papa conce-
deua l'Indpleentiacon diuerfi Cardinali dalla deièra >& dalla (iQÌ8ra,fi vedeuano
efprefii mirabilmente quafi mtti i Cardinali Vinitiani, ch'erano flati fino i quei
tempi, doè A rigelo Correrò i che fu poiGregorio XII. Francefco Landò , Pietro
Barbo, che poi fatto Papa fu detto Paolo Secondo, Marco Barbp. >G iouanni Miche-
le, & Gibuan Battffta Zeno, figluioli dì due forelle del predetto Pontefice,Piefro Fo-
fcari Vcfcouo di Padoua, figliuolo di Marco Procuratore , che fu fratello del Doge
Fofcari, & Domenico Grimani figliuolo del Doge, tutti i Cardinali , Et oltre à pre-
detti nel ciuadrofeguente erano polli, BvTnardo Giuftiniano Procurator di Sanu
Marco,chefcri{relahiftoriadi Venetia. &poco difcofto daluiUonardofuo pa-
dre, anco cflo huomo chiaro per lettere, & per dottrina, con Beffarioue Cardin. Ni-
ceno, vcftito con lohabiro de Monaci di San BafilJQ ,
Nciraltroquadro contiguo al predetto, douc era vna lunga fchiera di huomini
fegnalati di quel tempo , & poftì à due i due j che accompagnauano il Prindpe Ziani
aU".
PVBLICKELIB. Vili m
itf aroAltài fi TràdiaCiouanni Barbarìgo Caualietó > & Prociiratore di San Maiw
€o>Tadeo Giuftiniano Caualiero» Vittorio Pifaui» Gioudnni Hemo Caiialiero>0c
Francefco Sanutò) amendoe broueditori in campo nella guerra de Ferrara» Pancia
mGiorgio Dottore & Cauaiiero> Carlo Zeno Procuratore^Roflb Marino» Anto-
nio Bernardo Dottore & Canaliero > Fantino Michele Caualiero. & Procurata-
reV Marco Zeno Caualiero» Marco Lippomano Dottore > Barbon Morofini» Ni«
coi6 Canale» Lauro Qgirino» Virai Landa luniore» Francefco Diedo» Marco Sanu^
tò9 Nicolò & Francefco Contarìni padre & figliuolo tutu Giurifconfulrìjcetebri^
tiffimidcHuotcrapo» con fottane di bmccat^^L^gn ma^^
|£TiaucuanòirBaùaro*d*rmdiitì hàKtoilGylanza'a &. iSfeae.
' '^vedeoano ancora in habito togato canati dal vino > & dal naturale > Marino
Cattmello Procuratore 9 Antonio Contarìni Procuratore cognominato dal ditor
fratedodel Doge Andrea Contarìni» Luigi Storiato Procuratore » Federigo Con*
tarini Procuratore da San Luca » & Filippo Trono figliuolo del Princi pe N icolò •
Orfatto Giuftiniano Caualiero chiariflinio per molte ambafctarìe»& per altri fat--
ti tonorato» Trìad^ioGritti Generale » Pietro » & lacomo Loredano j padre & fi*
giQOlo»iamendae^rocuratori« Antonio Loredano Caualiero fatto dal Senato per
fua valorofa difefa d Sentati » Francefco Barbarigo cognominato il ricco» padre
de i due Prìncipi^ Federigo Cornato da Santo Aponalc Procurator di San Marco •
Vital Landò fratello del Cardinale » Francefco Barbaro acerrìmo difenfor della^
Cittal di ^efcia>Z^ccarìa fuo figIiuolo>che fii padre di Hermolao atnendue Procu*
ratorì: Et'àppreflfo i oiefti fi vedeua il Biondo da Porli hiftorìco di molto «nome «
MaroaComaro Cauaiiero padre della Rc^na » & lacomo de^ Lufignano Ré fuo
«nero9 tutto armato ih arme bianche» Luigi Fofcarìni Dottore & Procuratore •
Tomafo Lippomani dal banco » Chrilloforo Duodo Generale & Procuratore » &
Vittorio Capello » che fu Generale . Marc' Antonio Morofino Caualiero » & Pro^
cui^or di S.Marcó»Benedetto da Pefaro Generale ^Z accaria Contarini Caualiero
padre di Francefcoiche fii Procuratore di S.Marco>vicino al quale fi ?eckua Taltro
Zaccaria Contarini fuo bifauo» veftitod'vn manto cremòfino foderato ^*crmdim
fopra l'anni col capoccio in tefta» dipinto in queft'habito » per dimoftrar iUaiore
di qud Senatore creato dalla Republ.pìù volte Prouedicor m campo»& feflantsacro
volte mandato Ambafciadore d diuerfi Principi. Vedeuafi ancora Andrea Donato
CauaHere&getkroddDogeFofcariiCon manto dibroc<iato» predo d Bartolo-
meo fuo padre & Procuratore. lacomo Veniero Generale di mare • lacomo Mar-
cello Generale^e morì d Gallipoli nella Puglia»& preflb à quefti Candianò Bola^
«i Dottore» Gian Francefco Paiqualigo Dottore>cbe pareua che po^dTe vii libro
it Paplo Ramufio Ginrifconfulto celebre dell*ctd fua»che fu padre di Gtouaoni Bat-
tila Sccretario del Configlio de Dieci ^ & haueua da lato Gentil Belitno ^ Dopò d
Vjo^ feguiua vn drapellodi perfonaggi tutti iingoiari nelle lettere Greche ic L»-
tsn^ & di conò(cmta dottrina r& qùetU erano »Giouanni Argiropolo » Theo4pm
Gau» EmaittKllo Chrifòlora» Demetrio Calcondife » & Giorno Trapefuntio » ve-
iUtì vguaimente alla greca con otpelli in capo » quafi.in foggia Albanese » Et allc^
fbaUe di<iuefti fi Tcorgcuano Angelo Politiano» Hermolao Barbaro» & Hicronimo
Donato veftko d^oro con bella & ricca coDana al collo • . *
Antonio Cornato Lettore in Filofofia: Zaccaria Trinifano Dottore & Caualio-
voàcon vn'altrò Zaaaria parimente Dottore &CaualiecaIuo figliuolo» co i cap-
- .. y pucci
r
LC^^
o\a c.w^.it^-5
iis DELLE FABRlCHa T
pocd m tdte tlhMeica, PaoloBaibo CautU^
AiMolìMtche %k fìgltoolo 4i Hennco oogoomiBaco dalle dnc Tom» Aurhm
]>m(!k)lo UoctORi» chcincom
ritordi Sao Macco» Datnemco Marìaoftocuracore
lo Midide Dottorc> Canalìenh ti Ptocuratoró «
Ddl'akro Iato fXM della Sala» dalli parte del Canal Grande • dd cm^
gania dopò tarocca diSpokti» erano io qaeltodd Tkìto^
fìUK) Tiepolo Procuiatcr di San Kfarco m arnac bianche^ al 1^^
caoteiTQcapkaDO della Chiefa il Pafadduailbaftooc dd GgicHilato conerà Fb*
darigo:Ei^ilTie|x>IopoftoincBes2odidaePacrin:^ qiMlil^mo€raDanid
Barbaro Elecco d' Aquika» & Taltro del Grimani . Et più olcre fi vedeoano Fflippo
Trono» laconK) SoranzD Prociiratoir & anodi lacooioCanaiìcr Ae Pix)o«i^^
Vittork> Grimani 9 &Gioaanaì di Legge CanalieroiFrococtMm di SkaMarcOd
Mattamonb Veniero Dottore • e Procuratore » FrancefcoCoataino PiOcUMo»
re^Marco Fofcati padre di Pietroi Bernardo Nauaiero Canalkra^chepoi & Car*
di&ftÌe»MarC Ancook) Midide hwmx) dottilIi«x> » de padre <Kingi f tacerca TOiCt
AMOgadoreoicnrreicrittiaaookcofc pctfemi«& GaiftinfauioGtnftiQiani wmbl^
CònimcodacòredeU'ordiaeHic]x>rolimitanoconakriappreAò« fitodqDaaroéi
Faolo VeroiKfe» £ fcorgeoa Luigi Mooem^
che onori neUa gioroani dd 7 1 . Pado Tie^olo Canaiiere 8e Pim)^
cantonio Barbato Procoracore» M* Antooio Grìmaoi Procnratortdc MdredfO^
cantano^ che fa paritnoireProciffatorei Nicolò Zenokche
Iìc|lttio)od*vii*alcro€acmno9 Fraocefco Lorcdaoooipotede LconaidoPitodycifli
Aobdteéella Vaogadiaza» AncottioCapelloiGfulfo Cootacim9& LotcnaoGioM^
viOiao ftocuraton» tgqn vAntonio fi» fraiello>at Leonardo Mtocoutgo C«naÌiflto> fit
ini lòpraTnpoggtoote erano ritratti Andrea GradcnJgójMtflre di Lnigiawifclte
Senatoria» ftGionamufiatditeiUmufio Secretai» de) Qx^Uo de D I
padtediPaoJoti quali iwtna die n^ionaflat>.in(k^ £tnw*fdtimodelTÌBlo»> l|
itao (lauaiio»>taTfaìò Midide Procura^^ SorianoCa»
afcrablaccmio BaixH Pietro SanMo .& Afm>nio LoQ^n ^
_ _, COmoGuiìMit» Antonio CaIbo»Gio« Macdieo BemboA BcntoHno Rinìero in^
Lr^^ wllodilJiii<àPiocHratott>LeqnaHtuCT oonfamage dai dfingrojtel 1577, ap^
fortatono§tttdii^pigcft^^
^mfemibuonami» & delle memonc di tanti petwnatgi ecoòHcntijdequali iTnwoKlft
*tàrcVoI«óòpiofò. '
J>.1^^ Riatta per udcok Saia con anoiki compartinieiiti {)er difiqpio diCiiriftofiMO
^Sort e» cefi dd A>^o dipìnto i hifknrie di Atti Voìetit come da i iati t «i£ «^^
ictoincnobiD di^naiòla due faifkirie » cioè 1)0^
deiraoqiufto iitto daUa Repub. di Coftantinopcdi ^ tratta da i f d Libri latini ddf «
^KOcpiifiodi Ooftancinopoliticrittida Paolo Ramufio bmioreiiecondoi Commea»'
tìn)diGioftedo ViUaniiiiaoCaualferoJ^rancele><iie fitrouòpcefenee ailimpcse»-
ia. Con cpdt'oidine»chendla faccia dalki parcediSanM
attk>m di Federigo con la Rcpub^dd tempo fChei^ fti trouaoo oeHaCacitiL
;finoailafua gicad Romai &neiralcra Tcrtoii canale» refpeditione predetta-Emau»
CO Francefi : & cooiinciandofiieluftorie dal capo dd tribunale » le doeppiaieCiat
del anondo» nel finire vengooo:dti(contrarfi fui cantonali ail^incontro dd tnibu-
iuk^dailacJddIeÀcfire« NdcuinieKioècoUocau^ in t^cflifltnu «cdda di
mar*
*V<*iC-'^,
^ <
PVBLIGHE LIR Vili «7
maitnLU Battìi di Nofha Doima QDl Cl^^
de (^ai«a il natiKak^à fc4ere>€oo 4«ftngcli jotom^ > Icolpìu dalacon^o Sf i^oii^
iXh&aàta>dachifcriueIecoreprcfenti»alSenato. ' - ^ ^
Di quindi fi pafla alf armamento delPEccclfo Con%liodc Dicci % la cuiporta-#^^»c^ j^i^i»^
dauand è di legno odoratiTs.diCedroy fatto condurre^ per mdunrta d^ péPOpcAa^ /^ ^^^'
di Gian*Battift« Ramttfio bredetto^dall'EcceHbConfi^lio deX.dal Monte LAkmio
fino in Cipri > Sedi Quindi a Venttia» congroffiffima ipefa. Il quale trmàmenrà
confiftedirqgfftrp^algafnrie^ & rpatiòfe » ripiene ^ corfaletti tfeNiffimi » coperei
di panno d'oro» di giacchi» d'armi di baila in di '^ " - • .t i^
uerfc foggie 9 d'archi
Ibràiey di fréccte»<I'arch|hufieletttffiai!»&dV>gni altra fotte d*amel! per armar
rn gran numero di petfone & fi conreruano con Q:andiflimai:iira fecto u gonema
d'yndto>dino prooifionato» ifqtriteha carico dt Birtetencr hictde 9e nette . CNtre
#ciò vi fi ferba la ftttuadf marmo » confacrataaUa memoria di Giberfoda Co«
rw^»ehehuinot;73|;fe Generate della Repubw&^ottennehomNim vktorit;^
^fRèd'\^i^;arài od giorno di San Marcilitno : la coi feftittttdi fi gmtrdft p^ io
detto ìriipetio*
Vi fi ferba parimente yn*altra ftatua » la qual fi crede che fofle di Btanea Màri«
moglie dd Duca Francefco Sferza» 8c la ftatua di matmo di PranccTco NoueBiMla
GarraraThamoSiga di Padooa» con altre cofeacQuiftate nePa Vittoria dd 1571;
notabili & fingolari. Et quefte fono(deIie itf . Sale che fi includono in quefto Palan-
te} le piti alte per fito» Se fopiàfecretc.Nellafrcde^^ grandifiimi ^H>c^-^'^^t^'
fineftroni» l\no rifpoodente fopra al canal grande • fatto cid fotto Midid
grande • fatto cid fotto Michele Steno ^^^^
Doge tfa.8( feltro lopra la Piaùa edificato rotto il Fofcan D<^ 6±X\ come per T*
infqgne loro fi rede » ornati ameodue con inti^li » 8c fodiami » & ngure diuerfe di
pietra . Su le coi cime dalla parte di Piana fi vede ma Venetia più akik che il na^
tarale» eoo lo fcettro in mano » & dalla parte del canal grande vna gtuftitia » ftol^
pire INma & faitra da Aleflandro Vittoria . Il qnale parimente fece fopra la oor-
tabelIiffimaddCoOqgioledne figure di danno diftefe fui frontifpicio » doe laJ
OJuftitxa>&laPace.
\ V
ADDITIONE.
Ter fig»lr Pèrdine ddS0^hftk§òf MdrèanimifeHdùletó/tò trMa/fktedaefi&f è
fmcpafltriarmentedituogo^iniiiogofeeondtìa^ -
J^ctt^uogaria adunque oltre il quadrò deì Tmwettofudettòfi Tedeflfra H ri*»-^?^8*-*
naie ^ Leone aUtofbuboh di S Marco etmH Libro éferio 9 nelquateèfcrimt -"**
JLegibii$»qiiU>iisiiQmodeiatahQmioun fi^caiit;ur CHpkS^
QsenpiaiD parere cogatis •
Dd VM ptoruèSatt Oinlamo >efiito da CardàiaU > fitpm tdfu4e.]^im krtm em
fuefitumertémeiitot
Panite qocnpiafB irati non ftttnacis •
' Y » Ho-
338 DELLE FABRICHB^
HomiDum vero pledentes errata ,IIIa non tam magnimÀìè
peccati.quamTcflraCIcnicntiat&aianfuetudineffletianiinl*
loatus Vmetus anno 1 4J9.
y ergine Madre » e da San Giougmi fnfra il
■e ritratti di tre^Mgadcri prosati iiiumù
tti gaocchmi fw dmaaxì aUaVetgfite dd
Scab da, che conduce aUe/ianK.9 del Vriacipetatia
che vi ii(^me > e gran colonne una per lato t fopua le
alle dii- da Titiano oifpetti % rapfa-ejentanti Heùole >
zedel il Mondù . ^fcendendopù d fecóndo raóvhfi
Vnnd- gifife in marmo ^andial naturaUififfi^an'
V''"*8" I di Iacopo Tintoretto eontet^ono in vao yd-
jT?"° 'incudine per ridnrlpad'vna perfetta fitrma ^
tinifiratione della HepabUca , & tjlrmatùre
yarie > che fi veggono tratte per terra 1 dimojlrano gli apparati 1 che fi fanno delle eofe
militari,
j^l fecondo apparifcono le Grttìie aceompagntUe da Atercurio , Vvmtè appoggiai»
odnndadoipoicheleGratieficorrifpOttdono glivffici: V altre dnè tengono il mtrto te Ut
rofa fimboU di perpetuo amore ; Sono accompagnate da MercuriOyperSte le gratie fi de-
uwo concedere con ragione t come apunto fono difpeufate dal Senato d benemeriti fuoi»
Tiet terzo. Marte vien cacciato da Minerm, mentre la "Pace, e t^bondanxAitfte-
megioifcono. Minerua è qui mtefaper la fapierriA Vublica > che si tener le guèrre M»4
tanedalloStato,dachenenafcelafelicitddefud3iti,e cagima l'amore verfailfr^y
tipe.
"Hel quarto fid ariana ritrouatajda Bacco fui lièo coronata da tenere di Corona
aurea, dichianmdola lAera, & insegandola al numero delle Celefii Imt^ini , che ymt
dentare > genetta nata in una fpiaggia di mare 1 refa^bondeuole. non jolo togni bene
terreno,mediantetacelefiegratia:macoroiuUconcoronadi libertddatla Diuinama^
no» per regnare eternamente col mondo. In fflr:^^a il "Palco fece il ritratto del Doge Giro^
lamo Trioli, dcuila Giujlitia, accompagnata da yenetia, porge lafpada, & le fiilanciet,
cmferendoie il dominio de Vopoli. yi afflile in aria SanMarcoProtettore inattòdileg-
gere vn Libro , _ .
Salone "Hello Salone auanti V.Anticollegio,oltre die "Pitture del Tintoretto defcritte dd San-
auanii fonino, uifono anco iefeguenti,pc^ ne i vani d'intorno «d'elfi} ; in quello di me^ofrà le
l'Ami- -parte dell'^nticoUegio , e Tregadi è rapprefentato in gran tela il regal apparato fatt»
coJlej. «/ Lito l'anno 1 574* "ella venuta di Henrico TerK.9 Re di Francia à Genetta , one fi ve-
de la perfona di efp ìXèfmontata di Galea inuiarfi verfo la Cbiefa di San TijcolòadCar-^
dinaie S.Sifio dia deftra, d^ U Doge Luigi Mocenigo alla finifira, incontrati dal Vatriar-
ea Giouami TrÌMifaao,frà t.Caiulteri che portano VombreUa ,fi veggot» '^'effigie natu~
tali di lacapoSoranto, di Marcantonio Barbaro, di Taolo Tiepoio Trocuratori di
San Mano te Sputoriffan^mitveggonfimedefimamente dopò U Rèfeguire moki
■■■■-- Se-
PYBLICHBXrB. VUlf 51^.-/
9frimtfHié^i»eidpHmodeqMatii Iacopo F9^^ HSm
Matcì^JéumcfykèmoltoymatCH^
Gtmematcre deaa Gale^fn'edetta che fi vede alla pMpfa4i lei.
Qjiefiayemta èdeftrina diligeiuemente dal Sanfmaoqià auanH nette yetmte de
' ' "ìemi. Udemoffaratofà dfpinte cwfframtappticatione da\4n4rea Ficentì^
. umamdrinadiienoilttadnke fmo figwrjtiaknm ^mbafciaim 9 che parlano al
Trem^emtCollégio^tìr dmaaofimftracaaio édte finefire (opra U rioyedefi parimenie
mdtroqmdrodipntidtn^mhafciatoriTetfi^^ al Doge Cicogna ^ dome
iferaUoroil^piefanowòodripamiiM &oroeefimi a fogliami > maaiaHin domi alta
KcplAlkadaMel9ìt;t^ifAioiSecretaHdelSenat09^ vari perfonamdiaerfameK»
rijfiti. Qjfefflcimute fmmolauor^M4a Cario i e Gabriele (^àiarfpgUuoli di Vao-
Da^dtrapaneneUòJ^aHoiimet'^ frakporie tchevamo atU CanceUa^^ > &d
€ònflglio^$uecÌ9ÌngraH QkadroappaTifceynaVerginecon la Croce % & Calice Jn ma*
t^f^0caiMhFàe^llaadosiHoccbmi atumtì ategaU D^e emonio GrimaniPefii^
Mmjim9hiancheéÉferadelpr0TiHaao^
t^tTamtcataoiepnefirea^itriOfèf^at^^
MVeneUfhaMcndoilO<^f:^aimpTouifa Hor meatreque*
gQfiprafatajperàQfapknriafit^z,a P^ecMa ^introdotto U Melata da Feronefi per la
pokadtl Feyom $p^edH foga i nemici fino al Vonte nuotto , eh* era parte diiegno i che
feria calca de CaoMifi rnppcs refianio affogati alami defm nel finmr^ falnandofi tri
queUifolo Iacono Qamano^ Mattato dot nno^ del canallo^ ^ fi fcorge.il Capitano fo^
frainiancoéeflNepe^Che fi mimo à fnoi con molti a piedi 1 & a canallo » che fiera-
ntente^omba$tonù^0Cr ahripagatéd9onte fegnono il nemico fngato ; e Pii ritratto Gi-
rolamoMa^ì^ìBatimolio amico iólTjttorc con bafia in monorm atto di adontare >n
Candierém
^ iìntfiofattóyè mol$o benerapprefentato per dHìgenz^a y e i^alore iiGionanniContarini
CauaUerejfiimatìffimo littore ;fi come i anco dottamente defcrrtto da Tietro Giuftinior
no nella fna H^kria Veneta nel fine ddfettimo latra. DalV altro capoJopra4a corte il me--
defimoóontariniritra^eil BogeGrimani ginocchionicon San Marco ^ che gli additala
P'erginéiinnanzjaUafMalefti viC angelo, chefnonail Lituo » Santa Marina $ e S.Seha^
filano^ In me fio Salone iri fono quattro porte coUnnate^dneperlato^ e corréf ponderiti urta
aU^aUrOfèellìffime con hafue capitelli^ moko ricche feriafine^^ di marmi^opra aUa
Cornice diciafcheémia di ejfefono collocate tre fignre di rihen%U quali hanno fi?niRcati
aonuinienti a quello fi tratta ne i luoghi » nai quMfer efiefi entra^ I quéfigtùficati fo-
no efpreffif e dichiarati dal Stringa come feme^
X^figurepcfiefopraUportafCheyd£CotteglofonolnFigilan^aytEloquenXfa,&U
Sacilaàdeltjiudiett^. St^alUdefkatEloquenXa^quale fida^aruichi riffiita di
cangiantixolorhcome qneUaiChe nella facondia vile varie opimonne ripiani efplìcandoB
e narrando; & come quelùche decide^ e paria fogni Colore nel modoycol quale fi cMuei^
cotto le cànferper la y^lociti dtlt intelletto y che muouedal cuore » e dalCammole cofcy e
nella lingua pkeftamente » &xon pronteK^a le manda . 'Hella mano defira tiene ma ii^^
mOpattornoUquale medefi imferpe inuoltato : quefia accenna la pruden%a^ e quella di^^
poca dà limatura degli concetti • Hd nelln manofiniftra il caduceo di Mercurio^ si qu-
le i figmradel traXtatodcll^tiiratoTC iCÌf è mandato à crattar di face 9 di concordia 9 e di
9PMmc,
44f DBIL^ FAERICITE:
panefinifhra ipefla la faciUtà deWat$dienM *
•V {^fUèinM(Um$ab€Vdyben€impkna3dihelUf^
t(tmgeUoy chi(mai0Hinax:Kf*^Girifauo9CÌ9€pereff€rféMkéd^édxj^ temidCm
lojC dal Cielo calar già fenzjiflef so d'ali ; & per ejfere tatuo facile al combatterct & ais
^comlffd, fa dagli Eginii i^eturaioperyentriieperMarief&ft^lafr^eaAJhcemc
fi trotta ttcUe GiercgUficbe Ietterei la 4pial Idea comùeite^cbemp0riéi tttmttare petrptt^:
^ iMHmerabili .
.. Ha in U9ULmati0Wkiruotadicarro;hdfaUneUi talari^ iptetlhéf'm^^
ffti bomeri, cotfte a ifiuUa^cbefadlmemetitmMe ne ifìtùi emétti f ammonii co^
t9kteU€ttQ^& tmlmemettmmecgfUpefoytroni^amaf^nofpe^^
cùipenetfabikinogfttmme^inog/UfacIUragfone^TiflfnexAiticolb^^
Quffta^è vnadùìimhcbe haungatto camanie bt wtmtoi éteocdri yolatìU temine eliè
contafacciavoUataaU^apparirml^atiroradetSoterComecbeUy'ig
UgiomOfèdefiatadaimortaliiinelleoperetònelUgnardiat òtnpgUidtrétfmnliipèm
egnipreteflo dette cofe'pniHerfalif che fi trattano 9 s*argnifcon»»&cbr fi goneman^per
paficnrep&perpii rtilvicnegHagcttideUeoperattoni in qnanto affefnitdj che à^
tnttigmétf & particolarmente ^apùartten^ alti SfittorifOfficiaU^trÀtinifiri^oltrecbn
firneancoramlTmere^ reperì animo bmnOiUcorpopirineeUeM
gilaniuterafiimata»comelajplemtardel Soleda^ocratici^àleip^^fiofà appUcM^
tOilSocraticogalbhche folca eJpnrfacr^atoaffattìtoratCioèaUa nombtceiepofctafiiai^
ttano atte cMre della f^^tatn^a dinmatchefonate ooerationi di tme le artico' fdenx^ s
laonde aUmàgli fecero gliocchi fifl Scettro fonane ali$c§nu( pre^ffima afcoltatrice^
& fnipremna£niatnce%& feTfpicaJtriee%&
ewtenX£^^
fìf^tre figftrefkrcnùJcolpitedaGirolamoCamft^tut cm lifitiettiGierogl^bi
ferdknqfirareijMelio^chefFtratianelCoiUgio^
Sopra la portadelTregadi yipacchno altre tre figure rrapùrefentmtitaGnerra > U
TaccfittlaDeaTaUade.jilUd^aiUTacey^avnabelladonnaff'andetfam^a^
€oifonatadilanro9coicrinid*oroycotmantello(tora%& fa/tolaverde ^etntta fparfadi
fiori^tnttafiacenolewcon ynafaceUapche abbmccia l'armi nemkbe , col ram^d^oUna dal
latodeUafnceUaje dallamam^deftracotcorm^detta Opklentia»di frnttipdi fiorii eM
gemmeripienop&mlcuimev^deUericcbe7^z^fot;pitferroieli^mero:perAeef^
. Tace i la prbnipaktfnprema^ immetta Idea detti dodici Iddij contentitcbefono ipinon
frif aWagricoltHra% iifnaiifòttodeUa Tace adducono i benigni »e girati frutti •
^tta finiftrai la GuerraeoUapo armato di celiata non alta ima che mnnifie Hca^
pot econladejlramanomcfirantedi'poleryibrare il tirfo di Sacchi che è ima lancia
con un largo ferro 9 & acuta in cimai mail ferro ^9l!rebafia{ma di fronda dbedera^*
petti.
Ha la tunica lungaproffoye fuccifitaiUn mante tto fatto di caprai oucrdi bcbridc, & tie^
nt al latoyna sfinge 9 che mofiraefer armata tutta di corpose di gambe LeottiiK 9& l^
/accia 9& il petto di donna con capelUrubicomli 9 il capo coperto tì f inietto 9&'con'pn4
ciampa tiene abbracciato uno feudo 9 chehaneimt^o dipinto itterrore » armato con Ut
tcfta di Leonc^ moftra monentia di muhcbe combattafConche^ amichi figuificauan3
con tati ffgni così gli effetti dellaguerra $ come gli ftraté^emmi , primieramente tronmà
- * dn
ég9mfùvPenbèejfii^i€9miM$Mimfi^ iHmke tm l'ami afiofk fatte Nk
ì^AéUtU spade in fmM^idotmetklmcie^
$narmidim4^llia9eU€9rax3^fanoUJUe9&'foM
dBéMafrim0Rè»cbefMùuucitoU,&fim§ftròiHffte^
1 .¥'Hefi^ntlme%faTaUadt^fer4trlce?ar fnratettiice delle arti ^rapprefantata amte^
dafUanticbiinfigtiradiD(mnaarmataceac(nra7^%&lacelaiam
piemp€t$edelUGnfmif^welk^fcud»delUtefiadiMediifa;àpieà pcflóUJìie ielle
nccì)e%ifjt^ekièVlmmtet&weùri^f^
0pieUiefeHaeet^ettdocieco^^p9t€eHUmaf€beratmpimwtamperda^
m^cbefakUwtà^foeUefìurfacmdkemdifi^ fading per dritti^
ida^cemfatìeaitr DragogU'ìhemp^perf^mfieatodelU
€beUirirtm^premBde^9Apnterit0fCrnelpttf^ Etaaefiaiqitetlat
dfegieBaammfali^&iMegpi imperio; Et efaperauefio ha la celata alta 9&tr^ìdcéb
aeàtemfemaùiM ftmtefmti dalle ^9ig^iteimezj9delUtéfia9& pemtacdri
éeMihmfefieauti daieigriffem j afe meflram mfieme lafarT^adetì^imeUetto » & cù^ch
weeaiteeetiumpU%&cem%ag^^
mÈùaUeaffMpenioebefSrMsfiage In*
fi^^detteffere omaMe ; VaUperUfkmafeprefiea^^il carpidi Leone per la ga^
fteiarfrcm 9 eosìfiutdatente Up^enif così ancoper la tefta deltjlqaUa fi accennanojfi'
tmperii diegeilmm ; Lagidam
tammofche digerijcelecye pntdeati; Hrefto$cbefiyede tatto di Leone da mei^ indtetra
fiwofiralafen/kedifpofitimiedel >^ore;Leìympedinaau dijlqiàlagjiijirtqjiijpar^
ehclairirtnèpejfenHfempreapreai^
HàilpettoeffaTaUode coperto daUEgjdejConUGoTg^M
oMnde^ eomeàpmM farfnote MeUafaeuUdf che rèeà aitimi tm^akntiaypallare^ terra-
teifpanento impromJih& af salto : Et perciò Marco Tnltiot chiama efiafapienja Miner^»^ .
imGoe'fmaA'Veias;&per(faefhh
knsffi^ à Tan^ongUocchi mareMti^ torbidi; & Tanfi qnelloyche timo ifhrori Pìf-
mci inpertmhare le ordùuMi^ de nemici. s
' ^Kaancaràtttir^itìflacafinta cortame fnceinta^con^ wtrochetto hiancé% lafiola rof^
fa%elm^a^Umantetto azjtrrOi ò certUeo; perche per qnefie ye^fanofigfiificaie le t^^
fieapaelMeffairirtà^fanoqueAe^chedéminano.VaaM^
tìonecauaUerefcaiilbiàmoperlachiarexju^fede > caftimokia > &òfiermmnAdel corpo*'.
Urolfopèr Sfaldati pedoni della firatepa; Vjtfia bingaiqnOa Tmrtà$cbedHùmanà
percnotTf LofamOfCondinerfiif^oment$antat9daltart^ce%mofirà Uartidaleiritrù^
mate nel nadri^eie Cittijidtie rocbcf adeffìh da effa Bea canferuMe^eome yirtA immorA
talei detta Athanatay del Senatofapienscat & Trencipeffàtla qnate trono la forma deB^
C^Aigtiflromemidalan0rared(erro^& ilLeffiametitteff^^
ntùAapaUf&laqnietef tanrogionenoU i^agricottnra • Le predette tre fignre fono flatm
{colpite da jlleffandro littoria • . /
< SopraUpmaiti^eyàd ConfigUo di Dieci fano collocate . La Kjtl^ne$UGnt0itia$t!r
iafnprema udnnonti. La Heiipone è pofla alla dejbra» come protettrice princ^ale dello
dmnecofe^ederel^iofhffw^uai%&JU9nniepttÌ9e
nàuodi/lelUtttfftofpUndeme^comennSUe^percbe tende Uf^
medeWaUìj^mo^fnpretm& eterno Inme^ cr h^nkoi & immort^ Iddio* che opti cofa
r A n^'
,41 .t)ELLE PAffUICHll
freuetkfrèggtf&fiimema. HiliCajf€lUt9mcmimyH(hche^€édgìi^Ut0^
daUa tefta, ergliyeUa Uff die . Ver jmyeftimentihiilnuMeSoJtiirù am Ufiu ùb^
Jbik T^jk cortame bianca. Cime un rocb^M cinta %fifradc^ fMapwrfureai mr
yna moMtìeu ilTempio» ch'i in cima degli angoli delfrontìfpiM 9 ha Pfte imagtnifdeUO'
Fede con la libra in mano. DeltaSperam^ conti fiori. EtdellaCarità colbambmo im
btaccì0^famiuìUaPiedi%&m^amkefferktrefigfinie&egr
U braccio ha lednetaieae della Legge.
otUaftniiha i la Giti^ia coronata di diamamite dicmbùmbiMmUcapeUi Imtgbfydfe^
picMùpromkorecdmMme^Ua^dteifeée^eiiilgmdi^pià^
per kparole,e per & orecchi fi odam^coldirimttetUiriflacomùrrtneUi
mìnÌ9&comeFergjmmcùrroÈiaMUcaftuUbiancaiCinta$uUtMapmf^
fO*ilmantelbpmpHreoidaunamanùpoirgelatàx::^%écraterai daltakra mano bamo
fcettro^heincmahatafecuredédnetagUdcUalegffttra^Ui
iba da ferra cm Ugitéfla JònMki àddoffb.
Lafttprema ^sàttùritdcbeftànelme^Mhrapprefenta infabaKcgma^aibrauiMéo^
pèJeJpaUe doB^amarcxA ^làoteglàdMnkjceàiroconmf^qMiUin cima pcoromuadi ot»^
me, co i capeUid'oré^éiunamanùtiem mmaUilfima fiamma, che fi ftende T^rfoHck^
loyche è quel irigor, ibe eónfinr^di cmentattone della neritd dett^nimotgmérMOgfiti^
ca,ecomanda%& ilScei$rOycl»contakraman<yricetttdattamoreèiftÈ^^
tiift^Ì4h^cbec^UFeie%9!rcontaTietdfàilgii^
mitiene^eperciàticneallaiadMeyafii,^ ewttadelbene%chefiiinpiediàel*aUro^del$m^
UìChefiàpertraboceare..
Ufcettro ha dne animaìi netta cima, cioitotqmfa di fitto, net catte il Vigano àpor^
che lafH^emritdfi mofiri ef[er fofientojki dalla pietà «. fìuefie trefigftre fimonU mano ^
PrancepoCaàcekari ^
Sopra aMap>rta che vdalUCancelfyriarf fono abre tre FmaginfpC^ Fedeltà, ti^
Secret ezx^,e la Dili^nxA . La Fedettd èpofiaaUadefira ; tiene un parodi Fiamit^i^ fit
appogpa ad^Tmgranjcndoyche nel metso ha dite mani depre,prefe mfeée , le ^naMflrin^
gononcadkeeoli Metcmio, conche moflrala FedeJa^Concordia, & la Voce % con I^o0t^
nanx^ del mmuQamorey & con lafelicitd infieme ».
sii aUafimftraEi Secretezja infttmadiuna bella DomutcolcapoinbÉ0^9& amr^
niataiannfiio grandcyC grof^mametlo:.
Hdle^braociaf&knkuUi^latédd mantelline in modo ycbe fi cmtfconoimc^^
t^mantethcopertÌ9&yainUpertrafiwen:^^^
HdU bocca Telata di muiJmiliffinMbenda>fottoka^
dipt^enano i Bfimani^/tngerona Bea ,.pernfoftrare il faper tacere ifecreti dei
acciò che non faceff€ro*yùomtfe€eCSeramy\j;he per haner rittelat^ nccute^ nome dk
Momayfìixafiigamrolendùpeitciè annertmeyche^faceffàro^comefecero^à Lucia Tapirioi
U quale hauendofentito ifecnetiéel Senato^ èa lui determinati^ non B rittelàmaiad^alCH»
no, anconcf)e egli [offe giokinetto^^onde perciò trd la moltitndine ,jneeonfegullat ^atia dà
potex in quella pueriCetà itdire in Senato con la togafretefia^^in qfteUa merito^cbesjtìt
fpffe dedicata vnaftatua per maraniglia.
Ter queflo aiunque4M lafeeretezf^ la bocca^>ekta,efittioUtogafretepkla bian€d>i,
&fottiliffima tunicaxCopertadulgrànmanteUo , che lignifica U^fortexAa k& capacità
deuecofe, che gli fono fiate eommeffi, che fino gUinfiniticoncetti., che motte uake ficer^
wonof &ficompartonOiJi!^fijdtfp^onofjmo uUaforT^jh&capac^d delgouerno tpofùia
». •.. «"
PVItieitR I?IB.'VHt i^i.
téfmeie/tmaftereteT^jfa tiene uttmio ma bella nttuota^ die per ugni parte la circomUft e
dalla nibe nafce un Inme > che gli èfottd ilche dinota la fecretesxa i & la ittbbieti di
quanto R contiene [otto le t qfe della Cane e Ilaria . E nel mexjo la ailtgenzjX •
Quefia i una figura di Donna * che ha in mano il calamo da fcriuer con carta ò libro 9 il
ùlico delle lettere 9 e colcanallo alato per le cofe » che fi determinano nettefpeditioni di
Una ferma > & per Jmare »ùer ejjer detto animale /limato /imbolo della pre/lcX^ > ^*
perche fi aodrifce^ &Jerue neue cofe terre/bri » & è nato dal mare fecondo la fauola ma*
Tfile» &coueffiifi dimo/lranoJe e/peditioni celeri nelle armi» &' negli aùnifi > e nella di^ '
Mg^^4 de mortali»
lUalamo%e la cartdferue nelle memorie» neUe cofe deWobligo^ellaìeggef & in tutte
le attieni del gouerua ^
Que/Ufigaraa^cora ha te ali su lafommitd iel fronte» per la pre/lev.a » per lafam^» *
tTperUpreflauM di ciòcche l'inteUetté difcernejé' vede con agile modo lo feri uè se tra-
/parta fenxa impedimento « // fcultore di dette tre figure fa Cimo del Moro . Tutte l&
^radette figure fouù nfolto appropriate aMi luoghi dauefmo ciMocatef& ini pofìe con fom^
maprtutem^&giudido. '-
V^ntico^tepù e ornato anch*egUdi/lucchi me/fi a ^o»e nel me7;f^ del fiotto appari^'' Ao^
fitaVeuetia com malti Verfon^i > che tengono varie infegne Ecclefutftice , & due Car^' colica
nficofia per inferir f P^bbondauT^a delle rendite dello /tato > il tutto colorito a frefco da ^*
Taelò yeremrfe • ,
Jiella Sala delCoUe^o oltre alle Titture defcritte dal Sanfouino > >i fono altri tjuat*
ÉfO gran Qjfodrtmi di mano di Iacopo Tintoretto .
. T^el primo iridno al Tribunale» ritra/ìe il Doge LtUgi Mocenico inginocchioni adorane
ti UKfidetuore con San Marco alato» e di lontano fono Santi Tutelarn» edue ritrattidi
Senatori detta fua Famiglia .
T^ei fecondo figurò ^S^icòlà da Tonte con la Madonna fotto unBaldacbino » fofienm
da ^agelettiiCon San Giofeppe vicino » & appre/fo al Dtgis San VJcoìò » San Marco » ^Soìz del
ionio jtntonio »cbe per effer queff^operafmgolare» >oye il valorofo Vittore poneruiil Coìlcg^.
jfuamme.
. Tisi terxfi^giò il Doge Francefco Donato con San Marco» San Ffancefco»eSanta
Caterina martire» VifecepocodifiantelaprudenM conunbreue in mano » oueifcrit--
fa;
Vtprndentia onoqiiaiB poeoitendiim io magois Cdofilijs. ]
JUlaTemferanxA ofn altro heue»incui fi legge:
SkTemperamia iexempluiii'ièmper fe^uendoflreiitlbi» dedit
Che furono Firti^ ammirate in éfue/hdegnoTrencipe.
7{el quarto fopra la porta principale» vede fi Andrea Grittirlk Vergine fopr a m pie^
inailo con molti Santi intomo» tra quali è Santa Marina con Talma in mano» in memo-
i^ieliaefuifiàdiVadoua yfeguito Udì 17. Li«lio giorno deUafuafe^dnel^
J%<>^.BQenàoil6rittiail^hiifraTrou€ditoredetìh^ercitoVmt€tiano. >
■V. ♦
U
*"^ t» -»
^^f DE LI E ^ P A B RI CHl^ •
La SaUdélConffgDo diTtegaiibiaHCb^^a miamentèT^b^hniierk€b0nrì;p§S^»
&ala del: ch€ oktc mL CicLo mirabile per aijjegtto i,pcr tntagSyC per cficp nuffo tutto i caro 9 >efgtmfi
fc^a.- Vittmi: fretbfìffme ^tx prima Taeopo Tèaontto in lufigp inou^ifitpikiilTroBo Ducale ».
^^ titraj^f làio DogiTietraLando>& Marcò Xntxmio Triui^attoadarantéitmmaSaUta*
tOKfiyJoftetmto iaglk^ngcU con SantiTrotettoriiaUt fortK
in ahroQuédto ùoflo nel giro di quefia Sala, fece il rttratto del Doge Tieivo Loreian&'
Unum^il^ ^ngmiae eitiuon San Màtco , & altri Smtk ,edi Ibntano/tvmfclaVfai^t^
diSan Marcoh tirata in beltà pro^ettiu^^ T^eL mts;^ det Ciclo fig/teà ^enetiacint^^
moUiDeUalhqualeiTritoni^ettì^neideperordmediMercum
èributkdLCiMh^%maQ€ dicòraUi^ perktòaltrccolepetlofeMme adfimfKtamt t»^
ima^ ^
. Tte^uatofiprà U TrìBmtak^ veit mtMtare^ffra H fude ihn£HàfRit>eumCali^
4^ jJlpi^kémtijL Santiffimo SactanteniUMn^nfato dot Sommo TOutefice ir^mcchiatoi
aou.Cardinakf&'dUnVteUti; àjj^poidieffo^MtofeèfigxiMoitJ^ k
Scnaio.a^jtntiiiiSacr amento tjfendo^ fmtto- in un. breue : TatduLlbK. 9er
dimofkartcl^k.magiMrìfperw^
USfipublUatpMQneaaSMta:B€d€^^
. Murao^eceUioT^te dhTitianondhf&ffBi Cietb^Vìdcotdipinfe tafrolpettHia det^\
b Zecca con Fabri^che coniano Monétet efetuiciChe partanowltBrario Vublico ftaffe 9,
&^yerghediQro%!S^^gento^&facjd»Ùidtnmjcont^a^ Man-^
girato, fer dimofbrare lamagrv^c^a, &" ricche:^ dè^la. HgpmUM\JmaltrOdOuaito Mt
lìitoi^fihtriodà'Pala^ Girolamo Gàmbaraio,feccU Doge con lur^bonfidtiintomóù
j^iJonpinoltrealtte^Hattro graniele cdlocatouclgètoÀLmanodilacopo'Palma^i.éo^
ieir
tic.inunafefiafifraiaportadél^^
TrioliadotmuiAsalMatffKCiCon là Forgine x,e San.Marco^xSt'paceSf fianuodueSantide-
Sofratà porta fSbcf^dColti^rifprefàiti^on^^ LegaSCam*
braiifuccefja ne^tempi deLùoge Leonardo Loreiàno ; Std adunque U 'Dogtindmes^ eom^
trcMtiatcbeimfugpaio fiocco in aitoM^a/fpromare ^.con il Leone^yna Gimtmettéiarm^.
mtAcorraxZ^>£tELmo^pfigHrataper imUraceial^'
fiutlo, incuiappaionù le armi de Vrencipi colètgatkf.. In imxanto^ftanao la Tactytlt i V
^dbkmdanxj^ >cbefi9ifi>rtinno fottoHgo$temo di queftofrudente Vteucipe fjSnfi>fra S^
y$lano due Vittorie con Corone diOUuoiA lungi appare la£ittddL'Badoua ysome quella;^*
d^efuOrmuirecuptratadaUàt^puUica.
Tiella teryttritratto il Doge 'Pttfcale dcoffutfìenufkffb coniSan Marco !cbe là rac^
€$nnnanda.dMldentore%la Fede é^effè con i^ftebianca^xCopertada^T^^
cvnfierefelacroce;LaGiufti$ia,ela.Tace9chefi abbracciano, <9^MfoU'diCandia^fnr'
mata in4ma.bflU Giouine con ì^te inmano^^ LoBeritao^prseffo per.efser ftàta Umga^
utente g^iferfiata^ffya^^oléHM medeftrriòDosf ssome penerali y.yedtmo^.^o tafiktu^
erettagllda CittaiinideHa Canea per. hauerìacouferuata illefdJdt^armt deTuràri nel*
lafamofa Vittoria J^auale fanno ly/v^Menutadallk Kepuhlica:^ Et nella, quarta. fid:
itrDoge Francefco Vernerò innanti d Fenetia affifa inXrono^oùnmoke CittdaeMo Staso^
mette anali fu ei^ Rettore , che te reecano varif.Donì . .
Dm lato delie fiheftre,th^quelloabe giarda fopraùl Hio diT^atàT^^ pmbtoraaoh
itkino alTrébuuate èdipintaC^^ie di Marco Trmif ano graiàffimo Senatore in piedi ^
obe con unamanoal^mofirami^ .ornata di Galee grofse^ fotpj^Ai T^aui^ oÈrdeQu:
tMttiarmétti ré^fnfentata.ppa lefine^reconilMoto: Hoc vobis iter ad glotf ' ^
?:.»— -^
iiMre« ■
farmatclrfra d ^uel temfo i ioàe i ritrMUoil Beato Lorenzo Vù^wdanòy yejlifo Tmtìfi^
€almcnteìcbe meneveimcrato da tre Pyfcom in Patriarca > 1:011 S enotere ajjifientiy che
fmnolegjter 41 SreueiiPaps T^kcii plinto ^nel quote ^fxitaròf -cbeU due CbigfeJt
CraitheafiCafièUoli douéferoincoifarore4ì^eme 1 0nde meno Domenico Michiele^éhe
€ru TMtriarca di Graio^U Beato torem;^ ^xb*ero Véf;om di Camello > HJiò padronedel
ToiriorcotOie caia fu cìnamato primo Tatriw€adi P'euetia . Oai lati deUajiirtatcbe ri
4d C oUegio Tri fono iuetirimU^f atti con 'mirabile maefbria > y^ameme mtati^ e ri^a^
$Hcnte4Ìn'4tiil:unoiinuifiraiJtgnicelefiit&^ Vétro difiit^ueJ^bo^
re. / . : •
OltreaIte£ccéUentiVittlfretCbe93omanoUSole iA Coiiftfiio ii Dieci iefcnttedal
Saafomno^yeMefMoaltrediVittoripià modernimeJpecfdlmet^teingaellaAtl T4ihma^^4i^^
Uff^aUftalein^antelayedéfi&manodiJintonìo Mienfel^Ht^onoWeMà^i^uO' conf
iiprf0fir4Uiiinatt^alìtedentore con numero di ferùifxbe^a^ Fanitrìtmone^et ^ !}^
^rgemme fer fame dono éUrergfno^G'mt^muojp^ft^^ &4?9^
tajnitte^ *
ìiu^j^itur ai molto ammirata sljer TinHettHone^ iì anco per feferuìama ii molte
heUe^e. Dne^dtreiuugbe tèlefotf/^pofle dai laH^ ione in yna i Toppr^entata la TPace
^Itaba^apparemhdiìontanoni jtmbdmtoriVeneti > incontrati in BaUg^ '4a nobili
TerfonaggifedaprelfoimetéJimiJ[mb4fciatonfeienticolTontefice<:Ume^ Setti'^
9M. Vlmperatmre Carlo QvàntoXardimmon^dtìiiOraton de frencipi. te^endòfi m
amcantoz
, . • ■ ■ ». . ^
■ • ^ ^
^P4X ItaltsBonoinKiiaita 14. DXXIX*
1
^ nei mezp
Ad htìSm reointateiD ifirmandafli
Acccffitprifca Vciietonini|>i0tas,
QtfefUteUfkditigenumente^ipiwÈa da Marco Veceìlio ^ipotediTitiémo^
"HclFaltrailCaualiere Leandro da BaffanOf titrafieil DqgeSebafti4no^Ziai$Ì9ébeV^if*
torioforitomaHdodMMrmaU ^FedericoBarhariffaJmfermore yienemcomdto4d
Tonile ^dlefiandro Terz$^ chegliporge ynT^netlOm^tccii^^^émaoferiffjmdd^
t acqueo Impero^dimeffe fpofared AUtee^
* Bieiroai9ÌpafonoC4ardinoii^eVretatij&iLTitto9tmedepmo^rit^
quei Terfom^^cheportanoJ'ombrella . Tarknouei^ienilìiogeff^f^^
da Capitani con fcbiaui^ cbeportanopredcy & amefi militari > em^mpareiPArmaiHk
Veneta. 7i{eifr0o chegiraintomofrailfiìfittot e ledette pitture^quale Ìormo<onfm*
Uni dipinti, che teffgono varie cofe in mano 9 fi IcgptioMcampo idoneo U f^kemi lim^
iatsff. Sopra UTroiKOi
Quod
\ •
\.
T^^ D£LL^ FABRICHE
..,'.• ■ ••••,.•■,
Q|iod in corrMCa Rel^o peperìt
louid^q; VfftasedtKaiiit .
7^1 lato deftroi
Pneclane Vifbis nerit»
Felici^ léteroac InperìiifD .
Dalfiniftft
Dum fpleodore glorie aug^tur
MirobeaèregoaadiexeiDpIo* .
Sopra le pneftre alt'mcmtro iti Tribunale :
Natta voqaam temeritate cooiaiida
Deo Optimo Maximo fauente tandem J
T
I
/
*'■ V 7 €01 laUroU 1577.4^/ ^riffcipat&diSe^aftfM^enicroitghrioi^ che rouinorono te
* . J piA riguaricmU > r &r|!r farti del Talaggiù Ducale > refiando per il primo ince$$eràe h
\ nobi/^Jime Sale del Tregadif e del Collegio con t altre iute vicine à quefic : e per cagiotic
j del fecondo te Sale dello Scrutmùhe del Ma^gjor Configlio con tutti gH ornamenti riccbif^
1 j fimiiC fmoLari defcritti di [opra dai SanfoumOf rimanendo efiinte tante degne memorie^,
li e fatti lUuftri di queflaSereniffimaì e potente Republica. , ^
Fa deliberato daiSenatodirefiaurarele parti Hifiruttedal fuoco jfeilxa akerareim
parte alcuna la forma antica di offo 'Pdag» 9 e di procurare > che gli ornamenti da far fi
fofierograndiyCr iltu/hii che perciò chiamarono da diuer fé parti éC Italia i più celebri ar^
chitettiiféuhori > e Vittori > che fi trouaffer&in quei tempo ; acciò la nuoua reftauratione^
riufeiffe pia raga % e più bella di prima ; & fopra t'inmntiooi degli Mellimenti » e fpe^
iiatmente deUe Titturt» diedero il caricad Iacopo Contarinif & d Jacopo Marcello Gen^
tUhuoffUniintendentiffimi della pittura $^edeH'Hiftorie% aggiunto a^efflanco Girolamo^
Bardi Fiorentino MonacoCamaldoUfeHiflaricodimoUanQmeyiqua^rifaUelepredct^
tesate, & arricchite di rignardeuoU ornamenti quelle del Collegio^ Tregadiy e contigfte%
Come habb a mo rapprefentato di fopra > ) fi fono adoperati in modo 9 che l*Hifiarie de pa^
tetiy e defoffkti deltvna, e Inalerà Sala dello Scrutinio % e gran Con figlio > fono fiate vci
r amente con inuemione mirabile $ e con ^iudtcio > e prudenza indicibue% da loro ordinate 9
eéifpofleijcguendol'ordincdetempuche meglio non fi può dtftderare ; hauendoriguar»
do di far chiaro almondo% che daènafcimento della Città t fino d tempi prefenti^fempra
è fiata qucfia Hepublica lUuJbrata cosi di rittoriet come di fatti predar iffimi :i e >irtuofi
de fuoi Cittadini .
Si
P-VmtlCHE 1TB. Vm 347
-V 9livm6iill^MÌmiqn€Ìihir0tff4m deth Scrutine» {Umg^ Piccure
"paSa 14. largapajpi ladr alta dal prifMpùoio fino al Corniciontf che circonda il falco > della Sa
t4à6.)leUUioniinfrafcritte. la dello
Tielfrimovtadropòfiontlfarete^chcrigiuKrda fofraUTia^di ocrut.
tlery^tf nelt entrar deUaporta principale > apparifce t^ffedio , che TipinorUè d'ItaUa.fit
gùbiolo di Carlo Mano Imperatore ùofe d nome del ^adre intomo d renetta tanno M
^brifio 2o9.porftktaend0fidi'Pincerlacmla fame % hauendocon podere fa armata fet»
rata d^opti intorno ipaffi» acciò nelUCittd non entri^ero9 né ge^
éèndo tutti f Capitani dett Esercito Francie » e docile $ e pericdojo il tentar di banerla
per altraiM;mai Veneti fcoperto il penfiero de Tlemici, raccolte tutte lefarine%edel
'PtAUcOi e de Vriuatii fatto di effe gran quantità dipane $ne gettarono in copèa^conma^
chine nel Campo, e neWjirmata nemica t facendo con tal d^toflratione credere d Tipi*
m>9 che ne Uà àttdfoffe Mondanzji di tktte le cofe neceffarie per fopportare lungamente
tdffedkn Dakbe osannato ilnemico$ chiamò i ì^afieUi pofli alle bocche de Fiumi $ e fi
dtfpofe di tentar timprefa con la forzai con formio foprauanxAndo% e di legnii e di gente
iyenetiéi^efto quadro i flato dipintodalacopoTalma.
^l fecondo fegue^UyittoriaJifluale rapportata da Fenetlanicol tagUar i Legami
del Tonte fatto dt Tauoli fopra Botti da Tipino fudetto doue i nemici reflorno Rogati t
the pertiàH luogo yien detto Cdnal Orfano ^ che prima era detto Canal Ureo, i^fh
^HOikofApritàadìpimo da Francefco daB^anot ma andatod male per lepioggieTfi >e«.
de al prefente 4i niano di Andrea Vicentino .
. J^elter^ùiHordmefinmaiComePUrmatayenetaifptdita dal Senato i^erfolaSo-
ria contro'pfmf edeli tomo 1123. Sotto il comando del Doge Domenico Micbieìe % arri^
maffed^^OfCÌìceraagediato inquel tempo dal CaUffd delt Egitto: OndeifutefliUft,
combattuta da Veneti corraggiofamente fermata nemica^affondarono U maggior par^
ttdi^ptdla% tagliando d pe^ il rimanente» facendo grandiffimafirage de qu^arliari »
O'jsiportandonefignalatiffima Vittoria . Qutfi -pedeVUttogenerofodi Marco Barbaro^
cìfera Troueditor detta fudotta Armata Veneta, il quale combattuto fieramentedawkt
tìalea Capitanale da altri legm de nemiciiC da effi mal trattiOOiC perduto il prop^
dardo» fi <^fe con tanto ardire alPmpeto de gì^Infedeli» che vecifedi ptopriamamoik
CapàMO^ pif efesia Galea nemica; leuando pojcia la faccia dal turbante^e con un braccio
tedfo dal cadmerò di quel Capitanojhaaendole fatto nel mcKxjo vn cerchio difangue» Ik
fpiȈ in luogo delperdutoflendardo. Onde >olfe che ifuoi defcendentid perpetua me^^^O;-
ria dioueflaattione;nonpiàMagadefÌ9 come prima f$ chiamavano ; maBarbarifi denéh%
mna^ro: yfandfi ficr ^rmagentilitia in yece delle tre refe toro in campo turchino % A
nuouo cerchio rofjo in campo bianca. Fa ilTittore Santo Teranda .
. Continua il quartoQmdro 9 mi quale è dimofhrato L\ 4 ficàio di Tiro fortij^ma C4ttà
Jul J^hrre^poflo déU medefmc Doge Domenico Michiele dopò la liberatione delZaffo > ah
fiemeconk'^eriitodiVarimonao Tatriarca^ e Luogotenente Hegiói doue diuuigatofi
da^4ligni>(7 im4i delta Gloria de Venet. > che douendo fopragiugnere mtmerofo efer^-
cito infoccorfo de Saraceniiil Doge penf^ma di leuarfi da tal Jiffedio con tutti ifuoi^efat^
uarft col benefit^ della f uà armata . // che riportato al Do^e yfece di fubito leuar i Ti^
fnoniyc ideile delle PaleCfC por far il tutto in campQ alla preJenM di VarimondoTatriarr
ca^e de C$pit^nidei^.Ef€reito> per confermar ma^g^rmente^ et lageoerofttà delfuoa- .
ninioi& lafuafede'. Dipinfequeflo fatto (fucceduto /*4ii.i 128, intorno, AUen fé.
9^d $.& yifimo da quefla parte^ è fpiegata la Vittoria^che riportarono Giouannif &
fh<mriToÌaniilprimof^gUHi^i^f^9(r^^
*
34» DEtLIE FAKltlCffEl
lafciatori » per aiuto alla Hepablica mandarono 60. Galee beniffmo Umme fo$to il
€omaMd0diThitro'PólattiD9gefMdeme^m»ix4i*àd4mnM Bftg^xtétmaamalatoj^
UDòge^marì netti fola JiSkéiia^4onehaMeM fauinouédiffimi aejfM0i^ iafdamb U
^intdeOr^rmata oUifniettiGimuamhir genieri fmj^pmi^^arfrattUù $ da qmU
dffndata frima tlfoia diSkiha^ t$ltogU Ceirfà^mmtmrom keifUmufaéi RMgtìef^
fé'w^maàUHefeartndqmllmgh vemuidgimmtafimarom^tdiifec&rùmmù&tm
Ùrmata Hfiolef ebe lif^gteroton ferdita di to. Vjmsr^éà' altri LmAtmomt fi ti^
9iràinSicilia%lilKrattdùinéiM^mod0EmannclOi&tnfta U Oncia àMUinoUm^de
^i^fimandi^cmmoltalodedeiTalémi.
LaTinmraidimanadiPrancefcóTtr%ó.
jtìhncmttr^delUfHdeuayiMriadattdP^lat^
mjb'a% tr Ltfwta^ shepaga migrai$ Conl^io » W^ 9» mirabiie iìfodro pMd q/tate Jj^
^ifoTintorettoefpreffelarecuùeratimfdiZarafCberibeU^^ DomimiirenetOffi
diede àUtdomcoKè di f^nghena: Onde U Senatori ffedi rnafodeacfajémuua fte^
Èo la dìrettione di Mareo Ginftimano 9 U optale fofioni ta^MaU riatpero i^anna
1J45. ■....„. ....
Kneli^an^fojfiraU fnmmfnefira%& ilcetnUciùm
ktm» t^icgmfeUfrefadiCanarofauatanm i^j^da Vimr V^dnHadmjiSinki c^
fit ano nelle Impre fé 'fanali.
Se^pdineOa ^Mv^trihm4t% etraUta fin^brala ceteiratiffima yjnaria'ì{fude
0$emaadallal[^pmliea^da VrendpiCoUegati tanno t57t. d CmtTyLai deSa nume^
wofa9.epotenU^rmaudiÌekmlmperat4nrde TmdÀ%ffi€gua in gran telaàa Ua^
drea Vicentino ^
ìifelU Tom fegnemidadinefUpartep fimo andate ÀmdeleTiu^
di mano di Jacopo Talma% gnalifarmmiOTimeffe dibrem per ordme Tnblico daJSccet^
imtiTitiori^ .X
Inteftadifte^^alafoprailTt^nmdt^apparifceilGiìiiìtio^ rapfn^entat^
itt tengatela dal fiidetto Iacopo Vaùma ^
VSVdco^TtgHardenokpergtinugUi peri diligenti tamri fatti 4 JtrAefco$efe^U
9icche7^deltoro% fono compartiti tre ordini di vanir done fanocoUocati tu forte di
Ì^adr$i^tprimoordine%clfiiineUodim:exjofiHio p^^l'imprefeTablfcbei "ì^fe^
mtdOfCb^aneUodellebMdtf^Efen^i particolari i E nel ten^o le Virtà Morali^
oheÀg^fadiCorona%cii^ono£ognimtarnoyflr le particolari p &Je Tnblicbè ^r*
tioni^
VriftCipiamloadkmpttiaitimprefeTMU^ vededi manodijùtdrea Vicentino »
nei primoonatolMt^piedii^^ e largo t€>^ entrai
diedero iyiemti nnVortodiMi^^'Kfam sfotto il comnaniodl Gioikvmi Miclnele fi^
gUitoto del Doge Vit^etitAeme con jérrigo Contarini Vefcono Cafieltano , tanno io$rtS.
prendendo 2<x Galee> &- facendo aoock prigioni ^
y^lrano fègnenttr cb*iilfe0mdo inordine di forma quadrar di piedi 1%. perogt^
rerfoyda Afonteme^ano Udime^kiUola r Storia yckei renetiani fiportaroHo netta:
attedi jtcrirdeGenonefi^l^Mno 12^. althory che qnei popoli thaueua/toconJhttanno^
Ma ^rmé^aneUa Sorta ddannideUaRepnbtica.
& amtttìoni .Andrea Zeno con 24* Galee per reprimere le fortx loro finito con Lù^
9€nnoTiepoloVroHedùorernpferofAmatammicnconl'ac^Jb div^.-legnif &4i
topo, frjfkmi I biiim TtokmMìie HthmfenU^éMmkmÀe meieBmiCemmsfi ,
àkUmita Vittmia^ che A ripenè déUU 9fpMics 4$ i medefimi Gmmefir in Sicilia /«
0umoiw6%.idUVfmeii9mMér€0<hMen^p $IMQ^
mfprai4eodod7{fmic$t».(hd€e9rtJUmdme fimm^rfifakuncal^ fiigamhilC^
pkfH9(hmMij€fcbeiig^MfMiu fi fatte fifff^^ ^ c9i$dmcmU in Finctia lym,
frigioni.
Ccmiiméil^inéH^ f^€$h éifitméfModrMiUaapmitjg^AdtU^Mtrofudettonelind'^
ItmiralidimamdiGinìièidMmU prtfa delUCitU diC^a pcghdma 4Uebara da
Gcnouefh fatta da GimamttSùram^ò f(chefAp$i D€ge ) tamiù 1196. dotte difredoìa U
CictÌ9 ta^adOtnottefitttMkìiatti cariche di mtrcamia^ti^^^
itt§4ipr(ka^ diurna fette ritornò d Fenetia.
TiettyltimùvattoanatoftpraUTribnnatefiitededititaìtQdiFrancefco daBaffaneig
ft^ta di Vadettth temtta alfhirada CmrarefiifmQU Ttattediten Catlizeno^ & fem^
cefcù da Molino tanno 1 40 j.
JiofèlefttdettefMiebemfrefet cetstettttune^nadri del primojerdine 9 fefftem ttel
. fecondo li Efl empi parttcotari.
flprimptfionelitanofrdt^onétodelUimprefe^&UFirtn MoraU$d^
TNao^f^Ogi rappr^entaf dal Vittore .Antanio^iienfe d cìnarot e fcnro% tuttodì for-^
$etje.%9ChedtmtfiròiiBofeOrdelago Fahero fatto Zara fanno luo. La quale ribellatala
fidalfImperiodelU BepnUica fitOedad Stiano Secondo Kid^FtiAeriaionde ajfedia^
ta dal Doge, & attaccata la giérnataCampaUfejfo Doge per dar pm animo a ftH^^
ftneUeprimefik ddtordhatnfop & dopò haner tom\tmtuo^amf^menUf& fattodà
foftefio gfMprone$fiiycòfodagUFn^^$i4inali^opraf fdegpode
Fetietiani^defidarop di vendicar U morte àellirT^ rottile fnggati^tìr
ricttperomo ta dettaCittàdi Zara^
^^dtakr0OHaté'tricinod^n^fivedeefprt§tda(HtiU^ Motom d^bimhe ftttrot
laTemperan^ cbeysòilÒogeBomeniooMichielein Sicilia renando t ritmtando d$
lattante dytnetiagloriofo per tante inoprtfe 9 e littorie ottennUffixeSf^
tanna ii%%.eff&tdomdtomnoratodaCecUiam ^€belùi^iro€reare tiè di Mei 9^
gnoy e ciò congrand'i^an^a ; ma egli rijpofc Uro f^e fé fi volettanodare fottoìa ^jtfth
wkalihaiterekheauetiaU^edij^inofftioaafi^ oUfgato^ come mene
fkrognihmnCittaiinotefiimarpmtotì^o^ M fartfcaUréH
tereffe.
JnMtro Onato foprsdTrAnnaledalla p4frte del Cortile sdipinft il medeftmo iSMp
del Moro laCoftMffdi ulrrigo Dandolo ,4im^ata Pan a 17$. in CdfiaminopoU done
eraUmhafciatorperla Keptmlica apprefio Emanne&e làtperator de Oraci» ti fttak li
faceperderUlncedegl'OfCclHConBamiinfocatÌ9percbe4ì^^
della RepnbUca^
Ettteffvkimoonatopm'ancb'effòdifortnaontaaf fitnato alfincantro del primo 4atr
Dofj^ FalierorC Jlatodimofiratoda Antonio Ulienfe d chiarore fcttro» lo fpre^^deU^
cofe delMmdo^ che fece UDogeTietro Zianif erUx^lo d^ Sfilatone f eti'esli4h'
nioflrò fanno x%%y. qnando r$ntò^ la dfgnitd Dncale per farfi Monneo^ &ierm 4
Dio.
OUredjntdetHitani^penefìnoaltridodicidifarntatriang^
imo%ne ^ualiifmiorappreféutate dodici y irta Morati i le fei prime ^frincifàandoddlla
forta^rmcipale9€ioètreddlatodelUpiaaxa7etredJlatodaCorti^
rtonio
^yo *ÉlLlfA6Ul'CHÈ '
SrnM Jtlièi^etfmlefe^tii U Ùifc^tma MiUtareia terra T^f arati M'MHiJiMMff
'àrinàtaiiCtm ma!i;^fnrataueìle mani , moflrando con effadiHefjeDiiehmeytlr JSrrai
da CHerràt vedendo di Imtam >n princìpio it Forte-^^ .
■ \4ffmontroètaDifciplinamilitare-damaretfonoformadidomadìmeiXiietd,aF--
mata fiao alla Cintitr a di mte arme, tenendo in mano yna'Hiite ,& à fmioitiH fon»
'yifhom^ncirrei& Vele con dikerfì altri arnéft màrinarefchi, dife^i,& moderi di va-'
rie forti di'ìijMlij.
• 'Sepie dalla parte deBa'Piaxxata Clemente "^ifmefla giàfa>. fHa d&hna di affètto
'tntdtograue fedente fopra vn manfueto Leone } ih tmatàanaha vn'jtjìa ,&'C(/n faltrd
^ettà-piail fnlmine iiGioue .
DalTaltra parte dirimpetto à qiiefla è la Contordia ; cioè > vnadsmui con vna Taxjùi
rfella defiré, e nella fmiftra ha due Coroidi Douitia , ccn vn* Cicpgnìi à t pttài fimbalo
-fecondo li Egiit^ delta CoHcm-dia. ' '
tóntroHa vrt/o tapioca la Liheraiitd , riceàtHente yefiita , cfce caudndo fmridhnt
Vafo Dinari, li va fpar^endo con vijo atlegro, e ridente .
■ ■ JiWincantrofid la Magnificenyi, che toglie fuori d'vn rafi^ Mitre , Scettri , Corone y
tSrftltreinfegned'honore per prefintarte, e donarle.
' ■ te dn: fcguenti da irn lato, e l'alno, di mano dì Marco de THiant ,fono ( dalla parte
della piat-xa) La FortCT^ » armata fino alpeito , U quale appoggia la Ctàta itHércole
fopra h tefta d^vn ferocijfimo Leone . Et dalla parte del Cortile e la Temoermxa ,cht
iìeneinboceavnmorfodacaMaUo,haihvnàmamynTimone% & neffattra ì>n Com-
allìni due per lato » corrifpondènti Pvne , lUCidtre ,
\tiai finta una do rmu alata, che tiene netta mano di-
tniflra un freno, ^df mi piedi foHffFafci » e Secnrt
ia itrmata , con vn Serpente dpiedi > che hd tre Te»
ne, Fi è poi la Fede Tublica , rapprefentata in rUa
tedi nudiiftendtndo la mano delira in atto diporger-
à piedi vna Tortore. Et aWopp^oèiaKet^ionet
&-ìt alice.
W altro alcuni Trtangoletti ) J7 leggono in ejp dodH
rdenone^ehe fono : la Fama in atto di correre > céà.
ccbmta. La f^iitoria firmata , carica dipoluere,e
f'jpogiie fé prigioni àyincitéfi.'Labttona Fami, i
la palla con ah di piedi, ^*n braccio da mifurare
ti verfo la fronte . La Taciturnità, che \yà l^effigie de
1 defira alta bocca , & vn Vero nell'altra con té fue.
t piena d'occhi, e d'orecchi . La ferità , ornata, e ri*
0 àguifa didueftelle . H "Pudore ccn la faccia coper-
t%lt veggono gl'occhi, f la faccia . LaFertaità ,che
le fi tiene U coda in bocca, & nella fini/ha hd quat-
tro pallet una d'OrotUna ^jlrgento, la te r^a di ra me, la /f nafta di fcrro.La Secur(à,che
ha una mano un Scettro, eneU'altra vna "Palmi con vria fiammaat fuoco ,}id àfederce
ripofarfi ad'vna Colonna . La Irrigatione de i Taeft , in figura di Troferpina , che fid à
federe vaino ad'unfafìo; baia grembo m'Occha^datla quale fcaturiffè Va'.Acquà
limpida, e chiara. Gli altri tre e ffetti,che fe^anòjfimi-^bottdaìtx^tfHMfrre, ^
la
PVBLicHE lib; nit IH
dex^nelmedefimofoffluofono dipìnti à chiaro > efcurofei Trofei militari • 7{el primo
fim$jtrtizlimefjtrcMbH(ii& dtrimfirumentiiafmco.iXf$€mi(kcantimt Corfaktti^
pHtÌ9^ Mire Armaxwrt. Quefii due fimo di jlnumio UUatfe • IlterxjD èfmnatO'diMo^
rhniiCJtluefConfpadCfe pugnali que^ofàdifinto da^Marco di Titiano , Ì{(A quarto. vegy
goì^t TronAetTambnritTifitrif & altri it^b'omentifimili . Il quinto è di Laute > picebe,
& altre armi lunghe.QuefH due li fece Oidio del Moro. Ilfefhii&' -pltimo dipinto da Cà*
-*-'"- • -"-- ^ a Torieforti di arcbibufii& altri capricci J'ali fono g^omamenti moder*
[pbi^fimaSaladfUo Scrutinio» dattaquale f pacando alla defcrittione delle
lete comparti
Ayenetiafer
riaourò nettai
maconofciuto^
ffrmanJoinTènraSantafhmanifefiàdD^geSebaliianoZiam
frimo Quadro dto piedi %o. & largò i6. e mofirato come UùTge fen'andafle con la Sir
gjnoriaàUa Chic fa della Caritifincontrato da quel Super iore^e da tutti quei C ononide tf o-
ne fatte Oratkmiifiieuàil Do^et& andò al Vont^Ce^leffandro Tera^ il quale ftaua àk
ginocchioni in vna deUe parti pia rimote della Chiefu ^ adorandolo come pr icario di Cbri^
* "Hel fecondo > redefi faUfoccamentOicbefucceffefrd il 'Pontefice^ ^ il Dogei e lade^
liberatìone di mandar due jlmbafciatbri t^ Imperatore Federkoprimo con Duùali cqm^
Ètiffiemper trattar fecola pace squali due quadri fimadi mona é Carlo, e Gabriele Ca!^
liari figliuoli jti Taolo •
■\ Segue fipfaUprimoFiiefironetil
hiancotprima, che par tiferò II Amb ^
San Marco ampompa folenné^ vemttofiaUalettio^deìJ'^geM'Papa
agjmacilafteitewnùrareilD^e^&'la^ ^diedoUJudettoCero » eh
mente inmnaUcbefilegzfil yangf^f^fmk accèndere nelle Mefse /Papali
èohlAtmedé^Cbiefa&ùiot^ùmm
1tfaffero%& felopmi^eróinnanfs^^. . >, . .'
Queflofamirà prima dipinto da Tiburtioda iokgna ; ma bara fi mde tapprefentato
ialCaualieréLeandrodaBafian<hilqualeritrafseM:perfima del DigeZiani, Marm
MriÉoànifCdipinfefnolti'Prelati^fTSenàtmtùltidal^iuo.
* 7^1'f^anodùpàilfudetto fine^pone f continua farriuodelti^jtmbafi^^
^bue riceuutifMmfamente, e lietamente dalf^Imperatoift^aiqualefdopàùrefentate le
Lettere di credenxay efpofero la Uro , dmbafcidta: ma intefa la cagione della loro m^'^
ney che era per impetrar la pace ad^jlleffandro^fi (Utero di manitraiCbe minacciò la 8^«
pfAlicafenonlidauanellemaniefioTontefice^
Il che fentendogii^mbafciatori gli rifpoferoi
U guerra, fi licent$arono%vitornandoeM celerità
& al Senato diquat^ erafucceffi ^ (hie^attkne iÉiirahilmeme ffaegatadat ledere i
lacopoTintoretto.l
. . Vre^ d^quefioà Tfèdefi il Doge à montar in Galea 9 per andar con ^ Urmoi
rtmut ^.^ff^à^n»ad[ rmcr^imaprimbe^^
\ ;
Il« ilEtUfi IFIABKICHI
demi. ' . ' " ^, * *
Qutftéi p9tticfikfkt$am>fMtia4a Fnnc^dA Baffìma^ S^mU jec^mU fàiqfirmt
4AatiepMkét t ftilU)deltt$KipctMM€ifùdnicO:> detU^imleerd GtmoNik <^tam
tcreM&UVapa dona al Doge Panello 9 acciò oifi* anno nel dì delP Afcenfione y fpofi d
m0reinffgnodelyeif0,&J^f^^^'!^mimà3j^ pMnnc^ t Siglici
H0rt^^Ì!fffi^Jittmtiang!ÌtèJìt^^ .
S^fK^yanQ^ìricm$9.comcOimieTn€»iijBMàia^
tmUMtU TMctcon l^lmùt^Mort /m^fAdit Jkatumi^primA ipmiÉefi^tsntrMiOi dìàà
fatitiiirjmdétù d "Pauia l'Mm i ifj Jr atte coi fadiì^c4odif^ aiUpau . léÈCép^ P«^
wu ncfnii V^tart^ e tàraffe m4fi^ ^HodrowadtiSfnnun % A Brmcefcbi Cakidièet
ffamk%& moUi{miamici»
Depà^flùm i^defi l^arrùà^à Fem»U deitlm^rnimr t edifica ytMktù da Rotàia i.
ll^immM^&néinNmat^fùprafjttm^udeUa^^ Chkspftdd
]»0ge%téim^ttiCsxdm4Uèma$d4Ud4Tiùit^^
Imperatore alla Chiefa di San MarcOf doue era il Vapa yejlito con gli jlbiti VontifÌM^
Uit^i4$aUmamoimpehéàin»fifai$^mhmèpex,baciaretHp^ Vafà^UfuUe
mlfKfslierlotidì^ilMdkp^
Ubist8c€OKukàbis Ixoeicm^ Dracooem . ^cmì rispondendo gedcfw :Naa> tìbh
fed Pctro, Replicò ti Tapa : Et inihi>& Pctro . , ^ . . . - /.
\omefUecnnc€^àiinTi^f£^ ddt^ceef^onc % lioi^
WulSi»V'Pieniria»j&.renti^^ ^. \
- JlVktoretcbedpprtffe^fia^'^Mi
S0pmiU portale vd nlla QnarantìaCiml nmM^ offmiSi tanino del T^ » imparm
tcte^ & Doge in jincomafi^nìUrmoM deUnUepÌMicatdone il Tapa fece il émà deU
tOmbreUaal Doge da portar fi in perpetuo da Ini ytpèCG^arineiJA folenni^ ÌlnefU:è
ojperàdiGirHamoGambarat$.VItLijfadroi9^ fik^a printa,^H cammedeìU
pauinu t cberifpomle fèpra la Tia^xn » vàè tofrino^^ cbe feewa li proietti VrintìM
nelUCittd di Romay coni doni fMiidAl:Ponteìfke al Doge delti ùttoSttndn^ ddhjo
Trombe f Argento %dd Gnandalt itom » <Sr SrdiameUa Chiefé diSanOionafmiiate^
9an$%dip^daGintin ddMmé^ Terminanda^èHifiofUtdti^ Vapa^Mefi^anitm
Tenff.
J^'aétrolatoxUlla Sdane i f^anidelUfaCtìatap cbegnarda v^ tlfota di S.Gim^
nof dinifata ancora tei in più quadri % è fiata rapprejentata da diuerfi- Viatori la conqn^
JU della Ciitd di Cofiantinopoài onde nei primoéfuadro fittta$nf$ra lapeirta fin^na di
mteftaSalayelaprima fineflra fi intra l!wrrinodV^netia di Baf tonino Cónte diFian*
ha» dLArri^ Canta di San VoèOydi Lodouico Conte di Sanoia%é' di Monifatio Marche^
fé di Monferrato» con altri Verfonaggi lUuftri Capi de i Croce fegnati • piér tcfi^ditinnè
delUSoriac$ntrogtInfedeli;€perogim'atafoUmewtenteìofi£fmtn^ deUe CajuMa^
ttommMatìn^diSJiMrcotanno imi»// Do^c ^rtipfjmdfb pde il pn^ntw^peit
fiar^ il ra^mamefUò. Quefto quédrafii prima^ 4ifmtoda pamenieo Tmtùretm ma ^
dato di mMffit rifatto da vn'Olrramontdno. ' ' ' [
"Hetfeguentet yedeuafìfihierata l*^twatarn&iffahidj^dééAwmerofa di 240. Gà*
Ice t delle quaU era CapitJtm generale il fuiettaOoge \ArrigfB Mhmdoto » & Trouediter
Marco GiifJonUottepontidZara^ebrs'eraribeltata alla I^^^ e duttafi al Uè di
yngariay la racquifiarono . Quepùfauo » era prima rdpprefentato da Leonardo Corona
da Murano; magnaflatofipertefioggkifìlfiMUìnoia Andrea Vicentino^comefi vede
atfrefente .
Soùrail fineflrone delTergclaè efpreffb > come il Doge medeftmofoggiogafiiZaraH*
niirioellatifi comefopra% yenne incontrato da Cittadini veftiti di biancotche gli reccano
àt Bacini te chiaméilU Chtài idatCteraconCroche datmgafebiera A JSkmne $ rfìm-
cMUh ^efiibiamhe%rmettenéofineUa pietà delTrirtcij^ il qmltypi^
CapfdeOaSeditimt, benigmmemt rieatèingraiiataCittd : Ls pittnra^ ^èi mane -S
Bmnmicff Tinivrett»*
"Ufi Fano yicinof fi vede il Fancitdlo ^lefio figlinolo ttfofcio Comneno impetamé
a CofiantmMok^fitg^ datti mani del 2ioi ififnat&prefefita atOoge Lertereài fiUffo
Imperatore é Getmanìa fuo^Co^ftator > raccomandandolo alDogé $ e^ è faìvni Cfotm^
gnkiìMeìò^rknpeTàlIfkif^ UdigmtA d Taire^eme con lo ttatthrirannkameme yfir*
ptttoglidat fhtttUo^. fi Vittore fi Andrea Ficentin&.
Segue Mnrtffoit Metto tapanka de ff Armata da Zaratan.xtóiMne kaséea fnet^
tM9iC andata aCàjtmtìmpoUy rottala Catena del VortOtCfie fiùtrtttier{aua% lo préfcrth
éiéokefkÈgko il fi^amio^ e trattone il Secchio I faccio diprigùmtf comfyetolo al Bog&
Damdm^rip^^^tetla Sedia, Queflo quadro era prima di monade^ JftkttfkiiHagné^
ferlepioggicfiiridipint&datacopo'Palmit.
Continua il feconJoacqniflo di CoftantinopoUtfatto-dalme^fimoDog^^
rft ondey/htoHclipro^eonlelteliqniede Samk & iCittaOnii ricevono atMttonVrin^
€ipif detta Legas i qmiti^tuttoche hamffero Htmnttitat&contrctUfdneixlh Aujfh $ éfe /H
poi prinoé ritolta AÌe(lhMar7;flfìf(Srb(ilih^
t^nnerorda medefimrit perdono. ^Jf^^ qneffo fatto Domenico Timorettù •
Dopòilfinhtto miréqi Panarecclritrfatto daCapitani P^eneH > e fraacefindh CBitfik
a Santa S<^a per elegger ifnnouo Imperatore.
Et neU*yltimo Vano^ chi tra il cantone^ & lafineftra, che rifponde {oprala Tiénsì^
MpfmfcetaCittd£CofiantinopotÌ3 dokeèinioronat&tmpet^^ottBMhmo per mano
mDog^.FHHVittareirAUenfe.
Brute due fineffre nello fkatiadi rincontro alTr&umtkféone fitte UBoge^&hM^
gnma Sfiato^efpreJ^da Tomo fotone fé .
rtritomodtAndreaCoatatitti Doge d r^netia yiltoti^ode Oemaefi a €hio(gj»t 4
fuahdopòìm^ì^fedHf ridotti altylttmodelttmifìtr^ atta pietèdel Ttimipew
che era Generale deltArmatayil qmU ricuperata Chioggutt tfattagran flfageéettè^
mich fimpa»fmmmolteGdet^ econdkfi fhcopiédlquam^òmitkprigiotti $ f¥éflta^
ffcranointornadfhilkdelt^dinede7^»deGìenomt.
E qufil yahrofifVittoredimoftràcomftge im^Mrato da SenàtoriìÉbcoffhiflMptgfi
incbinan(N:omeconferuatore dellapatriar 0 dtheUaton de nemici'» Sta /iotpita aeatatà
teri foro qu^ memoria.
Z % A»-
JJ4 DELIE rABKlCHB :
Andreas Comarmo Dax ,
Ogi Clodiaiue Claflìs Impcrator ,
" Semata Patria attDciffimosHofies
' Feliciffimèdebellaait.
! .. MCCCLXXVIU.
Vixitpoftea AnoosXlV.
. Sopra ilTr^wuUfoiiUl D»SeìHpmteUaUapudiio.t UmgapiedHo.iH circa, i
Téifprefemau U Giona del Taradift, dotte appgioao òautmertéili figiireiu Santi^e Sait-
t!C% d^ribuite fecondo Cordine delle Lètanie, con vaghi ornamenti di T^ubi , di fplend»..
ri,diuhithdt^ami,& altre yagheuxje il tkm fatto dalfininfire mam d4 famof»
Tàuorettoi
•>, Il paUodi^uefia'UsifilifflmaSaUi atut/MtÌ ammirabile per ricche-:^ d'oro» per
laiwrheperimaiUtneiy'émdclqude foaocoUecatepretiofe,& RcceUemi^'^tme.
Tietl'ordine di m ct^o jffno tre gran y anione qiiali Jt vesgmo fidate tre ^lìe&riè .
Laprimapojia neli'Ouato fopra ilTribimaU, e vna Venetia , che rifede fopra Torri , e
Cittdt ad'mitatióiKfii Roma,che(i vede nelle Medaglie antiche , federe fopra U Mon-
do . Elia è coronata da vna littoria di reale Diadima come Regina fèìa Fama occbiiaa
fuoBa Tromba <f o» o, palefaado legforie di lei . Hi feto l'Houote , U f^ertd , la Tace,
^imme co» lo Scettro, f Diadema Imperiate in manoifipiificandoUfii Uimaefid . Ce-
rere coronata di fpichce'l Cornucopia in feno ripieno di Stàde* &ù Felicità, rodendo.
eS'iidi cotanti commodi',&fHmori.
Dietro d quella l'inalxAfuperba Loggia fofìeniua da colonne ritorte , e nella fommiti
iella Cornice Ramio dnefivarcfiate diBromspU'vna di MercurioJ! altra di Hercole , la
prima per raoqueota, la feconda per la fonema, e fotta ad vnpegviolo pipano popitì
éiuerft, inferendo le molte Tiationijfiggette , con "ìfobiU Matrone , ch'han fancMine
tf^biffitiu infetto ammiranti queUe Deità . '^el piatto fono Canalieri , faldati , prigio-
w* militari Umefi, & altre yagbev^e . Le qnai tutte cofe kdipinfe il gran'Ptmrf'
,. 'ì^lranodimeKfidiformaquadradipiedi^.ineircadibii^tzXa, ilfamofoì*-
copo Tìntorettpritrafie U tX^e 'Nicolò da Tonte nella fowmuà di vna fcala , accor^-
fftato da SenatoriMnmirame ITenetia agifa in vn Cieto(tolta in mevn da Cécile , e da
Tetide per lo impero, che tiene della terra, e del mare, con altre Deità volanti) arrecan-
to in fegrio di pace . yi fianno innanzi
te fi diedero aUa RepuìfUca portandola.
, Minifiri,fuiditiiàiefaigoM confup-
tnelter^yano, di forma Ouataco-
ìrefentato da Jacopo V^i^jtavn'a'tra
F di Galea . & ^rme varie , che vie-
, , , . ^ - ■"" i^aefiofo Baliacbino^ dina ntj aU
la quale vengono condotti dt/icrfiprighm, per dimoflrarele tutorie ottenut&di dmerfi
popol,, con Damepiangem, che inferi fcono le Città foggiogate , e fopra fcaglioni lienoa
fchuuuiffuidhmeatenath con altre ^ireteft4rme variti /r * ^
■ ' * Segue
rytLiOHE LiB. Vi» 3,,
Sepie ìlfri&niMrdine di F^m^ cbefimo quadri fpexjs^ti %trmeffi yetgpvfì rapprc*
fimaudmerfcF'inme^amfegHifedaCapifM^ primo(per ofpsr*
uérfardmede$empi)fimaf0 yerfota partétdelWQmrantìa Cimi nmua, njkffb Iacopo
Tal^MdipìnfelarQUa data da Franctfco Bembo dVacino Eujiachio da Tatua Generar
k deltUrmaia di Filippo Maria Fifconte Duca di Milano , nel Vò prejjo Cremona fan-
noi^xj.douefracaffataPUrmatanemica^prefiottodiqueiJiMiUipofloin fugai
maacntcrne riportala Bemb^ layittma9& moltc^fo^ de nemki. Ejfreffe quefiojatr
to con breuetUr elegante EU^^ Luigi Gradenigo Gentilbu&mo tetterahfsimo i rejgifirato
mcartelUd^orofomai^aTktkra^che "
AmpU(Smìs«ii«4>oHjs FlauiadU$ad Q^^
Delofabrerefèitiir Vigoria •
Treffo i quello EratcefcodaBffìmo dimofbrò il fatto éjtrmifeguito à Mactodio y nel
dijtretto^diàrejfciaitfa Carlo Malatéfta Capitano di Filippo Maria f^ifconte Duca di Mi^
lano, e FranceJcoCarmi^nuóU Generale deWjtrmi dell4Hepublka nel fine deWanm
i^V7. douetàgliaiòipe^tEfer cito nemico t fatto prigione il medefimo Capitano Ma-
tatefta infieme con Som. defitoifoldatiy né riportotno iFeneti % oltre alla f^ittoria > r/c-
chi/sima preda f^rmi^e di Bagaglio . Il medefimo Gradenigo de ferine il tutto fuccin^
tamentei dicendo:
VidiadMàcIodium lafubres: adcaeteram vini
CapcùiorumingenteiD, ipfe etùUD Belli Di»
lopotcftateoi addudus*
Seguita canto alfudetto di mano di Iacopo Tintoretto la dtffefa 9 e conferuatiòne della
Citta di Brefcia accaduta nel principio deiTanno 14^9. per la VrudenzA « Fatorci eCo^
ftanZa di Fràncefco Barbaro Kettore di quella Città per laKepubliacy che in quello
^fsedio fhferfe confonOnatoleran^^a > perefempio déCittadifù > i difa^ ttC-pito ; che
però fi vede ritratto foùra fun Babordo Con Braida jtuogadra genero^ Matrona Bre*
fcianof che combattenio valorofamente con altri Dame Brifdane^ mepepiài^oke mft*
tkolo la propria yita% mentre epa Città tra ftrettamente affediata dalle genti di Fr^pè
Maria ytfconte ima di MUano. Si legge in cartella dforo % delCifle§6 Gradenigo :
Calanitofiffima ex obfidionèf Confino in prioiis
Miilctinodoq.Pr«fedi arte i^Brtxia fèriiata .
Ctmtmm del medefimo TJ^orensjUrottadatt» da Sieffottà Contarmi iBit^io UfjP
foretto Cibano dett^rmataì^fudetto Filipjto Fif conte Duca di Milano » nel Lago di
Garda, Panno 1440. ti Malfatto è efpOcato ntìFMtopo fòfk à tanto di ^nefiò^i^àdro^
deW^leffa Gradenigo» cb'èl^nft4criuo'.
. Infabram in Beoaco.difieda Claffis, verfi in fugam
pttce$>fuperiocibus Vì^rì jstinagnisq.Regibiis captfs
cxultamc»»
z 3 Vfl
^5(? I>BLL£ FABRICHI
^el VdM ricino $ rraneefcodaBaffÌM ^egò la Viti&ria ùtterméa da Mtdfetejtt-^
tendalo Generale deWUrmi della Repuhtiea delle genti del fudetto Buca Vifcmiie TrieU
no Cafd Maggiore tornio lAà/S.dettequaUtagUateneàpetxisrannmnerOfnefece^'^
giom oltre à ^poo. faluand^ d gran fatica con la figa il Tkchmo kr Capitano • Keia^^
Hofi faritto in cartella dorgta:
Ptdtte in Equos àccqyto tranat Padam, Eques Venenis»
Atq« Infubres fundic •
ne^ fncceffa fanno lAji. per valore^eprudenT^i
althora Generale delPjlrmata della Repiéli^a3i:ongran terror di TwrchiU gitali toìfe%
efaccbeggiò altri Inogbi amfiderabiU neWjlfia , portando feco ricche prede di bnomini »
di^o^tefaltrecofepretiofe.Tielfinicrittiimeidem^
Ad ccteras vafiationes » dircptionesql Afiati os >
daflSsVenetaSmyniaiii espugnata
UlHncontrodeUa prefafudetta dalla fatte di S .Giorgio yfece il mede fimo T^hj^
ronefela diffèfa di Scntari» Città detMuania^ accaàma per yirtà > e coftanxA di^nto^
nio Loredano tfofienendo valorcfamente taffedio di 8o. mila Turchi comandati da SoM^
mano > & ^Ùbegp Capitani di molto nomCf prefente anco (come yogUono alcuni } Mao^
mettoUgran Sonore lOnde vedendo la gran Per feueranza de difflmori > e lagranfin^c
defnoiyfileuaronoil^cbidaU'ajJedioteciò^ hreuentaue fu^
fatto il Gradendo neltElogiOjdicendo :
ScodraBcIlicoomni apparato dia veheiiienterq#
A Turcis oppugQata>aMrrìma propugoatione redoetiir ^
9epte£ matto di P^atÈe^co da n^^fig/ó .eoms eretti Aiitu t/ifUlR diLeptoallaTm^
ticeUafopra la ripa del VòÀa Hercole I. di qneflo nome 9 &" fecondo Duca dt Ferrara pew
SedàreiCbe l\4rmata yinuiananon ifcorreffelw^ÙVò : ma Damiano MoroGene^
deUHfleJfa armata fpintofi con impeto yerfo quelle Fortificationi > rotte le catene >
che trauerfinano il Fiume 9 abrncciòane di efiCaftellÌ9& occupato dterxjoper forM%
{ fcacciatone SigifmondofrateMo del Duca ) lo mandò per trionfo à Genetta tanno I4£u
e peròdice ^Elogio del medefimo Gradenigo regiftrato fotto à quefia pittura :
Duobiis Ffiocipis Atteftini figoets Caftellis incendbdcletis»
Infana teni j moks iti Vrbein aduehitur •
tacopitXMarenoy fece canto d quefio la rotta data da Vettor SoroHxjo ( prefo prim^t
felicemente Commacòio) al fudetto Sigifmondo da Efte l'anno medefimo- vicino aJ^
Urgtntaxdimefattagìratti'ycàfiono di liemici^mcnò pr^fonidawj^. Gtntilhuomir
aì>
FVBLICHE Lia Vìlh iy.7
me^EkgfO del Gradei^ptft» al Qtuiiro, mentre dice :
' t
PneKo* & nobiliute» & multitudiiie Oiptf uoruoi iof^oi /
Ad Argentan Attcftioiu Prinoeps fàperatar .
C«ntii«M delmeiefimo Tigtoretu lafrejk della Città diGalifoU » fituata m terra t-
OtranttffattadaGiae^MarcéSó Generale deli'^rmata detta KepiAUca tan.1494,
mentre e fa Cittd era di Verànmdo iUragfma B.è di tiapoti» yno de CtlUffiti» efaufm
mi ■
Aragook) cnmrocijs tothts Itali» armis aiteictar
GaUipoUs acUfflkur.
Fie9$edietr$àqiteflù9lar0^a data da Bartohmeo d*.Mmano GottemaUre genera
MtArmide&a RepMicamficme conGiwrp^ Cormiro Vroncdifòrm Campo ^ Zie geu*
adi Ati^mitiam Imperatore neUeP^aUidiCadwe Panno 1508* ì« tempodiFerno^ef-
fmdomrinHfiipr^mii$oo.foUat$imperUdi: Ondefil^em fiefh Quadro dipinto
4aFrancefco da Bajpmo i
NeclocT iniquitatCì ncque InfiiMrabili pene muimn ntnniffleato »
< Arceanir Veneti ab ìnnrenda Germania Qade •
Finalmente contiene l^yltimo Quadro di quefU fecondo ordine $ Tadoua forprefa dal
Troueditor Andrea Gritti; hauendo introdotti molti foldati » frameffi tra Carri di Fieno
inqueUaCittd^perUTortadiCodalimgaidaauaUrccifele guardie $ e feguendo ap»
prejfo iCapitanì % col rimanente delCEfcnito ,Jen*impatronirono Iranno 1509, 40.;ipnif
4lopo^ cke peruenne m poter de i nemici. Il fatto lo ejprejfe in pittura J^£gpoj^ataU»S^ i^
Gradendo nef Elogiai dicendo 0
Grauiffimo ab vniuerfa Europa bello Rcp.preflfa :
Pàcauium duniflfuin ; QiiadragefiiQo poft die vno adira «
Jmpetuq. recuperator «
i'58r l>tLi;fiFAÈRICHfl
TimrefùTietroLmig».
Il medefimo Tittùre fete il Qfuiiro fegucntey rapprefentando in effa^ fEffempioii Re*
ligiane laf fiato da Tictra ^tm^ il tpudcf pafiafa in Ufia.c<mfft9ga firmata detta Repu^
buca à danni de Turchi tanno i j ^Jopòprefo leSmime% efatte altre notabili imprefe%
i^na mattina ^penetrato fri terroye^cnko in una Chk{a intento à vdir la Santa Meffa$ fm
tUHifatOi come L*E(jercito de Turchi vmus > non fi rolfe partire dalla MeffaÀicendo^he
ilferuitio, & honor d'Iddio dotieua anteùorfi àtttoccamni h^pianfi Onde a f alito in tan^
to^agtlnfedèUireflò i^ccifo con molti àefuoi mino aÙ^Mt^trr.^
SeffiCi pttré dt mano dell' ifteffo Longo Vtttprc^ t^fiempio di ardile % e di pruden^ % di*
ntoflrato da T^icolò Tifani 9 il quale , efiendo Genaale in htareper la Repnblica tann0
i^^9.eritrouarJofiinSardig/UcontrodGenonefi»fk circondato daWjlrmata nimicéL
con pericolo di e^r disfatto, òprefo ; ma v fato egli Ufolito ardire > e tordiuaria fnapru^
denxjt f poiché dccefe la notte alarne lumiere 1 e collocatele (opra remi fermati mffac^
quCi dando a^ intiere, che non fi Holeua parttrCfrefe più negligenti inimici; tdonde
con molto filentio vfcito del Torto$ fi faluò alla f^ olona jen^ perdita d'un minimo U^
ffw.
lui micino mirafi di Antonio jtUenfe la pronta Uberalitd delle Donne yenetiane > le
Stlii vedendo prefa Chioggiay dr affediafa la Città de Cenone fi Iranno 1 3 80. corfero Vf«
tariamaiteMtofferirealSenatogUomameniUoro per asoldar nuoue genti contrai
nemici.
Dopò di che 9 continua delTifieffo Vittore 9 l^ejfemùio di Stratt^emma militare rfata,
da CarloZeno Generale dell^ armata Fenéta^Uquale^itrouandoftin Leuante fan.i^im
^ apontatofi con BnccicaUo Capitano de Genouefi^fece nel feruor della battaci rico^
prir con vela la GaleanemicaStOtide difordinatofipertalinganno^ U BuaUcaldo^ fu vinto»
con perdita di molti Legni .
Canto al fiidetto è fiato dimofirato da Girolamo Tadauino, il modo tenuto nel condurre
Ir Galee da renetta nei Lago di Garda per la conferuatione della Smiera di Salò » contri
tjirmatade yifcontitannoi^^9.
LeonardoCoronadaMuranOffecelaCofianz.afeFortezxadi Stefano ContarinÌ9 d
quale ydopòhauer combattuto 9 onuoi^ifcontinel Lago di Garda Iranno i^^.reflò
taimentepercoffò con [affi 9 & ^rmi da lanciare 9 nella teftay che la Celata fa gtincaflrè
dentro in modot che bifognò IcuarglicU a poco, a poco in pe^i; e fé bene eragrandemen»
te tragitto dal dolore, fi moftrò nondimeno così intrepido^ che mai diffc parola, fopportan^
do con incredibil coftan's^fi il tormento •
f^iene dopò quejtoj di mano del medefimo Vittore , la reflauratione %e fèttipc^uione di
Efimilo 9 fitta da Luigi Loredam> Generale delP^rmata di ordine Vublico tanno i^j .
per difefaMe preferuatiope della Morea ddlla -pMenxA de Turchi ^
all'incontro del fuiettò Quadro dalla parte yerfo San Giorgio apparifce deKfiefp^
Vittore9t£fjempio di^atitmine , di Caterina Cornaro 9 la quale rimafta P^edoua di la^
copoLufipfanoRèdiCiprÌ9emortogiii'pnicofHofigliuoloinetididMeannÌ9dopi hanat
gàuemato il Kegriofedeci anni% lo cwifegnò alla Republica 9 e trasferita fi à Venetia tat^
no 1484. rehumià in mano del Doge ^gofiin B^rbarigOtC della Signoria9Ìnfiemeconilti*
tolo reale > quel nobtUffimo Regno . .
' Monte Mti^zjmo figurò fEjfempio di Cofiam^ 9 e di Religione dimoflraro da jtìbm^
Jtrmarto, il quale9 effendo Gouernatore J^i^na Galea9 neir^rmata9 mandata fuori dal^
la Repnblica Iranno ì^g^.fotto la direttione di Antonio Grimani Capitan Seneral^ dà
ef§k
FVBLICHE LI8. VIIL siP
poli ffà mi mmentat09fercbe megafse la Fede di Ciesà Chrifto : ma e^ fiffeKi(fiido% 0
ie minàcce de gì^Infedeth eli tarmemi, fofferfe cofUntemente d^fser fegato in me$M di
akune T amie 9 raccommandando con fingolar demtione lo ffiritòa Dio «
Segue di mano di emonio ^lienfeUcoftanterefoUttione di Bernardo Coniarinif cbe
fi dfferfe à Tiroueditori Feneti di ycdder Lndomo SfòrxA Baca di Milano » perturbatore
detta pace vniuerfale 9 e gran nemico della Uefnblica : ma non fa accettata Voferta de
quei prudenti Senatori .
Contiene il Quadro canto alfudetto 9 come ridottafi in tibert4 ìfotto M^milimolm^
peratore9 ta Città di T^orimbergaje volendo riordinare itfuogoHerno9 mandafse i Vene*
tia quattro ^imbafdatari fanno 1 508. per impetrar dal Doge9e daiSenat09 te Leggi del
loro>iuere;itcbeottenneroben^namenteyiuendoquel popolo conle Leggi dategjiidal
Senato Vamofudetto. llTittorefu Andrea Vicentino .
Fiene dipoÌ9 la Religione della CittifCfprefsa da Tietro LonZOs e dimoflrata dalla Re^
puhlica qtumdo(trana^ata da tutti i Totentati di Europa per la Lega di C ombrai) ricu^
sòUaimdiBaM^thgranTurcOiAqudcmanditntUmbafciatoreà pofyaUa Siffto^
riapet^erirgjliltf^rxffuePamto 1509.
Del^$efso Vittore yedefi la eoftéàuuite martirio di Marcantonio Br^adino9 ilquale
dopò bauer diffefa coH bratùffimo coraggio > mfieme con ji^r Bagtìme , la Città di Fa^
ma^ófU9 insediata daTurchi tanno 1570. mancategli finalmente lo vettou^ùe , e mo^
nittm» & infieme lefin^e de diffenforit yinto daUa neceffitdt larefecon honoréuoli con^
ditkmi i MuftM Cenerate di SdUm; ma Ufuperbo barbaro rotta la fece datUffede pren*
ier^etq^areilfudettoBragadimh eeoninufitatoEffempiodierud^àflùfecefeorticare
yiuo 9 tollerando cofiantemente tinnito Eroequeltafpro tormento, raccommandandefi
detcontinuo iiWt«
// medefimo Lot^o raporefentò laferteziJi di Sebaflian Feniero 9 che fi poi Doge di*
fn€firatafannot$7i.il)ettimogiomodiOttobre9effendo Capitan Generale dtlT^rma-^
tadeila KepubHcot il quale ynito co' CoUegatÌ9^i^ontò con tarmata del Turco d Cut*
^i^plarÌ9 doue combattendo arditamente co i nemicÌ9 e yccifi di propria mawf molti di loro»
vencbe FUehi09e ferit09 non yolfe mai ritirarfi dafflmprefa^fc. non finita la battaglia 9
hauendofempre inanimiti i (noi è con teffempio > eeon U roce .
tieWyltimoyanopoidiqueftordineimofirata da Antonio ^lienfe tifieffacoflan's^
di jigofbno Barbarigoy Troucditor Generale della fudetta . 4rmata 9 il quale combattati
do coraggiojamenu nella giornata medeftma > & hauendofi eletto il Utozo pia pericciofo
della BattagUayfu mifer amente colto da una freccia in un'occhio ; La onae portato dafuoi
neUafuaflJmKa della Galea^ benché^ bauefse perfo la faueUa. 9 nondimeno con le manÌ9 e
con cenni inanimiua quei Capitani » efoUati 9 che gli etano d^intomo9d profeguire il corfit
della Fittoria. Sopportò quefto Sipwre la morte con tanta fermerà ali animo > che tutti
piagneuano yna tanta perdita .
Intorno al Quadro di mezjo, eh' è il maggiore detpritno ordine delF^llegorie9ritrouan^
fi quattro mtTi Guati ripieni di Trofei . U primo rerfo il Tribunale è di mano del Vada--
uino; li fecondoche guarda yerfo la pinxettafà dipinto da Monte mexumo. UterxjOtche
èyerfoJaTioxxaèdelFicentmo. Il quarto dalla parte del cortile lo fece il Vadoua-
no.
If intomo à quefla Sala^ come anco di quella dello Scrutinio 9 ycgffmfi le effigie 9 con li
loro breuÌ9 & armigentiliue di tutti li Doptche hanno ottenuta nma RepubUa la detta
pifftitd^firloàlprefente > fi tuoi e ne i yani della cornice 9 che circonda ifoffittati è palchi
di
1^0 DELLE FAE^RICHS
iti EccdUuiiVittùyi»
Queficjimó tlmprefcgU Efiempi, & le allegorie de i Téoreth e de palchi di ciafitma
di qtécfte juperbijjme SMe$ compartite » & inuentate daU'irUeUigenxa y e diligenza de i
fopradetti CotttariMf e Marcelb . Le quali fono fiate dottamente dejcritte , e dichiarate
dal fòpradetto Girolamo Bardi Fiorentino Monaco Camaldólefe m ynfuo Libro fiamp^
^pinf^enetiadeli^Zj. »# ^ it *.
J^^j^V reggonfi altre Tittwre ancora fparfe ne Mi^ijhati del Talfnfi. In quello deUeBui^
^ / JL U^defece Taob reranefe nel palco^ Cerere, che porge d^enetiafafci di Biade , per dimo^
^^^^ftrare la copia de Crani, de eguali abbonda io Stato della Kepublica,con H ercole appeg^
In SaladelF^uditor'Huouodipinfe il Malombra fopravho de Tribuni flnnoeen^
%a, l'ynitd, la Concordia^' Equità, & altre Virtù pertinenti aWauttorità di quel M^fi
flrato,efottoyièqueftainfcrittione:
Apud Hofce duos Magiftratus ionocentia femper fuit tuta t
Siue Poteftas fanciat , fiue Concordia com Donata fiue M<i^akis
Vana repellatireferacduoia*
'h{elUQuara»tiaCiuUFeccbiaritraffeF'en^iaintro^
fiiche. Mercurio , che guida alcuni priffoni . In aria ftd il Tadre Eterno eou Angeli »c
da i lati deltlmagine &lla f^ ergine fono ritratti due Comandadori .
IlTalma fece nella iluarantia Criminale la Fergme, edalle parti inim quadroU
Verità, e la Gwfiitia col detto del Trofeta : ^
Veritas de terra orta eft , 6c luftitia de ccela profpexit»
Etuel^aUro la Giuflitia, e la Tace, che s*abbracciano , e ri èfcritto :
luftitia , & Pax ofculatae funt •
Reftauramcoci>& Abbellimenti fìtti od Cortile
del Palazzo •
Vanno i6o2*nel TrincipatodiMarin Grimani fi principiò d rimettere dinuouolc
Colonne,& d formar li fottoportici, che girano d tomo ti TalaTXo . Si fecero li Offitij delle
Forte^^edelle Acqueta Cancellar ia inferiore^lfopra Gafialdo,la Camera deWjtrma*
mento,e le camere delli Scudieri . Si tolje ria lafcala^ chiamata deUi piombi, che afcen--
deua aUa Sala detto fcrutinio, la quale principiaua nella corte colfuopiede,doue è alpre*
fente la Statua del Duca d^Frbmot & portata fatto il portico in due rami, che afcende al
corridor dijopra, doue s\ntrapoi con altra fc ala , che comincia in capo a detto corridore 9
& ajcende confuoi rami alla porta dello Scrutinio; redendofì continuato ardine medefp*
mo di effe uljnne sì di fatto , come di fapra anco ndU tefia di detta Corte , doue è pofto
rn'HvéOlogia adomata con T^tcchi, e Statue antiche di marmo ♦ Tutte quefte cofe furono
terminatcl'unno 161^. fotta il Doge Marc* Antonio Memo •
Vmucìrtore dt così nobil opere > e mafime di Joftener il Vala^xj) in aere fopralegmùt
piediinel rimetter efk colonneifù Bortolo q. Mejimdro detto Manopola Trota di TalaXt^
ifi •J^* Artefice poi di dette faciturc è flato Antonio de Tietro da Cittadella .
In ^
PVBLICHE LIB. vili 3<?i
In fifUpure i<Ua medeftma Cùth Vicinò dUfcdn de Giganti,JU collocata fatnra n(h
KiepedeJtaUo» laflatua di tràncefco Maria dalla Sfmerc Duca iFrbino > che fu Gene^
tede delt^rmi della Hepublica tanno i %i6^La quale, leuata dalla città di VefarOf douc
tra eretta ifA mandataaFenetià![ieraccommandataa Tadrila memoria di vn tanto
hnomo , da Francefco Maria Terxjo^non bauendo defcendenti ; che Perciò rafiegnò anco
iù Stato alla Chiefa /htto il Vontificato di Frbano Ottano • Qneftdftatua è di marmo fino
ironie pia del nattéralcyfcolpita iaOiouanniBandini^ScMltor Fiorentino • Sopra a^efia
fiotta in pietra di paragone fi legge :
Francifco Maria I. Vrbini Duci
Reip. O^iaram Imperatori , Pifauri
EreftaiàFraneifco Manali*
Pofteiiads orbitate » Venetaepietatt
Conmendatai,.
M PC XXV.
jAggiatitft alle (famxe del Palazzo Ducale^ per comtnòdo
de SerenifGmi Dogi .
TOiéBfieata da fhndrnntmi la Cammica^fìcomtnciò^mcotanno i6i8.fotto ilDoge%
lAntonio di Trioliy dfar nmne flange > €r altre fabricbe per commodo de Dogi • In capo
Munqne delle DncaUJIam^ secchie, nella camera detta difiucchitfifece ma portai eli
gittò m yolto dal muro dHTalaxf/>fino al muro della Si^efiia di S. Marco f formanio
auiui ma OaUria, che viene da detto Valax^o > & s*aUonfa fino fitpra la Canonica > di
tungbexXf di piedi 78 • di larghe^M piedi 8. e di altey^A fino fiotto al volto 1 2 • dipinta
tutta ne mun^ volta con figure a o^Uo dal Tadre Cojmo Tia7;;ta Cappuccino*
Dalla Coieria fi entra in vna belUJfima Sala lunga piedi ij.mev^ larga piedi ^i.e alta
bJi^In ifuefia Sala li Dpgi banchettano ogni anno li jlmbafciad* de Trencipiy e la Sereni/^
fima Smoria li giorni £' S.Steffano^S.MaTCOy deW^fi:enfione% e de Santi Vito^ e Mode-
fio . Il fritto è dipinto àfirefco in profpettiuaì diuifata con varie architetture > e partii
nienti da Domenico Bruni » e Iacopo Tedrali Brefi:iani . 'Het primo partimento Filippa
Zammbertifritralfe le città dello Stato yenetoypoflefopra nubi . Dipinfe lo [patio di me:^^
M Matteo lì^olii e vifinfe fienaia pofta ad'una menja con Nettuno » alla quale le città
dello Stato reccano^efirutti^e ricche%zM$e nella parte del cielo vi è Gioue con altre Deitd^
Jfeppa^laBardi laùirò Uterxjo • 'He pareti fono dimoftrate t andate fuori di TalaxX9
froùffianalmente de Dogi, e Signoria > e Jpectalmente in lunga tela fi vede di Santo Te^
randa d poffare > che fi S ^Serenità nella Chiefa di S Marco n giorno della fua Fefiiuitdi
doueritra^alnaturaleilDogeGiouanniComaronel mrl^o de gli jimbafciadori . Fh>
appo Zanimbertì fece due altre tele fin una delle quali dioinfe il mede fimo Doge à pranfo^
nel mexxjo de gli ^mbafciadori de Trcncipitritratti anct/eglino dal naturale» co i Sena*
toriie molnf cruenti fianno dintorno. Vieti altra rapprefentl l'andata del Doge col Sena*
to alla Chiefadeì Redentore in memòria delteftinta Tefle deltan. i ^jS^In capodi ^ucfia
Sala Iacopo Valmafece II ritratti de Dogi Antonio Trioti % e di Francefco Contadini com
ti Smi éswmikrofopra ad'effii dono bi campo d'oro d caratteri neri fi legge :
i^ BIELLE FABRICHB ^
Antodio PriotoDod
iDfikutam opus. Decori, & Vkà
Francifcus Contarenus Ouic
Profequens
Ad percnnem grati animi meoiorian
CbDCXXlil.
SipdfJàdaéfueJUSahmynaCameradilMf^eT^atìpiediiuii
Mp.dalhifHalc fi entra in altre €amere»TmelU%C£mcrmi»Sópraletii» & aurenobiéi
fian^. rt f fH)i una terroKj^aià Icgpa^ht cèr^onia tutfo^ Ucoriile 'della Canonka, dietro
alta quale vt fono due camerini imaientrohUtrù 9 & muC^iefetta incapo^ danesi
tiornokniatìmiauantiu^U Dogi fsnnoklarcQtatìmp & m€ celebrar
Atefiot^
Prìgtoni Duouc •
A D D 1 T 1 O N E.
TtrieSberoHmtidSenMhHel^amio i^fi.fimitTrim^m<B Tt/ff^iKict^fi
ìeuaronolepripmyche erano hmil'Pa^i^lf^
PrafPonarono^Ure ilcanaletchiamato» rio di Valatto • Qjieffafabrica è tutta dimarmi
d^Iftria di ordine rufiieoMirabibnente ineafirati^t conpmti $ eJàtetmitMA ta»,i6o%*
[otto il Dogp Marin Grimani$nel qual ammfurom condotti tuui li prigioni daOe yeecbit^
alle nuoùe carceri. Lìtfua facciata:^ ikrimpotto i SjGéar^ximfei fineftroni » e neLme^
^dieffiyièiiportoneperitftakfientrainunaCortCifmtèrafeom
wtezfìo 9 e qumifimoalcune porte per le quoti frentra^da diuerfe partiin efie carceri ^ f^t
i anco una Cbiefhtta^dom fi pongono i rei per efier^uftitìatr. Aucmti a quefiafauiae^
yifono fette >olti foftenuti da pUaftri , che formano un portim % e ftpraai^ljo è eretto i^
ài ^i/Irato delti Sonori di J^tte al Criminate, con dtrHatUtfneftreftpwm^ polti^ di^
nife da (olonneiCbe-rendono maefiofo il luo^o^e rogo kjifpetto»^
Trauerfa il Rio di 1>aUixj;o yn Tonte di mérabile cofi^uttur^ fatto pt arUtiipietra p
ornata,^ marmi $ ferrato dalle^partPr ècopertodi fopn tper èiue conimonaU prigioiti
dalle carceri, aUi TrdmnaH del Cmftgliùdi Died^ Uuùgarim^
Rialn>r
ORa paflìnde da quella Koìz^ iquetta di Rialto» at prefente bom ^tsaxXorftc
efler la prima Piasia d*EuEopa>dico che quefio nome R)a}(wu npinepet t»
tempo della citta, j (t come è anco ne tem pi no(trì » preflTo à i Notari ne loro inftriH
menti. Peraioche nel principiodelle fcrittute (ttifenìpre4etto>& ChàicQ. InCbrifii
mmtine ^men. .Anno MiUe/mo Ottuagefimo primo» die vero x, lanuarij »- Indiff.f. Ai-
malti. Cumfft &c. & di^Mto^ .A&um yeneùìs &c. Che è il fecondò nomecbe do-
1^ Rialtafi diede alla àxxày prefo dalla l>roaincia . In qaefta Ifola ài^factala Da-*
ma £abrica di nuiio» come siè d^ttoalttouc^y & fta 6a^
^ù alta di tutte» onde per la capadtd fiM vr (i edificarono San Mattheo ».S«ìIm^
iMnAc S.GioiiaoDÌ A iLD6gc Orfo lhutid|}atiol*an40tca€entqiC fcflaacajqoatoo
PVBLICHE LIB^Vm. ss$
coftUUidòches^atterra&ro le Paludi chevi enoio intonio • peidie eflcodouifi fii^
imeate flx>ltecafef fu Ufdato vno Tpatiòi doue fi faceua il mercato • Ma Tanno poi
1 097. del mefe di M s^io» Tito rSc Pietro fuo fratello > figliuoli di Stefano della^
famiglia Aurea forfè noggi Oria > che habitauano nella contrada di San Gioaanni
detto horadi Rialto» donarono alla ReptiUica tutto quel terreno doue é al pre-
lente Riako Nuouo : percioche la Chiefa di San lacomo con la famiglia FalieniJ
da Sant*Apo(lolo» polfcdeua gran terreno dall'altra parte • Et Tanno ijaaal luogo
fu ampliato di edifici) •
Vi turono anco rifatti i pordchi fotto il Dc^e Fofcari > alle fpefe di Scipion fior
no • £t Tanno 1455^ (otto Pafqual Matipicro» furono slargati>col rmiuouere i tda*
ruolii & vi fii rifaitta>cofi ferine Pietro Delfitio) la hiftoria del Canaleorfàno» (che
e ira la battaelia» che fi hebbe con Pipino > ma in qual parte di Rialto dipinta noa^
lo so) & il Mappamondo .
. Vltimamente arfo Rialto Tanno 1 5 n . fii liftaurato di nuouo con le tolte di fo*
pvz Tanno 1 510. fotto il Prìncipe Loredano • Fu anco faleggiato nel tempo d'^An*
coevo Veniero Doge 6 e. che vifie Tanno i } 8 1 . Giace adunque dinanzi alla Ghiefa
di San Bicomo > la Piaau di Rialto in forma quadrata > intorno alla quale corrono
foctoporuchi doppi, da i coi lari fi veggoao voice 8c danze dd Dominio > & d'altri
S'^iuati che feroono à i mercanti per riporui le cofe loro > & per Scuole > perche vi
no quafi come in eiferdtatorìi» Pittori » Mufici> & altri artefici che inlegnano a^
gtouanild vino •
Di fotto ne porrici dalla deftra > vi s'aduna ogni matthu > quafi fu la hora fefta »
gran parcedeua nobilti : & vi fi aduna non per altro eletto > che per vtderfi infie*
me^^perintrinficarfiragionandoifinedìconferua/fempre Tvnionet &lacon«
cordia fira loro . Dall'altra parte doue è la pietra del bando 9 i fopportichi fono
ogm' giomoftequentarida iinercanri Fiorentini» Genouefi > Milaneii» Spagnooli »
lurcni» 8c d*dtre nationì diuerfe dd mondoi i quali vi concorrono in unta copia»
che quella Piazza è annouerata fra le prime ddt' Vniuetfo. Et da i lari» doue corre
H via comune» fonolui^hiffimi volti» doue fono botte^cingraa numero di fit»(~
mi panni di dinerfi colori» de quali la maggior paice é mandkta»per tutta Europa #
& in Lcuante» doue fono grandemente defiderari»& cjoefta fi chiama la dri^peria»
Seguita Ridto Nuouo» cofi detto* perche fu fabé-icato dopò: il Ve<5chio » nd quale
Tanno 1331. fi vendeuano le cofe da mangiare/ ma poivi f(irònopofte tutte lc#
botteghe della feta» i cui maeftri fi chiamano Tofcani» coavo Aoi dicemmo nd fine
della ChiefadeSenu. Per tétta de iTofcani»dinansi alla Chiefa di San Giouanni» fi
diftende la ruga» onero il corto de gli Orefid • NeUa quale con fttq>or de foreftieri
fi troua gran quantità d'oro »&d*argentolauorato» non folanmente per vfo^ella
Cittd» ma «er commodo» &perddirie ancora di molte altre parri dd mondo.
Dall'altro Iato è la n»ra de i giotdlierì » de quali Venetia è molto abbondante^ •
Concfofia che in 9ue(hi.profeffiofie di gioie 1 Vinitiant non cedono à qual fi voglia
altra gente. & vi (ono ftaci in ogni tempo» 8c fono d prefente»huomini di gran no«
me» & ì migliori & piiì lodari maeftri di Italia » da quali furono fatte importantif-
fime im«:efe di g^ oie • Paflano horamai 40. anm*» che Vincenzo Leuricro » in com-
pagni^di hìfgi Qiorlini» Se altri iafieme notabiliffimi negotiatori éi gioie » fabri^
carono vno elmo lungo con quattro corone per Solimano Imperatore de Turchi >
ornato» & pieno di tante gemme» die qud Principe di ffngolar gitìdirio , & poten-
te come si ogn'vno > retto llupcfatto di cofa tanto fegnalata » Se cOt ne diuennero
- * rie-
I«4 OStt^ F ABUrCHB !
haldacchiacb otiero omb^elU per il medefimo» fol modello id Saofoiima >checiw
tratucoaloio i norcioncf hcbbcioAfannMnii per h inatte dr IbtmaQi&aL che
^fauoriuacDaSolimaoD. >
V Altri parimcact in dinerfe afayo occafioiii ^baanOifitttQ opere, per Fraockifpeff
Eamagtu»per Iinghilterrai& pfo: Rooiaéi grtnd^aitifiriof ^Talvca. flcbog;^
corno Rancatio dalla Rofa» poifìede vna taiiola gioiellata ctàoMfc bcttem » ft di
pceuo. Antonio Maria Fontana > ima caib di CksfttUo iw>nM^^ fiuta di
modo) cbt bieche ri fi ripoogonodentro» apparifcooatutie'vcoipitedijfk^^
£t Federigo Cardli>vn gtiaraiinento di letxtenudi catfe^ ài ranoie>agidfafcc»agncft
per vna cafnera*d'£baiiOj & di Auoliooon lauod drorotcotfiiperegriiiiicliràicDpof-
(ibil cofa i'narrarlo •
Dalroapa deiladectam^ figica ailaBi^cc^UM^» gii habitacioBe de eongìmd di
Baiamoo&e» & ridotu poi per fcomo loDCbtn Beccaria de ìmgpÀigkMàkia . Scrine
Picm>Guiloinbat3do»clKviireraanoi93o.incerriifix^^ ilMaMD»
deLcoovmeiiiRialto^erapQeifo alta Boócaria».doiig fóictntcfeela mncaimSc che
Si cooiinciato del 13 xa. 6e finito dd; 1^3 24. & che'fit;diptQto, per tutte» Ss<^jiel
mefe di Gennaio» tiddcfcopidr ledette pitture • Dinaosi aliai Becoarid»fidìfi(Qde
toPe(cada9£tftadelpredetcoannaaa«laqiudcot2;eA^ afe firisndie naooe >fiiu
bricate fui Canal grande à tempi noftri» i vtile del Dominio» per opentdd Sanfo*
uino. Nel finimento deik quali» otareaUapta»(ctta>(btH>l^
madinghi» che Tanno ijio* eraca(adelAdedico»chc>fidiiamauadaIledcticfteM
ne«.con buona prouifioiiet per lo biCoeno delle pcriboe. F^
j»ricarui vn Palazxo regioft^tuttainccoftato di ptetra^IAriana conibeneinoe&ilroc*
«ira; &yiftirono collocati diuerfiOfficii.: doueloQQ pitture perieÌue.ftao2;» dr
tliucrfi maeftn celebri ficfanìofi.
' AUefpalledi quefto luogo» ècot^tontoilPonce di Rialta »cheattra]ieria
nal^raodeilimgoii&largoperogniverbi^naaperòdilegQo» Netemprdi Rinier
Sknoljtoge^chf yiffi: l'anno tiJ^a. vi era vatu^besto di bardie: fiutopoi it
Ponte.»^ficbianc»è per vintenipo il Ponce della Moneta »& poi <a detco di Riako •*
I*annoi40o.£6oi9(icdel 1431. vi fi fecero kbande informa di cancelli» maro^
uinatilcancoUbdcl 1450» daUa.calca delle perfoae ch'erano fiil fonte per rederl^
entrata di Federigo Tetzo Imperadorcb & caduti molti di latocin acona » /u allar-
gato j & MJnogo di canoeHi» vi fi fecero due tughe di botteghe dalrvna parto r
&dillfalcra.tecualixadu{:eperla.vecdìic«ea>.finfìxeraF^ i^a4.cQiw
l*apcixurajdiiopra*acciocbe Wpo0apaAareilBncen
BOitti fi trattò di £udadiniaratt>>.& efSmdofi pei^
Ri diuerfi modelli y quello del Sanfouino preuaMe à
glLaltri » come pili commodo» & bdlo per
tanto ecbKÌo> ma fopratienuca
laguerra. del Tuscol'^
iranno» 1 5 70».
la
• imprcfa rioufe imper^
fctu.
AD.
*TBUCHE LIB. Villi jsj
A D D I T I O N fi.
Ponce nttouo di JfUako .
DcBniUSnautamijij. didisfarei fopraietutomJil^m yper tOrìciii
w »»« rfi •pietra , ebefofte iigraaitomamemto tUÙ Città tt di marajtirìia d ririmré^iL
Pirdute O'conii VtRcttmnn Duce
AnnoChriftiMBXtì.
VrfMsCaiKli«.MCLXX.
' OnÌNlbi»
AfcylfoCdiigio Pree.
M. Antaiitò BarKiro Dqaes; & PtOCur.
lacoboFofc^^^^u, &Proc.
3S6 DELIE lìABRICHE
laapot e del Fomxo de Tedefehi fmo éte fMUtefarimaUe et fede minori , e iétàtr»
pMruielTmtefopra tricot fmafcoleitedMe F^^Kre de SOMSiManot eTbeoé^ihfn-
ttttari deUa CitUt eoa due mfcrittiom fltHiti aUt predette * etme meo fmm del dett9
Compaq le fudette F tiare, la materia delta ^ude è c^nttOtf tutta fktra Ifiriaud»
thrdmedtltArthitettiiraèlxirKO.
Foaiicod%i1W«fcJii. f-^'»"^^'
ede il Fontko de TedeTchi die r^pooHo
indacii [Urtkolare deUd Sienoriai & diia-
«che vi fono coodoete dai mercatanti.
iVemxiacon le fue merci >& faluandole
eleo importante. Et tanto piti che noa«
MIC del Mondo Nuouo da i PortughcG > le
iric di Leuante > le difibndcuano da Vene-
Itred gli altri popoli che ci conajrreuaao
IO) i Tedefcbi rpctiaimcnte ci portauano>
erre.
unieane poiché con l'incendiodi Rialto
1 Repub. Cotto il Principato di Leonardo
ira quello edifitio intomo j u. picd(> con
qua. Di ^orì lo circondano aa.bottegbe*
Mlifìtrahegrodàentrata. Le £accieda_«
tnttelcpartironodipinte da primi huomini d'Italia. Conciofìàche in quella di-
nanzi foprala Mercerìa tauorò Titìano con Tua grandiflìou lode.Vidipiiué aiait-
dioGioi^ionc da Calte! Francoi amendueprincipaliffìmi in quelle parti. Dentro
nclFontÌcogiravncortiIequadratAcoro||K)rticni attorno involcot poftiI'TOa
fopra all'altro i quali lì Tale per due fcale crandi»& all'intorno fui piano ri fono ex-
mere & (hmze commodc al nninero di zox fra le qaallei^ altfe volte molto nota-
bile la Camera de] Foccari).doue con ordine pur troppo marauigliofoi fi conceae-
uano carne foppcBettilt fic maflcriti^ehe hatebbono addobbato ogni gran ca&j .
Vicino alla rìua è fìtuatovn^^Atio^lle^qllaIe fanno reiìdCnza tre Nobili Vinicia-
nj ) chiamati Vifdomini al fontico^fic fo!na«ognitori de i dati). Sede i tnUIichi di
quella cafa.Iquali quanti fìano>dtdieaualic£coine«mpottanti>8c di quanto mo^
mento i tutto rvaiucrCtlcii quali impolubtlcola'ìl poteito df tiene .
Atfenale.
lonor^
'iUca-
aiura]e>
cpmin-
» Patria
mare li
PVBLI<:HE IIB. VUI. «<f7
quali fopportauano mal voletitìeri 9 che fi faceffe grande vna ououa Cittd pian
in qucfte Lagune» non prouedendpefH come i^arj> ch'ellanafceua i bencfitic
falute loro •
L'origine adunque fu antìcat onde vien tanto più in confcquenxa ad edfer ro
bile» quanto che con la lunghezza di quafi mi Ile anni y vi fi fono fatti dentro > t,
apparecchi per le cofe di mare> che è mcredibil cofa i chi l*ode » Ne tempi i <
tro fu fituato in altro luogo: ma l'anno 1 30^. fi cominciò doue fi vede al prerei
& Panno 1 473 . fu fondato dietro airArfenal nuouo dalla banda del Moniftero
le Vergini > vn^altro pezzo di luogo > capace per cento galee • & cofi di temp
tempo vi fi aggiunterò luoghi & (tanze m tanta copia > che gira intorno i tre
glia tutto ferrato di grofle Se forti mura. L'anno 1250. fu ftatuito» che i Gonfie
ri andafiero à vietarlo ogni due mefi ma volta. Et Tanno 1 344. s'ordinò > che
galee grofie non fi fabricaflero più negli fqueri della città» ma nelI*Arfenale> &
^>efe della Signada^che prima fiiaceuaiio da i priuati per mercatare • Vi s'et
per vn portone antico molto bello » fatto con nobile architettura» fotto Pafc
Malipiero Do^ Tanno 1457. con rn gran Leone di nurmo iticima > fopra al q
le è collocata fui fhontifpitio vna Santa Giuftina di marmo di tutto tondo > &
grande dd naturale di mano di Hieronimó Campagna Veronefe * 8c difott^
portone è fcritto •
i .
Le» de MpUnoy Marce C untare»» , Al. CapeSe
L Duce hclite V afidi ^aripetre .
' Et dalla delira ne i quadricelti di fotto delle colonne •
Cbri/li IntATVAtione M CCCC L X.
« Sopra alla porta di dentro » onde s'entra nella piana d^acqua è coflocata vi
ìioftra Donna di maniKh (colpita dal Sanfouino . Nel mezzo della piazza fon
yolci fotto i quali ^x fabricano le galee ì\\ gran numero . Ma quante & quali (la
vi fiano per l'artigliane» per l'armi» per le vele» per le gomene » per rancore » p
remi» & per mille altre cofe neceflàrie d cofi fatta Cala » & quali i mihiftrì prc
lionati» i guardiani»gli operarij» i Prothi» i capi» fotto bell'ordine con leggi vtili
tòmo alle predette materie» non è pefo dalle mia braccia» il poterlo narrare . 1
ila bene»che fé ne tempi andati» allora che la Repub. era di minor forza » potet
armar ioo.galee in loo. giorni » contra Tlmper. Emanuello » al prefence ch'eli;
florida» &accrefciutorArfenale& l'Imperio d'inSnite cofe atte d ciò» fi dee e
dere cofe molto maggiori • Onde come parte ammiranda é lodato con ogni
gione»& (limato da iPrmdpi<leI mondo» per vera conferua della liberta CI
Itiana» tante volte minacciata da gli Infedeli :& poco meno» che opprefia da
ro : quando quella Republica non foflèla difefa & lo fendo d'ogni vro • Et e
fatto propumacolo arfe più volte con horribile incendio » & con efterminio
molte cale au'intorno: & r vna fu Tanno 1 509. & l'altral'anno i ^69. dopò il qu
fi rifece & reftaurò molto meglio» che prima •
Aa AD
iSè to&LÌS tJABKtcME
*,
n •
A D » t T I O N E.
tal t ISìò. fiatò il Di^t l^dtó Doni , per tffer/i fcdpmà 'pnà pan t&^iura di flra^
Inìtn^tì^hàUtuaflòiHìelliun'iia ih 7^àfoihm»ntaìid,t9' ìn^uéfldCtna^ della qMale
itp^Mitmò drmpaìroniiji; ^pet àemmim "FuhtUà, njò t offertale in TfoLu e fai- '
ìoU àhddt4>. Mua dUntornày ma/fime dàtta pane del Campò dette Gaiie^oue era con^'
giuntò m làfiràda lomune. Ftìfònó atcrefctate le guardie, e fatte àkrt neceJfarJe
prouifìòfii.
Gh«cto*
N
l fi dee Ijfidarc i dietro M coimnc lilatto 4t gti H«biTÌ #
^ _ Perdodie eicndo qiiefta patria ttanza frequenti^ da Molcei^san d^eg^
liiigni & paefésd veiacro anco gli Hcbteì > i <fiia)iia frana Tokà fi mieto ki Spf^
naTuAga 9 dhef)OÌcanri»iai)oacnne>itt detta farlo 00^ Vwcat^
^?49'WòrdfaatoicbcnonptHeifewllai^HiVcltttM piddiqmadicijgfoitn» A:dic
no n deflero ad vfura» & che porcaiTero fui petto vn'O di grandezca di "m |>atie « S(
ranno i iiz 3 • fu vietato) che non poiTedeflero cafe nella città • & l'anno 142 5 • por*
tando le berrette negre t & Tfanao d^ttarfiftfracidi & ilf anni # fi^ ^odkvM Xoxài^
ne di portar rO.& l'anno l4»5.s*aÈ^unfe aie portaffero 1*0 > appiccato al cdk»
con y na cordella gialla» & che nontikMttbf^ iiiià$t»ga / .^ . . t
Panie poi Tanno 1416. che (i riduceflfero in vn luogo ferrato » acdodie non po«
teffero mefcolarfi co Òhridiani > & perche Mfero cxKiofciuci # fi ftafut > che nortuf-
fero la berretta gialla . Et che fotto grauiflime pene non dòueflero vfcire dal luo-
go aflesnato» dalle 24. hore in dietro^ & fiirono collocati i San Hieronìmo ìtlm
vna IfoTetta» nella qual s*entra perdile (M^tte »'chtarftata Ghetto . i^el mesto vi hi
la piazza con le cafe all'intorno > & la fera (i ferrano le porte i chiane da i guardia-
ni « Et tid meszo d*tìb piam è vn'afi^ÉO fotto la cura 4*m CktadJM lafariato
dal Pld>liw» ilqiMk hd catkòdi vetfetè > le i bollettini de i pegni fono giufti ò nò »
OflpagaftVRiiodtfUVfuri&deica^atiiaòcioche tepouerepbrfone^r le donne %
noniiano iiigdiinste da i Drenatoti .
Qoeft} per il negOtiOi (ono opulentiditni & rkcM» Se dimorano fnà volentieri in
VetietJa the in attnt parte d'Italia % Peteiothenòn fi vfano loro violente ne titani
nidi coinè aktcMe» & fono figuri in og;»! occorremà éefle faciliti k>Mh 6t con(egui«
fcorfò gfl](ttcìaMiMmK)uàfom]iit fi fià. p^ttiodie tipofandofi in fingolartfltma pa«
tc> godono queftft (latria qaMi come ttra temidi prottiiflioiit «
A D D I T I O N E.
"Te)' ìa vtnnta di ntéltt famMit ìtebret ài Granata , e ttattri la(^i deìle ipapte , jj
èaccreJcimoilK/hettoyefJtHdobflattajfeffiote nuoite Jtbitatimi, e f aita >na moux
fma$skhecHpreitntefmotrt.
PVBUCHB LIR Vili. i<fp
CiardtQi.
g^ fooo etiandio diucrG Giardini» okrc i i commi di ftcnplicù notabili & famo-
\^ li per piante nobili & rarcs coTa iofcredibile i i£i>rcftJeri«poi cbc ^fli pqq(aDQf
che raraiuialfa non po(£i cedere aU'artifido htroaiio « 6t fìrafU altri degtM di mer
iiK>ria»ft vede Quelk> di Gafpaco Erisami Sw Cana^ wn ^
Ere 8c pioive uluftri . C^eUo di Aodcea Micheki 4 San ^
i>ditDOÌtecDnbeU'ordui?eQa%^
acqiiaMktti & qii€liopariaiewQdiFran(cetoBocia« Yn fienile à pàf^i Saot9
Ai^eloi in caladi Ce(ìm2Wok»CaiM»Uittoit)^^ Pcinaf^ > del quale ba?
«mdo^ fomniQ diletto» vi hd poOo piaK
<iaeftipio6«^&Qoaodoèc}iiQUgialtKadiPiee^ tìtr
esquei Teoiplici ciMttpQflE>Q9 addomaiidaec i boca • 6ft i paràmtvo orbite N
giardinodifranceioi Tetta .
. Oktc:t prcdem fi vifiu 4 SaoM Mada deib hortth il giardt^
tarini proairafior di San Marca A Sant^Antoninoidi Sanro Mqtq^ A Sama Caro^
rifUkdelGriouuù. ASanQafiUo» d'Andrea PafQiialisa. A San Hieranimc>di l^o^
nardo Moia A San SamucUo > di lacoooo Concarioi • In Canarcic^ del MaC<fi Me^
dico. A Santa Crocea di Agoftioo Aoiadit AUa Piei<> d' Aieflav^ro Vittoria ^ AUa
Ciiideccai il jitiardinodfi iGmttè deiicatQ»& raro per feinpljci t per edifìci» <k per
ioikiireftt pttture . Otcre al qnaie fono anco nobili m quell'lTola » i s^dini d* An-
drea Dandolo su la punta rifcontro à San Giorgio M^giore > de Mo^enigi » d<W
Vendranutti» de Ccdmari» 9c ài molti altri ch« in qvcfta itola » 8c per tuttQ d ^orpo
d^adtt^C non ra^ooaodo io però ponto dette cob di Marano Jfoae^ fparfi co^
piofamente con ftraordinaria vaghexsa & diiii^attira « Ne quali con la varuttii d<w
filiabbeUimonttt flc con gli ornati della verdure » & delle pucnre » ^ fQolture » con
^nune H con altri ritrouati diìecceuoli fc gratiofi a fi cocnpiace ogni m9 1 che gli
pgnerdai non fe na confolarionc & piacere >
A O D I T l O N E-
TùH€US^ifi^4iigiardm di Simon SantQ9 Cwali^e^e Sc4rct0ri9 d^lU lUffdffic4
polio a San Gregorio in Cafafuxy foord U tetto c^ r^r^^ pr^fÌQf(f pi^^^ f i^cndofi l^H
Montagna con imaFontanatlliccìn > & altre cofe ftmiii^ fatte da lui di fua Propria
mano3 effendouidipiù MolinÌ9& altri E0cj^ eli f fanno >» bellifflmo vedere per la copia
delT^cifueiCbe fcatnrifcono da ogni lata. T9nean:ora quello di Alberto dal Centauro,
nel quale dice efìerm yna Fmtanaycosì artipciofamente fatta, che ogn'vno crede* ch^eUa
npa ptr natuté. Ott^i àUi defrtnttiye aUbrati dal Sauféuinéèe Stringale notabile qneH^
4e Orimam d SMareitàU per dijfegtHhper piante^per fiiriiBrnau H Cipreffi;ma iu Parti'
€olare per il fitotefiendù puntata (opra il Canal grande. In Canajpeia in è qnelto del Do^e
Mertucci yaUerùJben orimato^on rare piante^ e belli/fime Feeriche • De i T^anisHelPtH^
freflbddquakfoaacotUcatedue Statue Unticbe di dm Cottoli Mfimmi^uuù perUtAìte^
^edentiUnaUiraUtdi tutte tondó,di n$atkiuiiilhfa eecHlm^ . Ùe SauoiMMtù %grmdc^
iMitiofo^e di Smani con belle piantele ftngolat'k^lU Mafiomta ddtfì^ufi iteie Me^
diUndtea Moisofimadeiy^eéki4.^àa Crocea raro fiellQ del Segretam ^ufinefàk Bn
Tietro Zaghi^ ti«to piantato di fiorii ma rmhiftngaLmktfieni$Henr delia CUtUit ;^f(r
Aa a '^
4*
376 DELLE ■ P ÀBR ieri É
triremotìpaefi.oéi Carmim e notando quello di tnigi Fo fiorini Trocwrator diS.Méor^
co. Dei Donadi • Di Monfigftor Comare y e fiotto di Tadoua . Di jtgoflino Barbar^ all'^
.Angelo R^aeky doue prima d'entrar in effb,fi vede una Vietra » nella quale i iniaglì»^^
fa à caratteri d*oro quefflnfirittione : Maximiliano Auflria? Arciduce > Maximiliacn
II.C«r.F.Rodu}phi II.Catf.FratrJ) Polot^iar Regi«Ie&o Roma Redeóntì. Nicolaus
Michaelsus Horpiti XIIL KalMai) 1 592 . ^lU Giefuati yi è quello del Bianchini mo^
to beko. ^tla Giudeccha, oltre alti celebrati dal Sanfouino jfe he y edono altri $ che fona
noMiffimif edeUtiofh come de Loredàni > de MOcharelli 9 ai Domenico da Mofto 9 e dei
Wriani . E riguardeuole ancoraquello diSanto Catane^fituato yicino alle Conuertite do^
ne la fuaniMejlbitatione^e fondata fo{nrailmedeftmopiémodtiGiardino:e^rciò/i
ontraprimanelUSaUdififrmdquadrafaUaqualegirainMmoynCorridàiocoBonatod
pnfitdfTeatrOf ornata diTittur e dfi^coneUai^taMlkT!^^
uerfiQwuM d^lioreJpendo^ukloUhUaticcameM^ J
Baqutfiaftpaffiiinyn Cortile tnelqudeyifino^ e Grotte 9 a Fonitane ^fomktte di /affi
maritimifpt^ofiy coloriti vagamente dalla natura, e di altre terre 9 e ceneri candenfatét
neìk Fornaci dt Murano, anch'effe fpt^fofi, e di yariati colori > quali tutti fiiffi 9 fimo di*
firibuiti ittgegfiofamentct e con difepio compartiti, parte rUeuati in momagnette 9 e par^
HpcftiinpiauoyfparfipoédiConch^Ue 9diCoraUÌ9 di figure ,ef altre it^nitebeltexx^ei
Ba quefie Fontane , e Grotte efiitno Acque per ditierfi parti 9 eftendoui anco moke fpine
fitterraneCi chefpruzxAnofottilmente alPinsù ; Onde penetrarne per certi fioretti sfatti
nel pauimento, lafiricato di Mattoni (^tadri diuifitti, per douefitranfita%benJpeffo quel-
U, che yanno d yeder così màralnli cofe 9finaA accorgerfine , fi fintono bagnate te piatta
te 9e le brache.
Ter aueflo Cortile fi entra nel Giardino, il ipude difiorre fino fipra la Laguna 9 di >K
contro a Malamocco , e ChiogpOyin effb yifeno piante nobUiffime 9 efingolari con jiraH^
$i,Cedri, Gelfimini, & altre piante, e fiori pellegrini .
In capo aà^efio Giardino fi^pra la Laguna è fabbricata belliffima Logtìa tutta yagd^
mente dipinta con corridori, Jtantiette^ altri luogln commòdi, e dektt^i . Infimma fi
Jui dire, che in quefta Abitatione, yt fiala Terra,il Mare, U Monte, U Viano > la CUtdi
X VilUiil BofcoJLtSeluaUl GÌArdmo,.e finamente, tutto quello, che può rallegrare ,eri»
creare gl'animi , e le menti-: Ondt fiH fudetto Signor Cataneo, ha faputomquefio /«d
luogo, alquanto riftretto , firmar marauìglie , quando haueffe potuto hauer maggior ter*
reno,pertato dalla fita Mag^animitd,ejnrandexz.a d*animOj hauerebbe fattoyeder cefi
iarapireogftynOìairammiraiitmediepe.
Li£>retic .
CIfono parìmenteLibrerìe particolarìt di fingolar fiima & Tetameiite merìte^
uoli d efler ricordate & vedute . Et fri quelte ^tacendo delle publìche & co»
snuni de monifterì» di San Giouamii & Paolo , di San Francefco > de Frati Minori >
di Santo Stefano» de Serui^di San Giorgio Maegiore , di San-Domcnico » di Santo
Antonio» che la hcbbe per lafcio del Cardinal Marin Grimani , eflèndo prima fta^
ta di Giouannì Pico dalla Mirandola) è notabile quella di lacomo Contarinia^
SanSamuello. Il cpàìc con fpeia indicibile , ha pollo infieme quafi tutte k biftorie
ftampate & le faittei penna>tion pure miueruli jtma particolari delle città>coia
4ìuerfi akri libri ac iagnui oppia nelte faenza
Co-
PVJBLICHE tlB. VJH.. $yt
^OdooiK fono dccompi^^nati difegoi t tlratMati inaibematici » & akre cofìe dì
inano oc i più chiarì artefici aella pitturai» ndla {coltura » e ne H*arthitettura » ch^
habbia bauuto Veti nollra • I quali tutti egli hi fem|nr^ coinè amante dei vjrtuo*
JS fauociti & accarezzati. £ anco degmflima la Libcerìa di DanìeUo Barba» Elet-
^d*Aquilca* Di Gioitónni Delfino Vefcono di Torccllo, Di Monfigiibr Valiero
Vefcouo di auidale. Del Delfino Veficouo della Canea . Del Viélmo Vefcouo di
Città Noua>^ di Rocco Cataneo Auditor GbnerìLlt di diueriiLe^ti del Pana in
quefta città • £ nobile etiandio per Libri Greci» & Latini > lo (hidjo di^ebmiano
ErixOfdi Lnsgi»& di Marc' Antonio Moceniphi • DiHieroniuio da MuIa.Rrocur»-
4or di San Marco. Di Palilo Partita» di Luigi Gta^enigo . Di Francelco da Ponte^.
Di Luigi Michele che fu di Marc'AntonicMli lac^mo Marc'ello» di Luigi LoHno>di
Franceico Soranzo» di Luigi Malipiero Iwmta dal Cardinale Amnlio > & di molj^i
ahri noh£K ftudiofi delle lingue & delle fcientie « S^aonouera fra quefte laLibreria
di Luigi Balbi oratore & caufidico £acondiffimO . Nella qttale > oltre i libri teolc^
^ijhiftorìcij& di le^>ridotti i facilità con fommari Se repertori) in x^imateria^t
^ nota vna fingokriflìma sfera fatta tonmaranigliofo artifitia. £ anco copiofif-
iima quella di Aldo Manutio luniorefir piena diCofeeiette&Jingolarì. Et quella
di Monfignor Giofeppo Zarlino Maefiro di Cappella di San Marco > del Medico
Kinotdi AgoftinoAmaii&di moki altri appt^ò » de quali non mi fooiene al
pcdcnte.
ADDITIONE.
Oltre dUenomincUe dal Smfouin(h il Stringa pene f er ftngtAari anco quelle di Domt^
nicoMarofiuiCoMalierey e fratello di yicenT^Caualtere te Ti'ocurator di San Marco»
Di Luigi Vefaro^e di Taolo Loredana ♦ Jtlpneleptei celebrata quella di Giouami Delfio
nOiC fratello, il frimo Tatriarca di ^iquilem^taltroteletto , efpecialmente per efìer co-
fiofa de SantiVadri . Efttnuujffima anco quella di Girolamo Delfino Trimicerio di San
Màr€Qperiaquantit43 e qnàHtd de Libri inogm materia . Come è riguardeuote ancora
gueUaiuGioiJSattiflaCornaroTifaipiaTrocurator diSan Marcotper $ per
le materie 9^ fpeciatmeute Hiftoriea re Tolitica » deUe quali quefio Signore i^ ftudiofif^
fimo, viedeodoft così gran numero di Libri 3 tutti difpofli per materie 9 con beUilfimoor-
dine, in CaffeUe di rime fio maejtreuolmente lauorate ; hauendo in oltre moltiffimi tni^
nufcritti -9 tuta f celti » & eletti tfpecialmente delle^cofe di Fenetia .
f^i fono ancora Inftrumenti Matemated, e Geometrici ; ornando di pia tfuefla reggiit
Jjbreria U fingplarijjhna. Sfera, ch^era di Lui^ Balbi , Oratore 1 €r Caufidico facondif-^
fido c^UbrMa difopra dal Sar^uinpy peruenùia alprefenti in quefto Signore . E inftgne
anco ifiiella di Luigi Duodo Trocurator di San Marco, per quantità, e qualità , efiemoui
molti Libri,^ manufcrittl Greci di fiima .ìneffjft ritraua yn Forare pieno di Libri in
ogni materia, legati in oro, tutti di /lampe Oltramontane tche s'apre informa di Sconcie,
. il quale era porfato nelle ^mbafciarie da Tietro Duodo Caualierejùfuo Zio . £ nobOif'
fima quella di Giulio Giuftiniano VrocurÀi S.Marco,nfinuQÌifftmo,efludiofiffimo Sign. ,
copioja d'c^ materia^ di /ianupe (ingoiar i . D$ Domenico il Cauatierce Leonardo zaie
fratelli da S .^goPino,mirabiit per quantità , e varietà di materie ccn bdliffime LigU^
. ture,eJiamùeforeflierL Di "hfjcolè Comarù Trocurator di SMarco,^ Caualkreda San
Mauritiojouefi veggono vn^fjijfime ligaty.realtafrancefs • E capi^fa, e variare fve-
dalmente d^Hiftorie yniuerjaliì e paf focolari , quella di QitH>lamo , e Jambon iaVtjaro
fratelli . Di Domenico Zeno d i Frari • Di Danielle 9 tfr^aticlkOii^ìnianiimm^lmi
Scaatoriu " Aa 3 Efii-
j7» PEILEFÀBRICHE
■ t chiaro fer le tmkt LegMtmitejpeeiatmen'
i grande di téli LatiitM yo^mttttgfiìiinf'
Miti j F^grift , Po^o , Tramefitto.Gr^Oif
rr OÙTamentaHe, con L^ature beÙiffime. E di'
'ameftf^mo Medico > che oltre, alta t^uamifi
oHetUf tiene ìh buon amitìv di altre juatefH,
polamo Cdle fiio t{epote » aach'egii Medie»
s LirteratHra» <f' erHditione, f^edettìo nu^
C4 1 tenendo pr^Hojit e fii^pka^mi mam^
rie. ■
i^aro Ferro »mati$mo ■ e famo/ìMmo Orat»^
ts^li, che oitre à iMiri di Legge Ji bete Uttf^r
^firologiatc MtUtematica , La Libreria 4i
I per la fiumtUiie qutùitàÀi rarijjtme Hamfe»
iiToettcit evintici tbenijjìimregijìratatt
«reriaitnÌRerfale ramata delie maggiori d'-
\itaper materie . Carlo Gradenigt-Secretari»
._ . ^ iatfòrmatadìLibrirfqiiifilitefingolarit&ii»
f articolare iai^ieÀe qSaliéjìiidiofiJfimo tenendo moltimaÓHfcrittia eoje farticoh'
w.
Stadi d'Anticaglie .
NE ci mancino gli Audi di Anticaglie & di medaglie , fra ì quali è ^incij>iril&b.
non pur di Veneciat ma quafì di ogni altra citci>queIlooi Gioiunai Grim^
ni Patriarca d'Aaiiilea . nel qtiaJe , jnAituito prima da i Cardinali Tuoi anteceflòrì
con ftatue & medaglie hauute da Roma>d'Atheneida Colkntinopolii & di tutta^
ta^rccia» ha fabricato vn luogo celebre & ripieno di bellezze antiche & Angolari
^r quantità & qualiti . Pcrciochevj fi veggono in diuarfe danze ch'entrano Y^
vna nell'attra. figure intere 8c fpezzaie>torn>& tefte in tanta abbondanza eh e nulla.
pÌB>& tutte elette & dì pregio . Oltre i ciò lo Audio appartato delle medile d*>
oroid'argentOi& di ramci eoo altre cofe di gioie^i niarmi » Se di bronzo» è rwilSr
nw da vedere .
Alfoofo Duca di Ferrara & Henrico Terzo Rè di Francia l'anno 1 574. vi flette-
rò tutto vn giorno i conliderarlo > tratti dalla nouìtd delle materie St dal diletto »
che het^jero in luogo così fegnalato. Sono anco lodati gli ftudi) d'Andrea Loreda-
no raccolto con lunghezza di tempo > & fornito di bellezze efquifìte > di Gabriello'
VendramiiiO)di Leonardo Moccnigo Caualierotdi Franccfco, & Domenico Do»-
doiaioendiie Senatori grauiflìmi> tn Banifla £rìzo>di Luigi Mocenigo* di Sìtiou..
.Zeno>diGiouanniGritti»diSebaAiaiioErÌzo ,di FrancercoBemardo>diGian_.
Paolo Comaro* di lacomo Gambacortai di ApolHno Amadio di Monlìgn. Sopeiv-
chioidi Giulio Califtano) di Domenico dalle due Regine > Se di Rocco DismaotaL
XQ» conzitti appreffo iaecan copia >
AD"
PV^LIGHfi tlR VMt 57^
**•» » ^
ADDITI»NE.
Cehbra il Stringa lo Studio, che fu gid di Fedmrko Contariui Trocmratùr di i.Mwr^
tOidicendo i che queftoSifficre facege condwrcon indiceuoì fpefa da ^ihcnc %da Ccfiam^
tmpoli, dalla Morea^-e da (mi^i tutte tlfUedeW arcipelago yÀiUer fé StM$e intiere » e
ffctjj^tetcm le quali adamo lafua ^bitótionèt ofia V^dat:i^fituato in Tia7;zA di Sa»
M la'co nelle FiAricbenUonef là cui porta è ai (fuinttr volto del fottoporticò detUUbre^
jria; e nominando effe fiatue^omete doue erano collocate» dicàprimieramente% che in ca-
po al Cortile, dfè quadrato alla maniera Romana , era pofia ma figura grande intiera «
<lr ^éimo Tic Jmperator di Roma. Che alt intomo di efio cortile [opra piede fialli, rcde^
^ion fi figure mtiere^ e fraudi al naturale, degtlmferatori Ottauiano jtugi^o $ dì Clou*
diOfdi Traiano, di Giww Ce fare , con fuo Vadre /colpito in cima della fronte • Di ^lef^
fonerò Magno, di eutimia Caracolla . Che >i era poi ma figura nobili$ma di Cteopa-
^aKegjaMd^Egittoinduepei(^;cbeilpexfji>dalff^mbikcoin5à,era diquefio Trocura^
tmae P altro dMtvmbilico in gii detfofradetto Tatriarca Grimani, il quale , defideran^
éo bauer dal Trocuratore il pexzjo preietto come parte piA nòbile, non io potè ottenere fé
mpttcmpoito ,ecmtditi9ne, che il Tatriarcalopoteffe godere tunod tempo dijfua vita :
fM ibe dopò lafua morte U Trocmatore bauejfe ambiduei pex^ifudetti, enefoffe di effi
padrone.
Morto adunque il Tatriarca, il ^Procuratore bebbe tutta la figura. Che ri era ma il<-
tuadi Sabina, & vìfaltrapur intieradi Venere . In oltre che in quattro Vecchi (opra
quattro porte, che rifpoudono in que^o cortile due per lato , yi ftauano quattro Tefle co*
juoi bufthcioè: di Dioc letiaucdi Claudio,di Tribmtauo Gatto Imperatori di Roma 9 & f^
altradi Apollo. Che fi vedeua finalmente in quefio cortile foprala portadidemro ma
tefta molto grande di Cioue . Che à piedi detta fcala , neWafcender di foùra fi fcopriua
>na bella fiwa intiera fedenteÀi Heleua Greca. Che afceja la fcala , & entrati netta
Ma, doue da i lati di effa ri fono nobilume flange , in una di quefte >i fi trouaua il fiu^
dio particolare di quefio Signore^ quiuifi vedeuano con beUiJJimo ordine éffofte, e cot->
locate alCintorm fopra piede fialli di noce in bella formalauorati, l'iì^afcritte Statue
elettijjime,& fingolari ; Eprincipalmeute quella di Cicerone, che aUrt vo^te foleuafta*
re f opra la porta delfamofìjfimoftudio di.Athene . Quella di jtmma forella di Claudio
Imperatore . Quetta di Marco Brutto figliuolo adottino di C efare . Di Elena Greca • Di
yitcttio Imperatore. Di Claudio Imperatore. Di Scipione africano. Di T^frout^Di Ger^
manico frateUo di Claudio. Di Comodo Imperatore . Di refpafiano . Di Domitia Moglie
di Domitiano Imperatore . Di eureka Madre di Giulio Cefare. Di Ottauiano ^i^nfio
Imperatore. Vna Tefla ima Imperatrice africana . jtntonió Caracolla Imperatore.
Tlotina moglie di Adriano Imperatore . Tierua Imperatore . Tompeo Ma^ . Geta
rateilo di ^nt(mio Caracalla . Chdio albino Imperatore ^Giulio Cefare , Calcola Im^
peratori. Torcia moglie di Brutto. S elenco mo de fette Capitani di . dleffandro . La betta
Giulia. Marco Aurelio ImperatorcHomero. Solone mo de fette Sapienti detta Greaa »
Giulio Brutto. Faufima . Tiberio Cefare J^n^ altro Giulio Ce fiore fatto in Grecia. Drotila.
Adriano Imperatore. Mcidamante Toeta . Seneca Vrecettor di perone • Liuia moglie
di^Hgkfio. f^aleria Imperatrice. Eufculapio. La Dea renere ; E finalmente la Statua
di Leda Moglie di T indoro Uè di Laconia.ln oltre yn Cupido in piedi. Vn vafo di porfido
con vn* altro Cupido diftcfoyche dorme fopra il fuo coperto . Fn^altro vafo di Marmovuo^
tp.Fn tarfo d'vna Venere . Vn' altro Vafo di Marmo • Vn termine , che porta un Indro
Aa 4 ^
T7^ delle: f: ABRICKS^
mfpalla. Et yna tefta étytfidolùicmmolte altre figure fpe^^e > t^rfi, e tejle» che erm^
no m diuerfe parti dd VaUw^ • yi tra pòi tofiadlo appartato itinfinite meJU^lie JToro >
éP^rgentOi e di metallo, con ma raccolta difcoryL di pefci armati i fatti portare Ì4 lon^
uanpojèfi '. rcdemoffi diuerfi Quairt dtmdno de pi A Eccellenti 'Pittori amichh efri^^
akrìyna Cena del Signore di mano di Gir. Betbno di pigolar beUes^ . Ve rf erano ar^
codiMofaicoytfpecidmemeiiritrmodiSt^ V.Vontefioe di Wkmo di GiofJtntàn^
Marini Maejtro Salariato detta Cbiefadi S. Marco .
Q«e/h nóbdflndiOfpafsòper Eredità in Carlo H,nfs^tit quale kauetta anchy^i Eceet-
lemiPitt$frediGio:BellinotdiGiòrponefdiUttdreaScl9Ìamne9diTitiano3di Taolo Ve^'
ronefe^ed^altrivalorofi Vittorio come anco infinite medaglie di dinerfi metodi fingo^-*
Ur pregio, e quantità di rarie cofe impetride; con molte pietre fiimate gioie; e affaipez,-
Xtdi Trafina, di Diafpro, di Criflalto di montana, di Corallo, di Agata , e di Ambra» e*
di quejla "vn pexjji con yna Lucertola congetat^h^ morta dentro di notabile bellenafC un
Cartolino (colpito in marmo dt gran /Urna • Aggiunte adunque leprAiofe cofe > dkfcritte^
difopra, che furono del fopradetto Trocurator Contarini à quefte de Rn/iini yfi iprmatO^
un ftudio de più copio ft , yarij , e riguardeuoU d'Italia , e maggiormente per effer ftator
fempre accrefciuto d'ogni curiofttàdal medefimo Carh RuxJni , e da Domenico fu fuo ^-*
gliuolo,e^ran Senatore, Mora è poffednto da Marco RìiT^ifyliuoto de detto Domenieoit^
T^pote iclgiàfudetto CarloiOnde li Vrincipi,e Terfonaggidifiima, fhe n^engmoin V>e^i
netta, concorrono à veder le merauiglie di cofe cosi rare , e pellerrine • Pi riguardeuolé*
anco il Studio di Ottauio Fàbri,come rtferifce il Strin^a,adorito di pitture di Gioì BeUimh
URaffael d'orbino, di GiorgioneÀi Titiano, de ipoffi , del Tintoretto , dd Talma, e dJtt
CauaUer Giouanni Contarini . Di f colture di Giot Bologna , del San fonino , & in partii
colare di due Statue di flucco di queUa propria fi^rma , che fono queUe ,fabricate dal fa^
mcfo Micbiel Angelo per la ftpojtura delGram Duca di Firen^ , Cofmo de Medioi »
rupprefentantil'yna il giorno, t aura la T^otte.
Cl>e vi era ima Montagnuola di diuerfe cofe molto flrau^anti impettite; oltre àmol^
te ^etreparticipanti della gioiai e diuerft Faft di Caludonia, diVorcellana , di Agata >*
di Diafpro, e di Corniola, con vna TiC(%a di Calcidonia , nella quale vi fi poflo pH volle,
per curiofitd, liquore con venenoy efudato in poco fpatio di bora tutto il yeneno , laftiò ìt
Liquore puro» e netto, di modo, che pò f eia beuuto , mn apportò punta di nocumento . Che *
erano ancora infiniti gNnftrumenti Geometrici, e Matfjematìci , cioè : Aflrolab^ , Qtta-
irantiyRad^ Latini, Horologii Solm%e 7^tturni,Sfere,Mappamondì,LiueUi, Compa/J^i
e iofefmiUima perfettiffime, oCingoUriJìouendo queflo fogge tto,mandato in luce H Li^^
bro intitolato : Vvfo della fquadra Mobile •
Hora in J^enetia(oltre al predetto di Marco Rui^) fi veggono molti altri fludite fpe^
cialmente di pitture, fri qualii li più rìZUwrdeuoUJonogtinfrafcritti :• Di Luigi Barbari-^
goTrocuràtor di San Marco detto dalla Terrazj^, dotte vi è una quantità di Quadri-
tutti di Vittori Eccellenti così antichi, come moderni, hxuendo particolarmente di Tiiia--
nonna Maddalena^ & una Fcnere , che fono marauigliofe . DiGio: Battifta Comaro P/-
fcopia Vrocurator di San Marco, cìye oltre d diuerft Quadri di Titiano, del Beffano, e tf -
nitri famofiTittori, ne hi ancora in buon numero in miniatura di mano di Carlo Lot di
Bauiera , e fono tànti(con tutto che sijno di tanta rarità , & efquifitezjL t ) che adornano *
-Pna lian'S^a intiera . Di Angelo Morofini Trocui-ator di San Marco , Conte dt S.Anna ,
doue vi fono Quadri, Statue , e Meda^^lic , che per efer tutte cofe Eccellenti , e pretiofe >
hi formato vna G aleria duThncipe .•
Tiicolò Comaro Trocuratvr dt San Marco^ e Caualiereinel fuo gran Valaz^uy^fondat^
d^Uiiiirfmm^^biifu^ EseeUenti > e pretiofi , cbt qgtim» di efji ^baftezebbepif/
fm^^Txifn^uimft^iuiU, ved<fi t'imbarcù di Catterim^^>mam H^ifta H tipraypar^
tatdùAa ¥amasoftaPcrp§Harfi4 F'cnetia^ , accomp^^natada Giorgio Carnaro fuofrA^
Ulh . Qyefiùfauo è di nuno di Iacopo Tintoretto • La ceffiùnt dd Gouetoo $ e deàa Càro^
na di Cipro faUa dalla deità Re^nain mano di Tietro Mocemgo Generale della Repn^
blicadipintadal'PdmaFecchio . V^ejja céjfpone (aita alla Repi$UiGikmffigMmbiiL
jEiegnoinmamdiUgofiiMO Barbarigo Boge • oiuione rapprefematamiràfiSitente éa^.
'Pitolo Feronefe. Vnritratto orinale di ^affaci d^f^rlmo « f^nSéGio: BaitifiadiTitìa-^
na • La Cmuevfwfi di San Taoh in quadro grande con moki faldati d canaio , pittura ^
maraui^jfat fatta doMi forno fi pennetti del Tintoretto . Con altri quadri del Baffanoef- ;
€iu^ti 9 e di altre Jtngolari maniere • Leonardo da Ve faro Trocurator di San Marco y è<
f^ettorefuo frauUo > Jlepoti del defunto Giouanm da Tefaro Doge ^ bannonellom V^h^
tas^o Quadri beUiffimiy e di grandma. Loftndiodi Luigi da Molinochiariffimo SeHatOp-s
T/eifitìaA0k9te^àmat^mo diStatue$ ediTkturo^ yedendofenedi<ritianoydel3affit^
n^ di Vnoko'Vamef e jÒ" infine JU tutti liTiuori di nome cose antid^i» come modeM^
£ IMq/d an$0M quello di Lu^i Tifoni Trocurator di San Afarco^fadeurcepitture^di
ifu^kjdt^, alle antiche^ ne ttene de più Eccellenti ^ eftìmati Vittori moderni # come di
limolò Hjeuieritdel Cdualier Liberi , del Lucbefe^ del Canciier Ridolfi, di D* Ermanot det
StroMÀeHEn^^iaUri^ L'abbate Grimani^ efrateUiffràgUoruamentipretiofii cSr
£^e^enti% del loro riguardeuole Valaz^^ e fpeddment^ fra nnfigni Vitture » tengono
Tffi Quadro di mano del gran Titiano » doue è rafprefentato t andata della f^ ergine in
fràroj con Chifio Bamirìno^ e San Giofefpe^d^eper la fua marauigUofabelle KAa, vie-
ne Cjelebratodamolti Scrittori. - ■ ■'
; J^an€efcoVifaniTroeuratordiS,anMarcobd4nolti Quadri ;put unoinparticolarer
nel quale fi mirala moglie di Dario > che fapprefenta auanti ad^^leffandro > fatto con
^articolar applicatione dal celebre Vaoto P^eronefe « Giouanni Grimani di Santa Uaria
Eormofa> nelfuo Vaìaxxo > fédmcato alla Bfimana ydejcritto dal Sanfouino > chUi'a del
T^iarea fuo Zh» oltre àgli ornamenti delle Statue^ & altre bellej;^ hi vna Galeris
diQmdri>de primiTittoriantid)io che il raccontare il numero t e li y4nttori farebbe
tvoppolM^o.
. Giulio GiuflinianoTrocnratòr^ San Mdrco^ gode beìUfftma Qaleria ctm pitture di
TÌMWhdel Valma f^ecchio, di Bonipftioydi Vaolo f^eroneje 9 e di molti altri famofi 7d«
urÌ9oltreaUaTaaft3QiariafuperbifftìfHaduirax.7f^
J^tcolò SagredoCMotierey Vrocurator di San Marcoy e fratelli nel TataT^ Àitmn^'^
da ejji inSiodi Vala^T^ tengjMo quantità grande di Quadri, de quali fono Mlorne le Sa^
ICs le ftanite tutte > che pure fono motte, i meisxadi > i Gabbinetti » & ogif altro luogo di
quel vaftoy e nobile edijìtio > che è il nominato dal Sanfouino > eh* era gU deUa gran Bn^
ebeffa di TofcanaiTutti lifopracktti Quadri(che fono innumerabili 9 fono anco diTitto^ '
ri Euellentixoosì Machia come moderni^ e tanto de Fenetianit^ome de Foreflieri, cbeU
farne memione di tutti fiancherebbe la penna» & il Lettore .
Lorenzfi De^nopreftantif fimo Senatore, nelfuo ValaTr^Rtuato à San Saluatorefo^
- pra il Canal grande» vno de quattro principaliffimi defcrttti dal Sanfouino » ha pretiofif--
fimi Quadri» & in gran numero» de pia pregiati Vittori così antichi» come moderni» cioè :
di Gio: Bellino» di Vaolo t^crontfe» di Andrea Schiauone» deLCaraccio » del Valma Fec-
cbio » del Vordenone » del Tintore^o ha fei Hiftorie del Teftamento Secchio »• dipinte in
feijQuadri.
Fna
J7« OBtLJ&I^BRTOHfi
^Sfagfurtettù ì yntkrmoinierù iti Tadrcdel amteCohnelh Méurtìmm fmttrild Ui^
bornia Be»ptmù. Ha anco di Lnca da Reghidi Michele Ranier da Botùpm; del Carpici^
da f^ketaia; dei Taotmida Lucca; del Rommmo > dr MùtemBrefciann del Talmm del
9adoanm $ del CdMoUjcrRidolfi ; del CokoUer T inetti ; del Fcrabofio : di Francefco R^^
feht^ a Matteo 'Ponxime) del CoHoUer Liberi > e d'altri EcteUenH Tatorr.
* ' THemortcéditKrfcftaiue ^impera0orii& altre figure, fra auaUfi yedc yu gruppo /»-
tkro di Enea ed padre Unchife m /palla, il figliuolo ^fcMio d mano , e li Dei penati atte
eie tutto d'un pe^if erpico da Unumio Carro Èrefciàno . E buiato lo fiudio di Giro^
oComami da S.Santueley formato di rariffime Titturci di Medagjtie > di quantità di
fAutìoa^m^ei^aUrecumfttà. Fra le Titture, ri è una Europa rapita da Gioue in jirms
di Toro con molte fì^mfe^ pittura marau^Uofa, come fono ancora altri Quadri della det^'
ia mam 'pcdeudofi drpiù un viaggio di ^Àbramo numerofo di figure di mano del Mafia--
no^^ akri QuadridiGiotponet e d'altri fatnofi Tittori .
. GirolamOiC Barbon^ Tcfiiri fratelliael loro Talazx$i fituatofopra il Campo di S. Sene-' >
doiOOfdefcritto dalSanfomno > p^eéeoo una^ copioja racQotta di EccellenaTiiture co$$
umidjccome moderne, fird le quali fouo marauigliofe una Samaritana di mamdel Tor-
denone; Fu' Multerà di Giorgione, e due ritratti di duefuoi m^^ghrifimi dalmedefimé
Tordenmiccioèx di Benedetto Vefaro,chefùgid Trocuratòrdi San Marco, e Capitan Gè*
nerate da Mar celebrato altamente dal SabeUico per le fue digniffttHe attioni ; & Inoltro
d$Girolamo 'PefarofuofigUuologhe imitandole yktù del Tad^ , riufcì anch' egli Capi^
tan Generale da Mar, Gio: 9atfffla,e ^Andrea Donadi fratelli , daSanta F(^d , TJepoti
del Doge Wcolò Donado, che >ijje Canno 1 5i8. tengfmo vn ben ordinato Studio di Vttti^
re, e Specialmente de più nominati Vittori , che viuìno alprefente , cerne di Incoiò ^
meriMCauaber Liberi, di VietroVeccbia,di D.ErmanOi del Trina, del Scaligero, cÀi
molt^altri ancora . In Ca Moropm à San Moàsè net fno Tala^zjo fituato fopra il Canal
grande, di rinctmtro al Tempiodelta Saldati oltre aUa Libreria copiofa tHqlme , e iaU
ti^i Libri in opùfciem^;con/eruano quei prefiant^^^ di Me-^
doglie antiche > e modernedi diuerfi metaih , con mdte pitture de pi^famofi Tittori afst
antichi,come moderni: redendofibiù Quadri di Gio: Bettino , di Taolo Verone fé , di jln-
drea Scbiauone > del Palma Secchio > diuerfi ritratti dei T'mtorctto , del Banano , & in
fommadeUcùià EeceUenti maniere di chi fono flati, e che pmo al prefente . ralerioda
Riua,frÀ moke cote infigni ha diuerfe pretiofe Med^lie donategli dal Conte Gùmanni de
La's^ayvirtuofìffimo Caualiere , che tiene yn fiudio de maggiori d: Italia , così celebrato
da pia Scrittoi, efoecialmente da Ottauio Ferrari nelfuo trattai de Re Vefiiaria , poi-
che confpefa di mette migliara di feudi , ha vnito un ben regolato Oìdine di antiche Me^
dé^liccGrechce Latincaffenioui compre fo^e forfè per piccola pwtioue) l'iutiero , efa-^
n^o fiudio dell' ;Ang€loni Ramano . La Galleria de Conti f^tdmani, è ddieflupende della
Ciud,efrà le eofe infigni,e fingolart fi mira una Madonna con Chrifio Bambino , e S.Ghz
Baetifia di mano del gran Titiano, e diuerfi r tratti in pia Quadri deU'ifieffo.. Del Talma
Vecchioyvi è la yefg.con Chrifio Signor T^firo , S.Giofeppe , & altri Santi, ch'è pittura
raxifiima. Del Baffano )>anno un S .Girolamo grande al Viuo. Del Dojfi,fi -pede un Gioue ,
che dipigne Farfallccon la r ir turche chiede audien^Uf che U viene impedita da Mercu^
rio. La Fauola e di Luciano; m^ motto be^fefprelfa dal Vittore •
f^ifono due gran Quadri di beUei^jiraordinma , di Vaolo Feronefe , in uno è rap^
prefentato la Conuerfione di San Vaolo , nell'altro la Vifcma . ri fono poi infiniti aUri
Qjfadri,e Statue, che il fame racconto particolare, farebbe di troppa prolìffitd . Francc-^
fcox
PVBLICHfi LIB. Vril 577
€ùnc^micAcìmfiùS^piorM^lrodinMM4iTa$loFeron^ U
CdarUJU AgMfUhe Gioì Domito Corrpggio^è coùéofa di Ì{obiUfJlimi Quadri r che adcr*
m4m diueìfefianx^ : Qià fi veggono opere di Vaoto Feronefe , del Tintoretto rdd Vw^
tariMCoHalierlMferijHCaMalief^T^oUixdelSiro:^ delForìdm
fedii Matteo 'Por^gueÀi Suer^ da Cento^det Ha/feyìelìEm^f^l Valma» di Tietìrè
P^tcMa^ del Belotto pe diottri ^edittute^Hefle mamere$m fimotmemtre » òéptattro
^z^fer ciafcheduna •
Deue aacofotterfi tra memonAili Studi ìputto del Barotte Ottauio de Taffts^imerie^
re della chiatte faro di SMaefid Cefitrea > &ftto Getterale deUe Tofie-imfertali in Ve^
netia;!Poicbefi mirano varie eofe noMhgrattofe^ fiugtlari %frd ifuoli Vtt BroitT^o getto 9
famoJpodiloiUffio Sa»fokpto%fiimato vttaa^fiàMUoperejch^egUhéMHafattoJaqiia*^
te eragià delli Signori Fiandra ; ine fio è raf presentato la Reftarettione di Chr^rcir^
etmiato da motti tndine di jlngeUtin diuerfe fofim^e%efopra/U it Taire Etetno corteg^
mttoamb^egli da AmeliiCmtfregio atalto ai Menni Vnttini di tutto rikmhche formano
miuerfe mirabili treectature • ISm meo^fè pofia l*jtrma de Gran Duchi di Tofcana > po^
^ttaU i fi dice il Sanjbumobau^ fatto ^uefta cosi Eccellente oùera; ma cbereflaffè poi
dù^ iafua morte in Cafa delli detti Fùmdrafuoi cotKiunti. Ha aneo motti Idoltt^e auam*
titàgrsmde di MedagUe^di valore^ pregio inefiima&e^ DeUe Titturcfi inmffihitefar^
ne paarticidarraccontOiefiendoui pia che cento (Quadri dimanodepiàfamof^BdceUeuti^
ttominàti Vittori Jt italiane fuorii cioègdi TordenoneM Titiauot di Giartìom% del Valms
yfCcbiopdiUndreaScIriauonepdelTintorettOfdi K^aelfyrbinop del Correggi jéet
t^armefanoidel BafianoÀél MoroneÀi Leonardo di rinx^^d^altripià celebri^cbe que^
flaèvnaGaU€riadelUnMliÌItaUa.SebaftianT^aninótienenmte f& ef
ture di Paris BordoneÀi Andrea Mantepta^detTintorettOfe d'altra infigfù Vittori; Hi
poi vnar accolta di Miniature t & infinito numero di Cmrte con difemi > eeomponimenté^
depa celebri Vittori aiukÌH%emodemìXiiouanni CritteUit virtuofiffimo CiHaiinoy okre
cttUcopitìfalJbreria^ema(fimedtHifioris ^hdtjomnrato finJtìodidiuetfe jitnic^Me ^é
Titture • Bartolomeo Borgpefalio jtuuocato di nome > e di Jtima bd qtiadri beUiffimi di
tuòno del VontiTueÀel t^arotari, di Tsfjcolò Kenierh del Cauéier Liberi» di Vietro ffee^
thiadel Caualier FijdòlfiÀi D.Ermano% dd Triua$ del ForabofeOf ed'altri ^ Fimdmentn
7^ifolàIienieri^attdei& Eccellente Vittore del Ri CboifHaniffimo hd vnagronraeeol^
ta'di Quadri de pid filmati Vittori dt Ifecoio paffato^ delprefente^ quaU^meriterimo ^
ftrd^mttij^Ul^
cofà di aueUgfi cahtiene in effi . £ primardi mano deiConeggibi vnSalnatore $ pofio 4
fedmlopranride>&vnaErodiade^cbetieneinunBaGileUTefiadiS.CiotB^
DiTitktnohaU fuoproprioritratto fatto in tauoloidiCipreflo 9 inatto didiffegnare^ ceto
la St^tuay dietro àud^deUay enere di Medici intiera > fimadimetaUo cometnvnfit»^
Àio . DeWiftejfa mano vi i ancora vn San Sebaflianoj vn San Francèfeote due béliffimi .
ritratti di Donne ^Tmavefiita a Damafco^xnrroj e NUra da Feaouay, ^Sofmisba
•Angufoth tiene iljuoprofnrio ritratto • HadiGiorgionetreQnadri$invno idipiuto ta
tergine (m.Cbrifio Bamtino nelle braccia; in altro Sanfime » chefir ^tppt^giato con ynm
manofopra vnfajfo» in atto di rammaricar fi de tagliati Capelli^ con due fifftredi dietr^
d^dilHifiridono;nelterXo9ètetddell'hsewio;dauneantofmo^reVmtmÌ9dàedt
giuocanOi e 1^ altro fUd dormire ineltdtrocMtaivnpouanea^^
à federe fottoad!vtf jtìberoyquaU fcberxjmocù* fimi; Epmmilmà^ in belb^
faeje i vn yetfkih fhcfijf^^ alfuocaM l^^lfff^ S.an Girotam}
57» DELLE PAPRICHE;
mrkYémùdiSemtfoirFèoremmt & mCaltro di yu Trincile M^cétOtó. Fti^ éàl
TintorcnoHHgfraniiHédrQ di bréccia fei in circa 3 ttclifi^ ffwdi oL
naxmaic inticrif d'una Famiglia TUMe^tre de pia vecchi fdoifdne Gentitbnomini^ €r
ima Gcnuldonnaftamo i federe afivna tattcla tof^rta di T apeno TerfiÉU(h & apprefi0
fino due Ceniildanne giouani in piedi 3 le ^uali miralo iregenàilbuamni % che ricarnmto
dalla Caccia con Catitpartandùjeco Lepri > & altre prede . Quefla i pit$ura fingctatfe •
DellHftefio Tinti^embà una Maddaknap & yn rifratto di beUi/Jimagionane * Del VtA^
ma Secchio ri i un Marco Furellio 9 che fiudia fri due Fiiofofi ; J^n ritrath di ÌNumo z
rnGi0He%chc yezjs;ig^GamwedeiefrdlefuéiJlìGiunont à rimirarU . I^ Bomfacià
bit^Adixrationc de Magicm^uanùtà di fi^ffre . Tiene del 'Perienoue yn ritratto tvK
Domre con Lari . DiVaoU Ftrenefe fi mira con maraudgUapaaGimlit dtUamklicr
fua manieraffoitada così pan Vittore con farticdar fium%e però ifuc^
to xC fingotare .
DeLmedefimùTaohtiencanc^adueabrtQjtadrididuc ritratti ì^obili diCafa So^
tanxAtCioè^ifffofoiefpofa^ Lafpofa flàd federe con rn Cagnelina neMe mani » ^^mi iw-
tètra grande al natume; il fpojojid amh*e^k à federe in Romana con bellifpma attHu^
dine^e dietro dluiifi rodegratiofo ordine dt jtrcbitettura. Ha di Tdiioro dueOttango^
Im in vnaè dipinta la Làeratitd > che calpefla l'jtuaritiai nelPaltro r^Uegr^z^a > r^
Cé^efia [InuàdiaJ'iene anco di Andrta Mantegnadue Quadri condoi ritratti funo dei
Marche fé lùdouico di Mantm^ ddtro delt^ Ducbeffa fua moglie . Hd poi di Lodouitó
Catatio la Santa Cecilia fnmofa di Raffael (turbino: e di piùChrifto netTHorto prefo da
Fartfeif con San GiouannifChe fugge; féguito da ynfoUatù ; penfietvf pettino , e motto
kanf piegata. Del Ciuetta apMiJ^ in v^^^ Taefe la defimttione di Troia con
ìnétiTma'i^i& ^gftre .Vofficdedel BaQ^^
mo dmtùila ^atmitd del Salnatonthfieffo Orarne nelHHofto $tk epatite Stagioni in
fuattro Quadru
Di Francef co Buffano fuo figliuolo t Hi/tona di jtbigail con moUe ligure, iù.^nirea
SdyiauDne vna Madonna; La CJrcane^ione dil^S^ in gran ifuadro i Uflatto delle domée
de Lapiti fatto dalli Centauri % douefi vede un combattimento furiofo » & m nùfcugli^
biXfJiro.^ Di liberto Duro unì itrattoÀihuomo. Di Gioidi Mattburgynapatetta'ydouei
dipinta laXergmecon ii pargoletto Giesà in feito^ finta nel mex^a di yna Chiefà con
dietroyaMJftma profpettiuadidettaChiefa > e dentro fi veggono diuerfe figurine . Di
^t Grafun tptadroynel ifuale fU vn Caualiere ginocdnato auatui un^lmt^ine di San^
t" Antonio in deiitiofo paefe » &^appreno vi fona Canida caccia > epoidentro nel paefe %
faggi > che tet^ono il caua^, &akri fjermtm »
TicneancoraaUri Eccellenti Quadriycome del Broìi^n»9^di fra Seb^iano dalTiom^
hot di Frane efco MbanoM Lorenzo LòttM Guerun da Centosei Fett^i» & infine tiene
la bella Cleopatra di Guido Reno % con altre fUmate maniere .Siche qu^ è vn fludio
formato di cofefcielte^efféifitef epreciòfe.Leoperepoidiquefiovalorofoy& Eccellen-
te Tutore fimo molto lodatele pregiate^ e fpecialmente i rittattiy hauendone fatti » efa^
tendane tuttania de Vrincipi^ e gran Siiptori venendo dijfuando > in quando chiamato i
qutflf effetto alle kr Corti 1 riufcendo efftritratti motto fimiglianti con grMia » e ntìbUti
particoUrt ..
SigifmaudaUlber^tti amico Cittadino Vtnetfana yfaniaMrdeW Urti^ria , fit^
fermaodal Tublico^ al quale hanno feruita fempre Ufuaimargim con ogni fedeltd ì t
verfatì^tma netta Matamaticbefdi lucidMmo indegno > e perj^cace : nelle Mecaoicbe
^fiuttmi^NmméuMa efperie^ mfme^pere^che fono partìu
PVBLlCtìE tifi. Vili ^75?
éclju$gramhhigeffiù ; tràie quali > diròfoh delle ìnfrafcrUte : Fna Sfera /ingoiare > ne
pritna rifla m Europa di diari^tro di piedi cinque in circa^ quat e/prime con gran facili^
tiU Sterna del Mondo Cooerttttanoy poiché dal fola moto annuo della Terra 9 li altri
Tianetti» cosìfuperiorii Come injeriorij hanno il lor proprio , che ddfodisfattione grande,;
dcbi vi ipecoiajòpra . Vn Jptccbio yfhrh di diametro circa due piedi > qual non folo è
potente net accender à i raggi refleffi del Sole ogni materia combuftihsle ; ma con grati
facilkd liquefi loflagno $ &il piombo .
QuefhpereferdiquaUhepefo'PerUflktp'andex^yi accommodato foprannabafe
imuentionef per renderlo commodo, e facile ad^ogni motOi come nel trafportarlof ah^^
io, abbaffarlop emouerJo circolarmente così quanto altOritjmte i come quanto al F'erti^
ce. Lenti> àtondi Criflallini P^fiorij di diametro fvn piede di grande:^ > non {oliti d ve--
derfi così per ordinario . Due Globi^ cioè Terrefire^e Celefte di piedi vno > e mcT^x^o di Sia^
metroyle carte fonoftampatc in ^mfterdam; ma il reffo è qui fabbricato con differenM,
& eb^anxfi disili ordinarij, hauendo alcune ingiunte per facilità delfludio 9 come al Ce^
lefie >ifono pofii nel Zodiaco li Tianetti • f^ cerchio Horario oltre l*^flronomico% pir
feruirjene aJtogtu vfatrxfl di More, & la {bruttura delle dodici Cafe conforme Vvfo della
Gimlttiaria. Et al Terreflre ri è pofto il moto del Sole > conforme il fiflema Tolomai^
co.
Fh*Iftrumento Gnomonico vniuerfale, afogni vfanxA di Kore ,per lafabrica de Ho*
rologi filari, e particolarmente per ^llida muro , che f^ertkati fi chiamano > amgràUft
factmà,prefle7^i e ficurezxa .
jiltro Jjbrmnento yerfatHe da tener qualche numero de Libri auanti gnocchi , fenxa
mouerfi per volerli legger ;ma col folo moto rertical dell' Iftrument<^comparifcono auan*
ti, fetrs^a loro cader in terra.
yn*Horolqgio Solare ,che dimofbratHorefat^acquacdn t ombre re frette. Mprefente
fincamina lafabrica di yna sfera Tolemaica di Ottone i qua! fi ritroua in buon flato i con
penfterofinctuderm alcuni moti di Tianetti, che farannomoltod propoftto per la facile
mteUigenxfl ^ alcuni termini^ftrologici ; ma lafabrica de Pietri Lenticolari, per la cu-
riofìtd di un Tekfcopio, ò rero Cannochiale, alla quale fi è incaminato anco in quefla > e
fi e molto guantato, per vedetfc fi può venir in vno di qualche bontd ; è cagione che non
fifollecita la vttimatme della fudetta Sfera. Hauendo digià preparato il Tubo^ò canno-
ne lungopiedi i^JncircaiperprouarHfudetti yetricoìCutfifbrumentoper foflenerlo,e
maneggiarlo molto facile, e commodo*^ - -- - *^
Fi e ancora malche modello d'inueniioue d^jtrtigUeria ,Per4a faciliti cosi del moto ,
come dettvfo di quella nelle occorrerne di Guerra ; ma quefio iftuaio diuerfo dal fopra-
detto.
Studi di MuHca*
ET oltre d ciò ci babbiamo diuerfi fludi di Mu(idt > con {lromeod9& libri di
molta ecceUedut • de qaali è notando lo ftudio del Canalier Sanato» figliuolo
gui di Gian Francefcbì^ San Giouanni Decollato • & lo ftudio del predetto Cata^
rìnZeno: nel quale ifraYaltrecofei fi vede vn*oi^ano^e fu diMatthias Rè di
Vngaria» tanto harmonico i^3rferfèttOjL8cjdi.tant6 prezzo 9 che i fuoi la conditjo-
narono per teftamento , che non vfciffe giamai di qt^la faoii^ .-E fimiloientc/
nobilifs. quello di Luigi Balbi Caufidico à Santa Maria Zebcnigo • Perche oltre à
tf ftropicati nmficali che vifono in goal fi vc»gKa maniera 1 fono perfetti» & in fi
. ." . r fatta
3i<t DELLE SABRICHB ;
han^uùtàt diefofioIlinutidiinDlciKaliiu. EcqudladiAgo&ìmAattdt A,
fii^olacc* coaciolU che vi Ibno llromeau noa pure aJUa. modccna* DU alU Grec^
& aU'ancica in numero aflaigraiule . ficolox i ptxdetu luoghii TC M iooo diiwm
alni per Ucitci> con diuetHridam- Ooueconcorreodai vicmoG io quella pco^
fcffione> (ì faiuo cooccrii fiagoUri in c^i ceoapo * e^aido chiaciffiixui& Teca OQ*^
iLchebMulìcabi la Ai>propria.Icdeiaqae&a cicli. . t
Studi di Arme .
ET noti meno fono rìgturdctiolt gH Scodi d'arme m dtuerfeesfe oobiIi>fri i qnx-^
li rifplcndono per quantica Se qualità di cofì fatti amelì > t loogfii dì Zsecxrìr
Saumooe, di Nicolo Soriano,di Gian B2triftaQnirini> di Cataria Zeoo^iCro-
cicchieri. di LoigiPa ftjtuliffo. di Fabio da Canate, di Pietro Ctnrano » raloroffsc
notabili gentilhuominb Se ih moki altri apprcffoide quali d rimcctìanao a i pcofcf^
fori di cotale effcrcidohonDtato, _
del:
3»-I
DELLA VENETIA
CITTA^ NOBILISSIMA
Dcfcrittada
M- FRANCESCO SANSOVINO-
MOK^ A M'P L t JIT JI, ET jtC'j: XESttrT U
DA D. GIVSTlNlANO MARTINiONI
Aimo Prete TttobitD iK SS. Apoftoli.
LIBRO N O N O^
ti io GuTOfMu c^ hibbia pia PtVmi & ^iwm ciraiìto : -cosi
rniodeftia>nonha«endo-nonKdiPalazzo> altre-chc qtiell*
5c. EC€«to€T« fe fidifcorrc per (e Cicca principali ■fflctlnL»
RonniNapoIi,MitmoiGenoua>FiorenM> Bo1t»Ta, Padcnm»
..»_,„ . iiifìiroueca-chelHbbiaaoptàdiquatCTo-è^caTannemi'pw
«lULichemerinnoxicole di Patsszi .
Maia(fin9afciic<coaunop<x:omenodÌcentQ*3EtaraiCofìanndiÌconierno^
derniitnagadìcfai&gRuuliiOcinildlacornpoftEirajcaTneiKgìiomamnttiinep^
Cinenti><ciieliio^'Rili{]Crhabitare.Etnelvero>chenonnveggonojii patte^
atauiacdìfid,aefHiìagJati,ncpidraccoltii ncpiiiacconciperlo vfohiunanoAi
4liefli . Et qnanniiM^iVinitianìfìanoftadTtftrctciin quelk Ifote circondato
«aH^Kquc del mare ) fi fono però ftfìargaci qoaato compoitaca illìrod^thionos
fupplcinoal-difctuiildUtntm««on l'artificio) i>ndeèa)famanifidt3>tht
i Vi-
38a DE I PALA22I PRIVATI,
i PakMt ètct^mmmti htiieAbioi CoraU^ae gli hortì(ciie moUi^ono cter^^hanoo)
& che le ftrade foflcro larghe 86 fpaciofe come in terra ferma > la cittd farebbe di
gran lunga ma^iore di <)ual fi voglia altra nel mondo . Nello eftremo delle con-
trade verfo terra fermaf le cafe con l'apparenza loro : ( come fabricate nella in£ui-
Sia di Vcneria) dimoArano la parfimonia de forimi fondatori. Percioche fono baf-
è con fìneftre ft rette» & con pochi fori > per rifpetto dell'aria in quei tenipi non^
molto purgata • > • - -
Ma eflendofì poi con gli anni accrefciuta la terra» & bonificata Taria per Io con-
cordo delle perfone> per 1^ q uantiti de i fuQcbi»& per lo conunoua flufio» & ccAo^
fo dell'acque» & fa^ricandofi Pal^zi & cafamenci di moka grandezza» ^inéroduf-
fc Parchitettura Tedefca: facendo i Veneti il medefimoi che fece anco il rimanea-
te d'Italia . Nella quale i Gochi dimorati molti anni » empierono ogni <:ofa de loro
vfi barbari & corrotti: fpegnendo qua/i affatto le bellezze Romane . Onde fi vede
perciò che le Cbiefe » & le cafe fono compofte per la maggior patte fecondo Ul^
maniera di quella natione . Si legge che ne primi tempi » volendo i nofiri moftrare
vnione & parici in tut(e le cofe loro» edificarono in virtù della legge I>aula»le cafe
tutte vguali in altezza. Ma crefciuoe poi le ricchezze per la mercatura che fb fetn-
pre il neruo di quelta Republica» sbalzarono» & abbaffarono fecondo l'appetito de
ifabricanti.Qnafi tutti i Palazzi fono nei primi itti^ nelle pili belle vecfaite delle
.Citxif & podi per la maggior parte su Tacque.^c quàfi tutte le cafe de gli babitan-
ti hanno riua. la quale quanto fia commoda peri porci delle cofe necefiarie ad
ogni famiglia in tutto l'anno» non fi puòcofi ageuol mente efpticare. Oltredque-
fto oc^ni cafa hi la terrazza fopra il tetto» fatta ò di mirro» ò di legno: & fi,chiama-
no Alrane»'per vfo di difendere i pandi al Sole» dàllt quali flfcuopr-e anco per luti*
go tratto di acquaitutto il paefe all'intomo.Et tutti i coperti fono di tegoh ò cop-
pi dóppi» fenza embrice alcuno»' onde la fpefa del fabricare è [molto maggiore ia
quefta parte che in terra ferma . Attorno al tetto girano le gome ò droccie di pie-
tra viua» per le quali l'acqua piouanafcorre per via di cannoni nafcofti ne pozzi»
doue puntata la materia più groflfa: torna i beneficio delle perfone » perche non ci
efienao fiumi» ne fondo di terra viua onde R polfa ti;ouar la vena dell'acque dolci»(i
vfano le cifterne, le acoue delle quali fono più fané & (nigliori à digerire, che Tac-
que viue per la cnidez^loco«Dc quali pozzi ò cidernd la citii é molto abbondan-
te» cofi in publico come in priuato • Conciofia che ogni piazza > ò campo» ò cortes
ha il fuo pozzo fatto dal publico per la maggior parte in diuerfe occorrenze» fi co^
me 2luenne fotto il Doge Fofcari» nel cui tempo » non edendo in vno anno piouuto
{>unto da i tanti di Nouembre fino al Febraio feguente» la Rep.fece far trenta do2>
zi di nuouo» i beneficio de poueri»& facendo portar l'acqua co blirchi»tratta dalla
Brenta» focUsfece con l'arte al difetto della stagione. Orale fondamenta di tutti
Jiii edifici» fi fanno di fortiflimi pali di quercia ò di rouere » che dura eternamente
otto acqua» per rifpetto del fondo lubrico, & non punto faldo della palude . Que-
fti fitti per forza nel terreno» & poi fermari con grofle trauorfc»& ripieni fra palot
& palo con diuerfi cementi & rottami di fallì » fanno per la coagulatione Se prefa
Joro fondamente cofi ftabili & fcrme»che fof tengono ogni groffa & alta muraglia»
fcnza fe^narfi pure vn pelo . I mattoni ò pietre cotte » & le calcine ci vengono da t
territori) di Padoiia, di Trcuifo» & di Ferrara» ma le più lodate fono quelle del Pa-
donano: si perche il terreno è migliore » si perche le pietre fono più Cagionate » 8c
Ibcn cotteti si perche ilmorcUo del tcgoioi de] oiattQne» Se della tauella i di magr
gior
ET nE.10PL0t)iai^AMENTI LB, IX. 583
4p(Mr Oìifurrdè gH abd; & vnàbàcca guidior per lo pia da due perfone foie Cùndvt^
ceJe più volte la Tnatcria da fabricace ogni grand*edi6cto. Le barene R hanno daU
la Brenta» & dal Lido* ma la dolce e migliore. I legnami ci riportano in nwlta at>t
bondanza per i liurniin^ml di zattarc dalle montagne di Cadoro > dei Frioli» Se
4i Trinirana) ta ferrareccia da Brerciai & da diuerfi altri luoghi di Lombardia . Ma
bella&mirabiLcofaèJamaterìadelk pietre viuctt che fono condotte daRouH
gnOf & da Brioni» cadella in riuiera della Dalmatia» fopò di color biai^co» & fìmili
al cnarmormaXalde& forti di maniera che durano per lunghiflimo tempo a^
i gbtacd>& al Sole : onde ne fanno ftàtue : le quali polite col feltro i guifa del mar^
mof poi che fono pomiciane^ hanno fembiansa di marmo • H t di quefte co/i fatte &
itscroftano te facoe ùittre delie Chiefe & de i Palazzi» con colonne alte > grofle > fc
lunghe di ▼np^tac^ quanto 0irucrfej perche le caue di Rouii;no abbondano di que«
Aaiortedipietra»chia(xiatalihianA^&Liburnicadaali Scrittori. Cifotioanco
delle facciecoperte di marmi finii cna grechi» portati dairifolc dell* Arcipei^gCb &
Ijpetiaknente ai Paro »n^anòAi0cyff bianco come il comune >& differente aflai dal
tnarmocH Oirrara in Tofcana • Le pietre poi da Verona ci fona in ftima > perche
eflèndo t^e: 8cpon ntacchiediuer(e> apportano vaghezza à gli edifici > & di que-«
ttc R fanno i fuoti delleCbiefei 8c de i Palazii » i gui(a di Scacchi > & fé ne fanno al-*
tri iauoriyche rieicono motto ^ntili» come acquart^amtni» comici» & cofe altrc^
IbmigUanti . Nondimeno le pietre roffe da Cattato fono le pin belle & di più du^
rata per fare i fuoti- S^vfano per le camere» & le Sale comunemente > i fuoli o paiiir
menti > non di mattoni > ma di vna certa materia > che (i chiama terrazzo : la qoal
duii per lungo tempo^&è va^hifiirnaàtl^^cchio Se poliu. Blla (i fa con calcina Se
con tegoU ò cnattoni ben peli i>& s'incorfXMra infieme • Vi (i aggiugne vna parte di
ics^ia di faflb Idróno poluerezzato» 8c qwefta miftura alquanto foda > (i di flendo
fai molo di tauole ben ntto con chiodi» accioche non fi torca 8c refifta al pefo • v In^
éi con ferri fatti i poftatfi batte Se calca per qualche giorno . Et fpianato ogni co«
£a 8c indurito vgualmente > vi fi mette di fopra vn^altra mano ò coperta di dettai^
tnaterltioelta qual fi incocpora ò cinapro>ò color roflb. Et poi che n è ripofato per
c]pialche giorno (e gli da Tolio di tino» col quale il terrazzo prende il lullro per &
Ama maniera» cheiohnomo può fpecchiarnifi dentro « £t ancoraché quello par
llume fia ripUtatomal fano per la lua freddura 4 mttauia non fi vede cofa per fuo«
li^ne pia bella»nè piti gentile» ne pid durabile di quella • conciofia che fi mantengo^
ix> col fregarli fpeifo 6 con pahnotò coaff)ugtuu A chi li defidera Inftri lungamen-^
fetali cnopre con tele per non macchiarli in caminando » in guifa. tale che entran*
do m coS Kitte ftanzeitu direfti d'entrare in ben eulta ^ polita Chiefa di S^re. Et
fe talhora fi fconsanot^ò per eccefliuo freddo» ò per qualche bercoflàsfi ripara age^
Bolmenee col fapraponu vn'akra coperta piùibttiie di quella medefima €ompo«
litione. Et i maeftri propri} Se particolari di queft^arte » fono per ordinario Foi>>
lani % • ^
^ I colmi delle fabrkhe fono per k> pid in qnattro acque» onde oltre al fcotar deti
to pioggie motte pia facile» appCHtano à gli edifici maggiore ornamento . Le tra<^
likture per la fpdiezza de legnami» mettendofi vn pieno » & vn voto» rendono d già
acchi altrui grato diletto » oltre cb'é vtile per la fortezza » perche foAengono ogni
gran pefoi & nel caminar i palchi non tremano • Et le habitationi fi fanno per o^-^
dinano-in tre hioli fenza il colmo . Tutte le camere hanno i camini » ma le fate nò 4
fic certo con ghìdidóiperdoche cpandofiefccdilecicbfi hiìtfiiDCP vldnpiilqiHte
Bb non
«'.'/i
384 DE 1 PALAZZI PRIVATI
nonfolatncntcfapròafciugandolohnmidofcbefi ti^ deOà^
notte >aari(caI<U le ihmze>&pui^iactitii?aponche^fiiiefiaao per ana> ò^
peraltro.
Le Sale (i facenano da gli antichi in crecdobb cioè in forma di T. con bmttezx^
della fabrica» ma regolatoli (]uefto cofturoe » fi fanno diritte dalf vna all'altra fyc^
eia della habitatione> & i fori dette fineft re corrìfpondono infiemeàl medefimo au«-
niene delle porte>& delle fineftre delle camere per fianco j di maniera^ ch'efiem^
ogni foro propordonatOf l'occhio^ oltre alla bella veditta > corre per tatto libera
mentcì & i luoghi fono chiariffimi &pieni di Sole . S'àggiognc à <)aefto>che tuttc^
le finefire fi chiudono « non eoa impannate di tela ìnceraca^ ò di carU^ ma conL>
bianchiffimi Se fini Tetrì^rinchiufi in telato di legno ^ fermati con ferro > & con^
piombo» non pur ne i Palaxii 8c cafamenti» ma anco ituutti i luoghi > oer ignobili»
che Q fianoi con marauiglia de foreftierii poi che in quefia parte fola (i coii^rende
ncchezsa infinita» la quale efce tutta dalle fornaci di Murano . Le fiu:ciate dellc^
fabriche fono tirate i filo dal colmo fino à terra,ienMrfopportico ò fporto» ò altro
iphe Hmpedifca • onde per quefto aniene > che ne tempi piouofi lo huomo non poà
riparlerà dall'acqua»come i Padoua » à Bologna) ò doue fono i foppoicidu . Nella
compofitura de gli edifici > fi mettono lefinettre della Sala nel mezzo della faccia-
ta» onde fi comprende con £icilità da i riguardanti» doue fia pofta la Sala . Et ailc^
fineftre (i coftumano i poggiuoli che fportano in fiiorì » colonnati alI*intomo : alti
poco pili su della cinta» molto commodi ne tempi della State per riceoere il ^»
fco .
Fri le faccie» alcune hanno la Loggia i piepiano con colonne» & con roki» ma^
però tirate i filo del redo della faccia . Et era ciò facto da i Vecchi:^t>erche conduci
cendo i cafa le mercantie » le fcaricaiiano in Loggia : dalle cui bande erano i ma-
faztini per riporle« Le porte fono alte& quadrare » & ogni cafiei fu l'acqua ne ha->
uè» fvna ferue per riua : & dall'altra fi efce per terra . Ogni luogo commodo h&
cortile col pozzo in mezzo (coperto . perche Pacque dolci fi fanno più perfette al<-
f aria che al buio: attento che il Sole le purga » & s'efak perdo, da loro €>^ difet-
to . Quanto i gli omamenti»aIle foppeUettili » & alle ricchezze incredibili delle ca«
fe»cost de grandi» come de mezzani>& de i bafli» è cofa impoflibile à penfarlo » no»
che i fcriuerlo i pieno . Et è ragioneuol cofa : pjercioclie efiendo pafiàti hormiii
II 59.anni dai fuo principio» fcnza efier mai tocca da mano predatrice » & nemica »;
&drercitandotuttauiala mercatura» perlaoualebsk fempte poruto dcafa» &
condottoci le faculci di tante città rouinate ^difperfe > &mal trattate da i barbiui
in diuerfi fecoli» da coloro» che le vollono conferuarc»é necefsaria cofa che fiaopu-^
kntiifima 8c ricca • A dò s*a^giugne»che le cafe nobili» per centinaia d'anni» funr
do tuttauia in fiore per ì magmrati>& per le facende del mare : hanno fempre am-<
^ato le cofe loro i gran colmo di feliciti. Etquantunone i tioflati fi deficroalla
parfimonia» erano però ne gli addobbamenti di cafa fplendidi grandemente . So*
no infinite £;ù>riche con i palchi delle camere»^ dell'altre ftanze» lauorate i oro>&
altri colori» & hiftoriati con pitture & g^é artifid) eccellenti. Quafi tutte hanno te
habitationi coperte di nobiliflìmi r»:Éi>di panni di feta » di corami d'oro » di foal-i*
hcKf & di altre cofe fecondo le ftagioni de i tempi • Et le camere per lo più iono^
«domate di lettiere & di cafle fatte à oro»con pitture»& con comici parimente ca*
fiche d'oro. Le credentiere d'attento» & gli altri fornimenti di porcellane » di pel-
trM$i^r«auiòbroi«laupi»ci4tt'azi(n^ NeUcSaledeerandi
■ ' " ' ttaa-
ET DE LO»lO ornaménti LIK I5C 3 S y
ftMuio ic laftclUpre delibarmi i con gli Scudi, & con gli Stendardi de loto antenati $
che furono in c«|gg)menci di «larc ò di terra • Ho veduto vendere all'incanto lc-#
.maflarìtie di caia> di yn nobile condannato pef finiftro accidttte > che farebbono
. ftaite pur troppo i qual fi veglia gran Duca d'Italia , Il medefimo diciamo» de m^^
-diocrijfc de baffi i proportione . Perche non é |Krfona così miferabile con cafa a^
pertayche non habbiii caffè & lettiere di noci^panni verdistapeti» peltrii ramij cate^
nelle d'oro» forchette d'argento» & anella» tale è la politia di quella cicti • Perciò*
. che correndo mirabilmente reflercitio dell'arti > & concorrendoci mtte le nationi
cfteme>il popolo participa di quefto vtile cofi viuo» chi piiì> chi meno » fecondo le
qualiulft riq^^no delle perfoòe» fatte perciò troppo morbide & licentiofe •
Palazzi.
ORaftt tanti nobili Palazzi 6c Cafamentì»come di fopra s'è detto* f^endono
laftiita di alcuni > diciamo che il Palaezo prefTo alla Chiefa di Santo Anto-
tuo ÙMopo&o alla Procuratia de Supra » è di ftrafordinaria grandezza . Contiene^
intorno quanmta camere conunode & buone » & fu in diuerfi tempi albergo di di*
ilorliPrincipi» fra quali Tvltimo fu Ferrante Sanfeuenno Principe di Salerno » nd
ioo infelice efilio. :
Guarda alla fioiftra quafi tutta la Laguna all'intorno oltre i Caftelii » & per fino
àChioggiaiaotaaadic]uindÌ25. miglia» & dalla deftra fino alla Dogana di mare •
Il giar^no ri i conueneuole al corpo fìio» cofi le Corei con l'altre fue parti > tenuto
alpr^fente da Marchiò Michele Prior di Venetia per la religione di S. Lasero del
DucadiSauoia.
Non molto difcoflo è congiunto con San Giouanni de Forlani » vn Palazzo anti-*
00» ma commodo molto» nel quale faabitauano i Priori di quel Tempio • Et^ietro
alle fpalle ha il fuo ampUifimo giardino di molta bellezza • Poco lontano dal Ponte
fiella Madonna vicino alla Pietà » fi vede il Palazzo della famigli! Gritta » dipinto
di fuori da dattifb Moro Veronefe . Et in deacro » del Procuratore Àlellandn»
Ccitti»&pre{ro al Ponte della Pagna»vnfimile» pur de Gritti. DequaliaS.Fran*
cefco n*è vn'altro » habitato al predente dal Legato del Papa » & fii del Prìndpc^
Gritd . Nel rio di Palazzo » quello ^i de i Triuifani » Se bora di Bartoiameo Gap*
pello Padre della Gran Duchefia di Tofcana»tutto incroftato di fidiffimi marmi» &
magnifico» & bello affatto •
. &1 campo di Santa MariaPormela la famis[lia Vittura hi vn belliffimo Pala:u
zos ve ne ha vno altro di maùno la famiglia Malipiera > & vn*altro all'incontro > la
Ruggioa 3 fabri^to pochi anni fono con bella faccia de riccamente adomata. Et
prefio à Malipieri» è limato ilfamofo Palazzo del Patriarca Grimani » ridotto aUa
6>rma Romana. Percioche compartito con belle ftanze & Loggieà terreno» à
fornito di figure antiche » & di corfi» con infcrittioni per tutto » molto alla grande •
Et le (cale di fopra lauorate di pitture Se di ftucchi aim)mpagnanoi fuoli & terraz-
zi fatti i compaffi» con bellilfimi foflitti » ne quali Francefco Sahiiati fece vna Pfi-
che»& i fedoni fUròoo lauorati da Camillo Mantouano • & Giouanni da Vdine vi
lauorò dentro vna camera tutta di ftucchi •
. Poco appreffo fitrouail Palazra della famiglia Giorgia coperto di candidi
iparmi « £t vicino al Ponte dalla deftra» i quello di Francefco dje Prioli Procura^
Bb a tor
slif "DI I PALA7ZI PRIVATI,
f
San Marco» doue (iconfeniatio Pìtwre ìMlti di Ucomo Bittiift Vecdud td
cnatcfaiioriMdac^cAacafaf non folamcaee fu trattenuto dAlcii ma ti habitò
lungamente» & roroò di quadri molto angolari • Nel tic di San Lot6nzoiè il Palasi»
M di Luigi Giorgi Senatore integcfritno > chefe poi Pròdoratott eoa diuerfe bet-
4czze>di ntratti & figure^di manìid^ & di {luccojd'AIefTatldré Vittoria . DalTiiltto
capo del rio» appaeifcono gli edifici 4^ i Capdli^ di gran (p^(i^ Magnifkenza • E
poco difcofto giace il nobile edifìtio di Pietro Giuftiniaoo»aiìiore>giouanetto mot*
co ricco» fatto fabricare pochi anni fono da Girolamo» e Marc'Antonio fratellii ^
imo Padre^ l'altro Zio fuo con fpefà aflfai magnifica»& iUuflre « A Sàù Benedetto fi
vederi! Palazzo de i Pcfari » il quale circonda gran parte di terreno^ degnbdeUa fi^
tuatione del Canal grande •
Illuftre è parimente il Palazzo de i Loredani d San Stefano, percioche» oltra che
è fabricato con architettura moderna shi diuerfi ornamenti di pitture » & di Ihic*
chi» & la facciata fu dipinta da Giofeppe Saluiati . Nella calle di San Maurìtio è fi-
nuRO il Palazzo fabricato da Nicolò da Ponte » al prcfencé Principe ài Venetta.^»^
vicchidimo di varie & vaghe pitturer Et poco lontano vedefi quel del Oiauarkia^
affai commodo» e bello* Sul campo de Crocicchieri è notando quello de i zen» ON*
dinato fui modello di Francefco Zeno » che ai tempo fuo fu gentiihuomo iotao^
dente dell'architettura . Et poco più oltre di qua dal Ponte fi ifOVtìL €|Qello de Om^
tarini» eid fatto dalla cafa uolce » & poco preflb quellode GiufUniani . In CaiMI^
re io» di rincontro i San Iob»è molto nobile il Palazzo già deUa gente Gonnella » 8c
bora di Monfig.Silaefiro Valiero» il cui Salone é conniunerat0»a i maggiori dclM
Citti • E parimente nobile quello de i Grimani i Sa^mildo • A San Paolo» quell(^
de i Comari fatto fui modello di Michele da San Michele > & ricco di diuerfi oma*>
menti. Et fui campo medefimo»queIli de Bernardi & de i Soranzi » fono dqsni &cC^
fef veduti » &dcqualr Giofeppe Saluiati dipinfe la faccia della &brica de Bernar-
di. A i Carmini è notabile il Palazzo di lacomo Fofcarino Caualieio $ Sl Procura^
tor di San Marco» te fornito di molte anticaglie . A SanPantaleone» i Loredani vi
Acero il fuo»abbeUito di molte figure antickc • A Santa Marina fono memorabili
gli Edifici de gli £mi»dei Mocen]gbi»de i Soranzi>de i Pifani»& de i Bracini» tuc^
ti per grandezza»oer commoditi»& per o^namenti»rari»À fingolari • A San Baf^io
fi vede la fabrica de Molini di molta importanza . Et vicino à San Geruafo » la vc^
n^randa habitatione de i Dogi Barbarighi » rifatta poi fui modello dd Sa^fouinò »
dal fé mptc memorando Agatino Barbarigo *
Vi hanno etiandio i Nani>gli edifici) loro omad di pitture & óì flucchi di mano
di Alef&mdro Vittoria » poifeduti al prefente da Paolo Procurator di San Marco .
£t nelleparti di S. Luigi» fono fituati^liucrfi Palazzi»de quali è molto nobile queUo
della famiglia Michefauhabitato moki' anni fono» da Arnoldo Ferrerio An^>afcia-*
dorè del R^é di Francia , Et quello del Medico N^roni. Et alla Mifericordia quel*
to di Luigi Thicpolo Procurator di San Marco degno di ricordo . Percioche confu^
maro da) cem^» fu con artifitio non più per auanti Tditoirifondato di fotto» men^
tre che Q habitaua di fopntf f^aza moto alcuno»^ con marauiglia della città . Poj
che flando la fabrica in piedi » & foftenendola i^ aria » fi poffonogettar nuoue fon^
damenta fenzadifconcio de gli habitanti>& qió fu ritrouato dal Mufouino. Con la
quale inuencione egli foftenne in pie la Chiefa di San Marco. La cui cuba di mez«>
andando in rouina»& tirandofi tutte l'altre dietro » fenza hauerfi giamai ritronaro
à chi baflafle l'animo di mettcrui manoi fu da lui non pur foftenuta i ma riparata^*
fieri-
£T<£>i tono oRNAKmanus: a ^7
«6 rììkttft eoa mdce honor fiio»& con gran piacer det Smàto»& ddhmmer&ie>ef«
fendo per auanti tenuu per coCadifpcrau affimi
tenere» ò acconciare • \
' ASanHieronimolafabricadeiMori>qiia(iirenibianza divn groflb caftello »
h opera di Leonardo Moro • A Seruiii Grimani pofleggono edifici honoreuoIi^Ss
belli • £c poco difcofto (bno i Vendramini» il cui Palazzo con faccia di marmo % fa
gii ridotto dei vircaofi della Circi. Percioche viuendo Gabriello àmanciffimo
della Pittura» della $cutaira>& dell'Architettura» vi fece molti ornamenti » 8c yi
tjb^cotfe diuerfe co(e de i piti famofi artefici del fno tempo • Percioche vi fi ve^o-
nobpetediGior^ne da CaOel Franco» di Gian Beikno» di Titiano> di Michel
Agnolo» Se d'altri confemate da fuoi foccefibri . Et iui prefib è il Palazzo de i Du^»
chi d* Vrbino di honefta grandezza i pol&duto da loro molti anni fono fecondo N
vfo d'altri Prìncipi » che vi hanno hauuto » & hanno habitadoni per diporto loro «
Alla Maddalena» &iSan Leonardo apparifcono gii antichi edifici della Cafa^
Donata*
< MatraipiànotandiPalazEÌ»chefono fri terra deueéfierpofio quello deMaci
ltSanCaffiano»fabricato ne gioitimi anni del fecolopaifato di bcltiffima coftrat*
ciibM)mato di marmi» come è anco quello del Buon'Huomo » fituato fopra il me*
ik^lmo Kkh in contri di Sant*Appolbnare • Ma fenz'alcun dubbio »la maggioro
fomma di Palazzi» di caliamenti» & d*altre fabriche notandc^fi vedeXul canal gran*
de che diuidelaCitti per mezzo I come partepicì importante »& rìguardeuole di
tutte l'altre » onde pero panie i ^i antichi» di nonorarla con regij » & magnificht
edifici j • Però cominciandofi dalla Dogana di mare $ fino i Santa Lucia > riempie^
rono per tutto > cofi dall' vna come daU'altra fponda del caiulc > di riccbiifimi fta«
bili» i quali fi polTono ragioneuolmente chiamar Palazzi ! tanta & tal grandeeza^
& magnificen za è la loro •
- Ma percioche farebbe tediofa& forte troppo curiofa materia» l'andare efami-i
Aando minutamente auefta parte i faremo ricordo d'alcuni di loro più apparenti »
& maggiori » fi come habbiamo anco fatto de i fopradetti che fono fri terra » ac«
cennando i foreftieri vna parte» per la quale defiderofi di vedere osni cofa » ricer^
chino il tutto • Oltra che io teneo per fermo» che non poten do lo nuomo » ( fi co*
me io conoico perefperienza) utiar gli occhi con la diuerfiti di fabriche cofi bel-
le» meno fi pofla ciò fare baitcuolmentecon la fcrittura. E per tanto dafapere
che i principalifitmi di tutti i Palazzi del Canal grandCf^fono quattro .(pirlo per
architettura» per artificio dì pietre viue» per m^illero>per grandezza di corpo» &
di fpefa » percioche quelli foli coftano oltre d 200. miladucati » ) cioè il Loredano
à San Marcuola» il Grimano i San Luca» il Delfino i San Saluadore » & il Cornaro
i San Maurino . C^efti larghiper circuito» per altezza »& per ogni ak|ra gualiti
che fi richiede i bene intefi edihci^rfiirono^Bttti ne tempi noftri» & fecondo la dot«
trina dell'antico Vitmuio» daDecui regole igli ottimi Architettori » non è lecito
di partirfi •
Il Loredanòadunque di gran corpo » Se di ^and*altezza » & anteriore in tempo
à gli altri» & quafi pollo in Ifola è molto nobile »percioche óltre alla copia delle^
flanze di dentro» hi la faccia coperta di marmi Grechi » con gran fineftroni tutti
colonnati aita corinthia . Il Grimanc» che Teccede di gran 1 unga di ftanzc reali » &
, d'ogni altra cofa» è ricchiifìmo di fatture» percioche gli intagli» i fc^liami » & l'al-
tre dilicatuce quafi fatte per fino alle fondamenta» fono couTpefa eccdfiua. Vi (o*
fib 3 no
•?
S8d DB ! PALAZZI PRIVATI,: ^
M> pirioieiiee m^[QÌfichi eoloim
^ rkchesze di cotnponiaKfid & lU laoori » per op^
che for Architetto,
ni>elfiiiaipriinodopòilLe»ediiiOfChefoaef^^ in Veoeciacoiic^ole
éTarchitettura $ è degno di lode. Perciochc occupaodo gran fpatiodi terreno % col
cortile nel mtsato circondato di LG«gie all^Tfanza Romana > è di fuori con bene in*
tefa focciaj & di dentro tul lai^hiffime & commode ftanzt % fabricato per ordine
di Giouanni Ddfino» fui modello del Sanfooino » Il Comaro % cb é it quarto per fi*
to» per magnificenxa>per capacitiiper ricdienedi fiieareyper ftmttunbSc per finir
aDCtrfa>è fra tutti gli altri memorando . Perdoche di dentro » con ^ran cortile co»*
pertoi & fcopertoj con bellezze & ornamenti alla Romana > fic coninuentioneac^
commodate all*vfo comune» è capadffimo da vna parte per ogni famiglia di Qzxr
dinalc> & dUPaltra per le donne & Sigiunri d'dTo • Et fcnopre & è (coperto aU*ia^
torno per Paltxni iuaii le Illune . Et la àccia tuttaccdonnatadoppìamcotecoiu»
lauoro Ionico di fopra^& Radico gentile di fotto » & con fori nobibi apparifce a^
etguardanti piena di maefti. Et dmnsi la Loggia con le ficaie della ripa > raxlona
grandezza al?edifitio 9 fabricatoperordiocm Giorgio Comaro gk^uotodi
IftCDmoProcurator di San Marco» fui modello del Sambnmo.Ma tntci qwfti qoai*
croi trapaflà per fico» & per grandezza di machina > il Palazzo Fofcaro » antico per
fabrica de fecondo r?fo Te^fco. Perdoche pofto bai cantonale dd riodiSMu
Pantalone» fcnopre nello fuo^r del canal grande > dalla finiftra fino à Rialto > dat^
la deftra fino alla Caritd non molto lontana daSan Marco» di maniera che per
quefto conto éfiagolare. Et perdo l'anno 1574. fu eletto per condc^ahabicai*
tione del Rè di Francia» per cofi rara & nobil veduta • Oltra che è copiofiffioM
quanto altro nella Città» d'appartamenti & diflanze dipìnte da Paris Bordone • XI
quale flabile fii altre volte della famiglia Giuftiniana» delia quak Bernardo huo^
mopreclartffiano» Io vendè dd 1428. al Senato» che nefecedonoalMarchefe di
jMantoua» ma ritornato in Signoria » & vendutoairincontro » il Prtncme Fofcarilo
comprò» 8c in fabricando l'alza » acdochc non parefTe più della cafa Giuftiniana •
La q^ale poflkde anco ella nobiliffima habitatione » contigua aHa detta per gran
fpatiodi circuito. Età man finiftra vedefi il Palazzo della £amiglia. Balbi» fabrt^
caco aUa moderna» ornato di marmi»con le fineftre alla Romana . Sono edandio
&1 Canal grande memorabili Sedi gran corpo» t Palazzi del Duca di Ferrara a^
San la^omo del Orio» antico » & fabrkato come in forma di cafteUo con flnittura
Tedefca comprato vicinamente da Michele diPribli Vefcouodi Vicenza. Dd
Duca di Milano à San Samuello » H qual oominciato ìpon gran principio ài colonne
& di marmi» dtuentò poi della (anrìi^)ja Grimana » de i Mocenighi pofTeduto da^
GiooannifirateUo del Principe Lnigi» dei Corsari fatto i bugne di pietra rosaio
nella Corte dell'albero. De 1 Comari delta Pifcopia » che fu gìd del Rè di Cipro » te
dalui donato à detti Comari » & per vn ten^ fu ricetto di diuccfi Principi oflemi
che vennero in quefta citti .
De i GufToni al Ponte da ^^oaIc » fabricato fnl moddb di Michele da San Mi-
chele, ricco d'abcrghi & bcniffimo intcfb. De 'ultimi a Sanro Euflachio , con^
^tuftafimmetria& di honorata apparenza. DeiContariniddleTorricellc, De
1 Capetti fui rio di San Polo» l'vno di Gian Batcifla , dipinto da Paolo Vcronefc »
rak^ di maraio» gii di Marino fuo fi^oeHo a con compofitura alla moderna & orr
mca. Di Maffio Bernardo d San Poio«
Oc
ET DE LORO ORNAMENTI LIR IX 385
l^eiContamiiSanGeniifoyCorigiancQ^ arregoGitt
lbniiaéI)ciGrimaiiiiSMVkot con maniera a^ Deijrofcari
^ San Simeotie^ di betta a^arenza» & condimtfi omacncnti. Pottodtc Pietsa
fofcari» Senatore d'animo egtegiodifettaiictefidclf a bdk»a della Scolcuray 8t
ckiftPicoinb come amante deUe atti peltegrme & cioiN> noit pute ornò > & ttfta#^
lò il i^^n^o {Cazzottila rendè a^ Pala»9fitiiatx>tiel»
l'AfcaadiI'^oua»digniÌlttnoalk^;giannentodelRè >
De i Piiani a Sanca Maria £d>enffio> di maniera Tedefca» nM
fe&foda*DeiBonaldiaSantoEiimd)io.DeJGtaiiti aciueUo» ador^
iibiy«c6mmodo di tatto qudbf die fi pad dtfideratt* fit qaello deiCoccincLuw
òofibencon^potodidentrò » Sr tanto ¥ago dì fiMXìa datU p^
è pomo iafo!mK» pct ftiMiura f & per ornainemo 9 d qfiiai
M CteuU grande» & iiMteente de I QittMfiw
B^dKUe^ cw non imfouei^ono a) m
^^oetiandioneH'iroUi della GindeccadiMrfir fabdche dlmportainta^ deU*
anali due^fiifeokieappaQficono di tnome^ L'vnanelprindpiìodea'ifoJa^flc
«fl Palano di Andrea Damtoto»dtgnm (ito »copR>^^ d'ìilloggidtienti » diCortt^
Ibdilog^ie» «cdiOiantini. Etra&oqEuafi nel fine d'ella Kofa» delia fiuih^*^
Vcndmuna*
' TaK&taattcd^dadnnctttecoiialtriappreflbpid&nienoimp^
AOVtt'ìinipliftM&grandctd. Jjtqnateé^ifottilicottftderatonden^cofè^finKM
iita non ma iotama pia cittéfepantc » 6t rotte congiunte mlieme • Perdoche fé
ficoofideialàinafituitiofìe» ridotta in pianta rekiaa i Ponti » fitedri ch'é diuifa
iotance^offeC^elU&Citttf > circondate da fnoì canali» alle qnaii fi pafla dal-*
Iffna àlfalm 00 poixi òdi pietra per la nikggior patte f òdi Icg^ che la coo^
gilHn|onoinfienic •
Uftmiocfcttiidioparertcbefianomokf Cittd congiunte in tna fola* lebot*
ti^tediefono^rfepertuttol*miueribcort>0 9& circuito d'e(la citti. Perete
egtti tonttada hi non piirt vna fola ma ptòChiefe >la Piazza co pozzr» i fomi^ i
KMlgatxins dd ynoot Tarti de Sanori^ de ÌFnittaruof i» de^H fpetìali > de i maeftri di
ScMfau de legnaiuoli» oc calzolari > & finaimente d'ogm altra cofa bifbgneuote al-
PffoJìonumo ]olaAOitaabAK>ndanza • Di maniera che vrpendofi d'vna contradU» Se
Mcrandofi in n^tra> tu dirai fenza alcun dubbio > dVfcir tìi vna Citcl » & di en«
teaee in nfakfft» toainfinitb cooutoodo^.ft fodisfiictiofle dc^ habicanti j ft
inn fluporb dft fagfftibti
»
A D D 1 T I 0 N E.
- Vi erwre il 5 anfoianoj mentre dice di [oprai che H VaUt:^ de Comari Vifcùpta^ fof*
pfpi del Rè di Cipm e dà Ini dórMo à ietti Comare; fcriitendo egli mede fimo ne rt>fi
dtìUCitti^tiPTmuediTnniipi Efkfntìtin fatto Lortì^ 57« Cifafiòilm
acipricomtreOalàepClpemdmttiinifraneiafe rictimtoitrPkblicOf aikgpèdtan Luca
mei Talti^ C omaro zQnde non effimb flati m yenetia per anami attriSi di Cipri ^ che
'Fiétro LmmuuiOf che imme in qnel ttmpOì cnfca l*ópinUme d^l ianfouino% che Ufttdett9
^Ma^^fope del Uà di Cipro > e da fffb donato alta Cafa Cornar a i
Coì^fema^in^yeYkiilSabtlUiokcllé^de^
Bb 4 V^
5^0 DEI PALAZZI PRIVATI^ : \
pq U Duca d'Ai^bia reme à Ftnetìa CMgl*jimlHifù4im ymiUmU €be4ice9itmofgè^
re ftMifrefim Lamicai € Cime fi dicciiafer€0fa certa danitmaaUra
ebe peryedereUCiitdiUqHaklumeMiuiefoeifen mcT^o t^c^m. Il,
T^remipeMieme con molti Gentìlbiwmmigt andò mcùi^ bmeremdmemt nel
Mneentoro lo riceuettero . llfuo aUogiamento per TnUico n&mefit netta Cafa de Corm^
riàSanLucai&cMguepoinell'ifk^
con honorenole compaia di GentUbnomim venne a yenetia con tre Gatee, U^pmefè^.
pÌAUcamente rwewaoj & alloggiò nella medefìma Ci4a% one pochi mefi adietra alloggia
il Dnca d'^nfiria, &c. Gi&i Francefco Loredano nelle fite Hgkrie de tLi Lt^^mmi, etov
Upmifi^io nome ddCanalier Henrico Gibtet,ftamPate in y'enetia oppr^oiOmM:
del ti$}*nellé.7.d carte i7i. dice 9 e conferma, che il RèTietroven^^
1 36$. alloggiato nella contradadi San Luca nella cafa de Sonori Comari: Ilfno raecon^
$ai ilfeffiente : Citato in tanto il Rè Tietrocol Breueprefentatoti dal Legato, foffeò per
de Merio di veder il mondo, ò oer obbedien7^,che prefiafie aOa Santa SMe(bencbe qnel^
lidelfnoConMiùgliperfuadefferoil€o^trario,eUmogliehfup^ kla^
amé)fen^frapmrre alcun ritardo, fi preòarò alla partems^a . jirmauqMàmoGdee%
& ma Fregata^ fé ne pafsò à Shodi ,ediìdd Fenetioydjoue fu ricemit^con tutte (fueUt
dimoflrationi (t amor e , e di ftima , che conuenittaHo ad^vn Rè amico % e cmifederato . Le-
fpefe dell' alloggio furono del Tublicotfermandofi nella contrada di San Luca nella ea^
de Siffiori Comari^c. Ondefen^ allegare altre amtmtà^ refterà^cbiaramente prona-
to,cbeUdettoTalaz:s^èfiatofemtTedeCornari,enondeRhtiCipnfnèdaqn^
to d detti Comari. E ben vero queflo, che Federigo Comaro detto UGramle perla fua
Magnanimità, padrone alfhora del Tala^^^fn confidentiffimo del Bìtfutktto dal quale
li fit fatto Trocura, infteme con altri , di poter fpofar per fua modie Falentiafirliuola di
Bernabò Fifconte . Ciò fi legge nelCorio flampatoinMilant^dH 159;. infogbo d carte
1 94utpprem Uleffandro MinuccianoÀicendo : Del 1 377. alti 7. di Settembre Tktfo Rè.
di Cipro nelCam» paffato, hauendo fatto méndat^in Gmamie Gorak ; Federico Comerici
Venetiano; Giacomo di San Michiele Vasmteggumo Imiptrko ; & ^jfntmió da Berga^
mo Fificoi adjpofare Falientia figliuola di Bernabò per fua mogliere,^.V^foFMf-*
rigo Comaro prefiò al mede fimo Rù di Cipro fettanta miUa ducati d*oro, tome oppiar per
fcritture conjeruate in efia cafa Cornar a , e come fi legge chiaramente net Tefiémentodi
ego Feder^o^ fatto fanno i J78. ndli atti di D.Coftantin deCitaua t^fdaro Feneto i (fon
ne, dopò ordinato la Fabrica della fua Cappella, e fepolturadàFrsri ,iam eglifidfeùol^
t09diceiEtfelpiacerddJ^comeiofpero,cbeel4efcuodaidanaei^cheiodieh
lomifierloRèdiCiPro,òlapmparte,vcglio,&c.TerilqualdinarodRii dmòàdOM
Federico, efuoi defcendenti il Caflello, ò Cafale di Tifcopia nella contrada di Limicò,per
doue pafia il Fiume Mico,facendofi ini moltiZuccari, e Umiglim del Rerno , efiendo di
qui originato il nome di Tifcopia d quefia famiglài. . Oltre d predetto Calale, hebbe anco>
in dono il Caftello detto il Morfo con altri feudi. Vjlrmi Lupgnane, e tinfegne de Cana-^
Ueri diCipro . * ■ ^ :
Horafoffede quefto Talagjuo Gio:BiUtifta ComaroTiJcopia Trocurator di San Marco^
come difcendente del mede fimo Federigo , e da M rimodernato in akune fue parti , ab^
bellito>& accrefciuto di nobiliffimeftanT^e, vedend^t vnfòro difei di effe , ornate regala
mente . Le Sale fono lunghe paffa xoJn arca , e larghefafia 6. Lrcomicùmi, che girane
intorm>,fono maeftofi, di forma vagb^ma , e d^intagUo marat^liofo • La facciata i co^
tonnata, con vnjregio net me^^xjh che fi eflende per tutta la fua largjbezxa ; nella parte
fià nòbile dieJJoauadeftrai.è intaglim ilfcudoic Riè Lufi^umir^ alia finifira^tlfcu^
* ' > i ■ " "^"' dd
n-
ET DE LORO OHmMENTI LIR VL jpr
iùmàkf^iiCùmmiyemvnahadat^imEreueii amichiffimi, che dkonoi
Pio menda integritate. Che fono t inferme de CauaUeri di Cipro . Da iloti dt quefii doi
fmih in fono 9IM Feneiia, & yna Giuftieia» fedenti ambedoi ^fopradue Leoni . La Ve^ ^
Hitia tiene in ma mano ma colonna confopra vn Leone » appoggiaia al ginocchio dtftro% '*u. \
eòe fyn^ca la ForutLXfi > per dimoftrare > che mentre fi eserciterà la Gikftitia > la Se* .. ^ u
fidmafaràfemprefm^ma per re fiflerglariof amente aèagnipotenzfi nemica . Segui-^ ^ *"
tan&poidoi altri fendi anticlri di cafa Comara, pofti dalle parti, dopò la Ginftitia^ la Ve^
netia.TltttcpaHieJkemedie^freghfaUadefirayiim
Un percojjodalfafso, per dar adUntendere^the la Firtàfupera il Fitio .
Tnttù^n^ fregio 9e dimarmo, &inejlo fono fcolptte le fmlette^rmit òScndi, &
meo le fidare di bafio rHemh con altri intagli raghiffimi, tmtodorato > & li fendi coloriti
Pf preipnj celoiri;Onde Uricchei^ deìtoro^e la raghei^ de colori rendono molto fplen^
dored qnefléifacciata. E belbh grande, maefiofofe commodo il Tala:^ de Donadi,fitna»
Ufi^alefondémientemtone, ai rincontro d Mnramhfabricato dal Doge Leonardo Dona^
tQ. E wùhwffimo anco d TaUs^iii Gio: Francefco Morofini Tatriarca di f^enetia irinen^
te, abitato da Gionanni^ jigofUnofnoi'ilepotiifitnatofopraiLriodi SanCantiano,nel
fnatefpiaiita^ilGiardin0,el^vieraJfannoe<ferto, e faUgpato il terreno di mattimi, à
fietre cotteÀimfcembm intrfo d^egno in yarie forme, dafafciedi marmo bianco , e ri^
partite: Onde il Giardino fi i cambiato in fpatiofo cortile, cintodaalte,emi^n^chefa'-
Uniche , yedtndttfi da vn tato im'ordinetontinuato di fiamme riccamente addobbate , &
ùnatjt di EeceUenti Wttnre nu^me netti f<0itti, come fono anco le Sale » La faccia tafih
fra U Canale èbettafer hnm» Tittnre di Taoto Feronefr, e vaga per architettura, e.
marmiicon Uggie>fcoUHre,& altri ornamenti interiori alla Bflmana^a perche dalRal^.
tro lato fi è datto principio à afirnire altre nobili flan^,& perche fono per riformare a^
aolaparte deWingrefso col traffortarlo dinans^fopra m' ampia piaz:^ , la fi^e da vn
capaporpsrd ver fi i PP* Qiefmti , edaltaltra verfoSS^ jipoftoU , doue incontreranno le
piru MaeBre con la facciata fredett:i pofiafcpra il Canale, e le Tom,cbe dalli angoli in-
temi findxAnoi perciò mi riferbo àfcriner dtffufamente ditntte iefiu^ parti^eWa^giun-.
tacche tbnper fare d ^nefio Libro di molti altri memorabili edifici/ » così bora principiati >
acme da principiar fi dibreue%quando Iddioperfua bontà , mi prefli vita dipoterlo fare •
Borafojpra la porta principale, al di fuori, dalla parte di terra è dipinto dfrefco il fimula^
erodi EÌto^, e dicefi efiervna delle prime opere di TUiano, con fotto/jucfiainfcrittitme
Hff»Xne nM$f ànK •
• ' ' *^ cioè^ '
« Ercole F'^io di Gione *
'JllfvfoAtgC.4nticbi, ép$aliponenanoibpra leporfedeUe loro abitationi il medefimo
fimnlacro, come tipo deltheroica virtù; acmche col di Ini Efempio , gPhuomini fi portaf^
feropermezg^ de gUftitdi,edelU fatiche, atti^loria.
, ^ Santi jlfofioli vicino d Crocicchieri [opra il mede fimo rio è anco fuetto di 7licolò,a
^ntmo Vemer$ di gran machina, con nobile cortiU, ornato nanamente di Statue, pofie
foprapiedefkUi,fra le quafi viivn fonator di Viuasgrandepià del naturale di tutto ton-
do , fignificante il pafsatempo % ò vero il Diletto^ ynaDmmadella fiefta gjrandexxai
conunSatiretUhefprcfsaper vnaBacc4nte,/premntc ì^yua.Vn*UpoU^conDi4ne$che
fitrasformain Lanro,d$mcftrante fAuiditd Medita . Et vn^Bac^ futtino^ che fi ciba
■ - Tutte
S9^ T>E 1 VXLKirZl PRIVATI
JL J^ , rmteUJmktUSt4Mefim$>fiMefpoltittmma^
Jiutt^^ Tmadomutmidaemdoi CemHtopiéhhm dreno ftSrhHna in
il'Lt^^ ftrULiberéUUày(colfkediiCiemtfUtMoUiBdof^
yl^^^^^ tMÉ.c^ÀLiMoraralinabbeltimtniiPerrfnéeriatcHo Cmrtìk ammirabik. TlTaluxùde
Canti n^bmmi%fofMn Omtrà di &. Cmnanù ncltEntnvrin^ BiriinùtaUh per cofirm^
tttMiper copia diftante% permé^n^he Sédc^pcr la facciata ormtta4àmanm difingoia^
riffimoordme dà^rchitcttttrott pere^didtturo fornitoci Staine xdiTittmt ^e dr^^
tre riccheo^ » ^ SanFeUce yeifoJa MiferiMrééo^miri^ H Taft^» di Marin Tiepò^
Ì0 gran Senatore y wminato^dalSanfittinó tmarimodemate^^^ahheUitù inmeUe fn^
partii addobbato potriccamtme^iiffetiofe fnppetletili^ ornato^ mette^ Eeeelientfi
Ti$tnre>frdii$kUifi veggono (okre al fn^fnrofnrio) fr^OiéUt»
cioè: diUi^igrati^Jimù Senatore pxhefikVroneditore m ratteUina » é VMMM9 ati^
Cimfinirpoi fatto Omfiglèerep^ edtnnonomandatoinCampo con tMio- di Troneéit^rt^-
tanno ló^^neUagnerraÀelTolefine edotte egfimorfe giorno fameme in finUtioVnbU^
00 . Di f^incem;papplicatotHtto^aUofittdio,j& aUtfpeaiMimi\Confegfà iiDmoratOye
fifempreriMeritoconttgran UtteratoypiemdygniSckn^yeyinit^
DiLorewfp ^ che peri corfo di 2s:fi anni caminni hebbeé prtmé^onmnimdV mm itimi y
fatto poiConftg(itre, mtrh quando^ djtedalfuo gran merito te valére >era€BiamnPoaltm
jfnprema carica del J4siret&^alti 0nfefféemtbonm^ digoiindiMla ntria. Òi CiOÈtan
ni virtnott/Jimc Senatore, e Cau^liere^mfOratore-; nMri tntteie Cortili Emopàpet^
èfnenobieffìme dui. fmctletto .Ambafciator in Sanoia*;mttpoifpedit$in PMnia per
^4mbirfciator Jb'oontimnrioal Kff^tàdisl4o%alMnkera'moi$ograto^^i,e^lmmottofa^
mUiare;:doue per t^nfemire alia VMriarcmrfitcominnatr pericoli éeUa vita^ Finale
menteyritomatodacosl importante Legatione rfnortin Con^jBanosondolort imttterfih^
le ^ Di Maro4h che fi Capitano di'Haui^ e diCattre f it^malr per ipatimenti MMart ^
oentr^e fièriffmife tormentofi dolòritli 'DodagroifCon altre indifpofitiom r^i^ìfftr^
noferpetuamentealla carniera^ aklettOt^ alla feggàa» fino rChe term^ ijkoigiornt ;.
Di Antonio* che morigionanettcnellagnerra deu^ftriareott^àmófiri)Ottata netta fhn^
teymentrffi attendiua daltifiremofuo valore yegran compio effetti mtmonAiU . W*
Demenico^tkedopò ti Keggimentidi PitronaiC di Brefcta^o0imi da M con /^tenderei e
mi^ificei^a > e dopò effer/buo ConfigUerCi^ efttto finalmente Capitan delle Galeav^
nena preferite gnerra di Candia^opprefiOfiiSdalUflài^iCht dalla febbrcineLùorto del*
laSuda^volemo cofiantememe prefi'edérd^neiéltportanti Cegntycommeffi dal Senato-
alftto vahre,&^lafuafede,fprc7/sando(^icommofH^fl^^ di^onemoi volfe pia
tofto morire>comefHccejJeynei dìfaggi %che porta feto tà carica > chejperar di viuer con-
l^ahbandonarH > lafciando néemoràbUe Efempi&4i ftrmel^lfa d'ànimù y di fedeltà i eM-
gran ticlo dctben Vublico . Finalmente j^veie ancoqnelto ah M arino fndetto vUimo di^.
Cùsipreclaray€f Illuftrefraternaiil^n4^.vintgloràfamentetchfaro pergl^àltrniy e pro^
prij meritiyepotopiriecarichecofptenediCapitanediBrefciaydiGeneraiedi'Pàlma >
per efier flato pia volte Cmfi?Uereyc»me è anco al prefémcyè tmte^fofienttte con f^kndo^
reydaquaUneripertò^^applaiffhèVnbMyeprinatié Dolche viene^efnamate^Ue prime di^
gnitadiÀetla Tatria* Meritando in oltre per ladigniffima educatile de f noi Generofif e
virtnoft figUnolif Lmgii Francefcoy e Loren^f » impiegati fempre ne i 5Wrfli> pia nobUi > &
profitteàuiyper poter magf tormente fernìre alla patria . jl S. Felice medef$mamente vi
ianco ^nello diLnigi Trinli preflantiffpno Senatore yfabricato modernamente 9 che hdt
due.
tmftte Ugffodri ufte m fanécoUre di dMte^pofk nelle femigUe de yoUneoà delle ^wr-
fire^cùmedepergùU. iym$entodContieifofn^m0dimdiméir^
l^4U4idmer[eme:^JiameiMhityfkat^^id FrencefeoC^
umU.jlU4MademutddPH9fU9fim»rigt^^
eAiot^mfiéabiiafP 4lfrefet$te ddMarcbefe Gintati
SaMotéLln CMureio sàkfmiameiae del Ghetto^ di S.ieh vidanfiìi Taleam de Vjmh
delD^BertmtiFakéro^èSamn^fmhdeSméémtf fitalinatif oltre éUlefkperbe fiè^
briAehmmòpimihe debciefiffim GiérdmL ji S.Hier ernia è quelle di jUtenie Marie
ZcMè alnMùùer<nrd$fimiòda^mlMfc.deiSjiCatt0licep^
4M.CantùaMCbirfa9mir^MCo^Bódi(^FrameJfc0 L&iéi dibeUée^ftrutiwrs^
4Md$gwcùrtSef0rna$é4ijdMmcii6elfoMmf&dtredcl^^ Di
4^i$r^ poiiaddebbétQreggimeiM. In Mio Marém i degao di memmaqnethde Sorafh-
^perccfirmwràfpermdrmiifer magnifiche fiaits;eMr ampie S nUifer ricche^ pretìofe
fipelUuilite fer gl*(mM di EcceUentì Vitinte. Ini i^icino è ance qnel^
lodeGrademgbidinuonafiérica^ makellaà moìamglia per tardine (ingoiare di^r-^
€bitetfwra^ per TMgbea.t di marmh e Untagli % e per nitri rignardeuoli ornamenti^ In
JHodiS.LMCanella Contea di S^enedetto. M^arifceU riccia e nobile VdaxJ^o diùo^
memco Contarinicbealprefente innegloriof amente ùjge di P'enetiaMirabile per jir^
^ntettnraeon la facciata tntta coperta di marmi finitnoMef & ampio Cortile fC Maefio^
fefcale^ Tin anantifopra il moderno rio in c^trà di San Taterniano vi è il ValaìLip di
CmBattifiaMarco^!lÌkolòContarinÌ9prcfiantiffimi,e yirtnofiffimiSenatmi detti dot
guomlo perima Scala infigne^ortnofatfatta tntta di marmi €o4 col9nne$e itoltìy coperta
patta di Lalbre di piombo^ per la qnalep itfcendein ^iro^chiamata commmiemetftefeaU
mBnonolo in Cnffole » e Corridori » fébmata con Eccellente ordine di jtrebitettnra % e
€on/pefa incredibile; Onde ti GentHhuomini di qneRà Cafàìfomo detti dal Bnomhp^'eo^
4Ì ammir abiure rigftardenolefcaia. U S.St^mo e maranigliofò^inelMi Luip % & M*
moro Tifoni frateui ambiane Trocnratori di SMarco $ff£bricatoaUa Mpmana a «^èr-
cUfettnra EcceUeate^fpefa indicenolct ricco per marmiit v^per intaglia con Loggju^
Cortili ^&akrt ornamenti. SonoancorarignardeuùéiliTala^dimcolàDe$nor ^-^
it^Jimo Scnatore^fabkricnto rnub^tgU alla Rontnaot e di Giotjiatonia Zenofirejlantigimn
Senatore^/itnatiin rio di S. Vantatone • «yf S. Tronto de i Bafadmma ^faiérieato pochi
aemifoao^heUiffimafornpaf moltocommodoperfiairs^ie vago per ornametitL Di laeot^
pOyC Gio: Francefco Giorgia fitnato incontra di S. BafiUofopra la fondamenta de§e;Sa$^
tare di rincontro alla GiMccca per architettura» perfiant^i e ùer ornamenti fingolayi .
Li nominati di fopr affano tmtifra terra; Qnelli poi po/kfopra A Catudrranie »> mre aUi
nominati dal Sànfouinofono lijegnenti ; e prima à Saf^a Lneia nel foU po/fo > fopra ego
Canale > ch*è fiancheggiato dafpatiofa fomamenta d'ambi le parti » fi vede il Vak%7;ft
del Conte GirolamaCauan^ > con facciata tntta di marmo % ai vaga jtrchitettnra% &
fé bene pare alquanto riflrettotnonaimenojripartito di dentro ih trefuoli^ viene athane*
re > oUre il comntodo de mezadi ifian^e alte afiai rignardeuoli ; quelle di me^f/) » fendo
abbellite da portoni^ e porte guarnite con fregio% & alette di marmo bianco 1 e nerof e con
Cartelle di paragone i Le 'Hape de Cammi adorne de fiacchi Eccedenti 9 e tutto il re fin
£orrifpvnde confolitutaS^n^ P<iri, & con mobigliamenti ricebi, & bonorenoli quanto fi
I
ÌP4 DE I PALAZZI PKlVAIfr
pa^maefiitr^Tiin c4apriudU:g9Ìcndo ìltettofiéhplàatm iéu^egjii pur degni:
mmttf^mtoyUyifiA om^madldHegir^
MailHeUod9i€beegUfidifi^dAe^'aitroièfapfariafMent&b
to Cmte con ammir abile femùrùh refi hoMendo iHocbidideiìM, ti defimati igti^fiinfe^
rimdomeàkiì&iUitfiratac0$cbuiueardMdic^^^ rare MGéleria feria quale ft ve
entra. In ^en<h nel méttertdpiede$ refia rapito taubio » e tsmimo infieme > dalla bian^
ilbenA non meno del Cieìoy d'aUex^ytftraùrdmaria > & dHd^intcmot lamrato i fiuechi^
fefionhfignrei& altre -paghez.Xf^ chedalmfo di meltifori , dalla frojpettisìa dUettenù^
Uf cento papa andanti lontana^ dagPadobbi 'Hobili $ che vi rUucono , e dalla varietà ^^
<)ggettipiaceMoli da tutte te partii che frfrefentano. Dal lato defbro^ efin^ iie?(fc-
clnfono collocate Stature fra Mfopra modioniytefie jtr bufii . f^n pocopià alTingii «
ouati doratidi Cipreffth dipinti da mtgUoH Vittori della Città t come dal Canalier Libe^
rijTietro màchia, Rufchi,& altri . ^ldiJòtto(tvnafafciainti^[ìàta,che fadimfio^
niyfona tranèfchiati baffi rileni dipre^P^p ,• efipiifite Tefte antiche su piedd^alU : Qnadri
grandi di buone mani jjendone più alto auattro de retratti al naturale di Giorgione 3 it09$
partieolar ditìgen'^^a eliéorati, &fottolebalconate»altri quadri éintagho^come anc0de
Ottangoli pendenti dalla Cornice atta.
In J^icchio grande alla deftra, e Loggiato 7{ettuno > d^ui piedi fi anuiticchia vn Bd^
finày & al Diano ftanno ripofti due Leoni di marmo fino \ Rincontro alla pniftrayfum dei
dritto corjo detta Galeria^ doue giace vn Tot;^ ottangolare$di pietra da Ferma^circmh^
dato da vjfi di mirto; due rami di fcalafofinano vn vacuo conuertito in Grotta ìalhn^
cfoftatwra de murijcompofla di Capami,Gia^oli, & di conch^lie di mare di tante forti,
t Colori, che danno diletto perfeftejfe, per ^artificio, con che fono diftribuitef& per gtap
pettidiuerfh anche humaniiche figurano; EtquìpurerimpettoatJudetto7{ettunoèca^
nato vn Itikchio tutto veftito di Madrtperle 9 oue [picca vn gruppo di dueflatue ^done >
cioèy& tenere A^ s'^abbracdano^mir^ilmente [colpito; chiufa rimanendo la Grotta^dè
ferrata à gìgli tutta dorata^ perche niente manchi di leggiadroyc non communi % come li
fono li BaniSetti di FelutOy e feggie fimiliiCon portiere di doppio rafo alle porte^cheguar^
nifcono gl*altri fgguenti luocbi ancora .
•' nA Capo la Galeria , centra in vn SaiatOj con fei nicchi ,fei porte > e auattro finefire 3
rutto pure ftuccato di bianco 9 con macchie-tonde di marmo bianco 3 erogo di Francia in
enexp à fé fieni . Sof^^tauolinidi paragone , e d'Ebano , rimeffi d'Onorio $ fono difpofle
f colture antiehey & moderne ; Bronzi digetto Eccellente , & altre rarità y in particolare
vn*Offo Scio intiero, con la gamba di Gigante, accreditato dall'ofiaturaflefla humana, dà
graridez.'T^firauagante. V^t vuoto d'vna delle pone fono incajfate molto articamente
quattro ^an lafir e de [pecchi di fei quartel*vna, con fornitura di metattS dorato, ie
tp4àii rejutuifamo li oggetti , che fi prefentano , col vantaggio daltretanto sfondro , in
modo , che cgrfvno > che noti ne hd hauuto precedente notitia , refia fopraprefo , & bene
fpe[fo ricerca per doue Centra neW altre ftan^^ , da detti f pecchi (gettati . Inuentione
xurioftffima, ritrouata dal detto Conte, che ha hauuto altri imitatori dipoi, con[uariope'
rò differente affai.
* ^iene appreffo vna Loggia, con colonne^ cornicia e pilafiri diTnandolatojia rerona col
Cielo di ftucco , & con pitture d gua^zjo aMntorno ; ma fopra quefie fono ripofii Quadri
d^vccell , fiori, frutti, e caccie , rimeffi di Lapi:lazxalo, & altre pietre ftmili, i lauorodi
Tireno^ ; delCopramedefima vedendo fi vna Tauola di diligente fattura , per tldifegno
induflriofo d^Orfeo, che ccifoaue delta fua Lira ,fauolcggiano traeffe dje le piante , egli
^nimaliydifpofiiui eglino al vino, con paticnte maefhrià, la quale apparifce ne piedi delU
tauoUJìe[ia,rime[fi pure di pietre fine^ fra
ET DOLORO ORNAMENTriIB. IX. jpj
Fri jtnticì^ iiuerfe% chà yif^pofpatjk^ è ofkrHolfHi imprima diìeìta c(ffm im-
mcbi béslHttgbh che yfcuumo Romani ne Bagnh con m:aramglia 9 che V^fo di materia c^
sì firagiU 9 Jtfia mantenuto intiero 99€Ì69rfo^ migliaia d^annif^
Da auefla Log^ia^ft pajfafergjrandifineflronifche laferranfh ad ma b^^aCorte O^
finta d$ ^pettine da iBrej€iani$&imcrditaattimornodagrmdif lame à^ra^
rieehifmidif(^lieffeèenpo€ofattoritidarag^
s*hdingrejfofer tre Torte di ci^fointi^ot neU^vltima ftanxftdl^t^jktato dmlto di
VietrafémjoinfiArefartimenti^figitìratidifimcopedeiriJ^ Urefio d^to daC9-^
iMne camtellate 9 da cmaneì^jcckf che fono ganniti di fi^^
gran Quadri di Diana nel Bagnòf e d'Andromeda incatenata 9 ^fp^ al Mqfhro Marino
con VerfèOf che fcende i liberarla > del CauaUer Cairo Milane fé ; ^4kro pure di Binarie
delÌEm»fufplemo al vuoto tynafineltra^ di projbetto ad'aitra$d)e vaie di "Hkcbioaf
ynaTacejcoifita in Marmo fino. Tion parlerò deFa/i da fiorile d'dtre gentile^gf^
€bemntafi:ianùfpogliato akunojbencbe picciolo van^per non fare pia Im^o queftarac^
eomo^net quale nonbàpotuto meno ttejtendermi vn foco ampiamente s atufo ckegli t
tvnico appartamento terreko in f^enetiafCbehabbiale etrconfianKe^egliaiómamentit
che lo regalano con fplendore vgnale alla v^hexxa$ d grado tale^che vi fi può accoglie^
re decentemente ogni Gran Si^nore^bauen^ in oltre il priuilegio 9 per la fituationej^
d'efferefrefcb^fimo nel magffor ardore delt E/tate» è quafi tejSdo nel Verno . In fine 9 fi
pm dire am pura venti 9 non v'efiere chi v^ entri » clie fòpramodo non fé ne compiaccia t
atgU doni titolo di Varadifot con augurare lunghi anni di godimento iwi niente bdfpar^
miato'mcomfarìo$confludi(^appUtatioue9paridquelk9àfehÀmpiegaunel formai
re memoriaconfpicuadfuoi maggiori 9&dfe ftetìoneUa eonftrutturamirakUedeiDe^
IHifitoinChiefaieUaMadonnadaltHort09€bevihògiddefcrittafrdpn^4nfign
fiaCittà.jl SanHieremia quello de Morofimconhei Cortile. A SanCiouanni DocoUa-
sode Bembiincrpflatodimarmi. A San Staide BellonÌ9doueabitaal fn'efenteitConto
Fberto Cemin Configliertj&^mbafciatore della Maejid Ccfarea» di mirebik eofirue-'
tura$€on tAfpetto £ marmi 9 & int^belUffmi 9vedendoft neHa parte infariorevm
€orfoditffiediLemfcolpàeinmarmoditutto rUeuo 9che fpuntano in fuori 9 fatto im
maniera yche pare fo/lengbino con il dorfo tEdifitio • Et ini vtduo è queliodi temtardo
TefaroTroeuratordiSanMarco97iepotedeigidGiouanniVeJaroD^ rifabrieatoéi
nuouo alla moderna dallaparte di terra > con emanati » e nobile cortile cintoda L^BSiOw
a corridori vaghiffimi . Del Fontana à San Felice ^ grande > e dt bella forma . De
Ciurani à San Giouanni Grifoflomo con nobile .Ajpetto . De Bembi d San SaU
uatore rifabricatodinuotH^ alla moderna « De Viari d San Benedetto^ ri^
modemato di dentro » & accrefcimo di nobili ftanzje ^ .A San Sa»
muele de Mocenigfri > che oltre alli nominati dal Sébifouiuos
fé ne vedono altri due fabricate di nuouo di mirabile ^r»
cbitettura^ e vaghiffimi ornamenti . De CiufUnia-
ni detti LoliniiGrande9maeftofo9ricco per
marm$9& ornato di molte bellex^^
xjt. De Badoeri à San Moisè .
Con altri ancora depU a
H . e nobili Edifitif a
' l che coro-
nano quefto gran
Canate •
AC-
accademie;
ADDITIONE.
Errauil*^€cadem$adegtlncdgmtìyche fi iperckaua nella Cafa di Gioì Francefcé
Z»edamf Litteraiiffimo Senatore^ e chiaro per molte opere da lui compofle » e dotte atta
Stampa» piene ife emdMone: Qnefiafe beneèefUnta^yiue nondimeno ti nome$ fi come yà^
ittmo ancora molti de gC accademici y ^Efigi de quali fi reggono in yn Libro intitolato :
Le Glorie degl'Incogniti . Vlmprefm Uro fu il Fiume 1^00 ^ che trae Hfuo principio da
Monti ignoti dgU amichi» con il Moto: Ex ignoto notus . Dalle Reliquie dt quefta M^
tademia » neinforfe la Difrfa » honorata da motti [oggetti T^pbiU Vatritij > e da diuerfl
Letterati diTrima Claffe . Si effercitò per qualche tempo indiuerfe Ca/eVatritie» ér
baueua per Imprefa vn Lauro col moto : Sm fola tutamen . ^i era anco quella de pi
^bbi^iatif inuentata dal Caualier Gtrolamo Brufontjbennoto oer tHifiorie yCper tin*
finità defuoi componimenti dati alta Luce . Si radunò per qualche tempo in Cafa Marini
à SMoisiy poi intermefsa. Hora di nuouofi rimette in Cafa del medefimo Brufoni.L*Im^
prefa è il f^afo di Bronxjo defcritto da Virgilio neW Eneide % che percofio da i raggi del So^
le% rifletta intorno le yampoUtCol moto :Pct omnia verfat . riue al prefentela De^ca
refa confpicua dalli Soggetti > che la formano > efjendouene molti debordine Tatritto » e
non aggregandofi che Verfmaggi di Firtà , e dijiima . Si raduna nel TatoT^o del Sena-
tore Prancefco Guffimi al Tonte di '^{oale. Ha per Imprefa il Tripode di Deìfih col moto t
Hinc oracuia. Si mantiene con molto fplendore . falene affìflita dafuoi "Protettori 9 che
fono confpicui per dignità y e per lopiàVrocwratoridi San Marco ^effendoui al prefentà
Giei Battifia Comaro "^ifcopta , & Luigi Duodopur Trocuratori . E gouemata dal fuù
TrfUéiipe 9 cb'èhora GioiBattifla Contarini » che nel fiore de gl^amti fuoi dà faggi di yna
matAra eruditione; Hàfei Configlieri , che diprefente fono : angelo Bon . Gio: Antonia
Mua^T^ • Girolamo Zen .\4nÈonio Laredan . Iacopo ToUani ^ Marco Giorgi Fofcarini •
Tiene ^tco due Cenfi0Ì9& fona:^ Gio^ Antonio Muok'K? fudetto i e D^Chrifioforo luano^
uicb. Et il Cancelliere cb'è Giofeppe Marcobruni Medico * Quefte cariche fi mutanoogni
anno. Eppi Rmlmente feruita da vn* attuai BideUo.^Ue VubUche attimti di quefia "H^
Ule Udwum^s^j interueng/mù Dame^ Caualier iyflima$e di pia de^o trattenimento^cbe
hal^ia la Città. . «^^o^:^.. . .^ ^^w
Cauallerìzza* \
ADDITIONE.
*
■
Si e]}trcita vicino alfHofoitale de Mendicanti , nel fito otfera eretto il Teatro noui/y
ftmoy che figgami adietro alsfatto . Contiene luogo capace perfettanta cinque Caualli ;
oltre àfpatiofo.terrenofcoperto. E mantenuta da ventiquattro GentiChuomini Tatritij,
che formano vn corpo di accademia y ecChanno psnftero di trattenere il Caualterc^ »
che diprefente è VincenzjrSimani Fiorentino , al quale danno vn ben honoreuottftipen^
dio. Ha obligo il Cauallenx,'^ di mantener àfuefcefe quattro Caualli da maneggio. % tre
de quali feruono per la Lettione del caualcarei Nitro per correre nella Lt:^ .
IlCameuale poi fi fanno giftócbi Caualier efebi ^ correndo fi alla Quintana j& alt^
Cioftra delle tre tefle .
Tea-
ET DE LORO ORNAMENTI LIB. IX. 35.7
Teatri.
A D D I T I O N E.
Sim aretii m quefia Città quattro prmtipalif^miT eatri, vnofituato si lefandamai-^
ttaiime(dettaMSaMi.GiOMaiimttTaolotperegirmTwiM)diGimaHmGrimani,che
prreger prima fabri£at9 di ttwolcg non tutto fopra il fuo terreno, lo traj'portò con pre-
fte/u^a incredibile, in poca diflaa^a,fopTa ilfuo fropriofimdo,mofiramlo me» in ciò quel-
iagenerofttà d^Mimo, cbefàfempre ne [noi Mt^ìori , e ch'i Jua propria , facendolo er-
ter tutto dipietra. Et yti altro pure del mede fimo Signore pofio d S.Samuele.Gl'attri due
JonOjymAS.Sabuaore^altro d S.CtlJano. IifqueUo di S.Gìouanni, e Taolofi recitano il
Cameuate Opere Muftcali con maratigUofe mutationi di Scene , Comparfe maefiofe , e
nccbijftme,machint,e voli mirabili; vedendofi per ordinario rifplendenti Cieli , DeHadt»
àtaritS.egrie,TtUaxM, Bofci^tie, Forefte, & altre vt^he , e diletteuoli apparenza . La
Mufica èjempre efquifitatfacendefi {celta delle m^lior yoei della Città > conducendone
meo da Romandi Germania^ d'altri luoghi, efpectalmente donne, le Sfilati con la bellex,~
x,a del voito,con la ricche:^ de gCbabititton il vendei Canto, conCattioni proprie
del Terfoa^po, che rapprejeatawhapportano èfiupore^ merauiglia . L'ìjìefiofi fa me-'
ieftmamente in quelli d$S.Saliiatore,e di S.Caffano. Tisi Teatro di S, Samuele p recita-^
no per ordmarioComediet come fi fa in qualche tempo anconelli di SanCajfanot eSan
Sol ■
DEL-
35>8
i
DELLA VENETIA
CITTA' NOBILISSIMA
Defcritta da
M- FRANCESCO SANSOVINO
HOS^ U M V L I ^ T ^, ET ^CjC R E S C t f^ T ^
DA D. GIVSTINIANO MARTINIONI
Pcimo Piece Titolato dì SS* Apolloli.
L I B 1^ O DE C'IM O.
queftanobiliffiDit Patria dìucrlà da n^e lultre per fico, pergo-
icrno t & per ^rtit > fono anco diuerfi vii introdotti da gli anticni •
[egmdiefiereftuucrrìti&confìderati. Et quantunque la luoghex-
a del tempoapponti fempre alterarioDc alle cole per ordine ai na-
_, , ura,&corrompa-ikingoandare,ciò che fitruoua fotte il ciclo»
nondimeno in quella Otti confeniaca intatta dal fuo principio fi-
no al prefente» fono ceni coftumi principali» meno corrotti > che. in qualunque
altra parte d'Italia >
Habitt.
PErcioche cominciando da gli habitiindicatiuì dello humoredelIepcFfone»!»!
vediamo che gran parte de gli Italiani, dimenticatifi di efler nati in Italia , Ce
iegiKiida 1^ factioni oltraauataiw « hanno co penfieri nuiuco lo habito della peis.
6»u*
Et VSI DELLA" CITTA LlB. X. S99
fotiìb viAtìùéò'ipmett quando Francdb^ quando ^tgntioli • Et certocon danno 9
ft v^tgogna loro> 9c con màntfefto fegno ddla loro poca ftabifiti & fer meìt^a^poi'
Chénpnfi è toafìtcntrto rna!>da quegli huomhiì>che aktc vdte haniK>ÌTgfA>regeia-
to l'altre Aatiòni del mondo > vn perpetuo j & faldo tenore ndle coffe loro . Sola^
queftaCittds'èconferuata ingenerale meno corrotta fra tante > fé bene in ogni
tempo è ftitai & è tuttauia rifugio de i foreftieri> i quali fogliono introdurre in ca-
& ahnii Pffanze loro •
• Pcrcioche facendo i Veneti profeffiones fino dalla prima origine loro>di padfi-
fkhi>& rèligiòfiiSc d'eflerò vgualf IVno all'altro j accibche daQa vguAliàfne nafceC-
. fb ftabilitd & concordia» pòi ehe la difparitd partorire confu(ienei& ròi^HhaiveftK
* tono panni quafidiTellgiòncj&dimoftratinf dipaee & d'amore . Non hiego'pera
che Io hablto de tempi nofh'i non fia diuerfo in qualche parti dafI^aht1co^; mala^
diuerfid nafòe(cr^o io)dall*occulta virtù dòlla naturarchcopera ne gtt hm^mini in
diuerfi tempi diàerfamenceifecondo le dìfpofitioni del cielo »& dell'aìtmi Volontà»
irà dico bene che la foftanza è quella nìedefimach*eHa ih fempre^ .
Gii i Padri pai(&ti>oflreruanti amató'ri>éome s*è dctto>deIla rel^tone: su la quà-^
le fondarono tutte ròpere loro > volendo 5 che i giouam s*indinztòffóro alla virtù >
vera anima deiràttionihitmane> & (opra tatto alla pace» tr^at-ono vno habito
confonnc alla loro grai^^ aéciochevefléndofidi lai) (rveflifTero anco di mode*
ftia & di rifpctto.. Et |>erche l'anioìo loro fu fempre intento a non dar noia ò ftio-
kfUaad àlcnnò>8c di viùèr cpiirtamente in quanto cHé lofTe loro permefTòypiacquc
dtmofiraradogniunoy^ionpurconl^interiore» <nat:otl l'éfteriòre ancora la loro
Intentione» vtRéAido HiK>i(^ lungo » il quale non fa punto a propofito per coloro »
che hanno di }mlmi^à^liàfr£9& ^ fbiritì ^tUenti &'ft;rod . Ordinarono per tan-^
tóHi vd^e; bhga 8(^fì^tofa '<U Aide > con It maniche flètte alla bócca per la più
jRCùtc . dalla quàl vélfe ydglià>ri<^al<^ni cjfie.vnaddleChlIiòf prendendo 4* vfo<faL>
^àcti, fi chiahMe Togata .Dàlia véfte rbi amata da gK efteri Toga . . I Senatóri
' " '^ e anco portano al prefente le manrchc aperte : delle qjtali alarne
^^.w ^^ — w ^^j,àilfhe> & a3tre Ducali • L*omamcnto del capo era il cabpuccio pei
ti^ttodelhnìàiil qual pende(ia>ò dietro del capo> ò dall' vno de lati Ìo{^rale fpal«
ieri>iùi*aUltra parte cadcuaqùclpanno^ch^klpirrentfé^ 'fchiama Stòla > ma era lar-
^o> & appiccato 4UcapP°^^> ftcome fi pnòtedlctc nei ritratti 8é bielle pitture di
mei tempi. Malcijandofritìolciilcapjyu^ folttheil^il Wrdiid
al quale naftfettàt il'cappuórfoicot^»^ ddFdérkf^o con ^riMo/fornHf rod-
ino la berretta che fi por(a,tìia più largala prtJ ^ta* ^ 'Erfpiccandò'ra^yta cKe^ìhinà
pendòste^Ia titennero in fa*/pa)la » ma ^erò lun^a j^b: coprirfi il ((iapo ne 'tcn^t^ di
pioggìa>& le m^ichè hirghei^ddla veftè fi fhinfero ^tì bobéa & qtiefte chiaifiarono
aComto . Étpc^che'f^ffcftipb^dVèhtoipabnfaffettfàri difen-
-^ ^ "'•'^^"^'•'"tdòidtóftioteefrertà" -^ " 'i.i. ...
ffi[mi0ellf di v^ini
i Vtìpi. On;le^fi pop-
& a gli hùomini grandi &TÌcchi> incrtdiUil cof^a^di^tà^éeruicri > di martori» & di
zibellini. Et fi cinfero la manica a Corneo dr fuomcbocinta di velluto nero» & ne»
tempi di dudoò corrotto» dopò lo li^enpofto giù il mantello» di cuoio fornita
dalle tette di pafletti d*ai^ento. Ne tempi di ftate le vefti(pur fempre di panno^ &
non altramente) fi foderano di emiefino. -
^z. gliaoni andati sV>fferuaua nel veftirfi vno ordine^quafi comeper grado. Per.^
40O DE GLI HABITI, CX5STVMI,
i giouam vfctti delI'ioEsuìtia» fì vefiiaano i Dogalina > doèoMi le. fnahÌGÌiQÌ>
alquanto aperte fehza cintura. Et giunti airetdi nella <]uale è perméfTo y ch*entri(9
in Gran Configlio^fi mietteuano le oìaniche a Conìeo>miitando i RomaniiCbe do-
pò la pretefta prendeuano in età virile la toga • Si coftumaua etiandio fenza diftiop
tione alcuna» cosi il rofato come il pauonazzo per la più gente» (ì come fi può chia*
ramente conofcere per diuerfe pitture antiche » & vedere per i libri di molti anni »
che fono nelPofficio del Proprio>doue fi contengono i pagamenti dotali delle doiw
ne Vedone» & delle mafiéritie di cafa» ne quali fi fa mentione della foggia delle ve-
lli & de i colori . Cinquecento anni fono fi cofiumaua il color turchino per tutti. Fa
poi ftatuito» che i Magiftrati principali veftifièro di fcarlatto . & Tanno 1 360. che i
I>ottori » & i Caualieri potettero vfarle maniche aperte • Le donne anco elle dd *
I lOQ, veftiuano di turchino con manti in f palla» che Iccopriiumo dinanzi & di dior
tro ^ Mutato poi modo » fi mifero le vefti con le maniche Ducali >& coprendole di
dodi» di martori» & di zibellini » fé le riuerfauano su le fpalle » fecondo il coftumcj
Francefe. onde i Padri l'anno 1 303 . prouidero per leggc»che non fi facefle cofi fat«
ta fpefia. Perche le donne pofte giù le maniche » jstggiunfero tanto più roba alkco-
ile» & le riduflfero à unta grandezza» che anco quefto fu vietato loro. A}la4ne (1 ve*
fiirono d*oro» vfand|Crfo per Tordinario come cofa pofìtiua . il che pjkraido^raue i
padri»Io prohibirono. Et elle veftitefi di feta»fi mifero fottole faldee con le cintura
dalle quali pendeua la catena con la guaina del coltello» & del cucchiaro. & con lo
manicne alle vefti tutte piene per trauerfo»& per lungo» di groffi bottoni d'oro » &
fcoUate in forma toiida» con zoccoli di altezza eccempu &^ofi ppnendofi freno di
mano in mano i quefte materie»Ì8c elle di mano in mano tròuando nuoue innentio*-
ni » s'è ridotta la cofa i termine a^ comportabile ftliopefto • Condofia che a|
prefente portano diuerfi colori > ma di fopra nero in ogni tèmpo » alla grecai La^
qua; cofa ancora che in vna donna paia fiinefta»apporta però bellezza . Perciò che
eflìe ndo ìf donne in qneft a parte bianchifitme per natuia»!! par^^ne del negro fiio
contrariotk rende molto pm bianche>& apparifcenti.Et veramente che noafi può
direqual fia la ricchezza delle veftimenta & delle biancarie di lino delle dònne Vi-
mdane • Percioche tutte le cofe loro» cofi di fera» come di lino» fono ricamate» fire-»
g*Àe»)auorate»Anfciate»& di modo ridotte à bellezza eoa l^artifido delTago» della
ta» dèll^atsento» & dell'oro» q>n tanu delicatezza poli tia» che Qgnivno confefla 9
cl>e non fi troui in qu^^l^parte fi Voglùi > la mageior eli quefta » vero fegno d^animp
candido» & nétto»& ói bnifiìmQ giudicio.': poi che conofcendo la loro bellezza» no-
tabile fra l*altre donne Italiane » \i fanno accompagnare con gli ornamenti de ca.*^
pelli biondiflimi per forza dì Sole» & con abbigliamenti demi perfona i quaur
do fono andate i marito .Percioche eiTendp donzelle non fi lafdanot
p^mto vedere à gli ftrani . Et queflo 6 of^rua con tanu firettezza x*
che jchi fi manta > prette per moglie la donna fenza vedere .
, ioanziyòfapemé altro» fé non quanto intende p^
.V , , terza pcrfpna . Et perche quefta èmatc-
; ria diueffa da quella di terra fi:c^ .^
^ ma > ne ragioneremo '
dpieno..
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t • 1
• ,
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Mar
ET VSl DILLA CITTA LIS. X. 40*
Macrimonij»
S>Cx\at Hetodoto > ft te repKca il Sabellico 9 che gli antichi ddla Proutnda Vcm^
^ Uicnaricauaoo le donaelie airincanto» cioè i, cni offeriud più daiiarì per hauei>
se vna beUaiCO quali danari» dando loro te doti > fi mandauano d marito le bmtte •
Ifb naa la citMb & nella Tua prima infantta eflfcndo ella Cbriftiana $ fi meffe in vCò
ilconcraecar le nozze aMa {boperta»& deliberato il negotioi le donzelle fi riduceoa-
MASanFieiioinCa(klIoOliQolOiperla feftiuitddi Sanca Maria di Febraio. Bc
portando con loro la dote in ma calia chiamata arcella ( perche allora non fi da*
nano le migliaia) fi ftananoafoettando gli fpofi. Iquak venuti coi loro parenti «
^-.f^^f- — 1^ xM^it^ t^\ J — ^ I- ^.-*i^ :T xr^r r — :i ^^^ fcrmonc iu ma-
le Tpofe & Tarcella t
^..-, , ^ piaceri • Dalla quar
leoccafibne nacoue la feda deue Marie , & la andata del Prindpe à Santa Mani
Fot mofaieome ré<!etto pia indnzi . Hoggi conchiufe le nozze ber terza perrmat
ibiza ved^ la fimcidli > con dote per Torcunario fra i nobili molto grandi 9 lo fpo*
fo ràkice te mattina fedente in Carte di Palazzo» doue fi poBIica il parentado > 8c
co fiioi congiuriti in compagnia > tocca ò gli rien toccata la mano 9 da coloro > chej
entrano in Corte.. Incfis'inuitano gli amici dcafa del padre della fpora> per vnJ
fiorilo diput!ato i hora di Vefpro 9 doue vanno d rallegrarfi (faueliando Tempre de
iffrentadi M>bìiOi Configlieri» gli Auogadort» i Sauii i Capt del ConfigHo de Diè-
ci» ^ in fomma tutta hi uMiiltà . Et nell'èntrar ddla porta» af pettati dàno fpof o» &
da i parenti» fi rallegrano di nuouo» & Ci toccano la nnfant)»& montati in Sala » dooe
non fi vedono altn che huominf9 podi i federe » il Paraninfo conduce fuori d'vna
ftanza la (poùi 9 veftita per antico vfo di bianco : & con chiome fparfe giù jper \t^
fpalle9 contefte con fila d'oro . Et fattefi^le' parole ceremoniali dello fponialitio»
viene condotta al Tuono di pififeri» di tròmbe9 & d'altri ftromenti armonicÌ9 attor-
no alla Sala 9 tuttauia ballando placidamente 9 & facendo inchini à i conuitati . Ec
coff tiioftrata & veduta da tutti 9 fi ritorna dentro . & venendo perfortc di nuouo >
dia efce & toma di nuouo in Sala • II che fatto più volte quafi in fpatio di vna hort
6 poco più» difcende i terreno $ & accompagnata allora da diuerte gentildònna »
rii'eranò per diuerfe camere afpettando9m6ta in gondola fuori del tcl2e»e fi pone t
federe fopra' vn Tegdo alquantq rileuat09 coperto per tutto di tapcti(& quefto mo-
do fi chiama andar in tràfto^ Teguendola vn gran numero d'altre gondole 9 & fé ne
vi à vifitar i monifteri delle mortache»doue hanno> ò forcUe» ò parenti» & congiun-
te. Le quali tutte coTe fi fanno cbn molta ragione. Percioche clouendo ella accTe-
fcer conia generatione quella famiglia»neirà ^uales'innefta » ella fi moftra in cafa»
& fuori alla cittd » quafi come i unti teftin\onf del matrimonio contratto . Et le
perTone all'incontro vanno alla ceremonia 9 qùafi che fi allegrinp ^ còla propria 9
poiché per l'ordine del gouerno » fona incorporati inficme perpetuamente» come
le tutti foflcrodVnaftcffa famiglia. Vn'altro giorno vanno poi le gentildonne a
congratularfi con la fpoTa»che n chiama dal volgo Nouizza » oflTetuando il mcdefi-
mo che fecero poco dianzi i maritftoro . Et non molto dopò fi fa la fefta publica
con pompa & ipcfa notabile, percioche gli inuitati per Pordinario in nozze comu-
ni» arriuano bene fpcfib a joo. pcrfonc > con apparecchi di erquifite viuandc & di-
iieric: ma regolate però dalle leggi •
4qì 13 B OLI W^nti COSTVMt 1
. . ichianiatidelPaiieSo. Iquali inqnefiò
cafofrapprefentano quafi vn Maoftftf ddh^ cércnx>nie » perche à lui tocca la cnra^
de ì Muud>& di moke altre cofe appartenenti alla fefta ./Et la mattina fiiff^iieiite
albaMhdxoyprcfoiaigU fpo& donatìiii dizu^
sifli rì(toradiu : & eflo airiacontro è prefeocato da toro « h^
ftamaua di condor la (pofa dinaosi al Doge come i pubKco teftimaoio ^ ma PaoH
tioi$oiJeua^qtielco(liunedallaL^effit]tntrodotio> dieloftittileato dellò^
aoBefiregìArattèneirAtto^riadacn^ docadinsu. Dqiìc 6daato:aiicD ia^
iittai%liOGdi de QoUli qiiandoiiafe^^
pò» 7 ..;
Parti*
N&Ua cui n^tiuità » non è minore la pompa delle partorienti : perdofcbe alloca
fi moilra in caia fplendidezza & magnificenza » nella ceretnonia dd.parto 4,
Coodofia che apparecchiandofi le danze riccamente 9 Se in particQiaQP quella dlw
ne giace Jadonna^cpa-oroamenti di pituire>di Icoltfxe^ lauQri d^Qm fc d*aiMii^
to> & di cofe altre dì pregio^ fi rimiooo le gentildonne amiche > ^ C4iQgti»tse 9 che
vengono i rdll^rarfi .
Con tanto apparato talhora di confettioni > & d'altro in diuerìfe maniere > poftà
in orof & argento^ ch'è nobil cofa & b^a «i ^ occhi de i riguardanti ;& con caatoi
Mó» che i Padri fono (btiaftcettidproueitere anco ^qneuQ> con diiwrie leggi»
per le fpcfe grandi* che ?i fi fanno .
itn:i
V
Baixcfimi.
«l meddìtnoaiiicncnell'trfodcl battezzar?» diuerfo da imodi, in akqne cofe,di
± tetra ferma. Pocioche il padre inuica, non Dar tre compari fecondo il con-
fitto inftituto, ma fc ne fono talhora trouati infieme inChiefa, fino al numero
di 150. Et perche fpeffo fi connrahe quefto vincolo di congiuntione con diucrfi dì-
fcgm,&accioche li comparatico non iinpedifca il contrattar matrimonio, frii
oobilb p per qualche altra cagione : fu ordinato per legge , che il nobile non pofla
torre altro nobile per compare . Et però anicne che ìTPiouano quando verfa^c-.
qua fui capo a! bambino, ricorda prima la I^gc , & domanda jfe tó compa-
né alcun nobile Vinitiano: Fimta la ceremonia fcnza idtcniento di
donne , fuori che dell'alleuatrice , che hd la creatura in gouc
no : il padre manda il giorno medefimo ad ogni conia-
re vn mantapane per fegno deiraffimtd contratu
con loro : onde il compare > padrino*
non fente ^auezza atonia di Eu
donatiui> fecondo l'vfo
di tetra .
Fu-
ET VSI DBLIA lcnTA.:t!K: «. 4^3.
