Google
This is a digitai copy of a book that was prcscrvod for gcncrations on library shclvcs bcforc it was carcfully scannod by Google as pari of a project
to make the world's books discoverablc online.
It has survived long enough for the copyright to expire and the book to enter the public domain. A public domain book is one that was never subjcct
to copyright or whose legai copyright terni has expired. Whether a book is in the public domain may vary country to country. Public domain books
are our gateways to the past, representing a wealth of history, culture and knowledge that's often difficult to discover.
Marks, notations and other maiginalia present in the originai volume will appear in this file - a reminder of this book's long journcy from the
publisher to a library and finally to you.
Usage guidelines
Google is proud to partner with librarìes to digitize public domain materials and make them widely accessible. Public domain books belong to the
public and we are merely their custodians. Nevertheless, this work is expensive, so in order to keep providing this resource, we have taken steps to
prcvcnt abuse by commercial parties, including placing lechnical restrictions on automated querying.
We also ask that you:
+ Make non-C ommercial use ofthefiles We designed Google Book Search for use by individuals, and we request that you use these files for
personal, non-commerci al purposes.
+ Refrain fivm automated querying Do noi send aulomated queries of any sort to Google's system: If you are conducting research on machine
translation, optical character recognition or other areas where access to a laige amount of text is helpful, please contact us. We encouragc the
use of public domain materials for these purposes and may be able to help.
+ Maintain attributionTht GoogX'S "watermark" you see on each file is essential for informingpcoplcabout this project and helping them lind
additional materials through Google Book Search. Please do not remove it.
+ Keep it legai Whatever your use, remember that you are lesponsible for ensuring that what you are doing is legai. Do not assume that just
because we believe a book is in the public domain for users in the United States, that the work is also in the public domain for users in other
countiies. Whether a book is stili in copyright varies from country to country, and we cani offer guidance on whether any specific use of
any specific book is allowed. Please do not assume that a book's appearance in Google Book Search means it can be used in any manner
anywhere in the world. Copyright infringement liabili^ can be quite severe.
About Google Book Search
Google's mission is to organize the world's information and to make it universally accessible and useful. Google Book Search helps rcaders
discover the world's books while helping authors and publishers reach new audiences. You can search through the full icxi of this book on the web
at |http: //books. google .com/l
Google
Informazioni su questo libro
Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni è stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google
nell'ambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.
Ha sopravvissuto abbastanza per non essere piti protetto dai diritti di copyriglit e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio è
un libro clie non è mai stato protetto dal copyriglit o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico
dominio può variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono l'anello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.
Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio
percorso dal libro, dall'editore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.
Linee guide per l'utilizzo
Google è orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili.
I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro è oneroso, pertanto, per poter
continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire l'utilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa
l'imposizione di restrizioni sull'invio di query automatizzate.
Inoltre ti chiediamo di:
+ Non fare un uso commerciale di questi file Abbiamo concepito Googìc Ricerca Liba per l'uso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo
di utilizzare questi file per uso personale e non a fini commerciali.
+ Non inviare query auiomaiizzaie Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della
traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantità di testo, ti
invitiamo a contattarci. Incoraggiamo l'uso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto.
+ Conserva la filigrana La "filigrana" (watermark) di Google che compare in ciascun file è essenziale per informare gli utenti su questo progetto
e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla.
+ Fanne un uso legale Indipendentemente dall'udlizzo che ne farai, ricordati che è tua responsabilità accertati di fame un uso l^ale. Non
dare per scontato che, poiché un libro è di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di
altri paesi. I criteri che stabiliscono se un libro è protetto da copyright variano da Paese a Paese e non possiamo offrire indicazioni se un
determinato uso del libro è consentito. Non dare per scontato che poiché un libro compare in Google Ricerca Libri ciò significhi che può
essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe.
Informazioni su Google Ricerca Libri
La missione di Google è oiganizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e finibili. Google Ricerca Libri aiuta
i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed edito ri di raggiungere un pubblico più ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web
nell'intero testo di questo libro da lhttp: //books. google, comi
DigitzrrlbyGOOgIC
IBRERIA a\ÌL NARDECCHIA
I
* f
„Jf*..oo^Ic
by Google
by Google
VOCABOLARK)
bresciano - italiano
COMl-ILATO
f DA
CIOVAN ■ BATTISTA MELGBIOBt
• in tenui IttboF. Vitgi
TOMO t
ÈtlESCIA
IrAlJJk TltOGBAriA mASZffSf Z SOCIO
'817;.
riotzrrlbvGOOglC
La presente edizione è posta sotto
la salvaguardia delle leggi.
JVe^ue a docti'smms, najue
ab ìndoctissimis legì volo-
nigiUrrlby Google
^FRANCESCO TÓRRICENI
IMPERIAL REGIO DELEGATO
raOVINCU BRESOAMA
Ij il opera, la quale, T>enchè parto di di-r
messo ingegno , ha tuttavia per iscopo suo
principale la pubblica istruzione, avea me-
stieri venendo alla luce d'un Mecenate, sot-
to i di cui auspicj fatta ardimentosa, scordar
potesse la bassezza della sua origine, e più
facilmenie ottenere presso il Pubblico favo-
revole accoglienza o almeno benigno com-
patimento. Benavventurato quindi il mio
Focaholario se viene alla luce fregiato del
nome vostro, o Signore, voi che, e privato
cittadino e Governator di Provincia, foste
mai sempre e delle lettere e de' letterati cor-
tesissimo favoreggiatore . Purché un libro
abbia per oggetto la pubblica utilità ritrova
sempre presso di voi accoglienza ed appog-
gio. Degnatevi dunque- con quell'animo gen-
b.GoogIc
i'ile eh' è tutto vostro di aggradire T opera min
compita, siccome co vostri conforti la in-
coraggiaste ne' suoi principj , riguardandola
sotto il solo punto divista ch'essa tende ad
agevolare alla classe de'meno istrutti tra' no-
stri concittadini la bellissima lingua madre,
della quale voi foste sempre così egregio e
valente coltivatore. Ma soprattutto gradite
ve ne prego, pregiatissimo Signor Consi-
gliere, gli ossequiosi ed umilissimi sentimen-
ti deW ingenua mia gratitudine, rispettosa
osservanza e perfetta considerazione,
^restia il prmo a^to )8i7
Umil.'" DaofedOhblìgal.'' tervìàore
eiords-MTTtsrÀ KKMaiom
D,g,t7rrlb,GOOgIC
PREFAZIONE
B01I.> Ikt* II>
Jjsenipìo unico, a mio eredere, tra le Nazioni o^Ì porge al-
l'Europa, e forse al mondo tutto l'Italia nell'uso ch'ella k. in
parecchie provincie di particolari dizionar) delle sue varie fa-*
velie, i quali facendo l'ufficio d'interpreti insegnano a tutti i figli
di lei quella lingua, la quale comecché ìt;diana , nittsvia uon sì
parla dagt' Italiani universalmente. E per vero dire, qualunque
sia la cagione per la quale, siccome h diversa negli uomini la
fisonomìa , cosi sia pur differente tra città é citti , villa e villa ;
e direi quasi tra contrada e contrada il llngiia;<gio del volgo,
certo è che dì questi linguaf^i sì trovano traccia e fra le pii
eulte nazioni e da tempi antichissimi, d'onde venne la necessiti
de' rispettivi vocabolarj , ì quali agli studiosi ed a'popoli ques;-»
varie favelle insegnassero. L'applauso perciò meritaronsi q»ie' valen-
tuomini che concepirono i primi si utile divisaniento. Ma dopo
che il sommo Alighieri coU'acre suo, ingegno mostrò l'uso maravl-
glioso che per la forza e per l'efficacia d'una n^busta eloquenxs
lar si potea de' modi popolari , videro gli uoiniiii di seniifv
quanto vantaggio poteva recare ed al progresso della lingua ed
al bello stesso dell'arte uno studio severo e profondo anche dei
dwJetti di lei ; e quindi il Muratori e il Cesarotti fra gli alnrl ,
raccomandarono di farne uno studio, e di tesserne dizìonarj. Que-
aa nobile impresa fu già eseguita in moire illustri città, Fer-
rara cioè, Napoli, Venezia , Torino e Milano, e in molte pure con
opere pivi volte impresse. Ed a buon dritto , poicliè s'egli
è vero che i progressi della lingua sieno sempre in proporzio-
ne dì quelli dello spirito( in un secolo specialmente in cui i lu-
mi e le scienze avanzaron di tanto , e di tanto si accrebbero
le umane cognizioni, e si numerose scoperte hanno fatto e la
filosofia e le arti , che tanto i confini estesero dell'umano sape-
re) ragion volea che la lingua quttsi cemento di questo grande
editìzio ricevesse essa pure un favorevole impulso, e camminassa
del pari coli' altre cognizioni, che doveansi per essa manifestare.
Tn uitti sa à osservino ì eempi in cui fiorirono tutte le lingua
7<-,ib,. Google
(B)
de'popoli culti , vedrassi, che ciò fu appunto allorquanilo la filo-
sofici, e le altre scienze tutte e le arti procedevano velocemente,
poiché gli uomini <]uando hanno pensieri e cose da comunicale
altrui cercano anche di farlo in modo che non sia né barbaro
uè spiacente, e quindi si danno ad ingentilire gl'idiomi. Ad ot-
tenere pertanto quest' ottimo scopo grandissimo giovamento ap-
portano i dizionari delle favelle , avvegnaché può ben taluno
essere di grand' ingegno dotato, e possedere vaste cognizioni, ed
essere di gran memoria fornito, ma se non abbia succhiato col
latte e rinvigorito coU'arte il nodrimento soavissimo della eulta
e fiorita favella italiana, gì' interverrà sovente d'incontrarsi }q
qualche diHicoltà di frasi o di termini, e ptlncipalmente nelle
cose femigliari e nelle arti, enonstmpregli tornerà al pensieri^
quel termine proprio e preciso di lingua che gli abbisogna. Con
quanto maggior ragione poi a tutta la turba dì coloro, che
mezzanamente educati pure scriver vogliono ìuliano, converrà
usar espressioni men che giuste e viziose circonlocuzioni ? E
mancando le voci e le frasi , come manifestar chiaramente i pen-
sieri e le idee ? Quindi al riparo di tale inconveniente fu ognora
dagli uomini di senno consigliata la compilazione di tali voca-
bolari. ^*'" '^ l'ultima in tal palestra la patria nostri , che fu
anzi , se mal non m'appongo , una delle prime che • alle altre
l'esempio ne diede e l'eccitamento Si rendano pertanto i debiti
tributi di laude e di ringraziamento a que' benemeriti semina-'
risti che nel lySfl» eccitati dal celebre filologo nostro concitta-
dino il canonico Gagliardi Accademico della Crusca, ebbero me-
ditata ed eseguita si nobile ed utile impresa. Terminata perà
l'edizione , e ad eccessivo prezzo venuti i pochi esemplari , che
quasi per grazia e per-mero accidente si rinvenivano, richiedeva
il pubblico bene che se ne formasse una ristampa. Addossatomi
tale incarico, mi era pure p-efisso di arricchirlo di alcune mi-
gliaia delle pifi necessarie voci che vi mancavano. Ma per ac-
curato esame fatto anche da illuminati Soggetti si riconobbe, che
il numero de' vocaboli necessari di cui lia difetto, si estende a
molte migljaja, co' quali soli poteasì aumentare abbondantemente
d'un terzo. (Questa osservazione seco ne trasse dell' altre. Sì
osservò primieramente che pochi sono i terniinì della botanica
che ivi non sieno erronei. Si trova, p. e. fraina. Lero, veggiolo ;
ma la nostra fraina è il loglio salvatìco. Loliam perenne, e il
ìero o ve^iolo è un legume simile al moco quanto al seme, e
alia lente quanto alla pianta , che da Linneo vien chiamato er-
vum ervilia. Trovasi al pezahé, sorba frutto noto, e sorbo albero
che produce le sorbe ; ma pezahé h il fragiragolo spaccasasii,
Celtis australis , e sorba è sorbus dometticAr 'Trovasi al bianco
7,-,ii-,. Google
f 1 )
^^OTtograRa del vecchio dizionario) V. petaii, ma bianca h il
gonibuco acquatico, yiòurnnm opulus, e pezahé h l'accerinsto
qui sopra. Alla raabifda trovasi carota^ ma la no tra raohiada
h bietola o barbabietola. Beta vulgaris, e la carota è il datcus
carota radice lutea de' botanici. Alla parola corbel^ trovasi cor-
hezzoìa fiutio, e corbezzolo albero; ma corèe/ è il sorbo albero,
e torba frutto detto da'botaiiici sorbus domestica, come accennai ,
laddove, l'italiano corbezzolo è un albero esotico alla nostra pro-
vincia detto da' botanici arbutus unedo. All'artircolo maigola tro-
vasi pastinaca, ma la nostra meiffyla è il geranio a foglie di
incuta. Geranium cicutarium, e 1' italiano pastinaca k nel nostro
dialeno pasteiiaga o pastenadeghe, ec. (a),
Si rinvennero altresì motte voci e frasi o sbagliate o fiior
dii luogo, e prova ne sieno le seguenti. Alla parola fc^ae(l^aio
latto per testamento ) trovasi in frase JJ ^àgg i legagg i è pers\
ina anche accordando che in qualche paese dicasi legagg invece
di lagagg o lasugg, (come dicesi più comunemente nel senso di
lasciati , trascurati , negletti , e che derivano dal nostro infìnito
lagà , Iosa ) non potrà mai qaesta frase essere collocata sotto il
sostantivo legat (legato, lascito, lascio) che presenta ttitt' altra
Idea. Non sembra neppur corrispojidervi la forma italiana. Me-
glìo i fiinguello in man che tordo infrasca, poiché il senso che
noi applichiamo alla frase tàgg i lasagg o lagagg i è pers sì è
che si debbe tener conto d'ogni minimo che, ladJove Ìl senso
dell' italiano meglio è fringuello in man, ec. si è che è da pre-
ferirsi un ben piccolo , ma presente , ad un maggiore, ma lontantx
Sarà pertanto più adatto il farvi corrispondere : ogni prun fa
siepe. Ogni rampollo fa Jtume. Alla parola fràt trovasi in frase
§ Dai friigg sa conos la pi,2nta. Gli asini si conoscono iabjsti.
Conoscere i cavalli alle selle, vale , conoscere gli uomini all'ester-
DO. Ma colla nostra frase dai fiiigg, ec. da noi vuoisi indi-
care che dalle azipni degli uomini conosciamo di qual lega essi
sieno. Quindi quadrerà ottimamente, l'erba si conosce dal seme,
o per lo seme. Alla gremola de pa si vede per corrispondente
spianatoio in luogo di gramola. Al scompartì trovasi rappacifi-
care; ma il nostro scompartì significa separare le parti conten-
(a) Le mnigole sono tanto la radice del pranium cicutarium, i(uaa-
■o quella del daucui carola radicr alba', giacché di questa pìftnta se
ae troTauo tre varietà radice tuleof radice alba e radice purpurea ^
e siccpme prima che s'iilzi il fitsto dalla radice di queste due piante^
cioè del geranio e del dauco della radice bianca si rassomigliano a
nella loro ferina e nelle toglie radicali, così dal volgo chs It chianut
«ol noia* di maigote ti co>g«aa indisUuUatinte ambedue. >
.rrlby Google
f » )
idenfi , le quali possono pur separarsi senza ponto rappacìftcarsjt
A! sparaer de muradàr trovo aestdtoja, ma sparaer di murad&r
è sparviere, e la parola italiana nettatoja (non nestataja) è nel
nostro dialetto fratasì, ec. Ne' sinonimi trovansi sempre i piii
antiquati e pieno in uso. L'ordine e l'ortografia non sono sempre
ì pii acconci al rinvenimento delle parmle. Si trova caeal , ca~
, lava , leva , ec. in vece di caal , caagn , scaesàf
ec.'Non si distinguono i nostri due suoni fu (torre), e tu(ta\
che con un semplice accento grave soll'ù. Si trova la parola
dìghen (pigliar le distanze) , che deriva dal nostro verbo dì (dire),
«otto alla parola difficoltà, e non ai proprio luogo del verbo
dì, ec. ec, li nostro u pronunciato come ì'u toscano è rappre-^
seotato coir ó, come ha (buono), ti (tuono), so (suono), ec. ec.
Queste osservazioni pertanto e diverse altre che si tralasciano
per amore di brevità , mi persuasero che fosse più acconcio e
piii utile di tuno rifondere il vocabolario, in quello che mi fos-
•e sembrato manchevole. Nel che non posso né debbo dissi-
mulare che, ponderate le malagevolezze che all'intento mìo sì
opponevano, ne rimasi dapprima sbigottito e scoraggiato. E ad
accrescere il mio scoraggiamento si aggiunse il parere dì molti,
cui forse non parea eseguibile ÌI pensiero di tale riforma. Se-
|;uaci essi delle oostumanze de' loro maggiori -non avrebbero vo-
luto che si mutasse un Jota dì ciò che venne trovato lodevole
dai padri nostri o dagli avoli. Costoro non sanno che il tempo
fu detto maestra della venerabile antichità , e che se ì trova-
menti sono sempre difficili e per conseguenza ammirevoli , h
però certo che coli' ingegno , colla fòtica e col tempo te inven-
zioni si perfezionano, e si rendono quindi prò profittevoli. Il
perche se gli anzidetti seminaristi furono assai benemeriti e
delle lettere e della patria per quella loro lodata fatica , ove
sien vere , come in fatto Io sono, le osservazioni che abbiamo
premesse sui molti falli che trovansi nel loro vocabolario , noD
solo utile, ma necessario riescìa l'obbligo di ripulirlo, corregger-
lo ed ampliarlo. Né io stato sarei si ardito dì por mano a un
lavoro di questa fatta , se dalle pìfi dilìgenti indagini e dai
pensamentì^di riputati personaggi non fossi stato fatto capace
della necessiti ed utìliti di quella riforma, per la quale corte-
semente mi fu anche promessa assistenza e consigli. Rassicurato
cosi e confortato dal dolce pensiero che la mia fatica sarebbe
proficua a'miei concittadini , mi posi coraggiosamente al cimento.
Tutto ingombro di scogli ritrovai questo piccolo mare. Dif-
Hcoltà insormontabili si presentarono alla sbigottita mia mente,
• giusto timore m'assalse di far naufttigio tosto salpato dal
lido. Xa «celta delle voci italiane da contrapporre alle bresciane
7;-,ii-,. Google
( » >,
fa una delle principali difficolti. Doveva io attenermi ai sdo
vocabolario della Crusca , o di quelle servirmi eziandio, le quali,
tuttoché accreditate dall'uso di rinomati scrittori, pure non iono
da' lessici consacrate? Intorno a ohe, ricercato il parere dimoiti,
ritrovai che v' ha tra' medesimi dotti gran disparità di o]»nio-
ni- Alcuni col Bembo e con Lionardo Salviati volevano che la
Crusca e con essa i trecentisti fossero l'unica norma infallibile
della lìngua , sostenendo essi che questa nel secolo del trecento
sìa giunta all'apice della sga perfezione, e che specialmente,
mercè i tre sommi scrittori di quel secolo felicissimo, tutto in
questi auignere si dovesse il fior della lìngua. Io venero colla
fronte per terra l'Alighieri, il Petrarca e il Boccaccio, ma chie-
derei volentieri , non già per amor di contesa , die non sono da
tanto , ina unicamente per mia istruzione , se si debba usare la
lingua del trecento ancne da chi scriver voglia un trattato sul-
l'elettriciti o sulla nautica ò sulla diottrica o mll'areostatica, o
£ir si voglia un discorso sulle assicurazioni , sul caffè , sulla coc-
ciniglia, sul cacao, sulla china cliina, sulla chimica , sult' ideologìa,
iuUtt cosmologia , ec. ec. Domanderei volentieri altresì die cosa
TÌspondasi al seguente giudizio del Firenzuola , da lui esposto
Edla sua Evefazione al dialogo sulla bellezza delle donne. » Ri-
jf cordevole della sentenza di Favorino, sem^n'e ho usato qu^
w vocaboli e quel modo di parlare che sì pennuta tutto giorno^
o spendendo , come dice Orazio , quelle monete che corrono, e
w non i quattrini lisci o S. Giovan a sedere». D'altronde nq«<?
V valentuomini, prosegue l'acutissimo P. Bartoli, i quali compilaro-
«1 no il dizionario della Crusca, ne adoperaron parecchi (termini
» non registrati sul " gran dizionario ), dove parlano essi pure
w maestri e giudici del bel parlare, che a' loro luoghi per al-
f> fabeto non vi si trovano«. Il perchè dalla. prima edizione cho
del dizionario si è fetta , alla più ricca di tutte qual è quella
del 1763, i vocaboli aggiunti' vanno a migliaja. Anche nell'adq-
tianza che circa Vent'anni sono si fe fatta in Firenze per nuova-
mente riprodurre ed accrescere quel ricco tesoro della avella
non- sì son forse proposti e nuovi autori e nuove migliaja dì voci
per vie maggiormente arricchirlo ? E quante aggiunte, anclie to-
gliendone gli arcaismi, non vi ha ultimaniente fette il valentissimo
P. Cesari? E dì quante accrescere tuttavìa non pou^bbesi, ove ì
periti volessero far soggeno delle lor cure la più cara e preziosa
proprietà della patria? Non mi è quindi paruta possibile lacom- ,
pilazione del mio lavoro col solo sussidio del dizionario della
Trusca, Cosi manchevole com'egli è, perchè fecondissimi sono i
dialetfi nelle tnolliplici loro raariere di esprimersi. La lingua par-
lata è molto più estutìa che la lingua scruta. V'ha ana lìngua
7,-,ib,.GoogIc
f IO >
tisata dalvo1g<> e atra dagli uomini colti , ed ancfie umcamente d^
quelli die nelle civili società si elevano o pel loro grado o per
oltre sulla comune degli uomini. Gli artefici stessi non s'accor-
dano nei dare a' propri strumenti i medesimi nomi. Molte delle
nostre voci trag^on l'origine dal francese , dal latino ed anche dal
greco. A queste voci bisogna trovare l'equivalente italiano; uopo
è quindi servirsi pur delle parole che lor corrispondano, le qua-
li registrate non son nella Crusca , ma si trovano ne' libri dì
approvati scrittori , .dacché questi, come saviamente affermò il
Davanzali, sanno legar in oro i cioitoli d'Arno, e iàrne sparir la
bassezza. V ha di più. In moltissime voci dell'uso famigliare e
delle arti fa di mestieri adoperare eziandio delle voci, che ven-
gono solo dal buon uso toscano universalmente approvate. E qui '
insorgono nuovi oppositori a contrastarmi le voci dell'uso. I
vocaboli anche dell uso , secondo essi , debbono aver per padrino
un qualche scrittore autorevole. Il far altrimenti si reputa un
Sacrilegio di lingua. Io mi contenterò dì citar loro il Var-
chi . che tanto seppe e tanto scrisse nel fatto della favella , il
quale così sì esprime nel suo Ercolano: » Nella lingua parlata
w pia che agli scrittori bisogna riguardare all'uso, e non istare
« alla miseria d' imparare, solamente dagli scrittori che con pro-
ti prietà usano nel moderno favellare. Lo stesso nome di lingua
». volgare (e per lingua volgare intendea egli la fiorentina )
» fe avvertire che si dee quanto si può seguitar Tuso de] volgo,
n che ha l'autoriti di seguire il suo secolo, essendo malagevole
» a provare che i termini degli antichi sono migliori dei pre-
» senti «. Lo stesso Dante ci avverte che: ifLo bello volgare se-
ti gnita l'uso e lo latino arte». E il Salvìni nelle sue annota-
zioni alle commedie del Buonarroti soggiugne che : "I plebeismi
■n non son da disprezzare del tutto in materia di lingua , perchè
u danno de' lumi anche, al parlar nobile «^ giusta quel detto di
Orazio nella sua poetica che: ,
Multa renascentur, qua» jam cecidere, cadentque,
Quse nunc sunt in honore vocabula , si volet usus ,
<^oem penes arbitrium est, et jus et norma loquendi.
Sicché conchìudo col Lami che: M i! vocabolario della Crusca
non può sempre servir dì regola per conoscere se una voce sì
può adoperare o no. Ne viene un'altra conseguenza, che si può
seguitar l'uso senza esempio di scrittori, perchè <ios\ hanno fatto
gli Accademici nel comporre e distendere il vocabolario. Senza
di che nasce un confuso scetticismo, perchè leggendo io gli
stessi scrittori ado])er3ti per la compilazione del vocabolario, non
saprò distinguere se questi vocaboli sìeno stati tralasciati per
ìfiawertenza o disattenzione , o perchè non furono ^udìcati buoni.
nourribyGoOglc
f " )
Ed ecco eh' io avr& dalla mia l'autorità dell'approvato scrittora
e la cotifessata possibile ìnavverten?^ degli Accademici. Aiiunqiie
o non defefìrò al vocabolario, o se io vi deferissi , mi priverà
di vocaboli usati da buoni autori, esprimenti, proprj, analogliì,
senza una ragione prevalente, anzi contra l'esempio degli stessi
Accademici , i c]uali usarono da due mila voci senza aver riguardo
al vocabolario che stavano attualmente componendo, e senza pen-
sare all'autoritÀ degli scrittnri.» Che più? Escirà fra poco alla
luce un'opera di uno splendido ingegno, la quale mostrerà chia-
ramente quali eieno i falli gravissimi che bruttan la Crusca,
quali i vivi e quali i moni vocaboli, e come quelli e questi
cernCTe e distinguere si debbano per iscrivere con eleganza e
purezza la nobilissima nostra favella , guasta e deturpata da
que' che non conoscono quali sieno le gemme de' trecentisti , e
quale il fango de' loro modi antiqratl e plebei. Cessino dunque
gli schizzinosi dal rendere con tn ppi rigida scrupolosità me^
achina e gretta la lingua , mentr'essa è feconda , pieghevole e
bella sovra qual altra mai si parla in Europa.
Ma se tutte le accennate dimcohà non rlsguardano che la parte
italiana , quante non ne incootrai in ciò che risguarda il dialetto ?
f. innanzi tratto circa l'ortografia , non mi è paruta quella del vec-
chio vocabolario né la più acconcia alla pronuncia , né la più agevole
si rinvenimento delle parole, conciosiachè manca il nostro dia-
I*-tto segnatamente dì opere scritte , tranne alcune vecchie com-
siediuole di nessun pregio e pochi componimenti poetici, che
ne fìssin la norma. I Milanesi hanno nel lor dialetto una dovi-
ziosa raccolta poetica in parecchi volumi di riputati scrittori. I
Bergamaschi nel lor dialetto voltarono due de' maggiori poemi
<*'illa latina e toscana letteratura. I Bolognesi diversi poemi an-
cii'essi assai voluminosi. I Veneziani (il diletto de' quali fin dal
«ecolo XVI fu il iàmoso grammatico Virunio Pontico detto bel"
lissimo e dottissimo) sono rallegrati dalle graziose poesie dì An-
tonio Lamberti, dalla parodia del Boaretti, dagli appio»! di Fran-
cesco Grìtti , ec. ma i Bresciani di tali sorta di componimenti
*on privi. Mancante adunque di tale soccorso, mi fu forza di
mio capo ritrovar delle redole da me credute le più analoghe
alla pronuncia del nostro dialetto, e le più acconce al rinveni-
mento delle parole , cosa unto essenziale in un vocabolario del
linguaggio vernacolo. Le regole necessarie pel rinvenimento delle
parole si vedranno a Iato della prima pagina del dizionario.
Non si troveranno nel vocabolario quelle parole del dialetto
àie sono simili o quasi simili alle co^rispo^de^ti italiane (tranne
y parole che seco portano delle frasi , e i termini di botanica o
d'arti, comelurta, scarpa, malva , salvia , balestra, boga, ec. ec.y
1,. Google
( ■:. )
e poche eziandio di quelle frasi die sono scambievolmente co-
muni, e la stessa cosa sonano tra' Toscani e tra noi, per non
ingrossar il volume fuor del bi-^ogno. Il qual punto ," benché non
sia scevro di difficolti, non fa eh' io non rimanga fermamente con-
vinto che un vocabolario del dialetto nèpuò nèdebbe contenere
*! ialunt]ue paiola, la quale sia simile all'equivalente italiano, o
die del suo italiano corrispondente sia priva. Imperocché chi mai
purché sia: in istato di servirsi del dizionario, il quale sappia
ciok almeno un po' leggere, potrà ignorare che le voci del suo
dialetto, p. e. ama, copia, convént, naturai, statua, coloiiel, conse-
gna, respira, ec. «criver si debbano in italiano amare, copiare,
C'iìvcnto, naituole, statua, colonnello, consegnare, respirare. Cosxaì
vi sarà condotto dall'analogia ch'egli avrà osservato, anche senza
\olerlo, esii>tere tra il suo dialetto e la madre lingua inque'po-
chi libri ch'esso avrà letto, quand'anche questi si riducessero
lutti all'unico abbecedario. D'altronde un vocabolario del dialetto
dc-bb'essere circoscritto entro certi limiti, che non è lecito oltre-
pressure, se vogliamo almeno esser urili alla maggior parte di
coloro pe' quali soli compilate queste fatiche. Ogni dialetto, come
dissi, può suddividersi in due, uno del volgo e l'altro degli uo-
mini dotti. (Questo fe sempre alquanto piil regolato ed acconcio.
L'altro per lutto senza eccezione inesatto nella pronuncia, sparso
di solecismi e di sconcordanze, e pieno di storpiature di vario
genere , ma per cui i'erario della lingua parlata resta non per-
tanto pereimemente arricchito La lingua parlata, dice il Cesaroi.
ti , è più ricca e più ridondante della lingua scritta , e presenta
di questa assai maggiori difficoltà ed" ostacoli. Essa è sparsa di
maniere famigliari, di allusioni particolari e triviali, ed è piena
d'anomalìe e d'ambiguità, quindi più abbondante dì termini,
perchè non inceppata da regole grammalicaii. Chi si spiega nel
suo idioma vernacolo non s' informa dinanzi di parlare se il
termine che gli vien sulla bocca siasi usato o non usato prima
di lui. Avendo il senso intimo del genio della sua lingua , con-
sapevole del valore delle terminazioni e dell'analogia , si abban-
dona all'impulso interno, e conia continuamente cogli stampi
antichi cento vocaboli nuovi senza pensar che sien tali , adotta
fra gli stranieri quelli che gli sono opportuni , facendo un con-
tinuo miscuglio di germanismi ,- di gallicismi e di latinismi, senza
paventare per nulla la tremenda scntica degli Aristarchi, unica-
mente curandoj^i di ciò eh' è più atto e più acconcio ad espri-
mere il proprio pi^nsiero. Intanto il dialetto estende i suoi anche
troppo estesi confini, e i suoi modi di dire e le sue esfa-essioni
vanno pressoché all' infinito. Or come pretendere che tutti que-
sti vocaboli comprender si possano in un dizionario? V'ha di
nigiUrrlbyGOOglC
( l3 )
pìh. n dìaleno varia non solo ne' diversi paesi della stessa
provincia, ma neJIa sressa città regna talora una differenza no-
tabile non solo nella pronuncia , ma pure ne' termini e nelle
iufinhameme variate maniere di esprimersi. Le diverse classi
degii artifìci si formano il loro gergo; i colti e gli agiati han-
no anche senza volerlo un gergo lur proprio e diverso da quello
del volgo, il quale non intende gli uomini dotti quando in bre-
sciano di cose specolative ragionano , né i diotti intendono sem-
pre i termini tutti delle arti e mestieri , né tutti gì' idiotismi
della plebaglia. Che se ta lingua parlata è più ricca e più este-
sa assai che la scritta , se la lingua scritta occupa molti vol^unu '
e di non piccola mole, e di non poche migliaia di voci mao-
chevoli, se il vocabolario del dialetto comprende e la lingua dei
dnttì e la lingua del volgo , e la lingua parlata e la lingua scrit-
ta , come sarà mai pos.<:ibìIe in un ristretto e determinato volu-
me tune rinchiudere, aventi a fronte l'equivalente dizione italiano,
le infìnite e bene spesso stravaganti espressioni d'un intiero dia-
letto? Conobbero tal verità i compilatori tutti degli altri dialetti,
e tutti concordemente ommisero i termini o simili o quasi si-
mili ai corrispondenti della lingua madre, e chiaramente se na
espressero nelle lor prefazioni.
Conchiudasi dunque che un vocabolario del dialetto n^ può,
uè defabe contenere che le cose più particolari e [HÙ proprie, e
ad un tempo ])rive d'affinità e rassomiglianza con quelle dd
corrispondente iialiano.
la Commissione scelta sulle mie istanze dall'Ateneo per la^
censura del mio dizionario da me consultata su queste dimojitl
fece diritto alle mie ragioni , come può ricavarsi dal giudizio di
lei che più sotto esporremo.
L'agricoltura e le arti mi presentarono non minori diflicolti.
F.bbi qaindi ricorso a moltissimi de' più espCTti agricoltori di
diversi paesi ed a' primi professori d'ogni arte . Dubbj , contra-
sti, inceitezze, coniraddi/.ioni, malagevolezze in somma senza
fine insorgevano ad ogni istante. L'agricoltura varia le sue ma-
niere, non pure tra la collina e la pianura, ma eziandio molte
volte ne' paesi medesimi. La qualità del terreno, il clima, il ca-
rattere degli abitanti influiscono non p^o a variar i suoi modi,
e per legittima conseguenza la sua nomenclatura. Gli artisti
della citti e de' paesi variano essi stessi i nomi de' loro stru-
menti , e oì' accadde sovente l'udirne parecchi a nominare in
dj'flerenie maniera lo strumento medesimo. Ne ragunai molte
I •Ite de' più accreditati per averne ì necessarj rischiaramenti,
ed era pure piacevol cosa l' udirli tal fiata bisticciarsi fra loro
i professori della stessa arte per Sostenpro con tutti i loro sforzi
n,g,Urrlb,.GOOgIC
(i4;
H termine da lor prediletto. Nel qual caso forzato mi vidi di
attenermi a quello che parvemi il pili adatto all' indole del dia>
letto, e più conforme all'analogia della lingua.
La botanica, mediante i possenti sussidj avuti in questa parte,
fu da me portata ad un grado , oso dire, assai vantaggioso. Oltre
al termine italiano (e ben di sovente ne posi due , tre ed anche
quattro) si troverà a moltissime piante, e segnatamente alle più
importanti, il nome' scientifico tratto o da Linneo, o da Persoon,
o da Wildenovio celebri moderni botanici . Ciò debbe recare
d<^ppio vanuggio , quello cioè e di somministrare agli amatori
della botanica il nome della pianta, e ad un tempo di ofTerire
la certezza di non ingannarsi suU' identità dell' erba o pianta
ricercata , giacché di queste moltissime hanno diversi nomi non
solo ne' varj paesi della provincia bresciana , ma in tutta l'Italia
medesima. Vi si troverà una brevissima descrizione del carattere
di quasi tutte le piante , come pure le particolari loro virtù
nella medicina egualmente che nelle arti-
Ma è oramai tempo ch'io accenni i fonti di cui mi valsi
nella compilazione di questa mia lunga fatica. La Crusca colle
giunte, i Classici, il Flositalicae linguae del Monosini, le voci
italiane degli autori approvati raccolte dal P. Bergantini, i mo-
di di dire toscani radunati dal P. Paoli, le origini della lingua
italiana di Ottavio Ferrari e di Kgidio Menagio , oltre agli
Bcrittori che di argomento analogo ex protesso trattarono, come
jl Vardii nell' Ercolano, il Muratori, ìl Minacci e tam' altri.
Intorno alle cose famigliari ed alle arti mi valsi de' lessici del-
l' Alberti. Parcamente mi servii del dizionario d'arti del Grisel-
Knì , non godendo gran fatto riputazione di molto esatto scritto-
re. Bice;-cai poi minutamente U Neri, il Celiini, il Cecchi, il
BernÌ,il Salvini ed altri valentuomini di simil fatta. Mi furono
pure di non pìccol soccorso i dizionarj degli altri dialetti , ma
quello di cui più mi valsi , e che per conseguenza mi recò
maggior giovamento, fu il dizionario milanese-italiano del Sig.
Cherubini , il quale, siccome l'ultinio nell' ordine de' tempi, così
lo trovai più copioso ed esatto in quanto a' vocaboli ed alla loro
interpretazione, ed anche per la maggiore analogia col nostro
dialeno.
Circa le voci dell' uso introdone nella parte italiana, e special'
mente in que' casi in cui i dizionari "^^ somministrano alcun
soccorso, furon da me consultati alcuni [wofessori toscani, e no-
minatamente il signor D Cosimo Calvelli professore di belle
lettere, che con ammirabile pazienza si prestò ognora di buoa
grado alle mie incessanti , tediose, e ben di sovente replicate in-
terrogazioni. Qualora insorgeva iti me qualche dubbio sopra la
nigiUrrlbyGOOglC
< i5 7
l^ittimità «f un' espressione o d' una voce, vi ho «empre app^
sto o la fonte d'onde la trassi, o le parole voce dell'uso , ac-
ciocché fosse libero al lettore di farne quel conto che pifi gli
fosse piaciuto. (Quelle voci, che non sono in uso che uaicamente
in qualche città di Toscana, le tiotaì (Fior) cioè voce dell'uso
fiorentino , (Lucch.) cioè voce dell'uso lucchese, (Róm.) cioè voce
dell'uso romano, (Aret.) cioè voce dell'uso aretino, ec. Le voci
del dialetto che non si usano iti città, nu unicamente in qual-
che paese della provincia si troveranno contrassegnate (P.) ciofc
provinciale o voce dì provìncia.
A molti spiacer^ forse il non ritrovare nel dizimarìo né le
descrizioni distese di que' giuochi che trovansi sul vecchio , né
la parte italiano-breeciana A questi per unica mia discolpa ri-
«ponderò, che il fine del dizionario si è unicamente di agevolare
a' Bresciani la lingua italiana in confronto del dialeno, e ch^
DÌun Bresciano né vuole né debbe apparare il proprio dialetto
ch'egli già sa. Che circa i giuochi poi(de'quah ho arricchito
i! dizionario d' un numero copioso) mi pare di aver ottenuto
interamente Io scopo dell'opera col dare d'ognuno d' essi il cor-
m^ndente nome italiano, dacché chiunque bramasse di essi una
àescrÌ7Ìofte circostanziata, potrà rinvenirla nella xucca del Doni.
Tra i non pochi vocab<MÌ del dialetto che in tutta 1' estensione
del nostro territorio significano la stessa cosa, ed in cinà hanno
un nome differente da quello che hanno np' paesi furono prefe-
ri"! quelli della città. Dal che ne viene che non pochi paesi
della Provincia non potrar-io rinvenire molti vocaboli sul dizio-
nario, sebbene vi si trovino, perchè sott'altro nome registrati. A
fine pertanto di favorire tali paesi invito tutti gli amatori del
colto parlare e del pubblico bene che abitano ne'varj comuni ,
e segnatamente i signori Parrochi e Maestri, a formare dietro
l'esame del dizionario una nota di tutte le voci, frasi, ec. Cora-
Crese nella classe indicata, spedendola al compilatore del voca-
tilfirio, avvegnaché in una separata appendice di V. (wdi)fatu
qualche tempo do|M) la stampa dei dizionario saranno da me
con cura raccolti, e ìndi pubblicati colle stampe in forma e ca-
i-atteri simili al vocabolario. Saranno aggiunti all'appendice anche
tutti i nomi bresciano-italiani de'paesi della provinqia unitamente
a'nomi proprj delle persone. Si premetterà a tutta questa sup-
pellettile una non breve disertazione intorno air indole filologica
e morale di vwj modi particolari al dialetto bresciano, che mi
fu liberalmente promessa dal chiarissimo nostro concittadino il SJr
gnor D.r Gio. Labus, di cui sta di presente occupandosi. La
moka perizia di questo e;»regio scrittore e la sua nota sagacità
negli archeologici giudi mi persuadono the il suo lavoro, come
7<-,ii-:.. Google
( 16 )
■ nuovo nel genere e singolare nel merito, cosi «ari tfovatoanclie
istrutrivo e sommamente piacevole.
Deggio qui tributare puìablici rendimenti di -grazie a' signori
Membri della Commissione, i quali pazientissimamente niìgljo-
rarono co' saggi loro consigli, ed accrebbero di molte necessaria
voci e frasi il vocabolario, readendolo con ciò più dovizioso e
per conseguenza più utile. Li tributo similmente a tutte quelle
dotte e gentili persone, le quali parte con lumi e con ottimi
euggerimentì , parte coli' esame accuratissimo che si compiacquero
di fare della nojosa mia fatica , e parte coll'assistenza alla cor-
rezione della sumpa, non mancarono di emendarla . ripulirla e
migliorarla.
Dopo tutto questo per altro non si creda che il vocabolario
possa andar esente da errori, sbagli, lacune od ommissioni, che
anzi non solo io, ma ì medesimi onorati Soggetti che mi hanno
assistito per bocca mia protestano, che lungi dal -pretendere che
siasi portata quest'opera alla perfezione, ragionevolmente si te-
me cne il vocabolario non sia sifvro da errori, e però s'invi-
tano lutti gli amici del culto parlare, de' quali oggi non iscar-
seggia la patria nostra, a farne nota di tutti, e spedirli come
sopra al compilatore del dizionario, poiciiè nella summentovata
appendice sarà d'ognuno di essi fana rettificazione; e licconiQ
mosso io non sono che da retto divisamento, cosi mi recherò a
gran ventura se i saggi critici faranno soggetto delle loro oc-
cupiizioni il miglioramento del mio vocabolario, poiché „ sotto
l'usbergo del sentirmi puro " conchìiido col giudizioso Crassei:
li faut s' honorer des criùques , méprUer l^ satires , profiter
de set faatest et /aire imux.
7<-,ib,. Google
«■7)
PROVINCIA BRKSCTANA i
Brescia li5 maggio 1817.
IL.PRESIDENTE DELL'ATENEO
GT/ afta. Go. dlaUtifa a4Ctlc{ioà
Ne.
HeWa Sessione ordinaria di jeri, feci leggere al Segretario
la dimanda, eh' Ella mi fa col suo foglio dei 4 corrente ^
che si elegga dal nostro Corpo ima Cuiiiinìssione per esa-
minare il diiìonario bvesciano-italiano , che con com-
mendabile impegno ha compilato, onde possa pubblicarsi
da Ve'i coir approvazione dell' Ateneo. La sua dimanda è
stata favorevolmcnic ai»:olta , e lodato lo zelo da cai è
animata, perchè l'opera sua riesca pìil utile e perfetta.
A tal uopo sono slati eletti a Membri della Commissione
i Signori Prof. Cesare Arici, Barone Camillo Ugoni >
Gio. Battista Soncini, Frahcesco Assioni, ed il nostro
Se(;:retafio Ab. àmtoitio Biahcbi , perchè uniti esaminino
V opera sua, facendone poi rapporto all'intero Corpo,
colV indicare le correzioni , od aggiunte che creder potes-
aero necessarie. A questi Ella dunque si volga col mezzo
àel Segretario «uddetto , e ne avrà quell' assistenza che
chiede. Facendole il dovuto encomio per le fatiche ch'EUa
assume per la pubblica istruzione le protesto la inJa di-
«tinta, stima * considerazione.
Firm. G. MAGGI Psesidinte.
Sott. Antonio 3uhgMi Segretario^
n,g,Urrlb,.GOOgIC
( i8)
PROVINCIA BRESCIANJI
Brescia li 10 agosto i8if.
IL PRESIDENTE DELL'ATENEO
vCi <iPta. (fO. uJatìUla o/fCeieitott
Compilatore del Dizionario Bresciano-Italiano/
JUa Commissione dall' Ateneo deputata all' esante del VU
sionario di Lei col rapporto che le uaisco , mi hq infor'
mato delle operazioni che la medesima ba fotte, e dell' n-
ttlità che ridendar deve specialmente alla classe dei meno
dotti , dall' opera sua nell' uso della lingua comune d' Ita-
lia, che si vorrebbe esteso ad ogni classe dì pavone. Io
ini congratulo eoa Lei delle sue fatiche rivolte alla pub-
blica istruzione , e desidero cbe ottengano U nobile fine
« cui sono state dirette.
Gradisca colle mie coagratulazioai anche i sentimenti
ddla distiuu mia stima.
Etrm. G. MAGGI Faesidentf.
Sotu Gaktaho FoaHASim V, Se^
DigitzrrlbyGOOglC
Ah siGNon co. Presidente
Soci dell Ateneo
\-ìA Commissione eletta all' esame del nuovo Bizronarìa
del si|j;. Melchiori , composta dei signori Barone Ugoni ,
Soncini f Arici, jissioni e Bianchi conforme alle verbali
istruzioni che le vennero date, «di per intiero la lettura
del Dizionario stesso pel tempo di quasi due mesi. Per
sao giudizio questo nuovo Dizionario sarà tiertamente
Dno de'più completi e piìi ragionevoli di quanti ne vantino
ì diversi dialetti d'Italia, e perchè riuscisse a questo pre-
gio lii Commissione non ha mancato nelle quotidiane
atlunanze di suggerire a suo luogo que' vocaboli e ma-
niere native di parlare, che sfu^ite erano per avventura
alla vigilanza dell' attento e paziente compilatore.
Prima di conchiudere le proprie adunanze, venne am-
messo il sig. Melchiori a leggere uno scritto , col quale
proponendo alla Commissione i proprj dubbj , intese dì
i risolvere alcune questioni che gli si otFersero, allorché po-
se mano a quest'opera d' insigne travaglio , assegnando
anco i motivi che poscia lo determinarono ad abbracciare
pia l'uà partito che 1' altro. Dimostrò egli la sconvenien-
za ed inutilità di porre in primo luogo i vocaboli che
hanno perfetta corrispondenza e somiglianza cogVitaliani ,
sì nella maniera della pronunzia , come nella quantità
delle sillabe e signi6razioni , lo che non avrìa fatto che
impinguare di soverchio il volume, rendendone cosi piiì
costoso l'acquisto, e quindi piìi difììcile la diffusione a
comune utilità ed istruzione. Soggiunse anco che riguardo
ai vocaboli d'arti e mestieri ( di cui esso arricchi pur molto
r opera sua ) indarno si cercherebbero le più minute co-
se o frazioni stesse degli struin'>nti con cui le arti st
reggono , perchè soverchio sarebbe e inoltipliratissimo il
Vocabolario. Trattandosi di rifare un Dizionario del no-
stro vivace e bizzarro dialetto , e non un Vocabolario
. Coo*^lc
d'arti e mestieri. la Commissione acconsenti a (iilèste ra-
gioni, vedendo pieno l' infeiùliinenlo e io scopo deL Com*
pilature : cioè dì dare la corrispohdente aignificazioiic ai
vocaboli e dizioni bresciane, qon altrettante dizioni e
vocaboli del linguaggio corrente.
Reso conto per ta) modo a qaesto ^pati'io Istituto di
quanto operò la Commissione , la stessa può assicu-
rare , che ana tal fatica dee riuscire di molta lode al
compilatore, come di molta utilità per ciascuna persoiia,
e per V infima classe del popolo ; rvndendosi così piilt
famigliare 1' uso e 1' intelligenza deUa bellissima lingtu
madre. '
Brescia lì 3 agosto 1817.
( Camillo Ucoiiri
\ Cesare Arici I Membri
jE'x.x Battista Soifcini ^
j Fbancbsco Assidivi
(Ab. BuHcui
Dall' Atenc« 1\ 33 agosto igii
Pv copia conforme
Il Sx«KBiAKKi Ah. ANTONIO BIANCBI.
delia Commissione
DigitzrrlbyGOOglC
«PIEGAMENTO
delle abbreviazioni che si trovano per entro a quest'opera.
Accv. Accrescitivo. ■
Agg. Aggettivo.
^b. Alberti- Grande dieiomirio
itaUano-francese.
Alb. eac\. Alberti enciclopedico.
Dizionario universale, crìtico-
enciclopedico della lingua ita»
liana,
Alg. Algarotti opere.
Aut. Anticamente.
AreU f^oce dell'uso aretino,
Avv- Avverbio.
Bald- dee. Baldinueci decennali.
Bigi. Biliardo.
Bocc Boccaccio,
Gap. V. Mec, Caporali vita di
3fecmate.
Celi. Cellini, Opere di Benve-
nuto Celimi orefice.
Ces. Cesari Antonio. Vocabo-
lario della Crusca,
et. Chiaro.*
Cresc. Pietro d^ Crescenzi,
Crud. .0^. Opere delD.r Tom-
maso Crudeli.
DaaL Dante Alighieri.
Dett Dettato.
Dira. Diminutivo.
Dii. Dizionario.
Diz. mil. Dizionario milanese.
Diz. T«n. Dizionario veneto.
EcoB. rust. Economico rustico,
Fag, comm, rigi. Rime e com
medie di Gio. Battista Fa-
giuoli fiorentine.
Pem. Femminile.
Fig. Figuratamente,
Fior, Voce delVusQ fioreatino.
Vr. .Frase.
Frtn, Sacch-Rim. iiiW ^Fran'
co Sacchetti.
G. Geli, iport. La sporta, com*
media dt Giambattista Celli.
Ger. o g«rg. Gergo.
It. Italiano,
Lip. Lorenzo Lippi, il mabnan'
tile racquistato.
LhccIi, Foce dell'uso lucchese.
Msa. fvov. Maniera proverbiale.
Mescli. Maschile.
Met. Metafora o metaforica-
meiUe.
Monos. Monos'uti. Flos italica»
Ungiiae.
Nat. Naturalisti.
Pari. Participio.
P, e. per es. per esempio.
Ppgg. Peggiorativo.
Pisi. Voce dell'uso fnstojese.
Pi. Plurale.
Pron. per». Pronome parsonaìe.
Pron. jel. Pronome relativo.
Prep. Prepasizione.
Proy. Proverbio o proverbiai-'
mente.
S. in. Sostantivo masekUe.
S. f- ^ojtojftwo femmitdle.
San* ^oce delVuso sanesf,
Sign. Significato.
Sost. Sostantivo,
Sipg. Singolare.
$ap. Superlativo,
Tass. Tnjjoni.
T. Termine.
T. srcfait, termine architetto
nico.
T.d'acquaced. fermi w ^acqua-
cedratai.
nigiUrrlbyGOOglC
(")
T. d'arclilb.
termine degli or-
chihuxieri.
T. d'.gr, t.
!" agricoltura.
T. d'arcbil.
t- d^ architettura.
T, d'archìt. milil. (. d'architet-
tura militare.
T. d'argent.
t. if argentieri.
T. de' bai», t
. de' bastai.
T. de' bau.
. de' battilori. '
T. de' bolt.
. de'hottm.
T. di hot .0
lot. (. di' botanica
o botanico
T. de' cald.
t. d£f calderai.
T. de'cl^. 1
àf^ calzolai.
T. de cann.
t. de' cannonieri
T. de'capp.
. de' cappellieri.
T. de' catb.
t. de' carbonai.
T. de' card.
t. de' cardatori.
T. de'carr.
t. de'carr. o dei
canozzien
T. di cari. (
di cartiera.
T. de'cesell.
t. de' cesellatori.
T. di ebit. I
. di chirurgia.
T. de' coli.
. de' coltellinai.
T. de- con.
t. de' comici.
T. de'com. (
de' commercianti.
T. de' conc.
t. d^ conciatori.
T. de' conf.
t. de' confetturieri.'
T. de' coni.
',. d^ contadini.
T. de' fab. I
d^fabri.
T. de' fai. t.
de' falegnami.
T. de' faci, t
de' fattojani.
T. di ferr. (
di ferriera.
T. de' fiu. t.
de" finanzieri
T. de' forn.
t. de" fornai
T. de' guani.
t. de' guantai.
1'. de' geu.
. de' gettatori
T. de'gi^rd.
t. de' giardinieri
T. de- giojel
t. de'giojellieri
T. degf idr.
t. degli idraulici
T. de' lau. r
de' laiiajaoU.
T. de' latt. t
de' lattai.
T. de' Jegn.
t. de' legnaiuoli
,T. de' lib. t-
de' libraio
de' macell. termine de' ma^
celiai.
de' magn. t. de' magnani.
de' nianigc. t. maniscalchi^
di masc. t. di mascalcia.
de' matt. {. de' mattonai.
di min. t. di muieralo^a^
med. t. medico.
mere. t. mercantile,
milìt. (. militare.
de* min. (. de' minatori
de" mugn- t. de' mugnai.
de' inurat. t. de' muratori,
di mus, (. di musica.
de'iiat, (. de' naturalisti
de'not, (. de' notomisti
di or. /. di oriuolai
dì oref. (. di orefici.
d'orn. (, di ornitologia.
di ott. t. di ottonai
de' pan. /. de' panierai
de'pann. t. de' pannajuoU.
de'past. t. de'pastai
della past. t. della pasto~
rizia.
, de' piesc. *. de' pescatori
, de' pett. t. de' pettinagnoli.
. de' piit. t. de" pittori.
. de' rnzi. t. de' razzai-
de'ricam. I. de" ricamatori.
. de'sart. t. de' sartori
. de' scherni. (. de' schermi-
dori.
, de' seg. (. de' segatori
. de'selL t. de' sellai
de' set. (. de'setajuoli.
de'apez. t. de' speziali.
de' stamp. t. de' stampatori
de' «ut. t. de' statuarj.
de'less. (. de' tessitori
de' tÌDt. t. de' tintori.
de'torn, t. de' torniaì.
d^li ucc. t. de^i uccella-
nigiUrrlbyGOOglC
(»3)
1 T, Ae'val. t, de' valigiai.
I T. à\ veler. t. di veterinaria.
I T. eccl. t. ecclesiastico.
T. leg. t. legale.
Tria. Trinuzia, commedia del
Firenzuola.
V. d. u. p^oce deltuso.
V. rerbo.
V. a. F'erbo attivo.
V. A. ^oce antica.
V. g. Ferhigratia.
V. n. p. yerho neutro passivo. \
Vnrcli. Marchi.
Vein. yi'zzeggìatìvo.
Vocab. f^ocabolario.
Voc. rail. F'ocabolario milattese.
Voo. Ten. f^ocabolario veneto.
Volg. F'olgarmente.
W. Lettera indicante clie le
parole segaentì sono il ter-
mine scientifico o dì bota-
nica o di storia naturale dì
cui ù tratta^
DoUrrlbyGOOglC
(24)
AVVERTI MENTt
sull'ortografia e sulla prontaicia del dialetto necessarj a stlpérit-t
Non si atnmette alcuna do|>pia consonante, ccrme inutile, trail-^
ce in alcune poche parole, nelle quaU sembra che la pronua—
eia iiecessariameste iì richieggo, come in emnudU , emmuzonàs g
eminulàs , ec.
La s dolce italiaba verrì rappresentata dalls z Com« scuz:!
(scusa), caza (casa), r«za (rosa), ec. «e.
La 5 aspra italiana, le dne z, e i duet; terraiono Bcritti coli
una sola s come casa (cassa), piaga (p'uaza) , fasa (faccia)^ ee. ec.
L' u italiano sdrìt scritto ù come tu (tuono), sàrd (sordo)f
sft (suono)i ec.
L' u stretto sarà scritto u come ^ur (duro) t mur (muro]) ^
ec. Se l'u safà in fine di parola verrà «cfitto il: ccrtne Tergù
(alcìmo), nisù (nessuno)^ Ce
L' eu francese sarà sctitto col dittongo latino ce , come tcet
(tutto), scBt (asciutto), foech (fuoco), caroeJ (tór/o), ec- La col-
locazione delrce nell'ordine alfabetico del Tocabòlario è costan-
temente ed immedia tana e ale dopo finita la e , però oeci { oc-
chietto) sarà subito dopo la parola ezfts (spilòrcio), perchè efzfis
è l'ultima n^ola che comincia per e. Tee (torre) sarà sul>ito
dopo tezecH (tisico), perchè la voce tezech è l'ukima parola che!
abbia la e nella prima sillaba'. Trebrecà (traboccare) sarà su-
bito dopo la parola trebater (trapassare) , poiché non t' ha al-
cuna parola che comìnci per tre, la quale abbia la e nella
wcoiida sìllaba.
Uo e V e strette Terranno segnate colI'accAito acato (-* ) y
come p^s (pizzo), rót (roKo), iés (assai), sót (sotto), ec. ec.
L' o e Ve aperte saranno segnate c^ll'accento grave ( ^ ) co-
inè pès (pesce), li» (lesso) f aitch (ceppo), còt (cotto), ce. eci
DigitzrrlbyGOOglC
VOCABOLARIO
BRESCIANO -ITALIANO.
A. Ancora.' Pure- Parimente,
jiltresì. Eziandio.
% Vegnaró a me. f^errò pur
lo. ferrò ancor io.
Aa o a\a. >/pe. Pe^chìn. Ani-
maletto Tolatile che fa il mele
.e la cera.
% Aa salvade^a. Pecchione.
^ Ponta deìe ae. Pungiglione.
\ Vérs dele ae. Ronzio.
^ Caziline dele ae. Cellette,
% Caseta dele ae. alveare.
^ Pana dele ae. fawo.
§ Sam de ae. Sciama.
AAitac^i. Abbaco- Librettine.
Abat. jibate. Oìgnità monastica.
^baUBS. Chiericuccio. Voce peg-
gioratÌTa e di sprezzo.
Abati. Chierichino. Chierichetto.
Abelaze \ A beli" agio. Pian
Ahe\azì f piano. Adagio.
Abesé. Abbici. L'alfabeto,
A be seda re. Abbecedario.
Abet, abit. Abito.
^ Abet dcla madona , pa-
sieDsa. Scapolare. Abito di di-
vozione. La voce scapolare in
questo senso non trovasi che
su ir Alberti enciclopedico.
§ Abet de strepas. Abito
usuale. Vestimento feriale,
Tom. I,
AB
$ Abet de gala. Abito di
gala, o di parata.
^ Abet de caza. Abito per
casa.
5 AbetacrÙEera. f^. crùzera.
§ Abet sedai ala vita. Abito
assettato alla vita.
^ Abet ala scapadAra. Abito
fatto a miseria. Vale corto e
stretto, contrario di fatta a
crescenza-
§ Abet enversat. Abito vol-
to, ritto rovescio. Arruffiana-
to, arrovesciato.
^ Fa osa abet en creslta.
Tagliare un vestimento a era'
scema. Vale tagliarlo più
lungo del bisogno, acciocché
possa star bene a quelli che
crescono di statura.
§ Abet dele feste. Domeni-
cale. Abito dei dì delle feste.
^ Abet sgolat. Abito scollao~
ciato, ed anche scollato. Di-
cesi specialmente dell' abito
delle donne che lascia sco-
perto il collo.
^ Abet perpontat. Iinhot-'
tito,
^ FJi cen abet dele feste a
qualch«dù' Attaccare i^tr^t
n,g,Urrlb,.GOOgIC
Ali
(>6 )
sonagli, una campanella, o\
un campanello , una zana , !
un bottor/t! o bottoni sema '
ticcìiielli. j4bbottoneg(daTe. Va-
io apporre ad udo alcun di-
fctio, sicché gli altri il ten-
gano per reo uomo.
^ L' ibet no fa '1 monech.
Zi' abito non fa il monaco.
Vale r apparenza esteriore
non è indizio delle qualità
interne-
^ L' è fioe! d' cen gran si-
gnftr, l'abet dele feste ci l' a
por^a a ! de de laùr. Chi
porta sempre il domenicale o
eisH è ricco o egli sta male.
Piov. di eli. sign.
Abinas. Concrrtare. jicCf^darsi.
Uiìirsi. Adunarsi.
Abiti Abitino, festicciuolo.
^ Fa cen abili o cen abet
delc frjste a, vcrgii. F". abet.
AboLà Prendere, pigliare, torre
in appalto-
Abocad;V. Appnltatore. Chi pi
glia in appalto.
Al>ocament. Ritrovìo. Ritrovo.
Unione dì due o più perso-
ne per trattare insieme.
. Abucas. Abboccarsi. Trovarsi o
abbattersi in uno per parlargli
Abondansi iV. Abbondante. Ab-
bondevole-
Abiìnà, fa bl. Bonificare. Me-
nar buono o far buono o con-
teggiare i danari pagati o il
credito clie si pre'ende,
Abùnà. Ajìpiltare. Vale , par-
landosi di teatri o simili, il
ritftvere che {t Y inipresirlo
Tina volta per sempire, una
ditta aomma , associaudo la
AB
persona clic 1' ha pagata a
tutto il .corso delle rappre-
sentazioni.
Àbànamcnt. Appalto. Le voti
Abbonare, e abbonamento in
lingua sono termini mercan-
tili, e valgono approvare, ri-
conoscere come legittimo un
conto , una partita e simili.
Abùnas. Accordarsi. Associarsi.
Ab'ialm. Per tempo. Di buo-
n'ora.
Ach, Anoo. Ancora. Ancìie.
§ Tant e pò ach. Assaissi-
mo. l)i molto.
% Sto ach bé adès. Sto an~
che bene adesso.
Adcs. Adesso. Ora. Presente^
mente. Testé.
^ Adès adòs. Or ora. Fra
poco. Jn brei'e.
Ados. Addosso.
^ Fa '1 totó ados a vergti.
Far r nomo addosso ad alO'ui.
Dicesì di chi per soverchiare
alcuno cerca atterrirlo colle
minacce. Far Ìl t/uarn/juam.
5 Trala ados a verga. Tn-
colpare, tacciare alcuno.
^ Fasla ados , o 'n le bra-
gtie. F. braghe,
S Miti i cBgg ados A vergù.
Sospettare di alcuno.
^ Min ì cfigg ados a vergola.
Afiofjnare a qualche cosa.
^ Miti ì ffigg a<liis. Porre
gli occhi addosso. Vale adoc-
chiare , fermar lo sguardo
verso nna persona.
^ Tegner i o?gg ados a ver-
gn. Tener Cocchio altrui.
Adretura. Assolutamente. De~
eitamente.
' nigiUrrlbyGOOglC
AE
("7 )
Aem.irìa. jivemmarìa.
§ Aemarìa 'ufilsadn. Tpocri-
tino. Quietino. Mozzino.
Aer aver. Labbro. Nel numero
del più dicesi labbri e laiihra.
^ Lecas i aer d'cen laùr.
Leccarsene le dita. Vale pia-
cere soiamameiitc alcun cibo,
e fig. checcliessia.
% Mena i aer, Lahbreggìare.
^ Aer gto». Labbrone.
%, Aer pisini. Labbriccinolo-
Làbbniccio. Uim. di Inhhro.
Afet, afità, ec. V. fet, fità, ec.
Africa, f^. lisna.
Agg. jittacci. Gesti puerili. Zfl-
zj. Smancerìe. Moine. Smorfie.
^ Pie d'agg. Attoso. Lezio-
so. Smanceioso. Colui clie è
di maniere e costumi fan-
ci'uUeschi.
Aglier, A^o.
5 Agher a psgà. Lo stesso
che iga '1 gauf nella acarsela.
p". Bearsela.
Agla. (P). Nibbio. Uccello di
drato nella testata , ove egli
entra nell'albero della ruota.
JeJa ses. .aprile cava la vec-
chia del covile- Vale clic di
aprile comincia ad essere calda
Varia e raddolcir la stagione.
Agnoes. Breve. Piccolo involto
en trovi relìquie od orazioni, e
portasi al collo per divozione.
k%vn£zuBrèviceUo.Yi\ra. di breve.
Àgramonia. . j4grimonia. Acri-
monih. Erba ^tf^Iielmo. Erba
da andata. W, Armonia eu-
patoria. Sorta d' erba medi-
cinale.
ignei. ( T. di ferr. ) Jgnif^tio
Grosso pezzo di ferro, rii^iia-
e cilindri
' m quella part*
elle gira nel piumacciuolo.
Ai. Aglio.
§ Ai icercli. Tamburìno.Aglio
maschio. Aglio senza la divi-
sione degli spiedi).
^ Tresa d' ai. Resta. Certa
quantità d' aglio intrecciato
insieme, e per similitudine sì
dice di Rolli o d" altre frutta
iniilzate per seccarle o altro.
$ Co d'ai. Bulbo. Cipolla
dell' aglio divisa a spicchj.
Anche Ì Latini dit;evano e*-
put alia.
^ Spiga d' ai. Spiccino (f a-
glio. Una dello particelle che
compongono il bulbo.
% Spighina d' aj. Spicchietto
a aglio.
^ Mangia o fa mangia l'ai.
Mordere ofnr rodere il freno,
le mani o i chiavistelli. Bu-
gumare. Schiacciare. Vale aver
grsnd' ira , e non poterla sfo-
gare.
^ Vat fa 'mpiem '1 cui d'ni.
F'a nella malora. Sorta d" im-
precazione. Ti porti il dia'
volo, ya alle birbe.
^ Al de lljf. Latte di gallina.
W. Omithogalum umhellalum.
Pianta perenne che porl.i iio-
ri a corimbo Internameuie
bianchì, verdi al dì fuori.
§ Ai salvadegh. Aglio silve-
stre o snlvàtitio. Pianta pe-
renne chiiimata anche narcis-
so a campanelle.
J <J Ai! Ai! poaretme! Ahi]
I lasso me 1 ^là lasso a me !
Digiuni b/GOOgIC
AI^ C 2
WAj! misero mei ^imé.Oimé.
Esclamazioni di dolore.
Aial- Ca/bonaja. Ajuola dove si
cuoce il carboDC.
Aida , ai<et. Aita. Assistenza.
Soccorso-
Aidà, aicetà. Aiutare. Soccor-
rere. Sovvenire. Porger ajuto.
^ El Signi^r e\ dis, aìdei
che t'aidarò. Chi s' ajiita Dio
V ajuta. A tela ordita Dio
manda il Jìlo. Ajutati che sa-
rai ajutato> Chi non si' ajuta
suo danno. I merlotti rcstan
pelati. Chi va lecca, e chi sta
si secca. Vale clip negli affari
diffìcili conviene fare ogni
«forzo possibile per riuscirvi
)5 '-■^' P*^l aiojlas s'aicete
Cfù ha spago af^omitoli. Alla
larga sgabelli. Frasi di cb. sig.
^ El diaol aiceta i so. Ai
pili tiisti porci vanno le mi-
gliori pere. Vale clie il pre-
mio bene spesso tocca a chi |
manco merita. Il Fag. fnel-
ì amante interessato, att. in.
te. ri.J disse anche in que-
sto medesimo senso » Più fur-
bi pia sorte. »
^ No podis aidà. IVon attec-
chire. Diccsi degli uomini che
»on hanno fortuna , ne pro-
fittano. Se è in senso di tro-
Tarsi in male stalo dicesi non
potersi rizzare a panca, cioè
Stentare a guarire, non po-
tersi riavere.
§ Aidà la barca. Far pedtic-
e/o.Vale ajutareuno collepa-
role, dicendo il medesimo che
ha detto egli , facendo buono
e fortificando le 3ue ragioni.
j Al
Aidù. (P). Ora. Adesso.
Aièt. Aglietto. Dim. di aglio.
Aitet, ai<età. P'. aida, .lidà.
Aiguas. Acquazzone. Rovescio
di pioggia grande e continua-
ta. Inondazione ; ma questa
propfianiente si dice dì aerina
cl^e scorre , ed acijuazzoju:
d'acqua che cade e può ca-
gionar inondazione.
Aiguas. Zavorra. ( T. med. )
Materie fluide, morbose, im-
barazzanti il ventricolo.'
Aigùere. f. aiguas.
Aìguina. Tordina. Uccello noto>
§ Ciapà delle aiguìne ( fjer-
go ). Immollarsi. Bagnarsi.
Aisebé. Ancorché. Comecfiè.
Ala. Ala.
5 Ala de velada. Quarti^
Falda. Glwrone.
§ Sbater le ale. Dibattere,
starnazzare le ali.
5 Taià le ale. Tarpare le ali.
^ Ala dei pont. Pila. Pil.i-
stro de' ponti, nel quale pò*
sano i fianchi dell'arco.
§ Aviga l'ala o la sponda
de veryii. F". sponda.
^ Ala del capei. Tesa. Per
quella parte del cappello clie
fa solecchio.
§ Ala dei mur. Alia. Lato
di muro che si distende a ,
guisa d'ala, che propriamen-
te si dice cortina.
Alamar. Alamaro. Bottoni eoa
riscontro. Fernìaglio. Affi-
biaglio.
Albamal. Albatico. Sorta d'nvi
bianca.
Albarcel. Birracchio. Vitello dal
primo al secondo anno.
DigitzrrlbyGOOglC
AL
1-^9 )
AL
Albe. Truogolo.
§ Iga '1 muz en de] albe.
Jlver il grifo nella broda.
§ Tigni le ma a casa e 'I
niu7, a 1' albe, F^. tt^'^ner.
^ Té le ma a Cìza e '1 miiz
a r albe. Sta ne' tuoi cenci.
Albera o albara. ^lìbero. Piop-
pa. Pioppo. Albaro. W. Po-
pulus nigra. Albero di prima
grandezza a cbioma OTale
allargalo, foglie seghettate,
in ambidne le pngiue. Co-
mune nelle campagiie.
^ Albera molinera, Gattero.
Pioppo gattice. Pioppo bianco.
W. Populus alba. Differisce
dall' antecedente soprattutto
per la forma delle foglie cuo-
riformi quasi rotonde, bian-
che nella pagina inferiore.
Albera. Impopulare. Empier di
pioppi.
Alberapiua. .Pioppo cipressino.
Pioppo piramidale. W. Po-
pulus dilatata. I raiui in
questa spezie fanno un an-
golo molto acuto co] fusto ,
ed ha una ctiionia di figura
affusata, come quella del ci-
presso mascliìo.
Albareia, albarela salyadega.
utlberella. Pioppo montano.
Pioppo tremolo. W. Populus
tremula. Foglie rotondate,
dentellate, di sopra glabre,
di sotto pubescenU ijuando
fion tenere , comune specia]-
mente ne' monti.
Albicocli. Meliaca. W. Malum
wmeniacttin. Specie di albi-
cocca di grandezza delle co-
Biuaalì stulue di color gialla
aurino. L' albero dicesi me-
liaco.
AJbioil- Traogoletto. Piccolo
truogolo.
AlegaL Documento, Atto. Carta
cUe si allega ed unisce ia
coniproTamento dì un atto
qualunque,
Alej^ber. Allegro. Lieto. Feste-
volo. Festante. Giojoso. Gajo.
§ AlegKer del vi. Cotticcio.
Èrtilo. Alticcio. Alto. Altetto.
Alto del vino. Avvinato.
^ Fa stk alcgUcr cou poca
spCKa. F. fa.
Aleluia, Acetosella, AUeluja.
Pancnculo. Pmtcuculio. W.
Oralis acetosella. Erba co-
mune pe' boschi , pereun.»
nella radice e fusto erbaceo
annuale. S' adopera da' me-
dici in decozione nelle febbri
maligne. Si trae da quest'er-
ba l'acido ossalico.
Al est. I^sto. Snello. Svelto.
^ Eser alest come oan gat
de mnrmor. Muoversi covis
una gatta di piombo, Esser
destro come una cassapanca.
Dotto ironico per cbi è pigro
e indolente.
Aleta. Aleua. Piccola ala,
^ Alete del pcs. Brancltie,
Aliaiia-. Lugliatica. Spezie d' u-
va , cosi detta percbè matur»
nel mese di luglio,
Alon, alone- Alle mani. Anima,
f^ia. Su, Trana.
Alsà. Alzare.
^ Alsà, alsà de bocal. r,
ciucia.
■ ^ Alsà pocVi. Sollalzare. Al»
quanto al^^re.
nigiUrrlbyGOOglC
AL
( 3o )
AM
Alsela. Sessitura. Doppia. Ba- |
sta. Piegatura che si fa per
lo più da pie alle vesti. Le
Romane moderne la dicoo
riireppio.
Alt. Alto. Eminente.
^ Eser soe le alte, andà 'q
crist. f^. crist.
^ Calsala alta. F. calsà.
^ Pa alt e bas e mal en-
gual. ^'. fa.
Altea. Ibisco siriaco. W. Hibi-
scus syriacus. Frutice cLe ha
foglie cnneìformi , ovate , in-
cise nella cima, fiorisce in
estate, con. fiori rossi, por-
porini, che poi passano al
ceruleo-, vive all'ombra, e
serve per siepi.
Alter. Altro.
5 No eser bù de alter, Non
esser da cosa ninna pia avan-
ti , vale non esser buono ad
altro.
Alter, /issai più.
AÌKer. f. aria.
Alto, alto là. Alto lì. Fermo
lì. Piano. Dìcesi a chi sia
per cadere.
^ Alto se no i ve, e se i
ve scapóm. f^. scapa.
Am. Mi.
§ Questa la 'm bruza fes,
Questa mi cuoce, mi scotta
Am, Amo. Piccolo stni mento
d'acciajo da pigliar pesci.
Amaca. F. maca.
Amanit. Ammanito. Pronto al
bisogno.
Amaret. Spumino- Voce fioren-
tina e dell' uso. Specie di
dolce notissimo. 1
Amarci. Calenzuolo. Uccello
noto di colore scuro e giallo.
^ Fa la scala dell' amarot.
P'arsi scala. Condursi ad alcu-
na cosa per mezzo d'un'alti^a.
§ Fa fa a vergi la scala del
amavoLCondurlo per le lunglie.
Ambrena, Coreggiuolo. Arnese
che serve a tener fermo il
giogo de' buoi acciò non
iscorra.
Ambrogn masgg. Abrotano. W.
Artemisia abrotanum. Suffru-
tice che cresce ne' colli ma-
gri all' altezza d' un piede
circa. Porta ì fiori in ìspiga
terminale, ed ba le foglie
lineari coperte d' un velluto
bianco. Tutta la pianta esala
uu odore aromatico e grato,
per cui è raccomandata molto
da usarsi uelle malattie de*
rachitici , e di coloro che
soffrono dolori di natura
reumatica,
Ambrognaga. Albicocca, Vf.Pru-
nus armeniaca. Sorta di frutto
giallo noto. L' albero dicesi
albicocco e albercocco.
Amen ama. Da qui a poco.
In brefe. Fra poco.
§ Amennmà tenlaftr, ame-
namà l'alter. Or Funo, or
r altro.
^ Fa cen laOr cen pò adès,
ten pò amenamà. Far chec-
chessia a piccole riprese-
kZa. \ -^""*-
^ Amid desfantat nel aqua^
^dlda.
^ Dà l'amid. Inamidare. Dar
r amido. Dar la salda.
nigiUrrlbyGOOglC
AM
C 3. )
AM
AmJsisia. cimici zia.
^ Solgg e anaUisìa romp el
cól ala. giustisia. // moftpllo
<f argento l'ompe e spezza lo
porte di ferro- Ser Donato dà
in capo a s. Giusto. Fr. dì
eh. sign.
^ Pati ciari e amiaisia lon-
ga. Patto chiaro, amico caro-
Patto chiaro, amicizia lunga,
' Dell, ài eh. sigQ.
Amò. Ancora.
§ Se '1 vegnè» anclioe amò
am j. Se venisse oggi pur pure.
Àmpetiada. Impannata.
Àm^ia o aj>ja. Afa. Fampa af-
fannosa. Fastidio, m([uietu-
d'me proveiiiente da gravezza
dì arU o sovercìiio caldo,
elle reude difiicUe ia respi-
ratone. JVoja.
§ Fa ampia. Fare afa- Fare
nefa- Venire fasiidio, noja.
§ Ampia de gomel. Provo-
camentu in vomito- Abòomina-
zione. Conturbamento di sto-
maco quando si ha voglia di
vomitare. Senso che i medici
cliiamaiio votnitui'itio. ( a In
vomito fa provocato io sto-
maco « Bocc. lett. )
Aittpoma. Lampome e lampione'-
W. Riibus idcBus. Frutto si-
mile alle more prodotto da
uaa pianta clie h apczìc di
rogo, della quale se ne tro-
va della spinosa e della
§ L' amiir , la fam e la tos ,
1 è tre laùr che sa cognos.
Amor né tosse non si può
celtat. Il fuoco, L' amora e
la tosse presto si conosce j^
cioè danno tal segno di se
che non si ponno celiri».
§ Ami'ir euteresat. L'amor
del tarlo. Vale che ama solo
per suo utile.
^ Fa l'ami^r a vergota. Ve-
cellara ad alcuna cosa , vale
desiderarla con ansietà.
^ ti' amùr l' enibenda i ceg^
Affezione ac cieca ragìone-
§ Fa r amùr. Fta- all' amor».
Amofoggiare. ragheggìore-
§ O per amìtr o per forsa.
O per attore o per forza, o
dì buon grado , o di mal gra-
do. A questo fiasco bisogna
o bere o affogare. Frasi di
eh. sigQ.
An. Anno.
% Aiga i agn de Noè o de
Matnzalem. Aver più anni
del disitte o di Noè.
^ Aq con au, o cen an col
alter , o col oter. Di rio iti
buono. Vale raggua oliatamen-
te. L' un anno per f attro-
^ L' a i so agu, O aneg^.
F. auet.
§ (En an de malinconia na
paga cen sold de debet. Un
sacco di pensieri non paga mai
un quattrino di debiti. Niua
pensiero non pagò mai debito.
Dell, di chiaro sigu,
§ El sarà la poertà de ot^
de quindes agn , ec. Sarà un
bordello o un coso o un ne-
gozio di otto , di quindici
anni, ec.
JJ L' è ani anorfim che no
va ede. Sono anni Domina
. c/te non yi ho vedttto.
DigitzrrlbyGOOglC
AN
( 3»)
An RQ. Aììi ani. Verao con cui
sì chiaiuauo ed allettano le
anitre.
Anconeta. Tahella. Voto. Ta-
voletta dipinta che s'appende
nelle chiese ed altrove per
voto di grafia ricevuta.
Anconeta. V. chiti.
Anchoe. V, enchoe.
Auda. Jtùicorsa. Quel dare in-
dietro che altri fa per sal-
tare o lanciarsi con maggior
impeto e leggìerezza.
Auda. Andare.
§ Andà a belaze es va de-
lons. Pian piano sì va ben
ratto. Vale arrivare a suoi
fini con pazienza.
^ Andà a belazi. Andare di
passo, adagio, pian piano.
^ Andà a bisa boa. Andare
- a spina pesce, vale torcere
in qua e in là quasi serpeg-
giando.
§ Andà a cà del diaol cal-
•at e vestii. Andare a sua
posta o. casa il dìavoìo in
pianeUine o in peduli a cal-
ze solate. Fr. di eh. sign.
§ Andà a caal a le braghe ,
o col caal de san Frausesch.
Andare sul cavallo di s.
Francesco, Pedonare. Spro-
nwe le scarpe. Si dice di
chi va a piedi.
5 Andà a fas benedi cena
coza. Andare alla banda. Pe^
rùv. Svanire. Mancare. Ro-
vinare,
^ Andà a fas bùzerà. /^.
b'fize.à.
^ Andà a fazcel, da re.
t, faztel.
AlV
^ Andà a £;ambe. Lo stesso
che fcebià. F'. feebià.
^ Andà a mesa V. mesa.
^ Andà a mont. V. moiit.
^ Andà a raortóre. Andarti
tu morto- Accompagnare il
cadavere del morto alla se-
poltura.
^ Andà a onsa a onsa. f^,
§ Andà a palp&. Andar
brancolando o brancolone,
Brancolare. Andar . tentone.
Vagliono andare a tasto.
^ Andà a pasi. Andar pas-
so passo. Vale andar con
lento passo.
^ Andà a pè drc a chi va
a caal. Seguii- la staffa. Vale
andar a piedi seguendo chi
cavalca.
§ Andà a polér, a mnziì,
a slofer. AppoUajarsi. Andare
a pollajo , o a contraffare i
ciechi o le nespole, o a far
conto col capezzale , o a tro-
var domani . o a cercar di
domattina. Vagliono andar a
dormire.
§ Andà a Roma sensa ve-
der el papa. y. Roma.
§ Andà a salgg. Andar sal-
tellone , o baiselloni. Dicesi
di chi saltella ìn andando.
^ Andà a saltarci. Balzel-
lare. Balzar leggiermente.
% Andà a sanch, V, sanch.
^ Andà a santa Caterina de
la rtedn. Appoggiar la labar-
da. Sgallinare. Spollastrare.
Scroccare. Uicesi di chi man-
gia a spese altrui.
§ Andà a taoU o mangia a
DigitzrrlbyGOOglC
A»
(33)
s& de campaoel. Andai- a ta-
vola apparecchiata. Vnle aon
aver briga di pensare al pro-
prio nudrimento.
^ Andà a tera el gra. ft'-
cadcre. Diciamo del nua si
(osteaere ritto il grano spi-
gato per troppo rigoglio.
§ Andà a traera. Aadeue in
gattesco. Andar in c/datso.
Vaglìono andar a femmine.
^ Audà al comod. Andare
a sella , al cesso , a far i
suoi agi. Sgravarsi del sover-
chio peso del ventre.
^ Audà al de sfira. F'. sftra.
5 Audà ala seiisa. f^. sensa.
§ Andj bu£a tena coza. An~
dar fallita. Riuscir in nof-
■ nulla. Anilar in fummo d' ac-
quavite. Averla bianca. Ber
viatico. Andar a rovescio i
suoi disegni. Fr. di eli. sigu,
^ Andà col basta. Andare
a mazza. Andar» appoggiato
alia nmzza.
^ Andà col chctir en ma,
Andare solùetto , aperto.
J Audà col co Ijas. Andare
a capo citino.
^ Andà col pas dela sanità
o coi pé de piomb. ^. piomb.
§ Andà Gole m olz ine. Piace-
voleggiare. Andar colle buoiif^.
% Andà come cen ca scotat.
Andar corno so uno avesse i
hirrì o il fuoco dietro- Darla
a ga/itèo.
§ Andà come cen canii, O
come («n och. F'. ocb.
. ^ Andà da oen estremità al
altra. Andar da stremo a
flrema. Far come il grillo,
AN
die o e' salta o e' sta fermo.
O asso o sei. Vaie noi» aver
me/.zo.
§ Andà de'ita. Essere neHa.
sua beva. Andarci di gcLict.
Andar a sangue. Piacere a.W
sai. Vale aver alle uiaui cos»
di suo genio.
5 Andà de pitura o d' in-
canì. F". pitura.
^ Andà de sima. f^. sima.
^ Andà de sima el most.
Levale in capo. Si dice pro-
priamente del bollire il mo-
sto allorcliè solleva la vi-
naccia.
§ Andà de tceta furia. An-
dar a spron battuto, a bri-
glia sciolta. Vale velocemen-
te, a tutta briglia.
^ Andà dò è i pite taiigg.
Andar tra que' piìi. Vale mo-
rire. Alleile i Latini dicevano
ire ad plures , ire ad pati'es.
§ Andà dti ala strada ve-
cia. Camminar per le peste.
Non uscir dalla pesta , dalla
calpestata. Andar per la bat-
tuta. Seguitar l'esempio dei
più.
5 Andà ftera del mars , sal-
va '1 mars o '1 capot. f^.
oapot.
5 Audà fmra de strada. V-
scir di strada, di catnmino.
V^Je non seguitar 1" ordine.
Uscir del senunato , della crtr-
recata. - L' eutra orbitem
de' Latini.
^ Andà fiera del vada. ^,
vada.
§ Audà iu amiir. Andar in
calilo, Q vauref estera ia
DigitzrrlbyGOOglC
AN
caldo, dieesi de' caui. gridar
in frega o fregola, dìcesì de'
gatti e de' pesci. Essere in
succhio, dicesi delle piante.
^ Andà inaus come fa ì
gamher. Fare come il gatn-
bevo , o ìnuoi>ersi come il
gambero. Vale dare addie-
tro. JVon poter accozzare la
cena col desinare. Non poter
«vaiizarc ìli cosa veruna.
^ Alida o vegiii fangosa al
elicer, f^. annosa.
§ Alida là ala bi^na, ala
carlùna. ^nt/ore o camminare
alla carlona , o pe' suoi pie-
di, o alla buona, alt apo-
stolica, jindare sprezzata.
^ Andà là coi so boe ma-
gher. Aguzzare i suoi fer-
ruzzi, o ingegnarsi alla me-
glio.
^ Anda là cen tant al sacli.
£er grosso. Vale non guar-
dare ogni cosa perla minuta.
§ Andà 'n bota. Andar di
butto. Vale inuna liti nenie.
^ Andà 'il bried de niaiido-
li". r. brted.
§ Andà 'u brodola, Spap-
polmsi. WoQ si tener bene
insieme.
5 Andà 'n del balù, o sce
dré al carni, f^. carni.
§ Andà 'n del balil. Andare
negli spazj immaginarj. Vale
far mostra di far gran cose,
elle poi riescono a nulla.
§ Andà 'n dré 'n legn o 'n
barca. Andare a ritroso. Vale
al contrario, capo volto.
« Andà 'n gatà. F. gatÙ.
§ AiidJk 'u gaudeamus, ^n^ \
dare in letizia, in gioja. Ga-
vazzare. Far gaudea/nus. Far
teinpone.
^ Andà 'n polver de bocaì ,
a patraso , a 'ngrasà Ì verz ,
a fas bùzera. Lo stesso clie
lira '1 sgarlet. F- tìrà.
5 Anda 'n poRta de scar-
peta. Andare in bilico. Si
dice di clii andando appena
tocca terra.
^ Andà 'n santa trotola , en
slregos o stregoset, en viola,
en stros , en strogsiia e si-
mei. Andare a zonzo, in ron-
da, a spoiobicco, in tìegenda,
randaggine , ajata, ajoni, a
girone, gironi, gainbuUa>i~
dosi. Anfanare. Azzonzare.
Zonzare. Giostrare. Gironza-
re. Girandolare. Fruniniiatv.
§ Andà 'n lomensa. F. so-
5 Andà 'a toch, en r
eu malùra,en bordet, en del
bal&, coi coió al aria , a fas
bùzerà , en Inmiz'i , al de sot
e simei. Andare in bordello^
in malora, del resto, per lo
fratte, per le rovinate, alla
consuma, in rovina, alla ban-
da. Andar nella barca de' ro-
vinati, de' consumati, de' mal-
andati. Esser condotto al ver'
de. Far falò. Esser in fondo,
in rovina, in estrema cala^
mità, in conquasso. Coderai
basso. Cavalcar la capra in-
verso il chino. Fare lo spia-
no. Impoverire, Vale consu-
mar tutte le proprie sostanze.
^ Andk per dà, e ìnvcse
ciapk sa. Fare come i pifferi
DigitzrrlbyGOOglC
AN
(35)
AX
di muata^a , che van per
pifferale e restano pifferati,
op()iire cfte vanno pur sonare
e restano sonati. Vale aiidare
per tlarne e, toocarue.
§ Audà per i fagg aò. An-
dare alle sue faccenda.
§ Andà per la pioe long» o
per la strada del car. /'. car.
§ Alida sancii e grnsa. Ai-er
la dissenteria, cioè aver ìIusjo
di sauguc.
§ Atidk slacnt. Andar a sciac-
qtlabarili- Dicesi de' zoppi
che vanno a gambe laij^lie.
§ Andà sl!ira peuiicr. Andar
sopra se.
% Andà ttetin ^qua. f. aq __,
^ Aud^, o tra v^à el ìat e
la scoti, f^, scota,
y Andà via col co, o
angei. y. angel.
§ Andà zo. Decli-are, esser
mal andato, e «' ìuiende di
•aiiiià o di roba.
^ Andà zo a tombola. Ca-
der stramazzone,
§ Andà zo col brenta. En-
tra/e net frugnuolo. Vale in-
namorarsi perdutamente.
§ Andà zo come (bu mat o
come Clara mata , 'u fnria ,
'u crisi- f^' criat.
§ Andà zo la ùz. F- en-
regais.
§ Andaga coi si pé. Anda-
re o correre pe' suoi piedi.
Dicesi delle cose clie vadano
jecondo 1' ordine della gju-
fi^zia e della convenienza.
^ Andaga col mal dela mìl-
«a'. Andarci di mah gar)d>e,
col male in cuore. J^tidarvi
come la biscia alt incanto.
Tirare alla staffa. Vale ii-
dursi a farqualclie cosa mai-
volciitieri.
^ Andasen scusa dì né bon-
dc né Li'iua sera, o dà '1 bai
del einpiantA. f. bai.
§ Due ghe n' è glièn va, o
rolja fa roba. /•", roba.
§ Lasas andà zo. Laìc'aisi
andare. Lasciar ciie il corpo
doi'lini e cada.
§ ^o r andarà semper Le.
Sempre non istà il male
dovei si posa,
^ Se la va la va, e se no
la va burlae. S ella coglie
coglie, se no a patire. Se non
coglie non m importa , me
la ritto. Cioè, se non ini ap-
pongo sarà disgrazia , facea
per beffe.
Andada. Andata. Gita.
^ Tte s(e <en aiidtda. Pi-
gliare una diiittura. Significa
seguitare senza interromper re
giammai neper ragione, nò
per osempio lo stesso tenore,
o forma d' operazione.
Andadura. Andatura. Anda-
mento.
§ Conoser nel andadura.
Distinguere taluno nel cafpo-
stlo o dal muovere il corpo,
Andanna. ^anicottolo. Mani.:a
elle ciondola appiccata al ve-
stire per oruamenlo.
^ Andarine de s-cegg- C'«ti7c.
Andeé. Androne. Andito luugo
L terreno, per lo quale
dal-
l'uscio da via s'arriva a cor-
tili delle case.
AudegUet. AndiUno.
DigitzrrlbyGOOglC
AN
C ^tì J
AN
Audet. frittilo. Corridojo. Stan-
za strctin e lun^a ad uso di
passare da un luogo aU' nitro.
Andiglier. Canapo. Menale. Fu-:
ne che si fa passare attorno
a raggi delle taglie per ti-
rar pesi.
Andrcc. AnJrìenne. Voce del-
l' uso. Sorta di veste che già
usavano le donne.
Andrà. Vicolo. Fiottofo.
A negai. Consolida. Consolida
maggiore. W. Symphitain of~
Jicinale. Pianta a radice pe-
renne , fusto erbacpo , an-
nuale, allo circa due piedi.
Vedesi fiorita in maggio e
giugno lungo i fossi della
fianura e anche no' monti,
contadini la fan bollire
colle ortiche e altre erbe per
pastura delle anitre.
Auel. jénelÌQ.
§,Auel col bolsa ( T. dn!
aèll. ). Foltojo. Parte della
briglia ove si attaccano le
redini.
§ Anel de coltrina. Cam-
panella.
§ Anel dela ciaf. Capo del-
la chiave.
§ Anel dela porta o dela
porterà. Cnmpaneltn.
^ Fat a anei, jinelloso. Co-
strutto ad auella.
Anelas. jévellaccio-
Aneli, ^nelletta. Anellino, Dtm.
di anello.
Anela. Anellone.
Anèt. jénnuccio. Dim. d' anno ,
detto per vezzo.
t) L' a i so anègg. E" non
è conte T uovo fresco , né
d oggi né di jeri. La merla
ha passato il Pò. Vale egli
è atteinpato-
Auez. Anice.
§ Confegg de anez. Anici
in camicia. Voce dell' uso.
Angel- Angelo.
,§ Andh via coi a^ei. Por-
re o ln.iciare nel dimentica-
to jo. Scordai:ii. S'nemurnre.
Uicir di mente. Cader di nie~
Angosa. Angoscia. Travaglio,
Affanno. Afflizione; e dicesi
COSI del corpo come della
spirito.
^ AndSi o vegni 1' sugosa
al clirar. Assetare. Divenire
quasi immobile per soverchio
desiderio di cosa da mangia-
re, che si vegga o che si
ricordi.
^ And^ l' angosa al elicer.
Scoppiare il cuore. Tramba-
sciare: Vale essere oppresso
da grande ambascia.
Anguelai Anguilla. Pesce noto.
Anguria. Cocomero. W. Cucur-
bita citriillus. Frutto noto, ap-
pellato anguria dal Matliolo.
5 Quel che vend angurie.
Cocóinerajo.
Angurieta. Cocomerello.
Auima. Anima.
^ Anima del fus, y. mata.
§ Anima del l.iatif. Stan-
tuffo. Parte dello schizzatojo,
che ne riempie la cavità , e
col suo movimento attrae e
sospinge i liquori.
§ Anima del bÙtft. Fondel-
lo. Anima.
§ A"iinji iel^ sorbana o del
DigitzrrlbyGOOglC
AN
( 37 )
AN
sbroTi o simei. jlnùnella.
Stantuffo. Queir ingegno den-
tro a clieochessia , 11 quale
facilita o impedisce l'entrare
o 1' uscire dell' aria o di
qualche liquore, come nelle'
trombe da trarre acqua.
^ Anima del stopi. Lumi-
nello. Quel picciolo anelletto
doTe s' infilza il lucignolo
della lucerna.
Animai, jànimale.
Animai , si. F. porch.
^ Animai gros e gras. Ani-
tnal quartato. Vale grasso e
membruto.
Aniroina. Ammetta. Animuccia.
Auizi. y. anez.
Auizi. jinacino. Pezzetto di pa-
sta con zucchero e aliro
fatto a 5, e cosi chiamato,
perchè 1' anice entra nella
sua composizione.
Anoli, Agnellotti. Mangiare fat-
to di pasta ripieno di carne
battuta o d'altroché si cuoce
in hrodo per farne minestra.
Ansi a nel a. Genziana precoce.
W. Gentìana verna. Erba ,
che è UB rimedio potentissi-
mo contro le febbri perio-
diche.
Anta. Sportello. L'imposta d'un
armadio.
AntR. Imposta ( coll'O largo ).
Dicesi al legname d' uscio o
finestra.
5 Ante dele pale. Portelli.
Gli sportelli delle tavole o
quadri fatti per coprire esse
tavoJe e quadri, ad effetto
di difendere le pitture dalla
polvere.
Anta, antaua , anX»ne\. Lanta-
na. Lentaggine, favorna. Vi-
burno lantano. W. Viburmtnt
lontana. Arboscello spoHta-
neo nelle siepi e ne' boschi,
ove fa bella comparsa nella
state pei numerosi corimbi
di fiori bianchi , che cani-
glansi in frutti prima verdi ^
poi rossi, e finalmente ncn
in autunno nel colmo delift
maturità.
§ Fons d' anUna. Cappella
carnoso. W. A^aricum cam-
pestre. Guanciale bianco-scu-
ro sopra , a lamette sotto piò
acure, gambe corte, collare
non intiero , abita i prati , e
però volgai-mente dicesi pra'
tasolo maggiore. Viene in
molti tempi dell' anno.
^ Fé in antana. Fieno ap-
pena rovesciato dalla Jalce.
Antauela. Ragna. Kete molto
sottile, sicché nell'aria ap-
pena si vede , colla quale si
pigli anoTnol ti uccelli, e ten-
desi ritta ih aria legata a due
pertiche in luogo- d' onde gli
uccelli sogliono passare.
Antel. Portello. Portella.
5 Antel de veslare, d? fi-
nestra O de porta. Sportello.
Anteport. Paravento. Bussola.
Usciale con che si chiudono
le porte per difendere le
stanze dal vento e dal freddo-
Antpport. Antiporta. ( T. di
stamp. e lib. ). Quella pagina
che si suol anteporre al fron-
tispizio dì un libro, e in cui
si suol dare un cenno brevis-
simo del ft'outisj^izio stesMt
nourribyGoOglc
A\
(38)
AP
Aiiii^:li. Antico.
^ Om fat ai antica o al an-
tiga. f^. aatiqunre.
Antignia. Antichità. Anticaglia.
Antìquare. Antiquario. Ooluì
ette attende alla cojjuizioiie
delle i-o^e atiiìciie.
Antiqtiare. Zazzerone. Uomo
che \a ^ir antica.
Antii, Ordini deUe viti. Vale
quello spazio di terreno clic
sta in iiiezxo 1' un iilare
delle viti e l' aliro.
Antù. Imposta granile-
Anvia. (P). A' aa.
AoIt. Lasca. Pesce noto.
5 Hceli r aola per ciapS 'I
tene;"'. Ruttare fa scardava
per j'ì^liar il luccio. Dare
un ago prr aver un pa'o di
ferro. Vale dar poco per ria-
yere assai.
Aparensa. Apparenza.
^ L' è pice r aparansa clie
la sostansa. Assai pampini
e poca uva. Bella sjieranza
e poca sostanza. Afolto f-i-
mo e poco arrosto. Fr. di
eh. stgn.
Apri'. Chiamata. { T. mil. ) Dal
francese appel- U appello to-
scano è termine del giuoco
del pallamaglio.
Apetit, ec. f^. petit, ec.
A\t<pa. (P). Dietro. Dopo.
§ Apccs a ì'(Es. Dietro Gu-
scio.
Api}., f. pia.
Apis. Lapis. Amatìta. Afalita.
Pietra tenera colla qiiale sì
disegna , e u' è della nera e
della rossa.
Aprcef. Appresso.
Apontament. Fenna. Accordo.
Ferinamento dì cosi stabilita^
Convenuta. A ppuntamento •
^ i)fc cen apontament. I>ar
la ferma o la posta. Va le
restar d'accordo o in appun-
tamento di alcnna cosa. » ^Ve
va verso la camera dov' era
data la ferma. " ( Frane.
S.icch. )
Aqua. Acqua.
^ Aqiia CTììd». Ac(jHa fresna-
\ Aqua de lim.'i. Limoneti,
5 Aqua de marcne. Diama-
rinatn. Conserva di marenc.
% Om elle bef doma aqua.
Bevilacqua. Astemia.
% Tra vik «ti po' d' aqua.
Far acqua. Orinare.
5 Aqm rrei^a. Olio essemiale
di treineiiiina,
^ Aqua morta. Acqua che-
ta. Dicesi d'acqua stT;;nanle,
che per esser priva di .moto
non fa rumore, Dicesi pure
per similitudine acqua dieta
a uno che, benclié stia cheto
e noi dimostri , operi con
somma accortezza.
5 Andìi t(Bt (
id'o:
a qua.
7'rasuiìare. Esser tutto molle
di sudore.
^ L'aqua marsés i pai L'ac-
qua fa marcire i pali, V ac-
qua rovina e rompe i ponti.
tosi dicono i bevitori di vin
pretto , come per dannare
r uso di annacquar il vino.
^ Latiiìi sot aqua. f. laArk.
5 El sanch ho l'è aqua. Il
sanane tira. Dicesi del risve-
gliarsi alcuna inclìnazioitn o
altro sentimento A« naturai
DoUrrlbyGOOglC
AQ
( 39)
AQ
'Simpatia, o congiunzione di
sangue. 11 dizionario veneto
dice il sangue non è brodo.
$ Mon'n d'ten clicegik d' a-
qua. jéffogar in un bicchier
d' acqua o ne mocci o alla
porticciuola. Rompere il collo
in un fil di paglia- ^ombrare
o inciampare ne' ragnatelli.
Inciampar nelle cialde o nei
cialdoni. Morir di fame in
altopascio o in un forno di
schiacciatine , in una nave di
biscotto, in una madia, in
un forno di schiacciate cotte.
iVon saper accozzare tre pal-
le in un bacino. Pror. di
eh. sìgn.
5 Chi è stnt scotat dal a-
qua calda ga pora dela freda.
7? cane scottato dall' acaua
calda ha paura della fredda.
Chi dalla serpe è punto, o
chi inciampa nelle serpi ha
paura delle lucertole, jél tem-
po delle serpi le lucertole fan
paura. Chi è scottalo una
volta ìaltra vi soffia su. Vale
.che j pericoli passati fanno
1' uomo cauto.
5 'l'rk fcera 1' aqiia d^le
barche, dai fos e simoi. Ag-
gottare. Cavar l'acqua dalle
barche, dai fossi e simili.
5 Lasas regni 1' aqiia scei
pò , o le rocde soe le gambe.
r. r-eda.
§ El ghè tal dal aqui al
pont, come dal pont al aqna.
T'anto è d-a casa tua a casa
mia, auanto da casa mia a
casa tua. Vale esser di pari
condizione»
1^ Voli antik al aqua ciara.
f^oler vederneir actjua cliiara.
Vale voler veder checchessia
eoa tutu chiarezza.
^ 1 è alte le aque. (met)
La marina è turbata o gon-
fia. Diciamo quando veggia-
ino in collera o pieno di mal
talento qualcuno.
y Tjrà r aqua al aò in(^
F. moli.
§ Lasà and!> 1* aqua per el
so canal, o per el so vas.
Lasciar andar V acaua alla
china o air ingiii. Vale la-
sciar andar le cose com' elle
vanno naturalmente.
§ Aqua siila. Acqua schietta.
Aquaita. Acquavite. Acqua dì
vita.
Aquarela, aquizina. Acquetta.
Acquicella. Acqueruggiola.
Spruzzaglia. Pioggia leggiera.
5 Aquarela de pittar. Ac-
querello. ( T. de' pìtt. ).
§ Aquartpl.^tT^uo/tio'o-Co-
loi che di r acqua ai prati.
Ara. Arare. Lavorare il ter-
reno coir aratro. L' arare
prende varj nomi secondo i^
modi e ì tempi in cui si fa ,
come fèndere o rompere, ri-
fondare, intraversare , terza-
re, inqunrtare, costef^giare ,
aratrare , impoicare, stata-
re, sbroccare , coltrare, con-
trattagliare , riarare.
5 Ar^ la codcga, Ala^esare
(T. d'agr. ) Vangare o arare
più volte di maggio.
^ Ara la tersa oltn. Terzare.
^ Ara dvel (%■ ). Stare in
daterei
n,g,urr!b,.GpOgIc
AR
C4o)
AR
jlraaa. {Pi. A', carezada.
At»t. Divelto. Cosi si chiama
la terra divelu, cioè arata,
K Arat a presa, (T. d'agr. )
Magolato. Quello spazio di
campo, nel quale i contadini
fanno le porche il doppio
Fiù dell' ordìuario accosto
una all' altra.
Arca. Trafata. Riparo fatt» con
travi.
^ El mangiare^ 1' arca de
r^oè. F, mangib.
Arcada. arcale. Volta o arco
dì porta.
Archet. Archetto,
5 Archet dela cuna. Ar-
cua do.
5 Archet de tìoIì. Arco.
Arnese con cui si suona il
violino.
Arcua. Camerella. Chiuso di
drappi o simili per fasciare
il luogo dove si tiene il let-
to, e anche talora il luogo
stesso.
Arcùnà. Centinare. Mettere la
centina.
Arcànadura. Centinatura. Il
centinare.
Arela. Caniccio. Graticcio. Can-
niccio. Arnese tessuto per lo
più dì canne palustri.
Arelù. Cannajo. G-raticcio gran-
de di canne.
Argalil^. Lazzeggiare, Usare
scaltrì introducimeli ti e cu-
riosi ripieghi ed opportune
invenzioni nel discorso.
Argnlifa Andirivieni. Arzigo-
goli. Per involture dì pa-
role.
Arem. Rasente, Assai vicino.
5 Taia le piante arent a
tera. Tagliare o recidere le,
piante fra le due terre o fi'i»
terra e terra.
Arghena. Argano. Balista. Bur~
iera.Maccliina per tirar pesi.
^ El ga voel le arghene a
fai vegner. Ci Vogliono le ta^
noglie a farlo venire. Con*
vien tirarlo a forzn (f arga-
ni. Si fa stracciare i panni.
Aria. Aria.
5 Viver d' aria. Vìver di
limatura. Stiracchiar le mil-
ze. Giaocar a filetto. Viver
parco e stretto.
^ Càlùr d'aria. V. cùlór.
5 Andà coi pé o coi coìó
al aria. F. andà.
5 Parla al aria. F. parla.
^ Ciaph cen pò d' aria. Pi-
gliar aria od asolo,
^ A mez' aria. Pelle pelle.
Vale poco addentro e in su-
perficie.
^ El ghe in aria qualche
afar. Bolle in pentola gual-
che negozia. Vale trattasi un
negozio segretamente.
^ I stras va al aria, f.slxas,
Ai'ia. Superbia. Albagia. Bo'-
. ria. fasto. Altura, fummo,
Vanagloria. Chiella.
§ Aviga del aria , calsala
aita. F. calsi.
5 Cìapà del aria. Insuper~
bire. Imbaldanzire. Aver del
chiella, aver albagia, bur-
banza, fasto. Rimbiz^arrire,
§ Cala le arie. Sbaldanzìre.
PVrder la baldanza.
^ Fa cala le arie. Cavar il
ruzzo del capo , far clungre
DigitzrrlbyGOOglC
AR
(4i )
AR
le corna- Vale far star a se- j
gno, a cervello. '
Arieta. Breziolina. Venticello
freddo.
Arift. j^rdiglionp. Fernizzo ap-
pnntatQ che è nella fìbbia.
Ariùs. Jrioso.
Arivi, ^/rifare. Gìugnere.
Peivenire-
^ Arivà al port. Afferrare
ii porto , o pigliar terra.
^ Arivi^ tarde a l.ioIa. Tro-
vare il diai'olo nel catino-
Vale arrivar tardi a tavola,
e non trovar più nulla da
mangiare : detto da quelle
brutte figuracce, die sogliono
dipìngersi nel fondo a' ca-
tini o piatti dell' insalata.
Ariichinada. Zannata , da zan-
ni, cioè cosa frivola.
Arma. Arma-
^ Benonsià le amie al tem-
pio. Binxmzior l'armi a Gio-
ve- { Lippì raalm. ).
Arma. Nocciolo. Osso clie s
genera nelle fruita, come pe-
sche , sasine , olive , ec.
Arma. Stemma. Insegna.
^ Al arma de Dio. Alla
scoperta- Senza riparo.
Armada. Armata.
Arma dar a. Armalum-
^ Armadura dele regg. Ar-
matlrira delle ragne- Diconsì
quelle due reti a maglia
grandi che mettono in mezzo
il panno della ragna per
sostenerlo.
Armare. Armadio. Stipo-
Armarffil. Armaiuolo. Arma-
jolo.
■irmariet. Stipetto.
Tom- /.
Armela , armilina. Noccioletto.
iV'occio/rno. Dim. di nocciolo.
§ Armela de melù, sfficbe,
ec. Granelli , granella. I
semi de' poponi > s^uccbe •
simili.
5 Armiline de pasta. Se-
mini. Sorta di pasta che cot-
ta si mangia in minestra.
Armcta. Luigi. Moneta d'oro.
ArmìU, dit armili. Mignolo-
Armili. Arniellino. Piccol i{oa-
drupede bianchissimo, toltane
r estremità della coda che,
è nera , e della di cui peli»
si fanno pellicce.
^ Pari oen armili. Essere
pulito o netto ' come uno
specchio, o come un baci-
no specchiato- Esser forbito.
Arpegà. Erpicare. (T. d'ag. >
Spianar il terreno lavorato
coir erpice.
Arpia. ( fig. ) V. Hsna.
Arsenal. Arsenale.
(J Eser cen arsenat de eia*
cere. Aver il suo in contanti
nella lingua. Cicalare per
cento putte. Esser un paro-
laio.
^ Hlser oen arsenal d'ogne
coza. Esser camera di chec-
chessia. Vale esserne mae-
stro , averne abbondanza.
Arseprebenda. Arcipretato- Di-
gnità dell' arciprete.
Arsepret. Arciprete.
Arsìa. Acceggia. Beccaccia,
Uccello noto.
Arsis- y. narsis.'
Arsii. Arcione. Quella parte
di sella o di basto fatta a
Il guisa d'arco.
DoUrrlbyGOOglC
AR
C4^ )
Artauita. Lo stesso che bacare.
Articioch. Cardo fO'
^ Articioch còlmat. Gobbo.
Per la pianta del carciofo
ricoricato.
^ Cui de articioch. Girello.
Il carciofo grosso a cui sieDo
. troncate \a foglie 9 '1 gam-
bo, e si usa crudo e cotto
per vivanda.
% Teré pie de articioch.
Carciofai a.
§ Articioch salvadech. Ca-
maleone. Carlina. Carlopinto.
W. Carlina acaulis. Piantp
perenne e senza fusto. 1 mon-
. lanari ne mangiano i ricet-
tacoli, come i carciofi, ben-
. che sieuo un po' amari. La
radice , che ha un odor*
aromatico, è riputata diu-
retica.
§ Articioch salvadech. 'y.
o recine.
Articioch. y. macaco.
Arzana. Striscia di terra di-
stinta dalla collaterale.
§ Tira l'arzana, mena al;
breda. f. mena.
§ Mena l'arzana, tcesla co-
moda, ir. tee.
Arzen. ./argine.
Arzent. argento.
^ Arzent, or en pasta, jér-
gento, oro grasso. Quello cioè
che non è brunito, che ha
il suo color naturale.
§ Arzent filat. Canutiglia.
Argento ridotto a certa for-
ma di lavorìo ad effetto di
servirsene ne' ricami.
^ Arzent vif, argento vivo.-
'l^ercurio^
§ Arzent vif. (fig.J ^. diaoli.
Arzentere, arzenteri&. Argen~
te ria.
As. Asse. Tavola.
§ Af de soler. Panconcel-
lo. Asse sottile assai colla
quale cuoprongi le impalc.i-
turo.
^ As dela caren. Tagliere.
$ Erbor hi de a». Albero
segaliccio.
^ Eser Rcel as. Lo slesso elle
eser bas de tach. f. bas.
^ As del piò. iìofesciatojo.
Orecchio. (T. agr. ). La parte
dell' Hratro che è attaccata al
dentale o ceppo, e serve a
rovesciare da uua parte la
terra già tagliata e sollevata
dal vomere.
^ As del sec4r per sgùlà i
plagg. Stovigliain.
Asal . Acciajo . Ferro raffi-
nato.
Asali. f. salì.
Ascara. ) /p^ Timore. Spa-
Ascher. j ' vento. Oppres-
sione. Annegamento.
Ascher. {]?) Duro. Diffìcile.
Asé. Bastevolmente. Sufficien-
temente. Abbastanza.
Asfor. Grogo. Gruogo. Car-
iano. Zaffrone. Zafferano
falso. W. Carthanus tincto-
rius. Pianta aimuale di cui
si fa molto uso nelle tintorìe.
Asìl. Asse, e più comunemente
sala. ( T. de' carr. ) Quel
legno o ferro, che entra nei
mozzi delle ruote de' carri,
carrozze o simili , intorno
all' estremità del ijuale esse
DigitzrrlbyGOOglC
ÀS
(43 )
AS
§ BaQc» del »sU. Coscia-
lettù. ( T. de'carr. ) Pezzi
di legao Cit lettati sotto la
sala per tenerla più salda.
AscEcla. ^assicella, ^ssicina.
Asma, mancaliat. ^snia e Asi-
na. Malattia de' polmoai ac-
oorapagnata da brevili e dif-
ficoltà di respiro, che dicesi
ambascia.
Aspa. /ispo. Naspo. Guindolo.
^ Aspa de filatoi. Tavella.
(T. d'arte di seta.) Specie di
«rcolajo orizzontale , su di
cui si avvolge la seta nel
trarla da' bozzoli , ed anclie
TielV addoppiarla.
Asperge, asperges. Aspergalo.
%, Pasala col asperges , o
col aqua santa. A', pasà.
Aspetà, jpetà. Aspettare, jit-
tendere.
%, Aspeta caal clie 1' erba
crès. Cavai deh non morire,
che V erba ha da venire.
Mentre l' erba cresce il ca'
vallo muor dì fame ; ovvero
mentre che t erba cresce
muore il cavallo . Dicesì
prov. dì coloro che pro-
mettono quello che non pos-
sono o non Togliouo jatten-
dere.
5 Aspetà che vegne zo I
gnocb. Aspettare a bocca
aperta che lo lasagne pio-
vano altrui in gola o in
bacca. Si dice di citi vuol
conseguir alcuna cosa , e non
fa dal canto suo niente per
conseguirla.
^ Aspgtk '1 baia stel brasai.
dspettws /*» /'aWrt al baiiO'
Vale aspettare il tempo «
l'occasione opportuna.
§ Aspetà che no ve. Aspet-
tare il corfo. Vale aspettar*
clii non vieue, tolta la me-
tafora dal corvo die uscito
dall' arca di Noè più noa
tornò.
§ Chi la fa l'aspcta. f. chi.
Asquàs. Quasi,
Asta. Asta.
^ Asta dela halansa. Stilon
Fusto.
§ Asta d'om. Uomo attic-
ciato- Uomo ben complesso,
Asà. Pancone.
Atlren, F". eutlren.
Aurisma, eurisma. Aneurisma,
( T. med. ) Tumore formato
dalla 4ìl3^3%ìoiie delle arteria
o dai ventricoli del cuore.
Avès- F". paghér.
Avi, at- Avere.
^ El ga a che fa col so diaol.
r. diaol.
^ Avi alter de pensi. Aver
altra fantasìa. Vale aver»
altri pensieri a di maggiora
importanza.
% Avi iena fam 4e lilf. F. luf.
\ Avi ' oen pè 'n sepoltura
o'n la busa. F. buza. ■
^ Ariga pice a stit< Starna
meglio .
^ El ga pi<B a sta dei alter.
Égli è il figliuolo delia mala
matrigna- Dicesi prov. quan»
do alcuno rimasb senza la sua
porzione per contribuzione di
ciascuno ha poi più che ^li
altri.
^ Alga boca che oel, o ni*
d^ 'u- dol buter. Fé hoter.
riigiUrrlbyGOOglC
AV
^ Avi la schena en catif
lisch. f^. schena.
§ Avi la son fcera dei oegg.
2 mucini hanno aperti gli
occhi, jivere il diavolo nel-
r ampolla. Dicesi di chi non
è facile ad ingannarsi, o a
lasciarsi ìugauuare.
^ Avi pocli gioedese. j4ver
poco senno o poca sessitura.
^ Aviglien fat de ttete le
sorgg. Awere eolmo il sacco.
Vale essere arrivato al som-
mo delle colpe,
Avìà. jivviare, ec. Dare avvia-
■ mento, inviamento. V^lradare.
* ^ Aviù la mezaaa , la scliut-
. la , la botiga , ec, lìayviara
la matassa, la scuola, ec.
Avias. Avviarsi.
§ Avias la barca. Abbriva-
re. Dicesi del principiare a
muoversi la nave prima clie
abbia presa tutta la velocità.
Avocai. Avvocato.,
^ Avocai dele cause perse
O sbalade. Dottor de' miei
Stivali. Dottor da nulla. Dot-
torello. Dottoreito. Dottoruc-
ciò. Schiccheratore. Siazzo-
halibri. Salamistro. Sciope-
ralibrai. Scialo- Impiaslra-
ScartabeUi. Schiccheracarte.
Letteratuzzo. Saccente. Sac-
centuzzo . Ser Appuntino .
Sacciutello.
AvrJl. jifirile.
§ Avril gna cen fil , magio
va adagio , giugno poi fa
quel che voi. Quando il giug-
giolo sì veste e tu ti spogli,
a quando e' si spoglia tu t'
vesti. Val^ fbe per la salute
( 44 ). AV
è buona regola tardare ad
alleggerirsi e anticipare ad
aggravarsene.
§ Avril gbe u à trenta , e
sei n' aès trcntu noi farès
mal a nisù. Aprile piovoso,
maggio ventoso . Vale clie
d' aprile 1' acqua è sempre
giovevole alla campagna.
§ Aprilet tcegg i di: oen go-
set. Aprile una gocciola, per
die. Monos. Aprile or pitui-
gè or ride.
Azen. Asino. Somaro. Bricco.
Ciuco. Miccio.
^ Eli mancausa de caaì sa
fa trota i azegii. A tempo
di careitia pan veccìoso. jÌ. •
tempo di guerra ogni cavallo
ha soldo. A ogni gran sete
ogni acjua è buona. Vaie
clie nella scarsità bisogna
contentarsi di quel che si
può avere.
^ Fà'l trot del azen. F. troL
^ Quel che mena i azegn.
Asinajo. Guidalor d'asini.
§ Azen d'or. (Cg. } -Asino
col pelo d' oro o asino co~
ronato. Dicesi d' un ricco e
scortese o ignorante.
§ Uà d' i\zeu no va 'u sìel.
Raglio d'asino non arrivò
mai in Cielo ; cioè le pre-
ghiere degli scioccbì ed in-
diséreù nou sono udite.
§ El vèis del azcn. Raglio.
Ragghio.
^ Fa '1 vèrs del azen. Ha-
^//are. Mandar fuori il raglio,
ji Azen de natura che no
conós la so scritura. Re de-
gli asini, asinaccio, asinv^Q,
nigiUrrlbyGOOglC
AZ
( 4.^ )
AZ
§ L" è che do boria i;o l' a-
zen. Qui giace la lepre. Qui
è dove giace Nocca. Vale
qui consiste la difficoltà.
^ Piue poltrù d' oen azen.
Più poltron eh' una cimice-
Slavo conte le cintici.
§ Frega la cùa al azen. /^. cùa,
§ Dà de 'uteuder che i a-
legu vùla. Vare ad interi'
aere che gli asini volano.
Dare a credere che il male
ita sarto. Fr, dì eh. sign.
§ 1 coiifegg no i è fagg per
i azegn, /,* orzo non è fatto
per gli asini. Vale che le
cose scelle e di pregio non
sono fatte pc' mìnualì.