Fisturali.
f
* * * f •
NEIta materia de funerali : ooa fi può veder rfo ne più nugnifico $ ne pia ric-
co di quefto. Perciocheioiortorij ddleperiboe ordinarie» non che de gli
fcoomini d'importanza» fi poflbno patagooare à fuKrali di qual fi voglia gran per--
fenaggio di terra ferma • ^
Trouo che l*anao 1 3 34« fo ftami to» che il morto non hahbia altro » che la ftamì-
ena>eccetto i Palatinì»& Ducali»i Legifti^i Medici»& i Caualieri. Ma hoggi efiendo
Mmomo venuto à morte: fi tiene in caia fino àUa fera Cruente . Nella quale i vna
bora ò due di notte » il dero della contrada» con molti de fuoi fam^lian & amici t
lieuano il corpo» & l*accompagnano in Cbieia con x^oo. & 200. torcie » ne più» ncj
itieno» come le fofie il mortono ..Et poftolo ianoezzo dtlk Chìefa con due torcie
da piedi » Se due da capo : gli fi £si la guardia per huomini deputati » finoal giorno
iqguente • Nel quale ii dicono le Mefle per faniou fiub tenendofi in tanto due caà-
dm accefe per ogni Altare.
Vcmita poi la bora di portarlo prkcefiionidmente al luogo de Tuoi maggiori in
akra Chieta: ò btmattina» ò la iera alle ventidue iiorois'aduna la Chierefia. £t pri*
ma vanno inanzidiuerfi pennelli » ò infegne di Scuole » 0 fraterne chiamate piccio^
le^ tutte di feta lauorate d'oro ..Da poi vengono i Preti d'ogni contrada » con pen-
nelli appartati » & con le ftole al collo diuifate di colori » per di ftiii^er Tvna con-
gregatione dall'altra . I qualfpaflTati in numero grande ( percioche in quefto fatto
non vanno mai frad[) feguònoi due capitoli di Caftello i Sedi San Marco > & poi i
fratelli delPvna delle fei Scuole grandi (k il morto é in qualche Scuola^ vediti di
bianco al coftninè loto » con le hafti con diuerfe torcie » m tanta quantità » che cai-
hora fé ne annouerano fino Ji 200. la metà de quali » paflata » auanti che venga il
laorto » feguitano i marinari à due à due : tutti huommi principali t & padroni di
Muii con grofla torcia in mano per vno ^ £t dopò coftoro vengono i Giefuati» d^^
quali è proprio ofiitio in quefta città» d*accomMgnare i morti per priuilegio gii
gran tempo» ottenuto da loro • Et paflati in biK>n numero» fcgue il cataletto ò la^
ara» portata daotto perfone» col morto vefljto riccamente 9Jk coperto di panno
d'oroiò d'altra materia. Et dopò lui continoua vn*alcr4 parte di Giefuati • Percio-
che il Cataletto fi mette nel mezzo dedetti frad . Et quel funerale è tenuto pici Se
manco honorato» che hi piùò manco numero di Gieuiati . Dietro i coftoro com-
parifcouo i feruend di caui veftiti i duolo . Et dopò loro vna altra parte de fratelli
di Scuohbcon rhafti>& con torcie . Finabnente feguono alla coda $ 1 fanciulli de gli
^dali»de gli Incurabiljé& di San Giouanni Se Paolo. Et cofi fatta pompa fi porta
per lo pnìsper la Piazza di San Marco » & di Rialto » a(;con[ipagnata da pili di $oo.
perfone. Et noniifa funerale punto honorato » che nod monti almeno 300. in 400.
dacati • Et giunto il morto alla f epoltura » fi difpenfa limofina ad ogni vno de fra-
telli»& poueri de gliSpedali .
' n giòmòf eguente 1 coogiund del morto (che prima furono vifitati a cafa da di-
Mcrfi parenti & amici) vfciti in publico veftiti à bruno»con lunghi ftrafcichi}& tut-
ti infieme^s'apprefentano in Cortei doue pofti alla filai le perfone à capo fcoperto
ficondc^iono > & toccano loro la mano » Se quella piattina ftefla fanno il niedefi-
mo à RialtOv* Ne i funerali de i Procuratori di S.Marcp fi £a di più » che la mattina
Ce 3 iip-
^4 ^ ff^OLi'msm.i. jGQsmrMr:^
feguento^a morte fua, San Marco Tuona adoppio tre voice Se lungamente, E^
portandofì il morto per Piazza > la Roinipjy )^(Pi dinanzi alla Chiefa , & R ferma il
corpo alla porta principale > & i portatori cuni in vn tempo daccordo con mot»
pan & veualc. l'alzano da terra in aria ere volte.in fegno di riuerenza & di tot li-
cenza dàlia (uzCHiets, Scriòifactof^ono il'vìarcìo lóro., ^gli^/a il Balduhit.
noneiia-Ghiefà done fi feppcllifcc . . 8(Iajorati(»ie*ineralc-j, qpando.fia huomo'Cll
conto. &perchgogniCHÌcfajnVenetài<iia:trea3ttadini elctci:dai PiotuiiOiQQlt
dero t che p.rocurano le cofe loro > onde però fì chiamano PnKMinatoridiiqiwll^ j^
t^Cliiefì>morcndoalawodiqtafiìiIafuaGhieikiÌMMdiaasonD>.di<tunigIi
altri non mai .
Ndlefnaerali del CaacellicrGrand&JI quale fi. pottaJanDttmdjBattiAenoMtt
S!mMin«)>ptecedBtaIapompa>xxiiiKs^à'dc£tDif<i^ei!iDDcta alenale TÉ dii^»-
ilprìncjpmmla Signoria^ con gtioHtori'de ipatontati .. Etvi&no Itoroodafi
carcajwcopmtsr patenri dcJ niotto>ac(x»npagiiBti diUaS^oritodallJrdcftnL a
AitratiinSan'Matxroifìfncttellcataleecofomulb^acIiinopietiQxUilunii. ladì
JìTecita1'oratione;<%cantacer<frcqute,ls:Si^drìxriioa]LdE«laarar8ctIaMStai
fi conduce ad altra Chicfi . Perche non fi fcpellifce ne(ruaa tiTSanMaiJm.j fenotb*
Èbge, quandoeffol-ordini.. èqtialUicUdiiiDnÌQa)ddlaaiiede(inttjChicfiiia-c^
Kioghi'apparcatì . AifigliDotidatJ^nncipeviiuyvfiwftiitnzlaiBrànoaìiik medoi-
liu dei Procuratori , ficomes'ordin&neltcrnpv.clie.iaort' Bemud Gtaàaémm
ilgJioolotfcl Doge B2rtotoni60»cheTù&:t;anno 1339; MladnmrtwiodeLerina-
pcs*£ ragionato a pienepin nuanti .
A. D D- I T l O N E.
Hchimi H'fftriagtn^fmUChUrefia «Mimatuitt Oebm itlStmfmm ; d* iketche
sKMyàaÉtffnaus <:mse^atùm & 7)t(V
Ìe$Ba'éiSmtxtMaritMaterOaiaiMÌ..lai
mtSituiitto . Ufmiau, di SJlfoh . Ifat-
muleime mtem >» Mudefimv mefe /"-.
y^ dà per yjtlegOta lafciato al Clcrada
rirohfldato^Clera^hefmneffcquattra
*^fer£4aiaafita,.fiemtelQfmiuim
mnVrffmimdiSaiiticItarbara. Dildpoà
iiéiSan Liieé,e di Sjm SMuefinatte qiur*
impanate, e iiS'aau idariaa.'Poifit
at9%At»didaattcafet pojhincooaÀdé
t^gbefiqiuHa di £.C4«MisucaHf p»-
liauatcìer», tritali c^fm&pofk-m
I) detto MoFCMola .
comtpmaimftvede peraìnmJC4e»
CiJf^epi^JèffitìHii^imradayebe ficam
Ct4chedMmieUe^ià^godetmùinpat-.
mper urti UsfUHén^aUmiéefft
Et !ÌKI ^BH- A. tQ«!TA iffi X ìm>^
ynidUiCbefi^tddiwuti(knae(ferem,Om TntiiMptoi'^^ ehi piii Sfimem i Ot^
$te:SMm U elemdi Venctispuò 4fcendere à-.^o.Tnti pi drui . *
Ke nefmo molti altri T>retiin^i$efia XUfà rm^ ihiwftèffmmnil numera metH
€m^tegmmitndnSiMt€idétf$erdHClera4iìre^^
4eìuten$raKiidetà>tmmeWé&ffe€ialm»t/» è net^sariofrir
wyhdfcaari m Oratmeypoi^MiexA parte; daìk ^pifhfi pafm poUlLUntiera, f^'m^
MtfgéhailfmUtciprteeyttiifemprepef e^rimHo^qiutifhe^Timém^ chi$^
Jk^Uqmk precede tmtUfSnhaducpiprti mtiere$'ym fiomefrAteUodiC^ngreggtmet ^
^fyi^perUdimtàÀM ha^Urquédedtira kii ìita . Etàeu^
fOfntt^eUdifficd^Aehaiédem^ md^wmer^t tmkifUmci^
^^JhnonMtro^fetmchehif«!M^^he^^tàlc^^^
éCmémcaparmeMterefiimitdtC^Uotò ^H$uda9f^^:Prete>ò Su44iitfmk^1}iaeti9f
tjtùbaadi^imlebe Chiefiiychefe. taiicgU nm à stim rie^tn^i ^ icpn^^rani^gm4i^gf0M
énUetttofmtgatìamjtceettaio.
Haimleloroc(mftimtìmàmpUomfd$nit$mttM*^ r^S^^ iHmmo^eUkgfa^
Diftribuifcono tra loro alcttm yfficiìs & carichi, come di Sopramafsari, di C^eriidi Sifh-
etici Ma^ioriidi Sòttomafsari,& di altri, chegpuemano » de auaU chi dora vn'anno, chi
duCiChi ptà^cìk meno con belUJJimo ordineuìlnàt modo tale > che volendo io tutto quello »
the fi può dire intorno d ciò, farei rer amente troppo lungo : Mi bafia folo accennare effer
U&iero4iP^enetia iu tmtelefèio4tAimf»kUdAe^werpv^ei, tautobUrigolétot^^anto
cpt altro. CUto d^ItaUa^ &'fiuori.per ti^téUcCClrnifiiamtade ^ Et nonjMonuèfte Cùi^gre*
pai4mi,piàdinouej ceiò^perdimoft^arei^eh^ji comenmfiumuepana;fiii dinoueChori
^i^AugeUmellaChi^aTrimfitntciu^C ì§g/^
W4fu4oUpirFfnetm'¥iJmoledetunfim£ou^ dì'pretiiShemUitauoneljeruh-
4iùdelSiffi9re . ^qt^fhmtm^odinout^^reifminui^ ne ac$r^fciUto4n modo
t^ficome fiyetkffpreSoneUe'(4oaftii^i0ni deU4jemen$iaarlrìtravtudieJfo£lero^^
ìateÌ^aumi^Zi.ou€fileggo!M>motfùC(^iOolirì»eram^
Tfig^mmtoi&.gmèmùdHfie, .^ ^ , ,,
. mei^MuenUiudunquci^aduna la^}Mer^fia^IU Chipja * della cputvadaudla qualaì
^fU0fKtìOi&iHmà0CÌ9kri9f$d^ inuitata., come
i^ume difanJ^mnroÓmmn^femprè^puno il Cleto ^iene^ inuitato^s manille wlte,'fim^
fnmtdUridHeC4pitou,predettidiCanon^cic<ìt^vn4ìàd9i^
am C^ipitoloifolotò dì Sion Marohàdi OffieUpiaUe volte vnaCo^xr^gationfpU > q iMe^
jnefetk^tUaUHi^drdetti CMitiUhfecoudoJa^ilpdfition&del^F^m fe^
jfoudola yùioufÒFde fuoiipofteritfhe v^kono ò.piAyòmenohonotwilfCo^morUhe^ioudr
:fion.t^fratipnidtitieligf^^animafu^jptrc^ V4d4^inlHiìgodifaluutione.H^r quando
À.iuféituftk ttatOtUCló9}p^fictieneHel^ Ujunerali al d^uuuy^fi'4/irdme. f^enuta^^hpr^,
^ ^unat^iéCkro^on mtitmmi^he ìafomo da accomp^mtre il mpfHOiiTreiififioHr
fono ie cotte, le 4Ualtmeffi^ìtfiild4^ima^ ^Proceffione attorno il^mnpiodicendouifi'qual*
ebe Salmo fino ehefuentra^fpCbiefitf&r ta^portApriucipak riteilaMal^roopjfione frca-^
JtùnaddiCleroinqu^modo .U^ìwm,ì^ìI(^H(4o4€ Canonici di :SéA^ jfmi
iir0co^4md^eppie9ii^fnnd^;^4ittei^^
JfiU^ttotkdtC^tonioàdi VaS^lloJpaHmente^on^aiorCroce:^ p9fm^p$ngam4e ^prodotte
4lPf^.<5«l8Wìg^rt(W»,iC^^ ^ioHono doUacontrad^
firìmortM/m fKUaMfipimoft^tOyòi^r feconda
élhkimo titoim dìTChiefa ipm^^m'^ma^À emtfàami(H^fi^ofi^orH mm^i
■:: i Ce 4 prt-
4o(? É> E- <5 1 1 UAmk ;■ cosrvmi
freeederfmUìtakrefermmh;&^ndmeHtedopòefieftneirìaieUeiipittt9 dèi^*
la Cbiefa» oueèH corpo} foifeguono i chierici co i torci in mamn e %imti in Cbiefa > i 4«r
fkiCanonieidiSan Marcotoccaintonar timntntorio* Circandedenuic me genitOB
tooràst con tutto il SatmoyVemtc exaiteaius Domino> Ugnate finitoli cantano da (ia-
to U Ckn i tré Salmi con le tre L6ttim del primo Tf^fttnmo dell'Officio de marti: k^fus-
li compitayfi di princìpio Ma feconda procegione, la optale nel camtaare vd tutta d co».
frano deUa prima iperciocrye fé netta phma andana il dettolo di San Marco primo» e
foiimeìioéiCafMtoye dietro te Ctmgregationif & in fine il Capitolo di Cbitifin horaìm
imiejlafeetnda vd prima itcapitolo di CbiefaypoiUCongregationiydietro^lcipéali.'nem
Mcapitolo di CafleUo, e finalmente fiellodi San Marcoidtein tal Imm fiotendtpree^
4ertuttineUjtfecondaTrocegioae.7Ulrefhfenieftirdinedeferitt(k£ fop^ ialSat^
mo, E doue mUfuetOumo Ufanciutitdi doifilifpeddii che vi erano atì^h«ra,adefioin'-
teruengono t^tattro, cioè alti ioi difopra nominati , faggiu^ono quelli della pietà > e de
Mendicanti k^tiMtidi^* ti Oiefnatifper^ fitto it'Potttilieato4i TaoloF, ottener»
ìi effer anUntùi Sacerdoti^ non it^eruengono ùii à portar te torcia ne Swterdi» «M » M;
ulariyfièìufilitMta-pnAfifaternadittìericipert^safmitieae,
Fede»
MA tr^^pafinclò hon mti d« qucRe materkiunefte i cofe pn liete » diitmail
prefence aldina cofa imomoalle fèfte» co^ pubikhe come prkiate • Le pu-
Miche adunque fi fìinno quando la Si^rm rìceue alcun Prìncipe ò Perfenaggia •
l'è priuate > quando vn corpo df nòbili adunati infieme fanno compagnia per dar
fiacerealpublico» òquandoftfefteggiadarprìuati per cagione delte loro alte^
grezze parcicolarìXepublicbe ff celebrarono in^dhierS tempi>d diuerfi modi >per
diuerfe occafioni.Pra 1 antiche sbordino quella del Giouedi gcath in Pia2sa>dinail*
zi aUa Signorìa . Perdoche hauendo Vinco Patrìalxa d*Aquilea mofle Tarmi jtUnr
tra la Rep. vinto» & prefo in vaa giornata : fu indituito per legge irteuocabile fo^^
to grauidime pene>che in memoria perpetua di tanta vittoru » fi factffc ogni an*
no ui predetta fefta« Ec ft foteua fencent iar à morte all^fttio del Proprio il numero
di 1 2 .porctycon rn toro>al qiule fi ca<^lia(fe la teda. Et andata la Signoria neUa Sa«>
h del Piouego doue era vn cafteAo di legno» i Senatori con alcuni oracciolarì iti^
fnano>Iocombatceuanó»trahendòli inquel cafleDo. B quale yro>parendo al Prìnci»
pe Grìttiiche fofie ridicolo affattoyfe bencordinatoda gli aoticni Padrì»fu dd tnt^
to leuato yia>reftando folamente la feda in piazzanti folara» & del tagliar la tc^a.
ai torOf che tocca all'arte de fabri $ & btfciata anco da partela morte oe porci $ de
miali R foleua mandar ad ogni Senatore » vn pezzo d'eoi per ricordanza della pto^
detca vittorìa.9inftitui anco da ^li antichi la fefta delle Marie>famofa & honorata
moltoydella ouale s*è fauellato prà iiìanzi net Ubredoue R tratta Mandata del Doge
i S.Maria Formofa^. Alla quale fi mefle fine per le guerre de i Genouefi Tan. 1 979».
Le pid modemejfi Cominciarono da 2oo«anni in qud» delle auali fi hi qualche me»
fliorìa. Da indi in ja» fi dee credere che foflero infinite & belliffime per molte cote
auenute » miiì teitipo ne ha confumato ogni ricordo loro. L'an. i^oocreato Vtip^
cipe Michele Steno>Ia Citti fece fefta per molti mefi. Ne quali vna quantitd di gio-
nani nobiti>mefli in monte armila ducati per vno (che ne tempi loro valeuaoo per
4.BiitodeQolhJJfkuai?cHX>vn»c<»)pas^d(^ *'*
• . . Per-
ET va DELLA OTTA LIB. X 407
• fci:tiodKpimauanolohabKOMrqudtempo>ch'e]ladiirauaidiucrrodall'ord»'
birìotdc ^ualmeoce va» calza> diuifan<lola à quartieri di diuerH colorì . Ec oltre
d dòek^coano roa imprera conmoctoi ò fcnzai che foAe cooitniine alla comp4-
snia> crouando alla compagnia vn nome conforme all'animo, ch'elfi haueuano.Et
iqDcftooorpocreauatiornSigaorc &c:apoichDComandaua. Et cìarcuno d'eljì
haiicaarafuaimprcfa particolare) Se concórreuino inficine d fare orttanie.nti ef-
(piifìthAc ticchitiKlIe gondtrici nei feruirori > & ne i laoorì biella calza > la quale ab-
beUìuaii& di oro> &di gioie merao^obmente . Qùdti tetKiuap Htfe^^
Zc acdodie la compagnia apparine pitì illii/lre > cleggeoano per compagno ad
cwpo loro» qualche Principe d'Italia > & qualche cittadino de propri) , 8c fi deter-
minami! teiapo> che hauoTe i durare. Et preparato in m Tempioifaceuatio can-
tar folenottnente la Meflà dello Spirito Santo > dalCuiellanoCpórdochchaueuano
lidia loro CQOgrKatioae> Ca|»ellano> Secretarlo) 8t altri officiali) òUigandofì con
■*^''*'"mtO)dioAeruariCapitoli della Compagaia. Queftc > fino ali wnq 1^61.
fimo ftùe al numero di 4}. I primi furono cognominati pauoni & gli vltìmi Acce-
li. Ma &a tutce,fiirotio famoG & di molto nome gli Eterni>8c i Reati. Mi fouienc di
iunttoe vedute due amici tempii Tvoa dei Sempiccrni» & l'altra dvgli Accclb la_.
prima Tanno 1 541 J'altra i ^62. La Sempiterna , nel celebrar la fìiz maggior fella >
lapprefentòin Canal Grande la machina del mondo 1 nel mezzo del qiiale cSvidQ
vacuO) & regalmente addobbato d'oro > & di feta> furono 200. eletti mme gentil-
donne» {e quali belando al Tuono di ben cento llromemi mulici > efaiio tirai:e dol-
cetDcnte da palafchermi 8c altri legni per lo corfo dell'acqua : elTenao per ttitte le
calè» le fincftre. i tetti Se le fondamenta coperte di popolo» di donne » di barche^ di
pofone folazzeuoli, diinafi::are>& di (tioni in ranta letitia .
La notte rqjueote lì recitò voa Comedia) nel ali apparecchio fì (peCe gran fom-
ina di ducati. Il rimanente del tempo Io confumarono in altri trattenimenti di-
ner&conuitandOfragatcando » & altre cofe facendo conformi alla lor compagnia .
I/AcccfapoìiConduRè per canal grande vn pompofo fpettacolo non molto diffe-
rente éal mondo ftredetto 1 con ra-an diletto dell' vniuerfale* eflèndo^ fatta la fefta
nel Palazzo Delfino preflb dRialtoipercioche altoraful'vnt) de ccKnf>MOt Andrea
Delfino» al prefeoce Procnrator di San Marco. S appref<£ntò vna Tragedia cofi fat-
tamente» che in quefta parte non fi hebbe ad hauer punto d'inuidiadgli antichi.
PociocheilTeatrofuciwiadfiimodi molte migliata di perfoiie^.AlFiiy^nar* dd
quale era^fta la rìcchimnu ScenajtaUòmigliante vna Cictd.con ta^to bdRùrdi-
ne dicolomtQfic di alcKKOfpettuie) che fu mirabit cofa à vedére . Fecero oltre a_«
ciò diuerìì altriXontdtHecondo Toccorrenze . Et da quelle cofi fatte'adunanze , (ì
£iceiiano accetti honotatì d i Principi eftenii> che à tempi loro veni^aoo qual chc^
volta d -Venetia . ., -• ™<
Sotto Lorenao CeUì Dogfisy^he viUèranno i jiSLeifeBdolì ricuperatalir<da_*
di Candia dalle mani di molti nbellìche la haueumo fottràtta dall'obedienza dd-
laRepub.laar l fu tanta i che fi fecero diijcrfefe-
fie»fralequali PiasiadiSanMaico^dicaatogrì-
doidie vi con altri giollrò il Rè di Cipro con la-
oomo dal Ver ato Generale d<:ll'armi della Rep.
nella predetta e ft trouò prefente il'Petrarca , che
UdefcHlTeiv _ gratta ìuedo io di Luchino predet-
toionto anaCQi 01 lioaontQ4ftE Petrua .Xatiual ka«a cIpriuKadoiarudett»
. "". -^— -— . . lefta»
4o$ DE GLI HABITI» COSTAMI»
fBAt f & MTCe dcioiiseBda laonaU^
tliccteremaQdfa>hK>go»iKm Latina come ^ fiorìfle >nuifatu VdgaieyficoiDo
citoittipcr inuliigciiu d^oi fiior & è qpeftMlopò
L'AttguftifBoa Città ile i Vèneti , la anale hoggf 2 afa di fi;
bota, di pace, & di giufiltia , rifugio <k boemi . Solo Ponp (^
legni conqvaflati dalle tenfsfle io ogni parte , delle gnenre »
& delle tirannidi^ coloro.che defideranodi rlner bene. Cir*
tà ricca d'oro i ma pia ricca di lama . Potente di £iculrà »taz [
noto più potente di vittììi* Fondata su £aldiaiariDÌ,na pia .
Iildanicntc ftabUita fui (aldo fondamento della concordi» ' •
diiHe . CIttu dair onde falfe, ina difelà da pift falfi con%Ii'.
\ ' •
. »
Et pia oltre al pa(!<> àeHA nanaiionc doue ragiona . dcM W
CA l^ot «ti detta ^fta (óggiognc*
- < . . . . '
Stando io- ptMOtflctira alla fineflra alti 4* di Gingiiodi ^<
;ft aìitto 1} tf 4.^afi so le 1 8. bore, & guardando in atto marct '
& èifendo con meco vn aiogià£:atello,& bora padre aman-
ttfs* AróueftoM» di Patral{o4^ttak volradopafTarMl Mì^
c^iodeli'AtttttiioallaSederiu,feneftàaQe(laftaee,fXUcoi» ->
necoiacafa fua, ckeèchiamata mia, vedendoentnr inpof'
to rfia ^lea ttma ornata i!^ ffoodt » AibitoàatoìfuMBo • cbe ,' '
{o(fta»gur|ftdiqaakheliefiaBMiei^^c..
' S^piàokfe*
Si fecero doegtttocbt, de attieni^ icaualTo. tVnar&fal'
tro iafaeUa Piasia della^MJeionDQ s(^ s'ìaoittoil mondo
k ne vegga ma pari^dioanai alla Chiela marmorea. 4k awrea»
matrelj^rttno nonimeroennealcBnlforcfHeFO . Ventiquattro^
giouattf nobflirigoardeooltperbelleaaà»pec bablci» & per ^
^|ualitàfiironoÌniqqeflagiofiraiNeèlkdkdadire>aecre<i«r .
Ùtt i rdtit , tflaì foflc laireqiienia^!|e perlbne de nguar*
danti. U Doge accompagnato da gran nomerò £mndì> '
craiopra va palco ^oantialJa faccia ^lUCbtciàtOQtieifo» . ,
Ito yiw qnw» twafli^iibagna» tààmii^^fQfavmietM
- - — jjjj^
- -t
BT m vm^i aiTA; t«;.^i: 491^
- ^iftret&dooei'ertpfoàedato di tendeidi colori ^nefffite-
/ deche il Sole non deOe noia ad alctiao. Io pregatoci «jueftt
^ fpefla cortefia del Doge> gli iédetti dalla oeftra» & (letti doe
^rai à vedere* lo piasta non vi era ouUo di v9to» onde dee
Fino d qui (cnoc il Pctraica •
Vmw} 141^ j . n fcftcggiò dalla cicti ro^ anno intero» in capo del quale H Dogc^
condufle in Piazzo la Principerà • Ec t*anQO 14^0. eflfendofi maritato lacoaio uio
figliuolo iu^nafoUnola di Leonardo Contarlai» fi fecero diuerre dimoftratìont
4*aUegrezza4>crcne lo/poTo hebbe iSxompagnii i quali tutti i vicenda fefte^ìa^
rooo pei (patio di tre giorni per trao . NeHe quai fefte>il Conte Francefco $forz iu$
die fu poi Duca ^ M^ino» fece vna gioflra che durò 7.hore>hauendo prepoflo per
premio al TÌncitore>yna pezsa di feta di ?alore di 1 5o.ducatL La qual cortefia» co*
Qofciuta dal Doge>cocBe quella» che fìi fatta per honorar il 6gliuok>f fu cagione dhc
<iglin(efcceTn'a]aa» & il premia fu ma giornea di reliuto creniifino <u fold^o
fiMw'ta d'argento. Etne tempi del Principe Malipierotconducendo l'anno 1457* i
%$^ Ceofùio» la Dogareffa Dandola in Palaaso^fi fefteggiò lun^oiente • Et cin-
que anni dapoi il Principe Moro fece il medefimo » quando meno à cafa U Princi^
pcflàSanuu* Et fanno 147 1- il Ck^e Nicolò Tfono » non manco puntò alle sXie^
gitwajdcilaQttd>fflcnandoUPrinc^ Dea Morofina fuacpafortet in Palaci
JEO»
Et fapno t4S$4Giouanni IVfocenigo Doge 7i.finita la guerra Sodale che i Padri
f0cero^(|uafi<:ontra tutta Italia per terra Se per mare > fattafi vna foleaniffima pa-
«yordioò diuerfe fefte » fra le quali fii rn torneampito » con alari giuochi eoa car-
rette»ne giorni di Camouale. Et il premio de Tiflcicod fu va paaoo d*oco iatefifuta
4Vurgeoto»
A qneftafolenniti venne Hercole Marcbefe di Ferrara « & Giulio Varano Sign«
di Camerino. Venneda Milano Leone figliuolo di Lodouico Sfonda conGatean^
Sanfeuerino. Et Roiberto Sanfeuerino illuftrirs. Condottiero del tempo fuo > ài ca«*
pò della gioftra « Vi furono parimente i Roffi Prindpi di Pamu » i Conti della^
MirandoTbcon molti altri perfon^^gi importanti. Erano attorno alla Piana doBa
ChiefadiS.MarcofinoaS.Geminiano»palchipienipertutcodi popolo # al nome-
to di i5o.miIa perfone •
Comparirono in Piazza tre figliali di Roberto » & venendo in diuerfe rolto t
Ogni vflo di lorohebbe a 5 • corfieri inansi»tatti coperti d*oro & di ieta • Coùipari*'
tono anco i Roui con pompa non pi^to minore • Ma fra tutti gli akri il S^nor di
CaaK»tK>fHriguardeuokperappamcoiilufhx> & pompolb^ Stana i vedere il
Principe Mocenigo con la >ignona> &durò lagiofisa col giuoco deUe eanecce per
inokig|omi.
Fìaahnente Fracaflch & Anttinio Maria Sanfeuer ini figliuoli di Roberto>ftirono
ì vincitorì>& diuifevo fra loro il panne d'eco» & Galeazzo l*altro fratello hebbe va
paaaod*asgefiiio^
Vn nipote ed Sìqi. di Camerino» che ^era portato valoroiameace» rifiutò |0<k
ducati onertili dal knato. Et Mariotto de Roffi f[iottanetto»& di bella fbrma^per^
<db'«a|tiac£iur<>fommaoKatealpopok>neHa gioftra» hebbe va cauaUo ricca»
t mente
410 bt GLI HABm; cosTVMt ;
mente gittmito» & akrì Mki% U ed viitu neUa:g^
uerfi decu»&alciuiiala?nlluftri per virtù & per nobilcd > furono aeadCauaJierì •
Ma u^alatiffime furono le laudi 9 Se i fauori 9 che rìceuè Tucio Cottanzo Caua*
liere ItaHanO) & Condottiere di gente d'arme della Republica>& famofiffimo t^
fiioi tempi: del<|uale fu nepote per figlio Scipio Cofhinzo Condottieri parimente
d*huomini d'arme» e pronipote il Tempre memorando» & non mai a baftanza loda-
to>Giouan Tomafo vnico figliuolo d'eflTo Scipio>morto celebre d'eti di 27.anni al*
la guerra di Fiandra Tanno 1 5 8 1 *i ^fti del quale in più battaglie feguiti > non pof*
fono !e Penne di molti Scrittori di quefli tempi ratiar(i>di meritamente commeo-
dare»& celebrare i perpetua memoria della pofterità •
Fii anco ne tempi noflri condotta nel Ducal Palazzo la Prindpeflfa Zilia Dando^
lardai Principe Lorenzo de Prioli Tuo conforte . Et perdoche Id fefla fii molto ce*'
kbre» & non veduta da più di cento anni in qud» onde fi trouò con difficultà il mo^
doi che òfTeruarono gli anteceflfori in quella materìa»ne piaciuto(quantunque pof^
fa parer ad alcuno impertinente in queflo luogo } di nrietterla puntalmente con^
quell'ordine che fi tenne allora, fi come noi vedemmo» per diletto di chi verni do-
pò noi» leggendo fpettacolo cosi belloiSc honorato come fu quello • Ma fi deepri*
ma fapere che ne tempi andati fu inftituito» che la Principeffa Se anco il Dogjc > do-
ueflero nella loro creatione fare vn conuito all'arti » le quali erano temtte in quel
cafo i far fegno di letitta con diiierfe dimoflrationi •
L'anno aounaue 1557.2Ì iS.di Settembre > ^endofi adunata la Signorìa alle 20»
hbre nella Sala ael Principe con 60. Senatori fra quali ère Giouanni Cappdk> Ca-
uaUeroveftito d'oro» per efler padre d'vn genero del Doge» andarono in triodo
fecondo il confueto fino i pie del Campanile vicino alla Loggetta » nella quafe era*
no gli Ambafciadori deirimperarore»ael Duca di Sauoiai&del Duca d' Vtbino » Se
pafiatono dinanzi aHa Beccaria > doue era (lato fatto da i macellari » vn bello arco
con vn volto grande per tefta»coperto di tele bianche dipinte alla radica 4i negro»
nella cui faccia era vn San Marco » Se di (opra vn poggio di colonnelle finte >douo
ftauano appefi due gran Stendardi • & più fotto vn fedone per banéa » Se da lati vi
erano dipinti due gran coltelli da macellari per infegna» & di fopra l'armi de!
Doge & cella Duchcffa»& venendo fino i baflòJl pila (f ro era veftito della medefi- ,
ma tela alla ruftica» dipinta à diuerfi fregi . Se di fuori per le partì dinanzi Se di die^ /
ito fopra i cantoni) vi erano le quattro vìrtùi & di dentro quattro giganti coi^if^^'
de & rotelle in mino» Se neHa fommitd del volto » & di fopra al pilaftro fpoglie » Se
trofei con vn breue che diceua viua San Marco • >
L'arco di dentro era coperto di tapezarie a figure con vna tela intomo con co-
lonne lince alla ntftica. & nel piano vna tauota grande nel txiczzq dcìh facciata con
beni fflmo tapetoi Se in terra vn piano di uuole .
Paflando adunque fotco l'arco » faUrono in Budntoro per vn Ponte di le^no fat-
to fecondo il coniueto subarche» Se andarono alla cafa diHieconimo de Prioli
Procurator di San Marco » & fratello del Doge » la quale è fituata nella contrada di
S;Bamaba fui canale» doue ora vn'apparato di upezzarie d*oro » & di feta di eftre-
mabelleisa.
Salita la Scala» venne loro incontro la Principeflfa veftita alla Ducale di pann6
dV5ro»con maniche larghe» con vna fottana di broccato » & sn la teda vn velo bian-
chiamo di Candia che le coprìua le fpallc; fopra il quale era vna diadema » ò ber-
retta li guifii di corno dcilofteflo panno d*oro con vn poco di piega. Et fitte Io
dcbi-
BT YSI BELLA eiTTÀ , «B. X. 41 1
^tdbhe lalandónUeia dato il gìoramento écWo^kntìnpL dd fuò cajutolare • fit
oÒfaito^cUaciooòÌRooQCanenteaConfi^eriipcrandcoi^^ yna borfa.^
cTorp riccJo>8( yn^altra al Cancellìer Grande •
Jà tanco fi cominciò in canale ma ragatta di fiTolare > la qua! principiando daOt
Qucfadì Santo Antonio» terniinauaalPalazzodcForcarìinvdtam canale. 8c
mentre che la ragatta correna» il canale era tutto pieno di palafchermi armatilo*
r:a i onaK danzauano i (nono di piffari tutte farti che vi furono i fra i q wdi n era
palaichenno de gli Orefici > che haucua con lui i4.gQndole coperte di daaafco
cmnifino.
In aud mezzo cominciarono ad arrìuar dinanzi all'arco trionfale» tntti i Caftal-
di dell'arti co i loro compari > doue di gist ftauano in ord inanza attorno alle due
da €e«coTedefchi Alabardieri armati» Et eflendo quelli fmontati deipalafcher-
miiquefti altri gintinciigono é marchiare ia oiadiitanza btto41Cacco»9eflli altri i
feguirli per piazza • La quale era coperta di panni bianchi con moki palj^hi emi^
ttentifCaìMttdHmi^ » Et Tenendo dalcauart^in ordia^^na » coagtt Acndardi
fpiegad» i fuono di trómbe» & di tamburi» Se d'altri drompnq muncji camazzieri
inanzi : & con gli huomini più attcmpstti i due i due vediti di velluto» ii dàmafco^
& di rafo alUt lunga» (ì fpiccò il Bucentoro dalla riua di S.Bamabi » nel cui ducal
tidno fedeltà hi Priadpdfecòiilacompagnia^diefidirdapprd^^ : 8egi«nt«iàSaQ
Marcp»fi fpararono tante artigliane» Se code di ferro» che erano in Tenra Noua^ »
&i&illabandadetbiCiritd»che fii cofa horribiie i fentite^
Veoneio à fmoatare al Ponte#8c alf arco fopradecto del macello» doue erano gi4
paflate tutte Farti» quando cominciarono i comparire i Comandacon» ò PrecomV
& gli Scudieri del Principe, Dopò i quali feguirono le gentildonne gtouaniddue^
à due»al numero di a55.veft]te di rafo»di damaf(;o»& di tabino tutto biati^» ma^
tutte infiem^adornatedi perle dvftrema gra(rezza»& Bell e2za»eon bauerh & con*
cieridi une maoicre» tempeilatidipeFlC4t&4iS^f4tT4h>ca)Q<Aìm«ii^ : fra^
le quali erano fei fpofe co i capelli dillefi fopra le (p^Ue filati d'oro «, Dietro i quo»
(le vennero % i •a[iatrOQa<ion vefte negre»9( oe^n veli in capo » f vl^ma deUe quali fa
la moglie di Vittorio Grimani ProcuratordiS.Marco» con Td^i^d^ lE^fo, negro»
con maniche Ducali» per effer donna di Procuratore •
Dopò feguirono i Sccrecad col CanccUier Gntndc ^ poi i doegitieri dd Piìii-
dpe»iquahnaueuano in mezzo il figliuolo del Doge » veltito alla Ducale di cremi*
fino* £tdopècoAoroAgiùiQoolp(v^diieioia8(N^ fttiflcipc) Imparate
dati altre» perche foiTero conofciute » veftite'di velluto bianco fopranccio > rvna^
mc^ di Antonio Morofino» l'akradi Pietro Cappello^ Et pretto i quefte erano
dueputtini fooi nepoti : & poi veniua hiVriiicipeflain mezzo di due Cònfiglieri p
che ttirono Antonio Giuftiniano»& Marco Centani» col fuocaudatarjp » Allzqual
feguiua Mattheo Dandolo fup fratello» col manto d*oro da CiiiaUeip «UatieftnL^
d'vn Procuratore» fi come anco andarono alla deftrtf dei Senatori» tutti iparemi
deUa Prindpefla •
Con quéttVdJoegiunfetoailaportagrandedi S.MarcQ»Gh^erachiiUa^^
dalla eran calca il popolo non fi aftògafle>& aperta» la geottldonnei: che afpectaua^
DO à federe alhntomOientrarono>nel gingner della Du»efla é Incontro alla quale
vennero i Canomcicon Ut Crocei & dette aknoe orationi» le diedero i baciare vna
^pace: &condotta all'Aitar giNUKkcantando te DeumLa^^
icQiòÌ9ix>'TQaM»coaca^dQca»«fi( fiutar^ pottanxio ina^ii
McU
41* DB GLI tìABITI, COSTVMl,
Meffalc, fopraalqoik gioròdiim^
SdiffeakiW parole» die per bffarpìcockUe genti non furono vdite. &^eiiacaii
n* Altare» TfcinHio tutti per la porta del Santuario» Salendo per la Scala Fofcara 9
per andare intorno» dooe fono gii <^ki de i Magifbrati > per oìoftrarfi 1 tu tre Part^
della Citti« Le quaU erano compartite attorno al Palazzo in dafcuno officio» fé-*
condo che da i loro (uperìori era flato ordinato •
Ella fu incontrata alla prinu dal Caftaldo de Barbieri & compagni^i quali erana
coUooati in rn'andito i mano finiftra i pie della Scala per mezzo fofiiao chiama-
to dell'acquctin bocca dell'altro corridore » ch*era flroppato > pofli à federe i rna^
tauolacoperuconbelliffimotapeto>&confpalIieredtH^ &ledif^"
fero quefte parole» il Caflaldo inCemc con iirompagni .
Sidtm venuta ruoffra Sereniti. Noi Barbieri ^ofri
fedilifenèij ciréUigriémecenUiy f^ Ufitfflidfkm^
che fi degnidi fdr Ceriti connoi^
Moftrandole con mano la colhtione preparata salatauoladi fatte confettioai
la quale fu mandata dal Principe i tutte l'arti alle 1 8. hore accon *
(trombe» da pifiari» da tamburi» & da Violom' » in diuerfi pezzi d*arg<
& piatti pieni di confcttioni diuerfe» con fiafchi d*argento di vino rc«w»w, i^^mv^j
&ellanrpond^odiflè. ^
SUte li hen trouaiit t^ gran mercè , Hfira mnfa hifi-
gnc» perche ci fintimo alquanto fianca . La /àrem fot
nm altra yolta . Volem faffar più auanti , &* rvìfitar
\ U altri,
Eteififoggioafefo tutti Iktì perrbumanifii della PriodpeOa .
Vofirà Serenità ti haUk per race man dati come /nei,
A quali dia tutta gioiofa , & quafi con bocca ridente difle .
Cop far ente ^
Et flette vn poco guardando l'apparecchio .
*. Smnai^^^^f '■***^*'r"*'** P'*^ *"''«'' ^ "<^«"««a dal Caftaldo de gU Orefici*
«compagni» con Jamedefìmaceremonia. >-'ivtivj>
Quclèi haueuanó ilJuogo loro per mezzo i Barbieri, & erano nella orima forda
de^jnuro inolt, ara«. à figure finfe. fatto d quadri con freg?3i SrS cXri'S*
£5>£f l^^j^^f^ ■ '*'* *'*"^?*'^ •" *">"« ^narice! credS"adfSriS;
infcgna, eoo diucr^ altri osnamenn tutti d'oro, &d-aigentomaffic«<S?«S
tan-
BT VSl DELLA CITTA LIB. X 41 5
j entrò nel lungo corn4ore > che guarda fopra la Piazza > il coi
cielo era tutto coperto dair vn capo all'altro di vna te& di color turchino (Iellata^
d'oro! & dalla parte di dentro era ornata di finiflime arazzarie>& da quella di fjxo^
ri di vaijhiffindi taped>& le colonne» & i poggi al numero di ij6. èrano parimente
coperti al modo predetto; fuori che quattro coIonne>che fono all'incontro dell'of-
ficiò de i Signor di notte al Criminale: perche erano veftite fopra i i tape ti » di da^
mafcocremifino: & fopra i poggi pendeuano z6. ftendardi cremifini & d'oro> con
I2.4nfegne colorate di dii^erfe diuife» & i ciafcun volto era il fuo feftone > con Tar^
me della Duchefla. & ogni arte haueua vna muHca di pifl^i>ò violoni. Volcandofi
il cantonale ^ mail finiftra doue è l^ffitio del Petitione , fu rìceuuta da i Sartori 3 i
anali lo haueuano ornato di beUe tapeztarie» con la faccia dei muro > di due panni
i velluto cremifino con ritagli d'oro > Se col cielo coperto di due panni fcarlatti 9
firatagliati di pannò giallo i fiori & fogliacce^con due armi nel mezzo . Et andan-
do quattro pam inanzi,feguiua l'officio del Efaminatoreydoue erano i Calzolai 9 Se
era acconcio di tapezzarie finiflime fatte i figure » col cielo coperto di tele dipinta
con alcune rofe grandi fregiate d'oro • 'Et vi erano fellom' per ornamento» con u-
peti di fera damafchini Cimifcafati» & Caierini • Dentro nella prima faccia vi era-
no molti argenti.
^ Caminando pili oltre » peruenne all'officio del Foreftiero » doue flauano i Mer«
dari»i quali lo naueuano molto bene adobbato con tapezzarie di feta» con vn velo
coperto di broccato fatto i opere di varij colori . Et (opra all'arco della porta vi
erano ricami d'oro>& di perle molto ricchi: & fopr^ vna colonna vn tapeto di feta
verde conteflo d*òro » con molti vaghiffimi fefloni p« ornamento . Ec dentro al-
Wdbergo fi vedeua vna credenza conmoiu.^ezzi d'argènto » con vn profumiere i
(rie de gli arsenti» & intórno alle tapezzarie altri pezzi . Et due pam più inan^ fu
incontrata da ì Pellicciari ridotti in vnpicciolo andito fra l'ofiìcio del Foreftiero »
te quello del Mobile» il qual pafla nell'altro corridore fopra la corte di Palazzo^ché
fiaua ferrato» & adomo di tapezzarie » intomo al quale erano molti pezzi di vafi
d'argento» & fopra la porta vn pannò di rafo verde » & nel mezzo più d baffo i Fa-
gndSerpafqual per infegna .
Viù inanzi fa rìceuuta da i Calderari » che erano alloggiati nell'officio del Mo-
bile» ornato con vn cielo bianco fomito di ftelle» & co i felloni alla porta» & da vnà
parte di fopra vi erano due Verigole ò fucchielli di rame intagliati > Si vno in mez^
20 d'argento.
^ Pili oltre ftauano gli Armaruo&pofti nell'officio del Procuratore» veftito di riz*
21 di feta»& d'orò i ngure: col cielo di tela azurra (Iellato. Et dalla defha vn raftei-!
lo d'armi diuerfe»con vna tauola piena d'argenti . Fu poi nceuuta da i Pittori pofti
neIl*andito fra gli Auditori Nuoui & il Procuratore » ben fornito di razzi » con Vn^
panno di broccajto j>er fi:egio>& nel mezzo vn breue» che diceua TiSoresiOmito di
fedoni con tauola carica d'argentana • luipreflbgiunfe dai Tintori» nell'officio
de i Cathaueri ornato i:iccamente»|COn S.Ioiafiì loro Auocatò nel mezzo . Scórren-
do piti inanzi>paflato l'altro cantone » fii riceuuta da i teflori di panni di feta » dici
ftauano an'x>fficio de Signori di Notte al Criminale» fornito di tapeàszarie»& di rie*
chiffimi panni di feta » coti tauola piena anco ella d'argenti . Et lopra alla portai
erano feiton]»con tre panni di feta Hno gia)Io»& Taltro d'oro » & il terzo di cremt-
iino . Et più oltre trono quattro arti vnite cioè» Falegnami » F^bri » Muratori» 8e
j^rpellinii ridotti ndU Sala del Piodego I orn^^
41 4 D E IG L I H ABITI , CtìStVM I,
uok vna per arte s con molte confcttioni in argenti . Et nelle fecde del nwiro ri
erano dipi nte le armi dell'arti loro per Cgnificato , & la porta ornata con fettoni >
con rinfegna della Principcfla .
Fu parimente accolta da i Bombardieri , rh*cBano nelPolfidó de gK Aaditprì
Nooimmi>addobbati riccamcntc> con la figura di S^Batbara loro protettrice . Et
fpimtartdoi due cantoni trouò gli Scorzatori di cuoi nell'officio del Proprio. Et
neir andito fo incontrata da i Panattìeri che erano i mano finiftra all'incontro dcl-
l*offitio delle ^iadeicon ricchi adornamentiper tut!ro . AH*vltinio giuhta à pie del-
la Scala che pòrca in Gran Configlio, fu accettata da i Vcttriari, parinacnte cópioli
di begli ornamenti di capexzarie > & d'altri lauori •. Er giunta nel Gran Salóne fòr-
nitdl^Spailiere i hrocche,vi fu pofta i kdctc nel Trono Ducale: & le fèdèUaiio id-
riiitorno i Confidieriji Capi di (^aranta, Matthco Dandolo > il Cauafieir Oppeir
lo>& Pietro {uo filinolo veftitodi raTo aeinifìno>& dalla dcftra erano tutte k o^
trone.
Su le banche di foj^ra fedeùano fopra aUa poita grande, gli Anógadóri 9 i Cauft-'
Iieri>& altri Senatori , & cofi di mano in mirto tutti i conuitati del cotóo del l>rcT
gach'. Erano lecuri parte de batkhi del Con&;IiO)di maniera che la Saia ubera face-
uà piazza nel mezzo ad ogniuno : hauendo lafciato folamente vna doppia niano di
banche, fopra le quali ftauano a federe le gentildonne gioóafii , le quali non Vi pò»
tendo capire>fedeuanoanco fopra due altri banchi in (accia delfaltre • ì^el mezzo
della Sala eratiòbiltd Se mafcare in gran còpiaidi modo /che non vi era più Iuo^q
per capfrui. PrèfToal poggio,che guarda fui Canal grandeifòpra vnò eminente pai*
co> i pifferi fonauanoconRnouament.e..' ^, ,
Oicuratofil il giorno»s^cccfeto 46:ròrCie>.che pendcuanó dal (Jielo dèlia Sala ; £
furono accefi per tutto il palazzo altri lumi r deportati dagnhud^ifti pia nobili
fleirarri, i (][uali furono podi in ordina^iza coi> vn piatta d^rgentòin niakiò per
vrfoial numero di j5o.caricbi di confetci,& compofce. Coftoradifcefì in córte coti
xoQ.torcie accefe, portate da giouani veftiridi feta à due i due, con i $• gentilhiiò-
mini intomo co i baioni in mano vediti alla lunga di velluto negro per guàrdia, &
inanucai mazzieri che faceuano ftrada,con trombe,& Jtamburi,caminandò intor-
no aila Corte , vfcirono in Piazza dalla polita delle Biade > & vi fecero Jà morirai
alNiitomo, & ritornati in Palazzo i tre bore di notte , giunfero in Cònfiglio ,'douc
furono diibenfate le cotationi ad ogniuno. In Corte vi era vna Piramide al&i grati?
de {Mena di fooco artificiato , la qual accefa > fu cola fingolare i veder là fcftià de i
r^i, & lo (trepito del rimbombo % ch'ella fece^ & dotarono quefti'fuòchl ihtoòia
itrehpre.
Finita la colatione fi cominciò i danaare p & alle octolióre fi cenònelb Sara dei
Pr^adi con poftipa reale: dopò la quale fi ballò fino a di chiàrp . Il giórno fcgucoK
te mo al ter^ dopò mangiarci fu vn concorfo di popolo in Còrte^ròfi grande,cbe
non vi fi poteuà capire • Et alle 1 8. bore vennero i niaccllari conToiri, & fecero la^
caccia iti PaIa»zo,& per piazza fino i notte : & iliìmigliante il giorno feguente alla
prefenza della Pri^ipe(Fa,& de fuoi parentii& nelle Lóggie tutte Farti ballauano |J
lìiono de i loro ftromenti: & fi corlero molte ragatte •
Là nuttina per tempo, &dopònaàngiare ancora vfcirono in ordinanza lutto-
hutc armate con Pinfegnc & con gli ftcìKlariii fokgati,^ co i tamburi , facendoli
moftra per laWaxiajper PaIazzo,& per la Citta più volte . Et finalmente irgiproi^
diSanMattheo» venuta là notte vna gtb piòggia, fi udùi£d^ intrallazzo
fino
ET VS! DELLA CITTA* LIB. X; 419
fiolOidi. Nel quale iKPrtncipe andato attorno vificandoi Mteiffrati fecondo if
coiiftietO) Tide gli omamenci dell'arci » & ringratiò i loro Caftaldi > che li vennero
incontro. I quau gli baciarono le mani ad yoo ad vnoi & partito il Principe > l'arci
li partirofK> anco elle in ordinanza» andando ogm vna alle fue contrade •
- Belle & honorate patinnente furono» le dimoftrationi fingolari di allegre^za^ >
xhc fi fecero l'anno i ^71. per la Vittoria che fi hcbbc del Turco . Et lafcutndo F-
akre cofc i dietro>che fi ndero in queft a materiajdoe furono gli apparecchi pria^
opali : gknificandofi tuttama in eoo fatte fe{le& trionfi » la fua dninna bontà . U
prioK^ m de i Tedefchi«i quali rall^randofi eoo li Signoria della Victoria» hebbe^ ///A
rolicenaadi poter feft^|^;iarc>£utcchefbfteraprima le b^^ Pw7à mi-
• EffiadnnqtlepertreferecòaittnaeaocòndaroiioilFoaticodir^ /y e
darooo di dentro» 3c di ftiori per dincrfi gradi > làmie» % dal prima corridore fino- ^^^^^lì^ òv
altafomnEiicidd tetto>che rendluano dalla lunga ima vedataquafidi vn dcio ftd^ ^ejAi.
lato . Da primafera fino alle 5. bore di notte» fi vdi continao foono di tamburi» di
ptfEbdb & di trombe £qpiatciate >& fopra i jx
uri coocetti di mtifica»con fpefii tiri d*artigUade»di modo»cÌ]e; il luogo raffbmbra- .
uà la cafaA il palazzo della giocondità &dell*allegresza iiifième» Quello fatto ia«
citò il pqpblo d far il oiedefiaio per la Cittì Ma l'apparato de i drappieri fatto in
Etatto^ m deOe co(e fingolari SnieUe che fi poflìno gtamai vedere. Il portico della
drapperia dal ponte fino alla nxgz de i gioiellieri^ ai tramico più di 1 00. p jfla : 9c
k botteghe ti f(^oìcux>Pvna dopò Paltra . Diftèferoadunqud^datl^n capo aU*at^
tro» vn aelodi panoi turchini tatto (Iellato d'oro » & vi appicarono di fotto molti
IkntcrDoni»ò Bmali dorati Lebocteghe»le mura del fopportico>lebatiche>& le co-
lonne de volti »fQrooo tntri coperti coti riccbiffime capezzarie.Da ogni voke pen^
deua vn fettone • Et attorno a tuttae le febrichenaouedcUa piazza di RialcodCOBii ^
liiinciandofi dal ponte fino alla nigd predetta» furono tìratipanni Htiflfioù di fcar^
kto: & vi fi atcaccarono'di fopra con vguali diflaode» bdlifli Q)i ^^
^imprefe» ài ritratti» & d'altre diaerìe hiftorie » S'adomfò poi partitamence ogni
bottega d*armi» di fpo^^y di trofei de nemici ptefi nella giornata nanale» & di
auadri maraui^Iiofi di Gian BelITno » di Giorgione da Cade! Franco » di RaiFadla
a Vrbino» di Saftiano dal Piombo» di Michelagnolo » di Titidno» del Pordenone»
& d*a1trì eccellenti Pittori. Et s'acklmò pitiminte il luogo thiamato Paragone» di
lunghezza poco meno de pertichi fopradetti. Et tutte Te botteghe del ponte con
l^trriotomo alla pcala^. Fecero ii pfe del ponce vnO emiirentb portooe»& dalfal*
tro capo de gli Orefici ne fn poilo vn'alcro y su anali et ato rarmi de* i Collegati >
èioèd6lPapa»del R£ Fflippo » 8c di San Marco alla fin^ftra • Si. (piegarono i tutti i
volti 9 de bakrofu» bandiere in numero grande» & nel meazo ddhi Piazza alquanti
ilendardi di San Marco é
^' La prima mattina fi cantò la^Mefiafotentie fopravn palco dinansi allaChiefa
di San lacomo con mufiche maraui^lìofe • Dopo terza fi lece la procefiione col
CtocifilfoiiMirsifprecedendo piflài:^trombef<quarciate» & ratnbiiri^con vn lungo
cedine di Sacerdoti»di cantori»^ di mercatanci* Dopò mangiare fi.difièroi Vefpri
con te nnifiche medefimCf<c cominciatifi tardi fi finirono alle das bore di nòttejr •
H rrftante del tempo fi confimiò m hasoioaie con rariatr concerti » Et^a bell.iiltmo
^(tere in termo dui giorno cofi rlrofpettacolo » 8c stpparat
^t popdo^atouiidodr^Mafenxa comparatone etamcifeofrià per
ìagran quantità de i lumi che fplendeuaao fu la piazza » fui poutd >fiiLle fineflre * flt
-t • Dd tu
4i<J DE GLI HABITI, COSTVMt,
fu le comici\& de i Fano accefi fotto i pertichi» & delle torte fopra i pàhchi ddf o
botteghe>5c i Candelieri d'argento con cere. Compariuano poi donne di dinerfo
conditioni» perfonaggi importanti» mifcarate con ftromenti mufìci > & follateti
con lumi : le ouali tutte cole accompagnate jnfìeme » faceuano vna apparenza del
tutto impoflioile à dirfi. Conciofia cKe lo ftrepito dell*artiglierìe»il Tuono de tatù-
buri»& delle trombe» tante arme»tante fpoglie»con tanti trofei» con tante bandii*
re» & ftendardi » & con tanti abbigliamenti » & inuiliippi di cofe tutte ratt y tuttè^
belle» & tutte nobili & honorate > & la moltitudine delle perfone che andauaoo iti
dietro & inanzi » rapprefentaua altrui nella mente » quei trionfi che fileggono di
Scipione Africano » & d'altri (imilt Capitani 8c Imperatori condotti da toro iti^
Campidoglio • Percioche chi vi fi trouorìmafe conhifo per lo ftupore in tanta leti^
tta : & non era alcuno d*animo cofi rozzoò trido > che al comparire in qoefto hxo^
go » non s*allegra(Tè oltre modo • Ma quello che ailenne di notabile in qiKfto mo«
to»fu»che in vna fefta tanto lunga»cofi continoua»& alla quale concorfe tutto il po^
polo della Otti »ch'è pur numerofo» non feguiffe pure va minialo trauaglioòdf»
llurbo» Se il Cielo fu propitio» & con benigni afpetti» a ouefta operatioae»<condo^
fia che fii (empre buon tempo»& aere ferena>& vi regno di continuo Tranqtriltitd»
Cortefia» Pace» Concordia» & Atnore • Di maniera àìc ì Gioiellieri» i Tofcani» 5c i
Merdan(& qucftt furono i terzi) emolando la gloria & la feliciti deOa predetta^
dimoftratione di letitia » lacero anco e flt la loro » Et iadi à pochi giorni apparec-
chiarono in Rialto Niioik>; Condo(}a che coprirono le fabric^ intorno di qua*
droni compartiti con fr^ ài velluti» di ra(i» 8c di broccati dV>ro. Le botteghe aJ*
Fintomo>& di dietro al dragone flirono tutte ornate dd nztu di tapeti» ^ quadri
dìpinti»(li ScoIture>8c d*altre coTe dirara bellezza. Md n>;zzo fopra al pozzo fece*
ro vna piranude^^Ia quale volgendoti attorno»^ moftraiia diuerfi lauorì 8c compar-
timena fiEttti di lumi • Si cantò la ISiefia^eiine fecondo Taltre^ & lemufiche vi fu»
fonofenzaintermiffione» tutterare Sedette» con gran frequenza di gente • Ma^
perche l'apparecchio de drappieri fu il primo > parue che eccedeflfe quefto altro>
ancora che prelibi molti reftaflè in dubbio quxl di laro foOb più degno di lodeSc
di honore « *
ADDITiaNE.
>
Dopò le cofe dette dal S^anfouiwrimwmo oHe Pefiti feguita il Stringate racconta que£*
le fatte netì^ìncoronationeétlia DogareffitGrimmhdicendo ^
Hot fé al Sanfomno-piaccmedefermery Iefefhfi>0radette(klla Cìttif eome fé letto di
fopra f connumerando tra effe anco ipteUay aje fu foìenmmente fatta hmno 1 5f 7« i i i S*.
di Settembre nella incoronatione di Zilia DauJtola Vrenctpeffarchefm Moglie di loren^
v^di Vritdi Doge » ei tparfo anche è noi cofa cowunienùe aggùqttere in ifiefio luogo
guella» che è fiata fatta tanno 1^9 f.
Quamlaffi coronata in Vrencipeffa Atorefina Atorefinir moglie detprefente D(^ Crii-
manit che neramente fu fplendidijjimai & regale, & non punto inferiore alla predetta t
troerò io t che mi trouai prtfente ad vn tanto fatto » & vidi minutamente iit^tOthà
coluto prender canco di defcriuer in quefUlmgo d meglio potrò il modo » che fikÈenu^
$0'ril quale ancor chefm quafi ilmedefimo » cheH pMótto : tuttauia mi f piacciuto di
quefio anccfra fame particoLtr mentione s accioche ffefti apprefié à i ppjleri memoria dà
ynatantafolenniid^
ET VSI DELLA CITTA' LIB. X. 417
- BthÒTuiMtodefcriiierUtirtMementeitì^HffiolMOgos} per non attediar ULettoretti
Anco perche è fiata defcritta , & mandata in l^e da alm , e fpecialmente da Gitmanni
B.éta,che i fiato ptr terto diligentijjimo fcrittore di ftmil [oggetto con hm pocafiui
Me.
Ter dar principio adwtqiie a si nobit materia , dico > che effendo fiato Iranno i%9^,ài
■i^.d'^priieajfunto alTrtncipato Marino Grimani, che ancora feticemmte viue /fi vi-
de f ubilo la Città effer tutta €infiiùtotùAilo , &" aUegreg.ja ripiena . C* in particolare il
popolo intefa c'hehte taCetettione moJirÀ tanti fegni d'altegre^za , che non fé ne videro
così grandi in tutte te altre creatmi di DJgipóliaji ; poiché abbandonate le cafe , le bot-
teghe» &ie proprie facemte > anrena egli al Diaal Volala cantando > ^ inal-z^ndo fin
ai Cielo le lodi [ne in tnodo > che non fi potrebbe il tutto 4 p. eno raccontare , ta ^ual aÙe~
gren.a emendo durata in ciafcuno per molti giorni; pernia dir me fi; finalmente Venne in
fran deftderio ta Città tittta,che'l Dìgeft r^oluelìe boramai di far incoronar fna moglie •
auendoeglitafcÌatofcorrercidmafi,dHeanni(feben'^ionutodifarioperla fua pro-
miffione) in termine ^vno per alcttni rifpetti; concernenti il ben publico ; fece aimqne
rijoiiaione di compiacer ta Città di cofa tanto afpettata, e defìderata da lei ; emendo paf-
fati ali'bora 40. arinitchenonfi vide ftmile cerimonia ; & communicato queftofuo p'ea-
fiero in Collegio tfn da tutti appronato. ]
HorpiAUcata quefia rifolutime» la Vrencipeffa mandò toflo ai innitarctcome fu fatta
'400. GeattldoHne,& Cittadiae,cbe douefferogiufta ilfotko accompagnarla , & prefea ti
ritroua'-fl dia fua Coronatione ; le quali tutte procwarono dgara una deWdtra di com-
parerijccme fecero) pompofij]ìmamente adorne) e riccbiffimamente addobbate . Dali'al-
tra parte il Trencipe,mimiatià chiamare auanti di fé iGafiaidi, & i Compagni deli e
tdrti della Città» à i qnali per confaetudine amica tocca di adornare il ValaxJ^o , e di ac-
compagnare ìnjimile occajione ti Bucintoro ceu Bergamini t adornati di panni di fèto» &
4i tapetiidiQe loro(come è obligato di fare per la fua comnuffione ) quefi' appuntamento ì
foggiugJiendo poitche egli non per altro lo commuaicaua loro « che per offeruare quanto in
tatoccafione fatto haueuano ì fuoipreteffori :& che da loro altro non deftderaua , che
quelloiche fettxaincommodo,ié' conmanco fpefapoffibileogn'unoftfentiuadi voler fare.
Vati qHefliordinit&meffotttpiùtto il tHtto,veune a determinato giorno» nel quale far fi
douea quejla folennità; & perche paffjjfe con ogni quiete'^a * &■ riufcifie tanto più ma-
^nififa,€rfamof a, furono eletti quaranta 7{obtJi dii^.M}^. anni > i quali deliberarono
di ordine dti-Colleggio di foner ógni loro fturitom procurare tcbe eìlacoà paffajfetcat
gnella fodufatùone» chd era doli' vniuerjale dejiùrata .
Il giorno adunque deliberati» fu il quarto dei mefe di Maggio » & giorno di Domeni-
ta» evrrendotanna di '^firo Signore 1597- bauendoft prima otto giorniinnanti accom-
Tnodatele^rti nelle fianv, &Juoghide 1 Magifiraii ,°ii O^ij di ValaC^o , con
^U ornamenti icome pia àb^fiodirt^. Hor ut detto giorno verfo le ' '
minciaronoà partirfidiTaiaxxoi Configlieri, i Capidi Quaranta»
Centilijuomini dei Corpo del Senato » che fi erano vn'horaiaaaati ridi
3>oge > i quali co i Comandatori, con gli Scudieri di fua Serenità, cotS
iiert Ducali» & Cancellier Grande mnanti,come fi vfa quando efce i
:^i difcefi le fiale, iinuiarono verfo la Loggetta del Campanile , e poi
ia fabnia della Libraria fé n'andarono ai Bucinlorot nel quale afcgfitgiunfiro con quel-
lo ,& con le piatte Ducali alla càfa propria dei Doge, poflad San Luca jopra ilandl
grande ì douegiuiui > alfuono di trombe» e di tamburi » & allo ftrepito di mJte arti^hc-
Tie^fceferQ tutte le fiale , & peruenuii di fopra nella Sala'» U CattaHere dtlDìge andò
Dd 1 * u-
4n« DE GLI HABITU COSV^U
dkuariaTrencipef sacche ftne yemefiéitùod mmaréfU$iif€ùmféfgf94t4 iétU m^
glie dilC.dmbAfcia^rcicU* Imperatore % che l€ fiami À man finéftré » Uri^Ue megUH
éptéitro VrocuTdioTh cioè di GiùkomU SaraK^ Cattalieré, di Unérea i^ bfggeidi Tactm
Taruta Caualierey e di Vaolo Tianit e dalla moglie di Domenico yicogran Cancelliere t .
con la j$f ella della detta ^mbafciatrice, & con iafàrdU %f^lmk t &n$foee froprit »
caminandoh inoM^ le feifue damigelle col Tianottì^ Jiana : & dopò iacontraùi che fit-
rono fino prefso la Scala, ritomat^i in dietro > andò i teiere » ringratÌ0adQ ^on benigne^ .
dr corti fi parole i detti Signori deU*incommòditd prefa nei TrenirU d lenare • Frd tanto
fatta la cerimonia del giurare di ofsernar quanto nella pram^on Ontaleid^pfefett^a--
le ali*hora dal Canceliur grande ^fixonticne ; & donate da Utfttte borfe foro > recéite
dal CaualUere 3 che bauenanoogn* ima fefse ima medaglia ^oro con la rera firn cfigjà^
davna parte 9 O" con qnefie parole i
' Maorocena Mancocena i
Mdall'altrat
0
Munus Maurocenae Grimanos Ducìflìe VencN 15^7.
^i fei Conpglieripredettij&alCanceUiergjrande; fi lena dalla Sedia» &fene ren^
ne d bajso con la compagnia predetta» & con la comittina delle gentiphmne innitate » le
quali àdueà due afcefero in BncintorOi& federono in quello conheUiffimo ordine . / frf^
tanta del Senato con li Seudieri ,& altri della Corte del Doge non entrarono in fiueinio^
roy ma nelle piatte Ducali: foli i Conftglierij i Capi di Quaranta» ér i Trocuratori > che fi
trouarono fette» con jtlmorò Grimanh & Tictro Landò» quefii Germano» & queUo fra^
tellodct Doge afcefero con la Dogare f sa in Bucintoro » ti quale quindi partitali » finuiò é
Sm Marco accompagnato da Bergantini bcU^mi di tutte le arti » & fpectalmente da.
y n f^afsello, eh e non fì vide mai il più ammirabile »& il piAbeUo 9 fatto fare datqua^
tanta TifibiHùredettt» che in erano dentro con due Galee tnnanti » che faceuano ala : In
quantitdpoi delle gondole» e di ahra forte di barchcche andauano dietro t era infinita ifi
come anco infinita» & inmemerabile era quella degli huomtni» e donne » putti» &" putte
che fi vedenano à i balconi» finefire»pergoUtfofjitte» altane, & altri btùghi delle eafe»tì
Tala's^i che fono per canal grande» fiondo 4 yeder à pafiar il Bucintoro » con tutte le al^
tre barche predette» che veramente rendeuano vna vifta ammirale » & fingolare • •
Ghmto dlla pialletta della paglia» ma vicina aUa prima colonna»che ha il San Marco
in figura di Leone Jopra, cioè tra éfia colonna, & l'ongefo del 'PalaxXJ> »fmontò la Tren^
cipefia con tutta la compagnia fapr a il ponte di legno.» ini fabricato à pofia fopra alcuna
ptatte f qUiilfi fiendeua in fuori ter lungo fpatio dalla ripa: aUa quale vi era fiato dai
M nettari 9 ouer Beccari fatto fabricàre un beUìffimo ridotto con uno arco altifptno cosi
daUa parte delNcqua» come da quella di terra informa quadra » tutto dipinto al^ìntomo
fopra tele» con inuenttoni affai belle ài pitture »dt mot ti»e di figure » eh e lo adornauauh&
atbelliuano marauigliofamente . - '
* Tlelfrontifpitio vi era dipinto due littorie %fra le quali\vi era m San Marco in
pia di leone» èr vi fi leg^euano di fopra quefte parole ;
Vibiscufto^.
ET VSr BBLl,A mTTA' tlB. X. 41P
^( di fono >i cTéfno ienrmiGrimana^ &Moftfina; dallato dirimei era dipinta
^t^ttttno col [uà Tridente in mano pojto in vn^nicchiò i&ddlfmijiro yi era ptérin yrial^
tro nicchio la Dia Ope, dipinta nella gnifa che la dipiì^euanogU antichi , con queflepa^
rode [otto i piedi di V^ttmo in lettere Maiufcole : Meritos tibi ; & fatto d quei di Ope ;
Prarftant honores; vi fi legge anco dalla Parte di TSfjttHno: Paterni generis fplcndor ;
parole^ che dinotanano la aijcenden^a della Trencipeffa dalla parte paterna C(2» farm4
Moro fina; & dalla parte della Dea Ope Predetta vi erafaritto : Maternst famiglia or-
namenta, con l^armaTjriulat dalla qHalfamiglia trahe f origine materna.
F^cdeuafi anco in queftofronttjpicio vna betta Donna con la corona in capo figurata per
f^enetìa pojia in mei^ di quattro altre figure, rapprefentauH la Giuftitia, la dementa >
t Equitdy & la Munificen'^^tcon parole al dijoprajche diceuano; RcipubÌic« «ternitas:
Sotto la Giuftitiai &* la Clemen^T^ che erano dalla pane diritta , vi fi leggeua ; Reipu^
blicx Imperium: Douejcorgeuafi da lungi dipinto il mare, con alcune ijole, e Città, con
nani, galeey&l altri vaffelli, che nauigauanoper ejjo ; & fatto le figure deU* Equità , C2r
Mun$cenzA^,che erano doLlatamancOiVedeuanfi dipinte Città, Cajlelliy campagne,
montii&paefi lontani con quefle parole: lutcbdìipsLTtmrì ; dolendo con ciò auuertire
tlmperio,^ il dominio,c'hà quejia Kepuhlica così per mareycomeper terra . Leggeuafi
di più nel mcM di qàefto frontifpitio ad alto quefle parole : .
Mxnroccn» Mmroecnx
Marini Grimani Venetiarum Oucis conipgi, Oucarium feliclffimè
ingrcdicntit Societas Laniorum nomini eius deditiflima ad ve-
ceris obferuantiae declaratjohem arcum etus virtutum menu-
mentis infignem eresie 1 V. nonas Maij . anno Chrifti
MDXCVIL
Tutte le predette ùofe vi fi yedeuano nella facciatoyche guardaua yerfa il canalej nel*
Ufficiata poi, che guardaua ver fa la piaz.i^, redeuanfi quafi i medefimi ornamenti ,fa
ben le figure, i trofei, le hifhriey&i motti erano differenti .
In quefia adunque neljfuo frontifpicio yedeuafi yn Leon rampante , che nella Zatta
àiritta teneuama Croce, con un motto, che diceua: Et Reipublica(i& Rcligionis tute^
là; ^lla cUi dejka ^ra dipinto wrGioHe,confaettri , con corone , con cerni Ducali , con
€appeili di Cardinali nelle maniycon quefle parole à i piedi: loue Aufpice ; & alla fini^
Jéra yi era. wm Donna con l'elmo in capo, figurata per Minerua, con alcune cofa ado(jo,&
inmano,come falena e ffar dipinta da gli antichi, con quefto motto fatto: Pruoentia
Duce* Tielt angolo poi deltarco dia parte deftra era dipinta l'arma Grimana , interj^^
tafraJa^a^eUa, ó'frala. Malipiera, che dinatauano la difaendenz.a paterna , del Do-
ff'yeperò yifi leggeua fatto: Paterni flcmmatis Decus ; E dall'altra parte yi era Car-
méLTifana, inquartata con la Guffona,che dimoflraua la difaenden^ui materna : onde era
frrittodi fatto MsLtcmxVirtutisindgniz, Vi erano altri motti , tutti fignificanti le
y.irtù fingolati di quefio Trencipe ,&le dignità , hauute da lui, efiendo fiato Todeftà à
Mrefaiayt Capitano à Tadoua, nel qual regimentofu creato Vrocwratore , & indi cinque
fiate *4mb^ciatore agli y Itimi Sommi Vontefici, cominciando da Sifto Quinto fino a
Clemente Ottano ^che ancor falicemente yiue. Le quali cofa erano efprejje conquefii
motti:
V. Dd 3 Pro-
410. DE GLI HABin, COStVMlf
Frouinciariimj &Procardtorì) mtnem adminiftratiò r
Ter le prime & per le feconde:
Legationcm fplendor •
l^i fi redeùa anco efprejja lafua CcroncUiontem quefte pa role :
Et Virtute& nerico .
M*mmexfidelfr<mtiffieiof9praibaliu^eramfcrim: '
Mrarocenae Griman» > Mtaitn Venetianitn Ducis coim^ Seitni£i''
ordo Laniomm ob eias in Ducarhim adnenttitt feiiciffiamni •
f^i/i redeuam altre^figure dipinte, che dtnotauaifo qualche co fa; e tfa te dtre "pi erar
la Fortuna» [otto la quale leggeuanft quefti due Ferfi :
Ingredere ò vna DacunrfecMtKtttffimaf KMque
latranti ranni euentus pnMùtto ite
»ii{ti# .
Vi era anco la Fama» con quefte parole fono :
Pofi cineres Fama perennis cric.
Et 'peramente queffarco era heBijfimoyepieno di motti» e di figure pofle con grangit^
iitio» ^ arte» e con gran lode deltimsmiore .
Smontata adtmqut la Vrencipejpt sà'l predeoù ponte > innanti chègiumeffe aldettér
nobiliffimo arco» le fu fatta yna beU^mafalua di codette» oltre le mam dtrì^faUté^fat'^
te quafi per tutto il canal grande > mentre paffaua % come ne i campi ài SanS^mueliOf-di
San y^italey detld Carità» d$ San Vito i e di Santa Maria Zobemff) 3 feno^gli infiniti tiri
a artegf,ieria» che fecero i molti Valjellii che fi trouauano » le fu poi fatta im* altra faltta^
di archibugiddUtcompagnia dei Bombardieri i che erano in gran numero ;.i quali po^%
nendofi innanti andauano inordinimxa»f€gu€ndoU ynaquantità gran^tdigiomminr^-^
jfoà mille di quegli artifici» che fatto haueuìmo Bergamini ytutti ornatamente wftitidi
fetta à linrea» i quali caminauano a due a due con /? laro infegne per diftmuer ykarte
daWdtra 7 portate da alfieri in modo» che raffetnbrauanù un^efercitoi ieffUuano poi
yentiauattro huomini -reftiti a Uurea» clwfonauano di tamburifC di trombe» &dtriéù^
dici» che ilfimilfaceu^no con piffari » <ìr corttrombe corte i^ar^nto > vefiiti di fcartamt
Veniuano appreffo i Commdatorii poi gli Scudieri del Doge » dietro ai quali veniuano le^
Gentildonne pia ghuanni con ricche u^ di feta bianca in p^ maniere »€0^i firn guarnii
menti d'oro» & di argento » ecoi ventagli candidi/fimi in manoi le quali caminauanoa
due a due» di modo che pafi ondo elleno più di ducento yfaceuano una uiflafopra modo mV
guardeuole» e bella; fegumano poi altroycl>e erano di maggior eU% le quah erano yeftitè
non di bianco» ma di altro colore» come di verde» di rojajecca » e di pauonaxji;,o » feconda
piH
ET VSI DSOA CITTA LIB. X. 411
BUrfgligUri oriyfolùi apQrtarJÌ4a4)gn*UfM » anche fuori di quefta occafionè ; poteuano
mtm^tMmt^4Ufmmeroiitrec£tttQ inwcd^e^iafcbcdunadieffehéueté^alUt^ v»
gmmeuonobUeiòCiuadinoffMpofamemevefiM le dauamario;
affine J(^e fiUeno c<m t^ftiuto loràfoteSero pia facilmente » e con maggior grauìU camino-
rei & in andando fchifajfero il otricolo di cader in Urrà , che è loro molto facile al pre^
fente^ per taltez^iéi troppo grande de i ^ccoli^che vfano a quefli tempi : feguiuano poi la
moglie del Grm CanceUierea-mandiriUa dfUa predetta ftnrelU deie ^mbafciatrice
deWlmperatorey quefta vejììta di Fetluto nero ad opera con gran numero d'ori , ^ di gioie
adogbi quella pur di nera uefle difeta con le manicfre alla pncale; del quale habito erano
anco le quattro mo^li de i Trocuratori, che feguiuano .
Compameropojcia ^Chierico deUa Trencipefsa > i dueOt^Uìdel Doge , i Secretarvi
tmaUàl espellano ^^Ji CaueiUeri inferiori ^tmti caule ior vefiifolitedi eoior pauo^
nanoyfuor che Cappellano^ che era vejhto di creme fino; Fenne poi il gran CmcetUer^
-peftito alla Ducale aìfolito,con le nepoti^figtiuole^ & laforeUa deUa Vrencipefsa dietro >
q^ainhalHtomtoftmikiquelhdeU^ predette m(^ queUeeon
ricehifflmt^yefti di panno d'orda e d\irgenUheon tanti ornamenti di ori, e di gioie à tornore
fpecialmentefoprailcajpOj ependentidal collo giù per il petto > cbeera cofa nobiliffima d
wdere; alle quali feguiuano il Vsfote, & Generi ; poi il Germano f col fratello del Doge
fbprammmatii alle cmfPoUefi videro le feifue Damigelle , col Vjtno» & 7{ana j qu^
iftfkta difeta verde , e lattata tefjuta d: argento , e le altre erano veftite alla forefliera
unlefottantdi r^odicohrgiallOf & conle rube dìfopra di damafco verde , che rende^
mmounaheUavifla.
Comparuepoi la Trencipefia ,fsfiennta da dMe Scudieri , uno per tato » e due altri di
dietro le^eneuanoià'lmahiOf che era tutto di foprariccio d^oro, con fioroni éargento^
fparfi f/er quello ; e del medefi^no era anco il corn y > c*h aueua fopra il caoo con la f olita
fafcta d^oro à tamo^fytto di fui vi era unfottilifimo velo bianco di feta^ che le andana sa
lefpaUe;haueuaellapoilafottamidipannod'ororicchiJJirna>elc pendeua dinanzi giù
Jer il petto una belliffima croce, compofia difiniffimi diamanti : fc ne caminaua apprefso
ri dal lato manco C^mbafciatrice prtdettayc^haueua al collo vn gioiello di grandi fftma
y aluta; & finalmente feguiuano i Configlieri , i Capi di QHarmta % i Vrocuratori , & il
reflo de i Senatori, ^Tperuemua quefta nobili fjima > & lungpifftma fchiera per lafirada
dpunto,perlai^Ualefarftfuoleogn*amfoiaVroceffionedelCorpo dei Signore, conl'ar^
tinneUe,e pannt di fopra, alla porta principale della Chiefa di San Marco , che era fiata
ferrata Per tempo, perche non fi empifse di perfime, che in numero incredibile erano con*
corfe ma Tia^Ka per veder così ftupendo , e nobik fpettacolo ,fH aWarriuo de i tamburi
aperta, i quali facendo dai h^teme con quelli dalle trombe , & pfffari , lafciarono entrai
re in Chiefa tutte le Predette Gentildonne , ct^e fi accommodarono fopra diuerfe banche %
pofte da ambi i lati della Chiefa per que fi' effetto; ma neit entrar che fece la Vrencipefsa
in Chiefa le fu fatta una faluabellijfima farcobup dalla prtdettacompaznia diBom*-
bardieri, che erano alla porta, fonando i tamburi,! pifari,e le trombe , chefaceuano rim^
bombar l'aere d^una foaue melodia ; UT entrata dentro , fu riceunto dita feconda porta
principale dal Vrimocerio, detto Luigi Diede, "Prelato della Chiefa , che quiui fa ne flette
vngran pex^o afpettandola col Viuiale à torno , con U Mitra in tefia , e col TaftoraU in
mano, accompagnato dal Capitolo grande de i Canonici , e dal picciolo de i fottocanonici 9
^-àttri Tfieti£'cbìefk,haueniU>offirvno il Vinile adofi9, ilqual Primicerio fattale
prima riueren's^a^ le diede con lo fpenolo t acqua bCMdetu > poi datale d baciar la pace^
Dd 4 &m^
422 DE GLt HABITI, COSTVMi;
tir incenfatala trefiatCf s'aumòam laCroce, tT dopùimttargtnioinnaHi^p^éméécmi
la fua compagnia, de i Canonici » per m w delle predette GentUionm 9 bautuanò fatto
ftrada in mexj>$ &fi erano accomodate alle banche» come fé detto difopra fatmi^ éicow
all'aitar maggioretjeguendole la Trencipeffa, la quale giunta in queflo luogo ^sàmct^
fcinodirajbcremejtnoftgmocchiòalprimo /calino di effo altare » one fatta un poco di
cratione» il ^Primicerio cominciò à dire ;
Saluam facancillam tuam DuciOam noftram Domine ,
e ongli altri perfetti, chefeguono» aggiugnendo nel fine quefta oratione.
Qiwfomos OmnipotensDeus» vt hanc famulam taanst DuciflTatn
noftraiD vbiqs fapientia tua deceat » atqi conforcet » & eam Ecdefia tua
fidelem fcmper agnofcat ;
Tofcia afcefa ella aU'^ltare $fopra quetto ri pofe ma borfa con alcuni orcchim dem^
trombe è Po f erta ordinaria yfolitd a far fi al Capitolo de i Canonici ; poi andata à federa
sul Trono Ducale > riflette fin che tutta la corte 9 & le Gentildonne predette f incarnii
nafferofle quali vfcite per It porta detta di San Giacomo > furono feguite col medefimo
ordine detto innantidallaTh'encip^ffaf e dai Senatori ila quale faUta^hefuincapoaiUc
fcaU Fofcara > pergirfencper quella ina i far fi veder à tutte le arti della Città j trouè
quiui il GaflaUo de ìBarMeri co ifuoi compagni yi quali in detto luogo baueuanoaccom^
modata la lorofianT^te di tutto ponto fornita con arax.x.ìye tapett finifjimi : baueuano co^^
fioro tra le altre cofh un^arco fabricato 9 da i la, ti dH quale vedeuanfi due figure » rapprC'-
tentanti Vodalirioxir Machoond figliuoli di Efculapioyfotto il primo leggeuafi •,
Noti in peftilentia^neq; in ^ixiis grauioribus morbis j ^
Et fotto il fecondo :
Sed fcrre tantunii & medicaméntìs mcdebannir ^
Con le quali parole voleuano inferire la loro profefjione .
Inuitata per tanto come èfoUtoafarfilaVrencipefìadalpredettoGaflaldo a degnarfi
di riceuer parte di quella confettione gii mandata à donare dal Trencipe a tutte l 'arti ^
c*haueuano à tat effetto preparatafClla con parole affai corte fi lo ringratiò coi compagni >
& elfi raccomandati fé mede fimi d tei, & Carte loro infieme ; Tag/ata pia innan':^ f^ in-
contrata dagli Ore fidi cbe fecero il nude fimo inuito : Ihmeuano quefti ornato il loro luo^
gofuperbiffimamentete tra le altre cofe yedeuafi una credenT^ così grande , cbe giugfle^
uà fino fotto i trauiy piena d'infinite maniere d'argento lauorato % che era cofa bef^tna A
yedetei & leggeuanfi ad alto quefti due Ferfi 1
Lana reni, & noftros non afpernare labores
Hic Ce fufcipiet non temerata fides •
Et fotto era fcritto :
Maiirocena?Griaian« Pijfli«ar,fbeIictfim«qiiePrindpi» in Due»-
riam aduentànti, Argentarij deditiflimi# .
Tuffati
£T VSI DELLA CITTA* LIB. X. 4*?
9af[ati quefti fu incontrata da i Sarti , i quali haueuano anch'effi addobbato l'Officia
del Tctitione al pari, degli altri; & rolendo moftrare la tranquittitài & lapacey chego-
deua althoray &gode tuttauia quefta RepubUca^haueuanofopra l* entrata pofto un mot'
io con alcune figure > che diceua così :
Clauduntur belli porta? •
SeguiuanopofciaiCarxfilari altofficio deltEfaminatorCf i quali haueuano collocato
Jnpra tcntrata earmi Grimana^ More fina ynite infieme in ynfóbfi;udo, con quefie pa-
role intorno i
Diuina prouidentia fadum eft iftud ;
Et cm qne [Maitre fotto :
HisDncibus»A^cicoforibiisVeaeta duitas fcelidlfima quotqsfibl
poUicetur » ac f|^erat •
yeniuanopoi i Mers^ariyche addobbato haueuano per cigni verp> l'officio del Fore filerò
fiiperb^mamente: &}otto -piilmagine di mfbra Donna, che fi vedeua dentro della toro
futnxA, ri fi leggeua :
Sub tuum prxfidium confugimùs ^
SipiAdbagòyi era fcrittoi
Dciparae Virgini prò falutet & foetlidffimo in Palatium ingrcflU
Maurocense GrìmanasDudsoptìmas Mercarij votum vouerant.
MDXCVIL
TieW adito poi, che è tra l'officio del Foreftiere^e quello del Mobile > haueuano accom^
modato la loro fianca i Specchiari in così, bel modo, che fu cofa, che apportò à tutti mara^
wglia,e dilettatione non poca,redendo d'ogni intorno,fotto i traui,e per tutto tanta quan^
titd difpecchi, che mirandofi in vnod'effi ,fifcorgeuano tutti gli altri ; onde pareua, che
'pi fofiero tanti buòmini,^ tante fian:^^ quanti fpeccbi vi erano, fé ben colui , che miraua
era folo yUryna erala ftan:^,niel cui me^^o redeuafi ma piramide difpecchicon vna
palla rotonda in cima , & fopra Inarco della fianz^a ad alto m erano tarmi del Doge > &^
della Dogare fi a con quefto motto :
Vìrt utum fy dera micant • .
Haueuano poi i Farotari fornita nobilijfimamente la fian\a del Mobile, facendo mo-
Jtra delle pia fuperbe, e fregiate pelli , cìye veder fi poffano , comedi Lupi ceruieri, di
^bellini, di martorelli, ai bWari, di Leopardi, di armelmi , di caftortj , di ginetti di Spa^
gna , di Barbanti , di Tigri , di gatti Tardi, e di altre fin^me pelli ; e vi fi leggeua ad
alto,
Maurocenx Grimanae Vcnetiaruoi Duci » venationis ex SeptentriO'
nalì plaga » & relìquìs £arop^ panibus arcendo frigori dclidjfq; praeci-
paa monalium commoda > Se ornamenta , Pdliones foppUdter dedici-
»»n?!!Y!Nona$MaiJ.MpXCVII. "
4i<f DE GLI HABBi; CGTTVKL
Tréd^ciédidire€0»iimmUriMerentaf&bumanitdfi^^ la TreMcMJa io,
eUfcHna delle iette ^rti; quidi parUe di molto affetto 9 e dwotioHefufferoy^fate nel^
tmmurrla d far [eco coUatione > ( mperoche ogni arte haueua la ftta tauola di nobilijjime
€Oitfettioni ripicnat pofte su piatti d'argento) ; Tralafao parimente di dire delfoffitUh che
era tutto da un capo all'altro di eelefte color coperto > con le fue flelle d'oro ; & così dete
porte degli oficij inargentate te dorate; delle colonne del Talaz.':^ di panni di feta y&di
finifftmt tapeti coperte; della grandiffima quantità di S edte di f^ellutoye di [catini dorati^
che per o^nijlanzA di effe arti fi vedcuano; ilfimile dico della foaue,&giofot»ia armami
di varijftr omenti i che vi fi raiua del continuo per ogni luogo , nel paffar , dye faceua la
TrcncipefJ'a; la quale finalmente giunta al piede deUafcalafuddetta 9 per la quale dout-^
ua ella alla Sala del^ran ConftgM afcenderetfaJì con tutta la compagma,e pofefi à fede^
re nel Ducal Trono, fedendo prefìo di lei alla defìra l^^mbafciatrice con tre ConjMieri,
due Capi di Quaranta,e tre Trocuratori; & alla ftniftra i tre altri Conft^Ueriy ì^mro Ctf-
po di Quaranta 9 & quattro Trocuratori .
Dal lato defbro poi fedcuano le mogli de i Trocuratori del Gran Cancelliere 3& la fo-^
rella deU'^mbafciatrice; e dalfinifiro il FratettààlGermano, i Genm^ & U 7{ipo» iat
Doge: laforellaj le figliuole^ le T^poti della TrenciPeffa bebberò alcune Sedie ir rel^
luto i pofle sà'l Tribunale ; le altre Gentildonne s^aciommodOrono à federe la m^mior
parte di efie siil banco ad alto, & il reflante di effe fecero il mede fimo a bafio sùH fieom^
do banco co i SenatoriUmperoche era fiata la Sala degli altri banchi fj^i fatta libera, e
fpatiofa per tatoccaftone .
Hot accommodati che furono tutti à federe, tofloft cominciò à ìan%axe : ma mentre fi
daììiLaua, comparuero nella Sala dello fcruttinio , oue eragià fiata una ricchifftma 1 &
nobiliffima colatione di confetture , & figure di 'j^ccaro in diuerfe vaghe maniere hga^
Uff imamente apparecchiata^ ^^5^fi mille giouani delle predette artif quiuigionfi a p&^
fta per leuar, come èfolito àfarft,efsa colatione, & portarla , come fecero , d lume di pia.
dt cento torcie , perla Tia:i;^a di Saù Marco , la qual attorniata da loro con infinito cmi^
corfodiperfone , che veniuanod veder così regale , & fplendida colatione , tomaronod
TalaT^o, & afcefi tutti nella Sala dèi gran Co^tgUo, oue ancora fi baUaua d lume di piti
di óoaorcie , parte delle quali pendeua giù datfoffitto fopra tante ancore ,ela maggior
parte circondaua la Sala, attaccate à i muri
l quaranta Compagni cominciarono , dopò ceflato , e dato fine al ballo , a diflribuir la
detta colatione à tutte le Gentildonne foprafcritte ; Uquale difiribuita che fu , la Trcnci*
pcffa leuatafi dafedere,Orefelicenx.a da i Configlieri , e dagli altri Signori , ^ HfimUc
facendo d tutte le Gentildonne, ritirofft alle fue 4ianx.e .
Et così fi diede fine alla foprafcritta folennitd per detto %iorno ,
7{elfeguentcpofcia voUe la Trencipeffa , che fi facefie ina foterniefefla di danrare ^
e però inuitate tutte le predette Gentildonne, vennero quafi tutte d Talazzo dt altre
vefti difetat ma del mede fimo colore, che-il di imanti veflite,^ giunte nella Sala mede
fima, comparue poi la Trencipeffa , anch' ella con altro non men ricco manto del Primo
accompagnata dalU mede fime Signorc,chfUìinnanti;epoftafià federe nel l^^TrtL
a
tutta
5T VSI DIUX aiTA' UK X 4*7
fo off MMdeUa Sala ^
Finita la colaUone la TKendpejTafe ne some oBe fMcfiaaxf t &^ GtntiUhmnefecefp
il fimUe alte cafe taro . il martetS pofcia gimmo fe^icnt ed pnedoao^ fece fi^alla Trend-
pePaJafrcftntatìone ieUaHofa benedetta > mandatale 4 donare daUa Santità del Som^
mo 7<mufice^aqualfjifa$tapimtnalmeuuuHmodofkìfo^
tii descritto ^
Egeniopmto À Fenttìail Sabbato di feira.gimio fcftiuodeBa Crocedi M aggio 3.&
frecedenUalfopradettodcllaCaronatione$il Cameriere fecreto delVapay detto CLaur
dio Crotta^fe n^andèai aBoggiarenelVala7;^diu£ntonìo Maria GratìamiFefDOHod*^
omelia, cbefitroHaua ^hSra Legato ^pipftolico appreso ia SflpMica ; Vanendo fecp
fortataia Roja kenedeua ^ àfe^i era per apprrfenuire in nome di Sua Beatitudine aUa
Trincipeffa dopò la fina CoronathneiCbe fatta fuMpornofeguente^on fuegH apparati»^
tf^Mfi^aanoidifopranotéUi. Li ùarckemonpcae9doMS,enatodn detto giorno i!t^
determinareU 01$ nel quale far fi doueffè la prefantatione di m tai iomh i Sauij del Con-
ftHioiamattina del Lunedì fluente diedero ordine s che faffeperUfera alCbora fidita
miamMtoe0oConfi^;dal^Mlepoifa terwmat^fOhemeUaprefentareiimartedhgiorf'
m di S.Ciouanm ante Tortam Latinam fi douefU . Onderictrcando la prefentatione di
Ktsauoodonofolenmtd di cerimonie mufocaM perla grandez.'i^ p& maefid delJ^na^
Ure$comeferlambiltd^Mufbret,%a detlapenèna^ cmtraperfarfi^uefiùdouaz ptr^
a ondine dei foptrttdenp Configlio fu muitaio a cantar Ke§a pontificalmente il ietto
7inncio;alcmpaLt:^iuÌ£feaio andati la mattinadi dettò giimoMi Tiati %o.Senatori »
>efiitidi cremefinoMta Duedefer leuarqueWh& il Cameriere infieme, due C autieri
eifermo if rimi tra effi Senatori J^m Matuo Zme^ora PUnHfimo Patriarca di Fene^
HadUr faltroGiouanni Mocenigo ^fmomati al detto paU'^ con tutti gfi altri Senatori»
émdarono ad incontrare i detti 'Hjfnùio^ Cameriere^ che fé ne veniuano già delle fi^aUm
acc0mpMptatidadiMerfi'PrelatiiCioèdalS€r/4ini Arciuefcouo di S f alato tddBarb,wop
^drcittefiouùdiTirOfeleuoTatriarcad^ Aquilegia jdal f^aUero^tr^couo diCimdd di
MeUmuhdalTriuli,Fefcouodif^iceaia}dalSanutù.FefcokodiConeordiai^
yefcouo della Canea JalClnuitìatiJ^efcùuo del ZanteAutoibh^ Loredam^daltAi^
bateTefarOf&aftri » jdl.piededeUeqfioUS^aUimcontratichefaronod^
rip dopòjlfduto^ riuereit^ tra toro d ricendafattafitifopradetM Caualierein mexp di
tor due tolfero il Vjtncio^ U Camerieretche vefiito aWw/o di Sfima^ quando igiene Sìm
Beatitudine accompagftatain Cappella, portaua in manola Sa/4 henedetta i gU aiiri ire*
ramente Senatori tollero jonch^ej^ a mandirittaiTrelati 9 &così momtatiiViatifiene
vennero alle riue delTalazj^ Ducalei ma nello fmontare^che fecero^er venirein Chèe-^
fa di San MarcOi furono dal Trimicerio di ejfa Cbiefa chiamato Lmgt ùiedo^ infieme ed
fua yieoìio $ & con quattro Canonici de* pti secchi fottod portico di efjo Vala^ pei^
hùmtre incontrati > it quale pojcia accompagnatofi conloTOfOnantii 'belati fé ne wemna
dietro il VjtnciOi d man diritta di va Senatore, col detto V^ icario^ Cartami inanti^nar^
foUpwtadeilaChiefadettadiSan Giacofno: douegimtticbe furono spronarono gli altri
CanoniciMl refianu del Clero di effa chi^ra$che con la Croce^& Mastro Doppieri d*ar'*
ffntoftauano affettandoli ; doue dato dd MaJ[iro delle cerimonie lo fpergolo deU'acaua
penedettain manoal yifmcio^on quello afperfe prima fa Sejfoy poi ilCamorieretcbe(cf^
me difopra s'è detto)in mano portaua la Spfa batedeuaila quale portata da lui con gr dm
riueren^^ diuotione dU'Àltar maggiore, aueltapofe, & accomtnodò fopra la Tatena
éUl Qdif e grande fretìofo > dienelnueiodieffo^lMre metter fifuoleogni yoUacbe.fo-
. j fra
428 DE GLI HABITI, CQSTVMi;
fra (fueUofifont Hùrethfiffimo te foro in tate fotemiJJifneTrfie ieWamù j Cùme ttMé
in queftaoccafìone di ordine del Senato da Federigo Contarmi Trocuratijre 9 & aWhdréf
Caffiere della Chiefafecefi fare.
Tcfta & accommodata la detta Rofafopra efio CaUce^il VjinlUh & il Cameriere^co i
*Prelntii& Senatori fi pnocchàarono; & fatta alquanto d*orationeyfi leuarono sih & con
yno riuerente inchino Jalutarono la Trencipeff'a ; che yn poco inantila loro yenuta Je ne
era fer la fiala de* Giganti di Valaz.%p difcefai& per la porta maggiore della Chiefa en^
irata , & afcefain Coro : &fe nefiaua à federe fapra una Sede di rafo Cremefino > come
quella del Doge > fornita , che la mattina per tempo à pofta le fa fatta » & preffo l'Ultar
Maggiore dalla parte del Vangelo accom modata nel luogo d pmtodoue il C a/fiere dells
C hiejafederfuole , quando il teforo faponerfopra l'altare : appreffo la quale fedettano
sà4a prima banca le Mogli deiTrocwratoriGiouanni Soranio Caualiere funèrea dm
Legge, Taolo 'Potuta Caualiere^ Taolo T^ani , & la Moglie di Domenico fisico 3 gran
Cancelliere^ aUa feconda banca, prima fedeua f uà forella, Moglie di dimori Grimani >
fratello del 'Prencipe,& dietro à lei lefue figliuole, & nepoti; finalmente alle altre ban^
che il pmilfaceuam molte altre gentildonne , che dietro lei venute erano à due diueà
accompagnandola in Chief a: auanti la quale i tamburi, le trombe^&i pi fari fonando
andauano; queftifcguiuanoiComandatord; poiilfm Chierico con fopraucfied maniche
larghe di T^mbelatto à onde pauona^; dietro lui le fei f uè damigelle con habito aUm
jforeftiera pompof amente addobbate yeniuano . Dopò quejte il fuo Cappellano à wtanÀi'^
ritta del Caualiere del Doge feguiua > di cremefino ambedue ve fitti ; fm il ^ano 9&U
7{ana; finalmente ella era da due Scudieri fofienuta , & due altri k temeuano si il pre^
tiofo,er bel manto, che infieme col corno Ducale era di foprariccio d'oro , Biffo con tonfim
mile inchino da lei,che di federe leuojfi in piedi,il faluto col Corno in capo al T^uncio , al
Cameriere,dgU Tr€lati,& a^Senatori,cbe fatto glie l*haueuano , il Tluncio a^afiut Se*
de,che appreso il detto altare dalla parte deltEpìftola era fopra il fmo falde fiorio af^
farÉcchtata,fe ne attdà,per iui de* vefiimemi Vontificali à parar fi per cantar Meffa, eSr
il cameriere,cé' 'Prelati,& Senatorkprefa dal Legato licenza, di Chiefa fi partirono, ©•
col mede fimo ordine,che vennero à leuare il 'Prencipe,& la Signor ia,che quelli in Colle*
g/»flauan9 affettando per venir in Chiefa, andarono . Mia quale difcefi , & per laPar^
ta maggiore in quella entrati, il Vrencipe allaJuafoUta fede sUnginoccbiò , & preffo lui
H Cameriere^ Trelati fecero il mede fimo al luego de' Trocuratori, prima vn Vr elato gp-
nocchiandofij & poi vn Vrocuratore, & così di mano in mano per tutto il detto luogo . Il
ftmiU dalla Signoria >&da* Senatori iffuoi luoghi , apparecchiati per federe , fu fatto ^
Qumdi,hauendo H Vreìtcipe fatta alquanto orattone , leuoffi sa , & {cobite di f afe foltto ^
quando viene in Chiefa) àginocchiarfi su' l primo fialino dell^Mtar^a^giurefe riandò y
per rif fonder alla Confeffi ne della Mefia,ch'era per celebrar fi dal 'hfjmcio : il quale, f/-
fendofi di già apparato de* facri habiti Tontificali > anch^egli fubito al primo fcalino di
tjfo jlltare, per far la detta Cwifelfione tfe ne venne : auanti di lui andando la Croce , &
quattro doppieri d'argento, poi due Chierici con le nauicelle defl'int^nfo inmanoìdietro
quefti due Gioueni co' torriboli veniuano ; poi due acoliti ; dopò quefti vn Sottocanonic0
col ptuiale , che il pafioral portaua ; quefio feguittano due Canonici di Chiefa del numera
de' Re fidenti, che ti flange lo, & l*Eptfiola cantarono,& ne fui io uno di elfi ; poi altri due
Canonici Viouani co i pimali, aflanti del Legato,dopò il qualj vsniua vn^akro Sottocano*
nico col piuialt, à tener la Mitra deputato i tutti per feruir quello nel Santi/fimo Sacrifi^
ciò, che era per celebrare .
F(Uta che hebbe $1 7{uncio col Tremipe la Confeffione , il Doge aUa fua Sede infieme
col
\
ET VSI DELLA CITTA^ Ite. X 42^
co( Cameriere tornò; doue poi quattro Canonici per fargli colfm C appettano le fidite ce-
rimonie andarono altri fUie allaTrincipef}ai& due otTrtmicerio fecero il medeùmo : Et
il Tiiincio afcendendo H^ltarci & quello incenfando > come ordinano le Rubriche del fa*
ero MeffalCiS^incominciòd cantar Mejia , con quella maggióre folennitd di cerimonie» e
di canti > & fuoni % che in sì fatta occafìone fi ricercaua .
CoMtatoÀaLlAacono Uf^ angelo y quello d bafciare prima fi diede dopò il Legato al
Trencipe^foi alla Trencipeffat dietro d lei al Cameriere jfif^ finalmente al Vrimicerio j
che djuojofuo iHogofe ne Jtaua d federe • // mede fimo ordine fi tenne anco ncllUncenfa-
re dopò ^offertorio della Meffa , & così dopò gli Agnus Dei nel dar d baciare la Voce .
TtHel fine poi détta Mifia, cioì^ dopò il Ferfetto > Ice tnifla cft» // Cappellano del Trenci^
fé aiiiò d leuareHf^tneriere i il quale con molta riueren%a » & mode fila partendo fi dal
UtogOf ouefiaua d canto del Doge$ fé ne renne alt altare prefio il Legato > che così appa-
roJtOiCome eraM me^p di queuo con la Mitra in capo fedeua j fopra ma Sede di Velluto
creme finài portatagli d pofia; Et la Trencipeffa dMafua Sede per il fuo Caualiere leua^
ta^al detto jlltare mch^ellafe ne rennef òr ginoccbiofi /opra il primo grado allaprefcn^
q^ di effo 'Huncù>9 c^ afiaigrauitd > modefti^ $ e diuotione » doue fubito effendo venuto
Taolo Cierop Secretarlo Ducale j & da luifegno difilentio facendo fi , (pofcia che per la
moltitudine del popolo^ eh* era in Chiefa concorfo%per reder vna sì fatta cerimonia > non
fi haurebbe potuto femir d leggere) cominciò con chiara,ed alta uoce, si, chefiàffe da tut^
$i beufentito^a legger lafoprafcrittione del Breue ^poftolico > che così diceua :
Dìltótx in Chrifto fili» i Nobili Mulieri , Maurofinae; Venetiarùtn
Duciffje.
Et aperto effo Bréue lejje medefimamente tutto quello, che conteneua > cioi :
e L£MENS Papa Odaum dileaa in ChriOo filia,Nobilis mu*
Uer,raliKemt& Apo(bIicam benedìAiooein . Au^or vkx , ic (alotis no
firae Chrtftus Dominus, quem Pater randificauit» & mific mmundum >
vt opnsredemptìonis noftra? perfìcerer , roulttplfd figuranim vartetate ,
& nominum £^ntficatione In diuinis fcripturis eft adumbratus; vtper
rea notas» ^ fenfibus nofiris obuias ad eius coeleAes t St admirabiles prò*
prietaces pcrucftigandas, atq; intelligendas mensnoftra faciiiuscxcìte-
tiir.
Intcrc^terasverò nuncupationcss fìo$ etiam eft appcllatusi cuius
floris pQlchmudtoe > & odorisfiiauitare amma? fiddes mirabiliter alli*
ciuDtur^atq; obledantur ^ ita vt miro modoattrada? corrant poft cum »
qai deic iplo dicit : Ego flos campi » qui egreflfus eft de radice , & virga
leflc 9; fuper quem requieuic Spiritus SanAus > qui ilJi non ad meofuram
fiA^tus; fed omnis plenitudo diuinitatis corporaliter habitat io co » vt
deeiospicDitudiiie omnes accipeiemuf •
la
tftkititofgltiir £timi ff(K»»eisoiÌAmcoAfiu^ iieMHtkAiatmlla^
iMóus PontJ&x<|uo>tacMii& Rofism ameam fokmn» ùscemmè c^r^mo^
niatfuxn ritubcrtecficac &crdqa3dV3ge&na]f tempore^, cpnrnda Sandx
Macer Ecclefia ad hunc f forcai colligendum, hoc efi.adC^iffi^tinicatia«^
ite(n,ftlk>sfuospocHSfl>ttfi»ffmftae. Qtt» verò h4obtlt«atcm titani pa«^
terna in Dcmimo Ch^fra^ profci^utnmr, & ttram pnedànìetoi pietateoi .
non^ìoramus» adnoONram valiuitatcai» Scbencuolenriamé^gate, &r:
Nòbile» VirttioDucemVeiietiaraai ^ Vi%umtuttm >.&£lmrar Qo(lr^ql.
fttigularjter dHedumr hoc edam argnmema teftificaFidam > «iniiiÉraift
te Kofam auream,à nobisde fflore benedicami vrilfras anràrci &cha.
Bcate-^iifietD Rofa iftadgoificac » taotàma^*saccei3iiatis^ benedica**
Bfbùs caelcftibiis^irpletfisillUmaHttviiolto
f is nofter , & ab rntrrao , & fecretiori cabtcìif a noftro Clauditiy Cweti p,
quem vaidè aoiarous» quieti coetera nofids verbis tibi copiòfius eJtpo*
BCt. Tttilliim» ve Qoftffunii^&à nobis anfliii», beoJgnè^hiUrjTqae vuk^
^fyicìcs. &protiia^fH>tatr»A»deii0tk>nrrerg«bif)cSaodajii Apoftoli^
cam Sedeixiyin ^uCficcc immeriti; £)eoaudoreprd^demus » munus ip*
fa m pio affc^ > omrtiq^um reuerentia accipies > vt deèef àobiscerc6*
perfuadèmus • Ipfe autem^Cbriftus DominuS) qui te nlultisdodfs ^ &ic^
cali huius gloria oroaiiit» ipfe > te gratia faa cumulet in terni , & in coelo-
pro^mijs coroner rempfrernfs).& noi tibipatenram» & Apoftdrcambe-
acdi^onem noftram impartimur •
Dat. Cornetirub^Anniilo Pifcitorls,Die XXVHL%.M1> X CVIL.
9otKfficatttafii(yftdAaaoSexta>^S)dtiifisAntoflÌaffltt#^ ^
\ •
jutto dal StcrttariùU Breued Camericretcbe(fi c(mc s^ ietto)^ €aalo era del K««r
(ioyglidifse qnejìe pavdc: f^ófira Signoria lUujtriuima, & I{ei4ercndi0ima% habeniuima^
mufo qminta nel mttie hot lefcofi contiene ; peròh fard conpenta di efeqmre la rohntd
di S . Beatitudine > dando Ma Stremffbna Dogare f sa prefeuee ta SpJa^iKBrtaeagli damed:
donare diordine^^ comanda»Hentoim4 A cui riAQnd^daiLT>{HnciMifse. Siamo con^
tenti; però pigliatela^ dattcila in mano. Il chefattùy conmeiò il T^untio » tenendo con^
ambe le mani efsa Kòfatd dire alla^ Trencipejja te feguentiparolej cioè ':
* * *
Accipe Rofam d« matiibBS nofttìitquani eit^edan (xxtimifltoae ^nà.'^
&ìt^m \a Ohfiflo Patria, dfiDbmiOf N. D;ClefnemÌS) Dfinna pf ouiden*-
tta Papft 0£lalif > nobts faAa , tìkf cradlmoi; perqaam «kfignatar g
dlHi» vtri (I fq; Hterofalem crìamphamis fdiicet » & oiilttamis Eed^
per qaaaAottUiib. CMfti^tfibu» manifcftantr fi6a)l(rferpeciofiffi(DBr
qureftgauditim , & corona SadAorufla jm&ruuii^
ÙELLh CITTA' UBL £ 451
Sldl^haoc tttdilefttfliina eius filia * quaefecundun faecttlum noMIt»
Botens , ac multa virtuce prsdita es , vt amplius omnì virtute in Chrifto
Ì>Mainoiiobiliterls,umquain Rofa piantata fuper riuos aquaruai mul-
tanim : qsam ^atiam ex fua vberaoti dementia tibi concedere digne-
tiir*qui eft Trinus>& Vnus in faecula faeculoram . Amen*
Tri le difie: Voftra Serenit Adunque riceui laprefente Rpfa > mandatagli d donare da
fua Beatitudine* ^lle quali parole rifpondendo foggiunfe la Trencipeffa . Ringratiamo
grandementejua Santità di un cosi deuot09& mAiTaono, che fi è degnata farci ; quat ri^
cernati^ woltmtierit ^ promettiamerdi conferuartfi con diligenz.ai&' diuotioneyper amor
^fua ifiètUudinéi ondefregarem^fempre %.S .Iddio , che lungamente la profperit d*
feliciti i ^
Hauendo il t^uncio fintili parole rdito, rtpigliò, & le difse : V^nfipitò altro che que-
fio appettare daUaSerenitd Fofira. ^Ua quale poi porgendo la Rofa» la Trencipeffa yol^
le prima il piede di quella bafciar tre rotte , per dimqftrar con quanta riuerenxA % & di^
mtitme ricetta era da lei.
'Prefa in mano la Rofa,filétÈbt piedi , & alfuo Cappellano , eonfignandola y aUa fua
Sede con là medefimagrauita^ mode fila tomoffi;& tlfimile hauendo fatto alfuo lua*
go il Camerisreydal SottocanouicOfChe^come difopra fi diffe)il pafioral teneua % /ullfletté:
Humìlìatc voi ad bcnedìdionem .
^Ue quali farolt effendi tutti ingmoccbiati » il L^ato diede la folemtefua benedite
Urne; & poi aal Diacono fu pubUcata la fua Indulgenza in quefto modo .
llliifiriÌBSiQUs,& ReuereDdifliinus in Chriilo Pater» & Dominus > Do «
wmam Amonìtis Maria Gratianus» Dei, & Apoùolkz fedis gratia Epi«
foopus Amerinus $ atque in toro Sereniffimo Venedarum Dominio Le^
gatus ApoQoIicuSidat,& concedit omnibusi qui huic diuiao inter fuere
mifier io 9 oentum dies iodulgentia? > m forma Ecclefiae confueta • Orate
Ddim fMroMici ftatn San^ Matris Ecdefir > & prò diuturna Serenif*
fimi Principis noftri» fapientiffimique Senatus incolumitate^atqj prò fua
Illn(lriffima»& Reue rendiffima Dominatione •
Finalmewtaefendqfi finitala tieffa 9 & ddF'icmo di Chiefa^Ae prefioil Trimi^
cerio fedemt y ditta i' Orazione : Iteus 9 qui per reflurreéUonem « doùò t Antifona ^
Rqgina codi httare alleluia i A J^uncio . al fuo faldefiorio per ifpo^arfi de i Sacri ha*
ImiTomificaUfe.n^amtà: & la Trencipefia tra tmto col medefimo ordine 9 &" pet
l^iftejfa ria > che venne 9 con la fopranominata compagnia di Gentildonne à Taiatr
^tomoffi UVrencipe fpojciainfieme col JJjfncio» {che di gid fpogliato » alfuofoU^
to luo^o preffoil Doge andato fé ne era ) col Cameriere , 0* con la Sigmria fece U
medefimo; Et gjmti che furano à i pi^di iella fcala de i Giganti 9 effo 7{unci0^
U Cameriere % mr li TreMi^prefa Ucenx,a dal Dqge fi partirono ; Uquale 00$ fa-
kmlokfei0k4€ltTal4tv^ f<mtaSismria> d quella^Kf alle fopradette Gentildonuc^
' ' Ec folcu^
41 X 0E-GLlHABm^.OOSTVMr;
fiate affparecchiate due jontuofifme taUoUi lunghe qHOìito effq Sala > rna per lui con la
d'éttd SighoYia dalla pafteiche fifgUarddfoprail maggior canate j& Patera per ta^Pren^
ctoega c(M k Gentildonna ddU pa¥fey€hégHardétfo^ la C^tei $ón due SetlkiH^afùéi
efie Taàele, vna dirimpetro alFaiiréh^ifte ai Tféimale% & di nffo avmijfmo fomitt^
Dopò pranjo fufattay per dar piacere à i canuiuantif yna^jìolemi^nuifefla'divj^Merrainar^
uale degli Inglefty di regatey& altro, che diede lorograndijpmogufio, & alla moUHudi"
ne del popolo injieme • .
^ Efìcndofì poi il Gmcdì kgféefnte il Senato nelfuaCónfigtio ridotta > fa daiui termina^
tóych^ 'x l^rencipcjja douene per tutto^ ti tempo della fua vita tener prtffo dife la fopra^
dettj Rofa benedetta^ & dopò la fua morte fbffe inf teme Con le altre, dk i SommrVonre^
fici a i Vt. ncipi di qucfta Kepublica già per [adietfo mandate, poflanelTeJqro • $i dati-
b^erò atpeoicbe^l detta Cameriere ^pofiotico dato [offe ìlfoliioprefeme%iiuàlfkéfcmt
d^argento Fentuani cìnqueceuto^Et efiendo fiato prefentato anco dalla Trptcipeffa di di^
uerfi honoreuflijfimi[donhcòmedi panni difeta, di rtn/iÀi xjiccai^i,e di altre genrile^f,
il valuta di tt ecento altri fcudiyàgU i^M Maggio di renetia partcndofìtd Hàma mòtto
tietOf^ contento tornoffi ^ ' I
Ma non tacerò anco di raccordare mai fegfii di aìlegrem^ moflràtùno quelti Sifftàirì
duando fi hebbe certa nuoua deUa felicijjtma pace feglm tra tiemiùo Quatti) US di
Franciay<&' Filippo Jl.Rè di Spagna Iranno MpS. imperGchehaumaquefianuoHdy^tQ^
a Ttencipe*^ con la Signotiadiede ordine tra ù altre cofeychefoffe fatta vna folenniffima
proceffione per render gratie a Dioy che s*habbia de^to dif^, che quefH due cosìgram
Regi della Chriftianità potentijfimi difenforì della judidnta Fede , ' biftemefi pacipcaf^
[ero. . , . , , .
* Fa adunque ordinata fimils procefftone per it giorno di tant^jimUi Maire drMari€
f^ergine Santiffinuticheinene a li.di Luglio. 7^ qùalgioma difcefoin Cbiefa il '^eìt^
cife €on U Signorie , & tdita Meffa $ che fu fUennùmente & mott9 per umf^4mMta ;
fHche fi fità alk iiMrCi fi diede principi» aWimrnìrmdàfroaff^
tfi defcriito^ Era gid fiato dato ordine quale delle fei fcbde^Gratidi^oui^efser la furi^
magale la fecomay&^ quale la terzjh e così di mano in mano ; e però comparendo pri*
malaS chotd detta Mifericordia co ifoliti doppieri cPargetno, e di legno èfhttiinnàmt , fi
"Hédè iopàiuéìk vuJpUro^mato da^diuerfi Immtbn^elMteMéipàMmk^EmmM^i^
ttàmhJHtoftgnifici^teUiMadredi Méfiricprdia» cbeunflimpic^J^flMUofiffit^fiL
^Uuolis&fig/Uuoie; & dàetro d quefiofe^uiuano tre altri folarif carichi di-nobilijjime ar^
gentarié^ in varie forivie : ne veniua dopò mtaliro > nel quale i^edeuafi un*huùmo rm» beU
bjfimi Inibiti aO: antica fign^cant e Mostf d^edàun Monte f ini fatHemo^fkceua e&n la
]ua P^ergafcatwrir dalla pktrairiua acqua rcon la quale cauà la fete atpopob difrael i
fieftoeraftgtèttodAtrt akrlc4rMri t'argenti ;:&^póé>ne'vemrti^
fimadonnaTHuairiccatnenteùrnatari^term^ Ma^
^itifiptificaaalaGikfikiaconle pròprie inf&gnt > poftiamnimmo nt altri parinUkit
^aricbid*argemi; e dietro yn^cèmi^^UttabeUéfftmadMia » misrabiUuente ad$ma^$.
€onm$tio ftche diceum
MbtitfrAmìébi Strie;
E Wt u^dnqèfinto^che fìzHificauso^HficMJby pr0dèmf&^figuhU& ntSTjtpùtìdlf^
ftda SdfrGiMvmiBuangelifla ; diéèro^aUe qtmk erano pmaii tre alMd^arfftnri ; è pm
ET vsi TSixii cnrrA! xib. k. 43^
Ht^ttoeebbtdimti vim&. nuémaae onMtì . Qu^ erafegmtoiaire duri fwrjtjgfi^
^tG^rnnf^mn^ftpra Ufotaro iftefso da im nnwaaiguofo 9 & ttokUJpme emetto ii liuti ^
€be ccceUentifftmcmentefwmaHono $ & iauano a tutti contento . T^e vcniua dietro d
quello mCdtro^c9n una art^ofa Ftmej porUttHe» ta ^ud era fisnata in un monte^tutto
Còmpofto di armentarie dimdto pohrcfeguito da tutti li fratelli della S eboia > i quali d-
tre èe candele grofte di cera » che teniuano in mano > baueanoMco in fegoo di letitia di
éjue/hTace$^ del nimtedeiUtiurScboU ima raniad^uUuo per cadauno i che rendeua it
r^uardanti ynahellUfima y^a .
Dietrùa^uefiaScbdaiC0mpauiequeUadiSan Marco y portante come laprima^lifu^
dop^i tammat ^ dwaii con tiofegne di efsa; & dopò venne ynjolaro , nel qualera
figurato vwupruitiffimafiaH^a della inmdia ; neH^ qud vi eravna donna yìua » /f^-
tataper lUftefia Inmdia^ di quella bruttiffima/S* attenuata faccia j cbe,da dotti fi.d^nr
gpi poimtravnfotarùdiitrge»tÌ9 Ut immediate dietro wniua vn^aitratonuna.ehirfa m
^ ymgrm patuhfigurMtaperil Mondot à cmfeguendo ilfolar&di arge^utCera porta-
mmtocmdiMnebeUiffime dangelle viuei Pyna era figurata perla V.ace j U altre^e/ii^
j$atedflioferuitio:dUhroyi era il fdaro d'argenti i&tofeguiua
iekdUJftme inue$hmafigurataper la Giufhtìa con la fuajpadai& bilancicy Cakra per
laVace conte fuót^ne; le quali due fi bacìauano: con un motto di lettere [otto ^ pieM
ImirìKdktm:
ììaS&éÈ^Zc. Pax ofculat» funt j
£t dietro poi era mC altro d^ argenti: pofcia feguiua ttifdtro con una belia donna ^figu^
rata per la Fedetconéefueinfegne^che td la dimoflntuano i ir era quefiafe^uito da im*
alm^d^sargentÌ9Ò'efaodaqueu(h nel quale era San Marco con la Chiefat ci^ due fiffire^
. che ragjimammùànfieme > poi feguiua uno di argentarle 9 & in fine molti altri con ^eH^
4fuiediSanti»colfuo guardiano y& capi r&cmia^ fila compagnia di Franili di fchola >
con moitebelle^ngentarie, accommodateinguifa di tante piranUdi^cottiefuè cande*
Jein mano in mowp numero •
La ter^fcholafkqialta diSaata Maria della Chariti .9 um moltidoppieri d^ argentò
in pia namerodeWaltre- > &Ji legno dorati y conle fue folite in fogne . i^uefia ^taui
-otto fokri di fantiffimereliquienobilifjimc 9 tra quattri era del vero legno della San»
ùfftmaCroce di Cbrifìo^trefpiHe dè&a fua corona^ cbe portò al tempo^ iwafpriffimafua
faffione;'impesM>deUa vera colonna > doue.dagli*Hebrei fu battuto ; yn pe^^ dkU
y era fua SantiffimaVefle inconfutile > e molti offi di Santi martiri > ^ non martm 9 4^
arannfolaroy& f altro di qnefli erano feigroffmme torcie accefe ;ooiyyeniua un fokm
eoHjmabelbffima Donna$attomiata da molti pgliuolinibelliffimiide* quali n^lyaneua an»
'WO in braceio^diy rat figurata perlaCaritd»riccamen$eamata : Stguiuapofda mtoconun
Sanfone vino 9 che tenta ta maf cella deW afino in mano 9 & di [otto ^ fuoi fieti banea
mottiFilifteivccifi : lo fèguinamCattro con la beUiffima^Regina Saba > cbe vifit^ì$ il Rè
. ^domoncrfigure viue>àmarauiglia ornate dilìgiti ricehiffimi; & dietro veniuÀquel^
io9fòprailmuilevieravnaammirandadonnadibellez,'3^$ figurataperla famofàyft
• MlaJ udito f che haueua lafcimttarra nuda in mano fanguinata 9 CS^ hauona t<igliaàa la
iefiauatJOiofetne^ vi ena con mirabilindt^iriat & artificiofabricato il letto ^aouedor^
mitm efso Oloferne» nel ijuale ut eraun^buomotChepareuafeììXjailcapo tconmdtofan^
' W^ff^^ ÀI tervatiSr fopra i lens^mlii^ia fua u^era inim^bacinoriiqnailerja ttu^-
£e 2 huO'
4S4 t>E GLI HABITI, COSTVMi;
htiomo yiuoy macan tal maraMi^liof$ art^ch e&pertoU totfo^be wmfi redea akrth dhr
il capos che parea del decapiUfo Oloferne nel boemo, quale era d^
gjlioT in mev^ il capo del yimicbe à punto patena il morto^cofa^he f acena ftnpir ogni ma
di tanto artìjicio .
Dopò veniua unfolaro con un pgliuol mud fiffùficato per San lettore rtormentaio fo^
pra una grande Ruota inprefentia d^vn giudice^ fateuiti, tutte perfme yiue% im henif^
fimofituate, & con h^iti conformi aUoftaio^&gradoy che fi yuol f^nificar di cadaun di
loro ; & dietro fewiua ilfolaro ycke portaua prima Mosè con muto popdo Hebreot nel
Uiogoy che dice lajcrittura > ad aquam concradidìonis ; accomp^nato dalle tre flirti
Theàlogitììey& dalle quattro Cardinali % tutte figure uiue omatiffime j & dietro a qne/h
feguiua ma 'Nauey tutta formata di ricchifftmi 4vrgentu& pwru dorati^ndU quale 9ters
laSantaChiejaf e molte douT^ di Martirm A Jette fratelli. Quefloer^fegmtodatim
elefante^ a marauiglia fabricato > che haueuafopra il dorfo un gran eaflello con un motto
dentro . Feniuano dopò molti altri folari^ Piramidi d^argentarie^ & il Guardian Mag^^
-giarey e capi della Sema col re fio delti fratelli di quella in gran numero, con lefue came^
le in mano accefe .
La auarta Jchola fu di San Theodoro Martire 9 adomata di molti doppieri largente 9
Hr di legno dorati » come con le fua ittfegne fimilmente dorate , & dopò feguiuanoiM^
Reliquiari! belli ffimi, circondati da molti lumit a* quali feguiua ilfolaro con San Theodor
ro armato tarme bianche^ d^argento con un ferpente finto % e auattro putti ; dopò uenina
yno t argentarla riccbijjmo ; & dietro un* altro con una bellilfima donna pina t con ha^
hitif & armi in monte [otto à i piedi t fignifi caute la Tace ; poi un* altro ccn ignite catene
toro digrandifjimo prex^ì & qtuUo d dietro rapprefentaiia la Temperantia viua » it
beUiffimaconbabitiricch^lfimi; dapoi fuccedeua un'altro con moke Jantiffipie rcliifuie
di Santiitutto addobbato di catene i*oro digrandiffìma y aluta ; dietro atfuide fi rtdét
yenir un* altro con una belUffwtaV^erpne > uiua » intitolata per Fenetia % accompajfMs
daltalicomOi&' elefante finti; ma yefiita riccamente con gioie, perle &onin quantità.
yeniuapofcia dietro ad effa Uff altro parimente d^argentarit carico i & poiun*altf^
con un*altare9 & con Santa Maria Maddalena uiua, adomato di molte reliquie ; & die-'
tro un* altro belUffimo ripieno di argenti; à cuifeguiiéa queUodeir^bondan:^,ch*era una
heUiffma giottane, fedente (opra una Sede riccbiffima , attorniata da molti frutti %fpi^
che di formentOf & altro, che così fi focena conofcer per tale : poi feguiuanouno di ar--
gentarie, & immediate era portato dietro un'altro, che teneua quattro beHiffime gioua^
ni, ricchijjimamettte ornate,fignificanti le quattro flirta Theologiche , & feguemo uuT^
altro folaro d'argenti, yenne quello, douefedeua Iddio Tadre Etemo , & fiéota fopra la
palla del Mondo y&ài piedi di quella erano cinque y alenti Mnfici , che cantauano con
fomma melodia, rìngratianio fua Diuina Maeftd della Tace , data d quefli^due Ri : poi
yeniua im folaro tutto dorato con una figura alta ^argento di San TeodoroÀ cui feguiua^
no il Guardian M^iore,& Capi della Schola,col refio de* f noi fratelli con le candele ac^
cefe in manopcomefaltre •
La quinta Scola fu quella di San Rocho, con lifuoi doppieri d'argento, & dorati, con t^
infegne come l'altre :ùoi riera portato dietro un folaro d'argenti ,&dioro riccbifftmo /
poi feguiua uri altro [opra il quale yi era U Vapa yiuo in tìabito Topaie con la fua Mi-
tra beli(Jima in tefUf il quale teneua, fianio in una Sede ben addobbata di feta 9 & oro 3
le mani giunte , ringratiando Iddio , che thaneua efiaudito di quefta fanta Tace tra ef^
fi due potenti/fimi Rè di Francia , & Spagna , quali auanti fua ^Santità ùiginoccbiati >
€rano figurati da due giouanicon le corone tegoli in tefta, & armati d'arme biam^
che»
ET VSl DELLA CITTA* LIB. X: 45 y,
^y &haHendùun mondo in mez/>yfi abbracciakanof come fatti amici; fegtiìua mgram
folarodiargentaricy & immediate era portato [opra vn' altro unmuane beiamo > che
hauetta impièfopra il Mondo^ & taltrOiCame in aria^ & non cadetta, riccamente vefti^
tOt &fuonaua um tromba fquarciata da gurtra écceiMiJjimameHte » intitolato per la
Pamapcbe andana per tnttoH Mtmdoi Feniuafeguendo imfolato di argenti , e poi qnet^
bhdouefedeua magtouanc bel^ma [opra un toro finto di Ugno, ma coperto è una pettc
taurina con le coma tratte dal vino, & hdueuafopra a* piedi un moto > d9e iiceua s
Exultat Europa t
ùietiro aUjuale caminaua uno di argenti , &Mi ilfol^rA deW^fia > che era una domuf
[opra un CameUo finto al naturale con moto, che diceua :
Afiapaueti
\ ^
* Voi yeniuamf altro d^argenti; &feguiua quello dell'africa $ che era una danna nera
/opra yn Cocodritto fedente, >eflita al modo, che tal figura è rapprefentata dal pennella
deiTittòride^ n^t tempi rCooM moto fotto^cbe diceua:
» * ■
Afìicafpems
Etpoirrfaltrad'oJ^enti^qualerafeguitodaquellotdòiferaunDemoi^o, tacito da
ima grande cauerna, con molti ferpi in tefta > UT nelle mani , ilqualfi lagnaua > e difpe^
rana di quefta pace .
yeniuapoi il folaro dell* ^mericha, figura di donnayiua 9 fedente fopra uno riuocm*
-^yejlit a comedy fa in quei paefii ma riccamente con tal mottoj
. L«tatur America ;
Dopo yeniua un folaro d^ argenti > & indi fé^tti¥à mi^ altro fma bella Tace > che era
ìmag^ouine beUiffima, uè fitta riccamente in habiti j che tate lapgnificauano » con la fa*
Milla di fuocoy che abbruciaual^armi della guerra» edauantiàtei pr(^rata W era una
figura d^ungiouane yim armato tutto 9 fuor che la tefia > // qud tenea vna fcimitarra iu
manìhiM'ttolatoperla guerra y&hauea la faccia ferita fintamente 9 & cruentata di
fparfo jkngue .
S€TuiHa un folaro targmti > & polla Gittflitia » che era yna beUiffima giouine^on
ricco babito, ejfafignificante , con lafpadaignuda in mano j&Je bUmcie con tal motto ;
Ittftirìa vltrix >
VnUltro ne feguiuad^ argenterie i& poi quello deWj(bondanz.<ty adobbato t infinita
topia di frutti >Jopra di cui , era un'altra giouane bellijjima > yeftita riccamente con yn
motto» cht diceua:
Annona; copiVj
* ■ Ee 3 rrf
r.
4J5 DB X5L1 MABm, COSTVMI,
# Vifxdtrùtmco t argenti vemua; Et dietro m^attìro i^imgiomme % che baUiuadanari
mokiemmmot^ehediceMaj
Diuidarumaffiuemia f
Tif venma ^faa portato uno altro con una beUiJpmtLgimumie vuiàolata tlniu/lria »;
idenaUh&cintadamillebelUiniuntioniiicofeyefiai^t^
uealnoitHrale^onmmottOycbedictué^:
InduftriaFoelix:
Toi yn* altro d'argenti, & quello della ^legreT^ 9 che era una beUiffima dongella p
ìtbefempre rideuai4:on motto 9 che diceua :
Hilaritas publìca ;
£tfu in quefto notato da i riguardanti come coja allegrale ridkokfa, che mentre que-^
j^ajgiouane voleua efequir hrdinejt datoli da i juperiori di rider fintamente » conucniuic
per forzM rider di uiuo cuore, inuitata d queflo da molti , & da ignite donne > cbe Vofu-
ta tal figura, & H fuo carico, rideuano di gran uoglia , in modo che bifognaua per fohffi
allagiouane rider molto più di quello , che hauria fatto-da P^f^ * Stguiumofoi quattrm
Reliquimij béUiffimi accompaffiati da lumi, & argenti infiniti.
Fmita quefta, comparue la jefia fchola di San Giouanni ^uat^eHJta , con lifuoifolità
doppieri d* argento , Ut innaurati , & con le fue bellijjime infegne } & dopò yennero U
fétte peccatimortaU in un folaroB tutte figure viue 9 contai motto i
Ex pcccatis j
Vn* altro con moki huomini» d^habiti diuerfi, con tal mottoi
Hominum:
Toi uno con Iattura della guerra ^piena d^armi > O'd^inftrumentida guerra contai
jnotto;
Bellumcuiuscaufa:
, Vn* altro cm una figura mtitolata per la terra corifa > co» miìle effetti ingemofi /i«
*ffiifi(^tt tal confusone» con motto^ cbe diceua ;
Confufa terra;
ToiynfolaroconunT^ttmu>yiu$$ fopraunb^iffmo carro Marino^ tiratodainè
finti pefcii-contalmottoz
Confufoquemari,
. StguiuApoi tm* altro, con una figura al naturale d^una tremenda morte% con moltibwh
mini morti, & dijìefì à i [noi piedi, con tal motto :
Mors triamphat in mundo ;
Vno altro folaroy doue un'huomo metteua fuoco in diuerfi caflelli» & terre > iui figurar^
ti con tal mottoi
• Ob
ET VSI DBLLA CITTA^ LIB. X. 457
Db quod inccndium s
Seguiua un* altro con magiouane viua sfigurata per la rapina > con molta eompa^ùf
tthuominh con motto :
Homimimq; rapinas ,
. TJ^era portato dietro a quefio uno con-una palla del Mondò grande j cinta da quattro^
furie infernali^ che baueuano ferpi in tefla, & nelle maniycon motto^he diceua i
Io maoibnsfurìarumcadic: .^ ; *
Gli feguiua quello idoue era una belliJJimagioHone riccamente y eflit a con U Croce 9
t^ Calice in mano» intitolata per la fede jCOTUal motto;
Atfiraiafides:
FtifaUrt di m^ fedeli, che pregaum0Chriflo,CMfdm9tt«t
I »
Etfideliuffl oratipaesopecantur :
Fnf altro, dtue fi vedemi che Chriflo mandam imbelUffimO' ^i^el»^cm tal n^p: .
Qaod Chrìftus Angelum mittit .*
Vn^ altro con la pace figura yiua riccamente yeftita > e attorniata da infimte arme
bianche in monte tutte confufe > con tal motto :
Ad reponendam Pacem in vniuer ro »
Vn* altro con una figura, fignificante CMlegre%z.a con tal motto :
Ex qua cuoi gaudio permanebit ih terris > < '
Vì^dtro con mf altra f^a uiua di belUffima donna 9 intitolata la I^bex/s^ > tuìtOi
ipefiitad*orQi& attorniata da molte ricche cofe con tal motto:
Et diuitiae relfgtosè) & iuflè .
Finito di pafsar quefli veniuano quindici fòlari carichi di varie argentarìe nobiHffifHà
digrandijjmo pre%ij>; poi due Reliquiarij accompagnati da molti lumi 9 & feguiuano il
Guardian Grande > e Capi della fcbola, con tutti gli altri fratelli , con grafie candele di
tera% accefe in mano .
Quefte furono le fei fchole grandi delld Città diFenetia » foli$t venir alle puUicb^
froceffìonii & f^cialmentein tal occafione d'vna tanta Vacei& aB.e^e%M yniuerfa^
le . l^olle perfettima in numero comparire in procejfionc wtakrOi che fu quella del Sau^
tiffimoRofariopoftain CbiefadeUi TadrideiSantt Giouan > & TaoUh la qual comùarfc
con tre belli/fimi Reliquiarij , attorniati da molti lumi donanti , & da dietro ; poi venna
vn jUaro con quattro figliuoli ythe cantauano muftcalmente in lode della pace > fegui
^n^ altro contìmperiu<are, che hauéuidr piedi UH Mòroyccifo da vnoy che liftaua in pie^
di imanù con unograndijfimofpadone^ & uno > chepregaua Dio, confai motto :
Eiaudiat te Dominus in die trìbulationis :
- w <
438 DE GLI HAWTI, COSTVMlJ
/^tf altro con ine Fratini^ rejliti yno in habito di S/in Domenico 9 talpro di San Frdn^
ccfcOM che fi dauano la mano^ con m motto ;
StemusfioiuU quii contradicet nohìsi
P'n* altro coH Tapa in habito Tapalcf ingin'^^chiato damanti ad un CrocipjfOi tenuto da
due ^ngeUy con li due Rè ¥ran7S^& Spagna, dietro le f palle , che fi dauano la mano , con
yn mottoy che diceua >
Esaudita eft oratio tua .
VriaktOy doue era rn S. Giacinto riufh che faceua oratUme (dt altare iauattti la Hr^
pna del Cielo 9 con un motto detto da lei i
Gattdefililtdme»&&
Si come i defcritto nelfito altare Mtai& miracoli ; Fn* altro con te tre ànOuidue per^
fone delia Santifjima Trmitày con una bianchiffima colomba , cheguardaua hora il padre
& bora il figliuolo > un'altro con tre giouam^ che fonctuano uno con fpinetta , l'altro con
yioia da gambale tvltimo con violino i quali faceuano una mufica ecceUentiffima in mo^
dù di rin^atiare Diadi quefia Santtfjima Tace ; & dopàfeguirono U Tadri Dominicani ;
poi tutti li Tadri regolari di tutta la Città fecondo li loro ordini, de i qu ali molti portaua^
no infinite, e bette reliquie in mano, circondate d'oro , & d* argento , vefiiti di r f echi/fimi
Tiuiali, con lumi in mano > & dietro (eguì tutto il clero di Venetia , comando tutti U Te
Dctim laudamus;àzn^^i taltargranae, & portando anch*^ejfi molte reliquicche lut^a
cofa [aria à raccontar H tutto .
Dopò il clero fi leuò il Capitolo de i Canonici diChiefa , col Vr elato loro , ietto Trimi^
eerio, ornato de i [acri habiti Vontificdi , il quale catninana f dietro la m ùracolofa Dna^
gine di Maria frenine, dipintada San Luca ycoperta di ricchijfimaomòpelta portata da
Jei Caualieri 7{obiu Veneti, con grandijfima riueren^^ , & diuotione .
Et pafjati tutti mefti, fi moffe la Corte delTrencipCy fecondo Ufotiti ordini, & con
pompa , & maeftd rf incarnino dietro la perfona fua , veftita d'argento t acampagnata
dalli foliti^mbafciatoridiTrencipi ;& feguit^daiTrocuratoridiSan Marco % dall(f
Signoria, e dal Senato, quali fatta Nftejfaftrada delle fchole attorno la Via^a, fé ne
ritornarono tutti prima in Chic fa di San Marco > poi al TaUx,'^ Ducale i & così fi died^
fine alla proceffione », *
Le quali coff riufcirìno tutte euellentiffimamente, fenx^ confufione > ò firepito alaif*'
woi &fu cofanotaLUe, che tutti quei fanciulU, & dongelle de i folarifefiequirmo à punfa
gli ordmi^oftdi;facendo tutti quegli atti, & gefti , che rapprefentano te figure , & hir^
fiorie, c^ belÙffimo, & facil modo .
DoHe di tanto numarmopoado > che i sì grandiffimo » & MMgnifico fpettaeolo conf^^
parfei non fu pur mo%.che refiajff fmuento ,è bu^imé^ alcuna dette predette cofe , è
tapférefensationt^
Yl^
* V
ET VSI DELLA OTTA^ LIB. X. 45 p
Venute di Principi edemi .
•
TRapaflando hora ad vn'alcro coftumcf è cofa manifefta ad ogni vno i che que-
llo Stato vsò Tempre cortefie ftraordinar ie i quei Principi > che per qual (i
voglia cagionei vennero publicatnente à Venetia • Ne tempi antichi (& fu Tanno
855. & ddla Citti 4J 5.) Papa Benedetto Terzo> ci fu palefemente> & lo raccolfe >
Pietro Tradonigo I>c>ge 12. con infinita letitia » & furono infieoie à vifitar le mo-
nache di San Zaccaria • Et (i dee credere che in quel tempo la Repub. & il popolo
parimente» faceffe diuerfi fegni & dimoftrationi d'aUegrezza>& quello fii il primo
che ci venifle •
£tl*anno 1049. fi accettò Papi Leone Nono» che veime i vificare il corpo di
San Marco » & gii andò incontro con tutta la nobiltà de gouernanti » il Principe^
I>omenico Contarìnu & alla partita fua la Citti riceuò da lui molte gratie • L an-
no poi x 1 76. ci fu Papa Aleflandro Terzo » fuggendo il rabbiofe (degào di Federi-
go Imperatore» fi come è ben noto ad o^iiiuno. "
Oltre 4 pi:adetti Pontefici» ci furono uidiuerfi tempi da otto Imperatori » de
quali TU fii»Lodouico IL infieme con Augufta fua conforte » & gli anaò in conerà >
Pietro Tradonigo predetto» fino i San Michele in Brondolp » & condotto à Vene-,
tia con piacere mcredibile»fu Tuo compare» perche l'Imperatore gli tenne i battei
finx) vn figliuolo . Et Fanno 99S. fotto Pietro Orfeolo»ci venne Othone IL di que-
llo nome» nucektamente» altri fcriuonoalla fcoperta»& dicono» che allora il
Principe fece fare vna gioftra in Piazza » doue non furono altri che Principi » cosi
Italiam come Tedefchi • & che il premio della giodra » fu ma fua belliifima nipote
chiamata Camillaicon dote di 2 .mila ducati» la qual fu data ad vn Giorgio» Baro-
ne»prind|>ale dèUlmperatore che vìnfe la giollra •
L'anno poi 1 107. Henrico Quinto, venne d vifiur il Corpo di San Marco » & fu
raccoltodaOrdelafiòFaliero Dòge 33. & alloggiato in Palazzo» fu fefteggiato
con molta pompa. Et hauendo egli veduto la Cictd & le cofe notabili d'effa » lodò
molto il fito» la maniera del viuere,la politezza» & la religione di (jueila natione 8c
concede diuerfi priuil^i a diuerfe Chiefe . Et l'anno 1 175. Federigo Barbaroffa fi
condufTe in auelta Citta per far la pace con Papa AlelTandro » Se, fu incontrato fino
à Rauenna eia 5.galee» delle quali era Capitano Pietro Ziani figliuolo del Doge. Ec
giunto a Chioggia»gti andarono incontro molti l^i con diuerfe galee . Et entra-
to nel porto alu 24»ai Luglio dalla parte del Lido» fu incontrato con legui più pie*
cioli»aa gran quantità di nobili & o'altre perfone»& fìi condotto a San Marco » ac-
compa^ato da gran numero di Principi edemi & di Prelati Tedefchi . Et l'anno
1232. CI fu Fedengo Secondo accarezzato da Pietro Ziani Doge 41.fi come atte •
Ha eflfo Federigo in vn priuilegio conceflb a làcotao Thiepolo Doge 42. l*an. pre-
detto . Et ci venne Panno 1 201.
Aleflio Innper.di Collantinopoli» ilquale fcacciato di cafa»ricorfe airaiuto delta
Repub. ma non vi trouò il Principe » ch'era all'afiedio di Zara • L'anno 1401 . Mi-
chele Steno accettò Alberto ò Roberto Imper. con la moglie » & gli fece diuerfe
felle » & allora fede hebbero principio le compagnie della Calza . Et nel partirfi
fu bonorato con molto ricchi prelenti. Et Fan. i423.alli 15. di Decembre » ci giun-
feCJouaontlppcratQrdeiCìreci^condottQdalle galee di Romania » delle qua-
liera
44» t> E GLI HABITIi COSTVI^J
li era capo Moifc Grimani > & gii furono fatti honori di molta importanza • Pari*
niente l'anno 1437. volendo Caloìannilinptf atore paflar ai Concìlio intimato ia
Ferrara» fece (cala a Vcnctia > con Don Alcflìo fuo fratello , col Patriarca di Co-
Àaatinopoli > & con tanti altri Prelati > & Signori > che afcefero alla fomnìa di 900.
perfonc. Et giunco a Caflelb con 3. galee grofle, & con vna fottile* allogj^ queltst'
lìottca S. Nicolò» doue fli trattemiro da molti nobili del gouerno» che andamnokal
Aiìr./lo per nome della Signoria .
\ ' t^.orio fegnentc» che fu la Domenica^ io. di Febraio » la Signoria l*and6 a-le-*
uar coiì Rucinìtoro , & con groflb numero d'altri lecni > con fokrtne pompa >douo
fatte 'nfìcmcledcbiteaccog!ien5Be»rimperatorfaÌi in BiicifMoro > e fa condotto
per Ca-ì? ì grande , fino al Palazzo del March efe di Ferrara * Et quiui il Priacipe %[
nicaarolo aHa camera apparecchiata per lui, tolfe licen2aj& nel tornare in-di^ttoi^
con?1ulTe il Parriarca a San Giorgio Maggiore > doue hcbbe le ttanze . Gli altri Si-
gnori ailog[7iarono alla Giudecca nel Conuento di San Gioaanfiii& ftuonoipefati
per Sr^ionii, <3c prefentatì di diucrfe cofe da mangiare •
V^' :a»np'^ nrono fimilmente due CardinaliJ'vno per nóme del Papa^che inoteò
Mmpen^l Concilio y & l'altro per vifitarlo . Etcffendofi PImper, trattenuto alcun
giorno p^r veder la Città» ff parti per Ferrara, molto ben fodisfattoy 8c fii acconw^
pagnato da diuerfi nobili fino a Chiog^ia . Doue ripofatofi quella notte , fuda^'
«lodici ^tri nobili per ordine del Senato ^ condotto > & accompagnato Hno a Fer-
rara ^
Finalmente IVltimo de gli Imperatori fo Federigo III. Tanno i4^8.con Leono-
ra Im pera* rice> & gli furono moftrati diuerfì fe(;ni di amore & di honore. Habicò^
nel Palazzo del Marchefe di Ferrara i Santo Euftachio, & l'Imperatrice fa poftju»
lui predò, nelle cafe de Giuftiniani. Si racconta, che Federigo dittai Doge Fofca*
ri, che farebbe perpetuo amico de Vinitiani , ma che augurana cot> molto foo ^^
{piacere, che la Rep« riceuerebbe da i fuoi difcendentigran difpiacerì Stdiftiirbi *
B che venne i eiFectc» conciofia che Maflimiliano fu cagione ài grati traua^fO^a^
fiuefto Stato,per infelice dieta fatta a Cambrai . Si dice oltra à ciò > che ci venne
Carlo V.Impcratore , ma fconofciuto .
Pari corte(ie,accoglienze, & accetti riceuerono le tede eoronatc^Iequali piac.
Sue df capitare in queda patria . Nelle quali , cifiiroQO vn Rè di Portogallo «chd
efìdero(o di vederla d fua voglia, ci (lette alcun tempo nafcofto i ma (coperto, ft>
vi(itato dalla. Signorìa>& coiodotto in Palazzo» gli Ci fecero infinite carezze » Onde
venne poi da queito ,che i Vinitiani tennero fempre leale amicitiaco ì Portoghc-*
fi. Coiidice Pietro Delfino ne gli Annali,& ilSabelUco lo conferma. VnRèdi Da-
tia giouane di ^5. anni>& di fantavita, il quate noamangiauacame^non dormiua.
irt'Ietto, &portaua il cilicio ^
Quelli giunto à Segna per paiTare in Gienifàtem , venne à Veneti a accompa^
gnato da 6. Ambafciatori della Repub. cól Conte di Segna » & (a leuatoi Lio nei
piatt i da 2anobilidel-gouerno,& condotto a Santo Antonio. Doue appettato
dal Doge,& dalla Signoria nel Bucintoro , vi fu riceuuto i grande honore , & con
quello menato al Palazzo di Ferrara^ Et al Conte di fegna u diedero gli altoggia-
menti nel Palazzo di Carlo Malatefta à Santo Euftachio .
Partendofi poi , dopò molti trattenimenti & donatiui diuerd fatti dal Prindpe
al Re, montò fu la galea di Bernardo Gabriello creato CauaHero da lui^ & f^ì il
&o fanto viaggio • £t l'anno 1j04.fi fece honoratiffimo accetto ad Andrea. Rò
^
IT VSI DELLA CrrrA^ UB. Xr 44t
i^fVfigarìa» figliuolo della Regina Tomafina Moroftia, Gentìldonna Vinitiàna^ ^
vime&in Stato dalla Signona • Perciocfae faauendoloi Paroni del Regno fcaccia^
oo»& eglicon queftearmi> vìnti Se fuperati i nemid • & ricuperato ii Tuo » venne in-
perfonad fender gratie al Senato t& iu riceuuto con dimollrationi angolari, It
fiiettefimo fi fece a Pietre Infante, iìgltiiolo del Rè di Portogallo • Percioche fu in-
contrato dal Prindpe con 2 j . Senatori fino a Mergara » & menato al Bucentoro »
che afjpettauad San Hìeremia,fii accompagnato da tutta la cittd a San Giorgioi
Ms^gfore. Et poco dopo , gli fi fece vn conuito nella Sala del Gran Configlio>ao *
«e interuennero 300. gentildonne^! 50* delle quali furono veftite d'oro, con unte
gioie intomo, che fu gran cofa a vedere «
MofltratogU poi ia cicti , f Arfen^^e, & 4e gioie > fu accompagnato daJ Principe^
fino a Malamocco. Et nel fepararfi fvno dall'altro, il Doge, mentre faceua le pa^
tele di ceremonia , gli mife al collo vn bdiiifimo pendente gioiellato , di valutadi
mille ducati. Se coniegnato ilgiouane a a $ .geatilbuomini^andarooo con lui fino a
Chioggia^
Sotto Lorenzo Celfi Doge 57, d pafsò il Rè di Ciprìcon tre gadee ,t:he andaua
io Franda , 8c rioeuiito in publico , alloggiò i San Luca nel Palano Cornato , de
partendo fu accompagnato dal Principe fido a Mergara. Et l*anno 1 440. la Reati-
na di Cipri figliuola del Marchefe di Monferrato , fu raccolta dal Principe & dala
ttogUe a San Gemente, & porcata al Palazzo CorMro a San Luca» fii poi coodoc*
Cà in Cipri, da due galee per ordine del Senato.
Similmente Panno 1474. la Regina d'Vnearia fidinola di Ferdinando Rè di
Napoli, ci venne col Cardinal fuoTratéllo , Alla quale fatta gran fefta,& cortefia 0
Beiwccì Gabriello le tenne compagnia fino in Vngaria • Et non molto dopò , la^
Reipna diDatia ritornando da Roma al (uo Regno, venne4 Venetia ,doiie fb re-»
^almente riceiiuta.-Et Tanno 1 489. Caterina Comara Regina di Cipri ritornata a
V enetia,dopò la morte del Rè aio marito, fa incontrata dal Principe Agoftino, Se
da tuttaJaiiobiltàj&lefupoidonatodal PubUco^ilbelUffimoCaileto d*Afolaift
Trìuifana^ -
Ci pafeò medefimamente Tanno 1555 .Bona Sforza Regina di P6lonia,t:hean^
daua al f uo Ducato di Bari • & d ricordiamo « che fii feft^s^a te incontrata dai
Pnncipef rancefco Veniero > & la Rep. le fece molti fegni cu rioerenza Sedi hono-
ce. Et finalmente hanno 1 5 74* Henrico 1 1 L Ré di Francia, ricomando dal Regtio
f uo di Polonia, per laisiorte di Carlo fuo featdb , fcì a Venetta , la ouaìlc egli ha*
aieoafinodafanciullodefiderato di vedere « Et^òfu^d tempo di Luigi MÌocc^
nigo.
Ma percioche la venuta del ma^ior Rè che d fofie in alcun tempo , portò che
$ii fi facefloro le maggiori accog^ienzeche fi vede(!ero giamai fotte da quefto Sta^
co i perfona vinente ,sì per Ja qualità dicofi gran Prmdpe^ & si per la conditioM
delPetd noftra, ho giudicato , che non fia punto inconueniente ^quantunque f^rfe
'parrdad alcuno, che ciò fia (buerchio ò fuori di Juogo)<li narrare à pienoyà perpe*
ftua meaioria,& à coniblatione di chi leggerà leprdenti cofe , vedendo quanta Rìì
' la magnificenza de gli animi Vinidani (nell'occafione) tutte quelle cofe ch'ella fé*
ce particolarmence in dimoftrationc della fua letitia , vedute in parte da noi. Se in
. parte ttzxxe dalla fcrictura di Rocco de Benedetti, il quale fii il pnmo fra gli alcri ^
4 Se forfè il piddfligente, che uè tsattafle •
. Haucnoo adunqu e Hénrìco > che fi trouaua^Ulora in Cracouia Rèdi Polonia^»
44* DEGLI HABlTr> COSTVM I,
iotcfa la morte di Carlo foo fratello Rè di Franciaj& cflfendo chiamato dal COfifi-
giio di Parigi & dalla Regina madre con grande inftantia f alla focceffione della^
Cloronaf la notte fi mife con alcuni de fuoi> de quali più fi fidaua 9 fecretamentc in
tiaggio>& giunto in porte i Vienna fu raccolto dall'Imperatore con grand'affec*
to. Di quindi fcrifle al Senato il dcfiderio fuojpaffando in Francia, di arriuar fino é
Venetia per vifitarlo > & che quando vi foffc giunto ^ riputarebbe d'eflere in cafjL*
propria.
]1 Senato intefo ciò»hebbe oltre a modo cara l'òccanone dihonorare vn Rè
tanto antico > & fubito deliberò di riceuerlo con quella pomna , & m;^ificenza-^
che fi poteua maggiore per coff poco (patio di tempo . Spedi per tanto il Secreta-
no Bonriccio in diligehzai a far complimento con lui>& accioche defle ra^eoaglio
alla giornata de progrefli del fuo viaggio. Et creò quattro Ambafciadon oc pria-
cipali del Senato,che furono, Andrea BadoaroiGiouanni Michele CauaherosGia-
uanni Soranzo Caualicro>& lacomo Fofcarini , al prefente tutti tre Procuratóri di
San Marco, huomini confiunati ne maneggi della Rep. & ncll'ambafciarìe •
Ordinò parimente che di luogo in luogo del fuo Stato, foflefo preparate ftamse
tcali,& prouifioni per riceuerlo. Elefle anco diuerfi nobili* chi con carico di prone-
dere di vcttouaglie & d'altre cofe necefiarie^cbi di far gli apparati^&chi d'rna eo*
fa, & chi d'altra. \
Mandò Valerio Chiercgatto fuo Cokmello , i mettere infieme Tordinaivre » &
fece intendere à Giulio Saiiorgnano , & à tutti gli altri Condottieri di huominf4%
arme,che tleflero preparati alla venuu del Rè. Diede ordine a Marco Molino Car
pitano del Golfo > & a Gian Batti/la Contarini Capitano della guardia di Candia j
che quanto prima venifl'ero a Venetia* con la banaa delle loro galee, & che tnttc^
l'arti della Citti aniiafleropcr ciafcuna vn Bergantino . Et che il Palaaiodei For
{cari 9 per cfler nel più bel (ito del canal grande , fi adoniaflc realmente per fao al-
loggiamento, infieme con idue Palaszi contigui della famiglia Giuftiniana » codl^
altre cofc apprcflò .
Hauutafi poi dal Bonriccio , la certezza della venuta Tua , della partita , & dell^*'
auuicinarfi i i confini » Hieronimo Mocemgo Luogotenente del Frioli , andò à in-
contrarlo alla Ponteba» confine della Patria,con 500. gencilhuomini Forlani bene^
à caualk>,& con loo. fanti • Et poco appreflò il giorno dietro , fii incontrato fopra
Venzone dal Duca di Niuers , & da i quattro Oratori predetti , con gran numero
di carrozze,di cocchi,8c di fantaria,& gli oratori gli prefentarono vna belliffima^
carrozza tirata da quattro Corfieri leardi 9 fopra la quale il Rè (àlito , gli fii fàtta^
per viaggio vna bella fatua d*artigliaria dal Camello d'Ofopp .
PaflTaco il ragliamento rapidi(lìmo torrente, fopra vn gran ponte riccamente
addobbato per lo fuo pa(raggioi& giunto a SpilimbetgOjfu honorato da i Signori
del luogo con molta reuerenza, doue fii incontrato dal Duca di Ferrara . Et parti-
to per Sacile , alloggiò la fera 6c definò il giorno vegnente , nel Palazzo di lacomo
Ragazzoniydoue fu realmente riceuto co i due Duchi Niuers & Ferrara . La fera.*
arnuò a ConigliatK) difcofto da Treuifo 1 5 . miglia. Camello per (ito il più ameno >
che fi pofla vedere, doue fi fermò fino al dofH) defiuare , per il Ponte Clelia Piane»
die fi era rotto: ma rifatto di nuouo fu gabbioni ripieni di fa(fi di 6j. pafli di lun»
C[hezza & di tre per larghezza, vi pafeò commodamente,& peruenuto alla£arit:Ù
luo^o lontano tre miglia da Treuifo, fu incontrato da Bartolomeo LttSmano
Podeftà(lo quale eflo fece Caualiero) ccn tutti i nobtìt Triiiiiani .*& acanto Aftie*
ncf# .
IBTVSl DELLA CITTA' LIB. X. 44 j
net^ fiuRfimtato ta cantilo di gran bellezza & di prezzo» coperto di pauonaz*
«o>(nl quR il Ré falitD» il cauallo s^inginocchiò •
Airtncrar nella porca di Treuifo» fu incontrato dal Vefcouo Cornaro col dcrot
& inginocchiatoli dinanzi alla Croce» il Vefcouo d^tte alcune orat ioni> gì i diede à
badar la pace Se lobenedifle. & poi i fuon di trombe & di tamburi > con vua gran
falua di art^Iiarief& con ftrepico di Campane» fu accompagiuto al Palazzo dei
BreiTani» fotto vn baldacchino portato da tf .Caualicri. Qui cenò» & deiinò il gior-
no feguence. EcpoipcefelaviaperVenetia^ EtalleiiTIiora giunfe a Mergara
con la Vac^juardia di tre compignie di imomini d'arme « La prima del Conte A^
fonfo da Porto > la feconda del C^nte Brandoiino di Val di Marino » la terza (nH
mezzo deUa quale ftaiia il Rè) di Pio de gli Obizi; & alfuoarrìuo »gli fu fatta fai-
uà di molta art^liarsa •
« Vi erano aipettando per leuarlo 70. gendlbuommi Senatori in vcfte Ducale di
crimifino» &ciafcnD0 di loro hauetia la ìua gondola guernita»chi di coperta d'oroi
chi di velluto» chi di rafo 9 ficchi di tabi crimifino» con diuerfì ricami &lauori d*-»
<m>» & d*atgento»con quattro/eruitori per vao veftiti i liurea.Fra quelli era Gio-
- uanni CònwoCaualieio in manto d'orot venuto vltimamente d^ambafciaria dal-
l'Impcradore » & die fit gìsl inanzi Oratore in Franda • Il anale fmontato con gli
altri ad honorare il Rè» ^i fpic»ògrauemente in nome della Repub. f inaedib^e
allegrezza! dMU (entiua per la Ina felice venuta •
Furono anco apparecchutc dluerfe gondole bene adornate per la fua Corte > &
tre per la fua periona: l'voa fornita di velluto negro > l'altra di velluto pauonazzo »
la terza dì broccato» fopra la quale montò col Duca di Ferrara» & di Niuers » & (i
anuiò verfo Murano» fi^uitato da molte altre gondole d'ogni forte . Etper via fu
fatta fatua d'art^iaria i San Giuliano»^ Sdn Secondo» i San Luigi» & io.Chrifto*
foro dalla Pace. Et fu rifcontraco da 40. gondole » le quali in forma lunata» io tol-
lero in mezzo» coperte di velluto nero»di 4o^entilhuoraini gtouani de i piti hono-
rati deUa Cittd» acAitìiti dalla Signoria al feruitio delia fua perfona mentre vi di-
moralscf tatti nobilmente veftiu alla lunga alla Romana » con due feniitori per
fondola» veftiti à liurea di feta»& con vu'altro in banchetta honoratamente aldob-
>ato •
Giunto al Palazzo della famiglia Cappella 9 douealloggiani il Marchefe di Vi-
co» trouò apparecchiata vna i^fla guardia di huomiai armati » con beltiflime az-
ze tratte dalle Sale del ConCgìio de Dkci» cose ordinate»da Scipio Coftanzo # iHu*
ftre Condottiero di huomim d'arme della Rq>ub. al quale s'era deputata lacu-
Aodia della perfona reale > con buon numero di trombetti > & di fambùri » veftiti
alla Uurea d'eflò Rè. Et trouò gente fenza iìne» ch*era fparfa d*ogn*intomo per ve-
derlo. & fi fpararono molti pezzi d'artigliaria» & fi d ieoe nelle t rom be» & ne tam-
buri» fonaodofi per tutto le Campane • Gli Oratori gli prefentarono Ì40«gentil-
buomini per feruirlo •
U giorno feguente iiS. dil uglio in Domenica » il Principe fece andare il Bu*
centoro co Bergantini armativalnumero di zoo.al Lido» & eflb con la Signoria.» t
falito fu la galea deftinata allora per lacomo Soranzo» ch'era belUflima» feguitata
da i4^Itre galee» dalle fufte del Configlio de Dieci» & da t^ran moltitudine di
barcne»andò i Murano à Icuàre il Rè » per condurlo poi trionfalmente per la via^
de i due Caftelli d Venetia» al Piazzo de Fofcari •
Smontato per tanto d Murano j oueil Rèftaua in Sala afpeKando» fentendo
eflò
444 DE GLI H ABBITI, COSTUMA,
eflbta Yemtta(rtiari;gU (rfece incofDtroYctfo. laccala. » Uuandofik berM||fl[à^
ìo% che il Doge (ì leuò il como> & iochinandofi per honorario • Il qualW^ofe in^
•Hagua Francefe > alle honorate parole che gli difle il Principe in complimeatoilel-
ila Kepub. & Moni^. Arnoldo Cerrcrio Tuo Afnba(iciadocc >.gU vidic^ua^ia Inala*
no I come fuo interprete .
Poftiàfedere» & hauendoilIU fiauelUtoinlingua nofimcol Prìncipe per al-
quantafpatiodi tempo famigliarmente» montarono infieme fopra la detca^
lea • Et il Aè (i pofe Copra vn Trono reale collocato in poppa > al quale s'afcendo-
uà per tre gradh & era dal!a deftra il Cardinal di San Sifto nipote del Papa » & Le«
fato ApoltoÙco^& dalla finiftra il Doge > fedendo tutti gli altri Duchi ■$ & Signod
luoghi loro • Quefta galea fa la più bella che vrciiTe giamai xiell' Arfenalc • fie»»
cioclie oltre che fofle vn bello» fortcj groflb > & nuouolegno > con la poppa {colpi-
ta di Satiri>&4'alt ri fogliami indorati 1 le pendeua dall*anten;tvngraiìde:&rico9
pennone! chiamato Fiamma id'crmifinoaemifioo fregiato d'oro > con ¥n Sana»
Marco nel mezzo •
Neir vna fponda» & nell'altra vi eranopiancaee trenta bandiere», alcuoe d*ertn^
fino bianco» & turchino» & alcune di roflo>& giallo» con ricami d'oca» & d'auge!»-
to col Leone del Vaogelifta nel mezzo» & fotto l'arme del Generale. Ma vna moU
co piiì-grande di tutte qucfte > era fermata fu l'alca cima dell'albero» del modcfi-
nio drappo» & v^amente dipinta • Vi era anco artiffli2iria.a^a fomma di ^4»ptt-
zi. Et quel che pili dauadciafcuno marauigliofo diletto» erano ^54.Scntauooi
podi al remo» tutti vediti di caffett i giallo » & panonazzo^ liurea di dio Ré • Lft
po|^ era coperta di m panno Scarfaitto » foderato di damafco verde . Quacooo
mannari con habito di rafo cremifino alla Greca» flauano al gouemodel timone.
1 1 Gomito» & r Ammiraglio haneuano in doflfo il fimile» ma l' rno di k»x> era con^
la beretta di Velluto nero •
Giunti al luogo deftinato dei Lido»i uri della Arti^liaria» che fu f parau^cofi dà
i due Caflelliicome dalle.galee & daaltri infiniti VaTclIi » i pena (Ipoflbno tmagt-
nare . Allora il Rè abbracciando con fronteailegra Antonio Canale Gouemator
Generale del trionfò» & commendando fbmmamente il fuo valore» & le prodczae
heroiche fatte in mare nella giornata del 7 1 . lo creò Caualiero .
Smontato futlido» & venendo fotto all'ombrella portata da fei Procuratori di
San Marco» che furono» Tonufo Contarini» Scbafliano Vcnien>>che poi fu Doge»
Nicolò da Ponte > al prcfentc Principe di Venetia, Marc'Antonio Barbaro » Otca«
uianoGrìmani» & Hieronimo Contarini : pafsò fotto à vn'arco trionfale contro
portoai».dirìzzato al fuo nome» dirimpetto alla Chiefa di San Nicolò>& fabricaeo
da Andrea Palladio » per ordine di lacomo Contarini » & di Luigi Mocenigo eletti
amemlucdal Senato £^a i preparamenti del Lido » à imitationeddi'arco dlSec^
timio» fatto da gliantichi Romani alle indici del Campidc^lio . Nclcui frontifpì-
tio di fuori era icritto in vn quadro cinto da cornici ^
HenricoIIL FrdncUatqne Tùloni^ RegiChrìftianif
(^ inuietìfs. Cbrifiian^ religionis acerrimo fropugna^
tari dduenicnùy Vcnitérum T{f/p. adyeteris btncmleu^
tiéty étOHtobfiruàntU dcdaratianem •
Et
ET VSl OaiA CrrTA^ UE X 44J
' fec n^attro fcoatiTpicio di dentro pur vn in quadro Gmìic .
Hftirico tlUVrMicia& 'PolonURe^ Optimodtjm
fortijpmOi ho/piti imomfarabUì,Vtnetor»m Re/puè,ok
tiusMÙtt»t$m fieltàffimum.
Sotto alle dette parole,& d'ogni intorno, oltre i diiierrerinBprefi^,finu;c> St tra*
feijfi vedeiwdipintò lafiiftcncmftiaPoloniit: lacotxjnatioRcdi quel Regno; i) ri-
ceticr b corona in Fraflcii j & H pcegionia de i nemici . AlqiuntotdircoltQ all'in*
CdiXTO dell'arco* etJiTnabeUai&BnuiI.oggfaicandieci egloiine d'ordine.corÌQ-
thiooofuoipilaa&anìi&cimvntòaiCtobeneinteEojac eoa bellìffimi compacti-
iBeati.&neImezio:deUafoiniiutddeI cielo eraqodipintq in vn quadro » quattro.
vittarie ikite con palme 2c corone in ntancb in fònna4t coronar il Rè quando crt.
ntfkì aUudendo con qiicAo > lUe quacccet vitcocic conregujte da lui > in gior oaccj
Qlinpali conerà. nemici.
. AU'iDtorno poi d'eflà Lc^atcraoe %uiiace cucte le ^tcù. Nella fronte apparì-
ua vn'altare in vna nicchia , con vn quadro mirabile dell'Imagìne di Chrido . Di-
naiul «1 quak il Ri ingioocchìacon con gHakrii rendeado gratìe à Dio del fuo fe-
Ucearriuo : fu cantato da i mulìci il Te Deum , Se dette dal Patriarca di Venecift
afoinc oratioai, & dataUtMncdittione^fe ne entrò iii Bucentoro > auuiandolt alla
Cictìlt con vn perpetuo cuoQOi & rimbombo d'artigliarie. di trombe ).di tamburi.
& di campane * che aadaiano al cielo , & con cofì lacco ordine > che non fì potcu»
defìderar meglio .
. CiuBCo per JiKaso il Palazzo Duqile , le galee fifermarono per ordine in fchje-
varflC'^iUiiMOQeli &i tieHa becca per entrar nel Canal grande, (pararono à va trat-
co l'artidiarìeiTparando parimente le Tue l'alcre cinque galee diTarmate alle rìue *
Ibao rànt^giaaieiKO delGcan Prior d'Inghilterra > & le Fude > Se. i Bergantìni, Se,
molte altre nani & IttnifChe lì tcouarono all'intorno, & k) PÌ3ZU molti altri pezzi
feccr9Ìl.nMde(kno, (onaodolì cuttauia rii (Iromentì > i tamburi > le trombe > Si, lej
QunpwiediSftnMaKOi^dituttalacittdinneme. Et fecondo che il Bucentoro
andò caoHnaodo-più auanti, lì fecero falue fai campo di S.Maria Zebenigotdi Sin.
Viu^-dcUa Cacitd. > & di S.Samaello ,
( Artiuaci alle veouqpiattro fior
cip«a <f.c<w USigaqria'& vfac
ogiat^mo fi può imaginaFcil Prit
fipofcsula &)ellEa $ vedere Io
buche che^crr^uano aU'intpmc
gence^ehe itaua fu per le rJue da
Si per iteni,d gfuyàfire . Ma co
potte^w infimci dall'vna parte
tA in Ibrmadi gìgli,di piramidi,!
ftre Bei tfXtìdctte cafe , ioaùnài •
pocomenodiduemiglia. Et p >
WCodQfc«P«Fcuacbe^i»il^ i
444f r>£ GLI HABm, COSTÌTMi;
iioCte*molcegOfKlolerì|HenedÌo^fortecligeace>aiidatiaiw ( _
porto. Ce noaè pomoScifait in terra vna tappideocatiooe pili mìnlMle <li
quella» b quale dal Palazzo del Ré> cbe fcDOpcc |»er ogni lato, fi godena inolio» ac
U dimoiltaua [Mti dilcttcuote & gratioCa . Ec ogni fera alle due bore di aotte > G f>-
ceuano da itnund per ordme del Senato idioanzi al Palazzo > fingolariffimi coo-
certi.
Quefti eoBiparirono ma fera , con tutte le forti di ftronientj in ma grta Lo|f.
gialabri^a m barche groAc i eoa quattro piramidi > & con vn baldamiioo . Et
oatofi principio con ironobe & tamburi 1 cautanmo le Iodi dd Rè » io rari fiiooi» Ac
canti con iniudbile harmonia .
Il Lunedi fui tardi, ii fece ma raguta generale d'ogni fwte legni t che termimU
mal Palazzo del Renando quiui nell'acque in ma grottafabrìcata* Nettuno coi
Tritonii&^tltrìniini(tridpc»gereipren]i}>& lepalroedi Vmcttorì. II Martedì
gimtfedVenftia il Duca dì Sauoia» con diuerfi altri Simon >&& rdcookodalRè
con molto honore . Et ildimedcfimo il Principe conia Stimma andò ne piatti 4
vi^reil^^&adinuiearlopcrlaeioniol^ientealcoiHiito. Btpiale (aptepar
ratofotenniffiniamemtenelIaSaladelGranConlMliO} di ctouefi Icaaiono tuoi i
banchi. Et in capo ve rfo la Piazza ri fu fatto va palco eniineateotipertD di tapdti»
& infaccia p<^ il Tronorealc^^tamieodibcoccatìt ficiatomodarafogiallo.a;
turchino.
Dall'altrocapodoueiilS^iodelDogeifodlrÈxuant'altiflìnucredentiera»
con tcibro ineftimabile di TafiTai coppe d'oro* Se d'argento . Da t due lati deHa Sa-
UfuronoaccommodatepCTlango>mieinanidibancKi>&dinfieBfe: o^fii fatto
nciraltreSale(KfaoridiqoeUadclCea%Uo>s*apparecchiarono tauole da inao^
giare per tre mila perfone .
Il Mercoledi ntattina* il Principe con la Sffiiion'a> & con gli Oratori de Pottota-
ti> andòcol Bucentoro A Icuare il Ré.& condottoto d San Marcoifmoatòful ponce
fiuto fopra alami barconi . In fronte delquale erano dirixsatc due piramidi ake
venti braccia l'vna : Se da quel termine fino alla porta deUa Ctnefiberaoo cokmnel-
)e gtiemite di faiapaitonazz3>& gialla* cì^concUce con ornamento d'oro» 8c d»i-
fvn Iato all'altro aellecolonncllc>fellonidilauroi&d'elkraalhi fommici & pet
Ordine fino alla Chìefa. EtilCielodiroprat&nKdelHnàmenieper terra, era cck
perto di panni fcarlarti. CosììlRècanHnandoinmezzo del Cardinal SanSifto»
tt del Doge,an(la[ido inanzi i Duchi di Sauoia,d>Perrara, & di Niiiers > & portan-
do l'ombrella i predetti Procuratori,il Rè cntròin Chiefa > fc it^inocchiatofi A va
fcabello coperto di panno d'oro, dinanii ad' Altare grande» fu cantatonuifical^
mente con gli orgatii,ÌI Te DeirnitSc dopò s'andò al ConuJto» il quale ftivérzDtai.>
' tte nittauia mulìche Se coiicerci inaudttirda i più valenti hoo»
iaHordìnananicntcègrancopiainqneriaCitni>&: da Mon-
i Maeilrodi Cappella» et pcrlona dì molto valore &c bootd > it
it nelle compofìnoni è fema pari . Dopò il coniiito , il^Rè col
Itti Signori ) vide la Sala dell'armi dell'Eccelfo Coniglio dc>
nuouo in Sataidoue llerono in ricrcatione di miificne per va
pesatore n'andòìn camera del Principe i rìpofare vn poco,& poi fii col Bocestora
accompagnato dal Dc^ al fuo Palazao .
]tGioiwdirukai.hon»a«l^prkuuanKntc pergoad«UinfiDUCflPcaK>pe»
N.
ET VSI DELLA GITTA^ LIB. X 447
the poffoecompagnò imo tlla riaai& al partir Aio fiirono tratte dalle tiaui > & g^
Ice nel Canal Grande, dioerìi tiri d^artiriiaria . Andò poi dal Patriarca Grimani à
ma fefta priuata > & a vedere il celebre ftiidio , & l'anticaglie del fuo Palazàx) . II
Venci*dì giunfe il Duca di Mantoua, (k il Gran Prior di Franciat 8c venne in Conff-
Wio a ^^^re JYlettione de i Magiftrati . Et fedendo fra il Cardinal San Sifto , & il
Principe, & prcfentatoli da vn Secretorio il cappello aperto, pigliò ballotta d'oro t
èc nominò di Preeadi, lacomo Contarini, il quale in concorfo di fette altri ftrìdaa*
do itOncellier Grande »
pin? U Seremjpmo Htnrico Ttn^ù Kè di FràncU , ^ di
'PolonU •
EU nocafio» & detto di comun confenlb di tutto il Configlio . Ec eflendo il gen-
tilbuomò andatogli i piedi per ringraciarlo di cofi gran fasore, il R è gli diflfe •
. *-
KlpgratUit la bontà di fièifiì Signori^ che hanno hoM'^
ratei meriti delyofiroyalou .
*^ Si leoò poi il Gonfidio nell*imbrunir della fera,onde il Ré fu accompagnato alla
barca con molte torcie ^cefe» & da nu^te gondole di gentilhuomini fino a cafa^ .
DìnSEinsi aUa quale,stdtie bore di notte , fi prefentò in mezzo del canale , vno edifi-
co grande diiegno^Meoo df fuocbi artificiati,& datoli fuoco,parue cbe fi aprifie il
monte Etna > & che da ogni parte fulminale •
* Il Sabbato il Rè accompagnato da i quattro Ambafciadori , & da diuerfi alirì
Signori, fii il dopò definare air Arfenale, mofirandogli il Caualier da Legge, & An«
tonio da Canale, coi Patroni deP'Arfenale, ogni cofa particolarmente. Etglifii
apparecchiata vnabelliflimacòlatione di conTettioni, & di frutti di zuccari,coi
^cortcUt , con lo touaglie , co i piatti , & con le forane ( cofa non pili efcogitata^ )
^atte di zucciro : & al partir fuo, fi come al fuo arriuo , fu fatta gran falua d'arti*
gliaria .
* La DonKnica fu co i Duchi & altri Signori i, vna fefta pubi ica , che C\ kcc nella
Sala del Gran Configlio, doue fi trouaronodugento gentildonne di fingobtr bel*
lezza, tutte veftite di bianco,& adomate di pene , & d'infinite gioie di vno incre*
dibii valore . Erano pofti i banchi di federe , per hingo , nell'vno^ & nell'altro lato
ideila Sala, lafciateui in mezzo fpatiofa Piazza* Al luogo della fede del Principe era
vD Trono Reale , con vn panno d'oro, che pendeua col fuo Baldacchino per il R^ $
& il muro era tutto all'intorno razzato di rafi gialli & turchimV col pauimento co-
perto ài finjfimi tapeti: Se i banchi della Sala erano ornati di cuori d'oro di beltif-
(imi lauorì .
' In quefta giunto il Rè, k n*andò, feguito dal ì^rìhcipe & da gli altri Duchi» doue
le donne fedeuano» le quali fi leuarono in piedi,& con nobile, & genidl maniera gli
fecero reuerenza . Et egli trattafi la berretta , rendè loro il faluto : £fonandofi gii
rifornenti mufid»4e donne forono ad vn tratto leuate tutte i due i diìe da i gentil-
huomini, & mettendofi in fiIa,con lento paflb, cominciarono a<)anzare, paflando
dimanoitimano^linanzialRè&inchiiundoglifi. Et egli flette fempre coniai
berrecuinouao.
: . Ff Si
"v^
443 DE <5Ll HABITI, COVSTM!,'
Si baUò poi aBa giarda eoa alcoae di loco» da dmerfi gioiiaiii inftnittimatf;
^it^uobnencc nel ballo > dimpftrando (^anco valeiTcm in quella profeifiotie « Fi-
niti i balli> fi diede vna coUacione rìcchitfima aella Sala dello Squtinio » doue enu#
al Tribunal delPrìndpe» polU la Sedia reale» con la men(a carica di confetcioni di
fe0anu forti» & con diuerfe ftatue» & figure di Zuccaro » di huommi >di Ninfe > di
Lioni) di uaui» di ^rìfoni» fatte per oiano di Nicolò dalla Pigna » ^perti^mo io^
quefta maniera di cofe •
Erano parimente dirizzate nella Sala tre altre menfe» due per Idngo da i due hu
tU9<, vna in faccia: fu le quali fra l'infinite confettioni che vi furono» erano colloca*
te per ordine» trecentoiigure di 2Uiccaro » qHe per faudre (i difpenfarodspalle gen-
tildonne . Et in fommà ^apparecchio ih quella gran Saia fu fimile al cótiuiio de gli
Dei figurato da i Poeti .
Finita la feda alle ventiquattro bore : bauendo Giouanni Donato » che andaaa
tiu^dcildo tétto il Teatro della gran Sala: fatti accomodare ì Signori d loro loo-
ghi)il Rè fi kuò col Frtncipe»& con la Si^ria»& entrati in Bucmcoro: fu accom**
pagnato alla fua magione . U Lunedi gli fecero vedere al ponte de Carmini » la^
guerra» de i Caftellani» ic de i Nicolottr » doue era tuttd iì popolo di Vclietia • Si
mifcro infieme ciuafi ^oo.gnerrieri per parte<x>n celate % & morìonì in tè/U • Et
liando il Rò alla fineltra del Palazzo » di lacomo Fofcarìm » i OfteRani fecero la
moftra fui ponte à due i due. Et poco ftantc vi falirono 1 Nicolocti.Et iodi ipoco
comindandofi i co^ibattere i corpo i corpo» s'attaccò ia (rotta » che darò pia d^
mezza bora» vedendofi cacciar giù del ponte » Quando l\na & quando l'akra par««
:t«»cadendone in buon numero^bora in terra & dora in acqua : eoa tanto^gndo » &
ftrcpito»& rifa delle genti» che nulla più •
C^fta baruffa fu rifatta più volte» ma eflendo caduta! i terra Luca pefcatoro t
valorofocampione de r Nicolotti» il Rè facendo fegno con nuuio» fi fini la guerra $
& egli fi leuò dalla finciha alle )3.bore^ Il Martedì mattina haueodo deliberato di
partirfisfece intender per l'orator fuo Ferrerio» alli 4o^entilhuomini che k> femir
' uano» che voleua riconofcerli auanti ch^ partiffe . Onde adunati infienK » die^
dero carico di £u: le parole di complioopito col Rè » d Mattheo Zane Zelinolo gii
di Hieronimo Procurator di San Marco » al quale il Rè mofìraua di hauere partii
colare indindtione • Et inanzi che vfcifie di camera per afcokar la Mefla» U Zlaoc^
entrato con gli altri»gli parlò agtatamente»rifpondendo» & replicando belle & ho^
norate parole & afFectuofe l' vna parte & Taitra . Et fu le ^.hore» il Prindprcon U
Signoria andò coi piatti al Palazzo del Rè»& vdilaMefla infieme. Et fendo il Rè
per fcendere à baffo» vsò alte & gran parole con la Signoria > & difcefi poi » moi^ò
in gondola»& non volle altri con lui» che il Doge folo »
La Signoria Se gU altri Prìnql^i»faliu in altre gondole coperte di cremifino>s^aih>
uiarono verfo Lizafiifina » Ekuie algingnere che vi fece» li fu fatu v«a falua» fi co*
me^nco ne fu fatta vn'alt ra nel naflar prefib a San G iorgio d^Alega •
smontato il Rè in terra ferola» abbracciò il Doge con graad*afiktto » tìogra-
tiandolodeiraccogHense fatte »& dimoftrando di tener tempre ottima volonut
verfo qnefio Stato»lo lafciò confolato • Paflata poi il carro»vna deUe piatte dorate
della Signoria per condurlo a Padoiu » & eflendo il Rè per imbaxscarn co i Duchi ^
& con altri Signod>fi ricordò che ne gli abbracciamenti del Dùce > s'era dicDCQtf-
cato di donargli vn belliilima anello con vn diaioante di gran vwitai ch'cfifo tcM^
uà al collo per qucfto effetto •
Onde
ET VSI DELLA CITTA^ LIB. X 449
- Òndeh)markIòfabito8lDoge>chédigideramontatombarcaperTn<>dcTuoì
principali fiaroai> con qDclte parole formali .
€htglid»n4tktqmlU4neUot Mcmhe mfiino dtl Jm Amw
grdnde yerfi di lui , lo yoUffe fortn/re .
' Indi mangiò al Mòranzano nel Palazzo de i Fi
ordine della Signona>dÌ guanto erabifogno . Bt
do hor l'vQo hor l'altro di guei Palazzi che fono l
Ypario di 20. m^ta > gli piacque molto il Patazu
Procurator di San MarcD> & unontò per vederlo
■onde per qpefto gjanfe fui tardi a Padoiìat & montato in carrozza incontrato da \
Rcct^i della CTtti,& dalla compagnia di cento huomini d'arme di Antonio Mar-
tinengo & dalle compagnie del Conte Brandolino di Valdi Marino • & di Pio do
gli Ooizìidalle fattterìe del Territorio) da tutta la nobilti & popolo dì PadouatSf i
ìtiono di rari) dromentii Se a lame di ^an numero di torcici fu accompagnato al-
la Arenai & al Palarao reale di Pietro Porcari prefluitiflìmo Sena tote tdoue cend*
'Scdefinò il giorno feguente. Et hauendo creato Caualiero Vittorio Bragadtno
Capitano diPadoua* montò fu le Tedici bore ia carrozza >&^auuiÒTerfo Roui-
go. .
TiJi fiE tante furono ,8c cosi fattele cofe che fi fecero allora per la venuta del Rè
di Francia: le quali però furono in gran parte (Iraordinarìe & fuori del confueco .
, 'Pércioche quando ci viene alcun Principe ò Dual,ò Signor di qualitdCche fpenb ci
T?iWOTK))s'vfano per l'ordinàrio l'infrafcritte accoglienze . Come s*è incelo che fl
tal Principe vuol venire in Publico. s'apparecchia il Bucintoro .
- QoeimbefKflmiOi & gran legno , fii ucto far dal Senato fanno t jii. perla per-
fooadelDoge. Porta gran numero di perfone > come quello i ch'è maggiore, & di
g'iì corpo d ma ealea grofTai ma di forma diftefo. & col felze di fopra per tutta la
akii^cizd . Nel mezzo è diuifo da vn lunghifiìmo corridore che fcpara i cOrfi
pieni di fcdiH da i lati. In faccia vi è il Trono del Doge. Dì fuori rifplende per mol-
to oroiSc di fopra j tutto coperto di rafo cremifìno. Dalla parte dinanzi vi è pian-
tatomoftcndardodelDominioialcuipiedcépoftainaltorna gran figura diri-
lieuo j rapprefenrante vtia GiufHcia .
* Dicono che fi chiamò Bucentoro con voce corrotta : perciochc neUalegge che
fi prefe di fabdcarlp 1 jì dicea >
^uodfibrkitMr immimn ducenurmn htmìnum ,
CioidtpOTtatadixoo^boDRiinii&cbeda quella voce docentomm lìi 'détta
Bocìntoro. & altri dicono altt^amenre . Maói qu^uaquemodofìfia» queUofi
condoceua altre volte i remurchioima poi gii furono agginnti i remitonde Ci ma>
Appaca:diùtioa(lniqucilBadnt«o> taitiiBUatioiì mcnsoB ^'ordìoc di
450 DE GLI HABITt, OOSTVMi;
Be^antini» & di Palafchermi» adorpatiydì ntzU dì feftonii dfi&nni dì hafl^> d^infe^
gncific di fuoni diuerfi per accompa^are il Bucintoro •
Venuta la bora > i nobili del gouerno » i quali (i fa intender quanto bifogna > ye-
ftiti di cremi^no accompagnano il Doge in Bucintoro > & s'auuiano i i lidi . I Pa-
laichermìi i Bergantini» le gondole » &gli altri kgni dinerfì in nomerò pur troppo
grande» occupando tutte l'acque del Canale>parce vanno inanzi» & parte feguono
u Bucintoro» con tanti fuoni» con tanto ftrcpito di voci» con tanto ronK>r di Cina-
pane & di artigliane » che è ftupore i fentire .
Concorre i quefto fpettacolo tutta la gente della Citti » poncndofi doue dcc#
paflar tanta pompa marittima per vedere . & leua(o il perfona^o in Bucintoro»
jU conduce al fuo alloggiamento •
Il giorno fegucnte» fi rapprefcnta ragatta di barche » ò guerra fui ponte » oiicro
attorno à cafteib di legno pofto in CanaIe»come fi fece l'anno 15 joxhe ci venne il
Duca di Milano: ò qualche altro fpettacolo illuftre . Si fa poi folenniffimo conuico
in Palazzo con gentildonne & con ricreationi diuerfe. Il terzo giorno fi conduce il
Principe foreftiero aB'Arfcnale •
L'vitimo » ^li fi fa vedere in San Marco le gioie » Se le Sale dell'armamento» cofe
tutte notabili » & honorate • Ma nelle fede ck priuati (i fanno altre cofe diucrfc •
Conciofia che ne tempi licentiofi antecedenti alla Oiiarefima (auanti alle quali
l'anno iz^p^fuordinato»cheiIgiornodiCarnouaIefoflefeftiuo)iìè vfato da mol-
ti anni ùi qud> ed rapprefeotare alla Citti>Comedie. Percioche tri i Poemi imagi-
nati da gli antichi per infegnare altrui i precetti della vita ciuile» fqtto velami di
fauole X va fa la Comedia» dalla quale fi traggono bene fpeflo regole bMeDiflime &
molto gioueuoli al viuere humano »
QueUe hanno fempre hauuto gran corfb fri i nofiri» quantunque corrotte le
pili volte da i recitanti»con inuentioni ò perfonaggi troppo ridicoli» & rapprefeo-
tare da perfonc poco intendenti di quefle materie . Ne tempi andati ci fu dì mol-
to nóme Francefco Cherea » il quale fauorito da Papa Leone Decimo in Roma >
tenendo il primoluogo fra i recitanti ia Scena ( onae perciò fece acquifio del co-
gnome del Terentiano Cherea ) fi fuggi in quelle parti per lo lacco infelice di
quella Citti» fotto Papa Clemente Settimo . Egli piacque grandemente i i noftri»
onde inuentore in quelle parti di recitar Comedie » fi fufcitarono in quei tempi à
fua perfaafione»diuerfi nobili ingej^i»che ne recitarono di beUe&honorate.Per^
cioche allora mife nuno à qi^fta imprefa» Antonio da Molino co^ominato Bur^*
chiclla » huomo piaceuole » & che parlaua ih lingua Greca > & Schiauona corrot^
ta con 1 Italiana » con le pia ridicolofe » & ftrane muentioni » & chimere del mou
do. '
Frate Armonio debordine de Crodccbierì » Organifia di San Marco > Valeria
Zuccato dal mofaico» Lodouico Dolce » & altri diuerfi • Et fra qnefti fu notabilif-
fima recitante»^ vna Polonia » che poi fii nioglie del detto Valerio . S' vfarono pari- ^
mente per la più gente » fefte publiche di baiti & d'altri bagordi > fu diuerfe piazze
della Cittd. Et il Fonuco de i Tedefchi collumaua ne i tre giorni auanti i quello di
Camouale»di far fefta publica i porte aperte. Doue concorreiiano tutte le niafca-
re di quel tempo»in vn perpetuo ballo>cne duraua per i predetti tre giorni. Si fece^
ro etiandio bellifiime & ricchiffime mafcarate » con diuerfe liuree di caualli i con
corfi di Tori>& con gioftre di lancie»& con diuerfe mufiche » ne tempi di Monf^ow
BiÙenagratiofo»&iplendkiogeatilhnomoiaHigraadiletro .
Et va ÓELLA CITTA^ LIB. X 451
' lEt Furono Introdc^i pochi anni foho alle lattare > folehnìffimi balli t doue con-
correuanoolcrealla^uenciì per follazzarH librimi Senatori della Cicti per ve-
dere. £c noi Palazzo jtoMicoila Dotneitìca del Camoualeifi faccua^come anco fi fa
al prcfencci la caccia de i Tori.
Ma in qael giorno vi concbrreuano tutte le mafcame pid nobilif 8c prefoitatefi
b1 Ocige^vi fi rccftaaa airimprotiifoiò dal Frandotto>ò da Franccfco Berrettaroiò
«iafimili altri allora eccellenti hifomiai in queftaprofefiìone» <)ualcbe poetica in*
tientione. ^i fono anco fpefib recitate delle Tragedie con grandi àfiparecchif com«
{>ofte da Poeti antichi» ò da moderni • Alle quali per la fama de gli apparati » coti-
ccvteaano le genti eftcre^ & drconoicine |>er vederle & vdirlc •
' Ma hcggi le fefte de particolari fi fanno fra i parenti» Se eflendofi la Cittd rego-
^ta per (e niedefima da certi anni in qui » fi pattano i tempi del Camouale in Co-
t)iedie>& in altri più lietii & honorati diletti • Conciofia che ci fono diuerfi; nobili
tompagoie chiamate Ridotti . Pcitìoche efiendo la nobilti di vn raedefimo vole-
te^ fca vn Qicdefimo fine ili gouemar rettamente le cofe pubUche > Se inuigilan-
do kmpve da piccioli in sii alla conferuatione di tanto ftatoà nobili per vecchiOific
Idiitico coftume i non pur fi ritrouano infieme ne magiftrati » ma fi veggono ogni
mattina per la maggior parte in Corte ò a Rialto.Doue falutandofi & ragionando
infiemcrper la fpatio di aoafi quattro bore » fé ne vanno alle bore debite alle cafo
loròr Non lenza grau fooisfattione di coloro>che hanno da negotiar co nobili > poi
che fi poflbno trouarc & haqere in quel tempo acommodo loro. Et non fenza ma-
rauigha de i forefiieri che vef^orìofpefib tutta la nobiltd» daHa quale inquell0
fiia^io-di dimora. 9 t>o(fono intendere » comeda ben dottilfima» & uiftrutèrmntà^
&:uoIa>diuerfe cofe & attieni del mo^ido . Et certo con ottimo inftituto . Percho
npf>refentando con lo habito quafi vn*ordine di rcligiofi » conuerfando infieme
vna parte del giorno» & communicandorvnTàltro i penfieri & le cofe paflate & le
lutut^ ancora» s'intrinficano in quella maniera neHa aeneuolenaa»laquaIe iitonfer-
Ittrricedetla pace ideila concordia. ^
La fera fantl9 il mcdefimo nel tempo del Verno . Conciofia che diuidendofi i
gjouani & i vecchi -in diuerfe fchieire Se compagnie » qual più & qual meno per nu-
tnero» fi riducono in diuerfe cafe . Et quiui ò con piaceuoli » ò con sraui ra^iona-
tnenti» fi difcorrono cofe di Ietteremo di Principi»ò di ftatoiò d'armi^ fi fanbo mu-
liche» ò fi raccontano hifiorie»ò vi fi fanno tali altri eflercitij virtuofi & honorati *
Onde reiterando la conuerfatione due volte il giorno» & iniparando T vno dall*al«
tro» s'afEna di modo il giuditio » (^he non è poi marauiglia » le gli eloquenti che di-
f corrono felicemente intorno i qùal fi voglia materia»lono in qudla Città in gran
copia»^ fé gli hncmini ricchi di partiti » cofi nelle cofe di guerra come di pace » ci
^pnp in quantità»valorofi & prudenti .
. Percioche oltre alla natura la afiidua conuerfatione de i giouani co i più vecchi»
gì rende tali»qnafi gli deferine GabrieUo Seluago » buomo Genouefe in vna lettera
a.
La quale» percioche toma i propofito di quefta materia 9 Se perche pone altnii
dinanzi i gli occhi qual fìa la maniera de i nobili per la predetta connerfatione»hò
voluto Tegidrarla in quello luogo •
' Non voglio già negaTe»che ne ridotti che io dico»qualche difcofo qualche volta»
non gfuòchi»ò non fascia qualche altra cofa indegiia della fua nobiltà . Percioche
fri tanta quaucìra di humori»& fri tanto numero di perfonc»è quafi impofiibil co*
Ff 3 fa
9 —
'4j X DEGLI H ABITI , COSTVM U
fii che non ci fia chi giuochi ò faccia qualche altra atdone non conueoenole alltJ
fuanobiltk.Diceadunque il Scluago •
E quella habitatione ia vero vna fomma quiete > forfè da tutti
ttoncooofcìuta » voa difefa non pagata > vna Ciuile imminidra»
tione per fi lunghi fecolt non più Iettai vna Scuola non piti veduta »
nella quale per le cure publiche importanti > per neffìin tempo mat
fi fa vacatione •
Intenti tutti per mero diletto alla falute comune» lafd^odo pet^
quella à dietro»non fole ogni facenda» ma fcordando ogni ingiuria
priuata • Il danna delle quali ^fepure^come fra numerofa notaci
taluolta auu iene > apparifee fofpetto > viene in breue fpatìo % ò pec
prudenza de i particolari totalmente Copko > ò^ per auttorità del
Magiftrato , in tanto daifopinione de gli huomini eftirpato « chef
rimane efiinto.
Sono fra loro le riffe più graut & maggiorii generatt fempre ^
fiderie^olo di feruire al Prìncipe» & di giouare al publico» afpi-
rando fcnza inurrmifCone a Legationt» & a Magiftrati » qon perdo-
nando paoonitguirlijò eifinrdurli» ad okuna fatica quantunque
grande •
Vn'oflfequio oltre à ciò verfo i più antichi » vno applaufa gene*
rale verlo i migliori ^ vna (aiutare emulatione verfo i, più grandi %_
che maggiormente per honefta contentione genera vtilltà & dikc#
to» che per tumulto ciuile poflfa caufare fcandolo ò danno •
Le elettioni de i Migiftrati cofi debili comeinAgni» confiderate
& ventilate in modo» che di rado amitene che non fieno eletti t
migliori. Ogni contefa>ogm'comperentia dapo la elettione,in vno
ìnfiaoterefta talmente feda tacche difficile è fuori del Concilb i di^
fcern/tr nello afpetco il vinto dal vincitore •
£^ quefta ardente & infieroefruttuQfaambltbtte^Iontana feoH
pre dairinfolentia s fondata tutta nella manfuetudine » nafce vno
fiile continouato di preghiere fupplici » vna larga promiflfìone per
li reciprochi bifogni» non meno afifcttuofa che facile , vna fimolata
cf eduhtà con gli auuerfarì fleffi de fauori da loro non riceuucf , vnT
apparente cordialdoglienza» non oftantei contrari; offitij delKe
gratie per alcuni non ottenute, vna gioconda & viuacealtegrcaza
ÌBiornolepetitiooi>ctiandiodai meno cori confeguite» 8c fittala-
mente
tT VSI DELLA CITTA^ LIB. X 455
gtente cofieff firàni cose con I più proplngui , cofi con gli emoli ,'
come co i Mutorh vna general concordia ciuile^tanto pari a gii ho'
nori quanto alle repulfe.che maggiormente è degna di ammiratio*
nepiù che facile d'inutatione. ' '
Non fi trouano per qucfto i più eminenti ò più efaltati cittadini
neirordinario proceder loro * odiofamente difficili ò ingiuriofa-
mente dannofi.eitendoperrabondanzadeicompetitoti , Se perla
brcuità de 1 Magiffrati , affai facili ad eflTer delcni , 6c dalla equa!
dignità del Senato col Principe>& dalla fupremaSf afTolutapoten-
tladbl General G>nfiglio> qualunque eftraordinaria licenza rego»
lata !n gùifa» che impofllbile è a far nella Otti cofa grande alTolu-
tamentedannofaj ò per mediocre t patir gì aue penadell'auttorità
malevrata.
Per la fomma prudenza de I Legislatori , vengono i Magtftrati
quantunque grandi» circa le cure loro in maniera commeffi&di-
fpoili » che eOendo l'vna potefti dall'altra temperata , 6c iniìemer
tutte riguardando al capo , dal quale parimente difcendendo vn'
ordinario interueoto di preminente gluftitìa verfoi membri* con»
ferendo ogni vno di neceffità non meno il fuo fapere , che il fuo
|k>tere alla falute comune,in quanto alla degnità Aon lì par difoto
& all'auttorità non dato eccelso .
Non dubita per ne0un tempo età coli douane corte matura ò
▼ecchia.pttr eh ella non fi renda indegna , m tanta diuerfiti di Ma«
gtfliiti,to tata copia di gradi & di luoghi illuftri nella città & faorì»
chejmai al valore fia negato lo honore: abbondando forfè più U
ftepub.con raro efsempio dì Legationi Se Preture da Confi;rire.'che
diioggrttiaik volte» per loro giudicati habìlial gouernare. Di
modo che effi foli pofsono con verirà affermare quel volgato Pro <
cerbio , che dafcuno è qui fabbro della fua fbnuna . Meno ha dà
temere chi nafce nobile in quella patria , né il viucr mendico » né il
morir mifeto: elseodo gli ftipendi public! , Se la ricchezza del Do*
rainb tale,che diuifa per neceffità ad ogni huomo , ò intelligente^
ò buono» pud a qualunque ordinato » Se bonorato cittadino » com*
modamcnte fupplire .
Al cui bifo|^ cautamente pronidero i loro maggiori , rego-
lando nel vluere,dc nel veftlre per quanto è capace la decentia » St
Ff 4 J»
454 DE GLI HABITI,: COVSTMIr
la grandezza divQ^ canta Città » ogntIurso& corrutela. FelicV
veramentei& di quelto nome degni huomini nobili» che fcàcciato
come auuerfo nemico qual (i voglia vfo barbaro» ne riceuuto ò tn^
nouato ftile alcuno $ ò v ano > ò vario » fi contengono coftanti dopò
tanti fecoli^ne gli ordini Se riti patrij • Et più felici ancora » poi che
foli al mondotin luogo non meno (lerile che difficilei tranquilli, &
liberi fi lungamente regnano , non con armi proprie ò merce narie»
non con efterne ò ciuìli violentie » ma con folo aflSduoculto di fan*
te leggÌ3& di reIigione>mantengono in obedienza, & quiete»pochi
inermi & togati, per fede di tanto Imperio» quefio còsi grande, &
quafi impenetrabile propugnacolo . Ma feliciflime poi hauenda
ciafcuno in ogni età»& in qualunque mediocre fortuna natO)aper«
ta Tempre vria larga & magnifica (trada à cofi grande» ciuile » & ìì^
. bera amminiftratione^afsai più rara & più cara di ciafcun*altra» poi
che al confeguire i maggiori premij & titoli » riguardandofi folo al
vero fine dello honefio>ne alia virtù nuoce mai pouertà» ne al vitio
puògiouar ricchezza» rimanendoper vltimo rifugio a qual fia fia^
ò benemerito di loro » ò preftante intelletto » il farfi degno delTere
anco intromeflb a participare di tanto illuftre & fingolar beneficio*
La qualportà fé bene a pochi » Se con fomma difficoltà fi vede di
raro aprire » non per ciò refta alla virt& peregrina perpetuamente
chiufa. cofi dice il Seluago*
Ci fono tncdefimamente fra i vari) piaceri» co quati fi eflf^rcita la gioucntii » di«'
ocrfi nobili » & henoratitratcenimcnti . Pcrochc s'è gran diletto in terra ftnna^
uccellare » & il cacciare > non è punto minore l'andare in Valk rccellaodo ad ani-
piali n)avini>ò con fcliioppo»òxon arco •
Hanno i noftri alcune piccioliflime barche» chiamate fifolare » per Io nome del-
l'vccetlo detto fifolo^neile qnaH ftanno da (ei>in otto feruitorì vefhti di turchino» à
di vcrde^òdi colori più conformi all'acqua che fi può* Et auefti rogando pei ogni
rerfo^ò doue toro è comandat0>portano il padroue» ilquile folo in barca »ò corL«
Io fchioppoiò coararco» vi feguitando fìfomò fnierghi» ò archaaze»ò tali altri vc-
celli di mille maniere. Et togliendoli di mira : facendo occhio» & giuditio>ò lo co-
glie, ò non lo cogHcndo » IVccelto (\>auentato per lo rimbombo dcHìiria» & per la
mepito ddPacqua percola dall'arco >ò dallo fchioppo» fi caccia fotto»& poco
jQtaiìte apparifce fuori col capo in altra parte ». onde oifogna che Tvccellatore vi &
volti con molta deprezza .
Vanno i quelli piaceri pili barche infieme con grofliilime fpe(c • Et ritornati
cCn la preda » fi mettono per fcgno di vittoria gli Smerghi su le fineftre , inquella:
gaifa che da i cacciatori di terra fi^rma»fi mettono fopra le porte»le tede de gli Or«
fi» de Cingiali» & de i Cerui» ricenendo colui il premio dello honore» che baoccifok
maggior quantità d^rcceUi gro/fi^Il medefimo piacere guftano d'altra part^colo^
ET VS\ DELjLA CITTA^ LIB. X. 455
m che mimo à peficare in vaile . Pcrcipche ciTendo le valli fotto acqua > piene per
rÙpecto dd fondo non vguale> di pefci circondati da i graticci > che diftmguono ì
Incubi da valle i va)le> fé ne prende gran copia» con diuerfì llromcnti accomodati
alla qualiti de pefcij & in qiiefte valli nel tempo del Verno (i confumano i quindici
giorni interi per volta^con gran diletto de i (ollazzieri . Oltre a ciò la giouentù fa
nobiliffime cacciagioni in terra ferma . Conciona che fui Padouano > fui Vicenti-
nOfSc in altri luoghi & fpetialmente nell*Iftria>fono campagne» bofchi> & valli ac-
comodate grandemente per co(i fatto piacere > al quale paflano da Venetia con le
barche in poche hore • Ne tempi andati>la giouentii s'eflercitaua nel tiro della ba-
leftra» I>erciochc era ordinato per legge» che ogni fefta, cofi nobili come altre
l>erfone)anda(lero» a certa hora labilità à Lio . Et accioche fi poteffe fare agiata^
mente > diuerfe barche à trenta remi per barca > approdate alle riue di San Marco
per ordiine del Comune» leuauano i giouani>& gli conduceuano al detto luogo>im-
paraodo in va tempo medefimo à vogare» & i tirar d*arco> per effere vtili ne bifo-
gni alla guerra • Il medefimo giuoco a faceua per le contraete Tanno i j 1 8. £t per
<jud?d&tto medefimo s'introduATero le Ragatte > cioè il corfo delle barche al pa^
lto> in queHa guifache fanno icaualli in terra ferma • & i queflto propofiro fu or--
clinato del 1 3 1 5 • che fi faceffe ogn i anno vna ragatta generale il di di San Paolo •
S'vfarono parimente inanzi che fi fabricaflero ponti di pietra» &che fi faleg^ia(^e-
rolepiazxe>&Ieftrade»^e{^ercitiodelcaualcare• Et ancora che le ftrade foflfero
ilrette & anelile per lo£to della Città fatta à cafo » fi hatieua però a^io per i ca^
ualli: perche il popolò aUora non era cofi nnmerofo ne pieno: & eflfendlo il terreno
per tutto femplice & fodo»fi caualcaiu commodamente & fenza pericolo alcuno >
coDciofia che i ponti di légno erano ptani»& ageuoli da paffare .
ManónfipoteuaperòcaualcarpreflbàllaPiazzapublicad certe hore : perche
concorrendo le eenti perPordinario alla Piazza »& ipetialmente nel tempo della^
mattina» che fi fanno le facende» le vie che sboccano m piazza»fono femprò pili in-
gombrate di perfone che l'altre • Et però l'anno 1291 .fu ftatuito p:r legge» che
chi caualcatia> elTendo giunto i San Saluadore al ficaio» ch*era nel mezzo dei cam<-
po> non poteffe da terza indietro venir à San Marco per merceria • Et per fegno»
che in Venetia fi caualcaffCjOltre à molte altre cofe che lo dimoftrano apertameli-^
te» corre ancora i i Configtieri il falario fotto nome della muletta 9 fu le quaU effi
in quel tempo andauano 2i Palazzo •
, Inoltre fi legge che la Republica.manteneua per beUetza» «ome fua cofa appar-
tata& particolare » fei bellifiimi corfieri i fpefe dehComune • Et che era granfa-
Qore>quando la Signoria difpenfaua che folle conceduto » che alcuno gli caualcaf-
fé . Onde à quefto propofito auuenne l'anno 1476. che hauendofi fatto acquifto di
Brefcia» vi fi mandarono per riconofcerla» Giorgio Cornaro » & Marco Dandolo
Senatori principaliffimi ai quel tempo»& di molta reputatione . Et accioche»oltre
alla grandezza loro» comparìffero anco in Brefcia con molta. piti efiftimationesco*
me honorati molto dalla Signoria » fu propofto > che fi deffe foro i fei Caualli del
Comune .
Ma parendo à molti che ciò fofTe ò troppo fcgnalato fauore in quei due perib-
nagei » ò pur jperche la grandezza loro fenz'altro fofTe à baflanza » la deliberatione
hebbe molti luf&agij in contrario » & quefto vfb mancò 1 So.anni fono • Si troua^
che il Doge Steno»che viflè Tanno 1400. mantenne flalla di caualli » la più bella» &
migliore che haucf^e allora qual Priopipe fi voglia in Italia •
A. V ' Mol-
455 DE GLI HABITl, COST^Mlf
Moitiplicaiido poilc perfone :& prouandofi per erperieoza» che la barca 4Mt«^
caua due beni» doà poca fpefi rifpetto i caiialli» &
piouofi» percioche il faago era grande per lo terreno fcopèrto^ft fenza mattonùt
ricchi fi voltarono a queil*vfo> di*craaUora de i pkbeitdoè d'andare in barca : Bt
Ti aggionfero il felzet& cominciarono a far i ponti alti & in volto.
£<undole di tempo in cenipo nooaa forma >&fonieiidola di panra
d^altre coic neccflane» la fecero fottencnlre in luogo di caiULUo>cmamaiidol& gon*>
dola» nome amico nsllc fcricturet& corrotto dal greco »
Percioche ella deriua» ò da conculaK:h*é il diminutiuo di conca» la aaal (^gotfict
c^ni force di Scorza durcbdi pefce» come jhoftrica > le la cappa» che fi chiama in di^
iierfiiuoghÀGx3^igola» onero da Kondylioa» che vuol afre arca òcaflà. Sedalla^
voce concula» s'è detto gondola quafi concilia > come (e ^ty^o legno fo(& (petio
d'oftnca» adi cappa per la fua durezza di fotto» & da i lati >k per lo coperchio di
fopra 9 che è il felze : quafi che Io huomo nella e<»idola fia iqael buono in quello
fcorzo» che èia carne»& il buono deiroltrica^nelta fua gongola ò cappa. Et fé dalla
voce Kondylion» mutatafi la K in G & la Y in V» fi come el'viò de Latini » s^ fbr«
maro Gondulion > detto poi volgarmente Gondola ^ dot (corzo doro» ò cap^^
C^efta adunque ficome prìiou fa di risparmio» cofi poi dioentò di f
fl^cauallo» à coloro» che la tengono i pofta • Condofia cheè toipoffibii cofa a e
dcre»quanto vi vada ogni anno attomOf di concieri>& d'altri rìmri» Oltreché
nobili>ò>altri che voglia apparire honorato % fono di bifogno due fementi per bar^
cail'vnoda poppaj& Taltradi mezzo •.
Da indliaqua cebo la materia de i caualli» Se in luogo loro sUntrodoflèro tanee
fpndole» che hoegi fra qjaelle die fonaal feruitio de dobiU % & delie perfone com*
Biode>& quelle che fianno i traghettilo che vanno a guadagno oer la città»fono 9»
ò. lamib. Et venunencejcheè cofa da non poterfi elplicare qmSidofi coniSdenL^
la commoditi fua «^ Conciofia che ^li è pronto» & apparecchiato per tutto » in^
<^ i^iogo»& per tutte le qualità di perfone» cofi di notte» come di g^
MfEafÌMÌia»oltra che lo huomo (bmdouificuradaogtiioCkfiuàqttau come in caia
miaidJ^a» ò di:mna>ò ragioni in andando •
l^uftateè^i niaranigliofa ricreationeiflc contento . Perckiche nKdti»paflÌBiei
cc9Btiafidòddicallo^ritiratifinelIa gondolaconJa^famigliak»ro> vannaa cena al*
lalasMper]afoatÌQ(ofeaadelieEi^ne>.cercandaauia&frefc^ «.
iWUquakucofhtfna andando attorno ingoodoia» concerti di oaufidìc» di *
cercarli petfollazzo». Onde paflj^giando per canal grande ». dinerfc^
gondole» con donne > & coualtri trattemmeod > fipaflana cxm.
mirabilgufta»Jehore rincrefceuoli Sccalde della, notte «^
Ma^beiliffimo-à lo fpettacola di quattro ò fei mila^
goodoleinfieme : le qualiaUora fi. ve^o--
no» quMdo s'accoglie qualche
Prindpe > fi come fa
allora che;>
d venne il Rè di Francia*
5T va OEaA CHTTA :UR X ^7
A D D I T I O N £*
^JafoUìme Tncejjione tnrdinatappoueudo vna lederà diraggMgliadd DoglioMhU tuu
EqmoMébMCoyehnefoiF'eBctìaiTrenei^GUfpMffi t^ i$Z$.dofAlamorU
Sifankattò qi$efii Vrem^i da i Keffrì lontanifimi del GiafiBme » & firuewui in ta^
fu dine amU dS/ma* pèf rmUr ybtain^ al Tapa «0 119711^ df r* Iwo Ré» e à^ Cbr^iam
4Uqu^facfi$c0mefèami^fi€ampi4£qMcrom!Uuttì^
der anco Fenetia: dmu ricenuticangrandiffimo bonorf^ e ci» fnnó di multa beneualem^
XA dalla UjtfmUica, d(fà le fbipCMdti e tMahil cefi» che efji yid^ro neUaCi^à^fà dè^nr^
dùte dd Senato fatta fare lapmfolenneproeeffione i ehe fifaceffegiamai neUa Città 9 U
éptaleper effer cofa m^ttorandaM yemo^ ^ndfine del prefente libro a^mgprUrnei
modòafmtOtcbemièfiaudatadacolHi$cbr^dproprio0cchiùbaue^ vifii^UttutoU
J^iprmeinfepnadiUtfera^^^ QnefH iGi§^
7{icoÌa Dogliotii Tfotui^di Fcnetia^molioben conejmto da ogifmoperdlfiso lualto ra-
Imre^nieflrau^ndkeompiofki&ni di fame fne opere f che fi veggono i^ manidei
pia intendenti Scrktoti di qnefli nofiri tónfi zperà banendomi egli fattogratia delia con
piadimuttalUtterapPbò nolnta ^nìfott^ptrMantpare ad i^migens(0> d^ogn^uno • Ella
dmtunecoàeomineia^
ToicheUFS.nonbapMttoe^erprefenteaMaproceffionercheeùsi [olennemente $*Ì
fattailffanmdiSanVietro%9.Ginpnbdtifneltannùi$9^.per la renntadei Signori
eiappcnefif mi ba forfè am (ftefia min darle diejpt fnnkhe raggnagUoiOeciocbe queUo »
€he prefeneidmenttnonbaMntonedere%hne^^ almeno per mcT^
intelletto; alqnale iafcierò ài confiderare quel pifhche io non de ferina % emendo la cola ùf
T^ero^&pertapparatOp&perkricdKxj^uérperilnnmerodegUafl^nti^n^ pinper
UbeUiffime inmnùoni » impof^Hedaefier fmoabnente ^nèin fcrittnra 9 né a bocc4
tantnfenurata •
Le dicoadnmfnefebe effendoft da qnefio lUnfiriffimo Senato$per4a nenntd diéfuefii Sir
gmri ardinatot cbe la proceffionefioUtafarfi Uginrno delfappayitione di S. Afarco» che fn
a iMneMyfo^tranfpartaud Sabbafo^fefla £ S.THetro(per confa di cbe hanetiano an--
cofattù l^ciar le tatdetàpanniy die perla proceffion det giorno del co^di Cbrifio erane^
fiate pofle fopra perticbe eminenti d^intcrno la Tiax:3^9& altrcue > doue èfoiitodipa^Or
vtyfn il dettogiamala mattina nnanti t apparir dei sole a cosi riempinto d^ogni intomo
UTiazjfSL^ccnediVAas^^^ief&t^e'^iytettidelUcafe^cheera nnfiupore a
yederiotchefneflimatoneramentetcbe quel popolo eccedejjeia fnmma di Sommila fer^
fmér^cojpoè me diede dafinpire a cadauno^
La.Cbiefnéi SJdarco era parimente da offù canioripiena di gente in mndn^ che non
fjif^BMamomr il paffo^ & nifi era fatto im pakomuoPer ticnmmri^ e^ agginnto nn^m^
ganjtportaSileiacctoebeinfieme conia due notabili di chiefaf& gli altri f^omemimufi^
$aU focaie piàcilelNre la armonia^ doue interuenneroiprimi Canunfi^ Sonatoti» cbe fi
riironinnmqmfie parti.
FenmtlaItùtftr^f$maSigìiùriafen7(gi peròilSereniffim^Vremipe» che dallayecr-
chietjui impedito fé neflaua ripofatamente nel fuo Talaz.':^; yenneui anco i Sìguom
fiinffonefiii&eoikfiàedeprmctptioalUJdeffa^cantntainqHm^ tmqnelUfo^
leu^
45^ Y>i£ OLI KAsm, costvmt;
lenaitdf che fi ricercai che ben può VS. im^mpre. Fimtafi partirtmo i Signori Giapm
ponefh & per megUè godere toMardtOf là mObitùdim deìhgeitìt &ie co fé » che doue^
uano rederfi nelU proceffione 9 fi ritirarono in cafa del Clarifs. Trocurator TriuU nel
tne%p deUa Tià's^jdoue aUefineftre benifjimo 9 & pompofamente Mddobbate$ poumimo
Tedere(come fecero) il iÉUÉominmamente.^
Hor volendoft dar principio alla procejjione 9 & non efjendo^ lefei Scole nu^giari anc0.
punte s par fé a chi fopraflaua di far poffare li Renerendi Vadri di tutu UreUgionip />-
guiti pei da Sacerdoti^ lafciando in ultimo le dette SC0U9 chefogliono effefe le prime. £^
onde ritrouandofi ini primieramente li Tadri di San Sebafiiano^ effi primi fi fecero ve*
dereproceffionalmente da gli aflanti con fuoi doppieri, ftendardo 9 & paramenti beUif^
fimii & con molte reliquie cheportauano in uaji di uetro9d*oro9 & ^argento nette mani t
& erano effi al numero di quaranta .
. Seguirono i Crocicchieri al numero di 50. la maggior parte ancor effi apparati pàm^-
pofamente9 fi rideropoi 6y. Tadri de SeruÌ9 indi io. Carmelitani 9 & poi ó^.diS.Ste^
fano9 tuttÌ9 ò la maggior parte apparati come difopra i & con reliquie di Santi in mano .^
Vennero fiéito li padri di San Giouanniy & Taolo9 i quali tmitifi con la Scola del San^
tiffìmo Rofario, haueuano primieramente dopò i lor doppieri dorati » & il fiendardo (cfc*
noi chiamiamo pennello) ftn palco fatto di un tauolato {da noi detto folèr) portato dabuO»
Mni robufliffin/if foùra il quale fi vedeua la Ghmfa Vergine di ^0 Rofarh 9 indi wfat^,
tro di argentarie beutfftme9 & dopò uno cori uaSan Dominico 9 rapprefentato da un fan--
ciuUo perfettiffimamente con il fuoco > & altri miracoli di effo benedetto Santo. Seguii
uane un'altro carico di Santiffimc Reliquie , indi uno con Santa CaterinaÀi Siena, uni
poi con diuerfi Santi di effa religione9 & un'altro di reliquie^ argentarie. Si yidefopra.
tino San Tomafo , & fopra altri diuerfi che rapprefentauano li Santi 9 che del lor habità
hanno merimo la gloria di vita etema . Dietì'o fi videro cinquanta Frati del mede fimo
ordine9con 0aramenti^& reliquie parte, & parte con candele accefe nelle mani , che fa^
cenano vn bel vedere .
^uertendo V.Sxhe tra cadauno defopradetti palcbi vi erdno quattro groffiffimi tor^
ehi accefi9 che faceuano perciò belliffimaf& deuotiffima mojira . Vennero pofcia i Frati
Minori ingrandiffimo numero con apparamene , argentarie , er reliquie jaati/fimc9 &"
tra (e altre fopra un palco vi furono San Fr ance fco nel mei^o , e da quattro canti S.&^na^
uentura9 Santo Antonio da TadtmaySan Bernardino9 & Santa Chiara benifftmo rappre^
fentati dagiouani vefHti deWhabito condecente ,• Vu* altro poi ui era carico di Calici , &^
altre cofe di Sacrefliafil tutto difiniffimo argento,alqualefegui un'altro con fanciulli che
cantando faceuano muficafoautffima, &gratiofa .
Tra loro haueuano iReuerendi Tadri Capucc ini al numero di ^2. che perla fantitd
della tornita, & pe^ilcaminarcarìdiuotamente apportarono d i circonflanti Telo di
grandiffima religione.
Si viddero poi i Tadri di Santa Maria di Grafia al numero di 1 2 .indi 140. Zoccolaio
tidiSan Francefco, 34. Giefuati, 20.MonachibianchidiSant^Helena,72. diSauMi^
chele yAj. di San Giorgio Maggiore, jy. della Carità ,^38. deUa Madonna delf Morto ;
tutthò la maggior parte ornati pure con piutali , & paramenti d'oro , & di feta digran-
diffimo, & infinito valor ciST con reliquie fantijfme in mano-, hauendo cada/m ordine U
fua bellijfwm infcgna rapprefentante la effigie del Santo protettore del lor mmMero]^
diquà9 & di là quattro cmj d'argento belhjjimi con fopra czndeU accefe , che accrefce^
nano la diuotione . -^
•
• Fi comparfen dietro iqHefli te n»He Congresationde Sacerdoti, cioè dì Santa J^atki
Matet
\
5T rsi DELLA CITTA" LIB. X. 459
Mater tMHini^anta Maria Fortnofa^ San Tolot San Cantiano > San sUueJbro > SanLu^,
Ctf » SOB Salnatore» Santo Ermacora j & Sani* Angelo ; le quali per effer ad un certo mo*
do fimilh non dirò altro, fé non che erano al numero di dugento > e aitattro in tutto vefli-
tix& apparati nobilmente difeta, & ^oro, con reliquie ciafcun nelle mani, & al priìtci-
pio di qualunque Congregationefì portaua ilfuoftendardo % con quattro doppieri d'argen*
tc$feguendoUpoi il Generando Coitolo de' Tretiy&' Canonici di CafleUo^accompagnato
dal Seminario della Cittd, & effendo tutti beniffimo apparati , & con fante Reliquie in
mano da farflupir chiunque le mirauano •
Qui è itauuertire che non tutti i Sacerdoti che fono, & officiano in Venetia ri fi trono*
rimo m quefia proceffione 1 ma folamentegU afcritti nelle none Congregationi predette >
ferciocne fono gli altri in tanto numero , che a pena quel giorno intiero ( paffando effi)fi
ijonrebbe potuto finire^ da che fi può r edere quanto fi honori qui tra noi il culto diuino,&
Ja fanta CbiefaJ^auendo tanti miniflri^che gli infiftono continuamente, & con opti forte
diofficio, & diuotione . Taffaie tubiere fie nel modo, che fiè detto, fi diede princìpio al
pafifar delle fei Scote grandi, effewbtta prima à comparire quella di San Marco , la quale
dopò gran numero di doppieri grandi ffimi dorati con li torchi acce fi in cima , & dopò il
fienmrdo, ò Pennellò beùfffimo con Chafìa di puro argento , & così li doppieri che ai effo
auantiy & da dietro andauano , cominciò d far yedere le belliffime rappr/fentationi fo^
pra à palchi con arte marauig^iofa lauorati . Doue primieramente ne paffiròno^qumro
di Sante Reliquie tolti nel mejLO da gran numero digroffiffimi torekhiccefi , il qual modo
di torchi è fiato offeruato da tutte le Scole, benché con diuerfo,ò maggior e, ò minor nmiiffm
ro, & così anco tra ognipalco di reliquieji ridderò ituoi baldachini portati dafeifra$el-^
U difcola con lefuehafie t argento^ effi effendo difoprarrs^ d*oro , e di f età digroMiif*
fimo Inalare.
. Comparue poifopra tm palco vnagiouine vefiita nobile,& ricchiffim^mente congioie%
perle,é!r pietre pretiofe^rojfìffime , & di gran numero raffrefentante Fenetia , auaìfti
la quale ft yedeuano fin veftiti da fcola , quafi che^fiero ie4Ìlefìefei Scole maggiori : le
Sualipareua chegliaommialjero bumiltnente ciò che baueuano da fare » & par end die
a effa con m moto in lettere grandi che fi vedeuaglifoffeiifpofio :
Semate prascepta .
Eteraqu^opalcot& così i fifpi€miinter:(ati da Mattropir amidi Margent arie por-^
tate d i piedi da fratelli di Scola. Vennero dopò altri lei palchi rapprefentanti cadauna di
€f$e Scole, dóuefi -pedeua il fante, ò protettor di cadaune in forma bumana , & dauanti
ginocchiati i fratelli ài Scola, & furono quefti la Carità, la MiferieordUh San Gi<(uanni >
SoM^Marco , San Rocco^ San Theodoro sfe^ià a quefto mf altro con la conuer fiondi San^
to Antonio fatta per San Marco, ilquale fi eome in a ne fio fi yedeuafedere^ aguifadi
calzolaio cucire una fcarpa , così nel feguepte fi yeaeua prender il batte fimo di m^mo di
S.Marco^ Dietro fi rapprefentò la morte di effo Santo Euanget^ •
' Indi yna barca remata da un pouero pcfcatore con tre ptrfone in quella; per dichiara-
fiondi che mi bifogna pafsar un poco più auasnti , e narrar quello > cì?e forfè da molti , &
fpec^lmeiiteforefiierinonèfìa^borafaputo « E dunque da f opere chenel i%/fl,.effendofi
ne* principij auandoquefla marauigliofa città cominfiaua ad accrefcere, & augumentar
in potentia,& neia Ftde di Chriflo noftro Signore, fcopertofi uno horribile , &fpauentO'
fa procella di rentì > tempefte, & pioggie , & con tante acque che incominciando il mar^
adaccrefcere^ttonfi credeua altro chela fine delmido^erùcbe ad altro non fi ricorfe che
4^0 DE GLI HABITf, COSTVMTi
édUaratimU; parche iwfotierQriixlnopefiatm'ciromp^ fimtil
ponte freffo la pcfcaria di S4m Marco ritirato 9 & perla fortuna frcntento > <5r di moL^
yi^Ha, vedefic dfe >enire ungiQiumey U quéde h pregò , che lo S^ttaffe fitto a S.Giorgm
Maggiora non yokua 1/ btton Vecchio ciò fare » tcm^o abb^fJSfi per il tempo cattino^
ma tanto fu perfuafo dalgtouane > che finalmente condifcefe al [ho iotere i & con gUmt^
À S.Gìorgioy vide m^alirOyche addimandana efier imbarcatosncor lui $& efier guidato
Um fiMetio^4:ì)e ui era da prima fino al Lito .
Bjfiutò il pc fiatare l^offertaÀicendo^he era impoffibile di poter ciò fare^ma taUfifrù-^
ito te effòrtationi degli due* che {fé ben cougran tema » & paura di morte) gli fpiu fé com
ia barchetta alla riaa del Litoi quiui trouarouo nn'altrogiouattei il quale con li due moti'-
tatonella barcaydifjero al pe fcatore che fenx^ dubitar punto pagaffe nelmar fuori delU
due caftelliy & tanto di{j^eroy&* fecero^be fi difpofe{tutto die d^ueffe mor&e)difodisfur^
y, & cosìfpinfe U barchetta a q nella uolta % di dotte yfcito » & rimiraudofi auanti iridde
yryi natte carica di DemomÀa quaU(fer quanto fi poteua comprenderei f^ doli* effetti fi
comprefe poi)era canfata quella borrcnddiJima procelia; & >idie ancihche Ù trty^e efr
fo hauena nella barca faceuauo con le maini là croce verfo di quelli > &gli tomandatumo
in yirtA di Dio >. che fi parti fiero f <T lafciaffero il mare quietò ^
Si Biddle in quel punto il pouerol^ecchio in gran peìicoh^perche yoleudo i Demoni fot
refiftem^ay & perdi adoperando tutte le lor f>n^ y faceuauo per le onde baltar la barr
ehetta% cìte parena hot che voUffefalir al Oelo^tr bar che fé nefeenieffe nettabifìo; ma
yiuti finalmente datpoter de* tre compagni ^ fparirono > & refiè il ntare quietiamo cm
fran Hupordeipefcatore, itquale voltata pofcia la barchetta ygetti cadauno de i trt che
auenaiueffaidéue lohaueua lenito y,& de fiderando efjer e £dt ultmo fiUsf atto della
fna faticargli fu da quello porto imoaneUoi& dettogb che con quello feri and^ dal Se>
teni/ì^oVreìicipti& narraffegliilcaformeftramlogti& lafciandogueffòaneIlo> perche
farebbe pienamente ooutentato »
Qbedì il Vecchio y&'trouatafua Serenità con altri Ukftrig^mlSeuatori^^eJpofe il
t^^o y& perfegno tìpcfrfe taueth • Dache conobbe il T>reucipe x& cosle&ó^bero quei
IllféJtrilfimiTaariy che quetih che prima montò ueUa barchetta y &^che ytOmo diede f-
anellù eraveramente HghriofiffimoEuangelifla San Marco, il fecondo San Ghrgioy eSr
ìlten^ San 7{icoiò protettori > & dife^fncidi quefla Cittdychc haueuano miracolofa^
mente liberato quefia Città da^os) em'mentepericolo > & peri accettato fanello » & he^
wtficmodpefiMortiiche^per femfr^ricco^fidieieroa rmgratUmeldtàtttt^bene-^
detti Santi^
'Per qkefto adunque fi r'tddeQome bòdmo)oortare la barchetta cclpefcatemi&em$
itreSautiinquetta9alUquaUdietro>feg/uiuaUuaueco^diauoU^ebe4f^^
loro. firaui atti grand^fiuMk fpaueutoM^uardanti^fi viddepoiÀSerett^fimo'Preuc^ »
tfcm
ùJ^uuiSigmuriaaheapiedihauetumoUpefcMorecbeUparMahmelto^
tn poi un palco Gm Sonatori cbefacetmuo ima dokiffiuutarmonia; CP-dopi imacolouua^
dalla quale vfciuaun^braa^couUmanodiSManoxon H Doveytìr, iettatuncbe prò*
fttatiinterratadorauauoy&queflpi. Chenonfi fapendopàaa atomo dauefiripofaffa
efioSofMfmoCorpOytuttuche fihatteffe per fepmOfCbefufjeueMabdlifi^ehiefaaL
fiio Santigimo nome dedicata^Or fiamlo oerciàitTrencipe 9 la Signària ó^catauuo^tr^
moratùme 9 fi yiddè miraeolofatuente fuori di una coloima 9 laquai^ i dietro Cjtìtar ìè
San Giacopo ^^douefià bora di continuo uualampada accefa a^urire il Santiffimobrae-^
oùhtuAendò dimoiare che egli in queljbtogofi rìpofauateSr così perquefta cagione ftéfà
mdéjiettafcoU quefiofudco^raffrelentaiteqp^lla Santiffitna^pparittwte.
Set^
BT VSI Omx/i OITTA^ tlB, X. 4<r«
f ^MfrMM 4 f iM^/b fmatropakbigramlifiml cmtkhi dii^afU fMitì, & attre wrwn^
ri(^ di gran frei^porUii dd me perfmi Pmuo, ^be iinufira$umo mUm faka 9 &fuiùrii
€hemeroiigrmaiffinu)9& ecceffiuo pefo • renner^ Mfiia i fréUeUi di effa ScùU al ntt^
mero di ioo.cùn le tir candele aaccefe m manò^ehe diedero Jine al pàSar di e fa ScoU^ Sé^
gMÌ dopò quefla la Scola detta MifericordiàUaqMale dopò infiniti doppieri dorati parte^
partediargenti^maJficcijfUfnaditiOtai^fegnay&dnelUkhidiSani cond^
dici torchi irandiflimi interzati per cadauno fece uedere otto palchi carichi di argentar
riepreciQ{$isime%& di i^alor ineflimabile^ dietro loro If rapfrefentasiom,& la prima
iebe eompmrfe fn nnagiouane fentaia [opra una eminente Sedia con altre d'intorno $ &
fantiuUi à piedi 9 che ci dimenano renetta circondata dalle trirtà » publicata da quei
fanciulli che infua lode cantando faceuano unafoauijfima armonia . Era auefta F'enetif
riccbtfsimamente 'pefiita^ adomata dimy perle g^ofjtfsimet O" pietre J^infinitopreK^
^^ì^ haueuafopra di fé tm baldacchino alatule nuke catene d^orofdceuana pjcrtotijma
kèUifsimi jeftonij tfaom^ati tutti da diuerfifili di feri egroffi/firney che pendenti afftifa
éi fiacchi 1$ 'ndemuiùiugrandiffimo numero %,& di tal preóo , che da periti fu efwMpo
^uefiopfucofoiamente ecceder per ricchezza oltre il >atot H yoa. mila ducati ^ Gii fe^
fftitaaictro fofra yifaltroyna Girane veJUta ornatì/fimamente 9 drewd^ da fette
édiretcon che rapprefentattano trifola tfSrUesno di Candia 9 con altre tfole fottopofled
fttefto lUufiriffimo Donmtia .
Sopra Uff attro yeniUMOpurdiuerfe altrefofiem per a Lombardia9 Marca Triuipa^
mtb Friuiifltiflria9 & altre Trouincie di terra ferma pur fuddite diauefti Signori . fi
iriddefoi una heUufiouane tanto garbila it pompo fornente v^Uta^ che diede da fiupire
d€adaMno;era^ufi^fipfratapfrUSamaritéma9checonunyafod^argmto^ preth
dendoineffotacmtacbeda ttna fonte fcendente da wf alt i} fimo monte ini foauemente
fcaturiua9Ctpreff>baueua tioflro Signor Giesà Chrifto9che partua9chegli diceffe :
Mulicr da mihi bibeic*
. Ira talmente quefia betta o^a accmumodata9chead ogni fito piacer facetuella^ttm'
rada quellafoote le acÉiue alla trauerfap bagnando con quejie gjiiafiauttam gjrandiffim9
rif^^ marauiglia .
ComparneropoiS.Tietro9eS*Taolo9cbenelme7^haueuanomaCittd ^opralaquai
teniuanolemani^onmottOiCbediceuai
Fiet vnum ouile > & vous paftor i
' Conche fi finirono le rapprefentationi 9&fegmrono 40. fanciulli T^Hti da ^49igèlii
piedÌ9& dietro i fratelli in grandiflìmonumer09& con belliffimo ordine^
Commciò finita quefta arederfì la Scola della Cantdja^kéopò 40. doppieri dora^
tiy & altri di purijfimo argento con gran numero di oingeli a piedi pompofamente yefii-^
ti 9 fi focena potare dieci pàkìndi Sante t^liqme cadauno £oH juo baidaffhtmbeÙif'-
pmo9 & con molti torchi acce fi . Et è dafapere cheauafta Scola è molto pia abondante di
qualfiyogUaaltradi Sante Reliquie 9 & èdeuqtiffima talmente che 4UC0^ e ffi Sincri
Ciapponefi fi han roluto perciò fare defcriuer tra il numero de gli altri fratelli £ effa
con grandiffimo contentò loro.
Vennero piffcia le rapprefentationi 9 & nel primo palco fi yidde umgiouune con fan^
\ ciuUi
. ^5!t t>B 6li h abiti, tostvmì
tìùttiÀ cant$ rapprefemante la Carità, dietro veniua la decoUt^ton di S.GiùUanni Bàti^
ftaycon la perfida Herodtaie^chepareuagiubik^e haMefuhpwe ottenmo coH meT^pdetU
figUmla[imemofmabb<mineuoU.
, Era ungiouane nudoftefh con il capo nafcoftOiO' il collo acconciato^ infarmùnato in
fitodOiChe yerainente pareua un bufto decoUatOy la tejla poififcorgena itti pi^ejfo $ laqual
tra di un* altro gióHaneC che nafcofto il refto) quella porgeua per un bucco ; & erafangui-^
natayXlr acconcia^ che ben pareua effer vero quello > che fintamente ft r^refentana 9 fi
come anco far tenute per vere la rapfrefentatiéne de palchi fuffequenti ; percioche nel
projfimofi yedeua Sunto ErafinOfCbe alla prefen^ del Tiranno era fiato aperto > & dal
corpo gli p cauauano le budella > le quali erano raccolte Con un nafpo da due Carnefici à
<iò deputati •
Tlelfeguente veniua S.Efaia^ che purprefente il Tiranno era da due fateìHti fegati
nel mero. Seguirono a quefio i tre fanciulli iptudipofti in una gran caidara con fuoco oc-
€tfo éijott09<he ben pareua che fi doueffero abbrùggiare y& io permea nMi che riddi
farliycredOfChefentifpnromoUopiùcahrediquettOfCbefihauerjtbbonoiHi Si vUUk
poi S.Giufiina trafitta coi pt^nale .
Seguì un palco di argenti grandiffimo t ^ dbpd vn^altra^ ma che hatteua con li argenti
formata una belliffima nane con uno > che ri r emana dentro ; finì poi con un'altro par ^-
argenti^ con j(5. Sacerdoti con ornamenti bellifftmi > & S^mte f^Uquie in mano feguki
da fratelli di Scola al numero di ^o.tutti con candele accefe.Compamefubito dopò que-
fia la Scola di San Ciouamii, che dopò %^.dappieri dorati t&'U fuo ricchijfimé pennelh
con maxJ^ » & cerij dauanti >e^da dietro di fini/Jimo argento majficcio » jfece 'Mten
m palco grand^tmodi argentar ict & dopò queftó un* altro confopra il Tempo con mo$^
^9Cbe diceua:
ConfiUo» de opera .
Segujmm molti fratelli di ScoUt à piedi carichi di argenti > che aecommodatamenie
fùHauànofopra lejpalle. f^enne dopò S.aóuannifopra rn palcotche fcriueua l'./fpàca-^
Mii tr dietro i quattro Enangelifii beniffimo rapprefentati congiouani reftiti nella gut^
fa laroy & il primo era San Mattheo con (angelo à i piedi » il Ubro nella mano fianca »
& la penna nella mandiritta, che p^eua 9 chefcriuefie > & haueua vn motto» che iice-
uà in lettere grandi :
laoanemterraiii. <
i Jl fecondo era San Marco cqU Leone d t piedi, il libro » cSr penna in mano 1 & con mot^
to:
Exiiiit fonus eoram #
Il terzfi fu San Luca col Boutf libro» penna» & motto » che diceua :
Et io finci orbis terrr •
Vrltimo fu San Giouanni con l^ aquila» libr,o penna » & motto :
Verba corun • .
. Et
CT uà DELLA CnTTA^ LIB. 3t ^^
Deo»&{>atrÌK.
Sopra m'aitra «r« ae^ommoiata ma ruotM tftttigttaarìg fki^iiitt pre^f^o > che «itf-
tii^éàiuìiugitaMamumoweUaffi^ààx fmk ^ttedemoiMiytt bau^Ma Janutm
€aiàilé quMtnft^mUeWam». LaVr*mmerMghòimiaxa4ifimtttrtfee<mttSie^
4i efse rtpieni. VÉpate tonmato difptclìe, ttm-eefii di grimo , et eofe a luipertmènH. V~
^utmmeirceiidaoU tempie di9Ìh^xm<<lki^Ui»ieietAkrifirMLUVtrKlbpoitm'
ttTimUonelieftOifimMcapQ, et feaeilMafreddtdemteifc^tiimdoft^imfimotdte
Md^apprefsoprJtroMOMa, Siìrklderopoi^iiaaropatcbid'argttaarie^uaid^imitsmH
VM aaue pur fabricata d'argenti n» una ruotaihe yHotifiimafigfratfOi Etw^aUropO'
jciamedefimamentei'arxetitarie^auuteUafommtÀ haiieiuiaFama4onÌatrombari(~
•tomenti mietramets/ticat ttrchiaccefi
mp-mn a» con i». torchi pofufsimi,^
4ietropù
locm 'aiiS.Sficeotctprìmafivìide-
yo^njm M, con il lor crocidìo maram-
gi^o^ à > if emura otto yejim da demom
con tride. t-cbe Hederotcbe dire d riguar-
dantCSegnromt U r'appr^fentatiiHi diuer/e, etwgran numero i che fecero fiuoir ciafen*
soi doHefi vidderoprima Udamt et EuatflJerpeoMmtichiato dOntomo aW cuberò , che
eratiafanciiilto^be dal m^oìM già bauena forma iiferpc, et fi vedetuiebe EMaboMett'
dopr^odffomo^t quello tctùndoin mano * ef^ortans . 4dam i gufiarac . ^Abraam dopò
^M^fi ridde f<^a un pdcotche volenafacr^aril fiottato» ma era impedito iaiC^n-
geiotche ini apparsa gli teniual ntctetw^elo*
tbe lo fueglioMa per darli dpa io Oreb > plifiia
Moisèt al tfoote era da Dio Jopt viMano dopòifi.
angeli à piedi , et Moiti in im deua pot che la-
mentando per la fetegli Heiì -n vaa pietra »
dalia quale jiaturì acqna perfe. Mtot deperto-
teualapietra ne vfciaa Cacqaa Segmua Ùami
•yefiitorezalmentetcenarfaini u, Sìviddav
poi a' piedi molti Mori carichi ti moti daU* Ufi*
giuA Saba 4 Stdomone , la qnaU li ditfi^ Bit et
cbeinfiemecondae attretùoffi riiijt, doue era-
noperìepergroffc^^aajjaim^ ^cw^tiepie-
neéipiatti^argentot come che _ rifepoitonbet-
liJfimarapprefmttuionelaf^ergineMariaginoeehionifopMc anfcabeUot&'-utngelo, the
gii onnmKiaMa la Incamatioaedelf^erbodininot con io Spirito fantonett-'ariat^ fomu
dicamOdilfimacotombii: Dopòi}He^iVafiorifopràunpalco,cbeneHaiorocapdmta per
'aMe^re^t^fmnanamh&ia^^ageloglifipra^aiiacantaHdOì
Glorùin-cxcelfìsDcoi&interTapaxhoinmibusboflx voluntatis.
FàpUiportatoil'PTefepecoH Maria,ilfiuieÌMBot &" Giofcf; & con i treMa^chcgfi
tfferirono itartheforidi Orotlnce»fOi&' Mirrai & dietro àqnefio San Gionanni che bat-
$egKma, SiviédepoiUrorrediJlabei^tbeeftendoromataypareiiatbe'tiembrot^i^
Gg , »
<4<H BE OLI HA&rrU COSfVMit»
mua dietro i'u4iiaritia^on ferini d^oro^chefi portami mfpaUa 9 & dofAdmg/hikmicm
grandiffimeftelle nelle manii& mottOfCbedicena.
Sapieos^kMniaabitor afirat
SegédopèifmftaUSpmmXA'iffefiim kmengm m
gjma^c ginocchiato^ fwdieonpretée^m chtdicem:
Soia viftus facere accendere Itominem •
IndilaP" amia con jpecchiiier biiancie grandijjime • Dopò che fi'Pidde il Giudicio iw-
iterfaìe^ doue eranoftro Sonore in loco eminente i& che come dalla patte diritta hauema
fiorii YofCi eoa dalla ftntfbra haueuaunapungentijjhnafpadaicon quelli promettendo a
pi eletti ogni contente j&felicitd,t!r con quefta a damati ogni penna/Hr angofciazal 6^
fop redeuano i morti vfcir dalle fepolturei& fi fentina(fenxA reder però^epitogram^
diffimo di trombe^ & tamburi, che pofe ntf circonfianti grand ffimo terrore • SjS^fiua ym
Kezalefuonato perfettamente da un fanciullo; nidi San Rocco, coH cane appfrefpcon bet^
l^na^ahiera rapprefentato . Erano tutti quefii palchi tramezzati con altrigrand^mi
carichi t argento, ET con piramidi, che erano al numero 1 60. portate da fratelH di vettm
Scola. Siportaronopqi trepalchi di reliquie,coifu9ibiddaccbini,fegttitida ynnàSon»*
tnero di ^ngeli,&ùHi di 8oo. fratelli di Scola • renne ottimamente queSa dtSjrheo-
doroUa quale(cofa eoe mnfu nelle altre)baueuaattaccati a* doppieri tre piatti ^ar^to
per cadauno, & erano ingian numero Jeguitidaun palco di argentarle , die artì^ciofa*^
mente da quattro parti gettaua acqua congran marauigUa di ogni yno,ettanto pia creb*
Ini la marakiglia, quanto che tC piedi lofeguiua uno con una fonte xt argento in mano , che
andana fpargendo fopra ar^uardanti acqua refata odorifera . f^enne poi vn palco con H
giùdicio di Sakmone fatto del fanciullo , ^ poi fi yiddein rtfahro la Regina Saba da^
-uantiaSaiimione ,fegkitodax}.akrigrmd^micaricbid^arpntarie 9 ^di coftdioro
freciofiffimiicon mottoa cadauno % che diceua :
Manera RegtnseSabae Satomonem •
Si viddc poi un monte minerale con verghe (toro jdr d'argento $n grand^ma copia»
'Seguito daunpalco,Hella cima del quale eminente fi uedeualafede con la e fóce in mamh
'& più abbàio i fanti mtflerii di quella . Tonarono poi la Madonna in pittura , & forma
Riccio/a col Bambino in braccio m una nebbia di bianehiffimahapibace , & fi yedeua Ut
Sibilla che col dito la dimoftraua ad Oitauiano, predìcendoglTcbe doueua nafcer altro
mqggior prencipe , & Signore diluì • H rUdcùoiSan Siluejiro in un palco , che daua il
fante battefìmoa Coftantmolmperatore,&nelfegueatcCoftatttino,cbe difptnfaua apo^
uerigjran quantità di danari,con bteue,che diceua:
*
Qui dat eleeiDofiaom pauperibus beatus cric .
Et erano tutti wefii palchi intram€;^ti da piramidi d*argento fortati d^ffratelli^à
Scola,&fegmtidagrannumerodr^ng^i^difitroaqualifi yideportare eminemiOima.
la celejie gloria con Giesù Cbrifiojla Beata rergiue,& i Santi Apofioli; & dofò quefto le'
penne,& crucciati che fi danno d miferi neWmJerno; che fi come baurua que/le rtempim^
tole memi de* riguardanthd^^nfinéto contento « così aWborrendofpettacolo di ^HtfioM ^
empi^
r
E» V5I DELLA CWCà: ti» X ^^
ueMt^éofè jtiefla affare h ScoU 4i Sj^ioamm ée J^striai^di Hmum^&^ii itàM ba*K
fiòr^eìMm^Ui^»fipHifi^mf»tafMo^mm^ veéfrnttii^diHr^é'cmijmK,
eéWùri(9i9tìbh i^^ilkém;4mi^fàt^^ M fané «Amm
lamtmra. Maper nmeficrf$miT^mn$ c^nseftè étm^in loco di i[ueiS diede fnmipim»
à yederf$ilCleradéS.Man(h& ^atemi^f^éttSeminstrkiihefegHiifmtQ^ricd^
èfece flergénìoteke^ qn^ève defpitridelfìfiiffefiwìSkìé^meeaU&eif^ peeMUdeMntì:
inhi'mreHditC»ò*Q^lifMo€mmkicmiiif9Héi^
téftli(fuie^ira1e^UniSmtft^faiiÌ0d^^
dkhe infitte atke4&dHee&yi^fkc9mebò^hMifi^^ . s^^
fMihmaiCàHOHfcieónMenfifftergjtwren^^
ipmia atwtmeradiì6o.Senaim cm Moi^ffier ItfttJbòigimù^È^te ^p<^hdke% fSTéU
tri ^mhafciatùri de Vnncipittencbe fi fefé fii$eeUa f^egkme m $empOteSìf^fuémap^m
le 1 9. bare . Q^^ è fiato Signorm^ terémei&alfarMtù cmtxhe fifeèmifum^ imieeeét
Efoceffiene^deìferk^ dieoaUétirS.^benem
òraccentato UmiOrfmafimedi^iim^ effrinmil$mt9<mèmH0^
mente* tanto era laeopia dette pepfime^^ éd^mimeetH de gl^apfoipafU ìeaif§tmm€%,le*
perleyte%Me,&'gfi &rfi eheJkrt^èubbià^Memà^oimiSie^ wégliMia didncp^^
ti. la onde fé ben fnefii Siffn^OTapponefìl^atmofama Rn qnìdiponfi eg!n wam^lia.^
ti di cofa che hMinol^dmaf i yéitam^/M^edé^iif^thhiòfiìpotwiiW
pertamienire9perebefecoAnonféffsi0piàtolUlipHdi
fo9g2r intelletto. Et perche non dendnofmpkfifhaaendó^fifftta prima entrauknmmfl^^
anefiamaraai^fa Cktàfitér detthumot yM^dataytrfameaht fui moie tcmp^
bMtfabrichei^Takx.Òy^dopàqnefièe^é^
SaledeÌnBiér^^^Confi^de*me€hcosialwid y^ferfeit^*
arfhìikHreo0èhftne$eé^imes iltrannnmerèdiChiefkf tntte aiomatect^ toim art^ .
tias& ripiene ai tanti corph^ rMqnàe di Santhiljsran Configlio net tcmpo^keera in ef^
fo adunata tutta lanobwà per crear ifnai M^ifiratii&itflnpendo^rfmale^coslfamo^
Jonrlmondo.. •
Hanno viflopoiuna tanta ricche:^* hanPotuto confidcrarenn così beih'^nrdùted^He^ ,.^
piMicay& infine m così gran numero d^lUufiriffimi TadriÀal cui afpettofifcorgctcbe è
baftanteunfoldilorodigouernartunoil Mondo^non che unaminimaparticella . Et però
fi deue credere in loro la marauigUai& io per me la tengo ùer certo » tanto piA ^tdnto da
lorOi£r a bocca » & infcrittura anco ne èjÌ(Uà dato'fcgmh hauendo nel pigliar licem;a da
fna, Serenità dopò motte piurole di comflimeiMjiafciato unafcrittura netta lor lingua per
memoria di quefla maraHigtiakro^la quale era di quefio tenore •
Con faiutoi&fduore del Signor del CietOfCbe ha cre^e tutte le cofe,& di Giesà Chri^
ftufuo vnicofigUuolo% Redentor nofiro/^oi Don Manfio nipote del Ri di Eicenga ^mba^
fctator del Rè Francefco di Bugno Cingua ; D» Michele nipote di D^Trothafio Rf dt Ari^
ma^ cugjino di DJtartolomeo principe di Fomufa^ìer ^mbafciatore iiataurày Don
Gg » XOn-
4ff(f .DE GU HABlUi COSTVMTi
I a detti Ki > & àe' ChrU
iergU U debita obedicM^,
ìa habbiamo voluto t^tiar
ttmeado fMerata ftui^nt
ttftt tbt' aaiUSeremfflms
^N^«flfa dell'amore eh*
EtlefJ).»^i(eMreprÀ
w ^«ntf /«^ts» difioatifi.
i carne £(W^iK« . ^iU ^
thiìKiiit&direaKJ.cm
Kcommdo .
wefeat^ ieUa deppittiooc
teael fiiaàpiaa e^aac~
^fknontfuMtiJe mm n^
gfimna tra qiieJteaimiimeraK aUmufute Oa Oinerjt caKimJiiiJìiKhéMarebefi^ Baro*
mdiporuu*tìxferf^aggfù^ eMMiM^ro(maiaa»ùtameiite)divetUryatetfa »
fàJtene^aKtoii96.ricemM>&^fataddT»bUeobDMchcffkaiMaiitoiu>mogUe
Mpre/aueDiKa^milmfe>»yen»eaf^eiieHaiOHefinmtMmbàéiea£eìB-ez^^ti&
haavm moUaiA tptefiiSi^mHrit i funà tna ( «u/ti ieffù di «noKMoJts^« , mofirati aia
detta Ducbegay fecero f^re mofotewml^mafe^nel Pdfit^ deiprefeute Dege Grim^
Kt^mato^SanLMtthmMifitiiUyiiatcntenmi^eentaGeMiUome »>ejl^
k^MaUetmaiktUpdbeBfideUaeifid^cpiae4ddobbatediqiiajaitdiitfi>ediaoìeco-
sìpmdtx cbt^nm» jwì >«am#aw>te Ufiehikitiiniedetìe U^^ehe cmcejferoloro
^mlUfiataiiMter cMMtrer^coti anate^oomeeaafmiiarot^ebemer^metae nm fi pite-
MsvederiiM^io.OadeUDmhtiptwfiòcompimmP>>P^Jodiifitt
tìH%iaiegionttmeitti » hnptaierAÌneliimabiU% quanta perlabeUe^^&TteifnfiÀ
4Hk€ntuimMtct{»cbe dUifiMà fommacmten$o^
■ L^àamodaparteaUre>emte>mebamiofa$tomebiC0'diaaìÌ^am»i^fi8jielf4e-'
emmpoffMHhe feceroUSommo'PoiUefktClemJ^IIl.dFemira» tornei iMaitntfifg/i
didnimitohébMmo ipoicbe effendo /tate fatte da laro priMOtamente tdkaneo le acco-
gfknX4difig0iSipiorifioouo^Maìeyeima(comefiJperam)p<xkpoeA^attS(thc^
ldaFerrartkAf^enetia\UiettoSiammo'Pmtefiee — ''- '■—^
tfiee t.ium fi forese maiget eerto tnmabt
ìmgHa, ebeoamo hMMeffè ma mìmma porte dt gli bonorideUe ofcogliemiifdegU afpor
tatit&deÙci^iùu dimafiratiom dei dùuto» rmcroiteià' aSèttmatotmmitma Tci^
^1^
HEEc;
4^7
DELLA VENETI A
CITTA^ NOBILISSIMA
Defcrirta da
M- FRANCESCO SANSOVINÓ-
Della Grandezza, e Dignità del Ptencipe.
HOna ^ M T L I ^ T ^, ET ^C.CKSSCiyTU
DA D. GIVSTINIANO MARTINIONI
Prìoio Prece Ticoluo di SS. ApoflaU.
tlBRO VNDECIMÓ.
&0 R A fakndoicoredi ma^iore iniportanxa> poiché Ramo vfdti da
g i colhimi della Girti , & venendo alla fua prima perfona ch'è quella.,
b det Doge, dinamo, che cfiendo augmnentatc le cofe de i Longobardi
\ in Icalià, i Veneti, che per lo fpatio di 37$. anni sperano eouemati a_.
J^ ComiinefottoJaaira(ieiTribuni>pcnfaronodnuouafcrmidireg-
gtmentoi per mantenerfì .
Panie adunque di continduar nella loro incotnindara Iiberci,rotto rn capo elet-
tOiSc legato da loro con K^gi^con titolo di Principato . Perdie (timauanoichc non
fofle honeflóicbe m fòle Jignoreggiafl'e aflólutamenre quei foreftteri > che hauen-
éo abbaadoaatc k «afe loro > & rìcirati in quefte Ifole per oon viuere Cotto U to-
Gg % Vivai
4<fS DELLA grandezza;
lontà df vn folo > trouaflcro coli doue erano r icorfi per falute > quella fèruitù fotto
xweooS^nofei yhf efefawnwio^ Pcrcioehccra cotmeneuote> die fi come4>j^^|ttà
fa fCìbilita c^n confcnfo di diuerg popoli circonuicioi^co^i aneo f! viueflfe in^a»-
riCr csoé (cnsa^^qore alTolaco • '
,Si fermò adunque nella dieta die fi bebbe in Heraclea ;i perfuafiotìe di Cbriftò-
fero PatqarcadiGradOjdi cootinouare in Repub. accioché ogni vno foifc parte-
opc de gli HocloriiCh'crano in quel conforeio Aaci ordinati a pqblico bcticfkio . Ec
àccioche 6 come tutti inOmie d'accordo > haueuano cof^ moka virtù data pdoo-
pio alla loro nuoua città) co(ì anco poteflèro accrefcerla > & farla perpetua con la^
medefinu vircùj la quale per i'ordinario#è nuolto più efaltata dall^Republichc» ^
CiMiuinasize , che da qtial fi voglia akro gonerno • La qual cofa veftne loro fatta^
ageuolniente» concfoiia cbe habit'ando ne) maret non poteuano coi fàcilmente of-
l&e oftefr dar Barbarico da gtiinnidiofi di tanto nobil principtO. OìtrtTatìdcf^
fendo collocati in parte comune ^ tutte le gentit cb'é il mare : fondarono vna citti
(ottopofta^tion ad altri che a loro>che ne erano i facitori : onde in cpnfòqiienaa ve«
niuano a non riconofcer fignore > ó legge aleuta > fé non quelfa ch'effi medefimi fé
haueflero impofta a fé fteffi .
Ordinato per tanto il gouemo conforme alla qualità delle lor cofe> & pofti faldi
fondamenti a vna vera & ficura liberti» crearono vn capo > fotto il quale > ridotto
iiaalmente il Dogato a R ialto intorno a gli anni di Chrifto 807.0 pocf^ pià$ lafip ia^
ronosoperando cofe eccc)Ienti>vno (lato di quella imporraneaicbcil montto cono-
fce • Fortificato dalle leggi con maraui^iofa pradenza > fermato fu la giuftitia» &
Itabilito su lafaldiiGfnaì:)afedenareligióne4>er falueaaaf& per <|Oaier«atione del*
la libertà>& clello honor quafi perduto affatto della mifera Italia .
Piacque per tanto alla Republica > che fi come il capo creato da loro > era per la
fua preminenza il più degno^Sc maggiore huonlOf che hauefle quel corpo» cofi an-
comoftralle ntl nointj & neU'appareoEa efteriore» forma di capo» & di vero Ptin«
dpe^eato>nbn ber focceffione di heredicd»ò per violenza» ma per ordine di leggi
ciò difponenti . VoUonoper tanto» cheil capo loro fofle honorato con titolo di
Duca»o Duce. Percioebe iti que( tem|X)9Che il gcucrno fti eretto in Ducato » il pre-
detto titolo era preflb d i Longobardi in moka riputatione . Conciofia che hauen-^
do conftituito diuerìì Ducati in Italia^ion:ie Principati non aflbiuti » ma fottopofti
immediatamente al Rè loro che gli etoggcuft>haiieuano apportato a cotal degnici
fomma grandezza, di maniera che a gouernanti per nome d'altri» era conceduto il
predetto hono^ecofi da i Longobardi » come-a^co dai Franchi» Se daJ Greci ch^
allora haueuanoStdto in Italia • Onde i Vened a fomfgliahza lord » chiamarono il
nuouo capo»Duca»ò Duce » fecondo 1* vfo di quei tempi ; ne quali era vn Duca nella
Prouincia delFrioUdomiBatadai LQQg^bardÌ4i& vn'akro nelFlOfriarpofièduta daK^
la Corona di Francia. Et perche in quei fecolii notiti mag^ori chiamarono Io
Stato Keggi^'oienco^ diedero anca al Duce titolodi Rettore » m quella maniera che
IÌdàhoggiacok»o>,cbe v^ono-allai cura. ddleCittdfottopofte alla Repu6kCorv-
ciofiaiCheffa il D^g^nj^. il Rettore in foftanza » àgrandìAunaeonfonnità in molte
cofe»in tanto che ilDòge è ragioneuolmentc detto RettoreWk il Rettore può dirti
neri tornente Ducr»iaqMBlla parte ch'elfo gouerna • Percieche fi come il Rettone
per l'oreinario porta|>er dimodratione deua fua preminenza » come proprie infe-
gne»k> Sten dardcbla Scudo» kvStocco» & conduce con lui il CanceUicro» ii il Caua-
lìero » cosi il Doge b^lo^ftendardo^che gli ficonfe^a in quel giorno 9 che è fatta
'Do-
^
BT DEC«ITA^ t>tl PRINCffE UB. XI ^sp
tX)gé>Ìa Studóf che neUà mùhe foa per fua memoria s'appende in &in Marco » Io
SUKCo, che gli fi porta dauanci in certe folcimiti, due Cancellieri chiamati Doca-
K & rnferion>& m Caualiero> ch'è<jaafiMaeftro delle ccreoioiiic nelle fue andate
Jn trionfo . In qnefto ftrfo fono diffemiti» che hrno è capo pcrpetuòdel tiitto»& Ik
altro è te mperaneOf 0c gonerna vna parte fola •
Fu medefimamence 4etto Principe > perdoche eflendo primo , & grandemente
reuerito y Se honoraco da tutti » rapprdenta nella maefta Toa con tanti oroamen*»'
tf ao^iliftati per tia del valore p vn Principe veramente afla^totairaltmi rifta » ma
in fatti legato dalle leggi» di modo» che non è punto diffidente da gli altri potti iru
adcmmagiftrato. La ijtialmaeAài&frandeKzafii tanta ne tempi andati >cho
^Befcritture'pnblicheera chìamatoSignore» fi come filrage negli ftromenti
deUMnoibc^.ouefidice* - ^
L
• t
EtlaCittid'Arberamio ioiS.(iariue>
pómmÙthMiSenlórimBroDmiyehftietfuml
Et Chio^ia Tanno io4p, -
Aut9 fféifentidm Dunki DMÙnk'à Qo^mmo^ 7>mis
.' fe^aan0IO75.SpaIa^:ro fcriue,
ytìiis Ù'ùomkk* Sititi» ÙuciytmtUo* ÙalmatU éc
ltnfm4i'Tmhofhedr9yO*SemtrcnoJlroi
Ma rannoi4Qa fu proueduto per kggeche non fi vfafiè più cofi fatta paroliu »
odiofa à b^omtoi di liberi» & fu ordinato» che in parlando non gU fipotcfle dirc^
altro* che Meflìrc>ò Mcficr lo Doge» Et l*anno 1485. fu vietato aluoge » ch*efs9
jDooppteilt d^e ad akim nobile Magnifico Meflcre» tanto dilettò fempre la mode*
ita 9 & la fcmf^tsl naturale congiunta eoi dcfiderio della libertà» a noft^i nug*
A qucfii predetti titoli di Principe pieno di mólto fplendore, panie a gli antichi
di aggiugner gli habiti > i quali accompagniando l'altre circonftanze del Doge > lo
rendeffcro veneittidot aidegnp ci^tlt così iUuftre corpot^ Cambia . & percio-
chc fu antica vfanza ritrouata , ò da gli Egitti; , ò da Frigi) > di portar per fcgno di
tnagatìrànxa»alcnnaGofa intefta di forma acuta & piramidale: fignificancK) per-
ciò»cbe chi regge popoli» dee eifere>phì de gliakris acu(o d'ingegnoso che dee con
la mente indidaBBarnaldelo» dal quak prouiene ogni ainiQ>OFnarono il Principo
di quella berretta ò corno^ch'egli lia ai pidGentc.^
Gg 4 Ci-
470 DELLA GRANDEZZA
Dicono i LcgUti in quefta matcrUf che Hnfi^t de i Duchi è diianwtta Pìleo» ft
è circondiico di corona rotondatnon diritta & aiccndente > ma in fonna di fafda ò
benda che ricigne attorno il Pileo • Di maniera che fé bene i Duchi hanno in loro
le ragioni de iKè» però non portano la corona diritta & coi rampini comeiRè.
Dicono etiandio > dvs non fanno Porìgine di quefta inuentione : ma che forfè po^
cfter nata dall'vfo antico de Romani rpercioche i feroi ò prigioni prefi da i Capi-
tani detti Duces in lingua loro» feguitandoli in trionfo portauano loro dietro il
piteo^oome riferifce QuntiUano» di Terentio» che prefo da Scipione Africaaoi gli
ponana il piko in trionfo .
L*atteft a anco Luca de Peana n^a L.Murikguli C de Mudtcgulis lib.ii. oode^
auuenne poi che i Duchi ò Capitani > prefero nel trionfo in vece della cotoa» il pi-
ko. Òuero^che dicono effiscou fatto codume del pileo è introdotto da qucfto^che
B come altre volte i Flamini ò Sacerdoti de Gentilii portauano il pileo auafìcoroc
Duchi & Paftori frai loro tfopra il eguale era vna picciola (ordeUa con alquantodi
Lana»come dice Alberico nel foo dittionario alta pardta>Elamiuibcofi <^1 cofto-
me reftò prefso i noftrì Duchi & Principi>in fegno di degniti & di preminenza fra
i iecolarÌ9Ìi come erano i Flamini nella rpirituautd . Nfa m qualunque modo li Ha 9
quella del Doge fu di forma dinerfa in diuerfi tempi. Conciofia nel prindpio era
acuto > & rotoodo in quella maniera ch^^ il Regno del Papa» dcome chhirameAte
fi vede nelle figure di Mofaico t fatte nel Tempio di San Marco > più di $oo. anni
fono.
Bernardo G lufUniano grauiflimo» & erudito fcrìttore nel lib. i o.defla Hiftorìa >
chiama il corno > Mitria latta in forma di piramide come qu^Ue de i Pontefici > 8c
ài colore di porpora òcrcnufino. Si ciede anc^per alami y^hc fofcefattoa imìta-
tione de i Re de i Partbi > i quali portauano vu corno (kaiìc a queflo fienaie in al-
cune medaglie di bronzo» R conofcc » Nfa io ho notato nélTantiche monete de no-
ftri Principiiche l'ornamento lorodel capo» hapiiitoAofomiglianzaj come dice il
Gin(liniano>di Mitra che d*altro>in fegno»cred'iio»ch'egti fofS: quafi come Principe
che partedpafTe avn certo modo del ucra> poi che dauala benedittione » & vfaua
altre cofe tu» come dircRKvpidokre » ma poi con gli anniii^ venne aniitarlo m
tra figura • Conciofia che abbacandolo dalla parte dinanai» ic eleuandolo i poco à
POCO di dietro in foi^a piramidale»!! ridufle al fegno»che Rvcdc tonte qifcllo» eh»
e tenuto dMz kggc per precipuo fi^no dello honor Ducale . Ilprimo»che loaIte«
jraiTe fu Rinieri Zieno l'anno 1x49^ perche fidice<:he vi aggimfe fopra alla fronte »
3na(i i (embianza drcorona» vafir^o d'oro^ che locirconda^percbe allora tutto
corno eradi velluto ro(fo« H oual tregiocampeggiandafukoflb»rende moka va^
ghezza queirornamento. Onaiefu poi ordinato» che il Principe nella Aia creitio*-
ne»giunto fui patto della fcalagrandein PaIazzo»rìceuefse dal ÒonfigliefopidgiQ^
uane la berretta Ducale accompagnando Pattione». con qucfte parole. ^
Recipe CwondmDiuàkm^ DmMuVènttUrmt .
Dopò il-Zepo» Lorenzo CeUU'anno ^$64. viaggiunfe fopra il fr^io dalla part^
dinan2i>vna Ctoce d'oro con gemnie»acdoche fuo padre» (1 inchinaife a fztìi rìue-
renza » non come à ìm chc^i era fìgliuolo^nu come alla croce di'^li haueua fui
capo jilqpakvfofie(tinfcin(iemeconhivita del Celfi» >
Fi-
ET DEÓNTTA^ del PRIKCIPE LIB. Xf. 47 r
^ f&alihcnte Nicolò Marcello del 147J. volle che fi£ice(reil corno tutto d'oro.
Mapèrcioche quefto ornamento (ì chiama hora BerrectaJiora ComOt (i dee Tape-»
itcn%liha<)uattronomifCÌoè>Corno>Corona>Gioia)& Berretta Ducale. Corno«^
per la lomielianza ch'egli tiene dalla parte di dietro>alla forma del como.Coronaf
dal fregio aoroyche lo circonda. La qualcorona>(i come è fegno di honore^Sc dife-
gna plenitudine di grandezza»co(i dee efler d*oro.Percioche u come l'oro è più pre-
tK>fo« pia grauej & più fplendente di tutti gli altri metalli > cofì il Principe e tenuta
d f<x>ra(lalre a tutti gli aléri per graniti di coftumii per fplendor di vita» & per pré^
tioutd^ger cofi dire^l'intellettoi & d*ing^o . Gioia>ò dalla Ghirìanda detta da^
in<^ gioia > onero dalle gioie delle quali è ripiena > fecondo l'ordine delle leggi •
Conciofia che la corona at Principf)Oltre alle perle» & Taltre ricchezze > della qua<*
k debbe efler fornita» ha da hauere» 1 1 . forti di pietre pretiofe» (ignificatiue di 1 2«
-qualità ò virtù che debbono eflfer nel Princi pe » fi come ampiamente fi legge ne^
i Giurifconfulti . & Berretta Ducale » perche è precipuo fi^no de Dogi . E anca
chiamata Berretta Ducale quella che il Doge porta Jn priuato • La quale vfano aur»
co i Generali da mare>& gli Ambafciadori» & fi chiama a tagliere . Et è comune a
^tumiD^hi» fi come per le medaglie di bronzo di diuerfi huomini famofineirar-
BH ne tempi paflati» fi può vedere •
Q»efta Corona adunque» Gioia» ò Berretta Ducale » vollono i noftrì antichi che
fobe infegnadi Principato» nel Doge. Et l'anno i nS.fermarono per legge»che per
de^ti cfeUo Sato fi facefle vn Como di valuta di 1 5oo.ducati . Ma ne tempi no«
firi afcende aOa fomma di 1 50. mila • & fi ferbaiiel Santuario di San Marco : ne fil
. -adopera (e non neflaCoronatione del Doge. Fii Similmente Iranno 1 3 éy.inftituiixH
che il Prìndpe vfcendo in pubUco» non aodaflTé mai fenza il Conto» fi come $*è kwh
preofseruato •
Sotto alla predettaCopna ò Berretta » jlAFedevna fcnffia bianca di fotcitifiimo
renfo»ò cambrskla qn^e i Ddgl^hebberpltb ant^quo » quafi come infegna di perfo-
na (aera > rapprefentandofi con queDa^» vna certa memoria del fanto dio col quale
-s'vi^no alami Rè Chriftiant» non altramente che fé quefto Prìncipe fofee vno del
corpo loro • La <|ual faifiìa»okre che habbia fembianza di quella fafcia» ch'era gi4
antica corona de i Rè» spugne an^o moka gratta alla cefta fotto al Como»ilqua^
le prende per qaella»mokopiufermczzanel moripofo. Oltre à ciò il Doge tra*
hendofi il Como per qual u veglia cagione » rette col capo velato» & non del tutto
nudo» & sfornito •
La fottanella fotto il ricco » & ffriendido manto : ne tempi a dietro era la vette
principale » & nel prindpio. fi portaua con le maniche ftrette & col collaro alto » 8c
non era di feta . Ma quando fi alterò la form^.del Como»fi murarono anco le vefti-
menta. Et fii proueduto per legge l'an. i j j^^.che andafse con piò nobib ornamenti
che fi potefse per confoiacione della Citti » Se per auanti Iranno i^%9. la legge in^
quefta materia dice » che il Doge porti nelle più folenm fede y le |^ fotenm vede «
£t che lo habito fuo fia fenr>pre di feta» dal Venerdi Santx> in fuori » cosi iq pubHco»
come in priuato : & di color cremifino • Ma efsendo venuto à Venetia Papa Alef «
fandro Terso» Tanno 1 1 76. trouandofi il Prìncipe infieme col Papa ^con llmpe*
ratore » fo flabilito » che anco e(so» i fomiglianza del Papa 6c dell^Impèradore» ve«
ftifte col manto»largo»fpatiofo»dc con la coda ò ftrafcico per tetra» con la (òttanel^
la fotto al manto. Tntti i predetti habiti ò prima» ò poi» fi coftunxarono di velluto
rofabdgBanalrnuncnrer .^
Ma
47i DELIA GRANDEZZA
MAC]^<Jucograii4ciBieoce Hinpcri^
efii^ndo por kgg^ ftatuico » cbc il Principe porrafl^ vua rpbba 4'oro j Nicolò Mar-
cello Principe 01 molto fpirico» fa il Drimo ehe rautio 1473* vkiflein pubiico vedi-
lo ciHtO d\>ra coH 4i Copra coxoe di lotto nl^ayendo aoco Tatto d'^ro rotnbrella^ »
1 giMtKxali j & ù fede che precedono al Doge in trioafo % k quai tuo^ cole prima^
ewiOACome s'è dcuo^i cvcmiCmo roflb. Però 6 dee notare» che miantonque io har
biro Ducgic per ordinario (otk ro0b>akQm Principi veftirono d^al^ro colore . P^
ciocie Lorenzo CeUiDogc S7.vcUirc4npi7e di bianco per diuocioneparticoltf^
ch'egli pontua alla Madt^ di Pip «
Micl>de StecK) Dog4 ^x. riceM^ado Tanno 140& gli OrfUori di Verona coq. Ic^
chiaui di queUaCictflUvoUee()erf«ftito di bianco. r
Andrea Qritti Doge 7^* fu il primo » che variaflfeì colori t f (fendo il pii^ecto
prM^cipe di belUlfima pre(enzai{^ molto msigni&ciH & liberale > vefii iempi:^ ticcai-
menrc >^ ne giorni folenni della Beata Vergine ^ coftumaua d*efleiis oniat;e mtt0
d'argento .^ £ic ne g)i aUri tempi fece i manu coperti di vari! bmori & m^m^kf^^
d^llimi-.
Daindiin.qi4»i&oifocce(rorikfiitan^plo in q^apartCjilo hann^digran^
Ipnga auanzato per bellezza & ricchezza di drappi d'oro» & d^argeQto»t& di^a 4t
cariati coV)ric£t perciocbe>coo)e &'è dettojil manto hi larga^iiv^acùdt » s^-
gingm il Caudatado^d quale (ottenendo lo flrafcicavsu le bfacda>^ apposta:^
gr^ndezata^imaniera che quanto al vefiiro ijd fbprà yfe (i vedeflfero infiome iM^
pa^*lmperatoic,& il D<^c in MaeÌU>(arebbc a vn certo Q}odoifìKia a difccme w»
qiMl fo0e fra loro la di$^%nn4tìh poinpa del Q^anto^> & fp^òabneme fea HVmr
^ÌM ii rJbPpcratorc ^Uqual manco ^i non porta (e non ntjk maggiori ieftiuité
dell'anno, perciocbe ne gli altri tempi adopera la vede Ducale CQnJemanicbe hatr-
ghfix ic eoa la coda come ilmanto ^^
Diropi:aaLmantOxgliadonuilp<tto»& kfpaltevn banale di nobiUffime»^^
biapchilume p<lli di Axm;.'llini>detto da Bernardo GiuAinianojMonileiqiatficooN^
caccna» & nominato cofi dalla riatione Bauacatbffe inuentriccdelTo^* liquaio
p0ndeiKlO3ila<uoprc disiami &di.dii:trodoue lo buomo fi cigne^infi^no» che &
come a pecco del Principe è riputato muo armario ói fcientia per ìckgffttklkqixis-
U egli è capox & eifecutore (che tale è ilfignificato di quella pelle ^in%M ptcticor
lar^attribuitadaglianticbi àiDottori >co(lancadebbe>«ncome fa^Armettino j.
guardarti da tutte ie brutture che poteflero contaminar Io honorem la candidesiBa.
deiraoimo fiio« Il-qiial £;auaro ordinaJalegg)^ del i jzo^ che il Doge lo porti alme-
no died volte Tanno ^
Ma le alze coale pianelle ro(Iè»iadimoftrano Caualiero h qnal degniti dK>-
ualeria^Uhebbe fino da primi prindpij della Aia creatione» dagh Imperatori éi
Coftan^ioopQltkdaquaMilDogefuinognirenipofaiiorico» ultimato. Et però
quandoPapa Akflandro pr^det^o 1 bonoro il 21iani. di mokipriuiksi i gli porfe lo
Sioccoiiimano oome aCaMabcroj &di&n(brc di $antaCbicia>conlermando'l*an^
tka(uo grado>,9c cteandol^x anco dinuouQ fuo Caualiera . Di qui è» cbVjS^U come
Pinacipe^qrcaCpnid > U CaualierÌ9.& Poeti ancora 16 come fece UDoge Gr^mant
0^ perii^ d'yii'Oratore diCapo d*litua^*e(;li honorò* di coronadi Lauro, A
quali creaCiKvolmdofiquakbir volta dare interapienczzai il Senato con Tauctoriti
6ia cona>n]e:aqqpUa,crcatione co Tufiragii « Ce con queièo modo furooo creati di-
uerfi; Caualicri. Èra quali vn fu Giorgio Cornaroj che edendoftato cagaone^e ì$^
Re-
ET DEGNITA^ Da PRINCIPE UB. ». 4ri
KegHuVedduaforcUaf raccomandaffeaila RcpnUicailR^^ó di Cipri» Ai |^
f^nodihonorificenzaadornacocon quel tìtolo dal Principe &dal Senato. Col
oiedefimo modo kt facto Canaliero Antonio Loredano» che maotemie lungamea»
te Scutari contra II Turco. Et i dì noftri Giorgio Contarini C0ncedet Zafl^ebbtt
cotale honore ^ & Onfrè Gfulliniano * & finalmente Bartoloiiiec CapeMo fuocela
dei Gran Duca di ToTcana » con Vittorio Tuo figlinolo furono infignici ài cocai d«*
gnki coti nftefTa maniera .
Il medefimo s'offeruò l'anno 141S. allora che il Senato creò Conte 1 Frateerco
Carmigmiola feo Generale* Pcrcioche moftrando coftui mokaaffettione alta Re«
publica dalla ouale era (lato arricchito di molti poderi Se caftcUa 1 per grofla foni*
ma d*entrata>hanendoeflarifiutato ciò che Doffedeaa in Lombardia u>ttoil Dn-*
ea di Milano» & rinuntiato anco il titola di Cónte r (a dad Doge Fofcari ( fopr^iJ
vn pako eminente dinanzi alia Chief a di San Marco > creato Conte conbe^ilime
ceremoaie . Il medefìmo fb ancoofjmiato pcó volte nelle perfone dc^Cone^di Go^
ritià.
LoStoc€OÌndorato>difegnaranttoritich^e^ tiene della predetta ^reatione^
Br oltre ai dimdftrai: ch*egli é capo della giuftitta» r ^^ypcefenta edandto quella fpa^
da che il Papa diede in maaaal DogeZtani yallora che andò Generate > con trenti
fette galee>contra Tarmata ài Federigo Imperatore. Il quale Stocco ndic Aie anda-
te fdènni» fi porta da quel nobile che debbe di breue andare in r^gjmento rSùnLt
<;aminanclo dopò il Principe» £ la prima periòna dalla man deAra .
Ora ordinati quefli coli fatti omanoenti intorno alla perfona ed Prìncipe» fi
vcme aHa Aia creatione»la quale auantècbe foflb ftabilkaipru molto varia. Net pHn^
dpfo fttcreato dai popolo i voce»ouero fottoda altri» fu dal popolocoofermatd •
Et gli fi daòano due Tribuni» i quali crcfciiiti col tempo ai nuocerò di (ei fiipo»^
chiamati Concitatori» ft poi Configticridel Principe» & di Venctia . Et (e talWa
fnon efiendoancof a le cole ben fermate conteggi^ liebbe ardire di vforparii l^ant-»
todtédtDnca afibhicoHKHi'fi^icordandodi efler Dogec&RcpttW. tMno gaglimU
pfeotìtri.
Perche quamunqite f) popok> dk)pò la fna creacìone gii hifóaflè^^
^onemo»per^roireniauaft teneua inente dfiioéptt>gveii»dci»atide»ma^^
debito Tuo» lopurmia. Perche i^popoto^vqlcua^cheitrPrincipeio riconofcefli^» no»
eorne Prìneipe aflòluto» Se patrone d*eflb popoto» ma^omeeletco» & paMOdWétf
Ini. Et però autrenntf che Orfo DogrTctao eficndofir portato men«liebenefid6t^
giiertaco Idblaniifii tagliato a pezai dal popolo»^£d^naix> con^liiiperia^fMtììiop^
pa lentezza.
' Teodi2toftio>figKaoIe»8ifoocefrore».d}{egnandodk^farfi tirasi
di GaXa accecato»^ fcacdato del ^ouerno . GaUa medefimo Ateo Vvmttpe» eifeliv
àoH attaflFaro in vna profendaientina di viti> fopavitseme aarccaco »•& mgmiÉM^
irtcBkK Etemenico MonegapioDc^eSdk) ^non fi feniendo*^ tanta dtgnick^ fey
nom à mstfefitìo^e i primari» fii efpulKv. Et Godannemie a mph» altri » di^m^mi eraLa^
che l£ ben pareoa^eil goiierno quanto altrammtnifivacionedipendeflè dal E>oge^
pei che egli imieKiua daie i figlinoli» Sri fratdlf pvoprij ^defoudipeipemi ito qWf*
ihi^par ce& in qiielta»che fabricaua il Palazzo» aria Chi^^he mandana^dli Amba^
fciadori d Prindpcoi fno praprio danaro »che crcaoa i 0bMrr>ft<he difponeiNft
iJberamemedi'U)ioggia»diPoneia»8c^di Peleftiiaa ai^ftui tolontsMfiMKi^pey6>9i^
gtioreatfoliitiK Persie nonfifaccua-miUa fenaa tatf^fo^di gndiMagittteitttft dio
hoggi
/
474 DELLA GRANDE22 A,
lio^i fi chiama Qgarantia Criinttialc t la quale allora era quel corpo di Configlio i
che iDlteme col Doge reggeua lo Staco>& li chiamaua la Si^noriaioode perciò i tre
Capi dcUa Quarantia Criminale» C^ono in Collegio > 8c ib luogo loro nella Qua-
rantia iranno tre Configlieri» per rimembranza delrantico gouenio . Et quantun-
que il Principe^Qglicfle per compagno nel/amminiih'acione j il figliuolo» il tVatcU
lo»ò il nipote»non^ era per queiio pcrm^ tìo come a huomo aflòluio » ma era ne-
ccflariosche la fua ckctione foflè approuata dairvniuerfale . £c ancora ^he s'appa^
rentaflfeco Principi foreftieri > percioche Giouanni Participatio htbbe per donna
9na nipote dell'Ioiperadore di Coiiantinopoli» Pietro. Candiano la Valdrada fi-
gliuola del Conte Guido della Romagna»(>ctone Orfeoloila figliuola del kè d'On-
gaha» Ordclafib Faliero» la Matilde di fangue reale > Domenico Seluo la Torcila di
Michele Comnenolmperador della Greaa» Pietro Ziani la Codanza figliuola di
Tancredi Rè di Sicilia > & I orenzo Thiepolo rna Signora della Dalmatia » non per
quello era altroché ]>>ge»& dipendente dal Con)une»che gouemaua . Et perciò le
predette materie furono regolate da cinque huomini chiamati Correttori » intro-
dotti dalla Repub. in quello (patio di tempo > che corre fì-a la morte del Dpge » Se
^apparecchio delle Tue funerali • Accioch . legalièro le mani al futuro Principerle-
uandoli i poco i poco l'auttorita di quelle cole che fi conofceua per efperienx^ >
che non tpmauano punto in acconcio della publica liberta. Et però l*anno 1004. fi
prohibi per legge>che Doge non potei fé far Doge > & l*anao i ijp.che non potefie
cflere akro>che nobilei& del Configlio>& Tanno 1327. che non fi maritale in fore*
Itieri fatti Veneti per priuilegio . Et l'anno 1383. che non prendefse donna figlia ò
ibrella> ò congiunta di Principi Tenta licenza de^ Gran Configlio. EtTanno 1385*
^he non defl'e ne riceuefle j feudi di qual fi vc^Uà manierai le quali tutte leggi con^
altre apprefsoi furono poi riconfermate più volte con nuoue leggi .
La predetta creatione adunque fatta dal fopolo > continouò fino alfanno 1 172,
od quale s'ordinò laibrma infinafcritu • Vedendo i Configlierhgli Auogadorif& i
Capi di Qyarantaicfae nel popolo non era fé non confufione» & tumulto» & che era
ben fatto m cofi fiitu occafioncidi fuggire ogni romore»& ditturbo>deliberarono>
che dodid perfone qualificate & d^ne» fofsero elene del corpo di tutti gli altri. Et
che cofioro apprefentatifi alla Signoria» giurafsero (antamentcìdi non mancar del
debito loro. Il che fatto»ridotti gli eletti m ma f tanza fecreu»efaminando fra loco
quale huomo fofse habile a tanto grado» & nominando hora vno » & bora vn'altro
foggetto» dauano i loro yeti ò fuflnragij » & colui reflaua Principe che rifcoteua al-
meno none balle * & con quell'ordine fu fatto la prima volu Seballiano Ziani Do-
ge38.
< Ma l*anno 1 178. non fi fodisfacendo i Configf ieri interamente del detto modo
per molti rifpecttyfu fiat uito »che efli infieme co Capi di Quaranta»eleggeflero co i
iuffiragij» quattro huomini principali » i quali facefsero eletta di quaranta altri a^
dicci per vno»& queftì ridotti infieme»fecondo l'vfo de i dodeci palsati»creaf$ero il
IX)ge • & cofi 1 primi Qmranta rinchiufi d x 5 . di Aprile Tanno 1178. fecero alli 15^.
del detto mefe»Orio Maftropetro • Ma in procefso di tempo» il numero de i qua-
ranta apportò Quakhe diftcultà . Perche auucnne(bauendo Pietro Ziani rinuntia-
ta la Signoria)cne i Qnaranta»adunati per fare in luogodi Pietro» & efsendo gran-
difiima compctentia fra Rinieri Dandolo » che fu figliuolo del Doge Henrico » &
lacomo Thiepolo» & haucndo ogni vno di loro io. fufiVagij fermi » & non potendo
-. . — ^ ^jn u pjjj. ^ ^^ j^j^ fletterò chittfi dal primo giorao di Marzo
fino
ET DEGNTTAVDiL PRINCIPE LIR XI. ir^f
liQoalU fei del focate Maggio > oongran fcommodo $ & arpectatume della Ck-*
ci*
AUaiine per romper^oofi fatta diirezxa>(i introdufletcon eflempio non più fatto»
tie molto loaatO)Che fi gettò per force^chi di loro doueile riunire à Prìncipe : & e(-
foìdo caduta la forte fopra il Thicpoia>panle che fb(fe veduto mal Yolentieri. On* '
de andato dopò helettione vivificare il Ziani^fiidirprezzato dalui» come Dogo
creato>nctii per beneiimito > ma per benefitio della fortuna •
Per leuar adunquejdcL tutto cofi fitti accidentÌ3l*afino i249.fi aggiunfe4 pcedet-
ti Quaranta» vn^trayoce»fi che in tutto furono Quaranta vno. L'anno poi ì 266. fi
»<minò la on^ricbédd i>ige . la qi^ come pia cocete
tempi noftri Ne quaK s'è aggiuftto^che i C^arantauoo eletti da gli Vndid » fono i
vno a vno approuaci co (vmSigijiéal Gran Conf^Iio ^ Et ancora che cotal formai
di creare il IX^efia nota ad ogni vno > ho voluto però trattarla in quello luogo
per più chiara intelligenza di cokMtMfae bugeranno le €oCe prefenti .
Fatceadtti^e Pe&piie dd Prindpejfi riduce infieme il gnu ConfigU
ie^ in quello cafOf non può entrar gentilhuonM» che habbianKuodjaanni. lui
nMk m vaouMietlodi rame coperto» tante balle bianche > quanti fono i nobilijche,
fi tcouano in Con^tio» fi mefcolano con le dette trenta balle d'oro* Chiamati poi
timiordinatamente $ ogni vno caua vna balla $ & coloro i quali tocca per forte di
trarla^d'oroiche fono trenta» fono condotti in vn'altra Sala vicina. Quiui da capo A
poi^ono in vii cam>elk> trenta altre baUe bianche » fecondo i^
rimafti» 8c fra quefte fi mefcolano p. d*oro » 8c i trenta trahendole i forte» cokxoi
quali toccano le ^« eleggono quaranu « I quaranta col modo medefimo cingono
dodici del corpo loro»! quali tanno vinticinque. Et deUi vintidnque fitraggooq
iioue » i quaU uuino quarantacinque »& queiu chiaoaati alla forte tragga
^ Vodici» i quali creano i QMranu voo»che partoriflspno il Doge 0
In qMfip mezio» che fi elragono le predette perfone(il<b.c fi fuol fare al più nel
rmise di due giorni )iConnglieri coi Capi di Quaranta Criminali » per legger
dwanno xiSp^fimno refidcnsa in Palazzo » & fpefati di qudfentiateche fi daiiano
al Principe viao»rapprefeneanocome in lucidi Dc^»tutto il gouemo» eiibndo
itt tanto ferrato quaft ogni ahro <^dD di giurifditd
l^èrì»perl^edelFamioi^5tf.ne^attidella fcrittiiras'intitolaua Luogote*
nente del D(^e» che poi fu chiamato Vicedoge« Et nella data deSe lettere »chè {$
fjRRiuonoaU'hora^ cosi per la Caiìcellarìa di Sopra» come per r^^ fidici^»:
Su^ SigiBt Sdncti Marti, ^ kfiffiU talis, ^ tx AUkris
Cwfiliarif*
e
Et le kttere fi £uuìo m ferma di Breue r& nofifi figiOano col pjoflibo» perche^
morto il D<^» fi fpezza il fuo Sigillo :nia£ bollano in Ceni »€on)e fi filaRonuu»
i firem » & le predettclettere fi (criuono in carta pecora loueficia» e rafata •
Ora i Quaranta vno eletd»& confennati dal Gran Configlio» fi ferrano in Paìsofr
so » coUocandofi fra il Collegfo >l'Anti€ollcgio » & te Sala dd
Are 8ck porte ben chiufe>accio€Ìie non pofflbo vedere akri>ne eflieflèr daaltri
rediid*
. Coixiofiacheawi6i)KalDi€it>ke^chendoaiiii^
fi»
47^ DELLA GRANDEZZA ^
fri larottcftaiicb alle fioefti^ipirf^
nato il Sanro>che pafTaua per vuuperche inconcanente trattifi dcncroi & di^ti i (uff
fit^i per lui lo crearotio Doge . £c ae (empi cM Cd&
eghiChc era allora Capitanò dd GoIRk baueua data Ttia rotta notabile^ Qknoue»
&ì Qiaranca rn o > fui caldo di c{QeUaaltegFecB^ gfi diedero il Principato > & noa^
inolcodopàgiunferauiiiro » che il QdR era ftafio roteo da^ i Getioutfi • Acciochc^
adunque non fi^iflero per l*aitiiemce di Coft &cc»accsdeatt» ikche f el6ttkKi& 6 f*^
ce&detcaA'8cadtutt0(mcera&iavupaifiaQttf>& Q^tfraotti^ v» hnzti
Con ogm Grettezza « .;
Fra quefti» tre di loro pM de^ni per aoatt Se per auttwitiitMiprìmo àitrar lìcffier
fljmze loro » fono ordinaci Capi & Priori di catti gli attrì s i ^naU poftifi in . ìxtofp
pili rigiiardecu>le> tocco il refto fi dioide in quattro parti y accioche ri fistio hio^ht ^
da quali (t chiamino per nonie cotwo » che hanno ca dire i iàffirAgij 9 Se ogm uno
può torfi qual parte egb' vuole» che non imporca oholoo •
Diciafcunaadutìqìte di quelle parti > i chiamacivengoiKi xnttm »om viia circa
ò poli^ pi<^ta in tnatK> »nella.quale è fcricco H nome di coloro 9 ch'effi. fogliootf
in Doge> & geccace le decte carte in vn luogob& tiracifi im diectoidne SeccetariicbeL
fbtnm^dinanzj a i tre Priori» guardano in prefensa loro % U noooiero delle batte dat^
iciafeuno. Et allora fi mecconadi nuouo nel cappello ]| i Qootii di coloro Iqualifi
federo le balle : Se fi come fona tratti per force» cofi ciafcmo è notato per ordina
co» le fue^ Eìt qoelte batloccatioai fi fanno >non canto percceare il Doge % tjuaiicq
ibe (^ intendere fa difpofitione de q^ animi loro »
' Rtdoctiinomi in ordine» Si pofti £ nuouoinfieaieyficrabisfisori per (otte il pcH
monome «. Ma inaiui che fibaliocti» fi raooda fuori io luogo appartato .\Ec fi do*
MtndaiQuarantavnafefivaoldiratcrodiqueltalediefidee balloccace.. Et fc
alcuno è che vopisL accufarkv fàctofi itianaV gli ptrta contra»^ fitUco Fofficio fuo»
faccuiacoefte Mori dal luogo occuko>& condotti» alk beo prefenza>jgti è cob^^
ds^to^chefidebbe purgare* Btpofdi^'^lKifmofuafra^ luogo fc^
cfetOsttt tante ?olce & queOo^quante che di viene cippofio da qittidl' vno»cÌK ooti
fy habjk al PHncipati>. Bl perciocte c]uemtniaiiiehidi £n:e è più toftoodiodi Che
nd»& potrebbeparcotiri qualche tempo» nQBr6itomdifot}^s*tedinò per le^^ del
i^}.(bcco^gratt^ffimepene»dK (Km fin^^
ta^o <fetta da i Qwranca vno»ie non paflim died inm ^
Fatti l>khnaAfèfa^fidaDiu^iruf&agi;»de: le balli fi^Datecoaafcum^ caractevS
di lectere» ò d*alcro per fchiuar ogni fraude R nteccono in due boflbli » che ^vno di-
nota nò» raliro sì^ te (e k balle nptboflojò^di si » farantv> al twmera di vintidnque >
colui refta Dogejcaf6che nà(io4erua quanto s% dcttù in mctiglìiltridimano irt
mano.
Qeato il Prindpe con ti (udettamaiiiera»fi coftdmò netempt antichi>diptibli*
caffo it>{)i]etpaAcò^^h%gif fu eletto» & talhofi itgi^^o feguente » Pterdocbe adu-
nato ifpOf)otoiifSm*Ntàrco>&comtotci^ ir nuouo Principe dai Configlieri »faii«^
uà fui pulpito dì marmo>ch*é c&dti deftra del Coro in entrando » 8fi <micd moftra«»
co^il popdo^era coofermaro dalle voci dell*vniiter(ale . VditafipoiTa Mefsa fo-
fetmè>& datoli it giuramento cEelkcofechn^tidebbeofseruarecon lo Aendard»
iti&tne»raKua fu la gafeaià pergolo^ che ficlMami infieftie con vn Aio pia pwlSmù^
di (angue» & jConrAnKniraglio deirArfenale » al quale fi dona per vfanza» il bwitil^
^flsgedtadì tiltttaétcta««doaci iadrcaidouc Ib^
la.
PT DEGOTA' DBL PRINCIPE LIK XI ^fjf^
U Fittiasdoiie ve^Rocflalkmc^
incorno alla Piaoa da gli iHKMnJni ddt'AifcQ^
te» ficoaduceua in Palazzo fui pattoddla Scala nuiggiot)e>fu la qnalcgUóra oSf3(%^
-goato il goùerno i&) €0]t>nacod€llaGk>ia ^òCoinmDuca^
&almcace condoctoalle tot ftanBe.
QoelU & cofi faccc4Utre cerenK>nte» fono lUte fi»De fino ^^
gìanco il Principe in Chiefa fui pulpito di marmo » G ordinò > che fì come il popolo
daua l^aCsenfotCofi per proceder con pin tranquilla te meno uitmdcuofa operatio-
«MefynCoOaldoòSindico del popolo VÌBÌdaoo»:ginralseneiraminedJ tatto d|KH
pólo>&perfiioiu>me> diiiatiere&cenereperlMgeY &Rettott colui che /olse
detto fecondo il sriodoordinatodallel^i. £c promettefse Al Principe» accettan-
dolo per nome dd medeIimopopaÌo>di (Ssoruar qnd canto t che fi contieiK ftcMa
fìia Prom]ffione>ilqinlcofliiiaie»iadd«udoieaatomraanoi^ fewr-
t^io.
V Si oiutd^ancoUiMmriadd danaro» die fi gmainpmza.Pet^
^la moneta che efso trahena» era col conio dd Priac^se morto» ò d^àl trifooi pr cde^
iaeftori»lioggi»comeicreaco»fi ccaidenei condurloia CbieCa « fino allamatttiuu»
Seguente» & in^iiqclineasEo Sbattono diuede monetecol (no notaepropiM • Si«g-
^'unfe parimente l'anno 1471 »cheilDogedoue(fegectarperlomenD loo. ducati
•di moneta» oltreairoro»& perlopiii 509. Si tnUfe^[ue<{aconfuetiidine dalla Corte
-di Coftantinop<di : & il prinMi tchefcttafle danari fi dice che 6x Sd>aftiano Kiam^ •
Ma perauanti» quando d Principe gnignena inPalaszo» ordinauache fi Éicefle vcu
dooMiuo al popolo»&dauavncoaoito ausarti» die4mda«noa£u^ raucamxg^.
n qual cornuto eOendofi «dfoin dimentica nga 9 Thomafoldocetiigo Doge 6$» to
rinouòTaano 1414.
Fn medefimamente introdotto» che dopò la ceremonia ddconTegnacUàl Palane
«o» poidieloliaoiio condocronellaSalade Pioaes^ Q^acaii^
mattina feguenoe i vificarlo»f accoo^agoano in San Mario aUa MdlkiAc rkondot*
t^in PalazBO»ie(tono4ddSaarconlm»&Mndoqneifa|ceremoo^ in
quel giorno medefimo» nd qualefu detco»& fi chiama Fannuale dd Doge » Tutte
miefte cofe furono prìncipi^per U maggior part£»nd dietto Sdbaftifno Jerpió*
^furiccahuomo»£ttao» & potente^ Ae tu aohttifinia/tiqie»&i^grand^
-filo Principato •
Iniuuizi a tei die j& ranno royi . fitttme k t>Qmtsnìco Sdeo 1 qneft^
IkMcfae fiif»pettfto Domenico Contaciao Doge a0.il popolo i^"adiinò al UdoiOtti
diottfebanaiearmate. Et a«aitre che U Vefcouo 00 Moaid cekbrana Toffido ài-
nino in San Nicolò» il popolo gridòad alta voce»- Volemoper Dc^ Domeokflr
Setao» & JoUudiamo. Incontanente iTScluo fa prdb da moki nobiti > & fedcacon*
cradictioQeakunatportatoilixacda »alla nauecheJ'afpcctaiiA accompagnaco éi
^grannumeiodiperione^ Entrò inbarca»&fifecefcahàre»pottndarcoAqttdla^
iittggiorhttmilt;! che potaia»alUChiekdi5an]MUrco« douecfl^
•Knuettituradd Principato .
Slargatofidattariua» tottalatmbacominciòicanrar il Tt Dcum Lwdaausifo-
nandon per tutto le Campane» con mdta aliegmza • Giunto à San Marco»itr ab-
4>racciatodaiConfiglieri» Accanùnando in proccifione conia Chierefia» furie»*
«mio alla porudbltaChida» da i fuoi Cappellani • El entrato ia San Marco cosi
icalxOf fi gettò fntooin ginocchioni» & fece onttianc •. Accoftatofijmi aiPAltace»
Tice-
47» DELLA GRANìDE2ZA; i
Trceuèiat>atKlìeraddPriii<%ttt(>t ( &&fl pruno à cui fofiedato jn SahMtl^ il
Vefliliq) > & quindi condotto in Palazzo» rìcctiè dal popolo il giuramento di fod^
- ti; al quale comandò» che folle fatto il fuo dooatiuo •
£t non molto dopò fece rifar le porte di Palazzo>le Sedie de i Giudich i tauoU-
tiile ftjmze , & i Cenacoli > ch'erano flati guafU per k morte del Contarini . Cosi
fcriue Domenico Kinoi che fu liio Cappellaiio » & die fi trouò prefeore i quanto
bònarrato. .. r r \ . ^ ...
Dana quale faittura fi notano diuerfe cole» che erano m confuecudine m qmlN
etd ; óoè > che il popolo nel creare il Doge« non s'adunaua fempce in San Marco »
percioche eflcndo citati tutti coloro > che habitauano da Grado fino à Capo d*ai>
gere»che vepifiero a QLialto a creare il Doge (fi come attefla il Dandolo ocwfaa^
iftoriajla moltitudine era grande»onde bifognaua anco gran luogo» & capace per
accettarla . Inoltre fi nota»che il nooìinato fi portata a braorta 8( fu le fpalk da ptt
nobiliiin quella maniera che fi portano hoggi dal popolo i Piouani nella loro crea-
rione. Et che lainueftiturafiprendeua inChtefa^ & allo Abwtiuig^oit. Etdic^
condotto in Palazzo » fi come efib giuraua di ofleruar quanto fi contencuatid fiio
capitolare» cofi il popolo prometteua con giuramento» d^efler fedele » Scobedrènce
al Comune. Et che fi faceua vn donatiuo al popolo « poi che il Principe haueua pce-
fo il pofidfo del PaIazzo»air vfanza de gli antichi Imperadori di Ronubcome fi l^'
geindiuerfifcrìttori. Et che nella vacanza del Doge» fi (accbeggiana il Palaszo.
Allàqual cofa fi prouide con leggeranno 1 3z8.per fchiuar moltt cofe che in quel-
la occafione farebbono potute auuenire «
Il Prinrìpe creato a queflo modo» ò era filori della Catti» ò vero era prefente « Se
\ fuori > gli u daua incontanente la ououa « indififaceuano Ambafciidori de primi
huomihi della Cittdj i qpalì armando galee con altri Ic^niin compagmayl^landau^
no i leuare & condurlo a Venetia»& giunto ò al Lido»o à S.Clcmente » fi faceua: in*
tenderealla Signorìa » la quale gli mandaua incontra il Buccntoro con due QmS-
flierì» accompagnati da §ran numero di nobili f & di cittadini. Et menato alla^
iasza» raccolto da i Magiftraa» 8^ entrato in San Marco » fi facetiano le ceremonic
predette.
L*anno9$p. fileno da Rauenna Pietro Candiano» al quale fi mandarono duc^
Ambafciadorì» & gli andò incontro il Vefcouo di CafleIIo>con forfii zoo. legni • Ec
l'anno 1 03 2. venne da Treuifo Domenico Flabanico» accompagnato da 4. Orato*
ri»& da gran numero di perfone. Et Tanno 1 1 5 1. Rinicri Zeno» cflendo Podefhi a^
Fermo» tu condotto da dieci Ambafdadori con quattro galee » fotto il gouemo di
Marco Ziani Conte àfioluto di Arfoe. Et l'an. i z6H. fi mandarono a Lorenzo Thie*
polo Signor di Veia»dieci Oratorì>con quattro galee .
Si fece :l medefimo a Giouanni Dandolo l'anno izSo.effendo Signor di Cherib*
Et Pietro Gradenigo l'anno i zS^.trouandoH Poderi in capo d'Iftria » fii condotto
da dodici Oratori con cinque galee . G ian Delhno l'anno 1356. vfcito di Treiiifi>
doue era aflediato dal Rè d' Vngaria» giuncoà bandiere fpiegate à Mergard » fìi in-
contrato dalla Signorìa col Bucentoro. Lorenzo Celfi /anno ijtf i . trouandofi Cai^-
pìtano del Golfo> hcbbe 1 z.Oracori con diuerfi legni armau . Andrea Contarinor
ch'era fuggito dalla Patria per non cfler creato Doge » Tanno i^dy.hebbe x 6. Am»
bafciadorh con gran numero di legni armati ch^^ gli andarono incontro . Et Anto^ ^
nio Veniero» l'anno 1381. eflcndo Capitano in Càndia»fu da iz. Ambafciadori > 8c
da ^.galee accompagnato alla Cittii che lo riceuè con infiniti allegrezza %
Ma
X'
et DEGT^TA^ DSL lPRft«:iPE" Ltó, XL
47^
Mft &ìIPrincijMèclintit>>troMndofinetmtiieradeiQii^^ i ^
YàlaSEzo • Et (e fdic4 cafa fua> iSaui del gouemo» lo vanno a kmxe^tc coodocto in
Palazso • fi fìi poi quanto s*è detto difepra •
Alle pretnmenie date & concedutelo per leggilo per vfo a quello hononoo per*
fbnaggio» fu agginntoidie heUe Tue andate publiche nella Cktd>per ordine dell'an*
DO 1 327. Ryffc accompi^ato 4i i Con(}gheri> da i Capidi quaranta Criminalt»da
i Capì de i Signor Dieci» da i Sani del Co^j^lio» da gli Auogadori> da i Procurato»
ri di Sin Marco > & da certi altri Magtftràti compren dalla predetta legge » Ma^
inelle prioate»fui^btlko> chehauclieincompa^iaperlo meno quattro Confi*
glieri con i Capi di Quaranta > & altri fuoi famigiiari . Perciocfae è conwcneuole^
ch'egli $ al quale fono ftati conceduti tanti ornamenti da i Principi eftemì > & dalla
RepubKca/ia cui maeftd ^Kr^^prefeatacon la perfona» habbia debita aocompa*
gnjtura di fauomini tutti di panni lunghi > & fenza arme > con manifefto kiditio •
«he il rero Dominio debba eiftrvolontariaj& per anu>re $ & non violeato» & con
tema* Addando adunque in trionfo 9 ftconfolennit^i^portacon lui fra l*altre^»
fette cofe degne di conuderatione» & dimoftratrici della fua molta ecceHenza • Le
quaU egli h^Kda i primi Principi del mondo > cioè da i Pontefici^ & da gli Impe*
ratori*
La prima è tu drappeHo di otto Stendardi dileta> huiorati i oro > i quali gli fu^
rono donati da Papa AleiTaruIro . Conciofia che hauendok) il Ziani accompagnato
ai Roma infieme con Mmper.FederigO) il popolo Romano vfci toro incontro con
t]tm^& ftendardijOnde il Papa Tolle che r vna cofa & l'altra fofle del Principej &
de fiioi focceflbri > per etema memoria dcUa cortefia rtceuuta dalla Republica poi
ch*ellalohaueuaco(i rdìgiora& valorofamence difefo. Quefti gliprecedono i
due i duet & fono di quattro colori diuerfii doà due l^ancli^due rofflsdue turdii-
ni>& due paiionaui • I bianchi hanno (ìguificato di pacchi rolfi di guerra^ i turchi-
ni di kgMc i pationazn di tregua • Et fi portano con quett'ord? né > che (e la Repo-
bb'ca ha pacet i bianchi vanno dinanzi a gli altri fei^fe guerra»! roffi>fe l^a i turchi^
ni» & fé tr^ua i pauonani fono i primi a<tefler portati •
Significano parimente Imperio aflbkito fensa akima fuperipriti • Perdoebc^
i Principi liben 9 & non dependenti dall'altrui arbitrio» tengono fu le piazze pu-
bliche gli (leiidardi diritti 7 & apertii fi come affermano i Leg;ifti in diuerfi tiittati-»
& come fi vede in più luoghi » & fi dinoftra da i noftri per i tre ftendardi di P^»-
. La feconda fono le trombe d*a9gento> le quali nel principio furono quattro » ma
4*amK> X iSp. le ne aggiiinfero due » & furono al pefo di 24.marche > & Tanno 1 3 1 S.
fi fecero di jo.marche per maggior degniti. Erano altre volte di lunghezza come
le trombe comuni » ma Nicolò Marceltole ridiKfe al termine che elle fono al ore*
fente •
La terza fuvnbianchiifimo torchietto» chiamato Cero. Qiicfto è portato da^
yn Cherico vcfiito di pauonazzo ò di rofato » & dimoftra Taflenfo del Papa » aio-
-ra che d Principe gii prome(fe di procurar la pace per lui» nel qua! propofito ti
Dandolo fcriue » Cut Dux xaU fideiacctnfsiSyft &.fHbdùas offerens » de prockrmda
pace rccjkifìt^s» Tapay Duci coafenfum prfbuit. Tunc in hmus obUtionis memwinm » cé^ .
reumdedbatum Duci & fucceybribfts, congruis folemnitatibusi deportandum contidit •
Dimoftra ancolapatronia del Prindpe nella Chiefa di San Marco. Percioche
piacque alla Republica > che quella Chicfa edificata con la propria facuM » dai
Hh primi
49« ©ILLA ORAt^OiZ^JA; ^^i
($ik)MfiS%ido<ondi^a:(cgniM Poorefidjk>ro captila paitkalaretJt
vi hauciflRnt>Ca>fne incoia propria) afloiuu autcorM* Ecpcrò^' nmet^^
Vémkif'uh IH elegge a4.Cappe]iam che boggi ficluwiano (Canonia > n Jakk m
MHie d'oro per r Aitar grandc^vi appicca dopò^ la morttiil (uo Scudo con la ibiiift-
Mgoa» "Vi oroiMife cefi gli pace » la (cpolmca» flc finilginitr vi fa^liucrlealcic op&>
ntiooi» che per bora laiciercmo ài ninnare •
La quarta é lo Scocco con gli fproni d'^ro bagnto qoafi vrìpfìmo priadjMO Sei
Dogatidaglìlaiferatori G^i dii^UiPruicipi Veneri ccofeauironodiaerCe
4egiiicij & ticoiiilluftrif come £ diri pii innaBxin te poi confermato dal Fa«^
La <)uinta è la Sedia ò feggio f cbe fi (Uca « La quale dd-a cbe aeife (a^
figniiica ftabiljiii» & fermoua > è anco i<^g^
S^i0r iiede» te che il ùuidito Uà in piedi alla prefeoxa fu. Perciochofcrondo Bai*
doia*tf]HOtk8CvbiSenacore$>8ct>ittigUabriLegifti»cob^ in poi
(iegno4i aoDoret che none colui che Qoauedc. Et quefta Sede egli bdibc dal aa»
defimoPaM*
Conciona che eflendo infieme con rimpcr.& còl Dogci 8c vedendo > cfa*q|U dv
uainpiodijOonilQoportandoinbuomotanto(tegno»iicto cofi priuato ^comandò
che gli fi portaOse la Sedia . Et volle che per rauuenire > trouandoG inficine copci»
Bii Prinapi del jBondo > quantumpe iÒM loio in&riore
tri*
La fefta furono i gnandali > chiamau communemente Cufioi» dimoftcadui àijdr
f>ofo> perche per l'ordinario fi mettono fu le Sedi» per ornamento» & per conMOft-
dodeiSi^ri..
Lafetctmafii POmbreBav datali dal predetto Pontefice. Perpodieeffendo 911111-*
Ùm AQcona^per andare i Roma» prefentate due ombrelle dA gli Ancouitanis Tvna
rrilPontcfice^raliiapernmpcratore»aUQfa4Papalecé portai la terza&dtf*
. DeferatHrtcrtUfDHciFenetèatmihCHÌm0rit0cmigrui^94im
Mb^Mhmrcfngerhpémp^fmt. qmdbene ymbrelU fignificat. ituuius rei memoria 9
imus ycHHumum vUtnmis mfi$isfidemùta$ibHs yti > cofi ferine il Dandolo nel x. li*
J>ro. Sicofi coaiandà che fi porufle la terza al Principe » accioche eflèndo ella (e-
.gQo<ii refrittrio » comee^sodice » fi^dìmofirafiè in perpetuo > per le (atiche ùxìc
per lui» c)naTfofle fiato l*animo pronto» & ardente della Repubiica Venetiana» per
omntttnimenttMklIa rcdl»otte»
Volle oltre4 ciòfCfaciofle honoratfi^come Rè> poiché il Papa>I*Impqtatore /^ i
RicofìJEKiaci & voli» canunano» quafi come cofa £acra» focto rOmbrcUa , fi quale
Immctc feqM almo dubbio lo rende fimileà i Rè .
Però dtuerfi Pontefici paflati » & fpetialmente Pio Quarto » connumeraua CQtLm
/aldogitkiiriOygliAmbafctaderidiqiieilaRep^ fra quelli dei Rè. Percioche
japeua nK>l tb^bene» che gli anrichi imperatori hàueuano tommamente honoratxb
nonpure il D<%e» ma anco la Prouinaade Dogi contitolodi Regio . Ckmdofi^^
che ranno 84<|. Lothario Imper. fcriutodo i Pietro Tiadonico Doge dnodocwj»
viauaqueftc parole.
et
ET DEdNffA^ ÙtL PRINaPE LIB. XI. 4t»
^ ttrìMf40mlifiHK*itìtnmt,fWad90ttmJitgMmfit^rimt'i
^ . StmiUterreffvmiitimm 'wàù v» hamèmts Qirifitimotide po-
ufétt yel T^g»» T^9minati$»ìs V^fiff > fiinttì , nò» emt»
yttàptimtdtem ^tìétur ,
. EtTatiao mi. HenricoQjiìtttOjfcticieiidoiO^delafib Falierà Doi^ 33. di-
Et quia ipfùu rei effic4iU ì ^f^knrum kdicio , fi^itiis 4/^.
J^emrVin9tmK€^i Rectsr cxtititj(y egrtgU^s ^/m-
uddntionis u^itioquamfimptrergttnoshMbiiityO* nù-
firum Jmp^umjtumm omnibus ttéhis cammefuùtèUem ex-
'èi^uit,4igmaems0*hcnejl»sìiirertientiis,apftdttòflnmlm*
ftrémtam métUBdtem , locum ytpvtì amici ténffmi O* viti
fipkftt^gSmitfenerMittr abmuit &'c,
f. ■ ■
Etl'uno I i}6XQtÌiario1[.conrern)a il mcdcfnio 1 Pietro Pobni Ditte 3 5. Et
l'anno i ijjJFcàeTÌep'Rnxhirofh i SebanianoZiani Doge jg.Et riti.i ip^.HenrÌ-
,ca VlJMl Htmùo iWlcdo p<%c ^ Et t'»iDO 1 1 09. Otfawc IV. i Piivo Zianj
.Doge4i.ScaIcredeneZiamFQderigoir.l'ah. M3o.chiaitiando tutti) Regno Ve-
tiecico queflo Stato. Però Orderaflb Ffliéroi clic fii Prìncipe di gran cuorci baueor
àaìmmeKr<erte:occltìomc<xkéez.ìaSjtfié*^*/kM^
▼nMoniftcra di Belgrado nella OalniarìafaKtuafraralcreclaufiiIcqucftc parole..
'P'ato erto taiCatì '&Kegaii àMffifritóttviaceghaes firmare tf*t. Et perdie noi dicém-
nw di fopra che il Doge era quaft come afiwwcMnfrai Principi S41
giugnereiaquefto luogo (d proposto della ùia degrtttd)di'^i Ui
DrenuDcOEe molto notande , come li vede per lo llroménco 3ella t
yercouado di Malamocco alla citti di Chioggia>& della donatiùoe i
dìSanòiocgioMaggioreialIo Abbate Giouanni Morolìoo l'anno
permuutione di San Cipriano di Malamocco à Murino . Etù^!^
predetto Tribuno Memo Doge 14. dopò il contenuto delladonanoi
Si quii bot ietretum (orrionpere volkerit > anathematispcma nuISUtiir
ÌdÌrea]trO)fenonchefìarK)mnU]nicato. ,
£t Pietro Orfcolo Doge a T. hauendo l'anno iootf.d<HiatoaUa Rep.n5oo.duc^
titTon dd bifla dice ^^ Qci fine dello ftromento .
Hh -a ' ■ nmg '
48i DELLA GRANDEZZA
Hdfu mtém ifpoptionem fitmémy O* iu€ontmlfim tkfi ftr^
fttuu imfwtbus fvoi» , itd *vt tfem$ ficceffktfm meprum
Ducnm , neqiu fitMitus Jihi fofulus , teUfirtaià nfUimtéU
' àt fréUi^o nmmré dwmugrf frétfiméU, mqut dlùid^fuim
J me C9nfiitutum ^fuen .
SÌfiiishte^/m/H^étJkmff/erit,b4h4tfiUi»u^
'Patrimt Filium, ^ Spiritum Stm&Min , e^ fib émubeméU
318. Fatrum cnBitiuus pernutneàt , ^ tum imfmM»
Chr'ifiìfuiitwt*infirnd%d4mnttuf incendia, (f^unnfifdm
JUammereé^nr maitre rueluntàtemi^e. *^
. ChVgKdeflekhenedittkmejlohabbfanK>perviK>(^ di Pietro Folaot
Dog^r^nnQ 1130. nd quale regolatala procellione chefifaccua per la Pilrifiai*
tìode di Noftra Doanajda.di Pebraicuaice nella riforma «
Sanìfr^effores neflrì t^ìA religiofiy 'pìdetuetderus^éì pep»^
Jus, pi A cum detéomne dipùfnmmt ^ fiatnemni , yt in nm§
^uoqmMn^y in PurificdtionìsS.MarìéJèfie > adùenorem (^
Idudem Dei^/eu ^ 'S.Mériés/èmper VkffnisDeigenitricit ,
preeepo ScboUrnm furet > ^ é» ^ftt tpi9rwn exereitic ^
tàntWytorumdem curAytpfi/cMa *fnrificéiionisS*M4rìéeiUt,
yj^ue ed Duci* Venetigrmn pdÌ4tUm deéerent dueis Jhiqné
kenedi3Ì9ne teeepUyfms i Thminé Vme , pre dignitàtt P^i-
Liti^ datur > deéerent dnet etprouebi adSaaetum Petmm Ctt-
fieliénum Epi/cepàUim ett^
Et certo coao(*m debito di n^ione . Perche (è (Trrgaardia alfa nomiti di Vene»
tia> la Quale oer la nouitd deiroricine Tua . oer la erandezxa delle cofe fatte da lei »
pvt jaLupiaaciiencenczzeacquiuaieconvircucMa rauca oc uiaimcui>iopntii« «.
tutte l'altrecitti d'Italia >iik{i riguarda anco ch'ella hi edificata tanto gran nu-
mero di Chiefè> di Moniflert» éi Spedali > di Oratori) & d'altri luoghipij detati da.
ki>& che ha finalmente ddotto'i cultnra> te Paludi oue fono le dette cbiefe » rqia-
rando ^ continouo all'em pito de fiinni>& alla furia del vozn» confpcfeeccefltue i.
benefitio della religione & de llio^hi facri> non dotterebbe parer colà ftiatu^ance »
fc il Prindpe baiK& la cun pattiail««» coinè di cofa fiu propria ..
ETDEGbHTA^DILPWNCIPE'Lm Xt ^i
imiirono i Prìncipi noftrì ne tempi i dietro • Quefti furono di tre maniere • Vvm
era propria 8c fignifkatiua del Dominio» ch'eflb cenciu > varia a però oeUe parok»
fecondo la Volontà di quel Dc^ che fottofcrìueua. L^alcra era ef^eiOua di degni-
ita riceuuta da^i Inuperatori Crt ci» co quali i Veneti dal canto loro »^£ìirono lem-
pre congiunti in amore* La terza era ceremonialcb & dimodratiua di reucrenza» éc
di honore . Ma qiarfla terza maniera di titoli riccuuti in diuerfi fecoli da diuei^
Do^»fi rimoflèro poi & mutarono fecondo Tocca/ioni &i tempii Quanto adun-^
que sdla prioia qualità de titoli propri & di dominio» che i Dogi Tfarono nelle loro
pauenti»prìuil«i»0( fcritturftihabbiamo» che Angelo Participacio Tanno 8op. ( pri*
mo» che fondaflela foa fede in Rialto»fecondo la commune ) bauendo per compa^
§noGiu(Uniano (m> £^1àio1o» fcriueiu in quefta manieta.7s(ax angelus & Infiittia--
Mk^» per DiHmamgtatiam f^cneMorum Trouincia Duces &c. Ht Giuiliniano mede/i-
mo dopò la morte del padre vfaua • Ego GiujftiniaTiHs Vrouincu Fcneticarum Dux ^
JKetro Tradooico diceua » Dh:^ f^cmtkortim » Se Orfo Badoaro » "Hps Frfus » dmno^
fretus oHxilùh y^eneticcrum Dux . Pietro Orfeolo fu il primo > che fi lottofcriucflfo
^Ommt ZM^4/^»petche aodaiidQ i(i perfona Nnoio 99 1 «contra i Oalmatioi prdte Za*
ra»Lefina» Ragufi»Sebenico»Traù> Pola» & Parenzo con altre Cictd» onde ìiauènciD
cflb con òngcXut eflempio di notabil valore»ampliato le cqfe della Rep. meritò n
titolo predetto . Othone Orfeolo fcriueua • Tips Otho per auxiliarem gratiam diui^
nàm 1>Hx. Et Pietro Orfeolo 1 anno i oo6. Ego Tetrus Deifanente nutnine » yenttico^
rttm Dhx • Et Vital Faliero » 7{os Vitalis F detto , iiHinagratU & largitate^ Venetiét
^ DdUit^i4 DUX. OrdelaÌFo a^giunfe Crostm : perche le fue imprele gli riufciróno
felicemente in quella Prouincia. Henrico Dancfolo Doge 4o.diceua»Heiiriciii DMk-
Mo dìMéB^ gratta yen^etiàrum » DalmafU » aì^ne Croatta Dhx » Dominiti (Umiditi &
quartafartis totius Imperij R<mani£ . Perche fotto lui»che fu ran.i202.fi fece il no-
tabilimmo acquifto della citcd di Coftantinopoli io compagnia de Francefi* I quali
Jyttti tìtoli dÌMerfamente con diucrfe parole e&ccijp da i Principi fopradetti » furo*
no regolati per legge l'anno 1 3^0. Per vigor della quale fi itabiiì » che con quefta^
ferola» & cererà » fi fopplifle à quanto fi potefle dire » & che il tit»lo ordinario per
èmpre» foffe in quefta nuniera • loannes Delftìinns » Dei gratia Dhx yenetiarwn dr
estera. Et ^ofi.s'è contipoiiato fino a tempi noftrb Et veramente con indicibil mo-
deftia della Rq^ublica» fé fi riguarda alla potenza»alla auttoritd» & alla d^nitd del
filo nobiliffinK) Stato • Quanto ^i d titoli efpreffiui di degniti ch'efli het>Dero da
gli Imperatori di Oriente nel principio del Dogato, furono diuerfii& grandemen*
te 4>l<^di & illuftri . Percioche era coftume di quella Corte» di fare dono altrui»
con aperta dimoftratione di fegnalato fauore» de titoli dell'Imperio • Onde fii ia<*
f crodotto» che incontanente creato il Doge» mandaua all'Ioi petadorc » ò filinolo»
i> fiatello» ò niposc» acciochc reftringendofi infieme in più ftretta fiuniliariti coil«
.^quei Prìncipi» oe ripoftaflero vali & degniti per il Ducato loro •
Onde poi fatti habili» i vn certo modo » co detti titoli » potefl'ero peruenire più
^eunltnentc alla elettione dd Prìncipato: cofhimandofi allora d'eleggerfi huomi«
ni ricchiflimi » & fra gli altri riguardcuoli per grandezza & degniti • Erano adun*
que i titoli ordinari) de*Dogi. Hypato Imperìale»2^atarìo»Protho(patario»Arcbi-
ipatOiProthofeuaf lo» Prothofcdro» Patritio Imperiale» & fimili .
I Quali nella lingua nollra fignificauano» Conlole Imperiale» Enfifero » ò porta*
tor di fpada Imperiale» Primo Cufifcroj Ardenfifcro » onero SuprenoEnfifero^
Hh 3 pri-
484 DELLA GRANDEZZA
primo A^oOot Gran Cameràrio» qiiafi[ù^ &cL*aiiooaifiaH
qoe Stp.QìoEdxnzw} Doge decano foctoicriueua. E^a lufUnùmus ImpcrUiis Hypà^
tùs. Oifo diceoa. lifis FrfHs iimnopretm auxilio Imperialis Vratbùfpatarius . Pietro
Ti-adonico. Ego Tetrus Duxt oc Sp^tarimt & Vital Faliero.7s(#i yitaUs Fdetro Dtuct
oc Imperiabs Trothqfeua/hn . U mèdefinto TfaiutYicakMichele l'antx) 1097. £c il
Seluo fottofcriueua. DaminUus SHuius Dux & ImpertdUs Troihopbedro . £t Dome*
nico Coacarìni. Do^imcns Contéortno Dhx^ Tapntéms impernili j£rchifpdtus.
' Ma l*anno 13 ^ o.come s'è detto di fopra>(i prouide nelutorma chejioi rediamò
al prefente . Gli furono oltre a ciò dati i terzi dtoli di hociorificenza t non pra* da i
pnuati» ma da gli Impcradori di PonentcKli Grecia» da i Rè» da i Dodii» dalle Cit-
tà foreftiere dltalia» & dalla Repiri>lica medefima ^ co quaii (ì moftrò femore iiL»
offÀ fecok) reuereoza»& rifpetto alla perìòna del Doge»come a Principe d imporr
tanza » & coinè d capo di gouerno eccellente . L'anno lo^^p. Domenico Coatart«
ni» Vital Michele» & Ordelaffo Faliero » Girono con diuerìi altri Dogi intitolM •
G L O R I O S O» per le fcritture che vinono deiki Republica» &: de gli loipenu
dori.
G LO R I O S I SSI M O» fcrìfleLotbacio Imperatwe d Pietro Tradom*
iCO.
MAGNlFICO>fidiceuaI*annoio7i.&i2d8.alSelao»&aLorea2oTfaìe^
polo.
ILLVSTRE»era intitolato Pietro ziani» da Federigo Secondo Imperado-
ILLVSTRISSIMO»lodiiamauano»l'anuoiai8.ipopòlidellJlDAlmatiat
&delWftria.
CL ARISSIMO>glidiceuaRobertoImperat.di Co(Untinopoli»ft fcriflc
anco
PR AECLARISSIMO» Duci ^^erif, Clari/rmiSocifImperijnoftri.
EGREGIO ET I LL VST RE »<rail titolo» che gli daua Andronico Infi«-
perat.
EMINENTISSIMO » nello ffaomento doue fi tieta il portar anni » ò ferro a^
i Saracini .
INCLITO» l'ordinario delle fcrittiire publiche» & prtuate de noftrì •
STREN VISSIMO» vsò Pannp i loi.Calomano Rè d»Vngaria.
SAPIENTE ET DISCRETO» diceuanoHenrico quarto» &HenricofeftoIm-
perat.
C H R I S T I A N O» fcrifferoi mtdefimi Imperat.i Vital FaUero » & al precef-
ALTISSIMO» FORTISSIMO» ET POTENTISSIMO, fcrineualacoma
Thiepolo Podeltd di Coftantinopoli Iranno i iij.in quefta maniera • 7{ps lacok»
Theuptdo de maniatOt^UifftmhFomffimi atque Vaienti/fimi Domini mei Dhcìs Vene^
tiwtunh Voteftas &c.
SERENlSSIMOfi trona per le fcritture deiranno ip<?5.cbe dicono » Re/?-
dente aitale Faietro Sereniffimo Ùuce m pablico TaLuij pUtito . Et Tanno 1 394* in.^
Tna compofitione della Repubtka con Theodoro Defpoto nella Morea fi legge •
Tacùoé^ue cortfideratione inànfH » Serenijjimm » & Eccetlentiffimus D.Antonius Vene--
teot Dei r rafia Inciuns Dux yenetiarim &c. ilqual titolo finalmente teflò infiemo
con qiieito altro.
EC-
ET DEGIOTà' del principe UB. XI. 485
. ECCELLENTlS$IMOivratoGaoikll'adno97i.pere(rercoQ^
tanto Principe» partorito dalle legpì in citti nata libera» & ehridiatu gii i idcan*
ni» & legittimamente eletto»& ccmTeruato di tempo m tempo dalla Republica non
linai corrotta .
CMtra alle predette cofe> piacque al Dominio> che il Aio Principe foffe honoratò
ii quefta aitra preminenza come fuo capo > cioè • Che le fcritture puhliche di qual
iivogliaCon(i;;lio9 & le monete foflero infcrittccol nome fuo. Et quanto alle
foritture» ogni atto di qualunque Collegio >ò Confìglio ridotto in publica forma^
dalla Cancdlariai hi nel fuo frontifpitio il nome del Doge» quafiche tutte Tefpedi-
doni R facciano per fuo mandato • Et di fotto pende la bolla di piombo > la quale
IVtdalPvno de lati fcolpito di mevorilieuovn San Marco in piedi» col Doge di-
nanzi inginocchione per piiì reuerenza » che auanti all'anno 1473 •£ faceua in pie-
di; il qiule riceue lo dcendardo • Et dall'altro è fcolpito il fuo nome in quefta ma»
niera» WcoUuis de Tonte Dux Fenetiarum &c. Il quale vfo del piombo (enza alcun
ditòio tu introdotto ne primi principij^ò della Republica > ò della fua erettione ia
Ducato.
Mapercioche con la lunghezza del tempo è preualuto nelle menti degli huomi*
ni quefto errore» che il bollare in piombo fì hauefle da Papa AlelTandro 1 1 L con^
fermato poi da gli fcrittori poco diligenti in efaminar quefta parte » mi piace di
foggiugner quelle poche parole > intomo a qucfto fatto>acciocne la verità (fé per-
auentura Tardìr mio non è troppo ) fino i qui non conofciuta per la poca cura de i
Qoftrì Chronifti» ritomi d fuo luogo •
Dico adunque che il Dogeiinanzi chel Papa^non pur venifle a Venetia $ ma che
ibfle anco Papa » boUaua in piombo . Quefto apparifce per vn priuilegio di Vital
Michele » al qua! focceffe il Zianil -anno 1x73. Conciofta che hauendo il Michele
conceflb a gli huomini deirifola d'Arbe» che eleggeflero il Conte à volontà loro (&
come anco ferine Andrea Dandolo ne fuoi Anna» ) mandò loro la bolla col piom-
bo pendente: nel qual piombo è fcrictodall'vno de lati puntualmente cofì. VI.
MICHAEL DEI GRATIA VENET. DALMATIìE ATQVE
CROATIi£DVX.& dalPakfo>è l'imàgine del Doge dinanzi a San MarcoJa
qual bolla (i ferba ancora nelll'archiuo della ca mer a d' A rhe •
Apparìfce parimente per quattro fo^oCsrictioni fatte > in quattrp ftromenti
pattuali Pana 1 5o.ventifeQe anni inanzi che Papa AkiTandro venifte a Venet-con-
tenenti ladcditioné di Pola>di Rouigno^di Parenzo» & d*Omagaalla Republica da
▼n Viuiano Notato. Veneto » che viflc del 15^00. venti tre anni dopò la morte del
Doge Ziani. Il quale hauendo fatta la copia de detti ftromenti celebraci dal Doge
yital Michele neiranno 1 1 50, fottofcriue in quefta maniera •
Ego Fimanus Scriptor 9 T^otarius y& ìtdex Ù.Heatrici Imperatms > otidì^entkum
ifiumy Ckm tipusfigiUis egre ftg^cuum > & unofigiUo de jdumbo pofit&fer memoratum
Duceniy -pìdi^ exemplaHi . Et apparìfce vlcimameate in Andrea Dandolo 9 ne Jnoi
Annali» douip ragionando di quelta tpaterìa afterma > come teftimone di veduta.^»
di hauer letto le comm^ftioni del Doge Jliani fatte Iranno 11 7 J • à gli Ajnbafciado-
ri mandati dia lui i Emanuello Imperatore di Coftantinopolì» fegnate col piombo»
dicendo . Hornm autem legatormn commijfiones 9 bulla Ducati plumbea eommunitas
vitti & kgi. Quod opiniouem afjerentiwn uUxandrum Tafamicam FeHetijs foret^Du^
aprimo tiimoabHi{[eiexcÌHdU^
Hh\4 Èc
48<f DELLA GRANDEZZA -^
Stfo^tt^nepiàidtfénddadmolSm)» cheilpre^^
antico Yfodel Doge; doaccÉb dice. DHxkaqHeImperat.Leghtò$minU%&iukia
épigramma$affoliM bnUapUtmbeé comimmifa, quém Mexmier confpkicMs Umiamt r
é' Diuemfiuu lueras MalUerftgUlare f appr(Aauit&c. Adunque l'?fo delpiombo>
tionfuJiitrodotcoperconcemoQedelPa^a.Ecaaoora diiooia^
Salperò U cofa lu pur cofi coaie io ferino •
(^iiKopoi aUeiiM>iiete>laRepubhvdie ch'elle fi coni^ nome delPrìn*
dpetuot ou non gii con VcS^Ciò con Piniagine di eflb.Percioche eflèndo Peffide
per ordtnarìoifignificadoadi Oominio alToluco» fi come fi vede per le monete dc# *
giilmpcradorianckhi» & dei Principi edemi» non pareua che fteflebenci che m
qtieftono(fax>s'o(I(eiua& atto alcuno 1 che banefiedell*^ Ecperòhaoendo-
Nicolò Tronò>per corregger la corruttela introdotta daUe perfone cattiué» oelTa-»
dolterar l'oro» & l*argenccb fcolpita la tefta^fua nella moneta che fi chiamaua Tro-
aoidil nome fuo : fii per legge dellunno 1485. vietato» che il Doge non metteflfe ir
ritratto nelle monete •
Il medefimo ùx prohibito dell*ìnfegne» & dell'armi l'anno 147 1 • le quaU egli non
CIÒ ne dipignere»ne fcolpire in alcun luogo col Como Ducale» ne portar nelle ga-
e fu le bandiere: fuori che nelle fabriche del Palazzo. Et chiara cofa è»che allora»
che Rialtofo edificato»i Veneti cominciarono i fpender moneta propria ; ma fo-
tamente di ram^fi come attefla Cafiiodoro Senatore » che fu a Veneda Tanno 77.
dopòTedificatione di San lacomo di Rialto » con ouefte parole • Monete ittic quo^
dammodo percHtitHr yi^MUsi&c. Crefcendopoi la Republica dalla parte di mare >
<c facendofi la Citti tutcauia maggioreis'incroduflfero da Principi le monete d'oro»
& d'argento • Onde è maiiifelUmence falfo » che Ridolfo Imperadore defie licen^
za la prima volta alla Republica»dì coniar la moneta • Percioche» per le parole del
medefimo Ridolfo fi comprende» che i Principi Veneti antichi la coniauano fenxa
altro • Di maniera che non concede» come dicono gli fcrittori» ma conferma IMb
del batter moneta » fatto ab antiquo da i noftri Dogi . Et le parole del prìoilegio
fii09fotto la daa dell'anno 924.aiii ip.di Febraio in Pauia»dicono in qnefta forma.
SimttUfHe eis 'ì^nmi monctam concedimus » fecmdum quod c§rHm Trouincia Dnces » d
prijcis temporibkSf confHtto mare babuerant . Sopra la qual materia fauellando anco
il Dandolo ne gK Annali» dice quefte parole • In eadem primtegh declaramt » JDMcew
yenHum pòtijfaiem habere fmicndi monetém^ma ci CQrq^tit^mtiqiios DkcesjìOCiCm^
àmaaiis temporibus » perfecijfe .
Volle parimente la Republica che il Tempio di San Marco» foffe Cappella diet
ho Principeicon »4.Cappellani al feruitio fuo»eletti da lui di tempo in tempo . Ol-
tre a' quali 1 "anno 1 175 .gliene concefie vn*altro particolare in Palazzo con vn che-
rico. Et ordinò per legge dei i } 1 1 .che andaffe in Chiefa al diuino offitìo» tre vòlte
la fettfinana»& anco tutte le fette principaU»accioche foffe foilecito in ogni luogo 9
alle cofe delia religione •
Apprefioqnefto>gli conftitui i^.Scudieri con honefto falarìo» con auttoriti»che
aeDecofe ciutli potelTe giudicarli nno ad vn certo fegno.Ec l'anno i47i.ordinò>cbe'
fi punifse tutti coioro»che ingiurando il Doge in parole òin fatti>non gli hauefsero
<|Qel debJloitf petto»che fi conuiene » commettendo i primi al giuc^itiò de gli Auo^
gadori»& i fecondi al Coiifiglio<le Dieci • Piacque fimilmente» che in certo tempo
dell'anno» facelse come vero Principe» vn donatiuo alla nQbilta»quafi come padro
iomtifig^liuoliinguifadiauncia. Et percioche ne primi tempi» il dono eradi
- • cofc
ET DEGrtTA^ DEL PRINCIPE LIB. XI. 487
tofe mat^atiuc $ fi trtmutò ia vna moneta di atgento 9 con qucfta infcritciono •
; NICOLAI DE PONTE MVNVS ANNO SECVNDO, •
Ec perche fi reftrìgneire ancora molto più con la nobiltà) s'ordinò >che ogni m^
to ÙLCcttc quattro Conuìti» acdoche communtcando in quetPoccafione laiua eon-
yeriatione con diuerfi nobili d'o^i grado » & etd > venìfle i fembìanza dei oomiiti
publici de i Lacedemoni» a participar di fé ftellb con tutta la Repablica : poi che il
mangiale infieme fu riputatoi non pur da Platone > ma da molti altri Sani antichi 9
de quaU ne iauella d lungo Atheneo » come rn facramento reihìttiuo della vera^
4unidtia •
Il primo lo celebra il giorno della feftiuitd di San Ste&no primo martire • Per*
doche difendo ftato portato il fuo Corpo à Venetia Panno iiop.& riceuntodal
popolo con fomma letitia > il Prìncipe fu inuitato alla folentiiti » la quale fu fatta^
nel portarlo à San Giorgio Maggiore. Et egU altora>come dicono alcuni» fi obligò
di vifitarlo ogni anno in perpeaio > il di di Natalie •
Et facendo il medefimo la nuttina feguente» ch*è i ventifei di Decembre» ritor--
Dato i Palano »re(lano al Tuo conuito >?ei Configlierì » fei Sani Grandi» dnque Sa-
m della guerra» detti bora di terra ferma » tre Capi della Quarantia Crìminale» tre
Àuogadorì»treCapi del Configlio de Diecudue Cenforìytre Giudid di Proprio» &
UCancelUer Grande»& i due re^imenti»che portano lo Stocco in trionfo dietro al
Prindpe » con due compagni •
, Il fecondo Io dà il giorno folenne di San Marco • Perclie fattali la mattina lapto-'
ceflione dalla Chiereiia » & da tutte le Scuole Grandi » con bdlifiimo apparato^ ^
ricchiffima pompa»il Do^e dopò gli o£Bcì diuini»ritiene con lui la Signoria» oltta^
;dla quale vi fono»yenti di giunta» con tutti gli altri» dalli Quarantanno in fuori che
fidifiedifoprat
II tefzo Io fa nel giorno della Afcenlione. Perdoche hauendo Papa Aleflandro
ffiudicato(per la vittoria che hebbe la Republica » di Ochone figliuolo di Federigo
Jmperadore a Saloro in IfbriaJ) ch'ella foOe Signora del mare » ( gkiditiò conferma*
to poi molte volte» & fpetialmente dalI*Abate di Neruefa per nome dd Papa » nel*
la controuerfia » che hebbero gli Anconitani co i noftrì » quanto al pofTefTo del ma^
xe) il Prindpe andando a i Caftelli col Bucentoro » fpofato il mare con beHiffinnL^
ceremonia » & ritornato a Palazzo » reflano con lui la Signoria » con diuerfi altri di
offici] » che fono fotto Pregadi » doè » i patroni del^ Arfenale » i Sonori all'ac*
3 uè» i Cathaueri» i Sopracaftaldi » la Saniti» i Signori alle legne» 1 tre Corimi
^ * AlefTandria » di pamafco » & di Londra » che fono due huomini per o£Bcio » i
Signori alle Ragioni Vecchie » & Nuoue » i Camarlinghi di Commune > la Cz*
mera d*impreflO)i dieci Saui»i tre Sani fopra i Conti»! Próueditori di ComQni>i So*
pra Dati j» fopra le Camere» & fopra i Banchi» le Cazude» & gli Auogadori Fifcali »
quando vi fono •
Il quarto»& vlcìmo i i quindid di Giugno»nelIa fefUnitd di San Vito»& ModeftOb
Condofia che Panno 1 3 1 o.fi faloò in cotal di» la Republica dalla coKiura di Baia-
monte , U quale dfcndo ftato figliuolo di Doge » ricchifiimo di faculti » di gran^
feguitOi& pieno di ^lirito tirannico» inarato da fuoi più congiunti» *-'"
con-
488 DELLA GRAt?DEZ2A
concrx la patria. Et hauendo alTalita la Piazza con gran moltitudine di mal&ttQri m,
fii rotto da Pietro Gradenigo allora poge>& mandato in efilio.Et i complici & de*
pendenti furono feueramente puniti •
Perla qual vittoria il Doge vi/ita^ Chiefa de i predetti Santi»& fa il conuito al-
la Signoria! alla Quarantia Criminale » à i Saui de gli Ordini i i i Signori del Pro-
prio>S( alli due delTo Stocco. Ne quali tqtti lauti & regali conuiti » & reg^olati in al-
tra, forma che tlon erano i conuiti feditfofi»&Arq>iton de i Lacedemoni! fi eflerci-
tano anco atrioni virtuofe • Percioche bene Ipeflo dopò mangiare > vi fi fanno di->
moftratiooi nobili di qualche hiftorsa>da eccellenti Poetijcon concerti di muficfae»
Oc con ^xi trattenimenti hcHiorati ^ '
Si Icg^e che in vno de predetti conuiti in tempo del Doge Adottino Barbarigo t
CaQandfa Fedele giouanetu affai bella!& illuftre per molte fcienze^cantò fu la lira
Verfì latitai all'improuifa j con tanta marauiglia de i circondanti » che ne acquiftò
gloria per tutta Italia. Onde fu poi celebrata dal Politiano > & da tutti gli huomioi
catti del fuo tempo •
Diede anco la Kepubticapremmema al figliuolo del Principe: Pere A>che ordì-
nòcche vefliffe con habito Senatorio» & con le calze roffe a fimiUtudine di Caoalie^
ro r & entrafle in Pregadi t, & che potefife efler Generale in armata > & Oratore a^
i Principi edemi • Et perche viuendo Pietro Gradenige^ Doge 4S. meri Bertucci
(mo figliuoto>il Senato volle>che le fue funerali fi facefferoi ne piih ne meno» cornea
3 nelle de i Procuratori . Et fu permeflb j che precedefTe i tutti ^i altri perfonaggi «
al Procuratore in fuori ..
Il medefijmo auienc del^ fratello» itqual perònon porta le calze rofie . L*an, 1 149^,
fivftatiiutoiche i figliuoli di Doge non potefferoeflercitar le Podeflarieefleme. Ac-.
cento che trouan&fi Podeftd di Milano Pietro Thiepolo > vi fu fatto prkione da->
Federigo Uk Imperatore ^^ con tanto difpiacer di fuo f^dre $ che la Repubiica chc^
(òmmanKnte amaua il Doge» fpefe motti danari per ricattarlo • La qual leg^e ri-
ConfèrnoatadelusÀ fi dìflefeancoinoeni altro nobile del Coniglio. Petaodie
chiamati per la urna det 'integrità & bontà bro à gli altri gouerni»$*eirercitauano
ne gli bffid» & magifl»ttide forefheri x& Tpetialmente nelle Podeflarie » ditanta^
importanza inquei tempi f^hcdiuerfidiuennero col mezzo loro Signori aflbluti
delle citti » fi come fecero i Torriani > & Vifconti ii> Milano » i Roffi m Parma > gì i
Scotti in Piacenza>& altri» de quali fono piene le hiflorie • Et fu anco proueduto r^
anno i J4aperitroppo honori che lacomo Thiepolo» & Bartolomeo Gradenigo %
amendue Prindpi»procurarono i i toro parenti» che i figliuoli» fratelli > & nipoti di
Doge>n0n poteffirro hauere offici nella Repubtica^viuente il padre.£c Tanno 13 7J.
fi deliberò», che figtiuoli»^ fic^nipoti» poteflero entrar folameqte ia Pregadi >& che il
fratello nonfbffemai del Configlio de Dieci ^ Et ficome il Principe £ affoluto dal-
le leggi nella materia delle pompe > alle quali foggiacdono rutti gli habi tanti > 8c
fudqiti dello Stato » da lui infuori » cofi fu concedLiraiLmcdefTmaa fuoi fù^liuoli »
ftatellix&r nipoti .. S'aggiunfe alle predette cofe i^che il Publico voUe » che rìceueffe
dall'arti (che per legge dell'anno ia6S: andiauaoofi reuerirlD»aIleqnaH la Princi*
pefTa faceua vn conuito) & da diitecfe CafleMa & luoghi della Repubiica regalie di
diuerfe qualità» date non folo à lui»màaUa Prindpefla ancora .
All'incontro fi vietò non pure à lui ».ma à qualunque altro, della famiglia fua^ ».
che non^riceueflè doni» fé non^di fioi!Ì>d'acquà rofa» di odori» di balfamo» cofe da^
«QtiU)^arejAc di vino per fino Ivoacerta^foinma. CheoonrifponddleneUefliite-^
rie
ET DEdNìTA* DtL PR^aPE LIB. XL 48^
«eappaiteiicndalg<menia>&chenonaprì(reIeTc(tere indirizzate al domìnio
fenza la prefcnza de i 0)nfigIieri • Che non raccomàndaflfe n^no à qnal fi vogHi
gittfdicente « Che non potetie fcriuer dell^ fua efabatione > fé non alle città focto-
pofte » Et che non potelle vfcir del Dosabofenza h'cenza del Gran Configlio • Et
tn fomma molte alcrecofe non potefie tare ^Vquali pretermettiamo per breaici •
Le quali tutte predette materie > cofi concefle coinè anco vietate > fono con la lun-
ghezza del tempo ftateanco troiate» ò tidrette di mano in mano fecondo Tocca-
lioni&i tempii
Et perdie U Principato gli fiì conceduto in vita > fì comTponde allo honor^ che
Sii fi fece viuendo > con non minor pompa y & grand^Kza delie pafiate > nel tempo
éUa fua morte • Ne i primi princ^ij» morto il Doge^ ft^peRìua il giorno feguen-
te 9 & fi portaua fenz'altra ceremonia nella Chiefa doae era Parca de fuoi m^lggio-
ft»ouetoin San Marco 9 òdoue egli ordinaua per teflamento . TaUiora aucnnc»
ch*e({endo morto la notte , fu feppellito la mattina feguen te 9 Se morto la mattina
ih portato <]uel giorno fteflò al lepofcro . La pài antica pompa fnnerale che io tro*
tn per le fcrit^nes fu quella del l>og;e Giouanni Delfino ,
Qgdli Ib mdfo in Sala de Signori di nottcj con gli fptoni d*oro in piedi ^ Se coru
lo Sdkco nel la guainat& con Io Scudo aQa rouefaa>cioé i capo piedi • Lo feguiro-
i»moItiSenatoride principali fino alld Sala» doue poco prima s erano congregati
idìoerfi nobili veftiti a bruno>oltreal numero confueto de i vinti) chefono eletcì da
i ConfigUeri per accompagnarlo • La Principia in tantOiandò in San Marco» con
fran comitiua d'altre gentSdonné ; doueefleado dimorata per lo fpado di vna^
wa»fi parti.
Condotto poi il corpo in San Marco »da i Confi^ieti& dai Capi di Quaranti^ »
chefeder^no atquantoco i torocdofi nella predetta Sala> fi ficcto l'dflequiei éc in-
comanenteli fonò à Configlio per dopò nona $ per dar principio alla creadone del
miofioDoge«
Qsefto modo di ceremonia fii poi tediato in proceflb di fénipo $ & ridotto i
più faonorata forma . Perche mono il Do^ > s'introdufse la prima cofa > di coni*
mettere ilgouerno dc^ cittd i ConfigUeri Se H Capici Quaratìta» comesi detto»
Si vefte poi il morrò conto habito folenne del manto i & dd Como Ducale» con lo
Stocco» Se gli Sproni .^ Et publicata la morte fua»fi lafcia ouel giorno nellaf na ptt>-
pria Sala • Allora fi leuano le Corti Se gli offici» cioè i giudici non fiedono a banco»
fino alla creatione del nuouo Doge • Et (i ferranno le porte di Palazzo » Se vi fi ten*
gono alla guardia gli huomini deIrArfeoalecon Patmi » non perche elle vi bifogni*
no» andando le cofepacificamente in Ci^ tanto rdi^iofa» Se ben regolata» ma
perche vi è reftato Pvio antico della goar A 9 la quale m altri tempi era necefTarìa
per rifpetto de i tumulti » che nafceuano in cofi fatte occaftoni » & del popolo » tiie
«drrcua à facche^iare il Palazzo» materia che poi fii rejgolata Panno 1318. La fera
fegoente»fi porta il corpo in vna Sala chexifpome quafi fui Canal grande» chiama-
ta con voce antica» Piouego » che vuol dire publico • Doue fattofi vn Catafalco aff-
lai eminente» ve lo pongono in cima» con quattro gran torcie accefe» airintomo>8c
vi fi tiene per tre giorni continoui • In tanto gli fanno la guardia à vicenda > alcuni
della Signoria detti i ciò veftiti di (cariato.
Pafsari i tre giomi»fi comincia alle 2 1 .bora a fór la procc^ione da tutta la Chie-
-refia • Dopò la quale pafsate 6. Scuole Grandi »con incredibilanmerD di lumi » Se
di cerc9 vengono per ordine imarinarì » cioè tutti coloro » che fono padroni » ò di
nauif
•^,0 •• DELLA GRANDEZ2A ■ j
Ta per vno . DÌetroj>
I luogo dcltlìmagÌD j de
z, i roueTcio » cioè col
me con l'a\i, pareodo
portato fozzopra > tioa
brufTe dirìrto , ma col
lido viene il catakno»
>, portato da perToac^
ieruacij che per amico
e meszi di dietro a cut-
Sclugubre. Indi dietro
ines&Curforesi&do-
con gli Ambafdatotì
gnonha» ìacamkiaa-
ìlollraràcoj&colcA*
poincappucciato>Sccoperco>&que(tifìchìainanodaIyoIgocoroccio(ì . Do^la
.Signorìa viene gran parte di huomini delle predette fei Scuole* rìmaftiinrftimo
per quefto effetto. Et distro a coltoro fanciulii Òc fanciulle jagran quaatìtìl > di cU-
uerlì Spedali . A quali tuUi per quel giorno lì danuo larghe limoCne > & (ì fuonau»
,tuttauia le Campane di San Marco> mentre la pompa circonda la Piazza.
Giunto il cataletto all'incontro della porta ftiacipalc di San Marco^G ferma; Et
'coloro* che Io portano ttitti in vn tempo concordi inlìeme, l'aliano in aria j & ab-
baffano (ino in terra i forza di braccia, noue volte, facendo in quella maniera fare
'al corpo reuereiiza aquella Chiefa>dclla qual fu padronci& nella qualfu publicato
te moUrato al popolo nella fua creationc>& quello parimente s'olierua nei Procu-
ratori & nel Canccltier Grande,ma fanno folamentc tre falcijche coli vieti chìamit*
todall'vniuerfale quel moto del cataletto. Di quindi laproceilìone (ìriduceaSan
.Giouontiii&Paolo. Douc apparecchiatofì per auanti vngran Catafalco colfuo
baldacchino pienodi lumitvi li pofa fotto il caraktto . Quiui ridotto gran popolo*
fi recita (opra vnpulpitOjda vno dei nobili letcetau della citt:i>I'cr3tioncluneraie
.ìii lode del morto fecondo l'antico colhune de Ì Romani. La qual tìnitaifi Canno i'-
cflequiciSc il corpo lì porta in tempo di notte dacolorot chenehantuila cura_»
.alla Chìefa doue comandano i fuoi cangiunti>& patcntiiò il fuo teftamento .
Il giorno fegucnteiìdd principio dal Gran Consìglio alia creatione delfiityro
Doge . £t tuanzì ad ogni altra cofa lì cteano nella prima adunata i tre Inquintpci
de principali huomiai dello Sato>introdotti nella Republica per la vacaoia i dico-
no alcuni > dei D(^e Marco Barbarigo .
Qtieftinneggonoi'opcrationi del Doge palfatOi& fé habbiaoflèrultodcl tatto
le leggi fecondo il fuo Capitolare che lì ctiìama Proniiffione>& talhora hanno con-
daoaaio gli hcrcdi del morto a tcllitutìone .
.^ Si creano pariniente cinque Correttori > i quali iq quel mezzo dell'Interregno*
ricorreggendo diuerfe leggi in materia del Principciò d*:iItrO)ò le rd0cctaoo »Ò ne
fanno di'miouO] & lìnita ropera loro è Hiiito l'ofhcio .
.. £t quelli due Magidratió carichi cpfi breui>hanno r^olato di tempo in tem-
po l'auttorità del Principe in coC fatta manierai ch*^ è ridotto a teroiinecoii^
|ieneuole.
' . fecoi*-
ET DEGMTA' DEL PRINCIPE LIB. XI. 4ji
fi;cot)doIaformadirnQouemoconrer[iauuo di vna perpetua liberei > hauendo
lienipre f occbtoCcome eice la F^gge del 127$.) che it Principe lìa Duce & non Du-
ca* &: l^ecìmo capo > & nojitiranno . Et non (ì legge mai che i Correttoti fodero
creati (e non dopò ta morte del DogCi da ma volta in fiiorijche fu l'anno i3i7.nd
quale il Doge elaltandoì Tuoi cot^iunti fuori di modo ) Se contra l'ordine déllit>
ixggU 8c operando molte altre cole con fommo difpiaccre dcll'vniucrfale 1 panie
dSaai del gouemo>di por freno alla fua troppa ambitione , onde crearono *iui vì-
iience>ÌCprret£orJ:FiniceieteeotatJonÌ>nunnof«lettionidetnobili> come fé
detto. Et fattoi] Prìncipei& publicatofì>$'apre il Palaz«>>& R fanno dimoftrationi
d'àUegresEatCon fefte*con campane>con fuochiicon Iumìerc»con arcigliariciSc con
cofi fatti altri modi. L'an. i^oo.che fa creato Michele Steno R fef^cggiò per .molti
meli . Et quando iù fatto Hrancefco Fofcarì l'anno 1423. i piaceri] le felle , Se i ba-
gordi durarono vno anno intero. Pcrcìoche mentre' fu Procurator di S.Marcoima-
ritando diserfe donzeIle,fauorendo diuerlì nobili Sf cittadini) reftaurando diuetfe.
Chìefe}& Spedali>8c finalmente fp^ndendo in opere gÌo tfciioli* laudabil'> & b^oiie.
moltemiguaiadJducatij^acgmAèlagrada&ilfauoredell'viiiuerfale. A tempi
noftri le fdfte durano per tre giami ò poco più.Indi d pochi meli vengono gli Ora-
toriinon pur delle Otti fiidditcì ma delle eiìerne juicora 1 i rall^arìi conlui della
fua efalcatione . A quali tutti il nuouo Dog< rifpondendo » dimoftra * quanto eflo
TagUa» 8c qiiaiico 6 po0ii ^are nel fuo Reggimento .
imr-
4*»
DELLA VENETI A
CITTA NOBILISSIMA
Defcrirta da
M. FRANCESCO SANSOVINO^
Nei quale Ck defcriuoao le Andace Publìcbe del Prencipe .
HOKU A HV LI AT ^»^ ET ^CCHESClf^TU
DA D. GIVSTIMIANO MARTÌNIONI
Ftimo IVeie TUolato dì SS. ApofloU.
L I B R €> D Y O I> Ejp IMO. ^
L Prùuipe tanto Iltuftff per cos} feenalad ortumend » ch''egli rìc^^
pcE la tua gran, degniu, Se per tncMK akre fue preminenze > come s'è
detto Dcrprecedeote libro» fa ogni anno diucrfe andate in diuerii
iBoghi delk Cicti per <tìuerfì giorni feftiuù felennixit i >,ò per rito di
Santa. Chie{a> à per dieeretopublice,6 per perìcoli figgiti, ò per TO-
tov. Qucfle andate»-! Palatinile cbìanuno comunemente^ Andar in.»
trionfo .Perctoctis ottre che il Doge poru tutte L'infegnedcl Ptincipato>la Signo-
ria alkirfthiìt Aio pieiu>> cioè gli aggiunti che bifognanoi quelle andate» Coarto-
|Èi che iaqud tempo» ii corpoi cbc accompagna il' Ptindpe CORK capo •cottfìile <^
4ÌBeiÌE owitidi pe^3« & (U Magiftnui . &
" ' ' ■ cip»»
WL PRINCIPE LIB. XII - w
cjfiqti^Dne$GeQdàrdi<Jbc/ìlii^^ • Sesdunapoi le mxnbecf^
argento» fofteaute dinanti dalle fpalle di alcuni fanciulli . Ec à due à due i Cornali-
4ai!Dri ixhtamaa da LanniPracoiu^ • ft^queOi nettiti ktoftc di Torchim) > dal#
quelli (tei RioprioiQ bìotumtk habifo Jiinig9»pQrtaoo iti iujpQ la Ueimtta roflai oofi
vna picciola medaglia d*oro daU*vno de lati con fioipronta^ Sm Marco • Akn
volte andauano con vna bacchetta in mano» ma Panno ijij.fidiede loro incfuel
cambio la berretta • Et fono creati dal Doge al numero di saiopr^ AJ«iali haL#
giurifdittione •
Dietro a còftoro vengono i pifferi co*tromboni>yeft iti di roffo» fonando tuttauia
harmonicamente» A quali feguono gli Scudieri delDoge a due a duevveftitì di rcU
luto nero.Indi fei Canonici co Pini w in doflo» perche tu femore coftttme de aotoi
d'a^cgpag^ le contemplali ooAhs^fpotic^Afpttfb aWbigicwnioano i Ct-
ftaldi derDoge>& poi i Secret, dd CoUc^io>quei df Pregadi»& quelli del Confidilo
de Dieci>& dop6 vei^ono t due Cancellieri del Doge che (i ehiénumo Inferiore ec
Dùcali > rifpetto al Grande che èper feruitio della Repub. Et die tro a que(U (qgc^
iKSamyJlier Grande > & twtti céferolbao vdtiti M pauonaaao > macMilemauii-
iche chiiilcrfQorìcbeil Gran Cancellierotche vefte Senatoriamente. Gt immeiliati»
èil Cappellano dei I^inapc tol.2agOf che portai! Cero » Se o^ fiai^
^ «Poi vscngooo la Sedia» & il Guaaciale > rmp della deftra & faltro daBaiiaiAri»
^OB l*Oiabidla • EtpocofrdOfoconiMir UperfonaddDogfattwniacoda gtt
Ofttori de Prìncipi eftemi. Et in trionfo porta fempr#il Bauero d'A rmellini. uo^
vècoQora vengono iCoolì^Lierì^ &nt)óiMtoridiSanMaiXDalaMttoi^^
od i4f9»ddnfadiie>gliAaogadori»i Capi de Died> iSaui Grandi» i SanideHa
gnerRMcttt di tercafernia > 8cpi altri Senatoria & Magìflrati di aatm in m$nOii>
4xmjdokl^ggÌ9tutt)ve(Utidi£Kadicokn:cremi/inoconlema^ Ducale»
con tanta magnififcnzaficgrandcaza che BoHa più ♦ Et q^aeft*ordinanza jaqfoeftt
inaiàff^%fichlamw^nea*édettodif€^p^»^aQd^
Andata jl S^ Maria FormoGit
ORa te prima andata dd Prìncjpe^metfeoidok noi per oiidi<iede«c£ iot^^
fiui9#)fi£ala.Y^giltaddlaPurihcatÌQneiii N.DonnacfaerìeaeadoediFe-
lM:aio»aUa Chieia di &Maria Formo£a per Pinfrafaittaoccaiione • Erano Tàcùàm
^ntein^^ tempo auazsia alle rapine di mare)tnaìdiofi deii^cidamaito dada
iiaoua<^itt;U8c deuderofi di jneeda» penf^trono fanno 943 . (feoondòla comune^ di
jnd)bar le fpofe con Je doti ^ Sapcuaftp che i 2 y. di Gennaio fi IpofiMiaao te douiali
le in S.Pietro alla prefcnudeLVefooop» & cnetntri in qud giorno couomnxxmm
allftcciMiMia •
Armata adanque vna GaIea»fenevenneio in tempo diììOtnr>dt^fl)enod)flk
4el Mefeftcfia^ofero in Vefcouado . La mattina fegnencefnl colmo ddr^tegoes*
sa» aftUeado la brigata con rarmisrapironoia vobbadc le donne. U romor & gnn^
^» fi oomei^ erodere» in ooCa di tantomomeoto . osdearmari incootaiieaoeal-
4nnil^piidihttcaiini>perlamaggiorpaiteartefiddicaflè» ft ddla contradapdj
&Mana Formo(a»fic6rfe dietro a rapitori, firoouatilii Caorìiqud difieflb»d#-
Jliediuideaanola|Nredafrak>ro^fe1pefece$randiffimoftratjo» & AfiiBbbepoie
4Qfti4(^ledQme. EtperdacixaffcWPififwtaiwnnTatotc^
tutto
^4 DELL'ANDATE PITBLICHE
cttttoalDoge» ftatbSigooria» fiidctcoloco» che domnirfaflcw qiuddic gra^
Ilmonilnoiiiflii allora dtfero» che TOkoaM che il Principe con la moeflfc^^
8ccooUSMKioria»vj£nfléos^afiiiob loco Coacrada oddiodbL^
ioafefta» Et dicendo il Prìncipe f
Ef edfiycbe piouefe p
RirpoTero >
Fi mdHdtrtmé CéffeUi tU ctfrimii ^ fi barete ftte nÀ
ddremo dàbere.
Di <|b) é che il PioitanOfper oom? del popolo dona al Principe nella ftta andata»
dne Bafchi di maloagia con due melarancie , & gli prefenta due cappeBt mforad »
con Tarmi del Papaie! Principesse del Piotiano^ che éoiax i cappelli . Allora fu or^
dinaca la fciUdetie Mariet la qiiale^ chiamata daUe Leggi nobile» & fanio(a. Per*
cfoehe concorreuano i federici popoli circonuicini > & fi faceoaao in qucfta aia*
iiiera.
S*adunaaaiio iofirmt ioChieraìi capidicafa delie contradet & fi bncraua per
force quali contrade baiit(npn94d^accom:iar le Marie ch'eifi cIeggeuano> per via di
fufh'agi)» 8c (i (peodeiiano miU^^lKati per contrada • L'elette ( che altre volte fu-
rono dodicif & del ii7a.quatTraper quello anno» con quello » cheli acconciaflero
in ^afcidice la Legge)(i veftiuano» & adornauano di gioie» d'brof d^gento (fer*
uendoii anco delle corone» & de i petconli» che fi crouano nel Santuario di S.Map>.
co) & d'ogni altra m^gior pompa che fi potcfle fìire i concorrenza dell' vna con*
trada con Talora • Et la cura di aueftiornamentifi commetteua ogni anno a i pri*
mi capi della contrada. Et ouefta ifnprefa era cercata con pratiche grandi»& fiha«
ttfua talhora fatica i metterli daccordo : pcrcioche iUmauano a molto honore Io
iutiere auansaco gli altri di pompa & di fpefa •
Con quefto apparecchio adunque fé ne andauano coloro Bergantini* &PaIa--
(ichcrmi a San Marco» a leuare il Principe con la Signoria • Et per legge deirann^
1193 »neflun piatto potcuapàflaroltra le colonne di Piazza» fé prima ilPrincipeji
non era falito in Bucintoro. Et il Doge co i Configlieri puniuano tutti coloro » che
non faceuano il confueto in quefta fella » dando cadigo » tanto a coloro nelle cui
contrade effe erano» quanto a coloro» che haueuano ad accettarle .
Leuato il Doge » fé andana a CaftcUo > doue R cantaua vna Meda (bienne » U fi
fin^tiiua Dio della Vittoria palfata » 8e della ricuperatione delle cofeloro. Gli
altri giorni (perche la feda duraua tre di ) la pompa d coqduccua per le contrade^
principali della citti . Et qualche volta fi veniua a contentione per quai luoghi eUa
li haueflìe a condurre»mentre che ogni vno voleua ch'ella paflaflc da cafa fua; Con-
ciofia che Ir donzelle f montauano da i loro parenti» & quiui con magnifici conuiti»
& con balli > & altre allegrezze » confumauano il rimanente del giorno • Le quali
cutce cole ceflarono perla guerra imponante di Chiogsia co Gcnouefi Tan. 1 1 7^
Perciochee0endo laRepubIicaintrauaglio>& facenctofi la predetta feda con^
grotta
r
■ t. h
: DBL PRINCIPE im ^11 4PÌ
Mob Mk fi mdfo 4z parte» fc finalmente fìt del tutto jfofta in 4iittentkànsa . li;
Si^efta^ennitdldi Santa Maria Formora > confermandola Berhardo Gioi^
«rdte^tiffimo Senatorc|iie tempi noftrii m fece memoriai con gli infrafcritti ver*
CurnamFebrartjFormofc ad Tempia Calendis
Nnllo non aaoo» Duxque Senatus eantt -
Si nefds caufam» pauds^aduerte; docebo ,
Nam vctns atqup jKcens hoc monec hUlorìa •
Abftulerat noftras praedo ex Tergefte , pucìiu / .
E tempio vellenc cum remeare domani »
Per mare lignorum Fabri » hos ex vrbe feotti
Deuióbs omnes Vpóeoe dedere ned .
Vnde Seoatores gauificaede latrcnum
Nuptarun/^duci vifglnitatefimul >
Munere prò tilnto fiatuerunt fèfta Marie
Annua» iure ilio con^lehcanda die.. /. .
Aodau l San 2^ccada ;
/•
h
1 A feconda andatili > fi £a nel giorno della Refuncttione di Noftro Signoi:e ^dla
;^ Chiedi San Z4cCitia. ^ V ^
( Gli mt^dune af <^nafto treoigiom » n^a aiyd fia la veraè diifiale il giudicado^
Dicono alcuni » che dopò la vedila di Papa Benedetto Terzo à Venetia » hauend^
vificate le Monache tli San i^ccarìa» & afiettiotsatofii quel M omftero » per la né^
jtÙM & per la Sandci di Madonna Agnefina MorofiniaUora Badefla» ritomatoit
RoBMb le mandò i donare alcuni corpi Santi » t quali riceuuti con ktitia » fiiròno
-vmepti 4alpopal9<l^iotamente> & che il Prindffe in quel tempo i non (blamente
vifitò la Chiefa per honorarlÌ9ma fi obligò anco per fegno di detK>tione $ d'andac'^
mi qgni ano in perpetuo nel giorno diPafqna.
. Mtri hanno per opinume» che hauendo uiuftiniano Partidpatio DcMre Dedmo
fabricata la Chiefa $ fi comes*è detto di fopra » Se difpoOo di (ci per teftamenep i
ika n>lontif il Prindpe in virtù di molte loduigense concedute i quel kio^ da xii-
4lcr/i; Poaiie£k:Ì9 (ic per rìcognitione dell'anoca patronia d'efla Chiefa ^ la vifita co*
i;ne s'detto. £c altri finalmente affermano (fra qu^i è Andrea Dandolo Doge nel-
la fiu( hiftoriaJ)cHc efsendofi ampliata )a Piazza > laquale era terreno delle mona^
die: la Signoria diede loro per contracambioi pofseifioni (ul territorio Triuifano »
& il Principe fi obligò d*atidare ogni anno i San Zaccaria .
Vdita adunque la Predica in San Marco» fi parte in trionfò: ti fi conduco
con la Signoria alla predetta Chiefa « Doue raccolto ceremoniarmente d^Uc^
iloone monache» & dalb Badefsai vi fi canuvn folennifiimo Vcrpro > & vi
m
4ptf DEir ANDATE PVBLICHE
,«ieùt . fi[ per<àe «kre volcrandaMo il Prìadpc TmàoakoWk 6» i»ff»ptt
, dklC'ome<teUaPa^ffùm«rto<ltiraoÌDeiiMà>*^oRlmò»die^PattCatTrà
gè Ti andafleoer U via di San FiJippo>& lacomo . "Et ie cafe a pie delle qnsM fe fiuv
co l*ecceflb> furono fpianate fino m terra > a perpettu DKmona di oofigcaue ddtc*
co» Ma Bernardo Giorgio * {^uendo la priaia opiniooe
Excolicurpaflìm Chrìftifokmne quotadnis
A morte ad vitam ano redit ille dSe.
Prarftitit hoc , Se idem femper Refptiblica noftra *
NdMlis esimia religiode Dei t
Aft air Zacharic luce illa viOtet eden
Diunjue Senatus item commemorare libet •
Cofp«« SanAoruoi dononrooialibas nUf
Papa olim dedcrae> motus amore pio .
MunusobhocPrlDcepsfaifUmid»Satfdiirq;Seoatui ''
Promifere ilio vlfere velie die.
y ode Senatores Veneti ilKc quoiibec amK>
Pollidtt memores ( corpora Saoéèa cohmt .
*
Andata l San Gcminiano •
LA terzaffifaiSaoGetnìaiano perroccaaadi Pafqiia . NbidfcemmoadtKte-
laittMfie di <|M(bi Cbk£u che Nacfer^
.Vi(gl Michele Aio aoccoedòre lnioiuQGbper far la ftasza pia ampia» & maggiore •
LaiQUil coiamefla incilècudooe aHorafeiixa farne motto a i Prelad » il Papa fi re*
j(ipiM»&tractaucoQlnilainateda>fofiaalmenrcooac}^^ aflotoefife^
il Principe della (oomuiuca» MUa quale potefieefi!nein<X)rfo per <)MAo(a^
che il Prmdpe qtl giornode gy Apo(h>li»aiida(Iè io porpeoiac^ i^^
iraoo dipcnitentiai a vifiur cjgni anTO
Ncll<>ctaua adunque» partitofi di Palazzo con la Signoria in trioofoifi conduce
ASanGeoràitano .Douericettucodal PiouanoconhciQor^ vifi cantala^
Meflagrande da i Mufici di San Marco •
Indi nel comare a Palano», fi ferma a meesa piana» doueera gid h Ouò*
(a Vecchia» £c quhii can^atofi l'officio di terza» con alcune altre parole in ri*
monbranEa dell'antico IStfao» fi parte. Laqualcofail Giorgio preoeitoeipreAe
dicendo •
Vitalis cupiois plateam exteodifse Michael
Martjrribtis gcminis teoria dicata ruit.
- Poittificisfummi,idaimperttenirsetadaiires»
0
E)1L> PRINCIPE LIB. XIl 497
In Vcncnimexirfit protinos Impcrìiim «,
SdlicctaMque vUoquodmitn Pramilisc6a#
/ AuiS, delubris appofuì&e inanus>
fll^ICVpttDS igitur mendum rnwndire beatus
Papa, ita cum Venetis tranfigic atque Duce*
fiJBAaMocundos abibluiti-à: ùvlc quottanFi
VÌfere faat iDoaet mox icòdoaiida Doectn .
Oftaùa poSquain fiirrcxit luce Redemptor
Dttx adit ìd Templum» ^ue fuofqne piat ,
A D D I T I O N e.
fmtrme^ tutti tifiéàiii delia TùfiMpihrkata quefU Chkfii , ordina firfi$t teflamtit*
Ut fSr,iiUiSigmrUt^*^utemii4ciòU Tia'^vajdomfseMignn cgiiTimiiùperfu»
memoria, j^^m^àmoiifuefiiÉnàtathertKeoMtttitte le cerìmomettbe vi fi fama»
dicendeiCbemcontrau^poseglUptrtaddThuamt&'da.tiatoilCMpìItt^de'Pretiéé
Cbi^eoVùàalitdopoighMpM^S^MMcmkfpergoUtefndMtt^liAbeciarUpai-
temymeei^atotot dice: Suunm fac fenuim tunm Ducei» nourum fXMninciCvn Mm-
mitltriy'er(Éttit*auUrifMfiodairreH,reeitamfìnevn'OratiineferUfttgteMe^
fermttéonefua^ ai tutta la Repubtica. tubefatto tfe ne -wà il Dogv net me-^ del Lega^
M .Ap^Ueete de^aUri Oratori de trmct^toi minoccbiarfi d primo fidm^dclC^l-
tarMi^ffateiierimrifpt^eb'epthdattaCMfejfione della Mefsa, cbe-rieHfmadd
éetta L^ttOt & infmtahfeiKia £itcettbraiite^h*ifempre tfuatehe Catumico di S.Mar-,
€»^tlefiaeMte,ò'Piùtan,f9neìhìaUafiuSpdepì<epa>'atat&^9nataidirttf9Cremefi^
m0tidiqiiaUhepe7M>difómtoit9nibaMemÌt>fempre4eaiit»mtprtmetmf> étpò Itiìi
éettùL^UOtemgyaùnOratoritdimamhinmanùti^tifieémeapprefMtedopielpUi
■Sfuria tmtOM i SeiMtmtdH fi trouanotfedendo tutti a i /aoi Imtm^ pncetendofem-
frem$gmf9rteiid^ntircbeifril»e^ipiiif^eahidieed,ctmeecmiieitientete^^.
QybttSbmtfm-PiitalaMtfia^bevieneantaf dai Mi^idtSm Mona »feH« efteH
cijiHa 9er tonar ^Vaia^x^pntedendeto «M ttataUfu» Corrteia Cnee co t Canmeif
- *enr^aiuede*VTvtìii Som Marcoitmm inattodì'Proccffi<me;i!r pemetmoyd ntr^<i
Pàe^ sri/ii^a ipjHtfMMc tragiàfìmdata da titirfete la Cbiefà Kectkia , fi ferma
4^a DEUf ANDATE P^atlOHI
impilata alli due Caflelli .
LAquarta gita fucagionau dalla Victoriachehcbbe la Rcpoblìca <;_„ „_,.-_
giornata con Ochooe figliuolo di Federigo ImperadoiXi per difender Se man.
tenere in ftató Papa AlclTaodro Tene . La qual vìctoriat con nino che dia Ga £U-
ta tacciuca da diuerfì>& di diuedi alrrì negatat l'inuidia , ò la malignkd non h^pc-
rò fapuco far tanto* che tn fatto cefi mcmotando > &fia>potmoembgaer d^I tutta
nelle memorie paflate > conciofìa che la verità non lì può giamai o|!pninecfr a$tt-
to nelle cofe importanti. Percìoche habbiamo all'incontro di coloro» che laniéga-
BOi vn numero aflfai grande diScrittorì così ffilNanì come foreftierì>clie l'amma-
no: & la raccontano puntalmente .
Mapercioche quello lot^o noiTricerca al prefeate che io mi diffonda in. quella
materia; voglio per bora ptodur folannente per tellimoni del vero > (Quattro ò Tei dì
loro* poiché la pràoua d'ogni co[a*per grande ch'ella iì Gai coniìft&iaoreduoraai
vcl tnum } fecondo quel fanto detto di N.Signore .
Alberto Grantzio adunque neU'opera fua della Saflonia > nel Iib.($.cap. J7. dicc^
quefte parole . ^niuu erat feptu^efimiu feptmust & vt Eufebij amtnuuuor tradita
»Siuim(& atif noiuis)pefi mille tentnm , qkim Imperator iam Othone fitto, ffun CU^
fr^ech ; Veneta cUJje intercepto . f^enetia ( vbi erat Summus "Poetifex Alexander)
perttuào j depace ac reconciliaime efficaciter togitauit &c. Mattheo PaUnicro , nel
Cr(Miico>ch'c(IòcontinouaaqucUodi£ufebioCefarìenfc,8c citato dalGtaotsio
di(;e.
^kxa*derT*Mtifextimem Imperatorias-vnrsVenetùu refi^, Qtuipropter Jm-
perator armauit emtra Venetot CialJemtcuiprétfecitOtboium fitSimfmimy eìr tdrepo-
fceaditm Tom^cem tnifa . Vemm Otbo, prmacouairfii tumkfrfUofiiperatHs > & r*<
ptustfenetiasaddMcitMrt&cftera. Nella hillorìa Germanica fatta latina daH.
MuciO)& ftampatainfo^io) 6 le^c nel libro i S. Imperator Priderkia > vbioMdiiiit
^Uxandrum Venetifj effè^Crtofo Summi Vmtificis aiijmittit Ot^onem filium fiamt
aoH armata Clafsatyevetias.vt repofcat Totu^cem . Othotprimuià patrir mimdótmt,
per nieuios m Vrbem mittit iffd p^eueti recufant datmvsfe "PontifUem Eeclefit » tegitì'
mecreatumcMiaJnmmMshe^. OtbobetéMmmdicu>ia pater prtueptrat'. Veneti
Ctafses fvas aduerjmmm mittunt. Supermm > & eaptun , vtMStmaie (Ubaiiem , w
Vrbtm diuimt tfd Voniifieem e^c.QiouaDai Nauclero fcrìttorgrauimnao»& di mol*
ta fede* fcrìue nel tenù> Volume > nella quaBantcGmagenerattone 1 quelle puo-
"PoHtillcemVemetilsefse, Otlumem litpmfKmr$cum
iHmmmi Vontificem Venetias mifn.SMer Veaetisob-
tfiianks Ùux Venetorum occurrent t fatto ta^visM, jrp-
nUum perduxit &c. Bernardino Corio , ripucato pér
curatO) con» quello a che vide molte cofe > per tSex»
i di Milano 1 & hcbbc diuoifefcrìttur&antiche in foo
: della fua hiHoriai in qtieftatqaMera. inqiiefirm^.
Barbarofsa , come ^iejsatidr» ^^t f't vetmt» a Vtne-^
t qwi Senato, Oade mandò Qm/itof^liiMlo con 75 ; no*
ontraWmìtiiau\. . . . ■ ■ ■ \
DEL f RINCIPJE LiaXIt 4^^
DéUdéptalecfa ^teJfaHdro$& Ziano Dùgedelfa CindAétt^endo I4 mma^miuttm^ 30.
namU di gente fcelte. Leniuali effendogimte in Iftnat& atimcinatofi al nemicoi poco di-
fcojlo dai promontorio di Salborio, con^a9$:?afamo fn commega la bmtagUa. La quale
finalmente roUandofi famreuote dBe senfi Vincane % quaranta otto nani , eon lagdea
nportaWlt
,„_^ ^^ iibrOfiiitit!0fcto'AogUftatoqueftc parole
pisConraiilI.fapefmtinfeftMsE^fif „fitijtte^andrumVap^:ferjfiCUinf^api4
Venetìa$. ViCtus^ paeemfecit. Tandem cum ^iffetinfnbfidium Terra SanUaJnfoca^
tus e/(fdrc.Habbiaiix> aaco nellenò(!re memorie diiecofe che tdlificàno lapredet-
taguerra, LWna la nota de CapitamòGouernatori delle galee ^ che fi troaarono
aelu zufe f r^iftrati in diuerfi ISiri ptìnad t (^arfi per diucrfe cafe della Citti » a^
quali fi dee predar fede^come fcricte da i vecchia che furono forfè in quei tempi»
ò poco dopo. L'attraila ìnrcrìttiorie publica che fiyede ancora in vn falso antico a
S.Giouanni di Sa^ro in lOnb colìrdoue fi fece la giovitata> pofto net territorio di
Fjraoo • La qual dice a quefto modo •
'Heospopiili celebrate locucn.quem Ten^ius olim
Paftor Alexander doniscelcftit)u$aaxit 9 .
Hoc etenim pelago Veneta? Vigorìa daffis
Defuper eluxit » ce^iditqae fu]perbta magai
Imdiiperaioris Fedéricir^ teddha Sméat
Eccletopax akna fìiit» quo tempore Mille
Septuaghtta dabat centum feptemque fuperntis
Pactièr aduetiìeosi aboriginecarnisamiàc •
Habbiamo etiandfo i qoefto propofito > la hiflorìa fudecta % defcritta da Pietro
"Damiano da Chioggia>ilquale nella vita di Sebaftiano Ziani^racconta il fatto fi co-
me aoehne • InoltreTo temfica vn Fra lacomo Ve£couo Capitenfcich^eirendo Luo»
]^tenente in Roma del Vi«arft> del Papa > Vcfcono di Viterbo > ferine a Giouanni
Delfino Principe di Vcnetia 1 l*anno 1357.^ 17. di Giu^^oin quefta maniera^ •
J^os Frater lacobus de f^rbe. Dei gratta Epifcopus Capitenfis Locnmtcnens &c.lUuJiri
J)Joanni Delfino Dei grafia Onci f^enrt. Inclito^ & Confiliarijs 9 necnon t^iUbui viris
Dominis Marco LanredanOi&T^icoUo Infliniano Trocuratorfbus Ecclejia S. Marci
Cimtatis prodiga Sdntem &c.
Et più di fotto al palio •
Varatifiine Stolis ex THraqne parte > c^ multis gakis ampUori nm$ero exeedente %
Impevatorts exercitns^cuiprferat Ugitimus Imperatorisfilins tinxta tpenetorum Utto-
ra ad beUnm oemirnentesx exercitusy crudeli pugiutperaSa. % tandem niagis Deo fanen'
te quamgladào^fHCcnmbit • Et capti ipje Imperatoris natusf& Barones multi &c.
Si trahe anco ar^ooienKi della verità > da gB inftafcritti Verfi tratti da vna Sala
^l Palaszo di S.Glouanm Laterano in Roma ^douecrl dipinta la htftoria > & ci*
<GffdaddalDaiièalQ>i^dociaioIibmdcgiiAiiii^ .
li j Ccf-
joo DELL'ANDATE PirSLICHF
CSflit Alexander Venetis tunc Papa Beati
Ecclefiae Marci, TeitiusiUefuh.
Si ouis in afcenfu Domini Cam vénevic ilUc
• 0>nfelsus vere corde perpenitens
Vcfper vtrumque I tuat totum quod incer vtnimque
Chriftiu cum culpa , peoaque nulla rnanet *
Addicur & rurftts o^uc tempore toeo
Septima peccati pars releuatur ei •
Gratta multa Ecdeua , regalia multa duatunr
Ampliat & decorai rebus & offidjs •
Nam profìigus latet in Vcnetis tandem nanifèfius
Regi Romano pacificatus abit.
Scrìtk anco di quefta materìa>yn da Baflanoi che hcbbe nome Ca(lenano>& rìf^
fe centone feflantafei annii dopò Federigo Imperatdore . Ec fcri& ad Andrea Dan-
dolo Doge» che fu Tanno i ^^4}. in verfo heroico » aliai buono per quel tempo • Sé
aggiunge i queftosla medenma hifiorìa dipinta in Siena in vna Sala publica » come
è ben noto ad ogni vno • Et reduta da diueni di quefta citti , fta quali ne faceuana
ampia fede Mattheo Dandoloi & Luigi Moceoigo » che fìi por Dog^c «. A quali tor-
nando per la via di Tofcana da Roma > doue forono Ambakiadort 9 fu nml rata^
loro da c\ucì cittadini • Et vltimamente Pio Coarto procurò di rifarla in wa Sala
dei Vaticano ibauendoà dò chiamato Giofeppe Sahiiati&con quefto EIq^o di
fotto •
Alexander Tapa UT. FedericiTrimiffnferai. iranh &^impetumfi^ms9 abiiditfe
Venetiasi cognitumt <Sr à Senatu perhonmpce fufceptmn 9 Otbone Imperat.filh nauali
ftédm à yenetis iriSo (apio^; > Federk$$spa€efaSa9fupplex\iidardt %pdem & obedien-
tiam pollicitHs% ita Tonnfici fua digfiita$% FenetA HeipubMenefich rcfiitiua &c. Si dee
anco mettere in confìdcratione la pittura d'eflà hiftoria nella Sala delGran Coti*
figlio. Laquale dcbbc haucr fede come co(a publica: fatta fare > non da vn capo fo-
Io> & d fua volontà» ma per deliberatione d*vn grauiffimo % & prttdentiflimoSen^*
to.
Per coli fatta vittoria adunane > il Prìndpc con la Signorìa (encvdallaboctaJ
del Lidosnel giorno dell^Afcenfione . Giorno folenne à tutti i Chrifiiam * & gior-
no nel quale con 9. altri giorni apprcflb » (i fa la fierapublica ^chiamata da tutti la
Senfa > alla quale concorrono diuerfi popoli d'Italia • Et (òlenniifimo parimente»
perche nella fua Vigilia cominda vna Indulgentia perpetua in San Marco molto
gratioia . La cut fera » da 14. bore in dietro » vi 6 moftra il Sangue iniracolofo di
Chrifto>& vi entrano folamente le donne: fi come il Giouedi Santo gKhuomini
foli» ftando tuttauia la goardia de Signori di Notu iìile portc>aedocbe non fi
commetta qualche infolensa^
La mattina adunque dell'Afcenfione»pKodopò tetta» il Princrjpe con la Simo^
minonu fu) Bucintoro» & accompagnatada diuerfi Iqroi » con duierfi fegni d*i^
legcezzc di Campanc>8( di ara^liianc» ficoodoce atUda^fic fiatotatOka SaaN^
co-
' BEL BRmCIPÉ IIR XK, J5f
cetttfi MMra viu Mefla'gnnde. Indi rìlàUtì in Bndmoro» efinno foMvsu tiibac-
c« ddaiuc> Se quim ramati daUlero al cutu Sìilmi > Se fatte dJMrie «Ìtre4ratioBi«
fifrindpe getta Ddl'ftcqua voo aodk) m kgno (U 4>oiifalÌtM j & m gettami dko
^efte parole. D(^}KM^4MwWJIf — ^'^ - • -
cffenck) il Ziani li tornato vincitore dalla giornata &tti in mare con Otbooc» il Pa-
pa>olrreaUaliaucr conceduto al D(^ molti prìoil^i; > gli donò rn'aaello > 6c tài
diffe. BiuiiiqMtfioòziiaihCoi^uUr tu, & tuoi fmifucceffori, -vlirete optiamo di fp$-
fare il awMw ^ceioche ipefier» mtendimh tbt la yigmna ttefio mère t actfti^ta da iW
permtic0p»jftJp)t&p^n^mdigiierraèycfira. Etebeilmareè jottopofloalvofir»
Deminio , emme ia nwg/W marito . Oltre a ciò fì benedice il mare per rifpetto de i
naufragijcheaouetigono rpeflo^ petiqnalis'afic^ano delle perfone: confacrando
Tonde uITe eoo la baiedittiDne> accioche lìa i corpi morti quafi come cimiccno .
& tutto ciò ta cfptcffo dal Giosgio > dicendo .
. Milke coUeAo > muIcHque trìremibos aoAas ì
iDtnIìc in Vcnetos Rex Otho bdla pattts.
Q^ Dax Poot|ficero hofpitio feniatret in Vrbe hac ,
r., Apprenfum noUec quodque dedilTe fibi ,
. Centra qwm validas Veneti ediixerc crirehies ,
HQftequedenifto» mox rediacdcmum ,
Capiiuos RegemfecnuComitefque trahentes^
BemigiuiniScaphas,t<^mìaa,figna tubata
- VjidelXiciexcelfosPapacftljrginishomsts*
Cui Maria Tna etiam cootulk Imperiutn *
HincBucemauro vehitur Dux quolibct anno,
Hinc epulo oaucas profequiturque Paticf .
A D D 1 T I O N "fi.
Tone il Strilla a.
fedenti: Etprimt
MuftcidiSaaMart
ilBMciatoro à mcLn
ia-ngranpiattOift
fiibiioattaccatotme
ft, e dì fiori di pia fo
USipùria^hèdan,
che pcrucnHtoil
fuori del Lito fino ai
no,verfoUmare,pi
ràdalVatriarca^cì
gettar ilVatriarca
li ^ .£he
y« DELU ANDATE rVWLlCHE
dlàOfdmcfkfMéMaUaripa4iSm7!(icM
ti^MT^mém€a$imtantiaddperMeimtù$ddqi$aU
éihéUcoU^UyimiméitacmuLS4aÈU%t damine
imttCfgUdkemfalu^e^ecofyhwamfiis^
mta,S'imUaatkChiefaùSM7{kM9daMCTnlii4Mefis$^
iéiki,fidecontmuUSignariaU3^tcmimro%ej€U^
s^dikfinoìrtsmiéiMeiSigmn'hcheìbamto éu:£0m^^ cbc pffimm ^f^r mi^rw^a
fpffmtactter^ttMnfachebamiQiitoUdiSMoTre^^ Qrdmanf9^€be
fmodCmrpo della S^mfria.
Andata à San Vito *
LA quinta è alU Chiefa di San Vico> 8c Modesto f per la colera di Baiai^^
Il quale eflendo ricco oltre modo» te pieno di alteroBeo^for le caftcUa i per lo
dipendenze>{k parentadi cb'eflb teneua ncUa Dalmatia ^parte efic% fcparte
fuafoi ciò da' co^ati>i quali parimente eflendo grandi» non poteùampunto '
portar compagni nel dominare» pensò d'atterrar la Repi^.& di Bui^^Sgoore .«^^
luto » onde dfo medefii^io incorle nel precipìtio > che egti prooxtuft ;alto patria^ »
con la Tua licentiofa arro^nza • Peraoche hauendo combttttito fii ìz Piasza pu-
blica l'annoi} IO. alli i $rdt Giugno »& eflendo ftato rotto dal Principe Grad^-
go > & da eli altri fedeli» fu vergognofamente fcacciato » & mandato m efiiio . Et i
complici feueramente puniti» & rouinatr le cafe a perpetuo (uo fcorno» & infiitui-
u la predetu folennita dal Concio de Di ed» creato iUlora per guardia > fic cufto«
dia di quello Stato • U che efprcfle il Giorgk>i conqueiti Veri! .
Cum Btiamons fumpUstriQisfupPooece ciues»
Et pamam velke fnppeditare udì ,
A DuccGradenicocoacniobfifteBte^^preilm »
A Patrìbus neritum eft pnlfus in exilium »
Annua qia pràpter cdebraiiRtr lèAtqttacafius »
Dttxqoeepttlo iuueneseicipic egivgto»
fk^proauì fanxere pi j» vigoria tanta •
Vt pratfens edKt» perpetuoque recens >
Inre quidcnpatiiamquoniam lux ilia redemit,
AmiferociDcsecipuitqoeiugo» ,' ,-
SolemoisiaBi v^humsftudiofaiuuentus» '/'
Ne lateat cene ^codùa aoTi fuit .
AD-
t}tt f ftlNCfPE LIR Xil. - 501
A D D 1 T I O M t
^ IlSa/fóidmè llat0diKstnt^ómHéinanUe9^^
tei ma ilStrk^éhaif^brPo abbUndareneltortìnedi ejfè mdMft > tperè4kt4m€$ in qn9*
Che queflafeflafifd amfolenne frocelR&ne dei Clero^ delle Sì^mi > fT 4cUé Scuole
Crandi aUaChiefa di San F'itOy e ModejUh net giorno i^.di Giugno . Imperoche fi parie
il Trincife in Trionfo eoa la Signmdpoco dopò ten^ di Valdxxjo%e faiifo ne piani Dnca-
li fé ne yd aUa predetta Chiefa gdouende Meffatémtata da Mnfid m San Marco , &te*
natanelfine dileftaCroee^ coidoppieridimgento,fi intonano dal canonico uMr ante le
LUtametfofdafi inHia il Capitotogrande 9 & il picciolo di San Marco ver/o San Marco
tantanio i Mnhci le dette Littanie per flrada fino atta fua Chtefa^paffando il Tonte Hi le^
fflo^cheyififafofratantiBnrchi^&HDogeirfcitodiChiefaj^ ancVegticoi
piattiyerfoTaldl7;pfWefmontamfènei9itra4nChiefa^^ fno folito
Isàogoconla Signoria, qnimfe n^fid fintant09cbeiaproceffiottt delle Scuote grMdi » dette
tiwgimtedituttoilclerodiyenetia p^«
Stila qualfroceffione fanno i$02.fupefloordineperlegmae€iÌ€henonntfeefe€otH
fn/ioneper la precedenv^a fra loro ; Fa admupie fbumio t^ei frèmi inmrdine fofiero le
Senole Granii^ le quali pagate perCorodananti tjikar grande y UT alla Sfpiaria jfe^
tiferò voi le Relitìonide^ Frati di tnttalaeittd»Poile none CongregatimU detClerot &
mfineitCé^toloueCan(mici4iSanTietrodiCaifleìlo»chein t^lMgoykimo^ precede
tutti gl'altri predetti .
T^ate te Scuotevi Fratta i Tretif i aualinelpafjare ìHnantì F^ltar Maggior e into»
nano CHinno: Pcus tuorum militmn sfacendo ciò ciafama Religione de Frati y & cia^
(cuna congregatione de Tre ti, finuiano ttitti a yifìtar la Chiefa predetta di San f^itoy &
il Doge tra tanto falito a TalaxfJ^9fa€onuito alta Signoria^atta Qnarantia Criminakf tf
diSat^degliOrdiniiConlamedefimaiantex^ $ &fptendidcK^9thefifdne^4àtri
AndftU à SanaMAriiM*
LAfeflaè randaca(USaQtaMariiaii7.dìIi^g)io;Nc(itialgioit^
RefHibhquafi perduto aflfatto lo Stato di terra ferma gii 76. anni fono per la
coagiura di Cambrai pramofla da Papa Gndio I L & eflèadon da nemici occupa»
u Padouacfa'erah chiane di tutnrimprcfa* Andrea Grirtìi che fo poi Prindpe» ^
na^rò ftiicemenee nel detto giorno 9 nd quale ella fotto lo Steno » renne la pdr
nu vdta d diuotione de t Padri « Perdociae haunto JoditJo di quanto p^
deir^^bnto inanai giorno jpre^ milk cauallit fi fer«
mò • In tanto alcuni bifolchi indotti i ciò da lui > fi condnlTero dinanzi ^la petta^
étìià Citci» con alcuM carra di grano tSc afpettaroao alauanto» perche foOe loro
apena. Il che £utoaalk guari» «méiorecfaei carri badauano a paffare» i fanti
giunti Yolandoiprefero la poru>& il Gritti f pincofi inanaì col retto»encrò in Pado-
Ita» & Mflato il lecondo oerchiodelle mura > non folatnente roppe k fanterie de»
Tedeschi die la guardauano per rimperat, Maffimiliano > nu rcce prijgione Leo-
nardo TreiEnOf principale huomo delllmperat.am diuerfi altri Capi importanti^
DJAMoieca che per qucfto (occefto fi nhebb^e poi quanto sTcra perduto^ R OMiie fi
kggc
5G4 DELL' AND AT£>VBLIOrrB
I^ge ampiamente ndlthUfawìe di AodRa Mocei%)t iel Gnicdardini » 6c dd
Bembo,
n Prindaeadatiqw con h Signorìa i riceaittoalk detta Chieia dal Pioqaoot» Si
vi lì celebrano gli offici dioini > ÌSc firende gratie a Dio di canto acquiilp per jne«r-
«ifìone deUa B. Vergine Marina» fi come anco afferma il Gio^io .
Cur adeam proceres Diaae pia facra Marina; ,
Duxque Senatorum tutu Comes atque caput *
Si vacat co aadt>referam qu« vidimiis ipfi t
Qyaeque etiam aonales tradita cooiaieaionfit >
Dux Stenus patriae Patauinam contulit Vrbem *
Terreftreaccreuit pri(nus& laiperittm .
Gontigit hoc autem fefta fub luce ^riMr •
Poft idus luti j tres quoque pofiqiie dies ,
Accifo Imperio cuodis in nofque eoa Ais *
Regibus Europa; » vrbs ea rapta fiiit •
Pofteacum Venetis rebus fortuna faueret »
Qiio prius vrbs fuerat paru , rccepta die eft .
_'.*
A D D I T I O N E.
Il Stringa medefimamente dice % che itTrencipe con la Signoria fé ne ¥àc$i piatti $ è
qualche rotta Per terra alla detta Chiefa, & quiui ricetmto dal Tiouano t che gH dà Cac^
^a Santas& fa Tace d baciare^ ode poi td Mefja bafia^che viene detta da efio Tiottam^^
rendendo gratie à Dio deB'acquiflo di eJfaCiffd per intercejjione della S. tergine M^^i^
no. Fornita la Mepafe ne ritoma a VaÌA%^Oy<ir entrato in Cbiefa di San Marco ,ftd aB<t
Mejja cantata9& in tanto pafìanoper Coro le Scuole , le Religioni de Frati > & qnelie de
Treti» che fé ne yanno procejfionalmen^ a Santa Marina ,
Andata à San Giorgio Maggiore •
LA fettima andata) è alkt Chiefa di Sm G iot^io Maggiore per decretafatto^»'
anno i lop. ò fecondo altri 1 1 79. Conciona che in quel tempo fu portato a^
Vedetta il Corpo di Santo Stefano i Se fu ripodoin San Giori^k) Ma^iore • Onde
ha'uendo il popolo inuitato il Principe alla folennità di quel giorno > s*obli&òco
fuoi focceflbrì^di vificar ogni anno la predetta Chiefa > la qual fi chiamò per boga
tempo San Gioito > & Stefano .
Altri poi vogliono 9 che la prefente andata fi faccia in honore di Sebaftiano Zia-
ai. Perche lafc*o per teftamento alla Rcpublica dmerfi beni » parte pofti su la Pias*
za publicayche fono gli (labili intorno » oc parte neli'Ifola di San Giorgio >perclie vi
haueua cafamenti & molini. Ma Bernardo Giorgio ne i Vorfi infraicritti diceacbe
hauendo i Cani de i frati > sbranato 9 & morto il figluiòladel DQge4%ttoZianijt
mentre ò vi notaua » ò vi andana a fpaflò per vn giardino » il padre comniofiò^da^
acerbiflimo dolore > fece ardere ilmoniftero co frati infiesxie* £t che il Papa ha?-
uen-
DEL PRINCIPE LIR XII. . jo^
igraiidetnent(;ripBeifo»ToUeche rìfacefie il luog») deche tenefleionoua^
iacoQtodifigliuolb&cheogaiaaaocofuoifoccdTon andaifca vificar laChkfa
nel giorno dola Natiuità di Chrifto .
Ad vada dii^rtens » Se S*a£ti ftagtia Georgi; ,
ymcaprogenies,rpesqiioque fola Ducisi ^
Jfiua nandi midio ÙlIGs verfatur in vndis ,
^y ftrarum à canibus dilaceratus obit I
ÉKtioAiMn ve natum Dm fcnfic concinis ira*
Combuflìt monachos. canM^iumque facrtiffl »
Maximus hoc Praefui fa^m poflquam ^udiuic iilud • .
Non tulic» iratum corripuitque Duoem ,
Esio Dine moaacAos iùos yiSptoUs habere »
lulfiis , & ezuftnm reftfCttifle l»cum^
yode facras «des vific Dux quolibec anno «
Et (aado luftrat corpore fé Scephani •
A D D I T I O N E.
A^e fi^lli> Stroma: che in quejhpomo iif fendendo il dopò definare il Vrencipe con
là Sinoria in Chieftdi SMarco,ode la Vredieatcbe Trienfattadai maggior "Predicatore
che htdfbia la città ; pofciafi forte, e C(f piatti Ducali [i trasferire a San Giorgio ad' vdir
Ve/pro^ facendo ilfimile la mattina feguente pomo di S,Steffano aivdir Mefia fche
yien detta dalt.Abbate di ejji Monachi, & cantata da i Mnfici di San Marco > ritornato
àVadtengMritiene à definar feco oltre la Soneria d^ Magi/irati afico i Oftarantautto^che
U crearono Doge*
Andata in San Marco •
LA octai]a(& guefta è la principale ) la fa in S.Marco Protettore > tt Oonfalono
della cictat.Conciofia che edificata Venetia Tan^i i .fi crede che il popolo ha-
ueffe pw Auocato S^Theodoroi la cui Chiefa fabricara per voto da Narfete Capi-
tano di Giuftinjmp. 115 .an.dopò l'edificatione di Rialto.& eflendofi fcorfo per lo
(patio di 264. anni fotto la tutela del predetto SantOi auenne che Tan. 828. a 3 1 • dt
òennaio>fu portato a VenJI corpo ai S.Marco>dà Bono da Maliamoccoi& da Ru-
fiico da Torcelfc>>e£kndo allora D^e Angelo Participatio con Giuftiniano fuo fi-
gliuolOf& altri dicono Giuftin.folo.Onde riceuto dalla citti con allegrezza incom-
I>arabile(conciofiachejper qualch'anno inanzi s'era diuolgato per tuttoiche lo Spi-
rito Santo haueua predetto i, S.MarcOipaflando in Italia>die l'ofla fue quando che
fia>(i ripoferebtx>no in quefte Lagune)il Prìncipe deliberò di fatali vna cappella: &
pofto diano all'operajafciò in teìtamento à fuoi focce(Iori>che fi finifseicon inten^
rione che quefto EuanKlifta doue&c efser il tutelar Saaco della Cittd:poiche li t^
JDCua per cofa certa >cbe fotto la fua cuftbdia» Tlmperio di quefta natione doueCse
crefcerej&mantenerfi perpetuo per falute del genere huoiano . Da indi in qui
fi rtoeri San Marco % & i Principi voUono > che la fua Chiefa folse la loro Cappel-
M« £t odia fuafeftiuitd foknaei die viene à i a5.di Aprile > ordinarono lejr
iòs dell*àmdaté rrBL^iOM
pnccBì(mi,8c diedero cornuto alla Sig^nodà f & cocAiiidarono a (picguycttmm
nelle inkffìc^Sc in ogni altra cofoi b f^;art di San Marco» bora in ferma bumaiia i
8c bora in forma diLeone con Tali» fi come fu vcduro dai Pit>phcta Eaedud •
In quel giorno aduncfue feliciffimo ac]ue(la Imperio » il Principedifceodcabar-
fo con la Signoria» a gli offici diuini > Se in tanto torta la Ghiereiia della Cittslrap*
prefenta in piazza proceiBopatifieate .
Allaqualerannoi502.fupo(k>ordineperIeege >accìoche non naiceiS: cnfÌH
fione per la precedenza fta loro . Percioche fu uatuiro» che i primi in ordine fode-
ro le scuole Grandi : & dopò loro venUTero tutti i Frati % doè Giefuati » San Seba«»
ftiano>Santa Maria di<jracja>i Crocìcchieriyt Semi» i Carmine SanSoefanoirSia^
Francefco>San Gionannr& Paolo^ San SaiuadoceJaCariu)» Santa Heltni» & San^
Giorgio • £t dopò qoeftì VenifTcro noue Gmar^ationi di Pretta Scdofiò loro ^uei
di Coltello» i Manfionarij di San Marco co i Capitoli > & finalmente la Signoria^ •
Ma il Gior|g;io » nella fopradetta materia è parere > che quantunque San Marco
fode reuerito come Auocaco» fitenelTe perder pvkidpcikSsRiThQadQiro» ISk di*
ce che l'infegne & bandiere con la figuradi San Mivoo non fi/pi«arona fé non^
nette guerre co Genouefi • Perche nauendo efii per loto Auocato Saa diocgjfxiioiì
punto differente da San Theodoro nen'habico9& neU'iarmidnrajingamiarpna /pef-
le volte i noftri» coutrafacendo PinTe^ne n:Ke galee • Onde per leuar quel perico»
lofo dubbio > fiì medb il limoiacn^dì San Marca<«ell9 bandiere in cambio di Saa
Theodoro j 8c per tanto dice %
Tendebant Sandi Theodoritnfignia Craes »
Adriacique domi t tua parlterquc fòris^
Cam Ligure aft qaoaiaai^umphiiiiiu belUv^
Tendebant candcm qui propc figna fyth »
Ne dolas infcm\aut damnom fibi pofset ab hoftc»
Prima ea fanxerunr ponere figna Patres»
Aduediim Ime Marci fncraepaulo ance Beati »
Corpus ab iEgypta» non fine mente Dei «
quare omncs fiatuerimc fumere figna %
^ i proTpcf a ciroéb rati, ;
Bine Dmt oàauo MaiìquocanqucÓircnda^> '
Temptamadit^hincepQlocondecoratquc Patres»
A.DDiriQME.
tìari9^éi:f$ imgtém raceom^mMm d ifSfeftafQttmtttdysì della frediamtdcU:^
feU a SMarcQ^^me dicttl Sumfiminó difìprapsl anco di tmte i^cefm(mie,cbefifaimo>
dkemio; Md m che mHtoglihabbéa tjingko amiùHùdtùie predette cofey emendo aàafa:
noidbile » e degj$d lo dw^breaemeìUe .
HdtteSjo^Vktr^mdHdatf^SdmMarc^da Km$a dita Otti d^^^t/mlèia per cammtit
Mifedequetldgentex n€Udqudtì9ferdhdHCìKd§esticmmrii$ fr^fimaifitiUe
DEL PRÌNCIPE LrK Itti : j<57
hàn/imMi éti ami tfe ne tmuma di^rdme fm à Ròfha » paffknio per quefle Lagmei^
Vemiia^tiéi qud iriiggh aimenne (piello $ cheùM*yno può imeniere dalle Mìrafcrinét
pmkt prdtte da me pmHìéolmeme cerne fiami» da m^aniUh^mo Libro , che fi cenfera^
imChiejadiSan Marco, ferine latinamente in qiieftagHi fa: Fertur fama mulcorun»
fitadotuniitradita ptr iiiaiiiiseorum>q!)i primi hf e Lacunarum loca incduere^ac-
cidfr$et& in idtìcrt quiddam 9 quodpra^cermictendum non videtor . Nam dum ad
Vfbem reacrdtunr marisautem fatela nimtum facies ventisi& fludibus apparcretj^
delegic Marcus p^rpaludes vndamicioriiteragere.
Itaque diueratnstfi Jnfnlam Riualmm : ibi per qua benigne ab incolis excipicnr • .
Dum autem noftt»qniecem capir ; Angelus per vifum cum adir£acie hilariori > di-^
cens: Adfam ribi^Marccyfoelix de Colo nuncius ; nofti ne vt>i nunc agas ^ longior» ^
quMi credi$|hic eibi debetur quies • Cam autem ille naufragium bis verbis GgaiBn^
cari dubitarcc: bono fis animoiinquit; non (ibi tam ignauum mortis genus deiUna^^
txum (ed poft longos adhuclabores tuus te Princep^»pro cuius honore nunc certast*
iiuuiyrij corona decorabit. Casccram^ctibigratiorifte(itlocus> quemtamhu^
inilcmfDmttenique none vides : none te velim> tempns adhuc fore > cum ofea tua» e
Bart>arorum manibus erepta» hic perpetuo quiefcant, Euadet in gentem magnam
ppe tuaiigaecibusq; tantum virtutetfiipietatemq; colant •
Dalle quali parole comprendere fi pHÒhenilfimo % che fottola tuteUdiauefio S.lum'-
gelifioidonena quefia RepnbUca dinentétrgnwde » e potente 3 e confemarfi tale m perpe^
tufhcomefi vede fin qtà verificato,^ uerificheraffi perfempce^effendopaffati 1 1 Su anni
daWedifidUione di quefia fua Città con accrefcimento grande delfno imperio: oltre che fi
*pede anche daUe Predette parole cfferfi verificata non foto lafondatione di efsa Città$ma
ancora la traslattone del predetto Corpo deWEHongeUfta leuato daUe manide* Barbari è
'ventaoaripofareinqHefteLajjftne.
Si celebra adunque lafefiimtà fua con folennitadi grondarne ; iwtperoAe oMarec^
ànato il Coro grande per la Signoria al primo refpro deUa Figiliay&Pofio il Tefbro del^
te gioie della Republicafopra tritar Maggiore dal Vrocuratorcyche fi troua in qneWar^
no Cajjierù Mia Chiefa%u capitolo grandede canonici dt San Marcotcol picciolo ae Sotto*"
cananicistìt di altri 'Preti feruenti della Chiefihfe ne vd con la Croce innami^ co i dop-
pieriiPargatiod piedi della Scala de' Guanti 9 bauendo tutti adofjo i Tmdi^douemcot^
pratoU Doge con la Signoria 9 che difcendegfu con tutti i Trionfi > fiumano i canauiei in^
manti» vfcendo fuori per la porta principale di Valax^o verfo la principale della Chiefa »
e!t peruenuti alt Aitar Maggiore » il F' icario de canonici con m Viuiale pretino aidofso
dirafo eremefinoy tutto pieno di ricami d'oro » e di perlcy fi ferma con quattro fottocano^
nieiy due periato » &^iontoilVren€ipe al fno Tronto Ducale con tutta la Sirnoriaa fmi
lu^biiintonayejpro^ualfi canta da Mufici di Chiefa con quella maggior fSlennùd» chU
poffibile 1 & fatta la cerimonia dal Dop col tener in mano /opra vn candeUero d'argento
indorato acce fa ma candella^ mentre fi canta il MagnificatUonOie priuilegio conc^$ogk
da Mef Sandro Termos ommo Tontefice .
Compito il yefproje ne ritoma à TalaT^. Et la mattina fegmnte dellafeftiuitd»pre^
parato il Coro» & pofto il T eforo parimente sa tritare » mentre da canonici vienfinctm
trato y come il di innanti 9 il Doge alla Scala predetta de Giganti > // Vrimicerio di Chiefa
fopra vnfaldifiorio a man manca dell^^Uargranie fiappara de factiabitiVmuificaU^
hauendo alfuoferuitiofempre così in quefia^ oome inoltra occafione 9 che gli toccbiean^,
tarMefsain^V4a$t^aUioltre>UDiaconQ9&Sudéèatmo9cbe fonofemprt duecanmci
K^ftdeutifdue altri canonici c^ piuiali » che fi chiamano ^iffifienti ^comUsefmoeaum^
^ DELr ANDATE tlTBLICHE
Éf^atì inn kjhette amrmi&^4dtri dm» tbc fono cbiàmatìgfcmm di €9M%4ifàtwé^
W9 ai cam^é^ Turiboli f€rmc€9^are^
Upf^éito U Trimicerio fotui^^tmmft fé m iriene idimifmi femiHiii$mmH • Ai
foficU dell^AkauidMc mcontr4i$ il Tremifi cU LegfUQiApcfieUcot &^dtn Qtmmrj
4€':Titemipifia€Ciìfi4p>nlmr0MffoUfrmo^^ effi^kére^fcpniU^iMtem/^
nocchtatofi U Dogtì& 4 moM diritu di Imjtani^ A LegiUo^t il TrimkcriùViféedit^ik^
fiif^^éoiUeiatommeisffiriiiliQget&lHi^ comiMiaMmAidMelaCmMfom%fl
Trimiceriù dUem^La À kaffn^ & alta i^oce il HwtciOf U fiaifùrm$éafiiC9deilVrìmi»^
maJl'AUai'e%&ilD$i€€UL^4iofc»cT^aaafmSeé^ Fràianta fipamnodaltm
Uiogo^^Hattra Cajnmiù& yatmo a far la ctrimtmùt imuMi il Tremiftxrifm Catfdkin
9iìSèi¥iilfmtmgùia.iiu^lÌ€Ll>9^^
toniamo a fmilmghii il fimile fanaa alla Gkma>4Ì Credo >tfiSai)£his»4Jri»ifnis
Dt^s&jqiiaìuhwlfine della Meffa dà il Legato la haudkiifmefol^me%fcrr^fm&reé
ii^ajfifti di effa btmditùmejfijaè % al Sit tionietì Domini bcoedidliimMlt^Ailmtorìaai
aoIbnuAitMioimne Dominili e^ al Benedicac vosoaiQÌpotfMDeiisPattr»EJIiÌBift
^iritus San£his>rfof rengpaa detti doLpredeuo Legato im U berretta imcagfffiambk
fkdàeglÌ3€OÌVrmi^ri0^& gè altri tutti ingituntbim^ i^ptalidetii fp fmbtka dalfmo^
canemcù^ che ùcitc U Baccoto m mano L^InduigenKA di cento g/mti tchtdd%& cmuceàt H
ixg/^^atHtti^ifihefomfhtiptefemhaia Mega.Eifeia€af0eglifògia^$eàlVr$^
mtfieriQfdIadettabeimdktùmex C vienptMcataUfmlmlM^emafa^cbcèfiita^
^f^rm^me UmI qfftMtra Tre tato di Siama CbkfaieccettmuiiCm'dàkUktbrfm^éé
UMogiomitit dauwf ^
Fostnka bt Meffattuttiftamukétfeiertté^fuoi Uu^ ^mtam^$$mfaaF^cmi^onbettì^
fimaordi^ tutele ScmU grandi xcbt fom fei » eomeiidMoin altro àt^% & frima
éHeltaìa.cuiteccaiii4meltamofrecedetkakrn& pacando fe^
la Signoria xfripàa ilGMardiaMgrattdedàScuoladona al D^ éneèel^^i eamUotti
mitmticonoeoafconabri lanon yaghiJJimiiC dàsrmfpeféhnwkptrimx&'takrofexM
9nm4peffafnamtìgUe%ccn kajrmiaUmbidlt€f^ai€0oifmtndèiifimttat£egt^
mk<inaà»Ì9nkeméglietii& agtakrhMi^0rati^icaMaik$tàmimridiéimàM^^
ftnm^ mmmtuea (j,e bene alenai anni aUa Scuola di San Tbùodoxofiaafiedijpimfire i
fimamti miniatiicon molta fna kdcìtrà tanto ifwkComfag/tideUai bamadifyna^'atmmn^
^efiaPreJknte della Scoria, candelotti % portati dalloigente b^ofdi ScnoU fnpntim
gran numero di baaikte argemtou:btwuLbelk^ma eafa a.yedereJaffjac^umamDoal'Pri^
mkemxcbtfià^ f^^^ CM^toi Tont^ali fopraàfno FaUUfkm y wtt camtelottoper
Semina ^mUautnH im^forciafcbedMnaàtnttii predetti fernenti funi %t3imoaaxSnd^
éintoiiOujiwfiemiùSottncaumitài^ccolah^ Fanm>ilfimilean»alFÌ0>^
éar»diCbtofaMèfa^llkàdeikcerimmk%&àidneS49g!re^^
noMmanaiatntte k predette Scuakin£enadicenfoog!Ìanm)i,&fonomAi^difA
kfefawaniaf^rkpciiauuenturadànnnkSarea^nakbadtmnde ^fodt^if^neftì compa^
wemioalla.&tnda^e dimandandoik^k àtnno^cortgfemant^ ^
Finka qu^ difpenfadeK andiktti^tAda.effe ScuùkxUquaLduta y»grnmpe^;jfi.
il9rmuiifeeomUSigjnoriAperlAyia^beTffemiexi^
g/mgftQrneorif^ tnua USjigMrÌ0.mà^mr fecH u:attandogU tutti regaUuigakamt^
IM ^je f Mifir fi/Mi0(f jCMC4i||Ìl|ki^^ anacmtomn >
^èt§n%àtlmmit^ffiitod»k^
■1
9SL PBrIKCI?£ LIX XU. ;o9
LAnooaiMrìmeiitc inSafiM«!«»|>cr]'Aiifiuimatìoiie4dlaMados^ t^M
G^pjMdìiio Icalki ^(i doffeprMtcìpioaltalilbitmoae deU^lTolc dì Voiecit •Pcrdó-
cbe^ffnidogliliiiominrddlaProBif^ perla fiuTcmita^ li fo^^Eoc*
«lle€.i%;atie« mafencaltitii^ltre itatte»ipirMdo ài rmatrmvt wftaMclieMextf-
fatala méldtia dei Barbari» che fti Tanno 407.Ec|>eK&e di gii llmperio di Roim
comindauaa decliiiare>8c i Baibari a prenden tuctam
di biif condofia che d0oe pof :aiianti4alciiano antiq^iare mie ircwcicre |9raia-
leado a poco a]K>co»pìsflarooo»iìonTolfti^ «dIe^xMiincie<fìciiieaKoma»au
andarono anco a Roma 0cUTiiantoonoiniK>Blfia>pcrqoeflomKraado Alarico
Rè de i VifigDd i<alia Tan. m. & hMondocon1oiigaa0cdJD jprera& £Kx9icg-
€iata Padona > i Veneti eftintorif ftioco nprefo in ca(a.pervoio Utco aSIacoogia»
le il miracolo fegnico dcUa pioggiaifabncaronola Chicfa al predetto SantOtli co-
me noi dicemmo ih altro Inogo. Et l'anno medefimo i ii$.diMaiaot'fiprdfie»irèi-
tondCQa^'odipadoMji0Ìakk>4tetMiGd^^ itQÌÉJh
4C0ttì^ & Antonio Odno de Louani >di fìbrìcare vna citnt portuale inlU^UK icjtm
ÙnoxfOìdSltotàìxto . Siquisnaudlh
cmtiderit^innHkmscfib. feruistamenir frMi$mU%acpafif^^
iSrcCcn ordine che vitt tenC&e'vn'armataper ér$ercit»i nà maret 8e ncfUeroc*
coitenze delia guerra per enaidia del porto» & furono -ektttireConMi ifqpra l'-
opera per due anni. Et cofi i i a <«di NlarzoJul meno giorno »'litliefle^inqplo a
fondar la Chiefaa&daCtttsLdi^enetia» efsendo il cielo in /ingelar di^oiitione •» fi
come da gli Aftronomi^ilatoctlculatoipid voke .Et veramente ranièlioe 8c for-
tunato pruicipk) per vokmtidi DiD>a fioe-di folleuar la liberti» 8c laticMItid^ta-
lia»bi (]i]al doueuàandar del tutto in lonina jier la:partita di Go(fcMt)mo;<3im^^
che rimanendo inj»«da<ieifiid>ari#y6llexhe nella declinationedeirin^ieriMhr*
^ge&c vna nuoua atti liberai chrt{tiaaa;UqnilefofseTÌcetto dei j^biife 8^
goo deUo/plendoredi qucfta gii dominatstoe Prouincia^ <ond%>a nacf «e 4soa Ji^
pertisnditijdidòcbedoue&^ìiÉfdre. Onicìafia<heiljnimo<acordote«tàeii
^ofio nella nuoua Chieladi Sanlacomodicbbe nome(Vi'Ooaie£ dibe^ aliflira )
Felice » JcÌlpriaK>l^indpechectfl^jportal8eil Tuono Docile a Rìriio ti chiamò
iBeauMnoro AogelQ>auai] e^srefsameoteinferematflT^ieio » die qwfta partefcr
o&d oualiti fuadouefte ef$erFeiice>& Beata»{tp Angelica jieriuriutaaiocie» Okrèa
<ioi!Eflodiede*prtnc}piointempo<> t:hegli1iumnimcrandPmciltO|>iàfimientifNlb
leligione» come più \icm a fecoli^leSantiPadjri^
l^el mefe diMaobo» «eaeraio anticamente da ^i l^^ktif^À dairaltref tà ecod*
lenti natioiii« Ertici quale flmondofirinefte di nuoui «ccdori » rinfreicaado k&e
.perdute bdlcBse* £tjla|ualfareautodagUantidìiihhlri.8cda4ÌloaMni^Hfi^
ddranno»fi come teniamo aaconoi^ Et«elqQaleauenneJlmifta'M>deIfatirc4^
^ione(dd moado»per la morte di NottroSignore^Nd
tifliaa Vj^giacfa Annufltiatadaa me&o<eleftetdcMa IncamaiAìnc <ld Voiiodl'
JWo.
« Ndlajhonb che il Solcerand noaggior cotoio dd fuo ^pk9éMfàtMiW9Ìmat
^oddpiù{upremopunto»chcfòfsenddoio« Per queflopriad^io adunque
00
^5to deli; andate fvbucmis
to altOf& ilhifire» zcàodK rìitfciise immiwfdzfkti, pre4e(ta^fecoiKk> akani » dà
EicAitUdovtcéàA.^endamàdiernmabf^ fi'efMii^ ad qukfcentes bé^
hitantefauefecHre . Hi amnes habiuouftne muro » vedcs & porta non jmu eis &c. Et
fdalqpi^elrar^ Ctpercfudfoleoniffimo pomoconfìi^
»craco alla Nudre di Dio» la Rfpublica facendone lieca con;ia)enK>racione» erdiaò*
che il Principe con la Signorìa^difcendciiBeogni anno in San Marco j 9i,€tìchnxHS
^i offici diurni della maccina» vi yóUsc dopò definare vna predica elediaiche G fool
&e dal nuggm: picdicance che allocai riicmìin Vciieoa* Ec di ciò ilGio^pn
.fcnTse. . : . >
(
A Patapis fondata die hocfuit inclita noflrd Vrf»
Excidium patria^cum vcritifque Aot»
Omnia nam ferro vaftabat » & Atila flammis
* Barbarus I Italiani fuppeditare voicns •
Marcia quocirca ftatueruntrltè quoetnnis
Virginis ob laudem viUxc Teaipk Ptcrcs«
Duxexhoc igitur luce hac comitante Senatu
/ Sacrum adit , & grates Dis retuliflfe foiet #
Praeteriere anni noftra Vrbs» vt condUa prf «lò eft.
MtUe ac Centeni bis duo to^que deceoi t
Ha?c eadem vt tottdem foelix pertranfèar annoi
Fcrte prasccs Maria? , foluite vqa Patres /
A D P I t I e N E. -^.
^ggim^edStrb^aiCheUTrjmcipeoieMefiaUmattina^ eheam moUafolsnnità
rien cauatay & ildofò definare l ydita la Vredica * e cantata Compkta,fene ritorna d
^akx^ 0 Segnefoi : ma fé percafo occorrefie > ebequefla foiennitd yenifse i cader in
i^akb^ giorno detta fettimana Santa 9 viene trasferita al Lmedi dopitottaua diVaf^
fnay come accadi fanno 1 60$ . che efsendo venuta ilgiimo del Martm Santo 9 il Tretn
làf^col CoUepOi deliberò di far la foiennitd nel dì come dt fofra . Difendo inoltre > cbe
ip$efta i la prima andata del Trencipe few^a 1 Trionfi .
* . . •
; Andata Del giorno di SJfidoro*
LA decima cade nelgknno di Santo Ifìdoro t detto dal volgo San Sidro i 16. d%
Aprile. La cui cafìpella in San Marco fu fatta l'anno 1348. da Andrea Dando-
lo Doge. Et la foiennitd Aia fu inftìtaita dal Senato . P^rciochc in detto dì > fì faluè
Ja Rq»iib). dalla congiura di Manno Fallerò Doge 54. che fu l*anno i J 54. H quale
ciTendo di etd di So.anni» mofso più tolto da fdegno d'ingiuria » riceuuta per cau*
fii ài honof feoMMlc • & dal conngljo d'alcuni fceìerati» & maligni $ che per defide-^
r
©IL PK.IKCIPB L» XII 5it
to(oon la famìglia (ua^ che fu fetApre i1hiflre> 8c frumiou alla Patria > &: pjritna» 8c
poi del predetto accidettt« ) ma te fi» iofelioc memoria . Percwclie £co|^rtofi il
trattato per via di Nicolò LMbiyche fiil^hxnracwdt San Maroot coafeflando vo«
lontarìamenteiil dclitto> al qiaai (u {ointocontra lya voloottUSc impucaudo i debo-
lezza d'ingegno per la fuasrand'eta quanto fiera penfatotfu fecondo il merito
fuo punito da quella Patriib la (]uale to haueua ef aitato a mt^stor cdmo di bono*
re ch'ella polTa concedere a fiioi bcneineriti . Bt aUaiqaate! cuo ora oblieatb eter-
namente} poiché lo haueua eletto-eoa fi lai^;a«ano al ppinto Scoftioio >Tenza bal-
lottare i fuoi concorrentt>peir Principe & capo .
Punito adunque dell'erMr luo * il cenato volte che il Doge vifitàlfe ogni^anno la
ptedetu cappeua><ome attefta atu^ 0 Oiotsto dicendo .
Cur Ifidorifiat (blemne<)tt«aiiiili
En referot vfque adeo cor celcbretàr idem •
Prioatas caufas yltorus io Yrbr Marìmis'
Fàietro» illuftrì fangaine progenitus .
CoUe^s aliquot nauarchìs perdere quofdam
tTiradauit. maitts tut fibi fièarrtpere .
Recoopcrtaiii tnuK fuerat quibus ipfà poteftat
Gomprenfum iuri fuppolaere Docem .
tl^nui^i demum .capite eli percutTùs in aula
; .Qsp iufioraodom pr^eftkeratque loco V
iuM' jgttiir^rteni biiac parìterque h«c iufta Marinili
F^ue aufo accediti prò mcritirqae tulit .
■• • •
*
Rh^UtìL dd Corpus Domini . -.^^
. , .1 incorno intorno Jt nauftcen panni bianchi
, iopra ahtméUe ornate di v«rk verdure» il Principe col Patriarca» col Clero $ & con
1eScik>te»andi^réonda humilmente la Piatta col Sacrtniffimo Corpo di Noftro '
%Aore (otto il baldacchino 4 ■ì-' . -
TEx fKrrcioche ogni anno (inietta fcala perii viaggio di C^émfalem % i pellegrìni '
ridòtti in ^tìd tempo a Venctia > ranno qneldì in proccflione con la Signoria , afta
fttìùiì deftra dé&gQorì. Et circuita la predettapiazza piena dx nuoierofo pobotoìlri^ *
ctHtt in Sto Marco- Onde ilGiorgio dice.
IK K»!
A - —
512 DELL'ANDATE P7BLIGBI
PnecipmuD fidpi ooftr» tnm i
Ceoicntur C hrifti corpus, &j^ caro .
Viide redeanptorì (ftatiem diqiM quotanoà
Hac caufa « à cun^'s concelebranda bom •
In coena ha^ docuit myfteria fnmanus IcAis
Qvù dedir io potuta feque cibuoaque fuk •
Qui vttit ergo DeisyacetìK cultor habcri
In caraem ▼croi kmi» Ule aximos
Vera carodekas cenfenda efi hofiìa Chrìfti i
Hoc prstftare {accr vir nifi Demo poteft.
Qii fan^m percgrinus a Aat luftrare fepulcnmi
Se patribiis, luce hac coDfociatqiie Onci •
AI>D]TIONE»
fybano Ottano mfiitsàcMeftó giorno tanno 12... per lo iniracolo dell'Oca ConfecratM >
fuccelfoaltlM)raneUa^chiejaaisa^a<Ì^ifÌina di Bdfenaitdlà Chkfa d^Oruieto^ tbc
mentre yn Sacerdote fitofifitamaudìéitidel &actamentù ^qketUSntìfima d^a ffsh
ttirìfangneTnnoytmgendone tutto il CoffWTéde» , ^ ,,
Hor innanti che il Doge in Chiefa vfnga in talgiomOiU V^atriarca delia CittàfnMétéit^^
per quefio e f étto dal Vrencipe , e d'ai Senato», fi appara degU Sacri ^bùi ToHTffcali i
man finora deH^^ltar Maggiore fèpré^nn IMdéflorio %egimno U^Préncipc tfa con bti p
fecondo U /olito, la.ConfeJJianei poi cmMétAftfiacmkgrmdiffim^foknmà %limme tsr^
dine per far la Troceffione, U éfualmen fatta come le altre nuana alfle Scuole^ alle Reli^
tioni, & Coì^egationi di Vreti,ouèrCttro di Kenetia ^maaon affa$ mi^ior/oìénnitd ;.
%llùeroche tutti compari fcom^pompofamente con ornamenti ^atnHyCom^irgeniarie^r
^^^liqHitin mano %jcon.rapprefpaaimilofr€pà^
degna ^vdtre^
TaUateai/fnqne ledette nuotèfRel^mif (f'Omgreratiom, pigtisU Matriarcati
TabemacaltumlaSantìffimétOÙademro» &Ì9m4tafi U Vroceffm^dmi cammiii dk
tbiefa^co ipiuioH t e daftaUri vntàfdfcin egaftrtto90,titttìappéarati4o ipià pretto^
paramentitefce dLQhiefaptria ^((M4Ji,S4mJ^acamù».fegfie$»dok il Doge con tutta lai
Signorìa > alUHfuaLportafei CAudtierÌ€tm htfloU4ififraricciùiCoìrù<r gettandolo coft>
t0mbreUa9fottoquelUc$nogniriueren^lopigliano;ecoslpajf(mdo ptrcor^diTaUpL*
xjo % & yfcendo per lapoirta.della.pia^Ha della paglia, circom^a^Wf moltOihnmtkà % e-,
jimtknfe tuttala Tsazhir^
Cittnfafinalmente & Cbiefotil Vatriatta-col Sacramento in mamfe^ ne yàsA la portai
delCoro % yicino alla tede deiùsgg ^ afpettatoalauanto finche gumga il Vrencipe com:
tMttalaSignoriaM loro(cbe d^àkantrmginouhioniftanno) col Santi fflmo Sacramento Ui
heifedittione ; tr portato pofcia tofià per luialfuo Inogp , fé ne yanno effid TJÙa^o $ r
quindi <^*tmo alta fuabmitatione ^
DEI FRINCIPE Lia XII ju
AadtXA alla Giudecca alla ChicHi del
Redentore.
£Tnetcmpino(lrìflèinftitaìtiPafidata dd Frinclpecon Jb^Signorfii alIaGicN
I decca> alla ChieTa del Redentore >^abitacmda i Padri f;appuccÌQÌ»& fabrica*
ca dal Senato . Percioche hauendo la pefte l'anno 1 576^ aA^Iìta h Città con gran*
diflimo danno dell' vniuerfale > il Publico fece voto i Dio per la nberatione • La^
<]ualc hauutafi miracolofamente fecondo ìà petitfone ^ il Principe con la Signoria »
in rimembranza di tanto benefido» Tiiita la fua Chiefa«
Vifita parimente gaella di San Rocco nel Tuo giorno fedino : St ^ San Ste&no
ancora* Et la mattina del Mercoledì Santo > vi ne piatti alPindulgentia di San^
Gionanai > 8c Gionedi à qaeBa di San lacomo di Rialto , alla quale concorre tutt^
1! popolo di Vcnetia^.
ADDIT4 NE,
Fa inflitHìtaquefla andata fanno fuietto fono U Doge tmgi Mocemgo % ia terT^ Do^
f/nenica di LugUo. Fkne ridata quejla Chiefa da Tadri Cappucini » i quali fa concia
ialSenato.
Si trasferiftìfUDogeogrtannonel fudetto giorno i la mattina alla detta Chiefa co i
fiatti » & ydita Meffa bafia dal Vriorediquei.Tadri t co' motteti cantatida i Mufici tti
San Marco ateo fertoriOi&aUaLeuatioaedelCorpo Santiffimo del Hedcntor n^^bro 9
ritoma a San Marco alla Meffa Maggiore 9 che rien cantata da un canomeo » & pajjate
Je Scuole fcpn le Religioni t & Cor^egationi de Treti > afcende in^Talai^ alle fue ftan-
Tra tanto le dette Scuole yRelmoniy& Congregationi inuiateft alla vifita di detta
Chiefa, paffano il primo ponte pojBccio yfabricaio al traghetto di Santa Maria Zobenigo
fopra tante piatte^ & poi H fecondo parimente che getta dalla fondamenta frefo la Chie^
fa dello Spirito Santo per diritta linea al Redentorct ch*è vn lunro tratto dt uia . La moU
tiutiine del popolo^ che vd in detto giorno a vifìtar ejfa Chiefa^ e neramente incredibile i
e però ui fi fanno fare dal Tublico idetti pondi che oltre la commodità > che danno aci^^
fcuno di andarui,rendono una belUffima uifiamaffimamente quando pieni di gente fi tjeg"
gono-y della quale mai in elfo giorno dalla mattina per tempo 9 fino alla fera fi trmano
yuotiy tanta è lafre^iuen^ di e fio popolo » che yà à r^der gratie a Dio di un tanto bene^
ficio. Come egregiamente è flato ejprefjo da HenricoSottòueloTitolato in San Gipuan^
ni Br agorai e Chierico del Doge 9 amicamo del Stringa^ nelU feguenti ytrfiy fatti ai in*
fianiA dieffo Stringa :
r
Princcps Quintili totoconitaoteSenatu
Vnde Redeinptoris Tempia Sacrata petat ^
CaufaeftinprQinptii» Venecam conflixerat Vrbem
Pcfiis acerba nioiis» crux violenta^ rapaz
Dumq; lues i^uitiCaRAosilaurcraluIediftu)
kK % la-
v«K_i»
P4 deeu:andatepvbliche
Inuafit tdii mors inopina fui's .
Tunc Patrìae patres ruplices prteelara tooaintl ' -
Vouerunc Chrifto vota, pKCf st^ Deo .
Hinc ^4em ftruxere pij > merooresqs rublifflem »
Qu» Cappucims maanaaa inorbe v^*
Huc, httc inde alacres, Ime conneiiece quocanafs»
Haac vùuQt CiueSkdonaq. grata £;runc
Andata a Santa Giuftina •
S'Ordinò finodlmente Tanno 157C. l'andata iSanuGiuftma >pcrineffioria ddSt
falute>che riceuè noti pur que(to Scato>ina tutta Chrìftianìc4 • Pcrciochc iiv
quel giorno» che viene i 7. di Ottobre j ù roppe da noftrì » ftìfieme con le genti d^
Papa>& del Rè Filippo>rarinau del Tura>> kfi pcere poco meno di tutu . La qual
vittoria fu di maniera memoranda > che non a le^e in alcun tempo > che ne aoue*
niSkCSc bene Qttauiano toppe Marc' Antonio 1 & 1 Gred Xerfe ) vn*alcra fimtle a^
2 nafta • Onde oltre alle dimoftrationi» che fi fecero d icoli alta auneocura » corno
1 quella di fracaflàre il nemico ( fi come altroue s'è detto^ fi fecero anco daQa^
RepiibUok per rioocdansa di quefto fattoi nuoue mone tcj con nuoua JnTcrittioac»
da vaiato ciccate «
MEMOR ERO TVI IVSTINA VIRGO.
A D D I T I O N E.
^i diede ff incoio à rifitwr quefiaChiefa tanno fegsteme 1 572. Ai/ Doge Ift^ M^
eenigo^
. va perciò il Doge con ta SfpHiria ne i piatti ; doue vdita Mefia > che yiene da ruo de
CaBQnici del Vrencipe cantata con folenmtd molto grande di canti 1 e di fntmi sfatti da i
Mupci di San M arco y e cot^ frequenta ^tmir^ile di popolo t ritoma in Chic fa di San
M^co%dme pafiano le Scuole sbandii te Religioni^ e Cmgregationi di Tretiy quali paffa--
te per coro^ & auuiatefi d Santa Giuftina i ritomd effb Doge a Vala^ » Efpref^ ìpéeJUt
aadatail fudettoHenricoSottouelo con gNnfirafcritti Terfit
Nonis Odobris luftinae tempia quotaniiis
Sacra folcnt Vcaeti yifcrc» Duxq; Patrcs .
Namq; die hac Vrbi infignts Vìdori a» & Orbi
Totfhabita eftfemper gasdia fu onna fercM •
Lii3c fiiit harc omm per tempora ciiflfta fideli
Gloria,Lau«, &h6nor» gratfa,paxq; falus«
Turcaruffl vtfes otnnea demeffic 1 & hofles
Miti-
Miliabas cands dex^ra Saa(ft« f>et *
Idq. pius ooDtt picferttm jHvftkk ^\^Mt
Virginisiftius nonis amore Deus .
Hcc prece protetrix oofiras miferata lgli^»r(S
Sollidta » Chrìftaia flexit t vt jfta duret .
An4^ta per riQue«óotie dtlCotPo di S. Marca i
A D b I T I Ó N E.
i09^pertmfra(crittacagHme i CBHci^fiaeófacheeffcndofcorfi moiii anm éattd
fri$9MdePoJaim$e del Sacro Ci^ nella Chiefaal nome f ho dedicata 9 fi
fimarrì éffatfolsnmnwia m ihe parte della detta Chiefa fo^e flato U detto Corpé Uca^
iùie pM>i fMondoU Doge^ cb^era althora aitale Faliero%gm tutta la Signoria > pieno per
€ÀdtjommoffTmÌmitodolne,feteài/lani^ di
CafleltOfChefaceffepnbUcarpertiittalacittdvn folenne digiuno di tre giorni;* accioche
€on quefio$e con le orationi de^ fedeli fi degnajfe il Smwr Iddio di manifeftar il luogo t oue
giaceffe il Santo Corpo • TuUicato il digiuno > dr efequito con molta diuotione da tutta la
€ittd$difeefeitJ)oge^ %$• di iUugnodeltanm predetto in CbieJ a ^doue cantata ima fw
lenne Meffa dal dSitto Fefcouo » e fatta unafrocefftone diuòtifsima attorno la Tiat.^ »
f coprì id&o miracoiofamente illuigfhfaeemo^e al cofùcttaéel D^ge^e di tuttitche pre-
fenti eranoififpe^fsero dafefiefsii marmi di quel piiafiro» outr colonna » aUa^ualnoà
cediamo al ùrgente l* Aitar di S.Giacomo appoggiato; &fpez,jatifi -peieffe à muouerfi
pianpiano,é' ac^mparird i^ifta togtfiNto una picciola ^rca» che dentro cbiuph e ferra--
toteneuail San^t^po ì il quaU con motto ftupore 1^0 i e conforme al defiderhfuori^
erauato dal Do^,é^al Senato,refero infinite» & immortali gratie d S^i$ore di un ta»^
^donOityordtnarono^d^iHtcfio porno per memoria di cosi ffranmirac
Mi annoueratOi & che ogn'ànno ficetebrafie con fotennitd grande la memoria di ifu tanto
éem^io; come tuttauiafi offnrua difareadlfonoref&gMafua . Quefiomiraeoio i fiato
dame defcrittonel Ubnh mandat^in Ime quefli ultimi anm»eome in altri luoghi dique^
/fojferapiàiM^hàaccennato» nel quak fi legge diffirfame^
oi^medeU*aneUo 9 che fi ridde in uno de* diti del Sacro Corpo ichelo hebbepoi im 7^o^
hl'buomo da ChdJ^no^eonmoke altre cofeeuriofiJfimet& belle •
Difcendeaduuifue per memoria d^tm tanto miracolo dVrencipe in Chiefa > douefecm^
4o ilfoUtò vdita Meffa cantata^ panate le Scuole Je ReljigionÌ9& il Cleri, fi fa una pro^
Mcffione attorno offa Cbiefa^pwtandofiin proceffione degli Euat^elij fcritti di oroprio pu^
gfto di San Marco^ilfuo iitogroffo 9 con unganolo parimente fuo > che non èpa iljbpram^
minatoma un^aUroÀato perjegno daMad rn fonerò f^otàjio Tefcatore, Perche ne fa^
eef^eHndmmalVreneipeGrademgOtcnmeinaltroluogodanoièfùuodbafi^^
ratoteioè à car.^^p.Onde il SottoueUofofranominato da noi nel fine deWUndata al Re^
dentore^amipojemfiniilfoggettogliinfrafcrittiyerfi^chediMaranoeon belmodo%&
Mnbreuiii tutto il foprafcritto fatto mptifa tale.
U9 DEif ANDAtBPVBLICRB
Principe Vitali Vcnenim legnante Paletto
Membra Sacri Mard tim latuefe diu .
Dttx Iacrymans>popuIus,Cleras>'pfcchira Senatift
Prsebet vbique D^ monera > vota , preces .
M^iro» adeft TeaiDlum. miferaoi mifirratiis 6c VibeiD :
•
Atq; anttlum digiti^ porrigit ante Pattes
eDetirtsenTent Delphino Sahaa Cèfhittioafli
'-mi
Saaatis manibus denique dona refèrt •
Interea Domino pr «ftantur munera cunAis»
Ipfo aaao fpondeot vifere Tempia Pattes .
Sk igitur votis fohinnt folemnia facrìs »
Mixtatp dant Marco flamine thura > rofis r
Atdttt diuerTc in cerei giorni deU*-
anno.
«
pcr9rd$nt fmmeiUedemcjiùìumC^mBOéUcmte andftealmtmèro Wi vi9Uidm$
che fa il Tmafecm USipmia, jmfaixA ìtìmr^pneUafiki Dm:dChief$9tùmimm^
.4oJMpétmiil^alc$t%memmofokme • {Src^mtpri^cifióé^U zmnidiChriifhSP'
^utUilMHikWalUttrgratideprefioUyaK^
jgmMdaiy'képmdiChkfihMeciH^^ frimi fcalmi
diÌ^aUMrfr»iet$0,ftrefierHÌMog» fmri dette c^lonnellt di ego attore aUimomonn^
J^xttaSigamU%l^Makril^^tHi%€^^
Z&fitOMfiMt^fimi Tiene CMiato da i M tifici dt thkfafaUcruuh t^ da aUri$ che vmoM
i$IUàficfUperfmm^^iornduer^foi^eficaàULinC(^
ci coTh c(mftifore% '& marof^ia di ciaf^imo, (Sr ffecùdmeme de ififrefiieri. $ ^moU ed»-
ftffmoMQMPWfimiÈfkttimrara^nèpmfit^^
ter0ip9icbeiMi^cétedivòce9&'dIfifmàt^
\mente fer Métejbn > & Cfpiiero tJMci t^famefigiotiam» cùtMtomwmatì ai
mirnèhCroctidctto ChiotuUto^abriciU^ da BafiatiQ .
Denoil^efpro9 &f^ciaC^mfMafa;xjicént99fidafrincifdùdMMtìtii^
'tanumB i tmiemci^gk akri Treti diChiefa; cantando feiè nu^aimtnie i camoréde
ire Lettìmdelfrìwta ì^oitmmoiie tre aUredrJ fecondo fefti^ muftcatre Scttocammci^e
ie tre^ttime del teri^p tre^ammici^ i ciòdefmati dal Maturo deUe cerimonie^ a cui toc*
ca inuigilare cònfomma prudenxAt & frocurare con aUrettanta dtligens^ « cbegti^fidt
dimni non tanto di queflogiorno» quanto di tutti gli altri deWannoy ftano recitati con ordi^
nCfCr regola» confirme altanticb^mo » Cr generando rito ^leffandrino di quefU Chiis^
fa^
DtL PRINCrPÉ lilE XH ^i?
fsAt^dfei in mUttC0f$i4l Bimano iiffgrentìiieifémfèkùr^^
t^queU^abrddtOoOrationaie nelle fue^ rnkriehc. '
Hor finite da i Canonici te dette tre rftìme Lettioni intomo alte, dne bore MnoHe % i
ptihè meno j U predetto Fieario apparai^ de, i fmri héiti Saser^ali con due SoÈtoca^
nmici per eantar I^Euangek^ CEpifioU%fi dà immediate principio alla M^Sent^a af^
pe$iar l^bora della meta noae^r primkgio ^peficlico eontefio aUa Repiéuca^ parte n^^
dùfi il Doge dalfm Bucai Trominfieme col Legat09& Qraioridei 'Premipn ad in^moc^
Marfifift primo fcalinoifer rifpoader% comedo dotta in aitri tm^^alla Cm^e^ene^che
fi fa dai Legato .
Ma ci ftamof cordati Udire della v^ ammirabile% che rmiie lagrandifpma qnantità
di candelottÌ9& di torci dixandid^ma ccrotche aceefi attorna la Cbtefa ad alto fi
nOii^uali oltre ilgrminme% che fanno in ^aUmfnefuapatte > H^megUo» cbejef^di
me^fpgiomo» fanno ancofinpire ogtitnnOi che /Ha a mirare tanti lumi %tr eoa fpe$y coma
fmto;tmperoelieannoneréU^ de icanddottidtUlnrennat^imo intorno al n^^
csinqnaeentOitdiuitcidimredodiciinMnoaóc^Seni^
gentOiC dette olire cete moHe dign^e^^ Redola % (^grande che fianno àeeefefcàra IS
^Itar malore > è da* lati di tui: che in nero non/i può i^er luminaria piùgrande, pia
riecatpiàjHperbajpiàwéile % & j^iitU^e di qtiftanondiràin Italia JotametHeimàni
anche in tutte le parti della Cbrifttanitade.
Ma è Mia ctfa a yedereMtanJ^ fi accendano i predetti candelotti» e mrci^ptfii ad òt-
to; ilche -pien fatto 9 tptanio fi cantano da ipredetti Canonici te tre ykime lettiompre^
dette del terT^ 'notturno ;PerciHbe datoR fuoco in ogni capo di crociarndetlaChiefaa^
UfiappadilmQ%ch€aqiie0oefettofidifkndeaiti^^ canéebttif
che poco pia H quattro dita difioftifimo ano dati* altro» in minore fpat io d^ tempo > tkrwio
direbbedue» ètrecredhfiac€enémottftt$adm$tempocenmaranigli4nonpoóadeiff'
guardanti. FormtaUMeJpiallequattrobore,&mez,adinotteiaciirca>it fhrenciptd
VaUtsffjo eollnme digntnaiffima guarnita ditorciy portati da i Comàmiatori %édai StH»
dieriifetiaT^i» e tmtigli altri alle lorohAitationi.
ta feconda andata è nelgicrno folemùflimo di '^{atdeiiifeendendoint hiefa alta Mef^ \
faltu^ore» cbe -nien detta dal Vrimicerio Treltto di Cbkfa con tmti ^ babiti Vont$^
tali% ^catttaia con altre taniafoletmitÀ di qnelU fjf&TÌi»
micerio dette le due orme Meffp baffc la mattina a kuon*hora per tempo > riftrbamhfi a
dirlatarxA m pont^cate alla irefer^a delTrauipe. Et vi ftpon^o à qnefiaMt^
fbprai*^ltare tutte le gioie del T eforo» che rendono grandei^ajar maefldincamparame
4t riguardatiti . "-
Later^ènelgiarnomedefimadi7{ataleyifuando iléopòdefinare difcende m Cbiefa
M^dirU predica» la qud udita fé ne ràpofcia in trionfo ad vdir f^efpro àSanGiorgjìo
MUggwre» comedi fopra neW andata ai detto Santo babèiamo dichiarato •
La quarta fi fa da lui neltottaua di l>latnle,eioè nel dì primo dek^anno > ffomo fe^uo
della CirconcìfumedelSign.doueyHlita Meffacar^atadauncanouicù» fé ne ritorna àTa^
loT^o. La muMa è nelgiomo delt Epifania del Si9n. douefarimenttode Meffa »t!rlapé'
bUcatnme nette Fefle mobili dell^anno e<n'rente»che inen fatta in forma di fermane dauno
dai quattro Diaconi di Cbiefa» fub^ cantato» ch'egU ha vEuar^cUo .
, La ftflaènetf torno della Tur^catmne di Maria Verone mflra Sonora ; dotte fubko
ffuntùimaoro %ftfadal celebratfte la Meffamaggiore » che i fempte un eoftomeodi Cbie^
Jaflabenedi^on^urdmaria delle candele»dopola quale prefentata da effìieelebeattto una
aktdtUatcefihfmaileandelmootdiMriot
ic^ 4 la
51$ DELL'ARCATI PTBLICHB
U Chiefd% portando MtìfCod i VreHéi Cbkfa^ome mia la S^naria iimà iiàtetapaH^
mente acce fa in mamhcbe reftapaifiuufinaimcntefòmiia la Megaife ne riwna UVran*
eipealfn$Talaxp!P.
Lafettmajarebbe queUa^*eglifa nelghmù della Madmma di Manjhma perche di
épuflane baciamo trattato a dietro» Utrmafa^ come anche faremo dme altre 9
dejtrkte parmiente à dietro; ponendn^perfettima quando fene difiende m Chlefa ai nUr
Meffa carnata nel giorno delta Domenica delf olino . Tercwche difcefo in Chiefaffi difn^
hitoprhfCipio dal canonico j cbeèpercelebtarefallabenedittionedeldettoolinófperfarfi
foicon anello in manola prece ffione attorno la Cine fa; mapercbela cerimonia» cheR fa
feram$coT^oin$nlproceffionepèagkibelUf°^ habhiamo ghdtcaiQ
iene defcrmer ogni particolare per inuU^enxA di ciafcnno.
• £dim^danotare$cbeinnantÌ9chedtfcendain^fbpornogéidiVéUatJO^
$ipe%mtcanonico di Cbiefadei refidenti, creato in qneltannada tnttoil capitolo de ica^
woniciin Bafìkcano, quafi come Caffiero die0o capito/o {ritronandomiapmuo Ì03 mentre
fcrimlepnfenti cofcm talofficio ; ) ha carico difarfonerfeprat^tkare, ejhprailpnt^
pitn de i Cantori molti ma:Qi tolino» mettendom anco aUime crfieUe piene di Talme ù^
inorate; T^adifine^belmme per prefentar al Doge^a &^4
poltri Mag/ftrati, cbepedimodailapartedirittadelTromDncale$K9' alrejlancedel
SenatOiCheJsede daltaltra parte ; yn'altra di manco Sne per prefentar a i canonici > Or
4lottocanonici; & Tnfaùradimancopre^^^perdaralrejiantede'cbierici^&camoridi
€bie fargli Scudieri del Trencipe, a iCapitanÌ9f!r a i C omandatori » bancndo tatti Ufno
maifi^àppanaio .
. MatraUakre palme yifa poner fopraefhMtareH predetto B^fMcano trebetKf-
fhne% e di nonpicciala/Maf le quali fono con]ogliamt^o% targ/tuto > e difeta in motta
auanUtd» & in yagbitfimaforma compofii; Etqueftefimoperprefentarfi la malore d
Ttemipe»& le due altrej che fono yguali digrandeis^a Mapoco minori di queBa del Do*
£etMna alla'PrencipeJla > €r [altra al Vrimtcerio ; fatte dalle Monache di Sanf^ndrea%
che infarpmil cofe non hanno pari nella cittdz coifnoi piedi indorati informa tréanfoU-
90 9 & con l'arma di ciafcuno attaccatane fopra .
finita la predetta beuedittione yfubito dal celebrante fi apprefema al Doge la predai^
tapalmadifeta;t tra tantodtfpenfate dal BafiUcanOfC da altri f dm^aintarnh tutte k
altre pabnCiConfolino benedetto /fifa la proceffione » y fiondo per laporta di San Giac^
mo%tfanendotHttieotìilClero%comelaSignorialafuapalmainmano%<^UreflamedH
fofolo qualche r amo d*o!ino; EtperuenmaUproc^Jiùneanantilaportamaggfwred^
Cmefa, la Croce fi ferma fiorai fialini della prima porta, il fimUe facendoi Treti,che
éuanti quella fanno coro ffermandofi anco il Doge con la Sanarla > ikhe fatto ,fubito i
aantorì%già f aliti ne i corritori della Chic fa preffi i quattro cauaUi anreitcantano quei bei
yerfi di Theodolfo yefcouo (tOrUens, Giona Jaustcc hoDorjOMi ^ìH che fègue^approna^
ti da Santa Chic fa i quali finitiimentre dal coro det Tr etiche i in piazxa fi replica il me^
de fimo da molti fancmtti% che fono fohtij^ quefto e f etto fifl colmo della Chic fa yengon^
gettate diuerfe forti di yccelli yiui,groffi 9 & piccioli con alcune Mitre di carta dipinte »
attaccate a ijicdàloro» acciocbe non yolino troppo^ i qiéali yenendogià in Tiao^ yolan*
doi fono pre/$ da ^uelUiCl}e prender Uptfiono^f(mofuoi,& fi U mangiamo per Vafq^
imperocbe molti di loro fono buoni da mangiare» entrandoui tra efsi de* colombi gionani »
dr altrabuonaforte di yccelUiCbe non è da gettar uia: la qual coja, ouer cerimonia efjèn»
dofmapcr tre fiate, connmpocoditetto fpiritnale de' riguardanti rapprefentandaeOa
i^fiJìegre^^ilglMl^^nnde^be molarono i
do
DEL PRINCIPE LIE Xìt fi^
é^ttm^miUdipdme/^MoUMoiamawmcotttraroHo'tlpfiro Signore, entraiae inGie^
nfidemmertmti entrano in Cbiefa , &.ctuuat« la Mefia con la Vafft-yne iH Signore, de-
feritta iaS.Matteo,daiMnficbidiCbiefa,ilVreacipeafcettdein Ttdax.vtitS' gii altri
Mti fé ne vanno aOeetfe toro.
La ottona fi fa nel mede fimo gionn desolino ad vdir la 'Predica,^' dopò quella il Te-
Madenefijapere, che in Cbiefa di San Marconon tri fi predica pia di cituiue fiateat'
tamu} la frimanel dì di T^ale, come s'è detto alarone ; tafecondaitéUì deMa Madon-
ngdi Manfo; la teriA nei prefente giorno denotino i la anarta nel f^eiurifSMto ; «?• la
fimanHpmrmdiTefqna . Imperocbe fatta fcielta dal Vreneipe dei pi»rari predio
canti, che predichinola Qnadragefima in dinerfe Cbiefedella àttd , tifa iettare , che
"pei^fiao atreduare aita Sigjtoria, i quali pur troppo votontieri ye^ono , 0m]pido ejfi ,
3utmdo afommofamre effer fatti demi di predicar ad una tanta Signorìa ; hanm'
nardo tempre il tk^edi dar la predica detta Madonna di Marxj» aipiàfamofo,€r
deiyener^SantoadnnVadreCapnccino, il cui habito parche ct/iiuenga niéttn
alia materiaMieipenrattare in detto giorno, della^afCtone dì ChriJio,pereBer hiAif
wtoitopmeroO' hnmile>eom'era anco qndÌ9 di effà Chrffto Kedentw n^o .
La«maènelMercefr^SantOiimperochedifc<^di'Pda:^,&tra4Mt(^primac«n
U.S^oriaM'piattidnctdiip^liartIndulgenxA,cbeftbain detto giorno ogni anno, ài'
UCbiefa diSan Giauanni di malto, & poi venendo in Cbiefa di Sa» Marco, ode quiutgh
Fffici^ dinùu, cant^ndt^i le tre lettmi del primo notturno con canto affai me{h da i Mn-
fici di CbiefaJe tr^attre deljecmdo da tre Sottocanomci,& quelle deltern da tre cano»
miiàcAdeputate dal Maflro dieoro ; Et fatta nel fine la cerimonia del batter da' fan^
cintura qualfifi tre fiate confitrme aU' antico rito di quefia Cbiefa , che m molte cefeteo*
me fi detto ^ fopra, i differente dal n.omano,fe ne ritomd à 'Pata:^,
Ma deuefi annertire,dfe la S^noria,& il Senato, che accompagnanì il Doge in Chie*
'*f^ «wKP»*»»^ I trenormfeguenti, non vefhno (pei moftrar, come religiofiffimi, &
Cbr^tammtt ,wm ne panm efierior mente la mtftttia,cbe fentono mteriormente della
tm«»emCbri^,mquefiigi9rttiSanti)dieolorcremirtao, come fonofentóre fatiti di
fere fuori diauefio temoof ma cominciando da i Ctìafi^lieritpoflogiA il cremefino il Lune-
4i samotvefimttntta la fettimanaS anta il pauonaxs.'ì, facendo UfimHe i tre capidiaa,
ptre ^mgadorià tre Capi del Configlio di Dieci,i due Cenfori,& U CanceMiergrandccbc
fimoH carpo detta Signoria: foia il Doge vdvefiito m queftiffomi convefiicUfetaerC'
mefina, come queUo, che rapprefentn tutta la Hepublica , eccetto , che nel Venerdì Saa^
io, nel quale in luogo di veffe di f età alla DMale vefle un mantello di panno di f cariato j
Urefiante poi de $ Senatori vefiono di color nero,chi d maniche larghe , & chi a corneo, fé
pon le hanno per effer fiati è ConfiHieri , ò Sami del Configlio , aperte : del qual cohme-
roponendogiiUpauonaT^Xjofi vejle anco il predetto corpo della Siffiorianelgioemfola*
m^te del Fenerdì Swto ,per mofirar tanto fià ftncera retatene , tr culto verfo il ^t-
pure,.
, Ln decima è net GiMedl Santo; imperocbe giunto in Cbiefa, fi dicano le bore commi-
cbr.fra tanto t^paratofi de' Sacri habitiVontificali il Trimicerio netta Sagrefiia con tut-
ti tfuotMinifbri, fé ne e fce di quella nel fine didettebore, &• giunto alealtdre fi fola
/olita cerimonia delta fonfeffime della Mefia cU Legato, & col 'Prencipe ,& cantata
■Mefia con moltafttamitd, & con queUe cerimonie , che fono m tal giorno ordinate dalle
mmicbe del Saero Mefiale , & communìc<ttofi il Cterodi Chiefaperinm» del Trimiee-
m€(Mrme*fi,dieeyefproUx!Kttdo fndacoMftriferboiuh H dettocelebnmtednt
fio DELX*A»DATE PITBIICHB
ta^^iia pre^aratOftirpa per la rnattmA > e l'olirà per U dopò defiaan perpwerla ntifm^
poUroi & €oà terminati gli officif di éptefla mattioafe ne ràfiéita U Doge cc^tmti a iti*
fitarla Chiefa di San Giacomo di Ktalto tper rtceuerilgrantefonèdeUa Imùt^enz^apl^^
noria i lafciatagid tomi ami fitfé oUa detto Cbiefa in Jimà^m^do ^kffMdra TesnM
Semmo Tontefice > quando fu d yenetia > come s'è dichiarato a baflanxjt in altri luoghi di
^Hefit opero,
Vymdecimo è nel medefimo gionfO dopè defmate ai y dir gli P^fitij dsnini .
LadoodecimaènelUmottinadel Venerdì SafHo;doiiefatta;hmo9tiilportordtISom^
tiffimo Socìtomento fuori di SagrefliOiCadoratione della Croctjepone conzraiuhìmfiU$d
il eorno Oucate^M mantello dijcaylotOt^T le pionelie»& eoa la cintmrotconlo ifttolefi cm»
go ai coiloi^d à baciare effa Croce^ehe è dei vero lemo ; & il fimUe facendo to S ^teoria m
QMe o dnetfi termina col f^efpro la Meffa% c^ egti^ ne tomo à TaUn^T^
lA decmto terxA vienf^tta U dì medefimo iopò defmore s^yt^in Chiefa ytt gram
fe^^iimperocheimontiifhefi cominci U mattutino, che pur yiettdet$09&"cotàkeoyco^
me gk altri due% ode prima lapredicoy che yien fatta dann '^aéreeoppmmo^egmedmé^
habbiamo difopra f aoùà Uqudefi ordina nel niodo mfraferitea la fne^jimeferpmttt d
Sont^fimo Corpo di chriflo nel Sepolcro .
Trima adunque innanti che h predica finita fiayGpreparanoiimCanonkafef^t4to^
€i di candidilo ceroy t Mali fi dtflnbkifcono alte fei Scbote gramlijeiei dieci per mu>^
j^itapaffana per coro a due a due y prima dieci deUaScm>u£sj'beahro con ^
mei in mano oceefii & poi dieci di quella di San BflCCOipoialtridiecìdeUoMifinicaré'^
poi afirptanti é quella di San Giouonni Fatugel^a ; pi^^ia dieci altri dello ScmUde&a
Carità,
Segue poi U clero di Cbìefai dopò ilquale ytr^ouo i cantori diuifi in due cori yPoi quou
tro huomini % che portMo quattro cerei decefi ; poftia yengcno due chierici , veftiti con te
firette di color negroy, che portano due nauicelle con lUneenfo ; & due Sacerdoti co i Tuh*
koH^ che yanno tnaenfmdo il Saattffimo Corpo dei Signore > portato da ^péatPro eauonici
con le Dalmatiche di yelutonegro in una barra coperta at intomo pw^inuute tU yeUtUù
9efo;p»ifeguanoiue%cheportanoduealtricereigraniiaccefi^. Et peruemito itSout^
fimo C(^ di Chrifto fopra la porta della Sacreft$ai ingmoccbiatifi tutti um coro et cath-
tori cantano . Vetuce>& ploremusiante Dominum» con qudf cbefegue; E$ [altro corù
refpcode. Popuie meus quid feci cibi/ con altri f^erfit come fi yede nelf(^kio « 'Poi efèa
éi Sacrefiia H FieoriOiià infua dbfentia H pia Kecdm canonico% con laflotOi ^ puéale ie
Velluto nero; dietro alquale ykne il Trimicerio'^poigli altri dieci deta Scuola Jk S. hiar^
eOiCwitorciaccefiiumawyxp^fciapaffani Scudieri %(!riSecretarifyfegue itVreneipa
conia Signma. Etperuenuta il cterùfottoilporticodel'Palai^èprefoin me^da quei%
che pomano i torci deUepredette cinque Seme; & la barrai portata da i quattro canoni*
eipredetticol Saero Santo C^rpodeLSrinarey è tolta qmui con molta riuerenz.tf(Hto una
ombrella di color nero > che yien portata da i fei Sottocanonici di Chiefa co i piuiaà nerià
tomo; la qual barra peruenmo alUnRolodeìla Chiefax fi ferma > & ingmoccbiatifi tutti »
fi cornano dot Cantori i predetti Ver fi con molta meftitia > & bumihà > e dinotione, ilAa
fatto la feamda fiataper meT^e^laportagrande della Chiefa ; Et la terz^i dirimpetto U
fortadeilaCbdefadi San Baffo ^etttraUproceffione in San Marca per l^
eittiomrodtlUpredetta%& queidelk Scuotecoitorcimmano% tinche fonom^
ewtrari^iorimifi(ermonooLlapoet4gronic%iTglialtrifiaccou^
trofimatlimsìMSefokroipermnada^iptttttpopa^
col
DEL PRINGIPJ6 tlB. XIL yit
gUénilSat$iÌ0mS4Kréum$toU mìmffttridcUdhattd^ >9U^tmqmlhyirj9k
Vrencipe; cantano icamori il Vcrfo.
Cam aicem pcmcmlTéc ad lociimjfbi crucifigieiKlus erat tUm meusic^ qwslxhe
ftffieÀnpò d qMl vtrfo il Vk»Miaia fìrima ro/ tabemacoUla benedettane al Trenti-'
ùe^ripone rinerèmememt il SantiffimQ C<nrpé nel SepUero ; ^ mentre fa ifuefi'attmef fi
lena il Cancellier grande d^inginocchionit ÌT frefo nn'anelU > cbe^ porge il Vrencipe$ U
porta al f^icarióMtuiuaUtpofiaprimamtp^ oneftwiMdela parteuadU
S epolero» con detto anello Ti in^prime il Jigillo del Doge i fatto ciò ^fnbitoi cantorican^
tano.
Sqnilco Domino > (ignatum eft monumentum ad Oftium monumenti > con qnd
abefeffieì&il Cancelliere pigUato dal f^icario t anello Jio riparta al Doge ì Ugnale poi fi
lena» &ftne viinCaro^ vditomattntino^comefece le due akre precedente f^e^eite
rifoma a TalaxxJO .
La decima qnarta è nel S abbaio Sanca ; imferocbe difcefo in Cbiefat tofiofi dicono, &
poif^tada,mde*qnattro Diaconi dà Cbùfatabenedittianedelcereo'Pafjnale^&dopè
fneUa carnate da i cinqne yltimi canonici cinane TrcfeOe fole $ <^ nonpit^ cantandofene
nelle altre Cbiefe al nnmero di dodicìift rad Inoga dd Battijlério proceJfiofialmeHte per
far la benedittiane-deUafontey dia and mterniene anco il Doge con la Signoriama meih
tre yienfaiuqneftabenedittiane » vMtat magpore » drerafpogUato t & nudOffi yefto
fecondo l'ordinario9& fi apre la Tala aurea, & U Trono^ dei Doge -pian armato cotfuofo-
liìa rafo ctemefino^fifa il medefimo del coro della Siffmiai coprenddo difydiere » &
4i tapeti 9 Pnr fecondo l^ardinario •
PmàaJapredettabenedittionejcbelafamttanomcoyfiveflana tutti iTretideiTi*
maUneldetto in^o del Batt^erios&^innianoproce/fiondmente cantando il Te Deum
"per^Hcoro > paffmdo per mezzala porta grande delia Chiefa > aUa qnde pemenuta 4
Ùì^fifiatmay&iiùiacmaprejbin manoncerea T^qtude accefhcomincia d dire qne'-
fin parola iAttmiitt;€rfattì tre paJfiiAnantt 9 &tre dtridofòqneiii > dicedne dtrp
yoUé la detta parola >indx,ando per ogniHàta la voce; poi col Imnedddettocereo ap^
p^cmilfuooadterta ftoppadilino,chefiàpendentein4triaiìaqual cadnmatafi ìnyn
batter d*occhiOyft afcende da tutti i Coro>e^ vi fi canta mafolenne Me^ .
Qnefla cerimoniadi abbrngiar la fioppafifà per ricordar atthnomof che ddbajempre
dfbracciaria virtù delPhumutd^ conofcerji palnere $ ^ cenere > nonfiimando puntata
tlaria mondana; poiché aguifa di quella ftopùa fé nepaffa > &fng^e :Comeffl Diaconi
mefitidopò appicciato il fuoco; Sic tranfìc giorìa mundi •
La decima quinta è nei giorno di Tafqua ; ma perche il difctnder che fa il Trencipe iè
tfue fio pomo» e accompapiato con a rim onie ajfd belle9& degne d^efser intefeik defciìr
ueremo breuemente ,
fremuto quefiagiomOifi prepara H Coro,& la Sede del Doge; & aperta ia Tala aurea
fifa ponerdal Procuratore della Chiefa^ eh' è in queU*auno Caf fiere > il tefarofopraf^U
tare • / Canonici pofcia co i piuiali ad4offoi& gli altri "Preti di Cbkfa ftnuianoprocejfio-'
fidmeme con la crocea doppieri d^ argento innan^, d leuar il Trencipe » & ajctfi Ufri^
mafcalayfifermanosùHcorridcrrdipiedidellafcalaaurea^ per laqudefi afcendeaU
CòUegio ; tra tanto fi muoue il dicano con tre colutele in mano accefe $ e!r in compagfàà
èri Mafirodelk cerimonie fate la detta fiala 9 dmcT^ della qude incontrando il Tren^
tipe > ^ fa riuerenta$ egli offerifce una di ejfe candele ; P altra laddadrn Trocuratore
MMla€hieJa}Cbein qHeftaproceJfionefHamentefeneftdprefsoHTreHcipéf & precède
iter
la* OEir^ ANDATE PVBLIC HE
terM U tiene per fn/mare al Vrimkerb . tbe fra toMo re$et9 m Cbiefa fi off ara de
rlihabitiTonti^aUpereantarMe/ia. .' ^
T.erMemi$aUfraiKj^<meidlafeeimÌaperta«ufgp9re ddlaChiefatf$ trem ferrata »
aBa <mle acc^atdt^fl Ficarut fic^bi* alla frefenza M Doge mmefiate tre per vtttif
tHadetta porta » dopò le ^juati quattr» tammdi dentrocaitttm» fuefin f^erf» .
QiKin <|pi«itis in fepulao ChriftkolaEV?
EtqiieidifmririfpmienioiieenoqHeffaUroi
Xefom Nasarenum crudfixtiiD , ò Coelicolae •
■--. 1 %♦
•v^l
It quei di dentro rìpigUcmo dicendo :
Nooefthictfurrexit, ficutprjsdixcrac»
Ite, nuQciate » quia furrexk , ^caies i
Voifermatifi utqMantOf feguono cantando jnefte parole t
Venite > & videtelocumivbi pofìtus erat Dominus ; Alleluiat allekiit t ma mi dir
che fanno: VeDÌte,& vldece locumj toftof$ apre la portai con tutte Is altre della Cbiefa 9
cb'eranofl^e ancb*effe ferrate ; & entrata la proceffìone in Chiefa^fe ne >d oiJepokrQ^
ànanti il quale fermataft tutta coi Doge > & la S^noria4nfieme 9 il f^ icario foie 1 fcaUnf
delSepffUrOi & in quello pofio il capo, & non yedcndoui il Corpo del Signére {ejfeudo già
fiatala mattina d bmnChora canato fuori da vno de i SagreflanìiC collocato neljuo ordina^
medefime parole con yoce ancor pm alta vicino al Doge , tofto abbraccia quello 9&I0 bor
eia in Jegpo di allegrerà per la nfurrettum di Chrifto ; & fatto il ftmilc al Trocwratore^
C ilTrocuratore al Legatole" l Legato d gli Oratori > & quelli a i ConfigUeri » & CMdi
mano in riano fino alCvltimo Senatore » fé ne afcende il D(^e nel coro : & % Canonici »
fatta prima tra di laro la medcfima cerimonia t dicono l*hora di Vrima auanti il Se^
folcro j laqual in breuejinita fé ne vanno anch*effi in Coro ; e fi dà principio fubito ad
yna folenniffima Meffa ìdopò la quale tutti fé ne vanno allegramente alle proprie babi-
tationi •
^ La decima fefla i neltifUffbgwmo , defcendendo egli il dopò defmare ad vdir la predio
Cékiopò la quale fé ne vd in trionfo ad vdir Fefpro a S. Zaccaria > come è Jlato da noi di
fopra in detta andataéimoftrato •
La decima fettima vien fatta da lui a i dieci del mefe di Maggio » interuenendo à gli
ffcquif di Giouanni Battifta Zeno Cardinale s fepolto nella f uà cappella, pofiafetto i por tir
cali di quejta Cbiefa%& defcritta da noi a cor. 96. imperoche kauendo lafciato efio Cardir
nalegrandiffimafomma di danari, e di argento lauoratccosì aUafua cafa%& fitoiparcn^
tÌ3 come a diuerfe Chic fé, & alla JS^epublicat inftttuendo i Vrocurator^i de Citroifuoi Com*
miji arij, con obligo panico/are di fargli ogni anno celebrare vn*efequio per Panima fiui^
OBI PRIWCIf I tm XII- fii
fntdgMrm4dmi^ue4if€$nÌ0nioil Trmìpf mwìfpén^^ d^iiUQmm^ffnifi^
^^hVr^wratmiCéifi di XL. Umf^ndmu C <f/M iW Cimf$s^9 di fiieci, Cenfm% Séudj dd
CmftltiètSmi di terraferméiÈSaHÌj de^Orìmìedaém^U Senato^ neW entrar che fm^
mimHè^cUefip(^Uf$rtApiccUUdiS.Ciememe mhm^ gitimi due C4fi4Uidell4
dc^d VrMirMia » ifMu fecmlo ckepaffém^ diPrAmfcwiD t^nte barfe picciole di teU
rafffUtm imm dentr^^ gkretmU e^mdetofti di dne Mre a eisfcbedimo.. Ikbe fatto fi
dipmcifé^é^ MejfuchevieudettafUdyicmopedét cantmcaiUata^dùpiUpideà
retata da m Oioaaaetta Cinaém di CanceUaria $itl pergdo è m^i maacadal corodeP
lat^^MrÌ4ynaQratim$eiHÌiagaalatk$aiHlode4el predetto Cardinale ; pnfùa fatto t^
ffefm dal predetto rieario i itte%ol^ Chiefa fopra ym batdacbiuo S'^éme » diriaato »
amui àtaleffettoconrran quantità dicandele fopra accefe innanti cbeH Doge inCkiefa
oltfcendefe^rifetrnatodF'iearioalt^Uar Mé^iorrtontiOt Doge fi
iena con la Hpmiai e fé toma d Tala^J^ •
la decima ottona i nelgjmmo di Vérfqua di Maggio % ò ìftgUamo dire defla Tentecdfte
ndyJirMeJfa cantata.
Lé.deeima mnanenfattadalm nel dì deìPUffuntione della Madonna 4 i i$,di
^ofio.
lJiyMfimaneldìfeffiMe3gMrnodiSanS/KC09Ìn€nife^
fa $&irfuocorpo% che qnini giace.
Làrigefimafrima è agii otto dt Settembre ^giorno della ^atinit4 della if^^donna .
Layigefima feconda $&ykima ti nel gfomofolenne^tnttiiSanti^che fi celebra al
frimo di V(onembrei&deuefiamfertire 2 che in tutte U predette a^
4mrea: eccettuata pero lafettimana Scmtat^ il dì del preietto efeqm del leno :fi apre
anco intiittii/^efprì delle predette foìenmti$preftviarimente ne* giorni i9rfré^crittif cioè
di Satf Stefano 9 deBaTroMation di San MarcotdeUeduefefie di V^fHa^deik due altra
ièfiedelUTenteccftetdetUDonunicadeJUTrinitàfdiSanOiQnannfBa^
tJtÀelUyifkatimedelU Madmtha^diS Maria MaddalenatdiSMagf^UelU
cration della fropria Chiefa^ San Tbeoéonh edella ConcetOiondeUa Madom^gf^mi
éjitali fmo celebrati con folennitd grande da tutta la ciud.
Si celebrano etiandio alcune altre feftinitd per caufapubUca ; qn^nOunqueU Tnmc^
non ^adaatle Cìnefe loro. Tercioche iin veneratione il giorno à San MarcilianOf^ MuT'^
tiate jto'ofiolù 9 che wne il primo di Libilo . Couciefsa cbe tanno i^Jt^fi bebbero nel
ghmo dettOi tre viuork impenanti . Vynafu del Trencipe di Carrara, Smordi Taio^
na s ilquale $ acceìnrimo nemicodella Republica^baueua fatto venire di finùdamid^
frigoria . Onde fatto il Generalato di Giberto daCorr^gio » che perdi fàhonoratoS
Statua marmareot rotto il Carrarefe 9 fu prefo Stefano Tranfiluano Generale dol iùcon
tre maa£aualli$t!r molti altri Baromy& dinerfe infegde Fugare . Et queUe del Cofriare^
Jp^fquwrciate nel campo vennero nelle mani de i noftri . Et furono parimela prefi dna
muacaualliTadoumifConBontfacioLupo ,loroCapit4mo. V altra fu labafiiadiZarae
iMquaU ribellateci dalUS^9toria9 fera data al predetto Rèi dona iFenetianiifdrnpf^
role fue genti. La teroA f ottenne de iTnrchineila Homaniot doue venute c^ nemici d
Itatt^liale galee delia Republica^cbe erano in Golfo» rupperOè& prefero CarmaialoNè
^nmolta^ria.
Sifant$camed^rftamente ^ giorno dtSanCionanni Decollato ^per ordine del Sena^
i9« 4^dttf9tocbe^ndi^gnerreggiatoin9igamen$eeoi Genoutfi 9 fi bdrifevnnyittoria
di
i%^ DELU-ANDATl^ PVBIICITE
Miùro iCmrifbj neltIfùlaéi7iiffr$po9aefoitó UgmeràbaHi Méort^Kngjmit n
v;a piena emtraGenoHeli per (KcapMcieUanamgatiimemm '
Et la fefta di Santa Maria Maddaleka > fu comamtata per occìtfme iff predmi Ge-^
nùueft . C^^uali dopò lunghi tratu^UdalTtmfi parte, & talora^ con mòUofparpmemo
di f angue , fi fece finalmente la pace, fotta il Trincipato di Giomtnm Gradet^th we 'pigc
tanno i%^%. Et fragUaUriC(^oU, mfuqt$eflo ,chelanau^atùme del Mar Maggiore
frfe commune i Venetiani, & a Uroi & che fi reftituiffero iprigjmi. La qmdface cm^
chiufa con Bernabò yi fronte Signor in quel tempo di GenouaM primn di LuglùhfA piSH^
cataf& gridata ilgiomo della Maddalena . ^Ua cui Chiefa%tGemue fi frisoni ;0fefi^
remo al numero di due mila, yfciti deUe carceri (che bora fono commutate »« utMaz,em »
chiamati di terra nona , atta pefcaria di San Marco } andarono dimiamtme infume cm
una candela accefa in mano per uno; onde la memoria di ifuH gimmo rimaft ferpe^
tua.
Oltre alle predette andate publkhe, il Trencipe efce fmri anche in ditterfe altre occs^
fioni; come n^ Funerali degù ^mbafciatori di Trencipi eflernit del Vatriarca di Tane-
tia, del Trimicerio dt San Marco > del Cancelliergrattde » ò di qualche Condottiero prin^
cipale delle armi di queflo Stato .
Efce anche netta tr catione d^ Generali da mare, quando itien dita loro lo Stendaréa ;
ilchefacendofi con cerimonia Ilrauagante3& molto lodeuole, & honorata^ la defcrimer&-
nto qui più breuemente > che f apremo » e fpectalmsnte quella » che vedemmo coi proprio
occhtOi Iranno i ^9^.atti 4. di Settembre > di Giacomo Fofcarini CauaUer ó* ^Procurato--
rcf il quale effondo flato creato Capitano Generale^fe ne venne a pigliar h Stendardo nel
modo infrapcritto .
Trincipalmentcl/auendohauutonuoua laRepublicafCheU Cicala General damare
delGranTurco fé ne vfciuacongroffa armata fu}n di Cojlantinopoliy fece tofh eUaar^
mare alquante galere» & creati net Gran Conftglio i loro Gouernatori , fU anche il detto
Fofcarini creato Capitano Generale; &fatta(come è f olito afarft in fimitoccafioné) una
nwiliffima moflra di cechini > e Coltra nuoua moneta bianca di più forti per più di mezjo
miUionéoroéUcantonedetVaUT^preffolaCameradell'Armvnento sivniauohnc^
guamitOfCon tutto il luogo all' intornotdi tape ^:^riet& di altri ornamentile fpecialmen^
te di un Catenonctche lo cirsondaua tutto d'oro mafficcio, che non (i ridde mai la più bel*
ta$ né la piùfuperba cofa 9 valendo egli più di trecento mila cechini ; & fatta parimente
dalle genti armatdche montarono pof eia fopr a le galere > approdate alle nptj vna bellif*
fima mofiràsù la Tia:^ di San Marco , con concorfomarauigttofoi & incredibile di pò*
polo > comparue il Generale 9 c'hauca fatta la mafftde' Senatori a San Moisùy né più, uè
meno di quello $ che far fuole ogni nuouo Vrocuratore nel giorno 1 che prender il pofieflo
^uoUiComparuej dico% il Generala accompagnato da un gran numero drSenatori a due à
éue% vefiito di cremefino col manto antico alufanz. t Romana 9 & con la Beretta Ducale
d tagliere» fé ben fi credeua^che comparer douefje in armi bianchctcol manto difopraric^
ciò (^ùro fopra » come anche far fi fuolr: il quale peruenuto » ch'egli fu in Chic fa di Som
Marco» trouò quini il Doge Cicogna^gid difcefo con U Signoriagiù di ValaT^ ; & pofUh^
fi a federe appreflo di tni(precedendo egli in f irati occafione gli oratori de" Vrencipi)quiui
vdì infìeme col Doge la Meffa della Santifjìma Trinitd , che fu con molta folennitd can^
tata dal Vatriarca di t^enetia Lorenxjo Vriult Cardinal di felice memoria» la qual forni*'
tatfu apprefentato lo Stendardo gencralcy di già apparecchiato » al detto Vatriarca > dal
quale benedetto > ch'egli fu ,fi lena il Doge dalfuo Ducal trono , & 'mfieme col Generale
ondo fine Mtjtkar grande > a i piedi del quale trouato il Vatriarca} riceuè il Doge da Im
DEL PR.ENCIPEL1B. XHL fij
ìófieifitirJobeaedetPh e ipùii il Gaitralt fofii^ii^occbiaai ommH al Dogeipiglia d^t*
lefite mani lo Stndàrdote nel prenderlo ,gti difìe ii Doge quefie psàolefolite a dirft infi~
mìtoccafhiK: Elegit te Deus, ve dexcera cua fiaes,Aàfttps circunitucri r2leas ■ nir-
biuuesque rerum noflraram fecuram> & iuftit^pa^m quicc^ > diuina rirtutc»
icpelhs . Qyapropter hoc formidatum hotti^ v eKilMóK ttbi i oobis creditunu.
acdpe: ridorque>forpcsjSc incolumis patrfie reddfrl^icer .
^Ue quali parole rijpofe il Fofcarini con breni parole pur in Ungua latiiu > cbefareb-
he efequto da lui con animo inaitto , e fòrte quanto gli veniua dal D^e per nome delta
IMiAUca commeffò, & djefi portarewe in modo in carico così importiate, the me reflc'
rtibe ella fod^sf atta a pieno . Il che detto fporfe egli bfieadardo il fuo Ammiraglio ; il
^uaUfalitofimrajMpalebettocontofkndardoiopieé *Trf(i fitori pp-ltt frt» grande,
farutodaglihuaminidelCArfemdeeongran trionfa tinniatido^ verjó la gderaGene-
raU approdata aOa piazzetta della paglra .
Tra tanto il Doge, colG eneralei & Siffioria vfcendo fuori wub'e^ino ii Cine fa , pre-
etdeado la Crocea il Capitalo de" €ammci di Sa» Mareotcolfm Vr elato Vrimiceriot^y
t$l "Patriarca fopraaominatOt^puiiaroiio alla uolta della Galera > oue il Doge ,& la Si»
glena pnfaLcàH^diUGemkaUimrmaroma'Pala^ji,
■ Traufiiodidtre'fiiaatoera^p^ehmoltitMdiacdetPopobt^
gtafytttatalouauule faUmiUir^ii^eiil ^modt'taiiAuriyed^altri pimenti
b^ui {UKcittfueUodeUtCa»^aaea{Saa Marco t che femore fonarono t che fono nuUa
alftmao ammir^iUt cbefivdidt' fwc^ i artiglieria» che furano sbarrati da tutte Uga-
ìeredt'GomrMMori » fMaada entri ilGeneraleJnS*^'^' ^ ì*^i tutte cofefttronodtco~
d maroM^^o , fiuptndo *}ingptaret e ditetteuotefpettaeolo » che poffo dire nw oc banetr
tt ytimo im'4itro fimiie .
Andata alla Madonna della Salute •
A D D I T I o N E.
Ver laTefie, che alfine oltre modo laCittd >e granpartedeBo Stato» fa
^coliCoutariai, fece yoto il Senato di Fabrìcarua Magnifico Tempio ali
Saati(fima con titolo di Santa Maria detta Salute i ceffatoadimque i( fiero ma
tU^anu§ìéji,
Si dichiari libera la Città* tizi, di ì^ouembrc Jet mediamo anno , giamo <
mtàdt ìconfolenni
j^ni^t al giorno il,
OratoT .tomeifolit .
Poltre in Stm Marco » àusa tt
Stmle
jxtf D£LL* ANDATE «fBtICHf
Andata ì San Pietro di CaftcUo.. .
A D D I T I O N E.
4i Sta Tietro di C*fieUo 4 venenar il Corpo del B. Larari? CìuflitùoM primo ^0*1^14
ayenetioi Qade U Doge coti li Or Mori àe "Preneifi ■ e Stffmria và.ne fiati à^e^tCbkfm
ti ijti Gennaro %gioraofefiino 4i effo Santa .
Andflca alia Madooiu detta Salute , per la &{W
di S.Aùtomo da Padoua •
A D & I T r « N E.
SattaUD^ePrMeefeaM<Jm$rper'O'dài*-éetSemU'ffen0i -tnàtn^ékmr mitt
§bkjaÌeUaMaimutdtlUS*lMeiédkat9èÌ..AìimiidtVwtMht»*^^^iane-
ÌrariADÌOy{co»tinterttgimediqmfhSMtoya^«*miOatMle)4f^
aitfnktkacmUpiàfi»mepowttenemico4elLtchi<iftmttditgif^^
revMMfiiì«madi^oSMta^taiada'Pddena>kaéta.daiiuelSMtùswpf. ^^neflt»
Cbiefa ■pAtlt}ag€ mtMM jfitamemema,tmm Mttdtre AMbMiiia.tfMBWjMrm
Aodata à Santi Gbiiaoni, e Paolo.
À D D I T 1 Ò N E.
yà fhulmateilDogcfoUwumàitecoH^HQratonée'PreìxJpi^e Si^mtali»^ di
Gitalo à fifitar la Cbiefa di Santi Gjouamu * e Tania yfer U.mematàbiU Fittoria otte-
.ìiutit^taleifftTiotitmif i6^6^àDardintUtiaÌì^jimtata.iUUa Kipt^ài.{htt^i\ttim--
mandadiioraixfi Marcello Capitan General da imrtcìMtmijtmattitkrìAbfiità ^
PEL^
?J»7
DELLA VENETI A
GITTA^ NOBILISSIMA
Defcritta da
M- FRANCESCO SANSOVINa
DcUe Vice de Prìncipi .
»0S./< Jlìlf LI UT jt, ZT UCCKESC irTa ;
DA D. GIVSTINIANO MASTJNlONl'
Prino FRtc Titolata di S& ApofioU.
, IIBRO TERZODECIMO.
tene i due precedenti Nbrì ^'è ragionato della pcrTona del
^iCapo & primp l 'irà bene ctc dU
rendo breticmenrc fortcro i PrincH
iqueftaRepublJca ache foctoco&i
e^ouerno>ltèfatt< rocomefivcd^.
hhnon intiÌdo,d del à capitale delto
idore & delta etori tenoca con ogni
grandezsa da qnefta na :a^ atparticò-
Htt ^cIBDo^ non vodio pretermetter Lcctodie fibatf-
lùda^OemoltofìdlanKdeUa hittotia-
Jt8 D E LL E V ITE
n;#v« a^inniw rhf' ifl niiì vera fr ipptonata memoria che fì h^bia dello fbtode
aas,è Vna letcerx dìMagtiò Aurdio CaiBéA^
k. Laqiutje malti ÌnKfaae%hift6cieVen^»
loqualcheconftilìoneprclTo^i lettori. Pcfcid
aro a leggere t'inrcrittionc in quella maniera >
o^ffl^M^f&aJcumalcrihann^dccco. ^iTri-
'i nondimeno l'roa > & I-altra d'eflc infcnmoiu
rimai cplifcriuc a TrftHini.^ non i Tribuni t_,
iue a più Tribuni} 3: non z& rn folo . Adunque
a^ioche la vcnU kabbia fuo luogo, mré pNtcciut^di rc^iilm lalRcera-diX^nllo-
doro ia quella niamera apunto creila Al rcritta da lui. Il quaJe fu huonio illb lire nel
tempo fuo per dottrina fic per maneggiqdi cote di St^to > come ouellò > che faS^
' areurio di Thcodorìco Ré de gli O'flrogbthi > Tanno 49$ . & di Theodato fuò jbc-
cedb^> & fa^oda loro Senatore. Prelètto del Pretorio ò Palazzo* &<j«ie(naa)r
diRoucnoaì Ma Tatio poi delle cofè del mondo fì fece Monaco ijic ra]|bfopra_«
i SalmiiSe compilò la Hiftorìa Tripartita fcrìttagii in lìngua Greca da Socrate>da
,SozomenO)flc da Theodoreto Vdcouo & perfone eccellenti . Et in coftui io quefte
parti>8c vide l'Itole delle Lagene 77-in So; anni > dopò l'edificatiocK di San lacomo
oiRìalco. OodeionoiisòacjualKritturaiìpofsapreAar pidfÌKtecheaqaefla_.>
po^ io rn libro d'altre Tue lettere rac£o!te>Se da lui medefimo alloraperaicateflc
tndcolatc Varìacom. diccadunque.
TRIBVNIS MARlxàlORVM SENATOR PR^FECTVS PR^ETORIO.
Ddtafridem iujJioiKt ctnfaimus, vt Ijtiia vnti , & atei fpecies quorum ^afetui aam>
etpid imtdu ferfruitwr^ ^fiuamatemfelicUer dir^eret manfionem . Sed yosqiònU'
mfì^A notata ia eita toH^nkt po{}idetis »pari demuonis grafia anuidete , >t i^tod iìitt
f tarata eft traderetvosftudtiitùpittf eeleritate partare . Stmilis ertt quùfi ytrifOi patta
fìffeSùttiMMoniam vmum ex bis difjheiattm impleri mapermittit effe^m, ^fioté er-
nprompt^mi ad vicina qui f Ape f patta traa^mittitis infinita . "Per ÌMfpitia quodammo-
?ff vefira^ifcimitistqitiperpatriam naaifatti . ^ctediietiam ci^mèdis -peUris , quòd
^bis aliud iter aperitur perpetua ficitritate traaqiiiUum .t^am eum ventii fiuàentibia
mare fMritelaiif»m,viavobÌspamitkr per amtàilJimaftHmormK.CarmaiitfirajlatKs
DE RUTNCJPtUBaXrfJ. 5^^
Tiefcmt de penatibus huiiiere. fTfub hac menfura. degcnt£s euaiwK yiÙMWhOù mm*
dnfkéCtmfiàt efeoknwmm • In fmm amcm cxerctndts tota amteutio e fi . pr§ aratris $.
pmfdctìm$iCylmdros i^àlmtis^ • ImU riéisfrHihf omnis enafcitur : quanio im ipfisfjiu
jtmfacUis%po(fii(Hs. MouctaiUicquodammodgpareHtitur >iSìuitU. ^rti y^firs omnU
fùiStus adéèlhis e fi . Vatcfi awr$M aUmis minm éptétrerc . T^emo e fi quijalem non iefi-^
dtretùmeoire* mmtO9qnMdo^iiem<>mmfcéiiSfqtiodp0tefi effe grat$jJimHs. 'Proinde
ntues > ^tas more mnmatium yefiris pmetib$s iiigafiis » diligenti cura reficite . rt cum
i^ox imexpepkntifflmftsLMm^entiHS^qiU^dprocuiandas.f^^^
reitentMerit>fefimétiisxcmrrere.. (lH4temu cxpexfas neceffanas nulU difficuttate far*
d0MqmfrojqiuUi$4team$compendinm uobis eligtre potefiis itineris.
DWiUittccdente (orktura adunque poffiaaaa chiaranijsace comprender eoo^
Yi|?iii«mQÌcccofejd^iiodicoiifidtnd<me«. P^cio^^^^ ch*effi
non furono del tutto pouerì» ne meno ignobillpercatori i ma potenti , poi che iiu*
fliatiodi77^iit 8o.aaiii4opò firdifici^ione di ftui Jacomo > haueoanocofi ^an co-
pM di mfellb& di l^gob dicendo Caffiodoro » f^os qui numero/a nauigia in e$us cm^i^
mifi^gid^$&y'eneti0^phnen(MibMS4 .
.Qta:eaque{lo«nuiopat:iòftìmati& carezzati molto fertuéele partì doue^
cQi ffggigauaiiOiqnafi cop andando ne gli altrui paefi » aodalTero à cafaloro > tanto
«ano amati »(i come fi intende p:r<}iie(le altre parole^ Ter boffitia quodammodo
yffir^i^urriti$iqmpérp$triémnMigatis.
: Siyede parimente per la detu fcrictura (|<^li foITcro i confini della Prouincia in
quei tempir Coactofia che dalPOilro terminala à Rauenna & al Pò. & dall'Orien-
te co i lidi dilectenoU & ameni del mar Ionio • Ndlà qual Prouincia era per tutto .
picfio di perfoae nobili • che fi ritirarono nelle Lagune .
, Sì conofce ancola^ariri qcgU habi^torì di effe Ifole % la qual coaferuatrìce d'-
ogni confortìohomano » vi era in moka perfettione . Perche vi vineua con vguaf
cpaditiopeicosi il pooero come il ricco : & vi vfaoano vn medefimo cibo > te habi-^
tauano (bihze pan d'altezza & di capaciub & £atte tutte ad vn modo> per eflere in*
toramente>fi come d*animoiCofi anco dì core efteriori vniformi > & concordi • Ac*
<^che non fòffecofa fra loro per la quale haueGsero cagione d'inuidiarfi rvuTal-
cro>vìtionel vero» ch^ hi Tempre corrotto il mondo •
. £raogni contefa fraloro ne pure ve ne era alaina ) nel fare il fale vfando in luo*
gp di falci & di aratri>ìl dlindro col quale fi fpiana» & fi affo Ja il fale • Dal qual fale
ciffi ne traheuano queirvtile che gli tor&iua celle cofe neceffarie al vittore humano»
& ciuile • Si foggiunge poi 9
€iQ^ vi & batte moneta>non per ammaffar nelle caffe>ma t)er fpendere alla gior*
lìtu > moftcoiido à vn cerco modo» che foffe di rame 9 & picciola % & vfuale jpcr lo
i^tinouò v£, cbe^corre di giomoin giorno per lo bifogno delle perfone i perciò-
chcpcr altroi Habitatmbm^iktcgXuHna copia efi» ut folisvifcibxxpleantnr. Dalqual
|uo$a£ càua>dicendo* 'Percuntarycht non è vero» cerne fcriuono-^tlcunì) che i Vc-
licti haueflerp licenza di batter moncUi da Ridolfo Imperatore l'anno 924. Per-
che nel principio della Rcp. i Veneti ordinarono Zecca per vfo loro, R coinè an-
co il predetto {Udolfo cÀuucflaU med^^ (uopriuilegioj dicendo. Simtd-
LI a qfio
j3 6> 0 fi L L s V I T « r; i
f «e èi$ nmitmi mMtism couMbìRMi ffectmitm qmd €mm9Mi$»cb^ DMniàpf^ti^ -
tempmbustwftt€tom$rehakiuermt^
• Vediamo etiandiqper Pinrcritriotie malcdachi
ftampò ròpere dKlamoilorofperdbche trouafldot TribmisMmtìmmimiSauu^n
PKdiftcfc te duePP^m Popoloiaoucndoicdiftcndercin TrfftfUs^Trfforiotdì^cxx^
cognoctie di Camodoro«SÌenacore> Se Prefetto del Pretorio» allohi degniti ta^vfo'di
qiieHa c;ènte» quali diceflre> TrHmnis Mm'iiimartm $ Cafiodm$$ ^gmmmuo Smmtor »
"Prafeuus Tratorh fcribit) che i Tribuni a quali egli fcrioe » Sriioii ad ra fokhcca^
Cònfiglìo Grande della Repnblica dal quale procedeoanotilttt f actioiii é^mti^
co gbuerno> che quando vi fotfe (lato ra folo Tribuno (fi come atam dicedM ?i fa
per vn tecnpo)non harebbe detto iVibutusimaTribuiio : onie p% offù Inogo dooe
" lcggc> alTnbuno^enatore» & Popolo^ con errore, de cofi door nlag^t TrlM«
nùs Venetiarutm fcriuendo Caffiodoro i Tribuni » 8c non ìi Tribuno àOdMt^
ro. . '
Era per tanto alìora»come bafa dd gouerno»il Configliò generaléiiclle*
dotte ndle La^e . Percioche eflendoiii rifuggiti dioerfi popo&è Terifiinile»Cfae
fi riducefleromficme per deliberare intorno anecofek>r(>>o ogni Ifola daper^
co fuoibabitanti^ò tutto fnfieme in vn luogo folo i certi tempi ordmatt. Neflequa*
li adunaniee pabliche^trcuandofi tutto il corpo delle perfoQe>atte i àò^tnnmxi^
nòie Scende.
Qucfto prìnrìpale > & faldo fondamento della Repubt. fd fempre eonfemaré ùét
fuo vigorcicosi in tempo de i Tribuni» come anco de i Maeftrì ae Caualieri » & de
Dogi»quantunque alterato dal più al meno • Et fé bene non fi troua efpreflfa men* *
tiene dfi quefta parola»Cònfiglio Grande^uand hanno 1 1 ao^ iui intomo» fé ne hi
però notirìa»^ chi oflerua bene le fcritture antidie • Et per confermatione di quan-
to ho detto » aggiungo » óltre alla lettera > quefti altri luoghi aratti da approuatcf
fcritture. L'anno 95 8.di Chrifto»& 5j8.dena Cittst: facendoti prouifione fopra co*
fero»che vendeuano i Chriftiam' per (chiaui»f econdo Tabufo di quei tempi» fi legge
nella ddiberatiohe della pròhibitione»quefia cUufula •
Umaltom Carte Talatif.D.Vetrù Dme CamliaìUi » vna curn D. Bono egreghque Ta^
triarcai& cwn reneraMihns Epifcopis^ pnmatìbus w^brìsM piélicopUcùoi cioè in
Configlio Grande» che cofi vuol dire quella parola » publico pladro » cioètieiradu*
nanxa pnblica»9c generale del corpo del Gonfi^lio»doue erano i primati» cioè» Tri-
buni» ò ConfigUeri det Doge « Et Tanno 979. m vha carta di quietatione fatta da.»
Yhal Candiano figliuolo ai Pietro E>oge»*che fii morto dal popolo % 8c Patriarca di
Grado» fi legge.
Quoi nosper Comune confUinm dediftis V olirai^ matrinea me^. Ter comwume cm$*
filium^ cioè per \o Coxìfì^io Grande ^ & pcrcoofenfo del pt^blko adupfto kk Con*
figlio. Et Tanno 1009.fi troua fcritto . Tempore Odonis Jèucisfummtomnes E(piilen^
fcs interpellati de decimo mpublUopUcUOf cioè iti GrznConu^io . EtTanno ioi;«
Ótho Dux vna cum ludicibus terra,&popub Fenetiét : cioè col Configlio . Aduiique
fi vede che ci era il Configlio : & ch'era nato ab antiquo » & non ne tempi dd Ziani
Doge>che fu Tanno 1 1 y^come ferine il Giannotti • Il oual Configlio hora fcema^'
to » & hora accrefciuto dalla lunghezza del tempo » & da ^U accidenti corfi in [pa-
tio di 8oo.anni» co nuoue riforine»fu poi Iranno i297.ftabiIito di nuouo»felicemen«
te»come fi vede •
Ci era medcfimamente»oltrc al Gran Coafiglio»vn corpo depid vecchi» ft efpe-^:
rimcn-
DE PRINCIPI Lia XUl f^i
i ddte Mfe d^moodo» che fi duMiiiiaSeaJUDi^^
teaipi»Scpoii Pogtnagliawufu(r<»icaci>proponcua(K>le matoie ImportantbAc
TJ R delà>eraaa fecondo il bifogoo • U qoal corpo forfè era quello» che ho^ì è detto
Quanmtia Cdmiciale» della quale non H ha cc^kioQe alcuna quando n^efse . Et
2ucfti tali del Senato > crederò che fi chiamaflèro per ordinano Senatori , perche^
adiuerfi teftiniòni fottoficritti nel teftameato ai Giuftiniano Participatio Doge
decjmof m di toro foctt>(criue in quella maniera • Ego loarmes Senator > & Germa*
mas D.GiHftiiUum Tlypati • £t ancora che fi potdTe opporre > che qnefta voce Sena*
tore foffe famiglia» percioche fra le cafe Venete era anco la Cafa Senatora ò Sana-
dora t fi può rìlponaare 9 che la detta famiglia non venne a Venerii (e non Tanno
pia. &lafoprafaittione(u fatta Tanno ^29. onde non fi può tenere aftfaoienté»
lenonchcfofletitoto di degniti » Se Giotianni folse Yno del corpo dei Senato-
si*
SinaiIniemeiTrS>uni&ironoca{:^ di tutto il corpo della Repiiblica • I quali Tri*
bunis'introdttffeiodopòil primo gpaerno dei Confoli • Percioche e&endo ricor*
liiaqaefteIfolediueriipopoli>è verifinad6»cbeiinenopotefitif& di poca fortuna
liaueisero TocchioA ricorre&gEOj>er configlio > &per tauore i i più potenti> & ói
vskzggiat fortuna • Dal qualiìcodo > 8c concorfo , (1 dee credere che naficefse Tor-
dmede i capi gouemanti» opre all'ordinario della natura che ruole > che ogni cor-
E3i habbi^ capo . Perdoché^ in ogni Ifola daper fct ò tutti gli habitanti dell'Ifo->
I ricotti in vn Goof^io generale> fi crearono iiCettori $ di maniera che dalla, pu-
t>licaadunanaa lucquero 1 B4agiftrati • I qdali nel principio dopò i Confoli > furo*
no i Tnbuni . Perdoche i ^lon^li furono in tempo i ch^l'Ifole non erano ancora^
piene» te aliora> che fi attendeua alla fabrica di Riako^con animi dubbiofii fé fi de^-
lieoa ftace ò nò in quefte acque . I quali Confoli duraronoper lo fpatio di trenta» ò
trenta quattro anni al più» dopò la prima edificatione di Rialto. Condofiache
comparendo di continouo dalla Prouincia di Venetiainquefti luoghi : huommi di
altrecittichediPadoua>fopraaqualiiPadouani non haueuano auttoritd aJcu*
oa» ceflarono i Confoli » & furono dal publidopladto » Se confenfo del Oon^lio de
gliliabitanti» cre^tìHettori Se capi delia Rdpublicanoa rn folo ma diuerfi . I qua-
S Rettori diuifijtec ogni Ifola>effi chiamarono^ Perdoche dderiui que-
llo nóme dalla Tribù de gli Hebrei ò de Romanico da auttorit^ militarcj. ò da qual
ù vogUa altra cagione» inquefta parte Tribuno non yuoI dire altro che»Protettore»
<Iifenfore»capo»& gouematore di coloro da quali era eletto «.
Il qual titob correua allora» & era comune per tuttele Prouincie di Venetia » Se
deirilMa» & per diuerfe altre parti tenute in Italia in quel tempo da Greci ; come
titolo non punto fuperbo ògonfio» ma %nificaduo di dominio libero ^ & volonta-
rio*
Mi fouuiene hauer letto in vna efamina &tta Tanno 804. da Ixzone» Cadolao» Se
Alone Conti^& Commetfari in Iftria di Carlo Magno «fopra Ì*eftorfioni fatte i
and popoli da m Duca giouanni gouernatore in quella Prouinda » per nome del
etto Carlo» elTendouiafiillente Fortunato Patriarca di Grado » quefte parole in-
tomo alla degniti del Tribunato» delHypato» St^degli Efcufati»vod non bene
intefe da molti » Se però da me pofte in quefto hK^ » i dichiaratione di molti
pafii che fi leggeranno più oltre . .Ab antUim! tempore irnn fnimus fub poteftate
Grdcaram Imperij (cofi dicono gli Iftriani nella detta efamina ) habuertmt parctues
mfiri ctmfitetminem habeudi aSns TrfifmathDQmcfimhfcH ykmost nccuon Loc^cr^
LI j tiéUmr
fji DBLLB VITI
flMTtfr ( erano Ottu lepctdette Tòd di doniti) dr f^^
€$mmmii(mem/!rfcdehant in omfejfM l^rms ^uif^ne fra firn bancrt. Et qm roUbtntwft^
U^remÌHmùremhAereieTribmiOjambuUbatadlmpcp
fOium, TmxiicqMilmperiaUseraffjypantSfmimmlocpfgc^^
$um MiUtumfrdC^iebant.VxtÀàpì (ono.Grdccrtim tempore tmmisTriBtomshabe-^
kat. Excufatos quinque & ampuMSjfTc. I Tiìbtmi aduftque fi €rearofio»noa fobuncfir
ce dal principio $ Se fino i tempi qel primo Doge » che fh Psotacdo TaniX) ^97. oìm^
per moki & aioksanni da poi. Si èroua che del 755. che fa Panno 59; dopò Feret-
tione del Ducato > Domenico Moiiq*;arìo DogeSefto» hebbe ftt zIBRcnd iacj^
Tribuni datili dal Gran Config tio9 pet affi-enare alquanto la troppo iiceotkiia aut*
•oriti ch^reli haaetta • Et nel teftamò^to di Giuftiniano Doge X. Tanno MS. fon)>
dìwstfi Trrouni fottofcritti come tcftimonii in quefta forma • Cdroùts TriémtHs fi-
lUisBcmftTribmiiTVrimates. BafiUusTrékmtsexPracepto DommluflimanàHx^
paté. S^num mei Ioannani Tribtmi . Et l'anno 88o. e fcritto in ntz carta d^aceor^
dofraiTDogeOrfo»& Valperto Patriarca d^Aquilea . E^o^rmatm TrAmmsdm
iMpm. Ee» ywAius Tribunus de GemimsAi manierache fi vede^che nÒ eramoTribo^
niicioè <<a famiglia Tribuna^ma TribuQi>cioè cadi & gouemai^M*vno di Loprio
ch'era liblanel Seuiero di Dorfoduro» & l*aItro deiliroTe Gemine» dette GeaieOe»
che erano net Seftiero di Caftello» nu però auantt che Venetia fofle cofi foktdi
habitationi>& diuifa in Seftieri . Et Iranno pSj.G fa mcntìone in vn^Utro ftronaencic^
di pattotdi vn Pietro Andreardo Tribuno • Onde per quefto fi comprende> c^^
fcnttori che dicono > che dopò il primo Doge non fi troua tnentione alcuna do^
Tribuni» sM'ngamiano» fi come anco s'in^annatio tenendo > che i M agiftrad & Gài»
dici nella Republica furono introdotti >& aeaii nel tempo del Dose Sebaftianc^
£iani • Perciochedel 809. nel quale il Dogato» fu tradotto da N&amocco a^
Rialto > fi troua » oltre i Tribuni »^tu mentione de i Giudici • Condofia che in^
Tnoftromeitto del Doge Angelo Partidpatio primo Doge in Rialto dd 8o$kfi
l^ge»
Ego angelus Tarticipathmea manu ferbfi.
Ego Tetrm Cahprito lidext mann meajcripfi .
Et Iranno 8pa. fi legge in vno altro prìuflegio fatto alla terra di Chioggià •
Ego Tetrus Forcntia ludex mea minufcripfi •
Et l'anno 9P7.in vno accordo publico è fcritto • Decreuimm omne tam luiices &"
nobiles bomines f^eneti^iUfmm meiiocres à maximo yf^ae ad minimum Jumcpaginam
fieri B. Tetro Frfeolo % &c. Et Tanno i ooa gli huomini ài Capo d'aere diooiio ia
vna compofitione de loro confini col Doge. Quoniam d profferiti die yenimus in legep
& iudicium ante veflram pr^tfentiam » & neftrorum nobilium Indicum terr4t > & parte
bonorum homitmm ibidem adlift ente «
Et fWRO 100$ .RefidentiMs l>J>Hce$ %& Dominico Epifcopo HmàUenfi» feuloù
Eptfcopo Hathemamenfu I udite s > & mafjnorum uirorum congUbatio perfifientes * £c
Tanno 101 5 • X^ ^^^^ ^^^^ ^^ ^^^ ludiciBut Terrét . Et Tanno x i oa I^i Onfei^^
faietro Deigratia Dux Feniétiarum% cum ncfiris ludicibus » &Cn
XgoTww Baduarius Ttdex.
Ego Dominicm Faietro Jmtex .
Ego D§miBÌcus di Cmmle Index » &€k
:-f
DB PRINCIPE LIB- XIII m
I^quifitMeememorkaniatiaSebaftù^
di quanto addetto» ..j
Onde fi deic dire » che nel Tuo tempo noa cooMncia^ro i Gii<44C} iie4l4(ftwvMt
ma s'amplìairero in maggior numero» che non erano per l'adìecro rU «omcjfl^ 8tM(
£uto femprcf fecondo roccorrenae delle cofe • ^ ,
Ma ritornando noi di nuouo i i Tribuni $ Nioolà Zeno ampli(firoo Senatore^ Si
di molta auttoriti p'^r iWatu cognitione ch'egli baueua delrantichita Venetcì^ »
tòiue» che dopò i CoQfoIi>a;itrarono diuerfi Tribuni al gouemo > i quali duraiXKKk
peirlofpatioai dnquant'anni. Etdopò loro fu fatto va Tribuno ìblo » cbegouevnò
rifole per ottant'anoicontinoui. I quali finiti ii feicer'o X# Tribuni in luogo di va
folo» ScquedimaatennerolaRepublica perito, anm^aquali X, d aggiunlCDupoi
àue Tribuni > allora che fi fabricò la Citt^ di Heradea > onde furono dodià t cbcjf
durarono &ioaU*anno^7. nel quale fu creato il primo Doge. La quale opinio»
9e del 2eno non è punto cornarla i quanto ho detto $ intorno al corpo deUa Ae?
publica. Percioche egli laeiona (blamente quanto aiTribum.come capi^ddioa
3uanto a gli altri membri aeffa Republica prouati da me con fcritture antiche 8c
egne dliedei & fcfosaoppofitione alcuna^ Tuttauia mi rimetto in quefla parte >
à tutti coloro f che hanno niigliore 9 Se piU piena intelligenza di me > in cosi fatu
materia.
Ora durando ancora il jgouemo de predetrì dodici Tribuni ( i quali mentre che
fra loro contendeuano della precedenza! diedero occafione i i Longobardi d'affa-
lire fenz'alcunarefiftenzai loro confini )auuenne che alcuni de popoli circonuici^
nij vfcendo a vfanxa di Ladroni» quafi per comun configlio» da dioerfe bocche de i
i%imi» afsalirono la Citt«i di Heraclea » di Grado > & di Rialto • Et alcune nani di
mercantie rcnute di Leuantc» & malamente guardate & cu(lodite>da i Vencti»fu«
rono prefe.da i Corfari» citrati di notte nelle Lagune : prima che le guardie auuil^
luppate nel fonno^haueflcro potuto faperc > che gente gli hauefie afsalici •
Ma conofduu la cofaj& Icuato il romore dall'altre naui vicine a quelle > vi con»
corfe diuerfa gente » & venuti alle mani co i corfari > vi fi fece vn mezzo fatto d'ar*
me» nel quale vi furono ammazzati & ferid moki» cofi dall*vna parte come dall*al«
tra • Perche ripieno ogni cofa di lamenti» & di doglienze » fi adunò il Configlio io^
Heraclea. Nel quale efièndofi difcorfo lungamente fopra la conditipne di qu^
tempi» & confideratc le forze de vicini popoli ^& le loro » cominciò ciafcttno a ri*
cordare diuerfi rimedi per affettar le cofe loro •
Alla fine venuti in contcfa per la diacrfiti de pareri» Chriftoforo Patrijirca di
Grado h\iomo fingolare di vita Se di lingua » dooò vna lunga & grane oratione» gli
condufle a £u: deliberatione di creare vn capo della Republica • Ma innanzi che fi
Tenifie all*attOi penfarono a due cofe . L' vna airauttoritd A*e£li douefle hauere » &
a I nome col quale R douefie chiamare » Se Taltra i prouenti » che gli fi haueflero a^
dare per foftentarlo . ^
Quanto dlla prima » cònféntirono nel nome di Doge » parendo loro che qnefla^
voce di Rè fofie troppo inuidiofa Se già difufata in lestlia • Conciofia che i Veneti
hebbero tempre in odio cosi i nomi come anco i coftumi » che moflrano troppa^
iupetbia • Et gii nell'età de noftri auoli > allora che Federigo Terzo Imperatore^
venne a Veneria»oflferi a quella Cittd ladegnitd Regia.Con mttb ciò nefluno heb«
be ardire di p^urlare in Senato di quefto nome»come di cofa troppo infoiente* On*
de pofiogli il titolo di Duca già frequetxato in diuerfi luoghi in Italia: come titolo
'^^ LI 4 non
IT/ -
$14 DELL E V I TÌB
uanoaUafahire&dcaMtipobh'ca, Ec che poceflè Bure 34tiii^ il Coi^ioafiio
bcttcplaritar flgcoi^tpireTribtmitgGtoaici» iquaK ammpiftnflcro gioftitiaL^
nelle cofe prillate» con qiie{lc> però chef^ d^a^rauaci>di ricorrere al
Doge per aiuto. Ec che per (uo ordkie£«kiMflè il clero 9 &^^
ekcco» prefeiKaflao l^efcttMMMe^ ff quale gk* defl^
QuaiKoalb feconda idetiberaroooiacdoche il Doge poceft
cacione Se TU tatuo ^ra(to di maggJoraoBaKU dargli Hebdea ptt^
iotucttiferailibenyobligaiHkMialDogeiacertecBfe. Et ftamirono» che tutte ie
gue» carne» K vinitiecoodou
pobliche & Tigne» Cofi dice ^
Fatte cMdle cofe (| riduflb^in Heracfea» dooe le pcarii^
iTribtiniìurono tante fra k>ro »4ie nonfi (Kmada^dòd^g^
CddataDogeiToccdipopolo^ -
PAOLVCCXO ANAPESTO DOGE PRIMO.
ANNI 6fr^^
v^OLVCClO AnafeftoiCtttadÌhaHeradeano»deOa feoi^tia Anaftda^t
Mr nobile &famohuoma»& di molta bonti» Et gli diedero gkiraniento>cà%£-
ferdterebbe h>ffido Tuo legalmente^ fema nfpetto alcuno» &K>mel£arainSiedia
con fiemplici ceiemonie •
Ora Paolucdo per corrifpondeie afl'dbettatiooe det popò to > Se de principati »
fiktointentoalbenefitiocomuneAfiaMWirafiptp^ in miglior forma h>Stato
deUa Republicaift ordinò guardie i i fhmii »& gli fece forti con te caltela
che ogni terra fecondo il fuogrado^ tenefle Tncertònumetodi ìcg^ apparecchiar-
ti per ogni occorrenza «
. GòntiUfcetiandioamicitiaconLuitprandoRéd&Lrogobar4i»Seo^^
liìconfermationedi alcuni capitoHi peri quali acquiftò > non ave afe^medefimo^
* Buaacoatuttii{uoicittadiiù^fi)dditi»dàiefffi£auori8eii^^
tmendofiingratia con quella gente eflBerata. Et pofei confini di Heob
dea> infieme con MaicelloMaeftrode Caualieri > dalta Piane raag^
gioré fino alla Piauicella. Ethauendogouemato^o.anm>fei
oiefi*»& otto ^mi ("ne qualifidee credere che operaflc
diuerfe coib imporund > eftinte dalla hmghesna del
tempOtSc daUacaieftiadeeU fcrittori>À
^mori* conibmma lode ci buoiU)^
geji»Heffadea>8c nf&
SAJfc?
DE I^RINCIPIUB. XIIL 555
■'_ MARCELLO T^GALIANO DOGE II.
ANNO 717.
V7Edco4oiPix>tundaIÌGheilcoftuiFrindpacocrarì^ mirabilmente % prò-
^ fitM loro > & che fotta la forma (uà fi poteua fperare vttle > & grandeaza allo
StatOi ridotta la dieta Tiiiuer(ale in Heracka» Tanno 7 17. crearono in luogo dd
iiKNtOfMarcello» cb*era Maeftro de Caualicrì • Percioche> con tutto che il Princi-
pe fofle (iwremo» vi erano però i Tribuni coi Maeftro de Caualierische rapprefen-
nuano mueme col Doge ta Signoria • I quali nomi d*offici j erano ftati introdotti
in Italiàda i Gred»come s'è detto altroue . Coftoi fu prudente hupmOf vtile»& va-
lorofo nell'armi • Et ancora che non haueffe occafione di guerre^iare » difefc cojl
inetfodiPaMGregorioIIJaChma^& il Patriarca di Gnulo» moleftato graue^
mente da Saenio Patriarca d*Aquilea £uiorito dal Rè Luitprando * Et eflèndo ftai*
co p.annii& giorni aun goucrxio» oÉmcd ia Heradea fiia pkria •
ORSO HYPATO DOGE IIL ANNO 72^.
A Marcello foccefle Tanno ^^6. Orfo Hvpato anco effo Heracleano % & di Qobil
profapia» il cpiale con nx>lte opere illi^ftriiacquiftò nome honorato di Princi^
r: Angolare. Percioche hauendo Luitprando pofto rafledio a Rauenna»& prefa^
dilmicu Pannata greca9 TEfarco Paolo fi fuggì a Orfo > datquale corteiemente
raMcAOfgtifu data iperanzadibene .Et nonmol^^ fatcaadinftanzadi P^ti-
MW(^rio II. ma a6ai grolia armat^per quei tempi > non folameote rihebbo
Rauetmsb trahendola dalle mani de i Longobardi^ma prefe Ildetirandb nepote dd
Rl^ & dckjfe ParedoDoca di Vicenza9 & rìmefleia<Stator£(arcoj& queiufula^
l^miaimprcfa che foce£rax>i\^iiiflM confarmi.
Ma ritornato poi Icafii come trionrante>& fufcitatafi difixHrdia duìk per -le co-
le di lefolo» & imputau a lui come paitialet fu cnidelmenteammazaato. Coftui fa
Ifjrpato ImperìaleiLcieè Conljglp . altri dicono > ch*era della fanuglia Hypau % la^
quale venutada Padooa^fu^chiaQiataDandola.
Ma difficilmente fi può intender la verità Ì9 cole trattate tantobfcuramente da
CU Scrittori. Bafta che quefta voce HvMto» la quale è greca» era titolo di degmt^
col qual ritok) furono honorati diueru ilogi^fi come s'd detto di (opra • fie vuse 2.
apnii&ctoquemefi.
THEODATO HYPATO DOGE IV.
ANNO 742.
Dopò la morte d'Orfo^nac^ue nuono difpartre fra le brigate. Percioche alcwt
teneuanoiche fò&e migliore vn Magiflrato annuale^cte vn perpetuo:percio-
che fé il temporale en mahiagio > finendo in capo dell'anno % fi poteua col mutar*
lOi^eraie col reggimento^che fofse buono.Finalmentedopò molte difpute accor-
4btiiiifiemejcrearoiio vn Magiftrato i)ervn'anQO> con titolo di Maeftro de Soldati
^wado^Mo de Cred di qua
/
liS D2 LLE Vi T I
Mècedcfle ^ TribuiK> «. Il pvia9(> adua^iK^
felice Cornicola^d: dopò lui Deodaco gii figliuole del Doge Oclbialqualc in capo
all'aii^Cocceflì: Giuliano fatto Hypota perii £uio» molto valore.LVltimo fu GiouaiH
ai Fabriciaco^che poco dapoi mpriuacadi quelto hooore» &acceccaco»
Il popolo adiinq^ue > futaccatoper fpatiadi qoafi vanm^di qMancopoca vtilc»
fede quel Magiilrato par molti accidenti fegpithridotto a Malamocco»pev dfpet^
to delle gnerre paffiitefra k cictddi Hecadeài &di kfolo>che diftni&ro^Niia» 8t
Iftsritra cltti^ tocnairono dinaouò all'elttcioae ^dog^ • Et l'anno j^%. dkótso it
Prmcipatf^a Deodatatfypato Imperiaie^Sc flatuironojcbe per PauuentoMl Trono
DoadefteflbiaMalamoccoifloiido fia tutte raltceia quel tempaperIiaoaMiii».0c
ver ricchi^zae t tu cosiquefta &ila (ecooda deci che Me honorara di tanta cccct»
KTte perìbna* come è ilDogc.
Ohra C0(hiicoufennò i confim^anticUdi Hecaclea chiai^^
M>coaAiftolfo*Ré^eKi>n^obasdi>^& fece diuefife altee cofea^pi^ goueina^
Ma venuto poc aUo^fine iixbflfeienza coLdetta Rè $ & afpicanda anG^a^iendìcar la
morte difuo ^adre >& fortificando percidil Caftella di>Brondola per fiia ficure»^
sai Gal!&(editioro»& cattino huomardatoi credere aLpcipolo» per ordinario vo^
lubile & leggiero >x:he Theochto facé(Ie:qpellO'edifìtio> eoa ahimò di farfi; tiranno»
alIblutedduL Re|^^lo.comnio(Icdinianiera)Che Teodato* iacapo>ì i}.«.aQQi sji^
pfiefo»&; puuato.de gli occhir&dciPrincipato infieme •.
CtAE LA ©aaE V. A KlCa 75;^
TCT^GaHiMiife^MalanTQOOD^^^poicie wdfe ffBttiwf iL6iadifegpo>fifeoe4icar
MLé> I>^c4!anno755..
• Manoncan44roolto»dteìckta(^fittiaooMd&ddÌuopmìi^
sipte Se poftogli le mani addoflò^élitolfiMO. gli occhi r &Jo luamiawtKK iti efilio»
(èrpetuo* Etcofitoiiuomo^mpìoJQcbbcilfia^
«QoòiikcLdicoAO %M & meiidue ».
DOM ENIC a NtONlElGA-IUrO» I>0K3.E VL.
' A.N:N;a 75(s;
HAuendaper tanto là cittjicono&iutalia perfidia di Galla >*8l ve^ndóperr
lecofepafiatecheecaoecel^EiaaftrenAr Tauttoriti del Principe in^qnalche
maniera >. cceatd Domenico Mot^ariol^nno 75d. di dierono- due Tribuni pcir
compagni^ auali mutandofi<l*anmMnannpli'troua({ero con kii prefenti all*cfpe-
ditioni delle hi€ende»,Et qjiefta ftrJa prima volta che fi^ominciò a temperar coa^
leggi la potenza del Doge >dal quale e(&mpio <xedo io che fi>ilèratrattii Corret-
tori che (iranno nella morte del Doge .
Ma eflcndaegii difiera natura & rinate > fitdando akmi^iufta cagione di peiK
itolConf^Uo» il popolo impatiente della feruitib come quello > ch^ra^uto libcco
Mk)iiato(i> lo pniio^el Ptincit>ato j &^de|;|^ occhia Tanno quinto>altri dràMootr
écl&oMagifttAta.: ^ '
DE PRINCIPI tlB. XIII. ^37
MAVRITIO GALBAIO 00«£ VXL
ANNO 7^4.
ET in faoloogo poterò M anrìtio Galbaio Hcnideiao» pradeatct nobile» & tic*
* co hoomOf Fanno 75^.111 Malamocco. Et era anco egli Hypato» & liportaa^^
ocrimatnente nella cara del fuo gonerno . Percioche hauendo cura a Far aauicar^*
Zc a crefcer Tentrace» s*era acqmftato fama d'ottimo Remante ^ Nel coftui tem*
pò la Chtefa di Qtzà^ià moleftata molto da fuoi nemici» onde i Yefcoui d*Iftria^
co1rìfidal?óbedienza di Grido »iIFrindpe dolente che quella Cbiefa fcemafle di
riputationetmandò al Papa» Nfagno Prete» Scriuiano» & Coftàntino Tribuno) fuoi
Oratori>per rìmedtare»a tanto diihirbo» macflendo il Papa venuto a morte in quei
Siomi > non fi fede nulla • Oltre a ciò li creò ti primo Vefcouo in CafteUo Oliuolo «
ipopolo adunque vectoa la buona mente dd Doge >& defideranck) di nMftrargii
qualche fegno dclTamoreuolessa & reuerenta che di portaua > ^Ifdiede per com«-
ptgno nd Principato Gionanni fuo figliuolo • Et ^loracominciarono i Vinitiani
M vedere in vn ten^medefimo due Principi nella Rep. faifciando^^on quellafac*
to» ^Émo eOonpio à fuoifocceflbri • All' vltimoretto k> Scatoper lo /patio iix i]«
mm fi mori felicemente»
OndeGiouannirìmafto foto »& fatto diflimtleal padre Ci' quale viaendo rico-
|>rìuacon le honorate fue attioni i dìfisrti del figlio ) non hauendo rifpetto alcuno
alcommock>dettapafda»(>peròdiim>ao»<iieglifudatopercollegaM firn
figliuolo •
Sotto il footcggiiDento Amare crd>be tanto »che quafi tutte fffole iorono af«
lbndatedaU*acqua. indi d non molto il Doge mandò Manritio a Grado adocd«
defe il Patriarca Giouanm. Etiiauendo Mauritioprela U terra>tl Patriarcaprima
inferito» Scpoigettacoaterrada ma altiffima torre. Per quefta opera cor fcde^
rata»FortunatQ parente del morto » & filO focceflbre nd Patriarcato »gli powiarè
contra. Et «ellaxopginrafnraoo C^bdeièo Tribuno di
no»Demetrìo Marimano» FofcaioGiorgi» & motti alena quali Ailpiacenano (oftu-
inamenteroperedeidueD(^\ Et riflxettiin^nie dewro^ comun oonfenfo
per legitimo Doge^ilpredetco Obderio« Onde Gionanni & Manritio £paHentaci»fi
fuggirono Giouaonì a Mantoua & Mauritìoinr Francia* dmf fii^tmou vica loraw
HauendoGiaiannicolpa<krSignoreggiatop.anni»&altn9utopòiIpa4^
Manritio &o figliooto 74umi» rbe furono in tutto a (• anni.
OBELERIO DOGE VilL ANNO 804.
ICon^iutatìaduaqaeritreuandofi ndlaCittidiTnenifo infiemecòn altri Vim«^
tianiifutafelectiòned'ObelerioObder^ altri dicono An^noreo' tanno toa*
)8cfentendolafi^deiDc^i»Gondufleioil nuouo Principe alla fiiacorfnetarm^
4lenia« DouericeuutodaVeneticonfolennehonore>giifiipoidacopet€ollega»
Bjcato fuo (catello. Et poco dopo fiì diftnitta la cittj di Heraclea»dicono alcuni da
j Veneti per Podio» che ponaiuno di Dogi mandati in efilia»& akri dicono da
Carloouero da Pipino » che mofle guerra ad inlUnsa di Fortunato Patriarca » per
•agidiVarfi della morte di Cionanm.
AC*
j3« D H L L E V I T E
Attetrau adiM(|de Kendci» le Cun^fe nobUi fi ddidm i MahftKKCo » a R}.'
ala>*checomtociaiudfiorirc>aTorcelk>>&adaIrreTfolecircoiuudiie. Inqacfti
nieddiini tempi Tcmie a Rialto ( Nketa PitrìdO t Gennale ddtlmperttoce (fO-
rknte> & cflendo flau> raccolco eoo molta cortclìatcred Spatario Imperiak>fl Da-
BObekrio. EcDdpanirfiineiiòconluiaCoaftaittiiiopoli Beato» Cfanflofoco
Vcfcouo OìiaakaktBi Felice TtibuiMhdoQc 6vocio coDbDati>percfae s'iateodeua*
oocoi Francefi.
Ma Donrooltodopò. Beato otcenutodaminperaaMC il taolod'Hypanik Te oc
{ornò feHccnncace alia patria: & gli fn Anco aegiiinEO|>er terso [>»£» eoa coofen-
bdeglialtridue*& coafermatocUipopolòiVakiitaiolora fatmo. Et meoire
coUoro vniumente anenlcaano alX^gimemo della creTccnte Repnbl. nacque la
guerra di Pipino MI quale a0alendb MaSunocco abbandonato da itioi che aerano
ri&i^tiaRialcoifuronodalvaloredeVinicianì. Onde lalciaca l'imprendi pe-
netrar pili oltre in Rialubmefle a feno« & fuoco tutto il paefe fino a San Michelo
diBroodolo.
»no fatta la pace renne a VeDetia>aech'efléiidó Obete-
iederolacolpad]uidellaguerra> (ii rìchiamato acafaia
6 la cui partiu>fu crudelmente amnusato . Ec cbe Bea*
D tempo: & altri dicono yalcnrino.Ma in quaJunqoe mo-
» ocl principato <$ Jinn i in tuttD> cominciandoli da Obde-
>rtarono il Trono Ducale in Riatto . Percioche nclla^Sala
erano ritratti i Dogi , attorno attotno nelle lunette lottD
fopra alla hiHoria ai Federigo t dcoinìndaua daqoeflo
'ottoraaa(^l{q7.ac hauaua attorno 1 a Tua figura l'infra-
rimente bweuanotuEtiglialtridinaanoin maiio >qaaS
» DogeinqueftaCittd.Eraatkoque il tuo Breuc orerò
Fféitris §h tnmdidm *fyx Pifihus in Rmdltim yn$it ,
Dtfihdi fàtridmfihi grdtificntus.
ANGELO PARTICIPATIO DOGE IX.
ANNO 80?.
MA l'anno 809. fii fatto Doge » dopò i predetti» Angelo > detto anco Agnello»
nelle fcriiture aittiche 1 delta famiglia Participatia ò Partidaca conuertÌta_»
poi in Badoara t di Heraclea . Et in fatto> chi dice in Malamocco, & chi in Rialto »
come benemerito deHaRepublica. pcrciodie s'era ponaco ottiinaraenceoelU.*
guerra con Pipino. Nel comìnciamento del Tuo Principato j fece VefcouodiTw-
ccllo Giufto fuo figliiioloA Giuftiniancch'cra il mageiorclo mandò a Leooelm-
per.di Coflaiitinopolii $) perche fo(fehoiioraco di qualche d^nitd: & sì perchefi
intriLirftafle con quc Ila Corteibeneb'tk} della Tua Città: concio^ chequellacoa
qiicila furono le inprc corri fpohrfenrl pe^ la coaformitd de i negoti): percioche l'-
vna i foncgno deli filerà .: cflendo per rifpecio del mare > qtidla capooeltOrience »
& qiiefta Icns'alcun dubbio dcirOccidente. Dalqual Leone raccolto gatiofameit-
tei fu fatto H^pato.
DE H11HGIF6 LI9^ Xljli: ii»
intefo diGìaftmiano $ {degnaco^raueiaeqte f!ne*ui foflTe firepofU) il jfratdlo aeB a
«miaìaiftrackHiemtoniamto maalloggi^
eòo U moglie Felidcjund Mooiftero di San Sedotti c^eaUora era Ba(Ua»& fi oU
mattadiMn GaUo.
. Fiiutloacatcpaciqcatpcol padre Giuftinìano entrò Doge con cflbhu» &Gio«>
nannì nqk molto ben jredato dal poipoloi perdie non Tfaua lettamente la SijponàM
fa^Mfi^ato^Zara; marottii confini fi (ugg^ in Franda. In qoeftt tempi fq»
qucflanòbì^ diiiifione fra Carlo MagnOf 8c Vlmpccit^v Greco fattafra loro de gli
Impera» per la quale i YCMtì podi nel meo^o come cbntermini in qnefta parte Sa
VvwhSct^tm di lóro; riattaci dalTvno t & dalFaltro» reftaroqo nella loro antica
tìbcxti ..Condofiachc conticnutifi i due Imperatori infieme • terminarono in qne-
fio moda ChereUaflero «Centi & liberi dall'Imperio deirTnoi& delTaitroitit Doh
cad die allora fi trouaoaao in Italiat cioè il Ducato Romano» che contenenaintto
fl Mcfe daPenmia fino a Capouaiindnfiuanienteieccetto Gaeta»di*era ddla^-
rjiflittione di mpóli<f
. Il Ducato di Benenentoinconfino di Pug^ die albbracciaaa akro ta^
qrà banda d'India t diftcndcndofi fino al niare # & contenendo tutto queRo $ che al
prèfente fi chiama fAbruzo. H Ducato Vmitianoicheconfifteua d47.dttà £pifco-
palMioè di Grado»di Caorliidi Heraclea» d'Eguilo» di Torcdlo» dlMalamocco» Se
di Caftello. I termini iieBi due lomedjfiuonotdief Orientale» (òtto il quale era la
Ihiglia^la Calabrìa^laSiciliat & il DiickodiHajM)^^^
d^talia non dìinte»relU& a (^kMnde perciò furono dì ^ Tofican
di oui da Pen^ia»la Riuiera di Genoua»la^Loìnbardiat & ciò cfa'à di quaxiaf L^<
di G^da. L^^atcato di Rauenna»& il Ducato di Spoleto» conia promma Marc^
ch*era tutto vno Siatp jMrciochealkN» il Dncato noa era di Santa Ghiefav fe ikn
in quanto»che vi era la dofUltÌQDediCoAaqtinò»il qpal Ducato iu poi fanno i^j^
reftituiooalla ChiefadaRidoHb^ Dalla batlda di qua» cheriftria»drer^partedd
Duc^ del Frk>li» lerminalle fìmperìotli Carto»u anale Iftm era primadeGre«
ci»coniaDalmatia. Onde i Veneti reftaronocome liberi ndmexzo per ladéttaJ
diuifioae. Dellaquale parlando Gotufredo anuoreanticotUcet feimplte alcreco-
(e>quefte parole.
. Regni Caroli intererat terminus^ à Bdgma, jfiuc Illirico vfque ai ììi^atiùs $ OUfiteÀ
Danis vfyue adfarum Sicilia, exceptis aaiaccmilms rcgimbMs^PffoUtBaemiatTmnia^
DdmatiAt Uiftria» f^cntMt & £rutama >
, ygoneparimente & Pondo» vniformì fcriuooo >
. Tt^ccforus^d Carolum MagnumÀefignatum Rima If$pera$9r$mh tegaU$mifit $ &
frm yjimHm cum eo fadus cùmpofuitaotAmque Venetiamffùme ceffit &c.
Et oltre i dò fi nota » die (criuendo Carlo predetto a Formnato Patriarca di
Grado I ^concedendoli alcune immunita per tutto Plmperio (no » nominando le^.
Prouincie ch'elio dice eiFcr fotto il fuo Imperio d*Ocddente« non fa mentione al»
cuna della Prouincia di Venctia , come quella che non era né dell*imo» né dell'altro
Imperatore • La quai cfìf^ apparifce (>cr fcricti^reantjoh^de glilmpp, di^fcKxeC-
lero» i quaU confermano la f^redctra dtui(?Cne 8t attione / Pcrcioche Lodouico II.
Imp.
I&^en coiiferaiando il Dectttb di Carlò> in vna faitturk chandata i Orio P2rt2cv .
patK> dice» Dux f^,eneticórkm dffrecàtus eft neflram Ataiefiatem Vyt ex rebus fui Dui *
eatust qtu infra dùianem Imptni n$firi exiftere nofciìtfimconfimatìanis ncftra frdce- ^
ptìm fièri iuberetnHS . . - .^ . . . . .
Éerqtiùd ipfi 4C Tatriarca p Tanfifiees atquepoptdus fìbiJuhcSlfts , fih daritas res 9 *
ut cuiuffùtm contrarietate feu rcfragatime ^retiner^ quimffènt . Quemaimedum
>oribus bifaHi noftri Caroliyper Pecrctum Cfùn Gr€cisfaneitHinpo(pdcruHt • lì me- ,'
no fcriffcro Ochonc I. Lotbàrio IV. Fétictico- 1. Hcnrico VI. Ochonc' I V.Sc *
Fcderieo nxonfermando il mtddimo: doè»chc Catìo faccflè la diailiood còCrc- '
ct&ùlciaffci Veneti liberi dan*vnoj&'dalfalrro /^ •: /
" Ora haaendo Angelo dato eflempìo di buon Printipe sfatto recdiio $ laCciò itti ;
capo i iS.anni tutto il pefo del gouemo i Giuftinlano • Si diceché focto jhii s'ordì* ^
1^1 Configlio di due in due anni • Che gli furono dati àlcuài aflìftehci > cht dòi fif- ^
rono diiamati Confìglierì . Che fu conitituito il Confkiio chiamato faoàt di Pre- '
gadi»Sc Senato. Et che fli creatala Quarantia Criminale > 8c diuifa laCicdi per Se- '
Iticri • Ma difficile» & quafì impofiibife imprefa to^ie colui che vuole in canta loit'
gfaena di tempo>nel quale fi fono fpente hi memorie > & te fcritture aAtidic» afièr-
mar la verità di quefte cofe» lontane da noi per Io fpatio di tante cenciaia d^anni »
& fenz^alcunlunie. Rinratto per tanto in Palazzo hcbbei! preibitebreac^
-'edifico Saa€tmn7^cbariam^Me,JÌaritunqtfe,
I GIVSTINIANO PARTICIPATIO
DOGE X. ANNO «a8.
M
Orto per taiico il Vecchio Ai^elo > Giuftiniano continouò nel Dogato . Ma
1 percioche èra mal fano> 8cpoco fofFercnte delle fatiche» quantunque vigoro*
ic^d'animo» te forte » richiamò Giouanni da CòRantinopoli » & &ttoIo partecipe^
della Signoria» volle(ritornato in grada della plebe) che foflfe fuo focceflore . Die*
c^e poi (occorfo con molte naui à Michele ImfKtatore conerà i Saracini » che anda*
uano depredando Mfolede t mari circonuicini : & l'aiutò due vofte . Anzi fcriuono»
aiCnnichtgli andò la feconda in perfona fu l'armata» ma non trouando i nemici»
ritorno i cafa fenz'alcun frutto. Il fecondo anno del fuo Principaro>(I hebbe il cor-
po di San Marco portato d' AlefTandria da Bono da Malamocco > Se da Ruftico di
TorccUo» & riceuuto da i Veneti con tauro fcruor d'animoj & di deuotione» che Io
coaftttuirono loro Auocato »& protettore . Ec Giudiniano ordinò che gli fi fabri-
dJQTe vna Chiefa : ta quale nel prindpio fi chiamò cappella del Doge • Oltre i ciò
crefle la Chiefa di S.2^^ta:aria > R come R è derto • ^
• Alli fine ai^grauato dali'indifpofitione » (i morì Tanno 829. altri dicono ?o. & il
fecondo del fuo Prirtcipatpj&fiifeppcUiro in Santo Ilario « Qìiefa al prefentc di:*
ftrutta»ncl fepolao paterno. Et fu il fuo breu (
iw .
Ccrforh atta datur mibi Sauffi gràtU Mdni.
CIO-
GIOVANNI PARTICIPATIO DOGE XL
a
m ^|OrcbGm(Vifiiatia>reftò nel tnedefimo Prìnapatoicome era anco prima^Gio*
j\^ tianni fuo fratelIo>ma con più dura fortuna : percioche fìi trauagliato da di*
txtrR accidenti • Conciofìd che Obelerio 9 che altre volte fcacciato della patria j Se
del Dosato infietne» ritornato nella Prouinda»Mra ridotto i vnalfola <ktta Vigi«
liafaflai ben habitau trattando cofe nuoue • Il Dc^e ciò fentendo % fat^ efercitò»
gli mife Tafledio attorno. Ma quei di Malamoccoych'erano andati in aiuto del DÀ*
ge»fi ribellaronoi& entrati nella Cittd» fi diedero ad ObeIerìo> che traheua 1 origin-
ile (uà da Malamocco. Giouanni adunque sforzato i partirfi>afsediò Malanpo^ce»
io preTcì te Parfe • Indi ritornato i Ykilia la hebbe per forza>& prefp Obelerio » b
fece deaq>itare : & mandata la teda aMalaniocco> la fece appiccare in piazzab acU
cioche ogtùuno la vedcier & perciò temelse il fuo Imperio « Fu anco moleftato da
Narencani>ane» co legni loro i predar f altrui robbe^ nel mare t ma haoendo effi
mandato vno Ambafciadore>heboero la pace da lui. U quale Amba fciadore discxk-
4o boonofprudente te d'ingoino» fi battenò i peifiiafione del Doge . Conciofia^
che gli Schiauoni fino a qud tempcb non haueaano ancora riceuuta la fede noftra •
te come quelli che haueuano I*origine loro da i Gocht»attendcuano all'arte pirati*
ca • Ma non hauendo lungamente ofseruau la pace • alsalirpnoi Mercatanti Vini-
tianiiche tomauano da BeneuentOi& tolte loto le robe>gli iettarono in mare • Oi-
di fìi congiurato contra da Carlo Tribuno ^buolb dt Bonofo»ilquale era
fiato molto amico di Giuftiniahot & età (lato T vno de i tefUmmii nel teftamento»
chiamato corrottamente da gli Scrittori Carofio • Coftui £ittofi capo d'alcuni
prindpali della Cittisgnidò la congiurai onde il Doge fiiggitoii in Francia a Carlo
Magno» accettato da mi cortefemente» hebbe buona fperanaa d*e(ser rimedio in^
tt(a col fuo ainto; In tanto Carlo Tribuno occupò il Principato. D che difpiacendo
splolto i Bafflio Trafimondo» i Giouanni Marturio> & i Domenico Orcianico con
altri y>. appreiso» à quali era odiofo il Tribuno» paratifi da Rialto» fé n'andarono
i San Martino di Stra»& pocodopò fi partirono diuerfi altri delIa^Cited » &gli an-
darono a ritrouare •
Onde fatta alTai bnona mafsa di petfoiie importanti > ritornati occultamente a
Rialto » aisalitono il Tribuno in Palazso » & per or^e dell'Ordanico glt tra&ero
{li occhi» & lo cacdarono di Rialto. Con tutto dò co(hii tenne il Dogato fei me(i.
it dopò il fuo efilio furono ammazzati I^xlato Gruro » Marino Patritio > Dome-
nico Monetario»& Tribolo da Grado fuoi dependenri. Et defiderando il popolo la
ritornata del Dog&pandarono in Francia «Chiamarlo » hauendo in ^id làezao
me(so al gonemo» Orfo Vefcouo Oliuolenfe^figlinoio del Doee»Bafflio Trafimon*
dò» & Giouanni Marturio» i quali» ritornato Giouattni»gli ttiedeto il luogo fuo coni
ogni integriti •
Non molto dopò il Doge fatto nemico della cafa Maftalìtia» che boggi fi è chia-
mau fiafeia» pre(o da loro nella Chieia di San Pietro » & fattogli radete il capo » &
labarba»lo confinarono d Grado. DQue prciohabitQinonacalcvifini bfuanca.
Ecl*infcrittiode in Palazzo fii quella »
•••■<.'•-; . . .
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Jbi^necwpusdefmkitr , PrimneriusordinÀtury
SJésMÌEcelefiàtri^tm^it^BdcmtkricMsétmtlmfi* - -
PIETRO TRAD0NI<:OD0Q£XIL !
PAfue aU^CttlidopàGioiiaimi» di acarI>ogft Pìocro Ttmlonìoo dottoane»
Traxkmcoico^cUiiohiUiBinafii^ da Fola ^ ma luteamente Aam in fiqiiw
\o% Scpoi fcnuco ad babitarc a Rialto » in quei tempi % che Pipina moflfe laguecra à
Vìntcmoi % Etcflendofiia(|ticlleoperacioiii
meriti ^oijaiicora cbe cgti£MX0c ftfiltenxad'^^ timrò grado > per kdimM'
dieche corrcuano alloxa %
Cibata adimque dal popokisdefidenifo» che il Prioapa^ pcrfoc^
ceffione in tiu medefima bmij^a in Cicci libera» & comune ad ogoi foo > li ^^
ad m ixtto goocrno »& hebhe per compagno delle fue fatiche > Giouaniii (i^
uoloycol quaIe>come perfooe religiofe & dmotei fiibricò la Chiefa dtS.Paolò • Indi
f tt richielto dallfaipcratore di Còltantinopoii > che lo foccorreffe conerà a Sarad?-
ni f & per queAo eirernvenne a Venetia » ibeodofio Patritio % il quale peroomo
dell'imperatore creò ilI>ogef ProthoTpacaria dell'Imperio • Fatta adunque yn*ar^
mata di feSanca galee > 8c accompagnatofi co Greci fotta il Genecalato di Gic»^
danni fuo fcliuckìis'ìimìflfò conMba Capitano de &racini>dalqualo prima i Gre^
d »& poi i Vinittani»riceuerono tua grandiffima rotta. Dopòlaqtuuefcocreadà
cffi per la nuurina »jpa(iaroDain Dahnada i& mifero fiiocoin Olfero:^ft diquiadi
pattati in Ancona danne^iaroiiograuemence per tutta^ Hebbe anco che ^u'o^
|Con ^ Schiauooi»percìocne prtdinde effi i mercatand Vinitiani* vi feoe fànprcK
*a in ^«riona • Ma hnalmcnte venuto in accordo con Mio Prindpcdella Oalmatìajk
glidiede la pace > & di quindi palsato a Narcntani rìnouò la coocoitKa eoo Dto-
&i<^Gio»dicc di qucllagoote » Voltatofi poi cootra CUndino con nuouo elaerdto»
gli Girono ammazzati prà di cento hnomiob onde malcontencoAriduise Ifefecrcitb
a caia^
i4<m molto dopo gli Schiaut > haMeadop^fodi nncHio llmm in mano» renati d
danni della RepubJnifero t Cacca kCittldi CaorK scontra iquakilDo^ mandò
due nani granoida guerra dilaniate in quei tempo con Vocabolo Greco palando
rie. Et fu aìtora la i)riioa voltaiche i Veneti v£afsero quella (orte di legni . Quafi in
gud medefimi anni» vinne va ghiaccio cofiafproji& crudde^caufato daJTeltrema
freddo del Vemo>che ne primatne^i non (i lenti il maggiore » Octenne oltre a^
ciò da Lodovico IL bnperàn Ponente^ diuerfi fauori & pnuilegi per laRepublica»
hanendo t^ perciòmandato vno Ambafdadore .. Et indi d pochi meli Lodouica
con Augoibi loamo^evennca Veoeda . Nonmoko dopànacquedifcordiacao^
iata dalDoge » fra (ci famiglie importanti & hoaorate della Citti » con pericòtb
cftf emo dì qualche difconcia. Perciodie i Polani> i GiuftinianL & i fiafei > eisenda
Kouttiacoctacai Barbolam^Gon^Ifooli^co Sduiacoami^^
DE PRI^^c^prLlR xin. f4r
Sdì dtff fn*paitt 8c dalfiltra : 8t il^>oee fanorendo coderò p&ce capitar malei
Polani & fegaacìA alla fine gli (cacciò ai Rialto • Ma ritornati poi alla patriaffat-
ta pace te parentado fra loro: mifero le loro habitatioui in Dorioduro . Indi à cer-
ti anni il Doge diuenuto rcandotofo>8c molto differente da quel primo tempo nd
quale entrò nel DogatOift volendo che fi trattafsero le cofet non fecondo la liber-
tà del ^ouemo>ma lidàHidó Fa Tua volonti: fu crudelmente ammazzatoida Stefano
Candiano>da OtfoGnignario» da due fratelli figliuoli di Salutano» fc da Gioaanni
Labrdca ft^ompliciiritoman^ efso da San Zaccaria iii.di Settembrcidoue era
ftato i Vefpro per la folenniti deNa (aera • II romor (u grande» Se Fatto fu riputato
bmttiffimo ndia perfona del Doge . Per la qual cofa hirono incontanente creati
tte iiuomini >t:he i:icerca(5ero i delinquenti : da quali alcuni dico io » die gli Auo-
adoritiel Comuae tnUsero r origine loro • £t ctso hwendo gouernato %p. anni ;
facbbe nella pittura» il prefeate Breim .
. hl^édméUM^ Sàrécenosmérefiptrumiiifefldntu^CU^
Jhmxi.y^àd MitmSZééàtUhutrem^usQtcukui
ORDOIPARTICIPATIO DOGE XIII.
ANNO 8tf4.
DOpò il delitto coam^tfiró nella perfoni del Doge» che haueua pnt^» ^uandcl
eoe (ia^meritato quel grado» onde i pareri» (i come auiene in cofe rili» erano
diuetii fra le brìgate»chi accu(andOf& chi (cnfando l*eccefso» & creato Orfo Fard*-
cipatio » per la memoria de fuoi antcce(sori > i quali reggendo moderatamente U
Rep, s'erano acquiftatala gratia dellacittd » fx>n moltalode del loro Principato .
Nt^iAgaoMrooo della loro fperan^» perciope Je cofe di dentro feccefsero a(sai
felici ÌL tranquilli. Condo/ia che (i bebbeco da Carlo Grofso Imo Je confermatio»
ni della confederatione con la Rep.per dnque anni: & vi fu inclutb dentro»che co-
si egli»come il Senato» arsali(sero daccordo gli Schiauoni : i quali fcorrendo arma-
ti per r vno»& l'altro mare»moleflauanó i legni de i mercatanti . Et il Doge vi(ita-
to con prefenti honorati da gli Oratori di Bafilio Imperatore di Co(lantinopoIi>hi
creato Prothofpatarìo • AI quale non volendo il Principe ceder punto di cortefia «
gli mandò d donare dodid grofee & belle campane di bronzo : 8c (ìi la prima voK
ta che i Greci vfa(sero le Canine « Di fuori fi hebbe qualche traMgUo : sì per le
cofe de Saracini > sì oer i moti de ^i Schiauoni » Conciofia che haoendo i Saracint
occupata l'Ifola di éaodia» getcatifi neHa Dalmatia>vi fecero di gran danm' » 8c e£*^
fendo cd^ d Grado» vi cennero TafTedio per lo fpatio di due giorni • Ma refiften*-
é^i terrazzani all'empitoJaro » il Doge vi mandò incoiumaente vn^armata f^icfio
G icuanni fuo ^liuolo • Per tema del quale i Saracini leua to l' affedio» &; paflfatt a^
Coniacchio » gli dierono il facco . Et òiouanni ritornato a Venetia i efsendo ^co
ben sìHo per altro» fu raccolto lietamente dal popolo » & dato per compagno al
padre nel Principato *.
In tanto nacque la guerra con gli Schiauoni» che haueuarto manomefso alcune
tCHTC neiriftria: perche il Doge hauendoli afsaìiti con trenta nauiine riponò la vit«
caria >&rcflitui alle Chiefe» &aglihuominidi quella Prouincia»le cpfc toltc^
Mm d»
H+ DBLL I VIT B .
da i toro ncmid> Etpcr la conuentjooc cfa'cffp fecccoalòro»B>cr»i prigiofti jte |)i
Schi^uoaiyi quali ripiuandofi troppo offi^fi^roppero la codDcntioae • Mavenift*
to a morte Demogoi loro PrincipCf fi rifece la pace ; dallaqual furono efetafi i Na^
rentam grandi auoerùiri de i Vinuiani» conerà d quali li Doge mandòla ftuL^
gente.
. Si dice che in quefti tempi tornarono alla patria i Baiix>lattti gli Ucóiitàc i Se|uj»
che furono mandaci in efìlio focto il Principato del Tradonieo.& percioche haoc^
uanohabitacioiii>e(Ibndo fiate nella partita loro mefle nei meo: hdibero pèrgra*
tia PlToIa di Spinatensa» chiamata boggi Giudecca i doue edificarono la Chidadi
Santa Eufemia^cou akri Oratori) . Su la quale oceifione ; effendofi anifo il Doge »
volle che alMnconcro in Dorfoduro H facefferodegH edifici. Pei^ck>cheeffmd(i
?|U€Ua parte efpoOa all'incurfìòni de corCiri i non toftaoa l'animo alle perfoiie di
abricarui > ma feruendo folamente al pefcare^ reftaiu abbandomta det tutto • Et
accioche egli dclTe ciTempio a gli altri della volonti fua fu il primo» che n meilb ad
listare qrteila parte della fda &migliaiche fi clrianaaua fifàifati • I quali ìo^rede-
rei che fonerò qudla forte di guardia ò di ferueati i che i latini chJamatopprScot»
ti>& hoggi fono detti da noi Scudieri « Et qiiefti poi nelle limitationi che fi fecero
à Dogi : furono ridotti a vn certo numero terminato > fi come fono anco aJ prefea»
Finalmente venuto a morte fanno ly.del fuo Princ^ato» lafdò quattro %ln]0&
cioè Giouannijche fu fuo collega nel gouemoyBadoarò>Orfo Secondo»che tu Prin-
cipCiSc Pietro, altri a^iungono il qmnto 9 cioè* Vittorio > che fii Patriarca di Gra-
do • Lafciò parimenre due figlàxrfe » Pdicttai hi quale eflo diede per m<^te à Ro»
doaldo alinolo di Gioaanni Duca ^i Boic^^na j & Giouanaa che Ai Badeffa di San
Zaccaria* fa quale tcAaot^ quella parte jumca del monifterk>Kl^
itticsta da Giuftimaiio « Et al Dogò fu pofU qpiefh infcrittk^
Furemes ^Mmdtds eemfèfitii y Sdréce^ù^^féc ^ JudUm ysfid»^
Usy éft$d TétnntumfrUcUer frofligaui .
GIOVANNI PARTICIPATIO DOGE XIV.
ANN0 8«K
Gfomaai entrò al gooerno dopò Jl Padre Tanno 881. 8t ancora che egli fteft^^
Prindpe «inqueanni i & Tei mefiy non fi hi però memoria delle cole cheeffo
Éiceffe in quel tempo > 0 per dsfettode gK Scrittori » ò per qualunque altra cagione
ch^afi fia . Hebbefoiacnenteqneftodtfconcio ,chedifegnando di far Ba<v>ar9
filo fratello > Conte in Comacchioi che allora obb'ediua ài Papa > mandatolo a Ro-
ma» il Come che vi era auutfato della cagione delia foa andata j affalitolo fu quel di
Rauenna > h> feri » & fece prigìime . Ma liberato fu la promeda di non tentar pia il
Papa^intorno d quello fatto^fitomato a R ialto» f! mori poco da poi .
Il Doge adunque ofFcfo ndiò honorc > & nel fangue , mefkvairordine vn groC»
4hiolo di legni > non folamente prefe & disfece Comacchio > ma mife d ferro» & a^
ÀKKO il Contado de Rauighani» c(m>e partecipi & cohfapeuòli delibammo del
Conte. Non molto dopò caduto in nutlattia: riuoltatof? alla rdÌgione>fede edifica
fui Udo di Malamocco » in vn luogo chiamato la Vigna; vna Chicfam honoredc i
Santi
DE PRINCIPI LIB, XML 545
SaiitiGbriiefio>&C^prìanoi&tafottocn^ Laqiu^focdl tempo
data ÌQ ^oiiemo>per farui vn monifteto di frati » i monaci di San Benedetto da Pa-
«doaecchio. Ma eflendo poi Malamocco acterratoi & disfatto dalle foremei & da(-
retnpito delTonde marine » i frati partiti di quindi > & ottenuta rn terreno in Mei^
racio dalla fìunigiìa Gradeniga>vi fabricarono vna Chiefa^fotto il titolo medefimd
diSanGpriano. Venne anco in quefti tempi vndiIauiod*acque ai tanta impor^
tanaa» ches^alla^arono quafi tutte le Chiefe,& le cafe della cittd>con fpauento noti
picciolo delle perfone . Percioche il Udo non era ridotto ancora con rarteà tanta
forceaxa > che potefTe dar faldo alle percofsedeiinare > foftenendo tacque» che non
M&afsero con empito ncUe lagune* Finalmente ordinatoli per foccefsore Pietra
Aio fhiteUo> il quale |>remori di i $ • anni > & pofto in Tuo hiogo Orfo > chVra Talttro
'ftKdlotniiior69lafaò il I^incipato. Bt in Palacao gli fu po(ta quella infcrituone •
(oméie Ito/è m Vrbem StHétd Veneto infiwfim ^
y$ihkibm armis nefiris fibegK
PIETRO CANDIANO DOGE XV.
A#4N0 887.
O^ Tedimdo il popolo» che Giouaani non Toleua inutilmente occupare il Do*
gito»ele&e Pietro della famiglia Candiana; chiamata nel futuro Sanuta. Co^
ftuierahuomobelIicorOf& ardito moltOiSe non palTando Tecd di ^o^annitera tutto
dinoto» & dato alle cofe di Dio • Onde compiacciatofi ogniuno di coti honorata^
elettione * trattolo di cafa»Io condufsero a Palazzo : doue Sm anco fatto venir Gio<«
uanni ch*era ftato Doge • Dal quale raccolto humananìeme>.rfccuè rinfcgn^ del
Principato : & fa cortefe con Giouanrii & con Òr fo . Mala fua feliciti duro pochi
mefi • Conciofìa che moleflando i Narencani la marina » & le riuiere della Dalma-
tia>vfcito in perfona con dieci galee» venne a giornata con loro • Nella quale com-
battendo vaiorofamence fu morto> con fette altri addenti > alli 1 8. di Settembre »
dopò cinque mefi del fUo Dogato. Et ricuperato(i-il corpo» fu portato à Grado» 8e
fepolto da Andrea Tribuno. Et in Palazzo li fa infcritto • Dum aduerfus T^arenta"
$fOS manksfortker confcreremiintcr micantia arma patri t pietatCiinrilf^er cecidi . La^
perdita del Candiano dolfe ad ogniuno : & eCsendo il popolo fenza capo» volle chf
Giouanni»(e bene era malatQ»rìcortufse al gouerno>pregandoIO}Che come pratico^
delle cofe publiche»accettar$e per allora quel carico» & mi promifero di prouederc
al fuolbccefsore. MapàGsati fei mefi & tredici giorni » £ c^fsati tutti i romori » fa-
cendo egli inftanza che d prouedefsc al oiioti^^iogé > finalphente crearono Pietra
Tribuno ;&Giouannirinuntiato il gouerno» coniò dì nuouoa cafa • Et li fu po^
fio quedo Breue •
Confinfu Patrumyfòfuliéjuejiterum eiectuì Dux ^^enfihusfix^
Mebiistrefdecim perde fis^ inmlefieme morbe ^ Ducatu deità meàb^^
-:- ^ Ma» » Ma
54<^ DB L t B VITE
M^ipoofifO^ lafdarcdidire in qaefto luogo > che neUefaimi^ aiiticte 6
trooa m Doge» non nominato da gli Hiltorici » né ritraevo in nttìm lato^ di Palu>-
tOf né ricorctato in conto alcuno da qual (i voglia perfona che habbia trattata l
materia de i Dogi. Et ancora che quefto pofla parer cofa niiooa & foaìù^atttir
chi rode: ella é pur coli come io dico. L*anno 1 293 .volendo il Prindpe Pietro Cìsa^
den^o 9 rifcuoter dalla città di Chioggia alcune regalie : effi in dufefa delle loro
efenrioni > produflèro due pnuikgii l'?no<li Angelo Partidpatio D(^ p/& faltto
di Domemco Tribunoich é il Doge nuouo» ch'io dico . In quefto aduogae fecooda
priuile^ fi l^ge a quefto modo . In nomine Dei & Sabmms nojbri lejH Cbri/k ffe^
giuoéUti» CanamficHrit4tisfacimusnos$mnes&,cAeCtm^pbcifQ%& aUercatimtp
3 uà d tempore Domini Dominici Tribuno Ducis & Semoris nojbrit msemnesClu^eufes
e Clugùt Malore & Minore i&totiml^enetienfibn$&c.Et nella fine ^(«dccK^
ftromeato é (critto •
^oDomintcusTfUfunoOratìaDeiDuxeonfirmoi
EgoTetrusForentio Index manumeaferipp.
EgoVetrusTribunusfilius Ducis mànumen. *
Igo Ioannes Tribuno filius Dominici Ducis .
Si vede adunque per Io principio dello ftromento predetto 3 Si pct te fottofcrìt^^
tioni d'eiOTo » che Domenico Tribuno fii Doge ( & cioè potè edere intomo alhwmo
887.Ò poco meno > allora che dopò la morte di Pietro Candiano > Giooannì eiftrò
Doge & poi rifiutò)^ che hsbbe tre figliuoli» 1* vno chiamato Pietro» che fo Mnfi-av
fcritto che gli [occcffdSc l'altro Giouanni»& il terzo DomenicoKrhe fii Patriarca À
G rado l'anno 904. Ma per qual elione non fi fauelh' di quefto Principe » ò non fi
trourdf4ui memoria nelle cofe pulMiche > io non faprei veramente rmdere altra.^
ragione » le non la trafoirra^ine ( & é gran cofa à dire>de noftri pafiau • Onde fi
può per qi^fto cono(cere>che i tempi de i Dogi non fono del tutto giufti •
PIETRO TRIBVNO DOGE XVI.
ANN0 888. ""
Pietro adunque Ttibuno^ò per fam^fia» ò perche edf fotk Tribuno di quaTchci
Jfola> & ditto anco da alcuni Trono > figliuolo del Doge Domenica» & di Mar
donna Angela > che fu m'pote di Pietro Doge morto :eflendo htiomo di valóre» Se
notabile perfegnalata bonti(quantunque Stri dica il contrariojeletto^al' Prindpar
toiper la prima ottenne da Guidoni^ Imperadore>& Rèdltalia » che aHora Aaua iti
Pàuia>Ia confermatione drquei fauòri> che hebbero i fuoì pteceffi>ti .. Et hauendo
affettate lecofe della città > foprauetkiuàiltalfa vna inonaatione di Barbari chia-
mati Vnhiii cfisdi arfero Cittanuoua>Iefolo»Capodar^ere> & Chb^ia j Se edendo
per la via d' Albiola penetrari nelle Lagune per aflfafa'r nfola di Rialto > fi come fece
altre volte Pipino >u. Principe animofo i^andato incontra à coftoro fece giornata^
con loro il di di San Pietf o . Nella quale eflTendofi i Veneri portati eòa molto
ardire» Ottennero la. vittoria con fomma lode del nome Vinitiano . Et quefta (k là
feconda volta dopàPipinojcheiforeftieritentallerola rouinadelkRepublica^
da IXo ripunto per £dute de foixftieri>& d'Italia <|att^ ^
Si
4a -«<*
"S
DE pniMciprtiB: xia ^
' ^^feedie tflle iMnni>^crì fcrinono tj^ic 13» eiomi . Etfii (eppiSmìn S^S^c*
ciiia>coiiin(ritodokMxdcU*viiiiierfaÌe.£cIafiiai^^ ^
ORSO PARTICIPATIO IL DOGE XViL
^ ANNO 9».
AL mento focceffe Orfo Partidpatìoiò Badofto Secondo di qocùo nome: htio-
mo fauio» religiofo* amatore della siuftitia» limofiniero j di bel^animo# & in
cgni toTa molto eccelletìte>ra(ftto> recoMo akuni 91%. & akri 9 1 1 • HebbCTii figlia
uoio chiamato Fietro > il quale andato à iCofiantinopoli > fo creato dalTImpeca*
<k>re Prottx>rpatari6. Ma nd tornare à dietro fìi fatto prigione da Michele Signo-
re de gli Schiauooi su confini della Croatia . Et fpogiiato del tutto > percioche egU
tómaua i csXa con ricchi doni ricenuti daÌlaO)rtc>Ri mandai in guatdia^a Simo*
ne Re de Bu^arf , Mi il Dc^e mandatoDomenico Arcidiacono di Malamoccot
con donatiui a*importanKajb rifc^tò da nemid# & non moko àopò ìp foce creare
Vefcouo di Oliuolo. Si voltòjpoi i dar moleftia i Chiofflotti : ma Tenuto a notitia
de patti loro col fuo prcdeceflore : non (planante reftodiofiendercli » ma con£tr-
filò loro i priuilegi hamiti da EK^ paìflati « Et Panno om. eflendo Ridono Itnp. &
Ré d*Italia i Pauia>confermò in mano di Domenico Vefcouo di Malamocco^ & di
Stefano Cakmrino Ambaficiadori dcHa Republ.t\iuttòritsl antica de Veneti» di co-
niar moneta» battendo eflò ireduto>che i Dogi ab antiquo>haueuano battuto dana-
ri in ogni tempo. Ora finiti 2o.annidd fuo Princ%>ato» fatto vecchio» & fprezian»
do le cofe del mondo>(i fece monaco» & viflè nel moniftero di &FeIice in Aruiano «
U qual moniftero eflendo in Aitino lottotitob di Santo Stefano » rouinata la citti»
& Tenuta in folitudine» fu trafportato nel detto lnogo«¥inalnKate paflaco aU'jùtra
vjta»YÌ At TeppelUto • Et hcbbe in Palaxzo ilprefente breue «
A*
élHonaJltrt» Saluti Felich diemtiéttf*
PIETRO IL CANDIAMO DOGE XVIII.