Azeo, caspita. Zucche fritte. Af-
fogaggine. Cappiterina. Sorta
d'esclamazione.
Azer. Acero di montagna, ci-
cero tiglio. Acero falso pla-
tano. W. Acer pseuSo pla-
tanits. Albero di bella figu-
ra, che ha foglie grandi
molto simili a quelle del
platano, chiooir, larga e dà
im'ombra assai grata. I fiori
«ouo ecbacei a grappoli bis-
lunghi e pendenti. 11 suo
legno è bianco , unito , otti-
mo per infiniti lavori , e as-
sai migliore di quello del
pioppo bianco.
Azct, zet. Aceto.
§ Mader del azet. Fondata.
Posatura dell' aceto.
§ Zet rabifiza. Aceto che
arrabbia, mordace, ncre^
§ Fa sta vergù nel azet.
Lo stesso che fi niansià l' ai.
^ Bagna d' azet. Inacetare.
Aspergere con aceto.
Ji Deeutà azet. Inacetire.
Inforzare a guisa d' aceto-
^ Es cispa pice mosche eoa
cena gosa de mei, che con
cea baril do xet. // mele
si fa leccare perchè è dol-
ce. Il cane s' alletta piit colla
carezze che coi cattivi tral-
tamenti. Frasi di chiaro tx-
guiticato.
AzieuU Esente. Eccettuato. Pri-
vilegiato. Immune.
^ Andà azieut nela sena.
Uscire a macca , o pasior
per bardotto. Dicesi di chi
non paga a uita cena, q a
un desinare la sua parte che
gli torca.
A^Ttada. asinaggine. Asinerìa^
Stordita. Rustichezza. Igno-
ranza- Capni'bietà e siiciU.
Azael. Asinelio.
Aznù, somari!l. Asiaaccip. Sa-'
maraccio.
Azola. Femminella. (T. de'va-
lig. ) Qualunque taglio q
spaccatura fatta nel cuojo
per pas:>arvi un bottone , od'
altro per aflibbiarli.
§ Azola del capei. Magliet-
ta (Fior.) danza (Lucch.)
Azur. Invetriatura. Sorta di
vernice che si dà ai vasi dì
terra. Invernìcatura.
5 Dà sce l'azur. Invernicare.
Invetrare. Invetriare. Dare
l' iuvetriatura.
Azurat , che ga S05 1' azur.
Invetricato. Inverniciato. Tn-
vetjìato. Proprio de' vasi di
i«rr«.
DigitzrrlbyGOOglc'
BA
(4*i)
B^
j( Bna, pé! d'aria. Fiato.'
buretta. Aura. Soffio. Spi-
rarne nto.
^ Baa dele galete. Sbava-
tura. Quella peluria clie cir'
cunda està ni a me a te i bozzoli
de' Tenni da «età.
Baar. F. b.ier.
Baarcela. Bavaglio. Pannolino
cbe si mette al collo de' fan-
ciulli a tavola per guardare
i panni dalle brutture , e
nettarsi la bocca.
^ Caà la baarcela. Sliana-
gliare.
Babiot. p^. macaco.
Baca. Bacca. Frullo di alcuni
alberi e frutici, come allibro,
cipresso, mortella, ginepro, ce.
cbe rolgai'Dieute dicesi cac-
cola ed orbacca.
§ BacUe de zeuécr. f. ze-
néer.
Baci. Abbacchiare. Bacchiare.
Batter con bacchio.
Baca, dà dele bine b?ito. V. dà.
Bacada. Bacchiata. Percossa di
ba celi io. Batacchiata.
Bacare. Ciclamino. Pan porci-
no. Pan terreno. W. Cjcla-
^ men europeeum. Plautina a
radice pereune , grossa , ro-
tonda, carnosa, nerastra.
Trovasi ne' li;ogbi ombrosi
di monte , ed .è coltivata
negli orti o ne' vasi per il
fiore <li forma non comune ,
bianco o porporino e di
grato odore.
Bach. Bacchio. Batacchio, Ba-
stone.
Eachet. f^. lirocbei.
Baclista, bateca. Bacchetta.
§ Baciiela del ornel. Pe-
stone. Quel bastone con cui
si dibatte il latte nella zan-
gola per fire il burro.
5 BacUete de' ventai. 5tec~
cfie.
§ Bacbeta de 'mpisà. j4c~
cenditojo.
5 Bacìieta del vesg. Pa~
nione. f^ergone. Paatuzza,
fergello.
§ Baclieta de bater i pAga
o de stramasi. Camato. Scu—
discio, Souriscio.
^ Fa sta vergù a bacbeta.
Tenerlo in freno, a doifere.
^ Escr patr& de bacheta.
Essere messere e madonna,
^ Bacheta de s-ciop e si-
mei. Bacchetta da facilo a
da pistola.
Bachetada. Batacchiata.
Bachet'i. P'. brocheli.
Badk. Ammollare. Eaflenlifre.
Ammalar il canape.
Badiloech. f^. macaco.
Badaloaca, Baderla. Vale doii->
Ila sciocca.
§ Fa i laiir ala badalucca
o come Diq vtel. f^. Dio.
Badia. Abazia e badìa.
^ Dà dele badie o dei gioe-
d<!. y. gioedé.
Badiàl. Badiale. Giouiale. Al-
legro. Di buon' umore.
Badil. Badile. Pala bresciana.
5 Badil de cura, Cucchiti
ja. Stromento di ferro per
uso di vuotar il Ietto dù
fiumi.
Badiler. Palajuolo. Colui cUo
opera eoa la paU<
nigiUrrlbyGOOglC
BA
(47 )
Baela. Sinighella e sìrighella.
( T. d'arti di seta. ) Specie
di seta d'infima cpialità, die
per lo più si trae da' bac-
•cacci.
Banr, Bavero- Collare del man-
tello- Gabbana. Zimarra.
§ Baer de monega. Soggolo.
§ Meter el baer. Soggola-
re. Porre il soggolo.
Baf, andasen scusa di gnè bìf
gnè baf, o dà 'I bai del em-
piantù. y. bai.
^ O de bif o de baf, o de
rinf o de ranf. F, rinf.
Safo. Baffio. Mustacchio. Ba-
setta arricciata.
% Tiras scei bafi. (fig.) ^Z-
2,are la cresta.
Baga. Otre. Pelle tratta intera
«fa/l'animale, e per lo piti
di becchi o di capre , clie
serve per portarvi entro olio
e simili. Otro.
§ Baga de i. (fig.) F.cìuciù.
Baga , pausa. Pancia, fentre.
Epa.
Vtr.gh. V. ciucia-
Bagada Slievazzamento.
Bagadflr. F, ciucia.
Bag»i. Bagaglio.
Bagai. Fanciullo. Bagazzo. Par-
golo. Citta. Ciltolo~ Fantino,
Fornello. Fante. Fancelto.
lìngart. Piccino. Piccolo.
^ Empìciala ai bagarù •
Giocare a dadi.
Bagatel. K diaoli.
Bajaietó. Frascheggiare. Far
bagatelle e scherzi da fan'
Bagatele ! Coppila ! Caf>peri!
Cappiterina! Sorta d' escla-
mazione.
Bagali. F. 9ÌEi.
Baghèt. Cornamusa. Piya. Stru-
mento musicale da lìato com-
posto di un ott^ e di tre
canne, una per dargli il fia-
to, e l'altre due per sonare.
§ Baglièt de irizia. Fia-
tchettadapalliiìi- (T. dì ca(;c.^
Arnese da porvi i pallini.
Bagn. Bagno.
§ .Quel che fre<jiienta i
bagn. Sagnajuolo. Trovasi
questa voce in tal senso nel
Buonarroti citato dalla Cru-.
Bca, come pure nei regola-
menti dei bagni di Pisa.
, § El temp dei bagn. Ba-
gnatura. L' atto del bagnar-
si , e talora la stagione atta
al bagnarsi.
Bagna. Bagnare.
^ Bagna la btegada, Dìmojare.
^ Bagnas la boca. ( iig. ) Bi-
Jocillarsi. Vale aver parte a
qualche cosa.
§ Bagni la boca a vergu.
ftìg.) Far regalucci , unge
un po' le carrucole , o la
Bocca a ano. Fr. di cb, sign.
^ Bagnji la cabina. Intrider
la calcina.
Bagnnrcel. Sognatore. Ministro
delle terme o bagni. Nello
stesso significato fu pure dal
Salvini preso il femminile
hagnatrice.
Bagola. Caccherelto. Sterco det
topi, delle lepri, de' conì-
gli, delle pecore e «apre»
o siffiUi aaimalù
, C.oogic
BA ( 4*1 ) BA
<HR-lli che abitano la cam-
^ Bagoìe seiihe de pegura.
Polveraccio , pecorina o pe-
corino. Sterco di pecora sec-
co e scusso.
Biigolìt. Scacazzare.
§ Bagola dal fred. ^gghia-
rfare. Sentire o patir freddo
■ eccessivo, jissiderare' -ag-
ghiacciare. Bubbolare. Bat-
ter la borra, o la diana.
Intirizzire.
^ Bagola de pors. Lo stes-
so che trema '1 sizi. F. sizi.
Bagole, sizicei. V. sizioei.
Bagli, y. cìuciù.
Bai, caal bai. Cavallo bajo.
Bai. Latrato. ^bbajamento. Di-
- cesi del cane.
Baia, j^bbajare.
5 Baia ste tcet. f^. schiclierà.
Baiàda. y. bai
Baiada. V. ciaceradj.
Ralaflù. r. baiò.
Baìgtiana. V. sgualdrina.
Baila. Balia. Nutrice. latta-
Vice. • "-
% Dà a baila. Z><tr « balia.
Vare a nutrire.
§ Salare dela baila. Balia-
' ti co.
^ Di a baila qnathdiì.
C ^g- ) Porgere, o mettere a
piuolo. 11 far aspettare uno
più che non vorrebbe , o
che non conviene.
Baili. Nutrire. Allaitare.
Bailo. £a/fo. Marito della balia.
Bailola. Baliona. Balia fresca
Baita. Capanna. Stanza di fra-
- sche o di paglia , dove ri-
Caverna U notte al coperto
Bailcl. Frascato, Capanno. Un
coperto di rami con le sue
frasche.
Baitela. Capannella.
Bailù. Tettojn. Tet'o fatto a
luogo aperto.
Baift. Ciaramella. Parabolano*
Ciarlone. Chiacchierone.
Bai. Ballo.
^ Dà '1 bai del empiantfl.
Dare un piantone. Andar-
sene senza far né motto ni
lotto ; né uti ne luti.
Baia, Vbbriachezsa. Jmbrìaca'
tura. Ebbrezza.
^ Avìga la baia. Essere
ubbriaco.
^ Ciapà la baia. Pigliar la
bertuccia, l'orso, la mon-
na. Perder V erre. Incin-
scherarsi. Avvinazzarsi. An-
dare alla banda. Cuocersi.
Ciurmarsi. Divenir brillo.
Inebbriarsi. Imbriacarsi.
Baia. Palla.
^ Bater la baia «cela crcela.
Schiacciare la palla.
$ Ren.andfi la baia. Bimet-
ter la palla. Vale ripercuo-
terla o di posta o dì balzo,
qnaiidoi'avversanoleba dato.
§ Bater la baia srelmantel.
A/andar la palla. Si dice del
tirarla sul tetto.
§ Dà ala baia dfi roèrs.
Trinciar fa palla. Vale ri-
metterla oou la racchetta ob-
bliquB.
^ Dà ala baia (piand cha
la é. Darà alla palla qui
d' ella balza. (%.) Vale non
DigitzrrlbyGOOglC
BA
(49)
BA
perder luogo né tempo, ijuan- 1
do r occasioDC Io porge. |
^ Dormi sce le baie. Tenersi
ìe mani a cintata. Stare con
ìf mani a cintola. Vagliono
non far nulla , esser ozioso.
^ Seca le baie o la dco-
siù. F". deosiù.
C Bnla del bìliard. Bìglia.
\ Ciapà la baia al ztcgb
del bìliard. K. cìapù.
§ Baia del pendol. Regola-
tore. (T. degli or. 1 Nome che
, si dà al tempo ed allo spi-
rale degli oriuoli da ta»ca ed
alla lente de' pendoli.
Baia. Bonciana. Palla piena di
borra , che per lo più è usata
da' contadini.
^ Baia de sailt. Saponetta.
^ Èala de mercansla. Baia,
ballane di setta, e simili.
^ Baia de moscades- F^- mo-
sca des.
§ Baia de boter. Pana dì
butirro.
^ Baia de véri. Cesto di
cavalo cappuccio.
Baia , iaola. PastoccMa. Carpta.
Bubbola. Panzane.
$ CbtsDtà o dà de 'utendcr
dele baie. Piantare, ficcare
o cacciare carote, bozze, pan-
zane , ba^fiane , Carotare ■
Sballare. Imbubbolare. Dar
paroline a pasto. Lanciare.
Ficcar pastinache.
% Darvi , lasé pasà sta baia
cne l'è grosa. ytnvnanna eh io
lego. Detto irònico per chi
»' afioìta a contar qualche
gran maraTÌgUa con iperboli
BqU. Ballare. .
^ B^lA sce la cord». ( fig. )
Balenare. Si dice d' oo mer*
calante, quando il suo ere'
dito comincia a diminuire.
^ Se no 1' è falit el ball
VX la corda. Se non è in
forno è in sulla pala. Se non
è matzoli^ sarà raviggiuolo.
Vàie se non è rovinato i ia
sul rovinare.
^ BaU ala bùna. BallonzO'
re. Ballonzolare.' Salterellare.
$ Baia la iuta , barbeU i
ogg. y. barbeU.
BaUda. Ballata. Ballo. Dantd.
Balada. Pallata. Colpo dato
con palla dì neve o d' altro.
Baladàr. Pianerotta. Pitmerot-
tolo. Quello spazio che è in
capo alle scale degli edìfis).
Balaoester. Balaustro. Colon-
netu lavorata in vaiie fonae.
Balaoester. ( fig. ) f. macaco.
Balatsster. ( gergo ) f. coió.
^ Seca i balatester o la
deosiù. f. deosiù.
Balandra. F. sgualdrina,
Balansa. Stadera.
^ Mas dela balansa, Boma-
no. Piombino.
^ Giudes dela balansa. ^go-
Bilico, Bilancio-
^ Fongg dela balansa. Cop-
pe. Diconsi i fondi delle bi-
lance. Gusci.
^ Balansa de Aù fongg. Bi-
lancia. Cosi detta quasi bis-
I lancia dalle due lance o
coppe.
\ Asta dela balania. ^..asta.
' ^ Fa treboecit la balansa.
1 Dare il tratta alla iiìaitcia.
.ni by Google
BA
(5o)
R&
Vale fare che la bilancia
■ pieghi da una parte.
^ Banda grosa dela balansa.
Lato ff'osso della stadera. Dì-
cesi quello ove si pesano le
«ose più gravi.
^ Ogni balansa ga 1 so
pcz. Lo stesso die ogni porta
ga '1 so hatirccl. V. batirtel.
§ Tegm'u balansa. (fig.) ^''-
ner in su la gruccia. Vale tener
sospeso , e si dice dell' animo.
^ Sta 'n balansa, (fig.J 5(ar«
in bilancio. Stare sulla gruc-
cia. Vale stare coli' animo
sospeso.
Balanser. Stad«rajo. Bilanciajo.
Balansì. Bilancia. (T. de carr. }
Per quella parte della c.ir-
rozz» , ove sono attaccate le
tirelle. Cigola.
§ Balans'i de pesca. Bilancia.
Sorta di relè da pescare.
^ Me so a stanga e té a
}>alansì. // meglio ricolga il
peggio. Prov, che si dice
quando tra due cose cattive
non è differenza.
Batausine. Bilancine-
5 Balansine del or. Sag-
§iuolo. Quelle bìlancette con
che si pesano le monete.
Saggio. Bilnncetta,
BaUnsft. Staderone.
Baiarci. F. baladùr.
Salari. Ballerino.
§ Balari de corda. Funam-
bolo. Ballatore sulla corda.
Ealarì. ( gergo ). Cernii.
Balarina , balarota. Cutretto.
Cutrettola. Coditremola. Uc-
celletto noto di pl^ ^rte
e di varj wl^r^
Balarot. Ballonchio. Ballo eoa*
tadinesco.
^ Fa dei balarogg , baia sce
ala biìna. r. baia.
Balcà. Calmare. Cessare. De-
sistere. Rimanere. Sostare.
§ Balcà la boria , cala lo
arie. f^. aria.
§ Balcà la fcer. Allentafa
la febbre.
5 Balcà r aqua. Spiòvere,
Cessar dal piovere.
Balduina. Coperchiella. Frode
o altra simìl coen, ma co-
perta a fine d'ingannare al-
trui. Pincianalla. Gltermincl-'
la. Marachella.
Balengà. Tentermare. Dicesi pro-
priamente di cosa che non
è stabilmente ferma , onde
ad ogni leggier colpo da ogni
parte si muove.
^ Balengà 'n del manech, a
patighen ten ramel. /^. ramel,
^ Balengà 'n quacb loech.
F". baregà.
Ralengo. F". bandcrcela.
Balér. Carotajo. Che ficca ca-
rote, panzane. Faifolajo. Fa~
volatore.
Balestra. Bo/ejft-a. (T. dìstamp. )
Assicella incanalata nel van-
taggio per poternela trarre a
piacimento e trasportare la
composizione sul marmo, per
impaginare o per marginare.
Balosch. V^. macaco.
Bali. V. boci.
§ Fala de qnater sensa 1
bali. F(Ve il peggio possibile,
BaligordA. 5co(omìa. (T. med. )
F&tigine- Capogiro. DÌf6collÀ
di tergerli in piedi.
nigiUrrlbyGOOglC
»A
(5. )
Balinogg. Pallini, Munizione
piccola per uso della ciiccia.
- Alla più minuta dicesi mi'-
gUaroìe.
Baloch, balot. Sasso. Ciottolo.
5 A baloch , a sbacb. /^.
' soacU.
Balordizia. Balordag^ne. Peco-
raggine. Scimutiita^ne. Bah-
buassft^ine.
B:iÌÒ6. B-ozza. Carogna. Bestia
di trista razza o inguidale-
Balòs. ( fig. ) Fedifrago. Marrano.
Mancator di fede o di parola.
5 Eser <en balòs. Portar la
fede in gremJ^o. Vale essere
l'acile a mancar di parola.
Balosct. Rozzetta.
Balosft. Razzaccia.
Bahsii. ( fig. ) Furfantane.
Bdola. Pallottola. Palla, piccola
o grande ch'ella sia, fatta di
materia soda.
$ Fa le balate. Fare alla
weve. Vate tirarsi vicendevol-
mente la neve-
§ Fa 'a balote o 'n balo-
• line. Bappallottolare. Bap-
pallozzolare. Ridurre in for-
ma di pallottola.
K, Che uo gilè teré de fa ba-
lote. la questo panno non ci
è taglio. In questo sito non
ti è panno da fabbricare. E'
non è terreno da porci vigne.
Cioè in questa materia son
si può adattare il desiderio
nostro.
5 Veg balota. yecchio Òar-
bogiv o cucco. Frannonnolo.
Fecckio óarallo. Barbogio.
Yale veecUìo ioseuiìato, J
[iBalota, Marrobiastro. Ciniiciot-
to. Ballote, Marrobio fetido.
.Man'obio bastardo, W- Bai'
Iota nigia. Erba di radice
Ferenne. Vedesi fìorìta dal-
estate all'autunno ne' luo-
ghi inculti , magri e sassosi.
Balotà. Ciottolare. Tirare altrui
de' ciottoli, l^ar 4elle ciot-
tolate.
Ba]ot.i. Squìttinare. Pallottola-
re. Mandar a partilo, ren-
dere il voto per l'elezione dei
magistrati e simili.
Balotada. Ciottolata. Colpo d!
ciottolo.
Baio tasi A. Squittinia. Parti t*
che ti fa per isquittinare.
Baloti. V. berechì.
fialsa. Pastoja. Fune che A
mette a' piedi delle bestl»
da cavalcare per dar loro
1' ambio . È pure pastoja
qììQÌ legHO o altro, che met*
tesi a' piedi delle bestie , per-
eliè non si scostino da quel
luogo dove sono a pasturare,
S, Balsa dei abegg. Pedana.
Bal»à. Balzano. Dieesi <lì ca»
vallo che abbia i piedi no)^
di ugual pelo.
Balsana. Balzana. (T.de'fab.)
Quel r in grosso che è all^
testate delle chiavi.
Balsareza. Baltisecola. Ciano.
Battisuocera. Fioraìiso. W.
Centaarea eyanus. Erba an-
nuale a fiorì per lo piìi az-
zurri, talvolta bianchi o an-
che carnicini. Dai fiori si
ricava un baoo colore pep
miniature.
Baleni. Balsamo, Balsino.
b,GoogIc
BA
C55>)
BA
5 Balnem de scinotele. Bal-
samo del cav alter Scutellio.
■ ^ Sai veadep he 'l so bnl-
«èm, r. .«'1.
Saltresca. Bicocca. Altana.X.oe- ,
• già aperta sai tetto di una
casa o sopra un edi£zio.
Balù. Pallone.
^ Cordi dei balù. f. cordi.
% Andà'n del baia. T. andà.
() Aspetà 'I bald xxl bra-
- sai. V. aspetà.
^ Schisèt del bald. Schìz-
zatojo. Gonfiatolo. Strumento
da gonliare il p.illone.
§ Baia pie de yent. Gonfia-
gote. Gonfitviìigoli, Pallon da
vento. Uomo orgoglioso , fa-
stoso.
^ A balb, a shacb, V. sbach.
Balù. Lanternoni. (Fior.) Quei
lumi che nascosi in fogli di-
' pinti, si mettono alle tinestre
o iu altre parti estetiori der
gli editisi , ìu occasione di
pubblici fuochi e luminarie
d' allegrezza.
Baia, Idrocele. (T. med.) Rac-
colta di linfa nello scroto
«d anche discesa dell' inte-
Btioo, o solo o insieme con
r omento nello scroto.
Baiò. Ernia, Nome generico che
si dà 4a' medici a var] tu-
mqri del basso ventre degli
■ inguini e. dello scroto. Rot-
tura, jillentatura, CreptUura.
§ Che ta pose vegner el
bnlft. Che ti venga la rab-
bia o la contina. Che tristo
'■ e dolente ti faccia Iddio. Che
li porti il diavolo. Sorta d' ìm-
prec'izipne.
5 Fa '1 halfi) o 'l carosi. i
F'. carosi.
5 Alga '1 bal4. Aver f er- ■ ■
nia. Essere ernioso-
§ Fa 'I balA dei caai. Star
sulk cigne. Dicesi de' cavalli
c[uando sono ammalati, e
( Gg- ) degli uomini,
Balù. ( T. di ferr. ) Abballot-
tatura^ Quella specie di pai-
Ione, formato di più mas*
selli o ballotti, come dicono,
coagulati e ui)iti insieme ia
fondo alla fornace , donde
non può uscire senza disfarla,
Balùner. Pallajo. Colui che
somministra le palle o i pal-
loni , e assiste a' giocatori.
Balùner. Ernioso. Ghe ha er-
nia o che patisce d' ernia.
Allentato. Crepato.
Balùner. Pi^ro, Tardo- Poltrone.
Balùnsi. Palloncino. Ulm. à\
pallone. I
Banca, Panca.
§ Pisù de banca. Piccione
sotto banco. Specie di pic-
cione gentile , cosi chiamato
dal luogo dove suola stare
nelle case. i
^ Banca del asU. Ascialone, i
(T. decarr. ) Legno a ferro
della parte di dietro de' car-,
rozzini e simili , che posa
sulla sala e regge le aUa-
ghe, e secondo la diversìtii
de' legni auche i cosciali.
S, Fa banca Jioaa. (fig.) i«.-i-
novar la servitù.
§ I Siòri dela banca. Ma-
. gistratura municipale.
fiancai. Cassapanca. Cassa fatl4
a Bianiera di paaca.
DigitzrrlbyGOOglC
BA
{ 53}
BA
Bauch. Banco.
§ Banch de orée». Tavolet-
to. Banchetto dove lavorano
gli orefici.
§ Bauch de mar^ngfi. Pan-
'' ■ corte. Quella panca grossa ,
sopra la qnale i legnaiuoli
lavorano i legnami.
^ Banch dele rcede. Randa.
( T. de' carr. ) Arnese o »tru-
tnento per tener nel mezzo in
piomJw le razze nel cacciarle.
Bancheta. Panchetta,
^ Bancheta de finestra, f^.
spiana.
§ Bancheta de preda. Pan-^
ca. Pietra grande, grossa e
piana, che si mura sopra i
muricciu oli per sedervi sopra.
^ Bancheta del^coro. Man-'
ganelìa. Quelle panche «ftiise
al maro ne' cori religiosi
nelle compagnie.
Banchetina, Panckettina,
^ Banchetina dei colomb.
Asserella, Per Ìl legno po-
sto fuori della colombaja ,
dove si posano i colombi
e che dicesi anche guida.
Banda. Sonda.
^ Da banda a banda. Da
parte a parte. Vale da una
parte all' altra.
^ Tee 'n bflna p'ncat'ia ban-
da. Pigliar checchessin in bao--
na o nuda parte. Vagliono
pigliare in bene o ìq male.
Bandera. Bandiera.
^ L' è lu 'n bandera. Egli
è appunto da ciò.
Banderosla. Bem4eruola- Pìccola
bandiera.
Saudertqla. C fig. ) GirelltyOr Di- i| brigata.
cesi d'uomo volubile e lu-
co usider a to.
Baodina. Cemeccìào. Ciocca di
capegli pendenti dalle tem-
pie all' orecchio.
Bandina. Bandinella,(T.TaeTi:.)
Quella tela o involto , in
cui da' pannaiuoli sì soglìouQ
coprire le peize di panno.
Bando).' Bandolo.
^ Truà '1 bandol. Trovare
il bandolo. Trovare t agevol
bordo. Ravviare. Dicesi quan-
do si comincia a intendere
tutto il rigiro , ed a sciogliere
ogni difficoltà d' un intrico.
Bandoria. Baldoria.
Bao. Bau bau. Verso che si fa
a' bambini per intimorirli.
Bao. Biliorsa. Befana. Tregen-
da. F^ersiera. Trentaveochia.
Aversiera. Trentacanna. fé-
rola. Orco. Breusse. Lapo
mannaro. Voci che si adope-
rano dalle donuicciuole in
significato di spauracchio pcp
intimorire i bambini.
^ Fa bao bao. Far baco
baco. E' un certo scherzo
per far paura a' bambini,
coprendosi il volto.
Bara. Baracelo. Carretta piarne
a due ruote che serve per
trasportar robe, detta anche
mezzo carro,
^ Qiiel che condus le barei
Barocciajo,
Bara. B^trare. Giuntare. Trap-
polare, Truffare.
Baraca , baracadn. Stravizzo.
Gozzoviglia. Convito. Mani»
camento iu allegrezza e W
nigiUrrlbyGOOglC
BA
( 54)
BA
§ Baracà, fìi liaraca. Goz-
xovigliare- Diirsi tempone.
Soavizzare-
Saracì. Baracane. ( T. mere. )
Sorta di panno fatto Ui pelo
di capra,
Baradùr. Baralt'ere. Giuntatore.
Bacaouda. V. engarl>oi.
B.iralogg. Baraltamenti. Baratti.
Barba. Barba.
^ Ta farò sta Got a ala bar-
ba. Ti farò la barba di stop-
va. Pi'ov. elle vale, ti farò
quel male clie tu non temi,
o non ti pensi.
$ Tegaep el basii ala barba
de vergù. F. tegner.
<; Pala 'p barba. Faila di
quarta. Deludere alcuno cou
inganuo artifìcioso.
^ Sta ncEa la ga tanto de
bari)». Sapefo/nceto , disson
que da Capraja. Tu non
avrai le calze. Dicesi quaodo
Udo non è stalo il primo a
dar una nuova.
^ IVo gUc barba d'om che
gnè la pose fa tegner, o noi
ga pera de barba d' om. E
non gli croccJiia il ferro. Dì-
cesi di cbi è bravo di sua
persona, e non teme di cosa
veruna.
$ Servi de barba e de pe-
rceoa. .acconciar uno pel di
tlelle foste. Prov. di cb. sigu.
^ Barba dele spighe. F-
barboi.
^ Barba de bech. Barba di
becco. Salsejica. Tragopogono.
W. Tragopogon pratensù
Pianta bienne, foglie intere,
gambetti ingrossai verso la
cima. Trovasi ne prati. Tan-
to i polloni clie le radici
sono buone a mangiare. Fio-
risce in maggio.
Barba. Zio. Dante, il Sacchetti
e il Casa usarono anche bar-
ba per 210^ voce registrata
in questo senso si dalla Gru.»
sca come dall'Alberti.
Barbacà. ( T. d' arcbit. ) Barba-
cane. Parte delle muraglie da
basso fatu> a scarpa per si-
curezza e fortezza.
Barbai. GuaczabugUo. Rumocs
confuso.
Barbas. F. tas.
Barbatola. Bargiglione. Quellft
carne rossa che pende sotto
il becco a' galli ed alle galline.
^ Barbatole de dùtilr. Lat-
tuche.
Barbe. Barbio. Sorta di pesce.
Barbèl. Farfalla. PapUlone. Par-
paglione.
<J Barbèl dele galete. Far'
falla. Si dice il baco da seta
uscito dal bozzolo.
^ Barbèl de s-ciop. Gema-
ice. ( T, degli archili. ) Quella
parte del cane dell'arma da.
fuoco, in cui si strigue la
pietra focaja. ,
5 Barbèl del gra. Punteruo~
lo. ToncìUo. Quel animaletto
che roda il grano.
Barbelà. SfafiUaie. Dìccsi d' o-
gni cosa che sparga raggi o
splendore.
IJ Baritela dei fipègg e si-
nici. Luccicare. Brillare. Pro-
prio il rispleudere delle cose
lisce e lustre, KOiue speechj,
^rme f sinuUr
DigitzrrlbyGOOglC
BA
(55)
BA
^ BarbeiS i oegg. Abbaglia-
re. Ahharba^ìiare. Offendere
ed offuscar la vista ìu leg-
geado o far altro.
§ Barbelà del pirlo. Bar-
bvrare. Il girare ineguale
della trottola, quando è per
cadere.
% BarbcIà dele tìae. Inton-
c\àtxre. Tonchiare. L' esser
mangiato o roso da tonchj ,
e dicesi delle biade.
§ Barbelà dele foie. Tre-
molare.
§ Barbelà dele galete. Sfar-
fallare. Forare il bozzolo , ed
uscirne fuori ì bachi da seta
divenuti farfalle.
Bdrbelament. Tremolìo. Tremi-
to. 1\ tremolare.
Barbcìi. Farfalletta. Farfallino.
Barhcìì- (&§.) Romfììcollo- Per-
sona atta a fare altrui ca-
pitar male. Furfante. Rio.
Perverso.
Barbelfi. Farfallone.
Batbér. Barbiere.
<S Fa come '1 barbér de Bo-
zo], zontaga l'aqua e '1 saù,
Mettervi le pezze e f unguen-
to. Cioè durar fatica in una
cosa per altrui , e- spendere
.ancora del suo.
Barbeta. Barbetta. (T-dimascl)
Quel fiocco di pelo che ha
dietro alla fine del piede il
cavallo.
Barbi. Vitello maturo; ma che
non ha finito ancora di rom-
pere.
Barbi , ca barbi. V- barbù.
Barbig. y. bafo.
5 Onta? i Jwirbis, F^ i>ntà.
Barbìzele. Barbicaja. Ceppo *
gruppo di radici, che alcnnì
alberi, come gli olivi, hanno
intorno alla superfìcie del
terreno.
Bàrboi. Arista. Resta. Quel
sottilissimo filo simile alla
•etola, appiccato alta prima
spoglia del granello, ed i
proprio del grano e di al-
cune binde.
Barbós. Mento. Parte estrem*
del viao sotto la bocca.
Barbosa. Barbozzo. ( T. di masc, )
Quella parte della testa del
cavallo Aoy' è il barbazzale.
Barbosal. { T.de'sell. } Barbaz-
zale. Catenella che va attac-
cala all' occhio diritto del
morso della briglia , e sì
congiugne col rampino, eh è
all' occhio manco dietro alla
barbozza.
Barbusct. Bazza- Mento arric-
ciato e volto all' insù.
Barbosi. Piccolo mento.
Barbotè. Borbottare. Brontolare.
§ Barbotà ste. Barbugliare,
Parlare ìp gola e con parole
interrotte, ed è proprio dì
coloro che favellano risve-
gliandosi. Trogliare.
§ Barbotà o bagola del fredv
A bagola.
Barbò. Can barbone. Sorta dì
cane di lungo pelo.
Barca. Barca.
^ Dai e dai la barca va 'n
dì pai. ì^. dà.
^ Barca de tintùr. Barella.
(T. de' tint. ) Sorta di ma-
" dia in cui si purga lo zaf-
frone. 1
nigiUrrlbyGOOglC
BA
(5(5)
BÀ
^ Tigni dreta la barca. Man-
tenere o teitere la barca drit-
ta. Vale governar beae le
faccende , e tener le cose a
sesto.
§ Barca de Padoa. Donnone.
Donnaccia. Acer, e pegg. di
donna.
Barca. ( T. di ferr. ). Barca.
Luogo spazioso che resta da-
vanti alla fornace sopra la
soffierìa nd uso di asciugar
panni e per comodo de' ma-
ni f allori .
Barcarcel. Barcaiuolo. Barca-
iolo- Barcaniolo-
^ BarcQroe] de gondola. Gon-
doliere. Barcaiuolo che voga
in gondola.
Barohezìi, barcbezala bé. Bar-
cheggiare. ( fig. ) Condur bene
lu burca. Di cesi anche in
modo proverbiale saper di
barca menare.
Bardana, f^. Bonaghc.
^ Bardana mìnùr. Bardana
imnore. Lappola a oliva- Xan-
tio. W. Xanthium struma-
rium. Erbn annuale comune,
ai lati delle strade e ne' luo-
ghi incolti. 11 bestiame non
la mangia se non è tormen-
tato dalla fame. E riguardBta
da alcuni come diuretica.
Bardasa , hardasù. Ragazzaccio
di mal affare ; e propria-
siente il _bardache de' I* ran-
cesi.
Bnrdasa. Monello. Discolo.
Bardasada. Ragazzata. Fanciul-
legza. 11 Cecchi ne' Dissimili
iiaa giovanezza quasi nello
steaso senso, ove £ii dir «
Filippo » E Io lasceresti per
» l'avvenire far <{ualche git>'
» vanezza or che 1' etk gliene
» comporta ».
Bardèla. furdle^. (T.de'sell.)
Queir imbottitura die sì con-
ficca sotto r arcione delle
scile, perchè non offenda il
dosso della cavalcatura.
fi Bardèla de caalcà. Bar-
dinone. ( T.de'sell. ) La bai^
della die sì mette a' pule-
dri , allorché si domano e
si scozzonano, il che si dice
sbardellare.
Barech. ^gglàaccio. Giaciglio,
Quel prato o campo dove i
pecorai rinchiudono Ìl greg-
gè con una rete che ne l' at-
tornia.
Baregà. Bazzicare. Conversare.
Praticare, usare in un luogo.
Barcefa. Zuffa- Baruffa. Azzuf-
famento. Contrasto. Conflitto,
Contesa. Capiglia. Capiglia-
tura. Accapigliamento.
Barcefà , tach barcefa. Abbaruf-
fare. Rissare. Far rissa. Ar-
rissarsi. Contendere. Contra-
stare-
Baril. Barile. Bariglione,
^ La baril Ixeta le Gùre. 77
vino è al basso, cioè al fondo.
Barilet. Bariletto.
Banzel. Bargello. Capitano dei
birVi.
Baronada, baronìsmo. f. be>
recliinada.
Baronsel. F- berechi.
Barsela- Bolgia. Faligia.
I 5 Vantii la so bersela. Farsi
bello delle sue cose. Vale van-
ure le com proprie.
nigiUrrlbyGOOglC
BA.
(57 )
BA
^arzìgoU. f^erzigolae f^erzicola.
{ T, di giuoco ). Dicesi del far
tre puuti che coutan sei al
giuoco delle pallottole.
Barzìgola. (gergo). Demonio.
Bas. Basso. Abbietto. Umile.
§ Tegner bas. Tener umile.
5 Eser bds de tach. Esser
per le fratte. Esser basse le
acque. Essere alla macina.
Essere in fondo - Abbruc-
ciar di dettn/f». rfon aver
U becco d'un quattrino. Non
potere o non avere da far
cantare un cicco. Essere in
malora. Non ne aver un per
medicina. Fr. di eh. sign.
Basa. Bagolo- Quel sostegno
che sì pone sotto le saldezze
de' marmi per reggerli.
Sasi. Abbassare.
§ Basi 'ì co, f^. co.
Base. Pianure. Piano, Lorida.
Campù^a.^
fiasega. Bazsica. Sorta di giuo-
co dì carte, basse.
Basegà. Ciondolare. Penzolare.
Dimenarsi, muorersi.
^ Basegà i fer. Crocchiare
i ferri. Quel suono cKe ren-
dono i ferri delle bestie
quando tono sconnessi e
sconfitti. ,
§ Basegà le sime dei erbor^
„ d^le bacbete, dei scoriadì,
ec. Svettale. Muoversi con
.certo tremolìo, come fanno
gli scudisci , le vermeae e
simili cose.
§ Basegà nel nomine pvtrìs,
net m^necb , basegà J co ,
p 'I servel. Lo stesso cbe pa-
^ghea Oen ramel. f^. rtuoel*
Tom. /.
5 Basegà ì dengg. CroUar»
I denti. Dicesi del teatenaaro
che faoQO i denti nel loro
alveolo.
Basegà , trema, f . balengà.
(J El basegà , ma '1 sta 'n
pé. Quel che ciondola non
cade. Vale che non semprs
le cose riescono , come paro
che dovessero seguire.
Basegamèut. Tremolìo. Tremito»
Tentennìo. Tentennamento-
Basèta. Sassetta. Sorta di gìuo*
co di carte.
,^ L' è cen 2<egh de basèti.
E Un furilo di risclUo. Dlcesi
di cosa che sia pericolosp il
fidarsene.
Basi, Èasil. Bacino. Bacile.
§ Tegui '1 basii ak batba
de vergù. P'- tegaeà-.
1ÌAsa^.Bacile.Guantiera.BacÌna.
Bast. Basto. ■ •■
^ Lasàs andà '1 bast o 1»
basta sota la pausa o sota 1
veier. Cacarsi sotto. Diccsi
dì chi per timidità, o per
altro nel trattare qualche
negozio si pe^de ed esce di
se, ed tncbe di chi comin-
.cia ad dndare alla peggio o
in malora.
K Rletcr el bast. Imbastaret
% Caà '1 bast. Sbastare,
5 Mangia la paia fò dfel
bast. Mangiarsi If erba ù la
paglia sotto. Ditesi del con-
sumare ciò che si ha, senza
Bastard. Bastardo.
§ Bastard del ospedal* Bo'
' tiwdillo. TrQyatella.
1,. Google
(58)
Bastard. (T. d'agric. ) Catarzo.
Quel capo di vite che ri-
mane sul tronco dell' anno
a Tanti.
'Bastarda. Tralignare. Degene-
rare. Dicesi anche delle pian-
te che insteriliacono,
Basti. Castina. Bardella. Sella
con piccolo arcione dinanzi.
Bastina. BardelleCta.
^astù. Bastone.
5 Bastù dela nieza. Cerni-
■ tojo. Cemecchio. (T.de'pastai).
Quel bastone sopra il quale
«i regge e si dimena lo stac-
cio della màdia, quando si
£à r azione dello stacciare.
§ Bastù col mascecK. Maz-
sero- Baston pannocchìuto.
^ Basta de pastQr. Pedo.
jrincastro. ^incastra.
$ Bastù de orb. Batocchio.
jQuel bastone col quale si
fauno la strada i ciechi, e
che sogliono battere in terra
per farsi sentire.
^ Dà '1 bastò per la zerla.
,/^, zerla.
$ Ensegnà col basta. Inse-
ghare a rodere i ceci. Mo-
strar l'errore col castigo.
§ No tra pice né cope né
Ibastù. Essere basito. Essere
spacciato. Essere morto.
Zastfl. Incorsatoja. (T.de'le^.)
Strumento o pialla da far
3e incanalature e le linguet-
<e ; e ve n' ha di due spe-
cie, maschio e femmina. Il
f.rimo [ Òastà ] fa 1' incana-
atura. 11 secondo [farsela ]
fa la lingueiu.
'Bast&nji. JBast{mare- Tamiiusor
re. Sonare a catasta. Dar
Percossa. Colpo. E in gergo
nespole. Pesctie. Frutta di
fiate Alberigo.
^ Bastùnade d'sn péz l'atna,
de orb, de cadelet. Bastonate
\ matte. Picchiate sode , che
pelan Corso. Vale pesaùtis*
sime.
§ Dà cena bi!ina doze Ò9
bastùnade. y. dà.
§ Eser dù orb che fa , Io
bastùnade. P'. orb.
^ Le bastùnade o le Irate
le despiàs ach ai ca. J^. ca.
<J Paga de bastùnade. F".
paga.
Bastùner. Ramarro. Voce del-
l' uso. Si dice di coloro che
hanno cura che le proces-
sioni o simili vadan ctm or*'
dine. Mazziere-
^ Bis bastùner. f^. bis.
^ Bastùnsel. Bastoncello.
Bastoncino. Dim. di bastone.
Basù. Contrabbasso. Strumento
grande dì quattro corde che
si suona coli' arco.
^ Sùnà '1 basù. ( gergo ).
Pagare lo scotto per gli altri,
Batai<ela. Zuffetta. Zujfettìna^
Dìm. di zuffa.
Batanda , andà de batanda. €<^
rere a tutta briglia.
Bateca , ec. F'. bacheta , e9
Batech. F'. brochel , ec.
Bater. Battere. Percuotere-
Bater. Bussare, Picchiare.
^ Bater ala porta a belazì^
ma -de spès' Picchiettare. Pic-
nigiUrrlbyGOOglC
BA
{59 3
BA
^ Rater ala porta, ( fig. J
«ser per morì. Essere la can-
dela al verde. Essere vicinis-
simo a morire.
§ Bater el lerè. Mazzeran-
gare. Percuotere o picchiare
con inazzeraDga.
5 Bater la polver a Tergii,
r. polver.
% Bater i stremai. Dìvettare.
Scamatare la lana cx)n la vetta.
S Bater Ì pag^. Scamatare.
§ Bater la carta. ( gergo ).
Giocare alle carte.
^ Bat'is i coioni. Lo stesso
elle dorrai kb le baie- /^ baia.
^ Bater la lana. f^. luna.
Vi Bater l« nftz. Abbacchia'
re. Batter con bacchio o per-
fica ; e dicesì per le più
àeU« frotta col gascio, quaiw-
ào SODO suir albero.
^ Batfli- le brochete. Lo
stesso che bagola del fred,
F. bagola.
% Bater la sali. K. sali-
^ Bater la solfa, (ger.) V>
hasttak.
§ Bater la baia. Mandare
la palla.
^ Bater la birba , la trteaa ;
batìla, sercà sce. Sirbantare.
f^iver limosinando. Birboneg-
giare. Mendicare, Palfoneg''
^ara. Buonore.
^ Bater «o del wrcoL F.
^ Chi no pisi bater el caal
bat la sèla. Lo stesso che dà
al ca per el patFÙ. F, e*.
^ Barisla, F. fcebii,
^lerìa. Stoviglie. Sfavigli. At-*
Iresci - ^ cueiua,. Anche i
I Praiicesi dicono batterie d«
cuisine. Stoviglie si dicono
anche i vasi non dì terra,
Batèz, batezem. Battetimo,
§ Tegnl vergd a babèz. Ze.
vare al sacro fonte. Vale te-
nere a battesimo , dÌFenir
compare.
§ Fat el batèz tcegg voel
deentà compar. Del senno di
poi ne sono piene le fosscr
Prov- che si dic^ a coloro ,
che dopo il fatto dicono
quello che si dovea o potè»
far prima.
Batezà. BattezÈOre,
§ Batezà vergii per mat %
simei. Canonizzare alcung per
matto, e simili.
§ Batezà '1 vi. Annacquare
il vino.
%, Batezà Tsrgu cou cen ee<
del d' aqua o «iniei. Battez-
zare. Far cavaliere bagnato,
BatezsHi. K- batèz.
Batìboi. Tajfem^o. BoUibollì,
Bugilo. Guazs'tbiiglio. Jl^i-
schla. Confusione,
Baticaaafio. F. rcelìà,
Batichcer. Batticuore/. Palpìfa*
zioae di cuore per cccesàva
paura p spavento ; e pigliasi
anche per la stesila paura.
Batida. Mandata. Gittau dell*
palla.
Batidàr. BaUitore^ (T.àisUmp.J
, Colui che iutigne d' inchio'-
Btro le forme degli stampatori.
Batidùr. Battitoja, Sòattitoja.
{ T, di Stawp, ) Quel legno
quadro e spianatp con che
A pareggia ij carattere o la
forma priina di stai^parSj-
DigitzrrlbyGOOglC
Bl
(So)
Batipal. Berta. Ingegno forma-
to di pianta con tre sprpii),
. dsui verginelle j e puleggia ,
da cui pende uà pesante
' f^eppo o pestone ii legno
ferrato m testa , cbe tirasi in ;
alto, e li lascia cader sopra '
ì pali che si vogliono af-
fondare per fare palizzate
■ ne' filimi o fondaipentì in
terreno paludoso. Cliìainasi
•nche castello. U battipalo
è una macchina cimile, ma
- più piccola. Dicesi «ne Le
gatto.
^atirtel. Campanella. Se non k
' fatta a foggia di anello di-:
' ceai martello,
^ Ogne porta ga '1 sa ba-
tìroel. Ognuno ha il suo im-
piccato alT uscio, chi nqn
■ F ha alP uscio C ha alla fi-
- nestja. Vale che ognuno ha
qualche difetto o travaglio,
e coloro che non pare che
• n' abbiano, spesso gli hanno
■maggiori. Dicesi pure. iV^on ci
è mei senza mosche. Chi ha
pelli ha pipite. Ognuno ha la
' tua croce. Ogni casa ha ces-
' so e fogna.
pat'is, tela baik. battista o
batista. Aggiunto di tela nota.
B^tistere. fiatistero. fiatistefioi
Luogo dove 8i battezza.
BatÌMi ( gergo )• F. coió-
JBatocol. ^attaglio. Ferro che
' fa sonare la campana.
^ Batocol de fArca. Gogna,
Ceffo <f appiccato, fmpiccatpl-
lo. Quasi degno della gogna.
-5 BatO'.ol dela porta. Bat-
titQlV._ Cosi cbianuisi popo-
larmente il martello dell 4
porta.
Batocolà. Battaglione. Grati
battaglio.
Batol, batola. F". ciacer|.
Babolà, f, ciacerà,
Batolada, hatolament. f, (la-
cera da.
Batosta. Carpicdo- Rovescio- Si^
nistro.
Batsall. ( gergo ). F". rcefià.
Batnda. J9artut<i.(T. dì musica).
Con vocabolo scienùficp dì-r
cesi ritma.
S, Sta a batnda. Servare il
tèmpo. ( T. di musica ).
§ Batuda dele ante. Batti-
tòjo. Quella parte dell' im-.
posta che batte nello stipite ,
architrave o soglia, o nell'al-
tra parte dell' imposta cjuan-
do si serra. Pigliasi anche
per quella parte dello stipite
che è battuta da essa imposta.
Banl. Baule.
a, Deafà '1 baul. Sbaulare,
^ Andà a viazà 'n d' cen
baul, e tàrnà 'n d'cen stlal,
^ndar vitello o giovenco,
tornar bue. Dicesi proT- di
chi torna a casa dagli stud)
da lontan paese , cresciuto
di corpo e di presenta , m4
non di senno e di sapere.
Dicesì anche andar messero
e twTiar sere,
^ Metsr zo '1 baul. (ger^ %
/Sgravarsi. Partorire.
$fk sce'1 baul. Cfig.)-f«r
■matio de suoi salci. Vale an-
darsene po' fatti suoi, e in
I ' gergo ingravidare.
I Ball). ( gergo ). Donna ^avidot
DigitzrrlbyGOOglC
BA
(0, )
BÀ
Saul. { gergo ), r. cui.
^aùs, piti de baa. Bavoso.
Paza. Bazza. Macca. Buona
fortuna.
Jl Avi rena baza. At>er di
bazza. Vale conseguire qual-
che cosa a TÌlissimo prezzo o
per valore di gran lunga al
di sotto di quello della cosa
foedesìioa.
§ Baza de U. M(iMaolo tU
lino scotolato.
Bazà. Baciare.
5 Bazà la tera, f gergo ), Ca^ j
(/ere. Cascare.
^ Bazà la ma. ( Hg. ) Toc-
car il del col ijito. Si dice
del parere o credere d' aver
oUenuto coaa aopra i suoi
meriti e fuor del suo cre-
dere e oltre il suo desiderio,
§ Bazà la stola. Baciare il
manipolo. Vale umiliarsi.
Bazadone. Brezza- Piccol ven-
ticello, ma gelato e crudo ,
specialmente la notte e la
matuna di buon' orq- Brez-
zolina,
fiazaleco. BassilicQ, Ozzimo.Vf.
OcrmuntBasilicum. Erba odo^
riKpa di fiore or porpo-
rino or biancbeggiaule che
sì coltiva ne' Tasi pel grato
odore.
'Basalesch. Basilisco. Sorta di
serpente, BasiUschia.
B-izslesch, ( fig. ) Iracondo. Stiz-
zoso. Uomo collerico.
^ (ffigg de bazalesch. Occhi
■ dibasilischip. Occhio vibrante.
Bazaoa. jiUada. Cuojo o pelle
sottile, molle e. delicata.
, BtaanDgg, ^%Ìa9Ì\ Ita^atti-
Sorta di fagiuoli di fresco ca>
vati dalle silique ancor verdi.
Bazas^ Baciarsi, Comòaciarsi in^
Sterne. Diciamo combaciare del
congiongersi bene lagno eoa
legno, pietra con pietra e
simili.
Bazer , eser zo del bazer*
Abbiosciare . Abbandonarsi,
Avvilirsi. Dicesi cosi dell' a*
oimo come del corpo.
^ Andà zo dei bazer o '4
crist. F^, crist.
§ Andà zo dei bazer. Im-
pazzire. Diventar matto.
Bazl. Bacio.
§ Dà cen bazl e osa pè 's
del cu). Avere il male in
bocca e il coltello o il ro'
sojo alla cintola. Vale dar
buone parole e tristi fatti,
fiazia, baziot. Catino. Vaso di
terra cotta iu cui sì rigo-»
vernano le stoviglie.
Sazicela- Cataletto. Catinella.
Baziiiot. Baciozzo. Bacio forts,
Baziot. f^. macaco.
Bazot. Bazzotto. F'erdemezzo.
Mezzo cotto, cioè fra sodo
e tenero , e comunemente di-
cesi delle uova , che non son
finite da sodare.
5 Pa bazot. V. pa.
Bazotà ( s(B ). Baciucchiare , e
Baciuocare. Dar piccoli e fre-
'quenti baci,
^.Bene.
5 No esega de fa he. Non
esser terreno da porci vigna,
^ Voliga quel che sta hi
dolerci del buono.
^ Voli cen he del anima f O
ifn <iw da he. F. «ajr.
■ n,g,Urrlb,.GOOgIC
BE
(62 )
BE
li Né fa bé, né Ixià fa bé. ;
Far come il cane dell' ortola-
no die non mangia la lat-
tuga e non la lascia man-
giare agli altri. Hrov. di eh.
ftigaifìcato.
Beaci , beada , ec. y. chili , ec.
£earael. jibbeveratojo. Bevera-
tojo. Ogni «orla di vaso , do-
ve bevano le bestie.
£ecà. Seccare.
§ La galina che va per cà
« chel'a becatochelabecarà.
f^. palina.
§ Quel che teca sa; tot.
(fig.). Uomo cQrrifo a cretìere.
S'ecà, Bezzicare. Percuotere o
ferire col becco.
^ Becas el «ervel. W. servel.
^ecà. Mangiare. ( fig, J Inten-
dere. Comprendere.
§ Da sto leber no beche
foera nient Di Questo libro
non ne mangio.
Becada. V. becà,
decade!. Beccaccino- Uccello di
palude minore della beccac-
cia , col becco ftottile e Inn-
^, ed è dì più specie. 11
^ccaccino reale è detto coc-
colone ed snche pizzarda,
«d è una semplice varietà del
beccaccino reale. Il beccac-
cino minore, scolopasc, siue
^alUnago minima de' natu-
jalisti, è il più piccolo degli
uccelli di questo genere.
^eicadl. Beccaccino minore. V.
becadel.
Cecadùrfl. Beccatojo. Arnese da
dar da beccare agli uccelli.
pecadura. Bezzicatura. Colpo
4i Jmcco. Bsecata.
Bccamorgg. Becchino . Becca-
morto. SoUerrator di morti.
Becapès. Ispida- ( T. ornitolo-
gico ). Uccello solitario che
fi raggira ne' luoghi ombrosi
vicino a' fiumi ed a' rigagnoli^
ove sì ciba dì pesciolini e
d' insetti. La sua pelle con-
servata insieme colle penne
vien riputata un possente ri-
paro dalle tìgnoole. Volgar-
mente è. detto uccello santa
Maria, a uccello pescatore.
Becarla. Becdieria. Macello, e
fig. Strage. Uccisione.
Becaùch, Picchio. Uccello cosi
detto dal picchiare eh' ei fa
col becco negli alberi per
farne uscir fuori le formi-
che , e sonne di diversp gran-
dezze e di diversi colori.
Becat. Bezzicato. Da bezzicare.
^ Becat dale verosle. But-
terato. Dicesi del volto del-
l' uomo nel quale aleno ri-,
mase le margini del vajuòlo,
Becer , beceri , ec. ^. bicer ,
bicerl, ec.
Bèch, Becco. Rostro.
^ V è fat el bèch al oca,
// dado è tratto. Jl negozio
è spacciato. Vale nou e' ^
più rimedio.
Bèch. Becco. Capro.
^ Bèch content. Becco ag»r
vole; becco sciavero o iVi-
diaao ; becco grosso o becco
zucca ; ed anche per mag-
gior ingiuria becco cornuto.
Dicesi a chi lascia giacere
altrui colla propria moglie
senza dolersene.
§ Bécheacrùi. ^.bechstort.,
DigitzrrlbyGOOglC
BE
(63)
BE
Becher . Beccajo . Mticellajo .
Macellaro-
Secherà. Beccajo. La moglie
del beccaio.
Bechet. Becchetto. Pìccolo becco.
^. Bechet dela Icemaga. Allet-
ta della piramide. (T. degli or)
Quel piccol pezzo della pi-
ramide che serve per ar-
testarla quand'è fìiiita di ca-
Bec&fotrest. Becco colf effe.
Beclù. Beccuccio- Quel cana-
letto adunco ond'esce l'ac-
qua da' vasi da stillare e si-
mili.
Bcchstort. Crociere. ( T. di sto-
ria naturale. ) Uccello ciie
t» il becco iacrocicchiato ,
alcun poco più grosso di uu
passero; varia di colore, es-
sendo ora gialliccio, ora ros-
so. Cova io estate, ed è sin-
golare il suo nido noD che
le sue uova.
Becofotn. F. becbfotresfc
BecoU. r. becùli.
Becà, becada. Beccata. Colpo
di becco , e met. mwso o
puntura d' altro animale.
Bec&, bèvh gros. Beccacelo.
Bec&Ià. Piluccare. Sgranellare.
Spiccare a poco a poco i
granelli dell' uva per man-
giarseli.
Bedola. Beota. Biola. Betula.
Midolla. W. Betula alba. Al-
bero nativo dei monti ele-
vati. Foglie ovate, romboida-
li, appuntate, seghettate. Le
foglie secche sono buon pa-
scolo per le pecore e capre.
JLa corteccia interna tinge in
rosso ed è buona per con-
ciare le pelli. 1 rami giovani
sono impiegati per granate.
Bèe. Be. Voce che manda fnori
la pecora.
Beer. Bere e bevere.
§ Beer a sors. Centellare.
Éere a centellim. Bombettare^
§ Beer poch e spès. Sbe-
vazzare. Bere spesso , ma noa
in gran quantità per volta.
)Ì Beer sensa tocà '1 vaz.'
Bere per convento. Bere sen-
za toccare il vaso colle lab-
bra.
([ Beer 1' aqua de Mompià.
( met. ) Uniformarsi agli usi
di Brescia. Dicesi de' fore-
stieri che ci Tengono.
^ Beer ' al second f&rcn.
Murare a secco. Si dice io
ischerzo del mangiare senza
bere.
K Fa ha beer. Dar buon
bere. Dar saporito bere. Ben-
der gustoso ti bere.
^ Biin zo d' ogni sort. Lo
stesso che mandan zo de co-
te e de crude. F. manda.
(j Bìiga dré. Soprabberc, a
Soprabbevere . Bere imme-
diatamente dopo aver preso
checchessia per bocca.
Beerà. Beverone. Beveraggi» dì
acqua tepida e farina onde
divenga lattiginosa , che si
dà a cavalli e buoi affad»
cati e malaticci.
Bega , ec. F". boreefa , ec.
Beghcegna. Postema. Dicesi per
similitudine a borsa o grup-
po di denari che s' abbia ìa
seno o nella manica a aUrpvet
DoUrrlbyGOOglC
ìH)
BE
BegKina. F^. bntaicela. 1
Degù, beg&na. Grande rissa. '
Begù. Rissoso, bissante. Brigo-
so. Garoso. Litigiosa.
Beida. Combibbia. Bevuta fatta
all' osterìa o altrove con
f'ù persone.
Bello. Leggiadro. Vistoso.
Avvenente. Formoso. Dì va-
go aspetto.
§ Bei omegn. Elaterio. Ce-'
triolo salvatico. Cocomero
asinino. W. Momoràica ela-
terium. Pianta annuale, i cui
frutti quando sono maturì si
aprono con elasticità appena
toccati. Tiensi per purgativa.
§ Bel o bela de not. F.
maraee.
§ Bel veder, de bela sta-
tura , de bela cera. Appa-
riscente. Grande e dì bella
presenza. Maestoso. Specioso.
ITarìa, di sembiante, di pre-*
senza signorile.
^ Fa '1 belo. Sgallcttai'e.
'Sbizzarrire. Fare il hello.
Vale far mostra di vivezza
e di brio.
§ Pianta vergù scel pice bel.
Partirsi in sul far del nodo
al filo. Vale sul bnono.
§ Che sia '1 bel de Roma.
o che r è dò b&rla zo
r azen. V. azen.
§ Chi bela vcel pari molta
pena a da sofr't. Chi vuol
bella parere, la pelle del viso
le convien dolere. Pena pa-
tire per bella parere. Monoa.
Bela. Ganza. Amante Manza.
Seladona. Tabacco salvatico.
BfUlaéoftaH'S^babclhdvinat
Vi. Atropa belladonna. l'ianf
ta di radice perenne con fu-
sto erbaceo, alto quattro pie-
di circa , foglie sparse , fiori
rosso-scuri. Benché velenosa
viene tuttavìa impiegata ad
usi medici per la cura dei
cancri, scirri, ec.
Belel. Belletto. Liscio.
Bcligornia. V. luna.
Beloli. Bellaccio. Bellina.
Belli, metóm belìi. Mettianuf
pure.
Bena. Benna. Arnese os»ia vei-'
colo rustico per uso di por-
tar paglia , legna , ec. facen-
dolo tirare da' buoi.
Benda, fasa. Benda. Strìscia o
fascia cbe s'avvolge al capo^
^ Caà la benda. Sbendate.
Benda. Martinetto. Slrunaento
di legno a guisa di piccola
colonnetta' portatiU e cer-
chiatii di ferro, che ha den-
tro di se accomodata una
vite lunga,, destin^u ad nso
d' alzar pesi.
Benda. Abbondare. Fasciare con
benda o altro.
5 Benda i oegg. Bendare^
Coprir gli occhi con benda ;
e iig. affascinare.
Bendadura. Bendatura. Il ben-
dare. Fasciatura.
Bendina. Bendella. Benderella.
Benedi' Benedire.
^ Vat a fa bened"!. fa at
diavolo. Va alla malata.
Va in chiasso^
^ Andà a fas bened'i- An-
dare alla banda o in rovina
o in chiasso. Oìcesi di coM
DigitzrrlbyGOOglC
BE
(65 )
BE
Beniami. Cucco- Diuesi del fi-
gliuolo più amato dal padre
o dalla madre o da qiial-
- sìsia persona ferorita e di-
lettn. La nostra voce benia-
mi deriva da BeniamÌBO 1' ul-
timo e più. diletto figlio di
Giacobbe
Benis. y. confet.
Benola. Donnola. Besliuola pic-
cola e più langa alcuna
' Cosa del topo.
BenA. Arcìhemssimo.
Berecbì. Furfante. Aggiratore.
Furbo. Traforello. ìtindolo.
Barattiere. Monello. Discolo.
Marhiolo.
"BetecVi. Bricconcello. Uomo o
fanciullo malizioso ed accor-
to. Baroncello. FurfanteUo.
Berechinada. Bricconeria. Ma-
riuoleria. Furfanteria. Ga-
gliofferia.
BerenseoU , spongìcela. Spugni-
no. Buckerelle. Fungo man-
gìaticcio e spugnoso, cbe suol
comparire in autunno e nel
* finir deli' inverno.
Bereta. Berretta.
§ Quel che fa berete. Ber-
retta/o.
§ Mitis la bereta. CoprìrsL
'^ Caàs la beieta. Sberrettarsi.
§ Tìras la bereta o '1 ca-
pei «n di oìgg, f. oeg.
§ Berete o capelioede pret.
/'. capei ine.
iSerctasa. Berrettaccia,
Beretì. Berrettino.
^ Bereti ala corera. Mon-
tiera. Sorta di berrettino in
forma di piccol cappello.
§ Càlùr de bwetj. jBigio,
§ Bereti de prei. Berretta
quadra.
Beretina. Berrettina.
^ Canaia bereiiua. Gente
berrettina. Canaglia henettir
iia. Anima bigia. Sorta d'iui-
p ree azione.
Berci fi. Berrettone.
Bcrgictl , berglffila. Berriuola,
Bcrvettiuo picoolo da capo.
Bérgol , andà zo del bergot o 'a
crLst. V. crist.
Bcrlingot. Lira. Moneta ideale
di Ycuti soldi'
Berna, f'^accina. Carne di vac-
ca. Cariiaccia.
Bernas. Paletta. Pala da fuoco.
Bernasi. Palettina. Piccola pa-
la da fuoco-
Bersò. ( dal francese berceau ).
Pergola. Pergola. Perniato.
Graticolato.
Bertael. Bertovello. Strumento
da uccellare o pescare che
abbia il ritroso.
Bertagui , bacala. Baccalare.
Merluzzo. SorU dì pesce noto.
Bertolina. Torta di riso.
Berzami. Marzemino- Sorti di
vino nero, piccanle e dolce,
e dicesi aucbe dell' uva. Mar-
zi mi lio.
Bès. Bezzo. 1.& metà d'un soldo.
§ No dagbeo gna H:n bòa.
I^ott né dare una stringa ^ un.
jota, un lupuio, un bavero ,
un bagattbto , un g^ieu , un
pelacucckiao. Diceai per mo-
strar disprezzo dì alcuna cosa.
^ OEn bès e cen bea fa tea
sotd. Lo stesso che ogni pé'n
del cui tra iguana ceQ paa.
r cui.
*3
7,-,ii-,. Google
UE
(OG)
BE
5 No Tali «n bés. iVo« l'a-
Icr una buccia di porro.
^ No r a credct <1' cen bès.
' lì suo inchiostro non tinge. Si
dice ad «no che non ha cre-
dito^ e di cui la scrittura
non passa per buona.
Bcscliisiiìs- Schizzinoso. Schifil-
toso^ Ritroio, Stravagante.
Lezioso.
B(!sccrf^. Pecchioni. Dìcodm i
iqarroni cotti nel forno, forse
• perchè cosi cotti e rasciutti
raggrinzano come fa la pelle
■ de' vecclii.
§ Pezà i bescogg o ì pom.
(iig.)Tracollare.IJormìschiare.
Leggiermente dormire- Dor-
mtgliare.
Bespa. F^. vespa.
Bestaghet. Benestante. Adagia-
to. Comodamente fornito di
beni di fortuna , e dicesi solo
de' contadini benestanti.
Bestia. Bestia. Belva.
§ BeMÌft che condtes le al-
tre. Guidajuola. Gmdatrice.
Si dice di quella bestia dì
- Branco cbe guida le altre.
^ Andà 'n bestia o 'n crìst.
V. crist. I
% BesUa eie patés el restì.
Bicciughera. Bestia restia e
calcitrosa.
Betegà. Scilinguare. Balbettare.
Tartagliare. Trogliare. Bal-
huzzire. Balbutire. Barbuglia-
re. lAnguettare. Ciancicare,
Cincischiare. Pronunziar ma-
le e con difficoltà le parole
per impedimento di lingua.
Beicgada. Tartagliamento. Bal-
bettamento.
Bexesd-Balbettatore. Balbo. ]ìal~
hettante. Tartaglione. Balbu-
ziente. Barbigi. Bisciola.
Betola. Bettola. Taverna. Di-
cesi per lo più d osteria da~
mal tempo.
Ji Àndà de spèa ala belola*
Frequentar le bettole o le ta~
verne.
^ El pEtirù dela betola. Ta-
vemajo.
Betoler. BettoUere. Bettolante!
Taverniere.
Betoler o betolot. Tavernajo.
Taverniere. Chi usa alle ta*
verne.
Betoli. Bettoletta.
Betonerà. Bettonica. Brettonicot
W. Betonica officinalis. Tro-
' vasi quest' erba ne' bosebi e
ne' luoghi ombrosi. È di rtr-
dice perenne, bruna, nera-
stra e di sapore amaro. I
verticilli de' fiori sono uniti
in {spiga terminale. E usata
questa pianta in decotto per
varie indisposizioni.
§ Conosit pite cbe la beto-
nega. Pia conosciuto che la
mal erba. Si dice di chi è
noto universalmente a cia-
scuno. Bicesi anche cono-
sciuto come l'ortica.
Bevrarcel. F- bearcel.
Bezenf. Cachettico. Che patisce
di cachessìa. Gonfio.
Bce , bò. Bue. Manzo.
§ Digben dré de bò e im
vaca, o cen car. FI car.
^ IVIeter el car inans ai bce^
y. meter.
§ Sé no r è ffin bò j ci
sarà oBua Taca>. A'bn si grida
DigitzrrlbyGOOglC
B<E
(6: )
B<E
vini al lupo eh' e' non sìa tu-
fo o can bi^o o che non sia
in paese. ( Prov. ) Vale die
non si dice mal tiub cosa
pubblicamente <;1ie non sia
*era o presso che vera.
■§ Sarà la stala qnaiid ghè
acapat ( bcc. f. sarji.
Saba. Bvhhola. Upupa. Uc-
oiWo péco più grande dì uu
merlo, che ha cresta ìb ca-
^0 di coler cenerino con al-
CDue strisele di Inanco. Seg-
giuraa in luoghi fecciosi , e si
pasce di cose lorde.
^ Ignorant come cena IxeLa ,
enlrech catOét an opol. f.
entrecli,
t«de\. ftttfeWo.
I)5cnlel Atti liigoL Bclli-
cottchio. Badelta del belUco
cbe hanno i bambini quando
nascono. Dìcesi ancbe tral-
• «0, cordone ombilicale.
E«deie. Badelle. Budella. In-
(etimi.
\ OnUs le bcedele o ì bor-
*«■ F. onlà.
$ Brontola le badele. Gor-
■ sostare. Borbottare. -IKcesi
*{<iaudo gì' intestini o per
«ento o p«r altra cagiotie
foraorepgìaBo.
S J alter ì a fat k bcegada,
«iué la «u^be. A me tocca
I "pescare le secchie. Tal pe-
I ra mangia ij padre che al fi-
gliuoh allega i denti Vale
elle dV disoedini e degli er-
(^wi del padre ne tocca a
far penitenza il più detle
Tolte a'figliiioli.Qa«slo dello
mi fa sovvenire di qilello di
Geremìa; PaUes comederuiit
ìxam acerbanif et dentes fi'
lioTvm obftupueruut. =. Cui
alludendo forse Dante disse^
Molte fiate già pianser li figli
Per la colpa de" padri
^ Mcter en bcegada. Imbii*
catare.
^ Sbater la boegada. jf.
sbater.
§ Fa bosgadt. Far bucato^
( e mei. ) Spazzar l' orto, Imt
bucatarsi. Raffazzonarsi.
§ Vk bosgada. ( gerga ). CoO'
fcssarsi-
Bcgadela. Bucatino. Oim. d^
bucato.
Bcegadera. Stanza del bucato.
Bo5g.it. Buiattello. Sacchetto
lungo e stretto per abburac-
ta^e la farina niA i'i'nllgoie
e con mane.
Bcegatd. Abburattare. Cernere
i.i farina dalla crusca.
Bccgatà. {fig.J VenAlare. Esa-
minare.
^ Bifgatà per tcet. Rimugi-
nare. Ricercare con esattezza
e eon «pplicazioue intensK.
J3(£galada. Ventilazione.
BcegatadClr. Abburattatore. Che
abburatta.
Buegatadùr. Frit//o ne. Strumento
di legname a gtiisa dì cas-
sone , dove per mez^o di utt
burattelle di stamigsa «cosso
dal giro d* una ruota ai cer-
ne la crusca dalla farina.
Boegaudbra. Farìiutjo. B:itatta-
ria. ( T. de' for. } Luogo a
ctaMa dove « ripont; a A
abburatta la fariju.
DigitzrrlbyGOOglC
BoG^.itadùra. Abbiaattaja- Co-
le! die abburatta la farìna.
£(E^na. Bernoccolo. Ciò che ri-
. leva alquanto dalla super-
li eie.
13ce^uà. Far d'uopo. Bisognare.
pcegDÙ. Ciccione. Limitala ìd-
Jinntmazìone che si prpduce
Della cute. Bozza. h'Lemone.
§ Pie de bcqgnii. Bozzoloso.
Pioii di bozeoli. Bozzoluto.
Bernoccoluto.
^(effitiati. Pignolo. Spezie di
apostema uella cute della
. auclie ciccione, e da medici
fu ru uccio,
Boola. Pala. Loppa, Lolla. Gu-
scio delle biade che rimane
in terra nel batterle.
^fs\ìi. òemiuar trifoglio f o simili.
Bteiber. Burbero. Austero. As-
pro. Intrattabile. Ruvido-
§ Cera de bcBllier. Faccia
burbera. Dicesi di chi lia ft-
Bonomia non geniale, ma so-
stenuta e torva.
Btelgher. f' acchetta. Specie dì
cuojo nolo. Cuojo di Bulghe-
ria. 11 bal^iero del diziona^
rio vale burbera specie di
argano.
B<B?ca. /'. brocheli.
§ liser fcera dele boiche.
ballar la granula. Dìcesi del-
l' andar liberamente dove gli
pare un giovine uscito dall?
cnra del maestro e senza
- timor del padre. Uscir dei
puptUi. .
^ Dà a tate le bcBsche , o
a"t«;. F. da.
Bcest:.:, àapà le »o quater. F.
«iapà.
B(E
GoBJcà. Buscare. Vale procac-
ciarsi , ottenere checchessia
con industria-
BcBscheta. Bruscolino. Brusco*
lazzo. Fuscello.
BoMcheta. Brusckette. Buschet-
ta. Sorta di ginoco noto.
Boiologg. f . bosologg.
itcest. Busto.
§ El rider no ga paga 1
hcpst. Fa buon l'iso^ ma den-
tro è chi la pesta. È un riso
sforzaticcio. Le risa van poco
in già o non vanno dal gozr
zo. Fr. di eh. sign.
§ Quel che no va 'n h(es,t
va 'u manega. Quel che non
va nelle maniche va ne' pe-
roni. Vale che quello cha
non sì consuma in una cosa
si consuma in un' altra.
Bcesta. Custodia. Arnese fatto
per custodire s . difendere
cose di pregio o facili a
guastarsi-
<i Boesu de cortei. CorteU
liera. Cortellesca.
^ Batsu de cUagià. CuC'^
cniajera, -
^ Bcesu de pirl. Forchet-^
tiera.
Bcei. Tenerume. Flrgulti he
tenere pipite degli alberi.
Bcet. Occhio. Pollone. Per queU
la parte dell' albero per 1»
quale e' rampolla.
BcBtì- Sbocciare. Sì dice dell' u-
scir il fìore dalla sua boccia.
Gettare. Mettere. Gemmare,
Germogliare. Pullulare.
B(B^- Buttare. Lanciare. Slan-
ciare.
t) B<età f«ch dai (e^g. Fof
DigitzrrlbyGOOglC
BCE
(69)
hi
gli occhi tossì Far gli oc-
chi di fuoco. Vale «Iterarsi ,
adirarsi veementemente.
^-Qiieì che IwBta baia. Quel
che viene viene.
§ Bffita, bota. P^enga^ven-
pa. Dicesi alla botte quando
il Tino è al fondo,
§ Btetà r aqna al vent. Dir
le sue ragioni a' birri. Vale
dirle a chi espressamente l'i
contrario.
§ BoeU S4sl mosus. f. mo-
«tas.
^ Boetà a cbaat. f. cbcant.
^ Bistà via la lisU e'I saù,
o laClrà per eldiao). /^. diaoL
§ Bffitas maj sa. Dare in
mala smìtd.
J[ BcBtà sa. Fornitore. Re-
cere, fiigettare.
§ ficCas zo. Sdrajarsi. Porsi
a giacere. Corcarsi Coricarsi.
11 Tassoni disse ; » Gridò but-
tati giuso o eli' io t' ^nuBazEO d .
Butacantji. Quartabuono. (T.de!
legn.) Strumento quadro di
JegQO di più grandezze , che
Ila angolo retto e due lati
«guali cbe lo compongono.
Bcetada. Messa. Per quel pol-
lone e germoglio che fa la
pianta.
Biaa. Biada. Grano.
Uiaa. Profeada. Biada cbe si
dà alle bestie.
^ Dà la biaa. Profendare.
§ Biaa seguenta o non se-
guenta. Grano berte o male
impagliato. Sì dice quando
egli è spesso o rado di pa-
glia o ineguale.
§ Bla» de' caa;. Jt/eBH' ■
Biaarosl. Bìadajuolo.
Bisca. Biacca. Cerussa.
Bianca . Bianca . Cartabianca.
( T. di stamp. ) Così chiamasi
quella parte di an foglio da
stampa che si tira per la
prima.
Bianca. ( gergo ). Neve,
Biancb. Bianco.
^ Biaucb come '1 lat 1%
nel. Candido. Bianchissimo.
§ Chnzer eo hlanch. Les-
sare. Parlandosi di pesci di-
ceai t rotar e.
§ Voli prosA che '1 negher
1' è bianch. f^- tiegher.
^ Mcter el negher tosi bian-
ch. f^. negher.
Bìancbèta. Camiciuola. Parsel-
tino di pannolino , bamba^
gino o la no,
Biauchezà. y. sbìancbezà.
Bianchi zi. Imbiancatore.
Biauci!i, paisà. Sambuco acquai
tico, f^iburao sambuco ac-
quatico. W. fibumum opU"
lus. Arboscello proprio dei
luoghi umidi- Avvene una
varietà chiamata pallone di
neve o rosa di Gueldra, nella
quale i fiori sono più gran*
di e disposti tutti iusiema
in figura di palla di color
bianco latteo.
Biaaà. Biasciare. Masticare.
^ Biasà paternoster. ^. pa^
terno ster.
§ Biasa la br'ia , o netai la
boca. f^. boua.
Biasugà. Masticcliiare, Dentic-
chiare.
Bibia , bibiana , bibìfts. Tenten*
none. Pi^ro, itjiagardo. Lea^
Digiuni b,.GOOgIC
Kl
(:<•)
BX
to. Tardo. Jbtdugiatore. irre-
soluta nelle op«razIaiiì. Che
aspetta per muoversi il hal-
dacchino,
Bibià , tter deot d« santa
biana. iùser pA lungo che 'l
iabbato santo. Nbmarla. Don~
dolare. Cinc'igliare. Tenten-
Ilaria. Non audtf risoluto e
di buone gambe nelle pro-
prie operazioni. Andar a ri-
ieiito. Esser ser Jgio che sta-
va a strigliare la mula nel
letto. Esser un posapìatto.
Siccr. Biccìùere.
^ Quel cUe ia e vend bieer.
Bìcchierajo.
Bicerì. Bicchieretto. Bicchierino.
Bicchicrooio.
^ccri. Peziza lentifera. Specie
dì fungo che rassomiglia nel-
la sua forma a un Licchiere,
e trovasi dopo le piogge sulla
nudii terra col fondo sem-
pre coperto di semi «omi-
glianti alle lentìcclile.
*5 Eiceri de prat. Agarico
coriaceo. Sorta di fungo.
Eie ero t, Bicchieretto.
fiiccrù. Bicchìerone.
ficoca. Stai^^r^a. Edifisio, ea-
£a, GtanEa ridotta in malo
alato, ove appena si possa
abitare. La voce italiana bi-
cocca sigoifìca jHCCola rocca
e castello o x^solare in fi-
ma de' monti o cdilìzj.
Vìcogìom.. Stamhergaccia.
Bidal. Scalpello a scarpa con
ta^ia ingordo. (T.de'legn. )
Strumento clie serve princi-
• palmente a fare buclù per
le ripre«?.
Bieda. y. raabieda.
Bitem. Pula. Tritume del fieno.
Biceseà. Sdrucciolare. Smucciare,
Scivolare.
§ M' è btoiscat oen pc. Mi
smuccib un piede.
^ Biifficà vergot fiera de ma.
Stolzare. Diccsi di cosa cho
scappi di mano o d'altrondo
con violenza e quasi baizau->
do. Sbilzare. Smucciare di
mano.
^ Bioescà fiera, (fig.) Sdruc-
ciolare. Palesare incautaman*
te alcun secreto.
Bicescè. Sguizzare. Lo scappare
che fanno l pesci o altra lu-
bricfl cosa di ttaao a clii U
tiene. Sguisciare. Guiz^^re.
Bioesci. ò^uiscwre. Scappare via
o sfuggire dalla presa.
Sìcescada. Sdrucciolo. Sdruccio-
lamento . Sdrucciolata . Lo
sdrucciolare.
fiicescarccla. Sdrucciolo.
§ fi le bitRscaroele. Fare
alio sdrucciolo , ed anelie
giocare o fare a sdrucciolare.
Quella corsa cbc si fa sdruc*
cioUndo da' fanciulli sul
ghiaccio. Questa sorta di tni»
stullo clàaniasi iu Toscana
il giuoco della slitta , e si
eseguisce con certe pianella
che dal Pulci vengono ciiia*
mate pattini.
BIceschent. f^. bioesc&s.
Bicescft- F'- biccscada.
^ Leùr més en biGetcft. Co~
sa rncssa ia pendìo.
Bkescbs. Sdrucciolevole, Sdruc-
ciolente. Sdruccioloso. Gh*
sdrucciola. Lubrico. Labili^:
nigiUrrlbyGOOglC
m
{71 )
BI
Blf. r. hai
Bigurcel, liigarcela. Grembiale.
Grembiule. Pancella. Zinnale.
§ Tacat al bigarcel. Cucito
a' fianchL Vale strelto aiior-
no , come se fosst cucito ; ed
è dello usatissimo per esprì-
mere uno elle nuii si levi
d' atiomo a cliiccLessia, che
non Io lasc'a mai. Dicesi an-
che stare alle costole o ha'
piedi.
J Porla 'n del bigarctL Re-
car ia dote.
§ En ca gilè semper piaglie,
se r om gà '1 bigarcel la
fomna braghe. In quella ca!sa
è poca pace , ove gallina
canta e gallo tace. Dicesi
proT. quando la moglie co-
ijianda e il marito ubbidisce.
Sigarcela. Sparalembo. Quella
specie di grembiale clic usano
gli ariisti.- Parlando de' cuo-
chi il MalmauLÌLe ha b Vii
gialterìno in gìembiul bianco»,
§ Bigarcela de marescalch
da ligniga i fer, Feiriera.
( T. di masc. ) Tasca a bi-
saccia di pelle o simile, nella
quale jii tengono chiodi e
strumcutida ferrare i cavalli.
£igareclada. Grembiata. Tutta
quella quantità che può ca-
pire nel grembiale. Grem-
bialata^
Bigarceli. Grembìulitto. Pìccolo
grembiule.
Bìgat. Crisalide. Aurelia. Ver-
me rinchiuso nel bozzolo.
Sìghe. Jtlugo, Frondi di abete
che ai usano ne' paesi della
BÌTÌera di Salò per dare il
verde alle rognaje , donde
ti formò la frase lor propria
imbigà i rocoi
Bigliatd. Sigliardo. Tracco à
tavola.
% Buza del bigliard. Biglia.
^ Steca del bigliard. Astic-
aiuola.
$ Fa bigliard. AmUgUar-
dare. Alb. bass.
§ Sponda del bigliard. 2^1"
toaeUa. Le sponde che or-
lano la uvola su dì cui si
giuoca al bigliardo.
Biglot. y. strohiù.
% Bù biglou Buon pastrìc-
ciatio.
Bigloià, bigloti eoe. y. ctro-
bianà.
Bignè. Tortello. Fritella.
Bignfl. F". boegnft.
Bigoi. Cannoncini. Sorta di pa-
stti a foggia di canaonciuo^
da cuocersi ad uso di nù-
nestra.
Bigoi. Bellico. Quella parte
del corpo donde il fanciullo
nel ventre della madre ri*
cevo il nutrìmentor
^ Bigoi straoll. Colica. Sor»
ta di malattia.
^ No avL gD3 mò scet el
bigoi. Non avere saltato an-
cor la granata. Aver ancor
il guscio sul capo. Saper la
bocca di latte. Aver il latte,
alla bocca. Non aver rasciutti
gli occhi. VagUono esser an-
cor giovine , non aver cogni-
zione ÌDlera né giudizio per-
fetto.
^ Tga ligat el bìgol con
vcrgu. Pisciar macer Old £unOt
D,g„.c„h,GOpgIC
BI
(70
fìl
o d' alcuna cosa. Vale svi- !
scerBtlssiiDaineutc amarlo, ar-
dentemente desiderarlo-
Bigoi. ( gergo ). F. ozel.
Bìgot, bigota, ÌMgotismo, ec.
f^. chit'i , chitina , chìtinis-
mo, ec.
Elida. F. Leida.
Bill. Balocco. Saja. Trastullo.
Baloccherta. Bcloccagg'tae.
§ Fa i bili sce i cegg e i i
corego de dré. Avere il miele
in bocca e il rasojo a cin-
tola. Dir buone parole efri^
sere. Jver il ^igno nella
bocca e la fraude in. seno,
§ Fa dei bili. Fare alle
mommuccie. Baloccarsi. Tra-
stullarsi con cose frivole co-
me fanno i bambini.
BilìcQ. Bellicone. Bicchier gran-
de. Ciottolane.
Bilìló. Volante. Sorta di arne-
setto da giocare rigato di
penne , cbe battesi e ribattesi
con le racchette.
Bililó. ( fig. }. V. macaco.
Bilìlòch , tich toch bililùch. Lo
stesso che tìnchetore, V.
Bina. Fodero. Legnami o travi
collegate insieme per poterle
condur pei liumi a seconda.
■Zatta.
^ Bina de pa. Piccia. Due
fila di pane attaccate insie-
me per lato.
Bina. Accoppiare. Coogiungere
insieme due cose.
Binas. jf . cordas.
Binda. Braao. Cencio.
^ Eser en hiode. Lo stesso
che eser en toch. F- toch.
^ Tri 'n binde. F- sbìndà.
Binda. F. strasat.
Bindel. Brandello. Brano. Stram-
bello.
Bindeli. Brandellino,
Binda. F- strasat.
BioEcariB. Bifolcheria. Arte de^
bifolchi, ed anche la custo-
dia di tutta la possessioner
e sue pertinenze.
Biolcb. Bifolco. Quegli che ara
e lavora il terreno co' buoij
Btot. ( P. ) F. nud.
Bira. Birra.
^ Fabricadfir o marcant do
bira. Sirrajo.
Birba. Birba. Birbone.
§ Bater la birba. F- baler^
Bis. B'mcia. Serpe.
§ Bis bastùner. Biacco, Sor*
ta di biscia non velenosa
detta da' naturalisti coluber
milo.
^ Tiras dei bis en sé. Aìle-^
farsi la serpe in seno. Bene-
ficar uno , che poi benefi-»
cato abbia a nuocere.
Biaa. Biscia. Serpe.
% Andà a bisa boa. F- andà-
^ BÌS.-1 achcedelera. Tarta-
ruga. Bizzuga. Cucdara. Cuc^
chiara. Testuggine. Botta scit-
dellaja. Bizzuca. Animai ter-
restre e acquatico che h»
quattro piedi e cammina
lentamente, ed è tutto co-
perto d' una durissima sca-
glia o coccia.
§ Scampa pìoff dele bisc
scoadelere. Aiidare in là co-
gli anni. Invecchiare,-
Bisà , andà 'n crist. F. crist.
j. Bisaca. Bisaccia.
li - S Cai f»ra le robe daU
D,g,t7rrlb,.-GOOgIC
Bl
( -ji)
BO
Lisaca. Sbisacciare. Cavar le fl
robe dalla bisaccia. |
Bisbotà. Bisbigliare. Favellar |
pian piano. Far pissi pissi. j
RiKk. F"- borda. I
Riscasa. ^. betola.
Biscogg. f. bescogg.
BiscUera. f^. bjiroefa.
Biìcoti. Biscottino.
^ Mautlgni a bhcoti o a Ut
de galiaa. F. palina.
B'isio basic. Barbigi. Coloì cbe
mOEza le parole.
Bisolot. Bossolo. Vasello ote si
mettono i dadi io giocando.
Bisiitas. Frotendersi. Distendere
le membra.
Bìsturi. Bistorì- ( T. cbìr. ) Stru-
j mento cliìriirgico dì più spe-
li
ile serve a far in-
Bisi^. Bisciow- Acer, dì biscia.
Bisil. ( gergo ). Pidocchio,
§ Bìiti ìAanch. Jgarico bian-
eaccio. Sorla di fungo clie
spira odor dì farina maci-
nata dì fresco , ed è buono a
DiangìarG.
BIzbL- Ciecolìna. CìcoVma. An-
guilla piccolissima.
Bizigà. Lavoracchiare. Andar
lavorando.
Bizigament. Fmgacchiamento,
Bizigh. Affaruccio. Facceiiduola,
Bizigb, Bazzicature. Masseria
ziuole^
Bizigbì, bisigù- f^. diaoli.
Bizogn. Bisogno. Uopo.
^ Fa '1 so bizogn, andì al
comod. F. audà.
Bizognì. Bisogiìino. Bisogno.
^ Vìgm 'l bìzogiii dela ca-
«à. Cascar il cacio su maccjie.'
Tom. I.
rolli. Diciamo quando avvie-
ne alcuna cosa inaspettata»
e elle torna appunjp in ao
concio a ciò clie sì desidera,
j. F. bce.
Boarina, boaroti. ^. balariua..
Boàsa. Bovina. Buina. VaccUia.
Sterco di bue. Meta.
Bonsft. Lordo. Sacido. Sudicio,
IJoasi. r- sucfi.
Boba. Basoffia, Minestra ordi-
naria. Dicesi di quella dei
carcerali o di- sinvili luoghi,
fiobà. Babbo. Padre.
Boca. Bocca.
^ Tloca del comod. F". comod.
^ Boca dela fùrnas. BocCa.
Abloccatojo. ( T. delle arti J.
Bocca delle fornaci da fon-
dere o calcinare.
§ Alga la panza o '1 ven-
ler en boca. F. venter.
5 BoGa de f iìren. (ger.) Bocca
svivagnata o da forno. Bocca
da manf;iar fichi piattolt. Di-
cesi di cbì lia gran bocca-
^ Met«r sce la boca a <en
biccr o siinei. F. meter.
(J Fa boca de ptanzer o '1,
cascel. F. casocl.
§ cui r a n boca 1' a per
copa. Chi ha il lupo in boc-
ca lo ha sulla coppa, ovvec(^
cosa ragionata per via va.
Diccsi quando comparisce al-
cuno di cui si parlava.
§ Pcepì de daga '1 dìt en
boca. F". dit.
^ Fk boca de rider. Sog~
figliare. Sorridere. '
§ Eser de bùna o de calla
boca. Essere di buona o di
piala bocca, Fr. di chi ^§a.
7,-,ii-,.CoogIc
( 7f )
BO
^ A taiàs él nas sa 'nsan-
^uana la bocn. f^, mn.
§ NeUftla booa. (6g.) j4ppic~
eer le voglie alìf arpione. Mor-
der il/reno^ ale aver pazienza.
§ tJnàr de boca taiit eì vai
e pocli el costa. Onestà di
bocca assai vale , ovvero as-
■ sai ffova e poco costa. Vale
ube l' onore fatto altrni ctm
4)aro]e non eesta nulla , e
reca molto gìovmieiito.
^ Laàsen la boca,(fìg,J Spar-
lare. Dir male. Biasimare,
^ Sé gilè a;ii b& bocA et
va 'n boca ai tfif. F. lùf.
§ Alga boca che cet o nu-
da 'n del boter. /^. boier.
5 Laàa la boca. (6g.) pian-
tarsi di checchessia.
% Caacà 'n boca al Iftf. F.
idi.
^ IVo TRcordàs dal nas ala
bota. Non tener a mente
dalla hocco al naso. Vale
essere prÌTo di memoria.
^ B«ca fresca, (gergo). Man-
gione. Diluvione. V. Iftdria,
^ Rornsà i bocfli 'n boca.
Guardar sottilmente chi man-
gia.
^ Cùzìs sce la bocs. F. cfizer.
^ Largh de boca e strètde
ma, o iga '1 gaiif uela Bear-
sela. F. scarsela.
^ Bagna o bagnas la boca.
t". bagna.
§ Ta ftpra de boca. Dì-
boccare. CaTare di bocca.
§ Resta a boca sceta. Rima-
nere a denti secchi o asciutti.
§ EI parla percbè '1 ga la
Loca. Socia iu fallo, jipre la
bocca e soffia. Parla al bac-
chio , a caso o a casaccio ,
a fata , a vanvera , a ganghe-
ri, alla burchia, alla carlo-
na , naturalmente. Dicesi di
coloro die voglionsi intro-
mettere in alcun ragiona-
mento o negozio , senza sipcr
né che si dicano, né cbe si
facciano.
<i Boca de leti. Bocca di
leone. Capo di cane, f^ola-
ciocco salva tjco. W. Antìr~
rhinum majus. Pianta bienne
che Tiene spontanea tra i ru-
deri dì antiche muraglie , o
coltivasi anche ne' giardini
per la bellezza de' fiori gran-
di, romi o porporini o bianclii.
Bocacia. F. bocana.
Bocadfi, 'n bocadù. Boccone e
bocconi. Vale disteso in terra
o altrove colla faccia o ven-
tre verso il terreno; contrario
di supino , cioè sulle reni.
^ Boria zo 'n bocadù. F",
boria.
Bocal. Boccale.
^ Chi sa fa i bocai 1 a sa
desfà. Chi fa il carro lo sa
disfare. E vale che chi sa
dare sa torre.
§ El scampa pioe o;n bocal
e-cep cbe giù bù. Basta pia
una conca fessa che una sal-
da. Vaio che talora vive più.
un mal sano, die un sano.
Bocal. Urinale. Orinale.
Bocal a. Bolla. Rigonfiamento
che fa 1' acqua piovendo o
bollendo o gorgogliando , e
COSI gli altri liquori. Gal—
- tozza.
DigitzrrlbyGOOglC
BO
( :j5 )
lìO
^ Fi le bocale. Far alle
bolle di sapone. Far U bom-
bole. Far sonagli. Specie dì
giuoco faD.cìuUegGo BOtu>
Bocniet. Boccaliao. Boccaletto.
5 JSocaìet Ad cele F. bstas.
Bocalina. AmpoUi&a. Vasetto di
vetro di varie {orme per u»o
dì lener liquorL
§ Bocaline del «el«. Sta-
gnata. Specie di vaso da te-
nere .olio e ti.e£to per condire.
BocalÌDa^ picola bocala, Bol~
liana. Bollicola.
Bocalà. Boccalaccio,
Bocaliìoa. ) Boccacfìa. Peg^ dì
Bocana. / bocca.
BocWécì» , £à bsohécie. Far
sberleffi. Sberle/fare,
ffochet, fa«ta. Bocchino. ( T.
d' arcbib. ) Piccola fascetta
di meuUo cbM ndoroa e
itfigtte il colio della cassa
dell' archibugio alia canna-
§ Bochet dela cana. Bocchet-
ta. (T,d'ancliib. ) Cerchietto di
metallo che talora cigae pier
oro a mento la bocca della
canna d'alcune annida fuoco.
B.>dietai Bocchetta. (T- de'legii.)
Piastra di mcplUo traforato
tecoado la figura della ehia-
ve, che si conficca nell'iip-
posu per ornamento del foro
della serratura.
^ Bocbeta dela ciaf. Mo^
lineila. ( T. de' magn. } Quella
parte della f biave cbe è più
^o99a neir estremità di^l' in-
segni, e che vìeu a (ormare
C0me ita T oella loro testata,
^bi. Bocchino. Veiz. di bocca.
S Bochi dela l>oc»line e li-
I mei. Beccuccio. Quel cana-
letto adunco , «ad' esce l' ao
I 4(ua de' vati d« stillare e •»-
I nili.
^ Bochi dt ^rea , bel bocht
Bacchia da seiorre aghetti.
Si dice in .Iscberzo di bocca
stretta e orzatamente serrata,
come per io pia sogliono
tenerla per pàror belle le
fmitmiiie leziose,
Boci. Lecco, Quel picciol se-
guo nel giuoco delle pallol^
tole., fl cui ^e palle fi dehbo^
no accsstare.
Bocla, PallottpU.
^ Fala ide. tré «le 4>o^e.
Far versicol* o verùgoUi.
Bocià . Tracciare. Tràeegre.
Trucchjare. Leyar «olla sua
la pallottola dell' «.rversario
dal luogo dov' era.
^ Aviga 'I bocià e. 1' andà
sce,j o uola e moliDèl. f^.
molineL
Bociada, PailattoUta. Colpo
di pallottola.
Bocol. Pioin/xif o/o. Luogo d'on-
de si fa pium.bare chewhss-
sia dall' alto.
B.!C&. Boccone.
§ BocCt brontolat no romp
i»aedeL. BoccQn rimprocciato
"^ <^Jfogò nessuno. Vale non
rd<)rersi «degnare se talora
4i.lcui|io adirato li rinfaccia ì
benefici^ ' '■
$ Oroat«U i bacb o di. 'I
pa aat I digg. K pa.
^ I bfi bocfi spès i toea -A
pioe poltr&i .d cbi ladra ga,
cena È^xuw.a^ e chi no laftr*
giie.n'» ài^. F. aanaìigi -1
DigitzrrlbyGOOglC
BO
C 76)
BO
i, Sé ghè (ED bù bocA ' ci
va 'a boca al lùf. y. lùf.
Bodèz. Affaruionerìa. Affollata.
81 dice <U cbl si briga « sì
. affatica di soperchio in cosa
che DoD gli attiene.
Bodòz. Strepito. Rumore, ScHia-
nttiz^. Chiasso. Baccano.
5 Fa del bodèz. Far del
baccano , dello sttepìto.
Sodezk» Impigliarsi. Prendersi
jjriga. Affaccendarsi,
Bodezù. V. f^sendù.
fiod'i. (Sorta di vivanda). Pnd-
din^. Voce derivata dall' in-
glese pudduìg, e usata dal
solo Algarotti in una sua
lettera all' abate Gasparo
Patriarcbì.
Bodói. Guazzabuglio. Confu-
sione. Mescuglio.
Boèr. Boattiere. Boaro. Quegli
che ara e lavora il terreno
'<:»)' buoi.
Bócr , boi. Bollire.
% ìióet trop. Sóprahhollire.
\ Bóer en del stomecli. Co-
mr rancore con alcuno. Vale
nudrir odio occulto con al-
§ Bóer ala despcrada. Bol-
lire o. scroscio , a ricoisojo.
■ Vale bollire nel maggior
Kohnùi
-^ Prinsipià a bóer. Grillare.
§ Sòer sUeat zo. Sobbollire.
Bollire copprtameiiis,' ^ '
: ,^ Bóer ol fisr. Bollire.
^ Bóer ensètn». Augnare.
'..( T. de'fab. ) Accboclare due
,pez£Ì di ferro in' bi^dq da
..polerli boHìre, talché bai-
teuduli aieutre ioao infuo-
cati vengano a formare uà ■=
ferro andante della stessa ■■''
grossezza^ -
§ No pod'iU bóer. A'ón pò- *
terta patire.
§ Fi veder quel clic boi '■'■
ueU pignata. ( fig. ) Andar '•
col cembalo in colombaja.
Pubblicare i propr} fatti. 1
^ Unì coza boi uela pignata.
^. pignata. :
^ La ga boi. Fa la luna, <
Dicesi d'alcuno, che sia graa-
demente adirato.
Bofà. /^. sopià.
Bofà. Ansare. Bespirar con af-
fanno.
Bofh. Sbuffare. { fig. ) Mandar
fuori 1' alito con ìmpeto 9
a scosse , e per Io più a ca-
gion d' ira.
§ No bofi gnach. Non bat-
ter parola. Star cheto come
olio. Vale non rispondere ^
non favellare. '
5 Bofa , sopià. SoJJiare, ( T.
del giuoco della dama ). Sof-
fiare nua pedina,
Rofèt. F. sopièt.
Boga. Boga. (T. di mag.) Grò*,
so cercliio di ferro che ha
come due comi che pantana
e girano nell' alberghetto ,
ed entro a cni passa il ma*
nicD del maglio.
Boga. Ceppo. Strumento con cui
si serrano i piedi a' prigionieri.
Boga. (P. ) r. boia.
Boga. T*. goga.
Bògìa. F^, pansa.
§ B;.gìa dela cfilftna. Re-
strematara. ( T. d' arclàt. )
Gonfiezza della colonna- -
nigiUrrlbyGOOglC
BO
ii: )
^
BO
BogUsa. F'. pansfiDa. 1
Bogiù , tripù. F"- pansat.
Bogognà. F". lontognà.
Bogolc. F- bagfile. !
Boi- Bollore. L'attoflel bollire,
^ Fa tra oen boi. F. broà.
§ Tra ceii boi el yì. yd-
gersL Vale divenir cercone.
Sncercoiiire. Dicesi del irino-
5 Tra oea boi el aervel.
Mangiare il cervel di gatto.
Dar ne* gertaidj o nelle ^-
relle. Uscir del seminato. Dar
il ceivello a rimpedulare. Dar
Iff volta. Dar la volta al can-
to. Andare o mandare il cer-
vello a zonzo. Perder le staf-
fe del cervello. Avere spigio-
nato il pian di sopra.' Aver
fatto il latino pe" ^rwidj.
Aver dato il cervello al ci-
matore. Impazzare. Insanire.
Infollire. Girare. Giravoltare.
§ Boi à' Htjaa. BoUicamento.
Actpia cbe sorge bollendot
Boi. r. bóer.
Boia, Boja. Carnefice. .Muiìr
goldo. Giustiziere.
$ Col boia acel col. Col ro»
pestro alla gpla.
^ La raoér del boia. So-
jessa. Xia moglie del caraefìce.
^ La moér del boia no la
rid sempcr. Non sempre ride
la moglie del ladro. Vale nou
sempre i tristi trionfano,
Boient. Saliente. Glie bolle,
fioiment. ( T. degli argent. ed
altri artisti }• Biaachìmento.
Dicesi dì quel composto che
adoperano gli argen'iéri e
doratori per bianchirg l'ar-
Boi. Bollo.
Boi. Misura. Brocca.
^ Boi dele Tcriele, Buttero.
Quel segno o margiue cbe
resta dopo il Tajuolo.
^ Boi de ciocolau. Pane,
mattone.
Boi. Stella. ( T. de calz. ) Ar-
nese di ferro , et' è una spe-
cie di stampa, chs si fa so-
pra il buco della bulletta ,
che ha formato il luoto per
ricoprirla.
Boia. Bollare.
5 Bolat dele veroele. But-
terato. Pieno di butteri.
§ Bolat de sef , sera e sì-
mei. Pillottato.
Bolegà. Brulicare. Muoversi piar
namente^ far poco strepito,
BiUicare.
Bolegameut. Brulichìo. Dìceù
d' una moltitudine d' insetti
adunata ins.ieme.
Bolét. Africo cesareo. Sorta
di fungo superiormente rosso^
sotto fatto a lamelle. Volgare
mente dicesi boleto. L' ag-
giunto dì cesareo /ugU at-
tribuito, perchè l' ìmperator
Claudio fu avvelenato dalla
propria moglie cou questa
soru di funghi inzuppati di
veleno.
Bolèta. Polizza. Breve scrittura.
I§ Bolèta acei pagn. Frittel-
la, Modo basso, vale macf
chi a,
^ Eser ^ bolèta o bas d«
tach. F^. bas.
§ Alga a mò la bolèta sos
. la camiza o gnamò soet el
J big'^i. r. bìgql.
nigiUrrlbyGOOglC
BO
C7«)
BO
Soletare. Bulìettario. Voce del-
l' liso. Libre delle madri bol-
lette , da cui si staccauo le
figlie,
fiolet). Polizzetta. Polizzina,
^ Boleti del ooguent. Pia-
strello. Panno o cuojo sopra
il quale dÌ9tendesì V impia-
stro per metterlo sui malori.
Boletù. Bolletta . Polizzetta,
Contràssegnu di licenza per
passare o per portar merci
impronuto col suggello pub*
blico.
Boli. Ostia.- Pa»U per uso di
sigillar lettere. A Firenze
cliiamansì ostie in bollini.
§ Boli de ciocolata. Pastic-
ca o pastigUa di cioccolata*
Voce dell' uso.
Bolina. Cesellare,' Lavorar col
cesello.
Bologna. Bastonare,- Sazzarra-
ré. Vendere, disfarsi di qual-
che cosa. 11 CeccUì usa in
questo senso la voce imbro-
^iare. » Ha fatto rappiastrare
p questi crepacciuoli, perchè
» io so , che cerca d' ìmbro-
» gliarlo », [ ij podere ] ,
Cioè di Jarto via, [ La dote
alt. 3. se 3 ].
JBologni, ca Iwlog&i. ^. ea.
Eols. Bolso.
§ Caal boU. Cavallo bolso,
bolsino e Imlsino.
polsegà. Tossire.
Bolscgament. Bolsaggine. Diffi-
, colta di respiro o sintomo
di lesa respirasione comune
agli asmatici, idropici, tisi-
ci, scorbutici, ed altri mal
-«tìfetU nei respiro.
Bolsù. Boncinello. ( T. de' fab. )
Ferro Lucalo dall' un de' la-
ti, il quale nMsso nel ma-
nico del cbiavistello riceve
la stanghetta de' serrami.
5 BolsCi dele regg. Sta^o.
Bastone sopra il quale si
reggono le reti al paretajo.
§ Bolsù delle vigg. Cornet-
to, Cornicello. Per quella
traversa che si pone da capo
Ae bronconi su per la quale
«i mandan le vìtL
^ Fa fa de boisft a qual-
ctiedù. Cavare i granchj dalla
buca colla mano d'altri. Vale
percar d' arriva/'e «l suo in-
tento coir altrui pericolo.
Bomba. Buffone. Vaso di vetro
rotondo , largo di corpo e
corto di collo per uso di
metter in fresco le bevande.
Bomba . Bubbola . Menzogna .
Foi-ola, r. bt^la,
5 Quel che chteuta homhe.
t. baler.
^ Chceotà delc bombe o de»
le baie. F. baia.
Bombai ■ Bambagia. Cotone,
Bambagto.
§ Dormi 'a del bombai. Dor-
mire col capo fra due guan-
ciali. Star»! agiatamente.
fi Tela de bomba». Tela
himbaguia,
Bombazioa . Bambagino. Tela
fatta di fil di bambagia.
Bombista, V- baler-
Bombola. Guastada, Vaso di
vetro corpacciuto eoo piede
e collo stretto. Carata.
Bombolina, Guastadetta. Pìg-
fiola guasuda. CarafpMa,
DigitzrrlbyGOOglC
e 79)
BO
Banaesgg. Bismalva. Buoitvisckio.
Malvavìschio. W. AWtea of-
fiànalis. PìanU erbacea pe-
renne comnne ne' luoghi fre-
Khì iutorno ai fiumi. 1 fiori
bianco - porporini. Siccome
alibonda di mucillaggine vie-
ne considerata nelle farmacie
qual emolliente e dolcificau-
Ic. Dagli steli macerati rica-
vasi un tiglio debole ai , ma
buono per carta.
Bonàghe, bonagb'i. Cappellacci.
Bardana madore. Lappole-
ne. Farfaraccio. W, Arctium
lappa. Pianta bienne comune
lungo ì fossi e nei campi
umidi intorno alle abitazioni.
La testa dei frutti ossia il
Jor calice comune è tutto
armato esteriormente d' un-
cinetti, per cni si attaccano
ferocemente agli abiti de' pa»-
«eggìeri e al pelo diagli ani-
mali. Questa pianta tiene an-
cora qualche credito di dia-
foretica e di diuretica , e
vuoisi propria a correggere
gli umori.
Bonaglie. L^ stesso che arie-
cioch salvadegh. f^. arte-
cioch.
Bonas. V- bfinas.
fionasa. Bonaccia. Calma.
Bondà. Abbondare.
Boiidà. Comparire. Dicesi del
moltiplicare le cose piii del-
l' aspettazione.
^ Bondà '1 laorcre. Compa-
rire il lavorìo. Spedirsi piut-
tosto che non si pensava al-
cun lavoro. Il
fiondai. Tonfano. Cargo. Ri- |
cenacolo d' acqua nei fiumi
ot' ella è più profonda.
Bandesioria. Buon dì a fossi'* -
gnorìa.
Boni. Buonino. Dim. dì buono »
e dicesi per vezEO.
Bontemp. Tempone. Allegria ,
gioja , passatempo e simili.
^ Avi '1 boutemp del ozili.
Far tempone- Darsi tempone
o aver tempone. Che vagliono
darsi buon tempo. Stare iu
allegrìa. Spazzare.
5 El trop bontemp scaesa
r OS del col. F' scaesà.
Bor. Soldo.
Bora. Pedala. Il fusto dell'al-
bero. Toppo.
Boradcla. Àssicido, Asticulo.
Peniuzzo. Quello , attorno al
quale, s'aggira la girella delle
taglie.
Borai. BoTTana. Borracine. W.
Borago officinalis. Erba an-
nua notissima coltivata negli
orti, ne' quali si propaga
anche da se. Mangiansi i fiori
in insalata, e piacciono anche
le foglie rÌToltate nella pa-
sta e fritte.
^ Borni ialvadeg)i. Borrana
sabatica. Lingua di bue. Bu-
elossa volgare. W. Anchusa
Italica. Pianta perenne coli»
radice a fusto ramoso, foglie
scabre , grigiastre ; fiori per
lo pili turchini in ispica.
Trovasi ne' campi.
Boras. Borrace. Specie di nitro
fossile che si trova in alcunQ
miniere.
Borda. Marinare. Dicesi dell' a-,
vera un certo interno cruCf
DigitzrrlbyGOOglC
BO C «
ciò, e dirugginare per cosa
che ci dispiaccia. Dicesi an-
che twer del marino.
Borda. Abbordare, Accostarsi
ad uno per trattar seco di
checcbeuia.
Borda. Ustare. Fregiar di liste.
Bordadnra. Lista. Filetto d'orQ
d' argento o d' altro.
Bordegada. Bocciata e boccica-
ta. Vogliono niente,
§ No daghen cena faorde-
gada o cen bès. F. bès.
§ No ghèa so cena borde-
gada. Non ne so , non ne in-
tendo bocciata o boccicata.
Vale non qc so, non ne in-
tendo un' acca.
Bordel , bordelere. Bordello.
Chiasso. Fracasso. Fracas-
sio. Frastuono. Frastornìo.
Bordo. F. bordadnra.
Borèla. Palìotta.Pallottola. Pal-
la o piccola o grossa eh' ella
sia , l'atta di materia soda.
§ Borèla dei sft. Zoccolo,
Quella palla colla quale si
tira dietro ai rulli.
Borèla { gergo ). Cipolla, Coc-
cia. Capo. Testa.
BoreU. Rotolare, Spingere una
cosa per terra , facendola
girare.
Borelina , Pallottoletta. Pai-
lottoUna,
Borelù. F. borilù.
Borer. Dar sotto. Dicesi del
cane allorché egli corre per
far levare la starna od altro.
^ Borer la ]egor. F. legor.
^ Borer dei ca. Ringhiate,
Borgas. Alveare. Amia. Alvea-
ria. Ctfviglio. Copiglio. Me-
) BO
Iorio, Bagnolo, Cassetta en-
tro a cui le pecchie fabbri-^
cano il mele.
Borgasoel. Piccolo alveare.
Borida. Rilievo, Quello che
avanza alla mensa.
§ Ciapà dele borlde. Bec-
carsi i rilievi.
Borilfi , a borila. Botolojiei
Vale roUjlando,
Boria, boria zo. Cadere. Casca-
re. Stramazzare. Abbiosciare.
Dar del culo in terra.
^ Boria zo 'n bocadù. Ca-
der bocconi o boccóne. Valtf
cader colla facci.t innanzi.
^ Boria zo 'udre. Cader
supino.
§ Boria bicescà foera. F*
bicescà.
^ Boria .denter o 'n la ret.
Jjicappare nelle insidie. Inca-
lappiare. Restare accalappia-
to. Incappare.
Borui. Bue sagginato. Vale im-»
pinguato.
Bornia. Cinigia, Cenere calda
che conserva il calore.
Boro , andà de boro o de ca-
ligo, F, caligo.
Borsa. Borsa.
§ Eser lezér de boraa< F-
lezér.
^ Qnel che fa e vend bor-
se. BoTSajo. ^
^ Borsa del vesgg. PaniaC'
do e paniacciolo. La pelle
dove si tengono \ paniuzzi.
^ Borsa de pastùr. Borsa-
pastore, l'rha raperino. W.
Thlaspi. Bursa pastoris. Spe-
zie annuale, «na delle cru-
ciferc , coffiiuoe anche Inngti
nigiu'rrlbyGOOglC
le strado e vedesì tìorìta
quasi tutto l'anno.
Borsaroel . Borsaruolo. Ladro.
Latro. Jlsciugaberettc.. Ma-
landrino. Molinolo. Mariolo.
Mascalzone. Masnadiere. Mo-
nello. Ta^linlìorse. Traforel-
lino. Traforello. Ladrone. Lti-
dfoncello. Trafiirello. Calca-
rlo.
"RoTstA. Borsello. Sorta di Lorsa.
Borse! ■ Scroto. Borsa in cui
sono i testicoli. Coglia.
Berseli. Borsellino. Borsetta.
Borsiglio.
Bordi. Turacciolo. Turacelo.
^ Borù dcla veza- Fecciaja.
Buco nel fondo del mezzulc, :
do^c si mette 1.1 cannella
alla botte , e per Io quale si
può irar la feccia.
( Tigui a ma dala spina e
lasa amia dal borù. Guar-
darla nel lucignolo e non
nelt olio. E tristo i: quel sol-
do che peggiora la lira. Vale
■icr più cura alle minute
cose cbe alle importanti.
Bós. jirìete. 11 maschio della
j»ccora. Montone.
Busa. Avella.
<J Mat come le bósc. Matto
da sette cotte o spacciato
o spolpato, o matto tredici
mesi dell' anno.
Bòsa. Bocciai Guastada. Vaso
di Tetro ' o di cristallo per
conservar liquori od altro-
Bosari. j4gnello. Pecorino.
Boscat. Cespo. Muccliio d'erbe
o di Tirgulti. Parlandosi di
quelle piante clie sopra una
radice moltiplicano tnolti fì-
) BO
gliuoli in un muccliio, di-
cesi cesto , e il suo verbo
cestire. Cespuglio. Cespite.
^ (En boscaì de salvia, d«
osinari e sìmel. Cesto di sal-
via , 1^' raincriiio , ec.
BoscaKcI. Cespugliato. Dìm. di
cespngiio.
Boscli. Boscoi . ,
%, Bosch dele, galeie- Fras~
die. Bosco. Luogo dove i
filugelli fanno i bo7.zoU.
^ Manda sa-J boscli ì c.laltir.
Mandar alla frasca i bachi
da seta.
5 Bosch de castcgne. Casta-
gneto. Busco di castagna.
§ Boscli de tiiada. Bosco
cedilo. Vaio cUe può es»er
taglialo.
^ Boscb de saradel. Cerreto.
Bosco di cerri. Cerùaja.
§ Taià o caà i boscli. Di-
boscare. Le\ar via , togliere
e diradare il bosco.
Bosctiif. Boschivo. Boscoso.
Busèta. ) Boccetta. Ampolletta,
Boseti. { Ampollina.
^ Boseti dei od^r. Orican-
no. Picco! vasetto e di stretta
bocca nel <[uaIo ai tengono
lo acque odorifere.
Bosiela. Misurino del latte.
Bòsol. Brigata. Genie adunata
insieme.
% Fa bòsol. Stare a croc-
cino. Cliiacclùerare insieme.
Bosolà. Ciantella.
^ Quel elle fa e veud bo-
solà. Ciambellajo,
^ Rosola de pegola. Pa-
nello. Voce dell'uso. Viluppo
di cenci cbe s'accende nelle
M
ri,n,Urrlb,.GOOgIC
150
( Kr* } BO
cupole o altrove nelle sere
ili qualclié soleimitì.
^ Uosolà da postaga sce pi-
atiate e sìmei. Piniav.cìuolo.
Voce dell' liso. Quell'arnese
tessuto di sala o at^'.i, su di
tui si poifiio i caldai e sì-
fuili vasi da cucina per non
insudiciare il taTolioo. 1 Luc-
chesi lo chiamano cestino.
Bosulnn'i. Ciatnbellino. Din», di
uiambclla.
Bosolet. Brigateìla. Dim. di
Bosolo^g. Jtossolotti. Vasetti di
latta di cui si servono ì gio-
cola tori.
^ Fa ì bosologg. Giocolare
e giuocolare- Far giuoclii eoa
bosso lotti.
5 Quel che fa i bosologg.
Giocolatore. Giuocolatore.Ba-
gatelliere. • ■-
§ ZoBgà ai bosologg. (gergo).
lluhare suf^li occ/ii.
£òt. Cottimo. Lavorio d-ilo o
pigliato a fare non a gior-
nata, ma a prezzo fermo.
Ji Laura a tòt. Lavorare a
cottimo. Dar in somma.
^ Fa oca bòi. Fare un tac-
cio. Vale non conteggiare mi-
uutamentc, ma concordare i
conti cosi alla grossa per fi-
nirli. Stiagliare. Stralciare.
§ A bòi. in cottimo. Vale
fl tnttc proprie spese,
liòt. Coccio. Cocciaio. Per quel
nocciolo o noce e simile die
si adopera da' fanciulli p<>r
tirare negli altri noccioli
quando e' giuocano. Paoli.
Bòt. Un' àia pomeridiana.
^ Bòt dola campana. Tocco,
\ SAna '1 bòt. Batte un' ora.
tj Dà dei bùgg , sùnà dei
bògg. Sonar la campana a
tocchi sepat'ati.
^ Bòt dele ùre- Sgocco.
^ Fina al bòt dcle dò. J^i-
no allo scocco delle due ore.
Cioè al batter delle due
ore, ec.
Bota. f. bast&nada.
^ Le bòte le despias ach
ai ca. K. ca.
$ Dà dele bine bòte. r. dà.
)J Eser eeu sacb de bòte.
Kssere panca da tewnirfi. Suol
dirsi di ehi o per sua catii-
veria o per debolezsa sii
sempre il pigiato e soggetta
a continue battiture.
^ Ciapà dele bòte o ciapi
le so qiiater f. cìapìì.
Bota. Contusione, yimmaccatu-
ra. Lividura prodotta di
percossa o da caduta.
Bota. Danno. Scapito. Disastra.
^ L'a ciapat cena bela bota.
(iig.) IJa awuto una pollez-
Zola dietro. Vale danno, pre-
giudizio grande.
Bota. Riboboìo- Sorta dì dir^
breve e in burla.
f) Bota e risposta. Mottuzzo
di rimando.
Ji Dà bota e risposta. Hi-
spondrre alle rime o per le
rime. Vale rispondere a quan-
to occorre, e in modo cU©
uno non resti sopralTattO.
^ TtesBà sce la bota. f^. resta.
^ De bota salda. Di colpo,
Imj^ovvisamen te.
nigiUrrlbyGOOglC
BO
(83)
PO
S, Ciapà giù de bota salda.