ANNOyja*
AOrfofocceflè Pietro Candiano figliuolodi Pietro Doge morto ihlMmÉtit
da^Ii Schiauoni > nnodeflo » & molto vtile ner il gouemo • Et het^ vn figlia
noto chiamato anco eflò Pietro • creato ProthoTpatario daU'Imperadore • nrefi^'
& arfe Comacchio • Guerreggiò con Lanterio Marcfaefedlltna» cheimpedm
le mercantiej alqualedicdelapace^ ad inftaon diMarìao Patriarca drl^ra*^
Mm j Vcn-
f^ DE L LB V I TC
, ^n^neroloiMHtt ja)opoli di capod*Ift i dipotiotie della Repcttiljci ; Sl^oe
chel forco òtto da i Trie(bm»ddlc Ìpo(c a Caftcllo»aui]enne ia ouefto tempOf at^
tri dicono fotto il ceno Candiamo» & akri Tocco Pietro Polani « vlciroameoce vcn-*
ii;:j^J0»oi:t9àlfetdmoMnoddfUoA^gii^ .
« ■
PIETRO PARTICIPATIO DOGE XIX.
• ANNO 929* ' 7
1^ 1 HX^ncancntcìiaicaeii AionoLW(^iuc>iiric€i»raixti;iraaoo oaacNUOti
|> giìtioIodOr(b:ilqaale prefo dagli Schiauonii fu poi libento coi fìMiòr <l
padre. £rciòfuranno95^Soctoalqiiaieèchidice> chciuilrapCiH^^
T^ T iocontaiientefidfcdeil Trono Ducale >i Pietio Participatio è BadoifO % ^\.
coifìMiòrdel
chi dice nel cempo del Doge feguente •
Dicono akuQÌ>& Io afièrma anco il fuo Breue» che ^li hebbe aitti^oriti dii^^
iQoneta da Berengario • La qual coTa quanto fia vera t la habbiamo dimo^famta di
fopraaflàichiaranienteinpiùkioghi. Contittoqueftoyfil^geil (uoBreueiah*
qiiefta maniera •
^léMluBertngdritùmihifrMgmficit^
PIETRO CANDIAMO DOGE XX.
"ANNO ^4*.
.' • ' . • - ■
Pietro Candiano» Terso dr quefto nome » efetto t*anno ^42. fu ffglfuok) di Pietro
Candiano II. & nipote del primo Pìecro>& per i merici de Tuoi progenitori» 8c
pklàtmitìàk^Hkyièj fò^aOuriilò al DAcato. Et hcbbe due %liu»lt,ctOè Domeni-
co» che (il Vefcouo di Torcello % & Pietro ^£uo collega nd reggimento • altri ne ag*
gioirono vn terzo.
Scmo cofhii ft mandarono conerà iNarentani 23. altri dicono trenta tre l^ni
armatisi quali ritornarono à caia fomàthauer fatto nulla di momeiico • Et di nUo-
uo fi ne mandarono alrre tanciii qnali>facca la pace con loro» fé ne rìcomarono ac«'
compagnati da diuerfi alcri legni de i Narencani ^
In qiMfto mencre»Piecro fuo figliucdò » & compagno del Principato > eflèndo ri-
prefo dal padre de i fuoi non conueneuoli portamenti» fi ribellò oa lui • Onde fatta
fetta di fuoi partcgiam • & all'^tncòntro il padre cercando di (aKiarfi dalTeih^io i-
giioolo» prcpatata gente dall*ma parte & dairaltra»$'era per commettere fra lora
▼na grauiifima sofia in Piana; il popolo confiderata la poca reuerenaa del felino* .
kh ic Veti » & la infermiti del padre » non fì, haueflè adherito al eecchio Doge » per
aàitarlo • Ondemòffò il popolo conerà ilgiouane farebbe ftato crudelmemeam»
maazato» fé il Vecchio Padre moifo à picca 9 non bauefle pregato per lui . Al quat
popò-
DB PRINCIPI LIB.XHI. 5^
|i^^ vokn^piifeilDc^fodìsfare m cimlche parte per addokir fb» foa^»
fliandòiii efiiio it figlidoio» & allora i Vefcoiij» il ckro» Se il popolo gini^^urofio rm«
CtmentCjéi non voJerlo per Doge nèm vita tnèciop^nuntedelpadre.
' Pferrotdunquepaflbro a Guidone Marcbefe t i^tittolp dd Rè Bereimmotiifìll
raccolto da lui benignamente > &.prefentacodalMarchefe^Rèfuo paweyfene
andò con Ini alla guerra di Spoleti • Di quindi trasfericofi con fircniu delJlè a Rai-
iiennaf 8i armateui alcune naui^ prcfe fette naui Venete cariche di mercaiKta »che
•indauMO & Fano. Perche^ il Doge addolorato grauementeprima^r la partita de|
figlmolq^poi per i fuoi maluagi portamenti conerà la Republ tea > la quale tffj^
tnittina come nemica > infermatoli » venne i morte l'anno 956. a/tri dicono $!• 8c
altri dnguantamue» haucmdogoucniatala Rcpublifa 1 1» alui^dimno ($<s§>^ •
SubmeretìquU SànSti Jodnnis Bfd^rs Ècctefiétdtffmntitr^
PIETRO CANDIANO DOGE XXL -/
Rldottx) adunque 9 popolo infieme fecondo il con(bet09iuoefine eoft YertnMi-'
. te nòtandt > che quei Vefcoui > &, quel popolo t che haueua prima giurato di
non volerlo per capo> incontanente morto il Vecchio 9 lo bramarono cosi defide^
rofamentei che armati^oo« & pid Iw «ni andarono d Rauenna>& locondnflero à
Venetia • Doue giunto con tanta pompa j Io inucftitono del Principato con nfiolni'
iefta •
Fatto itdqnqne Doge Pietro Candiano Coarto di ouefto nome» la Republica
iBandò Giouanni Cotìtarini& Giouanni D:.nceà Roifia» à Papa Giouanni Xlf.&
i Ottone h Imperatore al Concilio. Doue trattata A la materia de^Patriarcato ài
CradO) Ti fu determinato » che la detta Chiefa foflTe Patriarcale » & Metropoli de
cutra^U Prouincia di Venetia > at d'Ktria > & Mioperatore le conceficmokiprimle»
gi)honoraci per tutto il Regnod-Icalia • Et oltre à queftoi confermò in perpetnoè'
ricbiella de predetti Ambafciadori»quella confederatione che fi fo)eua confemor-^'
re orni cinque anni • L'annopoi 1 3 . del fuo Principato % defiderando di fodisfare à
Coffandnopolitani > che fi praparauano all^cquilto di terra Sanu 9 moflb da relA
5f o{0}& piò penfieroi ftatuj» che neffun fiiddito ò fedele alla Republiea non ardiiie'
i mandare o portare i Saracini ferro» ar.ne } le;^ > ò akra materia da ofifendere i
Chriftianii Cotto pena di cento libre d^ro > da eifferc applicare a) Doge Se fuei fbcy
cefsori . Et chi non potefle pagar col danaro > che facisfacérse con la perfona • Ma
iwntre che eglioperaua da vii lato ^oTe vcili per la patria > daU'alcra fi^ perde la
^aria detl^vnnieRale con le fue fceteratcs^e . Peraòch ^ prefa occafirne cofhrinfe
Giouanna fua conforte à far diuorcio con lui » Se oacciac^ in San ^^Kf aria » t^ttl
per Donna Valdrada figliuola del Marchde Vgonet & fece hudmodi Chiefa con^
tra ogni fiia volonol Vitale tuo figUtioIo nato di Giouanna • Et perciocbc per li^
Mm 4 à^
.^jo DELLE V t TE
. dote di Valdrada s'e»&no rkchiSuKMUnck}^» che bd)be per lei iwìlce fcU^
ft fcfaiaui >& diuerlì poderi & caQella : fece venire foldad di padì cflertu per fiir la
guardia al Palazzo>S£ alle fue &ciilnl.Peroccanoa delle qjuU mo^ guerra ùd Fer-
raccTe & vi piefe va cai lello, & occupato Vderao* Io mefle a facco » & diftni0e > di
iiiaiùenchefactoodioroad<^ni^iH>i&Tenucoindi(gratiadelpuUìco perlaGiA
eficraca iulau'a>& per i Cuoi tiramuci putamentii ilpopolo in&riato ■ mdSb ftioo»
in Palavo l'occife infietne col fiio picciolo figliuolo. Infegiundoi 1 fuavi>cbe h^
■ liberta nella RepublicadabbcefaciPConraminataigcmcorpoM. fieli fu poO»
.'qwflù breue*
\
PIETRO ORSEOLO DÒ^E XXIL
i" " ■
ANNO 974.
llaChìefa di Saa Pienorit n-drAgofioelb^
ntodìrangnetSEhuoinodtCaau via>pec«-
tUa religione . Er non volendo accettare il
dòne dicpicl grado* di nenpeider la (il» ai
I pMiolo fi coacentò . Hebbe donna (±iar
olofenaa pttbdel nome aetfQ»noD punto
lataunci
«ilpopolo>&o0éniando puatakncntfil
rbbero-lutigamencecoL popolo di Capooi
anuioeinMroe»SMKCOKÌaroQo coula,Rep>
rìbutari.
«ttoGuarrino Abate diS.MTchele diCoCb-
■oneflaGu^cona>pervifìtareileorpodiSanMaTco. H quale £utaaiiuciciacol
I>ege> efficndo anco egli fan>o> & veneiabile buonuvlo penuaiè ad abbandonai le
cofcdel mondo . Il Aripcipe (bto «vecchie a codi» > & unendo accenany il (ao
coniglio ( finito lo Spedale a pie dd CamfMUHlé > nel qM^le fi dice die (erul sMtts^
volte peru>nalmenteabi{benidepouerì)fì patti vna notte- del mcfe di.Sctcenv
^rc, trauefiito>cotdettoGueRino>- conGiouanniG»denigo>&codGÌ(wluud
MoroHn» &» eenero>& eoa Reaiuald«> Se Manne da RaBeRBa>ftRiaa dir noluall»
^)oglie,nc al Stuolo. Eep(wraticonhiim*lcidaaarì>'CoqnalioEnò poi laCbiel^
dì San ^Gcbekifi fece monaco, eflèodo allora d'cci di ^o^anni* Se vil& 19^ anni ìilv
fianca vitathauendocenwo il Denaro a^mefi Se logiomit aKri dicono a. annù. Ec
yenutoamorteneMcctomonifierb Iranno 997.2 gli i i.di GennaÌo>fì:ce poi diuci^
fimiraeoli>fìcomeènot»adoeuuna>EtfotfioitEÌciacto ùiafapofto»
UccUpm Sémcit MéHt^ tMfcàm ^itkit , ^ mmkèmfi-
Mi
Dfi PRraClPl XIR Xlìh !<«
i. . VITALE CANDIANaOOGE XXIII.
ANNOpT^.
SCòpemfi Pocculca fuga del Doge OrTcolo > fu creato in fuo luogo Vitale %U«
uolo di Pietro TenBoCandiatx)* La cui efaltatione vedendo Vita! Candiano
Patriarca di Grado fuo Zto>fe ne venne da Verona» doue s'era ritirato» a Venetia.:
& aflòluto dall'efilio ypofe la fua refidenza in San Silueftro • Queflo Doge fecelaì»
còofèderadoK con lTmj)erat.Ochone . Ma nialatofi nel bel principio del fuo Ma«
Idrato : fattofi Q^ooaco in S.Ilado Wa oipo airaritto dd Ilio jCh^
cinque giorni . Et gli fu infcntto •
CkfffdifiirdtsJtJoyfmrkr Moudcbàtm .
TRIBVNO MEMO DOGE XXIV.
ANNO 979'
■
TXOpò il Candiano fii fatto Doge Tribuno Memo» ricco molto » ma poco praff-
J^ co delle cofe del mondo. Et hebbe vu figliuolo detto Mauritio>ché (i fece mo;
naeo in S. Ainlo di Broodolo. Hebbe trauaglio in cala. Cmciofia che » amie cte
nocrtfc le diimidie fra le famiglie Morofina & Caloprina ; per le quaK fegnirono
alcune occìfioni dalla parte de Morofìni.Onde Ste£EUK> CaIoprìno»r icorfo alllmfn
Othone a Verona» nelbeu) finalmente che Stefano» dopò diuerft difcond & traua-
flli dati aOa otti» ritomo dpr^hiere della Imperatrice Adeleida» col mezzodì
yaldradi»ftata gid Prmcfpefladi VenedaidalTefilio . Donò»auefto Prindpe»Mfola
di S.GJorgio Mj^iorealTAbate Giouanni Morofino » il quaJe vi mife Monaci di
:S.BenedéttD • Addok) eriamho l'animo d'Othone Imp.poco difpofio co Veneri %
^:cagione étt Caloprino # Vlrimamente fatto Frate » & venuto in podii giorni i
morte» fu feppellito in S.Zaccaria • Et li fuinfcritco io Palazzo •
Othnis Péttridmpèndera tmébdiuli . ''■
. /lETRO ORSEOLO II- DOGE XX V.
ANNOppi.
T\Opò lì Memo entrò rOrfeolo» alquale il padre predefle il Principato»flidti M-
J^ m iMnzi • Còftui reftaurò la città di Grado» vi edificò vn Palazzo » 8c vi ripofe
nella Chiefa catte^:ale»alcuni corpi Sauri. Fu il primojche allargafle llmperio nel-
la Dalmatia.Conaofta(che su roccafióne di Mucino»& Smi^ura fijgliuoli di Tirpiiir
rio Rè della Croatia>veQi^i dopò la morte del padre à romore » chiamato da i po^
poli deOa Prouincia » fecearauifto di molte città con molta gloria del nome Vini^
tiaoo t Accettò pariiiKiml>iDp«:ac./0^^
$51^^
dlEllb vite
dal quat octeme diiietft fìixxri » Mandò iO>^^
^kioK ^ Doue Giooaniìi contrafle tnammopfp eoa vna nipote ddl%nperatore t
^h2xmo ilticolo di Patritio».portà a Venecia itcorpa di Saota Barbara . Onde fl
Doge tolto Giouanni per ruacollcgai&; datogli la cura del goucmo^fittt ttPatuai^
Diu^lc con ta cappella ^ Et diftribuito a poueri gran parte della Tua {acuiti » veme
4mortcdopài*unnoi7.à i&delfòoPrincipatOjLScla poftoia Saazaccack* JSt:
era il fijoBrcue «.
SfmftboniLmièUtcolUdcdertm^^
V
aTHONÈaitSEQLanOGE
AKNO 1009..
DOpò^^Orfèda^contil10ll&netPrincipataitf^gtiuoIa Othone^gioiiatte éà i
a:inj»bel]adlperrona &di vóltOxma.inokopHj&elkMt'anifQO'» Pi^tcipchce
C»uoiicoigiutto>8clea{e nelle Ìlieoperationi>.8t nccodi faciliti f.ondeperti(ÌHhXI^
iDa>^&t>e perdpnoa vna (oreUadiGecaRàdi Vtigarìa.. L*annafettitiiaig)i lttK>^
inÌDÌd'Adoapref$:ro l^iroiicontra laRcpublicaxmaftiioaaop^i&^ISc. bci)bet»
bpace».
Fece poi in perTona rimpcefàcontra Cre(mura nella I>a}maria>di;)^
vjttoria:L& rìt^macaa cafai nate alcune^fedirioni>.fii mandataiaseliUacotPiitrtac^
3 fuofratellcxin lilria«.M2l ritornato poii&oppol^ofiu^I^TO Patmr^
e haueua facchcggiata la città dLGrado aioamoltodopa venuto in difw^tia^
co. Veneti pcroccauonedel.\rercoiK>;diCa(klb)59^^fo perpipera di Domom^aotFb^
banico > confinato iwCoftantinopoIi> dopa l*anoai:7i4cl uio Qcmopato • £rgU%
moquefto.Breqe«. :.
^M^tt,G>ead»mriMmiHryfHtmiriPM^ ,r
Vrbk:AqHUe:sétdemHmdiìiSid§i refteUu^S . .. i'
PI RTR O CEN TR:A N laa DO G E X XVI I..
ANKO ioi(Ì,.
FV poftoin Iuogad!Othone Pietro^ Oneranìgo ò Bàrbolanol'annà i#a& tìxn^
dicono x^, Manon piacimlo molto ali* vmu^rra]e>& nata perciò. diTcordia^
nCiliCfttd scorretto il Cenéranigoa farfi monaco 1 mandarono per Othone a^
Cò;làntinopo}t>^ miferoira tanto in/uo luogo I Orfo Tuo fratello Patmrca di
Grudo. La qiial cofa vdèndo Domenico Flvbanico con gli auihcrenti^jQb'e»^, Aaio*
cagpncddl^iiUQdi Qthooc» fi fuggi.daUa ^ P^
DE PRINCIPI tlR^XlIf. sii
i Ma troiiatofiche Ochonc Wa^ortc^ Orfb do^ vfioiiipjrffconaè ai MiMrcft^
có^'^dl^^QaparacoyDomeiuco Oi|eob*occiipo coi £uKMred*aloiQÌ pochi ttPrhi^
c]j;>at<)»&lòteane¥iioòdiie^iom^Perck>die4efii^^^ i Veoetiil Pmctpeis^
gùmxhSc non ticanno^'aflalaronorcen f annbonde^^ìoofi a Raucana vi fi mori »
t al Omoranigo^ poiU quefta ànfi0rittionc4
DOMENICO rLABAUlCQ DOG£ XXVllI^
TiRonandofi ìiicfiUoBomenico Tlabanico^clf era fiato latto Protbo^atarl^
daCoftandno Imperau>ie> & temendo icapìche&rono cagionèche l>ome«
moo Orfeòto foJSfe fcacc»co dalSeggìo OucalCi» aie il j)opolo iion loTkhiamafle »
«fldepoxiò ne fegaiaclaax>mna.1oro j^^
4c4dfoltoIo daU*cmJ09Ìlo mifero jn S^e Fanno 1033.
> Coftuì ranno 1040. adunò vn Coikilio nattonaleinSanMarco{ nel qualeiuro^
fK>^Orfo Qtfeélo Patrìatsca di Grado» Domenico Cradenigo Vefcono Oliuolenle^
Vitale OrKotòVefcouo di TorcenopleoneVefcouod'Equflio* &tnolci alcri . Co*
fioraconftituirooo >ieoondo gli antichi decreti di Santi Padri ^cheichìerid non fi
€onùuxad9ero auantil'eti di jo^^nnuSt iDiaconi di a $• òaSrcol conienro dd Me-
ttopoltomo. £helacohf(^àh|tionedelleNfonache nonfi£!u:efl^^^ in Ì>ianco^
ne gfomidi Pài^ua-» deU'fpifania^ & de gli ApoftoH « Che Jacccfima > il Corpodi
Chriftoiiyafii&aiy&iparamentiii tenraero m Chiefaiottochiaui • Chele^ro
facrefoflero lanate da perfoneiatteaqueAói4& Ip veèchie i'iblN^ciaflero^Xhea
calici» le patene* & i corporali non fi laual&ro ie non da i miniOri» Che le monastfae
non toccaflèro i vafiiacn j nonapparecchiafiero r Altare^ non deflero J'inc^lb» flc
molte ahrecofeocdìhatonò per la riforma delle Chiefe Joro. Oltre aciò>vedendo»
che la faniigiiaOcreolaandaua a Yerfo»pcr3a (iia riputaeìone & grandezuédi nno-
cere à tempo >&luogOiallalibect;l comune jdella citai :opeeò crTcUaiòffedel tntco
fpiantata 9 ficmaodatain efilio^
' Fece anco Amire 9 che il Doge futntO'Bon jpótdle eleg^etfi aScunconipagnò 4
foccefiérttel Dogitxy . Finalmente hauendodacato rb.annh quattro mefi» Se dòdi-
4àgiorni>fn feppellitoin S J[Laccaru« JEt iriuobrctiefu qneito«
^tttét» fibiyituns féuiàt »
SCRITTORI VENETIi
Fiorì in mtefiù tempo Gherardo Sagredo . Il quale volewh aadare ìli Sefekro 4i Chri-
ftoffifermòmF'ì^»rfi,ammirato>qinmperlafM dottrautàa^HeUe genti t chedi
focti itram in qnakhe patte "ptltate Mafede tufira « Qmk tfottemuo dd ivapi» yiffe vs
5r4
DltlB VIt«
fmp$mlbberem.Ém$t^refccmdiMmf^ ylHmmente martirl^atò da I.
S^^tUMmfedHiM Rè pregò al jltme Dantthio $ fi come in -pn libro fino a qnd tempo
fcrinoficomieneeméfHefhtMo. Legènda Beat iGherdrdi de S€cretis'HpbUis Veue^
€ie9^$s$moftratami da Tijcolò Safredofigfmolo di Bernardo Trefiantiffhno Senatore.La^
fciòfcrUto. De lancUbus Beacarvirgìms Ub.i «Scrmones quadrageiimales libro pri-
aio» Homilix Solcmniucum totius anni libro primo.Ff cr diaerfi miracoUyonde for^
tato dal Kijlndrea a Moriffnayfàpoi di quindi Condotto 4^yenetiai(Cr xifofiob^Mrata*
metue in San Donato d Murano.
DOMENICO CONTARINltJfOGB XXIX.
ANNO 104 j.
^hvOmenico Contarino «nato di fai^eiUuftrc» fii fatto Doge con foiaiMCooK
XJ tento di (^niuno > percioche era buotno fauio > Se cartefe • Nel ftio tempo »
acquietò la Damìatia>per la prefura di Zara che fi era ribdUaca • Et fa in aioto dC'
l^ormandi per le cofe di Pugua • Oltre à ciò diede fine alle perfecotioni di Pepa
Patriarca>& reftaurò la citta di Grada Ottenne da Henrico Terso imper. lacon*»
^erationè vfata & antica •
' Edificò'parimente fui Lido Oliuolenfe rn Moniftero di Monachisfotto titolo di
3an Nia>lò • Et non molto lontano fece fisibricar la Chicfa di Santo Angdo > & la^
dotò>& fottopofe aUa ava dell'Abate di San Nicolò • Vifle ventiiei % akri diooi»
ventifetteanniific fofepellito a San Nicolò in bel fepolcro di marmo* £c ilfiiA
breuefu»
DOMENICO SELVO DOGE XXX* J
P ANNO 1071.
TXOo^^^^ Seloonli chiariffima te anticbiffima proTapta > fu fatto D<^ dopd
Jn^ il Contarinoiin San Nicolò del Udoicon allegrezza dell'vniueriale.Sotto la^
|uidà fua fi fece armata in fauor di N iceforo Imperar, contra Roberto GtòloUxk^
Ihica di Puglia > che occupaua in Italia le terre aeirimperio« Et fi fcacciarono Ic^
file g[enti della Dalm^tia^con bonorata vittoria. Ma ritornato poi di nnouo i mio-
iia«omatà j s) per aiutar l^amico Imper»^^& sì per aprirfi la via del mare gii chiufii
dairarmau Normanda^fii erauemente rotto con moiro danno de ooftrì. f 0 il pr^^
mo che cominciafie a incrollar di marmi > & a far lauorar di mofaico la ^Chiefa di
San Marcoifìnita del tutto al tempo Tuo di mattoni. Riftaurò parimente la Chiefa
di San lacomo di Riako • Alla fine venuta a mone l'anno xi. altri dicono ai. del
filo Ducato; fu feppellito in San Marco • Et li fii infcritto »
OhfiJJmm repfdi Cuifiérditm marte l^bertum »
7>j^éubijbi»€ÙPminimtmeyc€4t7rétfil Alexk.
DB PRINCIPI LIB. XHl 555
VITALE FALIERO DOGE XXXI,
ANNO loft).
^ A t Seluo fegui Vita! Falieroi che hanéoa titolo di Prothofeuafton i & it cogno^
jfiLmmauacon^ueftainrcnttioae. ^1^4/0 Faletro deDmis. Coftui ottenne cÈi
Aleffio Im(>erat. m per petiKh la Signorìa della Dalmatjla % & della Croatia » tratta
pocoinanzi dalle mani de i Corfari . Onde fu perciò il prìoio $ che hauefse titolo
di Doge deHa Dabnatia 8e Opatia • Rkeuè anco da Henrìco lofiper. diuerfi bxxo-
ti. Il quale Imperar, gli tenne d battefimo vna fua fidinola ytTcome e(so Henrìco
atteifaudicefìdo in yn fuo priuilegio • Qm einsflUm fiero fonte leuabimHs amkabUi-^
ter&c. Il Oliale Inii>erat.¥eàne anco a Venetta^perddche San Marco era apparito
nella Tua Cnieb>vidno alla cappella di San Leonardo. Si rìccuè anco vna rotta no*
cabile al Safeno i mentre che n difendeuano le ragioni di Aleflìo Imperata cantra
Robe^ Guifcardo • Incfi fcguiti vna eftremà penuria nella citti > auennero molct
difconcisper i quali fu creato roflicìo del Proprio» acdoche caftigabe i delinquen-
ti de i misfatti. Et il Doge dopò 13. anni j altri dicono 12. pafsato all'altra vita >fii
ripoftoin SanMaroo»dalUde(teadel]aportagtandeineU^attar dentro. EtiUii»
jbrcue fu quello*
CUrefitoecMbim itrftu milii Smuti Méret.
VITALE MICHELE DOGE XXXIL
ANNO 1095,
• " -
dirotto Vitale Faliero fu creato in fuo luogo Vitaf Micheleych^ira t^rotkofe-
XVL uaflo.E^ fu il prìmo> che in parte lontane alla^a&e lo Stato della Repu-
blica.PerciocbeTacendofi la Crodau per racquifto di Terra Santajvi mandò aòo.
legni» fotto la cura di Henrico Contarmi Vefcouo ed Oliuolo » Se di Giouanni fuo
pinolo. Si dice che anco egli vi andò in perfooa» che efp^nò la città di loppe •
Conccùe all'Abate di San Benedetto di Padonetiflo > la Cbieu di San Cipriano di
Malamocco>foggetta a San Marco>& gli diede entrate>8c prouenti. Alla line dopò
quattro anni ftumcMto da vn Marco Ca(imolo.& fepolto in San ^ EtfU
JlfuoBreue.
P$fi»4$m QdJfemféurM tellmrh rt bofia
Pfétpùfintm Céifétm JEgyftikre rtfùlp.
* «
OR-
'Vi.
55<r DELL E V I TE
ORDELAFFO FALIERO DOGE XXIIL
ANNO II02.
OK<^bUiD figMooki (td D(^ Vkal Faliero 9 Pn^^
' MtnttA valorofo nell*annitfii detto a(£ù gioiiane t quaomncnie vecchio é'^
jMecnOtl'Mno i xQ2.Hebbe moglie di fangue ccalc > chianuu Matdde > U (fEoUc^
ISoIofnoumeiite* Nel liio Principato lecofe di fuori accrebbero eoa moka glo-
ria dd nome Vinitiano. Perciocbe aiutando in perfona con cento le^ Baldomno
Rè cootra gli infedeli: fece acquiflo nella Sona»di ter ref& di giucirditoom . Con-
ciofia che hauendo fra l'ìaltre cofe prda la città di Acri»i Veneti hebbero eilèndo-
Biàmniisaitd»& prioilegi} diuer&noa pur neUa detta citcd a ma i^
Hiemfakm»
L'anna ottano del Tuo Do^oi panie il Padri ^ che la Chid^ cattedrale di Mar*
lamocoo9 iUuftre per tanti Pnncipb & come antico domicilio del Trono Ducalo
donefle mantenerfi in quakbe akro lu<^o a perpetua mMnooa delia grandezza
fnaionde trasferirono il fuo Vefcouado > iniieme col cprpodi San FcUce • col capo
di San Fortunatpyco peforia & con tut te rahre honorificenz^ inrniuniti j & entrate
che vi erano» in Cbioggia per pccbe miglia Iontana> & là condituirono Città • Sp^
prauenne poi la guerra della Dalmatia > pcrcioche la città di zara s^era toka da& •
obediensa de inofiri.Nelhi quale eflcndo il Doge andato in pe|rrona& combat^
tendo coraggiofamente > HtQcnÀ il di di Sau jPaoto > cp9 ìàjutptit^ EthlQ^nda
condotto con lui 3 90«Vngari prigioni» fu riceuuto con fomma allegres^ »como
trionfatorcMa ritornato la feconda toka rorroZara>fii mortaio vnazu£^cen^
Tarme in mano Tanno i p.de) fuo Principato : & portato il corpo a Vc|ieua fu (ep^
fcllito in SaaMarco » Et in Palazao gli ni infcritto •.
• • •
POMEHICO MICHELE DOGE XXXIVL
ANNO 1117..
P^ fatto laIuogodeta1orto^ Domenico Michcfeidi molta eti>catholico»&: pet^
fona di cuore. S'a£Gaticò affai» & fu neli'impifefe di terra.Santa in Soria « Doue
trouando£con]40.,galeejt con moki arfili>& conquattro naulcariche di vettoua-
glia» fu vtile non pure a Prindpi della lega», mai tutti i Chriftiani che vi erano» con
Fopcra»& col configlio . Et fu cagione cklTimpreCa <h Tiro »^neliaq^ak la bandiera
Veneta hebbe lì fecondo luogo aopò la Reale di Baldouino. Et in romando alla
patrìa»occupòModone>.Sebenico> & Traù»fcacciando jgti vrugaridcIIaDatmatia ..
Et altre cofefatte»trattate ampiamente da gli £crittori»ftato al |gouemo.deIIa Re-
pubKp.anni» rifiutò il Principato ».&icequtaa morte ifu feppellico in SanGiorgio
Maggiore^ Et il fuo Breue fii quefto .
Tyrum cum Syrì^ffétpnt tiUCbrìpe redemU
PIE.
- -^
DE .PIINCm tlB. Xflt 1J7
4. -- r
•» ♦ • • - . »
PIETRO POLANI t>(>CEkxXV/
ANNO lijo.
* -
TNOpÒ la rìmmSia' dd Micbdeifii mcflb eel Sttgio DncalctPiacQPaluo taogb^
XJ ttcto^affidgioiiafie»fiiaclttaroperim>ltc(ttfJK>noi^
raiviaf 8c4itaftto nome di pnidema prsflb agli dbrtii % che raendonafea graoiffi^
ma diffeofi^ e fai 1^ Iinpopadon GoiMd^
delle difkrcnxeloto •
> Sotipcofttiiifipi^fiRo ranni per iFaoefi conara iRaaemad» &i Petemi. Si
afiaiarofioafiMiPadovniiGDchaMMDo^ arane**
mente le Lagirne* SiguenpefigiòectandiocaPifaiUyiqiialìfuroiiorG^
tfoUdtRhodi» Et maitre ctìipoffaiiii&eteTM dìEmi*
mdlOY ìì Principe in perfona vrdco fuori > afpcaiiui ndporto diCaorli>che sf ab*
boQicriiade il a^uefecadnCDin malattiairefte f^roò d VeMcia^Doue aggnaMladal
manifimMiiraBao iSuldtoPrinqpatotCtilfooiN:^
mMiSp 0" Jacobi de Téduic » tonftrwmur .
DOMENICO MOROSINI DOGE XXXVL
ANNO«4l-
AL morto fioàreHc Domenico Moro(ino>d*enl grande» ft huMiodKania tka^sji
8c ch'era ftato nella Soria» quando (i fece l'imprèfa di Terra Sanu^eMleo tti^
le feerie cofe della RtpuUtca, NeHaotefnpo(inca(>etòPolay& Patente nella^
lima. Et fi aflfrenaronogK Anconfrani^con vna vittorìasche fi tebbe ditoio. Aiutd
Laniprìdio VcfconOfaccioche Zara foflè Metropoli di quella Prooinda ^
Fece {>arimente crear Conte d^Zara Donumco fue %li0olo • firb mandò poi
AmbaTciadore con Vital Faliero > &con Giouanni Botialdi i Federigo imperato-
re» che andana à Roma perrott»narfi > Se hebbeda lui la confueta conrettnàdone
della confcdcratione. Et efièndo durato nel gouemootto anni » venato a morte» fir
Icppeilito in S.Crocc di Luprio. Et il fuo Breue fii qucfto »
Siémàdmiràndiofiru Cémpd»èlì SdftctiMdrei tiifimitttr
O" "vntmrfét Uifitiét tributa rtnoudntur .
VI-
f5« DELt r VI tÉ
VITALE MICHELE IL DOGE XXXVIL
ANNO ii5d.
ET (u fuUiinato al Trono Ducale Vital Michele Secondo di quefto nome ^lituv
mo pratico delle cofe del moodo > 8c di gran bontà i & ripntadonc . Sotto co^
ttui> fi diede aiato i Milahefi > per reftatirar la Cittd loro inesza diftnxttaila Fede-
rigo Imper. Et in Dalmatia Zara 6 ribellò al Ré d* Vagaria »ma dcuperataf fi ceo*
duflero a Venetia molei prigionie Si hebbe ▼tttoria dd Patriarca d*Àqotiea ; per tt
qual fi dice che fu inilituiu Ut feda del Giouedi graffo • Et R ^rr^g^panmeti-
te con rimperadore Greco $ contra al quale > h tabricarono m censo'gkmi^enKo
galee con lo.naui appreso fomite ài tutto punto ; Se ne fii^ medemno Genera-
k • Nella qual guerra eftinti i Giuftiniani» il Doge tratto fiiori di San (Itcoid^ ta^
Nicolò Gjoftiniano» gli diede per mogie Anna (iia figliuola. Eracoftoiddfocdi^
ne di San BeMdctto m età di x6.anni •
Dtfpenfato per tanto dal Papa > contrafle il predetto matrìnKMuo > con dote df
tre èontrade; cioè^di San Giouanni Bragola» di San Moife» & di San Pncaleone^ t
hereditate per inanzi dalla medie . DaUa anale hebbe fei mafchii 8c tre fcmiacj »
Vvnà h\ donna del Marchefe Eltenfe di quel tempo . L'altra fu data all'mo de i Si-
gnori della Scala • Et la terza mori donzella • Et hauendo etto ridotti i figliuoli in^
buono fiato» fi che poteuano per l'eti loto>niantenerfi fenza il fuo i^ypoggio» volle
ritornare nel moniftero • Et di commun confenfo ritirata la donna m luògo tacco 9
& egli i San Nicolò» diuentarono r vno > & Faltro Beati> R come fi vede per le loto .
Imagini dipinte dalla finifira neirentrar dèi cfaoro di detta Chiefa»con vn S.I^fico-
lò ch'efli hanno nel mezzo di loro • Et fi dice > che dopò il ritomo Aio 9 fabrìcò la^
ibrefteria del Conuento • Et ritirato poi da per (eTpianfe tutto il rimanente degH
anni(uoi>& vifle in afpriffima pei^itenzal • Sopragiunta poi la pefte in Venetia » & il
popolo dandone laca^toné al Doge per la tornata fua » gli fi letiò contra • Qodc^
fu^endofi dalla parte del canal Gran de verfo S*Zaccaria fu ferito . Perche confef-
(atofi in quello infiante» fi morì i 17 Ai Maggio^l'anno 1 7*del fuo PrÌQQipatQ ^ S( 6a
Seppellito in San Zaccaria • Et hebbe quefta infcricti onc •
JmferUm ydfto trinmihus 'pndi^m mijps
Vrbis Jqtiihtét Patrùtrcbam trddo trìbtttU •
SEBASTIANO ZIANI DOGE XXXVlir.
ANNO 1173.
AL Miche!e,fti focceflbre Sebafliano Zianì, primo de Principi » creato da vo^d
perfone,altri dicono da dodici» elette dal popolo a quello effetto • Et primo
creato con regola>& non tumultuariamente » fi come fi faccua per auanti . Erad -
età di yo.annhdi volto» & d'ingegno placido» & ricco oltre modo • Si dice che nac*
que da lui T vfo del gettar danari per Piazta> imitato dal cofiume de gli Imperatosi
Grc^
DE PRINCIPI LIB. XIII. ^sf
Greci . Si dice etiandio » che fotco lui > fi crearono diuerfi MagiArati > in luogo del
Doge > il quale per alianti amnuniftrauaquafi la nriaggiorfomma delle cofe dcUa
ciccd . Et cnc quefta fu Tua inuentioheper kuarfi da doflò Pinuidia & l'odio del po-
polo> nclgouemo • Et che allora furono rirrouati i Configlieri . Nel coftui tempo
Papa Alcffandro III. venne i Vcnctia . Onde fcgui la difeia che fece la Repubi. per
il predetto Pontefice » contra l*Iaiperat. Pederigo Barbaroffa > & la vittoria che fi
ottenne di O thone tuo figliuolo • Intorno al qual fatto (oltre alle dette di fopra ) fi
trouano molte cofe particolari che certificano la verità. Percioche in diuerie ero-
5 laiche fcritte d mano non folamente è trattata quella materia diftufamente» ma vi
ono aQco còfe alleate da chi le fcrifleyd'auttori che fi viueuano allora» che poi col
tempo n foi^o fmarriq. Fra quaU è la cronica ài Meleto»doue fi narra diftefamente
UHiftoria» £t il Petrarca parimente nel fuo libro intitolato de gelb's Imperato*
rum dice*
Federkfés primus nepos Conraii defuti^^Atre fuot Romanum fiifctpit Imoe*
rium. Qui démbilifs. domo Sueuis yocatus efl Barbaruffa. Rie rirflren^mus Medium
UjflMm cimaum jtwe^tiiJimamiCtém a$txilio Tapienfium» & multorum Lombardorum
euertH. Sapefuit infefius Ecclefia , & uikx^rum Vapam perfecntus efl . jipui Ve^
netias yiStus pacemfech . Tandem ctém fuifietm [ublidium Terr^San^a^jUffocatHs
efl in tfuodam fiumine • Tmperamm^ifid ann.XXXyil.
In Ancona parimente fu fattoporre dal Papa>vna pietra fopra la porta fti $Mto
Ciriaco fui monte • Nella quale il conteneua la memoria dell'indulgenrk per lui
conceduta alle Chiefe di San MarcoJnVenetia>& di San Giouanni di Salbo ro iti
Illria > doue fii confermata anco da Papa Pio Secondo ad infianza de i Piranefi l'-
anno 1459. Et allora fi accrebbe in honoreoolena di titoli & in fplendore . Per«
cioche quel Pontefice gratilfimo al Senato > gli lafciò fegni etterni dell'obligo fuo 9
&; dcll'amorcuolezza della Republica verfodilui > col donarli gli Stendardi» lo
trombe > Pombrella j ilfeggio j la Spada > & il dominio del mare c^i altre cofe ap-
pr^flò.
Oltre che il detto Papa* fauori molte Chiefe della Citti . Conciofia ch*egli die-
de diuerfcgratie à San Marco>alla Cariti» i San Saluadorejà San Siiuelèro» & i San
G iouanni Latecano» doue celebrò vna Melfacome Vefcooo Lateranenfe>aU*Alta*
re di S« Antonio» che al prefenteè pollo fotto il barcod'efla Chiefa •
Ora hauendo quefio Principe aggrandita laPatria in quefta parte» fi mori glo-
ri ofo » l'anno fedo del fuo Principato • Et lafciando al Dominio diuerfe riccnes-
2e» & (labili intomo afla Piazza di San Marco» fu a 13. d'Aprile del 1178. fep-
pellito i San Qiorgio Maggiore» doue fi vede ancora • Eclaliia iafccittieoc era
qutlla.
D ucétum tttulis dot dm ingiutibus dtfite .
Pdpa liber minis fit Fedmce tuis .
Nn ORIO
^
-•>
fS9 DELLEVITI
.ORIO MASTROPExRO POGB XXXIX.
ANNO 1178-
IL (nifiio Priiicipe detto dal corpo delti 40. erbari n^
Ziashfu Aureotoucro Orio Mai^opecrd. Queibfudopòct^eionii detti morte
del Ziani pubitcaco PrìiKipc>& acceccacoIkuineiitcdftU'vmucmle . Bt diodno a(«
coaifChe allora forotio uuminatc dal Cmtìgìio Aperfeoo^cioé ^^m per Sefbetti^e^
fondo la cicti diuìra in tf .parti ò SdUeri)Sc Hi fkaniicoichc cmHIàiMtmt coi Dc^
gouemaifcto lo Scato»& che quetèa fa ronginede i Con^Km.NeI éio tempo Ao-
dronico IiTìperJibcrò i mercacanti Veneci ricenud da EroanaeHo fuo aotecdfei e •
Et fi rinouó la tregua con Bela Rè d' Viaria. Si compofero anco le cofc oofiia cic-
ti di Ferr2ra>qtiaiito al render ragionedetfvn popolò alfakM. Segui poi tt quarta
ribelUoue diedra per k coTe di Grado • Bc akre ràit fi ftcc^
ch*e^durò>incapodequaU>paffacodiqiieforieatfife«cflAOAacoiiiS,Ci^ di
Luprioidouo fo feppellieo^ Et li fii infemco •
HENRICO DANDOLO DOGE XL.
ANKO 119%'
A OrioMa(bopetro9feguiHenricoDaiidoIo>lHionrK>vwckio^map
i/iu« Mi 9&di vatore. Si rinouò in («IO tooipo la gueiracaZaratim^ iqualiferono
dpi^ati • Si mifero daccordo i Veronefi co i Padouatu > & fi rihcbbe la Gittsl di
Poto occupata da i Pifani • Ma quello che importò moko > fu l*oceafione delle cofc
di Leuante i per le quali la Republica & il Principe infieme dtuentarooogJonofi ^
Conciofiacne venuti a Venetia alcuni Principi Francefi per lo paflaggio di Terra
Santa» pattuirono quella imprefa col Doge • Il quale vniro con loro > trasferitofi in
Orknte^fece il notabile acqui <h> deUa Citci di Coftanrinopoli occupato poa>
Srima d^ lAztmS^ che la tolf'e ad Alefiio fuo legittimo Signore . Et hcbbc di lei >
coado i patti» la quarta parte » & la metà delht quarta parte > con tutte le terre a
Alleila appartenenti » Percioche delle quattro rna tu didrimperadore Francefe »
cne {{ creo allora » Taltra del Doge > la terza de i Baroni Venturieri chiamati anco
Pellegrini ; & la quarta mezza de Veneti ^ mezza de Venturieri . Nella qual poF-
tioneafpettante a Veneti» vemic aiiorA fotta la Rcpuhlica >.lirCiaktd*Aiiéadiopo-*
li» di Mofinopoliidt Burgaropoti» di Heradta» di Rodelto » ^ di Pauedqr conmoi*
te altre marittin^e terre. Et lopra la Proponcide toccò a noitri Aadrinopòlì » Gal-
lipoli a i Dardanelli> con molte alcre Caltella della Romania . Et l'Ifola di Negro*
ponte» & Sparra con tutta la Prouincia della Laccdemonia . Molte Ifole dell'Arci-
pelago. Gran parte delle Cicladi • L^foladcIZanteSc della Cefalonia con gran
parte delle Citti marittime della Motta » & con molte CaUella & terre nell'Alba-
nia» neir£p)ro»& nella lanina» fi come nelle memorie publiche appare • Et il Do^e
habitauaiQCofiantinopoli con Maelli quafivguale all'Imperatore^ Perenna
era
#
* r
DE PRINCIPI LIB- XIII. t^<fi
«iftnIUM CSD habfw topcmid . Et età creaM Ddp^
il 6u»€oQ^lio di Scicoi cioè Coo%Iherif Aao^tdont Caa»rlii^m»& atcri méntAri
«me t Vemtia* Et obre al Dose n età il Pauiarca Venecof cmuoifxondo i pat-
ti da dsjericì Veneti Et allora hauendo il ckro f fttto Pacriarca^Tomafe Morofino
%|jaolo di TheofikMit ebtcori Veneti co Fraacefi infieme otaroao iKOf^vomt^
addmiiao Conte di rindra. Et lOkn-a fi hebbe otnr a dioer^
gaemkttColoiOiCtefimoftrailOioiiedìSnito» ¥(du>darriaIinagitiediChrìte
tiellaCittd di fiac«tftii cernie acMfbiSaÉOoAtlia^ ftilOmcilto^Niomo^ ad
«male fo letto il liiito d'Achadafo fofira qoelta
dinal Contarino nel libro ibtitolatOtiaSemmadeConcilQ {rid lUoftti . S{ hebberò
parimente diuerfe gioie & altre ricchezze. Percioche fcriue Gottifredo Viilardui-
no Francefei che nel facco di quella citt^ fo fattocofi|p:aa guadagno > che nefiupf»
non faprebbe efplicar ia fomllia deUV)«0» dcll^argeiito» dei và& deMe gioie D: pie-
tre pretiofeide i paoni d'oro» & di reta>& delle fodre^ de Martori » de Araiellinb de
de Zibellini . Et^liebbeco etkodio i ^ijP^ctro Caualli diBroozo . I quali # fecondo
9llcuni> fiirono fcolpiti da Lifippo perì Rhodiani » U di quindi mandati in Soria > de
£>i condotti a Roma» & da Augurio pofti nel Maufoleo» & poi dedicati» come noi
cemmo di ropra>a Nerone : & finalmente portati a Coftantinopoli» daJ quale ve*
miti a Venetia>furono collocati su la Chieia di San Marco . Ora il Prindfpe gouer-
ttaudoltiferdco voitietfaJedeChnfttaniirocatreiheriinperi Balcboomo gatrreg-
giaaa co i Valacchi» & co i Bulgari» da quali fu fatto prìgirà
di 974ttxii»l1Uìno xj.dd luo Pnodpato t & % feppellto
£ta VenettakebbeinPalano quello fireiie.
ìiifwko Ducief $itMÌ0s . ^iM^d partii ù^dMlig , t9ths fl»i
PIETRO ZUNI DOGE Xtl.
ANNO U05.
SApoeafi la mortedd I>oge»fìi creato in fuo luoe» a 5. d'Adotto» Pietro Ziità% 8c
fì penò qualche giorno a farlo • Percioche & diede principio a i Commofi » i
quali ptouidero a molte cofe » auanti che (i ftoìfle all'atto di creare il Doge . Co^
Sui adunque %liuolo di Sebafttaoo > affimio al Prindpatot fi portò honoratamto*
ce. Venneto in (uo tempoglì Oratori d^Athme & d'Acata» a mxR aHv>bediatta àè
Padri .Et poco prima 11 hcbbe rifola di Candia dal Marchefe di Monferrato • Et
efpi^at o il tiranno» che la teneuaifi andò al podèdR)» & vi li matidò vna colom'a di
nobih & cittadini • Et nel medefimo tempo Maganipano » marito di vna nipote di
Henrico Dandolo » fu creato Ré della Kafcla dai Papa 1 ft coronato Nno»8t traforo
di loro per le mani di vn Cardinale : ù come per fcritture» nella Camera de Paflro-
nicchi» appare.
Nacque anco difcordia co Pàdonafti fomentati da Bertoldo Patriarca di Aqoi-
Jea : la quale fu acquetata col mezzo d*vna tregua • Si creò Omilmen^ il «rimo Po»
édU in CoflaatinopòU per la Republicai & fii MarÙK) Zeno • Dal quale fi diceiclit
Na a faro* -
5<r» DEL LEV m '
foimioycoo ciK>lce altix cofe appi«£R>fiii2tidad a Vei^^
209 de qaali habbianEio parlato m San Maixo > fcolpiti
Romani da Tirìdatc Re di Armenia» & portati poi da Coftantino a Bìianzo» fi co*
«ne hanno fcrìtto alcuni. Nfaqoal fiala vera è incerto ad ogniono. nPrindpein^
tanto fece la cappella di San Nicolò in PalazzOfin efecutionejcome fi diccjdMm vo-
to fatto dal Doge HearicO)Oaero»come akri dkono » por fua commoditi . NeQa^
quale fii dipim^acqutlt^ di Coftantinopoli di verde chiaro» & (curo . Tolfe ance
per donna^Coftanxa figliuola di Tancredi Rèdi Sidiia. Alla fine rinnntiaralaSi-
gnorìa>& ritornato a aSz fiia a 26 Ai Febraio»fi morì a i j.ds Mar/o^dopò %^aom
4el filo Ducaro • Et bcbbe quefia infcrìttiooe «
BelUfotetutùumihifuhàtur Infida QnUi.
GIACOMO TIEPOLO DOGE XLIL
ANNO I22p.
T^Opò la renuntia del Ziani > fii eietto lacomo Thiepolo y in concorrenza di RI-
«L^ mero Dandolo. Il ouale hauendo vinti voti» fi come hauena anco il Thiepolo »
fu rimeflà la decifione alla forte>Ia qual cadde fopra il Thiepolo • Hoomo di molta
valore per diuerfe cofe fatte da lui per la patria» cofi in ca£a come fiiori > & merite*
aole di tanto arado . ^
Sotto quefto Doge fi Tenti vn terremoto affai gagUar£> > che mandò a terra di-
uerfi edjficij* Si rinouò anco la tregua per cinque anni co ^adouani . AH'incontro fi
venne in difcordia co Triuifanii per hauer oSefo il Conte Marco Dandolo Pode&l
loro. Si mofie poi la guerra a Ferrara» doue fiprefe Salinguerra» che vi era Vicario
per rimperatore & tu condotto a Venetia . Et fi rihebbe Zara che fi era ribellata
dai Padri. Maincafail Principe riformò lo Statuto Veneto molto "vtìltncnt^^^
Et n crearono iSimor Cinque alla Pace. Et al Procuratore di San Marco» stag-
gi unfe vn*altro collega . Et hebbe origine in quctto tempo la Corte del Petitione >
che è il proprio Podeiti di Venetia •
. Arfe anco Ymoo 1 3 i6.i\ Santuario di San Marco . Et aHora fi perdeixxu> diuerle
Icrittufc imporunti antiche » pubiche & Ducali » con molto danno de pofteri > a^
quali fono mancate Je predette memorie .
Alla fine il Priadpe fatto vecchio» rifiutò la Signoria dopò .vinti anni del fua
Reggimento .Et venuto a nxnrte fu feppeliì»>aSan Giouanni Se Paolo • Et hebbo
ifaefta infcrittione •
ÀmisrecuferùlàdràmyUie/jue reformo.
MAr
.">-
DE PRNICIM LIB. XIIL jsi
MARINO MOROSINO DOGE XLID.
ANNO 1249.
FAttabitniftiti^ del Thiepolo>fu creato PriM il.diGiimiOt MariooMo*
rofioo » a quale (i diede incoQtaaetite alla cura della Cfcnl . Sotto c^uctto huo^
mo > fi mandarono diuerfi nobili &altrì nelTirola di Candia > in Colonia > diuifi in
75 .Militicifc fii dato loco il paefe in fetido • Et allora (i fabricò la Citti chiamata^
Cisuiea • Ftvooo anco fatti due Signori che cuftodiflero la €itti in tempo di notte »
r TOC di qaà > & faltro di làda Ornale • Ma eflendo viuuto tre anni > altri dicono 4*
|u portato conjpomjpa honoitca al fepolcro. Et fi dice che allóra»fi diede prindpio
ad attaccar in Chieia di San Marco» gli Scudi con rarme dei Dogi» quali corno
imagitti rapprefeatanti la Ipro oieaioria ^ ^ la foa inTqrittione in Palazzo 61 qut«
fPrémktrUiimi^éatb^m ormiti.
tllNIERO ZENO DOGE XLIV.
ANNO i%%ì,
A^5*diOenmuofocreatoI>ogefRinieroZeno>hnomoaccorto> Scfagace )dì
molta nputatione > 8t che s*era lungamente effercitato ne i daffiiri dello Sta-
to : il quale fi trouaua allora Podeftd a Fermo •
Condotto adunoue a Venetia dal Conte Marco Ziani con ijuattro galee>& ri-
ceuuto con molta letitia dalla Cttti. In queflo mentre il Legato del Papa»bandl la
crociata fu la Piazza di San Marco» contra AzzoMno da Romano: & fu tetto Capi**
tano della fanteria TomafoGiuftiniano »<& de gli huomim' d'arme Marco Badoa-
ro; & fi tolfe Padoua di maqo di quello acerbo tiranno ^ Oltre d ciò fi trau^liaro-
fio le cofe d'Iiìria»per la guerra» nra il Patriarca d*Aqailea » & il Conte di Goritfa ^
Si guerreggiò fimiimente co Genouefi » per occafione dd moniftero di Santo Sa-
ba. Perlaquale fi fece giornata con loro» &fi alcquiftò honorata vittoria. Ma
ouello che afflifle molto i Padri fu »che Michele Paleologo » occupato llmperio di
Coftantinopoli » efclufe i Veneti» Se i Francefi » che coiì la fuga (1 faluarono a Ne-
groponte » cinquanta otto anni dopò Tacquifto di quella citti • Et fi farebbe rìcu-
perato.dalle Àie mani »trauagliaM molto dairarminoftre. Ma£stc^legacoiGe-
iioiiefi»lu foflcnuio d^pcKenza loro • Co qiiali venutofi ni'altra ^oltaatle mani^
i Veaeti sedarono vincitori. In tanto il Principe»hauendo gouenuito 16. anni» ven-
ne a motte; & fu feppcUito a San Giooanni»& Paolo • £c hebbe quefta infcrittiotte
attocnoal fuo ritratto.
BxA(rtfM(f0sJantte9^ejdéUM4ri^
Nn J LO-
tOIBNIO THlKl^OLO DOGE XtV-
ANNO i%^i
DOpÒiOfk-edmoOoge^émfèftirutihib^ ThieMhr
f^l JH0l6 dr Iàcoiiiò> che Ai V^Aì ^kt tn iltom Poddfli i Fàticb 9toi di-^
oond à V eglm con ià inoglie grati Signora nella Dattitttia» ahri dteKim iMiaoU tò
Rè detta Ràfdi . Giouò moled aUd Tua elAtJanD la Vjttdti« che «gii h«^ il Tktf
de i Génoóefi •
Fa publicàto in Sin Marcio da licòmo Bafekf vitf (te gK Elettori ÒM ftMko
contetitd dell*vnitedale. Et miti icdlegi defi*a^i gli itidamM a kì tMeftfìia i 9i
la PrincipeflTa fece ih coftuito (blentiein Pàlazao fecondo l^Oifdiit» Aihfiiecd» * DÓf/i
bufila creaeiì^ne fece dtìè pattiitadi hoMrati * Pi^ddèhe diede ptì moti^t i Ì^m^
mo fuo figliuolo» vaa rìcchiflioub & potcncifQma donna » patrona i nSimmoma tf
Hiolcc caftella > & maritò Pietro con ma gran gentildonna Vicentina » te conceda
loiodtnerfi reggimenti . Di che/afwdom«l^d Pj(dri >8p jf^kfit^MiltQ^M^
(omafle molto a propofito dd Comune » prduidero né focceff;>n con Icsge »die il
Prìncipe non poteffc mar itarfi in perfone foreftiere i & che i telinoli fodero alla^
medcfìma conditione del padre . & hekbè ffi Outfo la Citti di Cernia datali vo-
lontariamente» & limando I<Mt>perPodeftd>GioudnniMoto(ino. Etnonmoho
dk>pò Simone Steno^degenerando dalla teamiai prolapia>moflfo da ii^iuffiffim^
deuderio» congiurò contra la patrìa: ma (coperto fu bandito dal Dcmuuiio coi
4:enCapeiioyddrfuof€eleratopen(iero* Si CTcìrcggiò medcfiasuneocv co f '
R per cOQto delle gabelle di mare i ma dopò tre anni fi comjpolc con U^io
icultd • Et (ihebbedifparereiKr la (leda cagione con gli Ancoiiitani* V£9^
afaeftp^Prindpe fette anni>& rcnticinque morm»& ti mori a feded d'Agollo •Jeia
6f>ptlUto d San GiouMpi & Paolo»6iod adU porta ^
Et kbbe la prefeìtc iaferittioiie «
IACOMO COKtAHiNI ]OÓC£ XLVf.
ANNÒiayf.
ÀSddilbftémBrthebbeMfegì^l3i]eate&
Màrcòfd'^d di tà. àhbi « H ^oàDr difeeildt Ha per linea ditìm^t da Domeoìda
CoAcarini > cht fu Doge Parino ioa^. Allora fi creò là prima volta fft t^cttore i^
Murano t cttfcititò per tndlti eàmcU 6t gfUrdlni in ferma ài dord « ^ fece anco Ul^
legge $ che chi non era nato di legitimo matrimonio > non ^tcfle entrar in Oeftft-
glfo^né hauerparte alcuna de i Reggimenti. Ec fi eftinfe felicemente vosi congiuim
tefluta da vn Giouanni Saracenotclieiu bandito •
Di fuori poi fi refi imi là gràtia i Hdèdàni , & TrfMTaiti ^ cliHI ttifi^ d^care-
ftia>negarono il grano alla Repóblica. Si acquiftò Almifia» & Montooa» & Capo di
Ifttia «Et fi acquetarono le ditoordie co Mantouam'» per dil^enaa di Marco Sefen-
dolo»
/
i
DBPRINCIPH.IRXni ssf
fWtlkinM>Uc>(bcQndoi Padri a volontà uu»crearono in fuo luogo Qióuanni
Pendolo? 9c i lui prouidcro di honocati |>rouenti i mwtrc viucdc^
Pk !iffiimf»ikVtntf0rmiffi^Jk4Hg^
GIOVANNI DANDOLO DOGE XLVfU
ANNO liCcu
poaueiaiiKiiofiioadciiti* Lac^actieaiiagouactircop naumupc
inercaiid; l'altro vatettemoto^^émift A éorad^ Et€glhMfivHiè
moU aboS 4dla atti 9 cosi Qoile coft dìp i|ìi^^
dini •
Si mifero anco in mare due aniu^e > ccm Trna il tndd i Langò f con ralt^^
contra la atti di Thriefte > per d^tderfi dal Patriarcad^Aquilca $ & dal Conte di
Gorida» di*crano entrati con Tarmi neirfftria. Ecacqiitftato Pirano>fiiece la pace.
M}i mentre che in quelite parti fi combatteua della ^urifdittione > il Soldano occuh
pò Tripoli ndla Sotia. Al cui Arduefcono la Repubuca diede venti galeesad i tiftaii*
xa del Papatpecdie c^ aiutaiTe taOiìefa fua. Ma tutto fu vano • in quefto tempo
inedefimo u battè lar prima volta il Ducato d*oro t che hoggi fi chiama Zecchino|»
Indi a poa> il Dott mancò l'anno ottauo del fuo Rcgein^toiSc fu ri inSan
Gioaanai ft PaoK»* Et filecc al ritratto fuo queiU im^
PIETRO GRADBNICO DOGE Xi vili
ANNO uW.
AScefe ai Prìnopa» Pietro GradepigOt d'ai di 3 8aqoi>elfi:ndP alkxa Podefbl
in Capo d'Iftria > & fu creato a venticinque di Nouembre . Accorto Imomo %
pnidJrate % thmimo iouitto % te molto eloquente > & che gettò fi può dire il fonda-
meiiso della eterniti di quefta RepuU. con la ottima r^olatiqne ch*egli fece dd|e
coTc del geuemo. PproceafiiQfwt^j^qii^iQac^^ in cafa ategmn^ Uimvi^r^
te eftinte>& fuori guerre importanti co Genoueu> & co FerrarefiTcon rotte>& con
daiino»&nellMrnaa>fa&nerarafdeiioftrì.Siliebbedaf^ N^
quali attkmtéorirono/iyìoiiantt Sonnizoi Morofino N^^
/^ . ' Nn 4 Io»
y€6 DELL É V I TE ^
l#>detco ò Caliio>ò CaHo. Fiori anco m Kctro Giuftmìanoidie deOa giomaca ftr-
u a Curzola co i Genouefi» fatta gran ftragc di loro» coofacrò il Tuo fai^e per Iz^
patria. Bilufle etiandiò vn Domenico cog;tioininato Schiauo» ti anale con t^ galee
ottenute dH Senatoicorfo per dìuerfi mari» & grauemente afflitti i Genooefi in pili
JkiogbiJidbòe ardire di batter moneta fui Molo di Genooa» in f^
^parimente esemplare per fedeltd^U fitmigKa Ziliola • Della quafe V(ct poi qua
Vtttoriopche prefo dal Re d'Inghilterra» & sforzato a fernirio conia ^naoe 000-
tra il Rè di Francia > amico aUoraiklte R^b. volk fù^l!^
doue fupofto > che compiacendo a quel Re Heramente adirato > far dttpi^re a^
gaefto Dominio»fe fofle andato contra a m Rè allora tanto fuo amicoi» ih cafa poi
ft fece la legge» che non poceft eflere eletta m Doge » fé ncM fiiffe del Gran Or ^
glio. Et nacque etiandio nel coftui tempo TEccelfo Configlio de DiecUl quale
me perpetuo guardiano deUaRepub.laha conferuata» & confenia^con tanto tt..^
peramento d^ fua fuprema auttoriti » che nulla piti • Ora il Pcìndpe reiMCo a^
motte » & dicono alcuni di veleno » a tredici d' Agofto 9 fu portato a NtoaoQ adlat
ChieCadiS.CiprtanQ « Et l'infcrittionefua nel Palazzo eraqucfta«
Vrbem fwrgdni ,p rofulps feitttpfs .
SCRITTORI VENETI*
F'* mqkefto tempo Marco Polo "ì^obite Finitìanù 9 it quote fu Uprinuhcherìcertagt
ne temfùfuoiù regioni non ctmofcime^fcriffe &delCat'-
taio^ Del pMeje de Tortati^ d^ altre Vrouinde. Et tornato ricco alla patria^, acqu^cot^
ffiome di Milione per le riccbeo^ portate cmilui^nel [uaritomo^
MARINO GIORGI DOGE XLIX. .
, ANNO ijiK
NOn molto dopò fiiaflùnto al Ducato Marino Giorgfo cognommatoSatito^
percioche era efremplare>& d'ottima vita • Nel fuo tempo»che fti breue»firi-
bello la città di zara . Et ^li in quel tanto fece edificar del fiio » la Chiela col mo^
niflero di San Domenico » per i Fcatìdelt*òrdincde i Predicatori »& la dotàlarga*
mente ^ Et mentre che & fperauaottima riuicita % e&ndod*etd.di 8r. anno finniori
a i i4.di Lt^io • Et fii per ordine fuo pofto in San Giouanni > & Paolo» in luogo af-
fai recondito» & faputo» ò veduto da pochi«. Et l'infcrìttione fua diceua.in<pi^ttà«
maniera*.
y
r
QlQb
DI ^amClPI LIB. Klìh ; ^cy
GIOVANNI SORANZO DOGE L.
ANNO xji».
ETfa«)fto
Xl/ pel voko>accom>9& aftuco molto. Éc quantunque moft rafie neU'cfteriore ^ d*-
cfler perfonaiucotQpofta & indifcreta i^cia però ^ntile & correfe ^ & ftimaco aiTaì
dall2l citti> perii fuo conofciuto valore • In queftì tempi fu tanta Tabbondanza del*
fe cofedcSa cithl > die con vn ducato > fl fbmiua tutta la cafa per ma retttmaaa di
.camangiarì • Nel fuo pi^mo anno fi rihebbc Zara» & fi fottomife Traù> Spalato^ 8c
Sebenico alienate fotto il fuo preceflbre . Si ricuperò N^roponte . Si difefe pari-
mente io Stato a Caìfa 9 & in diuerfi altri luòghi contra gli iniulti % che Gcnouefi » i
qujdi oppugnauano Andronico Impei^adore • Alto fine venuto a morte dopò fedici
anni delibo Principato : fu feppetlito ncHa cappella del Batttftedodi San Marco*
Et il Aio Breue didxua •
* «
Trétffurkim, SféUtrm > <£^ Sihiuicim fib m^^ tmns •
SCRITTORI VENETI.
VIJJemipieftùSecohìAMfMSttm IAf$
uumo diuifo m tre pmrthiHr intitolato . Liber Secretarum fidcUmn Crucis^ nH quale
pamtengono molti Jeeretitiper acquiftare d Chriftiani daUemamde Sar4CÌni,Terra^San^
$ai& co^eruarU, Scriffe ancora im libro d^Epiftole latine d molti Rji$ Tontefi^h e Cardia
nalÌ9mprop6fitodeUe alfe di Terra Santa.
FRANCESCO DANDOLO DOGE LL
ANNO 132S.
T\Opò k ceremònie del morto Doge > fii fublimato a! Trono^cale» Francefca
«A^ Dandolo>a gli otto di Gentilio • Si trouarono in Venetia fotto coftui » in viL»
tempo medefimo tfo. Ambafciadori di diuerfi Prindpi 9 Se Comuniti per diuerfcj
•ccafiooifira toro i chiedendo il giuditio del Senato % tale era la fama Clelia giuftitia
inooRoctsdetl^ri «Si prefero poiTarmi per le cofe d'illria» contra il Patriarca
d'Aqnilea • Et fi venne iodibordia co Krkicipi delk Scab • I quali afpHrando aU^
lnq»M dltalia 9 diiqgnaoanoinanzi tratto f d'atterrar la potenaa qc Vinitiani.
Ma trouandofi di gran hioj^ incannati > fPadri s'infignorìrqoo di Trenifo : & etìS,
Scaligeri hd^bero grada di £uru amici della Republica . Si cofin*afle anco vna 1^
contra i Turchijfia Paoa Giouanni XXII- rimperat.Greco» il Ri di Francia» la Sj-
Snoria»& il Gran Mauro di Rhodi» ma fi diifolfe per la morte del Papa . Et hauenl-
o quefto PrinctMsouornato dieci anni> & dieci mefi» fi mori d'Ottobre» & fii pò*
ilo nel capitolo de Frati Minori •
Non voslio pretcnnetta» in qoeik) luogo di dire^ch"^ ^
pa:fi)C€effl(Mìidcirwo>9c del padre. Perdoche hmoliebbe noma F«ance(co
■ ": " Can>
r"
;tf9 DELLE VITI
Caa»&Gkmailnt6iopidicamedefia[ip. DdTaMfimleiadÌperfi loodiiper
fcrittarc prillate. MidiGkxtaonitdhabbiamotnaisefiKMiap^
ihu Er qodlo c>Yn mandatotoiicro kttora creden^^
CMJie ville l^aono »8q. nqoafetinandaiKb^
in tempo di FranoefccH fonie quefie parole •
' frtmifcutlUmddmsfUfaqmiaamimm
rim/!tp^umifèDMQam.difi reneris^amlaa^^
diviqacfoinfcriccoiaPllazwfl prefbiceBrcw
T4rmfimS4kdtmfiémfdkirAdedi •
BARTOLOMEO GRADENIGO DOGE tIL
ANNO ijjs^
HADCftd6Afif>iwat>»(ÌQfo Dottore ><KcB^
MiKOicecteoaDa roloacA de PaAAtfiiaflbnto al DDcaroBagtolomeotGrau
dra^Mo 3 1 .TOtoa 7uBNot«Mbre.fìraqae(lo hiKMBodi^
ratx>r dbl San MaiocHtfberak^^pkiK^di booti n^^
OKxal goimnosOperòettelÌRcox^i prìmiRetten aPdeftiti^
niocaHaltce v<y&c dcticK nu)aiencoific pecaua^
fiirdetDc^^ctvIegoMecnaaa perfnoiCaftaidi«.
IaqpefltteiBpiatietiiieil£inio(ÌD^iiiirac0lo SteGiocgiOftA;^
San Nicolà^che&liiaeoaokciixaadd v^
fooct& qo^ogni co£» ..
rvmuer(ale..]&nuiiaO'Cer2QddfuaPnndpaca?eQQe^mertea i^diDeeetabcci^
fu feppc^o&ne*IoJCcopocciciudiSaaMiarca»&iì gli fece ijucfUintainionc mi.»
ANDREA DAKDtOLO DOGE LIIL
ANNO ij4|k
T^VqueftaPtihdpfrdìaccfffiin»*. 8rpmn&dtiKòaiVbiixuii\chcriÌDeMdfe^no(e^
Jr^<lelDMt(into»EtittaflMKt>»caDtogtadD d*ctidka9entatreanm.e&iida
fnaaìaat étSan Mébcd > Smflìèlfthiftioria iara> accodofogc gì AMttJìJiffiu kk
ftcc-
pò di Santo IfidDco* Amògnmkfxiemc i l^ttcn^
ciua del PeoMCi» Si goeni^iò fdiio y «0 2aii^
mavolu»
Ma fi^oimlagDCRa In difficile >&pcrìa)IoEi 9 coG «Ila liiie arrecò dbriatAc
lAÌeQdor0> perciochcilRéfugfaucinenterqtiOy&ZararìràrfealUmifcrì
M Padri. StriiuMÒeuaiidio la guerra coG^noucfi. Etfiprelcro facmi contrai
Conce diGoritia^ quale datotia Veneti » fucondotto nella citrd , Auennero okre
«ciò due fieri acddcnti in cpieflo teiDpo .^^rno fu vn toitn»^
PaglOifQfigiande^cfaeaodan)^ d^hiefe»ondc
da indi in poi ficfaiana ancora San Paobde i ^rremoti • L'altro fii quella horre»-
4at>efti^viciuprit|Mdalle narri diTà^
laqttdeilBoocacdofcti|9re«^ accuratez^. Per laquaiend
mde di Maggio monricmòi due terxi ddie pedone > ic fra faltre tutte fc donne
KcgoetBc dnrò per fd mefi * Et di ciò fi Icm^ aim>i^
IbpralaporttdeBa Scuola dellaCanti* SFflDc^èmtotbifnorte^foripoODiid
Battiftcnodi S»Minm> > & hcbbem PalMif^^
^^l/6^ARlNO FA LIBRO DOGE IIV.
S'AfialDncaW» tonmrtto£iiiottdéiQcMurafttauno>MariaeMtoDC^
VtfiNManmbtfcrdnio tuttamente mdiMrfePodetfanìef^^ Scia»
iMltimaafeggi medefimàiiiàMei^
VtfiNManmbtfcrdnio luteamente mdiMrfePodetfanìef^^ Scia»
fkimanfeggi medefimamàMe^clhif^
«obliente ing^gaoi&benpiilaaie^Bacoimodlborj^ Poriacpialoollora
«mandòntolooschemofedaYnfiero (degnò» ptttfigintjaticiwtta indisiMMr
dd fue m>me»& non rendicacaicome «flo^Voieua^oodgM
gnbitggiafe^endo d^ratdi Souuini» & feiaMl %Uno&
to in cu cofi grandeyconmi la patrìa^Ma fooperto col fntUK> di Nicole t^
pò negro della ludeteafederoicritte quedc parok^JLitai Màrìnif^etrid^^aii
frocrimimbm^uo^tAttiù fi ttòUàift copie abtlchei^ùefio Brciìe» O^eìMaffant
chequalche volta vi f<^i1 ritratto* • '< * ^
Temeritéthmtégf^néU hi
Gia>
fjo P-€ L t E V I T S '
GIOVANNI GUADENIGO DOGE LV.
ANNO IJ55.
nÉppelIito PinfeliccPrindpc , la ctii condoni fii prima fpcnta die faputa
O cittd , perla fomma pnidcDrt dePadndi cjiiel tempo > fti fatto in fuo luogo
Giouanni Gradenigo cogtioiifiimte Nafone>di eti di 7tf.anni> di profonda memo-
riaiperitiffimo lyelle leggbin tanto che alcnùi diconoi ch*«Ii fa Dottore % & amaa-
timcno della patriai ma però notato d'auaritia $ 8t di fgarbatezza nella perfona^«
Pcrcioche haneaa certi modijpiaceuoli , co quali fomigliaua Giooanm Dandolo
Doge 47.fuo ino matens) >WeHnotwuiiticuio fi fece confcderationc co Geno-
d* Vt^am jpcr la Dalnaatia , Viflemo
anno^tre mefii& z4.giorm. Se gii tn tatta quefta infcrffiiNc •
MemtrU 0* kris feritU detriti,
Cttm JdmtenJikitSi fòie fitéu itt$' ,
GIOVANNI DELFINO DOGE tVt
ANNO iis6. >^
MEntre che Giouanni Delfino Proueditore inTreuifo difen'£uy ^^elfa^ak^
conerà gli Vngarì » fa creato Principe a i4;^i|AgQ|)tf MqP Q^HtT^i^^'i^
dunque ricercarono il Ri, che affediana quella Città» ctfc deui «paSVal^ge U30
ro. Ma il Barbaro vantandofi con fiiUtoU{upeii>ia di tener prigione ilPnnapedi
Venetia» non volké mettendo a conto di gloria 9 quell'accidente che era nato dal
cafo. Mail Delfino>accortO}& animofo infitme»ylcito con bella occafiooe di Tre-
lufoja bandiere fpiogate con aooxaaallÌ9& condotcofi felicemente a Mergara » fii
raccolto da Vadrico» onolta letitia . Ora fotto lui fi fini quella guerra > baueodo il
Receduto il ritokxfella Dalmatia. Et fi rihebbe indietro Conigliano» SerauaUe»&
AfoloKxm tutte le altre caftella occupate fai TriuiTano •
In cafa poi fi fecero diuerfe leggi • Fra le quali fu importante la regolatione dei-
te pompe:imitata poi da diucrfi Principi d*italia. AUVltimo il Dc^ venne a mor-
te fanno qMrto del fao K^imento 9 & fa ripofio in San Giouanni & Paoto « Et
hebbe qoefta infcrittione •
Téa^uifiumo^filitneiihritm feci, p4Ci cttm Hitngdrh
ìnitÀ •
^49^^<¥?>
* "^rj i
SCRIT-
DE PRNICIPT LIB. XIII. yyf
• " SCRITTORI VENETI. .
Fiorì in queflo tempo nelle lettere > all^a in ^oco preXx^ > ò per la condithne di quei
tempii ò perche s^attendejfe ad altro negotiOy che quefio , Barnaba Dardano Dottor
Medico 9 ricco huomo » & che lejje lungamente nello studio di Vadoua • Et lajciò di fuo
'vna opera di Medicina difltnta in 1 1 Mrii la quale fi troua al pr e f ente pre/h a Hippoll'
to Daxdztìofuo dijcendente . Etpoifeppellito nel Cbioftro de Serui .
LORENZO CELSI DOGE LVII.
ANNO i3<Jr.
COncorreuano alla dègnitd del Dogato » Pietro Gradenigo figliuolo del Doge
Bartolomeo9Leonarao Dandolo» & Marco Coroaro > fé bene era prigione m
Auftria • Et mentre che s'attendeua a quefto negotio». venne iiuoua che il Cclfi Cà*
pitanò del Golfo» haueua rotto i Genouefi» onde fu incontanente creato Do^e coti
molto applaufo i ló.di Luglio . Fu in quefti tempi a Venetia» il Rè di Cipri » & 1'^
Arciduca d'Auftria. Il quale per le molte cortese riceuute » liberò Marco Corna*
ro» & Oiouanni Gradenigo » che in ritornando d'ambafciaria » furono preH in La-
magna da vn Tedefco»per caufa particolare.Na€qu6 etiandio la ribellione di Can-
dia; per la quale (i heboe che fare affai • Ma la rirtù de noftri>rotto il Generalato d i
Luchino dai Verme » fu tanto poffente» che fi rihebbe l'ifola . Et i ribelli furono a-
cerbamenteouniti» con tanto piacere dell' vninerfale» che fi fefteg^iò per alcuna
giorno. Et il Rè di Cipri gioftrò con lacomo figliuolo di Luchino>giouane d*incre-
dibil valore • Della qual gioftra» il Petrarca fendè nel 4.delle Senili»fi come altròùc
s*è detto • Il qual Petrarca in queflo tempo offerì la fua libreria al Senato » che fece
vno honorato editto » in quefta materia : fi come di fopi-a fi è ragionato » nella di*
fcrittione del Sepolcro»doue il pubhco gli apparecchiaua la cafa > ch'era il Palazzo
delle due Torri della famiglia Molina > poffqduto allora da Henrico da Molino pa-
dre d'Andrea prefhintiffimoSenatore»del qual Andrea nacque Luca che habitaua
nel detto luo^ » al tempo»che lo Squarcianco Tariffe la vita del Petrarca • Edifici »
fatti poi domicilio di Donne monache»per concefGone pia di efll Molini » con cer-
ta ricompenfahauuta dalle monache di confenfo del Senato. Ora il Principe fo«
praprefo da vna febbre che lo tenne occupato soggiorni» mancò alli 1 8. di Li^Uo •
£t fu portato alla Celeflia • Et il fuo Breue fu »
fi màrì Dttx y9cor, Qreta libtràtor opimd .
MARCO CORNARO DOGE LVin.
ANNO 1365-
ET m fao hiogo entrò Marco Coraaro Caoftlieco > & Piocurator di San Marco
d'eti di 8o.anai> nobilifs. di fangue* & illuftre per molte Legatiooi > & fo ekt-
toaai.<ULugUoraiuioi5^5>coD piacere della Otti» perche era iaaìohaofno»
«lo-
57» D E L L E V I T E
eloqiicntef& amata oiollob pace ftfaMiòii^^ Poco dopò U (ba
tìctchac s'eftinfcro del catto le reliquie della r2>eIlioiie di Caadia nella patte d%j
menci. i
Si diedero poi a Papa Vrbano QgjcttOfChe Jbaneu
flM>ri»alc)aantc ca^ fie qpali k> coodutfàio con boc^
lia. Ma non an<& molroicbe il Prifinpe haaetidp Ducato doe aant» QcqnaU fi f^^
in pace>fi niorì a I a^i GcnfMUOf& fu pottato a S.GioBaiiQt & Paolo > Se poto Q^
cappella maggiore • Et bebbe quefto Breue •
l^fUnarebelUruis Cr€t£fimduiu extiftxi .
SCRITTORI VENETI.
t
F^rmotnqueflatenipùcÌHmperletteTehmnme^dmneTyoni^^ iM/nuìLipu^
UfcriffcTmlilnifmtitolatihVrimd&SceMtidaparsSùlisC^ Etlm'Mtì^
éet$o M Vrimum & Secm$ium >oUtmcn de f^exillo Beat£ Ktipnh . De Utmmefiiper na^
tWNdis Afaiefiath due libri. De VhilofophiafacriYl^ronifiéper nattfraHf m xÀmmc. De
fapieniiaU Theohgia lib. i • De mjfterio Daminka Incamatìonis . De mstris Domìni OT'^
tu. DibtcidatìMes de LHCd S.Crucis . De notitìa, vi£ reltéttim Didogo . Depatia & m-
bUitéte naturf humma^'nft Dialegò morale. De amore Dei. Scriffe aKUpoftulejbpra Lm-
éa. U éiu46fuiteeof e fi ferban6ì$elU Libreria di San Domenico di Boloff$aiminttùbo^^
gidi (f4Gio«BatCi(u LcMhhuomo dotti ffimOi& berede della inni &* dottrina del fre^
detta . Nacal Vmeta^l^ciò vn lAro delia materia deUe porrne da Sfufiare intomùoUt
bntere^ Et il moda da farle di -Pttro «
ANDREA CONTARINl DOGE LIX.
ANNO ij<J7.
ANcora che Andrea Gontarìno hauefTe fàtco tn^mdere ad ogoiimo » d*<tfrere^
aUeno dal defiderìo del carico del Dogato » & che haiebbe tifiutato a cotte le
rie cofi facta degmt4>panie a i Padri di concedergli quefto hooorc > 8c fé bene ita.
ftigpico in Padouanai loaftrinTero per ogni verfo ad accettarlo •
Entrato adunque in Sede a a a .di Goinaiacoii fomma confotatioQc della Citti»
tMi con molto Aio dìTpiacere % percioche gli era ftatopredetto 9 che quando foCTe^
Principe» la Repiiblica patirebbe grandemente> ti pofe con oeni (bllecitiidiae & ìqh
duftria alla cura &gouertK> del Principato.. Machiècoloicnepóda Tchiuarle di*
une deliberationi f Concioda che non molto dopo > nata la guerra co Trìeftim' » &
con altri» auenne cof a di fommodifturbo aUa Republica . Percioche Francefco da
Carrara acerbiflimo nemico d^ Viniciani» contratta lega col Ré d* Vicaria > col
Patriarca d*Aquilea>& con la^publica de Qenoiiefùmoflè Tarmi per tutto coa^
tanto ardorciche oltre alla riuoltitione che perciò ne fegui per tuttotoScato>i Gè-
nooe/t occupàronola Qtt^ di Chìog^iadel 1 97^. & penetrando inanri trerft> Ve^-
netia» la Republica andò à pericoÌoearomod*inceritO) fé la virtù Veneta» Tempie
»aniQ(afliimùtM oeUiOMcaduerfe^nonaiBrei^
ci,.
DB PRINCIPI LW. Xnt 573
d. Petcioche fattofi vna gioila armata > della oualc fii Ciccato it medefimaPrìn*
ape che volle andare in perfona > 8c Ammiragflio d'eflÈi Yitxotio Pifani i parucofi
con groflb ftuolo della Cicti > aflalì i GenouenT in Chioggia > con tanto valore > die
alla hne aflediati>vinti>{Sc fuperati mto^ì rerfosfi ricuperò Chioggia a 2a.di Giu-
gno i jSo.congrandiffimo faufto elei Principe • Il quale alla t^atrià con alle^ezxa^
inaudita df tutte il Poooto conduite con lui 41 4a> prìgioniGoiòuefi $ che in poctù
mefi fi morifono qaah tuttii8c a A>o.Padettaai* fit portò parimente conK peoci^
trofeoy^kre a tante altre bandiere tolte a gli aaoer&rir 1^ Scudo del Capitano Gè*
HcraiedcGcAouefiiratto di cupio còtto^ocoado l^vtbdi quelfeti» dóue era di riUe-
W San Giorgio a cattallo(in<!^na propria della Gommili di Gcnona) lauoeaco di
fpthtèciii ftttcooy^ dovato>il qualt con la Ptomeflione Ducale» ie con altre co£c di
pressoi fifcrbadi da Francefist) > & MicronifiioCoiitarini gii figfnioK di Bertucci*
& nipoti df Donienico da SS. ApofkiMifttodeavdc f Hora
Doge^Sc hoggi heredi dd nomcdc dellaglòria di lui •
Ora itPrmcfpe ridotte le cofe a cori honoratoiflovetine a morte dofK> 15. anni
dd(fudRe|;;gimento. Eefuiepoltonel^liM&odi San Seclàiiaibpra )a porta per
fiancoy in rKCò fepakto^ con qnefto epitaffio iii maroidcoa letrcrc Gotiche anti-
chef venuto poi a cafo»qua(i come in ferbo>per incendio dì quel luogo» nelle mani
4r Marco Antonio ComadniSenatore da San diouanni & n<d9 # propinquo^d'cT-
loDoge*
* «
Hsc/4eerJmlreMsflirfsQ>»t4re»4mor4t»r,
']Duxp4trU fre€Ì^tisJènior, ftti Jtnud cittes >
Métte tMos fuodensy ^ yictòr dajji fotktis ,
Amiffé Flnuf Qti^tm féètmfUi nimdt.
4
& M (ba iflfcrittiMe istormyal rìtratco^faoy fu qoeff a .
^t nuin técthknitMi cum UtMunfisprofUffuterm ^tfdUmfm
ratftrim ,0*él mdxit^i fwimiis Pétriémiéermerim*
a
MICHELE MOROSmO DOGE LX.
ANNO ijSt*
ALiiffdC«afeccefiei}MoroAioFBOciiraMr d)SMMarea<fctddi 74.anfii»éQt»
tifflmo^ft pmdmce httomo. SocMcottu^fi fece fimpcefa di Tendo» oconpA-
te dal MfldMeooónraJuto de Greci. Rifofmòparimenct8Ìcttnekni»&(aril»
tr^foiieciiefidecapic^^roimiddiaibchcpriffiasrr&uad^ PrenaJfc»
anco la pefte in coù facca maniera» che ajKoratflo fimcMfj df<)ud
tebre»it quarto moCc de) fuo Ducato . Et la Aia iufcritt jom fii qticfta .
^MeédàmusfétrìdffifiittàiMrunfrtf*
' ■ AN-
J74 DELL E VI TE *
ANTONIO VENTERÒ DOGE LXL
ANNO 1381.
IDifpareri de i Quarantanno 1 cagionarono Tclettione di Antonio Vcniero d'ctd
di tf4.anni>il quale era Capitano in Candia . Huomo co(i giufto>che confinò ia
prigione Luigi fuo figliuolo) che haucua giouanilmente dishonorató in parole vna
cafa nobile . Nel coftui gouerno fi fece lega con Gian Galcazto Vifconcc contra il
Carrarefe. Ma crefciuta molto la grandezza del Vifcontet iì Senato (i congkinfe c^
Fiorentinijco i Sanefi» & con altri per mantenimento della publica liberti . Et tol^
tali Padoua» fi reftitui al Carrarefe, inueflendolo Vicario in quella Otti per nome
del Senato. Si foccorfe etiandio Emanuello Imperator contra i Turchi^fotto il Car
pitanatodiTomaroMocenigOichepoifuDoge . Et fi aiutò Sieifmondo Rèd'--
Vngarìa che foccefle all'Imperio . Et fi mantenne in ftato il Marchefe di Mantoua
comra il Duca di Milano . Venne anco a diuotione l'ifola di Cor&ì • Indi a nocur
molto il Doge jnfermatofi > pafsò all'altra vica & hebbe TinfraCcritco Br eue •
Creta Prafi^us l>uxeligor , meque aul^tre ynkus In rutntulii
damuitur filmst (^p trifley/kltàbrc tante» exemplum Ju/HtU , ^
fteriuti nuindandum»
SCRITTORI VENETI.
\JIjJero, &fcri(fero in queflo tempo gli mfrMfcrini bùomini chiari iwlle letttre%Wha^
V to K\bcTtìp.Gvàtore molte volte à diuer]ìVrincipi:& fcriffe diuerfe Orationi.Do^
menico 'BohniF$lofofoi& Oratore^fece vna opera intitolata^ Contra detra&ores pm^
tatis BMarésVirgints. MzrcoGiovgiidelCordine deSerui,Filofofo, & Theologo com^
pofCi De liberiate Ecclefiaflica lib.i. Contra Simoniacos lib^i-rUa ù.ThUippiBenci
Fiorentini in rerfohercico latino* Orlandino de Maftlri Giurifconfulto celchre > ifnaniò
fuori yn trattato €on quffio titok. Repetitio^fuper fuér» & titillo de, cbUgatimiibus . ,
m
MICHELE STENO DOGE LXIL
ANNO 1400.
Finite le funerali» riufd Doge in capo a fette giorni) Michele Steno Procerator di
San Marco» d'età di dp.anni» ricco huomo>& di vaIore,cofi per terra» come per
mare . Et la fua elcttioiic piacque di modo , che fi fcfteggiò dall'arti per molti me-
fi. L'anno feguenrc Tlmper. Alberto » & la moi^lie venne a Venetia . Si hebbe pari»
mente vna vittoria illuftre de i Genoucfi. Ma imporrante fiì la guerra vltima che fi
fece co Principi di Carrara . Pcrcioche efl'endo nnalniente fuperiti dall'armi Ve-
netcjfi hebbe allora Padoua» Verona> & Vicenza > con tanto accrefcimento della^
Republica^chc da indi in poi>mettcndo il piede in terra fermai s^accrebbe infietne
con
cdn nmperio>traaafillt>> ichuidit preflb a i Princfpi edemi «5'aegàtnfe t oaeftor
che Ladttfau» Rè d'vogana ceffi: la Cicti di Zara a Padri . In queftì tempi > u mede
aloroil ddoddla^^adelGraDConfigliotSc fi fece il persolo del fineftronarande
cita gàuda fili Canale adornato l'rao>& l'altro di Scelle>ch*eraoo l'infegne del D»*
gfc. Il quale dopò i j. vint*& oc giorni* & morì i %6.di Dicembre . £c il foo Bseoo
niquefto.
S4XQfr^4*titÌtui»i9ttnìfiifuUbréVerou4$
TufM^Ue PdUtf turni f»yimentittd frofdg» •
SCRITTORI VENETI.
n iMendiTimpiT lettere p^i^iteJUmmphkndxczymct^
ÌSlU bMendolettain Bologna > & operato cofe Ulufirinel Concilio di Bafilea > dotse fa
mandato dalURepiA.UifciòynyoUtme» foprailGenefi. Commentari fofra i naturki
J^^rifiotele . Fn W^ intitolalo t ^ariarum Oratéonum . Fn^altro detto Campus Plo^
rum fdoue fi contet^ono esempi della f aera fcrittura. Carlo Zeno P.€^ Senatore iUn^
ttrtfs.oltre alnome ebebebbenelf or mi, compofedinerfeOrationi latine, agaicklte •
TOMASO MOCENIGO I»OGE LXm.
■ I
ANNO «4tj.
ALb Sceno ioccefle Tomafo Mocenigo d* etd di tf jr.annL La Tua elettione fu gra-
tiffimaf come dihuomo oltre mo^ defiderofo deIUpacei& di buona menc^
Percioche procurauai che la atti fode occupata neUe Uaxìdc . Le quali erano m^
tanta copiaicheii traheua da diuerfe parti del mondo tq gran teforo.Et fi manda-
iiaoo allora ^d.galec grofle cariche di mercancia a diucrìe piazze» però i*i%igii
fiat che la guerra fteflc lontana • .
Moli in QueQo tempo Carlo Zeno > iì quale accompagnato dal Prìncipe Se daUa
Signoria alla CelefUaf fii lodato con Oration funebre da Leonardo Giulfiniano. Si
£ni la guerra col Patriarca d'Aquika > col mezzo della famiglia illudre de Sauor-
gnam'»creati poi nobili VJaitiani»per i ouali fi feceacquiflo cella Patria del Frìolì •
con fodisfattione della Repiiblica & del Patriarca • S'aiutarono parimente i Fio*
rentini contra il Duca di Milano > & fi ricuperarono diuerfe terre nella Dalmatia •
Finalmente gouernato dieci anni il Principe renne a morte a i tre di Aprile • Et fti
ilfuoBttue^
Htmgdfs tfcUo domuiyTftrcétrum (ìéffem delem, "Bytdtdi "phijiie *
fitgdui» Jmferi» ntftf Trégmitm , Sfdidtrwm > Qitbdrtm , ÌFtt"
trum , Ctnetdmque ddm»xi .
Oo SCRIT- .
57^ D E L L E V 1 T E
iflflmeftiteikPifkhmillM^
Xjetiéltealfimpromfù. Trddmfsein lminùfDiomegre€é»&létf€ÌòSnrfeOratiatì.U>i
ttMóéc MocìMjSecretépio del SénaUh tt poi Canceìlkt OroMde m Candia $fcrifse U
Hiftaria di renetia. Si legge anco difuo VH'OratioBC al po^e Sfemh& dia Sigmrùund-
le funerali di fattale Landò il Secchio . Nicolò Concarini P. &' SenoMre preclarifflmé
gii figliuolo di Luca da S.C afsénotFiUf^ cSr Oiwrifco^itUoìefstim TtadoM % ^fcrifte
moki configli & trattati neltvna & Paltrafrofd^tme . Hebbegiouane molte ambafcis^
rie, &fra l'altre in Spagna a Cnmanni Kè di Càfiigtia, tTa rtoremM ^oUegutìtéitra U
Ducaai Milano %& poco dooò morì per iH^^ anno i^j. andando Orrore éd^mij^
deo Duca di Sauoia che poi fu Felice ^.Paolo Veneto delCordine HerenùtanOf fikfofh
& acerrimo difputanteffcrifse Contra Indaos lib. i . Sermones de tempore lA.t. Sermo-
net de SatSis bb. i .Super Torphyrium lib. i . & fuperTrétdicamenia . Pietro Donata
^rciuefcouo di Candia,& Tre fidente in Tania nel Concilio > per Martino 'Papa% U finte
fupoi trasportato a Siena , fcrifse una difefsa per ^lefsandro centra Amrne de àt^
mentatione » ^
FRANCESCO FOSCARI DOGE L XIV.
ANNO 14»).
Finito il morttHTÌOyil Pofouìiper bello artificio (ìkh col cmk girò il ncgotio d fua
volontà con otto voti fermi» riufcì Principe td 13. di Aprile delMi^.coficaro
alla cittd » che ne mof Irò letitia vn'anno intero • La prima còfa dopò la crcatione^
fu » che fi riceué nel numero de nobili il Rè di Daria > il qual richieie inftantementc
quefto (auorcicol mczao di Nicolò Giorgio CauaUero » Oratore refidente allora^
Jreflfo al detto Ré. Si hebbe poi la cittd arSalonicchi>Scutarif& Dòlcigno . Et nella
Iorea>s'entrò per ragione nereditaria>in pofTeflò del la cittd di Pati^iTo • Fu anco
in Vcnetia Giovanni Paleologo Imper • per chieder fpccotfo a Padri» conerà i Tur-
chicche facéuano gran priSgrefli neliaOreda • Ci fu parimente il Rè di Daria che^
paffitua in Hieruwem al fepolcro di Oirifto . Non mol to poi» il De/JK>to della Ra-
iidi^ & il Duca di Milano ciomandarono > l'vno genti > & danari per difenderfi da f
Turchi>& l'altro i che il Senato fbiTe giudice delle differenze che naueua co Cuoi cu-
gini . Et non molto dopò fi toppe la guerra col detto Duca . Pcrcioche afpirando
alla Signorìa dltalia » i Padri fatta lega per ripofo d'dTa con diuerle Rep.hebbcro
in ppoorflo di tempo la cittd di flrcfcia con diuerfe altre terre & cartella. Fatta pòi
la pace> & rotta di nuotto>fi maneggiarono lunghlffime guerrct cofi in Lombardia»
come in ft omagna>& in Tofcana»come anco nella Morea & nell'Albania > contra i
Turchi. Nelle qtiali auennero diuerfi acddenti di perdite»di vittorie>di paci>di tre-
gue >& d'altre cofedefcritte a pieno da diuerfi Hi fiorici di quelFetd» donali fi ri-
mette il Lettóre ne predetti particofairi . Et ncllequali furono illuftri nelrarmi > de
noftri Vittorio CaràeHOfFranccfcO Barbaro» Marco4& lacomo Dandoli» Panrino
Michele $ G iorgio Comare > Santo Veniero » Pietro > & Luigi Loredanf 9 Federigo
ContariniiPaolo Ttonoj de diuerfi altri che fi preternettono per breuitdt Et <fe eli
efteri>Nicolò Piccinino^Francefco Sforza>che fii poi Duca di M ilaqp> Agnolo della
Pergola^Carlo Malatella>& Tiberio Brandolioo^ dal qnale dilcende Brantiolitio ìl^
hiftre
DEfaiKCIPI LIB.XIII. 577
luftreCòndottierodenaRepub^al prefeat» Conte di Val Ai Marino • Vltitnamen-
te il Principe effMdo di 84.annifdiune{ro per la grande età del Principato! venne i
morte indi a due giorni . Et fatte le ftmenui ne Iratt Minori» fu lodato da BenuU:<»
do Giuftiniano. Et fu il foo breue •
t '
*^fiméfreferd$mitim yptfi Vrhts marie phéSUés ,
JPhnntemfétfrutmhngiuimpéuenli^id,
SCRITTORI VENETI. ' /
lymtW^fM^ U Fefcmri Aledìo Bolaoi ieìforimf de ^erm^crtfseM aiuentu tìmh
F^nii & ^cmmentaria in TohIì Epifioias. Fantino Dandolo» GiurijfconfuUih .4rciu^^
fcùmii Cmii49& fTtfc^m (WPad&Ha^bf can^éfe V9 traiM^e Maufi€ijsi& lufOfn^
fcukiii Ufifp^ moUBfiHgidari.^twcckQ Barbaro ?.Dùttùr€^ CaualierOi& Vtoch^
ràiÉfe di S.Hatco » ^m tutiù^hffofye Cùntìtmuémenie wcupato ne maneggi ptAUci » la^
jaòJ>ereP^X(9rkli.uSPifi.tiA^
mei&fcrijfse aUre i^jfr JFrancefco COntarini P^ SeHMtoretgidfiglimo de T^icolò Gin^
fifcimfultii& Filofifih & di Maria figUmla di locata o dot arraraf rateilo di Francefcà
y^imo SigM Vadaa^ padre pei di Zaccari4y CanaliprOi Giurifconfidto anco efsoftrifse
tre UbJDc rebus in Hetruria ge/Ue^compofii d^ Ini nHL'efsercitìh done era Trofteditorpèr^
URepMMf^mre della liberti de Senefh ^ftéMpati prima in Lione imperfetti » irm
m P^enetia fecondo i^efsew^dare difua manothanatofi daXontarini da S. Gerico fmbe^
redi. EtmorìpécodaporkmtatoaUapatfiatan.i^ió. Gibriello Condolmcro Tapa^
^ dato EftfimJf^M^fimffiie vtf trattato cantra gli Heretki f^lBtanit& PqemiMicvoni'^
mo Zanneittino GinrifconfultoMondh fuori vniib.nel qnalejono notate le differente fra^
ìèkgpcammicbe/S'U tiuili, Lorenzo Giilftjoiano VÀeWcrdine de^Ccleftini, del titolo
asXiiorgio in ^dlga, primo Tatriarca di r eoetiai& fanto huomo » Ufcii >u Volume di.
4merfitrattati intorno aUafcritttn-afaera. Fra qitali fono.f^mn ritaJOe connubio uèr^^
bi&mìimétJ)einterktticùnfUSu.Defacramento altaris.Decontemptumundi.Be officio
pafkrali . DegradibusperfeSionis . De difciplina mo^aflica . De agme Cbrifti . De com^ ^
plan^ Ecclejia. De yitafolitaria . Defermone Domini in Coma . De obedientia^iT fa'-»
mones quairagjmta. Leonardo GkafKniano P.&Ti^(j^ufam H S.M0eeiyetfr4tteUo4ei
B.Lorenxjo >fcriffe diuerfe Orattoni, EpiflolcyC Fìrfi latini^ con mo'ta facondia . Pietro
Monte y^efcouo di Brejcia%fece yn Repertorio djileghJPietrQ de Tomafi Medico» com^
pfe^De fcttu mulierum^ & Defacultateplantarumnb. i • Pietro Moro^no P. Cardimi
hìcampofe Comrnentarifjbpra Ufeflo de Decretali , & un trattato di varie tcrhmationi
in ittre. TotnaCo ToaiiStniitelPordinede i Tredicatori^efwto prima di Feltre, (^poi
^tP^rbimidtEmimiadihk4natit& di Maceratai4dtre alhna^
tnemaier ampliata in miglior formalaCbiefadel Corpus DominhUfciàdimfiUrmmù
di Santi: et rn libro in Ferfi heroicim materia del Corpo di Chriflo molto elianti . Vin-
cenzo Quirino>piflr/icò vn libro» Defingulis conclufimibus omnium fcientiarum . Et al^
cuni commentari! deWlndia^ di Cot^cmé. Virai Landò V.et Dottore > compofe -nn lib.
intitolato» Quafiitmes mifcettaneafuperpotiffimas Thilofophia difficultates .
Oo » PAS-
^78 DELL I V ITE
T»AS<iyALMALlPIERODOGB tXV.
ANNO 1457.
INoanzi die il Porcari R morifTe * fu cresco in coocorrenzz di Marco Fofcati ft^
ttUo del morto > di Cbriftoforo Moro > 8c di PboIo Trono / Pafqo»! Malipiero
Ptocuracor di San Marcojd'ecidi fi.taoità }o.d'Oaobre. £c fa taà^ìpeoatàac^
te U Ie^i<^ per l'aiiueakc il t>oéc nonpocefie dTer pràuro . S*ordiaò parimeo-
tci che iróoge andafie osii tneiwcdl alpciK) * per palaiz^
tiom delle caD(e>& I*aniininÌftratioiie incorrocu della giuftkiaj Se die rdbtk &m-
mcnte in piazza fopra vn palco eoo
ikiuctu fatta ne gU aaoiWietioS
obiliflTma della nàinpa r ft la portò
hi antti auaod . StdicecheqoicftjL^
. anni fono ndlAOiiiia .& che oof»-
>» Sporcarono in {.anugne. Ctaoi
r del foglioi ndtadefta lToIa> ìd ma-
AodiMonfigo. Beccatello Aologncfe Le^aKKtnqodfat dtUlperilPain . che^ì
hetóeip denodaFilippoRf diapagna. VaUitpcuiaqaeA'ano SclcdiedBgrande-
«namcMò cemmom ritreiiaciyAMo Manubo Remanoi le cui vdVi^ fegueado i
< Tedefdki>&poiiFnncefiyfnqitatiiìorironoilFfobaiÌo>ScÌtPUncmo:frrede^
VeneciandoctaacofifìMtotennine^>.per^xndop&il'Nta(iucifr>dfrlC^nci> ik
Vincenzo Yal^rifo>& di GabrielIoCioliiogi^tparecclHaQmfiBnofoIcRadJuedi
iltn imitaton de fiidetrì} che Boo^ può>nc oiegUeiine pidolcte defidaare ò chie-
dereabocca.
Oca:itMalipieToinge^naiKfeffataR<fr(ìio potere (di conletBarqiielIìipaceiehe
iii lafciatadal Fefcari^KMiando a buonMUtoidendoaUa religione A fìwsido«iu>
Aitiai SmorìJ^nno i^i^.&foféppelfitO'afettedi Maggior nella Chieta dì S.Gt*-
iianni&Paolo^ÌRcapeaqtMCU3oaMÙddiiiaPrincipata.^^itfii»BRiicAqp^^
ICKITTaB.! VENETI.
•»Wf?iHÒll»1VfW^p«»^<<iwr{j|riM^ Dottare mrHofó-.
X fm'H^iHde fernet Demm»rtdUat€<aùtiut ad mettttm^r^tuiù^&Ufi^dk
Scinone cmdaierfe diebiaratmiffcbpAett^éoMtatmi^
cash
DE-PRINCIPI LIB. Xnt ijp
^" CHRISTOFORO MORO DOGE LXVfc
ANNO 14(5».
CHriftoforo Moro Proairator dì Sin Marco > d*etl di recuntadneinnif liHomé
di belTanimo» & lungamencc effercitato ne maneggi della Republica» fu elet-
to a Qoge>con gran piacere della citti . Il fecondo anno fuofi preieto farmi coq«
tra il Turcoiil quelle ampliata la (uà grandezcaoitr la prefura di Coftstmnopoli: fc
era cacciato nella Morta per occuparla: & preia la dccd d' Argoi la haueua meÌTa a
facco . Doue i Veneti ri&eto incontanente TEfamìlo in pochi giorni 1 8e difènden-
do con valore le cofe loro>morto Bartoldo Orltno GeneraIe>perderono Ffifamilcb
& la cittd di Coranto «Nacoue etiandio la guerra di Trieftc^^er conto delle ealec »
Et pollo raflfedioalladttd» Papa Pio SecoMo » che in mmoribus era ftaco vcfco*
no dWaitrapoftofi in mdla materia» affettò é& maniera le cofev che i Trieftioi lu*
roiio liberati» (otto certe conditioni • Ma nella Mot^eaprocedeodoroperationi de
noftticon traua^io»? iiuronó iUuftriOrfatco Gioftiniano» lacomo vemero» Lui-
gi Loredanò> & molti altri • Et fi fece lega perdo fra il Papa » il Rè d' Vngaria» ic il
Duca di Borg0gna9 centra il coman nemico • Alla cui efpeditione colendoti Papa
ntrouarf} in eerfona » óondoccofi«Mi la Corte in Ancona»il Doge andò a tróuario
con dieci galee bene armatCf per andare infieme col Papa airimpre& . Ma gid era
difpofto tla Dioiche quefta ercrataiac infedd natione » fofle flagello della chrillia-
nitsU peri hoflti ptccatì • Percioohe venatoa morte il Pontefice» (i dilfolfe Jo^le^a t
& il Senato reltò fo!o ne trauagli col Turco • Conciona che nella Mòrea accefoui
ttidggior fuoco » vrfi prefe Eno con^tkri luoghi àà non molta importansa » ^iUl'in-
€Oatfo fi combatti con ogni sforzo a NegropoatcDoue trouandofi la perfoni del
Turcoiò fofle per malgouemo del Genei^ » ò perche cofi era difpoflo dal fato » fi
.perde quella citti con gran dKpiacere de Chriftiam\ Et il Principe hanendo xcHtiiUF
rata la Chief a di San I(x> col fuo Spedale per menu^ria di S.Bernardinp » vi iu fep-
pellito ii i.di Nouembre • Et fece l^ocatioae Antonio Bernardo Dottore • EtJaL*
iuainfcrìctioue fu quella «
* ... . .
JuJiitUm coki pius » O^fifàtàfaijftnty
'^ro f4trUmTmc4sÌ)uxm9ritimtrer»m» '^-^
.. *
V
SCRITTORI VENETI.
F
lorirono in quefti temfi Domenico XhfXiCTiìàiht^ e fcouo prima ii Tcreetlùi& poi di
Urcpùa^ ReferenJario u^pofloUco% adoperato motto da "Pio li. da Taaio 11. & ia
Sifio Qn irto in ^^rfe iegationii èr compofetùcfanguine Cbrifti libro primo^ Orationwn
lib.j . De yfms traaatum. L Antonio Marcello» T.non pur yalorofo neWarnihma nette
iettere ancora. Verdochefcriffediuerfe Orationim itucrfe materie . & I^uro Quirino
T. Giuri fconfultOf& mojofo^maniè fuori un trattato ci ^uejlo titoio^Cafticationcs bahr.
Oo 3 lib.
|g« DELLE VITE
lib. I .imrcdaSh aiUngium SanSam Ub.i.&de MjfUrhntmmdrim » Pietro Miaoi
TJ^efcouo di yianT^fecefapra i Salmi Vemtmuwif ^^mcritaimo 14^.
NICOLO THRONO DOGE LXVH.
, ANNO 1471.
^A Ll^oo{!^Nk•lòTh^moift^dìNooenbl:elUeti<li7^^
Jl\, fluente. lìdcadofiraQfio x^8. miuàcafiaia Ctterina Conura in Ciacco
Rèdi C^f&doueodofidUi^aixiiXyfi fecero oMtee («Oc <laU^ . £c il ftrinci*
pc fu a IcuarU coi BuccDCoi» a San Pok) : & (u can tealpoK^
alÌJdo»<k>ucfaU (li fe galee che riiooompagnaitino in C^ •
. . Incanto PiecroMocciiigoGeoenUe di inai^yritiedcncbi'Ardpek^
iierfi looglu del Tarcoimandando qgoi «ofa a fefro»& aiiioco • £c<eitfBiancofi<oa
vinci galee del Papa^oon dieci (eccedei B,è4i Napoli » Scow doedeUa ReU^oncili
Ùo£<hVianomcuccoaUa{onunadi8s.legmbenearauciA €QaxéàìtÌ96mk
aU'itiipreia di Satalia cictd nella Panfilia» de hancndolaprefairiie toooopoc#4<ipo
cacciaci •
Si fece anco cottfederacione con Vllaacaffano Ri di Pei^ > col mei^
rìno Zeno Ino mpotct per via di donna • £c fi rtni^flcitt ftaw 9 He^
Duca fiorfo • Ma Vfliancaflano hauendo la prima volu^nto il Turco > fti la fecon*
dafuperaiodaluit&firicrafleneaiond d'Armenia. £c iIRé di Cipri venne a^
iQorce f lanciato vn picciolo bannbtfU) : focco la cara di laconso OMero Ai^
aaro Ino zio»bACtcsBaco da Piecro MocenigOi che di Cicilia s*6MCOiido^
armaca in ^nel Regno. Il Prìncipe in can^sprouedendo alla moneta gr Aideaience
aduicerau& corrotta: ^^endeodofiiblamence le ioreftiere» fece fate voanuona^
lbrBm<x>nUfuaeffigJe9Ctciacualaaciiale»la qua.e fi chiame Trono dal nomefuo
^▼akicadi vencifoidi.
Alb fine pJ^Ìacod<{ueftertca a iS. di LugHo in capodinioaooo>dV^ mefi»
&didnqiie giorni •fuporcaro a FraciMioori. Doue facce le liinerali condegne al
fno grado» & lodaco da Gian Francefco Pafqualrgo Doccor celebn: dcUa eca (ua.^
fiipoftoinvnricco>&realfepoIcrodiinaraìo»conlafua ftatua in piedi. Ecfiiil
fuofireiie.
iite Tbr»nus sthereU Dhx tfl ^mifus 4ih dfirk^
Vt 'Ptr/éim ytnttotungem Im ferii .
SCRITTORI VENETI.
Vige dSorahcnopotoftr dottrina^ Anconio Dandolo P.CiHrifcmfidtOril ^udc k§e
Uingumcnuin Tijn^m Tadoua^ CT in Terugia . Etjcnjfe dincrfi trattati in ré^éeti
ciuie^
NI-
DE PRIKCIPI LIB. XIII. f$t
?
NICOLO MARCELLO DOGE LXVIIL
ANKO 147 j.
i
A Ut etettfone dd miouo Doge» fiironccoacocfcnti Lnigt FoCcarÌM i FrioccAa
Zane Pix>curatordiSaivMaro(>» Pietro MocenìgOrSc Andrea Vendraouno
panmeate Procuracor di Sati- Marco >& fira qucib' pi^
ccHo Prociiratx>r di San Maico 9 d*etd di ùttdmsdzì ^màatecàici d' Agofto » Vtnao,
i4734t£faidofipricn»daCoiTeet0ri fatte akuntl^gt nMtemdelJL)o99jeqtta<r
M radono. Qirfigliiiolo^ Dog^ Ckcil firaocMot
non fia tolto del Confìgliodì^Dìed; Che Fimaginidel Principe nelle iìK{aete»fia«a
fcolpite per reuerenza inginocchioni dinanzi a San Marco • €hc non vi fi mettx^
ritratto alcuno;. EtcfaD i) paUioi chìiglrdena silla^Qiffia di Sm Marco » per antico
iaftituto>non fia di minor valuta che di quaranta ducati • ^cl coftui reggimento »
JecofediCipricomindaronoafar nuova riu0lca. Pcrcioche Ferdinando Rè di
Napoli» periuafo da i fuonifdti dì Cipro > applicò Tanimo ad occuparlo > & in ^ucr
moti&i morto Andrea Comaro Zio della R^na. Et hauendo alcuni de principa-
lifattjttiivnacong&ira» &MDaMfiapermog^i!tiafi^ootoiuM^^
porióicnteniciirafedetRè |perdinMdo>procacdaiiaaa4i mettorloàiiAaecbqaanta
do Pietra Mwcn£|fp>j2RiQto in Cipri con gcoflTa annata i^nooiòlamentè acqucfiòlT*^
Kfokuina fcacciati inoeiliy&ccmonr tutti colerò» che ìncerveiviero neUo iioiqici-i
dio del Còraaro. Si mofioro anco farmi per leoofi) di Scutaxijaficdiata dal Torco »*
NéUa qjwtl^iierra Girono vatorofi mini Triadi
daeo GrittivAntonia Lorcdàno»Lttigf BembobPìetro Mocmi^Qb& altri. Et kawiv^
étitz é&kfz con incredibilt valore>de!iberacsfi i Turchi di kanetfa per £%mc».il Sena-^
fo £ma lega cot Rè d" Vngarìa gK fcacpè <!Oo «^^
▼i era Rettore : fo CM moka fitt l0de>creaco (^^
coiiièf iuta quella Città •
Ora viuoco vno aiMio»qiiattro tncfU & dieci fetteeiomi» venne amorte il prinso
di Dicembreranno 1474. & fatte Peflèquìe in San GioMttm » & Paolo % fa detta l'«
orarioneda Domenico BoJant Dottore.Ma hauendo poi i (noi focceiJori (mtà vna
fqM^tora di marmoin SJ4arina nella Caf^ielbnugg^
iiia jn(crit€ione/tt quella •
Et fvitém ciuts colere t ScodramMte recefi ,
OhfeJfMtTeucris, /eritèmi tnf dee Làt^i*
»«
Co 4 S^RITt
jg» DELLF VITE
SCRITTORI VENETI.
T2 JW»*^ ^f^^'^ iiUM, Aauxào Bemanto T.Gmrifcmfidt09 & CamiBeTù^Umkde
Jr^ lefse m Véiéomi Itmgamenu. Étbaksuipói imerTt bomri idU KefMwmiàèJékià
MomicammetitéaifofraUtuobdeUaprimapéa^ reccbio.Bcmuóo Gkk^
MpifhU&OréUiomlih.iMO'tradMfsc di Greco taraimct^^
mBoi^xn,V.frr^uyMUbraDtSipusCéd^^
UriftouU.GJmimmLpimm^ fi^
Vlmarcoif$impulatm^€lKf(imàmbice{MoUf^
fDmtfiiiu& TrocmraWdiSaM Mmrco ffcnfsc «m EkSfo. d LÉdomùGmqéigfi . E^fec^
Tm tratta» foprajd porpora mdirr^T^aia i Fnmcefco Filelfi^ •
. PIETRO MOCENIGO DOGE IXVL
ANNO 1474.
T)IctioMDceii^ mpocedd Prinape Mòcm%Q>PMairacor cfiS^Marco» 8t hoo»
Jt^ma d'eli di ó^anmifo pofto ia luogo^kl Marcello > i 1^
fneriteuoleditancahoaoKperkfaaiUttlfarclTinià.P^^ da.£mciiil-
lo applicataalle cofe deL^oueroo t fu Ccmpreiuceoco eoa aflklua fadoual beM&
tìoddlaltena^&iaogminagiifaratolaiciòdifecoa l'opete intesa Cat^acdone.
£cndGeiKraUcofecediuerfecore>.lcqualL(uconakricte €oabelFofdineda.Ce«
pione Ooriolanofuo cootempocatiea» & degne di eflcr vedute. I TurcU nei (iia
tempo aflectiarono Lepanto ndUAdocea > ma difelÌQda Anconio^Loredano Genc«
rale dell' Amma»lt confeniò altoRepjdopégoattiomcfid'aifedio^ Affalirono fimil^
mente HfbkkuScalimene $ la quale 6&dal mede/imo Loredano» col mcdefimo va*
lore mancenuta>& guardata. Nella città (ihebbero diucrfe ftfte & allegresaie.Per*
Cloche d venne la figliuola del Ré Ferdinandacol Cardinal (uo fratelto» &con^
molti altri Si^ioriyper palfare in Vngaria al Rè Matthia (ùo numo» Pb raccolta^
dal Senato coo^pompa reale >& fé le fecero diuerfe carezze • Et non molto dopò il
Doge rinouò b moneta» la quale fu^erl'auuenice chiamata dal feo c^p^
cenijgo: di bella forma>& la pid grauthe fipòtefló vedere aUora in Italia. AllWlti*
mo hauendo durato vnoanno» due niefi & SK giorni : lafciò il mondo i 13. di Fei>r..
& portato in S.Giouanni & Paolo>lodatoda Domenico Bolani » vi fii (eppellito ini
bellillimo fcpokro di marmo prcflo alU porta«.£t hxtbc quclto
IUeigo^PhrigUsfry«StAfiét^iie potetti h^
OfpiéU, ^m QUkum cUJfem , CyprHm^ue rtceùì >
JEquifà piratis^ Scodrdm ohpéone Uudui^
Pàtntm €wfimjH^ pofuU Duxytce cmtm »
scRir-
DB ^RINCIPÌ LIB- XriL 583
1"}^ quefli anni Antonio Graflèlk) Trcte in Santo Apollinare, fcrijjc in Vi^mt -m lU
brOfdel modo di ricnperar la gratta : molto vtiU a gli hkomini dinoti : & vn libro dcl^
teffercitio ffiritnde . Dionlfio de Fràncefchì GinrifconfiUtò > battendo letto per molti
anni nello ftudio di Tadona, lafcii difno alcnne Repetitioni f&rn Commentario foprail
Codke^fitoUo lodato. Francefco Dìedo T^PHofifoj & GinrifeonfnltOj lejfe^ vn tempo, &
compofe dinerfi opnfcoliyfra quali fono^vna Inuettina contra Francefco Baro^v . La hi-
fiùrta (tì San Rpcco cmfeffore. Karie orationi, ^ dinerfe Epifiole Latine . lacomo Zeno
Fefcono di Tadonafece le F'ite de Tontefici Rfimani $&dHe orationi 9 /' pna della m^^
ria detto bnomOi&J^altraMlel corpo facratilfimodiOiesàChriflo-Nimlò Manerbkxm*
bordine di Camaldoli > mandk fmri m tranato col titolo 9 De fecnndo. Domini adncnm •
Et foce lecite dei SantLTadri.
andrea venoramino doge lxx.
Anno 1^76,
£
T aUi j .di Marso fii pofto nella Sede Ducale» Andrea Vendraminpj d*ecd di 84*
\ annÌ9& felici Aimo in tutte te cofe fue • Pcrcioche eflendo giouane» fiì il più bel-
lo» & il pia cratioro goitiUiuomo della dttd. Fatto huonio>hd>be molti fi^b'uoli di
eccellente (pirito» & di valore • Hebbe anco diuerfe figliuole » ch'egli maritò alta^
mente : percioche furono Tuoi gtneri Luigi Oiedo» Zaccaria Barbaro » Hieronimo
Motofino» Hieronitìk> Donato» Michele Valiero » & Gioiunni ContMini da Saix>
Bernabò nobiiideprimarijdeUaRepubiica.Et^reiciòfu ricchiffimo dif«ct^
ti»&piaceuo!lo&cortefeoK>lto «Con tatto ciò fi hebbe fbcto lui ncUe cofe di filò-
ri qualche difhirbo, Conciofia cofa»che haucndo il Senato mandato due mila per-
fone in fuffidio della città di Croia nell'Albania aflediata da otto mila Turchi » fu*
rono ctopò alcune honorate fattióni»rotte & fugate . Ma quello che fu molto peg*
g* ì » eflepdo Amasbei Ba£ul difcefo in Italia » ficpaflato il Lifonao nella Patria del
ioli»con ào.Biila Turchi^venuto à fatto d^arme co noffariigH roppe cpn tanta Ara-
gè che pochi fi (aluarono»8i Ara morti furono» ilGonteHìmmima Nouetlo x&Ia-
corno Badoaré» con molti altri huomioi d'impoctao^a ^' Ma partiti i Jmrbari » vi fi
sbandarono alcuni Setiatori>d procicdercb accioche per raueoire non lòffe cofl age-
uol cofa a nemidi il penetrar oa quella parte ne fini della Rep. Qg^efti fornirono U
baftia di Cradifca»cli guardie armate»di fo(Ie>^& di ripari • Énfii richiamato Carlo
da Montone gran Capitano di guerra » il qual^ difefe per moki anni la Patria del
Frioli col fuo valore . Il Doge in quello mentre pafsò di cjuefta vita all*alcraa a d.di
Maggioyl'anno 1 478 Jiauendo gouemato i «aiuKhaltri dicono a. & iUncfi » & d^e
{;iomi: & fu feppellico ne Scrui: m fepokro fptendido» & ricco di marmi» & gli fecd
*orarione funerale Hieronimo Contarini Dottore • Et la fua iaferittiooe in Palaa-t
zodiceua*
Senio Ì4» CMfiSfus Kempuhlìtàm difttmni òelU ytxé^m iturt»
fìiigiàtrimuDtmi Jn^itiém édeo €oÌui,ytfr0fria nufeperarim
.. - ... - p^
»■* - •
|g4 X) E 1 t E V I T ^
SCRITTORI VENETI.
*¥ f1^mfteflif€C9ti Ambrofio Contariao T^imb di SnedemJtmOeidff^
iitT^é$.GzfymimBano^deMfardi^ 01
Maeftyo dette fememie tfcmiioU memeii Scoio Uf^ Fn traitéOa de iSamiper tmm
fmmmfettmiQdiortiiUtvme^Serrimòf^^ à
Fn^pera di ^flromia > & vn libro di rerfi SpiritudU Gionaim Veneto doBf^im
Cert€fmo%fece vn libro mtitobuo% 'ìiofcé te ipfum. De patìeiuia & humUitau ÌA^frimo^
SpccfiUm moriauiwn Ub.^. Corona Senum 6bro prima, Sermaues rarifscon molte Epa-
§kU €r altre c^e .^OìOY tnetode1t(rrdim de Senn% diede m^
€ondendoChriftianot^amettto^Dcorttii^ progre^u fiti ardinis » Expticatio DatutL
.MiSerifToete Flortmini ^
CiaYANHr MpCENlGODOGELrXL *
ANNO 1477.
_jia.ficaUou.boUmaUpcfte»die do?
ocbefi£icdIar<>gaglùnxIepcotufieai»M perocdÌMmifOt:^
f ionio. Et (k>pd^ii6ftoBr(Icndo(l zfpkdùo, fooco-iii^Maaio» & abbnidarooa te>
afedfttCalkgkb&dcB*AntkoU^iQ»hiDricÌK€)CRlb<fetPr^^ Erpafimctolai
fiamim' vocac9^ia vna (kMc cube (kSaaNlarcotfaidi(h^
fioocakMcdetpfombe^liqiiefatco . OKkkilPrinc^impMrito ^pw^toR&Pàixi:>-
20>Ì»miròcUlidairio»mca£a.Duoda92i^ di
ooindifnpalazzt>. Ecriftecccfin0>«keitPtìfiGÌpcAgoititiaBuMrìgo»r
sanse Ouc^ fVf rìropndadhabtttvccfel 149»*
Quaaiaalk cofe di faorì» CfCM fbp^(k dai Itedù £& f^
AC a Scucari .. & a£ci€icfac<itiellim^fa Ìo(k loro pìii ageuoJCy &: per diuertire
fejii<<ero ivenramila^^aiialti ìnFrioU »fi ceme^^lera fictonegMaonf adietta. Ma il
vònrcCark>t€mporc|ggiaiidò>iicTli aUoggiamcticl^doiic era foste» gli tenne de
ftMQftra i kida r chc'npflftfronatenu far oiUa ^
In camoì) Tiuc(>leuatoAf & pMCornatocbououaàSctKart Wp(^
fnalnienfe trattando dàGiotiMm Dario Sccrctaria9*fece la pict co«^Padri . Si
pfe^tDanc<e>IìirniiinaiiitodeFtorctìriciijCc^R£^ Duca di Milano»,
ad inftan;ui di Sifto (^ano>^ &voltad eli eflercirià Ferrara» & fatto aa^nfto di
Rouigo>S: del Polefene» il Papa partitoa dalla Iega«fcanfVTumicòi Vinitiani»^ Indi
Eyqy laffloccatipcialcJuppMc ttitt^^ Al^
ta fine fu f^ta vna honorata ^e^per la quale Ci fecero nella citti diuerfe aUegrex^
<e .. ErafagAPrendpi citqgnft a3Rniarap%Hofo fpectacolo iutciìicnncio aUp gKH
ftK ■
DE principi: lik xm. ^«^
fhrccbeinqaeigieìrmluroMceldbfaie Tu la |)foii^<SS£h^MaiA:é*: Dicono alcuni
che in quefti tempi fu creaco Tofficio delia Saniti» accioche (i rimediaflfe aUa pelle»
della qual fi crede che il Principe A isiariflb 4 jf ài Nouembre Tanno 1485* Il quaL
Eortaco a San Giouanni & Paolo > fii lodato da Hieronimo da Molino Dottore 1 fie
dbbericifraferitCQ IreueinPalaBO •
Hk hdlmH Hercukum txtmxh , JtalUm utdm ^ ttm mtrijfH
fartMUm rtfNjfitf Jm^mm ^mxit^ Auctumque niifuit .
( I
SCRlTTORi VENETI^
^rtferéìntpiejlù ftJ Atutgt daMofto ?. éOìgmt^^ èmeflimòr dette offe tUmh
y rei perCMche^t$d3i%^. anmfafsè firmnl fam4e4td Spi^m nètta l&iU^itift^
tiare» al cm efiempia moffo il Cohmwhiritrom il monda hhouo . ^^i^e "miéìiaMtitéUaa
Tortoìanoi mafenT^ilfuo n^ne « Antonio Vindgiierra Secretorio del Senato > mandò
fitori alquanti capitoli in terxA^^mM^firmadifitire^ rìpieméi^naUadotffiiu^ifié^ifi
fono in (mei librotche è àntitolatoyfirtteiibride patire di diùerji . Fcancefco Negro hu$^
mo di chiefa compofe di Grammaticé Ubri 1 4^ ^Bpi^iAeiihA . De modo ISp^mnéiiib . r •
Eleganze lib, i . r rancefco Breuio» che leffe in Tadoua$& ùoiin Roma in ragion ciuile #
sfatto auditor di Rotaffucre.ato Fefcom dlCefenad^cio un trattato» De anSoritate
Tantìficih^x^cdcoBzTOZzinipdte di T^tpaT^aoloII.tejJeèn'VadouainrémonciHileé
dconcorren ZA di odntoniùSftffello pretino »&fcrifje Decognitione furisi FraiiceTco
LuigiConnurino Vxompefe^e Vhib^9pbia > GabrìelloBruno» tf^fMtoiv 4e Ufinmi
Canuentuali^fcìifie ma^taiola alfabeticM ddtvfkamento i^eccbiùy ^ nmttoUUnemoJha
tmteiefemenq^»& k hifiane^m ^ialiibm^4nMal capa fi tranina^ HìeffMimo ftJE-
niufio Dottore^^ii figtimlo di Bateésitai¥ikfòfh& M^cap^daniintatdeHtiffimé
^Oe lingue GrecatLatina, & jitìeba9fcriffevn€aieemofop9^ii[m»tmlilm)dit^^
J)ed^erentitsptdfm$m9&Dedignafcendòpn^Ums.£ttib.%
faplìiét» itdicati d Hieramma Domta. Tradiffrparimente dt^. itr^wdla tingna Znth-
va gran parte d'^mcewia 1 con effnifita diligemA • Cir marmn^iefa feticità ^ hanmàa
fcritta in v» medefinéo Faltimeil tefio Arabo difua mano-, ^ m fittala fita trainttéa^
ne» daneicofa notandaili^erUcarriJpandenx,*delfenfadett^.Ar4l^
^nttiane . Il qual Ubrafi tratta al prefenteappregògk kereMfuai in cttfaHamu^^^fie
9te fetta diduii» ne;sh anni paffati Andrea GtOtiZla Medica neUa intdnttiant del spinto
Mara fAnicennai ftampata in Venetia I^Mn faffata^ Morì H Rantt^ain DamifimMi
etàdiannijó. dd ^486. MejcoNe^SbittféfìMjkttaf^^fianadUCberfi^
fera fece (ricttniitrattati foara le CMftitntiani Sinodali^ Sebaft imo Badoaw
0aHaliita T^campojè mt Foltme ^tOratiom^ Nicolò Sogondi-
no^anadi tlicotò» Exattdénos^cbefuSee^tamdeKM^
iliade Xjcrifstdelto firn, tdé'afittttùdeTttr-
^bi • £t Uprefa di Ceflantinapìali inim^
gua Latina» &tradufie'aU9h
jte cafe morali diVln*
tatiea^
MAR-
tf0
58tf D E LL6 VITI :
. MARCO BARBARICO DOGE D0ÙI.
ANNO 1485.
E Nero dopò il morcotMarco Barbarìgo^d'cci di 73 • tmjf > hamioo» 8c conef^
molcotSc in gratia deirvniuerfale» ia tanto che del mefe di LngUo 9 ^tiafe a^
¥mctiaf uH>ffttor del Turco» che vennQ irz\ìegcv(i per noipedelfqo ^%;tiorc »
dcllii fua aiTuntione ai Ducato • Fu allora la citta aflfai quieta per le coìe di (uori .
Onde il Principe godendo vjj reggimentopacificOf & fenza traki^£lio:fcce fd>ricar.
la faccia del Palazzo Ducale » che guarda fopra la Scala fcoperta di manno . Ec
mentre che con ogni follecitudine attendcua alla conCemacione della pacctal culto
della religione >& alla ammintftratiòne della GiulHtiaj godendo laprefenza di 4.
Aioi hoomiti figliuoli , Se d'Andrea Cappello valorofo » & bonorato gentiOnioaia
filo generojYenne a mone a i4^'Ago(to»8c fu lodato da Paolo Pifanj. Et gli fu ai*
icritto il prefente Breue •
*
JuBitiém colui i plus dare mnpoeui,
■
SCRITTORI VENETI.
:\7 imo in qmfb tempOtKVjà^ l>xtdzm^poifu CanceUierGrande^ hmmf Catt^
t V Meo $&fikdiofo^Saif$t in Fo^ein^operi^mi^efa itilo hon^ cSr
yn'aUra ne feci biHrx4 rima. Fift< foco nunodt loo, anmy& vemtto a morte del
. 1 5 IO. fufefpeUito ne Crociccbieru Antonio Pizxamano T. Dottore rcfeouo ài FtUre w
»4ndò in tkcf, De inuUeStn <T inteil^ibiUf De dimeì^ùniìm imerm'matts . De qusren^
dafolitndine $ & pericnlo ritafolstarue^ . Il coftaì corpo tronato incorrotto in San Tietro
MCafiello^fnfaUo portare dal'PatriarcaDiedo^ella CappeUa diSanGionanniJMiifia^
$mxìCCÌtoìAzStt\xyFilofofo%compofc^Deaqnatiltwn natura Uh. i. DefimpUcibus at^
ine herlfis lib.i.Etfece alcnneannoutioni fopra 9. UbM Tlinio . Gian Franccfco Paf-
tfOiUgoT^.DoitoretCompofe dnc Diahgki tatinU'vnoie dininii & hnmanis legibus , &-
f altro De injlanratione Scientiarumtdedicati a HermolaaJiarbaro^ Hicronìmo Molino
T.fcrifse un Commentàrio fopra U bbro d'jtrifhtele^Defenfu &- fenfibUibus . Et alcnne
snnotatiom fapra i libri delf anima . Et UfdÈjatna Oratioue latina » recitata nel funerale
HQioMocenigo Doge. Lagrandcz^ia del fmìinofojiiene hogsiidì Luca Molino P.Dor-
tore in FHofcifiaMnomo di beUifflmo in^egno.ìoi^f^ti Barbaro T.fcrifse i inaggi alla Ta^
\néi&in Verfia in Imgna Volgare . Lodomco Doiuto V.yefcono di Reriamo fece ms
opera fopra il Maeftro deUe fenteriTS dini/a in quattro Hb. rariarnm IcSiomim libro i*
Pietro Roccabonella figlinolo d$ LodouicoJ^Uofofo,& Medico celebre neU*etdfua » lef-
fé in Tadona nel primo luogo perfpatio di quaranta anni con molta fama . Scrijse fopra
gii Mori fmi di Hippocrate i^n Commentario molto eccellente • Picrro Marcello T. fi-
glinolo (t^ntoniotfece te rite de Tnncipidi renctta^tratte dalla hifioria deiSabellico^
£t lafciò kn'oratme ktina recitata d Senat»^ nel mortorio del Doge Fendr amino.
•
AGO-
DE PRINCIPI HR XIU 587
. r
AGOSTINO BARBARICO DO G E L X Xni.
ANNO 1485.
ìA MttteoyfoccefleAgòftinofoo fratello» in concorrenza di PictradePrìolt idi
JPL Bernardo Gìuftimanoi& di Tomafo Triuifano Procuracorijd'ccd di 66.atmù
i!ca]oiiofo>Jk benemerito della Patria • Onde con nuouo eHempio in queQ'etst» meri-
c6 di continoiiare con ta tofighe^za de ^ anni fooi » quel tempo t ch'era ftato tolto
dalla mòrte al fratello nel quale doneua federe > qtiafi che vna mcdefinu perfona
quanto al gouerQo>fofle del tutto transfìifa delTvna nelPattra. Nel fuo Ducato >
nacquelaguem^chefihebbecoiTedirfchi per cagione di Rouere. Oltreaciò»
morto lacomo pkciob figliuolo del Rè di Cipri>la Regina madre» fu condotta a^
Venetia daCiorgio Q>maro fuo fratello»& il fuo Regno fu tolto in tutela da i Pa*
àrì. Incanto Cario OtàuioÙèdi Francia » folleuato da Lodouico Sforza » per tema
de gli Ara£0,neQfuQÌanuor(àri»Yenacjn Italia per la ricuperatione del RegnQ4t
Mapoirdefcjìiab^preteiKleua ragione. La coi venuta diede alf Italia quella formi
che noi Vediamo tino al pre(ente»con rouina 8c mutatione di molti flati » & con di-
fperfiòne éà diner(i^opoH»dc nadoni . Percioche hauendo prefo conibmma felici*
n in poco jpiik di qumaici gìomi»quel fioHtiffimo R^no»mife tanto terrore a tutti
^ altri Piriiicipi» che coll^ati iniieme^i impedirono il paflo in Lombardia al fiu-
me dd TaiTO » doue combattutofi co Francefi » fi può du: ta gloria di quefta Pro-
|]incia»runafe predo i molti in dubbio»fe la vittoria fofle dal canto nofttro. Si oppii-
Karono anco dalTarmata del Senato»le Città del Rè nella P^liai fotto il Genera-
o d'Antonio Grimani » percioche combattendofi in diuernluc^hi » fi prefe Mo-
iiopoli»Mola»& Pulsano. Et fi hebbe Trani»Otranto» &,Brandizzo dal Rè Ferdi-
Mndo aiutato daHe forxe de noftrì . I quali tolti in protettione i Piiani » che haue-
nanofottratto ilcojlodal giogo de i Fiorentini» moflero l'armi contra i Fiorentini
io fauèr de i nrani»con tanto oftinato valore»che il Duca di Milano » fattofi prima
compagbo deBa R«pub.in quella imprefa » 8c poi tolta la difefa de Pifani contra la
ftelTa Rq>ub. le cofc andarono alla luKa conginn difpendiodi danari & di tempo*
Matflendo Carlo vernilo a morte » foeceife aHa corona di Francia L^
il quale s1mpadron}diMilaoo»con total rouioa del Duca. Dall'altra parte ilTurco
toppe la guerra al Senato(dice il Gorio) ad inftansa dd detto Duca»& Tvna» & l'al-^
fra parte mife ìri mare groffiffima armata • Et venntofi i giamata»fi perde Lepan-
to» Modot^e» & Corone . Fa anco prefo dal Rè di Frauda Lodouico Sforza . Si (c-^
ce medefimamente lega col Rè d Vngaria contra i Turchi»Et mentre che fi atten^
deua con Tarmi a rìpararfi da gli infulti de Bàrbari» aiienne vn gran danno » fc ira-
penfato alla Republtca. Condofiache hauendo i Porto^befi trouatoil vij^io del-
nndte»dfdouepnma veniuaoolefpetierieinqaéftaCitt;t»& poi di quindi fifor-
niua la Gtrroania»& Tahre Prouinae ocddentaU»con molto vtile de trafficanti » fi
pad^nolro nelle cùk deHa mercatura . Si dice anco» e he fiirono ordinati gli Inqui-
jntori del Prindpe dopò la morte fua •
Ora il Prindpe caduto in malaria» dopò qimidid anni del fuo^aenio » & noiu
potendo haiier cura AUccofepubtiChe fecondo il fmdefidcrioinntt^ il Princi-
MtO.
-• Ma
5S8 DELLE VITE
*- •
Ma non volendo i Padri accettare il rìfiutot fi mori fra po^i giorni • flt portato
in San G louanni, Se Paolo t fu lodato da Domenico Vemeco dottifliaìo gendJhoo-
mo del tempo Tuo • £c fu il fuo breue •
mhrem in Regmn rtfiitui > bifu méritimès ^utU VrMut ^
Cremma ÌMr£ Ahduéoui^ CUrta Jmperh édieSHf , fMcm
trauqmllihuis co»firmtof > fMM* mìUt #» libtrdCmàut ti»
tuios, pr^eterchùnm mttrmm bcnemkntiàm ^ qmd tf ^veri
^kàpisùjfekmlreffextrìm*
SCRITTORI VENETI^
ES4nù€triéiriper(h»ràuikftte/liamiiAttdTtz àc?noHT.fi^iMùIù iiVUtroTr^^
cur0$or a Sm MarcOfUqtudc mamiò fuori -pn tratuuo d^Ortm & Occafn^cUatimi
fixatmi,r4C€ottù da diaerfi ^mtm » Antonio Orio VtfpWM^ Reforewléri^di Inw*
ceHìio OU4Ut9%d$ Meffkndto Sejlh% & di CMo Secmith & Gkirip:ùiÌHlto ceUbr^^ com-r
pQ/ealc/medkbiétra^éom [opra U CéwfiitHtkmi dcU'tfirMu^aM tu rmomc C^aum^ .
Ant^nioComaro V.figUMQ gU di t{aiaU flcffe Umgameme Filqfofi^in Taifous, &
in yeneiiOìi & pubUcò^ Dcp^a carpareiMif tra5. i • De primi motwris i9$finitate trac 4
i . De prfc^ffi^àonibus toiins Thitef^iét traS^i . Bartolomeo Paruta ^^rim^ jibb^
te di San Gregari»^ Fefamo $fcce le Fise de Vriaeipi di Fenetia • Bemardq Zane T.
tMtor Theologih & grandemente amato daVapa ^le fiandre Sefto % & adepettam daini
inecfeimportoHtix fervide Encbarifiia^M&depaffiQneCbhfiii& ferine nmtearatmi
recitate al VapaM" aTcellcgio de Cardiali • Caflàndra Fedele figlinola ^Mgelodah
tilJimo neUe Imgne » & nelle Jcientie 9 iefie in Tadona > & djijpntòjtt Tbedqgis contimi
hnominiieltetàfna . Cmtèall*mprontfo verfi Latini %&Jcrijfe yn libre con tìtolo fD€
fiientiarnm erdme^net qnal commemora k fette de i Filefo^ . Compofk anco dinerfe ep»-^
fhle latine . Ondefn celebrata dakUcot 4al Tolitiano> daf Barbaro, & datMi i dottitlei
tiempofuó. Et furono fuei nipoti rineenXo Fedele Secretorio del Senatfh& Mnttheo Ginr
rifconfuUo % ^ Canfnticofam^o de tempi ncjbri . Fede^go Theologo : puHicò, i Com^
mentari Volgari fopra lo ^pocal^$n Fib'ppo Paruta P. Ginr ifco^f ulto , &Fefcokodi
Torcelloy& poi ^rcinefiono di Candia^compofe diuerfe pofiille ne decretali , Giooanai
Stella SoficrdotOf firiffè le Fite 4e Tonteficipno i QitUio Secondo p & de gli Impentdori
fino al predetto tempo • Giouanni Markipj f. Dottore, figliuolo di ^so Senatore 1 tom-^
menti alcuni OpufcjdidiTlMtarco p& lafci^ >na Oratione recitata nella mone del P4-
triÀrca Soriano <^ Giouiccbino daUa Torce ,dHtordine de Vredicatori lejfe m Vedono,
la Metafiftca, & iUt^irò i libri diuirifiotele , de Tbifica aMfcuUatione . Heniiolao itox-^
bue Tatrurcad*^^uiUa,compojkdfceilibatulib^2.CompendiHmVhi^ Gpo^
met)ricarumqu4tflionumlib.i^Epifiolalib.i. KerRldf.i.De cotfcribqidétbiftiorinprét^
ێpislib.uDe re yxoriaUaMecaHnenkntiaaitron0mid& medicina ^ Correfse VU^
nJMSr tradire Temifiio^ Diofcorid^ dal GuotKìUcroBimo Donneo ?J>ottor & Ca^
nalierotcompofe de TrincipatuRfimauéi Sedis .. De proccjpone Spiritni Sanili» coniai
Gra-
DE PRINCIPI LIB. XIII. 58>
^A^aitif^Ujhi^ox & altre cefe fcr^se ffrmUemsMte JUméte dsjrìi buomim dotti .
lU^ohimo at ftwMsMnfieWordbfCiUseritifFtfcoiM De éditentà
Domim. DeSMSùlAA.ùemérien4idefidemJibA.ùeex€eUentiamm^ lefmlik.ù
Zxfofni0 i» j.TfdlmospmmtentiaUi . Qjt^^mes Tbe^icéhMC -pwrut . Pietro Baros^
zi V.f^efcoMo di BcUimo%& poi di T^oMUafciò De bene moriendi Uh. i.ConfoUtarif /i. j *
Q0iciitm pr9 tempore fefUs . OficiOm ad fliutUm impetrandam . oMcimn ad ferekita-'
temfofcendam. Defacerioti$e0kio.f^erfimm&bymnormM tib.^. Hcrmolio DosMm
T.fir^e in yerfo Heroico U b^oria éeifito tempo . Lotemo BragidiAO T. lefse fUo^
fofia in Fenetia : & làfciò ^n^epera p deFirtute acmtirenda» Marcf AiRpaio Cau azst :
gompofe yerfi Latini d Lodòmco Sfors^ > ^ tradnge taratieni di Ifbcrìue a Tiicocie .
Marco Gradcoigo T.compcfe i^n volnmedidinerfe materie.tiicolò Michele V.Vro^
€$tratoré S4nMarco9fecedeVUlofipbiMlMdib.Seholi£i»4H'Mtiomem iMmfihenis de
Claffibns . Pietro Bruto y'efiowiiC^ttUropfcr^fsfiu^Ubroeoneragli hebrci$ & tm U^
krodiSaCTM fcrìttmn^
LEONARDO LORfiDANO IK>0£ IXXiV.
• ANNO i5©i.
' * * .
FV poi ^itoilfcKioDdcikiLconardaJLoredtno d^
animofoilibei^A facondo: onde fu accetto adogni vno. Et certo che no ii^
bifognaiiaaltramenteypercioehe fi hebbe aliai che fiarep» J'aatmoficiPdiPapi^
CiouoILIl quale huomo Jmiitto» & feroce 1 deliberò diricuperarle terre>&lo
giurifidòtioni atienate dot qua! fi roglia casone » di SanuChiefa « Oade tedfuta^
ima l^a in CambraiK» i primi Principkldmondo contra la RejNibl. fi diuifero irn
quella il fuo (Uto fra lopo. Perche il Papachiedeua RauemUiFaemayCeruia» & al*
tre Cittd dominate da i noftri • L^Imperatore Maflimiliano'VDleua Padoua i Vero-
na» VicenMA la Patria del Frioii* Il Riè di Francia slfphraoai Cremona» à Brefci4»
à Bergamo» & ad altre cittd#che efla diceua^ches'afpettauano al Ducato di*Mil#*
no»
Il Ré di Napoli domandauaì luoghi & i lV>rth)e]hi Pug^» 8c concoftoro s^fi^f-
reno i Duchi di Femu:a»& di Mantòua»di marnerà» che^reua» che foife Tenuta ^
fine ddi'imperìo Veneto»quando i Padri con animo Tcramente coftante »|ntiden^
te » 8c innitto » scannarono fotto il gonemo dd Conte Nicola Orfino ^ Prmc||ie «
Pitigliano»& di Nola»& di Bartolomeo d'Abiano Capitani principali: a quali lòc-
cefiepoi FrancefcoMana Duca d^rbino» Leonardo Prato «con atei famofi coti-
dottieri di quei tempi ,
Si guerreggiò adunque in Lombardia» nel Regno diNapofi» in Romagna » ncfit
Marca Triuilana»& in diuerfi altri luoghi con diuerfa fortuna * Perdocheper viia^
rottii data da i nemici in Ghiaradada alFAhiiano i $op. & poi a Vffdm del x ^. (Ì
per4lè»& pofe in dubbio tu^to lo Stato di Tara ferma ini>reue tei3q|K> » & fi acquiti
itarono anco faonoràte vittòrie « Nelle quali tuttecofe rachiaraU Virtù di Dome*
nico TrùiiCmo» d'Andrea urìtti»di Pietro Sanuto » & di diuerfi altri preftantiflimi
Senatori •
Finalmente firicuperò lo Srato perduto nefla ProQincia • Peroioche ribanota^
Pa-
jpo DBL L B VITE :. ^
Fadoiafraltredtti per dkiofiaoddeiid rìtornaroiK) tiro
«rocfti cefi facd motbScioaoiiatìoni di cofe tanto ^tandifddcrktefelketeence ààl
Glo^ini piàfclicoiienteiSc da ftatuale à^tudtcìo mio dal GuicciardHti»ii nrin<
dpe Loredaoo moffarò Tak>rc più che himiatio. Concia
f^6chCon |orpìnto»coQÌfigliyoli>&coQle£i€iilcd>fiiid£e«a>aipi^^
della patria. - j . • . i-r
Onde grauato daHe core cofi nok>fe>daireti > & dal male che gir fopraueime per
¥na caduUKi lafdòydi 9ouuini movetidò alli it. dì Giugno l'annoi ^x i.Et portato
in SatvGiouanni Se Paolo» &i iUnllcetnente lodato da Andrea Naoaiero dottiffiino
gemiihuomo deKuo tempo . £t queao iu a fao Brene •
7>rf<f cmm 'B^^t» Tunàrum T{igt C9mfihut4,$muimm
frofc Emtpét Pmeipttm ih Rempuùìicdm confiirém' . •
tmm, arme comfreffi* liberùt ^firtttmufr» Ki^»
ìttcékmitaic dtmm » €9 txitu , rtft é^mtm mi txtmplttm
7(«m4iM c^npéntìd dt^ne 'virtutis nmt^Mdm de *^f9ih.
tU/perérim, 4$ émnihms Europèe %egìbus oppugtutmt ée
fiMrièMsprdiifspenì rictus, nmiuerfi dtmum tiB$ yi' ;
tt«r euéJMm .
SCRITTORI veneti/
I'H qficfii ami furano Stufbrimtte lettere. Mbzrto CatkSlKKyieltorJmc de Vreiic4$^
iorif&fcrtlfeyDevirtHt'bHsmùrdUbus, iwa Cronica dell'ordine de i TreifiC4tarp ^
f^n catalogo degli bnomini iìlnflri del [ho ordine » & anreffe U Catalogo de Santi di l^ie^
tro de Tifitali • Antonio Soriano Vatriared di Fenetia « deW ordine Cenofìno ^ Ufciò di
fi$a mfoè mattone Interiort li. i .De vita contemplatiua Ub, i Jefolitndine m. i «Bartolo-
meo Zamberti>^4(/i(r|^ Euclide» compofe una Comediató^ fcrijje altre cofe latine. Ber*
tucd Veniero V.la feto gli annali Veneti > & alcune dechiarationi fopra le cofe cfcure
d'arinotele. Chrifloforo }Azxcc\\o?..Arciue[coUQ di Corfà» mandò fuori vna opern ni
6^ibri deamma^ De auHoritate Tontificis aduerfus Lutherum lib.z. Etvofe alami Sol*
midi Dauid. Corre ffe il libro detto Rationale diuinorum offidorumt a ricoiefla del Tapé^
^ fmbticò due aratiom > funa in morte di Vietro BixroT^zj Vefcono di Tadoua > & taura
recitata da lui nel Concilio Lateranenfe Panno i$i2. Domenico GrìmanoP»Ctfn£riM«
ìe traduflh di Greco in Latino^ cimfue homehe di San Ciouanni Cbrifojlomo y detta inccm'
p'enfibile natura di Dio « Domenico Deliino lajkiàin volgare il Sommante delle fcietn
tic. Franceico Argentino yefcouo di Concordia > & poi fatto Cardinale da Giulio I /•
jcriffe diuerfi trattatile immunitate EccUfiaftica . Vn commentario in LpaSaconucn*
ta. Et de modo pradicandi Euangelium . Francefco Giorgio deU'ordine di San Framc^
fcotdi profondjffima int cUigenzA nelle dottrine fcriffe» de Hartnonia mundi.. Tremila,
prò-
DE PKINCIPI LIB. Xnt $s^é
hr^ii yerfi émorofi. G Joutnoi ^oftint Tatubeo MathtmMOhfcnffe wtjlfbt^UAh
itr de t9mfM4hme émmnm » dot principio del mmtdù fino dtanno i5oo.Gioiiaiiiu
tikcìo^ftémpò alcune amMotìmifopra iljogno di Scipione. lacocno Boldiì» TJfigliuVlé
S jaiermmotfecfEpifiétt& OrMcm ^ftéi te quali fi le^e ima oràUùue recitata uetlM
mortediTomàfo ÒmMoVatrìarcadif^enetìéuIxcmicoTcxntodottiffimon
mcA dr iatirnheommeutd i VaminamntUidiUrifioteleTtrfect étlame quefimi$ de In*
tékan^deUtkB^aflflugnìo. EtfuafrtnK lettore inTadcua di Fil0/ofiM,€hem^
mdncrfMmUe Sede pokikàe dilt^m* il tefbmeo tjinfiot€iey& fi ami dtf^aamié
kmmaoidal BemImdelfSpiiafit. Ntermo Bolén$deéCordmejde'Serui » pMci yn cm-^
feffionario in lingua Volgare . Vefsercitio de Semi di ^» MMÌa$ & ima Summa de t^^,
kmumfcientm. MannaGioi^ VJ>.fcrif$e » Deeficieutiaprimimotnis • Marco ti^
ftimmthTjQmr^cm4d$^
Èleorfodiragkmaimk.ìf/iMrk^Btoc^
ÌAoeax^SuttimSenaime^mnpoJe d€ Magj^
F^ont$ormi$li.tJ>fèoHoGaU$io . Sk^ìfiauei^Mf ordine Heremàano di S.Jlgtfi^
feaenm UÀeimnmtdHate Mima eonira VomÈùnatinméPktto Pafqiuligo T.^tmre^
É^mltìHità é ttjm. tenne iMiUeonetnfkmMei^dlnerft cofe mfno m dmerfe ma^
tericJf§ék>RnmànCèn^ifmfnUoia^Crt^^
MifitdettOt&.pukrepoidiGio. Batt^S eertt. dei Coì^e^ de Dieci fcrsffemUbro de
IW tMpblfteotkOt ifto dedicò ad ^ngehdi Cafiro fuo precettore : dr Verutiles ^d*
éitfnts ad TraSMts angeli pretini de Mólefidjs : Et >n^altro libre De Officio Uffef^
£nrtS9 ad Hieronimnm Ftramufcam Imfconfnltnm Ficentinnm . Lafciè imperfetto >n
^Mrailf
trattato {oprailfecondolibrodelDijelio nono; & Interpretatmmin dineifos Titulos
fornii &fhCtmdiBigefhrumKeterm!f^i
. s^Morì^etddi^it.annif^.^m'^diììtiebek di Èerjgamo% famm
t%o6. Pietro Caicidoniòi meffeinfiemernCotAendio di rarie lettioni » con diuerfe
afiftole latine. Santo Moro Pdafiiòyn libro chiàmatOt ri&Hditutte le fOdéUe ; t^m*.
altro di TroUemitintitolato a Tifa Leone Itedmo. Simooi Rimondo P.r^Mi
édtafuairerakttnraxAcMnilneg^ diuerfi ree*
mi . Simone Ardoo deltorSne de Min&ri Cotàentuati$ kffe in Tadmm
Metbafifica t & mandi fuori. Degratia kaptifmi tìb.i.DeSe^
imiais nitentiomlm. Qtèamimet He^ap^
^^QMoQvirino Tipetto Monaco di Carnai*
do/i 9 con^e diuerfi trattmicoih
tragUinfedeiitCr tutti
indiri^ati d T^
faLeone.
Pp NA-
«* '■
AHTQHl O GlifM ANI DOQE LXXV.
j^'V>noor(eraalPrJocipatD Aot^^
Vg/ pdkHLo^dAMoiJiiOfLeoftirdDMocramlJB^
Paolo Cappcltof & Gioiigio Qmiaro » ma alb m
^ Laf^o^aà di 87,aimi» 6c lmign»cmf cflfencfcarope maacggtddhiRcpdbto ^
Qgcftifl^uittidohiPPtthfortttnaad^^ cqìm
intriche ftM» piackModaNkdòMidickAudgadofc^fb
PFocofatorsa>fc amfitufia 1 Cherfo «
Ma ttDito it(OQfiiio»& ndoccofi a Ronu pi«flb d Ca^
fteaikMi(piaio di amore & carità^odb guerre de fooiieiii|ii irto aaedo nife aUa
|NMia#(i beM efolc»che amorcooleM^^
kòmc^ Papa»& hora Cd CoUegiade Csufdùia^
«icctMidorclieqwficòincvoriootioPwpfoCto^
iu«o«IU pocria; mafucmMp PioeiMKOi^
faadalcotKi)&finaiinaiitePrtncyecop4etfemfcixwiteH^
yttirhoomohoftomo#iiGioìwnc^<togf|dcgtthw^
moto foa gloria, fr fife in Priodj»atom>aiiito»njjcfi a, a;iotyis> BCjywtMo jag
ifulodato^Fedàc^V;aai^eab#ddc€o&(iM^ ddhMtel
£cilfiioBreue0ra> ^^q^ ì:
Anottmtisfremtutifquefirtnnà mitéMis iud$sfimfi^it]f^
SCRITTORI VEN ETI.. ,
1
Prroao /kmc;^ in MeJhtemp&AhA^iàtpitìùìi K tf /!?# àim^ rime in Ih^na
legare . Ahìgii^hhdèVùbòniffpHblkàim Sbroin ter^a rima iiprouerbi
eoa la lor^figiiificatione . Cario CappcMb P. CauoHero > eS^ Senatore > compqfè latina^
mente akmidtaloghiallaTlat$HicaiÙei^anaatefiientiarum. De vera &perfèSa
Tbitofophiaf chrifliano homine digna^ & Ufdò vnróratione recitata da Ini alla Seteria »
nelfHneraUdiGhrffó Comaro /rateUodeUa Heg^na di Cipro. Eufebio de Prioli dettar^-
dine di CamaldoU% compofe de Mundi miferia li. i • rerfi latini li. i.M. Dandolo P. Dot^
iure & Caudieroi padre di Mattf>eOi& della Trincipeffa TrióUitradufie cinatianta Sal^
mi con la loro ejpofitione da una catena grecaiét pA nobili > & antichi Theoiogi • Striffè
etiandio una or at ione in Me delta Croct ^efÙindo prigione in Francia » condottoui per tà
perdita di Brefcia . Et lafciò diuerft oratimi fatte da lai ad alcuni Vrincipi > ^narnh- fm
Umbafciatcre. Pancratio GliiH iniano Kmandò fuori J>e pr^claris f^enetia ^rifiocra^
iidgefìis. Paolo PsirzdifoÀottilfimo nella linguahebrea > & tnìerprete del Ki Frcmce^
fio, fcriffeToemi latini dedicati a Margarita Regina di i^féovra ^ £t fece >n Mro m
formadJ Dialogo , de modo legcndi btbraics • Pietro Maria Franco GinrtfconfnMo »<Sr
DE'YtmCIFl LlfiL XUl ^9$
deU^wimeCémaUoiaftipddMyuvdìmuiUfntmKdiSmiTia^,^
fif^^ZUMOrfoOratmi. ynlMt^mitrufiniHieniiimo Smaaamlu. Dimrft mkf-
wteatìjifrdPOratmi-diCkerme, Et ima CtmiatdtUe eeft f^aiete» mtàarpànUólirt
tfà^mttUqualefiUggeifema,
ANDREA GRITTI DOGE IXXVL /:
ANNO 1513.
t
MhtìkArìOmc^Gp^òàktihiiM^ Ptocontor^iiSaaMiitcs
cbefacbbeilfeggtoDucakdapò ilGrtmam^.^eiciociie ne piatraMglM
csm^ chi piniaft guflw Ist fila |>afi^
iemieàitD&éntMOoam &^on. CùQÓ^ Pxmàfiitt^atdàti
nioodo ^pgnto di ipogUar te Rcpiri^
ficmeaótibrol^ainim&Krfiluo^ EtaflSUìceJrterredeUaRepaMica Mttii>
Looabtrditi&MllaSramiidadi VeiietiA»^ Prouedkorc delle gem
(bets'adweiòluiiQUiieQee in quei maneggi: faorapcixlendo>& bora vinceodo. Fa
ctìatulio tatto prigione & mandato io Fi»ida^d^
faciftcòtocl Rèa>nUR€pi]bUcaconibnmia fiia Ìode>&iece 1^
goale fii ubdtaw Bartolomeo d'Ahtiaoo»Nfa(Co Dandotoifi: etto Crittu Onde no
legiurono in luUia di notabili effetti. Conrìofiache TAluiano creato Generale^
deifarmi noftrei mentre ch'egli procuraua di hauer Brefcia > aflfaliti gii Spagnuoli
▼irefiòmoctoAndreaLoredanoPlrouedJtorGcneraldel Campo» con tanto di-
fpiacère ^INnitierfaleiChe fi giudicò» che cjuefta fdlTc Hata maggior perdita cho
jnonitaqiidljidel 1500*
Ma hauendo il Rè di Francia rifatto nuouo esercito » & condottò bftón numero
di Suixzeri» ricuperato Milano»! Padri per lo valOre>& per Kìndoftrìa dd Giriftl » ri-
liebbero Biefcia da i Francefi» i quali la haucuano tolta a gli Spagnuoli fudi poilef-^
fori • "Oltre a dò fi fece la famofagiornataii Marigoano > doue era la perfona del
Rè Francefico»ch'era focceduto a Codouico XII. nella quale per l'aiuto » ch'egli rir
ceni dalle geod della Rep.ocfeme vittoria illuftre •
Chra qiidH> faoooio diunffiiiio fatto Pfiudpe d'ed
fede Yotootieri veduto dati' voioerfale » che voleua Amonio Trono » fu poi tanba
gMtOtcfae mosvodo fu Diauiito da ogm' vno» taU & taofi^
dq^cbe egli fece nel hjo Principato •
InfiiotempoFrancefcO Rèdi branda fii prefo a Pauja i & mandato pr^icme ia
Spà^a . ìAarì Lodooico Rè di Vngaria rotto dal Turo) « Et haoendo Antonio d*
Lena peraome di Carlo Imperatore deliberato di fpc^rar del Ducato di Milana
Fraace(!coSforza Secondo» la Republica coileeata col Papa (òccorfe Io Sforna foi>r
to la Cora di Fcanceico Maria Dnca d' Vrbino Tuo Generate > dal quale fi £bmx> di*
oerfeoperationi in DDmbardia.&cguipoi il miier^
del Rapa • Et pocodopò j Ftoncoza che fi gouenv^iaa Repubikl > maiumiikuoCftii
metìte^ntatòà^^ mciQdbe|ffcdi^apcr.ii^
^ Pp 1 dac-
594 DELL B V tTE
'^hccoisdchn JtiifeparGoaer^^ <c Duca tAkftiiiro de Medici SnwSmtei
iiKMto pm craddneoepda Lorecninode Mcdi^
fyceeàat» CoAnade Medici d*ctd di i&amì» approbato dall'Imperadcw » Scdctr
co dal Genccal Gonfidio de Qgaramotto ddla C^
|iiontf(ciQC(M nKBO £ Filippo Strom
Henrico IL Rè di Francia» iocto itOeneralato di Pietro Scrozzbnncendo i nemicb
IÌKÌutohoradaFraoce(co(i|0^)iuolo>&foGccffixe»contìto OVc/i
DI TOSCANA.
S^ui parìmence U goei^ della RepubI.coiì Sdioianov dalqqafe fi ^^
todifnarey&rpeti^hnencerifoladiCorfii. Nella qual guerra &roiioilluftri per
£raeralati Ac per maneggi di cofe grandi» HieroniiDO da Pcfiuo^ MarcaGttea«l
Jatriaicac^Aqiiflea» Vincenao Oppello»G«oimm Vitturi>GioQaaiii Mqvp» èkt
£indto BoodomieroiGionan Mattilo fiembOff |4M^
jAii»PandoUdGiioro>Ìarmoda Canale >& altri diiierfidenoftri*<Eedefoc«^
iftieri» Andtea Doria» Aleflamvo YtcelIo^CamiUo OHioo» & Ariadaio Bàirborafla »
idic fb poi R& ds Alghieri » i qnaU tutti fimiendo s Prìncipi to
icontrattak^ distia RepiibUcacof^PaoIo IIL & con Carlo V.xoatra iloonsoane*
jnico^acquiftarwio famabctcma ^per gli ^rc^ij fatti loco inqoe^attionr iaiiiei^
aaiite..Ora il Principe £ttco recclM»atafKtai]arodallcmoh^^
U spAlefii Tempre vigilamiffimo» fifw>rr d%^
iianaj&Paolo^Iodatoda.BiaiiaixbNaii<i^ poifiLCardinale*. EiìLùb»
SCRITTORF VERETr.
AndMia Naiiaiero 1>. & SemàmrCf carne mag%m Uuera»i*Eur9pmbAb0iilC4ri*
io dal SemM diferimr la Hifhria yenetamlmgù del SabtUko r & meo^ 1^004 delUt
mUéotefM 7iiC€9aj€rifse dkdlàH luuinid^kifiamfcomhèamdù dUlàyemtfirdi Cor-
h ì^nU in Itdia^ fi carne poi cominciò il Gioiiia> 0* il Gmcciarim>ma. retuaai$i$Mrt&
mFfdnciOf efféndom ^mbafciadù^rprefsoal lU'FrancefcOf& come diacmomt^letto f
non fi fodisfacondodef^ ferini fm^q^^ fte^thne,^
akbruccià. lafciòpià inrfi lamidi mokoMlei^a » clnpo^iiopàU morpe Jmt ^mfiemc
con dite oraiioni fsmeraH al Semaio nelt^ nmne delhMMÌ0mh.& dei Doge iMedmo » fm-
Tonomandau allefiaimpe^ Sffifmarriromùiifmydm Uhri^De Veùatnme^ f^noDefioe
arbts i» yerfo keroico » infieme con Nratìone faun neHamoru deità Hfigifiadi, Cipro . Et
morì con T^mkerfal dolore» £età di é^.mmi a Bles 1 $19^. Adidrea M^ecì^fSo^TLM/inola
di leonaedoTtacmramdiSMarcotdapè diuorli Mà^Sf^haMmÌ9l4^')€heUÌTm^^
unM
catum m verfo beroice^ & BcUum Cameracenfa . Anvonfo Soriano D.Caualierompote
del Tatriarca Soriano» publicò un libro difenàentje. 'Anfclmo Gradenigo deWOrdinc de
Semijfipifie m Diario» neiqualfi comprende di giorno in giorno mio qnello $ che auenne
'élfn0Ump(K Bartolomeo Cómioo Secreutriodeiconfigliù de X. hnomo doniamo » ^
di acuto iftgegnoi^ moUo ornato^ fimaio dalla RepMrUfuo indiore^compofe m libJU
dìmerfe epiftote <lr oratimi latine^ delle tptdi nepubùco imafattaneUa morte di Gnmam'
m Dedo Cancellkr Grande 1 5 io. Domenico Mario Negro mejk in luceimUbÀiGeè^
Safia con iccftmlti di quafi tutte le genti del mondo . Fratioefco ae Lodouicii mahdè in
tei Trw^ diCarh f^JnterzA i^4,FrMCcfcoda Pefaro P.firifle,i>e yniuérfistf^
hfoùbii omamentis. Francefco òz,^oe!toSe€retdrio4el Tatriarca Quirino-» trséqjeiu
VqÌ%^ i Sdmidi Damt^am diuerfeMnotationit& tEcclef$aftice .Giomnni Backjftft
'Ei^itlàoLemrpubUc^&humnodKbìefa ^Annota-
tmes mFitaoCffarttm Suetomj . In Francorum Kwm TanegimusJn Ouiitum ^r-
muiones.BeOrii^Ttardfarumli.i.De exemptis muflrimnyirorum yenetormn lib.^
SepttuKgintnOrae$ottumiÌ4i^nuotatJn Spartiani Lamprédif&retiéiuormn yjtas . lU-
^pnatiùnesàlrdMkàtrétionedelnoglHofturì^atcu^
fltdmt(3imItiConMCuoìdoSecret.dolCoi^ buemo dotto » ^ miewknte
éelkcofediStmoifeceUb^riayenetaneU4^m^f^o^^
ifatUcittij^ai reflipì /koi^ Cardénale» lajtìédifito» De
demeniisU.%Xomm^ anim^lm.%. ìionditrt
^turtmn i^uram. Or bmocemrici$.De ratione anni.De MagtfinuAus & KeiPéreneto^
tumti.$^J)e pjficioEpifcopiXatecbiJmus. De potefhteVm$tificisA!r altre cofiappn
Èuttefattcgidftatltpare da Lmgi Contarino Cauatìerofuo nipote. Gabriello MoroUafilè^
iiuerfe epyt. fcritte ad buomini grandi • Mt una oration funerale recitaténU SenatoiuHà
morte dà Benedetta dm Tefiaro. Geronimo MaJipiero debordine di S.France/ioìOb^ d
diftarfi trattati di Sacra fcritturaaraf mutale rime del Vetrarcatin rime fpirit nati y itti*
totandn il lébrok II Tetrarcafpiritmile. Lorenzo Vernerò P.^ateUo di Domenico» lafeià
difitodiuà^fetompofitmiin yer fi volgar i.MzreAmonio Michele P. figliuolo di frùtt^^
ncb erndioouaUefmnT^^cidt^monelU lingua Utinofftr^^^^
^^Ufudgpiuhmodtf$elUcittd.yn* Itinerario da renetta a Romaf -Mlibrodidm^*
memorabUiMmffe Ep^jtr orationi . Et yttimamentefece m ricco appareccbio perU\
hì/kuriaFenata»commiaado dal principio deUac^^
infimo noUa pittura fece -m diawptdellohuomo^ della fua proprìetd, due Comedie^)
Sterfi 4krì Tallii SìrbaftiMO fòlbarinì Fihfófih & Senatore » le fie lungamente fik^
jo/mmÌUfatriai&l4ciàdifuo.Den^inito,Defcien^
foBeite^ Trifbae Gabriello. VMtouo Socrate deWetd nofira 9 lajiiata Camnmùfratione '
dMt9epmh.&9kiratofi4dùroletutàteriuerito da tmtii dotti »eomprf^
morati. Vn libro de pimeridelUvma. Et del corfodelUfklle»& morto» fu todatotm
ùrationfonébreda'PaoloRamt^Iuniore. VixtorioVsoAotitfkUefoccefp^nelUlettu^ .
raaMat€oMi^luro.i^fiifabriciUQi^
yedmà da nefitifaltrofeiolo. Beiamo lepuhet lodato^andemente dagli intendenti di .
ifuefh tompk Scriffi^ diim{eepifUie»etoratimH.Z2C<zxìZ ìAotofrao» T^compofe vifopor*
ra. De infbtutione bene-piuendi . Fn^oratkme » De flatu coniwah . Compendium itinorio
Hier^mitani. EpifMa diuerfe a Marino Sanato figliuolo ai Leon4trdo.
0 » • . »
»i. ^ii 1*.. « '.. • *■*
-• 41 ..L
Pp i PI&
5^ ; DELL E V ITvfi
t-t
METRO LANDÒ DOGE LXXVff*
ANNO 1538.
Pietro Lindo huomo illuftre ad tco^ ftio > fnocefle al Grict]»l'aiino i$it. é^età
di 78.anni. fic conunouandofi Ut guem gii cominciauda Solimano» d fecero
4iiierfe cofe importanti in diiicrTc parti dello (lato di mare • Percioche netta DaK
.aiatia furooo a^te da neinici>& difefe da noftri le terre i marina. Et Gian Mae*
tfaeo Bembo Seoacore pctclarìffimo j & ^ gran cuore tConfeniòCatfaaco tenuto
^fiacbarofla. EtndlaMoreaparimaitetwoaodadiaerfi*openttifiKtiiihi{fat
De qni^ Antonio Carefinispad|re di LoreQao»dectohoKiMafla^perlocognonie
della madte^che fu (orella di Nicolò Mafia Medico > 8c rilofofi!^ilIuilK>fo€eor(ÌM
^pn nu fiu aattc>cÙ mooicioni>8c di TectouagUe^ U ciixi di NapoU vndid T^^
/ Nacqueìnquefti tempi grauiifimax»reftia« Ma fattati la pace col Tttimonnu
darli Makagia 8c Napoli nella Morea^s'acqucuronò iofiemccon la pennÉUe co-.
fe della Republ. Auennepoì che Carlo Imperatore difcefe io Italia conrpodenofo
eflRcrdto» non feneageloua de Prìncipi d'Italia. MapocoflaoaapaAaeftmSpagMi^
& fatuarmauitragkettò in Africa per prenderui (quelle cttol matireime > le cniatt
fortificate da i Coriarìf moleftauano le lue ptouincie • Ma noafli aftodo rìnicitè
Mmprc<a per fnafkrifltmafoepoiudi mare clic gli co^diuerie galee» con iaii«ii%
numero aaltri legni ^ffit ritornò in Spagoa. Lafeguente prìmaaera>haiieodo
Solimano rpintatuorì l'armata» i Padri crearono Generale &e£inoTiepoloSena«
tore iUuftre) prudente & di molto valore • Il ouale e0endo nella guerra paffara Bti^
to Proiieditore i Carta > & difefa quel!' Ifota dalla furia di fiarbaro6a Geoeiftledi
Solimano s'era aequìftato nome bonorato pretto a Padri »
Coftui rtccuiitoUgoiierno<ktt*armatagiiardò il mare con motta cura >& prefr
dmerfiCòrfari detti yfcocchi.rqualj ?fceQdodiIuqg)iialpe(lri& difficilidefo^
DakMtiai^danne^gìauano nella roba > & nella ma i pafleggieri . N^Urarmaca del^
Turcodpaflata a DpNirì & ad altri terre delllmperatore : Se predati alcont nm^ ^
«cfcoiuaMarfilia^fenetomòacafaf fensa far cofaakuiìa dil^ooooòdi aom
meato. Ilrìmanente dej coftui Principato fii quieto» & tiaoqaiHoi« Et qBUtmqi»
ardcflè la guerra fra rimperat9re& il Rè di Francii:& che i Pad» £>dcromfo
ÌblfecitatidaUVno»acdairakrodì loro con moke promeffi^ noaotsenoerotolaaK
cuna» Il qualcon^lio fiiancoC^to^P^ Paolo Tcrfttperdocbe ftaodo nett*^
craIe>gU efortana alla pace» & poitandofi con loro amoreuoimentr» f<^^
vno»& ^raltro. onde auenne {icrciò » che inquel tempo Italia rifie a<sat ripofata s
|*aQnofeftode( Landò» fi crearono gli Auditori Noùiflimi>acdoche fuppUtseao al-
le moke facen^ de Nuoui • Et ftcondufsc a ^ran perfettiooe il CafUstb deiPorti
cominciato fui modello di Michele da San Michele Architetto »
Ori bauendogouernau la Patria con moka fedcft cariti»peFlo fpatio di élao^.
olb»4c di otto nief> venne alfine della fua vita . Et lodato in San Giouanm» & Pao^
lo da Michele Baroaai dettiffimo huomp neUe fciense ; fu portato a Santo Ahco-
MO> & ripofloin ricco fcpolcroncUa fiia cappella. Et il fuo Bretie in Palano eia^-
quefto»
*».
F4(t ctm ^pfpH4m Tmcéintm ^mftrttwt fàSlA , V4!trìà éà
^srf*V-
DE P^RINÒIPr LìlC Xtil i97
SCUlTTORI VENETI,
• ■ -
^ A Kdttt THuirano Ciurifconfitkfh ftateUo id Vdhriarca Ornami > Ufie ÌM^amenie
X\ ÌHieggeneUapatriat&fcriffcdititrfecòfefi tathtetùme voigari. C^rregth fi4i§
TééMamt^ hitfiinfe in titmi^Còn bella & cophfa tornita FecettìMtUo "pn Utimuariè
K^S^afmHàiUHeiriCdefiM %t!rnieindice ampli fimo netto ftamo di renttia.
Beniarda Cappello P. ciAtilJ^Ot& grauiffifHo ToeUhUfcii mi libro de rime Tofcéme :
Bernardino de Maflfbi Gim^confHkof okre a dinerfe oratiom pfece un trattato fopra la
M£ùsélicar ' ^ -* . '-..-'«
4àT99fme
iit^tuF'ofyireMxcc'AniMtìioCùntzrino CanaHeroyet Senatore df cefi profonda f&en*
tiottitcmeriiò feffer cognominato Fihfofhfcrtge uh commento per capifjopra la 9okti^
^éUt^rifio$ekii& eompofe 'pu Hbro intitolato Speculnm Morate TbHi^oféoìum.Fu c^n^-
fMOfmiliareit Andrea JianùeroÀi Gafparo Contaréno $ di Marcantonio Cornaro t
^UTiitolò T4€poloh' ^ioflUno Vtfarojmominiletteratilj^mi • C héfbemoluanA<^àa^
^fit$matraf aUre^Uiilef wrom)ianflrii che effo fece a Cario Qmn^
9lDm:4tmC€ndi^^mxioGt\momnipot€delcardind^ % Fefamdi Centda i
TMirioKa itjiqiiiUai &poi Cardinale» huomodigran manegHOf& nuouo Mecenate ie,
i^kttufu commentò tEùifiolt di San Vaoh a RomMì. N JC^ Tiepolo Senatore % Dot--
Wx & FiUfofo celebranffimo giipéibre fjùttonio CasuUtero r& prefiant^mo Scnato^^
noé fcrifw M commentario fopra i problemi d*jirifhteletfi£r eompofe yerfi F'olgari d^
ék motta lode. Nicolò Moraino S$mito di Som Tietro 4el monte di jincona^mandòfm^
niwn libro » De rùafpiritnati « Et m trattato^ De ammendatìone ceUa oc intm folkd^
ui^. Pietro Bcfrfbo creato poi CardnudedaTaolùTenfp reftauratore delle lingue t^
^Mde inritator del Tetrarca» m^ndò in luce J Breui di Leone Decimo» del qualfu Secreti
iario.U>itadiGnidoBatdo»ùncad'rrbino.GU^ManifUT^^^^
Folmi » &tahifioria Veneta fcrictalatitfamente ialni^ & poi tradotta in Volgare fi
diffe da Carlo Gnaltertt:^i da Fano. VinorioZiliolo»padred$^lefianéroGiu^ -
rifcmfnlio»d$ ecfore» &M Scipione, bnomofcientiaio,& di nitadfempU^
ftrifse dinerfi trattati» cioè. Contratngraktndinem Indaontm aj^ernan*
tism benefidum redémptimb humana. De immacnlata hpfUa^
panisque » dr yini fitcrificij meritate €omra ludaos • >
Orationes »acfamiUares. Conerà infideUta* '
tem Martini Lntheri»&Codex
carmtnunu
Pp 4 FRAN-,
^o* ©j5i,j:i viri
FRANCESCO DONATO DOGE LXXVDI.
*
ANNO 1545.
^1 .. t. »• *■ •' •*•
K*
A L Landò kgaì Francefco Donate Caualiero > & Procuratore di San Marco > de
/x fu fatto i 24»di NoHcmbre • Era'quofto buono doctiffimo neUccofcdìuÌQeL#
& humanesfauiojcccellencc di linguai & di manfueta > & benigna natura 9 Se de^io
del Principato 1 onde l'elettione ai tanto faiomo • fu molto^^ata all*?nmer(ide per
le ottime lue qualici • N e] Tuo tempo fo creato da i Padd * Guido Baldo Duca dV
VrbjinoyOouematoke Generale dell'armi lonx Perctoche ^uefti Duchi anioMto**
li alla Republica» furono in ogni tempoaaiati<& bea veduu da ogniuno. S amiàò
inco la prima volta Poddfti a Cenedalacomo Soriano > PatritiO'di moka tnwH
centia & bonti •
Mori inanefti inalHennco Rè d*li«hilterra $ ii quale ribellatofi dalla Chiefiu»
Ibutterti nel Tuo Regno^utte ie ragiom ntimane& diuine » pò; cagi
icasa dell*aHÌmo foo tutto volto alla carne •
. Ftì anco mandato Stefano Tiepolo a vedere gtt esèrciti Se k oofe<leUa Repidrii^
^ yi Terra Ferma» Vennero etiandio à Veneta i Prìncipi di G& ita 9 Se YMMmp •
&]*AmmiragUo> accettati &4iccareazaticorteiementedalbK^ii^^ ^F^sp^
pò Rè di Spagna pa&ò in Italia la pnoM volu > per il viaggio di Fian^
& honorato da tutti gii Italiani con molta diiiK>ftratione4i ciuerena • Sì fece me-
de&namente armata per fofpetto di Solimano > della quale fii creato Generale^
Stehino Tiepolo» che era allora Podeftd di Padoua 4 Et fi mandòa Corfii Lcégi
Crìtu>acciocbe<j|ae}riibta non patine per lo Tuo moto. Ma l'armata ad Tonoa'
haueiidofcorfeggtatarAA:ica«s'impatroiiidi Tripoli «difefo in damo da ^^«
gnuoli;
FtìparioMiitein qncfh anni » nioilà laguerra da Maurkio Duca di Saffom
fikttor delMfl^perio col Lantgrauio di Haffia»a Carlo Quinto Imperatore 9 delfat^
quak dopò molte fattiooi» l^Imperatore reità vincitore • Nacquero eciaodioiii^
Tofcaaa fitmÌ4Ìi difcordie fra i Princtpidel mondo . Percioche haueQdtifila JRcpii*
bisca di SÉenarfribeUatadairiàiperatoreyfiriduflb in liberti > & diffaude/fno ia t<nv
itlaForteazadierifufatudaDonDiegodiMendoaza Goncrnatore di qudta^
Girti per rimperatoie .Sidq^ nEK>to > pani tofi IXh) Pietro di Toledo Vlc^
Napoli con molta gente peroppngnarlat fu pervn pezaodifefa valoro&unente^
dal Cardinafe di FcrrariU&da i^etro Stroczi per nome di Hcnrico U^ «piale $*er:l
raccomandata .
NeH'vkiino anno del fuo Principato» fi rinonò la memoria dd Cardinal 2^eno»
nella ChieTaiii San Marco * Percioche trouaodofi atkH-a Capo di Qmraiita Pietro
Zeno> che fu figliuolodi Hkflooimo Procuraiore di San Marco > onerò di maniera
Con la Signorìa» 9l con i Capi del Coo^lkxie X. che efiegucndofi u teflamento di
eflb Cardinale > fi continuò di celpbrareognianno nel mck disaggio 9 te fimerali
fecondo la difpofitìone del|>redctto Cardinale.Percioche cflendo egli rìcchiffimo» *
kiciò belto>& honorato legato in perpetua al Rrincipe>alla Signoria» al SenatOt a»#
Sii Oratori eflemi»al Clero»& ad altri (i come in quello fi contiene» per laiòrama^
i due mila & cento ducati Tanno. Laqual cofa fi come apportò fplendore al nome
di quel grande & molto potente Prelato al iiio tempo» con fu di molta fpdisfatcìo-
ne i tutta la famiglia fua t poi che il predetto Pietro allora aflai giouane » procurò j^
clic
DE r»IN9IP| iip. .XJII. S99
€te fi rìAi(cità0cit>iidU fìumglia gli h^
lecucioiie 4ì cofi fatta acrimonia j a^ sì per f oradooe che vi fi redca ogni volta alla
prefeùza del Senato in 0DalmemOTatioae<ieUe'cofe fatte dal fiidctto Cardinale. In
^tre s'abbellì la cittàiii poblico^^nuaco di nobilidiine (abriche • Pérdbcbe fi tir
ìbiffe allora il palazEO del Prìncipe in gran parte ^ quella Belljezza che io veggìa-
1XK»8: fi diriaso su la libirarìa all'incontro del foro ciiulef& fi finì la Zecca . Et qp^
dhe i priuati gareggiaflIÀro in ciò co i Signori i fi videro jncominciarfi per tutto>&
finiru moki hoocffatjcdtfidrondefi giudiòò ^ che la R epublica dopò tante euerre t
che la bailcuaoo per fadieo^ trauaguau » goddTe alleni il frutto dellcTue fatiche.^
Ora il Doge inramatofi grauemente venne i morce Fanno fettioio^ & il fefto me-
(edel fno Principatotcon molto dii^aoere deU'vnitieriaie «ft dopò |e confuete ce-
rioiooic fotte aSanGionanni&PaoloY lodato daGiouaoni Donato {uo4^ipote#
per lettere hufiiane>per dottrina & peritonei fingoIariflimoScfuttQre f jfu (pppelli-
toìn Santa Maria de ScRii* £tiIXuo Breue fu qpe£k>«
CurìéifmtfÌMcèUnioéuUItcioexomété^ ^mmi hiÌifi/pitìo»e fg'
Jl^éiritfiftkifTrincipàtusMtmo , «r/i/^r ^unptius ociua^efim^w
■SCRITTORI VENETI,
Q
ik idU H/tfMka ne Umfi 49(U$i^.QHefti fu hnotHQM Chiefa ^& fcfifjeMmerffi
Mime ìb mmte del C4rJm4làtmbih& >« iffatume 4i 'P^tR (a/wi^nc^[>nio Mozz^ibaittà
i}iurifc<mfiU$e9& V^eUitCémptfe diuetfe timeinferfe nel ìd^ 41*
wgi Oicda mandò i9lkce^iuéfimes Qr^mmaike exjfdmmas & foUuas^ ùifpmjuti^
Mem ynam de Tì^minc & verbo. Qi¥4fimef ^uMeminsrte Teetica. AluigiwifaloQf-
ili Trilingne^ FUolofih & Maibematico » timnuuo Prima d Taù^ dal SÌ Francffep^ à*
fai a SMM/«m ttonet doue leffe Ismgamcnie Filybfie ae^ii$Mdi^ U fogoeme di M^r^
catell0yda,y4iiirtaMercateUoC4mempTadou^ cencì<fiaflfceradef
{attrite JOraganoifcrìfj^contrAbereiici. betPbUofephùnmm^is //^.^f • Aki^iCocnaro»
4c&ie$^orMmcnfodjellauiiddil?ddom>& Meeenafe^ej^Hbmmimefcelleotì in
qnalfi uoglUeofai lafcièftampato vn ttattato d^ vifASiArJdo intììUae^ d Vcfme di
9^e9ie,e!rne f^ce w^^derofo^raULagmadiVenttia . Lamnitaeeg^UMdelmfi.co^
me fcnlfe^fHdi^.anm. Andrea PafquaiJgò ?.figlm0l9^TietrofcrtlJeimtrat$Mf$de
Mhmentìikdam fi iraiumo dìHerjexofeinimte aUamemmiaartifiaaie. B^ardo j^a*
ne P« 2^aaA9dkil€ & emditò ntUalinjua ydpare ^ ferine Ftrft & profe mplfo eUMn^
ti» Donaenico Marino Medéc^fcr^m libr^ di f^erfi latini . Dnee^tgUf t>n$pfra^
Uterina ftaliftj^fopra la pejte. Et vnàTragicomedia intitolata Vrogne. Ixxremo Conta-
gini V.& OmUejrOigid^gliitolodi Aiaddalinoy & fratello della Trmipeffa reniera d4
É^ny^ottq^roidoitilfima ncMa li»fgMasxitCA<!riatmdtfcriffe^UnwifatimH^9^
«06 DEtt» Vi tt '
Maria Dma J^VrUrnh Cr nmi ^mr odore. Michele Barozzì T. Dottore &grm Fdb«
fofbfgUfigliaohttiCioiiamaf
macratkmelatma deifruttiietUFUof<4ia3Ì!rmafitncbre recùaia nella wMttael
Doge Landa: & facendo aUnne annoiatimi moUo ytmfopratEtka di Arifiotele^fim^^
W« Gkxianni del Llgo fMkò nna mtrointmne a'ia Mt^ca m Ungna ì^iigare . C^o->
tiannl Bafadonna T. Dottore^ e^ Canaliero compofe • De veriori mortalinm fine aeftU^
citate. De inteUeSnali natura Dei » ac J^ninàfapientia . De fing^darinm oc omnium re^
rum cognitiùne diuini mtelUSus. De admirabili Deifrouidentiafaé mortniinmcnra . Di
dimnaeUSàrumprade/iiHatme.GiznBerMtóotcticisuiìOy Lettor ptAUcodeUalin^
guarreca in Venetia^ tradufje la Cateni aurea . Commenti [opra gli atti degli jtpofioU »
'^jopratE0olediSanTaol0. Ildecimoif.Ariftoeete<tanmaubus. tionelibndiOa^
ieno% De decreti di Hippocrate & di Tlatone . Traduffe Torfiriode ab/tinentia camium .
yn Ubró di Taolo Egmeta dt Ch'trugià^ & it^leff andrò . dfirodifeo > defemint^ f defepti-^
meftripartfi. DeWÈthicadi^rifioteUlA.io.condiuerfcdi€hiaration$fEnfi^e^ é'iU
a^ri Scrittori Greci. , . . . ' . • . , -
' Ciùiìznmtrznccfcol^gio deltordine'de Tredic.^torifleffeMetkafi/ùdPadona,^
drpopaTifa. Et fcriffediuerfè Epillole ali SaiolotOé^^ifopr^Uf^^
rontmo-Ncgro Giurif conflato > & Canonico di Tadoua . Ficéiri^frìma di Belluno » dr
poi4it^icenxji$ fece molti f^erfi&Òrationi.lFrà U quaU due fono Jommmeàtejtima^
J^f^itfianellamortediPrancefco Cfrdinal Cornaro recitata AÌSenffo. UMtror neliti
m^rie di Labaro da Boflano. La/ciò ctiandio diuerfe epìflolc ìztihe . Ibrcnzo Kocca^ 9
che fu poi Canceilicr Grande^andò fuori un* or ottone nella morte di luigi DankàtoJ^aaì
ceUier Grande. Marc' Antonio WenictOippttore & froc^tmtpre di San Harco, compo^
fc un libro intitolatOiThifioìogia, a Sebafiiano Fofcarini: nel quale dichiara moke op'mèo^
ni d^UriliotcU & d'Uuerroe. Nicolò Mafla Medico , & Filofofo celebre » lafia dmrfi
tejlikoni della fitadottf ma t etfilegge. Opuc Locale lib.7;EpiflolarummedicinaSim
m.%. DefeSione corporis humaniltbfo 1 . De pefit lib. 1 . De morbo Gallico adCademU^
fium Ubro i. De febre pefiilentiatìt ac depìrfUchifs morbiOis % et fu Zio f Apollonio M^
• Medico, et Fihjifo de tempi prefenti , et Lorenz/) Maga Secretorio del Senato . Nkx^
Eritreo Giurifccnfulto, corre f se (doperà di rirgHio , et ri fece fopra yn' indice copiòfo %
-ff)* ritrcuar non folamente le parole yma anco i concetti. Scrtfse parimente iibroéeeimé
Aiythologia> ne quali dichiara lefauole> mofirando la Filofofia naturale et morakyxbefè
eontiene Jcttoi loro y clami.
Nicolò Liburnio Sacerdote, et Tiouano di Santa Fofca, lafciè, De copia dieendiUbr^
primo, Epifhalamiorum Ubro primo , IMalogorum libro primo » Elcgantiamm idmo pri*
-motSermonum libro primo. Et nella lingua f^olgare. Decafihumani libroprimot La
fbada di Dante. Le tre Fontane. Stiua di Ferfi , et lefentc nxje di molti Scriuorì 6reci et
Latini, tradotte da Mwrco Cadamoflo .
Pietro Aurelio Sanuto deltordme degli Heremitmi, fece un trattato Tbeidogic^
eon quefto titolo . Rccens Lutbàranorum afsertionum opougnaiio . Vittorio Trìncauekl
Filofofo, et Medico, leJJ'e in Tadoua, dopò Gio. Battijia di Monte per tredeii anni . Et Lu
Jciò queftc opere . De raiioneac yfu componendorum medécamentorum Mw icri^ , Cr*
flanattones in Gale ni libros , De differentijs fcbrium , et in librum De arte eurandi ai
Claucouem . De febre peftilenti . Expofiiio in quartam primi ^uicenna . Fu Com^
mento fopra i libri di Galeno . De compofitione mcdicamentorum per loca . Expofitio im
féiìmdnm librum prognofticm-um Hippocratis % EtMmorfi Opufculi,comeDefmebfSè^
mtbierilms cafisis pctc.
MARCANTONIO TRIVISANO DOGE IXXXX,
ANNO 155^.
. * ■
l'Y^^^'''^''^^'^^^^ fbfierili dà Dmaco > entrò in foo hiogo Nfarc^Aatonìo Tri-*
JL/ m(ìmo»l^liiiolodiqudOomauah die fo tanto illn^ benemerito ddU
Kicriitcoioe^ocni vno ..
^ Senatore cUcou innocente vita >& Angolate per Sandtii che fi
jirgliacccfBtre il Principato. Pqrdoche lo huomootdaKMuuezio a i coftuini del
tatto lomanidaUaiiionaanagrandesaa* non fapeua dò ci^ • Alla
fine alfarttodaifuol parenti >MConfemialk¥okxitik>ro9Gon tanta hamilti»&
«M tanti oiodeftiaiCM nnlb pili ; di iMniera che temuto» & reuerito daU'v^
fideiteonelecofedcQagfuftitianelfiioraldot 0t inconcniso v^re. Eglit^iuòil
fdnc^pAto in oxrieo rìpofi^ per le cofe di fuori. Percìodie s'er^
to i ùm prtctbori$ tvoncate molte cagioni di guerre fra i Prindpi eftcmi • Et ta^
piendAm Oratori(fta i quah furono flluflri Nicolò da Ponte» K
Et Giouanoi Antonio Veniero Canaliero mdto honorato » & (limato per Taccorr
ttttadellaobeUiffimoii^egno da i tre predetti) haueùa ridotto le cole dltaliaia
befiiffimo Stato •
I>i maniera ciK il Doge fedendo» iAtranguifliffimo tempo > gourmauail&a
Jl^ggimemDpladda & fantamente • Ma celi fu molto brcuc . Percioche efsendo
i^a mattina i Mefsa netta Sala delle teft Cifi mori alla fproiicduta>& (i difse per be-
iK^aca cagteita da i troppi digiuni • Et portato a San Giouanni & Paolo > fii lo-
4fn da Bernardino loredanoi ngliuolo gii d'Andrea » dotto » & hmorato gentfl^
Imomaft ilfiiD brene in palazzo era quefto •
.- *■ k
gremio Téttrum àhu éfésj» cmhtmyimdi 'fentr4my v»-
SCRITTOI^I VENETI.
T?rariiMfR> m ^uefli amU Antonio Wl^no,i^ j/tf eompùfe m ralgare de ifegni deU
ria natura nelUhuomó.Dct mondo ii.i.'T>clhm^mi etfegnidel zodiaco U.uDella
THtafolUaria a Tapa Th r.l.iJeidiffreT^ detta morie Li.yn dialopmtitUato Gra^
tiam^.Traduffe anco di Laimoméferòfenna ilfm nome, diuerfe Ùratmi di Cicer. & t*
£fift.diTa^aThILfcrina4tMém$etbIlJPcdm^ VoJtudbVM Senatore dottìf-
j99 •l>EtLE ViT^
fÈfra le Queftioni 'naturali di Tisaarcó y& lafcii tma Oratìon Latma recieaiMìteUa mw^
te &jtntonio Grimant I>oge. Fiancefco Qaintio P^gtittoh di Hierùnim$ : 9ttre a éimtr^
feOrationi& rimervigari,traditfieUy'ìtaiUCarbZe90$ieéieataéKr
Vrectariffimù Settatore. Gìouanni de CtMàideltardiìte di Santa Maria de Strm^nm'
fofem*OratimeinmmedetBfberteUo»Fti^(n'at^
recitatain Rama in lode delta CìtfaFltmef e. Gian Maria Memo P.DoMnf f^'CoHaliC'
to:UJciòneUalinpuydgareynl^dogodelUf(^lanzj^ Monte. DettOrm^^
Èorèub.jMak^tA.jxeifmiliftrwMwmTrittc^
$adémh&M Saldata: Et m^tibrointitnLMfOréUmre.GhMQXtìSU
rio del Confsgtta de Dieci ypàfigtiuolo di Vaolo Giwrifcottfnlto ^hnema difingolat Dmtm
tMir chiara pertamicit^a fi primi letterati ieff età fiuhperitifimùieiaGretatet dteU
la Latiaa tingua^ detta Franc^9doBdSpé^uiaUydetUT§rtti^fe9ff'd^iioreimParatt
inqiteDtVraHineief douemaidatone Jmiprimanm per im
Uepntd^^écqniftsrom non pkcioU merita predai Senato.
OttimoCafmoff4QyimeniemiffbMdeUe€of^ . ijtmtògm
Mane in fnerternCanceUier^Ciramie Fafuoloeonotationeiatina xcbe Itonitì fi legge /rs
éjnelk'é^httomM Ilb^fiampare in Tarigi 1 5 77. Ttfe infieme Tre i/Smmi deUe 7^«
utt^ationi^ yiaggf% ne i gnali^omf nono Strabene fò Tolomeo difnefiofoeokMede pit*
mnotitia di tutte igteUe partidel mondo » che i nofhri tempi fifono ritronatc yJtì'fmvm
in^nìte%òalmenoripuùite fanoUfepreflogti antichi, l qnciif^obtmi fece ^ampatt
Tomafa Giunti^ del onalefftamico ittmnfìca 9 & cordiale » aéàmati da e^ Wimt^ com
yarkprefatietd^ltdifcorfitchefernonoinyece di Commento. Tra^naU i maran^^i^
éfuillt^fcPrailcrefcerdetTiUOfdtdkatoaHief^moFra^^ materia trattatada
molti Filofofi antichi^ intefa dapochi del temponcftro. Scrifseancoinegiefi vUimi an^
niyn Truttàto deljl^y& refmbdetmarefdoneàfnrtipiiim Fifa*
^a» C confuta alcune opinioni del F radura 9 & di jtti^ Comaro we loro-difcorfifif^
Gala L^una di Venetia, la qnatfaticafapr agiunto dàUa morte 1 557. non fati fornire^
cero MatTolo. Hora Don Loren^ Monaco Cafinefe$ compofe De conooma^Platàtìà ^
& Urtftotetit. Do ratione ù" modofcribendi Hifioriam. Vn lim di Wme moralkPaók>
ÌAmatiih figliuolo gid d'.Aldò > compofe eommentarius in Cieeromt Mfi/Uas'ai otti
€um. Bpifiobrum aitBrntum lib.^.De legfbus antiipùtatum Uòmanamm.FH^Uf-
tine A.Orationidi Demcflbene .. Corrose ITOpere di Cicerone . Et fece De f e«
màu 9,$mano lib^u con atheoofedi moUà^ecceltetn^w & doàhmti
PietraFìrancdcoConcarìni P; Fihfofo »& Oratore > & poiTa^
uUnadiy)enetia$fàifse molte eJptafMtìonideiM
ficiU > negli 8; libri di jtnflotele 9 De Tbyfko. auditu ^
fktxoFonc^deUQrdine de Minori Conuentuali^
fece $ fette Salmi in Verfi > & yn Trattato in
todtdeiMotfti.
I
^
fRAWr
* '
DE PRIHCIPI tIE Xm. ^05
FRANCESCO VENI ERO DOGE LXXX.
ANNO 1554.
a TrmHano > 6x aflunto a gli luli Giugno Fnmccfco Vernerò d'etidi
Ndfuo tempo kcofe della RepubL furono io molta pace. Etancora
> pailalle in Puglia»& ri facch^giafle BcTUci» & altri luoghi i & che ia,j
ToCcaoa lì guerre«iafleoal Ri di Franciacontra Cofmo de Medici Duca di Fio*
xtai» f & aftiexoiefi faceffero in diucrfe parti del mondo > la Gitti non hebbe tra^
oag^oalcinio.
In qnefti tempi venne aVenetiaBona Sforza ^^la gii di Gian Galeazzo
Duca di Mitano» tradito da Lodouico Aio ZidtRegina di PoioniaXaqnale dopò li
lùorte del marito Sigifmondo» ritirandofi al fiio Oocato di Bariipafiso per que (le^
parti» dooe raccolta dal Senato» (agiatamente reàatz dalla Citta»^ per la memo*
ria de fiioipaflkif& si perche nona ora fhtatefte alcuna coronata per m an«
ìli acanti. Ma poco dopò la partita fiu il Venterò no^ mólto (ano per ordinario»
aggrauaco dM nuUe che poco innanzi kMuùeuaaflalito > Tcnnè a morte Panno fe-
condo ò poco pili del Tuo Dogato • Et portato i San G|ouanni & Paolo 9 factèuì le
fi>lite funerali >doue fu lodatoda Bernardino £xittdano » fu póllo nella Chiefa di
S.Saluadore»in ricdiiffimoA Regal (epolcro di marmo » pollo alla memoria fua^
da Pietro ftto frateBo • Et il fìio Brctifrdiccna •
Swmkm mdpà Mtmtrumprùpnffimi mm k Prhu^tìmyixe^
$Um,éitf»e Àmgmum TohnU Regiuàm h Jtdùim àdmméimem
mifféMmbéutmgeturtixtepi*
SCRITTORI VENETI.
FFnmè iiianéhfmo qnefh Trinr^p^^ Bartolomeo Spatafbra P. il quale matkHm
luce m tìn^ua yolg4T€$
&^ip$4namièfèfkiell ,
mtQitfkfòffiimpidkonelfammmifkatkUBCi^^
tepi^iiche delDage. VUpitome de ùori^ akriVo^ . ,^ ^^ _^„3j^^-^^
bmiini lUé^iinTadotui, mentre yifì(9odèfli. Beriurdino Loitdano ^J^tmbtT^
JUMÌMu^ùmmintòUOr4aioni<igjrìà^Mcicer(^ métiedi
Mar^Unimo Trimfamh & Prancefco temerò Do^i • Benedew> Rinio FUofofo ^itT
Medicò» itUfirò ^Mieenna m molti li^ghi cafrotti» rttroumdo il fropriof^mfic4Uo Lati^
no im^yodi ò termini Urabi. Raccolfe net mwr^me tutti i luoghi douc ^uiceifna re*
flicsitmedefimfmedicamentOf&douediceiUimtrmo^Etauuertiil tettare di tmcii
luoghi dùue^uiceunafiferued^HipDocr4te 9 d'.^ftoteU^di Dmfcoridefdi Gdem^di
TaoUhfEtio» diSerapicitef di K^> Òr Hdiétate ^come fi legge nel fino. 4uicemtaJUmt^
fa/a^mii^ I5$$« pQtwtìoN^ro rili^ofo>fcr^dmcrfiTrmmi fofré ^riffotelem
éù4 f>l£LE VI T 1
troMufatto SacrrdotTf ftcevtfltìneitariémyafoidyenitia « Èotigna^ dedicato g
TapaG$HlhTer7;p,daliuaiefumoUo4mM99&fi^^
mudadi Tèetro ffcrifse vn volumaR JSSme pMicate da GìhUo Cantarinù Trùotratot
di San MarcOffitoftrettifflmo amico > & parente . Mardak Roca FUof^ % & Medico
thdfifle^Th€miflio%B$nmp&S^^
Èmim indiaci^ nini Grvci^
LORENZO DE WUOtT DOGE UODflf.
ANNO ijjd» '
*
m^il Venero^ <htailiaogiiuk>aIiDi£QaadePrioli;too^
mokclcctcfe^Nd rciapnàdp«ooonMaèIa.pc^la9ualeV poi pw
tam<dUindiiilriicttPktroclaMbtoScnacere>& fig^
|K>AoaItonialgOQemoifóUX>fficiadclUiSaiiicsl. EcpoiiiHoedcJacatrfllac^o*
rata dal f(>^)em>dd<oiKagk>>pcvcliekgdn^ qm cDniffCCiiaiia k cm^
nccdEme per il vitto aHa Città 4
M in quefti anni Ui gueira di PMfo^Qoéftocan C^
Carl6 Cairafii focHapote TCinei VeiKoa» per £6^
fé Aio quel ch^cra intcrdfe d*attrì • hteiPMii^cottmoffidat4U(hirbidfclPaM>as
defiderofi delia fua quiete > & faluezxa > maodarotio al Duca d'Alua Generalo del
Bi Filippo^j^cbo Cacmila fagiciffnru>i8cprpdeQtiflìmo Secretario> per aflmar le
cofe. ' ^^ / ■ ^ •' '^
én mandato di nuouo a RomaiMarc'Aotonio de Fcancefchi Seàt^tario ^ bdio» te
d^acccrto ingegno» fi Papa pofte ^ Vistai abbracciò i Colonoefi» A htUDfliaadoft
col Rè Filipoo fece la pace con Im • Fra tanto soou^ipedd JvKQkacien pcrlf
Calabria» & fi fermarono alla Valona . Et continouandokicareftia nella Città» fa
fiatuito » che fi riduceflero i cultura diutrfi terreni in diuerfi luoghi poftf » & fog«
getti alla Republ. trafcurati per lo paflaoo^àSe pcrfooe. acdocne a haueffe iii^
ogni tempo copia di grano* Et furono creati (opra ctòiFrancefoo Barbaro » Anto-
atofietio 1 8c Nicolò 2Leno»<tie promoflc oueto matcrìa . Si mandarono cuandm
AmbakiadoriiFcrdinand^» al quale Carlo fuofrafiello haoetia reountiato UaK
MMk Gkmaani Cappelk> Caualicro» & Bernardo Nauaic^
fir llMto Thiepold • a] pc«£mt)r Prooomimidi San Mai^
Spagna*
Muicaroiio iac|Qefti tempi Carlo V.Impieradore» Kfaria» & Eleonora fue focel^
k( te R«eiQa Maria dlngbikerra nu^Iie delRèFilfppo^&il Cardinal Polodotttf^
fìmOvBriauìo Signóre^ Et in Inghilterra ibccefle a Maria» Litabetca fua forella • La
quak leoataii dalla obcdiensa della cattolica Religione» ritornò k btiefie Lutera-
ne in qiiell*JUola* che vi durano ancora. Oltre à dò fi fixc frd il Rè FilippOi ^^
ttoaSeoondo (dopò mokamortalicd d i huomkii in terra & in mare > con unipenfo
uaoaglb dd nnondo ) U paca ; Et aodoche fbife pili Cakia j H^^
glielMieUafoafigliiMUiiU RèFifappeÀMa^
KttoDiiCftdrSauoiatilquafetajrirtàdtcìi^^ Pci^Ul^
4uaL
DE PEIKClPi US. Kilt fn
me»eiHtM9 in AiiiC<3^ftffoftritti4Q : forila
ftoQtedt Moiigeawrrco Capiqmo de cmutlli S^^evefit on^ppcbi gkuw^kiia
▼enne 1 morte conitolore di aawOirìiìàMit^ v^rc^MU^
armif & di belliffiioo ingegno » fi era acquiftato nome pretso al mondo di grandif^
iimoRè.
Gli foccefle idtmi|tie Francefco Secondo giontnetto di dieci fette anm* : al qua-
k i Padri mandaiono a oongratularfi Nicolo da Ponte » DotM^ & Caualiero 3 al
prefeme Principe di VenttìZtSc Bernardo Naiu^icrOfdie fu poi Cardinale* Se fini*
rono etiandiole fabriche di Palazzo » con le fcdetegie ornate d*oro 9 di pitturo »
& di ftucchì • Et non ax>lto dopoùl Prìncipe venne a nKMte t 8c condotto i San^
GioitiMiacfiob jfiiMatoda J^àóanioGluft^^
iipótcatoaSio Doamiico ntcnoiwmtméciaoi uuggiigw. £t fottoil faojrìoracr
M>»^olie6itlpinDO«Upinco nella Sala dritoScr«ti«io» per cftMfifiDkidVaxyierei
teighideBaSaiiidd fcaiiCocifigUo » tta poftaipiefta kcnttioue.
Oftmimm étrtmmfiitiìjscUrus ^pefiUntì tnefiJUtét, adml^
ftUnu 4tqu€4rm4 exttrMtuin ^entium fdtéri loufUo^tU^
se RI TT.Om VENETI,
< j
A ^SmCmmiMmx perthAe fari^ vttOffmimie neéfeturmnt ii VhMte^ J)àf4$ M
^m9rimtmHd<tiitaitfHcleM iaUé HefaéLEtmduffkU mmUkJf.jMfitkfmtm PCpf0
fmHbkOfi^Mtte édCMréméd JlMumm^ . Aktigji Lippommo^^ficmafnnu 4i Ho^
Uomj <)r jMv 4i FctmtL^ & ytimémea^ diMergéama^ bcMonmtm SSmta ChUfè per
tmAte^e4igitìmffcr4Qt%Strfmne$Sw^
JMùnmhOrMmisSÉìnlmdtf^^ SdutatmmUnSjBiU^^Decem pnuxnamm Dfomù^
Sftm^gi^lkuHtmes fjmddes fàprjrtfwmMtme cUfu De triiés Smuknm Véinm
Tmh t. Alttigi Bzìbi»T.r4tìilfmofis^^ ¥tr/HaiinÌ9& tr^-
énpeittmfbiemtme éctme Orationi di GngKcio fi(4CÌ407rjM.Akffandoo Mando Cm$^
meo LéaenmenJeTfaifs^ aUtme cefedi Mt^i^udiUamMefkwudtoiMWnkmc. Beitiaiv
^o MMaiere *PSenamtchcfmfiU ériUMée , faiffridmnft 0rMii9m4 <Sff turfilJtìM
jH diiteifemateri&9 ornate tr ripm^te m$Uéddmimiù.\imofoixoQ Ne^co GÌmrifcim^
jyU(h^Xm&Hkodi^4tÌ0méf^Mmpò diMerfcEpiftùUe'OrénmLìUerooimoF
Smmm^^tfwduffe di UfifM greca mrolgare^ff^iéOr^^
deemie^ ttéUret^emtmdMtfMmifemcAilfmmme^iiwi^
^oftantinapoli . lacomo Moceni«> P. fece nella UagiM uoftra Umerfe^omfafiik
emmùZuitlP^m4mdèfmJ;^mim9diafb^ tidfig^
mqIq
8o6 DEL LE VITI :
mhéiBeweiau^fàige imumme iìmrftrimt rimiimfi ^ggtm^mmftì^*
Brtfsa. Nicolò Zeno TJfmutrcs^figlémh di CtMrim CamUten* ^féfèi C«$m>
rampMkidifmroritf»eéeiBmbari^fcri$tU'Detheinik^^
U»tÌiem.7oauto Sc&*,ieKmrémeie'PreéicémhP'4c«métCtf9difiru»rUdigH
^ Treiicatoretfimfò dame tratim» & m trammdc Cbtauu Cbr^ .
♦>^l
HIERONIMO DE PRIOU DOGE
ANNO XSJP.
COn rcficmpio de ì (faie PrJadpi Bai1>ai^^
nimo de PrìoU (nudki del iix>rtOt haoiBO di n^^
prefcozt. Io (tto tempOf iDori IhK^lo Qaiit^
aUMmofoccefle PiaQoirco»ftairalcto AUòafolL Fu anco cento MttiaocaJfth»;
godei DkdofiK>rt<M3io.TnmlaiK>IXKCorei Abate diS$aOpmn(h8cfcduoàk
viraffefUplare. ' ^
Si ccnouflè eciaodio per Gopemator delTarmi della Repoblìca Sfona Panala
dnaMarchefediG<Mte\|;^gme9ÌUiiftre<)e^ Aeio.Qs«toMtaie{c
eletto Papa in luo^ di Paolo» molto amico delia Rep«blicaifi mancarono Hìpr»-
nimo Grinutib Hieronimo Zane»& Marc*Antoaio eia Mtila>cbe pòi fti Caidwialc»
dqoaKil Rapa dgttc alili iriìMBiiaSatj4riRè>tegM<ycòCa^^
molto la Repoblica grandemente ama(a U hooorata da hiit protqefle d*aocif»;er«
la con ogni ma iorta & potere .
Si mandarono poi Oratori» pèrnome della S^.al Coocilio diTrcpiat m^olò
da Ponte Dottore & Caualiero> & Maqdheo Paadolo Camalic»>& con Quefti Aa*
tonio Milledone>Secretario>di cofi oobnc & eccellenec«impo>ch^ dd-
bttdooi di quelli Tacra adiioansa>cofe importanti>s'acqut(io nome di htiomo|)C»-
iteotiffimoi &digraiiiffinH>giiiditiofndiuerfialtridievieRlfiodelUiiat^^
Perciocbe allora vi fi tfonarono prefeatiygli sofrafcritti Prelati» àoèfBcamóm
Nanaiero Cardmale» Lef^todet CoociliOkinkiogo del Scnpando»checramorto#
Giouanni Trinifano Patriarca di Venetia • Daoieio Barbaro detto Patriarca d^A«»
. Pietro Landò Arciuefcoiio di Candia. Marco Cocnaio Aeduefcono di
> . Filippo Moceni^ ArciueTcoiio di Cipri* Antonio Cocco Arciiie(couo di
j» & boraCherico di Camera « Liiid Pifani Vcfcou» allora di Padoiuk»& poi
Cardinale • Giorgio CornaroVefcouo£ Treuil(E>* Giulio Contiiino V^coqp di
Belluno. Tomaio VefcouodiCapodiflria . Gian FrancefcoComnKnduno Vefoo*
uodelZanre&dcHaCefiBUonii» de poi Cardinale . Pietro Bacbarigo.Vefconodi
Cursola » Pietro Contartni Vefeooodi Baflfo • Domenico Bolani Vcfcouodi Bre-
fcia. Federico Comaro Veicouo di Beliamo » & bora ài Padoua p Pietto.0clfiM>
Vefcouo dd Zance. Andrea Mocenico VelcouoHimo^iire • HieroniiQO Triniiart
no Vc(couo di Verona . Hieronimo Ragazzoni Vcfcooo di Famagotta & boraci
Bergamo. Matthco de Prioh Vefcouo di Cicr^ Notia^ & bora di Vicenaa . Franco-'
fco Contarino detto VcTcouodi Ba&>. Giouanni Delfino Vefcouo di Torccllo>Ac
lioradiBrefcia»
Hieronimo Vielmo VdioDiiD A^golicenfe»& poi di Città NooaJBt Adriwo V«r
ìffk-
DE tRING^IPl LIR XIIJ. «07
khtk(>^VtrftoiiódiCapodMHa^tuecrhiiomim dottrina» Ma mnmoko
dopai il PrÌQck>e venoro a morte » & porcaro in San Gioiianai & Pac^ $ fu Iodate^
da Gian Battift aGritti 9 gii figlraolo di Aluigi Senatarc • Et ripofto a S.Doiiiem«
co preflb al frateIIo>hebDe quello Breue.
QementU cultor fj^f^ultìét deufiéUùr accerrimùs , Princifdttun
àhimi càitdne, libtralh ingen^ b»niutt dc religione, jrnUtn* ytrM-
tis éemtdus fifiefi *
SCRITTORI VENETI.
i .
^ttJt^ìmmkMiftùttmpodfNre^^ & con la dottrina 9
1 AdttiahdHriniiiMe4e^edicatart,Tke0^
che c&mpoje yn trattata demauiréndis hareticis . De Sacramento Enchariflhi adncrfus
Cabrinosi cfnfra Mattbdufl^ GrAoUtum . Alu^ Còntarino deWordme de i Crm:icebieri
€ompofefdeSàn$bikddi7iap$ii. DéPotttichitd di Koma . Della ottima belUx.^^ della
BmmavCr delt origine della Tatria del Frioli > & tmtama farine diuerfe altre materie &
trattati. Cornelio l>kio debordine de Ftàti Mdnori^FilofofihTbeologOi & Treàcatore»
fcì^e wtéibro^Ua vHa attina^ & contempUtina^ & diuerfe Orationi • Filippo Tcneo
Bmtare, FHofi^o $ erOratore mafire^ dottiffimo nelle lingue Greca & Latina > compofe
wur9ffetor(ca^latina3 empia Orationi &* f^erf$ latini^ grechi & voliari.GioisSbì Zarli*
00 jpubUcè quattro libri delle Inftitutioni Harmonicne^ Cinque libri di DiimUratiùni
harmoniehe . f^n trattato de patéentia^ f^n^aUro^ de Innouatione ^nni . f^n difoorfo del
i^crogimm delU morte di Cbrifto.P'ntr aitato delFmi^ine de frati CappMcini . Ett$.4i*
bri in Imgùalatina. ì>e rtraque Mufica. GaTparo Erizso ?.EruditoueUe lettere greche
dr latine^ eémpofe Ep^ammi > & Ele^ latine t & lafciò >n >ia^gio da Vettetia a Co^
jkmtinapoliàn ItHgua volgare^ moti findéco in Terraferma* Giouaani Riccio Giuri*
fconfuUo > & Cronifta ceUbre : publìcè >n Sommario fopra lapraaica di Giouan Tietro
Tapienfe. li' fpotito Citr^ideltordine de Tredicatort , fer^e alarne cof e di Afufica^
HieronioìO Fenarolo^ compofe yn libro di Rime . lacoino Fofcarini Dottora 9 Fitofofh
& Senatore prudenti fimo > figliuolo già di Michele $ traduce di greco » tintroduttipte m
/ejc modos pmtofopbia T/eAjf • Et un compendio qmnque vocum^V decem pradicamento^
rum. hodovàcouckc^fcriffel^Ofìeruatiom fopra Uling^ Fn Dialogo fofra
1 tremati delle Demie . Fn Diakm de' colori . yn Dialogo della Memoria . yn Diotofo
deUa "Pittura. Tradire poi Fiioftrato . VOrationi 9 & foratore di Cicerone . La Toettca
di-Or atto . OuhtiOfde arte mnandi « H Eneide di Virgilio . te Meaamoirfofi d^Ouidio » CSr
"Palmer ino (tOliua. Correffe con efferuationi & note diuerfe » // Dante 9 ti Vetrarca$ & il
Boccaccio. Tradu/ié molte TragedietCioè: diDidone$ dilfigetnat di Hectiba » di Gioca/la»
iOt altre. Marc* Antonio AmuUot ohe poi fu Cardmale^ompofe diuerfe Epfiùle & ora--
timti latine j & volgari > &fece im trattato 1 Defublimi genere dtcendi . Nicolò dall^
Croce deltordine de Tredicatorimandò fuori Homeliejopra la prima EpiftoladiSttn
Taolo a Corintììij .
Vittvo Catena SaceriouAeffe la MetapbificaJn Tadoua > &ptélicòila Sfera > Super
hcaMathematiC4 amtenta in libris Topicis/Hr E'encbisiibroprimo.ynitttrfa loca Ma--
^g D È L L fi V i t fi
llbmdiiUlHLòiUmuifi0o$€Uf.Sifìodcì4càiciT^ iiWérUmit
Tredkàtori leffe Itmgémeme in bmo di Sebéifiimo Ficcarmi Fifa/i^jdr Sem^fre^fr"
ce yn trémuth De primis &fecmHks intemiénilm ; De (ex tranfcendcntUrns . D^huma^
na induftria praftantia . Vn trattato ietto, Lumen SattÙdfidei 3 & m lem é^Orationì .
Vincenzo Riccio Dottor & Secretano del Configlio di Dieci, fcrifie con molta elegam^a
yerfi&ora$io9rrdgm et latine.
PIETRO LORED ANO DOCÈLtXxm.
ANNO 1557.
MOrco il Priolif fu creato Pietro LorecUtio> Senator DrefhmtiflTfiiOfdirtligìo^
fi coftumi>8c di buona» & (incera mente» à %6A\ Nouembre» con piacer de£-
I^rniuer£EUCf 8c con (jperanza di ogniuno yd^otttou rfttfci(aiìel(ttO90iiernD..Vto«^
ne intanto a nnorte Solimano Imp.de Torchi >Prìncipe forcuoaco $ Me pmdcntc»^
che cflTaitò molto la cafa Ochomatia •
Segui parìmcnrerincendiodeir Arrenale Tpaneneofo» ic kwtkp per io treniM:
d4lla terra^per molte miglia lontano. Dopò uquale» nacque la cardba» cofimnm
che per foftegno del pO{^lo 6 mife mano alle confeme delle monitioni die n tea»
gono per le armate . Per i quali accidenti» fi come fi dice da moki % Sdkn ch&era^
focceouto neirimperio d Solimano > difpoftofidtf^qnalche acqoifto faooorata»
prcfe l'armi in mano contra à Padri » per la occafioqc dei Regno di Cipco^ Et di^
menticatofi le ammonitioni paterne» le promefie fatte al Senato^ la lung» amtct*
tia tenuta da quefto Stato co fuoi > affalito qnel Regno con poderofa armata » affi»-
diata Nicofia& Famagofta » che fi tennero per buono fpatio ài tempo > ottenne il
ino iotentotcon eflrema txxiina de i Baroni & delle genti di quella Ifola > & con di«
{piacere incredibile infinito di tutti i Cluìflbuuii •
' In quefte a>fi fatte trìbulationi adunque > mentre che fi apparecchiaua l'arm^^a
delTurcos&chelanoftradtmoraua i Zara sfotto il Generalato di Hierooiaia
Zane Procorator di San Marco » il Principe ( t cui configli farebboao ÙM falutife-
ri alla Republica > fe fi fu(k ascoltato quanto eflò diceua J) grauato daifetd » dal te-
dio» & da i penfieri molefti che I^afHiggeuano» fì morì t*annoquarto dd fuo goucc-
no» à j. di Magj^io » nella VigiltadelI*Afcenfione % Se fu lodato nelle funerali da An-
tonio Zeno P. Et em la fua ìmcrittione attorno il ritratto > nella Sala dello Scnid-
Aio» in quefta forma •
Jìmputd émmu^peiHtrU ifiumenn fumméfrudanU im^rUt^
tu, pidfltci ndaaiis inceoéùi compre ffo, exortum Turcimm beihm am^
fiémter/téfiepiy pCy yt non Mia nnShridfpt, maxima eités C0nfici$m^
dioppértunitéupéréiritur.
sCRnv
H£i
i
DE PRINCIPI LIB. Xin. ^09
SCRITTORI VENETI.
IEbbe péTimente quefloTrmcipatodikerfì huamini fingolari nelle lettere de'quaU
Aluigi Pafqiialigo ?.fmffe Lettere tmoroft Ub.%. & vxa Comedia iirtitolata til
fedele . Aa^eloFerro >deU'ordiHe Ucremitanv/jcriffe , DeCalibatH ad CbrilhpborHm
TaiaHÌnum, De Epifcoporum refidentia. De <u^ tritate VoBlifìcis . Et dne Iteri ^oratiù-
ni. Antonio Stella Vituàono di S,M<ùsè, mandò f/toridne oralioaif l'usa in morie di Hie-
Maim» Qiùràto Tafùtrta di ytneti-u et l'aitra in m«ru iella Trlncipefsa Zilia de Vria^
li. Stride tìtcnHnli^tyititittUtoyiuBeruirdi iHjiiniam. Elo^iorMm clarorum f^iritr
mnh "Pittiu Htutaìi Itùtlìriim iiber i.Etm volume d'4Ìtre orationi a Vriacipi diaerfi-.
Bernardino Fcliciano>i''<itrfff imitator diCicerone, Ufciò vn'ortuione in mone df
Fra^efcodttUT*rrei Or4tcre4lhBppi^l.perfImp€r.et vn'iUra [oprala Hìfitriat
melfej^ofitme Oe IttU» Ingurtmo in Sgtiiflie > tm dtrt apprtffo , che fon» Jìumpate . £t
frriueMfMnmeaH ta Htll^riaie fuoi tempi . Daniello Barbara Pretto Vauiartait'
■k. ^mkgt WMM^à mime yit Otaleso deWEio^iten^a in lingua volgare. Fu libra Utino» Itf
muuutf vmvs Twfhyrii, Cvmmeiuarif foftra i trv libri della Rbetorica d'^iftatele . Dt
Verjprìiina li.i.Et Fitrìoàiewnmentato in latiuóiet tradotto anc* in ytÀgare con ntol^
teMKmtMiim- £t wuntrffcrmMiafepra i Salmi di DoMttVenne a motte.Emilio Maria
MlVOMfot Dottore et CoMotieraJeffè i» f^enetia,falariato dal public» . et mandi fuori
ÙHMniade Turiti ilei t^yo.Pra,ase[coZVìnio»compcfediuerfi'Pxmi latini in Ma'
ri/ Agretti. EtftnaeMa la Turtheide in verf» beroico.^natcUQ Marino lafciàuntrat-
tmoiiecauftf miraail«rmH^protUperum>cm$tra ^Igaifetem. Gian Francerco Com-
tataémti* benemerit^di SXbtefaMr mtlte Legatioiii fatte io dìuerfe parti del mondo >
tt poi creato Cardinale tfett diuerfe orationi latine et liolgari > con molu altre cefr-ytiù
frriafedetmmtrtfknelCtHCìkodiTremo, Gian Francefco Zilctti Giurifeoafim *
JariffeyifImdicedilexpC9fi cimkt€ome crimine, et pia Tomidi Configli. MìKOljy
t9£kaoyefeomdi7itn*,etfoÌUrciMefM4todiZaraynifnttdeiVrincipelximardotA.
rvdatutPmat» di mmta hmèt^i»tTm> ampofe tre Ubri nella Ut^aa volgare » DelU
IttrafeUcitÀ éelkhumno, Mario Sauoi^iuno T.Feaetot ^gUuolo già del Come Hiero.
wmfttCtmdattierùtìì^rt iipuUiamudeUa R(piél.tradufie di Greco m Kelgart
moke eoft di TolUm , Ctmf^etimdia quattro libri della MiUtia antica » et moderna .
St nelfrimotrma ieW^i* 4tt Generale^t (d^ri Capita$i minori > et poi delle mem*
bra^ut^aàietifegmtì»tC9mef9iiihfm(*ria^a»udleriaaompartimenti,armiiin^ittt-
tìtmat efitreitatiom kn. Tigi fecondo ragiona deU'acctm^ de gli eserciti, delguada-
gmar i Udifcendendo tarmate in terra , cmefi ritirino poi , et atkggfno bene et ficnra^
wutite,réfprtfimtmbim^(hebatin9 «S'era
mi Capitimi. "Hs^tmu àifiorrt 1 deUfOvu^fe
jt«tv aiCm* pm» it^tUà, etaU'tdtraJflifò . "h
U^»dÌititor9ìittiittekpmiiPeti'9pf0SiiAtie
dficnHeUmatariài^aetiglifi'ittemtutteU
deU'Ordineie Semiteompoje nfltmervri^df
vtUpadtUvuriùffcriQcSimétgvitifp^i
Q^ 3 ALVIGI
■€io D E L L E V I T E
ALVIGI MOCENIQO DOGE LXXXIV.
ANNO ijyo.
FV poi fttto Principe. Aluigi Mocenigo Caualiero» & Pcocurator ài San Marcai
dttt.di Ma^io 1*3111101570. Senator d'animo grande>uiefficaciffiaiarirtù
a£d'induftria.&n potato degno di ogni honore.
Piibitcato adunque a[ popolo , parue che folfe maodaco dalla mano dì Dio * per
Eli vrgenti bifogni allora della guerrat poco inanzi cominciaufì con Sdim Vii éc^
Tctrchi . Conciofìactie inntgilando di concinouo al beneltno communc'i noa reAò
mai con l'opera & col confìglioid'cllcr pFcmto per lo foil^io della gr^dezxa del-
la fua patria* ad ogni fatica. La prima roteai^ della guerra fii in Dalmatia.
Doue Bernardo Malipierofìgliuolo di Vinctaxo Senatore > gtcuanedi molto
cuore & ralore , fu primo i confacrar il Tuo fangoe per la publica liberti . Nei cui
luc»rofoccdTeFabiodaCanaIe>ilqualeoAèrton aPadridi famevendeoai s'ac
eujitò allora flc poi in quelle parci» hon(H^ta lode di fortilEmo C^tua. Istaai*
tf Turcesbarcato in Cipro, pofe l'aflcdio i Nicoiìii difcfa pgliar^meote da i no-
to».
' MapreualendoinemicipernunKFO>&pfefaquellaCittiperforu*feDeanda^'
ronodrFama^ofta. Et quella parimenceoccoparonopermancaéKnto di vcttOBSf
glie Ardi monitionij perciocfic lì diede i Muftafìl. Il qùalieroizimtnobarbxtOttoc-
ra la fedepromefla ± Marc* Antonio Bragadinot Scad Allor Bagtione > amoidue dì
gloriofa memoria) fece empiamente monve Scicorticare il Bnigadlno cor eflèra-
ta crudeltà . Et ti fuetiandio decapitate il Bilione j con fommo d^piacete de Pa-
dri> da quali era fìngt^ormente amato .
' InqaeOomcKzòfacendoiCorfaridiuerfidanninelColfoAdriaticavcon noiu*
piccola perrurbatione de gli animi de CittadinìiKia auezzi per m<^i anni i àkatk
dgliftrepitii Stalle turbulentiedellaguerra*)! Principe defìderafodìconfolaiC •>
più debili > & meno pratichi della Citti* follecitò > che iì faceffcro dùinfèproaifi(K
ni. Et fra l^re cole lì mandarono iiCaltelli alcuni Senatori) fra qaabappanie
indico it valore & l'amore di Vincenzo Morolìno Caiialiero > fsttopoi Pnxrunuor
di San' Marco . Il quale prouedendo a bifc^ni con efattiflìma- dilùenxa > rcndetUL^
ficuri i timidi penfìcrf di molti della Cittd. PeEciocfte oiandAndo Tpefe al Prtncipe-
& a i Padri) Domeaico di Vico Secretano albr»del Senato>& al prefctite del Cod-
f^io de Died j tornato poco prima dair arma» di Za tft >a[^rcaui fiiHnnu (xm-
folatione airrniuerOUe .
xittnoMndo tuttaDÌa l'armiper maro 0c per
ipai il Ré Filippo» & la RepuUfca jotìeme >
xace>allafiae giunto il fcttinw giorno n
itaronocon l^rmaca del Torcoi non molto-
lUgafto vinTe MarcTAatooi» bw concoiTet>-
rsolari.
> che nel corpodclla batn^ tia< ennofe&a-^
acre*nelfìni(lrocon altietuntei 8coaii_»
cidiifoccorfo diuife per le fqàadrcific ri-
graodcmcnEe dìl^anu l'Toa dall'altra per
QVk
DE PRINCIPI LIB. Xni. 6tt
«òMic»feote fpatsMtGdodie pricne ttcaccaffeip jl fatto d'armc^fi hebbequella vk-
toriai della quale neflìin'altra nauale fu giamai la maggiore • Percioche > oltre che
ri fturopo occifi i più f<^ci foldatiific ì più coragpiofi Capitani che hauefle il Turco
al nutnoio di trenta mila» gli furono anco tolti dugento» e vinti quattro l^nù 340.
MSEzi d'artigliariai con altri corredi infieme ; & Tifi fecero prigioni i486, di ìom .
Et la cagione di tanta vittoria fi attribuì in buona parte aUeorraette (ci galeazze •
deUcqiialiera Capitano Francefcx) Dnodo Preclariffimo Senatore « Le<|uali ef-
feodOt come s'ictetto nella fronte della Vanguarda > & appiccando la mifchia coa
l'arti|^^u«a> meflero in confpfione t'armata nemica > la qua! poi in confeguenza fa
totta& disfatta. Et per certo che quel giorno fu fidicimmo» non pure a Venetis
ma anco i tutta la R^publica Chriftiana • Condofia che okre allo hauer yalorcrf»-
mente difefalardigionef& il veto culto di Dio» fi mofhò anco che quando i fedo»
li fySno ^eramonce vnitii vinccrcbbono quelle forxe tenute da moiri iamacibi-
. l^riDOOÒaUoMlagloriadegliaatichiPadriydamoIridenoftri celebrì&d^ri
'Aperpeoio ri^MAK I quali combattendo per Cfarifto 1 & pe^
docort Panni m mano» s'acauiftarono ilCklo. Et fra qyeftiJforonailieDfiina
Barbatfeo Prouei^r OcqpraJe . n quale mentre accendeua animofamente gli $Js
tri» frararmi&Ic gnda nemiche » feritodi freccia in vna tempia chepa£»ò 2roc»
chi(h mori in breuefpatio di ho^ fin braccio d'Aadrea Soriano Secretario. Che
toco^>qnantun(^carkod^anni»coraegiofo(rotteninndo in quei ftn^senci
^qpiafi in loogo dd BtfbaciBCh che l'anuiua mo^^
dalla vittoria.
Morìixmo parimente Andrea Barbar^ Antonio Pafqualk^
ZQi Catcarino Malipiero» Francefco Bono» Gian Lorcdano » Hieronimo Veniero »
Hicronimo Contatmi»con Stefiwo» Francefeo > & Hieronimo Comari fratelli » gi^
^liuoli di Giouanni daIl*Epi(copia » Acfuoioogoari»! quali con vn fiero voto di
vincere ò di morire infieme » orcriroDo le vite toro alia conferuatione dclU
della RqMibl. Marino Cùntarini » Marc'Antonio Landò » Marc^Antonio Pifani» ai
Viaceniù Quirino figliuolo gii di Lauro .
i^utmo medefiotiunentc memorabili nel conflitto de n(^lrì»Antonio da Canale
wdo gii di Nio^ » lacomo Guoro » Marco (^nho » Marc^
l>afquak Senatore Intcgerrimo»& al prefenteCon%lierodi Venetia».Pietro Gin-
fiinianoPrior di Meffina» &gùl figliuolo di Paolo SenatorciZaocaria Salamone» &
altri » tutti huomini chiari • Et de jli efteri 1 BaldafTar Bofchetto Conte di S.CeCa^
KCbGìottannidi Cardona» Silmo OMte di PoccìgUa» bora Gouematm^ ittiftre di
Brefcia » Gian Batrifta Spettano » Hettore SpinelU Napoletano » Paolo Orfino 9 &
Profeero Colonila.Principi R oniani » Antonio Eddemonoianni di Candta » con di- ,
oerfi altri valorofi perfonaj^' • Ec non meno furono allora foldari Jd quello » che
fi foflfero Generali» Marc'iuitonio Colonna» Giouanni d' Auftria»& Sehaftiano Ve»
nierò • Percioche accompagnando in quel giorno l*anttoritd loro con ractioQcdd
combaa:eKd£Kdaifìi<xiaconemici»ottenneroUV^tto Etfiirnno eriandio
in onel tàim> ffiemorabiU » per foUedtudine» per pfonifiooe» Se per j^^
Ifole delU&epubL allora ò tentate da neniid» onero efpofteigU affida tcalltio*
curfiQfMdclUV«o«niìSt»iinCandiaiLorci0O^MnU>^^ poiPioavatordi
lanMac^o^
ei% D E L L E V 1 T E
Miitod^ CnaIUCa«l^
ia di Nicolò PhKarotor cU SaaKÌa4XO anc^
A bdlicofo goenjetx)» Pafquai Cicog^
l^ciÙfAlorcScdiTira». l4icaMicbefc8caat<nr9CÌuan>f»gliakndirà3à.be^
Jm8ccittiic« Aììiìì^lLMóOfScBicmiréàooUjfp^mamo^A^
4eUa guerra PiecraCilbo Senatore valorofagii ^liuolo d'Antonio >.ilqual moti
éi/eniìcio dtlbtPatna .. ACorftì» Fnlncefco £omaioSenatoi:« diffamlacirictuac
4i fedcl femkio • Alui^ Giorgio Senaroreinrffepido » di nobile&ipel%rBx>ÌRCd-
JetMt&.HacaLDooatahtMMnadigraanmn^ AlZuce^Pioto-
OMcarìai fractlk>di Stbalbano Stearore fCfa^
4EÌrciìra6^(o. deO!armaca<Xìiochcfca» &:hora (bcroaa fiaitot ^CoftantinopoliooiL
HOnoKa^fiia ll:Mte . Alquai fixeeise Lnoardo Emo g^
*iQr i^rreUgionc Se pieti difpoftiffimad morìr perla fede > & per la Woctti^ della.
Patria^. AIla.CeliiUoniaMaFC^AnroiuoGiuftimana4& Vincenza
tnlo^di Piero. A.Caeuro > Zaccaria Salamone Senatore oelcltfe per t irtàjaiii*^
tare •. fiosiardaContacintumìracocediqpeHraltra Bernardo •.die pergt»dezsaL
4*anioiOf Icper pàiria dUmni» favguale igttanrichi Capitani;2rGioinn Bàrriita.
CaIbO:dihonQi»a»ik.Takttofonicn]^^ Bta.TineHierarm«oPanttaLatdfCQK€li*-.
6sBSore>, (k^lorofo^feviacore delfuo gooerno ..Lafiteoiida tokapoif etterati
matadel Tura> Dfatta conincredJbtle pemszxA% fu i viftiade ndlri» CtStto itGene»-
salatoci lacomoFoTcariniiIuiomo IUuftre>& hotlProcurator di Saa.Macco^Rwv
mo Soramp Caualiere >.& Sbnatore^ Am^liditao j. &Proqedftor Generale >.moftnl#
oual folle la grandezza & il vafoc del^ammo fùo .. Conciofià che efsendo nel fini^
ItrOìComOfA battendo a£ulitoildeftro4e nenHd>^iaffixxn4it:»irno^iSan Lo-
Mozo vicino al Bn^cio diMtòia.KCQn (tgran oiotc ^che fe fo^Ìut!OÌegalracadi&
gUaltrìf s^quiftauaiigeiKrtmeme vn^imifeconda vittoria .Nfa pììcqae a Dio di
mener fme a cefi fattidìfturbi % perche quandioli credèua: chr la. guerra dooe£^
andar al)ahinga>4iacqDe la pacc> net qMflto anno daliuo^a^iuncipb.Ih^
Mxvcnuto a mocte Augufto&à.diJ!olonia>itt.eIetto al R^naHenckoXeraP >fra^
celto di CarlO/IX^ Rè di (HranciaiSc coronato»apprefib4l qaaleonaodò Ja.Rcpiibiìca .
itìfedett per Am&afciaik)ttiaPoloma>vHierominaijppQn^ di.
ipgcgB#»&.vaIorfiiigolare* ^
Ma Caslamancato ineti pierilesHenrico chiamatoal R^^oo patetno>ȣc:partp-
ìofiitfcofamaitojdi Polonia i fi conditfTe a Vònctia • Edotte accettacovda i Padri con:
gnnuf affetto dfaa]orejqiiaH& quancedimoftratiom di honore g^.(i:faceflèro>ani*
pianicme^*é.dlfiioftaaeQ^i fopta^t q^altcolnplemenci>iI Princfpepnideiite>pra^
iie>& moltt> pratico» (bdisfecedl numera a]UtR:i:pnbl.&.al^Rèichcncconfégui£ii»
Isolar gracia pndflToad ognivno ..
Indi a dite anni furfe la pefte».dallc pareidi Trem<^>.ch^afHf(rela Citti r per hL^
awftedi mette peifone^ognii^ molco^<:^>celcl>raiido(iri*;uinnate:
citi Dwc^^óiGCtk il fuoco ìoannediitamence in^Palaaso >f^r lo cjualc, arie A Colie*-.
jrio>A f AnticoUi^ . EtapprefoialìammattavtMrdcUecubrdi San^Marco ubidir
wnrfWafi^tto* Cindcil Principe (jMuiencato^vfdtcuiì PalaEza>fkitirdr in<cafa <K
<8iottannida L^ge Gaiialiero» 9i ProcuratordiSanMarcou, che ftaua^in^Piazaai^ »
jft|la.fineiafernìòfiknoriJ'anno^x577. Et portato in SaoGionanni& Slaoloidoue
Al tedttft^teXoignaoMafea Sèciceario del Seaaio» U huomo di belle 9t calte lette^
rc^YifuiepcUitoyfopra laportamaeftra.did^ntroi^cfst a Loredana^MaiioeliU
1>E»»INCIH1.IB.S:)[11. (fij
Vrìiici^&AruicMloite. UqaaIo(neaIiaaendodro|MKiitoeotidurUtA'0afiBitt
iiiPalaHM>ÌìcoaMluiWufttddc§]QaR>»perIt>difturìxi dclU guecrft)'tira TOMttai
••iinte» qualdiB auo jttùaa . Ec il (iio Breue ÌQ PiUuò fii 'quello .
5tfymiT»r*«rmmTltgireidf*fr»fi^4t4,iUftuii§tUix;ia9rié
*v»a Qmn'mm mhil^md fétru \ ììenrico VaUdnm ^gt m4*
ffrificent^rm ex€^t9y SiruàUri De* £dt dkétM^ Vtw M-
^ >fif»f Jn€tné9 1 fefiittntU Uktrata^ lUmjméijlfirelttem
SCRITTORI VENETI.
Ett4a»aSarafamoli niUc ìettere, Jì come àncù Wtiti ii lonfooo tUprefente « Agdftt^
DO ValierO'P . et yefcom di ytrona , il tjnal 'Uffe neJia Vàttia tUofofi* ■ et [crifa
^merfe Oratùnù > OfkfcuU * Dialnhi > et trattati in diuerft mitene >,ttvt partictUre im
^ificatimedeUa8.eiiff0iuCbrifitana. Fra quali foM. Forma'ÈpiJiopi libro t. de fet^
^Ù^fiffaifitpnéait^re^tslib^.derefma vcra^udentit li>.i..ie it^itiuieae M<t'
quiton Ub.i^de inJUtithme yirgiHum -> ìTiduarum, et Coaiugatjib.t . P'itx SanSartu^
Sfifcof/ormm yenmenfuim. Et un libro inscritto Bhetmca Eccisfisfiica » cM moke aitri
Cùfenpfrefso. AìdoMAaa<;àoGiuniore,Secretam,e( LettwpiAUeo, figliuolo gid (S
Taola» mandi fturi. De ratioKe OrtboProfhi^ ; de antiquis J^omanorma notit i iemtet-
pmtSmibMs.SchotuiaCIidiHmCxJareiH
4m{criptoribiis. Loeutiones^xcerptf ex ep^
^are, £t leiettere fanigUaU di Cicerlme fk
Srgflcefc» , fcrifse vn trattate con aueflo titi
Moceaigo 7- Fitojafo > figiinoio%iidiSranc
iaahetorica di Arinotele nella Cinpn ^gai
fih^mpofe vnlibrodeUeberefieSeigreàm
Anconio Zeno P.c9mmentò Foratùni di Ve
di SoSm^ìo, Et fece M^otatione in morte Sei 1
qo de ff ordine Se Minori, faidiei difao. De o
rjtm. De oiigineiTrdiaejveritate* anaoràtate-.
4$ modo of^mrendi eam. De panitentia & fi
Oratio de r^rmatione Eccle&£ in Concilio 1
■terfiii^^oria di Chrifto, C de i Santi . Ban<
tardo f pkUicè rime t^^mvt^t JneUd fritte
Urie . -
. DotSKaìcoVcaicTOV.& Senatore figlmilo gii Si Giovanni jinireAienatohffirif-
fe ^ma CM molta offeruan:^ deUa iingna f^algare, &Ktm imitatiohe degti ottimi anti^
t^f le ^u.tli fi ie^oRo in diner fi volumi di raccolte > Giorgio Gradeiiigo7>.rr Senattt-
te»fiS^iwlo$id iCiadrea > compufeprofe » & rime volrari molto cuUe tfparfe in libri JU
in4 B EL t E V 1 T E
roKdte HihterH amori. Oltre à cAfcriffe akme aratimi > & pdrimekte «lon» Mere
liur^,& potiUcfje nulla tTMditcé' particolari perfiHfiitHtioiieieifiiiHfyUMoù, ta
f H«It apftprtaiie^io a^iUime e^ I/phc t tofi ahen re^rrfe medefimit (t^mtco i be- .
neamminijirartniumipHbUcii. Giouantiì Doaaro 9.& SeMt9rt iht^errimétìS'
wefUmtcfiglimagfA di Benurdo^opiomiitatoper la eU^jitcm^afiia àtMe Hei^beycvm-
f^e varie Oramai. Fra le quali idi motte nome qtielta recitata da ini Heij Marte del
Doge DmatOt &fm(fe dmerfi 'Epip'ammi , & itifcrittioai tonekgojila &gfii4immé~
rauig^ofo . GiTpato G reci > oratere& ^uii^o delle lettere Jaere diede a leggiere -m &•
brettofatitolàiOt'PrixcipiaGràtumatices&'eompofe diuerfe arationi. Gìouxboi An-
drea dalla Crocei ptéùcò vn yolnmejii Cbvn^a diflinto ini-Ì^' net^tefi «mela-
no attimi, &fmgotari infiromenti , Órfecreti in qnelU profeffione . Gioan Pietro Con-
tarini * feceia htflcria delle cofefìucemneUazuerrA TnrchefèacimSetìmfiitei^a gram
.Siàriutadet7iXiimBiniR2?er2Bdi,Filofofò^ McdiCoreUbretoUre adiiierfepra-
Je,<& verfi UtiHiA!r volgarijfcriffe diuerfì trattati nella Medicina . Giulio Balìnoifnc- '
dufie detta greca nella -volgare, i tre libri deUa vita di Mote deferina da paone Hehrea ,
CU trattato diTiutarcodeW amore dei padri verfoi figlinoli. Il libro ^.4rfflotete dette ■
virti. Ilrijhetto deprecettimaralid'EPitetto Stoico .Sermcai di Bafifio tfotto titeh dà
"Prediche . yna hifioria deWorigine & degli accidenti di ein^uioita delle fii Hliifiri eittd
t^ fortev^ di tutto il mondo , Et altre c^e fece i» prof a > & in ver fa , cofi n^a lingua
yotgarecome latina. Giulia da Vonte,deUe Signore diSpilimbergoy madre della famafa
- . Inguai „,.-,- . _._,_.
f!r iliufiri conaiuerfeammtatiom tuttefaltre opere dAnfhtele . Hieronimo Vieltno ■
debordine de 'Predicatqri,prit/iaf^efcoiio.Argolkeiife,& poi di Città "ì^oiia, lefse m
Tadoua per ordine dei Senato té" poi in Koma per eommit^ne di Vi^Vt» Quarto,t^
fece nf^polegia oratoria contra i detrattori dcUa Theohgia , &fpetitdmeMe Scolafii-
ca, C nel ConcOio Tridentino , Defcriptis D.Tboma^^uinatis ltè.2 . In Epifiatam DM
TaHtiadHabreostommentaria.I3efexdiebitscondUiorbislA.Derefidentia Epif(tp9~-
rwB. De Epifcopisqkostititkra vulgo avellani, elucubratio . Nicofe BtAarigo P.J»
diGiauan BatttjlaSnomo eio^uentiffimotgran letterato, & d'vn eonefcinto vJareifcr^-
fe latinamente la vita d'Andrea Grilli Doge, & di Gajparo Contarino Cardinaleyéf (*•
fcii molte orationi , & morì Bailo a Ct^antinopoli . Paolo Panita P.H^arkodeUa Ke-
publicaimaKdò in Ulte vn libro in Unguanefira intitolato, DcUa perfettione della vita
' elahiflmafenela,inliioeodiLkigiCmtarini Caualiero,tr
I Hile . Paolo Ramoso ,gidfiglitiòto di Gtonan Battifta Secre-
ithmma erudito neUelmgue & nelle feienx^ ,compofe nella
verfi Ialini che Vanno attorno. Et hadèpnblicamenteìntnor^-
'tvtf de Francefchi Cancellar Grande al Senat0t& lonìttaìliH-
■Ct&'Hhetorenobtliffimodenofb'i^mi.
ta feritto FI. libri lattai , deU'imprefa di Cefiantinopoli fati»
cipato dilìenrico Dandolotanno 1202. tratti daicammenta-
oCoMahmhfT Scrutar Francefe . Eituttania ha perlema/ti
ratori di San Marco , tome i più lUujiri Senatori , <^ bimfini
; :he ladtbia basiao in ogni tempo la Repubtica . Pietro Gioftì-
mdòtn (iicelahifloriaFcncta in lingua latina, dal pmcifì^
9pi,difimtaiB ii,lAri,trtio(tafoimf^9Ì^atd$i6ifff;egQH^
rote*
AiAtfAlUmaeldc lIUBkudM crime de SermJ>ùe$9re^ Theohp%& TréékétoteM ceni*
l^in volgare tDeWeirmtùr cbriliiam> Uh.^.Vn Ukro del modo (Uàmfeffarfi . Sermom di*
merfk Ub.%Me(4e^Manfimalt.SermmdiSmtiP€rtknofM9^& >MeJ^$tmef^
^ai^EpifioUéiSmTMdioaiGaUtbi. Scrife poiìatìnamente TmegrHcum Ma^tHd^
MNtm^ Commentmium m HiftoriamfrairumStrMùrum. De i^iris iU^ribmfuétrehtio^
mh^ SnéBmukmts m Vfalmos aliquota & de fcripter^ms Fenetis^mit^ da hóì$ d^ria
Mfue/Utìftd^ .
Scba<HanoErizoP.f^iMMBf >^Ff/ef^^ ni^
ihodMmmtilièorMm 9 mdmnod Cardinal CerH^^ Marcello Secondo .
luAreggèmeneo ògotmM cmUe. Fna efpofitmeifipra le tre canini del Tetrarca^hii-^
moie ieertf^relk. Fn difcvrfofofra le medaglie degli antichi^ con la dichiaratone delle
immete eot^febm pfSr delle medaglie de gli Imperatori Romani . Stefano Tiq>òlo P. ^r
jdimàÈdi tatedetto » & nipote di Stefano Trocnratore » monde in luce % tibJeccm Ucà^
Hemicarum contemplationnm. Tomafo Conttrini ?.raroi& figlinolo di Marc' Untonia
SaMaiore$ cemfofe ynUbroi De bmnana tranqMifate, & tuttama ferine .
• • m
SEBASTIANO VfiMIERO DOGE tXXXV.
ANNO X577*
Pniterdfequie del Principe Mocenigo t &A\Sx£q per tutto m defiderio ìncredi-
ìbikfCheU TÌrttt del Vcnieco fbfle preanata in quefta occafìone » dalla Repa*
bKcaf lkcM«e egli ben mericana . Perciodbe haneadofi fotto 'A6ao felidflltno òe^,
neralata ^ conferuau la Rraublica Cbrift iaèa « con ma memoranda rittoda j pa*
fcoacbe quantùnque poteflehauenn&condo hocdinario 9 qualcke compeutorev
non fi dooeflc però mcttfgc almna itfTOidti odia faa dcttione » tùz che oifqgnafif
ie creario a voce itale era la fua bìonti % & la fi«fca memoria del fuo belliéimo £stt*
WiperloqBaknonfibaueuaabadarpnnDOti aiUocada nel più fublime grado
<leUaCittd> aceioche apparendo il premio del bio valore» agii occhi di roteo A
fiu>ado9fiii:edciredieIaKepublicanonlarciagiaaiain fensapremio^
Et a[lloira il mondo non s*in^aanò ponto del fuo giuditkK Condofia che ridotti I
2oartotaunoinfiemc(ttd corpo de quali era anco U fua perfona )i gli vndid di
ìiugoOf alle treded faore > il^omo medefimo non competendoalqmo >j^faiuen«
do tutti i quaranta notato fui bollettini il fuo nome folo» fu baUot^to aUedied
fette bore» & rifcoffi: tutti iqoarì^Ka(uflS:agi;. Onde publicatafilafuk-elettìone»
fomirab^colailfentirerallegrezzapublica per cofi fatta a(sbntione« Ma qudlf
dte fu mioMo>& grato fpettacob ad ogniuno» Se che piacile molto * fu die niella^
calca dellcgcnd d'o^ forte ch^ andaucono in palazso a rallegrarfi con lui $ fbrfc
ben io.TutdiijCor£^tanuletiua«glibadaronoipiedi»Ckdaltandoc^ vocit
diceuano ch'egli era audio inuittiiamo Generale» che vincendo la loco arnuta» 4c
rintnnando & Corze Turchefdiofi età mcflò in capo quella beiuneritata cocoqa »
&gli àugurarqtio lunga & felice vira . Ai|uali il Principe tutto gratiolo » fatte mot-*
te carezze» die^e loto diuedi doni>con animo liberale & cortefe.Indi a pochi gior-
iù»(uroiìocreiQxsnqiyeOMTettodfopEak leggi» aceioche regoh^ di
X>afc»o^ . .
. •'/ Per-
il* D E IL LE V ITE
Kdgaatif fi vedeca gran confufione nelk cauTe» ÌQ p^
tono GioittnniÒomco» lacomoGtrfbniVftiQcefco V cn^^
del Doeie» dq>ofto il p;ra|dò di Con^icro» era ftaco creato SauioOraode % Giofti'
nìanaÓiuffiniatii^ft Laigi MicheÌe>aHora AbogadoGs» tvcd Senatori jgraiiìffimi» Se
éi conofctiito calore. Et percioche i prezzi delle cofcific delle merci di Veoetiai per.
r mgordigta del guadagnoierano falice tanto sdcofdie fi trooaua ojgni cola eifer e»*?
ra oltre modojò per la^pefte paflatas ò per qual fi voglia altra cagione» pMie a Pa*^
drì» (Ù far rnioua ilBgotarione fopra Pani» & ibpra i pK
ordine antico regolato dalle leggi é Et furono fatti Topra ciò»MarcoQJu(linìaao v^
Lorenzo Bernardot Sebaftiano Barbarigo* Nicolò C^oirinotjc.Li;^ Cottcaom • Ec
fbrono atico creati trealtrì Senatori fopra la francafone deUa Zecc». Petciodic^
eifendofi per la guerra paffata 6itti diuerfi debiti»piac<iae al Senato (pec.ìoaentio-.
ne di Oio.Francefce de Prìoli» Grauiffimo > & Predariffinao Sen^tore)diiéftjtifiàre^
adognivnOjtfuo. •
Onde trouarofi il modo di (grauar la Republ. il Princicie nel fiio pff&io éóMux 9,
dopò la fua creatione> ricordando la predetta materia 9 u elefiero fopra cìÒj ii pre-
detto Gian Franccfco de Prioli» Antonio Bragadino > & lacomo Guflòni, Etquafi
in quefto tempo (leffO) venne da Roma Moni^nor Annibale di Capoua>eletto Ax-«.
ciuefcouo d'Otranto» Nuntio del Papa • La cui venuta fu grata a Padri > si per la^
memoria del Zio 1 che altre volte ci /b Legato con fatisfattione del Publico^; & si
perche con la venuta fua » pareua che fi doueflero aprire i pafii & liberar la Cieti •
ch'era ftata ferrata dalla parte della Romagna» per la pefte paflkti « Eu pacimentg^
grata» perdie edijportò a donar al Principe la rofa d'oro pec nome del rapa * Dd«
no confueto a »rn da Pontefici» a piùcan & amici Principi loro^ Si dooogii faitto
<ia Papa Ateflandro III. all'ago Sebaftiano Doge l'anno 1 177. &. h cctenooniadi
darla al Do^e» fi fece in San Marco con bella pompa. Et indra is-gtorobcbefiia^
»i. di Lugbo»fitiberòla Cittalxxm fommaiefti:£c lecitia.
Et nel public» la liberatione » il Prìncipe}& la Signoria » con tutto ilpòpolo di
Vìtnctia» vifitò folennenKnte» con pùblica fefta & cUioctone.» la naoua Chiefii (aa^
ésca alla Giudecca»& confacrata al nome del Redentore . Non mdto dopò»cfleii*
do venuto EDioccerOrmadetto Vefcouodi Padoua# ii Pontefice d^Ic quei ricco
Vefconado a Federigo Comaro»allora Vefcouodi BcrgamowEt volteche la Chie*
la di Bergamo foffe di Hieronimo Ragazzoni^ che era prima Vefcouo di Nouara $
con moka confolatione de Padri » vedendo ritornar ^viia Cbiei^ neUa famigiia^
Comara che la haccua anticamente pofieduta moki anni inami » & l'altra in vna^
caia benemerita di Tuoi cittadini • Perck)cheil Aogizsoni aa firatetto di lacomo «
te di Placido > molco amati acnendne dalla Republica per kx|ualiti» Se per kfati*
che fatte d a loro per la Patrisl . Dauaxio (blamente alcun tranaglio le cofe di Brc*
kìAé Conciofia che entratoui il cont^io» s'era ridotta a tanu/citremksi » che venei
mòrinano moiri al giorno : onde à %6. di Luglio » il Prìncipe col Senaco > 6ecero per
tre di proccffioni cliiiotiflime»pr«andO' Dio i^rla fua liberatione» Pochi mcfi
dapoi s'intefc»ch\:(iendo ftata ucch^giata la ricca cstti d'Anuerla dalli Spagnoo-i
li» il popolo fottenato» fi era ribellai cUl Ré FilippOi& ch'era ftato fhiayn^»^ T Ar*
c^uca Matt h ìtst fotto al qoale trattauano di fottoporfi »
'•' L'inno poi xy7*i 20^ Dicenibre a 22 .hore fi appiccò fuoco in palazzo »&ef-%
fendo il vento afiai gagliardo» arfe la Sala dello Scrutinio » col CoUc^io dcDodki »
' ^poi
DE^RINGIM tra XML 617
iStp<Àpi(Mtinéo ìnàrmhdiArotCefmmttìteil Colico de 7CXV«.IiCAQceI^r»ù
delle fcrìttiiredeNocàrÌ4»orti> & laQuaraacia Nuotiacfae' tmlifopn . Et entra-
tDdi <)uindj fid Satone del G ran Coii(@io> to abbrodò n
Tramigliò molto queAoi accidente» non porci Nobili in Tniuei^^ ncuanco il
9rindpc# di oianicra» che da indi in poi non fii reduco più alloro * oedlbiiona n>
glia.
Ora il PrìndpeMKnmato^nK>ltianniftioÌ9fopi^^
faua di celebrar la felta della Pnncipafla Cecilia Cootarina fua donna» Se che Fran*
cdfco Mon^fino (oo genero» gentiihuonao di molto valore» & di conofciota botuil »
prq>araaa le cofenòcciTarie pertanto trionfo^ da rn grane acddonte» paisòdt
queda vira allÌ3.diMartoi l'anno 1578. Et facteftle cerimonie in San Marco(pcr
rifpetto dei tempo piouofo) che fì £unio in San Giooaoni & Paolo » lodato da Gre*
Sm Mancino Dottore » &huomodi molte lettere »fii feppellitoa gli Angeli di
arano» con dolore vnioeriale della Qtut» poi che huomo tanto celcbre»& amato
da ogm>no»hebbecofi poco tempo di godere il ben meritato fuo Principato. H
coi ritratto inficine con lacotazzina dcìu quale era veftito il giorno della battaglia
oauale» ridìiefto dall'Arciduca d'Auftria aLSenato » per coUocarb nel fuo Mimo $
gK fn amoreuolmente mandato. Et in Palaazo il fuo breue è qoefto •
Ldùream Jiruàtée PdtrUy quàm drmdtus jfmperdtor dd
EchÌMuiés fduU dftte m triumfbm» ntttkréim , Prinee^s
*V»d ornnmm finteutU credtus y itd duili moderdtt»né mté-
nmiy •ut Mium nlìquerim yfuerim ne m Re^uh. dJmùtt-'
I ffémd* *Pfmcefs infiimr (jjf fin^Ur , dc m rtkut htUkif
^ 'firtmO* filkitf Imftrdtor .
SCRITTORI VENETI.
« * m *
m * »
• * -f
Eftic dfarvf H IMmfkfto del reniero fioriJo per gli u^apnristi htiommi e€C^k»tì ncl^
te dottrine, oitrt afreieitù Conciona che Ai^ellco Bonriccio ie^ coitigreg^ttmr
«e di 5.Sabtét(hrt9eamp€fe anmnenitoriaparapbrajuca m treslibrùs UriftateUs de édmi*
ma^ Ccmmentaria in ùkPauU Mpifioks . Sitppr Efrifiolas Cmmkm ^eirfiiper Eitati^tiA
^mlmtr laamis . Benedetto Guidi AfimacaCafitunfepdi Sm Gm^àt^tere^
emnpoft^efien^gimatttatùjmotteSmeake fìleggmoneUerime didittcrfi^ D^tr^
Ctftris^^ ItgutnedtKeuctieni Trieftini • ettmumtkTafftggiti' correrie cbcfec^*^
niTardmmi Prèdi* t^iTrogrelJidelìtwmatidali^69^fÌMaddÌd^Ay'ittmtt. Vett
àmcpft jisnmaMni^ 'Frefmamf^ptét tptéWro Tamià'oratìottilatme delti fiiota^ Cttù*
rn yefam^ faUgmfmcdétbà^écmpwte . Stri^ émoLt FitAtàMwtcQtkaMQT.
J>oUapf&€étkdiero%diefiàpéidre^dàMaitbefkTr9Ctmtt^ diS^m ìtéOrco ^ Et eompefit
f^i£hs^iipdtiT9etid^UfMA^
iJtaidiUn Gmgitkdt^4kf*w^€detUSf^
€iS UELL E V rT15
4é%&delU terra. Ciao Bacdfta BcnaxàmV. tr al prrfeate jtmgadmrM O
4tmAilifimofptriiùtf(mfPeyHlibrom^^
mìiiatì&zB\cmVkmam)diS.^poUmare%&F^
EfótMetrOratm$confiikCkertmiai9ù9^alfrtfeMebM ferie mam U^t(fmemU-
tuta lat^ dei nomi Smotti d^iiHtapereriiHeii.AlfAeto%fi come gii emimtièt^tia^
$iam$iH/mofaceriou,fmoreeenore.lhetomx^ DkdoV. diede in Ime imé^coi^p
metta f^ittoria deljuimlinnù a Marcammo Barbai^ Vrocmra^
fiemHioneUfiuem^iiijitdUammiraniatìùm
saABaéMQ?.difpiritoimueeefC'prMlaiU%cmmf^^
tre occafiom^nelU morte del Vrincipe Scbafiiam temerò • Nicolò Bcraar^ Cnmmin
tigolarediSa9SpiritOjJcril}ei»y^arc,r^
Sm Michek fre^amiffimo MedicoiU ipufii tempi fftriffe im libro De m^^one famdms
ie$¥ebribiuomMÌmsM^fimwHmèemki^ exambemataapfmrere jolent %
ekefiHtroHaapprefloifmibereii^mmiranno i578.0ctauiaao Msfggio Seeretario »
IfifciòdifHOfdelegatol&rofetetido^de^nimitr^
Volgare %^Diah^ di Vlaume. VEpifiole di Cicerone a i4. Ermo %&mlibroi'Epiliér
kt>XTdiyerftLatini&f^olgari.YLoccQ^ÌÌcxicàem ^fecedneXanemamtragjUF'j^
mtti.yna fiameduatìone fi^ra la donna i^ftita diSole$ defarittada SanGiomuam
WfUfjtpocaUpft. DinerfiSalmiin dinerfi fagotti. Et {ette Homelie i. nelU cdamità
4<llfIlefnbficaChrifiiana^
NICOLO DA PONTE DOGE LXXKVL
AK(NO 1578.
DQp^itVeniero» fii alliinto s Mkold dt Pente Proc^^
di 88. anni $ eccellente nelb fcienze > nelle anali leflfe vn tempo ia Venetia ne
looi orimi tempi • Ma datofi poi al gouenx> della Rcpnblica anaasè- tanto co»le^
file fingolari qualitit che trapadando per tutti i gradi> che fi poflbno otteneie io^
qnefta patria» da vn fegnalataieaIore»fÌLfattafinalmente Prìnope detta Città. Per*
Cloche quefto Senatore >in(bructo ottimamente nd maoc^ di Stato >8c ftmim«-
stente pratico deU'attiom'publiche&ciuiH^era in molta nputatiooe. IJ. c]uak>
tìuitapUccehbe aUon»quanto che nundStto aKPonteficei qoafi (àcmMù co Padri
pmdcntimma]
per Ut pace fiuta col Torco» lo fece con vt>grauidin(]o»& pmdcntinima raagma*
mente »j«ftaff di maniera fodis£stcto I che il Pontéfice lodò pu^
AMt>^i Piàù «che haacfinafiniu con la pace kLfraon
Nte>(ttoteff^adùncpteripofiuKbfiUQttÌ9 tott^kfiia pacifica aamuniftr»-
lÌMey &gpdeita mtranqnilliiiimoripofo ^mentre che il 1i||ootratii^liatodaU*ar-
ini Perfiane^ cootendeua cof fiioconcorrente . LlnnoXeconteddiiio Priocipata
amennecoia gcatiffinu a Padri • Goncìofia che hauendo Francefca ^Medici
GraikDuca di Tofcana» 8t potenti Ano Prencìpe ki ItaUajtolto pet denoatiìanak
^UtteladiBartok>meo Cappello nobiliffimo&nato^ per
seme deiTtao» & delIfalcrosVincipe Mario Sforza «a dar ooticia di qiiefte £uxo »à
^adrì • I quali fimtendoto Sforia» che elpofe l'ani^
MflEifnewfiodiflnMcn»ciieìitteiidikittfilCiaceBio da «m. wjgrfttlìbiig dakettSA
DE PRINCIPI LIB. XIII. si^
che fi btaù^T entro a petti loro» verfarooo lacrime gin de gli occhi. Et indi i pò*
co> riootti in Senato» crearono Caualicro Bartolomeo con Vittorio fuo figliuolo •
Et adottarono per figliuola della Republiqi ^la detta Bianca Gran Duchcfla » in-»
ouella maniera ch'em fecero gii Caterina Comara Regina di Cipri . Et haueiido
poiuerfale fatta dimoftratione di letitia allora & poi > quando ci venne Don Gio-
oannino de Medici fratello del G r|flBuca) (i crearono oratori a i detti G ran Prin*
qpii Gtouanni Mtehele i & AntoniWiepolo grauiffimi Senatori 9 accioche s'alle-
^:ai[rero in nome de i Padri 9 & fi trouaflero in Fiorenza 9 alla coronatione della^
Urao Duchefla .
L*jiltro anno poi iu creato Procuratore di San Marco 9 Nicolò da Ponte 9 nipote
deTDpge per Antonio vn^nitx^ fuo figliuolo 9 con molto gaudio della Città . Et
<poco ftance mancato Andrea Fnzsiero CancelUer Gttode 9 fu fatto in fuo luogo $
Giouanni Formento 9 allora Secretano del Configlio de Dieci • JI quale 9 hauendo
£ttto pili di XX* legationi per la Republiol & maneggiate diuerfe cofe imikntan*
ti per ieÌ9 coamolta fodisfattione9 per l'accortezza del fuo Tiuaciflimo ingegno 9 fi
fi;a acquili^ la gratiafua 9 & in confeguenza lo honor fupremo de glihohprati
làttadini.
Si mandò etiandió in cjuefto tempo a Carlo Filit>frrto nuouo Duca di Sauoia^ »
Miarco Giulliniaab9 figliuolo gid di Francefco9 Patf trio di molta ftjma9 per Amba-
((datore d coodolerfi aella morte di EmanneHo flib padre 9 atfettionato molto a^
quefta Rraublic^ à rall^arfi con lui deHa fua fncceflìone.Et ne medcfimi tem*
pÌ9 fi erelle dal Patriarca Triuifano il feminario fecondo l'ordine delle conftitutio-
ni del Concilio di Trento * Accioche 9 hauendo ridotto il cloro alle fue débite rego-
lationÌ9fi aUieoi nuoua & ben regola generatioae per la vi^ia del Signore . Inol-
tre fi dclfi>eròd?abbellir la piazza con fabriche honorate fimili all'ah're che^i fo-
ao • Onde iPtocoratori deSupra > fi pofero ad efiettuarlo conWni (ollecitudine 1^
cura • Et perdoche poco prima il Ré Filippo per fucceiffione fi era irt^patronito dd
Regno difòrtogallo perla morte del fuo Rè naturale 9 il Senato dtefle{>er Amba-
fdatod 9 Vincenzo Trono » & Hieronimo Lippomano 9 amenddb Cau^erì9 & ^e*
naoDri honoratiffimi > accioche andaflero à raJlegrarfi con fua Maefti > àtìr^o rie-
€oA felice acquifto •
Ma oimègcbe inentre io krìùoy Paolo Orfino è morto. Quel Paolo Principe Ro-
mano» ai ^uolo di Camillo daLamentana9& fratellodi Latino 9 illuftriffiai#
. Canaiìero deU*etd noftra9 nel qoale effendo tu3ti gli ornamenti 4i virtù ciuile »
di guerra» & di lettere «nconuchtariflimo per lo fplendor della cafa 9 8^
per moki honon aà^uinati nella miUtia 9 era mio protettore >
l( SigQQÌ:e • Onde Meno la mano dalla vita del Ponte ^ poi
die KT qocfia inafpettata morte 9 veramente ponte
l'eterna vita» la penna è diuenata metta »
& dolente.
I •
^ ^ »
ADDh
ADDITIONE
ET CONTINVATIONE
Delle Vite
DE P R E N C I P I,
Sìdo a Domenica Contariai > che glotiofaaMace
viueal peefente^
pi TX aiVSTìHlAHO MARTINIONI
Pdotopretf TitoKitoiJiS&^poftoli.&ArdpfictedellaVcdcnKb. ~
Caogrcgatioac diS.Saruatore ..
AUÙITIOKE.
ò t£ cote Cerine d^l SftifounuMidlà vitt di qtttOo Prendoe »,
corìcicheltanao i583.GÌQiMmni BafìtìoRé ii Molcòuia^.
andò vn f uo Arobaiciatoc i Padri ^ U coiTtf ^o^enza di
:gotij,>jecoinnHicauoiwdiincc£antie fra Vcnecum >. e Mo-
Miìci) 6t auco {KrdiTpoae il Papa , fltiiMBUOccì la. Republi-
»& altrÌ,Bccnci{U Chriftiam'aU&Merta^JKtro tlTurco. Nel-
(lefTo tempo • <U)uendo palTat: di Germania -ia Spagna MarÌA
Aufleiacagm Hgliuoladi CarlaQuinto > e Mc^tie. di MaiCoii-
liuìo Imperatore > Madcedi KodMa»e foeeUadi f ilippo.I-i^Récu-Spsgpai-IaRe-
publtcamandòneiconfìni.delErioIiqilàtEro^ pnacìpali Scnatodicne furono:
Iacopo Forcarinik.GiouanniMif:hiè)c Procuratori di' San Marco» Giouaoni So-
ranzoi e Antonio Ttepolo tutti Caualicri a riceucria>« cofop^narla perdooe do-
uca paflàre ; & acciò roffe Tpefìua fptendidamcntc >.e regalmente gli ballottarona
mille Cecchini al giorno ^
CÌaa~
DE PIBLINCIPI LIB. XIII. «ir
Giunta i cotìRrd delk>$tat<ht>rdiiiò cflie^I mperatrìco i Claudio Trìuitio > che fé
ne paflàfle a Venecia a render gratie al Senato de di Ik>nori riceuuti. Venne anco-
ra da Coftandnopdi vn perfonasgio Turco > fpedito da Amuraca inuitar la Mae*
Uà Publica allaTolennicd » che fi d^oiteua fare in quella CitealxieMa Circoncifione pt
Mehemet fuo figliuolo ; per il che fu da Padri eletto Iacopo SoranzóProcnrator ài
San Marco i che altre Volte era (tato Bailo appreflb quella Poten» > acciò affidefle
à qneila cerimonia in nome Publico .Crearlo Decimo Terzo nel 1 582* rifÌorii)ò
r anno» acciò fi celebrafle la PUfcua fecoadò il Decreto delConcilio Nicéno. Anna
Duca di Gioiofaiparentedel Re di Francia 9 ^enutp in queft'anno a Venetia yc ri«
cercando d'efler fatto Nòbile Patritio VenetOi fiì dal Senato»^ Maggior Conifiglio
gratiaco^ Terminò Vanno x^Sj^-convna numerora>& preclara Creadone di i9«
cardinali tutti foggetti Illuftri perfiafcita > per Virtn >pcr Dottrina > e per cflcm-
plaritd di vita > (riquali fiìAgofUnoValiero Vefcouo di Verona >Prehm>moI(o
Venerando .
Li Ambafciatori Giapponefì 9 mandati da loroKè aciconoTcer il Papa per reto
Vicario cH Chrifte ih tenrayiUiaciargli il piede» & apre({»rgli la dovuta dobedien-
iZf come quelli» che ^lafeiato il<ulto de la^fi Dei) haflcuano àbbraitdato la vera»e
fitntaPede Chrfltiana^ Tennero anco a Venetia nel mefe di Giugno del 1 5 85 • On«
de ricetaiti benigntmente da Padri» e con ogmdimoftratione d'afietto» e di giubi*
lo» dopò hauetgli fatto rederele coTe notabili ddfa Citti» ordinarono» che la prò-
ctffione.» folita farfi egn*anno a 15 • di Giuj^ per T ApfKnritione del Corpo dt San
Marco» fo(fe differita a 29. Feftirati di {.Pietro » nel qual giorno poi fu fatta con^
•Miit\>rdine di diuotione » e con tanta folennitl » che apportò e flnpore > e meraui-*
glia ; poiché tì erano immenfità di ori »^ d'Attenti » ^uali diflxibulti ingcspoU^
mente» formauano mille forme diktteuoli dipicamidi^di colonne»di ftelle»dt Leo«
oi» d'Aquile» ed'infinicealtre • Vi erano Reliquie de Santi jn gran numero^ Vi fiè
rapprelentato al vino i miracoli » vice » e martiri) di moiri Santi . V^interuenne il
Clero tutto Sdcolare>e Regolare. Le tOBciat& altri immi minori»fuffono copioifif in*
^merabili : Onde tutto rìufcì di fingolare > e mirabtl pòo^a • Licentiadu » dopò
quefte cofe» dal Publico 9 partirono dii:itomo<ie loro remotiffimipadt « In queAi
{ giorni morì Gregorio xnu di eti d*anni 8 1 .in cui kiogo fnoreato il Cardinal Fé*
ice Pieretti da MonTalto» chiamato poi Sido V. al quale mandò il Senato quattro
preftanrifEmi Senatori>che furono: Iacopo FofcariQùMarCAntonio Barbàtt>>Pro«
coratorì di S.Marco»Marin Gn'mani> e Leonardo Donato a complire cop^.Sanri-
ìii€ rallegrarfi detlafua afluntione al Poncifìcaco . E per^orrifpondej^^fcon efiètti
di gratitudine alle corteli dimoftrationi»& ottima volenti dixiueftoiitioiio Ponte-
iìce»furono<reati Nobili Veneti>dcl Ma^ior ConfiglloyAreflandrò Cardio. Mon^
calto>e Michiele Peretti Nepoti di S^antici» alla qujue donarono ancoilnobtle « e
f rande Palazzo » che era del Doge AndreaGritti» fioiato vicino alla Chiedi di San
ranccfco della Vigna» per refìcfenza de Nuntij della S.Sede.Mori fìiialaiente<|uo-
ilo fa^io>(>rud€nteie vìrtuofo Prencipe l'anno 1 5S5 . ilinefe di Luglio d*e€d d'anni
9^ & U fettinìo del fuo Principato. Alla fua effigie poOa nella (ala dcSloScrutinio »
|à pofta la qui forco rcgitkara infcritcionc z
Re$np9$b. grauiffimoxrealiiMliheratam^MpliirimisMtt^
fnbpdijs^ O* PécU ornAtntntis duUam^ reliani .
SCRIT-
tfii DELLE VITE
SeillTTORI VENETI.
Luci'
FFioriron$ net Trindpaìojmtttiogù infrafcriui Scr inori.
Antonio Poloi figUuolopd di France]c<hdjefeceflampare il LibrOiiutitoUto : ^^,^
darium potcftaiis Vapalisy cr altri ancora ^ come > "Houum veritatis lumen in tres likros
j£riflotetìideanima.oibbreiiiationesyeritatis animar ationalis. Dilucidatio veritatis^
in proaminm phypcontm j£rìflotelis^ Et Digreffiodc ChrculolaSeo in defenfionem jiri^'
fiotelis. .
Celio Ms^no Secret ar'^fcr^e^iUerJe Rme > così nel {oggetto della littoria 9 come
anco in altre occaponi .
Cornelio de Francefchi MonacodiS.BenedettOxCompofe Comnientarij fopra l*Epi^
Jtole di San Vaolo àgli Hebrei . Fn* apologia . l^ri Or atione fopra U ^iatmUà del Smch-
re. Et trainffe in kuino^legratiejcbefi renderono a Dio nella linguagrec^fer lo conìuttar
7{atudedeli$7i.
Francefco Veniero.P. Minohgid diCiouptni jindreai&fr atetto di Domenieopfi^
lofofh & Senatore prefianti^mo pmjlicò > con tutto che foffe 9 &fia di continuo impedita
ne igramffhni maneggi della RepubLQuattro libri [opra t^^nimadi . 4nftotete. Kn dia-^
lego della yolontd humana . Et rn libro della generat ione > e corruttkme •
Francefco Gradenigo.P. Di Marino^ fcrtue rime con molta lode.
Gabriello ^itnoxai Canonico regolare Lateranenfe^et Abbate della CarHÀ^loqueié*
tiffimo, & celebre Oratore^ Tredicatore» mandò fféori Vredichc m dinerfe materie li-
bro primo. Himete verp/pirituali con lefue annotatimi • Sermoni mordi . ^nnotatiom
Jbpra tutta la Biblia . Vn Dittionario Theologiòo . Sette Trediche [opra fette paroUiétf
Cbrifh dette in Croce . Tarafrafi fopra i Salmi di Dmt , lit KtJtf de Santi i UT m likm
detto: De Chriflo prafigna0 , in lingua latina.
Giouanni Ingcgnicro, pì-eflamiffimojGiwfifconfMUot Frhfofo tmo^ e Fefcouo di Capa
élfbriay lefie ragion cimle m Tauìa,&fcrifie diuerft Confubi,e trattati in legge „
Girolamo Regazzoni > f^efcouopnmadiFamagofla > e poi di 7{ouarrA7^ bora di
Bergamo^ commentò , & efpofc CEpifMs , & eorationi di Cicerone contra Marc' .4ì9t0^
mia. Et fece tre oratiom, recitate da lui nel Concilio di Trento .
Girolamo Caf^Uo.P. figliuolo di rincenxj) Senatore^^Sr herede del vahrct e tpimh^
docbefiadcUaglortadirincemLO,gidiaMftret&piA>Qlte Generale deW Armata di
Mare, & Trocurator di San Marco,compofe -pn libro intitolato: De Difdplinis tngennism
yrbelibtra, liberoque im$ene Signis i per compendium in capita refolutìs Ièri fex .
Giacomo TicpoJo > Theologo , dr Oratore tfcriffegid akuni P^erfpneUa yenuta del
S^ di Francia a Fenetia. Et un libra con titolo di Gigli reali toro^a imttatàme di THndos-
ro Greco, & bora predica con molta lode di Eloquew:^ .
Pietro F liomufo Canonico di S. Marco, & T tonano di San Vaternianojfuomo didot-^
nina^e bontà p^jgolare, diede alla {lampa diuerfe Orationi ktine , &Epiftoleinpii ma--
$erie. Il modo dt con feffare fecondo S.Antonino, & i tfe libri degli Offici di M.TullHh ri^
dotte iti Tauole lame . Et anco i tre libri degli ofici di S.Ambrogio% in tauole Folgari^
Fna raccolta di cornetti , & di eiocutioni , tratte datl*EpiJioie del detto M. Tullio Ciceri
rone.
Tomafo Contarini.P./^////ofo di Mère Antonio Senatore, compofe im libro dcHu^
mah -i *'anquUtitate .
PAS-
DE PRINCIPI LIB.'XJH <fa^
té-
*•
^ASQVALE CICOGNA DOGE LXXXVIt.
ANNOi$8$.
»
MOrto il Pontcì fiì creato Doge Pafqualc Cicogna Precuracor éi San Marco di
età d'anni i^tiZ. di Agolio giorno di Domenica > mentre fé ne ftatia in^
OrationcneUa Cniefa de Crocecchieri> Soggetto riguardeuole per l'iniiocensa^
ddla vita> e p^r Kint^fiti de coftumi »
. Sottoqueflo Preoape fi godè lieta* e tranquilla pace > e penciò s'abbellì la Citti
difnMiolie^ e fcióate fabrtctie» e di nobiUffiov Bdihd) • Si toadacono mioue Chie-
(e# aiit^ife ne rinodaraoo •
Succefla in quefti giorni la mortedi Sforzia Pallauicino^gQuernator. dell' Armi
deUa> Republica ^ik qudQa.caricadatta dal Senato a Gio: Battifta dal Monte » fa§-
gi0« e raJoroTo Capitano •
Predò il Publico ad Henrico Terzo Rè di: Francia molta fomma d'oro per \èL
gnertacoQtto^Iitiugonòtti .
rJFù pQdo Parte d'erger yn publico Banco doue i Mercanti potefleto poner ficu^
rìdblwódmari^pero^otiarcbegirarliaJoroix»!^^ chia«
mato Banco dal Giro.
NeH*anno 1587. CaHo Emanuele DucadiSauoia.inuitò il Prencipea tener al
Sacro Fonte Filippo Eaiat)ue)c(cio*Prifi>Q8etiito> natogli di.Catterina 6gliadiFi? .
Itppo Rè di Spagna • Alla qual cerimom'a fu mandato mnome PuUico Agoftino ..
Moìrto C ulielmo Ducadi Mantoiub dattiooe t>arte al Senato da Vicont 0 fuo fir
gHuolo» the fucccdcua nei Ducato > mandaìrono i Padri a dokrfi dcfia morte » U a
rafle^arfi della Aia fiicceffiooe f FranccTco Contarìni . Come anco (u mandato jn •
iTotcana Tomafo Contarìni a condolerà con Ferdinando de Medici >cheeraCar*
cUnalcddla morte fuccefla di Fcancefico gran Duca Tuo fratello > e di Bianca (ua^ ^
fDOglie poco dopò > Et a rallcgrarfi dellaTucceinoneXua a quel Principato ; l^sfxr ,
Ilo tempo ancora 'venne a Veneta Stanislao, Refca» Abbate AndreTcouii^e:^^»
inandito Ambafciatore al Prencipe» & i Padri dafiigifmondo Prenctpedi Suetiar..
elettoRé éì Polonia > figaificandoli tinanto ti etaiHrcadiito n^ concorfo a<)uclia^
Corona» e dattogU parte della Tua clecti one^^ & inicoroiutiotKnj^i ofiediMt in(jeai«
rimpiegp delle lue Armi^delle fue forze » e d'ogì». fuo potere , Oqdo,i?f<^atie a^c
Sigii mondo con lettere» datte a Pietro Duodo » mandato Oratore ^ S.Muefti per
coRgràtularfi in nome della Republ. della ina feliciti >Se pro(peritd«-
• Fjì Qomimeflò dal Senato a Gio: Battiftadal Montedi portare in.Caadia » aca^ ;
vifiatiitta rifoktioOecaato il (ito di dTai vifitate le Fof tcn^r ^Aarc|ta%;.k MiUtif r\
proucdeffein fine a tutco^eUo fofle nciceHarjio per renderla ^ortebe^fi^ura* : < >
- L^aniio 1 5 89. Henrico TerzoRè di Fraacia bx vci^ifo da [9^QfK> denteate Firaìe
Domenicano. rf : !
: Si diede principio a fabrìcar le prigioni oltre ilCaoalet dctiolUordi Paljwjio*.
che prima erano ficuate fotto al Palazzo ciuiie «
- Ncli59(xcapitòin Vcnctiavntal Marco Br^adìno Qipriotto <ìettp Manuv^
gnd» il quale daua ad'ititcndere di tramutar il Mercurio inoro i e ne faceua l'erpe* ^
i^twk aUa prefetiM de Soggetti grandi» fé beie rare volte»& in poca quantiti > Ai-
Rr ceti-
6à^ DtErLF V I TI :
tendo di craefte maiuera: ^li rMuc^
pena fi vedeua!^ qoitAft fn«^and#la<0n jlMdK»Mo^d^ in cert^^
proportionef ritornauaf òro nella qoantiti di^rima » con poco difcapko i ma fi-
nimmoie perfectiffimo: onde gli biié«iinMii|^antiiti dalla vifione di tarefperìenEa»
l*adorauanot non s*accorgendOf che quefto non era vn £u: oro; mi m confumarlo»
pìnoheìqifteltof «ihrfi vìdxKea2ifim{Q4k9aàu9^ tbmàmttMx^cottAMcKiit
ricuj ttondQornaua^ioUaqiiaiiMd^diipn^
centO'in>cfroa> mtgtaoia^^icanauaflppffigairfaiwny iti dwrtxto
tiUiuomini* e da Prcncipi di tutta Italia » daqMttenpdslxzinqriiiaiiiftaQMcenar^
dòjcoftni ad^afiitecMtt^Utazads AncboarOttidatopote^ tUtkfijiidciu »
delitiofUfiffio p0Mli(ko^per.ieoiitiIi^per|cLi^
addobbato di politat e molto ricca fupelletule > ftando luifknMdindxldfigokiiv
dloediicruicon.b8ni;ftectand»4Mkfinàfiin^ .
poiTono ingannar i mortali 9 non tralafciaua di far oro col fanadi)^ JdMcnv- fpei»^
ckiiàokii^'JSip«ndsok>4ietmod» MocM
Alla fine volendo molti de Creditori eflfer pagati» feaefigg^u Fallili v cuttft jtL
Ikmctra^ dOQ«^ qiitrirAltWQiH'cqmM coftft^Er ra«{'iflmAiriganMtai9^0nto
dirói)>io^cce^d9capitaf«iiil4onaooj>coxi«a^^ <
due^fuoiCanii de quali fc ne valeua in corenefandc»& empie. ' " < ; .
*A1lii?<di AgK>^ morr6<9k)uai«»'ftiiiitMOidÀpò^s^
cs(<ii Vcn^ia^pn^lafiMiiioitet-ftidal SocMocMiMilx^^ atlihora>Pi»^
defttì diBrcfci*.
£tÌ27.deiriftefromefed*Ago(lo venne d morte Siftó Quinto > il quale in ^uidi-
dtfmi<r'ì 0*Mf[^iM$O'yàrsgìtvitk PMSxtice>creD^dàcHCamÌialòVeacdiam;.Fé^
i#moC0miw V^(<ooo>di9adbua^eol Ticok>idiSaa&efl&iio& jCc^
OkpVmi^/afyoMonÙni Vcfoovodè Xcefóai»alqitaicmaQdà A:CapcUo 6m ki
FmìtiMédm99n4tótnBMf<oa^ tìtolo4i Santa Mana in via^ A>SÙko fuccedic^
Gid^BiRltoCUfaM^A^Ott^^ detta. VcbanpiSeciinioi »
cì»^iMPim!9Bmìo1lo&(^ NictttoSftiiidi'auf»
MilaifsANCaràmife^AiiitatCcdlu DeciniauQaacn»ciic morie
• iMsmp Ow^f^-fà^p^»^ m Sedia Iiino«eiitio Nono ». eletto pditiaGio: Ai>-
tMtoil7«<4lineéro»CatìrdinaiedtSatitrqBattro Coronaci » che vifte folo anch^egli
mìOGhécn JS^cH&ki^^^im^sM vide la morce»^ cceationcdi tre Poatefid •
Efann» 15^ A fìMa péftarin Gaiidia» che cftini^ intoma aMd# mila oerfirar nel
corfo di fei mcfh^kkm^wé'. Non mancando intatta caiamiti k IbliedésdinD» e-
fÀfmér&kmèii^^tàe^tìifiO^PPO^ A San* Mavcb^ all!hdhu Ptioueriieor Qe-
DctMe' in qild1Ìegfky?<tK3ildhimoC«|)dk> Duca ; di VOippo^ PaCcpnli^ Cs^utau
no»diBeiid(i(etto0!ì^im'f^d'Mffpr{^hdi^i^^ di viooii
ìi^péàitiii^ tt^féHbSti^é j^pgtt-^i^mtù per (ibìevarqucltaxitti daauitotmaflo*
re; oltre aircflemplariti di Lorenzo Vitturi Arciucfcouo » il quale efbonendo^radi
o^fifj^k^^'WminUknPÌSkt^ procuraci
anco con le Procefiioni » con i*Oratidni^cimrrifìcadoiu^ {dacar rinrdi Dio» ^
dtinpibratilrao^SanM aiticornon lafdaddo alcuna parte deiraffidtHbptffaOò-
<ììknrinfmm^&a(Mìeii^cpe^^ patifoa
liffim^;
^» •??".
no vaue fino j5^(;^ii^l*B4iJÙO0^m VisocUA dkci(^iil ftOTo^^I^rmantfaibrio i
]^drìdiprouederauatyEbf»bmàé»mftQdaQd«m tt^effi in dÈierfcRo
gioni aprocurarae $ e ne condtiflerb da remotimme parti 9 e dall' Ansìptbi^aon^
permiflione del Turco; siche in breue foccorfero al bifo^no • ^pocdie^dalle (erre »
Caftella^e VdlM^i^WinirCcmoMdim j iniVcaieWtiKfaiffiiatpoticci »>li {Hocht per
Jepar^cf hie,640CK)A^ia€ro&c^^ fdSUa ^oùertA » il
^e^ dij^;a0ÌK>lUw^
.Si,4ic«eFfi^ìn(qwft^0W»i>allA!fiiperto^^^
4'aop<)vif>S.7^ '1 ^^
Allì a«diì;ehi^ri»;prjiKHpi<>d6U'am^ i]&]^P^H(uicrcaiO'90iifefieeìt GarditliiejUìp-
vn*'Ambafciaca di quattro AmpHdimi Senatóri » doé : MannGviiiftaiiij>ljaonanb
^Q««99<:w»Ug»i»)B^ji2QCiu^ > AttfiK» ^9adMrò<}aiiaii«ncb cl#
Z^uxdru 0OQS»mi^ miif mi9Miaber{iattiflei0jiifm^ lo HQto
JkiogpfFpikrico Sm»»ifKÌfqf»$hmipowt^ ìhìfRìomaJ t
iì^He^ 4Àtbial^Mt0riQirditHu:tQ> e)gli fuìfoffaimiiò-IVttki8^amtti)}«tt%oteiKod^
Pubit;a9^.4iliei) Viinsoii tmmàzgkl^ixciom'oS^ckimVtì^^
WQ da:Siaan BsLhi^ftf^^&QtMtemc i mtìfiai deih-GraatiiuieiiosirlDODa'^**
jp^ yfoiKbi.per te|EMn»ic>lam9driìj>ft altri jxtt^^
4(cmt&aeAHi^i» f |NM(iide torchi isnofle^perciòfilSeoato^ teoò Ptouéiaìeoi<}e6è-
^t^ AeU'4^t»c9>#el)^Jimf ia Aloumò TiQpol04mikiffifm>«ldk<cdÌ6diii^^
molto temuto da Vfcochi peri danni altre volte apportatigli 9 con c^pk&rxàsld
4ì viariogm fmmH aaorFo^^iI^drcmi><^B alfediarlJ^cotnbatiei^ctbtta&ia^^
j^k (:Àmf^€pfCfkff§iiarij^3 e^toggcrH^tpertroncar le sperete dt Vttf(M>
0Ì ^q^wiwsm^mr^Qìàdìz ftepiiUka^cM rrt(fai genevatioiie..
Connderando i Padri come he i tepi andati>i Torcl^i'stortto Mataodipcpla paif-
iriidf npU/DottmTafomHii maadwcichqiie Sbnattfiti neHapatria «fad mofa' Zac*
ciò» confideraaìfitiretegficflèro TUFOSO ateo; < icomtoòdo pcc iE>iidaauf vnal^»
f ^{imt(:iiei6^?»'Anteatiut«ie>&^n'«fl;aù^ in^
Italia» come haueuano fatto altre volte; e perciò furono spediti MoccVimoàito
Sl(Cbaffb Iacopo t^irnÀ Mann Griittaoi
curatori <y SJiacqD » e Zacctda Comatioi Ctoalieir^
^ JL questi ScàatoripbenchecUgkidkio) e(fa*pr«deiftìe(^hn:cM>«damtCO^
iicptif cperic;! MB'Ar^«iilitifc > efcrtsftsatìoiti:» Gio:BÉikiaaidalMoilt)e« Itoopd
Malareita ^ Entfox> Mahiicino » ManoStoorgiiktno^ e Mikf Aotonm Mmkittàp
di Villa Chiara» con altri Ingegneri ; anali tutti^paflati con celetìti^xibecicoilfi^^
rad quei Gonti>fni»'CQmieAnerO titctia'aaxk<k>iM^^cteìoQedi mlmgotnifìaéu-
rA detto Palm'dda» difcodo dica miglia da Vdinc » come pid atto » e|MJp«4atf I9ié^
altro per fabrkarui deoa f^CKcà » della qtiak tuoko dcircm
piantai fìi fotcnoema^e polla la prima pìcrra a 7.tEU Ottobre>SfOaniJdddìcat^ ftLi
Saiua GiuAina» e memocabile pcrJa Victoria Nataak oittmmriwic» ì 571. caratò
Turchi • . . S ; -^^
Spargcndofi ne i fondamenti » cornee folito far& kf olteteid'oio » t dì Aimfcto i
ncJle qiialida vaaf)arteàinìprontatoniL6ocieakto>^iMfiaRitè fiop A^^
prcfa della R epigei eoo parole d«àttonK^ che dicMio&f^ale<a(i^
Rr a nctia-
/<'
6^6 t) E L L E V 1 T E
netiinun Scc. Anno Domini MDXCm. E daB'altra il dif^no ài cffa ForteiiaJ»
poftoui nel meio vfi*alca CroccyCCHi quc(U infcrìttkMK aU^^
Fori Ifétij, Ualis » & Chriftiana fideipropt^nacnUm .
EtalUCroce:
Inixfc pffMtuta.
Stando nel mezo della Fortezza fcrìtto : Tatma > che cefi (U nominata •
Haoendo Henrico Quatto profetata la Fede Cattolica i Se tffcnéSy (lato acda-
mato Rè di Francia j fu dal Senato eletti Ambaiciatori Vincenzo Gradenijgo » ci»
. Giouanni Delfino eftraordinarij > e Pietro Dnodo ordinarìo>in luocodi Giouanni
Mocenigo 9 che era (lato per il oorfo di fette anni continui AmbafciatOr òiWnarìo
in quél Regno apf>reflbHenricoTeraoprima>e poi ndte turbulenze »etraua^di
' Henrìto Quarto confila foouna lodtper-liMgoti)ardaÌ9 & importanti da lui ma-
ttttgiati con (ingoiar prudenza •
. Biqueftacempo l'Armata^ de) Turco tmmerofa di 160. Velei commandatad^
i Aflan Cicala Geberal dt mavCf daua (egni d^^ntrar nel Golfo per oppugnar Segna »
hauendùdimandaiò'ìi porto aRagufi: Non rnan^èla RepuMica di far paflTar Of>
fiti) cdh, AsiuMiche per diuettirlo cu quello dtfegno 9 dimoìltandóglt efler dio coor
no le conoentioni oeHa pace ; e perche il pericolo era imminente » noniBancarotio
diprepar|r(ialkcUfefa>& ad'oppor(i con la forza a quella Potenza % che però
crearono Capitan Generale Iacopo FoiìMrini » dandoli U Doge il Stendardo con le
folite (olonnitd> e Proueditor dell'Armata Marco da Moiinof nauendo armate ^.
Galdv.) & fatu ogn'alcra prouifione necdlaria ; ma s^aftennero i Turchi ili efeqiitr
qnefto fuoxli(egno».e mutando penficro % (corfero la cofta della Calabrìa^i Accndo
lui gran danai.. \
Ai9. di Gennaro «principio dell'anno isp^.fihebbe amMfo deSa morte dì A-
sinrathe > fegùtta in ConflantinopoU f lafdando (ucceflbre di quel raflo Impero»
Meh^metiuo fetiuolo incontanente fece morire > fecondo il barbaro (tile «fi qud
&è>ifuoifrateIiiìn numero di 17. ^/
•Si principiò fotto^ueilo Doge le fondtmente nuoué« apbreflbSan Francefco
dflla VignL Si terminò il £inKm> Tem|5ìo » confacrato<al Redentore .
Si fonMdarone^coaperoiiffionedd^:nato>lcCliiefediSanFraAcefco(&PaDla9e
di San Nicolò deTolentini-. - ^
Si fin) anco quel peszo della fabrici della Libreria» ooe al ppefente fono i ridotti
delie treProcuracie» chp foleuano efler contigui» & attaccati al Campanile,
Mòrfe Giouanni Ginmani Pacri^ca d' Acquilcia>die lafciò ic^donaal Publico> il
oopiofo»e(ingolar(ttO.(hidio»d'Anticaglie>e Itatuei^uaH furono r^fte nd Mu(eoi
victnoaila Libcef ia Publica .^ fi fece(t il (nofonet alem Chiefa di S«Marco con gran
ftequenca di popolo .
Si ornarono anco le principali Sale del^Palazzo PiibNcoiC fpeiiiaknente di Ec^
celienti Pimire .
Alli 2 » A prile del predetto anno» hauendo feduto nel Trono Ducale anni noue >
mefrfette»giomi 14. venne a morte il buon Prencipe con qualche opinione di San-
ti tiiJiauerxlQfimapreattefodcooieruar la pace >& it culto della Religione : Onde
fatti i (oliti pompofi funerali» e lodato da Enea Piccolomini Sencfe » hucmo nK>lco
condito» t vcrtatidimo neUcbelIe lettere » fò fepdto nella Cbiefa de Croeccchieri >.
d3ii^d»PafqoàlCicogna (ho.>kpoteé (lato ereuo vn ricchiffimo depofitoall^
iiia.nicaiQna^Ilfiituc lattoni fuotittatco netto (autiatptcosidicc r^
DE PRINCIPI Lli. Xnt ^if
*-
Bilio fxmdiquefèrmfcenteyfMcemferuémt O*
Exfitiich T{imélti^PoBtem umfUui, QurctrumfirtU ,
Procenmqi teff 4 amflUuit *PéÌM§mes Vrhù, ^
*F4lm4 fundémentéi ieci,
SCRITTORI VÈNETI.
F^Mcefcò^SknlbDino primo Cutter ietta t^enetia^ ha ccmpofto f in fr aferine òpere :
^nJih^etvritM^ la tjtaaefà Ì4 prima^ che fi "pedeffè netta linina^òltareX. 4rte ora-
Mioi-mn foUte^ U Efempi de Vi^ftCMri > ma de Toeti ancora .it/4djfuéo del corpo bu-
rnirne il CentilhmlmVtnetim^ cioè fiàfikmticne del T^obile Ifn Cìtrd Ubera . Vùrigine
deCttHatieri^cosIdiOoecptùmeiicetìmkhtitfperone^ Ù^ustocato fecondo tordinedi
yeneti4 • L'Ortografia detta lingua yoigare. Fn ragionamento dcWaru JT^mwe. Il Si-
tnulacro di Carlo f^ .Imperatore . il SecreoariOi che infeffta 9 e moftra il modo di fcrtuer
' lettere acconciamente$ e ccn arte inguai fi uogtéafoggetto. Ilgouemo deSjegnittdette
HepuMiche, cosi amiche* come moderne. VHifloria della Famiglia Or fina . Gli ^Annoti
Turcbefchif con le Fite degli Othomani. i concetti Volitici . La Cronologia del Mondo .
V Origine dette C^e ittuflri d'Italia . £ la Fenetia , che è la pref ente Opera .
Le ooereda liti tradotteifonolefeguenti :
' Id guerra di Rboèi* fatta da Solimano • Michele Riccio de i Rè di diuerfe Trcuinri'e .
Il VaUadiOf e Tietro Crefcentio f ambidue di jigricoltura . V^nma di jiriflotele • V^
Infiituta di GiufHniano Imperatore per tentar di ridur le Leggi netta no/ira lingua. Inno-^
tentio Tapa Ters^ del difprexjs^ del Mondo . Tietro Bairo di Medicina . Tito Duio . Le
Fite di TlutarcOfCon tejemplare del Silandrotcorretto fra tutti gli altri «. Landolfo della
yitadiChrifio.il fupplimcnto dete Croniche con Raggiunta dclf anno i^9i*fino al
^574-
£r opere da lui raccolte* alle quaUfece annotatmi > auutrttmenti*
fommarit argpmentiydicMarationifpofUUe^&altrt ingiunte fono
le fatto fcriite :
Orationi yotpirmente fcritte^a diuerfi hnomini tUuflri in qualfi imita m4feria.0ra^
tioni recitate da diuerfi.Ambafciatori a Trencipi di Fenetia* nette Uro creatkmi^ Le
ofjeruationi di diuerfi nella nofira lingua Folgare. Upue lAri di lettere amorofe* del Ca-^
ro, del Guidiccione* delBemlnh delCampefano, Ctfue . VHifloria de Turchi* e dett^Ori^
gine i & Imperio loro . Vjlgricoltura Jotto nome di Giouami Tatti . Le cento T^oueUe
jccke dagli fcriftori piA eccellenti de tempi fuoi. Sette libri diSatire^douene fono aU
quanti di quelle* ch'egli fcr'tffe ne fuoipiu yerdiauni.
Marc'Antonio Moccnigo . P. Filtiofò acutiffimo *egran difputante à fuoi giorni iu
Fenetia*yditopiAyoltedaSifioQuintoTmefice* mentre era ttuptifitore * dopè fatto
Tapa, lo creò Fefcouo di Ceneda con intentionedifarlàsanco Cardinale* come Chauereb-
ie fatto* fé faiffey.fluto qualche poco ditempodifiA.Tublicò yn libro de Tbeoremati*
con Cinfcrittione* ÌJc co> quod ed • Et yn* altro oc Traafrcn bominis ad Deom • Com-
fofe pure yn' altro delfiufjo* & rcfiufio del mure* in cuififcorge la molta fua Dottrina, e
fapieuT^ .
Matteo VcnicroP. MduefconodiCùrfù* publici tmdalba Tr^edia* e compofe
Rr 3 diuer-
#1» DllLf y IT¥ :
dii^fedtreyì^àlew^idrefe(dU^^ rime ^ntUe fidi fffcopreUirìmicitidél
fuoviuaceinteluM. \ — ■ \
Paolo P«W^ P* QmlifV^\ ? ?r9^<^ffd^M^§<P^hl^^^^^^^ ^wTtf « ^««^
p4rr/, principiando iahann^ i ? 1 5 .rf««^ itf/wi/ F^ w , J?>rt^ ^tfwi^ 1 57? . tfWf ti cwi-
clHfime detta paf0UMS€lttioììAd€Tl(r^.p(^^^ Idi^
fcorfi Volitici^ ne i quali ft confiderano ituerfi fatti HlHjlrift tnemorabilt di Tretic^ , cdi^
Repkbliche antiche f& moderne . FnfoliloqmYatto foce mùmH th^U mmigk \
Gio: Battifla Bernardo P. Che morfeTodeftddiTadona fece iJSemmarinmmiHt
Thilofophtét.erilSeminariodeUaKettorica^
Paolo Lovcdznoy fcriffe de ^nima^&ieCctlo •
CtìiaMzsnoSecretmodelCùfiftsliodiXMnft^^
Giofcppe Zarlino Maefbro diCafp^ di S.tdarco fpgblkò aUatfrqlfbri S^elf^
ustioni jirmmùcb^ . Cintine lilni di Ùim^titiovi armoniche • f^n traf tifile Vìftmr
tia.FnUiUrodeI»ttonat$anf^nm. Fndiff^rfcdal/pMii^fna^^^
f^n trattato deilHìrisinede' FratiCapfMccini. &mHW9i^Ìip4f» li^ìafi$af d^
Ftraifne Mufica .
Aldo Manotie G juoiore > Steretafio 4i Vregaéi 1 .dr Af /^ f«^# MSfwf^e4 4
TaoUh mAndòfiéOTh tre C ommentarij nell^ Retorica^ nei
co T.C. tre libri de qn^ttis per Epiftmm. Fno de Rati^fte Qft^^f^p' ntf^Uro ie
Epitome Orthografhia « feccia vita di Cofmp Medici I. Qrof fiufa di f^fc^na •Pìff^
fuori Locutioni deli*EfiJloic di Cicerone, jiltre Lgcntionidi ferc^^ ivfrùfno^tfaif^
gUari di dire • Fn libro di Eleganzx infteme c»l4 ^f^adfll^ Uvgm Tt^cana % e Latina •
Scrifse De antifiis Romanatnm notis . JDe itfterpmSion^f • ffW/f tfCJt^Hff^fsfO'
remi & C. SaUt^tinm. Delandibus iht^rnfiicé.Commcfitaria^e ^rfeTeatf/iM^Bft
ratiiFlaccilib.Etaltrecompofitionifjperle^aUfièrefocl^arnain/o^*
GJo: Battifta Pcranda Aicdico $/cr^e in fre^ , e verfi latini » e pofgéprf , i^. aicunf^
trattati in Medicina .
G Jq: Paiolo Galhiccio > m^nih in Ince im libno intitolato Infirotftqui ^fironmici ^
ytiMltro Margarita Pilofi^a • Il Teatro della Matematica . Fn trattato He Harplegj^
Fn^altro Sfecnbtm Ftani^tm «
LodomeoCnibcncFitoMotfecedcEh^utio^eOrat^^ De DiakSica. De Re^
thorica Dinina • Fn Trattato decontraSlibus « De Legibus . De Reflitutione . Fn libro^
itlf^mmaafbramanto de figlinoli . Fn^aitìro intitolato • Fir Infius. Frialtro. Homoin^
terior.P4ms "nitét^&faoientin • Fece in oltre lafita Snmmafnmmarnm. DeWlntrodntr
iion0aiUTheoUgia$auaFilof0fiaf&alh Lopca •
inarco SeBtkÉaLVr^TitdfUo in San Marci/ia^ni^ ^ede in fl^pa il Giardino de
Sommtfii^
Gio: Colio SfMteai» tradnffiì'ffifhric H T^al Cgnti^ ^ctnnp^e vn libro^ neLjnor
Ufi ledono tntti i fatti iUrme > gfn&rémmibt ofcorfi dal frin^^ del mondo può 4
tempi prefenti •
Modella Fonte» domta dcttigùm t pnbtki^il Flmdaro Toema • Scrifsela Taffione^
& la Refurrettiane di Chrilh» in verfi, cr altre coff Toetiche . Si legge anco delfmqnA
vago tibrode* meritideSe Donne» nd qnaledifeud^ndo ella con ^agliank % e Vittc ragnté
il fnofeffofeminileilo mpfira niente mferm/t a^ucllo dcgkhuomim ^
DE PRIl^CIPI LIB. XIII. ^ip
• - •
MARtNO ORIMANI DOGE LXXXVIII.
ANNO I5PJ.
nEgiiìtt ta morte deìCìcogda > trt prefttnt^mi Senatori ditnandarom il Preo^
O €ipfiKOtek>d? Iacopo ForcariniyMarìnGrJm^ tro
QHiwcny e Pit>€Ufa«oi$d^ San Marco > edegni per vii^^ per mericoy hauetido
ogfirmo<)i ed binm^ip^tìMi hMori > eleprime dignitì detlft RepiiUica • Il Fo-
Maifàf€(kXétìa^컀ti glÌafÉri<iM > ftok^e airakre cariche >era (tate» dne T^te^
€>^ktnGeAefak^d«Ma^yit che dobifkaii«i(^6lo merito per eflitfrfi portato gii^
rmamMtd» e cbnfedàfottiofie' FiiMtot .
Mann Qrìmani era commendato per la bonti della rica» per I^Bfkbiìki (Uà* thè
tnÉMca ogA^n^ad'aiìfiaNrk» jWr fa lfticcritd>a: ingetmiti nel dire i (no parere; e fi-
iistfmcmeperr&ÉcellMttdMrattioni^ue>dinfio(lrata le cariche y chee^l
hel>be cc^dentnh come fiiotf della Cfttii «
' Nel DonatO^filpfendetia rita Setgohtmte^tkà ài coftaiìii i8e mi kaétìti Emù-
latricé dcgKantichi i ?na tuarauigliofacognieionedel goucrno dell^ Reptibliche $
8c ▼Ita i(lcortTt»a(raMe prttdenaa» acqaidaea con IV fo i e maneggio di grauiflStHb 8e
iMpdrtantiffimr negotq* eflendo ftato Ambafciacorpitì voIjce.a Roma» in Francia»
inSp^na^ aCoAatitinopoti»&inaltreprincipaIiffimeCt;>rci.^iCu^ Hauen^
do meo ottcAutocml nélia Città» conte foori fenripre i pki ^nore^Ii > e fubKmi
carichi) e d^gnfieadf. Pinalmentéd-i^.d' Apntedel i59$« Fa creato Dògb Afarin^
Grimani con grandiflima allegrezza » e giubilo di tutta la Città s che fil dimofttat»
fpfecjatmeatedatpop^ » iterate noncefeò per moitigiornj di acclamare con in-
mfontì toctit Mfnoe la famigf ta dèi nnpao Doge » abMucciando il legname » che
era in Pia2M preparata da fabricar k Botteghe per la Fiera deir Afcenaone y e con
nuoua maniera di applaufo > portò fiiori del Palazzo i Banchi de Magiftraci» ab*
liAcciandc^ infPidzza*
A C[adlo ntacìpc non Mù mandarono a raUegrarfi le Città f 6 Tette ftiddite^'
del Domitiìb» come è eoftame; aia tennero anco Ambafci atori^ di Prencipi ttìtrtn
per tal fimtione •
Mehemet affiinto al Regno per la morte di Amurat fuo padre % fpcdi ftòito Vf-
fàfàd Gefnci^rkhDaptferoy huomo di gran riputationey e iHmaj allegato pi ndla
Corte dj SoBmano con lettere i Padri» piene dì amore » e di honpre verfo la Repn-*
bdea dandoli (fOnfO coti eHedeHa morte del padre» e delta fua fucceffione » me*
ikandofipronrodi confènnar ConeiraqneRa pace ,pà (labilità con recchie con*-
ditioni > e capitolationi . Aflégnata eafa» e Tpéfato dal Poblico il MeflEaggiero> con
la Tua famigtiay e regalato di nMlIe fendi d'oro» e Vedi per liiii& a fooi compagni fi
liccntiò. Man<km(foilS5Baeo a CoAantinopoli Leonardo Donato »doae furicé-
uuto condìciioftrationj di grand*hoRQrei e raRegratofi il Donatoin nome Publico»
ftaN>ì>e tùtikrtnò la Pace con gran rìptitarfone» e decoro dell^ RepnUica .
Mandò il Rè di Francia Monfignor di Petrona Anibafciator al I^pa » con com*
nriAone cH paCar prima a Venecia » & é(]porre a Padri qnel tanto » che nelle com-
miflioni coMsa di rapp^eUntar a Sua Santità » ricercandoti iftàhtemente » che v<k
lifletOpaflatoiìciO^M la SanU Soddjracdò felleriCMtttéiivgttmbo di SXhiefay
i Rr 4 cri-
^30 DELLE VITE
e rìconofciuto per figlio di eflfa • U che fecero ed mezso di Paolo Paniu $ pmdeii^
tiffimo» e deftn^iio Senatore> Ambafciatore tlt'hor^ ordinario in quella Corto
per la Republica» il quale non mancò di poner in conGderacione al Papa > che il Ré
Hcnrico era Rè bellicofo % incomparabile per clemenza » che braouua di ^er da
S.Sanuìsl4:iceuuto in gr atia> hauendo di gii profeffaco la Fede Cactolicaie che più
volte con lettercTiumiliffimei e col mcxo de tuoi Oratori hauea chiedo d*eflèr ri-
condHac»€ontaChie(^iecfaeperòtowle&beni^QaafìeQCcriceQer. Noadooer
rii^ciraIlaChriftianaRepttblicaniuna.caCa pidvtilte» niente più degno aloooio
Ponuficio» niente alla fag^a di Clemente in tutte le pofterici piùoppprtnaa^^uan-
toabt^cciarempotentiiBaioRÀrupplice: Onde perioaio ilPapa^ricetieittii-
nalmente i AmbaKiatori del Rè 9 e lette le fue lettere i itf . di Settembre 1 551$. ra£-
folfe biennemente dalle cenfiire j riceuendolo in grembo ({j Santa Chieia » e tioCH
nofcendolo per Icgitimo Rè di Fraudai cpn inaedibile contento aon kk>ài Ro^.
mtt nu ^Italia tutta «.
Per reprimer Utemeriti»& inTolenia d' Vfcochi» qo^ iiiifettaisano le rinimdQtr
Vlftria > e di Dalmatia»^ creò il Senato Gcnerakdt Oaln^oa Benedetto Mmo^^
con commiflioni rigorofidime di eftirpar qucHa Canaglia •
Ritornando d^V-Qgheria Gio.^ France(co Aldobranatao Generate cKSwCh^fa »
Nepote del Papa^pabàper Venetia > doue riceouto da Padri con fcgoi diisioka'
^ortefia > & con cflfetd di fplendide^i & amoreuoli acq^lienze * parti per Roma a4i
dboc fi heibbe auuifa(primx del (ìiopartire >che S^SantinLia vna Pcomottiooe 4iL
15. Cardinali^fatca i i $• Giu§noi.ne hauefle creati ere Venetiani» cioè» due Nobili
Patritij > Lorenzo Prioli Patriarca di Venetia » e Francefco Cornata Vclcouo di
Treuigi > & ih terzo \ioaiignoc Mantice Auditor di Rota» della. Patria del Frìoli »
iìiddito della Repoblica ..
Vennera anco in Venetia itDucadf Mantoua con la Duchefla fua itiogGe 1 e nu-
merofa Cocte> quali furono accolti sbanchettati > e felleggiati % in nome Publia>f-
nel Palazzo priuato del Doge jt/ituatofoprail Canal graa^ nella contea diSi^
laica •
Li furono fatte regatte» e fotennifltme Fede» Severa iti pat;ticolare di cento Gei^
tildonne^delle pili belle>.e piilricche della Cittd^yeftite tutte dipcetio/ìffimi» e riQ-
cbìQmi ve(limenti>.onuite poi di tante gioicJatanta copùr »re di tanta bellezaa > e
yalorci che ftupirono i PrencipiiLiCocte» e quanti fi trouarooo i quella iefta »,
Del I $:p7 JÌ di quattro dt^^aggio^ il^Dogè condufle nel Ducal Palazzo la PrincT-
feda MordinaMorc^ Tua oipglie 1 coaquelle cerimonie a fe(U» e folennitadigikr
oltre fcritte.
Et ali] ^del n)edefiniome(éibdattaaIla.(kiIaD(^;iu^ (biennemente tnChie-
fa diSan Marco la Rofa Benedeita» nundatagli à donare, dal Pontefice dementa
Ottano» per meflfo efpreiro>ch*è dono de Pontefici Romani •.
' Per la.morte di GiouanniVitturi ArciuefcouodiCandia^fikiichiaiatadalPapai^
per filo fucceflbce TonuibConarini>.vnode qpattranominati > ScelettidaliSenaT)
%p > come é (olito ; foggettainflgne per dottrina^ per integriti di^flimii chiaro- .
^k ixgationiiSc altre cariche Publiche>da luieliercitate coofomma prudensa >
& che aB1iorafi«itrouaua Sauio del Configlio •
In.quefto tempo mòrfe anco AKonfo Secondo dà Hle Doca di Ferrara feraa.
pfolc f e benché dichiarafle Tuo Erede % e fucceflbre Celare da Eftcfiglii^c))^ di Al^
tbnfo>iìiaftatdcuginojinQndim FerranLaUaChidEiMii cum^
DE PRINCIPI LIB. XML 6ìi
loScato. Per il che n Papi venne i-Ferrant» accompagnato dal Collegio de Cardi-
iiay»e da tutta la Corte : Onde la Repoblica mando qnattro Ampltmmi Senatori >
cotti Cittalferì>e Procuratori à rall^rardcon Sua Santità del nuouo Stato aggiun«
to aHa Chiefa» & furono Iacopo Foicarinif Giouanni Soranzo» Leonardo DonatOf
e Paolo Paruta» & con effi anco Giouanni Mocenigo > eletto Ambafciator ordina-
rÌQ in hiogo di Giouanni Delfino •
S^ui queft'anno la Pace fri li Rè di Francia^e di Spagna» ouali ne diedero parte
alla Kepiotica per loro Oratori eftraordi&arij » & il cenato elede Franccfco Yen-
dntmino > ritornato alPhora dalla Lcgatione di Ccfare > ad'Henrico in Francia > e.
Luigi Vernerò in Spagna d Filippo per congraiiularfi della pace fudetta •
Hlippo Secondo Re di Spagna fudetto i mafrità Ifabella fua figliuola in Alberto
Arciduca d*AnAria>ch*èra Cardinale» e fra^lo di Cefare % con (fote di tutti li Stati
di Fiandrate poi ouutrò Filippo iiio figtiiicAo in Margherita figliuola del gii Carlo
Arciduca d*Anftrìa. ]
In quefto tempo fi hebbe auttito della morte di Filippo Secondo Rè di Spagna »
icguita i i|.di Settembre di qneft'anno 1 598.
Filippo Terso fucceflò ne Rrani del Padre>ne dieék parte al Senato per fuoi Am-
bftfciatorì eftraordinam > e delia morte del padre » e odia fucceffione (uà i oucUa
Corolla ^mandando inueme i leuar la fpoTa i Gras > e douendo pafsar per lo Stato
delbi R^ublica per sirTene i Ferrara » doue era il Papa» che di ma mano la douea
feo(areper nome delRèfuo marito; il Senato nunaò Paolo Paruta» e Vincenzo.
GrademgoCattalieri>i ricenerlaKioneincontrata da loro con le militie i piedi» &
i>auiallo>con sbarri di Mofchettariete Artiglierie $ fu anco fpefata regalmente per
nome Piòlica per ifpatió di dieci giorni: giunta poi nel Mantouano u Itcentiorno 9
rendendo per il Mendòza>si efià Regina»come anco T Arciduca Atberto^pieniffinne
gratie al Senato de gli honori rìceuuti •
•Fkmmodal medeumo Senato eletti>e mandati in Spagna per Ambafciaiori eftra*
ordinari)» Giouanni Delfino»eFrancefco Molino i comlolerfi della morte del pa-
dre» e rallegrarli col medcfimo Filippo Terzo della Tua fucceflione • «
Il Tenere inondò Romi eoa terrore rniuerfale di quella Cicti»hauendo diftrutto
molti edifici)» & affidato molti abitanti •
^ Morie in Roma QuelVanno 1 55A4I 1 ad' Aprile il Cardinale Franccfco Cornilo»
e fa fepolto nel Quirinale » nella Chiefa di S^Silueftro •
Nella fine dì<]ueft'anno fi fece vn taglio nel Pò»appre{Ib Porto Viro per fcolar N
Ac<]uc del Ppleane di Roujgo» molti anni prima di(cgnato » commeflone la cura i
Luigi Giorgio •
&g/Àì\ noatrimonio tri Maria de Medici figliuola del gii Francefco Gran Duca
di T^cana» & Henrico Quarto flè di Francia» & alle Nosze» che fi cel^xomo ìol»
Firenze ^ apparato Regio » e jfplendote indicibile » fu dal Senato fpedito Nicolò
Molino per afilder i tanu folennki» & congratularfi con la nuona Regina io nome
PubUco di tanta feliciti • E perche il Rè haucua per mezzo del fuo Ontore datix>
parte i Padri di quefto matrimonio» e inuitato la Maefti Publica i cosi gran pom<*
pa » e cerimonia ; perciò il Senato mandò Leonardo Donato » e Giouanni Delfino
Ambafciatori a quella Maefti per rallegrarfi del nuouo marita^^ • Si terminò
ancoper decreto Poblico di afcriuer ne) numero de Nobili Patntij Veneti » il me-
defifMoRè con tutti li fuoi figliuoliie defcendenti legitirai in perpetuo per moftra-
rejr9ifehianza>e beoeuolenza PaUiai Tcrfo fn tanto Rè amico»ittttit^
Giunto
6$% . 0E C LE VKT I
OiuittGifaltalnfli^fleedrPaeiMscM'tM liiogpiciMaicrdldtRèFilinpor
TcnodiSpajgnai fi diedead'aaimatiEirgreabtmiCicfodi Amtenr^ic ^aoallcria co»
frrtdlo di aiutar il Dùca diSaM»eMm>àtR^dt Fotfida^ipcr ilche k^^losìmcr'
ta r Italia ^e rpcdaBi)efm1altef»Uidi:vl»qpia)e ftoeanch'idrA^ alTcddir gpioe»^^^
fortificaci liKK;hi pili importanti io Loti^bardéa» creando' Prouoditor Generale*
Leonardo Donato Catiakere » e ^rocorator di SanMttW » maodflEtidelo-i» cfftdSìQr
l^rti con<ìki: Jlatdfla dftlM<mtogonérale^^
ccrnmoi e compagnie diloldad^ mmàtimà^ ^c£kt> prOìiti> akl^ogaì oocaftxir»
S ad ogni bifogiuh die /bccedeflfe «r
Si principiò^perdecf«toPàblicó8>fidin(»rncifi{Md diSa^ AMOiuoè ra^
Galeone di faiift»-ata gratutaszatf »
Finì>I*anno I tfoo. co»hombile fpanen^; poiché aiti p?. di Decctiibrc<itsbbe4l
Mare con tantoimncto^ chtfwcoò il Licoìadìoedi luoghi y^rcmieroiiost'iJterai^
a uè nella Citti> che le Barche andanano per la Piaaza di San MaM^r e! por atae
c^de con danncMiotabiUtffiiKHfi moititmmìtMSsadortAitJks^^
2i> non vi efTendo memoria > che rac(]tìe fi jooièate ^ l'MÌ0tooa^
Nielhinno i6ch. Nacque àiJRpancia ilPrifrio^etuto^delt Bìèm/màhm^ Lmigf f^il
cftialelucaedMdò^ padre» fòchimiatoLu^ XlU.e (MtonMt^^MMtktCMOli't
Amt>afcìat<Hrx>rdtnario in]l?ran€ia perla^Re^piiblica aodi» i vi}kpax& oo{ Rò irit
iftudc moftraco^tiil ÈarabkM , pcitò ixkrwBL Cunad'AKentor fotco vnjMdìgUoiie
teflittccón gigh d'oroigU affermò^heen^natonrn^ranoe^lillict^^
Mo^c Lor^nM PrioBCardinakfeFsicndrcadi Venetcà » & in fuorlo^^ lÌKtee^
W dal Senato Matteo Zane ^Senarove dì grin Virtù» e diigrai Ptudetea »idie eizaj»
affhota^Configtttftie .Andato poi a Roma^^dioediiie del Senataiib accoitdrdai Pa*
(tt con dimoftfationiditaiDóve» e<tafiétto^« dal medefimo Pdntefte twk^kffitìf^
co> & eftraordinarioiauore.fiì di^ropria manaordina&o 9»e«pliragiator.
Per ilgran freddodì <)i«^anno>Tenttoo^i{dDÌ di FebcaM» ^ fi^ agftbiacdiorao kk,
tnodo 2e Lagune^e ttaeti li^analideBa Cittd^chenoh&poiè petottOyòdiedKgìiK-
nfcontiiiuiper elfi tran(!èat«eine con gondoiMie con altre baìehir.oftdelaOcià ce^
(tò^omèafleicfìaitia ^notifoeendo > vemrin cfia da akwia pécoe no poUmity nt'cac-*
iM^i) ne alna forte di vettonaglie per il fuoviuetie é
morte della Regira Ibbella.y miandavMoii^^MlÉia congcatabrA Ptoun^Duodd^r^
cònde Aitibafciatéitt^aòrdinario> e Nicolò MoUnoéctwdinam.
La R^>tt&Uca fede L^a conii Grigiom ^^uaU^iatmbiiidailiandottMisiiVcae-
tia fette de loro principali Perfonaggi •
Gianfe anco 4ui vn* Anibafciator dd R^^Petfia' ptt Ir corttfpondanaM di<d&-
goti j fra Kfcrcanti.Veiic^f , e Per(iani«
NdTeMteiA^ portate d^medefimo Amlnfeìatorpamocioiajdelr&ioRÀatPreni-
éipi^eMictitroaldifoòriinltttered'oro:
-vUJg^^:
Jdéi»
DE »ftlìN<Hft| .LlB.:XdBl. 0rs
^l;PrciifJpc4«Ua Remi|>licftiiT%o«,e gran Prcncipe^
Signor ide Pacfi ,,e di Protiincie» Aauniaiikator <li Gia-
. Aìtifii Poflcditor.H6l vero modo digotieraa», tcnpto>.e
sominatofTÌ i Mft^ionPwnctpìdclla Chriftiaaa gea-
rt^^fòijliflli, j:hecEe4oap nel Ma^jilptimo ^otOA-
codi Giona t.d*HoD0fC9 e di Potenza, rifneno di-Mae-
àà»di]Graadczza« c4i FeUcid, al <}uale il«[>p qiiefte
codi eterne.
C!C^.qge{te lettele in» dò rnedcfiinafvence al Prencìpc in dono rn manto d*ot9
lauotàtoÓKi ^Éande Eccdlcnsat & induftr^.
tMI«4ninep>Qm<{tcl]òÌt.£di Perùa iSentmuio
jdetcprfuo EU DC )Mwqi mandato «n'Alcrofìmile aie
fià fCttòiofQ ya.t«peto cdTuco d'oroic di fecacc
■ ta-picdoUi ma r^O*e ^ctiolbiper coprir con^c
.aUaChiefailU^diSanMarco. EOendofUtoìld
trattato liberalmente . Confcgnateglì [K)Ì.le kttcrt
.lùdofenri at;aDto MonaEcaiCcoiiBèaieaciaUafi^
]ier cuomar inpcrn» .
MichicIdiPrio]iVercouo<liVÌcenKa*chcera flato «jfitàeor Apoftolicp* n?!^-
.tQimoa-VmatÌ3>raorre inpochtgioraìkfon dolor raì«erCsIp>hat^^ di
fé ue(ro.opiniaiiedi Eccellente virtù , e di-Tantitii. io cui 1mÓ({o,> ffucccRcG^ma^
!DeIfìnot che era Procurator di San Marco i e dal Maggior Confido fu detCO.Pti^-
jnirator in (t)o luogo > Hermolao Gn:nani fratello delDoge .
Si bandirono lì da doi quattrini • meaeta di rame «che valeua oXfobif^txini T-
vno> per efl'eme (lati adulterati, e faifìRcati in grancopiaiC fattl^l)gaiQoltp;ifl-
'fcriorediqucHadelUZcccadi Veneti».
Ritornando Marin dì Caualli dalla Tua
matura di gucl Rè< mandata da lui in dor
beqeuolenn di va tanto Ké Tcrfo la R
toin taate Battaglie , in tanti pericoli > e :
.iortczz^ iC feliciu > haueua fnperato tan
vittorie . II dono fu molto erato i Padri i
(ficllefiale d^l Configiio di Dieci in nobilt. - ~.f. -«^ —
Ne! principio dell'anno 160^. per auuìft mandati da ColUntinopoIl > da FpttKe-
fcoContarìoi BailOi s'intefe la morte di Mehemet Gran Turco > e la fuccdlione dì
Accomat i queirimperio> gioutnetto d'anni 14. in circa . Al quale fià mandato per
AniJIjItfciacor.cUraoxdioariò i congiMuliVfi>c rinouac la pace con la Re pubfica
<^j4 D E L L fi V I T E
Giotianni Mocenigo Cautlierc. Efleado > prima del ^{lattire i arriuito (fli Kfo^
ftafi Agi Tcforìcr Regio i con lettere di Aecamat ; al Senato i nelle ouali daoa^
conto oclla morte del padre » e della Tua fucccfiiòne ; iiimandando > cjie li foflero
fpedici Ambafdacori per rincuacla pace •
Infìeme con il Mocenigo t fu manoataanco Ott^oiano B^n ptr>BaiIo ordinario
in hiogo del fudetto Contariiii •
M^rfc i Roma Jomafo Contarìni Arduefcouo di Candia > lUuftre pertUx>nci
della vita>per dottrinate per rirtil» in aii luo^ i de quattro nominati i Srelertìikl
Senatori I Pontefice confirmò Luigi Grtnam» pnidontiffimò Scnatorpicbe fi rux0*
uaua all'hora nella dignità di Cenfore •
Del i5o5 . li j . di Marzo • Morìe Clemente Ottano $ con eftremoxioloit di tutta
la Chriftianitd . , *
£ li fucceiTeAleflTandro di Medici Cardinale I chiamalo Leone Vndecimi» » nm
in capo di rinti giorni morìe anch*eg1i s e (u-otatd in (uo luogo il Cardinale Ca*
millo Borghefc » chiamato Paolo Quinto $ al quale fiirono mandad per Ambafcia-
tori i rallcgrarfi per nome Publico Francefco da Molin Pro^uratór » Gionamii
Mocenigoj Pietro Duodo > e Francefco Vcndramino j in hiogo ed quale andò poi
Franccico Contarmi Caualiere > eflcndo egli ftato eletto Patriarca di Venetia dal
Senatoi per la morte di Matteo Zane, accaduta a itf.di Luglio .
Alcuni Capitani, e Gouernatori delle Galee di Napoli i e di Cecilia , conTatti <fi
hodilitdiin tempo di pacc,e di buonifiima corrifpondensaifird la M.di Sp^^na # eia
Republ. Ci pofcro ad'abbordar li VafleWi Venetiani # kuando le Mercamie i e for-
2ando i Patroni con tormenti d dire , che dette Mercantic foflcto di Hebc^ii e di
Turchi ; ilche intcfo dal Srnato % ne diedero parte in dili^enxa H Rè Filippo di taa*
ta infolcn2a»e tementi, acciò faccfscprohibire rincurtìonijordinaifeU rcftitutio-
ne delle cofe tolte, e punifTc icolpeuoii .
' Commettendo nell'iftcfeo tenipo al Proueditor dell'Armata, di rinforzar le Ga-
kc, accrcfccr li foldatefca, e corteggiando il Mare, poharfi douc detti CorWia
lolcuano ridurre •
Facendo anco armare due Galeazze per fcorta,e ficureaza de Va(seD/,cAc aoda-
uanomSoria, fottojicoramando di Marco Lorcdano pcritiflimoJdIe cofe di
Mare*
Sigifmon Jo Rè di Polonia, cfscndogli nato il prino figlia ,Jnuitò con cortefiffi-
me lettere la Rcpublica per la Sacra Fontione del Battefimo, la anale mandò per
tuo nome Luigi Fofcanni . t r
Furono crcat^NobiliPatriiij Veneti Sdpion Borghefe Cardinale Nepote del
Papa, mfieijK^ con Francefco,e Giouan Battifta (noi fratelli, digmtà ricercata,da«.
Maggiori Rè, e Prcncipi di Europa.
Succefsc in quei giorni la morte del Doge Grimani, che fii alli 26. di Dccembrc
neiline deli anno itfoj.hauen^o goduto felicemente il Dogado dieci anni. Gli
furono fatti II foliti pompofi Funerali , e nelle folennilfime Efequie in SS. Giouan-
ni,e Paolo, fiì lodato da Enea Piccolomini con elegante oratione , e poi fepolco in
SanGiofcppc,douefti cretto vnMacftofo, ericco ftpolcro gii da medefcritto
nel Seftiero di Caftello • ^
SCRIT-
DE^ltìNClFI LIB. XIIL 6$$
, se RITTaBri VENETI.
Girolamo Die^p V.famofo ulfinmomico » ha/atto l^^aàtamid celeflc » doite amfor
eilmodoMpdpgrendeimotìcelefti.
Dardi Bembo P. pradt^cin Volgare le opere di Violone i rincontrando con gran dUn
geri^aifenficolteftoGreco.
Pietro Maria Contarini P. Diede in luce dne libri, tvno intitolato : Corfo di guerra $
f altro: Compendio de Kepiélica .
^ Gio: Maria Verdizotci giouanettodi fidici anni in circa tradiate in ottaua Wma
U prin30 libro delle Metamorfofi d'Oaidio in concorren^ del Dolce, e deW^ngHMa--
ra.
• Tradkfse pure in ottona rima ^Eneide di F'irplio» Fece yngroffo Volume di Fauole.
Conefie il Ùbro-delle yite di Santi Vadri , che era fofpefo per diuerfi errori fcandalofi »
ebe eranoin effe • Ha fattodinerfi Voemi latini , e Folgari , & in particolare l'Afpra--
Monte»
In ottaua rima ha trattato la Fauola di Vfiche * Stampò alcune Eglcighe latine , come
il Damon i Tapa Vio Quinto • Lo Emmdro, canata da i verfi H eroici latini i ch*egli fief'
fo fece nella incoronatione di T^a Clemente Onauo. Fece vn'akro Toema latino in
Fer fo Eroico, intitolato inmrefts, e dedicato a Monfignor Fachiketti, ale bora Tiuntio
Jtpofhtico in yenetia, ione li prediffe il Vontificato, come a punto auuenne , & fi^ cbia^
fUato Innocentio T^ono • Fece ancota vu Voema latino di trecento Ferfi , intitolato %
Swnnium Varnafiunh che fa da lui indrh^to à Mario F inetti giouane virtuofiffimo ffi-
SUuolèdiGiouanni F inetti Dottore,& orator famofijfimo • 7{efece ytf altro intitolato^
e Furore Toetico à Cornelio Frangipani^ nel quale efprime molte degne ccfe in materia
ieleomporre in verfo.Fecevn^ Encomio della Tittura in ver fo Eroico Latinf , il Male
fìflan^Mosulaprimafacciadellibrode&elmagini de Vrencipi della Cafad^Auftriaw
iittagliateinrameperoperadiFrancefcoFerro'Fittore. Fece vn'altro Toema latino,
intìtòlato : Oracumm fine de 7<{auali Vigoria Cbriflianoif'um con$ra Turcas di trecento
ycrS efametri in^no, oue dimofbra, quaft in pittura, tutto Inatto di queltimprefa . Feof
inoltre gli Amori di Diana in trecento yerfi' E famitri » Fn Voema Heroico in ottaua
rimaytrattandólfattimediSan Giorgio,in che modoliberò la Retinola del Kè dal DragO'^
nOéf^n^altroVoemalatino in morte mTitianoVittor famofijfimo , indri's^ato a Spiron
Spironi 0 ' •
Scriffe finalmente » e publicè pmlibrettorinfcritto : |jr lAro de Sapientia ChrifUano^
rum aaomne$ oHm tenoNtm natiònes jlrticulus : hoc efi Commentarium , feu KeueU-^
fio in primmn caputEuangelij fecundum Ioannem , dedicato 4 Sifio Quinto Pontefice .
HdpoifattodiuerfiattriVoemilatini, e Volgari, Sonetti,Can7;pniinwterfe materie^
altre compoptioni.
OraciaGuarguante $oncitx>^f Medico celebre , difefe public amente ne i fuoi Primi
anni nd^ fiudio di Boloff$a con infinitafua lode condizioni important^ljime , le quali fot--
te flampai da lui, lepore per titolo : Conclufiones Miller deprompts ex Logica, VbiI "*
phia, naturali, moraìi, & Diuina: ex Medicina, Tbeorieà > & TraSéca »&exMé
maticis Difciplinis .
TMbUcòtreoperette,TMtadeTberiécafPaltradeOuùGallinmimieUteriM itK0-
iigc Michiocanié . ^ >
*j* D'Ili l B VITB* a
Fece yt^Orationem Ut^a latina in ObitM ExceSmtifs. Leandri Zaràtti Meiìei.
ScrijìetEcceUem^eJéMVM.fersifli S(aitif^mawvta/*t-rimx.i & due cantoni ,yua
ietta ta B.H:iina, e Caitra ta Tona . Mitndb pofcfa àt Ince vn tìBn mtitoUto ; Le Miferie
humanetdejcriue da lui mdio le^iadramente in cento flan'^ morali .
<ìism»a^B2ià&^ltém£amfofttref'oUpm.diLMere^)r«$k^dù^
He.Lacomvrftondel peccatore. La falfareputatiBadeHpatua*., t'^tAVAi. t*3^
leimim- Tragiftìirjcmvdia. i^n*^m(<t HeteroditAùuittiataU Sttr^n/L^^ frinii f^ih-
mi di Madr^ali. E finalmente fece ahune %eU^niei& dotti^^tatet>i(^erali»m{«fr*Ì0
tìifiacùtdelGjmciatdiai.
Lack>Scinno Lettor TnbUeoneBa Libreria di San Moietta b4mattÌia»mlMe4m!ii^
hQÌntit<Ua6a'$ceH^biUxtDidUfftSfiaqmTr^»d4sf0-caK4i1^Mtiyttttta*mÌpiPn
^fmìtefiifiMtm-trecentitn^ qiarumdam iater^uu . Qrati^btiaiainmjiv^^^td^'
mia renet* ceUbraiioni . Vratio de Bello aduerjus pacchi, & pacislaMatkneìa in y4r
ea/lemm Keueta habita . Landatio Strn^Hu Vafebélà Gieaùm Dntù ytaaifirm .
eratnUtio ad Seteni^mum Marinam Crtiftaanm. SMCi^t yenrtkfHHt . QratÌÈÌ«imf^
uiUnfiri^iCaxdin.'^ridiTatnaKbtytnttitxum.Qfatioadiiea^rvmNwiM^iOi^
Synopjìs in omnes Gakni libros. Oratio ad San3iJ^mnm Tontificein Clemeatern /^-if j,
WaÌM?iviìa»Medic»teLetti>rpMit»dilftterfCrechtÌH Libreria ^;<iiM<vVt>»
lf*da$aMJUhae dimrk oratimi, traU^MéUi uaahmgfideGrfeiiliiuriiinl.ntìnkie»'
ÌMnf^mdis ,Vmde Dea»re humamtatit . ynanelUmorteiiGiQnMKMGrimamVitìriti^
«af^itikiA. Enmade-^ateneB'^cademia Veneta, Cmp^fduKrfi'PHnlÌ*& in
gaìetiiMareMgÌeg/j$pffeatoxie,lTak^4kUiylepi»fiimateffimolai(iUsx»eIUfiuiìier4ir
tmt^H^'tmuuMirfMia nelUmaudi vat Gemildama da Cd SM^tJni , & ^Mtf*. fSrit
émuiimo aelU vanta del Tafi4 a ferrar* . f^ttlnuMeù weÙe 'Hfftgf dfi Cra Dm9
4*T»feanaiarerfi> Ente». Et yH'£r<oite nella parten^drlG<ntratptfs4rm(emtidr<i^
mMOtomake^reVoefte^ynlikrtiicenttSMtlegretbetfiatimtMMMteittfaiUm
pech e ridotta in totajtitigreti, e latuU * e dmerfi Veetnettitraiuti » ytrft ddffM w
^eSa Boirachomjmatbia di Hemen^l^ U GMe^
1 1 & altre fehvlie fiipnil primo A^ diOratài jflW*
jggiof0pra lifii^ù lìbrt . ttebdamade fefrtt rnimrf»
Widetniitnaro fettenarii;JÌ4liipat(Ì9pMm 4alS»r
t!SÌapr^iffi»iÌ,^ameamC9daLeff0Ai&M*éià*ft^
1 de ì Commentivi dil. Àfaiemgg^ fitpn U Bgttaric*
he [opra diega,etoii tutto iUontenuto di qHell»»irir
d^tié bytreTamk, L'.^tefirmAdiGden».intre tantieme fiamf4teem ti cénmeató-
vJid6U'^r^nl$riitfitpr».die^.rEianMniAfapral€«^TediJtmcma*9»tmUteùfs
ftprédieU^ T^toinMiétuiimedefia» uAniMunadaUi Giwta^ Ctmmetilarn foprM Ì4t
'SffiediTbuiidiik tditi^iBdUMp^tii iotitoùtti! VrfUSimu Marèm,iualthi«fein
varie materie . . .
; SmtaUìmtoOitnj^J^niodiChiefayeompefe,£piilflicèlarfìKiot*p*rtedeiffii-
fi»rted<ilÀfoudot,aggiimui al Trae/unotta t II Compendio del Tepamant» yecèbi» >€
'ì^jteuéMGiardiatdttmtteUuiflànepnìootMidel MDnde. L* Cnmtogia vniKer-
f4'daUfi'ì1jltiHiUAC^HfihfimMaf»o\6»ì^U yilfi dei 9i di Mrmcia. Epitoma-
te. TraduPe in volgare le ytte di Gituachino Teriotào del Tefiamento 'h^tuia yJ.4 fmcrx
t*p0te*eUaS»mpm£nààA\.UfkfÌitìail^Sa(iriiftMle,taCr9n»kiffa Eccièfì^fitjnf-
Cnofrio^anainio>emiina^giimta.laSarmatiaEÉirope4tpofianei Ubràdei.yi^S'^
oETXiNCi^i xrB. xnt $ì.j
tUÉUtfoprd il Simbolo ^pefhlifo, OrMtm ùmùnicale , & S4ntatme olngetìe» . È*d-
Ottauio Vdxhttmqfe H LArt ieltvfù idUfyiuJra Msbile^n la aitale tir Tìgf-
À.ft9tkax\etUimUmt^^tiaf&i»'i^S»U<cmàtiTaefttele'Prmmiit'iittumvonle
F^ioGì^eatìbapKUieato alatiti Ùifcorftemtraiiil^iaerr Oet-marire, Setnji"
tìmidii^lhyiiàiW^imtt^'iiJttitre iptónu^Fo^rnSlmente fi àtmrtbbt d^iérmU
oHaL^iM-i ■ ■ - ■'
'lact9aaMddMl3MM4àtMMe^kmfieUCitéabMSvert,l4 l^nfr&^tbtfrAMnr.
LaVitadi MariayersiM, £ ^itelUdiSa» Praacefio .
< Okùoo OiofHnteiójTiKM iiietHiiimm,hi«mpSifli>>^ht • fdilettfMti SJm.
> HkakX,xocÀo, Miètete TrotitràtW' Gtnerah detia Ctu^egarmit de tOtnoMv-
liJàSÉa Uitbdi di Mura»» manU m luce vn MfA>^ , HeV^iiale af[ki donamtrtte
tratta dille cofe Meteortlogfcbe . VubticA anco alenai Jtfcarfi [opra le eio^aatìt tfmdii~
fieaBér^^utar>^9t'ti''t*mafaiueeefedes>ie dHfàointelìiin,
' LEOMAft&O D£>NAt(> DOGfi LXXXK.
ANNO itfW*
ALIi io.dJGénn2ro>prìEidpiodeU'an(K>i69«;fodnto&lo#friE4ffMìlw6l^
cento d4 Senatib 4 dr edko l'ocdioe Pàcrido * U con «jif^Htìto SCCMt'a b Qtc-
còtUonardoDeimtoCaiulioreisProcHiteOttaSanMfittOi»^ ^ttìSSi
hniBfxt, per le aiolCeJLee»ioai ordiiiarfe>St cOraovditnn^ fi«ir té dWBteftWIttftì
&imporcantj>eflcix:itacedaluidcmroie&oridclU Cini .{emprecoo foraoQL^
l>cu<knza* eoa Taneaggt dkUa RopuWkaiAt cori lìiaìfoéMU
. FùpreconizatodaiUpecilitioIhfocco'airuo?
Óitt mentre era poitAto pa la Piozxa ticHa Niu
ItrattiadelI'ArfenateRfpatgeFdintrì al popodo
fitciÀ gitta^jF^CUaNetie > della qtlale ne cadé-i
euf: vcpnc^oifaffi: Onded^tnitnA»4cte
Jazzo> cfalJajcalca fi ruppe l'Alai che fofteAeif
perciò fì vdì-Je«aci4el v o^ > che prcdiceoiAc
jg|iecEÌfottpa^(loPrencipc>vifttrooa3hneu
per llncerdetto mandato dal Poncegce Paolo C^Jnro > àfelqutte he htiiÀÒ fcWt^
d^rfiHf(k>ncir«c altri Scrittori; ondeioBOnnefat^aloronÓoniAkrehetl the
f^lfiifimohìjprepai^nncnthdigocrrblìdaHapartcddP^'ico^é ancoAHi'R'e^
f ublìcsf I^^^rTua boat;! yipofélafua faiuaintnotBSgìaftttidttfi tbctsiseórd
1 col
6$9 DELLE VJ:T1È: '1
colmezzoddCanlM^liCMgiofo, «aadaiÉiwiéaocéciKy i Ycaett* deiltè.
Henrìc<K3^ute<liFi:anda«eda ]>.Frai)cefi:« diCUftro nuo^aco <UI R« FflioiN»
diSpagna. ... "^
Il che terminato > & ckgnioh eleflè i] Senato per Cao Amt^ioatof oidmario a^
Roma Francefco Coocar«ri,C«aalJere> il <;oaIe per.ordinc del Papaiti rìcewn» con
ogni dimoftratione dihonóre per tutte te Ci^,e Iito^ deUa Qiicfa»jici ùm^
viagso.
In Roma fu iiKontratto, e riccuuto da molti Cardinali Jie Ptt*ati eoa aua cotfe"
corfo di poppto, cfalutato con accUi?iat}oi)t di giubilo.^ e^t 4ljegte«za , infine ià
accolto dal Santo Padre con fcgn« di honore , m^nifeilUndp ^a^poo^t*eia bcaaio>
lenza^veruyla, Repupiitca, ■ • , . ; , .
Mandóancoeflo Pontefice per Aio Nuptio m Vooctìji .B«di^^ O-ffi BqÌ^,
gnefe Vefcouo di Rinwni, creato poi Cardinale da VrbanoÒÀS^ -
Per U fofpettidcir Aeriate de Turchi,e dì Spagna , quali v fciuano conmuidi ai>-
pami, & per li CorfaMe qualiera picnp^il ma^t.rkirtlft i|>S«wfi*-di a£dar&b.'
ri Giouanm Bembo, g>a eletto Generale, con tutta l'Armata , Se alli iQ.jd'AetùÀà.
dal Doge Donato, riccw il ftendardo in Chiefa di Sa^Maroo CQo^ptfOkc^m^
me, e ioicnnitadi . • ,- . t •• • '' -^^7'
Morfe l'anno partàto ifetf.Agoftino Vali«ro<Ìar<Uiw|c" « ^ftì6^<fi^^«MSl7
con dolore ii|credibilcd. quella Citti ,.cdi tutu^ellaOiot^pTTSffl
S^S WrtS *^^* '1 h« di Dottriiia,di Efcthplaritd. diPictjUe&iSL'
Carlo Rè di Suctia, mandò lettere alScnatopiene 44b>J«3iijBleBM« eii» ftinl».^
nelle quaU efponcua , che hauendo intefo , come U pK divSSltS S wS^ '
del mondo,& che in cflà fiorifcono i negotij di tytta EoroRa. e di tutS J'Afi/eX
però era ocr aprir t^golioco' Veoetiani a. tuei,^«X^é^ SStìitre S fuS
feegni; e fpecialmente di frnmenti,folfcri. v.'trioIi,& akr2m«ci,,ff to S« fS^
fa di condotta. Tutte queftc cofe ofleriuaelTo Rè alla Rcpi.blica . ^
fei?*^!fiitexfSor^
Statodcila RepublKra vn terio delie Biadci ma la viailanea, e pjfer^ tSliSaciS^ "
Ce 4 tanto danno, facendocondurgram da piti partile con c¥ fòcS^al Si
Giouanni Bembo Generale da Mar, hauendo coii l'Armata Huedato tutte le
Rimare della Dalmatia, correggiato il marce lafciati tutti i luogWdeHaRep^I^
ca ficuri, fopragiunto r Autun», ritornò i Vencti.ijpòiche l' Armate de SaSow'
li,e de . Turchi sbrano anch'effe ritirate à fuemarenefbro Porti?*. ?^?P^*^.
In Spalatro fffcopri la Pefte , la qual crebbe di maniera i che cPtMe li tnaseìat
parte dcgl. hàbitant.,Apparfero di tanto male portenti , cSSmente ,Sh?
Toafotterrance,chefp?iuentaiiano. . j «"'«•«mente, iirroi>^
II Senato mandò pez Proueditore fopra la Saniti in Dalmatia,Gk>- Rah-iTK. Mi '
chele, con la virtiì , e.xalote del quale , cominciò la Ckti iti fni^^'e, i n rìl^
tempo fi libc rò da cosi fiero malore . « '»»-«« a reipirare , & >n poc<>
Nel principio dell'anno 1 608. fii così fnfolito freddo , e cosS erande rh^ /Tìm^
1 tetti
DE PKiNCITI LIB. XHI. gs$
t tttifi pìfir il grin pefo cB e£Ee ^T^ltt ptttroao n^
jCaiienHiOi dìurando qtidli ina>maK^
. Giunta k Prìmiacra(pcr tcùàct ficuro U Maie i Nàu^anti» e (>cr reprìmer T*
WcUcii» &jnfokBza de CorCarìJì deliberò il Seoat<KU mailer iuori ilGal9onc#
fopradecto.Quefto era Vna machina graQ4iffinia di bidJe%za>ai Arcificioie di fv^
oiena tncrediEite « Nel kuaelo da i Squeriidoiieeca ftato fabricatoi per gitcarlo
io acqttabcorfe tutta U Citcia Tederb I trata dato molo ^
Comandò ilSaiaceiebe Mk armato . Vi ditpattmym efib» con mirabile ordioot
OQtaacabem dj AitigHetia tri pié>c meoo grandi t atttperò tutti a batter ^«I ft
voglia Cittslye Fortezza . Vi pelerò fopra trtceatoa e|^ foldati i pkre i Bombar--.
dieri»tnnxa£ltl^attì^&auBezzi alla miUdamaritima •
Per Prooeditore deflero Ci aft*Antooio Belegnpjcfae da|)rimi anni s*era appli^
etto aMeorfedrntrt^efae fempre diede faggi di gran virtùie valore.
Far AoooedkordetleGaieatze^aiaodorQoFraacdM
ara^in Joogo <y Lotcozo V emefoiconoidine di fcorrerei e corToggiare iTMare por
diftiiiggerc ì Corfariapaf«3cfaecorraia voccachc il Marohefe Santa Croce cohl^
potente ArnMCtSi^tgnolaivOtdBreandar i taocarl'Albaniai defiercrfrer Generale
daiTAraBaca Filippo Paiquati«Minaadoc^ Ondevifti
da Spagnoli U Apparati ésM RcptibJtffibpatomQ eon ^Armata loto in Affrica.
S%itt il matrimonio tra Maria J>rimogenftajdi Carlo Emanuele Duca di Sa^
«ànucooFianieefeo Prendpedi Mantouat fq^nolo del Duca Vincenaotdetquale»
daaoMK parte perinoAmbaicìator a Padri» ficiniaitando a qudU Iblennitàla^
Maefta Pnblioumandò il Senato Franccfeo Morofini figliuolo di Antonio adaffi^
fleretnooaae Pid>Ìico«
r QgcftenozufiitDnocefebrate in KifantOttacinconcorft>quafi di tutta Italia
In qnefto tempo » anco Ferdinandogran Duca di Tofcana » rn^itò Cofmo fua
ftràaogcttito^in Maddalena fi^ia eiàcb Carlo Arddaca d'Auftria $ il quale man*
dò 4 Venetia^ Ambafdatore FabrtciQ G6Iore4o a dar parte al Senato di que-
ftamatrìmoniotfic infieme a chiederli galee per condurla opofa da Triefle in An--
cotta» Coaimifei*ia^R>SenaQoqndlo affare ad Agoftioo Mietitele Capitan di
Qolfi>»i|qittlcncl principio JtB'Auftmwsyytaiofi con (ci galee a Triefte » leuò la
Spofa accompagnata da fuo firotdk) Maffimilianoye piti di 40o.peribne di cocteg^
ao . Nd viaggio > che riofd idiciffinoo con traomilii^mo mare $ furono (pefati
^fendidaincnte#e inuoiAxnt^T>ameMe>per ordine Poblico • Giunti in Ancona $
eabaiyarif andarono pgr terra fino d Firenze idoue fi celebrarono le Noz^e Reg«
giamentcSi mandò iui ner Ambafdatoreil medcfif^o Franccfeo MorofiQÌ>che ni
gii i Maniioibil qoate hi rk^nun con dioMllrationi di gra^^
Mwfe Cylo Dw diXcrtnaol quale (nccetfe il figliuolo Conte chccon^
ine lcttere4eAnfìbn<Ma>m»figmficò al Sanatp tornii (uccef*
fione. Mandarono i Padri il indetto Morofini i dolerfi della morte dd padre>e del-
la Tua (ucccfione»
BMmào nato ad'Bìtiirko Rè di Francia il terzc^nito ^ inuitò il Prencipe per la
iHmtiooeddSaaoFo^ejdiedoneafarfii «5* d'AprileieftiniUdiS.Marco.
FrancercoVendramino^cbe Adetto Patriarca dd i4os^ ca» permiffione ddL
Senato andò a Roma Panno i<^.dotte accolto benignamente dal Pontefice>(ù an-
co dal medefimo confecrato in Patrìipfa^i Ven^ lolennemente» eritomato al*
la Pttria kebbe il p(Mflfefibcon<|aelle c«nniainìe già akrone dèfaitte .
' '*. Sf Menr
é^ù DELLE VITE
Mcimefl Belano non mancata di tciieriieccoiI&^^ edi render
ficura U Nauigauone eoo b gran machina dd Galeone » (bocfe fiera BcnCca-» e fé
in perìcdo di abilarli vidno a Metdino » nelb qoa| Borafca haoendo pa:fo mVIn*
corai Acmec Sknor de Torchi > con infoliulilKralitd^ mandòa donar al
TO'Ancora di valere di dieci libre d*oro •
j^'anno i6io. itdi i j. di Ma^[ìo Maria Medici R^tna di Francia A con graiu
lolcntiitije Rcs^j atoaratif ioooronau nella Chiefa di S^Dionigi : Et tf giorno fe*
ciimte fiì vccifo ilGrand^n» I V.foo madtOf nella propria Caroocau^ vn (rfe^
Seo fgratiato detto Francdco RinaiUacod'Angcriem; fiì cosi predo qnefto pani»
Cida nelfattOKhefibeneilRéef^aflUUtodalOocad'Bpeii^^
bafonfdal Marefcial de lauerdin» e da altri Signori non pootero ì^
ben due di colcdlò» fc mortaU •
Scrille il Senato a Lodouico il fielhiolo^che foccedeoa nd R»^
Madre>kttereicb efprtmeuano il ^ore»che ne fentìua la Repi«bUca> per kmoirte
iKvntantoRé.Saliicatop6iRèilfiidettoI/>(k>oiec>Xni»fiiandori^ Padri Aif^
drea Guflòni» 8c Agoftino Nani Ambafdatori Eilraordinari> in Franda ^
Mattia^ Arciduca d'Auftria > ricew^ef Infegnede Rc^ éi Boemùt 9^c<tVttgz^
ria>ne d iede parte al Senato » 8c infienne di cflEm rìconcujuoo^
Ridolfo Imperatore fno fratello» Alche i Padri gUrifpofooooc^nttdaiidofi ddte
M Efaltarione 1 e delta Race .
Morie inqueftotempo Margherita R^tnt dlSpagna» fbreBa di Ferdinand»
Ardduca d'Au(lria;deichehawite toetore ilSeoatadaTRèFilii^ UUm^toaìkoà
gli refcrift dotcndofì della perdita di rasi rirtvoTa Rttpna »
Morto in Roma TAmbai ciator Mann di Caoalli » li7a fuftituito dal Senato Tsv
8ìaroConurini>ch*era deftinato Ambafdator i Ridolfo Imperatore >&:aqwft#
mandò Girolamo Soranzo.
Seguila morte di Ridolfo Imperatore ti lo^di Gennaro prindpio dcffanno ite»
h mattina a buon^hora» Scriue ii Vefcooo di Spira» che il medefimd^gfomo » & bò-
ra > che fpirò l'anima Ridiolfo > nella prindpal Chiefa diSpirarfntntaeficefcbno»
la Santa Meflài^fi vedefle fopra ifepolcliri dùrinrpetatori Henrico»<eGonadb^a^
coni iomiy quali kuanfh circondarne tmta la Cluda» e poiritomooiQ^fopra oÌB
fepolchfff $ andandoci poi dHngiitndo a poco apocd^..
Send-te Nòxze del* Rèdi Frimda» con {^Infanta A Spi»ia -
Ami;, di Giugno-fi^clettelmperatore Mattias-Ri di Boaii^»e d'Vtan&fiK
aderto • Al ouale nMnd4iI Senato per Aoibaidatocia tallegirarti^oftino ra «e
Francefco vontarini . •
Morfeinqoefti^miVincenwDncadiMaotoua». eRfacoefle Fraiicefto&>
%tioolomaggiore>ilqttate diede parte al Senatoddk morteidd Padre re ddla^
iiia fiicceiBonea. elifiìtmàndato per Ambafciatore a dolerfii» eaallegrarfi Pietri
Grittk
Venne a morte finalmenteqoefto>fàggiò> e pnidbnte Rendpea tS di Luglio»
lii a.con dolore miuerialc cfiwtu la RepuMica^lqoalc facteglii foliri feTcQi^fiH
BeraliilodatO'da facondo OtatorCffiUepolto in S^GiofgioMtoggioce^doue uà
IO m degno depolito» con la fila SutoafcolpìtaìaiMmi»..
DETIINCIP1 tlB. Xlfi f4i
< SCRITTORI VENETI.
'A GoItìnV^tìctoyefiomdirer&na'PxreatoCardmdUda Greg$r. X Ut. [erige ii^
Jt\ merfeOratkmisOfi$fcidi,l>UU^
£^ificati9H^ iella Keligme ChrifUMa;frà le quali fono Forma EpifcopiM.u De pernia
€i<^ifa^x prudemia reffUis» w.uDe Keguta ycrs prudemid » lib.i. De Infiitutiaue
Moniat$mdé^iU>e l9^ifMH(me irirgjtMm%iriiuarimf& comugUib.i. yita San9orum
Epifcopmnm ytnmenfiwm. Bi m UbJnHtolaia , Sjttborica Ecciefiaftica ,
' Giouaimi Strinfpi CmmùcodiS. Marcale Maftro di Caro di quj^ Reggia Cappel^
Uhàfa$todiMerfe opere: cioè f lairitayTrasUtìoae^&^ùparitioiaediSan Marco. La
iefcrinionedeK^ureaChiefa . Ulcime dicb far atùminelt Officio della feuimana San-
iOffecondofvfodeUafitdettaCbiefa. UUpe^hiaratiom yoigari nelPOfficio ordinario
pHrdeUafeciimaMaSaHU^VàgtiimaatfapieJh^ereneriamSaafoMm diyentiaih
Miincirca^Vsl'Pl^ina^fcr^elaKitaiiC^
Enea Piccoloaiim prof e/sor di belle Lettere > éompofe dinerfe Oratiomt e latàte » e
^^o^mmém^feoccafiol9ii Alam^e opere rapprefentatiae^ ^ altre ddetteuoU com*
MARCANTONIO MEMO DOGE LXC
ANNO tSiu
TVOp^ >1 DonatOyfò ceetto Doge Marc' Antonio Memo in ehi cTanni j6. ch*^à
JL/ Ptociirator di S.Maroo.AUi sj.di Luglio del itf ii.Senatore di ^an bonuUchè
bMct CMifi^uito iprttni honori» e le piti honoreuoli caridie>deUa Cictil>e fuorìifti-
ìWfo (ctapre per f ittCorrottaCiuftiMa»e peraltre ammirabili Viitu>cheri(plendc-
maam louNel priocipiodeOa Creatiooc di quello Doge»commiferojgli Vfcocclii
notte infolau^e rapinetche pò: reprìmerle>^>edi il Senato nuoue milicie^con Pro*
ueditoriÀ akri apparecchi^laceodo gran danni ne* luog^ dotte erano recouerati :
ma finalmente /i^giuftarono tutte le cofe eoo Maffimiliano Imperatore mVien*
-na.
V Morìe Francefoo Duca di Mantoua^lquale fuci^eiTe Ferdinando fiiofratelloyche
<ra Cardinalejma nacquero gran contefet e difturbit con pericolo diJunfibSc a/pra
S^Mra in lduia;poiche hauendo lafciato.il defonto puca Francefco vnabambina >
procceata c^ te Duchcfla Maria fua niogUe>%liuob del Duca Ciu^
era pretefa quefta Prìndpina dal medefimo Carlo di Sauoia^adducendoiche non fi
^jpQHteuafeMnrlanìadre dalla figliuola » e che però fi afpettauaàluiil gouemodi
vizépìmoutc della Nipote.Dk^ua Ferdinandoiche non era conuenienceKiie par-
tile la .Q^ttta da Mantoua » la qtiale era in forfè di eflèr grauida» potendo hauer
oell* Vtero voPreocipe Mantoano>&che la BambinateflfendofigliadiTnfuo fra-
tello» ad'efib fi afpettaua la cura di lei • Il pretcflo del Ducadi Sauoia era fpedofo»
moflrando di voler la Nipote foló per fodisfar » e confolar la figNaVedoua ; ma il
' jfine era per ricuperar le ragioni dei MonferratOjdelle quali ^era fpogtiato nel ma^
irimonio di fua figliuola con il ^otizaga* Ónde vedendo di non poter ottener
quello dcfideraua>coaiinciò4 ioiiader il Monferato •
S( % De-
é^ eiLLi' riti:
. Dchl>erdllS€nato(NafffteralDiiat<UMai]toia>edìfl^^
ciòfgli mandò aiuti valeuolt^ éUawN cdt gdote . Spèdlaocé Prooedkori i Afofo
di ^fsana Francefco da Molino : A i Orzi nooui» Agoftin Micbide » i Boigamo*
Murco Sramairioi trCretM Piata flòadtfmierò f & tlmlttalifiluiiebi ddto Stt*
to>haacndot>cniilia70 munito» òiìmtfidKM tefodecteMai»^ & acmcìoittrdilbk
d2Dnirca> eleferdi pvà Generale in Terta ferma Antooiodi Prloli Cioaltece; cFm^
cuttitor dì^an Marco * Mentre la R^pàbtica hnpìegwa pacoe<Idle imi^ncbLj
aintddel Doca & Mantoaa» e parte in dìflfefider» ectiftodfrk fiie ¥of«ènf i tmdh»
no di nuouo i Vfcocchi à mfeftar le riujeitye j Liti de V««m«Bik^^
iiegghmdo ancomotti looghi dei Ttirco^ Da die moffi l'fidriidiedertiociiMdFi*
lippe Pafqualigo Generale di accfefcer TArmttta > e dì £Bbr ogni male si^qttdla nif^
iiagia>e federata generatìonet Onde e&endone (lati cagliati itpeÌKi rùi meot^-^
to^da Barche Armate» da fefeanta ferini e pifefi moki ma aia»^ k>r baitlifiie ttffck
togli te piede ; Moffi da rabbia 1 U tenne fatto j di kl i pochi gtorni d'impadm^^
delia Galea di Chriftoforo Venterò» ch*era nel Portodi Mandrè > ndTIi dia ^Mr
gò) ftando idi fenza alcun fefpetto »tion fapeodocofa alraoadtqiia8io«ra oàsor-
>>tra Vfcocchi» e Barche Armate; prefa la Galea ^ammaziaimiotnifiìftfoidhB^
Officiafijche v'erano fopa^gettando i corpi in mare. A LucretioGmmibOMBIIk
rei Conte di Pietra Pilota di Capo d^Iftrìa» ugliarono la tefta con le Matuuie r»
fieme con vn fuo NqK)t« . Al Venieropoi lìùmciftnolatcftaie.con fierezu ina»*
dita» li apperfero il pettoi li cauomo il cuore » & arroftito lo maneiomo • Sopra U
menfa poterò la tefta»bcuf tono il (aagjue» conakri atti di crudeitsu & ina{iieu( • In*
cefcqueffè cofe in Venetia f inuiorno i Padri numerofa foldatefca zi Paf<qpùligOk ìi
ordi|iact>no di accrefcer 1* Arniatasc di perfegoitar i Vfcoccbi in <^i focmt » e mt^
niera; non danneggiando però i InogiH di qualuncme ftutenèdrCeiaft ine fiilcfe^
dinando. AggimtateledifferenzemlSaiioiaieMamoi^»!! nuono i3taet mandè
perfiio Ambiafciatorà Padri Federico Gonzaga» a darli parte deHa^'
ne» a renderli gratie de^i aiuti » & aAftenza pttftaij^;h » e finateieate ai
Con il Do^ della fuprema Dignità ottenuta » non haoendo potato paffitfpmuu
Suefti ofnci j per il tumulto deH'Arou* Fit mockdato a Mantoua a c<^^
medéiimo Duca » Giouanni da Mola «
, Entròla pefte in Germania>& in altre Proaincie» difiondendofi dafia parte dell?*
Iftriase perciò s'applicò il Senato d cuftodir il Tuo Stato>con diligentiffime pronifio*
Hi I e fruerilfimiordini $ eleggendo due nuom Sòpraprouediton al Magiftraoo della
Saltiti iti Veleria » che furono Antonio Landò Procurator di San Marco » e (Kcolè
Donado fratello del 2jii Leonardo il Dogete perche s'in^e» che la Pefte era
ta m la Bobinate ne* luoghi vicini aHa Dalmatia» creoma Marin Miiazzo»di*<
Conte a Spalatro»anco Proueditor della Sanità .
Girolamo ComarOiProueditor dell* Armata» combattè felicettieate con Cocia-
ri Turchi» ragKandotK i pezzi mo)ti»ccn prefaxlella Galaot» di Mo&liao tauofe
Corfarò»e ria^peratìone di due Vafcelli^che haueuano predato de i noftri %
Filippo Parqualic^)hebbe licenza di ritornar alla patrkse nelte (ttacaricadi Ge-
nerale in Dalmatia> fti fiiftituicp Nicolò Donado fudetto •
Nel principio deiranno i^.partito il Doni per eflfercitar la fua carica» giumod
Veglia» mentre attcndcua a riueder le Galee> le Barche Armate > le (bhfatèfce per
dargli ordini propri) per il buonore profìtteuole feruitio della Repulriica>oppitia
da febbre»in pochi giorni morie» de m Aio luogolu eletto Lorooo Veaktou
MaiH
T
DE pitmcìPiirR tiu ^^j
4^ ' Mondò S Senato At[nbarcittDrinSaaokR^erZma><li*<»Sauk>di1^^
Jbrma>e renne a Venezia Ambafdacor oixlinario per Sauoia t il fratcIlo<iel Onice
4tf Verna* '
Chiefe Itcenca Antonio Prìoli Generale in Terra femuu di poter rtpairìaref dkc,
'ésA Senato li fti concefla» eleggendo in (uo luogo Antonio Lamio •
Entrati nel^anno 1615. (i dubitò di nuova guetra in Italia pet molte difficokal
nate tri il Duca di Sauoia 9 & il Gouernator ai Milano > e fpccialmejite intomo ^
tMfarmaret parendo al Duca i che con troppo imperio li veniflè ciò commeflb da^
Spagna:6tide vedendo la Rcpublica gli apparati che fi faceuano » e da Spagnoli)^
tla Sauotat aflòldòancorefla^ence (bcto braui^eperiti Capitani> che furono : Don
Luigi da EQc; Camillo Caurìol09 che bauea militato i»Vngheria fotto Giorgio
'Balta; Già: Battida Martinengo; Iacopo Giufto Vcronefe > ch*era alThora venuta
dalia ScBola mìUcare di Fiandnr» Antonio Sauorgniano . E Proueditor in Campo^
etefero Girolamo Cornaro > ponendo molto (hidjo in fortificar fpecialmente Pe-
fcbieraf che però mandomo a munirla9pre(idiarla9 e forti/ìcarla j cincfùc Senatori »
«ioè: Antonio Landò Generale; Girolamo Cornaro Pcouedicore ; Giouanni di
Garzoni; Nicolò Contarina; e Bcnedet^ Tagìapiera .
. «Fitialfnctiiedopò diuerfe iocurfion^ e battaglie Cattali retinite tra SpagnoK» e
Sauoia» reflarono a^giuftate le diflèrenze > 8c accordate le capitulationi con^kco-
10 del Duon e gloria della Republica per elTerli adoperata per queAa pace>alla^
ouale fottorcriflefAaibafciator Kenier Zeno» di fuo ordincjcéme fuo Minillro; e
tu chiamata la Pace di Afti •
Stabilita la Paced'Afti» ficredèxli Yeder ancoefeguito l'accordo in Vicnna;poi-
^e rimperatore mandò per fuo Commiffario i punir rinfolcnx? de gli Vfcocchi»
9c ad'efocjuir raccordato tiidecto il Conte Giouaani Prainer » ai quale > dagH Aù*
ilriacif fti impedivo J'eflR$ttoarf e t*vnòj e Taltro «
- Si viddcro gli Viicocchijdopò partito il Prainer ^ affiditi da militie Aleounne in
buon numcnxoa bandiere fpiegate Arciducali*
Per prouocar magjgiormente lo fdegno de Venetiani » indugerò con doppio
<p««rAaftHik>GiorcioRectordiPaf0 9a(orprender1a picciola fortezza di Seri-
Qté rìtetcaccrfo de pm infami Ladroni i quale andatoui > diede iielTaguaco 1 doucL»
prefoi fu crudelmente vccifot infìeme con ottanta foldati > ch*erano con effo •
Il General Venterò > per vendicar la prefa della Galea ^ eia morte del Gioito t
attaccò la Piaisa di Noui^la prefc» & abbruciò 9 leuandogli i canoni 9 de quali era
armata» che furono di quelli della Gaica*diftrufle le^aline\ e menòprìgione \i Ca-
pitano.
Per ciuefto fatto» Ferdinando » fece Tequedrar tutte Pentratei ne fnoi Stad $ do
fudcUti della Republica^e rifleflò fece dipoi la Republica defuoi •
- A confini deiniiria» gli Vfeocchi) e foÌi>& vniti con militie Alemanne^ faceuano
mcur(ioni» con prede cu AnimalÌ9& altro» marifofpinti daCorfi» cheguardauano i
con(ìai»Ia(cionìo le prede» reftando efli ancora fuggati •
t In quefto cacciamento»inoicratifi effi Corfi nel Carfo» rooinomo alcune terre di
Bemienuto Petaszo» fiuomo temerafio»e Aiperbo»il quale» per vendicarti fece ban-
dire rigorofamente Benedetto da Legge» Proueditor in quella Prouincia » e queflo
iece bandir con phifeuerìti il detto Pctazzo » facendo ardere alcune terre de Ne-
mici ; poi calato per rompere le Saline de Trieftini» con ottocento foldati » fotto il '
Colonnello Fabio Gallo fvfciti quei di Tritfte in buon numero »& accoppiatKlofì
Sf 3 con
^4^ D Etti V ITrE. I
uoii f fi Vnlftnpt FnnpiMnr ■ Omir di Trffim rxin gmftì nwKTri ili ftfcTniiiA
«e Vfcocclii > foprafacti i aofte dalla owlcitudine deOa (oldatefì^a peniica* ch'eocfi-
fqtudrcj incuniaaiulolì reifo M tofiav
ooo potendo cflèr ÙKoaiia AaJt&x^
jmofcbenacaqaclTalorafoCapàaoo^
kì de iiK>itb niolti faidi& alqiuui pri-
icTcè k pcDuifioiii * ete^eadopEOOcdi-
irigo ProconcordiSaaMacCD «acOe-
ìc^i perla diicttìoocddrAniùftoi»
lerquanromibÉmci.
a Generale in Palaia» cbe ftHoiefiiori le
Te le terre aperte di qod dal UlÌDQEfMiac
riducali* dcquatiera Toccrolcflcto
. (correre fino rotto Palma .
laqucfteturbdenzeparsòall'altravitaqiieflobuon Prendpe nella fine ddra^
nocaoenteitfij.elsendovjflruto nel Decado anni 3. cnefiteiiegiionuKNie'. Do-
pò le folcnai*e pompofe ETequic ià icfdiao ia San Gioi^ Ma^ioic in eìoco de-
pofito. ^
GIOVANNI BEMBO DOCEXCL
ANNO iiSij.
NEI mefe dì Nouembte 161 $. fu aisuoto al Principato Giouanni Bembo «cbe
era Procurator di San Marco in ctd d'anni 80. Dierinffioio di qucQa li^ice-
nufOigniuli [>cr le cariche iflfiportantiteGcneralatiifpeciaJaieate del MarciCal
quale s applicò da primi fuoi anni^ foftenuce , & cferciute dahiifon Todisfattione
publicafC gloria ftu.
Sotto dqueflo Prendpe fu elcttoGenerale in Dalmatia Gio:Giaooax>Zaae>
in luc^o dei Venierojit quale raSrenò i Triedinii con nioJro lor danaot cbe con jo.
barcK teatauano d'infellare quelle riuiere .
U Conte Ferdinando Scocto.rueò anch'egJi cioauecento foldati Arciducali^che
téntauanoinuaderilterritoriodiMoofalconejC aepredarlo* lafciaodo le prede»
CMvccifìone di molti di loro .
marco Loredano General dell'Iftriaipartito condue mila fanti> cento doquan*
, ta caualliie due cannoniiprcfe Aatignauo nel Contado di Pìfino.
II General Zane accompagnato da Naial Doiuto Capitan del Golfoi poitatofi
ibtto a Mofcbeniiza l'ottenoe a viua foraa>Jafìcmecon Bcrfiips > luog^ ^oSA nella
riuicra di Fiume. Di doue intefo il Donatoi che fci cento Aulitiaci >-eraao caUtìia
3uei retri torij de Vcneiiani a ptedare > sbarcate le genti delle Aie Galee* &aque>
e vnitctquelledi quei Contadi] feguì i Udroni.c taggiunci >ne vccileda cento»o
cinquanta) molti ne fece prigioni iiakiatilì pochi con la fuga 1 rìcu^wtaado tutta^
la preda . ^
Si deliberò da Capi di poner l' Afledio a Gradifca > dimoftrando facile la preCL*
di quella Piazzai Pompeo GiuAiniano ^MaRro dì Campo Generale .
Tirate adunque le TriiKec^alxate le batterieitlrìnfcroclla piazza ianuuiieraidtt
dU"
■dt^ttncloTérdmandodenacidntatfecebatariia
tefìce>it1té di Spagna > 8c il Duca dì Firenzo* indo
mentoiVenetiani (Tempre incliruti alla pacejai
colpodi cannonata in quell'arsedio > Daniele Anti
mentre andaua a rìuedcr i ridotti, e gli approcci c<
qaefta morte con gran dolore da nitti i Capi delTE
dilGjuftinJano. EtvditadalSenatOifurìmeritatj
caMiin!ficenza>conieéroh>ò fard fctnpreverfo benemeriti della Repnblica,- im-i
peroche conferì la carica di Capitano di due compagnie d*An:hitN^gìeri a (ttmtP
loiCh'efane commandace da Daniele^ Iacopo fuo fratello> commetteod» a Giò-
naniuBaradonnaZ.iiogotencntediVdini:>cnepafsafseoifici) di còtidoglienza ia
nome Publico con A]fonrot& il fudetto, Iacopo tiiol fratelli > i quali mandò in do-
qo vnacolanna d'orda dafcheduno à'e'Oh deftinando buona fonuna di dinaro per
le folenni , e magnificile Efeqirìe ; fantidolì in oltre erger ni ricco dcpolìto acna_>
Cbiefa pcìnctpale di VdineiomatQdi Santa Eqiiellrc con il qui ingiiuuo Elogio .'
ì>émitUÀiit$Umt}(obiliFtÌnenJì
'^ùfi Tiemàduerfu^ hoftspdelairjfittiter, ^
filkittr gefiém y
Jnpgmm^i*1^^9rUim4dS»m^gr4dm édfptdm ,
ISiUermtntiéeneicésfi.
JBtét$sj9»or»mXXf^n,
AdmortuimemorUm £temdruUm , 0
. Vtmr^im virtHttm excitMuidm
jMmuBdJidoHHé P.p.LP. ExSC- P.C.
MDCXFl
D.Pi$tm di Toledo andato noovoGouematordì Milano ruppe il trattat^k^
Aftì>armandofolle<Ìtamenterf dimandando al Duca di Satioia>ctie difarmafsciche
iieftiRii&eiluoftbioccoparilecJtienrinietcefsciieIreltoalUbaona grada d^foo
; inlKlcuailDoca.chedeQersedifarmarprimailTolcdoi gitiAoaìl'accórdiCo.
RiTpondeua il Gouematore* tener ordine di Spagna d'armare in fauorc* e |>er dtfr
KndereJ'An^duca Perdioandoo^ato del fiìo Rè ; e però non coatrancoiré in->
9) cafod detto accordo. , -.
. QKdeannidcSpagnolieranodigranrorpettOiedìtimorealDucaieìncelofi-.
uno i Venctianit onde il Docapofeogni fuafperanza ne pi aiuti della Rcpùblicai
atta tfoite li cbiedetta inanteraente . deliberò il Senato di preltarlj foccorii^ aflol* •
Mudagli gcDtefC contribueadoli fcmnca doi mila dilcaci al mef e . r
Muiici^KGdiuiA affiou-aci i confini di Lofid>MUi acnutQ il pucft.di Sasoift-^
. . Sf 4 per
per refìfter ad*Ojpri centatì»t> de Spagnoli » atcefe la Repirt3&ca 3 e s'a^blkd «Hc^
gperra dd ÉrioCmandaiyio In canopo Ferrante de Rodi Gefierale ddrXni^Iienay
e Francefco Martinéngo Generale ae Canai leggieri • Vi andò anco D^luigi Pretv
cipe d'Bfte) come Gouernator generale deHc genti d'arme . Crearono Prouedìtor
Generale deIi*Armi Antonio Prioh Canalietc > e Procnracor di San Maro» . Proue^
attori in Campo» eleflèro Gio: Stattifta Fofcarìm > e Francefca Èrnzo» c^iTera Ge-
neral di Palnu>&dqtiefta carica deputòmò Antonio Grimàni . £ &iaÌfMni^pa:
p^acorin Campo eleflero Giulio Contarint . Era ^ronedkor della canaUeruu^
'Ooata»& Albaiine Camillo TrjuiCmo A fenòpreiiidcfeifo pwatoai
pericoli.
,. In Mariano vennte alile onmffemilitie di qnel Quartiere r aceoi^ corr^^ggioT;^
niente per acquietarle! AntoniaTYiuifano j fratello di Camillo fudetto» giouanc^
4i grand*afpettatioiie > che colto cafualnicnte di mofchettatatvi laficiò la vita.
Prefa da gli Arciducali la Pontieba Venetiaitai vi andè il Protìcditor Vokmxép
con il General Martinéngo» il Conte Nicolò Gualdo Gouernator di Vdfnetc Màs^
e' Antonio Manzano Capo defla caualleria dei paefe a mieHa velta^ Rifecero il
ponte a Dagni > fopra la Fella ]> ch*era rotto 1 & incaIaandoiCorfi»& AA>ane(rlo
genti del Smit^che la cuftodmano^lc fecero ritirarle ieguitewdole» e dffordinando-
fcj occuparono anco i;a Pontieba Imperiale ? tagliando a pezzi tutte le.militie Ale-
manne» e facendo groiTo bóctincic innafi li conéni de gli Auilrìaci >faccheggJom<^
Ma lborghetto>e Treuifa. Fortificatale prdidiata-ta Pontiebai firitiromo»
Il Proueditor Erjzzo anch^egii attaccò Chiauretto t doue erano intpmo a €>tto
cento faniii ectnto>e cinquanta caualfì , bem'ffimo trinciewrfi^che ùxpmMk trio-
cee> sbaragliati li £oldati> faccheggiani fa tecEa>& il Qg^^rticre > reftò nioogo in po«
ter de Vencti,da quali fa munito >.e'prcficliato .
In quefto fatto* fu molto cammendìito Lìdio Piip^ $ d^a aflHUto daGfMMUK
Ili MarcinengOi & anco Camillo Tduifano con la fua caualleria fi portò val#rofa-
mente.
Occuparono anco i Veneti Lucihis» e fc gli refe il Font diFara» e TEriezos^aw
patroni di Vipulzano •
II Conte Guardo |)rocufò la for^rcla di Tolmiffo gròffa terttt altre iJ lifonzo »»
con cinquecento foldati delle Cermdt >iiia difeSbuoIcamione del CaftcUo > defiftà
ifConte dall'imprcfa .
Inquefti felicifucccfli»mehttc» Pompeo Giuftiniano (lana offeruanéo diritro-
iiar m luogo cómmodo per pàffar il r.ifonza»e portarti fottoCbritia» coito ndte
Reni da palla di Mofchetto da CauaHerei morr m brene fparie di tempo.
In luogo d^efloGiiiftiniano fu coiìdotto dal Senato Don Gioatnnide MOdtcr
<;on titolo di Gouernator Generale dell'Armi .
> Seguì il matrimonio tri Francefco Duca (fi Mantoa »e Margherita de Medici
Ihrincipeiladi Tofcana.
IlGeneralEane^accompagnato da Nata! Donato Capitandtl<5oIfo< ij>.Mari
20 s'impatronì a viua forza della fortezza di Mafchenizza » fituata nella Rluieradi»
Fiume, & hebèe anco Bcmes » luogo dcirifteffa Riuiera . Qaindi ìntefo il Donato ^
che moki AnftriacieranoiralatFper depredarne i Villaggi della RepuWica » acche*
baueuano nibbato in particoiaretiiuntitd di Animali v fatte fìnontar le fiie|woit>&>
Tnite con quelle de Villagi» li colfein vn Bofco^ e leuatagli la preda » li manaòtoici^
4£ldiipadainiittmefOQ4feic6nt^.^ ^
4 laatctt:^
DE PRINCIPI LIB. XIII. ^^j
: ' VJArfb OtDcraLZaacifi portò di notte fecco Solila* ìaogo » e ftanza principale;!
.dey{cocchi>piancacoui il Cannone» vi pofe tanto terrore a quei dàlenfor i > che tol-
4i la ttfta a Gioaanni Sarfich Vfcocclio loro Capitano» la mandorno > infìcme eoa
j> alGeoerak > rendendoli a difcrettione •
. . Riceuntala terra donò la liberti > e la vi ta a tutti > eccettuati i Vfcocchi» a qciali
^ furooo Icuate ie tefte» e Sorifa demolita •
Neiriftria>per l'intemperie dell*aria>xnorirono molti faldati» ede Capi mancot-
QO il Conte Pac^ Emilio Martinengo» Se il Cauaiiere Tomafo Cacopani .
. Fu datto cambio al General Loredano » andando io Aio luogo Antonio àarb a*
IO.
f Luigi GìoigioProueditordeHa<:;aiialleria» facch^giò Verme » sforzò m forte
Monaiteto appreàb San Pietro di Selue»abbrucciòi Borghi d*Vmber» ediLin*
dor con morte di moiri Vfcocchi » che lUuano in detti luoghi fortificati : Ma An*
4irea Ferleticfaxapo di effiio rendetea fiial^ò fette bircfae»& vna firmata nel por*
tAdiSelue.
. . .Qdè «malato il General Bart)aro » e pecciò faibbe licenza di ritornar alla pa«
M'a»elenaidoiLSenatoinfQOfaiogo»NfafteoMichtQÌe. .
Ogelraono i tf 1 7. fi prbfeguì la guerra con maggiori apparati.
: NeUlftria*liebberòifiQftrìZenùno luogo forte »&imfH>rtante.
Il Senato concelTe licenza ad Antonio Pnoli Generale di poter repatriare » nuut^
dando in fuoluogo Antonio Landò Procurator di San Marco •
£t al Commiflario Fofcarini» fiittitui Nicolò CoAtarini»SctMUore di gran v irtu»e
pnufema*
SI deliberò di ftringer con l'aflcdioGradifca; e perciò fortificarono vnaCafa^
¥iciùa a quella piaeea tra Mariano » e Fara»e fecero il Forte dettò di Campagna^ »
«HiAitre foctimiMoi» feguendo vari j accidenti » e fcaramuccie » mi le foklatefchc
ckiTnia > e l'altraporte .
Granferò ntiooi aiuti » e foccorfi di gente » così nel Campo Audriaco » come nel
Veneto •
in quello cinquecento foldati di MaifimiUano Arciduca » e nouecento de Spa**
nobicon akriafibldati daFerdiMiuto. Al Veneto quattro mila 01aHdefi»decma-
Usmille eran condotti dal CoIoneiloGio:Serg$ Vaficnofen»quali giunti priou i Ve^
nòia» furono ióosad por terra nel Fnoli •
U rcftantc guidati dal Conce Gio: Ernefto di Naflau » Nipote del Coate Mauri*
p(h il quale poco doppo arriuato anch*egli fi condufle per mare a Monfalcone t e
quindi nd Campo. Quella era tutta gente {ctclta>ben all'ordine dd Arm^e ài velli-
menta. ^^' '
- U Landò arriuato al Ounpo»delibà^4i paflTar lulCarfo $c cosi nelprincipio del
mele di Giugno » paTsò con cttto Tefercito felicenKnte > e con buoniffimo ordine ^
i>ocupando molti Forti» e podi de nemici .
. MentitMfiàual'Eferciro»Giu(l*AQronio Belegno Capitan contro Vfcocchi »
con fei Galee» fece gran danno con il cannone alCafleliodi Daino» diroccando
va Torrione di dTo » e faliti in terra li foldati delle Barche Armate ùtcebeggiomo i
Villani di Profeceo»e di Santa Croce» • tutte le riue fino i Trielle •
Nelki primamarcbiaca» che fi pdodpié a occupare il Carfo » comparue fui Fiu^
me nella Cam|>;^na di Fara » Francefco Strafoldo » & Carlo luo fratello con ciiH
qoecenio canaUi tr4 coiazze» e Accbib(iggieri# e coateon
.. t rono
tf^44 ;del.lb vitb
'fOsoipriiBi cA ScraMdiigDJzxar fl RamCf fiBgpttniUi k
Patorno mcdefiomnciUc iuutpirf anicmci e cocaggpofaincnte il FJMpefldjMo^
fe JDifiuco »& in bogo moto pcnratofe daogni paro
tttwcoaviugrofecoaipagfMdicmaHiàn^ AcGioMooi
Bafadooiu Loogoccneotcdi Vdioecoa atea compagpia dicanalli «Mmao di
a^Ok & fnoiu PamariMocGigctte ficklca .
Prefi da oothi il iHNte delfe DofMie«& il Folte Iinpen^^
4Mi»&fàctedioerfefoitìficatkxu>eriparìfidicdOT coarARÌ^cmii
lIofixHÓ Barco <b Robia» che eia bea fbitificato » e pre^^
al teoom dvn RiutUiv) fl Tìaacimflorf Gcoen^
davnttcodrAttqiliemjtdiegli laaròfl?cniTCfCadf motto»doi<Vg|faflflinBtl^
Mettir» per i Itso^ pt^ per le feitificuìoQÌ fi^
fi» sa pofiìj^ Foni prìodpaU» relUiu U Piaaza di Giadifica afièdL^
iK tcKce Iccofe u l Ducad^Ofliióa Vice Ilèdi Napoli »co^^
maritifiuperfpignetUàdaaaideVeiitciimi^cn^^ par foni la tene ctfPcac-
gniidtRoTO^
Aimoroo i Veneri per diffibiderfi dot Gtleaae» alone Naiiì>eer^^
C»Cfttil1iBQinjmperGoatroatori di^o^Gake^
Il Docad'CMaiQaflduaaiòsi feeli Vfcocchi.ch'danoftatifiracciattpC pcinaridcr
ter nidi da Venecia«hwnccde»toli PdrtoFrancooel t^epioiepnaàaéo&iqia^
ìif fomenraridaefib Diica»pre(erolaNaiie DonaichedaCot&afea'aiidaaaal Ve^
aeciacoarncKi*. |
Spinfe ancora nelTAdciaticodocficiVaflelli benarmatiV ibno il coanttnio^
francefcoRiueraf bcflfchegliarrittafseocdini di Spagna d'aftnacttfdacgptaofa
rn: Itttatcati di pace^cbe fincgodanano iaMadrid^e andoraogniutedìri Vabdk
inCalamarat Porto db Ra£uret».cockdifi^oodipafisari viftadetffitekperdar
calore air Anni di Ferdinando>e diuertire qocUc della RepublicaiMaGnft^Aiiixv
nh Bctegno nàà UefnA tnctiouci Legni > che pooté toner più|iB«irf ^ infijgniat
Hitiera coaqoatcm fìakay<ufetftttiauij.tcedBd Galee £iDCtiUjC<p«^
Armate..
Il Riberadabi(andod*e{ÌM' combattuta t^on^xioofcnt» (T ridalle à Brindifi ^
èooc fnfegpjtatoda noftti >e da LoieaBaVemeso »che era Capitano dette Nani »
fi sfidatot afcimento ^
Mandò ancora KM^naad'rmriTcon il RiberaJ^ietro Ir^
n Senato per reprimete »e raffrenar I^ardire di quel mini(tr09.creò CapitaniSen^.^
ialedel Mafe>Cjio:GiacomojEanei>&a6aiaoedied,gikmnGa«^
dati di quel Rcgno».ft congimfeio in GoUo CMrArmata ^ Crebbe il mwpcigddlc
Elee del teina: onde l'Armata d'OfTuna-oonfiatosa di i&Nauì>e di leentaticfiari
; Con quefta (opeBionti di LegnifC oxxiEettraiaiioccuole >ardi qncÉTamato^
inimica di portarn alla ritiz di Lfèfìna^doue (laua il Tane contrAcmaatVeneta^>'
feqoeftrata in €pcì porcoda vento contcaria: Ktat il 21ane fuperato» timpoffibile»-
cauòdal porto i Legni groflipercombactcr : dtel cbc aaootodil Leiti%f- ii portai
altrooe>5c il Zane pafso i Spalatro pee oflbcoace gli andamentfde minicìi^cafiQe-^
irt ogni loro tentatiuo .
IWcorfo ia tanta il Ltittaverto Zara «.aiabbattc nelk doj^ ^^
tia»
D E PaiNCrfl LiB. 3tHL «^45
liiMiIrqiialitÉtM pitttofit^
di fortiu » non eraoo però atte al combattere > lua^
v^rafopiludandointen:afiibttOTifhifAjmata <rOAu<U> . . , ,\ .. v
Con quefte reftò predata anco rna galea fottfle di fette > che iritiÉiplflMìHHi
k dette di MaroKituu falttatidofi anco di qtxefta la gente «
I ' Il Lelnacon qoefU preda 6 triifi^ i Brindifi ; & i iegm » e mera, di ordine 4^
Vice Rè furono mandate a Napoli •
Por racckleotc dette GaleeiMette deflè 9 Senato Cenerate di Mace in ìmffk
del TasKf rtehumatoa VcnettayLorenzo Venterò i e Capitan dette Nani 9 Fratte»
fco Mòro6ni%
Si aroiò ancorar jftfc Nini> Bc altre gdoei e con elTe U gran nuccfaini dd
ne detto Balbi •
Morie. Acoict Gran SignordeTordiicud fiore ddl'etàfiu» laloando due pie*
ck>Uf^^oIi»de^aliflniaggÌGKdetroprm^ non arrioauaal duodecimo ano»
di ecd.Okie a %lmott vJueua ancora VÌI ilo fratello dato Mu(^
oontro il coAume di qud Barbari 9 per eller creduto patzo» e ritenuto perdònel
Scrniglii» : Ma peidie hnea attefo alte lettere > fU giudicato da àlc^
iaiioSntdteeo>ecfacfòffeifaità fitntilarioneildiBioflrarfipagao ^pcrfaluarìilavi*
ta.
Per quefo credenza i principali Ba&l > e Gianìzzerì eletlero per Gran $^note il
detto Mu^a£i • lAà pofto in trono > non folo (i moftrò pazzo ; ma furiofo ancora »
facendo ▼cader fenza alcuna caufa» hor qnefto» hor qnelkh 8r fatto anco arredare
rAmbafciator di Francia» con altre impertinenze; Onde in capo a tre mefi» fiì de-
poftof ic efoltato al Solio paterno Ofmaii •
Ridotta Gradifcaairenremottentomoì commandanti AuRriarì dlfoccorrer-
]a;epefdò con feiceoto camA]>eqnattTOcento fami fcidtijtentornadif^
al focoorfi»: ma finonoribnttati dallrcanalleria Veneta» riufcendo oiiefla fattioiae
faMoinolìkreftando morti de Venetiani» tre braui Capitam' di canaUetìa y wM^
fiflwe valorofifimit che fiimo MarcfAntonìo Manzano» Pietro AuQga^:g^ ^e Lcor
nsrdoGoaldo» (eguendo dipoi altre £attioni •
Mori in Monfalcone il Conte di Nafau « Et il General Landò cade grauement»
ammalato «
Il Maradas fubintrato in luogo del Trautmìftorf» aflaH i noftrì > che per te mala-
tiecrano diminuiti; ma fu ributtato vigorofamente con morte di trecento de
tuoi.
Siammalò anco Don Giooanni de Medici» & il Prenqpe d'Ette comandauaìa^
hM»>(tio.
Gli Anftriad volendo condor altro foccorfo di viueri > e fpedalmentedi farine ;
ilBagUoniandò ad'incontrarlo con trecento fanti: ma (coruto il detto (bocotr
fo damagnor numerosi fanterìa» e dabiK>Re bande di canaUeria; attaccata
lazuCi^rcItomodenoftri da ottanta prigioni» e (ni nK>rri vi rimate rifteffo Ora-
rio Bagbooi » infieme con Vei^inio Onido di Lamcntana > e Iacopo Aliberti
Capitan Francefe .
Se bene veniua introdotto cjualcbe foccorfo inGradtfca» nondimeno li rtufci«
nadi pocoibllQQo:e però dubitando gli Anftriacidi perder quella piazza» ftrinren>
k pratiche della Pace» la quale conclufa in Francia con gli Amhafciatori deUa Re-
fnJxca f & approuata in Spagna » fiì anco notificau da Gdare » e Ferdinando in^
Vten-
érj^ I 15 EX L ìE V I t E
•^
^4etma.Pà:crcgaire]'accordato>fbioiio^ pergU Aìlftqaàirfii!
cotti Carlo d'Harradi » e Iacopo Eldh^ . E dalla Republia.Gfraiafno^ CmÒtnfa^
ootc Antonio Prtoli ambidoi Quialien » e Pcocuracori di San Mata> « Uinoge per
le'feffioiu»^ Veglia Ifob della Repablica .
Blcfle in tanto il Senato per ProueditorGenerale in Mare % Pietro Batbarigo» ft
il barbaro > checca Prouedi tor in Iftria t fu mandato nel Frioli con tftolo di V ico
Proueditor Generale dell* Armi .
i Per dar principio ad'efegoir le caoitolationi della pace » gli Aoftrìad (lOBodoM
tutti gli Vicocchi di S^;na) incmduuerò in efla > per prefi<h'Of ma compagnta^'AN
knaani» e Luigi Ciccio Proueditor della caualleria per nome della Republka ro4
ftitui Zeminoal Commendatore Ridolfo Colloredo • E così dì ntiaiio in mafia > R
andò i efeguendo l'accordato •
EfTendo ftatojtn capo i tre me(LdepoAo Mu(ta£i > & aflfon^ aiPImpefio Octo-
manoi Ofman in eti di dodici anni » figliuolo di Acmet» mandò il Seiutto per Am^
bafdatoreftraordinarioinConllantinopoli» FranceTco Contarini CaoiuieiEe^ t
Procurator di San Marco*d rallegrardye confermar la pace.
'• Mentre (fattaxleua ad*effì:ttuare il ftabilito nella pace > reme J foortie aneto
ottimo Doge alJi 1 9.di Marzo i6i8.al quakiEuti» come è coftame» i pompob &ne%
raliyfiì fepoJco iu Santi G iouanni» e Paolo • :
NICOLO IX)NADO DOGE XCII.
ANNO i<5i8.
DOpòUBemboi fu aflltnto i quefta fuprema dignità Nicolò Donado > beociir
imi fo6e Procuratore»Senatore di gran virtù» e borni . Si continuò fotcoà
quefto p#ge refecutioni della pace > reftìcuendofì il commercio • fiandirono. ^i
Aufttiaci*gli Vfcocchi con penne riwr«fiffimeiabbruggiando le bro Bardic;Con
die reftarono liberi li confini della Republica dalle moìeftie i che li poctaM cosi
trifta canaglia •
Mentre da quefta parte G terminaua con tutta pontualiri raccordato i fl Duca
d'Ofsuna non s'adeneuadairHoAilitadit ne obbcdiuaa cooimandi del Tuo Rè>cbe
li cómmetteua di retticuire le galee » con le mercan tie > & akri legni fraudolett^*
mente predati; anzi pcrfcueraua ne! fomentar li Vfcocchi>(cacciati da gli Auftria^
detenendo vna grofsa Armata in Brìndifì» per fpignetla all'occafioni i predare > ò
far altro infulto a Veneti: Onde il Senato couìmi/e al General Barbarigo» che con
l'Armata» ia quale con/i(teiia di quaranta doi galee» Tei galeazze^e trenta fei Nauit
fcoiTefle il Mare » facdle ogni dannaalPAnTiata d'Oduna » e gittate à fondo 9 e
prendefle quanti di quei legni inconrrafse ; ma li Spagnoli» (i ritirorno nel più fico*
ix> ^o del Porto» doue erano difefi dalla Citt;i » e dal Caftello • In fine vedenuo T-
Ofsuna il pericolo» che corrcua la Tua Armata d*efscr combattuta dalla Veneta» la
ricchiamo a Napoli. *
Li Ministri di Spagna»e Tpecialmente il Duca d'Ofsuna Vice Rèdi Napoli» Don
Pietro di Toledo Goucrnator di Milano» e IXAIfonfo della Cueua Ambafciator
Rcfidcntc in Venctia» vedendo la glor.a » che ne rifultaua alla Republica dalla pa^
ce fcguita»per haucr portato la guerra gloriofamentc nel Paefe mmico/KOipatcrii
tanti
DEfRINOlPI LI& Xm. 6it
tati ife0gM«npeid«»«c>lt alauiÀddfto
aircftreqxh 8c in luto di cadercPer haucr ncìl'ìdcSò tetnptt dtfefi i propri; coflini
klxHiibAcdia» «mmiiicoArAacoilDiiadìSEbtoìà^e tìxto refift«ai cucty i
lentaeiaìdclTcrfedo» ; - -
Dife(bUMaredaogiU$foi2odeU*Ofluoa; efitiatmenteper non perder Gradii
fca>e(rer(i conueiiuto fttguif gUaccqrdati di Viènnayd* Afb«c ^H virimi di Parigi o^
di Madrìlt con cònditioni vancaggioi6 1 decoro della RéfÀibhda • Pet qnefh^» fire*
mendo quefti Minifirì > e per non lumcirla potuto Tuperare in cofa alcuna con tanti
lorosforzi > & artifici $ fi diqpofeco alHnficfì^ • Difegnarono adunque di forprender
qu^ainclijta Cittì»
VoIeittnoocciiparipolUprmapalideffiaP^f^^ Psài:atòip6fnctfùKicóMt^
r Atfenalci & in altri looghi ddla Cittì; forti/icÀfi in Rialto ; tagrar ponti i iinpii.
dnriìrfididfoerfeCafe^qRtàtieran^ antiknedcheift
Ikcardarla Cecca.
ProMttcoa rOflfuna mandar doi milla mofcbetticri elettilòtto buoni Capitani
fcaltramdàtefcaint|uactM Galeoni con finto catgo di mercmtie» e ài qnéfti»
amfWfhfy^mpahxmh Piacea di SanMaftto; vBTaitra affArfenate; dnqaeccim
alto ftna«mcnte nttone^e ne podi iul victAi; 8c altri al ponte di Rialto .
Tenena venti «lee benaU*ordine per dar ^o» e (bccorfo ali* imprefa •
Fece Èrturieiir m Napoli moltebaraie df fortdo lifli^oiepiano(>er cranfitarcdn^
ttfe per le Lagune A Acque di Vetl^ia>CiA akrì efectabib' dtf^
IFdloniptìBcipalif che doueoanoeA%uir cosi deteftabite<atto»fu^^ ra tal
OficpìcT di Horma!ilitt»Tecd)k> Corsaro Xoftui>congra»fimiilatioii^^
iMber di^uftato dell'Ofliina» e percfd fingendo leuarit» fdegnato da fiioi ftipendi^
era Tenuto al femitio della Repnblteaptì: (bruire in Armata. Con queft4 Tenne
mudo vn ffie Compagno detto il Capitan Langiad t condotto aocb*^i per foochi
artificiati. A qucfli erano ^^egati CarloveGibUànniltuteòiratelh • NicotòBLi-
naidi. Roberto Reuellido • Vicenzo Roberti. Lottn» Nota» con moki altri • '
-Ih Crema il Toledo luiuea coirrirpondcnza con GioDimii AeraMio Tenerne d"*
Yfia^Compagnia» e fuoi feguacii per forprender quella Haaza •
n Giacpier» in tanto>& il Langiadiper<$rdine rublico» pifiaraMOin ArmMbgi
altri attenden ano il tempo deirefecutioni;e perciò di quando» in òMÉdo fcliuiftO
il Can)pamle di San Marco per fcoprìrt fe gH^Neuam i TaTselIi ai Napoli ? mi^
iddiO'» che volfe per foa innnka bontl 9 pil^bu^ Relwiofa Otti da cosi
fiero tradimencospofe in cuore i BaMiflèra faifcth k i Gabriele Moncafino( tfft^
tttti^di«mrareinUO9i«iura^diriuelatentiftt0alp^ 8t al Còn^O df Die*
ci : omjle prefi alouii de principali colpkatbri > e verificato il tradimento da kiM*
te» & altre fefmufe»ritrQiBate apprefibì mcdt§aH reteori^rdatte torocotfelBbnii
pagarono eon mone ignominioia Impenna di tant«>d€lMi>«
IIGiacpier» eI^ad»furaiiiopo(Uheifacchì»tget«rtinl^
f pedito in diligenza al General BarbarìgO .
In CrMMiteono fententiati alPvItimo ft^plkfo Gmuami Befanlif Se altri
Co mplici. Molti altri colpeuoli $ fi fottra($cto dalle penne com la fugga» ritkandòfi
é NapoJi»aeeeltt» e premiati daH'CMuQa .
Liberata la Cini da cosi imminenteperkoto »fi retaro gratle i Dio » e con Mi-
rioni» e con elemofine per ordine Publico •
- IICuei»paarddiVcnetia>efiritiróittMilMop6rdQbio4i«d^^
popò-
4SI D E L L S V I T E
lbtt^N« fl Cardmal Bo^iaA al T(Me& d Docrtfi Feria .
ScopenatoooH0ncarfnbriUI>o^aOÌ9>.<ii M^egio > haa^^
y aranfa ptfftti finente od principato. FA fepoliro io S.Cluara di MaMnoL
ANTONIO PRIOLI DOGE XCIII.
ANNO i6i9»
Motto fl Donlttffi cktio Aoiofik) Prìdi» Ooalie^
mettere qd! en Cotnmiflàrìo a Veglia>doclCf hauuto Vmmbh fi pJEtiper »
«ornar alla Pacria»iacoiitrato da dodici Ambafdatori;e giunco in Veacd^per U.^
▼irti) (»a> e per il (uo gran oKrito > furono £ute diaK>ftradoni e^^
ticia^ecoocenco.
Afltmto il gouemo della Repoblica» fi diede principio alla Mamifica Fabbac^
ddle nuooe stanze» Salct 8c altri rignardcuoli luoghi nel Palazzo Ckicale^per co»
modo de i Do^ Va mandato Comavflano a V^Iia in luogo del nuouoDò^c^
colòContarim.
. Segui il matrimonio tri CttifUaa foreOadi Luigi XIII.^c di Francia#4^ il ftts-
cipe V ittorio Amadeo di Sauo>a. Araanie vna korr ibile Cometa » che fi fé redcic
per vn mcfe coiitimKHdi ampiezza eftraordinaria •
Nelle parti della Rhedaicadévn Monte» che oppreflèi e éitterròPÌQr#d non
groATfiima Terra^con tutti li habitami di efla. Alti 2o.di Marzo 1619/(^1)10191^
ce di Mattias Imperatore in etd di fe(sanu due anni. ^
Ferdttiando gli Arciduca d'An(hiafeletto poi» & incoronato ^.è dti Boemiai(/ili
•Ongaria»fò nelb fine di Agofto eletto anco Imperatore > Se atti 9. Settenibcc coro*
nato nella Chiefa di San Bartolomeo in Francofort •
Eielle il Senato per Ambafciatori eftraordinariifdoigrauifiimi Senatorìjdìe.fii*
tono Agoftino Nani > e Simeone Contarini > ambidoi Caualierit acciò andaffiero i
iomplire col uomo Ce&re in nome Pid>lico9 ma non potendo portar/F il Nani per
fue indifpofitioni»vi andò m fuo luogo Francefco Erizzo Caualicre»e Procurator di
San Marco . Pafsò àz qoefta»airaItra viu Francefco Vendramino Cardinale» e I^a*
triarcadi Venetia»rmnoi520. Incui lu<^ofiidal Senato eletto Giouanni Tiiepo^
.. -* — "rimiceréo di San Marco » che confermato dal Pontefice Paoloq^joto»
_li andafie a Roma » prefe il poffcflo con le folice folenniul dcicntte ^
tioue*
Carlo Enaanuele Duca di Sauoia mandò il Prencipe Tomafo fuo figliuolo a V«-
netia a render gratie 4 Padri de gli fauori» & aiuti fomminiftcati al padre con tan-
taliberaiiciiem-ontezza; il quale fd accokoitractenuto» alk^ato» e fpefato fpfen-
didamente dal Publico per quei giomiiche qui fi fermò •
AlHvnd«ci Gennaro itfai.il Pontefice ptonìolfeal Cardinalato I^tooValiero
Arciuefcouo di Candia •
Alli iS.del fudetto pafsò al Regno de] Cielo Tifteffo Pontefice Paolo Quinto in
ctd di (efianta otto anni» hauendo goduto il Papato felicemente anni quincud^me*
fi otto» e giorni dodici •
Alli^.poidiFchrarocleflc il Sacro Collegio per fiio fucceObtcil Cardinale»
AJcf-
DB PKINCIPi LIB. XHI. 65$
Aleffiindro Lodouiiiò Arduefeouo di Bologna fua Patria > creatura dot medefiai&
Paolo V. eleggendod il nome di Gregorio XV.
A qnefto nuouò Pontefice > mando ilSenato quattro preclariffimi Senatori per
Amt>a(ciatori eftraordinarij a congratulairfi con la Sanutà fua della fua ^untione^
che furono; Girolamo GiulUniano Procuratore > Francefco Contarìni Caualierci
Prociffatore» Antonio Grimani»e Girolamo Soranzo Caualiere.
Morfe pur in quell'anno il dì 29, Marzo Filippo Terzo Rè di Spagna in ctà^
quaranta treanmifuccedendoli il figliuolo Filippo Quarto giouinetto di fedid an*
niyche viue al prefentC) al quale mandò la Republica Simeone Contarìni Caualie-
rcyc Procurator di San Marco » e Girolamo Soranzo Caualiere jpet Ambafdatori
eftraordfnari)arallegrarfidella fua fucceflione a quella Corona •
Morfe anco in queito tempo Cof mo Gran Duca di Tofcana rlafciando per fuc«*
ce£K>re Ferdinando Secondo Tuo Primogenito ancora fanciullo •
S^ttirono le Nozze tri Madama Leonora» forella del Duca Ferdinando di
Mamouai Prindpefsa di rare bdlezze > e di virtù GagohM » con Plmperator Ferdi^
aatidoSecondo » e douendo pa(sar per lo Stato della Republì». per portarfi inu
Upnicb 9 doue l'atcendena Celare il ^pafo 9 fià inoontrata per ordine Publico da^
Andrea Parma » Generale in Terra rama > accompagnato da molta Nobiltsl » ha-*,
oendo feco mille corazze» te altretanti Canai le^en Scradiotti •
Nella Campagna di Veroiia>era formato vn campo di dieci mina fanti» e buon
fion^eiodicaual&diifaìbuitiinmoltifquadroni dal Maftro di Campo Monsù di
Rocca Laura Francefe» ch'era al foldo della Republica ; £t perche giunfe in detti
Castagna rimperatrice nel cader del giorno » alla fine di Gennaro itfai. § acce*
fero mobe fiaccole» & altri lucm» da quali rifplendendo farmi» e rilucendo U Abbi^
gKamenti»resideuano tua graobCi» e diletteuole véfti •
Fiifahieatatre volte S.Msie(hlconlamófchetteria»e lieti applaufi* tn qpi«o
M)lico fu allogeiata» e fpefata fplendidamente » e Regalmente •
- Faftò r Adiceiopra vn Ponte vidno alla Villa di Dolce» fatto fopra Barche»Tm*
CO»e refo maeftofo per eli ornamenti d'Archi» & al tri fregi •
Ghmcai confini defVeroQefe 9 con Immane» egratiofe parole > refe al Paruta»
le doDute gracie alla Rqwblica» per li fontuofi » e ricchi apparati fiutili » & honori
xiceuuti •
LeuomoiPaifai dalia ConeCefarea Pietro Gritti loto Ambaficiator ordina*
rio per le indebite pretenfioni del Conte d'C^ate Ambafciator di Spagna^ »
Refideotc in quella Corte» lafdando ini Marc*Antoiiio ^ Padauino Sica-
rio.
* LeGadeepredatc4alK)tfiioa»luraMrcftitttkedalV alla Repu*
Mica con le nnefamtie ;die fi crooocoo in efsere »
DaUe Barche Armate Venete» fò prefo il famofo Ladrone Ferletich Vfcocco» il
onak con Lcj^ era entrato ncU^Admtico per predare » e £u: nuo^
ifmliato de Lqmi» vi lafciò la tetta con molti de fuoi •
Nategcaniffimediflenfioni nella Valtellina per caufa di Religione» e d*altri
motiui» mi Panno i6%o. fiirono fomentate dal Duca di Feria Gouemator di Mila-
no» fpingendoQi Militie » occupandAb^hi » e piantando Forti» perche eflendo 1 -
Imperacor Ferdinando ftrettameofitvmtoalla Spagna» nerìfukauanograncom»
modi» e vantaggi dalla Valtellina» e oa^Rhetico a gli Auftriad diSpagna» edi
CknnanifctiKQdoliScaddiqQcfkéRPoteiizeaep
4e IbccorSflimteri lARc^blkai tcoi^^
ftrìaciicoiifinaado con elfi p:r lungatracco di picit > vcckua pcrdiifala ¥Ìa3eléG-
corfiic di po.or far Icdate okra motiti altVKcorrenze ; perciò fece Lega eoo Jà Co-
rona di Gracidale nuca di Swoia pet ricuperar Inoccupato % e ritornar qnet pofMili
oelh foika liberti : O ide trattandofi in Madril fopra gli afiart delki VateeUJoa^^
dalli A i^barciacori eUraordinarii» mandaci dai Senaco doooipKlire cooiinnQtto Ré
piltpporQ^arcoie dalH Mioiari di FraiKia^fù ftabilitoalU 3$.di Amife jtfsi.die fòt-
f< reiticQito 4al FerìA'^uno iVKcopaco > e firictcalfeio 1* Amori dalla VatoeUisa^c da
attriliK^|hi«eCoaudidt()udUgturtfidictiDfte; bauetidoco$iMc»0rdinatoilRè
Filippa Ter» ad fuo oioropc : MailFctta % betiche gli vcoifieto e^pr^onttii dt
Spagna di elcguire l'accocdatOAUon rtticd fAttm » ne r^itut TocoiiMto » ioà eoi*
tana mj^ggiori tediCconlic de popoli s ptatiauia nuone forcificaàoiu > le occnptna
«Ieri luoghi^h'deffo fàffindo ^Arciduca Leopoldo d'Ifpnich «.
Il ne^ocio fd tr^d'porutol RMMxu4ffeiiedcQdo i Spti^
accedere in Icaltatfiadopetaronoinmodo.» chefucooctuuTo il md^di Marno
ìfi%lM darhi Vattettioaconli Fotti» in depo&o nelle mam dei Ftxitefite^Spe»
SrioididvaraiKiofi da Fcanoefìtche ildqpomo duraflc per cuoo il mefcrdi Xiigfio
&giiemeWkntrQÌt()uatceiiipQ>deaK>UaiI^^ nò*
race ! ^AriaÌAcheli^>ppiMieuanQafoflbx>ìnpdfttt^
OTfiUA Graa Tkuico fiì ftctngolatxMh GiaQÌzierÌ4ielCa
di M. del rncfe di Marzo lóxxjcipomxyio nel Trono OccoonaaoMoCbditfao Zio »
Maualc vi fede poco perl4nhafaibc4{ua9edepQfto»fòaflumaà<{^^
ncH^lQttfocccaVtqinctxxdidanttiincircaar^ dcósmeBi
lU OHmathaUi IO. di Swtmbce itf aji.
Il mono Signor deTurchiAmoratli» manda iVenecii^ MoftaGL Chiatt à 4ìik^
pa«r4Md)«dkttaruaaffimtione9pcrooQfernaarUpace conlaRc-
publiobddlla (^fe percongracofatra » e ftahilireflk pace^fùmaodacoper ftiiAii
tddfereAnmdiitanaiGeftaxicino^ CoticarimCauabax«cftMarar-
tpcdiS^MarcQ.
Morfein^aefh^cem^FecferkoiItaictpcd'Vr^^ 17. MùmLS>
praoiuendait padre iaet^d*amii 80»
A glìoccodiLuglio del predetta anno>accadàlàmortedel Pontefice Gtc^K»
XV. neIla.fuactidfannifaKantaa.Ìauciudi^ vi^
cinque in arca «
AlKtf.d*Agofto»datSactoCélteg^£ele(seil Càlt^ttare^CaffiM^BarbedflaFio-
rentino detto poi Vrban6C^tauo>tneci d*anm $6.
FmalfticntfrvmacdtimHrtéqueaob^ ». AgoQa del itfsjv ii^
et&d'anni (ettamsi ctnque»dbpàbanergodui»ia Digttità^Du^lleraaaiciiicpMunc^
fi doticgbnu VBiti n^me*. Fìttigp.iJy£i^ii^^
loreuKòc
• • • •
>■
* if
DE PRINCIPI LIR XIll- 0ff
ÀNNOi(?af.
A t definito Prìdi» fuccc^ Franceicp Coomioi Caualicrc^ e PtwmMor 4i San
Macco» carico di meriti > e cbtaro fpecialaiCQte per kmokc Lq^atiòm » ^
ftenuce 4a lui>con piena fodisfisLttiooc PubUobiKllc oiaggjori Corti d'Europa j e
celebre per rintqgrit^ innoceinarua r
Si eTiMirocioa Roma iqiianro Aoiba&iatori Eftraordinan) fletti a venerar
il nuotto Pontefice! che (nrono Francefco Brizzo» CaualiesCf p Piocurator di Saiiu
Marco» Renièr Zeao» Girolaaia Soranzo Caiialieri^e GirolamQ Gdmaro.
Si ftabiU il matrimonio tri Henrichetta» forella del Ri Ludòotco di Braocia > te
GarloPrendpe di GiUf$ d^ilgfiflterrar
Morie ;i Torino Loroizo ParutaÀtnbafciator qrdinaria appre0a il-Duca dì
SauoiaperlaRepubUca. Giunto alIafinedeU^vino i($24.cb^ fuaUf it4i Decem*
bffc» ilDogè paga alte Nativa ilibiiiotrb^
fomma lode di Dumose 0iggK>Pi«qdpe» Dopò portato
à San Francefco della Vigna» & iui i^poko in ricca Cappella» nguardcuole per
marmi» per architettura» per ricchezza d'oco»ae altri ff^»coo ritratti in marmo»
9c Ei<m$ r^flrui oelladefcrituone di eila CappeUa«Viae ne) Dogad^anng vno^
ftmefitrem cir^^
GIOVANNI CORNARO DOGE LXXXXV.
ANNO 1614,
A Stsfeal PdfldpataGkiuanaiCbriiaiìQuPttK^
jl\ ifcmpre le pia confpicne» e ma^iori cariche » e d^oitadi cosi denteo » come
fiiorì^elh dctsl ^ Soggcoff ia cui» riipfende^
0aanicaolifirtiì.f
Eotrù il HOMO Oog^af goueroo della Eepublica nelKeattar delTanno Santa
a6a^ poUicatefi il Giiibiteodai Pontefice VrbaaoOtcauoyeoi^micil Bccne di
Paolo I J.
. SebeiKÌaVaIteItiaaeradepofitataiieUcnianidelFontifice»Leopobio nondi-
meno permaneua nel pc^Beflojdeli'occnpat0i& il Feda trabetta»ecommodiie van^
taggi» eiCriÌbiii»reftauanooppreiO« la Republiaprouauai danni pi?eui(U
non poter accrefcer Militiese ùkzc per rittotradi i pam occupatile ehm di queUa
Valle. II nuouo Pontefice Vrbano 9 per non ofiéndcr i Spagnoli » portaua il temp^
tnuanzijtpifopofiendo ripieni; ma i ÒoUegati» vedanio le dilacioni » per non matH
care al patrodnio promeflo a Grifoni » e per non lafdare a gli Att(ldad la ìhotU
deltraafitoad'efdudone loro» e maggiorment€>percbe per nome del P^pa (i pra*
poneua » che alle Miline di Spagna redafTc per la Valle il traofito libero ^4el cbf
e(ii^etando i CoQegati» vedendo » che gli Auftnaci tendeuauo alla foggfcetioiie » e
<PItalia » e d'Alemagoa » tnendo gli Scad » & aprendo la Porta per inondate «e V*
voa» e f akra a iota taknfio •
FinaImeattimpadaKiiPrendpivatn4itante lunghe fiitrerfu-
Tt gij»
<^5<? bB L L È V t f E
fi] i fecero chieder al PodteSce la confegna de Ford per deoiolirli % l reftituir It^
^alle d Grifoni > ouero » che $*efeguif$e da Spagnoli m tempo Ai tre meli il trarci
to di Madrid : ma ripugnando il Pontefice» 8i i Spagnoli» e alWno » e alTaltro par-
tita ncUa fine dell'anno 1e24.fi moifero l'Armi ne* Grifoni>e nella Valtellina^
Commandaua all'Armi deHal^a il Marchefe diCourè» mandato dal Rè'4i
Franda nell'Heluetia» con i'alSftenza Ai Luigi Valareflb Caualiercyche rìtoma^db
dalI^Anobafciarta d'Inghilterra» hebbe ordine dal Senato deioiformarfi» nuca-
' diito infermo » gU fiì fuftituito Luigi Giorgio » ic al Barbaro Generale in Terrai
làtna» Fraiftcefeo fìrizasoiCaualiere» e Procurator di S.Marco • Spinferq anco in^
quéRa Valle nuotia milicia ài Fanti > e CauaHi •
Il Colonello MilaDder conduceua le genti Qltramontanet eMtaliane commatr^
4ate dal Conte Nicola Gualdo »
Inuiomo i Padri in Valtellina anco il Duca ài Candales alinolo del Duca <fi
Pemoo» vemito in quello tempo a milicar in fenùtio della Republica col ftio Kegr
gimento Fraacefe » e centocaiialli •
Si mandarono if>Inghikena Marc'Antonio Corraro» & Angelo Còntarini am-
bidoi Cavalieri An>bafddtoFÌ Eftraerdinarij a rallegrarfi in nome Pubir co con.»
. Carlo delia Aia liuc^fllone a quella Corona »
Francefco Maria Secondo Duca d' Vrbino, pcruenuto m età decrepita »f enza^
pefteritd virilCf mandò a Venetia la Statua di Francefco Maria L Duca d' V^l»na»
che fiì Generale deir Armi della Republica raccommandando a Pìadrì la memo^
ria fua» la quale per decreto Publico fiì coUocau in corte di Palazzo»comehò det*
to akrcoe.
Dopò molti feircrprogreUTdeirArnu de Collegati in Valtelfiiia > ricuperati i
kioghi occupati» e demollitl i Forti crcttlda gli Auuriaci»fegui la pace» leuando N
Armi da quel paefè-..
Da Vrbano Ottano fàcreatoCatxKnaled ip.Gennarq i6%S^ Federico Còma*
fo G ran Prior di Cigro»Chierico di Camera» Vefeotio4i]tei^am€be pofciaicome
fi dirdj^foo luogor » Patriarca di Veneria »
Nella fine di qu<?ft*^nno^ fuccefle ia^mone di Ferdinanda Ddca AMzntcàaL^ r
fuccedendoli il fratello Vincenzo » il quale mandò à Venetia per fiio Ambafcia^
tor Eftraordinario-il: Marehefe Paolo £(nilio<jk>naaga àéir parte i Padri dietta^
• iiiOFte del fratello- »>t della^Aia lycceffione 1 maper Aie graiu fndifpofirìoni termif-
nò la vita né gli vltimi giorni di Decembre>che terminarono Tanno 1627%.
5 perche morie fenaa ppole viriIc».diclMaràcon TeftamcDCafotoifH: fuo Itgiti-
moneredtt » e (uccellbre CarlaGonsaga Duca di Niuers^» comepià^proffimo dt
6m^ > havendo aquefl'efl^to fatto venir di Frauda Carlo Prendpe di Rhetel »
figbiiolo del fudetto Cario* Duca.diNiueriS>cQeandolo»ruo Luogotenente Gene»
rale.
6 per confolidisr più vinamentele Aie ragtom' » e pretenfiòni rM fece (Bofiu(coif^
iicenaa detPontefice>Maria fua Mepote figlia del gii Duca Francefco aio primo*
fi^ateHo »confumandofi^^il matrimomafhldà edLpdina».Ghesl Duca Vincenzo fpi-*
jFalfef hauendo cosi egli ordinato.
Molato il Duca»il Ptencipe dì R heteUffiinfe anco il Titolo^di Prencipedi Mto-
toua> tenendo in^fuo potere l'Armi» e la Cittadella di Porto^ riceuendo^da popoli il
giuramento di fedelci in nome del Duca Carlo di Niuers^fuo Padre^il^uale rha-^
mìtoJUuitttfo4elkaMitedd0bica^ Vincenzo >B^ di mnda}>c
DE PJUINCIPt LIB. XHI. s^y
pèruetmeiMarìtoua» ricciuto da Cuoi popo]i>coinclegicimo PFeocipe^e Sonore.
I Spagnolbfe bene conofceua^o le Tue validi/fi ne ragioni » t PEquid delu, fua^
caufa ad ogni modo Tefcludenano perefler nato % Se aiteiiatoln Francia i non va-
lendo pérmccter» che vn Prencipe luddico di quella Corona donynafTe in^calia •
Con li Spagnoli $*vni il Duca di Sauoia>fde£nato fortemente per if matrimònio
feguitoycome fopra, triìa Principcfla Maria ma Ncpote» & il Prencipe.di Rhetelt
▼édendofi efcluk)^ da!Ie precenHoni del Monferrato » & aflicurata la uicceflione di
quel Stato al Niuers i hauendo egli prinia difegnato di accettarla con il Cardinale
f uo figliuolo» per ìmpatronirn del medefimo Monferrato .
L'Imperatore ( inlligato da Spagnoli^ Tpedl in Italia ilConte Giouanni di NTa*
fan con titolo di fuo CommifTario i pigiarli pofTedb di Mabtoua>e del Monferra-
to con tutte le loro appartenenze>che ginnto in Italia » ricercò dal Duca la confe-
gnà delle Cittadelle di Cafale»e di Mantoua per ponerui pre(idio Cefareo»e cu(lo-
dirle infìeme col refto in conformici delle fue commiflioni •
Non acconfenti il Duca di abbandonar quei Stati » al gouerno > e dominio de^
^uali> era chiamato per ragion di fangue» e da tutte le Leg^i *
. Non mancò tuttauia eflo Duca di mollrar la riuerenza > la iiim a » e l'oflfequio %
che profeflaua airimperatore» mandando prima i Vienna per fuo Ambafciatore
Momigo. Agnelli Velcouo di Mantoua i chieder con fommiflioni i'inue^litura di
lylantoua; ma non fUriceuuto»&appemià permeflbli il ftar in Corte come perfor-
ila priuata. Mandò poi il (bò figliuolo Maggiore Prencipe di Rhetel ad'humiliarfi
al medefimò Cefare >& ad'efibire ancora(ottenendorinueftitura di Manroua^ di
depofitareCafale» & il Monferrato in mano di Prencipe confidente per cuftodirfi
i nomCfC Cflt\ prefìdio di Ferdinando. S'oppofe al Prencipe di Rhetel TAmbafcia-
Xòt di Spagna» che rifedeua in quella Corte, siche anch*egli fiì riceuuto meno> che
priuatamente > neceilitato di ritornar a Mantoua fenza a!cun profitto •
D.Gonzales di Cordoua Qoucrnator di MiUno>crcdà di forprender Cafale per
intelligenza; ma non gli riufcì; percheyfcoperto il trattato^fii diflfeib valorofamen-
te dal Marchefe Canofla Veronefe» Gouemator del Monferrato > e dal Riuara^
Monferrìno^Gouemator della Cittadella» oltre airaifidenza di Traiano Guifcar-
fli Cancelliere>So^etto qualificatole molto ben difpofto verfo ilnuouo Duca •
U Cordoua(fallitoli il colpo della forprefa) fi mife ad aflediar Cafale > & ad iti->
uader il Monferrato» infieme con il Duca di Sauoia > hauendo óìvìì(o prima fri lo-
ro quella Stato .
Non potendo il Duca di Mantoua refider a tante fòrze » foUecitaua i aiuti dt
Francia; i^a il Rè^benche promettefie di affifterli con poderofe forze>& anco con
la propria perfona > non poteua per airhora > ritrouandofi impegnati;^ al famofo
^fledio della Rocella > & nella guerra con gl'Inglefi . Lo confortaua però a diMeii«
derfi fino alla caduta di quella Piazza » già ridotta aireftremo .
La Republica deliberò d'armarfi » e munirfi » fenza però dichiararfi per il Duca
di Mantoua» volendo prima vedere l'Armi óì Francia calate in Piemonte. Ridot^
to nondimeno eflb Duca in gran bifogno » gli fommiuiftrò buona fomma di dina-
jropernaantener li prefidi;. , •
, Cade finalmente la Kocella » entrandoui il Vii folennemente il giorno primo di
Nouemt^re itf 28.annato>feguito dalle fue Gu^i^dieie da numeroJTa Nobiltd>ilqua-
le fciolto dall'impiego di quell'aflcdioje conchiufa la pace eoa l*I«ghiìterra>che fc-
$ui col mezo de Miniftri della Rcp. fpccialmeiite di Luigi Cótarìnì airhora Amb,
' T t 2 ih
0
és% tot L L È V 1TB .
loTt^hfltcttttciUlIa qoàlc Ambafacrìat pafeòpoi i qaellftdi Francia ; ^Socamioò
egli m pcrfòna con tttnta tnilla combattenti vctfo rAlpi per renir in Italia > an-
dando antò H Dnca di Ghifa con ^Amìata di Mare al foccorfo di OtTalc •
Intendendo il Senato la mofla del Kè/fèce sboHare ^ Duca di Mantòoa fettao*
tz mHIa ckicati t acciò potcile foftenere le fne Mflide ; ordinando a Francefoo
£rizzo> che difponeire rEfercito in fiti commodi per poterle con preftezza vnnrff »
e dar aiuti al Duca • E cosi ripartì dio^i miBa Fanti $ e mille QuiaOi reth qpd
confine* '
Il Duca fpinfe cinque millafoldati nel Cremonere contro Calial Nb^orc ter-
ra ricca» e grande» ch'era guardata da ottocento ibldatì Paef ani» quali» Si coatpz^
tn de Mantouani rabbandonarono » lafdandofai mpredaaìndnid» che po&^ a^
i^co l'abbandonarono.
Efpedirono i Venctianiper Ambafdator Eftraordinario al Ri dì Francia^ »
Girolamo Soranzo a ralle^rarfi in nome Publico ddfuo arrìuoinItsdia»ad*eccH'
tarlo i progredì »8cad'a&curark> della knt) ferma fmone. Andaua al Reperii
medefimi offici)» 8c intereffi con difpacci anco Girolamo Cana&a» tenMdo fatili
dd Mare» e paffando appreflb Monaco di Gehoua ,fù da vna Galea diqad Irretì-
dpe» ferniata la Tua Felucca »& egli tran;enuco » e condotto al Mardiefe di Caib^
gneda Ambafciator di Spagna in Genooa: maconofdutoil io^ecto Mimfbo
della Repùb.lo rìfpettomo»e riuerìtii difpacd h> rilafcxomo libero »haaetidó egli
ad'ogni buon fine jc con la folita fua prndenza»Iacerata (MÌflu b CShbc poi ge^
taihMare.
Giunto il Ré a piedi delTAlpi sforzò il paflo» fortificato » -t difeibda Sà^
uoìardi» prendendo Snfa»& alloggiando in elsa. Il Duca di Saooia» dubitando
della rouina»che fopraftaua a fuoi Stati» (limò bene d*j^giuftarfi col Rè ; e perdo
inuiò ad*e(so Madama Chriftina fua Nuora a Stt(a»foreDa del medefimo Rc»e con
efsa il Prendpe Vittorio fuo marito » per introdtnrre col mczo loro qualche mrat-
tka d*aggiuftamento » il chefegul dopò molte d^Kcolt^l p^ ^affetto » che » Rft
portaua alia forella • Reftò dunque accordato dal Cardmafdì Ricfalieu perno»
me del Ré»e dal Prenctpe Vittorio per nome dd Duca fiio padre>che:
Il Re hauefseil pafso libero ogm rolta » che gli occorrcàse ioccorrcr Mantona»
ò il Monferrato •
PrometteaaBDuca»cheilGoaematordi Milano lettareU>era£iedio di Ca£a«
le» e retirerebbe le gena Spagnole dal Monferrato » lafeiando al Dna di Manto^
uà libero il pdsetoo.
Che il medefimo Dnca di Sauoia ponete in Cable i5.milla facdù di grano
con altre conditiom'»regiftrare da gli Hiftorici di quefti tcmpi»e fpedalmeme da
Battifta Nani Cauàlicre»e Procurator di S.Marco» nella fua humofaHiltóriadd&l
Republica Veneta» ftampata l'anno pafsato ì66t .
Fermato raccordo detto»lapace di Sufaifi^leuò TAfsedio i Cafale » entrandom
in efso grofso prefidio Francefe con munitioni da bocca p e da guerra» tàomaiido
il Rè con cellcriri in Francia .
I Venetiani fecero accrefccr l'Armata di Mare » aggiuenendouixiÉti Galee di
Dalmatia» & di Candia • Et in Terra ferma afsoldomo cneci milla combattenti >
accordando altre leuateFrancefiyfotto le condotte del Duca diRhoan>delDci^
ca di Candales» e dei Caualier della Valletta» valorofifiimi Capuani •
In Mantoua^pofcro quattro miBa foldati di prefidio i e ri mandarono ti»
cento
DE PRINCIF! LIB. Iflll. $.s^
Sqìd Albahefi per armare vna Galeotta » & altre barche nd Lago $ esborfìmcte
pili al Duca diiutfo per leuar altri quattro miUa Fanti fottole (>ro{>rie foe In*
fegne. . ^
^Di Spagna (ù mandato da quel Rè> il Marchefe Spinola > per nuouo Gouema-
cor di Milano» couducendo (eco molte Militie>e molto dinaro » col quale accrefcè
TEfercito in breue tempo .
L'Imperatore anch^egU mandò ia ludia trenta milla Fanti AlemanmSednque
milla Canalli > fotto la fuprema direttione del Conte Rambaldo Collalto » quali
arriuad nel Milanefe» furono polli i quartiere à confini de Venetiani , lungo i fiu«
mi Adda» 8c Oglio «
Di qi4 da Fino» pixdettiftana Marco Ginftiniano Proueditor Eftraordinarì»
nel BergamafcOf col Colonello Milanden con quattro miUa fcelti foldati 9 per re«
prìmereogni tentatiuo» & infolenza di quelle Militie .
Preuedendoii Taflisdto di 14antoua » la Republica deliberò <U foftenerlo con^
ogm sforzo ; e perciò il General £rizzo accampò P£fe*rcico » che confilleua in i9.
mula (òldati tri Fanti » e CauaUi in Vallezzo » luogo molto commodo per la pco«*
pna difefa $ e per inuiar foccodi a Mantoua •
U CpUalto» fprprefo Odiano» & ini gettato vn Ponte su FOglio » diede i doflo à
potmi luoghi del Mantouano; onde occupate (enza refiftenta le terre » e fcocren-
ilo feazaoliacòio» diftoiflero i Tedefchi tntto quel nobile Paefe » faccheggiandolè
crudelmente con ÌHcend$>raj»ine»facrilegi» & altre barbare fcderatezze «
Dopò rinua(ìonJ»e deftruttioni del Mantouano , tentarono anco i confini doHa
Republica > quali g]U«:d«ti da valorofi foldati » e paefani » furono i Tedefchi ben^
(pelTo ributtati » e fuggati «
^ L'Efercioo Imperiale s'incammana alPaeqdiAo di Mantoua » & il Spinola face^
uà occupar il Monferrato inferiore > trincierandofi ne i luoghi ¥icini à Cafale •
L*Aldnngher 9 & ii Galaflfo» che commandauano all'Armi Cefaree in luogo dd
CoUalKb che fi rìtrouaua in Lodi» caduto infermo » minacciaiiano il Borgo ói San
Giorgio » dopò accoftato rcffepcito alla Cittsl ; veaiua il Duca perfuafo di ceder-
lo» per moftrare qualche rifpetto air Armi Cefaree»e per dar piti facilmente aper»
tura a qualche a^iuftamento. ^
S^apponeua i tal coftfiglio il Durante Gokmdlo de Venetianiyotfcrendofi ^ fo-
ftcnere il detto borgo con le fue genti: ma il Duca troppo iacantamente mandò^fl
Marchefe Federico Gonzaga à confegnar lo aU'Aldringher •
Spiacene ^andemente air£rizzo la refa di quel Bo^o i e però tnuiò i Manto-
mi mìHe Fanti con molte pronifioni da guerra» fcortati con tre milla ioidati a pi^
di»e quattrocento CauaUi » da Pietro Qucrini Proueditor della Caualleria Alban6-
fe»& dal Colonello Milander » quah» incontrati nel ritorno fettecento caualli Aiio^
imni» che riportanàno alcune prede » glidiedero adoflò con tanto impeto»che la-
(date le prede» G diedenoaila li^a «
Vedendo 1 Imperiali lafeliciuì d*introdar ifoccorfi in Mantoua per il calore t
che riceueuano da Ja terra di Goito » fìcuata neircflrcmità del Mintio » inuiatono
il Galaflò ad*occuparla » e le bene il luogo era confidcrabile per il (ito » ben munt-
to>pre<kliatC9 e fortificato* nittauia ne primi afsalti» e neprimi rimbombi d'arti-
glieria fpauentato la refe vilmente a nemici» contro il vo ere de foldatiiche la vo«
kuano difendere fino ali'eAremo. PeriòGoito» rcflò chiufa vna gran p orta afoc*
corfi di Mantoua •
Tt 3 Do-
CaftdGmffrc » dpup il General Eriuo fece mtcar; tre fromp^gote di nofiorxa»
commectendo al Cbloncllo la Lunga Franccfe la cuJ[lodiai& iicomaiaodo dd fio^
Vi mandò ancora il medefìtnp Erizzo aHro foccorfo di cinquecento Fanti eoa
pokicreie miccie i fòcco il Conce Barrolomeo Scardo ^ergamaioo •
. Nella fine dell'ai\(ioi629-nfcQprì la pcftQ ne iQijarttcn deTederdii»dilatiii<-.
dofi nel MantouanQtnel Milanefce nella Valtellina pon ftragi» e defoIationUagri-»
cneuoli. Nd qual teaif>Oiyenuto i morte il pioie religik>lQ Prci¥Ùpe> cMfò U i^-di
Decembre^lel fudetco annot dopo le funebri folennita » fiì fepoko nella Chiefii de
TbeatinidQueapparifce» da vn lato delibo cicco Akiupi oobilifliino iiqioicro^
oretco alla (uà eterna memoria •
^ NICOLO CONTARINI DOGE XCVI.
« -
ANNOitfjo.
t
MOrtp il Prencipe Comarotcadè Telettipne in NicofòConMtinii che (e bOM
non era Procuracor di San Marco > era però graujilurio Senatore > tuerioe-l
noie di tanta digniti per rincelligen?;|»e jprudenza fua^ per le cariche % e dignicadt» .
Ottenute dal fup gran merito dentro» e mori delia Città > e rpeciakocnte per e&r-
ui applicato (ino nella fua giouencù al Collegjio \ onde pailab por tiHtii ^gotiòì di
quei gouemo politicoifù più volte è Configliere» e Sau^o del CwQgUa •
S'applicò il Sewto alH^ difefa» e pFe(eruatione di Mantoua » nella quale (ece m-
trodurre m¥Xie militie>e pfouiòoni abbondatiti t facendo reftaurar le iortificatiov
oi» pacando col proprio dinaro il prefid^c^ mantetiendo CiiietU Corte del Duca.
^el Mantouatv>iUuano di prefìdio foidati deUa Repubiìca • Sqsuiuaoo m tanto
diuerfe fattioni fanguinolen^i (vi foldati dell* vna # e raj(;ra parte » co^miettendofi
da Tedelchi fceleratezze iqaildite d'iocendij t di rapine » di Tiolatioott di cok Sia^
grciC fpoglie de Sacri Tempi).
' Ricuperata da loro Riolta» ò la Volta terra grofla > pofero d fi di fpada tutti gli
habitaoiti d'ogni et^> feflot e conditione •
Il Cardinaldi R ichlieu fceie con potente Efercito io SauoJa.» feguiuto da] Rè »
die ritornò anch*egli in Italia» & occupo à quei Duca Pinarolé^ con altri hio^hi» e
Valli d'intorno» eoo il Marchefato di SiUuzzo»fi>jrtificaQdo Pinarolo eoo reaJi foc^
tiflcationi •.
. In tanto il SpiooU aflediò con tiitto TCiercito Cabile «
La Pefte»p<ùtata in Italia dalU ^Vlemanoi' come a nco tutte l'altre calamitiMf-
so da i loro Quartieri>e (i dilatò per tutto il Territorio»^ anco nella Ciout di Maar
toua» doue d^èruggeua ogni coia» e (e b^ne le milirie » che da Venet idoi veuàiano
introdotte in quella Cittd» opprefle dal male cadeuanoeiUnte » non (i tralafciauan
no perciò i foccorfi . '
Refo indifpofto l*£rizzoi il Senato li fofliruì Zaccaria Sagredo» Procurtrordt
San Marco»Michiel de Prioli Prouedicor nel Veronefe» fcacciò da Ponte MoHao«
e da OlUa gli Alemanni. U Quiijrioi Proueditor della Cauallcoub afficurò Riuotaii
e vi pofc prefidio •
DEVRINCIFl L1B. XIII. gsi
lotrt in Maatobft il MattTcial d'End. m»idUO <M Ri di FriRCil per Aio Am-
baiicitcor Eftraordiiurio > e General delle fue mìlitie . Era mguflittia (juetl a Cic^-
tt per i] atlecaraffedio: Onde il Sa|rodo*(ct>sìapprouandoD.Lmgì da&fle
Graccateddlacatnlleria> il Duca dì CtodalèObnerale dell'Infanteria} & alttì
IliufUi Capi di guerra) di andare ad'occupare Villa buonaj Marengo * 8c iltriìatt*
ghj ridili i Goicoi perche occapatii e forti<tcitj * dueftt poflì» dìregnauatio poj dt
poetarli all'efpHgnationc di Gotto * per tiaoct Tpacii^ò ■ e commooo paifo di por- .
car gcoffl l'occórri in'Mantoiia .
DiordinedelGeneralSagtedo.aaddilCauaalierdclIa Valletta ó:rnrrcn1flfi
Faatii e qualche caiiallerìa»ad'occiiparMaÉ-engo> fi: alCoIoneHo Viniercato-fitt
commcflìi d'inlpadrodirìì di Villa buona i jkbe efeguito> liirotiQ pofcta rinfotsitj .
duUanK compagnie de Cori!) ede caiialU> cingendoli di fortificatiòni > baftntM
tefiftere i qualche improuifo aflalto .
Scoperta dal Galadb l'iacenuooe de VAieeÌ,rpinfe in G<
fantehti Coccififlandolo da assai partCìportandolì poi con e
era Fand^ ca/aShBc Hcaai pezzi d'Attiglidria verio Villa (
che (icanunuc£i4 era Croatti 1 e Capf>cl!ecti > quali foprafat
fchi) fijroao Aecefficati à ritirarli fono k Trihccct quali fur
ciiaorcidt difmfori: ma riiaeffi da Capitani , follennero ji
deoemidrditpialitTedutalarcfìItemagagliàrdad^difeni
batteria di Tei cannoni* e con elll terfagl taiido Incefian teme
zeIjaae«e£itttgrud'apertureentrat'onOgliaggre(rorida ogni pa^e per élTój '
onde non hxnendo i Venetiiiii cannoncriiè t*rz i per ributcarl i, fi diedero» per Tal- • ,
uftrfi> alla fiiga» refUodoil Signor della Valle tu > ferito > e prigione con akrì Òflì- , '
ciati . ■ ' ■ .■ " ' ■ ,
Lì ft^ttiiii alcuni andomo ^Màtitóùa >ela nìaggior parte iValczzo>rì«n-
^«ndo rt Oaoipo di fpaacnto; e di (lotiftifìóne .
Eperdwii Galaflos'incaminaità '/trìo Valezzo con dieci millaFantij e doImJI-,
bi;3ullli> ^deliberò da Veneci di prefemar TEfercito > IHmando di non poter di-'
fender il Luogo > ritlrorno in faluo il cannone > e abbracciata la munitionc i s'au-
nioniD l«»iimie> per aódare parte i Verona» è parct: iPefcliicra, recando Va^
lezzo abbandomto .
il Galafiò»che non Mti affalir il Campo in quel
gìiinrOrdopddta«rrelcaraniuccìe j cKéfì conueni
nuouoilo incalzò con tanc'empito i chi ne relìornc
TOtàmcnte conibactendo> dandoli altri alla fii^a. r
e chi i Gorda » reltando in mano de nemici dnierl
Vahzzo 7 e fé Ri: impztroni feiua contraito > rende
piOriltrctte fortiticacionr . Accadi qimll'in felice fi
Rironift in Campo FraocefCo Enzzo con l'iltelf
Kdainluogodd Sagredo>il quale rinforzò iPrcfid
FranC);4i&; aKri due mìUa deli'ordìniiue di P4dou
Stoffe leuaced'alcrcmiliticeapprefso il Generale
otto al feruirio della Repubiica con groffo iKpem
Mb in brcne tempo, allieti: ace tutte le Piazz.-, e luoghi importanti . ,
Sfatta Mano Giulliniano»Proiieditor oltre il NTmcioi in Campagna con quàc^ .
Ito luìIU foldaih& i Tedelchi) foctitìcatoValezzo) iìridulàero nel MailroujtnQ .-.
Tt 4 lo-
tftf^i D Et t B V ITE
. Inuìò fEriziOi per conmiìfioac^ Seouxh mille Fanti ia Maagotoa^cwto d^
ualli 1 e dinaro •
Il Valletta fiig^to daUa prigione di Goitcbriferi i preparameaei» che fi facena*
no da gllniperiaU per ferprenderMantoiu;nia non creduto» che vnaCtnltfti*
mata iitefpugnabile per fitoufifiopera^ per le (ueiorttficationi» e iiuiiodbiie p^
la cuilodiai e difefa ai tanti famoliCapitam» e foldateiche» doueSe cader in mano
de noiaid > ne fegui nondimeno Tdletto la notte delti i& di Luglio i6)o^ oìMko*
rabile per tantoeccidio » cagionato per traditnento<lfi Aidditi » e d?altmell*ftteflEi
hBDÌ^2L Gonzajga^ dcquali (i ^aua it Duca» cooie di fé ileffo ; Quefti «pannate
ìc fentinelle» gl'mipofero» che ftaflcro cheti» anco (mando (encitfero tomòrc tpcc^
che fi doueuaintrodurgroflofoccodrfot» Fecero naiconder il cuA^ é^pmsLa
del Cortile Ducale •
Mentre i Tedefchi diedero Taflalto da dueparti alIaCitti > il MarchefeGfòt
Fnmcef co Gonzaga» giofto al concertata t fece fmontare vicino al Baloacdodd
GiardinoJe eentilmperiall» che con barche vennero dal poeto Reale >coBdottc,j
d^ C£dlQredo>che dando a^f intendere d'edere il roccorfoi^d(croJeieQCmene»Sr
entrarono nella Citta. PeruenucorauuiTaal DiicaideJla forpre&éelteCicti» fi^-
uò col Prcndpe fi]aiigUuolot& i l NCarefcial d'Etra ocUa^Foteesu di P^
cbefia Marghcrita>(calza>e fpogliata fi. ritirònel NicmiAero deUe Orfoltne $ te Ja^
Prindpcfia Maria> reftata ia Palazzo» fùcon poco u(pctto> condotta.! e (ercata.in
vn Monàderodì Monache » e poftoui guardie armate ^
La Qtti fìx po(U crudetmence a. Cacca. Quello del Palazzo fiì rifecbato aO'At-
dringhenSc al Galafiòydottc rapironole Gioietle Pitture^le predofe ùspellccteU, e
ta|^(e cofe pretiofe » e Angolari r di valore inellimabtie % cumulatcpcf tana feoott
da^Tuoi Prencipi « Il redo» infieme con la Cittd>fii datto in preda i (oldati per tce>
giomiiiquali ipogliaronale Chiefe d'Atgentane^-di Patatuee^ed^ògni omamen*
«o Sacro. Le careJumo facch^giate>cruciati>e tormenuti eli habitand» acciò ri^
uelaflero I*oro>& altrot che fofle ilato nafcofto; aggHingencb incendi > homicidiW
fiupri > & horride fidretae » fuperando neUa crudelti $ le piilbarbare gf5QXh.dc i pài
femofi Tiranni >che fono (lati al Mondo ..
Il Ducaivedendofiitradito» fircfe apattiiche rETerdtOKlidhi RqwBIica Mfdde
liberamente d'e&r condotto egli a faluamento con il Prencipc fuo figliuolo > eia
Prendpeflkfua moglie>e figtiuolim>e PEcrè rondeconfegnata^la Fortezza di Fora-
to f fuGono.fcoixad da due Compagnie ài cauolli d Mclaot nel Eerracefe % dooe éà
Ibuucnutodldla Republ.e di dinarot e dirupellettili •
La caladi Marc'Antonio BufineUoRefidente in Kfttntou» per li^Repubtica > fò
jEaccheggiata^&egli rcAatopngione» eiEmdapoi dlaflataper ordine di Cefare •
Gli Alemanni >conteftti ai codàmf>ortante conquida > paflarono nel Piemonte
ad vnicfi con il Collalto>pcr fcacdare i Francefi fuori d'Italiat credendo poi di per
ter impatroni rfene efliunt*era.crefdutaila loro audacia» e tementi .
Canuta Mantoua » la Republica » che per nuntenerla hauea i(peratan(*oro » ^
confumad quattordici milla (oldati % introdottiinfMikvoke ta.e(U > Scaltri poftf»»
s'applicò allaucufiodia de Tuoi confini •
La Fede faceua gran Arage nello Stato della Republica (comeamxMnaltrì Sta^-
ddeiritalia)»&oltreafoÌdad»e popoli > morfero de Capi. Giorgio Badoaro»
GommiflarioinCampo* eMarc'AntoniaMorcfini CaualicEce»pfio»Mttar odBec^
samafcò».
DE PRTNCr PI t Ifi. Xlli: <f<rj.
fteoiiò4pediciI%aciGdkbrrfopra la Sanici nello Stato ; nel PadouaitoGiMaii-
itf Pi£uu» nel Venxiefe» Liugi ValairiTo O
: AfiUttaancoiaCittd di Venctia da cosi fiero inalc>s*app]fcafY>no i Padri coa^
fomma vigilanzaic difjpendio per trouarui rimediOiSc eiUnsuerlo. Oltre i i ordini
adunque» e regole prescritte > deputarono per ogni contrada Capi ddf ordine Pa-
trìtio > e de Cittadini » i quali faceuanò fcaueftrar le cafe fofpette 9 leuar dalle cafe
della Citti i tocchi dal male^ condurre a Lazaretti» doue erano gouernati carìt<*
tiuamente» non mancandoui Rdtgiofi» che li celebrauano la S.MeiTa ogni giorno >
& amminiftraoàno i SS.Sacranienti in tutti i bifogni>& occafioni» efsenido prouiAt
anco di Medici» Ctnirgii& altrì ftckboth che tenniano fecreti particolari per tal
male. Il Tito li era (ooKniniftraco abbondadtemente dal Publicoycon cìcmwzt ca-
rità verlb il Tuo popolo. Le cafe femieftrace nella Cittsb erano cuftodite diligente-
Riente>e{n:9hibiti 1 trafporti di robbe fotto pene rìgorofiffime. I poucrì veninano
fouuenuti>8c alhnentati dalla pieti Publica;concorrendoui anco molti gentii'huo-
mini » & altrì foggetti rìcchiiad opera così pia • I morti erano con barche portati
al Lido»doue ftauaho foraiati i cimiteri. Si vedeuano le fooclie imf^iantate alle ri-
uè dpII*Ofiicio della Sanitd^e io altrì luoghi per punir i tra(gre(sori . In fomma gli
ordini» Mecotioni» k prouifioni> e li aiuti» erano prudentemente prdinati > pon-
tualmente efeguiri» ottimamente difpófti > fc opportunamente applicati .
Doueuapafsar di Spagna a Napoli Maria forella di quel Rè > promefsa in mo«
?|ie i Ferdinando Ré di Vngheria > figUuoIo dell'Imperatore» per portarti di là a^
*rìefte. Giunfe a Napoli niagnificamente con numerofa Armau di Galee» e con
maggior ponipa» e con l'iftelsa Armata accrefciuta d'altre fquadre » intcndcua di
an^urTened Trìefte*
La RepuUica » che non voleua permettere quefto pafsaggio » per il Dominie »
che tiene del Mare» gli oflferfe di farla tragettare dalla f uà Armata;ma ricufando i
Spagnoli»l*offata cortefe» ordinò il Senato ad Antonio Pifani Generale dcU'Ifole >
che vnita » & accrefciuta l'Armata con le Galee di Candia »e di Dalmatia » e con^
dieci VaiséUi armati in quella occafione » s*opponefse»c combattere chi con Le-
gni armarì tentaCse Pinfi[re(so in efiso Mare • Intefa la refolutione del Senato » deli-
beromo i Spagnoli di chieder alia Republica lafua Armau per condur la Spofa i
Trìefte>che per rAbru2zo»doueua giugnere in Ancona.Iui AntoqioPi£ani per or^
dine Publico la rkeuè con i ^. Galee fottih» e sbarcoi|a i Triefte»: tratuu in tutto
quel via^'o» con tanto (jplendore» e Magnificenza» che ne ftupi tutto qud nobile^
corteggio. I>elche»e Celare» & il Cattolico ne refero grafie al Senato •
Mone Carlo Emanuele Duca di Sauoia in eti di 79. anni d* Apoplefia^
Il Preocipe Vittorio fucce(se al padre»e defiderando la pace» accordò con Fran«
^cefi» e Spagnoli» col meso di Giulio Mazzarini fubordinato i GioiGiacomo Pan«
cirolo Nuntio del Papt> ma tregua il Settembre » che durar douetise fino i mezo
Ott.obre»dentro al qual tempo » dandofi à Spagnoli la Citti di Calale» & il Gattel-
lo» douefseto effi fomminiffarar i viuerì alla Cittadella » per douer .confeguir anco
quella» fé nel tempo prefcrìtto » non le veniise lbc(;orfo .
Venne ahoo a morte il Marchefe Spinola Gouemator di Milano» fubintrando
in qud goùetoo » il Marchefe Sanu Croce •
Fa ordinata ?na Dieta in Ratisbona» doue dalflmperatore» e Miniftrì diPran-
eia» s'accordò la pace d'Italia» mandandoui anco la Rroublica per luo Ambafeia-
iprEttraordinaiioScbaftiano VenieroProad»^ saaMarco»
Nel
tf^4 Di E E L^l VriXl
-.a
'»•'•'►»
rinaefticura de"^ fuoi Stari > fi rìtintaam rArmi ftraniere dlOàatrfBóiì latnt^ fiii0fiff
Ibife <WKlìd<Mi> cheiioa furono poi tstteoTsc^
MiungOér
SuGce(se la nM>^e<)el Conce CoHidco ìnCmn ^
Goftauò Adolft>Rè di Sueeia^di^^aco deU'bnpetatorc^conie ef^ràse in fiier
lettere» filiate i Ratisbona ^nellrqaalt , fidoletia » chchati^se dttto aiotbd Po^
faeehi fuoj nemici >e wohibicali il far ieiiatedigctttineU'linperié'. .Che liibfseròf
ftaci intercetti i ftioi<uTpaM » p«e(e fot ^l•lu in iytgR
etH il commercio » rigittati » e (praaii:^^ fnoi Ambafeiatori ootraTtri pret^rpoè
éi religione dì liberti»^ foccorreroefeUcfiMM^i Pìrencipi»aaiici)C|iarend» 6 f{m»«
Coverto la Pomerania > sbarcando netMTola di Roge»» dldouefcacdatoil Prefi*»
AoCefareOiftabiU^lafededelTArau; d^poientratoneHaGennania feeeqnci
fto^rcffìh erucce^rooueimali^^o^tle ftvaggirC quelle calamkdt in quelle Pro*
mncie>^che ne hanno fcr Itto tantiHmorìci «
Alla Pefte che defertana» e fpopolaaa la maggior partcii'lta&i > ne féancò dit^
feminataiin Milane^d&empiif eicelerari^per le Chiefei e per le WadercoÉì niòrti-'
fera» chcal fole taso ài akiina ck- quelle UiHe > moeiiuuiogtlHioniiiv trrepairabiti*
mente.'
Di che fatta ditfgente4n^(7t}one i e tronati i coIpeitoU di còsàatroce delitto ;^
(tMhò acerbamente {puniti j e fpiantate le cafe doue fi còc^regmano » vedendofif
ancoal pi:efènte ii^Milane llnfciìttienive memone di vn tahto^cfecifibiie mt^*^ *
iatto^»
In Vbnetiapoco rateuano le^Kgen2e>i prouedimentble anreyl^aiutiielitimer
dijipoiche la Pefle fempre piti fi aomentaua»e defolaita la Ctttst» come fSEKreùar ^«•
co per tutto lo Staio? Ofide dopÀil riccorfb ;i Dio con poolichef e^fiùatepre^
ghicre>con^Iemofifie>'Con<ligiuili>8i afltnenze>il D<^ con^Senato f«t Votodfi
edificar m NfìtgtltficoTèmpiVin'henoredeHa Bbata Ye^ne»con Titlstodi'Sastà.
Màri2 dèlia Saittte. Dimandar alla Santa Cafo dì Loretco vna Lanwakta d'oro dì»
fefo di ctn^uahta libre >ed1 abdar d vifiiìar ógn>ànno^il Corpp cte> Beato Loren--
2oGiuflimano>Jlgiornaé:I]afliaFeniiiitdvche viene aUi Sedei mefe diCemuwo •.
Per il che placata-Hra d'Iddio , fipublicò libera la Città con gsàn^ fotennità li w -
ài Noucmbre, giorrtodella Ptefentatione di NftirJa Vergine. Si fondò il Tempio»-
ftéoffcrrala Lampada d^Loretro , e véil Dòge conJa^St^ioria c^n^smood viutatr
il Corpo del fiio primo Patriarca Eorenzo* Giuftiniano alIaQiiaa^ di San Pietta-
di Gaitello nel giorno fuderto.
Mòrfero itrqnefta Cittd dàHa Pefte > intornoi^octanta milfarpefrone^ e nella
Stato intomoifeicentoiTiiBa. - .^ : . ^
L'Ittipct-ator Ferdinando! foflccitaua la pace d'Italia^ perridhtanfnti^in.AIlema-
gnaiefuenviHtierdoiìcPArmidiSttctiaHhatì^iwno^port^^^^ e per
ccletamcnto coiicltideria > manéè al GAlafso le fecoltd > e ^ricnipotenza ^
L'adlinanza fi fece inChi^rafco nel Piemonte. Frd gl'altri I>e:piiearf>Y'itfMtien^
neGiroIamoCauaaza alPhora Segretario perla RepuUica. L'aciordo fi con^
chittfe allifei d'Aprile . Per il quale li AUcmani, vfcifono di Vaiezzoj e ifridrarO'»
no fuori delio Stato della Repiibtica» come ne htrat tato dtRàtisboiia. ;
Di Spagna fti' dar to di nuotio il gouemodhMilanoalDuca di Feria ;pefrlic^
aoD hSuieiido pctatoi SpagitoQ c^oèf int^tc reuolociQm
ÙM
DE MtmCiri l-IJB-:X«l ^5
riiggwtHrwil«><BChicra&p.,4>w ilJFed*4lf>o0vwoui tòrbiii rfeois^u
>con non voler a(rentiruì)hora con iiicurarfi di ison hauer p9r^ri4iQriijCQii teiHar,<N
impedir Air,£fercico Cefarep dr v(cir cflcaliiai fr9«WÒaiH9cnr^ di drari ie il Di|ca^
4i MaatoM^coQ {iromcfle gr^di>p^r i^ÙHtrlq^ i^'D^a Aiarpi^iina i^bbrìcarii mi-
fUor fordiui e ddle^jiailàte » yCando.^ltriarufiCH^ attentati > che perqiò yQflèr^
Il Fraape^ 5li^adanaenci<lel F^rùi rfifeCTW» ftd'vfor dlwlia . ,fit i Vc{q«(ìmì »
l^enccraci i nni del Feria»di procurar di poner in Mantoua Pre(ìdio $p4gn€^ de-
ter(i)ii]MurQ(»d;'iiiwai;e alChioidtMaiitfiiia» (jdmf\OiCbì(f3^mb>4iìtìitKh^^(c%
j^er^'infortwii ^afl4ci)miliciaiii^
^Jtrxgiqci^ (Qm> ilca«raiaaiiadel Co^tfiSxMOMo ^fertifieriga^.€fccdii»rcfec*
wno |e gelofieite Spagooli^ ri (eòfiri^co ^iri q^^
Mor(c io quefto tempo il Preocipe Carlo.di.Mattttiua «iaGoico »iafciamte to^
(j^nbipo» &: vaaiiambma^
.£|KHX>dcipo,iiMioòdi'ricaaooe:i)DHMii»MflMÌaO \
A>^^i l>i;Mmb«Mllppe.il^^^
li» e del Rcgtto» poiché oltre all'cfalatioiifi xlelle &iimDer«£cir(rao Acqfau&OBBeth
Si (couroiipt^iliimioci acaderoM.^fieij» fixìtirò il Manst^cagiottòaltrilpft*
t^[it«poli effetti « .
P^^^jail'altra vita FranoeTco Mari^ IL Ducad' Vrbiso m età docvepita « h*-
netv)q^prmachAim>rij|||b»iwrìtaMlaPc^^ ba Nepooe ,.figiiaj^
Fu dal Magg^CM<igliojcreacaN<H^ yeMfioJIGnsdìnal difiidid-
Iieu»<306i fuppjcatp 4alf Ambafciaior dA^eaaciaMao^mr d^Aaò .
. Nella fine di taoie tucbirienae^teminò ìl^oriu di ^ofta mortai irita ìi jprudca*
te £)Qge* baiieiKlo ooa imnaiulvle jQft(laiùa«
Pefte icke feto aelle Monete dette 0(èle > che ^anno ftampar i Dogi ogn'anaoé
per jdooade aVa Nobiki » aelteibtm(»tc«da ^efto cPcsocipc» n f^àTecaph
deUa SailMte |»er il Voto £ttcerjQameioi^
.CiìÌEq^QtoQÌii$aiita Maria Nuoiu>eiIbador^^ PrmcipaM cbKMniii
dixa*
.,1
^ VRANCBSCO ERf zzo DOGE LXCVS.
ANNO itfjr.
GOa tNtti 1 VotifédetiD Doge FraiKeTco^EriaDOf CanaOiete^e Ptocmator 4k
San Macco» netta fine dell'anno jò j i. mentre egU efctdtaoa ancora iacaiì^
«a di GencraleinCampo» perche fc bcDeeraJcgpicaiapacc^agaKfanacdi non»
dime-
646 OELLE VtTE^ 1
«IfafiemirifbiMtrkMilittc^i i htaBdiì
m Maiicoiiaf& ad'affiomu: b Scalo ddla RepiMka . 0 g^
fiigratuiefacnuoer(ale« -
Il Senato» (pedi fObfW m Corriere i dartene ^arte . Bche vBmo^ìaaaminò^
▼erfo U patria» e iiHX>otrato da Ambafciatorì fpedid ^
til» doue £me k folice ceriiiK>nte con allegrezze > e fefte 9 fi pci^^
Rtpoblicat efleodoui ftaco foftitQito oelòeiieralaco Lu%i Giorgi > cb*oa Prooc-
ditw in Campo. J
. Per b morte del Duca d' Vrbino» feitta pofterid nvnkj lìcaddaBaChicf a qtiri^
k>Scico»cmne(bofeado; econk>$uca»perl'i(teflamaocaaudi^^ tach
c6 anco la carica di Prefetto di Roma» che dal Pontefice Vrbano Ottano » /b con^
ferita à D.Tadeo Barbermo fuaNep<He»e ne fuoi defoende«tì» rendendo di vtile»
ei^carica>dodicimilladucari annui.
Con la Prefettura » pretendeua D. Tadco la precedenza dagli Ambafeiatori
delle Corone » alche non alsenciioBO '. Efu prima rimperattiei wdinar al &k>
AfflbaTctatore dì non inttruenirt nette Cappelle > ilche fectratttta ^'aitti Airiba-
foatorjf e Mmiftn dello Corone >
Nacque poi nuouo difgufio tri Giouanni da Pefaio Canilìe#e Aatibafciatar
ordinario in Roma per la Republica)& ilmedeflmaPrefeiioS'p^he ittconttan*
dod accidentalmente in vna (trada con le loro Carrozze » fi fermò queUa dd Pre-
fetto» e r Ambafeiator non ofsemandolò per eftér fera » feguitò il fno camino; fe-^
cenerò il Peraro pa0ar ofiiciofamentequakhe fcukit-ma D^ Tad^o^ftìimndofi
<)fficfo» andò ad'incontrare appoftatamente finffedetimo AmbalctatOf»» tMicndù
prima contaminato il fiio Carrocciero» acciò(fingcndo»che li cadcffe il Ca^Mo)
ù ferthafle» come appalto fucccfie»^ cosi paisò auaati il Pftffetco ; /
Giunto r Ambafeiam-al rttol>alaszoifì»difabttQaffiftito^ (palleggiato ii Car-
rocaetc da akuni aimad » e £mo faggire » fottraeodolo'dal «eritacaoUligo ; c>
perche queft'eraoHQmnne con gliakri Ambafditwi s'efibiuaho di rifentirCe*
ne. . ^ ' o?'. .
Il Senato onlinò al Pe(aro » che fi ienafledi Roma fenza ticendarfi d$l Pxpa » e
da Nepoti» fo(pendendo anco in Vctnetia^f Audienso al Nuntio •
A quello difgulio s'aggiunfe » che hauendo il Pontefice» fin Tanno pafTato » de-
cretato con Bolla il Titola d'Eminenza 4 Cardinali»agli Eletcori Ecclefia(Uci del-
l'Imperio » & al Gran Maeftro di M«|u »piT>lìibeado di ijoa n^Wl^er -altro titolo >
eccetto»cheda*Rè*
La Republica perciò continuauaàferiuere con le folite forme» dal che pren-
detelo occafione alcuno de Cardinali» e fomentando i difpiaceri pafiati » ricusò le
Lettere » con fenfb grauiflìmo del Senato . • *• -/
Accaderonoanco grauiflìme contefe cri quei di Loreo» fudditi della Republi-
ca» & quei di Arriano» fuddid detfa ChieTa focto ilFcixarefe ; panche » cficndo Le*
gato di Ferrara il Cardinal Pallotta» furono fatte molte nouità» e danni ne i confi-
ni de Venetiani » facendo prigioni » alzai^do Ikade» inteQandó il Pò i per diuertir
con aitcrationi l'Acque .
. Ne fi mancaua da Venetiani di reprimer le violenze » e d'inferir danni vguali ;
entrando in Sacca di Goro» Luca da Pcfaro » Ca^an dei Golftocòn qnalche €jÌ\
Ica» e Barche armatela fermar i Legni»die con ^iùeri » e merci andauano ».coiuca
k Leggi delia Republica per M^ verfo Ferrara »diiln%§^ud# anco nel Pò i L
uori
DE PaiHCIPI LIB. XIH; ^^
ii6rffaCtii>crdicientreilfiiOG(n^ OiKtee{tfpeisttf^MÌiiiU8*ia^rod^^
Milirie neÌ€aDfimdall'fiia»€ filtra {Mtm » arzando gli ficcidia&idvfiFcmQ^
chiamato deHe Bocchette 9 & i Veneti vn^aitrotktcodella DonzcUa: ma incer*
Mpendofi i Mioiftri di FraiidaycetfiRpnoleoflkiie t e fi nciraroao da /confini lc#
Miiitie •
S<^ nondimeno 9 nel ponto di fiabilìr l'accordo » vna fatdone » nella <iua}e rer
fiaix)noeftmdalqQantiddla{>aitediFe]Taia9e€i«iuite fatti prtgjooi» non ci*»
ceuendo akon danno i Veneti «
CeflatePofiefedeirAreiJ9 erimoaèlelbUateidie9 fioDnie9iedai Pontefice90
dalteRepublicafUdatcapMoIaalRèLodouiooiiiFraiidai fif<MMro9o anco al*
cune ddiedifficutal; impercioclie9aÌeraiaQdo il Pontefice al SiaiordiBralEH:
AmbafciatorFrancefe^ dinoiihatter hanno ameoedcnte notjtiadi qMoto iiio»
ce(reinRomacMilPeraro9nemenoddknarfi diPak2TOilCan:occiqM>9C(Ìer€
fiatopamdpefiioNepotef fenee^Mrtfle con partioolar difoootcntoi faGoul^
iKmdffc rì^roTamente ì orfpeMli dett^ocdfeoon^^
Dichiaro io oltre a GatdtoÉK efière ia RepoUicadi Venotaa^come fdfenpce
cònnmnerata con gfi altri Ré; eperò efierconqirdaaeirMeettMiedel XkokMC
£iiiinenza9 impooendog^9clienc<«dfeiok Ixctereconfelo^
Sodis6monSenatoperI*e(jpMSod9edidiiaiatkM^ il NuncaoaUe
Atidienzc^inniòper Ambi^ciacorciÀBacì^ Lii%i Contami Car
naliere*
Qganto a confini > fl mandarono Cóminiflkri) dati^wiatcfjltraiitrtwna per le
dtfficoitd 9 die lùrfceuano 9 rìufeirono vani j cattati
Si rìdnfle finalmente il ncgotioin Venetsa con lamediaaiooe'de Mimftrì di
Franda>dichiarandofi femprefronti i Venetiaiiidi accertar qnei partitì»cbecofi
Ia8iiirifdittionedelMare9deUcòocche^eFionuSc ticUaSaccadiGorotfnrefo-
oal9erogliantidii|>«tico¥ecrai)ri69etoj&M perei»
& li scanali « che icont>no per hCkti di Vxwtia «
AUi ló.diNoiienibredel iSjtJfcgà la tmgnfnofa ^ « memorabile battadia i
Lmien vidoo i Lipfiainella qnaleinon combattoo^oiGuftaiio Adolfo Ré di Sue-
tia9 tanto commendatoétScrittotitii ifircÙ9iHdore9 epmdenaa *
Morì incpeft'tnnoS^mondo Rèdi P0kHiia9fnccMendoBli per elettone Vh^
disteo fuo nglittolo naamore > al qnalemandò 2 Senatoper Ambafciator JSftra^
Mdioark>ataii^[rarfi6ioipoGk>EdCaoafiere9&il &èimiòaVeMtiailI3iuqL
OffolinfdiÌ9aTaider^tìeaPadrideDacongratn}atione9e^ fùaÌ%naK> pejr
iK>mePi4>lico3ll^aIa22odiIoren2oGiidlinfauioaSan Moisè fofgailMWalgnHV'
il Cardinal Infante di Spagna il mefe di Infamo t^ìhi^i
Ci Vdieroa
nindòlaRepoblka per Ambafciator Eftraòrainario Bertnoù
gratdarfi del foo felice arriuo ;fìmandando ancocaesli a Vesetia il ConteCarb
Borromeo per fno Ambafciator £ftraordinario i render scatieal Senato detTof-*
€cfopaflatofeco«
Venne anco in Venetia in qnefio tenrpo ilBiica di CbridÀmandato dal Aàdi
Francia per fuo Ambafidator &inimdi!i^^ oon*
fini tri quei di Loreo9& Arrianoi e peraltri a&nriancora*
Fu accolto dal hsbttco 4on afictcìnfe diniofirati^
ria Formofa» nel Palazzo di CiouanniCrìmani«,
In
6^B l>fi L L B Y KTB
^ *
In Egra fi) vccKb Alberto di Valftain>Duca di FridlandtaGenettleicCofximaii-
daiitc afloluto delfArmi deirtmperator Ferdinaiido II. ftimaco fuo ribello .
Perltguerra dichiarata»tra le Corone di Fraacia>e di SpagnaiC principiata ne i
^lefi baffi f 8e ia Gentiania» auuidnandofi anco al.*icalia; La Republica /e bene^
conferuò fempre nella neucralitiitutrauia fortificò i pafli» e munì i confiniiponen-
dòui buone miHcie. Mandò Generale ih Terra ferma Luigi Giorgi > e Proùedicorì
Stbadian Venicro in Valcamomca» & Michele Prioli nel Veronefe •
Mentre s'attendetiaraggiuftamentó de confini (che farebbe certo fedirai non
cthinte le difiiculciì>che di quando in quando interpoQeuano i CooiiniuacijEcdle-
Ìiaflid>procurando feoipre di eftendere i loro termini anco ne luoghi propp; delia
giurifdittione de Venetiani>a}cbe non aflentiuaoQ i Miniftri Fràcefi) hi oanuouo»
rniportante^S: inafpettato accidente interrotto^ qtteftot& ogo'ala;o n^tio con
1lonia;poiche9partito dà quella Corte^con licenza del Senato» l^Amb. Luigi Con*
tarini>perportar(iad alcuni Bagni di Tefcaiia>iKC60kato4a lue indilpòficioni »
per di Id poi ritornare aUapatriMrcftaado iuiyfino all'arriuo di nuouo Atabafciau
Francefco Maria Roffi fno Segreto Sti<opri fubito nella Sala R^ia di Vaticano^
matatoie mutilato rUtogiioiiattogii porredal Pontefice PioIV, coacon/igUo »c
confenfo del Sacro Coiaio de Cardinali ^(fci quali vi era il S. Carlo Borromeo
fino Nepote^nella pittura> che rapprefenta 1 Hiftoria di Papa Ale(s. UI. Per la qual
inuutione>fi kuaua alla Rep.ilmerico > e lagioria douutah {|cr qoeUooperò a fol*
leuo del (udetto Papa AleiTandro III. & i beneficio» e decoro della Chiefa •
II che intefofi in Veiietia»fi turbarono i Padri4i cosi Itraaa nouità; e pdrc^ or-
dinarono al Roffi di partire fubitamcnte da Roma fenza prender licenza né dal
Ponteficei né dalla Corte» vietando PAudienze al Nontio vCon dt^i^ratioac di
no!iaccommodarfin(iaiad'altropart|tQa(h^fti|4 r?ftityciqn« (Qtjeta A^^'Ek^gia
primiero*
* Ricercata nondimeno la Rep.da Papa Vrbano di cooperare»e d*e£kr mediatri^
ce per la pace fri le Corone>€on Breu^ wuia o4 Vcnetia dal Cardin. Ginctti > nel
T>iisar per Io Statoimentre andaua anch^egU comaLegato i Colonia Citti defti-
nata per il congrefso, i quelFeftctto. Il Senato accettò il Breue , e vi mandò Gio-
uanni da Pefaro Caualiert » hauendogli fatte le medefime inltanze anco i Miniftrì
di Francia» e di Spagna .
Haucndo » i Miniitri Cefarei , & Spagnoli dcpofti i Liuori » & abbandonate le
nooue pretenfioni contro quelli della Repub. e ripigliata Pantica corrifpondenza
con la folita pariti»e trattamcnti,cfpcdi il Senato per Ambafciator Ordinario al-
l*ImperjKoreGiouanni Grimani » e dal medcfimo Imperatore fii mandato i Ve- '
netia il Barone Antonio di Rabata . Alii i4.di Fcbraro del 1637. pafsò all'altra n-
tà Ferdin. Il.Imperaròre ne gl'anni dell'eia fua 59 fuccedendoli ucUlmperio il Fi-
glio Ma^iore Ferdìn JILelett# già Re tf Vngana,e poi Re de Romani nella Die-
ta di Ratisbona li a 2. di Deccmbre dciranno dccorfo 1636* & al prefence Impe»
ratore » al quale mandò la Republica per Ambalciatori £itraordinanj a coodo**
lerfi della mprcc del padre» e congratularfi delia fua Afsuncionc all'Imperio Re*
iiier ZenotCaualierc^c Procurato? di S.Marco, & Angelo Contanni Caiialicre.
Venuto a morte il Duca di Roano per vna ferita rileuata in voa gamba»nel fat-
to d'Arme fotto Rheinfcld» lafciò alla Repubbca in dono la fua Armatura per fé»
gno d'aftetto» e in tcttimonio di quel Yalore»che lo afcrilse fri i pili vak)rolì,e pru-
denti Capitani di quc(to fecolo ..
Sue- '
D E f Èli NOI pi; L I a X ÌU: ^6^
' Sneceife in Vercelli la inorce del Duca Vittorio diSociota d 7. di Ottobre xéyj^
, nella fua ecdd*anni 5i.lafciàdo tre femineyedae figliuolt inteoerìi&maeKi.II ma^
gR>re nominato Franeefco Giacinto di M pochi mefi colto dalla morte» fcgoitò il
p^re. Refiò herede del Titolo>e dello Stato» ilfrateUo detto Catk) Emaouefe •
Morfe anco in queft'anno a ai. di Settembre il Duca Carlo di Mancoua in eri <fi
l$i «anno fuccedenddi il Nepoce nominato anch'egU Carlofiglio pnr di Carlo Da*
ca di Rhetehd^anni minori» raccommandato perteftamento > e codicillo alla prò*
tetcione delbt Corona di Francia»e della Repub. 8c alla R^enza della madre > la
quale riceuè il giufaméco da pOf>olì in nome del figlio» & inuiò a Venecia il Sena«
tore Par^leoni per inlpetrare te continuate affiftenze >€ la direttione ddL Senato «
^ La Rcpublica aflicuratafi d'0€:ni Domti»che poteflk prouemre»e dainmperaco*
rci ^ da Spagna»nello Stato di &^antoua»e ftancfo quieta>e ficuranel Tuo» nfocmòt
cdimfnui il nomerò delle fue Militie>che tencua in Terra fermatrichiamaoik) an«
co li Cenerai Giorgi» lafdando Michiel de Frioli con Titolo di Proueditore .
Il Senato inuiò a Mantoua Ln^t Molino Amba(idator Eftraoidiaario i condo-
lerfi della mwte del Duca Catìo > & i complire con la Prencipdra » e con il nqouo
luccdrore Aio figUuoIo » hauendo di già eflfa Prencipefla datto parte di ciò a Padri
per il Marchefe Nicolò Gonzaga fuo Ambafciator Eftraordinario •
Dopò 2;.anni in circa di ft^rilità nacque al Rè Lodouico di Francia il Delfino
d 5 «di Setcenriire del itf ^. con incredibile allegrerà di tutto ouel vaAo Regno » e
confolatione di quelle Nfaefti » che refe gratie a E^p » per cosi fegnalata felicita »
mandomo anco alla Santa Cafa di Loreto vn*AngeIo4!Argento mafficcio»che fo-
(tiene nelle bracda vn Bambino d\>ro pur maificcio % rapprefentante il Delfino ♦
Impetrò anco il Rè per measo del Tuo Ambafc.Rlefidece in Roma>dal Pontefice Vt<*
bano»Ia BenedittioneApoftolica»chejgliela diede co grandiflimaruaconfolatione«
La R^na anch'^effii mandò ad ofimre alla Verg.Santife. pur di Loreto due co-
tone d*oro mafflccio tempeftate de Diamanti co uigli»& altri ?aghiflimi laoori 4
Andito Amorat IV. Gran Turco aU'acquifto di Babilonia contro il PcrfìaiK) j
raccolfe vn'Efetcito di 300. milla combattenti » conuenendoli » per adempir cosi
gran numero » dìfarmar molte delle Aie Galee \ ma per non lanciar il Mare fproUi<-
itoscommife a Corfari BarbareA:bì di andar nell' Arcipda^ con le loro Gakc» a4
y m'rfi con le Ortomane»che iui erano rimafte • Ne efpedirono d'Algieri» e de Tu*
nifi vna fquadradi i7.alt*obbedienza de Turchi » fotrò il commando d'Ali Piccini-
no rinegaC6.Nauigarono Terfo TArapelago; ma auidi di preda»fapendOfCÌie fA^L
niaca Veneta fi ritrouaua in Candia » voltatele Vele » entrorno ndl' Adriittico con
ferma deliberatione di predare il Teforo della Santa Cafa di Loreto • Nel paOare
però fi tennero verfo la Pt»gliafe sbarcati a Nicotri faccbeggiarono quella Terra-»
e luoghi vfbim*»facendo m<3ti fcbiaui»& in particolare alcune Monache. Pi ]i»tra-
uerfato il Golfoipeniennero a Cattaro»e incontrato vn Vafsello lo prefero. Vote*
uaoo jx>ner a facco Liffaiò altro loogo della Rep. e andar noi verfo la Mail:a» per
b preda di Loretto» quando fopra£atti da inipetnofabora(ca»fcorfero nel Porto *
della Vallona»Fonezza del Turco • Sopragtunfe intanto TAr mata Veneta » di a8.
Galee iottilt» e i. Galeazze»commandata da Marin CappeNo Ptoueditor » il qua-
te deliberò di combatter quei Corfari > ancodentro a <)uel PoQo» fapendo> ch*era
permeflb a Venetiani ^ per k capitolationi con Turchi » di perftiguitarli » e cadi*
garli m ogni loogo » con prohibitione a commandanti Ottomani di ricettarli ;
e perciò $' icoaTc aU*imprcfa> i^ic^ndofi con grande ardire > nel Porto >
e per»
f76 TJEL LB vm
già Lorenza NtarocUoCaptOKi ddDc Mani •
Ccwifufi I Batiiatcfchi awa wtrm^
fi»cdìff-'i<knJó(iColCannoiìrj^CDttMofchctd^ cbOaFoitazsL^
co» tiri incdbacanencc sma aimanzandofi ^Galeazze» e fòctoa} kmcalotean-r
cofcfomli^dilhirffafoiripari^
a|Ufagi»abtKiiidnnafclciOiX>GaIcc>ddkqaaIirrf
AnjgmArocfeniariiiairfco^ai^^
akre^che &i:QooiiiaiKhtea.Veiictia . RcOàCecita di mo^bbecoa Mkfuti Mi-
«ott<>$apracoaiito»chc fi portò rakMtrfu^
V^BOBM^httiaìfaa. Vlcoeci»» portaa>daJdaim^
fild^coratodalSenatiSdi catenad^b».
RefegtaticaDiotdal 9vttìco%cciàt$tz rtat BfidCi firieme ur CbkfifiSaa^
MarcOf^ncenèlccòngEaciiladom^e^api^^ Pìeoéft CBdftttoi » coi meia
de i k>io Mmiftri . jnaianHoglf il P^mencc vn Bìrcoc ptnynhir» cftrcoocctteua,»
k lodiVe rammeonoraiMi nuxioiiic deUz Rcpcbtiat>c fpectateeare ^ qjotacD^oie*
fòindifefàdclUSancaFcdb^^magmficanaoaQC^ pam-
iicrtiberaM>.c{Micfen]atacaiù e defl^^
ChkÙLdsi cnKfeliffiini mafii^»
Rkeoifcioifu^kfc Cot&d alla Pòr^ votf f.rcoUoescKfe' ftrf^
si^lom precettori Jmlaftro iLCaimefaib ch'è it VSc^csntc^eHl^pctto Otco)»
filano (pR"€0dr il Gcan^SJgporc: iniie^
btiùi>à rifeottnicwri >. \
Egtemjfe guardfealbiQUitdi' tuigj Omtafiai » cbNcra Kaifo* dandir^nrdi
tutto iKucceiioad^niurat >4) (jnate (dcgnacoifopramodo* > sicmli il commerci»
•Ofv Venetiani^mmacciando di ycndicargcootrala'KìepobBca»Ja €guic9àÉMm^
dtf^iU fcdeiH*Armì Ottomane contradi & Kfii)ofe
tsuicin Mtoe»a(ficurandaJ'Kolc>^icoi^fimcoacvaUdc&>m
ieiìtKtiiodtowipotentc ninMcx>>.cfcgggndapccOtHraafir^ MTatCiiSi^
gì Giorgio Procurarerdi:&\£u»> ».
Ma racosi'gnuidela padcnza>c:f>nidcnza:deLBàil6> chr pracato fl Gran S%m^
flMon:WtM(IinK ra(;iom).non]roloococttrà4'aggiiiftaaieiito > chtoomaeaiKxinL^
|»er aggtonta alle Vecchie Opitoiatioai» che poteffero i KfiniftrbcKjìDinnaniàft*
ttddlaRepubttcaperr(^imreatK:ajiei Pteci^cfotto^l^ Fòrcee» OttomaiML» r
tutti i Cwari »chc fnfeitafgcroJa nauigatiooe » ctranagliafeeco' i (àor kffd t& if
Ilio Stato». SucoHscl'^qusitodicpicfteGiliBe Bauturrd"^
Andato à: Roma it OrdthaK^nnara Patriaica di Vènctia ^ ai LimmérUp^
lerkìHf iì Pontéfice leoò^rfitogio da Joi mutilato ^icnea però^ rimetterìL primo di
PiO'I V. E perche defìderaua ilSanto Padtr dlvnii^ con h Repuhlica »^s^ per la^
mediatione ddta Pace fra le Coronc^st^atico per opponcrit eoa tutte le Bone io-
lifcme con^sa per diTefa dtUa Gto'ttianrti^ quando il Turca» £3mr quelito pre^
tefto baucfse voluto trauagQarbt^dcliberò il Senato d^inuiàre à^ R<omai per ti
bafciator Bftraocdinaria Giouanni. I^ai Procuratordi San Màrcoi cbe fa
coitótial Pontefice coaeftuQcéivaiàcdinioftfiationi di honore» oiii giubilo «
' Net
' Ne) p^^o^io dell'amo i&fo. ij.ài Pebraro , Tegu) la morte d'Amotat Sfj^or
jde Turali ki CoftantkiopoU d' Apofdefia per rimmoderaco bere > datto/i af gm9
del vino > vietato nell'Alcorano^
Vifle Amurat anni 3 ^ e nell'Imperio 1 % Egli per Tacquifto di Babitonia iTac-
qniftò gran nomet e nel ritomo da c^ueif Imprefa» dicevi che face^ foleniie voto
à Macdmetto di non deporre 1* Armi 1 fé non foggettaua la Chriftianitd al fuo Im-
perio»
Non lafciando Amurat figlinoli ftì aiKinto alTImperip Ibraim fìio fratello mi-
nore di eti di 27«a]ini> ctf eri tettato prigione > erifmeato^lido » attendendo a^
colepaeriN) dtmoitrandofi ftupido > Scottufo • Inuiò la Republica a congritnlarfi
per Ambafciacor Eftraordinario Pietro Fofcarini 9 8c Girolamo Triuifatto > chc^
reftò Bailo > in luogo del Contarini »
, NacquetlRi Ix>doiiico di Franda>va*altro figlio niafetuo> chiamato PilfppOf
con titolo di Duca d'Angiò •
* Succedèrooolcfollruttioni del Prioidpato di Catalogna * e fahenatfone del
Regno di Portogallo daHaCorona di Cafti^» creando/i i POrtoghcfi per loro
Rè D^Gtouanni Duca di Bn^aaza > che fa mcoronato > mfiemecon la mogho t
4>onna Ixàiz Gufaian» forella del Duca di Medina Sidoniaiin LisbonatneUa Chic-
«ìlkxhiepifcopalet da qnell'Arciuefcouo » e con acdamatfoni » fà chiamato Dot
<3ionaamlV.
. Morìe il Cardinal In£ttile in Bniffefles»€On dotor vniuerfale di quei Stati » dout
era defiderato come Prencipe>e fratello del Rèi fupremo Signore>& amatoper la
Ina bontdicpnidenzanel gouemarU» e valore nel ciifendcrli •
Entrarono i Turchi » con permiffione d*Ali Bech Sangiacco di Li<cca> & Durar
fuo figliuolo nel Territorio ai Zara t danneggiando quella Campagna ; il che vifto
da fuoditi delia Rep.ne fecero de maggion in quelle de Turchi j i qualidifegnaua-
no d'entrar nel Territorio di Sebenico •
Ma Gio: Battiila Grimani» cheera General in Dalmatia 1 col foKto della fna^
prudenza^e defteritd» gKndufle alPaggiuftaoienro» trattenendofi Lu^ MaMpien^
Proueditor de Caualli > di fcorrere pm oltre del confini Veneti «
E perche Girolamo Trinifano Bailo a Coftantt0opoli> hauea 9 con doglienzo >
datto parte dell'incurfìoni Turchefche> contro la pace ftabilitk col nuouo Sigoo*
re Ibraim » fu dalla Porta ifpedito vn Chiaus in quelle pani y per ftabilirui la^
quiete •
Segunrono nuoui di(lurbi>e nuoue turbulenze in Italia» nate da difguftiiche paf»
iauatiotri il Duca Odoardo di Parma» e i Barberini! per hauer quello rioifato de
apparentarfi con quefti>eflendone ftaco ricercato. Per no hauer.voluto cederìi al-
cune Terre del Ducato di Caftro » vicine a loro beni • Per ederfi partito il medefi-
me Duca di Roma t*anno itf ^^.difguftato^enza vifitare effi Barberini» e per nK>I*
te altre caufe ancora •
Godcua il Duca»come goderono anco gli altri Duchi fnoipreceifori > per con-
ceffione de Sommi Pontctici le tratte de Granì » e quefle gli furono riuocate dal^
Papa Vrbano>con(ifletxlo in effe le principali rendite di Cafìro . I mercanti , (che
erano i Siri) » a quali erano aifitrate dal Duca per nouanta fette milla faidi all'an-^
. nc^ mancando ¥cGto » le rinuntiarono : onde non potendofi piti efi^ere quel dina*
to > che era desinato per p:rgare i M^ntifti » ricorfero quefh allaGiuftitia » & ot«
tennero» che foffc il Dpca Ciuto .
Vu Tutte
^-fi DELLB VITE
Tot»«wflccofc»ftiro&flDpcacfarniom
lo Scaso (U Caftro ; e pcixiò fprczate le TK gia^
rtfiftcre contro la forza •
E gii pòfe in Caftro prcfidio» eperGoDcmatort Ddfioo AogidieiJXl^
jnoMororriiìo» fortificandolo a» nieacIj«KfTcn:apicoif FortÌBi»c
^som.
Certifìcaro Papa Vrbano de preparamenti del Ducale delle fortifiicatnii
tt inron» a CaCrot (attribuendo tatto ciò a rprezzo»& a rìb^^
Auditor della Camera>cbe con la publicatione d'ni MonitodoMiitiaiafib id Dm
OdoardOfCheintetnpodi vnnieicidoueffedeaioliretutte le fortifica(io«£U>-
bricate intomo a Ca(tro«ekfiar di la il Pnpfidiote che altrimenti iatocxàfhiìaxxxfat-
defse incorfoie in reità di rìbellionej & \xi fconunmka •
I Barberini in tanto a&oidarono Tei lùilla FantitC cinquecento CaiitfiàKXDdo
Piazza d'Armi in Viterbo .
D*Tadeo SarberìnoPrefietto »Gcneiafe di Santa Chiefìi >cn anco liGnctalc
di qutOe militici & il MarcbefeMatteiMaftro di Cam|K>Gcnetale. .
Non mancauano i Prencmi d'Italia col mezo de i loro IJóiBàSaitài pmcmM f-
4if;giuftamento: onde con altra Bolla» fu prorogato il termiaeal Ducadi altri i\.
giorni; ma neirifteiso tenipo si 27. di Sciientor dd 1^41. cattò il MarchcfeMai*
tei con TEferciro nel Territorio ox Caftro>e prefa la Rocca di Monff Ateo» ft altri
luoghi vicini» fi accoflò alla Terra di Caftro 9 doueTokatoilCamone ya£>lei»
defirutte le fonificationiJ'hebbe a patti in capò a fette giorni^ .
Jl Duca per opporfi ad ogni pregiuditio» che di pore£sero afyportateglf atti gm-
ditiarijf gli fatti contro di luiifecc prefentare air Auditor della Camera» vnafcrit*
tura con protefti»dtcfaiarando in elsa i Barberini per Aioi Nemid .
Efibiua il Duca le conuenienti faumiliadoni al Pontefice . La Repoblkareplkò
gli ofHti j a Roma»acciò reftaisero fofpefi gli atti giudit iari j » che foiTcro ammcfec
le humiUatiooi del Duca » e darfi luogo al trattato » moftrando d'cfpedir anco m*
Ambafciator Eftraordinario a <|aefto efietto al medefinxo Pontefice.
Panie che egli (kiegna(sedVdnre ^ oditi j»poruti per ordine del SdutOpcqaaG
con difprezzo negò d*interrompere il coribdel gtuditio» edi amitìcttere ~-*--
tori in caufa rertente tra il Souranno» & il Va($al}o>perfiftendoefso Pontefice iii^
voler » che il medefimo Duca anda&e in perfona ad bunuliarfi ad efso • E i Barba^
rini fi dichiaromo» che non afsentirebbono mai ad alcun trattato » checoncemcf-
(e la rcUitucione di Caftro» e di MonrAlto .
BIG non (ilo accrefccuano di giorno in giorno le loro Militie» e nel Ferrarefe» e
net Bolo^^ncfc; ma ancora er^uano Forti di qua dal Pò a Figarolo»& Mdara con
grofii prefidi;» contra i patti atltichi della Reptiblica co*l Ferrarefe » oltre che ^p*
portauano grani precluditi) al Poiefene . E perciò ordinò il Senato» che fé acctC'*
fcefsero i prcfìdi j vicini » & cfpedi in quei confini quattro miUa Fanti » & akuno
compagnie di Caualli •
Si cont inuaua in R oma a citar il Duca con replicati Monitori j> e Breui con Sal«
uo condotto » prcfcriuendogli l'andata a quella Coree » con folo cinquanta per*
ione.
II Duca fece ftampare vn Manifcfto» altretanto modcfto » quanto pieno di n-
gicnii allegando in efso patti» e Priuilegi»che dimoftrauano chiaramente Toquici
della fud caufa: e perciò tu fentito vniucrfalm'cnte con molto apptaufo •
DE PRINCIPI LIB. Xni. 575
Si c&rfeaMora d^pe4ircni*Ambifetatw
«flbquio f e refprtffioni di oùette cnTc > che nmr hanea potalo atttgare m giudi-
àùiMM il Potitefee rigettò r AmtNrfciaa » e differi la promu^tioneddljl {cateti
M^perhauer creato Cardinale Monfignor Ractti» ch^craAuditordella Camera »
flcllatffocnotisnìéidedi 16. Deccmbte 1^41. neim quale per allcttate i Preocipr
creò anco Rainaldo da Ette fratello del Duca di Modenat Giulio Ma2iariniiPAb-
bate Peretsi> nominati da Cefare^e dalle due Corone di Frmci^f e Spagna; E per
la Republica tìi cotnprefo Marc*Antonio Bragadino Vefcouo di Viccnzat Nepo-
te di Marc*AnuMiio » che ftìdal barbaro Msmfii t fimo crudelmente fconicare io
Cipro l'anno 1571.
Nonbaftaronoin ftie gli offiti) paflkti daHa Corona di Francia» dal Gran Dts«
ca di Tofcana^e d'altri Prencipi 3 ne i rcfiiczti dalia Republica j per impedire li^
feiMraza ; poiché fi Papa dichiarò il Duca Odoavdo fcommunicato 9 prkio de gli
Stati» de Feudi» della Dignitd » che dalla Santa Sede teoena» e condannato in tutte
ite feefe fisute» e da fiirfi •
u eflècutione di che» fuiooo poiU all'incanto» i Vahtth & Be^
netta in Roma» piendendo anco la Camera il nodeffo di Caftro «
Si conunoffero graneménte i Prencipi» vedendo da Barberìni» ({prezzate le loro
jttftanze»e naaj^jioraiente per haoer il Prefetto fatto chieder il pM>aì Duca di
Modena >air£kricieo contra Parma» e Piacenza » e perche eflTo Duca era rprooifto
di tutte lecoTe» (1 andana fchermendo con generati rìfpofte : ma replicategli l'in-
(bnze» fiì con minaccic auuertito dal Conte Carp^na» che ftaua ne i Quartieri di
Caftel Franco a fuoi confini» pronto TEfercito de Barberini de 20. milla combat-
tenti a pigUarfelo per forza •
Il Duca j^lretto dalla neceffiti » e dalle minaccie » Raccordò per tu mefe » con.»
conditione d'eflcr Tei giorni prima»cbe (i mouefle rEferciro » auuiraro» acciòcbe R
poteOerodifporrelilukiggt» che in altri quattro giorni fofle fuori de fuoi confi-
ni» & fi fcoihme dalie Piaaze» e Cirti fue prìtuipzìì .
Era peròdr parete il Etacadi Modena» di appoiìcrfi all'ingreflo» quando hauef-
fe hanuto aiuti » e forze di poterlo fare » haucndo affientito » e promeflb di conce-
derglielo Yiolencemente »
Per caftodklefue Piazae»aniiò in fretta quattro milla de fuoifiKidfti; & il Du*
ita di Parma in quel mentre vfci in Campagna con mille Dra^oni»miHe»e ducento
CauaSi» e dnque milla Fanti • ^
Comindaif a la Rep. facendo l'ifteflb » anco il Gran Duca con nuoue ifianze» e^
replicati offiti) in Roma per la fofpenfione e deirArmi»e della caufa • Pareuaf che
il Pontefice acconfentifie alla fofpmfion dell^Armi; ma non i quella della caufa.^ »
né alla reftimtione di Caftro «
Il Prefetto fece replicar al Duca di Modena» che in conformità della promefTa »
aprìfle il pa(fo al fuo Efercito •
La Republica per impedir quella marchia » e dìuertire quegli IKcidenti 1 che fi
temcuanoda^fuccefii de]l'Armi»delibcrò d*imiiare tre miUa Fanti » e trecento Ca-
ualli Cotto il commandò d^Alfonfo Antonini » Comnàtilàsio della Caualleria ; ac-
ciò vniti i due altri milla» ch'erano condotti dal Marchefe Gincdardini » d'ordine
del Gran Duca» di fcndeflero il Modoncfe>bauendo deliberato quel Ducayd'oppo*
ttcrfi» e contendere il pafib » promettendoli la Repidriica col mezzo di Gio: Batti-
ia Ballaripo fyo SegKtaiéo» d'inuiarg^i maggiori foccorfi» quando k> ricercaflfe il
Vtt % bifo-
6y4 DE LE B VITI
oc> & m fi^k > per li cafi Tcndirì > vcQiir a. Vcocttt fl PixDdpc IX^
di Kfodeiu>& ilSegrctark>Giociaini DoamikoPaii^^
il Smtfo dqmòa QMUr €onk>roi BttdfoNaatfC Vinoei»^
perdtfaitcKiiiieaeiclelUcoaifiHiQcdifelai&if^ ,
Vd dimqae conchiufo Lega tii li RqMiblka> U Gran I^^
ca di Modeoarpo* credere inofTe TAniri con^
awoccaic maggiori turbolenze alf Italia» de6deròfi i Prenctpi deUaoiedefiina d*-
tOootaaarktprocurando la conferoadooe propria»e la pace comaiaDCt s'Tnhun^
a propria difcfa^per foccorrerfi reaprocameote in cafo > che fofleco akuciì attac^
catifo: per quel piibche a dife(ad*ann nmcipiltaliamoperareaccadde» la fatt-
oi Capitoli pòi s'eftefe l'accordo «
In tanto il Duca di Parma» ch*era vfdto in Cunpagnasìuiiuè centra loSh^
Ecckfiaftico con difpiacere deUa Rep9blica>& del Gran Doca^
con di ofiitij > e con Pappacenze sfuggir U guen*a j e non prouocM^cooK £u^
eflb Uma % Dnbiuuano ancodfegl^annarwandofineMo'Scatb EcclefiaAiioo y(6lk
disfotto dalle forze nemiche ».e che fi tiriflè la merra nelle vifcere de Tuoi Scaci;p
Paxiò dal Senato glifiJrfpeditaincoacroGio:Batti(UBall^^ prìnut
era ftatoiuiarli parte la oonchfttfiooe della L^gi perrappreleatareilfeQtinìeoco^
deCc^gaciileadelfortario ad'abbracdarqueiconligludiepoceiìaoa ifpor^
care in breue a tutti la quiete i Se akiiU glona »& abbandonar k rase fpetm»
U Ducaifcufatefidi non hauer potuto (c^ener piùa lungo nelikoSfciro /e £^
datefchei & allegate altre r^ioni» continuò la fua marchia .
LaRepuhlica » & il Gran Duca feceratncrar nel Mpémefe lelora truppe > per
aflicutar quello Stato da ogni pericolo »
IlOucadi Parma entratane! Belc^nele > apportètantoterrorra qutrpo|X)fi»i^
ic all^Efcrcico nemico» che il Prefettafifu^mFenrara >it difperfeto le militio >>
che ilMattei non potè fermarne ne anco picciolo numera» vcftaodo tutta qod^
l^Efercito diiEpato fenza combattere» e lenza veder Armi sfodrate .
Rcilò al Duca Odoardo aperta la ft rada per tutto lo Stato nemico. Si acooAdb
iBolognatcdìmoftroroficqdiot^cheprofefliuiaiFerfoU Ccriuendo^
lettere al Cardinal Lnato» che dichiarauano »come non $*eca armata» Ce non perr
diienderfi dairòppretfioni de Barberini •
Gontinuandail fuo caminoii Gouematord^Imola glii«iiò»Iechiatti ;^le ricusa
il Ducaie cuflodi egli fteflb le Porte fin chele fue foldatefclie tranfitomo per la-**
Citti>c£ù con tanta quiet;e>e con costbuoiH>rdine)Che apportò^nerau^a. Paf-
'sé poi a Faenza» a Furi!» e per abbreuiare il camino >j>iegò alla Meldolla>&entr6^
in Tofcana per giiignere nel Perugino^ e dili jportara i Caftro* Per i progreffi fe*
liei del Duca crefceua in Roma i timori » e fi fecero molti preparamenti di goar*-
die»di fortificajtioni > e d'altri apparati;.
Paflarono diuerfi trattati di componimento fri le paitit fi QOf^regaroiiodqm-
tau» fi poTePO in fcrittuta le conditioni» e fi tentarono»e modi»x vie per venire ad*'
vn'aggittftamento ^ma perche ifinteranadiuerd» f^cHfdolfcogni coU »e reftò ii«
negotio nel ftato peggiore di prima •
In quefte agitationi haueuano i Venetiani fpinte nella Sacca di Goro » pereffcr^
ckac la giiunUIaittione del Mare > alaiae JSa^
DE fRINCIW LIB. X-«/- ^ttt
V«beltidigrftiiùed*ogIif ^ haneaaoo jcomeèrolicoi ìoiuiMti àVcoùtU 9 d^ikt^
f^nrara^proiiaua qualche incommodo ne ì vioeri «
Gli attimii e le forse fi difpotìeiuno alla Gtie rra « .
Il Cardinal Aaconio tenraua di erger Ford al Lago (curo > e diYar ajtre nouiti »
I Venetùni per non tollerare fimilipregitidicijf ordinarono a Gìouanni da Pefaro
Caualierese rrociuratoref etereo Generale m Terra ferma» in luo^o di Luigi Gior-
gio 9 defoitco I che con valide forze (i porcafle nel PoJefiae per difender quei luo-
gbiiSc per impedire la fabbrica dd Poate» cfaeprepartoaoo di fare i Barberìni»per
paffare le ior geatidi qui dal Pò . Vi andò con celerità il Generale» conducehdo
leco fei milla> cinquecento Fantine buon numero di Cauallerìa » e prefe le riue del
Fiume A fece fuaotreaBarberttiitiimlidifegnìdi voler tragettare le Tue genti»
facendoli sloggiare I e ritirare in Fernusa 9 ftandoadv^fsetoarei progireffi della^
Repttblict*
Nicolò DùìBarnSoMMùtt di graaienno^e Dmdemui » ch^era Proneditorei con-
fini» dopò jbaiier impedito il aegodo^adiuerfi Vagelli de gPtnt mici » che in (JTrez*
«adell'aocico Domini» Veneto>n>n v^uaiiao<o«ofcer la Rcp. per fuprema Si^
gnora del Mare Adriacico»dopò hauemefatto arredare , Se condurre i v enetia^
4iiuerfi coinè fiàdttR> di fopra» (e gtipccSentò vnV>oeafione imponibile da tenta*
reoMle fonTeordiaatifif fenza correr pericolo di gran danno»e fu» cke i Ecdefìas»
ftki » vedendo di noapoter oontraftare fAi refitlere contro le barelle Arm ate de
VeaetiaMiCo'ioco piccioli Legt}i>n(otfero di armare vn'Orca Fiaomiénga con^
iòldatefea» & Artiglieria di Brofuo » e caricatola di Grano » la iouiont o ve r(b ìx^
iHKxadiGoco*
Il Dolfino» veduta quella macchina » conobbe Timpoffibiliti dell^impreU » per
k poche Militie» che fi ritrouaua hanere»e non potendo hauerla con la forza»pen*
so d'acquiftarla in altro modo : Mandò adunque alarne Barche pefcareccie con^
Pefci» vicino al Vafsello» armate prima de piuÌN:aui/oldàti 9 che hane&e iattoal
luocommando»veftiti da pe(catori»in tempo» che qoelN dell'Orca flauano ot jofi »
c/pa>(ierati»&che il Capitano eraandato con lo Sdiifibtn terra» e qnefti inoita»-
do quelli del V a&ello i comprar del Pefce $ del quale £iceuano buonidimo pres-
so» ^dintaadarono da bere; per il che iiusodotti in VaCiellove dò vednroidaal^
tre barche^che fhuiano poco lontano ad'atteodere ^efito » fi fpinfero ananti» e Ca-
liti in capente minacciarono la morte i difenfori » che priiri dell'Anni 9 occupate
da Veneti^ &auuiiiti per la nouita del fatto»s*arrefero»e reiìomo prigioni Jl Vaf-
fel Jo fu condotto a Venetia»confìfcate il Grano » e quanto vi era fopra fiìdonaco d
.VafseUo al Capitano conofciuto innocente •
Il Duca di Parma con le fue genti s'impatroni delle Terre del Bondeno » e deUa
Stellatta » Pofli di grandifiìma con(ideratione> qualiibrono da lui immediate be-
niilimoprefidiati » e fortificati ; Prefe pacimeoce alcune piodole Terre con ricco
bottino» e fpecialmente quattro milla animali groffi»ac altri a&aiffimi de minuti »
fcorrendo lino fotto le mura di Ferrara » con timore grandiffimo di queiliabitan-
ti • Fece diueriè fcaramuccie per il più con la meglio de fuoi . la vna fattione po-
co mancò» che non facesse prigione l'iftefso Cardinal Antonio» & il Marchefe
Matthci Romano parimente fu anch'egli fèrmatoA>enche pofcia»ne fi si come» fi
liberafse con la &» «
Il Duca di Moc^n)&# Angelo Corraro Ct|ualiere» Proucditore delle Militie della
JElep.nel ModoQcfìpj& il G uicciardim Cóntii£iario per Fioreea» hanendo te^ina-
Vu 3 to
^^^ UlE L L E V r T I t
to di T<rier ogai giorno Ìm ijualcbe fatttone con Pmimico» fhttiiiraiioicbe doiicdb»
ro vn giorno quelli delia Rep*fc m*altro qneHi d'f iralcro Ptoicipe Tfdrein Qu».
pagna • Li primi» che (i cimentorooo furono li Veneti i commandati éàk Sig^ck
ddla Valletta in numero di cinquecento Fanti» e trecento Caualli» che acdofutii!
con grinimici > (i di portorono così braoamente » che diedero aflai che £ur i, dot
milla Cauaili Papalini » che hauendone vccifi molti di loro » & effi alquanti de Ve^
neti 9 e pochi f^ riti > fri quali il Conte Bendo Capitan valoroCo ài Corazze > & il
Valletta cambiò la Tua morte con quella d'raibktaco Albaiiefe > il quale hauendof
ammazzato» chi voleua recidere efTo Valletu» reftò lui da ?a*altro inimica
morto.
Dopò di che non potendo it Valletta refi Aere al gioftHiismeio de oemicf » che
fi andauano femore piti aumentando » fi Mkò eoo eoBaDeiiiìe ordioanu*
Il Proueditor Dolhno ; poiché fi era princi piata la gilerra » ottenne licenza dal
Senato di operare anch^egii in ciòiche (HmaiaiUPNblioofimifaMic vtiliti :Ondc
fddalui immediate efeguitovnbdliiSaioftnrageiiiiiia iperauanci jpitmedka^
to> per forprendcr^l Forte dtlk^Bocdiecit »4MJtoiaaqpoitaiicoperil ftosCfor
altre confeguenze .
Trouò adunque rn foldaco Olcramoanmo» bra{K>*e fedele»ool quale to^ceitè»
che doueflfe fingere di ftiggire dalla foa Compagnia » doundo effer fegttitatt»*d>
dieci foldati per fermarlo » i q^ali banerebbono contro 4li krì sbarrane ddleai^
chibuggiate in aria» in fin che il fotdaro» gettatoA nel Fiume» foAb paflSKoaB^Utni
rìoa»e dal Forte degli nemici aAcuraro; al qMleaouieioafiofi »efK»nndoqttaI«
che menzogna alle guardie» procurafie d'eflcr riccnuto dentro » ilche nOn ìiiiLàìd^
ficile«
Tutto queAo fii inueotaco per Tetiìr in cognitione del numero de foUbiti » cho
aiftodiuano efib Forte» i qoali per il rumore delle mo(clKttate»datto aU* Acma.» t
olirono tutti fopra leinura »e cosi fiicibnente furono annouerati .
Accertato il Dolfino del numero «bìqael Prefidio » mandò la notte medefauu»
voacompagnia de fcielti (iridati in numero di cinquanta con alcune fcaie»iquali
paflatocoii fitaitio il Fiume > e «unti poi vicino al Forte » & hauuto W fcsooc^ouk
j _.._• ^.iw^^^^T^ n^ j_ %*?_...•.„-. ^'•Viiiimicodifco'*^ i= j-^j .
cendo altri cen
parce>iqnali
improuifo» e sbanrando fempre li loro mofchecti fi auuidnorono fotto le mura^»
ficuri di non eflere dalli nemici offefi » percioche» dal timore delle mofchetuto >
(lauano coperti fotto le tede del parapetto : onde li lorolsbarri fcriuano folo Ta-
na é
In qoeiio tempo>il ibldato» che iitoeua finto la fugga » gettò dalle mura od fof-
fo la guardia del Ponte» e poi tagliate le corde » diede libera ingrelfo alli fuoi» ba«
uendo con facilità rotto le porte .
Entrati > fecero dcponer l'Armi a difenfori » de quali non reftò pur vna vccifo »
come ne anco de Veneti » e ben pochi leggeroiéntc feriti • Molti di loro per noiu
rimaner prigioni» fì gettarono dalle nniràit mal acconci»fuggirono>non impedkì
da Cappelletti» che ìì erano datti alla preda •
Il G ouematore del Forte » hauendofi fatto conofcer valorolb Capitano» e foU
dato. >
In quello modo foiza ftrepito fu prefo il Forte dal Dolfino » il quale > ff^oedda
Ja
DE PKtHCIPI UBi XIW <S77
la fortBiiftt8rim(MKiroii} anco delie due Torri dette Ihm dell* Abbitii » f f altra di^
QofDf ^raodiflime tacce dueie forciiìcate da graffe mura» ben munite» e difefe da
^Btifoldati per ciafcheduna» con Artiglierie te mofchettoni dacaualletto •
: Q^efte fi anefero» benché con honoct de Capitani Ecdefiaftici ; poiché haueti-
doilProuedicore£attopervnTrombefica minacciare la morte a cucci» quando
baueflero af petcaco Taflalco» gli fu rifpofto» che Te fapeflèro» come viuere qualche
gÌDmo»Qon baoerebbono di alcuna minaccia cemuco > e che però intendeuano d*-
arrenderfi con pacco di rfcif e con le loro Armi>e Bagaglio» come appunco fiì lor «>
concedo.
Furono trouati diuerfi Falconi da fei»Pa(IauoIanti> e molta prouifiooe da guer- ^
la» fucKrhi arofidatt» si nelle Torri » come anco nel Fof te » ma io quefto » maggior
quandcdseOèodo ordinananente gpardato da cento Fanti •
Ciò fatto» comindò il Proaedkore a. procurare alcuna buona inceli^enza con
certi Capi delU Ten» di ArnaaOiaaitò jfi arrcndefle» e cosi bene forti que(k> peci-
fiero» ciic in pochi giorni U giimfero Anibafciatori per nome
qiMUifioffisrierodilbttomettetfi algouemo della Republica in quelmoda»chc/
gli altri fnoi fudditi ftanno •
. VdiurAmhafiaacaK rì|DK>ftoliconreBiiinienio di gratie> & amoreuoli parde»
ìp fine rinafirroin cpsfta appuntamento ; Che farebbe aodatoil Dotfìno a prc»«
der il pofleflb della Terra vn giorno» che più gli foffe commodo:ma p€rò»che Tat'*
tendeaerodi bime.
Anuifato il StniM dal Pronedttore;» rifolfe » fiibito giunte le rifpofte » di andar
li riceuer il lj0fo>efecche non cosi facilmente fi deue creder i quelli» chefono
flati oemicit e per ogni akra buotia ragionedi guerra » andò armato con trecenca
iaoti » arnaa Compagnia di Canalii aDe.dM^Mre4i notte nhora rapito opportu^
aa per tenetli a firetio» fé haoeiere hanaco cactiui pMlteri «
Auiaiciaatofi alla Terra»noandò vna fiquadca auami»Ia quale hauendo ricrouato
alGMOMBardie» e condotte al Praneditore » eflò le imiiò con li foldati à fuegliare i
Ctpirff fidutoiaadonio all'obbedienza d i lui» dal quale con afleccuofe parokt ri-
«mei yfà cooraie£b ad vno di loto » che doiieflkaadare a confignare il Corpo di
Gnafdiaddla Piazaeaad mino Capitano •
. Il cheefegnico» inmiodiair entrò nelmezo delle genti in Arriano » doue com-
mandò efpreiaamenced fucù Capitani xcfae douciscro far o£ieruarc dalla foldate-
£ca ogni termine dilMioaa aoniìife concfuclli della Terra » e di tutto il Territorio #
£etiza d»e minima oca^ne ad alcuno di poterfi lamentare de i mali trattamen-
ti» e ciò (bitagvauifime penne contro qtteiibldati»& alcrii che non haue&ero ob«
bedito»
S'aMiò poi aila Cancellaria» ma non vi ritcooòfcrftturé j maiSme antidie » ef-
fcndo ftatc crafportate in Ferrara , Confoiò con affeccuofo ragionamenco quel'
popoli» quali lo pregaUano con lacrime » che non li lafciafse piò ricadere forco il
iXnnmio pafaato «t*
Pcefidiata la Tarra con aoa Fanti»e con CaualIeriaKMrdinò crinci^re» e reftelli à
Inoghi ipà fbfpecti» a raccommand^ala al Gouernacor Vugo Albanefe » brauo » e
coraggiofo Capitano» fi ritirò il Delfino a Loreo .
^ Pei* rìcompoìfà di quefie arcioni > volfe il fenato ele^rlo Sauio Grande coa^
pienezza de Voci» tanco s'acqniftò l'affetto di cucci i Cictadini •
( Furono aoaonmiolcùtti con accrcfdcMnto delle paghe» cutti qaei foldati
'., j Vu 4 che »
ójS D E t L E V I T E
ckeprìmiiklirMele OKtra del Poite»& in particolare cpxdkh AtGntchiagg^
lfl>]fia di Modena sinlictne con UCaoalJerCor^ portarla aJ^
aualche nobile iniprela y né potendo ciò fare feoon acquiftananofmaia la Temr
iiQnito»poftaneI Ferrareièfalla riuiera deMaFiumarardone ftaoanoaBdggtatu e
ben fortificaci i Papalini;bauendo(f impadroniti della Terra ài Setto vidaoa Gto^
tOycra neceflàrio ai prender ance quella di CreoalcoreycbeteQeQanodaTn^lato» e'
qmfì alle rpalle;j>erilclie inuiato&il Vallettacon grada fqnadnt di Caiallf»e di Fa^
Àe due Cannoni » e principiata la baetefia t vfcidaila Terra vn groflfi^ nnmero dr
gente» molto fuperiore a quello della Lega > che inueftiti da vn canto qne^ del Viti*
Iettale qiiifti foltenutifibrauamenteperaflìu^coniMiner^finahiteiKerica»^^
caricai ritirandofi però con ordine nwabtle t^aocorche veni&ro incùatié^ gro^
fiffimo numero di Caualleria^ e Fanteria arnika > dfmoftFandO'ano^ ioqnefti oc*
oUiòne itmedeffmo Valletta il fuoraiofe; poiché corasgio(ameQte»eeonbe!Hifi*-
ma ordinanza ritiròiaficuro b ftioi» de quali non ne rima(en>movtfpiddi 49; ootv
perditardi vn Cannone^che per difgratia cade dalle ruote in m (ofh rreftaadcm^^
moltopiireOtntide nennici co prigionia di doi de loro Capitanile 6:à morti Mdh^
rà de Cx>dron foggetto di nome •
Francefco GiùAihiano^ Capitanrdtl GtAfò con cinque Galee » andana prencten»
do qualche Va(!ello- degli Ecdeliaftici > & vltimamentes^'in^adronideltoTorré^r
detta Primiera % e deMuogOKlelte Vbllane .
Gli Ecclefiadiciivicino i Comachio» 8c i luoghi pre/Tdal DoUino > iànuafienodr
^oo.foldatiioltre a Puefìim>s*erano ammaflatiiarvniti nella Terra»dìiamata Capo*
di GoroiTerra erofla>e ricca» e da loro beniffinK>fortificata eoa trin^eiev' oue non*
taauendo Artigharie^fì valeuano di molti Mofchettoniida Caujsdittto^ttogni«oc-
no s^andaua niaggiormente in^oflando • liDolfino > chettifeentenfienteamaMP
offeruando gli andamenti dfegli inimici > haneuadi giimokeoeae afficuratitiicr»
qoei paffifper li quali poreua dubitare d'^eraflalito;non vedeua perc^òcowqnìe-
tezza d'ammo quelle Militie rìdòtte in-quelhiooo » dfel quale fcn'hauenijbepoc»^
fo impofteflare con faciliti^-fino nel principio otllà guerra t fé tmwfotk ftàsco fl ri-
guarao » che hebbe al feruitio^nbUco rdi nonimpegnareia^bi&ite^cadgiiarcto
kioghi aperti>dclla quale non fé ne trouaua ai Canìpo^antonamerchcome il btfo-
gno ricercaua ; tuttamaconfiderandoefTer queUa^Terraoppeftum ad'altri'm^.
giori progreffi » e chcalToppofito (bcccnrreuadi motti vìuerì r e fenùna dr hkwt
commom a nemici y deliberò di afikllrle genti Sonoficie nelk proprie trìnciere ^
aificuratofi nel valore de Tuoi % e nel modo » con il quale baimiir<letennmato ed ae-
taccartiyilche hauendo communicatocon^Uanni Capifrifohitodiporlo ad'eflfetto;'
djuife la foldatefcaiche afcendeua al numerodi Soo.Fantiie 1 2o.(;aualli tutti Dal--
matinii& Albane(rin<)uattro6)uadre9ordinmdo t che dk quattro partì in^vn me-
defimo tenipo federo aflalite le trinciere de nemici • Imquedo napdrpartitofido£'
hore auanti giorno > Se inanimiti i^ foldati con breue»A aflRtetuoforagionamento >•
promettendo premi) à valorofii e ben appuntato ogni cofa 1 s-auuiorooo tutti coo>
grandiflimo mentio > & auukinatifi alla Terra » aflalirono'conxancocmpito» etu»
more gli nemici> che dopò breuedife(a^(i diedero alla fuga y^ttandoiene mokii
Bel Pò delle Vòllane*
Nel combattimento rimafe moralmente ferito di Piftola il GonemacorVt«>
Albanefe» dalcbe irritati maggiormente i Cappelletti>diedero fuoco alleCafetoò^
p4hauer faccheggiato-tutco ciò^cbe potcnmaoondcu: foco. L'?raifioiìefa graock^
cmot»
DE.1PRINCIM LIB. Xfli: ^73»
e tnokiffiini fé n*afi<»ut>no tid Fiume» e fé i Capi d*vna fauadra > che non arriaii*
teoo a tempo rbaucfiero con maggior dilsgenza cfcguico rordiite > rcflatiano tutti
ncccflariamcate ò prigioniyò morti > cosi Wue (à condotta dal Dolfino queftar im^
prcfa# Al Goucmator Vugo donò il Senato vna Cirilana d'oro di ^oo. feudi coa^
accitfcimento di (Upendio •
Franò;rfep Giuftiruano con )a fua fquadca di cincpic Galee» e con ciilqoe Sarche
armate di gente Veterana commandata dafGouernator Gheda % R moffe per aa-
4ar a forpreder la Terra disi CefenaticOypo^ fra Riminitc Ceruia>vicina al Fiume
Paflfatello^ià detto il Rubioonei£suiiofoper il paff^gio di Giulio Cefare» (timaoh
do facite Timprefa ; perche okre aU'eflere luogo aperto > non baueua 2kri » che Io
cuardaflc > che i propri) Paefani» creduti pochi ; perche anco in poco numero fi ìa*
feiauano vedere alla Marina.Giunto al luogo>prmcipiò(pcr confonder» & atterri^
se i terrieri)! errare rÀrticlieria» e coperte dal ftsmo di efle le Barche Armate >
fi fpinfero a terra : ma vidi da quei terrazzani » g^ncalzarono con fi folta: fatua di
Mofchettate > ch'erano in ftato di ritirarfi per il numero maggiore de Paefani i di
€|0dk>ficredeua>chediffeodeiianoterìu^na3teilaQdo vccifi intanto conflitto al*
cuni Capitanila altri Oflìciali daUa parte de Veneti>s^irritarono talmente grani*.
mi de loro foldati » che disperati s*auuicinaroiK> alla Marina $ e sbarrando fempre
k Penere>& i Mofchetti» inocftironoi sbarcatiin terrai con tanta braunra > che fe«
cero di fubito fuggire i difenfori > e mentre penfauanp di hauer fuperato i nemici«
M conuònne pia aie mài difendcrfi > pofciacbe > arriua^ d cafo in quel punto vna^
Compagnia di cento Caualli Papalini > quefti di fubito s'inuiomo con furia gran-
diffimafopra i Venetiti quali peròcombatterono» e fi difefero con cosi coraggio-
fa difperationei che non foto teceroii^gire gii nenjdci con morte di nxriti di loro;
ma facch^giata la Terra» & vccifi quanti incontrarono armati> diedero fuoco al-
le Cafe; titpettandaperò leChiefe» oue fi erano ritirate le Donne» con i FanciuUii
e gl^inerrniJl Gouemator Gheda fa dal Senatoriconofdato di vna Collana d*ora
€li joaducati^e crefdt^diil ftipendio #
. fii anco dal medefimo Senato eletto Mann Capello per Proueditore di qui
^la Dalmatia^quello che Panno itf^&xon grande nonore della Rep.aflfi:diò>pre-
ic>& aflbndò le uake Barbarefiche alla Vallona . Queflo pat(itofi il terzo gtorna
dia Venetia > s'auuiò vedo 1* Armata co» vn rinforzo di 500. (bldati Greci> in ten>»
pOfChe il Capitano del Golfo era di ritomo dairimprefa del Cefcnatico ^
Auuifato il Dolfino>cbe ndla Tena di Collogna^poco dillante da Ariano > era-
no amtìoalBtte alcune Militìe Barbarinefche ìnnumero cófiderabile» fpinfe à qndr
la voltajdi notte tempo 3oa.Fanti>& vna Compagnia di CauaUijcfae vedudf da di-
fenfori» entròrno in tanto timore > e confufione > che la maggior parte fi diede aUa
fuga>akri fi gettorno nel Fiume>e quelliicbe vollero refiftere> reftomo eftinti •
Gli Bcc]elaftici>vfciti da Calici Franco nel Bolc^nefe> fotto il comando del Si*
gnor di Valenze vnode fuoipiù degnile ralorofi Capitaai>in numero di 4. milla^
con doi Cannoni» perattaccàre Nonantola Terra dei Dkica di Modena sii li confi^
ni del Bolognefe>tra il Fiume Panaro» e Muzza > guardata da due fole Compagnie
y enete>8c ini arriuati» fatte iftanze a difeafort d'arrenderfi ,t con minac€ie> gli fti
rìfpc^o>econla ^hkc rt conlabrauura; perdieeffendofiauuicinatorimmico>e
cominciau la batteria > vfci parte del preudio dalla Terra^e trauagliando con fca*
ramuccie gagliardamente gl^nimici» impedire prolongòtalmente il loro auuaza*
jAencg^ eoe asrioato daModc»aiQ foccocfo^iLMoi^ecttcoli conalcunt copagniè
di
ffSo DE L t È V IT E ' ;
A OniaUerìa^e Drajzoni» inuedi eoa (i gagliirda ìmpreffiom % che itóa ipottndò
foftener gli Ecclefìamci va tanto sfòrzo > u diede alla fugatlaTdaodo 1* Art^icm ^
file vedutala da c^iei del Duca abbandonata» e ftimaadola da loragnarl^n»;!^ ^
(bpragiungendo il Marchefe Mattei con grofsa fqciadra di Caoalli « ediMoti j c^
ritornati anco quclli> ch*crano fuggiti>gli conuenne lafciar 1* Artiglieria »gii goa*
degnatale ài nuouo combattere>neI qùal mentre» fti poi racqaiftate da oiedefitni
£cciefiaftid e
Mentre era attaccata la battaglia» arriuò il Daca di Modena con gente frefca»
k entraco nella zuflà ni(>pc gl1niintci>i quali fi diedero alla fiiga . De gli Èeclefia*
fiici in qnefta fattionearnnaTeto morti ottocento in circa» e dacento inrigioni • De
principali vcdfi furono D.Francefco Gonzaga > &ilSargenteMaggiore ddflo*
uotena con dòi Capitani »
Reftorno feriti il Lodi Commifsario Generale detta Caualleria>& il Capitana
4e]la Guardia del Cardinal Antonio . Dalla parte della Legaicinqnanta fdamea-
le reftorno morti> e pochi feriti «.
Il Cauallier Corraro airauuilìodi quella fattoylaiofli da gli altoggiamenti ; vak
non odante ogni celerità^ noti puotè arriuare i rem pò della pugna »
Anvnalaton grauemente il Doliina>^& ottenuta licenza dal Senato di ripatria-^
ycili fdfùfèituitoSebafliaa Veniero > ritornato all*hora dalla carica di Commifsa-
BÌo dell^Arinata di Marc .
Quello dopò efserfi trattenuto qualche giorno netta riuilione di quei Gtufà aa-
uifatoi came (lerano riuniti di nuouo in Cologna li Paefani in numero om/idera*
bf kronde perfonatmente inuiatofi i quella vòtta> con bwn numero di CippcUer-
tir entro ncUa tetra» & vccifi» Se fatti prigioni la maggior parte oU coloto > diede il
fuoco alIeCafe •.
Il Duca di Modena » & il Cauatier Corraro hanenano pce6v dioerìi paffi» peri
quali foletiano capitare viueri alla Cittidi Bòkigna : onde qnet popop > non ^
fuetto àtrauagli» e patimenti», efsendo creila vna Città ripiena di tuttiicommo*
dfmaggiori^e colma d'c^nt dclitia»cominciauahormail?actUate> lameotandod
viuaniencedicheneeralacagiotie iperilche flcredcua^chepertiaiordeffaceò
douefsero quei Cittadini frd pochi giorni conuenire con fesbocfo dt (pialche.
grolsafumma di danaroad'ogni conditioue più rÌEocofa •.
Oliando nuouo »&.impen(atQ accidente chiamò b forzed'etlaRepublicad foc-
correre il proprio Scato> inuafo dall'armi RMitificie^le quali(per ^aCcura^tw di
chi dòueuainuigilare allacuftodià de pad! ) erano fénza alena impedimento paf-^
fato il pò» e trafcorreuanatiberamente nella Campagisa del Pcuefine di Roui*
go.
Per rimediare dqpefli (bpraflanri perìcoli fir immediaceixome fi è detto» chia«>
matoil Corraro conifgroTso > il anale con ogni maggior prontezza jpafsò il Fiu-
me > e sVni col Generare > e fatta fa rafsegnadell'ElerCito > che conuifleua di otto-
millafoldatitriCauaUi»e FàntLfi mofseconefso ildenetalCf bauendo impiegati
i Capi nel feguente modo ..
U Proucditore della Cauallerìa » lacopaContarini > vnito con il Valletta» tene-
nano r Antiguardia; La Rattagliail Corraro; e D.Camillo Gonzaga Omerale
dcirArtfglieria» eia perfona del Generale», la Retroguardia con diuerfaArtijglie-
ria grofsa» marcbiandacon quella ordinanza »• defi^ejroft tutti di dmentarfi •
' ArriMto f £ferdco iaiacciadi Lago fcoroia coouenioitt dii^anza ». da i^nua
DE PRINCIPI LIB. xin: ^f
• ■
flUtfjn^betiifllaìo fortificatj; fu dal C^onzaga piantata rArc^Keria # priacipìaadf
i^berl^liare i Bacbariuefchi y <^e fenza muoucrfi pance i ftaaanooflcruaiido<Ìa^
^uat parte veniflero alTaliti da Veaeciani •
Il Gonzaga» hauendo fchierato rEfercitOiera di parerei che s'attaccafle i nemi-
ci; ma il Generale non volfe auiienturar qudle forze • Delle quali confifteua la fai*
uezza di tutto quel Scato , e Cosi fenza venir d Eatto d* Armi ricomòi Fijgarola.
II Senato > cìcffc due Proueditori in Campo > quali con auttoriti pari à quella^
del Generale aifiilcfsero alla direttione dclV Arou > e furono il medefimo Corra*
rop e Michiel di Prioli •
EleCsero ancora fei altri Nobili Veneti > quali donefsero fermarfi fotto il com«
mandodel Generale sperdouerefler impiegati 9 oue meglio foTse ttimatoe((x>
diente ; furono queiU tei Gio: Batcifta Comaro Pifcopia» Antonio Griman i» Ma-
nn Badoaroylacopo da Riua> Marc'Aatpnio Prioli*e Marco Dotii . Tre di qnefti
erano di gii al Campo» feruendo con c^nt affetto la patria» cioè il Corqaro»il Gri«
inam'»&ilDoni. Ad'^n*vnodiqBcftifuronoimmediatca(fignati ifuoi podi.
Al Bactoaro il Forte di F^aroloi & il Cornaro » ricino alta pertona del Prouedicor
0>atarìni.
Softittti medcfimaniente il Senato nella lìiprena carica di General dell'Armi
Marco Giultiniano» Procurator di S. Marco ,
Fii deliberato anco di mandar in Campo vn*Inquifitorecon fuprema auttoriti
d'inquirire contro qoal fi voglia perfona»eiU eletto Paolo Doni > all*iK>ra Auoga^
dordiCommnn.
Il Gran Duca di Tofcana » fi rifolfe y fcìr in Campagna con numerofo Eferclto
<ii t^ililfima gente » beni Aimo allellita in tutte le cofe $ ma cosi bene ordinato » e
Isolato » che quelli» che io viddero » fcri&ero merauiglie • £ra|>rouiAo di tutto
ciò» che fi ricercaua per qual fi voglia difficile imprcTa» e perche il Gran Duca per
le ragioni della Contorte pretendeua parte del Ducato d Vcbino » volfechc anche
dsa Jo fegoitarse •
S*impadfoni adunque molto pretto della Citti della Piene» e delle Terre di
Monte LeoiCaftiglione«e Pafignano»po(le quefte di fopra il Lago di Perugia»L* vl-
t:ima fii da gli Scclefiaftici forprefa» nu difubito ripigliata da^ioientinicon vcd*
fione de i djtfenfori «
Il Duca Federieo SaueDi Generale t>cr il Pontefice in quelle parti»con vn Cor^
di (ài milla Fanti • aodaua i impedenao più che poteua altri immoti pro^efii i
Fiorentini» conducendo però Je fue genti per iuoghi auuants^giofi » per non efièt
afiretto di venirci giornata. AffilleuaapprefibilGran Duca Bertucci Valierot
ini inuiato dal Senato con Titolo di Proueditore per la Republica t facendo ilf<n>
uitiodellapatriaconottimafodisfattionedelPuolico. Daqueftapartefi fpera^
uà da Collegati ogni bene» perciòche» oltre al defiderio»cbe haneua il Gran Duca
d*ingrandire il fuo Statole d'accrefcere il fuo nome di tiputatione » haueua il mo^
do»& il potere di e(seguire felicemente li fuoi diftgni •
Tratteneua feco Jfri Ottauio Piccolomini Caualiere GietpfoKmitano fnddito
fuo » natiuo di Siena»famo6flìmo Capitano » il quale e&endo dato addimandato
dal Rè di Spagna all'Imperatore » po'che andatee i commandare i fuoi Ererciti t
come da Ccfare gli fu concefso» volfe con queftaoccafione riueder la fua patm»8c
sparenti.
Quefii nel paesaggio fi fermò a Venetia qualche giomo»e fu abacciare il Maiv
IO -
6^ l^EtLI VITI '
tò ài Doge con qualche fpìsranza de VenetÌMif che (i trattenefle al femttKxIèHa
RepiYbiiea con grofTo ftipeodio $ ma pretendendo etto Tjfkflà auttorìtdj che heb^
bcro anticamente it Conce di Pitigliano*>4' Aiutano > il Duca ci* Vrbino j& akriy U
che è contrario alle moderne inftitutioai della Republ. fa licentiate •
li General Giuftiniano vedendo f che ogni giorno maggiormente s'jodebolfcm
il fuo Efercito> e per Totio i e per malatie > e che l'inimico haueua doppie trìncie«
i*e I e Fortini > e che Tempre meglio s'andaua fortificando i chiamò alia Confulca
li Proueditori Priuli» e Corraro> h' Agenti delli Duchi di Modena > e Parma con^
altri Capi principali! e propofe fé fotte bene d'afsalire nelle proprie triocicr^^*
Dimoftraua > che aeeuolmente ciò fi poteua efeguire > quanuo li Duchi di Jidal
Fiume attaccafsero PinimicO) diuertendoi e fneruando in quello modo quelle for-
£e>che in foccorfo del Forte folTero inuiate^ aflferendo efler perfuafod qoefta ri(b«
lutione dal poco numero de difenfori>gentenuoua>timida9& inefperta . Cbeair*
oppo(itO)il iuo EfércitOi fé ben tocco da qualche malaria» ritrouarfì > e numerofo»
€ pieno di foldati Veterani} tutti brani» e formato delle Nationi Italiana > Greca»
Dalmatina» Albanefe>e 01tramontana>che dgara hauerebbero dimoftratoilkMO
valore i defìderofì tutti di cimentarli co ^inimico » in vece di douer coneraftaro
con le Febbri > dalle quali vedeuano cader miferabilmente li loro compagni ab*
batutti>e mczi morti . Diceua> che i foldati della Republica fodero i primi achiC*
falir le trinciere» efsere quello l'vnico rimedio per ifnidare i Papalini da quel tìHo ;
difcacciati)Che fofsero^li farebbero poi TArmi della Republ.vnite con quefle defli
Duchi 9 e concordi hauerebbono procurate altre maggiori i mprefe • Akrimeiice
conuenire alla Republica trattenere PEfercito i guardare il fuo Stato» 8c in queflfo
mentre fi concedeua commodo aU'inimico d'accrefcere lefue forze eoa nuone
leuate» con le quali H farebbe poi inuiato alli danni de i Duchi $ fenzatimocc dctf «
Armi della Republ. impegnate i difendere fé (lefsa .
Vdita la propofta da quelli delli Duchi > c^e fapcuano li penlieri delii loco Si«
Snorì rifpolero» che non erano in (lato di leuarll da i loro alloggiamenti » dante la
ebolez2a delle loro forze » e che hauendo intefo quanto bene lì haueoano fortifi-
cato li Ecclefiaftid > ftimanano > che vano farebbe riufcitoogni tentacioo : au fc>
pure penfauano i Venetiani di poter felicemente tentare quella iniprefa>farebbo«
no ancor loro concorfi per la diuerfione > quando però hauell^ hauuto rinforzi
d i genti con li viueri pronti per tu cto quelrempoiche fi foCtcro trattenuti •
Hauendo il Generale» dopò molti altri ^ntatmiifcoperto ne i Duchi» poco defi-
derio d'adoprarfi per la Republica t e vedendo di quinto danno riufciua al Publi-
co feruicio il permettere»che maggiorniei^te fi fminuifce» e fcemalTc» ò con l'otio >
ò per le malatie l'Efercito > configliò con li Proueditori» e Capi prìncipsdi » fé fotte
bene muouer il Campo folo della Reénblica verfo gli nemici » per douer poi con*
forme gli accidenti» regolarfi » circa rafialire le Trinciere : C^anto d lui»diceua ve^
dere»cÌiKS quella molfa non hauerebbe partorito alcun male > anzi che fperaua»che
" per termine di gratitudine i Duchi finalmente foflero per concorrere con le loca
Armi a quella imprefa » quando hauefscro veduto la Republica rifoluta di cinien-
tarfi con gl'inimid» i quali fé hauefse per fé fola difcacciati « forfè non s'hauerd^
poi voluto impegnare per gl*intcrefii degli altri sonde teneuaquafi per certa la^
diuerfione; ma concedo anco»che i Duchi poi temcfsero»che}difcacciati i Papalini
dallo Stato Veneto» non andaffcro ad'inuadere , e fuernare nelle loro Terre» non->
ti mouefsero dalli alloggiamenti» in quello cafo» e quando fi yedefse^ che la fbrta-
Da
DE Principi lie xiii. 69^
ì^ooacfàidtìt accidente propicio i nemid» non haueflè voluto fauorìre i Veneti »
fi ràomarebbe ne iprimi allosgiameati ; almeno con qnefta mofla fi darebbe, vir
poco di vi^^re alI'Efercito > che languioa nell'otio fotto le tende . II Prioti accon*
lenti à quma opinione» fecondata anco dalli altri Capi ; ma in conftrario il Corra*
IO difle : che quando lì Duchi con le loro Armi non haueflero diuertite di li dal Pò
le forze Barberinefche » egli non ftimaua betie il far alcuna moQ'a > giudicando fen-
za quefto> più toflo impombile > che difficile Pimprefa ; Per tanto non prenalenda
Popinione a quella delli doi; poftifi alFordine» s'auuiorono verfo Tinimicoi coùdu-
cendo alcuni groffi pezzi di Otnnone •
Aunieinat ili alle Trinciere» vfd da efle la CauaUeria Ecdefiaftica» e principian-
do d fcaramucdare con qmllarde Venetiani 9 fàributtata con morte eli 20. (okia-
d ; drcondando in tanto 1 Veneti il recinto > & eflendofi impadroniti dell'Argine^
del Fiume 1 (cantarono ini alcuni pezzi d'Artiglierìa > la quale riufciua di qualche
danno à nemici ; perche» haoendo il paflbdel Fiume» fondò alcuni Barcom » e fra«
c§ùò m Medino •
' Gli afiediati $ dopò diuerfe fcaramncde > vedendo 1 che noti potenano più deii^
tGo le trìnciere mantenerfi > e difendevi per il danno grandiflimo » che riceueua^
no dall'AtdgUerìa > fi rìtiromo nel femplice recintò (kl Forte . Tirauano quelli di
li dal Fitune condnoue cannonate per impedire le operarioni de Venetiani «
bendieliaueflerovnfolo Cannone» che danneggiafTe grauemente il Campo Ve-*
nero > e quefto ftt dal Valetta finalmente imboccato» hauendo egli fteflb aggiufta^
toiLtiro.
Il Cardinal Antonia » al qualedifpiaceua Wnamente qoefti progreffi della Re«
publica » non tralafciaua d'inuiare tutte le notti e get^'»e viueri nd Forte > e |>er li*
berairfi da qoefto penfiero » caricò due gran Barconi di brani fcldati » e Tinuiò vno
da vnaparte» e Taltro dall'altra dell' ECerdto Venetoycommandando^che nel tem*
?o iftefo» chequefti roleoano sbarcare» douéflfero vfdre quelli del Forte » e con^
Artiglierìa trauagUare » e ditiidere le forze de nemici .
Pararono li Barcom'; mo di iquefti fìì disfotto dall'Artiglierìa Venetà»con mor*
te di nitri li (bldad » e faltro giunto alla riua » fmontati i Papalini » furono dal Va^
letta valorofamente incontrati » & aftretti con morte di moiri i ritirarfi nel For^:
te» il qràie sbarrando del conrinuo conforme TappnntatOivccife con vn tiro il Ca- ^
pdcan Pietro Marati Corib » brauiAno foldato > e reftomo ferìri » fé ben leggiera
mente il Vatetta > & il Baron Hecfelt •
Stauanoi Venetiani fotte il Forte» attendendo» che la fortuna porgefle loro
qualche altra ocdifione di moftrare il loro ardire» Se in queilo modo indebolire 1*A
inimico • Quando il Cardin; Antonio pensò di difiruggere ai&tto in vn punto T-
Efcrcito delia Republica » e chiamò i le il Conte MiroTo Maft ro di Campo Gehe-^
tale » imponendogli » che donefle su la mezà notte con il fuo Terzo » ch'era di doi'
milla > e dnque cento Fanti » & con altri dnque cento fddti di tutte le Compa-
gnie > paflafie il Fiume ad'affatire il Quartiere del General GiulUniano » facendo
quel maggior danno » che potefse . Hebbe il Mhrolo quefta commiffione in fcrit*
to» con pena> che non efegnendo» di perder la vita » proteftandogli anco » che non
fli hauerebbe ammefsa alcuna efcuurione . Efeguì pontùahnente il Mirolo l'or-
ine del Cardinale» e tragettati i fuoi fofdati » occorie > che trono vna fentinella^
de Veneriani » che fuggita dal fuo Pofto» nel qù^ era di guardia » gli portò il no«
me> & il fegnio^ die correua •
. ; Alle-
d»4 D1EL t E V ITI -
AHeftftekgetyirfaiìmAiKAiogB^ttaciidddG
ID» din^di fbbkoi Paptiimiopfìtakafie Cò^
nu faepliatol^EfeicìcatitctD »& a
MtorOtnizzì Dafanttemoamlifooì fotdabyfannaroooi Fimpeta dcBarimioe-
tàù% benché tri primi combatceodo > reftaflc vcdfo itmedefiiiiaCansBOipita-
nod'e^meticico valore, ii f:#»n^»r^i#-fnt»fci ^^^^4^ ^ii^m^n^ #viii»»i^iifj^.yi| , gf
joaniiniiiaiie con la voce* e con l^tfbnpio ifoi^^
SGocuagapadcnencefirmpceiafacdaaliìemi^ finjDDlto^
tak>re>ina.UAlbafieli»eDalmkìmaccefi di rabiM^ mendicar la tuor-
li delCaniza>encratiiabatta{^»cDnklQtoSablt»fi9oeto ftragesigrafìde^e^
nemici > che pochiftiggip(HU>rtaila locafiHJa »nonhaiwidavoli<ordarQaiftkfe
ad^alcmu^che al Conte Mitolo . Mornooode Venetsam tnqiiefta£ittìoneaoor. kt
€irca>fri qnaiiitSignorFrancefeoCiK»sIage;;tieroyC ratorofefolrfaftoc ma de ne->
mici ne reuomo motti (riii-di doemtOa tc òs Veneti podù feriti •
Rinfctquefto fatto con molta gloria della Republica : ma diede inGemei i Ob^
pi dà Guerra Veneti» occafiòne-dffhn^ pia aoneititr in anoenire; pc»die(ebcne
aaeftan>ka^e^kria^citoYanaa}Cardala^AntoQiO»tl teatatMa»pocaiafi per^
mbitate >chc replicando Tifalcro fiatile sforzo con Demo pili potcnfie cfrfoldate^
fca»^affiitetìdo piàiiigomranieDfr (^arderiuxmriufcidbfinafanrate Tcifo) di*
Hcrfo.Conofccuano di pili per prooafCte fi rcndenaimpoffibik f impedì
fito de Baeconial (bccwfo del Fotte : Onde per qoeftafiì opinione vai^^
Capi» che fi doaefse ridur l^fercito in vn fot Corpo vm'to > tralafdando di pi À cir^
eondare il Eorte^e coai àebki ri^tuaidi rìrirarfi ne i primi pofti • SobptftBa» ciie-
fofle d*opiraone diuerfa 11fte£K) Generale Ginftiniano j il qiiafe pure iafifteoa^ iai».
▼olercontinnace Uaisedio ymx finalmente concorrendo l'opinione ddli doaPto*
iiQditorr>,con la commnne di tnttrgli altri Capi » fa ietiatocòo belTòrdinedaifaet:
tcciori^il Campo Veneto j^e ridotto tutto vnito poco lontano »aLkiogodcttoPo»
Furono etetri aftrixptattro NobiS in Carapo»cioè>Michiel MalipierOf fà de Sìec
Cattarin» Ghift inian G initiniano filinolo dcil'iftelso Generale » Toouio Coot»-
rini fii-dt Ster FacofX)^ Gio: Prancefco Zeno f&deSierZdMe .
L'Ani»ta VenerìanaJnoiHiìermfi noueGalee>e(kieGaldtzzc V foctoUcc^
dottxdet PDOueditor LocenzoMaccetlo^er^paruta^daBa Daloiatiat enauigana;
hingolé rise dalla M2irca Anconitana >- àumandoffaUa mira: cfeUa. Romagna per
impedir il CKKDfneràodfudditiddb.Chtefa^^r giunca, dirin^^ à Sintgi^Ua^»
eitti pofta- nellar medefimuNCirca » tòminaoniO'quelH ddhi Cittsl à stenrare
quanoti dtCanoonatr controrAnnatav Era Gooematore dVna Galeazza To^-
Hufo Contarim >.G^ncilhuooK>dtgiouinile età > di gran appIieationeaUe cofe del
M^àrct di natura tncrepidà^cr i(blata > il qualecommo(so àrfdegno peri*Ìnfiilto de
gft EcclefiàftidiritioltòJa prora della Galeazza^» s'acooftòualla^Citta t percoi»i<k>
anch'eglicoLCannonerle muradi crsa;:qnandod!iniproui(0} vn colpo aattiglieria
rirato daHaCkti» percome tiftefsoCóntaciui ^troticando^inùferamence ambe-
due le gambe : once in fpjurio^ poche hore fpirò l*anima m femicia deUa Tua Pa-
tria ..Rimafero morti altri quattro^dcll'ifteisa Galeazza ».
ContinoM'Arnutaad'òffendtre conJ*AttiglierialaCitti con dfennoxonfide»
rabikdi Cfscììi di dtntro>ardaKlo fpetialmente li foldari di rpirito » di Tendetta^
per la^mortcdfclContariniye chiedendo con grande iftanza d'etfer lafciariabap^
DE PRINCIPI t lE^ni; ^
Calte, tot TKXìinilkdòpwBMne^
tandoidie 1* ArmacaytracoetieQdo&Qcxi inanreflc in qulcbc pencolo > per le eoa*
pefte dd Maix>chc la fUgkme» & U ceinpo mìMod t^^
Ammalatofì il Proueditor Midiiel di PrMi^sn pochi giorni fiioriy& in fiio luon
Si mandato Sebaitiano Vernerò» che era Proiiedttor d t confinila luogo dd Doifi'*
no ; ilcjaal Veniero» prima di pafiMriquetennoaafcarica^hauaiadactofo^
Quartiere in Cologna di trecento idldati» reftaodone morti icttomo a^^nco » £acd
f»ngibni altri cinquanta^ la Terra donau alle fiamme «
In Tolcana feguiroaov mokefactìoni» forpctfe de luoghi » incontri fanguinofi^
prigionie di Soletti qnaUficati» mancandoui pòco i che non ri reftalTe anco 4
Cardinal Antonio^ altrefattiom» con raouggi perd rempre»e decoro deh* Armi
deCdl^ari«
RifanaiofiNioolò DòtSno « ritornò ad eTcrdttte la fiia c^uìca 9 1 fogo alla Gar«
da cento » e cinquanta Fanti ycon atcrecantf CaualB t de Antonio Grimani dialo
adofToAquactroGompi^aiedi Dragoni alla Zocca» incendiando tatto il Paeft^
dintorno •
Sebaftian VeaiercMaoiato con doe miSa» dnqueoenco Fanti} e trecento Caual-
&« con il Valetta ohxe il Pòper dinertire i tentatiui de Pontifici; in Tofcana ^ do-
pò hauer inferitto molti danni a nemid > e corfo il Valetta fino alle Porte di Bolo*
gna> fé ne ftauand Modonefenlloggiato i Sptlimbertocon le Militie de Venetia-
oi. I BatberinerditaiidorAo ingroflo oomero» c<on treCannoni ad attaccar*
-lo*
Hauntone anniro il Veidero»andò il Valetta con la canaiileria ad incontrarlif in-
fiemecon ^oo.Faot]>e}i pdfein Ai». PaMvna Comp^^ia di Ccoatit che prima
era al (eniitio de Barbenni » al foldo della RepubLGon quefta Compagnia andò il
tnedelimo Valetta di notte tempo adàfiàlirilQsartieredi CaAdFnmcotdoue
vccifolama^iorpartediquei (oldati>ne riportògra(foBotdno>ft in particolare
de canalli •
Giunto il Verno* fi ritìraiono f li fiferdti i Quartieri/o^mideiidòfidalfigore
^eila ftagione FArmi lecooiinciandofi introdurre irattati di Pace.
Morie d 3. di Li^lio del 1 642. Marìade Media itt Colonia Agrippina 9 che A
moglie d*Henrico Quarto il GrandeyRé di Franda> e madredi hoàomoo Decimo
Tcrzo) che fnccefle al Padre nel mcdefimo Regnp di Francia •
£t à 4* di Dccembre fuffeguente pafsò airaftra vita in Parigi Armando > Cardi-
nal 9 e Duca di Rkhielieu 9 primo Miniftro deHa Cotona di Frauda 9 che hi datto
materia d Scrittori di formar Volumi HiAorki» sì perle proorie &e attiom'9SÌ
anco per memorabili fatti 9 nati da Tuoi configli 9 e produtti dalle fue direttionj •
DefìderoTa la Corona di Francia direder aggiuflate le differenze tri il Pontefi-
ce» e Prcncipi CoHegadfinuiò in Italia il Cardine Aleflfandro Btcdityper interpor-
fi all'accordo della Pace . Giunto il Biechi > « datto priociqpio a maneg^ar il nego*
tios furono» e da Papa Vrbano> e da Collegati» nominati i Plenipotentiarìj •
Mentre fi trattaua Taccordoioccorfe qualche fattione d* Armi» poiché» Marìn^
Badoaro>vfcitoda F}garoIo»fiì per forprendere il Forte di quidal Pò • lacqpo da
Rina ruppe il Quaniere de fiarbarini alla Zocca. Le Barche Armate de Venc-
titni prelero diuerfe altre a Primieracariche di grano • I Pontifici) aflalirono va
Quartiere de Veneti alla Schietta; ma furono gagliardamente ribnrtari» che poi
da Giouan Paolo Gradcuigo » ch*era Pagator m Campo > e dal Valetta feguitati »
S*ilt-
!t)<EL L« V I TX }
CMdUnal AMDok) oMgfofla OMiikJoa m
i Papalini fii^ui con gcsMtJoco.diooo f rcftaodooc di effi mom iomnioàdacco-
4U>f€ prìeJkHàmoaH>zc€maanqaMMU,tràqa^
^torcdiqiiclFortef&alcnOfinaliycCapiGsuùdiaiii»» falnanciofi Hmftkfìfiia
Cardia Antonio per la Tdocicà del fuo caoallo .
Non niancaua in tancoiJ Cardinal Biechi di acceicrai»^ la coochiofioiie d^a^
Pace» forcandoii i Romiti Veoeciaii Fircoa^e i Pamubp^ fupenR qucfic éàf-
. iiculca» che portauano in hingo il n^ocio •
., Finaknenua^puftato il trattato 9 &accordad^ArticoU>faroaoap0^^
& fottofcritti d2u Deputati Plenipotentiarij > cioè > dal Cardinal Dooj^ jper il
. Pontefice Vrbano Ottano * Dal medefimo Cardin. Biccfaipcr la Corona di Fraa-
. eia come mediatrice • Da Gionanni Nani CanaUere» e Procnrator di S.M«€o Mr
la Republica. Dfil Caualicre Gio: BattiftaGondi per il Gran Duca . Et per ìlua-
ca di Modena dal MarcheTe HippolitoEftenfe Taflbni .
Erano due If Capitobtiocii ; La prinia col Pontefice» accofidaudaJ Ré cU I^^
eia fin quello^ che s'afpettaua al Duca di Parma.L'altra era coocfaiufa tei. il mede-
fimo Pontefice % e Collegati .
Nella prima» il Ré fupplicaua il Sanfio Padre per l'aflòlutionet e perdono al Os-
ea Odoardó di Parma \ acciò % refìandorimoiio d#l fuo Staro rinterdett» > fo&#
cali reftituico alia gratia del medefimo Sommo Pontefice dairiilefsoDuca^coa»
rHumiltii che fieonuienc ricbicfta .
Poi» paiTaci (eflanta giorni dopò le ratificationi » doueu il Duca Odoatdo rici^
rarfi dalla Stellata » e fiondeno> demolite le foitificationi » e dal l^ontefice teoderfi
Cadrò con ogn'altra cofa confifcata» e occupata» demolita pure le fortificationf»e
reciprocamente ritirate le munitiont » e l*Armi introdotte » reftando d Montifii le
loro ragioni come auanti la guerra • Si redituiuano i prigioni» e fi perdonaua» tu»
4|ueUii che haufiTcro feruico all^Itra parte»cbiigaQdofiil Ducaaldirarmò»eccct*
tuati i prcfidij conuenionti al fuo Stato • Tutto queAo pa0aua trii il Pontefice ^ Se
il Ré per il Duca di Parma .
L'altra Capicolarionc » fottofaittaanch'efla nel giorno medefimoefprìtneea»
come i Prcncipi Collegati hauean prcfe TArmi» folo» acciò il Duca di Parma folse
rimcfso nel pruno fuo efser » profeOando nel redo perpetua » e ferma odseruanza^
vcrfo Tua Beatitudine» Se I.4 S.Sede •
Si Ibbiliua di rofpenderc, dopò la fottofcrittioue » le Hoftilitd » e prometteuaoo
eflì Collejgati» cfpeditc le ratific ationi » di ritirare dentro i propri) confini 1* Armi?
rciiando 1 foli ncccflarij prefidij ne' luoghi occupati» doucndofi rilafsare anco qacr
ithpafsaii 60. giorni» demolite le fortificationi» ritirate le munitioni » e l'Armi di
loro ragione .
pi cpmmun confc^nfo fi promettcua di demolire dentro Io Stato proprio le
fortiHcationt » vcrlo i Cpnfini degli altri » erette per occafkme di quelhi guerra^ t
dando ogn'vno all'altro la liUa di quelle » che prctendelse douer efser diftrutte .
Alle pcrfone» & ;ì luoghi» che haucfsero fcruito » e fi fofscro dati alla parte con-
traria» fi pcrdonaua » iiberandofi i prigioni > e permettendofi à Refigiou » che fof*
fero partiti di ritornare •
llcfiauano rifei bate le ragioni alle parti » come auanti la guerra •
Tutte
D è::p w*ic I PI % i«.-x»4. t?f7
Pimnecteiiafi il di(acaiaix»ecoecto che da Veaetìaniibiici di mutoiiec^erckf
anco auiDtìauQftagoeiTa>dicetanobeiK di ridurle toc gead luoghi > ckenon^
Solato di fofpccta allo Stato Ecdeiiaftko . Scabiliu i« ^^lefta forma la pace • fi
obligauailRMiFraociadimoiierrÀrmicoiiin^eUoycbe^^ fno maft-
icafle di effcttuare>8c ofseruar^ le cofe prome&e r Sino airadcmpinnento delie ce*
Te accordace>furono confegaati in Caiale>alla Corona di Francia li Oftaggit cioè:
«ftCoQCe Federico Mirolo per il PwitcifC.II Conte Ridolfo Sbrogiaiiicca jkr Ve-
Bctiani» ambidoi Sefigentt tAmjìmi dilMDtagiia . Il Commendatore Grimi per
il Gran Ottca. £t per d Duca tt ModeMÌLN<arcbefe TaTsooi •
Il primo giorno poidi Mng§ì> éàéó^^Mia Venetia pcòlicaraU pace in Chic-
fa di SwMarco» canrandofi voa MeCui folennc^ Tro GnuiarMm stSme.
U Duca di BaitùM$ftfmimM VewtHurefe grane al Senato dei patMcinio» e di£i-
^akUchiaraodofi ricoftofo^e lo ftMimeatthoredimegratione def fuoi Statiidalfai
Repuhiica 4 E>ircii»CtflioaimadrfiwrDMca4i Parma» e da ogni parteeiìq^t»
Taccordoicon pteoaliiide^ci Cairf. AJcfundio BicGht^Tcielto per ritimact vn co-
Mrikimmt iiM^otia»4iei jquJe dimoftoà vntiBcoaipniittbile deilerit jic prodewa •
U Senato refe pJemAnegracieallt CoroM di Frida per U Tua ^^
«ol flocao di Batttfta NansyaTrhoca Ambite, i qoeHa Corte»8c Canalierc» e Pcocu-
xacor di SiMaroo • faiaòdal Kmm tcfmo della Francia»al Regno del Cieloi aUi
ioidi MM§p0Ótìt6^iAìRà Lod0ii.XULaell*ecidÌ4}.anni. Succedendoli il figft-
«òlo Lodoo.XiV.die noo^wiiiaM aaoora al qiiitito anno di etd. Et atti ^•d'Oc^o-
bee morfe Uabdtaxli Borbone fua Ìbrdla»meflic del Rè Filippo I V.di Spagna.
. A 29 jdi Li^lio i#44Ìiicoe(se anco la morte del Sommo Poncdicc Vrb. Villtn
«ttl di 6d.aoni> haueodofeduto nella Sede di S.Pietro anni ai. Et d i 1 $.di Settem*
%tc 6ì creato in ftio luogo il Cardin.Gio: Battifta Panfilio RomanotPatriarca A»-
docheoo»& Auditor di RotaJlluftre per la Nobilti de* Natali • i qwlicongìunfe
il vero fregio deUe virtù pia riguacdetiolit e ne fono teli taKmij le fae Eroiche ope-
cationiiQorrifpoHdenti aUa nalciuiparticotarmente per la Nunciatnra di Spa^asb
& perakrirìleuanti maneggitiie'quali diede (ag^o di fomma pieul» con PaggMn^
U di quelle Virtii»che lo r^euaaoi tutti ammirabilc>e cofplcuo. Qgcà^ nuouo
Ponteiice fi fece chiamate Innac.X.per la meoMria fdice d^Innoc JxSé fii 610 cfi^
ftuntamolto commenda» da Scrittori per le (uè Eroiche» Al gloriofe attioni . .
A cosi degno Pontefice^ftinò il Senato vn^Ambafciata di quattro Ampliffimi
Seaaiori» che furono : Gio: BattilU Nani Caualiere» e Procuracor di San Marco •
Pietro Foficarini Caualiere . Luigi Mocenigo » 8c Bertticd ValierOfChe 6à poi Do*-
«..Gfìulì il Santo Padre TAmbafciata » accolfe gl*Ambafciatori con egual dimo*
Aaadone d'affetto » e conc&i; & par autenticare con vini effetti la particolar fua
indinatione di ottima oorrifpondenaa verfo la RepubUca » fece riporre iicUa Sala
R^(ch*élapidcelebredd Vaacano)rEl<%iOfChe ini fu poftodalia felice ricor^
datiooc di Pio IV. che ef prime la fiiga di Papa AJdTandro Ill.dairira » & pcrfecu-
t Jonedi Federico I. Imperatore dccco Barbarofsa t la copia autentica» od quale
ho voluto infenre in qucOo luogo per maggior chiareiza del £Kto» &édJqudlo
GCfiore*
Alexander Papa Terrt ut , Federìd Primi Imperatoria
lrafn>&impetumfugtcns»abdidttfcVeneti|s. ^
Cognitum I & a Scnatu pcthonoti&è fufceptum >
- Xx Otho-
S0è MSlt E V ITB
it^Kcme Imperatóm Fitb Natiatf prdfo t l^enetft ^
Vida t Captoq Federicus pace faAa i fupplex adone»
Fideiiiv& iibedicnciaiii polliacus . Ica Pootifid
Sita Dignkas, Vcneiir Reipttbbar beneficia icfikvta •
M. C L XXV ti.
t afeptadettamfcritriooeiudalfHOiPiTCfffitff ilftrn.i > e
che ofeiiraiu la eiona Veneta i e dimimiìBaJairiknaiiTa ddibogran merfto 9 per
attione cosi fe^nalatar & Erokat defcriraulaoMOfeHfftArid >& ilticeoii»nip|]re«
feritata in tante Pitture» e regiftrata.io taficijaarfliideatio»e^iorì di Eoropa.
Non permettendo adunoue la Rep. die (bfledhNi(b te ìnferictiQne cod
inutildra>pr#carò>che foffefcuata>aMnefc§iivL*GMfiaiiiedtfin»4i^^
prì matche fti po(to dal fopradettot toitefice Pi» IV« con appeoiUKioae dd SaoD^
Collegio de Cardinali > fti ripofto txreft imito «eUtiefjoprifiiienMfiU fapndntò
Fontence hmocentio Deanm » od principMdd Aia AwitifiGMD^
A contemplatione di cièmoflò il9emeo>af Maggior Oaif^w» dwoMmoi
#raicipe Panfilio fuo Nepocc delia Nobiki Plurida con tutti i fiìoi defomdeati in
perpettKHnon oftante la Parte del medtfiino Senno di noo^ar la M»bìlta^4èan
?eniaa fupplicata da chi la defideraffe • Ibraina» primo dKqoefto nome JknocdS^
feitello Amurat nell'Imperio Ottomano > da J» rifeibato inma eoo9o Nfi^di
qnei barbari Pf^ndpirfe bene tenQta(enipicprigìont)sirper te(a»i^^ òny
ra» ò finta» che fofle $ sì anco per ncmhaoer aio Aowrat ^le- Memie e^ vioea
ferrato» e cuftodko» fti datto in edticm'one ad^mtai Cotza f^edkante »e M aOro
della Legge Maometcana»nemico fieriffimo peri^geiepernatuFadeOinMasi.