Pig/ìwe uno di Jìlo. Sirin-
gare fra T uscio e 'l muro.
% Sta ala bota. Tener sahlo.
^ Sta sald a bota de mar-
tei. Star forte e sodo al mac-
chione, Reggere. Stare a moT'
tello. Vagliono lasciar dirr
«no quanto Tuole , e non gli
rispondere, o rispondere per
modo cfie non sortisca il
desiderio ano.
Soiarda. B nttargn. \J oyii\i Ae\
pesce seccata al fumo o al
BoLirel. Polpaccio. Polpa della
^ lissìi ì bourei neU mela.
( gergo ). Jmitta^ire.
Butjs. Orcio. Vaso di terra colta
per io pili da tenere olio.
Botàsa. Bariletto. Barletta. Bal-
lotta. Bmrlotto.
Rotawel. ì Orci^lctto. Orciolino.
oiiVtsi. )
Bóte , yeza. F. Tessa.
§ Eser CD d' cens bóte de
fcr. Tener il capo fra due
ptancialL Vale «tar in «icuro.
Biirega. f. botiga.
Btìtegher- pizzicagnolo. Botte-
gajo. Pizxicarolo. CUe Tende
roba cbe stnzEÌca, cbe piz-
zica, «some salume, cacio e
altri eama«giarì, detto cosi
forse da pizzicare.
Boter. Sitrro. Butirro.
^ Sta col col
del boter. -.rfcer latte di gal'
lina. Stare in sul grasso i
a panciolle. Nuotar nel lar-
do o fielle lasagne. Vale es-
Kre Bell' abbondnaza. Go-
la re. t
ttirro. 1
il, o »t\dS 'b
dere. Stare in barba di mic-
cio o ài gatta. Modijiassi.
^ Graa come osn boter .
Grasso bracato.
§ Hoter staladés. Butirro
vieto,
§ Quel cbe fa 'I boter.
Biirrajo.
Botercela. Zangola. ( T. de' pa-
stori ). Quelli «pecie di sen-
chia incili si dibatte il latte.
L' arnese con chi si dibatte
il latte cbinmasi pestone.
Botiga. Bottega. Quella- dfi
mercanti più prò pria me ut::
si dice fondaco. Officina h
il luogo dove si manipolano
ingredienti.
fi Fa sce botiga de disegna-
di'ir shra yergù. Far disegno
di grande utilità sopra al-
cuno.
^ Spianta botvga. Serrar
bottega. Vale ciùuderla per
sempre.
^ Meter sce botiga. f. meter,
([ Meter »ergù a botiga. f.
meter.
- ^ PrÌDsipl de bottg». Fon-
dachlere. Ministro di fondaco.
5 Tigni la botiga in ina.
Étare a sportello. Dicono gli
artefici quando in alcuni
giorni di mezza festa o si-
mili non aprono intiera ■>
tsente la bottega, ma ten-
gono solamente aperto lo
«portello.
Botighet, botighina. Botte^c-
cia. Botteghetta. Botteghina.
§ Aviga cen bfl botighet.
Avere y,na buona vigna. Fig.
e in modo bas,5o dicesi del-
n,g,t7„ib/G00gIc
(84)
r avere facile e pronta uti-
lìlk e piacere in alcuna cosa.
, /"w bottega o mercato sopra
una cosa.
Boliijlieria. Cajfì.
^ Quel elle té botìglierìa.
Caffettiere . jécqnacedratajo.
11 bottigliere del dizionario
vale credenziere, soprastante
ai viiti della mensa.
Butina. Stifaletto, Sorta di
calzare. Uosa.
Sùtol , bòtola. Bottone. Fiore
non ancor aperto. Boccia.
§ Bòtola de fé. Fastello,
fascio dì fieno.
Sotoli. Bocciolina. Boccetta.
Diin. di boccia. Fiore non
ancora aperto.
Botù, botùnera. F. bùtft, ec.
Bòza. GìUozso. Piccolo pesca-
tello seQza liscile e di capo
grosso.
Bozader. /^> bozìader.
Bozèl. {P.J GzWenco. Bue gio-
TÌue.
J^ Sa ved d» vedèl quel ghe '1
sarà da bozèl. Se tu non sei,
tu sarai. Dicesi a un fan-
ciullo clie mostra pessima
indole.
Boxia. Bugìa. Menzogna. A
ti mento. Mendacio.
Se ta ved la bozia soal front.
La bugìa ti corre su pel naso.
Si dice a clii dà colore di
aver dello qualche cosa qon
vera,
% Di dele bozìe. Mentire.
lupare. Dir bugio.
§ Empasiat de bozìe, f^.
boziadrù.
§ Le bozte ga l6 gaiabe
curie. La ,
1 ha corta la
^ Bozia de legn. Truciolo.
Propriamente quella sottìl
falda ohe trae la pfalla in
ripulire il legname.
Bozia. Bugìa. Strumento ad
uso di piailellino con boc-
ciuolo per adaturvi una
candela.
Buziader. Bugiardo. Mendace,
Mentitore. Menzognero. Men-
zognatore.
Boziadril , piie bozìader delo
pistole dei sber a del boia.
Jìugiardone, Bugiardaccio. Più
bugiardo d un gallo. Piit dQp->
•pio rf* una cipolla. Vale bu-
giardo assai.
Boziasa. Bugiane. Gran busia.
Braga. Bardellone. ( T. de' carr.
e de' magn. ) Grossa spiaggia
di ferro' con maniglia dove
entra il cignone che s'invita
o s' inchioda sotto la pianta
della carrozza o d'altri legni,
§ Braga del casi. Braca.
Imbraca. (T.de'sell.) Qnella
parte del fìniraeuto de' ca-
valli da tiro che pende sotto
la groppiera sd investe le
^ Braga de fer. Maniglia,
( T. de' carr. ) Qaei ferri in
cui passano i cignoni e le
ventole delle carrozze.
^ Braga dela unaia. >/«-
niglia. Campanella ossia cer-
chio che striglie le gambe
della tanaglia o slmile.
Braghe. Calzoni. Brache. Bra-
c/tesso.
§ Caalòt dele braghe. Fondu.
DigitzrrlbyGOOglC
KRA
(85)
ERA
^ Fasa dcle braghe. Serra,
finta,
^ Pala dele braghe. Toppa.
5 CoDtrapata e pistagnidele
braghe. Pistagnino.
^ PatilA dcle braghe. Bra-
chetta.
^jBùf dele braghe. Culatta.
^ Cui dele braghe. Culo.
\ Lasi cJete braghe. f7joKs/"e.
§ ScarsUi dftle braghe. Ta-
SCÌOJli.
5 Seutura dele braghe. C(^
da. Codina.
§ Scaià dele braghe. Fondi.
§ Lasàs miti le hraghe. La-
sciarsi aggirar oome un arco-
laio. Vaie lasciarsi avvilup-
pare, avvolgere.
^ Avi zo le braghe o le
caìse, V. calse.
%, Avi zo le braghe la roba.
fiinviliare. Scemare il pregio.
Vale divenir più vile ed è
opposto d' alzarsi.
§ Estìr col e braghe. Essere
pane e cacio, una peverada.
( Modo basso ). Due anime in
un nocciolo. Anima e cuore.
La. chiave e il materozzolo.
Passere e colombi. Dicesi di
due peno ne intriii sedussi me,
^ ETI catca le braghe acb ai
«pergg. Anclte le civette im^
yaniano. Prov. che vale an-
che i più accorti talora re-
st.-iuo gabbati,
^ Facla ncle braghe, fasla
ados, fasla sol, casca le bra-
ghe. Empiersi i cahoni. Ca-
scar le braehe, o foisela nelle
brache, o sotto, o net cai-
som. Cacarsi sotto. Vaglioao
perdersi d'animo, avvilirsi.
Scorag-^iarsi.
^ Quel che è sensa braghe.
sbracato.
^ Alida a caal dele braghe.
P". andà.
^ Al temp che i sa tìraa
soj le braghe cole strele, o
al tcmp de Carlo giù. Quan-
do usapansi le calze a car-
rucola. [ cosi il Cocchi negli
incantesimi, att. 4- se. 3. ] I^
V intende de' tempi in cui
regnando Carlo V. nel i53y
fu assediata Firenze. Prov.
dinotante 1' antichità di ches-
chessia.
Bràgher. Brachiere. '
*i Quel the fa i bragUer.
Brachierojo.
Bragher. Affaruccio. Faccene
^ola. Faccemluzza.
^ Aviga mile bragher. uiver
pili faccende die un mercato,
Yale aver clic fare assai.
Bragher. Chiappola. Chiappola
ria. Raja. Zacchera. Cosa di
niuno o poco pregio.
§ Bragher dei pongg. v^jcio-
Ione. Legno in foggia di una
mensola.
Bragher. (Gg, ) Bracone. Braca-
Ione. Pentolone. Brachierajo.
Vagliono uomo non" buono
a nulla ohe reca fastidio, a
nausea.
Bragheta. Braoa. ( T. de' lega-
tori di libri )•
^ Bragheta delafcebia.5ra^flt
Bragheta . BracJtetia . Piccola
braca.
^ Bragheta d?U sìeta. Ceto.
Coreggiiioig dì cuojo che si
nigiUrrlbyGoOglc
BRA ( i
adatta per legame a' pie
degli ui-celli di rapina.
Braglieift, f. braglicr.
£ragù. Biaconi. Brache grandi.
Jiramizia. Bramosìa. ICccessivo
desiderio di checchessia.
Branca. Stancata. Manata. Tan-
ia quantità di materia «quanta
ne cape in una mano.
% Branca orsina, jicanto.
Brancorsina, Carciofcraccio.
Erba mamioraccia. W. Acan-
thiis nioUis. Pianta perenne
coltivata ne' giardini per or-
namento. Crederi ch« le me
foglie abbiano servilo a gre-
ci architetti dì modello per
i capitelli delle colonne co-
ri ntie^
Branca. Abbrancare. AJJerrare.
Prender con violenza e te-
ner forte ciò «he i^Ì prende,
Dicegi pare artigliare , ag-
grappare.
Branca da. Giumella. Sorta dì
misura, ed è tanto quanto
cape nel concavo d'ambe le
mani per lo lungo accostate
insieme.
Brandi età, branchìna. Manatel-
la. Mtmatlna. Dim, dì manata.
firancol. Rebbio. Raroo della
forca. Punta della forchetta.
Brnndòs, a brandós, a «bach.
F. sbach.
Brao. Bravo. Prode. Coraggio.so.
$ Fà'l brao, o'I buio. y.
buio.
Brae. Braccio.
Sf Casca i bras, Ca.tcare le
braccia. Sgomentarsi. Sbigot-
tirò!.
$ Viver eoi s6 bras o dele
) BRA
so fadighe. Fivere, cainpare
delle sue braccia.
^ I omegn no ì sa miinra
miga B brns. Gli uomini non
si misurano colle pertiche o
colla canna. E vale che dal-
l' esterne qualità nou si puiV
entrare in conoscimento del-
l' altrui merito O talento.
^ A (en tant al bras. ^ un
tanto la canna. Vale con po-
ca attenzione.
Brasa Abbracciare.
Brnsada. Abbracciamento. Ab-
bracciata.
Brasada. Bracciata. Tanta ma-
teria, quanta in una volta
può stringersi tra le bracci.!.
^ Fa le hrasade. Fai-e alla
braccia.\aìe giocare, vincere
alle braccia. Lo stesso che
fato alla lotta. Lottare.
Brasai. Bracciale. Arnese dì le-
gQo clie arma il braccio per
giocare al pallone grosso.
^ Aspetii '1 balù soel brasa).
y, a^petà.
^ Vegner el bal£k sixl brasai.
r- vegner.
Brasca. Brace.
Bruschi. Braciajuoto. Que^l
cbe fa e vende brace.
B raschi. Brascinajo. Quello che
nelle fucine e nei forni fu-
sori II» cura dì raccogliere
la brace. Voce dell'uso.
Braselegg. Viticci. Sirumend
di metallo che s' appiccano
alle muraglie o alle ventole
per uso dì reggere lumi.
^ Braselegg del carni. Gan-
ci da cammini. Quc' due
ferrì ancìnati assicurati U-
DigitzrrlbyGOOglC
ERA
C 87 ) RRA
tcraliuciite nel muro ad og-
getto di raccomandarvi la
palletta , la molla , ec.
Brascnt. Bracciante. Voce del-
l' uso. Quel contadino che
non è proprietario né ntez-
zajuolo , ma che lavora a
giornata gli altrui poderi.
Brascci. { T. di ferr. ) BracciuoU.
Pietre che coUegano la for-
nace dalla parte di fuori.
Brasi. Braccetto.
Braso t. Sraceiotto.
Brasa. Braccione.
Braza. Bragia. Brace. Broscia.
§ firaza dela candela o dela
Item. Fungo. Per cpiel bottone
cìie si genera nella sommità
del lucignolo acceso della lu-
cerna. Afoccoìaja.
Br.izcra. Braciere.^aso in cui s'ac-
cende laliracc per iscaldarsi.
Brazft. Bragia gramie.
5 Rós come ron brazA. jàc-
ceso. Infocato in viso. Dicesi
propriamente di chi è molto
rosso in viso. 11 Fortiguerrii
nel suo Ricciardetto ha. « Si
fece come un peperou le go-
le w. Cioè diventa rosso co-
me un peperone.
Brech. Bricca. Luojo selvaggio
e scosceso.
Breda [ dal latino prcedium ].
Podere. PossedlDicnto di più
campi con casa da lavoratore.
^ Mena ala hreda. V. mena.
BrcJastela. Poderetto. Piccol
podere.
Brced. Brodo.
5 Brad tirat. Srodo corto
« stretto.
% AndJi 'n brced. Andar in
brodetto, in broda, in suc-
chio o in broda di succinte.
Essere fiori e baccelli, jtndi'r
le gatte in zoccoli. Star col
cuore nullo zucchero.\ 9e\ioao
■esser lieto e contento.
5 Andà'n brted de mandoli.
Imbi.-^tolire. Mentre in dolcez-
za. Rinlenerìre nel Tcderc
figliuoli o %hra cosa che
commuova.
^ Lamentùs del brosd gras,
dui bcnservit o dela grasìa
di Dio. Cercar miglior pan
che di grano. Dolersi o ram-
maricarsi di gamba sana.
Ruzzare. Scherzare in briglia.
Pigolare- Rammaricarsi di
cliecchcssia senza ragioae.
^ Quel che sa lamenta del
brced gras. Pigolone-
Broel. f'erzierc. Pontiere. Orto.
Luogo pieno di alberi frut-
tiferi e di verdura. Brolo è
parola lombarda.
Broeot. Legger cuocitura o bolf
Rroescà. f. bcescà.
DrcescI . Spazzolino . Piccola
spazzola. Scopettina.
6ro?scia. Spazzola. Se è fatu
di setole di porco dicesl an-
che setola.
5 Quel clie fa e vend
broescie. Scopettajo.
^ Broescìa de orées. Grat-
tabugia. (!'. d'oref., dora i., ec.)
Strumento composto di fila
d' ottone accomodato insieme
a. guisa di pennelletto per
pulire le figure o altro la-
voro di méullo cìie vuoisi
dorare a fuoco , q^ che ab-
b,GoogIc
niìA
(88 )
BUA
Ma perduto col tempo il co-
lor primiero.
^ Netà cola brcescìa de orées.
Gratlabugìare.
5 Brtcscia dei caai. Brusca.
Bussola. Quello strnmeolo
con setole onde si puliscono
i cavalli.
Brcescìa. Spazzolarti. Ripulir i
panni od altro colla spazzola.
Scopettare, se colla scopetta.
Brtcsciada. Colpo o ripassata
di brusca o bussola, o spaz-
zola o scopetta.
Eroet. Brutto-
5 El diaol no l' è cose brcet
come i la fa. F. diaol.
BrtEtacopia. Mi/iuta, [tozza di
scrittura da mettersi poi in
pulito.
Brcetinal , mal caducli. Maloa-
duco , e con termine medico
epilessìa. Convulsione de' mu-
scoli I
I sopore.
3rìa. Briglia.
5 Bria granda , Itriiina. Bri-
glione. Brìglia grande.
^ Bria pisinina. Briglietta. I
Jj Sguinsal dela hrìn. Sguan-
cia. ( T . de' seìì. ) Una delle
parti di elle è composta la
briglia, eli' è una strìscia di
cuojo della slessa lunghezza
. della testiera , alla quale è
attaccato il poriamorso delta
banda sinistra.
§ Caà la bria. Sbrigliare.
. § Che fa brie. Biigliajo,
§ Andà a bria daerta , o
de tosta furia, f^. andà.
^ Xiasà la bria ficel col a
vergu. Sciorre la briglia , la-
sciar là ìiriglia sul collo ad
alcuno. Vagliono Lisciar ope-
rare alcuno a suo senno.
Brìcùla. Bazza. Buona fortuna.
5 Ai vergot de bricòla.
Aver di bazza. Vale conse-
guir qualche bene per modo
affatto inaspettato.
5 De bricòla. ( iVlet. ) Per
fianco , cioè incidentemente ,
indìreltamente.
^ La'irà de bricòla. (Met.)
Jgir per fianco.
^ Ztegà de bricòla. (T.del
giuoco del bigi. ) Far matto-
nella. Dare 11 colpo obliquo
invece di diretto.
Brici'i, bricfinada, ec. f^. be*
rechi , berechiuada , ec.
Brìguochioa. Bernoccolino.
Brignocola. Bernoccolo. Bitor-'
zolo. Roncìiio.
Brllà. Brillare.
^ Brìlà come cen Gavdell'
Giubilare . Esser pieno di
giubilo.
Broà. Fermare. Bislessare. Ri^
far le carni. Lessarle alquim-
to. Dare una prima cottiiri
alle carni vicine a patire,
Broadura. Cuocitura. Bollitura.
Queir acqua o altro liquore
in cui sia 'stata cotta qual-
sivoglia cosa.
Broàl. Sisìcssato. Fermato. Les-
sato alquanto.
Broàt. { Fig. ) Cagionevole. Sfa- I
lazzato. Malaticcio. Indìs-
Bròca. Mesciroba. Quel iFaso a
boccale col quale sì mesce
I' acqua per lavaraì le moni.
§ Bròca del taolas. Braco.
nigiUrrlbyGOOglC
RRO
(8y )
ERO
Stocco col quale è confitto
il I«Bno.
§ Ciapà nela bròca o nel
sego. f^. sflgn.
Bròcn. y. brocli.
Brì>cn. Srocco^ Segnd cHe si
mette ai vasi per regolare
lo misure de' liquori.
§ Simìt la bròcft. Vscir del
manico. Si dice del fare più
che non si snoie.
Bròcìt. Bulìettonfi. CrouH bui*
letta.
firocH. Acchiappare, Cogliere.
Giugnere. Trovare.
Brocàm. Bullettami!. ( T. delie
arti dì ferro )■ Ngrae geoG-
lioo che comprende tatto le
specie di bullette , cioè \e
bianche o iverc , le btillette
da armadure, da impannate,
da alabarde, da zoccoli, da
scarpe, da staffe, da stai,
da barilai , da once ; le gruc-
ce da «tufìja e le mezzane.
Broch. BjOfnoscello. Hamieelto-
Rametto.
Broclièl. f^. brocbèt,
Uroelielàni . Stirparne' Stipa.
Sterpi. Copia di legname ta^
gliato ad nso dì accender
fuoco.
Erocbeli. Fusceltìno. Fiistelbtz-
zo. Busco. Festuca. Festuca.
Brocbct. Fuscello. Fusceìlettò.
Pezzuole di sottil ramicello.
Brochcta. Bulletta.
^ Brochcta cola capcla lar-
, ga . Cappellotto. Specie di
bulletta cosi chtaTnàta dal suo
lungo cappello.
J Bater lo brochete , o ba-
gola dal fred. f^, bagola*
Tom. I.
5 Bater le bruchete, o eser
Iias de tach. f^. bas.
Broclieta. Cacasibetto. Sputasetì'
no. Jlffettatuzxo. Dicesi ad
Tino che si dia tuono.
Brocheiina. Bullettina,. Piccola
bnllett».
^ Broobe^na de ot&. Far-
falla. Una piccolissimd bol-
letta dì ferro col capo di
ottone.
§ Brocheline salarine. BaU
lettine migUari/ie. Sorla di
minute bullette< %
BroGol. Cavo{o romano. Il sost.
toscapo broccolo vale soltanto
tallo del cavolo , della rapa e
simili.. 1 botanici lo chiamanp
. brassica oleiticea italica.
Brodola. Pappolata. Si dice di
vivanda che uoa si tengt
bene insieiRe».
^ Andà 'n brodola. Lo stes-
so che andà 'n brcod de m>a-
AoW. F. broed.
Broe, broia. (P.) Cespuglio. Frau-
di dibrucate, ^af- cimali che
ai lasciano indietro da' tron-
chi delle legne atte ad in-
carbonirsi.
Brofadel. Faiinma. Panie». Sor-
u di tainestra ad uso dei
contadini.
§ Brofadel de polenta. Grw
mo. Grumolo. Fariba che da-
rò intatta nell' acqua. Ron-
chio. Bitorzolo.
f) Brofadel de fancb. Zac-
chern. Quel pìccolo schizzo
di fango che altri si gitta ìq
camminando su per le gani^
be. Pillacchera.
§ Pie de brofadei. Zacche-
nigiUrrlbyGOOglC
B!:0
f !>o )
BRO
roso. Pieoo <Iì zacclicre. In-
zaccherato.
^ Sporca» debrofadei./n^ac-
(■/;e/"W«. Lordarsi di zaccliere.
Brofèl. Cosso. Piccolo eiifialello.
Sozza. Bozzolo.
Brofi'lì . Bollicina. BaìUcella.
Boliicola.
Brpgna. Susina, Pruina. Frat-
to noto. W. Pranum. L' ai-
boro dicesi susino o prugno-
W. Prunus.
^ Brogne dclmascli'i. Pni~
0iè damaschine'.
^ Brogiic zerl)C. Susine stros-
zatoje. Sorta <I! siisiue di sa-
pore acerbo e aspro.
S Brogna caroleta. Bozzac-
chione. Bozzacchio. W. Pru-
num sabventaneum.
: • ^ Brogua catalana. Susina
simìana.
5 Broglia porchera. Susina
pa-ciiia.
Brognoel , brognì , spi brogniEl ,
l>rogiù salvadegb , spi bro-
glia. Pruno. Prugnolo, pruno
saìvatìco. Spino nero. Susino
eli macchia. W. Prunus spi-
n a m jpUserctto die fiorisce
pWTniì (lì metter le foglie. I
frutti da alcuni si m.inginiio,
benché sempre acidi ed nspri.
Fermentati danno un vino
leggiero e non affatto dispia-
cevole, da cui si ricava un'ac-
quavite assai forte. La pianta
è Utile nelle siepi, perche dà
loro inaggior difesa.
Broià. Brogliare. F^r male pra-
ticbe per ottener cLeccbessia.
Broiér. Cespuglio. Cejpo. Mac-
chia di -virgiilti.
[ Broiù. F. engarboÌLi.
I Broiiibo. Borni/o. Voce colla
quale ì bambini diiainano
la bevanda.
Brombol. (P.) Broccolo. PipiU
o tallo del cavolo, rnps o
simili erbe, quando comin-
ciano a dar segno di fiorire.
Brontola. Brontolare. Bo/botiare.
f, BrontAU '1 pa /'. pa.
§ Brontùlà le btedele. T.
bosdela.
Broniaind.. 1 ;,„„„5,,
orontalrimcnt. t
^ BronlCilamenldcIebcedfiTe.
Borborigmo. ( 1'. med. ) Sov
bottamento degl* iniestini. U
Redi lo cliiama ancbe ruggito-
BruTitìilù. Brontolone. Voce às}-
Viiso.Bufonchino.Bufonclùefio.
Bronz. Bronzo.
5 Mostas de bronz o fodrat
d« ramerà. F". mostas.
■ 5 Avi osn temperamcnt di'
bronz. Essere di buon cordo-
l'ano, modo basso. Essere tti
forte complessione.
^ Conìcola de broM. BroJi-
' zina. ( 'V. de' carr. ) Buccola
per lo pili di bronzo clic ri-
veste t itta la capacità inte-
riore <.nl mozzo per dileii-
derlo dal soffregamenio della
sala dì ferro,
Bronzai, bronzali. Lave^io-
Pentola di broiizo;
Bronzi. Canipanuszo. C^mtjHi-
nello. Campanella.
5 Avi '1 bronzi, o ciap'' ^
moschi, y. moschi-
Bronzina. Squilla. Campanac-
cio. Propriamente il cainpa-
chc
per
Io
'riourri'byGoOglc
ERO
meCie al collo degli ammali
da fatica.
BiitDziiioUi.CampaneJl9tta,Cam-
panella assai grande.
lÌL'oiiEù , a bronza , a sbach.
/'^ sbxcli.
Brool. f^. broeot.
Brua. Barocci». Biroccio. Sorta
<li carj-ctta piana a due ruo-^
le che serve per trasportar
cliecuhessìa.
5 Bros de fé e sìraei. Maz-
za lU fieno , icgne e «miii
MjunoMicchiaie.
Brosota. Broszola- ( T, de' rì-
comktori ). Kccoio arnese di
Itigno latto a tornio, che s«r-
\e a tener l' aro eh' è svol-
iate da' rocebetti.
Brontola , c^pa^licn sce caua
bnstoia. V. ciapji.
Siostoli. jikbrustxilare. Porre
le co&e d' intorno al fuoco,
sicché ■' asciaghino e non
ardano, ma s' abbronzino.
§ BrostoUt dal sA). IneoUOy
abbronzato dal sole.
Breitoligg. (P.) Bruciate. Cal-
darroste.
BrostolCt , «enti de brostolb o de
liraz- V. bruz.
Bi-oxiela. Braeiuola. jàrrosttc^
ciana. ■
^ Brozoalc sce la pél. Incot-
ti. J^accìte. Que' lividori o
macchie che vengono alii;
donne nelle cosce, quando
tengono il fuoco sotto la
gonnella durante 1' inverno.
Bruch. Erica volgare. Scopti sor-
celli. W. Enea uulgaris. Pian-
ta comune ne nostri monti
loprattutto in quelli espoatì |
ì ) RKC»
fl tramentann , ove cresce al--
r altezza d' un braccio al
più, tutta carica di mlautìs-
9Ì(ae foglie s.agittnte e di
grappoli fijrmat^ di pic<;oU
lìorellini rossi. 1^ on sempre
verde che può serrlre ao--
eh' esso n formare uno de'più
begli ornamenti pel giardi-
naggio.
Brnnela. ErÒa ^islettn. Bassi-
lieo st^i'ittìco. Brunelia. Con-
solida minore. W. Prunella
■ ftiìgnrif' Erba a radice !>''-
FPoire assai comune lungo le
sponde de' fossi eoH foglie
bishinglie e fiort rossastri
riimiti, alla stìmmHà In folta
spiga, E piiscolata dal bestia-
me , ma senza alcuna avidit'i.
Bruz. Bilico. Positura d' nu
corpo sopra d' un altro , chr
toccandolo quasi in un pUn-,
to, non pende più . dà una
parte die da un altra.
^ Andà 'n bruz. Stare in
biitco. Essere a un pelo ili
fare checchessia. Vale essere
per -farlo di momento in mo-
mento.
Bruz. Brueiaticcia. Abbnicìatio-
ciò. Leppo. Puzzo. Odor di
bruciato.
^ Senti de hruz, ciapà ,'J
bru2. Sentir di brnciaticcioo
di leppo. GiHor leppo.
Bruza, resta 'n bruza. Rima-
nere smaccato. Dìccsl quando
chicchesaia ha YÌnto la pro-
va , cioè sgarrato UQ altro e
fattolo rimanere con danno
e con vergogna.
^ Eser en bruza de Ùl vW-
■ nigiUrrlbyGOOglC
B^ (j
gota. Essere in bilico osul cur-
ro, o a tocca e iion tucca. Ji^ssa'
re in "Xul crollo deUtt bilancia,
Bruifù- Abbruciare. Bruciare.
%, fìruzà '1 cafè. Abbroslire,
il Redi qelle sue lettere fa.
IDtglinri iiijò anche tostare.
^ Za cUb la ck bruea doi>.
ga fcecb. Gettare il manico
dietro alla scure, Vale sprez-
zare il menp, perduto il più,
Pice» pure, dove va lo tìa~
ve può ire il brigantina.
^ Bruzà dela legna per lì)
dola 8«jier. Lo steuo vliu
gyadagoà 'tt del gombet, ^.
guadagna.
K Bruzà i pnilk. F. pnib.
^ Bruzà via la roba. Andar
via a ruba, Diceti di merce
d'altro cb9 abbia glande
(p ne ciò,
lìruz^. Cuocere. Soottaror Mo-
lestare, dispiacer molto, pro;-
var gran dolore, o rìseuti-
ineato di cbeccbessU,
^ Ob questa la ma bruta.
Oh questa mi cuoce, mi scotta.
, Mi accttora. Mi duole.
Bruzà , doli. Frìzzaiv, Diccsi
del dolore in pelle cbe car
gionauo le praterie corrosÌTe
poste sugli scaliìtti e simili.
S Bruzà le biae. Arrabbiare.
l)ipesi di grano, biade ed
erbe cbe tf^oo ancora «opra
Ja te^ra.
firuzaboca. Perticarla. W, Po-
lYf^onum persicaria. £^ba uh
miinf ne fo^ì. Steli nodosi,
roassstri , foglie lanpiolate ,
£oiì bianco - rossicci Ìq ispi'
gUe serrate,, Non è atile np
) BHU
pel bestiame! né per la n^e-
dictna<
Bruzachwf. Pirosi. (T. med. )
Fi a toma ed ardore moietta
del ventricolo.
Bruzacul. Grattaculo. Rosa sal-
vatici. W. Rosa canina. Pian-
ta legnosa assai cornane nti
bowb} e nelle siepi. I suoi
frutti o grattacnli si possooa
impiegar a formare delle con-
serve,
BruzApolver. Gabbiano e in
termini de' aataralìati laras.
Uccello di cui ve 'u' ha uii>
dici specie t non però tutt^
coiuufuute-
Bruzareai. F- creau de jaL
Bruzi, Tamburina. Voce del-
l'uso. Va^^ciliadrico di ferro
con cui ai abbrostisoe il ca''^
fé. U . FoaUna all' art. Caffi
del dliiouario econ. r^u W
chiama tambwettOt
Bruzàr. BritLÌore.
B£t. Buono.
$ Bù de xùea e c«lif àe
TOg. Jìuott papero e cattKia
oca. Vaio buono (La gÌo»iM
e tristo da vecchio.
^ Bft de fi quel serveiit.
Buon da in)balsamare al doc-
àon delle lojfe. Vale imUi'
lissimo.
% £1 bà piàs a tfljgg. Om
uccel conosce il grano- *^»!*
cb« il buono piace a lut"»
ed è conosciaio da tutti.
ji BÙ fes les. So^abbaoao,
Pìii che buono. StrabuOBO.
^ B4 diaol. F. diaoL
$ L'è b& de fa quest e
»l-
I lir.Esli è cece da far quello.
nigiUrrlbyGOOglC
BU
£93)
BU
Ville egli è luuoo capace di
farlo.
§ Fa bù per el aura. Par-
gar per gii altri
% lìe bà. Dawero. Vera-
mente. Daddovera, Da Imon
sennO' J3a sodo.
^ Avi a die fa eoi bù, o
(^l so dnot f. diaol.
S Poch de bA F. beredi'i.
j{ Senti de bù cbe contale.
Saper di nulle odori. Dioesi
dì cttse d:^ abbiano ^aa
iragcanza.
% Tigoit de b&. MallegrariL
Consolarsi,
^ Ba tn olle, r. BèMstto.
< Fa bù. r. abànà.
\ Fa de bù. Far da sema.
Vale operare d* wiino, j(Ìadi-r
ziouinenter
^ De btl a bù. A buono a
buoao. Da buon concia. Vale
con buona pace , d' amore ,
d' accordo , senza danno.
^ I laùr bd, no i è fagg per
i minoió. Lo itesso che ì con-
fogg no i è fogg per i aasgo.
f^. aien.
Bùcia , bùctà, ec. f^. bo«ia , ec.
BbcÙ. K bopù.
Ut, fa bù^ r. bofh,
fiùf. Culatta. ( T. de' sarti ),
Quel pezzo c[uaù triangolare,
die è nella parte più alu
del di dietro a caUfni,
Bugada, ec. ^. bd^da, eo.
Bugno. F"' b«egnù.
fiùgùle bùgùle. Siili Inlli. Cor-
ra curro. Voce per clÙMsar
le galline.
Sniada. Bracata. ì
§ Fa 0^ bulada. Pare ur^ |
toriata. Minacciar con p*'
rule 'bravando.
^ Fi, orna bulada en cre-
4en<a. Bravare a credenia.
Fare degli scopjnetti colle
fave fresche- Vale fare uno
sp.ioraccbio , indurre alimi
falso timore.
Bnlai'ia. Braverìa, dorerìa.
MiUoRterUi. Atti e parole da
braraccìo.
$ Sta socia bolar'U, & 'ì
bolo. Fare il Giorgio. Fare
il mmgia da Siena. Il bajar~
ditto. Vale fare il bravaccio.
Buio» ^ulas. Buiatso. Bravo.
Bravaccio. Bravano. Lancia,
tt alcmiQ, Cagnotto. Squar^
cione,
BftUù. r. bolsÙ.
BtinaBoik Strenna. Mgacìa. Be^
Rondata.
Bùnament. Bonariamente. Alla
buona. Con bonarietà. Sena^.
mali zi it.
Bùnas. Bonaccio. Buon pastrio-
cìano. Bonaccioso.
Burat'i. Burattino.
^ Cazot de buraù. Castello
da burattini,
^ Quel elle fa baia i bo-
rati. Burattinajo.
Buratì. f fig. ) V. mac4eo.
Bnratinada. Fantocciata. Fan.-
tocceifia.Bajata. Scmboccerìa-
Bureta. Bura. Burr. ( T. degli
agr.) Quel legutf lungo del-
l' aratro, che dall'aratro ira
ad atuccarsL al giogo de'buoi.
BftrU. F. borU.
Barò ( dal francese bureau)*
Scrittoio. Stanza ad uso di leg-
gere} svrirere e tener scritture.
DigitzrrlbyGOOglC
BU
C94)
Barò. Offiào.
Busola. £u55o/o. P«r vasetto da
rnccorre ì portili.
Busola. Bussola. ( T. ài stamp. )
Pezzo di if^no riquadrato e
incavato , in cai scorre libe-
TamenU il fusto della «te,
e tienlo in guida, perL-hè ca-
da a piondw sul datlo del
pirroue.
Suwl.i. Bussola. Paravento.
Usciale. Itiparo di legoamc
o d'altro die si poiu! avanti
agli uscj ^ per togliere a «Ili
è faotì la v«duU di cki è
deutro, o per difender le
sl-aiize dal freddo e dal veato.
Busologg. y. boaologg.
Butti. Bottone.
^ Quel che fa bMA. Bot-
tonajo.
^ BAifi de camiza. Corian-
dolo. Specie di, confetto.
Bfittuià- Abbottonare.
BAtùuera. Bottoniera. Bottona-
turm. Abito ttonatura.
Bùiunera. ( T. .degli oref-e d'al-
tri ). Bottoniera. Dado d' ac-
cia jo. incavato per dar rilievo
alle piastre di matallo.
Buz. Buco ( sosL } Pertugio.
Foro.
^ Buz dei batCt. F. biuet.
^ Baz del gat. Gattajuola.
^ Buz o oeg del martcl.
Òcchio.
^ Buz dei pom - o dei per.
Bellico.
^ Buzdelabachetadei a^op
e siraei. SbaCckettatura.
§ Buz del secer. Buco dei-
f acqueo.
$ Blu deU ùcù. Cruna.
BU
§ Buz d*ic erbe. { gergo ).
Bossolo delle specie. Così
cliiamasi per iscberzo Ìl se-
dere.
^ Che sta 'l buz dela rezù.
Lo stesso che 1' è che do
burla zol'azea. T. azen.
^ El d' À pò tcegg i buz.
lisscr inacc9 d' una cosa.
Cioè eisserne grande abbon-
da usa e a VÌlissifflo prezzo.
^ D'am buz fa cen scarpA
o csm finestra. F". scarpa.
^ Toe s(e cen buz en d' <£aa
calta. Ripigliare wt baco.
^ Fa buz quadcr. Augnare.
( "T. de' fabri ). Fare un* in-
taccatura nel forro con una
■pina quadra no' luogliì che
n vogliOBo traforare.
^ No eser bft de cak ccii
ragn d' ten buz. Non sapere
o non potere cavare- un rtigno
£ lot buco. Dicesi d' aomo
dappoco e di jitnna abìUtà.
^ Pasala per el buz dcla
^af, o d' oaua ùcia, o col
aqua santa, f. pùak.
^ Fa oen buz cu del aqua.
Pare un buco neW acqua. Af-
faticarsi senza fratto.
^ Pej: sto buz te ghé de
paù. Tu, hai da bere a qua-
tto fiasco. Vale cosi hai da
fare per necessità.
i, Romper el buz dela ùcia.
.Scrunare. Bon^ere la cruna.
§ Troaga '1 buz. Trovar Ut
gretola , a scappare o . uscire ,
ec. per qualaxe gretola. Tro-
vare la congiuntura o un sol-
di argomento , ec. per iscap-
pare o Sax chectjhessia.
DigitzrrlbyGOOglC
!ìU
(95)
BU
5 Metcr la pesa zo del l>uz.
t^. me ter.
Boz. Bucato (agg.) Pertag'ato.
^ SoQca bnza , o co buz.
t. co.
§ Kfiz bnza. Noce malescia.
Cioè noce giiasUi.
^ L' e alidada btiza. Ella è
slata bianca. Io V ho avuta
5{«iflca.' Dicesi quando la ape
ranza ba fallito.
§ Diglien de biize. Lo stesso
che cb<£Utà dele baie. F.
baia.
§ Andò 'a del let a cui bnz,
o a dormi cola madoaB. f^.
madona.
^ Atì le ma bozc. Av.ere
la^maao larga. Scialacquare-
Spendere profusamente. Dìs-
sipar fanameate il suo. Pro-
digalizzare. Essere spendi;^
reccio. Anclie i Frautesì di-
cono avoir les maiiis percées.
^ Ma bnze o de paia. F. ma.
^ Andà buza tena coza. y.
aiidà.
Buza. Baca.
^ Duza del Icdam. Sterqui-
linio.
^ 6uza del copi. Collottola.
5 Boza per piaRtì. Formel-
la. Buca cb« si fa ìn terra
per piantarvi alberi.
<J Buze de poiigg. Covile.
Bucbi nelle muraglie dove
poggiano i travicelli de' ponti
de' muratori.
^ Fa bnza al ztegh del bt-
glìard. ^ar biglia. Vale cac-
ciar la palla in una delle
buche •
Tln^a. Fossa. Sspolcjo. Sepoltura-
§ Avi an pè 'n la buza<'
Piatire co' cimiteri. Aver la.
bocca su la bara. Tenere il
piede nel sepolcro. Vale es-
sere vicino a morire. Essere
avanzato in età. Dtcesi pure
tener l'anima co' dentL
Buzà. Bucare.
§ Ikuala foera. Schippire.
Scappar con ingegno è de-
strezza. Questa voce è anti-
quata e mancante di ana-
logìa moderna , eppure si
potrebbe rìtìietter in uso
ginccbè spiega assai.
^ Buzà da banda a band,t.
"traforare. Forare da una
banda all'altra, fuor fuora.
L' esser mangiato e roso da
touclij f e si dice propria-
mente de' legumi.
Buzàie. Bozzoli sfarfallati- Boz-
zoli forali d'onde sono usciti
i bacbi da seta divenuti
farfalle.
Buzaroila. Bucherattola. Picco-
li.isìma buca.
^ Pasera buzarcela o buza-
rina. Sepajuola- Specie di
passera.
Bazel, buzel'i , bnzelina. Buco-'
liru}. Bucherello. Bucherattoh.
Pìccolissimo buco. Buchino.
5 Buzcl del pirlo. Buttero.
Quel segno che lasciala trot-
tola percuotendo col ferro.
BAzer. Cazzatello. Omìcciuolo.
Buziline. Pozzette. Quei buT
chi o avvallamenU che si
osservano nelle gote dì al-
cuni quando rìdono.
7,-,ii-,. Google
EU ( €,6) CA
^ Ca de casa. Segitpo. Sra-
chetto. Spezie di braco.
^ Ca de legor. Levriere.
§ Ca de pasUlr> Cait da pa-
store o mastino.
^ Ca de post;). Braco da
fermo. Specie dì braco, che
in ve^ndo la rtarna o s\-
' miti , fa alto.
^ Ca sbetegh. Cane ringhio-
so , stizzoso , arrabbiateUo.
^ Ca che baia no pia. Caa
che abbaja poco morde. Cioè
cbi fa molte parole fa po-
chi fatti.
§ Ca del s-ciop. Cane. ( T,
degli archib, ) Quel ferro
dell' archibuso che tien la
pietra focaja.
^ Andà come den ca scotat.
r. andà.
^ D.-ti al ca che l'è rabitisi
P'. dà.
§ Ai ca raagher g» cor dré
le mosche. Ai cani magri fan
le mosche. Chi ha a rompere
il collo trova la strada al
hujo. Alia nave fotta ogni
vento è contrario. Pro», dì
eli. sigli. 11 Buonarroti nella
Fiera [ alt. 5. se 5. ] fa dire
in pari Hcnso : „ o che ta-
gliala si fa quando una quer-
cia è rovinata. „ I Lktinl ave~
Tano miseris omnia adversa.
% Dà al' ca per el patr&.
Uà non può dar alV asino
dà al basto. Proverbio , e
Tale chi non poò vendicar»
con chi e' Torrcbbc si Tcu-
dica con citi e' può.
§ Eser come ca e gagg, n
coren e qrÉz. f . coren.
BAzera. Corbellerìa. Cc^ionerìa.
Scimunita^ne. Pecoraggine.
4{ Eh la bùsera! Le Zuc-
ehe marine ! SorU d' «sda-
' inazione.
$ O sé la bAzera! Oh eo-
eoja f
^ Siòr dela bAzdra. Signor
di ma^io. Vale di poco conto.
^ Vegni la bùiera , o an-
dà n crist. /^. crist.
BiVzera, apropozet. Erroraeào.
Marrone. Strafalcione. Scom-
>. piscione. Arròsto.
Bùzerk. V^- gabolà.
§ Andà a fas bAzfì-£. An-
dare in malora, in bordello.
^ Manda a fas biiZerà. Man-
dare in bordello. Mandar al
favolo.
BAzerada. Cica. Acca. Straccio.
§ No nighen cena bùzerada,
o cena petaca. P^. sai.
BAzeradaso. ) Scaltritaccio. Fur-
BAzerado. J boccio, f. fArca.
BAzerOna. V. sgualdrina.
§ Ala bùZcrona. Malissimo.
Malissimameate . Pessima-
mente. Alla pe^io.
Buzet. Occhiello. Quel piccol
pertitgio per «nde entra il
bottone delle vesiimenta.
BnzA, ferlunat. f^ sfAgAnat.
BozAna. Suca grande.
C
Ca. Cane.
^ C» barbi. Can barbone.
li Ca- bologni. Moffolino.
Arlecchino.
$ Ca cèri. Can corso , o da
pagliajo.
$ Ca pomer. Cane liottcino.
nigiUrrlbyGOOglC
e A
C !>7 )
§ Et ca f..rfsh:-r casa '1 ca
de paér. Fkne asino di mon-
te , e caccia cavai di corte.
Proverbio dì aLbasUnza chia-
ro sìgnifie.-ito.
§ Eser formnnt come ì ca
u ci«za. y. ciéza.
^ Desedà o no deserà i ca
che dorein. F. descd.^.
§ Le b?)te o le bastAtiade
le dcspi^s acU ai ca. Il gio-
car di numi dispiace fino ai
cani. Proverbio di chiaro si-
gili fica to.
§ Se no 1' è oen ca '1 sari
cena cagna , o ae no I' è oen
bó '! sarà cena vaca. V, boe,
^ Toegg i ca mona la eia,
e ta!gg i magg vcel di la siia,
Cfù fa la casa in piazzi , o
elfa è altJ o ella è bassa.
Vale che chi mette al pub-
blico alcuna cosa si sotto-
pone alle censure, ed a cia-
scuno nun può soddisfare.
Cà. r. caza.
Caà. Cai'are.
^ Caà i dengg. Svellere den-
ti. Vale aradicarli, cavarli in
un colla radice.
^ Ca« fcera. Spogliare.
§ Ca^3 f«ra . Spogliarsi ,
Svestirsi-
^ Caàs fcera 'n camiza. Spo-
gliarsi in camiscia.
5 Ca.'i ftcra dela casa. Scas-
sare. Contrario d'ÌDca»are.
^ Caà '1 basi. Sbastare.
^ Caà , o tee zo 'l capei de
testa a vcrgìt. Scappellare al-
cuno. Cavare il cappello dal-
la testa ad alcuno.
§ Caàs ci capei. F. capei II
CA
^ Caà l' embossma. Sbozzi^
piare. Cavare la bozzima.
^ Ciià '1 rtezcn. Dimenare.
^ Ca.ì '1 rcDzen ai solgg.
Scialacquare, Spendere pro-
fusamente.
^ Caà le calse. Scalzare.
Cavar le calze.
^ Cau le coslcgnc o i ma-
rà fttra dei res. F. marti,
^ C.ià la biiartcla. Sbava-
gliare. Torre il bavaglio.
§ C.ià le vii;g e simei.' Scal-
zare le Viti e simili. Levare
la terra intorno alle barbe
degli alberi e delle piante.
^ Caà dai digg. Sbarbare.
ottenere da chicchessia al-
cuna cosa o stiulìoiìflinente o
per forza. Spiuttarla.
^ Caà dcbeer. ^ilfgfjfr W/JO.
§ Caà stB l'aqna. Attìnta'
acqua.
§ C.ià sanch. Cavar sangue.^
Segnare.
§ Caà (clc dai sas- Di rapa
sangue non si pub cavare, fo-
ler cavare dalla rapa il san-
gue. Prov. che vale. voler da
uno quel che non ha, o che
facci.! quel che non può.
^ Caà tera o ter;-- Ì(Q)
^ Caà ftcra vergò, ( ^ " '
Cavar i calcetti altrui. Tirar
le calze a uno. Trar il filo
dalla camiscia. Cavar la le-
pre dal bosco. VagUono sco-
prire il sentimento d' uno , o
alcuna cosa tenuta occulta.
§ Cià 'n camiza ergi , caà
le pène maìstre. Trarre a
cavare le penne maestre. Su-
dare il sàngue . Sbusare^
* 5
nigiUrrlbyCOOglC
CA
( il» )
CA
Iiitfìiidesi eomuDemciite al
e! (LOCO.
§ Caà la fam. Sfamare. Sa-
tollare. Trar la fame.
^ Caàs la fam. Sfamarsi.
Trani la fame.
^ Caà la set. Dissetare.
*j Caàs la soli. Schiacciare
un- sonno. Fare nna gran
^ Caà le voie. f^. toì».
5 Caà zo. Svinare. Cavare
il mosto dal Uno,
^ Temp de caà zo. Svina-
tura. Il tempo dello svinare.
§ Coza de caaga o faga de
capei, f. capei.
J Caàs i giiangg con vergù.
Prendersi troppa confidenza.
^ CoÈs dai fangh. Sfangare.
Uscir destramente dagl' im-
brògli. Superar le difficoltà
dì qtialclie affare. Dicesi an-
che, uscir dal pecoreccio. V~
scir per lo sdrUcito della ma-
glia , o pel rotto della cuffia.
§ Caàs dai fresch. Levare
o levarsi dal tappeto. Vale
abbandonar 1' impresa die
s' Ila tra mano, quando si
conosce eli' ella non può
riuscire.
% Caàs dù ragg per oaàrt
giii a! so nemich. f. oeg.
§ Caà '1 figat a ergù. Sven-
trare , uccidere alcuno.
JC.à I. m«scl,e,r,. (fig.)
Smascherare. Sfardaré, Vale
manifestare I' altrui malizia
e difetti.
^ Caàs la fam o la set cola
caren salnda. Cavarsi la sete
eoi prosciutto- Vale cavarsi
un capriccio con proprio
d.inno. Spegnere il fuoco col-
la stoppia.
Caabale^ f. caastras.
Caabroche Caiabullette. Sirn-
mento di ferro o simili ri-
flesso in una testata ad uso
di cavar bullette.
Caadengg. Deiuista. Cavadenti.
Caadengg. Cane. Feiro con
coi i dentisti cavano altrui
i denti.
Caaregg. Damigella. Insetto dì
molte specie e di diversi e
vaglii colori, che per lo più
s'aggira molto iùlorno alle
acque. Da' naturalisti chia-
masi libellula.
Caaide. Cacciavite. Piccolo sirn-
niento da invitare e svitare
una vite.
Caagtt. Canestro. Paniere. Il
toscano cavagna vale cesta
o cestone.
^ Caagn stras. Cane Straccio.
5 Aviga qualche cosa 'n del
caagn. Bollire in pentola un
negozio. Trattarsene segre-
tamente.
5 Ogne stras de caagn el
,ve hù cena volta al an .
Offii pruH fa siepe. Ogni
acqua immolla. Ogni acqua
spegne il fuoco. Piccalo pruno
fa siepe. Poco rampollo fa
fiume. Vaglìono che alle ne-
cessità naturali ogtii cosa ser-
ve per cattiva eh' ella sia,
Caagna. Cesta. Canestra. Pa-
niera. Cesta fatta per lo più
di vetrici. Zana.
§ Vantet caagna che 'I ma-
nech r è rot. Lodatevi cesta
nigiUrrlbyGOOglC
CA
(99 )
CA
che avete bel manico, ovvero
lodati cesto che 'l manko hai
bello. Dicesi prov, a clii loda
se stesso.
Caagaada. Zanata, Quantiti^ dì
checchessia «li' eatri e riem-
pia una 2311:1.
Caagoi. Panierajo. Cofanajo.
Facitor di cofnn!.
Caaguoli, caa^noÌGt. Canestrel-
lo. Caaestruccio. Canestruolo.
Panieretto. Panierino. Cane-
stretto. Canestrino. Panierino.
Panerina. PanieriiAzq.
Caagnolìaa , caagiiìnn. Cane-
itrettino. Panieruzzaia. Pa-
meruzzolo. Paneruzzolo. Pa-
nieronc ino. Vaglio no pìccolo
canestrino.
dagaù. Cestone. Specie di ce-
4ia gj-ande o gcaa paniera.
Caal. Cavallo. Destriere. Cor-
siero. Pah/reno. Conidore.
Ronzino. Puledro.
5 Caal saor. Sauro. CiiTallo
che ha il pelo, le chiome
e coda tiranti al rosso,
§ Caal de halaiisì. Cavallo
del bilancino.
$ Caal grls. Leardo. ( T. dì
inasc. ) Cosi chiamansi i ca^
Talli di pelo misto dì bianco.
^ Caal de ritorno. Cavallo
di rimeno.
J[ Caal che sa 'ntaia. Man-
cino- Ojcesi maDciiìo il ca-
vallo quando una gamba è
piegata verso la sua opposta.
5 Cael che sbara. Spara-
calci. Si dice del cavallo che
spara calci ^ copia. ,.
^ Caal de rasa. Stallone. f.
j dal oinbrùs. T. omhrfts. Il
^ Merda de caal. Cavallina.
^ Caal del apocalise. Bren-
na. Alfana. Busealfaiia. Ca-
vallaccio alto e niagro che
pare la fame.
^ V*rs del caaL Nitrito. Il
suo verbo è nitrire-
^ Cani de Icgn, Cavalletto.
Cavallo di legno sn\ quale
si fanno varj giuochi pec
esercitarsi.
§ Pqrtat per i caaì. Caval-
laio. Vote liorentina. Amante
di cavalli.
^ (Ena mosca la g« par ain.
caal. f^. mosca.
^ Cial sccl m\ì. Spogliaeza,
ed anche cavallo. Sorta dì
castigo che usavasi altre voltp
dar da' maestri agli scolari
colpevoli.
^ Avi picp mal che 'i oaal
d«I goDclft. y. gonch.
^ Andà stel caal. ( lìg.) Met-
tersi o andar a rischio dì
checchessìa.
5 Chi no poel bater el caal
bat la seta , o d^ ^1 ca per
el patrA. /^. ca.
^ Andà a £aal ale braghe,
o scel caal de san Franspsch
K andà.
§ Eser a caal. ( fig. ) Essere
a cavallo o sopra un cavallo
grosso- Vale essere tu buonw
stato , essera sicuro.
§ Aspftta caal che 1' erba
crès. f^. aspetà.
^ StÀ semper a caal del
foech. Covar la cenere. Starsi
continuamente al fuoco. Cro-
giolarsi.
^ Sta n ctal del fos. Stare,
nigiUrrlbyGOOglC
<;a
(
' )
(;a
essere a cavallo del fosso.
I-.ssere pronto a pia partiti.
Dict'si pure : tenere il piede
in due staffe , dare un cul-
pa {dia botte e uno al cer-
chio. Vale dare il torto o
la rngione un po'o a una
jtnrte e un poco all'altra,
^ L' u>g del patr& engrasa '1
É«al. y. palrÙ.
^ Creder d' eser a caal e
eser a pè o sobI^ azeri, y. p^.
^ No eser uè « pé uè n
caal. y, pé,
Caala, Cavalla,
5 Audà per caale. Scorrere
correre la cavallina. Rom-
pere o strappare la capezza.
Diciamo dell' andare lil>ern-
msnte come si vuote, e saltar
la granata, dell' andar libe-
ramente dove gli pare un
giovane uscito dalla cura del
maestro e senza i:uor del
padre.
Caalant. Cavallaro. Baroccìajo.
Guida di cavallo da carico
baroccio , che i Romani di-
cono buttero.
Caalcà. Cavalcare,
• % Cnalcà « acbcna nuda.
Cavalcare a bardosso , o a bis-
dosso , o a ridosso. Vale ca-
valcare il cavallo senza sella.
Caalcada. Cavalcata,
5 Caalcada dicl giudez, j4c-
cesso. Per là visita cLe fa
il' giudice al luogo del d»-
liito per omicidio o furto.
f^isiotte dì luoff} o locale.
Caalóp. FilugeUo. Bigatto. Ba-
co da seta. Baco filugello.
§ Caalér nela gateU. Cri-
salide. Verme da seta o altro
bruco rinchiuso nel bozzolo.
^ Tegncr caaldr. J^. togner.
% Sumensa de caalér> Seme
di bachi.
^ Cnalér ré». Frati. Per
<jue' bachi da seta, i quali
per non essere mandati pcF
tempo alla frasca »' incrisa-
lidano sulle stuoie.
^ Caalcr mars. yaccke. Cos'i
si chiamano Ì bachi da seta,
che intristiti per malattia
non lavorano , e non sì con-
ducono a fare Ìl bozzolo.
^ Eser a caalér o a caal,
r. «al.
^ Meter vergù a caalér.
Metter alcuno in buon punto,
Caalcr, Fetturale. Colui che
coi cavalli o muli conduce
roba a vettura.
Caalct. Bidetlo. Cavallo piccolo
da campagna.
^ Caalèt dela Uola, Tre-,
spolo. Troppiè su cui si pon-
gono le meiiso.
U Caalèt de rasighi. Pietica.
Strumento di legname com-
posto di due Iravette, che
da Una testa sono unite in-
sieme,
§ Caalèt de murad&r. Ca-
pra. Dicono i muratori quei
legni confitti a guisa di tre-
»polo con quattro gambe, su
quali fanno i ponti per fabr
bri care,
§ Caalèt de pitftr. Leggìo.
Strumento di legno del quale
si servono i pittori per reg-
gere le tele o tavole eli' essi
dipingono.
DigitzrrlbyGbOglC
CA
( lOJ )
CA
U Caalèt de petener. Panca.
Panchetta.
Caaleta. Cavalletta- Locusta-
( T. de' nattir. ) Sorta d' in-
setto con le ali azzurre, se-
midiafaue, che ìd estate tro-
rasi lungo i fossati,
^ Fa la caaleta a (jaalclie-
dii. Lo stesso cLe fa la gam-
barocla O la gambeta a quaU
chedii. y. gatnbarcela.
Caali. Cavallino.
%i Porta a caali o a caalore-
portare a cavalluccio. Vale
portare altrui sulle spalle
con una gamba di qua e
l'altra di U dal. collo.
CaaVier. Cavaliere.
%, Caalìer servent. Bracciere.
folui che dà braccio alle
(iaiiie asdando a piedi a pas-
seggio per la città.
Caalogg. Ceppi. ( T. de' boit. )
dQue' pez^i di legname su di
cui si tagliano e s' intaccalo
i cercli].
Caalore, porta 3 caalore, o a
esali. P". caali,
^ A caalore. A cavalcione,
Caa)ot. Forcatura. Inforcatura.
Quella parte del corpo uoja-
uo dove finisce il busto e
couiiiiciano le cosce. Forcata.
5 Caalot dele bragbe. Fou-
xlo de" calzoni, brache e si-
mili. Quella parte cUe alla
forcatura dell' uomo corri-
spoude.
Caas'i, Caracino. Pesce noto clie
6Ì pesca ne] lago di Garda.
Caastiai. Camerier'uto. Cavasti-
vali.
Caastopai. Tifabitscione. Turac-
ciolo. Quello strumento fat-
to a spine ad uso di tirar
fuori ii turacciolo dalle bot-
tìglie.
Caastras. Cavastracci. Strumen-
to die sì usa per trarre lo
stopacciolo o atmìii dall' ar-
cbibuso.
Cabalista. V. balos.
Cabarè, fassojo. Guantiera.l.».
tavoletta cbe porta le chic-
ebere del cafXc del ciocco-
latte od altro.
Cabareni . i'assoino . Piccolg
Tassojo.
Cabriolè. Cesta. Biroccio. Spe-
cie di calesse notissimo. La
voce cabriolè è tratta di pe99
dal francese.
Caca. f^. merda.
Cacbeteub. Cachettico.
^ Mal del cacUelech. C"a-
chessia. Cattiva di sposici ono
di corpo. Quella degenera-
zione d' umori per cui l' in-
dividuo cbe u è affetto acqui^
■ta un color giallo, diviene
per lo più gon£o e pareo*
cbie volte idropico,
Cadelet. Bara, Cusa da mortq,
Z^tto funebre. Feretro.
Cadena. Catena,
Cadenaa. Chiavaccio. Catenac-
cio. Peschio- (San.) Catorcio.
^ Cadenas coi bala&. Chia-
vistello.
% Bolsik del cadenas. Bou-
anello. Nasello.
^ Manesa del cadenas. I^Jor'
niglia.
^ Cadenas del limbo, (Gg.)
gotico. Bmtto. Aggiuiito aj
uomo,
nigiUrrlbyGOOglC
CA. ( 1
15 Ciid«Qas schis. Paletto.
( 'T. de' fai, ) Strumento dì
l'erro che mettesi agli uscj
per Io atesso servigio del
Cliiavistelio , ma di forma
scliiacciata a guisa di regolo.
5 Uà '1 cadenas a tena por-
ta. Incatenacciare. Inchiavar-
dare- Inchiavistellare, Mettere
il catenaccio. '•
*J Darver ci cadenas. Sckia-
vacciare. -ApTÌrc. Leyar* i
cbiavìstelli.
'Cadeaastel. (T. dVmago.) Fer-
retto luugo che è iietlaTop-
pa d! alcune serrature , e
serve per chiuderle.
^Cadenas'i. Ckiavistelliiio. Dim. di
phia vis teli o.
Cadenti. Catenaccio. Voce del-
l' uso. Quel legno lungo ,
tondo e diritto sospeso nella
gola del cammino, a cui si
appendono le catene, Wcesì
pure neir uso seccostile.
Cadenina, Catenella. Catenina.
Cadenft. Cdtenon^.Grande caténa
Cadi. Catino. Catinèlla.
Cadinel. CatineUina. Catinelluz-
za. Dim. di catinella.
Cadrega, carega.&^io/tf. Sedia.
5 Aiga '1 cui sce la cndre-
ga (lig. } o nfkdà 'a del bo-
tar. /^. boter.
^ Schenal dela cadrega. Ap~
pp^f^iatojo. Spalliera.
Cadreghi, careghi. Seggiolina,
Cadrcgù. Sesgiolone.
Caduch, mal caduch. /^, brcet-
nio!.
Caccia. Cavicchia. Cavicchio.
Piuolò. Caviglia.
§ Caccia de tintùr. Parru-
sf ) CA
cello. Cavigliatojo. (T.de'tìnt.)
Que' bastoni sopra de' quali
si ligia la seta.
tj Caccia dele gambe. N^oce
del piede. Queir osso che
spunta in fnori dall' estre-
mità anteriore dell'osso della
tibia , dai Francesi detta pu-
re citÌH'ille.
Caccia, ec. baia. /^, baia, ec.
<j Fa vigni '1 lat ale caecie.
F(a- venir la mostarda al naso.
Muover^ ad ira alcuno.
Caeciet, Cavicchietto.
Caeciot. Cavicckiotto.
Caeciù ( met. ) Gran ventura.
Caed.igna. Lembo più o meno
l(irgo clie si lascia ai campi
più o meno umidi, perche
abbia lo scolo l'acqua; e per
fiimilitudine ;juel simil lem-
bo intorno a' campi per po-
tervi praticare col carro al
traspofto delle derrate- Il
dizionario vecchio fa corri-
spondere alla voce caeda;;na
ciglione , ma il ciglione , s»?-
condo la crusca , esseiid'j
que! terreno rilevato sopra
la fossa , che soprastà al
campo , cba si fa per so-
stenere la terra , acciocché il
suolo divenga o si conservi
pianeggiante , e non sia ro-
vinato dall' acque , sembra
che non possa essere la no-
stra caedagna , che ,è mia
specie di carreggiata, E bens't
varo che la st«ssa crusca all«
voce siepe dice : la siepe è
una chiudenda e riparo di
pruni e altri sterpi che si
piantana in su, i ci{;l!oni dei
nigiUrrlbyGOOglC
CA
( io3 )
CA
campi per chiuderai , e sìu- 1
come \e siepi sì piantano sa
le caedagne , ci>s'> seiubra che
caeàagiia possa cbìamaTsi iti-
liaiianieiite ciglioue, 11 Gallo
la chiama cavedagna. 11 Ai-
zìoiiarìo veneto ciglione di
Josso. 11 diziooarìu milanese
solco ag<)uajo, e alcuni viag-
giatori dì Toscana assivurano
cLc colà appellasi capitagna.
Si noti pei' altro cTie le ma-
niere <!' agricoltura Ìb To-
scana sono differenti dalle
nostre. Un giardiniere lloren-
tÌDO consultato au questo pun-
to disse chiamarsi viottolo ,
viuszo ed anche proda. II sìg.
CagTìardo n<>I suo dizionario
agronomo la chiama cùpcz~
zaginCy il Davanzali le /a-
torà, ed altri autori capez-
zagna.
§ Eser en co dela caeda-
gna , o dela mezana. y. co.
Caedel. Capezzolo. Punta della
poppa.
Cacdea. Cavedine. Spezie di
pesce d' acc|ua dolce.
Cnedì. f^. caedel.
Cacdà. Capifuoco. Alare. Fer-
ramento che si tiene sul fo-
colare per tener sospese le
legne.
f, Caedù de nedal. Ceppo
di natale.
Caeg. Cavicchio. Caviglia e ca-
vicchia.
^ Caeg en del rour e sìmei.
Attaccagnolo. Appiccagnolo.
Cosa su cui può appiccarsi
tener sospesa cosa appic-
ca ta.
Caeg. C gergo ). Detta. Sorte.
Fortuna.
^ Aviga (ni gran caeg. A-
ver la lucertola a due code.
Essere nato vestito. Vale es-
sere fortuna lissinto.
§ Te ghè '1 caeg. La palla
balza VI sul tuo tetto. Vale
tu hai la fortuna in favore.
Tu hai la ventura dalla tua.
Cael . Capello . Propriameuta
pelo dei capo. Crme,
§ Quel che ga Uogg caci.
Capelluto-
^ Perder i caei. lacaharet
lucalv'ire,
5 Sensa caei- Catto.
% Sparpaià i caci. Scapi-
gliare. Scompigliare i capelli
sparpagliandoli.
^ Ciàpàs o tirìs per i caei.
Accapigliarsi . Accapeltarsi.
Fare a capelli. Pigliarsi a
capelli. Pettinarsi. Spellic-
cìprsi. Rabbuffarsi.
§ Ciapà la fortuna per ì
caci. K> ciapà.
^ Maucaga oen cael, o an-
dò '□ hruz. f- bruz.
^ No se ga p<el tocà Cen
cach E non se gli può toc-
' care il naso. Si dice di per-
sona a cui non sì può ap-
porre io checchessia , ed an-
che d'alcuno bizzarro , che si
risenta per ogni minima cosa.
^ Sparti 1 cael o '1 pioeg.
/*". sparter.
5 Sparti '1 cael , o fa i pò
aie mosche. F'. mosca.
^ Tiràa i caei en di cegg«
(èg.) r. ffig. . ■ ■
j § Tiràs i caei fcera dei eegj.
b,GoogIc
CA
{ io4)
CA
Mostrare il viso o il volto.
Vale mostrarsi ardito e co-
raggioso nel rispondere , op-
porsi arditamente , non ce-
dere, mostrare fermezza.
^ Tiràs per i enei de prese.
Stiracchiare il prezzo. Cioè
disputarne con sottigliezza
la magi^iore o minor quan-
tità.
^ Aviga giii per ì caci.
Aver le mani a uno nel ca-
pelli, (fig.) Si dice quando
ano dipende ed ha gran bi-
sogno di le.
Caerna. Caverna.
Caernina, picola caerna. Ca~
vemella. Cavernuzza.'
Caes. Cavezzo. Sorta dì misura
di terreno. Voce dell' uso.
Caesa, Cavezza.
5 Romper O caàs là caesa ,
o andà per caale. y. caala.
^ Lasà la caesa a la bria
«el col a Tergù. f^. brìa.
5 Eser curt de caesa , o bas
de tach. f. bas.
Caesal. Capezzale. Guanciale
lungo quanto è largo il Ietto,
§ Riduzis al caesal. ( fìg. )
Indugiare, o essere, o ridursi
al capezzale. Cioè in sull'e-
stremo della Vita.^ in fine
dì morte.
Caesì- f^. caedcn.
Caesù. Cavezzone. Arnese cbe
si mette alla tosta de' cavalli
per maneggiarli.
Cafè. Caffè.
^ Bruzà 'I cafè. f. brnzà.
^ Bruzada de cafè. Abbro-
sutura.
§ Brnzl del cafè. f. bruzi.
Gagà. Cacare. Tortire.
§ Gagà le bcedele. Cacar le
curateUe.
5 Chi vif sperando mar
cagando. Chi vive eoa {spe-
ranza muor cacando.
§ Caga a bras. Cacare al
muro , al fresco.
^ No mangia per no cogà-
Fare carestia , o a carestia.
Fare mala vita , vita stretta.
Stare a stecchetti. Cantale il
wiserere. Fare pentolini. Di-
cesi di clii è misero, avaro,
e poco usa del suo.
5 Cngala fasta, (gergo). PZ
schicberà.
S Cigala. ( T. di giuoco ).
Perderla a tutto fare.
5 Mangia de b& e cigà de
catif, o chi a mangiai le
candele cagbe i stop'i. f^.
candela.
Cagadoebe. Cacapensieri. Dicesi
d'uonlo pensieroso ostitico^
e che in ogni cosa pone
difficoltà.
Cagad&r. f^. comod.
Gagadnra. Cacatura. Sterco. E-
scrcmento d' animali pìccoli.
5 C.Tgadnre de mosche e
simei. Cacchioni. Le uova
che le mosche generano o
nella carne od altro, che di-
. vengono poi verrai.
5 Cagatela. Cacajuola. Ca-
caja . Cacacciuola, Soccor^
renza. Andata. Andatacela.
Diairca. Dtarrìa. Flusso.
Cagel. Brodo rapprèso.
Cagg. Caglio. Caglio. Coagulo.
Materia colla quale sì rap-
piglia il latte.
7<-,ib,. Google
CA
C io5 )
CA
Cngliét, cagbèta. V. apcew-l.
Cagìà. Rappigliare. Rassodare.
far sodo il corpo lùpiido.
^ Cagiàs el sancU ados. A'oR
rimaner sangue addosso, jig-
gkiacciar il sangue nelle vene.
Rimaner senza sangue. Vale
aver gf-ande spavento.
Gagiada. Giuncata. Laite rap-
preso e serrato sema ÌD<taIi<re
tra giuiicM tessuti insieme
in forma di graticola ; dal
qual uso è Venuto il suo
nome , come quello di sel-
ciata , da! porlo talvolta tra
le foglie di selci per ìscolarlo.
CagiaL Rappreso, Rassodato.
Congelato.
Cagitel. Grumo. Quagli amento
del sangue fuor dolle vene ,
o dei latte nelle poppe.
Cagiwiì. Grumetto. Diiain. di
grumo.
Cagit. GTe^ìto. Folto.
Caglia. Piuolo. Piccolo Icgnet-
" to aguzso a guisa di cbiodo,
il quale si ficca ne' mnri
o in terra per servirsene a
diversi usi.
Cagna. Copia.
§ Cagna calda. Cagna a ca~
ne. Dicesi quella die desidera-
il cane per la genei-azione.
^ Cagna dele veze. Cane.
fT.de'boit.;QneUo strumen-
to che adoperano i bottai a
tener forti i cerchj , mentre
che li mettono alla botte.
Serve inoltre, ad adattarvi
il mezzule. È pure T. dei
earrozzieri , e serve loro
per adature i cerchioni alle '
ruote. -
Tom. I,
^ Cbctntà dele cagne o dele
bàie. ^. baia.
Cagna. Cflnc- Strumento con cui
i beccbìui sollevano lo pietre
sepolcrali.
Cagnas, cagnasù. Cagnaccio.
Cnguasiì. f mct. ) Avarone.
Cagncel. K. cagni.
^ IVo iga né fioei né ca-
gutti. Essere solo, lUiero ,
sciolto , senza impegni. ,
Cagatela. Scatto. ( T, degli or. )
Qael pezzo degli orinoli che
libera il meccanismo della
sonerìa.
Cagnaia. Cagnuolo. {T. de'fon-
dit, ) Bietta di ferro per te-
ner serrate le grappe della
mozzatura al mezzo medesi-
mo della campaud.
Caguoes. Cagnucciaccio, Pegg,
di cagnuccio. Cane cattivo ,
arrahbiatello.-
^ Spoesa de cagnccs. Lezzo
di cane. Fetore e puzzo dì
Cagni, cagnoli. Cagnetta. Pic-
colo cane. Cagnolino. Ca-
gnuolo.
<J Nas cagni. Naso' camuso.
Dtcesi del naso schiacciato,
o di chi ha il naso piatto «
schiacciato.
§ El vers dei cagni de iat.
Gagnolamento. H gagnolare
che fanno i cagnolini quando
hanno bisogno di poppare.
Cagnìna. Cagnolina. Cognuoletta.
^ Tós cagnina. V. tós.
Gagnolerà. Canatterìa. Quaotiti
di cani.
Cagnolct. Bacato. Verminoso.'
Pieno di bachi.
DigitzrrlbyGOOglC
CA
,( ,06
C.ignii. 7''. cagnasù.
Cagni'i. Baco. Ferme. Cacchioni.
$ Fa i caglia. Bacare, D\-
rcsl di tutte le case nelle
f^uali nascono haclii.
Jì Fa i cagnù. jWarci're. Dice-
si tiel corrompersi clie fanno
specialmente i commestibili-
Cagnùnsi. Bacherozzo, Bache-
rozzolo. Dim. di baco.
Cagìit, taòsa d« corp. F, mòsa.
Cagò. Merdoso, Merdellone.
Cieù. r, polirù.
C.ii cai. Cuajo. Voce propria-
irienic de' cani quando sono
percoMÌ.
5 Andà a cai. Guaire. Per
qualunque abbajare dei cani.
Caiciòt. Caiicchiotto.
Cai. Calo, Diminuzione.
Cai. Colio. Duriglione. l'elle
indurila die viene alle mani,
a' pipdi ed alle ginoccbia.
^ Erba de cai. F, orecinc.
Cali , fa la cala. T. nef.
Cala. Diminuire, Decrescere,
Cala. Abbassare ìl prezzo delle
veItcvafiUe, Binviliare,
Calabragbe, zcegà a calabra-
gbe. F. zagà.
Calabroza. Brinata, Brina. Goc-
cioline congelale e bianclii»-
simc , dì cui si vede coperta
Ih superfìcie della terra allo
spuntar del giorno dopo le
notti fredde e serene del
Terno,
Calamar. Calamajo, Strumento
da scrivere.
S I*om calamar. V. pom.
^ Dà '1 calamar swl cui.
lÒare il, cencio o lo sfratto.
Dar l' erba cassia. Dare a
I CA
porre altrui il lembo, o il ■
lembuccio. Licenziare altrui, ^
mandarlo via. Modi bassi.
§ CaUraardeioegg.OccA/£7/i7. 1
Quel c«rto lividore clie vie-
ne altrui sotto 1' octibìo.
Calanu Scarso . Aggiunto di
moneta cUe noa sia di giu-
sto peso.
Calca. Calca. Folla.
^ IVo perdis nel» calca /
(fig.) Non morire ad wiO la
lingua in bocca. Vale essere
loquace , esser efficace nel
«arl.-rre.
Calca. Calcare. Premere. Jg-
gravare.
§ Calca le c&zidure, o fa za
la polver ■ ergù. F- polverv
^ Calctt r ùo. Ammostare,
Pigiar r uva nel tino per
cavarne il mosto.
Galcada. Calcatura, Calcemento.
Premitura.
Calcadi'ir. Calcatore- Che cale»
5 Calcadùr dfi soér. Maz-
zapicchio, ( T. de' boti. ) Ma-
glio o martello dì legno die
si adopora specialmente per
cerchiare le botti e simili.
§ Calcadùr del ùa. Ammo-
statoio. Legno col quale ,
s' ammosta. '■
Calcagn. Tallone, Calcagno. Il |
tallono « propriamente quel-
l'oBSO posto (piasi come base
sotto gli ossi della tibia.
^ Calcagn, o tacU dele scar-
pe . Calcarlo . Calcagiàno .
Parte della scarpa cbe sta
■otto al calcagno del piede.
§ Vòlta ì calcagn a vergù.
£}ar delle calcagna. Fokar
nigiUrrlbyGOOglC
CA £•
le calcala. Mostrar il cal-
carlo. Vagliono aiidarsetie.
Dicesi ani'he vo/gifr le spalle.
^ Avi vergù ^d di caLoagn ,
. o'n cui. r. cui
§ Iga '1 mangia 'n di cal-
cagli, jiver digerito il pranzo,
o la cena.
Caloatrepola. Lo stesso cbe spi
d' azeiu f^. s\A.
Calcherà. Fornace. Edilìzio nel
quale si fa la calcina o la-
vori di terra molto griMsi.
Calcherà. Calcara. (T.dell'ar-
. te vetraria ). Sorta di £(H'no
. icaltùiatorie cbe si usa in
tutte le fornaci del vetrone
va W.I ^i appareccliia Ifl fritta.
Caìc\ierina, Fomacella. Forno-
cetta. Fomacbia.
Calcherot. Fornaciaio. Colui che
/a ed esercita 1' «rte deUa
fornace.
Cald. Caldo. Calore.
§ Deleguà del cald, f^. de-
leguà.
5 Caldi e boni. Castagne
cotte in forno o in Utafa.
Calda, cìapà <ena calda. /)dr$i
un caldo. Vale scaldarsi leg-
giermente.
Caldera. Caccavo. (T. della pa-
storizia). Quella caldaja,
si fa cagliare e cuocere il
latte per farne il cacio.
Caldera, f^ergello. (T.de'tint.)
Caldaja graade ad uso dei
tintori.
Caleni. Marchiana. Sorta di ei-
riegia grossa.
Caleitdare. Calendario-
Calendare (gergo), y. gtandfi.
Cali. Futisgme.Filisgiite. Quella
lì t^A
materia nera che lascia il
fumo su pei camjoùui.
5 Pie de cali. FuLi^inoso.
Caller, Calzolaio. Calzolaro.
Caligo , andà de caligo o de
boro. Decadere. Venire -di
prospere in cattivo stalo, e
dìuesi di sanità, come puri; dì
beni di fortuna.
CalisfL Colascione. Strumento
a due corde usato per lo
più d«' contadini.
^ Eser cona coza de canta
swt calisfl. Cosa da dire a
ve^^ia. Cioè £osa vana e
senza sostanza.
Calisil. Babbeo. V. sonai
^ Eser vced come oea cali-
si, fissar mi cucciolo. Esser
uomo inesperto e soro.
Caliueder. Tariffa. Tassazione
dei prezzi.
ji Fa '1 calmeder. Pregiare
o prezzare le cose vendibilL
^ Fu '1 calmeder o i chfengj
ados a vergii. P'. chcent.
Cahnedra. Rompere il prezzo
atta mercaazia. Stabilire quel
cV ella dee vendersi.
Calmedro. f^. camedrios.
Calia. Calzai
§ Pont envcrs dela calsn.
Rovescinì. Maglie a rovescio
che formano la costura delle
calze.
§ CClzidure dela calsa. Co-
- sture.
C Stafa deU ùaUi.. Staffetta.
§ Scai'pi dcla calsa. Pedule.
Scappino. Calcetto.
^ SoleU dela calsa. Soletta.
^ Avi zo le calse o le bra-
gìie. Aver le calze o i calzoni
nigiUrrlbyGOOglC
( io8 )
CA
a bracaloni. Vale che jodo
per tulio increspati.
^ ('flnein dele calse. Maglie.
1 vaili delle caUe e il filo
intrecciata che forma detti
va ni.
§ Gorlera dele calse. Sma-
gliatura. Rottura delle maglie.
^ Àndà J.0 le gorlere dele
calse. Smagliare. Rompersi If
maglie. Ragliare.
§ Toe SOS !e gorlere dele
«alse. Riprender le maglie.
^ Caà le calse. f. caà.
^ Sia calsa , sia scarpa la
ma a bti. Qiiesla catza, r/uc-
sta scarpa mi caha bene. Vale
sì adntta bene alla gamba, ec.
^ Oalse e braghe. Aquileja.
jimor nascosto. W. Aquileja
vulgaris. Pi a Dia che cresce
nelle colline all' altez&a d' un
piede- circa e talvolta due.
Ha il fusto che porta alla
sommità de' fiori d' un bel
color azzurro. Le foglie alla
radice tre volte ternate, at-
taccate a -lunghi picciuoli ,
(jiielle del gambo sessili e
tagliale in ire lobi crenelati.
1 cornetti in cui terminano
ì pelali sì curvano , e rapr
prese mano le unghie dell' a-
quila. t
§ Calse de choech. Genzia-
na senza stelo. W. Gentiaua
acaulis. Trovasi nc° prati al-
pini. Il di lei fiore è più
grande dell' intiera pianta.
Usasi eoo profillo in deco-
zione contro le febbri perio-
dici! e.
Calsà. Cali-are.
^ Calsala alla, Imporla trop-
po alta. Aver del grande. Star
in sul grave o in sul mille.
Tenere o aver la testa atta.
Aver gran tara. Grosse^iare,
Esser aUiero , superbo.
^ Andìt a ca del diaol cal-
sal e vestii, f^. andà.
Calsadfir. Calzatojo. Caixatoja.
(T. de' calz.) Slrìscie dì pelle
ad uso di calzare le scarpe.
Calsasa. Calzacela. .
Calset, calseu. Calzetta.
§ Calsela dei poi. Calza.
panno che si lega alle gapi-
bc dei polli per contrasse-
gnarli.
Calwler. Calza/uolo. Maestro
di far calze.
Calsina. Calcina.
^ Bagna la calslna. Intrider
la calano.
^ Calsina bagnada. Calcina
spenta,
^ Fiori la calsina. F. fiori.
Calsina!!. Calcinaccio.
^ Calsinas dei dengg. Cal-
cinaccio fifi denti. Tartaro.
Calsiner. Calcinajo. (T. de' conc.J
Pila da porre il cuojo iu
calcina.
Calsinera. Calcinaccio. Per I<j
sterco rassodato degU uccelli
che cagiona lor malattia.
Caluniadùr. Caituaiiatore.'
Calar. Calore.
% Calftr dela pél. F- fùgas,
Cfllvare, eser oen cai va re. Lo
slesso che Ìg« pioe mai che 'l
caal del gonela. f. gonela,
Caivrinà. (P). F. piteìsnà.
Camamela. Camamilla. Antemi-
de camamilla. W. Malricarìa
nigiUrrlbyGOOglC
CA
( 109)
c;a
. camamilla. Erl>a nota e cor
munernsnte godoscìiiu e a-
doperata come anodiaa ed
emolliente.
Camandoi (gergo). Pidocchi.
Caoìareli. Chiesetta o chieaìna.
{fior.) E quella prigione in
cui si rinchiudono negli ul-
timi giorni i condannati al-
l' estremo supplicio.
Camarer, Cameriere.
('amarera. Cftnteficra.
Camarì. f^. comod.
Camara,cflDaari,ec. ^.camera, ect
Cambe. Cambio. Scambio.
%, Letera 4^ cambe. Cam-
biale.
\ Meter atn cambe. Mettere
uno scmnbio,
Cambj!. Baratto. ( T.dìstamp.)
Quel foglio o cartnccìa clie
si è ristampata a cagion 4'e'^
fori, o per censura de' re*ì-
sori , o per pentimento del-
l' autore.
Cambia , ec, V. scambia , ec,
Cambiali Cambiale.
Cambista. Ctunbiatore. Mercfinte
elle fa banco dove si conta
e cambia monete.
Cambra, jirpese. ( T, di varj
artisti ). Pezzo dì rame o
ferro con cui negli ediScj si
tengono unite insieme pietre
con pietre.
Cambra. Spranga. (T.de'fabb.)
Lóguo o ferro che sì conlìcca
atlrarerso per tener- insieme
e unite le commessure.
§ Cambra dela spadoleta.
Staffa del sàliscentìo. ( T. dei
Di.ign. ) Ferro infitto nelle
imposte degli uscj per reg-
gere il saliscendo . Sprari'
(•/ietta.
Cambra. Sprangare. Metter la
spranghe.
Cambreta. Linguetta. ( T. dei
magn. ) Quel ferrolino del
■aliscendo su di cui si ap'
plica il dito per aprirla.
Cambreta o cambrina. iS/vo/t-
ghetta.
Camhròzen , cambròzoel. Len-r
stico. Ligustico. OUyella, Oli-
vetta. Ligustro, W. Ligustrum
fulgore- Pianta che abbonda
Delle siepi e lagnaje- Fiorisce
in maggio. Colle bacche si fa
inchiostro ed anche olio ,
Giova ai mail dì gola , allo
ulcere della bocca, ed allo
scorbuto.
Camedrios , calpiedro. Erba
ifuerciola. Cantedrio. Cala-
mandtiaa. W. Teucrium cha^
niaedris. Pianta perenne con
foglie ovate intaccate , i Aw
Sti giacenti^ Nasce nei monti
sterili. Ha sapore amarissirao,
e si adopera per le febbri
intermittenti.
Canxelot. Ciambellotto. Carni/eh
lotto. Canunellino. I buoni
scrittori non dìcono'cwnme/-
lotto.
Cornerà. Camera. Stanza.
^ Camera de spoias. SpO"
gliatojo. Luogo o stanza de-
stinata per polare i panni
di dosso.
^ Camera de stndià. Studio,
Scrittoio.
Cam e rasa. CameraQcia.
Camer'i , camerina. Cameretta,
Stami/10,
nourribyGoOglc
CA
{ '
' )
CA
^ Cameri de eiei. Seria-
fojo. Stanziiiu dove si ten-
dono gli nccellaniì.
^ Camerl de seca i frixgg.
^ Cellieri BOt i cop. Stanza
(t tetto. Quegli slauzini ehe
■ ri fanno iieUa parte piii alta
della casa.
CànicGS. Caniice. Veste lunga
che gli ecclesia siici portano
sotto il primo [>arameato nel
celebrar la meiisa.
CcnKcs'i. Camicetta, Piccol ca-
mice.
CajRcesù. Segreta. Burella. Prì-
jgiose appartata , ove non si
concede a iiiuiio di tx«iiu-
nicare col reo.
Carni. Focolare. Luogo nelle
caie sotto i cammiai, dove
sì fa fuoco.
Carni. Fumajuolo. Rocca. Tor-
retta. Fumajolo. Fumacchio.
Quella parte del cammino
*;he esce dal tetto.
^ Csna de] carni . Gola .
Condotto del cammino prin
cipiando dalla cap.inna fino
alla rocca o fumajuolo , il
quale più comunemente cliia-
jnasi torretta.
% Capa del carni. Cappa.
Capanna del cammino. Quel-
la parte clie immediatamente
dal focolare riceve il fumo,
e va sino alla gola.
^ Andà Boe per el carni,
(ìig.) Battere il culo in ter-
ra o sul lastrone. Infilar le
pentole, jiver fatto il latino
pm deponenti. Dar del cvlo
in tetra » in mi lastrone.
o in sul jietrone. Vagliono
fallire.
Caoiinà. Camminare.
§ Caminà stagli, Camnwiaf
forte. Uscir di passo. •
^ Caminà a belasi per de-
bolesa, Camminacchiare.
Caminada. Cammirtata. Stanza
maggiore della casa che an-
che dicesi sala.
Caminet. Cammino. { T. dei
tromb. ) Pezzo di latta posto
nella cupola d'una lanterna,
che ne arresta il fummo.
Caminiera. Camminiera. Voce
dell' uso. Specchio che si
sovrappone a un camminetio
di uua stanza. 1 Fiorentiui lo
chiamano camminettO'
Camiza. Camiscia. Camtcia,
% S-cep dela camiza de om.
Spaiato del colio-
§ Scalva dele camize da
dona. Scollo. Lo «paro o
apertura del collo delle ca~
micie da donna.
§ S-cep dele maneghe dele.
camize. Sparo delle maniche. ■
§ Maoisi dela camiza. Pol-
sini, Solini.
§ Col dele camize. Solino
da collo.
$ Sk'aift dela camiza. ^t
scaifi.
^ Choerìzi dela camiza. Co-
ricino.
^ l'L'ipìtiiie dela camiza,
Oala. Digiuna. Lattuga.
5 Spali deia camiza. Spal~
lètta.
5 Tasei dela camiza. Qua-
dreletti.
f Mill^ la cnnùzi.IncaTniciare.
DigitzrrlbyGOOglC
CA
c .
)
CA
,^.En camiza o senso caml-
za. Scamiciato-
§ Alga cena camiza '□ dos
e r altra 'n fo«. K fos.
^ Quela che fa caniizc- Ca~
mìciaja. Colei clie fa cami-
cie. \ Bumani dicono canii-
ciara.
§ Citi ga sporca la canùza
»e la séte. f^. sporcli.
5 Caà la camiza a quacdiì.
(fìg.) o caà fiera. F- caà.
§ Chi f;a neta la camiza no
ga pora. Piscia chiaro e fatti
bene del medico. Prov. e
vale che chi ha la coscienza
netta e para dee star sicuro,
e non temere.
^ £1 ghe prima la cantiza
dela camizceJa Strigne pia la
. ca/m'scia che la ffonnella. Pia
vicino è il dente di nissun
pai-ente. E vale che ì pro-
pri interessi ci toccano più
che gli altrui.
§ L,' è nasit cola camiza. È
nato ia piedi. È nato vestito.
. E nato in gremio a Giove.
Tiene la fortuna pel ciuffetto.
Vale egli è fortunato. Aver
la lucertola a due code.
^ Andà a hruza caqtìza da
Tergù. andare o venire alla
vita. Vale investire altrui da
vicino.
§ Perder a la camiza. Per-
der sin la camicia. Dicesì
pure^ ma ia modo hasso,_^ire
a perdere colle tasche rotte,
e si dice dì chi perde sempre.
^ Caà 'n camiza ergù o caà
le pene mnìstre. F". caà.
ff Chi laura ga. cena canù- I
Carmciuola.
za, e chi no laura ghc n' a
dò. C là fila ìia una camicia
e eia non fila n'Jia thte.
Prov. e vale che alle volte
ò rìinuDerato chi meno .lai
meriu.
^ Aiga a mò la caraisii
smerdada , o no iga gnamò
scet ci bigol. f. bigol.
^ Mo iga camiza da quac-''
cias el cui. F. quarcià.
Carni zeta. Camieetta.
Camizceta.
Caini zolì.
Carni z A. Cornicione.
Camola. Mangiapelle- Baco dS.
farina o di crusca. Quel vet^
me o insetto che sussiste
nella farina o crusca ammon-
tala, ed è cibo gratissìmo
de' rosignoolì. I naturalisU
la chiamano dermestes lar-
darius.
Camus. Gavine. Malore che
viene altrui nelle gavine.'
Camós. Capriuolo. Animai sal-
vatico che ha moltissima agi-
lità nel saltare. Capra sal-
vatica, Capriuolo e cavriuolo-
Camp. Campo.
§ Som a b& camp. Siamo
■ a buon porto. Vale a buon
termine.
^ Som che al camp dele
sèi perteghe. f. pertega.
§ Camp marsentat. F. nur^
senta t.
Campagnmi. Campagnuolo. AH'
tato re della campagna.
Campana. Campana.
§ Bizogna senti tcete dò Iq
campane. Odi t altra parte ^
e credi poco. Cioè a voler
DigitzrrlbyGOOglC
CA O
giiitlicar bene vuoisi sentire
r Mna e l'alira parte. Dìcesi
pure, all'udir una campana
e non V altra ^ non si può
giudicare.
^ Manése deln campana, f.
inaucsa.
^ Cord& dcla campana.
Sordo della campana. ( T.
dc'gett. ) L'esirentità ed orlo
doTC percuote il battaglio.
§ Cop dela campaDa. Te-
stata. ( T. de' fond. ) Il pia-
no della campana da cni
pende il battaglio.
Campana. Conimino. (T.dìferr.)
Apertura quadrata fatta ad
imbuto o piramide, cbe è la
continuazione della canna del
forno I per la quale si versa
nel medesimo il carbone ed
il minerale.
Campanei. F". idola.
Cam panel. Campanello.
5 Campanei gros. Campa-
nellotto.
^ Andà a taola a au de
campane!. F. andà.
Campane!!. Campancllina.
Camp a ne r. Campanaio. Cam-
panaio.
Campaner. Gettatore. Fonditor
di cAnpane.
Campanil. Campanile.
^ (Campani! pisini. Campa-
nihizzo.
Campanù. Campanone.
Campànù. V. idula.
^ Bizogna sAna '1 campanA.
Sisogna far campanone. Bi-
sogna sonar le campane. Bi-
sogna fare uà segno nel mu-
ro. Sonata un doppio. XHce^
« ) CA
quando uno fa una cosa con-
tro il suo solilo.
Camper. Campajuolo. Boscaiuo-
lo. Guardàhosclu. Clii ha la
custodia dei campi e del
boschi.
Campét . Camperello. Cnmpi~
duolo. Campicvflo.
Campiù. Campione. Peso. Di-
ciamo ad alcuni stroménti i
quali contrapposti in sulla
bilancia alla cosa che si pesa
distinguono la Sua grave^.za^
Campiù. Campione. Mostra, f T^
mercant. ) Porzione di chec-
cliessia. Scampolo. Mostra pei-
far conoscere le qualìlà di
qualche mercanzia. Diccsi an-
che campione -a uomo assai
valoroso'
Camposanto. Cìmìterio. Canile^
ro' Luogo dove al seppelli-
scono i mord.
Cana. Canna.
^ Cuna dela polenta. Jt/e-
stola.
^ Cantt dela veza. Cannella^
^ Cana dele folade. 3Iatte--
retto. Spianatoio.
§ Cana de] pos. Gola. Pel
condotto del pozzo.
§ Cana de razi. Rasiera.
Strnmento con cui ù rade il
colmo dello stajo.
$ Ccoa d'India. Giannetta.
% Cana del ora. Bucolare.
Quell' apertura delle forna-
ci in cui entra la c^nnadel
mantice.
^ Cana del co. Capello liianco.
^ El vccd dela cana. f-'ano.
^ Cnna del secér. Gola del-
I acquaf).
Digitzrrlb,. Google
c\
( ni )
CA
^ Cann moiiUjin. Canna mou^
tana. Canna comune. V/.j^mn-
d9 tknox. Pìnnta clie cresce
ne' toUi lungo i rusoelll.
Fiori in isptga lunga un pal-
mo circa. Le foglie a guisa
di guaina abbracciano e in-
volgono il gambo. La radice
è bnona in decozione contro
le malattie veneree.
5 Cana del foech. Soffiane.
Canna tmforaU da soffiar
nel fuoco.
^ Cana a torcia. Canna a
chiocciola. Dicesì quella che
si raggira in se stessa spiral-
mente , perciò cliiamata an-
che canna a spira,
% Eser aian cana vigada, o
an col de fùrca. V. fArea.
5 Fa cana. Dare in nulla,
o in nonnulla. Vale non'cou-
cLiudcr niente, lion rlnscìre.
^ Sta dré a vergù cole ca-
ne glice.'ie. V. gboesa.
Caoà. Radere. Levar via colla
rasiera Ìl colmo dello stajo
cbe sopravanzo alla misura.
Canada. Cannata. Colpo di can-
na. Giannettata.
Canada. Mestolata. Colpo dì
mestola.
C.inagola. Feiro a scliiafO. ( T.
de' geli. ) Pezzo di ferro fatto
sul mezzo tondo e a C per
reggere il manico esteriore
della campana.
Canaia. Canaglia. Canagliume.
Gentaglia- Bordaglia. Bruz-
zaglia. La feccia del popolo.
Canaia. f^. berecbi.
Canal. Canale.
^ Sa.1 ceu Uar de H CiUul.
Saper checchessia di buon
luogo-
^ (ìanal dcla manestra. Con-
dòtto delle pappaiilelle. Voci
s<^liCrzevoli per dinotare il'
gorgozzule.
^ Canal dei cop. Doccia.
Canale di ferro che si mette
sotto le gronde de' tetti per
ricevere 1' acqua piovana, e
tramandarla per una sola
caduta.
^ Lasà andà 1' aqua per ci
so canal, f^. irqua.
Cannle( , canaleU. Canaletto.
Cimalino.
§ Canal fat dal aqwa. Tro-
scia. Stroscio r Quella riga
che fa r acqua cérrendo in
terra o su cbeccbesMa.
^ Canaleta del rasìghi. Co-
lisse. Francesismo degli orino-"
lai. Scmicircolo di metallo
sotto di cui è posto il ra-
strello per allungare o scor-
ciare il registro. Dicesì an-
che incanalatura del rastrello.
Canapé. Sofà. Sorta di lettic-
ciuolo ad uso dì sedervi
sopra. La voce canapé è un
francesismo dell' uso.
CanarcBs. Strozza. Canna della
gola. Gorgozzule. Gorga- Gor-
gia. Gargozza.
Cniinfi.Cauanno. Passera di Cor-
naria. Ucaello noto. W. Ser
ri/ius canarini .
^ Canari de mela, (gergo).
Asino. Ciuco.
Cancher. Cancro. Canchero.
Cancber. (fig. ) K. carela.
Cancrena. GoA^/vna. Cancrena,
Candela. Candela.
DigitzrrlbyGOOglC,
CA
( i"4)
CA
^ Candela dei poiiggde mu-
radir. Alietella. V- cmiter.
^ CaDdelii dei pragg. Ri-
goji^olo. Piccai rivo. Saint'
cello o rnmicella d acqua.
^ Caodcla de taola. Can-
delotto.
^ Chi a mangiai le candele
eaglte i ttop'i. Chi imbratta
spazzi. Beva la feccia chi ha
bevuto il vino. Cacar le li-
sche dopo aver manfiato il
' pesce. ProT. che sigRÌfica pa-
gar le pene degli errori
commessi.
^ Deleguà come rana can-
dela, jindarsene pel buco
dell acquafo. Vale cmagrire
e struggersi in sensi bilmeute.
^ Sta 'n candela. Stare in
^Jngheri, in tuono, in cer-
vello. Stare ne' termini. Star
in guinzaglio. Vale star a
dovere.
^ Sta o fi ttk'n candela ,
fala veder en candela. Slare
o far stare al filatojo. Far
filare , o frullare. Far tener
t olio. Aver o tenere sotto
la, tacca del zoccolo. Tener
a regola. Tener a segno. Te-
ner a siepe. Vagliono stare
o fare star clieto alcuno per
lieti» paura o tenerlo con
gran aoggesione.
§ TfEgg j sangg vtel la aò
candela. Ogni santo vuole la
, sua candela. Vale ogni fatica
merita il suo premio.
§ Gnè fo gnè file e U can-
d'ela bruza. F. fila.
§ Né fomna né tela a lu-
KÙr^de candela, ifè femmina
né tela a lume di candela;
elle vuol dire guarda queste
due cose di giorno.
Candeler. Catidelliere. Le.parli
de) candelliere sono. Basa
o pianta. Fuso. Piattello.
Boccinolo.
^ Servi de candela , o por-
ta '1 candeler. f fig. ) Essere o
servir per candelUere.Seivir per
lucei'nifre. Tener il lume. Dì-
cesi d' alcuno al qiinle non
ai dà retta nelle deliberasio--
ni, quasi che si trovi nel-
r adunanza solamente per
far novero , e si usa più
particolarmente nelle cose
d' amore.
Caudell. Candelina. Candeletta.
§ Candeli de gias.. Glùac-
ciuolo. Pezzo d' acqua conge-
lata pendente da checchessia,
Candet. Candido. Bianco in su-
premo grado.
Candet- Canato. Dn candire.
^ Seecher candet. Zucchero
candito.
Caodetà. dinAVw. Conciare frut-
ti e simili, facendoli bollire
nello zucchero mescolato con
chiara A' uovo.
Cane. Capegli bianchi misti a
neri.
Ì Canea. Cantina. Canova.
Canéas. Canavaccio. Canovaccio.
Pannolino grosso e ruvido.
Canéer. Cantiiliere. Colui che
ha cura della cantina.
Canef. Canapa. W. Cannabis
saliva. Pianta da cui esce
filo simils al lino , ma di
minor finezza , con cui ai
fanno corde, funi ed aucUe
DigitzrrlbyGOOglC
CA
( ii5 )
CA
tele. Canapa chisiroasi anclte
la stoppa o il Ilio della ca-
napa purgata da' cannelli ,
<;lìO mercantilmenlediuesì ca-
napa soda. La canapa più
lina dai mercniitì v delta
garzuolo, e la più grossa ca-
najìofie- 11 luogo ia cui è
«■'Hninata la canapa dicasi ca-
napaia, e colili che asseUa
in canapa, canapajo. Il «eme
(Iella canape dìcesi canapuo-
cio, e 1 fu«ti della canapa
dipelata o dirotta chiawansi
canàpulo, e le parti p5ù mi-
nute che cadono dalla cana-
pa dioonsi lische.
§ Canef satvadegh. £rba
giudaica. W. Galeopsit can-
nabiaa, e galeopiis tetraith.
Gli steli dell'una e dell'al-
tra specie seno diritti , le
foglie pelose, scabre ^ì fiori
bianchi o macchiati di color
porporino. Se non fossero
. troppo comuDÌ serri re bbero
molto beoe di adoruamento
nei giardini.
Cauei. Cantinetta. Dimiairtìvo
ili cantina.
Cauel, epcEla. Boccmolo. Quel-
la parte della canna saggi-
nale o altra piaqu simile
che k tra un qodo e 1* altro.
§ Cauel dela bacheta de
s-cìop e simei. Sbacchettnta-
ea. Canal d?lla cassa dell' ar-
cliibuso, pistola o simile, in
cui si caccia la bacchetta.
^ Canel dele calse. Bacchet-
ta. (Fior.) Caanonetto. (Rom.)
Quel legaetto forato da una
parte che usano ayer al fian-
co le donne per introdurvi
e sostenere i ferri nel la-
voro delle calzette.
Caneia. Cantìrlla.
^ Caneia de] cianegl. Maz-
za, Asticciuola che s' adope-
ra per giocare alla lippa, o
ad o/è buse.
Canele. Ga\'igne. Quelle parli
del collo poste sotto il ceppo
dell' orecchie e i confini
'delle mascelle.
^ Tiri le canele. Trafclare.
Propriamente languire, rilas-
sarsi, e quHsi venir meao per
la soverchia fatica.
Caneslrel. V. lirapc.
Canet. (P.) Gola de forni fu-
sorj. Così chiaumsi nelle fu-
cine di ferro il tubo per
cui gettasi il carbone e il
minerale, che de»e esser fuso-
Caoeta. Maglia. Il filo intrec-
ciato che forma il vano delle
calze.
Canevral. Cflwa/ni/d. (T. d'agrìc.)
Campo scmiuato a canapa.
Cnuiccial. /^. canucial.
Canili. Cannellini. (T. de'confet.)
Nome che si dà a certi con-
fetti, che son- peaauoli di
cannella inzuccherati.
Canogg. Angelica verticillata.
W. Anglica vertioillnris .
Pianta ombrellìfera trisan-
nuale di helli^mo aspetto ,
alta sette o otto piedi , che
troraji ne' luoghi ombrosi
ed umidi de' monti' bosco».
, Le foglie sono grandissime,
i fiori piccoli vecdastri. Può
essere assai ben« imaiegat«t
. uei giardini.
7,-,ii-,. Google
CA { 1
Canonoiih. Canonico.
% Canonecii, bùna lana. /^.
lana.
Cansò. CansoftP- Canzona.
^ Ala fi dcln oansA. Alla
fui fine. Per ultimo- In ulti-
mo luogo.
Si No vali «eoa cnnsA de
carnea] , o gna oen bea. f.
bes,
CanrÀ. Cantare.
§ Canta dele galine. Schìor-
mazzare. Fare schiamazzio.
Stìatnaszaro. Cìiiocciaiv, Cro-
ciare.
^ Canta dcle rane e dele
oche. Gracidare.
^ Canta dele rondone. Pi-
spissare.
§ Canta dele vespe, dele ae,
dei calnvriì , dei moscCi. Ron-
zare. Rombare.
§ Canta dei corf. Gracdiia-
re. Crocidare. Crocitare.
Ji Canta dei colomb e dele
tùrtùre. Gemere.
§ Canta del gal. Cantare.
Schiamazzare.
§ Cantò dei oaei en primae-
ra. Svernare. Qoel cantare
che fanno gli uccelli a pri-
mayera «sciti dal verno,
^ Canta dei frangaegn. Sfrin-
guellare, Dicosi dei fringnello
c|Dando canta alla distesa.
^ Canta dei polzì. Pigolare.
Pipilare,
^ Cnntà dei papagai e dei
merli. Squittire.
5 Canta doi dùrgg. Zirlare.
^rutilare.
5 Canta dele aìgale. Cicor
lare. Stridere
i ) CA
^ Canta a prima ista. Can-
tare a libro aperto. Vale can-
tare a prima vista.
^ Canta a orecia. Cantare
a orecchiò. Cantare a aria.
Di ce si del canto senza co-
gnizione dell'arte. DI chi se-
conda r altrui canto senza
veder le note dicesi andare
a orecchio.
§ Cantala neta e s-cèta, scbi-
cherala. f^. scìiiclierà.
^ Carta canta e vilan dor-
me, f^. carta.
§ Canta dei fer dei caai.
Crocchiare. Di ce sì dei ferri
de' cavalli quando sono smos-
si , e crocchiano cigolando.
§ CantH del pa sota i dengg.
Scrosciare. Dicesi di quel sno-
no che fa il pane o simile
sotto ai denti.
§ La prima galina che can-
ta l'è quela che a fat l'oef.
Xd gallina che schiamazza è
ijuella che ha fatto Pu.ovo.
Iia piit cattiva ruota dei ear-
, ro sempre cigola. Vale «he
colui che dovrebbe star che-
to, cinguetta , e sì fa sentire
più che gli altri.
^ No voli canta né porta
la crAz. N^on voler doi-mire
ne far la guardia. Vale aver
r elezione del prendere una
delle dne cose , e non ne vo-
ler far niuna.
§ Lasà canta le pasere, O
le sigale , o le rane. Far Jhr-
micon di sorbo , che non esca
per bussare. Dicesi di chi sta
costante nella sua opinione,
laKÌ% dirs e tira innanzi.
lyCOOglC
<:a
( ^n )
ì:a
^ Dormi fin *liè '1 canta le
achei f^. dormer.
C.tntadùr. Cantajitolo o Can-
lajolo. Aggiunto ài .tlcnm
«ccelii ciie si tengono per
limare.
Ciiitadùr.T. Cantarella. Dicesì
di ({nella slama ctie sì tiene
ia gabLia per allettare l'al-
tre quando vnnHo in Amore.
CanUrà. y. taselA.
Oatitari. Cantatore. Cantore.
tiaiitarina. Contatrice. Colei che
j canta , e per lo più si dice
di<|ualla che eanta in isccna.
Cantarla. CantìccJuare. Cftntil-
lare. Canterellare. Freqnenta-
livo alcantare. Cantucchiare.
Canlér, Parina. Piauta di ca-
siagna o di qneroia che si
»Ueya per farne legname o
Cantér. Castagnuolo. Picco! ca-
st» gao.
^ Salta de scala 'n cant«r,
eser oen pò sn>l per 6 eeu
po «fil pom, (f. per.
Canlèr. Stile, jibetella. Legno
tondo f lungo , rimondo e di-
ritto , ohe serre specialmen-
te alle fabbriche per for-
mar pomi il» luoghi emi-
uentì dell' edificio e .ad altri
usi. II nostro cantér deriva
, forse dal cantlierius de lati-
ni, che vale lo stesso.
Cauti. Cantino.
§ Tocà oan canti, (fig.) Tocca-
re un tasto. Vale un proposito,
' ^ No stem a tocà sto can-
ti. Non toccale quest' argo-
mento.
§ Quest' è Q?u alter canti.
Questo si Ì! un altro punto ^
u'i' altra ragione.
Cantinela. passerella. Pancon~
cello. Asse sottile assai Colla,
quale cuoproasi le impalca-
ture, e fannosi altri lavori.
Cantoria. Palco. Tavolato po-
sticcio, elevato da terra per
istarvi sopra a cantare oaltro-
Cantiì, Cantone. Canto.
§ Canti) dele prede elie
epors eii fera. Morsa. Ati-
<letitellato. Canto vivo. Kn-
golo esteriore d'una pietra;
di un pezzo dì legname e
simili.
^ Canta del ceg. Lacrima-
toio. Quella sostansa rosseg-
giante e incavata eh' è neU
r angolo interno delV occhia
detta da' medici cwaitcola
lacrimale.
^ Lasà giii *n d' oen cautA.
Dimenticarti i! alcuno. Porla
in non calè. Dare un piantone.
^ Dà ccn caut& 'n pegn, «
volta cantCì, o paga col pati
de Schio, y. Schio.
Cantinada. Cantonata. Canto.
Cantùnal. Cantoniera. ( Fior. )
Voce dell'uso. Specie d'ar-
madio triangolare che met-
tesi negli angoli delle staoKC.
Cantùus'i. Cantoncino. Cantori-
cello. Cantuccio e cantuccino.
Cantar. Cantore. Colui che fa
professione di canto.
QinA. Cannone.
§ Andà come cen canft, o
come an och. t^. och.
CaniV, gres canù. Cannone o
canone. ( T. di stamp. .) Ca-
rattere minore del cal^lone.
7,-,ii-,. Google
CA
( "8)
5 Cnnù de condfct. Canno-
ne. Doccia. Doccio. Doccio-
ne. StrmacDio di terra cotta
fatto a guisa dì cannello, dì
cui si fauno i Gondotti per
jnandanri 1' acqua.
^ CaoCi de formciitA. •Stam-
pone. Voce dell'uso. Pannoc-
chia del grano turco.
§ Canù de melgns. Saggi-
nale. 11 fuMO della sitg^ina.
§.C«nù de veladn. Falda.
^ Caub de 'ndoinà. Cannona.
Canù, Campana. ( T, de' pastai! ).
Quella parte dall'argano do-
Te si pone la pasta da far
ranuoncini, venuicelli o altre
paste.
CaunciaL Cannocchiale.
§ Canucial dele sfele. Te-
lescopio. Quello strumento
elle serre per coutcmplare
.le stelle.
Cau&iià. Cannone^are. Scan-
nonezzare.
Canùnada. Cannonata.
Canùncr. Cannoniere.
Canùiisì. Cannoncino. C^vinoa-
cello. Cannonetto.
Canzeler. Cancelliere.
§ Carica de canzeler. Caii-
cellieraio. Carica di cancel-
liere,
Canzeleria. Cancellerìa.
Caodèlat. Capo di latte. Il fior
del latte piti gentile e mi-
gliore. I Fiorentini e i Luc-
cbciii dicono cavo di latte.
Caolìlìori. Cavolfiore. Spezie di
cavolo, del quale fi mangia
il tìore.
Capa. Placa. ( T. d'apchii». )
Luniua di ferro che eopre
il calcio del fusto dello
si:hìoppo.
Capij, Cavalletto. Quella pie-
col.^ massa di grano o biade
che fauno i lavoratori , al-
lorché le hanno segate pri-
ma d' abbarcarle.
Cape. /^. caspita.
Capei. Cappello.
$ Ala del capei. Tesa, fiori-
to. Piega.
^ Capei de tre cantA. Cap-
pello a tre punte, a ire ac-
Ìiip, a tre voti, arricciato.
'oggia nota dì cappello che
i Fiorentini dicono volgar-
mente appuntato.
^ Capei ala coréra. 3Ion-
tiera.
^ Capei de pret. Nicchio.
5 Tira sce oen capei iiisal-
dare. Informare un cappello.
^ Mitis el capei o la be-
reta. Coprirsi. Mettersi in
testa il cappello o la berretta.
*i Caà o to9 zo 'I capei de-
testa a vergù. f^. caà.
^ Caàs el capei , fa de ca-
pei. Scappellarsi. Cavarsi il
cappello. Fare di cappello.
^ Tir^s el capei ea dì «gg<
^ Coza da faga de capei.
Cosa da farle dv cappello.
Cosa da darle del messere-
Vale cosa grande, e per iro-
nìa anche cosa dispregevole.
5 Podi tigni '1 capei fi«ra
di oegg. Poter andar a fronte
scoperta , cioè senza temer
di vergogna. Il Cecchì nel
Servigiale ( att. i . se. 6. ) ha
, U GOutcarìo , dicends dì uu
DoUrrlbyGOOglc
CA
C 119)
CA
(.-attivo. =z E so che tu puoi
ù' con la berretta in sugli oc-
chi da per lutto.
^ Cnpcl Tener, ^dianto. Ca-
■pelMenere- Adi<vito nero. W.
^■ìtitantiim capillas vencris .
Krba perenne cìie Dn8i:e sot-
to alle volte delle grolle, e
nell' interno de' pozzi e delle
cisterne ; spunta dalle pai'cti
poco al disopra deli' acqua.
V^' stimata come espettorante
§ Capei vcner bastnrd. Ru-
ta muraria. Parorìichia. Ruta
di muro. W. Aspleniam ruta
muraria. Pianta perenne e
una delle capillari. Ha fronda
ramosa. Trovasi nei muri
aridissimi , e volgarmente
rlji;)masi felce piccola dei
muri.
Capei. ( T. di «tamp. ) Cappa.
Cappello. La patte BOperiore
del torcltio.
C.ipcla. Cappella.
Capela ( in senso che non giova
spiegare ). Faya. Gliinnda.
Olande. Favagello. Falla.
^ Cnpela del nas. Punta.
Moccolo.
§ Tcegg i ciogg ma a 'n ca-
pela. Lo stesso che i cef m' è
decQtagg gnai. f^. gnal. 1
Capciu. Cappellano. '■
Capelada. Cappellata. ( Fior. )
Voce dell' uso. Quanto può
contenere un cappello.
Capelada. Gridata.Rabbuffo- La-
vata di capo , ec. come sotto.
§ Dà cena capelada. Cantar
la zolfa, la compieta, il ve-
tpr9, £iasentar' là scuffia.
Scapponeare.Fare una risciac-
quata , un rovescio. Risciac-
quar un bucino. SpeUiceiare,
RabbujfdTe. Dare una buona
sti-egghiatura o una buona
mano di stregua , una speU
licciatura , un grattacapo ,
una canata , una lavata di
capo. Dare o fare una sbar-
bazzTta, una ripassata, uit
rivellino, una rammanzina o
ramanzina, un romanzo, una
sbrigliata, una gridata, uh
rabbuffo, uno scappone,
una scopatura.
^ Porta via cena capelada.
Toccare una scopatura. Toc-
care un rivellino, una. cana-
ta , ec. tome sopra.
Capciàs. Cappellaccio.
Capeler. CappeUujo. Facitore
o vendiier di cappelli.
Capeléra. Cappelliera, Porta'
cappello. Quella custodia ove
si ripongono i cappelli.
Capeléra. Cappelluja. Moglie di
cappellaio o venditrice di
«appelli.
Capeiet, capeii.Cappelletto.Cap-
pellino. Piccolo Cappello.
§ Capeiet del» roca. P'.
roca.
5 Capeiet de imorsà. Spe-
gnitoio- Arnese fatto a guisi
di campana ad uso di 'spe-
gner lume.
§ Capeiet de omhrela. Cap'
pelletto. (T. degli omhr.) Quel
cerchietto di tela incerata
d* ormisitio e simili, che s!
mette in cima agli spicchj d*
capo delle ombrelle.
§ Capeiet del aùL ( T. dfii
nigiUrrlbyGOOglC
CA
C >
')
CA
caiT. ) e simili. Piallo. C'er-
cliio pi.ino iolilato alla Sfila, i
che spiana il mozzo tìelle
ruote e lo ripara.
§ Capelei del timfi. Ponti-
cello. ( T. tlo' carr. ) Spezi*
d arro fermato con due ¥Ìti
sulla slaTiga in cui passa il
«OTrnspalle del cavallo.
§ Zffigà a capelet. Giocare
a sc'ito e ccppelIcUo.
5 la o faut o capelcl, ve-
gniglien a n?n». y. Tegner.
Cajielel. (T.de'cnrr. ) Girello.
Cerchietto di ferro che si
mctle tra il mozzo e la sala
quando s' nlUrgnno.
Cajicliiia. C,:ppclliiia,
5 Copeline de pret , bereta
de pret, legn qnadcr. Fu-
tiifgine, Ihrretta da prete.
Fusoria. W. Et;
nymu.
. ptrus. Arboscello ohe
air altezza di sei o sette brac-
cia , comune ne' boschi e
nelle siepi. Conserv.i le fo-
glie quasi tulio r inverno ;
i fiori son bianchì o i frutti
rossi , la forma de' quali fu
creduta simile ad una ber-
retta da prete. I semi sono
emetici ed assai nocivi al
bestiame; il It^BO duro, com-
patto, assai buono per lavori
al tornio, e particolarmente
per fusi, onde gli v vcnulo
il nome di fnsaria.
Capelfl. Cappellone.
Caprcs. Cappi! f:cÌo.
^ Capces de fach'i. Cerci-
. ne- Uu ravvolto di panuo a
ibggia di cerchio , usata da
chi porta cosa gran in capo
per salvarlo dall'offesa, del
peso.
Cap(esi. Cappuccino.
^ Sercà le pistole ai capoesi.
yfndar tUd lupo per la anno.
Cercar o far nascere il nodo
nel fianco. Cercar il quinto
piede al montone, j^ndaì- alla
gatta pel Lirdo- Vagljono cer-
care una cosa uve uoii ò
possibile ritrovarla.
Capi. Capire, fritendei-e.
§ No capi gnè eh gnè fat i
là . ^on intender bvfcidìtJ.
Non Sfiperne straccio , un'ac-
ca, un jota e simili. Vaglio-
no essere ignorantissimo.
Capo. Capo. Soprainteudente.
Principale.
^ Capo d'opera. Capo lavoro,
Capocià. jtcciarpore. l'are le
tose senza diligenza- Voce
dello stil famigliare. Accia-
battare. PotmÌccime~
Capociada. V. capòt.
Capocìù. f. strapasamestér.
Capol. Cappio. Annodamento
clie tirato 1' un de' capi si
scioglie.
^ Capol corent, o a stran-
gùla ca. Cappio scorsojof (aoè
che scorre agevolmente, e cUe
quanto più si lira più sì
slrignc.
Capomaisier. Capomaestro. Ca-
po e sopraintcudente-di fab-'
liriche.
Caponero. Capinera. Capinera,
vi . jitricapilia. Uccello noto.
Caput, bacucco. Arnese di pan-
no che serve per metterlo
in capo a uno per coprirgli
il voho.
DigitzrrlbyGOOglC
VA
( ■■
)
CA
§ Mijier ei capòt. Imbacuc-
care. Mettere altrui il bacaC'
co. ImbavapHare.