Coftui non mancò d^inftmirJo in tutte €|tielle màflime»clie k> poteflb irdtare cnii^
tro il nome Cbriftiaoo » e di perfiiaderlo (cjaando fofle chiaoiatoaUinroerio )aif
Armar (f>e muoiier guerra à Chriftiani^Gli ra^cordaua fpecialmence^ ben tpeflò»
ch*eraobligatoi vendicar ln(>(EKia(coddiceuaqueirempio fatta da Marta
Cappello Prouedf tore dell'Armata maritima dellaRep. Veneta »ad*Aanifat Aio
fratello nella prefaie disfaccimento deUe Galee BarbareCche » che cosi haoea deli*
berato di fare anco il medefimo Amnratye die rhaaerebbe£Bto»quando cion fitf»
fé Itato arredato dalla morte >con akre cofe facili ad'imprimetfi ndraaìmo feri-
no d'Ibraim»il quale perfuafo a baft ansa » attendeua ad'ordinar TAnnamento » &
à meditar Timprefa . Nacque apco in queflo tempo nuoua occafione di piooocar
Ibraim>e di maggiormente difporlo alla guerra ^contro la Chriflianini •
Era Gouernatore del gran Serraglio Gelis Af;à molto amato da Jbrainbperka-
ner egi)»nel corfo di jo. anni continui » fcruico fedelmente ali*Aoo » al padce » Md
frateUo deirifteflb Ibraim»nel qual cenripo per li offici)» e cariche ottenute» e per la
gratiaacquiflata»e Tempre mantenutan daJli fudetti Imperatori Otromani»bebbe
occafione d'ammaflar Terori»& accumular ricchcize: ma dubitàdo di perdcrie va
giomoiinfieme con la Tefiaycom'è coUumea farfi in quella Barbara Corte» pensa
di ponerf} in libertdtfaluar fé fteiro»e prcfcruar le ricche faculc^l acqui(late;e pen^
chicfehumilmente licenza ad'Ibraim di poter andar aUa Mecca per fua ditiot jooa
i vifirar TArca di Maometto» che otienutaia fenea di^cult j»pc:r T Amare » che gli
portaua» e per la feruiriì preftata i fnoiprcccflbri come fopra > fi difpofe al viag-
gio. Egli dunque partì fopra vn qrandidimo Galeone detto della Sultana» armato
di ^o4>ezzidi Cannone con ricchezze immcnfe » e numerofafamtgla »ìmbarca4r
dofi
DE PRINCIPI ila XML tXi^^i
]Q»ft ilcMQÌgionneetifiioi Paggié Vi<aufO(moxftììtBoccntoCÌMì^^
biPtOGBgìtìtUc Marinari »)&aicri?erfotia^i di conto a>n k loro iamigtie i^
afabondanre pn^nifioni perxosiMfMofacocnisdijtt • Sogittoa qKftogran Vafiejk»
yngfoflbPMiMCOoiettanca Ti]|cbi>efetteSak:be«
Qoefti àritaJ:oiì ìov canMO vedo Alefiandriasfcr portarfi^ di li elHl Moc«
cayqidUidD fokaod» il Mar Carpatjo»giiiatt a BS.Settébrc del i6^$lle Ctuccàere
di AoditdiederaneUe Gake di Malta » condotte daKSoierale^di ctfe ¥h Calmele
^ Cambes Roisfaodraattieqoaii ttMoemàaiV^fS^ TurchcTciu »nMtfoflÌM0Oi
dC alla difefa»G principiò la battaglia» e dopò vn fioMie feììBPinofo CDcsbactittiJb»
Miche divo loÀÈomoKmmmJdabodkxiiV
«nx&BoranaaMdeTunlmcftaaio IMaliefijpa^^
M>chejri erano faiara. li Turdn aoMfti viniiB £^
firiiaoUfaKmoiacoiMoaifoafaiqoa^
ti Pofona^^ coWMAndo icftniaortìtotti^^
DeMalce(]f]»AoiaQeAàitiÌDQii(Ao^cÉnoMnct^^ ioldatt^n»
to^ itf.cwiliom GoKrttlaftmbodraiiCtuie IcrìtiKhsentOpcanqoMU JùPia^
co reftò affonda» gwafiUibétodopò ti oortgtttnicntDpcr ftyercupf »<ome ance
il Gakooerfnenttytocgndnccwnoa Maka.Qionto raomb a Cóftantinopolidti»
la {ocfa de&cgnijdeiiapcfditadeUcriccfatnn»^^
to^e finalmeccdeUanrovtt^di Gelts Agiiacccft) di rabbi» tt^
inolgè ngorafiflknj oidim » acdòli atfcttfceflef Arm^
Madbmct&opcrarij d«4i«dAt<in^;QimNiandòanRtili Ba(à«di portarfim
Conibnrìnopdiiicheli Beffi ritMnAflèrac^ PorwdtZiaperd
«de d'ApnkKUietntte le gatet^ VoffieflMiiefivitronaflero nc^oiti del fuo Do-
iMnio»£ridii(eftm^iniica)e;CfatléMilidedoiitffii^ per inabarw
oavfi iopmJadecM ArmatafCOAatmotdini^emtinittonida Guerra. E perche era^
no dimugatidaliafaiila qnclU (N:eparainéQ>dnbJtando>che ìngelofitaiì la Rep. dì
^Venetia^ prepararle anweffii con gtoffa Armala > per opporli a tante forze > fé
MrxKMWc d'Ibraim afltcoratoGiouanni Soraoao Caualier^rhora Bailo i Con*
ibmcioDMli^naJen^alafeiaiia diligeMa alonsa per faper l^intentione dd Gran
i^P^) che i'AnnataOiroRìaDa>non (i preparaua ad'ahro fìne>che per vendicarli
ddroftefecòtroMaleeiije per efpugnar c{ttcii*i(olay e cheperò era eflb Ibraim per
coTeniane notener co la Reo. <^^a.pac^e btionacorriipodita paflatasc conm^
nata dt &ior9rc0rfibri»efhu>iMta da lui tTiede(iiiio>tiel principio del fuo ImjMrrio.
* VctameniQ Inanimo d'Ibraim era di portar le A)e Armi a Malta» per iui sÀgari
4uoi UcffAt9 vendicar le pretefeoflfefe fopra qnei valorofi Cauallieri; ma daMo*
fifiarbarefchi pratticbi di qucirifola» gli (à dato rn'efata infonnactone 9 dtl fito >
delle eran fortiiic^atoat » della quantìrd dell'Artiglieria 9 del numero > e valore de
fooi aiionfori>e d*altre<|naliti di eflà^che iatendono ine{^habile>e infuperabi^
leratae al pertcolo del Marc>doiie don ponno trattener/t T Annate» per non vi cf-
iet Poeti daiahiarii in tempo di fortoncyc Borafee . Spiacqiiero <\umt difficukd^
di alPOctotiwio» coofiderando eflcr pid^cbe vere » per eflfer rapprerentate da et»
DondeiideraaaaicroKhe iadiftruttioiie di qiiei CanaHieri» per cflbr loro nemiciie
|)ciiccBton;e perciò per non aoncntnrar la (uà Armata^ e nportarnd» e biafmoi t
dMBè»&<acopertiiiìOce di non Derderkripucatione dell'Armi Ottomane > di>*
oertì il pcntkmh^ fecondo il Configlio » e peduafioni di Cotza > deliberà d*intrt«
Xx 2 Auui-
tf^« DILLI Viti
nmiftiÉhlìrf iffnirffr- — *"-''!)!"' '■ -'"-^ iiniiiiiifiTnirtmuM
McaSVIfrelBoiiì 4'R»iainUcbaw «oooqMgimecoo r'iiiiiiwiiTwkiliHMi
fédtanMcedaeGaleazac>dee^eod»Ca|HtaiwididIeGiiolaiM Mnw flirf^fc*
Oc«KloiafìeBie}ai.Goii0iiaiaiipcran«r}a4j«lee fonili. OedÌB&cbcCitt»
OMflérodiiieife Naoi daguetra*coaiìciiea(k»Cmcaii» di efte
£0er ftooc&ccOaicCTteécgAtiiiOTidfflinrtFHMCcfeoMd^
t.Maivo.
. I I ' 4 t
TkieAitdhJtrikta^kDpomMci
ièljgacr» cdi moni» k f j
taqnifto MD» non «aimBail AiUkodf!^^
looa^LìonÉumA ifpedkeignnc lontana somi^da CapoMecapmidiodcift
mdnqng Vafatili a»tbardaM^co'qBaU^^'»*«òhi iitf ii ri» AMÒ-faèorewotH
ooe^itAaado cituiia dalU noctc.U mattina f^^
fwtedc BarbaicfcfaìfPcr M wanrattfB>cbixgtti»araBofifhtfmttcnrffi^ ^>ca>>
i«M foaoiBn f ^QMMience dalvalDK
tf datCapìtaooOrk) PMndiBofgoCoito»teaaèMtédbkK^
nepafiKwaFroafiditaraTine. TenmaàiÌMQflk»c^ e mcU
fetKidc CbrklianL De Bacbairfchi isettòaifimdaco n»^
wmhacca dalk Cannonate > e li akn qnaitn mal tttctati >ia «^^
ttatrifi <M lipacfaigionii odia Nane Boocta »<hcatìéma inCanéactwcadifci^
Bmito»e (opcau4 1 lu CooMigoia di foidatt^nQftkabberoHrtgMe dMbalkla «.
Fer cuftodia del Poito c&llaSiiilai^pcdiiéoa MaatoCappdk^ipitanAdteìiai-
nbcen io* Vafselliie fnoiGMeanaton» &ìmA vicfam>muaìMnt débooea^eét
guerra y9;C6cnpagme di ibldati>so«BoaibaidktàX:hriftofoffn MaliOTingegoiqo
de fiochi artificiati concinque fuoi operarij» Il Saliente Maggèote dell* ArdgHe-*
Sio itf4$«sbarcatono k Militic»fi {caricarono le pcouifioiii>qnali fàtoM étàukmmt
aLGenerak Jecoedo il bifognoiodk Piane di Canritat Canea»RctctMO» 0t i Su*
da*tnttiando neLmedcfirao Ponok lenti Gake armatenelKegno > per cómiffio^
•e dtLSenatOi & oltre aqueftet^ anco k tre della Gnacdia >& k due Haw («letto
]Ma»e Lionfante heniffimo armate : onde per q^dbpcqpacamend il Porto dela.
Sudatela fertificatOf&afficuratat* VnitaintanraiLG«anìTùt€«>*likfea«ntefk
iBake>e Va&clii/pedlla Ina ArmatadaGanftantinopoli nelfNmdpw di Nf^gìo
dell'anno fiidettoicofticuedo Capitan Geoerak dieta SdeAarCroattxH col qoa»-
k andò^acompliretorìniadellakia paEtenaa>il Baila Soranxo» potandogli indo»
no f na pvetioot Vette>efsendo accolto da cjael BarhataGoafcgnM dimolfaMìooi
di »an bentuolenzase conefpreflionL diottima intentione vedo k RepobL
Vrcl-adumiue da Conllantinopolii lyidia grand* Armau »ienzaCiper&àda»tt
dichePrendpe>&SutidouerseincaBiinar(i;^pei€he anà»il medefinio>GaQerak'
tekókarjiiebbe U (uacomnifiione Sigillata»cono6dinedi naoapiìria. itoòofpttt
ioaNattarino.Etannmeto(ae(saArmaudiottanuGake>eiei fefeautatvna
TtecbefehejC dinoue Beliere; didei Maonejdi dieci Bertoni dà MafaoiAiaidei di
T^mifee yrindicinokggiattd^Ingkfi^elgiammcnghi» in tutti zp Blm
ahe i Vaiifiliodi finifurata gcandeaaaie di tcecentoie fcfsanfa Satchr^.
ToDca mirfti Lfgw Vinìbiry^ iffrOTnf> a fafeaara — ■"• ^^j^iaiMiii^Ki^fiaiiMigipg'
DE riiiNeiFi LiE xnt S9f^
fMeaOaGianknri »qiiatmrdeci mia» Spai valve Atte miti» QMftoMi J&J
' OMigfiior urte Armeni •
IGdfiwKljmripriiirìpalitdopè ilfodetco Capitan GcMfal Silcébr # €t»MÌ
Baisi da terraichiamato Ifaif . Affan Baisi Alkàac[c Bclerbci de Ruai^UéCiic por
cflfcr ftaco il prìmcbche pofe il piade in terra nell^efJM^narione di BaiNloma» fii da
Amtrac fatto Gouematore • Ec Amorac Baisi Agi de Giatttseri • cm Ari per-
fiotiag^i a atittorìtif e di cofnmando .
A&2i.MaggioarriuòrArmataiScio.Leuata(idaScfo» ▼tieggiè verToMe-
geoponte; ma sbandati per efl'erii rinfrefeato ù venu> da Tramontana > capitato-
no fetunta faiciiet e CaramuiTali tra Zine>e Micene» ridncendoii vn CaramuJEUe^
e due Saiche in vn Porto di Zine » doue le eemif die vi erano foprMominciorno i
areiche erano amici detta RepubUcadi Venetia «e ini fpinti dal riafooodel ven-
to» & che andanano alfimpreia di Malta; e riceraindo rinfrei^^
OD fatti fomBMnilfaarc di ùirnaggitformagi» pane & altro »pa:a^ anco
di poter £urtcqua» dal Sopra Prooeditore Iacopo da Rina •
AUiaé^enttomo nel portodiS. Nicolò ddriTola di Cerigovna Nane» faSai*
clie»nMe Galee^ ic vna Mfta»doiie andati akuni Tnichicoifcl
danno licenza di poter far Acqua; Furono gratiati per fegno di buonaamtdtin
da ood Rettori » dì* ermo DooMoko Bafo il Pronedito^
PO il ibpra Proueditore» i qnali» okre il permettagli di poter far acquai rinniaro>
no anco in dono 2Ltt6(pQri » Cedri » Cere» Caifaadi »Miek »& altre genti
gradirono i TtoicU il regalote conferniarooo la buona intentione del e^
K vedo U RepoUica» ptomatcendp di dar parte al CafMtan Bafsi de ibnom
camentif e oovtefie riceuute •
Rinnitaii ài noooo l'Aronara infedele » s*anniò con pcofpero vi i^gio iNaoarì-
no» 8c iui arriiiata» Sele&ar in efecutiohe.de commandi dd Tuo Signore» aperu U
fitgreta Cònnnafione» vide» che li venina impoilo di portarii ali* acqnifto dd Re-
gno diCandia;tenecdatol*ordine»ediAèic64)ediaiittiioalGtanSigno^
Sio via^io»e dd ino arrinoi Niuarrino.
Riixue Ibraim le lettere di Scledar » e di fiibito» che iìiii pciflM di Gtt^^
ce fequdlrar il Bailo nella propria CiCabponendogii eoardie armatejper cuilodia.
In tanto incaminoffi l'Armata vedo Candii » & aiUi aj. detto» lù (coperta okte
Capo ipadat che per fpauentar maggioraKnte i Chriiliani » ailntamente |K^ero
iòpn le Galee iNaui»Saicbe»&atoiI^ghi»nu^ior numeaodi vdedi queUo.
porcauano effi Lej^ per ordinario » pobendonc anco fopra.Schi& per dimoilra-
re più grande» e più numeroia efla Armau •
U che intefo da Antonio Nauagiero» ch'era Proucdsftoredella Canea» diede di
Xubitt> ghordini propri) per la diieta » alldleiuiofi dafcheduoo air Armi» mandan-
do oidmiaili Capitani» die riicdeuanon^eFortetze diS.Todcro»eTurluh]»cbe
doueflcio ilar auuertiti » per diflfenderfi »oconrrendo» dalTArmau Nemica»parte
ddU (|uak capitò riildfo giorno fottoidetre Fortcsae»combatt)en^
tkliena»&attuicinateiiakuneGalee»difnbi€o fecero sbarcodi fanillaFàti fopm
il icoglio > Que fono iituate cife Fortezae » diicoilo daCanea circaquattro miglia •
Sbarcò in vn* ifteflb tempo altra foldatcica in corra Ferma » in luogo detto ku#
Madonna di Go^uUIontano dalla medefinuCitti circa miglia dodici » ponendo
in Alga due mUlapaefani iui accori! alla difeiadi onella fpiaggia » per impedirli
abarcot fotto la Condotta di Bernardin Mengano Nobile diqudla Colonia. Per;-
Xx j uccuio
iftmirfr dè^&ttcOAtdtìWroBtèiùortfcct forare il Conce Albino
ter della Piazza con cinquecento foldaci tnt Fanti» e CausOi^acdò gfinmidiMi
iflHnpmrOilàber^ delle v tUe,e Lnochi circonoìcnii aUi Citci ; ma redotoila ^c-
IHilgroflbmimcrDdeTiirclùsbftrcatifCooaenoeror al&Cictiibrciaado
«urite Omipfgnaln pot» de ncmicif qott^
cheggiandole ViBce abbmggiando !e BiadeK:h*erano in Campagna .
Le Nfilitie Tiirchcfche fmonrate fopra il Scoglio predetto di S^Teodoio ù di^-
diro a cèffjbàttaré per Tcrra,e per Mare le due Fottezze;in vna di eflciche è apel-
lardi Tóttótò f refideua vn Capitan j d'Infantarìa Italiana» nominato Gixitioòjii^
li'ani» il quale, haueua ottanta (oMati rchecomtxutcoaiiOfefi dilfeo4euaao vato*
iroriflìrtiamence; ma conofcendo il prode Capitano di noapoterrefiftefcafle po-
tenti forze nemiche » prefe ifpedientc di far aprire teporte delf ifteffa Fòctezaa; è
quali vedute da nemici» cominciarono a furia entrar ilentro»e meo tre aBOoracMl-
•tinuauanod emratt » con animo fi^rmo»e oenerpfo^diede fooco adVnaMioa £at>»
tadajuitper la quale mandò in ArfapMaitremillaTQrdìi»otocdi|MllHCliefi^
llotnó m<nti lottò le Mura nel corhbattjmeifto • Eleffe qaeftaCtarittmo Ài morir
ej^li fteflbic di dar la moneaHa Moglie^ a* fi^ioK9ch*eranMX>iie0o Jài» «e^Màh
ti» più toftofche cadere in fthiauittì in mano di Barbart> fc Infedeli .
n'glómo feguente» che fall 14. Companiel*Eferdo5 Nemicodirlfta delta Oh
ffeanumeroio »con^ diceittodiniàdi (eflTanta millafokiamvincaminafìdo(i vti«-
faOméa» dalla dnale fortcndo 11 Conte Albano GouematM^t con il OipitafH>'fi
la FonfsAia con dticento Fanti» & il condutf iero Vissamano con la CanaUaria lèo-
dat a^che (caramucciando»feccro ritirare alcune compagnie»ritomando con buon
ordine nella Citti • Si fece riflefTo per qualch' altro giorno per ritardare roperak
tiófti de nemici ; ma bifognò aftenerfene per il numero grande de Torclft » e per
conferuar i foldati alla difefa di Cattea .
L'Inimico fi fece forte in tempo di notte in luogo chiamato S. Lazaró » ch^
Borgo delta Cittd» e difcofto <la efla circa mevo miglìo^alzando iui vna Trincierai
in luogo detto San Cofhntino » Monaftero<le Calogeri > conducendoui tre Can-
lìòrti grofli» & alli 17. del deito Mefe nel fpnntar dèlf Alba , còminciomogf JnfiN
•deli battere la Citta predetta dalla parte della porta Rettimiottainoaoflantcche
dalli Ballooardi della Citrd, vcrtiflc berfagliata, & óffefa detta Trinciera,qualc da
•Nemici era ocni notte reftaurata , continuando giomo,c notte il tuono delle Ca-
•lionate» e moichettate deH'vna» e Taltra psCrte » dalle quali rcftauano Tempre più e
morti»e feriti de Turchi, chede ChrilHani , rifpetto lameaa Luna da quefti fatta
fuori delle Mura » oltre la porta Rett!miotta;onde vedendo i Turchi non poter
operar da quella paiW fecondo defkierauano ; rffólfero di fare altre tre Trincicrc
ibottadi Cannone, cioè vna à Santi Apofiolijponendouifei pezzi grofli,co*qiia-
li battcuanoil Baloiiardodi Santo Arhanafio ; l/alrra di fotto laChiefa di Santo
Anronio con quattro Cannoni grò* , battendo con effl il Cauallcrotto di Santo
J>jmitrio; e la terza fu eretta appreflò Santo Coltantino , oue conduflero quattro
pezzi , co* quali batteuano la mczaluna predétta , 5^ la porta Rettimiotta , e cosi
4 Barbari s'auanzauano alla Città verfo la parte del Cauallicre di San Dimitrio»
battendolo del continuo» e giorno, e notte > & accollandofi fcmpre più alle Mura
^clla Citti . Ancoìi Barbarefchi fecero vn Fortino dalla parte della Sabbicncra >
aJ)prcfro vn Mettochib in hiogo chiamato Santo Tanurk) » conduceftdo im quat-
it'o Cannoni icon quali batccùano la porta di Sabbioncra » onde la Cictd tutta f
ftòaf-
DE PRINCIPI L IK Xni 6^3
Aèi0(dKata.<fadtt patte di Tarn; ptr^^ dtfficikMMeie U p«M»<porttr (m-
carfoyftando anco l'Armata nemica dirkontro ad efla daUa pme d i Mare «
. Nctia delta Cimi di Canea vi (tana il Vc£khio di* c({a> Milana Ben^i o Citta-
dio Venedano; Vi erano i Rafiprafettcanci publidn cioè:AjM>aio Naaagiera
Poouedicorc . Nicolò Bon> e Barcok>mco Magno Cooiiglieri • Aurelio Michiete
Gouemacore di efla . Il Conte Gio: Domenico Albani Bergiaiiiafco » ch'era Go-
ucmacor dcH' Armi • li Sargente Maggiore Nicolò Tafli . Vi erano tic compara
gnie Olcramoncane^tre Corfe» e fette Okramarìnc>che in tutte afceodeaanoad*-
ottocento fanti ;okre à quelli v'erano leCcrnidedeUaCtttsi»LaCatiaIknafQU-
dats» e qualch'alcra. mititiaje Contadini per Gnaftatori .
. Vdito raOedio di Canea cbl Generai dtì Regno And rea Comaco»iniitò tìmpm
compagnie di fanti01tramontaiii»edoed'0ltraa«arini leuate dai pre/idio di C^
diaiper foccorfo di quella Piaxza» (òtto il comando del Qdonello Agoftino An^o*^
li» il quale gtnrtfe finaloieofie in Canea con trecento £cili(oldaci in tenapo di nottea
accoofipaaiatìp da cootimie Mofchettate de Nemici ^
Dopo u detta m jflìone de foldati>deliberò Tifteflo Generale di portarli anch^
cflbi quella volta » e cosi à jow Giugno vfcito di Canctia>»s*incamino al Callahii
con ctnmieccnto £sint i % accompagnaoo <b Franorfco da Mulla Protteditor de ca^
jiaHi itrCandiacon mille cinquecento caual]i>e diuerfi commandanti » 8c alli 4.
Ltmiio ar riuÀ al Gallami* di nocontro aUa Forijtzza della Suda » done fi fermò eoa
k radette Mitìtie» & altri tre milla Fanti» ractolci nel Marchiare nclli territori) A
Candia»Rettimo»eCanea. Era Cèco ancora Benedetto Zancarol Canaerlengo
&. Candia col dinaro pubUco » & il Commidario fopra le VcttoMglie Matteo
X>andolo.
' La notte fegocnteil General Comaro fjpedì il Conte CarbFenaroio Goucr-
nator di Canata con venti Dragoni |>er nconofioete il jpo^ di CicaAarìa» i^h*
ìfpiaioletfitnUpooiàoltrefiooalietrindere deU' inimico idooèvedoto va fteo-
dardomal cuAodttD» temo dlmpofcflaWi di cflò ^Ma fcoperto» e fidato da grof-
io numero de Turdu»iiebbe che tare i ritiradi» reftando morto vno de fuoi pa^
^i moCctirttau nei petto ..
• E perche li Rapprefcncanti pnblìci £ueoano nuoue inftantie al Generale di
akro focoso» inuioilK fei trecet^o fanti Italiani » e cioquecentao Greci > guidati
«MGoocmacor Afa^flàndro Giuftinianoi^e Commandati dal Conte Feiurolo»
NeUa Marchia tenena la Vanguardia il Capitan Vilmercati Cremafco>c la retro-
guardia il Capitanr Nicolò Bniazzo Schiauoiie : nu incoooracti dall'inimico » fu*
rono da quello attaccati i& il Ftnarolo (pitttofi aoanti > feguit^to da alcuni cn-»
trò in Canea • Li Greci fi diedero alla fuga • Il Capitan Bruaxxo fece tefta con i
ftioi» e fcaramocciando > diede adito à oìoltidi auanaarfi > e perche era vfcito an-
co il Gouemator Albano OMiceoto fanti > a fpaUe«iarii > s*im roduflc nella piaz-
aa anco il Capitan Broaazo eoo móki de fuoi >& vfficiali>cheoon quelli entraU
col Ffoarolo» afcendeuano al numecodi cento cinquantaàOlereilquefti pa&òaor
Cora Antonio 2Uocariol Md^KOHr^ndoctierote Bernardin Baroaù ^
i Greci rìtomaiono i dietro >& iLrrftaate de faldati» il GoNematorGiufti-
niano »il Capitan Vilmercati »& altri Capi . Morfe in q^a fiàttiQtte > B^ne<-
detto da Canale» che di Gouematore di Galeone» (e n'atidaua alla ditfefa.della
Canea» per affiilere appreiToii Proueditòr NauagietQ. (^efto Gentil' buomo
éi Samoa pmdenaa^evabce^ooarìfipMaiiòilOm^ b«a feuMi
Xx 4 a\U
• - » « .
6^ D RL LE Viri
■Ili limili r iHìihi liiiif 1 ire niilli rrirliMii|inimi il i lui tirr iliifiitui lU Mi
Bif rcAonio preda de Turdii •
foa Rndz cofcnZfCàRoàk$,dM0ftMiM
Torchi dacCD to' aflÙcoterribfkaiUinettLDQaieftrada predetta dequKs'jB-
padroonrooodopo k>fO grandi flmu ùtàggc ^eflecrio che , remuana ofefi coa^
Art^gliersa dalU fiaociu dm Citti > coaie aocadalIaMoT^^
temeote fiocana •
IfDpacrooitifi gPInfedeli detta oieza Lana f e (fa:ada cop^
jftcfla ineza lima vna trìndetat poneodoui fei fl^
Mno la poru RettimìocU9& il Éalouardo di eia f ergmdo di (Mti ▼n'aitra cr^^
Mito ftrada coperta con due Battark d*ArtigUeria cm qaali ba^
dkHa Ciad veiib k detta porta Retcimiorta A il Balouardo di $• Dn^
particpiarcneate era il loro impiego per demolirlo $ non ceflando gomo< notte
con cannonate» e Morchettate|>er occuparlo» benché Mk beniàfano pcoiufto
^AnigKeria» e difefo da corragiofi foldati •
Vedendo il General Cemaro>che tutti li foccoHt mandati pervia di ttifa»noo
MHsauano» ch*era rimafto con poche militte » 8t che lajMazìa ne teneoa eflbnoio
Mbmo^pofe in conTukasfe fi doucua focoimerlapèr Mm» Marin CapcHo Capi-
tan delle NaoifGiOc^io Morefini Capitan della ($uardiaȏ tutti grakrivOonoTcm-
la la necefiti afientmaoo alla miflìone del Toccorfomia erano dmcotii nel mo^
jperche parte raccordana che fi andafTe con Vadelli» altri con Gafce. Fina/mere fu
deliberato d'indir Gal ccj^e cofi furono immediate fifouodnte ietitdeUa Guar-
dia di gcnte»munitioni»e d*ogni a|>prc{lam£to proprio per il Infogno dieffa ptaat-
2a. In Tna vi era Giorgio Morefim fndettp Capitan detta Guardia» Baibaie Ba-
d»er nett'ahra>c Cattarin Cornato figliolo del Generale nella eer»uQneftì tue Sn
gnori vnifovmi d'animo>e di coraggio»iauoriti dal veto di Siioco Lenante^capito-
rono alla Canea la notte delli i %. di Luelio » tre bore anantigiorno» eftndacDa^
sòma prudenza palfoti di mezo i due fchiere di Galee nem^e»cioè fette^chefta»
nano appreflò le Fortezze di S.Todero»e Turlulù>& akre fetu verlo la SabMoona
per guafdia»ailline che no paffaflero Bxuxhe di fiwte alcuna ne di^^omoifle di noe
te per andar inCanea . Ptt^tartiuo di eft Galee fn fotta giw<ttima allegrerà >
fpiegando Bandiere fopva le Mura» sbanande tntu l'ArtigIicfia»enìofcheturia>
con altri fegni di giubilo.Dalche cftmoflò ilgran Capitan Ba^BuMimidò Ili C^gk^
ne di tal aliegresac«a aii fiàdetto htadata ddle tre GaIee.LaoQcte fittti chiamar à
k li Bei) delle guardie^ chiefteli come erano paflate le tre Venedane per meio le
)Dro»ne fapendo che fcu£st>ò ragione adure» li fece troncarle Tefte •
Giure in Canea lepredette tre Galee>fecero ilsbarco di tuttcbreftàdo impiega-
ti per la dtfefa di efite H Cèmandanti»e le ciurme ancora.II Capita Giorgio mkk-
fCHtìu fà'adcgnato il Balloardo drlla porta Rettimiotta. A Barbaro Badoer il Bat^
leardo dcHa Sabbionera» & a Catt arm Cornato il Bailoasdodi S.Dimitrio»refta-
do i feldat i di efTe Galee»e ciurme diftvibuiti per k mura » fc ad altri oftci) • Affi-^
fleuano que Ai tre valorofi cainpioni iRdefeiamente»e giorno »e notte alla difesa
animando i foldati i dipoitarn bene»e valorofamente •
Si ritrouaua il General Molino i Corfu con r Armata » per oflaruare gì anda^
menti dtlTurcoyquado hebbeauuifodeirinuafionedel R^no. PerucnutorifteC*
feauttyGfraaoo in Vcaeiia» fi^difpofa il ScoyoxoorinfallibiTc fuapCMfensa diiiai*
DE PKIMCIPI UB. Xm. A59y
flMMrlagDma » moflab' cofi ii^|iaftattitiM> confidando prùna fommanieiitc itU
DkHpoi nelle proprie Forzce fperando di veder rtm i iPrencipi-Chriftiam fpec
ipeter nu^ormente reprimer Taudada Octomana»ersendo là caufa comune •
n plano rkorfo fa à Dio 9 ordinando proceflionr; che fi e(pone(se ogtii giorno
t iianciffinio Sacramento in dot Chiefe deUa Cittd > fcambieoolmente acciò (i fii^
ce&e tn ditte. Furono auuifati i Predicatori ad'cfortar il popolo alla penitenxa % a
lafciar i peccati % e dar(i all'oratkmi $ alle mor^iicariom'9 alla frequen sa de Sacra-
mcnti>& alle deuotioni pe r renderfi degni ad implorar il Diuino aiuto •
Si diede poi à far le prouffioni per ingrofsar T Amìatata^giung.endouf^ltre Ga«
ke fotdli>e grafseicon diuerfe Nauiyafsoldaodo imoue Mifitie» e conducendo altri
per^Kitggi di ftima» di nome > e di valore .
Spedi Ambafciatori i Pr6cipi Chrifltani f)er rid«rli ad^vna Lega cotro l'inimico
del nopoe Chriftiano9 e per nceoemé quei aiud propri) per reCftere à tata poteza •
n Santo Padre Innooentio X. ardendo di Sacro a^o > e pieno di paterno affetto
verfok RepubUca » in quella vrgenaa di cofe» con generofa deliberatiua» (pedi ri-
leuanti foccorfi maririmÌ9fpinoendp verfo Candia>con la diretdone di p. Camillo
Preodf>e Panfilio fiio Nepote Generale di Santa Chiefa > vna (quadra déUe Galee.
Ponentine al mimerò di 2 5 J>eniifimo alleftiie»fotto il comando delPrencipe Lu«
dooifio Cccnaéo del medefimo Prendpe Panfilio per riparare 1 & iihpediic gì' or*
gmliofi intuii degi\>ttomaniiChe infeftauano quel Regno •
fi GoMralMoimotdopò Pmiuifo deirimiafione del Regno imiiò rarmath al Z2.
tc^ccftanuocsli grauemente amalato i Corfdiordinado» che fi^nifse configlio c6
rinceniStodi ixxexo Marcdlo Proueditore delPiftefsa Armata^Sc di Gio:£ttdfta«
Orimani Geaerak delte tre Ifole^afpettando in tanto le Galee aufiUarie fudette.
Fùpcopoftoilmódodi foccorrer CaneaftenendonepidtcfaebilbgnoJIGrima-
uyt MaroeUo non aftentiuano di portarfi i quella voka con P Armata t k non^e-
wmà pmna rinforsaca col nnouo Àrmamento^che fi focena in Venetiai ò vero>che
a^mitoefo à efiM le Aufiliarie predette^per non auuentur rar quelle forzeinelte qua*
N confifteoa la (ahiena del R^no .
Ginrfamo Morefini Capitano delle Galeazze afsentiua all'andata delP Armata
fenza altro indugio» e poi ti o&rfe di fpignerfi efso a quel foccorfo con te quattro .
Galeazze: mi non abbracciato ne anco queìdo partito» (ù deliberato di mandami
qnattro Naui annate con milte cinquecento foldati » munitioni da bocca > e da^
Ijoerr a dmaro» de akri aweftamenti .
Ladirettione'dicyiefieNaniAlcdmdsa i Simon Lione » Goocmator di vnaifi
cbe c6 ordine efprd&o d*entrpr co ogni celeriti poffibile in Canea» onero in por*
to della Si^»con ob^atione ancora di douer in tutti ienenri confultar con Ciò*
nanni Bafegio » e FrancefcoGritti anch' efli Gonematòrì di altre due Nani > con
Marin Badoer»Gouemator eftraordinario»e che andana (òpra Proueditor i Ret*
riouh&anco con Giouani Barbaro» fopraProueditordSpinalonga» e Franeefea
IXMredano (opra Proueditor alle Garaoufe » & anco con Raffaele Giuftiniano S«r-
g^e maggiore di battaglu^cfdpra intendete di Canea^e fno territorio » andanoo
fimi qu^ c6 tal occafione in Regno. Si parrirono dal Zile li 2a«c nauigando per
Oftro in pochi giorni fi ritronatono ne mari di Gerapetra » nò potendo piùauan*
sarfi per Tramotana per i venri contrari) »e cofi mancato i quella piazza m tan^
to ritenante foccorfo » perde ogni fperahza dì pocerfi mantenere •
- I>»pòpartitiUi|nattmVlitt^
(qua- /
tf^ DELLE VITE/
SbnuKiò laCiftl recidendo moki Turchi.
C^U^trflaArmatafìamandjioa Cd^Aai)Ooio BettatéaCMOm éiCtt-
ib»ptr oflcrnarc gfamtomgti de Torchia tapottat ne rciiaupifiddiaftattKlf Ck>
ata f e dell' Armata ncmicaf e d^c^ fiicoefloaccaciato. Nd camino» prefecffì'
Bcnur Jk)k vn Pataccbio de ToitIu eoa Mcrcaocie > e dni Caicc^
f<Mnaadà lette re in Candia»f«ocneneiida in oferAodau di ci^
piene in Regno •
Concinoauana i Torchi a bittor la Cictd da tncte le pam » iòrai^
nonate in d^uerfi latÌ9 le Mura>itAandooe petòfocto di eflè eftioti tcmam mbm»
numero ; E perche vedcuano non poter cosi Burikneme ananrarfi t e d'efo bea^
ffeflo ributtati vigorofamence da noftri^prefero ifpecfiente di£iie va FomeUa
per gettar i tèrra il Baitoardo di Santo Dimicrìo > e dandoli fooco il ài (ette A«
gofto inromo al mezo giorno % non reftò o^o akbna deCfariftianf; ombra fi
aflbiflimt Tiirchit' poiché le pietre leuaee dall' empito ddlamina^dal pjcafcitt»
della Cirt^liverfo Ponente ^arrìnomofino a Clodiisò» oue erail «oflb del neoù-^
co; di che molto s'atterrirono gflnfedeli t da qnab ([redataciler matzi lor dm-
no la predetta Nf ina) fu rìfolto di Minare il BaloardodiS. Dimfcrio rerfe Oilra n
e datta principiaal Laooro» fi accorfero li Chriftiaoii ccagitocno elfo ftaUooaiy
do per iW20,rendcndo rana Topcra de* Nemici .
Alli dieci detta nel fpuntar deirAlhat iTurchJ diedero Tagenaratafiaho àlbu^
Citta per Nfarei^e per Terrathaucndo preparate molte fcaleperdarif Ja icatectt i
che non li fé permeflapcr il ralore incredibile de diffenfon ji^^febene la €Ss3dL
tuita. era circondata > e battuta ince£GEU)temente» e perMarefC terra > da co^ mi^
OKrofo Efercito: tutta Wa fa foftenuto vigorofamenre ^aSalto» e ribotcad^* Ag;^
greifori con toro gran danno» fé bene pocni erano i DiflSnifòct«.
Sotto il ài 1 7. f (ida dc^R Turchi datto fuoco ad rna Mma dalora prapOEabL*
per demolire il Baloardadi S. Dinùtrio rerfo Oftro> eon la qualrdiftntifcco tnt^
ta la detta p4irte 9 hauendò mandata in aria affai Chrillianiucke iadiffi»feoano >
it> modo 9 che falirono fopra cfhx ftatloacdo. intorno 1 doe rnilfe^ infedelf «l ioipa-
dlfonendofiidi qneUo » & oflFèndendo la Città conakuni pezzi f 8c peiìere«.clK fi
ietnwano vicino al medcttmo Balloarda per ritirau ;.non oftante vn canto sfoe-
Mfinanimftiidififenforiii fòrza, d*armi>rtacquiftat9no il ÌBalloardcboon ftttg-
gè indicibile de nemjci . In qiieilafanguinofoocniUttOfKftÀfimtanioctabnea^
te Njcoid' Bon. Con(i^!iere>che vaUQvoramentecQaibaKeua'» e faceua anima i
fondaci 9 che poca do{^ morfei. R^àmorto^pardi mofchcttata ancora il Cana-
Ker Leoni ingegnerò» il CapttanRoma>.Are(i»nidsoViaroj^ Andrea Vizzamano»
ìi Capitan Lomgo Vimes» Se altri valorofiOéiidaU» Fra K mofei feriti, ùxiì Go-
uemacoce Albano » ingegnere Vverticdc Cattarin: Comaro di Frecoia fotte it
mtnta^
Ciò fatto »efeguite altre fanguinorefattiofti». vedendbfitaCSttdrarsediataper
Terra>e per Marc» fenaa fperanza di foccorfo % fe ben cbielto intlanten^ence aa^
<|pei sapprcfentati al General Comaro^che^non potè trouar m£)d^d^Qtrodiv«
ne peni Uietto afsediodella piazza^ per eiser tutti i palli beagóardati^eGaftQ*
djti da Nemici .^
Difperati i foccorfi >,ficomln€Ìòi peniate alla refa» confidicrandOf ch*^era mm^
c«Mgmqiiaaaitjldc€api>ede&)ldariJKÌcoaii^ CbrtBL*
pia;^
DE PRINCIPI IIB- XHt &stf
•kxMeft rimafta Tenia proaMioni ; che le f perime de/occocfi twmkaààis:
Radunati i Capi da guerra> e gl'ordini della Città» fu rirolto>che fentafM-
corfofrìfoliitamenteixmpotea più foftenerfi : onde formatta Tna fcrittura» che
conteneoa il (lata infelice della Citta > il paco t^jnnerode drtfenfori • la Midtta 4i
tanti vaiorofi è Capi» e Officiali^ finalmente lin^ffibilftai di poter più refiftore»
oe an€o per hore i tante foiro nemiche cerrefiri» eliiaririme > con altre prudenti
con(kleratiani»e validiffimeraggioni » quefta fu apptip&ata> e fòttofcritta • Il che
fatto 9 fi j^puntò la fofpennon deU' Armi» e formate le Capitolationi » fi refe iaj»
Piazza con honc^euoli condkiom alli 2^^ d'Agofto » vfcendo dalla parte di Mare
li Rettori > il Vcfcci]0>checoQdttccpa leco molte Monache del rito Latino por
fottrarle dalla rapacità de Lupi» nnolti Nobili»e Cittadini con i loro mobili» haue^
ri» tutd fopra le Galoe^ e Va^li della Republica» che s'attrouano in ouel po«to •
E^Ula partenti Tetvavfeiilfepraintendente Angeli col rinimente della Militia^»
ch'erano intomo i cinqueceim fanti » con PArmi in mano» con Bandiere fpiega^-
ttte Tambnri baiiMiu • Suuad veder quefta vfdta il General BaTsd » lodando il
▼aiote>deOtt>itani> e foldad>dioendojgli» che s'erano^ brauameote* Mtt-
VMiglindou »dieG06Ì poconumer^de foldati» l*haueiserO ridotto à patd » txtctt^
tren troiuua con due Eferciti > vno di Mare » & vno di Terra tanto numerofi » è
formidabili.
Enciarotto i Tnrchi in Canea in numero di quindeci milla » e nel porto con atf-
.quncadaqae Galee.
Co6Ì qptlla CituU reftò in poter d'Infede&dopò hauer faftennto due mefi Taf-
iedio » e diuerìb terribili # e generali afsalti per mare » eper terra» er$endo caduta
jono tei«ieMiaa»perfiiftm>derooifedeU>evaforofidiftenforì» fé bene in poco
«unenibintomod trenta tnilIaTinThi. -* ;
I Rappitfentanti publicr » con foomia vigilanza^ accwatesta» attefeco aiia^
conferuatiooe deHa Piazza .
Tutti i perfopaggi ftipendiati »adcnvptvono tutti inomerì delle loro obKgap
tioniÀ in particoureil Gouemator AHMno» Kfi^egniere Vvert»l'AngeIi»nnge-*
gaier Leoni»il la Fontana» fc tutti quelli > che fi tròuomo in quella fnaa ad Ho*-
{>radetto memorabile afsedio »
II Capitan della Guardia Giorgi Mayefini»con Barbaro Badoer» e Cattarti
Comaro»chè con tanca prudenza » e valore pòrtomo con le loro Galee il foccor*
fo in Canea » fecero cote fopra humane >^{lando del continuo » e notte»c giorno o-
fpofti ne maggiori pericoli .
Il Molino per la Aia mfirmitd (à difpenfato deUa carica di Generale» e li fiì fo^
fiiti^ Girolamo Morefini» ch'era Capitano Eftraordinario delle Galeazze con
ordine erpreiso di portarfi in Regno»
Racolta tutta l'Armata .al Zantc »e comparfo anco il Prencipe Ludouifio con
la fuafquadra di Galee » s'incarnino verfo là Suda» mandando auanti Lorenzo
Marcello con la Vanguardia per riconofcere ilpaefe. Arriuata tutta T Armata
inRegno»fifececonmlta»e fiì determinato di combattere P Armata Nemica »U
che non potè effettuare per i venti ficriffimi » e contrari) » ritornando l'Armata
Veneta nel porto della Suda. Ccfsata la Borafcavfcì di nuouo l'Armata fchie-»
randofi in faccia di Canea» con cinquanta quattro Galee» quattro Galeazze!
trenta Naui da guerra » e gioite Barche armate » e poilafi in ordinanza di bat*
lìaglia^con ijiiad certa fpcranza di Vittoria» leuofi cofi impcttiofo vento Mae<^
lirale »
^ft . P El^lJB V ITI?
ltratefdiefiQoncertàrocdÌQatiaBa»e coflrinfei &liiti£f djfjparfi i Lqgm^ f^
de parti.
Qdutidacofibfiittffiicefìie^ ptofondarla NaneTirraiia
in bocéà id porteci Canea per ferrar al l[urco l' vfcica» & apiùr pili (Kìk^k^On^
da al reacqutftodi &' Todarotpcr impedir 1 loccorfi i quella fi^
dar principio mirefeci^tioue fuincerrota pur da venti contrari) « Vedendo il Prcet-
ape LudDoicoiche il Cielo non arrideua airimprefat e che la iUgioqe fianéum
auanzandoi dubitatxloi che li potefle turbare il ritorno in Ponente % d^c^ par*
tirfi ; Mi cToruto dai General Morefioi à feroMefii rinioftrandoli» che in tanto
$*apprirebbc la porta à qualche auuenimento felice • Prooiife ii Prendpe dittar»
tenerfi per tutto il nnefe di Settembre •
. Intanto confultàndofi quello che douea farfi» ftahilirono con primo imniiD
pafiarfcnc allaCaoca>&pcoùocarilTurcoaU' vfcita>c combatterlo» e ooa feci»
cedendo» attaccar San Todero» & i tutto potere» procurar d'impoflfeflarfieoe . .
Porutid adunque per Timprefa dife^u » foprafatta J'Armau da vetmoaki.
trarij » & inapttuofi > ni noceflitata i rìtirarfi»& il Prencipe f edoMlo ^i fxm pQ^
per allliora » operar cola alcuna» ritornò con la fquaàradeik (oc Galoe ne faoi
porti in Italia •
- Hauuto auuifo il General Morofìni » che i Maluafia ftanano alquaMe Qtlee «e
Vaifelli con foccorfi da portarli in Canea» e che anco i Mito vi fi trouauaao viu
Galeone» con tre altri Vaflelli carichi anch*efli di prouifiooi per fiAeflOi Piaai^^
attendendo»^ vento faoorcuole» ic akune Galee rktfoctatc im Canea per ii*
cnrezza.
pelibefòilmedefimoGenerakdi portarfi iMik> con tmuiFAfinta» Scarti-
uató i quel porto vide vfcire i tre vaflelliicon il Galeone per fuggita col bcndStìt
dclvento. ^li& il primoconl^foaGaleaiioueAinievno» mentre tuctjigraltri
$*auanzauàno per far il medefimo » Mi ii vento gagliacdoic contrario li portòol-
tre in Mare : onde non Ai poffibile abbondarli •
JLe Galeazze » rimafte alquamo tndimx>»aaanzace(itncomiiidaroooiber(a*
gliarli» £Kendo in efli gran danno » fe bene fi difeodeuno gagliardamente »cùq
qualche nocumento anco i noftri»hauendo rotto lo fperone alla Galea C^ricama» e
jportatili via il Fanale .
Tentarono diuerfi fopra Corniti » defiderofidi combatter quei VaÌleUi»dr<tr*
coodarli » e berfagliarli con le cannonate per fuperarii» e vincerli • Ma era il Mare
cofi tempcitofo» che per non perderfi furono necefficati à ritirarfi. Tutti queijcfae
fi ritrouatono in quella occanone diedeto fegni di gran coraggio » e di nan valo-
re » e fpcci lenente Francefco Morefini « che volfe corrifpondere con gu cfttd>a
quanto prometteut nel moto della fii i Gaka^cbe dicea
l» certdmme frimà .
Fecero nitcflo Cattarin Cornato» Pietro » e Giacomo Frattelli Querim* » Ni*
colò Memo » che con vn tiro vfciro dalla Tua Galea fpczzò vn*AlberoBei Gaieo*
ne Maggiore» con dano notabile di elio • Le Galeazzc>che poreuano refillere pid
facilmente alta fierezza del Marcili fecero maggior maic»bécbe aiKh'efle sbattute
da venti»edal Mare»con tuttOycbe i Gou<rmatorì di elTetcioè Giuftiniano»e Pietro
Badoer » e Morefino faceflero ogni polfibile per attaccar efli VaflcIIi » finalmente
cade in poter di Leonardo Moccmgo ii gran Galeone » detto delta Sultana»ftipe«
raro
DETRINCIPI LIB. Xin. 60
titooonhiiit Galeazza* nel quak vi erano tx>iiecento Gianizzerìt trecento traJ
donne«MercaQtijCiilcra gente. Sra armato quéito gran Va(fello di tremai fei pezzi
di CannonefCon molti aporeftamenti da gùerra^e dinaro • Gl'alcri Vaflelli aiutati
dal ventorfiportomo in C^aiura. . .
Dopò diìeflo (atto ritomo il General Morefini con tutta l'Armata alla Suda •
UAfoata Turchefcha: anch'effa parti di Canea per Conftantitk>Poli > hanendo
lafdata prefidiata la Fiazzatfotto il commando di Aflan Bafsà con lette milla fol*
datkidi Ali Agi Capitano d i Gianiszerije dì vn Càdif deputato per le cofe ciuili •
Arriuò il Ciualier della Valletta con titolo di Generale dello sbarco > & il Ber^*
iiardoCapittndei Golfo in porto della Sudaicon due Galeazze^molte fottili>fett(^
Nani da guatata altri Vaflllli con militie» e prouif^^
. Capitati qucfti aiuci>M propofto da Capi di ricuperar la Canea t da altri prioùi
S.Toaero; oaanell'vna>nell'altra hebbe effetto •
^ ISeiKuifono nelle £attioni co' Turchine fpecialmentè vna a Molini di Gladflsò po^
codiftante dà Canea» doue da Turchi tirati i nòftri ( ^h*erano comandarì dal Sig*
della Valletta)in vna imbofcataiue vcciferopiiìdi 2oo.ene fecero prigioni intor-
no i cinquanta • Mori atm> ih quefto fatto Bernardo Sagredo > che cooìmafridatta
alle Nanoni OrouataA Albanefe>il quale portato dal fuo gran coraggio » e vaio* '
re 9 accorfe femprè nìe^ maggiori pericoli » e foftenne vigorofamente l*émpito dcl
Nemico. *
> La Republ.intattto andana facendo grandiffime prouifìoni > cosi per il Rc^o $ '
come anco per Dalmatia. Condufle alTeruigio molte Nani Olande(i>e molti Ca-
iri daOuerra^e mife in ordine vn*Armata di 5 j. Galee» fei Galeasce» 40. Nani dt
8uerra>quattio Brulotti Incendiari j»e molti altri ValTelli mmori > e Baoxhe armar
te. • • • " '
. loDtlmariafuelettoPaobCac^ortaibpnProuedi^^
(ioni al Proueditor Generale Andrea V^dramino>& i tutti i Rapprefentanti Pu-
bIici»Commandanri> e Miniftri di quella Prouincia per Toccorrenze di così cruda
tiierra.Initò a Zara il Baron di Bghenfeld Sopraintendente Generale dell'Armi ;
Il Conte Ferdinando Scoto Luogotenente Generale della caualleria nelFrioli» e
Antonio Prioli Proucditore a Monfalcone .
Reftaua foto di creare virCapo fupremo per la direttìone di cosi poderofa Ar-
snatt» f ormau come fopra ; perché il Molino era flato di4>cnfato per la fua infir-
initiye il Mcmfini rimoOb 9 per limpida d'altra carica •
(>jando il Doge predetto Franceico Erfizo»che con marauiglia vniuerfak» ha-»
ueaì&ftenuto ih altre occafioni KSeneraIad di Maret e di Terra > e fattofifempré
cono&ere e valorofoi e prudente ; potuto dalla generofiti dd foo cnete^ benchc
Ottc^nariosdal zelo verfo la Reli^ione>& dall'amore verfo la patria» efib) le me*
défìnio a fpendere il rimanente diiua vita in beneficio deHa Republica •
Saputafi quefta magnanima difpofitiooe del Doge > fti neUo Scrutinio di Capi-
tan Generale da Mar 9 nominato oalla maggior parte del Senato > & approuata la
fua prontesza •
: Sdriue il SenatOiC partidpò a Rettori > Sta (boi fudditi cosigraodc riiohicioaeji
acUa forma Khe fegke •
ié^
V
foo . 0£L L B VI TE 1
1(^4 5. 1 3 , Decembrc. In Senato ]
AUi Rettori 4ÌelIc Città , Se Terre del Dominio Notiro J*
Al Cenerai ^ Proueditore in Dalmatia>^ Alb^nùi ,
^ al Cenciai delle Jlble .
*
L' A/pr4gMmétprùm«Jpt (U Turati con infilite^ ioJuHofet^h
I /r<^ maniere ,frA»gen(U il giurAmeni^filermedi fékufen^
0Uufta. imndgmaitU precedente cdufi , hi imtdu U KtfM i» |M-
«j^mf trdHogti i^efpofiA U ChriSlianttk ad entdemiperiafiiiOffik
fudk Culli àppilkétUene mdefejfd^O* mce/pmte i*vpt in noi per btu
prepATà^/ta prcpid/ire cùsì ingindi tenutiui de^Ottomàwl ^ò*n^
fiderecann/tgarU iuntA patena ad'oggett» di prefirusrfi li né»
fili fedcliffmiptàditiyjtmpre can cordtéiijfimo pdterno dfenopre^
ddettiiOreMtribnireaUARehgioney (^ éU firmkio di Dtofmmf
ter nei fip«£*' Jl Serenijpma ^Principe nafiro medefimo c«» tmf'
pbcMe pfo»iiet2s* i tèi con Animo f arte ^ 1^ generofi tncwtrd U
f re/ente grande occafione tte/pontre fé fie£o , Of* conferir^ in per-
fina al cemmando fiprema delle Armi . La portene èfiabititA ptf
il prmo di ^ar^ ^venturo ^ accia opportunamente piffa conferir f
ài Ino^ del bifognoyt^ contribuire alla*^atrUy fj^ aBAfhrifiU--
nttà ti frutto, delia fua fimma *virtn.f^ 'valore » dt^ prudenzj^ ^ doti
fhgolari con ih fiiita beneficio efier citate in tutte le ptk grani, ^
importanti canche, ^ tn tantt Generalati in Terre yO*in Afare ,,
a che kamfiMate in ciafiuno il defiderie di 'vedere la perfòna di Sua
serenità prepofia ài commando delle Armi , oppofta ^^ furia de
Barbari Ottomani , ^ come eh! ella non finte punto il ptfih de^ an*
ni} ma con mirande eofianv^y ^ intreptdezs^ s efione perla fitlu-
tedefitdditii ^ per ìd bene publico, per la fide t 0*^per U gloria,
eli Dio ; così non ^vè fra noi, chi nen brami di falsificare fé fiefie^
««fi-
mwafitm sì degna ^ e gitrhfii ^ e con mlmte zeU emjfuff di
MMrimrt Ufiflàni^t ^ Scof^tk^ e Cepiré. Tdnt0 yigiUmi eie
fiddà ^voi tuff affetìHòfd maniera parfìcifdtt k fUHt fidelì0mi
mftri » fucìfda Uggir tw&Uprtfinn ftr e fette dei mfte faterm
amercy cffende net tetti $ the damano »$n metto che noi fiefi difi-^
fftdtér fi te» frotta de^neé Ure me defimi mfigram^ eferteajitpt
congientura^
Appikatofi il iMSon Mncipc con ogni ardore i dar gl'ordini propri) per ta pz>
acnzarc iafoRiocaco negRincereffi deSaRepublica >«>lìre Tiiore alla quiete > e ia^^
quiete i fé Iìn^ r onde caduto infefnio > e perduto il f^
wa.elettiòne9cliefò'alli<ti«di<2eiinan>pcmdpio delTanno t^.hauendo viflu-
co anni %u comprefili 14. e mefi fette del Prindpato. QQitfta mòrte ftl pianta^
voòierfalnMiicedirimtalaCittsIida^ ancóra» Com-
«nmdato^a^c^iffiio di Religiooehdi Pietatdi Giu(Htia»di Valore» e di Prudenza;
Fatteli le cerioìonie» che fi fannoj fd fepolto nella Chiefa di San Marcino > dowt^
prìtiiay-ch'egli niorifle fece erger v^ricco» e maeHofo Depofito > gii da me de-
icritto nel racconto di'^a Chiefa^ Il fturoiore» per fua ordinatione> ià leoaco ddi
Cadauere> e ripofto nella Chiefa Ducale di San Marco *
FRANCESCO DA MOLINO DOGE LXXXXVIII.
ANNO^i^
IHIuogo del defonto Dòge Erizzo yfuektto^Franceftfadla Molino > ch*era Pro«
curator làì San Marco > molto lUmato per la fiDKi picti^edkiotioneye meritttio«^
k per le cariche conlpìcue > e generalato del Mare > fempre eflercirate da lui con
fuifcerato amore veno la Republica . Cade quella elettione li ao. Gennaro prin^
cipio dtiranno 16^.
Dopò creato il Doge » fi pensò alI'Elettione di nuouo Capitan Generale da^
Mari che fegui in Giouanni Cappello > Senatore di gran bontà > e di fomma pru-
denza» ilouale ottenne anco la dignità di Procurator di San Marcò^prima» wegG
vfciffe ad\ (Tercitar la fuprema carica del Generalato . Partì poi accompagnato
da molte Galee armate rltimamente in Venetia> portando (eco ( confegnatigU
dal Publico^ trecento milla Cecchini •
GiuntoinCandiaa ai. di Giugno 16^. raflegnò l^Armata> e vide hauer al
fuo comnundo cinquanta doi Galee fottilii fei Galeazze» quaranta Naui da cueis
ra , oua^o Vaffelli incendiari^ , & altri Legni minori >e Barche Armate ; oltro
ali ' Galee Aufiliarie , cioè > cinque mandate dal fommo Pontefice >« fei di Mal*
M . Eraquefta- Armata ^otcntiflÌma> e proutfta di quanto poteiTe occorrer .
Tomafo Morofim Capiian delle Naui, era di gii pronto a Dardanelli con vinti
doi VaficUj groflì^ ben armati, due Tartane > e due Feluche > perimpcdirrv(cita->
fn DEI LE ^ I t»!B n
^>arcaco eoo alqiiahd (blditL
dtf f dicrkMaudaldJi^dJflào;<3DipeiTiH:chili^^
Ice^diKcnco Sakfae^aloim Vaflefli eroffif dciiti dd^
^doueiufiifiibaixare?etKÌmillaroldatifm^ guaftatoditic loge^aienjedii^^
^hrÙliam Caadiom» oo^atif darqoali vaiMUiioarfbraiad iTocdu de' P«ii ^ik*
luofhi f e di tutto (o Stato del Regno •
0^t in okre cobdacenano gran gnaotiti dì pròitilioiui 5c lt>prcftainciitì ;ì tiac^
HCK^pcr Caoa^ in lòccorfo di qadh Pialla » S(^^
preflb ordine lu Baibi Generale deirArmau di non combattere 9 fe non fo& jpM
che neceflitato • ^_,
Inteib il Capitan Morefini 9 cardini f e penfierì de Turchi» fi portòaOliola^
di Tencdo^dooe sbarcaci miUeKNdaeif rimpadronì dei Borghi» cooccdcndo ti-
ccoza a ibidati» e Marinari di predare ;nu con rigorofiiimo oodinctdtnQQ £Mr
.danno» ò iofbienze alk genti • U preda fìk d'Animali gtoflhe nunutì •
; Ciò inteib dal Ba(iU da Mare tfpedi di (obito Temi Galee CMakripioc^
leUiinamcodcirifola.
. . UCapitan Morefioi»per non interrompere i tuoi dife^ commaodò la ritkan
t VaffeUi» andando in aria qaeUo di •••• Bernardo^ colpito da vft tiro di Canadàc
nella munitione •
U giorno feguente andò a Metdinoa far acqua » ritornando poi a Dardanelli
con tutu la fquadrade' fuoi Vaflelli 9 poncndofi in ordinanza per combattere l'-
Armata nemica neirrTcirc •
Hauea di gii egli mandati auuifi in Candia al General CappeUo>dcl fn» ftato»e
delle ddiberationi de Turchi» dimandando Galee 9 e Fregate per (cruirCcnc ntUc#
occafìoni dr bonaccia.
In tempo appunto dì gran Calma il Bafsd Generale fpinfe fuori fette Calco >
fotto il commando di Ofman Ba&iichc ton il benefitio di c& Calma paGsò ilkfot
e fe n'andò a Scio per attender ini il redo dell*Armata •
. Imparieate rifteflo Captan Morefini» di ftar otiofo» e defiderofo di combatta
re» fì auantò egli fòlo con la Aia Naue»(hauendo difpofto le aitreitrc mxgHa kmtar
no) (ino fotto a Calleiii » di doue oflcruò non eflerui pili che trema ioIcGalce io^i
quel Canale.
DiccHiChe il mcdefimo Mu(si Bafsd Generale ftupi ià unta rilblutione dd Mo*
refiHÌ»e della gran mole della fua Nane» vedendola armata di fcttanta grandiffimt
Cannoni» difpolU in tre ordini di batteria»e che portato dal terrore«e(mmafleidi-
cendo» che quella macchina era piena di Diauoli ; poiché huomini non baucriano
hauuto tanto ardire.
Il Marconi per non haver legni Cottili da fi^irirare i m'mici»n ritirò tri Imbro» e
Tenedo» vfcendo in quello té pò l'Armata infedele»nunKrofa di cinquanta dnque
Galee» rre Maone » quattordeci Vaflelli da Battaglia » e intomo i ducento Saicbe
tri grandi» e piccole •
Tentò il noftro Capitano di prender il corfoverTodi efTa; ma abbandonato dal
vento» reftò immobile» e cosi fcappò quc(V Arm ata Nemica» oaflando dauinti al-
ta noftra in tiro di cannone» con poco danno » aiiui andofi vcr(o Metelioo » edi li &
Scio ad' vnidì con le Galee BegJierc» per andarfene poi voitameilte in Canea > co-
me arrittomo felicemente (enza cfler contraftaci • ^»
Au-
DE PRINCIPI Lia XtlL 703
JWd61limdéRmó Morefihr a Nègr0p6te per ritrouarli^e combatterli: mi cCl-
«o d} gùt pai^kùonde ritornò in Caiuliaiiui chiamato dalla confulta •
Era poco prima arriuato in porto della Suda >doue fc ne ftaua il General
Cap|>eilo con tutta 1* AtmataiGio:Battifta Grimani^eletto Proucditor deirAnTU-
tt>il efoaùt iniìeme.con il Capitan Morefini efortauano» eflb Generale ad vfcir con
fArmata y e combatter rinimica > con fperanza di cena Vittoria» prima > che cu-
trafse in Canea ; mi, non fu poflibiie a perfuaderlo > né aM^rfdu > né al combatti*
mento •
Entrata f Armataìn Canea > Marcarono i Turchi 4o.miUa fokUti con quandti
imn^nfa di inunittoni da guera» e viueri .
Refi arditi» e fuperbi^l'Otromam* per cosi grande» e poderofo foccórfojpenfa-.
rono alPacquifto della Fortezza » e Porto della Suda » & però auuiatofi alle Cifter^
ne)& iui fatto altò^piantarono buon numero di padiglioni lontano vn miglio] dal
pofto fudetto delle Cifteme»fortificandofi con trinciere» e alzando vna batteria
con quattro Cannoni per berfagliare la Fortezza delia Suda» eh' é inefpugnabile »
quando venghi foccorfa delle cofe neceflarie .
Qyieflo pollo delle Cifteme fiì guardato » cuftodito » e difefo valorofamente da
FiUppo Bo)dù»che in eflb aflifteua con vigilanza cftraord inaria » hauendo più volr
te combattuto»fcacciato»& infeguito Pinimico con fuo graue dannoseflcndo fem-
pre eifo Boldiì ftato foccorfo da Antonio Bernardo mentre era Capitan di GolfQ>!
ili gente niunitioni da bocca»e da guerra» intento fcmpre»& applicato con fommo
zdo del ben Publico»alla conferuatione di quel pofto»il quale fu poi per ordine dei
Capitan Generale » abbandonato» & abbrucdato .
* Piantata la fudetta Batteria alle Cifteme » ne piantarono vn altra al Calcherò
dirimpetto lo fcoglio Maratti » con altri qùartro Cannoni » per battere non foTo la
detu FoKteua»md anco per bt difcoftare le Galee Venete » che fotto efla fì rico^
4Mrano» & li portauaiio foccorfo ftimando Tinimico d'aflediarla. Dopò quefta pia*
tò la terza verìb Apicomo» poi la quarta al Calami» doue é vna Fontana d'Acqua
ddicaìta»Ma la quale fi fofteneua»e l'Armata»e la Fortezza» fominiftratagli abbo-
^laintcmeute dalle Galee . E finalmente la quinta alle Saline » & con altri Cannóni
f^auanzaoano oltre Apicomo per incontrare la batteria del Calogero»e trauerfare
ilPorto,
La Fortezza era circondata»e berfagliata dalle fudette cinque batterie » in villa
di tutta TArmata Clnftiana»con grindifiimo pericolò.. IneSaFortfzza vi erano
.mille foldi€i»le munitJoni»e vcttonagl^encrano m ^^bondanza per molto tempo •
Vi aflilteua come fopra Proueditore Antonio Bo]dù»dottiffiaio » e prudentiflimo
Signore»che non mangana dt accur^czza % e vigihttuu«pcr ben difender vaa For*
rezza di tanta importanza • Se bene non potea efla Fortezza efler foccorfa fenza
vcuidente pericolo dtlkOakeiOondimefio eraileXpedite ^ni notte dal Capitan^
Generale due Galee in porco Culata per guardia» chedairmimiCo nofodìptogeCr*
tate nel Mare»àlcuné barche»€he diceuahdaefib fafaricarfi per dare ia fcalata alla
detta Fortezz!a;onde conutimianó le predette Gate pafiarcper meze delle Cao*
nonatc» che fé bene tra di non e»noii:mancaua rOttomano di berfagliarlei»^u2r
do vn tiro i pelo d'acqua»fieUa Galea di Nicolò Zeno » che coltolo t^l pispolo ah
troncò le gambe »lafciando va vivo teHimonio del fuo valore » edifuucerato af-
fetto verfo la Patria •
;< 'Bartirooo^.QakeTurchefdiediCaQeaperai»aitr(m
.-j...: Yy lotcfa
1«4
J>E LL E VI TB '^
lojtefii dalGeiKral Capretto la patr^^
Iti otxb'nania ad attaccar l'mìfnica ftChe & ne i^^
iidracandPocto^ . .
. ta iioftKa Aronataic grofla^e fottile cominciò à falutare l*mimica con le Gifioo^
sate>lafciando correr iKll*^iftc0acempo i quattro Vaflelli incendiari) coatf» juf-
effl/màienza akmi fnitto; percfaie fi&entarono>e fi confutnarono renu iaftrir dan-
no anemici ..Niel combattimenco però » che darò in deca à due hcnresTictneiooo i
Turchi éannanocabik danoflri..
Nel combattere > tutti i Capitani» e fotdati moflrarono gran valore % e conag-
gio > fegnalaadofi lopramodo Domenico Diedo Sopra ComiM> il quale > poeta»
2atla^ftta.brauitra»s*inoltcòpafiandofrileCaniiottatefia fono anemici» conap-
^rtar^ti^ ^ran mafc ».
Dopò, il conflitto il General Cappello ritornò alla Soda > di dooe poifipartU
con )1^ Galee fottilif^e cinque Galeazze per andar à Cerigo» cd'impedire il booor*
fofCbe dliHionatrcano^percendurinCanea i Turchi con trenta Gatee^e cinqdanta^
Saicche«cotidorre dal Bei di Rodi »
Rimale ai commando della Armatagrofla» il ProueditorGrìmmi > jf quale in«
niòxlicci Naui armate nell'Arcipelago» fotto la direttionedi Marooda Molìno^ri-
tenendogli aitante d^ììt Naui > vna Galeazza »e tre Galee lottili nella bocca del
Sbrro d i Suda per impedire il fopradetto foccorfo »
MQri:iiropraproui;ditore Atironio Boldùdi Suda per l'aria cattiua »af^ia/efil'
fiUiruita Luigi Pacuta^ Morì ancoGirolamoMinotto Proueditorordàuuio» gjo-
uane>(n^di gran rònno>e corraggtt>fb ..
Eraiburaintendente della Piazza il Magnauino9 8e Gou^natote Akflandro
GJu(titifan0conmilte foldati di preflidiode più fcelti del Regno» bauendone tna^»
dati il GinieralComaroalcrtcento»di notte con banche piccole» deftinmdoaf per
Comandante il Marchefe Pallauicino . E per confoiare i loldaci vi fpinfe Tn V^
fello d'acqiia»della quale ne teneuano oualche bifogno »
Fùronoancaagiimatitredeci pezzi di Cannone per dife(adelk> ScogUctip •
RitÌK«tafi la nollra Armata dalle fpiagie di Gogni dow era andata per knpe^
dite il foccorfo preparato da.Tiuxhi> lo conduffiero felicem^e in Canea con tQt>
te le trcnta.Galee»e faicche fudette» perii quale diuemiero i Barbariie più arditi t
l^animoiT.
liYipatFonitoff il Gran Turcoi delta Ctttìi di Canea » piazza pmeipatiflbna del
Kegno di Candiate tcntatadi prendere la Fortezza della Suda» fé bene in vano*
deliberòvoferjnxmcfere laCitti » e Fortezza di Rettima » Cirti perie fteflà deli-
ciof a> co^io(imma di beile habìtadoni» e rarii Giar<&iik^ edifiootaai Lido del Ma*
ze^ perciò>krcantite ^
La Eotìtezzaèqnadinefpcignabìie riTpetto al (no per effer eretta fopra rn iafio
¥Juo>e perciò: difficile da minare «
Era iopra Proueditore in efla Giorgio QuenmV vaforofiflimo Sgnore »
Comparuetx) per tanto gl*In^eli in numero diritto miUa trd Fanti % e CaualU
]h*facm^ad*eflaCitti fotta li d. Settembre stf^tf. rendendo^ Padroni diquello
ViUefcOunpagne dintorno f>iaiKandiaouantiti di padiglioni circa vn miglio
lontano da.efla.Cit t;it>. fàeciieggtando » 3c aohmcciando te ville »c liio|hi iui cemt
tiguii impatroncndofi: del Bbmo della medefima Cittd t come anco dfi due liti ^
4MiiMiri]r pofti fetCao: jidìiammeiio dvn migto
Turchi
DE pRiNcin LiB. xm. 70^
TwàUs^néofcauiiio per tH>rieffere^
Eca entrato nella Ciuil il General Comaio» il qcaic diede ghordioi proprij por
htù difeaderia ic coftodirla 9 hauendo priflaa fatto rcftaurare la mtlr^lìa antica »
che in alcuni luoghi era caduta 9 ordinato Terrapieni f e molte altre fortific^iocu
per poter rcfiftere al Nemico «
Totcauia alti ottodetto eflèndofi trindeqato l'Inimico in vna Chierafe Cafe M^
feofto dalla Citta vn tiro di Mof chetto cominciò i berfagliarl^con due Falconet-
ti» condotti da lui per terra dalla Canea •
Il General Comaro » pofìo air ordine le Militie > ordinò la fortita per 9 gìorao
jEiguente» con penfiero di diftniggerli le trinciereie leuarli li Falconetti •
Fecefi la lòrtita» t fi combattè fieramente con rinimico per il fpatio di Tei bore
continue>con ^cm mortaHti ddlVnat e l'altra parte» fé i^ene molto più de Turchi»
chedeChriftmii.
Sortirono ancora li noftrì fotto Hai. detto»acdufiandofi di nMuo con gì' Otto-
mani {yranaflaMie ; mi finalmente foperati dal numero dieffi Ottomani» e ve*
dendo di non poter refiftere»Dcnche animati dal General Comaro» e da Doo^
CtmfléGonzaga» fi ritirarono nella Fortezza» rcftando colpito di Mofchetcata
tiel petto i predetto General Comaro» mentre rltìmo all'entrare » attendena ala
bimxxz di eflò Gonzaga»per la quale de, li à poco refe l'animaci Dio nella Fortèz*
2a»dopo tante fattiche fc^rte» t tanti fudori fparfi per la Fede di Giesii Chrifto »
€ per la Istria •
Refofi padrone della Citti rinimico» fi accinfe a dar Paflalroalla Fortezea»ìl
che fatto più votee > e foAcnuti ePempiti nemici da difenfori valorofamente » e ri-
bnttatimipfit con ardire incredibile» e con ^an loro ftragge» finalmente non pò*
tcodofi più foftenere fi refero à patti honoretx>li li 1 1 • Nouembre i($4($«
Il Capiun Generale Cappello » fpedi fotto li 1 1 . Decembre il Proaeditor dell -
ilrmataGrimani»con tre Galeazze» fima del Capitan eftraordinario di eflo
Antonio Bernardo» e haltre due delli Gonematori Andrea Comaro» e Bertucd
Ciuran» tredcci Vaflèlli da guerra » commandati dal Capitan delle Nani Tomafo
Morefini» & alquante Galee fottili »per douer trasferirfi verfo Negroponte ad'-
impedir il foccorfo» che erano per portar i Turchi alla Canea .
Inuittofiil Proueditor con ogni follcdtu(Kne vcrfo TArcipelago» capitoli 1$.
del mefefudettoaSifanto»dotiepergran fortuna di Maren feparò r Annata il
proairarfi portOirìtronandofi la mattina feguente i Nio » fcorrendo <n]ei contor-
ni capitò tra l'Ifola Langò » e porto di Raftì verfo Negroponte » di li leuandofi Ji
27. detto infieme con tutta Mrmata»capitò al fcoglieto d'Arzentiera»& alli 3 1. fi
pani verfo Milo •
La fteflaruotte» trouauafi tri Cermo» e Cerigotto vn* Vrca Fiamenga » fbpra la
quale vi era Luigi Vittnri ; vicinatali la meza notte » con pmfpero vento da Tra-
tnontana» drizzò il fuo camino verfo Candiaper vnirfialrArmata Venerale giun«
ti fopra capo Spada ch-ca due hore auanti giorno » improuifamente capitò la Ca-v
pitana della Guanlia di Rodi» che i Velie piene inueili dctt*Vrca per prora»falen*
doui foprà Turchi » non efiendo v^a effa Galea da quelli del Vafleik) » e per To-
fcurìti deUa notte » epcr la nebbia^ giumendo in vn' iftefTo tempo duealtre«Ga-
lee»cfae i velie pie«e» per rofcuriti inuettirono nella Capitana» con tanto empito »
che rdlòfomnaerfa; entrati i Turchi nel VafleHo » reflomo tuni tagliarli pezzi
con l'amibianche » non bruendo haumo tempo i difenfori<li dar di mano a mo-
Yy ftv^ fchet-
jyàfS }T>:1B L L E V;^I T f^. T
fditttìfoè di idoprar l'Arrif^kria ifedlando vkio iti Vtfkìlo vti Taea)f che Io coi-
idoflcro fecoyarriiiando il prime Cenare fehccmcnte in Candia •
t Si parri il Prouedicor G rimaai li j *G ennaro princìpio dell'anno 1 6^j. dalTA^-
i centicrafdròandodi miono il fuo camino verfo Milojdone dimorò due giorni t fo-
parandofi le Galeazze dall'Armata > pigliando porto a Zea>luogo del Turco vcrfo
SerFoymi fpinti dai vento conuctineip fitomare all' Arzentiera > nel qoal tempo fii
aulriCato il Morefini Capitan delle Naui^ che nel porto di Zea fudetco v'erano due
VafrcUiida quali erano sbarcatci Meemet Celebu fratello del Rè d* Algica>c Meo»
%inet Agi Generale di quel Regno con diuerfi peHbnaggii & altra gente» auoiato-
fi il Morefìni i quella volta » vi giunfe alH 9. e intefo » che nel Caftdlo di. Zcasìifr-
• trouauano i detti Meemet>e Perfonaggi in numero di centoic cinquanca»feoelot«
to li i4.detto sbarcar cinquecento fanti> & vn Sagro da dodici peroatter dlb.O^
UelIo>circondandoIo d'intorno con le fuc genti > auuìfando di cotto dò il Pfonedi-
torGrimaniyilquale ritrouandofì all*hora indifpoftoUe ne ftaua neUaCakazza di
Antonio Bernardo. Hauuto i'auuifoi fì portò con le Galeazze i iniclln volta» ^pm-
gendouiallia;. non hauendo potuto prima per il Vento conscario^ Pcmoaomi
Zai>fece (montare altra gente > e poner in (erra vn'altro Caonone* Il ciic vcdtf»
da Meemetinonpotendo refiftereifi refe fotto li 2^ Li VafitUi furono prafi>reft2-
do morti molti Turchi nel combatterli ; Il fratello del Rè > & Agà poftì fppra iaib
. GaleazzaBernardoitrattati honoratilfimamente>e li Turchi dtìtribaiti per kGt»
leazze»e deftinati al remo • Le ricchezze ritrouate ne Vaflelli} furQnodltfu/cje i 1^
gni<ondotti d rimurchio dalle Galeazze •
« Ciò fattogli Morefìni capitò nel porto di Raftii di doue faccndokuataivfci pri^
.mo de gl'altri > facendo vias;gio > in tanto caduto il vetito t reftaronoì VaffieUi od
medefìmo porto in bonaccia •
Bragia U Capitan Morefìni lontano da fuoi 1 quando hanutone auuifo Mofsd
Bafsd Generale dell'Armata Tnrchefca>che il Galeone era folo>fe gli fpinfe dietro
con quaranta Galee delle miglioriiordinando ad'altre che lo fegui^ero à lai^ .
Carlicasi Bey di Rodi fu ilprimo ad'attaccarlo con la fuafquadradi quindi-
ci Galeci mentre tutte Paltre u diedero à berfagliarlo procurando rabbore»> •
Il Capitan Morofìni>armato(ii difpreggiando incontro cosi formidabiletefoctò
i^fuoi à vigorofa difefa > rapprefentandogli l'occafìone di morire gloriofameoto
per la Eede«e per la Patria •
Podifì all'ordine i foIdati>inuigoriti dalle pie efortationi del Capitano>& inani-
.miri dal (uo efenipioifi allenirono per la battaglia .
. I4iemici per il tpa^io d'vn'hora berfagliarono il Vaflello con le cannonate f fo
bene con poco danno» s'intimorirono ben efli dallo f parrò orribile de cannonidd
VafTelIo^che fracaflauano le loro Galee» onde rifolfero d'inneftirlo» & i voga ran-
cata l'abbordarono •
Comandò il Capitano Amurat Celepì à (uoi diTalirlo > che non volfero obbe-
[liatalatdU
jediffero > li
Bey,eBafsa Capitani di quelle Galee»
onde ne falirono intorno i 200, foldati»dc quali ne fecero i noflri gradifltma ftr*-
geJl Morefini fempre intrepido^fempre forre>accorrcua ne maggiori perìcoU^ac
crefcenda il valore i fuoi con l'cflcmpio»c con la prefenza Jn tanto il Goucmator
del Vaflello anuisò il Capitan Morefim» e la foldatcfcaj che. vcniuano due Gakaz»
zcin
DE PRINCIPI LIB. XfH. 707
«sin fiDceorTOf aII*hora canto più infiamtnati^foceaano cofc fopra humancjt il Mo-
refìni conferuando Tempre piti i pofti perìcolo(i>benche auuertito di ritirarfiicolto
^ Mo&bettaca nella tefta>voIò vittoriofo al Cieloyefsédo fempre vifluto raiTegna-
to in Diotoon hauendo mai hauuco altro finc»che di fpender la vita per difefa deN
la Santa Fedele pe r la Patria •
r Per non interrompere la battàglia > fu dal Gooernator del Vaflello nafcodo il
iuo corpo>da pochi ofleruata la Tua cadduta » profegnendo à difendere t gettando
fbochiartifìcsati nelle Galee > e contro i aCTalitori con mortaliti srandilìima di
quei Barbari : Onde abbnacciatafi rna Galea ti}tra>due gertate i fondo > e l'altre
diflipate da fBOchi>e dalle cannonateti ritirarono difperatii Turchi di poter più
fuperar il VafTello. Vedute poi quattro Galeazze t che veniuano h\ foccorfo di dTò
Vaflelb lo abbandonarono precipitofamentetcadendone molti in mare per la co-
fo(ione>e dandoli alla fuga>conducendo à rinmrchio nK)Ite dì effe Galee fracaifate
ibille Cannonatei e da fiiodii artifidati .
* . Durò queAo memorabile cóflttto Tei hore continue t nel quale morirono Mufs^
Bafed Generale dell'Armacai Muftafì Agi » Eemett» Auadar Bairi i SL altri Capi »
CD» più di dnaiiecento di quei Bacbari» & aitretanti feriti •
Le Militie>€ne s'attrouauano nel Vad^ello detto la Naue nuonai furono le com-
pagnie del q.GoueroatorStefranoGeIidi>goaernata dal fuo Alfiere Bernardin^
Chiùchia Zaratino.Quella dd Capitan Zorzi Filippouich Dalmatino> & quella^»
del Capitano Vvco SuTeuich A ibanefe .
: Li Gouematori ddle Nauiich*erano flati con lui al Tenedo>& i Dardanelli > di«
fnoilraroDocon|K>mpofìifime e(Ièqaie>l*amor ruil<:erato>che portorno i cosi de-
^o IoroGapitaao>a qucfto Gran Campione • Tutta la Cini di Venetia concorfe
à quefta nobile» e memorabile manifcftatione > e H come fu da tutti lodato in vita
e:r le lue Sante* & Eroiche opcrationi» cosi in morte (ù da tutti lacrimato . Il fno
adaucre iti fepoko nella Chiefa de Padri Eremiti CamaldolenfìinelTKbla di San
Clemente con quell'Elogio» regiflrato pur in quell'opera nella delcrittione di ella
Chiefa^ •
Il Turco per diuertire l^Arnu della Republica»hauea di^ii datd ordini al Bafsi
della Boifinad'jnuader la Dalmatia^chiamati i Sam;iacchi»i Be)r>& altri Capiiraf--
legnate le lor genti>(l portarono fotto Noaegradi>che per efler rprouìfla in pochi
giorni fi refei Turchi •
- Da que/li principi] d*ho(lilitd>commo(ra la Republica creò Generale di quella^
Prouincia Leonardo Fofcoloipredidiò^e muna le Citt2i>terre>e luoghi importanti»
vi mandò poderofo Efercito di Caualleria» e Fanteria» e la prouidero de viueri > e
munitioni da guerra «
* La prima imprefa dd General Fo(coIo>fu di Zemonico» lontana da Zara 7. mi-
glia e di gran confequenze per le gelofìe» Se apprenfioni» che del continuo teneua i
saratini.Il Sangiacco vi mantencua per ordinario mille » e trecento foldati » partq
a cauallo» e parte i piedi.Era padrone di quel Sangiaccato Ali Bech fieriilimo ne-
mico de Chriftiani>& in particolare de Venetiani » hauendo egli perfiiafo la Porta
a foinger TArmi Ottomane in Dalmatia .
Il Fofcolocon matura confideratione,e per render più fadle rimprefa>c diuer-
tire i foccorfi inuiò Nicolò Marcello » eh* era Nobile in Campo con vna Galea » 8c
alcune Barche armate d Sebenfco>3cciò vnite i quefta gente anco quelle del paefc
andaifcro ad'attaccar i borghi di Scardona,e faccljeggiarli .
Yy j Spedi
7o8 DE L L E V ITE
spedì poi Mite* Antonio Minotto con vn altra Galea>& Barche annate àNo*
u^adi per inferir danni i Turchi •
A Zara Vecchia mandò vna comp^^ia di Fanteria > ordinando al Caimaiio
Poffidaria di portarli con la (na gente verfo I$lan»c Poliffani» il tutto per dkmtirc
e tenere in maggior apprcnfione i nemici .
* Inuiò poi cinque milia combattenti > tra Fanteria » e Caualleria » parte Italiani #
France(i>& AlbaneH > verfo Zenìonico fotto la direttione di Marc' Antonio Pifani
Proueditor della Caualleriasil quale con la folita Tua prudcn£a>generofitJte valore
parti da Zara con re^olatiflìmaK>rdinanza d ouella voltat conducendo Ceco Can«
noni>Bombe>Petard]» & altri appreftamenti da guerra» con buon numero di ^*
(latori» e copia de viueri •
Giunto il Pifani vicino alla Terra»diTpofte le Militie i e ^atti gl'ordini proprij $
forti il preffidio condotto da Durach Bech> figliolo di Haly Be» fòpradetto San«
fiacco di Licca»vrtando con impeto grande ne Chriftianiiquali foftenero valoto« |
lamentele (pecialmente la Caualleria l'incontro per quattro bore continue>ami-
battendoli yalorofamenteye dall'? na> e dall'altra parte • Quando abbattuta laCa-
ualleria Turca dalle noftre Corazzet fi difordinò dandofi alla fti^.La Fanterìa Y^
denck>fi abbandonata dalla Caualleria>prefe inch'efla U fuga>rìtirandofi nella ta>
ra 9 infìeme con Durach loro Capo>iI quale infieme con il Padre (crìflero al BaiU
di Boflinaidando^li parte dell'anedio della Piazza» e dimandandc^ aiudé VHkt-
(o fecero con altri con (ìnan ti •
In tanto li difpofero di far vn* altra fordta : onde ripartita U ìorogetMin dae
(quadre vfchro di notte intorno alle tre hore dando (òpra l*Efcrcito Ctìriftiano
con mac^gior empito > e furia di prima > foftenuto vàloroùunence da nòftri cosi
fiero affalo > e nel combattere andancto fempre più auanzandofi > e prendendo
maggior €orraggio>pofero di nuouo in fugai Turchi» ritirandofi Durach Bech
con vna compagnia di Canali! per faina rfi : Md incalzato da vna comp^ignìa di
Corazze » dopò hauer combattuto per buon fpacio valorofamente» vedendo la^
mortalità de fuoi)& il pericolOfChe U foprafbaua fi diede i conofcere>per rendctfii
mi ferito nrartalmente di fioccata » e gettato da Cauatlo > vn foldato Ab^cfc li
troncò Iatefta>portandolaaI Proueditor Pifani > acciò vedefle eftinto il più fiero
nemico»che hauede la Republica ne confini della Dalma tia •
Seguite ouefle due fattioni feliccmcnte>ordinò il Pifani>che fi batteffe laTerrat
doiie difpoite le cofe i e piantato il Cannone » fi cominciò inceiTantemente d bat-
tar]a>con grandifiimo danno di DifTenfori > quali fi ritirorno nel primo fòrte > di
doue fortiuano di quandojin quando>pcr tener diftratto TEfercito noflro>md con*
tinuandofi con la batte ria,c gettandofi dentro>e Bombe>& altri fnochi artificiati» .
con gran ditnno $ e flragge de nemid , entrarono i noftri nel Borgo li 16. Mano
1647. rcndendofi padróni dielTojritrouandoui vn grand'apparecchio di munitio-
ni da bocca,e da guerra per la proffima campagna. Furono abbruciate IcCifc
doue morirono molti Turchi in effe nafcofti>e molti fatti fchiaui .
Ritiratifi i nemici nei recinti , e ne forti > e ripiantata da noftri la batterìa >tÌD*
forzata d'vn'altro Cannone da 50. mandato dal General Fofcolo in diligenza iiu
luogo d' vn altro da jo.ch'era creppato per li continui tiri , feguirono à berfagliar
la piazza.eettando i terra la Molchea , e vn Torrione con fpauento grandd e do
foldat i,e de gl'abitanti , efl'endo anco flati priuati dell* Acqua , per commiflìone^
del Pifani toltagli dal Coloncllo Brittoa •
Ilpo-
DE PRINCIPI LIB. XIII. 70P
Il popolo ve^kndo il loro eccidio i e della Patria » e cotnmoifi dalle grida delte
Mo^li>e de figli « maodorono a fupplicar il Proueditor Pifani per artenderfi falue
le Tite «Del cne fé ne concento > permettendogli Pvfcita fenza Armi » e fenza^
^Ie vfcirono intorno à mille comprefe le Donnei e figliuolii^oali s*incaminara*
ao verfo Vranasaccompagnati da alcune compagnie die foldatbfino al loro arriuo
in luogo (icuro •
Haly Bech fi ritirò nella Fortezza detu il Mafchio con molti de fuoi » riflbluti
tutti difenderfi (Ino alla Morte «
Alli I S.comincioronó'i Venetìi batter la Fortezza > continuando fino alla fera
fenza frutto. Alli 19. difpoftala batteria in altro fitoiecon tiri dift rutta parte deU
le mura» e caduti i fianchi della Torre» mentre i nolfai fi preparauano all' affatto » i
Turchi fpiegarono bandiera bianca in fegno d*arrendcrfi •
Il Proueditor Pifani mandò il Capitan Marco Sila Crouato i intender ciò » che
ricercaflcro > li quali fecero iftanza di voler parlai^ con Donato Cicalelli » e con il
Capita;) Carlo Begna •
Riceuuti cl*Of>aggi> andomo in Fortezza » onde dopò diuerfi trattati fiì patui*
to la refa : Cne i Turcni confe^nafièro la Piazza à i Publici Rapprefentanti della^
Republica»&efli lutti andafiox) prigioni i Zara. E cosi vfcirono Haly Bcch» il
Detdar» & H Gouematore » con altri dnquanta perfona^gi » i quali raflì^arono
la Piazza in mano del Proueditor Pifani » rimanendo c{& tutti prigioni ; ad alerei
perfome inutili» cioè Vecchi» DonneiC putti fii dalla demenza di eflò Proueditore
donata la lfl>ertj.
Haly Bech fd conuoiato d Zara da Pietro Pifani Nepote di eflb Proueditore » e
confi^^ro al General Fofcolo •
Fiì datta licenza i foldati di bottinare » e rìtronomo molte ricchezze » oltre a
Magaseni pieni di Grani» Farine»Lane»Formaggi> Carne falate>& ahte Vettoua-
glie» con altre munitioni da guerra •
Terminato il bottino > fu determinato » che la Piazza fofie demoIita»e nella de^
molitione furono trouati aoo. Turchi nafcofti in alcuni luc^hi fotterranei , i quali
fingendo di volerfi rendere» chiamarono Nicolò Silla>il quale andando fotto buo-
na fede doue erano nafcofti» lo vccifero barbaramente con molte ferite • Del che
{degnato il Proueditore li fece far tutti fchiaui » eccettuati li ChriAiani rine^ati »
quali fece tutti mofchettare.Ritrouarono ancora altri trenta Turchi in vna òrot-
ta»quali volfero prima morire» che renderfi«
Nell^aquifto di quefia importante piazza» morimo de noftri intomo i ducento»
& ne reftomo feriti quafi alrretanti ; Iti morti i principali » furono il Capitan te-
nente del Sorgo» il Capitan Battaglia > otto Alfieri » tra Crouati>8t ÀlbanefiX^Al-
fier de Capitan Tomaleuich di Caualleria » quattro Tenenti» & vrflr^egniere OW
tramontano . De Turchi ne morirono intóruo à fettecento» e rimalb prigioni in^
tomo i 200* Lafciate in hl)erti le genti inutili •
Dopò la prefa di Zemonico>hebbero i nofìri la Terra di Sutcouari fé bé picciola
di circa fettata Cafe»due miglia diftante daUa fudetta quale faccheggiata»fà arfa >
rifteik) fecero del Caftello di Polifiani .
Arriqati i Istan tre miglia lontano da Nouegradi » luogo affai forte » PhebberQ
iietiZA estrado rìtrouandoui in eflb gran copia di viueri» e fpeciahnente Forme»»-
tiac Farine»quali tra/portate i deftntflero le Cafe» e la Torre»lafciando.iI refto alla
Yy 4 Tora-
7IO-
DELLE Y I T I
Toraciti del fuoco. Sì difpofe il Genca^ Foic0k>,doi>ò te fiidct^ fiic:
cé(fif di ricuperar NouegracU^fe bene ftimaca imprefaimpoffibiledac^W
cfler ftaca beniffimo forcificata^muoiUfe prcflìdiata da Tur^' . Toccauia»
co rn Vaflèllo di viueri > cannoni» Se altri iiromenci neceflarij per Itfpugfuoòfic >
inuiò il Proueditor Pifani con la CauaUerta i Noucjgradi > & Aleflaodro Sbroda*
dacca come Commiflario con la Fanteria . L'ifteflo Generale poi il di tj* Mano
montato (opra la Galea del Marcello» accompagnato da due altre Calcele dji fet-
te barche Arnute>s^ncaminò anch*egli i quella voka .
Il giorno fcguente 28. detto arriuomo in yn^ifteflò punto i e il Generale con le
Gake>& tElkvcito della Fanteria>e CauaUerìa: onde sbarcato» pofti io terra fcar
noni»ordinate le batterie»e diftribuice le MiUtie»voleRdo femjpre aiSfter ioperfo^
na it medefìmo Generale i tutte roperadonii benché venifle lupplicato i ritkar&
per l'aria cruda» e nociua • ^
Cominciorono i aoftrì i berfagliar con TArtiglierìa fe dilcfe de Nemici » e la^
FortC9za»e dai frequenti tiri fatta larga breccia » cominciaronoi Veneti àdar la
fcalata»benche i Turchi (7 diffendedcro dirperatamente»fìnalmente il di ; K^dtft*
doti TÌDti»fpiegarono baddicra in fegno d'arrenderfl • Mandò il Geneia{e in For-
tezza il Nepote del Gouemator Poffidaria per hoftaggio » e io Campo andarne
due Agi » quali pretcndcmano di cedere la Fortezza con troppo iiOoorate condi*
tioni : Mi il Fofcolo non li volfe riceuere»che à difcrettione>e cosifì refero» vfcenk
do dafettanta foldati quati furono tutti desinati al remo»e li quattro Agi man^^
ti prigioni a Zara infìeme con circa trenta donne >lafciandone altre iniiMfti» co-
me Vecchie» e inutili .
Panie bene al General Fofcolo di £ar diftruggere qiaefta Fortezza » si perche era
ruuinata dalle Cannonate » si anco perche non venifle penfìero al Nemico di tiao»
quinaria di nuouo ..
La vittoria fu tanto più grande»qtianto che in queAa impreb non morlcro da^
la parte de Veneti,più che doi foli foldati .
Deftmtto Noucgradi»di(lEu Aera ancora » e facchegiorno i ttt>ftrfit CafteUo di
Tin)& i Borghi di Vrana^ne quali vi erano pia di fei cento Cafe »^con Giardini <)e>^
licionffimi»e(Iendo Vrana Capo della Contea del Sanzaccadi Licca. Dopò qoeftì
acquiAarono ancora»faccbeggiomo» & incédiomo»il picciolo CafteJJa di-Rachet-
nizza» IBorghi di Veliti.
Il GouernatMPoffidatia»acquiftò> &arfe il Caftello Hotiflina » molto {limate
da Turchi»e di poi prefe la Citta»e Caftello di Obrouazzo»con 7^annoni»fa€endo»
ae ricco bottino •
I Morlachida Geneuiaie » temendo di fé ftcflfc e perduta raffiftenxa de Tuidiii
Mortene li animali in numero di fci milla»ricouratfin Pontadupa ..
Difegnè il Generaledi pcendcr il Forte Caftello di Nadii>>fotto piapca d^irmc »
Granaro di tutta la Boifìna fC Magazeno di tutte le co& militari . Raccomandò
quelì'imprefa al Proueditor Pifàni»che infieme con il Baron d^henfclr, difubito-
Eartirono i quella volta» facendo Wfteflb anco il medefìmo Generale con tre Ga-
x»conducendo feco alcuni Vai&lli carichi di Viued»e di noonitionida guerra » e
d*altn appreflamemi» ' . ..
Arriì]a^
DE PRINCIPI LIB. Xllt. 7^1
ArriuSCòìi Pifani a Nadino>vfdrono di ìi trècento»e jo.daualli ad incontrarlo»
fpìngeDdofegli fopra co ^rslnd'empico; mi fofteimto rincontro vigororamentc da
noftrùfugarono i Turchi i difòrdinandoli in manienif che non poterono più ritor-
narein Nadin.Quelli che rimafcro ndla Fortezza» vfcirono anch' eflì per aiutar la
lor Cauallerìa;nfid incalzati danoftrì fé ne fuggirono anch^eilì difperfi per quell^^
tftn)pagne>e per quei monti.Graltri ch'erano nella Fortezza>vedendou abbando*
nati>per ftraae occulte vfcirono in campagna» ricourandofi in luoghi ficuri • Otto
foli fra huomini»e donne impotenti fi fortificarono in Camello» che anch* eflì al fe-
condo tiro di cànone fi refero i difcrettione* Onde s^impatron) il General Fofcolo
ìit poche hore (per così dire) d'vn Ampio»e fonilfimoCaftello» tenuto da Turchi
per inefpugoabile. Prefo Nadino hebbero i Veneti anco la Cittd di Vrana» la qua-
le dopò oreue difefa»abbandonata dal preflidio» fu occupata da nofiri snella quale
Ti trouornojoltre all'altre cofe 4.pezzi di Cannone»con impronti»& figure bellifii-
me di Maifimilianolmperatore»di Sigifmodo Battori»& altre memorie.Saccheg-
gtata la Città»tra(portate le munitioni»Parmi»& altri preparamenti da guerra» che
Te n'erano in abbodanza»con il ferro»e con il fuoco la diftruiTcro fino à fondamene
ti.Rimafe priuo della luce degli occhi Ferdinando figliolo del Baron d'EghenfelCt
colpito di niofchettata in faccia»mentre s'era auanzato per ifcoprire vn certo pò*
fio»gionine di grande afpettatione»e imitatore delle glorie del Padre .
Àcquiftomo ancora i Veneti te Cittd di Scardona»e Salona>c6 il Forte del Saflb.
Intefifli in Confiantinopoli i felici progrefli della Republica»la morte» e prigio-
nia di Durach Bech»eHaly Bech Sanzacco di Licca»la prefaie diftruttione di tante
Terre»Caftelli,Citti>& altri luoghi forti,tante genti, sbandate>e profugheXa per-
dita di tanti appreftaméti da guerra»e da bocca» fc altre rileuanti difgratieoccor-
feli.Deliberò Ibraim di manaar poderofo Eflèrcito in Dalmatia per attaccar vna
delle principali Piazze di quella Prouincia » foggette alla Republica » & elefie f im-
prefa importantifilìma di Sebenico .
Elefle per fupremo comandante» e direttore delle fue Armi » il Vifir Techieli di
nation Circaflb huomodi molta ftima»& efperienza»confegnando ó.tniìh Gianix-
zerì»e due milla Spahi delle fue guardie Reali , che con le genti di Timarrì » delli^
•Boffina,e d*altri luo^hi»che tutte fórmauano vn Efercito di 4o.milla conìbattenti»
con molta Aftiglieria leuatada Knin»da Bagnaluca»e da Belgrado»con apparecchi
viKceflari j per tant'imprefa»e molti Guafiatòri .
Con c]uefie forze s*incaminò rEifcrcito verfo Sebenico»& alti z i • Agofio còf>ar-
frro i villa della Citti intomo a 5. mitla Tiirchi > parte a piedi»e parte a Cauallo >
quali furono da nofiri berfagliati col canone da i Forti della Città»da z.galec^e da
Tn groflb VaflcUo in manicra»che con perdita di nootti di efli fi ritirorno à fuQi •
A t4.detto s'auazò tutto rEfsercito»doue tirate le trinciere»piàtate le batteriche
difpolle tutte le cofe fecero o^ni sforzo per efpu^nar quella Piazza»md be munita»
preifidiata»e difefa, fece riufcir vano l'Alfedio. Vi dettero fotto li Turchi itf^gior*
ni»ne quali fulminarono incelTantemente con le batterie» la Citti» il Caftelb » e le
fortificationi»diedero piùaflalti generali »feguirono molte fcaramucde» & altro
fatdoniìfinalméte vedédo il fupremo Capitan Vifir rimpoflU)ilitd deirimprefaJa
diminutione del fuo Eflercftojrifsolfe di ntirarfi»& abbandonar il Capo»€ome fe-
ce li I d.di Settébre due hore auanti giorno » incaminandofi» con Fauanzo delle fue
genti» Cannone» e bagaglio a Dernis » doue raffegnate le militie » trono mancami
t quattro miliare pili toldati mortid^ ferro le dafuoco» altmtanti efser rettati
mala-
yi%^ D EL L E VIT fe
fllM«inef«cfrnn\«ttncinqi«^fUÌlUmafK^idadi^^ fiatt^
Ya numwro grande. La difesa fatta d^ noftrì cantra tante fòrze aecnìche fu Còpra
l^uivuuiribàttendo del coatìnuo eoa le Caononacte le batterie Octonunc * oc £|i
a,ira^ifeqerai VeiieticofiYalorofarefifteau*che impedirofio fenpcc tuttiitcfi^
tatiui de nemicittibuttandoli impetaofanKme coanotabtliffimo lorodaiifio . Ne
gNnconcr 1 9^ ixelle rcaramuccie». tk in altre fattionìj^ furono del cotttiouo ùspctioà i
lì Gc nera! Fofcolo» benché ficrouaflc a Zara indtfpoflo non niancaua dSoutar
(occorri a Sicbcnico»tutto applicato alla cooferuatione di quella Piaaza «. Quefta!^
Qieniorabik difèfa pafsò con ordine n)irabile>poìche oga^rno conobbe iì Tuo pò-
fio>il fuoCapitaoQjiilfuoCQaimandaatc » nà vi fiìfolda»» » che nondeftdcnide di
cim.ca.tarf?..
Li Capi>che s^ttrouomo alla difefadi Scbenico» furono il ProucditoreTotnafo
Contarini.Il Proucditor eftraordinario in Prouinciaxoiandato in quella Pìam dìal
QeneralPofcokhin. luc^o fuo>non3ato anch'egU Tomafo Cotarint fu de sicr Giu^
lio JI Baron d'Eghcnfelt^fopra intendente Generale deirArmi. U Marchefe Mito-
^ condptticre (felle genti Pontificie», che rei lo ferito in rna gamba di Mof chetta^
ta«.II Conte Ferdinando Scotto.Parìs Maria Graflì>fòpra intendente delI'Artiglier
(ia.Luigi Frezza Maftro di Campo.U Gouemator-della Città Gio:Batti(la Aloic»-
m • t^ BaroaEEmdlata ..
Li ColQnncllt.Qriton>Sottouia»Sorgo» Carflat» Vidmar.Li Capitam>Theodora
Sena^Qchit.Giofeppe Tbeodofio» Francefco Draganicb>Marco Dobrooic&t Nadal
TheodQ(io>Girolamo Vngaro> Gio:Maria> Anton Giouanni»eFabritio.Cecconi
AncpnitaniiLprenaio Povun! . Giouanni Vucouich 1 Gieremia MondeUa %. Luigi
BalbenciGiacinto Michctco^Danfel Difoico» Giorgio Papali^DomemooibC Gia^
cinto Simeonich»Mattheo DoreCcOyQieremia ProttiJSattifla PonteiAntonio MiP
ficb> Melchior Tetta % Francefco Crifancich^Antooia Vet^i Saarafora j Girola-
«ìo $fgoreo>2c infiniti altri.. Si portomo brauamentciMorlacciìi» guidati dal lor
MaloiK)fi(finio Capo D.5reSano Prete Sorich ^ t
Gjouòmoltpan^ci^e fu di gran dannoa Turchi il Vaflèllo armato del Mia-
5<>(ìouich>come furonpancole Galee valorofamente condotte i^ e commandat^>
alii fopra ComitiMarco Bembo » Lpieozo E>OQado> Benedetto DoUinoi Anto-
oio^Michiele j Lorenzo Cottiuo della Galea Veronefe > Maria Bizza, della Galea
Arbpfana^ Gjotgio-Mladinco^ella Brazaana^
Furon refe gratte al.Sig.^ Dio dixx)fi:feliceLfucce(K>.>e in. Sebenicò» e in Veneda >
4oue dal Publico fi difpeniàrooo grandi elemofine a Spedalii& ad akri luoghi pi).
Si à iedero ordini per la. reftauratione>c fòrtificationidi quella Piazza» che furo-
no di fubito^feguiri •.
li GeneraLFoiColatnuitatodalle profperiti paflàte»efempre^ittinfìamato nel
^ fcruìFeal PublicO}pensòaIla.prefacdiOifla>Piazza:fòrtimma.perilfirojmu^
ta p -amolti.mcfìdi tutte le co(cnccefbtie>pccffiuiata con ottocento valorofì fol-
4ati,tiitti Spahi>e Gianizzeri >.comandati.dalSangiaccocli Cliffa eh' eraNcpoto
dllbrain Gran Turccsfì^liolo d*v.na fùa fòrella>&afnniri<Ia Baracouicb » vecchia
«ommandantediicflra Piawia crudeliflìmo nemico de.Chi^iani ;,e però flimata^
ipefpiigoabile.,ConferitodalFofcoloilpenfìcroco*Capidaguerra,febcoc vifi>- •
fono rapgrcfentate grandifDme difiicuJti>tuttauia confidcrando il Generale » che
«Kvltacquifto diCJirajxeftaua kBQfiiiu efpofla ad ogni iauafionc» che SpalatM»
e Seb^
DE PRINCIPI LIB. XIH. 71}
e Sdiénico i Yemuano mamìomietiic afliairatì^e difcfi » con altri gran benefiqj »
che oc rifiiltcrcbbcto alla l&publita> oltre alla riputatione delle fae Armi > & Uu
conrequcnsa i grauiffinii danni» che accaderebbono a Turchi tiflolfe 1 imprdiLtf t
Onde raflésaato rEfcrcicoiSc imbatcatofiginnre a 17. di Mano 1648. a SaknuLj
dnque mi^ia diftante da Clifla .
Il giorno fedente ordinò lo sbarco» che fu di dieci mìllaroldati. Spedì fiibltfr
fotto Cltffa Gio: Francefco Giorgio Prouedicor della Caualleria > il Conte Perdo-
nando Scotto (opraintendente dell^^rmi » & il Conte Almerico S^^ini Satgence
Ma^iore di Battaglia con la mttd deU" Erercito > i ouali analimo Clifsa da dno
parti»& occupati i Botghi piantomo vna Batterìa>e tatta breccia» diedero Tafsat*
to alla Fortezza > doue erano ritirati i Turchi» diffcndendofi brauamente col Mo*
lchetto»co1affi»e conlef;d>le; mi i noftricoilantineÌ]*efpugnatione»guada^noro«
no il primo Recinto»ritirandofi i nemici nel fecondo»non cessando con tutti i mo«
di poffibili di offènder i Veneti »
Occupato il prrnio rednto > drinarono la batterìa contro il fecondo» e fatta.»
brecia»i foldati Albmefi» & Italiani correroall*a(salto»ina ritrouata valorofa reff-
ftenza dopò alcune hore di fanguinofo combattimento» e mal trattato il Cdntcj».
SU)bini da moltiaidine de tàtìhG ritirarono qneftedue YatoroTe nationi a prender
rjpofo.
Subintiò al combattimento il Colonnel Sorgo con gli Oltramontani » e Fatte
ptoac incn^libili dd toro valore » ferito in bocca di Mofdiettata il Colonnello > fi
ritiromo i foldati» abbandonando Nmprera> alla ^ualeritomorno i medelimi tta^^
Uantf e Albancfi > che dopo yu fieriffimo combattimento > reftomo padroni anco
del fecondo recinto con gran Rragge de Tarchi «
Intefo il perìcolo di Chfsa da Techidì Bafsi ViHr delta Bollina» s'incarnino per
iòccorrerla con due miUa foldati a piedi > 8t a cauailo commandando a tutti i ktch
f hi Yicini»che mandassero agiati in quella piana •
' Auuifatodiqoefto foccorroilGeneralrofcolo>depò hauer mandato milirie
ih dinerfi luoghi f>et far diuerfiont » comife al Prete Sorith» che con i fnoi Moriate
chi>e con le genti di Poh($ani»d*andare ad incontrar il Bafsi» e combatterlo ^
Andò il vSorofo 5orich> Se incontrato il Bafsi al pafso di Borrì > lo combattè ^
lo vinfe» e pofe in fu»»ritomando Yittorìofo al Generele con molte tefte de Tur«
chì»efponendole a vitta della piana per Ear conofcere a quei difiènfori > che il foc-^
corfo era difperato »
Il Bafsa Techieli » raccolto k reliquie delle fugate fue miUtie » & ingroisate <Ia
luoghi circonuicini al numero di cinque milla tentò di nuouo il foccono ^
Di nuoQo mandò il Generale la Caualleria con buon numero di fanri ad }nc6*
trarkhche roteo anco quella feconda voIta»fece il Proueditor Giorgi poiier venti
tefle fopra le piche»acciò vide dadiffeforì intede(scro>efser difperato il foccorfo »
Con tutto ciò volerò oftinatamente profeguir la diiièfa> e i noAri Pe(|>ugnatiV
ne; mi finalmente conofcendo i Turchi Timpoilibiliti di poccrfi più mantefiere fi
refero i patti»& furono^ che rcftituita la Piazza jjotefscro vfcirc liberamente feti-
%À Armi>e fenza Bagaglio. Che donefsero reitìtuire dodici Prigioni» fei>che nomi*
narebbe fubito il General Fofcolo» e fei che fì riferbaua di siominare all'arriuo de*
fci primi noaiinat» . Che fino > che quefti riccnefsero la liberti douefscro ftaf per
Oftaggi dodici Capi Ottomani de principalir ad'elettione del fudetto Gcy
nerale •
Li fei
714 DELLE VITE
ipriim iioitìttmi fMOOoilCootc EnriooC^yri » il CoIomcDo AmbtìAo*
botikbfil Capitano Gandolij il Capitano Bortolozxijil CapicM RagneA il Nepo-
te del Goocnucor Poffidaria .
Vfcirooo i Tin-chi dalla Ptazsa IMcimo di Matto 1648. con c|oak^
i«(huidonK>]tofnlghaltrì il fiero nemico de CbrifU^ (pcxzaftrii r-
4U gainba da Tn tiro di cannone •
. U primo di d'Aprile entrò il Generale nella Fortezza « acoompagnsoda Gito*
Umo Forcarini Comtfsario >daGio: Francefco Gioiti Proaedtror ddaCmalfe*
riarda Lu^i Cocco Proaeditore>da Benedetto DolfnK:>9clie miiitaoaooaKprhia-
to Tcncuriere per b patria > da tutti i Capi da goerfìb & altri Nobilb cfat fi tioM-
uano in Campo •
Arrìuato alla fomiti di efsayvolfe e&o Generale con le proprie mani piaotanii
il gloriofo (lendardo della Republica > & eretro vn Altare» fa dalfArcioocoood**
Antiueri cantata biennemente la Me(sa > dopò la quale fi cantò anco il Te Demm
con (cgniiC dimoflrationi di gnmd'àUegrezzai rendei kìo tutti bumflmetc» Zittio-
tamente gratie i Dio per Facquiflo d' vna Fortezza cosi importante $ e fiimaa f*
niuerfalmente infuperabilejin onindid foli giorni .
Quefta piazza era prouifta abbondantemente di viuerijédiannidoaidagncr'*
ra per tre mefì;in cfsa vi trouorno da dugcnto Mofchetti » dieci pezzi di O^ukmt
di Bronzo > & altri ftmmenti da guerra . Il bottino > rìufci ricchtffiroo; perche
cjuini » come in luoeo ficuroi haueano i Turchi rìpoAc k lor cofe pid predofe •
n Generale dopo datti ^y ordini propri) per le reOaurationi de bioghi> fomB-
cationi ,e lafciata ben preilidiata la piazza > la raccommandòal v^loredi France-
fco Valiero, ch'era Gonernator di Galea>cbe in tutte Teccafiooi&^ieraefpofto cor*
raggio famente i maggiori pericoli •
Acquiflata Clifsa» eli Aibanefi» defiderofi di ritornare all'obbedienza ddla R««
publica>eliberarfidaTtifannico gouerno de Turchi > concertarono la forpida^^*
Scutari» al cui effètto » I*Arciuefcouo di Durazzo » comparfo fopra k Montagne
di V^Iia con fette milla Abanefiidoneua occupar Croia. & Ateffio: mi /coperto
il trattato» s'armarono i Turchi in i^rofso numero , con fine di tagliar a pctzi lotti
i foUeuati , i quali impediti da contmue piogqte» non poterono marcbiarc a quel-
la voIta,'ritirandofi in tanto Coftanzo da Pelato con ottocento fcieki foldati » in-
uiato in foccorfo d'Albanefi dal General Fofcdo . GÌ' altri, fi difpcrfcro per k
Montagno .
Fecero però i Turchi, impalare alcune perfone BcclefiafUche , accufatc d*ef$cr
(tate auttnd deUa fólleuatione .
Ibraino,fraiicndo per la perdita di Clifsa, fpedi Deruis Bafsd nella Bofiina » il
quak facendo grandi apparati di guerra , difejinò di portarti ali" atraco di Spala-
pro. U General Fofcolo per far diucrfionc # fpinfe il Prete Sorich con i Morlacchi
nel paefe nemico con penficrodi forprcnder Ribenico;mii Morlachi, atten-
dendo pid alle prede , che al combattere , fopragiunri da Turchi in grolso nume-
ro, furono parte fuggati , e parte tagliati d pezzi, non valendo la gcnerofiti, e va-
lore del GouematorPoffidaria, e del Prete Sorich a rimetterli , i quali con altri
Capile Morlacchi , e Dalmatini foftcnncro foli vigorofamentc l'empito de Tur-
chi, ributtandoli con morte di fette Aca , e di fefsanta à\ quei faldati oltre à mol-
ti feriti. De oollri, rcftarono vccifi'intomo a quattrocento j & alcuni pochi
fchiaui .
Il re-
DE^RINCIF! LIR XIM. ^i;^
. V ttftaAtè ddrE0èrcito fi difperfe per quelle Montagne > ne f! rionii fé non do-
pò alcuni giorni . De noifari facci Schiatti» ne furono» riicactati la maggior panche
gl'àlcri con afpritormehci lacerati» e rpecialmenteil Prete SorichtCh^ virilmen-
te coinhatcefiido> & abbandonato da fnoifCadé nelle mani de ndnki» da quali me-
oo icorcicato»fù poi inipajato ^ e Squarciato in molte parti del corpo » foporcamk)
egli tanti tormenti con incredibile fermezza d'animo •
. £flciKk> (lato detto General da Mattia luogo del €apf>e:io) Gio: Battifta Gri-
mani^oh'era Proueditor dctl*Armata»deliberò d'andar ad incontrar l'Armata Ot-
€omana»per conibatterla>e impedrr i foccorfi alla Canea;e però fpedi quattordici
Vafleili Armati verfo arcipelago 9 andandoui anch' egli con l'Armata fotole > e
Galeazze dopò hauer viHtato il nono General di Càndia Nicolò Dolfino •
. ; , GiulitaaelVAficipeb^iprefe molti liK>ghi»t>ofe molti Vaflelli i Dardanelli per
impedir Tvfcita all'Armata nemicate fatte in oreue tempo moit'aJrre operationi
'.4egtie4el lìio valore ,-xnentieratteodeua dalla fua fomnta prudenza ^ effetti me^
aìorabili>foprag^;iatito dafio'iifimt borafca di Mar^nell'acque di Pfari » e roc^
la^fua Galea» vi runafi» fommerlo con alcn Legni » e molta gente H ài fectimo di
-Mjm:zo'c^48.
InqueièìitempoifiiirchidiedeitivA fieriffimo affatto atia Cittddi Candiate
^penetraccìinefra^vj piantarono quattordiciàifegne: màributtati dal valore de
Coimnandanci Veneti» e di CaualHeri di Malta t che fmontati dalle lor Galceidi^
•mothraronoin quella occafone edraordinarìo corragsio •
In Dalmatia queft' anno la pede fece granftragge di quei popoli 9 ne mancò^ì
FoUioò d'appH«inii ogni rimedio per liocrar quella Prouincia da tanto malore •
Eletto Capitan Generale da Mar Luigi Mocenigo I f • p^ la morte del Grima-
DÌ>ches*attro«iaua kt Candia Proueditor Generale del Regno» in luogo di Nicolò
Dolfino 3 tifi (le con la (uà gran virtù 9 valore 9 e prudenza alla difefa di quella im-
portante Piazza nella conriniiatione di quell'aiTcdioi non manouidotoonripari »<
'fertificationi di renderla inefpumabile .
Mentre s'attendeua alla difeu diCandia^ lacopodaRiua Capitan delle Nani
armate > (i trouaua con dodici ValTelli à Dardanelli per in^>edir l'vfcica da q«el
ftretto all'Armata Tu^chefca» giuogenctoui anco Bertucci Ciufano» Tenente delle
medefìme Naui >con altri 7. V aflellf fpeditoui di Candia dal {«detto Capitan Ge-
aerak Mocenigo «
Vfd l'Armata nemica à fei dìMaggJo perla parte di Grecia 1 il primo dber-
iagliarhi fu Girolamo Battagia Goucmator di Naue .
Seguirono i Veneti con grand' ardore i Torchi » i ^uali ftmgendo » procura*
uanodifiotcrarfì da noftri: Ma raggiunti dal fudetto durano furono Cannonati
fisramcnte daini fino» che ccflatoil vento >hebbero commodo e(fi Turchi di tv
olurfi in ficuro • Fatta ogni diligenza da noilri per (coprire l'Armata Turchefca la
(ooprìrno finalmente li 12. detto ritirata nel porto di Focdiie* Il Capitan Riiia«
benché non hauefle (eco le^ni fottili per l'occorrenzedi rimurcfaio>rÌK>t(e di oom-
4>attere> concorrendo in ciò tutti iGouematori dei VaiTelliie fpecialmente il
Ciin-ano • Confìfteua l'Armata nemica di Settanta due Galee > dieci Maone 9 va-
<ieci Vatrelliicon io*in>Uafoldatif la maggior parteGianizzeri^
Attacau Ja »ufl[a',che duro fieriflìma,pVr due horecontinuc, rcflomo finajmen*
^einoftri vitcoriofi»^on flragge grande de Turchi » berfagliati incefantementc
dalle Cannonate de Veneti vafletli* : onde dattifi alla foga^fi difperfero per quelle
Monta-
' \
ji6 D E L L E rV ITE
olonugdc Jafdàndo libera la bocca del Porto» e vfioti di genti i lor LegoL Q^cflo
facDòfo fucceik). accade alli ii. di Mag^ \6,éfi. La notte faflfegueate > per ocdi^
ne del Capita» Riua > fu pofto fuoco ne Legi^i Turchefchis che ne rimafa-o /ocen-
diati oouc VafTelli» tre Maone» e due Galee lottili ; per il qual incendio> tag/iace le
Gomene» vfcirono con ogni preflesza i nòfiri da quel porto» correndo gcao peti'
colo>che il fdoco s'attaccafTe ik LesniChriftiani .
Due VafTclli Veneti (ì refero pacìrow d' vtt VafTello Turchcfco . pHUicefco Mo-
fcfkii acquiftò con valore ineflimabite vna Maona • Vna Galea fottile fii condot-
ta al Capitan Riua» da cento » e quaranta fchtauij eh' erano in efla^okce imi-
li tic furono liberati altri cinquecento » eh* erano fparfi » e dillribuid ne l^ni cid«
£deli.
La Fortez2a di Focchie» ch'hauca in fauor de fnoi fatto quaklie daqoo inoftri #
fu d forza di Cannonate pofta in obbedienza.
Morfero in quefto conflitto da fette aiillaTurchi»fri quali moki BafeiiC'
principali credendofi» che vi reflaffe anco efìioto il Capitaa Bafid •
De nodri vi reftorno folo tredici mo rti» e incorno i nootnat fecid •
Da tanta difparitd di Legni » e di gente ; dal difauant^^o dei fìto» fi può
prendere il gran valote de Veneti» e fpecialmente dei òotìematorì liè Vaftffi»
che furono» oltre al fudettb Capitan Rina» e Tenente Bertucci Cktrano» Fras-
cefco Mcrefini » Girolamo Batt^a» Luigi Qg^rini » Gio; Antonio Moazso » Mi-
chiel Calergi » Giacomo Bolani» Giorgi Polani» Franccfco Bragadin » e ilodret^
Orìtti.
La noflra Armata fi fermò tre gtomi in vifla di Focchie»per nftorarfi» doue tn-^
tefo il Riua»che alk Smime» llanano preparati fedici Vaflelli Inglcfi » per caricar
. munitioni»e imbarcar ^ehti in foccorlo di Canea» fi portò con l'Armata 1 quella^
Volta»e chiamati i Capi di quei VaiTeUi»!! efortò d defifterc di fcruir a BamrÀdie
cofi apunto fecero •
Partiti i Veneti da Focchie» ritornò qualche parte de Turchi fiiggiti »i vederla
loro Armatale ritrouati molti de fuot l^ni non ofièfi dal fuoco » li rifloromo >€0
qvali poi penetromo in Canea»con qualche foccorfo •
Furono per tanta Vittoria refe gratie à Dio» ordinate proceflioni» con altre di-
nM>flrationidrgiiibiIo»ed'aUegrezza. ^
Ritornato di nuouo il medcnmo Capitan Rina ( Decorato col Titolo di Caua^
liere dal Senato per Timpreffa fudetta Jcon le Naui i Dardanelli per impedir di
nuouo Tvfi ira ad'akra Armata»cheera preparata à venir fuora il id5o,tencua co-
si da lontano aflediaco Conflantinopoli .
Il Capitan Generale » e Proairator di S.Marco Luigi Moccnigo con la fua prò-
fenza>rendcua piti vigorofa la difefa di Candia » e intefo » che nel porto di Mahtt*
f]a»era apparecchiato groffo foccorfo da portarfi in Canea » fpedi i quella voka^
Lnigi Mocenigo fuo Ncpote Proueditor dcirArmata per impedir effo foccorfo .
Vi andò il Proueditore con otto Galee fottili , due Galeazze » e tre VaffelU Ad-
mari »e rìtrouò > che i Turchi in numero di mille » tutti brani foldati s*erano fatti
forci fotto la difefa della Fortezza » fpinfe per tanto nel Canale due Galee per ec-
citar i Nemici ; ma berfagliàte flawano per ritirarfi ; fi auanzò egli qencrotemc»-
*tc con il reflo della fua fqnadra>e fuperarc dal fuo valore tutte le rcuflenze>fmon-
tò eqli primo d'ogni altro in terra » efponendofì arditamente al furore » &: empie*
de Turchi •
Il che
DE FRINCIFI LIB. XIH. 717
. .' Xl'diefstt09eoii)aiidòfubtto»che foffe tagliato il ponte 9<hevDÌfceMfoIa al
Goatioeote>acdò quei chcs'andaBano adunando in terra ferma»non potefTero ac*
correr in aiueo delrlfola : Onde intimoriti iTiirchi>fi ritfararono»reftandopadro*
ne effo Proueditore; (enza altro contrailo > di tutti i Legni»che erano in cjuel por-*
totpreparati ^r it foccorfo di Cancaycheafcendcuano al numero di venti tri Ga«
leeiC Bergantipi» quali furono condotti in Candia •
Hauerebbe anco tentato l*impre(a della Fortezza»quaado haucflc bairato mili*
tìe in maggior numero •
Tcncua il Prouedìtor Mocenigo » ordini dal Capitan Generale Aio Zio>di prén^
der Chifamo»terra murata con vn Caftello > ficinoi Canea» per diuertin e lenar i
Turchi dall'affedio di Candia »
Per far qoeft^impreCa» s'erano anco fattenote prouilioni > e preparamenti ne*
cefiari j : tni penetratto il difegno da Turchi > refero vane le diligenze > e fuani l'ocr
caftone.
Perduta U rperatm di Oufaìno > pensò il Proueditore alla rìcuperatione di San
Todoroi fé bene (limato vniuerfalmentenonfolo difficile» wA impoi&bile Tac*
quifto •
. . Conferito il penfiero co*Capi> e Gouematori de Vaflelli>G|itee»e Galeazze fu*
dette>e poflo in confulta il fatto > dopò varie difficultd» rirolueron#'di tentar l'im-
prefadi cuiei Force^'e però alli i4.di Luglio i6$o.iì fpinfe il Prouedkor Mocenigo
jcnjprouilamente allo Scoglio /di S. Todoro>c prima del kuar de) Sole fece sbarcar
Ì/L fua gente > fotcola directionede) Fiore Sarg6te Maggiore del Capitan Genera*
lètil quale eoa vna parte di ouella^fìnfe di dar la fcalata a S.Todoro per teneri ba^
dz quei dtfenf ori>portandoii eflb col grolTo all'iaflalto di Torhilù .
Fearro ì Turchi ipandiffinta reffiften^a» ributtand#dtte^K>ke i Cappelletti» che
coitifdire incredibile tentauano di dar la fcalata »
Il Prooeditor Mocenigo tutto applicato i tant'importante acquilo» rinfrefcati
i Francefii e Tedefchi» (i pofe con loro all'à(ratt09che iimigoriti daHa fua prefenza >
dal Maftro di Campo^ da tanti l^obili Veneti»chc corraggiofamente combatte^
nano ne ms^giori pericoli» fuperorno le fortifjcationt» & attaccato il Pettardo dal
Ingiglerò Bellonet > entromo le M ititie > facendo jgrandii&ma Hrage de Turchi >
non lafciando in viu » che il commandante» & altn^lieci de maggiori di loto» che
furono deiHnati at remo •
Prefo Torlulò» fece di fubito il Proncditore volger TArtiglieria di quel Caffello
verfo S.Todoro»il che veduto da quei diAenfòri fi refero &lue te vite»e d^fTer (cor-
tati in terra ferma »
Di cosi fegnalata Vittoria»ne fu in diligenza portato llauuiib al General Moce-
nigo» per il cne pafsò nella Chiefa Cathedrale à render gratie alS^ior Diodi co*
ù oe^ho acquitto •
Di poi fenza dilatione montò (opra la fua Galea > e (i portò i i forti acquiftati
per dar gr ordini propri] > e neceflarij per conferuatione di cosi confiderabile>
luogo .
V i trouò nella Fortezza di S. Todoro dodici peiirf di Cannone» e in Torlufù no-
oe di coniidcrabile ^randieaza » oltre ogni forte d*armi> e munitioni da videre»e da
guerra.
Reujf!a»prouiftà»epreflidiata abbondantementelaPiazza ^ vi lafciò il Genera-
Jk»p«r direttore di cflGi il Conte Pompeo di Strafléldo ..
7ia D EL L E VI T B '
QgetUicbelfrJftoaoim in qiieftonìétiiorabite£mQ>ofnr Jl|rolBtt&
dìtor Moceoigo» & ti Fkxc Maitoa<U CampOf Ti foracio ai^^
^fper i Wak)r dkMflsaB^ nel fiera coinbattioi^^
CapitaoOf e commancfauite di GakazzaTomd Mocen^ DireWMEe delf j. Vaf-
fcilue taicopo Pollani oommotMfantc in tuo di cffi> Pietro Coptarira Jii|i|» o Cor-
neriLodooico Baffof Domenico Dìedo» AJaiorò BarbansCurolaina Friob» firoolc
ThiffixooJa Galea Bndfcniic PictraTrabachm da Paòooa» tutti GMuautiuu^ e
Sopracomtti di Galee *
IfK|deaoiteffribiieairatco,e riao^^ luogo tantoioipòrtaaei • e ditnie
coofeguenzet vi tettarono de ChciflbHUiiit^iiiotu^cftsitiiiìtMii^^^catOrecn^
Guantate de Turchi rn numero grande. , ^ . ^ .
InCandia»&iiiDakiU(iapoif<^«rooadìaaBrefi^^
gio Tempre de Turchine movte di niolti di effi .
II Capitan Generale Mocenigo applicatodcl continuo alla difeTa ddliCitti di
Gandia,riablfc d'infipedirc, che l'Artriau Nemica (ctóeca perTfcice nuoiccofiffi'
ma) non^afle i starar in Regno ^
In tanto kce demolire STodaro per leuar Toccafione i Turchi di tomanri foi*
to»penion tcnerui parte ^IKArmata i quella cnOodiate difeTai^ per nkd faggi» e
prudenti Tuoi fini •.
RaccomaodàCandia a Giot^ie Morefini > ch'aera Prooeditor Giencrafe jii Re>^
gno>e lafciè molti ordini perla difefa di queUiiPiazza •
Dipoi s'incarnino il CapitanGeneralt eon la Aia Armata vetSo CcrìgoA mIU zs.
ài Luglio I tf 5J .aerino con x9. Navi) m. Galee>e 6. GaleateaeU* Acqaedì €aftd
RoflotC di li pafso alla bocca di Zca> doue inte£e>cbe l'Armata Ottontana confi-
Aeua di $}> Galee fottili» é^ Maone } e $5. Naui da goecra con ^an praoiio-
ni di Bombe > Granate» Mortati » & altre forti di ftiochf aitificiati > énkgUÈud^
i\ Capitai> Bafisd di efla di andar tn^Caodia >c imiader quella Cittitia piàparti •
Comando il Capitan GmcMle MocenigOiche fi dinasafle il viario vcm SaMf
JErini > doue non^ potcua l^Armata nemica paflaie in Caodia lenaa cSm di-
(coperta •
. AUi 7.fd/coperta l'Armata nemica>che velIe^iaua^verfoSaot'ErinivRiceiiiM
It auuifp il GtfìQral^ocenigo>yfcidcLPoeto con rArmata>doue era fotta» e la feee
porre in ordinanza. I Turcni veduta la noflr<l Armata mutacono camin((^ 9 mtta>
éò trd Sant- Eritii»e Nio .
Comaodò il Capitan GeoeraleiaiLuca Franeefco Barbaro Capita» deBe Naim
che s'auuicinaflTe afcapo dell' Ifola » facendo egli lo Retto col Capitan Ifepo Dolfih
no : mi non potè la noihra Armata, abbordar la aeinica pitfr il foprauento da^
Tramontana...
Fu però infeguita quella notteje infettata da Girolamo Battagtai»^ Vice AminU
|e)foalaiua Nane» jc da altre quattro ini^eme» goiìcmatorkielle quali erano Mar-
co MalipieroiGjorgio Polanij Giacomo Eofcarini ^e Andcea 2^e; quefiiil^kin>
00 fjpguente attacomo corraggiofamente la zuffa» benché con poca fperanza d1e&
{er pretto Ìbccorfi»per rìorouvfi i^'iltre Naui» eloro cMferue niblto^fotto Vesto;
(on tutto ciò il Capitan Generale conJa fua prudenza«& auttotitii non mancaoa
(on replicati ordini>di commandare l' Vnione delle Naui .
Veouto ooi ikmedefimo Capitan Generale » che il Capitan Bafsd eoo tuttel^>
Galee Tucoieiafoirnu di isicaajjin^ aUa.fua.ToItailcnataia ttrappttiu
feguìr
DE PaiNCIPI tlB. XIW yt9
fbgaftt) da tutte PaltreGaletie da Tiia parte de YzXkWu H vdtó con tanto empito
contro l'intmicoiche non hanendo cuore per Toftener cofi rifoluto incontro » prefe
la Caricate fi ritirò alle fue I^ui .
nSattagiacontinuòtutto quel domo àberfa^iiar rinimico i tfapaflando più
Tolte gaierofamcnte nel mczo dell' Armata nenuca» la quale>e per auuicinarfì la^
notte^e per hauer veduto fopra^iunger il Capitan delle Naui Barbaro con la Tua
fquadra>(t ritirò»e con li rimurchiyc con il vento £iuoreuole v^riìp Sichino> eiTcndo
reftato morto di Cannonata Mehemet Bafsi di Natoiiar^he andaua alla Canea t
A%r Cambio à CufTain Bafsd > reftomo ancora mal trattate quattro di quelle Ga-
Jeesche (timo da Turchi condotte à Nio per rifarcirJe .
Fuggendo i Turchi l'incontro 9 veleggando foprauento fi fmarìron di vifta i mi
fcguJtataaflGofanKnte dal Capitan Generale» la fcopri alli io. d Trio>doue erana
ftati i far acqua . Il Capitan Bafsà veduu la noftra Amuta^pofe la Tua inordinan-
aa>venendo contro la noftra> e sfidandola d Battaglia con due tiri di Cannone • II
nottro Geittralc intento all'vnione de VaiSelli^non kcc rifpódcre a tiri»ma coma*
dò>cbc leGalee pmliafleroi rimurchio i Vaflclli>e fi accomodaflcro in meza luna.
Nel Corno finif&o fi ritrouauano le due Galeazze di Toma » e di Lazaro Moce*
nighiifotto la direttione di Francefco Motefini Capitano di efle. Quede due»vi/le
alcune Galee nemiche i condur a rimurchio le barche delle Nani cariche di acqua
portati i Gouematori dal loro gran cuore > dal defideriojdi gloriale per feruir alla
Patria » fi diedero d cannonare le dette galee Turchefche » dilungandofi dal corpo
dell'armata.
Il Capitan Generale mandò Giacomo Loredano Gouernatore della fuaG a«
lea con vna piccola Felucca > d commetter alli fudetti due Mocenighi » che douef-
iero ritornare ad'vuirficon l*Armata>acciò cofi difgiunti non incorreflcro inqual-
chepericoio.Mentre vbbidiuatio al (upremo c6mando>credendo il Capitan Bafsi
che ftiggifieroJi véne ad'inueftlre i voga arancata con fci Maone»e 5.galee>credé-
do facile Tacquifto di efie per efier feparate dall' Armata : M4 incontrato l'aflalto
vigorofamcnte dalli due fudetti Tomi^e Lazaro Mocenighi» e facédo valorofa di«
fefa»fopraggiunfe Francefco Morefini Capitan delle galeazze in loro aiuto» facen*
do l*iftcfiò il Proucditor dell'Armata Luigi MQcenigb Nepote del Capitan Gene*
ralc» ìnficmecon Lorenzo Badoer Gouematori di due Galeazze.Il nenuco al pri«
me abbordo fece qualche ddno nelle due Galeazze»reflando edinto di mofchetta-
ca Tomd Moccnigo giouine di molto valore»e di grad*af pcttatione» che con trop*
pò ardore volfe pbrtarfi ne maggiori pericoli di quel fiero adalto » recando ferito
neiriftefla Galeazza il Caualier Aracci Capitano di Oltramontanijil Sig.della Ser*
pentcrie » & ilComito» e fé non veniua foccorfa dalla virtù di Francefco Morefini
Capitan delie Galeazze fudetto»correua pericolo di perderfi •
In queflo cóflicto»reflò ferito di mofchettata in vna mano»e nel braccio Lazaro
:pide;
pote»e fratcllo^de i due Lorenzi Bernardo » che morirono al Tenedo » mentre fi di-
^KMieua Pimprcfa di quel luogo » accefofi accidentalmente il fuoco nella nionitio-
ne del Vaflclìo, fopa il quale' vno era Capitanoic Taliro venturieri 11 fudctto Po-
lo Bernardo rileuo viu ferita in tcftimonio del fuo gri coraggio; che però dal Ca-
pitan Generale ne he bbc in premio iigcuerno della Galeazza del mono Tomd
Zz Moceni-
yt(f DB LL E V IT 15 ^
Moceojgò • Hktoaie iuKora ferito Mattio Bernardo > cheappredb Laeito Mobd?
Higo tàceua ^an refìftenu a j sforzi de Turchi .
Incalzato il nemico dair inconsparabile valore »econ:»ggiodi Luigi Moca^
Próueértor dell* Armata Nepete del Capitan GencraJe > e di Loreoao Badoer con
k lor GaleazEe y 8c atterrito dalla ftragge > che faceua di eflb FranceGco Morc&ri
Capitan delle Galeazze>fi mife in conrafìone^e difordine^e maggiormente vedetH
dò la Galea del Capitan Bafsd ds^tta > e fenia puppa^che le fìì portata via tortai
da vna Cannonata con morte di tutti quei prinapalitche iui fi ritrouaiaao» àkxxL^
doli anco del/ìHeflo Capitan Bafsd ,
Si diedero i Ture hi alla fuga coaduceodo le lor Nani d rimorchio con le Gate%
Kel ritirarfi rimafe vna Maona lontana dall'altre > quefla fiì imieftita dal OmMn
Morefìni con la fua Galeazza» di poi da Lazaro MocemgOye dal Capitan di Còlia
Franccfco More(ini>con fuo Fratello I(eppo Morefini da tottiqneftì fu combatt»»
ta fieramente efia Maona % e (uperata > hauendola attaccata per proua anoo Do^
menico Diedo Vice fopracomito con valore non ordinario» tflefidoaiich*cg|tifta^
to a partcye del combattimétOfe della Vittoria . ReOònortoil Ba&idicflaMao*
na>con tutti quelli che ailifteuano alla fifa Difièfa •
Furono fatti fchiauifopradiefiadaducentoTtttvhiiedenioiti ne reftorriaptt
di qattroccnto •
Le Galee Turchefche > che fuggiuano con li lor VaflTelIi tolti 4 rimurchio veifi^
rifoladi Nixia>& altri fcoglì» furono imritatedal Capitan GeoenJecoii Mnna-
ta>9 berfagliate incefiantemeiitesofiendeiido notabilmente guelfe Galee Octoma*
ne>che rimurchiauano i lòroVafléllM)^ potendo fofirire il daw^e riceueuano in
particolare da Pietro Querini con la fua Galeazza» fempre intrepido» (enopre for^
tc»e fempre indefieflb nel publico feniido»e da fette Galee foctili comandate dalli
Valorou Benetoo Valier » Zuanne Briani » Zuanne Pafqualigo» Z.Filippo Corocr »
Tomafo Fradello»e dalle Galee Triuifana» e Padoana fottò la dire trjone di Gafpa«
TO Spineda» e di Pietro Trabachino» abbandonarono il rimurchio de Vaflelli» e at«
t^ro i faluarfi fpeditamente con la fuga .
Il Capitan Generale » Marco da Molin Proueditor eftraordiaario dell'Armata §
jnfieme con altre Galee vedmdo i Vaflfelli nemici abbandonati da rimorchi % fi
diedero a berfagliarti •
Pietro QiK rini con la (uà Galeazza abbordò vn Vaficllo della Sultana» con tan*
to ardjre»e corrasgio» che alcuno de fuoi ncn riceuè danno alcuno»fe bene vi erano
fcpra eflb VaflclTò trecento foldati , oltre i Marinari» Intuendoli intimoriri di ma-
ftiera»che non ofarono ponefi in difcfa .
' Non volei;a il Qsfrini» che i fuoi entraflero nella Naoe»hauendola di gii j^qui-
ftata»e fottomefla; ma non potendo nella Vittoria impedir à fuoi il paffar nel Vaf-
feIIo»vi montarono fopra i Turchi difperati diedero fuoco alla munitione;ood^^
volò il Vaflello con morte di tutti i Turchine di tutti li Chriftiani»ch&vi erano mò-
rati fopra» con pericolo grande dell* ifteffa Galeazza» Hclla Quale s'era attaccato ii
fuoco nella prora ; md accorfoui il Querini colfolito della iua accuratezza» fu di
fubitocftinTo. •
Di quindici Vaflelli Turchcfchi > eh' erano nel Corno dcftro » cinoue reftorono
in poter de Vcncriani , quattro arferoda loro ftcflì» e gl'altri fei diedero in ter*
ra . Nel Corao finiflro continuandofi la Vittoria » fi acqtiHlò altri fei Virf-
felli •
Il Ca-
DE PHINCIPI LIR Xlìh 717
'U Capitali dcUe Gcteazte Fraocefico Morefini prefe la Natte Oyirana tic Tur-
du 9 cb*^ra commaiulaai da Nicolò rìncgato y che fo figliolo di Nadalin Furlan 9
chiamato Muftafla Ba£ui>che reftò prcfo anch'egli con efla Nfaucyil quale portaua^
il tttolo di (jftndc AnuranccjC direttore di tuta t v atteii] netntcì •
Lazaro Mocenigo prefe anch* egli ma Naue • Vn'altra Marco da Molino Pro-^^
uiedìtDreflraorditiano ddl'Armata. Il Capitan delle Nani Luca Francefco Barba-
ro > con quella virtiì conofciuta vniuerfalmente in luhnon lafciò cofa intentata pcfi
ben ferutré aOa Patria •
Per co(ì fegnalata Vittoria» iLCapicaiiGeoera(e>refe le ckniute Statie a Dio *•
Sbandati i nemici» parti il Generale con rAraiata»e Icgnracquiiuti. La Maona
era condotta irìmurchio da Francefco Mordtni CuMtan di Coifb * Il Capttaiu
delle Galeazze fFraocefeoMorefirfi coodnceua la Nane Capitana del renegato
detta la Sultana* 11 Capitan della guardia di Candia Barbaro Badoef vn'altto
VafleUo da lui acquifiaco fe beo prima attaccato da Gio: Giacomo (ferini di Ca*^
dia>e cofi di mano in mano condoceuaoo li Vafielliprefi alnumerovi <£odki»&.
ipa'akro ìncendiarKhe la Maona»e (jfuattro abbmggìate .
La Naue Capitana era armata di feflanta cannoni tutti di Brònoso » e Takre de> t
hauenano^quaraiitaie cinquanta pur di Broozoida che fi può comprendere la loro
grandezza •
De Turchi ne rimaferojtra morti > e prigioni oltre i tre mille » e furono Iflierati
intorno dcifiauecentpfìmianiChriftiani. >
IfOpicanòenerale Mocenigo fpteU in diligenza Giacomo Loredano Gouer*
Itator ddfaifiia Galea à dat parte al Senato di tanto felice fucceflb > che per venir
celeramente s^imbarcò in Tua picciola Fcluca^paffandocon grandiffimo aio peri*
colo fra le cannonate» e mofchettate de nemici nell'acque di r4auarin»e di Sapien*
sa^nfegiuto da Barbatticfai» da quali ft^gi miracolofamente •
In Venetia alprimo anuifo fi cantò il Te Deum, R diflribuirono demofine Jtpo*
nctuR diede la libertd a prigioni»con altri dimoftrationi di giubiIo»e di allegrezza*
' Ili qocftd breue racconto» di tanto memorabile facto» è (taco impofiibile il fai-
«ere prectfameBCe le Tak)rofe imprefe di chi v'inteniennero » i quali difprczzata
la morte» ar rifchiomo la fiu in feruitio della Patda » i nomi loro però fono gr ia«*
fcafcritts*
Luigi Mocenigo Secondo Procurator é& S.Marco Capitan Geneiak da Mar • :
. Marco daMófid Pftoàeditor eftnot^ano delPArmata •
Lu^i Mocenigo II. Pronedkor deB*Artìlata»Nepote del General fndetto •
Francefco Mocefini Capitan delle Galeazze »
France(coMorefini Capitan di Còlfo con Ifeppo Duca in Candia fuo fratello. *
Barbaro Badoer Cajntan della gujvdia di Candia-.
Girolamo Bondumier Commil&rio fopta la Galea di Lodouico Baflfo Vice
Gouemator*
, Tomi Mocenigo Gooematorcfiraordinano di Galeazza» che fcftò eftinto di
mofcettata.
Lazaro Mocenigo Gonemator eftnu)rdinario di Galeazza •
1
Pietro Qaerint Gonemator eftraordinario di Galeazza •
Giaconxi Loredan Gonemator fopra la Galea del Cn>itan General •
Domenico t^izaamanoyZaaariaBarijuaoiZuaane PakinaUgo ^QirolamoPrio^
Zz^^ li»Marc^
^rS DELLE VITI
li Marc*Atitoaio PafqiKd^OyZ. Filippo Corner» Giacomo Qgerioi» Pkoó Quetì-
m , Francefco da Mao > ÉCDetto Valier» Nicolò da Meio» catti Sopraconmi<fi
Gatet.
£>onienico Dicdo» Tomafo Fradello>Paolo Corner » Zaccaria Mocemgo»finn«
cefco Maria VicturìfZaaiine Brianni» V. Goaematori di Galee .
Pietro Trabachin» e Gafparo Spineda Sopracotniti » Ttoo di Padoiia»e hsiftro di
frtuifo •
ManfAntonio ManoleiTojC Pietro Baroui V.Gouematori (cnza Galee .
Loca Franccfco Barbaro Capitan ddk Nani Annate •
ireppo Dolfin Capitano delle Nani «
Giix^amo Battigia Vice Aniirante »
Ij GooematorìdiNatti fuhxioH fegnenti •
TomdTìron» Andrea Zane» Z. Aluife Naoagier» Marco Malii»eco»AlinerD B^
baro» Francefco Pifani» Aniolo Dond>Ztiamie Mocenigo » FraocefcoCiorauii ÌPra-
cefco Barbara ^Giacomo Fofcarini » Marco Barbango» Zotzi Mengano» france-
fco Qs^riniiMattio Calergi» Zorzi Premarin» Zorzi Polani » Francefco Vinamar
noyZuanne Caiargi «
Nella I>alniatia>(iftettc con qualche timore » che il Torcodiffc^nafle di attac-
car in vn* ifteflo tempo Zara» Sebenico>e SpaIatro»per g^apparatti grandi fttti da.
liij»e(IeBdofi;anco auanzate molte di quelle militie dcpnfint della Proojoda; mi
cefsò ogni tematquando (? vide le truppe Ottomane paflare in Viwfaeria •
DN^pò la fudetu Vittoria» fuccefle a) Procorator Mocenigo» neib carica di Cà*
pitan Generale da Mar» Leonardo Fofcoto » anch' egli Brocucttor drS^JMaioo ^H
quale applicato à impedir i foccorfì » che erano app2recchitti»pef fiottarli m Car-
nea» fi portò eflfo Generale d queft' effetto neir Arcipelago^e Ia>pecti 't\offà Tiu>
chefci» che viaggiauano terfo Canea » gli diede la caccia con qualche toc danno t
ma mutato il vento di fauoreuole incohtrario»bifogiiò ritardar fl camino^fi^gen*
do in tanto i Turchi in (icuro»e I*òcca(ione i tiottxi di nuoua Vittoria •
I Succhiotti inCand ia tagliarono i pezzi queiTurcbit^mandati dal Ba6i della
Canta à rifcbotere il tributo. Vfcirono i Veneti pili vohie di Candk » fotto ì3MK^
dotta del GiIdas>dando fopra i Turchi con lorograue.danno •
Portarono i Turchi da piti parti foccorfi alla Canea » benché la ▼jgi[anza>c dili*
genza del Geocral Fofcolo fofie grandiffima ..
Da Conftantinopoli véne i Venerìa va Dra^omano del Ambafdator di Fran»
ciaipoFtando diiierfe propoiitioni alla Ilopublica con qualche fperanta di pace r
fri quali»fu vna di mandar vn nuouo Bailo» noave ne eflendo (lato alcun altro dò*
pò la partenza del CanalliecGiouanniSocanzo ve fu eletto il Caualier Giouanni
Cappcllo>che arriuato i quella Corte t fa aocolto diuer£atmente dalle concepute
fperanze fondate su le relationi del Dcagomano..
Girolamo Fofcarini General in Dalmatia in luogo del Proc.Fòfcolo fenipre in«-
tanto alli vantacgi della Rep. applico l'animo alla piefa della Fortezza di Dnare »
portatofì i quejla voltaidatti gl'ordini propri)>occupati i pofti vicini vi pofe rafie-
dio^ Alla moda delle noftre armi » fi vnirono i confinanti in ìinmeto di tre mille
itCfo il commando di. Daniel Bafsà>£b8gettoftimato perii proprio v2Uo0e»e per la
Tirtu»e fplendore di tre altri fuoi fratelli > che in vn*ifie(fo tempo goderonoi primi
comandi dell'Imperio Ottomano»foftenendo vno di eili la carica di primo Ve(dr »
raltco quella di fia&d di Buda» & iltcrzo quella del gran Cairo • -
4 Siine
DE PRINCIPI HB.XIH. 741
S'tocttniiiaroiia qucfU tcHo i noflri per foccorrer ì Aflediati » ittaccar^ i Ve-**
fieci > e farli slogiarc ; mi incontrati brauamcnte da Morlaccbisfl 'Comindd4a
Battaglia con le Mofchettate > e fi profegui poi afpramente con l^armi bianche >
con e^al coftanza di morire > prima di ceder il Campa • Ma IddiOf fanocendo
la cauta de Chriftiani j fece» che dopò due hore di opinato combattimento #re*
flaflero i Turchi totalmente rotti 9 e fuggati 9 con morte di cinquecento • e cin-
a nauta di loro» cento cinquanta fatti prigioni » con acquifto di molte infegae » ^
i ricco bagaglio > con canaUi > & armi . Fii grande qucfta Vittom anco ìxl ri*
guardo del Comandante Turco fuggato «
Gl'alTediati > confidatifi nella Fortezza del (ito» che grafficuraua da ogni bat.
teria » tutto che in ?arie maniere combattuti 9 perfifteuano coftantemente nella
dife(a • lì General Fofcarihi rifToluto d*impadronir(i di quella Piazza $ fece eoo-
dur il Cannone per llrade innaceflibili per batterla , il che veduto da Turchi » eC-
pofero bandiera bianca» e fu accordata la refa > faine le vite i gl'aflediati » e eoo-
cefle Parmi d foli dodici di qnei Comandanti. .
Alcune Fulle Armate à Narenta G pofero a corfeggiare il Mare ; mi vennero
aflaUte» e prefe da noftri» com.mandad da Alelfandro Sur.'ano giooine di srand'-
cfpettatione 9 che hauendo fcruito la Republica come Qouemator di G^ea > 8c
all' hora Proueditor di Macafca > volie interuenire fopra ^la barca armata > alla
diftruttione di quei Barbari CorOfiri; onde coleo di mo&hettata nel petto «od
fine del conflitto» e della Vittoria» terminò gloriofamente la vita •
In Candia » doue era Proueditor Generale del Regno » Giacomo éz Riua» fé*
§uniano gionialmente fortite» incontri»& altre fattioni»con vantaggi de Veneti»
e danni de Turchi»de quaU ne reflauano»mortiiprigioni» per il valore dd Gildaw
con acquieti di ftendardl» e molte prede •
H General Fofcolo afTediò 1* Armata Turchefca nd porto di Rodi^ma ricemi-
ti il Babà Generale di efTa efpreffi ordini dalla Porta di vfc ire » e portatfi al foo-
corfo di Canea»doue afpettata Poccafione» che parte della noflra Armata s'enLj
aUontanataj>er andar A far acquai rinforzate cinquanta Galee ne vld felicemé»
tc»e.andò alla Canea » doue sbarcò gente>dinaro» e prouifioni»doue4nnanimitiì
Turchi per quello foccorfo>ritornorno fotto Candia»che fumo kmfitt refpinti »
e ributtati con grane loro danno»e(rendo in vna fortita»refUto morti denoftti ii
Baron di Crofen Comandante Bauarefe •
Acqniftorno i Tu rchi il Cafldlo del Sdieno •
Il General Fofcolo>a^rauato dal male»chide licenza per ripatriaretche gra»
tiato dal Senato > clefle m Tuo luogo Luigi Mocenigo Secondo fuo preceflbre •
In Confbntinopoli > quel barbaro gouemó > pretendeua > che it nuouo Bailo
Cappello con il fuo arriuo hauefle portato ancora la^eflìonedd Regno per far
la pace : onde inuenrate delle loro fcflite vanie fdolfero ogni trattato» ritenendo
quafi come prigione il Bailo in AndrinòpoU •
Il primo Vifir con la folita fuperbia Ottomana fcriffe alla Republica ricchie*
dcndole quella ceflione del Regno-
In luogo di tifpofta» fi apparecchiò la Republica più viuamente alla difefi
delle piazze » che ceneua in Regno » armò nuoui Legni > e fece molte lepate de
genti.
.' U Ducadi Parma»efibi al Publico jl Prencipe Oratio fiio Fratdlo»che rìceuQlo^
al feruitio dcl>. Repcòlica condufle tre milla Fanti*
Za } ATine
72^ DELLE VITE
A.'Kktm tacita diede in yiii Toste <loiiecnbliiimkiiae'9 che Meet
fiiocoJcfe tutUt roiicnaiido efli Torce «
i]i<IaiKliaaiuaera ismafe abl^^
fiofte a^K>ftftCtcncnte.octo miccbie xtefc oél Magazzino ajppreflb ia Portadi
S.<}iO{igio> ckMK fi laoorauaao le Bombe 9 e k Granale a t^
non treiò quattro perfone. x
- Per la partenza dd nuooo Capitan Geocrale Moccnigo 9 & aniiaiooo molci
kgoife^flb e (oetih*9 €<m mold ap^aceccbi oecefl*^
. Ottenne la Rcpublica dal Sonìmo I>oQtefi€e ma Iettata di dné imUa Eancff
xoAdotddalMaircfadelmiiketttioFaccfaiKttt^. ' ;
Conduflfe al proprio fetuitio il Mjrchèfe AlèfTàiidro Borrii £unofaCi-
4>icaao»che baueuamilitaroinQBicé Prouiinitd^JEuropacoQ^ainflMftàgiòlia.
/ I Turchi con alarne Fufte y e Bacdie armate d'Antiuerì 3 ài DiAdgaùf ài
.Santa Maura re d'altri luoghi dell'Albania rfcirono à predare iieU*A<nàdcOi
e ad*infeftar la Nauigationci per il che fieleOe CapttanoinGcdfo Antonio Bar-
<baro. • •. ^- • : "
Fu anco fpedito Cenerate delle tre Ifole Bernardo Mordini » gsi Capitaao
^elle Naui aroute .
Entrarono i Barbati nel Terràiorb di Zara in gtoflb sumero per predaiet &
inferire altri danni; mi aflaliti da Moriacchi in tempo di no(n:e»ne feoero ài loco
gran ftraggci reftando» e rotdi e disfatti •
: ' Anche (otto Perafio» riceuettero i Turchimolto danno i dove ciano rra/corfi
J predatele perderonodiuerfi Legni in Marcjtolti loro» e dal Capitan di Gotto*
f dal Geticrale delle tre Ifote.
* Lorenzo Dolfino Proueditor Generale delUDalmatiat Senatore di tutta in*-
4:egrst^> di gran ▼ktiì 1 e valorej-applicato fen^re al ben Puòìkot ic alti vantaggi
ddùa Patria) vedendot che non reijlaua altro ricouero à Turchi di qtui da Monot
che la Fortezza di Clino > cfuale veniua da: loro del continuo fortificata > prcffi*
4iata» e munita 9 con ìrafpòrti tontidui 9 e confìderabili di munitioni > e vioeti #
.pensò con matura prouidenza alla forprefa di eiSà Fortezza > per ieuar a Turchi
. il commodo 1 e l'occaiSoni di nnoui ìtentàtiui 1 e per apportar quiete alia Pco-
uiiecia^ .
Tenne di ciò il Generale confulta di guerra in Zara>& approuata con appland
rimprefa » fi trasferi 1 Scardona > doue raccolto > e raflfegnato TEfocko > confi*
.Aentedi cinque» in fei miUa combattenti» ì& (pwic verfo Clino # prouifto di tntte
lecofipneceflarie. ,
Partì i*£0ercito alli 8. di Marzo 16^4. egiònto à Clino »fi prìndpiò i batter il
Borgó>ndquaks'attroiiiuianofeicèi)toGianizzeri» e continuò la Batteria tre
-gKMrni conunui • "
• Per ordinede' Comandanti > fa lonato di U il Cannone > e portato rincontro
alla Fortezza fopra vn Grebano per batter quella » che caduta eèa Fortezza » ca-
deua nectflariamente anco il Borgo; mi trOuatala tcÌTapiénata»e ben guaniatl»
non riceue alcun ^ocumaito » con tutto » the folle berfìi^likta incefiantemente»
iinzi che per la frequenza de' tiri» crepò il cannone pia groflb •
In ^uefto mentre auuifati i Comandanti) che veniua^ vn s^ttó foccorfodi
'Turchifaittefero allai-itirata delCannone» fpingcddo oltre il Fiume Biitifm'zza la
Caualieria per trattener l'ioimico •
* ^ 4 ITur-
:<.
•l'i ' •
•» »
DE PRINCIPI LIB. XriL 72J
- 1 Turdu^anozatìfi m poco nomerò t fofcro di ritirare > {fonando i nofkf òue
diTcgnauano 9 che fopragiunti poi dal groflb in nomerò gntndìffitDO ? ft affiditi
cooctnpfiDd terribtle^reftatooo eftinti h valorofi Capitani Conte CeUò Aooga^
dro 9&il Gooeiiutcr Orario Temi che (bftenncro la carica con inaediintt
prodezze.
Motti qoefti doe ralorofi fb^gettiyreftò ftfgata fai itoiba CaQalIena4)onendo^
fiiii cociimione ancoparte ddriiifanteria>non mancando li Coniandanti>& O^
fickli con c^ lon^ sforzo di fern:iarIa;^dlando però ne toro pcAì gl'Italiani > fit
Oltramontani» comandati da brauiflimi Capitani» aTpettaaixi axrs^gpoùimé-
te f kmatcò^e diSéfidendofi brauamente eoa Yccifiooe di piti di Sco.Turchi^che
infine mancacagii la manicioae 9 fi f etme all'armi biancbe^ od opali non potendo
tefiftcreafjtUnerograndifimode oenncì^fiirooo parte tagliaci Spezzi » altri
firtdiicUàiii»& altri fiiggati» . : '
Si portògenerofamente il Goaernarore Gio?Battifta Dotto da Padoua» il
auale difieodendo corraggiofamente vn canoooc # li fò finalmeate kuata la Te-
fia con perdita di eilb Cannone «
Reftarono de noftri tri mortijferiti , afioggati nel Fiume » & fatti Schiaui ix^
tomo i doeaiMa #
Li medefimi Comandanti (kU'Metcito/oprafiitti dal nnmero srande dene»
inki^e daitalcoróifiooe de ficddàtÌ9ftironoqeceiIitati i ritirarfi» il che fecetp ton
qwl m^ior ordtner che jpootè proaeaire da) loro vatortf e prtKlenza •
àmàmo àtWialk lice nicce£K> il Generakicfe fi rìcrooaoa à Scardonaifi trat>r
tenne itidne giorni i raccc^er le MiHtie sbandate» nel qual tempo capkomo
pid di mille cinquecento fanti>& afsai Caoalkria>okrea moic'alcrij che fifalnàr :
tono ne luoghi pid vicini #
In Candia Cnftain Baisi di Canet » tentò pnà tolte ài afsalir Cand^a ith^tà
remfm ributtato con perdita^e danno de Tuoi Turcbi «
Inttfo il Gennai Fofcofo i che l'Armata Turcbefca dooea vfamnniMrora di
Legni< ben montata ài gente per portarfi in R egno » imuò a Dardanelli it Capi^
tandeile Nani Ifirppo Dolfioo ccn doe Galeazzeie quindeei Naui da guerra^ 8c
Odo Galee fattifi^
Fu^datta soft ra Armata m tal Capo 2orzi fiiandu,e pafsò a Tutchisdàdoi*
gli minuto conto deHo ftato»e della quantiti de Legni» che fonnanaaola noftra-
i^noats » efortaodo il Capitan tiaùk ad vfcire con ficurcaza di dis£2r]a»e>
^Bicerhi.#
Vfci il Bafsà con tutta rAnviata»ch'eìra di qnaraota dnqtie Galee» fó JVfaone>
venti dne Vaiseni»eilmern:lKi^;aiKuii itrmatr*
Il BaTsd vfcito nel far dell' Alba i portato dalla corrente dell"^ acqua $ abborda
di (iihìro la Galea Capitana de) Proueditor Francefco Morefini » e la Naue Ca^
Eitana del DoMno»)a qoale combattnta da tam' Armata nemica fece inctr dibi-
difefa»e refiftenza ; mi finalmente perduta molta gente^e mal trattata» che .?i
' cntraua Facqoa per rappeftarei era laftato di perdcrfi » fé non renioa foccorfa
da yna GateupaUiC daHa Galea Padoana» contro k quale andò vna Maona cook
tanto empito^be dopò fieriOmio comfaartiaiento»reftò per le Cannonate rotn^
batta»e fomnier£a • Anche la Galea Capitana» dopò vna hmp^ gagliarda difib«-
fa>per non reftar preda de nemici» pia toftovcbe renderfi dauo fiioeo alla moni-
ticHicvo!òinaria*
Zz 4 L'ifte£K>
7*4 DELLE VITE:
L'iflcflb fecero due Natii » cioè r Aqtula «fOroi e l'Orfola BoMncntnta» dopò
taaz^fC braoiffima refiftenza •
&i^ gran perkxrfo di pqrderfi aoco^riu Galeazzamu foccoria d^
Wyfi niiroiio ambe due contro i Qcmici>che ne fecero di k)ro ftragg^
L'Armata Nemscasrìtrouato cofi duro inconm>>bencbe tato (upenocedi Le*
gni>e di genteseJTenckwi interoenute nel cooflittoiche durò mto
tre alTArmata Yfducome fopra» anco le Galee de Be\r> e Vaflelli BattoeTcfaf t
che fi ritrouanano fuori del Canale ne porti del Tenedo^e di Troia»fi ritirò par*
te i Metellino^e parte 21 Scio •
Perdettero i Veneti in cofi terribik conflitto due Galee , doe VaflHlii patto
arfi>e parte fommerfi» fenza»cbe ne pemenifle alcuno in mano de nemici.
Morirono in qoefto Marìtimo Combattimento sii ProQeditorMorefiBf>Se-
baftian da Molin> Gonemator del Vaflello Oricìz Bonaoetura» e DanidMore-
fini Alniirante fopra la Naue Aquila d'Oro^oltre a tre nulla foIdati> e mannari •
De Turchi morirono molti Capile più di lèi milla di effi^reftando ferito ilCa-
pitan BafsiKron perdita d'vna Maonas tre Galee» e due Vaflelli Batbareftbl la-
datii fondo. i
L'Armata Veneta » dopò cofi fanguinofa Vittoria j fi ritirò alIUbla di Paris i 1
dooe fu rinforzata di 4.Natii>e di 4. Galeazze>e fei Galee fiottili • I
Si parti da Venetta in quello tempo reietto di nuouo Capitan Generale Lui-
li IL Mocem'go Procurator di San Niarcoiaccompagnato da molti L^i cPcgni
K>rte % prouecmti di gentcì munitioni)& altri appreftamenti»cóa moke dinaro »
condu^ndo feco il Prencipe Oratio Famefe» u General Borri» il Cote Gabriel*
ti>e molti Nobili Patriti; .
Giunto nelle acque di Cerì^Ojfi rnì con lui le Galee auffliare del Pontefice ^&
di Maltaipafiatopoi neirArcipelago>furiceuutodall'i^au Veoeuycon IcgoU
e dìmoftratioiii cu grandifiima allegrezza •
La maggior parte dell'Armata Turchefcha ritornò m Coftantinopoliie lano-
Ara con ilGenerale fi ritirò in Càdia>doue nella fine di queft*anno i6$^6ìccdSé
la morte del fudetto Capitan Mocea^o» dicendofi>che per la fiima grande^ die
faceuano i Turchi di quefto Signore in fegno di duolo» n faceflero redeie Je Ga*
le de i Bey In fifta di Candia » con Tinfegne » e goamimetiti neri » (ha/binando le
bandiere per acaua>e che Fifiefso facefse anco fe milide terreftri •
Sopra u VafseI]o»che condufse si Venetia il Cadauere del Generak>Teniie aft-
co il Prencipe Oratio di Parma » infieme con il Conte Ferdinando Scotto > re*
ftando in iiio luogo General del sbarco il Marchefe fiorrì •
Succe(se nel Generalato > in luogo del Mocenigo » Girolamo FoCcarini 1 fiato
Generale in Dalmatia .
Il Capitan diColfo prereTnaGaleota»e dodici Ben?antint Turchefchi nel
porto di Lepanto » liberando quei contomi ^irinfèiTagione » e rapine do
Corfarì •
Tutti quefti fatti di guerra» in terra» e in mare» in Candia, & in Da Jmaria, oc-
corfero in vita del fiidetto Doge Francefco da Molino » fotto il quale accadero-
no anco altre cofe » che fono le arguenti *
Il Cardinale Federico Comaro I^ttiarca di Venettà rutuntiato Q Patriarca-
to, fi rkirò in Ronu, dooe anco morfe non molto dopò • In osi luogo fii eletto
Gio: Francefco Morcfini» che riue al prcfente •
Per
DE Principi lib-xiil 7Zf
Perla gaerra fieriffima tnòrsamdebitainente>e it^iuftameate alla Republica
dal Bari>aro Ibraim gran Turco j ftl propofto di &re Procuratori di s. Marco > e
fiirono decorraci di efsa dignità fotte U|uefto Doge gì' infrafcrìtti Gentil* huo-
mini Vcnetianiy con ventimilla>e più Ducati» l'anno 1^45.
Luigi Morefini fratello diGio: Francefco Patriarca di Venetia fu-
<tetto»e Padre di Donienico>Giouanni> & Agoftino
Andrea ContariniCanaiierFigliolo di Catto Goptarini Doge
AlmoròTiepok)
Nicolò Corner Kr .
Luigi Mofio J-*
Del i6^* Luciouico Michiel
Del 1647. Luigi Pi(aai .
Gio: Lumi Malipiero
Del 1648. Ag^oftinNani
Del 16^9. Liugi Barbarigo
Angelo Morefini
Leonardo Pefaro Nepote di Giouanni Pelare Doge
Francefco Pifani
Paolo Querini
Paolo Bel^e
Gio: Battifta Corner Pifcopia
Iacopo Correr
Benedetto Soranzo
Sihieftro Valier figlio di Bertucci Vàlkr Doge
Vincenzo Viaro , '"
Luigi Mocenige
Del 1650. Vincenzo Gulsoni Kr. 1
Lui^ Mocenige
DanklBn^^in
Francefco Grimani
Del 1^51. Giulio Centanni figliolo di Donaenico Centariniil D(^>cliegle-
riofaniente viue al préfente
Lorenzo Gaturielli •
Cittadini^e de
Dd 1646. Adi ip. Luglio
. denti.
adi 19. Ago&Oi Gioan Paolo > e Fratelli yidtogrhf9n fueì figlioli » e
defcendenti •
^ a4.Agoflo> Pietro» e fratelli Zaguriycpne (opra •
adì detto Ma ree Ottobon» ch'era Cancellier Grandei con fuoi
Figliente defcendenti. ,
adi dette Alefsandro» e Fratelli Tafca>come fopra .
adi dette Gio: Battifta Rubini»coQ fuoi figlioli>edf fcendend •
adi dette Alberto Gozi>con fuoi figlioli^e defcendenti •
adi tf .Settembu Agoftino^e fratello Concio come fopra •
7.dette Annibale Fonte con fuoi ^gliobe defcendenti.
la.det*
yis DEL L£ V rr E ^.
iixletto Chrìftni^frardliMaitìiirUì.
2i.dmo VafericKC fnocUo AntdmifSegretatv dd Senato c§
loro fistiolHe defccQcfetfff »
>8.Nooetnb. Attibiogio Lombtia con fax G^Ho&téctódeatì^
ad) detto Gio: Aiidrea»efnmili Gatti comelopra ^
Del itfl47. adi lOwMarìo Pietro Zanobio >a/fiioiiiglidlifede(cendenti»
5.Geaafo Bortolamso BeHoabcddceadenti *
Ddid4& adì i»MarzoDomenìcoSunaibSegretarìodd Senato co^i^lk^
Ujcdefcendenti»
adi 19. ScttetnbXìia:6atti(U>e fratello Macardfi eoa foro ^Solb e
defcendenti*
adi i^iJ'Iòctemb^GiorBattiftaie fratelli BoafikUnbCQr loto ^^ e éo-
fcemfenti» '.
adi I ^.DecetiibwGiot Giacomoie fratello Zanbefliicoii figltffi tooi »
e defcendenti »
adi 7.Febraro C>ratio> e fratello Feramofca > coti Iorofiglioli>e die-
Del 164^ odi xj. Aprile Gioan Battìfta > e fratelli Bctcgud, a/foto Bgìioli > e
defcendenti .
adi detto Gioteppc »e Fratello Crocea am foco %lioli j e de-
fcenaentt..
adi 27.Giugno Gafparo Toflfetti con: fiioi figUob' $ Nepoci r e de^
fcehdenti*.
adii&Nouem^MarfflioSanta Soffia coTuoi figIio& edefcedenti .
adii»« DecemUVincenzoie Fratello Fini ^00 loro figUoli^delcetH
dentt*.
Del i^ov^ adi ij. N<arzo Lorenzoicon Tuoi ^ioli»e Ncpoci MiiselB»^ defeco-
dienti^
Del i6$i^ ad 1 1 r.Giiigtio II Cote ludouico Maninfco Tuoi figlioli^ defcedetu
adi i7.Gertnar.Pìer'Antonio>e frateMi ZomSc^rtanj^del Seoatoco
' Iosofigliolr>e defcendenti r
Del i6%2^ adi 14. Aprire Gioan Battifia t e Fratelfo» Brefisa confoio %lioli 9 e
defcendenti^
adÌi$;.^Mottemt>kIl Marchefe Bernardino Ghiraidìoi eoo fiioi &
ftiolifCdefcendenti .:
CaoaUieie Bònifìicio Papafauajcon figlioli Nepo-
ti fuoii^e defcendenti «
ad) 9 r.* Genaro n Conte Giroltoi# Cànaazaie Conti Ixoni
figiiolf>e defcendenti •,
D^s^57»^ ade t.Uttio Otrauian de Medici SegeéhuMdìd Seiùào con fuo&
&liolo>e dcfcenécnti ^ '
adi I jr.detto Cior Andreaie Népoti ZSanardi con lòto GgHoU 1 1^
defcendenti.. * ,.
^ adi 1 j:.d(ecto Alefsandro , e ftatetli Z^echi ^ coir loco figlioUs e de-
* f
adijadetto Gio:Antoni^ e frattifiOondifiorofogi con foro fi-
glile deCccndcmi..
adi 4.
D E PRlNClPr UB. XIII . 7Ì7
»-;•.«■«.'
tdt ^.Maggio BortoIaineaStarioiOon fooi figiiolucddc
. adi&Giu^iìraiiGefcotefiiNielUCoimG^
€ddcmàmàp • -
ad) 19. detto Gip: BattilU Mora con boi ^kdi^defccndcc^^
adiil.Agofto^ioalòCofKkihncrconAioifi^^ ,
adi xtf •Sectiei»bwGiotiaiim<laUa Naue co (boi fl^
Pdx^H* adiix.l4igik>f GafparodeIjacai«feBCdio>coniordfi^ e.4o<^
Scendenti, \ . > .. . ,
adì i7X3cniiaro^Leoiiaidoie£:acefli^MaiIec^ loco^cdc^
fcetidieiici«
adÌ28^decto Antpmo».e fiatdli Pioaeime cpn^lioli i<m>9 e 4^
fccndenti. ^
"^ * ' '>liCoiieIlafiiaraagiianÌQ[iaflb*
(oc fpefe » condotti dal Conte RoaareHif e
^ L'anno 1640. li 1 1 . di G fogno vigilia di sant'Antonio da^Padou^uaTiipceft ^lOr
co ne* Forni felici vidnoaffl'AifenaleiCondaaaoconfidcrabile, . .
Vcrfo a* tre Porti a! Cauallino 9 e d*intomo a quei iaoÀi^G videro il fòdetito
anno gran nuuole di Locu&e^chd diuorananò f EibeJe Biade»fpo^iando gTÀl-
beri di fixmditc fratti» che per eftirparle»e diftragerle» (ìirono fattt dal Pnblico
molte pronifioni «
Marco Ottobon &tto Nobile Patri rio» laftjò la carica di Cancellier grande >
•1 qnale fuccefse Marc' Antonio Bofeadlo 9 mertteuolédi tant' honore per efim
iUto icnpiegatoj>er il corfo di fua vita in fernitio della Re):
pieghi dlemi di Se^retaricidi Eefideiize>e d'akri importa
Venoto i Morte il fudetto Bulenetto Fanno 1 tf$o. il mefedi Marzo» (ù cletfi»
io Aio loogo ^l^ftino VianokgenciUdBmo Signofccolonod^ mentile ubi^b&ftt^
ne la carica con gran decoro. -^ •
Setedar Baisd^che prefela CaneaifiMatto ftragohre nel Serrarlo da Ibcainb
per mm hauer vohitoritcNiiar ìnRegno con jmooa Armatale foccorli «
Socceised aoédi Maggio itf^S.la morte di Vladìsiao Sigifimoodo Quarto ^è
di Polonia. IalQOgodelqoafeittdetwilPreiicipeGio:.Ca(u^ bio.lra&dlo»
ch'era Cardinale,
Ibraino Gli Torco fd Aranciato nd 5erri^iodaGianÌK»ri>fuccedcod«git
Ecmetluo figliolo in et2l di fei anni « ^
CartoStoardo primo Ré delia gran Beit»u ( (enaa esempio ) fii £MtPd
picare neUaPublka Piazza di LondraJip. di febraro del 1^49. condannatala
ptoprìj fudditi •
Pa(s6 per malia Anna Mariafi^ioladeirimperatotc desinata (poradel Ri
Cattolico» accompaanata finoi Milano dal Rè d' Vngheria Aio frateflo «
Segui anco altro Matrimonio tri il DucaCarlo di Mantoua » & KabeBa Qa^
fad'itoflria Arcidochefla dlfproch «
Il Sommo Pontefice Imiocentjo X^poblicò ilGicbileo dell'Anno Sann>>Ìojir
tofhi:fi(^ia5.anfli«
Gefait prende per Moglie Eleonora GoniagaSoreUadel Docadi Mantotia»
chefii'
72^ DILLE VITE
che fU jiiwcooafa 9 & accompagnata» per ordfoe Pt4>^
Moi^Hni od pa(ÌMr per lo Scacò»coQ(pfeiidofie»e decoro "^
AJii %6. Agofto 165 j. Diede Tti folgore nei Campanile di San Marco ne] cw
rode vicino alla LofiKecu» che rìgnarda PHorologiOi con canto empieo» cfae r^^
pendo quella grofiwtt moragh'a» le ruineiicbe caderono » fracafsomo li coperti
ài quelle BocteghCfCbe ri ftatmo Ibttoi & ammazzarono vn Bott^hiero»& til#
ragazzo» die dipalÌMiggio fi era ini fermato »reftando tre altre perfone mak^
mente oficfi «
fa éood fotftKl miefto Dòée » assegnato alle Monache fcuate daHa Canea >]1
Monaftero , e Chieia pofti neU* Ifola di s^ Semolo» doue abitauano già altre Mo-
nacheidie (Urono di f jt lenatctc pofie alPHumilta» Panno 161 ; .'
Nel principio dell'anno i tf 5 5 • che ftì alli j. di Gennaro morfe il Santo Padre
Innocentio Decimo ageranaro da §ranni» & daii'iofermità»in cui hiogo A crea*
to il Cardinale Fabio Chigi Senefe il giorno 12. d* Aprile .
Finalmente dopò haner fedato anni noucic alcuni mefi nel Trono Ducakive*
ne amorte il buon Prendpe Molino» amato voMierfalmente per la fua pietà» ca-
riti»e diuotione. Nella pompa hinerale»fu in Santi Giouanni»e Paolo>lodato c^
elegante Oratione Latina da D.Iacopo d'Amore Somafco ^Stando il Cadaucrt
fcpolto in S.Ste&no» ne monumenti de Tuoi Maggiori •
CARLO CQNTARINI DOGE IXXXXDC,
ANNO itfj5.
FV* eletto in luo^o del Molino» Carlo Contarini» graui/HmOie prudentiffimo
Senatore»benchc egli non dimanda(se tal Dignirj» eche non tofse Procurar
toreicontento di veder Andrea {iio figliolo fapieii ti (limo Senatore ancb*cg/i»e
Càualierc»e Procurator di s. Marco. Fu egli eletto li ly.di Marzo id55,con pie-
nezza de voti»e con (omino contentò di tutta la Città •
Due giorni prima oeirElettione di quefto faggio Prencipe» che ftì la fera delti
^^.óccor(c in Chiefa dis. Marco Tnca(bfntic(to»e memorabile . Qiiefto^'orno
Srimaèfolennifflmoin Venetia»^ perefser confacrato alla Madre di Dio per
i -Tua Annuntiatione , si anco per la fondationc di Vcnetia» principiata riftcfso
giorno»ne)l'anno di noftra falute 42 1 . Accade anco il medeflmo giorno ilGio^
ucdl Santo , la fera del quale vanno per antico vfo le Scuole grandi con folenne
pi^èttfìtìtK alla Chiefa di s. Marco » doue fi efpone ad ogn* vna di e&e Souole il
Sangue Miracolofo di Chri(lo>che iui fi couferua .
P?r la concorrenza adunane di qudte du$ folciiiiiti > concorde anco maggior
popolo deli*ordinario»e in Cbiefa»e nella Piazza. E' ordinario medefimamece in
tempo di Sede vacante>mentre danno raunati li 4I. Elettori del Doge di tenerfi
chiufe le porte della Chiefa di s. Marco» che diTcorrOno nella Corte del Palazzo»
che vicn cuftodiro dalle Maeftranzc dcir Arfcnale. Accrebbe ancora lamokicu^
dine nella Chiefa vna piouetra»chc cominciò a cadere fui far della notte» la qoale
fpinfe gran parte della gente»che s'attrouaua in piazza»inefea Chiefa: Ondec&-
parfa U prima Scuola>iion potédo cfalare ti Popolo» ne dar luogo dalla parte del
Palaziopercfserlc porte chiufc perla caufa comefopra; La porta maggiocc
inpcditada chientcaua» & v[ciua> fi formò qui vngruppodtgente»& vaaSalca
cofi
DE PRINCIPI LIB. XIII. 727
cefi grande 9 che rcftanono foflbcate da cinquantaperfotie fri Donne» hiiomini $ a
putti» con due Gentil*haomini» equalch*altra pcrfona di conto» oltre i molti aUri
nmafti di nuniera oofi rifenctd»che ò morirono in qtialche fpatio di tempo » ò rè-
ft<Ntio imperfetti •
Dopò l'EIettione del Dogc>(i mandarono quattro Ambafciatori d Roma » a cò^
gratnlarQ col nuouo Pontefice in nome Publico»e forono» Giouanni da Pefaro Ca«
uaUere»e Procurator di San^Marco » Luigi Contarìni» anch*egli Pròcurator » e Ca«
ualiere» Bertucci Vallerò Caualiére»e Nicolò Sagredo Caualiere » che s'attrouaua
ordinario in quella Corte» andando in fuo luogo Girolamo GiufltiniaiK> » che pat-
tina dalla fua Legatione dell'Imperatore . Effondo anco ftati creati Nobili Patri*
tij» il Fratello» e Nepoti di eflo Pontefice dal Maggior Configlìo li i j. Apri«
le 1^5^.
•Era di gii pmicoda Venetia il nuouo CafMtan Generale» Girolamo Fofcarjni»
con molte Nani Am[iate»foldatefca»e copiofe prouiiioni di viueri>e da guerra » per
portarfi in Candia .
Prima del fuo arriuo » il Proueditor Morefini » infieme col General Borri » entrò
neir Arcipelago doue fatte molte prede de Legni Turchefchi » s^impadroni anco
deirifolf d*E^na» con priggionia di joo. Turchi » che furono podi al remo in rio»
forzo dclfArmata»& il Iuo8[o»reftò demoHco •
PreCa» e disfatta Egena»nfoire rifteflò Proueditor Morefini di far l'imprefa deU
la Citti»e fortezza del Volo ; rimandò adunque con le Galee fottilii e Galeazze ad «
attaccarla • Il fuo recinto era di muro i colpo di Cannone » era difibfa da due Tor-
rioni»con vna Cittadella»beniffimo proueduta d'ArtiglieriayCome era anco la Cit*
ti»e d'ogni forte de Armi » e numitioni » veniua commandata da vn Bafsi» e da vn
Agi» i quali con la lor foldbtefca (i pofero corraggiofamcnte alla difefa » mandan-
do fnon detlaCitiA le Donne» i fanciulli» & altre perftme inutili » fcarioatxlo furio-
imeiitc la loro Artiglieria contro le noAreGalee .
Il Prooeditore fatte sbarcar le geot»» e ordinate in fqnadre dal Colonnello An-
drea Brittone»mentre quefle attendeuano di fnperar la Citti » veniva anco berfa-
glsau da Canmmi delle Galee»e Galeazze .
< Ps»flo£nalniente ilPetardo alla Porta»e datta la fcalataxia doe parti alle mura »
atterrata efla porta » ettatHx>no le foldatrfcbc cosà empetuofamence» che intimo-^
liti qudU» che diftmdciano le mura» le abbandooaronoyr^ftatidooe molti di efli
Tccin nella fuga • ".
^ Prefa la Orni» fi principiò ad*efpiienar la Cittadella » netta quale fi erano ritira-
ti i Turchi in groflfo numero» rifoluti di far braiia difefa : Mi veduta da^ueì^nv
mandanti la ltragge»che faccuano i Veneti de fuoi»il pericolo nel quale fi ritroiui-
nano» e confiderato » che il foccorfo era lontano » deliberemo di uluarfi con la^
fuggasdifcendendo con fcak nella Campagna da quella parte » che non era attac-
cata da noftri. Abbandonata la Cittd» e la Fortezza» e laiciatala in poter de Vene*-
tiani; vi entrò il Proueditore » ritrouando in quella Piazza venti, peszi di Cannone
dibronzo>c (ette di ferro» e immenfiti di bifcotto ripofto in ventifette Ma^astni t
che douea feruire per T Armata in quella Campagna^ del qualecaricatele Galee »
Galeazze» e due Saicche acquiilatcjinfieme co i Cannoni» Armi> polnere»e quanto
di buono»e pretiofo» vi erai vi pofero il fuoco » mandando in aria le Mofchee» e ói-^'
l^i'i^^i^o i Torrioni co* Fornelli » aiutando ad atterrar le mura con le Cannona-
ce • Cosi in otto foli giomi»dal valore del Proueditore » e ^gl* akri ooiamandanii
fùfat-
7z8 DB L L 5 yiTE ;
fé £a^o Tn*acqui<to umo ioopocttottie prtimi i T^
oén comaiodOfC^ molto vùlc « Siicceic queftofotto allt 17. di Mano ddF jqm^
lupetto i6ii.nsì celiale iiKNÌraiuidetx>ftrf lorornaa ctfKiiUQtifaklac^ e dacettfo-
fttiti « De Tarchine pcnronain buon numero» reftandoae molti prtfi ddUaati^
poialRcmo.
Ritiratifi in Marci Vincitori 1 mentir la Citte ardeua » e ditocaua dx tntte le
|iartt viddero in vna vicina Montagna il Bcglìerbei della Grecia» che con £ci milù
perfone» ftaua anch^egli mirando llnocndio •
£ra in qucfto mentre arnoato nell'Arcipelago il Capitan Gencn^ Fofcattni» e
proueduto ali*^ occorrere di Candia » haueafpeditopAte deU* Annata a Cttrdi-
nclU» fermandofi egli coUimancote i S.Gioigio di Schiro» meditando di far quii*
die fcgnalataJmprefa in feruicio della Repuolica » e di tutta la Chriftianid : mi.
aìÒTaliia da febbre malignasi in pochi giorni refe lo fpititQ i Dia aBe bocche
d'Andro.
Mortoil Pròcurator % e GeneraHlOmo Fofcarìni >li fu fuftituieo Lorenzo Mat*'-^,
ceUo»Sraatoix digiraovirtib e valóre» coo^mtaro fui Mare» e che s'era tronatoiti
tanti combat3timenti)^eiatanteimprefcgrandiiripottandonfifemprcgfan lodi»
iTSraii Turco fattoGeneralc della fiiaArmau ZamaiiMuftafiBafsa»lo (jmtè
lerfo k bocche de I^ardaneUi » con fcfiàiita GUIce fottiliiotco Maoo^^
da euen:a«e Teffiinca Galeotte ^
Si trouana i.<|aeUe bocche it Capitan ódk Naui LaaaraMoofin^ %iltemtdù:
Tkrchj» coi^octo Galee fottili» due Galeazze» e trenu Naui •.
Il Bafsi Generale »iK>n (limando T Armata Veneta » pcrrttrooacfi e^i tanto ìik
periore>di Legni» di Gentcì^diforxesfpinfefoori latuàichefà fubitoiQuefttta. dà.
ooa^»cipatanfiQcorrag«iO)d)e^dopò^C di fienc^aoèAtoaicotOrteCbanoiioi
Le^i Turch^fchi sbandati iadiuerfe pacti»rcftando.nottt diquei VafiÈlti » ^
dathS» inceodiari>tte altri fiirono prea da noftri cot» vnftMaona ».dae Vaffdli
Cora fì^ruppewà tcrraie vm Galea rimafe incendiata ^
Oltre alla perditade Legni Ridetti vi rimafem>da Cd. centadi hMQ»fattilckiaii:
da noéin perferiiicf al t«fM»^ ooadoiCapitinidi Siìkaw
Na^lii:2dKbQQ8iinatail Capiua Carìioo ..
AcquJtbfoiMKti pioti Veneti daceato peszi di CtnooDe-». hi m^^gibc parto*
di Bronzo.
It damiQ dell'Armata VeMCa»fìàta petdka.di va VaflfettQbLkmottedTcentadB^
qiiactta foldati m orcasCoaalttetantLfenti ..
Li tre Vagelli prcfi»6irooomandati iaCandia»e di làa Venetia «.
Quefta. Vircorùt fi ottenne li a X • Gitano 1 65 5;^.
Il Prouedttot Morefini»fucceiIe ad! Andcea^Comacoiinelht^carkadi Geimmle^
del Regno dt Candia «.
Alti as> Gennaro» (à decu laprima ìdtffà da GietRaooeko Mbcefini Patriar-
cba^taChtefànuooa sfondata daLpobtico» fu tefondamenre nuone per r£rt-
mite di S^gofUooiOon lintecuenro «1 I>oge»ft Bxellentf (fimo CoUcgio .
Del 1656» furono creati Procuratori di Saa Marco perroiferta di venti » e pie
mUaDuotiper vno» Nicold Veniero »^lmorò Pilani »eGiulio Gioftìniaf» •
Si a^cgaroQO ancora aUe( Famiglie Nobili Patrìtie » per rcfibitione dì cton-
ie niUa Dutttkocnefopra ..
Del
DE PWKClPr LIE XIII; ji^
tHlt6$$.hàiM.GiosQO. GAtoidyeFrsceinAftgsnaicoa loto tì^Miy e de-
fceodenri»
Adi i4»Sctteinft)» n Marchrfe Giacomo Franccfco Mark AriberticM
Tuoi figlioli) e defcendcnti %
J}cU6$^. KiituMxno. Girolafìw 2oik> > e Nanm con figlioli > e defcen-
denti» ^
Vifl*e auefto prudente» e faggio Prencipe anno vno » mefe vno> e giorni tre » eli
ttori il m rltimod' Aprile t6s6. e fa Tepolto in S. Buona ventura »
FRANCESCO CORNALO DOGE C^
ANNOitf5<J.
ALIi i7« Maggio B creato Doge Francefilo ComarOfpioye Religìofo Senat ope^
che hebbe il Padre >& il Suocero Antonio PnutiDogi>ilffatdlo Federico
Cirdinale»e Patriarca di Venetia>& hi il figliolo V efcotio di Padona •
La folennitd» e cerimonia di fpoliare il Mare» cheli douea fare li ^$» dett^gìor^
tto dcB'Afcenfiofie» fa diftrita alli i8*giomo di Domenica .
Sparirono le fperanze vniuerìali concepire |>er Mettione di tanto Prencipe l
poiché in capo i giorni venti » refei'anima al Dio>in età d'anni 71, Fu fepolto nella
eh
;hie(a de Padri teatini in nobile fepolcro>da vn lato del fuo Altarc^dirincootro A
iiudiodd Padre.
r
BERTVCCI VALIERO DOGE CI.
ANNO \6^6.
DI common confenfo de gP Elettori » entrò in Sede Bertncci Vallerò il di i ^ di
. Giugno con fbnuna confolationedeHaCitti > benché foffisop^eflòda Fcb^
forcic tormentato daSa Gotta»il checagionòychetion fi^faccflé le fobteccriomMi
fé non alli i o. di Luglio .
Era di gii parrico da Vcnetìa % eletto <jeneraliffimo del Maire ^ Lorenzo Mar^
cellOfCon numerofa fquadra di ValSelli ben Armati » con foldatefca» munitioni > &
attri appreftamenti» feguito poi da Marco Bembo > eletto anciiT ^i Capitan dello
Naui > in luogo di Lazaro Moccnìgo con altri dodici VaflcUi Fiamenghi da^
guerra»
Dopò fcorfa fiera borafca» fi portò il General Marcello in Candia»doue aportò
jncrecibiìe confolatione» e i gl^bitanti » & alle foldatefcci per il valore» die cono*
fceuano in lui efpriuKntato in tante occafioni •
' In Conftantinopoli fi vniua vn'armata formidabile»& ofltre a quelbuenino cbia«
mati dalla Porta i Legni di Barberiaidi Egittojc d^altre parti» per vnirfi alle Gtflet
de Bey»e fpallegsiare Tarmata» ch'era per vfcire da i Dardanelli •
Si era kuato di Candia il General Marcello» e fcorfo neir Arcipelago » s*incon«
tr ò i Tiro con Lazaro Mocenigo » che terminata la fua carica di Capitano deller ^
Naui»andauaper raflcgnartaal Tuo fucceflbre Marco Bembo» che con i dodid
Vaflelli predetti» fopra i quali vi era anco il Prencipe ^\ Parma » Orario Farnefe »
era giil iocaminato a quella parte •
Racco*
.' |Uca>la t^tal^finafA in Afi4it)> il Generale s'inc^ iconU fottSe varfei
Caftellif tenendo il camino luogo le cof^e delia Macedonia» & il Capitan deUo
Mani eoo lagroi&iper l'iftefiò luogoi mi per I'alco<Ìc|la Marina. LasiroMoceoi-
£o fi fermò (opra qoefta come Veotnriere .
.; Gionfe adonque l'iinriata tutta i t). di Maggio jille bo^ch? minoi^ipfii di 04;
Galep fottiliifette Galeazze! e 28. Naui armate > e vi (lette per il fpatiodi vn me*
(eidcfiderofo il Capitan Generale Marcello di combattere »^ cimeorariis nel qual
tempo s' vui fecq la fquadra delle Galee Malteli in numero di (ecte^ coottodate dai
Priore della Rocella •
L'armata Turcbefclui confidena di zS.Naui grofle»^. Galee fottili 1 comptcL
feui le 22. de Bev»e none Maone» fi fpinfero i Dardanelli a 23 • Giugno > rillàluti di
combattere, e a vfcirnc .
Per felicitar l' vfcita, piancorono i Barbari due batterie , 1 Vna dirìnipctroalhuj
Minta de Qarbieri » nella parte della Natòlia» e I*akra dalla parte detta Giodatcpii
lequali principiomoa trauagliar l'armau Veueq^iper farla allargarci&ìiauet^
fi maggior adlito d'rfcire . / ^
Al\n6. le Naue nemiche» veoiuano veleggiando verfo le Venete» che vifledal
Capiun Generale » pofe in ordinanza le galee » e galeazze » auanzandofi con eflbi
verfo lo (Iretto doue (laiunele Noilre Naui » le quali fuperate le difficultà^eUbu
correntia deiracqua»e la contrarietà del ventoicominciomo i bcrfagliar le Nemi-
cbe^cominciò Tarmata Ottomana a temere» difponendofi aila (uga^mà àicaizaca
dalla no(lra»e fpeciahnente da Va(rclli» e galeazze » come anco djù Capitan Ccocr
rale>clìe fi teneiu fontano »per prender vantaggio fopra le gake»che àiggiuano
fenza riguardo di troua,rfi (otto i tiri del Caftdjo •
II Capitan delle Naui Bembo » tagliate le gomene» fi moflTe» e s'inoltrò control
iK|DÌco . Lazaro Mocenigo » che conduceua la Sultana Publica » ritrouando/i nd
fito più auanzato de gl'altri » fu anco il primo ad' internarfi nel corpo della batta-
a|ia»chiudendo il paflo alle Galee fottiii Turchefcfae» cheprocurauano di fottrarfi
dal combattere»con la fuga : Onde reftomp tutte impegnate » eccettuate quattor-
dkiftche fc^e col Capitan Ba(sd fi ricourorono entro» & al coperto de Cd/le/7i» fcj
bene anch'etfe mal trattate. Entrato il Mocenigo con rifTqluto valore nell'Armata
nemica la pofe in confiilione» e difordine» e toltogli il fcampoila neceffitò al
combattere. .
. Fu dunque attaccata da ogni parte • Comandaua il Corno defiro il Capitan. di
Golfo Antonio Barbaro . Il fìniftro era diretto da Pietro Contarini » Il corpo à'
mezzo lo tenca il Capitan Generale » col Proueditor deli' Armata Barbaro Ba«
doer » con la fquadra di Malta » le Naui» e con le Galeazze » Capitan di efse Ifeppo
Morefini .
Dato principio al combattimento» feguì vn fanguinofo » e fiero conflitto» cho
riufci tanto più terribile»quanto» che i Turchi impediti di ritirarfi à terra» conuen«
nero combattere difperatamcnte •
Il Capitan Generale » auanzatofi ne maggiori pericoli»dal cui efempio tutti gf-
altri prendcuano maggior vigore » e corraggio, fupcrò con la fuaGale^vna graffa
Sultana > e mentre attendeua à fupcrarne vii'alrra > colto da vn tiro di Cannone in
vn fianco » rcftò eflinto > nel punto di dar Tvlcima mano alla più memorabile Vit-
toria» che s' vdilTe già mai » e con cflb morirono altri quattro ancora»trà quali Ni»
colò da Mcto .
Motto
DE PRlMGlPFLlB. Xllì. 731
Mòrtail Capitan Generile» fu da Zuanne Marcello ftio Luogotenente % Sci cai
fp^ò l'anima in bràccio » tenuta occulta la Tua morte > per non poner in confufìone
4'Armata » auuifamio folo quietamente il Proueditor dell* Armata Barbaro Bd*
ck>eri il quale montato fubito fopra la GàleaCencraliria > continuò ladirettà>ne»
e TArmata il con>battimento>in manienifche prima della fera di ouei giomo>fen>-
pre memorabile li confeguì piena>c gloriofiffima Vittoriaireftando abbaftutatut*
ta r Armata Ottomana •
La notte fumo fatti ardere da noArì molti Legni de nemici > che dopò combat* "
cntiihauendo datro i terra fuggendo »
La mattina feguente » akune Nani nemiche » die continuaaano ancora nelf o*
fiinatione del combattere » furono tutte prefe 9 e foggettate > e moflrando la €a*
pìtanapiiì dell'altre coda nza nel re(iflere> ne potendo efler abbordata per ri-
trouaru tri quelle > eh' erano inueftite d terra »fu berfagliata dal Capitan delle^
Naui Bembo col Cannone 9 in maniera » che li conuenne reftar anch* dia preda de
Vincitori .
Fuggirono fole quattordici Galee col Capitan Bafsiitrd le quali quattro de Bef
ne qoefte fi farebbono faluate > fé non fuccedcua la morte deli' inuito Generalo »
cfae accortofi della principiata fuga » voleua actrauerlarie per cimentarficol Ca«
pitan Bafsà .
L'altre f t. Galee BeHiere » reOomo in potere de Veneti • Il reftante tutto dell*-
Atmata nemica fu disfatto^ & incendiato» eccettuati aJcuni Legni dV^i qualiti
conferuati per memoriale teftitnoniodi cosi fegnalata Vittoria>& vndici n{x>rta*'
ti da Malteii •
' La feradel fecondo giomo% perche erano rtmafte in eifere akuneCalee Tur-
chefcbe pia vicine al Cfaftello della Natolia»fU ifpedito Zuanne Marcello i toglier-
ne vna d rìmurchio » e condurla all' Armata 3 come fece i e poi il Capitandi Golfo
Antonio Barbaro pafsc ad incendiare tutte l'altre •
Nel combattimento s*abbruggiomo tre Naui dell* Armata Veneta > cioè la Po-
blica Sultana > doue era Lazaro Mocenigo ; vna OlandefeGouematà da Vincenzo
QQerini»e l'Arma di Nafat) Gouemata da Fauftin da Rina $ oppre(fe dal fuoco de
Nemicii cadutegli fopra»mentre ardeuano « ^
Furono liberati intorno i cinque milla Schiaui Chriftiani » che ftauano ìtu
Catena » feruendo i Turchi > al remo»e fpeciahnente nelle Galee Bellier^e qua*
li erano rinforsate •
DeTuftrhimordèimpoffibilefapeme itnpmero; ma da cadaueri veduti nel
mare» da potuti alle riue dalla Correntia » e da i tranfportatt alla punta di Troia »
fono innumerabili •
De Chriftianisfct morti^ feriti» ne reftomo da trecento in circa .
Tutti quelli » chcr fi trouomo in quello terribile conflitto tutti li fegnalomo»
cooibattendp per la Fede»per la Patria »e per la gloria •
La (quadra Makefe combattè con quel valore proprio alla IUma»e concetto di
queiCaualieri.
fi Prencipe Oratio di Parma»in qucAo belliffimo fattOKon il fuo valore fuperò
rxfpettatione»benchcgrande»efponendofi intrepido^ ne maggiori pericoli*
HI General del sbarco Borri » che era nella Galeazza di Marco da Rina > tenen-
do appreffo di lui vn fqo figliuolo adempì tutte le parti di eccellente >& efperto
Capitano. *
Aaa Li
j$i DELL B VJT8
V
ridi Nmm^c fi trouomo nel combnttipsenrp fonp li fcgapotì ^
LoMmio Marcello empietà G«nenti dell' Armaci» i «ho i|ioi& per tt^n mBoat 9
jsakma parte > di qtid debito # che era cmoco per U Fede » ^ per b^. ftnur aK*
la Parria •
; BarbacQ Badoer Proucditor dall' AnnAOl) che Aibiotrò dir«ttor di e^ dopd j«
morte del Generaliffìmo •
Ifeppo Morefini Capitan delle Galeazze» che inferi gran danni à Tardù»
Antonio Barbaro Capitan di GoIfo> che nel priacipio d^Ha Battaglia $ comMt
dando il Como deftro aeirArmata»n fpicò corraggioramente contro il muùcoA-
ccndo gran firagge di quei Barbari p
Li Gouematori i ordinari) 1 & eftraordinan) delle Qaleazae ? che feceio proue
mirabili nel combattimento » furono
Aluifo Porcari» At^onio Friuli» Marco K^iua »3^An AIui(« Bat(«gia>Ciico0io
Loredan •
Zuanne Marcello Luogotenente del Ca^an C^nerak ,
LiGouematori di Galee fonili» i nomide quali viueram ftenmmeiicc perii
prodcaze loro » dimoftrate contro ma Armata potentiÉmib df HcriSSm noti»
nemici
Piero Contarini » che comandò il corpo (miftro deli' Anvutta » M* Antonio Pa-
fquàligQ» Piero Q^iprini » Giacomo SemtM:olo > Diom'fio PiTam 1 Zorai 4e Meaot
Zuanne VenieriNicolò Mua»B0> Nicolò Calergi» Aurelio ipngo^lodopicpBa^
Giacomo Polani» Francefcode Mezo » Piero Barozzi » Zorzi McngatiO» FraiicefcQ
Vizzamano» Anzolo Muazzo» Tomafa Fnulclloi Alcflandro Danooloiche reftò k*
rito in vn braccio.Z. Giacomo Quertni » Girolamo Pefaro» Luigi FoCcarim » N<h
bile nella Galeazza de ]feppo Morofini » Guglielmo Au(^adco Sopracomito de^
Galea Triuifana •
Nobili (bpra le Cale^
Nicolò de Mezo» che reftò morto topra la Galea del Generale^ Z, Antonio
Maaazo giouinetto di anni 13. Andrea Mua»o d'anni 1 a. Domenico Antonio Se«i
mitecolo>che reOò ferito. Marco Zonu Fofcarini Venturicr. Pietro Gotti Nobile
del Prouoditor d'Armata •
Do Vaflelli
Marco Bembo » Capitan delle Naui » che ftì il primo i berfagliar l'Armata K-*
mica con le cannonate » e che poi tagliata la Gomena > s'inokraiTe in efia- facendo
gran ftra^ge de Turchi •
Zorzi Contarini AlmiranteyGirolamo Malipiero Patrona vno d^ piimi ancb'f*
gli che principiano a infeftarl^ArmataTurcbefca con k Cannonate • LajiaroMo-
ocnigo Venturìeret che fpintofi con la Publica Sultana nel pili fc!to delf Armata^
Ottomana>impedi lo fcampo alte Galee nemiche»doue nell'ardore df 1 combatta*
re»reAò ferito di Mofchettata in y n^occhio » del quale ne reflò di fobite pduo »
Fu grande il valore de gli (jouematori delle Naui » cioè di Z. Andirèa Qn^sadiQ»
di Bernardo Bragadin vno de primi» che attaccale il nemico » di Nicolò Don^itdi
Agoftin MarceVo»e di Vicenio Qiierini •
Si portoroo anco valoroOunente li Nobili in Armata » e i V V» Gonctaatoride
Va0slli»ch« furono.
Girolamo Loredan» Marco Barbarìgo» Nicolò Zane» Zan Corner •
Fauftin
DE f RINCIPI LIB. Klll 723
Htiltìa Rina» Zùttà Zaocarcd > Frtncefco Bafadòoi » Fiaocefieo ?ìbm Bernard
ém VmuMnoy Prantefco (^erioi > Ak^uidto Zane «
Il primo giorno d'Agollogiunre in Venctia HnuicoLaiarùMocenigo fopnL#
^na Mìe Galee acooiftace > che fè la Capitana di Rodii ftrafcinando nèir Acqiia^
fAOlce Bandicre^e ftendardi de Nemici> dando fi^no con rqilicati tiri di cannone»
della Virtoria» & datto conto diftinto al Doge t & i Padri del felice fucceflò > fil
fifteflatera creacoCaoaiiere dalSenatdielaaianinlfeguentc» fa nel Maggior
CoafegUo eletto Capitan Generale da Mar ta luogo del Defonto Lorenzo
MarceHo.
Vdita còsi lieta nuooayfarono dal D<^e Senato refe homiHflime gratie a Dioi
ordinate procefliont^tte motte etemoune a gli fpedaUie altri luochi pi) .
La Citti tutta effiifa In allegreraa ineflimabilet foiennizò oer molti giorni qoe^
fla Vittoria con fuochi» con apparatile rapprefcntationi nelle (tabliche ftradet to*
fiendoG chìufek Bottege «
Fii determinatoda Padri di vietare folennemente li Chtefa de SS. Giooanni >e
Paolo» de Padri Dominictni» per eflerfi ottenuta vna tanta Victoria»il |pomo dtU
ià feftiuid di efl! Santi»che vienne li 2^ Giugno» andindoui ogn* anno in tal eior^
od i) Doge con la S^ignoria Ambafciatori de Prencipi » le Scuole grandi 9 ù Clero
Regolare» e Secolare .
L^ifteflò Lazaro Mocenigo nel Venir a Venetia con la Galea fudetta incontrar^
cofi H) vn Vafiello Barbareico»lo prefe carico di ricche merci»e contanti per il vai-
fente di trecento milla Ducati .
N«l Gotfò»e ne Mari delTAlbam'àiCorreggf auano diuerre FuOe Barbarefche» in-
feftando }anatngatione»e predfidc^mi dalle Barche Armate Venete prefe la mag*
gìor parte di effe» (i relHtul la quiete»e la fìcùttiiSL i quei loo^hi •
Dopò la Vittorìifi comandanti dell' Armata Vitroriofa Veneta» penfarono ali*
atouiito ddtaiedo^che per eflere folò tS.miglia lontano dalle Bocne de Darda-
Acliiyvetiendo in poter de Veneti»(i poteuiicoltenerui ?n Corpo di Armata impe-
dire facihnente ogni foccorfo per mare i Conftantinopoli .
Tenuta adunqite da effi la Con(uÌta di guerra » fa deliberata rimprefa » e datto
pnndplo ali* ekcutione; fecero perciò Vn'abbondantepfòttffìone di fafdne » e di
facchi di terrafper formar le trindere»tafciarono i Dardanelli 6. Naui» a. Gakaz-
ze»e 4. Galee Cortili per ricuperare PArtigtierift delle Naui Venete incendiate » e
delie Nemiche ancora»e per impedire i focc^rfi» chi tentafleto di porttt i Tiurchi
ali* I fola del Tenedo» mentre veniua aflalita •
Pcnxemta l'Armata a cindue di Lnglio i ?i(la del Tenidó » il General Borri co-
mandò il sbarco all'Armata lottile; ma refpinta con eran empito da Turchi» fi pò-
fé in qualche conftf (ione 1 il che teduto dal Signor di V il]a}ta>al quale era raccom-
mandata la condotta della Canalleria» Ù cacctd valorofamente trsl nemici» apren*
do col foo efempiò la flrada à gfalrri di fegtH taVIc^ .
ICaoalliTurchefcbi fi poferoin fug^a^e la infanteriaithemoftranadi far tefta «
veduta la Veneta ben ordinata» & inanimita dal Bórri» che andana ad'inueftirla» (ì
ritirò anch'eflìi fu^^gendo fb^o al calore della Portela $ doue fi pofero in difefa »
afflcm'ati^ncora da tu grandiflìmo Trfncierone .
Noiklimeno intimoriti i Turchi dal veder la brana rifblncioue de Veneti » e dal
sbarco»che del continuo fi faceua dalle Naui di nuoue foldatcfchc abbandonaro-
no riloraiM <)Ml (KrflOie fi titiMTOfK) ttella ÌH»fte^
Aaa a lùque-
^9
ltì€fic^oprìmi>ìn€ontrOfhdhcìlBomrrAì^ alM»
d2tiix>fche di abbraciarìi U pellf f 8c U Sig^
oosoon poco akro ctanoo de Veneti »
La medefimafera fece il Borrì pocieriQ terra octoCamioiifiche la notte Anodo
poi pianuti nd Borgo^dando pnndpio ad ercauaroiine 9 ordinando di ptà- cbcj
£;>lSm po(U altri dodìd Cai^
Ili di ordine del Ptoaeditor Ganerale dell* Armata. Baiiiaro Badoer tttttii Seura'-
ataittiicGoaematori delle<AaloefCoale loco Ciurme .
Vtfaltraliaoeria di otto Caoooni $ piantò al pofto de Molini > fioendodd cofr*
Kinao gettar nella Fòrtezaa deUe Bombe » principiandodalle due horetkUa nocre
delli vndeci (bdetto (ino alla mattina (ulleguente>vna delle qpiali Bombe^^arriiaa*
danel luogo doue i Turchi teiieuano la poluere>b mandàin aria»coQ vcci&TQe di
molrì di quei Barbari .
Erano oerfagliate inceflàntemente le mura della Fortewa da^tuttele batterie
con ordine mirabile: onde iTurchi intimoriri > ppopófero la refafChe fa accordau
faille k riteyche non potcfle aloino poctas feco» che rn yeftito^Sc il BaG^ ^
aieri»e fbflero tucri condetti in terra ferma »
Ucbe ftabilitOimandòilBorrìducReKinientfFrancefidelCaaalierde Ro&»
e del Colonncdlo Labanda i per rìceuere ilpofleflro della Porta della Fortena la^
medefima fera . Et datto parce al Proueditor Generale dell* opperacd » mandò di
fiibitotre AriHi delle Galee Turchefche » auansati dalla hattagtia per coadurre
quella gente in terra ferma •
Vfcirono adunque i Turchi dalla Fortezza la matttnafegoente jnnumcto tti
cinquecento tutta bdlagenteye da trecento dbnne»riceuuti tutti congtand*buma«
mi dal General Borri>edatu i lorocosihuomini come donne ▼na.lautiffima
lationc (òtto al fuo padiglione» Volfe anca il medefimo Borri accompagnar i Ca*
uallail Bafsi fino alVimbarco>acdoche non veniflè oflfefo da foldati . E^ eflò Ba^
sa Cognato dlbrainoi gran Sigporei.e coaeflb ti ecano quattro altri Capi di
conto. *
Il Ba&l adolerato>noo Tolfe aflaggiar co(a alcuna >pfangendo continoamenre »
Prima deirimbarco fii condotto a riuerir il Proueditor Cjenerale>il quale gli ^^
feyche fi confolaàejcflènde quefti e&ttì della goernurifooie ilBafsitche qucm fua»
difgratia noi>«ra fbitto della gueiTa;md effetto della riltixie fuoi foldati» die fhir-
neùano violentato 1 renderii&nche gChaueOero psomedb>e giurato di d^eoder-
fi (ino alla morte.
Se bene raccordo delta reiaiìoapermetteua ài vinti di portar feco > die vn*abi-
to folo>tuttauia rhumanitddd Borri » gli ne lafdò portase» e due^e tic Tviio fopnt
hiltro. Concefle ancora v» Cauallo àtutri i comandanti» acdApotdOeco predica-
re per la Turchia la benigniti»e bontd de Chriftiani •
Condotti coftoro in terra fermatiti inalborato sii la FotteKa Joftendvdo diS».
Marco » eCaluratocon tre tiri dal Cannone dell' Armau# e deUe muc»» jf^endo
l^atie i Dio di quella feconda Vittoria •
Ndprimo» e lecondo recinto delhi Fortcsza fiirono trouatf cinquanta veni di
caniK)ne la maggior parte di bronzo » quantità di riucri» e munitioni » che tofieme
con ma Saica carica di rifi>ch*era nd porto» vennero diuife fri la piaiza»e
P Armata ..
Fortifiau da CommandanriVeocti eccdlcntemcntela£<vtczzaf e Bor^ » yi.
DETRINGIP1 Lia^ni:
W
4iì£dtraìx)CM fiifficiwte preffidìo > per Prooeditor ordliiirìo .QéMiiim Contati-
widi'erx Alfnkante in Annata>& per Proueditor eftraordi nario» Giacomo Um^
duo. Vipofefo anrara atcuni Legni per guardia » e per rkenare t Va^cUidi paf-
} MorìioQodenoftninqaefloacqaffto incom^iirinquanta^tra qiuitiil Coloipi-
nello Salluftio Benù fogge ero molto ftioiato per TaIore>e per efperteqza .
Vei^oop molCo^Qtnmcadati Fauftin Riua Francefco PiOinif & Aleflandro Za-
ìieiquali affifterono come veottirieri in tuctel'occorrenae^e ikttioni ddl'aiTedto» al
General Borri • /
Per fegiiitar il corfo delle Vittorie» il Proueditor Generai Badoer fi portò coiv«
l'Armata alla famo(aI(bla di Scalimene vmoltocelebrata da Poeti» da Tito Lhiq'p
e d^g^anticbì Medici>e 4)eGÌalaiente da Galeno» neUibro 9. delle racolti de Sem-
plici ) defcnuendo le virtn della terra Lennia > terra Stfcra» e terra Sigillata»4el)a^
<)uale è coperto vn Colle dettadi Vulcano, (^efta terra» reniua tenuta da Tur-
chifotto grancuftodia»e fatta in girelle» erafuggellau col Sigillo del Granu
•Sigiwre •
Giunta rArniata a queftlfola»e (atto Io sbafcos'impadronironoi VeneticonJ
. ^anfìicilitàdituttele fbrtificatiofii«fleriori deUa Piazza» ben che guardale da^
- quattro mil]a£uiti»e trecento Caualii. Datdfipoid fulminar la Foitezsacoa fuo-
chi artificiatijda quali fpauentati i Difenfori reurro anco la Fortezza à Veneti 1' vl«
4amo giorno d*Agoftoa patti di t)aona guerra » vfcendone fettecento Turchi » che
furono condotti i Dardanelli. Nella quii Forteszafuionoincrodotthdal Proue^i-
tote cinquooento Fanti<li prefidio .
Fremeuaoo i Turchi in Conftantinopoli per gì* amiifi del disfacimento della lor
. ::Srand*Armata»per la perdiu<kl Tenedomideroflauaoualiaircdiaraqnella Reg-
gia dalla parte del Mare»e poi perla^>cBditaancora<li Stalimene;eperciòdiuiS-
•gauano grand'apparecchi»egKUKlimtnaM;e per Mai:e»e per terra per la Campa-
^uventora^
In tanto parti da Venetia il nuouo CapitanGenerafe» Lazaro Mocenigo » verib
Leuante con molti Vaflellì armati » foldatefcai dinaro » & altre proui(?oni»edendo
ancopartito prima d'elfo i quella vòlta il nuouo Capitan delle Galea2ze»Lorenzo
Renier»inuiandofi dal publico continuamente in riniòrzo»e delle Piaz^»e delrAr-
tnata»e Iegni»e gente»e munitioni» facendofi il mededmo per le piazze di Dalma-*
tia>non mancando fl Proueditor Generale di quella Prouincia Antonio Bernardo»
indefeflamente di affiaere»e prouedere^ tutti i foifogni<on fortificationi» & ripa^
ci per poter reGfiere ad'c^ tentatiuo de Turchi .
Terminata gloriofamente la Campagna del i 6k6. Il Prendpe di Parma Orario
Faraefe»era di ritomo à Venetia » quando opprew) da dolori Collici » e da febbre
maligna »Tefe in breui giorni f anima al fuo Creatore nel fiore de gf anni (uoi » e
x]nando fi fperaua di veder altri eflEctti del fuogran valore» e deUa fua indole gene-
.>r9fa»e guerriera.
Dalla confulu di Mare» fi) inuiato il Marchefe Borri General del sbarco ^d' in*
contrar il Capitan Generale Mocenigo»e conferir con elio vn'.intraprefa d'vn* Ifo-
la importante nell'Arcipelago ; montaro perciò fopravnVaffcllo da guerra con
vna Nane coferua vclcg^ vcr^ il porto de Ccrui»doaclfi trai tcneua vn'altrp <jrOf-
fo Vaflcllopcr vmrfi con quello>c andar di ccnfcrua al Zantermi arriiiato ai I^orto
non trouò il Vaflello» e la Nane confcrua negò di fcguitarlo fola fcnz'alrro L^;no.
^' ^ : Aaa 3 Parti
>.
75^
DILLE VI TE
parriodtmqat Mo» e iooocicnd cioc^
batterti dopò laogo coiitrafh))^ fottonuTe l'AImi^^
4famdo feriCD il Maixfaefe in rna Co(aa> e beii^^
ncmicfaeiprefc rìfolutiooe di kuarfi da quclHmpacciojC pcrcbtìbKnuf^erstéar
4Kireuofe>fpicgò le velie rerfoCocib >doue (ìnràtatoiQ pochi giotoi perla &ma
morhlafciaodo etema memoria del (bo valore .
L'Armata Veneta fì diuìfe fri il Tenedo» MilOiSc altri porri per focmam •
Il Capitan Generale»per la morte del Borri»chiamò appreflb dife in foo kiogo il
Conte Odefcallo Polcenigo^fopraintendente alk tre Ifole»fino che dal Senato fo(-
fé proniftopcr qndla Carica .
G innto finalmente il medefimo Capitan Generale in Candia » dif^^nana ££u
qualche imprefa degna del fno valore : ma intefòi grandi apparecfai $ che dona-
no i Turchi per la ricuperatkme del Tenedo > e delT arrìno de VaJQTélU Baibare-
(chi nell* Arcipelago > u nK)(re anch' egU i qndla volta ed nenio maggioct ^
.Armata •
Partiu adunque l'Armata Veneta de Sdille di 19. Galee foctilif e fei Gakazxe 1
bfciate a dietro le Nani^inteferosche le Galee Turcbefche > quali erano v£cke pei*
ma dell'ordinario da Caftelli per non efler impeditele combattute da VeDeti»pa^
rite da Mettelino > rinforzate di i o.altre de Bey, fi tratteneifero a Sdo>afpetcuido ^
ùaovà rinforzi da Conftaminopoli •
Portatoli il Capitan Generale con l'Armata Cottile a Sjcio» non vi trono leoemi-
cbetmi intefe da $chiaui>ch'erano andate i Rodi •
Trattenendofi i Veneti i Scio ad'afpettarle» s*incontromo in al(piante Saiche »
ch'erano vna parte della Carauatiad'Alèflandriadeftsnata alle Smime per lotta-
fporto i Conttantinopolif delle quab ne prefero cinque» vnareitò incendiata 9 due
diedero i terra^il refto di effe fìiggi col benefitio del vento •
Stimando i noftri» per relarione d'altri Schiaui 1 che l'Armau nemica potdio
eflcr nel porto di Suazich > s*incaminarono alla volta di Samo > prendendo in que-
Ào viaggio vn VafTeUoKh^era partito d'Aleflandria col carico medefimo del*
Je Saicne.
Fecero ritomo dScioidouefcopcrti nouc Vaffelli Barbarefchi della Coftad-
Algieriiil General Moccnigo fi mifc in ordine per combatterli ; difpo/la adun-
3LIC l'ordinanza dell'Armata i fu affegnato il Corno defiro al Proueditor Barbaro
adoer. Elfinifìroal CommiflarioMichiehenelmczoil Capitan Generale^ .
Le Galee erano diuife in tre fquadre , e per ogni fquadra vi ftauano due Galeazze .
Attaccata la zuffa» fi combattè per il fbatio di cmque bore continue» con unto
ardorc,& oltinationeichc finalmente reftorno i Barbarefchi , vinti, e fuperati .
Fiì il primo Pietro Querini , cofi comandato dal Generale i prender la Nauo
Croce d'Oro Fiamengha » che venuta da Venetia carica di Bifcotto > e ridottafii
Tine> fd da mcdcfimi Barbarefchi con inganno di Bandiera Fiamenga aflioirata »
in finoichc auucdutofi il Capitano delWngannojinucni a terra, faJuò le gentil e It^
Naue Tclìò in pot^r di coftoro>c riacquiltata in qucfio combatrimcnto.
Comandò poi il Generale l'abbordo à tutte le Galeazze . Lodouico Baffo diret-
tore della Galeazza Capitana Morefini, andò per Puppa alla Naue AImirante>con
due Galee fotrili , cioè quella del CommiflTario Michicic, e di Giacomo Polani » e
òenchc fo/Tcro da Turchi ributtati due voltc>teflò finalmente vintale prefala Na»
uè à viua fòrza • ^
L'iileffo
DE PRINCIPI LIB. XIII- 757
Llfteffo (bce lì Vkc Capitano delle Galeazze Loredano 9 infieme conia Galea
di Girolamo da Pefaro > di vn'altra Nane > che idopò lungo contcafto » rimafe ta^
poter de Veneti .
Il Capitan eftraordinario delle Galeazze » Lorenzo Renier » andò ali* abbordo
di altra Nane > infieme con la Galea di Nicolò Zane» della quale ne fece valorofa*
mente acquifto .
Il Capitan Generale Mocenieo combatteua fieramente con la fua Galea la Ma-
ne Capitana» cbe facea vigoromEma refi(lenza> doue accorfe Antonio Prioli eoa
la fua Galeazza a foftenerlo>e dopò vna oftinatiflima battaglia» ierito in vna gam-
ba il Comandante Mehemet FianKngo linegatoicbe il giorno fcguente morì» ri-
mafe efla Nane Capitana in poter del Generale » fopra la quale fu pofta vna ban-
diera del mcdefimo Capitan Generale Moceniso •
Dal Como deftro fi combatteoa con eftraordinaria fierezza il Proueditor dell-:
Armata Barbaro Badoenche lo comandaua»fece dar i terra due Naui»che furono
dal Nemico incendiate •
Il Capitan di Golfo Antonio Barbaro » portofianch* ^i all'abbordo di altra^
Naaeivnito con Leonardo Moro»col loro valore la prefero •
£ cofi di noue Vaffelli Barbarefchi » che fono terribili in guerra » quattro ne re-it
fiomo preti rial valor de noftrl » e tra quefti»il Vaifel Capitano» e TAlmirante » vno
che fi trouaua più difcofto de graltri col benefitio del vento fé ne fiiggi » equattnn
cbe diedero a terra» furono incenétiti «
De noftri non peri alcuno de Legni •
IjiSchtaùi fatti da Veneti inquefta occa6one»Jiirono molti» e fri efii Aidia
Chiaos inaiato da Conftantinopoli col dinaro in Barbarla »per condur le dette^
Naui alfemitìo del gran Signore. MehemetdiBarbarìa Colonnello di Gianiz^
zeri • CulTain d'Algieri Capitano di Naue »& Capitano medefimo delle Nani fu->
dette» che poi noori •
Moki Chri^àni»ch*erano fchiaui di quei Barbari furono Ifl)erati .
Il numero da morti dalla parte de nemici fiì grande » perche pochi fuggirono à
nuòtObe f^er ciafcheduoa di efle Naui vi erano almeno cento cinquanta^loldati» e
rienta Marinari fchiaui di ogni nat ione .
I tnorti de Veneti afcenderono al numero di cento diciafette»trd quali il Cdon*»
lo Pietro la Landa foggetto di efperienza»e valore • I feriti trecento»ex}uarantafei#
hi quali il Capitan cÌi Golfo Antonio Barbaroiil Marcello»direttore della fua Ga«
fca » Leonardo Moro » Francefco Bolani» Luca Falier » Andrea Bragadin » Antonio
Loredan • Con Vicenzo Vando dipendiato» & Oratio Bartolini •
Tutti gl'altri ancora» che fi trouomo in quefto gran conflitto » dimoflrarooo
incomparabile valore » che furono » oltre a nominati di fopra > Francefco Vizia^
mano»Francefco Mocenigo Diogotenente » e fratello'del Capitan Generale • AU
uife Doni» che come Venturiere»a(fi(leua al medefimo Generale fopra la fua.^
Galea. Z. BattiOa Caccorta » con tutti gì' altri Gouematori » e Sopracomiti delie
galee. Vien celebrato ancora il Padre Agoftin Moro Domenicano , per cflerfi fe*
gnalato fopra la galea di Leonardo Morojrìceuendo in teftimonio delle generofcf
lue attioni»cinquè grani ferite . .
II conflitto fegui atre di Maggio 1^57. nel Canal di Scio » fuggendo il cimento
altre fei delhftcfl'c Naui » che oltre alle noue vinte»erano per qualche miglio rima-
fieindietco#
Aaa 4 Lanuo-
ysft DEL L E \r I t B
"• ;
La nuoua di (piefto celebre £atttoperaenncdVàiecia con CaiccUo G tt. Kfi^
gio fudetto>e perche in quel ponto accade la oiérce dd Gionanm Barbar^ Pio-
airator di S.Marco>fu dal mageior Con(?glio>ele(to m fuo luc^o^il primo àiGiu^
gik>>il fudctco Capitan General da Mar Lazaro Moceniga : onde in pochi eiòmi
j>erco6direfòcr€atoCau^erc»OpicanGeneraledaMar>eProciiraii^ Saor
Marco in premio della Tua virtù» e delfuo valore •
Rifarcici dal Capitan Generale i danni riceuutì ne Legni nel combatciiiicnto
contro ìBarbarefchi determinò con la Confaltad*incomimxlar quanto pi& foOe
poffibile Kinimico>e profegvir le Vittorie •
Intefo adunque>clie i ScaHa nuouab vi erano le Tei Muii Barbarefche fi^sicedtf
ccKnbattìmeiito»& che à Suaaàch nell'Anatolia vi ftauano t4.Sa2cfie dcQa Canoa-
na d'Akflandria con la fcorta d* vn*altra delle Naui predette » comandai! Opitao
Generate la mofib dell' Armau. A Suazich deftinò il Prooeditof Barbato Bidoer >
ecqgli s'incaminò aScalla nuoua «.
KutirooodaSdoli i6. Maggio > & il Generale non rìtronatri Vocili i Stalla
iBXNUMrke esano Ifatti riAìorcmati foori ù giorno precedènte dal Capìtsir fiafsi
con le (ne GaJee per fottrarli da ogni pericolo^inuiandoli a Rodi » rìfolfe di pa£be ^
i Sua2ich)e vi giunfc il medefimo giorno »
AHa prima conwarTsb i Turchi ti pofero alla dìfefa piantando due battane alle
ponte del porto • Coprirono le Satche con la Nane Barbareica > fiiceo^ die qoe*
fta con tutto il fianco infieme con il Cannone della Forteaxas difodcfleto la boc*
ca del Ptorto •
Volle itmedtfiiho Capitan Geoeiafe^lprezzando il perìcoloirìconofcer iUko >
e la qualità della Fottezza con la pmpria Galeaidel cheauuedntifi iTutehi» (cat£^
carono'tutu I* Artiglieria della Fortenaidelle Baturie^e delia Nauciiioa tcftnte
per&coipite da tanti riri»clie vn folo Galeotto ».
U Capitan Generale fpinfe net Porto cinque Naui» la primar» die vientrò tffila
Prìncipefla Grande HenricbCapiuno di effii Nicolò Gatiche diede efiànpo i
tutte l*altr< •
NrlEentrar di quefte Naui> fopragitmfe il Proneditor Bddoaro con altrr VMbiv
lÌ9C0*quair entrato anch'eglit le Cjaleazze>e Galee fottili» prefero la Nane d'Atoie*
ff>e le Saiche>ch*erano iuporto^ fecero col cannone storiar i di&nfori dalle Bat-
tàrie>gl*inchiodarooo i cannoni;» li fcacrìaiono dal monte . Fulmiaau laforteza»
conle Bombe^oflefe le fue battane dalla frequenza denoftri tÌR>iTurdù >dopè
abhindoniu la NJiue>le SaicheJe battarie j« forti efleriori > Aisao Jkgi , cornine
dante di Snazichiperduto d'animo abbandoné anch'ali tapiaaaa» foggeodo daìbk
fparte di terri'ne luoghi vidnj • Lafciando in poter de Venetr» hiCictst» cbFor*
tesza . Acqniflata nd prindpio la Nane Barbapefca » vi pofeto i noftrì la Banditi-
radi San Marco • Qyi&fbi NaueeraFiamenga» nominata Anna M[aria» che gii t*
Barbardcbi la prefero iCales . Era armata di quarantacinque pezsi di Canno-^
«e > oltre a & perìere £bpra coperta •. Portaua trecento buomini tutti da £at-
iiooc*
Fa rkco ilBotdno della Fortcaza» doue>conie in luc^aficuro» hànetumo i Tuc^
chi dalle Saiche trarportato le cofe più pretiofe. Il qual bottìDO fulafciao» i foM»*
ti^ datta liberti alMmuta di preclare i hcgai àcquiftati ».
in rutto il combattimento^ che dura dalprincipio delgioma fino alleai. Jiora
non apponò danno dinM>nieato alTAnnau ^pocbi furono oKNtije poafai i 4^^
DE FRmClPI LIB. Xllf; j^
fta^oalf Mollsèdi Mare Teoente Coiotmello del Reggimento di Caoallarìa A«
maaeiific li Capitan FeUce Panxui aiutante del Generale
Si trouaroDO nella piazza 25 .pezzi di Cannone^e altri fei nelle Battarie^uttidt
BronxOfla maggior parte con l'impronto di San Marco»iui traf portati > dopò la^:
caduta di Cipro>fi come riferirono quei paefam . Molta polnere>& altri appretta*
menti da guerra w
f Fatto l*acqui(lo i fò d'ordine del Capitan Generale fatto volar iUuc^> di dpue
paititoisHocaifti»^ con r Armata rerìo Scio» con penfiero d'impadronfrfene : .Mi
aunertito>che i Turchi con poderofiflimp Eflèrdto daTerra % e con numerofa Ar*
mtxz di Mareienlno per tentar la Mcnpera del Tenedo» fi portò a quella voka * ri^
folirto d'iimyedirgli storzi nemici > ini ptefo porto vnitefi ieco le Galee Pontificie »
eteMakcninmimenbcfaeiTttrchinonpotcìiano vfcire da Dardanelli fenza ef*
feroMobattutin ftp bene ^arfiinqueUe manne >haueaano4n molti luoghi alzato
terremhe formate Battane •
IlCaitttan Generate >aftretto dalla iieceflfod>pa&òatt'Ilblad'In^ proue-
det di aicqDa per TAnuataidie ne tenea gran^fiimo bifogao» faifciandoal pollo le
NaniselcGaieane.
I Turchi» Yalendofi deiroccafione»piima che rìtomaflc il Omitan Generale con
TAraiata fotdle > tfciiono fimri de i Cafielli ipr^fentandofi à Àonte deUe noftre^
Naui» che innumero di i9ufi ritrouauano nel Canale •
Era rArmata nemica omnerofa di 18. Nani» jaGake^io.Maone» con infim*te^
Saiche» e Caicchi^moArandofi defiderofi di combattere • E per ciò le Naui Ca-
pìtanaJ' Afanirante > Turchefche » con altre poderofe Sultane > inueftirono Ja Na-
lìeCa^anadi Marco Bembo» il quale prima Ìul ferro fece vna vigorosa refi*
flenza; ma^tomiarodaHc.Nam nemiche» tagliau la gomena» intemandofi fea
efle » che al numero di ^. con la Capitana » e Almirante » lo reftringeuano » e tra«
na^ianano fieramente j fegoì per piti hore vn fanguinofo combattimento » ?-
(andò cosi bène il Cateone>e'i moschetto» che non ardirono le Naui nemidie
d'abbordarlo •
Neirifte£fo tempo» attaccarono i Turchi tutte Paitft noftre Naui » e Galeazze »
le quali aoQvaioroia% ejglorioùirefiftenzacor ferro»eccd fuoco non folo fi di£^-
deiuEno» mi appottauano gran danno d nemici •
LaGaleazaa diAhiife Battagia»erain gran pericolo di perderfi» tomtata»c
imbattuta da diuerfe altre nemiche» nonbaftando il valore del Comandante à
fofienerla » e deUa fiia gente » in gran parte caduu » quando da Girolamo PrioU 1^
e da Ahiife Fofcari con le lor Gafeaxze fu foccorfa » e liberata» fottraendo*.
fi il Battaglia dal perìcolo »rìfoi||eiido conia fpada^illa manopiA vjgorofo aK.
laBattagua.
Il confiitto era grande» e terribile ; md finalmente fuperati i Turchi,
da) valore » e coftanza de Veneti » fi fottrafièro dal combatdmcQtOifbg-'
gendo a Velie piene con le loro Naui » e Maone makrattate » e dimn
nuite^.
Perderono i Turchi in quefta fiatti<Mie cinque Naui» due incendiate con la Ca-»
pitana due a&ndate & vna prefa con gran valore da Aleflandro Zane • Oltre alle.
Naui vi lafdarono atKo cinque Maone » vna conquiftau da noft ri » due imieftitc
interra» e due incediate da medelimi nemici» de quali ne reflocoo morti ULa
grannuiiKiOA ^. .
740 D E L LE V riTIB^
.Nclpncidpiodiqtie{k>a»nbatcim^ 17. Luglio itf5^.ilCapfd
delle Naui IVlarco Bembo reftò pcr6O0b da vna echeggia nella gamba iudftta > e fe
bmgraucmeistesnon R fcetnòper queAo qodhtidorc» e quella getMroftà , che lo
fcnoeuano formidabile àTurehi » . t •
Nel foccorter la Galeazza Battagia > rdlò morto Aliiife FoTcari > colto di mo-*
fchettataj mentre in quel fanguinoto incontro faceua con la propria tmoo fitas^
<ti quei Barbari •
.. Vengano coitimeadati^oltrc à Capi^Antonio Rrnifee Lodouioo Baffiiiper le kK
roguerricfe operatiom^comeancotutti gl'akri Gouemaeori>e Capitani di Nan ,
e Oatof^ytche intemenncro in qncfto cofrflitt» > .
ILCantcan Generate Mocenigo i che ventua da In[Tbio>vdfto il tuono àtìfArtì-^
glknatiolledtaoa il caniino pcrgiunger in focèorfo de fuòi ^ feixne impedM daf
vento contrariosc gagliardo* quando fcoperto dairAnnata fotuìoTorctefeit^mf^
do ad incontrarlo con gran voci di giubilo^ credédok) il Capitan Bafsé» df^venifte
da RodiadTnirfi condii per sbarcare all' acGuifio del Tenofio: ma conqk^oco
14n(iegnEe di San Marco» voltate le prore ver{otena»iiiiieairo66farM9ntiitcHi
diuerd fìti dalla parte della Natòlia » e del numero di vintiotto Gafee'i e due
Maone» cinque fole con labaftarda dèi Capitan Bafsii? rìdoflèroibtto il CaftèQo ^
lì giorno de 1 9* mentre il General Mocenigo con%Ìta»a coh il ProaeditorBii^
doericoa il Capitan di Golfo Barbaro >c Comiilarìo Benetto M icfaiel , il modo &
danneggiar I*infmico>ftirDo offenttte anque G aJecidie il' tetraii eeira s'irncàmiaa-
nano verfola punta de Barbierr^EgtifubitOtregaitodallePontifide^eMa/reì? A
fpicò per toglier loro la ftrada^aniuà le* Asgitiue fino d tirò di cannone « C^attro
di eifeinuettirono ia terra fottoil calòrde^ battarie^Ia i^umtafoptaghaita fi po-
fe in difefa»che dalla fola Geocraliciaf ù rionefa confcMaoìtir di mokìTìircfai» non
efièndofì e fli valuti in queftaCampagna diSchiaalCiiriftiani>tta feto di rani^
ganti volontari) . In tanto le Galee aufiliane berfagtiauana col Cannone fequat-
tronemicfae inueftite in Terra ;.mi bifognò defìftère per evento troppo impe-^
tuofo y.e ritìrarfi > che nel refto farebbono venute in poter loro non ottante bL>
lattaria »
£ perche l'inimico refo forte dair afliftenza del primo ViGr^ dal Gf annezero A*
giiic da ottanta mtlla combattenti>fparfi per quelle ffMaggkse )iti« di/Se^acia con
k Galee > e Nauttrafportarii al Tenedo» e impiegariui tutte le £ue fortepcr ticu-
perarlo;pcrciò il Capitan Generale tutto applicato à. leuar i Legni à ìincbi > fi
propofe di paffar alla punta de Barbieri per guadagnare le 7. Galee Turchefche >
che ini /i rkrouaaano «^
Per far lìicquifto bifognana paHare in tiro di oaofchetto sfotto dhqne nuni
di Battane .
Il Capitan di Golfo f ch^^era primo in ordine , ne pafcò t!rc felicemente ;dalla-»
quarta fiicolpito ne]l%\lbero • La Galea Comiilaria > comandata dal V.Gouema*
tor Lonardo Michiele > perde il Timone » rìceoendoquaich'akco poco danno nella
puppa^come anco il Proueditordeir Armata nel palamento .
Il Capitan Generalenondimenocontinuaoa intrepidamente il viaegio>qnando
m colpo di cannone portò ma palla nellamunitiòne della fua Galea>aòue oltre al*
la poluere vi erano Bómbe » e Òranate 9 Se accefofi il fuoco j la Galea fidiuife per
me2o> volando tutta hicopertainon rimanendoiche la parte dal Fogone in^dietro)^
con morte ddl* ifìcffo Capitan Generale > di Coftantin Michiel > di Mattio Corner
T<^
DE FKINCIPI LiaXin. 741
d^Tofl^ifo SoraiBM^ ^Bttrifia Balbi> Nobili» cbcaCrfkiuuio afli Ina per^^
con^e oaco del Sogretaiio Benurdo * e dell'Auditor fiarcolini > che ia tute rocca*
GoQi fuueano datto rere jproac di valore « e di fede . Fra quelli che nmaTero Ùbd
£wra dia Galea GeoeraUtia» fu miracolofameD&e Francefco MoceQ^> Fratello»
ettu^oteneatedelniedefìmoGeneralesdelquakfìritrooòilcadauerocon late
fta tutta fra caAaca*credciì da qualche gran percoiTadi Antenati noiperò lo ftco-
dardoi il Fanale,Ii dinariic la Bandiera Publica.
Il Froucditordell'Annata Barbaro Badoetirìinaftoalcoinandofnpremo» cc^
folito fuo zdo del ben publicoiSc con rordioarìo fuo coiraggio > (ì trattenne mcto
il giorno fegueate con [*Auflìliane> per tentar prc^reflì fopra l'initnicoi ò altncoo
portar il fiioco nelle Galee Turche ; mi fortificate le fpiaggie > e rirrouandofi tri
quelle riue da 80. nule cotnbattcntiiconìe fi i detto dì foprarfion poterono i noUri
far altro ac^uiftoichc d'incendiar la Capitana Turca .
Portatoli poi il Proueditor ai Tcoedo per raccoglier i L^nì fpariìje per rifatcì-
xe qualche danno riceuuto .
Le Galee PontiScie>e Maltefì prefero Iicenza,per tenererdine da loto Snpresii
di non obbedireifi: non icfai haucfle il Titolo di Generale.
Poco dopò la mòrte del Generale > fegui anco quella del Proueditor fudetto
Barbaro Badoer>roggetto chiariamo per efferlì fcgnalato in tanti acquiai>in^
unti iocoottii ein ttnce batc^Ue per tutto il corfo dì quefta guerra .
PriuarArmacaVenetadidueComandaatifupremidì tanto vaIore>e di can-
to credito > & abbandonata dalle Galee Aumliaric> non auuenl alla confer*
«aciooe del Tenedotla cui perdita feguiimortiichc furooo i fudecti Commandàti .
Alla perdita del Tenedo>feguì anco quella di Scalimcoe.òLcnnoichc però fi
dìfièfelungameate con molta wdete merito di Polo Bernardo Proueditoret che in
quella difoa diede chiari efempidi ralorcj dìcoftanzaic di fede in feruigiod^a^
Santa Fede, e della Patria .
Nella Dalmatia i 1 3 . di Giugno dell' anno fudettO) comparfe improuifameate
su la Campagna di Spalatro Cea in Amcti Greco rinegato Bafsi dena Boffina eoa
groircEirercitodeTurchijquaiìtutuCauallerìaf quali al primo empitOiOcci^MU
tono alcuni podi dirìncon
Sortirono i Spalatiul.e :e contro i nemici si qnd
giomofcome alcuni altrid Jorofamentet ^eodo l'i-
Hclfo il prelìdio di Cliffa . >. Camillo Gonzaga Go<
nemator dell'armi della Pi uidi foocorfo > e pofcia il
Proueditor Generale Aut > e cinque Barche Arma-
teiUBafsivifteledifereieofiieruati i foccorf! fpiantò iPadiglioni^efece Jeuata
con tutto il fuo Efl'crcito. Marchiò poi nel Territorio di Trai! dietro alle. Mon-
tane peractaccar Bofliglinai dalla quale furono iTurchi pòi rolce riiNittati j
con grane loro danno > e finalmente con la morte di Muftafi Sebo figliuolo dt
Anvec Spai> e FrateHodi Meemct Aei Turchi principali di quei confini.
Sdegnaci iTurchiperqueAepcrditenegiurarono la veniiena contro quella^
jrolfaie ricca Villa. Si mofTc il Bali^ con tutte lefue forze ad attaccarlatdie dopò
Juneà refi(teiiza> e ralorola d ifcfa con mortalità grande deTurchit fuperata dalia
moltitudine! ragliati a pezzi i difenforii e faccheg^iata vi pofetoil ftiocò .
Per ordine elpteflo della Porta fi portò all'afledio di Cattaro il Bafsi d'Albania
conAl)'Cinghych Bafsd di fìrcesoiiiiu e dodiej mìllacombattétiaviftadi quel-
la paia-
S
74* O EL LX V I TE
^ptmidalIàpimdeMUiiddonioainiil Oftdio datrtmuaemafi ja. La^
anno Todatocon bandiere fbkgasctriiKìcraiKlofi eoo Gabbioni>piaaiiodo feoc
pezzi di CaoDOoe io dtneric battine .
Ert4aooaiTÌa«to:lCa(telaiioao ilBa&idiBoflìniamfetiniUa hoOBuiai p<v
tentar la cfaiufa della bocca del Canale .
Ottaro era ben prouffto > e preffidiato . Per gl'ai^iarecchi 1 e minicde de Tor-
chi>eleflè il Senato due Proaediconeftraordinari) nelle Pronindedi Dalauaa.e
Vl'AÌbania.r<moRiLucaFrancerroBa[bato>fakroGiroUmoBaccj^.il qoaie
dal ProueditoT Generale fietnardo, fò ifpedito i Cattato > doue RÒmuo , danì a
ordini propri) per Udil«£ittotci^''aba(i pericolofi daquei oMBni .e proocKU-
ca la piazzi di Quoiie fìmificatioiii*e di tutto audio occorreiu i tutte ram« ^la
promnciaiS'appareccbiòiafienKCOo^altri ComandantialladilcOidi^Marado-
' lacome fegae'.
. perfemcdcfimodeffeilpoftodclUP-iaziiiiMigadooefeàilconMia mafr
eioreie furono aperte le btcccie . Alla difpenfa delTAnnìi e delle muaitiQna éó-
AìnatoNicDloGabricUi Prooeditor eftraordinarìodi Cattato. Afia dilpa^ic
ditetcionedeTÌucriiIR.ettoreieProiieditoceprdinarioGioiiaoiii Briaaoì. Zac-
caria MocenigoGooemator di Galea 6ìdoftfaacoalIidifeCi ddCafleOo» odo^
l'^ftenza dd Conte Carlo Abano BetigamaTco Vcatoriere. Gio: Domeiàao
Zambetli^FrancefcoGocnioilns^icn. Al CoIooncUo Andrea Bivtton Iriia-
defe Sareente Generale di batt^Ua , fa raccotnmandata la fopraintendenza di
tatti gl'aTtri Capi da guerra . Al Conte Martinoni BergamaTco > limancendeate
delleAnnidcftinòladifcCadellipoftiverfoGordicdiio. UConte Ettore Abano
Coucmatore della Citnl fu deputato alla prouifionede MatctiaHi Se aUarpeditio>
oc de Ttueriie delie munitioni . Vinoemo da Canal Venturicre fu eletto foptaio-
tendente della piazxi alla difefaddlì pofti (òpra Spigliari. Raimondo Lmagnoo-
lo Vcnruriere>e^ Gouetnator della Piazza alla dìfera de polli della Finniara . Al
Colonnello Giacinto Pere fii OMifegnau la Piazza d'armi con cinquecento hoo*
ittìi|ipcraccorrcredoueilbÌf(^noncdiiedeffir. EtjlGonemator Nicolò Boli?'-
xa iti deputato alla difida d'Tn pofio inferiore fopra Spigliari .
Cosìreaiuadifefalar ~ ierano rollccitìconIebattarie>e
mofchectaiia > tuttania a mi difenforij da quali «hi gl'enu
permelfo l'aiiuancarìt > e i diucrfc breccici rcnnero fenaprc^
con fielictti riparate .
Compartì finalniente ; , afledtatacon molte Galee.> Bar-
che Armate il Proueditor Generale B?riiardO) e O. Camillo Gonzaga » Gooema-
cor deli' Araiiiimpcdirono al Baisi dì BoSaa it poter ferrar la bocca del Canale.
Li Bafsi vedendo di non poter far alcun profit-o > anzi, riceuendo di giorno ,ia
giorno maggior danni in capodidoe meli di a(fcdio»lì]cuatono>riconiaado oc
toro luoghi. , «
Dopo i fucccifì dì guerra fudetti accaderone altre cofc ancora fotto à quello
Doge.& fono le feguenti: Alli jArtccmtwc i dsò.tiiunfcro in quello porto tre gran
.Vaicelti detti le Sultane dì qtidlipred n:I conflitto à Dardanelli, conduceiMofi
fopra vno di cflì il Cadaucro del gii Capitan Generale Lorenzo Marcello .
Nel fine dell'anno fudctto fu per Decreto del S::nato>datta la Chiefa nuoua del-
la Salute à i Padri Soniafchi>infìcme con rutta l' ArgcntartaiParaCurei Si altri oroa-
mcmi> ch'etano della fopprcfla Kdigioiic di 5an Spirito .
Con-
DE PRINCIPI LlJt XUI; 742
Coodefcele il Senato alTiftanze dd Sommo Pontefice Ale$mdro VIL pcrmct^
teodoà Padri Giefuiri iltitorno m Venetiaie nello Stato > concedendogli per lo^
abitatione» il Monaftero» & Chiefa per roffidatura » ch^erano de Padri Crociferi t
Religione anch^eflTa fopprefla dal ludetco Pontefice. Etalli 23. di Aprile 16^7.
prìncipiomo ad*aprir le ScuolCf & ad'infegnare come è loro coftume •
Giunfero in Venetia Hai. Gennaro due Ambafdatori nundati qui dal gran^
Prencipe di Mofcouf ai doue furono incontrati » e kuati i San Spirito da numerofa
comitiua di Pufpuratit e condotti à San Luca nel Palazzo Grimani > alloggiati » e
fpe(at} dal Publico •
Alli 7. d'Aprile itf ^7. morfe PImperatore Ferdinando IIL in età d'anni A9.
Venne di Candia vn perfonaggio Turco per trattar di Pace; mi per eflcr le prò-
pofftioni>ruperbe>& eforbitam^Tiì licentiaco» terminando il Senato il profeguir la
Guembche i anefl'dSetto il Poge medefimose molu Nobilti efibirono rileuantc
aiotL II Santo Padre Aleflandro permife alla Republica vna leuata di quattro miU
la foldad nello Stato Ecdefiaftico • La Cala Barberina» ic altri Cardinali^ Signc^ i
Romani concorfeio con aiuti i quefta ciufa oommune della Chriftianiti •
. D.Camillo Prendpe Panfilio » come non degienermte dalla grandezza 1 & afitt-
to deiranimo dd Pontefice Innocentio X. fuo Zio # ancor effo tutto applicato d
foUeuarc in parte la Repoblica in vna cofi lunga gueha , fece per ciò armare rnu
groffo Vaflellod proprie fpefei chiamato laNaue Panphilia>e lo mandò nell-
Armata Veneta per aiuto > che fiì il megHo corredato di quanti all'hora fi vedeiTe*
ro nelTArmata •
i febbre maligna il Marchefe Don Camillo Gonzagai^Iifufuftituitp
nd gouemo dell'Armi in Dalmatia ilGildas . Comandò la Republica rarmamen-
co di nuoue GaleciGaleazze» e Barche armate. Fece nuoue Icuate de gentifdc akre
prouifioni per la pcoffima Campagna .
* ¥ù eletto Capitan Generale da Mar > in luogo del defonto Lazaro Mocenigo >
Francefoo Morefini/e ben eiouine> di matura tipcrìewsHt valorofifliroo>come fi
è dimoftrato in tutto il corlo ói quefta guerra •
A Marco Bembo Capitan delle Nani > fucceiTe per elettione Girolamo Coo-
tarini .
S'hebbeauuifoin VenetiadelnaufragiOffuccedutoperborafcadi Mare>neUe
Acque di ScarpantOidi tre Galee»& di vna Galeazza .
Sotto al medefimo Doge fiurono ancora aggregate alle Patritie Tinfiraferitto >
Cafc come Taltre di fopra •
j6$6. primo Ottobre • fiancefto» e Giulio Fratelli Sodenoi con loro %liolii e
defeendenti •
1^57* 29. Luglio. Gmlio»e Antonio Fratelli Ranagnini coloro ^ioli» e de*
feendenti,.
i6$7. %9. Agofto. Ludouico Cannonico regolare in S.Gk>rgio d'Alga > e Gio:
Dolce fratelli^figlit e defeendenti •
Dopo accadute tutte le fudette cofe » venne i morte il buono > e faggio Prend-
pe li i.Aprile 16^^ hauendò goduto la Dignità Ducale lolo mcfi i8. egiomi .i6«
che terminate le Pompe Funcbriifa fepoko in S Job •
CIO-
-^44 tyt li;b vite :
CIOVAKNI PESARO DOGE CIL
AHKa itf5t.
f N luogòdd defom<» Vidiero» Ai di commtta ccmC^^
1 geCióCMUìtìiPeraròCaDalkreicProciirAtardi San Marco li & Apcde t^SL
«hiàriiiimo per le legationi ùrdiritrk > Se cdraordinaric $ 8c per aloe carìccbo
confpkue $ e digfùtadi octemtce dal fiia gtai> fkicnoo $ e denaro 9 e teuri deW
laCitti.
Sotto i qtteflo Dòge pftfikò i( Gran SigMffe in AttdrìaopoS ammafiuido mpo-
tentifllmo Eflercito» rninacciando d4miadere la Daltnatiaic dì ijp^nere ^nn ibr-
«einCandiaie perciò la Republitacontinaònell^j^pateccbiodi oootul^ie
fpe^nuouegeiKiye iKiouiOpiMlIe PiooifidediOalt^^
coinCandia»
Soanirono peròle deHberariooi del Tutco»<omieiiettdolt mowHir faCooRami^
aopoli per difcordie^ 6c altri accidenti im occùtù» k forte» che diii^BaiianiAda»
in balmatiif bUogc^ fpigiierleia Tranlituatiia per nnoui taodbàcotSk tu qoet
Mncipato.
I! Capitan Generale era in iftatc di ncoperar la Caneaie per iiiteliiget»be d*a^
iakò,^ ma fcoperto il trattato da ma^barca di Pcfcacori ( pct qoaoto 6k detto > fi
perde cMi bella occafione .
Vincua fri Torchi nella Daknatia tt Coitte VoinoRineeato prìncipate inRig^t^
tote, e feduttore de mali inquieta Prodinda. M ProordmrGcMtaie fievciird»
procurò d'eflirpare rost infetta tadice » e n'óiteiine hntento ; procwrò adMquo
chVn abitante ddlc Montai CkiMntioe finj;eflé cerca ComtUcon fuTurcofc
Onde riccorfo l'abitantea Voino >to pregòad eOer medìaWMit^ <)iielUdMfiri«»
tài e di prectfrÉrgli la pace > accomoagnando le preghiefe iOfi4odni \twn pron
meffe di maggior tofe^ K fellone allettatola donile dalle fperanaeftlafciùcotv-
durre nel luogo desinato alla mediationei^dotie gionto> fa Ai fttbkò aitefiato da^
▼n còlpo^ii mai^a ferrata stì la tefta » e gl*akri mandati cold a ^[Mflo fine» lo 6m-
fono con le mofchettate • Troncatogli poi il capo^ lo portomo danaitti leTorte di
Zari4>er confelare quelia Citt^ con la certcì^a d^lla mone di co^ fierOiC detcfta*-
bfle nemico; il eguale forti vnfioe condegno della fita perfidia > e de fttti traciUtntiK
ti c'òntro la R^ligione,e contro il fuo Prericipe .
Girolamo Contarìni Capitan delle Nani , era di gfi paSato i Dardanelli » ap-<
fK^itando^TurclWie incommodiiedannUndiuerd incontrile factiòni*' Mi ftimo^
laro dal fuo gran corraggio^cdai defiderio dì gionar alht Patria > deliberò di andar
ad^artaccar il Capitan Baf^dicbe con i9. Galee fé ne ftaua alla punta di Grecia^*
aifìcuraro da due battane di venrkannoni; fi mofle adunque lanotte dclli 28» Lo-
glio i6^9.it arduato alle Galee«(:Hielle fcopertolo,tagtiarono la gomene 9 per dir*
£ alia fugga > d^do con rn tiro légno alle Batraric». quali (caricarono tutti i loro
Cannóni terfoihCapitanContarìni>che»^era tannto pid dell'altre Mknb eh' ba-
ttei fcco I Onde li comienne combattere f e con le Galee » fé ben^fu^iuano» e cofK
troie battane . te feguitòi e peHcgiiitò per molti giomifqttando perènti %enfea^'
permeflb dal Vento. Finalmente la notte delli 25. AgoftO) con bonaccia> e nottc^
©fcuFa>.lc Galee Turchefche » ch'erano i Caftelli s*arrifchiorno all' rfcita fuor del*
Canale ceftcggiaodo la pactc dlTroia •. Tencua il Coucarini rigilami le guardie »
cfeor
DE FRIHCIPl UB. XUL 74^
e foorin^e» da quali aimjfato 4elhr(cfta#fi mifir altordioc per codbattorkt fa«ii-
dolebedagliarc a>l trannoBc dalla fiu Naue>e dall'altre ancora» che erano da quel-
la parte>appprtaixiogli grandiffimo danno» maifigie ctkndoG aiiany^e due Haiui
coli vietilo i terra » che poterono far sran ftragge de Turchi con h ipofìchetrarìa ;
con tutto ciò fortirono eflc Calce oiaT traiuo^fkando fotto le h^terje di Grecia
co remi Totti»e ^U Alberi in pc»i ^
I danni inferiti a Turchi».f in qoefta vltìma vfcitaic nel teippo » che il medefim#
Capitan Contarini fi fermò nel OMle » fìirono la perdita di aue Galee » oe«o fra^-
caflate»fei cento Turchi reflomo qmrtifopra eifeGalce. Ne padigUom»e nelle
batterie da nouecento eoo molti feriti •
Dalle noftre Nani furono anocNra eettate i terra le Mofchee^e diucrfe Cafe con
iB0rtedji7.TtttchinclCafteUodJOreciat
Conqudkt8eattreimprefeterminòUcaaipagna»ÌQfiemecoaIftfi^ Caricajfi
Capitan delle Nani Girolamo Contarini •
II Capiean Generale Fcan(^iipoMoidinj»dopò hauordatta la caccia^Xegnj
Turchelchi» che tentauano porur foccorfi alla Canea » prefc diUfrfe Saiche » deU<>
bei3Ò di Ar RinqMtfodi Cailcl RuOb • Fofftezaa
lauaoad^Aleflandria. Vi andò con l'Armata (bttuealJiaa. di Settembre i^p^e
ardsnafioloabarcodal Gaoeraldi GrenK)nnille^incoininc«'onorattac€o»doue
volendo il findettoGeneral del sbarco riconofcer m ponte » vi li accodò oofi d'ape
pcefloiche reOÀ percoflo da vna faifaune) braccio defiro» che k> trauagliò molui^
Cinta h Fortezsa da dnquecemo ioldatiipoOo U petardo alla porta»c ber fagliati j
difenferi continuamente daUa mofclieturia t in maniera» che non poteuano com^
padre fopra i parapetti» anuiliti i Turchi da tanti pceparamcnti»e dal terrft^ slì^
ftko»fi rcfero i dsfercttione con coodioone » che i tre Capi maggiori potefloo ri--
£cararii. li che radicato dal Capitan Cenerale»li fùconli^nauia Forcczza^v^en*
doneli Turchi»depooendo k lor armi Mila Mofebea »ritiraQdofi tutti ncUagroiSi
Torre» per fortire tutti ùvwtina fe^icnte wwt feocm .
Trouarono i noiìri nella Fortezza crenta pe«i di Camone» tra grandi» e fkàp^
li» ic akrì appreftamenti: onde leuato ogni cofa»e facch^citto il Borgo » ai fpia<»
nata la Forteàza con quattro Fornelli^ Cperche i Greci oeirifolaei^aaio nensiqffi-
Ru ^1 nome Chriftiano 6nxH)0 tmipreu^e poAi aJ remo •
Dopò demolita qucfta Fortezza » il Capitan Generale G portò con TArmata^
nelf Arcipela^»doue feceì^reda di vaofà Legni Turchefchi* Sacch^giò Patmos»e
fece altri danni per cucile Ifole • r
Nella fine di Agofto deli'àoDO fiidettofcorfero i Turchi in grolfo nnmer^ (otu>
Sebenico nella Dalmatia»attaccando con furia grandifiima ilForte di S» Oiouaoi-
nii doue^dopò vn lungo combattimento» furono podi in fuga i e tegiiatidpczeì .il
B'orno feguentecomparuero lotto quelle mura^ altri otstoceuto Òanalli Turchi :
[a vfcitictnqueceofio de nofiri» furono anco qnefti fiiggati» recandone molr
ti de morti»
In quefta occafiòne fa prefo vn figlio del Sangiaoco di Licca» offerendo il Padre
otto miila reati per il Ino rifeatto ^ mi dtA>itandafi » che pote0e riufeire- va nuouo
f ilippouìch » che cambiato col Morefini » ch'era fchiauo » portò eftremi danni al
ipaefe» fa decapitato «
. Si lafciorno vedere iTnrchi ancora a Spalatro» ma fenxa alcun daniH?» e £enJUL^
i>^ alcun testatiuo •
Col
74<f D È L L E V 1 T £
^ ' Col cermìnar li Czxtìptgtìz di queft'anno » terminò anéo gloriofamente la TiULì
Carica U Prouodìtor Generale^ e Procurator di San Marco Antonio Bemanlo *
Terminò parimente con la vita» la cfarica di Gouemacor Generale di quelf^Ar-
mi il Giklas valotofiflimo » e (Umatiifìmo Capitano f hauendo feruito perii cor«
FoxontiniTO di i S.anni la Republicsie in terraie in Mare •
Oltre a i fatti fudetti i 14. Settembre 1 6$ 8. fti nella Chiera Ducale di San Mar*
co fatto folenniflimo Funerale per la morte del Tempre valorofo r€ gloriofo Ca*
pitan Generale da Mar Caualiere e Proairator di S.Marco Lazaro Mocenigo .
II Catafalco era ài forma Ottomana con i volti trasforadi> tutto guarnito di Ar«
madurcidi fafci di picche > Armi da taglio di diuerfe fórme > tutte diftribuite {>ro-
portionatamente con difegno mirabile. Ne gì' Angoli vi erano Armature intiere
con il braccio deftro ftefo^che impugnauano torcia»ebandiere.La Cupola era tur*
ta(!opertadiLumi>torda>ecandelTe. Pendeuano molte bandiere Turcbefcho
molte da lui i Nemicw nelt' acuto della cupola» era pofto il Fani^ deltaiba Galea
Opitana . La Mufica^ di eccellente concerto > era cosi meftaiche prouocaua lo
lacrime al Popolo»
Atti 9. Agofto i6$9. giorno di Sabbato vigilia di S.Lorenio>tntonioane itfJife-
re fi leuò vn turbine cosi impetuofo dalla parte di ^onente >che gittò a terra mol-
ti canunini di CafciC Palassi principali t diftruflè qualche parte mede/imamente
di altre Cafcié palazziifpalancò leiìneftre di cfli>leuando>e fedici e tauoiini conal^
tre fimil cofe da quelli, portandole per aria» come fece ài airrì ytcoGliin ilare cafe
minori • Forò diuerfe muraglie portò via alcune terrane di Lcgnanie»poAc fopn
i tetti chiamate Altane. Ruppe»e fcauezzò molte Gondole» che'fi rìtrouauano in^
Canal grande * Trasportò di sbalzo perfone da vn luogo » alt^altro % Leuò il feudo
con rinfegne à^\ Pontefice» dalla porta del Nuntio» e lo portò per aria fino ali* Ar«
fcnale»facendo l'ifteffo d'vna gran fineftra di vetri» in forma di meta Luaa»!euata
dalla Cappella Maggiore ddla Chiefa della Celeftia* Difperfe alcune bi^te»di'-
erano diltefe. Con altri danni notabili» e marauigliofi . Fece Iddio.» per fua bontà t
che durafle per poco fpacck) di bora» che fé haueife conunuato» hàuerebbe disfat-
to i?l*cdifìci intieri .
Fii eletto Imperatore» Leopoldo primo di quefto nome i eh* era Rè rfOnghe-
ria $ figliuolo del Defonto Ferdinando 1 1 L e poi Coronato » con le folite fo«
lennitd*
Mori il Duca Francefco di Modona» fuccedendoli nel Ducato» e nel Generalato
di Francia»Alfonfo IV. fuo fìgh'olo •
Morfe medcfunamente Ferdinando Luigi filinolo gii dell' Imperatore Fer*
dinando •
1558. Ftì fatto Procurator di S. Marco Vicenzo Fini per hauer offerto al Publica
cento milla Ducati per i bifogni della ^erra co! Turco •
^ Furono ancora aggregate alle Famiglie Nobili patritie, come fopra .
i6iS. 2 j. Giugno: Li Conti TrifFon» e fratelli Valmarana con loro f^iaoUsC
dcfcendenti •
ló^S. t. Decemb. Iacopo Vefcouo di Famagofta» e fratelli VianolU eoo figlio-
li»e defcendenti •
i6^S. I a. Gennaro: Filippo Mancini Ncpote del Cardinal Mazzarini.
Terminate tutte quefle cofe venne a morte il faggio Prencipe li 30. Settembre
2 659. colmo di quelle virtù» che Io refero chiaro i tutta Europa • Vi/Te nel Prind-
patoi
DE PRINCIPI LIB. Xlf i: 747
piCChfoto mefi i6. Ne i fokoni Fanertlb fil lodato in S$*Gioiiaatii>c Paolo da Dcm
Y|dmte Canonico di San Marco con elegante Oratione» e poi fepolto nella Ghie-
fa de Fratti Minori de Frati nelle fepdcure de fuoi mag^iori^doueda fnoi Nepotr
Leonardo Procurator di SanMarco » & Vettore Fratelli Pefarìtvengono prcpictvi
|iretion marmiiper erger vn Nobile Maufoleo aUa memoria di<xm degno Vtcm-
coloro 2ìo«
DOMENICO CONTARINI DOGE CIIL
ANNO i6i9.
Domenico Contarini fratello del gii Angeb Contarini Caua)iere>e Procoratw
di SanMarco» e Padre di Giulio» anch'egli al.prefente Procurator di S. Mar-
eo^benicke alie&odal defiderio della Càrica fuprema del Dogado > fa nondime-
no eletto d tanta l)igniti per il fno merito > per la fuabont^i » e per Tinte^viti do
co(lumialliid^.O€t^ei659. Ma perche all' bora egli (iritrouaua in Villa£ pu«
tdirà la fua elettione li 1 8. detto con cooiemoic giubilo vniuerfale >
' Perla nucmCainpagnadctitftfo«ia0ODgUcua l'Ottomano fonnidab Edèrd-
ti» co' ifjak minacciaQa la Dahnatia inftigato da Fili(>pouich > già fchiauo de Vc»
uetiam > e permutato con il N. H. Moreuni > che fi ntrouauaappre0o il Gran SI*
gnore. Mandò ordini efpreffi al Bafsd della Boilina per la difpofitione della Cam*
pagna» &che tutti li Spabi > e Gianizseri d'Ercegouina fi doueflèro trouare per il
«omo di San Georgio fotto il Coouuida d'fcfuf Begh d'Atlant per andar à
Cattato •
Suasurono però quelle minaccie^neccffitatii Turchi di Sptgnere tutte quelle
. forse in Ongneriai e Tranfiluania •
Fecero nondimeno i Turchi>in mnnera di quindici miltasquakhe fcorreria nel*
le Campione di Spalatroie TraiìJafciandofi anco vedere fotto Sebenico con pen*
fiero di attaccare quei Borghi ; ma furono ributtati da quel prefidio > e da gT Ài^
canti con loro danno: Onde paflaronoanch'cfli con g^aItri nelI'Onghcria •
Il Capitan Genecale Morefiqiiche defideraua far rimpre(a di Negroponte* ia^
Dedito da bcMrafchei e venti contrari) 9 nonpoc^portarfi a quella volta^:onde di«
fegnò Pacquifto della fortiflima piaaza di Schiatti i pofta in Ifola foura vn' altiffi*
mo Grebano di Saffo viuo>e difcofta da Terra fernu intorno i lei miglia* Vi andò
con l'Armau fottilei sbarcò le Militie» fali fatticofamente alla Fortezza>la battere
vi trouò vn*o(Unata > e valoroia diffefa finalmente in capo d*otto giorni dopò l'at*
. tacco > l'hebbe à patti • I Turchi con le loro donne > e putti furono condotti in^
Tetta ferma» e iGreci> che reftarononett' Ifola ipromifero di pagare nulle Icudi
airanno di Carazzo •
In Candia fi fece da noftri qualche fortita con vicendeooli euenti» reftando pri*
gione in vna di efle il Capitan Tadeo Motta •
Nel principio di Maggp » ftando i Turchi danzando alle Cifteme*f vfdron dalla
Citta trecenio MoGchetticriiche ne vccifero vn buon numero > ponendo gT altri in
fuga. Il giorno feguente comparuerafotto lemuracinque miila fonti» e cinque-
cento Caual]iTurchefchi> che fulminati fieramente dal .Cannone voltarono le^
(palle dandofi frettolo(amente alla fuga .
I Corfari ài Santa Manra^hauendo apparecchiato vn} Galeotta>e due fìifie per
Bbb andar
^
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74? DELIE V IT 5
T".
Mdano cùdtkii Geoerale 4ellc m Ifolcgli le fé abbrpcdAte t
Il Capitan Geqeralc» dopò hauer cor(^giaro per imp^ir i Toccorni che tènOh
nano i Turchi di portar in Canea » fi ridufle à Ccrigcper attender ini i le Galee s e
Genti aoffiliarictche giunte nella fine di Luglio ttmeoK co Prencipc Almerico
d'£fte>GepcraIe delle MiiitieFtaiKefi> Riandate in foccorfo dal Cardinal May^
zarine» accompagnato dal famofo Capitano Monsù di BasTuo Tenente Ocoem^
le fu data la nioftra alla fotdatefca » che douea sbarcar in Rc^o > e vi fi ttouor*
no fri le genti inuiate dalia Republia > e k aufilliarie da Fndid milta &Qti > e miW
. UfC duccnto Caualli .
Non oflante tutte le diligenze yfatie da noAri > il Capitan Ba(si > fi portò in Ca-
Rea>sbarcando ini miile»e ottocento Gianizzeri» con buone fommedidinarOfeod
partire condufle feco da fettecento perfone inutili * come Veadii > Opnfic» epiie«
cofi di Caneascome di Rettimo .
Alcune FufteBarbarefche entrate in Golfo » predarono quattro Peoteda Oi^
ftello»e dalla Giudeca^che andauano alla fiera di Sinigaglia«Per il che di ordine dei
Senato s furono fpedite dai Proueditor Generale ^ u^umatia due GaJcc » c^kd
Barche Armate per prendèrle»e fugfjarle .
Sbarcate le Militie in Regno » fi cmpoferQ i Capi di Hacqtiiftar la Canta »dom .
auuicinatìfisQCcuparono diuerfi podi importanti ; Mi accorfi in grofib nunirto i
Turchi i piedi ) & a Camallo in loccorfo di quella piazzaifi attacco U tutKZglhu $
combattendofi fierameme > fempre con vantaggio de noftrì» e fi farebbe ottenuto
memorabile VittcM-iasC ricuperata la Citti tk per mancamento d'vna (quadra » ao
foflcro ftati neceffitati i noftri i ritirarfi» abbruggiati prima i pofii tacciò non ri*
cadcffero in mano dei Turchi. ^•
Imbarcato rEflercitOffii deliberato di andar all' acqnifio di Candìamioua « At-
taccata la piazza>prefa vna battcria»e'l Bor^o^molti de noftri fmontati da Czuah
k) fi mifcTO i bottinare il che vifio da Turchi gli diedero i dolio Critrouandolisha*
datile pofti in difordine >bifognò defifter dall'imprefa»meutre il Bafsà crapcr abi*
bandonar la piazzate portarfi altroue .
Seguirono poi diuerfi incontri > refiando Tempre vantaggiofamente fuperkri
i noitri •
Il Capitan Generale Francefco Morefioi bauendo chiedo licenza di ritornar aU
la Patria^gli fu fodituito Giorgio Morefini^ch'cra dato altre volte General in Or
dia» e Comandante in Armata .
II Prencipe AlmericodiModena^ritomandoiVeneda>morinelI'Ifola di Paris»
nel fiore de gl'anni fiK)i>con dolore^e fcontento vniuerfale^che per ordine dei Sena-
to gli ftirono celebrate Pompofe Efequie nella Chiefa Ducale di S«Marco •
Frd diuerfi Capi da guerra» che n^oriroiiQ in Cadia>fini i fuoi giorni ancoUngé-
gniere Monsù Bellonet > che per il corfo di moiri anni hauea ieruito degnamcoce
alla Republica nella difeTa^e fortìficationi di quél Regno.
Per la niioua Campagna del 1 66 1 • Nel mele di Marzo . Spedi la Republica in^
Regno fei VafTclli con leicento foldati » viueri» e munitioni > & in Dalmatia fpinfe
alcune Galeotte nuouamente fabrìcate « acciò vnite con le Galee»& barche arnsa^
te>che iui fi trouauano /correderò il Golfòper tenerlo libero da Corfari •
Parti anco il nuouo Capitan Generale Giorgio Morefini con nuoui Legni am
mati>foldatefca>dinaro publico^e munitioni>feguitandoIo poco dopò ringcguìcre
£rafmo Pcriini con altri Vadclli^ e molte machine fabrìcate da lui ncll' Arfcoalc
qui in
DEfRINCIPI tlB. XIII. 7^
•Old in Vcnetiaf con alcrc fùe ìnaentfoni miliràrìfe f pcciahhedtc m fcmio 3 che rat*
de attmiti cacti» chi ToNieroao» noii ofiéodéado però quelli che hanno il pre*
fianiaciuo.
nGouemator Guloel Vecchia Cictadin Venetiano fatto pr^ione da Torchi
(òtto €andf a nuoua > doue reftò anco ferito» fi liberò della (chiauitudine con la^
fi^ainfienìe con altri quattro perfonaggi di conto» hauendo can m coltello fotta
yna mma lunga (cacci piedi in lette gprm; perii che (ùdzt Capitan Generale Éic-
to Colonnello d^m Reggimento Itauiano^e confirmato poi dal Senato •
PreTero i noftri due Fufte Turchefche tra la Dalmatiat e Pldria» facendo (chiaoi
tutti qnei Turchi > che per efler giouentà robn(hi>e forte>fnrono pofti al remo «
XI Capitan Generale giunto alZance imbarcò cinquecento foidatt » e fece altre
prouifiom>vnitafi anco con lui la (quadra delle Galee di Maha^per condurfi rniu*
mente in Candia •
Anco i Turchi rpinfero alla Canea tu foccorfo di molta gente»enQomCom*
mandanti in rinforzo di quella piazza •
Auuifatb il Generaliffimo Francefco Morefini (prima che nUErgnalfe la Carica
al fucceflbre^^che la Carauana di Aleflandria coniiftente di dtciotco Nani » Se tn^
Pincotcra per condurfi alla Canea con foccorfo di Mille > e fercecento Gianizzeri »
Spahi» & altra foldatefca » con quantità dì viueri» é munitioni dia guerra > in parti-
colare poluere . '
Le feguitò il Generakie le fouragiunfe in tiro di Cannone»dandogli brauameii»
te alla Coda>e danneggiandole per 11 corfo di feflanta miglia» e ne hauérebbe otce-
noto di quelle fegnalata Vittoria » quando non foffero fiate fauorìcc da p^ofpero
vento; oltre che Tattofiferaicadè^nancbia così folta > che non fi difcernéa vna^
<SaIea dairaltra^benche vicine : onde bifo^nò fermarfi tutta la notte . La mattina
fcoperto vn PincO) che veleggiava > andò il Generale ad'inueftirlo» e Io prefe 1 con
fettanta Turciii» die vi erano fopro. Volendo poi feguitar le Nani fudetté f iotefe 3
che s'erano diuifc>parte incaminandofi i Rodi doue fi trouauano molte Galee > &
altri Legni per formar vn Armata poderofa » e andar con efia alle tre lible per far
diuerfione a Venetianir e l'altre tiraficro vcrfo Barbarla •
Giunto il nuouo Capitan Generate Giorgio Morefini i Cerìgo» vi andò con ce-
leriti il fudetto Francefco pur Morefini anch' egli Capitan Generale i cedergli la
Carica per r itomarfene alla Patria .
Sei Vaflèni Inglefi » partiti da Venetia per Leuante carichi di ricche Merci > in*
contrattifi in fei Naui Barbarefche > fenza far alcuna difefai anzi con intelligenza^
fì diedero fpontancamente in mano loro > con pregiuditio^e danno de Mercanti,jc
altri particolari •
Due altre Nani ànconl pur Inglefi» che pafiauano in Candia con foccorfi ì
in vna de Ile quali vi era vna Compagnia di Corazae comandata dal Conte Sforza
Biflara Vicentino » & altre foldatefchcie prouifioni > aifalite da Barbarefchi verfò
Corfii, mentre fi combatteua > vn tiro di Cannone de nemici portò la palla nella^
munitione della Nane doue era la Fanteria» e la mandò in aria • L'altra rimafla fo^
la»dopò lunga,c braua difefa cade in poter di quei Barbari .
Il fudetto Capitan Generale > che le ne ftauacon tutta FArmata nel Canal di
Scio per tener affcdiati in quel porco i Legni de Turchi y ch'erano ini vniti per por-
tar foccorfo alla Canea; intefo,che il Capitan Bafsà foffe con trentafei Galee» paf-
iàxjo i Rodifper imbarcar il foccorfo preparato da portar anco quefto in Canea ;
Bbb a fatto
Tyo D E L L E V ITI
fiicto fcielca di venti Gateci cotnprcla là fqtiadra di Malcaie due Galeas8e> ddfte:
PÒ diarùiarle icombattese lafciando i Scio il riauaeote ddi* Armata fiMoiI co^
mando del Proucditor Girolamo Battagia •
Partialli %i. Agofto i66i. e le feguttò fino ani zjj^ che Copertele rinforzate di
gente » le combattè vnitoootv li Malte(i» vicino d Milo 1 de quali ne prefero died
alcune altre gettomo d fondo $ Se altre fliggirono mal trattate • Fecero Schìaoi da
due miUa Turcbì>e liberarono intomo à ottocento Chriftianì^ch'eraooicfuaaì •
Venuto l*auiiifa d Vencda di cosi memorabile Bttto il primo di Ottobre > fd
cancatail r? Deum folennementein Chfefe diS.Marco con l'intememo dt^na Se«
reniti» eSignoria>e la (era 6ì.creato Caualiere del Senato il medefima Geoenle>
Morefini per il molto fuo valorei inuiandogliil Senato fei Colane d*otopcr§^Ot^
ficiali dell Annata>& vn'altra di mille feudi per il Generale delle Galee diMaita m
gradimento del valore dimoftrato in quefta occafìone •
L'Armata Veneta poi (correndole d'intorno Candìa» e verfo Rodi fece preda
di4iuer(i Legni Turchefchi» ch'andauano fpiando lo (lato di eiTa •
In Dalmatia feguirono diuerfi incontri fra Turchi > e Morlacbi > faccheggvanào
que(U>e terrei e ville del nemico » riportandone groffi bottini di geiice>e (TA*
mmali •
Nel principio dell* anno i66z. partirono da Venetìa feì Naulda guerra con^
Ibldateica i e munitioni per Candia > e fopra eflTe* f! portarono aile ior Candie il
onouo General del Regno Nicolò Comaro»& il nuouoQpìcan delle Naui Pie-
io Diedo. Vi andò ancora il Generale delle tre Ifole Franceiìco Moceni^ e-
letto in luogo del Caualliere fuo Fratello > che morìe prima di arrivate à
Corftì. •
Dubitando i Turchi » che l'Antiata noftra poteffe auanzar(i à riacquiftar UTe-
iicdo>vi rpinfero molta foldatefcaie molti Legni •
I Sfaccniotti fpedirono A^mbafciatori al Capitan Generale ofitrendofi pronti ta
numero di quattro milla di andar ad attaccar Tinimico •
Hbiucndo terminato la fua Carica di Proucditor Generale in Dalmatia Andrea
Comaro» conoiolta fua gloriargli fu fuflituito Girolamo Contarini •
I Turchi anulTati in grolTo numera in quella Prouincia net Territorio di Spala*
tro^perordincdeUaPorta furono fpinti nella Croatia per attaccare il Forte fab-
bricato dal Conte di Sdrxno fotto Canifla • ^
£(rendo ftatocondetto dalla Republicaal fuo (buitiò il Conte Filippo Palatino
del Reno» Principe di Sulabach > fu inuiato inCandia conmiUe> e cinquecento fol*
datiiC molte proiùnoni con Titolo di Generale detllnfanteria »
II Capitan Generale auuifato» che s*era fcoperto la Carauana > che veniua da^
ConAantinopoli per Aleffandria^andò^d'incontrarla» e trd Andro>e Scio» attaccò
k Saiche^ ch'erano intomod feibnta de quali ne pre(e 1 8^. e 17. furono abbraccia-
te>fuggendo Je altre fcortate da fei Galee* Fatto quelle incontratte quattro Sulta-
ne vicino i Sciocche con alcuni Baisi vna fauorita del Gran^Signore» & altre Don-
ne» fé n'andauano alla Mecca >(ì mife à combatterle sì viuamente alle diìc horedi*
notte de 28. Settembre 1662. che dopò cinque bore di fiero confitto» fé ne refe
padrone di tre» & raltra>oue vi era la SulcanaiC i Bafei con molte gioie^e gnm ric-
chezze rcAò incenerita •
In quello incontro redomo morti de nodri intorno sKe(Einta » (rd quali Iacopo*
Se mitecoloSopraconùcQ/chccoiraggiofaoicttc vCQfnbftttcìidcbS^^ fcmpcc
«emag:
D E ? a I NC I P I L I B. XM I. 75 j
ìsemaggìorì perìcoli • li feriti furono intorno i trenta» e con effiHComouflam
ààf^fxìiitz Iacopo Cappello di mofchettau in vna cofcia •
De nemici ne'.furono fatti Schiaui da mille«e dugento con diuerfi foggetti di co*
mtndo.Tutti gl'alcri reftomo mortile incendiati>acQuiftàdo i nodri ricchi bottini.
QaeUi 3 che mteruennero in quello terribile cemoattimento > adempirono Ic^
pani tutte di valorofi Capitanile foldatiidimoftrando vna foprafina virtiìic
coftanza.
. Qijefti fono in riftretto > i fncceifi più menuMrabf li dèlia guerra col Turco > fuc^
ceffi m TerraiSc in Mare cosiin Lcuante^come in Dalmatia i me noti (ino al pria*
cjpio di quell'anno lóój. La qual guerra fono hormai 19. anni> che viene foftenu*
ta > con tanti difpendij>e con tante forze da quella Glorìofa^Republica 1 contro il
formidabile Tiranno della Tracia» in difefa della Chriftianird uitta » e de propri)
fuoi^tati • Piaceva i S. D. M. che fotto i fortunati aufpicij del glorìofo Prencipe^
TÌuente Domenico Contarini» dopò cosi diuturna guerra» fi godi della tanto bra-
ttatale deliderata Pace •
Oltre 4 predetti fatti di guerra» f<^i la pace vnìuerfale» frd le Corone di Fran-
cia» e $p^na» con giubilo » e contento vniuerfale»conchiufa» e publicata li 8^. No*
uembre 16$^. inlieme con il Matrimonio » per maggior ftabilimento di effà 1 dd
Rè ChriftianiiSmo con Tlnfanu Anna Terefa di Spagna •
Venuto l'auuifo à Venetia li 20. Gennaro» principio deiranno 1 660. il Doge vi-
uente Domenico Contarini calò in Chìefa di san Marco con la Signoria » e Amba*
fdatori de Prencipialbl Meda folenne » che fi cantò prò Gratiarum aBme^ dopò la
quale fi cantò il Te Deum. ordinando» che fi facefle rifteflb per tutte le Chiefe del*
la Cittd il di la. dell'ifteiro mefe .
Il di 25. giorno di Domenica l'Anìbafciatordi Francia Gioi^io d'Ambufibn»
Conte della Fauìllada»Arciuefcouo»& Prencipe di Ambru> fece anch*egli cantar v-
na folenne Meda nella Cbiefa di Santi Giouanni>e Paoloicon il Te Dcum.Xìoìx^ dal
Padre Zacchia»vno de famofi Predicatori dell'Ordine Dominicano fu fatto vne-
l^nte»ino»& dotto difcorfo in lode delta Pace frd le due Corone»del matrinionio
coclufo*e del Rè Luigi C^iartodecimo di Francia Kegnate. Fece poi tre fere conti-
nue fefte»fuochi»difpefa^o i poueri pane» vino»e fotàiX'Ambafcdi Spagna fece il
medefimo nella Chiela de Fratti Minori de Frarì»il i «giorno di Febraro»con fède»
fi]Ochi»& altre dimoflrationi di allegrezza>e difpenfa pure di pane vino» e dinari •
Nel prinrìpio del Mefe di Aprile 1 660. il Pontefice Aleflandro Settimo fece vna
promotione di otto Cardinali» tutti foggetti riguardeuoli » fti quali» vi fùOrego-
rio Barbarìgo Vefcouo di Bergamo » Prelato giouine d'innocentiflìma vita » dot-
torato nello Audio di PadouaTneir vna» e falera Legge» e verfatiifimo in tutto
le fcienzc.