Capòt, capota. Castrone. Im-
bratto. Pott'miccio. Opera ,
cu<;itilr3 , ciomperia o rimeu-
(lattira mal fnttn.
Caprtt. ]\Iarcio. (T de' giuoc.)
V.ile posta doppia.
^ Da caput. Dar cappotto.
(T.del giuoco dixarte> Vin-
cer tatie le bazze,
(j Salva 'I caput , o *1 mar*.
Campare il marcia. Uscir del
marcio. Vale uscir dal rischio
dì perderla doppia.
^ Salva '1 capòt o 'I nur*.
Fare a salvare il marcio. Di-
cesi de' mercioti.
Capotjt. F". capociii
Caprese. Capriccio.
^ Caà i caprese a vergù.
Scapricciare. Scaponire. Sbis~
larrire. Scapriccire. CaTare
altra! di testa Ì caprìcci.
^ Caàfl i so caprese. Sca-
pricciarsi. Cavarsi i capricci.
Torsi i suoi capricci.
CapA. Cappone.
^ Laùr de tk rìder i capft.
Cose da far ridere le telline. 1
Dicesì di cosa ridìcola al
maggior segno.
C-tpù. V. tesiardft.
Copulili- Capponare. Castrar* i
polli.
Cipànà. ( fig. ) P^. capocià.
Capàncra. Capponaja. Stia.
^ Tigni 'n capftaera. Stiare.
Tenere in isiia. i polli per
ingrassarli.
Capftnera. ( gergo ). V. cotega.
Capinai. Cipponcello.
Tom. /.
Capusl. f^. capcesL
Car. Caro. Grato. Giocondo.
ji Fa car. Careggiare. Atf
carezzare, Fezzeggìare.
Car. Carro.
5 Car mai. Barrucola. Cari-
retta da miiraiore per tras-'
portare travi o simili.
5 Car del lorcol. Carro del
torchio. (T.disiamp.) Quella
parte su di cui si pone la
foraa, • che per mdkKo del
manulirìo sì fa correre in-
nanzi e indietro per la ti-
ratura.
^ Andà par la strada vacia
o del car. F. andà.
$ Eser 1' caltema roeda del
ijar. ( fig. ) Esser V ultimo ,
il meno considerato ili chec-
chessia. Esser il primo tra
^ ultimi. Frasi di eh. sign.
§ Voli cu car de bé. Amare
svisceratamente. Far quantità
di caretse, e iimìli<
IJ Tot la olta del car, an-
di per la pìos louga. Far la
girata del con grande. Vale ^
pi|liarla per la più lunga.
yolgere largo o lesto ai canti.
( Dìghea dré oeu cap, o di-
ghen dr^ de bò e de vaca a er>
gù. Dire altrui dietro un carro
di villanìe. Auche i Latiut
dicevano ^iaiu tra eoavUionum
e/fundere, Dìcesi pure lavare
ad alcuno il capo co' ciottoli,
V. capeladaj
<ì Meter o > & andà '1 cai;
inans ai boe. T^. meter.
§ Marengft de car. Carra-
dore. Maestro da far carri,
earrette e liwilì. Dicesi pure
1
nigiUrrlbyGOOglC
CA
( 123 )
CA
lai-pentierc , dal francese cAoi-
pentier, e Aal latino cdrpen-
tarìus.
Caradùr. Carrettiere. Guida'
lore. Condottiero de' carri.
Carrettaio.
Csragnà , fì '1 casvl- f. casoel.
Caranpaaa , vecia carampana.
yeccbia scagiiarda , grinta ,
bavosa , brodolosa.
Cnras. Broncone. Palo, grossi»
con traversi da capo che ti
dicon coroetti , ad Oso di
sostenere le viU uel mezso
de' Campi.
Carati. Carretta.
5 Carati stras. Carricello.
Carro piccolo e debole.
Carato. Parte* ( T. mere. ) In-
tefesse.
^aratù . Carrettone. Carretta
grande falla a foggia d'una
gran cassetta senza co pere Lio
posta sopra due moie e ti-
rata da tin solo cavallo.
^ Avi podi a andà 'n del
caraiù , o aviga cen pè *□ la
linza. p^. buza.
% Tiri '1 caratft. Durare
aita fatica. Vale sostenere ,
sofferire, sopportare una fa-
tica, un male, una apesa e
simile.
§ CaratA de! morgg. Carro
funebre. Spezie di carretto,
con cui si trasportano i morti
al cimitero.
Carbonela. Brace-
Carboni] . Carbouaja ■ -Quella
stanza dove si conserva il
■ carbone.
C«rb&. Carbone.
§ Dwntà carb(t. bicarbonire-
^ Fain de carbù. f^. fam.
(j No iga ne fer né carbù*-
Non ci entrare per nulla.
Non averne parte veruni.
Carb jìuer. CarboHajo.Ccrhonaro,
Carb&ns'i. Carboncello. Carboi^
clno.
Carcasal. Rocchio. Salame Cre-
sco che suol lasciarsi per
regalo a' faitciulli di cns«h
■quando s' uccide il porco.
Calcola. Calcola. (T, (ìe'tess- }
Regoli sui «]uali i tessitori
tengono i piedi.
Carcòs. Catriosso, Ossatura del-
le coste da' polli scussa da
carne.
Carcòs, Caiiame. La parte coar
cava del corpo circondala
dalle costole.
Carebe. (P.) Luogo sterile a
■ deserto.
Carega. T^. cadrega.
Care]. Ftlatojo, Strumento da
filar Ix lana, lino, seta e
aìmile , che ha una ruota,
colla quale girandola si tor-
ce il hlo.
^ Card de fa zo la seda^
Incannatojo . Strumento a
foggia d' arcolajo che serre
per incannare.
<J Carel de torzer. Torci-
tòio. (T. delle,artì da filarc>
\ Carel de relol- Fusto,
. i T. degli or. ) Nome che si
dà generalmente a quei pez-
zi d' acciajo , su de' quali
•ono fissate le ruote per po-
tervi girare come sul loro
centro.
Carela. Malaticcio. Cagionerò-*
le. Cagionoso. Liferniiccio*
DigitzrrlbyGOOglC
CA
C ••-'3 )
CA
yaietudiitario. Malsankcio. >t
Dicesì dijchi gode poca salute.
§ Eser i> antlù 'u careln. ,
lissere o star sulle cinghie-
< fig. ) Ditesi A' uomo mala-
tìccio e cagiouoso clie per
dfibolezen inai si regga iii
pic<.U. Dicesì aucli« portar
frasconi.
Careri. Carne.
§ Caren de coste. Costerec-
cio. X-i carne staccata dulie
costole dvì porco.
^ Carea miga frola. Carne
tiraute o tigliosa.
^ Caren mcza cota. Carne
verJemezza.
^ Careu dcsfrida. Carne gio-
strata o ri/atta. Dicesi di car-
ne avanzata cUc si rifrigijc.
^ Caren che sa delegua 'b
boca. £jriie tenera, delicata,
saporita.
^ As dela caren. Tagliere.
^ Troà caren o pa per i i
so deagg. A conte di lupo , i
zanne di cane. Si dice quan- !
do un malvagio ai mette alle |
inani con uno peggiore. DÌ- i
cesi ancbe , ma i» nw>do bu- I
•ft. Trovar culo a suo naso. !
^ Eser caren per i deugg
de qnalcbedù. Esser terreno
de' miei , de' suoi ferri. Si
dice per esprimere una per-
sona, un affare adattato per
me , per lui , o per la tua
astuzia o malizia.
^ I è caren e «ogia , o cui
« braghe. ^. braghe.
§ Tra caren e pòi. Pelle
pelle. Posto «TV. Vale poco
Jodentro e in superficie
^ CaÀs la (un o la set coU
caren salada. f. ai,
^ Careu moGeta, che seQ,t
de lis. F. li».
^ Cùhir de careu. Carnicino,
^ Essi; careu vendida. (fig.)
Èsser itfào o lauda d' al-
cuno. Vale essere prezzolato
per la difesa altrui. Bravo.
Carér. Cjrrattdlo . S^tecio di
botte liiàga 8 atrettn.
Carès. Carreggiata. Tanta ma-
teria q e anta può couteuer^
un carro.
Carès. telaggio col carro.
H»rma.Carezza.AccaTez-iainento.
Caresà. Accarezzare. Cjrezzaie.
Si Caresì vergù , adulai .
J'iaggiare. Secoudar con dol-
cezza di parole l'altrui opi-
nione^ il che direbbest aii-
che, ma in modo basso agiter
gli stivali.
Carestia. F". icarist'ia.
Careta. Carretto. Carretta.
^ Careu de trasporti nu-
teriat. F. caratA-
Caretada. Carrettata. Tautn
materia quanu n« coutìene
una carraiu.
Carez, car«Ee, carez'i, carez&.
Qu«iti Toqaboli indicano le
varie spezie di carici .di cui
a «vene nella provincia un
gran numero. Carez o careze
è il nome de) genere e sono
linoBÌmL Carezt indica vari«
apecie di statura bassa, corna
la carice puncida, la eapil-
lare ed altra. CarezA iudica
quelle d' ulta statura , come
la carice salistio o scialismo ,
' la caritè fuuiuocckiuta e simili-
DigitzrrlbyGOOglC
CA
f 134 )
CA
Carezà. Canettare, Porur chec-
chessia sopra US carro o car*
reità.
Curezada. Rotaia. Raoteggio.
Orh'tt/i . QueiU pcita che
Ti«n fatta dalle mote delle
carrozEC, del carri e aimili.
5 Sta 'n carezada. ( met. )
andare dritto e retto. Vale
condurn regolarmente.
^ Aadà f«ra de carezada.
liscila della carreggiata , del
«emiaato o di tema, di pro-
posito , ed anche perder la
tramontana o la scrimp.
Carezada. ( T. de' carr. ) Car-
re^ata . Larghezza dì una
carrozza, di uà carro e ai-
inili tra ruota e ruotat
Carezcr 3
Carezi. i F. carez>
Carezfi. S
Carici, i'arlo. Verme che rode
il legno j e di cui ve n' ha
varie specie. V' ha il maii-
giapelle foralegno [ (iormestes
capucious], il peiinacchiuolo ,
il cerambice facchino che tra-
fora il pino , il ceramb ce
moscato che rode Ìl salite
[ in bresciano moseardina ],
il cerambice cuojajo che rode
in , quercia e la be^la , la
mosca icneumone, la longi-
pide e parecchi altri. Tarlo
si dice anche quella poU
Tare che in rodendo fa il
tarlo.
^ Carni dels biae e legbeem.
V^onckio f t da' naturalisti
curculio granària. Sorta di
scarafaggio notisumo.
§ Caroli dei os. Carie. Jpìs'
lacimeuto e corruzione della
fiosUoza delle ossa.
^ Pati i t'o carmi. Essere-
bacato bacaiiixio. Cioè leg-
giermente iufermo. Aver defili
acciacciù , ddìc mascalcie.
Vale aver inala disposizioue.
§ Quand es ye vcg ol tla
farà ttegg ì canai. In vcc-
i/iiaj'a scoppiano tutti i ma^
laiwL
Carga, Carica.. Somfl. Peso,
Carico.
Cargù. Caricare.
li Cargà verga, de legna «è-
càf o dì cena b&na doze de
bastftnade. f^. dà.
% Cargà la doze. Caricar la
mano. Dicesi dell' accrescer
la dose o la quantità dì
checchesùa.
<; Cargà , alsÌÉ bc , hagà bé^
r. alsà.
i Cargà la roca. Jppennec-
chiare. Arroccare.lncouocchia- .
re. Metter Uno o lana sulla
rocca.
^ Cargà le ose. Accapigliare.
Àrrolgcre o distendere seta
o altre cose lilaie sopra I
piombi ai.
<; Cargà la moia. ( T. degli
o'riuol. ) y, mola.
Cargadura. Caricatura. Ritratto
ridicolo , in cui sieno di mol-
to accresciuti i difetti.
Cargadura. Scorcio. Positura »
attitudine su'avagante.
^ Cargadura de s-cÌop. Ca-
rica o caricatura. Si di«e a
quella parte dì munizione
the si metle nelle bombarde
negli arghibusi per ticarej;^
nigiUrrlbyGOOglC
CA
( 125 )
CA
e dicevi anche alla mÌBUra
(^\\e la coDlìen«.
C-iriàs. Carriaggio. Arnese che
si porta attorno da
d' albo affare o dagli
con carro o eoa bestie da
Caritsl, Carr uccio. Arnese dì
legno o»e si jijettoiio ì barn-
lini, pcrcliò.ìmpaEino a cam-
minare.
Caritela- Carriuoìa. Carniccio,
e carretto- Sorta d' arnese da
tirare a mano con due ruo-
\e., dì cni noi) faono uso i
Tosca ui.
Cai'lolà, andà 'n carele. V.
tarda,
Carìsibs . Carestoso . Che è
caro.
§ Efer carisìilks, encautà car
la so roba. Stare in sul ti-
rato. Vale vendere a prezzo
troppo taro leproprìe cose,
Caristia. Carestìa.
§ Carist'ia auteesta 1' è mè-
la proesta. Carestìa prev'ista
non venne mai. Vale che chi
si provvede anzi tempo non
«ente ì danai della carestìa.
Carità. Carità.
5 Carità pel&za. Amor del
tallo. Dicesì di ehi ama sol
per proprio interesse.
§ PrÌBia carità» e pò cari-
tatia , o ghè prima la camiza
dela cauizoi]a. /^. camiza.
Carli , aìja o dà 'I reat del carlì.
F- rest.
Camam. Carnaggio- Ogui carne
da mangiare. Carname espri-
me quamUì ài «arn« putre-
ftua.
Carncil. Carnovale. Carnasciale^
Camosciate.
$ Fa carneal. F". fa.
% Aviga cena cera de car-
nea!. Avere una ceroita, una
cerozza. BHla cera. Ariana
allega. Dicesi di ohi ha buo-^
nissima cera , buon colorft
In viso, ed inoltre è sano,
ed allegro.
}j No vali cena cansft de
carneal o gna oen bes. F^. bes.
Caruealù . Prolungamento del
carnovale sino alla, prima do-
ìnenica dì quaresima (he sì-
fa in Milano secondo il rita
ambrosiano.
Carnér- Carniere. Carniera, e
carniera. ( T, de' cacc. ) Fog-
gia di tasca propria de' cac-
ciatori per riporvi la preda,
Carnet. ;'. fapù.
Carnces. Carname. Mazza dj,
earne putrefatta.
Carriola. Vìnca. Fior di morto,
W. Fiiìca mldOT. Vìnca-per-
vittca. fallica major. Da^st
volgarmente fra noi il nome.
di camicia a tutte e duqt
queste specie che agli occhi
del contadino poco o nienta
differiscono tra dì loro. Sona»
tutte due legnose e sempre;
verdi, e i loro fiori ordina-
riamente azzurri. Le fogliet
sono buone perla concia dcL*
le pelli.
Camùz. F. petard.
Caròbe. y. guaine.
Cirolit. Tarlato. LUarlato. R*-.
so dal tarlo.
Garosa. Carrozza.
^ Off d^k «erosa. Qarro,
Digiuni b,.GOOgIC
CA
( "G )
CA
La parte d'una carrozza che
£ervc a sosteoer la cassa-
V. scoca,
5 Marangfl de carose. V'
^ Moia dela carosa. V. tnoìa.
t\ Moliuel de cerosa. f''.mo-
lÌDel.
Carosnda. Cairozzata. Camera-
ta di .jiersonc die è parlala
neir ùteun carrozza.
Caroser, vocio. Cocchiere.
Carusi, picola carosa. Carroz~
ziiia.
§ Fa 1 caroti , o '1 caso:! ^
o 'I baia. Portar frasconi.
Diccsi per sìmilituditie delle
galline o degli uccelli quan-
do per mulattia portimo l'ali
lese e le fregau per torca,
come i frasconi caricati lo-
■ pra i somieri che per la lun-
glte:£za loro toccauo di die-
tro la terra ; e si trasporta
auche alle persone quando
Iter alcuna indisposizione so-
no deboli e male in gambe.
'Carosu Codirosso. ìi^ncie dì
cutrettola, di cuìven'lia due
varietà. W. Pkuenirunis.
Carota. Carota. W. Daacus
carota. Erba bieuae clie uà-
fice spontanea uè' campi e ai
margini delle strade. Sì con-
tane diverse varietà , tra le
quali la carota gialla che è
la più coinunemente coliì-
vau negli orù j|ier uso di
cucina.
^ Fici carote , o cliantà
d'de baie. ^. baia.
Cisoia , carotina . CupoUno.
{ Fior. ) BerretiÌQo di pelle
o di seU di un quarto dì
diametro o poco più, con eoi
ì preti ciioprono la cliierica.
Carpela. Soleretta. ArnesR di
ferro per difesa delle plaute
de' piedi.
Cirpen. Carpine b'-anco. Car-
pine comune. W. Carpiiiu:^
betiiìus. Albero dei nostri
boschi con foglie ovaie, bis^
lunghe, dentate. Ss ne fnniio
sii-pi. La scorza tinge in gial-
lo. 11 legi'.o duriutuio pin»
«ssertt intpicg'ito in parecclil
lavori.
Carpionerà, lavarlo. C^ineitro
di vimini da metter pes<H.
CaTpioucrina. Lavatfcca. CtnR-
atra p'iù picco]» del l.iVai\o.
Carpift. Carpione. Pesce (IcH'oi--
dine df<gli addominali cliia-
mato dal naturalisti Cypri-
j nus curpio.
! Carta. Carta.
\ ^ Carta angherins. Carta
succhia o suf^-tte.
\ § Carta seruaìa. ( T. delle
cart. ) Mezzetta. Carta or-
lata, CarU difettosa , fogli
orlali, strappati, ragaati o
altrimenti difetloù.
^ Carla dor. Carta dorata.
§ Carta d' arzente Carta
inargentata,
5 Carta marmorezada. Car--
ta marezzata, amartzzata.
§ Carta pegora. Carta pe~
Cora. Pergamena.
^ Carta canta e vilan doiv
me. Ecco qui carta canta.
Maniera di esprimersi qtiau-
do parlandosi di scrittura ,
coniraiU e slnùli , si vuol
nigiUrrlbyGOOglC
CA
('=7)
CA
fsr mAnifesta la cosa di cui
si tratta.
C»rUt. Crossa.
§ (Eaa carta de Auìs. Una
grossa d' a^d.
Carte. Carte ( da giuoco ).
5 Dà ftera le carte. JDar le
cai-te.
§ Alcs-cìà le carte. Scozzar
le carte.
5 Mitl'nsemi 1* catte, ^c-
cozziìr le carte.
^ Zoegà cena bela carta .
'1 raiTC un gran dado. Vale
«vere una gran sorte , o
ac-impare da un gran pe-
rìcolo.
^ Alga carte per ogni zcsgh.
Avere mantello da offii acqua.
Cioè esser ricco di partiti
in tulle in occasioni.
]S Carte zcef^ade. Bazza. ( T.
di giuoco ). Numero di carte
che si piglia volta per volta
agli avversari , e che colui
elle le vince sì pone avanti
a se in un muccliìo.
Carteì. Facciuola. Si dice nel-
I' uso dell' otuva parte del
foglio.
Cariela. Tombolo- Vale un cer-
to etromentu sul qu.tle si
fanno lavori di trine e simili.
Cartelà. Lavorare a tombolo.
Far merletto.
Carter. Cartolaio. Colui che
vende carta e libri da scrìvere.
Carter. Cartajo. Cartaro. Colui
cbe fabbrica la carta.
Carter». F". fui.
Cas. r. ozel.
^ Ah i casi. Finocchi / Zuc-
fie fritte! Zuccks marinate ! |
Esclmnazioni usate da clii
non menando il detto altrui
ha cbe dire in contrario.
^ Tee oen cag per aa violi ;
o per an breviare, o per
<En remolas. Pigliar lucciole
per lanterne. Vale pigliai' nna
cosa per un* altra. Inumarsi
a partito.
Casa. Cassa,
^ Casa, m^zft. CasSamodioi
Cassa a foggia di madia.
§ Casa de fèr. Cazza. Ro~
majuolo. Strumento da cuci-
na, che si fa di ferro sta-
gnato a guisa di mezza palla
vaota con manico stretto e
sottile.
^ Casa de marsadecb. Sot-
tfgkiao. Scatole o cassette
piene di merci cbe portano
addosso coloro che le ven-
douo per le strade, i quali
diconsi meroiajuoli.
^ Casa de mort. /^. cadelet
§ Casa de galanterie. Cu»
stodia. Dicesi di quelì' arnese
fatto per custodire e difen-
dere cose di pregio e facili
a guastarsi.
§ Casa del let. Soppìdiatio..
Specie di cassa bassa che bÌ
teneva attorno ai letti.
C Casa del créel e lìm^.
Cascino.
^ Casa dei carater. Cassa,
( T. di stamp. ) Gran quadri-
lungo di legno diviso in Tarj
spartimenli dette cassettìne ,
in ciascuna delle quali sont»
distribuite le diverse letter»
di meuUo.
§ Caga dei cegg. F' ceg.
nigiUrrlbyGOOglC
CA
( "8)
Casa. Caccia.
^ Àndà a casa. Cacciare.
Ad dar a cacciare.
^ Casa reservada. Bandita.
Luogo Del quale è proibito
il cacciare.
Casa. Caccia- T. noto del giooco
della palla.
5 Nola le case. F". nota.
Casa. Ficcare. Cacciare.
§ Casa 60t aqua. Attvffare.
l'ujfare. Immergere sott'ac-
qua. Bagnare somwm-geada.
Casaciógg. Cacciatoja. Strnmen-
to di t'cTTO a guisa di scar-
pello, il quale serve per cac-
ciar hen addentro i cbiodi ,
specialmente nel If^gno, ed
anche per cacciarli faorì del
luogo.
Casal. F'assojo. Strumento di
legno alqnaiiio cupo con che
i manoali portano 1» calcina
quando si mura.
Casal. Doccia. Specie di scar-
{icllo, di cui si servono i
egDajuolì per allargar buchi.
Casamare), t'à cen casamarel.
Fare un nipotino sul v'mello.
Vale fare un secondo acque-
rello o acquatico che è ni-
pote del vino.
Casarcela. Casserola. Vaso dì
cucina noto.
Casca. Cascare. Cadere.
i Casca 'n boea al 16f. K
ìk
^ Casca , o boria lo'n booa-
dù. F. borU.
^ Casca 'n dela loem , o ne-
ga 'n d' (CD biter d' aqua.
F. aqua.
§ Casca 'lì péna. Cader in
pena. Non pagar a tempi do-
vuti le pubbliche gravezze.
^ Se cascarà '1 moacl sa
ciaparà dcle quaie. F. tjuaìa.
§ Casca, o bioescà faera. /^«
hi casca .
^ Casca 'n la nasa , o bor-
ii 'n la rét. F- bori;..
5 Casca i bt^s. Cascar le
braccia. Vale perdersi d* unì-
mo. Sementarsi. Sbigottirsi.
Casèt. Cassetto.
§ Guidi a casèt. Andare a
Cassetta. Vale guidare i ca-*
vaivi.
§ Casègg de casctù- Cassette.
Casét. Fappatojo. ( T. dell'arte
vctr. e dì ferr. ) F- caspa.
Caséta. Cassetta.
% Casèta del» barca. F(7-
pinolo. Stanzino dove i bar-
caruoli tengono il pase <J
§ Caséta dele gabie. F' be-
cadi'ira.
§ Casèta dele ae. F. borgas.
\ Casèta dela lemosna. Cep-
po. Cassetta da mettere le
elemosine.
^ Casèta do lata. Stagnata.
( T. de' colt. ) Specie di cas-
setta di latta il cui piano
superiore dove posa la pie-
tra d' affilare ì rasoi è tutto
foracchiato acciocché 1' olio
non si spanda intorno e im-
bratti ogni cosa.
§ Quel che fa casète. Cas-
settajo.
Caseti , casetina. Cassettino. Cas-
settina.
Casetìne. Lo slesso che borsa
de, paat&r. y. borsa,
nigiUrrlbyGOOglC
CA (
Caselu . Cassettoruf.
^ Gascgg de casetd. Cas
sette.
^ Pomoi de caset&. Pallini
% ^laucM àe caselù. Ma-^
lu^lia.
§ Boclieta de cajélA. Scu-
detto. Àkuni dicono boc-
chetta.
CastL-l. Cestino. Quel!' arnese
di vimLuì pel quale i barn-
Lini imparano ad andare.
^ Vh '1 casiel , o '1 caros'i.
y^. carusi.
§ Fa '1 casoel. Far greppo.
£ quel raggrinzare la bocca
cbe fanno i bambim quan-
do vogliono cominciare a
piangere. Dicesi anche far
la bocca brìncia. Imbombo-
lare.
Casosla. { T, de' murai, } Cazsao-
la. Arnese noto de' muratori.
$ Casoela de r^olì. Cassetta,
( T. de' mugn. } Quella cU' è
sotto alla tremoggia.
§ Cascela del pos. y. pos.
Cansì&Aa. Mestolata, Colpo dì
mestola.
Casula. Cascina, Luogo dove
si fa U cacio, ed auclie quello
dove si tengono e dove pa-
slarano le vacche-
Casiii , casitiua. Cassettino. CaS'
Bettina.
Casàt. y. grosgD.
Caspa , caspi. ( T. di ferriera ).
Specie di cucchiaia inaUau
da dimenare e maneggiar \a,
fritta nella furnace.
Caspiu. Cappita. Capperi. Cax-
lica. Cappizzi. Cappucci, Sor-
ta d' esclamaiìoap.
!>) CA
Castegii^. Casioffw,
^ Jtés dele castagne. Riccio.
^ Scorsa , pél dele castegne.
Pelaja. La buccia interiore
e più sottile che riveste ìid-
mediaiauicule le castagne.
,^ Ghtts de castegna.Gcscio.
^ CasLegne lese. y. tetole.
^ Caslcgiie a rosi. y. taiagg.
^ Castcgne peste. Confetti
di montagna. Castagne secche.
^ De castcgna. Castagnino.
Castagno.
^ Pa de farina de castegne.
Castagnaccio.
Ca5legQar«i> fons' de caategue.
y. fons.
Castegne r. Castagneto. Bosco
di castagne.
Castel. Castello.
§ Caslel de muradCir. GriUo.
Ijoa spe/.ie di poute da mu-
ratori fatto di legno.
^ No ighen né 'n ca nò 'n
Castel, o cser baa de tach.
r. bas.
§ Castel del anel. . Castone.
Parte dell' anello dov' è po-
eta la gemma.
§ Casual de franz^r. Car-
rette. ( T. de' set. ) CaabeUe^
to -o intela ja tura di legname
in sommo al lelajo ove soilo
stabilite le ditole.
^ Eser nel caste! merli.
lìssere gùiBto g. ' toccare il
del col dito.
§ Caste! in aria. Castelli Q
castellucci iu aria,
§ Fa .castei in aria. Far
castelli o castellucci in aria.
Far castelli su pe' nugoli.
Vale fare . disegni ìa vouo ,
* 5
nigiUrrlbyGotTglC
,CA
(,i3o }
CA
pensar cose Tane e iinpos-
8ibi]i.
Casielet. Torcoletto. Maccliì-
netta die serve a' librai per
tagliare e pareggiare le car-
te de' libri.
§ Castelet de nùr. Castel- 1
litio. Muccbio dì tre noccioli
con lino sopra, del (jiinle sì
Tagliono i fanciulli iu far il
giuoco chiamato le castelline.
Castra. Castrale-
§ Castra le vìgg e sìmeù
Accecar le pìaitte, le viti, ec.
Gnastar loro gli occhi , tron-
candone le messe.
Castracastegne. Castrino. -Col-
tellino di cui il bruciataio
si serve per castrare i mar-
roni.
Cnstradina. Castrato affumicato
e salato.
Castradùr. Castraporcelli, Ca-
straporci. Quegli che castra
sì gli nomini che le bestie.
Cala, Ritrovare. Rinvenire. Co-
gliere. V. troà.
% Catà fcera el bel e 'I bft.
Micapare. Pigliar fra parec-
chie cose quella che si giu-
dica la migliore, e che piace.
5 Catà dele scuze, dei ram-
pi- f^. rampi.
% Catà scel qnag. f. quag.
^ Cala le galcte. F. galeta.
$ Catài formentA o '1 mei.
Spannocchiare - Tagliar la
pannocchia.
§ Catà sce, o ciapà le sb
quater. f^. ciapà.
§ Vatel cala. Indovinala gril-
lo. Cosi di cesi volgarmente
io Toscana, e cosi trovasi
neli*/f<i//'(WJo istruito stampato
iu Milano aa. 1766; e suol 1
dirsi da chi non sa dar uo- |
tizia di checchessia. !
5 Catà Bwi fato , o 'n f ran-
guent. Chiappare o cofitiere
ili flagranti o sai fatto. T. le-
gale e dell' oso.
5 Catà o troà '1 pel en del
(p'f. r. CBf.
5 Catà soe, sercà sa- F. sertà.
^ Caia sce, volta stc. (P.)
P^. voi là.
^ Cala soe le migole. V.
migola.
Catalano. Susino. Specie di pru-
no che produce fratti molto
buoni a mangiare. f^.brogTia.
§ Mangia come oen catala-
no, o a crepapausa. F. mancia.
§ Calamo. (P.) Lo stesso
cha balariua.
Calar. Catarro. Pardo.
^ Salta '1 caUr. Fenir il
ticchio.
§ Aiga '1 caUr de qnalche
■ coza. Avere il cimurro. Quan-
do uno ha umore o fantasia
d' alcuna cosa , ed anche a-
ver delle pretensioni.
Calarcela. F. figaroela.
CaWstech. Catasto. Quella gra-
vezza che chiamasi anche de-
cima , come pure il libro
dove sì registrano i beni dei
cittadini, ec.
Catram. Catrame. Resina o pe-
ce che si trae dagli abeti ed
altri alberi col mezzo del
fuoco.
Catramonacia. Affascinamento.
^ El ga dat la catramonacia.-
ùli ha dato la zampa della
nigiUrrlbyGOOglC
CA
( i3t )
c:a
botta. E vale aver qIcildo
interamente guadagnato , ed
essersi impadronito dell' al-
imi grazia.
Cayra.- Capra.
§ Cayra dele veze. Sediti.
Quei sostegni sopra' i quali
si posano le botti.
^ Salva ìa cavra e ì yèrz,
Saliar la capra e i cavoli.
Vale de' due pencoli non ne
iucorrere in alcuiiio, e anche
far bene a uno senza nocu-
mento dell* altro,
Cavra , traio. Cicogna. ( T. dei
geli. } Qiwl legno che bilica
\a campana.
Cavtér. Caprajo. Capraro. Cu-
stode delle capre.
Cavrèt. Capretto. Figliuolo del-
ia capra, Cavretto.
Cavrèta. Sussi. Giuoco puerile.
Cavreli, Caprettino. Piccolo ca-
pretto.
Givries, I^zzo di capra- Feto-.
re, mal odore di capra.
Cavricel. Ctipriuolo. { T. d'agr.)
alticcio. Cavicoio. Caulicolo-
Cartoccio. Ricciolino clie fa
il pampino d<Jla vile. D;il
latino capreolus , che ha lo
slesso significato.
Cavrioela. Capriola, Cavriola.
Cavriuolo. Sortii di «air».
5 Fa cavrioele. Capriolara.
Far capriole.
Cavrina, Capretta.
^ Scrcà de lana caprina.
Disputar delia lana caprina
o dell' ottura dell' àsino. Cioè
contender (li cose che Bon
i Dipo Pia no niente.
* Garrii- Caprone.
Gaza , ea. Casa. Magone, e an-
ticamente ca.
^ Fot de cazn, V, fet.
§ Gaza de fità. Casa da ap-
pigionarsi. Sul cartello ch«
ù af6gge alla porta delia
case che vuoisi appigionare
sì scrive: appigionasi. .
^ Mangia i cop^ o a i ciogg
dela caia. F^. mangia.
^ D darès Doech ala casa,
F: ftech.
^ Om de caia, J^ssajo,
Uomo casalingo.
5 Dona de caza. Alassaja.
Donna casalinga.
*J ]Vo aiga né caza uè tc^g.
IS^on OK'er castx né tetto. (Alh.
eitc. in masseria ). Non aver
pia luQ^o né fuoco. Vale «?-
sor rovinato interamente.
§ Tegni le ma a caaa e la
leugua dent dei deugj. y.
legner.
^ La gttlìna che va per
c« o che r a heo.it o che lo,
becarà. F. galina.
^ Chi è «tal a ca del dtaol
el sa .quel che i ga pesca-
Clii viene dalla fossa sa che
cosa é il morto. Dicesi di
chi ha pratica ed esperienza
di quello che si ragiona.
§ Za che ht ca bruza d.om-
ga fcBch. f. bruzà.
-^ L' iugau el va a ca del
inganadùr. F. engaa.
§ Té le ma a caza e '1 mu8
A 1' albe. Sta ne' tuoi cenci.
5 Fa i fagg de caza. Far
la masserizia della casa. Vale
far le faccende domestiche ,
spassare, rit';»re i letti , ecr
nigiUrrlbyGOOglC
OA
( >3»)
^ OrniiPrn ut» spas» bé 1.
cazB. y. granerà.
^ Andk a cnza del diaol
cnisnt « vestii. F^x andà.
^ Atgi) '} cui grog come a^na
cnia. j^ivre un cai che pare
un vicinato o urta badìa.
Gazai. Casato. Ceppo. Consor-
terìa. Se/riatta. Stirpe. At;-
gregaio di più famiglie deilo
8lf>SSO cpppo,
§ BastnrdÀ '1 casal. Trali-
gìiarc. Degenerare. Diycntar
dissimile a' genitori, e si nsa
in cattiva parte.
Caznll. Casalingo.
^ Pa cazali. y. pa.
Cazam<>iit. Casamento. Fabbri-
ca. Edificio. Casa grnnde.
Cazant, cazaiiu. Casiere. Ca-
fiera. Custode, e guardiano
o guardiana delU tnsa.
Cazel. Cosuccia a varj usi.
Cazcla. y. cazìna.
Cazér. Caciafo. Burrajo. Colui
che fabbrica cacio e Itnrro.
Caiér. Casdìiajo. Custode della
cascina ed anclie del fonda-
co ove si teogotìo in serbo
ì formaggi.
Gazerà. Caciaja. Moglie del ca-
scinaio, o maestra di far cacio.
Gazerà . Rappigliare il latte.
Vale coagularlo mettendovi
il caglio.
Ca/.otiii,i. Caserellimi, tHm. di
casetta.
Giiz'i. Cosino.
Gazi. Chiasso. Bordello. Lapa-
narr. Meìvtricio. Postrìbolo.
5 Gazi de campagna. Casi-
no da diporto.
§ Ctaì del rocol. Casino. -Il
Caw, o bali. Grillo. T. del
giuoco del bigliardo. Lecco.
CaZilina. ^. cazina.
^ Gnzilìna dele ae- Cella.
Celletta. Cellula. I buchi
de' fiali delie peccbie.
GazrDa. Caserella. Casetta. Ca-
sella. Dim. di casa.
Casina. Cascina. Fondaco ove
si tiene in serbo ìt formaggio.
Gazo. C/T50. Avvenimento acci-
dentale che sopravviene scn.-
za alcnnn necessaria o pre-
veduta cagione,
^ (En cazo no fa regola.
lina rondine non fa prima-
vera. Dett. di eh. sign.
^ A cazo pensai, j4 partito
preso. Posto avverb. Vale
pensatamente , determinata-
niente. Premeditatamente.
Cazoli. Raviggiuolo. Specie di
cacio schiaccialo ptìr lo più
di latte di capra.
Cazolì. Caciolino. Picclol ca-
cio frffsco.
Gazoh. Cascinajo . Golni che
fabbrica e tiene magazzeno
di cacio.
Cazonsei. Bocconotti. Voce tlel-
r uso. Vivanda d' erbe, no-
va, ciicio ed altro chiusa
in piccoli pezzetti di pasta-
che mangiasi In minestra.
^ No avi pora de fcem de
cazonsei , o de gnoch. Non
temer grattatacelo. Si dice d!
colui che non teme pìccole
Caiot. Capanno. Capann'iecio.
Capanna fatta di frasche, o
di paglia, dove sì nasconde
r uccellatore per pigliare gli ^
n,g,Urrll-.,.GOOgIC
CA
( .33)
nccelli al parctajo
reti aperte.
^ Cnzot dcln aenlinela'. Ca-
, sotto. Casone.
; 5 f^'^zot àe. borati. Castel-
lo da burattini.
Ì' ^ Cftzogg posiés de m.ircangg.
Botteghe a vento- Cioè bot-
teghe posticcie.
CazotéI , eazoi'i. Capannuccio,
Piccolo capnnno.
Cazoti, Bozzoli. ( T. de' tint. )
Piccole padellotte di rame
con manico di ferro che'uer-
Tono a vuotare il bagno del-
le caldaje.
Ce rè, { P. J Vedi vedi. Guarda
f^uarda.
O-l. (P.) Fediìo. mio vello.
Cera. Cera, folto.
j[ Fa bùna o calla cera. Far
buona o cattiva cara. Vale
far buono o cnttÌTo viso.
5 Cera de sonadùr , de pa
cot, de patrii , de ospedal
e simei. Cera pallida- Cera
da malato. Viso da, inter-
nata- Cioè smorto, impaludilo.
5 Cera d' emperatùr o de
cameal. V. qarnval.
^ Val pice <en piat de bù-
na cera , fbe ttete le pitanse
del mond. La vivanda vera
è f animo e la cera. Dìcesi
a cbi, o da cb! si scusa di
essere scarso nell' onorare
aUrui , dandogli poche vi-
vande e di poco pregio.
^ Cerù , ft 1 cerù. f. mazii.
Cerùna. Cerona. Cerozsa. Bal-
la cera,. Volto , sembianza ,
faccia allèwa e gioviale , pd
usasi come per vezzo.
alle II Ce7.:i , ceziiia ,
Che? Che cosa? Pron. inter-
roga ti vo.
5 Che Toet? Cfw cosa vuoi?
§ Cile che Don è. Qna/id'ecco.
Chn. Qui. In questo luogo. Av-
verbio di luogo.
)i jVo ma mo'erès de cW a
le. JWn ne volterei la mano
sossopra. Non ne farei un
tombolo sult erba. Suol dirsi
quando non e' importa nulla
di checchessia,
cuòca, f. gaza.
Chèfa. P'elo. Abbigliamento che
le doDue portano in testa.
Cboea. Covone. Quel fascétta
di paglia legata che fanno
i mieiitori nel mietere.
5 Trat dele chcee. Bica.
Mucc/iio di covuni. Paglia
di coi'oni.
^ Ligi le choee- Accovoni»-
re. Far i covoui. Locchè di-
cesi ancora anmiartnare.
Choecn. Debito fogno. Cioè ine-
sigibile.
§ F« chcBche. Cuccare. Vaia
beffeggiare uno, uccellarlo.
^ Fa ch«the- V- chttcà.
^ Quel che fa choeuhe. Bef-
fardo. Quegli che scherza «
fa beffe pCr giuoco e per
solazzo. Dìcesi poi arciere co-
lui che freccia , ricliiedentlo
or questo or quello di de-
nari in prestanza.
Ch(£cà. Frecciare. Richiedere
or questo or quello , che ti
presti denari con animo dì
non rendere; che anrbe di-
cpsi dar la freccia.
DigitzrrlbyGOOglC
CJ1<E
( i34)
CH<E
ClioecU. Cuculio. Cuccalo. W.
Enbo. Specie d' uctcUo cosi
ideUu «lai Miono del sùO cbd-
lo. Cuccovegf^ìa. ffarboi^finni.
^ Vcg come '1 chacli. Tra-
vecchio. Pieno (^ mini e tfetà.
Piit (tntico del òrodettù.
CliCEilKemer. Ce.triìiolo. Cedri-
uoìo. Citriolo. ArV. Cucumis
fitreus. Frutto noto.
5 Chceclicemer azin'i. Caco-
nierello. Cocomero asini/io.
C ticet.li[einer. { tìg. ) Babbeo.
Siimunilo. y. macaco.
Clicegià. Cuccliiajo.
§ Ria ala leada dei chncgià.
Giunger al dar dell arine in
tavola. ( diz, ven. ) Vaie ar-
rivar a priitnpio di tavola.
Cliiiìgià. Cucchiaiata. QnelL
quantità che ai prende in
«Da volta col cuctliiaio.
^ Mori 'a d' tpn cliLegi
d aqua. f. aqua.
*i 'Bcesta dei cli<rgià. Cui
citi aera.
Clicegià pirft. Galega. lìuta ca-
prnria. Lavanesp. Capra^'i^ne.
W. Galega ojficinalis. Y.rU
di radice perenne. Trovasi
lungo i fossi e ne' luoglii
freschi ed ombrosi. Fogli
pennate, fiori p^pìUonaci
in grappoli peodcdli. Ado-
perandola per soverscio non
bolo ingrassa notaLilmentc il
terreno, ma di più vì di-
strugge le mal erbe, e vi fa
ìuorìre gì' insetti.
Chrrgiam, Cucchiaino. Dìjn. di
uuc'cLiajo.
Chcegiani. Cucchiajatùia. Pìc-
«nla cucchiaiata.
Ch(cgian&. Cuccliiajone- Cuc-
cliiajo grande.
CUaeioa. Covonceìlo. Covonctno.
Piccolo covone.
Ch«ot. Conto. Calcolo. Ragianr.
5 Chfrngg aijès, o pati ciarì
eamisÌBia longa. V- araisisia.
% Laura a so ch'^nt. A'-
làflrà.
^ Choent del ost^r. Cartina
dell' oste. Cartina del conto,
ed aniilie semplicanenie car~
tHirt. 11 conto dell'aste, p.-i-
aticciere e simile dopo il
trattamento.
§ Sai '1 so cUcnnt, sai he 'J
fat so-, f^. sai.
^ Bcetù o meter a clxoent.
Tornar contò, metter conto.
Faler la pena. Vale esser
utile, comodo.
^ Fa chcent sftra vergola.
Far conto. Fare assegnamento
sopra checchessia. Vale fon-
darsi sul capitale di cosa
sperala.
§ Fa o no fa choant sarà
vèrgi). Fare o non far cofii-
tale di alcuno. Vale fare o
non fare stima o conio, cu-
rarsi o nou curarsi di al-
cuno.
^ Fa i clioeogg »doa a ver-
gii. Caratare. Criticare. T.-i-
gìiare i panni addosso a uno,
L' Alberti eocielop. spiegan-
do un testo del Varchi sulla
pai
ola caratare u»a la frase
far i conti addosso
5 (En chwnt fa 1' aie» «
l'alter el pat^^, o f^ *1 choent
sensa r ostér. Una ne pensa ,
e MA evfìlo fa il ghiottone e
DoUrrlbyGOOglC
aia
( .3= )
r altro il tavernajo. tJna ne I
pensa F asino, f altra il mw 1
gnajof Vale far il conto sen- ;
Ea ì' oste. i
§ Fa render choent de se- ;
tìmana. F'. setimana. 1
Chtentà. Numerare- Contare. !
Cbteutà. Raccontare. Narrare.
Jtiferire.
^ Chcentà i fagg dei alier.
l''ar belle le piazze de fatti
altrui. Vate pubblicarli.
^ Chaiità dele baie. Kbala.
Cboeiitarel. Conticino.
Cbcentisla. Abbacchista. Colui
die fa i < ontì. jàbbaccluere.
Calcolatore.
CWr, Cuore.
% SentM a «larga 1 cbcer.
Seau'rsi consolare. Ricorifor-
tarsi. Tornar a nuova vita.
Racconsolarci. Riaversi.
5 Col mal del cbccr. A ma-
lincuore. A mal in corpo.
Vale di mala Toglia.
^ Vigni y angosa al cbtsr.
V- an{;osa.
J L' è mèi , o vai pio; a;n
i>il cbter e cena bela cera
che des pttanse. f^. cera.
§ Se '1 cbcer noi dcel , pian-
zer DOS pcel. A buon confor-
UUor non dolse mai la testa.
Chi sta a vedere non gli duole
il capo. A chi consiglia non
duole il capo. Prov. signifi-
cante che clii non ba pro-
prio interesse nell' affare non
ne sente pena.
§ Cboer de vérz, d' enia-
]ata e simei. Garzuolo. Le
foglie dì dentro congiunte
insieme del cesto ^ell' erbe
come di lattuga, di cavolo,
e simili.
^ Meter el so cboer en pai.
y'. ineter.
^ Lontà dei oegg lontà del
elicer. F. lontà.
5 El cbror raen daa. // cuo-
re me lo diceva, me lo pre-
sagiva. Dicesi dell' aver pre-
sentimento di una cosa.
5 Dormi col cbter coment.
y^. dormer.
<J Avi oju choer de bò, de
bronr, de Nerù. At'er un
cuor di bronzo, di macigno ,
di smalto. Vale incapace di
tenerezza o compassione.
CUcer. ( T. di giuoco ). Cuo-
ri. Uno de' quattro semi del-
le carie da giocare.
Cbfnriz'i. Concino.
§ Choerizi dela camiza. Co-
ricino. Pezzettino di tela fatto
a foggia di cuore cucito allo
sparo della camicia.
Choezer. Cuocere.
5 Cboazer a les. Lessare.
^ Choezer a rost. Arrostirti
§ CLcezer en biancb. TVp-
tare. Cuciaai'e a maniera cb^
si cnciuano le trote.
§ Choezer la vena nela re*
gaua. Coticciare. ( T. delle
ferr. ) Cuocer la vena di
fe[ro nella ringrana.
^ Chcezis al fcEch o sìk
semper a caal del foech. y.
caal.
Choezer. Ammosciare. Ammo-
scire. Dìcesi dell' iusalat»
quando si lascia senza man-
giarla dopo che è inoliata ^
e che diventa vizza e aip-
D,g,t7„lb,.GOOgIC
CUI { 3
scia, tu Roiaa dicooo am-
inalyare.
Chi. Cìd.
^ Chi In fa r aspeta. Chi
altri viòola se non riposa.
Dicesi pure cìU la fa V a-
spetta.
Chiiliera. Cinccheia. Tazza.
Chicbera. Oala. Attillatezza.
Aitìllatura.
§ A tutù 'il cliicfaera. T^estirc
assettato y attillato, in gala.
Si noti che r ìlaliano andare
alla chiccìwra vale per l' ap-
punto il contrario, cioè li-
mosinare. Andar mendicando.
Chigolù, en chigolù. Coccolo-
ne. Coccoloni. Vale a sedere
stelle Calcagna.
Cliisrela, Scluaccìata. Pune cru-
do stiacciato e messo a cuo-
cere in forno o sotto le bra-
ce. Focaccia.
5 Voli fa toet et mond en
chiswla. Far sbraciata o
sbracio. Far mostra di vo-
ler far grnn cose.
CUìsolì. Chiocciolino. Pìccola
focaccia. Sclùacciatina , o
stiacciatina.
Cliisoll. AzzimcUa. Siiacciatlna
fatta di pasta azzima.
iCliisolù. Stiacciatone. Stiaccia-
ta grande.
Chitar.T. Chitarra.
§ Quel che fa chìlare. 5(r«-
ntentajo- Pahbricalctr dì chi-
ChitarA , cinta Ti!i. (S^-) V. sonai.
Chitar'i. Chitwrino. JDimin. dì
chitarra.
§ Seca '1 chìtarì o la die-
sili. /^. deosiù.
(i ) CHI.
Oliti. BacciieJXone. Baciapile.
Craffiasaiiti . SchiodacHsti .
Jpociita. 11 Bonfadio usa au-
che chietiito-
-Cliilìna. Pinzocchera.
Cliitinarìn, chitinismo. £acc^C-
toneria. Bacchettoiiisnto. SofZ-
tocchicria. Sim.ulata pietà.
Chitiui\. Pinzocchsrone . Tpoi
tritona.
Chivif. Citi fan? ,T. Militare.
Cia;'i, sarà cola daf. Chiavare.
Inckiavare. Voce andata in
disuso. Dicesi meglio serrare,
chiudere a chiave.
Cìaarì. Tofi^yallachiave. Magna-
no. Fa cito L' di toppe e di
eh in TI.
Ciaarl. Chiavajo- CAto coro. Que-
gli che ha iu custodia le
chiavi.
Giacer». Parlantina. Viva e fie-
! ra loquacità.
Giacerà, f. cìacerù.
Giacerà. Chiaediierare. Tata-
mellare. Cinguettare. Ciarla-
re. Tacolare. Cicalare. Cor-
nacchiare. Torre la volta al-
Ciaccràda, cìacera. Chiaccìiic-
rarnento. Chiaccliier'm. Cica-
leccio. Cingueltantento. Cltiac-
chierata,
Ciaceri. Chiacchierino. Ciarlie-
ro Cicalino.
Cìacerft Chiacchierone. Ciar-
lone. Cicalone. Cornacchione.
Bajone. Parolajo.
CiacerCina. Cinguettiera. Chiac-
chierona, Ciarlatrice. Cica-
latrice.
•Ciacola. Trich trach. Così chìa-
uutno ì fanciulli un martello
nigiUrrlbyGOOglC
CIA
( i37 )
CU
di legno iiuperuato e mobile
sopra di un asse con <:ui |tcr
tTAEtulIo fttniio rumore nei
giorni di pnsaioTie , come si
ii colla rag.-ineUn.
Cimolit. Ciarla^ Parlatd-
^ TaYilc cincolc « poch fagg-
il pcrdoiityiii Svroinido, mol-
ti Itaci a pochi (fuaWim. bis-
sai ptunpi/ii e poca uva , o
assai parole e poc/ie lance
ratte. Vale gran dimostrazio-
ni e poclii effetti. DÌ£Csi
pure ) fatti son masc/U e le
parole son femmine.
Ci acòla , ciacolà, ec f. cta-
ccra , ciaterà , oc.
Ciacolfi. Naccìierc. Strnntento
fanciullesco di icgui o d' as-
si o di gusci di noce o di
nfcchj, elle posto fra le dita
della mano sinistra si batte
colla destra,.
Ciàega. Cateratta. Apenura fat-
ta per pigliar l' actpia a line
di Diandnrla via a sua posta,
e si cìtiude e apre con im-
posta di legno o simile. Ve
n'Iia di due sorti cateratta
à canate, e cateratta a porta
.0 a ventola. Cateratta a ca-
nale dicesi quella, la cui ìm-
foìta s' slzn e s'abbassa- Ca-
teratta a porta o a votola
dicesì quella f le cui imposte
girano iniomo a due cardi-
ni. X.e cateratte possouo es-
sere naturali e ar^fìciaH.
Quelle che si fanno per ri-
tHuer 1' acque dìconsi più
comunemente calle e talvolta
chiuse , serre. Quelle che at-
lf3Tersaau fiumi o ì«rreAtÌ
Tom. L
sou dette piti particolarmen-
te pcscaje , te sono di muro ,
e. se sono di leguo steccaie.
Le cateratte naturali diconù
anche scogH^e, cascate- Il
sostegno è propriaineate quel
manufatto, che serve a fre-
nate la velocità dell' acqua
per t^modo della navigazio-
ne , e si chiudono con ven-
tole o portoni'
^ Lasà zo le ciàcghe.( fig. )
Fare i lacrimoni. Voce del-
l' uso lìor. , e vale porsi im-
prOvvisameute e dirottamente
a piangere-
Ciacghct. Caterattola. Dira, di
cateratta.
Ciaegot. Saracinesca e scraci-
licsca. Dicesi a quella serra-
tura di legaamc, che si fa
calare d' alto a basso per
impedire il passaggio detl^
acque, animali e simili.
Cimgh Catertitlone, Sostegno.
Parlandosi di quello che ser-
ve per risciacquare i canali
aopra le pcscaje.
Ciaegù.. Caiiwte. Apertura che
sì lascia nelle pescaje dei
fiumi per trausilo delle har-t
che.,
Claèta. C/iiaceMa. Piccola chiave,
S Vi dela ciaèu. Fino pÌQ-
lioato- Fino squisito.
Ciaf. Chiave.
§ La cana dela ciaf. Fusto,
o canna della chiave.
i Pomol dela ciaf. Pallino,
bottone.
^ Anel dela ciaf, lineila,
I I dengg dela ciaf. Ingegni,
t Mas de ciaf. Fasci^ di
nigiUrrlbyGOOglC
cu
e i38 )
CIA
cfàùfi. TKcesi di più ditavi
raccolte insieme.
5 Sarà cola ciaf- /^. ctaà,
^ Ciaf dei miir. Catena.
(T.de'mur. ed arcliit.) Lun-
ga e grossa spranga di fer-
ro, la quale si mette da urta
muraglia all'altra per tener-
le collegate insieme, e render
soldi e fermi i loro recimi,
e specialmctite le fiancate
alle Tolte. St congegnano
fortemente tali catene con
«leoni pezzi di simjgliante
Terga di ferro ctiiamati pa-
letti che si fanno passare per
un occhio posto alle loro
testate, il che,^ si dice inca-
tenare. Qirel pezzo poi dì
rame o ferro con cni negli
edifici si tengono unite in-
ncme pietre con pietre si
chiama arpete.
^ Ciaf dele arcade. Serra-
glio, Una pietra tagliata a
conio che si mette nella par-
te pia alta , cioè nel mezzo
degli archi de' ponti.
§ Ciaf dela ma. Carpo. Una
delle parti della mano che
è tra la palma ed il brac-
cio, e che consta di otto
piccole ossa.
5 Ciaf perpetua. ^Zarthio/Ze.
(T.'deglìoriaol.) Piccola cliia-
Te per girar la vite perpetua
affine di caricare la moUa.
§ Ciaf dele gamhe e dele
ma. Nodello. Congiuntara che
attacca le gambe ai piedi e
le braccia alle mani.
§ Meter la ciaf sota 1' oes..
r- meter. |
^ Eser la ciaf del zo^h.
Essere colui che dà Jiioco
alla girandola- 'Cioè essere
il principale o 1' autore di
una cosa intorno alla quale
altri'sia stalo qualche [em^
pò in dabbio.
Ciainà. Chiamare.
^ Gamà a belaze. Socchi)*^
mare. Chiamar sotto voce.
5 Ciamà ì relegagg, Riban-
dire. Rivocare dal bando e
dall' esilio. ìdmeuere.
^ Ciamà ai(Et. Gridare ac-
cor uomo. Vale chiamar soc-
corso e ajuto.
Ciamà. Citare. ( T. legale ).
Cianco!. Lippa. Voce disusata.
Mazzetta appuntata da due
capi che serve ad nn giuoto
detto da' fanciulli io Firenze.
are Òusè.
Ciao. f^. sciao.
Cinpn. Chiappa. Natica.
Ciapa. Coccio. Pezzo di vaso
rotto di terra cotta.
^ Ciapa de bocal o simei.
Greppo. Vaso di terra rotto.
§ FJ dele ciape. l-'are dei
pentolini. Neil' uso si dice
del rompere una pentola e
farne pezzi.
Ciapà. Chiappare. Colpire. Pi-
gliare. Raggingitefe.
^ Ciapa nel segn. f^. sego.
5 Ciapà del pontfir. f^.
pontftr.
§ Cfapà U balh. ( T. del
giuoco del Ingl. ) 2'nicciare.
Tracchiftre ed anche truccare.
Vale al giuoco del trucco
IcTar colla sua la palla del-
■ r «tversario- dal luogo dov' èl
nigiUrrlbyGOOglC
CIA
( >%)
CU
§ Ciapà la forUiiia per i
caei , o quand la ve. Pigliar
la fortuna pel cluffetto, Vnle
non lastnar sfuggire la buo-
na occasione.
^ Ciajtà le so qiiaier , o
catà ste. Toccar delle basse.
Uccellare a coccola. Toccar
busse. Toccarne. Toccar un
zoTììbamento ,nn ribellino. Va-
le esser battuto.
5 Ciapà i prim. Prender la
prima mancia. Diceù da lioi-
tegaì quando dopo aver nper-
ta bottega vendono la prima
mercanzia, e sogliono dire :
io ho fiuto fa prirna mancia,
lo ho presa la jmma fac-
tenda.
^ Se cascherà el siel sa cia-
parà le quaie. f^. quaìa.
^ Ciapà r onda. F'. onda,
^ Ciapà potès ados a giù.
F. posès.
^ Ciapà quachdù per I4
gola per la barba. Affer-
rare alcuno per la strozza.
Vale per la gola.
^ Ciapà quachdù per la gola.
( fig. ) Pigliare, prendere o
iftiappare al boccone. Vnle
ingannare con aUeltaueoti
di premj.
^ (>iapà ste Ja ma a quach
laAr. J^are pratica, j^cquista-
re pratica.
% (JiapÀ giù de bota salda.
fK bota.
§ Ciapà cena ràer,'£à atu
«carpa, y. «carpù.
5 Ciapaghen ss cena hro-
«tola. Ricever la mala pasqua.
.§ Ciapà cena ichincadit. ToC'
caie una stincata o una stin-
catura. Ricevere una percos*
sa nello stinco.
^ Ciapà iena stoaada'n d'os-
na gamba^ Toccare una gam-
bata, una fitta, una trafitta.
§ A chi tiapa ciapa. Fare
a ruffa raffa, ed è quando
gettando uno de' fanciulli ia
aria alcuna quantità di cbec-
clietsia f fanno a chi più to-
sto , o a chi più ne piglia.
^ Ciapà o t<e '1 trat Botai-
^. trat.
5 Ciapà per el icef. Ac-
ciuffale. Prender pei ciuffo.
$ Ciapà 'n del la». Accap-
piare. Tirar alli^ un' accap-
piatura,
^ Ciapà 'l moschi, f. ma-
schi.
§ Cjnpà oso ocapcesCk. f,
fcapiesà.
% Andà per dà e 'nvei«
ciapà s«. F'. andà.
§ Ciapà fona. Awivarsl.
Prender vigore- Ravvivarsi.
^ Cìapùs per i caei. f^- cael-
\ Ci«pà ttua «tort* . F-
storta.
Ci a pél. Scampoletto, Dim. di
scampolo. CkiappolQ.
§ Ciapèl de tera. Prem iH
terra. Sì dice di quuttìtà d&-
terminata di terra.
Gapi. MammolinO' Cacino.Mam-
moletto. Naccherino. VaU ra-
gazzetto vezzoso. N
Ciapòt. y. capàu
Ciapotà. F". capoGÌà.
Clapotada. F, capòt.
Ciapft. Cosciale. Vestimento ci,?
cuopre la cvscU-
D,g,t7„lb,.GOOgIC
<:IA
( »4« J
CIF.
Ciar. ( ogg, ). Chiaro.
tiar. ( sosl. ) Lume.
$ Ciar do liiitn. tampa/ieg-
gio. Lume. «Iella luna.
^ Faa tìnr. F- fil.
$ Fa tiar ai morgg. Lo
1tes6o che fa InzAr ai uorgg,
r. luzùr.
Ciarada, Chiarata.- Modic!iineo-
lo fatto dt cliìara d' uoto
ebnttuto, nella quale a' ìdIÌ-
gne stoppa od altro , o s' ap-
plica alle ferite o percosse.
Ciarecli , cierccU. Ckierioq.
Cherìco.
Ciarega. Chiema. Cherica.
Ciareghet. Chierichetto.
CiareglxKs. F". abatcec
Ciarighì. Chierichino. Pìccolo
chierico.
Ciarighi. ( gcr. ) Mainmellvie.
Poppelline. Pìccole poppe-
$ m en ciariglil. T. oaf.
Ciarùr . Splendore . Chiaiore ■
Fulgore.
Cias. , 1 Chiassata. Strepito.
Cia5Bda> / Gran cliìasso, gran
rumore.
5 FJt <nta fiìasada . Fare
tifi' agliata , od una grafnh
agliata. Modo proverL. che
vale fare uoa cicalata o gri-
data noiosa , lunga e si;ioci:a.
Cicli cìaclì. ScricchiolMa. Oito-
matopca del suono clie fa
alcuna cosa nello scricchio^
lare-
Ciciù e sisù. Succio. Quel san-
gue che viene in pelle e ros-^
reggia e guisa di rosa tirar
tovi da bacio o ùmUi,
Ciertch. F. ciarecb*
-Cìesa. Gàcsa.
^ Om de <-Ìe-^n , om del si-
gni!ir. Uomo d'anima. Vale
Dumo cUe attende alle cose
■pi rituali.
^ Oni che frequenta le cìe-
»e. Chiesolastico. Colui che
frequenta le cliiese.
§ Fomna clie freqiienla le
ci eie. C/iietolastita,
^ Pìgnatì de cicza. Sene-
ciiKf. ( Fior, ) Alandntario.
( Rom. ) Servo dì chieda. La
voce scaccino de' Fiore;itiiii
viene l'orse dallo scacciar che
fauno costoro i caui du chiesa,
5 Voli andi 'a. cìeza a di-
«pet dei sangg. Ficcarti. Vale
iutrodursl prosontuosamente
in luoghi dove et* sia vie-
iato r ingresso.
§ ^ser fortunat come i ca
'u cieza. Esser (^o/tuaala
cone cane ùi clUesa. Vale
essere disgrazìatissimo , per-
ché ivi sempre il cane e ba-
stonato , e si scact»^ come
i indegno e ìn>portuQO.
C;e7.ina , ciezioila. Ckiesiìio.
Ckiesiuola. Diin. di chiesa.
Cìbca. Lumiera, Arnese elio
contiene molti lumi. Zumi-'
najo.
Gioca , baia. F. baia.
Ciòca. F. bronzina.
^ Ciàca de ligabotch. d>>
riinbo. Grappolo dì coccola
d' cUera.
Ciocà. Bussare. Picchiare. Di-
cesi proprio degli «scj quan-
do si picchia , perchè «ssì
sieno aperti.
^ Fala ciocà. Sbraciare a
uscita. Vale coosuianre senzq
nigiUrrlbyGOOglC
ao
( »4i )
CIO
risparmio. Vile anche essere
in fiore. Cioè far bene le
tose sue.
Ciocarèl o ciocaruel, Scìàamaz-
10- Dicesi a quel tordo che
si UeiU! per «ccellare in gab-
bia , £ £Ì fa gridare miMtraxb-
(logli la civetta.
Ciùch. Tocco. Per lo colpo
che Aìi la i;ajiipaaella nell'u-
scio o il battaglio n«lla
campana.
Ci^HiU o cicech. Ubbriaco. Bria-
co. Ebro. ^avvinazzato. JJi-
ciascharalo. Ciuschero. Cionco,
Ciochezi. Schìanimtzare. Pro-
liriamente il gridare degli
ucte^li quando hanno paura.
Ciocliezada. Schiamazzio. Lo
Ciotolata. Cioccolata- Ciocco-
iaue. Cioccolato.
JPachet de giocolata. Pane
mattone o fcattoletta di
ciaccolala. Dicesi a quei pez-
zi dì cioccolata fatti a fog-
gia di mattone-
^ Boll de cìocolata. ^. boli
^ Cogoma dela oiocolata.
Ciac colaltiera , Ciao colattiero.
§ Fruì dela ciocolata. Frul^
Uno.
Ciocotati. Cioccolattiere . Chi
fabbrica o rende cioccolata.
Ciocolatina. La moglie del cioc-
colattiere. \ diziouurj , la Cru-
sca , «e. ci lasciano desidera-
re un lermine che esprima
ìa moglie del cioccolattiere,
«guai monte che moltissime
altre voci di simìl fatta. Io
crederei appoggiato ai prin-
cipi gcneraU della Ungna che
dir si potesse ciocco/attiera
e eioccolattaja ; poiché se
leggesi nei classici italiani
cappellata; Jbrruya, beccaja ,
giardiniera , giojelliera , pri-
gioniera, ec, ec, cambiata
la desinenza o, o « del ma-
scolino in a si dirà an-
che correttamente tabaccaia ,
pastaja ^ tapezziera , brìi-
ciataja , attoaaja , librerà ,
cioccolattiera , ec. tutti co-
niati sulla foggia dei primi.
La Crusca , l' All^erli enci-
clop., il Cesari ìn fatto di
tali vocaboli da' cento aoit
ne trasaero fuora l' uno , ap-
poggiati forse alla r agi» 119
che è ia libertà degli scrit-
tori il formarli , ma la cosa,
uon corre egualmente ben^
con tutte le vod dì tal na-
tura ; giaciih^ chiederà ai
detti lesfiicogralì quale sari
la regola cui dorrò attener'-
mi per formare i femmioilì
di spellale, pizzicagnolo, ra-
mìere, ec e se avrò a dir?
piuttosto speziala che spe-
zìalessa , se piz7.icagaola , se
. ramiera, ec. Regola di que-
ste voci non potrebb' essere
elle l' uso , stante che abbia-
mo esempi di ambedue le
accennate maniere nei fem-
minili tratti da' mascolini de-
sinenti in e. Speriamo che
queste osservazioni nonìsfug-
giranjio ai compilatori del
nuovo grau dizionario , al
quale l' Accademia della
CrusCf) ha già da. qualche
towpo comincialo apormaiLO>
DigiUrrlbyGOOglC
CIO
e 4!> )
CIO
Goti. Cìàodo- j^gìito. Chiovo-
La clnodagione li xlUlingue
in (jiiadra e piana. Fra U
chìodngione quadra si com-
prendono ì iwzetti da na-
TÌcello € da mulo, i Aiac~
duoli f e quelli da carrozza
e da carrette maggiori e mi-
nori. La cIiiodagioDC piana
à dittingue per numero da]
IO al ]4- 1 chiodi minori
dicoQsi huUette.
- § Ciod de carter. Diac-
tùtolo.
$ Capela de ciod. Cappel-
ietto. Coppello. Capperozzolo.
$ Mangia i cop o al ciogg
dell caza. y. mangii.
^ Empiantà '1 ciod. Ficcar
chiodi. Vale star fermo ed
osti nato oell« sue delibera-
itioiti.
5 Di roba de cìogg. Dir
roba da eoa barbone, o da
chiodi, o da molle. Espres-
sioni della plebe fiorentina
di eh. »ign.
^ Tacà la mésa o la achcela
ai ciod. F. Ucà.
Cioda. Ciiodone. GrosM) t:liio<lo.
Ciodarcel. Chiodajuolo. Faciior
di cliiodi.
Ciodei. Fungo chiodo. W. jign-
jicua ciapits. Piccoli funghi
noli col cappello a kroiue
d' un oiler d'argilla smorto
che crescono ammassati in
buon numero ne' luoghi om^-
hi'cm in vicinanza alle acque.
Sono buoni a mangiare. Ve
n' ha per altro una specie
^ta chiodo violetto che non
è b'JOJBT.
Ciodei. Chiodetto. CIàovereìlo.
^ Ciodcl curi e gros. IToz-
eetto. Sorta dì agato corto
e grosso.
)Ì Ciodei dela forbes. Cal-
coffM. 0ìcesi a qnella patte
delle forbici che fa afticìo
di molla.
Ciodei. Mon'iglione. Morbi^lio-
ne. Infermità che TÌeo a l'an-
ciuUi. Spezie àÀ vajuolo, ma
che fa vesciche piii grosse,
ed è manco maligno.
Ciod^ra. Cldodaja. ( T. de' fab. )
Strumento che serve a fare
la capocchia a' cliiodi.
Ciodéra. Soffice, Cosi chiamano
i fabbri un ferro quadro ,
di lunghezza nn sesto dì
braccio e sfondato nel mez-
zo , sopra '1 quale mettono il
ferro infocato quando lo vo-
gliono bucare.
Cioderia. Cluodagioae, V, cìod.
Ciombo. /'. ciòch.
Ciòrla. (P.) Vaccherella magra.
Ciorlana. Pispola, Uccelletto
che frequenu le pianure e
gli scopeti.
Ciòsa. Chioccia. La gallina
quando cova l' uova o guida
i pulcini.
Cióz. Campo.
^ Cióz , camp codegat. Cam-
po nia^§esato. Vale tenuto
in maggese. Maggesati di-
consi que' campi , che lasciati
un anno senza sementa si
vangano o ii arano in mag-
gio , per poi seminarli in
autunno. Kconsi anche mag-
giatici.
Cìozèt. Campetta. Picc»! campo.
7<-,ib,. Google
a
( .43)
Ci re u mei rea. appresso a poco.
In ffuel torno.
Cnicià. Succhiare. Succiare.
Cincia, (gergo). Zizzolare. Pcc-
chiare. Caricar T orza col fia-
sco. Cioncare. SombcUare.
Sbombettare. Sbevaezare^ Va-
gliuno bere sovcrchinmcnte.
Ciuciarci. C/uco. Asino giovane.
Ciuciù. Beone. Cincigliove. Suc-
ciabeone. Gran bcTilore.
Ciuza. Chiave. Il hiogo che «la
sopra una frontiera die ten-
ga o po^ tener chiuso il
\asso.
Ciiizure. Contado. Campagna
ìutumo alla città nella quale
si contengono i villagf;i e
le pouessìoni. Distretto. Ter-
ritorìo.
C/aisenihol. Clavicembalo- Gra-
vicenihalo. Strumento musi-
cale noto.
Clarinet. Chiarino. Chiarina.
Strumento musicale. La no-
stra voce ciarinet deriva dal-
la francese clarinetto.
Co. Capo. Testo. Ciicuzza. Zutf-
ffli Gnucca. Dante usò anche
Co là (love disse: » Tosto
che 1' acqua a correr mette
co t. . ^OicesI zuccaia la co-
tenna anteriore del capo, e
lirar la zuccagna vale quan-
do, preso un ciuffo dinansi,
si fa staccar ja pelle dal-
le ossa.
§ At'i '1 co 'n sima le «pa-
le. Aver gli ocelli JieUa col-
lottola. Aver il cernei sego.
Essere in cervello. Vale es-
sere accortissimo e diflìcUe
ad essere ÌDgannatff.
^ Mitis denter col co e coi
pè. Prendere checcketsia a
»eeta di tetta. Mettercisi colle
mani e co' piedi. Mettercisi
Colt arco e col midollo dei-
Fosso. Spogliarsi in camicia ,
in ftrsetto o in farseUino.
Vale impegnarsi con ogni
sforzo, studio e diligenza per
ottenere o fare qaalchc cosa.
5 Gratàs adi co. Grattarsi
là nueca. Avere de' gratta-
capi. Vale avere a pensare ,
perchè talora chi p^nsa, in
pensando suolst grattar il
capo.
§ Miti 1 co « partii o a
«tgn. Mettere il cervello a
•bottega, o il 9aj>o a partito.
5 Aviga '1 co a fas consà
o 'n trebizonda , o avi dat
cen. boi el servel. T^- boi.
J^ Co boz. Capo a eaittoni.
Cervel balzano. Zucca. Po-
ponella. Dicesi di chi ò stra-
vagante, pazzo o sciocco-
§ Co de pereeca. Testila.
Testa fatta di legno, carto-
ne o aiiuile.
§ Co buz, o co de peroH
ca. ( lig. ) Smemorato. Prìvo
di memoria , oppure ceree/
balzano, zucca, poponella.
§ At'i o & vegner tat do
co, o '1 co gros come <£nti
quarta, f^. quarta.
§ Aviga del dafk fin desft-
ta del co, o dei caci. Aver
dia fare fin sopra i capegli.
Affogar nelle faccende- Aver
faccende fino a gola,
J Basa '1 co. ( fig, ) Arten-
^si . Accondiscendav , eck
nigiUrrib,. Google
co
( ■4i)
anche umiliarsi. Baciare il
numipoìo-
5 Vef>nighen a co. Vaùr
a capo di una cosa. Riuscirne.
^ Se gaò« dù co me 'n tra-
rès via giù. Il dizionario non
hit frase eauivatente a que-
stn ; ma nella gelosia del La-
sca { ftti V. se, X. ) le{i;ges! :
» S' io avessi un altro capo,
» io batterci tanto per lo ma-
» ra questo, die si vedrebbon
» le cervella ».
5 Co dela tela. Ceiro. Quel-
la particella della tela che
M lascia senza riempire , e
talora 9 apjncca per orna-
mento.
^ ^o sai de elic co sco-
mensà. Non saper da quid
Iato foni. Fr. di eh. sìgn.
^ Eser semper de co o de
capo. Esser da capo o a quel
di prima. Vale da prìncipio.
^ Sia 'li co de! mond. Sta-
re a capo del mondo. Dinota
grandissima lontananza.
^ Ajidà via col co , o coi
flngei. V. angel.
<S Mangia col CO 'n del sach.
V. mangia.
§ Col co 'a 20^ Caporove-
scio. Vale sossopra, col capo
in giù e colle gambe in alto.
§ No sai dò dà 'I co. Non
saper dove dar del capo o
dar di capo. Vale non saper
a qnal partito appigliarsi'
§ Alga poch co. Essere di
poca o piccola levatura, o
aver poca levatura. Si dice
di persone leggiere , o di
scarso talento.
CO
5 Ai^a vergot ytec el co.
Aver il cimurro' Dìcesì di
chi batjualcbc umoro o fan-
tasia , o di chi sia sdegnoso
e imbizzarrito.
5 Go alter per el co. Iq
ho altra fantasia. Vale lio
altri pensieri e dì maggior
importan?.».
(J Col co bis. A capo chino*
A. W/to basto.
^ Alga tat de co. Esser oc-'
capanciato. Aver il capo co-
n:e ut cestone.
§ Chi ga '1 co de sera no
Y.ìglie al sul. Citi fta cervcU
liera di vetro non vada a
battaglia di sassi. Chi ha
paura di passere non semini
panico. Vale che cbì non
è ben provveduto non sì
metta ne' gran pericoli , o
chi ha paura di esM non si
metta a far imprese difiìali<
% Fa i latr de so f,o. FdV
checchessia d'i suo capo.
^ Chi oo ga co abia gam-)
Le. Chi non lui cervello ai--
Lia gambe. E vale eli e sì
deve supplire colla fatica a
quel che si è trascuralo per
disattenzione.
^ Vegni a co. Suppurarp.
Venire a suppii razione , far
capo ; e dicesi dì umori o
cose simiti che connnciano
a generar putredine o aprirsi.
^ Tee de co e aùet dei pé.
^. tee.
^ Vìcr col co 'n del saeby
y', saxJi.
5 Dà 't eo per i mur. (dg.)
Vare del capo ■nel muFQt 3at~
1,. Google
co
{ .45 )
COB
terc il capo net muro. Vale
dispera rsL
^ Costà cen ceg del co> F^.
eeg.
§ Se casca <bo oop el ma
«la sai co. f. cop.
^ Co d' ai. ?-'. ai.
fi Co dei sm. Lenza. Alcu-
ne seiole annodale insieme,
alle quali si appicca 1' amo
per pigliare i pesci.
^ Co de roeda. F. rcsda.
§ Co dela mezana. Bando-
lo. Comandolo. Quei laccio
da cui sì comincia a dipa-
nare e svolgere la matassa.
(| Eser fln co ' dela nezana.
■ t fig. ) Far il gruppo. Es-
sere al verde. Essere alla
callaja. Cioè essere al ter-
mÌBc, alla fine dì qualche
cosa.
§ Andà o eser en co dela
mezana , o ar.dik dò glie i
pice tangg. F. andà.
§ Laùr che no ga %uà co,
gnè pé. F. laùr.
Co, zcech dei co. Cesane. Me-
daglia dì piombo di diversa
grandezza e di diverse figure
ne' rovesci , gettata da' fan-
' ànlli, clic se ne servono per
giocare s meglio al muro^ ed
il pagamento da ehi perde
ai fa co' cesoni medesimi.
Coà. K cài.
Coalonga. F. balarina.
Cobia. Coppia. Pariglia. Dicsn
di due cavalli accoppiati.
Cobià. Apparigliare.^ Accoppia-
re. Appaiare. Coogìungere
ìnsicine.aue cose.
Cóbìà. Accordare, Dicesi delle
bestie da soma che nell' an-
■ dare molte ìnrieme si Legano
io maniera, che la testa d' una
aia vicina alla eùda dell'altra,
Gobis. Moltitudine. Gran qtuaf
tità. Catèrva. Carovana.
Còca. Rotella. Quel tondo ohe
sistve a tener accosto U fil»
sol fuso.
1) Còca del fus. Cocca. Quel
poco d' annodamento che si
fa alla cocca snpeiiòre del
fugo, quando >i gira e si
torce, perchè il filo ndn iscat-
ti. Dicesi parimenti cocca a
quel bottoncino ch''è all'uno
e all'altro capo del fuso che
ritiene il filo.
5 Còca d'ren mont. Pendice-
Fetta. Citta del monte.
Còca. F. bftgaia.
Còca. Chicca. Voce puerile colla
quale i bambini iniendona
mandorle, noci, noccìuoli e
cose simili.
^ Di dele coche (fig.) me- .
vk ala breda. F- mena.
Cocarda. (Voce venuta dtFran*
eia ). Nappa. Fiocco.
Cocarc. Braccialitto. ( T. degli
or. ) Pezzo d' un orinolo da
tasca che sostiene Ìl perno
dell' asta del braccinolo.
Còch. Braccinolo. fT.deglior.)
Quel pesEo dì un- oriuolo
eh' è invitata sulla cartelln ,
su dì cui gira una delle piiii'
te del fusto del rocchetto
della serpenthnr.
Cocbèta. 'JTruceino. Sorta di
giuoco.
Cochezà. F- betegì,'
Cochezéw/'i. betegA.
1-,. Google
eoo
( '46)
COD
Còcio. Cocchiere.
Coclearia , <wc]earg!a< Coctea"
ria- W- Coclearia offieinaiis.
£rba che ■ppsrtiene alle cru-
ciforAii. I^aace ne' iBonli lun-
go i rasvellif e TiCD raccolta
ÌB primavèra per trame il
' fuge.e l'estratto, d! cui »Ì
fa uso con gran vantaggio
ne' mali Kw-Inittei e salrag-
gÌBosi'
Còco. Cueeo. Voce bambineica.
Lo •l«ssg> ebe uovo.'
CocógB' Mazzocchio. Propna-
mente si dice de' capelli del-
le donne Je^ù tutti ìnaleme
- in QU BtazKO.
Cocolà. Confettare. Far corte-
tesie e OMeqiij ad alcuno per
Tenderselo e manlenersi^o be-
nevolo, f^etaeg^iare, Sojfre-
ffire^
Cocoli, c9co\^.Letioso. ^•pkCt.
Cocfi. F. cftcù.
Codégs. Cotenna. Cotica. Si
dice pKopHnmeDte la pelle
del porco e queOa dell'uo-
mo -ancora.* '
$ Codèga dei («ri. Coten-
na^ Ma^se o ma^iatìca.
Campo lasciato sodo per ae-
nunarvi l' anno vegnente.
GodeghtPgni CoticugnO' Specie
di veste da calcerà.
Coreghi. Salame composto del-
la cotenna del porco, e par-
ticolare alla nostra provincia.
Codegaada. Taccagna. La co-
tenna dìnnansi del capo.
Codegòi. Pieìlaccio' Aùe se-
gata da una parte sola.
Codezèl. Qtcuvtolo, Estrema
sommità del capo.
CodeKela , dì Até la c^ezela ,
o diglien cen oar a ergù. F-
cap.
Codifinù. F. lestardù.
Cocrc'i. Coperchino'
§ Coerck de s-dop. Mar-
tellina. (T. degli arohib.) Quel
pezzo che copre il focone
dell' arcftibuao o della pisto-
la , e nel quale picchia la
pietra foca)a. Facile.
Coerg. Coperchio. Coverchio.
^ Coerg deta pìgnalar. Te-
sto o copertoja.
% Tee so 1 coerg. Scoper-
chiare. Levare il copercluo.
% Meter el con^ Coper-
chiare. Jncoverckiare. Cover-
chiare. Porre il coperchio.
^ VLl diaci insegna a fìle
pignate e miga i cOQrgg. F.
diaol.
'^ Coerg -del comed. Ca-
riello. Carello.
Coerg. Casào. ( T. di eajrt. )
-La coperta della forma.
Coerg. Coperchio. (T.de'nnugn.)
La macina di sopra, quella
cioè che gira sul fond». •
Coèrt. Coperto.
§ Eser o mii'is a coèrt, H^t-
tersi in salvum me fac. Alcti
tersi o essere in aicaro.
§ Fòs coérli Wosso accie-
cato. E vaio coperto ad arte
pcrcitè altri incautamente vì
caggia.
Coèrta. Coperta.
^ Coèrta de let , dela sèla ,
dei car, dei leber. Coperta
da letto. Coperta della sella.
Coperta da carri. Copèrta
. da Ubrii
7<-,ib,. Google
COE
C »'Ì7 )
COG
§ CoèrU de let cùtfiriida.
Sargia. Coperla da l«tu> fat-
ta di pannolino o lana e
comunemente dipijlta, ch'«ra
già in uso per ietti, corti-
naggi e Hmili.
§ Coèrta de )ana. Bjldro-
ae, Coertina. CopertUia.
Coertoem. Copertura. Le dìreiv
■ ae cose con che sì copre.
Cofyrimento,
§ Coertoera « baita. Caper-
tura a capanna. Vale fatta a
Caglia di capanna.
§ Coertcem n vèz paria.
Copertura a mezza botte .
CoH cUamanii le coperture
de^i edilìxj dite fwwauo la
metà d' ti n cerchio.
Cocrtìsa. ( fif. ) Caperchietta «
coverchietta. Diciamo di fro-
de o altro , ma coperta nf-
fine d' ingannare altrui. Mo*
do basEÒ. Gherm'meìla.
', § Coertina de v^wgg. Man-
tellmo. Coperta da bambini,
Coertfir. Copertoio. (T, de'cacc}
j'f/uoh. Strascino. Erpicatojo.
Sj>ei:ie dì rote iiotìtaitna.
Coèrzer. f. qnarcii.
Cofen. Cofano. Corbello.
^ Qud tAi» fa vofe^. Co-
faaafo.
GogitAr. jijuianle dì studio.
Mozzorecchio , Cavalocchio .
Così 'cbiaDMUM ì copiati dei
curiali.
Cogo. Cuoco. Cucùtiere. ■ ■
Cogol. Ciottolo. Sasso biilugo
col quale ti ciottolano le
atrade.
^ (^o^l-gros. Ciottolone.
^ Tea die dei cegòi a var-
gti. Ciottolare alcuno. Dar
delle ciotiojbte.
CogoU. Ciottolare. Liwtricar
una strada con ciottoli. Ac-
ciottolare. Selciare.
Cagòraa. Caffettiera.
<| Cogoma d*la ' eiocolata.
Cioccolattiera.
Coió. CogUoue. Grattalo, Te-
sticolo.
5 Vegni i coi# 'ofiagg, o »»-
gner el, modelli. F". mescbì.
$ Andà i coii ala- Iffst'a a
giù. ; fig. ) Aodarper la >aag-
giore. AndoT ia akura.
t) Aign giù (na per i coió,
o 'a cuL f ■ ftd.
- ^ Seca i coió a la ckonii-
^. deosiA.
^ La&r de petàs aa i coió.
r. peti,
^ Andà i coió 'n pro6«ìA ,
aìga 'I bal&. F. balA.
§ Andà coi coió al aria, o
uè per el carni, (fig.) f^. ^amì.
^ Andà coi coió .al aria, o
«iapà (SO atramaiA,. f^. itra-
Coió , mincìó. y. i
^ Fa '1 coió per do paga
dase. fare lo uoferi, il ba-
sco , '' indiano ,■ il neScio , lo
gnorri f il musone, la gatta-
morta, V addorwientatò- Fare
a cheticbelli. Far l' ignoran-
te, lo scempiato. Far il Ca-
landrino. Far il goitzoi Far
il grasso leg^pfuolo. Fare il
hello bellino. Fare le lustre.
Far le marie. Far le ma-
■ sch^e. Fr. di eh. aign.-
/ ){ Co[ó conriQ Vico , o 'ntrecb
eosat oca, opoj. ./^ «ntreclv
n,g,uriib,.G00gIc
COI
( 48 )
COI
^ Alga i taìò duT. ( fig- )
hsser potente , ricco , daua-
TOSO, opulente.
§ El la ea ogne fedél coió ,
ì ]a sa a i coió. f. sai.
^ AigHsn pie i coió- Lo
BtesM) che aiga f'ìi '1 magù.
r. magft.
$ Fa a tutsd d' <en coió. fa
a modo df un pazzo , o se
puoi far a i^odo d^m. pazzo.
IVIaaiera ftov. aglìta dirsi
{wr modeaiia , qua« este-
nuando la propria autorità,
e nel tempo stesso assicu-
rando r amico di dargli un
iinon consiglio. 11 Buonar*
roti nella Tancia disee : Fa
a ma' £ un pazzo.
^ No to cose coió. Non san
A semplice, o non san si soro,
J cordovani son rimasti in
. Levante. La vedo da lontano.
1 inucini hanno aperto gli
occhi. Vale noa son ù cor-
rivo o credulo.
§ A. i coió o mioció sa «ia-
pà la fortuna quand che la
è. y. mtnció.
S Ogni oq^ó o min<àó conos
el hd. F. miDció.
5 I^' è giunto '1 polaco , coió
come taco, che paga per UEgg.
Dicesi di colai al quale per
kt sua imperizia al giuoco si
possa sperare di vincergli i
dauarìv Cbiunerebhesi questi
in Toscana (olomho da pe-
lare , ed è motto usato dai ;
giuocatori. Tali uomini' sono
anche detti piccioni teneri ,
. e l'aver pagato per tutd di'-
vsì esser pigiato. [ Coù ueUe
annotazioni ai-cauto 7. st. 90
del malmautile.
Coiómber. f^. coióoe.
Coiónà. Coglioftart. Burlare.
Schernire. Deridere. Curbti*
lare.
§ Resta o eser coionàt. Es-
sere latto il cordovtìno. \alt
essere ingannato, '
^ Coiouas da per se , das
la snpa soci pè. f, sapa.
^ Fas coiooà. Fursi scor.'
gere un balordo j o per ba-
lordo e simili.
Coionà- f^. gabolà.
§ Coionà SLt la parola. F^r
la baiha di stoppia. Cioè, far
heffa o danno a chi non sei
aspetu. Quando si fa altrui
beffe , mostrando di dargli
checchessia , e non glielo
dando, dicesi /ar cilecca.-
Coionadilir. Coglionatore- Scher-
nitore. Beffatore. Minchiosa-
tare. Corbelletare.
CoionagEne. Bacceli^ria. Fa-
giuoiata. Sciocchezza. Bah'
buassa^ne. Castronerìa. Ba-
lordaggine.
Coionarìa , ^ropozet. f. bù-
zera.
§ Fata la ooionarìa piena ,
la cà de consci. Lo «tesso
che, f« el batèx tcegg vcel
eser CMdpar. F. batèz.
Coióae. { Capperi. Cazzìca.
Coióneze. i Cagna. Cancherus-
se. Cacàsèvo. Sorta d' escla-
mazioni. Dìcesi -pure ella è
wta fam.
Coìonsel. Coglioncello. XJoBi^
balordo e gaslioiloi
Col. Coito.
nigiUrrlbyGOOglC
COL
{ »4ì»)
r:oL
§ CqI dtla camLza. Solino
da follo.
§ Col dei abegg. Scollatura.
{I Col dele maneghe. (So/mo
J^//e mauiche.
^ Os del col. ^odo del
collo. Catena del collo.
§ La«ù> miti i pè s«l col.
Lasciarsi porre sul cello il
calcagno f o schiacciar le noci
in capo. ProT. di cU. lign.
§ Eser OD col , o ceo col
^e fùrca- V- fùrca. .
^ Clje col 1 Che forca !
^ A rota de col. ji rom-
picollo. A fiaccacollo. Vale
- frecipilotamciite.
§. El'trop koutemp icaesa '1
col. f . scacsà.
% Che remcde a tcet fa;ra
cìic al OS del col. f" è ri-
medio a tutto fiior che alla
morce. Fr. di eh. sign.
§ Scaesù '1 col ala roba ,
Kolengà la roha. F". scoleogà.
(j Scarta Y 09 del col a oetia
' ficeU , mandala mal. p^.
icaesà.
^ Col d«la ma. f- ma,
^ Scaeaàs l'osdelcol, ma-
ridaa mal. Rompersi il collo.
•VarUarsi malamente.
Còla, Coila.
^ Còla de formai. Mastica-
Mastice. Mastico. Colla che
. fanno i Ugn^itjoli eoa eacio ,
acqua e calcina viva.
§ Còla de reui. Colla di
limbelluccio.
§ Còla ertela. Caraiccio.
CoU^ da legnaiuoli.
\ Còla de teré. Porca.
Prace, Jiiiola^ Magoltito,
Quaderno. Quello spazio di
terra nel campo tra solco
e solco , nel quale si gettano
e si ri e uo prono i semi.
§ Dà cena còla' o meter a
còla. (T. del giuoco del bigi.)
Mettere a mattonella. Spin-
gere o mettere una biglia ia
modo ^he sia attaccata alla
mattonella.
Colà. Colare.
^ C0I4 '1 naz del fredftr.
Aver la corizza o gravedine.
Specie di malattia che fa
cascar dalle nati quantità dì
umore «oTefcbio , e sempre
cresce per freddo o per cal-
do; quindi corizza fredda e
corizza calda.
§ I cola , o ì c&ta taegg che.
( tig. ) Casafjio qui tal ti. Vale
qui tutti coQcarrono.
Colà. Foiid^e. Liquefar metalli.
Coladfir. Torcijeccio. Torcifec-
c'iolo. ■ Panno col quale st
spreme la feccia.
Coladura. Colatura.
Coladftra. Cola. ( T. de' mur. )
Strumento di. legno con quat-
tro piedi aperto . di aopra
per colare la calcina , nellq
spegnerla , dimenandola coU
la marra.
Colana. Collana.
^ Cglana de caai. Collare,
Quella striscia di cuojo o
à altro che si mette ìntierBo
al collo a' cavalli ed anclia
a' cani , o per ornamento o
per tenergli legati, o per
difesa loro.
I Colar.. Collare.
\ § Maeia de colar, f. ma«tAr
nigiUrrlbyGOOglC
COL
( i5o J
COL
Coiartcl. Ceneracciolo, Panuo
che copre ì paaiii sudìcj , che
sono nella conca del bucato,
•opra il quale ai versa la
cenerà u. ^
Colari. Goletta. Collaretto. Par-
te della Teste che sU intoiv-
DO al collo.
^ Cólarl d« pret. Collarino,
Collare iiiamidato.
$ Quel o quela che fa c«-
larì. Collarettajo , coUaret-
taja.
Colarina. Cravatta. Fazzoletto
o pezzuola di tarbanle od
altro pdDDo finìsùmo che si
porta al collo.
Colasiil. Colezione. II psrca-
meute cibarsi fuori del de-
aioare & della cena , coni' è
r asciolvere d.ellB mattina ,
la merenda del giorno e il
posìgno dopo cena.
Colet, Cravatta. Gorgiera. Col-
larino. Peczuolo di panuo
fuìtsimo che « porta al collo.
^ (!oIet dei aoepei. Giulia.
La parte di sopra della pia-
nella o dello zoccolo. -
Colmegna. F. cdltnegoa.
Colonib. Colombo.
^ Colomb ; o pisCi de ban-
ca, f^. banca.
% Colomb de colomlx^pa.
"t'orraiuolo. Bastarddlo. Ter-
rajuolo. ■ Specie di colombi
ehe corano per le torri e si
procaociano il TÌtto. da per
se stessi.
_ J Colomb rèa. Colombo ric-
ciuto o riccio.
$ Colomb embalut. Coloni-
io calzato. I
(j Colomb comarcel. V. cor-
narvi.
§ Colomb de pasagio. .Co-
lombo via^iatore. Sorta di
colombo che ha codn lunga
cuoeata , orbita degli occhi
nuda, di color sanguigno ,
petto rosso bruno.
< Merda de colomb. Colom-
bina. Sterco di colomlio.
Colombas. Palombo. Specie di
piccione salvitdco più grosso
del comuBC.
Colombe ra. Colomhaja.
Colombi. Piccioncino.
Colombina. {T. de' razzai). Co~
lombiaa. Specie di razzo di
corda con cui si dà fpoco
agli artificj. '
5 Vola la colombina soel
co a vergù. ( fig. ) Cader la
palla sul tetto, o cader il
cacio su maccheioui. Dioesi
quando accade una cosa iun-
spettata , e che toraa appun-
to in acconcio di ' àò che
*\ desidera.
Colombine. Fiori. Vo«e dell' u-
so. Così chtamansi i grani
del sorgo turco , qtMindo po-
sti nel fuoco scoppiano colla
superfìcie acrepolata e bian-
chiccia,
Colombrina. ColtArìna. ^rtft
d' artigliena.
Cotonaria. Tallero spagnuolo.
Sorta dì moneta notissimn.
Colone!. Colonelli. Parlandosi
d' albero ^nealogtco , diconsì
le varie discendenze ne' ra-
mi collaterali.
Cotonel. Pexzo di monte ceduo
■ che si taglia a parte.
nigiUrrlbyGOOglC
COL
( >5j )
COL
Colonct. ContrammEzzana. (T.
de' bott. ) Quella parte nel
fondo delle botti che inette
in mAzo il mezzano. '
Coloster. Colostro. { T. med. J
Oicesi del latte A della don-
na che di bestia , che abbia
di poco partorito, il qnale
è gìallof^olo , denso , ed ha
forza porgante. Deriva dal
greco Tocabdo galastra, ed è
peggìoraiivo di latte du.in
greco è yàXa ( gala ).
Colp. Colpo,
^ the colpi Quoi iksnh
va I Qual disastro i
Colpa. Colpa. •
\ No ighea né colpa aà pe-
cat. Nou averne la menoma
colpa.
^ Che colpa Q* a la gata ie
la maicra 1 è naia 7 Che col-
pa n'ha la gatta se la mas-
saro è matta? Cioè che quan-
do una cosa mal cuModita è
tolta , la colpa non è di clii
la toglie , ma di chi gliela
lascia in cenai deratamente io
preda.
Colpo. Apopltsìà. ( T. med. )
Impedimento di nervi di tut'
to il corpo.
Colsat. Navonceìlo, Una delle
Tarìetà della brassica napus.
Pianta annua o bienne del-
la specie della rapa, di cui
si è introdotta la coltura
per oggetto dell' olio - che si
estrae dai semi.
Coltra. (T.d'agr.) Coltra. Sor-
ta dì vomero che taglia da
una parte sola, e dall'altra
ha vn «(^tdUcfiio jitto che
separa le fette del terreno, a
91 poi le ritolge.
Colùna. Colcma. ,
^ ColAsa del fòi. Colone
nello. Quando la acrittnra
d' nua faccia d' un lihr»
è distìnta in due o pii{
parti, a nna delle quali di*
ciamo coionwll:
ColAneu.' Coloimetta. Pìccx>U
colonna.
% ColAneM dele pergole.
ìtronoonf. Vale palo grosso
con -traverse da capo, tbtf
si dicon cornette, ad uso di'
•ósicntfr le viti ael -mezur
de' campi,
S Colùnete de reloi. Colon'
nini o pilastri. (T. degli or.^;
. Quei quattro' peszi che riu*
uiscono insieme le due tari
telle, ed ìa Brezzo a' qual)^
sono situatele ruote 'dell'oc
riuolo.
Colar. K cfilAr.
Comandi. Cóùhìndarè.
§ Comandi a b&cbeta , me-
aà t<et el mond a so m<Bd.
F, mofd.
i § Comanda a ft per se.
Soffiare il naso aite filine.
Figurai, e in modo basso n
dice di chi comanda e fa
ogni cosa da M.
Cornar. Mammana. Levatrice.
Ostretrice, ed anche romare.
Quella che assiste alla fem-
mina partoriente , e raccoglie
il parto.
Comar. Matrìna. I>onn< che
tiene il bamUno d'altri a
battesimo o a cresima. CO"
mare, Gomadre.
"nigiUrrlbyGOOglC
OOM
( i5a )
COM
Combina. Cottipìtore- Accozzar
le lettere. Lefgere a compi-
to. Dicesi de' fenciuUi (junn-*
• do cominciano ad imparar
'Carahmki. Accordarsi, f.^hiaks.
Coniensà. f^. ^n^ipià.
Conicsura. Cotranessma. Cam-
mettitura- Convènto. Per quel-
' lo ^azìo o segbo. chn ri-
mane tra due cose- commes-
se e legate insieme, come dì
mattoni, di f^etre e aioli]!.
Coneter. ■ Commettere. Commi-
dare. Ordinare. Imporre.
Cometer. Combaciare. Unir per-
perfettamente due corpi.
Comdrt. /b che modo? In che
maniera ?
Comò. Cassetttme.ì&bh\\c noto.
. ^ Casegg del comò. Cassette.
Comech. Parche. A patto. A
conàhione.
% Cumoch che'! vegne. Pur-
ché venga.
-Comod. (agg. ) Comodo.
§ Tirala conrada- f^. toe-
Coinod. ( sosi. ) Cesso. Comodità.
Cacatojo. Privato.Agiwnento.
Luogo comune. Destro. La-
trina. Laterina, Necessario.
Cameretta. Zambra. Cslat-
r taro. Culattario.
5 Cocrg del coinod. f . coerg.
^ Bnx o bocQ del coùiod.
iocra.
^ Ucia de neti '1 comod.
K Aria.
C D^ la ùcia al couod.
F. flcia.
§ Quel che àk la Acìa al
comod. f. ùcta.
^ Andà al comod. /''. andà.
Comoda . .Se^^tta . Predella *
Sorta di sedia' per uso di
andar del corpo.
Comoda. Accomodare- Assettare.
Accorkiare. Metter in assetto*
' Metter in sesto^. Ridarre a
ben essere.
§ Comodi 'nson^a. Accozza-
. re. Adunare. Mettete insieme.
' ^ No sa pool comfld^sla aesì
^'SS' Questa cosa non si
.. può gettare in petrellc. Cioè
non si può spedire senza
difficoltà e tempo.
§ Còmoda bé cena coza. j4c-
cam adare garbatamente.
§ Comodàs he. Fsser nella
tao: pescina. Vale essere ìr
qaeHo slato che piJL si desi-
dera e più fi' avviene.
■ 5 Comoda '1 Btomcch. Scom-
puxiolare- Levar la nausea
con alcun.i cosa che riac-
cenda r appetito.
^ Comodàs el stomech a
Tergou. Adattarsi tt qtudebe
casa.
ComodasM: Accordo. Convenzio-
ne. Stralcio. Accomodamento.
^ L' è mèi ceda magra co-
tnodasìA , che tena grasa sen~
teufin. F". sentenaa.
Comodi. Santagio. Voce bassa<
^ L'è prope el sior comodi.
hsser ser agio che strillava
i cavalli stando in letto. -Vo-
ci basse, che si dìc»no a
persona agiata e tarda &el-
r operare.
Compagnia. Accompagnare,
Compagna. Apparigliare. Ap-
.. pajare. Unire dae cose simili,
'! che devono stare ìnnemc.
nigiUrrlbyGOOglC
COM
C i53)
COM
^ Kl Signìir ci glia fa, e
pò glia compaia. Dìo fa
gli ucniini , essi si appajano ;
O Dio fa ,gl: uomini , e poi
f^li appaja. Vale clie la geme
simile ftioilmente si uui^cci
Conipaiiadtrclij Companatico- Sì
(lice di tuUe <jneile cose che
si mangiano col pane. Ca-
mangiatc-
Coiti|iar. Comparti Pafrino.
§ Oe compari F.ki ! Dico!
. Ebbene ! Esclamazioni d' ec-
viLimento al proprio dovere.
$ Re.tà conipar. (fJg.) Re-
stare avere, o ad avere. Vale
rimaner creditore.
Coinpas. Compasso. Sesta o se-
ste, Strumento da misurare.
^ Tira, iniznTri col compas.
Coalpassare.M'isvTaT col com-
f.isso, e (fig-) misurar per
appiiiiio col discorso , pro-
porzionar bene qualsÌToglìa
^ Compas d'engrenagio. Ca-
Ithratojo. ( T. degli or. ) Stfu-
meiito da misurare la gran-
dezza delle mote de' rispet-
tivi luoglù dove hanoo ad
essere collocate.
§ Compas de grosès.i. Cali-
hratojo delie piramidi. ( T.
degli ot. ) Strumento che
serve a calibrare le molle »
le piramidi.
Compasit*L. Compassione.
§ L.iùr che fa compasiCt ale
prede. Cosa che impietosireb-
be un sasso , ma tigre.
Compatì. Compatire.
^ Fas cóhipat'i. Farsi com~
patire. Diccsi nell' tuo di cbi
Tom. L
nel volere dar prova di dot-
trina Ita mostrata la sua in-
sufficienza.
Compendio. V. ristrac.
Coinpit. Compito-. Pieno d' of-
iìciosità. Dotato di costuma-
tezza e dì gfazia.
Compir. Sazio. Satollo.
§ Mn) compit. K. mal-
Co ni plot. Cospirazione.
§ Fa dei complogg. Cospi-
rare. Conspirare.
Componi. Comporrà.
CoLupozìtùr. Compositore, Com-
ponitore. ( T. di stamp. ) Co-
lui che trae ì caratteri dalle
cassette, e sì gli acconcia, die
vengano a formare il disteso
dell' Opera da stamparsi.
Compozitfir. Compositoio. ( T.
di stamp. } Arnese dì cui si
serve il compositore per com-
porre.
Compra. Comperare-
§ Compra '1 vi ft bocaì , o
a Casch. Fiasclief^iare.
5 Compra vergola per oen
tocli de pa. Avere o compe-
rare checchessia per un pe^za
o tozzo di pane. Vale com-
jierare a vìlissìmo prezzo.
§ Compri '1 diaol che slro-
se. Pescar mala ventura.
^ El se r è comprada, IjO
stesso che 1' a sercàt el fred
per ci lei. V. sffrcà-
^ Mal coniprat. Mal venereo.
Comprad&r. Compratore. Cotn-
peratore. Che compera.
Comprastrase, Cenciajuolo. Co-
lui the va per la cUt4 .rac-
cogliendo i cenci.
Comù. CQmune.
DoUrrlbyGOOglC
CON
( »54 )
(;o?f
§ L' è '1 secret dei cumù ,
. * r tr '1 secret die no sa
nisù, alter tlie vo e me, e
Icet el co)D^. // secreto delle
sette comari, Segielo the si
aa <la tutti.
^ LaAi'à al coniti, a fa
del "iti al comi'i no sa fa del
l)é a &isù. f^. laftrà.
5 Siccfà '1 cumii. Teiirr T in-
vito .det Aiciolto. Dicesi di
chi dcirla assni.
^ Segrct come '1 comu. Lo
stesso «ite avi maugiut el cui
dola gutiua. /■". galiiia^
Coiica. Cotica. Fascn.
CoDchèt. Concola. Dimiii. di
§ Conctict dple veze. Sclii-
fetto. Vote d«ir nso. Arnese
di legno che si tiene, sotto
le botti
per rac(
iU
che gocciola dalla caiiHella.
Condat. Condotto. Acquidotto.
§ (Jondai del' eomod. Bot-
tino, Pozzo nero.
§ Cond<et dela mnnestFa.
Condotto del/e pappO^deUe-
la ischerzo vale la gola.
§ Condcet dele scoveze. (ger.)
Doccione delle loffe.
§ Andà per el so condoet.
Camminar in sentier retto. {Hg.)
Andar bene alcuna cosa.
Coodoet&r. Sifone. Quel canale
di latta o d' altrit materia
con cui si attrae l'actjua dai
secchi y od il vino dalle
botti.
CMidóta. Condotta. 11 condar-
je. Parlandosi di medico fer-
stato con pubblico salario
dtceù medico in condotta.
Conduta. Carovatta. Coudottx
di bestie.
Condu/.i. Condurre.
Condùi^i. ( gergo ). Lo stesso
che ru.lià.
Condiiz'is. Comportarsi. Voce
dell' uso. Maniera dì prece-
dere o dt trattare eoa chic-
chessia.
Cone, conio. Conio. Cuneo.
Bietta. Strumento «li metallu
o di legno che è lafflienie
da una testa, e verso l'altra
va ingrossniidu e pigliando
fon
L piraniii
dale.
^ Cone d' cosar». <.a/s»/o/'(7.
Bietta da calzare checchessia,
perchè non iscuota.
§ Cose de rasiglù. lÀc-
ciajuolri. Strumento di ferro
t foggia d' una bietta p«
segatori di lcgnaiiLc>
% Cone de preda. Serraglio.
Una pietra tagliala a conio,
o, come altri dicono, a coda
di rondine , che sì mette
nella parte più aita , cioè nel
mezzo degli archi de' ponti.
§ Cone del pioni. IVutlola
eiella pialla. ( T. de' legn. )
Quel pezzo snodato die ticn
sodo il ferro della pialla-
^ Cone de formai, f. formai.
^ L' è cen afar tic novo co-
nio. È un affare di nuova
invenzione, specie, calibro,
^ Tac^is el cone ala boca.
( fig. ) Ridursi o condursi in
sul lastrico. Vale consumare
ependendo, o venire in estre-
ma necessiti!.
§ Cone de stamperia. ^. cune.
I Coiiecia. Feconda. F- fatAn.
7<-,ii-,. Google
CON ( 1
C*>neg. Conigli^- W. Oiniculus.
Animai nolo dell'ordine de-
gli scoiattoli.
^ liser piiB pi'irA* d' <»n eo-
neg. Esser pia pusiUammc
tf un coniglia, o avere i co-
nìgli in corpo. Vale essevc
tiniidìssìmo.
CoiifuDO. Gonfalone. Insegna.
£muliern.
t-oiil'ès. Confpssloie. ^Per ob--
bliijo in istritlo.
Coiiicsk. Confesxarn.
^ Confe.s^la netn. Confes-
sare il cacio, Ch' è dir h
cosa com' ellx «tfl. f^. schi-
S Confpsà 4 hf\n prinia.
i^O'ifeitartr senta dtiol di fti-
ne. Val« dire i fatti suoi alla
prjm.i senza farsi pregare.
Co i I fe.s ; oa a re . Confestionale. Con-
fessionario.
§ A propnzet de confesìo-
iiaro. Ricordare i morti a ta-
vola. ProT- dinotante il dir
COR» fiior di proposito.
5 Gratarteia del coafesio-
liare. (ir<ttìccia del eonfessio-
narìo. Oi-diii* di apranglictle
di legno e talrnttn di )atia
traforata che chiude il fine-
strino del con fessi oiiario.
4Confesi&. Confrssione.
^ Confida 'b confesiA. Con-
jùlara in tutta segretezza.
Confct. Confetto.
^ Confét de zè*. Civiandro.
Vof:o dell' uso.
({ Confegg de aii«x. ^nocini.
§ C^oufegt; de canela, Can-
Tìnllini.
§ Oà 1 .coDfìll. ( gergp ).
'> } CON
jidescarc. AU?ti.ire alcuno ^
fnr qiiiilclie cosa, pescare.
Conjotoria. Concia. Luogo do»
y^ si conciano le pelli,
Confctilr. Cujajo. Cojaro. CuO'
jajo. Conciatore, Acconciato-'
re. Pelacani. (;oliii che con-
cia il cuojò o cojame grosso.
^ La va da peiisér a con-
fciftr. Lo siesso che la va da
gniìot a marìner. F. galìot,
CoiilinH. Confinare. Ksser con-
tiguo. Conterminare.
^ Cb« confìna. Finitimo.
Confinante. Limitrofo-
Confonder. Confondeiv. IVogare.
Sbugiardare. Attntirfi. Met-
tere in un cafcettò.
Conforma. Conforme. In con-
fontiità. In modo somigliante.
Come. SiccomA
^ Conforma 1' è la pitatisa ,
bisogna fa i faicei- Non si
distender piii c/ie il lensuol
non é lungo. E rale non do-
ver spendere pia che ì' uo-
mo non può.
Conforta. fon/<w(arfl. Consolare.
5 Conforti ì magg. Lo «Ifs-
so che predica ai opoi. f^-
oppi,
^ L' è bel f(t ■ conforta i
inalagg quand s'è sn. Lo
ttosso che «e '1 chcer noi dici
pianzer nos p<jel, f^. cluer.
Coi^tonà, I'. coionÀ,
CoDgìoDàs. Deludersi. Ingan-
■ narsi. Pregiudicarsi.
Conoser^ couos'i. Conoscere.
^ Ogne minció conós el b&,
V^. minció.
Conaa. Condmtento. Xt oon-
dixw
DigitzrrlbyGOOgIC
CON
( .56)
CON
^ Miti '1 pcs en cousn
o* fa la colisa «1 pòs. K. fi.
^ Conca delc pòi. Concia.
L'arte e la maniera di cott-
cinr il cuofo e la pelli. Di-
cesi pure concia la materia
. Con cui si dà In coacìa , ed
anclio il luo^ dove sì con-
ciano la pelli e il coiame.
5 Quel che colisa Le pòi.
/'. confeiar.
CoDsà. Aggiustare. Assettare,
Asseslare. Dar sesto. Dar
buon ordine.
§ Con&à o giusta vcrgù dele
feste, o cole sìgoline. Lavare
il capo altrui colle frombole ,
O col ranno. Acconciare uno
pel di delle feste. Pregiudi-
cargli esiremaincntc con bia-
simi e uffic] siuislri.
5 Consìt i stras. Rattoppare.
Metter delle toppe.
§ Consà la testa. Acconcia-
re. Per adornarsi la lesta.
5 Consà 1 grà per el moli.
Crivellare il grano- Vale net-
tarlo dalle maierie eteroge-
nee avanti di macinarlo.
§ Consà le ciape. Rispran-
f;are. Riunire ì vasi rotti con
Ilio di ferro,
5 Consà le pei- Conciaie,
DiT la concia alle pelli.
^ Consà so. F'estire.
§ Cousas acE. gestirsi. Ac-r
conciarsi, A^ìustarsi. Raf<
Jazzonarsi. Ado'narsi.
^ Té gbé la testa a fò con-'
sa. Tu hai dato le cervella
a rimpedulare. Detto per i- j
«chejTio. Cioè tii itoli hai H j
cervello Creo.
■ Consadura. A fvo'iciatura.
Cotisalacse. Caldei ajo, Accoa-
ciatoro di rami e stagni.
I Consapèi. /'• confeiùr.
Consateste. Sciiffiara. Crestaja.
Lavoratrice di creste e cose
simili per uso delle donne.
Consegua. Consegnazione . Il
€:Dn3<?gnare,
§ Consegna dele kiae. Por-
tnta. La nota del raccolto ,
clic si dà al magistrato.
5 Da, tigni avi u couso'
glia. Dorè, tenere o ai'ere in
serbo. Vaio tenere in custoflia
por (jualcUe tempo chacekes-
sia eoa patto di restituirlo.
Consci . Conciliu , Adniian?.:»
d' uomini per consultare. Di-
Cesi aneli» consiglio.
Consci. Consiglio. ■
§ Fat el sprepoiat, piena
la cà de consci. Lo stesso
ciie fat el balèi tccgg vuil
eser compar. F. batèz.
^ Va 'n piasa a Ice coDiièi ,
tÀrna a cà e fa quel cW «
mèi. Sa meglio i fatti suoi
un matto, die un savio quelli
^altrui. Vale conoscersi me-
glio da cliiccliesiia il proprio
bisogno, clie da qualunque
altro di fuori.
Couseià. Consigliare- Dar con^
.Iglìo,
^ A chi. consma no da;l el
co. Lo stesso che se '1 thicr
sol dc^l piauzer nos peci- ^t
elite r.
Cunseiér. Consigliere, '
Consixnià- Cor^uniare. Dissipar^
re. Disfare. Logorare. Sirvg^ ^,
gere, JUdurre àt nicntp>
DigitzrrlbyGOOglC
cori
■( »-^7 )
CON
§ Couscemà '1 còt e 1 crad-
Lo stesso che iiiRUgiù £aera
toet el so. V, maogià.
§ KI consoiinnròs e] pós ^£
saa PnirésG, V^. pós.
Constemadenfir, Votabarse. Co-
lui che vuota le borse ^ che
porta spesa-
Coosìeiisa. Coscienza-
§ Alga la constensa largì , o
(Gn braa de chwr e quat^r
de cousìensa. Aver ingiossata
la coscienzi, ed anche esser
uomo di scarriera. Esser un
bigio, un nero. Proverbio di
chiaro signiiicaLo.
^ La coiisiensa 1' è come '1
gatigol, chi la sent, e chi
no la sent. V. gatifol.
CouLibiJiià, ComputistMa.
Coiitinensa. Umerale; ( T. Eo-
tK} Velo che suol porsi sulle
«palle del celcbraiite por da-
re la beiiediziuna
Contraband. Contrabbando.
% Fa contrabaiiil. Far chec-
chessia di contrabbando.
Contrabander- Coitirabbandiere.
Co.iiradote. SopradJote. Giunta
di dote.
§ Fa la contradote. Soprad-
dotare. D.-ir sopraddote.
Coiiiraft. Contraffare. Immita-
re- Falsificare,
^ Ciaf contra&da. Cìùave
falsificata.
Coiiirafusià. Contravvenzione.
Contrapas. ( T. di ballo ). Con-
trappasso-
Contrapas. ( T, di cavali. ) Am-
bio. Ambiatura. Sorta di an-
datura del cavallo.
§ Audà de contrapas. ( T.
della cavali. ) Andar col pas-
so delT ambio.
^ Che va de contrapas. Am-
biante. Glie va d' amhìo.
Contrapezà. Bilicare. Hi/uìli-
brm-e. Mettere iii bilancia ,
in equilibrio. Contrhppesare*
Sganciare.
Contrat. Contratto.
^ CoQtrat dela seradura.
Jn/;cgno. Per quella parte
delle chiavi che serve ad
aprire le serrature, e quella
ancora delle serrature cha
corrisponde alla chiave.
Controlter. Registratore.
Couveuil. Corrente. Piana. Tra-
vicelta. Travetta. Travicello,
Panconcello. Per ciascuno di
quei travicelli sottili, cho si
mettou ne' palchi e ntì' tet-
ti, e fra trave e trave.
Couzegnà. Commettere. Con-
giungere. Incastrare. Conge-
gnare.
Conzo^ltla. Cgnciliabolo. Unio^
uè di gente malcontenta e
facinorosa.
Cog. Tegola. Tegolo.
^ Parla dos&ra dei cop .
Parlare dal tetto in su. Porrà
la bocca in cielo. P.Arlaro di
quelle cose che per la loro
grandezza eccedono l'iimana
coudizione , o che danno
un' interpretazione differente
dall' ordinaria.
§ Parla de Stita dei cop.
Parlare dal tetto ut giti- Cioè
di cose naturali.
§ Quand el tò diaol l' an-
daa a schcela, el me 1' and^a
per cop. p^, schsejii.
nigiUrrlbyGOOglC
COP
( ^S8)
COI'
(^ Se casca so tsa cop fi
ma da tfel co, C/ti è nato
sgraziato (ìli tempesta il pan
tiel Jorno. Vsle clie le disgri-
zie sirgiiono sempro gli sven-
turati. Dicesi anche Ma na-
ve rotta ogni vento ò con'
p-ario,
^ ('op de raizuF^. Quarto.
Misura di Ifgno o dì ferro,
eli' è la <jiiftrto parte dallo
sMJo. X libri deMe nostre
aouolc linuno coppo.
5 Fi cena coza -a cop O a
pale. Lo stesso <'hc mitisga
de schena. f^. sclienn.
Copa. Coppa. Cannone. Nuca.
l.n parie indietro del copo.
^ tjlti 1' a 'n bocn l' a sia
)a copa , o per copa. V- lioca.
§ Copa del capei. Cocus-
xolo. bstremiti superiore del
ca)ipeIlo.
Copn. Salame fatto colla carne
della coppa.
Copà- f'- masi.
*J Copii ergù de parole. So-
prttffar uno con parole.
^ (Jopi la rolla. Far buone
denate. Gettar fin. accop-
pare le cose sue. Venderle a
Tilisslnao prezzo, e meno di
<|uello elle vagUono. Rinvi-
Uare.
^ *E( copagg. y. (xU
Copada. V. nia«ament.
Q>pe. Coppe. ( T, di giuoco ).
Uno de* quattro semi delle
«arte.
^ No tra pÙR uè cope né
b'sstiV f. bastò.
$ Saiga vergi! .come '1 d&
Ai) oope. V. tlft.
. ) Re
^ Re de cope.
da nulla.
Copcla. Coppella. Piccol vn-
BCtto fatto per lo pili di
cenere di corna o itì c.nslra'
to o di vitello, per cimen-
tarvi r oro e r ai-5»»nto.
§ Sti a copcla. Stara a com^
pelema , fll paragone. V.ila
«amminar con egunglianza.
, Uguagliarsi. Es.*cr ugnali. Si-ir
ni paragono, al pareggio-
Copòt. Tcgolina. Tegolino- Te-
gclufta. Piccolo tegolo.
Copi. Collottola. La parte con-
cava deretana tra il collo
e la nuca.
$ C<>>1 do fra. Collottola
frassova. Dicesi nello stìl
fitmtli.ve di elii è ben tar-
cliiato e paffuto.
Co[ii.ida. Pnjuola. (T.de'tess,)
Fascio d' un certo numero
di tili iV ordito formati so-
pra ì' oi\ÌÌlo|o,
Copìada, ( T. de' set. ) Vergola.
Sorta di sett^ addoppiala.
Copicli, a ^.opicli , " a copie».
Capo voho, a capitonthoto.
Vale col c-apo all' ingiù.
5 Fu to)t » copich. Trambu'
stare. Rimuover le cose , con»
fon^lendol^ e disordinandole.
Copinada. Collnta. Colpo dì
Diano dat» sul collo.
Copìn^s, copi de fra- V- copi.
Copà. Scapjìdlotto. V. scopelòt.
Cq^^. Accorato. Affliggere. Tra-
figgere. Contristare.
Cor.-ida , condola. Coradella.
Coratella.
Coràs. Affliggersi. C^^^^l'tarsi.
I SeonfartarTi'.
nigiUrrlbyGOOglC
COR
( >59)
COR
Coraaa- C<trazza. Sorto d' ar-
itiatiira.
Corat. accorato. Afflitto. De
solato. Sconfuifato.
Coi-LpI. Sorbo. Soiòo domeiti-
c-o. W. Svi-bus domestica. Al-
bero noto le di ciii diyetsc
varietà coltivate sì contrad-
disliiiguouo le une dalle al-
tre dalla grandezza, forma
« t-olare del frutto, clie di-
c-eìii sorba. 11 legno ù duris-
simo, e peniù upiiortuuo per
viti di strettoi ed altri lavori
. in Olii «i l'icUiegga molta re-
si strn za.
^ Corbe! salvadech, corbi-
liite taUndr^he. davardtiUo-
Sorbo cinvmtìelìo. W. Pyrus
tomutiotis. Albero di bella
/iffiiia tlie fa vaga «omparsa
</'iaiKlo è ornato di tutti i
suoi liori Liancbi disposti a
mazzetti. I frutti son Luotii
a mangiale, (juatido comin-
ciano a putrefarsi, ed Imauo
all' incirca il sapor delle aor-
he. Il legno è giallastro e
Juoho duro.
Corda. Conia. Fune.
^ Cordn inaistra. Maestra.
Per quella fune nella quale
5' iufil/.ano o' reti o ragne
per poterle tendere^
Corda. Masttruzza. Una di
quelle funicelle clie son da
capo alla ragna ^ e scrvoDO
per disi cader la.
% Corda d' erba. Stramba.
Finte fatta d'erba non ritor-
ta , ma solamente intrecciata.
% TigBi corda a (jua^hdà.
r- tegnec,
I % Corda dela yelrt. Scotta.
F^u ne principale attaccata alla
vela , Yé. quale alloulata o
tirato secondo i venti regola
il cnimnino del naviglio.
^ Cord» de tormenta. Col-
ta. Tortura.
I % D;i b corda. Colla/».
formentare con fune.
^ DA la corda a qtiaclldù.
( '%. ) Tenere alcuno suUa
Jane. Teitùfe in ponte. Man-
giare ft o^^ì in domani. Ti~
rare in lunf;o. Fr. di eli. sìgn.
§ Corde de strtemengg. Mi-
Ttìigia. Le corde degli strn-
tnenti da snono, come di
liQlo e simili.
^ Baia He la corda. ( fig. )
P^. bali. ,
Cordàs. Accordarti. Convenire,
Concordare.
^ Cordàa come i seciA de
san Piera. F. seciù.
Cordala. Castro. Fettuccia.
Cordelam. Sartiame- Nome ge-
iierìco di tutte le funi che
A adoperano nelle r.avi.
Cordér . Funt^o. F.ibbricator
di funi.
Cordi . Cordicella . Cordicind.
Cordoncello. Cordoncino.
^ Cordi del boia. Cape"
struzzo. Lacàuola.
^ Cordi del baia. Ago.
Quel segno che spartisce Ìq
due il luogo de' giuocatorU
Corda. Ctmlone.
^ Cordfl de fra. Cordisjlio.
§ Cordù d' or. Monile. Col'
lana, f'^ezso d aro.
^ CordA de corms. Bottac-
cio- Quel membro della pug-
nigli .mbyGooglc
COR { Il
Ira conci» ì>Ì5U>nilo fallo a
guisa tli cordone.
^ Corda del pelen. Costola.
( T. de' peti. } La parto più
grossa e rilevata del pet-
tine.
^ CordA del argana. Ca-
napo. Fuue grossa fatta di
canapa.
^ CordA del dimcea. Cor-
iiglio.
^ Oordù dcta gamba, f^.
sgarlèt.
§ Cordfi del bigol. Funi-
colo ontiieìlicale. Cordone. ( T,
de' not. ) Quel legame pro-
Tcnicnte dall' ombellico del
feto.
$ Cordù a batuda. ( T. dei
legii, ) Tutti gli ornati delle
imposte c)ie vanno per litto
e reggono le spranghe, cbiu-
dendo in mezzo i riquadri.
§ Corda del àncora. Go-
mena. Il canapo attaccato
all' ancora.
Corda. Le^a.
5 Tigi^i'l cordfi. Tener ma-
no. Tenere il sacco, Fwe
xpalkt. Frasi di eh. sìgn.
Cordàiifil. Cortloncino.
§ Cordonai de taoh. Lab-
bra d' una tavola. ( T. dei
legn. ) 11 sno orlo , o canto
Gnientato , cioè allorché è
siiito Icrato il canto vivo.
Coren. Como.
5 Corpn de Icemàga. j4n~
tenna. Specie di cornicelle
pieglievoli di lumache e di
varie altre sorte d'jinsctii ,
<rhe anche diconsi ante/inette
e palpi.
. ) COR
5 <^ren de casa. Corno da
caccia. I
^ Escr coregii e crùz. j4mi-
ci come cani e ^atit. I3etio
])er ironia , essendo sempre'
inimici questi itnimali.
g Ho vali uMi c<ffen, o cen.i
petnca. f"'. vai».
^ Fa i rorogii. Fare Infusa
torte. Dicesi delle mogli o
mariti che rompono la fede
coniugale. Bassamente dicchi
anche yÀre le conia.
5 Fa i corego. Fare urrtt
pedina a uno. Vale impedir-
gli, o torgli alcuna cosa f
eh' era vichio a conseguire.
5 Pà i bili s<ri cegg, e i
corego de dré. F- bili.
^ El dìaol va:i miti ì so
corpgii pertfei. Dio non fa
mai chiesa che il diavolo non
voglia, o non vi fithbrichì l(t
sua cappella. Vale che il
diavolo cerca sempre dì far
nascere qualche male, quan-
do vede farsi alcun benff-
5 Fa ì corcgn. Far le fiche.
Fare le instrafiche. Far le
castagne. Modi ed cspressio-'
ni della vìi plebe.
% Veguì i coregn , o 'ì mo-
schi al u.iz. y. moschi.
5 Fred come tcn corcn. f^.
fred.
§ Coregn vegg. (P.) Odio.
Rancare- Veccldo dispétto.
Coreut. liatto. Ditesi a quella
parie del {inme dov' è poc«
Wqua e molta corrente.
Corcnt. Scorsojo Che scorre,
§ Capol coreut. Cappio o
nodo si;<jtrsojo, cfte corre. Sor-
DigitzrrlbyGOOglC
COR
i i6, )
OOH
ta di cnppìo die scorre agC'
voltneiitè, e che quanto più
si tira più serra.
Coreuta. Soccmiema . Flusso
del corpo, ma seaza sangue]
che anche diccsi cacajuola,
e cacacciuolo-
Corer. Correre.
§ Oorer di-é la fortuna. Te-
ner Za fitrtana pel ctuffetto.
Si dice di quello a cui tutte
le cose vanno prospera,
^ (Eli pò cor el cB,cen pò
cor la legor. ^. legor.
Co re r. CMTìere -
^ Corér dele Icemaghe , o
pegher come I« lomaga. f^.
Icemaga.
Coréra , niòsa de corp. f^. corp.
Corèza. Conggia. Vescia. Peto.
Vento per di dietro.
5 Tra cena corèza. ( fig. )
Far vescia. Diceaì propria-
mente d' un ar^hibuso , in
cui Pieendo stata posta poca
polvere, iuvece di far rim-
bombo, fa uno scoppio co&\
piuculo , elle arTpena si sen-
te, e quel tale scoppio chia-
masi vescia.
§ Avi (Bu cùlflr de corèza, o
la cera de sùnadàr. F. cera
^ Tra r oeltema corèza , o
tira 'l Bgarlet, F- tira.
Corèza , pet de Iftf. Fesda. W-
Lrcoperdon. Specie di fungo
somigliante nella figura ad
un uovo di varia grossezza,
che contiene una poHere
neir interna sua sostanza ,
la quale quando è maturo
ed apresi la corteccia , fugge,
e va a generar nuova prole.
Corezù. Scoref^are, Spetezzare.
Trallare. Sùoniòardare- Biif-
J'iuv- Far ventò. Sonar h
troiiìhe. Tirate delle coregge,
§ El corexà dei \><k. Cor-
neggiare, Cosi chiamano . {
conlndini quel mancamcn'o
dei buoi nel mandar fuor)
per le parti di dietro il vento
troppo freqiientemcHte.
Corezoela, Core^uolo. Striscia
di cno)o a guisa di nastro
per varj usi.
5 Coresoela del fiel. Gombi-
na. Quel cuoio con cui si
congiugne la vetta del corcg-
giato col manico.
Corezil. Petardo. Coreggiero-
Che ha in uso di trar poti
o coregge. Voci basse.
Corf. Coivo. Corba. W- corvns-
Uccello deU'ord. delle picclic.
§ A i corf vnj (k de pafr.
Ogiii cencio vuol entrar in
bucai». Dicesi d' un prosuur
tuoso , quiindo vuol intro-
mettersi iu cosa che alla sua
condizione non convenga. Dì-
' cesi anche la mos(.a tira il
calcio eh' ella può.
5 Corf dele catte aoee. Mot-
augurio- Cattivo augurio.
5 L'è'i corf dele catte noee.
Àmbascìatot-e delle male nuo-
ve. Diccsi d' uno che spesso
porta cattive novelle.
Coriandol, Coriandolo. Coiian^
dro. W. Coriandmm sativum.
Pianta omhrellifera che in
istalo di v^etazione esala
un odore insopportabile dì
cimice, I semi però nel sec-
carsi ]p perdono , ed acqui-
* 9
7,-,ii-,. Google
COR
C iGa )
stano invece una fragranza
aromatica. I lavori di ci-e-
denza, ]e coiifeuare, ec. de-
Touo per lo più il luro buon
sapore ai cui-ì;iiidoli.
Covidiìr. ( oriidore. Che corre,
e dicesi di caTtiUo>
Coridùr. Cortiàoìo. Corridore.
Cortitore. Àndito sopra le
fabbriclie per andar da ^aa
parie all' altra.
Coridò ra . Serbatojo . Gabbia
da serbar uccelli.
Corna, /tape. Roccia, Selce. Bal-
za scoscesa. Dirupo.
Cornacia. Cornacchia. W. Cor-
ma:. Specie del genere corvt^.
Ha due varìel^. La prìm^ è
tutta azzurrognola nera, co-
da rolondaU , penne della
. Coda acDte, e cliiamasi cor'
nocchia comune. La seeouda
ha il corpo cenerino, testa,
gola, ali, coda nere, e cliia-
masi cornacchia ammantata.
Cornacifi. V. teatardCt.
Cornadura. Coregge di buoi.
Arnese cbe sì appicca alle
coma de' bnoì quando s' at-
ta ccan al carro.
Cornai cela. Caccianfuori. Una
sorta d' ancudiue con alcune
coma lunghe.
Corna). Cornilo, Corgnolo. Cor-
niolo. W. Conius mas culo.
£ questo forse il primo de-
gli alberi a fiorire tra noi.
I fiori son gialli. Il frutto
cìiiamato corniola è di color
rosso. Questo sì adopera per
far' conserve , e si mangia
antera quando è stramaturo.
U legno è tcuai^ e buono
per' denti di rote denta-
le , en.
Cornaroel. Caìomlaccioi Colone
bo grosso e salvatico.
Comazei. VagiuoUitli. Voce usata
dai Fioreutini , Romani , Pi-
■tojesi G Luttchesi. Anelie il
Fontana nel dizionario eco»,
rust. alla pirola fagiuolo li
chiama fagiuoletti.
5 Fi egner ì cornazeì , o '1
inoschì al naz. f. moschi.
Cornei. Piccola roccia o rupe.
Cornét, comi. Cornetto. Cor-
nicello. Dim. di corno.
§ Cornèt de pa. Pane folta
a Corno.
CoroeU. Trmnbetta. Trombet-
tiere. Sonator dì tromba.
Cometa. Cornetta. Strumento
musicale da fiato.
Corniala. Corniola. Specie di
pietra dura riposta dagli au-
tori nella^classe delle sarde,
di color accosiante a quello
della carne.
Cornicela. Ginestrusza. Gite-
stra salvadca. W, Genisto
tinctoria. Piccolissimo arbu-
sto, che viene a cespuglio
con ramt diritti , foglie sem-
plici sparse laBciolate e fiort
gialli , papilionacei a spiga
terminale. 1 tintori impiegano
la sommità dì questa pianta
per trame il color giallo.
Coruìs. Cornice.
^ Fi le cornis. Scwniciare.
§ Meter cornis. Incorniciare.
Cornijù, Cornicione. Membro
'principale d' architettura,
Corp. Corpo.
^ Elser àù. corp e cen ani'
nigiUrrlbyGOOglC
COR
( i63)
COR
ma sfila- Lo atesso che eeer
cui e braghe. V. braghe.
5 Mòsa , mal de corp. >$ck'-
corrensa. Cacaja. Cavaociuo-
la. jindata. Andataccia. Diar-
rea, Uscita. Flusso di cor-
po , ma senza snngiie.
Cm-pasi. Coipacello. Corpicino.
torpicciuoìo. Dim. d> corpo.
Corpasù. Corpaccione. Carpone.
Accr^ di .corpo.
Corpét, Corpetto. Farsetto. Fe-
stina. Giuùbone.
Corpo , corpo de baco o de
diana. F. diana.
CorpìLnJt. F. cospetà.
Corpùnft, corpo de diana, F.
Cors. Corso.
$ Cors del medol.- Fffone.
Traccia o vena pTÌncìpale
della DiÌBÌera.
Cortei. Cartello e colutilo.
5 Cortei che uìa tosi quel
che '1 ¥ed. Coltello die taglia
iom' e' cuce. Cioè che non
taglia ponto.
^ Cortei de ceagù. Spae-
cJiereUo. Spacciano. ( T. dei
paiiic-rai ). Ferro di cai si
servono per ispaccare le bac-
chette e virgulti con cui tes-
sono le paniere.
5 Cortei lamagD. i^oto- (T.
dì cart. } Specie dì coltello
fisso in una panchina con
cui si stracciano i cenci.
§ Quel che fa e ?ehd cor-
tei. Coltellinajo. Fabbricato-
re e veoditor di coltelli.
§ Cortei de scarna. Coltello
da sCamire. ( 1'. de' couc. )
Coliello dì coi H lervoDo
conciatori per ramificane It
pejli. ,
^ Cortei aeramenccb. Col'
tfllo da tasca a da cliiuderg.
Coltello da molla.
§ Cortei del foeder. Coltello
in asta o inastato. Quello
che. non si ripiega.
Si Cortei, de pittir. Mosti-'
chino. Ficcalo .strumento di
tutto acciaio, fatto a foggia
di coltello per ogni parte
fleMibile.
^Cortei de dft mancch.
Pavone. ( T. de' pett. ) Stru-
tOenio a due tagli e due ma-
nichi per dìgrouaK V ossa
e le corna dit fare i pettini-'
Corlclada. Colteltatm, Ferita
di collello.
Cortelàs. Coltellaccio. Coltello .
cattivo o grande.
Cortelà». Iride fiorentina. W.
Iris floretitina. Pianta che
diede il nome ad una' iatera
famìglia nell' ordine natura-
le. Cresce spontanea sui mu-
ri dei giardini, e forma udo
de più bei loro ornamenti.
11 sugo delle di lei radici è
diuretico e purgativo.
Cortelat. Accoltellato. ( T. ar-
chitettonioo ]. Lavori di mat^
toni ms&si per coltello.
Cortei']. Coltelletta. Coltellino.
OioL di cottellò.
Coctezela. Cortiletto. CortHuz-
zo. Corticino, Cortiedla. Dina.
' di cortile.
CorAo^, 'ec. f, ciirAtta, ec.
Corva , oorveta , ù« corva. F. fia.
CorvateL » Còrbacchino. Cwòt-
Gorv^tì. i cirto. Ùim. di Corvo.
nigiUrrlbyGOOglC
cos
e 1
n
cos
Corvei. Cort^tt/Uore. Dicesi di
cavallo the corvetta.
Còsfl Coscia
^ Còs^ del tit. Asinelio.
Quella trave che regge le
altre trft*i del tetto che pio-
ve a un flCfjDo sola.
§ Còse del traernwL Pun-
toni. Qaelle travi d' un cn-
Talletto che dai Inti vanno
ad unirsi nel mezzo forman-
do ajigolo ottnto.
Cosèt. Cqscìo.
^ Voli '1 cosèt « la panset-i.
Voler il molto r Ìl poco. Vale
non conieDUrsi di onesto
guadagno.
Cosi. Guancia^. Origliere. Ct-
peezale. Il cuscino da letto.
5 Fccdra de cosi. Guscio.
Involtura del guanciale. .
5 Coai de cùzer. Tombolo.
Strumento sul qoale si fan-
no lavori di trine- ed altro.
Se è fatto a cassetta dicesì
guancialetto.
Cosicnsa. V^. consiensa.
CosiiieU GuancicJeUo. Pìccolo
guanciale.
§ Cosinet de faflhi. Cerci-
ne, Un ravvolto di panno a
gni:in di cerchio usìfito da
chi porta de' pesi In capo.
5 Cosine* dele ùcie, Jiuzzo.
CbiamaiK) cosi le donne un
certo loro guancialino di pnn-
tJO o dì drappo, nel qnnic
ixinservano gli spìUettì. Tor-
tello. Cuscinetto.
^ Cotinet de salai o de
piaghe. Guancialino.
t.-,no\u C.^perozzolo■ Testina, i
.TesticGÙu^ . proatezzuoio , i
Capolino. Capino, Capetto.
Di min. dì capo.
Cospetà , cDspetìtiLà. Dire il pa-
ternostro della bertuccia. Dira
di Dio. Bpstemmiare. l>ire
imprecazioni .
CospeUna,Crt/)^(ffr*/ifl. Cappita.
Capperi.. Esclatnazoni dino-
tami meraviglia.
Cospeto, cospetù, cospe:onaso.
Por bacco.
corp»
di dianora
e simei- f^, diana.
Cospetà. f. saraca.
$ Tra dei Cospetù. ( f.
CospetAnà. i cpspetA.
Cost. Costo,
^ Di al cost. Dare pel ca-
pitale.
Costa. Costa,
^ Costa d' animai. Costoli-
na. CosU d' animale la quale
divisa dal corpo dicesi an-
che braciaola.
^ Costa del cortei . Co-
stola.
§ En costa. Per coltello. Dl-
consL mattoni o simìU allor-
ché posano in terra non col
piano più largo, ma col piii
stretto.
^ Quand no sa pcel pice
sta 'n schena bisogna voltàs
en costa (fig. ) Conpiene adat-
tarsi allo circostanze. Fare
come si può.
^ Miti via i tolgg en costa.
Far gruzzolo. Raggruzzolare.
Metter da parte quattrini.
^ LenguB che taia de fil •
de costa, y. leogua.
Costà. Costve.
§ Costà Saint. Costar caro.
Costar salato.
DoUrrlbyGOOglC
/ i65)
cos
^ Costà- ixn wg del co. V. ceg.
Coste. Mascella, ( T. de' peir. )
Que' due lUlelli per dir così
clic tengono io mezzo ì denti
del p«ttÌBe.
Cos li zio a. •Costoliiia.
Costrcet. Costrutto. Conclatione.
§ Catà costrcet. Cavar il co-
itratto. Trovar il verso, il
bandolo, la congiuntura.
§ No troag« '1 costrcat. Non
trovare né capo né coda- Vale
uon trovar modo iiè via né
verso a far cliecclieaaia.
Costù. Toiso. Toltolo. Camho
del cavolo sfogliato. Dicesi
anche torso e torsolo a ciò
che riinaa delle fratu , co-
nie di pera, mela e simili.
% Mangia 'I costù. ( fig. )
Lo stesso che andà buza cena
coza. A', apdà.
Cosfi. Capone. Capoccia. Capo
grosso. ^
Cot. Cotto, Concotto.
^ Cot smagot . Stracotto.
Cotto assaissimo.
§ Enteudìsen quand l' è co-
ti. Lo stesso che do saighen
cena pet^ca. f. sai. ;
^ Mandan zo de cote e de
crude. Comportare , soffrire
assai, jiver gran sofferenza,
^ Cot en bianch. Lessato.
Contrario d' arrostito.
^ Cot en fresa, jérrabbiato.
- Colta in fretta.
Cola. Cotta. Sorta di soprav-
vesta di pannolino bianco ad
uso degli ecclesiastici.
Cola, (tìg.) Innamoramento. la-
nini oraszamento.
§ Oapaglun Me cena cota.
Jitgattire. Innamorare Jiera-
Cou. V. cotura.
Colai. Cotale, Coso. Ceneral-
meote cosi chiamansi tutte
le cose. CoJìo signilìi-'a auche
uomo stupido e mal fallo.
Cota 1 età. Carbonata. j4rr ostie-
ciana. Fetta di carne di por-
co iasalata , cotta in su i
carboni o nella padella.
Cotega. Bujosa, Luogo dove si
vede il sole a scacchi, o do-
ve le capre non, cozzano. Pri-
gione Carcere,
§ Audà o eser o meter en co*
te^a.Andare oessere o metterà
in luoghi dove si vede il sola
a scacchL jindare o essere
o mettere alle bajose. Vale Ì|i
prigione. Dicesi pure andare
o essere o mettere dove le e»-
pre non cozzano^
Cotegg, Aoversciiia. Specie dt
giuoco che si fa eoa le carte
da giocare , cosi detto dak
fare ogui' cosa a rovescio
degli altri giuodù, perchè
vince .chi fa n^eno punU, ed
al contrario.
Coti. Camiciuola, Piccol far-
setto di panuo Uno ; bamba-
gino Q Uno che sC(;oado la
ftagione portano le donne
sotto gli altri abiti sopra la
camicia per difendersi' dal
freddo.
Cotoboi. Bolliholli Tumulto.
Guazzabuglio. Confusione.
Colola. Gonnella, Gonna. Veste
o abito per lo pju femmi-
nile , che dalla ciutitra giiW'
ga alle calcagna.
by Google
COT
( 166 >
CUE
CotODibola. Capitombolo. Salto
col cnpo nir ingiù.
Cotombolà. Capitombolare- Fa-
re i capitomboli.
^ Andà a cotombole. An-
àare a croscio- Andare in
atto di cadére. Àudnr piom-
bando come fanno 1« cose
gravi.
Cota. K cflta.
Cotùr. Cocitojo. Di facile co-
citura. 'Cottoio,' Di buona
CQcina.
^ Mal cotAr. Di mala cot-
toja. Di mala cocitura. Di
mala cucina,
Cotùra. Cottura. Cuocitura. Bol-
Cotùrna. Starna. W. Avis ex-
■ terna. Uccello noto-"e di car-
ne di grato sapore.
XJotùriie, £oUine. (T. de' cali.)
Certi stÌTal«tti clis non fa-
sciano che il collo del piede.
Covri. F. quarcià,
Coza. Còsa.
^ Sai cena coza per sara-
boIai>a. f^. sambotana.
^ (Joza de caaga de ca^el.
r. capei.
Cozidura. F^. cftzìdura.
Coziua. y. cfiziua.
Coziuadura. F. cotura.
brailli. Cavoli j cappucci ina-
cetiti all' usanza di Ger-
mania. Crauti salati. V. d. u.
Cr edensa. Credenza. Sorta di
armadio.
§ Fa t pign cola cred^sa.
r. fa.
Credensa. Credenza. L' att» del
credere, cioè fidare altrui
•ul credito i onde « credenza
posto avverb. co' verbi. rfar«,
vendere, comperare, lavora^
re, ec. Vale vendere, ec.
Sensa ricevere o dare il
prezzo subito, ma p.er rice-
verlo in altro ternpo , che
' perciò ditesi anclie vende-
re, comprare, ec. /»' tempi.
Quindi il proverbio chi dà
a CTf^enea spaccia assai ,
perde V amico e i denari non
ha mai.
5 Fa crèdcnaa. Dare a a'e-
aeiiza.
$ Mostaa de credensa. /^
mostas.
Credeusér. Credenziere.
CredeasA. Credulo. Corrivo. Fa-
cile a credere.
^ Escr bi credensù. La-
sciarsi levare a cavallo. An-
darsene alle grida, Prov. Viile
creder quel che s* è detto
senaa pensare o cercare più
in U.
Creder. Credere. Prestar fede.
§ Creder poch. ( fig. J Nat
creder dal tetto in su.
^ No creder al sant se do
'1 f^ miracoi. JVbn avder al
santo se non fa miracoli.
Frase di eh. ngn.
Credei. Credito.
^ Perder el credeL Perder
. il eredito.
§ Dà, tos, vender, compra
a credei o 'n credensa. K.
credensa.
^ Noi ga credet d'am bes.
r. bes.
i, Di credet. K dà.
^ Seder <en credet con Bon-
tà. Tagliar la detta. Vale
DigitzrrlbyGOOglC
CRE
( '67 )
CRE
ceder altrui la preteusìoii
de' crediti col perdervi qual-
che cosa.
§ Met«r en credei. V. meier.
Creèl. Crivello, VagUo. Crièro-
^ Casa del cretti. C'ascino.
§ Porta l'aqua 'q del croci.
Portar t acaua nel cribro.
% FàbaU'^lrreèl. (P.)irar
chiromanzia. Sorta d' ìndo-
TÌDamento usato da' nostri
coQtadiiù preao dal giro del
crivello.
§ Eaer buz come aa creèl.
Non tener alt erta un cu
mero. Dicesi di cliì ridice
tinte le cose o segrete o non
segrete che gli son dette.
Creèla. Tanìburino, Voce del-
l'uso. Arnese da giocar alla
palla.
CiwJà. Crivellare. fagUare.
■ Creeladùr. FagUatore. Che
Taglin.
Creeladura. Fagliatura, Mon-
diglia che si ricava vagliando.
Creèlfi. FaglieUo. D'un, di vaglio.
CreèJj. yagliojo. Facitor di
vagli,
Crmez. C/iermitl e cremesì.
Color rosso, nobile. CAcr-
msino.
§ Vegner cre'mez.(fig.) J>e^
>ner dì rabbia. Fnrsi rosso per
ira coni.epiita. Farsi del co-
lore chermisi.
^ Tocà so;! crémez. Toccare
sul vivo o nel vivo. Vale of-
fendere nella parte più de-
licata e sensibile, e fig. si di-
ce dell'arrecare altrui gran-
dissimo dispiacere con parole
« HLotù pungenti,.
Cren. Barba forte. Crenno. W.
Coc/Uearia armoracia. Pianta
che sì coltiva ne' nostri orti
per r uso che si fa della
radice fresca,, grattaudola e
combintudola con l'aceto per
adoprarla poi come salsa so-
pra la carne.
Crena. Criniera.
Crena. Setola. Propriamente il
pelo che ha sul GIo dell^
schiena il porco, e nella
coda il cavallo.
^ Crene del archst de violi.
Setole.
^ Crena grosa. Setolone.
Acer, di setola.
^ Crena picolà. Setoletta.
IJim. di setola.
Crep. Crepvte. Sorta di velo
da lutto.
Crepa. Crepare. Scoppiare,
^ Crepa la pioegera , o la
pidocera. F- pidocera.
^ Crepa avariiia , Maoj»
f avarizia. SorU d'esclaina-
zione.
§ Crepa 1 »-(àop. Scoppia-
're. Parlandosi d' archibusi e
simili si dice del rompere
ed aprirti la canna nell' atto
dello scaricarsi.
lì El crepa foera dela pél*
EgU è grasso eh' egli icop~
f»a. Cioè quasi s' apre, a
non cape nella pelle.
5 Crcpa i mar. Far pelo.
Si dice delle piccole crepa-
ture delle mura.
§ Bizogna o crepi o s'rio-
pà. jÌ questo fiasco bisogna
o bere o affogare. Dicesi a
chi ùeno proposti due par*
nigiUrrlbyGOOglC
CR'^
( i68)
CRE
tili, e die sia forza accet-
tarbG nno.
^ Crepa '1 magii. Lo slesso
che crepa '1 goz; f. goz.
Crcpa. Scoppiare. Morire.
Crepada ^ Scoppiatnento . Lo
scoppiare.
§ Oà cena httna crepada.
Lo stesso elle tira '1 starlet.
F. tira.
Crepndura. (^repaturn. Fessura,
fesso. Screpolo. Sfèsso.
5 Crepadura dei mur. Pelo.
CrffpÈse. Stjaneira. (T.àìmasc.)
Malattia del cavallo consi-
stente in crepacci lofigitndi-
nali alla piegatura del gam-
betto.
Crcpai. Screpolato. Crepaccio'
to: Crepato. Fesso. SJesso.
Creacr, Crescere. J^'arsi mag-
giore. Prenderti aumento.
J Creser la malisia coi agn,
Afal ci cresce , cht non peg-
giora. Dìoe«ì d' uno che sia
insieme colla persona, cre-
sciuto anche nella malìzia.
Cresìta. Crescimento. 11 cre-
scere, jàumento . Ingrandi-
mento. Accrescimento.
^ Fa cGn abet en eresila.
)r, abet.
Cresraa. Cresimo. Crisma. Cre-
sma.
§ Tegner a cresma. Levare
o tentre a cresima.
Cresmà. ■ Cresimare.
§ Cresma qiialcbedii, f fig. )
Schiaffeg^ars . Colajizzare .
Vale pure acconciare alcuno
vel di delle feste ^ ed anche
aastonare,
Creipela. Matricole. Amareg-
gioìa. W. Pyrethruin pnrchc-
niuin. Erba amaro -aromatica
generalmente conosciuta e
adoperata specialmente dalle
donne che 1' odorano e la
masticano per gV isterismi.
Una Tolta avea Credito an-
che di vermifugo e di anti-
febbrile.
Cresta. Cresta.
^ Aisà la cresta. Rizzare a
alzar la cresta. Modi bassi ,
che vaglio no venir in su-
perbia,
^ Fa la cresta a vergù.^
C fig. ) Fare le fusa torte ad
alcuno. Fr. di eli. ùgn.
^ Cresta de gal. Aiectolo-
fàro. Cresta di gallo. W. Mi-
naiìthus cristagalli. Erba ohe
si riproduce naturalmente
ne' prati , da' quali conver-
rebbe svcllerlìi, perchè^ non
ir buon pascolo , e ridotta a
fieno è affatto legnosa. È
adoperata da alcuni per la
tosse , facendone decozione
teiforme , e s' applica anche
a' mali esterni in forma
d' empiastro.
Crocdà. Cadere. Venire da alto
al basso senza ritegno por-
tato dal proprio peso.
§ Crteda la foia. Pelarsi
le piante. Si dice del cader
le foglie alle piante e agli
alberi.
^ Crcedà dcla son. P^. sòn.
§ Crosdà la molta. Scanica-
re. Si dice propri-imcnte del-
lo spiccarsi dalie mnra e
cadere a terra gì' iatonicnti.
§ L' è cr«Edada la foia. { fig. )
nigiUrrlbyGOOglC
CR<E
C i6y )
CRI
I-a merla ha passato il Po.
Dice3Ì del mancare il fiore
<leU' esser suo v. g. in Lel-
ìczzn nella donna e simile.
5 E! pom o '1 per quàud
r è roadur el crocila. Quan-
do it frutto è maturo coii-
v'ien che cada. Tutte le volpi
alta fine si riveggono in pei-
lÌLceria^ Vale tlie clii opera
Disile nìla fine capìtn male.
Crctdà. (fig.) aderire insensi-
b'tmeiile a qualche partito.
Crtudarojl. Cascaticcio. Facile
a cadere.
^ Pom, per, ec. «rtedaroei.
l'eie , poma, ec, Cascaticee.
Ciffiòca. Crusca ^
5 U farina del dìaol la
fa tffita 'a crocsca. P". fa-
rioa.
CrcescUel. Tritello. Cruschello.
CT«:sche\. Crusckerella. Semo-
liito. Giuoco da ragazsi ao-
lìssimo-.
Crcesla , ec. f^. grcesta , ec.
Crica. Cric-a. Nome clie si usa
nel giuoco di carte, e cliìa-
■ mansi cricca tre figure di
esse, come dir tre fonti, ire
donne , tre assi , ec che s' ab-
ulia in mano.
Crica. ( T. di stnmp. ) Cricca.
PozEO di legno attaccato ad
una delle cosce del lorcluo,
che serve per tener ferma
la mazza.
Crich , cTach. Crìcch e cri cri.
Onomatopea del suono del
f;Iiiacc)o e del Tetro qnaudo
si fende , e da qnesta vi«ne
la voce scricchiolare. Dante
parlando del ghÌEWCJO delle
Tom. L
sue l>olge disse ^ „ Non avrai
d!il suo orlo fatto cric. „
Crich, crech, croch. Scricchio-
lata. Frequenza dello sdric-
chiolare.
Criclièt. Nottolino. ( T. degli
or. ) Ferrozzo che tìen fer-
ma la molla , affinchè non
iscattt.
Ji Roeda del crichèt. Cari-
catura. C 1'- <legH or. ) La
riunione d' una ruota cui -
denti a sega ed un nottolino
obbligalo da ona nu>1la nd
imboccare denti con deuti.
^ Crichèt del tambor; Chia-
ctstello diil tamburo. ( T. de-
gli orjuol. ) Vite fenna m-l
suo asse, sicché- noni può
muovere dal suo luogo, e ì
di cui denti ingranano in
altra ruota che dà il moto
all' oriuolo.
Crida. Grida. Detto cosi da
gridare, cioè favellare ad
alta yoco che fa U baudito-
re. Bando.
Ccid». Gridare. Garrire.
§ Cridà aicet. Gridare acf
cory uùtuo. Chiamar soccorsor
§ Pelji la quaia seosa fala
cf!d&, F^. quaia,
Cridà. Sgridare, Rampognare.
Cridada. Gridata. Sgrido, Sgrtc
dameiiio-
Cridftr. Grido. Sckiamaiào. K«-
more. Tumulto.
Crispi. iiibes. W. Ribes ru-
brufit- Frutice che cresce al-
l' altezza di quattro a dieci
piedi comuni con rami al-
terni senza spine. Le foglie
hanno qualche- eomiglian?,»
nigiUrrlbyGOÒglC
<:ri . (
c«a qaelle della vite, i fioi
a grappolo, le Lactlie pic-
cole, rosse e di un acido
piaceTole.
Crìsp'i. Uva spina. W. Ribes
uva crispa. Frutice con rami
armati di pungiglione, Lac-
che listjie e a grappoli, odo-
rose, seni i dia full e, rosse quan-
do sono muto re. Coltivasi
negli orli iu sili ombrosi.
Ciist o crest. Cristo.
§ iVo ighen cen crìst , o
escr bas de tacli. V. bas.
§ Sli.'u crisi. Slare la do-
vere.
^ Alida 'n crìst. Dar ne lu-
vÀy nelle stoviglie, nelle stna-
ii'.e , aeìle scartale. Amiar
nelle furie. Montare ■ o sal-
tare sulla bica o in bestia.
Imharcare. Andar in fisima o
. in furia. Inalberare. Battere
il piede. Entrare in bestia.
Insaccar nel frugnuolo. Im-
iestialire. Iiidragare. Ingre-
Care. Andare o montare in
bizza. Aver le battigie.
arista]. Cristallo.
^ Cristal de roca. Cristallo
dì monte.
)j Quel cbe Tcnd crìstai.
Cristallaro. ( Rom. ) Vendilor
di cristalli.
CristtT. F'. laatif.
Crii. Strido. Strillo.
' § Tra crigg de paìoUda.
Strillare. Metter urli . quanti
nitri i/ ha in gola. Stridere.
Criteclt. Critico.
§ Temp crìtech. Tempo ca~
lami toso.
CriUci» . Criticare. Censurare.
o ) CRI
(viudicare delle cose altrui
uoiaudone i difetti.
^ Crillcà t<el. Apporre al
sole. Si dice del biasimare
qualunque cosa per ottiuia
uh' ella sia. Si dice pare
opporre alle pandette-
Critici^. Criticatore. CIte critica.
Cro ero. Cro ero. OuouiatO]>ea
della voce del corvo-
Croaca. Cloaca. Latrata. Fo-
ffta. Luogo dove si getUmo
le immondizie.
Croachér. FotaceSSi. Fognajuo-
lo. Colui che vola ì cessi
e le fo(;ue.
Crocant. Che scroscia, che stri-
de sotto al (lenti. Dicesi di
pane e simile.
Crocante. Cialda. Cialdone ed
anche mandorlato. Pasta dol-
ce notissima.
Cvompà. /^. compra.
Cropa. Cojame.. Cuojo.
^ Sii'ai de cropu. 'Cromboiùi
^ Mercant de cropc; Cito-'-'
jajo e cojaro. ■ ' ' "]
Cropa. Groppa.
§ Aighel stela cropa. ( lìg. )
Averlo in roppa. Essevije
responsabile.
Cròi. Cassettino- Dlcesi a quei
ripostigli che si fauno talora
dentro alle cassette o negli
armadj.
Cròi. Menno. Colui che per
difetto di barba apparisce co-
me castrato, e Clìg.) Malatic~
ciò. Malsaniccio. Afalazzato.
§ Pari cròi. Portare i fra-
sconi. Esser crocchio. Croc-
chiare, Vale essere malatic-
cio. Malazzato.
nigiUrrlbyGOOglC
CRO ( 1
Crota. yolta ài ponte.
§ Pont ilele sèi croie. Poti-
le delle sette volte.
Crozete , ec. /''. criizcta, ec.
i Crozreì. Crogiuolo.
' Criid. Crudo. Hozzo, Gre^g'-'.
5 Coiisoemà '1 còl r '1 ermi i
Lo slesso clift iiiatigii icK el
so. r. mnn^ìk.
5 Alga 'I slomoch rrnd .
Jvcrc lo ^tomnco iiifiigcxto. \
^ Crml comn <riia si'ì>rsa
de rùer. ìiiscnfihile quanto
un .nassa , ima pietra.
5 Fcr oriid. f'^. i;lii)!a.
^ No igliPii crn mido o «scr
bas cip tach. f. hns,
^ Tela cruda. 7'c/a rozza.
^aìft tela non curata né ita*
Mancata.
Cr,H r. ctUz. ■
Cnlsiaila. Crociata.
§ Uzà ala crAsinda , o sbraià
.1 pi te non poso. F. sbralà.
■■.; Criisio. Cruccio. Bri^a.
-,* ; ; 5 Tces dei crnsi. C'ucnarsi.
" 5 0* ^'«i orasi. Crucciale.
JJJI.-^^re- Addolorare.
Crh.. Croce.
I 5 Cruz dela ciaf. Fernette.
\ (T, de'magn. ) Nome clii> si
^ di ni trafori deila cliìave più
dilatati elle i tapli ordiiinrj.
^ Npgà '1 sigoùr seela crùz.
P. nega.
§ Fa soe la crìls a «rgota.
lìar la benedica. Fan; il
pianto. Appiccar la voglia
al" arpione. Aver perduta _U
speranza di checcfiessia.
^ No sai di qnater parole
e» crùz, o no saiglieQ «Bua
peUca. f^. aai.
5 Meter eit crùz. { iig. )
SiTrare il basto addosso a
uno. V.i1p sollecitarlo impòr-
ti mamcn te.
5 Eser coregn e cràz. f'.
corfin.
5 Fa cr6i. Lo 5tes!)o e
f.i crfi7.efc. F. cnV-eta.
^ Tcejg ga la so crtiT. Lo
si«»o die o^ni porw ga 1
«ò hatiifcl. P^. batitxBl,
CrCiJinl , Crocicchio . Crociati,
Qiiadriccio. Luogo dove si
attraversano quattro stradr'.
Cfiiiéra- Crociera. . Q«tal«fflqne
attraversamento di legno ,
ferro od altro fatto In for-
ma di croi:e.
^ Abet fat a criir-ira. Ah' ^
che si -abbottona in croce.
Cr'izt^t. Ciubbirello. Farse»-'.
Giubbetto. Sorta di vesti-
memo noto.
CnV.èta. Crocetta. Piccola crocp.
§ Fa cràzète. Far delle cro-
ci o delle crocette o de'cra-
eioiii . Vale non arep ■ da
mangiare.
5 Fa fi cr&zètie a rergù.
"i'ener alcuno in filetto. Vale
tenerlo a dieta, dargli poco
da mancare. Tener a stec-
chetti.
Crflzelft. Farsettone. Farsetto
grande-
CrAzA. Crociane. Troce grande.
OràzA. Tallero. Crosazzo. Mo-
neta nota.
Cùa. C. .ia.
§ Q lel che ga eia. Co-
dato. ,
5 Quel che ga eia grandftr
CùdiKciuto.
DigitzrrlbyGOOglC
CUA
( 17^ )
CUA
^ Qtiel cbe no ga eia. Co-
diiriozzo. SeQza corla.
^ Casàs ta rùa en tramèz
ale gambe, f^. gamba.
^ Tcegg i ca mena U cAa,
« iccgg i magg Vttl di la
sia. A'- ca.
§ Cùtt de aent, Csdaxzo.
Seguito di gante da corteggio.
^ Cùa dela stela cometa.
Cnjiiera. Per la coda , o bar-
ba della coniefa.
5 Cfla dela guada. Pellici-
no> FoDcIo delle vangaiuole,
dove si riduce deutro il pe-
SCO presovi.
<j Cùa dela vesta. Strascico-,
Per la parte deretana della
, veste che ti strascica pct
terra.
, ^ Alsà la c&a pio: de quel
ca es ptel. (fig.) Rizzare la cre-
sta. Vale prender baldanza.
§ Meter ceo spi sola la cAa
a veTgù. K^ moter.
^ Frega la cfla a qiucbdii.
ùse'mr la coda. Fin^iare.
Far marne. Dar la soki.
^ Fa la c&a a qiiacbdù.
Jppiccar sonagli ad étcuiio.
Vale dime malo. ,
^ Frega la cùa al azen.
Lisciar la coda al diavolo.
Confettare uno stronzolo. Va-
ie far cortesie a cbi aoa le
merita. Getur via la fatica,
^ Mena U cùa. Scodin-
zolare.
$ 1 gag? a £regaga la sclie-
tià ì mena la cbà. Pigliar
o dar gambones Vate dare o
pigliar ardire, rigoglio, bai- .:
Uauza. Dar il s^^tbone a \
chicchessia è quando egli
diee o vuol fare una cosa ,
uou solamente acconsentire ^
ma lodarlo , e in somma
mantenerlo in s'jH' opinione ,
e prosopopea sua , e darj^li
animo a seguitare.
§ Lnsà 'uJré la cùa- La^
sciur gli a^wn'i. |
§ La cùa l'è dìfisil de pe-
la, r/ella coda sta il veleno. ■
Vale che nell* uUimo 8ia la ,
diflicoltà e 'I 2>ericolo.
^ Cìe de lif. Mdampiro.
Cornino. W. Meliimpjrum. ar-
vense. Erba annuale che tro-
vasi spontanea ne' campi. Il
bestiame la mangia solo i«
istato d'erba tQuera, essendo
ruvida qnando e matura.
5 Cfte de soEcciIt. Strigolo
salvatico. W. Lithosperimun
arvense. Cresce quest' erba
ne' luoghi sterili ed anclia
tra' frumenti coltivati. La
sua vita è annuale, e non
ha alcun uso uè medico ne
economico.
§ CÙ9 rose. Riparello. Sal-
c'erclla. Salicaria. W. Lytlmim
salicaria^ Da una sola radice
s alzano molli fusti all' al-
tezza di quattro o cipque
piedi e tutti terminanti in
una lunghissima spiga di fiori
d' un bel color porporino.
Cresce sponuoea lungo! fossi
ombrosi.
§ Cùe de bolp. Spirea spi-
gata. Barba di capra. W. .1^/-
rara aruiicus. Pianta erbacea
che viene spontanea ne' Lo-
sclu di monte esposti al nord,
nigiUrrlbyGOOglC
(, >73 )
CUG
«d ha fiori biancbi. 1 teneri
getti si m.-iDgiaiio In prima-
vera a modo di nsparagì, e
chia munsi dai nostri monta-
nari ; spares de cùe de bolp.
% CAa d'azen u erba pil-
trina. Cada di cavallo o ca-
vallina. Setolose^ Setola. Ra-
sperella. W. Equisctum. Erba
di più specie cbp nasce nei
luoghi acquosi.
■ Cùà. Coi'aK.
Jì Fy eia- Porre la chioc-
cia. Por l' uova, VagViono
metter l' uova sotto la gal-
lina acciocché ella le covi.
5 L' è le che '1 i-ia. lo ho
la tal cosa Mia. Dicesi iro-
nicamf^nte per dire io non
V ho. Dlcest aucora io ho i
clìfutol! belli.
§ O elle la c£ia o clie U
la'ta. y. lata.
^ Sai qwagg en ciia- F^. sai-
Caaì. i^soliua. ( T. de' sell. )
Quel cuojo che si mette alla
coda del cavallo per soste-
nere la sella alla china.
Cùulonga. 7''. bgJarìna.
Ci'iasa. F'. cìiÙQa.
Cuci. Corre all' improwìso. Ac-
chiappare. SoprapprendeTcSo-
pra^iugnere, E pa;-Iaiidosi di
ribaldi acciuffare. Catturare.
Ritenere. Carcerare. Mettere
iu chiusa. A^ratigliarE.
5 Noi ma enea. jVbn mi co-
glie. Non mi sopraggiugne.
Cucio. Covacciolo o covaccio.
I^iiogo dove dorme e riposa
r animale.
§ Àndà a càcio. Andare a
PQÌlajo. Andar a dormire.
Cicins (za). J.-qualLaisi. Acce
sciarsi. AccacchiarsL Accoc-
colarsi. Chinarsi a terra il
più basso che 1' tiotu può
per non esser vìsio senza
però porsi a giacere.
Cù>:o. K cbcecli.
Cùco I Oibò^- liitcrieriotie usala
per negare,
Ctcù. Cucco. Cmct: O.aro poi-
vezzo invece di novo.
Cùcù. Africo. S^iezic di fnp.;-j
somigliante adnnuo-. o, pti-
r6 detto anche uvvoio. bìiov.o
a mangiare.
Cùuù. Cocco malefico. Tigiio-a.
rossa. W. Amanita muscnrì:..
Fungo dell' ordine dei;!' imc-
noterj cliiamnto anche ztìvolo.
Nasce il mese di ottobre nei
boschi , ha la radice iiwolia
in un sacco chiamato co.W,
il gambo circondalo alla soui-
mitA da un anello, il cap-
pello superiormente di coluR
rosso , broccato di pustul»
bianche , la parte inferiore
del medesimo fatta a lamina
B disugaalì. E' vcaelico.
§ Cici dele vme. Cocchiu-
me. Quel turacciolo di legno
o di sughero che tura la
buca d' onde s' empie la bot-
te. Cocchiume pure appellasi
la bnca stessa.
§ Tigni a ma dola spina e
trji VÌA dal cùqù o dal bora.
F. borft.
Ctcìicìa. Cucuzza. V. borèla.
Cùcfirftcà. Cuccurucù. Chicchi-
ricchi. Onomatopea dol cauto
del gallo,
Ciier. Piciict) sahat'ico. W Pj-
n,g,Urrlb,.GOOgIC
vicum crus gnUi. llrba gra-
iniiincfta elio vìeno spontanea
ne' lerrmi coltivali « soprat-
tmto,we' caiYvpi di grano tur-
co. 1*2 stimata un buon fo-
1 aggio per Ogni sorta di
bestiame.
C&i, coìna. Coéfitla. Piccola
coda. Codino. Coduia.
Cui- Culo. ^no. Forcine. Anel-
lo' Bfi di Roma. Podice. Cu-
liico. Pcilericrc. Preterirò.
Sedere. Deretano. UvUcdcre,
e in gergo , tafanario. Sos-
solo delle spezie.
^ Manda, o and^ en del
Jet a cui buz , o a dormi
«ola madoBK. F. madoiid.
§ Ogne pè 'n del cui ira
iguana ten pa». Of^ni prua
fa siepe. Poco rampollo fa
fiume. Proverbi pe' quali
e avvertisce che ai dee tener
conto d' ogni mìnùno clie.
§ Tira 'n dré '1 c«l de ver-
gota. Tirarsene itniìetrQ. Ri-
tirarsi. Ritrarsi. Diocsi di <;hi
si mostra dabbiofio se farù
o Hon farà una tal cosa. Ti-
rare alla staffa.
^ Miti '1 cui o 1« schena
^1 mur. F. mur.
5 Miti xo '1 col m quach
Icwh. (fig. ) AppoUnjarsi.
§ Mena '1 cui. Cuìesf^are.
Sculettare. Dimenar il culo
càmmioando con fasto.
$ Meiià'I cui. (fis) Spo-
gliarsi in farsetto. Adoprarsi
con lutto r impegno nel far
checchessia.
§ Avi '1 mi grand come
(lina caza. F. caia.
( i-z-t) CUL
5 Volta '1 cui o i calcagli
a vergii, /'. calcagn.
^ Moter vcrgot col cui en
»(p. F- meicr.
$ Cui e braghe. F- braghe.
5 AVi mangiat ci cui dela
galina. F. gilina^
$ Di '1 calamar «tei cui. F.
cai a mar.
§ 0«1 del oef. Culo del-
l' UOfO.
5 No Iga caraìza de (j'iar-
cìis ci cui , cser bas de tacli.
F. bas. I
§* Alga Tcrgù 'n cui. j4fcre
nello zero , in culo , iteli' a-
nello , in quel sercizio , in
cupola , in tasca , uri j'rra-
me, nelle code , nella coKot-
tola, nella tacca dello zoc~
colo. Vngliono non islimarc,
non apprezzare alcuno, aver-
lo a noja.
§ Manda o andà a iresla "u
cui. Mandare o andare alla
malora, al diavolo -, in bor<-
detb. _ _ ■
§ Mori me go 'n cui chi
rcsla. F. mort.
5 El ma daghe dfil naz,
F. n;.z.
^ Kser de cui o 'n carèle.
■F. <T.r,Ma.
^ Quand 1' arpia loca '1 cui
tosgg empara a nftdi. Nelle
occasioni ognuno si fa esper-
to. - Fexatio dat intellectum.
5 Eser de cui , o eser bas
dò tnch. F. bas.
^ Andà de cui , eu toch..
f". and;,.
5 Razcm el cui. Fa alla
malora i al dioi'olo.
7<-,ib,. Google
CUL
( IV* )
CUL
§ Dj '1 cui me la preda. Lo
stesso clie andà so) per el
cLimi, y. carni.
Cui, cùlar<ela. Colntojfh. Slru-
meulo da colare il Intte.
C ùlà , ec. f. colà , ec
Culatada. Cidattata. Percossa
nel culo cadendo. CuUila.
§ Clapà (ena culatada. Stra-
muzzare. Toccare , battere
una culata.
Culaiér. Culaccio- Acer, e taV-
volla pegg. di culo.
Culafér. Natiailo.Chc ha gros-
so uiiiicUe,
Culbiauch. Culbianco. Cutret-
tola caìiapuTola. W. Mota-
cilla eunuca. Uccello noto
che frequeuU le vette dei
Dionti. Si prcude cogli w-
<:iie«i e colla civetta.
Cùiciu. Colmo. TrabócciUite.
Pieno di soprabbou danza.
§ El cùlem dei icgR. Co-
^niffiùlo. La parte più alta
de' lotti.
jj Eser ciìleiii. (fig.) Aver
colmo il sacco. Val» essere
aiiiiojiito.
% Pie cCtlcm. Pieno zeppo.
Vale pieno ÌDlerameote. Sti-
vato.
^ El cùlera deU luiia. Ple-
nilunio.
Cùlma. Colmo. Giogo. Sommi-
tà. Cima.
Cùlinà . Ricoricare. Ricorcarc.
(T.diogr.) Trattandosi d'er-
be, vale ricoprirlo colla ter-
ra per diverse cagioni, come
per difenderle dal freddo, o
imbiancarle o Minili.
§ Culmi le TÌgg, d for-j
mejilLi , i verz , ec. Riitcììlzare
le viti , i cavoli , il gran tor-
co e simili. Mettere attorno
allò viti, ec. terra per for-
tiScarle e difendere,
Ciilntnriet. Capitombolo* Salto
col capo all' ingiù.
CAlmègna. Comignolo. La parte
più elevata de' tetti.
Cùlùr. Colore.
^ Cùlùr chj; sbat. Color, die
soiimea.
§ Cùlùr d'aria. Color aeri-
no o ajcritio.
§ Cùlùr de foecli. Color in- ,
focato.
€ Caiftr de marù. Mona-
chino.
^ Cdlùr de narBDs. Araa-
Ciulo. Haueiato.
5 Cùldr de scoreze. Inter-
riato. Vale pallido. Smorto.
^ Cùlùr de tóbacli. Color
tabaccato o ^ì mattone.
% Cùlùr de v'i. Avvinato.
§ I quater cùlùr dele carte.
/ (juatlro semi delle carte.
§ Dà '1 cùlùr ale polpote.
( lig. ) l^aUiare. Ricoprire in-
gegnosamente una cosa. Co-
lorare. Mascherare.
§ Drt '1 cùlùr al rost. Ro-
solare, n
§ Scambiàs, smarìs de cù-
lùr. r. smaris.
^ Vigni de ta!gg i cùlùr.
Diventar di mille colori.
Cuna, C'dla. Cuna.-
^ Galei dela cuna. Arcioni,
i^ Àrchet dela cuna. Arcac-
elo. Arnese elio si mette nella
cuna de' bambì'di per impe-
dir che rimangano soffocalTi
, nigiUrrlbyGóOglC
OUN
C176)
COR
^ ì)cnml)ià i pupi 'n la cu-
li^ F. pvp'i.
§ Comoda i bambi 'n la cu-
na. ( lig, ) Disporre sagace-
mente le .cose onde ottenere
un intento.
Cuna. Cullare. Dimenar la cul-
la. Ninnare.
§ (jinà vergù, mah vergù.
C fig. ) Tenerlo a bada e in
ìsperanza.
Ciiiie. (T. di stacnp. ) Coccia-
toja. Pezzo di legno tagliato
a sbieco a uso di conio che
serve per aprire, serrare e
stringere le foraie.
Curs. Premura. Attenzione. Cura.
^ Tegu'i de cura. Custodire.
(r nani are. .
Cura. Cura. Luogo dove si cu-
larto e s'imbiancano le tele.
Cura. (7iira. Parro':chia.
Qiiìiit Curare. Tener conto ,
fare slima.
§ Cara i fos. Rimettere i
fossi. Vale rimondarli, vo-
tarli di nuovo.
5 Cura i pagn. Cvrare. Pur-
gare dalla bozzima , e im-
Liaocliire i pauuilini rozzi.
§ Cura le croache. Votare
i cessi , le cloache.
Curad''ir. Votatore. T)a votare ,
per evacifare.
Curadùr. Carandajo. Colui cbe
cura i panni.
Curadùr. Or/W/a/'o. Colui che
fa i cuoi d' oro.
Curndura. Volagione, Vota-
ìnento. li votare.
Curnih. Caojo. Il -corame del
Dizionario vale quantità di
pelli sottili.
Curamela. Bucrio- Ptille fine
in cut à strisciano Ì rasoi e
simili per affilarli. ^
§ Onti't,ln curamela, (fig. ) '
Mettersi in atto di ferire al-
cuno o percuoterlo. "
Cùriiìz. Curiosa.
Cùriùsà. y. scùriflzà.
Ciiri ììiù. Carìosaccio. Fìatafattt. (
Curi, Corto. Breve.
^ Ciirt de vista. Bircio, ho-
SCO. Di corta visD.
^ Fé cari. P^. fé.
Curi. ( fig. ) Minchione. Bab-
beo.. F. macaco.
^ Eser cure de cacsa o ba»
de tach. V, bas.
§ Curt de gabauòt , de maf-
nadùr. Lo stesso che liga6
cnrt. T^. ligà.
^ Vcgner ale carte. Recar
le molte parole in uiia. Ve~
nir alle corte, a mezza la~ ■
ma- Vale dir molto in poco-
Curtel. 3 Brevicello. Dim. di...
Curtelet. > breve, in signìficft^
Curtili. ^ to di corto^ ■■.'
Cflrtìna. Corona. '
%, Quel che fa cftrùne. Co"-
ronajo. Facitor di corone-
Qnegii che intaglia crtociGssi
dicesi crocifissajo.
§ CùrAna dei volgg. Bar-
delloiie. Uu filare di mat-
toni che si mura sopra gli
archi.
^ Di dré la cftrùna a ver-
gù, fi (BTia capelada. F. ca-
pelada.
Cftrùotì. Coronciajo. V. chìti.
CAi\. F. cosi.
Custode. Custode. Guardiano.
I Ctuwde dei ca. Cancùere*
DigitzrrlbyGOOglC
Ct'Z ( iTj } CUZ
dizionari italiaai nou li»a-
no tratto fiiora , lasCiiutdo
V arbitrio dì formarle seco.i-
ào le retjole generali a clii
ha buoB criterio iu fatto di
lìngua. Io m' avviso pertanto
che anche, senza tirar» con-
tro le BcomunicUe di tiii
abiura ogni parola non re-
gistrala nei lessici, si potreb-
be dir bene, e colla gram-
matica e coir uso toscano ,
cucbione , come far si potreb-
be delle altre sue voci so-"
Felle (coi debiti cambiauienli
per altro ), cioè di diziianì,
laem, pótpetu, peteoA, ltt!Ì,
calamatH , ec. non che som
pre colle debite rontaz.ioni
di desinenza e di lettere nel
corso delle parole, di po'ù,
braxà , letcxù , lensa.'hi , lì-
siji, paj.A, pasà, scìopeta-
dà, ec, nostri volgari accre-
scitivi, a' ([uali tutti manca-
no i corrispondenti vocaboli
ne' diziuaarj della lingua
italiana.
Colui che tiene in governo
i cani.
Cùtù. Cotone. Bamhagio.
Cùùua, cAa granda. Codone.
Grossa e lunga coda.
Cuzà. Accusare. Questa voce
s' adopra anche in lermitte
di giuoco.
C&zer, COKI. Cucire, Unire con
«go.
^ CAzer o consà le diape.
y". consà.
% Cùzis vs la boca. Imporsi
silenào. Tacere.
Curi. Cugino. Cugin germaao.
Cikidura. Cucitura. Congiun-
tura di due cose fatta col-
V ajnto dell' ago o della
lesina con refe, seta, ec.
§ CAzidura ncea. Costura".
Cucitura che fa la costola.
§ Cùzidnra del caUet. Co-
stura. ( T. de' sarti ). Dicesi
quella lista fatta di maglie
a roTescio, ch'è nella parte
deretana della calza , le qna-
* li son dette rovescini.
$ Calca le cAzidure, o f^
20 la poi ver a vergù. V.
polver.
tazina. Cucina.
ji Graaa cùzina e magher
testament. A grassa cw.iiia
povertà è vicina. Nella Pin-
zochera del Lasca ( att. II.
se. I, ) leggesi : quando gode
il corpo , tribola la scarsella.
5 Baterìa de cAzìna. F. ba-
teria.
Cnzina. Cugina. Cugina germana.
CùzinAna. Cucina grande. U ao-
crescilìvo di cucina è nna
4i <juelle Unte voci che i
Di. Dare.
§ Dà a balla Tergù. y,
bkib.
§ Dà a respir o 'n creden-
sa. y. credensa.
§ Dà a loat, o a toete le bte-
sche. Tirar V ajuolo. Non sì
lasciar uscir di mano alcuna
occasione o guadagno.
5 Dà credei. Far buono.
(T. more. ) Vale dar credito,
passar una partita in credito
7<-,ib,. Google
DA. ( .
ad alcono. Bonificare. Met-
ter in credito.
§ Dà debet, scrìer ala par-
tida el debel de vergù. Te-
ner a volito per riceverne il
dovuto pagamento.
. ^ Dà de gròi a quachdti.
Far ^i occhi grossi. Aon
degnare . Andar sostenuto.
Vale auche star grosso , o
andar grosso a Uno. Etser
«Iquame seco adirato.
§ Dà de laura. Mettere in
jaccenàa. Dar faccenda. Cioè
dar da fare o lavorare.
^ Dà de Iwcli , dà 'a àté.
V. desmeler.
% Dà del naz a fergù. Dar
Al naso in tasca ad alcuno.
Vale dargli noja.
%, Dà dei naz per tcet. Dar
di naso per tutto. Vale cer-
car d' ogni cosa.
(J D5 dele Làiie |)ote , o ren
fracli de bote, u cena h&ax
doze de bastùuadc, daghen
«jua fotuda. Tamburare. Da-
re UH carpicelo. Dare frutta
di frate Alberigo. Mandar a
lAgnaJa, Sonar a catasta. Dar
un fodero di bastonate. Zom-
bare. Dare un zomhamento ,
un rivellino. Tambussare. Fr.
di abbastanza cbinro stgn.
§ Dà deiiter en vergù o 'n
Tergota. Incontrarsi con al-
cuno o abbandonarsi total-
mente ad una cosa per con-
durla a termine nel pia breve
tempo possibile,
§ Dà de pensa mal. Met-
tere nel pensatojO' Vale met-
tere in sospeitQ di male.-
) DA-
^ Dà cena bùaa spansada-
r. spausada.
^ Dà cena Dia. F- ma.
< ^ Dà ceD pè 'u la seria, p'.
teda.
$ Dà fffich ala roba. K
foEch.
^ Dà fcccb col atopì. Stop-
pinare. Dar fuoco collo «top-
pino.
^ Dà fcera, o aodà 'n crìst.
/*". crisi.
§ Ddghen poch. Non esser
vago. Non calere. Non im-
portare.
^ Dai al cà che V è rabìAs.
T)aglL eh' egli è can guasto.
Dicesi di aizzare altri a per-
ceguiUre alla cieca chi noa
può difender».
*i Dai, dai. Dalle dalle.
Cosi replicato è niasìera di
dire per dinotare un' azione
continuau.
i Dai e dai la barca ya 'a
di pai. Chi troppo s'assotti-
glia si scavezza. Vale che
chi troppo sofìstica non coa-
chiude e ma conduce niente
a iìne.
$ Dà r amili, y- ami5-
5 Dà 't bai ^ del empiantCì.
r. bai.
§ DA '1 benservit. Dare il
benservito. Vale dare altrui
licenza per iscrittura con at-
testazione del buon servigio
ricevuto.
§ Dà '1 benservjt. ( gergo ).
lio stesso che dà '1 calamar
scal cui. y. calamar.
^ Dà '1 co per ì mur t
V. co.
nigiUrrlbyGOOglC
DA
§ Di '1 fé ai aaegn. Spar-
gere le margarite in fra por-
ci. Vale dare il buono a «hi
non lo stima o non lo cono-
sce. Dal Intìno proiicere mar-
garitas ante porcos.
§ Dà 'I reedìs a vergota.
Uar la benedica. Vale rinun-
ciare affatto a checcheuia.
§ Di '1 gazo. Saggiare. Fa-
re il saggio , la prova. Si
idice propri a moni e dell'oro,
e d' altri rafitatli.
§ Dà la baia. lìar la ba-
ja. Beffeggiare. Motteggiare.
Scliemire alcuno.
^ Dà la corda o la «taDga
a qiiachdii. f. corda.
^ Dà la ma. f. ma.
^ Dà la muda. K muda.
$ Dà le pere 'n guardia al
■ iflf. K pera,
§ Dan el choer , o '1 elicer
-, me 'n dna. f. chcar.
■5 Dà nel »egn, f. segn.
§ Dà nel s6l, o nele stèle,
O andà 'n crisi, f, crist.
$ Dà fichoela a vergii ( ger. )
Lo stesso che 'aieguà col ba-
stfl. F. bastft.
% Dà seutàr. F'. seDt&r.
^ Dà Beotftr conte '1' papa
ai scroch. f^. papa.
$ Dà MB , dcentà car. In-
cavare. Divenir caro. ^Lìar-
ài presto. Rincarire.
$ Dà Me le groeste (gergo).
Lo stesso che dà dele bòne
bote. y^. dà qui sopra,
$ Dà tot. Scalcare. Sottrar-
re. Cavar di bocca. Cavar i
calcetti Tirar le calze. Ca-
var la lepre dal bosco. I>ar
DA
animo a qualcheduno a se-
guitare , a dire o s far cheo
chessia.
§ Dacen de vergot». Jddar-
Sì. avvedersi. Accorarsi Pre-
Teder checchessìa.
^ D«s dei dengg. Parsene
o dame infitto a' denti. Bi'
sticciare- Tenzioaare. 3'eiiso-
nare. Dìcesì quando due con-
trastano aspramente e ruTÌ'
dsme»t« iusiem* senza ri-
spetto.
t) Das la msrL f^. mori.
^ Das ja sapa «xi pè. /^
fiapa.
5 Dà ao. Dettare.
^ Dà ze dei latìnegg. Det-
tar UitìnuccL
<i Dà zo, croedà dela lou.
r- son.
^ Dà 20. Cessar di bollire.
Sremare.
5 Dà zo. Rinyiliare. Calar
di prezzo.
§ EJ dà «« la biaa. Ti gra-
no rincarisce. Vale alza di
prezzo.
^ .El ma daghe mo del na?.
f^. nas.
•^ Mo daghen cina peuca
o gna cea be& f^. bes.
Dad. Dado^
§ Ztegà ai dagg. Dadeg-
giare. Giuocar a' dadi,
§ Zcegadùr da- da^ Da-
dajaolq.
Daert. Dischiuso. Aperto.
§ Avi o legni daert bé i
ffigg , o avi la son fiera dei
oegg. ( tìg. ) Jver o tenef
I f occhio d morbi. V. .ivi.
!t Daert. ( gergo ). V. sfùgùna*.
n,g,t7„ib/G00gIc
e 180 )
lUQ
Diifù. Faccenda. Cosa da farsi
o da compirsi.
Uiifiirel. Fàccenduzza. Piccola
i'nccciida. Faccendetta. Fac~
leiidùola.
Duhuascli. Dammasco. Dom-
iiiosco,
^ Dalmasch de cìeza o de
ijaldachl. Drappellone, Quei
}>ezzi di drappo clic s' ap-
jiiecano pendenU intorno al
velo del baldaccliino di una
reùdeuza e simili, e Dnche
se ne parano le chiese.
Dama. Dama- Signora.
Dama . Tavoliere, Scacchiere.
Quella tavola in cui si giuo-
ca a dama e a scacchi.
^ Zccgà a dama. Fare e
aùma,
Dnuiigiana . Damigiana. Bot-
■ iàccio.
Dan. Danno. Nocumento. De-
trimento. Pregiudizio.
§ Dà dan. Danneggiare: Ar-
recar danno- Far danno.
§ Poriàs del dna. Daimeg-
gìarsL
^ Sb 'dao. Tat sia di lià.
Vale suo danno.
^ Quand In merda monta
'n scngn o clje la spessa o
che la fi» dan. F". merda.
§ Chi ghe n' a permal sb
dan. Chi i' ha per mal si
ìcinga. Zara a chi tocca.
Zara all' avanzo. Si dice
quando non ci dì pensiero
che altri s* abbia per male
alcuna cosa.
T)drAt , erba santa. Tanaceto.
Atanasia. Aniceto. Tanaceto
comune. W. Tanacetum ful-
gare. Pianta erbacea con fo-
glie alate e fiori gialli. Tut-
ta la pianu esala un odore
aromatico. Si considera buona
come autelmÌDÙco e tonico.
Osquadùr. Adacquabite. { agg.
d' ogni genere }. Che può
adacquarsi, e si dice per le
più delle terre cui ai può
condurre acqua per irrigarle.
QuesU Voce è stata usau
da buoni scrittori, ed è con-
forme all' indole della lin-
gua. Il Casari registra anche
irriguo in questo senso.
§ Prat daquadiir. Prato a-
dacquabile.
Daqnarael. Ceterattajo. Colui
che ha in custodia le acque
d'irrigazione, e che le d^ ai
prati , ed anche custode delle
cateratte di un fosso, d' Uii
naviglio e ùmili.
Darder. Balestruccio, Ripario.
W. HIrundo riparia. Uccello
domestico notissimo.
Darver, darri, Aprire. Dischia-
vare. Dischiudere. Disserrare.
Sbarrare. Schiudere.
^ Darvi, lasé pasà sta baia
che 1' è grosa. /'. baia.
§ Darver o sarà i pas. Dar-
re o negare pratica. Si dice
dell' ammettere liberamente
o non ammettere nella citti
o porti e simili le persone
o le mercanzie in occasione
di sospetto di contagio.
Darver.£^rarf.(T.anat.) Pro-
priamente fender la pancia
per cavarne gì' interiori.
Dase, Dazio. Gabella.
S ^4 '1 «ftrd per no paga
nigiUrrlbyGOOglC
DAS
( j8i )
DE
date. Far orecchie di mer-
cante. Far il gojfo per non
pagar gabella. Égli è il mal
sordo quello rJie non vuole
udire- Sonare la sordina.
Fare come il formicon di
sorbo, che non esce pet bus-
sare. Si dice di colai , cbe
fa le viste dì non udire per
non far ciò che gli è detto.
§ Fa '1 coió per no paga
dase. f^. coió.
§ Le parole do paga dase.
Z.e parole non ^ infilzano.
■ Ogni parola non vuol rispo-
sta. ProT. col quale »' bt-
vcrte non dorersi teuer conto
d'alcuna cosa detta inconsi'
de ratamente.
Jlase. Porta. Queir ascila della
città dove sogliono essere i
doganieri per gabellare le
merci soggette a dazio.
§ Fflera del dase. Fuor dì
porta.
Dasià. Gabellare. Addaziare.
( T. de' fin. )
Datoi. Datteri o dattolL Frut-
to della fenice dattolifera.
Pianta eiotica.
Daia. (P.) Ramo verde ^abete
o aifnile.
Dazi. ( P. ) Dibruscare e di-
bracare. Levar i rami inu-
tili e soperchi.
Daze. F. bìghej
Ì)É. J)l. Giorno.
§ El de de teegg i «angg.
ÓgìiissantL II di di tutti ì
Santi.
^ De de magher. Dì neri
^ De de iaùr. Giorno di la-
voro, o lavorativo, o feriale^
^ El de dela sericRl». La
canàellaja. La candeltara.
^ El de del gicedesc o de
aan mai , o de san violi. Alte
calende greche. Modo prov,
per dire non mai, perchè ì
Greci non avevano caleode.
§ No r è miga festa toegg
i de, o no r è miga semper
festa. F. festa.
§ Dré ala not ve '1 de , e
dopo '1 nigol ve '1 sere. Le
disavventure non daraa. sempre.
= Post nubila Phcebus.
§ De de 'il de. IH giorno
in giorno. Giorno per giorno,
A giorno per ^mo. Vagliono
gio ma I mente. ly uao in al~
tro giorno.
^ Ensìma de. F. sima.
^ Pari '1 de del gioid^se.
Parere un guatando. Vaiai
gran rovina. Graa precipizio,
gran sciagura.
^ Tcegg i de *n pasa giù.
Ógni dì ne va un dL Ogni
dì ne va uao. Frasi di chiar».
significato.
§ IVo hizogna di i>é del de
fina che no 1' è sera. F. seta.
§ Mostàs de toìgg i de. F>
mostÀs.
De. Da. Prep,.
C De sa. Z>( qua.
§ De a fin a ron. Dati' a
fin alla zeta. Dall' alfa al-
l' omega. Vale dal principio
fino alia fine.
§ De cjuant sa aa. Da qaan-.
do ia qua.
De. Di. Prep.
§ De per me. Di per ntf-
Vi me solo.
n;g,uriib,.GoOgIc
DEH ( i8
5 De per té. DÌ per te. Da
DebeL Debito,
§ Eser pie o negher de de-
fcegg. jrff£rf pia debiti che
la Itpre. affogar ne" debiti.
Aver debito il fiato o la pelle.
Alleile ì Francesi dicono :
avoir des àettes par dessus
la téte.
< Dà debet. F'. dà.
^ (Eli an de malinconìa no
paga (£u sold de debet, V.
Debòg. (dal francese débauché).
Dissoluto. Discolo. hiberùBo.
DebòL Molto. Assai.
Debòt. Quasi. Pressaci^.
Decrotoar. ( Parola pretta fran-
cete, e usata da noi sovente
, invece di patlnista )• Lustra-
stivati, ( Fior. ) Quegli clie
fa professione di ripulire gli
stivali e le scarpe.
Deedà. Divietare. Proibire. Vie-
tare.
Deentà. Diventare.
^Deealàcompar. ^.compar.
K Deentà, o fa deentà Bia-
(jber. V. magber.
§ Deentà ros. Arrossire. Ar-
rossare, Divenir rosso, ti-
^uersi , o colorar di rosso.
§ Deentà r«B«n. Arruggini-
re. Arru§giiiirsi Irruggiitire.
Divenir .rugginoso, prender
raggine.
^ Deentà os, W. os.
§ Deentà polver. Convertirsi
jjQ polvere. Vale dileguaci ,
svanire, mancare.
^ Detintà spert a spale dei
alier. Farsi eaggio alt' attrai
i ) DEB
spese. Vale imparare su pe-
ricoli altrui.
^ Deentà carbà. Incarbonire.
%, Deentà poaret. F. poareC.
Defat , defaii. Tosto. Immaa-
tinente. Di botto.
Deii:i, Di/etto. Colpa. Errore.
Traseaiso. Menda. Pecca.
^ Picol defèu Diffttuzzo.
Difettacelo. Piccol difetto.
^ cui ga sospèt ga 'l defèt,
P^. sospet.
J T«gg se ga i so defègg.
DelbA. Daàdovero. Da senno.
Davvero.
Delegb. Strutto. Crasso di
porco.
Deieguà. Struggere.
^ Deleguàs dré a «cita tuìl-
rùza. Strabersi d" amore per
alcuna. = E^i si stracca
d' andarla od abbracciare.
Bocc.
§ Delegaà com' cenii can-
dela, f- candela.
$ Deleguà dei cald. Stillare
del caldo. Dicesi del patir
soverchio caldo.
Delous. Lontano. Lungi. Da
^ Clii va pia, o a belazì va
deloM. Lo steiso cbc cbì ya
pia ta lonti. y. pia.
Dema. Spolvero, Foglio buche-
rato con ìspiletto , nel quale
è il disegno , cbe ù Tiio\e f
spolveri szando ricava re, facen-
do per qiie' bucbi passarvi la
polvere dello spolverizzo.
§ Bel en dcna. (P.) Bello
assai. Bellissimo.
Demi). Modano. Misura o rao-
DigitzrrlbyGOOglC
DEM
( '83)
DEN
dello col quale sì regolano
gli arufici in fare ! lavori
loro, ed è diverso secondo
le diverse professioni.
§ Sensa dema e seosa sere-
Dia. V, screma.
%, Om de dema. Uomo di
pezza. Vale uomo di pregio.
Dèma. (P.) Settintand. V. se-
ti ma na.
Dema. Modo. Guisa. Maniera.
Fia.
Demeuamà. D'ora in ora , e oi'a
per ora, Vagliono a momenti.
In breve momento.
Deraeitemà. Alla mano. A ma-
no a mano. Di mano in ma-
no. Cioè secondo V ordine,
un dopo r altvo.
Demenére. Rovinìo. Gran ru-
more. Divttstamento.
^ Fa '1 demenére. Far col
maglio. Far alla peggio.
DemesUicli, ec. F. desmestechi ce.
Denér. Danajo e denaro. Mo-
neta ideale.
§ Denér e amia i è mandi
de quel cUe 'a dis. Denari,
jenno e fide ce n' è men che
Vuota non crede, oppure,
denari, senno e bontà , la
metà 'della, metà. Frasi di
chiaro sìgniCcato.
^ La libertà de fa e desfì
no ghè dcnér che la pose
pag.ì. La libertà è la pia
bella tosa del mondo. ( Mo-
nos. ) Prov. di eh. sign. e
di cui abbiamo una bellis-
sima antitesi in quei vern
conosciutlssimi di Dante,
j, Tn proverai eicjojnjfi » di
«ale
„ Lo pane altrui
§ Fa i denér o i aolgg a.
qaarte. V. «old.
§ Fa baia i denér. Dar fon-
do d quattrini. Vale disM-
parli , consumarli.
Denfara. V. setual. ■
Denonsia. Denuncia. Denunzia,
Querela. Accusa. Partecipa-
zione fatta alla giustizia di
qualche commesso delitto.
^ Dà zo la denonwa. Que-
relare. Notiiicare misfatti di
alcuno alla corte.
Dent. Dente. 1 denti si distin-
guono in tre ordini, inciso-
ri, canini e mascelùai o mo-
lari.
§ Dengg dignans. Denti in-
cisori. Quelli di prospetto,
il cui ufficio è d intridere
il cibo.
5 Dengg del gicedése. Denti
dalla sapienza. Cosi chiaman-
si gli ultimi quattro denti
molari.
§ Dent acial. Dente occhia-
le. Qaelìo che corrisponde
bU' occhio.
§ Denl de lat. F". Ut
§ Sgrizolà i dengg. r. san-
zolà.
§ Ligà i dengg. r. ligS.
§ Dengg rar, e \oTìg. Den-
ti a bisclìerì. Cioè radi e
lunghi a guisa di bischeri.
5 Cai i dengg. F. caà,
\ Dent ftìzu-1. {T. di masc.)
Scaglione. Cosi chiamansl
quei denti che si ritrovano
nel cavallo maschio in di-
stanza dei denti. ìaciaori e
d€i molari.
n,g,t7„ib/G00gIc
DEN
( i84>
BEN
§ Dùlùr dei dengg. J/afe
(il' denti,
§ Dent. carolet. Dente in-
tarlato. Vale roso dal tarlo.
Dente curioso-
§ Radìs dei dengg. Radice
dei dcp.ii.
§ Fa fice i dengg. Mettere
i denti. Vale portare i denti.
^ El fa MB i dengg. Denti-
zione. ( T. med. ) 11 mettere
ì denti. Lo spuntare i denti.
§ Eser dent e zenzìa , o cui
e braghe. J^. braghe.
% Patì '1 dùtftr dei dengg.
Soffrir duolo di denti.
^ Dent a serpa. Paletta.
( T. degli oriuol. ) Aletta del-
la ruota de' riscontri.
§ Tocà gna oen dent. Ifon
toccar F ugola. Dicesi dì cosa
di cui si è mangiato acarsa-
samente.
% Dengg de la ciaf. Ingegni.
Quella parte della chiave
che serve ad aprire la ser-
ratura.
^5 Tegni le ma a caza e la
-engtia dent dei dengg. F.
tegner.
5 Parla 'n di dengg. Dir
checchessia fra denti. Avere
o parere un calabrone in un
Jiasco.. Vale dir checchessia
a mezza voce o oscuramente
o senza voler es*er inteio.
§ Troà pa o caren per i
«t dengg. y. caren.
§ Mena Le i dengg. Dare
il portante o' denti. Far bal-
lare i denti, Vagliono .man-
giare.
§ ParU ftsra dfi dengg. Dir
I checdtcssia fuor de' denti. Fc
vellar sema barbazzale. Vale
dirla arditamenle con fran-
chezza e liberti , spiatteUa-
Umente, F. achicherà.
5 No sai quagg dengg se
gabe 'n boca , o qnagg digg
se gabe 'n ma. F sai.
^ JDent de ca. Dente di ciu
ne. W. Erythronium dens ca-
nis. Piantina di radice bui-*
bosa e appuntata a guisa di
un dente,
Dent&dura. Dentatura,
§ Dentadura postesa. Den-
tiera. Raatreiiiera di denti
posticci.
% Eser de b&na dentadnra.
( fig- } Pigliar il pollo senza
pestarlo.' Si dice dell' esser
sano e mangiare con grande
appetito.
Dentanela. Dentaria pennata^
W. Dentaria pirmata. Erba
di radice carnosa la quale
ha alcune prominenze in
forma di denti. Cresce spon-
tanea ne' nostri monti all' al-
tezza d' un braccio circa. Ve
n ha diverse specie.
Dentei, Bighero. Fornitura fat-
ta di tilo di refe ai merletti
ed alle trine. Dentello.
Denter, dent. Dentro. Entro.
^ Dent«r ghè 'l mars o la
' mangagna. Dentro è chi la
pesta. Suol dirsi quando noi
crediamo che Y interno di
, chi al di fuori mostra sanità
o letizia non corrisponda al-
l' esterno.
^ De denter nisù ga vèt.
£ divelle scoprir^ V btlemi^
nigiUrrlbyGOOglC
( i85 ).
DEP
5 Horlà denler. V. horlà.
)i Fa o dent o faem , Tcgiii-
glien a trna. f, vegiier,
Deiiiezù, Allegamento dei denti,
Quell'Impressione che faiinu
ai deoti le frutta acerL^ e
le cose molto acide , come i
limoni, ec.
§ Aviidentezù. (figO Sen-
tirsi allegar i denti- Veuir
grau Toglla di maugiare.
^ Fa dentezù. Allegare. Per
queir effetto che fa»uo le
cose agre e aspre a' denti ,
le cpaìi morse, quasi li le-
gano. ^
5 Léà i deotezA. Dislegare
i denti. Guarirli dal loro al-
^e£;ameiito.
Demi, Deruino. Diin. di dente.
5 Denti Liauch liìi. Stec-
c/htìiìo dorato. Fungo colla
parte di sotto del cappello
fatta a punte o slecciteui
. tisnchi. Il rimanente, d' un
color giallo dìlulo. È buo-
no a mangiare.
IJcusijì. Divozione.
^ Hoinper, seca la deoaift.
Rompere o torre il citpo ai-
tivi. Torre gli orecchi. Infra-
cidare. Riscaldare gli orecchi.
Romper la Jantasìa. Frasi di
eli- sigo.
Depenà. Spuntare. Diciamo il
cancellare dal libro il nicor-
•io preso e . scritto di cosa
venduta o prestata altrui.
Depeiiier. Dipingere. Pingere.
§ Depenzer el diaol coi pò
a S(e. Dipingere un oggetto
ini'crso.
§ Depenzer a mepjoria. ^-
Tom. l
tratta alla macchia. Il rilrirr-
re senza il naturale à iulza.
di memoria dell' artelice.
Depies. (P,) Dietro. Di distiv.
Defciit. Dipinto: Effigiato.
, § No voli Tidil pite ne sctit
jiè depeat. IS'oii volere aL-mio
pili ni: cotto né crudo. V.nle
nou voler saper più niilla
d' alcuno, nou lo voleri; iu
ali^uua niauiera-
DcporlamGut.\Por((ir«e«lo. ]\Io-
do d' o'perare e d'i procedere.
Depottàs. ■ Diportarsi. Portarsi.
Procedere.
^ Deporlàs dìvinamcnt. I^a-
re del ben bellezza. Fare be-
ne a&!jai.
Depozct. Deposito.
§ Lach do sa té '1 depo-
zel, o do sti 'I depozeUre.
Dqposiler'ia e dipoSiterìa. Luo-
go dove risiede il deposita-
rio, o dove si casiodisce il
deposito.
Depozitnre. Deposiiaio. Colui
appo il quale si deposita.
Der(i.'S('. Ruvido. Rozzo. Aspro-
Scabro; e ( fig' J sgarbato.
Dèi. Dieci.
Uesa. Di qità,
I3esadcs. Ora ora. Adesso adesso.
Desbalà. iSAoWwfi.' Aprire e dis-
far le balle. Contrario d' im-
ballare. -
Dcsbatc:£às- Fm-sì il segno della
croce di citecchessia. ( fig. \
Vale restarne arau^ii'ato.
Dcsbigolàs, sbgedelis del rider.
F. sbadelàs.
Desbiadà. $bindare. Toglier la
bcpda.
7-<-,ib,. Google
DES
( "80 )
OlìS
Ì^Kshnatà. ì Slfàrasearet. Shrat-
De.sluigà. f tare, Tojjlìeie via
JDes'.ioi^. SòoccarPi Romnere la
bocca a' vasi. In signilicEKu
dì levar il luraccioìo dicchi
DùsLocùi. p^. sliocAt.
■«shnatà. >
te,sl)rigà. f
gl'Imbarazzi, gl'ìiiipediuienti,
Si/n^liare. Sti-igare- Distriga'
re. Spaccùk-e.
Desbrigàs, ta:s ftwa d'uilrìcli.
Uifcir dei faiìgo. Vale uscir
d' intrigo,
Desbròclicià. Sbullettare. Levar
le Lui letto.
Dcsbroià. Sbrignre. Diilnipac'
ciatv.
Desbùtùnà. Sl>oaonare.
Uestadenà. Scatenare. Disca-
tenare.
Descadcuàs. Scatenarsi, e f fig- }
scemtpar fuori. Soiloi'ar.si con
fi: ria ed rrApelo. Dicesl per
lo più de' veuii e delle tem-
pesie.
§ Kiaol descadcnàt. Diaifoto
scateJiato. Dicesi dì persona
bestiale e perversa.
Deseagià. Squagliare. Liqitefare.
Struggere. Contrario di coa-
^uìare.
Descals. Scalzo. Diccsi di chi
è senza calze,
pescabà. Scalzare. Levar le
calze.
CescahadAr. Scalzatojo. ( T. di
cbir. ) Strumento da «alzare
I (leiiti.
Descantà. F". dezwicaiiti,
DescaiìtAt. J^. desedàt.
Descargik. Scaricare. Sgravare.
(^ouir&ria di aggravare.
§ Zcegà a. descarga b%r'U>
Fare o giocare a civetta.
Scansare. Scansarsi.
Descjirogiiàs. Snighittìre . T^.
desgiialis.
Deseiudà. SciUodare. Scommet-
tere cose coflfitte. Sconficcale,
De«coerzer. f^. desipiarcià.
Descoi à. Scollare.
DestMìuiìagnk.Scompagaare.'Dl»-
tiiiire o separare da' coui-
l»agni.
^ Descompagnà dù caai e
siinei , desfà ana parilia. Spet~
rigliore. Voce dell' uso. Scom-
pagnar un cavallo da tiro^
dì cui si, 1l>i il simile nella
statura e nel mantello. 11
suo contrario è apparigliare.
DescompHgnàs . Scompagnarsi .
Disunirsi. Vale separarsi dai
compagni.
Descoudà. Di nascosto. Dì sop- -
piatto. Di celato. Di finto.
Alla celala. Alta sfuggita.
Alla macchia. Soppiattone.
In celato. Per furto. Nasco-
stamente.
Descouià. Sbiettare. Contrarlo
d' imbiettare. Caviir di bietta.
Desco usa era. Dissagrare, llìdur
cbeccbessia dal sacro al pro-
fano, contrario di tagrare,
Descord^s. ^.desmenlegia.
Descordàt. Scordato. Cbe scor-
da. Contrario dì accordato^
e dicesi degli striiincniì.
Descrespà. Screspare. Disfar le
crespe.
Descùcànà. Sturare. Contrario
di turate. Levare il cocchiu-
me dalla botte.
DescAcùnat. ( gergo ). y. tUt-
g&O&t-
nigiUrrlbyGOOglC
DES
(187 )
DKS
DescAzcr. Sciietre. Diseucire..
S'Inucire o sdrucire. Disfar
il cucito.
Dé.scfiBÌdnra. SrirHscifo. Stini'
scitura.. Spaccaluì'a. Taglio
gronde.
Descflzit. Scucito. Sdmscitp.
' ^ Leber dMcAzìt. (ger. ) Le
«■arte da giuoco.
Dfl-aùzit. ( £g. ) r. sfrjgftnàt.
DcsJÙKÌt, laèr descùzit. Cosa
disparata, strata, che nott
. ■pniì stare.
t)esdìta. f^. ril'ia e dpsfortuaa.
Pesili làt. F. ■dcsforlanit.
n«'ìilot. T^. disdor.
Be,s-d;V Destare. 6i'e^liwe. Dìs-
Vft^l.-div^ Disonnare. Jtide-
sfare. Risii-^lìare. Jtissonna'
re. Scuoter dal sonito.
^, Desedà , o no dfsed^ i et
rlie dorein. Stuzzicare o non
ìs!uzzìcare il con che dorme ,
le pecchie^ i calahroni , il
formicitjo, il formicoìnjo , il
vcspfijo , il naso dell or io
/Quando fnjna. Maniere pro-
Ferbhli, e yngliono irritare
chi sta cketo, e ti può nuo-
cere!; olii e adiralo," e cUÌ può
D«sed'is DissoimarsL Svegliarsi.
% Desedàs fcera. ( fig. ) F.
do'ca i-offtià».
I>s:^d.ii Si'?lto. Desto. Sveglia-
to, jy-^stro.
^ Sia dessdàt. Vegliare, Feg-
ghiare.
Desedit. { fig. ) Jccorto. Fur-
bo. Svegliato. Destato.
*J Eser bé desedìt , sa> bé *1
fìt sì. F. sai.
Pcj3nt. Dei^eate, Convenivate.
Descnl. (P.) Discente. { T. AA-
\f. ierr. ) jtpfyrendeitle. L' n.-
BÌ4teute del maestro de! foi-
jio di fucina , die sotto la
dbezione di c[uesti impara
il niesliere.
Deientnrit. Stordito.
DeiTi. Jìisfare. Sfaie. •
S, Chi fa ì bpcai i a la a
Jesfà. y. bocaL
I ^ ])esf\ '1 baili. Shaulare.
Cavar fuori del baule.
^ La libertà de fA e de.ifà
no ghè denSr £he la pose
pagS. F. de..(!r.
^ Fa e desfa l'è tcot lai'iri
F fa.
Desfibrii'à > SmttnteSare^ T)i-
.sliug^rc il f.ibbiicalo.
Desfaiiti. Stemperare. Far di-
venire quasi liquido chei;-
ehessia^ di:if.iL'eudoto co» li-
^i.oi-e.
r De$f iiiUment. SteTnjyernfara- L*
sti^iupiTarc. StefH[K!riitLe'/to-
DesfisA. Sfasciare. Levar le
fasci e.
ncìfisadara. Sfasciatura. Il la-
var le fasce.
Besfiifà. ■Sfi-rrarc . Levare o
s;i.'»rre il ferro- Dicevi dei
- cavalli o altri animali, quan-
do fti ilaccaiio loro i torri
da' piedi.
De*tìcà- Sconficcare. Si;ommetle-
re le cose conlìtte. Sthhdare.
DesUU. Sfrangiare. Sfilacciare
I il tessuto, e ridurlo a guisa
' di frangia o cerro.
:D3stìlÌ8. Sfììarsi, Uscir dal suo
luogo una o più vertebre
j nelle reni.
I ^ Eser desfijàt. Aver slo-
DigitzrrlbyGOOglC
DES { 1
fata o fratluintr le vertebre
_ i//lla spina dorsale.
^ Dpslilàs. Sfilacciare e sji-
hii-LÌcare . lar le Jtlaccica.
^■picciare.%A è pro|iriamciite
1 usar the fanno le fila sul
iiis5io o straccio de' p»nni.
Dfilixlrà. Sfodràre. Ssiiainare>
Rcifaclregà, Sfederare. Contra-
rio d' infederare. Cavar la
fcilnra , proprio dei guanciali.
I5oiFortuna. Visf^azia, f/ifhrtu-
>-ìo. Ùisavvcnlura. Sfortuita.
S<^ìit!ptra. jivyersità.
DcjfoiiuuAt. Sfortunato. 5ivn- |
turalo. Disgrazialo. Infllce.
Sventurato.
^ IMforuinàt come i ca 'n
cie?,q. f^, cieza. .
^ So ut desfortunàt clie'm
li.igLiarès el cnl aìscLù die
f(CS sentii, Non feci niai bu-
cato I-Ite non piovesse. Tem-
pestare il pan nel forno.. Pro-
verbi di eli, sijjit.
Dejgigià. V. dezencantà,
Des5,igiàs. Strigani. Sbrigarsi.
t Spacciarsi. P . desg^ulìis,
Dessagiit, ( dal fr. degagé ) F.
d(!3edìt.
Dcs^^ainiseU. Sgomitolare. S?ol-
gnre il gomitolo. Coiilrario
d' aggomitolare.
JJesgnibià. Distrigare. SvUup'
^ nesgarbià i caei , mezane
e siinei. Ravviare capagli ,
matasse e simili. Vale rior-
dinarli.
^ Pfiagurbià l'ordii. .VoTie^-
firn- f ordito. ( 1'. dt;' tess. )
Ojirrazioue che si fa collo
bcuutere V ofdito , e farlo
18 ) Di-:s
scorrere per la lunghezza dì
quattro o sei braccia , te-
nendo un capo della pezza
la mano. per poterlo scaglia-
re, ritirare e scuotere per
tutti i Tersi oiidu poterlo
in)Iiozzimare.
Deiglioesà. Sgusciare. Cavar del
guscio.
Desgiasà. Disdiacciare. Contra-
rio di diacciare.
\ìes^\(aii. ScordtUo. Discordante.
Dcs^itCTUV C dal fr. désajuster).
Sconciare. Spostare.
Dt!5giout;i. Sgonfiare. Contrario
di gonfiare.
Dcsgoalà, F. dezencantà.
DenipialtJB. Spoltrire, Snighittìre,
Sgranctiiare. Contrario di a^-
granchiare. „ Oli via sgran-
chia e cavati il tabarro , e
tfual cosa anche tu mettiti a
Ji^e. „ ( F,.. rlm. ).
Desgozà. Stasare. Distasare. Ri-
muovere o sturare V intasa-
mento.
§ Desgozà '1 frech. /'■'. ftech.
Dosgozàs. Fotare il gozzo. Vi-
cesi di chi, avendo qualcLe
pezzo di £Ìbo o altro imiie-
gnato nel tubo aliuieotare,
1' abbia tratto fuvìri o caC'-
ciato nel veutricolo.
^ Desgozàs , 40ràs el goz-
P^. goz.
Desgrasia. Disgrazia. V. des-
fortitoa,
^ Le desgràsie no le vé mai
BÙle , o i è semper compa- i
guade; £« disgrazie non ven- '
gono mai sole. Le disgrazie
son come le cin'egc. [ 11 Viir-
«Ul citato dall' Àlb. «qcìcI.
DigitzrrlbyGOOglC
DES
( i«9)
alla parola ciliegia ] Ita : Le
disgrazie sono sempre appa-
recc/iiate.
^ Le desgrasie le va semper
ados ai poer diaoi. Lo elesso
che ai ca magher ga cor dré
le mosclie. ^. ca.
Desgrasìàt. A^, desfortun^t.
Dcsgrteslà. f. sgrceslà.
De^gropi. Sgruppare. Snodare.
Disfare i griip|)i o i nodi.
Dc^grosà. Ditgrossaie. Sgrossare.
% Desgrosà le as coi pìojii.
Intraversare . Maneggiar la
pialla a traverso sopra il le-
giio per ispiaiiarlo egiialmeu-
le per tutto priuia di venire
air ultima ripuliliira.
Desguarn'i. Sguernirti. Contrario
di guarnire. Sfornire.
Deslasà . Scignere e scingere .
Contrario di cign^re. Sciorro
i legami elle cingono. Dislac-
• eia/ e. Sdilaccioie.
DcsIaU, Slaaare. i'vezzare. Spop-
r- p»e Divezzare.
§ Desiata vergù. (lìg. ) Slat-
tare.^ Disawezzare dtt chee-
cliessia.
§ Eser dealptAL (fig. ) Lo
stesso che saila longa. y. «ai.
Deslatada. f- seinada,
Deslezen, AUvg^irire. Render
Desligà. Slegare. Scioglile. Li-
berare. Slacciare.
5 Desligà I ca. SguinzagUa-
re. Covar dal guìuzaglio , scio-
gliere il guinzaglio.
Deslogament. Slogamento. Dì-
sloganierttO' Slogatura e in
termini medici lussazione. Ri-
Jjjuc^amentiì del nodo .di un
osso senza dissoluzione iK
Peslog^s. Slogare, Muoversi di
luogo, e si dice pro[»riamen-
te dell'ossa, ({uando jicr nl-
cuiio accidente escono di loro
sito. T medici dicono lussare,
Desm>t|;ftiià. Sgozzare. Da go&-
zo. Votare il gozzo,
§ Desmagìinà , desgozà 'I
fftch. /'. i^ch.
DesiTirigànàs. y. desgiialìis.
Desmagùnàs, sorAs e1 goz. /''. goz.
§ Desmagiìn^\s el temp. f.
temp.
Desmentegàs. Dimenticare. Ott'
hliare. Scordare.
Desmeutegdt. Dimenticato. Scor-
dato:
§ Sta sftra i desmeiitegagg.
Ifon lasciarsi .(fuggire cosa
albuna. V:iìe vedere se altri
si dimenticiii o non abbàdi
o noa si ricordi ciò clie deva
fare. Fdre lo gnoni , lo no/eri,
Desmès Smesso, Dirtiesso.
Desmesià- f. desodà-
Desmestegà , fa deentà desme-
ste^jli. Addomesticare- Dome-
sticare. ^Dimesticars
Desmesteg's . jlddoniesticarsi .
Fami^liarizz'irsì.
5 No va desmesteqlie a fa
gte lafir. Non v' arrischiate
a fare dt tati cose.
Desraeler. Dimettere, Desistere,
Cessare. Fidare. Hùnanere,
Sostare Rostaie. Tralasciare
di far eh e celi essi a.
Dpsmoinbolà. Dissestare. Levar
di sesto.
Desmorbà. Smorbare. Levar Ìl
\ morbo. Purgare.
DigitzrrlbyGOOglC
DES
( i9« )
DES
Desmorb;V St'ecc/iiare. Tor via
le cose Teccliie. Divecelùare.
Desnfcf. DUiannove.
Desnid^. Snidare. Snidiare- Le-
var dal nido.
Desói. Digotto-
f) Alida al desót. F^. nndà.
Despalà. Spalare. Tor TÌa i pa-
li elle sosteiigouo le viti.
DespalÀs, Spalarsi. Guastarsi la
spalla.
Despnrecià. Sparecchiane.
Despasìoiià. Sgannare. Cavar
alimi d' inganno con vere
ragioni,
Pespegnà. F". dMempcgnii.
Despciisadùr. Disperuatore. Glie
dispensa.
§ D«£pensnd&r de lelere.
Portalettere.
Pespcr. Caffo. Disparì.
^ Zcegà a per* o despér.
Giocare a pari o ct^fv.
Pesperà. Dispajare. Scompagna-
re. Scoppiare. ^oiayerc o gua-
stare la coppia. Spajaie.
Pespern'd. Disfierato-
^ Ala dcaperada. Dispera-
fanu^Tite.
5 Boer ala desperada. f^.
boer.
§ Ala pica desperada , o ala
pès dei pès. f^. pès.
Desperàs. Disperarsi. Darsi in
preda alla dispei^zione.
Pespe^àt. Diiperato. Sconsolato.
Misero, Miserabile.
Desperder. Disperdere. ^ÒorU'ie.
Sconciarsi. Dicasi delie don-
ne. Parlando di bestie dioesi
aortare.
Despersa. ulhorto. ^Seonciatu-
5 Fa iena despersa. K. des-
perder.
U L' è «na despersa. I^ un
tisicuzso. Oicesi d' uomo pic-
colo e dì cattiva salute.
Despèt. Dispetto.
§ Andà vii la roba per de-
spèl. Andar vìa a ruba. Vale
spacciarsi le merci a graa
concorso de' compratori.
§ Fa i laftr per despèt del
garbo. Farti checdtessia tU-
spettosamenlie.
Deifttolii. SpiUaccherarr. T^evar
le pillaticliere o zncclierc-
^ Despetolà i caei, I-t mf»-
iana , ee. Ravviare i rapelli,
la matassa, ec. e (fi?0 'f'"
■ ordinare le cote avviluppate.
Despetoliìs. Scapecctùarsi- Svi-
lupparsi. Spastoiarsi. Strigar-
si, Sciarsi.
Despces. F. depoes.
Detpiazcr. Dis macere.
^ Le bastùnnde le dcspiàs
ach ai ca. F. ca.
DespicA. F. deaempit^.
Despicùn"]. Di\'e.zzare. Svezzare.
Disusare. Far perdere il vez-
zo o r uso.
.Dcipicftii'is. F, desgnalà».
Dcspìte^t.ì. F- spifflgià.
Deioreg't. Disgradire. Sgradire-
Disoff^radin- , Dìsa^radare ,
Incavare. Non gradire-
Desprezftnà. Scwcerarc. Spri-
gionare. Levar di carcor«-
Desproraetar. Sprometlere. Dire
di non voler maulener Ja
promessa.
Des'{uarcià. Scoprire. Scopft-
■chiare. Levare i) copercliio.
$ Desquarcià ì altari »
nigiUrrlbyGOOglC
D£S
( 191 )
DES
qnacliclA. Scoprir gli altari.
SlanifVstiire i falli altrui-
§ Difs(jusn:ià i «ò nltar'i- Lo
stesso vile a ttiiìs el naz eh
'iisangDaiia la bota. /^. anz.
Desraai. Sboccaiv i vasi, È il
gettare TÌa, o trarre quando
essi »ou pieni un po' Ai quel
liquore eh' è (li sopra.
Desrenà. Direnare. Slombate. !
Sfilare. Uscir dal sno luogo
una o più vertebre dalle
reui.
Desroguà . Scabbiare. Nettare
dalla scabbia.
§ Desrognà Tergìi. f^. spioc
Destat;à. Staccare, Distaccare,
Spiccare,
^ Destacà f àncora. Salpa-
re. Levar 1' ancora.
§ Detitacàl dai piò. Fillan-
zune. Tollo aUa marra. Zo-
ticone
Keitecià. Disembriciare. Sco-
prire il letto, levando gli
embrici.
Desteiider, Distendere.
JJ Bcsteiider i pagri. Scio-
rinar;;. Spiegare all' aria , e
dicesi per Io più de' panni
Destrper. ( P. ) Tedio. Disagio.
Disturbo.
$ Di del desteper. Difq-
giare. Privar d' agio.
§ Ctie dà del destcper. Dìs-
ogiatorc. Che disagia , the
anuoja.
§ <ìon desteper. Disagiata-
mente. Noiosamente.
Dester. Destro.
§ Andà dester. Andar eau-
tb. Usar eau^lfi. I
Deslez. Disteso.
$ Longli e destéz. Sdrajatot
Disteso.
S, Casca longU e destai. Ca-
der strtanazsonet V. strama ita.
Desleza. f^. disteza.
DMtte . Distogliere . Distorre .
Storro. Distornare. Frastor-
nare.
DeslOìIt. Distolto. FrastomaOu
Divertilo.
Destinguer. Distinguere.
5 Xo sai tlesiinguer el ne-
gìier dal LìaDcb. F. sai.
§ (^he sa posi destinguer.
Distinguibile. Che si può di-
stìnguere.
Dcstopà. Sturare. Distura».
Dcstorcià Svolgere. Contrario
dì avvolgere. -
Destrempà. Stemperare. Levar
la tcnipera, ed anche far di-
venir quasi liquido cbeiiches-
SL.t, disfacendolo con, liquore;
^ Desirempaiaa vergù. (fig.)
f", schicherA.
Destrigà. F. desbrigà.
Desturbà. Disturbare. Appor-
• tar AìiXMtho. Sturbare. DisO'
giare.
% Desturbà «el piffi bel.
Alettere impedimento tra t uo-
vo e il sale. Dicesi del tur-
bar la cosa sul piò bdlo
del coocbiudere.
Desturbad&r. Distarbatorg. Ch^
disturba. Slùrbatore-
% Desturbadùr dele feste,
Guastt^ste. Che disturba 1«
feste e le allegrezze.
DesTerteàà. Sgangherare, Cvi^
de' gangheri. Scommettere.
DesTidà. Svitare. Soommettet?
nigiUrrlbyGOOglC
DKZ
( lya )
ìe cose fermate colla vite,
. (ìui)trario lY invitare,
lìezaraik. Disarmare.
D«zarini^t. Inerme. Glie è sen-
z'armi. Sprovveduto d'arme.
Kcllo stil famigliare dircb-
. heM disarmalo.
Dczavià. Scioperare. Si'iare e
sciof'rarc.
5 Dezavià vergiidal fa he.
Tra\'iare. Allontanare alcuno
dal ben fare. Sciare-
Deznviàt. Sviato. Traviato.
§ Aiga dezaviAt el Teter.
■ I.O stesso clie aiga la musa
■ de corp. K. corp.
Dezaze. Disagio. Scomodo. Medi-
camento. Carestia.
• ^ (^ozA bùna per dezaze.
Cosa buona a mài tempo ,-
a da inai tempo. Vale cosa
da non servirsene che per
pura e pretta necessità.
5 En dezaze de leelirem l' è
b!^ a '1 stopì dela loeni. Lo
stesso die en tnaucausa de
caai sa fa trotàr i azegn. F",
nzeu.
Dezember. Dicembre. -
Dezenibcesà. Stasare. Contrario
d' intasare.
Dezembrì. Scriato. Screato. Gra-
^ Pan, tela, carta dezem-
brina. Panno, tela o coita
dilegine. Vale di poco ner-
vo, facile a piegarsi.
nezembroià. f. desbrigà.
Dc/embroiàs. f- desbrigìs.
Dezempatà. Torre la patta, la
parità.
pexempegnà. Spegnare. Levar
il pegno.
Dezciapogiià. Dlsimpegnaris. Le-
var d' impegno-
Dezempegnàa . Disimpegnafsi .
Liberarsi dall' impegno.
Dezempicà. Spiccare. Contrario
d' appiccare.
^ Dezempicà 1' empicài die
rem[)ìdtt u 'mpìcarà té. f^-
empicà.
Dczena. Decina. Diecina.
Dezencanià . Svegliare . Cam-
muovere. Render attento. Far
spolt. ire.
De«;ncaotàs. V- desgnalàs-
Dezouguali. Sgitàgliare. Torre
V uguaglianza. Contrario d'U'
gì tagliare.
Dezeugnalà. F". desperà.
DezentaoU. Smattonare. Levar
iHattotii al pavimento , con-
trario di ammattonare-
De/.entidi. Stornar lo invito^
Siguiliea anclie svitare. Con-
trario ^'invitare. K desvidA.
Dezeset. Diciassette.
I De:r,cB',el. Svialo.
De*<etel. Macilente. Malaticcio.. _
Dezonibrei. Disaduggiare. To- '
glier r uggia-
Dezorlà. Torre farlo. I Fran-
cesi dicono deborder- Autlic
c<uesta è una delle tante voci
che mancano jii nostri dizio-
nari > « <=''•' sarebbe italiana
facendosi ottimamente da or-
lare , disorlare.
Dezuzà. Svezzare. Divezzare-
Dcebe. Dubbio. Incertezza.
ji Caga dabe. F. cagadcebe.
Dccblii. Dubitare. Aver dubbio.
Doscià. Adocchiare. AfOssar l'ec-
cbio in cbeccbessia, e spesso
■ <;gn pensiiico d' otleaeilo-,
DigitzrrlbyGOOglC
i:t<E
( -93 )
Dccmcstech , dcemestcgìi , ec. f .
domcslech , ec.
Dcezcepii. F. dìsipli.
Di£zce]iIÌDa. F. djsiplina.
DI. Dire. Favellare. Parlare.
S Di caie. <he no pai sta
né 'il siel né 'u lem Dir
Cose che non le dirshbe una
bocca dì forno. Cioè c-he iioii
possono stare.
5 Di lii mésa basa. F. mòsn.
!i L' è ■ dita. Il sasso è ti-
fato. Dicesi per consolidare
lo stabilito verbalmente Ira
I due intorno a checcìicjsia.
5 DI cbe '1 Signor 1' è man
<k\ fi-ed dei pé. Dir che .'.
^Ktofano era nuno. Vale
"fo'fc cose etidentissime.
5 Laùr de no dì. Cosa im-
mensa, Rancie, straordinaria ,
"'uravi^tosa.
5 Di Ijc la fortuna. Atidat
; fl seconda. Avere la fortuna
; ■ propizia,
■ ^ y "o sai di qualer parole
'I crilz. Lo stesso che no
"ighen cena petaca. F. sai. ■
S Me so quel cbe 'm diz.c
<I"and che dize tftrta. - F' 1
Iurta.
,? Come sar*s a di. Falcai
i/ir^. Cioè.
S (^ome sarès a di ? Che \
"«0^ ciò dire? Che si^ni^-ì
ca ciò?
$ t>i he le so orasiù. ( ger. )
I* Slesso che inaiigii)) a qua-
•pp ganosc. y. gan.isa.
iì Din rie cote e de crude,
" din dré cen car » qugpbdQ' i
§ Dila uela e s-ceia, F. sdii-
cberi.
^ Dì o dà '1 rest del carli.
/'. resi.'
^ Dal d'i al e gilè la me-
la, o dal dit al l'at gin"; leit
Srau trai. Dal detto al fitto
è ungvaa tratto. Vale essurvì.
gran dìffcreiiEa dal dire al
fa re.
^ Kagla di. Far aiidnre
gli affari a modo suo, o!t>
manicate-
§ Di mal del sul, troù dij
di sccd toet, o sael paterno-
sler. F. pnternosler.
§ Di le so rezft ai sliér. Dit
le sus ragioni a' birri. Vale
non esser ascoltalo.
5 Diglien. Pigliar le distan-
ze. Aiifuinre.
§ D! (icic bombade o dele
baie. F. baia.
5 Audasen sensa di nò bif
Ile haf, o dìi '1 bai del eoi-
pian:)!. F. bai.
§ Di roba de fmcb. F. roba.
Dia, per dia, o perdiana. Ft
diana.
D'iamber. F- dianser-
Diana, To spuntar del giorno^
§ Per diana , per diana 'n
cana , per diana iic diana,
corpo de diana , per diana
baco. Giuro a Dio. Giuro a
Bacco, Deddina. Per dianora.
Jffè de' dieci. Poffar il zio,
Poffar il cielo. Poffar il
mondo. Cacio. Corpo di me,
o del mondo,- o del diavolo.
Mia croce di Dio. Può fare
Dio. Specie dì esclamazioni
,in luogo delle quali il FaM
n,g,Urrlb,.G0ÒgIC
DIA
( mi )
DIA
giiioli Delle sue commedie
lisa. Pcrdicol'.
Diniiser , dtnml)rr. Dìascaiie.
Tiiascnlo. Voià tlie si usano
per isfiJfjiriri! U pnrol» dh-
lolo f _ qtiniiilo Kciitinmo dir
nlctìiia rosa dÌKuiii-sta , clic
Jioii convellila. Oìcrsi [lurfl,
diacin e diociiie . Diamia .
It^anibie. iJiastJiiffiì.
Di:tol. Vtavvlo. Demonio.
^ El diao) r citsegiia n iìì le
pignole e mìga i cocrgg. U
diavolo Jasi'ffìo a rubare e
non a nascoutìeie- Prov. di
eli. aign.
^ £1 efl a clie fì col sh
dinol. Non ha a uiangìme i
ccioli co' ciechi. V.ile egli ha
a fnre eoa clii sa il eonto suo.
^ Clii è siat a ci del diaol
el sa quel clie i ga pesci, o
quale peno glie. F. cazn.
§ (En diaol lenta 1' alter.
1.0 stesso che \n^ la yolp.
/P^. pia.
§ Poer diaol. Potcraccio. ,
5 L' è aiii gvaii diaol. È
un f077?o ccni^ioso , intra-
pjemìmle.
§ Aiga '1 diaol a<Ios , cser
cn bestia. Aicre il diavolo
addo!- so. fwpcivcrfare.
^ Sai doc 'I diaol té la t:ba
o In scarpeta, o nìga '1 diaol
ados, escr furbo les- Lo
Glesso clic snila longa. f. sai.
5 El diaol no 1' è cos(5 bitei
rome i la fa. Chi fede il dia-
volo daddoveroy lo cede con
viaio cerna e manco vero.
Vale che l'affare non- è cos'i
iìisporaio coint •ipparisce .
clic la cnsn non è in si caldyo
alalo ionie si suppone. '
*i F;'i '1 diaol coi pé de tire
o coi pè SII! dreg^, fù'l diaul
a qnater, fk'ì diaul e pis. \
Fare il diavolo e peggio. Fi.- '
re il ditivoiu in u/i caniiclo,
in moal-agiia , o a' quattìo.
Fr. di eh. «ign. j
§ Kser pia; veg del tabir
del diaol. lisser p:n antico
del brodetto. Vale esser voc-
chìssiino. Trave echio. Pur.o
d' anni e d' eia.
§ La farina del rfiaol v*
toela 'u crtirscn. F- farina.
5 El la faràf ach al diaol.
F. il,.
5 Noi la troart's gna'l diaol.
i.' non lo troverebbe la carta
da navicare. Dice-si dell' im-
possìbilitÀ di ritrovare una
persona.
^ Enlraga'] dinol. /^. entra.
^ AndA a ca del dtaol cai'
sat e vpstit. F- aiidà.
^ Le fomue le fa la palli-
da al diaol e pò le ghè h
fu mangii. F- fomna.
5 El diaol voil miti i si>
coregn per toet. p''. coreii.
5 Èl diaol che u povlf.
Malanno ti colgff. Dio ti dia
il malanno. Canchero ti wmi-
gi Specie d' ìir.precazioni.
§ Aiga a che £ì col so dinul.
Jver a fare con un barlm
che sa rgàvre. Vale avnr a
fare coìt imo che sa il fallo :
suo , che sa scorticare.
^ Bù diaol. Buon paslrk-
cwnc^. Dicesi d* «omo quieto,
docile e scrviziato.
noUrrlbyGOOglC
nu ( .
5 LaùrA per el diaol. U~
svjtir la coda , o. far la pa-
natii al diavolo. Pettutar la
ti^ìia. Far la zuppa nel pn-
nie; e. Gettar via -il ranno ed
il sapone. Fondare in aria ,
in rena. Dar l'intenso a' grilli.
I''iir un buco neW acqua.
fi.ittere, zappare in rena, o
diguazzar i' acqua nel mor-
ta/o. Si dice quando si la-
Torn iDiidlmcnte e tmnza prt>.
$ Qnand ei tò diaol 1' è na-
sìt,clme J'andaa a saltala.
f^. sditela.
Diftolòre. Diavoleto. Diavoleria.
Biaolì. Nahisso. Farimale. Sa-
tanasso. Demonietto. Diavo-
lettino. Farfaaicchiuzzo. Ser-
pentello. Fruito. Frugolino.
Fiugoletto. Fanciullo ohe mai
uon si ferma, e sempre pro-
caccia di far qualche male.
Diaolù . Dlavolini . Diavoloni.
Specie di zuccherini dì sapo-
re aculìssimo composti priii-
dpalmeute collo spìrito di
menta, cannella, garofauo e
Diaolùna, erba diaolbna. Menta
Piperita. W. Aleutha piperi'
tu. Erba notissima. In mc-
diciua « riputata tonica , sto-
niniita ed aule luti litica. F.
menta.
Kiarea , o musa de corp. f .
cotp.
Didai. Erba aralda. W. Digi~
talis lutea. Digitale a gran
fiori. W. Digitalis grandinerà.
Il volgo confonde insieme
4{iiestc due specie di digitale.
La grajudifera è più ^lande
5 ) JjlD
in tutte le sue parti della
lutea oltre qiialclie pÌcco(a
(Urferenza nella corolla.
Dia;,l. Ditale.
^ Didal de sarlftr. Jnello.
Didela , maiiin.'). Ditola gialla.
Clavaria coralloide. Mazza
d' Ercole. W. Coralloides.
Fungo a stipite grosso, car-
ttoso , diramato in cespuglio,
eoa rami tliiamiiti appuntati.
Nasce pei boschi in autunno,
ed è bdouo a raangiiirsì. Ve
n' ha di più specie. Le bian-
che non son buone n man-
giare. I Saiiesi e gli Aretini
ti cìnamano manine.
Oidi. PU-col» dito.
5 Ue^a'lditirn baca. iV/ef-
tc'tt'i^li il itilo in bocca.
Diedi, r. deetb'i,
Óiièl. r. delct.
Diiicolti. Difficoltà. Malagem-
l'oiczza.
§ Diiìcoltà d' oriurt. Stran-
guriii. Itiferniilà, che fa ori-
nare a gocciola a gOL-ciola.
.Dl^iiilra. [ P. ) Sempre. Sempre-
liiiii. Ognora. Og)totta.
§ L" è mei pati''i;n ftra cli«
dignAra , o 1' è jiiì-ì piegàs
che suncsàs. ^" seiesits.
Oijnvio, maitglft. V""^. l&dria.
Òina. (P.) F. tarde.
S, Per dina. L.i stesso che
per (ti.Tiia. /•'. (lian.T.
Dindoli. Dond'Aay. liircoUa-
re. J'enzoiare- Oiceiit del non
potei' star formo in piedi ,
piegando or dall' una or
dall' altra p.irte.