Doueodo l'Imperatore portarfi i Triefie^con penfiero di paflar di li d Loretto »
chiefe alla Repubjica per tal viaggio due Galee» quali gli furono con prontezza.^
concefle. Et allì 14. Agofto idtfo.furoito eletti dal Senato due Ambafciatori eftra-
ordinarì>per incontrare » e complirecon la M. Sua» che fiirono Andrea Contarini
Caualicre , e Procurator di S. Marco» & Nicolò Coroaro» anch'egli Procurator di
S.Marco. Panirono nella fin^ di Settembre con pompa non ordinaria di Gcntiì-
huQmini)Paggi»c Staffieri» vagamente,e riccamente vediti .
Li GentirhuominiPatritij» che andarono conlifudetti Ambafciatori furono:
Paadolfo Matiit«(U Maggiordomo delli Ambafciatori.Pietro Valier» fiì de sier Za
Anto-
75V D E t LI VI TE r
Antonio. Vcnor da Pcfaro.Luigi Contirìnì fìlde sier Fiero; Vicento Morcfinidr
$ìer MichicI Antonio Sauo^oao • Gio: BactiftaSanuda Carlo CoauriRJ>«§ Où-
luru Cornaro figlioli delli Signori AmbafciatofL Tutti li predetti GcntiUbaomim
erano riccanientc ve{liti>con fuperbiifimi abiti>egioiepretk>fiffime . Ogn'rao di
cifi baaea»epaggi > e flaffieri con vagbiffime Lioree» che remfettaoo gnuaMa vifta
per U diuoruci delle diuife>e de colori •
Le Galee y erano reggiamente addobbate di Raft » e Danufchi > e fpedaldieote
(|uella del Capitan di Golfo Girolanio Grimani con le Baadkre»e ftcndardi di fc-
ca meflt'riccanKnte à OroXi Galeotti tutti Ycttid di feta»! palamemi tacd éoiàtì,
con altri vaghiffinu ornamenti .
XeroMnataf ch*hebbero c3i Ambafciatori la toro funtione àTriefte eoo ra&pe^
latore dal ouale fìorotio riceuuti» & accoki coaogni dimoftrttione d*hooocM re-
galati dVn Diamante per vno » e fatto Caualliere l^Ambafdacor Cornar» «come
anco il Capitan di Golfo Grimani fudetto > al quale donò pure aitco Diaouoce f fì
NcentiomO} ritornando alla patria fodisfattidimi. Done giunti con la kxo^ga »
e nomerof a comitiua > accompagnati da buon numero de Senatori > fe Q*aa^ytna
BellHgccellentiffimo Colleggio i dar parte a S. Serenità del feguico caaia M. dtfit
lmperatore>it quale>behcbe non haueffe voluto elfèr traghetuto con teGalcefCò:*
me fi diffe > hauefie difegnato > hi però goduto molto ia vederle così riccamóitè
adomate.
Alti 14. Loglio i66<x G accere fuoco accidentalmente in Cordbatinopoli , cbe
jbKeneri molte ca(e>alquante Morchee > & akrì edifìtij conmorte di reati mHbL^
ferfone»congranquantitd di merd>e robbedi molto valore .
fi Ornerai delle tre Ifole»rìcuperòil luogo diButrimòdalknuutt deTurdM>
con vccifione di tutti efli»e del loro comandante •
AIH i $. Nouembre uSóo. Morìe Anodino VianoTi CanceHier granché» ft aflf t A
dttto fiì eletto in fiio luogo dal maggior configlio Gio: Battifta BaUarinoyche ^^
trotta in ConllantinopoU con il Baifo Giouanni Cappello giat alcuni anni ia knA-
iiopublìco«
Li 7. Decembre» giorno di Martidi » fèftiuiti di S. Ambrogio (r gonfiamianl^
mente facqiie > che allagarono tutta la Citti ; per il che ff guaftò la maggior parcb
de p02zi>e rotiinò molte Mercantie^ch'erano collocate ne luoghi baffi*.
Inqueftotempoinódòancoin RomailTeuere^con fpauentodimttala Cittd^
Li Ambafciatori edraordinari^keletti dal Senaro;cioè.Angelo Correr Caualie-
re»e Procurator di S.Marco>e Michiel Morefini Cauab'ere» per Ii^hUterra al con«'
^ratiilarfiin nome Publico con Cario Seconda per la fuceefltone» dopòcaate tur-
bolenze^ quella Corona>partirono li ^aMa^io 1 6^1 . con beUifEma comidua di
Gcntil'huomim' p^^i > e ftaffieri vagamente >c riccamente veflid . Et l'Ottobre
&iflcguente ritomomo dalfa loro Legatione .
Nel principio di Nouembre 16S1 . vennero in Venetia il Duca d! Modena coB'
la Duchefib fua Moglie » e Prencipcfla Tua Sorella > infieme con il Cardinal da Efte
loro ZJo iiKOgmti , con comitiita di 250^ perfone è:à quah» molti CaualMcrife Di-
me» alloggiando il Cardinale nel Conuento de Frati Minori de Frari . Et H I}uca^
]Duchefla>Prencipefla>S*altre Dame nella Cafa ddiuo ReilMente i & Cuffaoo to-
pra il CaiKil grande furono ^Tveder ilTcforo > & altre cofc notabili della Città. DÌ
poialI'Arfenaledoueli fu datta voa lautidima colatione df Confetture ^ 8c anca
preleacate di ordine pubU^o d) orato &admxiirja&cfchi «Curano aaeo fogate itt
DE FRIMClPrUBi XIH. 715
v&aGtlct beniffimo allefti» » St ^domita di pani di kt% per il Oufal Grande » e
pier qnaichc tratto foori in Mare. Li fii fatto la guerra de pugni , 8c vna fella di bel-
li0ime>e prmcipaliflime Gentildonne » ornate di rìcchifflme » e predofifQme gioie
nel Palano de Mgredì Htuato in Rio di Palazzo: code partite dette Altezse per
k>FO Stati ammiromo il f plendore di quefia Citt^ .
Morfe la DachefTa di MantouairitomandodiGermania*doueera (lata i vifitar
la Vcdoua Imperatrice fua fìsifuóla •
. Jl Rè Carloii'Inghilterra u maritò con l*Iùfitnta di Portogallo •
In Tofcaoa» & Romagnaiil Terremoto fece gran danni^rouinando oiolte Cittst»
TcrfCieCafteHa,
Si aperfe il Vifuuio ^ che con le fiamme pìetre>e ceneri apportò gran danni » di-
(leadcndofi fino ad^Otranto»e Surrento •
AUi 4* Settembre i<$6i.fin'onopublicattCapiroli»& ordini in materia di eflen-
dooe de Datij delle Mercaode ft^ecte alti due Dati) deHe 6. per cento» Se ponen^
te da Mar»per mMtiiC benefico <k Negodanti » e ^alitare il concorfo de negotii
per commodo^ Còi^atione ddta Piazza •
Morfe il Cardinal Gitdio Mazzaritii gran mintftrote principale di Francia •
SoDucono le Nozse tra Madamigella d'OrIeans»& il Prendipe Cofmo de Medi«
QdiToficaiia*
Nel principiogdeir anno i66i . che fil alli 1 8. di Gennaro fi hebbe auuifo della^
morte di Gicuanni Cappdlo Caualliere^e Procurator di $• Marcotfeguità in Con*
ftantinopoli li 4. Nouembre proflimo pafiato » doue era Bailo eftraordinario per
la Republica>continuandk> di prefente ne ^raffari publici in luogo del defonto^Bai*
lo Cappello il fudettoGio: Battifta Ballanno CancelIierGrande .
Et m fuo luogo fii eletto Procurator di S.Marco il giorno feguete 19. di Genna*
ro fudetto Pietro Bafadona Caualiere > che s*attroua al prefente Atnbafciator in
Roma*
Nel mefe di Maggb KS^j.vennero à Venetia dne Ambafciatori MoTcouiti mi-
dati da <)nel Gran JL^ca alla Republica per permutazione di negotiji & altri affari.
FuitMo incontrati i S.Spirtto da molti 5enatori>e condotti ai loro allo^iamento
nelpalazco Morefini i S^Hieremia > fattogli preparar dal PUblico» doue forooo
anco fpefati^e degnamente trattati •
Sotto al prefente Doge furono fatti gl'infì:afcritti Procuratori #con roflfertat te
sborfo come fopra •
1660 Luigi Dnodo •
Filippo Bon •
t66i Luigi Mocenigo •
Leonardo Dcufin*
I é6i Antonio Nani •
Michid Fofcarini •
Marco Contarini •
Mattio Sannto.
Sino del 1 65o.fotto il Doge Francefco Molino fu fatto Propiratore di San Mar-
co Daniel Bragadino» lafaato|fuorì del Tuo kiogo perinauertensa del Stam-
patore •
Altre Famiglieancora fono ftate aggregate alle Nobili Patritiefotto|aque(to
Dogewiel modo wme Taltre fopradctte» cne fono k feguenti »
léÓQ. Ni-
754
DELLE VITE
f ^ 14 Mana: Nicolò Càmmiiicadi Victtiza ^ e fratelli Là2àrì » con kirò V
gliolii e ddcendenti .
04 Giugno: FrancefcoGfùppomyConfuoifTglioliiedefcendeiiti..
i66t M Ktorzd; Gio:Batcifli>e fratello Lagbi>con figliob^» e defcendeoti •
i66% z9 Marzo: Giulio Vefcoao di Belluno 9 e fratello Berietxli» eoa %IioÌii e
defcendenti .
7 Gii^o: Qio:MariaRarpiq.Pafouatin con fteliolife defcendenti.
17 detto Gio: Battifta Abbate» Cannonico di Trenifo^e fratelli Ferro
con loro fì^oli > e defcendenti .
2 1 Luglio: Domenico Pduaro q. Giacomo con Tuoi figlioliie defcendéti .
a} Agofto: Gafparo» e fratelb > coiilfepo loco Nepote Cafletti fintoli 1 e
defcendenti •
Quefto è quanto ho potuto raccogliere per porre in aggiunta alla Veoecia dd
Saniouino dal 1 5 80. doue,iecli terauna » (ino alla metd del prefeote anno 1663 . do-
oe finifco anch'io i con pen&ro » fé Iddio mi prefta vita» ài continuare conaltra^
aggiunta della ifteifa materia per ponerui molte degne £abriche già princ3|JLaxo>
comeda principiarfi > cofi di Chieie*» Altari » Maufolei» comed'a&ri cd>£a)f om^
toro ornamenti di Pitture» Sculture>Elogij>e d'altre cofe notabili. Et^r (upplite
ancora à tutto audio poteflì hauer tralafciato per nò ne hauer hamitonotida.CQo
teeiftrar medeumamente i httti memorabili % che occancSktoia auoennt coiu
l'itteiro ordine tenuto di fopra •
IL FINE.
CRO
'Anni A
Vea. Xpo.
PARTICOLARE
Delle cofe fatte ,
DAI VE NE TI
DAL PRINCIPIO DELtA QITTA*
Finoall*aonoi5 8i.
DI M. FRANCESCO SANSOVINO."
^QQ RCADIO ADguftoSpagnuoIOjlniperatore.
7oJ[ AtuihfioRomanoPapa.
Inoocendo Albano Papa .
^ Gtìbi yfeiti delti foia diScaadùi Scadàutàa > aanm i»
^ Itatitt fatto Hilarie% & amhgtSà km CtfèUni > fmadt
t^quittmo,
4^ CiomittaiTolttitiatuìtalìgiirUn*Gothi,conmtrtMitdtiotaUkÌ€t^-
'^ unafartecricltaltra.
405
M7 Kiuli«4JJo vnutt a gtontìmu monti di fiejoUykiM a FimtKfji fom
StiSaiit,lroaocotiiliortaliUilMUuétif«U,trmtm.
rriuaorigiilfiiyenetìafertaco/ìfiivenMttiiìlItatùttftrciotlìetyne-
tifìnmentatiftfi^onoaUeUgMe.
Los irmd>Ua-^lmi,pafimilRlcmnel(iGtlU€,difaildmoi*Ualihde.
' rllimdìDùmIrrc.
z tfi*
Anni di z CRONICO
Honorio Atig.Sc Theodofio fuo'ntpote ìnneme Imperatori ,
Ornine feconda di renetia per bianco, il ijuale prende, & fu^cgHa Ta-
èt'Hia,ondeifenetidinuokoftfi4gMll9iilteLazmie,.' ~^
^taulfó'Rè de Getbi entrane Calile. '. y \'
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ZofiinoGrecoP>ipa.altridice4i8. .•«' 7^ .r
.Atanlfo occifo dafHoi, f^uaUia occupa il Tugna .
Fuoco neltJfeU di Itìatio, ardetaeafadi antìnopo greco ^ArOtiamdiiu-
uiàlqualc fatto voto intente con i circonuiciiù habitaatiin 14. cafedt M-
uole, di dedicar ^uet luogo, &faruiunaChiefaaS. Giacoim jtpoàalo ;
efaudito, fefUngue lafiammadauna repentina fiotta .
Bonifatio Romano Papa .
Chiefa di SJacomo fondala in ìtìaltom efecutioneéel vota fatto. & amfa.
cratapoida^.refconifCioida seueriattodi'Padoita,da Amèror é.Alà-
noÀa Giocondo di Trcuifo , <!r da Epodio d^ydeiX» , & vili nuttei og.
càtUFeUceVrete: ejfendoaUora Confali ptriTiimm faprateS.
eatme di Rialto, JdltxnoFalerio , TmiajoCiadiam,e-zemDaM.
lo. . .
4M
4*3 CcIcflinoRomanoPapa.
434 lucianoGauila,MalJimoLucit,&ygoFtife9,fecoadiCoiMiTiitiiimiA-
tra le eofe di Rialto. ^^
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4*7 Tbeodofìo nipote di Honorio» foto Impetacote.
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43a SifloTemRoimitoFaBa.
433
434 Coiicilii>nE!efoii(iidi2aa:Padri,etndama'Hegmi bmtio:
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44» UoM Magno Romano rapa.
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45 1 .^//ì^ R^ (/tfj^/f rmt/> rifatt» tJJercito tuUa TamumU » affdt* t.lu9i**^j
mette taffidioattacittÀd^^qmlea»prmcipale dopi Roma»
453 Orismterja diVenetia , per ^^uiUa con molte dtre città cinonutem
astute aal predetto Attila: rifi^eado nobUi ^popolarinet^Ifotedd'
. le Laffme. - .
Tribmùordmatipertlfokt^oHertfaao dppì^iConfaliil p^olo Veneto per
lo [patio di ^o. ami futuri» fecondo U Zeno.
Caproti detto primaTetrottia, <Srpoi Cat^tc » edificato iagUhuommii
Concordia,
454 Flauio Valerio Martianolmpecatoce.
. UxtUafregatoda'PapaLeofte ritoma tdfu»Repio»& mentre fappanC'
, dm di Tfcnirt m Italiatm'akra uoUa » affalfto da un fliflfo di faùffu dal
- nafo» viene a morte,
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51 471
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4^1 Milano Sardo Papa.
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Simplicio da Tìuolipapa
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fimo Valerio Leone minore ^uok> delT antedetto Imperato^
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Felice Romano detto IILBai«,
■* . . »
Qehfi6AfikStR>èip».
Aoaftatìo II. Romano fMft. ! '
tifate tmiutk kmme ^^iHfktrea H nmi^éfi^ .
Celio Simmaco Sardo Papa .
*
é
1
•
rneti diMerfi ^curati dalla pace»& vfdti ieUt Ugtm% rttormnèin Mr-
raferma 4 reftawrar le tUtd loro fer aitami rmtuue iaiboAnài»
Trilm>fofolocreatoperhgomnoieWtfoUt&imaperlofpttti^éfi8t>,M-
Celio Hormifda da Frofoione Papa .
Fiauio Valerio Giuftiao di Thrada» Imperatole .
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rAnnidì V£JSLlTO; j
Vco. X§o. ._ -
io; 15*3 OkxuiuuTofaa&Papa.
>o4 5»4 ;
106 %i6 Felice Tetxo detto (^«toPi^lìefe Pipa.
107
X08
1» s^o Flauk) Valerio GiuftìBiaaoCrecoImpecatoce.
Bonifacio Secondo Ronuno Pai».
II» $3» Gioaaanì Secondo Romano Papa.
114 5U RuftiooAgabitt>RonuuioPn>a.
X15 5j^ Celio Siluerio da Frofolone rapa.
xi6 %x6
117 537 V^ilio Romano Papa.
"8 538
»»P 539
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,*i *>iY CrercimtutUMUUnMUHMÌmepertIf<)UÌeUeU«im*fmwilHéteU
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x»4 544
i»5 545
i»7 547
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131 551
13» 55»
133 553
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X3.5 555 PelagioVicariaDoRonutooPapa.
X36 55*
138 558
139 559
140 560
141 561 Giouanni Terzo Romano Papa.
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1591
& di S.Theodwo néUkcittd di Kfdto» in gratta de i Feneti » Ae fmm^-
f$MCoil^,&mua^lonu
Giuftioo luQÌoit Greco Imperatore .
Longobardithùmatidi'PamtomamltdiadaT^fete, tgift «wjvkC»,
mente di fatale da Stfk- impenttrkt .
Chiefe di Santo Ernu^ara detto al PrefeateMarcKola, UT di SamuCrut:
in U^riot edificate da èbierfirifi^^aeti^tme date parti éUmà-'
tea, per la venutade i Longobardi . "'"'
Taolo Fr elato di ^i/uilea, traiiKe lafna driefit m ÙnttnlUà ktmut Mr
Pochem^tia,poJÌainlMhpertemadeihtrkm* :
■ I
TribmiX.crecuialgouemodeltlfek» dnranoper ixo.aMmfittmi ^
Benedetto Bonofo Romano Papa .
Tiberio gglioolo diQiuftino Jtriperatore .
1
raccUuiCimmoltobimwreàaiF'eneti^iqmU tffimnmai^tm^
ffianoaCofiantimapoU. ,
Pelagio Secondo Romano Papa »
ElU Greco, di FefamcregtùTéUriarca di Gradoda yn Concedi yiiai
yefami tferwtifitdelTapa.tr Ucittdfé^^^
di Jftria^
Tribimix.&Urogofienfo,riC0fiferfmUoperafmi6o.fkftn
n0.alfridiciff0^ju
SefieroT4triarcadiGrai$9 prefe cantre altri ref ami dilftria^ dsSmS*
ra^oEfarcoyècùttdotmaKamma,€r€eftnt$oa cmfftrmartopimme
dtGtóuanm ^rciHefcoti$ intmio a tre capitoli del Concilio di ÙmMmU
wm creduti per y eri da iribetli delta Chieja, ritornato in capoìOC^amo m
GradoyJpo}'geillÌbeUadetffiopentimentoairefcom,&a§^
tn Jeae ,
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Gregorio Romano Papa •
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9aim* ani miiligkm mU»fituimrit rf i F€Bttié>pM^& i^nOfuiai
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PaImm rifrtfa di fumo^^H^ttUtinfiatri ifdu éUi Iai^ìiH^Ì,
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Foca Aos^CrMO Impcfttoce «
Sabjpiano TofcanoFapa •
Booi&dò Teno Romano Papa «
Mardano da Pìrano Patriarca di Grado .
BoQifiujo Ossuto Marfo Papa .
Caodiano daRhnitii Pamarca dìGraéo.
Heracleo Aug. Greco Imperatore •
* • -4
■^ •.
«
DcodMoRottiaoo Fapa* -
Cipriano À Pota Patnarcadi Qfade •
Bon^Kio Qaioto Romano Papa •
Hooctfio Campado Papa ,
;. »
Primogenio Aretino Patriarca di GraflbjrinxMlo Fortunate
patordtflàQucfa»
'KiMrio Ki dt Ln^pfwé diflntgge Fderw . & Mi^m Vcfcm^ìftffkHl-
tà, & cbiMr^moferfantHddi yéta, condotto il popolo aie ^tapmé^
ed^ca la cind di HeracUa in homr ai Heracleo Impp detta poi per hm^
nemre Città TioMjprimifnkéeitegi. '<;.
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TerriMelatkmeMqHdMé^nù^anaalmid SmTietrò» & i ^
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Gìoaifmi Quatto di Dilmatùi^apa* -
HcracleoDe^litiolo di Hctadeo unpentore
Coftante Secondo Impetacore •
' *
Martino Tofc^Qo Papi «
Ma/fiino Dalcnadno Patriarca di Grado •
Cbkfe de Santi Sergùh& BaceOfMaffimo, & Mareel&Mè% fdmcate éU^
buamim di Tcrcelkhfn tifala cbiamau da buro CmfiatUiaao m hm^
CoftanteJmperMq^pOHùUempaf inonda ^
igeoio Romano Papi .Tribuni due aggiunti ^x.babitan$ mU^
clea,&fino xii. in tutto per fino aWanno 697»
ìtalianol
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009 Mcfentio ArflKM bopecttoi
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Ano! di
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DcodatoRomanorMonaco 9$pM .
St^u» da Paceozo Pataiaicadi GfftdOi
Agitane di OpodiftriaPatnatadi Grado
Agatone Sidliano P^
Leone Seeoodo SicSìaiio MA •
CùRauòMMcn/dcopicfibcrìo Imperatori in vn temp» nedefi-
ino. *
Benedettoli, papi.
Giouanni V. di Andochia Papa •
ChriftofoiodaPola Patriarca di Grado •
Ginftiano II. Greco Imperatore. .
Geoone di Thrada Papa .
Sergio d'Antiochia Papi .
Leototk>Psttrttk>AiwdtoIm|Ki»eoK. . _^ . . ^_
Piokiccio Anaftfto Doge Pnmo>«fle anni 10. mefi 6. gjormono.
CUefaC4tttirtUiiSaittaMémMÌnTmtU»»fébmautia$ntbil$» &dd
pipth ieìU terra* C" vi metttm i corpide i Salti » Tem^ » Helmknt
LMKrdt, & TrMb4»c(mvn bracciodt SJacm9%4tifioh .
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Tiberio AbfimacoAugnftoImperatotè.
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Annidi IO , XJ il OU;l C 0
Xpo.
707 Sìfioio Sonano Papa.
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710
jix Filippo Bardaneimperatore .
713^ AnaflafioArtbeinio Imperatore.
714 .' ' . • •
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ji6. Theodono-Adramiceno Imperatore.
717 MarceIIoT^ianòD.II.«meannip.gioraì»t.
71S, Qregorio^xoDdoRomaooPapa-.
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Donato Patriarcadi Grado .
719^ Uooe Terzo I(auncoIcoQan»c»lBPV<)nioee.
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7>3 " o*
7H AntownoPatrUrea<UOi«dò)ii»'lMt«Mtfl>!kMri;/i^
^ /« mcfirte diDenata/era mtrtift tÌHTéttriauMhOmk pràiaMtUl^M'
ti, refiirmt9 al fi» f^efcmido» ^rUa^ laCbit/k ikOfah .
7*5 ^ ' " - -
7»d, Orlolijcpato Doge Terzo vìflb^annt2vjnefì$.
LuitPrMidoRèdeLo^^Kprdiaff'ediaIi4Men»a .L'Sfartofi fiigstfthmtf
alle Lagunej&chifdtfoccorfé alDogc&^Tapa Gr^ariogltfcriMùff-
tior deU'Efarco. Orftfer tanto fatta t^mataitf^ugnaJBiaiiemuh&Wìf»'
Teredeo Dhca di ncetn^a che la d^endeua coHgemiNdtre^ri^nten^
fftrco infedttCfn molta todedelntmef^mtiaao..
717.
7»8 - ^
7*9 ■ .. .■ . . . .:ì
73!^ C^4rR> Tvnf9ìitfÀmriHT9trì»ea. ài- Gradò > cmumàit a- Catifi»- To'
trtareadtUqùilny tì)erefiitmfpaMtffine^ti^Cettten«ra»comeUiogbi
Off astenenti aLktoniftérto di SimtazAimaMBttrhta»» tfmofcfio ma.
Qhiefa di Grado ..
731. • . •
73»-
733
734
735
7ì6r Ciierra£ÌMilefratìeraclia&>E^nihyperiK.eaffdH(die»ifiHi. 1^(al£}f«^-
le Orfo, portando ft forfè troppo animosamente tome fakìàle. iefmt eit-^
tadinid^Iferatieaièmrtoeòmkattói^.
73 7 Interregno tperciochefimnta Agouerw . . Et in UiogtiiDoge , fi srta
Mae-
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Annidi VENETO. ii^
VciuX^
MfefinieCmiìUeril5MMfcrìrti$4miiù.EfèptkmDom
mefCifgmmmM topùerilfmi^dofe^
Telice Comicola Secondo MaedrodcOoilieri
Deodacò Terzo Maeftro de Caiialjerì *
ij^rpato Quarto Maeftrode CauaUeri »
»bridaco<^tOt8cYlciiiio Maefiro4e€^
zaccaiiaGiccDi^auMt.»
Ì,^- TheodatoH/{>atoDogeQQ«to»ififleaoiiix|.
Co(Uiitìno Quinco Cop^^
Sede Ducale rm$U a MaUmccs^sind fimUd^ w frm^^f^
TrmMcUdopiHeréKlUpferi^lhfiitfer^^ tìer^uUàx
Mie aÉlCCOTBÉ^ CutUt «
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75* Stefano Secondo Koou»o ¥aM »
&e£u]o Tetxo detto Socoado KOI
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£iniUanoRoai«Diiiok>I>atmKa di Grado.
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34»
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7^4 UDoseMtntreii)eàU*ÌHKC*ieìtA^efwt^*hJl<^mpert^Uia0^
hÌ4U4panedill<memMÌimom>9CciipatMiìailMpÌ9tra$i Guadttt^
4auoGtPiUiaaUimiiC<d$mttianioUcimeHraM»MfìiUtMat9mt4ilftii
75 5 Galla Doge V.viflè anni {.altri dicono IL meiill.
756 I>omeQÌooMonq^arìoD.yi.vifleanm$.althdice849'X(ri«Mi(«A|iipW
7$7 Paolo Romano Papi.
Vitaliano Lucchele > Patriarca di Grado •
758
759 GiouannidaTcìeftcPatrìara dìGrado.
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,M«uricipCalbaioJ>Q«e7.vificicoD Giou«iini figlili^) uni XXUt
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Aiiródi II CROMICO
Ven.
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351
Xpo.
768 Sce£ux>QBacto<)etto Terzo SiciKino Papi.
769 U Patriarca fcrtue al Va^a delle ^fftft rkentue idlagenu LmMbwtiap U
màk efio chiama p^datcrudètì^ma^ir froicru^r.gU chiede fornir-
jOi&cuoattiBCon$rùfcmeay'efioìii<*iJrri
che fia^ obbedienti alla Cbiefa di Graìo .
770
^^;u A4kÌMaRomanoPafa. .
77? ^ .
774 y e fcouaio eretto neltlfola di Caftelh Ólimh » effendo^i FeneH per amutì
f oggetti nello rpirituale al f^efcouo di Mdamocco. ^fk Uprim Ohe»
Idto, onerò Óbeleto Maffimo figliuolo di^ EBeogiro^feamdQ attri Em^jrio.
Il fm titolo fH^EpifcopmS.EcdeftaOliHolei^.
77$ .
77^
777 Leone Qaattto figliuolo di Leone Greco antedetto » Imperato-
re .
778 Giouanni figliuolo del Doge Mauritio, dato per compagno mI padrcf ^ fat^
to anco efio Doge . Et auefUèla primavolta$ cheiFeneti hamfo dite
Dogi in vn tempo medejìmo » col quale efìempio poi » i Dogi funarifi fc*
cero compagna figliuoli & frateui pfino che fu proueduto per legge da
Flabanico ^
779
780
781 .
782 Coftantino VL Imperatore» con Irene fua madre ^
7^3 • • "
784
785
78<S
3^7 7«7
3(58
370
371
372
373
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375
788
789
79^ Cbiefa di San Giorgio Maggiore^ di San Oiouarmi EUémielìfU % eUfUatt
dalia famigliaVarticipatidfòVatriciaca/detta poi Madoara. .
79^ Irene Imperatrice fola .
ChdUoforo Damraco Vcfcotio Olìuolenfe .
793 Mauritio figliuolodel Doge Giouanni 9 andato con genti armate a Grado
per commcfjione del padre > precipita giù d'ynalta Torre il Tatriwrca
Giouanniycome odiato da loro perche gU riprendeua de loro tir amici por^
tamenti •
7jK Fortunato da Trtefte Nipote di Giouanni » Patriarca di Ga^
do.
795
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yjó yj96 Leone Terzo Roiqano Papa .
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Nkefoix) con Staikado foo ftsHt^
Orlo Magno L Imperatóre Occidenale .
Dimfimt ietClmpcmfra J^ccfaro > tr Céorlo Mé^ ^mitui fini a f^e-
netir^UiiberUwrùmiatta^ come ^omctmim fra Ppm$iìr fétn
Imfem^
Cticn4cimUd$MaUm$m9^fireÌ9€he>emMilhpp$ìkt€ri^^
Oh al popolo^ fcrktirmimcheop^atimùiiM tT tiferlTec^
tefio commcfi neUapcffana del 9atriarcdff(9Uekatìfi difierftfmc^Éèk
&€ftmbijgeOMtri»TnlmiòiiMaUmétadT^
Umoccfh&i Dogi T^ecchifi^ggmo. uùrHiamtamofegiume » ,
ImmMHddmerfcconccdmcdaCéirìoprtàntémUemrcéilfm Impera
d to% mMo^éUrimtadiSmh ^
Obekrìo Antenoreo D.IX. vide Mai V.
TrntdefirfmcolkganelV0mipa^BeM$ofi0frdt9B$^Hf^ yà dCé^
ftammofoti ton T^fcctM TMrkùy MCCompé^JMó da Chri/hforo Fefcoué
XMmta^f&daFtliceTrénno^dmÈtfktÉmodaii^impffaiore
diHypatOffe mtomaa t^enetìa moUo homftàto •
ForMMM 'Pafrìarta viinmenemìttfiamiM fattain tfbria da i Conti I^
XgHe^ad$Um^ Urne pgi* wmc di Cmio ywmaiL tmcaGionsamOo^
mcrnatorinqiicUaTrommpnddemC^piOitmi^affyiaue.
f^^dauinofratcUoditMfeUm^&diBed^ Digi^nko fer tonMMO nel
Trim^atodaidnefvtdeiHDogi^imdejmoinnn tempo meaejfmo tre
Dop%
Cuena di Tipino KÌ dfltaìiiHo^Fene&ferfnafo dc^dai Tatriarta poetm^
nato. IlanaUfrefo Malamocco^t votendopafsare a 9iatto nétte iagfnm
i rott09& fracaffato nel Canale deWjLrco dettfi Orfano aljprejente .
Angelo Participacio Dog«IX»vi^è anni 1 8. primo Doge facM m RJiU
co*
Chrifloforo Tancredi Grecò Vefcoao OUnolenTe %
Leone V« Armeno Imperatore^
Jtn^eto predetto fi fa collega » & tompa^ nel Dogato Gionanm fito 0^
pinolo minore f tS" poi mandato in eJUio detto Gionanni per nptraéi
Ginjliniano fno figlinolo maggme > lo prende ftrtoUega in m^èl Oio^
uanni .
Lodouico I.Francefe Imperatale •
Sceluo V. detto IV. Romano Papa»
Mate di S.Seruolo,trasfer^ififoimonadneBétbiifndiSJlaHnjpe0n
ncU^Jfola delle Gambarare ne i amfini di Walto •
Pafquale Romano Monaco Papa •
398
Am^di 14
Veti.
399
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CrR; ptN/I G a
Michele n. Balbo» ò Traulo Frigio Imperatore .
Venerìo Patriarcardì Grad« «
CbiefHlrSan I^re^Q ^^ San Scuero fcibrime dal
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824 EugeoioSeooodoRoinaaoPapat
8*(j .' . * . ■ . ;
82 7 Giuftiniano Partidpatk) Dt^ Decano* viflfe atmi I r.'
Valentino Rocnaoo Papa. .
Teófìlo Imperatore .
828 Gr^on'o Romano Papa .
Giuftiniano Doge, riuocato Giouamtifuo fratello da CoftantiHtpoU d&ne eri
.•' confinato, lo fa coUegaftto nei Ducato,
Corpo di S. M arto Euat^elifla portato di ^lelfandria iaiono Tr^tmotì
Malamocco, & Ridico di Torcelhh à Venetia , tF ripofia netta Chkfadi
S.TheodoiO dal Doge, &dalpopolo con molta reuerenra. .
Guerra de Sar acini in Italia, i quali afiaUaoo tifata di Sicflia , défe/a dalK
armata Veneta per i'Intpetator Greco, .
82P GiouanniParticipatioDc^cXr.viffc anni otto.
Chiefa d capeUa di San Marco cattinokau dal Doge, m efeeatme del téU.
mentodiGinfUnianogiifuofratelto. -'"» -
830 Difiordi* fraVenerio Tatriarca di Grado , & Meffent» Tatriarca diut^
qMUeaperUlorogiHrifdittioni. • - •:
Sja ^
835
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83&
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Pietro Tradonico Doge Xll. viffe anni XKIX.
pgitHolo, Il quale premuore al padre.
1 \
422
42 j
4*4
Lot&ano Primo Imperatore .
X"° ^«■'«oto VcfcouoOJiuolenfe .
Cbtefa di San "Pietro fi finifee fotto il detto refcouo in otto amU ,
|4* Gw^intu Sanuto, ò fecondo kri Patritio , Vefcouo OlSifc .
I844
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Sergio Secondo Romano papa ..
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fuòco ancona n't porto di HiOKmui .
Vjule Partìcipatio Patriarca di Grado .
Mauritio Vicei^ Vefcouo Oliuolenfe *
Bcned^eo Tcim Romano Papa .
Lodouico Sccoado Impaacore .
Nicola Magno Romano Papa .
15
ér chiede
olii legni.'
rÌMoUa la
a ì Greci >
ùiUrfac-
^ ferro» <^
Domenico Badoaro Vefcouo OliuolenTe .
Orio Pardc^udo Dose Decimo Teraoi Tiffe anni XVII,
■Cbiefadi Santa Maria Formofa fabricata per Manti da* pn^enitori di
Tietro Caadiaaot al prefentc rejUitrata da i figliuoli di Marino "Patri-
tiohmmoiUi^e .
Adriano Secondo Roniiuio Papa .
GHcrra terxa co' Saraciai i perciache bauendo e$ tolta Plfota di Candia at-
ClmperatorGrecoQamilpoifiricuperòindi dmoUiaittù)fm<^da ye-
neti armata di jo. n ip. talee , &■ accampanata co i Dnchi della Dal-
matia^ella Ti^iaar deUa Calauria, OrfoGenerale di tutta la lega,ye-
nutod giornata co Saraciniprelfod Taranto gli rompe, <f vince. Iridi
yoltatoftcontrad'ì{t(rentani perpetui nemici della Siepub.gU rtdueed
quelle coaditioni di pace che egli vuote ,
Pietro Matturio figliolo di Gionanni Patriarca di Grado. «Ieri dico-
no 871S.
Balitio Macedonico Imperatore .
Gtouanni Ottano Romano Papa.
Graffo Patio Vefcouo Oliuolenfe . \
Victoiìo U.Panippauo figliuolo d'Orio! Pfttrìarca di Grado :
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Anni di
Yen.
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S90,
GioMani grliKolo del predetto, Orfa Doge/mataU^M del PwIrvMilM»-
cipatodaffvmHerfMeferUpidboiità» * ^
CarlblL c^ooinuun»Qw)HoIayetator<>
• *
LodoukoIII. Impccatore.
e^m^rdia/ìtM^la RcfàUkétlr F'ahntùTatrimca f^fmUa\
GiouMoi ?utkàfatU>n^DJUY. rifleanni V. nficC Vt .
.Carlo TccBoImpcratare »
Guerra, di Comacchio . pexcìoche hammb^ hMmiìi HCmMcdmfarà^
à morte RaiioaròfirateUù del Doge che andatéa a W>ma per i fmti ée^f
Hep. inmtati à ciò dal Cmue detMare ( era quefla vna demiti fefkm
Italia da Carlo Af^(i>/ Do$fi frefifCé^m:ibio%<Sférfà, &fem m».
dettadifmfraiellorUornaaVitnityti^iUmififo.^
Il predetto Doge f end» malato ordina perfmfiicceffore con co^enfiM ffì»
polo > Tietro fuo patella minore > maguarito jelafa coUega nflDiOi»
to^ Ilqnal Tietro vennto a wnne^ metti infitù tm^o Otft/ìtofhttitlo » <
886 Marcino à Marino da GallefePapft»
8«j
884 Adriano Tcrao Romano Papa ; . '
SanCipriano edificato a Malamoccodalprecedenitl>tgef &fitmmjffki^
la Chiefa di San Marco «
88^ Stefano VL detta V. Romano Papa*
88d ..,,-. *
887 pictraCandianaD.XV.viflcmcflV.
Gftm4Co^7i4ttrenumi^nelUf»aUiLB^aaiai9iinfef^
tiar& baneado totta & arfagramparte deitatmatm Iùtù ,attimofOy&
de[tdnofodigU^mifM€iatofiimta$a^Ìmmtk^nemm H corpo i
portata a Grado ^
Metro Tribimo Doge XVLviffcanniXIX.ataivihtitrr &ooitkgi^
tre.
889 Leone VL Imperatore *
GioivianiSamitolI.Ve(coQoOIiì3irteaie.
FormofóPortuenfè Papa
GuQuaniiiAuenttirataVei
^OtiioDleiifc
892V
993, ^
894 Arnolfo Imperatore^ ..
895 Bonifacio VI. Romano Papa ^
89^ Stefano VII-dettaVI.Romàno^Ptot^
897 Romano da Galtefe Papa.
Theodorico IL Papa •.
GioqanniIX.Papa..
898 Benedetto IV. Romano'Pap»*,
^99 GiotffQ AsukcKi^VsMM^
' . •
<M^
Annidi
v«.x^>.
480 '900
48i »oi
482 901
4>}
484 P04 Domai» Tribuno l«liiiòlo«lUoge.Palrurca<u Vino».
485 'si°$ Alcffiuldro&aieUodiBarriioIiilpxatorc.
4S6\fio6. LodouicoC^rto Imperatore.
4^7 yo7 Coftantii» Settimo Imperatore.
I ciouaiuuGtadeiiigo Patriarca di Grado.,
488 ì)o8 "
489 909
499 910 AnaftalràTenoRomailoPapil.
Loremo Maftalitio Patriarca 01 Grado .
491 911
49* 9ia Corrado Nipote di Lodooico Quarto Imperatore.
OrfoBadoaroOogeXVII.vilTeaniiiii.altriii.
LandoSabino Papa.
497 9ii Giouaaaì Decimo da Raueaoa Papa.
494 S"4
495 91S .
49^ 915
497 917 chttliiiimnufabrkatialUftmitlk Mlgua'iIKUtdìSJ-mtft
daltEpiilwkitittUM'md.
498 9t8 Lorenzo TimcnfdeufflVercouoOliooleafe.
499 P>9 HenricoVcceltatorediSaflónialmperatore.
100 910 chirftdiSaltto^n^ebtprimiiJettaSMMtnt&poiSMGàbnaUrntr
fUtuialMfanicit&Morofm. .
501 ^11
^02 932 Marino Contaììnì Patriarca di Grado.
50} 9»}
504 »«4
SO? 9»S
506 9atf
507 927
S»» 928 ImneSefto Romano Papa.
Stefano Ottauo detto Settiino Romano Papa .
509939 cbufadiSaaStruolorifabricat*dalti.Albiau,
Sto 930 CiouanniVodedmo Romano Papa.
Anfiidi
Ven.| Xpo.
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95»
95»
953
954
Pietro Caodianonr1>otie iS.viflè anni 7.altrì dicono 17.
f^mntberh Mardtefed^jfi^acatpatwedelU ptirifUnmi diOmét, ^
pred4tore delle nam FenetennlafiiaTroHmm^atm humUcfincemiio
mpatUdaUaKepMbticac9lmhf,\(>ietTatriariaMMrin9,
Leone sèttitno Romano Papa .
Othoùe figb'uok) dì Henrìco Vccellator^ Imperatore .
DiMnenicoMoto VcfcoaoOliaolenfe»
Pietro Btadoaro Dc^ XIX. tjife anni 1. altri dicono j.
Stefano Nono detto Ottano Romano Papa .
Cbiefd diSmaMm4diMifèric9rdù ei^à déCtfkff édU }ìn^(i«
de Giuttj .
Pietro Candiano Terzo Doge ao. vifle anni 1 1 filtri dicono rf .
Il predetto Doge orende per colteganelTrituf^ Pktrv/ÌHt/Iffiitat»»
Martino Secondo Romano Papa .
Magifiratofopralamoneta ereato dalla Republica,
Guerra co Trieflini tpertmbe afjaknio afct^MtetHe U ClMrf« di Sa» l^e-
trOi doMe erano aémate lejbofe tfMondo Fvfatt^ moie* * f>er rktuer la
benedittùme dal ^cfcoHo > le mbbtnmo mfteme em la étti détaneik»
ma ricuperate le dtnue » Ó" le doti fu inftituita lafolemàtà diSauta Af»>
ria Pcrmofa » tf la fefi» nobil^ma deUe Marie . iUtri iitm n dM
tempi . ma quefia è la commune .
Romano Lecapeno Imperatore .
Agabito Secondo Romano Papa .
Domenico Daiut Vcfcono OlnwlcQfc .
i
Guerra co Vjreutani »
Guerra diComacchio per fiufulto fatto da quegli buomim A mtrtauuii
Fitiitiani. onde non valendo ne parole t ne ammonitioiU feria reflim-
tione delle robbe tolte da loro , fattafi armata à yenetia » Tietio §igà-
noto del Doge» Generale ajjalito Comacchio» &prefoht lo mette a far**
& a fuoco ,
53$
Annidi VENETO. J»
535 955 f férhir^
53? 957
538 958 .alCridicoo»
539 959 ^ ...
^x Niceforo Foca Secondo Imperatore,
9^
9tfj Leone Ottauo Romano Papa.
9*4
9tf5 GionaoniXIlI. Romano Papa.
966 Cbief»iiS.Febce f nericata dalla. fm^M CdbM*
068 Vitale Batboaao Patriarca dìGrado.
9^9 Vitale Candiano^luwkidd Doge* Patriarca di GcadO.
970
97 1 Giouannì Zimilco genero dì Romaiio> Imperato^
Pietro Malfatto Vcneto> Vcfcouo Oliuolenfc .
071 Benedetto Quioto detto SeAo Romano Pap«.
Otbooc Secondo Imperatore .
973
^4 BooifiKìo Settimo Romano Papa.
Benedetto Setto detto Settimo Konano Papa .
976 pietroOrfeoIoDogeXXII.viflèannia.nKfi ».giorm40.altrid«»:
Romefis-giomiio.
SfedtdemtHia Tia^ di San Marco fabricatodtì detto Di^e .
977 BafìlìoSecoodo>acCollgntinoOttauofrateIliIflipceacOtfi.
' 978 VitaleCaadianoOo^XXIII.vilfean^ii^tria.inefia.
979 TribunoMemoDogeXXIV.vifleaniiii4.aleriij.
9S1 OrfoMagadizzoVefcouoOlÌDOlenTe.
^Sa Guerra cìuiU di Stefano Cahprino . ti quale e^en^ potente buomot^Mi*'
toinefìbat^rifmaiytroma..
Chéefa di Sa Giorgio Masgitrcconeeffa dal Doge ,4U'^ìniteCi0liiamÌ
J4oroftno .
. 9S3 stiftmaCateprinot&JuQiMHicatitnkla TJtrÌM.
f 984 . .GioaanaiXLV.dftPauia Papa.
9S$ GiouanoiXV.RoauK) Papa.
989 Otbooe Terzo Imperatore.'
b » $7»
Algidi 20 Ck Ó N I C O ì
Vcn. Xpo.
no, figo
J7^ì 991 PictroOrfcoloSccondoDoge>nnr.TÌ(rcannii8,akrii7.
57^1 99^ Domenico BadoaroVefcoucOliuolenfe.
m 99i
574 P94
575 995 . Giouanni Decimo fedo Romano Papa •
Gregorio Quinto di Safiònia Papa.
57* 996 "* ^
J77 997 QiéenknciUDdmitUt&nelUìaria^&acqui^
fatt0Ì4l Do^e, Generale in qneaeiminrefe,& prima de^mcifi p-eartU
che aUargapegrandemenie la Hepnbltca con tanto Stato da quetU Mr-
978 998 Silueftro Secondo Abilitano Papa.
Otbcne Imperatore yiened yenetia [ecretamente % e>* rkemmMùese^
alloggia in San Semole .
ip 999
580 1000 ChiefadiSanSamueOo fabricaUiaHafamidiaBotàà.
581 looi Pietro QgtatauaUcVcfcouoOliuolcnfc.
582 100»
583.1003 Giooaani Decimo ottano Romano Papa .
584 1004
585 1 100$ Guerra con-i Saracini occnpatori della Sicilia > infamre di Vapa Gwum^^
alla quale oltre iP^initianiiConcorfero anco in aiuta ^ MioVapagi
Imperatori Grecita quali incafodi vittoria refianalaSicdiaifHaffandb
effialVapata CalauriaconqueUopcbeteneuanoinltaUa. Il Doge per
tanto affrontato dall'armata Saracina yfi ritirò 4 Bmh dme Cisfng^atìefi
con la Grecoi fatta giornata co nemici, U yinfe « & ritornò a Venetiacem
• houffrat^wtoria,^
588
589
t9o
591
592
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594
S9J
^
1007
1008 ^^ ..^w^^
1009 OthoneOrfcotoDogcXXvLvifl^^
* Selcio quatto Romano Papa*, ,4
iXTgio guacco nomano papa •,
Gregorio Gioiti VefcoifeOliuolenfc ..
loia
lOH
loia Benedetto Ottano detto Settimo I^pa^^
1014
^^^ 5 Guerra di jtdriàperi€m^ni^perciocbe effipretendendn ragimein LaretOk
& Capodargere ^ occupano Loretto ^ marottiin vn fatta Porrne dalDo^
ge> fs ricupera Lorettoallmi^tffpofiawrra^
1017
1018 Orio Orfeok) figliuolo del Doge Pietro Patriarca di Grado,
ce 1020»
* ^ Querut
Annidi
Vea. Xpo.
V E N E T O,
it.
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> I020
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> 1040
. I042
; 104J
Guerra di Grado .ferciocbi '{fmddfi per i tamuUi ciuilhìtirgti il Dt^e > &
liTatriarca òi ifiria, PrtW Vatriaì-ca dì ^quiléa , fatto fpetie di, volrrli
aiutare» occupa la città ai Gr'i{do,& laJpepiatCr faccbeggia,ma ritorna'
to il Dòge col "Patriarca à caja loro, ajpàtano armati la cittitiU Grado,&
Urici^eratio.
GiouaDOi XIX. TuTcuìano Papa.
Pietro CcntranigoDoge ly.viflé anni Dieci.
Cbiefa dhSm Geruafo d etto Trouafo , riftam-ata dalla famiglia Barbarla *
t^Carauella,
Coflancino Ottano Aug.foIo Imperatore.
Corrado Secondo Augudo Franco Imperatore .
Orfo Orri;oIo fratellodcl Doge > Patriarca di Grado .
Domenico Orfeok occnpa il Oi^atOi & teautolo vno ò dite giorni t /cacciato
dal popolo fi ridureàB.'iMefìtKi.
Domenico Flob^nico Doge XXVIJI. vilTeaniii diecifCaefì quattro»
giorni dodcci . ., _
Benedetto Decimo tcno detto Nono Tufculaoo Papa.
Romano Secondo Argiropolo Aug. Imperatore .
Cbiefa di Santo ^ppoUinare detto ^pouale > fakricata doBa famiglitSier
uol^\
Chieja di Sas Secondo fatta daSa_fitmiglia Baffa .
Chiefa di San Frmcefco educata da&a cafa Marcimana .
Michele Quarto di PaHagonia Aug. Imperatore .
DomenicoGradenigoVefcouoOlìuolenre.
CoBCilio nationalc celebrato in /^enetia, nella Cbiefa di San Marco,
Domcoico Contarini Doge Vìnti noue» viflc anni vinti fei . altri dico-
no vinti fette -
Michele Qmnro Calafate con Zoe Tua madre Imperatore .
Zoe & Tlicodora forelle Auguftc inHcmc Imperatrici .
Guerra prima di Zara per occafme della fua ribellione, perciocbe ba-
uendo i Coruatti, ^gli f^ii^ari aD'alita la Dalmalia > Zara riceuè i pre-
b 3 fi-iiì
Ankiidi
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1071
fittif a Salmone lUif/^tigaria. Fatta per t4mt9 armata , fi riaiferd U
SiribcUaoBCQGradOfOCCMpalodinmtioialTairiéataTcpé^
Coftantino Nono Monomato'Aug. Imperatore .
Henrìco Terrò N^ro Aog^Franco Imperatore.
Gregorio Sedo Romano Papa •
Domenico Bolcano Patriarca di Grado •
Domenico Marango Patriarca di Grado •
Clemente di Saffonia Papa ^
Damafo Secóndo di Bauiera Papa •
UmcJiomlMarnmVafa^yieiKiyeuetiaàyifitaTa^
co,4Ucenato,&fcft€gpatofolamemaue.
Chkfa diSaa Biagia fabricata daUacafa Binala .
Vittorio Secondo Bauaro Papa •
Theodora AiigulU rn'altra volta^fola Imperatrice «
Henrìco Quarto Ang.Franco Imperatore •
Stefano Decimo detto Nono Lotarìngo Papa •
Michele Setto Comneno Imperatore •
Nicola Secondo di Sauoia Papa.
Ifaccio Comneno Augufto Imperatore •
Domenico Gradenigo IL Vefcouo OlHouenfe:
Aleflandro Secondo Milanefe Papa •
Coftantino Decimo Ducas Imperatore •
652
654
1072
1073
1074
655 1075
' Eudoflia AiKj. moglie di Coftantino Imperatrice .
Domenico G>ntarini Vcfcoiio Olinólenfc .
Domenico Seluo Doge Trenta» viflc anni 12. alari 22.
Chic fa di San Marco finita di mattoni ò pietre cotte f& cominciata dal SeU
uo a lauorarfi di Mofatco, & iacroftarfi di marmi .
G regorio Settimo da Savona Papa .
Michele Settimo Parapiilacco Imperatore .
Chiefa di Santa Maria Formofa reft aurata da Taolo Barbetta .
tfJ7
Annidi VE N B T O. 37
Vcn.Xpo,
657
658
660
661
662
664
66$
61%
676
677
67S
1077
1078
1079
io8a NJcefbro Botoniatc Imperatore .
Guerra de Feneti in f attor di JikeforQ > amtra Roberto Guifcardo Rè4i
Vuglia^ per le co fé di Sicilia .
1 08 1 Rotta del Doge Seluo Generale delFar^mata Feneta > hattma à Dura^^ da
Roberto Guifcardo •
1082
1 08 j Aleflio Mega Comneno Imperatore •
Domenico Cerbano Patriarca di Grado •
1 084 Vitale Fallerò Doge Trenta vno» ritte anni tredeci4tltrì 22.
1 08 $ Otterrà Veneta con Roberta Gtàfcardo% & rotta del Doge/S" dtjlleffio tm-
peratore co^ederati infienu^ riceiutta at Safeno »fcogiio pofto di qtU da
CorfK
Cbiefa di San. Aféreotottfacrata» &fttàgU otto JA Ottobre a \
666 io%6 VittorioTerzodaBeneuentoPapa.
667 1087
66% 1088 Vrbano Secondo Francefe Papa.
669 1089
670 1090
671 1091 Henrìco Contarino Veid>aoOUttoienfe^primos*intitoUj8efottorcrKj
ue> Vefcouo Cafiellano •
672 1092
675 lOpJ
674 Ì094 jlfparitUmtdi San Marco nella fita Cbiefa > iricm all^^tare di San Leo-'
nardo* .
Giooannì Saponario Patriarca di Qrado * ^
Pietro Badoaro figliuolo di Noello> Patriarca di Grado .
Magifirato delTrofriùcrtaiù dalla Reptiblita. ^ »
1095
1096 Vita! Michele Doge 32. vide anni 4.altri dice 6.
Guerra d^Ifiria. »
1097 Guerra prima focid in Terra [anta con 200. legni Veneti in compagma
deli^armate nauali di Franciaj & d*Italia^ promojfa da Tapa orbano» et
perftiafada^ietroHenmita. . ,
1098 Guerra^&fattoiTarmenaka^prelfodRodiconl^armata'Pifattaila quale
è rotta con pe^adtiS^ékeCf dalla Feneta. ì
Corpi de Santi mcolò maggiore^ Jijcolò fuo Ziùt&^ Tbeodoro > portati a
Fenetia ddla cktd di Mira lettor ale m jifia •
^79] i<»99 Pafqitale Secondo Tofcano Papa •
680 iioo Fefcouado di Malanncco affondato dalle tempefie del mare 9 trasferito ,
con tutte le fue preminenza & giterifdittiom a Cbiogpa r &fu alti dieci
tUpriU^
6%i noi ...
|. b ^ 69%
/ *
Annidi ' ^4
CRONICO
Vcn* Xpo*
6S2 noi
6Sj 1103
1^84 U04
^85
6S6
1105
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6«7
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491
69^
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6g6
1107
1108
iiop
Ilio
llll
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III;
II 14
1115
iii5
697
1117
Ordclaft) Fallerò Doge ^^.Tificaoai 19.
Guerra feconda fniale con Franceft , di Terrafanta » nelU qUéde-Optclago^
vd con cento galee mainto del Ri Baldomno,&' prende la cinii^cri.
nella ijude ricenuta dal Ri ma contrada con piaz.i^/^hiefayù' fda:^iJ9%
congmrtfdhtioneafìoliua^&efentionii&frmlegipertmtoijno Re-
g$09 ri toma a renetta trionfante •
Valla delt^ltar maggioTe di San Marco$ di y alata ineflimabile, fatta fare
in CofiantinopoU oaMaeftri eccellenti» per ordine della Rfif. i condona i
yenetia .
Fuoco rfcito di cafa Henrico Zeno » altri dice Dandolo» abbraccia fei con-
trade tcioi Santo ^poftolot san Cafiano» santa Maria Materdomtkhsan-
ta ^gata» santo ^gofiino » & santo Stefano . &dùpò dne me fi ya' altro
fuoco yfcito di cafa Zancani arde le chiefe^& le cafe di s.Loren^f* di san
SeueroÀis.ZaccarUhdi s.Tronolo$dis.Scolafiicai di s.Marìa FonmféÀi
s.BaJJòfdi s.GiuUanoy con parte di s. Marcoyò' del Vala^z/hdi san Gema-
ninno f di san htohìj di santtt Marina T^benigo y di s. Manritio > di s^n-
gelot di s.TaternianOf di san aitale % ÌT di s. SamueUo » e^ p^fato diti
dal Canale» arde s.GregoriOfS.^gnefef s.Gernafo, s^Banubd » s.BafiUo >
san Rafaello 9 ^ sSHjcfio » si per lo temporale horrUnle che cacciaua il
fuoco per tuttOi & sì per la materia comouflibite ddla quale erano fabri^
cate le cafe di i/uel tempo .
Hcttrico Qiinto Aug.Franco , Im^ratorc .
Monache di san Leone di Malamoceo » fi trasfer^fcono neltlfoìa di s.Ser-^
mio.
Moniftero di san Cipriano di Malamoceo » trafportato a Muranofid terreno
deUi Gradeni^L & fu di Settembre .
angelo Fallerò creato Trocurator di s.Marco .
Corpo di santo Stefano primo martire» portato a yenetia»& collocato in san
Giorgio Maggiore .
Guerra prima coi Tadonani» & littoria diloro» a con^ di santo Ila-
rio .
\
« •
Fuoco netta Chic fa di santo Htrmagpra detto MaremU » nelquat refta m^
Patta la mano di s.Ciouanni Battifta .
VlmpMenrico viene a Fenetia%& accettato»& fefieggfatofotennemente r.
alloggia in TaU^^ .
Caloianni Comneoo figliuolo d' Aleflioj Imperatore^*
^cquifto della Dalmatìa9& Spalato^ & Sebenico efpugnato •.
Domenico Michele Doge 34« vifle anni 9^
Guerra Jeconda di Zarafoccarfa da Stefano Secondo Rètt angaria » & age^
àata daW armata Keneta ^ la qual finalmente èfrefa^dal^Doge » &fcac--
cibigli angari ^
Ut
Annidi VENETO, 25
Vcn. Xpo.
La Croatia parimente fcggiogata dal meiefnm.
6g% 1118 Gelafio Secondo Gaetano P^pa .
699 11x9 Califto Secondo Borgognone Papa •
Querri^ terxa di Zara ageatafa da gii Ongm i al cui foccorfo ctm numerofo
namUo vd il Doge. dwcCQmbatteni^co nemici cwaggiofamtnte è am*
magato da loro con farmi in mano .
\ . 1 Chic fa della Carità edificata da Marco Giuliano . altri dice iizK.
700 1120 Fuoco arde Uchiefaconpi edifici affintorno di S/Pietro di CafteìlOfperoc^
capone deUe funerali del Fefcouo morto albìra .
armata Veneta di 200. legni per Hmprefa di Terrdfanta .
701 1121 Giouanni Veneto Patriarca di Grado.
Vital Michele Vefcouo di Caftella «
702 1122
7OJ 112}
704I 1 1 24 Honorio Secondo Bolognefe Papa •
7051 1125 Vita! Michele Secondo VeTcoiio di Caftelle .
Guerra renefdam CaUnanni Imperatore^ Uqual fatta legacon gli Vugati%
lieuaattaRepubUcaZaratSpalatOy&'Traà. MailDogepartitoficonP^
armata da Tiro tfaccbeggia ti fola di Kodi con altre apprefio fuddite d
Caloiaunif & prende Modone .
70^1 1125
702I 1 1 27 Lotario Secondo Ai^. di Saflbniay Imperatore .
708 1128
709 1129
710 1130 PietroP<rfaniDoge35.vi(!eannii8.me(iqua€tto.
InnocenM Secondo Romano Papa .
711 iiji Bonifacio Faliero Vefcouo di Cafteto.
712 1132 GiuflinoBadoaroTrocuraior di San Marco ^
Henrìco Dandolo figliuolo di Domenico > Patriarca di Grado »
Giouanni Polani fic|iiuolodel Doge^ Vefcouo di Caftello .
71} 113} Chiefia di San Marciliano educata dalla fam^lia Bocca.
714 1134 Bafilio Bafeio creato Trocurator di San Marco^ alti i^.di Luglio .
715 "35
716 Ì136
717 1137
718 J138
Marino Tbiepolo creatQ Trocurator di San Marcoj alli 17^1 Settembre .
119 1139
720 1 140 Corrado Terzo Soeuo Imperatore .
Guerra de Veneti in fauore della città di Fano > ricorfa alt aiuto della Kep.
per la molejiia che le dauano le circonuicine città collegate infieme^a fua
difirmione • -
721 1x41 Cbiefa^ Spedale di San Clemente, fu la riua del Canale Orfanotfkbricata
da Tietro GarilelJb buomo potente .
72 2 I X 42 Emanuello Còmneno Aug. Imperatore .
723 > 1 143 Cekftino Secondo da citta di CafteUo Papa .
Cuer*
Annidi
Yen. Xpo.
SO
QK o r^i c o
7*4
725
726
72.7
II44
114$
II47
Guerra co Tadouani che hancuano diuertita U BretUé di [opra alla Baiu
di Santo Ilario alle Garnbarare • CT fi combatte alla Tomba oon ^$$Oh
ria.
MoTcoContarini creato Vrocurator di San MarcOi olii ìó.d'^gojh.
Lucio Secondo Bolognef? Papa •
Eugenio Terzo Pifaiio Papa •
Tom città di Iflria rneMc a dimtione della Republica •
Chic fa di SJacomo di Taluio con lofpedaìe^fabricata da Gùmanm Tramo ,-
fui terreno donatoli da Orfo Badoaro •
Doge giudice arbitro delle differente vertenti fra Corrado ^ & Emannefy
Imperatorii eletto dall*vmì& dall' altro di loro.
728J 1 148 Domenico MorofìnoDogc 36, vifl'e anni i{.nf)e(i 7. .
Guerra Veneta con 60. galee in fauor di Emanuello cantra Rf^iero Ri dà
Sicilia, il quale affaltate le terre dell' Imper. Grecagli hauemtoUo Car^
fut & faccheggiase le rìnkere di Grecia .
tenuto adunque alle mani Gioué^figliuolo del Doge > rompe / «eviici » ^
Ruggierojt fugge conperdita di %o,galee%& ricuperato Corfà , danneg-
gia in yendetta de Greci, le riuiere di Sicilia •
-^5^ I r 4^ Guerra f^eneta con gli^nconitani > che danneggiauauo in mare i f^eneti %
onde creato Generale MarcoGradcnigOyoUmiincmici alla [proHedu-^
ta, prende cinque galee col Capitano , & rompe ogni loro apparato • 5/-
cHpera parimente Tola» Varenzox & altre testre in IgriMbe sperona
beliate^
Fuoco vfcito di S Maria Materdominii arde 1 j . contrade .
Moisè Qratbmigo creaia Vrocurator di S^in Marco > alU 29. di Mi^io^
730
731
*
7n\
II 50,
IIJl
iiys.
^nconitanh fanno tega» & confederatione con la Republica ^
Spalato fatto ^rciuefcouadadi SantaChicfa ^
AnaAafio Terzo Rooiano Pìipa ..
7J4J ^ ^H Federigo Primo cognominato fiarbaroffa » Imperatore..
Adriano Quarto Inglcfe Papa ^ .
Chiefa di Santa Marta de Ctocicehieri col fuo fpedale, fabricata da Tietrm
Guffàni..
Chiefa di Spanto Matthia a Murano edificatola Bernardo Comaro..
Guglielmo Delfino creatoVrocuratorà San Marco yoUi quattordeci dVt^
tobre.
Vital Michele SccòndaDogcTrentafettcìviffeannidiecifctto giomi
vinti fette..
735
736
7Ì1
7J8
719
740
741
74*
IIJ5
1155.
U57
1158
II 59
1160
1161
Il 62
Alcflandro Terzo Sencfc Papa ..
Guerra Vene a con^dria città , promo/ià dall'Imperatore cantra a Fe^
neti, perche adberiuanoaTapa Utejjandro ..& con Ulrico Tatriarca di
Anniai ' VENETO. 31
Vca.Xpo.
^quUed deff eniente dal ietto Imperatore . 'biella quale i Veneti r offre-
nano gli Cariatici f & fanno prigione Ulrico con dodeci Canonici ^ per la
quale occafione s^infUtuifce lafejla dipià^ del Gionedì gra/Jo • jecon^
dota comune.
744 1164 Leonardo Fratello creato Trocurator di San Marco .
745 "^y
74^ 1166
747 Ì167
y^S ì 1 69 Ff^o yfcito di San Sonatore abbrucia 6. Cbiefe con gran numero di cafe >
'^ &d:altriedifici.
74911169
750 j 1 1 70 Guerra con EmMUello tmpJlqMale tolto dia IBiefJiagufh Traà, & Spala*
Uh&fMUati i mercMUMi Veneti delle fatmd IwOfgl^ inganna con pro^
m^fo^e di reftimme . Fatta adunque armata di cento^alee con 29.
nam in cento giimii il Doge riamerà le terre perdute^ tt Smette a t{e^
groponteperefot^narlo . Mamgannato dalle parole del Gouernatùre 9
mentre crede di concbiudere accordo con Emanuetb^sUppefia tarmata^
fi diffe per Pacque auiittenate dalPlmp. & morta la maggior parte della
fua geme, fra quaUfitrono tutti iGiufliniani^ritm'n^ infelice-
mente con fole 1 7. galee fanno 7}»
75» "71
752 117»
753 ^^7i SebaftianoZianiDoge^S.vìfleaonis.
754 "74
755 I ^75 ^^^ jlleffandro yiene à Venetia per faluarfi dalla perfecutione del^im-
peratore $ occultamente dice Tietro Damiano fon diuerft bi/hrid > abri
fcriuono publìcamente.
755 1 1 75 Guerra & pugtia naude d Salbuda con l'armata di Federigo ìmp. la quat
rotta dd 2%f I è prefo Otbone figliuolo del detto Feier^ > C coudottod
Venetia i cagione della pace fra il TiApa^& ^Imper.
757 1177
758 1178 Orio Maftropetro Doge jp.viflc anni 14.
Vital Michetc Secondo Vefcouo di Caftello •
Magiftrato del Forefliero, creato dalla Republica »
Hiniero Zane creato Trocurator di San Marco .
759 1179
760 1 1 80 Aleflio Secondo Mega Comneno Imperatore •
761 1181 Lucio Terzo Lucchefe Papa.
Giouanni Signolo Patriarca di Grado •
Riniero Tremarlno creato Trocurator di SMarco% olii 29. di T^guembre »
76% ri8a
76$ II 83 Andronico Comdeno Imperatore •
764 1 1 84 T^coiò Maftropetro creato Trocurator di San MarcOfOlbquindeci di Mair^
XJO.
765 1185 Vrbano Terzo Milancfe Papa.
llac-
1 '!
Attnidi 28 . ' : CU O N I C O
Vcrt.Xpo.
Ifaccio Secondo Comncno Angelo Imperatore ,
CficrradiZarajdatafi con dtrc circonukin^ terre y à^elà Rè ^f^nu^
ria.
\ 1 87 Gregorio Ottauo da Bcncucnto Papa .
1188 Cleaìcntc Terzo Romano Papa •
Domenico Memo creato Trocurator di San Marco ^ olii ip. di ttouem*
bre. ^
1 1 8p^ Guerra quarta [odale di Terra Santa » per la quale pafiano IW^nate^e-
netOi Tifanaj & Gehouefe iitS^ia. erfiajfedia ^cri $ U quale imprefa
dura peri due anni feguenti.
766
757
769
770
1190
77'I^Jpt Cclcftinò Terzo Romano Papa.
771 iipa Hcnrico Dapdolo Doge C^arannk viflTeanni^fed^i .
Guerra y'efieta co Vifani àvola in.Ijiria^ dùué mand4$ot C/ouamù B^m
Capitano, i nemici partiti, iaf ciano libero U Gtdfò •
773 1 193 Marino Dandolo creato Trocurator di San Mario, olii dieci ùf(o di Ia-
I gl^o.
774 iiP4
775 1 1 ^9 5 armata Imenei a contra i Vifani, Generale Giouxm Morofin^0^i^(^.
giero Tremar ino . v
776,1196
777
778
777 1197
1198
779
780
781
782
783
784
785
Innocenzo Terzo di Anagna Papa. - >
Domenico Seluo creato Trocurator di San Marco , aiti tre di Seftem^
bre. - .
1 199 Filippo Cartolo Vefcouo di Caftcllo .
_ Benedetto Faliero Patriarca di Grado .
Chiefa di S.Andrea del Litofabricata da Domenicor Franco .
1200 Marco Nicola Vefcouo di CaUelJo. altri 1182. altri laio.
I ao I Aleffio Terzo Angelo Imperatore .
Accordo di Ba'douino Conte di Fiandra , di Theobaldo Conte di Cianh
pagna , & di Loiouico Conte di Bles cól Doge , del pajp^io in Tem
Santa »
Acqui fio di Triefle .
Kicuperatione di Zara la quarta volta, diflrutta dal Doge ►
1202 Alcffio Qjarro Angelo Imperatore .
Acqui/lo peri Fenetf, &^ranceft collegati infiemcdcUa città di dfiant^
nopolh à quali per le conuemioni fatte à renetia toccano delle atto parti
le tre libere. ^ *
120J . Baldouino primo Franccfe, Imperatore di Coftantinopoli.
1 2 04 A, quitto per t Feneti del Regno di Candì a hauuto da Bmi facto Marcbefe
di Monferrato, al quale Aie/fio Ftìrperatorefuo nipote la diede in dono $
altri dicono in dote .
1 205 Pietro Ziani Doge 66. vifTe anni 24.
Marino Zeno primo Todefti in C oftantinopoli per ia KepuhUca nella parte
tcffa
Annidi VENETO. ap
JtefidckUi & ieWlmperio toccato a Veneti per la dimftone fatta in eff
emione dei patti.
Vittoria a Kiniero Dandolo i & di Ki^iero Tremarino i & prefa di Leone
Vetrano a Corfà .
Giosionni Bafeio creato Troenrator di San Marco^ alti ^.d^ aprile •
120^ Guerra frima di Candia» & littoria in ejfa di lacomo Thiepolo contra ife^
-fie
ditiofi della cafa di S Stefano > occuùatori di Mir abello .
téel
7{^ Dandola nipote del Doge, Repna delta Sernia^per Stefano Megmpano
Kèfno marito •
787 1007 Spedale di SMnaffaeUofabrìcato dalla famiglia Contenti.
ColoniamandntaaCorfudaUa RepuUica. attridice 1200. altridice 1206.
Or fatto Giufiiniam creato Trocnrator di San Marco 9 alti fette di Otto^
I ao8 Guerra feconda di Candia di OiouamU ScordiUoi & rotta in effa di Giouofh^
niGritti.
1 209 Othone Quarto Vkelfpach dì Saflbnia Imjperatore •
^f^eloFMeroTrocwratordiSanMarcOiami^.diFebraio.
Ilio
121Z Guerra prima co iGenouefi per lecite
Aoselo Barazzi Patriarca di Grado •
788
789
790
791
79t
19Ì
AQffcjo isarozzi Fatnarca ai oraco •
laii Fe&rico Terzo Soeuo Imperatore.
Colonia mandata in Candia di nobili Veneti,
& dtri dalla Republiea^
Grattano Giorgi, èreato Trocnrator di San Marco, alti 9. di Febraio .
xadl
III} Guerra terxa di Candia, & yittoria in efia diUiniero Dandolo •
7941 1214 Vittoria di Giouanni Trinifano deW armata de Genouefi rotta da lui a Tror
pam.
12 1 5 Pietro Akidorenfe Imperatóre di Co(lantitx>poli ^
795
79tf
797
79»
799
800
Soi
892
803
804
805
8q5
Guerra co Tadouani, per occafione di vna fefta fatta in Treuifo, nella qua^
le effifbraciiarono a Veneti vna Bandiera di San Marco • & rotta d*effl
Tadouani, con la prefa della ForteT^ delle Bebé.
1 2 1 tf HoQorio Terso Romano Papa •
1217 RmieroDandolocreatoTrocurator di San Marco, alti lJ^. di aprile.
1218
1^19 GuerratoTadouani.
1220
I22X
1M2 Guerra con GiùuanniVataT^. ^perdita dettijola di VM^f eonaltri
bmbi deìl'Mcipelago .
Cìmfadi Santa MariaVergine in lerufalem, fabricatadal Doge/!r dou-
tada lui, iperfuafione del Cardinale Ofiienfe fatto poiTapa, ^ detto
Gregorio Tlono .
i^^3 Map^atidi Tetitione, & delb Cinque oUaTace creati daUaKepiAU-
ca.
1224
122$
122tf
Vk
*7
Aimldt 50 CRONICO
•
1227 ftUdouJiio Secondo loiperaixMcdi Coftaociliopoli «
Grcgono Nono di Aaagna Papa .
Gucrrn di CémiiAtkiC<fn4zji;ii & t^ftié dkMarim Zewù
«07
SqpUaij^ lacomo Thiq>oto Doge Quaranti doi> viffe zmà laalcH 2 1.
%i^, FiUppo Memo creato Vrocurator di Sm Marto^aUi i^Ji iMglm k
1234 l^^on2xdo(^^mo^uxmczàiQtzàj^&dopèlm
cogmtione in quak amo «
Fuoco in Santuario di San Marco^ arde moitefcn$itareMtkht dr JDuùifr*.
lir dopò finceniiùfi »OHa inu/tao it Sangue miracgUfo diChrifiùcmdi-
nerfe reliquie, fi forma di ciò froce/sa dal Taf a t&fi colloemèo ialmf^
faoroy eir reuereuéo «.
Itii ixìt Vietro Dandoio creato Vrocuratwi^i San Marc0i.aUit^4iMagpe^
%it l^ì^ CuerrAdiCakdia,&'iN$tùriadìitarcoQradenige.
Imper. yiene a yenetia^accoUo a & con ogni corfefU fefi^gia^ {dcmic^
mfiìm dalla Kepubtita ^
3i4 ^^34. CbiefkdÌS^aneù>uamp&Taotd edificata da aprati di SattDMBM
terreno donato loro dal Doge ^
Jacomo^Rarbo creatoTrocurater di San Manù^éUt^Hetàembre -
Si5 "3& Virai MìcKefe Terzo VeftooadiCafteUo.
9^16 ixsd Matto MiorofinoVcfcouo di Caadlo.
Cuenafocialt in fa/un' delVapaeontmFederù^ImpirMtupattvt dieta l£^
berti d'Italia. Capitani leonario^ri^o^itaHe&if^..
«17
ZxK
8x0
Sii
"37
U38L Guenrafècomliicùn Giouanni f^ataz3^ imperatore %U^lualc: fana^ltge
tlmpeKotorc di Trabi^Mdaxtent/^ occupar Cc^bntinapoU . Crùauemr
^ cm tarmata fua chiufo loflrettddi Gaiipci^ST aHediaealacinàJLeo-^
nardoQuirimkcon i^. galee jbprauiemt & rompe UcbiufuratT fpctm^e
la terra..
l>illapartepoiJelMarAt^^ggiore<!iouanni Michele con léLgabet rompe %
e^ìracajpt Inoltra armata dei f^ata^j^ con. humataifUtoria .
Chiefadi S. Maria Celejiefabricata.dà donne monache Cifiemienfi >eMtr
iaViacenx^%.& aiutate doMotse^nùbilil^enetiane •.
U40 Guerrade f^^eti a Ferrara stolta aSalihguerra Torello Kicarè^ dieìiFee^
petatete > trdataidn i Kenetkd Mxmtemgo Caedinale Legata^ deLTa^
pa» &efio Salinguerra fatto prigióne èxamime aV^uietia.,
Guerra fefiadi Zara k& initeria in efj[a, di. Sjniero gene t^ che poi fu ù^
Guerra quartadi CandiaconsAieffio Cjilergi» &- altriatì^erenti ..
^H^ CdefliQO QoartQ dlMilatio Papa .
TomaJoC entrando creato.'Brocwrator di San Marco rM lOidiDieenk-
bre •
1242
XM3 Ibriocen2&(^|irtOi]i^GenouaPapa..
8a4
82J
S%6
S»7
818
8ap
830
8ji
Annidi VENETO.' ^i
Vcn. Xfo* ^
LoretMBOIteitecàdi Grado»
1244 M«iflratodeaiS^ridi7^onectimkàti,cre^
1x4$ AleffiuldroQBaitod'AnagnaPapa»
Filippo BeleffHhcrc4$oTroaitaf9r di SMMan$% aUi dodcci di Setttm
1148
114P Matteo Nforofino Doge QMimnt«ete»yi^c «dai).
Tictrù Ttiuifim cr€atoTrocwr4Mt di Sem Marco » mHì Ucci fate di Geth
imo.
1250 Corrado Quarto Aug.Soeuo» Imperatore*
la^x CmeMiinintieifoUdiCémdéM^fakricatédairffitii.
8^a{i25a Riniero ZeooDogeOaaraficaqiiiccititTiffcaiimitf^
BkfroPmo VciicoiiodiCaadio.akrì4ice ia6o.
nj^aeUo Gmrocr€éUoTro€9tréttor4iSm$M0t€Op «tt di§ci^no di M^^
ffO.
834 '1^54
8«
838
«3^
840
1^55 Angelo Maltrauerfo Patriarca di Grado.
Marino Quirino crcàio TrHma$ordiSM Matto ^ atti '^inticinqne
gofto.
12^6 Cnena fo€idein fan» dHTéfa% tomraJ[xxmno da ^manoTirannn
delta Marea Trimfana.
Guerra feconda de Gewmefh per ie cofe di Santo Sééa »
1157
1258 Finoriadi Loren^Tbiepolf% con la fine della ptetraGenùuefe.
1259 Terditadella ciità diCifiaìainopoli$dalta quale fi hgpmtFeneti^ &
flmperator Francefe a Tim-^ontep occupata funmameme da Mi^
chele Taleokgfi 9 che fé neja Imperatore > r^fiicnendo i Greci in domi^,
nh.
841
842
Marco Soram^ creato Trocmrator di San MattOh aUidieci fette di 7fo^
uemhre.
lido Michele ^okoìomh Imperatore*
Guerra co Genouefi a^ederati con ^imperatore Taleokgo eontra la KC'^
puhlica in difefa, & perfoflepio d^effo Tdeolùp neit imperio.
Fraterna dellfi Carità fn^imadeltaltrefripinflituita&fomata^cbiamata
poi Scola grande é
i2dx VrbaooQ^utoFraacefePapa.
M^iftrato della Ginftitia 7{oua creato dalla Kepub. altridice fotto SAa^
Giouanni Michele creato Trocurator di San Marcoè olii doi it Jipri»
lacomo da Molino creato Trocurator di San MarcOioUi dieci none f.dfri'
le.
n6% y'ittoria contrai Genouefi di Giberto DandoioTadrediGiouanni Mr. .
w ^
Angli di
Ven. Xpo.
844 12^4
845 lló^
846 1266
847 1167
848 12^8
S^
C R o Mica
8:49
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«51
852
853
854
855
1270
1271
I27Z
1273
1274
1275
85<$
127^
857
1277
858
8jp
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1278
127P
Fiftoria Contrai Gemttcfi dijéUmc Dandolo , &*Ji M^mtH Gradcnm i
TrdfaMt. ^
^cri città in Sma tfpugnata da Andrea BarozùGateraU di^K ^édee.
cantra iGcHQHtfi, . ^>'J.«^i
Occncntc Quarto da Narbona Papa •
Marino Cappello creato Trocurator di San Marco^atti jJiFebréHa .
Leonardo remerò creato Trocurator di San Marco de Feltra iotÙ zt.di
Gennaio .
lacomoContarinifebepoifnDs^efCreatéVrocm'atèrdiSanMarcoMiUi 18
di aprile.
Lorenzo Thi^polo Doge Quaranta cinque, riffe anni 7. giorni ar.
Gualtiero Agnufdei Vefcouo dì Gattello .
Magiflrato del Vrocnrator^ Giudici per le Corti creati dada MmUica.
7{ìcolò Celfi creato Trocurator di San Marco , oMi i^di FebraM/
Corrado Ducato Prioio Cancellicr Grande di Vcnctia •
Giouanni Anconitano Patrìanca di Grado «
lacomo Faliero creato Trocurator di San Marco 1 alti, fMotiordeci di Fé-
braio .
Antonio SoranT^p creato Trocurator di San Marco^ olii dodeci if U^
le. ^
Tancraho Giuflmiano creato Trocurator di San Mar co ^alÙ fette di a//#-
bre.
Guerra co Boli>gnef$ capi allora della Romagna per le géAeUe delle cc^ 0$
mare non vagate da loro, la quale trauagliofa mko , 4IU ji ne fi ouiene
yiltoria di loro » ^
R idolfo Aug.d' Asburghf Imperatore .
Tonufo R fmondò Vercouo di Caftello .
Toma(o Franco Vefcouo di Gattello .
yittorik di Marco Gradenigo de i Bologneft .
Bartolomeo Quirino Vefcouo di Gattello •
Cerma città riene à diuotione della Republica, &fe le manda per TodMU
& Rettore Giouanni Moro/ino •
lacomo Goutarini Doge XL VI. Wffc anni quattro , mefi fci .
Marco Michele creatoTrocurator di San Marco palli yintidoidiSettem
bre.
Innocoitio evinto Tarantafio Papa .
Adriano QiiintoGenouefc Papa .
Guerra feconda anconitana per due anni feruenti
Guerra di Capoiiftria , & yiuoria d^oinirea B4eio.
niCohZanecreatoTrocuratordiSanMarcoJui^^^^
BMnchinoTriutfano.crcatoTrocuratordiSanMarco.aUidieci ottoi^jt-
gojto .
lacomoGicrgi^aeatoTrocuratordiSanMar^^^ alli vinti doiéi Settem.
TerremotonotabiliSìmoin renetia.&quafi per tutta Italia
Jacomo Dandolo, creato Trocurator di S. Marco, alU 19. dilugUo .
Tèe-*
Anni di
Vcn. Xpo.
VE NET O.
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* T<if/ro QmPmo creato Trooiraf^r dr San Matto $ oMi rmle(idi0ci$*
nato .
1280 Giolunni Daodoto Doge qi^arantà réttt» Tifle mcfi Tette.
VHerrarenetacoTrieftini ribellati dalla SiepithUca^ ardati a tiimenio
daUaTorreTatriarcad'^ifuiiea.
Magiflrati de Sopraconfoii^ deW EfaminatoreydeUa Ternaria deltQlioMKe
' Biade j & de Catbaneri 9 creati dalla Repkblica .
Marcino Terso detto Quarto Fraticefe Papa .
ijòla in Iftria viene a deMHonc della Repkblica^ & tm^ manda prime Ket^
t$r€ HenricoDoro^ - -
n^éndrea MorofmoCanatiM Creai^TrocuraMnli San Marco , olii ouo di
aprile .
Simone Moro, altri Moroimo "i Vefcouo di Caftello . :
Guido Heretnitano Patriarca di Grado .
^Act/M delle La^e aU^ là cìtti con dorino de merfotantì. '
Ducato (toro battuto la prima volta •
Tanto Tanti ILCanceilier Grande di Venetia .
12^ tiranp in Ifiria viene a diuotione della Republica %& vifi mania prime
Rettore Andrea Dandolo . ^ . \
I a 84 Terremoto^ & acqua importante nella città •
TietroP^ittùricrento Procurator di san Marco 9 aUi SJi Luglio .
Guerra col ^Patriarca d'^quilea > nelia quale Gherardo Lancia htiomo i* -
\irm9 della Repubtica [coperto d'vn trattato-, Ch'effh conduccua di dar
vna porta di Trie^ a nemici, è grauemente punito •
1285 Honorìo Coarto Roniano Papa •
i%S6 Marino ConttrinicreatoVrocuriUor di San Marco, alti i^di9ii^o.
1287 Tomafma Morofina Regina di Fugarla per Stefano Rè fuo marito , il qual
genera ^ndreaffo . - ]
Giouanni Storlado creato 'Procurator di San Marco, atli tre jC aprile •
lacomo Steno creato Vrocurator di San Marco, alUi%. dtLuglio •
1188 Nicola Quarto Afcolano Romano Papa .
Tomafino Gùtftiniano creatoProcuratordisanMarco^ alli quattordeci di
Settembre .
Pietro Gfadeni2o Doge Quaranta otto^ }ril[k vinti vno anno * altri di^
cono la.mefi 9«
1 2 89 Guerra di Triefte col Tatriarca t^Aquilea , Capitano Marino Moro fino >
nella quale i Veneti , fopraprefi dafei mila candii ,&datre miìafan*
ti condotti dal Conte di Gorìtia , fi ritirano infelicemente con morta-
litàdi molti di laro. &i nemici ^'alitoCaorli,&'prefo Marino Seluo
\Rettor della terra , [corrono a Malamocco 9^/0 mettonq a ferro a &^
fuoco .
Trefo Tripoli dal Soldano i la Republica offerifce alVapa vmti galee per le
cofedi Tripoli, onde venuto il f^efcouoJi quella città d Fenetia, &
accre[ciuto da i Tadn d'altre cinque galee , effo ye[couo C apitano infte^
me con lacomo Tbiepolo figliuolo del Doge ,Ji condirono in Sorta contra
asoldano.
e P7«
Sji
Amai 34 CR O N I C O
Vciv. X^,
t7«| 1^9^ Gmrra co i Taékmmdferocaifime ieUafiMifkatióìie ftUm da /aro i TC"
taiebò .
Tace cMRiOMmb dalla TmtPatriarca JtUqa^.
M^flrato^dejli Trosteditori diCommune% creaudÉUa Hjtptélica .
1 29 1 ^cri città in Saria prefada Mcuicbefadar Quidam > wttìlti nobMiér abrifi
fatuanocmUfacuUdkroa^enetìa.
Otterrà delU KcpHbiica con tlmfer. Greco^ GmteraU ddtarmau PoÈcra*
tio MaUoierthUquaUfmidmerfi danni aUe dui GreAc di riwkra^
€0 ckbcModafuoifiMaUi rHuttiat^ » & rotta atti foladi LoMgh ^^alis
Juale yà in fuo luogo lacomo ThicpolofigliMolo dH D^ .
fertino MnrofìmZio del 2tf èVagawk cream Sana HUJ>almatia dal
nipote^
Tace della ^iepHbiiCM al Pnmarca d^ ^qndea i & col Come di Gah-
tia.
MagiflratofopralamateriadelcanapopettUrfenak crf€ttoidktf^
blica.
i2pi Ramberto Polo Vd[bono di Camello •
«7^1 i»p3 Andrea DandolocreatnTrocmatordisan èdareo^ aUi^d^jdgajy^
\f4i ^^94 Celerino Qiiinco Romito Papa «
Bonifatio Oceano Romano Pa(Mi«
Otterrà co Cenone fi a TerafnelUqndmnorciHdanifannmee con ìarmiin
mano Andrea Cappello .
Marco Belegno creato Procttrator di San Marco $>aHi ^M Dioambre .
1 295 Andronico Secondo Paleologo Imperatore •
871
875
Ì76
»77
Ciomatad Curvala co Genottep^ con perdita deltarmau Feneta .^ em
aleùe
la prefa d^ Andrea Dandolo^ iiqnaCe per non tffèr condM» à Oemnafri-
fjione^ Soccide per via. altri fetiuono i apS.
1 196 Bartolomeo Fallerò Patriarca di Coftantinopoli .
Andrea Zeno creato Troamator di san Marco » aUi dieci Jetteià Oah
nato,
leggiero Morofino Generale di 5 9.gdee yarde da Largirà fino i Vera i &
prefa &rouinata Pera mette fitocoin molte nani Greche j & Cenonep%
& affalta Coftaminopoli .
Cafa tolta d Genonefi da Gionanni SoranT^p .
1 297 Acqua delle Lagune ere f ce nella citta con molto danno .
negilatione felic^ma della RepuUica introdotta dal Ikfge^ per foflegm
Perpetuo del dominio Veneto .
878 1 298 Aloeito figliuolo di Roberto Imperatore .
Morino ZianicreatoTrocuratordiSan Marco foUi ij.diOttobre.
1299 J^icolò de i T^egri creato Vrocurator di san Marco % olii dieci fette £
Agofh^
1300 Belletto Delfino creato Trocuratcr di San ÌAarco > aUi fedeci di Di'
cembre.
1301 Gionanni Giorgi creato Procurator di San Marco » ^i dieci otte à
Gennaio.
1302 lacomo Contarini Vefcono di Caflello .
itti
«79
«80
881
882
1
Annidi VENETO. i| V
Vcn. Xpo.
éanmggia tlmferatorc^ & ii^trugge dìMtt'fi c^^lU •
MarcQ i^m creata Trocurafor di Sm Marco > atti dieci di f€ar-^
7$.
Congiura di Marino Bocconi^ evinta feiicefnente.
i^oj Be^cktto Nono detto VndcdoioTrioKano» Papa.
1 304 Guerra di nuoao co Tadonaniper te Saline > Capitani Hoktrto Thiepoto 9 &
Filippo Belegno.
Marino Comaro creato Trocurator di San Marco 1 aK cinque di Qcn^
nato. :
i^ CletMQtcQaintodiQvafcognaPapa*
Giouanni Bragadino creato Trocurator di s.Marco 9 atti ikci fette d^jipri^
k.
IÌ06 M^^flraio dee Mobile ereatodaUaltfpMica.
884
8»5
f
885
tS^f i;^ Ferrara^léitadajt»dniaSaatnoxitftée prtfa muporUf penetra in
I pioT;^ coraggiofamente » ma fopr afatto dal popolo è morto con tutta la
jmfcbma»
TboofUadMùFkfiéMmfimereatQ'ProcuratordiSa» Mar^o^allijetff
di^goflo. 4 ^
88 '3^* Ferrara prefa^ Capiion^Tikolè QuiHnit riceui per Tode^ $ & Hfh9^
re Gkuavni Sorauzj^^^t énfi ttùFieol Michele sfotto Hquéik fiper^
de.
Guenaàom tlàeperoMe H CofiatOkofoii fatta da retteti » ' cottegati com
Carlo Secondo Rè di 7{apoli , il quale tolto Durai^ con altre terre ali*-
In^perahuro difegnamd^oeeupar l^ImpoHo per Carlo di yaloi9 fra$eHoi
di Filippo Ki di tranciajm con^OMgmneo • Jiftta quale Mtr^ Minoito
Capitano prende StalimenCitT danneggia molti pacfi nella Komania^^
eh tiytparatote ^firetto da $mui émuifa la pace & s'accorda .
1509 Htenco&tdiQdcULuctmburgolmp^^
GuerracoÌTatriarcadi^quileai&colContedi Qoritia% Capitano ^io^
iatmiZeno.-
Giouanni SoranxjOi che fu poi Doge creato Trocurator di San Marco y atti
i^^diMaggio.
1 5 1 a Egktia Fttnam iti Grado ; dinaaxi al qu^ preeeffe yno angolo Ta^*
8»p
8<po
«pi
marea %ma non fi troua in quale arnuo.
dik
CmfraeimIty&'eonpuradiBaiamottteTìfiepolo.
C^^ruetioCa/bracam Luccbefe condottieroam yiuti cinque caualli disila
Jlep^Uua in Ipiatdiuenta poi Signor di Lueea* \
Michele Morofino creato Procurator di san Marco, aUi dieci fette di\A^
ftile. •■ .", "..%
(^JB^lio Eccelfode Dieci ereato . '
13^^ ^larilloGiolgiilSllSto )>>gcXLIX.tiffc mefìdkd» giorni dic;d
Tace colTapa per le crfe di Perrara-fiteguatùco Veneti.
Chiefa di San Domenico de Frati Tredicatori % eéficata dal. detto Doge ; &
dotata d'entrate^
^1 • CI 2$x
Anni di
CRONICO
3^ ^ ÌK KJ IM l ^ KJ i:
Vcn. Xpo.
%>2 1 1 3 1 2 Giouanni Soranzo Doge cinquanta» vilTe anni fedeci » mdi feu
t ^ Guerra fettimn di Zara ribMatafi dalia Repkblicat & datafi con altrdter*
re a Carle 9fibertù fi^Mogid di Carlo MarteUo i Rè d^Kngéoria > Coft-
tono Belletto Giuflimano, il quale ne ottenne illufire ^riUtma •
Ma^flrato [opra le Mercantk crealo dalla Republica .
Sp3 1 3 1 3 Tietro Grimani creata Procmrator di san Marco de Supra > 4A' vinti fette
diLugtio^ ' : •■
Guido da Canale creato ^ròcurator di san Marco > aUi -pinti none ^jlori^
k. ^
'P4 < 3 H Lodouico Quinto Bauaro Imperatore •
Marco dalla Vigna CaadxUior delDoge» fatta Patriarca A' Gra-
do«
^càua delle Lagune 9 alla finedi^^ouembre crefce per la città,
Giouanni ZewH creato Throcwrator £ San Marco ^aUiif. di Mata •
EértolomeodaBSua creato ProcuratordiSan UUerco » Mi vini fette dì
Gennaio .
8pS 13115 T^coiò Quirino creato T^ocurator di San Marco foUs 28. itOìtobre.
Graton Dandolo creato TrocuratortH SauMarcodeCitra, alti vìntryu
^ diGennaio. '
$9^1316 Giouanni Vinti vnoidetto 2a.Fraiiceref Papa.
^7 1317 Tietro GradenigOiCnaioVrocurator di Sin Marco ieSufra, aUi otto di
Luglio . .
Marco Morofino croato 9rocura$or di San Marcoie VUm > olii cféi di
Mar^^
898 r 5 1 J Fìtoco arde Iniferahilmente it ricco Fontito de i Teiefchi ^
^^y] 13 15^ T^icolò Falierocreato Trocurator di San Marco de Citra r aUi (pmikidi
Marzo.
Marino Fofcarini creato ^ocmator di San Moko de FUm $ alU qmieci
di Mar:(o .
13^0 Marino Badoaro creatoProcmraior diSantéarcodt Sì^m$ àllil di
Giugno.
1321 Andrea Dotto Cancellerò del Doge creato poi VefcouodiChiog*
gj».
5^00
901
^2
904
■5>o5
S06
1322 .
1 3 2 j littoria de i Veneti netmare diPémka contragli Tngkfi ^
Hegina di Sicilia figUuola del Duca di CbiaretixA > ^^nuora^ del KèRober-
to » viene a P!enetia » raccolta 9 & fe(ieggiata,jfolennenoe9te^ altri 1^16.
Nicola Pifiorino Tcnw Caacellier Grande di Venetia •,
angelo Mué^ creato Vrocurator di San Marco de Sufra^ alti j^ii Oen^
naio^
1 394 Guerra quinta Gehouefe in dif^fa di jtndronico Imperatore con i Genoutfip
^ vittoria di Giufliniano Giuftiniani prefio al Canale di CoftatftinopoU^
1325 Bartolomeo Quirino Secondo Vefcouodi Capito .
1 3 26 VJcolò Contarini creato Vrocurator di San. Marco de Sùpra, alti iù.&
J^ouembre^
Anoi^i VX NB T O: S7
poSÌ I jié Pranceicò Dandolo t>(^ cinquanta too^vìfle anni 10. moli le.
S^op] I J29 iBnerra pik ce Gemmefi yneUa quaU in qt^^/fatmo GMflmiM Giufimiani
j • CApUam di quaranta galee MTeraf occupa a Genou^j^Jegni C(m mil-
Uperftne>ir af((i$4U città % la quale alta fine patteggUy^ p^a ogni ,
dàmoy con la fpcfa infìeme delC armata •
Tre Trocmatìe ordinate dalla KepnkUcxper 6. Trocuratori a due per Vr0^
tnratia •
910 I } }o Guerra quinta di Candia$ & vittoria di Gìouanni Comare^
9 e < 1331 Andrea Dandoloy^befupùi Dose creato Tracnrator di san M^rco de Su^
pra^dliiudiLugUo.
Tola cittàin [fina viene a diuotìone della Republica «
91:» 1331 Michele Calersi Vcfcouo di Cadetto^
9iiUm Frabcdfco Mioiele ArcKicfcouo di Raittaoa •
BartohmeoGraden^Oi che fu poi Doge, creato Procmrator disàk Marco de
Citra$aUit$MFebraio.
914] 1334 Benedetto DeciaKhdetto XIL da ToloCsb Papa •
LefadeUaUjepukUcacclVapatContlmp^at* & colMUdi Francia centra
ti TnrcOf Generale di ejfa Vietro ZenOf il qua' e ottien la vittoria •
Miccardk Malombra Cremonefe Conte* & InrifconfiUto celeberrimo rclmh
matodalla Repub^ per riueder le cofe deUcfueles^^fiferma nella ciHÌ%
& viìafcialafua d^cendenxA •
Marco Loredano creato Procurator di san Marco de. Suprn « alti vinti fette
ijtprdijl
Marco Giuftiniano creato Tr^urator di san Marco de Fltra, itti dieci fet*
te dt Luglio^
9 1 ]] 1 33 5 Spedale di San Gionanni & Paolo$ injlitmtoda Gualtiero Ceroko per i nu-
I rinari.
9 1 tf |r 3 35 Angelo Delfino Vefcouo di Caftello •
Guerra foci^ co Fiorenttnitcon^a Mafiino daUa Scala S^jner di Verona .
Gìouanni Grinutni errato Procurator di san Marco 9 olii Jcdtci di Settem-^
bre •
9^7 1337 Continouatione delta Guerra con Maftino > Capitani in eJfa $ Marco Ku^^
nÌ9 andrei Morofino* Pietro Zenoj T^tcoli F altero 9 Marino FaUero, &*
ÌAarco Comare > & ìAarco Giuftiniano •
Alberto dalla Scala Gouernator di Padoua condotto protone 4 Fenetia .
918 1338 Acquifio peri Veneti della cittd di Treutfo.
919 1339 Bartolomeo Gradenigo Doge 5i.TÌfleamii tre»niefi %.
V Bertucci Grimani creato Procurator di san Marco de Citrapalli lóJi 9(9-
uembre •
Undrea Moropno creato Procurator di san ÌAarco de Citra ^alUx^di Fe^
braio.
9^o\ 1340 Nicolò ACprofine Vefcouo di Caftello •
Benedetto da Molino creato Procurator di san Marco de Citra > U primo di
Giugno .
$11 1341 Qiouanni Barbo Vefcotio diCafteUo.
I e 3 Paolo
I r
5»»
9*4
9^^
IJ4S
Annidi j8 CRONICO
Ven.Xpp.
P40Ì0 FoTcarì Vercoao di CafteOo .
OeoKM» Seflo Ftaoctfe Pi^a .
Mi^iftrém irei Utidit«nr«Aitr€t»iaa 90ùaH.
GuHM/mt fofurmi ereato Tncmrétor diSanM^rco derUrg. tOàtr^A
IJ44 nHta.iereniHnctm*isiTmcH,&m0r$eéi-PktnxtmQmréi.
to l'am» fegHente_,jlU tmal vewu^U J» i» 1»fm»^f>m^t!ruZ
*f*PfiraodeS^mnfifraUCmtertdtlflmffSli(Mm^dMea lCep»Ui'
'^'^^^^i^i^ytreàtoVroarmrditmhm^dtrm-a» attit^
'^'«^nrimeremTroewrémiis^Mm^drSMfM.mikcif^^^
Tenemùtfinet giorno di sanTaolo, mandaaterréiU rtttetia dimreu-
»f^i^f*MiS^ii^fif,4UBeee4tktrtmdMHa9fipMÌ4<t, - \
lacmo^rm^Vroeurau^di smMareo de Supra,^^iumMi
99^^»aiCmariiH>erca$»TnKmdt»dismMa^^ aUii^diì^
Benincendi Raucgnano Quarto CanceJlier Grande di yenctia .
9^
928
'"* ^^;:^!z?t:;^,:^'.''-''^'"" "1^"^ -^
- .„ , ^•otffefflecofedeiUTmt,
ro a Carijto, da Atam Hfiggieri .
9^9\n^9,
Pjo 1350 Chmimi Delfino, che fi, foiùsge, creato- frMurator d^sa» MamétS*^
pr^ mn %^xC. éprile .
931 13 jr Fortunio Patriarca di Grado.
I nona notabile di T^icotà Tifimi» «UoJIrettodiCoftmthttfoU,
91^
Anmai V B N E t O. $9
Vcfi^Xpo.
j^22h3$2 InnocentiòScfloFranodePapa*
Tìhìo lATcimm creato TrocMratotM sm Mmtcm de yitra$ Mi ymti cinque
d*jiprile •
jlndrea CsftÙPinidjefiifmSkìge, creaio VreturéàearàicM Marco de Ci*
tra^aUii.di&ikno.
I j 5 } Andrea Dotto VeTcóuo di Chioggia» Patriarca di Grado •
yktoriddiJlkoUVéfmatU LeriacmiTMiOmmKfi^
Jiicolò Faliero, creato Trocwator di san MarcodeCkra» olii 1 1. d'apri-
*?/
Bernardo GiuftinianocreatoTrocwraMr di san àiano deCitra, olii 29. di
' Omnm.
9\4}l%^ Marino Falicro Doge 54. viffe mcfi i •.
Kmadi7ÙcM^dmf^f€rdiudMtmrm^ Sapientia «
355 Giouanni Gradeoi^o Doge cinquanta cinque^ vide anni vno » oicfi j.
fSJLQm 15»
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9)6
9Ì7
9Ì9
940
9^1
942
■ - \
ttAtMCIlO nKTMBCain jjtaOBm «
TitcolòLiotiicreatoTrocuréUor di san M/meodaSupnit alti fette ti GUs^
itK6 Giouanni Delfino Doge cinquantafcij vide anni outcìro 9 mefi a« gior-
nm* . .
Guerra col Rè tyngariandla Dalmatia •
1357 ^istolèGmfimiano^creatùVtacHMtor disd» UàrcaàeSufra^ aUi iSJ^^
n%9 r
1)60
1 3<5i Lorenzo CeUi Doge dnquanta fette vifle anni 4. giorni 2*
Tifcolò M orofino, creato Trocurator di san Marco de Citra, alti 1 p.di Set^
tembre .
\l$% CaJoiamHrateoIogo Imperatore.
Vrbano Ostico Fnncdé Papa *
Prancefco Tetrarca a renetta > abbracciato 3 & hmoratB dalla KePti^licaf
riceue ma cafa per fuabakiuuione ,dùut al prefence è il monifiero del
Sepolcro,
MarcoComamfCbefupoiDoge^creiUa'Procmratordi sanMarcode Sfipraf
alti 14. di Geunaio •
I jtf^ Mar eoe M padre del Doge ^creato Vfocufatmr4i san Mari^f olii do^ci di
Settentwre ^
944 13^ 99fei^r^ftttima di CandiadiTito^&iHttoiiadi Domenico Miche
Luchino dal f^erme .
Clonami ¥of carini creata Vrccàrater di san Marco de trUèra , alti ofto di
oifofh.
1 365 Marco Comaro Doge cinquanta otto» viflè anni a» oficfi cinque 9 gior«
€ 4 f^it'
«5
/
.
P47
Annidi 4P CRONICO
Vcu. XpiK
rHtQminCaniiAii Vicolo Ctnitiniam .
Tktro Trimpmo crealo Procunuar di san Mano^dlc Sitpra t alti 6, i'J^
fio.
Ka£Eaclk> Carcfiai Quinto CancelUer Grande ds Venetia « fm poiwh
bile per lagtierra de Gehouefi tanno 1381. e^itit^offkio mlamèA-
$à n^teme .
^46!i}tftf Vanfaleime Barbo creato Procnrator di san Marco de ntréhalRtreiecHi
Settembre .
ìéarim^StorladocreaìofrocnratordisanMarcodey'Ur^^
Kmure ^
\j Andrea ConcarìniDc^ ciiifUiatita none» riflc anni qmadedi oc»
ooatcro giorni !$•
Va»h BeUffio€reaio?rocuratordisanHar€o^^eKUraMaUimiiitéDr*
'tffcMTrm^am er^
^Gennaio «
ijn^To^c^frw Dotuff cumo Pi^àmratmiH $m Mare^éeFUra>alU yi*
ijéfh t4como Moroxreato?ivcmratoréitanMar€0 ife CiMf olii én éiQtt>
♦re»
137^ Gregorio VndectmoPirancerelPapa 4.
Vinasboìh(^moAi^Jmperatocc«. .^ .
Gtierra^»mtì^Trieluni,cben0nvotend(kf^arekdé^ m-
wtaxxMO-ilCafUamdiunagaleacbefttenemtinìfiria.ferirmti^Sò^
mkfoccorftda Leopoldo Duca di ^nftria. Finatmente mH iwemmia
TMà^Loredano,er^TaddeoGit^inÌMO,Triefie fi arrende.
TiUolòPatieracreatoTrocmatordiSan Marco de Snprajilprm*^
kre^
9^
,52
fri
1371 ^ -.
137* Gnerra prima c^ Carrarefe fijgiidr^hiioit, d^matfebricMc merfc
Forie^[HCOi4init>[MrpanÀ buaccandok gmifdiitìm dm S^.
blica^
Mfitta & pref^dkTaddeo Ginftiniano ^
'37J P^orladiGibertodaCoereggioGenerakdegUelferciiif^enetim>9^
Leonardo Dandolo infiemcyhamttada brode ^adomm^degUmp
cottia prefadel f^ainoda di Tranfibionia »
rittoriétùi^ giorno medejmo éezaratinir & rktma P^^twAf^
dettodìde Turchi. Uqual giornoeffendo la fefiimtd ài San MtfW'
no U fòtennt^a dalla Sfi^lica épeiipe$na,mcmmaofù anminfc^
petno.
Tomafa Patriarca di Grado»iittapoiCatdiiude«.
TietroGinfiinianoy creatoTrocnratordiSan Marco de feltra, élii^^
Luglio.
Fmeo importarne neLìdonifierodelleyerSfmrardeUmiQ.
Annidi veneto: 41
Vcn.Xpo.
954 1374 'Pi^tr^ Cmioro creatoTrocHraiar é San Mmoi^^u^a$ alli i6. if-
Ottobre . \
Michele Morofinot che fu poi Doge creato Trocur^or di San Marco de Su^
fraf aUi z^.diLugUo. '
P55 1375 \
95^11376 Gnerradi Leopoldo arciduca t^ufbria.
9Ì7\ 1 377 Guerra ottona de Genonefi d Tenedo 9&d Cbioggìa pìfr oecafione di ^n^
dronico figlinolo di Cakiani Maccinato dal padre i & difefoda Geno^
nefi.^
Gionanni TrintfMh creato Trocnrdtor di san Marco de Citra > alti 24. di
Febraio . ^^•
958 1378 VrbanoJSetdmo Naj>oletaoo Papa .
Lodouico Donato Primo Cardinal Voncto creato da Vrbano •
9^9
\
littoria di littorio Tifani ad ^nzo .
netta
960
é4cqnifh della Cittd di Cattato netta Ddma^ .
1379 Giouanni Amadco Vefcooo di CaOdlo» & poi Cardinale •
Angelo Carerò Vefconodi CafteUoi& poi Papa» detto GregorioDo»
cNnoSeoondo*
Terditadi Chiofgia» & rotta à Vola di littorio Tifani .
Tadde^àtftimano fnrimo a profperar ntUagnerra co GenonepMWimpre^
__ fa dellaricnperatione di Chioggia .
Ij80
f^ilSii
Bict^erationedettacittddiCbio^iatoltaaGeKoneJ!.
Veréita di Triifie occupata da 1 Tedefcbi .
FktùriùTifani Capitano iUnftre deltemùofno^ninoreiC^è pianto^dal pù*
Èok$&dalmedetimoPortatoconmmo boMr^réSantojlntonio •
Tòrditadeltacittd di Treuifo .
Michele Morofioo Doge LX. vifle mefi ooattro» giorni cinque.
AotoBioVeiiieroDoge LXI.viflèanni dieci otto»mefi yno^giomi
tre*
Vffieimp&rumuìnyenetia.
LemtéBtdo Dandolo Canaiiero creato Vrqcnrator di San Màrcodtyltìra >
éUli'l6.,diMar^.
Gionanni Gffodenigo acato Trocnrator di San Marco de Supra^ atti i8.
diGtmfià.
9^1138^ iMigi Loredano creatoTrocmrator di SanMarco de Citra» aUi quattri
1 mT^^nembn.
\ 1 9^9 Vrbano Fjttrìarc»di Grado .
CmfnyieìfeadinotionedeUaRepkUica. -
otòVeniéfofigtinùlodel Doge ^prende per dmMTitronSU Dntbefia
^■u^ ''*^'*- . ^ ■
Giotiaani Loredano Primicerio di San Marc^» Veicouo di Caftet
k>.
"Pietro Mocenigf^ crcatoTrocnrator di San Marco ic Citra » alti 19. di
Smembre.
966
Annidi 42 CRONICO
Vcn^Xpo.
IO. di Decembre .
$H$8 1388 Confederatione col Data di Mifé^^ » ^ ff^nd4g¥fi9ra del Canarefet
con la rccuperatione di Treuifo, di Cenedu > & d'altre terre «^ C^fftr/-
tam
^éiHifio netta MmudeiUcitfè d'argfi. &^ di ^fféi^frmaf^gpOm U
Irgìjia moglifi di Tistro Cwi^r^ •
Teflenotabilet&dannofa nella Città.
970 1390, FrancefcQ Laudo Patriarca di Grado ji creata pei Cardinale faano
1411- ' .
Ftani^fco Fatów Vcfìm» di C^lfe ^
Pietro Roffi Sello Qw^yipriìirgiidc di Vm^m^
139» LcooacJof altri Hi^onim^ Delfioo^ Vdow 4i (MfiUa .
IÌ9J Em9omìÌ0S^w^P^kQìQg99h^etAtfii^i
139^ Defideratojt ò Denderio Lucio Settimio QweeUm Grande <£ Ve-
nctia*.
I3P1 a^t9Ubtt9f^mit4^m4tQTrmHr4Jti^disanM4miiyU^
tobre •.
Giovanni Barbo creato Trocurator di^sm Af4rf0 de Citr4 % 4li fO* ^/ ^#-^
ucmbre,
Giouanni Vito Ottaiso Camvllif 1; Ccaii4e4i Vieami •*
^7 I3P7 rJUmàdtjKìmetihamté^'iAVi^iiHtAtmMé. di6ima$niGaleax.^opy^
[conte Siffior di Milano •. ' " :
978 j ^yft Ff aac^iPD Bembo VeCcono di Cadello .
CiettanMÌBarbarigo Caualiete^rmo Vr^OttOÈm'di $M UHfCù de Vltra »
alli 3:. di T^uembre ^
979 ^199*
1400* ilkfeielr Steno Dogr i^^viflis Moi i2iSto{m gv
^81 1 40 X Alberto è Hoberto Imperata viene a f^.^tfM M^rMCUf^dhll^ f^fi^i^o f^
léMnemeate dalla SfifuU^
Trùicipeffa condotta con real pompa in Tala^^^^dd D^f /«o Conforie .
Carh ZeuoeiBUéaiieìcù^^jreatia Trim^m4ifJiérf0deS^ax atti io.df
Decemk'e •,
97^
5?7»
97?
5?74
»7?
982
1402-.
•-4
Ciierra.nonaeo Gemmefi^^iifHtùrUiiCjurU ZenOypmiocbe inamùratofi
prego s- ht9dù99^ mt^S^v^ Franse fé G^mmatn àkQ/^oua , cbe ba^
ueua nouegalee yfeìtenauiy&doigalioi^é 'ìtenWh^n iftLailemanit
lo vinfe conyndtcigalee , &^prefi ottocento Genouefi > dr fimfi di Un
wqiéecenttf^óiwtfire ilfetiimùgiamadi ùaobre detdeito as0o «
udcétuijio per iVenetidLf^cenT^idiFeltrcydi Cinidal (U Eellm/rdi Bòffor-
nih tfr d^Min /iwgfci ..
Gnerra terzui con Francefco Carrarefe Signor diVéétma •.
2«f
Antìidi VENETO. 4f '
Ven.Xfo.
^cquifto del Tolefene di Kouigo .
Luigi Mùròfimtfè(MTro(ìkràmitS»Mari§ii^^à 9M 19. di !(•-
M^mbre ,
5^85^14^ N.VcnctoPSRTiarca di Gradò.
^cqkìfh dette dui di Vadona, & di Verona .
tièoeo wrde U cima del eampanil di s. Marco 9 4r fi rifa pot A pielite irim
mefjaaàr$.
Tomafo M^ceHigfh ehefn pH Doge^eatù 'Pfocmàtét JU s* Marcthdi Supra
aUi%^diGemtìtio .
Nicolò diGherardo l4diK> CancdKcr grande di Venetia «
Giouamìi Piumazzo Decimo Cancellier Grandb di Venetia •
9Ì»\ tfS6 Gregorio XET. Veneto Pa^a^ cHiém^M.primé jtngelo della famgUà Cth^
reta V attuata di Coftantin$pofi, tir p^i fatto Càràinée dal detto Inwh
een^^aPwttofinalmetK^aiTé^Mó. àdj^uaié depofh ndCàmUio^ dà
CaftansfAt ìifiaCar£nale& LegaioferpotmdeUa Marca^^fi niHorc
itfSjicanati^
987 C407 Leonardo Patriarca di Grado*
Pltippo Coter09 ^eato '^o^màtéiP 4i San Marco de Saprà jdUizS. df^
Mar%o.
emonio htoto^ treaioThFOcmraior di San Mékcod^yttrot Mi cinque di
Gingno.
988f|i409 ^ntmoC<freroCardindnìpmediGreg0th,tréétt&dalni^& fatto refco^
no OjUenfe.
i4r^eh Barbarlo dott^moneBefciMLe$& Uh/ire nel C^ne^diCcftan^
^f creato Cardinal daGregtm 4
jicqtèiflo di Zara banutoper accordo dal Kè Lodonico •
Gnerracol KèS^ifmmdope^SeVefticoy&i^at^an^^
98p| '4^ Aleffandro Quinto di Candia Papa .
99o\H^o GiOnanniXXtL detto XXnLNapcfliCMOP)iptf;
Sigifmondo Boemo Imperatore •
fortnna di vent09& di maire in Fenetia tnandHOìper té^nMt^^ertfkéne^§n
perfone > cadi à terra parte del Moniftero del Carpi^^MHni > & infiniti
coìmii& camini per U città •
TaoloGinliano, creato Trocnrator di San Marco de Snpta^ Mi dieci di
7{pnembre •
M arino CatanetUh creatoVrocmmcriiSaH Mano déSnp^d, olii l&.di
T^onembre.
991 141 1 FrancefcoLandoCardinaie creato dal defvo^jpi;
99^ 1412 lodomeo^BarboMonacoCaffinefe^orma^orémàiiSanBenedettoikVa*
dona nel Monifiero di s. Ginfttna, cm womedi Secondo fimdat(^e di ^nd*
la religione .
99Ì '4^J Tomafo Mocettigo Doge LXIIIéViffe anni dieci.
M topati della Crafria^ella Dogana ,delte Tamdeycioì: Banchi ddfen-^
trataMCvfcita^ & detti dieci Officij > creati dalla kopnUica all(^à fio^
ridkp^ff'andiffimo facenéedintcHatantiepor dinerfe parti dchnon^
do
Annidi 44 CRONICO
VcttXpo.
i<h per mutTMtd m^gtdetgrope flumdac a diuerfe pìa^fgjg mgn/*
pffimajacuUi.
tonar(h DanatQ creaioTr^ffratar di San Marco dcSupra» atti jmam
di Febraio •
gQ± 1414 •jintemo Cantorini creato Trocurator di s.Marcode FUra i aUiéputM ik
"ìlpuembre.
^r 1415 Gfierra feconda co» Sigifmondo Imperatore; netta quaU Fantino MìAe^
lei& Marino Car anello Capi tanti ricuperano Saette > Cinèdi di Bdhr-
vo» Serauélcy Feltre^ & ìa Mota . rimettono i Sauorgnani in ydine, &
dìfioluono Njfedio da Ciuiiale . & finalmente fedine > leuatofi àtìBaf^--
uità di Lodmco Tecchio ^Patriarca d' aquile a » -piene a dinotione deUa
tiitpublica .
FrnncefcaFofcaricbepoifii Doge creato Trocnnttor di San Mmode Ci^
trat olii %6M Gennaio .
ggS I4itf Marco Laado Viefcouo di Caftello •
^^ jicqHìflo di Sebenico» & d'altre città nella Ddmatiaper Tictn Zéreiath
& JHX vittoria contra Turchia Marmara 9 conacqnifta di molte géti
de nimici .
991
99^
999
1000
«
1001
looa
1003
1417 Martino Quarto > detto Quiato Romano Papaj creato oc/ Good-
llv •
Mapflrato della M effettori a creato dalla Repnblica •
CarM Zeno SenAtare & C api$ano iliuflre detteti fua viene i marte%aiccom-^
Ipagnatoalfepolcro dal Doge con la Sigmna^ & lodato in pffblìco da Leo^
nardo Giufliniano ^
Fuoco per vnafaetta arde la cima del campanil di san Marco •
1418 Pietro Moroftno dotti(fiau>i creato Cardinale nel Concilio di Co-
ftanza •
Leon^do Mocen^o creato Trocurator di San Marco deSuprat il primo
dijtgoflo.
1419 Fuocovf cito del paUa^ Ducale % arde le cube di san Marco coperte di
piombo.
1410 Bertuccio Quirino^ creato Vrocurator di san Marco de Citra^ alti died none
dFjlprile .
142 1
1422
C423 Fcancefco Fofcari Doge LXIV. vifle anni 34.me(r 6. r '
Salonicchi città neW Albania viene à dimtione della RepubL &fno primo
Rettor Marino Bondomierot con titolo di Conte .
Tatraffb ctttà nella Morea lafaata daW Creine f cono al Senato .
LaXaretto fabricato di nuouo per occafione deità prefente pefle .
Giouanni Im per ator figlinolo di Emanueìlo eviene a Genetta y feflegsuh
to.
Magifbrato de' Gouernatori alt Entrate^ creato dalla Repubtica .
Teftc nella città .
JLl bano Badoaro^creato Trocurator di s.Marco de Citra^alii 3 .d^jtpriU •
1004
Annidi - VENETO; 4j
Ven.
XQ04
?oo8
■XùOf
XOIO
I«1I
X60. . .
1^1^ 1 w* yiene a Veaettitt
j iene a diuotitme della
I4»S f
C
1
i Sdoghi iUfme^ .
S mittro mefi cmtmoui .'
1426 G JUlàito ) per occafione
j. ^ ria Marca Dandolo »
&GioTgnC*rnaro. 'P'rimoTodefidir KettoreinepAfanttMoDmdù'
h Dottor di Le^i .
Vietro Loredana (reato Trtcìirator di S. Marcodff fìtra, tiUivhai quat-
tro di Gi^o .
1417 littoria in Vò dì Fraatefeo Bembo Gtntrale deiì armata cantra il yifcoa-
teconaequifiodiottogateoai. ^ di Francefco Carmisnuola Generale
degli efiertiti Veneti a Mattò ò Marcabò > & M^mfio della città di Bev"
gamo,
BartolometlMutofrMo'Prociiratfrdis.MareodeSupraiaSiip.diMaSr
1418 'Pefle'graMif^ma con mWaiitd di molte perfone .
i-SS"* ^ confederatione col Rè di f^ngaria .
"Pietro figtimto del Kè di "Portogallo viene a Fewttia riceuuto , & fefteg'-
giatojolennememe.
Francelco Beuazzano Vndecìmo Cancellìer Grande dì Venetia .
Magifirato de Gonematori air Entrate, creato dalia Kepubttca, &• primi
in efio finciguerra Giorgi y^mbrofto Badoaro » & Hieroitimo Contari.
ni'.
I4Sf» ^cqiia crefce nella città con graniffima danno de gli habitanti .
Balena fi offerifce alla Signoria . la qHdewn faccetta* ma interpone par
accordarla col Papa .
1470 Tace col Turco» trattata & comlufa da Silnefira Morofìno .
RepHbiica inftitiata commeffaria di Kauenaa da Obr^o da "Polenta fuo Si-
gKret<y Tfà per'mtne di tei Hieroaimo Cmmatta al gfmemo d'eO'a
Città,
1431 Eugenio Quarto Veneto Papa, dettoprima Gabriello Condolmero di
■ famipia popolare; nipote dt Gregorio Decimo Secondo, & creato Car-
dinatedalui.
PerditadiSalonicckit&vittoriadi Fantmo Michele nella BiMtaaia.
Giterrafeconda col Duca Filippo Maria ^ifconte ,
lUtta ai t^icelò Triuifano > & di Francesco Cocco inPò,
Fitroria di Pietro loredaao à Kapallo coatra GcnoHcJt; nella quale fd
, pc«»-
AnoMi
VeaJtpo.
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1432
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1014. 1414
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4^
C K O N I C O
frigkme PtMncefcé Spinala e a fatano de nemici •
IacomoTriuifanocreatù'Pr$curaiQrii san Manodf Suptrat ék dieci £
Giugni ^
Lorenzo G iuft iniano Vcfcowo di Ca0cUo .
Conte FrmcercoCarmigBoLaGtnetalt de gli eprciti rcMti decapdiaté
dalla Kcpmica per t!inteBig€BXAcbehaiteHa€ol Pnca di Milamcoìi^
tra lo Stato.
Hotta^ prefa di Giorgio Cmnoìro in Falteltina .
Frante fco Condolmero Cardinale creato da Eugenio,
face con SigifmmtdùImperiMve piratata ^& conctuf a da Andrea Do-
nato^
Siotta diGattamelaea a Imola » mBa giornata fatta da lui ind^ del
Tapaper nome della Hepublùta come (no Generale % con T^^icolò Ticci^
ano CapHonodel Duca Filiffo occuparne dello ciu^ ietta cbicfa. al-
tri dicono Iranno di fopra »
Andrea Qgntatrim creato Trocttram di iJdarco feCitraio/li 1 5. di'ì^e-
uembre ^
MajrcoFofcaricroatoT^eumtordiSanMarcHhCitJ^.^^.
Tiicolò Giorgio Marche fé della Uottdoni%ailO' S^jutdi Cariflo .
Guerra con Filippo ùucadi Milano yU^u^dnraifigiicmi cinfue atmi .
Chic fa di San chrifloforo dalla Tace vicina a San Middle da Muranoyfa^
kricata da Fra Simone» medéaeor dcUapacefmtOt fra U V^ublic^, dr
il Duca predetto.
Caioianni l/nperattnre Triene a FeHetia con 9Cìtx. boccba > riceunto > & ft^
fteggiatofolennemente.
Alberto Secondo Duca d'Aoftria» Impcracore •
littoria di Francefco Barbaro contra Fr^mcrfco Viccinm» à BrefciiJ
Fraterna ò Scuola Grande di San Marco > r fiotta da Santa Croce in L«-
prio^rejfo alla Chic fa di San Gioumni & Taoh.^
Magiftratofi^ra alle LegHCf creato daila Kopubbn •
T apio Cor ero creato Vrocuihttor di san Marco deFltra^aiU 6.di7Ìo^
nembrc. . % .-
yittoriadiVi€tn^uogaro3& diVaris da lodronefat U RepMicai
Mademo contra il f^tf conte . ^
KottadiMa3rco70snOf €t diTaddeo Efionfe a SoLò^hanutada^iDolàTio^^
cinino ^
f^ittorin a Trento ^(Sra Verona contra Tpcolà Ticcimno^* Capitani nelle
predette fattiom Gherardo Dandolo^ Vietro Zeno y Dario MalipierOi CST
Francefco Barbaro Itluftre ..
Francefco dalUSegg XtT. CinceUicr Grande di Venetia.
Federigo Terzo Duca d'Auftria, Imperatore .
littoria 4i ite fono Contar ini Capitano d'^armata prefio a Ki^a di Trento %
contra Biagh jlfiaretto General dd Duca Filippo ^ già trionfatore di
due Héprefi da lui neUagiomata nauaie con Mfonfo i^ragmay&
qui/h di Knai& d^dtre terre circonmine .
jlcquifioper i Veneti delle città di Rauenna^ & di Cernia .
Annidi VI N E T O. 47
Vcn-Xpo.
nej^àii Cifro figliiioUdHMdTchefe di Mm4^^ yenttUfe^
Honadi MoHtechiari riieuHta damicelo Tiukùm Omerale del ÙU€d di
M Hanoi & rkffem eie the i f^eneti ìnmemmofid C remone fc in Ghia-
radaddat tT fui Bergam^co •
Stefano Contarim creato Troemat» di uMarto «
1011 f44C Zw^iGrnienigOyereatoTrocnrMtordiSémAfarco^
1022 144^ DrinaflodHdneU^^ttamncoTamalk^l^engonoaéèiotione.
Luigi iMredano creato Trocmraior di san Marco de Snfraj^ atti trg di Fr-
Taoh Trono creato Trocnrat^ di san Marco de €itra$ éUi g^diFe^
hnòo •
Frahcefco Baxhar^ creato Trocitrator di san Marco de Fkra > alti 1 7. di
Fekraio •
Marco da Molino crea^9rocnrator di san Marco de Supra \ aUi feotedi
Dicembre^
iotj\mS Lnigi fremerò creato Trocurasor di san Marco de Citra^ olii ii.di Gen^
Leonardo Ciafiinianocreato TroenraPor di san Marco de Fltra > 40/ %f4i
Dicembre n
Bartolomeo Marcftno creato Trocnratordi san Maarco de yUrat atti 19 Ài^
ocfìcmoTc «
1024
Taòio Dnci^ino^^ Lecca fno fratello figlinoti di Tams^ » yet^ono con
gUStattknrod^uiUHtnìaad^MionedaURepMica^
FHerigoContésrinicreatoVrocwratOT di san Marcode^ltratalli 17.^^
•4g^o.
CoftaatiDO Deci mo Paleologo loqmmoit f Idmo diCofiiadaoiHh-
li.
^cqna delle Lagune crefce neUa città con danno degli habitanti .
1Q25JI44^ Guerra quarta col Duca di Milanoy&ac^fli fra fnifto anno» &ilfe-^
guente ydiGhiaradadda ydiCaffanoydelCremonefe^^del Monte di
Brian?^ . & vittoria neWlfola prejfo a Cafal Maglie centra trarne^
fco 'Piccinino i Capitani Gherardo Dandolo > & Incorno emonio Mar^
cellOiPietro Anogaro» & jlntonio Martinet^^
tfnual Malipiero 9 che fu poi Doge creato Trocurator di san Matrc§4a
ritrae alliii.diTionembre.
' '447 Nico]aQgintoda Scrxana Papa*
Fiuoria di Lorenzo Loredano preffo a T^apoliJiFstnlSardnCorfarOfper
UquaUjtUwtfonidiT^i^jdegiutto^ficon^
no a offe fa della Repnblica •
Terdita della tìttddiTiacenxAOcqnifUta peri Feneti jpoco ananti $ con
la pre fura di Gherardo Dandolo > (T di Taddeo Efienfe .
^cquifio della città di Lodi per i Feneti .
1448 Hotta di Andrea Quirino d Cafal Maggiore 9 & di MicbelettojtttendoU
à Caranaggio .
Ter-
7025
1027
102S
Aimidi 48 CRONICO :^ •. ^/
Vcn.Xpo. . ■ f ,
TeriiUiilMi. • — j
T)ttrpìJtìd)€Ìe creato Trocmr4i^ di Som M^^rco de ykra, » aUi >ii^
ciMmdi^gpfto.
^ ^ I -Ctmfiofeuro Moro 3 che fu fai Doge crem Trocurator di SaMMarc9 de
rUrorédli i^di Settembre .
1 020' 1 449 Jicqwfiù peri retteti della ciuà di Crema .
rHtaria dnacamo Unt<miù Marcello t fnrejfo à Sejlx fiume dd rerctOc-
fé% cotttra i SoMòint collegati col Fif^fUe 9 cca La fireja di Cmamù
Camfefe loro Generale .
Guerra di Luigi Loredana con ^Ifonfo Hi- di T^appli,
Guerra de f^enetioU Conte Fjranfe ftp SfyrTytifSrdftra^t^^
Te foro di San Marco rubato da St amatti Greco^^ff^f^^perato .
Andrea Donato creato Procur^Uor di san Marco destra ^aUttS.di Ot-
tobre .
i^jo 1450 Michele renierocreaioProcmrater di sanMarcodeS^ra,aUixoMU'
prile .
Luigi Storiato crcatoProcuratordi san Marco deFhra$4Uiq§àmmkià
di Settembre . . - ,
X 03 1 1 45 1 Domenico Michele ultimo Tatriarca di Grado • & entra in fifa luogo ì
Beato LoretixjoGinflinianoyefcoko di CaffeUo, & burnendo il tkéà
del Patriarca di Grado, fi trarferifce il Patriarcato nella cittàdi Wene-
tiaper Bottadi Papa 7{icoU 9 &èil predetto Lorem^ I. Patriarcadi
Venetia .
. Maffeo Cootarìni PatrUrca Secondo di Venetia •
frante^ Barbo Dottor & Cn^ualiero creato Trocurator ài san Mano de
. Citra^dlifedecidiGemmiù^
1032 1452
1033I 1453 CoftantinopùlicittilmperialeoccupataaXxr^IlT. di Magp^Aa Mabo-
meth Secondo Ré de Turchi, con danno di tutta Cbrifiìaniti > (li^ftf » ma
in vanOfda 7{icolò Molino, Giouanni Loredano$ Battifla Gòtti > & altri
Chrifiinni affai cofi f^eneti come Genouefi «
littoria di lacomo Loredana nell'^Arcipelago contraJ Turchi fcorji fino a
Tfegroponte •
. Ciiouannide^TrioU creato Trocurator di san Marc» de Citra » alti fate
di Gennaio. x^ ^
1034 1454
1035 1455 Califlo Terzo di Valenza Papa .
103^ 1456 M addino, òJlatalinoCmttarinicrea^ Trocurator di sMareo de Citra,
MlizÀiGennato.
1^37 '457 Pafcjual Malipiero Doge feiTanta cinque» vifTe anni quattro» mefifcb
giorni cinque .
TrincipePa della famiglia Dandola amdotta con pompa reale ia paUj^f
dal Doge fuo conforte .
Antonio Diedo creato Trocurator di San Marcò de Vltra , aUi 6. di Vf-
uembre.
Terremoto notabile, con danno di molti luag}ji4ebHi nellatitià^
103»
Mudai V E K E T O. 4^^
ioj8
»•
lOJp
1040
IQ4I
1458 Pio Seooodo PiccokHnini Sancfe Papi •
7^0^ Bernardo creato Procwa$or di san ^an$ de feltra » alti mue di
Martfi^
I45P ^rte della ftampa de libri > condotta la prima volta in yemtia da Vjeolè
lenfmTedefcotntiUqHatpoifiorifcejiida Monatto V^omanodottiffi^
ma per fona nelle lettere Greche & latine^ C dinerfi altri in Uaka •
tnca da Tefarocreato Trocurator di San Marco de feltra i atti t^di
Marxfi.
Orfano GinfUmam creato Pro0gratordisan Marco de Citra^ aiU im^
timne di MarKO .
i^ Andrea Bondomiero Patriarca Tem di Veneda .
MMtbeoF'ittHri creato Trocnrator di san Marco de Citra^ atti %t. (ti
lOff I x^% ChriQofofo Moto Do« LX VI. ?ìflè atini ooact mefi fei .
J Trmipeffa detta fami^ Sannta9 condotta cmreaipompa & fotemUtd
inVaU^dédi>cgefno confmrte^
Tikoiò ContarimcraatoTrocnrator di San Marco de yitra$ H primo
diMar^.
Francefco Zane creato Vrocnrator dis. Marco de rltra» attifedici di
Mar^m
T^icoiò Soran^ creato Trocurator di San Marco de feltra $ atti dieci
fette di Lf^tm.
I^j Guerra quinta di Triefle per danni fatti da Metta città a gli buomim di
Jfiriarma interfanené^ d Tapa cifera fiato altre tmte yefìono di
Triefte^ compoje le differenzje tra la RepubMca^ & i Trieftini^ & M*in^
cmttìfolaRepmicawttedalT^pcbeeflo faceffe la pace con ^^if-
mondoìAalatefiaS^nor di EUmmo loro amico»
Andrea Centanni creato Trocurator di San Marco de Supra » atti 2.
dtUfrile.
CmrraieFeneticemntiataiptefaam colTmto.
IlTapa ficmtdncein^nconaper andar inarmaucoTtdnc^iChr^ani^
I &fimnore.
1044114^4 T^ln Secondo f^eneto 9 detto prima Vietrop detta nob^ fam^Ua Barbo^
nipote per f oretta di Eugenio Quarto 9 &* cbiamàte Taolo in Von tifica*
to^ferTach fuo fratettomorto pochi dì ktnanxi^ al quale effo portar
na ffrandifimo amore .
Ucip^ diiFlJola di Unno fatto da Lmp Loredano .
Verdàa di OrfattoGiufiiniano General deU armata di cinque mik de
fnoi /otto Metellino .
Hima&mmrte di Andrea Dandolo nella Morea^occifocm miUe^e cin-
quecento de nofbn.
I^omenico Diedocrea^Vrocuratordisan Marco de Supra$ alti i^*diA^
I
1043
Ima da Legge creato Vrocnrator di aan Marco deCitra, alti yinnn^
ne di Giugno^
d Taolù
y tini di
Ven.Xpo.
I
1045
liftfj
u^St^
1047
^¥7
1
u>48
14^8
« . >•
1049
14^
1470
105 1
1471
50
4 «
c R awi e a
• % •
TaéhBamatiù aoM Vroairaw dà sm hbomde rHra 9 ati ffg.
. tfòiiOMbre.
Maixo Coltro Patriarca Qsaito di VeQecia# dai(^ da akrit mm
Gìooaiini Barozzt Vefcooo di Ber^una 9 P^ttmrca Qgutto (fi
Veoctia.
ca Sefto di VcrsrJ, Se poi Cardinale «
7mfiM 9& roiUdi f^imriù Capelh Generale ^riceamadéTwréivdF
laMm-eafanoVairaffi.&mortedilaeamo Barbar^ ?meiimf.
Bermardo Br^adm^ creato TrocMtatordtsaH ìàa^co^da Sufra %dli M
ìédiMairXp*
Tiicidò ÌAarcellccbefkpoi Doge 9 creato Vrocmato^ di sanMffChdk
dodecf JUìAar^ .
'H!Colòtro9H>iCbe poi fitùoge 9 creato 'Erockra^di saa^ìJLmitS^,
fra 9 aUi dodeci d'Ufriie.
^cqmflo delia m^^gkor parte delPi4lbania> Usciata alla KepMk^ ii
GiorgiùCafiriotta»
UndreaFeikrammo9chepoifHDogt9 creata Trocarator £ satMO'
cù de Ckrar atti dieci none di Giugno..
HteìonimoBarbarigo creato Vrocnrator di sanìJUBrooée Citta raBifedi'
cid^gofio^
lacomo Loredano creato^ ^roetmMr di san Marco^ie Citira^ alti 6.é
Settembre ^
Chma Battifta Zeno» N^oce per focella^ di Papa Pacdòi gota
Cardinale ..
Giouanni Michele » Patrìam<fi Ceftaodaoprà rcicato Cuàimlu
dal Papa Aio Zio .
Cardinal Beffmione nmre 9 & btfcia la fnalibreria oda KefkUiCi r
Federigo Imper. viene a renetiajaccettato^fefteggiatofolennemiitir
Inigi Fcfcarmi Dottore creato Trocttrator di.san hUnodt VkfAiwk
yinti otto^diM^gfo^
Vtrdita delti fola di T^e^ptmte 9d^éfa^ ccmrai TkrMrid L»p Cdr
bo9&daVaoloErÌ7^,
legadelURepHblicaconrlfkncdjanoRèdiVìtr/^^
da C atarino Zeno 9 nipote del detto P^ffimcaffmo per laDefpìMif^
conforta.
Aieflandro daBe Fornace detto Salaoe Decima Terzo i CaocdlRt
Grande di Venetia •
Nicolò Trono E>o^ LXVH. viife anni niOjmefrotto>gìocnicioquc
Sifto Quarto dalla Rouere da Saona Papa • .
dietro Mocen^o^9 che fu poi Doge , creato Trocnrator di San ìAarCP et
Ckra 9 alli qnattordici di Tignembre . .
Antonio yeniero creato Trocmnaordisan. Marco de Sngra9aUitrtit'
ci diGewiaio^ . ^
fatt^
tùjl
Anni ai VÈNETO. jr
Vcn« \pOé
Céàerìud C$mm^f$HùiùladiMar€è^fam Kegìnaii Cifre, ftr Cia§e^Kk
fMèmaritOftta&naté'éalURepAbk^ €md9ieiicei$iomik i^cai.
IdagifiTaH deUi Sopracaflaldi creato éUUU HitpfàÀkd ^ .
Marcò Zane creato Procur. di san ÌAarco de Sufnrà^ Mi %Ài Diéembrem
1 4^71 Fittme di Pietro Mocenigq "Genera deltarmi tenete »
Trincipeffa della fam^liaìAorofinaco9$faràc del Doge^conàottain Véh
UnQ^fcoHfekmitÀO'fe^ reale.
Francéfco Zane ereoio'VrHmraiordisaM Marco da Flra% attifedicidi
' * MarXfi .
1471 HkcUò Martello Doge 6i. viife anni tno» meÓ quatcrot scorai 17.
littòria di dintorno Laredam i Seniari contr^^i Tnrchi^.
Géonmni Gradenigo creà$oProcitratOYMsanMarc9deSnpra% éU die^
cinoHed*jigo^o. \
Andrea Lione creato Trocnrator di san Marce de Sapra $ olii dieci di
"Houembre .
'474 PietroMo^nìg)!iDogé<^.viireanmYno»mefii.gioiiU9^
Scatari ^jOato di marno dal Torco .
aria fidinola di Ferrando Sé tjlra^ma moglie del Ut Ma*
lojj
lbJ4
fefiegpmumgranfolennità .
GhrHoloredano creato Tropnratordi s. Marco de Cifra > atti a8. di Ot-^
tobre^
Filippo Pdf cari treatù 9rocmatar di fan Marco de Sopra » aUi tredici di
Hooembre.
BeroardoGiofiioianotanaHero croato ^oeoratar di San Marco deCh
fra %aUi li. di Dicembre n
1055 1475 KMo^&prefa di FranccJUCmMriniaCrmn%riceMma da Torchi.
Hoctaweoota da Torchi fot fiume Lijhn^ nel Friolin& vi refia mar»
to U Coote Hierooimo da Tfooolane 9 &* làcomo Badoaro Vrooeditore .
(!r j Torcbich'erano al nnmerodidieci mila morti motti di loroj ò*
poftoaferro9&afaocoilpaefefioontTi^tiameot09ft partmmrit'-
toriofi .
Hicronimo Landò Patriarca di Coftantinopoli«
ìAagjfiratodtIH Dieci SaoiycreatodalU^èpnbtica.
Francéfco yeniero creatoTrocorafor di san Marco de Fltra tatti yimi
fette forile,
^ntooio Erito creato Trocorator di SanMarca de Citra$ alti iu di Di*
cembre .
1056 1475 Andrea Vendramino Doge
,
diDrioaftOf&dt^telfiOfOCCopatedaTi
)daLetie.
yittorià à Scotari cootra 1 Torchi di jdntomada Leggi
Benedetto Venterò creato Troctaratetr di san Marco de Citta ^ alti io*
di Marzo .
1^57 <477 Giouanni Mocenigo DogeSettMU vao» Yifleanni fette » tnefi da-
qucf^iomi iS.
Pietro Foficari Cardinakf publicato da Sifto«
d a Ter*
V«i.Xpó.
io$9
i47f
I05P
i960
1480
to6i
io6%
1481
1482
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lotfj
1485
I04$4
1484
/
y» ^CROMICO i ; .
jintmw L^teiano trcM>Vf9Cìmtt99 4i Sm IAatcù et Safra » aÙi 30.
diUgoflo.
M^ca Biirfrifri^, dfefupn tHgeicrtM^VrQtuNamtMsm àtmndeSà-
prat olii 1 8. di OtMnre •
fnoconotaVilein fobico % arie teflaux£^4H l>^%eùM >m aés idU
Cbiefa di san M€rco9& fifétUtaUSàtadel Tribadi .
^cquifto delti fola di Feia > ricaima aUa Refluita per la rimmtia fm-
tadat Conte Gimmni Schimlmelb càgnùn^inatà Pno^fn^ , iai
magiari nei Ornato i^Riniero Zeno ;4ahebber^mfcndo f dr ripemitd
per nome della S^mnria $ da jùitaniù f^ine^naraSearetario iti Confi-
gliode Dieci. ^
Stefano M diptero creato Trocmratot di Sm hi^treo de feltra 9 olii tre
d^jlzoflo.
GabrieOo Loredano creato VroemaMt di sén Marco dcFitraf tìk il.
d^^zoflo .
Febo dapelfi Dòdmo quarto CanctUicr Gniufe ^ Vcnctùt .
Fimrio Sqrmxo creato Trocnrator di San Uarcode Snfra » iù$ %%Ji
Ottobre.
Gmrra de Veneti centra Hercole Trimo ùnea Eftenfe ica^anata éaltm-
nofseruam^ dei Capitoli con UKepnUica per lapatttief^oDtÉca . Ca-
pitaniineya9 0kreaSfibertoSanfeuerin09&M!M^
tro MarceUo, littorio Soranxpt & Damiano Moro^
^cfHifh^t^driaperChrybforodaMnla.
jlcquifio del Volejene di Rot^ per U predetto Pietro lAarceUù.
littoria di Damiano Moro am ?idtfeUa > & a F^arolo •
littoria fn qnel diSma in difefa del ?apa $ di ?ietro Piede i& Vitterio
Sóran^é
Pietro de Prioii creato Procnrator di San ÌAatreoie Supra » a^ fé-
dicidr^ofto.
Giouanni Dedo Dedmo quinto Cancellicr Grande di Yeoe-
tia.
Rotta&prefad'UntvnioGikftinianoalBcndeno.
ìrittoriadi Gior^f^iaro a Cnr^oU .
Leonardo Contarini creato Trocnrator di San Marco de Citra » il prim
f aprite .
Marco Barbar^ Doge LXXII. viflè indi 9.
^iòfhnoBojéarigOiChepoi fu tk^e, creato Procnrator di san Marco dt
Snùra 9 atti 17. di 7{okemlnre •
Agoftino Batbarigo Doigz Settanta tre $ riffe anni quinded i giontt
vinti vno .
M agitato de Snperiari creato dalla RepHblica^
Bertucci Contarini creato Procnrator di San ÌAàrc$d€ Fhra % alUiZ.^
Settembre .
fede-
Anni (li
Veo. Xpo.
^■^ *
1066
1486
1067
1487
1068
lodp
1488
1489
1070. 1490
J071
§07%
i4Pi
107}
1493
V E N E T O.
55
1074
1494
federmC^rmr^creaié VmcMrmrii sm I4éirc$\ic f^Ura\ olii lo.ii
OtMre.
Tomafo Trmifana vttéito Tr$cHTator di san Marco 4e VUra % olii 20, di
Gennaio.
CioMémm Zappetto creato Trocwrator di san Marco di Supra ,aUitredi
Ottobre .
GiouanmComaro creato Vrocurat^ di sanìAarco de Citra % olii wedeci
déTionemhre^
Guerra con Smfmondo > U quale con io. mila fanti occupa lai erra di Ro*
uerè pofptduta dalla Ktpubtica^
Cipro nobUiffimo Kegno » viene al gouemo della R^ublica mediante là
Regina Cornara > & Giorgio fuo fratello .
Zaccaria Badoaro Caualtero creato Trocurator di san Marco de Citra$
olii i4.di Marzio.
Rotta dell'effercito f^eneto i Rouerè» doue fanniega Koberto Sanfeuerino
Generali delteficrcito^enitiano.
Tefle grauiJJimaneUa città con ntolto danno dell' vniuerf ale .
Caterina Qwnara Regina di Cipria viene 9 dopò la morte dei Kè fuo marito
à f^etxtia» if* vi muore tanno i$io«
.4nt<mio FemerocreatoVrocuratordisan Marco de Supra, il primodi
Marzo.
Giouanm Contarini creato Trocurator di san Marco de Citra, atti ii.
diìAarafi*
Cbriftoforo Duodo creato Trocurator di san Marco de feltra 9 alli none
di Gennaio .
Tefle per occasione della qude fi crea tOffitio di tre Signori [opta la Sa^
nità.
Tonufo Donato Patriarca Scttioio di Venetia •
Aleflandro Sefto Borgia di Valenza Pap^«
Quarantia 7{oua creata dalia Repubiica ^.
'Hicolò ìAoceìi^o creato Trocurator di san Marco de Supra% olii %j.
di ìAarxj9 • '
Leonardo LoredanOt che poi fu Doge creato Trocurator di San Marco de
Citrai alli 2. di Luglio.
Domenico Morofino creato ?rocurator di sanìAarco de Citra $ atti tre dt
Dicembri. :. "...
Filippo Trono creatoTrocuratordiSanMarcodeSt^a» aUt ji.cfiDf-
cembre .
Maffimiliano Aug. Arciduca d' Auftria Imperatore . •
Domenico Grimano Cardinale» creato da Alcffandro .
fAagiftrato dclh tre Sani fopra li Conti creato dàlia Kepublica .
Tace con Sigjif mondo per le cefe di Rouerè , conclufa dal Tapa •
Giouanni Moro creato Trocurator di s.Marco de Cura, allt 16. di Agopo .
Tiauigatione deUrindid ritrouata da i Tor toghe fi 9 con grauiffimo danno
di mercatanti yenett 9 per la coja delle jpetiarie $ riceuute prima da
tutte le Trouinae Chnftiane da ioro .
d } .Anto-
Anutdi 54 • G R O N I C «
Vcn X6o»
tra, aii i6.it ^gofio.
X075I1495 L€gaFenetacdTapM,c0lRèdiSpi^na9&colDHC4éi Milano % mìgmc
per conferuatianc de loro Stati 9 in fatti per caaéar fuori d'Italia Cor--
lo Ottano Ki di Frmcia, ilquale con felicità inandétét difcefo im Italia^
haueua in /patio di poco più di iiHindecigiomi, corfa tutta la Tnunucia »
impaurito UVapa, & la Kepubtica FiordMna^énfàfpetHta la Veneta ,
e!r gli altri Vrincipi , & occupato H Rtff$o di Tii^U quafi fem^ mei*
ter mano alla fpaaa •
1,076 1496 Tiicoti Lioni creato Trocurator di San Marco de Fiirm » aUi %. di Mar^
%o.
X077 1497 Luigi BragadinocreatoVrocurator di san Marcode F'tira^ alti dodeci di
llouembre.
1078 149S Guerra col Turco, promofiocontra alla KcpubUca da Lodmco Sfina Du»
ca di Milano. & Generale dell'armata jtntonio Grimam .
1079 ^499 Marino Lioni creato Trocurator disan Marco deFltra^aUiz. £M«r«
Zo.
Tifcolò Trimfano creato Trocurator di Sm Matto deCitra$ aUizS. £
Gennaio •
loSo I $00 MarcoCornaro» creato Cardinak da Papa A)dlkodio«
Benedetto daTefaro Generale in lu^o di MarchiòTrimfaMO netta conti-
nouatk^e della Guerra col Turco.
Tiicolò Michele Bottor & Cauatiero creato Trocurator tb' San Marc# ite
atra, olii i^.di Giugno.
Teì'dita di Modone nella Moreai occupato dal Turco .
X 081 X $01 Leonardo Loredano Doge Settanta quattro 9 vifle anni dico noat,
mefi otto giorni io.
Marinode Garx/mi creato Trocurau^dis. Marco deOtra, /dU tinfte
di Ottobre .
Benedetto da Te faro creato Trocurator di San Marco de Supra , ..
Marino Veniero creato Trocurator di San Marco de Supra, atti 13.
di Dicembre .
Taolo Barbo creatoTrocurator di SanMarco de Supra, olii ^%.diGen-
nato .
X082 1502 jtndrea Gabriello creato Trocurator di san Marcode FUra^ alti 22.
di Dicembre.
X083 1503 Pio Terzo Pfccolomini Senefe Papa.
Giulio Secóndo dalla Rouere Sàonefe Papa •
Doàtenico Triuifano CauaUero creato Trocurator di San Marco dcFl-
tra, alUi.di^gofh.
Marc' .Antonio Moro/ino Caualkro creato Trocurator di San Marco , air
li2^^di ^gofto.
luca Zeno creato ?rocurator di San Marco ìk^ltra^ aiti dmpct
1 Settembre. ^F
1 504 Aatooio Sonano Patriarca Ottano di Veneta .
Anni di
Ven.!X^.
x»S5
1996
X087
iota
ISOS
1J07
• •
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1505»
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I$IO
VENETO.
55 '
1091
1511
1091
151»
Ternsf^ Moccmgp creato 'ProcMtéUùr di um Marco dcyltra, alti s.di
Ma^io .
lkm$emcQ Marino àrtatoTrocttràtcr di sa Mano de Citra% olii i,6M
Giu^o.
Marco jintonio SakoUko Scrit$orr^i8afin delle cofe Featte^ bonorato^ &
frouiftonato dalla RepiAlicat muore in F enatia .
^AmonioTronò cnatoVrocnratordisanMartode Cétra» alU J.dLSft^
tembre .
lx)douico Coaearìm Patrkurca Noim di Veoed
Anconio Contarmi Veneto Patriarca Decìnio di Vmietia .
VimriadeyengtimCaiorocomraiTHefcbi. -
.Acquifio deUa,citti di Triejh .
t>^SmarionedeMaterradiPitme90fadajÌngelo Trimjaaù Generde.
Lega di C ombrai de iTrincipi fnpremi del Mondo^ comra la Repnbkca .
9fii$a deìtoffercitò P'enetoinGhiaradadia % & prefadi Bartolomeo d* bi-
mano Generale delibarmi Venete •
iAndnaFamiro ^eatoVroaaratorìS san Marco de Snpra9alliiS.dHJt*
^. -
Ter dita della città di BrefciaÀi Bergamo, C^ di qttafi tatto lo Stato di ter^
ra ferma •
Pnoco neWjtrfenale ronina dimrfe cafe aitintorwhal etti tuono tremò Fe^
mtia^con morte di ti.parfme.
Giorgio Comaro Caualiero creato Trocurator di san Marco de Citra 9 aBi
ymtiynodiMan^.
Andrea Gritti, che poi fié Doge crciUo Trocurator di san Marco de Su^
fruf alti i%.di aprile.
Jtfcrmitd vniuerfale con febbre per 6. giorni $ ammala pH di yintf mila
perfone^
Untonh Grimani$ effe poi fu Doge creato la feconda yoUa Trocurator di
San Marco de Supray aÙiit.di Dicembre •
Luigi Dardani Decimo (dìo Cancellier Grande di Venetia • . ^
FrancefcoArgentino popolare 9 creato Girdinale da Giulio Secòo*
do.
^cquiflo di Brefciaper jindrea GrittÌ9& perdita di offa 9 & di Crema in
pocbt giornit
tega cfi Tapa>€tcolBit di Spagna» per la quale fi rimette in Stato Maffi^
midno SforzA Duca di Milano, Trouedttor del CMtpo » Taolo Capdlo .
Fraocefco Fafuolo Decimo fettimo Cancellier Grande di Veor«»
Ita. :
Lega col Kè di Francia.
Terremoto ììorribile^ per bo quale y anno a Urrà cafe, C campanili 9 &
catfiono cinque Jiatue marmoree dalla cima detta Cbiefa dt San Manm
Medici a Fitreux* fatti mbili ri/ntim* neiUperfoHé i(l Cariinal Ci<h-
»aimitcbcfiipoiUmcDeeim»r<FéQMrìim9fi»fi4teUo, >■
d 4 »°^J
Anni ài
Ven. Xpo.
5<y
C R O N I C O
I
«op7
1098
IIOO
liei
151^
1520
fio»
i5>i
I^nc DecioM deMédid Fk>iriitiiio Plagia •
Kfituii Banol0mcod'^ht$anoGc»n^d€teeffncii9FeMetùp4UCre^
xflfful tenimio Fieentinù .
Fiiocoimfwname in Rialto difbrtmef^ di ^o.^ &m-
cendhmquelffmaoneiMaH^eriùielli Crociccìriiri .
Marco BoUni creMÈoVrocuratar diSmìAarcù icSttfrm^ aUiékti [tut
di Giugno.
IUcup€rati$9$e di Brefcid 9 occupata fmma degli SpagfmoU .
Yi,ou^o prefo da Domenico Contarim •
Fatto forme a Mar^fuoio 9 <!r rittaria del Rè di Srumàa^pcrtmu^àl^
k geuti f^initiam .
HiCHperationedi ^ermia, tenuta prima daU^ImperaÈon ; ^ diBr^kt
nella quale entraper la Kepmica jindrea Gritti .
Zaccaria Gabriella creato Troa^ator di San Marco de Vista % ék fiati
ottodijtprHe.
LuigiTifmi creatoVrocmram di san Marco de SuprapoUi dicdm U
Maggio.
Giorgio Emt^ereaiù'Procurater di SMOrc^de Citratm t^. di Maggie .
Francefco Fofcari Caualicre creato Trocurator di san Marca de feltra,
olii 27. di Mi^éo^
Lorena Loredano figlinolo del Doge ereataTrocuMar ASanMaiva de
Supra > il primo di Giugno.
Lucida Molino cr eatoprocurator di san Marco de Citea^ olii %.diGitt^
gw*
HieronimoGiuftiniano creatoTrocurtuordisanMarco de Vìtrati
di Giugno.
Gian Pietro Scelto Cauaticto Dedaii>otcatto Caocellicr Grande di
Venctia»
Francefco Pifani creatx» Cardinale da Leoae »
^cquanotabilìJlfima%crefce per tuttala cittàcm damo deimercatai^^
Cario Qufnto d^Auftria Tnn>erttore -
Antonio Griraani Doge LxXV. vifle anni vno» meft Jo. gtonu t^
Fuoco importante nettjtrfenaledUi^MGemuttOieon marte éiiinfue
ferfone .
Aoriane Seftoda Traietto Papa ..
Domenico Trinifano Generale d^armata, mentre Solimauo inedia Ittdi .
lacomo Soran^ creato Trocurator di San Mareode Supra^ alii imtifii
diMarT^ .
Marco Gnmani $cbe fu ooiJfatriarca di UquUea creata ?rocmratoe A
san Marco de Citra > alli %6 .ditto .
Francefco Comaro ^ àoe fu poi Cardinale creato TroeturaiariisauMap-
code yitPa^alk^BJiMar^.
Annidi
Ven. Xpa
■ i
veneto:
57
Marco da Mdmo ereaioProcurat$rdisan Marco de CUra^ il primo di
Giugno .
Luigi rafqual^o crealo Vrocurn^diSan Marco de Saprà » alti quindeci
.mtv
mto
I
Tietro daTefaro creato Vrocsarator di S4n Marco de FltrafoUi vinti no*
uedmo.
Uadrea GiOjfhmaoo creato Vrocwraurrdi San Marco de Citra » aUi fei di
jindreaLi^i creato Trocurator di som Marco de Saprà , olii vndeci di
^Andrea Onffmi ereato Troatrator di san Marco de Citra $ alti rinti
detto^
Francefco VrioU creato TrocMrator di san Marco de Supra, alti vinti
tteietto^
Carlo Morofino, creato Trocwrator di san ìAarco de feltra, olii vinti otto
di Settembre.
Giouanni da Legge creatoTrocurator di San Marco deSupra, alti dieci
noned'(HtoÉ^.
yittcfriQ Qrimanicfeato 'Procurator di san Marcode Supra» allivinti
cinque di Gennaio .
Sio^ I S^l Ckmente ViLdc Medici Fiorcùdnoi Pzjpz.
Andrea Gricti Doge LXX VI. vifTe anni 1 5*
UntmiìùMaeemgo creato TroenratordifanMarcode Citra» il primo di
Marj^.
Antonio CappeUùcreato Trocnrator di san Marco de Supra» alliottodi
Marzjo.
Nicolò Aurelio Decimo none Cancellier Grande di Veneda •
Girolamo Querini Patriarca Vndecimo di Venctia •
1104)15^ LeonardoMaeemgo^creato'Prockrator di san Marco deSupra^aUi 2. di
Oitobre .
Lmgide Vrioli ereato Trocnrator di san Marco de Citra > atti quattro
ai Ottobre.
Paolo Cappello Caualiero > creato T>rocnrator disan Marcode feltra > atti
fei di Ottobre .
Hieronimo Dedo XX. Cancellier Grande di Vienetia .
1107
1517
G4paro da Molino creato Procurator di san Marco de Citra, allió.di
TietroMarceBo creato Vrocurator disan Marcode yltra, alti trHeci
diGiugno.
Imtenxfi Tafqualigo creato Procurator di san Marco de feltra > alti dia^
ci fette di Giugno .
LufA Trono creato Procurator di san M^co de Citra^ alti 5 . di Gennaio .
Kma pofta miferabilmente a facco da gìilmperiali .
FrancefcoComaro Procurator di San Marco creato Cardinale da Cle^
wtente.
1108
iiop
XIIO
mi
XII2
AmAdi 58 CU Ò N I C O
Vcn. Xpo*
I CMe/4 ^1 Some Stefano .
franctfcù Mocaugocreém^TrMIraiordisam Mmwéc Ckraf mIU t.iì
^prtle.
Maggio .
Gmatmi TNfam cregto Tròekrdtar iàsM Mano de feltra > $lti iS.6
Maggio. , .
15»* rincenxoGritMnicr€éaoVroc9ir^ordiSMMMarcadeCifra,aUi ilii
Andrea tfeFrancefchi XXL Cancdlier Gnmdcdi Veoetia •
1 5 3<^ Francefco Sforma Secondo ùncaéi Miùmo, -piene a f^netia > racnltOi &
fc^ggi^P foUnnemaUi .
LorenxjttCìéfiinianoereatoTroMrati^'iiSanManoieCiiratS |o.<tr
Maggio.
Hieronimozenocreaio^rocwratm^JUsanWar9oÌ0Citne$sUi dgAum
t^gofh.^
1 1 ìAacbina nobil^ma della ScmAaGrante detta Mifemùrdia,fòmtaia,fì
cominciata f ni modello di lacomo Sanfanm^^étùntem $ fono il gM-
dianatto di Francefco F eletta celeberrimo. Oratore »
1 532. Monache di San Secondp trafportateaUaGìndèceamSan Cofmo 1 &lk*
miano,(!rionce(foiltnogoaU*ordinedeglieffirnanti\ ..
Fnoco notabile nella cafa Comara. della Regma fidcanoL pen^ a San
Mauritio •.
Francefco Donato Canatkroy cbe fu poi Doge creato Tmwat^réu»
Marco de feltra , alli 2 7. d'Ottobre •
J153J: Fnoco importante nek'Urfenale.^
1114^1554 Paolo lU^Farocfc Romano Pipi,
DameUo Kiniero creato^Trocuratordiion ìAaro» de: Sopra f alkSJìB^
cembre ..
'Pietro Landoychefnpoi Doge creato VUroenratnrdisaitMwrcoétStfrsp
alUóédiFebraio^
III?
1115^
tll6
ajpttro Coneatini&endtore,& Filofofaacnt^fiino^
jiequactefcenellucktÀcongrandannùdfmoltimera^at^.
1 5 3< Libraria nnouadi rincontro al palaxj^ publico , fondata > & corniciti^
per ordine dinttorioGrimani, fT (tUntwio CmcOù, Ttoemm
deSnpradisanMarcOffnlmodelbdilaeomoSanlonàM loro^prmf^
nato..
I^i7ì^^ì7 •^^^^^f^^^Màcreato'BrocnratordLsanMano deyUraxM m 4
* 1 Gùtffio.
aerammo Bragadino creato T^^cnrator di smM:arco de Fitra , tfffi io.
di Giugno^
Hieronimo MareeU&ereatoVMnratordi san Marco de yitra, olii 13^
Giugno.
Incorno Cornaro creato Tro&cratot di san Mmodentea,ddì ditto^
s - -
iiiS
1119
ino
Annidi V B'N E T O. '59
VàuXpo.
MemoriaìAmécnéUo Tr^emrgtaréis, Mèrtù de ykm^ àìli ip. HGii^
GmtM^miMrinicreéUo Tr$nrM0r dì San Marte de Fltra > olii rintf
rno di Gù^no .
Oietkmàidd Legge CMoiiero ereMt^VromrafordisMÌAarco de Smfrs»
il frimo di Luglio .
1)38 rtdtraI^dolXgeLXXVn.tHleaiinitfjviefiS.
Tietro Bembo bMmo eccellenti ffimo nelle lettere 9 ereato C ordinate da
TaoU.
Tietro Grimani creato Vrocnrator di san Marco de Supra > alti 22. di A-
jdefJandroContarini ereato Proenrater disanMarcode Citra» olii i|»
diGH^o.
yincenxp Cappello ereato Trocitrator di San Marco de Supra ^ alli2i.
diGennaio.
I $ 59 Cnerra con Solimano Imperatore de Tmrcbi per mare » & nella Dalma*
tia» €t lega con Carlo QfUnto 9 f!r col Papa contrail Tnrco^ Generali
' ytneenf^fCappeUoperlat/epnkUca^MarcùGrimano Patriarca ijlr
iprileafer UVonieficef c^ Andrea Doria per f Imperatore .
I $40 Anditon T^gHiffimi delle cattfe di terra ferma fino ad wna certa fomma %
cfeaHdi nmmo .
SebaflianoGinfHnianoCanaliero creato Vroctaratordi san Marco de Ci-
era 9 Mi ^^.t Aprile.
154^ l^i Gradenigo creato Procurator di sanMarcode Sttpra 9 alliyintidi
Agofio.
i$42 W^oìò Bernardo creato Procnratordisai$MarcodeS9tpra9 olii é/nattor^
decidiMaggio.
i$43 Tomafo Contarini creatoTrocurator di San Marco deCitra^ allii$.di
Marxjo.
1 544 Andrea Comare figliuolo di lacomo > Vcrcouo di Brefcia > creatt>
Cardinal da Paolo ;
I $45 * Francefco Donato Doge LXXVIIL vifle amu VSL mefi VL
Glicole de TrioU creato Trocnrator di S.Marco de Fiera » olii Tinti fei
di Tipnembre .
154^
1547
i54# Tomafo Moeenigo creato Procmratet di San Mareode Saprai alti »di
Ottobre •
154P Hierommo daVefaro creato Procnratoir di SanMarcode Fltra94lli%9^
diMa^io.
Marc* Antonio Trinifano 9 cbepoifn Doge creato Proetarmor di San Mar*
co de Fltra 9 alUotto di Gennaio •
n 50 Giulio Terzo dal Monte» Aretino» Papa .
Filippo Trono creato Trocnrator diSdn Marco de Sttpra9 aUi dieci di
Gennaio.
i$$t Laigi Conialo creato Cardinale da Giulio « 5c Camarlingo
Saou
1121
1122
1123
1124
1125
1126
1127
1128
XI2P
II30
II3I
Aimldi so C R O N te O
Ven.
1133
1134
Xpo*
155?
1154
1x35
1555
Santa Chieia > mmerr ferimmo k frepMieóft • /
Lorenzo Rocca XXII. CaoccUier Grande di Veneda •
Marc'AntonioTrìukanoDoge Settanta oooc 9 vifle mefi ir.gidrai
Tinti fette.
Stefano Thicpolo crento Troatràior Iti San Marco de f^lsra 3 olii fa
a Giugno . ' -
Francefco Vernerò Dòge ottanta» vifiè anni i.tnefi vno » giMoi ttaci
vno.
Pietro Francefco Conurìni fommo Fiiofofo > & Qratoi:^ PatrbrcL^
XII.diVeMtìa.
Mart^jintonio denterò treatoTrocwratar di San Marco d^ Cara, al^
li dùci fette diMagzior
Vincenzo Diedo predarifliaio Seaatore»Patriaf ca Decinio Tcao di
Venetia .
Marcello ILCemino>da Monte Pisciano Papa •
Paolo Quarto Carrai Napoletano Papa •
XI 95 15:5^ Ferdinando d'Aattria Imperatore.
Lorenzo Priolt Doge 81. vide anni j^.nncfi i r.gtofa/ &
Vrumo da Legge creato Procarator di san Mm9d9Citra 9 aUi feid^Jr
prile .
Francefco Contarini creato Trocurator di san Mmtco ie Supra 9 olii dieci
fette d'Ottobre .
Tomafo Contarmi creato Procurator di san Marco de Citr a % aSU ({uindìà
dìMar^é
Hieronimo de Triolii che fu poi Doge > creato Trocwr^or di san Marco de
yltrat alti jo. di M^io .
Bernardino V^eniero creàtoTrocttrator di s, Marco de Citra »«&}. ^/*/f-
gofio.
Marchiò Michele Caualiero creato Trocnrator di S. Marco de Snfra $ tfl-
li 12. diMar^.
Hieronimo Prioli Dc^e 82» vifle anni B.mcR 11. giorni 4.
Zaccaria P^endramino Camliero creato Troairator dì San M
tra > atti tre di Settembre .
LuigiKenierocreatoTrocurator di san Marco de Citra ^ alti vinti trcii
Ottobre .
Giouan Francefco Ottobono XXIII. Cancellier Grande di Venetia.
Giouanni Triuifano Dottor di Lc^i Patriarca XIV. di Venetia.
Pio Quarto de Medici Milanefe .
Hieronimo Grimam creato Vrocnrator diSan Marco de Citrég ^JUi^.t
aprile.
M. Antonio Amtilio>& Bernardo NauaierOfereati Cardinali da Pio.
1137
1138
1139
XX40
X141
1143
1x43
1557
1558
I5.5P
Troairator di San Marco de H-
1^60
1^61
1561
1563
lacomo Uiani creato Vrocnrator di san Marco de Citra , attifedia t
Agofh.
Mattheo Dandolo Caualiero creato Trocurator di sm Marco de feltrate
U tre di Dicembre.
X144
"45
114^
"4P
Annidi ^'■> D V'JI « B •! O. ;. iS*.
• ^ '^ Mar^UniomoGnmamcredtoTrteiiratordt$.JIdanàieFltra»tlp^'
I jds Zaccaria Delfino > Lu^i Pifani > & Gioaan Fraacdco Comcndund »
, cMaeiCanli(u4idaPi0r. . .
Luiii Mocenigo Caualieroycbe poi fu Doge creata "Prtatrator di sa» Mar-'
eoÀeykra*alhi7,éàFtbra»,
ik66 Pio QutQto Gislicri dal Bofco Papa .
• {■é^marmmiJtolfttàdaJattmSaiifiHiiWuérd^
pertletlMWt&l^altroper Marte, figfiifi<0iU^Tfnoiefor^e dt Mare»
,ÒrMÌndi^TtrFa4eta.BitmblJC4^alUfcaUGraide<hlTd^^
1 147 I S<J7 Pietro toredano Doge LXXXIII. viffe anni 4. mdi j.giomj 8.
it4é|i$^ HienmmoZtm Caimerù trsai^ Tmurgterdi fouMjurcodcCitra»
t^HM^^gi».
i%69 CareftiatuaaMigima nella eìttd. . . „ ^. ^_
fm^imp9rMUilSi^m».4ffmaÌ0,pfrUfpiaktremò renetta>&r$-
tiiMÒ la CeUJiia» co» dimrfe tafeal^i»*^ ' '. ^ ^.^ ^ j.
G0efnma^dtiSelmJmptramdeTiircbfptrloRegiMdtCffrt»& et-
I ra per «KOttro ama /eemiti, j. .^•
Ilio' 1570 Luigi Moccnigo Doge LXXMV.vifle anni 8.
T^UadeU*ektidin^ofia,etd*ilfii8MdtCtpro,
Loremcjf da Mula creato Trocwatar diS^Uarco de Citra* olii trenta
if dptite* -^ .
SebàlMMyenim^hefHpoiùmereato^roatratefdiSanUarcodeFh
jjicclòdaVanteDonor&CauaUcrOìCbe fit poi Dogeycreato Troatrs-
mii5MM(itci>deykré,MiÌOidilMgào.
F€ÌerigpC(mfarim trcm ^oatraiot dt Sm Mmeù ie$ufrd,m 14*
OttoMumGrimim creato TmwM»ii sm Uàrcaie Citra^ aOiilieci
fette di Gennaio . . .
T^j^.uU'tìA^ Priniir^^ato PróCitràtor é sa» Marcò de ritrae aUt 'pmtt
yno di Gennaio. j n.
FrMcHcode TrioU creato Vrocnrator dium Uarcode Snpra* alUtf.
di Gemktto » 3 ^' ir j^o y*
iMgf Tiep^ creato Trocurator di Sa» Marco de Cara , tftfi a». «
Gennaio i b.
ii<i IS7I FUtoriaoMmirandahimaaftdayeneHttmailTi^oiuttap^
mdealU CttrxoMy à fette di Ottoltre , Genetateper U R^W
II$1
«^«rSi'Si-.^r^ur^ ceHegaUinfieme c^d 0.
comun nemico. ^^n.^»
GrcfiorioDecinio Tento BoocompagnoBoJognrfe Papa.
Mtff^ntonio Barbaro^creato ProcurM San Marco da Supra iOlUtJ.t*
HkHtc marini creato Trocurator di SiMarco de Vltra,A i M Mjp»*
me.
Aóoidi
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1574
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1158
1578
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«57f
lido tj8o
^1
CRONICO
Wnmimjà Mtia ereéfPtmKottr iisam UMmie Si^, aUi 4
U^ireada f^^f'^Mfv TrtfovdMr iitn kUr^ét Citréc,M yi^
Corero creato TrtCHrat» di Sa» MOf ir C^a, M ^8. ii
V^uembre.
Af^tA Delfino sreato Prócur^or di um Marco 4e Suprét^ oBiaumM
di 7{jmemhre • ^
TaoU 7{m creato TrcCHraMr di san Marco deCitrat dU%%.é7fo^
nembre m \ ^/v
fnocoin PalaxXP arde U SaU del CoUetio f dfIFAntiooÓegkf &dd
Vregadi-.fìr abbrnfcia parimene rna delle wbt delta Cbiefedi San
Marco . ^
HenrkoTerxft Kèdi Francia9& dlTolonia, >ieneaP'anetia,ricennM^
f^ft^aio fotenniffimamente .
lacomoSoran^Caualiero creato Trocnrator di san Marca ée SMì%\
olii ludi Lt^lio. ^^
Andrea Frìszicro XXHII. CanccHicr Grande di Vcnctia •
Ridolfo Secondo d'Auftria Aug.Impcratorc.'
Teftenotabiliffima nella cittàcon danno degli habiuoiti.
TaoloTiepohCaHaliero creato TrocnratorM san Marco de Vkta%
to.di^gcftOé
M(arco Grimani creato Trocnrator di san Marco de Citrat Mi Cedici
dt Ottobre . • '
Sebaftiano Venicto Doge Sj.yiffemefi 8. giorni io.
Fuoco notabUCfabbntccia la Sala dei Gran ConfigUoiCr la Sala ddlo Scm^
tinto. .
Taoto Cornaro creato trocnrator di san Marco de ritrae atti tredeci di
Giugno.
Chiefactmfacrjnaal Redentore y& fmdataallaCiuieca
dalla Kepublica fui modtUo d'Andrea TaUadio Architetto .
Nicolò da Ponte Doge LXXX VI.
AlegandroGritti creato Trocnrator di San Marco de yltra% dU^paoi
ynodiMarn. * ^-«
FincenXo Morofino Canaliero creato Trocnrator di San Marco ie Ci*
tra^ atti 1%. di Dicembre.
Biémcafigtinoladi Bartolomeo Cappello, dr adottata per fifiimUdoBa
Soneria, Gran Dncbefia diTofcana, per Don FrS^cefto de Medici
Gran Duca fuo marito. &effb Bartolomeo con rittorio fno Szlinoh*
fatti Caualieridd Senato. ^ i'^ PSfsnnni
Tiicolòyeniero creato Trocnrator di san Marco de Otta, aUi>intino^
uediFebrato. ^9mHw§ma9m
Qio^
Annixli veneto: ^3
OhSiMidìAichek Camdiero crtm ?roc$tr4Uùrdism Marco de FUrat
alliiS.di^gofto.
7{icM da Tome nipote del Doge creato Procurator di san Marco de FU
tra^ aUi i8. di Dicembre.
Gionanni Formenci XXV. Cancdlier Grande di Vene tia creatosi
gli otto dlGenoaio*
U6% 1582 GioiFraHcefcodiPriuU.aeatofrocuratordiSanìAarcodeFUrafaUi IO.
diMar^é
Agoftin VatìerojVefcouo di Verona creato Cardinale da Gregoriot
viuc,
Ì163 ^J*3 'P4l^aiCicosM,cbefiipoiDoge9creatoVrocwratordisaMMarcodeCi^
tra àUi 19. di Dicembre.
Iitf4 1584 francefcotornarocreatoVrocHtàordiSaH Marco de Sopra , allivinti
quattro di Li^Uo .
GiacomoEmo creato Vrockrator di san Marco de Supra alftltimo di
Ottobre. ^
U6$ I J«J a^tnoMbar^o creato Trocurator di san Marco de Fttra, aUi%%;
Sifto Q{iinto Perette da Montalto Papa •
Vrincift GiapooHefi yengono d Fenetia , ricemui dal pMico , e fcj
ti Jplendidamente •
PafqnaleCicognaDogeCktaiita fettg > viffie ^ml ivw, n^^aAé^^f^
giorni 15*
Antonio Brag^iMO creato Ifrooo^ator di jottMarco de Citra, alliirinH
^ drugì^o.
1166 15» Andrea Soriano XXVL Canceffier Grande ài Venetia creato aUi
Yinu di Gennaio*
Federigo Comaro Vefcouo di Padoua creato Cardinale da Sifto •
11(57 I JS? trmceJcoDmdo creaioTrocMratordiSan Marco de Fltra,attiyi9Hot^:
todiMarrf. «
Luca Micbetc-creato Tro^trator di San Marco de Citra $ alti yintidi
Ottobre^
1168 ij88 MarinoÙrimamCattaiiero^UDoge prefente, creato Trocurator disan
M arco de Citra, al ùrimo di aprile.
Giouanm Francefco Morofino Vefcoòo diBre(m
daSifto.
' PondationedelToHtedilUaUo.
1169 1589
> X170 1590 Lorenzo di Prioli Patriarca XV.di Venetia.
! Vrbano Settimo Caftagna Romano Papa.
|i Gregorio XI V.Sfondrato Milanefe Papa •
1171 1591 Careftian^abiliffima neUaOttd .
i Leonardo Donato CatsaUerecreatOi Ifrocnrator di San Marco deCitra
aUi%6.di Luglio.
Nono FachioettiBologMfie Papa •
liàgf
\\\ i'« ^ 1:4:
Anni di 54
c a o K I c o
# !
Vco.
«171
X^
15^
"73 '59J
Fcbraio.
CkmctitcOttattAlcfc>towdittoFiocaMw
DomeniCiìDw>dó creato Troairator di sm Méno^ ài FUrm.^ JK éèed
fette diTipuembn .
FondathHe ielU ¥mte%$A di TdmM Ivf FMi •
ùirpGiHfiiniamcreMtorTrocHrator disMAiarcùdeF'itrMi mtU
i$94 GwfamCiMwrimcreatoTfocwrator di Sm Mmrtù éeStifrm^éJkt^
di Settemkn .
I $9$ Marìoo Grimani Doge Ottiota otto •
TUtro ìAaHeiheremmctmaordisM Umrfie Citr^, aUi yèti em
d'aprile •
Doineokx) ViM Vìnti fctteCaoocUìerCkaade di VcMt^
li 17. di Maggio.
Gmaafù Mùcemgù£reéM9r9CJmitorésémttéarc$4leSefrte,éM^^*
tro di Luglio .
t%96 "Bernardo Softedo crtoia Vroetmratmdi sMmtodiCittfmtMUi iiJi Àfém^
Lorenzo Pruili Patriarca di Venetiat creato Giidkttle da ClenipQCc.
FranccfcoComaco VdcQoo Òx Treu^ acato Cardinale da Oc-
mcttte.
Franccrco Mantica da Pordenone Auditor di Rou caexo Cardiiiafe
daCkmeate«
GiOHamti S9rafi;3(p CoHalkre ereato Procurator di tam VUtrcù de Cftra$
aUidie€i0ttodi Seuemhre,
jtntoìiio Cicogna creato ^rocttrator di San MarcoétyÌ»ra$ aUtu^J^e*
cembre.
Vaolo^armàCauéiere ereato Vrocur^ttm^ diSm Marco de Vtsté^aH
yintifetudi Decembre •
if 77HI97 CofoaiKioMddlaDc^aretaMoreffna Grimani •
1 1 7S| 1 59S Giomami Deifin^Canaliere creato Vroatrator di Satt Marco de Si^a $
aUi vinti tre di Giagno,
yenkta a Fenetia di molti Cardinali» che accompagnarono il?apa a Fer^
rara.
Giacomo Kmero eneatù Trocmater disan Marco de Fltra j oBifei H
Dacembrt^
1179 1599 Zaccaria Contarmi Caualiere creato Twcuratot di smt^ Marco de Fh
tra » oMi yimi fetudi T^pnembre.
^cqne alte in Fenetia con danno notabiliffimo de i Mercatanti .
'
ufo
X181
ti%%
1^00 . ^
Ii^i Gionanni Bemioereaf Vrocurataf di tati Marca da Fltra » olii fHt-
tordicidi^gofip^
Matreo Zane Patriarca Decimo fiedo Ai Venera •
Marc^^ntonio Memoxraato Vrocwratar di san Ma^raode Fitra^tdU idio-
ti cinqne di Gemtaiù .
160% Luigi dtVritdtcrtMoTro€tarMardisMarcodeSnfra9aUt%iM^Hsne^
net-
Annidi ^ ' VÈNETO. tf j -
Ven. Xpo.
MTV.
i Marcò dt
rcfconii
GrifmaA
• ADDITIONE»
EooatÌauitMKKddGRMÌc»MatycBetia.deISiiifouÌDOdcQ%
iadstf D.GmltiiuMi(>M«rtmìoai. DalTaaao itfo}.
ino air inno i6é$,
[pmiengA ie Mentii tra Meretmi ytneth e Terfitm,
Morie Michiel di PnoliVeftwiodi Vkepkiidi'cnftato rifitàtor
Apoflolico,
Sibaniirtmi tu M i^mttrM Maatta4ir4im,pgr ^trJUts *dd-
ttTMta.
Marm diCtM^ittlrùarmééiSM fiuLegmimeiftrtéfitò fUms-
tiir4di^MetRètmMMÌ4ttgiétmmJtH9MSaM9,
Fr/PKefnMtikCmsUkrfifsm Tmunatriitmttmuitf.'fe'
x^ MoilfeMehenKxGtttl^iidn>elifecefleAccDaMKwiùaec^
anni 14.
M«mttoMtnféttùTnama»réiS4»lif^a<ntiìo.Mtftit.
Tomafo Comuni Ardixfcouodt CndiaBioiieiBKoma>ÌB<M
^^ luMpAdenoliisiGriinaiii.
'<^' Siicccfieb[noReddfoRteficcCleraaiteVIILadi|.dtMaRO>n
cui loMO fili creato il Cardinal AleflaaAtxk Medici» chiamai»
Leone XI. che in capo i M. giorni onoric aMch^cKli* luccedendo-
^i il Cardimle Camillo Bocghefe «chiamato Paolo V.
Morte di Matthco Zane ffMriarcfaa di Veoeda» accadutali *tf.Ii^
|eIìo io coi luogo fiMetco Francefoo Vcndtanuno *
Ala 3d. Decetnbte Morie il Dose Marin Grimaoi .
FdnelprÌDdpiodiaiieA*aaK>alIi io.Gcnnjro cktco Dogeinfao-
eo (ìdGnmani > Leonardo I>)atto * Caualliecck^e VtOGuntor di -
S.Marco affi I z. detto 8e ffl Euto Procwator infi» inogo Donfr
nicoDoUìo.
Morte di AgQftinVaIieR>Can[ÌBale«eVo(bBK>dÌ Verona.
CtartfiìéwyoKtia.
'«07
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Antàéi 66 C & O K I C O
Veti.
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X189
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X60.
IA38 T^Lpriu^ky iimieflréOiMfA mftttit^frMoytuì^così gran totU
'Hm»cbe mmfi potCM tranfitar per Ufirade» ni tfcir dotte CiSè
1609 FAfiat97r»cwat9r4iS4n Marco GtmatmiCertMro^t^, dà if^M.
itf IO Conoo IV. Eè<Ii Francia ftì rctKo nella peonia carnma ^ ì^
plebeoalIii^dìMi^io.fuccedédagUil^oloLadoiitc9 Xm
Morfe inUméUiaria diCaiuUi»ioiieer*ambidiiator w4in»rmpe\
i6it ^^^Miea, ^
"'f FAfattoTracuratarJiSan MtteùGhuamà Mteeiugt Caialia Ma.
,^„ Uprile$&4(Uiit">trofl»'HicotòSasreio,
*"" AUi 20. Gennaro morfe Ridolfo Itnperatore&alli i». di Giignoi
uì eletto Matciasfuo fratello.
Morte di Vkeozo Duca di Mantoiuue (acceffiooe di Francc/a> ito
f^lioIoaiaggk>re.
AUi i6.diLi^tio venne a motte il Doge Leonilde Donato 1 & in
foo luogo Ai eletto Ji i^^étto Maic'AntOQio Memo .
Morte di Francefco Duca di Mantooa» foccedendofr' Fct^Daaìt
fito FrateIlo,ch*cra Cardinale .
17. Luglio fi fatto Trocwrator disaìt Man$ FHifp» TétfqiiaUtgo . jSt
- l^.1iollembre^gofiùt^^miCat^aUier.
i6it *^" *^' ^^^'^'^'^f^''^9f»^i1''eli'a>mfàfatfVrtciiratordis,Mara
' Antonio Laado .
i6iA ^I^P'^^$''^a^iPri>^per confa (tf/eochi.
161Ì ^. """"^ ^ Noucmbre morfe il Doge M«x* Attorno Menvo* iaca
' luogo fa eletto ì'ilìeth mefe Giouanni Bembo .
/ reneti pv^ono l'Mtdio i Cradtfca .
Umardo Mocenigo fatto Trgcurator dì san Marco oBé 4. Decmkre , Cf
mi 9Àem Francefco CoatariniCauottier, .
«>'o LHipGimi fattoTroeuratardisan Marco ti 19. Gennaro» & oli i?.
detto fA fatto anco Barbon Morefim .
Et Poi alti 29. ^oflo Girolamo CiirfUniàno » comeanco aOi a».W«K»-
.. bre Tietro Barbarigo .
*4nt<mioTriùfan»imrtodimofchettota bt ÌAariana»mentreitttmÌepit
'. ^cqnietar >« tnnudto di foldaU .
Métte di fompeo^OnfiUiiano Mafiro di Campo Generale detto SepaU-
tanelfrioié,
1 5iy »4rm^a di Mare»fpinta dalla Hiepublica , contro U Duca i'Offnu Vìt
Mo^feUcm*tGranTtirco»fMeedendoliMi^afàfnùfrateBo»cbeiH(t-
podtremefifudetcfiotep^ ùtqkelU Sede OfmanfigUah itlp
*/itmet»
Orati» Bagtionifamofo Copitanodella KepnbUca morfe nel FrioUhr»
< fattkme.
i6ii Alli 15». di Marzo pafsò all'altra vita il Doge Giouanni Bembo.
Fu eletto in fuo luogo Nicolò Donado.
Seguì lapacefrd la Republtca, e gC^ufiriaci^refionio i confini di tBé-
ben datritmrfioniar injolemx degl'rfcocbi .
Annidi V INI T O. ^7
Vcn.
1199
1200
X201
XpOu
Sife0p9rfe Tmagjran cmgimra d*£fieri comra^inetiai e caftigatì bmuu
parte de primipaU eongf^irati »
Furono fatti dai Vrocuratori dis. Marco A^vno Loretn^ Fernet A* 30»
Maggio Inoltro Fràncefco Erim li %%. Decembre .
^Iti 19. Maggia Veniìc i morte li fìidecca Doge» eitetido viflàto fola
gk>rnì 40. incirca»
Al qtude fucccflc Antonio Friuli Caiiatiere>e Ptocurator di s.Marco
^ mentre era ConvnilGirioà Veglia.
^^^9 fi diede trmcipiù alla Fabbrica deSemtotte fianxf > e Sak del ValaT^
Dacme.
oipparue TmahorribiteCometatchcfifeiredereperim mefe contbtffó di
ampie^a e fbraar dataria »
7{etteparti della Mhetia cadi vi$ Matteo p che ^fpreffé laterra di Tittt
eofttttitiipÈei abitami^
Alli 29.Marzo kffù la Morte di Kf attìas Imperatore .
^jùtt&mo BarbarofattoTfocuraOore'ti %%.Gennaro ^
Fii eletto Imperatore Ferdinando Ii.& alli^.Settembre incoronato.»
Morie Francefco Vàklramino Cardinale rc Patriarca di Veoetia 9
in cui luogo fò eletto Giooanni Tiepolo »
^^^^ ^4lti zo.OttwrefàfattùThrocuratordiSan MarcoSimott CotUarim Co*
umiere^ /
i6%t Alti II. Gennaro fi creato Canfinale Pietro Valiero Arciuefcouo
1201
y
^tti toJeito ottone la Dimki Troctiratoria Gioitane da LeZKe .
fé il Pontefice Paolo V. & pei
elefle ilSacro Colleggio il Cardinale Aleilàndro Lodouifio Ar--
Et alli \%. detto morfe il Pontefice Paolo V. & per Tuo iocceflbre
cluefcooodi Bologna fua Vogma
moQniidto»
li 17. Marxd oceorfe la Morte di Filippo 1 1 LRè di Sp^^na» fìic*
cedendoli il Figliolo Filippo IV. e
Morfe anco in quefto tempo CofmoGraa Di^diTofcana» lav
' fdan(k>per focce<lbre Ferdinando n» fuo primo genito .
Segtùrotto Ce T^oxjì^e tra Madama Leoaora sferetta del Duca Ferdinand
do di Maatotta9& Ferdinando IL Imperatore. Fi incontrata la fpo-
faper ordine Tnbiico da Andrea Tarma Generale interra ferma »
accompagnato da molta T^obUtd , battendo feeo nmtterofa foldatefca
d piedifé'dCattaUo ^Tielvtaggiorper tatto lo Stato donepaffèneÒ^'
andare ia Ifprnek dòtte tattendenaCefare ilfpofoxfu regamaate » e
fplendidamente fpefatHf & alloggiata ^
i6^% Ofman Gran Torco fàftrangUatoda GianixMriO io. di MarnrttlCa-
fieSodelle fette rorrhriMtendo nel Trono Ottomano Mttftafàfno Zio.
laoi i6iz tiepofhilfndetto Maflafa^ti afjnnto i anelt Imperio jlmwtath poui^
^ mttodii^amii,T{ep0ediMMft4a9&TNtodefratelUdiO^
6 1: Settembre .
In qnefto tempo morfe Federico fttncipe di Vtbinogiouinetto di
17. anni foprauiaendo il Padre iaenl tfanm 80»
e % Ao..
Annidi tfS O CRONICO V ,
Yen* iXfo»
I A ^ <H littfo feeui U mpitc 4d PoQi^fipe Gre^^
Qgflito 9 Miieado vJfliitojielPoBtificaco diie.aoQi > e mdi cniqac
EtalU^.AgQfla dal Sacro CoU^ fi cle(fe il CardinaleMàfio
Barberioo Fiofcncitio » detto poi V tfoaoo V UL
Venne antoi morte alli ij. AgofloilbuoQPreadpe AntoDÌoPriiK
li dopò haaet godutola DigoitlDtiale aom anqocii^
egjonùip*
FAput9Tn>cmat»di Sa» Marco Girohmo Sorm^p Camdlier.
Al defoneo DoeePrìuIi » fucceiTe Francefoo Contanoi CanaUìctàc
dxxniratori&SiftMarco»
Si (labili il Matrimonio tri Henrjche^ forella del Rè lockmka
di Ffanda*& Cario Prcncipe di Galles d*IogUltetra .
MorfedT&rim^UreiK^oTarHt^^mkafciatik affr^^Dth
tMiiSamUfcrUKfiptiibca.
aaa4 i6%^ Alli dodeci di Decerobre pa&ò d miglior nta il Dogt Ftance-
feo Concarioi cedendo viftito Dogtykia aanamo^e mcfittc
in circa »
1105 1615 Fu afliintoal Principato Giouanni Cotiuto Procurator di Saib
Marco «
Si publicò il Giitbileo deWamo SMto idVmt^ Vìbano VlILm-
forme ilBreHcdiVitù/oI I^
Jh queftmmo furano fatti quattro Trocuratorì ii San MtfrcO) ciih M-
oomo CrimamCauollier alli óiGennaro. Girolamo Comaro CamUer
oUij.Febrar^zGiotBattifta Fofcariui li iTi^M^^gì^.Et ZaKotu
Sagredo li i j-. Settembre •
Wrancefco Maria IJ.Duia d'f^rbinOfferuemtoinetÀ ieenfitéi foKig^
pofleritd virile 9 mandò d Fenetiala Statua di Franufn Mm /.
I>ucad:yrbmo rebefitGeneratedeltoirmidelU RepAUuTstcm-
mandandodTadriladikimcmoria,laqHaUf€rI>ecretoTéliC9fi
€$tiocata in Corte di Vala^S^ •
Mù6 ìóiét^ Federico Cornaro Gran Prior di Cipro 9 Chierico di Oinmie
Vefconodi Bergamo ftiaUi 19. Gennaro creato* Cardiiialf<ii
VtbanoVm.
"iielU fine di ftef^mnùaaeadi Umorted^r erdmanio Duca iiU»-
toua^uccedendoliilFratMoVicenM.
M07 i6rr ^^ 22. Febraro Michiel de Triuk fa fatto Trocurator di San Uff-
co, come anco alli g. .Aprite Tiicolò^Fendramim •
7{eUa fine di Decembre morfe ricen^ Bucai di. Mant(ma% cm^
mancò fen^ prole -pirile^ dichiarò^fm*leguimo herede, eM
fore Carlo dm^tg/i Duca di Vjf^s> con^ più proffimo di fa^
hauendo d Mef^ effetto fatto yenir di Francia Cario Trcncifcà
Mhetel > figliolo delfudetto Carlo Duca, di Tiiuers, creandolo I»
Luogotenente Generale $ dandogli anco in moglie^ con licemA ^^
Tmefice f Maria fjua 7{epote figlia del gid Duca Franccfcoln
primo Fratello^
*. * •
xzoZ
Annidi V E K 1 T O. 0p
Veru Xpo.
Ver qieJlafuce^oHe net Dueatoii M^mtwa del Duia di Tlmers » e
per qitefiù tnatrimmiOinacqHcro^gran guerre m ItaUayartnandù c^n^
tré ti Siati di Mantcua^e MonferrMo U Duca di SauoiaM Spagnoli i e
finalmente ^Impcratoretit quale fpinfe in Italia vn* Efferato di tten^
ta miUa Fantine cinque miUa CauMi .
La nepublica hebbegran difturbi per quefta purra j perche foccorfa il
Duca di Mantàfta di fomme relteuanti di dinaro > e di genti 9 mantf^
vendo il prtfjidio di metta Città : Et oltre d quefto mantenne in
piedi yff Efferato di diciotto mUlaCombattenivper difefa de pro^
prij Stati .
1622 •^ff' *• ^^ Settembre fa fatto VrocuratCT di s. Marco Giuff ointonio
Belegno.
Continuò la guerra di MMtoua. e del Monferrato .
n Rè Lodoiiico<li Francia dopò lungo afTedio prefc la Rocd-
la entrando in e({a ttionfafikeilfrìmddi Noucmbrc di queft*-
AniK>. -
Il Ré di Francia s'incamina con trenta milla Combattenti
fsopjiosp yerfo l*AIpi per venir in Italia in/occorfo dd Duca di Man-
' toua .
^enicr Zeno Caualier rien fatto Vrocwator di San Marco li a 2,
Maggio.
Continu ta medefima guerra, eonfiraggi, incendijj e faccbeggìa-*
merAi del Mantouam •
S coprendo ft nella fine di queftamo anco la Tefie ne i Quartieri de i To-^
éefdHy dUmìandcft nei Mantouano^nel Milanefcy e nella Valtellina 9
con miferabiliiC lacrimeuolt euenti •
Nel qnal tempo renuè à morte il Preocipe Cómaro>che fu alli 2 j*
•di Deccmbre.
. Fu eletto Doge in luogo del fudetto»Nicoiò Contarìni * grauiflimo
uro i6ìo Senatore. i
J^elMantouanofeguiuancfanguinèffifimefuttìmfe dafoldatiTodefcb
f$ commetteuano fcelerate^e inaudite > con-riUationit e rapine di
co fé fagreyc fpoglie de Sacri Tempij .
Mantoua prefa da ^Imperiali per tradimento la notte dèlti die^
jti otto di Luglio di quefi* amo > e pofta crudeliffimamente i
faccOé '
La pefle fece gran firagge nello Stato deUa HepubUcafC poi anco ih Ve^
netididoue mì>rfero da ottanta milla perfone.
Antonio Pifani Generale dell' Ifole per ordine del Senato traget«
t6 Maria ScMlla >del Ré di Spagna con^tredici Galee pompofa*
mente guarnite da Ancona i Triefte > promeila in moglie a Fer-
ilinando Rè d'Vnghcria figliolo dell* Imperatore ^eflendo per
•nome publico in tutto qud viaggio (lata tramata con^àn fplen-
dorè , e Magnificenza .
1 Morie Carlo Emanuele Duca di Sauoia» foccedendogli il Prencipe
Vittorio fao figliolo . ■
e 3 .' Sife-
Aimìdi 70 C RO K I C O
Yen. Xpo.
SififUto mqneftmmùdue Vrécm^éOori M Sm M4re$ 1 timo fè i^rmct*
fio Monfirn i 27. GiugnoU* altro Sehaftùm Venier i %9.Sencmkrt .
Il Ikge con USemOofecc'Potodi edificar ilTew^ della MadomìeU
USatHit^oferir allaSafUaCafadiLorettoyna Lampada tOrOit
di yiJharog9fauf9od Corpo del B^Ure$u^GiuftimaM, per klibtrta
della Cittd dalla fefte.
ntt ttf^t ^iS^d^^prUefiltabiUla pace d^ltaUaricchiamMdo Ctfaretmt U
pie foldéUefche in Germania > refiituemlo Mamtoua eoa tutto Irsu-
to al Duca Carlo.
Si fece Trocurator di San Marco Antonio Tonte olii 14. jtprXe •
Morfe in queflo tempo ti Vrencipe Carlo di M^tntoua $ìm cdtih lafàadt
mi BamUÌnOi e ma Bambina •
nappe H Monte f^effnnùhcon horrore^e fpauento di V^apoli, e idSjtpoi
recando molti Uii^ fidati d4dJle.AaiMe9t Ceneri, che ffif^
oltre alle Fiamme..
Sifentirono tepremoti > caderono edifitii %ft ritiròdlmare,ecagio$Àùn
fpauentenoii efotti •
Paisò zifiksìL^ìuFTanotilcoMmzTLTyìmd'VM
pitafhaueado prifna)Chetnoriffe>tnaricauU Preacipefla Victo-
ria ftu Nepote fklia del gid Prencipe Federico (uo figUdo } ina
Ferdinanao IL Gran Duca di Tofcana •
Pà dai Maggior Omfiglio creato Nobile Patritìo Veneto il Cardi-
nal di Richelieà , cosi fupplicato dall* AiQba(ciator di ¥nticia
Monfignor d' Auò •
Dopò tante turbufensset terminò ilcòrfo diqodla mortai Vitiil
Doge*
Come anco Giovanni TiepoloPatriarcadi Vcnetiali7.Mffigio.
Succedendoli il Cardinale Federico Comaro Vefcouo & to-
gamo.
Nella fine dell'anno ftì eletto in luogo del Doge Contarim Fraace-
foo Erizzo tCaualUer te Procurator di San Marco» ateotieen
Generak in Campo>che fé bene era feguita la pace > attcodcoa
nondimeno i riforaur le MiUcief i fortificar le Piazze > ad or4
nar li préfidij in Mantoua > & ad' afficurar lo Stato della Reps*
bfica.
1212 i6n Per la morte del Duca d'Vrbino^ricadè quello State alla Chicfaco-
^ meioo feudo.
^Ui 22. UprilefA fatto Trocnrator di San Marco Ficetr^ C^
pello.
Segui aUii6.di7{pttenUn!tlafaf^nin9fa$o mewtorabile baw%^^
iM^cn -picino à Lipfta $neUa qu^e morì , combattendo > Gufimi-
dolfoBidiSnetia.
Morì anco in quefi* anno Sigifmondo Ri di Tohma ^fiKi^dendegb pert-
lettione yladislaofuo figliol Maggiore .
taij \iéii II Mefedi Maggio %7fenne d Milano il Cardinal It^ante di Spagna jd
quale mandò la Republica p^ ^mbafciator Sflraordimario Merm^
FaHm
Annidi
Veo. Xpo.
*J4
V E N ET O.
HJJ5
i6$6
KS37
XlSj»
iiMiembre Gmatmé 7(«R ,e adàB* vj* 4tno Mare» Giufii^
niam.
^m yatri fettr ^«fio fi- fot» Tnairttm ài San idareo ^Lu^i
Giorgi,
•paM aìtdtra vita rrmKntfor Ferd^amù' Seeon^ atlì 14, H Fe~
braro ^eedenioli neirimfem FerimaiidoTtr:^ fuo figlio mag-
^tò tff. demrfifeerTftctmnrJiS'. HarcvTitìinryagrcdo .
SHCceffelamartedeLtMca CarffJrlAantOMa dt^uéifettembretÓ'aUi
7,^0tnbre^Ua del Dmta FUtorio di Stmia .
Tiaeipte al il^ Laiouico di FroHCia 4 %.ii Settembre U Delfino dopa z;.
amidijteritàà,
Marat Cappio Vrtueditorieit'.'OrmatayfiTtfcnelVttrtodella ydlo*
n»V»rtex:^ÌHTiim%o.Gaiee Barbarep:he ly. deqiuH coiutttre
4 Carf&ftnm itirmdiate, e tre mandate à yenctia . Succede quefi»
fatto Uj.f^gpfio^
t6ì9
1*40. Kelprìnc^to dÌqtieIl*'anno7.Febraro ftsoìlamortedi Amurac
inConftancinopo(f)d)epernDnhauerIz(ciato figlioli fiìafliuito
alElmpniaIbraim ftio fraeeilomituwek diserà temito prigioacic
ripncato floMjdo .
jtUi 1%. il UaggfvfH fatta "^roavatordlSaa Marco Luigi f^alare^v
Cauatier^
Prmòpidla GBcrrainlcalìafnirrFtoiceficeicNcponBarbaTini »
con il Dnea di Panna>.direro' dalla Repulrfica^Grati Ducadi To-
{caxUtSeDacaiéiMeéeoa .
il^i: ^ i4.Gfa5i» fietetta Vrdtìatarardi SanHareoGiouaniiiTefaroCa^
uaìier^
NeH2 Pretnotiòne fònad'arSnm Padre ad) 16. Iteceinbrefrd gl'-
altri Canfinafi crràaocaMarc'AnMBÌofieagadino Vefcouodi
ViceBEs^
iÀi> Morfèi 7. di Li^o Marift de Medici inCaloma Agrìppina> che fr*
nK^tediHenricaQiiarto Rèdi FranciarcMaaredì Lodoui^
X I ¥ I. Et :! <}. di E>ecemt»e morfe anco in Parigi Am^-
éa Cardinafct e Dnca di-Richirìicà primo Miniflro di/ra»-
eia.
A \6.4ett<ifikfam'PrKiiralvriiSm Marti .angelo Coia^nmUa^
uaiur^ ...
e 4 Acca.-
Anoklt
Yen. Xpo.
71
CRONICO
12X4
1.
id43
r
id44
AcMdèbinoriediLcMloilicoXIILRè diFraina^ UiccedeQdoC il
^^olo Lodouko XUH. io ctsl di 5. antri .
ff primo eiOTiio di Maggio fiiin Veoetia publicau la P^cctràS
PoiitcftceJ>c]ca di PannajcCoUegad* in Cbiefa di San Maico»
doqe fiicantatarna MeflTaiòknnesproCratianimadione.
n Duca di Panna venne à Venetia i render gracie sU Senato dd pa-
troanio»e difie(a preftatadiydicfaiarandou rkonofiqere lodabili-*
mento^ seintegracionc de fuoi Scatidalla Replica.
AUi 6udi Ottobre morfelfabena di Borbone fugidforelladel &i-
detto Lodoatm XHL Rè di Franoa^e Moglie di Filippo I V. Re
di Spagna.
Motfe anco prìnu che fii alli ap. Luglio» itSomnio Pontefice Vr-
basoOdauOthanendofedotondla Sede di S.Pietro anniii.
Et alli I vdi Settembre ftì aeato ia (uoUx^o il Cardinafe Gìtor
Battifta Panfilio Romano Patriarca Antio<^no»& Auditor di
Rota^chiainato poi Innoc. X. per h meinocia felice d^nooccnt»
GK^aiiOfChe ftì fiio cos'unto .
Qgefio Pontefice nel pnndpio del fno Pdnt^cato fece rettitukc
joella Sala Reggia» l'Elogio» che fa kuaco dal preceflfove Vrbano.
VIII.il quale efprime la fi^a di Papa Aleflandro III. dall'ira > e
perfecutione di Federico I.Imp.detto Batbarofla.Scc.
B Prencipe D.Camillo Panfilio Nepote del Pontefice » fiì dal Sena»*
to»c Maggior Configlio fatto Nobile Patntio con tutti i fuoi de-
{cendenti in perpetuo •
te Galee a Malta mcantratcfi li a?. Settembre in yu granF^ett^
Twrchefcù chiamato della SnUana » fopta il ^/mU vi era Gelis jij/àt
wtoUoaméUQdalbraimGranTHrcihCOH U jua famiglidiericcb^
le immenfe i Vna Concubina del gii ^muratgran Twrco cm yn^
HùfigliMlino j e famiglia » cm 400. Giamzjs^ > e loo.frd pi^ag-
gfert^e Marinari ..Era fegnitato queflogran Galeone da ywalna
VafsellOi e da fette S alche % nauigmdo ver fa Aleffaniriafer portar^
fi p(H il detto Jlgiic Concubina ma Mecca. Combatterono i Canalie^
ri^tfoldatidi Multa il gran yafleUo> alle Crocciare di KodiyC dopa
fieroye fanguinofo conflitto ^acépnfkrono effiMaltefi i Ltpù Turche^
fcbi con tutte le ri^cheyut » dìC v* erano fofra,i e fcbiamtà di tutti li
auanT^ti dal Combattimento .
^ccefo wraim per la perdita de Legnile dLtante ricche^^per la mor^
te deWoigche fchiauitù di Zaffira Concubiuai^ figliolino di fuo Fra-
tello Amuratht e di tant^ altri ùerfonaggi t diede r^oroftfjimi ordini >
auiò fi ponefie in ordine ima formidabile armata per andar d primo
tempo contro Malta.
Xn5|t($4$ laRepubticaaIflcuratadaltefpreJponi dUbrmmyMpromeffe^egiwra-
menti ^ che C Armata preparata da luinon era » che per andar aie^
ffugnartlfok di MaUa,e per vendicar l^offefefopraifuei Caualieri,.
per non ingebpr il Turco » non fece tutti quei preparamenti in temp^
pcrp^erreftfterdtantefimi^.
IlTur-
%
Annidi V 1 H ETO. 71
Vcn. Xpo.
giOi fétta il cómmdndodtSHcSar Croatto •
\AUii7.pofctaffedio<MaCaMeé 9 effe^o sbarcati daW^jtrmatanemica
intarma fettéOiiitnMacombaktnti.
Saputa fa§eii9r pia di ioi meft » yigarofamente difemlendafi > e far^
tenda brauameme canifmftam notmli deTkixhii qnei commina
danti > e faldatefcbe » finalmente nm Mtendo^ r^ftere à tante fi^r-
Xe nemiche» ftrefera i affediaticm oanoremalc canditiani à 21. di
^Agaflo.
La RefMécapafealP&rdineifn* armata di 5 j. Cdect 6. Galeax.xjty 40.
Jlam daguerra ^.VafielU incendiarij, can molti altri Legni minori, e
barche armate .
Il Doge Bri^a^ft efAì di andar à ammandar alla predetta ^rmat^; e
però fu ebttto Capitan Generale di efia»
lt%6 1646 \4ppUcatafiitbnanTrencipeddargNrdmpropriff€rUfnaparte^
I cadUnfermOf e merfe li jJi Gennara principia di ^Jf anno .
Jnfuo luago fa creata Prancefco da Marno Vracwator di San Marco li
ioÀel predetto Mefe •
GiùHatmi Cappello yiene eletta Capitan Generale da Mar $ e pai Tracn-
rator di s.Marco li 2/^Jetto •
Terqneftafieriffima^nerramaffa indebitametite 9 e inginflamente alla
Repnbtica da Ibroimfà prapafta di fare Tracnratari^i s. Marca, e ne
fkràno fatti fei dalli i o. di Decemire praffimo paffata ^fino aUi 6. di
Maggio di qneJFanna can 20. & piA milla ducati per, vna .
Furano ama i^gregate alleFamigUede TSlabili Tatritij ,dinerfe Cafe
de Cittadini^ Mercanti con cento milla Ducati per ciafcheduoa > e
in quefi'anno ne furano Mxiuntetredeci dalli 29. Lu^, fino alti x8.
di'tipuembre^diéiuejvanno. ^
TentaronaiTurchi di prender la FortcX^deUa Sudale d^imj^ranir fi
del Torto jmd tutti i lora sfors^ rinfcirano vani ; poiché furano f empire
ributtati da neftri con lora danno e mortalitd «
^lUó.SettendnreandormiTurchi ingrat^nnmeroalP é^ediadi Hetti^
moi che dopò yalorofa dàfefa 9 e fanmnofe fartite ( neW vltima delle
quali re fio morta di mofcbettata Andrea CQrnara General del Kisgtv>}
juperati incftri dal numera de Infedeli > cederana la Forte^a^cn^ bon
noreuoli conditioni ti 2 1 /t^uembre detprefente anno ^
Il Vontefice Innoccntio X. fpedì in due -patte due mUla Fanti in Dahikh
iiayafialdati a fuefpefe in faccorfa nella prefente guerra «
jlUi I %^iugna fi acce fé fuoco ne Forni .
Lacufie fanno g^an danni à tre Torti > CauaUina a e Iuo^jì chrcanh
uieim .
Marc^^ntonioBufinella fatta CancelHer Grande in luogo d* Marco Ot^
I ^ tabouycreato Tfabile patritia .
1227 1047 xamafo Morefini Capitan deUe T^aui Ormate , e Giauanm
Battifia Grimani Traueditor deW" Ormata 9 prendano, due
pmJjUui Titrcbefche nel Tmodi Zeai dipoi fi refero padroni
e S ^'
Annidi
74
e n o N I c o
tn8|itf4*
édCéiUU,mi^ii4kyitr4U9«mttCdMfrma» idMf..Au:
BaH,m.nlimd»mmaGcnndt4U^
Aaiildi veneto; 71
fMNtt$ fiMifi 'PtodftéHori ài Sm itwtcè GiMond BétrbéoiMpt 1
Mocemgo Seamdù . Et con tfiwto'» e fU mill(i\Dttcm $ jig
Siial u iìMwnffffimM it.Dteenàn éiqiie/témm»fmm
tìtm^ék C^i9airMe9 mre 4*mi anf mU Dmétì per
TcbeÒHBé^
Morto VtadisUaSigi(moiid^
peGJotCifiinirafiiofricclkHch'dA Card^
Ibtaim GnoTntcoftruigolatDdiGtaaizieri nclfenglip
€mrÌ!UniMsTmrAefcàwdfm$(k Poedrie^miurefé éijt. Géi€€%
i^MémMmiieit^élffcUheém t<KmUUfMéUiUmiifgm
ftmmdiifAiam^eU^
jhSr^aUfMéirfcat&éiUragtmefiféi^^
fjnkkfiperfif^Mmugftc.
uMe Dticàiij^ ^^
StiéUijéFehm^ fimtiUii%^Ùi€i9iirt iifttftémmfiMpi§$nm
dkuarkUé^eJHFém^tmUctm^milUDmM
' fStnudo
Santo.
C^m(kmrde^Troem4i$réSmMMrtodJifÌ^Mou9ip
é^jfkMéédlMéfefMii CamtiM»ÌÈtef09^i$H fm$ iiàiJm^ né
é^ÉtttAÌÉÈù stélla IÌÈ€€&fSÈ éMÈórtÉr&iMC£ata*(bgSÀMÈiud9ÈU
UlJUffiMeuw^fmTifmefTfomiiin
éiiGdfàgjiff^mFéiOemmméah&mwr^
henti^toiiiàJUwmmfoftWNtitìeitiifi^
érmedeligftiwemki^m tumU eméioiAe iri erajcfrihcbe mrmoM
C4Mfl«.
mtbe m fmefi refefdm U yae» le mtH r§rtlttS*/momftt *nm
ttpn mttàKéetCtfkm 9vtndi ftrkmr tjtué^mé aTurtbi
'^'^* 9 é tifi-.
Annidi
VcD. Xpo.
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i<553
7<?
CRONICO
Si fecero in queft anno due Tmuratari di S. hféortp, fvno fa Giànan»
Grimani CaHoUier > To/rrv Girolamo Fofcarini .
jtUH Quattro fc ne fecero contesborfodeìli i^.epiàmiUaDucatf, fra
quali vifA DankÌBragadiuodaf ciato fuori neltordine de Procuratori
per inauertenza del Stampatore . <^
Uti ijMarT^ofi aggiunta vn' altra Famiglia alle Vatritie^ con licento
milla ducati.
Morto Marc" Antonio Bufìnello Cancellier Grande fa eletto in fuo luogo
jlgoftìnoKianol»
IlCapitan Generale Luigi MocenipaUi 8. Luglio disfece neìt ^Arape--
lago Cjlrmata ÓttomanaiConftftite di ^^.Galee^ó. Marne ^e 5 5. 7^
ui daguerra cm mmtioni^foldatefche, & alcri apprefiamcnti, ch'era
per portar (i in Kegno 1 re fiondo padrone epo Generale di mMdi quei
LegniyMtri ne gettò àfoniOi& altri fwrono incendiatij fuggendone pò*
cbi^e mal trattati con morte del Capitan Bajsd,efiragge diqndk bar*
bare genti .
Terminata lafua Carica ilfudetto Cap. Generale Afoeen^ogU fu fnfà-
tuito Leonardo Fofcolo Troc.di S. Marco^ftato General m Dalmatèa .
Luigi Morefini Vroc. di S. Marco andò per ordine publico adr incontrar 9
& accompagnar ^nd paffar per lo StatOtElcMOra Gon^s^oM Sorella de
Duca di Mantoua, prefa in Moglie dalt Imperatore . iTqual inamtn
feguì con /plendoretcdecoro reggio •
5*/ fecero in queffanno due altri Trocuratori di S. Marco con liio*e pi
mille Ducati •
EtfiaggiunferoaUeCafeT^obiUTatritieduealtredalUiuGiug»o[ÌM '
alti 1 7. Gennaro fuffeguente .
Girolamo F (^carini TrocM S. Marco fucceffo nel Generalato di Dèmo-
tia^à Leonardo Fofcolo^efe la FortezjLa di Duarejjouendo in quelt^
afediOfrottOii disfatto vnfoccorfo di tre mille combattenti > cheanda^
Siano in aiuto degtaffediati . - ^
I Turchi portanogrofiofoccorfo in Canea, e acquiflano ilCaJMlodel\Se'
leno.
II Capitan Generale Fofcolo infermatofi,cbiefe liceuT^ al Senato di poter
ripatriare]. Il Vrencipe Óratio Fame fé di Tarma -penne d feruitio
della Republica conducendo f eco tre milta Fanti •
Fa fatto Trccurator di S. Marco Girolamo Dolfino .
Si aggregarono aUe FamigUe 7{obili Tatritielquattro altre dalli I4*U-
prileftno allibii, di Gennaro .
in luogo del Capitan General Fofcolo ,fù di nuouo eletto Luigi Mocenm
1 1. Trocurator di S. Marco, e per la fua partenza, fi armanmo molti
Legni fC groffifC fottili^con molti apparecchi necejjarij . Ottenne la Re-
publica dal Sommo Vontefice rnaleuata di due milla Fanti . Condt§t
al proprio feruit io il Mar che fé ^le fi andrò Borri famofo Capitano ,
Tartl da Fenetia il Cap. Generale fudetto conducendo f eco il Vrenàfc
Oratio di Tarma^il Borri^eletto General del sbarco co altri perpmag^*
fi ynì con lui le Galee aufiliaric del Ton tificele di Malta à C erigo .
Furo-
Anni di
Vco. Xpo.
VENETO.
77
x»34
1^54
fmmo fattiVrceurufridi S^MmoGùamni Capello CauMlUer, e
DÌl^Ì'Ì^r^mattU6. Settembre di ^u^ anno fonone a^i^
x»3$li<55S
t?£rimn^n^i ine GaUe . e due f:^lff'P''%tt,ÌRl7il
merCh nwimo tre Geme hmminh oHre à tte mlUfoUatt, emm-
r^o . Giriamo Pofearini Troc. di S. Marco . ^^^n^^-
llcInSi^Ted^icoCornaroTatriarcadi ^«»«« » ^'",«»"*?^ iJg
tSZ!,firitiròaKmadouemuomorfepocodopo,InemlMC^^
td0ttoGio:FrattcercoMorefm^heviMeMprejente,
FuTono^T^^^^^
Si^JvùSeMCoaUeCafenobiU-PtfaltraaUi n.Li^Uo.
wSSJ queftroLo. che fa aUi 7. * Gennaro, ««-jM^g^^T
^drelTnientiox:inmluogofàmatotlCmrdtnMUFabu>GhtfiSene'
le ìa Mar, Lorenzo UarceM .
CRONICO
' - .. .\
lixjrtil^fnfi4mm ,,-»^^
?*•- •
mwKnnfaifo^S^itmdiljdi ijidliìÌMwi
MfniemCéfitmGeHnak,é»piefitrJUt»i»emik0ÌmiitméàA
UMAA VENETO.
yen. x#o*
7^
«»I7
tlmàttf de TmAi iwri»! i#ww péitmulerùUmatd imfittii.
éUHgettat$Àjimd0»^UreJlomeat'
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tr^eUkfaréfà^ U^gn Mmw^nufCmMUkreidSewm , e il
tnrmfii^uiiueUmCMfimGemrdki^bMtitdaée^
9«fietemmime4dSmMnrmtéàÙmtmU Sigfmm UUimem§'
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tntémi$,ekepertmmtlammMikaéF'ittatid4 rtmitkimlhifretm
UTai€é»»*4iftitudimem,
tiopò M^ rittme tfitmrumh U VnmifeOrui» fameft 4i 'Bxmt,
à f^metU*9pfn]JltéM étlmColliei,eÌ4f€Urt «MfeM» mpoeU
'^ U Settemhe jmbM ìì fNf/b mtm tre gtM Fé^elii det-
ta le Stdume» ^unaU prefi im< tenfUmà ùmUmetti» conduce)»'
dofi fifTM rm di ^Utadmm del ^CéfitmGeneraU Uremje
Mterem»,
t(elUfmedi^ie^émùfàperfMin Deerete, dMUU Cki^tnmné
d*UàM4uleimdelkSelMtedVédriSeméif(hi.
Cemmue fa femeffodalSmmHritermii^^renetìdd Vadri Gepri^
«M etnttdeadigfikCbieftteiieHafiero, tìferemdeTV, CmMèri
meligfemfeffntgd dédVmitefueUklptadre KlU
Tmtmfkttt t,TmmatmdiS,Msreeemli*o,e§iàmilkdmui,&
éf^mu UfrimdiOttek» «• 4ton Fm^ éU TMrìteem U
eentowtiUé Duetti,
téSf Mene del GeteraldeOetUfeéJtmk^ Meni iCerfik,
Mmkm^M éelU <^ itu^. imUMimptmM wH Cmdii
StìùM %. M Mé^fie^StUnefitfe quttmtPtMfnefiiiAréf-
fH Càpéimm$ tfuhmtmu t dm ftuéir^^duLMUm m um
deUa rerUli^ttdeUefmmietémi^éMTmkiélUmmedel
9erf$$
Annidi 80
CRONICO
► i'\
Veo^lXpo.
^
Tcrf ,/i refe padr<me delta natte deUe Saicbe ,^po, detta Cmi,e
Fwtetz* conriccbibottinhacquiflando fral^altrecofe^upexxa A
CMnow tutti di BroHX$y e Idnugpor forte con tTimpronto dis. Mar-
n^trafpwtatmdMTMrcbìdopeMcadutadiCiuro,
UlU 1-7. LuzlioPutrraaia erogar ewta tombattè cwi UTuréefcaà
Dat^oHtBi , abhriuciandoU a. H'«" «<>» ^ Capitana , %,jettatesh à
fmdoy&vna ne conquiflò , e cosi dette Maone yyna fu frefayàic
^inueftirenoin terrai dutfuxmiMtrucùMUmede^mTiircbu
tn^qHtJhtempofi anco fugata l^^r^tata Jottfelp«rcbefcadeU'.^trm^
ta fottUe veneta, con la quale infieme con le Galee oufiUaneM CrtJ-
tan Generate rkomaua da Imbròdoue era fiato à far acqua per bt^
modi tutta l*.4rmata, • , , ...; ^j:„«,/v
frurcbi.rijfolutì di ricuperar ti Tened»> '»'«"'»* *TO^ÌSI
batteriepèrqueUefpiaggiep^tUqualteranoancofìfarfi^ott^
mUla combattenticonilpàmo riftr , e Gmi^^ero, jtgàper wDm»
carfi^portarfi alla ricupera delTenedo,. .^,1. *«
SlCapitmGenertde infteme eou le Galee mftlfarie, iopò bauer pre-
f7ynaGaleanemica,& altre^- b(rf^l'Ì^^co^teCannmatr,cbt
faueuano dotto interr^k^per priuar i Twcbi de Leg» , acc^ non f 0-
peffèro andar al Tenedo* deliberi di andar at attaccar altre Calte
Turcbefchetfe benebifognauapagaryicatoàtMebatterKi nelf-
andarm*chefàam iShjdetu>,Tm tiro di cannone nemicpMrtò la pM*
neUa munitione della fua Galea Gener alitiate acfefo Hfuocoia G»^
Uaftdiuifepermexfitrefianàte^Generaleefiinto,
•Poco dopo la Morte del Capitan Generale Mocenigo ,feguì anco qutm
del Troueditor Cenerate ièlPjirmatat Barbaro Badper.
Triua l'UrmaU di quefli due Capite partite le Galee Tont^ie , e MO-
tefhfiperdiilTenedo. , r ^ •. a.-
»opà lunga, e valorofa dUefufattada fado BemardoMfeg^ n^nar
à Turchi l'Ifola diStaumeneyò Lenno ,. ^
I Turchia 1$. di Giugno campar fi impromfamente sùkiCamp^na tf»
SpaUaro iagroSo numero , qué^ tutta Caualleria,furM con gran Uro
perdita fatti sugiare da nofiri . ■ .
V^fio fa. fatto nei Territorio, di "Praà dal Gaitral di pdmatta
^Antonio Bernardo ,e da B.Camillo Goni;aga, re fiondo morti ol-
tre dbuon numero de Turchi ordmarif. t.anco deprincipaU coman-
danti..
tagroffa FUia di Bo/fisiinaa-eftò(ibp0 l$a«a,e fàngiàaofa difefa)preda
de Turchi,e da lorojaccbeggiata, & arja .
Ter ordine della Torta fi portò all' .Affedio diCattaro il Bafsà ff Alba-
nia con i t*miUa combattentili yìÀi Luglio. Et à c^eLnuouo vi on-
da iL Bafsà di B^na con fei. milla hnomini per tentar la cbìt^t
della bocca delCanale . Il che tutto riujcendovano dT^chi.per U-
yigUanxA del General Bemardo,e di D.Camitìo Gottx,aga^peT il v«-
iesre de d^enfori, rifolfe il Èafsà in capo d due mefi4i teuarfi dalhtfje*
éi/he ritornar ne fmi hu^i,.
Annidi
Vcn» Xpo<
V B-NET O:
Si
iij8
KJ58.
»^ •
1 4
OUre à fafti fitdetU . Gìimfero dii. Gemalo in Vènetia due Umba^
fciàtori mandati mì dal Gran Trencipe di Mofcoiia» doue furono in*^
contratift leuati a S. Spirito da moUi pwr^uratii e condotti a S. Luca
nel Talac:^ GrimamMloggiati,e fpefati dal VMico .
Mli 7. ci* dprilemorfe Nmperator Ferdinando Terxjo in età^ d'anni
quaranta . 1
"Per continuar la guerra , il Doge > e molta T^obiltd efibirono rileuauH
aiuti .
Il Tontefice Mefj. Fll.permife alla Kepublicayna leuata di 4, milla
foldati nelb Stato Ecclepajtico . 1
La Cafa Barberina>& altri Cardinali^ e Signori Romani concorsero con
aiuti d quefta caufa commune della Chriflianitd •
D.Camillo Trencipe Tanfilio J^epote del già Tontefice Innocehto Jr./i?-
ce armar vnffrofio y'afjello à proprie fpefe^chiamato la 7{aue Tanfi-
lia^e lo mandò nell'armata Feneta per aiuto .
Morte di D.CamiUo Gor^aga^e li viene fuftituito nelgouemo delP M-
mi in Dalmatia il Gildas .
La Republicafece armar uuoue Galee » Gale^ts^ > & altri Legni • Ve-
ce altre leuate di genti con molte prmfioni per la proffima cam-
pagna.
Ele/ie per Capitan Generakiin luogo del de fórno Lazzaro Mocenigo F ra-
ce f co Mor efinii & al Capitan delle T^pù Marco Bembo > li fu fufti-
tuito t Girolamo Contarini.
7{aufragò per borafca di Mare nelle acque di ScarpantOytre Galee , &
yna Gateaz^xa .
Si fecero due Trocuratori di S. MarcoU^pnofù LaxAro Mocenigo Caua-
lier il i.rfi Giugno. & alli $o.^goflo Tietro Morefmv.
Si aggiunjfero anco alle Cafe Tatritie,due altre dalli ip.Luglio di queft-
amuhfino alli ip. jlgofto% con li cento milla Ducati .
Alli 2. Aprile pafsò all'alerà vita il Doge Bertucci Valiero» & aDi 8«
detto di Commun confenfo delli Elettori fu creato in fao luogo
Giouanni da Pefaroich'era Procurator di S.Marcoi e Caualiere .
. Il Gran Turco fi trasferì in .Andrinopoli % ammaliando vn potentiffimo
Efferato > minaciando d^inuader la Dalmatia, e difpinger gran fot-
^ in Candia : e perciò (a Republica armò anch' effa altri Legni 9
fpedì nuoue militici nuoui Capi in Dalmatia^ & Mbania^ come an-
co in Candia ,
Suoni però il penfiero del Turcoteffendo chiamato in Coftantinopoli per
le difcordiCidr altri accidenti iui natiAifognandodi anco fpingerl* Ef-
ferato amafj4to in Tranfiluania per nuoui fucceffi in quelTrincipato •
Il Capitan Generale Francefco More fini era in punto per ricuperar la
Cane àie Ver intelligen:^ 9 e per afialto: ma fi perde co fi bella occafi^-
ne per efierci fcoperto il trattato da ima barca di Tefcatori •
Il Troueditor Geniale di Dalmatia fece tuor la Tefia al Conte FoÌ9$
rine^ato 9 principale infiigalw^^efeduttoredemali in quella Tro^
uincta .
tlC(^
Aniùdt 82.
Yen.
Xpo.
It3$b
1<S5??
CRCTMICO
t.
li Capitan delle ^Mi GinUmù Cetorini Ut^^ Jtgoflù Cùmbattiit
Galee Twrtbefche > camandmet dal Capitan Bttfù d DardaneUì, de
quali ne frac^sAot(O9idne£mm0prefexetaUreff^ir(^
tate ^
Mfirfero de Twrcì}ifopraefie Galee int&rm a Jet cento . 1^ paùdimi >
e nelle Battarie di terra ne yaife da 900. ctm fnriti feriti^ cosi nelT-
y fetta di quefie GaleCiCame ancornel tempoi che fi fermo con le Tlani
nel canale , gettando à terra Le Afofcbee , e diuerfe Cafe con morte di
ìjiTtirchi nel Catella di Grecia^
jt z^ettembrefà nella Chiefa Dncaledi san Marco fatto Jbtenn^a
Fttherde per la marte delgid Capitan Generale da Mtor, Canalkre ,
e Trocurator dis^Hmco LfO^o fdoceni^ .
Fu eletto Imperatore Leopoldo I.di quoto nomejdfcraRèdOn-
gheria^iigliolo del defonco Ferdmatuio 1 1 1^
Mori il Duoca FiatKeAxidiModenairuccedeiidoK nel Ducato >e nel
Generalato di Francia Alfonfo IV.fuo figiioto •
Morfc ancora FerdinandoEuigiJìdioladdg^^
fa fatto Troatrator di san Marco aU r u^pme intonsa Remarià .
jtftri dot Vroenaratorift fecero in queffamtoy tno i %j. Gennaro m
li 20.r pia mille Bucatile l^altìo a is.^goflocon eentomiUa .
./tnco aUe Cafe T^obili Tatritie^fe ne agpegpmoidU i }«. Gittptofbi^
il primo di Decembre altre due • .
^Ua fine di Agofto fcorfero i Tnrchi in grofjomtmero fotto Sebako
ne&a Datmatiay attaccando con fistia grand^ma il Forse di S. Gùh
uatmix che dopa vn bmgo combattimento fttronopofti infitgaiC taglia-^
tiapen^., • ^x
r l giorno feguent^comparuerojètto quelle mura altri geo. CtfJcdZi T«r-
chiÀoue inciti 500. de noftri furono, anco qnefti fuggati refiandotie
molti de. mwti^<T preffo yn figliolo del Smtgfoccodi Licca>fu fatto de-
capitare..
Il Capitan Cenerate Prancefco Moreftm atti % 2. di Settembre andò con
S Armata fatto à Calici Rtsfio » Fortex^ui importante > e riconer^
ìflla Carauamad^Àtepandriaxelo prefe^e dopò faccbeggiàtto U
fpki^..
EneWArcipel^ofèce predi dimoki Legni Ttsrchefi^hiJ'accheg^ò Tot-
mos^fece altri danni per quelle I fole .
AUi p. Azofió di quefi^anno % giorno diSabbato yigiliadi S. Lorenzjs ia-
torno aue 1 6.hore,fi leuà yn. Turbkse così impetuofih^che fece nosdà
dtmniy e mora uigliofi .
DDogeGioiianm Pdfaro terminai gtomifuoi li ^o^ Settembre i e-
leggendofìiniuo kiogo li itf; Otcì^re :D^winu<:o.CQntarsm>die
aloriofamente viue ^ pre fente . .
eòi terminar di quefta Campagna » terminò anco Utfua catica-diTf^
ueditor Generale in Dalmatia^ e Trocurator di San Marco > Antmi
Bernardo.£coss ancoGirokmo C<mtamilafna diCapitan detie 'ìl^
Hi Armate..
i;
Annidi * V B NE T O: »^
Vcn. X^.
TcrmiMòpwrimemecmlayHOfiacMrìca 4iGwernat9irG€ner(àedéW-
thefenà UtiepMicam terra > r in Mare ferii cwfo continua di i S.
1140 1660 <'^^^^^iraccritìddTmtùper fp^rtiinDalMAtia^ftiromf^^
i» f^ttgberinte Tranfìluania .
ilmdici miUa di effi però finrfnv tteUe Campanie di Spalarro, e Traà
laf€iandofl4m€0 cedere fitto Sebemco ton penftero di attaccare quei
Borghi : mifimmoràmnati da queiprefidio^ e dagj: abitanti ^cnioro
danno: onde palparono mch'effi tongtoltri in Vwsheria .
Jl Capitan CenerMe Mor^lìm non pc^ndo far rtniprefa di Vl^roponte
^ome dtfe^ana perle boraftbe di Mare > e venti tontrarijjfete auet-
la detta Fortiffima Viax.xa di Schiattii 9 rendendo tribntaria J*lfola a^
la Repnblka ,
Vs^nne di LiigUoCafitOfnoinliemU Calette genti aufJUia^^^ in^
fieme con U TPrencipe omerico fMfieCemrale delle ìAilitie Fran^
cefi, mandate in focoorfb dalla Coronadi Francia 1 accompagnato dal
famofo editano Monm di Bas fno Tenente Generde .
Si difpcfero i Feneti di ricuperarla CaneaÀonennmcinatifi, occuparono
d inerti pcfti importanti^
^4ccorfi i Turchi in gronò numero i piedé^f^ d canallo in foccorfo delta
piai^a f fi attacca bdKo^lia combattendoli fieramente fempre con
yantaggio de noflri $e fi jarrebbe ottenuto memorabiie littoria y e
ricuperata la Città Je per mancamento di vna fymutra > non foffero
fiati neceffitati i nofiri à ritirarfi ^
^brucciomo però prima i pofti, acciò non ricadeffero in mano de Turchi.
^l Capita Cenerak Pramfco More fini, che cmefe Ucem^ di ripatria^
re, li fa fofHtuitQ nelOemraào Giorgio Morefini, dt i flato altre voU
te General in Candiate comandante fn armata «
il Trendoe Almerico di Modenairitomando A Venetia, morì neìt ifola
di TartS9& per ordine del Senato gH furono celebrate pompéfe Efe-*
mùe neUa Cbiefa Ducale di s. Marco »
I AÙi 10. di Gennaro principio di quejfanno > H Doge prefente Domenico
I Contarini calò in Chic fa di San Marco ton laSignoria > e^mbafcia-'
tori de Trencipi Ma Mejfa folenne \tantata prò Gratiarum aaione
perlapacefeguita fra le Corone di Francia, e Spagina tConUTe Deus
infinediefia,ùrdinando,chefifacefie^effopermteleChiefedalU
Città li ^%.delfifteffo Mefe.
* £ perftabilir mi^iormente efjapace^fegtà ilmatrimonio fra il^Ri I/h
douko di Franciait Nnfanta ^nna Terefiadi Spagna .
t{el principio del Me fé d'aprile fi dal Voméfkf jtìefjandro Viperea-
to Cardinale Gregorio Barbarigof^efconodi Bergamo nelLrpromo^
ticme di otto Cardinali %
Tafsò imperatore à TrieflOfOl quale la ReptéUca mandò due ^mba^
femori a compare con la Maeftd fuay che yi andorm congrao Tom-
pà accompagnati da molta7(obiltà.
Annidi 84
CROìq I e o
• -*
Veti.
Xpo.
X14I
1661
Et ùUre dgt^mbafciaterìgjhnmrHo anco Une Oalre j ricameme aésr-
UMtediKt^^c DMmafcbi 9 con li G^&otti reflui tmti difcta , à
Liwrea •
FU ricMf erato dalle mani de Twrchi il luop di Biurintò ce^ ycci-
flone di mtkqitci Twrchi^cheyi fitr^uornOiedelloroCmianiam-
teancora.
SHceeffeUmorte di jlgt^mVianoliCanceUier Grande li r j. Jfùuem-
bre^&aUi ló.dettùfàeUttoiHfiiolMOgodat Maggior CenfigUo Gie:
Battifla Badlarim 3 che s'attrwa in CmflMtino^ con il Bailo Gk>-
uanmCappeUo9gid alcuni anni.
Li 7* Decembre crefcè di maniera l^^cana^tbe allagò la CUtd eoa dan-
ne grande de Mercanfh&guafiò motti pò z.^! •
oiUi 24. Ottobre fu fatto TrocM s.Marco .4ngeloCorrcr Candier .
Due altri ne furono fatti con li zo.e fiAmUle duca^yi'pno aUii6. Set^
tembrci L\iltro 28. T^ouembre .
EtdaUi i^.Man^ ffnoaUio,^Cii^o di ifne/l'annih/urom t^egale
alle Famiglie Vatritie ancora due dtre .
Ter la nona Campagnadi auefl' anno nel hf efedi MarKOyfpedi ia Refi^
blka in Candia 6.yaffclli confoldati, riueriyc ntunitioni .
Tartì anco il y{uono Capitan Generale Gwrgiù More fini con nuouitx-
gni armatiyfoldatefcai dinaro VubUco^ munitiom . .
Lofeguì poi Clngegniere Erafmo Terlinicon altri F'ajfelliye molte mac-
chine fabricate da lui nettar fenale .
Spinfero i T archi vn grò ffo foccorfo di gente in Canea con numi Com^
mandanti.
Il Capitan Generale Fr^cefeoMore/ìnitiede la carica alnnonoCapi^
tan Generale Giorgio Moreftni d Cerigo .
Sei Faffelli Inglefi partiti da /^enetia per lenite^ carichi di ricAe Mer-
ci I incontrati 3 in aUreumti Barbarefcbiy fi diedero jnroditoriamente
inmanolorOfConpregiuditio» e danna de Mercanti , e d'altri par^
ticolari .
Due altre T^aui ancorayche confoldatefche9munrtionii& altri apprefUu
mentii partite da Venetia % andauano in C andia > affaUte da Barbare"
fdù vna di ejja andò in ariane f altra cade in Poter de nemici .
Ilnuouo Capitan Generde Giorgi More fini 9fattofi:ieltadi20. Galee >
comprefa la fquadra di Malta, e con due Galaq;3t^ % andò à com-
battere vicino d Milo il Capitan Bafsà, che tui fi tràuaua con 36. Ga^
lee rinforziate > per andar a Rodi > de quali neprefe dieci, alcune altrt
gettò d fondo , & altre fuggirono mal trattate ,fece fcbiaui da in
millaTurchiy e liberò da 800. Cbriftiani^ch' erano fchiaui • £ ciò acci-
dèalli%T*d*oigoflo.
Ter quello fatto iti Senato creò CauaUere effo Generale m and andari
6. Colane d^oro per l'Officiati dell'armata, &" im* altra di mille fciii
per il Generale delle Galee di Malta •
Li jimbafciatori eletti dal Senato ùer andar d rallegrar fi con il nmm
Ri d'Inghilterra C ariosi Lferl^tfHafucceffioneà quella Corona^p^rth
rou9
Annidi
Vcn. jXpo.
V S N E T O.
«5
n42
i66%
reno aHiio.H^^pot4Ìi^Éf^'4nMConbeU^4 Comimaii Gen-*
tìChHominhfasgMjkfficrhritmkindùdaMahro Legatione V Ottobre
fuffeguente .
Vj^l fmcipio4i 'HcuenAte vernerò k yenetU il Duca di l^oiena % cm
la Buche ffa (uà Mf^ie^e Vrincipefa frafarelUfinfieme con il Cardi*
naie d'EfiefiiO ZiOMCogniti •
Horfe la Dncbeffd di Mantcm ritomamb di GermatUa 9 doue era fiata
a v^itarU Vedom Imperatrice fua figliola .
Seg/uì matrimonio col Ki. Carlo d^Ingbilterrat & Trencipeffa diTor-
togaUo .
Il Terremotofecegran danni in Tofcana/Ùr Romagna$con ronina di Ck*
ti^terre^^CafteUa.
SiaperfeilFifimiOiCheapportògran danni.
Fh fatto Trocnrator di S. Marco li j • Febraro nel principio di qnejtanno
Battifta 7(ani Oaualtier .
Dne altriancorane fiironofatticonU%o.epiàmUaDHcati%fvnolii^.
Maggio, t altro li j. Luglio .
Et m/altra Fam^ia f$agginnfe alle Tritili 12. MartÀ> con li cento
milla Ducati .
Tlel principio di queffamio partirono da Fenetia ó.FaffeUida guer-
ra con foldatefca > e numitioni da guerra per Candia 9 mdando jopra
elfi VjcM Cmter nnouo Generai del Regno . Tietro Diedo nuouo
Capitan Ielle 7{aHi 9 & Francefco ìAocenigo t eletto General delle
tre Ifole m luogo del Cauallierefuo Fratello » che morfe prima di ax*
riuardCorfà.
Ai UniretComweOi che^termnò la fua carica di Troueditor Generale
in Dalmatiaglifufi^ituito Girolamo C^ntarini .
Fa fpedito in Candia con 1 500. fMati il Conte Filippo Talttino del
Reno Trenciùe di Sul^ach , venuto di nuouo alfernitio della Repu^
blica con titolo di General delP It^anttria .
IlCapitanGenerale Giorgi Morefini andò adincontr^e laCarauana^
che veniua da Confiantinopoli per jileffandria 7 e tra Andro 9 e Scio
attaccò le SaichCiCh^erano intomo a 6o.de quali he^pvefe i%.& altre
vf. furono incendiate f fuggendo l*altrefcortate da 6. Galee .
Fatto queflo ^ incontrate quattro Sultane yicino d Scio 9 che con ^cuni
Bafsd 9 vna fauorita delGran Signore 9 & altre donne andauanó alla
Mecca 9 le combatti alli 28. Settembre 9 e dopò cinque bore di fiero
combattimentoyneùrefe ^.el^aUraoue era la Sultana f e i Bafsd con
gran riccbeTxerefh incenerita .
Alli 4« Settembre furono publicati Capitoli 9 & ordini in materia di Ef*
fentione de Dati] delle McrcantiepcrvtiHtiy e beneficio de t^e^
ciantiyc per commodOf e confolatione della pia^a •
Minefe il Cardinale Giulio Maxjtarini Gran ÌAinifiro di Francia .
Seguirono leTi£i^ tra Madamigella d'Orleans $& il Prencipe Cofmo
de Medici di Tofcana •
Si fecero tre Trocurqtori di San Merco con li io. e pik mille Ducati , il
primo
Anilidi
Yen. Xpo*
S(S
CRONICO
fnrimoallió. Mwrtì% it Seamia aUèr'j. Mi^g^% & taUrù étU 4»
J^cf coniglie t^^U 'Pairitie >fe n^'aggregaronù dalli 18. Mar^fiit»
alli^$ . ^oJU con li centamilU ducati altre ciuque •
M4J itf^J jaii l&.<fi Gem»Mr(y principio di quefl^amto ^fìhebbe auttifo della mmrtc
i di Giouanni Cappello Caualliere 3 9 VrocmriUor di San Marce >fegm^
ta mConftataiilàpeUU 4. 7f$ÌKmÌrepr(^^m^palpua> date era Batto
efiraordmario per la RepMhlicaycmttmuandù di prefente mgli affari
piglici te teoeo del defonta Baila Cappello Hpiddetta Gio:Batti/U Ed-
latino CanceUier Grande ^
It giorni feguentcxcb^i^ i^.&ennàr&i^fitreato» Tirocnrator di^Sam
Marco:Tietro Rafaaona CanalUere %cbe f^attrmtadippefenteoémta^
fciator in Koma peir ta Képfélica in tnogo diefìo Baile Cappello .
^ImefèdiMag^yenneroà F^enetitduejtmbiafciatortMofamiti ^
mandati et quetctM Dnca aUa Hepnblica % per pennuiatìonq ik
gfiifi& arni ìf ari ^
IL F 1 M E.
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P R 1 M^ A
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Maria Mater Domini.
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Maria delSettti.
Maria dcirOrto.
Maria de Ctociodìiai •
Maria della Salute*
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Maria del Pianto*
Maria delle Grane*
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Marco*
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175 Margharìu.
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196 Maria Madalena*
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Qgali non fono itati po(U £>tto alle Vice 4e
Prcncìpi dsì predetto tempo.
l'Abbate Angelo Gabrieli P.Scriccordinonie«di'hitdatco fuo-
I ri vn Poema Eroico (intitolato: Maria Vcr^ioe,Vn Libro dì
i LmeTeÌDtuttìigeneri)CoadadIi<liCoaipIimetiCkriilampato
[ piàvoltc.EtiaGelo&afauola.
! AndreaMorofìnì P.GrauìHìino Senatore « e Famofo Hiflori-
L «bComporeTHifloriadcrebusVenetùtabanno 1521. Tfcjae
l ad annomidlM. Leonardi DonariVcnetiarum Principis Vita,
De Sacris Liplanrs in D. Marcì Tempio inuentts . Opufgila > in
Santa. Ditierlì Elogi] dGìotiaimi Bembo DÓgc.A Luigi Qioi^ Procuracordi
S.Marco.EtiChnftoforoValicro. .
Andrea Vallerò P. Sapientiffimo Senatore > benché egb tud)biicntto >e vadi tut-
tatna fcriucndo molte degne Opere,non tut però lafciato veder al mondo altro
del Aio fin'hora, che vna Canzone per la Vittoria«ttenuta dalTArmi della Re-
piilica contro il Turco. l'Anno itf4p. ..^ , .
Atidrea GhiJi P.inucntò vn Giuoco di gran giud)Cio> intitolato: Il Labenncoiche
viene {^sbracciato vniuerralmentet& praucato .
Andrea Gu&ooi P.ETpore al Mondo col mczoddleStampemoltePDefie.
AotooioLoredano P. ancora fancuitio tdimoflròiLeprìmiue Accademiche.
Antonie C^erìno P. fcccTn'Auuifo Politico. . . ,
Antonio Maria Vianolo p. applicatofi al Foro Ciaile* e Criminale* corapofe :
L'Oratore Forenfe . ._ ^, „ ^« .
Alcflaodto Zatfco P.Auuocato Criminale htteiatiffimo Signore feceCr Argo-
menti
l PRIMO
tnenti (opti vti Poema Erokioióco d*Iroldo Cnxta . ;
Antonio Bagatfiifpinto AccadctYiìco>e foggetto^i grand* e^ictìooe » tatto ^f
plicato aIÌ'Hiftorìa»& alla PoeHa » hi fin bora datto alle ftampe . Le Vkc d'Iù^
jtioccntioXM Alcff^VIL Pontifid^ aggiunta al PlatiM^ (Ino all' anoofnfivi-
tci66i. con la Cronologia Eccleuaftica deiranno 1 6^i . fino ad*honuLa Quir*
. ta parte dctfHiftoriedcIMorii^o aggiunta al Torfclhoi, fino»! prcfentc aiyjo
i66j . & è ancora per publicar di brcuc : Il Teatro Venctoicfic contiene FOri-
gine > la Gencalogìa»rArtni antiche»c moderuci ed i fog^tti cònlbicui in ogni
genere^etle famiglie Nobili DomìnaAti . Di Poeiia > publì^ò tLé<;ratieèiu-
date da Mercurio » Epitalamio nelle Nozze del Conte Francefco VidnoAn > Se
Marina Landò. La Galeria d*Apoto Epitaktmiapor neMelf ozze di Franodlco
S^niitÓ9& Maria Vidman« ConaltresCbe/i pubiicheranno di breue .
Antonio Sgobbis Pharmacopco all'infcgna del Struzzo > huomo pentitalo nella
Phamacca;£eguirando le vefligie de fuoi Anteceflbri hi in pronto per dar fiiod
. vn nuooo Antidotario Chimico^promdlo gii dai q . Alberto Stediim •
B
BAttiftaNani,Caualiere>eProcuratordiS.MarcOjhàfcritto la Hiftoria delU
Republica di Venetia dall'anno itfij.finoal 1644 «che ftampataVatmo \66i*
è cofi piaciuta al Mondo > che di niiroo fi riftampa anco al pteCeute « Coati»
nuando quello Signore d fcriiiere Tiftefla Hi(loria> per fomiame altra partcr&
altro Volume.
Bafilio Zsmicarolo P. Abbate Cafiinenfe P. hd (htmpato: Ittfiilata Zodiaci MyRàJ
Virgo» fiii^ Beati Laurentij luftintani Protopatnarche Venetiarum Elogium •
Borcolameo Zen P. Gompofe • Le Nouelle Amorofeieitcberzi Oratori;. ^
CArlo Bellegno P. Oratore 9 e ¥ììofofÒ> fcriflè : De Iure Dei > Naiara; 3 & Ho-
minis.
Carlo RidolfiCaualliere FamoTo Pittore > e fcrìctore » ha fatto le tke de Pittori
Venetiift dello Stato>diuife in due parti > intitolate : Le marauigtie deU* Arte •
Ett^co per daj* alle {lampe>primai ch'^i morifle>yn dottiflkno» & vtslffiino
trattato del t^ ScoItura>e delle Immagini .
Chriftotbro luonouich > nato in Epiroi di doAe portatofi in Venetia à caufa étìk
prefente guerra col Turco , R trattene per fegretario di Lettere appreffo Leo-
nardo Peiaro Proairator di S. Marco . i^ualmente riguardeuolc in Verfojic
in Profa fi è rcfa la fua virtù , vedcndofi del fuo alle (lampe : Le voci ói Candii
tormentata . 11 Sole air Occafo Elej^ia in morte del Doge , Gionanni Pefaro.
La Dalmatia difcfa, L'Amor Guerriero D rama per Mufica rapprefentata nd
Teatro G rimani. La Fenice Panegirico airimmortal nome di Lazaro Moceiy-
go fu Caualiere, Capitan Generale dd Mar > e Procurator di S. Marco . Tiene
anco in pronto vn Poemetto heroico di cento ottaiVe perla Vittoria de Dar-
dancl I i; con diuerfi Sonetti Ode, e diuer fi Accademici .
Cornelio Frangipane, Dottore inFilofofiai e nelle Leggi,, huomo di grand' io-
gegnoi
CATALOGO. r
gEsnoiC di mtraaigliofii Dottrina > lafciò in teftifnonio del Aio valore .* Diuer-
uConAiltitinLesge. Vntratuto d'Amore. Allegationi Leeali fopra la vetiuu
di Pa^ Aleflandro 1 1 !• ^ Venetia • E in ifcritto > Lafciò : %fs R Agioui di tutti i
Principi fopra gli Stati loro . De £edefiaftica lurifdittioQi; Jtb. 3. dp Aoiina Li-
ber iingiilans.
D
DArdi Benibo P.Gran Fibfofo > e fi^ace di Platone^traduATe dal Greco TO-
pere del medenoFio Platone; di Hieroclcic di Teodorctto . Lafciò anco da-#
ftamparfì: Vn ApcHoeia» & Difcorfi Copra rOperc di Platone ifteflb .
Dauid Spinelli» Profòndiffimo Filofofo > fece ; Gioue fri gli Ettiopi» Opera tutu
Filofolicaie molto (limata da Intendenti •
TT" Ttore Martineo^o P. Gratiofiffimo Poeta» ftampò P Adone Idilio ;
FRancefco Donato>P. Abbate > & Canonico di Padoua > compofe molte dotte
opere; mi di flampatoyfì vedetelo due Canzoni compof^e nelle Vittorie
ottenute dall'Armi della Republica contro il Turco l*anni 1 649. Sci6$i.
Federico Malipiero P« Canomco Regolare di S. Saluatorci compofe tnolte degne
Opere^cioè : La rita del Beato Lorenzo Giuftiniano primo Patriarca di Vene*
tia . La Vita della Beata Maria Lorenza Lunga inftitutricc delle Cappucint^ .
L'Eua • Il Salamone Regnante • L'Annibale • Il Saub Conuertito • La peripetia
di Vliflè • Il Campidoglio combattuto da Francefi. La Imperatrice AmbitioIk«
.Alcune Nouelle Amorofe. Tradufle anco l*IUade>e l'Odiflea di Homero •
Filippo Cappello P.PootaKiiede alle ftampe • L'Arcinda Tragedia •
Francefco Barozzi P. conn^K>fe quattroXibri di Cofm<^p:afia •
Francefco Contarini P. Poeta celebre > diede alla lucei vna Tragedia intitoiau U
faccio • La Fida Ninfa Fanola paftorale 9 & il dono della Innamorata Herina^
Idilio .
Fnmccfco Bollini viiiente P. gran Letterato > e (hidiofiiOmo Signore hi compo-
ilo molte degne Opere>fe bene non ancora ftampate • Hi però lafdato recfere
vn Elogio funebre m morte di Claudio Monte Verde » che fiì Maeftro di Cap-
pella di San Marco>con diuerfi altri in altre occorrenze .
Filippo Paruta P. vashiffimo > hi datto fuori ?na Fauola Boficareccia $ intitolata
Tirfi»e Filide trasformati .
Glonanoi Tiepolo P. Primicerio di SJ
diSaotavitaiCdimokaDoctrina^badattoaUe Oampe ; Coufideratione de
Santii^
4 PRIMO
SantjffimoSacninento. Prima Parte. EflcmpidelSandffiooSicntnMittaflE^
COtùla Pir^'e . Trattato delle Tribolationi . IlKiabdtimeQtodcQ'aninuf daHo 1
mioue M:ii cbJc cemratte dopòiLBattefimo. L'InfrrimeroCfarifiùao. Foga
della M;^doiiDain Ej^ictcTtattaco delle petmedelPBrgaiBrio.CoDfidcntieni
Copra ta PaHìonedì Giesù Chrìflo . ImagÌDC della Gloriofa Vergine dipittt^
da S. Luca ^ Perpetuo rifncclìatorc . Iniiocacione , & Veneratione de Santi .
Compendio dell'Arre Chriui3na.IratìiDÌ0)& ]iFlagelIi«che pcrcfla vengo-
no al Mondo^Vitoi dicco. Spirituale. Vntrattato delle Saotiflìme Reliquie, ri-
trouaje ncLSantuario della Chìcfa diS. Marco .
Ciò: Battilta de Fabri& Dottore in Sacra. Tbcologiai Fiouano di Sab Locai Cano-
nico diCafìcllo, e Vicario al predente di Gio: Fcance[co Morofini PamatxbL>
di Vciictiapec le Monache «Dtuul " iuoL*
PhitoCophicum. Manuale Otdinac E ma-
trimonio ^Meditamcnta Sacrarne I Vi-
ta dlGioreppe d'Arotnarario Me is ad
modiim Concordami^ > Modo di b ;are .
Molti Libretti Campati di Conclul
Ciorgio Polacco. Dottore in Sacrai li Fe-
derico Cornato Cardinale . e Patr cetco
Moroiìni Patriarca Viuente , ha la cioè *.
De tre voti effemiali della Religioi ifcor-
Ib Apologetico perla Dottrina C e dd
CorpodilSanta Lucia . Propugnacolo del SantilOmo&ictameDto dell'Altare .
Afforirnit fopra ìc facre Cenixienie . Diuerfi efercizij fpirìtuaJi per le Mota-
che . Auuiiìdiuerfì per llileflè . RcToIotioni de duU>i > circa il Recitare il Di-
■inoOfiicioil'horeCanoaichcj&afcolcattaM'eaa . Antidoto per ìcMoatr
che . De titu. Cereinoniamm . NotationesinClaueniRegiim. Vocatioainii
Epidimialium pars 1.2.& f. De recitate » & necel3ìtate reCeruuionis C^um .
De miniiltanda.extre(n3 Vndione Amentibus .. De approbationc Coofcda-
Eiorum^Commentaria in BuUam Sacri lubilci Anniitfaj.De poceflate Pr«>
latorum Ret^utarium in Porointecoo ^Sprendorvericatis> circa Inimititacem.»
exalratam Dei parz . Auricularii Con&fiìb ab bercticorum impoAmis via-
- dicata . De forma deprccaciuain CollationcSacraracntorum. De vigore j8e
potentìa confuetudìnis . Anopintode Coek}ninT.qaicte , & Terr^niotuhereti-
cafjt ,.InduflrixproCon£e£rari]MoniaIiuniadiuuanda»ea5Ìnfuavocanoncj.
Origine della Fetta del Santifficna Corpo dtChrifto . Aphorifmì COnfel&rio'
rum Monialiain>con akie co&: ancora ..
Cio^ Battifta Conrarino P. Gcauifiùno Senatore» &pablico Lettore dr. Filofoiia
in Veiietìa > chiamato»pcr la fua gran.Dottdna »ii Filofofo . Compofe ^ Quz-
' ftiones periparbeticK . Tomi ttes ,- ad. mentem. Ariflotelis .. Er hora hi. datto
alle llampc la prima Parte delI'Hilloria Venetai dal^ principio della Cittd> lino
alla Guerra di Eertata>che fiì intorno all'anno 1485. continuandoàfcriDcrela
Seconda Parte .
Gio: Francefco Loredano P. SenatoreKétabiliffìmo fondatore dell' Accademia
degJ'Incogniii,rÌiicnto>clodato da Moderni. Scrittori perla fnamarauigliola
eniditione>.efrcndonominacoi'& altamente commetidato inpiudi Ottanta^
L^ri Stampati da Varii Auttorìi & anaoueuto (li tutiCLt'Accadcmie d'Italia»
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Galeazze
inofo> I
Guerriero Prudente . Z^ rita del Valleftaia. Il Maneggio delTAmii . Le miferM
della virtù nel fecole prefence . La Scena de gì' Huomim lUufln . Et infinite
altre.
Gia-Nicolò Dc^'onifScrìttore di nonie>conipore:X'Hiftoria Venetiana. Il com*
pendio Hiftonco. II Teatro de Principi . La Venetia Trionfante) e Tempre
Libera. DcU'anao. Delle coTemaratugUore diVeoecia. Et L'Anfiteatro dì
Emopa.
Gratian Bettina dell' Ordine di S. Agoftino hi Icrìtco : L'ornata > e Lodaa Vin
del B.Bem»din Tcmitano da FeltrcFrancifcano riformato .^
Giulio Strozziicelebre Poeta ha lafciato di ilampato: L'Erodila Tragedia. }I Na-
tale d'Amore Anacronifnio.La Venetia edilìcata.Poema Hroicoi.'Amico fol-
koatotPoemaEroico.ProfcrpinaRapita. La Delia. Laiintapazza. La fìnta
Sania» Se iterfi del primo Lìmo de Madrigali della Signora mrbara . Le vi-
gilie C^iarefìinali. Oratione) e componimenti in morte di Cofmo Secondo de
Medu . Lettera dell' Ir^rcflb del Cardinal Comaro * 8c Elogio d'Anna
RenV. Le Opere poi laTciaRc fcritte fono infinite i così io Rima eoo» in->
Profa. "^ "^
Girolamo IfearooìCaualìere schiaro Scrittore per l'Opere da lai mandate inj
luce>ehefono. LaFu^itiua. LofcherzodiFomuu.L'AmlmiooeCalpefta-
a. Gli -Aborti dell' Occafìone . Il Camerotto . L'OreftiUa . L'Amante mal-
' trattato. I complimenti Amorofi. Le Mouclle AmoroTc. GliQc^ideglìAc-
ademicìln«»niti. La Penice. La Vita di Ferrante pallauicinp . I TrafcOt-
fi Accademia . La Gondola i ere Remi , II Carroz»no aUa Moda . La
Peota fmarita . La Fctifmena . Gli Amorì Tra^ . I ftxni di Pama-
fo . Nuoua fdelta di Sentenze* Motti* e Barlc d'Huomìni Bluftri . La Sel-
uadi Varia Lezione .adontai quella del MeGa. Varie Oflècuacionifoprale
RelatioQi VoiiieifilidcrBocccxoX'ElnadaEio PoctìGo Rifotmacoiaaitfciuto.
' lA
6 PRIMO:
l,c 9DeGc.L'Ancigcnidc.L*Ardcinia.Il S^GiouiniiLll Genio dd SccoloCorr»
te , I Concerti PoIicici,e Morali . Le Glorie Pampbilie. Gl'AUori d'Eorotaj i e
%. parte . L'Hiftoric d'Italia parte prima. L*Hiaorie d*Eutopa indue Vofami
H Segretario di Corte * DAmhafciarore . La Berenice . L*AuQetiio àdtAri^
la. L*Auucn:o, & ilQuarcfiimledel NafTe. Il trattato ài Paceftdie CdroM
Il fuppIimcutoall'^HitìoriadUtalia .La SecoDda corte de Racconti Hiftoridi
cbc eoa: iene le TutlH>leozejie te guerre de paefi CKtramontani • Con akre Ope-
re da. ftamparfi . '^
Ciò: ItottiAa Birago Auo^arO).ha fatto it Mercuria Veridico •Le Tutbofciw di
Europa. CHiftoria di Ponc^aHo^e THiftoria Africana ^
Cio:BattiftaBcrtanp* (oggetto di nome nella PoeftaiC nelle bcUe Lettere hicfat*
to alle ftampc : La Querina • L'Amante appaflionato^ L'Aurillo incantato» Fa-
uola Eroica .. La Ninfa fpenfìerara> & i Tormenti amoroffFauoIe Pa/2arali .
II Morino Araldo», FanoJaVtantima. La Genifalcmme A^airata>Faoela E-
roicai. La Ghirlanda. de Fiori. Le Falce d'Imeneo. II Medoaco. n &ato
Giordano. IlVelo&cro.. Le Germane Trenifijt e l'Epiflolc Anx^. Con
moke altre Opereda ftamparfT .,
CiorMaria VantiW bfciato à Viuenti PinfrafcitteQpciette/lanipatc:Qiftoct,e
Polluce y Pdefie infkm&coLBonifaccio • Oracolo per/a Creadòoc del Prcnùx,
di Venctia>Antonio Prièili • ^
lafci4 da ftamparfi : Farfaglia di Lucano- in* Ottasa Rima ^ Mondo Kuom »
Poema Eroico .. Va Volume di Rime ^ AducrCaricgnnv Poetìcoruin. Libr..
cinque •.
L
Cba
Vlgi EollihaP;.Vefcouadi Bfeiruno>Prdato moIta\ftnciatt&>*e icwm^
1.^ j ' ftampc>contOpere(cgucnti,doèr
pafi;si^ pcnondefìèrendo G£egpKCarmuiao»£ibriqnatoo|
' prasftaariffiniVìu..Ani
^i^**j5* *'*>'*^^» **•*»■••*' f< * ^#^*iiij|.v^/^> \l 1 tT« lTl«|y\iT.
denzaiue gI*anniifuoigioucmli fcrifle t Vi..^ -^^.^.«..^.^ w»^^.«^ »«w..». ^
Catone Vticenfe ..
Leonardo Qucrini P. ChiaciffimaPoetaihidàttofuoriir vezridHErato ^ La Ga*
Jena de Prencipi Romani .. Lei DelittcdcUTIngegno . EtLibritrcdedlpiiriti
della Lingua •.
Liuio SanutOKp;.Con vn> Difcorfadell^aìtcBtettQ Bnmano.fii'iy It ^t^etUpm^r^ fai
fatto cpnofeeredi che finezza foflc il fua.,
Liuio Lezze P. kct diuerffCommentari) .
Lauro. Badoct P; Canonico; Regolare diSàaSalùatore^Mfcritta molte: coftiit
verfo..
Luca Ftancefco Contafiim P: ancotr giouinetta per faggiadètfuoiYiétuttfd iK^
gnohi^dacco fuori vn^Roraanzo intitolato : Il Caflandro •
IconardoJVfocenigoP. hidonacaaLMìBndaya Libro intitolato : Philofep&usFe-
tipatheacus.. .. r
n A T A,- r.: ft!ifsrr«
M
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ToLibi
Marco Ti
bar^
dagrai
ftaAm
lodata
gUfàpenneaòJk>rorictacd>pcr render aiùcariofaUfBa Galerìa. Upredetto
adunqòe Marco tììoìTano , fcrirse La Vica del Doge Fraacefco ErÌszo> con fti-
k riedatOtfTOprio della fuz erudita pennate degno del Soggetto celebrato . Le
- actkMuEròidiediLazaro MocenigOiCaaalierefProcBratordiSaaMatco» e
Capitan GeiJerale da Mar. Vn Pan^ìrico in Lode di Lorenzo Marcello Ca-
pitan Gonerale da Mar. Vn Panegirico al Doge BettucciValier. Le pompe
nmebrìà Nobili Venetìimorti nella prefcnce guerra contro il Torco .
MKhJelIiofcarìraP.aIpixfenteAuosaaor di ComuniComporeiexedtònelI'Ac-
• cademìadegGlnci^ti: AIcuneNouelleAmorofe.
MarcAntonioMoreGiu P. ftodiofìffimoi evimiolìffinM Signore; Con la Decìi-
«Mtìontfcompolbtda Imperla Morte di Catone Vcicenfe fi i fatto conofcere
per lectecaco di Prima Clade .
Marc'Antonio Romiti lurìfconTultO) e omfttiffimo nelle belle Lettere tlaTciò co-
me parti del fuo fecondo ingegno: VefHbulumThemidfs Templi ifeu lumen
pr^cedens ad L^um (India. Colle&a ex Hiftoricis PhìIofophiSiOratoribus > Se
POetìs,qu£ ad iBrifprudcntiam percin<nt, & in vnum congefta)& digefta. Car-
miaum Libri duo . Elogia, Infcriptiò[lR>6££pitaphia. Stemmata nonnulla-
- Ttmbck antiqefs]£amili js Romanis. Dialogo tra la Naturate la Fede Chtiftiana;
MccÌitatioQefoprarOrationeDominica&. Meditatione fopra il Salmo i De
- PtofiiDds Clamanì . La Vita di Martino Sandelli , Piouai» di San Martino
diPadoua.
H Conte Maie^oo Bifaccionì , rno de Famolì Hiftorìci di quello Secuo * arricchì
il Mondo di molte fue opere» che fono: L'Albctgoprina>eSecondaparte. U
Demetrio. Le Memorie Hilloridic. LcNoQcIlieAmorofe. IfendCiuilitLa
Partent{ra. L'Aicime . La Seconda parte dell' Ifiìgene . Hìftoria delle nierre dì
Germania dalla pace di Lubecca» i quella di Munfter . Le guerre Cìuili di ()ue.
fti vltimi tempi . Vite* e fotti di Cinque Imperatori vltimi . Lo fcrincr in tife-
rà. Commentari) delle guerre di Germania in quatro parti. Conaltte c^re
lafciaite in ifcritto .
Maria dall'Angelo Auuocato digrido .Dottorato neUe L^ìie verfatiflimo in..
. tutte le Scienze hi ftampato.- Le Glorie del Niente . L'Iffigene del VefcoiiO
di Belley> tradotta dal Francefeinel Linguag^o Tofcano . Ha poi da [lampa-
re: Vn Volume di Oratìoni. Vrfaltto m Difcorfi. Tre Volumi di Mate-
rie. Legali > intitolate : Lucubrationum Mearum Forcnlìum > Se Accado-
micarum .
Marco Bofchini valotoCffimo intagliatore in Rameosi i AcquaFcrceiCome
;inco
anco dBollii».difcgDatoc di pena, e8«rittorea«taifiitìfc^;^i«
Venetiant.neUaqSShi formato: UCart^dNitt^ Diato-
» , dooe dimoflraVeccdkox* lU qucUy^Cd^ I »*^^
gchi>cMDe Moderni, e defctiue le pili ÉmwfcGalctie»e fpeoataiwSfJiif
5fcowa3£fig|ire«Raineiiit*|lÌated»bidAc^ forw. LaReggiaTB^
tSrdeiDdd&tiooeddlootuofo PaaaxiodelScremffiino di^ManBo» i
Madcmo . Veneriaafflitu per la morte «WPrawMAtaacngoGe^^
le Genti mahdate infoccorfodctRegnodi€:aoda dalia Cotona di Frappa^.
Fnnerale fotte dalla pittura Veoetiana in morte di Alfonfo Qe^tco Dna dì
Modena. Et l»ra continua U Seconda PattdeUa Cam ddNaii«ro^
lata Tartana, per le quaU opere ne riportò in dono il Mefe di Aeoftodcff anoo
i«i.trc CoHaoed'Ofo.Tnadairimperatore viuence. altradatf Àrekto» ^
ftrk>elaTerzadaAIfon(oIV.DaadiModena*conaltnr^didiTajoce. Hi
fatto ancora »n Ubro di <fex più peza in Rame all\Aoqual&tt. inw^
ReenodiCandia. Vn altro con aioctaMi Ramimtitolatt>rArcip«WWidi-
chttrationidi tutte queJWfok.at atei luoghi.. EtipwRamp^yBaéefcn^
rione di tutte le Pim« publidK di VeiKtia , «on Titnto di Mioitt* ddh
Pittura. _
e con^tendiofo tacoontoddlaYiita owa-
Canfe mnraTìfflwwft ^^'^^amm .ti«peai>»
ium>& Regnorom IkAindi .
Da imprìracriì poi» ?i fono molt'altre Opet^ maggi
N
N
olaBereganiP.Caualicrct OrtcortyC Poeta cdebrct dottato di l«tt»
Srecfac»e Ladne^diede alla Luce ne più Tcrdi annit varie coaiipofieioaii ao^
to io Rima» qnaoto in Pro(a» cioè : Moki Epigranuni Grechi» e Latioi • Vn O*
ratione Latina»intitoIata Literarum inaniras» recitata publicamcotc nd tutto-
fo Tempiodi S. Giorgio Maggiore! la quale meritò d^efler lodata con la topo-
fta, che pur fi vede alla ftampa dell* Abbate Bendandi Monaco CaÌiÌMfife»e
Eblico Lettore della Sacra Scrittura nel Liceo di Padoua . Vrf atea Oratio*
tina col TitoiojÉPEncomiafticon P; an • formata ne Funerali del (empre ^
riofo Capitan Gencrale»Lorenzo Marcello. Vna Canzone» intitolata : La Pace
perliRc^'j Himcnci della MaeftddiLuigiRèdi Francia, e Anna Tereialn-
tanta di Spagna • L'Annibale in Cappa , Tragedia di lieto fine : & hoia fla po-
nendo all'ordine altre opere di maggior ftudio>e dìù fruttuoTe al Mondo •
licoiò CraflbiDottore in Filofiofia > è neHe L^gi > nuomo famofo per la vaikti
dell*eruditionc,c per TOpere da lui compoftc; che fono. Tre Canzoni in maw-
ria di Staro • Elogia Patriciorum Venetorum « II Trofeo amorofo • Il fina*
lacro della Bellezza , e Elpidio Confòlato. Vita Andre» Mauroceni. Note
ad bnottium » & Contarenum de Repuhlica Veneta cum Libro finguburi de
forma eiufdcm Reipubltcr. Satira Menippea > Nefcimus quid vefter leius
?chat . Canzoniere di cuor pentito i Dio # ad imicatione de tette Salmi pc»
ttntia-
CATALOGO.
i tebti«lJ.Varìe Canzoni al Rd dlngtiikerratal Signor Franoefco Vkrobdc àlCi;
I nalier Tinelli . Hi poi ferino De Re Tefiamentaria Lib. 6. de Re Politict Vbà
i »4.L*:
d'Andrea Cootarini Doge contro i
o
Or£iito~GiuftiBÌ;u)0 P.Leggiadro Poeta» compofe L
P Tetro Emo Vefcouo di Crema P. compofe , e recitò in Piacenza , alla prefenzt
di molti Cardinali>e Prelati> ?n Elegante Gradone in Lode del Beato Andrea
Anellino Theatino •
Paolo Morofini P. Senatore Amplif&nuM di gran Dottrinai fcrifle THiftorìa Vt^
.oetai D^Ori^ne della CìttipTuio alTanno 1485.
Fieero Mtchiele P.Poeta f|>intoiOie vtuace»hi faìtto con feNce penna : La Prima t
e Seconda part^ delle Rime. L'Arte de gl'Anìanti. La Benda di Cupido JiFfeui*
to« Il Polifemo. Il Difpaccio di Venerei Epiftole Eroicfaej& Amoiofè. Le Pro-
fé • Con altre opere dapuUicarfi •
Pietro Maria Contarini P. Compofe : II Corfo di guerra. Vn Compendio di Re-^
publica .
Pietro Diedo P. preftantiffimo Senatore $ chiaro per molte Legationi foftenute
con la fua prudenKa» & intelligenza con Decoro della RepubGca fcrifle dottai
mente fopra l'Anima d' Ariftotele .
Pietro Angelo Zeno P. Famofo Oratore» di nobiliffimo fpirito hd ftampato al
prefcnte vna raccolta de Scrittori Nobili Patritij di Venetia > in vn Libro inti-
tolato : Memoria De Saittori Veneti Patriti jiEccle(iaftici>& Secolari» &c. Dal
cui fecondo mgegno^vlciranoo altre Opere di grand'Eruditione •
Pietro Fofcarini P. hd formato di (uà inuentione : L'Albore de Sommi Pontefici 9
con l'effigie al Natuiale «di efli » e fuoi Nomi» economi» e Patrie. Principiando
da Vrbano VL creato l'anno 1 378. (ino a Paolo V. del idi 8. Con tutti li no-
tni>cognomiiPatrie>TitoIi>e Morti»oItre d'effi Pontefici»delli Cardinali ancora.
Pietro Zancarolo P. di eleuato ingegno>tut datto fuori vn Idilio»indtolato:Il Tro-
feo d'Amore .
Pietro Angelo zaguri P. con rOpere da lui compofte»che fono : Vn Panegirico al
nome gtoriofo di Lazaro Mocenigo Caualiere» e Procurator di San Marco»0(-
pitan General da Man La Maflelina. Le Gelofie Politiche>& amorofe. GFauue-
nimenci d'OrindaJul datto faggio d* vna foprafina intelligenxa •
RAffaele Rina P. Frate Dominicano Gran Filofofo» Theoloa:>,& predicatore »
e poi Creato Vefcouo di Chio^gia» lafdò al Mondo^in tdUmonio della fua
Virtù: De Ente » 8c Hfcntia In pnmam « & fccundam Partem Diui Thomas in*
terprétatio.
g Simo-
V
IO PRIMO
S
SIfiiofie Negri Conce del Saao Palazzo Apo(tolico»& Cittadino ì^^cùeth^
hdl*haiinoitft4.<ompo(h>:ll(acceflbdc]]e Borarchetranqojllkte^dcdicatc
al Cardinale Alderamo Cibòyallliora Legato di Ferrara» con vn nlMto del-
la via del Padre Mario da VenetiaCappucioo nellVItimo libro do^foe Pre-
diche iDcBcDotnenice dopò le Pentecofte;&hora vafcrìuendo: La Valtel-
lina Anticaie Moderna» con ! i fuoi Huomini» e Famklie riguardeooli •
SteiEuioTagliapietraP. dell' Ordine de Predicatori > nkcompoftodàiafe Oia-
rioni a Tuoi Prelati •
Sebaftiano Qocrini P« fonnò m belliflinio Idilio>inticolato : La bella Pddunce •
V
Ventura CanaOi P. Dottor di I^j^*8c Póeta»comp(^e la GraoM I>oetki I
Vettore Contarìm 9, compofenella fMgioaentà . Le pdnucie Accadành
che.
Vicenzo PiOtni P* perfpiraa'ffifno AftcologQ« bfdd ?fl doccidiino tatauo d*A-
ftrolpgia.
fine del Primo dialogo .
Nrj.ikf
H-
II
SECONDO
CATALOGNO
DE 1 DOTTORI.
Che fono nel Clero di Venctia •
ANdret Cadenuzo Arciprete della Cathedraledi CafteUò > Dottore nella Sm^
era Theologia>huoino di gran bontidi viu .
AiuoiuoBortolcttiCappeUaiK>'inS..ProcdoI>ottorein VVI.hiiotno molto
Gentile>e di (lima .
Agoftino Berreri Prete in sXalIano Dòttorenerehumane>e Dia.'ne Leggi^appfi*
caro al Foro EccIe(iaftico).di natuta molta af&bi'e..
Antonio Zarabin Prete in S.Martuola Dottore in VJ* applicato al ForaEccleiia*
(liccbgiouane di molta alpettatione »
ilntonio Fadini Prete in s^x rouafo Dottore ia V J. che accompagpa il nome con
la Dottrina ^
Antonio Franchi Prete in S«Ai^eIo>Do:tore in V J«^giouane fludiofiflimavv
Antonio dal Brazzo Dottore in V.L prete in $.Giuliano»aUa cui virtùsVcoppia-
DO altrcdegne qualitadi ^
B
BArtolameo Giera Dottore ncir vna > e T Altra Legge» gran Canonica aT pre-
icnte Piouano in s»Bartolameo>e Vicario Generale di Gio:Francefco More^
(ini Patriarca di Venetiatfiog^cttochfariffimo perla Dottrinai r^joardcbo^
le>per altre f uè NobiliffinK Conditioni •
Beniarac Rota Dottore in V.Lal prefente Piouano di s^GiiiIianoie Canonico del*
la Kcg^ Cappella di S.Marco>rogtttto Aimatiflimo perii Tuo fapere applica-
to molti annifmo a} ForoEcelenattko» eckeleflepublicatnen€e»come Cano-
nìcaTheoIbgale» eh* egUeraalllioradelUCathedrale di Gattello i La Morale
fottaal Car&iale Federico Corparo Patriarca ài Venetia .. >
Bartolameo Ai^aran Dottore in S.Theologia» PiouanodxSrEafilio>huomoin»
teodcntiiSmo al quale vengono delegate molte Caufe «*
Bernardin FontanaiUottoremVJ. Diacono Titot^o ili S. Agoftino ^
Bartolameo Polieri Dottore in Filofofìa» DiaconoTitolataiivS*Pancalieone> fog-^
getto ftudioGifimo>e inteodentiffimo d'iDgnircienza •
BoDaucDOira Chiefaj Dottore in VA. prete dclltChiefa dell'Angelo Ra&elo ^
*
la SECONDO
D
Domenico Partenio» Dottore iaV.I. Diacono Tifato inS.MÉitiiio*cele6cr
fi^fefrore^ecpaapofitore ancondi Mdìca . ■
FRancerco lazaroni > Dottore in vtroque IiiretPiouano di SJ^ngelo > mila fìxx
gioaentiì>$'applicè al Foro EcclcfiaftKO . Fir Vicario Generale di Marco Zc-
00 Vefcouo di Torcetto • Come Canonico Theolo^Ic della Catedìrale di Ca-
ftellO) lefle publicamente la morale fotto i Gfoaanni Tiepolo Patriarca» e fotto
Federico Comaro Cardinale» e Patriarca dì Venetii» deU]uale fu anco Vicario
Generalcicome (à anco per qualche tempo del viuentc Patriarca Gio: Francc-
ko Morofini: Mi attrattole tormentato aalia Gota» refta obligato al Lecro» al-
la Camera»alla fes;gia. Dalle Ctariche^ttenutejc {oftenute da lui con ammira-
tione di ogn*vno>u può comprendere la fna virtù»8c il fuo valore .
Francefco Speranza , Dottare HiFilofofia • Secondo Prete Titolato in Santa Sóf-
fìa:Et al prefente Vicario Generale di Nfarc' Antonio Martinengo Vdcooo di
TorceUOfOmatiifimO'dj belle Lettere > e ftudiofiflkno de//' me , cI*sUtre I^ggi ;
che però i fuoi Giuditij fono molto ftimati •
Fiancefco GiulianiiDottore in V.LCanonìco della Reggia Cappella di S. Marcot
eMaeftro di Coro > e delleCerimonie di efla Sacra Reggia • Applicato al Foro
Ejcclefiaftico • Soggettodi profonda intelligenza > e facondo Oratocc > e per do
filmato vniuerfalmente da tutti •
Francefco Tomafucci Secondo Prete Titolato della Ntaddatena f Dottor in Sacni
Theologia>adoperato per Ja fua Dottrina>e integriti de coftumi da GkxFran-
cefcaMorofini Patriarca di VenetiaifpedalméteneUe Cófeifioni di Monacbe ^
Francefco Francefchidella ChteCa di S. Paolo> Dottoce in V.L che accompsgi» fl
grado del Dottorato con la fcienza .
Francefco Go/ettixJella Chi^fadtS* MariaFocmofa,Dottore iaS.T.& in V.1.^
^'NAfparo Lonigo Piouano di 9. Giouanni Decollato» Viearìo defla Chiefa Du^
VJ cale di S. MarcoiDottore d'Ambe le Leggi*» Auditore del pallido Patriarot
di AqoileiaGradenigo» e del viuenteanGoca Giouanni Delfino» & eletto gii
molto tempo dalla l^publica per Confiiltor diStato nelle materie £egaU.(^
fio fog^tto è cofi m>to per sK^ttpina» per valore» per prudenza»e per altre am-
mirabili fuecondìtiooi»che il parlarne d'auuantaggio» farebbe vnfcemar il ino
meì^to^.
Gio: Ba^tifta de Fabris > Dottóre in^* Theologia » Piouano di S, Luca» e Vicario
. di.Giò:£rancefco Morofini Patriarca di Venetiaper le Monache» eCanonko
della Cathedrale di Cafieliohuomo&mofo nelle Lettera» e di prodenaasc Va-
lore non. ordinario •
Gio:FraAcefco Montanari Dottore-in^V^ L efercitò per vi^ tempo il Foro Ecck^
~ fiaftico » che conofciuto H bìo valore da Gio: Francefco Motofin> Patriarca di
Venctia » fiipoi da eflb eletto Cancelliere Patriarcakfielia qual Carica^ etimo-
ftta fcmpre più la finca« delfuo ing^no >^ la peritia nelle fciensc • Fiì anca-
taccear
CATALDO O. fj
neretto Cappellano Curato di S.Scu^roidigQÌul» che vd del pari eoa quella
dePioHaiu\
GkHiaoni GioealU » Dottore in S.TheoIogìa» profeiTore dì Belle Le(tere>hi fem^
pie daetoaluffimi faggi dil>ottritta9emfoon€ddicoihiaìi. -
Cafpare Guzcacdi Scpottdo Prece Titolato in S. Banolamco i & Arciprete della
veneramiaCon ' «.--- • ^ r^ '^^^^^^.i^.^^r . ^
rende amabile ]
Giouanni Palazzi
publico di Legge in Venetia > roggecto»i>enche giouane » di gran dima» per cC-
ler diuemico perfetto Maeftro in etd di Difcepolo •
Gio:Battifta Broli Secondo prete Titolato in SrFofca Dottore in V. L huomo di
grah4ottrinafedi commeadabili cofhimi •
Gio: Battifta vradimare>Dottore in S. Theologta Cappellano in s. Protioloimof^
to riueiito per la Dottrinale per la foaniti de coftumi •
Gioiianni Gaiparini»della Cbiefa dis.Gio: Crifofiomo Dottore in Ambe te Leg-
gifinfigne Auuoeato Ecclefiaftico>e che accoppiate alle fcienxe migliori» le vir«
tii pili nobili fi è meritato tutti gl'applanfiie tutte le iodi dell'vniuerrale •
Giouanni Meri Dottore in V.L Diacono Titolato in S. Lio foggetto riróiofiffi*
mpyeftadiofo^
Gia?Bafrifta Larari di S^Maria Formota>Dottor in V, I, commendato per ritta'»
e per bell'Ingegno •
Gio.* Antonio Zampelli ^s^Pantateone» Dottore in V.Lmolto dedito al Audio .
Ciò: Battifta Bortoietti di Chiefa di S.GioKjrifoftomoi Dottore in Filofoiiaigio*
nane di età; mi di matura fcienza «
Giacoppo Gazina > Dottore in V. I. deMa Chiefa di S. Giouanni di Rialto » tutto
applicato al ftudio> & alla perfetrione della vita •
Giouanni Berlendts della Cluefa di s.Giacoppo dall' Orio Dottore in L V, Gio-
uane di gran ftudio^ che fi va incaminando al Foro Ecclefiaftico «
L
T Vigi ZaneiPiouabo di S^Marìa Nona. Dottore nell*yna>'e Faltra L^ce. Il pri-
JL/ mo Auuoeato del Foro Ecclefiaftico s e Fifcale di Gio: Francefco Morcfiiù
Patriarca di Venetia»huomo fegnalatiflimoie di chiaro grido •
M
MArchiò BampOfPiouano deUa Maddalena Dottore in V.L accerrimo d%n»
Tore del gtttfto.