Dindolametii. fi -ircoU amento.
Diudulameut. Fibrazione. Il vì-
b,GoogIc
DIN
( i9«)
DI
Itrflrc e il muoversi dì cosi
viiiraia , come il pendoli)
ilcir oFÌuolo.
Il^iiiilitlàs. F, dondolile.
Wimluiù. DonzclhlìP. Dondo-
l'-ie. Perìoue. Pcrdii;!ùrno.
QtiCf;Ii clic va Tololilieri ta-
g.Uido.
(, A diiìdolCi. Bjrcollone.
ll-.vtiiUoni. Vale liurcpUando.
DitidolÙQa. Dijndolona. Saàa-
iCiUl.
Dio, din. Dio.
^ L' è quel clie Dio fé, ^'
pan unto o panunto. Ptù. ap-
punto e a tempo cì:c V av-
rostc. Cosa acpragf^i ""'-'* "
graj -1' uopo; cosa opporlu-
^ Fa i laftr come DÌO voci,
o !i quacli foEe. Far le coie
(dia babbalà , o ad un tanto
la canna , a stampa , a bab-
hoccio. Abhoracciore. ylcciar-^ \
p<ire. Acci/ibattarc . Arroi:'
chiare. Vale fnre wrnt cosa
senza diligenza , operare a
taso, iocousidern la mente,
^ Ala bùua de Dio. Alla
Ci! ri Olia. A ila buona.
Jì No iglien tea Dio, eser
li'is de tach, /'. bas.
>; Pi,ver che Dio ],■. manda.
Pane.re a secchie. Fciiir giù
ìu jiiùf^ia a sfccliie , stra-
'hoi.cfiet^oimeiite. Piovere di-
l'oUisshDamente.
^ El qr.ela caza glie tanta
^rasia di Dio. (Juclla casa
i- una do^^nn. Vaio quella è
tua casa 3hl>uiKJa:itc e do-
^Uìosa di tulle le cose al
liycrc hisogiieftìii.
^ Dio me ne giarde. CoS '
IJdio cessi. Tolga Iddio. Id- "
dio non voglia.
^ No casca foia clie Dìo
noi voìa. Tutto cib che ac-
cade è per divina permissione. '
§ Coi-po de dia o de diana.
F. diana.
}ì Cui ama Dio ama i aà -
saiig^. F- saot-
^ L' omo propone e Dìo
dispone. 1/ uomo ordisce e '
la fortuita ttsse. Dettalo dì
eli. sigD.
^ Fa vergoLi a quel Dio.
Far checchessia alt apice ,
alla perfezione. Vale perfel-:
tamciite.
5 No Qser né de Dio uè dei
•aijgg. Essere abbandonato da
tulli. Ussere agli estremi.
§ Dà r anima a Dio- Ren-
der l' anima , e fi;;, dar V a-
nima al nemico o al diavolo.
Vale disperarsi.
^ Oza di Dio. Luogo di
ricolmerò. Luogo pio di s. Csr-^
lo in Brescia.
Dj2>iiU, F. depent. ,
Dìilindù. K- tirlindÙ.
Disljutà. Disputare.
^ Disbutà o seroà de laii4
cavriua. F. cavrìiia.
DiiliQcàt. F. sbotùt.
Disuorer. Discorrere. Ragiona-
re. Favellare.
(J Fas discorer àré , o fi
dìscorer la zcnt, Far belle
le piazze. Vale dar da dis-
correre ai pubblico.
Di se re si ù. DJsrrfiJone.
5 La discresiA 1' è la ma-
(Ici- deia y'tvlv., Im miglior
n,g,Urrll-.,.GOOgIC
DIS
( ly? )
cosa di questo mondo si è
la misura, Dicesl per diuo-
iare che iiiuna cos^ si dee
portare all' ectes.io.
Diserei. Discreto. Moderato.
§ Prése diserei. F. prése.
Discùzer, ec. F". descùzer, «e.
Uìsdiu. ^~. rilia.
Disditàt. F. desfortunàt.
Piiidòi. Diciotto. Dieciotto.
Di^gn. Disegno. Ponsicro. hi-
§ Guasta i discgn. F- guasti.
Pisìpà , guasti. D'ist^ipare. Sciu-
pare, lacerare. Conciar mate.
Guastare. Rovinare. Sformare.
§ Disipà '1 s6. Scialacquare.
Frodigalizzare. SparuazzaK.
Fondere. Consumare- Gettar
PJ^ipiimeiit Dissipamento. Con-
sumiimeDlo dnniieyole. Si'iiji-
lacquamento. Profusione. Pio-
di^lità. Sàpazìone.
Disìpli. Oisciplimti. Scopatori.
Specie d' uomini dati alla
divozione, al rilirameuto e
simili.
Pisìpliua. DiscipUaa.
^ L.i dìsipliua fa refuza al
dum. Lo stesso ohe fi le
raaitiuade ai «Anadùr, F,
mai li uà da-
PisI[iUiie. Code. W. Amaran^
thiis caudatus. Pianta auuus
elle Ila le foglie acuminate
rugoso e d' un color verde
rossoggiantc,- E' coltivata per
oniameiilo ueglì orti,
Pisipft. Dissipatore, Prodigo.
Scialacquatore.
Bismisià. F. desedà.
Si$:iiisiAs. F. d^scdàS}
Disili. Desinare. Pranzare.
Disuar'i. Piccai desinare.
T)isnarà. Gran desinare. F- cù-
ziiift. ■
Disna?f, Dicianncve.
Dispari y disperada , ec. F. de-
spor;'( , desperadn, ec.
Disperder. F. desperder.
Dispersa; F- dcspcrsa.
Disponi. Disporre. Ordinare,
^ L'omo propone, e Dio
dispone. F. Dio.
Dislacà. F. destaci.
Distender. F. destender.
Ditiendi. Distendi/io. ( T. di
mag. ) L' arte , gì' ingegni o
r azione con cui si tir.-v il
ferro dì lamiera , e si feu- .
de e si riduce in quarto e
ciODGOtli.
Disleudidùr. SpaiuUtojo. ( T. di
stamp. ) Luogo desùtiato a
distendervi la carta o altro,
percliè vi si asciughi , o tì
si secchi.
Distezit. Disteso. Norma data
in iscritto di fare o dire
checchessia.
Distinguer, ec. F, deslinguer, ec.
Dit. /Jitc.
§ Dit gres. Pollice o dito
grosso.
^ Dit spozali. Anulare. A-
nulario.
§ Dit armili. Mignolo. MI-
gaoro.
§• Grasel dei digg. Palpar
stretto.
^ Dit de guani . Ditale .
Quella parte del guanto, che
copre il dito, e per lo più
si dice di quello clic sì ta-
glia dal guauiQ pai- dif^>
7,-,ii-,. Google
DIT
( 198 )
niT
del di'o elle abbln qualclie
in;>lorc.
§ l*i>tli lecÌLAen ì digg o ba-
7À 1.T m-i. V. ma.
% Scliisàfi i diBg. r-'-scIiisà.
j^ P<jep'i de cinga 'j dit ea
bota, FanciuUo ài momia Bi-
ce. lìaa:kiUonc. Suol dirsi di
perdona gi^ crcsciula , clic
fauci» ancora dnllfi azioni
faiicii)Uo$i:l:e. 11 Fagiiiolì
f itcW astuto halordo att. jii.
se. XII.) disse; Mettetele un
dito, iit boera.
5 1 digg dele ma DO i è
tirg^ coinpngH. O^iil bue non
sa di lettere- Vale ogmmo
non s' intende d' o^iii cosa.
% Dà '1 pa sai di^s. f. |j.i.
5 No «ai qiiapg digg a' abe
'n U ma. y. sai.
^ Tocà '1 slel col djl, f-'.
fii'el.
§ Se r è (sn dit ci la fa
aa bras, o tana mosca la g3
par Vii elefaiit. F'. musi:».
^ Tegncr o ft tegner ei ditj
nela piaga. ^. tegiilcr.
§ Sai Tergot « meiiadÌL ^,
menadiu ,
J Ligasla «1 dit. Legarsela,
(lìtacciarsela al dito, Vtie
iinppimers! alla memoria un
affronto o cbocchessia , come
per l'icordarscne,
§ Fasla scei digg. Farsela
facile , facilissima.
5 Pìàs i digg. r. pij.
5 No r è niiga otti latìr de
ìaì sii\ digg. (^iic^t'i cosa
non /i puh gettare in petrei-
le. Vale non sì pili» spedire
scjiz^ difticoltà e tempo. Ùiwiì
I
,^ pure non è cosa di lieve ma-
i mento.
I Dit. Detto. Porùcipio del ver-
II Lo dire.
I $ L' è dila. Il sasso è ti-
Ij rato. l'Ili' è battuta. Cioò
i oila è rìsoliiln.
jj Di;a. Ditta. (T. mere. ) SouietJt,
compagnia di th:^,iìz'\o , che
va sotto il nome di una o
due persoli** , le quali hanno
la mede.iiiua tirma.
^ L'è cuna bfma dita, (ger )
Lo stesso die 1' è tena bùiia
Dìtiino, ditamo. Dittamo. Be-
iamo. W, Orif^tvium dieta-
mitus. Piantina noia indigena
dell' isola dì Candia , e col-
tivata fra noi come pianta
odorifera e di bella vista.
Oalle sommità fiorite si pnò
trarre uii olio esseuzialc gra-
li.tsimo.
Di'/.iiiet. Diciassette.
Dò , doe. Doi--^.
§ Do 'udt'f ? Dove aaÓAte?
Dò." ( fe.uui. ) Diie. f". d;..
J^ Eser 0)11 o!ii de dò fase.
r. f.«.
5 Bii ila ohe. Lo stesso che
*ì fi.ruboi;a'Jura de dò sira-.
de. f. enihocadura.
(i Tegiier el p<": 'u dò scar-
pe. /-''. scarpa,
tj Chi laftra ga oena cainiza,
e chi no laiìra gbé u a dò.
y. carni za.
jj D6 finune e dù polz'i fa
'rmercat'de Piaiboi. Tre
donne fatino un mercuto. Vt.
di eh. aigttv
DoUrrlbyGOOglC
DOlì ( 1
DoMji. JJoppiu. Sorla dì ino-
li Mizur.'i le (loLle cola
([(inrta. y. i|u.irt.i.
Docn. Dunque. Adunque.
ìiaér , doi, ( verbo ). Dovere.
Esser tenuto.
D*iór. (nume). Doi'ere. Dehìlo.
lì i'à '1 so àoér. Adempir
V obbligo suo.
L*o(?r, scgu de hiìrà. p'. te.^n.
l>oii., ponin. Pltuiitide. ( T.
iiied. ) Inlininntazioue de'].!
]ileiri':i , voli;ariDente punta.
jj Dola |>(ilmÙTierà. P.'ripìicii-
vioiùa. ( T. mcd. ) luiiaiiiiiiit-
/.ioii de' poliiiom , ¥olgaimcn-
le pulinouea.
Dell. Volale.
^ A clii conscia no dtel ci
1.0, o so '1 trliar noi doìl
]>i;iax«,r nos ptel. P'. chctr.
^ Quaiid el dcel ci co ci
dcel iLut. Lauf;ue ogiii memhij,
quando il cupo duole. Vaio
che qiiaudu duole il capo
tutta la persona nj soffre.
^ 'foci dò '1 diel. r. loca.
Dols. JJoUc.
^ El dols. Dolcezza.
*i I>u1s e hrisst:]i. Afrodoke.
$ Fò doK. /'. pc!"
!i Eser dols de saiich. f^.
«aneli.
^ Dols de .sai. Dolce di sale.
Vaie anello (lig. ) jier numo
dì ])uco SC11UU, scipito, sci-
inunito.
Dolsces. Sdolcinato. Che ha dol-
cezza setr^a spinto. Sma<cato.
dolcissimo, che nausea.
Dolùr , ec. f. dtlùr, ce.
Boin. Duomo. Cattedrale.
Il § La didpliiia fa refuEa al'
n dom. Lo stesso che fa le
laniùnnde ai sùiiadi!ir. F.
maiiioada.
Doma. Dimani. Demane.
^ Doma de matìna. Do~
matl'ma.
^ De che a dom^i Dìo proci-
der.'i. Cavami d' o^i emetti-
mi in domani. Cioè non vo-
ler pensare all'avvenire. -dt-
tttccare i pensieri alla cam~
paiiiil/i deli' uscio.
Doma ridi . JJiinniiJare ■ Addi-
wandarc. Chiedere, inchiedere.
^ DonianJà-de che t(ié/, ve-
gne sant' Anione de zeuer.
lyomandare se s. Cristo/ano
era nano. Vale nietler diih-
l)io r.elle cose ciliare o certe
e prendere fatica vana.
§ Domandò trop. SoprUc-
cltiedcre, Domand.ire olire
§ El domanda V è Icjct el
responder l'è cortesia, il da-
maudare è senno , e il rispon-
dere è cortesia. Si dice prov.
a cIh non risponde alle di-
maude, o risponde scortese-
mente.
DouicstecU, domestegà, ec. ^
demestecli, dcmestegi, ec.
Dumceua. F. doma.
Doujinò. Buda. Sorta di giuoco.
Dòoa. Donna-
§ Djna de goerao, Gover-
un trite.
^ Dona de garbo. Donna
di fvrho , di proposito , di
Lvusi/^lio.
^ Dona de caza. Donna co-
salin^^a. Vale da c«sa , ohe
■ DigitzrrlbyGOOglC
* )
()()
fiU ÌD casa, che bada alla
casn.
^ Dona del zcegh. f. bau.
^ Dòua de servisio. Fante.
Serva.
§ I)ùna che sopresa. Insal-
datura.
§ Dona de moDdo, de par-
tii» f^. sgualdrina.
fi Àitdà a dòne, O a traers.
y. andà.
§ Couiidà i secregg ale dò-
ne. Seppellire i secreti in una
tromba.
Dona. Donare,
Doii^sa. Donnaccia. Pegg. di
donnai Voce dell' uso e di-
cesi per dispregio di doona
vile, sudicia, sciatia e scin-
mannaia, ed anche di petisimi
costnmi.
Donàt. Donato.
§ Donìt l'è mort, e l'è
risusitàt rampi. Donato ,è
morto , e ristoro sta male.
ProTf- elle dinota che pochi
Bono pronti a donare, e non
molli anche non presti a
render il con Ira ce ambio dei
benefici rìcevutù
Dondolàs. Tentennarla. Lellar-
la. Ninnarsela. Dondolarsela.
Sdoitzelturseìa. Grattarti la
pancia. Stare a mani giunte ,
a gratta 'l culo , cortese j aja-'
to, a dondolo. Tenersi le ma-
lli in mano o star colle ma-
ni a ciìdola. Far pilastio o
■ pergola. Menarsi l' agresto.
Vale coiisniuar il tempo sen--
za far nulla.
Dondolò , doudolùna. J^. dio-
dolù, ec.
Dcrnètn. Doiinioiuola.
§ PoiU'it per le donile. Don-
naio. Donnino. Femmuiinierc.
Femminacciolo ■ Donnesco .
Donnaiolo. Donn'uta. Sonihia
Gspl-imere Qn certo di meii
di vizioso clic donna jolo.
DoMgann. F- sgnaldrinn.
Dongana. Pocofila. Baderhi. Di-
cesi per ischerzo a donne
dappoulie, infingarde.
Duiigauet , audà 'n donganet
K andà.
DonganA. y. dondftlù.
Donina . Donnicina. Dim. di
donna o piuttosto dì don-
nin.i<
Donù . Donnone. Femmiaone.i
Acer, di donna-
Donzeld. Cameriera.
Donzela , doitzeliiia. Mensola.
Voce dell' uso. Arnese cbff
si appicca alle due parti la-
terali del letto.
Donneila. Dozzina. Qaanliii
numerata che arriva alla som-
ma di dodici. In Toscana
perì» non sì direbbe dì ogni
cosa , come dell' uova , dei
pani, delle pere e aìmìli, ed
invece dìi^*i serqua.
§ Quel clte sta a donzena.
Dozzinante. Commesso.
jj Sta o tegner a donaenfl'
Slare o tenere a dozzina.
^ Roba de donzena. Hoht
dozziiitde^
Depe. Doppio, Contrario di
scempio.
^ Seda f ref dope. Seta^
refe addoppialo.
i^ Om dope , enfingardo.
t/omo pia doppio di' una ci^
7,-,ii-,. Google
DÙP
polla. Vali; finto anai. In-
Jiiito. Simulato.
Dope , gtradope. Doppio assai.
livpe , dopiegg , dopiù. Dopp).
ài seta. Dicojisì i bozzuli fur-
Ii.ati da due baohi da scui,
e quella seta clie se ne ritrae. '
Doperà. Adoperare. Usare, ser-
virsi, valersi di. tlieccli ossia.
§ Doperà quaclidu per stan-
ga. Cavar le castagne dal
fuoco colle zampe altrui. Dì-
cesi dèi fare alcuna eosa con
sicurezza e utilità propria e'
, con pericolo d' altri.
Doperàs. Indastriarsi. Ingegnarsi.
Adoperare con industria;
Dopià . Raddoppiare- Addop-
piare, crescere al doppio e
più. Doppiare. Indoppiaie.
Dopodisnà. Dopopranzo.
Dor. Dorato.
§ Carta dor. Carta dorata.
Doremeupé. Dormalfuoco. Dap-
-. poco. Scioperone^ Melenso.
Lento.
Dormer, dormi. Dormire.
^ Dormi col chter cóntcnt.
Dormire col capo , o tener il
capo fra due guanciali. Vale
dormire, o star sicuro, vi-
Tor quieto.
§ Andà a dormi col cui
1)UE. Lo stesso che andà a
dormi cola madona. V. ma-
doDa.
^ Andà a dormi a I' ùra
deie gflline. F. galina.
§ Dormi come cena mar-
mota , o come cea soelt , o ,
delc set. F. set. {
Tom. l
) • DOK
5 Dormi col co su;! gOm-
bei. Dormir a guntitello.
5 Dormì com' cen ca de I((-
Sot.Sonjiiferare. Leggiermente
dormire.
§ El dormer dela quarU del
caalér, o delé qnalér. Dor-
mire ' nella grossa ó sulla
grossa; sollinlendendoTi dor-
iniiaia. Si dice del dormire
elle fa il baco l' ultima vol-
ta, che è In gagliarda.
^ Chi dorem no ciapa pès.
F. pès.
^ Eser (eD piana e dorerai
F. doremenpii.
§ Dormi fin che canta le
vache. Dormire fino all'alba
de" tafani. Che vale tardi,
intorno al mezzodì , percioc-
clic queir animaletto nod
ronza , se ucm è alio il Sole.
^ Desedà o do desedà i ca
che dorem. F- desedà.
5 Dormi sùra vergi. (fig-J
Dormire cogli occhi altrui.
Vale riposarsi- o qtdetarsi
d' alcuna cosi in sul sapere^
o in sulla diligenza aìtrtiì.
Metter il capa hi grembo ad
alcuno. Vale lo stesso.
§ Dormi rtcllem son- Dor^
mir f ultimo sonno. Pigliar
l'alloppio. Vale morire.
§ Dormìga aiira. Consigliarsi
col piumaccio. Vale dormir
sopra una cosa prima che si
risolva. Vale anche dormir,
molto.
Dotmlda; Domatura. Dormi-
zione, e scherzevolmente dar-
mi tona.
§ Dà cena bùna dormida.
n,g,Urrll-.,.GOOgIC
DOT
( aoa )
DRC
Fare una buona tkumilona.
Si-hìacciar un sormo.
Dow. Dote.
^ Dà <enn bdna dota, o- cena
capelada. f^. ca|)clnda.
Dolor, ec. y. diiuìr, ec.
Dragaiigg, Jho^iiìitì. Gomma
elle si rioav.! dall' alb«ro
astingalus tragocaiuha di Lin-
neo, e tlie wrTe immersa
«eir autjua per dare una
forza ai veli e alle «toffe
di seta.
Drago. Dragone. Draco. Drago.
Dragù, dragai'gg. DragoitceUo.
W, artemisia dracuni utus .
Erba nativa dell» Siberia e
Tartaria, e coltivata ne' no-
stri orti per nsarne nell' in-
cala ta a coi dà un sapore
piccante, aromatìro e molto
piacevole. Alcuni l'inijiiega-
Mo ancbe nella composizione
dell' aceto.
Drap, Drappo.
5 Mercant de drap^ Seta-
juolo.
Dré. Dietro. Dopo. Indietro.
Contrario d' innanzi.
Jì El de dré. V. cui.
§ Val pio! (cna candela di-
gnans tlie iena lorsa de dr<!.
Lo stesso che 1' è mei cen
cef anchoe che «uà galiua
doma. r. tcf.
§ Di '1 naz de dré. Dar di
naso in tasca o in cupola.
Tale dar noja.
^ De dré. Di dietro.
$ Vardàdréa vergù.» K
^ Fas vardà dré. fvardà.
Dresà. Dirizzare. AddirizMre.
Hizzare,
§ Dresà '1 bech ale siete.
Dirizzare il becco agii sptu-
l'ieri. jéddirizzare le gambe
a' cani. Vale imprender l'iui-
possihlle. I
5 Dres^s'soe. Rizzarsi. Le- ,
▼arsi dritto in piedi.
^ Dré ala strada aa dresa
la soma. f. soma.
Drél. Dritto.
% Tiri drét. Tirar di lungo.
^ Ara drét. f^. ara.
5 Anda scbI so drét. Andare
pel verso.
^ Drét come wn fuz. f. fnz.
§ ToB scel 8Ò drét. Pigiare
Ulta cosa pel suo verso. l'i-
gliare il verso di una cosa
O in una cosa.
^ Tegnl drét le orecie. Lo
stesto che ari drét. f. ari.
Drét , furbo. Dritto. Fuil>o. Ac-
corto. Scaltrito. Scaltro. Dirit-
to. Sagace. Avveduto. Astutj.
Dréta. Destra. Ccmtrario dì 9i-
§ D4 la dréta. Djt la de-
stra , e ( fig. ) Cedere- Arrai-
dersi.
§ Andà per la sJ> dréu. An-
dar per la piana. AndaTsene
o andare pe' fatti saol
Dretù,, furbo fés. F. fórca.
^ Eser drét come cena cana
rigada , o eser cena firca.
(lig.) r. fùrca.
Pretura. Drittura. Linea reiift.
Dreiura , furharìa. Astuzia. As," \
vedutezza. Scaltrezza. Saga- 1
cita. Sagacia. Acutezza. Av- \
vedìmento. Accorgimento. '
I Droga. F. bonaglie.
Drogbct. Dobrelto. Specie di
nigiUrrlbyGOOglC
DU
( 5o3 )
U-In di Francia fatta dì lino
e batub^gio.
Dù. (muse.) Due. V. dò.
^ No ighen giù che choen-
ic di , eser bas de lacli.
/ . bas.
% Om de dft mostàs o de
dò fase. r. fasa.
^ Uù fonine e dù polzl fa '1
jjiercat de Pralbol, V. dò.
% Saiga Tei-gù come '1 dù
4e cope, ^^trif uno per le
due coppe. Stimare uno come
il terzo piede, o (jiianto il ra-
foio a merenda. Vale tenerlo
per uomo da niente.
Uùa, Do^a. Legno di che sì
cuin^Qiie il corpo della botte
o ili simili vasi rotondi-
Pades. Dodici.
T>*i^^i,ChiassaJuoìa. Cacale fatto
a traverso ai campi delle
culline per raccorre acqi
più vana.
Piif;.il. Solco acquajo. Quello
a traverso al campo per ri-
cever l'acqua degli altri sol-
chi e trarnela fuora.
Piiicamara. Fite salvatica. So-
tatro legnoso. . W, Solanum.
dtilcamara. Suffrutice d' un
color verde sporco, le foglie
j>ii:i:ìuolate in cuore, i fiori
a grappoli assellari d' un co-
lor violetto. 1 frutti maturi
sono rossi. Nasce fra le siepi,
e i dì lei stipiti sono molto
usati e con vantaggio in de-
cuiiioue nelle malattie vene-
ree e ne' reumatismi freddi
o artritidi reumatiche.
Dtilùr. Djlore.
J Oùiiiv de partorì. Do^ie.
Dicon» quelle delle donne
quando souo vicine al par-
to.
^ Dùlftr dei deugg. F. dent.
^ DftlAr de rene. Laniha^-
fihic. ( T. med. ) Specie di
reumatismo ne' lombi.
^ Dùl&r d« pansa. Colica.
Dolori dei visceri del basso
ventre.
5 Chi conscia no ga dùlùr
de co. Lo stesso che se '1
choer noi dcel pianzer nos
pcel. F. chcer.
Dtìui. F. dona.
Dup. Duro. Aspro. Ferrigno,
iligid>:>. Scabroso.
^ Dur con dur no fa bft
m'ir. F. mnr.
5 Eser dur de orecia. F.
§ legni dur. Star sulla da-
rà, in sulla dura, ia sul ti-
rato. Impuntarsi. Non voler
cedere.
Djn'i. Durare.
§ EI dura pÌ(B «n bocal
i-cep o rot che giù bù. F-
bocal.
Dura , conservai Bastare. Par-
landosi di carni , frutta e
simili, vale conservarsi , man-
tenersi, durar luiigameate-
§ Sio figàt noi dura miga
sin doma. Qticsto fegato mii
basta sino domani.
Dùrd. Tordo, W. Turdus.
Uccello noto.
§ Gras come un dftrd. Graz-
io bracato.
Durelòt. D "retto- Dur otto.
Dùiftr. Dottore.
§ Ciamà '1 di^tilir, o '1 »e-
7<-,ib,. Google
DUT
( 2o4 )
EL
Fugcch. Mandar, o cmdar pel
medico o pel chirurgo.
^ Dìltflr dcla bilzccA , de
merda, dei me ooionì, dei
gagg, de figa e aimei. Dottor
de' miei stivali; e parlandosi di
dottor fisico, medico da suc-
ciole. Medicastronzoli- Medi-
pptizoiino. Medicuccio. Me-
dico da borse.
§ PniIA mei d' cen (Uitùr,
o d' cen leber sUmpàt. f^,
Dùtiiri. Dottorare. Conferir la
laurea.
Pùtflrà , sdùtùrà, Salmiistrsre,
Fare il saccente, il saputo.
Dùiùràs. Dottoracelo- Pegg. dì
dottore.
Dùtflrel. r. dàtùri,
Pùtùret. Dottoretto. Storcilef;-
gi. Dottorucciq di grande
Rudaeìa e di poco sapere,
Legulejo.
Ttùtttr). Serappuntino. Dicesi di
certi saccCDCuzzi che Togliono
riprendere ognuno e mas-
simamente nel favellare. Sac-
centutzo. Saputello.
jy^tiitìzìa. SaUmistreria.Saccen-
teria. Presunzione . Sfaccia-
.tezza. Prosontuosità. Arro-
ganza . Sapere affett^lp e
^nza fond^mentp.
Eglien, ozbI, «zen. avorniello.
Citiso mag^ociandolo. W. Cy-
tisu.^ labumum. Trovasi spon-
taneo ne' Qostri monti que-
si' alhcrclto, cte può dirsi
\' ornamento (le' boscM quan-
do .è rivestito di tutte le sua
foglie ternate di un bel verde
delicato ed ha sboccialo tutti
t suoi fiori. 11 legjio è duro
venato, e buono per impial-
lacciature e lavori al tornio.
El. Ei-li.
^ El m' a scrii. Egli m' ha
scritto.
El. Lo.
^ El conose. Lo conosco.
Elaia. ^. velads.
Elefant. Elefante.
§ Se 1' è cena mosca ci l'a
fa <en clefant. F'. mosca.
5 Ver» del elefant. Battito.
"^ Naz del elefant Probo-
scide.
Eles. Elice. W, Querctif ilc.r.
Specie di quercia. H,i le fo-
glio ovali e sempre verdi
che producono un sugo re-
sinoso per cui bruciano age-
volmente. Serve assai bene
per far verghe di focile.
Elìcbene.iicAe««.W.Zjc/jcn. No-
me generico di diverse pian-
te parasilicbe, che nascono
sulle foglie e tronchi d'altre
piante, sulle pietre, ossa, ec,
Emltalà. Imballare. Abhallìììare.
Far balle di checchessia.
§ Embalà viàvergù.j^i'i'ioN
tolare. Avviare. Ma non si
direbbe se non in ischerio.
Embalà Impattare. ( Fior. ) ( T.
di giuoco del bigtiatdo). Fare
in modo che l'avversario col-
la sua palla non possa bat-
tere quella dell'altro per es-
servi di- mezzo i birilli o
qlislclie palla.
Embaladùrt Raggiratore. Bin-
nigiUrrlbyGOOglC
EM ( ?-
dolo. Traforello. Bigio. In-
s;nnnatore.
Embaladùr. Carotaio. Che ficca
carote.
Embaladnra. fmpaHatura. ( T,
del giuoco del bigi. ) L' im-
pallare. '
Enibalàa, ciapà la baia. r.
baia.
Eiqbalsà. Impastoiare. Metter le
pastojr.
E:!ibalsas. Rimbahare. Si dice
del nifìtier il cavallo la gam-
ba fuor della tirella.
Einbaticà. Tmpnncare. { T. dei
toìs. e de" set. ) Collocare le
rocchette pic-Tie di seta soyra
ì cannoni della p.Tnca nelle
due divisioni.
Enibarbaì^. Ahhaiiìiare , e fig.
imbrogliare, intrigare.
Enibarcà. Imbarcare.
5 Embarcà via vergii. Im-
barcare. Abbindolare. Acca-
lappiare.
Knibarcada. Imbarcamento. Im-
EinbarcSs. Imbarcarsi.
^ Embarc^s bó o mal. Im-
pili ìnr si , implicarsi bene o
111 ale-
Embastì. Imbastire. ( T. dei
«arti. ) F.ir il punto molle.
^ Embas'i sob verijii. Ap-
paftare. Biisbacrare, Imbub-
òofare. Infinoni-biare. Dar al-
■ triii ad intendere alcuna co-
sa . Mostrare lucciole per
lanterne.
F.mbastida. \ Imbastitura.
Kmbastidnra, 1 Punto molle .
( T. de' sarti. ) Così chiamano
un punto lento con cui «i
5 ) EM
mettono insieme le parli del-
le vesti, e che si cava poj
fjiiaiido sono finite a hnonn.
Enii)atìs. Abbattersi. Avvenirsi,,
Intoppare. Qiiest' ultimo in-
teiidesi per lo più in sinistro,
15 La 'mbat le. Ella batte.
Vale esser vicinissimo , es-
servi una differanza inseji-
^ F.mbatls he o mal. Capi^
tar bene o male. Vaie avere
felice o infelice esito. Ear
mala o buona fine.
^ Telala come la sa jnbnt.
Ifon la voler piii coUa ne pia
cruda . Pigliar alcuna cosa
com' ella viene.
^ Embatìs gi<csLa en quel
che 's ¥£b1- Cadere in f^rembo
al zio. Cadere il cacio su
macclieroni. Vale venir il ne-
gozio in mano di chi l'uomo
appunto vorrebbe, o quando
avviene alcuna cosa inaspe'.T
tata, e che torna appunto in
acconcio a ciò che si desi-
Embcrionadupa, Fioro innamo-
ramento.
Embertfinà. Imbertonnre . Ma
non è voce usata. Meglio in-r
namorarsi fieramente.
Embertnn^it. Cotto spolpato.
Cioè fieramente icn.Tinoralo.
Innamorato fradicio.
Embes. Embrice. Cappellina.
Slrnmento di terra coita, che
riteve l'acqua a guisa d'irne-
buto, e la porta in un doc-
Eml>es(:hi,«Ìàs. IntbizzaiTire. In'
capor.i-re.
_n,g,Urrlb,.GOOgIC
EM
( 206 )
Embeatial'i . Imbestialire. Adi-
rarsi, fnfuriarsi.
EmlKedel.'L. Iinhudellare, Imbu-
zccchiare. Jntbuzsicc/iiare.
EmWlàt. Lopposo. Che ha
loppa.
Emivtsà. Intasare. ( fig. ) Chiu-
dere e «errar le fessure coti
<iIIÌgeoza; che anche si chia-
ma rintasare.
Embcesì , ensadoL'i . Satollare.
Stuccare. Snziore,
EmbtEsameut, Intasamento. In-
tasatura. Lo intasare.
Embcesma. Bozzima. Intrìso di
stacciatura o di cruschello,
di untume e di acqua, per
fregar la tela.
5 Quel che 'mb(esma. Im-
bozzimatore. Colui che im-
bozzima.
§ Caà r emba>sma, f. ca-'t.
Embcesmà. Imbozzimare. Dar la
bozzima all'ordito delle tele.
Emb(Esmadnrn. Imbozzimatura.
{ T. de' tess. ) L' atto di dar
la bozaìma.
Embilàs. Stizzirsi rabbiosnitente.
Arrovellare .■ Arrangolarsi .
Sdegnarsi.
Embocà. Imboccare. Mettere al-
trui il cibo in bocca.
Embocà quachdù. ( lìg. ) In-
dettare. Restare d' accordo di
quel cbe s' ha a dire o a
fare.
§ Emhocà verga per strada.
Lo stesso che e u contras raus
a miis. f^. mns-
$ Embocà, oulà Tcrgii. ( fig, )
/^, onta.
$ Embocis i fioem. Imboc-
care. Sboccare, iliuscire. En-
trale. Metter foce. McUf-r va-,
pò. =^ a Sin dove V Adda
u imbocca nel Pò. » ( Tao.
Dav. )
Emhoc'i. Riturare. Turare sem-
plicemente.
^ Embocà i miir. ( T. dei
murai. ) fiinzaffaie. IJ.ire )1
primo intonaco di calcina
sopra le muraglie.
Embocì, Incappare. (T, de'sell-)
Fermare uua cantpauella ,
una iibbia o simili in una
ciappa.
Embocada. Palmata. Imbeccata.
Diciamo de' presenti, die sì
danno o si prendono por
vendere o atterrare la giu-
stizia , o per far monopolio
di checchessia.
§ Ciapà rembocada.Pi^//flr
/' imbeccata o f iiìf^offo. La t
sciarsi corrompere da doni
e presenti.
Embocadura. Ciappa. { T. dei
sell. ) Adoppiatnra fatta alle
cigne, cignoni e simili, che
viene a formare come una
campanella per passarvi e
stabilirvi una fibbia , un»
cintnrn , ec.
5 Embocadura dei miir.
Itiiizii/fottura. {T. de' murai.)
Primo intonaco alquanto a-
spro, che si d.^ alle mura-
glie con calcina, acqua di
fosso e mattoui spezzati. Ria-
zaffo.
§ Embocadura, de dò stra-
de. Rivioì.
^ Embocadura de tre stra-
de. Trivio.
§ Emhocadur* dei fioeia a
nigiUrrlbyGOOglC
EM
( ao7 J
EM
simei. Imboccatura. L' im-'
boccare.
EmbogA. Inceppare. Porre in
«eppi.
Embogàt. Inceppato. Da incep-
pare.
Embogài. t Impastoiato. Im~
Eiubugunàt. ) peJito. Impac-
ciato. Inxampagliato, Infa-
gottato.
^ Embogàt o embogonàt en
di pagn. Infagottato. Avvoho
ia una veste, quasi com' è
ravvolto un fagotto.
^rabold'i. ^Sobbillare e subbilla-
re uncÉ tanto dire e tanto
per ttiiti i versi e con tutti
i modi pregarlo, cbe egli a
Viva Ci)rxa , e quasi a suo
marcio dispetto prometta di
fare tutto quello che colui il
qiiple lo subilla gli cliìedc-
Embnmbi: Bagnare. Inzuppare
d' :icqHa.
§ Embombàtdeaqna.^ci^K/-
doso. Cile ha in se molta
acqin. Fratiiào.
EiiihoinbA o embast) stE vergù.
F. cmbitstl.
Eudtuul. Imbuoiiire. Accarezza-
Enibotì. /w/joWf're. Riempir col-
tre od nitro di lana e simili.
Anche ì Francesi dicono em-
bo'itir.
Emboli. Stozzare. ( T, degli
oref. } Adoperare lo stozzo.
ErnLotldilr. Stozzo. ( T. degli
oref. ) Strumento cbe si ado-
pera per fare il convesso ad
un pezzo. di metallo, come a
una coccia di spada o pi-
su>Ia , ec. l)atteudoU auìla
bottoniera. I Francesi cliia-
mnno questo strumento em-
boutissoir.
Embotìdura. Imbottitura. Ciò
che s' imbottisce, e l'azione
dell' imbottire-
Embragbetò. Imbracare.
Embreacb. V. cioch.
^ Embreacli come <ena s\-
nn , o fat come cea meliì.
F. fai.
Embrea^J. Imhrìacare. Inebria^
ra- Far divenir ebrio. Ren-
der ebrio.
Embrengadiira, baia. P". hai».
Embreagàs , ciapà la baia. F.
baia.
Embreagiì. V. ciuciù.
Embrocà , dà nel segn. F.
segn.
Embrodà. » Imbrodolare. Iit-
EinbrodoU. J tridere. Imbrat-
tare.
^ Embrodà quacbdù. (fig.)
F. embonl.
^ Cbi sa loda sa 'mbroda.
Ogni loda nella propria boc-
ca vien sozza- Vale che non
conviene in propria bocca
la lode.
Embroi- F. engarboì, «e.
Embroià. F- engarboià, ee-
5 Embroiàs i pé. Incespi-
care. Avviluppare i piedi in
cespugli.
^ Embroiila soe. Intrigar
l' accia. Vale dire e ridirei
mille cose, e far travedere
per iscusiirsi.
Embroinmestér. F. strapasa-
mcstér.
Embroi fi. F. engarboift.
Embrunl. Briimre. ( T. generale
nigiUrrlbyGOOglC
F.M
( -loH )
E>I
dell' ani. ) Ripulire i inelaili
per lo più caa bruiiiiui.
Embniiiidùr. Jìrunitore. Colui
ctie brunisoei
EinbruBiilflr. Brimitojo. Stru-
lueiiio da brunire.
Euibrujiidùr. Aa-'umno. (T. dei
Colt, ed allri ). Quel ferro,
cou cui si dà il Ilio a' col-
telli. Dicesi auclie accìajuoto.
Embruuiduri». Brunitura. L' a-
zioue dì bruilìre.
EDibruùadnr.i. tntertigini Seor-
lìcaliira della pelle per cniu-
mÌRaie, o per fregarsi l' un
membro con 1' alu-o*
Embru£orit,;lig )///,Yrtffo.Com-
mossu nell' ftiiimo.
Embusolà. huhossidarej Imbor-
sare. Met[c:r uel bissalo del-
lo sifiiìiiiiiio i nomi de' cit-
tadiui per trarne ì mn^islrati
a fare altri ut'iiciali.
Embùzcrasen. Iiiracuisi. Rider-
si, Burlarsi. Farsi beffe. Xn-
dormire.
Emma^ùiiH, ciapà '1 magù. V.
emmuzùnàs.
^ Emuagùuas e1 temp. f^.
temp.
Emmnscherùs. Mascherarsi.
Enunati. Impazzare. Impazzire,
ed auL'be ìmmatìre.
Emmtfdù. Accatastare. Far ca-
tasta di lego a.
EmoKecià. V. mcecià.
Eiamohà. Smaltare. Coprir dì
sDialtu.>
Emmoltadcrn. Smaltatura.
EminiilAs, fa '1 mul, V. inul.
Ejnuiurà. Murare e (lig.) Ac-
catastare. Ammontare. \
Euimùtriàs , eiamusouàs. Acci-
filiiirsi. Pigliar il broncio. V.
mwiù.
EinmCLlriat. Musorno. Acciglia'
tu. Accipij^liaLo. Imbronciato.
Musoi Musardo. Crojo.
Einpaiidgà. f''. sporca.
EiTi^aìà Impagliare. Voce del-
l' uso. Vestire ì fiasclù, o le
s(!ggÌoIe di a/ga ossia sali.
rare le vesti a!" fiaschi Intes-
scr sccgioi^y o fiastlii.
Enipaiadura. Feste. S' ìnlcnde"
dei iiascbi. Parlandosi di seg-
giole dicesi i;Uejsini£/Jto, tes-
situra.
Eiiipalà. Palare. Ficcar pali in
terra a soateguo di cbec-
cbessia.
Eup^là. Impalare. Sorta di sup-
plizio plesso gli Ottomani.
Enfiata I. Impietrito. Impalato^
impalato come lui cero. In-
tento. Ldeiato. Si dice dì
dii sia dritto come i
. pa
lo.
Empnuà. Incamerare. Resi
gcre la cavità del t'ondo
dell' armi da fuoco accioc-
cltò spingano la paUa eoo
maggior tuTi.tt.
Eiupnrà. Impalare. Apprendere^
Islruirsi.
^ A sia col lùf sa 'mparà
«■ urli. F, lif.
^ Emparà pocli. Imparac-
chiare.
§ Empirà l'aTte, e melcla(
<k parie. Chi lia arte ha
parte. Vale chi sa, è rica-'
pttalo per tutto.
^ Quaud tbe vo l'empa-
raef, me la sie, quaud vo
liaef a scbicla me vcguic y o
quand ci tò diaol 1' uiiilàa
DigitzrrlbyGOOglC
(«oy)
em
a si-li(L-la el me 1' aad^a per
cop. f''. schu>l;i.
§ TalaiKlosampara. f . faU.
E.mpàs. fmpticcio.
Euipasà , dà 'mpas. Impacciare.
Irnjìedire. Ingombrare.
§ Empas::s ueì fagg dei al-
ter. Mettere la falce nella
messe altrui. Serbar t altrui
giurisdizione. Vale entrare in
faccende che apparleiigono
ad ahri. Diresi pure. Le bra-
che d altri ti rompono il
culo.
§ Voli empasJg en dì laùr
che iio tOfa. Ingerirsi ne' se-
greti di s- /Harta. Dicesi dì
chi s' ingerisce e Tuole in-
fra mm et tersi nelle cose che
non gti appartengono.
Empasì. appassire, jlppassii
-Divenir paaso , viszo , e dì
cesi delie erbe, fiori e frnt-
tì, quando vanno perdendo
del loro umore, e quasi lan-
guìsuono.
Empasturd. Aetcare. Porre al-
cuna cosa per esca.
Empat^. Pattare. Impattare, Far
patta. Far pace. Paroggiare.
Levare o levarla del pari'
Non vincere né perdere in
gio.
indo.
§ IVo podi né vìnsltn né
mpatàla. iVbn poter vincerla
ne pattarla. Non ne potere
levar tratto. Fr, di ck. sign.
Empcch, luagher empéch. F-
magLer.
Empeer;V. Impepare. Asperger
dì pepe.
£mpceràda , l' è pite 'l peer clije
V empeeràda. F- peer-
pegni. Impegna/c. Dar in
pegno.
Eiiipegulà. Impeciare. Impìa-
Slraie di pece.
EmpegoladFjra . Impeciatura,
U impeciare.
Empegolàs. Impeciarsi.
^ Empegolùs dré a vergfi.
{i\'^.)Soffivgarsi intorno ad ano,
Empcloeniàs. Impelarsi la vesta
ed altro. Vale attaccarvisi su
de' peli.
Empcscù. F- desprcgi.
Einprrstàt. jippestnto. Infran-
ciosato, e con termine me-
dico sifilitico. Infetto dì ma.-
lattla Venerea.
Kmpetacià. Rimpi/iTorc , e per
lo più dicesi dellu slomnco.
B Voi avete tutte voi douue
D questo maledetto ùiendo di
a voler sempre rimpiazare
a uno ammalato, e'I piti del-
» le volle fatto lor male ».
G. Geli. Sport.
Empctolòs. Inzavardare. IrtipiU
taccherare, e (tìg.) avvihtp-
pm'e- Intrigare,
^ Pice 'mpetolàt che i poi-
zi 'n la stopa. F, polzi.
Empiagà. Piagare. Impiagare.
Empiantà, ec. V. enpìanii^ec
Empiaaier, ec. r". enpiasier , ec.
Einpiastrà. Imbrattale, e (fig.)
confondere. Avviluppare. Iia--
brogliare.
Empiee. Impiccare. Appiccare.
§ Empiee vergìi. (ng. ) Lo
stesso' che taci via vergù per
la gola. F. tacà-
^ Dcspica r empicàt , che
l'empicàt ta 'mpicar;i te. Chi
spicca lo impiccato , lo impic-
n,g,uriib,.G00gIc
EM ( 2
cato apjìicca lui. Vale che
il riiip annui re il castigo ri-
donda talora in maggior dan-
no e pericolo-
fini pi con). Render lezioso, at-
toso, smanzeroso.
£uipÌcon\. P'ftzzf^are . Far
vezzi, far carezze.
Empiconls. Fnie il lezioso , il
caclieroso , lo smanzeroso.
Empieo). Efnjiiere. Riempiere.
■ Enipieidt. Infarcito. Zeppo sen-
z ordine, stivato alla rinfusa.
Empi(rgì:^s. Impidorcldare, Em-
piersi di pidoccbj.
Enipicem. Ripieno. [ T. de' cuo-
chi ). Mescolanza di diverso
carni, o solameotc di pane,
d'erba, uva , ed altri ingre-
dienti nimunmen'.e trit.iii e
conditi che si caccia ili cor-
po dei volatili, o di altro
carname. Quello che s'ado-
pera per fnr torie, migliaccii
e simili, chiamasi intrìso.
ILmpììà. V. emnicdi.
Em^pàa. F. embfizeràs.
Ejnpisà, accendere. Appiccare ,
attaccairsi fuoco a checches-
sia ; il suo contr.irio è spe-
gnere, estinguere, smorzare.
Ei^izolàs. SonneccJiiare. Son-
niferme. Leggiermente dor-
mire. Sonneggiwe.
Empontà. Fermar checchessia
con ispillo.
Empontadùra. Impontatura. (T.
degli or. ) Difetto dello scap-
pamento o dell' ìmboccamen-
to di qualunque ruota, per
cui il moto dell' orinolo vien
ritardato o arrestato.
J£mport. Importarot
o ) EM
Eniporlà . Importare, Curarsi.
Einportà. Portare. Dicesi nelle
operazioni aritmetiche q'um-
do si trasportano ' le d-;i:Ìiie
della colonna a n lece dente.
Emporià. Costare, falere.
Einposacl^s. Infanga/si. //np.in-
tanare- Dar in un pantano,,
cadervi dentro.
Eniposi'is. yiiVn/io^zare. Fermarsi
r acque- Dicesi aoclie d!;!ic
miniere qii-
udo
coperte dall'acque, per i-ui
i minatori non ponao pro-
seguire i loro lavori senza
prima dar loro scolo.
Empost^. Appostare. Osservare
cauiameiTte dove si ricoveri
o sia riposto checchessia .
Conlrassegnnr coli' o.-^chio.
Emposti. Fermare. Vale pal-
tegginre cavalli o simili per
uso d'alcnno. L'imposlme del
dizionario v.ile metter in
posta o a posta.
Enipregnacà, p^. empctacìà.
Emprestà, Prestare. Impresta'
re. Dare in prestito o pie-
stanza.
Emprestet. Prestito. Prestanza,
Prcstamento, hnpresiansa.
5 Tte emprestet. Prender in
prestito. Accattare.
Emprimer. Mesticare. Dar la
mestica alle tele.
Emprimidur.'i. Mestica. Com-
posto di diverse terre maci-
nate t.in olio di noce o dì
lino , che s' impiastra sopra
le tele o tavole che si vo-
gliono dipingere,
"^m^xoaU- Impronto. Impronta.
DigitzrrlbyGOOglC
EM ( ■>..
EnipronL Conio. Punzone. Tor-
sello. Strumeuto d' i/nprou-
tare.
EmiiroDtà. Improntare. Far l'ini-
pronta. Imprimere. Effigiare.
^. Emprouià '1 Inziir en
àp\ mostàs. Fnig/mola^e, Met-
ter lume daraDlì la vista per
« 1)1 >n gli ire.
Eu, In. Prep.
§. En quèla. In quel pun-
to- Ih queir ittante.
Eu. Ne. Proo. rei.
§ Quesgg j è solgg, quagg
en Ycet? (Questi sono quattri-
ni, quanti ne vuoi"!
EnbocadA. Boccone. Vale colla
burro.
Pieno
pancia per lerra.
Eiibolerà. Condire •
EnbrofeUt .
di bozzoli.
Eucàa. Cavità. Cavitade. Cavi-
tala. Incavo.
^ EiiCiia dei dengg. Al-
veoli. ( T. de' not. ) Quei
piccioli rìcettaooU ìii cui sono
ÌDcassaii i deub.
%. Encàa o casa dei cegg.
^. „s-
5. Enc^a dei gnlà. Inguine.
Parie dell' aitioiale , fra la
coscia e '1 corpo, Anguinaja,
^. Kncàa delii laca. Poplite.
^. Eucùa del siomeult, Scro-
hivolo del cuore.
Eiicaagnà, Far la gambata.
Di«:csi ijuando la tua dama
s'è maritata ad altri.
Eiicadcnà. Incatenare. Metter
iu catene.
Euoaeciàt. F. sfflganit.
Eucagà. F. despregi-
Ejicaguàs, ia '1 naul. F- mul.
: ) KN
^. Encagniis »do.s ma mnl,
Im:nrognire. Kadicarsi pro-
fu !id:i mente , e xlicesi del
I1!.ll<<.
Euciiii'ià. Incavigliare. Attac-
care alla caviglia.
Eiicalinn. Innesto. Xesto. Ra-
mo o pianta innestata.
Encalma. F. enserta,
Encalinà, ec. F. eoseri, ec.
^. Enc^ilmMn, ficaia a vergiL
F. fica.
Encalmad.V. F. enseridftr.
Encalmailùra. Innestatura. la-
nesto-iif/ito. Luogo djov' è in-
nestata la pianta.
Eucalsà. Incalzare. Fugare. Dar
la caccia. Stimolare. Ist/gaiv.
^; Enialsà '1 prèse. Rinca-
rare. Crescer il prezzo.
Eni-anil>rà. Sprangare. Metter
le spranghe.
Eticauà. Incan-iore. { T. de' set. J
Arrolgere il filo sopra can-
none o rocchetto.
Eiicauà. Sùaoannare. { T. dei
set. ) Trasporl.ire iu partì
eguali sopra un determinalo
iniuiero di rocchetti la seta
che rimane lovra alcuni di
essj.
Encanalà. Incanalare. (T. idr. )
Ridurre acque correnti in
cniiale. Accanalare. Sca/ia-
_ lare.
Encanelà. Rattorcert. Accannel-
lare. ( T. de' tes». ) Avvol-
ger filo sopra i caunellii
contrario di scannellare.
Eucanestrà. ( T. di varj arti-
sti. ) Incastrare. Congegnare,
rommettere una cosa bene
iusieme per entro un' altra.
DigitzrrlbyGOOglC
EN ( a
I gìojellieri dicono incasto-
, Tiare, cioè mettere o iuca-
Blrar nel castone.
EucaiiL f^. ìuCBUt.
Encantà. f^. incanta.
Eiicantùs. Sadaloccare. Bada-
re . Trattenersi , Baloccarti.
Pflssar i) tempo.
5 F.ncamàs per ttrgg ì can-
tò. T'nr come f asino del pen-
toliijo, o coinè le cicaln <V In-
dia, Fermarsi a cicalare con
chiunque sì trova.
£Dcaiitàt. Intronato. Mogio.
Stupido, Abbagliato.
§. L' è 'ncanlit come le bre-
be. Egli è un allocco, un 6a-
dalor.e.
Eitcanlflnìs. JncatUucciarsi. Ri-
tirarsi ne' cantoni . Hcanlo-
narsi.
Encapà. imbacuccare. TncapuC'
dare. Camuffare. Imbavaglia-
re. Vogliono coprir il capo
col bacucco.
^. Encnpà le chcee. Far co-
. valletto. Vale ftir qiieU.t pìc-
cola massa di grano o biada
cbe fnnno ì lavoratori nei
campi , allorché le hanno se-
gate prima di abbarcarle ;
detto cosi dall' accavallare un
covone sopra l'altro.
Encaparà. Incaparrarè. Com-
prare dando i
iparra.
Encapolàs. jiggrovigliarsi. Av-
vilupparsi. Ritorcersi in se
uedesrmo disordinatamente.
Attortigliarsi.
Encapolàt. Aggrovigliato.
Encarogn.'ls. fndozzare. L'esser
degli animali quando per
principio di sopravvegneotc
2 ) EN
indisposizione, intristiscono,
non crescono , e non veii-
gono iniian/i. Parl.-iiulo àvX-
\c. fruita dicesi incalorzolii'e.
Intristire. Imbozzai <:}Ure.
Encaroli'^s, eniarolis. Intarlare.
Generar tarli. Barare,
Encaroflnient. Intarlarne/, to.
Encartii. Incartare. Riuvoiiara
in carta-
Fncosà. Incassare.
Encas.idnrn. Incassatura. Inca^
stratnra. Inerivo ove una cosa
è fnciissata.
Encasadnra. Cassa. ( T. d' ar-
chib. ) Legno entro .1 cui sta
la canna dell' arctibui;io.
En<;asier. Calettatura. ( T. dei
le^n. ) Q.iella commettitura,
che si fa con uno o più
denti, a squadra o fuor dì
squadra internati nella fem-
mina che li riceve. V ha di
varie sortì di calettature. Ca-
lettatfira in terzo , a coda di
rondine, a ugnatura, a ba-
stone, a nocella e sguscio,
e a nocella nascosta.
^. Encasier raasg. Linguet-
ta. ( T; de" legn. ) Sorla di
dente fntto colla pialla lun-
go un legno per incastrarlo
nell'incavatura d'un altro.
Encaster. ( T. di masC. ) Inca-
stro. Strumento di ferro ta-
gliente quasi in forma di
vomero che serve per pareg-
giare l'unghie alle bestie c^e
si ferrano.
Encastrò. F^. encanestrà.
Encastrà, meter ensèma. Calet-
tare. ( T. de' legn. ) Comraet-
lere il legname a dente o
7,-,ii-,. Google
EN
(2.3)
EN
«Urimenti, sicché tutti i pez-
zi che separati son inori di
squadra, riuniti insieme tor-
ma bene, e sieno del pari.
Enchce, anchoc. O^. O^idì.
5 Enchoe o anclice ot. Oggi
aito.
Eneh;L'zen. Ancudine. Incudine.
Strnraento di ferro notissimo.
§ En(.■h^■7en. ( gergo ), veg
hàlota. F. b.ilota.
^ Enchcjpjieri de dfl coregn.
Jiicornia. .Specie d'aniudiiie
grande e piccola con due
i:i
le serve per
lavorar figure e vasi di
genio.
5 Soch del enrh'pzeii. Cep-
po dnll' incudine. Quel toppo
di legno sopra cui è fermato
r incudine.
§ Eser tra l' ench'i^zeii e '1
inartel. f^. mnrlel.
^ EnchoBEini de orces. Tas-
sello. ( T. di oref. ; Ancndi-
nuzza o strumento d'acci.ijo
per intagli di medaglie , ed
altri osi d' orefici, '
Enchigolis. Accoccolarc. Star
coccoloni. Si dice di cliì sie-
de in sulle calcagna.
Eficliigolft. Coccolone, e coc-
coloni. Che sta coccolone o
cottioloni. Si dice di chi
«iedè pure in sulle calcagna.
Enciai. Incìiinuare. V. ciaà,
^ Enciai le fabriche. In-
eniawai'dai'e . Fortificar con
chiavarde muraglie, volle e
simili. Qualora sia con ca-
tene dii^esi incatenare,
Eiiciaregài. Ingitìdalsscato. Di-
cesi di cavalli o simili. Pie-
no di guidaleschi.
Eucìucjs, ciapj la baia, f.bala.
EociudA. Inchiodare.
$ Enciodà vergù. (Sg.) C^t'
ficcare. Per convincere uno
in niatiiera cV è non possa
in guisa alcuna giustificarsi,
o rispondere.
^ Enciodà i pè tra 1 sas.
Mettere i piedi a stretta. Di-
cesi de' cavalli quando met-
tono il piede fra due coiivi;iitÌ
di pietre, che volendolo tirar
fuori vi lasciano il ferro.
Enciodadura. Sproocatura- { T,
di masc. ) Ferita nel v;vo
nel piede del cavallo cagio-
nata da chiodo, sasso, ster-
po, o altra cosa pungente
premuta nel camminare.
Enciombà (P. ) o ciapà la baia.
■ r. baia.
Eaci&a. Acciuga. Pìccolo pesce
di mare notissimo,
Eniiocftuà. Turar le boUi col
cocchiwne.
Eucogoli. Ciottolare. Lastrican
le strade di ciottoli.
Encogoladiira. Ciottolato. La-
voro fatto con ciottoli. Se-
liciato.
Eocomhensa. Incarico. ConamS'
Encomheasà. Incai'icare.. Com-
mettere.
Knconìà . Imbiettare. Metter
biette.
Encontri. Incontrare. Riscon-
trare. Abbattersi.
5 Eiiconlrà le scriture. Con-
frontar le scritture-
§ Encoatrùa ne'l parli. U^
CgitzrrlbyGOOglC
scontrarsi nel favellare. Vale
abbaiirrji a dir a ud modo
§ Encontrà 'I ghcBsi de ver-
gò. Gradire. V)av nel genio.
ED(;ordà. Accordare. Dicesi di
strumeuli e voci. Incordare.
Mettere in corde.
Eiicordndir. Accordatore- Ac-
cordabile, Colui che apcord»
strumenti.
Encordadura. Accordatura.
Encorniz», Incorniciare. Sellar
la cornice.
EncorEÌs, AcctH'sersi.
5 Ericorzis dela raza. f^. rax».
Kuc orziseli. Accorgersene.
Kdcoeis, Imporrare. Laporrire.
i dei
pannihiii ([i
andò
si guastano per V umido che
yì sia rimnso dentro.
Encresjià. Increspare. Ridurre
in crespe, Accresparc.
Encrespament. Increspamento.
Eucricàs, fa 'l mul. /^. ino].
§ Eiicrivìs nel z<fii;ti. Fic-
carsi nel giuoco. Vale osii-
Darsì leu» cernente.
^ Eser enoricàt a bnstft,
a cope, te. Aver cricca a ba-
stoni, a coppe, et:, f-''. erica.
Encròpct. ItUopico. Infermità,
d' idropizia.
Eucropesia. Idropisia. Malattìa
iiOla.
Eu':rtiBÌ. Incrociare. Ir,
chiare!
§ EucrCizàs le ma srel sto-
mech. Incrocicchiare le mani.
Far delle mani crof^e.
Eucrozadura. Incrodcchiatura.
EucAcìùs. y. cùciàs,
EN
Eucùlmà. Rincalzare. Molière
attorno alle piante terra o
altro per fortilicarle, accìoo*
che si sostenga ao e stieuo
salde.
Kncuuàs. Piegarsi ad arco con-
Enciiràs, F^. emportà.
Endech. Indaco. W. Indigofera
tinctoria. Tintura notissima.
EndeezAt. Screziato. Di più co-
lori. Brizzolato. C/uazzato.
yajolatò. Indanajato.
Eitdespregù. f^» despregà.
Endivia. Indivia. W, Cicfioriani
endivia. Sorta d'insalata no-
tissìtna. Le principali varitela
sono , primo I' indivia a fo-
glie largite, secondo l'indivia
crespa, terzo il mazzocchio
elle Uà le (ogUe più gl'esse,
lisce, tenere e di un sapore
molto delicato. Olcesi pure
invidia e endivia,
Endoinà- Indovinare, pronosti-
% Endeinà 'a fai. Far posta
al caso.
Endoinà. Dipanare. Aggonùto'
lare. Raggomitolare. Trarre
il fìlo dall.i matassa.
Hudoiiiàt. Dipanato.
EudoUls. Addolcirsi. Radlol-
cirsi. DÌTeiiir dolce. Atteiit'
perarsi.
^ Endolsìs, molàs el teinp.
P^. moliis.
EndopiJt. f^. (loplà.
Eudora. Dorare. 1/idorare. Tnaa-
rarc. Coprir checchessiq col-
la foglia dell'oro.
Endoradi'lr. Doratore, adorar
DoUrrlbyGOOglC
EN
( ^i^ }
EN
£udorinent. Addormentato. Ad-
dormito. Indormito.
§ Mèz eudonnent. Addor-
mentatìccio. Qm\sì addormen-
ta ro. Sonnacchioso.
Eadormentàs. Addormentarsi,
Entlorraie . Giusquiamo. W.
Hjrosciamus niger. Pianta di
fusto alto d'mi braccio circa
dritto. Foglie abbraccìnfu-
fito, grandi- La corolln e
d' un giallo pallido nel lem-
bo. Trovasi ne' rollami delle
fabbriche , sugli orli delle
strade, e per lo più presso
ai castelli ■vecchi,. e span-
de all'intorno nn odor for-
te disgustoso- È un veleno
narcotico pericoioso.
Endrc AddÌPiro. Indietro. Diptro.
fi Pont endré. { T. de sarti ).
V. pout,
|ì liser endré de scritura,"
Esser addietro in checchessia.
§ Dà niiré. Dissuadere Fra-
stornare alcnno dall' esecu-
zione di (jualche disegno.
^ Dà 'ndré. Restituire, fi.cn-
dere. Rendere ad altri ciò
eh' è soo.
5 Dà 'ndré. Piegare. Rincu-
lare. Ritirwsi. Dare addietro.
Endredera. (P.) Dassezzo- Wel-
r ultimo luogo.
EudresA. f^. dresà.
*j Eudresàs el temp. ^. se-
re uà s.
Eiidrét. Ritto. Dicesi delle co-
se che hanno due faccie alla
faccia principale, e che sta
di sopra ,. dicendosi rovescio
alla meno principale, e che
«ta di sotU,.
5 Eser l'ceg enilrét de ver-
ga, y, teg.
5 No avi gnè 'ndret gnè 'n-
Ter». Non aver né capo né
coda. Essere come il pesce
pastinaca. Dìcesi dì cosa che
non ha né principio ne coda.
^ Troà 1 endrét o '1 co-
strret. f. eostrtet,
Eudretura. f. dretura.
Eiiduà. Dogare. Porre o ri-
mettere le doglie.
Enfagoiji. l~. embogonàt.
Enfiin. Infame, f. berechl.
Enfam^. Infamare. Disonorare.
Enfangà, sporca de faQgb. f^.
fangh.
EnfaJigàs. F. empOsacUs.
Enfnrfoiada, F. f^rfoiada,
Eufirfoiàs. Anfaftare a secco.
Aggirarsi in parole, non ve-
nire alla conclusione. Par-
lare a va'weFn. Abbacare.
Armeggiare. Affollarsi. Im-
puntare.
Ent'arinàs. Infarinarsi.
§ Chi va al moli sa 'nfari-
na. Lo stesso che a sta col
16f sa 'mpara a urla. F. I6f.
§ Chi no Toil enfarinàs no
vaghe al moli. LiO stesso che
chi no vcel scotÀs no vade
al fcBch. ì^. scotàs.
Enfenocià. Lo slesso clie emba-
s'\ ste ergù. F. embastì.
Eufoi'vùràs. Infervorarsi.
Kiiliaiu:àt. Fiancato. Esser ben
tarchiato. Che ha gran fianchi.
Enf!."it. Gonfio. {3%^.) Gonfiato..
% Deentà 'nfiil. Enfiare ed
enfiarsi. Gonfiare. Rilevaro
ingrossando per <juaUivoglÌ^
eagioue.
nigiUrrlbyGOOglC
1-;^'
(2.G)
VJi
KiilUt. (bos!,. 1 Erifiagionc. En-
fiatura. Enfiamento. Go'iJleZ'
za ^ e la parie enliata.
5 Picol- eiiCiit. Enfiagion-
cella. ]>im. di enfiagìótic.
§ Dà zo r enfiai. Disenfiare
e tUsetifiarsi. Andar vìa l' en-
fìngiODC.
KntiU. Jnfilare. P.issar il filo
lini furo d'Hjii ago od alim.
§ Knfild le fùrme. Lo slesso
che fcebià. f^. itsWi.t.
^ KufìU le fùnse. Lo stesso
cbe alida sce per el caini.
^. carni.
BnfiW.. Infilzare.
% Knfìish la Acia. Infilare-
^ Aemaria nfìleada. f^. ae-
marin.
Bnfiiiamaì . Grandissimamente.
Assaissimo- '
Enfiiigarcto, om dope. V. dope.
£iifinocià , embaaU sui vergii.
F. embasll,
Enfodregì. Infederare. Mettere
il guanciale nella federa.
Enforinnià. Incaciare.
% Éser eDformaiàt. (gergo) .
Esser informato.
Enfredàs. Infreddare. Pigliar
un' imbeccata o un' infredda-
tone , o il mal del castrone.
Muoversi per freddo patito
alcun catarro dalla lesta e
per lo più con tosse.
EnfùDiì. Infornare. Metter in
forno.
5 L' a 'nfùrnit bé. Egli
ha accordato o acconciato il
f fornajo. E vale Star ben prov-
' veduto al suo villo.
Enfuzìfl, Infusione. Lo iofou-
dere.
§ .Meter eiifuziù. Infi)ìide- 1
re. Mettere checcliessia den-
tro ad nu liquore, accioccLè
Oj^H ne a'ir^jjga le qualitj.
Kagagià, Inguaiare. Arrolare j
per danari al servizio mili-
are. ( AV//Ì ).
Eiigagiaincat, engagìo. Ii^a^-
gìnmento. ( T, mil, ) QueìU
voce trovasi nelle commedie
del Nelli, e singolarmente in
quella intitolata: Gli allievi
di vedove { att. m. se x. ) la -
Toscana volgarmente dice»
ìngag^.
Eagaiofà. Imbisacciare. Mettere
nella bisaccia^
Elicala, Gallare. Dicesi dell'ac-
quistar l'uovo la disposizione
a generare il pulcino.
Engalament. Punta saltante. Pic-
cola macchia rossa in cim.t
all' uovo. Il puuio della gn-
nerazione del pulcino , clis
i Lombardi dicono iagdlla-
mento.
Eagalusìs. In^lluzzare- Rìn^al-
luzzarsi. Mostrare una tale
baldaitzH , che per modi e
niovinieiiti assomigli a quella
del gallo. Sgallettare.
Eugaiubis. Tallire. Il mettere
dell" erbe , quando vogliono
se me mi re.
Engjimb^t. Impastojato. Intri-
gato.
Eiigamiseli. F. endoìnà.
Kiigan. Jiiganiio.
§ L' engàu el va ados del
ingnuadùr, o san Cioau fa
veder l'engan. Chi ad altri
ÌH^nuo tesse, poco beu pff
se ordisce. Chi ad alta »^
DigitzrrlbyGOOglC
EN
C ='7 )
gnnno teude per se un. poco 1
di male ordisce. Dicosi aii- '
che , esser preso o rtmeatere
nelle sue reti.
^ En^an dela n.isa. Ritroso.
Quel raddu))uiameiitoclie ho
la bocca della rote, o ce-
slclln o nassa ridotta a uiia
ciLlrntura itlrettiiifiima pei' la
quale yli uccelli ed 1 pesci
non trovano la vìa dì ritor-
nare indietro.
Engnnà. r. gabolà.
§ EagAnà nela mizara. Fo-
gnare la misura. Si dice quan-
do vendendo castagne , noci
e simili, il venditore cou arie
lascia del voto nelle misure.
^ Euganù dù 'n d'cen colpo.
Pi^ar due colombi a una
fata. Dett. dì di. sigi»,
£iigflnadùr. F. gabijladùr.
£uganàs. Ingannarsi.
5 Enganàs de gros. Ingan-
narsi a partito. Vale assolu-
tamente ingaonarsì.
Enganfìs. Intirizzire. Mozzare
le mani. Si dice priocipal-
■ mente delle dita , quand,o
per soTercliio freddo ai as-
siderano , Intormentire. Jg-
grainhiare.
Ensarbiìi. Scompigliare. Disor-
dinare- Confondere.
Eugarbia. Ingarbugliare. Inga-
rabullare. Imbrogliare. Invi-
luppare. Impacciare.
^ Kser engarbiàt come, o
pioe cbe i polzì 'n la atopa.
f^. polzì.
5 ÈugarLià ' tìx ergii. Lo
stesso che embasCt s<£ ergù-
r. emhastì.
£ugarl>oi. Garbuglio. Impiccio.
Imbarazzo- Intrigo. Filuppo.
Eri|;nrl)oiA. Ligarbi^^lìare ■ f..
eugarbìA.
§ EiigarboUs nel di, f.
cnfnrfoii^s.
Eug-irlioiceìa. V. Balduina.
^ Fi dele eogarljoia^le. Ba-
shaccare . Ingannare altrui
con bugiarde e tiute iiivca-
eìouì.
Eiigai'boiù. Imbroglione- Impi-
^iatore . Awiluppatore- V,
gaboladAr. ■
Eagazi- Abbraciare, Infocare-»
Accender, destar brace.
Ea^ùzìi.Jmpuatire. (T. de' sarti.)-
Cucire con putiti iilti.
Engazad«xa. Cocitura con punti
fitti i T. de' sM li. ) Sorta di
cucitura.
Eugazameat . Abbraciamento •
U abbrauiare.
Engaziuk. F. eugozà.
Engerà. Incavare. (T. d'ardiU.)
Coprir di gUiaja uaa strida.
sterrata , àoè cbe noa sia
né selciata né lastricata, uà
ammattonata.
Engerada. Ghiajaia.' Spandi-
mcnto di gUiaja per assodara
luoghi fangosi.
Eijgeràs. Inghiararst . Coprirsi
dì gbiaja.
Engeris. Arenare. Dlcesi pro-
priamente de' navigli che dan-
no io secco.
% EagerAs el stomech nel
mangia. T'^, eugqzàa.
Eugeràt. Ghiajoio . Pieno di
ghiaia.
Engcnna- ( !*• ) Fatate. Fare
la fatasioue, render fatato;
i3
1,. Google
e per ]o più reuder invul-
iierabik-.
Eiigcrni adura. ( P. )■ Fatatura.
Fatfigìoiie- Fatazìone. Jtfalìa.
Sne^otiiTÌa.
Jìugerinàt. ( 1*. ) Fatato. Vale
reso iiiTulner.'ibile a cagìon
EiT^'csà. Gessare. Tignere o atro-
pict.'iare 1:011 gosso.
Kngli Irlanda. Ghitiaiidare. In-
coronar con gliirlandc.
£ugistì. Inghiottire. Ingojare.
EiJpifià. ImpÌ£^Ìare. Arrestare
intrigando. Impacciare. Im-
barazzare.
Eiignorgnàs. M'isare. Starr oziq-
sninenie a guisa di stupido.
Engnorgnàt. F. emmùlriat.
Engordizia. Jttgordigià. Avidità.
Cupidigia.
Engorgà. Iiì^rgare. Far gorgo.
Uicesi pure tenere in collo ,
e particol Armenie dttle ac^ue.
Engorgada. Co/^u. QueJla larga
fossa entro alla tjunle si ra-
guna tutta l'acqua clin porta
la gora por scrvii^io di mu-
lini e simili edilizi', e 1' ac-
qua medesima che >i si rac-
coglie. Raccolta.
^ 5 M3*ni tei engorgada. F.
nasnà.
Engozà. Tiigozzare. Mettere o
mandare nel gozzo. Per me-
tafora Tale passarsela senza
fare riseiitiqiento de' danni o
fliinile.
5 Engozà ergù. ( fig. ) Ingof-
fare. (Corrompere altrui con
donatÌTÌ. Dar degl' ingoffì.
§ Laafts engozà, lasis onta
Ifi ma. pigliar l' ingojfo. Pi-
EN
del
gliar il sapone. Dices
I lii<i(;inr!4Ì curi>ompere con do-
na li*i. Si dice pure, pigliar
il boccone.
Eugoz^B. Far nodo nella g(.ihi.
imbarazzare Ìl passaggio del-
la canna della gola. L' A1I>,
bau. in engouer ( cLe pi-eLÌ-
samente corrisponde al iic-
slro engozà ) registra affoga-
re , soffogare. Voci che f>i
usano volgarmente in qneaJo
senso anclie in Toscana , ina
die né la Crusca né I'AIIt.
enciclop. non hanno tratto
faora.
Ha^ranAì. Ingrandire. FargKrn-
ic. Aggrandire. Grandtre.
^ Eiigraiidì atn mal pìsim.
Far d'una bolla acqaajìiola un
eanchero, o un fistole. Vale
d'un picco! disordiuc farne
un maggiore.
EiigrJLs. Soi-erscio. Sfiioi-erso. Si
dicono le biade cbe nou pro-
ducono spiga, le quali semi-
nate e cresciute alquanto, s*
ricuoprono per inijrassar il
terreno. Calura.
Engrasà, Ingrassare. Far gras-
sa, impinguare.
' ^ Engrasà le bestie bonte,
ì animai, ec. Sasgìnare. Im-
pinguare. Ingrassare ben Lene,
e propriamente dicesi delle
bestie come buoi, porci, vi-
telli , oc.
§ L' «g del patrù engrasa
'1 caal. A', pairù.
5 Engrasà i terò. Concimare. 1
Letamare. Leiaminare . Ai-
letamare. Vare il coiicij. 1
Conciare. '
nigiUrrlbyGOOglC
EN
( «19 )
!■:«
Jt'iióTemesàs. Vestir bruno. Por-
Uir ff'omaglia.
Engremls. Accorarsi Jjfiì^ersL
CoiiiristarsL Sconfortarsi. Va-
gliuoo MDUre eccessivo cor-
duglio e dolore.
$ Eagremlt dal fred. Assi-
derato . Intirizzato. Aggbiar-
àaio.
E i^repolà. Intasare. Empier di
laso.
Eiigrepolaìneot . Intasamento .
hitasatura. Lo iatagare.
Engrtegnàs. i Pigliar il bron-
£llgrìDtà^ j eia , il cappello-
accigliarsi V. muzii.
Eugropàg. Ra^rapparsi Rorici-
^arsi. Dice» della serpe
«{uaado percossa si ritorce
re stessa.
;fopì. F'. gropà.
Eni ^
Engropis. Raccorciarsi Accor-
ciarsi Restriugersi nelle co-
•eie abbassandosi.
Eiijiual. Eguale.
S Enguai che '1 . vegne. Fin
die vea^.
S Fk alt e bai e mal en-
pual. F. fa.
Eii^ualà . Eguagliare . Aggua-
gliare. PareggÌ4ìre. Appareg-
f?are. Adeguare. Bilanciare.
Angiiautà, A^uantare, Acchiap-
pare, Pigliare, prendere di
colpo, L' ital. inguantare si-
gwfica mettere i guanti.
Enyiira. Augurare. Desiderare.
Efpgrtrd. Ingordo. Ghiotto.
Eogùrdisia. Ingordigia. Ghiot-
toneria.
Eiilardà. Lardellare. Lardare.
Euledà. Bruttare di leda.-
fialochi, i>balordÌTe_, Assordare.
Assordire. Dìcesì di chi gri-
da o chiaceliiera troppo e
sb^tordisce altrui.
Eolo'^iiid^, eulocliiment. Sba-
lordimL'nto. Assordamento.
EDQamords. Innamorarsi
^ Pringipià a eauanaorilis.
Grillare, il Buounrruti nell^i
sua Taucia cusl fa dire a
Cecco ; O Tancia appunto mi
grillai'a il core.
^ KDuamorvLS per toet o co-
me i CH, Lo stesso che esec el
gal de madoiia cbeca. F.'g-^l.
£uDanioratLf. Caseatojo o casca-
ticcio- ^i dice di chi è facile,
ad iauamorarsi.
E>u>rbi. Acciecare. Privar della
luce desii occhi.
Eupè. In vece. In iscambio.
Enpersech, lega uegher, onez
selvadech. Alno nero. Fran-
gola. Ramno putine.'W. Rham-
ìinrt /nangala. Alberetto .-ib-
boadaute tie' nostri monti e
ne' luoghi boscosi e adom-
brati- li suo le^uo è ottiuo
per intaglio. La scorza è ne-
rastra e a parsa di piccole
macchie bUnche. Le foglie
di UQ verde cupo e lustro.
Le sue bacche prima rosse
poi nere sono buone per tin-
gere in verde.
Enpiautà. Piantare.
^ Enpiautà ver^, Ak 1 bai
del enpiantù. F. bai.
^ Enpiaiiti vergii stai picB
bèi. F. pianti.
^ Enpinntà le partide. Met-
ter a libro. Scriver al LorO'
Passar le partite.
Enpiaster. Einpiastro.
7<-,ib,.GoogIo
FJS
( ■:
• )
EN
Enpìastrà, Impiastrare. Impia-
stricti/ire.
Enpontis. ( Stare Sul pun-
Enpontigliàs. f tiglio y sul pun-
to, sulle puntualità.
Enqunciàs, c&cìàs zo. F. cù-
ciàs.
EiirHbìiì<:. .arrabbiare. Stizzirsi.
lncollorird.Arri)vellarsi. Fre-
mer d' va e di crucio. Ro-
dersi di rabbia.
Enregaimirnt. Aijiocamento. Af-
fipcatura. L' affiocare.
Enregnis. Avocare. Affiochire.
Divenir lìoco. Perder la voce
per ranci- dine.
Ènrenghìiiiont. Rattrappatara.
Il ra Itr apparsi.
Enrengh'is. A^rancMare. Intor-
pidire. fiUirizzare. Aggrez-
zare- Af^iadare.
Enrocà. Appennecchiare. Arroc-
care. Porre il filato in snila
conpccliìa. •
Eiiros.l8 . Stormeggiare . Fare
stormo, AdìOiarsi.
Ensacà, Jnsaccare. Mettere in
^ Eiwfà i gnoch. Rinsar-
carsi. Vale scuotersi andando
a cavallo per la scommoda
andatiir-i det medesimo.
§ Ensacìs i OBei. Appannar-
si. Per lo rimaner degli uc-
celli noTKi ragna.
Ensacolà. Impillaccherare. Em-
pire di piflaccliere o di zac-
chere,
Ensacolài. Zaccheroso. Pieno
di zacchere.
Ensalata , Insalata. Salata , e
flcheraevolmeute salataceter~
boleo.
5 Ensalata embrea^'ai, /n-
salata morata- Voce d 11' uso.
5 Mangiàs emalata. /'. man- ■
già. i
Jì Ensalata 'ngabuzada. Cap- \
puccio. Quella specie di l.nt-
tuga che fa il suo cesto simila
a quello detto del cavolo.
Ensalegìk. Selciare. Lastricare
con selci. Seliciare.
Ensangaanà- Insanguinare. Brut-
tar di sangue,
Ensanguanàs. Insanguinare. ìn-
sangiànarsi. Gettar sangue.
^ Chi sa taia 't naz sa nsan-
gitana la boca. V. naz,
Ensanguanàt. Sanguinoso- San-
guinolento. Imbrattato di san-
gue.
Ensapelàs, embroi^s i pé. In-
cespicare. V. scapiesi.
Ensapelès- Incagliare. Fermarsi
senaa più potersi muovere ,
e propriamente dicesi delle
navi ohe danno in secco. Per
traslato però si stende ancora
ad altre cri-,e già avviate , co-
me negozi, trattati e simili.
Ensarà. Rinserrare. Imchiudcre.
Racchiudae- Serrare.
^ Eusaràt co del stomech.
Aggravato. Intasato da ca-
tarro.
$ Ensaràvergù. ffig.)M'f-
ter alle strette. Costringere.
Sforzare. Serrar tra V uscio
e 'l maro.
^ Ensarìi col cone. Calzare.
Puntellare con biette cliec-
chessìa, perchè non ìscuoU.
y. eliconia.
Eusarament. Intasamento. Ma-
lattia cagiounta da respìra-
7,-,ib,. Google
EN
( 231 )
1;..\
zìone difficile con aogustìa
(li petto e to&sR.
£:is,-iài)à. Insaponarci e (tìg. )
adulare , ed anche insapo-
nare.
£nsat^nàd. Insaponato.
^ Barba 'nsai^oada ì'è meza
fada. Barba bagnata è mezza
rasa. Prov. e vale clic chi
comincia ha mezzo fatto. Lo
che nello siil sostenuto à
dice chi ben comincia ha la
metà dell' opera.
Eìnairìs. Insaporire. Divenir
saporito.
^ ]Liisa:^rls la boca. Met-
tersi in sapore.
Enscarselà. f. en^iiiofà.
Ensegna. JnsegTia. SL'gno , in-
dizio, contrasspgiio-
5 Fa d'euscgno. Far cenno,
jécceiuìare-
EnsegiK\. Insegnare. Ammae-
strare.
§ Kasegnà col bast&. f.
hastù.
^ Ensej^à a fa i taz ai fii-
zér. f. fiizér.
^risela. Insellare. Metterla sellnr
a' cavalli.
Euseina: Insieme. Unitamente.
^ tìoer eusema. P^. boer.
5 Sta 'nseme con gìcena. Far
ftìve e fagiuoli con una. Dett.
di eh. sigli.
Eitseiisii t - Insensato. Stupida-
Rimbambito.
Enseri. Incerare. Coprir dì
cera.
£ii3crùd. Incerato. Coperto di
^ Tela 'nserada. Incerato.
Involto di tela cerata ia dì-
f('s:i di cliei:cliessia dalla piog-
gia o d' altro.
En'iercolà. Cerchiare. Mettere
cerchj.
% Emercolà de ncef. Ricer-
chiare. Rimettere Ì cerclij.
Enseri. Innestare. Incistrare,
o altrimeHti congiuguere mar-
za o buccia d' una piaota
Dell'. tltra, acciocché ìn em
si alligni. Annestare.
■ 5 Enserì de ncef. Rinnestare.
Innestar nu or amen te.
5 Enseri a s-cep. Innestare
a' fesso. (T. d'ogr. ) Sorta
d' innesto.
5 Enseri a osg, a.pèaa, a
bolitine. Innestale a occhio
a scudicciuolo. Inoculare. {'£.
d' agr. } Sorta d' innesto.
§ Enserì a s(Bl>i(al, o a
spccla. Innestare a buccuiolo,
a spaola o a bucciuola. { T,
d' agr. ) Sorta d' innesto.
§ Enserì a cùrCina. /(uiesfirre
a corona o a zeppa. Sorla
d' innesto.
§ Ensorì le vertele. lune-
. stare il vajuolo-
Enseridftr. Innestatore. Glie in-
nesta.
Kaserta. Marza- Piccolo rami-
cello che si taglia da un ar-
bore per innestarlo in un al-
tro.
Enserta. Annestameuto. Aime-
statura. Innestatura. L' an-
DcsUre.
§ EnserLa a ceg , a bolith
Innesto a occhio. Modo d" in-
nestare a occhio, che si fa
I tra buccia e stipite colla sola,
1 scoi'za.
7,-,ii-,. Google
EN
C 223 )
ES
Enserte. Incerto. Si dice dì un il
pvoveuto uasuale di qaaldie |
carica, o impiego oltre la
carica.
$ Ciapà dele enserte. Far
la penna. Vale guadagnar
nnllc cariche oltre lo sti-
•peudio ordinario.
Elisola, Incetta. Specie di mer-
catura, ed è il comperare
mercaijzie per irÌTenderle.
Elisela , fa ensetn. Incettare.
Spezie di pieicatautare. fa-
re incetta.
Eosetadfir. Incettatore. Colui
che ÌQcetta.
lilnse/às. fnawfkirsi Nascondersi
□ella siepe.
Eus<Ecàl. ìufreddaio.
jtinsccma. In somma. Alla fin
. fine. ■
Eusospà- Inzuppare.
Ensocpclàt. Inzoccolato.-
ansima, f^. tìnia.
Eusiii- Di menOf A meno.
§ podi fa 'nsiri. Poter fiir
a meno. Poter far «euan. Po-
ter passarsi. Non servirsi di
checchesMa,
^Ensiprlàt. Incipriato. Sparso di |
polvere di Cipro.
£nsocameiit. Sonnolenza. latfu-\
so aggraTamento di SODQO i
simile al letargo.
Ensocàs, Dormir nella grossa , ■
Oli esser in sulla grossa. Va-
gliono dormire profonda-
mente.
§ Knsocòs el gri. Cestire.
Che è quando il gr^no o
altra bìaita vienili con mol-
te tila da un sol cep|\o.
-^ Knsocàs i Crhor, impedof
tarsi. Far pedale, ingrossar
nel pedale.
Ensòme. Sogno.
^ Fa dei esòme. Lo «tesso
che ensomÌÀs>
Eusomià^. Sognare. Far sogni.
Ensuiiolent, Sonnacchioso. Ad-
dormentato, f^. enaorgnàt.
Eusopà. Azzoppare. Far dive-
nir zoppo.
Eusorgadiira . Vhhriacchezza .
Ebbrézza. V. baia.
EnsorgamenL Stupidezza. Stu-
pidità.
Ensorgàs , clapà U baia. f.btJa.
Ensorguàt. Sonnacchioso. So:/-
nolento. Grullo. Mogio. Ad'
dormentaticcio.
Kniped,V. hischidionare. Schidio-
Ilare.
Eiispedada. Stidtonata. Ciò de
si arroitisce in una sola vol-
ta collo sti dio ne.
Enspedada. Colpo di spiedo.
Knspesls. Spessore. Spessire,
Stipare. Rassodare. Affollare.
Addensare. Condensare.
Gnspìnà. Iinprunare. Metter prn-
ui sopra checchessia , serra-
re o turare i passi con pruni.
Ensta1,\. Dar stalla. Cioè ri-
poso e rinfresca mento alle
bestie nella stalla.
Eusieci.- Infilare con istecco,
Ensteci. Incannucciare. Chiii-
tlere o coprire cbeccliossia
di caniiuccìe.
Ensiecadura. Incannucciata. Fa-
sciatura, die si fa con assi-
celle o GieccUe a chi hn rollo
gambe , braccia o cosce.
^mtìM^. Stivalare. Porsi gli
stivali.
nigiUrrlbyGOOglC
EN
C 2^3 )
E]V
Knstialiit. Stivalato. Qie ha gli
stivaU in piedi.
Eostichìs. Intirizzare.
Knstiaà. Aizzare- Incitare. At-
tizzare.
Bostisls. V^. enversàs.
Ensùrdì. Assordare. Indur »or-
dìià. Assordire.
Ensutilì. AsìOttigliare. Far «ot-
tìle, ridurre a aouigliesu.
Eiitabacàt. Tabaccato.
Kntabaràt. [n/errajuolato. Li-
ferrajolato-
KotaeU. Ammattonare. Far pa-
rimento di mationi.
^ £uiaelà '1 coertcem. m -
piancllarei Mettere le pia-
nella nel tetto.
Entai, Intaglio, havovo y opera
d'intaglio, o di rilievo, o
d' incavo.
£nt.iià. Intagliare. Jaridere. For-
mar diecchessia in legno o
marmo o altra materia col
taglio degli scalpelli, sub-
bie, ec.
Kutaiadiir. Intagliatore-
Kotai^s. Awedersi Accorgersi.
Addarsi. Insospettirsi.
5 Eutaiàs de vcrgot, encor-
zh dela raza. F. raza.
Entaiàs. Incapestrarsi- (T. A fW a
cavali. ) Dicesi d' un cavallo
che col ferro dei piedi di
dietro arriva ad olTpndersi
i pi^dj davanti. - » Quando
i pie dì dietro del cavallo
s'incapestrano ». (Cresc. trat.
.igr. )
Fn tambàs . Incantucciare. Na -
SCO n de r si.
Entambnzà. Imbucare: Ficcare,
ìs' ascondere*
Eutambuzàs. Sofficcarsi. « Sof"
ficavansi ne' padiglioni, fiig-
givan la luce più stupidi per
la paura ». ( Tac. Dav. )
Entauaià. Attanagliate. Tor-
mentare i condannati a vi-
tuperevole morte, stringendo
loro le carni con tanaglie
infuocate.
Emanìs. Intonare. Intanarsi. En-
trare in tana.
Entapàs. Turarsi bene. Voce
dell'uso. Fasciare, e rico-
prire il melarancio . Modo
fig. e basse , che vale veslirsi
bene per ripararsi dal fi-cil-
do, tolta la metafora dalle
difese clie si fanno col pa-
glione a cotali arbori per
lo freddo.
En lardià. Tardare- Ritardare,
Badare.
Entartai^s. F. betegS.
Enteciiì. Integamare. Metter nel
tegame. '
Entecià. Metter il tetto.
EuteJerà. lutelajare. Mettere
nel telajo.
Entemcrada , ec. V- capelada, ec.
Eutender. Intendere.
^ No'ijtender, o no capi gnè
pifguè fat ila. y. capì.
§ Kntendisen quand l'i' co-
tal Lo slesso cbe no aaìglicn
(£na petaca, V. sai,
% Dà de 'ntender dele ba!e
V. l>ala.
5 Entender qnacb pocb. In-
tenrifirrhiare. Intendere supcr-
iicialmi>nte , intendere per
discrczioùe.
Entprès. Interesse.
§ Tender bé ai so 'nterèa.
nigiUrrlbyGOOglC
!■ >' ( 2
Arar col capo a bottega. Vale
AttpndLTe assiduameute a' pro-
pri affari.
Eiiternsùt. /iiteressato. Avido
del denaro.
^ Enteresàt com' i pircgg-
$ Escr enteresàt. I.o stesso
rlic iga 'I ganl' ucla scarseU.
f''. scur»ela.
Dntcrinèz. Intermedio. Infra-
messa. Aziooe die tramezza
□ella voaunedia gli atti , ed
t- separata da cs-a.
EDterquirì. Inchiedere. Mìaula-
uieiiic diniand.irc.
li^iiterquizisiri. Inchiesta. Mìdu-
U ricerca,
ERtcrsàt. lìrizzolato. Macchiato
di due colori spar&i miiiula-
mente.
Entervegner. Accadere. Avveni-
re. Succedere.
§ A (ì de quel che no sa
de fa, l'entervé de quel che
DO 8* aspeta. F. (S. ,
Enlestadiira. Tìtolo. Testa. (T.
di stamp. )
^ Enteitadura de letre. V.
mansiù.
Enlpstàs, fi '1 mol. V. mul,
Entestìt. F. testarda.
EDtoefàt. Intaiifato. Che sa dì
tanfo, y. Ufif. .
Enlirlà. f. earaziitti.
Entìzich'is. y. ciizecMs.
Entop. Intoppo. Liciampp,
Entopà. Intoppare.
Kntopà. Inzeppare. Coprir di
zeppe. Metter zeppe.
^ Kntopà le strade. Ab-
l'anare. Mettere sbarra per
impedire il passo.
Eutupadn. Intoppo. Ititopimmen-
to. Ostacolo. Impedimento.
Eiiiopada . Tura. Tarameiìto.
II turare. Cìù che impedisce
a' fluidi di poter correre. l*cr
lo pili si dice a quel riie—
gao clie i ragazzi della pie*
be soj^liono fare pf;r passa-
tempo ne' rigaguoli delle
strade dopo la pìof^gia , per
iiQpedire il corso dell' acqua,
la qnale crescendo e traboc-
cando la supera e passa via ,
distruggendo il loro lavoro.
La tura che §i fa iid botri
e simili dicesi piò. comu&c-
mente pescajttoto.
^ CiapÀ cena bùaa entopa-
dà. i^^T.) Piiiliare u!ui buona
eredità, o altra- fortuna htu-
speitata e senza fatica.
Eolo panie ut. f' eiitopada.
Enlopàs. f. scapccsi.
§ Entopàs eu del parla ,
Impmttare. Intoppare. Dicesi
di chi parla con qualche di-
lazione, y. enfarfoiàs.
^ £1 sa 'utopa cen pò 'n del
patii, ligli impunta un poco.
( Fag. com. ) Dìcesì puTL'." In-
ciampar nelle cialde o nei
cialdoni.
Entorb'ù. Intorhidare. Far di-,
venir torbido.
^ Entorbiàs, emmagùnà» ci
tcmp. y. temp.
Entorcià. Accartocciare. Avvol-
gere checchessia a simiUlu-
dine di cartoccio.
Eniortià. Avviluppare. Propria-
mente far viluppo di chec-
chessia.
EutorciamcnL Aniluppaniento,
7,-,ii-,. Google
ii:\
(==5)
EN
w4ivitìcchÌameììto. \jo avTÌtio
chiare e )o stato della cosci
avviticchista.
EatorciAs. AwitKchiarsL Con-
torcersi kitorao a checclics-
sìa.^étvinchiarsi Attortigliarsi.
Kntoraàs, ligà la vita. y. ligà.
KuirA. Entrare-
§ Eutragn 'J dìaol, "Entrare
il dÌM'olo , o il fakhetto. Di-
cesi del nascere tra alcuno
discordia.
Entr'aersàt. Traversato. Grosso,
ossuto , ben unito. Tarchiato,
yitticciato.
Entramexà. Tramezzare^ Porre
cbocchessia tra una cosa e
V altra.
S Eutramezà cena strada .
Mìarrare , Tramezzar eoa
isbarra. Ahbarrare. '
Eniramezada. Sbarra. Tramex-
zo die si meiic per separare
o per impedire il passo, e
anche si prende per ijualun-
que ritegno messo attraverso,
acciocché una cosa non ro-
vini o non si richiagga.
Entramezadnra, Assito. Tra-
mezzo d' asse commesso in-
sieme fatto alle stanze in
cambio di muro.
Entrech. Intiero. Tutto d' un
pezzo,
5 Entrech come cen opol,
Éahbeo. Babbione. Bahhaleo.
Babbuasso. Babbaccio. Bab-
haccione. Buaccio. Baccellone.
Saccel da vedove. Bacchìllone.
Badalone. Baciano. Barba-
gianni. Barìacchio. Gocciolo-
ne. Navone. Pascibietola. Pi-
sellane. Pisellacào, ^erme-
stoh . Bietolone. Marmoc
chio . Moccione . Merlotto^
Merlane. Corbellone . Pop*
pa lardo.
Entresà. Intrecciare.
Entrìgà. Intrigare. Intricare. Lt-
tralciare.
5 Entrigà '1 mestér. Atvi-
■ lappare la Spagna. Sconcer-
tare. Imbrogliare ogni cosa.
VLzìttìgh..Inimischiarsi.Miscìùarsim
Entrigamest^r . V. strapasa-
n tester.
Entrigaiore. (sosL) F. engarboi.
Entrigatore. ( agi;. ) Dappoco.
Dappocaccio. tomo di poco
o niun valore. Infingardo.
Entrobi^. F. entorbià.
Entùren. btorito . Dattorno.
D' intorno.
5 Andà 'nlùren el co. Gi"
rare il capa. Dicevi di chi
patisce capogiro.
Enveciìs. Invecchiare.
Envedréer, Vetrajo.
§ El mestér del enTedréer.
Ajte vetraria.
Euvedriada. fetriato. Vetrata^
Invetriata.
§ Pilssirode del entedria-
da. Abboccatura- I due re-
goli di mezzo d'nua vetrata.
Enveloemàs. Aimebhiure- Si die»
delle frutta e biade quando
sono in fiori che offese dalla
nebbia , riardono e non a],<<
legano.
Euverpu. Inverna. Invernata.
5 P'enveren l'è bùna a U
paia, o en mancansa de caai
sa fa trota i azegn. Vi azen*
% Pfò d' enveren né d' Ìstag2
eì lùf nel na mangia. .Ns,
♦ i3 '
nigiUrrlbyGOOglC
i-:K
C ai6 ;
i-:s
caldo né gielo non istette
mai ia cielo. Vale che pic-
sto o tardi U ttagiom pro-
ducono sempre ! loro effetti.
EnferaUt. Butterato. Pieu di
butteri.
XnveniÀs. IT. entapàs.
£DTerDengb< f^crnereccio, Ver-
nhio. Femio. Uìlc^ì di biada
o tino o umile che venga
d' iii*erno>
Envernizà. luvemiciaTe.
£n*ers. Rovescio.
J! PoDt eavers dela calsa. F-
«alia,
S ÀDdà 'nvers a vergii. Acr-
€OStarsi ad alcuno.
^ Audaga uvers. Rassomi-
gliare. Aver rassomiglianza
con checcliessia.
Envers. Patufiiiosa. Che è tor-
bido, mnlÌRcoiiico.
^ Boitig o eser «Dvers. bo-
llar a mattana. Stare di mal
umore o maliocouico.
Envers^. Riwoltarc. Anovescia-
re . Rovesciare . Rijiversare.
Trapoltare. Stravoltarc. hi-
vertere.
^ EuTersà ì sach e simei.
Rimboccare. Mellcre chec-
chessia come sacco o vaso ,
colla bocca all' ingiù, o a
rovescio,
{ì Euversà le sache del spa-
raer. F. saca.
(| Unversà «n abet. Afro-
resciare un abito.
J Euvcrsi i tegg. Straluna-
re. Stravolgere in qua e in
là gli ocelli ap«rtì il più che
GÌ può.
S ®Se eiiT«T5Bgg. K <£(•
Envirrsàs. Imbronciare- PigU/ir
il broncio. Oiveuìr broncio.
liti bruschi re. Stizzare. Sona-
re a mattana.
Euvertecià. Mettere le bandelle
a un uscio e ùmili.
Envespàs, enviperls. Assilla/e*
Infuriare. Smaniare courie
chi è punto d' assillo. luti-
perirsi.
Envestidura. Rivestitura.
Euvià. F. avià.
Enviament. Avviamento- Hicairt"
minameato. Indirixzo-
Euvidà. Invitare. Far invito.
Envidà. Invitare. Serrar con
vite.
Envidia. Invìdia. Livore^ Astio,
Lividezza.
$ L' invidia no 1' « mai
morta. Astio ' e invìdia itoti
morì mai. Oett. di eh. sigu.
Envidia Invidiare. Avere o por-
tare invidia , struggersi di
dispiacere dell' altrui bene.
Envidi&s. Invidioso. C\x.e si duo-
le d' ogni prosperità del suo
prossimo.
EnviiiiV. Avvinare. Mischiar vino
in qualche altro tit^uore.
5 Euviuà (eoa veza. Avvi-
nare una botte. Vaio darle
r abitudine . di conservar il
Elnvìperla. F. envespàs.
Envis-cif(S> Impaniare, (fig-) Bi-
mancr preso o da inganna o
da iu uà inorarne Qtu , o aver
r animo compreso à' altro
affetto per lo più vizioso.
Invischiare. Incalappiare.
Envisià. Fiziare* Far divenir
vinoso.. I
nigiUrrlbyGOOglC
EM
( -*'■] )
KN
^Avisii*. Adescare. Tirare uno
aJlo voglie sue, con lusinghe,
con allettamenti e con ìogaoBÌ.
T^nvoi. Invailo. Involto.
Envotà Invogliare. Invaghire. In-
dur roglia , destare, accen-
dere neir animo d' uno il
desiderio di checchessia. Liag-
giolire.
Envoiàs. Iftva^ire. Direnir va-
go. Accenderù di deùderio,
o di vaglieiza di checchessia.
Enri'idìs. Fatare. Far voto- fa-
tarsi.
^ EnT&dàs ala ma dona del
scnpl , o de san scapi. (Gg. }
F. f«bià.
Kiunnadùr. Bucafondi. ( T, dei
bott ) StrunKDto a uso di
sncchicllo che serre special-
mente per ÌBcastrar le doghe
ne fondi.
EnzGchìs. Lnbozzacclare. bdoz-
zare. Intristire. Venir a sten-
to , proprio delle piante e
degli animali. Ltcatorzolire.
Invecckiuzzare.
Enzechls. Anm^ittire. Dì»emr
Icfito, pigro, K^ligente, in-
. finga rdob
Eiiiegn. Ingegno. Senno. Cer-
vello. Giiuiiao. Perspicacia.
Talenta.
5 Chi ga pice 'niegn 1' ado-
pere. Chi ha pia cervello , pia
n'adoperi. Pro»; di eh. sìgn.
Enzegnìs. Ingegnarsi. Sforzarsi
A/faticarsi. Arrabattarsi
Enzegnér. Ingegnere-
Cnzeaceciiis. Ligiaocchiarsi Por-
si giuocchionL
Eazencegg , eaxemeciA- Ginoc-
chioni. Vale in Rocchio.
Eniìiindùr. Zmnatojo. Canriig-
giniHojo. ( T. de' boti. ) Stru-
mento che à adopera per
fare le rapruggini alle botti.
Era. AJata. Tanta quantità di
gran» , o di biade in paglia
qnanto basta ad eni(>ite l'aja.
§ Fi o meter 1' era. Ina-
Jare, Dicesi del distendere
eo»onI in mìV aja. Mtttere
in aja.
Era. Ajtt. Spazio di terra apia-
nato e accomodato per bat-
tervi il grano e le biade.
Erba. Erlm.
^ Erba amara. V. crespota.
S Erba arletica. Ivartetuv.
Camepizio primo. W. Ajuga
chfimtvpytis . Piccola pianta
erbacea che «iene pe' cninpi
alle falde de' monti. Le sue
foglie sono d'un verde lihia-
ro , i fiori gì.i11i. Non è real-
ineTite febbrifuga né aiitiar-
tritica come si credeva in
passito.
^ Erba bàna. F". scartoù.
^ Erba cogùna. Lauivjla.
Pepe montano. W. Daphne
laiavola . Piantina legnosa
sempre verde. 1 fiori vt;vda-
stri disposti in racemi corìì,
ascellari. I montanari l'adu-
prano come purgante, ma per
la sua causticità pnò essere
pericolosa.
^ Erba castcgnera. I colli-
giani comprendono tre diffe-
renti specie di melampìro sotto
l'unito nojne di castegaera,
cioè il melampiro salvatico.
W. Melampyrum sylvaticim ^
li meUmpffo boscìùvo. )\,
nigiUrrlbyGOOglC
Melcmpyram nemorosrtm ; e
il melampiro pratense. W. Me-
. hmpyrum pratense- Sono tut-
te e tre erbe aanaali eli e
n-escooo -all' altera di un
nie/tto braccio a un braccio
f più. Il bestiame le mangia
Toteutieri, ma non sono d'al-
' CQU uso nella medicina,
fi Erba cazonselti. Erba co-
sta. Menta greca. Salvia ro-
■ mano. W. Balsamita uulgaris-
Pianta di radice perenne^,
fiori compoitì e piccoli. È'
indìgena della Toscana. Si
coltiva negli orti pel suo
■ tnou odore e pel gusto di
frammischiarne qualche fo-
glia ueir insalata. Si cava
per disti Ila ciò ne dall' intera
' pianta una buona essensa.
Nella farmacia fu riputata
anodina ed antìslerica , ed
è in uso grandemente contro
il Biorbo itterico delle don-
ne cotta iniicme colle nova
in frittella, esteriormente ap-
plicata sul ventre.
§ Erba cbe fli canta le ga-
liue. JnagaUide. Centonchio
rosso. W. Anogallis tirvensis.
Piantina annuale che Tiene
spontanea negli orti e pei
campi. Non ha alcun uso
presso di noi.
^ Erba che spasa de ba-
cala. Comma, fulvaria. Er-
ba puzzoloìia. W. Chenopo-
dium vulvaria. Erba annuale
a steli giacenti, guarniti di
. foglie farinose ; i fiori sono
ascellari aggruppati. Viene
jper le strade ^ iotorao al
) ER
muri ne' liioghi es)jU5lÌ al
sole. Tutta la pianta ovun-
que si tocchi tramauda un
fetidissimo odore.
^ Erba china, sanianrea ,
erba per la feer, segLel ma-
rina , piloti- Centatirea mino-
re. Biondella. W. Chiroaia
ceataarìum. Piantina annuale
fiorila nelV estale nei prali
di collina. La sommità della
pianta consiste in .un vago
corimbo di fiori color di
rosa. Essendo amarìssima sì
sostituisce alla genziana ; se
ne fa infusione, e sì usa nelle
febbri intermittenti, e come
antelmintica.
^ Erba de cai. V. orecìne.
^ Erba de cai. Pitmùcùìa
volare. W, Pinguicola vul'
garis. Pianta perenne , che
trovasi ne' luoghi inzuppali
dall' acque ne' monti e dm
terreni spugnosi tra le foglie
tutte risplendenti, rasenti il
terreno. Fiore alla sommità
grande, dì color azzurro,
porporino o bianco.,
§ Erba de san Cioin. T.
perforata. ,
§ Erba de san Gioan. Fer-
bena. Erba colombina. Erba
s. Giovanni. W. Fabeìia of-
ficinaUs. Erba comune negli
ammassi do' sassi o rottaroi
di fabbriche. Ha qualche cre-
dito di vulneraria e febbri-
fuga , e dicesi buona per
r oppilazioue della milza, d
presa in decolto che appUc»'
u in omptastro.
§ Eri» de siateghe. Iben-
DigitzrrlbyGOOglC
EU
(--9)
EH
de. Elba da sciatiche-. Vi. IjE~
pidium iberis. Piantina irssai
toinunp ne' luoghi naagri e
lungo le sirade col fusto ai-
Ki , ramoso, foglie ìanciolaie
o lineari- Fiori assai pìccoli,
bianchi m ispiclie terminali.
Non è d' atcuD imo-
5 Erba de s. Oincom. Ma-
tricale salvatico. Senecio ja-
cobea. Fiori a stella à' un
. ì>ei giallo d'oro, foglie ala-
te, 1' nltÌDia maggiore del-
le altre serica prnporaione.
CliÌRinaii pure senecio mag-
giore.
^ Erba dn s. Tìoch". Erba di
Boherto. W, Gcrnniam rober-
tliUini. Piaiila che hn il frutto
rnR»o lui gli ante nella forma al
becco della grufi,
5 Erba dela modona. Pclì-
guìio maschio. W, Poligonum
avìcutare. Pian'a annua clin
La i fiori ascellari bianchi e
colorati. Nasce ne' laoglii c-
uiìdi o coucimati.
S Elba diaolùua. F- diao-
liina.
5 Erba èva. PoUo montano-
Polio, primo. , W, Teucrìum
polium. Pianta perenne
. l'iiscicelli deboli gettati a ter-
ra. Trovasi ne' luoghi sterili
pietrosi de' monti.
§ Erba ^hislcta , o erba
brunela, ^. brunela.
§ Erba grasa. Saponaria.
Saponella. W. Saponaria of-
fichialis. Trovasi facilmente
ques.' erba lungo i torrenti
e i fossi o per le stradelie H
de' nostri colli. Le radici cheli
sono nodose , fibrose , se ta-
gliuzzate si dilaviao nell' ao>
qua danno uqa saponata che
può imbianchire il lino , e
può servire d' abbe'lìmentu
ne' giardini.
^ Erba lejo. Jrtemisia. Ca~
napaccia. W. Artenùsia vul-
garis. Pianta erbacea cbe vie-
ne ne' greti de' tìumi e lun^o
i foMÌ. Qnesta come molte
altre specie congeneri esscado
amare si credono Tcrmifu-
gbe, corroboranti e febbri-
fughe.
^ Erba lergheta. y. fraina,
§ ;^rba limonsina. 7^. se-
tome la.
^ Erba china. ^. camedrio.^
§ Erba maga. Erba di san.
Stefano o dei mughi. W. Cir-
ccea lutétiana. Graiiosissima
erbetta propria de' luogbì
freschi e ben ombreggiati. I
luoi (iori sono rossicci. La
foglie opposte ovali e uà
po' vellutate. Può piacere
anche ne' giardini. Avea una
volta credilo di risolutiva.
§ Erba maistra. Celidonia
maggiore. Erba da volatiche.
W. Chelidoniiun majus. Erba
perenne che viene ne' luoghi
ombrosi e tra fessure de' mu-
ri umidi. Le foglie quasi
pennat«, i fiori numerosi e
gialli. Tutta la pianta è di
cattivo oddre ed è rifiutata
dal bestiame e verde e sei.-
ca . Il sugo suo proprio è
giallognolo , acre e corrosi-
vo , e perciò riputato oppor-
tuno a distruggere i poiri
nigiUrrlbyGOOglC
IiU
( ,;ìo )
(l.illc mani ed ogni altra cal-
^ EfJm mintcrn. Fdgiuolo
Ci India. Palma diristi. Mira-
Sole. \V. liicinus comwunis.
Pianta erbacea origioaria del-
l' Indie orlenuli , cohivaU
fra no! per rarcoj;]ierae il
Sf.im , da) quale si estrae
Ita olio mollo adoperato in
medicina. Si pretende die le
fuglie contengano una sosta n-
xa colorante turcliiiio non
affatto dissimile dall'indaco.
^ Erba milsera. Scolopen-
dria. Uiiffia cervina, W. Sro~
lopendrium qffidnaruni Que-
sta felce incontrasi ne' Inoglii
molto amidi , specialmente
de' monti. Era una rolta
usata come deostruente in-
aiemc eoa altre felci dette
capillari.
^ Erba mora. Castran^la.
Millemorbia. W. Scrophulo-
ria nodosa. Erba dì radice
perenne, foglie cuoriformi,
dentate d' un verde scuro,
fiori in^grappóli ramosi, ter-
niinalì.È creduta utile nelle
emorroidi e nelle malattie
fcrofolose , adoprando spe-
cialmente la radice. Ve n' lia
di più specie.
§ Erba morella. T. erba
mora.
^ Erba moscadcla. Scande-
rona. W. Salvia sclarea. Pian-
ta bienne, i cui steli sono
alti, duri, pelosi-, le foglie
grandi, grinzose j ì fiori lab-
biati biaoclii o leggiermente
j>orporìni e d' un odor pc-
EU
netrante. E creduta utile
n.-^lle colìcbe Teritosc, e di-
cesi che i fiori immersi nel
vino gli diano un odore di
moscato.
^ Erba peer. Erba pepe.
W, PolYfy>num hydropìper.
L' idropepe o pepe acquati-
co è una specie di polìgono
che abita t nostri fossi d' 1-
talia col fusto allo un pal-
mocirca. E simile .illa pi^rsi-
caria, né si distingue dalla
medesima se non masticando
le di luì foglie, poiclié han-
no UD sapor acre ureute y
laddove le altre son dolci.
5 Erba per la feer. F. er-
ba china.
^ Erba p<elèza. Salvia sal-
vatica. Erba s. Pietro. W,
Stachis geimaitica. Erba pe-
renne. Lo stelo è diritto, le
foglie opposte, i fiori rossicci
disposti a verticilli. Viene
ne' tuonili magri e ai mar-
gini delle strade.
^ Erba de piocgg. Strozza
lupo. W. jfconiOtm lycocto-
nam. Il lugu delle foglie di
questa pianta vuoisi che gio-
vi a distruggere i pidocchi.
^ Erba retondela. Cimba-
laria. Ciiitimrìa. W, Aatir-
rhmum cyrnltalaria. Vegeta in-
torno ai muri vecchi ed u-
midi, foglie alterne quiuque-
lobc, fiori ceoerognoli-gial-
Listri.
^ Erba rceza. Erba rosa. "W.
(ieranvim odoratissirruim. Kr-
ba nota cbe si coltiva ne' TUt
pel suo grato odore.
DigitzrrlbyGOOglC
ER
( a3i )
ER
5 Erba salma. V. paciucli.
^ Erba saata. V. danet.
§ Erba saiitainarìn. Er^n lau-
renzituia. W. Ajuga repta^is,
Erba con foglie ialancatc e
£ori turchini a spiga. S|>nii-
tanea lungo le rive de' fusM
e ne' luoghi ombroii. Si cre-
de ancora clie sia un buon
astringente ed utile nelle e-
morraggie e nella dissenterìa.
E compresa sotto lo stesso
nome anche l' ojaga gencveii-
sis , che vedesi fiorita *iii
maggio ne' luoghi inagrì di
collina, e si contraddistingue
dalle specie congeneri per
le foglie radicali più pic-
cole delle caulìne.
5 Erba segrezula. f. se-
grezcela.
^ Erba «etronela. F- selro-
nbla.
^ Erba stcmega o vedreiela.
ParieUiriii . Murajola . f'e-
trìola. W. Parietarìa offici-
nalìs. Erba notissima che na-
sce per lo piti vicino alle
muraglie. Ha virtù emollicìi-
te. Pulisce assai be:ie i bic-
chièri ed altri vasi, e per-
ciò è detta vetrioli.
^ Erba stel.i. Pie di leone.
Alchemilla ful^aris. Piantina
pcrcuiie che Gorisce dal mog-
gio all' agobto ne'. boschi e
prati montuosi con .fiori pic-
coli a ciocche. È riputata
astringente e vulneraria, e
potrebbe forse servire alla
concia delle pelli, contenen-
do una «erta d9M di cou-
<i Erb:i tflgiadoza.3fÌ//i^/ò^ ilo.
W. Achillea millefoUum. Piaa-
ta col fusto alto un piede
circa diviso in rami coperto
d'una biauca lanugine. Fiori '
in Corimbo bianchi o porpo-
rini.
5 Erba tereatre. J^lera o
• edera terrestre. W. Glechoma
hederacea. Erba a fusti pe-
losi, serpeggianti, comunìs-
sima lungo i fossi. Le foglie
sono stimate pettorali. E ge-
neralmente rifiutata dal be-
stiame. Può servire assai be-
ne a coprire di versura i
luoghi ombrosi ed umidi nei
gran giardini.
§ Erba tremeUtina. Lo stes-
so che erba tagindoza.
5 Mangili 'I so in erba. F'.
mangia.
Erbai, erbam. Fif /runa. Miscu-
glio d' alcune biade semina-'
te per mietersi in erba e
pasturarne il bestiame.
Erham. F". erbolàm.
Erbe. Bietola da erbuccie. W.
Seta cicla. Pianta notissima
bienne originaria del Porto-
gallo e coltivata negìi orti
fier V oso della cucina. Ha
a proprietà dì rigertnoglia-
re continuantente.
Erbolikm. Caniaagiare. Erbag~
gio. Ogni erba buoua a man-
giare o cruda e cotta.
Erbor. Albero.
§ Erbor dele rcede del mo-
li, del filatoi. Alba-» delle
ruote del mulino , delfilatojo,
^ Àia prima bota no casca
oea erbor. .Al primo cofptf
.nigiUrrlbyGOOglC
ETl [ 'j
Ji'til catte l' albero. Vale cIh-
hiso^na riiealare più d' una
voi 1.1.
^ Goba dei erbor. Torti^litt-
ne. La parie toru degli atheii.
Erode , manda da Crode a
Plinto. Mandar da Erode
a Pilato. .Abburattare. Tene-
re in palazzo o a lofrgia.
Mandar (f og^i in domani.
Mandar air ucceUatojò. Si
dice proverbialmeate del man-
dar alcuno da una persona
ad un' altra con apparenza
dì giovargli, ma sensa cou-
chiiidere.
Erpegà. Erpicare. Spianare e
trilar la terra coli' erpice
dopo aver seminato.
Erur. Errore. Mancamento»
% Erur no fa pogament.
Frego non cancella partita.
Dicufii iu proferbìo del li-
bri di conti.
Es. Si.
^ Es poel. Si può.
E»er. Essere,
^ eh' el die no n' el.
Quand'ecco. Moda di chiaro
Bign. ]] Fagiuoli ed altri
pare vanno spessissimo la
frase. Ch' è, che non è.
^ Eser en britz. Stare in
tocca e non tocca. Vale es-
sere vicinissimo.
^ Doc glie n' ù gLèn va, o
roba fa robn. K. roba.
5 Eser mal en gambe. F.
gamba.
§ Eser bù de nicnt. Non
valer una man di noccioli.
Vale eucre dappoco,' essere
Jbuono !\ Q^CQte-
a ) un
^ No glie guè Iti, gue le.
A'oi e' è né via né verso.
Xon e è clx dir^.
Es-.iiès. Siraordinario. Corriere
luor d' ordine.
E»tem. Stima.- Dìcesì nell' uso
quel pregio che Dna cosa si
crede valere , e che da un
perito è stata determiuata.
^ Meter i beni al'estem. f^.
me ter.
^ Mitis in etttun. V. ve-
pol^
Estesa. Disteso. Norma data in
iscritto di £are o dire chec-
chessia.
5 Fa r estesa. Far diste-
so o un disteso. Distendere «
mettere in iscritto.
Estrasià. Condizione. Stirpe.
Schiatta. Legnaggio.
^ Eser de basa estrasìà. Es-
sere di bassa mano. Di vile
schiatta.
^ Esirasiù del loL Estra-
zione del lotto.
E:cch. Tisico. Infetto dì tisi-
clicEza.
5 Mal del etech. Tisi. ( T.
med. ) (£maciazioae cagionata
da' polmoni ulcerati .con tosse
e l'ebbre etica , clke fa spular
materia puruìenta. Tisichezr^it.
i Etitrazia. Eufrnsia. Lunànelta.
W. Enfrasia o(ficinalis. Pìc-
colissima erbetta annuale pro-
pria *1p' prati montuosi a ste-
li diritti , foglif protoiwl.-*-
mcute dentate , fiori bianclii
mescolati di giallo e di por-
porino, ft bestiame la mangia
talvolta benché amara. K*
credula da alcuni ottalmlcai
DigitzrrlbyGOOglC
EZ
(a33 )
(EC
Ezalùr. Esattore. Riicaotitorc
del pubblico.
£zeinpe. Esemplare. Cosa che sì
dà per trascrivete o copiarf^.
Eizciiipe. Esempio. Azione vir-
tuosa o viziosa da imitare
o sfuggire.
5 Dà bù o catif ezempe.
Dar buono o mal esempio.
Ezempe, storia. Novella. I-'a-
vola. Racconto.
Ezen. F^. eghcn.
Ezeut. Esente.' Libero. Privile-
giato , non lottopoBto ad al-
cnna cosa.
Ezersese. Esercizio.
Ezersitàs. Esercitarsi.
Eziger. Esigere. Riscuotere.
Ezoiità . Pidocc/u'eria. Spilor-
eeria. Grettezza, Sordidezza,
Estrema avarizin.
EzAz. Spilorcio. Sordido, Tac-
cagno, U italiano esoso signi-
fica odioso , abbomifievole. f^.
lisDa.
<EcV Occhioluio, Piccolo occhio.
§ Fi d'oBcl. Far occhiolino,
d' occhiolino. Vale dar di
occhio col chiuderlo , accen-
nare coir occhio, far d'oc-
chio; il che si fa quand' al-
tri senza parlare vuol essere
tnieso . con cenni. Qualora
vuoisi intendere il guardar
per banda , afQne di non es-
sere osservati, come fanno
gli amanti, movendo la pu-
pilla alla volta dell'angolo
esterno dell' occhio con quel
muscolo, che perciò da me-
dici è detto amatorio, dicesi
sbirciare, o guardar ia ca-
gnesco-
Tom. l
(Eciada. Occhiata. Sguardo.
(Eciadina. Occhiatilui. Sguardo^
lino,
(Sciai. Occhiale. Attenente a
occhio.
§ Deat (EciaL /"". dcni.
§ (Ecial de cani. Paraocchi.
(T. della cavati.) Ciò che
si mette a cavalli per iriparo
degli occhi.
(Ecialù. Occhialaccio. Pegg. dì
occhiale.
(Eciet. Occhietto. Piccol occhio.
^ (Eciet dei bùiù. Occhiello.
§ Quel o (juqla che f*
otciegg de bùlù. Occhiellajo.
Occhiellaia.
^ (Eciet de vedrc. Occhio-
Vetro tondo da firestra.
^ (Écìet del mova. Occhio,
('T, de'seU. ) Parte della
brìglia, cioè quel Luco cho
è uella guardia, dove entrar
DO i punteruoli.
^ (Eciet de cadcuàs. Anello.
( T. de' fabb. ) Quel ferro in
cui entra ìl bastona à.(A chia^
viste! lo.
J (Eciet dei ante! e siqiei.
Ganghero iuaiieliato. Arnese
di due ferri sottili con pie*
gatura a foggia d' anello si^
mìle al calcagno delle forbi-
ci, che inanellati insieme ser-
vono per congiungere quegli
arnesi che devono eaer atti
a piegarsi o alzarsi, come
sono gli sportelli delle im^
pannate, i coperdi] delle cas>.
sette e simili.
(Ecieta. Macinalo. ( T. d'agr. )
Scrinentp , il quale si spicca
^alla vit¥ per pinnlarlo.
DigiUrrlbyGOOglC
e -34)
(EF
ffltiù. OccAwccio.Occbiogrande.
ffide. Odio. Ao/a- Schifo. Per
iachifiltì. Schifezza. Ùggia-
S AtI iu cede, ^t-ere a sc/U-
Jo. fenire a schifo. Aver a
■ ttoja e simili modi dì dire,
i quali TsgJiono essere in
odio, ìd fastidio.
$ Vegul ttPt in ofde, eser
faslidiùs. Feitir a schivo ogni
cosa . Dar noja alla noja.
Vale anche essere fastidioso-
Fisicaie , essere fisicoso.
ffif. Uovo. Ovo.
5 Tegam dei af. Uovarolo.
Visetto sopra di cui si met-
tono le aoTa cotte. Vote del-
l' uso.
J Eosol del oef. Tuorlo.
Torlo. Jiosso d'uoco.
5 <Ef dar. Uova sode. Uova
assodate.
§ Fa Tegner dur i tef. As-
■ todar le uova.
§ <Ef en ciarigUl. Uova af-
frittellate.
jj <Ef en tetola. Uova affoga-
te. Uova bazzotte , fra sode e
tenere.
^ Fi chiEzer oef en tetola.
Affo^ire le ìiova.
^ <ttf audat. Uova dà bere.
Uova cotte tanto solo che si
possano bere.
§ <Ef copagg. Uova coUs in
irodo senza guscio.
§ Ciara d' af. Albume. II
bianco dell* uovo . Chiara
duovo..
§ (Ef del ni. Guardanidio.
Voto. che sì lascia per seguo
nel nido delle gallina
^ <Ef strapaaagg. Uova stra-^
puzzate.
Ji di engaUt. Uovo che gal- I
là. l)a gallare, che Tale ai>
qublsr 1' uovo la dispusi-
zioiie a geuerar il pulcino.
5 La prima galina che cau-
ta l'è queta clte a fat YusL
V. canta.
% Alga dei «ef eo del co,
o aiga pite cef en testa eh?
'n dei poler. Aver gran fava.
Vale riputarsi o voler esser
riputato oltre il convenevole^
\, No r è miga cen cef de
monda. Non è cosa da gei'
Utrsi in petrelle, o da pi-
gliarsi a gabbo- Cioè da faroi
senza applicazione.
§ No voli galine se no le
fa dù cef. Tirar il diciotto con
tre dadi. Dicesi del trattar
alcun negozio con ogni vau-
taggio possibile.
§ Romper i af o la deosìlt
a vergù.-/'. deotià.
5 Pie come <Kn <ef. Pieno
zeppo. Pienissimo. Anche i
Francesi dicono in questo
senso , plein camme ean euf.
§ Pie come r oef. ( fìg. ) Bie-
co sordo, sfondato.
^ L' è mei oen cef anch'<?
cìie cena galina doma. È
meglio un uovo oggi che una
gallina domani. Meglio è frin-
guello in_ man clic tordo in
frasca. È meglio un asino
oggi che un barbero a *. Gio-
fonni. Dicesi proverb. per
significare assai più valere
tiiia piccola cosa che ai pos-
segga, dì «]iiel che vaglia uua
n,g,Urrlb,.GOO<^IC
ULG
C a35 )
«O
gnsde , che dod si ftbbia ,
ma solamente si speri. Dicesi
anche è maglio il poco e si-
cura che V assai e dubbioso.
I 5 Troà '1 pei en del oef. F'e-
aere o conosca^ il pelo nel-
T uovo. Si dice dì chi è d' a-
t^Dtissimo ingegno, e che scor-
ge ogni minuBia , prevede
tutto, e qaasi vede lo invi-
sibiU,
ffig. Occhio. -
^ Caotii dei ogg. V. cantA.
^ Casa , encàn del teg. Oc-
I chiaja, e dagli anatomici «tt-
' èita.
<Egg enversagg. Occhi sciar-
pellati o scerpeliinL Vale oc^
chi che abbiano le palpebre
arrovescia te-
fi (Eg pìsio't. Occhiettino.
Occhiolino. Piccol occhio.
I Jj Avi i (Bg§ sbesagg. Avere
I fili occhi tra' peli, ò gh oc-
clìi cisposi, lipfà. Vale non
'veder bene , e anche ai dice
dì chi essendo svegliato di
p«eo è ancor sonnacchioso.
^ <Eg encàaL Occhio ùteor-
vernato. Vale c»nc»vo o in-
iletitro D affossato.
S Bei oegg, cagg graaifts.
Occhi di ramarro. Vale bel-
li, vivaci^ penetranti.
§ <Eg torchi. OceliiaxzuT'
ro- Occhio azzurro.
^ ^gg furbi. Occhi grifi'
gni. Occhi furbi.
S ^%% ^* gat. Occ&i cesj,
di gatto.
§ <Egg encantagg. Occhi Um-
^uidi, ptorti, toròidi.
^ Eaverrà ì te^ ^. envenàj ,
^ Lontà dai oegg tonti dal
chcer. r. lontà.
^ Alga la telarìna 'n di osgg.
Aver le trawe^oie o le tra-
tvggole. Aver mangiato cicer-
chia. Si dice di chi In ve-
dendo piglia una cosa per
un' nltra o traveda.
§ (Egg de gler. Ocelli neri
e piccioli.
§ Tirk ì eegg. Aguzzar gli
ocelli. Vale st'orsarsi per ve-r
de re.
§ Tigni he i <BgB daèrgg.
Lo stesso che avi la son fie-
ra dei cegg. f. avi.
^ Avi a che fi eoa quei
che ga la eoo f<era àei oegg,
o col sa diaoL f^. diaol.
§ Voli fa i oBgg ai poelès,
o dresà '1 becU ale «ièie. F".
dresà.
^ En d* oen sbater d'osgg.
In un batter .d occhio o di
ciglia. Vale in un subito, in
un uiamènto , in aa attimo,
con eccessiva preHezza.
^ Compra a oegg. Comperar
checchessia senza misurare.
$ <Esg de bazalésch. F. ba-
2<t lèseti,
^ Dà dela poi ver en di oigg.
r. polver.
^ (Egg de mosca. Nompa-
rìglia minore. ( T. di stan»p. )
Specie di carattere da stam-
pa che è il più jHccoIs di
tutti.
§ IEb tir d'rt^, an oecia-
da. Occhiata. Tanta lonu-
nanza quanta può vedersi
coir occhio.
i I «igg Ti»l la *& part.
DigitzrrlbyGOOglC
OEG
(236)
L'occhio vuole la parte sua.
§ Caàs dà tegg per caàn giù
al ab nemich. Cavar a se
due occhi per trame ano al
nemico . Castrarsi per far
dispetto alla utopie . Vale
inni moltissimo male per far-
ne alcun poco altrui.
§ Costì cea teg del co.
Costare , valer mi occhio , co-
star salato , costare il citare ,
il cuor del corpo- Saper di
rame. Vale costar moltissimo,
5 Dà 'n del teg. Dar negli
occhi nell' occhio. Vale ti-
rare a ae la vistn, allettare.
5 Tigni i «gg fisagg- ^on
(staccar C occhio. Vale non si
gnziar di mirare.
Ji Tiràs ì caei foera dei ccgg.
(■fig.). r. cael.
JJ Falft scE i CEgg. Farla in
su gli occhi.
5 Podi porta 'I capei o '1 ca-
pot fti o fiera di oegg. F. capei.
^ Eser r ceg endret de ver-
^ù. Essere V occhio di alcrmo,
essere U favorito dì uno ,
essere If occhio diritto o de-
stro di alcuno. Vale essergli
in gran faTOre, esserli fa-
voritissimo,
§ L' ceg del patrà engrasa
'i caal. F". pairù.
K Schisa cea «g. ^. schisà-
\ Schisa i cegg. F. schisa.
^ Schisa r ag a rergìi f^.
schisa.
% Aighen desùra dei oegg.
hssere a gola in checchessia.
Vaie ater gran quantità, co-
pia , abbondanta dì cbec- 1
chessia. 1
i Vegner i «gg ros.'. Far
gli occhi rossi. Vale esstn'e
Ticiito a piangere.
§ A oegg saragg, A chiusi
occhi.
§ Veder pioe qnatr' cegg che
dò. FeAer pia quatta occhi che
due. Vale essere più difficile
ch'altri s'inganni o sia in-
gannato operando ia com-
pagnia d'alcuno, che ope-
rando solo.
§ Veder de catif, o de b4
ceg. Federe con mal occhio,
o di mal occhio. Federe con
buon occhio a di buoa occhio.
Vagliono vedere alcuno con di-
samore, con invidia-, con Cora-
piacenza, amore e benevo-
lenza.
^ L' amar l' embenda i cegg.
F. amùr.
§ En qualr' cagg. A quattro
occhi. Da solo a solo.
§ Tiràs la berèla, o i caei,
o '1 capei en di oegg. Cac-
ciare il capo ianansL Darla
a mosca cieca. Vale non dar
retta ad alcuno in fare o dir
checchessìa. Dicesi anche ti-
rarsi il cappuccio ia sugli
occhi. Tirare a nuadar già
kt buffa-
§ Tra i 03gg ala. roba. ( fig. )
Cavar gli occhi alla pentola.
Vale togliere il buono ad una
cosa per se , e lasciare il
cattivo ad altruL Schiumar
la. pentola-
^ (Eg dela vertecia. Anello
■ della bandella. Quello il qua-,
le si mette Dell' arpioae cl>Jk
re^^ 1» imposta.
7,-,ii-,. Google
(EG
C a3, )
§ <Eg del brced, o del ale,
Scandella. Minuti ssìme goc-
<:ìole dell' olio o' dì grasso
Salleggianti.
§ <&% poli. Liipìaello. Sorla
di caQo così detto dalla sua
forma.
5 % del Tedie. Pìdh. Pu-
Viga. Spazietto che pieno di
aria s'interpone nella sostan-
za del vetro o d'nltre ma-
§ Schisa le sigole en di
ccgg a vergù. K sigola.
§ (Eg endrét , oaf de ne-
dal. f^. faeniaml.
^ Vardà col ceg de! por-
»cl mori. Guardare a strac-
elaseccQ o a squarciasecco .
Guardar di mal occhio , eoa
guardatura burbera, a tra-
verso. Guardar con mal pi-
glia. Cipigliare. Nomisi che il
(]ell. nella sna vita ( pag.
iS5. tom. 1.° ediz. classici )
usa la frase. Guardar col-
V occhio del porco, e per
<[uanto parmì nel nostro sen-
so, comunqne i dizionarj la
interpretino un po' diversa-
mente.
^ Sarà (en ceg. P", sarà.
«gel. Ugello. ( T. delle ferr.
ed altre fornaci ). Tubo di
rame eh e porta 11 vento
nelle foraarì.
me. Olio.
§ (Eie de bruz, de bruià,
p de linfiza. Oito di linseme,
o olio di Uno. Olio tratto dal
«eme di lino. S
^ (EI« de nAs. Olio di noce. I
K <£le da mandole . Oli» |
<EL
mandorlino, olio dì mandorle
dolci.
% (Eie de olia. O/iorfu/iVo.
^ <Ele de lauro. Olio taurino.
% (ffile doavès. OUod'avez^
zo o ^ abete bianco.
% (Eie de sas. Ifajf-a. Bila-
me fluido sottile , leggiero ,
bianco e gialliccio, detto al-
trìmentt oUo di sasso. Pe-
trolio.
§ (Elo de raisà. Olio di na-
vone saU/atico , o olio di ra-
paccioTK ( secondo il Targ.
Toz.) Specie d'olio da' Fran-
cesi detto ìuiMe de navette.
§ (Eie col morcolòt. Olio
morcoloso.
^ Che ga del cele. Oliato,
oleoso,
§ Meter del osle nela lu-
seraa. Rifomir la lucerna.
Ji Avi I' cele bà sùra la faa.
r. faa.
§ Voli fa come 1' cele, fo-
ler star sopra. Vale voler e*
sere in maggior stima degli
altri.
§ L' tele bti sta a sima. La
veritA sta sempre a galla.
§ Noi sent nò de cale, né
de sai. yon è né carne nò
pesce. Dìcesi d'nomo stolido,
e che sia pressoché privo
d' ogni senso.
§ Perder l'«le e la sai, o
laura per el diaol. F. diaol.
J Andà come oen tele. Cor-
rere a verso. Suol dirsi di
cosa che vada a seconda e
senza ostacolo.
§ Andà come cen cele. (fig'D
Correre 9 feorrer^ bens- Ùi*
n,g,t7„ib/G00gIc
<EN
( »38 )
(EN
cesi dì cniTiicole, pulegge
e simili quanclo ranno so e
gt^ senza diTlìcoltà , e per-
cliè per fare ciò si sogliono
ungere, n*è poi nato il dire
parlando di un che corra
velocissimamente • E corre
die par unto.
(Er-a. Una.
§ Vegnigben a cena, f- tc-
gner.
^ (Eoa qoacli volta. Quan-
do die sia.
lEndes. Undici.
^ Tiri r oendes o 'I sgarlet.
J^. tiri,
ffiiieèla. tassello. ( T. degU o-
ref. ) Stramento di tntto ac-
ciaio finjuimoper iatag1i«rn
dentro i ritti ed i rovesci
delle medaglie. -
fflngèta . Ungetto . Strumento
d' acciajo, specie di scarpel-
lo in punta schiacciato.
(Engèta. Lunetta. { T. med. )
Appannamento à«Ua cornea
dtìlr occhio che impedisce il
vedere.
<Engia. Unghia. Ugna.
§ Alga le OQgic o le ma
longhe. f^. ma.
^ Negher d' cengia. F. ne-
§ Spiiirì le cengìe. Lo sies-
•0 che spiuri le ma. f''. ma.
5 (Engia piata. Unglùa pn-
f crina. ( T. di masc, ) Ugna
del cavallo che k piatta, co-
me quella dell' anatra.
§ Eser caren e (Bngia, o
cui e braghe. J^. braghe.
% Sentis a ruga fina 'n dole
«engie dei pè. Seiuirsi rac~
capricciare. Vale nascere ii |
altrui un- certo commovi-
mento di «angue, con arric- j
ciamento di peli , che per I
lo più viene dal vedere o i
sentire «ose orribili o spa- \
ventose.
5 Vardà le ffingie a vergò.
Aver cura alle mani altrui.
(gT.) Vale osservare che altri
rubi o fraudi.
llngiasa. Ugnacela. Pegg- di
unghia.
(Engina . Unghietta . Ugnetta.
Ifn^ùoUna. Dim. dt unghia.
(Erti. Svignare. Pigoere. Urtare.
(Enfi, r/rto. Urtata. Uttamento.
Spinta.
5 Grand «rlù- Urtane. Spin-
tone. Urto grande.
Ss. Uscio.
^ AaU del ces. Imposta.
\ Pitaatrada del oes. Stìpiti.
C <Eb sensa vertcce. Uscio
sbandellato.
^ (Es finiL Porta pura e li'
scia. { T. de' legn- ì Quella
-che ha l'architrave-e stipiti
senza scorniciare.
5 <Es solio. Porta intelojata.
("T. de' legn. ) Dicesi quelU,
dorè non v' è altro che os-
satura seaza spranghe né bat-
titoia,
5 Tiris dré 1' oes. Ti/-are a
se la porta. Vale chiuderla.
5 Troà l'ces sarai o la ca-
za de legn. Trovar t uscio
ghiacciato o imprttnato. Di-
cesi proverbialmente quando
alcuno va per entrare in un
luogo, e non gli riesi;e per
ritrovar chiui» la poru;
•nigiUrrlbyGOOglC
(BS
(^H)
FA
§ Mena 1' tes. ( lig. ) f.
òoudoìàs.
^ Mena l'oss- (T, di giuoco)
r. meoà.
<E.sciera. Botola. Quella buc.i
donde talora si passa d» ud
piano di cava ud un altro,
che si cuopre poi eoa cate-
ratte o simili.
<K5et. Uscetto. Usciolo. Dim.
di uscio.
<Es«ll. t/sciolino. Dina, di usciolo.
ffiza. frassino .comune. W. Fra-
arinus sxcelsior. Bell' albero
de' aostri Ijoschi a tronco
diritto, le foglie pennate. 11
leguo beachè bianco è molto
duro e renstente. E un ot-
timo combustìbile si in na-
tura clie in carbone. Ne' gran
giardini collocato in certe
situazioni può fare un grande
effetto. Tutto il bestiame ne
mangia assai volentieri ìe
foglie.
«zel. y. oegel. '
Fa. Fare.
' $ Fa alt e b.is e mal en-
f ual , ft tcet a so moed. Fa-
re alta e basso. Far correre
il giuoco colla sm mestola.
Dar .norma d topi.' Menar la
mazza tonda. Farla bollire e
mal cuocere. Dicesi di chi
con superìoritJi faccia fare al-
trui ciò che gli pare.
§ Fi a metà con vergù. F.
metà.
^ Fa: a saiya. F: s.ilTa.
J Fi banigola. Far ferzi-
cola. Aver verzicola o Vcrz':-
gola. ( T. de! giuoco delle pal-
lottole )■ E significa aver tre
palle al grillo o lecco.
^ FA a strusa caei, ciapàs
per i caei. F^. c^el.
§ Fa beer le besde. Abbe-
verare il beitiame.
§ Fa bel vergola. Abbel-
lire. Adornare. Far bello.'
$ Fa biauch . Bianchire .
(T. proprio degli argeuiieri).
5 Fa bosol. F. bosol.
5 Fa bù. Far- buòno. (T-.
di giuoco. ) Sottoporsi a per-
dere maggior somma di de-
naro ehe non si lia in tasca.
^ Fa bà beer, F. beer.
K Fa bù mosiis. Far faccia
di pallottola. Non aver ver-
gogna.
§ Fa bù zojgh. Far peduc-
cio. Ajutar uno colle parole
facendo buono il suo detto.
5 Fi ba , bonifici. F, a-
b&nà.
§ Fi capòt. Fare cappotto.
Dicesi de' mercanti e degli
uccello tori.
^ Fa car. r. car.
^ Fi carne-li- Capiasciala-
re , e Camescialare. Far car-
novale, darsi alla crapula,
e al dilet-to. Sberlingdcciare.
^ Fi cera. F. ceta.
5 Fa coltura. Pastinare. Ri-
voltar la terra, diveglierla.
§ Fa come ì fra, predica bó
e fi mal. Far come ilgallOf
cantar bene e razzolar male.
Far come il Padre Zappata ,
che predicava bene e razzola»
vft male. V»c« d«U' tuo.
DigitzrrlbyGOOglC
EA
( 240 )
§ Fa de om. Fare da uomo.
Vale operare virilmente.
§ Fk deentà maglier. Sma-
grare. Rendere magro, este-
nuare.
^ Fa deeBti paa. Appassare.
Far divebìr vÌezo. Far ap-
passire.
<ì Fi dei framezismi. Pran-
cesefigiarc. Usare fraaccsìsmi.
^ Fa del gesti. Gcsteggiare.
l'or gesti, gestire.
§ Fa dcle so. Tornare alle
medesime. Far delle sue. Ri-
cadere ne) mal fatto.
§ Fa d' cena fìtela dù. ze-
ner. Con una figliuola farsi
due generi (fig.) Vale Toler
d' uà affare tirare doppio
vantaggio.
^ Fa di gce de setimana.
^. seiimana.
^ Fa e desta l' è tcet lauri.
fiore e disfare gli è tutto la-
vorare. Fr. di eh. sigD.
^ Fk aaa capelada. f. ca-
pelada.
^ Fa oena coza trop eu fresa.
Precipitare alcuna cosa. Va-
le farla frettolosamente e
male.
§ Fa" ià a so mced vergò.
Far filare uno. Vale farlo
fare interamente a sno sen-
no. Farlo stare cheto per
bella paura.
§ Fa fadi§he de orb, o
laura de scliena. F. schena.
^ Fi f^ pas. f^. pas-
^ Fa fasina. Affastellare.
Fur fastelli*.
§ Fa o caà foera dei rés i
marti. F". taarù.
I
li Fa freda cena coza o fi \
fred vergola. /^. fred.
§ Fk fiasco. Lo stesso ctie j
andi buza 4Bna coza. F'- andA.
^ Fa gran bodès e poch '
fagg. Farla bollire e mai cuo-
care. Fr. di eh. sign.
§ Fa goart già da tcegg 1
mai. Cgsrgo). Dare a uno
t ultimo asciolvere- Far ino-
rir alcuno.
^ Fa i corego. F. corea.
§ Fa i fòs per pianta le
vigg. Sgrottare. Larorare le
iotie per piantarvi le viti ,
aggrottando la terra lasciaii-
dovela a ciglione.
$ Fa i laùr de mal. Fara
all' impazzata. Operare paz-
zamente. Vale fare le cose
senza considerazione, pazze-
scamente.
§ Fa i Uftr a quach foie,
o come Dìo v<b1. F- Dio.
§ Fi i pign cola credeasn.
Èssere alla porta co' sassi.
Prov. che si dice dell' esser
all' ultimo punto di finir
checchessia cacciato dalla ne-
cessità.
§ Fi i solch. F. aolch. ,-■ *
^ Fa l'amùr a vergotai f .
amiìr.
§ Fa '1 diaol coi pè de dré '■
e simei. F^ diaol.
$ Fà'l galani, fi '1 belo.
Galanteggiare. Far il galante.
§ Fi '1 nùnció o '1 coió per
no paga dase. f^. coió.
§ Fi '1 poarèt. F. poarèt.
5 Fi 'I so bizogu. Fare suo
agio. Andar dì corpo. Anda-
re a sella.
nigiUrrlbyGOOglC
FA
(4. )
5 Fa l«zùr.(fig.) F.ìuzÙT.
§ Fa '1 sautìliGetcer. f . san-
tiiisetcer.
^ Pala bAna. Metter buono.
Far buono, Va!e convedere ,
accordare.
$ Fi la ci a tre soler. (P.J
( gergo ). fiver lungamente-
§ Fàlacàs«-J cami. (ger.)
Far tutto il rovescio.
(j Fa la cousa al pès. Ma-
nnare il pesce. Che è quando
è fritto mettervi 1' aceto per
conservarlo.
(| Fala farà. Terminarla.
Finirla, Venirne a capo.
^ Fala , ficaia a vergù. f .
fica.'
% Fala 'n barba. Far la
barba di stoppa. Cioè far
del male ad Bltuno die non'
teme. Dicesi pure farla di
quarta. -
^ Falà'n pé. ((ìg.)Lo stesso
che fa oen scarpù. V. scarpù.
$ Fala sce i agg. V. teg.
§ Fala veder en candela.
f. candela.
^ Fa la galeta , o andà 'n
carela. F. carela.
§ Fa la gambni'tela. f. gam-
'-barcelai
S Fa laftr de s-cet. f . s-cet.
]i Fa laùr de servìtftr. Fan-
teggiare. Far cosa da fante
servo.
§ Fa la prìmaera. f. pH-
naera.
5 Fa la strada al papa, an-
darsene in gite. Andare assai
attorno senza concbiudere
quello per cui si va.
§ Fi le fiche. Fare le ficìte.
FA
Quell' alto che colle mani
sì fa in dispregio altrui messo
il dito grosso tra V ìndice o
il medio,
% Fa le fiche. Far beffe ,
beffeggiare.
§ Fa le fiche. Far lima li-
ma. Motto per dileggiare o
uccellare ; modo da fanciul-
li, ed è quando fregando a
guisa di lima il secondo dito
della destra in sul secondo
della sinistra verso del di-
leggiato dicono lima lima.
)i Fa le fiche. Fare un ma-
nichetta. E il mettere una
mano in sulla snodatura del-
l' altro braccio piegandolo
all' insù, che è atto di sde-
gno e d' ingiuria verso il
compagno.
§ Fa fé moine, yfmmoinare
ed ammainare. Far moine,
jiccarezzaie. Far finte carez-
ze, ed è specie di adulazio-
ne propria di fanciulli e di
femmine. Dicesi anche far Iq
forche.
^ Fa le sasade. F. aasada.
^ Pà losm o luzdr ai morgg.
f>. luzùr.
§ Fa neta la taola. (gergo).
Sparecchiare. Mangiare assai-
Modo basso.
^ Fi ombra. F- ombra,
$ Pà pagagg. F. empatà.
§ Fa pari de no sai , fi 1
gnagDO , el lelò , el mincÌQ
o '1 coìó perno p^gi dase.
F. coió.
^ Fa pari de dà 'n seconda
e dà 'n tersa , o fa parV de
fa ten lair e f;ighen wa aU
ri,n,t7<-,ii-,.C00gJc
FA
( a.'p )
ter. Accennare in coppe , e
dare ùi bastoni- Che è mo-
atrare di far uua cou , e
£arite un' altra.
\ Fi p«rì, finzer. K. pari-
$ Fi puri , fa MI . Pani-
cipore. Far partec-ipe. Co-
municare con alcuno chec-
chessia.
^ Fi pa». F. pa».
5 Fi pasà oeu )ebep. Per-
correre un ìibro. Vale legger-
lo così di vo]o. Scartabellare.
% Fa perder el teinp a ver-
gu, dezavial. ì^. temp.
^ Fa pi, pi , pi , fa 'I vers
An polzl , o dei ozei pisin'i.
Pigolare. Il mandar fuori la
voce che fanno i pulcini e
nitri
1 pi.
coli.
\ Fa pice che . Cnrlo 'n
Franan. Lo ste$£^ che meni
8te 'i fé. fr. mciià.
$ Fa pora a \ergù. F- pora,
$ Fi rider la hrigada. Var
da T'dcie, che ridere, diche
ridere. Vale dar occasione al
riso.
^ Fa satire. ^. sadra.
• ^ Fa sea. F, sea.
^ Fa sentì bi^ua «ena coza.
Fare cader <f allo una cosa.
Vale farla sentire pregevo-
lissima.
' ^ Fa sce e stc. F. sos.
§ F^ ste la nef. Spalar la
Tiet-e.
§ Fi soe le mezane. F'. me-
zajia.
5 Fa scc '1 pa<;r, Accomi-
gnolarc. Congiungere a mo-
do di comignolo.
^ ^ Fa see vergot. Avvoìgert-
§ Fa *«e Tergii. Aggirare.
Sedurre. Abbindolare. Ingan-
nare. Truffare. Ciarmare.
Gabbare. Infinocchiare. Trtip-
polare. Tagliare. Accalap-
piare. Incalappiare. Ingalap-
piare. Acchiappare. Carucco-
lare. Abbacinare. Inzainpo-
gnare. Frappate. Giuntare.
Giungere o mettere al gab-
bione- Fr. di eh. sign.
^ Fa smorfie cola hoca. Fai'
boccili , o far boccaccia. Vale
aguzzare le labbra in verso
UDO iu seguo di dispregio n
guisa che fa la bertuccia.
Sberleffàì-e.
^ Fa soinensa/ F. someusa.
ji Vìi sta alegher con poca
speza. Far le nozze co' ftin-
gld. Far le spese necessarie
con eccedente risparmio.
i, Fa sta verga al '.al. F.wh
S, Fa sfa «o '1 fiat. F. fìat.
C Fa taanir F. taani.
^ Fa tache soel fer. ^Cesel-
I^e. ( T. de' fahb. ) Formar
collo s<arpello o colla pen-
na del martello delle iui;ic-
catnre sul ferro.
^ Fa tasti. Dare a sag^'o.
Vale far assaggiare.
% Fi testament . TcsttVe .
Far testamento.
^ Fa tcet l'emposibìl. Fom
V esti-emo di stia possa. Vale
far gli ultimi &forzi.
%i Fa tratamenU F. trata-
ment.
§ Fa trenta , e no fa tren-
tù. F. trenta.
^ Fu veder la luna 'a dei
pos. F- pos.
nigiUrrlbyGOOglC
FA ( 2
5 Fa YÌgni voìa d« beer a
vergù, faga vegner set. As-
setare. Indnr sete, far veair
voglia di bere.
% Fa zo fazcei ^ roaiot o
«iinei. Sbaccellare. Cavar dal
Iiaccello. Sgranare.
^ Fa zo i fuz , agdà 'n toch>
r. andà.
S Fa zo 'l SI. Annaspare.
Avvolgere il filato ìb sul na-
<po per formarne la matassa.
Innaspare.
$ Fas a qualche cosa. Con-
farsi. Star bene a checches-
afi» , Convenire. RicIUedersi.
jiffarsi.
% ¥aì ciar. Schiarire. Farsi
^ Fas soe la resta. Accin-
cignare. Succignrre. Legare
sitto la cintura ì vestimenti
luoghi, o avToltarsegli per
tenerli alti da terra.
^ Fas Ke le maneghe. Ri
hoi-care le maniche- Per ar-
rovesciare 1' estremità delle
maniche.
^ Fas soe le maneghe. C fig- )
Spo'sUarsi in farseito. AUac-
c'nrsi la giornea. Vale intra-
prendere una cosa con ogni
^flì cucia.
. § Fas porta atùren. Far
bella la piazza, la festa, la
contrada esimili. Diceti quaii-
do con clieMÌiessia per lo
più improprio sì dà materia
(li discorso.
<ì Fas s-ciopà 'I gol , o '1
becli. y. s-ciopà.
§ FjisU a gambe. Lo steiio
che faebià. ^. i^bii.
i ) FA
^ Fasla ados , fasla sot,
BeJe braghe, f^. braghe.-
l F«sla sceì digg. r. dit.
$ Fasla Bo. Ricattarsi. Ven^
dica[si. Rendere !! contrac-
cambio, o la pariglia del-
l' ingiuria ricevuta. /(W io/i-
diera dì ricatto. Fare a far~
seta. Vale lo stesso.
$ La libertà de fa e desft
HO ghe denér che la pose
paga. f. dsner.
% Noi se ga fa. Ifon s' addice.
$ Tegner o fit tegner el dit
ea la piaga. F'. tegner.
§ A ia de quel che no sa
de fa , r entervé de quel che
no sa speta. Chi fi quel cfte
non dee, gf intervien quel
che non crede. Cioè gli av-
viene coatro sua raglia.
§ A fa de quel cbe no -s'è
US, el va dentar i cegg e 'nfue-
ra '1 oatiz. Lo stwso che lasà
fa i inester a chi i a sa i^
f^. mester.
§ A f à ì laìtr en fresa, no
sé ì fa mai bé. Le stesso
che prest e bé noi convié.
f. pcest.
§ Ài^a d«l da fii fin dcsàra
dei eegf o del co. f^. vo.
^ Ari a che fa 'n qunch sit.
Esser proprietario in un co-
mune. Vale avervi poderi o
terre da coltivare o far col-
tira re.
§ Che fet che foÌ. Di trattt
ia tratto. Vale anche troppo
freq uentemeate.
J( Chi fa mal no sp«te bé.
Lo stesso che q'iel che sa so^
nuu ta rejj;oi. f. rejaer.
1,. Google
FA
( ^44 )
FA
^ Chi è sUt a caza del 4ìko1
ei sa quel che i ga R. V.
CI za. I
% Del sa M poel fì quel
che sa veci. Ognun può far
della, sua piuta gnocchi. Vale
the ognuno può disporre del
proprio come gli pare e piace.
^ El ga a che a col so
diaol. r. diaol.
$ El la faràf a<h al diaol.
Farebbe a girar colle rocchelle.
Si dice de' grandi aggiratori.
§ El Sìgnùr el lasa fa , ma
iniga strafa, y. Signùr.
Fa. Partorire.
Faa. Fava. W. Faba. Legume
noto.
% Faa nostrana. Fava bag-
giana. Fara della più grossa.
5 Avìga ■!' <ole bù sftra la
faa. ( fig. ) jìvere la pasqua
in domenica. Cascare il cacio
su maccheroiiL Dicesi quando
avviene alcuna cosa inaspet-
tata , e che torna appunto in
■ acconcio.
({ No sai distinguer la faa
dai fazcei. ^, sai.
§ Faa pelada e franta. Fa-
va sbucciata.
§ Faa grasa , orecine, ore-
ciù. Fava grassa. Fabaria.
W. Sedum telephium. Pianta
la quale sì riscontra sugli
argini de' campi presso i mu-
ri con fusto lungo un piede
e più di color vinoso, foglie
rotonde e ovate. Fiori in co-
rimbo terminale di color ver-
diccio.
Fabricà. Fabbricare.
jf Fabricà soel sabiA. Zap~
pare in rena. Operar senza |
frutto.
§ A fabricà, e litiga sa con-
soema quel che s ga. Ma- J
rare e piafire è un dolce ira- I
poeerire. Vale che chi atten-
de a fabbricare o a litig^ire
a poco ,a poco consuma le
sue sostanze.
Fabrisér. Fahbricciere. Quegli
che sopraintende alla fab-
brica delle chiese. Operajo.
Fabriserìa. Fahhriccieria. Voce
dell'uso. Unione di fabbric-
cieri,
Fachl. Facchino.
§ Fa laùr de facili. Lo stes-
so cbe sfachìnà. F- sfadiioà.
Factotum. Factodo. Voce Iali-
na e spagnuola. Arcifanfano.
Dicesi di colui o di coiei
che mostra avere ì rasggiori
maneggi d'un governo, che
sappia e voglia fare ogni
cosa.
Fada. Fata. Strega. Maliarda.
Fadà. Fatare. Stregare. Amma-
liare. Àffatiirare'.
Fadiga. Fatica.
5 Fa fadighe de orb o lauri
de scbeuH. F. scbena.
Faeta o faa franta. K faa.
Fagot. Fagotto. Fardello.
^ Bù fagot O bù pastù. F.
pastù. f'
% Fa soe 'I fagot o l'bnul.
^. baul.
■ 5 Fa soe 'I fagot. ( ger. ) Iif
gravfdare.
% Miti zo '1 fagot. ( ger- )
Partorire. ■
Fagot. Fagotto. Sorta di stru-
mento da fiato.
DigitzrrlbyGOOglC
Fagotel. Fj^oitino. Fardeiklto. i
Fardellino. Piccolo fardello. ■
Fai. Fallo. Errore. SbagUo.
% TcB -n fai. r. ta.
5 Toegg i fai cliaenta quin-
des. ( gergo ) Ogni errore trae
seco le sue conseguenze.
§ Me ter i pè 'n fai. F.
ni'* ter.
$ Fi fai. ( T. del giuoco
della palla. ) Andare in fallo.
Oicesì quando b palla va ìd
luogo dove sia fallo.
Fali, Fallare. Errare. Fallire.
Sbagliare. Commetter errore.
^ I fala a i pregg a di ine^a.
Égli erra il prete all'altare.
Prov. che si usa per iscii-
sape qualche difetto medio-
cre mostrando esser facile
l'errare anco in cose di mag-
gior importanza. Egli erra un
prete all'altare, e cade un
cavallo che ha quattro gambe.
5 Palando sn 'inpara. Gua-
stando s' impara. Pi'over. e
Tale, che bisogna fare, an-
corché si faccia male, vo-
lendo imparare.
§ Chi no fa no fa!a, e
cose faland sa 'mpara. Chi
fa falla , e chi non fa sfar-
falla. Vale «he ciascun falla.
. § T'è falàt el méz. Pia su
.; Sta monna luna. Prov. che
vale. Tu non f apponi, tu
noa dai nel segno , tu non la
dì giusta; ed è dettato tolto
da ' un giuoco fanciullesco
cosi detto.
% Falà. C T. di giuoco. ) Fa-
tare. Non avere del seme
di cui si ^uoca. -
5 ) l'A
Faladùr. Fallatore. Che falla.
Trasgressore.
Falalela. V. faUlela.
Falasa. ^. Falopa.
Falbalà, Falpalà. Sorta dì guar-
nizione. Balza.
Falchet, Sparviere comune. W.
Accipiter. Uccello di rapina,
ed è la femmina -, il maschio
che è minore e men bravo sì
chiama moscardo o moscar-
dino.
$ (Egg de falchet. Occhi
grifagii.
Falcliet. Falcone. W, Falco.
Uccello di rapina armato di
becco e d' uughie ricurve e
acute e che serve ali' uccel-
lagione.
§ Falchet molioer, Alha-
nella. W Falco albu-i. Spe-
cie di falca, di cui trovanti
più varietà-
Falcù. Falcone. F. falchet,
^ Quel che té cura dei fal-
ciV. Falconiere.
Faicùna. Falcona. W. Sisyn-
hrium sophia. Pianta annua
che adoperavasi per Le ul-
cere e per le ferite.
Fall. Fallire.
^ Fall coi solgg en Bearse-
la, Fallire col sacco. Fallir
col morto in casa. Frasi del-
l' uso. Fallir dolosamente , a
conservando per se il dena-
ro della ragione de' credi-
tori.
Falla. Fai'Ula.
§ Falle che vfila. Falave-'
sca. Favolesca. Quella ma- ■
terja volatile di frasche o di
carta o d' altra simll cosa
DigiUrrlbyGOOglC
FA
( *ifi )
FA
abbruciata, che il vento leva
ili alto.
^ Falle de carta che brusa.
Montichine. Quelle scintille
di fiioto che neir ìnceaerirsi
J.t carta a poco a poco si
epengODO. Quella tra le det-
te scintille che si spegne per
l' ultima vieu detta la ba-
dessa. ■
§ Falle de néf. Nevischia ,
e nevischio. Il nevicare in
poca quantiiH.
Falilela. Falimbello- Serfedoc-
co. Dormalfuoeo. Scioccone.
Stupido. Uomo senza fer-
mezza.
Falò. Falò, Capaanuccìo. Mas-
sa dì legna per appiccarvi
fuoco e abbruciarla per al-
legrezza e altra cagione. ììal-
doria.
Falopa. Falloppa. Bozzolo in-
cominciato e non terminato
dal baco.
pfllopa. Malfatta. Ogni errore
di tessitura, e talvolta- s'ap-
plica ad altri errori.
§ Fa dele falope. ( fig. )
Sgarrare. Prender errore.
"Falopada. Corbelleria- Minchio-
Fals. Fiosso. ( T. de' calz. ) La
parte della scarpa più stretta
vicino al calcagno.
Fals. Fiilso.
^ Om fals come Giuda.
i/omo falsissimo. Simulato.
Mendace.
^ Falsa piastra. ( T. degli
or. ) F. piastra.
Falsifica. Falsificare* Cantra/-
fare.
Falsificadiìr. Fa! si fica! ore.
^ Falsilìcadùr d<! monede.
f'fiisamonete. Cbe falsiiica le
mooete.
Faltram. Cessù'ne- Da cesso, '
Parola di scherno, e dinota
qualitit di cose o di per-
sone sporche e di poco pre-
gio.
Fani. Fame.
§ Pam de carbù , de ten
e simei. Pica. ( T. medi-
co. ) infermità che cagiona
prurito di mangiare cnrlK'-
ne, calcinaccio e simili-
% Avi cena fam de ìùf. V.
làf.
% Fa pati verga de fam.
Affamare. Far patir fnmf.
% Fam rablAza. Fame ca-
nina. InfermitA detta aneli»
appetito canino , e dal volgo
wal della lupa.
S C-ià la fam. r. caà.
^ Caàs la fam. F. cai.
%, La fam l'è la mei pi-
laiisa. Lo. fame conduce ogai
vivanda, ovvero ap'Vtito noa
f'iol .•salsa . Vagliono che
qiTando la volontà br»mi
nna cosa , non vi blso;;M
grande stimolo che l' intiam-
mi.
^ Longh come la fam. F.
lòngV
^ La fam casa U litf foera
dela Una. La fame caccia il
lupo dal bosco. li bisogno fa
trottar la vecchia. Vnle la
necessità costringe altrui a
operare,
Famàt. Adunato. Famulento-
Famelico.
nigiUrrlbyGOOglC
FA
( ^.Ì7 )
FA
Fa tu ci . f^accoTO - Cuardiauo
delle vacche, <;ome hoaro, ai \
dice al gunrdinuo iW buui.
Garzone. Minestrgjo.
Fainia. Fami^ìa.
% Pa de famia , o Gaznli.
'? <"■
§ Ed qiieta famìa ì è re-
sUgg ea tre o qualer gagg.
r. gat.
Famioela. FamigUuola. Dìm. di
famiglia. Detto per vezzo.
Fancb. Fango.
§ Pie de fauci). Fangoso,
Infa-gato Lotoso. Melmoso.
Pieno di faugo. Limaccioso.
§ Sporca de faucb- Infan-
gare, inzaccherare. Bruttare.
Lordale di &Dgo. Impillac-
cherare.
5 Sportàs de fangh. ^. em-
posnclàs.
§ Caàs dai fancli. f. caà.
F;^iiel. Fanello. W. Fringilla
Vinaria. Uccello noto quasi
situile al montanello, ma va-
ria nella grossezza , ed ha nel-
le ali alcune strisele bianche.
Fancla. Fanello. Frenello. Sjic-
cie di paouiua leggieri tes-
6utn di laaa fine.
Fanfaluca. Fanfaluca, lìaja. Ce-
lia. Cicalata-
Fangh. F. FaiK-h.
■Faiiyhera. Faiig/ugUa. Limac-
cio. Luogo pieu di t'ungo.
Filta.
Fauill. f. prnsiaul.
Fani. Frante. Soldato a piedi.
Fant. Toccatot-e. Ministro della
corte del civile, il qiìnlc de-
nunzia a' dehiiori il termine
pereutorÌQ.
$ Fa o fant o ca^elet, vg-
gnigUen a cena. F. vegner.
Fautogg. Fantoccio. Piccola fi-
gurina fatu per lo ' piii di
cencio o di legno.
Fa ori. Favorire. Favoreggiare.
Ajntare altrui.
Fnpei. Ins^a^iatore. Voce del-
l' uso. Colui che ingaggia.
Fapù. Caniofo. Sepoltura co-
nnine di spedali e di si*
miti luogUi.
Far. Farro. Forre. Specie di
biada noui.
Farabict. Farabutto.. Farinello.
Truffatore. Ingannatore.
^ Bù farabcel. Lo stesso che
b'a piistù. F. pasiù.
Farfara. Farfara. Tussiltof^gine.
W. Tussilago farfara. Pianta
perenne con foglie a forma dì
cuore, angolate, dentellate.
Fiorisce in febbrnjo e mar-
zo, lie foglie coiuparlscoiko
dopo la horitura. Abita i
luoghi freschi , argillosi. 11
decotto delle foglie si usa
per la tosse.
Farfoià. f^. bctegi\.
Farfoiada. Anfania. Orsata. Af-
follala. L' anfanare. Anfana^
mento.
Farfoiàs. F. enfarfoìàs.
Farfoiù. Anfanatore. Farlingot-
to. Batfalone. Ciancione. Baf-
fone. Cicalone. Che favella
s(;n/.a fondamento e couclu-
Fariii!! Farina.
§ l'.ila dura con poca 'fa-
rina. ( gergo ). Lo stesso che
sta sie la si- F. sii.
§ La fariua del. diaol 1^
nigiUrrlbyGOOglC
FA
( ^43 )
FA
Ta tOBta 'n croesca. Quel che
vie» lii nijfa in raj^a, se ne va
ài buffa in bajja. \aie ciie )e
cose rualnmeitte acquistate in
Lreve se us vanno in malo-
ra. I Latini (licevano. Male
parta, male diltdtuntur.
%, Ko r è farina del so sacb.
jN't"? è sita farina.' Non è er-
ba dei suo orlo. Quando sì
conosce uno dar fuora cosa
d' altri per sna.
^ No te sé farina de fa o-
»tie. Tu non se' una netta o
leale farina. Non sei fettina
da cialde. Tu sei una mala
zeppa. Vale non sei intera-
mente schietto e sincero.
§ tser t<tgg dela stesa fa-
rina o escr toegs lilagg zo
d'iena roua. V. roca.
Farinei. FaiiiwUo. W. C/ieno-
podìum f(>(We. Pianta annuali
col fosto alto un piede cir
ca , dritto, verde cogli an
goli rossi alla base. Le fo-
glie de' rami a lamette. Grap-
poli con qualche foglietta
tramezzo, alterni, lunglii.
Farincr. Lo stesso che pastér.
/^. pastér.
Farinér.i, F. Ixcgatadùra.
Farlocà. F. eufarfoiùs.
Farlocnda. F. fufuiada.
t, , . ) F. farfoiù.
Fiirloca. (
Fas. Fascio. Fastello.
§ Fa d'ogneerba hs. Far
d'ogni erba fascio. \a\e non
distinguere il buono dal cat-
tivo.
Fasa. Faccia. Viso. Follo.
§ Troà la fasa de legn.
( gergo ). Lo slesso che trol
la porta aarada. F. porta.
§ Ariga dò fase. Esseie m
tecomeco. Suol dirsi dì colui
che parlando teco dive male
del tuo avversario, ed al-
l' incontro.
§ No vardì o no portala 1
en fasa a nisu. Gettare il ■
giacchio tondo. Non aver ri- '
guardo a niuno trattando
ognuno ad un modo. |
Fasa. Lenza. Benda. Striscia di
pannolino o d'ahrolangae
stretta.
^ Fasa dela cu a. Fascia-
coda. ( T. de' seti. ) Striscia
di sovatto o tela con cui si
fascia , e si tien impiegata la
coda del cavallo.
^ Fasa dde i«r. Nodi del-
le toni. Quegli ornamenlp di
fuori nelle facciale delle me-
desime torri , corri spondeuii
all' impalcatura.
Fiisà. Fasciare. Circondare o in-
torniar con fascia.
Fagada. Facciata.
^ Fasada dei leber. Fac-
cia. Pagina. Per ciascuna
Landa del foglio.
Fasadina. Facciuola. Dimin. di
faccia , e si dice dell' ottava
parte del fi'glio.
Fasenda, Faccenda. Affare. Ne-
gozio.
^ Che fi fasende. Faccen-
diere. Che fa faccende.
Fasera. ( P. ) Fima. Modo e
ligura. Calibro.
^ -No eser fat soe qurla fa-
sera. [P.) Non esser della me-
desima qualità o carotiere.
1,. Google
FAS
( ^ii) )
FAS
Kascra. J^. frsrra.
Kaseia. Fascetta. Fasciuofa. Pic-
«ola fnscia.
l'aspte. Faccette- ( T, degli ar-
chib. ) Quelle lartncte d'ot-
tone , o ti' altio ntetallu
che tengono congiunta la
canna alia cassa dell' arcUi-
blKSO.
Fascrl. Fazzoletto,
^ Pascei dei col. Crafatla.
Fazzoletto da collo,
§ Fascfl del sudùr. Sciitga-
tojo.
§ Fàsoel del rar. Moccichi-
Tìo. Pezzuola. Fazzoletto.
§ Pascei de spaie. Spalli/io.
pezzuole. Fazzoletto.
5 F»s»I de s-fpgg. Benduc-
cio. Quello che s'attacca alla
cintura de' bambini.
Fasioa. Fascina.
% Fa fusina. f^. fa.
§ A vesti aua l'asina la par
cena regina , o a vesti ceo pai
el par oeu cardinal. F. pai.
Fasiù, ii fasift. Far compari-
scenza. Far comparila. Mol-
tiplicare cliccchcssia più del-
l' aspettazione. Comf-tin're.
Durare.
Fastide. Fastidio. Briga. Im-
paccio.
§ l'osa dei fastide per i al-
ter, o cen OS de rozegi. ^. os.
5 Fa TCguer fastide. hija-
slidirc. ^nnojare. Fccar noja.
Fastide. Svenimento. Deliquio.
Sfinimento- Sincope . Basi-
mento.
^ Vigni fastide. Svenire. Ve-
nir meno. Smarrire gli spi-
niti. Basire.
- Tom. L
Pasiidi&s. Fastidioso. Nvjosot
Tedioso.
Fat. Fatto. ( agg. e sost. )
$ Dal dit al fat ghe ctn
gran (rat o la mela. V. di.
§ Fat come cen mela. Cotto,
o cotto spolpato , fradicio ; o
cotto come una monna, un
gambero , un sileno. Vale ub-
briaco al maggior segno.
^ A fa i fagg so no sa spor-
ca miga le ma. F. ma.
$ Fat e pagagg. T. pata-
P«S»8g-
^ Fa i fagg de caza. F- caza.
S, Aviga '1 fat so. Avere o
esservi il suo jy'eno e similL
Vagliono esservi il ccmpi-
meiito, conseguir l'iatento,
aver tutto quello che a' ap-
partiene.
$ Voli '1 fat so fina 'nd* cen
'sizl. F. aiil.
S Vardà hi '1 fat so. F.
vardà.
^ Kmpasìs en di fagg del
alter. F, empasàs.
§ Tante ciacole e pocli fagg-
V. ciacola.
Fatazer. Dattajo falso.
Falùr. Fattore- Agente.
Jt'atùra. Fatturessa. Femmins di
fattore, ed nuche colei che
fa i servigi delle monache.
Futura, l'soat.) ScegUirice. ( T.
di cart. ) Colei che scegli»
la carta tagliata, e ne com-
pone i mazzi.
Fat&ra. (agg.) /"econt^. Dicevi
di donna che fa tigli sovente.
Falura. Fattura.
^ Lafirù a fatura. Ftire 4
compita, Store per opera. Vale
nigiUrrlbyGOOglC
FA
lavorare con paUtiita mer-
cede dell' opera clic si faccia.
Fail. Babbeo. F^. macaco.
Faùr. Favore,
^ Ariga '1 veni en fair.
jévt^re il volto in sua via.
Vale averlo favorevole.
Faza. Favola o faggina. Frat-
to del faggio, buono da dihu-
giare, e da cui per espresuo-
ue si estrae un olio bnono
per ardere, ed è passabile
per condimento. F. fo.
Fa^A. F^n^ano. Uccello salvati-
co dell' ordine delle gnlline.
La femmina diccsi fagiana.
Y. di grandezza simile al gal-
lo, e da' naturalisti è detto
pltasianus. E dì piuma varia.
Ve n' ha più specie. Questo
comunemente chiamasi
piano comune.
TaTÀ. Gabbiano. ( fig. ) Sì dice
per ingiuria ad uomo rozzo
e zotico.
^ Jiti fazà. Buon pastricciano.
Fazanada Fof^iola'a e fof^iuo-
lata. Pappolata. Sciocchezza.
Scimitnitaggine. Bahbuassag-
gine.
Fazauol. Fagianotto. Fagiano
giovine , piccol Cagiano.
Fazaro?In. ì^. pmsiaul.
Fazara'Ie. Così chiamano i no-
stri moulanar! i fringuelli
monta/ìini , percliè maugìauo
con grande avidità le faze
cioè le faggine, faggiole.
Faztel. Fagiuolo e japiolo. Ve
n' ha di più sorte Fcigivolo
ordir:ario o coli' occhio. F.i-
giuoli gentili, romani, grigio- j
iati, capfioni , et. I
( 2S0 ) FA
^ Fa zo fazcei^~K. K
$ r.l.ocsa de fazoei. F- i-bcew.
*i (Ea del fazotl. riso. Oc-
ciiio. Occhiolino.
^ No sai distinguer la fai
dai fazobi. V. sai.
§ Andà a fazcel. lìiescir a
disegno, ^n'dar a vanga o ài
rondone , o .
! poppa. \Ae
Isa a seconda,
o. Andar a g/-
dar a fagiuolo.
Andar beiiiì
nio eA anchi
Fé. F'ieno.
% Meni soe '1 fé. V. mena.
^ A pesa de fé. /'. peza.
Si No I' è temp de à fé ale
oche. Non è tempo da dar
fieno a oche. Non è tempo
da b.iloccare, né da in(er-
tenersi-
5 Fé mnzadecli. Maggiatico,
o maggese. Vale segato nel
mese di maggio.
§ Fé ciirt, Q zQTi. Guaime.
L' erba tenera che rin.isce
ne' prati e ne' campi dopo
la prima segatura.
^ Fé ostauel raarral. Gtu-
mrj'eccio , o gomareccio. ( T.
d'agric.) Fieno serolìuo più
corto e ,pìù tenero del tnag-
ese the ai «ega nel mese tU
settembre , e dicesi anche a
quel .Ceno che si sega neìie
lene a seme o «ulle stoppie-
^ Meda de fé. F. meda-
^ Brasadu de fé. /■'ostello.
Èr acciaia .
Febicr. Febbraio. Febbraro.
'ed e. Fede. Credenza,
5 ^o avige né lege nò fede.
/.'.(W genie di sca/rieraf
persona bigia.
DoUrrlbyGoÒglC
FEO
Fede. Attestato. Testimonian
Ta, contrassef^o ; Ofwlfi nvere
i suoi attestiiti , vale avere
1 suoi doeumenti per pro-
dsirii in giudizio.
Fl-rf. Febbre. 1 dì lei uapatte-
ri sono : Polso frequente,
c,;lur df] corpo accresciuto,
o diminuito , ec.
^ Feer maligna. Febbre ma-
ligna.
^ Feer bianca. Clorosi (T,
lucd. ) Oppilaùoae. Maocan-
Z!i di mestrui.
^ Aviga la feer.' Fcbhricare.
% Quel che ga la feer. Feb-
' hi kitante. Febbricoso.
§ Remede centra la feer.
Fel'hrifugo.
^ Laflr che fa Tigni la feer.
Febbrifico.
^ Feer col boter. Felòre
immaginaria.
F.l. Fiele.
^ Sima !a fel. At'ere l' ite-
rizia. Sorta di malattia che
ci manifesta con ingiallimen-
to della cute e degli oc-
chi e con orina nerastra,
detta «olfarmente morbo re-
gio.
Feles, Felce magffore. Felce im-
periale. W. Pterìs aquilina.
Felce assai coiBune ne' luo-
ghi sterili de'noitri monti,
Può servirfe nelle stalle per
accrescere -lo stabbio. Ove 1
abbondi assai si potrebbe ab-
bruciare per trarne la pò- {
tassa che ne risulta ottima
ed abbondante.'
Felezina. Felce piccola- Veu'ha
di più spcàe. I
Fi:L
Felter. Feltro. Sorta di panno
non tessuto composto di la-
na compressa insieme in ma»
niera particolaro.
^ Feller per la carta. Pan-'
nello o /eliso. ■ T. di car*,. )
Quc'pezzuolì di panno (ano
su di cui si mette il foglio
di carta a misura che si ca-
va dalla forma.
% Feltar per i cartfi. Pez-
zetta (T- dicart.). Pezzo di
panno di lana raddoppiato,
con cui, ben bene insaponato
chesin,}' insapona II cartone.
^ Eser pasW per el felter.
(P.) (gergo). Lo stesso chesaila
longa. F". sai.
Fendidura. Fenditura, Feadi-
mento . Fessura . Una
pic-
cola fenditura dicesi screpo-
lo, screpolatura, e quella che
appena è apparente dicesi
pelo.
^ (in feadidura. Socchiuso.
Non interamente chiuso.
Feuestra. F. fiuestra.
Feuit. F. finit.
Fenocela- Ateo, Meo htirbu-
to. Meo atamantlco, AethiLsa
meum. Pianta ombrellifera la
cui radice è uno degli ingre-
àieuci della teriaca,
Fenog. Finocchio e propria-
mente finocchio dolce. W. Foe~ ■
nicuUan lUilee. Pian,ta nota il
cui seme è aromatico.
§ Fenog salvadecii. Lo stes-
so che fenocela.
Fer. Ferro.
5 Fer de caal. Ferro.
^ Ferdela canal. Pianato/o.
(T. de'casell,, argcm., edot-
nigiUrrlbyGOOglC
FER (
tanni. Specie di cesello da
tirar il laroro io piano o pc-
gli s'^imellati.
S No bÌEogn» sìDsign^a i
fpr, o deaedà i ca che ' do-
rein. f^. desedà.
^ Fflr crud. f^. ghiza.
^ Fer del aotiport. Spina.
JiUiro. Pezzetto di ferro cbe
si ferma sotto e sopra gli
nngoli delie imposte delle
porte per raiioTerle congrui-
dìj^fima facilità.
^ Per de caeì. Calamistro.
(T. de'parr. J Stramento di
ferro per uso di arricciare i
co pel li.
5 Encftlas el fer. Abballot-
tare. Abballottarsi. (T. di ferr.)
Dicesi del ferro che si rap-
piglia a masselli prima che
arrìdi nel fondo del forno,
onde non può uscire squaglia-
to. Dicesi anche appallare o
appallonare.
^ Aiga soaldagg i fer, aadà
*n criit. K crisL
^ Fer morbe. Ferro fiosso.
{ f. di ferr. e di mag.) Quel-
lo die è spugnoso come il fia-
le delle api.
^ Fer domestech. { T. di ferr.)
Ferro o forno sull'agro- Di-
cesi quando il ferro non è
dolce e si schianta.
5 Fer dela sali. Accìajuolo.
Facile. Strumento d'acciajo
eoa cui percuoieudosi la pie-
tra focaja se ne fanno uscire
faville di l'iioco.
^ Fer de bani. Fermi di un
baule. ( T. de* carr. ) Ferri
Jiìeg^tì fatU a vile a legno
z ) FER
sopra l'asse di 'lictro della
carrozza, perchè Ìl baule noi
isdrucciuli.
§ Masel de fer cùlàt. Jiiis-
sa di ferro colalo.
§ Fer del fiacli. Paracene-
re. Ferro che uiettesi nella
parte anteriore del cammino
per sosteLiere la cenere.
^ Lopa del fer. /^. lopa,
y Fer rol e »eg de caal.
Sferra-
% Testa de fer. ^. testa.
§ Fer de sartAr. Ferro di
spianare. (T, de' sarti. ) Sirsi-
ineato di ferro più stretto,
pili lungo e più grave di
quello da dare la saldn alle
bisncherie ad uso di spiana-
re le costure.
5 Fer minul. Ferro minuto.
( T. di ferr. ) Cosi chiamasi
il ferro cavato in minuzzoli
dalle loppe pesi* al maglio.
§ F«p stel. {P.) Ferro crudo
ridotto in grossi pezzi.
5 Per de fer. {P.) quanù-
là di ferro del peso di libbre
3t2. i/i.
^ Fer recot. Coticcio. ( T-
delle arti di ferro. } Ferro
rimesso la terza volta nel
fuoco e che non è più fu-
sibile, in guisa che più nou
cola.
§ Quel die erompa e re-
vend el fer rot. Ferra 'ecchio,
<^oluÌ che compra e rlveiiile
ferri rotti, e sferre di qua-
lunque genere.
^ Fer de paplliole. Stiac-
cine. Voce dell'uso. Ferro eoo
cui si «caldano e si sliacm-
DigitzrrlbyGOOglC
±
VER
(.53)
VEd.
no le enne ciie si fanao per ji
arriiìciare i capelli. l
5 Fer de dresà le c«»e. Fan- |
fio, e mezzo fungo- ( T. degli
or. ; Strumento di più gr«u-
tlezse per addrizzar le casse
dngli oriuoli da tasca.
^ Fer de caà fcera le ca-
stegae deì ré». . Picchietto.
Mazzapicchio. Manovale con
t;[iì si diricciano le castagne.
^ No iga jiè fer né caibà.
r. capbfi.
FiTa. Fiera. Specie di mercato
conosciuto. Scorcio di fiera
tlicesi ({uando sono iuturno
alt» fine i negozj della fiera.
Fiera fredda vale fiera di
merci <ÌJ poco valore, ed an-
imile il mercato quando è fi-
nito, dove la ruba avanzata
cuoi darsi più a piacere dì
ijiiando il mercato è in fer-
vore.
5 Strasa de fera. Fierucola.
Dim. ed avvilii, di fiera.
^ Mal de fera. F. peste.
^ Mìadk ala fera, o a fas
Lùzerà. f^. bùzerà.
Fera. Ferrare. Mimir di ferro.
^ Fera '1 bastii. Ingorbtart.
Metter la gorbia.
5 Feri i ocli. Lo stesso che
doudolàs. r. dondolàs.
Ferada. Ferrata e ferriata. In-
ferrata. Inferriata. Cancello.
§ Ferada qnadra. Ferriata
a caticello. ( T. de" fabri, )
Quella fatta per lo più di
ferro, o di stecconi commes-
si in ([ualcbe distanza l'uno
dall'altro almeno quattro dita.
^ l'eriida sbogiada 'n foiid.
V'errata a corpo. Q^iella che
f.por^e dal mezzo iu ^ìii.
^ Ferada a mandola. Fer-
rata a mandorla. Quella il
(tuì ingraticolamento ha i va-
ni detti mandorle, che souo
in figura di rombo ostia man-*
do rie.
^ Ferada 'nzencecìada. Ingi-
nocchiata. Finestra serrata in
modo che i ferri ripie{;ati ia
tondo sporgano in fuori.
Ferameata. Ferratura. IJicesi
da'legnajuoli, carradori e ma-
gnani tutto il ferro che si
mette in opera per armatu-
ra di porte, finestre, carroz-
ze, bauli, ec.
^ 0^ 3 ogne sort de fera-
menta. (P. )Lo stesso che dà
a toel. f. dà.
Feraresa. Ferrareccia. Tutte !e
specie di ferri grossi ad uso
degli agricoltori, bollai, ec,
come scuri, vangile, cerchio-
ni, lamiere, ec.
^ Marcant de feraresa. Mer-
cante di ferrareccia.
Fcrasi. Ferrino.. Ferrazzo. Pic-
ciol ferro,
Ferii (gergo). Denajoso. Che
ha di molli denari. Facolto-
so. Opulente.
Ferèl, infilacappio. Ago d'ar-
gento o d'altro metat'o fatto
a guisa di laminctla stiao-
, ciaia, con cui le donne in-
filano i cappi o nastri nei
capelli per adornargli-
^ Ferèt de strenga- Puntale
di stringa.
5 No vali oen ferèt de sireO"-
ga o (SUA jielaca. /'. vali.
DigitzrrlbyGOOglC
FER
(a54)
FER
Ferola. St'uciuola. ( T. de' set. )
Nome che sì dà ad alcune
vei-4;Qcce di ferro che rilen;
gono i rocche Liì ai.
Feri. Ferire.
Vanda. Ferita.
Verit. Ferito.
)ì L' è mei cser ferii che
mort. Lo stesso che l'è mei
piegàs che sraenàs. /^scfieaà.
Ferhi. Gruccui. Croccia. Stam-
pella. Bastone die serve aylì
iftor|iiati per reggersi.
^ Feria, e scaguel dela sieta.
f-''. scaglie!.
^ Andà cole ferie. Andare
a gruccia o a gruccie. Esse-
re storpialo, e ligrirat. star
sulle cibine, e dìcesì d'uomo
jiinlnticcio e cagionoso che
per debolezza mal si regge
ili piedi.
*i La va cole ferie, (fig.) F'a
a gruccia. Si dice di ({ualan-
qiie cosn mal fatta.
Ftrmà. Fermare. Trattenere,
arrestare-
§ Fenuis per test. Lo stesso
cìie fa tela. r. tela.
Fermacadena. Alletta dflla pi-
ramide. {T. degli or. ) Quel
piccol pezzo della piramide
che serve per arrestarla quan-
do è fìiiita di caricare,
Fiii'iiiàs. Fermarsi. Trattenersi.
j4r restarsi,
<5 Fermàs pochi. Soffermar-
si. Fermarsi per breve tem-
po.
Ferse. Rosolìa. Sorta d'infer-
mità che vieae con 4*ruzioue
di pustole appena eminenti, ,
the dojiu poclù gtorul pas-
sano iu iscjuamme furfaracee
piccole.
Tèi. Molto. Assai.
§ Fes f^s. Assaissimo, mol-
tissimo.
^ Pie fés. Pieno pinzo. Vale
pienissimo.
% Calcàt Ks. Pieno zeppa.
Vaie pinno quanto può capi-
re. Stilato.
Few. Fec'rii. Posatura. Se(U-
ment'}. Fondata.
^ Fesa, spioima de barìi. V.
spìoama.
Fejera. Cascino-QP. deila past.)
Forma o cerchio di legno da
flru il cacio.
Fasm. Festa.
$ Fa la festi a vergù, o fl
fred vergù. V, fred.
5 (lioestà, o consà vergù pei*
;,, Io feste. F. consà.
§ No r è miga semp'^r fe-
sta. Ogni di wn efesia. Sem-
pre non avrai la pera nesia,
Hoii sarai sempre in buona
fort-ina.
§ Vìi fest), a baldoria. Fé-
steggiure- Far festa; giuochi,
speilacoli, vivere iu piaceri
e soilaxzi.
^ Dà festa. Dar vacanze.
Uicesi del maestro che dà
riposo a' suoi scolar).
Festì/ Festino.
Festina. Festicciuola.
Festù. Festone. Ornamento d»
festa col quale si adornano
le mura e i vani degli ar-
chi o porte in occasione di
fcstfl apparati.
Fét. Fitto. Affitto.
^ Flit de casa. Pigione. Qiwl
DigitzrrlbyGOOglC
FET
( ■-
• )
FEV
prezzo clie si pagn per
di casa, o d'altra abitazione
che non sift propria.
S Fétdeiteré. Tenalko. Af-
iìtto diesi riceve italln terra.
5 Scel fét no lompesla./^fi
fitto non ne beccan le passe-
re. Cioè che non vi piovo
sopra, non se ne perde niente.
Fèla. Fetta.
^ Fèta de per o sim«Ì. Spic-
chio di pera o simili.
^ Fèta de pa rustida col
cele. Crescentina. Fctu di p.i-
ne arrostita, sparsovi sopra
olio, sale, pepe e simili.
§ Ciapaglien soe Ojna fèta,
o (£na broslola. f^. ciapà.
? Fèie de riinès. Piallacci.
(T. de'legn. ) Le sotti liisìme
assicelle di noce, d'ebano,
granatiglia o d'altro legname
mobile, colle quali ai copre
altro legaame più vile in far
ca$9<^, tavole, ec.
5 Fèta de' caren per el fal-
cbet. Beccatello. Pezzetto di
carne che si getta per aria
»\ falcone quando gira sopra
la ragnaja.
^ Avìglien cena/èta. Lo stes-
so cbe tremi '1 «izi. F". sizl.
Felà. r. Fità.
Feiela i FettoUna. Fettuccia.
FelolÌna< Piccola fetta.
Faii. Fettone. ( T. di masc. )
Eminenza biforcata di so-
stanza cornea cbe è come un
fesso o spaccatura del pie
del cavallo daU'ungbia alla
corona. il
VtaA»iaTe. Feudatario. Proprie- h
urio di un feudo. H
fevieta. ebbruzza. Febbric-
ciuofa. Piccola febbre.
Fevrfi. Ftbbricoue. Gran feb-
I bi-e,. Febbrone.
Fabia. Fìbìna.
jIBraglietadela foebìa. StaJ~
fa.
^ Aria dela foebia. jirdì~
gìione. Fnrrnzzo appuntato
che è nella fibbia.
§ Aitala f(Ebia(gergo).5(Z/)er
bene il fatte suo.
5 Quel cbe fa e Tend ffe-
bie. Fiùouijo.
Fcebià. Affibbiare.Fihbiare. Con-
ginngcr con fibbia.
Foebià. ( gergo). Battersela. Can-
tonarseia. Spulezzare. Sbiet-
tare. Darla a gambe- follar
le calcala. Dur delle cal-
cala. Vagliono andarsene in
fretta.
Fcebieta 3 Fibbietta, Dìm. di
Fueblina J fibbia.
Fa'bìetina. Fibbicttìna. Dìm. di
fibbietta.
Foedi. Fuoco.
5 Fa sol foecb, stìsò 'I f^cb.
Rattizzare. Attizzare.
^ Desgoz'i '1 foech. Sbracia-
re, stuzzicare^ cercare il fuo-
co. Cavar la cenere di sotto
iHe legna ; e ciò percbè esse
ardano più facilmente.
5 Fa soe '1 fcecli. Coprire il
fuoco- Questa frase non ù
trova SUI dizionari, ma viene
adoperata dal Burcbiello in
quel suo sonetto dove dice
,,.... mia madre »\ leva
dal telaio,
„ E viene suso a me gridasr
do QQ poco.
DigitzrrlbyGÒOglC
( ^Mi )
F(E
„ Chn fai tu qua colla lu-
tcrna al fuoco?
„ E toc le molle, e ri lo
Timi «oprir*'.
!Ì Dà foecli. Jccendere-
*ì Fa facli. Jllumare un pez-
zo. Jcceiidere. T^Scen del ihr
fuoco bIU poWere del fo-
\ Sta semuer a caal alfcech.
y. caal.
% Miti tropa legna aoel foecli.
P'. legna.
5 Di fcech ala roba. Sbra-
ciare a uscita. Colare il auo.
Far del heii bellezza. Vale
consumare presto il proprio
■ve I-C.
5 Chi no vai ncotìs staghe
Iònia dal forcb. V. scotis.
§ Pi dré roba de fedi a
»ergù. Lo stesso cbe dighen
dr^ oen car a vergò- ^. car.
^ Laftr de foch. F. laùr.
^ La paia après al foech la
8a''Tnpisa. F^. paia.
^ El darès foecb ala caza.
Consumerebbe ti ben di set-
te chiese. Dicesi di iin graii-
d« difisipator di Koslanze.
^ Salti dalapadela ne) fach.
J^. salta.
(JSfinà'l feeh. f^. siìnà.
$ Se no l'è nel fcech l'è
■eia padela. (fig.) Se non è
('« forno è in sulla pala. Di
cesi di chi nia rovinato,
che sìa in sul rovinare.
§ Za cbe la cft bruza dom-
g« feecb. F. bmzà.
§ Fcech de S.- Anione. Fuo-
co salvatico. Sorta di liiugo
fatto a ferriate. AvYcnc di
dna specie rosso e {giallo.
M.indH odor di cadavere pu-
trefatto.
^ Forch de S. Anione, o sal-
vadech. Fuoco salvatilo o sa-
tro. Specie di malattia in-
fiammatoria in pelle con com-
parsa di una quantità di pii-
■tolett« urenti, dolorose, ar-
comjtngnate da febbre. Cnngti
sovente luogo, d'onde deiiv)
il proverbio : Àtìdar come ti
fuoco di S. Antonio.
Ffeder. Fodero. Guaina.
Fadra. Fodera. Strppanno.
Ji Fofdra d« banda. Firmun-
ze.( T.de'calz.) Striscia d'al-
luda, o di bazzana che giri
attorno alla scarpa per for-
tezza della solettatur;i.
^ Foedra de banda. Fasciuo-
le o fascette- (T. de'ci/^.}
Quelle strisele d'alluda con
cui soppannano in g'ro l'ir-
lo interiore de' quartìeriilel-
]e scarpe,
ji Foedra de ponta. Coppo-
lètto. ( T. de' calz. ) Pewo Jt
cnojo grosso posto intcrior-
mente in fondo della 6caY\>^
per sostenere il tomajo.
§ Fadra del paio, del eae-
sal, del stramas e del così.
Guscio, ("osi cbiantasi 1 i"-
voltnra del pagliericcio, del
capezzale, della materassa e
del guanciale.
Fredià. F. fodrà.
Foefa, ec. F. spagbet, ec.
Fcetìgna, F. baldnìna.
, Fo>figi>à. Bovistare. Voltar so*-
j sopra. Gualcire. Maatrit-
giure. Slazzouare.
DigitzrrlbyGOOglC
F(E
(.^h )
Fffl
Foe£gnìt. Gualcito- Maltneaato, \
Piegato disacconaaniente.
Foem. Fumo, Fummo.
§ Andà 'b fcsm, o 'd fiKin
de Londra. Sfumare. Svanire.
§ Fcem de rasa , neglicr
fcem. jy&grq/àmo. Fìliggìne
tratta dai legni ragiosi arsì.
$ L' è pica '1 ftem che '1
*ost. f, rost.
§ Fcem de ro«t no V etnpìe-
Dés la pansa. Parere e non
essere, è come filare e non
tessere, Pfov. *ale non basta
l'apparenza, dot» bÌGOgnano
gli effetti.
5 Stofegia del fteni. Affo'
gare nel filmo.
^ MaQcb foem e pice rost.
Manco fumo e più brace.
Meno appareuza e più so-
sta nsa. .
^ Tant fom e poeti rost.
P^. rost.
5 El fcem cor dr^ ai pit»
lecargg, o ai pioB bei. Il
Jiimo va al piii bello. ProT.
di eh. sigo.
^ Foam de tera. Semente
della vescia. V. coreza , net
de Iftf.
Fama. Fumare. Fummare.
^ La ga fcema. Ella gli ju-
ma. Bices! d' uomo pieno
A' ira e- di stizza.
^ £1 ga ftema l'anima o simei.
Vale è cosa squisita, eccellente.
Fama. Fumare. Pipare.
■ Ftemaroel . Fummajuolo . Le-
guuzzo , o carbon mal cotto
elle per non essere intiera-
mente affocalo tra r alti^
brace fa fumo^
Fcemera. Furrmiea. Gran fumo^-
Quantità di fumo,
Fccnstereu , fosmeria. Fu'mmo-
stemo. Fumaria. Pie di gal-
lina. Erba calderugia, Fuma-
sterre. W. Fumaria offiairtalis^
Pianta dì radice manca fi-
brosa: perpendicolare. Le fo-
glie molli, liscie, un po' bian-
castre. Fiori, di color carneo
o rosso. È amarissima , e
valevole m*lto contro le ma-
lattie della ciitg, scorbuto e
dissenteria. Giova anclte a
purificare il ì>augue.
Fcera. Fuori.
$ Tràs farà. K irà.
^ Andà futra , o de sima.
P'. sima.
^ Giù de de fcera. Forese,,
^ Fa o deut o ftera , ve-
gnigUcD a cena. F". vegner.
§ De foera vìa. Per cerebóù'
tana. Cioè indirettamente.
$ Fala fcera. F. 0.
§ Voli fala fcera. f^olèr ve-
derne quanto la gola, <fuan-
to la canna , quanto s' avrà
Jìato. Fr. di «b, sign.
^ Di foBra. Dar in fuora,
Diceai del male quando man-
da alla cute 1' interna mali-
gnità.
§ Dà fcera. Lo stesso ete
aiidà 'a crisi. F. crisi.
§ Di fcera 'n d' osn s-ciopet
de rider, (P.) sbcedelàs del
rider. F. sbcedelàs.
5 Portala fcera. F- porta.
^ Àndct fcera de caza o del
vada. r. vada.
^ Fa fcera o fred vergù*
f. fred.
• »5
7<-,ib,. Google
(a58)
FI
§ Tee fiera de gabia. V-
gabia.
Fteat. fusto,
^ Fcest dela porta « ùmei.
Anìnux. 11 sodo dell' intela-
iatura <1' una porta , imposta
o simile.
■Fteslaj^n. Fustagno. Specie di
-lein bambagina.
*'l. Fino, (afg.)
5 Or, arzenl fl. Oro,
genio fino.
T\. Sagace. ( agg. ) accorto.
Jstuto.
ri. Fine. ( sost. ) Meta. Ter-
^ Dala fì sa conos i fagg.
^i/a profa si scortica T a-
sino. Vale al cimento si co-
nosce r uomo.
^ Fl dela fera, del autuno
e simeì. F. fera.
5 Ala n dele fl. Alta fin
fine. jilT ullinw degli ultimi.
Al fili' Je' conti. Vale ia ul-
timo luogo.
Fiaba. F", baia e faola.
Fiaca, Lentezza. LentoreSvoglìa-
taggine . Svenevoln^ne . II
fiacca italiano vale strepito,
fracasso. ■
§ Parla cola fiaca. Parlare
melenso, conciso, laconico.
Fiacada. Pippionata. Vale cosa
sciocca e scipita.
5 I^^ •^ '^ ^"^ fiacade. Dire
o cojiuneUeie leggìerezze.
Piacli. Fiacco. Debole. . Ebete.
Ottuso. Pigro.
Fi ad à ■ Fiatare ■ Respirare. Il
niaudar fuori ÌI fiato dell'a-
DJmalc. Rifiatare.
$ Fa cena cosa seiua £ftr
daga sùra. Fare unacosa seri-*
za mettsni né olio uè sale.
Si dice quando ano fauu ser-
vizio, o alcun' altra cosa libe-
ramente, presto e senza pén— '
sarvi.
Fiadii. Cialdone. Cialda avvol-
ta a gnisa di cartoccio.
Fiama. Fiamma.
^Fitma de paia destopad
aimei. Fioraglia. Quella fiam-
ma cbe esce dal fuoco di
paglia, stoppa, lino e simili.
§ Priosipià a fa fiama. lje~
var fiamma. Vale cominciar
a far fiamma.
§ La sima dela fìams. IÀa~
^la. La sommità della fiamma.
Fiaràa. Salasso. ( T. di masc. )
Strumento con lancetta da
cavar sangue a' cavalli ed al-
tre bestie.
Fiamada. Fiamma. Lieta' Vale
fuoco elle si fa con una fa-
scina o simili, e clie non du-*
ra molto.
N.B. La voce lieta è citata
dall' Alb. enc alla paroIa/iiK-
ma^ ma non trovasi in ordine
alfabeUco.
Fiamla. Sorbone- Fantino. Barn"
bbi di Ravenna. Fagnone- Dì-
cesi d'uomo cupo, e che tul-
to intento a proprj iniercàsì r"
procura segretamente e ac^ ]i^
cortamente di conseguirli. • .
Fiamisga. Fiamminga ■ Piallo i
per lo più cenlinato ad uso :
di portar vivande. I
Fianch. Fianco.
§ Senlisla a sbater en di I
fianch. Sentir sonar la lan^f
Ayer fame--
■ nigiUrrlbyGOOglC
FI
(^59)
FI
Ì-"iaDc1i. Fiancata- (T. de' car-
rozz.) Le partì kteraii d'una
carrozza.
Fiancliet. Fiancketto.
Fiancfuiada. Sfiancata. Colpo
forte nel fiÀsco.
Flap. (agg.J f^izzo. Sì dice del-
le cose che hanno perduto
la loro sodezza o durezza.
Floscio. Moscio. Dilegine.
Molle.
Flap, (aost.) Peatigo. (T. med.)
Specie di eseotema a foggia
di tante vescichette della
grandezzs di un nocciolo
permanente per alcuni gior-
ni' , che poi dinno un certo
umor tenue.
Fiascli, Fiasca.
5 Erapaià i fiasch. F. em~
Jtlìiìi.
^ Empaiadura de fiasck. F".
empnìadura.
*\ Che vend fiasch. F^scajo..
Quegli che vende fiaschi.
§ Compra '1 vi a fiasch, ceo
pò n d'osn Icech, e cen po'n
d'cRn alter. Fiasch^giare. Si
dice del comprare il vino a
'fiaschi, or in un luogo or
in un altro da diversi vi-
cini.
, § Fa fiasclt, andù hnza cena
; coza. F. andìi.
L Quantità de fiasch. Fias-
■ìa. Voce dell'uso. Quan-
tità di fiaschi di varie gran-
dezze.
Fiaschèr. Fiaschetta. Piccai fia-
sco.
FiascUèto. Fiaschetta. Dira, di
fiasca, e diccsi di varj ame-
it atti a diversi tui , come ,
fiaschette da odori, fiaschcrte
da polvere pc' cacciatori, ce.
/ In quest'ultimo senso dìcesi
anche corno da polvere, co-
me ahbiame nelle rime del
Fagiuoli. „ Il venatorie co r-
,f no ad armacollo porta
„ ognora allato ". Dis. mil,
Fiaschetì. Fiaschettiao. Din», dì
fiaschette.
Fiascft. Fi<Mco«e. Acer, di fiasco.
5 Fiasch, fiascù stras. Fìa-
scaccio. Pegg. di fiasco.
Piacter. Figliastro.
Fìastra. F'^iastra.
Fiat. Fiato.
§ Ciapà fiat. Pigliar fiatai
Riposarsi. Riaversi.
5 Tra 1 fiat. Ansare. yine~
lare. Respirare.
^ F^ stì zo 'L fiat. Ammaz-
zare.- Dicesi famiglìarmoDte
egli ammazza, d'uno che re-
citi male, o favelli a spro-
p.,wiito o di cose spiacevoli.
^ Clie ga catif Gal. F atoso.
Di tristo flato. Bocchi fiatosn,
puzzolente, che ha un fiato
d'avello.
^ T«'l fiat. Mo-zzare il fia-
to. Sìeesi del vento.
§ No podi $na tri'I fiat.
Non poter dir mesci. Quan-
do ad alcuno non è dato uh
minimo che di tempo.
% Tigni '[ fiat. Ritener l'alito.
^ Tra via'l fiat. Sfiatarsi.
§ Tra via'l fiat endarcn.
Appiccar Brei'i Vale racco-
mandarsi in vano e scnzapo- -
ter ottener cosa alcuna.
•5 Tra l'teltera fiat, tirk 'l
•garleb F' Uria
DigitzrrlbyGOOglC
FI
( a6o )
FI
§ Ga spessa '1 fiau Gli pule
V alito-
§ Ga spcesa'l fiat.(Gg.);^.
spcesà.
Ti»t. Sorso. Sorsata. Tutta quel-
la qniintlià dì liquore cne b!
hero in un tratto eenxa rac-
corrà il fiato,
fica, fó 1g ficUfl. F. a.
Fica, Ficcare,
§ Ficaia, fraeala, falaaver-
gù. Ficcarla. CignerUt. Ac-
coccarlo^ Sonarla. Attaccarla.
Piantarla. Calarla. Appiccar-
la. Vale fare a ohicctieMia
. qualdie danno o dispiacere
o beffa.
5 Ficàs per tt»t. Ficcarsi.
Vale intromettersi presuntuo-
E'H mente.
^ Fica o cbcBUtà dele baie.
J\ baia.
§ Fica '1 Tel, ficasla. Sfrat-
tare, Àudar via con prestez-
za. Alzar a marino, addarsi
con Dio. F. Ì<B\nk.
Fich. Fico.
5 Fieli verdoli. Ficìd cer-
<?(cci o verdini.
^ FicH dela madona. Fico
cibo. Sorta dì fico Ai boc-
cia bìnnc.i, primaticcio e set-
tembrino.
5 Fieli neglier. i^ico iro-
gtìotto. Sorta di fico nero.
^ Fieli soci). Ficosecco.
*i Fi i iich sech. [figo o eser
]>as de tncii. F. bas.
^ Marcand de£cli aecli, F'.
Tnnrcand.
5 ^'icli velcemat. fico fleto,
annebbiato, o afato. Dicesi
tlì quello ìt filiale «1 colore J
e tenereiza par maturo, e
non è, percliè dalla nebbia
internamente guastato.
§ Fieli sairadecb. Fico sai- \
fatico , o caprijieo. Fico ed»
serve alla caprìficazioae.
^ Alber del fick. Ficaja.
§ Lcecli pie de piante de
Celi. Fichereto. Ficheto. Ter-
reno dorè sieno piantali mol-
ti fichi.
§ Fich d'a«o. Feccia d a-
sino. Concio èC asino. Sterco
d' asino.
§ Salvi la passa per i ficb.
Serbare il corpo a' jìcfti. Que-
sto proverbio di abbastanza
cbiaro significato, è usatì^
Simo in tutu riulia, non cbe
in Toscana^ de si sa capire
rome mai i dizionari i' ab-
biano tralasciato , qaando
cbe sta net Malmanùle. [ d
3. st. 45. ]
» E percbè ai fichi il corpo
serbar roole, ec.
§ El voràs i fich e pò a
che i ghei oioadès. E' vorrei
Le t uovo mondo e savi il
sale. Vale volere il prò sen-
»a fatica. Non si può avere
la moglie ebbra e la botte
pienn.
S Ùra l'è seel fich ùra l'è
sffil pom. Lo stesso ohe eser
ten po' scel per e <eu po' sai
pom. F. per.
^ Fa ì fich seeh. Far calìa.
(iig. ) Vale guadagnare, o
avanzar piccola cosa,
$ Fa i fieU , andà 'n toch.
F. andà.
Fìcù. Gruccia. Strumento ri'
by Google
(ad )
FI
BlicD fatto a guisa dì gruc-
cia coQ una mezza luna io
inondo per ficcare i magliuoli
. nel divelto. J^icu vale ancbe
palo fitto nel terreno.
§ Ficù 'n del mar. Zingon-
cello, Piaolo ingessnto al
muro per appiccarvi arnesi
e Testi.
FIdàf. Fidarsi.
^ A.fidàs le he, e a no fidàs
. r è mei. Chi si fida rimari
ingannato. Fr. di eh. >ign<
Fidech. (P.) r. figat.
f ìel. Carenato. Scoreggiato.
( T. d' agr. ) Strumento vil-
lereccio notissimo, con cui
sì batte il grano suU' a)a.
\ie sue parti sono. // man-
/anile o pedale, la fetta o
caioechia e la gombina.
$ Manecli del ilei. y. ma-
no eh.
Fìxl. Figliuolo. Figlio. Ragazzo.
§ Fioel del ospedal, /'. ba-
sta rd.
^ Eser ficel de nisù e nìi'id
del azea. Restar nel dimen-
ticatojo o net, chiappolo.
5 Ficel d' cena negra, ficel
d' cena fata e dita e siiaei.
Oh dlascane! Poffare il mon-
do! Surta d'esclamazione.
§ IVo aiga né fiaì né ca-
gncei. p'. cagnoel.
^ No so miga fitel d' «a fra,
F. fra.
§ Eser fiosl d'ten pò perù.
Esser figlio della comunità.
^ L' è ficel de so pader. F.
ptder.
5 Aì^a di'! firel, eser ten
lotih de formai. F. iotan '
§ No r è fix»! del pora, o
noi ga pora de barba d' om.
y. barba.
FìceU. Figliuola. Figlia.
§ La mader pietùsa fa la
ficela rognùi^. Medico pietoso
fa la piaga puzzolente o fi-
stolosa. La madre pietosa fa
il figliuolo tignoso - Pia ma-
dre mal castiga il figlio. Frane.
Saccb. rim. Vale che i fi-
gliuoli si devono allevare
con severità, perché l' ecce-
dere nella compassione ar-
reca più danno che vantag-
gio. Dicesi pure fanciullo
troppo accarezzato non è mai
ben regolato.
^ Scaeaìk '1 col a cena fi(ela.
F". scaesà.
§ No. sa pcel fa d'oena Cfela
dù zeaer. F- zener.
Fioelà. Figliare. Partorire. Far
figliuoli.
Fiijelà. Cestire. È quando il
grano, o. altra biada vìea su
con molte fila da un sai
cesto.
Ficelì. Figliuolino. Dìm. di figlio.
Ficelit. Figliuolone. Fisliuol»
grande.
Fitem. Fiume.
\ § Fioem pìsìnì. Fìumicello.
Fiumetto. Fiumicino-
Figa.' Cico- Punto punto. Nulla.
§ No snìghea cena figa, o
teaa petaca. f. sai.
§ No daghen cena figa, q
gna o5n»bes. "^. bes.
Figa. F. fiùra.
Figa. Conno.
Figadel. Coratella. Il fegato
; degli uccelli, degli nuimaii
nigiUrrlbyGOOglC
FI
C a6a)
FI
quadrupedi piccoli e dei
pesci.
F t;»dela. Fegatella. Epatica.
W. Anemone hepatica. Pianta
con foglie divise in lobi clie
hanno qualche raRsomiflian-
za a mie' del fegato degli
animali. Ha i fiori azzurri ,
rosai o bianchi. Credesi spe-
«ifica nelle malattie dell' e-
pate os&ia fegato.
Fugarcela. Brocca. Canna di-
visa in cima in piA parti , e
allargau per nso di cogliere
i fichi.
Figat. Fegato.
§ Alga mars èl figat o i
polmù con vergù. V. polmù.
Figura. Figura.
^ Fa calia figara. Far tri-
sta o cattiva o meschina fi-
gura.
^ Enchn 'n figura^ doma 'n
sepoltura. Finché l'uomo ka
dienti in bocca ncn sa quel
che gli tocca. Proverbio di
eh. sign.
Figuri. Far figara. Esser in
posto eminente.
Fignr^. Figurino. Dileggino. Frinr-
jrino.Muffetto. Gerbala, Pro-
fumattiz^. Fa^^ino. Ciba-
tone. Attillatuzzo. Profumino.
- Cacazibetto.
^ Figuri dele mode. Model-
lo delle mode,
5 Figurine de sera o de
aès. Figurini di cera o dì
. gesso. ^
Fii. Filacàca. Fila che spicca-
no dal panno rotto o strac-
ciato o tagliato, o anche scu-
rito.
§ Fii per le piaghe. Fal-
cile. Filacciche. Quantità di
fila per lo più di panno lino
vecchio, ove sogliono. ì ceru-
sichi distendere i loro un-
renti.
Filo.
§ Fii de cort«l e simoi. Ta-
^io del coltello o spada, o
simili.
5 Fii mol. Ferro senza ti-
glio. (1. de'fab.) Quello che
è troncativo per tutti i vorsi.
5 Tràs en tì. f. repolàs.
5 Eser en fii. Esser in ar-
nese. Parlando di salute di-
cesi pigliar il pollo senza
pei tarlo.
§ Dà'l fii. RagUare. Affi-
lare. Dare il filo.
% De fii. A marcia forza. A
marcio dispetto, cioè forzati*-
simameate.
§ Troaga 'l fii, o '1 bandol.
( fig. ) Rinvergare la matassa.
F. bandol.
§ Fii dela schena. Filo del-
le reni o della schiena. Spina.
^ FU dcla corda. Trefolo.
l'ilo attorto, del quale preso
a più doppj si compone U
fune.
§ Avi, o no avi fii de re-
putasiù. Avere, o non avere
stocco. Vale non avere ono-
re, né riputazione.
§ Fii tond, gros. Taglio
bolso. (T. de' Colt. ) Dlcesi
anello d'un coltello o simi-
le strumento eh' è divenuto
ottuso.
§ Fii de fer. Fil di fer-
DigitzrrlbyGOOglC
FI
(*G'i )
FI
, § LcQgua che laia de £1 e
de tiosu. F. lengua.
§ Fa zo'l fil. r. fa.
Fila, £la de camere. JFuga di
stanze- QuaDtità di stanze
poste in dirittura.
Fila. Filare.
§ Filai gros. Filar grosso.
Prover. . Non guardar cosi
per sottile-
^ Filala soUIa, o trema '1
, »izi. K aizl.
S Filala Botila, vìer d'aria,
o mal. F". Tier e aria.
§ Cnè lo, gnè file, e la can-
dela bruZa. Non fo né un
aspo né un arcolajo. Non
posso andar né pian, né rat-
to. Dìcesi di clii volendo far
due cose, non ne perfeziona
nessi! na-
$ Fi\k'l (ormai. Far le fila.
Dicesi del cacio quando iìia-
I § I è tcegg filagg zo d' cena
roca. y. roca.
t'ìlada. Filatura. L'arte e l'ittto
di filar la lana, la seta, la
canape, il Udo, ec. per diver-
si usi.
Fìlada. Filare. Si dice solo de-
gli alberi e delle altre cose
inanimate.
§ Fìlada de mongg. Glo-
gaja. Per continuazione di
monti.
5 Alida filada. Andar dirit-
to il solco. Dicesi del riuscir
bene cliecchessia.
Filada. J^. cnpclada.
Filadel. Filetto. Scilinguagnolo.
Silingaagiiolo.
§ Alga taiàt hé'ì fìladel.
Aver rotto o sciolto lo sci'
linffiagnolo. Dicesi di tino cha
favelli assai e arditamente.
FUagn. l£aza. Alcune setola
annodate insieme, alle quali
si appicca l'amo per pigliare
i pesci. .
Filagna. Spago- Sì dice diquel-
la cordicella cbe annodata
al gelo della civetta serva
all'uccellatore per farla smon-
Ure e rimontate sulla gruc-
cia.
Filanda. Filatojo. Luogo dove
sono i valicbi e altri ingegni
per Slar la seta.
Filarcela. Pertica. Bastone lun-
go che sette a' pergolati e al-
le ragna j e.
Filastroca.F(/astrocca.Fi/a5(roc-
cola. Scilema. Bagionamento
lungo e talvòlta ÌQutile. Taa-
ta/era. . Tiritera.
Filai. Filato.
§ Eser tocgg filagg zo dana
roca. f^- roca.
Filaloér. FUatojajo. Colui cli«
lavora al filatojo da seta. Dì-
cesi pure filatojajo il padro-
ne, o principal ministro del-
l'edifizio.
Filatoi. Filatoio. Luogo dova
sono i valichi ed altri stru-
menti da filar e torcer k seta.
Filerà, y. filonsa.
Filerà. Femminiera. Luogo do.»
ve atanno le femmine a cu.»
óre e filare*
Filoezel. Lo stesso cte fioret.
Filcezcl. Nastro- Fettuccia. Di*
cesi propriamente di quelloi
desunto con seìB. i
Fìlons. Filatore, Quella eh»
fila.
DigitzrrlbyGOOglc
( 2fì4 )
FI
Fìloiua- Filatrice. Colei che fi-
la. ' Filatora.
Filosofia. /*ifó<()/b.(T.diit&mp.)
Carattere di mexzo tra l'an-
lico e il garamone.
'Fjlsa. Filza. Unione di molte
eow infilzate.
§ Filsa de frangnegn, de
dùrgg e simei. Mazzo di
frìnguflU, di tordi, ec. In To-
scana il mazzo é formato di
§ Filsa de «areze. Incanna-
ta. Intrecciatura di cìriegie.
Filsffil. Filetto. Una di quelle
funi che si legano . da basso
alle ragne per tenerle tirate.
FiJù. Anguillare. Diritto e lun-
go filar di viti. Pancata.
Filùs. Tiglioso.
Finafinoruna. All' infinito. Infi-
nitamente.
Finamai. Al sommo, sommamen-
te, all'ultimo segnò, quanto
mai,
Fincià. Spincionare. Voce del-
l'uso. Dice»! del mandar fuo-
ri il fischio che fa il frin-
guello.
Fincià. Fischiare. Mandar fuo-
ri il fischio.' Safolare. Zufo-
lare.
Finesa. .Finezia. Cortesia, fa-
§ Fa dele Buese. 'Fare o
vsar cortesia. Vale esser cor-
tese di clieccbessis. Compia-
cere, prestar senrìgio.
Finestra. Finestra.
^ Pìlastrade de porta o de
finestre. Stipiti. Quo' due
membri delle porte o fìue-
»tre che legsono i'arcUitravc.
^ SoUna dela finesUa. Da-'
vanzale. Cornice di pietra o
altro sopra la quale si po-
sano gli stipili delle finestre.
^ Finestra stopada. Finestra
acciecata. Vale murata affin-
chè non t' entri la luce.
<Ì Andà ala finestra. Farsi
alla finestra. Affacciarvisi.
^ Rompi la finestra d' cena
ùda. Scrunare.
§ Finestra, o ferada sbo-
giada. F- ferada.
^ O mangia sta manestra o
salta sta finestra. A questo
fiasco bisogna bere o affogare;
ed anche semplicemente Òi-
togna bere. Dicesi a chi sieno
proposti due partiti, e che
sia forza accettarne uno.
, § L' è mei casca data fine-
stra che dai cop. Lo stesso
che r è mèi piegai che scae-
sàs. F. scaesà.
^ Finestra dela ùcia. Cruna^
Fìnestrl, Finestrino. Finestrino,
Piccola finestra.
Fini. Finire.
§ Finì o denl o foera, «-
gniglien a oena. f. \egner.
5- Fini, o fa fred vergù. F~
fred.
^ Fini fcera tnt, o mangia
ttet el so. F. mangia,
^ Fiuila, piantala. F. pianta.
§ L'è finìt el mond. (Cg-)
Le cose sono alPestremo.
Finii. Fenile^ Luogo nelle stal-
le dove si ripone il fieno.
Finii, Casolare. Luogo rustica
di campagna,
Finlàz, om dope, F. dope.
F^BZer. Fingere, Usar finzioni»
7<-,ib,. Google
( a65 )
FIO
§ FioEcr d« no uA, o fa t
'1 <:oió, per. no paga daae. "
y. coió.
Fio, paga '1 Bo. Lo stesso che
gomìLiU. y. gomita.
Fioca. Falce. Strumeoto dìfer-
ro curvo *d uso di mieterò.
FìocÌl. Nevicare. Nevare- Met-
ter neve.
^ Fioci Uà. Fioccare. Si ili-
ce proprio della neve quan-
do viene a gran liocclii.
'Vìovì,.{ iig. ) Spessore. Spesseg-
' giare. Fare spesso. Heplicar
I spesse fiate.
^ Fioca le^ade e simei
Spesseggiar le^ate,colpi, per-
cosse e simili. Dicesi del re-
plicare spesse fiate le per-
cosse, icolpi,ec. Il volgo fio-
rentino direbbe piover le-
ffiate-
Fìocfa, Fiocco.
^ Fk'ì fioch. (gergo) Fare
I iifurto.
j § Andà WB i fiocb, o a fa-
ziL-l. V. faEcel.
I ^ Fa vergota sce i fio^i.
Far ckeccl/essia per eccellen-
za, con grande solennità.
5 Fioch dela spada. Cicì~
sbeo. Fiocco di nastro clic sì
' tiene alla spada, al ventaglio
i- e simili. Galano.
I Fio<:hel, fiochi. Falcetto . (T.
dagr. ). Strumento dì ferro
che ha simi^lianz.i colla ^fal-
ce, ma più piccolo,
Fior.idn. Fioraia. (T. de'ilnt.)
Quella schiuma* che si vede
jjnHeggiare sul vagello quan-
do è riposto.
Fiore^g. Spada di marra. Spa-
Xcm. I
da senza filo per uso di gio-
care di scherma.
Fiorerà, f. fifirera,
Fioret, Filaticcio. Filato dt
seta stracciata. Il Jllaliccio
dì prima sorte è (ietto voU
garmente filaticcio di pala.
^ Fioret a mò de fila.
Stracci. La seta de' bozzoli
e simili stracci.-ita col petti-
ne di ferro o in altra nui-
Fìoretù, F. sacher.
Fiorì. Fiorire.
Jt Fiorì la calsina. Sbul-
lettare. Il geltar che fanno
gl'intouachi di calcina d'un^t
porzìoncella dì lor superficie
per lo più di figura tonda,
simile al cappello d'anabut-
letu.
§ Fiori le olie. Mignolare.
Dicesì quando l'ulivo man-
da fuori le luccioline.
Fiorit. ( sost. ) Latte fiorito.
Quello che a forza di fuo-
co cMi vino traesi dalla acotr
ta, e mangiasi liquido.
Fiorii, (agg. ) Fiorito, affiora-
to. Oa fiorire.
Fiòs. Figlioi-cio. Quegli che è
tenuto a battesimo; così det-
to solamente da chi lo tiene.
Fiòsa. Figlioccia.
Fiosl. Figliocciiio. Dim. di fi-
glioccio.
Fìrloch. y. farloch.
Fita.- F. tMsa.
piti, affittare. Dare a fitto,
allogare una casa, uit pode-
re. ..appigionare non si dice
che di casH,, bottega o simile,
ma non mai di ptuLare.
njjiurribyGdoglc
FIT
C a6(i )
FIIJ
$ Quel che fit». AffiUaute.
5i Kiti vi» U pansa. (gergo.)
Lo steMo cUe «ndà a s. Ca-
terina del» roeda. F. andà.
■^ ^ Ctia de tìtà. ^. caia.
Fitansa. JaHorw. TenuU di
beni e poderi.
FitaniB. Jppigioaameato. L'ap-
pi giouaif.
Fiuol. JffitlMale. Colui che
prende case o posscMioni in
afiitto. Fittajuolo. Jffittafuo-
lo. Ili termine iorense e del-
l'Ugo dicen affiUuario.
$ Fitaol de caia. Pigio-
nante. Cb« è tenuto a pi-
gione.
.Fiiaresa. F. fitansa.
liilr. Fiore.
S Fior de olìe. Mignoli.
Cosìchiamansi le boccioline
dog'i i]]i,i.
§ FìA» de farina. Fior ài
Jarina.
S Kser cen fifir de virtìi.
JEsser un bigio, e «'intende
di uro che La tutti i vjzj.
§ Fiùr de IiU. tardo. W.
Carduus acanthoides. Pianta
dell aliezzn di 4 piedi circa
con foglie spinose, fiori a
ninzzetli per lo più di color
purpureo, calice guarDÌtedì
piingcutigsiine spine.
§ liùr de pomgranat. Ba-
Inuftra, halaiwita e balausto.
l'iore di melagrana.
^ Manecli deiiAr. f- ma-
nerh,
5 Fifir de pa^à. Fior di
passione. Granadiglia.Vf.Pas~
sifora caerulea. Pinata il cui
calie» i coDiposto dì cinque
foglie bianche con doppii
corona di nettari filifomi
Le sue foglie »ono palmn»
intere, glandalose. I trnli
sono aempre verdi ed accon
ci a coprir pergole e cu poi
in ptHìo tempo.
Ji Qnareià de fiàr. Infiora
re. Coprir di fìori' j
5 Fi&rdete calse. MandtJa)
e talvolta anclie ^ore. |
Fiùra, Fiorone. Ficofiore, e li-
chi primaticci. Diconsi voM
garuientfl i primi fichi che
maturano nell'estate, ì qrali
sono più grossi de' settem-
brini.
$ Fiilre del tì, J^iori. Di-
consi gnelJi quasi atomi bian-
ubi che produce il vino quan-
do è al fin della botte.
$ El Ti l'è alefiAre. //fi-
no fila. Dicesi àeì vino e
della botte quando queMa
essendo quasi vola getta sot-
tilmente.
Fiorerà, che vend fitìr. Fio-
raja. Venditrice di fiorì,
l-laber. Danaio falso.
Flaber. (fig.)^. falilela.
Fiagel. V. sflagel.
Flato. Ritto. V' porseL
Flceta. Flauto. Stramento mit*
Sleale noto.
Flòs. F. flap, (agg.)
Fios. Bava. (T. de' set.) Qneì-
la. seta che per Don avt^r
nerbo non può filarsi , e pe-
rò si atraccia. .
Flus^ mòsa^de corp. F. corp.
Fò. (P.) Fuori. V. fiera.
Fó. 2''ageio. W, Fagus selva-
tica. U laggio trovasi « bosc»
DigitzrrlbyGOOglC
FOD
{ '^«7 )
FOO
d' allo fasto sulle cime <ti
varie delle nostre montagne,
e aucUe io luogtii quasi to-
talmente sassosi- Il suo tron-
co è di'Hto e atsai ramoso.
I^a saa scorza unita cenerìua.
1 suoi frtittì s»no le. faggine
( faze ), e sono di un sapor
dolce non moliA inferiore a
qiir^ilo delle castagne ordi-
ii;irie. Fornisce il faggio la
miglior lega» da bruciare ,
«d il carbone è ri|>utate il
1>iù opportuno nelle fucine.
1 legno è molto adoperato
])er piccoli mobili, ed essen-
do uà albero di assai bella
(comparsa può fare un gruiiT.
d'effetto ne' gran giardiai.
^ Lueli pie de fó. Paggeto-
Luogo pieno di faggi-
Fodr^. Foderare. Soppannare ì
ve^tiuteati di pelli, drappi
I e simili.
^ Fodrà de as. Incastagna-
rf.. Armare dì legname dì
casiaguo, o d'altro.
^ Alostìs fodràt de ramerà.
. V. fliosiàs,
^ Aiga '1 niostà* fodrìt de
ramerà, Avert o far faccia
di pallottole. Aver giù la vi'
■ tiera. Vale non arer vergo-
gna uè faccia.
FudregUèta. Federa, f^esticeiao-
la. Quella sopraccoperta di
panno lino o di drappo
l'atta a guis« di saccbetto ,
nella quale si mettono i
guauciali-
% Meter le fodreghète. In-
federare. Forra la federa.
^ l'o! zo leiodregUèlt. Sfe-
deram. Contrario £ infedera»
re. Cavar la federa. Proplìe
Fodregliina. Fe.leretta.
Fogariel. Faecendiere. Affanno'
ne. Appaltane.
Fogari. Focherella. Focolin».
Fogara, Focone. Acer, di fuoco.
Fogàs. F. fùgàs. •
FogBsa, Focaccia. Schiacciata,
ed è un pane scbiacciato e
nesso a cuocere iu foruo, o
sotto le brace.
Fogasl. Chiocciolino. Vale fo-
coicciuola o stiacciatina fat'
ts a foggia di baco avvolto.
Fogliegg. Saltarelli. ( T. de' raz.J
Pezai di carta avvolti e le-
gati strettamente , dentro la
quale sia rinchiusa polve-
re d' arjcbibuso, così detli|,
percbè pigliando, fuot^o e
scoppiando saltellano.
Foglient. Focoso. Infocato.
Foglieru. Braciere. Caldano, Va^
so dove s' accende la brai:^?
Fogbci'iua. Bracieretto. Calda-
nino. Caldanitzzo.
Fogbista. Ratzajo. Artefice che
lavora razzi e fuochi d'ar-
tifizio.
Fogni. Rovistare. F. fc«figaà.
Fói. Foglio,, lix- termiua di
stamperia dtcesi foggio dt
stampa.
^ Sporci '1 fòì. F. sporcì.
Fói," [ coU'o stretto > (F.j Ft»--
sa. Per ventai'a.
Foia. Foglia.
^ Trema come cena foia ,
o bagola dfll fred. /■'. bagola.
<( No casca foia clte V'io .
noi vola. F. Oia.
DigitzrrlbyGOOglC
FOI
( ,6» )
^■S« ]a ga br,;zii, el ga me-
te sce cetia fuia, o chi gUe n'a
pennal an dfln. F^. dan.
^ Fa 8(e le foie. Infogliare.
V. d. w. Vestirsi di foglie-
^ Maiiei:h d«ie foie. P^. ma-
j^ecb.
§ Tabach de foia. Fogliet-
ta. 3pec!o di tabacco.
% Foia de caaler. Foglia.
Quella con che si nutrìcnno
! bachi, e rÀ>\3m*à fogliarza
quella eh' è avanzata loro.
^ Avi inangidt la foia. Lo
stesso che eacorsls deU ra-
za. V. raza.
Foia. Foglia. Si dice di qneììo
btagno mescolato con argento
TÌtO che si pone dietro alle
sjierc di Tetro ^ perchè ren-
daoo gli oggetti che loro si
rappreseniaiio.
Folade. Ijùsagne, MacclieTonì,
Sorta di pasta nota che sì
mangia cotta io minestra.
Foiadiiie. Tagliatelli. Sorta di
pasta assai uot« , cbe cotta
b! mangia in minestra.
Foiartcl . Frasca . Ramieello
fronzuto. ■
Foieta. Fischio. Strumento che
ajata a lìschiare.
Fól,folà, ce. r. ffil, falà.ec.
Fòla, talea. Folla. Moltitudi-
ne di gente afrollata.
Felceta, r. balduìna.
^ Fa dele folcete. MarìO'
lare. Far fraudi, e per lo
più nel giuoco.
*; Qael die fa felcete. Ma-
riuolo. Colui che in giuoco
fa spesso delle mariaolerie.
§ h'-À ama folcetaa (|nachdù.
Fare una pedina a uno. Vi-
le impedirgli o turgli alcuna
cosa che era. Ticino a con-
seguire.
Folega, Folaga. W. Fulica. tt-
cetlo acquatico di piuma ue-
ra col capo simile alla ^'^1-
lina.
Folèt. Foletto. Nome che si ili
ad alcuni esseri immaginnij.
5 Aiga 'I folèt ados. A'oi
poter stare in quiete. Avere
in dosso ( argento vivo. f.
diaoh.
§ Eiitraga '1 folèt. Entrarvi
il diavolo. Dicesi del nascere
tra alcuno discordia.
Fols, fofsèt. /*en«ato. Strumefl-
lo di ferro adunco e la-
gliente, con cni si potauo
le vigne e gli alberi. Pota-
tojo.
Folù. Follone. Sorta di scara-
faggio che troTasi ne' boschi
sibbiosi.
Fomengg. Fomentazioni. Fo-
menti. Medicamento compo-
aiD di Tarj liquori caldi, ([na-
ie reiteratamente ippliuato
alla parte offesa, ha virlù dì
corroborarla , e di mitigare
il dolore.
Foraent. Bagnuolo. Dicono 1
medici a qoel liquore, o
semplice O composio con
che bagnano qualche parie
dei corpo.
Fomna. Vonna^
^ Le fonone le fa la puna-
da al diaol , e pò le ghè la
fa mangìA. Le donne hawa
piti punti del diavolo. '■'1*
' le donne sono molto astute'
DoUrrlbyGOOglC
FOM (
5 En qiifìla ca ghè aemper
jiinghi^, se l'om gi'I bìga-
rcel , la fomna braghe. F.
, bìgartei.
^ Lasàs Uè la ma dala fom-
na. F. ma.
5 Né fomiia né tela a lu-
sùr de catidela. V' candela.
Fomnasa. Donnone. Acer, di
donna, e dieesi per calatone
di grossREza, purché però
non sia soTerchi».
Foinnasnna. F- donasa.
Fomnasoela. Feninùitella- Don-
RUCcia.Diin. di donna. Accen-
nante però viltà e dispregio.
Fomnel». Scr faccenda. Faccen-
done. Ammestonf^ è vof^e del-
l'uso. I Toscani non hanno
\-Ocn elle esattamente eqni-
Talga al nostro fornitela, no-
mo cioè che s' ingémcB in
lavori femminili.
Fomol . DQiinicina. Dira, di
donna o piuttosto di don-
nina.
Fond. Fondo.
§ Fond de botega. Fondac-
cio di botte;^. Diconsì le
ciarpe e sua.npoli, ec. cbe
restano in bottega.
§ Fond dei vi. Posatura.
Fondata. Fondo.
^ Fond d'cen vestit. Cam-
po. Fondo.
$ Fftiid o cnl del articioch.
T'^. artìcioch.
■% Fond dela cana des-cÌop.
Camera. Il fondo della canna
d'-ll'archibuso.
^ La barca l'è andada a fond.
X>o stesso che eser bav de
«a cU . F. bat.
(H) ) FON
^ Fond dela veia. Fondo
della ìfotte.
^ l''ongg dela balansa. f.
balansa.
^ Strenzer el fond dela
cana. incamerare. Restringer
ia cavità del fondo dell'armi
da fnoGO acciocché spingano
la palla con raagglar forza.
Fonda. Affondare. Sprofondare.
Prq/ònifaw. Mandar in fondo
o a fondo.
Fonda- Fondare. Instituire. Edi.-
ficare.
Fondàs. A^ndare. Profondare.
Sommergere. Andare in fondo.
Fondàs. Fmdarsi. Far fon.da~
mento. Far disegno. Far ca-
pitale, /issicurarsi.
Fondech. Fondaco.
Fondegher. Fondacajo. Colui
che ha fondaco-
Fondina. Fondo delle pistole.
Sì dice a quell'arnese fatto
per custodirle.
5 Avi vergù 'a fondina o 'n
cnl. F. cnl.
Fondidtìr. Gettatore- Fonditor
di metalli e simili.
Fondul. Fondata. Fondi^iuolo.
Feccia del fondo.
§ Fondnl del cale. V. mor-
COloL
Fona. Fungo.
§ Fons campagncei. Fimg'ù
a gambo awìo. W. Qynano-
podiLS. Questo nome com-
prende i funghì a ga mb t>
nudo di Peraoon. Ve n' ha
27 specie. 1 buoni a matir
giare sono i seguenti. Il hi-
machino bianco, il fungo j.zz~
\ . zolo, il mugaajo, il fanghino
DigitzrrlbyGOOglC
FON
C 370 )
FON
bianco di oapo mezzo tondo,
ehe trovasi dopo le pioggie
ue'pcdali degli nlberi, il ti-
rìgnozzo, il funga appassio-
nato, il biancone, la bigerel-
ìa, il fungo valente, il pra-
tajuolo salvatico, il fungo col
cappello a fo^a di morione,
il fungo bianco col cappello
rigato, il fanalino bianco col
capo mezzo tondo a gambo
capillare, il luraachino bian-
co di gambo corto, il fungo
fpegnitojo di color colombi-
no smoìto, il fuii^erello del
color di foglia morta col cap-
pello a foggia di campana.
^^iscoiio la maggior parU
<lnlln terra ne' bo>chi, alcu-
ni sui tronchi marci detrll
•Iteri. .
^ Fons d'anUna. f^. satana.
*i Fona dei dengjj. Stecche-
rini. W. Hydna. Sorta di iun-
ghi elle liaQDO la parte in-
feriore del cappello fatta a
denti. V« n'ha nella nostra
Erovincia aei specie. Unaso-
i é buona a mangiare, ed è
lo steccherino odorata. W.
Hydnum repandum.
§ FuBc castegnarcBÌ o de
castegoa. Bubbole. Bózzoli.
W. Lepiotae. .Sotto questo
nome si comprendono la fa-
migliuala gialla buona , la
mazza da tamburo o bubbo-
la mezzana a il fungo pel- '
liccione ricciuto. Tutti buon!
a mangiare.
^ Fon* col bigol. Funghi
omhilicaii. W. Omphaliae . ,
Detti cos'i perchè il loro cap- |
pello è più abbassato die
nel centro. Ve n' ha aito
specie. I noli buoni a man-
giare sono i seguenti: il lif
mnchitio vergine, il fun^ino
bianco che a foggia di broc-
chiere perfora i legni m.-irci
nel nascere, il funghirlo can-
dido che n:wce sulle foglie
dei leccio e il fing^crello di
scopeto.
^ Fons galmset. f^, galccset.
^ Fons lataroei o del Int.
Lattaiuoli. W. Lactijiui. Sor.,
ta dì funghi eoa) datti per-
chft spezEBQdoli gemono da
ogni parte un latte dolc« o
acre. Ve n ha dieci specie.
1 buoni a maaginpe aano i
seguenti: // lapacendro buo-
no, il pepino ceciato, l' im-
but'uio lattaiuolo eilpevermo
strisciato. Nascono in agosto
e settembre.
^ Fons magg, Fun^ cat- -
tivi. Cos\ chiamansi in gene-
re tutti i funghi non escu-
lenti,
^ Fons negher. Pisdncani.
VV, Coprini. Pratellae. SorW
di funghi olle TÌvouo pochis-
simo e sciolgonsi in i^nmar-
cinme nero siiaìie all' inchio-
«tro. Vìyouo sui letamai e
sulle tìc, ma quasi sempre
nello sterco degli auimalì,
che passando coì& deposita-
rono. Ve a ha dì moltissime
specie, ma nessuna buona a
mangiare.
§ Fon» roi. HossoU. W. Bus-
sala. Agar'tcus inleger- Sorta
ài fuBgiii che si tlistiaKUoao
nigiUrrlbyGOOglC
FON
C 271 )
FON
perchè tanno le lumine del
cappello eguali in lunghez-
za. Ve n' La sci specie, e tran-
ne il solo lardajoio ordi-
nario o russala emetica, tbtte
«Olio buone a mangiare.