Marc' Antonio Scolari Diacono Titolato in S. TemiUi Dottore in V. L di eteuat-»
to it^egno •
Maffio Maffiotti Titolato in S. Benedetto > Dottore in Filofofiase Lettorpubtìco
in Venetta»giouane di eti j mi di marauigliof a eniditione •
N
Nicolò Ferro»Piouanodf S.Giouantii di Rialto. Dottore in Sacra Theol^ia in
cui la Dottrma è accompagnata da vna cflemplariti di vita molto riguar-
denole.
g 3 Otta-
f4 SECONDO
OTtmio Compiti Diacono io S.Gìoiiaom di RiakotDortore mÌ.Tbeohgfi *
Se in V. Lfoggettò nel quale ccMiifpoDdoooi gcadidel DoctontOiCOQ k
Doctrìne>& emdidooi ;
SAntoAmigazzi Diacono Titolato in & PóloDoccorin V.Ldiperfpicace ki«
cellecot
Simone Donati Acolito in S. Bartolameo Dottore oeBe L^gi^ Aonocato Bcde-
*fiaftiasgiouaiìeimi di graocfafpettation^
Sebaftiaoo PagiaroiSuddiacooo in & Barnaba* Dottor in VX gioiimeaxfrieflb ;
in inaaierajche la TÌrtibc la Dottrina (opera rEti •
V
VAlentc GandoIfo»Cannonico di S. Marco. Dottore oclk Leg^Coggetto Let»
teratiffimo» che è in orando»e fcriuendo> otteooe fempre Fapplaofo di fiorì-
tiflimo Ingegno.
Oltre alli prolecti Dottorìt vi fono in eflb Qero altriPkpiiami 8c akriTitolati>n«
gu^^eix^ per DottrinaK:lK fé bene non hanno dìiefto U laurea d^^
toyli vengono però tributati gl'applaufi conc Dotti •
Fine del Stcondo Catalogo 2
TER-
TERZO
CATALOGO
DE 1 M
Che fono i n VenttU, Dottorati in Filorofis ; Ù Meidicitu.»
così quelli , che hanno ottenuto luogoiid Collegio ;
qui della Città , come quelli , che lonp fuori di , •
detto Collegio, quali tutti hanno Scolta .
per Decreto del Senato di poter
Medicare . \
j >
DeiCélUgU Adunque fono grinfrdfirini.
A ' D
AGoftin Martini Domenico Fabrk ^f^ificojC Cirugico •
Antonio Serntd
Antonio Bianco .r v-« À E • ^
Antonio Dics .
Antonio Laurcgto . Euftadùo Riidio •
Antonio Molinetto» Lettor di Padoua $
Fifico»e Cirugico p
Ar noldo BlancKenbach di Colonia A-
grippina. VT T7 Abbio Mazzdcni : ^
T^ . V ) r FlorioBemardo
^ . Franccfco Bertoldo
Hén^orAnCiMe • Francefco Bracchi .
■ -, Franccfco Ognibcn
^ RancèfooTeodoio
CArlo Hyarca Lettor PnWfco •*. Francefco Cima , che Panno lep.i
MedicmàiiiVcnÉthi v> Sindico de ScohBineH'Vmucrfititi
CecilioFoUCanalicr Protomedico del Padoaa.
MagiftratodeltoSanitJbFificojcCi^ Fraoccfc« ComoWo .
rugico.
Carlo Franzogia. ; q.
16
T E R 2 d
Marc'Antonio ^'^^tlitttf
Marcio.LeodK
^ricolò Alberico
Glrolatto Moratini
Girolamo Rota
Girolamo Barl^ato
Girolamo Frizimelega
Ciò: Antonio RiccoboniFificOstC Cuu-
gico.
Gio:Battifta Angarana
GJorFrancefco l^naldo^
G jo.'Francerco Griftxù
Gio:Iacopo Griffoni •.
Gioicppc Carminaci
Giofcppc Tono
GioTeppe Marcobnmi
Giofeppe Trioellino
Giulio Maluicino. Fifico^e Cinigko
Giulio Rina FUico> e Cinigjco »
L
LOrenso Squadroa
Lorenzo Braga
Liuio Centi
Lodouico Conti ciecco
Uiigi Bufti dalla Vedoua .
M
\# Arco AnfoifioiFifico^e Cirugico; Hbcrio Zuccate^
(^ucBijcbe non fooo deTCoU^
N
Nicolò Cadono I
Nicolò pocobcllo.
P
DAfqtlalino-GioiiaocDi
J; Paolo Brau»
KctroCaffi^FificoieCmigìco ;
Fiaro Caimo ..
Pietro Giudo
Pietro Maria Tofio,Fifico*c Gnigtc^;
Pietro Muifirella.
R
RAimondo Cùmfone , JLettot^ Pà^
mano in Padoua
RambaldoRio.
s
SEbaftiano Torrcfino
! Ste&no Cerchiarla
T
A
Ale^&odBoTriefte
Andrea Fafuol»
« Antonio Gahuux>>
A ntonio Mauritio
'^n&iifioBaidiflèia
B
'on^aenciita Fenati QUttlìe
Cirutgo^
c
ChHAofocoAUiertiai»
D
fxArìoVarottari
xJ Demetrio Ckalla
Domenico de Roffl.
Praocefca Madttìtto ;
G
^ Afpaio RiaoBardi
VJ4Gaudentk> Bmnacci^
GioréioComaro
Gioigio Scrollo
Cira^
e A T A
Girolamo Bodrone
Girolamo Colle
Gimlamo Molina
Girofamo IVIcìcffiori /'^
Gio: Francefco Camefodno
Gìor Battifta Cappi '
GJa*Battifta Manni
Gio:Batcifta Rampi
Gio: Domenico Ferro
Gio:Domenico Mare(i6
Gio:Domenico Tefio
Giouanni Perillo
Gio: Martino Mazzolenì
Oio:Morcfini
GioiPaok) Cappello
Giouanni Ricaus
Giofeppe Locatello
GiolioBramerìo.
H
Henrico Palladio •
I
TAcopo Cherubini
J> Iacopo Fabricio
Iacopo Lofchi
Iacopo Padoani
LOGO.
t?
M
MIchicI'Angelo Muflato
Michicl' Angelo Salaitione*
Michiel Bernardo Caualicr
Michicl Giouanni •
N
Nicolò sfacchioto
Nicolò Zaffio .
R
a
Occo Piacentino
s
Teffano CufToni •
'T'Roilo Lancetta ^
V
Snaldo Rofa •
V
Luca Vernerò.
fine del Tct2o Catalogo .
QVAR.
tS
i ir .J
Q V A R T O
CATALOGO
DE GLI AVVOCATI
Dd Forò di Vcnctta àdmeffi dal Magiftraeo de i
Conr^iiutori» U Efiecucori delle Leggi .
A
ANdrcaRcffa
Andrea Garzoni..
Andrea Varotti
Andrea Vendranwi
Andfca Redetci
Andrea q. Andrea di Cipro
Andrea Erizza
Andrea Bortolazzi
Antonio Liarca
Antonio Fideli
Antonio Follo-
Antonio Gominzuol
Antonio Maria Marche^
Angelo Bianchi
ABgeb Aureli
Angelo Nane
Angelo Crucis
Angelo Bon
Angelo Calzauara
Agoftin Manolefla
Agoftin Zoi>.
AÌeilandro Marchefi
AlefTandro Artico
Alefiàndro Tbiene
AleffioThiera
Ambrofo Sellata
R
l>Emardo GaUiaJ
1>I
Bernardin Calcane!^
Bernardin Roueta
Bernardin Btufeti
Bartolameo Facbioellr
Bartelamco Boi^/aJeoi
Barro latneoZoia
Bartolameo Toaldo •
c
CArlo Delai Canalier
Carlo Benzon
Carlo Imperiali
Carlo Eugenica
Carlo MazarolU
CarlojN^ri
Carlo Ronio
Camillo Barbaram
Chriftofbro Priulf
Cefare Siluani
CoftantinXenachi.
I^Pmenieo Giordan
JL/ Domenico Moretti
Domenica Girolda
Domenico Campioni
Domenico Landò
DooàTofeti.
Bemai:doBemardì9>
e A T
19
Ecidio paoMaiai
Emilio GhìtanUm.
F Elice Grandi
FrancefcoSantotinì
Francerco Catmo
Franccfco Vincenti
FraocefcoZoncha
FrancefcoContariaJ
Francefco Guazzo
Franccfco Benedetti
Francefco Butironi
FranceftnZoia
Francefco Azzo
Francefco Roca
Francefco Ceroni
Francefco Manzoni
Francefco Calcancis '
Francefco Moretti
Francefco Giordaa
Francefco Ciceri .
G
GAfparoPiazzoni
Giouanni Bianco
Giouamiì Benedetti
Giouanoi Scarpa
Giouanni Campi
Giouanni Guidotto
Giouanni Nicolofi
Giouanni Nanti
Giouanni Negri
Giouanni Molinctto
Giouanni Vincenti . ' ,
Giouanni Vicco
Gio: Antonir Scarpa
Gio: Andrea Ltcini
Gio: Andrea Meandi
GioiAntonio Pcfenti
Gìo-Battifta Cefana
Gio:Batti[la RolH
Gio^BattiUa Gcntilini
Cio: BattJfta Policrcto
G:o:BattiU»OgmScQ
GÌo:Francefco ^^tce Ilo
G)o.-Francefco Lio
Gio-'Francefco Cappello
Gto.-GiroIarao Vincenti
Gio:MarÌ3 BertoIU
Gio:Marìa M^ia
Gio: Paolo Naue
Gio:Mattio <la Cand
Giorgio Chrìftomolo
Giorgio Mandrìcardi
Gì<H^Cochino
GiulìanMinoffi
Giofeppe TirondeUo
GiofeppeGhedini
Giofeppe Brutti.
Giofeppe Grauife
Giofeppe Carminati
Giofeppe Co0ali
Girolamo Mazaroli
Girolamo Pauluci
Gregorio Lauezari.
H
HeoricoConier
I
TAcopoIacomettì
J. Iacopo Calichii^Ii
Iacopo Moro
Iacopo Naue
Iacopo Gregoris
Iacopo Angeli. ~
JL
lucaLucadeUo.
20
M
MAriQ diir Atig;ck>
MarmQaenni
Mario Suliaum
Manco Fauftioi
Marco Grandi
Marc*AQtook> Donini
Marc'Antoiiio Lanzcttà
Marc'Aatooio Gomiani
Martin Imberci
MatcìoMaraiiooi*
N
Nicolò Eugenico
NicolòTebakli
Nicolò Minatto
NkolòSoliman
Nicolò Beltrame .
P
PAfqual Reggia
Pafqual Balarin
Paulo Cremona
Paulo Cataneo
Paolo Santonini
Pellegrìn Carara
Pietro Gradcnigo
Pietro Campa^
Pietro Imbem
Pietro Venzato
Pietro Paoto Bertarelli
Q V A
RTD
Pietro Paolo Scarpa
Pietro Maria Guemzzi
Pktro Antonio HordaoOt
T% AimondoVidalIi
JV Rocco Gomiani
Rocco Sanfermo •
s
SAluftio Valle
Sebaftfan SteSmi
Sebaftian Venier
Scbaftian Bomigoa
SimoQAUeandri.
^I^dio beccata
XTomzfoAzzo
Tomafo Fugazoni
Tomafo Mutalo
Tomafo MadioG •
V
Agente Vagenti
vr ^
y Valerio Brandol ife
Vettor Sandi
Vicenzo Cataneo
Vicenzo Morfelti
Vicenzo Friuli
Vicenzo Coruioni •
Fine del Quarto Catalogò 1
QVlN-
Q^ V I N T O
21
CATALOGO
DE GU PITTORI DI NOME,
Che al prefcnte viuooo in Veneda.
A Nconio Zaochi da E(le> che con gran ftudio fi va a vicinando al primo pofto.
X\ Antonio Trina da Reggio .
Antonio Cechini Veneciano» valorofo in particolare nelle Figure>c ne Paefi .
Antonio Stali Genouefe Eccellente Pittore > eche molto vale nel formar le cofo
materia&e ne ritratti .
Abram Ramondon Francefe» difegna molto bene col Lapis in carta>& dipigne •
Antonio Lech dipinge Tapeti» e fiori .
Antonio Sacci ia eiquifitamente di fiorì» e pefci •
B
BAftian Bombello da Vdine $ mentre egli (Indiana > fece copie belJiflime di
Paolo Veronefe.
Baftian Mazzoni Fiorentino •
C
CArlo Lotto di Baderà» Pittore>e gran Nfintatore>che ha fatto a Ciò : Battifta
Comaro Pifcopia Procdi S. Marco cofe di merauiglia •
D
DArio Varotari Venetiano figliolo del gii Aleflandro > e grande imitator del
Padre .
Domenico Mafoli Miilinefe> forma Figure»Paefi>e Animali» molto bene .
Domenico Bruni Brefdano>infigne di profpetiua>come fi vede oelli Palchi» e fof*
fitti delle Chiefc di S. Luca» e di s. Martino» lauorati da lui •
E .
D.'n^ Rmano Seraifi Padouano » fiì difcep^lo » & è imitatore del gii Bernardo
XL Strozzi Prete Genouefe : Ma hora» che fi è fatto Rel^iofo» non dipigne »
nome cofe fpirituali •
F
FRancefcoRofa Genouefe.
Fauftino Moretti Brefciano ha dipinto di Profpetiua il foffitto de'Mcttdicati •
Francefco Mantouano» fa molto oene de fiorì» e frutu .
Fili ppo Lemp Tedcfco»nel rapprcfentar Batts^ i fingotore •
Gio-
<
zz Q V I N T O
G
CTofeppe Enzo Tcdefco Caoatier ..
GiocRattifta l^ogeti Genouefe'..
Giorq>pc Calimbci^dHlifccadenza Tédefca> ma egli nato ìa Vcaeda» e Bagi^
lare nel rapprclcntar Battaglie Tcrrqdri «.
Giofeppe Diamantino Caualiere ..
Girolama Fctabofco. Venedana Pictor ClaflicoVe noto pertanto mirabili Opere
fatte da lui. *
Gio;fìattifta Zampezzoi raro sei copiar dal Baflano .
Gio:Battifta Gaaarotti da Bimini dipinge efqui&amenre fiori «
Qido Cagniazo dì Romagna Pittor > che ocàipa il pdmo luogo hd coloctta > bcft
cKeorafìritrouialfeniitiodellmperatorcricoflorce perfunza <]ae({a indita
Otti ; qui doueria la mia penna ftenderfii propalare il iralorc di qoe/to Vir-
tuo(b>ma fi come tratta ruccintamcttf e degl*altrUegpirò llfteffoftile ba/H foto
che è generalmenrc proclamato per il primo penella de noftq tempi .
IAcopo Ma&i Venetiano lettor > e Mofico della Reggia Czppeltn di 5. Marcai,
rìelce Eccellentemente nelle Foitune di Mare •
Iacopo Fichtor 01anderei.e mirabile nel formar AnimalivoIatSi •.
M
MArco S. Martin Napolitano .
Monsd Guflìn Franccfe, Vale particolarmente oc' Paefi",.
MatrìoPonzone Pittoc Vecchi«,e CUflìco .
Marco Bofchini,Pittorc>Intagliat0re4Acqua forte,&i Bollino, & Sctitwe v Dì
fuepittumneftwMxfparfepcrlaCituLncUeChiefccin Cafepriuate .Di iwa.
elio fi vede il Regno di Candia . L'Arcipelago . U Dalflaatia,8r Albana bà»
fo^uW Tempio mirante della Madonna dtlia Salute in due fogli realitcoo itot
Opccc efiaròate<d*ftaaiparfi. A péna potflcofitmaBauigBofe»e die «pan-
nano rocchio. Ho veduto io il ritratto del Morone Pittor famofo>fàtt»a pov^
da effo Bofchim in tanca pcrfettÌQoe.che eU fteffi;Pittori,e intagliatori to Oina-
toooinfagliato,fhi àacquftfOKccrchi a^feUino . Diminiatura ancora tonenu
eccelleofemcnte^. Hauendo pur io'ancora. vedute, e Mtitricofe,e Coroifriònidi
Tua manOvE poi cosi pratico^ intendente della Pittura,e di conofcetle manie-
ce de pittorMhc e Prencipi,& altri PeETona^i di ftima £iiiao Capo con eflò>s2
feraccrefectltlocGalane,$è«ncoperlbrnjamc^
lonaggLd'Europa .
Nicolò Aliegrida.Salà,PittorcViIorofà.
Libeci PadónaoaCinalierjC CSce PAlatino.Pittor CUiSico nomioatifint
Pkc»
CATALOGO. ij
Pietro Richi Luchefe Pittor molto riffohito nd fuo efqaiftto dipiogctt •
Pietro Negri Venetiano» gióuene » che fi rende r^uardeuok tra Pittori de noftr i
tempi per TM eTqniffU maniera dì cdorito 9 e per la nòbilti 9 e faghezat nella
compofitione de tuoi quadri •
Pietro Vecdiia VenetiaoD Pi ttor laicale > che bi rincombenza dc^
Mof aichi di S . Marco •
Pietro Bdiotto Brefciano Pittor diligente» che <t*nia fol Tefta di (Uà mano il
prezzo è di dnquanta Doppie •
Pietro Antonio Torigli Bolognefeidipingei ptorpettiua > come fi vede nel foffit-
to di StGiofeppe »Ìtuorato da lui •
S
Steffano PAnlozzi Venetiano molto pratico del dipingere •
KoofoloifiaaeftalndiuCittddi Venedavìfono li ropmominati Pittori: ma
i Llnfrafcrìtte Pittrici icoali non ciedono 9 ne maneggi de pennelli»
ancora Llnfrafcrìtte Pittrici iqoali non ciedono» ne maneggi de penne)
adeffi Pittori. Et fono
Chiin Varottarj»forpifadelgiiAleffiuidroyaioa^ ncldi*
pinete*
Catterina Tttflbocta •
Paulina Grandi.
LodaScaUgera* >
Ck>riiida C^onTom di Pierre VecchiM figlia
Angelica forella della detta • Se
Li^redadelledette fiì moglk diDaniel Vendichi
Fbmfnia Trina»
B^maf^diCiofeppe Enao»
Mj^na,» y SorelkHehree .14 prima copia benctecofedclBckwo.
line del Quinto Catalogo^'
SBSTO
»4
SESTO
CATALOGO
DELLI SCVLTORI
Che al prefcnte H rìtrouano^ & operano in Venetia.
BErnardo Falcon da Lufjano Caiulicr > che ha fatto il S. Teodoro j & li quattro
Angclbpofti fopra la Scuola di detto Santo .
Clemente Moli Bologncfe Statuario del Rè di PoIoniajS: che ha fatto molte
Opere in qucfta Città .
aaudio Perreaiì Parigino, che hi (colpito li Pardi,& sdtre figure nel DepoGtoi^.
Monfignor d»Argenfon, gii Ambifciator per la Coronadi Fnnciz al/a Repih
blica .
Franccfco Cannoli da Saraualei che fri tant'altre fue opere fette in quefta Cittii
hi formato anco il S, Paolo > e li quattro Angeli^ podi fopraV Altare Macgiore
di SS.Giouàpni,e Paolo .
Giiifìo Fir.mcgo; del quale fono due Angeli podi all'Altare del B.G aerano Thicm
Giufto Antonio Carra Brefciano •
Melchior Tcdefco di Saflbnia . .
Melchior Bortoli Tcdefco .
Quelli tre vltimi fono anch' effi celebri Scultori , fc bene non pongo douc fiaoo
delle fue Opere •
Fine del Scflio Catalogo.
T A V O L
DI TVTTE LE MATERIE,
Che fi contengono nell' O pera
prcfente .
^Bbau loacbimh quafidofefie
' in renetìat dme alfùàjie » e
inuentwni dotte da lui nel
laucro di Mofaico in San
^^^^^ Marco caf.pS
abbate Benedetti fua Cappella $ & ema-
menti . 347
jlbbmdant^ nella Città di Venetia^qua^
Uye quanta. ^6j
^ccerao del Trencipe Fittmo con Frath
e efife SpagnoliiColmexf di chit e come .
66i.
accordo feguito in Sufa»e quale^chiamato
la pace ai Snfa . 6$%
UccoglienTif pedoni ^ fatti dal Senato al
Afefiagicr Tnrcot madato da Mebemet
alla Rtpubiicate quando . 619
^ccontat fuccefio nelT Imperio Ottomano.
633.
^cmet Signor de Turchi j e fuo dono t^vn
ancora fatto à Giujf Antonio Belegno,
quand09€ perqual caufa . tf 40
4cquaie fMcrefcimento notabile in Fene-
tia . 5(J5
^céjne in FenetiaÀ cbefegno crefciute $ e
danni apportati . 6z %
acque come crefciute in Fenetia quando y
€ dami inferiti . 75tf
^cri Città, quado,e da chi prefa^e diftrut^
ta je queUo fa portato a Venetia da
effa. Jip
jicriiC purifdittione in effa de Feneti^e
quando. 55^
MC^uifii di SaUmicchi% di Sentori , di DoUi^
gnùtcquando. 576
acquijh della Città di Coflantinopoii fitto
da FenetiìC quando. %6o
^damo $ & Eua $ pojti alt incontro della
Scala de Giganti Ja chi fcoipiti . 320
adomamentiipttture,& altre cofe memo-
r abili pofte nella Chiefa rinouata di
Santi ^p^oli. 14P
jtdriatici^e guerra loro co*Feneti, efom-
mUpone di effi . 5$^
aggiunta allepanue del Tala^ Ducale,
quando fattaffua defcrittioneforchitte-^
turatditnenfionÌ9abbellimentÌ9 pitture 9
&infcrittioni. ^61
agginftamento tri il TontefUe Tado F. e
ut Republica . 6^9
^goftin BarbarigOffua lode^jtfua morte .
a 17.
.Agpflin^ Faliero Cardinale Fefcouo di
Tadoua fuo ritratto % e fuo Elogio .
231.
jlgofiin Faliero Fefcouo diFerona crea*
to Cardinale^ quando . 6% i
^gpfiin Jiani mandato in Sama dalla
Republicate perche . 6% 3
^goJìinBarbarigo^fua morte. 6ii
•AgofiinMicbieU Capitan di Golfo 9 per
ordine del Senato fi portò confei Galee
a Triefle^ d che fare . (J39
a ^go^
T A V
^gofiiB Fidalo ElemCmCelUer Crnm-
de^equmio^ 7^9
aiuto doM dall^ RepMklf£A\4 Fior%n(M .
575-
aimi^dimmdathldDucadi SamU alle
JR^HbUca,e perche . ^45
àiktue foccorft giunti, cofi nel Campo A«-
ftriaco 9 come anco nel Campo Feneto •
647.
aiuti dòtti dalla Kepublica al Duca di
Mautoua%qudiie perche . 66$
AlbanefheDalmatini 9 comete perche ar^
rabbiati^e ftragge fatta da loro de ne-
mici . 684
Atbanefi 9 e loro defiderio di ritornar alC-
obbedienza della Republica9 concerta^
no laforprefa di Scutari 9 ma /coperto
il trattatotquello ne feguì . 714
Albero dell* hfcenden:^ della Madonna >
come ben lauorato^e doue pojio . 99
Albano Armario fua coftanz,a > e religio-
ne. 358
Alberto Badoer Caualier doue fepoUo 9 e
fua memoria * 54
Alberto Magjnojefuo racconto. 98
Alberto Go:^9 efuo altare in san Moisè .
112.
Alberto de Brulé Fiamengo 9 intagliò di
bajjo 9 e tutto rileuo il coro di san Gior^
Jio. 22 j
erto Badoer Caualier^ fua morte .
6i$.
Alberto di Valftain, doue 9 ^ come vccifo •
668.
Aderto Imperiare > e fua venuta a Fé-
netiaye quando . 5 74
Aldo Manuceio primo illuftrator delle
fUmpé^. 578
Aie ff andrò III. Tonte fice doue alberga] e.
121.
AìepandroIII. Tapa quando yeniffe d
Venetia . 5 59
Alefjandro Boròmeoy fua opera 9 doue fé-
polt09 efue memorie . 212
Aleffandro Verea , fua Cappella > altare 9
pitturai& altri ornamenti . 2 44
Aleffandro Vittoriane fueopere.iio.i2i.
o L kl
ft4^fifo.264,|to* • '-: --^
Akffihdro Bac^mk^G^emmare 9 e fi»
yihre. ,. ^, ,_ 690
Aleffandro Suriano,e fua morte . 7» j
Aleffandro 2an€r efuo ydore* -74^
aliegre^ fatte in reneiia feria ritto-
ria ottenuta de Turchi 9 dd Capitan
Generale Marcello. 737
alcune Fam'^lie de Cittadini lodate per
benemeriti. . g^
AbnoròTiepolo creato Troueditor Gene-
rate nel Adriatico 9 e DaUmatia per te*
ma del TurcotC quando. 625
Alfonfoll.da lEfkDuca di Ferrara fna
morte fenx.x prole 9 e ciò fuccedeffe .
630.
Alfonfo Antonini conduce ie^ei^ idU
KepyhlicanHModoMefè. ^ iìr^
Alfonfo Quarto fuceedeitet Ducato iiM>
denai UT nel Generalato di Francia per
la moru del Duca Erancefco fùo padre
750.
ambafciatorideTrencipiioue aUoggkf
fero quando veniuano d Venetia. (jt
Amifia 9 MontonaiC Capodifiria 9 fUépko
acquiflate da Veneti . f 64
altare di Francefco More fini Tr9Cȏim
di s. Marco 9fuoi ornamenti 9 fua palla
da chi dipinta 9 fuo ritratt09e ài fua 90-
glie 9 e loro Elogif . 11
altare della Cappella maggiore di Ca/U^
lo fatto fare dalpublico 9fitadefcrictv>^
Me 9& ornamenti . 12
altari nella Chief annona di cafMlo 9 da
chi erettÌ9e loro ornamenti \ 13
Altare di cafa Cucina . 54
aitar maggiore di santi Gto: e Taohfui
Arcbitettura9 e fuoi omamemi . 67
altare pofio entro al Sepolcro deUa Cb^i
di queflo nome 9 fua defcrittime % orna-
menti & infcrittioni • 77
aitar maggiore in s. hofenzj^ > fua axé^
tettura^atue9& altri ricchi omamoh
ti. ' «0
altare della Famiglia meda fua Tmdti
e da ehi dipinta . 85
altare della fam^a CappMo comtaf^
1> A' V
taH MichielTietra . 87
akMTcdé BanoUmto^Bcrgmtio am la p^l*
Udì ^le Sandro Tiarini »& fae inferita
tioni . 87
ak^c (// Giot Domenico BìMa^am U pd^
la dilacopo Vdmate fue memorie •
.88.
4kare di Cafa Tafca con la Tauola di
Snertin da CetàoiCfMe memorie • 8&
akariytpktHre^heJono mUa Chi^a della
Madonna del Viknto • 91
dta^diBron^$eon f^mre di brmzù di
tntió^iondodachi [colpite. Colonne di
Bro9à» xon tlnftffte delta Famig^a
Zemu 96
jtltare ai s. Gionanm Enangelifia in san
Marco a chi confegnato^ i oq
altare dis. Taotoin s. Marco > iptaniofa-
bricato 9 e optando rifano di marmo con
la fua Statna/S* infcrittme. 1 00
aitar Grande della Cbiefadis.Marcoido'
uefituato • . ifr;.
altare di Lodonico Spinelli > e fua inferita
tione^ III
altare del Sagrawunto ins^Moisi^efue
betk^. XIX
aliare di ^ngeh%e Domenico Contarini^ e
fnadefcrittiùnc^ 118
altari. nella Cbiefa di x* Fantino % qudì% e
. loro ornamenti » 115^
altare di s^ Temafo in i. Salnatore da chi
^ cònfacrato^ ist
aUaretjt fepolcro di 5» Tbeodoro in r. Sal^
nature^ 12%
aitare della Famiglia Dotfina in $• SoIm'^
tore%e fnadefcrittàme . iK
dtare di $• Antonio in s^iduatore % efna
deferinione^ 123
altari^ fitturcicbejpno ins^BMolameo ^
altari nella Cbiefa di s^ Stefano % e hro^
éefcrinione^ iji
attore ^UtEfpettation del parto della F.
ins^Lmciadacbieretto^ 141
aliare areitùda GionanniTiepoio Tatti-
arcala dme. i6p
Ubiari ppiiture > & altri omarpenii fatti
di nuoHO in Chièfa di Santa Cattermd .
diari in cbiefa di San Luigi Belliffimi ,
175-
altare di S. Antonio da Tadoua a i (rari
' già principiato . 1 94
abaredicafa Comara^done 9 e fuòi orna-'
menti • 209
dtare di Fieen^ Morefini Caualier Vro^
cnrator ci fignrediuerfe formate ddle
maccbie dcmàrmiffuafiatua 9 & Ehr,
gio^ 224
aliare di s. Stefano in S.Giorgio Maggio*
redoueèilfuocorpOfConfue inferii tio^
ni : ibi.
akar maggiore di s^Tlicold del Lito sfua,
forma%marmi ^dT ornamenti ; 23 j
attor ifC pitture nella Cbiefa del Redento*
reifUaU.. 2$6
altari Moderni eretti nella Cbiefa de
Carmini con loro ornamenti > e quali «
altari rinonati^e pitture moderne in Santa
' Manale quakm 269
aliare di u Antonio da Tadoua in cbiefa
delia Madona della Salute terminato
con la Tancia di mano del Caualier Li-
beri, iga
^mbaf datori di Jlprimbergaf mandati
• à Venetia , quando ,& d cbe fare .
^mbafciator de Tiarétaniyquandoi doue,
& aperfuapone^dichip baitc^ff^..
' ^Ambitione non conofduta dal Doge Trir
uifano^ 601
^mbafciarieóo. in Venetia in m tempo
medefimo% e perche .> ^oj
^mbafciator del Ar di Mofcouia^ mandai,
to dj^enetiaf e quando •. (J20
jtmbafciatori Giappone fh quando furono
in VenetiOiCome acerbi dal publico^e
Ttocef^e folenne fatta à Ipro iflanxji»
qude,ecome^ in
^mbaf datori mandati dalla Republicaa
congrdtdarfi con ilT^tefice Sifto f^.
ecbifitronom . , J^i
a % .Ani^
T A V
jtmbafciatéri mSdati d Homa dalla Itr-
puhUca alJHmttfice Clemente FUI:,
éiualife per (fual caufa. 6i^
^mbafciatmfpediti dal Senati ad Hen*
ticoIP^.KiaiPranciafqkamtOfequa*
U. &r6
jlmbafriatcr Turca mauJtaio à Fenetìa
da Meììemet à dar parte d Senaf defr
tafuafuceeffkme atfuetìtlmf. quando >
f ihmUtà dett\Amkafc$atùre . 6^9
^tmvafciatoridelBi di Francia ricetmti
dal Tapa $ & egli affolto folennemetUe
dalle Cei^e» e ricettato i99^ grembo dà
Santa Chtefa» e dichiarato legitimo Rè
di FranciatC quando . 6^0
AMtbptfciatori'mandiiti èFtrrwta » a ral-^
Itgrarficond Tonte fice Clemente Ot-
tanoMondOfe cbifoffero • 6^ b
jlmbafiiatori mandati daUa HcpJn^Spa.
gnatauoliiiinandOiefarche • ib^
^mbajciatori-mandati in Francia ad Hi.
fico Quarto i:quandOieper qual càuta .
ibid.
Umbafciatori mandata dalla Bfipublica
in ImjbHurrafqualiie perche. 6i>
Ambajciator del Ri di Terfia* mandato i
Taari , quandoye perche . E quello era
fcritto al di fuori in carr atteri d'Oro
neUe Leuere da luifrefentate in public
co. éì%
^4mbafciatori mandati à Roma daOa Re-
pubBca^ualiy^uandOfe perche . 6z^
^mbafc.jpeditt in Francia dalla Repuil.
quando^uali»e perche . 640
ytmb.inuiaii dal Senato dcoi^atularfi
con Mattias Imù.e quali . ih.
^mb. numdati dalla Repi a congraluUlrfi
con Ferdinando IlJmp.e quali . 65 %
^mbafc. inuiati 4 Roma^quali^e per qual
caufa. 653
^mbafc. fpediti in Spiana i- rallegrare
con il nuouoRjtìC quali. ih.
^Ambafc. al nuouo Tonteficef^ano Ot-
iauoauali. 655
^mbi delta Rff.in Inghilterra ^i^^
per qual caufa. 6$6
JknbafcMotiiaiìJal Duca di T^ffters alt
O L A;
Imp.fue fomm^fimiipie^ffferteéS' éS^
ti di humHiatìaui r come accettate 9 e
trattati^ il mttofemi^ frutto. 6yj
^mb. fpediti dalla Rep. at incontrar Fri*
cefco^Eri^ cteato Doga di Fenetia.,
666^
Amb. mandati dal Senatù alPlmp. qfuU »
e per qual caufa ^ 66^
Amb.aCofiantinopolÌ9t^taff. éji
^Amb.fpeéti èRomaalnuouo T^Mepc^
hmocX. e quali . 68y
AuUh inuiati Àlffimarquali 9 ifuamb^c
perche. 751
hmlKMofcouitmauiktiJUtfm tfi^af^t-
netia come incontrati > accolti » e dbuc
alloggkUipar nameptMico , 747
MUo.EjtraoramartftuutatPaaì Senato «r
ImpMtLfuo arriuo à Trie/lt^muàH bro»
corte^ioyecomparfapomùo/a. 755
Amb. yeuetHComcaccoltiiaBflmper. a
Triefie.^ 75^
Amb. detti per In^ìiitnayqfuii^ quando
partuonotC loro rttomo . ur^
Kmb. M^couitiìquando'penutiiuf^euc-
tia$came incontrati 9 fpejiui>&' atteg-
giati per nome publico. 757
Afy BeckiieroTirmko de Clni/lùmi$ 0
fbecialmente de Feneti^ comt e ^um-
dopnfotedoueWMuiatopri^ene.jùTw
7op.
AtemmùÀopò amquiflatarSrantouaipaf^
fanoinTtemonte^^yachefine. 66%
AmUfde eaptfa^Urduefcouù di T^apoU^
e Huntio Apoftolico in Fenetia^ fua
memma$e Jme pofUt. 230
/mt^nanonelContadodiTicin^dadriiC
quandoprejo.. - 6^
ÌSttgipOTto della CMefa di t. Marco $ e fua
dejcrittione.. 94
Anno Santo $ e Giubileo piélicatoiaVr-
bano 08kuó,e quandi / 655
UnticoUeggiOiCfuoìomamenti.. j%^
AnticoUeggio /fuoiomamentipittutcìia
chi fattoi loro figfùfiùato . }4|
hmpolacol yerofaugue H Cbrifkh doitf
conferui,diaoucrenut09€quatdofi^
T^: A! V
'^tUm Ht Ttmfù dalDo^è tùme fin^
'tenda. " 479
Mmi4rath,affimto aWlm feria onwnanory
• quando. 6$^
Va altacqHift0 dkBakilmia} e con che e/.
feì'cito^ f69
Sua mortCfe quando fegmpc. 6ji
Andrea Cappello ralorojo hnomo^generà
^ del Doge Barbarico . 586
^ndréaàadòtr K. (lotte morfei fne lodh e
fisa memoria . 54
^/indrea Orini Dùgedoue fepoUoyfuo Dc-
. pofnofefuo Elogio . 5 5
jimreaJe FranccfcbiCancetliergrander
^ dotte fepoUosefua memoria. 6^
Andrea Erii^ Trac; di s. Marco^fito fé-
* pokrOi&> iujcrittione . ib.
.Anètea Stomado Trac, di s. Marco » ftta
s cappellate chi vi dipinfe in efia. 6$
Andrea D(tndolo Dòge dmte fehoUoyfuo £«
logiùy e da chi confultato pfite vini % e
. ifualitadi . 97
Andrea Comaro Generale in Candiate
foccorfo mandato da lui in Canea. 69$
Andrea LoredanOidoue fepolto^ef uà me-
moria. 239
tAndrea TaUadio ^rchitcttoyfue opere % e
quali. 258. 2^7*220
oindrea Scl^auone» efitapittttra. %6i
Andrea Varuta^fuo DepoJitOi ritrai to%&
Elogio . 273
Andrea Comaro Cardinale, dime fepolto .
ìli.
Andrea Delfino Troc. dis. Marco fuo no-
bile fepolcroyc fua infcrittione . 1 2 j
Andrea Cjontarini DogeAotte fepolto. Ì29
Andrea Cornato > quando 9 doue > e come
mortotdoue fepoUo^e fuo Elogio . 151
Jtndrea yendramino Doge» doue fepolto ,
efuoricco Depofito. 160
lAnirea da Legge Troc. di san Maìxofuo
DepofttOit fuo Eiùgio. ITI
.Andrea Taruta Generale in terra fer-
ma> come incontrajje per ordine Tttbli"
co l'Imperatrice Leonora nelpafiarper
tostato. 653
Antonio CmtarimTatriarcadif^enetia
tc^
0/ L^ A7
. efuaopera. 4^
UnUmio Diedo Vroc.^sMarco% doue fé*
poUoitiua memoria . . 27
Antonio Grimani Doge, douefepoltOf e da ,
chi lodato* 32
Antonio Landò Troc. di s. Marco yfuo ri^
. tfattOi& fuo Elogio. 1%
Antonio Grimani Vatriarca di ^uilg$a »
e fuo aitate. . 40.
Antonio yeniero Doge > dotte fepolto > fuo
fepolcro^ fuo Elogio . 58
Antonio Loredano defenfordella Città di
* Scutari^e quando. %9l
Antonio Gradendo Conte d^^irbe doue
ripofi con .Alifjajua conforte . tf 4
.Antonio Comarog doue fepolto > efiia me^
moria.. 129
.Antonio de Fefcoui 3 efua opefa in Santa
. M aria Zebenigo . 123
Antonio Mille donne > dona fepolto , fua
cappelUiAltareiepittureiefuavitada
chi defcritta. 247,
^Antonio Bregno .architetto , e Trotoma^
firo del Vala7fJ>ìeJua opera . 3 20
Antonio ^lienfCi e jue pitture. 106
Antonio Coffani Dottore 9 e doue fepolto :
154.
limonio Gatto, fuo fepolcro fuo ritratto %
e fua memoria. 181
^nt. Donato, fue lodit e doue fepolto .216
Antonio Soriano Vatriarca di P^enetia , e
fua infcrittione. 218
Antonio Vinciguerrajfue attìonitefue Uh-
diydoue fepouo,efua memoria . 219
Antonello da Meffina,efua opera . i %6.
207.
jlnt. Barbaro fatto Generalce doue. 64J
Mandato in frioli con che titolo. 650
Antonio Tifani per ordine Tublico ricette
lafpofa di Ferdinando Rè d^Fngheria %
doue,come,e doue condotta . 66'i
plutonio Grimani,e danni da lui fatti alla
Zocca. 68$
Antonio Doriafattoprigione da Feneti i e
doue • 686
Antonio Landò Generale in Terra ferma
in luogo di chi. 643
A 3 An-
T A^ V
Jbttomù Giorgio Rettor di Togo wi^etra,
4it$o. 643
jtnt.TrikifanOidcut^ come morto. 6^
/Mom7(fiHagjicroVrou^itlUC4mM%e
. jkoi ordini perdifèfa di quetìa Pm^4 $
0 quali .'' • 691
jintonio BoldAiCfua morie dc$te feguita ,
704.
Jintonio Trioli K. e TrocX^reaSo Genera-
le in Terraferma > quando^ e in che oc-
catione. 641
Eletto Troned. Generale delt Urmi in
Campo nel Frioli. 6^6
Ant.Grimarii fatto Generai à palma. 64&
Antonio Bei nardo foccorre Filippo Boldài
coméftfuandOie in qual Imogo^ 703
i Eletto General in Dalmatia 0 7jp
Apparati de T^urchi per andar ali* attacco
m SpalatrotC qnali . 714
Appticatione dei Capitan Generale Laba-
ro Mocenigpfpericolofa^ quale • 744
^jtngelo Corraro ^. Troneditor delle Mi-
mie della Repjiel Modonefe» 675
^4noelo TarticipatiOf quando^dottCtOper"
eoe creato Doge . 5^&
Angelo Contadini Canalier > e Trocurator
ais.MarcotdonefepoltOffiio ritrattOi&
Elogio. ijj
jtngelo Badoaro > fuofepotcro > ofna me-
moria, igrf
angela Maria TafqnaUgOtfondaHrice del
Monaflero di Chiesa Maria» 21%
.Andatedel T^encipe ^ con che ordine^ e
pompa • 491
^Andata a S. Maria Pormofa 9 quando » e
perche. 49J
ùétdataa $.Zaccaria$ quqndo. ^^
^Andata a s.Geminianotquando^ perche.
496. ^
.Andata alUdoi Caflellip e per qual canfa.
andata a $. tritOf quando f^ e fan cagione »
502.
^Andata a Santa Marina ^quando » e per
qualcaufa. 50 j
andata as.Giorgiomaggiorefquado^^o^
andata a s. Marco^quanào. 50 j
O L Ai
AndataatanMil^coporUMsdmmnii
Marz.0 . 50;
andataneigiomodisJfiioro. 510
aniatanel giorno del Corpus Domm f/r
oìdata alla Giudica » atlaChirfa del Re-
dentore^quandof efua CM^ime» 5 1 3
andata a s.GiufiitMiO perche. e 14
andata m s.Marco per tinnentione deifuo
cvpOf e quando . 515
mutate amorfe in certig^eami delti
andata alla Madonna dcUafidnCe %i
do$& inxhe giorno . 52$
andataas.Tietrodi CtfieU§% quamh»e
perche. %z6
andata alla MadomtadeUa fMlnttApot-
no di s. Antonio da TadomM • %%6
andata a ss^Gianannite Thtabbe perche Jh.
addirete iPtirtAdiToméifoMorepm^ 701
armata mandata da Veneti in aimto déW-
Imperatore di C^antìnopoU comtro i
Saraceni • 541
Armata P^eneta offende con^ Artàglwu
la Città di Sin^agliOiO come promcéh
ta. tfftt
armata fottile Turchefca ya incontro al
Cenerai Lax,0ro Mocenigo ffiimamhk
il Capitan Bafsd $ che vemffe da Badi
per ricuperar il Tenedo > e qnelio mtor
defic. 744
armau Turchefca efce da Dardanelù 9 e
di che confiftefcidoue andafie^econchi
ad^imirfi ^ 701
annata nemica rfcita da DardaneUi > di
quanti Lepùyedoue fi ritinge. 715
Armate vfcite di Fenetia , & imprefc
fatte da loro. ^
armataTurchefra efce fuori $ etome nu^
merofa. 7*5
armata y fetta di CoftnntitmpoU per ordi-
ne d'lhraimsquando9come ntumenfa $e
fen^a faperfiaJanni di chi . ^ 690
p4rmata Turchefca > e fno yiagg^fdone
arriuaffe^come diuifa^e come ritmkeft •
691.
.Armata Ottomana giunta à Tioitatino» il
General Sele&ar%Affarta Uc<mtffiooc
figrc-
\
ir A V
figretay Vide Cùme li veniua impqftù di
' pcrtarfi alCacquiflo del Kegr^ ai Cojh
' èia. 691
•armata Fenettt %faccheggia^ e l^Mruc-
* eia » 696
<airmaia frenerà ^fcbieratafi percwnbat-
' terese come numerof a yd^cbefeoncer-
tata tordinan^a > e come neceffUata a.
* ritirarfi in faluo^ dotte ^ 69J
Armata Tt&cbefca, ritornata in CtmfUn-
' timfokfecome lafciafse preffidiatai &'
ordinata Carnea ^ 699
\4rmata preparata m ConftantinopoH di
che conftftelJe . 7jj
^4rmata Ottomana rifoluta di combatte-
roit d^rfcire ^ 7 jij^
^/trmataTurcbefcaefce daDardaneMi^
m che mtmerofccon che occafione. 745
Armata groffa Veneta attaccata dada
Turchefca^ ib^
^rrtano li fottomette al Dominio della
Rep. e come^ 677
errino del Dttca Carlo di 'Hpters in Man
toua^ ' 6^6
^m^rfenalefna defcrittioney cfrcnitOt qnali*
' tdfOmamentij& infcrittioni . ^6S
' armatura del Rè Henrico Qnarto di Fri'-
' eia donata da Uti alla Xep^ qnando y e
donepofla^ 6n
ytrmatutalafciataindono dia R^.dal
' Dttca di Roano ^ 668
jtjfatti generali datti da Tttrebi à Sebe^
^ niec^come ributtatile f cor amucciefe^
gtàte^ 71 1
\AyaltadattodaTttrcbialta€ittèdi €an^
* éia^ 715:
^ffedio pofto alta Canea da Tntthi in
quanto numero con le fattioni feguite
jotta ad^efia . 691
%Af}ediOyeprefa deVa Ctttày e fartela di
Rettimo {atta da Turcbi^quando, e co^
we^ 70}:
hfiedio di &ebenica pofto^ da Turchi ^ e
quando^ 7ÌI
^ffediode Turchi 9 tèuatoda CattarOr e
' perche 4 746
^jfedio di Tiro > & attkme generosa del
O t A.
Doge Domenico Micbiele • ^7
jijfedio di Tipinot pofto d^ intomo i f^ene-
tia^ccome lenato • 347
\Attodi Forte^T^a del DogeOrielaffo Fa-
liero fatto Zara ^ ^ S49
.Arciducali fugati dal Conte Ferdinando
Scotto$in che numerose ttoue^ 6^
jlufiriaci tentano dirottar foccorfa in
Gradifca^fattione fanguinefa douefe-
guitaiemortiineffa^ 649
^rchitettttra,e riccbct^a ietta Cbiefa di
i. Marco ^ 9i
Utcbitettnra detta Fabrka detta tìbro.
riadès.MaHd$fuedimenfioniyStattéev
e Figftreda chi [colpite^ fitoi mólti or--
namenti^ ii^
jirminio iMCcato^efuapattadiMofaico y
dotte ^ 261
^ffedio di Mantouft t preueduto> e delibo*
rottone dijoflenerlote da chi r 6^9
^ftutia de Turcbi per dimoftrar la lor
armata pia numero fa dì queÙo era r è
quale. 69%
ottoni di s. jltbanafto da chi, e doue di-
pinte. aj4
Atteftatione delia rerità del fatto d"Jit-
me TJaualede Feneticon Othone figli*
ttùlo dell'Imperatore Barbaroffa . 47^*.
559-
^theney& ^carayrengonoaWbbbedieti^
T^ de FenetiiC quando^ %6t
Aihanafio Santole ciè>ehedica dei San^
gne Miracolofof che è in SMareo.^óx
Artide fefte loro netta creatione del Doge
Steno . - 574;
Arciuefcouò di Tritoli aimato da Ve-
neti per l'aequ^o-dtUa Città.' ydj
An^nio Grimani yfnt auerfitàjsr attìoffi
perlaRep^ ^9%.
Antonio Careftniyefaeoperatteni per Ut
Republic a. 59^
jtndrinopoli città fot topo ft a a Veneti % t
quando.- 55Ò
jiuogaiori di Commun di doue prefero
Origine. 54Ì
^uttoritd antica de Feneti di Coniar
^ Moneta.. . • • 54'^
ai 4 Aut^r
T A ^
'Ai^tMità del Unge di crear CauàÉì
Conih&come. 48^
^Huifa punto in CoHantinoffoti^ delta
prefa del Galeone detto della Sultana ,
e (t altri Legni Turche fihi dJl Malte fi »
& ordini datti da Ibraim^e^li. 689
jfyuifo or rinato à Corfù don e fi trouaua
il General Molino dell' inuafione del
Kegmdi Candiate poi a Fenetia. 69^
yinuyo mandato d Venetia della fritto-
riaouenuta delt Armata Turclnfca
da chi portato. 711
jinnifoFenutQin Fenetia delnaufragio
ditteGaleCi&'pnaGaleaT^atdoncye
quando^ n^-j
A^o de Magigi f^efcoko di TretSfo doue
lefoUo^ x8i
B
B^làU% datti alla SjtpnBlicada chiy e
' doue ripofli. loj
Baiamonte^ e fua congiura contro la
Repm 487
Maìdouino Conte di Fiandra creato Impe-
ratore di Confiantinopoli . t^i
tallo Cappello come trattati^ a Conjlan.
tin<^o[i . ^2 j
MaldiffèraLonghena^rchitettOye fue o-
P^f- i^ia8^8o
Bartolomeo Quer ini f^efcouoCaftellanot
e fua fnemoria. . 8
Bartolameo Gradenigp Doge^doue fepolto»
e fua memoria. p^
Bartolameo Bo^aMaefiro diMofaico yo
fueopere. iqs
Bartolameo Bei^amafcofcnltore, e fua ou
pera. no
Bartolameo Giera > e fua prefiantia .
Bartolameo Liuianop ouefepolto . 1 29
Bartolameo Tarma refcouo^fua opera .
250.
Bartolameo Celione y e fua ftatua eque-
fbredone.. 61
Bartolameo Mar che fi, fua operaie fua
^O L -A;
memoria . ^^
Bartolameo Cappello CanaUere crea»
dal Senato. 471
Bartolameo Lippomano à Tremlo^eUf
. il Ri di Francia. 44^
Banco del Giro^quando eretto . 6%^
Bafsd d'Albania per ordine della portai
ra all'affedio di Cattaroytytmdo > exm
cheforxe • 745
Bafsà di Boffina^efuo arrino a CaJielnM^
uocon chegentÌ9& a che fine. j^fS
Battiflerio di s. Marcpifua Cappellate c$^
me chiamata prinM. 97
Battefmi^cerimonie^Tompexchefi yfa-
noineffi. éfoz
Earche Armate fpinte dalla Mfip. in facca
di Gorro^ per qualcaufa . 674
Barcone carico difoldati Tapalim, disfat-
to con morte di tutta la gente 9 dotte yX
. da chi. 68 j
Battaglia fra le Galee di- Malta^ il Ga,
Leone detto della Sultana con altri Ir-
gni Turchefsbi douefeguita^ e quando •
689.
Battane piantate da Tttrcbi dotte, & i
che fine ♦ 7^4
Battarie de Turchi > piantatefer ^^iar
la Sudale doue .. 70}
Baeon di Crofen^e fua morte.. 72;
Bandiera Keneta à Tirro in qual Imgf
collocata. 556
Bar(m.d*Egl}enfeld inniatò dZara» ecom
che titola., ^699
Bafiardi quando efebi fi per leggf del gran
con figlio ., ^df
Battifta TSlani^ e fua Hifioria . 658
BarharoBadoeryefuaintrepidezxa. JSS
Bauaro del Dtìge ciòtchefìa yo fuo fign^-
. cato. 472
Beato Andrea o^teUno^e come morifft.
^09.
Beltrando Cardinal di Totofadùue feptd"
to.. 119
Benedetto Ter:i^ Tonte fice -penato d Ve-
netia -pifita la Qhiefa di San Zacca-
ria, e fuo dono fatto aUa ^bbadejfa.
»ne^
T AVO L A.
ienedettaTifani moglie dijlnire^ Del-
fino Trac, di s. Marco > fuo fepQlcro $ e
fita memoria. ' 123
Benedetto Diana» e fua opera. i6i
Benedetto Tefaro Generale della RepHb.e
fua memoria. 191
B^edettoMoro Vroenratordi san Mar-
co 9 e Altare eretto da lui doue .
254.
medet
Benedetto Brdmier,fka ftpolturafC rerfu
Benedittione datfa dal Doge d cbi>e quan-
do. 482
Benedetto da Canalcfito valore^fiia mor^
tcÀoHCfe come accaduta . > ó^z
Benetto Moro eletto Generale contra yf^
cochi%e ifuando . 6^0
Benedetto da legge Troueditor da chi ba-
. dito. 6ji
Benuenutto Veta^ fua temerità , e /«-
perbia . 64 J
Bernardo Giufliniano douefepolto . 7
Bernardino da Murano%efuaopera. no
Bernardo Giorgio doue fepolto , e fua ìH'
. fcrittione. X12
Bernardo Kota Tieuano di S. Giuliano » e
fue cmditkmi . 127
.Bernardo Morejinii e fua opera fatta à s.
Clemente. 229
Bernardo S^edo fuo yalore»efua morte.
699*
Bernardo More/ini General delle j.Ifole •
724.
BerUngerio Ceffi Vefcouo di Rimini 'Huìté
tiù ^poftolico in Venetioy quando» e da
chi mandato. 638
Beretta Ducale »fuoi nomi diuerfi > e per-
che. 47Ì
Bertucci yalierotcome e con ch( titolo af-
. fiflefie al Gran Duca di Tofcana per la
Kepublica. . dSi
breue (òtto al ritratto del Doge Obelerio
qmaìfofie . 538
Bertoldo Or (ino Generale delt Urmi del-
iaRep.edoue. 579
Beffici jacchegff^ datTurco in pugUa»
quando. 6oj
breue particolare mandato da Tafa yr^
bano OSauoalla Republica^efuo ^om^
tenuto . 670
Bertucci FaUero mandato dalla Republ.
Ambafciator Eflraordinario à Milane
' al Cardinal Infante di Spagnai quan^
do. 66 J
Bianca Cappello moglie di Francefco de
Medici Gran Duca di Tofcana ^ e fua
morte • 62;
Bolo^eftyC guerra con loro»e per qual ca^
gfone 4. $64
BoccdlJiF amiglia ds.L fica. 565
Bolla di piombo antica de Dogi» e prona di
Ciò. 489*
Borri General del sbarco^fuo valore^efua
lode. 73J
Bonifacio yenetiano^e fua opera. 1 6^
Boffiglina prefaifaccbeggiata > e incendiai
ta da Turchine come . 745
Butrintò ricuperato dal General delle tra
I folce quando . j$6
Bucentoro Legno per la per fona del Doge l
e perche cefi detto. 449
t
j
Cacciagioni fatte da P'eneti % come fi
vfafieroìe Leggi intomo àctò. 454
. Cadauero del General LotS^foMar-'
cello qua ndogitmto à Fenetia « 74^
Cadauero del Capitan Generale LoT^aro
Mocenm come ritrouato . 74 J ^ ff^
cagioni deUa mojfa d'armi del Duca di ' Y
Tarmacontro Barbarini . 6ji
cagione della littoria del 7 1 .onde^ e qual
fsftìe. 6ix*
Calie fC pianelle roffe del DogCiCiò che fi.
gmficbino . 47^
Con cognome del Doge Francefco Dando^
lotondeiC perche acquiflato . 567
campanile di Citello » e fua defcrittione .
16.
Campanile di s.M arco fua defcrittkme $ e
mifure. 294
refo in IfoUi e quando . 29$
campane del capanU di s.M.% quitte f$am
^
TAVOLA.
fi^niikJkmhuhenomilQro^ ipS manodiChfcppeSaUmttidùMrl 4B
^a$n$ane; maniafa à donate dal Doge à Cappella dcUa Famiglia Giufimimaitfua
B0jìUplmp^efìirmokprime^bcyfa[- infcrittwné^ 4* I
fero i Greci •. j,4| Cappella di Cafa GiufUmma an tmi i
£Ìm(ikOrf/mo.perche cofldctt^», e come fi T^ofettkfcoipki in marmo dimew rOt
chiamafie prima ^ J47 tto>e fue mfcrittioni ^ 45^
t>.C.amiltp,Gon7;^ai^fitavalore .. 6S4 Cappella di Cafa Barbaro rnetta ^he iKr
CamÌl6>Bfn^tti, Spikore refuefiaiae dà pinfe lapalU Battifla Frate» ; Fi fimo^
BroKiMQUtcoUocate ^ Jiu ripofli in epa Francefia Caualier , e
XfXammVrencipe J^jmfitio^ V^epote^del Troc^Zaccariafnofiglioloancb'^egli K^
Tontefiie Innoc^ X. e fm.V^ane man-- e Vroc. & Hermolaa figliolo di Zacca-
data neldidrmataìTenaainMmo con- ria^ebroElogiji 51
troÀTurchi., 747^ CopPellancUaChiefadis^Irancefcofer^
M^CamiUoCftn'^ga^f uà morte. ib^ die iena Santa.. 5^
"Camillo Trifiifàno, VrouJieUa. Canalltria Cappella di Francefio Ginfliniano cifuoi
Otoata^Mbanefe ^ 6^ omafàentitefepokura ^ ttr;.-
CanoniciMella Chiefa di s^Marco^ f mus- Cappella di Cafa Badoeracvn tu paUa di
tiyjt qjtantifotto Canonici .. 1 04^ mano di VobIo ITercnefc .. \^^
€anonictdiCafieUì^ tpumtU % e quanti f?tm C appella di CafaContarinii dedicatiet à S.
. Canonici^ ipv FrancefcOieJjtoimodcmifericchLonkh
famceltaria^ iaichimaneggiata>,e lorofo^ menti . 54;
prawtfndenuchlfia^ jzl Da chi abbellita^ mmata .. 55
^nfeltieri Grandi , qnaliye quando infii- Cappella del Rofarw in ss. Giouami 1 e
V tkiii^4Qr0 infcrittioni.. jtr., 322. Taob^qnandorinouatayf noi ornamene
^^andk fi ribella alknep^e^fuoifucceffi^ tiyelepittwrediejjadachi4ipinte.66^
571». CofpeUo'ielt^mtdiDioyfnadéfcrìttìò^
Candid f&Tacqnifio di ejfà fatto dà Ffne* néiomamenti rUltare^e pmure da chr
tÌ3^ quando^ 5d(; fatte- ^. 66* \
€Mea Gittàin Candiafattada fTtnetij e Cappella di s.Mia£into in ss. Giou^mnì » e
quando.^ jtfj Vaoloyfue pitture^ da cbidifinte. 6j \
^mtonaledell^LWreriaiVerfo la panate^ CappelladeLCjnrdinalZenOyeptadefcric^
riai(^me fatto . . 309* tiòne.. 94
e €j^pelladogni Santi., 77 cappella nuouaiéllàMadimaifua falla 9 '
' CappeUadetCardinaleyeTatriareafren^ edaxhifcólpita., 99-
dramino ». 1 1 cappellaJi sJ[fidoro da chi fabricata > e
Qappeltaii s. Ciuffo da chi rifata., 19^ inumdo auua^ mefià:d oro>e lauorata
Cappella maggiore dellaChiefa di s.Jimia dìMofficoi^ de
ita chi fabricata, quanda^eper qual ca^ Quando finitayc dàchi » 1 00 *
pone., 34 cappellaio altartdis.LeonatdOtmChic.
Cappelladt7^uagrierÌ9eJuepitture..i&. fadis.Marco^^: ioz »
Cappella di s. Sabàaachi rinounta. . 37 dipeliate memoria di làeopt^anfouino >
^A^ttàdettaFamigUaSagtedodoue.ii^: aoue^, ' iii |
ei^Ua di cafa QuerinaL>dtdicataàSan cappella maggiore di; Santa Lucia > fna \
Franccfco^ ..^ 40 > aef^rittionti^ltarc te TabemacoU*
CappeAa di^ Cafa, Grimani > e fuoi orna- 141.
menti. .48 €appelladiCafaCcimara^ueheUe^i&
QappeUa^dicafaDoHdoló^ conia palla di, exnamenfi^ ^ 14&;
r
T A V
waemorie^ i$i
OifpeUa^CafaCaiUérimt» fita deferita
€app^iUdisXcreB7^oÌHChieJkiis. Iaco-
po dMltOm da chi dipinta . 205
cappella di e afa Crimauisfuoi orMmemij
capfeUa de Cardinali f^alierit e fua de-
fcritttone. ajo
cappella di Cafa M ioni ^e fua defcrit^ime.
tappeUadiCafa Mjorefm^doue fondata •
taffeila di s. Tikùlò dwefituata » da chi
: nndataidacbirejlatiratafedachi^
velata. 320
Coppetta del Dogefqualsifte Perche. 480
capitoli di s. MarcOiC di Caftello^come ca*
minimneFmeraU. 404
Capiii^xk^pttcbe 'panno iuCoUegio^efiio
tonificato. 474
Coorti meffa ifaccotcda chi . 542
capitoli concernenti il adto delle cofe Di-
Hine9& Quali • 5$j
capali della pace come agiuflati» e da chi
fot tofcr itti. 6S6
aapitolationiperlapace quante fbffero» e
quali. 6S6
capi 9 che fi trouomo alla difefa di S ebeni-
cOfequali.. 711
capitoiii& ordini publicati in Fenetia^in
materia di Egenìione de Datif delle
mer cantiere quando . 75 7
Capitani Feneti lUufiri coutra Solimano > ^
e quali. 594
capitani Feneti contro jit,x$linoda ila-*
man^qMolifofiero. %6i
capitan "Pietro Morati Corfhcome^e aoue
yccijh. 683
capitan Carusi Àoue^quando^ come >c-
cifo. d84
capitan delle 7{aui Iacopo Kiua» creato
Caualier dal Senato, e per qual caufa .
716.
capitan Generale Loren^ Marcello > fua
nttiiria s fua morte % e come Jegui^
O L A.-
ta. 754
capitan Generale Immo liocenigo -pa
con i*Arwtata% e Galee Vontipcic^ u
Maltefi >al Tenedo, tr d che fine. Va
Àlmbroper prouedct di Aatua Pjlr"
mata y ufd^mdò al Tenedo vjtrmato
CrofJatO quello fucceffe . 74J
capitAn Generale fi difpone d'andar a vf*^
cStrar fermata Turche fcay e combat^
t€iia%efuo riaggjio . 7 iS
capitan Generale Lax,aro Mocenigp per.
acqufflar 7. Galee Turchefcbe fi di/po^
nedipag^ perbt Batterie de Turchi.
744-
capitanTadeo Motta doue fatto pr^tone^,
edacbi. 751
capitan Generale Giorgio More firn attac^
ca 60. faiccbe della Coronano 3 quante
ne prefe^e quante ne ahbrucciò^ doue.
S'incontra in 4. SuitanCf che mdauana
aUoMecca^'ì.ueacquifiaf&lamar*
giore reftò tncendiatayquandote con che
perfonaggitc ricchei^ . 754
capitoni f e Gouematori delle Galea di
TiapoUfC di Cecilia^ e loro atti di hofb^
litdiC quali. Óf^
copi da guerra 3 e comandanti » mandati
dalla Sepublicain campo nel Frioliée
quali . 6^
capitani yalorofi morti nelf impedir il fèct
corfodgUAupriacitequali. 6af
capitani condotti dalla Bjtpublica^aquali.
capo diGoro Terra groffa^erìccs^ come
prefadoFeneti. 67?
capitelloìcon fuo otltare^douefolfe primo
e perche portatoin Cbiefams. Marco»
99-
Cappuccine^ q^tandof come 9 e dacbiififU^
tuite^ro chiefihe Moniftero . 1*16
Cardinal Fedrico Cornaro "Patriarca» io»
ttCfC da chi ritratto . i^
CardinalBattifia Zem% quando fott^Fc^
fcouOf e da chi creato Cardinale . QueU
b ferine il Bembo nella fua HtfloriOf
di Quefta Coriinale intorno alle fuc
ricchex:^ > Tefiamcnto > e Legati . Sua
St4-
^'SiMtkéh^ altro. ptf
tArdmali di taf a Còmaì^a doue fepàUìAtV
CoìHlmalBemlfó^efiioi difegni mundati
' d4 Bfiwa per il cantonaUc detta Libre-
rk. 309
Cardinal di Richelieùj creato Mobile Va.
5 tritio P^eneto^e quando . 66^
Cardinal Infante di Spagna ^ e fuo arriuo
d Milano 9 quando. 667
• Sua morte , quando f e doue feguità.ój i
Cardinal .Antonio come fi faluajfe 9 e in
• cheoccafione. 6^6
Cardinal Biechi j» come fi affatticafje per
la pacete quale . 6S6
Cardinali Vcnetiani y creati in ma crea.
• tione da Clemente Otlauo > quanti > e
quali. 630-
Cardinal di Cioiofa i da chi mandato à
• Venetiaicfueoperajtiòni. ÌJ38
Cardinal di Kichlieù in Sauoia con Efer^
citOi feguitato dal Uè, e quello occorref.
fé. 660
Carlo Zeno douefepolto . 75
Cario Ridolfi K. Vittore^e fcrittore , rfour
• fepoltOiC fuo Elogio . 135
• fua opera. 276
Carlo Tribuno > affalito in Rialto nel Va:
"iOtgli furono canati gC occhile fu ca--
' *y fuoidi-
* ciato di Rialto da chij e perche
pendenti amma^^tiiC quali. 541
tlarlo da Montone Capitano della Reputi.
nelFrioli. 58^
Carlo OSfauo fC fuavenutain Italia ^ e
' quando. 587
Carlo Emanuele Duca di Sauoia,fua mor-
feyC fucceffione del Trencipe littorio .
Carlo figliolo di Carlo Duca di Rhetelfuc-
^ cede all' ^uo nel Ducato di Mantouà
' nella fua minorità > dr* a chi raccoman-
dato. 669
Carlo Tozxo Capitanoyefuo -valore. 690
Carlo Stuardo Rè della Gran Bertagna\
qurndoyc come de cip italo. 729
Cam. hèdiSuctUy juc lettere mandate
ali^ llcfublica fuo contenuto y e quan
• do, 638
CarloGoni^a Dudàdr7^iiiérs\:£dfbu!
- rato herede > efucceffòre , da Fùevrf
- DucadiMatMamoriòfen:^pridevi^
V rile . ,'• 6^6
Carlo Trmcipéii RheteUcreatùLucgote^i
mute Cenerate da Ficewt? Ittica di
Mantoua. ib.^
CarUà^e pietà Tubile a » vfata nella Tefic
dettolo. 135.
Carmignola creato Conte dal Dogete co^
me. 473
Cafimiro eletto Rè di Tohnia . 719
odreflia vniuorfale in Italiane quando.'
6i^. ^ .
carejiia in Venetiat quatido^e perche cath-^
fa. 6}8
Cafale affèdiatOy& il Monferrato inuafot
edachi. .6^*p
Caftel GiufprèpreJlfidiatOi e cufloiito dal
Colonnello la Lunga Francefe, dr altro
prelJidioymunitionifpintiuifotto il CtM-'
te Bartolameo Soardo . 6to
Calandra Fedele Triara del Spedale diù
Domenico^ fue lodi . %6
cafa del Tetrarca%doue era . 7<J
cafo funefloi occorfo in chic fa di s. Marco > •
- quandOiCome>e per quel caufa. 730
cajà Barberina > CiT altri Cardinali » e Si-
gnori Romani loro efibitioni alla Rcp.
per pì-ofeguir laguerra col Turco . j^j^
caffa di ChrifìaUo artificio/a da chi fatta .
J64.
cafe f^ecchic de Trocuratori, & altri edi^
ficijych* erano in piaz,\ay e che l'occupa-
uanoyquando demoliti . 293
Cafa a s. Benetto di chifojje, e fue pitture *
113.
CafJiadorOi chifoffcyche cariche tenefje^
in che tempo rifece fua lettera. 528
Cafielliò. quandOiC da chi FabriCatiJ^^ó
Cattar in Zenone fuo parentado col Ri di
Terfta. 380
Caftei Rujfoyc fua refa al capitan Generai'
le Frane. MorefiniyquandoyC come.y^
cafìcldHSdlvnOi acquijiato da Turcbt.
723,
Ciij^ro rcftituito al Duca diTarmay co f f-
fcCH-
T A V
'fttiitme ielt tucùtdat» ia tutte le
farti. «87
Cattedra di s.Tietrotdoiie /m» 0 da ehi do-
nata aUa Hip. IO
CatterinaGiorgio,efka memoria. ■ 3j9
Catterind Comara Hegiaa de Cipri, ^mati~
do ritornale 4 yenetta . 441
CattaroliberAttdaW aQedio de Turchi,
quando, 74^
C Mailer ixi-za dau sijÀa dii manteruaa >
tir^tro. }96
CauaUipofiifoprail pitoutdelvòUe mis-
giore della Cbiefa di saa Marat, dacni
fatti farciti che tempo,doue erano 1 Da
cbi,e doueportati, e p^ : Da cbiman-
dati a Venetia , doue po^i^ima % e poi
coUoeatijdauefom al prefente . 94
CaualierideiTempio in che tempo, e da
y thiefiinti. •••-■ 137
CauaUi à Fenetia come s'vfafferé, e leggi
intorno dciA. 45;
Caualieri fatti dal Senatore quali. 471
CoMalli diBrottJLO di s.Marco^ualite qua-
dovenifero. i6i
Cauatier Corraro pajja con ilgrojio, ad v-
Htrfi con U GeneralTefaro nei Votefe-
jte di RoMigo^ perche. <$8o
Cedi» B4sÀ cm ejfercitù verfo Spatatro, e
cofafece. 745
Cereo del D^e , da ehi iattOt e fuo fiffiip-
cdto . 479
Cermmiey chefifaam quando il Doge i
ereato . 47*
CerimmietcIrefffaanoidopatacreatiOBe
delnuouoDi^e. 4$)i
cerimùuieAhe fi faceuaao anticamente in
chiefadi CaJkUote quali. i o
Cerimonitrtbefi-pfat» indarilptQe^à
Fatréarchi di fenetia, 19
Ceruia •venufa alla dimtime della Hfp. e
quando, ^6^
Cejare daEflefìgUoUéialf^Otdicbiara-'
todaAlf^aErede,efmccefiorefiio.6^o
Ctfare Aumgbetto,fua fep»UKra,&in-
fcrittvme, 1-J
Cbiefa diS^ Vietto di Cafietìo da cbi-fon-
data^ quando. 6
OLA.
Da ehi riaouata, quando > éfua deferiti
tiene. 11
Quando confeerata * da ehi , e fua ntf-
- maria, 14
Cbiefa delle Vergitti,quando fondata^ da
I?
di sjititonia da chi» e
3»
DM Tacìo, quando co-
noria, 70
deUa Madonna della
weiejte roumatt per l'incendio deW Ar-
fenatet e quando riedificata tfuoi oma~
menti f>itt»re,e memorie . 75
Chiefa dt s-Loreuxo^quando rìmmata ifua
defcrktione. 80
Chiefa di s.La:(ara de Mendicanti , quan^
do fabrieitta,efua defcrittione . 87.
Chiefa delia MaoMna del "Piantotfondata
per voto dal "Publico ■ à chi datta , fua
formai fuoi ornamenti. 90
Chiefa di san Marco, abbrucciita, e qua-
do I da chi rifata , da cbifnita, e da chi
incrofiata di marmi. 97
Tercbe detta Aurea, 99
Chiefa di San Tbeodoro, da chi edificata t
Chiefa di san Gemiuiano come ehiuia.i\%.
Chiefa di s. Moisè principiala 4 rìnouare >
e quando. iK
Chiefadi San Benedetto da chi, equando
ried^ata. iiS-
Cbiefa di t.Luca riaouata da fondamenti.
no,
Cbiefa di san Bartolomeo da ehi r'mouaa.
lij.
Cbiefa di Santa Lucia quando rinouata r
^a fornia,u£rebitettura,& ornamen-
ti . 141
Chiefa di S.,Agoflino, quando arfe > quan-
de,e come rieducata yO fua memoria .
Oiiefa di S.Siluefiro da chi tonfeerata
■ confuamemotia. 185
Chiefadis.GÌouanttidiHialtOt quando fi
aMtrucciaffe » e da chi rieducata > efue
Cbie-
^^ih^^c XliC^. -^-6. A
T A V
^iefn di s. Tiicolò de Tolcntmh e /ma cfo-
* fcrittipnc e ao8
$hiefa di s^Tijcolà delitto r rinouAU dA
fondamentiiq^uandce ffiA dej[crittione ..
étìcfM Moniftera di s. angela di Conecr^
dia dx cbjxà^ d chi concejpj quando e co
che obligationi ^ i^x
^brefa di s^ Raffaello % quando^ riedificata x
fita defcrittig>nefMcfittme^ altri or-
namenti • 244
c^iefa di S. Geruafo x quando caief^e % fua.
riedificatime^afùrmaxfHe pitture^et
altri ornamenti., ^47
(hiefadi s Jacopo delta. Giudecca yriedi-
ficataye da cbi^Sua defcrittijmeitUtari%
pittHr€i.& akrior^amenti •, %%i.t
€hieja de Ciefuiti^e fuoi ornamenti^ e poi
a chi data con il Monijtero y e quando •.
é)ifja detta Maiounadella faUtte > quan-
do fondatale perche cagione . 2 78
Da chiocciata. 280
(biefiola doue la Signoria afcolta ogni
giorno la Santa Mefia. fi 5
chiefafabricata ds.^Marco% eclnaniata
caOpeUa del Doge ., 5 40.
chieja di s.Zaccaciaidaichi erettale qftémr
do^, $40
Chiefa di s. Taola da chi ^e quanto f neri-
cata • 542.
à)iefa di s.EufmiafquandOfda cbiy e per^
che edificata «. 544
chiefa di San Cipriano in Murana^ quan^
do9perqualcaufa$edacbi educata»,
545-
chiefa di Grado difefàdoMarcclto. Doge
J^- $35
cbie/e fauorite da TapA ^lefiandralll.
in f^enetiatC quali . 5 $ p
chiefa detta M adoma detta Salute % . con-
cefja dal Senato a, Tadri Somafchi> e
quando. • 74^.
tbtefaie Moniflero de VadriOrociferiire-
llgione foppre(faÀatta.d padriCiefmti p,
e quando.. 747
Chii^ia ricuperata da Veneti4alkmani.
Q h M
dtGenouifi^ quanàol w
Cbieggia quando bebbey e fcouadi^^ e fat-
ta Cittd. ^6^
Cbioggia prefa da Genouep » e quauJoS
Chrifta con la Jmk yera ejj^ie doue poflo «
102.
Chriflofùrt dal Legname Jcultore > e fu^
opera. iia
Chrifiofrro Kenicro p come crudelmente
. mcffodaFfcocchi. 6^%
Cbr^foro Vidman Cardinale^ ^hhate
di doue ^ 2$o
cinque alta pafequaudùcreatL S7^
Cittdpùffedute da renetineW Imperia di
Oriente x& quali • 0o
Città pofùdutedattaKepiAlicain Italia >
e quatk 58?^
cin^e Galee Turchefibexieprtaie da, Ve,
netiydoue^ quando .^ 744
Città di Kenetia^quando pìélicaia lihen
dalla pe^e%e Tori aicmfiti.. 6Ó4
clemente Qltauo yC fua venuta a Ferri"
raxcomé quando % e per quat ontose •>
Clemente O^auo qiiandà creattr Tontefi^
Claudio o4rìoflo%H}potedeifmop^Teoe^
ta Lodouicox dauefepolto y efunmeno-
ria .. %^
Ctaudiù Monte Kerdi Maefbra di Cappel-
la di sMareo doue fepóUo.. S9S
Cl^a piazXa fortiffimafua defcriUione% e
come munitafpreffidiata^ da chi gnor*
data., V^
Quando^ comete dà chi affatica.. 71)
come fta/ìeprouifh da. Turchi > come
acqui fiata > è raccommandata dal Ge^
nerai Fofcola à. Francefc<h raliero .
7M-
colonne netta cbiefà di s.Atarco^firàgran-^
diiCpicciole quante pano. 9J
Colonne deporlo ydoue » e quante m ion
Marco.. 93
colonne dì serpetino » ch'erano netTem^
di SaiamonedidoHeportate$e.douepa.
,«
nams.fiarco
colf-
T A V
edmdtlt^t^fp»K> de&a Chief* ài san
M4rc»,come fatto. 98
aiUme,fhe fojiet^ma il ctbvrio diferpe».
tiaihtuttelaHOrate augure % e Uro fi'
mificati, 100
cownne di otUdfafkù trafpdrenti 1 dow
eolocate. loi
eolonne ch'erano nella Cafa di piUto » io-
ut p»}le in s. Marco. A.
tolotma in s.tacopo datfOrio > e pia pati-
rà . aoj
eolonne di tanta fintT^ » che participano
de&agffàatdi doue yentaciedoue pofte .
3».
colonne di pia^a > lorogrande^a > Ji do-
tte emdottet come ri^^e,e da chi,
CoQJJipofii fopraUfcaladel'Pal&X3:fftda
chifcàpiti, chirapprefentanotC mofi-
gntficato. 330
coccia delB. Lorenzo Giiifliaiano > da lui
donata e a chi. 271
Colonnello Milander conduce le genti Ol-
tramontane^ Italiane in Valtellina-
6^6.
colane ^oro mandate dal Senato al Capi-
tan Generale Giorgio Moreftni per li
Officiali deir armala. 7J4
colMia d'ero di mille fendi mandata in do.
no dal Senato at General delle Galee
Malte fhc perche. 754
Colonnello 8nton,efiio fatto , 708
cotona diniata dal "Publico at Cenemator
fvgoa perche . 679
Collera di Marin Faiiero^ofd precipita-
■ re,ecome. ^69
Comaccbio arfoda Saraceni, e quando.
543-
prefo^e disfatto da ehi,e per qual canfa
544.
combattimento feguìto tra le tiauifpedi-
te con pronifioai dalpuhlicoper Cadia 1
e Fafceìli BatiareJcbitdoue,e quello ne
fegM. 690
combattimento de Veneti con Vafcclli
Thrcbefchi y dotte e come fuccejfo. 698
'^mbattimento tra l'armata Veneta, e
dot con il raccónto di tutto il fatto .
7«.
combattimento-fegitito a Dardanelli fri
Fermata Veneta comandata da Lo»
renzff MarcetloCapitanCeneralfìe la
Tnrchefeatcon il racconto di tutto it
fuceefio. 734
combattimento del General La^a Mo-
cenigo con none Vaffelli Barbar efebi, e
quaU > e nomi di tutti i Rapprefentanti
publieite cemmandanti,che v' interne-
nero. 740
comandanti ieW armata Turthefca prin
cipali,cbifofero. 691
comm^ione datta dal Senato a£ Undrea
C omtero Generalcin Candia» e quale .
690.
cometa horribiUt quando àpparfa,e quan.
to dwraffe. <$;i
commiffarif eletti per efeptire la pace ,
qualiìedaehi, 550
cmnmerca redimito frdgt-^ujìriacit e
Veneti. 6$o
concefjùmh epriuUegide Sommi "Pmtefi-
ti al Trimicerto di s. Marco . io;
cottceffone à canonicidi s.Marcodipor-
tarlaZanfarda. 104
confraternita delCbrifto di s.MarCKolai
quando eretta. ■ 44;
conquida della Città di Cofiantinopoli »
tapprefentata in più Quadri nel Gran
Con figliole da chi dipinti . 3 ; a
congraìationì del Clero di Venetia, quan-
te fianQ,nimi loro, e quando inflituite»
&or-
T A V O L A;
• €r utdàttUfra mfmuraU. 404
ump^HU étUa cd:(fiM« f^** nemi.
406.
torrettotidelDoge^hnefficio te perche
ereati. 490
cmfiglierit quali * e come chìanuti nel
principio. 473
cenjìgtiero più gamme, e ftf e parole iaàtT'
Tonando il DÌ>ge,e quali . 470
Corno del Doge ìtfKale. ^9
coroMìCiò che dkegniifuaplenitudinet éf
grandet."^ tjuoi nomi diuerfì , e tcrtji-
gnijicatione, aio
emginra contro it Doge Mattriiio Gaibd'
tOyC t iò,che fuccege . 5 3 V
tongiura contro il D^e Giouanni partici'
patio teda ehi occupato il TrincipatO ,
541.
congiura dì Simone Stenoteifuandv. $£4
eoi^iuTe [otto "Pietro Gradcnigo DogetOp-
pref[e felicemente. 505
Coiu^uanotSeraHaUej& .Afedo raefk^a-
te dalla Republica,e quando . 5 7o
concilio T^ationale in s. Marco t fatto aat
DogeFlabanico. JJj
confato fanguinofo (ucceffo folto Caaea ,
quando, morti,e feriti in ejfo. 6if6
CopfigUo de Jt.e quando bauefje principio.
$66. '
CoMfìglierii& opinione quando hauefiero
l'originz. 559
Corfù venuta a diuotione della Republ,e
quando. 574
Conte Guido Hangone doue fepclto. 61
^onte Riccardo Jaalombra Giunfconfutto
doue fcpolfo,e fuo Elogio. . 6t
Conte Fraaiefca Martmengo, mandato
in Montone dalla Republica con pre$.
dio. ' 66$
coHteCarlo Borromeo mandato ^mba-
fciator Ejiraordinario a f^enetta dal
Cardinal Infante di Spa^a . 667
congratulatiotii, et applaufirictHuti dalla
Ripublicada TrencipiClirifiiani , per
ttmprefa nel porto della f^aloaa. 679
eonte Bendo feritotc come. 6-j6
eontefe tra quei dilMeofuiditideiU ^e.
pubiiea, e quei dt.4rnaiiofìMitiJA
Chiefa, e ciò,che auuenilje . 666
conte Mtrohjitto prigione da Veneti, e
doue . 68^
conte .A Urano Couemator di QneatfìM
fvtita centra TurebitO fiarìtirata»
691.
cmte Cario Fenarolo Gouenuuor diCa~
.dia^'oue mandato dal General Ctìna-
r$. 6n
andato nel Frio
699
lot lafciato dai
iellaTiaz^ii
,^"
fua mone come
feguita, e fio cgpodoue portato. 7^
Conte SforxA BilJara Vicentino > e Jut
morte > confi quando.* e doue fegaita'.
7S3-
conte Filipipo 'Palatino del Rjeno > Trenó-
pediSuldìacb condotto dalla RepoH.
al fuo feruitio , doue mandato > con cbe
gentitc titolo . 754
conte di Fuentes in Italia ifue mafie , e
preieJlL 6}%
conte di'ìiafau doue morfe. 6^
conte Ramba/do Coltalto Ceneraledete-
Imperatore in Italia . 6$9
Conte Giouanni di t^afau, mandato dati,*
Imperatore in Italia icon che Titolo»
eperqualcaufa . 657
confini della Republ. tentati da Tedefcbh
majempre ributtati . 659
conmra de ftranieri,e quali, lorodifenit
&■ intetìigcn':(e,come fcopertaa c«?«g»
dattoarci. 65 1
contefefrà il DucadiSauoiat e fetdiaa»-
do Duca di Montonate per qual confa .
641.
Coro della chiefa del Redentorcr fua rfe-
fcrÌnione,e [noi ornamenti , s0
CoTo\di san Marco,efHa defcrittione.] 1 01
conuuo fatto dal Doge all'Arti^ tpùaàt,
477.
T A V
CtmÌÈi fatti dal Doge alla Tiobiltà y qua.
ìifC Oliali . 487
Conftgliih Configlieri» Senato 9 Quarantia
Criminale quando ordinati . 540
Confederatione fra Carlo Grojjaìf^p. &
la Rep. con conditone di agalir Imiti i
fchianoni^ 54J
Confulta tenuta da Capi di MareyC qnaU»
ioropareri^eriffoUitione. ^69$
Comparfa de Turchi nelle campante di
Sfdaitù^ Traàycome ributtatiM chi,
e done pajfaffero . 751
Coriolano Qepione fcriffe la yita di Vietro
Mocenigo Doge . cp
Corpi de ss. Se^ioy e Bacco f doue ripofli .
' IO.
Cùrpo dis. Giouami Martire Duca di jl^
lefiandria 9 da chi, e quando portato à
yenetiaje doue ripofi . % i
Corpo di s. Giouanni Elemofinario Va-
triarca d^jtleffdndria » doue ripofi .
36.
Corpo di s.iabd abbate, di doue venuto »
edoue rtpofi. 37
Corpo di sant* Anaflafto 9 da chi -^ e quan^
do portato à yenetia^, edoueripoflo •
38.
Corpo di Santa Marina di doue-tda chi > e
quando portato à Fenetia^ e doue eotlo-
cato . 40
Corpi SantiiChefono nella Chic fa dis. Lo^
renxjo 9 quali ^ 80
Corpo del B. GiouamiTiùuano di s^ Gio-
uanni decolUtOidoue ripofi^ ib.
Corpi de ss.TancratiOyC Seuina donati da
Tapa Benedetto Terza aUe Monache
di S.Zaccaria. f 4
Corpi santii che fono in S.Zaccaria^di do-
ue portatile da chi donati . 84
Corpo di San Zaccaria dojte ripofi •
Corpo dì s.Ifidoro di doue, da chi 9 quando
portato in Venetia,e doue ripofi con fua
infcrittione . 99
Corpo di s.MoTco . i o i
Corpo dis. otnafiafio yiartire con altre
Reliquie > da chi donate alla Chiefa di
OLA.
Santa Maria Zehen^ 1 14
Corpo di s.The(khro doue rip$fi da ehi acm
qui/tato^quandOfedéchiportatodyc.
netìa^ ite
Corpo di s. Vaolo primo Eremita da chi
portato À reuetiat e doue collocato .
i%6.
Corpo di santa Lucia di doue^ da ehipor--
tatod yen€tia%edoue rffofio prima^
140.
Corpo dis. Magno doue ripofi. 144
Corpo di san Spiridione doue ritroua^ .
Corpo di s. Rocco doue ripofi • x 97
Corpi Santi i che fono netta Chiefa di s. Si^
meon grande . ao;
Corpo dì santa Elena di doue portato d
Venetia doue pofto^e doue ripofi al pre^
fente . 1 12
Corpo di s. StegottOt quando portato d f^e^
netia»e doue ripofi. z% i
Corpi SantijChefoHO in s.Giorgio Maggio.
r de quali. 211
C^nrpodi s. 7{icolò refcouo > doue ripofi •
Corpo di s.CUudid Martire doue riffofh%
e fua infcrittione . 238
Coìfo di s. Secondo, doue poflo. 24}
Corpo dis.7{icheto]doue aj . 243
Coffo di s. T^iceta Fefcouo di Antiodm
doue collocato. 244
Corpo della B.Giulianafdoueprima fepol^
tatuando ritrounto^ doue sij collocata
al pre fente . 25 1
Corpo di s.Uthanafio Tatriarca di Co»
ftantinopoli doue rtpofto. 252
Corpo di Sant* Uniano doue fi troni .
167.
Corpodis. Marco quando portato df^e*
netiay e da chi . 540
Corpo di s.Ifidoro da chi^e quando ritro.
nato . ^69
corpo di Santa Baxhara, quando, e da chi
portato a yenetia^ 5^2
Coftan^a di Arrigo Dimdolo 9 dimoflrata
in Co ftantinopoli . - 349
Cofwo de Medici 9 e fito flabìlimento
b nello
T A V
* nello flato di Tóf€4$4. $94
Cofiflantinopóli perduto da FenetifC ^na-
do^ 55?
cprfari Barbarefchi 1 fotto il comando ai
^lì Ticcinino rinegaUh entrano ffctì^^
Adriatico con deliheratione di fpogliar
la Santa Cafa di Loreto . 669
Saccheggiano Isljcofrd terra nella pu-
gliaficendo fchiauiìCon alcune Mona-^
che.
yDifegni loroy da che impediti , e doue ri^
cowrati. 669
corte fte vfate dal Marchefe Borri à Tur-
chi vociti dal Tenedo , dopò la refa , e
quali. 738
Crocetta di Vapa Meffandro TerxJh doue
e quando fi e f ponghi • tu
croce di argento Malaccio » doue colloca.
ta. loi
croce di Rametdoue trouatii e poi ripofla .
• 10.
corridoi e in Chic fa di s. Marco . 98
croce di molta ftima conferuata in s. Ma-
ria Zehenigp» 1 14
croce della Scuola di San Cìouannii fuoi
ìniracoUtdoue^e da chi dipinti. 284
ireationede Dogi^fua forma, e quando or-
dinata. 47 j
^reatione de D^i Moderna > come fi fac-
c/<i . - 475
creatione di Domenigo Seluo Doge » efua
defcrittione . 477
crociata per Terra Santa i & Legni Ve-
neti quantiiC quali . 555
crocciata fatta contro hxj^lino da Roma,
edoueùublicata. J63
croiA prefa da Turchi , e fotto qual Doge »
584.
Carfi » e danni fatti da loro nel Carfo .
Cube nella Chic fa di s. M arco^quante^ di
che materia coperte con il rimanente
del colmo . 94
Coflanzjo da Vefaroyfua ritirata , e per-
che. ' " 714
CotT^a Tredicante , e Maeftro della
legij( ÌAaomettana > nemico de Chri-
OLA.
fiiaai » (onte inftmiffr Ihmm ,
6SS.
D
DMmatiaycfuo titolo a qual Doge pri-^
madato. 55^
Daniel MorefìniìC fua morte « 725
Daniel Bafsd chifofie . 721
Daniele ointmnot done^e come morJOtfue
lodif &honori fattigli dal TsAUco. Do*
uè feùoltOjfuodcpofitOiftatua EquefirCè
& Elogio . ^45
Dandola T^pote del Doge Henrìco» Kegi^
na della Rafcia . %6i
Danni fatti à Turchine ime . 714
Danni riceuuti dalle Batterie de TwtùAy e
quali. 744
Dea More fina Trincipeffa > moglie di^i^
colò Trono DogCy ime ftfoka^ e fuo £-
logio. 155
Decreto del Senato in tomo faccettare la
Libreria del Tetrarca . 77
Definitionedi quefta >oce Gondola , e eie
chefignifichi . 45^
Dcliberatione del Senato di affifler ai Du-
ca di Mantoua > 0* aiuti pr e fiatigli .
6at. .
Deliheratione di poner l'afiedio d Cradi-
fca. ^44
dtUberatione del Senato di preftar foccor-
fi al Duca di Sauoia^ auali . 645
deiéberatione della KepuoUcadi armarfi.
657.
Deliheratione delti Spagnoli di chieder al-
la Republica la fua armata, e per qual
caufa . 66}
deliheratione d*lbraimo et intraprender
Cinuafionc del Hegno di Candia , da chi
effortatOiC configliato • 689
dcliberatione della Republica di jirmart
contra il Tnrco,e che prouiffionifaceQe.
690.
deliheratione di mandar quattro Vaui
Armate con foccorfi in Canea . Quanr
do partirono j a chi come fa U direttiò*
ne .
T A V
me. Gcnenutori di efìe HttKÌycbifoJfe-
ro,e loro viario , 6$$
ieHberatione it andar ad acifmflar Can-
dii aiioua,come atttucatat e perche bi-
ft^òdefìfier. 71»
iep<^t<niolHti(fimodel D^f Francffco £•
rt^ con fita Statua , & Elogio, j 5
iepojUo di Leonardo Loredana Dogei doue
eretto >fua architettura, fue flatue da
chifcolpHetlorofignificacoyefiio Elo-
gw. . 68
iefofìto della Famiglia MocenigOifn* de-
fcrittione da ci» te ({Mando terminato.
69.
iepvfitodH Doge Marin Crtmaoitefita
defcrinione . 7j
Sepofttc di ^lefjtmdrs yittoria celebre
/«ultore, e fuo Elogio . SS
Depofìti ricchi0mdilarenw,e Girola-
mo Trioli Fratelli Dogi%loro defcrtttio-
»e>0'Elogij. 114
Depofuo del Conte Girolamo CMua:^,e
fiiadefcrittione , i6j
t^ffofito de i Legge ■ e fua defcrittione .
depofito eretto aUa memoria di .A^gt^ino ,
e MarcoGraden^hitTttiriarehidi 4'
ipùleia ) (on loro ritratti > & Elt^ ,
iepojitodi Iacopo FofcariniCaialier, e
Trocurator fna defcrittione ornamen'
ti,e StMue emtfm Elegie, e datu pofit .
264.
depista del Doge Cicognatdokt eretto.
6x6.
Deodato Hypatoeomepriuatodeg^dn,
bevMis Bàfsd fpedito nella Boffina da T-
' br aimoi e /noi apparati per andar fotto
Spalatro . 714
defcrittione della paUs di San Marc9 .
lOI.
defcrittione del Coro di San Marco .'
ibid.
defcrittione delle GioÌe,e Teforodi Vene-
' IM. 103
ieferittiOK della Sagrerà di san M»-
OLA.
co. I9J
defcrittione delT Ifola di San Giorgio .
aio,
defcrittione del Coro di s. Giorgio M<(g-
giore. »2j
de/c ' la Cbiefa del Redentore, e
fi ni. aS5
Defi UaLibreriaViiblica. jir
defc '.a Zecca di s. Marco ,fua
tA ittfiatue, "Pitture , & dtri
oì 314
defc qualità del Bucentoro del
Doge. 449
determinatione della conjultadi combat-
- ter l'.ArmataTurcbefca, e perche non
fiefeguifle, 697
determinatione del Senato, di violare la
Chic fa di ss. Giouannite Ta^óyquando,
e perche. 737
Diacomdis. Marco,quanii. 104
Diamante di granVduta, donato dal He
di Francia al Dogete quando . 44S
Dicbiaratione delti 4. Quadri del Tinto,
rettopoflinel Salettodorato. 338
Dicbiaratione del "Pontefice yrbano Ot-
taitaà Cardinali, intorno alla Htp.di
Venctiaa quale. 66 j
Dietain Raiisbona perlapate d'Italia.
66j.
difefa fatta da Veneti in Sebenico, e quo-
te. 7n
difettodeUa StatuadelS. Theodonhpcfiò
fopra la colonna di V'tai^y e fuo ft^i-
ficato. 317
Ùtonigi Omarini, e fuoi defiendenti .
d^titJtOpcio, e carico del "Proanratore di
s. Marcofprrmo in/tituito, e quÒdo beh-
be principio fecondo Andrea Dandolo
nelfm racconto . «97
Diluuiod'^cque in Venetia quandottper
qualcagioneu ■ 54^
dinari gettati dalÙogeperpia:t^ate fna
wmtrìa. . 477^
difcewden'^ig, bonaria dtgnitadi deUa Qaja
Comara. 14^
difcpTdia di alcune famiglie Venete. %^%
b 1 Df
T A V o X ^:
Difcordia fra fei principali Famiglie de Doge creato Defpoto>neUf In^em di C^
Veneti.. 542 ftantinopoli ^ ^61
taf concio dcUa Mercatura > per Cagione Dogete fua andata per Tata's;^ > quanié
dcTorto^fiint^enetia. 587 infUtuita^
Dtfcenfìoni nate nella ralteUina$per qua. Doge Francefco Etìt^JI eftbifce , e vien
li caufe jt e rarij aQcidenti occorfi in creato Capitan Generale da ^ar^ e
^Ue parti. 6$ 2 quando^ 699
Dinaro warfato d<dla KepubL al Duca di Domenica Grìmaoi Cardinale doue fepol^
Mantoua%& ordini datti al General to. 48
EriTS^Per difponer l'Efercito • 658 Domenico Trinifana K. Trocur^ Tadre di
Difemi del General &agreda 9 qfudi 9 e da Marejtntonio il Doge douefcpolto^fue
coiapprouati^ 66i lodile fuainfcrittione. ja
^fguflo nato tra Giouanni Tefmf Caua- Domenico Seluo Dogtfepolto in s. Marco •
' lier uimbafciator per la Repubtica in 96.
noma 9 e Dm Tadeo »,e quello fiéccejp^. Domenico Bruniyefiutopera in san Luca «.
666. III.
t>ifSf^fii tra il Duca Odùì^do di 'Parma > e Domenico Contarinifuafiatua Equejbre^t
BarbariniiC wali . éjì fucElogio.. i^a
Dimoflrationi (T^Uegre^ef e Gratie re- Domenico MaUno/uo/epaicrOiritratto, &
fedDiopetiaprefadiCUJfa.. 714 Elogio. ijj
Oiuifìone iegtUmperify qumdo y e da-chi Domenico Morefini Doge doue fepolto 3 e
fatta. $j9 fuamemoria., 202^
Dito*disanGiotBattifiadòuefi conferma Domenico ^Uppo f^efeouo di Qhifiamo
145. doue fepolto .. 21S
Dogana da Marjùuefitu^a.. 3 1 tf Domenico Mithiele Doge fuo deptffnori-
Doge, ciò che rappr^efenti con Pappar en:^ nouatOfdoue pofio^efua memoria . 2 27
e qualfia . 469^ Domenico Contarini Doge > doue fepolto >
Doge crea Omtky Caualieri > & altre di*- fua operaxfuaflatuayefuo Elogio. 2^ 3
gnitdf & perche .. 472^ Domenico Leone ^uo ^ùarCiOmamp^ti, e
Doìdefuo Jonatiuo alla 'liobiltà%& quar memoria.. 147
Te . /&& Domenico BeuUacquaiC fua memoria. 261
D oge da chi accompagnato per Legge fUo^ Domenico Gioielliero, fua Cappella, e!r or-
ridiTahn^.. 479 namemi. 26j
Doge > ò Duce perche ritrouato dagl* ^n^ Domenico Leone primo Macero di folda-
tichiVenen. 46» ri, 53^
Doge perche detto Rettore > e fua /oflii- Domenico Menegaria Degcpriuato degF
glianzad Rettori delle Cittd. 468 occhile delTrincipato . $zS
D^e perche cagione cbiamatoTrencipe . Domenico Baffone jlntonioda Mdino, ih
4tfp.. ro cortefieyfated Turchi quando,e do-
Dog^Trencipeinappar^n'S^a^ma. legato uè. 691
aallc Lezgi ., ibi. Domenico Diedo^efuo valcre^doue, come »
S^i che fiailettarono di abiti pompop , e e quando dimofirato . 704
quali. 472 Donato yenètianOfC fue pitture, 115.
Dogi apparentadi con Trencipefie Grandi Donato Baglionifua CappeUa,omamenti f
e quali. 474 &infcriuioni . . I4(
Doge non poffa elegger Doge, da drì > e Donatello Scultoree fua opera . 188
quando ordinato .. 55^. Dono perpetuo d^Wjtkbadefia di Samét
•r A V
Mafia à ehi fi facci. 269
Donis cognome de FaUeri 9 e da chi vfato .
555-
DiMM mmidatì dal Rè di Verffa al Trend-
pe^e qualue offèrti poi alla Xlhiefa di s.
Marco. 63 j
jyono fatto daWlmp* aglì^mb. Fenetij
donCiC quando . j$6
pono fatto dall' Imo. à Girolamo Grimani
Capitan di GolfOtdoueyC quando . 756
Tiùrfoduro^ Edifitij fatti in eJJo,e perche
544-
i)rapperia di HialtOidoue . 3 6^
Ducale DHchejJa di Mantotta 9 quando re*
nifìero in Fenetia > accoglien'^ie Fefte
fattagli, 6iQ
I>Hca JtOffma V. R. di T^poli prepara
^rmata,& d che fine . 648
Sue HoftilitadiMobbediente alfuo Rè , &
altri fiioimancamemi. tf$o
Duca di Candales venuto al feruitio della
Kepublic. mandata in Valtellina con le
fue genti. 6^6
Duca di Sauoia perche mito con li Spa-
gnoli. 6j7
Dftca di Mantoua confegna il Borgo San
Giorgio aW^AliringheriC perche . 659
Duca di Roan condotto al feruiÈi$ éAa
Repub. e mandato in Campo con nuoue
Militie. 661
Duca di Mantouacon it Trencipe fuo fi-
gitolo , e Marefcial dtEtrò j doue fi fai-
uafie nella forprefa della Città . 66%
Duchefla di Mantoua > come y e doue fi ri-
tiraffe nella forprefa di Mantoua .
66%.
Duca di Mantoua fi rende à pattft e qua-
li ì doue condotto yc da cht fouuenuto •
66%.
Duca di Feria di nuouo Gouemator di ML
lanose fuoi torbidiyc fini • 664
.Duca di Menade fua morte e- 66$
Duca dVffo linfchiy mandato dal Ri di To-
lonia Amb.aTadri>comeaccoltOiedo^
ne alloggiatole fpe fato per nome Tubli-
co. 667
Duca di CricÌH > mandato dal Rè di
o L A.
Francia ^^mb^ctatòre
' rio à yeuetia > come acceito da Ta-
driyC doue aMoggiato^ e fpefato in nome
Tublico. 668
Duca di Roanoycfua morte . 669
Duca littorio di Sauoia 9 fua morte i ^ftta
prole . 669
Duca Carlo di Mantoua»fua morte, efaa
fuccefjìone . 669
Duca di Ghifa con armata di Mare in
foccorfo di Cafale . 6$ 8
Ducadi Tarma dichiarato fcomunicato »
'& altro. ' 67$
Duca di Modena fi arma per difefa defuoi
flati. ib.
Duca di Tarma efce in Campagtià % e
fuoi prógreffi . 6l^
S'imPatrontfce del Bondenno » e della
Stellata > con altri progrefji . 67%
Duca Federico SaucUi Generale ter il
Tonte/ice > come andafje d impedendo i
progrefji de Fiorentini . 6S r
Duca di Tarmajperche yenijfe a Fenetia.
6S7.
Ducheffadi Mantoua» e fua morte, doue
fuccefia . 75*T
Duca, Duchefia di Modena, Trinctpej-
fa, e Cardinal daEfte loro venuta in
Fenetia incogniti , con che cortegffo ,
dcue alloggiati, di che prefentatiper
iprdine Tublico,con le cofe notabili, che
ridderò fpettatoU di regate , guerra de
pngni,e cofefimili . 756
Due Tauole , l'yna con la Vatiuitd di
7i.Signor Giesù Chrifto , e l'altra con
la T^atiuitd di San Cioan Batti fta «
dipinte da Domenico Tintoretto, doue.
Due Tauole del Caudlier Liberi, doue di*
pinte . 46
Due Tietre della Trigione doue san Gio:
BattiflafAdecapitatoÀoue poftcdiéh
uè , e da chi portate d Fenetia •
97-
Due Frati fopra la porta del Santuario di
S. Marco,da chi freueduti,e chi/^tfi- .
chino • p8
b 2 Due
T A V
Bue'ìidtù spedite iaVenetia per Caa-
dia confoidarefca , & altv prouifiotii »
eomefip-frdffsfro. 753
Ducati reflatiliberhf fuori delle diMtfioni
fatte deUi Imperatore ^uali . 5 w
Dinante ColixneUo de f^enetianite pia
e<mtradietione,& t^ertafattadDuca
di MantoKa» circa che. £$9
ECcellentiTitttireinCbiefa di s.Sit-
ueftro^ da chi faste . iSf
EUfabetta Regina d'Inghilterra fuccede
a Maria . " ÌS04
S$%iedeD(pc<mfuoiBTeMÌ dotiepojiet
e da chi dipiati. 359
Elmo con àiiattro Corme ripiena di gioie
fabricaioin yenetia>dacbit epercbi.
£lemofine raccolte in pochi mefi per la fa'
brìca della Qhiefa della Madonna de
Miracoli, quante. 179
ZlogitdiGioHamiTiepoloVatriarca, 16
Elogio di fra Gabriel f^eneto . 130
El^io di .4ttdrea Cmtarini Doge . ibi,
Zl^Qpofi» nella Sala Kegia da TioI V»
^$miv mutato da yrbam ytIJ.e cofa
neftvUt 66Z
Jlogio aiteratagid da'Pap.yrbaao f^lll.
ritornato come era prima, dal Vonttfi-
ce Innocenzo X. nella Sala Regia. (S87
EmanufUo Imperatore foccorfo con v^tr-
matada Fenetì , 574
Entrate dell'Jjola dii. LaK^ro, applicate
per conceffim publica, al Spedale de
Mendicanti. 87
Epitaffio del Doge ^nd. Contarini , e dotte
fo^e^ douefta alprefente . 573
Eremitt dis. MarcMola * come riitina,
MS*
Eremi per li Tadri Camaldoli, doue * e da
chi fabricali . ajo
Erafmo Terlini Ingegnere, e fua par-
tenta pe r Candia , e con che frouifioni.
75S.
OLA.
Errore del SanfoMinocoifiuate* eludei
Efcftfati\,thi fodero» e didmefieleggiePe-
d Dogete
544
'ortoittpui
militare di
aditiico-
zet». A.
tùtefom
tfSa
'ardo.fAx
\rUdiLm
Venttiad
fowafo MorefmiÀachiifiielodÌ,ed9-
«f fepolto. yaj
Efequée pompofe celebrate in Cbiefa dis,
M. d ordine "Publico per ia morte dd
Trencipe .Almericodi Modena. 75»
EfibitionediGio: Francefco MorefinìTa-
triarca fatto al Tubiicotefue pkt e >ir-
tuofe attioni-, iH
Efibitioni fatte dal D<«e,e da molta 7(ó~
biltà,eper tfual cauja , 747
Efimilofua rc^amatione, e fart$catiene
da chi fatta, 35S
Efpreffioni del Vontefice yrbaao Vili.
aU'^mb. di Francia,e quali . 6&j
Eiiaagelifii di BronLOÀa cbi fcolpitìtc do.
uepofii, 100
Eufebio Spagnolo ,/tmb. di Spagna , tome
fi faceffe Monaco , doue /epolto 1 1 fm
F^bio Callo Colonnello della Hep.dm
rejìafse morto. 6^
r A V
fértcbt iiiMmù alla Tk^é^ disMofca
atumdofmtcye da. ehiòrdinate. 291
Babrica feria Libreria di sMarcor ^muu-
do, e dàue fi'principiafse, e fua deferita
tiene ^ 309*
Fabricadella Libreria- di s. Marco daue\
accrefcintaye quanto lunga .■ 31 o>
Sabrica del Tda^o bHcalerquanioye da
€bé fatta. 5 S6i óo$
Sabrica^deKa Zeccar qnando finita., 599*
Falh^icsdcl-pmte di Riatto, quando finita,
céptando Principiata » 6 1 5;
tabrica deaeprigioni^uandihedoueprin.
cipiata,e douefofsero prima • dij;
Babritìoi Cbtóredò inuiato jlmb.à rene-
tia:peréJuaWafare,e da ehi .. 6^9
Facciata della Chiefa:dì Cadilo, da chi
riHouata ,fua defcrittione , e memorie .,
IO;
Bracciata detta CHiefa dì s. Giufiina dà chi
fatta fare, e Juoi ornamenti • 44;
FacciatadtUa Chiefa di s. Francefco fua
dèfcrittionc^ infcrittioni.. 5 2'
facciata della Chiefa dis.Giorgio Ma^o-
rccfttMdèfcrittionek %%z\
famMia deÓmti ,^$mifoggettidi'efsa ,
éjiielodr. 85
f/omiglia Dardana,fHeopere^ pkoi h^nori.
famiglia Kega^fimi^efue lodi. 1 jy
fam^fiade Miori,efuo lufpatronato. 177
fattionc feguita tra. Veneti, eVapalini.^
fattione f et usta folto 7{onantola , e rac-
conto del fatto . 679
fattioni diuerfefeguite in Tofcana, & in-
contri fanguinofi., 685:
fattionh jeguite fottùC anca .. 694
fattione feguitaà Molini di Gladi fso,tf no
eftto. tfp9*
fattione feguitaitraVineti^eTUrchi , e
quello fegtà. 714
fatami feguite nel hTimtouano . 660
fatto lUuJtredelDop Dolfino,e quale,
570.
\iatto d'arme a Caflel nuouo^ tra Veneti ,
& fiumani. 661
o t A.
Fatto d'arme apùrefso il £agi> fcuro r e
queàonofuccejse . 6%6
Federico Cardinal Comaro ycTatriarea^^
Ìjuelloegtifece nella Chiefa di Oaftel*
0. t^
Federico Ter^p Imoeratore venuto i Ve-^
netia,mfitaia Cj)fefadis. Zaccaria.SS
Federico Comaro dokefepolto,fue lòdir
Cappella,fèpoUrór(3^ Elògio-.' i jyj:
Federico Contarini Vrocmator di s.Mar-
co,e piaofera. X5S
Federico Comaro Vefcono di Tadòua »
quando creato Cardinale , e da chi.
Federico Comaro Cardinale r e Tatriarca
di yenetiara a Homa •• d7or
WnmttiailTatrmrcatodiP'enetìa. 726
Federico Sanuto,e fua caricai- 6% 5
Federico Gonzaga, mandato dal Tinca di
Mantoua Ambafciator a Fenctia , e
perche .. &^%
Federico Cornaro^ creato Cardinale da
chi,e quando.' 6$6'
Felice Trincipefsa, moglie digitai Mi-
chielt Dogf,douefepoka,efuo'ElogiOi.
94.
Felicita moglie delVog^ Tieiro Orfeolo^
Santo. 5^5'0'
Ferdinando Ter^o Eletto Imperatore in-
lucigo delTadre Ferdinando Secondo 0.
668:
Ferdinando Luigi figliolodèlt Imptratóre
Ferdinando,e fua morte . 750»
Ferdinando de Medici Cardinale fuccdte
nel Dominio della Tofcana perla mor^
te di Francefco fuo fratello .- 6%i\
Ferdinando Scotto-Conte rC fuaimprefaé^
644.
Ferdmnndo eletto imperatore, quando , e
doue incoronato;- ^52
FerletichVfcocodachiprefo, e decapita*
to.» (J«
Ferrara con tutto lo Stato ricade alta
Chiefa quando^ ptrche . 63 v
Ferrante ae Roffì mandato dalla KePubli-
e a in Campo General dell' .Artis^eria.
646.
fr 4 Ftftey
T A V O l A.
Fffti cbeftfcmm neOa Creatme de Tnh fi^taii 4i tffi. - *^«
* $uir4toThfit€ preemmens^fi^ FigUolidelù^gtOrf^'Pwrikifmio^^mdii
ewmifiri. |oo echifoffcro. 54^
Prfie piAlUhe > epriuatc y e loro qualitd . Figura del SaUkUore dotte eolhcaia , da
406. chifcolfitUiConfue memorie. 12}
Fella delGiouedi Graffih perche f$ faceia > Figfira fcolpiuda iMeffandro Fittma^
edoue. 406 dóuepofla^ 84
Fefta fono loren^ Celfiper Candiarp- Figure fiotpiteda Larem^p Breffiù%éwc
euperata^e chi irigioftr offe .. 407 collocate. 41
Fefta del Vrencipe Malipiero > quando > e Figura di scarso marauigUefa lamrtua
perche. . 409 aMofaicOtdouesif^edamjfatta^ 9S
Fefta del Vrencipe Trono% quando > e per^ Figure fole ne TJjfchi di motta ftima .S9
che. " ib. Figure diMarwÈOiquaU%equaiUe%edoue
Fefta Cotto al Doge Giouanni Mocenigo • collocate. io i
ibid^ Figure di Marmo > dime coUoeatete da chi
Fefta per la Trincipeffa Zilia Dandola, [colpite . i co
condotta in Tala^ dal Vrencipe Lo. F ^ure /colpite da jtlefjanira f^inoria da^
rcn:^ di Vrioli fiso Conforte > efua de-- uè collocate. 1 17
fcrkiione • 410 F^ure di BroìKo de/ Campagna % doue pi-
Fefte fatte per laFittori» haunta del ftt\ 224
Turco l'anno 1 57 1 . 415 tiguTe di Bronzjo di Girolamo Campai
Fefta neìhncwonatione di Morefìna Mo* doue pofle . 2^6
refinùmoglie del Doge Marin Crimaniy Figure di Marmatone pofteda MJcolfi'
efuadejcrìttione. 416 te^e lorofignificato .. jfS
Fefta fatta in Fenetia per la pace fegui^ Figure pofte fopra Comici delle iluatro
ta tra Henrico Quarto , e Filippo Se- forte nel Salone delt Antipregaii queU
eondOifvnoRè di Friciat altro diSpa^ io r^prefentino $ e loro fifftificati t- e dà
gna. Con la defcrittione di folenniffima chi /colpite • 3^9
proceffione * 432^ FiUppo Correr Fefcouo CafteUano rf jua
FeftaneUa Sala del GranConfigUOfquan" memoria • 9
do fatta . 4^1 FUippoLuccaro pittore > efua operadoue »
Fefta di san Marciliano > d Martiale» che ^2.
yiene il primo di Luglio, perche fi fole* Filippo Uè di Spagna 9 quando paffafte in
nis^» 52} Italia^ 601
Fefta di s^ Giouanni Decoiato % perche ca- Filippo Emmanuel Trimo Genito di Car-
bone folenni7;ata » ib. lo Emanuel Duca di Sauoia^uando no*
Fefta di S. Maria Maddalena penhe or*- ta. 611
dinata • 514 Filippo Tafqual^ Capitano in Caadia » e
Fiere donate al Vubiicordoue ftteneuano^ fue operatiom •. 6x^
}i6. Filippo Infante di Spagna F glielo di Fi-
Figliolo diDoge$ auHoritd, e preminone Uopo Secondo in chi maritato • Succede
fue^ 488 dVadre nella Corona di Spagna, ó^i
F^liolo del Sangiacco di Licca> doue , da Filippo T^ffqfutligo General deU* Armata
cbi^e quando prefo , & inetta del Va- di Mare . . 6ì9
dre fuo per rifcatarh, e perche decapi^ Filippo Quarto fuccede nella Corona di
tafo. 74P Spiana. 6^
Figlioli del Doge Venir amino 7 qnalii e F lamini > ò Sacerdoti «ntichij che offiao
Me
T A V
ffffe Ulcro. - 470
Fucilare > éfi^Ué fiano^ e perche cofi chia-
mate • 454
Fri Stfto de Meiiciidoke fefoUo > efuo E*
logidl, 6}
Fri Cojmo Tia?^ Cafpuccittù^e fue pit-
turcfioue. 25$
Fortmio Spira da Viterbo douefepoUo > e
fua memoria. 154
Forma delta Chkfa di s.Marco • 98
Ftmdatìane detto Spedale di s. Labaro de
Mendicanti • èj
Fonico de Tedefchi > perche detto Fonti^
cOi quando arfo» e quand^ifatto ^ fue
dimenfiotti , pitture, & altri ornamene
ti . ^66
Forma acuta in capo al Trencipe 9 ciò che
fignifichi. j^g
Fri OttauioTiccolomini famofo CapUa-
no^ouefi trattene ffe 9 da chi addiman-
dato, &icbi. Giunto in yenetia 9 fu
a bocciar il manto' i fua Sereniti con
fperanT^a di trattenerfi al feruitio della
Republlcaf e Perche licentiato . 6Zi
Forti dette Bocchetteye detta Donzella , da
chifabricati^e ciò chefuccedeffe per ef.
fi. 666
Forti eretti da Barberini $ e doue > contro i
patti antichi col Ferrare fé y e perciò
damo caufa alla Kepublica di accre-
* f ceri preftdif ricini 9 e di fpingerf olia-
te fca in quei confini . 6j2
Forte delle Bocchette, come prefo da VJ-
colò Delfino. 6j6
Forte del Lago f curo principiato i battere
daf^eneti. 6Si
Forma con la quale fcrifie il Senato i
Hettori y e judditijuoife per qual caun
fa. 700
Fortex^ della Suda come ber fagliata da
Turchi. 703
FortexJ^^diZemonico detta il Mafcbio,
come fi rende fje i Fenetiy e con che co-
dittioni.- 709
Forte^tA di s.Theodoro demolita per or-
dine di chi^e perche . 718
Fortei;^ di Duare^^Mmlo pcda chipre-
OLA.
fa con lefattioni feguite fotto ad*ejfa ^
713.
Folgore datto nel Campanile di s.Marco %
quando^e danni fatti . 730
Forte:^ di Cajiel Rufjo, quando > e da chi
fpianata . 749
Fortezf^ nel Frioli^quandofabricata daL
la Rep . e come chiamata . 6% 6
Fondamente nuoue > quando principiate •
6%6.
Francefco Bembo Vefcoua Caftellanoy e
fua memoria . 9
Francefco Rufchi dipinfe il TaUo della
ChiefadiSani^^nna$equellovi rap^
prefentaffe . 14
Francefco Ftìt^ Doge » doue fepolto >
fuo Depofito i jua Statua 9 <T JÙoffo,
Francefco Soranx/> K. fuo ritratto $ efuo
Elogio . 4$
Francefco Landò Dottore» e Caualiere do^
uè feùolto^e fuo Elogio . ibi.
Francéjco Carmignola Generale della
Republica doue fepolto . 5 %
Francefco Giuftiniano yefcouo di Treni-
foifua Cappelkyfuoi ornamentile /<s
poUura. 53
Francefco Contarini Doge $ doue fepolto ^
fua C appella ^fuo ritratto , & Elogio .
FrancefcOiC Valerio Zuccatifratelli»prO'
uifionati dal Tublico, Eccellenti Mae-
Jhri di Mofaico , 98
Francefco Duodo» e fuo dono fatto alla
Chiefa di Santa Maria Zehenigo » e
quando. 1 14
Francefco Lai(gjtroni Tiouano dis.^nge^
loyc fuc opere . 116
FracComaro Cardinale doue fepolto. i zi
Francefco Veniero Doge fuo fepokrOiC fuo
Elogio. lai
Francefco Delfino lodato dal Stringai do-
uefepoUo. 124
Francefcol^ouelloda Carrara ^ doue fé--
polio. 129
Francefco Donato Doge douefepoUo» efm
Depofito. ^6q
Fran-
T A V o t a:
Whmeefco Fofcm Dege» doueffpoUo »fHO Fraacefco EriKK$ K 'ProctrJSeturéd m
DepofiUhefuoEU^io^ 189, Tatr a fermtiis luogo 4el Barbar». .6$S
(roHcefco Bernardo. K. fue. attmi t.efua: FraHCefco CitifImtaiaCafitan ài Go^, e-
memoria. tao. fiiaìmprefa.. 6j8i
B Franceffo AfoUaa-creatO'VroiuiUtor Ge-
nerale detTJù-MUta-te per ^ea^a^
fi tfpOi
F Fraaceffo Martfini xe motafiolpiu lulU
ìua Galea,. ógt
Fraacefco. Moeen^o- miracalefamenu.
if: preff ruoto m<vita,douea come.. 74$:
FrancefcvAforefini eletto Capitan Gene-
Fi raldaMarinlHogodeLdefimtO'la^
Francefeo MoreJinhfiiafi£tiia,efiio Fio., rohiocenigor.. 747-
gioidoHe, f)opot_e,da chi fatta poner.. FrtttidLs..ErancefcodiTaolaiqiianÌove-
«9^ mai in ynnetia . zZ.
FrancefcoMocenigo Vrocfno .altare * e ■ Fratideltfrdine di Santa Br^idadone. a—
futi memoria .. 269 ■ bitaffero .. 4»-.
Framefco Mari4J>iica ^yrbioo.Gencra- FratemadeFiorevtmi dó»ep0fla.. 1P4
le della Jtfp,^ quando .. jpj Ftìgfì,€rrEgitff » cr Uro creatione tdelia.
Frfmfeffoda.VjBrratayefui Uga:Coatra portatitriincafoieVreneipi.. 469-
laKep.diJ^enetia.. 571: FrÉteUodi.tìvie-,C-aiux(tritàfut\efire~
Frtmcejia Cantarinumandato.dMaato- miaenuc . 4S8-
iMiff perche .. 61 j Fratelli, di Mebemet tipianti fatti: ìaIm
Fj-OHCefco Gran. Duca di Tofcanatejua. tnorire^.. 6ì6-
morte. ioid., Fartiiepofii prefida f^eneti» e 9$utL6^-
Franeefco Morefini P'-efcouo di Brefcid > e Fott^cationi fatte daFenetiperJh-uìty
Legato.in. Francia» quando» e da chi faffidiadGradifta.. &{J'
creato.Cardimtf.. 6t^ Freédo,e7^Mi inclite quando in Fioe.
Fjtmcefco Cornato Vefeouo di . Tyettigi , '. tiatcdanniapportati ... i^J 8 -
quando creato Cardioaie^OMe ttmiffe. Freddo grande in yenetia^gjuKci. 6\t
e.dOHcfepolto.. 630.631 FrioU quando bauefle tiulo di Ducato ..
Prancefco^Fendramino^ mandato, .Amb. 4^8-
in Francjatepercbe .Ektto "Pnffiarca, Funerale annuOfCbefi fi da'^Micoi al
diFenetia.. 631.63A, CardmalZìno ... 96
FyoHcefco Cantorini h^. mandato. Simb. a Fnaerolùtèlieperfone.ordiiurietdiTTO-
Kema:.ordinori<t,della.Republ.e come enratcridis.MwrtOide.^gUaUdi Doge
rifenuta... ($38: viiientetdtCancet&ràGrmdi,.e faU
Francefco Moreftni .Troueditor-dille Ga. tri . Loro vfo , g mopii^cen^ , .quonn
leaT^, dt^ordm dottigli dal Senato-.. cofiino »^ ordailmxt della Cbierefia.
6)9;. 403. _
FrontefeoMartinepGenerale.de Couai Fnaerale.delIX^e ,c«mefifacciaalprer
leggieri nel FrioU. . 645 fatteAqualifojféroperilpoJfato . 489
Francèfco. Moreftni fatto. Capitan delle Funerale del Cardinal Zeno in s.March.
Tiaui . 649 quando rinouato . 5^-
FroBcefco Omtorini K.Trar. mondato in Funerale pompofiffimo fatto in Chiejo ^
d^tmtia^otit e perche,. tfjo uMarcofer Umortedilai^aro Mv-
f cenir
T A V
€etiigo K.TrW.eCfpitoHGenerateda
MoTt coH U deferittmeiUl CtttafaUt .
7JO.
TuneraU di Giautami Crìmmi Tatriarea
di ^t{mieia,dtìke fatto . 6%6
Fuoco nella Sagréfka diCgfielb^Hoado >
e che danno facejfe , vii
tmconelS*atHaTi»4i s.MarC0tcgiiaadù,
I03.
FuochiUoro/ìga^aUOt tfànterpretatìmte
inFenetiti. ji?
Fuoco m Vala^fittoUJìose Mocen^o,
584.
Fuoco n^ Forni fiAUci in gaietta, equi-
4o. 719
Gabriella Marcello Abbadeffa dis,
Aimafd ràwiar la cbiefa te quan-
do. 33
Gabriella di GarxjMih^ di Malta* fm,M'
tare, i4$o
Cdla bitomofeditiof»tecattimt efìtaper-
fMafioHetUMefi faceffe<reair Dogete
fìnfine'. 53(5
Caiee Croffe,e lorocagiomdtlUyittorti
del-ji. 6ti
Catee dotte à Tapa Vrbano V. per paffar
d MarfiUa . 571
Galee Fentte, ^ualit e ^Hoate in terra
Santa. {$5
Galeone quando principiato i Fabrieare
per decreto puolicoitdoue.Qnando ma.
dato fuori fiu defcrittione,& artnamé-
t$, 6^1.6^9
Galea di Chrifìofaro Vernerò, done, do chi
prefa,^ fcciftoni delUgente, 641
Cneax.\-i > t IJ^am armate da Veneti y e
perche . 6^8
Galee deltaMercaatiOtdoiUtedadjipre-
fe. tf-8
galee predate daU^OfunatreftituiteatU
Hcp.con le Mercantie . 6jJ
Galeone detto della Sultana come foffe
armato. 688
iSafparcCotitariniCardinale, fioritrài-
tot& Elogio, j4%
Casaro MoraaxjmeA fuavùera, 16}
Cafparo Moro fuefeptìtrojlatMa» & £h*
S». 179
Celis figdiChifolJeifiiericcJjeiv^eifuade-
Uberatione^m incétrotefHamorte.6i%
Generi dei Doge Veudramim » quali , e
quanti foffero . -^ jj
General Zme, interne con t{at^ Doudte
lorotmprefe, ìa^
GentraP Landò tpafacon tmuttefferat»
nelCarfo, ^^^
General Eri^ doueaccampa'ffe CEfier-
tito, 6$9
General Gii^iniano tcbiamataconfultat
ab che propofe^fue ragioni, eòo fi deU-
beraffe, tfSa
General Cappellate fu0 amno in Caniia»
rafjegnararmofa^eome mimerofa, t
prouifia. 701
Cenerai Fofcolo t quando entrafse in Clif'
faadacbiaccompagMU, 714
General Marcello fineamma con tutta
tarmataa DardaneUitquantovifiefstt
e comeaumerofaeWa armata, 7J4-
Geuouefi mantenerotlmp. in Co^antino-i
poti contro i Veneti , 50j
Gentilda FabianoTittsrtte fuaoperain
fola del gran Canfiglio, jtf)
gemete dinaro itaàato in Matnua dal Ge-
tter. Erix-xp di ordine del Senato . 66%
gente quanta confumata (otto Manxoua
dalla RepiAUca» <fna appUcatione aUa
enfio-
T A V
* cujlodia de fiéoi flati. 66%
Ciouamù Trmifano Tatriarca$fm ^Ita-
rci & infcritticne %fHO ritratto in niar^
mo.Fà vno de Tatriarchi » che interne-
néfsero nel Concilio di Trento. 9. io.
Sua morte , 624
Oiouanni Landò ffuo ritratto et Elogio. J2
CioiFrancefco Ottobone Cancellier Gran-
de^ fua memoria . 3j
'Gio: Cappello K. doue mori/se , efuo EIo^
gio . 8 j
Gio: Domenico Biana douefepolto > efua
\ memoria . 89
Giouanni Soranxjo Doge douefepolto . 97
Ciotiami Imperator de Greci jCiò che dep
. feallaRep. 1Q3
Giouanni Aringa > e fua opinione intomo
alla Fabrica della Chiefa^ e Moniftero
di Santi Rocco , e Malgherita . 115
\QueUOiCh* egli dica del Campanile di sani*
angelo. 116
Giouanni Tiepoloy riedifica la Chiefa di s.
Benedetto , e quella di s. Bartolameo^.
125. ii8.
Giouanni Tornelli Viouanno di s. F amino %
». e fua opera. 119
GiotBattifla Fabris Tiouano di s.Lucatfue
i iodiicfue operationi . 121
fiiou.Soranv) Doge^di che ricercato * i j 7
Giouanni Dandolo Dogete fuo dono. 138
Ciò: Fitturijfuoi fatti Egrepjfdoue fepol-
; tOicfua infcrittione . ì$i
Gio: Bellinoyefua opera in s.Iob. 155
Giouanni EmOifua Statua Tedeftref doue
morifsetefua memoria. 161
CioiBatttJia da Conigliano»e fue opere .
164.174^238.257.
Giouanni da Legge k. ContCieVroc.fuofe-
pplcroi ritratte f ér Elogio . 1 70
Giouanni Moro Caualier > che morfe in
' Roma ^mb. per la Rep. come honora-
todalTapa. 178
Giouanni TrioU primo Trocdi San Marco
della fua famiglia,doue fepoltOffuo /^
polcro Statuale fua memoria. 182
Giouanni da Tefaro Dogd doue fepclto 3 e
memarteiche fé U dtuowfare. 19^
o L A.
Gio:jindrea Badoaro Senatore yfua imi-
tione» fuo fepolcroje fuo Elogio. 196
CiouanniConeariniTi/ftoreie fua opera.
Gio: Maria da TontefPiouano di S. Iacopo
dali^Oriofua Cappella > c^ ornamenti •
205.
Gio:Tietro Caraffaychefu FefcouoThea.
tinOipoiCardinale^e finalmente Vapa%
chiamato Tao\o IV. inflitìà l'ordme di
Treti Regolari detti Chietini. 208
Gio: Francefco Labi a sfuo mirare , e fmn
ornamenti . 209
Giouanni Cornaro Doge^doue fepolto 3 fua
Cappellaifepolcroyftatua^èr Elogio.
210.
Giouanni Ciufliniano 1 e Francefco fuofi^
gliolo Caualieriiè SenatoriUoro operai
loro memoria . % 14
Gio: Battifla GrinianiVroc^ Capitan Ge-
nerale da Mot fua morte^uo .Altare^
douefucccfsafue lodiyC fuo £lo^. 219
Giouanni Dotfino Cardinale Vefcouo U
y icen's^idoue fepoUoìfuo 'tlpbiledefo^
fitOifuo ritrattole fuo Elogio. 2}S
Giuftiniano Giufliniani Gran commenda*
toreydoue fepoltOifua Cappellat/ua Sia-
tua>& Elogio. 25}
GioiFrancefco More fini Cardinaleffuelo%
dite dignitadiidoue fepolto,e doue fi ve-
di il fuo Elogio . a5j
Gioia DucpUiCfuoi nomi diuerfi . 470
Giou.Tariicip.Dogeie fuo auuemméti.^^
Giouanna figliola di Orfo Tarticipatìo ,
.Abbadefsa di s .Zaccaria,e fua op.544
Giorno felici/fimo a Fenetia & aUa Chri-
fHanitdiquatfbfse . 611
Gio: Matteo Bembo , conferuò Cattaroi e
quando. $9^
Gioftra del Rè di Cipri in Venetia C4n cbit
e quando. 571
Gio:.Antonio Veniero Senatore > ììonorato
da principi del Mondo . 601
Giouedì grafsoy efefiiuità fua 1 quandoin-
flituita. 558
Giuntile loro Illuftratione in materia di
fiampe^ 578
T A V
GiuBiniaiii eflmti, e etme reJtitHiti aìr ef-
ffrloro. S;8
OwBattifia dot Matte creato dai Sena-
to CoHernalor deìt A» mi della Refi, e
qkaado.Mandato in Caadia . 6ij
Gioitami Mocenigo "Procur. e General in
Candiate fue operationi. ($14
Giouanni Mocenigo,^uantQfle(ìe ^mb.in
Franciitin che tempo,efne lodi. 6z6
Giomnni Grimani Tatriarca d^^quHeia
fm mortetefuo lafso al publico . ib, •
CiK Frmcefco Aldobrandino General di
Santa Chiefa venuto in Fenetia^uado
e come accolto da "Padri . (S30
Ciouanni Mocenigo Caualier mandato £•
ftraordinario in Coaftantiacpoti > e per-
che. 634
Ctouaimi Bembo General daìAar, quando
vfci/ìe con l'.Armata,come, e da chi ri-
eeueffefolennemente H Stendardo. i5j8
Ciò; Battifta Fofcarini, e Franccfeo ETtX:
xj) eletti Tioueditori in Campo . 6^6
D.Giouàni de Medici condotto daUa Rep,
. con titolo di Gou,delf armi.
Ciu^ointoaio Bcleffto,efua imprefa.6é{y
Ciouami Bajadomta paga il Fiume nel
paefe nemico con le fue genti • £48
CioilaeopoZanecreatoCapitan Genera-
le da Mar. ib.
GiouaaniTiepolo fatto 'Patriarca diVe-
netia,e quando . tfjx
Giorgio Badoaro commiffario in campo > e
fua morte . 66i
Giouanni Griman* mandato ^mb.ordi-
norie aiClmperatore . 66Z
GMiun m l^i "Proe. .At^. Eflraardina-
rioiRoma-t 6jo
Gioan Battifia Crimani Generalia Dal-
matia te fua prudente operatione.671
GÙMonni Saratrj^ Caualier Bailo d Co-
fioMtinopolijComevenifleafficHratoper
wmeilbram^be i preparamenti fot,
ti da lui àìjlrmate » non erano» che per
andar contro à Maltefi , e che era per
tonferuar ^neìla pace con la Rppub. già
ftahiUtatC confermata . 6Ì9
Compiile cn SeleÙar Cenerine def-
dirie-^
*ouo di
erfo U.
(S90
cafate
691
r, e Ca-
, porta'
'piegati
oro va-
1 Cene-
ttiS.M.
prima^che partirete fua partetn(a. 701
Cio:BattiflaGrimani "Proueditor dell' A.r-
matatdouefpedito^HO vÌaggÌoj& acci-
denti accorgi . 705
creato General da Mar» fua deliberatio-
ne, e fua morte . ■ 7 ' S
Gildaste fue f attieni in Candia . 721
Ciouanni Cappello ^.mandato Bailo a Co~
Jiantinopolij perche te come accolto ,
721.
GiorBattifia Dotto fua morte > efub valo-
re. 715
Ciò: Battifta Balbi fuamortetdouete come
feguita, 745
Giorgio More firn Capitan Ceaerale^rea.
to K.dal Senato,e perche . 754
Gioì Battifia BaRarino eletto Cancellier
Grande, quando > e fuo merito . 7 j6
Girolamo Queriai Patriarca di V-tne-
tiatdoue fepoltoj e fua infcrittione .
atS.
Girolamo Soraif:(p'ProcHr,& Caualter >
fua ordinatione ,fuo ritrattot e fua me-
moria . 44
Girolamo Bregadiaoyfua Cappella» & or-
namenti . 5}
Girolamo da Cande dwe fepotto^ue lodi»
e fua memoria . 61
Girdamo ContariniTrocur.fkofepolcrot
fìatua,& Elogio. 78
Girolamo Campagnat ArtbitettOt e Scul-
tore,fue opere in s.Larenzfi . 81
Giulio ContariniTrocwr.fuodepoptOtfiut
fiatuote ii^criitioHe . 113
Ciro-
T A V
cistèrna MoUtf^fifaJlasua ^urea, efua
infcrUtione. 1 1 i
Giulia dd. Moro > e^ua. opera ^ 113 ^i 24.
I2J.
i. Girolamo in s.Séuame da chi {colpito.
121.
Girolamo Triok Dogeyjuo ricco dtpofito ,,
fia^uaiiù^ Elogio . 1 24
Girolamo Cornaro K^TrocJmefepoltOy e
fuanumoria. ijo
Gioriio Cornaro K. Troc..fitoJepdcro r &
itycrittione ., 14S
Giorgitme y cfuaopera in s^ Gioi.GrifofìO'
mo. 154
Giofeppe SMtiiatifJya Operai ione ^ i6a
Ginditiodi Salomone neW\Angiporto,di s.
Marco bellijpmo. 99
Ciefuiti quando titomatiÀVenetiarC lo-
ro ChufaiC Moni fiero . 1 72.
Girolamo Sauina Triore delta- MiJerJcor"
diajue lodiMmCiC dolchi auuclenatOy e
fuoi Elogi. 178:
Girolamo Feniero Senatorcyfuo Depofito,
EffigiCy& Elogio . ip5
Girolamo Barbarigo. da chi, aueUnato > e
ffto Elogio.. ^lT
Giudeccaycome chiamata primay e perche
detta Giitdecca., 250.
Giejuiti quando licentiati daSà Città y e
dallo Statoye perche ., a.jf
Giuftbia derUfii.doue fi facciale dotufifa-
cejfe prima.. J17
Giardini jnJfenetiaJL chifiano-K e. doue
pofti.. 369
Giroiamo Soranzjo y /mandò Eletto ^^Amb.
ordinario J Ridolfo, Imperatore, per la
Hepublica.. 640 <
Girolamo Cornaro Vrou.jklf'hrmata^. e
fuaimprefa.. 642.
Girolamo Soranz/^yfpedH^daUa RJtpubl..
^mbkfciator Eftraordinario al Rè di
Frane iay e perche . , d J 8.
Girotamo^ Cauazza » fuo viaggio ydme
trattenHtOya:cm cmiottOye come licen^
tiato.. 658
Intermene nel trattelo di Vaie di Chte-
Pafco per la Repk. 66^
o h A.
Giulio CiuUani Capitano i^InfantmawéU
laFortef^^a di Tor loia fuo raìoreytfua
rifolutibne • 691
Girolamo. Mvrefini fatto Capitan Gene--
rate da Mar in Utcn del Molino .. 69J
Girolamo MinottOyejua moru . 704
Girolamo Fofearini General in ùdmatia^
e fua imprefa . jtx
creato Capitan General da Mar . jzS
fuamoru. yjt
' Giubileo dcìtanno Santo>publicata da In*
nocentio X.. jij
Girolamo Contarini > creato General in
Ùalmatia . 754
Girolamo GrimaniyCapitandi Go^o fot*
to IL dalT Imperatorcxdoue^e ifnando ..
Cradff ajjatita dà Saracetii>e liberato id
Veneti. 54 j
In che tempoy e da chi reflaurato ^551
Cranitx^a del Doge in Coftantinopoli ,
q^Lfoffe . " ^
Guido Baldo Duc^ ^yrbino Gonemattìt
Generale dclT ^rmi della, RfpnUiGt^
<S02r.-
Gottifredo FiUar daino FranCefcy Scrit-
toredeltacquifiodiCqfiantinopolfyetiò^
che ferini, 561
Culielmo Duca diM'antouay.e fuAmortt •
62 j,
Gregorio XIF. quando creato Tonlefice %
e ananto viffe .,. ^24
Graaifcafirettamcnte ajiediata da ye^
neti. 644
Gregorio Decimo Quinto ^ quando creato
Tontefice. 652
Gotto qumdoùrefoy€ da chi . 659
Grafie nofcalsenatoye da chi . 66}
Gufiauo jtìtolfo I^di Suetiay comedifpt-
fiato deW Imperatore.yfi fpigne rerfo
WPomeraniayOrtntrain.Gtrmam.
66^,
Gaucrnator Gheda ^.comt rie omf cinto dal
Senato.. 6rj9>
Gouemator f^vgo AlbanefeyqnandOy e do-
m F erito y e come riconofcinto dalTu-^
blico. .6»
Graué
T A T
Croi buca di Ttfcana efce r» campagna >
e ceti chforJinete perche fluitato dal-
iamogUe, i$8t
Cratie refe 4 Dio in SebeilietSt <$'in Vene,
ria per la liberatione di quella Città
dalCaffedio de Turchi . 711
Couematori de fafcellitche fattnnor,
no nel tonfiitto di Fotcbie» e quaU .
7ii5.
Giàdo da Modena Vittore » e (ha opera ,
gjranari del "Publico > oue pofii , j i fi
Gordiano Generale dell' armi della RepH-
blica per tradimento come cafUgato^a
chiichuando, 357
Gratitudine di Catterina Comara. 3 j8
Condolotefua fi^^catione, & Etimolo-
gia ,fua qualità , e descrittane > e Info
numero . ^jfi
Guerre fuecefie folto il Doge Tietro Tra^
Amico. 542
Cremonuille Genera/ del Sbarco» doue > e
quando percoffo di fatata. 749
Cratierefe dDiodalDogete Sipioriam
Chiefadis. Marco per lapace fegHita
tràleCorone di Francia, e Spagna ^ e
con cbefolennità . 755
Gratie refe d Dìo , e fefie fatte dalli jtm,
bafciatori di Francia , e Spagna per la
pacete matrimonio feguito fra i loro Hi
ibid.
Gregorio Barbarigo , f^efeouo di Berga-
mo, creato Carainàlete quando • ib.
H
H libito del Doge , quale deue effer in
ogni tempo per legge. 471
H abiti Joro mutationit e vanetadi.
398.
Tienrico Stuardote fua memoria . 7 1
Henrico Ter%p Rè di Francia , quando
foffeinyeneliatecomericeuutQ. 441
Henrico Hi d'Inghilterra tquando morfe.
602.
Henrico Imperatoreiefua tenuta in Ve.
5Jt
57
^40
x%9
tquM-
537
ta me-
j- '*
dipinte
da .Antonio ^lUenfetedone . 4f
Hiflorie del Tejiamento fecchio^e Trofe'
■ tie, lauorate à MofaicO nel^^ngiport»
con ricchei^ ^oro, quali y e in fono
fcritte le loro fignificationi . j}8
Hifiorie della Sacra Scrittura i cùn Tro-
fette t lamrate d Mofaico nelfo^tt»
della Chiefa di san Marco > co» injcrit.
tioni fottoad' ejfe in rtrfì, che dichia-
rano il contenuta dt effe . ^
Hifioria di Jan Marciiutnotdachi dipinta.
I4(S.
Hiflorie dipinte da Iacopo Tiateretto, io-
ne. lAf
Hiflorie del Tefiamento Fee^o » doue > t
da chi dipinte. ■ * 34;
Hiflorie rapprefentate «e Quadri delCa
fata dello Scrutinio , con toro dichiara
tioni,enomi de Vittori » chethannodè-
pinte. J47
Hiftoria di Tapa Kle^auiro Illja ijMm-
ti Quadri diuifa > e da chi dipinti netta
Sala del Gran ConfigUo, jj i
Hifioria del Sangue MiracUofofofh in
Chiefa di s.Maeco. 5^1
Hermólao Grimani fiateti» delDtge, e,
letto "ProcÀi s, Marcotc quando . 633 '
Hifioria della Famiglia Git^niana, e co-
me refìituita alla Rep. ^8
Horologio, e fmi ornamenti poftù in Corte
diTaUo^z^. 160
Huomini letterati douefepoki,e chi f^e-
ro, no
HypatovoctgrecatUtolodidignitd. i}$
laco-
T A V
1. 4Cù^ Lémfram^rchUeno, efua opt^
ra. 29
Jacopo Sanfouino^hrchitettOiC fcukóre% e
fiieapere. 34.100.1 12.309
Iacopo Talma* e fue opere . 3^}6. 38.
4o,55.203.
Iacopo TintorettOtefue opere . jp. 1 00. >
153.107.231. 245.
lacopoGtijjoni Senatore, efua memoria .
41.
lacBpo Tiepolo Doge j douefepolto > e [ho
àogio. 57
Iacopo CauaUi Feronefe Generale delC»
^rmi iella Kepublica > quando fatto
'nobile TatritiOiC perche fuo fepolcro,
fmi defcendenti ^jho Elogio . 62
Iacopo Ciera Fefcouo di Corone doue fé,
polto . 64
Iacopo BelUnOi efua operai e doue • 6%
Iacopo Dandolo % acqmfla il Corpo di San
Theodoro • 121
Iacopo Soriano Medico^ fua palla 1 fepol-
croy& Elogio. 128
Iacopo dal inerme % e fua memoria . 43 1
Iacopo Vaia Dottore Tieuano di S. Ciò:
CrifoftomOfdouefepoltOicfua memoria.
155-
Iacopo Valma il Vecchio > efua Tauola •
167.207.214.
Jacopo MoroTrocurator di San Marco,
doue fepolto » fuo fepolcro , & Elogio •
177.
Iacopo da Le^fuo altare yc fua memo^
ria . 1 84
Iacopo da Ve faro Vefcguo di Bafoyfuofe-
polcroyflatua%& Elogio . 1 89
Iacopo Marceìloyfut attionit doue, e come
morfe, fuo fepolcro,& Elogio. 191
Iacopo Barbarigo^fue attioni,fue lodi, do--
uè morfdefua memoria . 217
Iacopo Soratìi^o Troc.fua Cappella , e fua
memoria . 218
Iacopo da Bafiano , e fue Opere. 226.
236.
O L A.
Iacopo .Antonio Marcello K. e fint me-
moria . 2X6
Iacopo da KiuaÀcmt fepolto, f noi fatti/ne
lodile fuo Elogio . 248
Iacopo Contarini > e lact^ Marcello, de-
putatialla reftauratione McUe 'Pitture
delValaxJKo. 346
Iacopo TiepolOffpre^^o dal Doge (>«•
e perche. 475
Iacopo Soran's^p Troued.Cenerale,efua (k
pera . 612
Iacopo Fofcarini Generale, e Trocurator.
ibid.
Iacopo fefio Rè di Scotia, fucceffo nel Re-
gno (f Inghilt errale quando. 63 2
Iacopo S orando Troc. mandato in Coftan^
tinopott, quando^ e perche . 6% i
Iacopo Fofcarini, eletto Capitan Centrar
le dd Mar , quando 9 e per qnal occafvh
ne . 6x6
Iacopo da Viiua % e fuo yakre ione àimo-
ftrato . 69f
Iacopo Cappello Comifiario delt jfrmt^
taì quando^e come ferito . 75$
Iacopo Semitecolo fopracomito , fua n^9t-
tcydouei e comejeguita . ibi.
Imbarco di Celis .Agd, e chiconefio ^
($88.
IbraimGran Tuno^ticeuuto Pauuifoda
SeleSar di effer punto con t .Armata i
7{auarino9 ctò che facefje . 69 1
Mandò poderofo Efferctto in Dalmatia
per attaccar Scbenico . T^i
Doue, da chi^e come ftrangolato . 729
Terche tenuto in vita dal Fratello M
murrat,da chi educato, e come inftrui*
to . 6Ìt
Immagine di M. Santiffima neìl*Oratcm
de Ila Tace in ss.Cio:e Taolo,di cbifofi
edouefleffe. <5
Da chi,e quando portata à renetta. 66
Immagine della F ergine in Marmo, dta^
pofia. 96
Immagine della Madonna,ch*è in ss.Bpc-
co$e Margherita^douefoffe, doue ntro-
uataidoue trafportata, e quando porta-
ta 4 FenetiaiC da chi . 115
Im-
T A V
imni^lnt deSa Madonna in $. Fatino ^
ài dotte > e dà chi portata in Fenetia .
"9.
Immagine di Maria Vergine fcohita da
Girolamo CampagtM^doue collocata.
122.
immagine di M.Fàn sMarcilìanOidi do^
^èe venuta . 146
Immagine della Vergine [colpita in mar-
mo da TifgoteUe doue pofla • 1 7^
Immagine della Madonna di Loretto > do^
Me»e qiumdo traslatata • 229
Immagine di Cbrifio dipinta da Titiano,
doue • 288
Infcrittione della prima pietra pofla nella
^ fondamenta della Cine fa di s^ ^nna .
Infcrittione delia eofecraìione della Chie-
fa di S.Giufiina . 42
Infcrittione di Amadeo de Buonguada-
pi* 4*
Injcrittìone pofla neW Oratorio di s. Gior-
gio di Scbiauoni . 47
Injcrittioni » che flauano nella Cappella
Grimani à San Francefco e quali •
52.
Infcrittione pofla nellaChiefa della Ma*
donna del pianto . 9 1
Infcrittione in marmo doue pofla > e
fua dicbiaratione t e di doue portata.
Infcrittione pofla fotto alla Figura di san
Marco 1 lauorata a Mofaieo da i lue-
cati . 98
infcrittione [colpita in marmo al fepotcro
dis.lftdoro . 99
Infcrittione pofla ne i piUflri della Cappel-
la Maggiore di s.Luca . 1 20
infcrittione delle Lettere mandate al
Doge$ & al Senato del Rè di Terfia per
fuo .Amb.e quando . 6x i
injcrittioni t che fono nella Cbiefa del Ke*
dentare. > 255
infcrittioni incife ne Balauflri deflendardi
di piaz.r(a . 294
Infcrittione pofla fopra la porta dtUa
Libreria, publica di san Marco .
O L A*
infcrittione pofla fopra la porta iella fald
delle flatue > di dentro . 1 1 j
Indulgenxui perpetua aUaChiefadi Som
MarcOidachi ctmcefja^ quando combt^
ciyc quanto duri ^ 104
incendij memor àbiti del TaUtxMh quandi
oc cadutile dami apportati . J4ÌS
Imperatori > e Imperatrici venuti a Fe^
netiai quanti p quali »&in cbetem^.
4?9*
incendio importante del SantMario>quanda
foffe. %6%
Incendio del Tala^^ fitto il Doge Gior
Mocenigo. . €i%
incurftoni de i Turchi nella pMria del
FrioliiC quando . 551
Ifola di s.Giorgio donata dal Dogete 4 chi.
219.
Intaglio Celebre nelle Sedie delCoro di s.
Giorgio^ 22^
Ifolecirconuic'mepofle fitto Ufefliero ai
Santa Crocea nell'officio della Sanità •
212.
infegne > & infcrittione della Famiglia
Tolaniidoueùofle . i6%
infegna de Ducm qualfia > fecondo i LegU
JU. 468
Innocentio 'tlpno y qumdo ereato Tontefir
ce^e quanto ripe , 624^
Ifabella figliola di Filippo Secondo Ridi
Spagna^ in ehi maritata 9 e fua dote.
£31.
Interdetto mandato in Venetia da Tapa
Vaolo V.e quando. 6yj
Inuafioni de Ffcocchi $ e quali .
642.
incontro fatto af Antonio Trioti eletto
Doge. 6^%
incontro fatto per ordine publico ali Im*
peratrice Leonora nelpaffar per lo fla^
tOte quale . 6%x
Imperatore manda a pMar il poffrffo di
Mantoua > e del Monferrato % e da chi à
ciòinfligato. 6^J
inuafioni de Tedefchi nel Mantonano •
e Ifa-
r A V
Ifabella di Borbone farella del Rè di Fri-
eia $emogli^ di Fdippo Quatto Rè dt
\ Spagna,ftéa moHe. 687
ttmoeetmo X. qnando creato "Pontefice >
• fise lodile ffircbe fi facefse chiamarJn-
.* nocentio» 6S7
informatwne dotta ad^Ibrofm^ dell* Ifoia
*. di Malta 9 e quale y e perche dmertìil
fenfiero dt andar ali* imprefa di detta
. ffola . • * 689
Imprefa di Tomafo Morofinij e Gioì Bat-
ttfla Grimani nel Torto diZea y e qua-
le. 7otf
imprefa di Luigi ÌAocenigo Troueditor
dell* Armata nel porto dt Maluafta y e
quale. 717
Imprefeye luoghi prefi da Francefco Mo-
reflui Vrou, dell'Sirmata > e quali con
tutti t fucceffi ^ 731
Imprefa fatta dal' Capitan Generde La-
Xaro Mocenigo dt Saicbe > di vna T^a*
uè Barbar efca nel porto di SuoT^ch y
con acquiflo di quella Cittdyeforte^^.
742.
Imprefe y combattimentiy e danni inferi-
- ti d Turchiyda Girolamo Contarini Ca-
pitan delle 7<(aui y quali y e quando .
748.
imprefaiti ricuperarla Canea ypofti oc-
eupatiy Battaglia feguita y e qual fofse
la cagione y che non fi ottenefse lUnfen-
to^ 752
L^cedemonia colfuo Taefe fottopofta
) àyeneti>e quando. ^60
Lanterio Mar che fé d*ljlria y pacificato co
la Reo. ^^j
lauari di Tarpa nella Sagreflia di San
Marcoyda chi fatti . 103
La:^aro Sebaftiani > e fua pittura . 1 2 1 ♦
174-
labaro MocenigOy douey quando , e come
ferito. 'jip
fatto Capitan delie 'Haui , vd a Darda-
O L E;
t nelliye con che Legni . ^^\
Creato K. dal Senato quando^ e perche 9
e poi Capitan General da Mar ■. 737
Fien Eletto Vrocuratar di Sa» Marco .
' 74*-
Sue attioni yfue lodi yfua mortey e fuoi
funerali . 2($8
Leandro da Bafsanoy efue opere . 106.
208.257.
Leggenda della yita della B. GtuUana >
douepofla. , 251
Legge intorno a Dogi. 471.474/
Legge intomo a Titok del Doge y e qud
loro difpofitione . 4(^9
Leg^e intorno al Doge . 5^
Lega fatta dalla ReptAliea een U Gri-
gioni . Terfonaggt mandati da effl in
FenetiaperflMliyiayeéfmaii. é^
Legga fra la Corona diFranctaJa HepU"
blicaye Duca di Sauouty e per qtM fi-^
ne. 654
tega conchitifafra la Republica y & aun
Trencipi per qual eaufaye co» che con-
ditioni . 6^
Legato del Cardinal Zenoy qualfoffCy e i
chi . 5p8
Legni Veneti aiutano Baldouino Rè in
terra Santa ^ 556
Legno della Croceypoflo in s. G eminiano »
da chi donatoye fua memoria • no
Legrù dell* hrmata Tur che fcha prefi da
yenetiyqualiy e quanti . ^ 720
Lfgni perduti da Veneti nel combatti-
m^nto a DardanelUy quaUy e quanti. E
quanti reftafsero morti. 7 16
Legni per fi da Turchi quali y e quanti > e
quanti di effi morti . ib.
Legni de Turchi y quanti prefi y e disfatti
da Turchi nel combattimento > e Vit-
toria ottenuta dal Cenerai Marcello .
735-
Leonardo Ottobone Cancellier grande >
doue fepoltoycfua memoria . 3 j
Leonardo Coronaycfue opere . 36
Leonardo Loredana DogCydoue fepolto.60
Leonardo Mocenigo h^fua opera m santa
Lucia, e fuo ritratto yfcolpito da Mef-
fandro
T A V
fandro littoria . 141 ^
LeoHéordo Donato Dogej dosée fepoUo » fuo
. depolitOyfi<Uua9& Elogio • ^^^
mmdato a CoflantinopoH • dip
creato General ìnTerra Ferma, dji
Effondo creato Doge • 63 7
Leonardo Mocenigo acquifU. il galeone
detto deUaSdtanat com? fofse arm^
toycome carico > e che genti fofsero in
rfio. 69%
Leonardo Pofcolo eletto General in Dat-
matia • 707
' fatto Vrocx poi creato Capitan Gemral
da mar • 723
Leopoldo figliolo di Ferdinando Ter%o e-
letto Imperatore» equaìtdo. jfo
Leone di BronT^ , e {tatua di s.Theodoro ,
poftifopra le due colonne di sMarco^e
ioro lignificati. 317
Leone XLauando creato Vonteficeye cfui-^
to yiuef$e . éf J4
Leopoldo Arciduca d^I/jpructf ^épieUo ot-
cupafse • <J J4
Lettori publiciflipendiati dalla KepJoue
e quello Legano. jlj
Lettera del Tetrarca » nella quale deferii
. ne la giofbra fatta in f^enetia per C'»»-
dia ricuperata • 407
Lettera dt Magno jiurelio Cajjiadoro > a
chi feri tta, efuo contenuto . 528^
Lettera di Gabriello Seluago 9 e contenu-
to di efia^ "45'
ietterà di raguaglio [intorno alla venuta
^ de Trencipi Giaponefia ^enetia . 457
Lettere mandate dal Re di Vcrfia alla
Rep. perfuo Amb,, e quello erafcntto
al dtfnori in Caratteri doro 0 61%
leuata di gente conce fsa dal Vapa alla
Rep, 724
Libreria de frati di s, Francefco da chi
comprata 0 52
Libreria rinouata in s .Giorgio Maggiore y
e quando, 228
Libreria di san Marco y doucfi conferm ,
quando ft principesse a metter infie-
nte. _ 508
Librerie lafciate d pubUcOf da chi^e ione
t) 1 A.
fitenefsero9Libri. /i^^
Libreria Tubltca, come fMa piA co- '
Piofa^ 315
Librerie particolari^he fono in ^enetia^
loro defcrittionife di chi sijHo . 3 70
iibsrxlitd delle donHe Venetianet qmmd^
dimoflrata, 358
liberti g guanto fauorita da primi f^?-
- ueti netta Kep^ 467
Limo Todatatbaro jirciuefcouo di Opro
Jua fepolcrOfC fua infcrittione^ %6o
: fuo dono^ 284
4odi di ^ntonio^e Lorenzo MafsayPadre,
efigiiólo^ 15
LorenT^p Gabriello Vefcouo di Bergamo >
doue fcpoUcye fua memoria . .6$
Loren:^ Ce fi Doge douefèPoko « 75
Lorenzo Marcello General da mar^douep
e come morfetc douefepolto * 1 iVf
Loreti'i^p Trioli Doge ffuo ricco depofito »
. flatua3&' Elogio . 124
Lodouico Fof carini Trocur.fue lodi 3 efuo
Elisio 4 1 9^
Logge tt a di Tia^ix^ > a cheferui yfua de-*
jcrittioneyfuoi abbellimentiyfuejiatueé
e fi^ificati 9 con altri ornamenti mo-
derni é ■ 307
Lodouico Sfor3^ Duca di Milano^eJ 9 e
quando 0 58*7
Loren^ino de Medici $ efuo botnicidio > e
quando * 5$juf
Lefren%^ de Trioli > eletto Tatriarca di
f^enetia^e quando. 6Ì4
Quando creato Cardinale^ 6^0
Lorenzo TarutaAmb, per la Rep. m Sà-
uoiaydoue morifse . 655
Lorenzo Bemardoyefua ntorte 9 al TenC-
do^ 70*
Lorenzo Dolfinò Generale in Tfalmatiaie
fuo difegno . 724
Loredana Marcello$ moglie di Luigi M^
cenigo Doge^doue ripofta ^ 60
Lu^i Ticpolo /fuàftatuayefiio Elogio .^'j
Luca Giurano fua fepolfura y e fua me-
moria . té%
Luigi Mocenigo Doge doue ripoftot e ^a
ftatua r 60
e % Lui-
TAVOLA.
juamemam. ^ Lttcinis occitpato da Feneti con altri lu^
lu^ìBenfattOicfut opere . J^uo gbi. 64S
Ifiigi LoreioìUh fue ortmùiMt fefoUo % Ijt^i Giorgh Prtmeditor detta CauaUeria
è ftumemùria. 2r$ efuaimprefa. 64J
Lu«i GrimoHi ^rciuefcm» M Candia > Liftiei Contarmi AmbJelta RepkblJn In^
jio jiltate^ e [m Elogia. a 19 ghilterraie fua operationc . 6$y
Jjtip IHfam CardÉmde^douefefolto^ efua Jjùgi ei^io Generale in Terra ferma .
memoria. 230 666.
Lu^i Fofcarini VrocwrMar yefua opera . ijuca da Vefaro Capitan di Golfo % età ebe
144. fece in Sacca di Goì*o. ibié.
Luip MaUfiero fua Cappella fepoltura 9 inigi contariniUmb. a Róma per la Re.
é'mfcratme^ i7<> pMica^ 6&f
lungherie lartì>ez^ detta pia:^ di s. tif^ Molino ^mbafcrator efimordina-
Marco fecon£> il Stringa, ejka firma. . rio a Mantoua . 669
294. ^ Lwigi Giorgio Proc. eletto Capitan Cene-
ìkngbeT^etarghex/^^deUafdadelgra raldaAfar^ 670
Configlio . ì^% iMtgi Pitturi r e fito combattimento con
èmgbe'i'^della mutua Chiefa di Cafiel- Turchine doue . 705
lo. H béoghi acquici dal General Fofcolo m
biogo de Cattecumeni da chi gpuemato .. BalmatìaìC quali . 709
%q6. Ijum Mocenigfi Eletto Capitan Genera-
luog^ della Confraternita deli* abito de f^da Mary e fico vaiare nel difender
Carmini , (fuondo fendalo >eda chi di- Candia . 71 J
pinto . ^^y Luigi Mocenito Vrouedit. dell* Armata >
lnùgoÀoue Vapa Ule fiandre III. pofe il 'llepote del Capitan Generale ^e (m
piede fopra il Collo a Federico primo imprefa nel porto di Malnafta . jij
Imperatore » 9?
biogo douc fi conferuano le l^liquie >e le \je
Gioie. iQa^ r-^
iMigi figliolo del Doge Keniero confinato
in prigione^ perche. i74 \JfMchie de marmi feghaticàfarap^
hncbino dal rerme Generale nelVimpre- IVI prefentano . 9f
fadiCandia.. $li MaddaUna^oÌHfiùa,JpofadiCofnMd£
luca Micbiele Senatore %e ConfigUere .. Medici doue leuataconle Galee della
^i X. Kepublicacome fpefat(tin^ nome piòli-
Ijica Molino dalle 2.TorrefiglioloM^n.^ comedone condotta.. 639'
drea Senatore . 5 7 1 M^eftd del Doge ^quando^foffe col ?apa$
ZmtprandoKèdehmgpbardi. 554 & cm t Imperatile come rifplendt'
LuigiGiorgiOiC fua carica. 6^1 tebbe.. 47»
Isigi Decimo Ter^Rè di Francia quan-- Maeftro di Coro di San Marco . 104
£)nato . 6j2 Maeflxo de foldati > nu^firato > quanéo
iMÌglGrimmifatio Creine fcouodi Con. creato . $35
diaiC quando. ^34 Maffeo Gbirardo Patriarca ^e Cardinale^
Imgi Fofcarini mandato jlmb.in Volo^ Jualnfcrittione. 7
ma>eperdfe. 6^4 Maffeo Micbiele elcttoGenerale in luogo
lj^4t&CT0dfe7jjiuMOTte9edachidat- del Barb/trOfC perche.. 647
Ma^
T A V
Mdlamotco affalito da Tipino > e quando .
mantfefto fatto flambare dal Duca di ?ar^
muicfue cftbitìonhfatte al pontefice , e
quali . 671
idanto y quando foffe ordinato nella per fo-
na del Doge. 471
Mantoumi>e difcordie conloroie quando.
554. V
Mantoua dtfefa dalla Rep. € preffidio pa^^
gato da epa , 660
Mantoua cade in mano de nemici per tra^
dmentOyquandOi& in che modo « 66i
Mantoua pofia afacco • // TaUo^ > a chi
riferuato , & il refio à chi datto in pre-
da. Sacrilegi! ye crudettadi commejje da
. TedefchiiCon altre fìere'^ . 66i
Marc* Antonio Ciuftimano di chinato y e
fuelodi. 50
Marc' Antonio Marefini $ fue lodi y da
cbi celebrato 9 lue attioni 9 & Elogio.
50.
Marc* .Antonio Barbaro^ douefepolto yfue
lodiycfue attioni . x 5 J
Marc* Antonio Micbiel Tatritioy efuo at-^
tejiato . 85
Marc* Antonio Memo Doge doue fepoltoy
fuo DepofìtOyftatuay & Ekgio . 227
Marc* .Antonio Bragadino % e fue infera-
tioni. 2$o
Marc* Antonio Grimani Senatore > fua
Cappella > Mtare > Statua^ & Eh^io.
260.
Marc' Antonio Feniero DottorcyC Troc. e
Daniele fuo figliolo doue fepolti y e loro
infcrittioni . 2^2
Marc* Antonio Bufmello Uefidente in
Mantoua , fatto prigione > fualeg-
giatdlafua Cafayc comepoi rilafcia-
to. 66%
Marc* intorno Morefini Caualier^ Vro-
ueditor nel Bergamafco > e fua morte .
662.
Marc' .Antonio Bragadino Fefeouo di
yicen'3^ , creato Cardinale y e quan-
do. (J75
Marc* limonio Tifoni TrouedUor della
O L A.
Caualeria a Zara doue mandato étt
General Fofcolo 9 fua ordinanza $ e fua
impr^fa . 708
Marc* .Antonio Bufmelloyeletto CancelUer
Grande . 729
Marco Grimani Patriarca d'^quileia »
douefepolto . 48
Marc' Antonio Triuifano Doge 9 doue Je^
poltoytfuo Elogio . 49
Marco Cornaro Doge > doue fepolto .
58.
Marco Tolto detto Milione^ doue fepolto .
80.
Marco Cornaro Cardinale » dcue fepol--
to. 121
Marco Dandoloy portò il Corpo diu Theo*
doroàVenetia. 121
Marco Cornaro \. doue fepoUoyfuo Depo-
fttOy & infcrittione . 148
Marco l^no Fefcouo di TorceUo > fuo
Depoftto y ritrauo 9 e fua menarla .
195*
Marco Gofmero Vefcouo di '^{apoli nella
Moreaydoue fepolto * 211
Marco Bafaiti $ e fua Tauola > doue .
217,
Marco , & Agoflino Barbarighi fratel^
liy Dogi tutti doi loro Depofitiy Statue ,
& altri ornamenti doue pofti , e toro E-
logij . i66
marco Taruta 3 fuo DepofitOyritratto y UT
ElogfO . 274
marco Giufiiniano Oratore a Carlo Duca
diSauoia. 619
marco Bragadino CipriottOydetto Mamu.
gndyCifua Hifloria. 6i%
Marco Giufiiniano fatto Trocurator ai
San Marco y elatto poi General
dell* Armi della RepublicafC quando m
6Si.
Marco Bembo Capitan delle Tiauiy tome»
e quando reftaffe ferito . 744
MarcJjo Ottoboncy fatto labile Tatri-
tic 9 tafcia la Carica di CancelUer
Grande . 719
Marchiò Triuifano Senatore > doue fepoU
tOiCfua memoria . 1 90
e 3 Mar-
T A V
Marcbih MichieU Trocfiiaftatua^tin-
ftrittme » 109
yinTcheft di Mantoua mantenuto in fla-
to da f^èneti » 574
Marchese Canofja Verone fé difende va-
loro fondente il Monferrato . 65 7
Marche fé oilefiandro Borri viene al fer-
uitio della Rep» 724
Fatto General del sbarco . 72 5
jioue inuiatOffuo incontro combattimene
totefuamorte^ J19
Marin Giorgio Doge^doue fepolto . 58
Marìn F altero Dj^e doue fepolto . 5 8
Marin More fini Doge doue fepolto , e fua
inferi ttione . 9$
Suaopera. 121
Marin Giorgio fuo Sepolcro,& Blog. 129
ÌAarina Vrmcipefsa moglie del Doge Mi-
fhiet Stennojdouefepoltai e fua memo.
M^''' Grimanitquando creato Doge, Fe^
fie , & allegreT^e fatte per detta fua
Creatime . <$29
Viarin Caualli ^4mb.ordinarió in Francia
fi rallegra con il Rè Henrico I P^.inno^
me publico per la nafcita delfuo primo
Genito } e quello die effe il Re nel mo-
ftrar^U il Bambino. 632
itiltlfuo ritorno a Fenetiaùorta in dono
alla Rep.l^ Armatura del Rè . 63 j
Va AmbJ Romane fua morte. 640
Marin Grimani Doge,doue fepoltOffuo ;ia-
biliffimo Deùofito ^efue injcrittioni ,73
Marin Cappello combatte t Corfari nel
Torto della Vallona^ li fugate fi rende
padrone di tutti i loro Legni^con il rac-*
conto di tutto il fatto « 670
Eletto Capitan delle "ììaui armate. 690
Maria Aufiriaca figliola di Carlo F. e
moglie di Maffimiliano Imper. quando
paffafft per lo Stato 9 e come accolta in
nome Vublico • 620
Maria de Medici Regina di Francia^qua-
do incoronatale doue . 640
Maria forella del Rè di Spagna, promeija
in moglie a Ferdinando Rè d'Onglkria
f(me pafiajfc a Triefte . 66}
O L A.
Matteo Dandolo Trocurator domftpdi'
tO. I II
mapamondo notabUeÀa ehifattojHmorii
e memorie delFAuttare « 242
Marfilio da Carrara Signor di Tadoua » e
fuolaffo. 252
Matrimoni! » come fi celebraffero antica-
mente f& altro . 40 1
Matilde difangue Realcymoglie di Orde-
laffo Faliero Doge . 5 56
Mauritio Duca dì Sagoma yC guerra mf-
faaWlmperat. 598
maff-imonio feguitotraMaria de Medici
figliola di Francefco Gran Duca di To-
fcana, & Henrico Quarto Rè di Fran-
cia^e quando . 63 1
Matteo Zane fatto Tatriarca di Fenetia^
e qiumdo . 6X1
matrimonio feguito tra Cofmo de Media
Ttimogenito di Ferdinando Gran Dua
di Tofcanayi ì/LiàdaUna figlia di Car-
lo arciduca dì^ufii'ia . 6^9
matrimomo fegmto tra Maria Trimogf-
nita di Carlo Emanuele Duca di Si*
uoia^e Francefco Trencipe di Manto,
uà, 6i9
Matrimonio tra il Rè di Francia » dr tln-
fanta di Spagna • 640
Mattias quando eletto Imperatore, ($40
matrimonio tra Francefco Duca dt Man.
tonale M:irgherita de Medici Trinci^
pi (fa di Tojcana . 646
matrimonio tra Chriflina forella del Ri
dì Francia > & il Trencipe Fittorio
^Amadeo di Sauoia . 651
Mattias Imperatore > e fua morte .
652.
matrimonio trd Madama Leonora di
Mantouate Ferdinando II. Imperato-
re . 6$$
matrimonio trd Henrichetta forella dH
Rè di Fr andane Carlo Trencipe di Cd*
Ics d: Inghilterra. 65 J
matrimonio tra Carlo Trencipe di RbetH
e Maria figliola di Francefco Duca ii
Mantoua • 6^6
matrimonio tra il Duca Carlo di Mant^
uai&
T A V
m^&IfAclUClara f^afiria (tJf
prucb r 719
mammomo tra Madamigella di Orltis >
&Vrenrife Cofmo dt Medici di To-,
fcana^^ 757
Meemeth [accede nelP Imperio Ottoma-
noyC quando » 6i6
Meemeth Celebì fratello del Ki d^Algie-
rhe Meemeth ^gd Generale di quel
Regno con altri perfonaggiy doue^da
cbitc come ùrefi ^ joS
Mfeemeth Bajsd di "Rotoliate [uà morte ^
719^
memoria del Cardinal» e Tatriarca Trio^
li^ IJ
Memoria del roto fatto dal Senato di ri-
fitar il corpo delB. Loreni^ Giuftima-
nadoueùofla^ 15
Iff emorie de Qttoboni,e quali ^ ^i
Memoria^ di Gio: Maria Offredo dout pò-
fia. ^%
memorie di Titiano, & de i Talma doucy^^
e da cbiàofie • ^(y
memoria ai Lornn^ ZragaiinQ doue pò.
fia. 79
memoria di Francefio Taganello doue
pofla • %9
memoria di emonio Dauamadoue pefta^
ibid^
memoria ieWlndulgew^ conce ffa da Ta^
pa AUJpmdro Ter^ alla Cbie[a di S.
Marco.» 104
memorie di Et^ii9 Quatto ^e Gregorio
XII . Tontifui doue pojfe • 1 2 x
memorie del Corpo di santa Luciate del-
ta con[ecPatiqne di quella Chicfa. 14 j
memona^i' Cbtifioforo Moro Ùoge dome
pojla. 156
Wtómoria di Tierio Valeriana^ e di Frba-^
no Bol^io gran letterati ^ doue .»
mtmotfiìcdc Bid'oeH doMe pofik ^ 194
memorie' della fhndaMne,freftanraf ioni 9
et Indulgenza concelfa\ da Tapa jAc['
[andrò Ter^ alla Cbie[a di sJacopifdi
Rialto • 199.200
memoria della fondatione, e compimento
OLA.
della nuoua Chie[a di s^ Giorgio Mt^^
giore^oue pofia . 12^
Et dellafua con[ecratione ^ %%&
memorie di Lorenzo Giufliniano y e di
Maria Grimani[ua conjbrte $ doue po^
[le. 228!
memorie diuer[e de Senatori di Cafit
Trioli doue pófle * aj 9?
memoria della tenuta in rcnetia di
Henrico Ter^p Rè di Francia 9 dota
pofla ^ J20^
memoria in ancona delV^ Indulgenza > e
del [atto di'jlrme con Ottone • 5 59^
mercato Generale gdouefi [acefleye per
che bora fi [accia [ola il mercordì .-
18^1.
Me[[a[olenne cantata in Chie[a di S» M.
quando3eperqualcau[a. 68/
m€[sa cantata in CU fi a con ti Te Deum f
e da chi. 714
mejTa prima detta nella QJhie[a nuoua fo-
data dal VuUicoj quando ^da chi% e chi
V'interuenne . 732^
Micbiel Giambono-Senhet^^ [uà opera ••
l/itchiel di Trioli P^epcouo di licenza > e
[uà morte. 633
Michiel minotto i [eritor di mo[cbettata
doue^ [no r'alore. 67Ó'
Micbiel more fini Doge ^doue [epolto 9 e
[uà memoria.' 58
militie^uando mandate in Candia^ fot-
to qual Doge sfecondo alcuni • 5 6z
militie Jpmte dalla Republica in Vaitela'
Una . 6^6
militie mandate dalla Rcpublicain Man--
tona , e dinaro shor[ato al Duca y e per
mal confa. 65S
militie y che fi trouomo [opra la J^anf
mtoua del Capitan Tomafa More fini 9
nel combattimento con le 40; Galee
Turcbe[cbe > quali [ofieto %€[ue lodi •
miniftri Spagnoli ^e (fuali , a che fi di[po^
m[uro conterà la Itepub. e lorif di[egni^
tmniftri di Spapia > mutati > quali > e <b-
c ^ uè.
T A V
ne. 6$%
miracolò raectmtatò da iiuerft Scrittori
deW Immagine della Madoma 9 e da
chi dipinto. 66
miracolo d*>n*^ onerario > che cade dal
Campanile di San afforco, efuo racon-
to. ^95
miracolo di s.Marco>e di san 7^olò$ che
faluorno la Città, e quando . 568
morte di Gabriella Marcella, Abbadefia
dis.u4nnafqHandofeguiffe,eda chilo-
datane i Funerali ^ 24
moderata Fonteydoue jepoUayeJuo Elo-
gio . 194
m^ea Sctdtorete fue opere in san Hocco .
monache vennie di Candia, per tinuaftmti
de Turchi dotte collocate » 23 i
moglie$e figlioli di Genufio Signor di Ta^
douaidoue mandati > efua HJflòria.2^^
modi di eleggere i Vrocuratori dis.Mar^
code feficyche fi f annoile cerimonie^che
fi vfano nel prender ilpojjejjh, & altro.
3o6w
mufeOiSala delle fiatue nella Fabricadel-
fit Libreria. jia
modo di creare i Do^i qualfta .. 475
mogli di Dogi diuerfi ^quali^e di chi. 474
Molina Famiglia dalle due Torri conce-
de ilfuo piM^^ alle Monache del fé-
polcro.,, 571
Murano^quando haueffe U primo Todefià.
^64.
More fina Morefinhmoglie del Doge Ma
rin Grimani > quando condotta nel Ta-
ta:^ Ducale con le cerimonie > e fefle
folite . 6jo
moffolinofamofo Cor faro da chiprefo.ó^i
Muflafà^eletto Gran Signor de Turchi > e
fue paT^ice quando depofto . 6^9
monitorio intimato al Duca di Varm. 672
modo tenuto da t Rapprefentanti Vublici
neW vfcir di Canea . 69 7
M ufsd Bafsd General dell*jtrmata Tur^
• chefca%e fua morte con altri Bafsd^e co-
mandanthdoue e comefucceffa .-. 707
^ orlacchi fi' damto alla diuotione delta
OLA.
HepkbUea9& in che numera r 719
mofaico della volta nella Sagre/Ita di San
Marco da chi lauorato . j oj
mofaico ringuato in drìefa di S. Mano
doue. Sue Hiflorie, da chi dUpinti i Car-
tonii e da chilauorato il Mofaico . 106
moneta confermata dall*^ Imperatore j e
quando . ^S6
monete con l* Effigie del Dogerperehe mu-
tate ^ 486
moneta battuta ab antiquo da Feneti^e
quale .^ 48^
moneta chiamata Mocenigo^quandot e da
chi fatta ^ 582^
moneta nuoua fatta dal Doge Trono » e
perche. 580
monete d^ro, e d*^argento y gettate ne firn-
dameati di Talma , efmi improntiy &
énfcritrioni . tf 25
monetOf chiamata da dot Quatrini y quan-
do^ perche bandita . 63;
moffa d[ .Armine Gridoni % e Valtellinér
quando%e da chi . 6$6
morte di Gregorio XIII. Pontefice . 6t i
morte di .Amurathe Gran Tur cordone » e
quando.. 6i6
morte del Doge Cicogna > da chi lodato^ e
douefepolto ., 626
morti nella giornata T^auale yltima del
71 . quali foffero . 611
morte di Giouanni Fitturi .Arciuefcouo di
Candia. , 6jo
morte di Filippo Secondo Rè di Spiana .^
6^1.
morte di Lorento Prioli Cardinale Va*
trutrca di renetia . 632
marte d*lfabeUa Regina d^Ing^Uterra .
Aid.
morte di Mthemet Gran Turco . 6}^
morte dh Tomafo Contarini ^rciuefcono
di Candia. 634
morte di Clemente OQauo . ib.
morte di Matteo Zane 'Patriarca di Ve^
netia . 6i\
morte del Hoge Mar in Grimani > da chi
lodatole douefepolto . 61^
morte diAgofUn y altero Cardinale , yp-
fco-
T A V
/touù di Ferona^ fue lodi . , 638
morte di Margherita Regina di Spagna •
morte di Ridolfo Imperattire quello acca^
deffcfe quello ferini il Fefcouo di Sfira%
intorno allafua morte. 640
morte di Vicenxp Duca di Mantouay e
fticceffione del figliolo • ib.
morte di Leonardo Donato Doge y douefe-
folto . ib.
morte di Francefeo Duca di Afantoua .
6410
morte di T^icolò Donato , e doue fuccef-
fa. 642
morte del Doge Marcantonio memo , e
douefepolto . 644
morte del Conte Paolo Emilio Martinen^
gOte del K.Tomafo Cocopani . 6ay
morte di ^cmeth Gran Turco 9 e fuoi ^-
- glioli^ 6^9
morte di Ciouanm Bembo Dogete doueje-
polto\ 650
morte del Doge Jlicolò Donato^ e douefe-^
polto. * ($51
morte di Francefeo yendramino Cardi-
naleyPatriarca di Venetia . 65 3
morte del Pontefice 'Paulo y. ih.
morte di Filippo Ter%p Uè di Spagna •
653.
morte di Cojimo Gran Duca di Tojcana*
ibid.
morte di Federico Trencipe d'orbino ;
654-
morte del Vontefice Gregorio xy.e qui-
do. . ib.
morte del Doge .Antonio TriolifC douefe-
polto . ib.
morte del Doge Francefeo Contarini > e
doue fepolto • 65 5
-morte di Ferdinando Duca di Mantoua .
6^6.
morte di Giouanni Cernaro Doge > e doue
fepolto . 660
mòrte del Conte Collalto doue fuccejìa .
mone di Cario Trencipe diMantoua .
66$.
OLA-
morte di Francefeo Maria I L Duca iP-
Vrhino^e matrimonio della Prencipef*
fafua J^epote con Ferdinando II. Gran .
Duca di Tofcana . 66$
morte del Doge T^colò Contarini juo mo^
to improntato nelle monete dette Ofe-'
Icye douefepolto . 66$
morte di Gujiauo Adolfo Ré diSuetiat do^-
uetComefC quando feguit a . 66j
morte di Sipfmondo Redi Tolonia > e chi
lifuccefìe . 66f
morte di Ferdinando Secondo Imperato-
re. 668
morte di Lodomeo XIII. Kè di Francia 9
quando feguit a . 6Ìrj
morte di orbano ri II. Vontefice . 687
morte del Doge Erii^ydoue feoolto^e do.
uè ripofto iJfuo cuore 3 per fua ordina-
tione, 701
morte di Andrea Cornaro General in
CandiaÀoucye come accaduta . 705
morte di Tomafo MoreftnUdoue^quandOf
e come fuccefja . 706
morti nella prefa di Zemonico 3 quali > e
quanti. 70P
morti f otto ClinOi quanti y e quali Capi *
725.
morte di Luigi Mocenigo Secondo Capi-'
tan Generale da mar^quando fucceffa >
e doue. 726
morte di Marc* .Antonio Bufinello CàceU
lier Grande fé quando accaduta . 72^
morte del Vontefice Innocentio X. quando
accaduta. 730
morte del Doge Francefeo da Molino >
quando fucceffa% da chi lodato > e doue
fepolto. 730
morte del Doge Carlo Contar initc douefe^
pQlto. lU
morte del Doge Francefeo Cornaro y e do-
ue fepolto. 733
morte del Vrencipe Oratio Fame fé di
Varma doue accaduta. 739
mortile feriti de Veneti nel combattimi*
io À Scio con li none Vaffelli Barbare-
fchi y e quali > e nomi di tutti i Coman-'
danth che i/interucnero • 741
r A V
morttdtt Capitan Generale LoTioro Mo^
ctnigp do/ie ,, e comefegfiUa, con altri »
che UaflifleHano^qHau ^ 744
Morfe del Vroued^ General delt- ^Armata
Barbaro Badoer^e fue lodi . 745^
wArte di Ferdinanda Ter^ Imperatore »
quando accaduta. 747
morte /tétBoge Bertucci V^aliero %t deuc
fepétto., 747
wiorte del Duca Francefco di Modena »
fuccedendólinetDucatOie Generalato di-
Francia jùfonfo Quarto^ fiso figliolo •.
7So>
Morte del Doge GiouanniPefaro^t auando
^ occorfa^ dachi lodato ydoue fepolto » &
ordinationeper ilfuo{epolcro .. 750.
morte del Trencipe omerico di Modena
quandoyC dòuefucceffa ^ 752
morte di otgoftin Ktanolo CanceUierGra-
de^e mando., 755-
mn-te del Cardinal Giulio^ Max^j^ini > e
quando • J^T
morte di Qiouanni Cappello \.Vroc.Bailo^
e^r aordinario a Coftantinopoli} e qjuan-
dofeguita.. ibi..
ÌAofmgManticA.4Hditsr di Rptay creato
Cardinale^ ^jo-
Monte nfuuioyijuando ruppe . 66%
MJ>nsù Beltonet Ingegniero ^jefua motte .
753^
M^nsàdi Sas Capitan fàmofo^ Tenente
Generale dei Vrencipe .Almerico^ £E^
ftc ib.
Moftra dotta aita foldMefca^. cJje dóuea
sbucar m CaniiaÀd C^tan Genera-
le Francefco Mor efini con. tlàufiUaria
éiuantafojje ^ ibi^.
mantecaduto nella tbetia$e:dannÌMppor'
mi.. 6^1.
N
N^Mìno^omeiC quando prefo dal Gè-
; neral Fofcolocon altrkluo^i della
Dalmatia^ 710.71 1
"Haffitadel Delfino inJranciaj e quando.
offerte fatte 4 Dio y e quali > eme imo
quello^fuccege ^ fefie^tallegrei^per
tal felicità » 66^
Hafcita del fecondo genito al Re diFrau-
cùtiChiamato Filippo con titoUdi Duca
d\Angiò •. 6jì
'^tal Regbia Tiouano di san lagopodi
Waltotefua memoria . 1 9^
Tlaue' di Teltegrin^icRolfi da chi ritenu-
taperfor^ ► 648:
2^<aw Doria dachi prefa •. ib..
7^i caricate con proni fioni dal Tublicot^
&inuiate in Candia 9 quante > e come
cbiannue.. 690
'Hani inuiate con il C^tta it effe Marm
Cappello , auandogiungf fièro nel IV-
to della Sudale con cheprouifioni. ib..
7{aueprofimd^adchefinesedoue. 69Z
Tlaue Croce d^Oro Fiameìtga, come pre^
fadaBarbarefcbitepoicome riacqMÌ^
fiata da Veneti ». j^
7{auife Gdea^ y^eneteyinuePUtc daif-
^rmatitTurchefcaie loro difefa . 74^
T^auite Maone perdute da Turchi^quoM-
teÀbue^e eomr^ 74^
HS^tCiC fratelli del Vapa creati ì^i-
li Tatritif Fenetitqudi^e quando . 6}^
TlepotidelTonteficeSifhr. creati Tio-
mlipatritifte quando . 6i L
neue caduta ingran copia^inP^enetiafO
quando.. 6}7
V^(>fent€ ricnperatOtt quando^. 567
7{iceforo imperatore aimato da Veneti
cofuurmata contro i7{ormattdi . 554
Tiicolò^ M^refini ^cfcouo CafiellMO » e
fuo£logio.. S
Tfkolè Leoni. TUrocMcator^disan^ Marco ^
29;.
VjeolòCàppellò Generale dèWJtlrmata
Feneta ^fuo \Altaret e fuamemoria •
Tiicolò Brunello Tionano di s.jlHtommét
fuAopera.^ j7
T^ciAò Marcello Dogedout fepolto 9 ejm
fepolcrO}(!r Elogio . 40
7{kolò Renierotejue opere . 12O'
Tiicolò Tere^fuaCappellaimuemam%
et
T A V
fd* infcritiione '• 141
"^icolò de Vrioli TrocMuefipoko > efua
memoria ♦ ^7?
tijcolò Dolce Fefcouo di Famagofta > do^
uè fepoltOiC fua memoria • 175
'^icotò ContariniSefiatorejdouefepolto >
efua memoria • ib.
^ì>JJcolò Trono Doge doue fepolto ^fuo fé-
polcrojlamaié' Elogio ^ 1 8p
Nicolò Leoni Troc. Sempre la Congiura
del Doge Fallerò • 1 94
^Hicolò GittfHmano Monaco > e fua Hifto*
ria^ ajj
Nicolò Crafjoffuo hUare^e pittura di Ti--
tianoiconfua infcrittioue . a 59
t^icolò da Tonte Doge y doue fepolto 9 feto
Depopto^ ftatua 9 & ornamenti 9 e fuo
lElcfjM. a57
^l^cotò Marcello Doge^ efuoidonni fatti
alta Chiefa de Ciefuatt • 2 70
T^colò Barattierihe fue operatiom • Ji5
Tiicolò Orfino Vrencipe ai Titigliauo Ge-
nerale della Hep. 5 89
^ì^colò lenfon auttor della ftampa in V<-
netta . 578
Tijcolò Giujìiniano Frate > in che modo
reftttutore della fua Famiglia • 55 8
T^colò da Tonte J^epote deì Doget^uaU"
docreatoTroc. 619
T^licolò Donato eletto Generale in DaU
matia^e quando . ^42
^colò ContariniTroued. incampo^ paf-
fa ti Fiume net Taefe nemico <on le
fne genti. 6^9
Vitn mandato CommtJJario a fraglia j e
; in luogo di chi • ^$52
^colò Dolfino Troued^a confini > come
prende fic vn* Orca Fiamenga 9 armata
daBarbarini^ 6j$
Trende lei.Torri dell' abbatta y e di
Goro . yiine eletto Sauio Grande. 677
Come prendepe la Terra di Capo di Go^
TO. 678
'RiJanatOyritoma ai esercitar la fua ca^
ricade quello faceffe alla Garda . 685
Fatto Ótneral in Candia y da chi yijita-
to. 715
OLA.
JllcolÒ Zeno, e fua morte » ione $ e comt
feguita . 70 j
JÌìcoIò Marcello ^ doue mandato dal Ge-
neral Fofcolo » 707
T^colò SiUaydoueye come >ccifo . 709
"mcolò da Me^^fua morte ^ 734
'Hicolò C omtnro TrocurJi s. Marco fatto
KJaltlmp^d Triefteye quando . 75^
Tifcola Conte Gualdcbd che genti coman--
daffe « 6$S
T<lomiie Famiglie di tutti i Vefcouiye Ta-
triarchi di Venetia em loro ritratti^
douepoHi . , 17
7{pmi delti mortiJ{obili Fenetiy e Fore*
flierinéUapornatadel 1571. 61 1
^Hpmiditutttii Capi da Mar^Ci^itani^^
GouernatcriyfofrMomitiy & altri no^
biliy dye fi trouorono nel cSfUtto 7{aua^
le d Dardanelli conil Generale Lori^
Mareetloye loro calore • 7«. 7^5
"T^pbtb eletti dal Senato in Campo/otto al
eomando dei Generale nel Tolone di
Houtgoyquanti^ualiyeeome impiegati^
Hprmandi aiutati da Veneti con JLrma-^
ta^ 554
T^otari y Perche ne loroinJlrumenHpcgo^
noyquejiavocey^iuoédti^ ^6x
T^uf^uaFabrica dinouepalai^^per ahi*
taUqne de Trocur. di s.Maxco yfua de*
fcrittioncye quando principiata • 314
nuoua F4Arica del paianjo Ducale^ quSda
principiatoyper comodo de Dop • tf 5 %
TUpuitadi del Cardinal Antonio quali 9 e
doue. 67$
T^oue Gradi in Datmatiay fi rende à Tur^
ehi ricuperata dal General Fofcolo, co^
meyequandòxe perche fatt4 aiftn^er
da effo Generale . 709
nuoua fabrica netta Tiws^ di s. Marco »
che la rende più/padojay e pia riguah-
dcuole . 291
7{p^ di CanagaUleay lauorate di Mo^
falco in San Marco opera fingoUtre^
99*
Obli^
T A V
O
OBlighi ciy hanno le monache di Soji .
Loreni^ perilTefiamento diOrfo
Tarncipatto f^efcouo OUuolenfe • 80
Obellerio Dogcy perche banditOi quando 9
& ingrana di chi ricchiamato. 538
Obellerio prcfoyC decapitato dà chì^quan-
doy e lafna tefla doue appiccata. 541
occaftotte di pronocar > e iifponer Ibraim
alUguerr^ contro Chnftiani , e quale .
(588.
occafwne di ricuperarla C ane arconte fua^
fitta . / 748
Odoardo Findefor Barone Inglefe doue
fepolto^efua memoria . 64
offerta de sfacchiotti fatta al Capitan Gè-
neraUje quale . 754
officio delTurgo dóuc fofse , e doue tra-
fportato.quanto fi [pendi in operarijyfuo
gouemoj& ordini. 204
. Officij iella SanitdfC delle Legncydoue fa-
bricati. ^16
Officio deWsAuogariayfue pittwreye dà chi
. fatte. jai
Offitif nella Corte di Vala'^y quando y
qualiyformati . gtfo
Offitif pafsati da molti Trencipi col Ton^
tefice perii Duca di Tarmayfen'^pro^
fitto • 67}
Omhrda del Dcgcyda chi datayc fuo figni-
ficato . 480
Opera di Rocco pittore doue . 65
Opere dell' ^pocalip fi fatte di mofaico in^
Chiefa di s.Marco da i Zuccatiy mara-
mgliofe . 99
Opere del Tintorettoin s. Felice . 1 47
In s.Geruafo . 247
Oratorio del EXoren'3^ Giufiiniano primo
Tatriarca. 6
Oratione fatta al Doge Marin Grimani y
da chiydoucyc injche occ^fione • 2 1
Oratione recitata al Uoge Franccfco
Molino 3 da chiy doue y e in che occafio-
ne ^ 20
Oratorio di s.Ciorgio de Schiauom . 47
o L A.
Oratorio di sant* Orfola con ^adri dipin-
ti daVittork Scarpacda . Quando ri-
nouato . 6$. 71
Oratorio itUaìAodonuadeUsTace^ó^
Oratorio di 5.Sebafliano • 8 1
Oratorio di Santa maria in Broglio cadu-
toyda cbiriedificatOiConlicenT^ di chi >
e f uà memòria. 138
Oratorio del VQtto Santo,fatto da Luchefi
perche cagione y come '»enifsero à Ve-
netia . E memoria della confecratione
dìefso. 161
Oratorio dis. Incoiò da chifahricato.191
Oratori , e G alee mandate a leuar i Dogi >
e quali . 478
Oratori mandati dal Doge mamitio GaU
baio al TaùayC perche . 5 57
OratorTurchefco 9 fi rallegra deUa crea-^
tione del Doge . y 86
Oratio Bdglioniyefua morte . 649
Orielafo Faliero Doge f efolto in s. Mar-
co . fS
Ordinatioìte di Giufiiniano T^artìcìpatk
nelfuo Tellamènto > intorno alti mom-
fieri di S.ZaccariayC di s. Ilario y & at^
te fiat ione difua mano . 8}
Ordine di Colonne fra le pojrte della Chic--
fa di S.Marco. gli
Ordine dell* ufficiatura nella Chiefa US.
Marco • 104
Ordini de i L u'^^aretti vecchioy e nuouoyt '
fue prouifiom . 2?4
Ordine di S. Therefia di donne quando fo-
dato in Fenetiayfua Chiefaycome fabri-
cata y fuoi ricchi altari . Vitture mo-
derncye da chifatteycon altri ornamen-
ti difiimayc valore • 277
Ordine y che fi tiene nel riceuer $ Trencipi
Efieri y che vengono publicamente in
FenTtra. 449
Ordini dattifdal Sonato al Trou. dell'^ Jr-
matayc quali . • dj4
Ordine datto dal Senato d Frane. Err:^
General di TalmayC quale . 644
Orcint datti dalla Rip. d Filippo Tafqa>
Ugo General in mare contra F f cechi ìC
quali. • 641
Ordì-
T À V
Oribiedattodal SpuaùJrGmamiBafa.
d(mna Luogotcnefite di Fdine, e quale ,
Ordini datti dal Senato al General Barba-
rigpye quali. 6$o
Ordini datti dalla Kep. ad Antonio Tifa^
ni Generale 4^Ifole,e quali . 66^
Ordim datti dal Senato al General m Ter.
ra ferma Giouanni da Tafaro j di por-
tarfi nel polefine di Rouigo per difender
quei luoghi . (S75
Ordine datto dal Cardinal Antonio al
Conte MiroUo» quale» e come efeguito •
Ordini datti da Ibraim Gran Turco > dopo
Ut prefa della Sultana'» fatta da MÌA-
tefhe quali . 6^9
Ordini datti dai General Comaro per di-
fefa^e conferuatione di RettimoUoue fi
era portato anch*e(fo . 705
Ordinile diftributùmi di Cariche per la di-
fefa di Cattaro^quali^e da chi efercita-
te. , 74«
Orca Fiamenga» armata da Barberini»
comete da chi prefa . (575
Orca Fiamenga » affalita da Turchi > e co.
mefid^etuleffe. 705
Organo di s. Cafiano perfettiffimo da chi
ptbricato . 208
Orfo Tarticipatio Fefcouo Oliuolenfe , co-
fa ordinaffè nelfuo Tefiamento intomo
éMa Chiefa di s. LarenT^p • 80
jOrtenfio Zaghis M edico famofijjimo doue
fepolto. 151
Ornamenti di altari » future te (colture >
che fono nella Chiefa di san Iacopo di
Rialto. 2ót
Orfato Ciuftinianofueattimyfuelodiffua
morte» ejuo Elogio • 217
Ornamenti di pitture»e Jt altro nella chie-
fa di s.Eufemia . %$o
Orfo Tarticipatio Doge fi fd Monaco» e
doue» 547
Orfato Ciufliniano Generale doue fepolto.
579*
Orfeola Famiglia perche rèpulfa da Ve-
neti
553
OLA-
Ofman » e f aitato alfolh dd Taire. 649
Da chi » quando » e doue fkangqlato •
^54.
Offequio dhnoftrato dal Duca di Tarma
yerfo la Santa Sede» & in che occafìo^
ne. ^74
Oftaggi confegnafi fino alt adempimenti^
delle cofe accordate dchi» doue» e qua^
li. 687
Ottoboni» loro Mtare»e hro memorie. 3 1
Otìobellino de t Corradi da Lodi Fefcouo
d*Imeria doue fepolto . j r
Ottauio Bandino»a chi rifpondeffe MeUa»e
fua efaltatione . 205
Othone Imperatore doue yeniffe» e da chi
yifitato. 236
Ottoflendardi da chi datti al Doge » e toré
fignificato . 479
OttamanBon mandato fiaih ordinario à
Ccftantinopoli . ^34
PMe tra il Kè Filippo» & Henrico 1 1.
d'Inghilterra . (S04
Tace feguita traile Corone di Francia »
Spaglia» e quando . ójx
Tace d*jlfli conclufa con gloria della Re*
publtca . 643
paee conclufa in Francia »da chi approuam
ta»e ratificata»e comiffarij eletti per e^
feguir l'accordato. óag
pace feguita^ jlrmileuat e di Vaiteli^
na. 6^6^
pace d* Italia conclufa in Chierajco » e da
chi procurata»e quando . 66^
pace tri il Tontefice orbano Ottano» e
Duca di Tarma » e Trencipi collegati >
. quando publicata in Fenetia . 6Sy
pace tra le Corone di Francia » e Spagjna 9
quando feguita» in fieme con il Matri-
monio del Rè Chriflianifsimo con Pln^
fantaJlnnaTerefadiSpapM. 755
Tadoua reftituitaa Carrarefida Veneti .
574* ^.
Vadouani fenati da Fenetia e perche
T A V
falU itmti iSmtf\fMadi m^faico do*
$ie sif^ II
falU di Taolo f^eronefe doue. ^
paUét a làcapa Tmtùretto doue. la
faUoidinuma di jtlefsandro f^étrotmw
folU di tac&fù Talma «. aS
ffalU di dicci miUa, martiri^ da chi di fin-
tai, jo
Talladimanadi GtoiBattifia^ da Com^
fm^'A df mano di Girolamo Dente ^ 45.
palla dì Bafs'^ rilcuofcolpùa da^lefsan-
dr'f^ittrria^ 48
falla dipinta da Fri Fracefca de 'hjegro
Tonte * $0.
falla dipinta ia Iacopo Tìntoretto»chefi
rtAbata^^ dour era . 5 a
falla dipinta da Taolo Nerone fé % e dotta
allaflampaydotie., $^-i7J
falle dipinse da GioiBellinòrdoHeye qua-
li. 65
palla mirabile dell* Jiltar grande di sM.
da cbifattafarey e doue .Quando con-
dotta d ì^enetiay e da chi ornata di gf-
mciefue. infcnttioni. 100
faUa di mano di Iacopo Tmtoretto .no
falle di Titiano doue . 1 2 r, r 46. 1 9^
paBe dipinte da: Iacopo Talmaidoue. 1 2$:
174-
palladi dìbertoDuroxdoueera ^ 125
paSa di littorio StarpaciUa^dòue . i ^6
palla di S. GrroUmo in Santa: Ataria T^o-
ua^da chi dipinta.. 154
paMa di (dofaico » epere de i Zeccati dme
pofta^efua infcrittione ^ 154
péàla di Francefco Salutati ». 17^
palla di Nfojaicù da ehi lamrata $ f doue
Po/fa ^ %6i
paloT^ Tatriarcdefyfuafondationet re^
flaupationi^e memorie ». , 1 5
Talazj^p puhlkOiCfua dèfcrittione > quan-
do commctatoiquando arfo^ quando ri-
fatto. . gli
72ii- c;^( in Kenetioyqualiy quanti » e doue
eontlmodo di fahricarUf^e materiati »
ehe vi ranno.. 3,81
O t A.
Talazj:^ in dmerfe farti dOLaCini^ fu
deferMonc%& ofnamemi^e da chi p^
feduti. jgy
pdaxj^ Bucak^uando^ folto qual liegt
' rifatto., ^pj^
pala:^ donatodalla Kfpublica aUa Sede
^pofiolicaper refidem^a di fuài ìiftu-'
tiì^quale^ quando.. 6% i
pakodettafJa deUoScrtaimo,efua dè-
fcrittione ^ con iefittiareyche vi fono.
J48.
paleo della faìadd Gran Conftglioy^ do-
fcrjttione^fueric€be7;^ie heUes;^.
354-
TaUfUna$^ Toueia» e Malamoceo » quando
bauefferoi primi Rettori. 56S
pallio fauo dal Doge per la^ Ch'tefa diSa^
Mioreo^ quale ^ $g(
Taknada luògo eletto per piantarur vu
PorteT^a.^ óii
ValmaForte'if^ nd FtioUtquémdir fahi
cata deUa Hep.. fyf
Tadri Carmelitani fcalxsi quando 'pemti
a f^enetiaÀoro Chiefa^ Mom/terù*ijz
Tadridi s. Bonauentura rifonnati, ime
habitaffero.^ 277
Vaolo f^eronefe fue opere. 7j. rto.i^.
doue fepoUoyfuoritrattOy& Elopo. %6i
Taido fanello Tr-encipe Hfimano fua fUh
tuaequefbre^fuoElog^. ipi
Taob Varata K. e Vroc.fuo defitto % &
^rcbitettma$doue erettole faoEtogio .
»7J*
VaoioEfarcodmjauenHada dn aiutato^
e rimefio in fiato . jj$
Taoto Contarmi laluò tlfola del Zante 1 e
quando. 619
Taolo Orfino morto in Kenetia% e quando •
619. V
Taolo Taruttateletto^mbafc^ Romait
cbeoccafione. 6%^
fua operatione ^ 6jo
Mandato con yicenT^o Cradem^oL^d
riceuer la Reginadi SPagnafCkpi^^
uà per lo fiatone quando. 6jt
Taolo Emilio lAartmengo^direttore dellr
jtrmi
t A ir
'\AtmìdiUa1Lep.neffìpia. ^44
Taplo Emilio MarchefcGonzas^y nnn-
dato jLmb.a Venetìat da tbhcpcrcljc «
6^6.
Taolo Doni mandato Inquijitorm campth
• e conche auttorttà^ 66 1
Taolo Caotorta fopraproueditor in Dot-;
matia • 699
Varadifo nel Gran Conftglioda chi dipin-
to. ' 354
parts Bordone fé fue THtture . 3 6
fafaual Malipiero Doge > dokefepòlto > €
fiso Elogio. 59
parapetto deWMtar Grande di s. Marco >
di chf fattole fiioi laam.Di che pietre^e
€olonnc • 101
partii deOa Chiefa di S. Marco incroftati
di tamle finiffime di marmo . 98
pammentùdelt^f^iporto della Chiefa di
s.MarcOfComeltìmrato • si
Tafyuat detona Doge » doue fepolto ,fiio
depofitOfftaiuai Elogio^ & mfcrittioni.
patriarchi di Gradotdotterefideffero. 185
Patriarca di Gradò c^me feritoie poi get-
tato da ima Torre. 537
Tairiarca yeneto in Coftantim^li > da
chi creato • 561
Tatriarca di Grado Metropolitano di tut-
tala Trouincia. 549
parole dette da Federico III. Imperatore
al Doge Fof caritè quali . 440
Tapa Benetto HI. quando veniffe à Ve-
netia. 439
Tapa Leone IX. efua venuta a Venetia •
439-
T?iàa jileffandroIII. venuto a Venetia,
doue dimoraffe . 265
parentadi del Doge Lorena Tiepoio » e
quali. 5^4
^ partita del Doge Orfeolo y fatto Monaco in
Guaftogna. 550
patti de Veneti co Francefi per le cofe
d'Oriente • jtfo
parti di Cofiantinopoli come diuife fra
Francefile Venetiani . 5 60
parteuT^ del nuouo Capitan Generale
O i A.
Giorgk Mmfmi^ tm €he pmifiùinf
7J2. ^
paffatempi 'di Comedie t] Fefie fwajd»'
rate , difcorfi %& altri eferàtij t che fi
fanno in Venetia • 4<^
parenti di Tapa ^lefs.VII. creati T^oé*-
li patritij Feffeti$qudife quando « 73 1
pa^ doue fi ponghino^ laro gouemoA^%
pelle di Marc* Antonio Bragadino 9 fatto
fcorticare da Muftafd ^ doue ripofta $ t
fua memoria . Si
Terche i Dogidi Venetia /pofino in Ub^
badeJJaJeJiiperiori del Monifterio delle
Vergini^ at>
"Terfonaggi Illuflri di CafaZena . 1 58
perfonaggi 9 ch^ erano ritrattial naturale
ne quadri della fola del Gran C. 3 34
perfonaggio Turco mandato da ^muràt
GranTurco àVenetia^t perche ^ 6il
Tefcaria di s. Marco $ e fua defcrittione •
316.
Tefcare in Valle 3 fue maniere i e dilètto.
455-
TepoVatriarcafauheggia Grado. 552
perdita nella Morea di diuerfe Città dèi
Turco. 587
petitione officio^ciò chefia^e quando crea--
to, 562
Tetrarca. 5 7 1 • 5^* 5 597^*
perdita di Hettimo,erefa della Forte^^
quando feguite. 705
perdita del Tenedo^ e di Staimene $ come
perfi. 74t
permiffione del Tontefice jileff. VII. di
leuata di genti nefuoi flati perla Kep.
747-
peote daX^^eUoy e dalla Giudecca da chi»
e doue predateyproutfioni fatte per aò%
e quali. 752
pergolicon Hifhriedi Bron^cofa contf^
ghino te da chi f colpite. loi
pefte in Venétia^ cagione della morte del
Doge Michiele . 5 5 8. 569. 5 73 .604.
^84.612.
pefie in Spalatro^ efud effetti f e portenti.
638.
T^fle ne Quartieri de Tedefchi, e diUrM-
dofi
T A V
àefiftntrò nd MantokmithMiUnefe > e
VaUeUina . 660
f^iBCaffiùuquaidùie quanto durage.
pefie m Mantoua^e fuoi dami • 660
pefle % e fuafiragge nella fiato della Rep.
66%.
pefte in Genetta applicatiane de i Tadri
per efiingHerUif ordini^ regole, proui fio-
nitcome dattii & ojjeruati • 66}
pejie di/ìeminata in Milano ^fiia qualità »
& effettive trouati i colpemliy come p fi-
niti • 664
pefle in Dalmatia^uando . 7 1 <
Tiax3^e dei Mercati publici come yenif'
fero chiamate anticamente da i Vene,
ti. l6
pia:^ di $• Marco quando [aleggiata » e
[otto a qual Doge . Quello dichidi lei il
Tetrarca • Forma ^.pia^T^e m ma.
Quanto lunga^e larga jecondo il Sanfo-
nino • 29;
piaceri ne tempi di fiate la notte > e quali .
pia'^^drS chiatti tre fa dal Capitan Ce^
nerale Francejco More fini y come > e
quando. 751
Tietro Grimani Vrior d'angheria . 2^
Vietro Tafqualigo Senatore ffuo altare >
fue lodiycome moriffe% e fua memoria •
30.
Vietro Giufiiniano ferine di Tietro Ta-
fqualigo. 30
Vietro Landò Doge fua Cappellai eftatua .
32.
Vietro da Salò fcultore%fua opera . ih.
Vietro Sagredo Trocurator >e fuo Elogio .
38.
Vietro Mocenigo Doge 9 fuo fepolcro > fua
fiatuayfue bdifejua memoria . 5 9
Vietro Cappello Senatore, douefepolto % e
fuainfcrittione. 8$
Vietra dell* altare della Cappella del
Battiftero » quale sij > quando^, e da chi
portata a Fenetia . 97
Vietro porta Medico fua effigie % e memo-
ria. 132
o L A;
Vietro Contar in$9e fua oratùme Ftmekrtt
a chi . u9
Vietro Grimani Trocurator fna CappdU.
IS5-
Vietroye Iacopo LoredanirTaérey e figlio »
loro attioniy douefepoUi » e loro Ekgio •
215.
Vtetro Balbi doue fepolto . 2 1<
Vietro FaUero Cardinale f^efamo di Va-
douayfuo ritratt(h& Elogio • 23 1
Tietro Marcello Caualier e fua memma
Vietro Vrioli Vroc. fua Cappella 9 e fuori-
tratto . fb.
Vietro Donatole fua Cappella • ih.
Vieoro Delfino vltimo General ùerpetm
della Congregatione de Camatdoù > de-
He fepoltoyefua memoria ^ 241
V tetro durano, fue attioniy &* fepolcro f-
retto da lui ad* .Andrea CikroMh e fu
memoria . %6f
Vietro V'ecchiaytfue opere. 37^
Vietro Imfante figliolo del Rè di Por/oró-
lo^e fua yamta in Venetia quaàt •
441.
Vietro Tradonico DogeÀoue yccifot da (hi
e quando. ^ 543
Vietro Candiano Doge andato centra a
7{arentani » combattendo vi lafàì la
vitate quando . 54$
Vietro Varticipatio figliolo del Dòge Or fi »
quando^e da chi fatto prigione % epoi ri"
Jcattato. 547
Vietro di Toledo F. R. di T^apoli , e fua o-
per at ime • $98
Vietro da Mofio»e fua diligen:^ nella pe-
fie. tf04
Vietro Zeno figliolo di Girolamo Vrocwr. e
fuaoperatìone. 598
Vietro Volani Doge Giudice .4rbitr9 fri
due Imperatori . 5 J7
Vietro Caibo va in Candia$ e vi nmore^ in
feruitio della patriot . 6\ 2
Vietro Duodo mandato .Amh.m V^oma$e
perche . 6a J
Vietro Gritti mandato Amb. a MantoiuL
dalla Hep.iC perche ., 640
t A V
Cenerale in Terraferma. 64^
-Pi^ro diT^edónM(mCottemM>r di Mi-
lanoìrappt il trattalo 4i ^fti > arman-
< ' do%e ciòi/chc iimaaiaQe alÙuca diSa-
uóia^ » 64%
Vie^o Leiua mandata daltojfmactm 19.
CaleeydoHe9& d che fare. ^48
^iefro iarbatigcràetto fm^uediior Gene-
rate in Mare^ -* 6^0
^Atro Faliefo uérciurfcouB di Candia »
creata Cardinde^e quando . ($52
dietro GritH .Mnbkma Coru Cefarea,
< perche leuato . 65 j
' fietró Ì^imi9fi TremdiUir delta Cautdle^
1 fia^AÌbanefé $&il Colonnello Milan^
• dei condivano foecorfo in Mantoua > ^
fatttone feguita nel ritorno • 1^59
iPieMf Marinile fw valére^ - > 7^9
prendila "Haue Croce doro . . 740
^ì9tifo BafadonnalC* jlnah^à Roi» 4 crea^
to VrocAi s.Marco in luo^o del defunto
. GHmami CappeiUte tonando . 9^57
pHaflri eretti in Pia's^ auanti la porta del
Battìfteroidi aoue remiti y eda chi por-
tati. 319
ffkrii Bronxp con S. Giouanm Battifta in
cima éouefimata . 97
fHaftrOiioue àppaxi s. Marco • 1 02
SKnarolo occupato dal Iti di Francia con
^ iUtrilkogbi. 660
pittoriiCb'hajmo lauorato in s^Bortolameo
qndi. 125
fiitoritch'hanno dipinto nella Cine fa della
Madonna della Faua , 137
future di jintùnh ^lienfe in sS>omeni-
co quali • 26
pitture^che fono nella Chic fa di Sita Giù-
fiina^ da chi dipinte . 4 j
pitture m s.Giouanni de Fwrlam. 47
pitturcichefono in Chiefa di ss. Filippo > e
Iacopo. 48
fifture fparfeper la Chiefa di ss. Gioì e
Taob^da chi dipime^e così nella fagre-
,fiia^ 67
pittura iul lunga tela , quando f piegata ,
quello contai t doue pofia > ejna in-
firittione. 71
o L K.
pitture nella Chiefa della CekflidjéulW
• dipinte. ' 7j
fitture nella Chiefa del Sant^fepolcro da
chidipinte • 79
pitture nella Chiefa di s^ toren7;p$efud
alatori. 81
•pitture in s.Zaccariate di che mani « , 84
pitture nella Chiefa di s^MarcoÀa cbt di-
pinte. . iix
pitture in 5. Maria Zebenigo di chi pano •
pitture in s.Maurith tptaU • x 14
pitture in s. Patemiano . 219
pitture eh* adornano la Chiefa di s. Giulia^
no dt quai pittori « • z 27
pitture in San Stefano co* fuoi amori .
129*
piuure di Iacopo Tintoretto imsMarcuo^
iOfquaU « lAf
.pitiurei& altri ornamenti» che fono nella
. Chiefa di s.F elice . 1 47
pitture diuetfe in santa Maria T^ona^da
chidipinte. 154
pitture Eccellenti ycbefono in s. Gioì Gri^
fofirnno^e di che mani . 154^
fitturcyc fcolturCiCon altrif^mamentit che
fono nellaChiefa de Crocicchieri % qua-
nte di chi. 168.169
fittnra diCiat Battifta daConigliano$ do-
me pofia. ij6
pitture diuerfe in Chiefa 4$ san Tato .
182.
pitture digrauftinuh che fono nella Cbie^^
fa di s.Giouanni diRialto^edaelMopé.
rate . i8t
piuure memùrahiU > e fcokure > che Je
attrouano nella Chiefa de Frari .
188.
pitture ecceltenti 9 che fono nelt Oratoria
di san 'infoiò de Frari» e da chi dt-'
pinte. 194
pitture ftimatifsime di Titiano » Porde-
none j e Tintoretto in Chiefa di s. Roc-
' co . 198
pitture di diuerfe maniere» che fono nella
Chiefa di s. incoiò de Tolentmi % e me-
moria della f uà confecratimifi . 209
d pit-
r A V O t A.
Tittwre & altri antamenti t che fimo in vi ftauano fatto l ^ij
, Cbiefa di s^Clnara . 212 pitture oHtìche^moieimip dfcfaiHfneli-
TPittare eccellentt in $. Elena . a 14 Officio delfUui^aria§ am loro fernew-
fittwre in S • Giorgio i'Mga^ e da cbifat^ %ete note . 337
te é 142 pinwre nello Salone auanti fAnticoUepo
pitture diuerfe > che fono nella Qbiefa di da chi dipinte $ e toro dicbiaraHom '.
SfT^icolà de Mendicoli^ chi dipinte^ j 3 8»
043» pittwre pofie nel palco della Sala dH
pitture nella Cbiefa di s.Uaffaelo^c quali • Gran Configlio, loro dicbiaratiom > tT
244* mfcrittumt9edaclridMnte^ ^ ?H
pitture belliljtfne nella Chiefa dis^ Tan- pitture fparfe ne i Ma^Jtrati del VaLa^
taleonepe da cbi formate. z^ i^aebi operate »emno$it%€femaa(f
fìtture nella Chiefa di sjamabd. 246» fitto atefie. jó9
pitture in s.Fito . 049 Potate Tarem^otn Ijbrié 9 fiMwl» riettpe-
pitture di fiimatche fi peggmtomellaChie- rate^dacbi. 557
fa di S.Gregorio ^ %$o Taoto Bernardo , dm$€% € come ferito •
pitture in Chieja di ss.CofinOiC Damiano » 7 jp.
edimanodichi. 254 Suo valore pel difènder StaUmem l
ptture antiche^ moderne nella Cbiefa de 745 •
Carmini da chidipinte . %6^ Vomfa funerale del Dogt mtrto % eimé
•f« pitture de diuer fi f amo fi pittori p e quali % fo^c. ^
pofie nega Chiejh della Caritd. t64 TompetCbefiyfammo^firfau^wt^fàm
pitture memonÀUi » pofie nella Cbiefa di 402.
5 Maria Mag^iàre . %69 Tompeo Giufiimam ^e fua efeeatìem •
pitture pretiofe nella Cbiefa prima de ^44.
Giefuiti^e da chidipinte • 275 sua motte. 64Ì
pitture diVaolo y crouefe]j^doue$ e quali ^ Tonte di Rialto y quando cominciato sfna
x'jén defcrittùme figure 9omameuA%& iu-
pitturediTitìauoyedtlSdmaHycVera^ fcrittioni. , ^6$
' no nella Cbiefa^ Uefettorio di s. Spiri- Quando principiato j e quando fmi^ #
tOideuetrafportateye pofie. 280 625.
pitture ftngolari nella Scuola di S. Gio^ Tontieba Fenetiaua prefa da gtjlrei-
uanni Euangelifla> e da chi dipmte • ducali • 6^
284. Tontieba Fenetima ricuperata 2f Fe^
pitture antiche » e fingolari neWulber^ neti^e prefa anco la Tontieba Imperis-
go della scuola di s. Marco. 286 Ictcon altri luoghìyO mortalità de neuti.
^Itre in effa scpola di Iacopo Tintoretto, ci$e bottini. 646
e loro dkbiaratione . 287 Ifontieba Fenetiaua da cbi rics^ata 9 e
pitturo marauigliofe di mano dt Iacopo prefa anco Ut Tontieba Imperiale .
Tintore tto nella scuola di san Hocco . 6^.
%%S. Torte della Cbiefa dis. MwrcùdaUapat^
pitture nella Libreria publicaÀa chi ope-- te dmanri . 9t
rate^e loro fignificati . 3 1 x Tortella del Tabemaeob di s. Masrco i
^Ure rifattele' da chi. 31? che materiale da chi fcolpita. 101
pitture memorabili , cb^ erano neUa Sala parta della Sarrefiia disMareo^efuadt-
del Gran ConftgUo^ e da chi fatte • con fcrittione^da cbi fatta $ e firn imfirimo-
loro dichiarationÌ9 & infcriitkmi ^che ne ibH^
TAVOLA;
T^rta ielt jiimamento del Configlio di e chi fofie . 536
X» fatto dt Cedro 9 di dout condotto à pinta pietra pofia nel fondar ìa Fortvxj^
yenetia^eper opera di chi * 337 di "Palma > quando y& in che giorno #
Veirdenone% e fua opera in San Steffano • i2 5.
129. Trimo Fifir ciò che fcriuefsé aUa Kepnbi
$Héi palla doue. 163 727.
Tortighefhe loro innentkme delle nmue Trimo yifir con So. milla combattentt
parti del mondo • 5 87 fparfì per lefpiaggie > e liti per tmbar*
porto della Suda come accurato per ordi- carfi^e andar alt acquifto del Tenedo •
neùublico. 690 744*
ptjla àelle Ofteme, da chi cuflodito, e di^ Vriamo da Lejtge Vrocur.fm fepdcro , ri-
fefo. 70 J tratto»& Elogio . 170
pf:(s(d maramgliofhe fuoi effetti $ quale • Trimicerio di s. Mar codiando inftituito %
%^j. dacbielettOi&inueflito. io;
p02Ti di Bron^^doue pofiida chi fatti 9 e Trimicerio di s.Marco per Legge deue ej-
ISrolaitori. jzcy fer7^ileTatritio,edicheetd. é.
prefadiCattarthfaita danttor ?ifani • Primicerio di san Marco fuoi priuUegi 9
$^0 e Conceffioni de Sommi Tontefici in^
prefa della Città di Caffa t fatta da Gio^ tomo]a gl'abiti Totificali,& altro, ib.
uanni Soran^ ^pofieùtia ali* bora da petei^oni di luogo di Don Tadeo /fopra
Genóuefi . ^49 ^'^inbafctatori de Trencipi, e quello
Tre/a di Tadoua fatta dalli Troueduori Jucceffe • 666
étUa Republic a,e quali . ibid. pretenftoni del Pontefice^ e de Biarbarini 9
Troiani doueerauo primate quando prin^ quali • 6j%
ctpiate d Fabricar le nmue 9 e doue . preparamenti della Kepublica in terra >
6%$. &inmare per timor del Turco, 6j0
frigknd nmuedoue fabricate^ptando t e preùar amenti^ e quali nel porto della Su-
fm mrdine di arehitetenra . jdii éa. 690
Trioni Cenone fi$prefi dCbioggia$enu- preparamenti fatti dalla Kepublica > e
mero loro. $7J quali. 7^4*747
frigmni Padommi prefi d Chiùggia $ e nn^ preparamenti ordini^ e comandi del Gran
mero loro • ih. Sonore per formar formidabili efser^
frinoni liberati da Veneti nella prefa di citi per la Datmatia, quali, e da chi m-
C^ate quali 0 . 71J fiigato . E come fuanirono . 751
Toma Pietra pofla nella Cbiefa del Ke- Prete Sorich^come prefo da Turchi, e fua
denterete fiutitiftrittione. %%$ erudelmorte. 715
prima Tietra pofla nella foUatìùne del Trefa del Tenedo sfatta da Veneti 9 co-
TempiodeUa Madonna della falme 9 me fegmffe 9 da chi fatta % e quan^
nuMdo^efua infcrittkme . " 278 do 9 con tutto il racconto del fueceQo .
Trtmo marte acemfog/Mo al fepolcro 737
dalla scuola di s. Tbeodcro^ chi foffe . TPrincifi Grandi 9 & altri Cranperfom^^
l8p« gi fatti fratelli della scuola dt s. Gh*
frinm Doge tieito dalli q/è^qualftfie.^^S uannife quali . 284
ereato con regola . j6o Trincipi$ che f interpongono ter lUigit^
frimo yefemo diCafteUo quandn foffe 9 e ftamento trd Veneti^e Ferdinando Ur^
fotta éfkal Doge ereato . 537 ciduca f^uftria$ e quali . 6^%
pima DftBt creatain Mdamaea qfumdh frencipe Tamafo di Sanata wsdndato à
J % Ve-
T A V
fletta dat'PaJretferche ><^ accoglien-
ife fattegli. 6^%
Trencipt CoUesMueloroiJìanxedTon-
tefìce intorno alla yalteUina . ' 6f5
PriacipeffA^.MaTia di Mantom > come
trattata d» chi, dOMe pofta * e cufiodita.
662.
Trincipi eomoffi » e per qml eaufa .
67$,
Principe Ludouifio Generale della fyKO-
dr* delle Galee "Ponentine > mmdaie
ad Tontefice Imocentio Decimo in
fsccorfo del Jf (JM di Candia . 69 j
Ciugne aliante con la f^naàra di Ga-
leetC s'incamina.coa^C^rmata yeneta
rerfolaSuda, 697
Trencipe Oratio di "Parmarritoma à Ke-
netia,e quando , JiS
Trencipe 'Panfilio ^{epote delTontifke
iTOiocentioDecimocreatotJiobile Ta-
tritio feaeto . fi88
Trencipe Oratio Famefe fi porta in
armata , e {opra i fai Legtà ,
suo V alerei fna lode , 7]f
Trencipe .éimer'tco itEfie Generate di
MUitie-Franceptjnandofimto àCerp-
SP- 7J»
Triori di Santa itmadi J^tferieordiay-t
lor» prinilegi . iiS
"Procuratori dt san Marco di f apra» e lo-
ro- cwmdelto Spedale di Santo Anto-
nio. ■ J2t
Ttocitratiedi LMareoÀtue. 2577
procuratore jgraio fkprento neUa ^epu^
blica,&' dchi dattorperchc capone
creato . ajiy
froeuratori quanti, C in- che tempo .
ProcMratori di fenetia r munti riluci-
ti Dogf y e di iptale vrosHratti» .
199.
Vroturatori di San Marco creati dal
• loro principio fino dl'^aam 166^. per
ordine di Jllfahetto. ■ 300
pnxurMaria- Dignità adatta dÙTnUe ad
Antonio Grimaai^ ^
O t A;
Procuratori di San Mare» fatti per foUi,
■ quando , per qual eaufa , e chi ^ftn .
proeefjo formato [opra il Miracelo dello
ReliqHÌetcberiTnafero intatte dal fiut-
co^entratto net Santuario , io»
procej^onefotenne fatta tn fenetia per
la -venuta de Jtmbafeiatori Giappo-
nefi. 6%\
'^rmide CoUegatiin FaU
6^6
tMmi Pontificie coatro il
trmate quali. 67%
'eneti fotto al Forte di Lam
lei Doge Andrea Coatarini
m il scudo della Cotumunità
' ''PB''^IP' ^^' fi "tPOM .
promotore di eottiMar i Bemineuitrt chi
proprio Offitia funame rMto> e perche ca-
gione . 5 SS
promotiouede Cardindi, quando fatta, e
qual^. tìf)%
prweditori eletti dal Senato i quali, e con
eheauttoritdì. 6$t
froueditori fopra la Sanità fpediti dal
"PiMieo netta Stato , qaalit e dovr*
proueditordelKirmataUi^ Mocenigot
ricupera i.Tbeodoro , conu,e quando^
717!.
proueditor MorejÌniafuaiiuiTte,£me fé-
gùtaAXoime, 71S
pOHeditore, e (opra prouedftùre U^ciati
al Taudo ,cm.fofiero,e tome' lafàto»
quella ForteT^fan^cata-raamita > e
preffidiata, 735?
froueditOMin-Cattaro eletti dal Saato te
qualir 74^
proueditor Cenerai di Dalmatia\Aul9M
Bemardoinfùccorfodt Cattato ctmC*^
ketC Barche .Armate ^ 74^
frontoni inuitUe dalla RepubUca t»
C andia, quatti epercbe. 690
-froMifioni- fatte dalla Repi4>lica . «r
ingroi-
T A ' V
h^Jsatb^rmata,e quali. 69$
• prpmfionifatte dalla Kep.per H Regn$ > e
per udmatia^e quali • tf pp
fmmifìamf^te dal VubUce per tarmata»
per CaHdiai e Dalmatia • 739
prouifioni-fane dal VubUco in tempo di
Careftiaye quando . 61 $
prouiffoni fatte dalla Kep. in Terra fer-^
ma% e Troueditori mandati nelle piatr
XePffi importantiiC quali . 641
prouijwni fatte dal Senato in Terra fer-
mate per qual caufa . 6^1
prouifionati nella JChiefa di san Marco .
104.
Tulpiti aW -pfan^ Greca j e loro forma 3
qu0ndo^ da chtfaUti . i o x
punta di spada in Candia diflribuita d
Tiobilife popolari. ^6z
Trofapia della F amplia Cornara^efepoh
ero loro , 148
pHìti di Marmo» f colpiti da Tr affitele do--
He pofiiiC di doue yenuti • 1 79
QVadripofli dai lati della Cappella
del SantiJJimo a Caflello > da chi di^
pinti. V IJ
Quadro principiato da Tietro Membra»
e terminato daltMienfe. 1 4
Quadra con san Giorgio > lauorato a Af o-
faicoydoue sij » e quanto ftimato . 2 1
Quadri dipinti da Maffeo Feronaydoue
pofli • 26
Quadro Grande dipinto da Frane. Monte
Mexjmo . 46
Quadro di Gioan Bellino doue pofto. 1 2 1
Quadri dipinti da Iacopo Tintoretto, doue
145.
Quadro con la Cena di Chrifio in che
.Chic fa fi redige da chi donatole da chi
dipinto. 15 J
Quadri di Gioan Bellino doue pofli .
176.
Di Fittor Carpacela . 1 7^
Di Luigi riuarino . 1 76
o L A: t
Quadri dipintida lae&pòTBtmm kiii
Giorgio Maggiore • 124
Quadri del Tintoretto, doue ermuh e doue
pofU al prefente . %jj
Quadro celebre delle 7{o7^ di Cana Ga^
. lUea delfamofo Timor etto » eh* era nel
Refettorio de Tadri Crociferi » doue
trafportatofe pofto » ^ 280
Quanàro di mano del Santa Croce doue
pofto. %i
Quadri di Bronco di metù rileuo douefo^
flii e cofa contengbino^e da chifcolptti .
t66.
Quanti Principi ftjfnofepolti nella Chiefa
di ss. Giouanni^e Vaolo • 57
Quando fi moftri il Teforo^edoue fi ef pon-
ghi . lOJ
Quantità di Talli andati nel gettar 1
fondamenti del Tempio della Salute^
278.
Quanti morifsero dalla pefte in Fenetia.
664.
Quante Galee fugpfsero de Turchi 4-
uan^ate nel conflitto del General Mar
cello . 7J5
Quarantia Criminale ab antiquo 9 ciò che
fofse. 474
Quartiere del General Giufliniano^come,
quandoyc da chi af salito . <$8 j
Quinta yalle in C^ello,perehe cofi chia.
mato. 18}
Quello fcriui il Sabellico di m fepolcro
comune a tre Famiglie • 34
Quello fofse ftabilito in Madril intomo
dia Valtellina . tf 54
Quelli » che interuennero nel combatti-
mento con fjtrmata Turcbefca, quali
fojsero. 721
Quello y che fa ritrouato nella Forteti
^4 del Tencdo > prefa da Veneti .
738,
R
Rjicconto^t atteftationifcbe ri sij fla-
to rn Doge chiamato Dom*Tribuno »
d 5 ben-
T A V
benché ferimri mi ne faeton memio-
Jlficmitd de ff aciju^o fatto da Mmefi
■ del Gdeone detto delia Sultana,& al-
tri legni TKrchefchi . 69g
S/ucmto dei combattimento di Tomafo
MoreftHi con la fua tratte fola , contro
' ^.Galee Turchcfche guidate dal Baf-
sà General dell'armata , yotì
Hoiienna prefa da Lwt prando . 5^5
rtcHperatione di Zara , e da chi ricupera-
ta. '^,48
refettorio di S.Giorgio Maggiore da chi
dipinto. J2I
■refettorio di s. Saluatore > chiofiro ,e fue
memorie. 121
ndigùme di s.SpiritofuppreSaa quando .
»3».
^fgfna di Cipri donefle/ìefepolta, e dotte
portata . ,^g
Ut di Portogallo in yenetia,e qmndo.
"Rèdi Datia quando venire in Fenetta,
ibid.
nid'Fngberfa^gliolo deUa Regina To-
mafina Morefma Gentildonna Vem-
tianaiquando venifìe d Fenetia . 441
«a di Cipri in fcnetia, qnando, e doneal-
«gwtó. 441
Bfgtna di Cipri in Fenetia» e quando .
Kegtne d^Fugheria^ di Datia quando ve,
niffero in Fenetia. 441
S.egtna di Tolonia, e fua venuta in Fene-
'« . ib.
Regina d'Fngheria, figliola del Rè Perdi-
nando d'Aragona, fua venuta d Fene-
tia^ quando, r^l
XeginaComara di Cipri, e fua partita da
Fenetia. '^ ^
Hè^Fngberia , e fua vana opinione del-
laprigionia del Doge Delfino . C70
Jtèdifranciagìojirando è feritoie mmre.
tfoy.
Seginadi Spagna, quando paffafje per lo
fiato, da chi incontrata per nome Tu-
blicoicome accolta,efpeJata . tf j j
o t A.
renirr» Italia ittfoccorfo dei DMcaM
Maiuoa . g.a
■^l>i'''iMrAlpi,f«^aUpag.,prcÀ:
SafaxyiaUi^aìncHa. "^ «,»
R"iìiat4isaiiCic:Smifiadacbipmtate
ayeiutia,edwKnfifie, ,^
nitqne rilrouaK mi disfare la cbiilt
(^ecchiadts.LiirenjfxilHaU. 8l
reUqiae delSantuarioirimalìcittam dd
fmce. ,01
reWptWichefono net Santumo di j Mar.
,'.': . im
riliquic ntrmute nel Sàuurio, ielle aia.
ti non riera memoriaÀa ebitt Mandar
rett^nie riire^-^-^
toroHotetG
reHijmetcbe'
ni^oÀacbi
n-o, .,, ..^
reli<ìue^hetifii"'-
nonni. ^ta
rfiane,cii che poKi^ inaliti lorncpeZ
che introdotte , .t.
Remer Zeno Do^e , dùuefefolu . 57
Renier Zeno mandato ^mbifciator »
Sanoia , 4^,
. Sotiofcrme fernome publico alta pace
ha Hcpublica applicala allarnerra dèi
''"'li- 6a6
Somminijìra dinaro al Duca di "Niners ,
e perche. g^y
^gìcura ipa/p, e numi/fe i confini, e per
qua! confa. egg
Inlefo fianopone del Segno, ricorre pri-
ma a Dio, dando ordini per protelhtni ,
Inoltro. ' "^ "^j
Kefiaurationi , abbellimenti , e pitturt,
nnouominic fatte in Cbieladi i.Hiert-
T"- I-M
reflauralione della Cbiefa dIj.Canciailo,
e fnoi ornamenti. t«,
Kcttore.eDiice dì rcnetia , perete coli
cbiamato. ' .^'j
Xejidenli in Qanea,ifiaU,cnonii,7ib,
fife.
T A V
fòljero l 691
^efa della fùtn^ di Canea > quando fuc^
ceffate con che condittìoni • tf 97
re fa di Ciiffa^con che pattile quando .
ricchex^ » e beitene di tutto H Cielo > ò
foffitto della Chieja di si Marco • 99
KuAto prima piai^ f Europa « 3 5i
Quando arfo^e quando rifatto • ' ;(^j
Terche detto Rialto nuouo • 76^
ridotti de Trocuratori di f • Marco doue
erano > e loro ornamenti nel tempo del
Sanfouino • J05
ridotti l^ecchi de Trocuratori di S. Mar^
co 1 quando gettati à terra i & oue tra-
•' fportati. 2o6
ridotti de Trocuratori di s. Marco ione
Jpoflhe Uro ornamenti . 31;
otti delle tre Trocuratie% che continua
la Fabrica della Libreria > quando jmi^
ti. 61S
riforma dell*anno^ da chi fatta j quando^ e
perche. 6%x
ritratto del Cardinale > e Tatriarca Ven^
dramino»douepoflotedachi dipinto.
19*
ritraiti 9 che fono neta porta della Sagre-^
ftia di s.Marco di chi silno • i o t
J^atto di Siflo V. doue stjte da chi fatto.
trtrattide Cardinali f^alieri da chij e do^
uefcolmti. tii
ritratto ael Cardinal Befsarione doue po^
fioyfuo douo^e fua memoria . 2$%
ritratti de Trocuratori dis. Marco doue
p^ye da chi dipinti . 313
ritratti de i Terreni inculti > quando ordh>
nati 9 60^
Rigabello, Torfcettoflromenti muficalip
quando fi yjafiero . 244
ritomo di Andrea Contarim Dcge^ yitto-
riofò de Genouefi^e fua infcrittione .
35J*
ritomo del Sé in Francia • tf 5 ^
ritorno del General Bembo in Veuetia »
quando^ perche . 63 S
rifpofla del Duca di Tlmeì^s d Cimi fior io
O L A.
Imperialcie quale . 6^y
riolta, i yolta > ricuperata da Tedefchi > t
• loro crudeltadi • 660
Kocco Cataneo 3 chifoffe > e douefepoito é
116.
Kofa Benedetta > mandata dal Tapa alla
Trencipejfa Grimani » auande 3 da chi
portatale cerimonia net prefent aria 9 e
riceuerla. v 417
rotta datta da Veneti à Tifoni $ fotto il
commando di Giouanm Micbiele^oue^
e quando . I4S
Rotta di Bartolameo d'^luiano preffi al
CreaT^. 59 J
Kotta al SafìenOfquandos e da chi riceum*
ta. 555
rotta riceuuta da Veneti % e da chi. 54X
rotta datta à Tipmo da Fenetise quando .
538.
rotta datta da Turchi à Veneti fotto Clt^
nocchi ne foffe la caufa. 71$
Rouigo acquiflato dalla RepMica > e
quando* 5S4
ruga de gl^Oreficifdoue . 36 j
ruga de GioieÙieri doue pofla . ^6%
Yiji^difetai&orodouelamrati. xoi
SMCO infelice diRoma, quando feguif-
fé. ' 59J
SagreflanideUaCbiefadi s^Marco . 104
Sagrefiia di S. Elena , come lauorata, e da
chi fatta lauorare. :»4
Séche prefe da Veneti . 74®
Sale principali del TaloT;^ i- quando or-
' nate di pitture^ 6i6
Salato nella fommiti dellafcalla, che yà
dia Cancellar ia,da chi dipinto . n t
Sale del CoUepOj&jtnticoUegfOf e loro
ornamenti di pitture 9 e f colture 3 rie^
che'S^ d'orof eflucchi t eh' eranoin ef-
fe f prima , che fojfero confumate dal
fuoco . , 3*J
Salone auanti F^nticoUmo fuoi lauort ,
fiatue> e pitture dacbi dipintele Uh
d i^ ^
T A V
ro f$gm{Ì€ati . 32 j
Sala del CoUt^io fm ornameiuiJUe pit-
ture > da chi fatte % e loro fipuficati .
Salone del Tregaii $ quando fabricato $ d
che ferule jc fuoi ornamenti . j 24
Sale del OonfigUo de Dieci f loro defcrittio^
ne/>mamentife pittatela chi fatte 9 e
loro fignificati . '^ 325
Sala del Gran Cm^glio^qMando comincia-
tate quando finita > da chi , e comefrfie
gièJipinta 9 e poi in che tempore da chi
rinouate le pitture % l^Hiftorie rappre-
ftutate^efue dichiaratiom • 325
Saie delfjirmameiuo del Configlio di X.
quante ftanoy e defcrittioneefatadeW-
^rmiÀcUe Statue^& altre cofe fingo-
Uri y che infi ferbano in epe %&à chi
yiene comeffa la cura j e gouerno »
337-
Sala
del CoUeffo > efue pitture > di mano
di cbiifi che rapprefentano» efenten^e >
che IH fono . 343
Sala del Con figlio di T^regadi > e fuoi rie-
chiffimi oruamentii fue pitture > da chi
tauoratcae loro dichiarationi » 344
Sala del Conp^lio di Dieci % e pitture mo-
derne pojte tn effe^a chi fattele loro di*
cbiarationi . 245
Sala delio fcrutinicfua lunghev^itar-
ghe:i^it^Uet,7ia. 345^
Sala del Ma^or Con figliole pitture y che
fono in ejJailoradichiaratiQniye da chi
dipinte. 35X
Salinguerray prefo da Veneti^ e condotto
in renetiay chi f offe . f6x
Sangue preciofi> diÓ^riflo^doueficonjcr-
uiida chi portato à Fenetia 3 quando (i
moftri,ejua infcrittione . 1 87
Sanità Officio quando infiituito yt perche
netta Ci ttd. e 8 5^
Santo Veranda 3 efue opere . 4^ . ^3 .
Santo ZagOiC fua opera . i86
Santa cà^a di Loretto doue fabricata 9 e
per opera di chi . 229
San Cefareg Contado di Baldejf^r Bo-
ola:
fchetto^efua ooera .* éi t
Santità fé modefiia del Doge Trittifano,
Santuario di s.Marcoyincendio fm, equi-
do • 562
Santorio de SantorifyMedico^douefepolto^
efua memoria • 162
Sateliataffalita da "Pietro Mocenigo^e fiu
riufcita^ 580
SauorgnanifO loro atiioni per la Republi-
cayeneta., 575
Saffo con le vefiiggie delle Ginocchia
di Santa Giuftina i e di doue portato .
42.
Doue sif pofh al prefente^ef uà memoria^
sbarco de Turchi fopra il fcoglio di san
Theodoro & in che wtmero , 691
Scala Maefhfa i e ricca per ornamenti di
pitture ye /colture in s.Ghrgio Maggio*
re . aag
Scale y che afaeniono aìU Libreria > e
loro lauori di Stucchi yoro%e pitture,
310/
Scakf che conduce alle ffan^ del T^en^
cipey& al Collegio da chi fatta ^fue
beUe^^xC lauori di ftucchi^roye pittu-
re. J2I
fi: ala principale del Tala^ y fmn la^
uoriyc beUe^a^erche detta de G^aa-
ti^ 320f
Scala di pala:^o detta di fluccbt > tpumdo
finita . 60^
Scaligeri iC difcordia con lorOyC perche ca-
pone. 567
Scipione Gaetano Maefiro di Mofaico > e
fueopene. 107
Scuola di san Fantino fuo altare 1 pit'
ture yf colture y tì^ altri ornamenti .^
I/36.
Scuola della Carità doue èebbe princi--
pio. 145
Scuola de Mercanti > e fuoi abbellimemi.
167.
Scuola di san Giouanni > perdìe » e quan--
do radi a i Erario e daebi chiama-
ta.. 2&^
Scuù^
'T A V
Scuole Cràttdh&infiìtHto toro. sSt
DeltaCaritd. 281
Dis.GiouanniÈMai^HJla. ' 385
Della Mifericordia . 285
Dis.Marcù. , 286
t>is. Rocco, 287
His.Theadoro. 289
Df /iii Vaffione . 290
Scuole del Sacramento ino^ Tarochia
come gouemate . 290
Setole mip^ri lorogouerntH&A chifotto-
pofie, " 290
Scuota HeUa Vaffìone , quando arfe >
Minando rifatta > r/«<t nifmorrd .
391.
5nirofr ftaliche di GrammaticoterHu-
manitd per vitti i Sefiitri delta <^»i,
31J. :.
ScKotcqHando aperte da "Padri Giefuiti,
747.
Scaramuccte fatate tra yenttt, e "Papa-
liaitdoHete loro [hcccIJì . tfgj
sceterateT^ commeffe da Tedefchi nel
Mantouanote quali . 660
schiatti fuggiti da Turchi, ciò che auuifaf-
fero a Tomafo Moreftni Capitan delle
?i{jKi à Dardanelli , 701
Schiaui rinegali da elfi, e doue fatti Mo-
fcheitare. 709
scuttftreye pitture, che fono nella Qbiefa
de Giefuiti. 171
scritture "Publìche in nome del Doge, e
perche . 483
scritture Ducali, & importanti di "Palax^
i;o^uando ardejJero,c doue . j "5»
scrìjfe il Senatore participòàKettori,&
fuoijudditi lagraa rifolutione del Doge
Err^ , 699
scuffia Bianca delDoge, ciò, che pgnifi-
chi. 471
scudo della commumtà di Genoua tolto al
tor CeHeraletqudfuJfe . 573
Scudi de Dogi, quanti, e doue aDpefi. 99.
ScutariaffedtatQ,€r Capitani lUuftrifJimi
feneti quali foffero. 581
F. Sebajìianù Schiauone,e fMoilamri.
103.
O L A;
SebafliMo Pofcarini doue f^i^ t e fui
infcrittione . ii|
Sebaftian Ziani Doge,fiiofep^cn>JiatHa»
&■ Elogio. Ili
Sebafiian remero Trae, mandato dalU
Reo. ùer /no .Amb. eftraordinario alla
D, Ratisbona. 661
Seba Vernerò in Falcammìca .
6t
Soft i tiicolè Delfino, e perche,
óiso.
Mandato Troueditor in Campo per U
morte di Michicl di Trioli,ejHa tmpre-
fa. tfSj
Sebaftìan da Molino , e fua Morte .
726.
Sedia di San Marco , dotte pofta .
97-
Sedia del Doge,e eufcino, loro fìgiùficdto .
480.
SeieBar Creato da Ihraim Capitai Ge-
nerale della fua armata . 690
Giunto a t^auarino > manda auuifo ad
Ibraim del fuo viaggio, e dei fuo arri-
«0. 691
Doue, e da chi fatto ftrangolare .
719.
Sepolchri attaccati al muro in aria *
^h'eranoinChiefidiCisJlellotdachi
leuati. 9
Sepoltura di Matteo Zane Tatriarcaic
fua infcrittione , 15
Sepdtura di Giouanni Tiepolo Tatriarca»
doue poJia,e fua infcrittione . 1 5
sepolcro discolo Ma(ìa,t: fua infcrittio-
ne. i^
sepoltura diVaoloConflabile Perrarefe»
fuafiatua , [colpita dtU littoria , e fua
infcrittione . 27
sepoltura di Chriflo con altri Quadri ^inr-
tomo,doue . 99
sepolcro memorabile eretto in s. lob , atta
memoria di Renato Conte £.Arsenfon
tAmb.ttila Rep.per la Corona di Fra~
cìa,fua defcrittjóne,& Elogij. i $6
sepolcro di Briamonte Capitan» » dome pò-
fio. 166
d 5 sepol-
T A AT
SepoUraMtmJienddebicmeeffo. $yi
Seminario its. Marco , dune era > e doue
orgfportato. 48
Seminano deSaChieJa dista Marea da
chi infiituito. io;
Daue foffe^fita memoria . 106
Septi honorati, lanciati dal "Papa al Doge*
eguali. 559
SeÌHo Doge,primo dfar il Mofaico m san
,Marco. 5J4
Senatori 4/^o«rtW dell'I fole , quaU fode-
ro, 6n
Setittm t e famefi Capitani da guerra »
mandati dalla ^epublica nel Frioli à
elegger vn fito proprio per fabricartfi
vna Forte^a>e per qual fine^ chi fof-
fero e(j\ Senatori^ Capi dagiterra.Ót^
Senatori Caiiatlieri, e Trocwatori di San
iiarcotcbe dimaaiauaao il Trincipata
dopo la morte del Doge Cicogna t quali
fojjcTO y loro eonditioui,e meriti. 619
Senatori mandatidaUa Kep, afort^cara
prcfidiar Tefchiera,e quali. ^43
Sei Capelli Ingleft partiti da f^enetia con
ricche merch per int€Uigen%a andomo
nelle nani de Barharefchi . 75 3
JlSentta rendegratie alRè diFramiat
perchcte col mr^o di chi . óty
Sefiiero di camavtQ 1 40
. Di Cafletlo , I
Di $,Mtrco, fi
Seftiero di s. "poto . 18 1
Di Santa Croce * 201
Di Dorfo Duro . 341
Simone Frate deWOrdiae di s^goftino > e
fua operatione , 2j6
Sicardo Conte di Capo d'ifiriafifà tribu-
tario delti B.ep, 550
Sferra TaUawcmo Goacmator dell' ^r-
mi della Kep. fua morte ^fua Carica d
. chi datta dai Senato. 613
Signori 2. di notte^ffuondofattiie perche .
SfgnoreteLeggetfopra ciò difponeiue.
4^9.
Significati della Btrrettafi Como Ducale
. del Dogjc , " 470
o L ^.
Stluio Caute di Tirchia ntSa g^inuu
delyi. <sii
SirMgnra^ MmorùfrauUi Siffuri della
Croatia. y^t
Siilo V. quando ereato Vtntefite. 6ii
sua morte , Sia
Sigismondo Trencipe di Snetia > eletto Sì
di "Polonia^ [ho sAmbafctator manda-
to 4 KenetiOt quandote perche. d2|
lauita la Maefid Tublica alla fontioae
' » Gemto, !
egiende
■ laCuerra
ra/m Gran
^ ^^
'edotte di-
ftgtt^cato de lanari delfuolo deìU Cbiifi
dts.Marco. ^
figti^cato deludile Calti * che pertoMo m
[palla vnavolpe. 98
foccorfodatto da f^eneti all' Imperatore
Michele cantra Saraceni . ^qo
foccorfo di genti» &" altre prouiftommait-
date dal Cenerai Eri^ tnMaaoiu,
foccorfo mandato dal General Coman m
Caneatqualeje con che ordinct & inco-
troconnemici. 6g%
foccorfo mandato in Canea per mare con
tre Galee,e quali . 694
fcccorfi maritimi mandati da Vapa Iitn»-
centio X. alla Rep. per l'muàlione del
Regrio,e quali . 69%
foccorfo portato dalt jlrmataTurcbefu
in CaneatC quale . 70}
.Altro con jo. GalectC Satche ■ 704
"Portati ancora da pia parti . ^^%
foecorft di Gente mandali dalTMtef. /•-
noc.X.itt Dalmatia^ quali . 719
foecorft portati da Turcéi in Canea, j^ì»
7S3-
Sof-
T' A V^^ O L A
StfiUoieìU Cbiefadi sm Vrtm^t^ di SftiaUS ss.Gio hipamiote
Vaola dà cbidlp>ìim , »• dacM fondati , aliati , e
sojSStto delta Cbiejk dis,Mamno4a chi ptttwfe, 1%
diurno. J4 spedale di s. Afono doaefofiefdtke' tra-
soffittùdelU Cbiefadis.GKfippe da chi fpvtaKt e fua memoria . rj8
dipinto . 75 spedale di s Jacopo ddt^totia chigutKr,
so^to dtOj.Cbiefadis^MitfeVftmtoèt- noi». K>{
ratote Uuorato a Mofaico , ^ spedate dtr ^lifCwrairiUy efita fondati»*
sogittodeU* Chtefa di s. luca dachi èi- iie. 371
p(Mo* Ut Dàcbigmmato , tjx
Mjfitto della Chtefa della Madama de spagnoli , perche efcladeffero il Duca di
Miracolidaehidipmtb. 177 Sfjuers. 6^7
io0tt9 della Chtefa de gP^urtéili^Hot sp^noUriaifaiioH'ogiPtMdeUa Hepubce
•mamentite fnepittwerdacbi fofte, .tfuaie, 6iy
272, sppioUaffediaCafide. 660
s^^tadelUCbiefadeGiefmtitefHéiel- spefe fatte da Gio: Francefco Aforofini
teXXf' Tj^ "Patriarca dtyenxiiawt far np*rari$
foggem eammendati per yalaret per fede, Tatriarcato^. 19
epercoflax^^fclje fi ritrouomo iteli'- spefaperleeofenett^ie dtUaCbiefadt
affedia di Creati ipidr. 69^ s.Marcottfuanto sif - io<}
Soldatefche mandate idf Imperatore tir spe f a qttdfia nella Gondola» e fta appa-
jtaiia in quanto numero»^ e fottoàfaai reecbia, 45tS
Capi, tfjjr tpettatohgf^atotf»alfi>l}» netta ereoiiott
Soldatefcbeinmat^daiLellepukJadifefa del Doge femerv . tfij
delDucadiHodenaTepert^uAtaitfa, sifHadraMattoferefmvatoredoiiedim»--
*7J. 0rato. Tìj
fóldattfcbe TUrtbefebe dnbkreitte fo- Jt^ del Dogffìew^HdfoJìeie giunta
pra la loro ternata im cbe tutìneto, honarata . 4^^
6ga> Stato Veneto some partorito f& in cht
/ridati ricmoftÌMtidallaKep.qtiali^ per- fondato^ 41S7
ehe^ (S77 flendardi del Doge, e perche di dittero co-
fótdatimandatidalCardinal^nmioia lori, 479
Sanmiedaiie, 6ij Jìaec9del Doge ciò cbe 0gfii^hi^eowteh
fiUemitiamdiCattalogpateiiTprrt^aUo, haueffe. 473:
tìji^ ffanxe del ptda^ Patriareate^he guar-
fim^iìtn^a fri il Doge , &• U Kettore daniyfopTaiicampOy&\ancotiaeUetche
delle Cittdpartrcolari. 468' guardanoJbpraUif^ignàrdatbirimo-
Soprap'aueditori affiati alle Forte^ dernate , 19
di Cunffif j e quali , 690 fìatt^delie Gkie,à Tefm , los
Sorifa fianzfi tFftcahi rcmiefirefe , e Stamatti Grecoicbe nl/M ilTeforot e co-
dcbi, 6af Pie. roj
fottaneU» fótta UStantrtdelDdge^iò che fUntade Lettori Tub^cì^nella Ferrica
jfcflff . 471 detta Libreria . J i J
^otmeg^de pweri amfratidelta Scuola Statimene prefa da fienai , fotta H co-
disjGiomnnr. 184 moMo ael "Proueditor General deli'-
Spedale delle Bqccole da chi infiitmto, jirmata Barbaro Sadoer^tmOitit^U
*^ ' i 6 firn-
.*
VI
«
T A V
flampa^qHmio^e ione hauejji principio .
ftabilijc ricche^, lafciate dal Doge a san
Marco ^ 559
Stanislao Recca ^mb.in Venetia > man-
dmda SigifmodoVrcncipc di Suexia ^
eletto Kè di 'PoUmiajquandoy e perche .
Statua Equefireicrettaper ordine TiéU-
co al nome di Taddeo P^olpeda Imola
condottiero della Repuhl. e fito Elogio •
41.
Statne di Marmò Torio fcolpìte da ^nt.
Lombardo% e da Taclo Milanefe 9 done
collocate . 43
fiatm di Bron^^da chifatte%t dune collo-
cate. 52
ftatrn Eqaeflri di Tlkolò Orfìno Conte di
jHttiglianodoue pofta per Decreto Tié*
ètico % e fiso Elopò diFr. Leonardo da
Trato condottiero detta Rep^ e fuo E-
kgiQ^ 60
Di BartolameoColione da BergamOtdo-
Hcfituatayfim ornamenti % &' inferita
tieni . ^i
StatuaTedefbre di Dioniiio T^alio, {col-
pita da Loren:^ Bregna > done pofta
per ordine del Senato >e fno Elogio »
ibid.
fiatua Eqnefire > eretta per ordine dei
Senata à Tompeo Giufliniano Maftro
di Campò Generate della Rep^ efm £-
fiatua Equefire^erettaper ordine del Se-
. nato à Oratio Bacioni Capitano della
Kepffcrfpéo Elogio^ 70
fiatMfdel Dogete Dogar e ff a Grimani , con
akrk, che adomana il loro fepolcro da
chi {colpite . 74
piatue j e figure pofte neW^ utttare di sXo^
renioda chi {colpite ^ &i
fiatue dette i tre Santi da chi {colpite 9 e
come. Bouepofie^^ Edi dotte yenute à
venetia. 103
ftatue pofte {otta aW^ organo dis. Saluato-
re da chi {colpite • 121
fiatua pedeftre pofta per Decreto Tublico
édlamcmoria di Battolammo jilmanoi
e {mEkgi9. , fjr
JbttHe {colpite da Clemente Moli > d<me
pofte. lyp
fiatHt di Tulio Lombardo doue pofte »
ftatue pofte nella {ommitd della facciata
JUsa^Giorgio Maggiore daebi{colfi^
,te . %%z
VsUi Tiicchi di e ffa facciata. Uf.
fiatua pofta {opra al^ijfima Torre rf*^-
thene^e {noi effetti. %^^
ftatue pofte in aria {apra pilaflri nella Fa^
brica della Libreria TuUica » e cófa
rafpre{entmo . jiz
ftatue dachi la{ciate alTublico^e doue
céUocate. ji%
fiM$e di Bren:(p > che battono con mar"
tetti lebore^da chi fatti 9 e quando.
fmuA di Francefco Fofcari Dogcdoue po^
fia. 319
fiatua di Francefco Maria I« DfiC4 d*/^r-
bmo da chii e quando mandata à Vene-
tiaJDoue pofta^e {uo Etoffo . 761
Stato d'VrbmoquadoricadutùjalU Chie-
fa. 666
ftendardo della Città di Brefcia > doue pò-
fto^perchCiC quando . pp
fiendardi doue efpofti» da chiy &dclndih
nati . 2j6
fiendardi di Tìa^y doue pofti 9 e loro fi*
gnificato. 195
flendardo datto dal Doge tonte {tditèfo-^
lennitàà Iacopo Fojcarini 9 e quando »>
6%6.
ftendardo della Kep. piantato in Cliffa % e
da chi. 714
flendardo di s. Marco inalberato fu la For.
tezp^ del Tenedo . 738
fortite^ {caramuccie fe^uite im Cmdia jC
quaU. 751
fiima fatta da Turcbiiel Oberai ù^
MocenigOfi^iale > e quando dimoftrata.
726.
Steffano CaUtpmo >e {uè operatiomnella
, Città. 551
Steffano MeganiPano Ré della Ro{cut Co-
l rtmor
r A V O L. A.
' fùHatò da w Cardinale . 5^1 TauoU con santa Barbara diffnta da la*
Sfreno delle cofe del Mondo, e Xflo del- covo Valma il recchio , 40
la Religione del Doge Vietro Ziani • tauola dipinta da Bartolomeo F marino .
ftudi d" anticaglie, doue, e di chi fiano. Tauola di Leonardo Corona , dipm-
jyi, * ta in yn* Altare di Cafa QHerint .
/ludi di Mufica > dot^e > e di chi sijno. ibid.
jyp, . tauola dipinta da Donato yenetiano do-
ftudi di jlrme, doue , e di chi fiano . uepofta. ì 41
380. . Tauola dipinta da Varis Bordone .
ftudiodiflatue > & anticaglie da chi la- ihid.
fctato al publicOfe doue ripofte ^ 6i6 tauola di Iacopo Valma. ib.
Suecouarì terra nella Dalmatia,prefa, &. Tamia del Caligar etto • 41
^rfa da Turchi. '709 Tauola dipinta da Titiano 9 doue .
stiolo della Chiefa di s.Marco, comelauo* 42
rato . 08 toitol
JUiparedi Mufsd Bafsd General deìt- 48.
rato. 08 tauola di laofpo Tintoretto » doue .
pare di Mufsd Bafsd General deltr 48.
.Armata Turcbejca^ e fue parole . tauola di mano di Gio: Bellino ^ doue pò-
702. ft^^ ..55
tauola dipinta da Santo Ter andane doue .
T 53-
* tauola dipinta da Toh yeronefcy e datt a
allefiampe . ^z
Tabernacolo in Chiefa delle Fergini ^ tauole di Iacopo Talma , del saluiati 9 ai
da chi dtjpinto . 20 Paolo Nerone . 54
Tabernacolo in Chiefa di S.Giuflina rie- tauola famofa di Titiano con s.Tietro
cbiffimo. 4^ Martire. 6%
Tabernacolo riulnffimo poflo foùra l*^t- tauola dipinta da Taolo Nerone fé, doue .
tare di san LorenT^Oyefua dejcrittione. 73,
81 • tauola di Iacopo Tintoretto doue pofla •
Tabernacolo di s.Giorgìo^ fuaforma^ma- ibid.
teriate lenificato . 224 tauola del Caualier Liberi $ doue pofta.
D. Tadeo Barberino fatto Trefetto diRo* ut.
ma per la morte del Duca d' turbino., tauola dipnta da Bernardo StroT^ Prete
666. Genouefedoue pojla . 118
Generale delle Militie preparate contro tauola neit .dltar della Madonna in san
il Duca di Parma . 672 steffano da chi dipinta . i $J
Cbiedt il paffi> al Duca di Modena, e co- tauolta dipinta da Leonardo Corona, e do-
me accordato. 67} uè. 145
Taglio fattù nel Ti 9 quando , e perche tauole y & altre pitture, che fono in santa
6^1. Soffia da chi dipinte. 147
Tauole de gPMtari neUa Chiefa delle tauola con santa Lucia, dipinta da Be-
rergini dachidipinte . 20 nedetto Diana , doue pofla . 148
TauoladelTahnaFecchi09da chi r'mo- tauola con santa .Agnefe nella Cappel-
uata. 32 la Contarini da chi dipinta. 16$
Tauola dipinta da Girolamo Santa Croce, tauola difinta da Titrnno , doue pofla .
38. 169,
Ta-
T A y
TmArdiTttÌMai,eTm^lenaiedoyt! po-
lle. iSS
Tm>Ukdipiatxé* Pani» ^erow/è-»*»»
|!^. 2it
TamU dk 'Hicolò- Hmieri:t,ioMtpoffà .
T'dHo/r toMiìrate- dal TmtotettOt.do»ei e
quali.. i*S
ToMola dipinta da Le^dmiaBalpim. K..
ibié^
ToHtda.dimanAdi.Titianoxedoue.. lyj:
Tawta diputtadoi lacopO-Talma^ daae ^
a SI.
Xentritioue pojii,^ opere*, cbenrifi reci'
tam ^ 391
Tetnpia deUaMiidt>nna.deilastUHte>. ttr-
minata tChe sij i.qiiaBto-eofl'erdal Tu-
blico . i8o)
^mpio del Siedentoxe^andotermiitato..
616..
Tctb/eiì'f^fìr Cìrcaffii ^fkpremacomaa-
dante deti'-Efereitod*Tbraim, manda-
to in Ualmatia y,vd aH'ajJèdio di:Sebe-
nico .. 71L
Si ieuadai^' affeiio dr.Sebeià£Ci^fenhe *■
etptand».. ib..
Jtà con genti mfotcorfo di. Clijfa >. vien.
eombattmo ,yinto ,,e. fugato da chi* e
qwMevolte.. 71 j:
Jemperatr^ rfata.'in^SicHiaiftaiuoge
Dmenifo Mlchieie . 349^
lfe7tedaotcMpato^aÌ.Muda!^^_c fmim-
prefa.. 57}:
TentatÌMO dilCot^aìi^dnuah'. riiiftito
vanoic come .. 684:
Terentìopre^dnScipione^fmofm»iù-
ne.. ' 470.
T.trmini;diUiÌiiIWptni T0>mmiO)eGte~
eo,0- ottttoritàÀe. S,crittori:t e quali , .
539-
Terre prefe.nelJO!ffiKdaUà'i»p*e quut-
do. 587-
Terra d'Arriamràrhiraeeomaitdàtatdo-
po TKitutafottoaUìomiiàOfdelU^^ep..
677.
Tirridel.Cefenatìeo tsomcite dà chipre-
o t a:
TerradiCoUegitefnfiurfimMekmili-
tiexcbeviaianoi^iatdarut. ^79
Termnati in renetiattqwxndaK%6f.^
Terremoto mlbmaiua% e Toftxata x^fim
imnit j^f
Teforo^uat^arHUtatOt.dacbi t&.intbt
Teffttdi santa Cecilia doiK fi an^irm .
407.
TeMne.inondagttmaKdaam appottati,e
^umtio.. g^t
uBtrttvolta, jji}
Te/le leuateda SeleSarad^amt Etif , e
■ pen^utaLcaufa.. . 69^
Tm reautaà Wtne-
ti Spa-
rii iUgmHìiieU'-
0 75
Do wta.- 15J
rfti 1x^.2-17:
Da l88;
Tia ffitiyequalttd^
Titolo di Xyiàmatia^dkCtoatìx^chifri.
maàato.. fK
Titolo. itEmaen^a à chi dècrttato' dal
Tonteficce quello auuenifie. S6&
Timpiano ièdiO'Oaàa ff fiul^^lMi ..
55Ì..
Tomafo da Siena FtateDeainicam-ifua
fèpólturatefin Elogio .- ay
Twti^p.Maeenigo l^e ^thne-féptUO'i e.
■ fitoElogio-.. f$f
limafo da. RdwiMit). e fio'ntratttrdi-
Bronco.. iio-
Toma^Li)nà>atdixSctdt»txefuttopWA.
Iti;.
Ttmi^o da lOxitaatttMèdko ^i*t>pera >
fiatuadiBron^teffo-Elt^. ìi6
TomafoC^aarini'Ptvcfm ritratto,^
Eiorio .. 166
Tomàfo Cantorini SìnMon rfmfritrottf
&Elogto,. ib..
Tomi^O' Talenti done fepako j,efHtm'
morie .. iij
Tornilo Morefmitfue totiotàrfmt mAk»
cfnelodifdoue fepoltOtfHafiatHai&'
Mio-
T A V
Torneo Lombardo scuUore^tfadcpera •
«59.
Tomafo CanaUfuafepolturape /ÌMmr-
moria^ 270
Tomafo Morefini TìOiriarca di Coftanti*
napoli da chi fatto • 5 A
Tomafo Contarmi 9 mandato in Tofcana
dalla S€f .e perche « 622
Tomafo Ccntarini fatto ^^4Ìuefc(mo di
Candiate quando . 6^0
Tomafo Contarmi^ detto Amb. ordinario
À Roma. 640
Tomafo Contarini 9 efuamorte^come^ e
4oHe accadnta • 6Sa
Tam/ifo Morefim Capitan delle T^anid
Dardanelli per impedir t>fcita ali* ar-
mata Tnrchefcaje diche auuifato da
fchiamiChe fngginano daTurcbi ^ 701
Prende i Borghi del Tenedo 9 e dà Ucen-
Tyid foldatii^ fredareie in che forma.
702.
f^itoma in Candia > chiamato dalla con^
fnlta . 70}
Sna imprefa con Ciò: Battifta Crimani
nelVortodiZea. 706
Sno combattimento con 40. Galee Tur*
cf}efche$erauontodttnttoilfatt0.jo6
Tomafo Soran'S^Ojfua mortej doue^ e come
feguita. 745
Toma MocenigOiefua morte . 719
Triadano Oriti Gran Senatore y ^no di
Andrea Gritti ti DogeÀouefepoltOffuo
'DepofìtOtC fuo Elogto • 5 5
Trifon GabrieUoydoue fepolto . 75
traslatione de Corpi santi di s, Zaccaria
con folenne procejfione . 85
Trono Ducale. loi
Tulio Lomòardo Scultore > & jàrchitet--
to. lai
sue opere • 154.285
Tribun Memo DogCyfuofepoUro yfìatua >
& Elogio. 222
TribunifC Maefirode Caualteriycofa rap^
prefentauano . 535
Tribuni datti per compagni al Doge, qua-
do, 536
o L A:
TorredeUehorediTìaf:^yifka deferì
tione. 317
trattenimenti in tempo di fiate per la
Gondola « 4^
Trombe (P^jdrgento astanti al Dcge, e toro
fign^cato* 479
TrautSpaìMroy e Sebenico$ quando fotto-
meifl. %6j
tregua rinmata col Vii d'Fngheria y e
quando « 550
Tripoli y oca^ato dal Soldanoy e quando •
Tnmfam»e difcordiecùnloro^eper qsuA,
catone • %62
Triqtim da dsi r^renatì eoo mtdto lor
danno. 644
Trautmiftorf Generale deU^^rmi di Fer^
dinandoycome morjesc doue • 548
TorridiTrimierayele yollaucyda chi
prefe . 57*
S. Todoro ricuperato da Lu^Mocenigo
Troueditùr delt^rmata9Come > e qua*
do^ yij
Tumultoye Baruffa cccorfa in TtazT^a ai
San Mdrcoyquandoy e perqual caufa .
6Z7.
Turbine impetuofo sn Fenetiay quando
occorfo y dama apportati marautgUe
eaufatcy e quali , 750
Turchiysbarcati alla Madonna di Gogniy
<!r in che numero « 691
Turchi battono U Carnea» affaUi dattM >
fortite y e fauioni feguite fotto diejsa»
& altri accidenti « 69^
Turchi 9 tentano facqniflo delta Forteti
^a^e ^orto delia Suda • 70}
Turchi fotto Sehemcoycome^iptandoye da
chi fcacctati . 7^
Turchifpmiper ordine della TortUrUck
la Croatia > per attaccar il Forte del
Conte di Sdrino fotto Canifsa . 7^4
•
.V
V^lerioOrfino Generale in Dalmatia
perla Kefub. dmitfefottoyfuo depo-
fitOy
T A V
(uo$ & infcrìnione . 1 54
Vdiraia 'PriMfipefpt, moglie del Doge
'Pietro Camliano . 549
ydletuferitotc fattoptigkmefe doue.
661.
Fugge di Prigime > e riferifce i prepara-
menti de^ Imperiali per forprender
Mantoua^e non vien credutOit perche.
662. .
sua fattione^ con chi . 676
SUO -palorey doue dimoflré^o . 678
Ferito con il Baron Hesfelt^e doue . 683
Vdex^ abbandonatòie perche. 66x
yalore di molti Gentil* huomini Veneti ,
che mteruenero nel combattimento con
VajfeUi Turchefchi i e quali , doue y e
quando . 6pi
Valore del Prete sorichj e del Gouernator
Tqffldaria. 714
'^Vangelo di s.Marcofcritto di fua m<mo ,
quando fi hebbe . 1 02
-Varie Hiftorie lauorate d Mofaicotnuoua
mente nella Qhiefa di s. Marco» e qua-
li. 106
'yarij ornamentiyche fono nella cappella ,
& altare Afcig. di s. Giorgio . 2 24
Varie > & eccellenti pitture di Vaolo Ve^
ronefe nella Chiefa^e Conuento di s. se-
" baftiano. %6i
*Varif piaceri co* quali fi ejfercita la gio-
uentù . 454
yariatione della Creatione de Dogi y&in
' che tempo. 47 j
VafielliySptnti nell*.4driatico daliVffuna
contrj VOrdine dei Ré di spagna , & à
che fine . 648
Vagelli incédiarifffpinti da Ven. contro t
armata Ottom.mfrutUiofamente .704
Vajje/li prefi d Turchi y e mandati a Ve-
netiayquantiyC quali. 7 j 2
V affé Ili detti le sultane i prefi d Turchi y
quando giunti à Venetia . 745
Vajjello prefo da Veneti y con che carico >
e di doue partito . * 740
VaJJellt y spediti dal Tublico in Candia y
quantiyC con che prouifioni . 752
Vajjello armato del Miagoftouicb di che
o L A.
giouamerito fojfe à Sebenico nelt n§e^
dio de Turchi . jn
Vccellare in Valle y ciò chefia, e ^me y e
quando. , 4^4
Veglia Ifola della Rep.elBtta per lefejfuh
ni deWefecutioni della pace . ^50
Venetiayfua Origineyfondationcte deferita
tione . i
Venetia chiamata Regnine da chi. 480
Venetia còrrifpondente d Cofiantinopoli.
538.
V^netiani accrefi:ono Cjlrmata di marcy
e l^efercito in terra . tf 58
Veneti affaLnialVa Schienta da Vapalini%
e quejH rìbutati . , 68?
Vern in memoria di Iacopo Suriano 3f c«
Mcoyc della Famiglia . 1 30
Verfi re^iftrati dal Stringaydoue pofti. 20%
Verde ftgliùla di Majlino dalla Scala fuo
^Itare^uafiatuayefiieinfcrittiom. 161
Vefcoui deli Ordmt Dommcano > quanti
siino fepolti in ss.Giouàniye Vaolo. 61
Vefcoui y & ^rciuefcoui Veneti » cfee w-
teruennero nel QgmUìo di Trento y e
quali. 60&
Vtfcouo Milani di Canea > conduce feco le
Monache del rito latinoydopo la re fa di
quella Città . 69!
Vettor Scarpaccioyfue pitture, e doue pfi
fle. 47
Vettor Cappello yfuaftatuay douemorfc,
ejua memoria . a i S
Venute de Trcncipi Eflemi in Venetia >
quando -penncroyt accogliente Mnori^e
Felle fattegli. 439
Venuta in Italia degVVnniy danni che fe-
cero; penetrati nelle Lagune per affa-
lir 1*1 fola di Rialto y incontrati da
Veneti y fi venne a giornata y ripcr^
tandone i Veneti memorabile Vitto-'
riaye quando . 54^
Vcfle Ducale y ciò chefiay e quando adofe»
rata dal Doge . 471
Vice Legato di F errar ay fatto prigione da
Venetiyedoue. 6%6
Vicenzjo Dicdo Tatriarca 3 e fuo £fo-»
gio. 7
T A V
ficehxp CappeOo General da Mar , fua
Jìatua,ffuo Elogio . 39
Ficem^ Cappelloi efuo Elopo . 87
Fuenxp GHJfoni CaHalierjmfepolcro,&
Elogio. 134
yiten%o Gitjjant K. Vrocjm rttrati
Elogio .
Vice^o Scarno'^ ^rcbitetto,e fui
ra.
. f^ieario della Cbiefa di S. Marco .
Ficenifiyalirifto.efuerarefianipt
yìcejf^Tronote Girolamo Lippa
Caualieri Oratori al Rè Filippo .
Vicenx.0 Goifiapi sfuccede nel Ducato di
MantoHaperla morte di Culielmo Juo
Tadrete quando . 62 j
yicenXoGonx.aga fuccedtal fratelhnel
DiuatodiMantoHa,efuamorte. 6^6
Virginto Or fino da Lamentana,cfua mor.
te . 6^9
yittà Landotfua ritrattate fno Elenio. 3 3
yital Faliero Doge, douejepolto, efuo E-
logia. 95
Vittorio Tifati), fua virtù, udiifunerali ,
fepolcro,& Elogio, 31
Vittorio Scarpacciatc fuc ofere, 6^.
I5S.
Vittorio Gambellotfcidtore, e fue opere
ms. Stefano. 1x8
Vittorio Cappello di BartoUmeo > creato
QaHaUero dal Senato. 473
Vittoria ottenuta da Veneti , di Ruggiero
^è di Sicilia,fotto il comando di Gìoho-
ni,t Calieri Nolani . 347
Vittoria Jiauale ottenuta dalP jtrtni Ve
nete,e Vrencipi Collegati contro tjir.
matadiSelim Granturco. 348
vittoria Ottenuta da Veneti nella Città
di ^crtfde Genonefì . 348
"Vittoria riportata daìia Kepublìca de Or-
nouefi ut Sicilia, fotta li Troueditori
Marco Gradenigo , e Iacopo Dandolo ,
nel pòrto di Trapani . 349
Vittoria 'ìiauale , rapporttttuda Veneti ,
contro "Pipino . 347
'"'tioria ottcnHtada Domenico Micbiele ,
^>*aado,c dotte , 3>.
0 t *
vittoria e tchi,eifitai^
do otteì 54J
vittoria 0 de gl^Vmi, e
quandi ;4(S
Vittoria at (jraeiajjo t'altero , ottenuta à
tenuta da Veneti nel portg
'> quando te come fueeeffa.
tenuta da Luigi Mocenigo
, e Cipìtan General da Mar
ata Turchefca,equ<indoqii
■nuta decimata Veneta >
contro la Turchefca , come « e quando .
vittoria ottenuta dal General Giorgio
Morefiniànfieme con MaUefhviano d
milo di 3 6. f^alee Turcbefcbe,quando,
e come, 1 " 754
Viuiano, Viuiaoi, Medico, fua effìgie , &
Elo^o. 13S
Viuarini,e loro opera , atfp
virtù Morali, doue rapprefentate . 34$)
vite de Tremipi diVenetia . 517
Vifuuio , quando aperto, e danni apporta^
ti, 757
VladìjlaòSigifmondotfuecede al "Padre
nella Curona di "Polonia . óóy
Sua tnorte,e quando accaduta . 739
Volti murali nella facciata della Chie-
fa di san Marco da chi lauorati a Mo-
faico. 107
Voto fatto dal Senate,e quando. 255
Voto fatto dal Senato per la Liberatìone
delia Città dalla pefle,e quale . 66^
Vrana Città prefa , e difìrutta , da chi , e
quando. 711
Vrbano OSam quando creato Vontefice.
Vrbano VII. quando creato 'Papa,e qua-
to vifse . £24
Vfhquali,quaado ì Dogi fi creano abfentì , '
& nellacr catione . 478
Vfo del gettar dinari per pia73^ dal Do-
ge da cbi introdotto . 558
Vfcoccbi , loro infolenxe > « latrocini .
v
TAVOLA.
Td^iati à pe^fCprefi con loro barche » Zara fue ribelUom^ quamlp » 5 5& 5^
dachi. 641 ^6o.$69.
Loro incurfioniiC da chi rifojpinti » (£43 Zaman Muflafà Bafsà General delt At^
Da chi chiamata premiath e fomentati . mata Turchefca done fpmto dal Gran
tf ^g. Turco con tjtrmata \ e come nttmero-
Scacciatidi Segna dagj^^nflriacitefre- fa . 731
pdio introdotto in epa. <^$0 Zecca^quando finita . 599
Banditi rigorofamente dagP ^nftriac- %glo^et operatimi di Barbaro Badoer^Pra
cii e loro barche abbrncciate ♦ 650 ued.General deWjlrmata . 745
Zemim prefo da yeneti • 647
Keftttuito per ordine di chi» {f' A cbi^
ZMcarìaFendraminoTroc.doue^- Zemonico, come prefo dal General ¥0-
p^o. 160 fcolotcon tutto il racconto del fatto.
Zaccaria Salomone Senator cele-- 707.
,bre. 61% Ziliola Famiglia %^quando cpmmciafce a
Zaccaria S^edo Troc. creato General fhrire. $66
tn Terraferma in luogo dellT Errt^ . Zor^ Biofihhcfua perfidiai fcettraie^
66q. K^^ 7*S
Fine della Taùok ^
CATA-
CATALOGO
DE I SENATORL
ET HVOMINI ILLVSTRI,
Ch'erano rìcratti nella Sala del Gran Coniglio jnnanri
che ù abbrucciafle , di mano de i Bellini di
Titiano,dcl Tintorecco,di Paolo Vcro-
nefcj e d'Altri eccellenti Pittori.
p Ndrea Nauaiero Senatore
ft Antonio Loredano Caua]iero>e I^Y)Curatore di Sbarco .
P Antonio TronoProcurarordiS.Marco.
P follino Bauazzano .
2 AngeloCorreroichefdpoi PapiGregorioXII.
Antonio Bernardo Dottore^ i e Caualiere •
Antonio Cootarini > Procurator di S. Marco t
Andrea Donato Caualtcto
Angelo Politiano.
Antonio Comaro Lettore in Filofoiia.
Andrea da Molino Senacorcagià iìglìolodi Henrico.
Antonio Dandolo Dottore .
Agoftino Barbarigo Proueditor Generale .
Antonio Cappello Procurator di San Marco*
Antonio Giultìniano Senatore*
Andrea GradenigoSenarorci padre di Luigi .
Antonio Longo Senatore i padre ^ii di Rancefco .
Antonio Calbo Senatore , padre gii di Pietro .
B
BEmardoGiuftiniano Proairatordisan Marco.
Beflarìone Cardinal Niceno.
Borbone Morofìno Dottore > e Senatore.
Biondo da porli Hifìorico .
Benedetto da Pefaro Generale.
Bernardo nauaiero CaualÌero,e poi Cardinale.
Bernardino Rinicro Senatore.
Car-
,«
>'
CArlo Zeno Pfocumot di san Marco . ^ < / ""'^ /*
Candiano Bolani Dottore ^ e Senatore . ^ ^ •*
Chriftoforo Duodo Procurator di san Marco ;
D
DAnielIo Barbaro eletto di Aquilea .
Demetrio Cakondilc Greco .
Domenico Triuifano Procurator di san Marco.
Domenico Grimani Cardinale Pigolo del Doge •
Domenico Marino Procurator di san Marco.
Emanuello Chrifolora Greco.
FAntinoMichiele Caualiero^e Procurator di s.Mar co »
Fantino Giorgio Dottore Caualiero.
Francefco Landò Cardinale .
Francefco Diedo Dottore, e Senatore •
Francefco Contarini Giurifconfulto^e Senatore.
Federico Contarini Procurator di san Marco •
FiUppo Trono gid di Priamo» Procurator di san Marca.
Filippo Trono figliolo del Prehcipc Nicdò.
Feaerico Comaro Procurator di san Marco .
Francefco Barbarigo Padre dei due Prencipi.
Francefco Barbaro accerrimo difenfordi Brefcia*
Francefco Sanuto > Ano di Francefco Caualiero.
Francefco Contarini procurator di san Marco .
Francefco Loredano Abbate della Vangadizza •
C> Afparo Contarini, che fu poi Cardinale .
'$ Giouanni Michele Cardinale •
Gio: Battifta Zeno Cardinale .
Giouanni Emo Caualiero ,
Giocondo Architetto Veronefc .
Gio: Barbarigo Caualiero, & Procurator di san Marco.
Giorgio Cornaro Procdi s. Marco,& Fratello dellÀ Regina .
G io:Francefco Pafquah'go Dottore, e Senatore .
Genti! Bellino Fratello di Giou^nn" .
Giulio Contarini Procurator di s: n Marco .
Gre-
Otegorìo Amafeo • ^
Gregorio Merula . '
Giouanni ArgiropolOj&
Giorgio Trapezuntio>huommi dottiffimi •
Giouanni da Legge CaualieroiC Procurator di s. Matto •
Giuftiniano GiqfTiniani Gran Cotnendator di Maka •
Gio: Bactifta Ramufio Secretano del Consiglio de Dieci •
Gio:Matteo Bembo Senatore •
H
H Ermolao Barbaro Patriarca d'Aquilea •
HieroninK) Donato Dottore» Caualie|t)i& Senatore *
IAcopo Sannazaro Napolitano •
Iacopo Loredano Procurator di S.Marco> & Generale •
Iacopo Lufignano Rè di Cipri •
Iacopo Vernerò Generale •
Iacopo Marcello Generale . .
Iacopo Soranzo > Auo di Iacopo CaualMko » e Procuratore «
Iacopo Gufoni Senatore •
Iacopo Barbo Senatore.
L
LEonardo Giuftiniano padre di Bernardo Procuratore •
Lauro Quirini Dottore» e Senatore •
Luigi Sterlado Procurator di s.Marco« .
Luigi Fofcarini Dottore» e Procurator di s. Marco •
Luca Zeno Procurator dì s. Marco «
Luigi Mocenigo Procuratoi^di s. Marco^e poi Doge •
Lorenzo Giuftiniano Procurator di s. Marco *
Leonardo Mocenigo Caualiero •
Lodouico Ariofto.
M
«
MArco Antonio Sabellico Hiftorìcp .
Marco Grimani Procur. di S.Marco figliolo del pftndpe
Marco Mufuro Arciuefcouo*
Marco Barbo Cardinale .
Marco Zeno Caualiero .
Marco Lippomano bottóre , e ^ertatoté • '
; Marco Dandola Dottore, e Caualiero .
Marco ^Sanuto Filofofo > & senatore .
Marino Caraucllo' procurator di s.Marco .
Mar-