^ Fona schcedeline. /'.«hce-
diliue.
^ Foiis turclnnA. Grumati.
W, Cortinariae. Sotto questi
nomi ì\ comprendono 19 spe-
cie di funghi, (a) I soli buoni ;
a mangiare sono i seguenti.
ligrumato pavonazzo, il bai-
lettone azairro, il grumato
cannellino, il fungo col caf
pello a fof^a di mammella,
il jui^p color di guscio di
casttif^iia, il canapino di gain-
ho sottile, il fratone e lo
spegnifo/o minore. Tutti gii
altri dì .<}uesta specie sono
tiocivi. Trovausi in settem-
bre dopo le pioggie all'om-
bra degli alberi uè' prati e
boschi ombrosi.
5 Fon» velenAz. Futtgoma-
lefico, fungo ài rischio, tìoc
fungo velenoso, dì malTagis
qualità.
^ Col tamp nas del fons.
V. naser.
§ De che e alùro popi na-
•er dei fons. Prima di ar-
rivare al tal giorno possono
nascer dei fun^i.
Foniancr. Fontaniere. Ctislode
delle acque delle fontane,
o che soprinteiido alla loro
fabbrica e mantenimento.
Fontauìna. Pontanella. Il fonta-
nino italìauo è aggettivo.
Fopa. Buca, Fossa. lacuna.
Concavità.
Fopù. r. fapù.
Fori. Forare- Pertugiare. Far
pertugio. Bucare. Foracchiare,
Foracià, Bubaeckiare. Rubare
di quando in quando, e un
poco alia volta.
Forada. Puntura, Ferita che
fa la punta. Trafittura.
Foradina. Punturetta. Pictiola
puntura.
ForalegB. f. becasoch.
Foram. Sfiatatojo. Luogo d'on-
de aliata checchessia.
Forasach. Bromo molle.Vf. Gra~
men avenaceum. Pianta gra-
minacea alta un |iaImo cir-
ca, colle foglie aguaina guar-
nite tutte di molle vello.
Nasce nei prati, e si racco-
glie col fieno maggengo.
Fórbe». Forbice . Strumento
d'acciajo per tagliar - panno.
i Fórhes che biasa. Forhic»
che trincia. Forbice cattiva,
che non taglia.
Forbezer. Foìhiciajo. Colui che
fa e vende forbici.
Forbìzina. Forhicina.Forhicetta.
^ Adopera le forbizioe .
Tagliar h.' calze o l giubbo-
ne, fgergo) Vale mormorare.
Forbizina. Forfecchia. W. For-
bicina. Insetto di coda for-
cuta, che particolarmente sì
nafiooude ne' fichi. Chiamasi
pure forbicina zuccarina.
Forbizìna. Forbicina. Bidente
tripartita, W. Bidens tripar-
tii PUnu annua che na-
DigitzrrlbyGOOglC
fvm
C :
I )
FOH
ace ne luogbi acquitriuosì e ì
umidi e ne' campi coluvati
fra il grauo turco. 1 semi
di lei si Ftttacvano alle vesti
de' passeggi e ri ed alla lana
delle pecore, perchè i suoi
denti sono armati di uncini.
Fiorisce in autunno.
Forbizù. Poròicioìie. Accr. di
forbice.
Forca, y. fùrca.
Foruhèt. Forcfietto. Ogni asta
che abbia due rebb) dì fer-
ro in cima.
Forclièt. Forchetta. Legno bi-
forcato.
§ Forcbèt de fer. Bidente.
Sorta di strumento di ferro
con due denti ad oso degli
agricoltori.
Forchèta. Ferretto da capelli-
(fior.). Specie di forchettìna
che serve per fissare i
pelli.
Forchetìna. Forcuzza. Kccolà
forca.' Diceai anche ad uomo
per ingiuria.
Forel. Forame. V. cui,
%, StrinEÌs mb'I forel, o'I
siri. V. sisl.
Porester. Straniero. Forestiero.
^ Eser cen bA forester, o
cenabùua lana. f^. lana.
Fureia. Gattuccio. Sorta di se-
ga per lo più stretta e seii-
- za telaio di legno, ma con
- un maaico come quello de-
gli scarpelli di le)pio.
Fo>t'i. Scotitojo. Beticino o va-
so bucherato, nel quale si
mette l'ìnsahtU' e altro per
- iscootersi.
Forlana. Trescoac Sorta di ballo
contadiueaco.
^ Fh forlana. Far Wescane.
Foilfi, Castelletto. Strumentò
di legno che tiene ferma la
canna di ferro, la quale gi-
rata a forza di uua gran
ruoui, buca ogni aorta di
pietra dura adoperala con
ìsuieriglio,
Forlù. K brtjgatadfìr.
Forma, f. fùrma.
Korniael, formaela. f, forma i:el.
Formaer. Fwniaggiajo. F. bo-
tegher.
Forinagel. Sauiggitiofo. Cacio
schiacciato ìn form^ louiln.
Foriuagela. Caciut^a. Formella
di cacio.
ForiBNÌ. Forntagfpo. Cacio,
. $ Quel che fa '1 formai, f.
cazer.
^ Formai lodezà. Parmi-
giano. Cacio parmiginno. Sp-?-
cie di cacio assai prelibato.
§ Formai de tara. Cacio-
iierminoso, (diz. Ten.)
^ Formai so boit. Formaggio
bucherelltuo.
5 Conè de formai. Tagliuo-
lo di formaggio.
5 Miti dfl formai en ver-
gota. Incaciare o caciar chec-
^ Crcesta del formai. Cor-
teccia. Quella crosta o sudr-i^
ciuine ammassato e grosso '
che ricuopre le forme del
cacio, difesi roccia.
^ SpD&a 't so lat no" sa fa
formai. E no» si fa iiisalafa
che non vi sia della sua er-
ba. Dicesi proviTb. di un
satccTitP elle mette le ma"!
in osai co&a.
nigiUrrlbyGOOglC
FOR
( a-;3 )
FOR
^ Pa clie' canta', tì cTib
anita, e fonuRÌ che piaiis.
%, Catà qnel del forfru
caren per i so dengg . J^-
earen.
5 Escf ccn toch He formai,
o «na ffirca, V. fiìrca.
Fonnaitiil. Cacio pattato-
Forinent. Fmmento.
^ Fornient corezcel. Grano
vernino,
^ Forment Street. Fmmento
volpato. Vale quello the è
infetto di Tolpe.
^ Forment dHa pulia. Fra-
ntcnro mnzzocciào degli agrO'
nomi. Qualità di frumento
che fa le spiche ramose, tea
meno atto dell'ordinarlo a
far pane.
^ Forment marscel. Grano
marzitolo. Spezie dì grano
che si semina in marzo, che è
il trìticum affiti'
na de' botanici.
5 Forment tflz. Frumento
colutilo, gentile. Si dice una
specie dì grano senza resta
buono da far buffetto.
§ Aviga del forment secli
da vender. Lo stesso che
Btà s<B la gò. F- sta.
^Fermenti. T^emùcelli,
" § Formentì fì, o de Ge-
noa. Capellini. Voce dell'uso.
Sorta dì pasta più fina dei
Termìcellì, e cosi chiamata
per
la
I somiglianza
(;apelli
5 Ctilftf formentì. Colordel
pelo de' buoi.
FormenlA. Facoientene. Grano
tiirro. Grano siciliano. W.
Trìticum tvrricum , e dft
Linneo zea mnys.
§ Formentì) ijnarant). (>rrt-
no turco serotine. Cusl chia-
masi il formpntone che vip-
ne allo scordo delta sta-
gioiifì.
^ FormenlA neghnr. Fraina.
Sorta di formentone dello
da' botanici poljgonum fago-
pyrum.
Formeta. Fominio^ Arffice che
fa le forme di scarpe.
Formieja. Formica.
^ Fonniga spnrpaiflza. lAf
tana cervo. (T. de'nat. ) In-
setto della grossezza di qua-
si un poIlt<e del genere de-
gli scarafaj"!. Volgnrmente
TÌen AkìXu cervo ^'alante. Cer-
biatto.
5 Enlopis en d'cen os de
formìga, o catà ccn o& de
formiga. I-o stesso che D^irà
end'oen chcegià d'aqua. y.
5 Fortnig» rosa. Ricciacw
eo. Specie di formica rossa
che ha l'aculeo a guisa di
vespa.
^ fa ì «oc'oi ale forml-
gìie, o fa i pé ale mosche.
F. pé.
Formìghe., formighere. Formi-
colìo. Brulichìo. Informicola-
mento . Dolore simile alla
morsure dì molte formiche,
ed è una sorto di granchio.
5 Alga le formighe. Infor-
micolale.
Formigher. Formicaio. Formi-
colaio.- Mucchio di formichey
♦ i6
nigiUrrlbyGOOglC
FOH
t 2-;4 )
FOR
e il luogo dove ess* si ra~
gunniio.
§ Siusigì '1 formigher. T.o
fttesso die desedà i ca che
durem. V. desedà.
Foriiàa. Fornace. V. fùmàs.
Fornnzer. Fornaciaio. Chi fa
ed esercita l'arte di stOTÌgH
di terra, tegole, calcina, ec
nella fornace.
Fornel. Fornello.
Forner. Fornajo. Pittore.
FoidI. F. 6u\.
Forninieut. Fornimento. jFi'ni*
memo . Fornitura . arredo.
Fomit, Finito. (•pAvi.) Termina-
to. Compiuto.
5 Fomit de teet el w bi-
xo^n. .drcicorredato. Correda-
to di tutto punto, beDÌssimo
forni tOr
ForoDcol. Fi boegnùnsi.
Fors». Forza.
§ Per forsa. Pef forza. Fot-
xatamente.
^Ciapà forsa. Ingagliardire.
Invigorire. Riprender forza,
divenir gagliardo.
Forse, Forse e farsi. Per av-
ventura, a caso.
Forsèla. Incorsatojo. V. bastA.
Forsèla. Forclteìta. Legno bi-
forcato.
§ Tìgn'is Bte cole forsèle.
Lo stesso che i^ '1 carosì.
F. carosi-
Forsèla. ÌTwc/icHo. (T.de'carr.)
Luogo pezao di legno arma-
to di due punte di ferro
atuccatr> alln sUnga della
carrozza, il quale si muida
giù nelle salite, acciò non
poua dar iDdictro.
5 Forsèla del register. /^o»"-
ceVa del registro. (T. degli or.J
Quei pemuzzi che sono at-
taccali al rastrellino del ec-
lisse, fra quali passa lo spi-
rale per regolare l'oriuolo.
^ Forsèla 'ncaada. Forcel*
la. (T. de' lego.) Nome ge-
nerico di tutti i ferri gran-
di o piccoli da scarnire, i
<},uali per essere incavati fau-
no lo sguscio.
5 Porsela del asta. FoTceU
ik del pendolo. (T.degli or.)
Pendolino attaccalo all' an-
cora o all'asta.
Fórt. Agro. Acido. Acetoso.
§ Legna fórta. V. legna:
^ Ciapà del fórt. Inacetire.
Divenir agro, e dicesi ordi-
nariamente del vino. Infor-
zare. Infortire. Rinforzare. Af-
forzare.
Fortesa. Bugnone. (T. mere. )
Sorta di traliccio forte, di
chì sì servono i sartori per
mettere al di dentro |d'alciH
ni luoghi degli al»iU per te-
nerli più saldi.
Forti. ^''. fórt, ■■- -.
Fortuna. Fortuna.
% Ga voel fortuna a st»
mond. Lo stesso che vai pta
aighen che saighen. F, ta\. ;^
^ Ciapà la fortuna per i '•
càei, F. ciapi.
§ A ì mincfó sa ciapà la
fortuna quand che la ve.
F- minció.
Fortunat, Fortunato. Affortu-
nato> Avventurato.
<i Eser fortunat fés, alga 1
càtg. Ftter figlio deÙ oc»
7,-,ii-,. Google
FOS
( 275 )
FOZ
bianca. Vale esser fortuna- 1
tìasìuio.
Kos. Fossa. I
§ Fòs grand. Fosso. Fossa ;
grande.
^ Fòs stopat. Fossa aecie-
cata.
§ Fa i fòs per pianta le
»igs- f^ fi-
§ Quel che fa , e visita i
fos. Fossajolo. ( T. degl' idr.)
Voce dell'uso. Scavatore di
fosM, e propriamente colui
ulte scava i fossi e costruì-.
■ce gli argini, e va a visitar
le strade per riconoscere se
i fossi e le fossette laterali
aoQO ristorati ed in buon
grado.
«i Sta acaaldelfòs.f'. caal.
§ Aviga cena camiza 'ndòs,
e l'ailra'n fòs. Esser brullo.
V.ile esser privo di spoglie.
Essere scasso;
^ Fa salta *1 fbs. Far sal~
ftr il fosso. Fr. di eh. sign.
Fòsa. /^ojJo.(T. d'archiumil.)
Scavo fatto lungo ie mura
della città tra la scarpa e
^- . la oontrascarpa^ Gli antichi
' dissero carbonaia.
Fosadel. Fossatello, Dimin. di
fossato.
.. Fosadell. Fossapello. Rigagno.
■ ; . Migagnolo.
Fosat. Fossato. Piecol torrente.
Futa, vegoer la fóta, o «ndà
'n crisL f. crisL
Fotccia. Cerboimca. Cerboncn.
Vino delle centuria botti. Va-
le vino catdvo, pessimo.
Fotuda. Zombainento. Rivellino.
Carpicoio. Rifrusto. Dirotta.
^ ÌÌAH vìa cena fottida .
r. dà.
^ Ciapan soe Gena fotuda.^,
ciupà,
Fòza. Foggia. Modo. Manila.
5 A che meed a che foza.
A oectUo e croce. Vale atta
peggio,
^ A quach Jbze, A bahbae-
eio. Vate a caso, iu confuso.
Alla bahbalà.
Foiiiia. Fucina. Luogo dove si
massella o lavora a caldo U
ferro.
^ Fozina del fer. Ferriera,
Fucina dove si cola la vena
del ferro.
^ Fozina del ram. Ramie'
ra. Fucina dove si j^vora U
rame.
Foziner. Fabbro. Colui ehe tri-
vaglia nella fucina.
Fra. Frate.
§ Fra scoeiòt. Servigiale.
Torzone. Torzoneello. Frate
brodajo o broda/alo. Frate
servente-
§ Portat per i Ifra. Fra-
tajo.
§ Second el fra i ga fa
la vesu. j4 tal santo tale
offèrta. A tal labbro tal lat-
tuga. Vale che secondo la
qualità de' soggetti s'aeco-
modan le cose che a loro
convengono.
IJ No so miga fioel d' oaii
fra. IVoi non siam di mag-
gio. Dicesi quando non si
vaol raccontare due voltg
una medesima cosa.
li El t<B e'I dà'l mtnt^ i
fra. L» itCKO che dal poch
nigiUrrlbyGOOglC
al t3.it jiiUura ecli voel- /^. |
Fr:ii:à. Calcure. Premere. Ag-
grm'ore.
^ FracaLi, ficaia « quacli-
dli. r. 11.:.',.
'\ Fracà Ae\e bote, O dàcea
frach da boie. f^. dà.
Friicàs- Fracn~iso.
Frncasé. Fricassé. Ammorsel-
lato. Manicaretto di ìcarne
tuinazziila ed uova dibattute.
Frucasei'e, susur. V. bordeL
Frach, frnco. F. bast&nada.
5i DJ cen fiauli de legnade
o bastAuade. V. dà.
•ì Ciapà «Q l'racb de boto.
F. cìapà.
Fradel. Fratello. Germano.
§ Fradel de lat. Collattaneo.
Fratello di latte.
^ MasameDl del fradel. Fra-
tricidio.
% Quel. che mata '1 fradel.
iTairicida.
^ Fala da fradei, o ecmc
frad^i. Affratellarsi.
§ Oe fradei . FratellevoU
mente . Fraternamente . Da
fratelli.
Fradelaster, fradel stort. Fra-
tello uterino. Fratello di ma-
dre. Fratello di padre e non
di madre, ed aaclie fratello
a^solutaineute. Trovo snpe-
rk>re l' Uali^tno al nostro
dialetto nell'arcr la distin-
zione tr.ì le due specie di
fradel stort, ma lo tengo poi
inferiore «quando lo vedo
privo io certo modo di un
nome generiou ohe abbrac-
ciando queste due specie dia
fi ) - tRA
t<jstt> idea ( cbe t.il non me
la dà l'assoluto fratello ) ò\
questa sorta di parentela. Non
farebbe però gran peccalo,
cred'io chi usasse fratello^
Siro, forellasp-a, anche in ope-
re per allio pnrgalissitn« j
giacché arriccbirebbe la lin-
gua di due voci, sto per dir
necessarie e coniate perfet-
tajnente sul gusto delle loro
geria&uefìgìinstro e figliastra,
e colle quali si verrcbba ad
avere l'opposto del germano
stesso.
FraJeli. Fratellino. Voce vez-
zeggiativa. Fratelluccio.
Fragni, Fragile. Stritolaòile.
5 Fragol come '1 ^{as. Dìac-
ciuolo. Che fa come il diac-
cio, che si spessa e si stian-
ta. Onde quercia tltaccì'tola
vale quercia che si schian-
ta, contraria della quercia,
salcigna eh' è arrendevole a
guisa di salcio, e non si
schianta.
Fragol. Farinacciolo. Poco te-
gnente, e che Iti diiCà age-
volmente.
Fraina, lergli'eta. Loglio sali>a-
tico. Loglierello. W. Lolium
perenne. Erbt perenne del-
l'ordine dellegramifjacee, co-
mune lungo le strade, e nei»
prati naturali e pe' campi. I
suoi culmi sou alti più
• meno secondo la bontà del
luogo ove si trova, ^ I fiori
in ispighe lunghe. K molto
usala fra noi come erba da
prato artilìcinie , ed ottima
a purgare i cavalli.
DigitzrrlbyGOOglC
FRA
Franca. Francaee. 'Affrancare.
Fra neh. Sano. Figoroso. Di
baona salute.
§ Muzo franco. Frontoso ,
audace, sfrontato, sfacciato.
Franchesa. Temerità, Sfronta-
tezza. Sfacciataggine.
Francù. Sanissimo. Di perfetta
salute.
Francù. Audacissimo. Temera-
rio al maggior segno. Fron-
toso. Audace. Ardito. Sfron-
tato. Sfacciato. Frontioro.
Frangiien. Fringuello. W. Frin-.
gilla. Uccello noto Ìl di cui
verso dicesi fiinguellarcì.
Frangueat, ciapà o c.iià'n fran-
guent. Acchiappare, o corre
in frodo, e io term. legìtli in
Jlagianti. Vale trovare uno
ili errore o ìq falso.
FraiisisbecU. Similoro. Specie di
metallo.
^ Resta de fransjsbecli. Tm-
pietrìre. Incassare. Alliùire.
Restare coma un uo'no di
paglia. Vale «juiinlo restasse
sopraffatto, stordito, maravi-
gliato.
Frantoein. Sfasciume. Jnfragni-
mento. Stritolatura. Stritola-
ntento.
5 AiiiU'n frantoem,o'n fra-
zele. F". frazeU,
Frantoejnà. Fragnere. Stritolare.
Spezzare. Ammaccare.
Fraiisa. Frangia. Quasi lo stes-
so die ceiTo. Guarnimento.
Ornainenlo noto.
^ Fr.-inzit da carosa e si-
jiiei- Balza. ( T. de'carr.).
Quella parte di cortinaggio,
o di carrozza vlie sta peu-
'ergn.
dente dal ciclo, coinè pure
qnella del sedere del coc-
chiere che cala siao al pari
della pedana.
§ Fa le franze. Lo stesso
che fa oen abet
F. abet.
Fraiizer. Frangere.
§ FrnnEer le biae. Brillare.
Spogliar del guscio, o mon-
dar il miglio o simile biada.
^ Pila de franzer. BriUor-
tojo. Strumento di legno col
quale si brilla, cioè monda
it riso, miglio e simili.
Franzér. Fabbricatore di fran-
ge. In Toscana chiamasi han-
derajo quello che fabbrica
frange e , par.imenti da chie-
sa, e tappezziere quegli che
fabbrica ed acconcia frange
o paramenti di casa.
Frapa. tfoccAeHa, (T. de' calz. )
Quella parte del tomajoche
cuopre il collo del piede-
Frasca. Banderuola. Fnfimli^l-
lo. Saltanseccia. FalimÒel-
luszQ. Girellajo. Fraschiere.
Girandolino . Frasca. Fra-
fCÌtetta. SiUtamartino. Cltian-
pola. Chiappolino. Mulin da
vento. Dicesi d'uomo o don-
na leggieri e di poco giu-
' dì zio.
Frascada, Chiappole-ria. Chiap-
pola. Cosa di niuno o di
poco prefjio-
Frascbet». Fraschetta. ( T. di
stamp.). Telarelto di ferro
o legno con varj spartimen-
ti di carta e simili, che mct-
tesi sul foglio da stampare,
aflinciii QÌò «h« ha da ri-
DoUrrlbyGOOglC
FRA
C ^^8 )
FRE
man e re bianco non reaga
macchiato.
Frasen. Frassino. Avorniello,
jiorniello. W. Fraxinas or-
nus. Albero spontaneo ae'bo- I
schì e molto impiegato nelle
colline e alla pianura per
sostener lo viti.
Frasineia. Frassinella, Dittamo
bianco. Dittano i-otgare. W.
Dictàninum album . Pianta
nell'aspetto bellissima, e co-
sì detta peruhè le site fron-
de sono molto aìmili a qaelle
del frassino. 11 suo iiore bian-
co è vaghissimo e molto odo-
rifero come quello del ce-
dro. Tutta la pianta svilup-
pa uno spirito volatile ca-
pace talvolta d' accendersi
Belle ser*; d' estate qualora
se le avvicini uno stoppino
acceso.
Fratàs. Frataccio. Pegg. di frate.
Fr<it»s\. Praticello. Dim.evezs.
di frate.
Fratasi. iVettoto/n. (T. de' mur.)
Rettangolo di legno con ma-
nico orizzontale da tener in
mano, e serve come lo spar-
viere a tenere la calcina da
rintonacare.
Fratasù. F. fratii.
Fraterna. Fraternità . Fratel-
lanza.
Fraterna, (gergo), y. capel.ida.
Fratù. Fratncchione. Frate gras-
sotto, paffutto, caraacciuto.
Fraza. Neve congelata.
5 Fraza de fó, Faggiola.
Coccola del faggio.
Frazà o sfrazà. f^. bazàs.
Fraiela. F«ce'ìina. Plcciola fa-
ce dì legno ragioso o d'altre
materie atte ad abbrucia»
ed a far lame.
§, Fa andù o manda ea
frazele. Sbrizzare. Sfracella-
re. Sfrageìlare. Vale spezzare ,
in minutissimi pezzi.
§ Andà'n frazèle. Fragnersi.
Rompersi. Spezzarsi. Quasi
intieramente diafarst infra-
gneudo. j
Fpecasé. /". fracasè.
Fred, (sost.) Freddo- .
5 Fred gaiard. fi/tiado. Fred- '
do eccessivo.
^ Sercà '1 fred per a) let, i
f^. serci.
$ Iremà, bagoli dal fred.
F. bagola.
^ Fi fred vsrgota. Far
pento aii alcuna cosa. Vale
in M. B. portarla via, cioè
far quello che fa il vento
alla polvere, alle piume e
alle altre leggierissime cose,
che sollevandole in alto le
trasporta da un luogo ad un
altro. Dicesi pure mandare
in maschera.
5 Laùr che no fa né fred ^
né cald. Non importare, non
calere,
§ 5ent\s a vegn\ fred,Rfl6-,
brividire.
5 Fred che pela. Gelone.
Freddo che pela. FVeJffoitri- ■
nato, freddo grande. Ghiado.
§ Dio manda '1 fred second
i pagn. F. pago.
§ Tà fred vergìi. Freddare. .
Mandar uno in pelliccieriao 1
al rezzo o' a patrasso, oo^ '
angoli , a m/ià 9 tra' pi^
7,-,ii-,. Google
FUE
( =:9 )
FRE
Poire o ptfsars uno sullo la-
stre. Rijìuire Ulto. Mandar al
cassotie . Vale 3 ni tan zza rio,
ucciderlo,
Fred, (agg.) Frechlo.
§ Fred come oen corcn, co-
me oen sorbet. Gelato quari'
to un marmo, Freddisiimo.
^ Om fred. Uomo timido,
freddo. Cencio molle- Gallina
hagnatOt
§ No fa miga sto grand
fred. E non si Jasciano an-
cora i melmanci. Vale ÌI
freddo non è tanto grande.
Fredolùà. Freddoloso. Dicesì dì
chi è mollo sensibile al fred-
do. Preddoso.
Fredflr. Infreddatura. Jnfred-
dazione. Il male dì chi è
infreddi! to.
§ Ciapà'l fredùr. F. en~
fredàs.
Fredure, Bazzecole. Bazzica-
ture. Bazziche. Ciarpe. Cose
di poco pregio.
Frega. Fregola. Quell' alto clic
fanno i pesci nel gettar l'uo-
va fregandosi su pe' sassi.
€ Andà 'u fresa, o in amar.
< f. «ndà,
Frega, Fregagione. Il fre};nlre,
e si dice propriamente Io
- stropicciamento clie sì fa
coUm palma della majio so-
pra qualche parlo dcH' am-
nialn to per divenire gli nmorì.
5 Fa le freghe. Far le fre-
gagioni o le fregile.
Frega. Fregare.
§ Frega ergola . Stropic-
ciare. Fregar con ma&o. Stro^
finmrt.
5 Fregi a faelazì. Fregare.
.Leggiermente siropicciare.
5 Frega »ergù. (gergo), f-
baslànà.
^ Frega la cài al azen-
F. eia.
5 Frega aoel muz. Soffrega-
re. Offerire con reiterato os-
sequio' e con istanza, quasi
con indegnità dell'offerente.
§ Frega la scliena o fa zo
la polver a vergù. ^. polver.
5 Fregàs dre a *ergu. Sof-
fregarsi. Accostarsi quasi pre-
gando o raccomandandosi o
offerendosi, f. embold'i.
Frega. Accencìare. ( T. de' lìnt.)
Pulire con cencio o lana un%
caldaja o altro vaso io cui
si voglia tingere con colori
diversi da quello che vi »t
trovava. Dicesi anche 2e/i(ir«>
Fregadtt. Fregatone.
Fregada. (gergo) F. fotuda.
Fregadina. Ffegagion cella. Dim.
di fregagione. Fregatina,
Fregadùr. jéttizzatoja - Stru-
mento per attizzare Ìl fuoco
proprio de' fonditori.
FregadQr. Frugatoio. Strumen-
to da frugare.
Fregacegg. Indice. 11 dito se-
condo della mano dopo il
p.ol]ice-
Freghi. Orso.(T. de'matt, )
Strumento con die si puli-
scono i pavimenti.
Fregol, ten fregoli. Un poco,
alquanto, miccino, un mic-
cino, micoliao, pocolino, un
pochino-
Fregola. Briciola. Brida. J^i'
nuzzòlo. Micco.
DigitzrrlbyGOOglC
( -i^.. )
FRE
Fregoìina. Brictoliiia. Dim. di ,1
briciuU.
Frer. Fabbro. Ferrajo, Fah- |
broferrajo. Ferratore, e ant.
Fenajuolu. f
5 La moér del frcr- Fer-
Taia. La luoglie del Cnbliro. ]
^ Frer che fa. le ciaf. K. |
CI a a ri. i|
jj Frer de »oeli!. Magnano- jl
Artefice di ferro di lavori ;
minuti e di piccoli ingegni, I
come chiaK'i^ toppe^ a disila- .
zione de] fabbro che fabbri- i
ca ferri grossi, come zappe, '
vangile, ec. e del marescalco '
che fabbrica ferri per le
bestie.
Frèsa. Freccia. Saetta. Strale.
Dardo.
FrèsB. Fretta. Prescia. j4ffiet-
tamento . Premura. Pressa.
Sollecitudine.
5 Fa frèsa, jéffrettarc. Sol-
lecitare.
^ P\tx presi che 'n frèsa,
Spicciatamrnte. Vale con tut-
ta sollecitudine.
§ Avi la frèsa 'n di cal-
cngn, o la schena 'n catif
Icetli, f^. schena.
^ Coza fata 'a frèsa no la
Tal cena sbesa. Lo stesso che
prest e he noi con vie. F-
presi,
^ L' è dat la fresa 'n dei
peglier. Oh ! oh .' la testug-
gine vola. Per dinotare uno
sforzo insolito di celerità iu
chi è pigro di natura.
Frcsch, Fresco.
5 Ciapà '1 frescb. Prendere
il fi «co.
% Cn-.i» dei frescii. K. cai.
$ Sia fresch. Star/iesco.
Freschet. Freschetto.
FresCiz. Frettoloso. Che ha fretta.
^ FresAz ft-s e sensa rezÌL
Caca/retta. Colui che si af-
fretta soverchi amente e fuoi"
di proposito,
Frctndn. Frittata, e in gergo
Pei:ceduoro.
li Frela<!a gros», fretadi'm.i.
Frittatone. Acer, dì frittala. ,
^ Fretada pisinioa, fritadi' '
na. Frittatina. Dim. <Ii frit-
Ula.
^ Fretada rogn&zn. Frh'
tata colli zoccoli. Si di(«
quella in cui sono mescolnit
pezzetti di Carne secca o di
pros;^into.
^ Fi oena fretads. (gpr^o).
Disperdere, abortire. Dicriì
delie donr;e gravide. Scon-
ciarsi. I Francesi direbbero
casser ses eufs.
^ Fa oena gran fretada, o
a;n scarpA. f^. scarpù.
5 Fa cena fretada de zcii.
Far macco di gente. V"le
far strage, uccisione.
5 Volta la fretada, oscam-
biùipap\'n la cuna. /''.poepl.
Fretola. Frittella.
Fretolcr. Friltellajo. Voce del-
l'uso. Fabbricatore e veiidi-
tor dì frittelle.
Fretolina, Frittelletta. Piccola
frittella. Frittellina.
Frtesche. Fruscoli. Que'fuscel-
luzzi secchi che sooo super
gli alberi.
Fitescfi. Frugone. Un pezzo di
I legno o di bastoue rotto.
DigitzrrlbyGOOglC
FB<E ( 28
FrcescA. Talea. Ramo dì al-
iterò tagliato per piantarlo.
Frcest. firusto. Los'oro. Quasi
roDsumato, e si «lice più co-
munemente dì panni.
Frfesta. Frusta. Sferzai Feria-
Fr<Kstà. Frustare' Battere- Per-
cuotere con frusta « sterza.
Sfersarcy.
rtentà. Frustare. Logorare.Con-
sumare^ ma si dice più prò-
priaineiite deWeslimenti.
Frcestì. Frustino. Vone dell'uso.
Dim. di frusta, e propria-
mente queir accia o simile
che è annodata alla frusta
per farla scoppiare.
FttBt. Fratto.
§ Fr«t jtira frOBl. Anato-
c'Umo. (T.leg.) Usura del-
l' usura , ossia il riscuotere
ìiileresae dall' iute resa e.
^ Dai frtegt; sa conós la
pianta. OgKÌ erba su cano'
sce al seme, o per lo seme-
'Vale d.iUe opere si conosce
quel che l'uom vale.
§ Con frtel. Fruttuosamen-
te. Con frutto, con profitto,
utilmente, protìt te voi mente.
§ Manech. dei frcegg. f^.
in a noe 11.
§ Fa fr<el. Fruttificare. Far
frutto. Fruttare-
§ Che fa- froet. Fruttifero.
Agg. elle fa i'ruUo. Fecondo,
^:ii!e^ fruUnosj) fruttevolc.
§ Vegner ei cagni aifroegg.
Jnvcrminare. Divenir vermi-
noso per
, e die
specialmente delle frutta.
Frcetariel . Fruttajuolo . Che
vende frutti.
Tom. I
) FH{ffi
Fr «etera. Fruttiera. Vaso per
servire come l'altro vajella-
me da tavola.
Fricasé. K fr.icasé.
Frignocol». Cianunengola. dall'-
eia. Fruscolo. Bagatetla di
poco pregio. Frullo.
Frigtiocola. Z'. goga.
Fri n eli . Grfcciolo. Fantasìa.
Cricchio ■ Ticchio . Umore.
Faifalletta. Capriccio. Ghi-
ribizzo. Grillo.
^ Salta, monlà '1 frinch.
Toccare , Sahare il ticchio.
Venir il ghiribizzo, il grillo.
Vale venir volontà, peualcpo,
■ capriccio.
Fritn. Fritta. (T, de'vctr, ) Me-
■ scolanza fatta con tar^o pe-
sto e con sale dì polverino
calcinata nella calcara per
faine vetro.
Fiìtak. V. fretola.
Frllura. Frittura. C^ise fritte o
da frìggere. Frittami.
Friii. F. sfriii.
Frizer. Friggere.
§ Frijer o restì nel so gra».
f^. rosvl.
5 Sta bii de friier. Esser
acconciafo pel dì tifile feste.
§ EI friaer. Friggio. Stre-
pito, reMsteuza che fa l'ac-
qua al fuoco nel friggere.
Fritù. F. sfriza.
Frol. Frollo. Aggiunto di car-
ne da mangiare, che abbia
ammollito il tiglio, e sìa di-
Yoatata facile a cuocersi, e
tenera a mangiare e tribiar-
si facilmente co' denti, con-
trario di* tiglioso.
§ Frol de cìocolata. f^. fruL
^7
7,-,ii-,.CoogIc
FHO
C ^82 )
lUL
Frola, ec. F. sfri.ti,ec.
^ Ir'rolà In ciot:uIaU. Frul-
lale ta cioccolata.
Frenila, f. itCroii/.im.
l'roiitpspfìse. Fivitiipiuo. Fron-
ti;': pi zio.
l'n.iola. Bajn. r. La]a.
Frotol:,. r. Iwl.T.
Fruì. Frullino, Picuolo arnese
(li legno ouri cui si frulla la
cìoci'olata. .
Fruscila. (P.) f, fruiscile.
Ftitlgnn. /'. ]>Hl(hiiiia.
Filagna, r. fi/>ÌÌi;iM.
Ftli;i, Siifocarc' Infiiocarf!.
$ Fii^K, fa di-fntà ro». M-
roventarc. Propria munte >ale
roventare, far roiVutCf cioè
infocare far diveutar come
il fuoco.
FùbÌ, fa boer el fer. BoWre.
C'I.de'fab., in:>gn., coli, e li-
mili.) e vale far rovpnture il
forro o l'accì.iJD nella fab'-
brica, cLc anclie dìcesi dar
un caldo. Il batterlo così ro-
vente chiam.isì massellare.
Ffigarti- y- fogi,ril.
Fògàs. Arroi-entare. Divenir ro-
-vente. Infocarsi.
Fùgàs. Calore. ErnzioDe cuta-
nea esenlRin.niici. Hiscalila-
tnento. Quelle bollicine mi-
nuto e rosso che vengono
alla pelle per troppo calore.
FMS;;sa. F. fogasa.
l' ug ù. Focone. ( T, degl i a rcliìb.)
Quel luogo dove 1' armi da ;
fuoco souo forate per dar
loro fuoco.
5 mi gra al fflgà. r. gra.
Fili. Cnriiera. Fabbrica dove j
fii fa la carU. {|
Ft'il, pila. Pila. (T. dleart. )
Vaso in cui mettonn i cian-
ci a macerare, ed anche
quello dove >Ì pestano. Vi
sono le i«le a cenci o prime
pile, e le pile a ripesto o se-
conde pile é le pile a sfiora'
to, coM dette dall'uso a cui
sono destinate.
Fi)l. Gualchiera. Edificio o mac-
china die mossa per forz^
d'acqua pe»ta e soda il pannu.
FtkU. Calcare. Aggravar eoi
piedi. ^
Fùlà. Ammostare. (T. d'agr. J
Pigì»r l'uva nel tino.
Fiìlà. Gualcare. Sodare. Fel-
trare. ( T. de'pann.) Sodar?
il panno a' guisa di feltro.
Ffilà. Calcare. (T.de'pellic.ed
oltri.) Pigiar fortemente la
pelle u i) ciiojo co' piedi per
agguagliarlo.
5 f ùli s«i pé O s(r1e> scar-
pe. Scalcagnare ■ Propria-
mente ai dice quando nel-
l'andare dietro a uno se sii
pone il piede sn le vnìc^-
gut, * vale ancbe pestare o
■ calcare altrui Ìl calca!;no
della scarpa andandogli ap-
presso.
Fùlada. Pigiatura, lì pigiare e
dioesi dell'uva.
Fiìladtìr. Pigiatore. Che pigia,
e diceii dell'uva.
FAladùr. Giudchierajo. (T. de'
lan. ) Colui che soprinten-
de alla (gualchiera per la
sodatura de' panni.
FùUdùr. Cartttro. Colui che
fabbrica la carta.
Fama. V. £(tuù<
nigiUrrlbyGOOglC
lÙR
Fùrà. r. fora.
Furberia. F^. dretura.
Furbo. Furbo. Scaltro, Astato^
Cbe sit il fallo suo,
§ Furbo fés. F. fftrca.
Flirta. Forca.
5 Rajiipù dela itTCh.Rebbj.
^ Furca COH ire rainpù.
l'or cane- Propriamente asta
' in cima alla ({naie è fìtto un
ferro con tre rebJ»].
% Pai de ffifca. r. pai.
Fùrca, col de fùrca- (ger.) Go-
f;noUno. Scaltritacc'ìo. Forca.
J^urbo ia chermizi. Drittone.
Formicoae. Diittac^iv, Ca-
pestro. Morhe^to. Vale furbo
in estrcoiD grado- S' Intende
anche per far bacchio Ito.
§ Eser aaa fàrca, ten dre-
liL Lo stesso che Mila lou>
ga. K. aaì.
^ Va scela fùrca. Malanno
ti colga. Dio ti di(i il ma-
latino. Canchero ti mangi.
Specie d' imprecasione.
Fu rche t, fùrcheia, ^. forchet ec.
Fflren. Forno. EdiUcio in cui
si fonde il metallo del ferro.
^ Fùreu del pa. Forno.
^ Serai del fìiren- Chiusino
del Jòrno. Quella pietra o
piastra di metallo con che i
fornai chiudono la bocca del
forno. Lastrone.
fj Stua del f&ren. Caldani.
Quella stanza o voltiuciuoia
che i foroaì hanno sopra il
forno.
Furia. F.iria.
S Furia franseza, ^un'accio.
Furia francese. Monos.
§ Fiiria de ozei o d'altre
FÙ'i
coze. Folata d'uccelli o (^al-
tre cose. Quautità di uccelli
o d'altro.
^ Andà 'n furia, o 'n crìst.
F. crisi,
F&rma. Sesto. ( T. di atamp. e
lib.) La lunghezza e lar-
ghezza d'un libro in foglio,
in quarto, in Ottavo ; ce. se-
condo che il foglio stampato
è diviso ira varie parti cor-
rispondenti al numero che
si esprioin.
Fàruia. jfbrma. ( T. della past.)
La parte caseosa del latt^
che si mette nelle cascine,
perché si prosciughi e pren-
da la consistenza del cacio.
Fftrinfl. Foufta.
^ Meter cu f&rma. Infor-
mare.
^ Qnel che fa. le fùrm^
For/najo.
5 Filrma de ùl6. Treccìao-
là. (T. di cari.) 11 filalo di
ottone dellfl forma,
5 Ft'irma de formai. Forma.
Pezzo di cacio fatto di figu-
ra circolare.
5 Cala acE le fftrine. (gergo.)
Spiantar bottega.
^ Enfila le Éùrme, o andà
soe per el carni. F. carni.
Fftrme. Petrelle. Forma di pie-
tra, in cui si gettiino i me^-
ulli strutti per farn«. *piat-
telli.
Fàrnis. Fornace.
% Fùrnis del vedre. Fé-
traja. Voce dell'uso.
F&rnazer. ^. fornazer.
Fùrù. Pungìtojo. Strumenl<3 da
pungere.
nigiUrrlbyGOOglC
FUZ
( ^«1 )
lUZ
Vox. Fuso. .
5 Kser come la mata e'I
fuz, o Eni e braghe. F.
brapUe.
^ Fa 7.a i foz. Annaspare.
Avvulgere il filato in sul
ijjispo jier ridurlo in ma-
tasse, ryjfianare è ridiir la
ni.itn'ssn iu gomitoli. Iodi si
accannella ^cr adattar il fi-
lo alla icssitiira.
^ Fa j^o i iai, andì'ntocb.
f. andà.
^ Lasà fa i fuz, a i me-
sier a clii è us, o a chi ì
«1 fò. Z'. mester.
5 Dret coinrì oea fuz. Drit-
to come un fuso, una spadrv,
ó ìtn carnato, o uno strale
incamatito.
Fuznr. Lo stesso che capelìnc
de pret. f^. capeline.
f uzaro^la. Fusajaolo- Piccalo
strumento di terra cotta o
d'alabastro, o d'altro ritondo,
bncito nei mezzo, il quale
ài mette nel fuso, acciocché
aggravato giri più unitamente
e meglio.
Fuzel. Stecca. ( cosi nel Celi,
orefice). Strumento di ifi-
gno con impngnatura, sul cui
capo è dello stucco o dellu
pece, dove a' incollano le mi-
nuterìe per Invorarle,
Fuzelau AJfasolato. Affusato.
Dritto come un fuso.
^Gambe fuselude. jf. gambe.
Fuz'ell. Fusetto. Fuserelh. Pic-
colo fuso.
Fuxér. Fusajo- Fusajuolo, Che
fa e vende fusi-
§ Ense^nà a fa i fus ai fuzer.
Chi è stato de consoli sa che '
cosa è arte. I paperi voiilion
menar a ber foc/te- Dicesi di
chi vuol dar ad intendere
una cosa a chi la sa meglio
di lui. Dicesi pure insegnare
a notare a'petci.
Fnzéra. Saetta- Quel candel-
liirre dove si pongono lequìii-
dici candele agli uflìcj della
settimana sanU.
Fuiìnà. F^. fozini.
Fuzù. Fuso grami». V. cùzin^
G
Ga. GU. Ce. Ci. VI
§ Ga farò una filada. GU
o le farò un cappellaccio, una
ripassata.
^ Ga sarò a me. P^i saio
io pure.
^ Ga ede. Ci iiedo.
Calia. F. gaboUt.
Gabadio. ^. chi ti.
G.il>auàt. Pastrano. Voce del-
l'uso- Sorta di ferraiuolo
colle maniche da imbrac-
ciarsi. Gabbano. Palandrana.
§ Eser curt de g'tbiiDÒi.Lo
stesso che eser ligat curt.
r. lisi.
Gabela.' Gisella. Dazio.
H L'è osua gabela. E un»
rozza. Dicesi d'un cavallo.
^ Gabela del pas. Pedagna-
Dazio che si p'iga per p,is-
sare da qualche luogo.
Cab<er. Gabbiano. Uorao rozzo
e zotico.
Gahia, Gabbia.
^ Caegg (leta gabia. Staggi-
0ue'regoleili di legno che
posti per lo traverso a gui-
7,-,ii-,. Google
GATì
( asr> )
CAB
aa d'ordito della gibb'ia, ten-
goQO unite ad egiiali dìsuaze
Je gretole che ne rappresen-
tano il tesauto.
^ (BsioU dela gabia. I/scio-
lino,
§ Beami dela gabia. f^.
bèarcel.
§ Casetina dela gabia. ^sc-
catofo.
^ Bachet dela gabìa de po-
stai l'osel. Posato jo-
St Quel che fa gabie. Gati~
òìajo-
^ Meter i ozei en gabia.
Ingahbiau.
^ Tee fura dela gabia. Sgab-
biare.
§ L'è mei eser ozel de bo-
seti che de gabìa. Lq steijo
die la libertà no ghè dencr
die la pose paga. f. dener.
^ Jleier vergii 'n gabia o 'n
cotpga. y, coteg.i.
%, C«er cena gabia de m.igg.
Essere una compagnia dittai'
ti o scìoccht,
CabiAs. Cascinotto. ( T. delle
cart.) Cosi cliiamaosì alcuni
truogoli di materie iu cui si
mette il pesto delle prime
pile, ed ivi si fiorisce con
^or di calcina, perchè con-
sumi il sudiciume.
Gabieta e gabiiela. Gabbie t*
ta. Piccola gabbia. Gaòbiuz'
za,
Cabirola. Corbello. Vaso ro-
tondo tessuto di strisele dì
Ifìgiio xK>n fondo piauo.
Cabinet. Gabinetto.
^ Cabinet fera del fabri-
cat, accollo. Quella fabbrica.
o p.-trte di fabbrica che re.
sta fuori di appiombo, del
muro principale sostenuto da
mensole e beccatelli.
Gahola. Cabala. Raggine. Vi-
luppo.
Gabolà . Giimtare. Gabbare.
Trappolare. Frappare . Ac-
cnlappiare. Giungere o met-
tere al gabbione. Fraudare,
Ingannare tatto la fede. Truf-
fare.
Caholad&r. Barattiere. Truf
fatare. Ingannatore. Giunta-
tare.
Cabotarla. Giunterìa. Truffe-
rìa. Marioleria.
GabolCt. V. gaboladftr,
Oabùz . Cai'olo cappuccio o
bianca. Da' botanici chiama-
to hrassìca oìeracea, capitata.
Pianta abbastanza nota.
Gaei. (T. de'carr.) Quarti delle
. ruote. Quei pezii della ruo-
ta su cui s'inchiodano i cer-
chioni. (Alb. enc. alla paro-
la cerchione.)
Gaér, Lolla. Pula, Guscio del
corde di minugia. Chiamano
pure gavetta i battilori il
lìlo d'oro tirato che esce
dalla prima filiera.
§ Gaeta de spagh. Ggmi'
toletta di spago.
Gagnoli. (P.) Gnajolare. Guajo-
Ure. Mugolare. Guaire. Pro-
prio del cane quando ha
tocco qualche percossa-
Gaia. Capecchio. Per la mate-
ria grossa e liscosa, che si
trae dalla prii^ pettipalura
DigitzrrlbyGOOglC
(iAl
( a8(i )
GAL
del lino e della canapa avanti
la sloin.ii.
Caioil, Pagliaolo. Quella parte
«Iella ptiglia battnla che trat-
tone il gl'ano resta, sull'aja.
Calne]. j^ci.-er(«/Ì3. Falcone gen^
tiie, e da' naturai isti detto
tùiìKinculus. Specie dì falco-
ne dello auclie f^heppio, che
nidifica nelle torri vecchie e
ne' buctii delle icaraglie dìa-
n hi tate.
Gatofa, gaiofnda, gaioiina, ec.
f. scarsela, scBr«et.ida, ec.
Gaiufù. ( gergo . ) Babbaccio.
Sciocco, f^. macaco.
Cai. Gallo.
5 Geesta del gaL A', cresta.
§ Gal groi. GaUastrone.
Gallo grosso-
^ Gal salvadech. Gallo al-
pestre magiare. Uccello del-
l'oi'diiie delle galline con
macchia nuda e papillosa
vicino ogli ocelli, da' natura-
listi detto urogallus. Ha il
corpo ceruleo nero, ali bru-
ne. La femiBÌua è dì varj
colori. Abita nc'bosclii al-
pini. La sua carne non cede
niente al fagiano per il sa-
pore, e perciò è detto anclie
fagiano nero o alpestre.
^Eser do gaisted'ct-n poler.
Jifscre dite ghiotti ad un ta-
gliere . J^icesi di due che
aoìino e appetiscano la me-
desima cosa.
5 '^s*'" «' ?■' ^« madona
chèca. appiccare il majo ad
ogni uscio, o ad o^ni casa,
)>icesi di chi fa l'inaamova-
16 con lulic.
Gal. (T. di forr.) Gkìova o hi-
Taccialo d'argilla. Qaeììo cha
si pone al forame della for-
nace, perchè non esca la co-
lata.
Gala. Galla. Gallozza. Gal-
lozzola, E^remento ovvero
parto non legittimo d'alcuni
alberi da ghiande di forma
somigliante a pallottola. I
Latini p'ire dicono galla.
§ Lezéi- come wna g.iU.
Leggiero coinè una piuma, o
collie una foglia. Vale lievis-
simo, leggierissimo.
^ Sta a gala. Galleggiare.
Stare a galla. Sostenersi sul.
l'ac'i'ja a guisa di galla, la
quale come
leggici
rissima non
fondo.
Gala. Gala. Parata.
% Ahet de gala. F. abet.
^ SiA soe de gala. Essere o
stare dì buona salute, ài buon
umore e in aUegiia.
Gala. Galano, tìa galanes vo-
caljolo spaguuoloche significa
innamorato, perchè questi più
degli alili si adornaQO di
nastri. Fiocco. Cappio.
Gala, f, engalà.
Galani. Nastrino. Fettuccia.
Galaròt, Gallione. Cappone mal
capponato,
Galavrii, Calabrone. Crabroiie.
Insetto noto, da' aaturalisù
détto crabro, e che fa grandi
celle in arbori e sottoterra.
Galbeder , Rigogolo . Uccello
noto. ^iiigohtto. Da'jiaturali-
sti dello galóuia. Sì pasce
volentieri di fichi, ciliege e
BÌniìU frutti.
DigitzrrlbyGOOglC
GAL
( =87 )
GAL
5 Alga '1 mal del galbed«r.
o' sima la Sei. f. fel.
Galbeiia l „ , .. . .
C«lei. y. aleliiia.
Caleii. r. galili.
Galelot . Galiastrone . Callo
fiosso.
§ Fa '1 galelot. Ringalluz-
zare.
Caler. Canale. ( T. de'conc. )
Mortajo. Quel luogo dove
si tendono le pelli in couuia.
Galera. Galera. Galea,
^ Galera de'mareiigi. 7?(tr-
lotta. (T. do'legu.) Specie di
grossa pialla coi^ maaiclii e
ferro di taglio ingordo.
Gal è Li. Bozzolo.
Sf Fa la galèta. Abbozzo-
larsi. Formare il bozzolo, e
dicesi degl' insetti, e speeial-
inentc de' lilugelli.
§ Fi la galéla. ( fig. ) Lo
stesiK» clie, eser eii carele. y.
carelii.
^ Vìguì foera ! caaler dela
gaièta. Sfaifaltard. Forare il
bozzolo ed esdrue fuori i
bacili da seta dÌTeuuti far-
falle.
§ Catà le galète. Sboztola-
re. Dìcesi del levare i boz-
zoli della seta di sulla fra-
«;a. Sfrascare.
§ Baa dele galète. f^. 'baa.
Galèta. Cappelletto^ {T.dimnsi.)
Malattia che viene al cavallo 1
nelle gambe.
Oaletani. Quantità di bozzoli.
GaltezÀt. Gallinacci. Sòrta di |
fungiti cbe banno la parte j
di sotto del capjpello («tu a |
vene. Ve n' ha cinque specie,
iiiQ ninna buona a mangiarR.
Galiii. GalUftto. Piccolo gallo.
Caliaa. Gallina,
^ Gallila farabna. Gallina
faraona detta da' naturalisti
meleagrìs o gallina numi-
dica vel 'africana. UcceUo
dell'ordiue delle galline, a
noi venuto dall'Africa-
^ Aiga del lat de gallina.
Lo stesso cbe nuda 'n del
boter. y. boter.
§ Roba galtné. Sgallinare.
§ A'ndà a dormi a l'Ara
dele gallile ■ Andar a letto
carne i polli. Cioè andar a
letto assai per tempo,
jj Galina miaroela. Gallina
mugellese. Si dice in modo
prov. di chi mostra meno
anni di quelli cbe ha.
§ No voli galine se no le
fa dù cef. r. af.
^ Avi mangìàt el cui dela
galina. Non saper tenere un
cocornero alferta. Esser se--
greto , cotnc un dado. Aver,
la cacajuola. nella lingua.
Non poter tenere IÌ secreto.
{M. U )
§ ì.n prima galina cbe can-
ta l' è quela cbe a f^t l' otf.
Scricc/iiola sempre la pia
trista ruota. F'. canta.
^ Glii de galina nas, de ga-
lina canta, u chi nas de legn
seni de soch. f^. socb.
^ Esergalina vecia. (gergo.)
Sàìla longa. P^. sai.
^ Galiua ecia , volp ecìa.
r. volp.
§ La jjaliua che sta o v^ per
DoUrrlbyGOOglC
(ML
( ■.»« )
GAL
ca, o die la becat o che l-t
becarà. GaUinetta che vaper
casa o ch'ella becca o ch'ella
ha beccato. Chi non mangia
a desco ha mangiato difie-
SCO. Prov. di eh. ùga.
§ L'è mei cena magra gali-
na aucboe che ten grus cajiQ
domi, o OED cef anchie che
wua palina doma, f . csf.
^ MuntigDi a lat de galina
o a biscot\. Dar latte di gal-
lina. Tt-nere in grasso o a
panciolle. Vale leQeic o sta-
re cou ogui agio e cuinu-
diU.
Galinaaa. /^. arsia.
Galiót. Galeotto.
^ La va da galiot a mari-
ner. Ella è tra barcaruolo e
marinaro, tra coisale e cor-
sale, tra il wtto e lo strac-
cialo, tra Sajante e Ferran-
te. Vale essere diforze u^
li , e tra due egaalmeu?e <
CA tlìvì-
Galiot. r. berechl.
Galopl. ServitMuzzo. Giovinet-
to che » manda qua e lì
per varj «ervigi.
Galot. f. galelot.
Galli. Coscia. Il gallone iialia-
no vale più propriamente
Jiairco.
^ Scaesààceu^nìù. Scosciarsi.
§ Volti galù. (gergo.) Jiiat-
taccare il lon/io. Dormire di
nuovo.
Gala. Gallone. Sorta di guar-
niiione d'oro, d'argento o
di seta tessuto a guisa di
nastro.
GalAiù. Listare. Fregiar dilitte.
(rnlusU A', eghcii.
Gamba, (iainba.
^Schiiicadela gamba. Stinco.
$ (ìambe fuzelade. fì>imbs
affusale, affasoLite. Gatiibe
■uttili fatte a gnìsa dì friso.
§ Rotura dela gamba. Frat-
tura della gamba. Soluzione
d'un OMO aen^a diAsoluzione
di sosta n/.a.
^ Sgìoufòsfl deift gantlip.
Édemazia. (T. med. ) H.iceol-
la di liufa nella cellulare
degli arti inferiori.
' 5 .l'aia via cena gambi. Fa-
re ampittazione della f^iibn.
§ Gamba de lego. Scfiiac-
eia. Quel legno- che serve
invece di gamba a «olom
che V banno manca o stor-
piala.
^ Gamba impiagada. Gani-
beraccia. Gamba ulcerata.
5 Mena le gambe. Sgam-
bettale . Vale dimenar le
gambe.
^ Alga le gambe fate a x.
jiver le gambe a balestntccl.
Vaie averle storte. Dn p'»«-
ta toccano disse grasiosaincu'
te in ijueslo senso.
„ Quinci si feceinuauzi Don
„ Vulcmo,
„ Cbe camminaudo rappre-
„ senta un zeta.
liiin. D.r Crnd.
. . „ Ha due gambe, luna
„ Volta a Setteulrioii, l'altra
„ a LevauLe".
^ Lanieut^s de gamba s.ina,
il o del braed gras. F- brteil.
1§ Andi a gambe leadi^,
ciapà ceu strama s&.f^.slraiu ai ^■
7,-,ib,. Google
GAM
( ^B;, )
CAM
^ Ai{}3 le gnuibi* che f^i ;
giac'Oin gtjcoui. yiier tronche '■
le gambe. Sì dice d'uno cjie _
abbia sovcrcliìn .paura o sbi-
gottimento. 11 Lalli [ Eiieìil.
tiav. lib. 9- oliava iilliinH}lia
ti!>at<o il J1U3U-0 pi'overbìu ver-
nacolo, a Gli fan jncomo
« jacomo ì talloni.»
^ Gauib'i del paalet. Piede.
Ciascuno di quei legni -supra
i quali li posa la t;apra.
^ Alida a gnmW, racoman-
dùs ale gnuibe, mills le paia-
te 'n s[)«la- Lo stesso the
fcEbi;^. V. forbii.
^ Avi sot gamba. Ridersela.
tajst gahòo. Moii si pigliar
pensiero di ni uno.
§ Obi Qo ga *M abU gajn-*
te. /^. co.
. . 5 Dà stole gainl)e. Dar su
le inani, o su la iita,o si/liu
nocca altrui. Dare ollegafn~
he. Dar il gambetto. Dar di
hiaiKo. Attraversare i nego-
zj ad alcuno, i ale r rompe re
l'iiltrui avanza meli tu.
J^ Anilii de btiiie gambe, u
oasAs la cùa tramòs ale
gambe. Mettersi o cacciarsi
la via o la strada Ira le gam-
he.\&le mettersi incammino,
- « andare veloceineiite,
§ Gser mal en gambe. Sta-
re di male garube. Non esse-
re Del proporzionato vi;joro
del corpc
tj Gamba del torael. FhSo.
(^itmba. Cesto. l'iauU di l'ru-
lice e d'urba» e più proprfa-
Uicnte per quelle piante die
sopra una radice mollipU^
cano mtrlti ii^liuoli io iin
mucchio.
Gambai. .Forme d'allargare. I
Toscani dicono volgarmente
faniìtalL
Gainliar, Camhcro. Oianchio^
detto da' jiaturalisti cancer.
lì ixostro gambero jluviatile
si vliiama asiaco.
Jf Quel elle cuia e vdiid
^ambar. Granchiajo-
§ Ciapi tcH ganibar. (gergo)
Pigliar un granchio. Fare un
mazzo di gì tinchjr Pigliare un
granchio a setco . Vagliono
ingaunarsi, pigliar errore-
t) Che ga a clic fa la luna
coi gambar? (l'hc Ha da far
la luna coi grànchj, o gli eie--
fanti colie bertuccie ? Prov.
Dicesi del t'nr ji.ni'.agone fra,
due cose sproporiioiiaie.
§ Gambar del innitel. ( T,
de' legn.) Taglio del martel- .
lo. Dicesi qiwlla parte del
uiat'tello delta penna.
^ Anttà igriarift come t- gam,-*
bar. f^. andà .
^ Gambar de caroas. ( T.
de'carr. ) Bandellone. Crossa
spiaggia di l'eFro con mairi-
glie dav' entra il cignone che.
s'invita e s'inchioda souo It,
pianta delle carrozze.
§ Gainb«r de marengù.(T.
de' legn.) Granchio. CoÀ chia-
mano i legnaiuoli quel ferro
cbq coulìceaoo su d'una pan-
ca per appnntellitrTi il legno
cbe vogliuiij piallare, peiv
ché ei non iscorra.
§ Gambar de seradura. fon-
.duello, i'eiro bucati^ da un
n,g,u<-,ii-,.CóOgIc
dn'lati afiisso a «Uecclicssin
l»cr ricevere It siaii^Uetta dei
Cainbavs. Cranchiessa. Gran-
cliio rcDiDiiiiD.
OawLarwIa, dà la gainbarcela.
Dure o Jure il gambetto o
la gainbettti. Si la col da-
re una drlle auc gamliR in
quella d'altrui die camiuina,
per farlo cadero o, iuciain-
pare.
§ Dà oSk la gainbarcela o la
jganibeta a vergjV, (lìg.) Dare
il ^mbeltc- 6caiHilcare al-
uunc. Vale inurium^d'eina-
apettatam^iile fili avaiiMinemi
altrui, iiw cnder dt grazia u
di grado akuno, iiiuuenii'au-
(In in »uo luogo,
^ AtI o la Iu garobartelii.
A^er, o far la gambata. Sì
dif:e del maritarsi la ^uprla
([ama ad iib altro,
§ Kl ga poderàt fì la gam-
barcela ( gergii ). Potrebbe
maiigiargii la torta ia capo.
Si di«.'e in modo basao di
cliì è più alto di Btattira.
C amba n. Gambfretlo. Gran'
cbìittQ. Graiu.hioliito. Gam-
itarìtto.
GRmììairìTìa.Piccot(tgfancItié^£$a.
Gaiiiliasft. Scarpa. (IVde'carr.)
Quella parie del collo die
ai>ì«4jaw a squadra rieii fer-
mala con vite nello scumello
di dietro, porche il cirro
non poaaa girare.
Oamber. F. Gambar.
Cambeta. Gambetta. Piccola
gamba. Gambuccta.
S QiiQUieta dei eadejuul.
3 ) (;am
Gambello- (T.de'magn.)S[Js-
cifì di dentatura della staw-
gbetta in cui. ■' iiicoiitrauo
gì' ingegni della chiaTe per
mandarla innanzi o iiidietru.
<t Fu la gambeta o lagaui-
barwla a vergù f, gainba-
rcela.
Gambetada. Gambata. Colpo
di gamba.
CajnlÀere. Gambiere. Vote del-
l'uso. La parte degli stivali
che eopre la gamba.
Ganibiaa, Collare. Quella siri-
scia di legno el:R sì mette
ìutornu al collo alte bestie
pf?r tp':i''rlo legate,
^ Compra la gambiza avas-
li dela -«aca, e simili, ^/ait'
giare il porro dalla coda.
Fare a rovescio, ed unctie
vale cooiiftclare a fare mia
cosa da quei che importit
meno, o da quel cbe si do'
Trebbe far dopo.
Gamba. Stangn.
GamiicI, Gomitolo. Palla di
filo ravvolto ordinala nMiiiiff
per comoditji di mettevo id
opera.
^ F<l SO) '1 gsmisel, Gom.-
talare. Far gomitolo.
Ganasa. Ganasc'ut. Mascella.
5 Mitiigìà a qualer gitnase.
Macinar a due palmenti. Man ■
giar a crepapelle, ùwaf il
corpo rfi grinze. Tuffare.
Scuffiare. Dilw-'iàre. Sgrano?'
chiare. Sgrippare. Pacchiare-
Dare il portante ai deal-.
vai? mangiare assai.
i Ganase dei mur. Borni.
QocUv pietr« she so^Uoaa
nigiUrrlbyGoÒglC
CAN ■( a ;
avanzai- fuori d'alcun itiiirn
che si lascia ìinperl'etto. A,i- ,
dentellato.
§ Gau.ise dela morsa. Ca- '
nasce. Le becche di' una
morsa o d'nlirn grosso stru-
mento di q<i'^st» fnlln lìn af-
ferrare e strìagere checcltes-
sia.
Ganasal. Mascellare. I>tnte da
Iato.
Oanasft. Ganascione. Colpo da-
to colla mniio Bella m.iioella.
Oanasi'kna. Mascellone. Cotone.
. .Aci-r. di mascella e dì gota.
Ga)idi<B). Nocciolìno. Nocào-
leitO' Osuitlo cìie hanno den-
tro le ciliegie.
% Z<B^ -a gandiuì. Giocar
^ noccioli
Cauf. Granchio. Intorrnentimea-
to. SubìUnea, fugace, ma do-
lorosa rigidezza di muscoli
cuti dolere atroce, oitde di
qui viene afUffiOJichiari.^ f!;riiii-
ch'iare , sgraacimre e iiigraii-
chiaH: I medici dicout* an-
che crampo.
^ Avt,o pati'1 gaof uelema,
Bei pè o nela acar^ela. p^.
scarse! a.
. Canlio. Ganglio. (T, cK masc.)
Tumarc ìudolente e moli»
con fluttuazione che occupa
la guaina dtt' i«udÌDÌ della
faccia antefiore del ginocchio
del caraUo. Quaodo il gia-
glio è perreuuio a mi certo
volume e durezza diceù mazr-
suola.
Oao^a (T.diCerr.). Cr/ozzu.
Wiswra <li vena di ferop.ftr
te^olar U l'orutce.
r.nriihordwl. r. S3.1rihor.lel.
GarjRiù . Garamonc- ( T. di
starno.) Carattere di mezzo tra
In dlosofia e il ^araiiioniiiiiu.
^ Picol gnramft. Garuilionr
cmo (T. di st!»inp.). CnraU
tere minore di-ì garamond e
maggiore del testino.
Garbiu4s, f. sjarbìitàn.
Garbinela. Zaffa , questione ^
riotta, coaibatlimeato.
Garbo. Garho- Garbatezza-Gen-
tilezza. Grazia. Lef^iadria.
J{ A despet del garbo. Z)m-
adattamente ,' Disaeconcioi-
mente. Senza attitudine.
Gardena. Tordella. Tor.io n^fi^-
giore, e da'uaiurrtlislì. tur-
.dus viscivoras. Uccnllo che
ha il dorso ìm]q brnno. 11
cullo segnato a «trisciebiaur-
che, e il becco i:;inlIo e fosco,
§ Gardena baiarosla. Tordo
mezzoco, d't' nntnralii'.i detto
tiadus pilaris- Uccello noto
della specie dei tordi.
Cardili, r. raari.
Gargnrizì. f^, sgargarif *.
Garibordel. f. S^aribordel.
GarìCt. Garifflio. La p^itpa deK
la noce buòna a mangiare.
Garaera. y. g ranerii.
Gavofol. Garofano. W. Diaan
$fius caryophyllas. SorU di
fiore odoroso natlssìmo.
Garofol. Garofano. W. Caryo-.
pkjrllfu aromaàcus. SocU di
aromaio noto.
^Garofol desich foie (gergo.)
Lo steuo che s-c»af. ^.s-«taf.
Garofolada. Garofanata, e ga-
rofaaato.yf. CaryophYltntum.
\ Gè un urbanità. Sorta J'erh»
DigitzrrlbyGOOglC
c;ar
e ■»}■* )
GAT
la roiiiuf; i\Mn quale JichUc-
ciaL-i odora di garofano, K
deua aiichfl erèa benedetta
liprcliii i: mi r-ihil mente vul-
neraria e cordi 'le . Nnsce
luii^'O le vie é iaturno alle
rnse.
òarifoVi. fìroCnniRo.
GariCfig, gaiv,c^-- de rie. Ci-
crrbìta. ^V. Sonchas olnn-
ceus. Erba s|>onUnea per le
rive de «Miui.ìe de' fossi. Fo-
glie con'omate dì piceotc
spiae, liori coihposti gialli-
li mangiata dai voiiuidìnì
quando è tenera, e cotta in
iiisaUu è CKduia rinfre-
sca ntfi.
^ (iarT^eg;; de ci6«, ^.gar»fi.
Garruli. tìw3Uu/o. ììoru dì ca-
nape fi'lO.
Carditi Garzone*
^ GarzA de marengA. Mn-
ituigone. Oarxuiiedilcgiiajuu-
ìu, elle lavora per opcia
qiiaodo in una bottega e
auando in un'altra a tanto
giorno.
^ Garzù, garzegg de cius.
Stoppione. Astone. W. iSer-
ratuia arvetisis. Erba dio
crdsce ne^cnnipi specialmen-
te coltirali, e che se non è
esùrpau prima che i suoi
aerai giungunó a maturità sì
propaga a dJsmiBura. I conta-
Uini ne ni.iiigÌano le foglie
tenere in primavera cotte con
diverse altre specie d'erbe.
Gat. Gatto.
*J Fi '1 gnt (ìe Prcgu (gergo).
(P.yStarwòottn.;a a guardare
senea vendùrù rutila.
^ Al gat mort ga salta at&-
ren i sorecli. f. sorelli.
§ Eser come ca e gngg, o
coren e ci'fiz. f. coren.
^ Gat soriù. Gatto soriana..
^ En quota fam'ia ì e re-
stagg en tr« g»gg. I^n ta-
le scìùatta è rimasa con tre
Jìnt'ì, cioò con tre persone.
^ Speri, oalflstrortie tcn g.K
de mnrmor. f^, alesU
^ Pasala, o si-apaia per rf
btiK del gat, f . p!»v\,
<I Tfegg i gagg ga'l sr> ze-
ui'er (P.) Ogni cosa ita il
suo tempo.
< l'-i-gg i gwgg ga '1 »ò ze-
t'--r. Lo stesso clieogne por-
ta ga'l so batircel. V. ba-
li rcel.
5 Gat maiuiì. GaUomsntt
mane.
§ f'a'l gat mainù. Farfao-
co neir orcio. Vale fare n»-
Bcostamente ì suoi fatti e m
maniera da non essere ap-
puntato. Macchinare alcuna
cosa n .Iseo sta mente, emostra-
re d'attendere ad aluo. I)Ì-.,
cesi aiiche^ire a cìtetichclUi •
fare il musone.
^ Andì via come cen g^it
«cotàL Lo stosso «ho casJS
la cùa tramès ale gambe. K.
gamba.
Gata. Gatta.
$ Ensegoi aU gata a rolla
'I lard, o a fc ì faz ai f"*
zcr. y. fowjr.
^ lìser pèsd'ccna g:»ta sorian'-
Essere tenera di calcagna. IH-
cesid5 dona-, faieile a inna-
morarsi.
nigiUrrlbyGOOgle '■
GAT ( 2<,3 ) GAT
luigliantiMÌmo. GÌ' iodividui
mascliì del salcio salica i^uan-^
do sono in liorìtiira tmunu'
Anna un gratiuìino odore, n
^ Vìa la gala i sorech baia.
^. sorech.
§ Tces delegate de pelò, odei
OS de rozegA. f. 08.
§ No tìgul gale 'd sacli. (P;)
I^ stessu che ai maogiàt h
cui dela galina. f^. palina.
Gaie!. Zoccpli. ( T. d*' oarr. )
Due grossi pezzi di legno
«he posano .u lo scannello
e la sala, e su di cai é fer-
mata con viti l'asse di tUe-
tro dei servidorì.
^ Gatei dela cuna- Arcioni.
tfatl. Gattuccio, Gattino. Pic-
colo gatto.
Gatigol. Solletico. DOetico. Dì-
leticamento. Dilitìcamento. Ti-
tillamento.
$ Fa gatigol. Dileticare.
tìiiiticare. Solleticare. Ch' è
ctuzzicarft altrui leggermente
in alcune parti del corpo,
che toccate inciuno a ridere
o a sguittire. Titillare.
^ La cosieasa l'è come ''1
gatigol, chi '1 sent, ie chi noi
•cut. La cotcienza elV è cw
aia il camoscio che vien per
tutti i versi. Prov, di ch.
sign.
Gatinì. Bnbiolare. Portar via
con inganno checchessìa,
Gatol. Salcio salica. W. Salix
copraea. Alberetto indigeno
de' nostri monti ne" luoghi
freschi e boscosi. Le sue fo-
glie sono ellìtticlie d'un per-
ete ccneriuo- Le stipole lanate
alrjuanto grandi lo contrad-
distinguono più dì tutto dal
salcio lanato W. salir spla-
celtUOf cui Bel reitante i so-
le
ipi
accorrono a suc-
chiar materia per i torà la-
Torì.
Gatola. Bruco. Buco, yerme^ '
e da' naturalisti eruca. Sru-
cktts. iSpezie d' insetto che
rode principalmente la ver-
dura.
^ Pelat dale gatole. Bruco-
lato. Guasto* da' bruchi.
Gatolina. Brucolino. Dìnu di
brucM.
Gat6. Gaitone. Grossa s>"o.
li Audi 'n gatà. Ami*»' car-
pone o c€irponi, brancone ^
brancolonf , cioè camaiiQar
colale mani per terra e a gai-
SB d'animai quadrupedi;.
Gavada. Arzinca. (T. dell'art,
dì ferro). Tanagli* coudoc-
cìa nelle bìicclie per pv^n-
dere e tener saldi i fer-
ri tondi nel lavorarli a fuo-
co.
Gavadi. Piccola arzinga.
GsTÌnel. l^. Raitiel.
Gaza. Gazza. Gazztra comune^
e da'naturelisti pica. Uccello
notissimo ch,e chiamasi anc!iq
cecca Avveiie un'altra ape*
eie detta ghiandaia da' ns'-
turaltsti chiamala pica Rian-
darla, e da Linneo corpus
glandarius. E di color f«;r-
rugineo scrosciato, penne ce-
rulee con istrisce bianche «
nere. Si pasce volentieri dì
ghiande, ed .ibìta o«' boscVi
Ira le <^iierci«-
nigiUrrlbyGOOglC
GAZ
( »94 )
(;kr
^Gsza baiarcela. 7lfufacc/ua.
Sorta di gaiza di colorite
voc« simile al corvo, die ap-
preade ed imita ]a faveUa
uinaiia. 1 Datnralisti la chia-
. mano monedula.
Gaza. (Cg.) /^. cìaccrCl.
^ Alga 'n cui le. gaze gar-
nere (gergo). Lo slesso che
lasà peusà al papa, f^. lasù.
Gaza. Morfia. Voce Ìq gergo
clie vale bocca.
(^azabi. F- fogaroel. .
«ìazabl. Mozìinà. Astuto. Scal-
trito.
<>azìa. Ga^a.W, Acactaejlos.
Sorta di Hore di color giallo
e odot'oso, e divesi anclie
della pianta stessa che la pro-
duce. Da Linneo è detta
questa pianta mimosa farne-
siii/ia, perchè fiorì la prima
yolia in Roma nell'orto del
cai-dinkl Farnese, portauvì
dell'itola di s.' Dominilo. Dal
suo seme si spreme un su£;o
cite si adopera dcIIr medi-
cine degli ocelli e delle nl-
cei-e. Nasce ancora dalle spi-
ne di (juest' arboscello una
gomma che ha viriti costret-
tiva e rinfrescante. Cliiar
pure acasia n acacia.
Cuzot. Gazserotto. Gazzarofto.
Dilli, di gazzera e(fig.)Mier-
hUOf allocco.
(iazù. Zolla. Pezzo di terra
spiccata pe'campi lavorati.
(ìeiùs. Geloso. TravagUato da
gelosìa,
Oònur. Derrate. Ciò che rici-
\&i,l dalle possessioni.
CcnsLineU. r> unaìiaeì^.
Gér. Ieri.
Gèr«. Gidaja. Reua , eutrovi
mescolati sassatelli. Zavorra.
H Gira miiiuiia. Glùajuzsa.
Minaiissima ghiaja.
Géra. Scanno. Banco. Duna.
Dìcesi quell'alzamento dire-
na fatto ne' fiumi.
Gerà, gerat, gerada, ec. ^. en-
gerà, ec.
Geruile. Greto. Terren ghiajoso
intorno alle acque.
Gerùz. Gretoso. Che ha greta.
Gèzuz, en d' a-n Gè^uz. In itn
attimo. In un tratto. In un
bacc/iio. In un balano. Dal
federe al non vedere. In un
credo. In un momento.
Gezuzi, Hl'l geziizl. Far Gexà
colle mani. Slare a mani o
a man giunte. Modo di dire
che s'usa co' bambini, e file
tener le mani giunte, cuuie
sì fa da ohi prega con dì-
vozioiip.
Gheda. Grembo.
Glièi. GlicU.
5 GUèi pò» ik. Glieli posso
dare.
Ghel. Glielo. ■
^ Ghel do. Glielo do.
Ghéo. Fezzo. Modo di proce-
dere o di fare. Capestreria.
Ghoema. Gomma. Ragia,
tt Ghama dei os. Soprosso.
Grossesz» che apparisce aei
membri per osso rotto, o
•commesso o mal racconcio.
4) Ghcema de aenéer* San-
4raecn. Gomma del ginepre-
ti hmiaer. Fornero « vomere'
(T. d'agr.J SirumeAto dì fer-
ro cobcavo, ìL quale l'ÙMt-
7<-,ib,. Google
fii:<E
( «ìj-i )
GII!
itra neD'aratro per fendere ;
arando la terra. Bombere, e
bofiikero.
Glites. (ruscio. '
^ No eser gnamtS f«r» rfel
^lices. Lo stesso clie iiu is^a
gnainò «et eì bìgol. f^. bH-
sol.
Gboes. aguzzo. Acuto, Jssottì-
^ Sta Ave a vergù cole ca-
a«! ghwse. Foler unn cosa
per assedio. Seirar il basto,
e i panni. Vale sollecitar uno
importuitn mente a far «:bec-
chessi.i. Dicesi ancora setra-
re i panni tuUU>sso attrai-
Ghtes». Guscia. St^orza. Cor-
- tesela delie hoci e simili.
5 Oinjes!» del ila. ^Fiocine.
La buccia dcH'ociiio dell'uva.
^(ih(i;sadefa£(ei, lui, ro.iioi,
e simeì. Succia. On^liiiolo.
SiU<lita. Guscio nel quale na-
scono 6 crescono i granelli
de' legutni. Baccelli.
GliKsa. Porcella. (T. de'iegn,)
Pialla col taglio a somiglian-
za della lettera C, ed è no-
me generico di lutti i ferri
grandi o piccoli da scorni-
ciare, i qnalì per essere in-
cavati fanuu lo sguscio.
Ghcesà. Aguzzare. Rendere a-
guzzo.
Gbtest. Gusto,
§ Go ghoest. Ho piacere.
Ho caro,
Ghìdàs. Santolo. Con tal no-
me chiamasi dal figlioccio
colui cbe l'ha levato al sa-
■«■o fonte, o presentato alla
eresìtna' Padrino.
Ghigna, ghigiinda, ec. f . sgri-
gna, ec.
Gliirlu, Vortice, Ammass» mari-
to dì materis ohe gira in-
torao » un panto o centro
comune, come fi( l'acqu.! uci
gorghi d'un liunie, o la peri-
vere raggirata dal vento.
Ghii-lo. Ritroso detf ac/jue.Vn'
le aggir!im(*nto. Ritrosa.
Ghtzn. Ferraccio. (T. di ferr.)
Massello di ferro cilindrico
o prismatico uscito dal for-
no nella, priou fusione.
Gialdina. Corretta;, Serratola/
W, Serratnìa tinctoria. l'ian-
tina di radice fibrosa, pe-
renne. 1 (iori composti, pic-
coli, porporini. Viene nei
boschi di monte e dì pi.inU'
ra, ed è t-accolta dai coutav^
dini, i quali la vendono ni
tintori, ricavandosi dagli steli
e dalle foglie un buon co-
lore giallo-verdastro.
Giiinda. Ghianda. Seme dcllft
quercia del cerro, del lec-
cio e simili, colia quale s'in-
grassano i porci. Il frutto
del Cerro dicesi anche cer-
retta.
Ciandtesa. Ghlanduqcìa, Pic-
cola ghianda. Ghiandellina.
Giandcesa. Gangola. (T.di chir.)
Malore a gujsa di nn certo
noccioleto che viene alimi
sotto il mento intorno all.1
' gola per iscesa ed in altre
parti del corpo. Diconsi pure
gangole quei nocciolettt che
sono appiccati sotto la lingua,
e chq i notofflistì chìamauo
gianduia-
nigiUrrlbyGOOglC
GIÀ ( a.iy
Ci.'inHinn. Ghiandelliiia. Pie- j
coIa gliiandii.
Ginndina. Basr^fo. Oricanno.'
Vasetto da teuerTÌ#cque odu- '
rifere.
GìandÌDa. Bruco. L'altaccaf^iiolo
de' aegoalt ' che ri pongoDo
ne' messali e breviarj.
Ciaodiiia. Serratola o stoppia-
ne. W. Serratula arvcntis.
Pianta che fa fiori in co-
rimbo terminale porporÌDÌ o
bi^Dchi. Gode facoltà ape-
ritiTa e risolvente;
Giandù. Fuseragnòto. Gìdait'
done. Spilungone, Lanternuto.
Uomo soverchiamente lungo
e magro. Galeone.
Cias. Ghiaccio. Diaccio.
^ Romper el gìas. (tig.) Rcnt-
pere il guado.' Essere il pri-
mo a fare o a tentar di lare
alcuna coss. Romperli ghiac-
cio. Vale fare la strada al-
trui in alcuna cosa, comin-
ciandola a trattare e age-
volandone r intelligenza.
$ Molàs ei gias. r. moEi.
Ciasà. Jgghiacciare. Ghiaccia-
re. Sdiacciare. Diacciare.
Jgglùadare. Gelare.
(jiasi- jiisidararsi. (v. d. p.)>
Per divenir freddo * a guis.i
dì gliiaccio.
% Giasà o bagoU del fred.
r. bagoli. I
Giaiéra. GJuaccìaja. Luogo, do-
ve si conserva il giti accio.
Diacciajn.
Giasint. Giacinto. W. Hjac':n-
thus ùrientatis. Fiore noto
che nasce ne' campi con fo-
glie radicali e fiori disposti
GIÀ
in' ispìga terminale di itoIof
celestino, azzurro, carico.
^ Ginsiot mccsgg. Afnsran'.
Musco. Muico greco- iiulba
vomitorio . W. Hyacindtus
muscaris. Spezie di giacÌDto
che si coltiva per cagìoE!;
del suo odore muschiato, il
quale partedpa del garofano.
Giavar. Sprone o cornetto. ^ìì'.
di masc.) Eecresceuza contea
situau alla parte posteriore
del nodello' del piede dei
cavalli.
Gioedcse. Giudizio . Giudicio.
Senno. Cervello,
§ Ei de del gioedese. F. de.
\ Fa gioedese. Far semto.
§ Pi^ de gitedese. .^sei-
nato. Giudizioso. Prudente.
§ Pan '1 de del gicedese.
fi", de.
Ci<est. Giusto.
Gicest, gioesta. Giusta per np^
ponto. Per l'appunto. Con^
forme.
. ^ L'i ^cestft quel cbe Dio
fé. Lo stesso che embntis '
giossta en qnel che 's v<fl-
V. erabatls.
Gioestà. jiggiuttare. V. consà.
5 Gioisti bé i fagg so. Ac- :
concinre il fornajo , o l'uova
nel fiaiiieruzzo. Accomodare
ì fatti suoi.
^ Gioeslà o consà vergù a
marco, delle feste o colle
sigolioe. F. consà-
^ Giusta le partidc. r-
pai-li da.
^ Gìoestà le partide del «ni-
ma. Acconciarsi delt anima.
Preparai-ti _ alla morta c*^
nigiUrrlbyGOOglC
G1(K
C 29: )
CIO
ricevere i sacramenti della
chiesti,
% Oioislàs el temp.'f'. lemp.
§ Giwsiàs In boGH. Rifarsi
la bocca.
§ GitEstàs s(E ineiidret. Ac-
eoHciarsi. assettarsi. KimeU
tersi io arnese.
Gioestachar. Guardaca'e. Spe-
cie di fnrsetto.
Gitcstnda. Conciatura. Rasset-
tatara. Rassettamento.
Gitcstisia. V. giusiisia.
Gii*.'. Panciotto. Vota dell'uso.
SoLtovcste tonda, cioè i>rtti£a
fnlde con due petti. Farsetto.
Alcuni dicono gilì:
^ScarseU de) gilc-. Taschini.
^ Scliena del gilii. Di Metro-
^ Zfegh del trentii gilè .
Giulé. Sorta dì giuoco di
carte.
Giles'i. FarsettinO' Ditn. di far-
setto. Giubberello.
Ginestra, f^. Lrwcli.
Gìne&tra , ^enestra . Ginestra
scopercccia.W.Spartium jitn-
ceurn. Frutice ,assai | comune
ne' luoghi montuosi 'con rn-
mi opposti gracili, tiliferi alla
cima ; foglie lauciolate pic-
, cole. Fiorisce in giugno con
fiori odorosi e gialli, che so-
no baoni per tingere. Dai
Bresciani alcune volte v chia-
mata galestro Nerica italia-
na. F. bruch.
GJoa. (P.) V. figarffila.
Gioedè. Giovedì. Giove. II Bem-
bo ha usato anche gìoò&ia.
% Gioedé gras. Berlingaccio.
iJltimo giovedì dì carnovale.
1 Toscani chiamano berlin-
Tom. I
goccino il penui tinto gio-
vedì di carnovale.
^ Dà dei gioedé. Dar erba
trastulla. Lueingar con ìspe-
ranza, ma senza venire a .
conclusione. 7'rastallare. Me-
nar il con per l'aja.
Gionchilie.6iu«rfc/g/w.W.AV-
cissus joTtqiLÌlla, e da Lìnntio
narcissus jtincifoliun, Specin
di narciso che nasce spon-
taneamente nella Spagna e
ne' paesi orientali, e coltivasi
ne' nostri gìanlìiiì per lasna
bellezza. Ha le foglie a le-
siua.
Giondina. Galloria. ' Allegrezza
iiiifestata con ge-
^ Fi giondina. Far gallo-
ria. Galluzznre. DarneJ mat-
to d rulli. Frasi di eh. «ign.
Gir^' Girare. Rivolgere, muo*
vere in gira,
^ Gira dré a qualche coza.
^//are. Aggirarsi piùcheiioin
non suole intorno a chec-
§ Gira '1 mond. Frustare
il Mondo, o ondar vagando,
o grondo, ec.
Girada. Giravolta- Passeggio.
Folta.
^ Fa cena girada. Dare una
giravolta o volta. Fare una
girata. Andar alquanto at-
torno.
Girautent. F. sbaligordA.
Girandola. Mulinello. Canna,
in cima della quale sono
imperoate ùue ale di carta
ta foggia di quelle de' muli-*
ni a vento, e l'usano i ra-
18
7<-,ib,. Google
GIR
C ^.,s )
cau
ga/ii per lor trastullo por-
tAHilolc . iiicuntro al venio,
perchp'scquistì Telocemoto,
e ifiri inde l'essa meate.
GìraniloU. ("ììr.) /'. I>and«r<ela.
GirnoltA. forticr. Giro.
S Fi la giraolu. Aggirarr.
Girare, Torcere,
Girasi'il. Girasole. Miraiiole .
Eì'iotropia- Elianto nnnMw.W,
He/ianlhus aitntius. Fior? noto
dello girasole, perchè atcuiti
han preleso die ii sua fiore si
volga sempre viTso Ìl sole.
GiȈ. (P.) .'Inda. Vote Ah tac-
ciar i buoi. Pei' amia va il
Lo e l'asino per arri.
Giù. Uno.
5 Giù de de fiern. Forese.
^ Giii dcle base- Pianigiano.
$ (ìiu del bor^. •Borghi-
giano.
5 A giù a giù. A un per
uno.
^ Tcegg i de 'n pasa giù.
^ ^'o igheii giù che elicen-
te du. Lo stesso'cbe eserbas
de tatli. F. bas.
Giùa. (P.ì f'. iigarfpla. '
GiHbih'i. Giubilare. Gioire. Tri-
pudiare. Gongolare.
CiuLilà. Dar il ìiposo. Dispen-
sar altri da nlcuDa carica,
con coiisfrvargli le mercedi.
11 Magalotti surisfiC giubilato
]U (jiiesto senso -, quindi pare
elle non farebbe gran pec-
cato clii scrivesse giubilare
in luogo di (lare il riposo,
come saviamente avvisò ìl
dotto scrittore dellopuscolo
ìnUlolato l'oci ilaliane am-
missibili benché proscritti ilil-
l' elenco del signor Benic.r-
doni.
Oiiihilnsiil Riposo, ^.ginbtlì. |
Ciudes Giudice.
^ IMocr del giudes. Giudi-
cesta, e giidiee.
Giiides dela balansa. ^.ba>
lansa.
Giustisia. Giustizia,
Jl Fa ginstista catalana. /tir i
giustizia coltasce o coltile-
cetta . Dare asciata . Dar
sentenza nltedfbacchiata. Va-
le amministrar la giustiziia
ClCC.7liI(!nLC.
*\ rà gtipsiÌMa, Appiccare.
Giiislisia, SbirragUa. Sbirreri<t,
Famiglia. Tutto il corpo ia-
siemc de' birri e famigli.
Giustiaid, (k giusiìua. f^, par
siisi».
GiustisiJtt. /fppiccato.
Glazft, gleziiì, e glizft. F. si-
ziffii.
Cler. Giuro. Topo a oreccìiie
lungbe e coda Innga jfclosn,
all'estremità con liocco. .^i
pasce di noci clie accumaU
ne' buchi sotterranei. 1 na- ,
ttiralisti lo chiamano glis-
Glezifi, gliziù. f. sizicei.
Gloria. Gloria.
5 Seca la gloria, o la deo-
siÀ. F. deosiii.
§ Tcegg i salmi sa fecés oit
gloria. Ogni salmo in gloria
torna a finisce. La lingmt
batte dove il dente duole-
Prov. di eh. sìgn.
Glót. Sorso.
Gioiù. Gettaione. Gittone. Mei-'
zettone-Kosciola-Mazzìncoilo-
nigiUrrlbyGOOglC
GNA
( 2!)!> )
GNA
W. j4grostema gitofo. Plnnla
annua irsuta cou laciuie dei
calici più lunghe dei petali ;
fiorì azzurri e bianclti pimieg-
giati di nero. Trovasi frit le
biade. I semi sono oeri e den-
tro biauchi fui'iuosi.La scorza
del stime crederi nociva co-
me il loglio.
% Glotù salvadi>cli. Erba
nocca, T^ìolina di macchia.
W. Lfchnis dioica. Piauliua
a radice permiue, foglie ova-
te, larghe, pelose, fiori gran-
dì bìauclii, oouiune intorno
ai fossi e alle siepi. Le sue
teucre foglie in primavera
si maugiauo dai contadini
coUe con altre erbe.
Olla 1 JVè pure, né manco,nè
*'Ju3cli) meno.
Gnachera. NaccJiera. Strumento
ianciullesco di legtio o d'osso
clie si suona per baia.
Gnaga. f. mìzeriù.
Gnagnara. Fehbrettuccia. Peb~
óticcatala. Febbrettuceiaccia.
Gitagno. 1^. macaco.
^ Fà'l gnagnu, o '1 coìó
- per no paga dase. F, coió.
*J Fa '1 giiag-io. F. coió.
Guai- Rutti aeidi. Quelli che
iudicano indigestioue dì sto-
Guai. Barlacchio. Aggiunto
delle uova stantie die co-
minciano a guastarsi, o clic
poste a covare sono andate
a male. Quel uovo che si
lascia nel ìiido per invitar
-le galline a far l'uovo cliia-
masi guiu'daiìidio, ed anche
éudice • liiMiiie.
jì 1 cef m' è deentagg gnai.
/jC susine mi (Uventan boz-
xaccìii . Vale qiiaiido altri
trac da buon priucìpio cat-
tivo fine.
^ L' è '1 gnali. È il cucco
della. maniriia. Cioè il figliuo-
lo amato. F. beuia^i.
Gualada. Nidiata. Tajiti uc-
celli o animaletti d' altra
sorte che i'accìau nido, (juan-
ti nascon d'una covata. A'i-
data.
Cuamò. Noa ancora. No» ptr
anco.
Gnanca. F. gnach.
Giiargna. T^inghinaja. Abituale
indisposizione di chi non i
tempre ammalato, ma non
mai ben sauo.
Guè. Nh. Particella che nega.
^ Gnè mò, guè mai. Giam~
mai. Non mai. Mai no.
^ Gnè tena, guè l'altra. Né
Funa né l'altra.
Gneca, gnechìzìa. Stios;liata^
gine. Indisputizione. Ditagio.
ISioja.
^ Salta la gneca. Saltar la
stizza. Incollorare. Adirarsi.
Montar in bica.
Guèch. Svodiat ). Pieno di la-
sciamistare. Ed anche bacar-
to. Baratìccio. Mezzo baca»
to, sdegnoso, stizzoso, e forse
meglio si direbbe fastidio-
setto, sde^nosetto, stizzosetto,
scorrubbioso-
Guechezù. Scmrubbiare. Adirare
si. Cruciarsi,
] Gnechizia. F. gneca.
I Gnéra. Canile. Letto da oaoU
I Covacctolut.
nigiUrrlbyGOOglC
Gi\<E
< 3oo )
(;()B
(jDieca. Nucca. La parie po-
steriore del capo.
Gìidca. Gnnca. Coccia. Coccio-
Li. Tn mudo liasso prendesi
per la testa,
5 Avi dura la gnoscn. Aver
la coccia dura. Vale inten-
dere con diflicollà.
r. liteca. f. tpstnrdagìne.
(iiiCBch. F". testardft.
Giiuegu. DapfHico. Dormalfoco.
Vigliacco.
Gj!Ì giio, gni gliela. P^. meda>
freda,
Gi.;f. (*ost.) Cef/Ò. GrìJfo.Gm-
ffno. Mostaccio.
Giijf, (Af,%.) Scaltrito. P^iso fran-
co, iilat cagna.
Guoctda. (gergo.)/', balordizìa.
Giiocii. Gnocco.
^ L' è toeta farins de fì
|;noch. E tutta fava. ProT.
di cb. ftigu.
^ 1 gnocli ! i andagg a
fond. La pania non tenne.
Non riosci tjuci cba si ape-
rava di conseguire.
§ Aspetà die vegae zù i
gli neh. F. a s peti.
GdocIi. V. macaco,
Giiucol. Sansa. Olive infrante
trattone l'olio.
Gnogo. f. medafreda.
Gob. Gobbo. Gibboso. Gibbuto.
^ Gob Jigaans e de Axé,
Bisgobbo.
§ Fa cen gob. Far una pin'
cianella. Specie di frode fat-
ta insciente il padrone.
§ Deenii gob. Aggobbire.
Ingobbire.
$ Ciii ta dis gob ? Chi ti con-
traddice ? Citi ti biasimii ?
Goba. Gobba. Scrigno.
§ Goba d'cen erbor, Tor-
tigUone. La parte torta del-
l' albero.
Gobada. Soffocata. Fardello
o cosa simile che s'abbia sot-
to il braccio coperta dal man-
tello, e quasi nascostamente
si porli via.
Gohada. (jn'andina. Il levare
togliendo il suo ad altrui con
inganno, e corsela.
5 Gobada del» vit. M^rgo.
Dice
indo il ' tralci
modo di arco si lascia sopra
terra, e l'altra parte dì (quel-
lo si sotterra.
Goder, godi. Godere.
%, De goder . Godereccio.,
Godevate. Godibile.
Godida. r. prolata.
Gof. Goffi>.
Gofada. f^. balordizìa.
Goga. Bajfetto. Colpo di mb
dito che scocca dì sotto di
un altro.
Goglièta. Tripudio. Baccano.
§ Fa goghèta. Gozioviglia'
re. Far gaiideantus. Goderli
papato. Tripudiare. Gonfiar
totro. Star paffuto. Star in
sul grasso. Darsi tempnne o
solazzo. Farne acorpaucìate.
Fr. di eli. sign.
Gogò magogo. Troppo attac-
cali! alle cose antiche,
Goi. Pungolo. Pungiglione con
punU di ferro da pungere
ì buoi.
^ Casa cola goi. f^. goià.
§ Dà 'I pa cola goi, o bron-
tola 'I pa. r. pi.
U § Noi veci fa bé se no co- ,
nigiUrrlbyGOOglC
COI
f 3oi )
GOL
la goi de Hré. L'asino non
vn te non col bastone. Prov.
di eh. jiigD. '
tj Goi de rffidfl. Perno. Quel
legno o ferro- riioiido e luii-
go, sopra il quale si rf^ggono
le cose che si volgono in
giro.
§ Goi d'aqua. Gorgo. Per
quel sito ove l'acqua è più
profonda.
Gola. Pungolare. Stiiùolarecol
pungolo,
Goià. Pignere, Far forza di
rimuovere da se o di cac-
ciare oltre checchessia. Dar
la spinta, sp'i/igern, sospinge-,
re, urtare, incalzare.
Coiù. Spinta. Urto, Urlone.
Gola. Gola.
5 Mal de gola. Jngina. (T.
med. ) InfÌ:.nimaxioDe delle
fauci. Scheranzia,
§ Tira le gole. Fare o dar
gola.
$ Quel piat ma fa tira le
gole. Quella vivanda mi dà
o mi fa gola. Cioè m'indu-
ce desiderio di mangiare ,
ylllecornire nello stesso senso
i- TX)ce antiquata. Inuzzolire.
Inuggiolire.
% Ciapà ergù per la gola,
/^ ciapà.
^ Gola roersa. Intavolato.
(t. de' legn.) Pialla col ta-
glio a somiglianza della go-
la rovescia, a uso . di fare
queir omameuto d' architet-
tiira che chiamasi pare in-
tavolato.
Gola, goluz, ec- f^. lecardizia,
leciird, ec.
§ Das ala gola. GhÌotio:icg-
giare. Darsi alla ghiottoneria,
Golp. r. Yolp.
Guinbet. Cornilo.
§ En del gonibet. Oibo.
Sorta di negazione di dis-
prezzo.
^ Dormi postàt al gombct.
Dormire a gonùtello.
^ Guadagna n del, gombet.
P^. B">dasnà.
^ Coi goriibegg postagg .
Gomitane. Posato o appog-
giato stifle gomita.
Gombetà, gombetada. T^- sgoni-
beli, ec.
Gombetada. Gomitata. Percos-
sa nel gomito, o che sì dà
col gomito,
Gomhell , Gonùtello . Piccolo
gomito.
Gomet, gomit. Fornito. 11 vo-
mitare,
i Fa gomit. (^s.) Ributtare.
§ Ampia de gomit. ^.am-
pia,
$ El fa vegn\ [ gomegg, el
fa sta zo'l fiut. F. Sat.
G'tmità. Fomit'irr:. Recere.
§ Gomita '1 boiitemp. 5con-
tare i buoni bocconi. Fr. di
cb. sign,
§ Fata gomitA, o pai. F-
pai.
^ Gomitala, (fig.) Cacar le
ìisc/ie dopo aver mangiato
i pesci. Si dice proverbial-
mente del pagar la pena.
Pagar il fio.
Gomitailura. Reciticcio. La ma-
teria* che si mniida fuori.
, G'imitorio. Fomìlorio,
[ Goiiela, ai^a pito mai che 'I caal
DoUrrlbyGOOglC
COR
(3o2)
del goiiela. Avttr più. guida-
leschi che un cavai vetturi-
no ; pioii/ic e pia mali che
non ha lo spedals, ed anche
ai-er pia male che il cavallo
da carretta. Fr. di eh. sign.
Coiigopnà, gon^ognù ec.^.ton-
tognà, toiitiigu.^ ec.
Ouv^hn^.Goriihefj^arc. Ribal-
Lcre canuado a utezzo in
gota i passaggi.
Gorgoiieln. Risciacquatojo. Ca-
nale per lo quale ! mugnai
(lamio la via all'acqua, quan-
do non vo)j;lìoiio niaduare.
Gorla. Buco delV a^ijuajo.
Corle, o gorliì. Gattoni. Si
dice un malore ohe Tiene
Ti«lla menatura delle mascel-
le, che non lascia altrui ma-
sitcare.
CoriBre. Smagliatura, Rottura
delle maglie delle calze.
^ Audà Eo cena gorlera.
Cascare una maglia.
Si Tie sce cena gorlera. Iti-
corre una maglia.
Gos, gosa> Goccia. Gocciola,
^ A gosa a gosa. A gocciola
a gocciola,
Gos. f. goz.
Cosà. r. .sg..solJ.
^ Fa ^osà, cai fiera vergù.
;è{^) F, caà.
^ No gosà de nient. }Von
dar fuoco al cencio. Vale
non far beneficio se non con
utile.
^ Xo gosi de iiient. Tener
duro. Vnle nou manifestare,
o rivelare alcuna cosa a chi
te ne liuinanda.
§ Cosala, (gergo. J f^emrci.
Gosl. Sorsetto. Sorsino. Piccolo
Cosina. Gocciolina.
Cosina, gosl. Zinsino. Piccio-
lìssima porzione di checches-
sìa, ed in particolare di viuo
quanta sarebbe nel fondo del
bicchiere.
Gota. Gotta. Infarcimento dei
legamenti delle articolazioni
con gonliezza delle medesime.
? Cola dele ma. Chiragra,
^ Cola dei pé. Podagra.
*i Cou dei zenogg. Oo-
nara.
^ Pie de gota. Gottoso.
Governante. Govematrice. Don-
na che Ila cura degli affari
domestici d'alenai. Il Bembo
in una delle sue letterescrive
» Madonna Giulia de' Tori
» govematfice della matrio-
» ne costi ka fatto ritenere
» un ebreo, ec.n Anche i
Francesi dicono Gouvernante,
e volgarmente dicesi gover-
nante' anche in Toscana.
Goz . Gozzo . Tumore della
gianduia tiroidea. 1 medid
Io chiamauo broncocele.
)j Sta soel goz. Aon poter
ingozzarla. Vale non se la
poter passare senza far ri-
sentimento delle ingiurie ,
de' danni o simili.
§ Sta scel goz. Strignere i
cintolini ad alcuno. Si dice
del pccmere molto, ed im-
portare altrui di alcuuacosa.
^ Aviga pie '1 goz, o'I ma*
gù. K magù.
^ Fas ii-<;iopi '1 gos o '1 Iw-
, ili. f. a-ctu^.
;-,ib,. Google
ORA
(3o3)
^ Tigni 'n del goz. Serbai-
nnl pelliccino, llìserbare cu»a
da flirsi.
§ Svadìis el goz, soràs e]
goz. (fig.) Sciotre , votnre ,
scuotere il sacco. Sgocciolare
l' orcitiolo. Sdorre la bocn
al sacto, Pif^lìare o scuotere
il sacco pei pellicini. Dire
senza risfietto o ritegno tat-
to ({uelto cbe l'uom sa, e
t.ilora tutto quel male che
si pnò.
jj Clie ga goz. Gozzuto.
Cra. Grano.
§ Gra strixt. Grano volpa-
to. Che Ila granelli ini'ra-
dìciati prima di perfezio-
nnr&ì, e die rimangon di co-
lor nero, o se 119 vanno in
polvere.
§ Tot el gra ga la so erre-
Bca. (fig.) Lo stesso clieogne
porta ga'l so batira:l. f^.
balirrel.
5 Gra d'ùa. micino- Il gra-
nello dell'uva- ^4rinn dicesi
impropriamente ìl vinacciuo-
Jo. (Venastel.)
§ Pie de gra. Acinoso. Pie-
no d'acini.
§ Meter o dà "1 gra al fu- '
gCi. Far il grano. ( T. degli ,
archib. ) Mettere un grnnel- !
lino d'oro nel focone d'una
canna, acciocché resista più
all'azione del fuoco , e non
s' allarghi pjii del dovere.
GrA. Grano. ( T. degli or.)^
Pezzetto d'ottone bucato che '
serve per ringranare i buchi. '
§ Fa '1 grà. Granare. Fare |
il granello. Granire- \
Grada», gradaso . f^. spaca-
$ Fa de gradàs, o dele
spacade. f^. spacada.
Gradegg, Gratìcci. Strumento
di varie forme fatto per lo
più di vimini.
Gradnla , gradezela. Graticola*
^rntellii.
Gradina. Dente dicane. Càlca-
piuolo. Sorta di ferro corto,
spezie di scarpello con una
ultori
per
Graèsa, taia. F.. taia.
Graida. Gracida. Incinta, pre-
gnante, grossa.
^ Vegni voie, de dona grai-
da. {tìg.) Fenire, o avere
voglia di fìchifiori. Vale ve-
nire o avere voglie strava-
. ganti.
Gram , desgraziàt. F- desfor-
tiinàt. I
Gramigna. Gramigna. W. Gra-
men. Erba di cui sonue mol-
te specie eli e compongono
una vasta famiglia. Ha ,ua
solo seme coperto dalla co-
rolla o dal calice contenente
della farina, buono a man-
giarsi dagli uomini e dagli
uccelli. I cani ne mangiano
per purgarsi.
Gramola, gramoU, ec. F^. gre-
mola, gremoU, ec.
Grana. Discipline. Codine rosse^
Corallini. W. Poly^onum_o~ .
rientrile. Pianta annua che
coltivasi ne' giardini per it
bell'effc'tto che fauno le «!&
spighe rosat^.
nigiUrrlbyGOOglC
GRA
C M )
GRA
CriannToH, biaarcel- Giaiiajuo- i
lo. Biadaiuolo.
Gr.inàs. Mondigìin. Fagltatitra- 1
Parte inutile e cattiva, che
si lera dalle cose le quali
■i mondano, «i purgano e sì
vagliano.
Granai, pom granaL F^. pom.
Grand, Grande.
^ Grand e gros. P^- gros.
Grande!. Grandicello. Oran-
dftto. Grandicciuolo. Mfpi3Ln-
Xo grande.
Graodoer. ( Voce francese.) y.
aria.
Granér, Granajo. Luogo ore
si serbano le binde.
Granerà. Scopa. Granata.
§ Graners ncea spasa bé la
caza, (iìg.) La granata nuo-
va spazza berte la casa, /flf-
tor nuovo tre dì buono. Di-
cesi per dinotare l'attenzio-
ne che mostrano nel princi-
pio del loro ministero le
persone di servizio.
^ Quel che fa e vend gra-
nere, Granatujo- Fabbricatore
e venditor di granate.
^ L" a mangiai el manecb
dola granerà, ,o cena pertega.
f. pcrtega.
Granerada. Granatala. Colpo
di grasata,
Gr.iuere. Scopa. W, Scopae.
Arbnscello malto piccolo,!
quasi somigliante al ginepro, I
la cai radice è ritonda e si
^ura e nodosa, che di quella
si fanno olfimì nappi, quan*
do si trova ben sodo. La
scopa da granate W. Erica
scoparla cresce in maggior
ttìiiiZTA^ e snolf^ raccolsi IP rsi
per farne granate die s' im-
piegano ne' più vili esercizi.
Granerera. Scopeto. Scopetiao.
Bosco di scope.
Granerìna, Granatino. Granar,
lina. Cronatuzza, Piccola gra-
nata,
Granf. F", ganf.
Grani. Camosciare. Improntar*
una grana sottile nelle tigu..
re. Far la grana.
Granldùr. Granìtojo. ( T. dei
cespH. ) Ferro da velare.
Specie di cesello che serve
per granire o velare i la-
vori d'oro o d'argento.
Granita, Gragnolata. Gramo-
lata. SorU di sorbetto con-
gelino a maniera d'un am-
masso di minutissima gra-
gnuola.
Grapa. Cranio.
^ Avi dura la grapa. ^l'W
la coccia dura. Vale aver Va
testa dura.
Grapiì. /■■^. testardfl.
Gras. Grasso. Pìngue.
^ Gra» empaciàt come reti
boter. Grasso bracato. Vale
grassissimo.
^ L' è tat gras cbe'l voel
s-ciopà. Egli è grasso elìcgli
scoppia. È grasso a crepa-
pelle.
j 5 Gras come cen ciod, ^Z-
lampanato.Lantemuto. Smun-
to, secco 1
L che
più.
In
$ Vegniga denter gr:
prassare in checchessia o di
checchessia. Fr. di eh. sign.
§ L'è grasa che la ciVIa. £
gra// ventura. È bazza.
nigiUrrlbyGOOglC
GUA
( 3o3 )
CKA
^ Lamentàs del broed gras.
V. brced.
Cras. (sost) Grasso. Grascia.
<^ Frizer, o tosti uel so
gras. F. rostl.
Orasa. Concime. I^etame. Fiine.
FinM. Stabbio. Sterco. Suil-
lotico. Sugo.
§ Fa grase. Stabbiare. Fare
stabbio.
§ Tniala grasa, (P.)Losle3'
BO che tocà '1 siel t:ol dit.
r. siel.
^ Avila grasn, /0ver tre pa-
ni per coppia. Aver f anta^^ìo
gr.iridissinio.
Graseì. Gulliitelle. Ceccrello.
W. Faleriana olitoria. l'iau-
U annuale cUe cresce spon-
tanea ne' campi e tra le bia-
de; ba le toglie bislunghe;
ìiiori pìccolissimi, bian>:lii, a
ciocche. Mangiasi in prima-
vera in insalata. Da IJuiieo
è chiamata valeriana locusta
olitoria.
Grasel. Orassolino.
^ Orasel del Grecia, o dei
digg. Volpasti elio.
G rasi a. Grazia-
§ Aviga dela hùna grasia
di Dio. Abbondare di cliec-
cfiessia.
^ Avi d« grasia^ A\'er di
catto o di catti. Stimare di
aver gran sorte, tenersi bea-
to di poter fare o dire chec-
chessia. 11 Cecclii però ne-
gl'incantesimi (alt. IV, se. 1 V.)
ha: «Quello che stamane la
«non voleva, oggi lo torri
odi graziai iDspressione che
pare assai prossima nel ca-
so in cui è usata al nostro
afl de gra.iia. A)iohe il La-
sca ne' Pateiitadi, (att. 11> se.
IV) fa dire a Ruberto: al:; ia
»nn modo clie^jlì avrà di
«grazia di pei-donarmi. « Kd
il Sitlviatì nel grauuhio (att.
W. sci) fa pur dire a Van-
ni: » Ch'avendolo pur tal ab-
ubia di grn/.ia d' avergli a
udar la liglìuoln ppr muglie.
^ Che bela grasia di Dio!
Che bella tosa !
Crasià. A^p'azi.xre, far ^azia.
(ìrasiuela. y. graxiutla.
Grasina. ^ira^uio. 11 grasso. Ma-
teria grassa.
§ Marcant de grasina. y.
botpgher.
Ovasiùs. Grazioso,
\ G aaot. GrasSQtlo. Paffuto.
1 G asù . Nasturzio acquatico.
Crescione, W. Si.iymbrium
nasturtium. Erba che nasce
attorno alle sorgenti e nel-
rac<[ue leutanieat^ scorrenti,
a radice serpe^jgìante. Le fo-
glie pennate, sugose, i fiori
piccoli bianchi. Poche erbe
tra le medicinali sono si
universalmente conosciute co-
nte il crescione. La gente dì
campagna ne fa grand' uso
in decotto. Fu sempre con-
siderato come antiscorbutico
del pari che buon diuretico.
Alcuni ne uniscono all'insa-
lata, a cui si pretende che
Gommunicliì un gasto aggra-
devole di
pm.
§ Grasù salvadeeh. Dùeve-
romobe acquatiche si rin-
chiudono sotto questo noiOQ^
nigiUrrlbyGOOglC
e ioti )
(JKA
perchè ngli oi:clii del voV^a
non hanno iliffereiize spcci-
fiche fra (li loro. Una è U
beccnùiiitga.Vf. f^eronìca òec-
luiftiin^a, f. l'nlira ì» fcrotììca
4u,o;^nU!-lf. W. r^runha ana-
^iitliì!. 'l'niip e litio Tp;;(;taiio
ne ((tss', e gOLinrilmeiitc nei
Inolili »^-^.ii <L.nid=. Il Mi^'o
(i':iiith1(iiie è r)()ulnLi> anti-
scdiliriiìio.
C i-.it .i . Gruppoì :. Grappa. \\
toscano '•^nwpn vale [(ro'irii-
tueniR picr-iiolii, e sin^'iiar-
liientu queìlo OpI iilÌ.v;io, I
Fraitccsi hiUiiio f(ietp:'e nel
nostro senio tiieiiesìii>rt.
StÌ-ir»l3Vi'à!\.Gnrpp'>!^,-r>ii-'1.
5 Grat^ (l''^l-i^l. Giacili,
i;Sra|,i,„li .l.,-,;.,,,,. i, ,,,!<■-
riol;ita, ^>iluccatfi o levata
l'nva.
Grati. Grattine. Stropicci nre.
§Grnfa cheta sr^'f:. Gratta
e rifrraita. E frei^ar la pelle
CoH'nngliie propriaineute per
BttittdTrip il pizzicore.
)Ì <;ratà s.cl co. r. co.
%, (jratJi la pausa a qmch-
di>. (ger.) Gruttar il corpn-<clta
cicala. Vftle provocar alctiiio
a parlare.
(, Grau'i la tegna. Grattar
fa ronfia, fiivcrìer' il pelo.
Vaie dar delle busse a uno,
o rivedergli severissimamente
il minio delle sue azioni.
^ Gi,'»!^ la tcgna, o fa 20
la polvera vergii. (gergo.; /^.
poi ver,
*■ Grati le corde. (ger.jStrirn-
pcUare. Sonare cosi a niat
mudo.
•■' Gr.iia ) formai o sttnci. Grai-
lu^iarc. Sliricciolare checches-
sia ff^indolo alla graituj^ia.
§ GiMl,., s<el co a ver^.u
(Lii-r.j SiniUcare. Siiidacarr.
'J'fiier a sindinjto. Rivedere
altrui il Conto sottìlioeate, e
per la mirrilta.
G'Ualjuxia, brioscia de orces.
^. br^,cia.
C NetS cola gratabiizia .
Gr.ittaòugiare , e grattapu-
Griiida, Grattata.
Gì .Ita formai- Striuipelìatore. Chi
6-t;>tia male, o chi strimpelli
iiin» strn'nen'o.
Giatar'Kla. Grattugili. Arucss
noto di cucina.
^ (}itz del» gratarcela.O'Tc/i.''.
Gralarolìna. Gractugina. Diou
di grattM-pa,
Grate, yinaccia. Acini dell'uv:»,
uscitone il vino.
<ì Andi de sima le graie.
l^fjre il capo. Si dice pro-
pria-nente del bollire il m.i-
sto, allorché solleva la vj-
G. ati!l.T, gratina, gratelina, Rd-
ciiìolptto. Dtin. di racimiilo.
Grappnhtto , grappoluccio ,
fimppolino-
Grati, Sfipor <it raspo. /^. raspi.
Grazioela. G'azi~>la. Stancacfi-
vallo. W. Gratiola offi inalis.
Picinti bisannnale che ab-
brac; ia (f iiiudìci specie, ('He
cresrou" nelT Indie ed una
sola i;i Europi. E purgativa,
cmelic'a e febbrifuga. Gna-
<ta 1 praf', e fa dimagrire ì
cavalli che U maugiauo.
DigitzrrlbyGOOglC
GRE
( '^"7 )
GUIL
Orebegti. Grillaia. Luogo ste-
rile e rimolo. Bricca. Grép-
po. CattapeccJiia.
Gref. Grafc. Pesante. Greve e
gneve soao più del verso
che della prosa.
§ Kser gref a pagJi, Lo stes-
so che iga '1 gaiif iiela sear-
sela, F, scarsftla.
§ Alga la testa grca. Aver
hi testa invasata, attutii.
Gref. (iig.) Pigro. Tardo. Ne-
■^h'iitosa.
0.-Ci.Jixi]>olx. V. grignapola.
Gtp.ih. G.ainrma. V- graioegna.
tj Kl bruià la grem o sìinei.
Dehb'io, Abbrucia mento dì
legni e di sterpi per iagras-
sare il csrapo,
!i Briizà la grem De/>'>iare.
5 Che fa le fo> i^me la
• -" grem. Graminfo^lio. Aggiun-
to d'Jle pìaiUe cbe lianno
le figlie come la giaioigna-
^ Pie de ^vcm. Gminh^noso.
Pien dì grauiif^Tia, che pro-
duce molta graiuigii:i.
Gremesa. Corruccio. Gra-naglia.
ijitttv. Veste lugubre. Bruno.
.^ Vel de gre:ueia. Sopra,^-
girello. Voce dell'uso. Mo-
stra delle mauiche iu tempo
di bruno. Alcuni dicono alla
; francese piovosa.
§ Vestii de gremesa. Ab-
bruntrsì. Mei tersi a bruno.
Vestire, a lutto, a grainaglia.
Greraola.[G;vwj(j/a. (T. de'past.
e fornai). Ordigno composto
d'uaa slang? e d'un organo
I che la muove, con cui si
t batte e si eoncia la pasta
I per renderla so4a.
5 Gremola deììi. Maritil/a.
Strumento di due legui, uno
de' quali ha un canale nel
quale cnti-nrahro, e con esso
Ili dirompe il lino u 1a ca-
nape dalla parte legnosa.
G^emoli. (gramolare. Preparar
la pasta in certa forma par-
ticolare,
^ Giemolà '1 li, o '1 canef.
Maciullare. Dirompere il li-
no ola canape per nettarla
dalla materia leguosa colla
< mat-ialla.
Giemoladùr. Spia'natoi'e. Che
spiana la pasta.
Gveot. Piuttosto grave. Grave
anzi che no. Gravacciuolo e
gì avicciuolo.
Giepola. Gromma. Crosta che
fa il vino dentro alla botte,
oppure la filìggine aella go-
lii del cammino, la quale è
detta anche tartaro e taso,
ed anche greppola.
Grepolùt. Grommato. Grommo-
so- IiupiasUvito, incrostato »
guisa che fa la gromma.
Grepole, Ciccioli. Diciamo t.
quell'avan/.o di pezietti di
carne porcini, dopo che se
n'è tratto lo strutto. Lardirizo,
Gresta. F. eresia,
Grezi. (P.) Affrettare. Avaccìa-
re. Sollecitare. Stimolare, Fav
fretta.
$ Grezà, stisà '1 fach. K
fcech.
§ Grezà '1 p«s. Studiare it
passo. Vale affretarlo.
Groagn, pign si.el ''mostàs. S'irà*
guata. Colpo colla mano ser-
rata data nel viso che al-
7,-,ii-,. Google
r;R(E
( 3o8 )
trinienti dicesì grugno- Caz-
zotto.
^ Fa 1 groegQ, o '1 muzà,
/'. muzù.
Grarm. fi) anchìerella. Tarpigna.
W. Cuscuta europea. QiiCsW
può dìriii la più gran peste
de' prati artìfìciali, «pfcinl-
mente di qnpili che aì fniino
cou erbe leguminose. Il tri-
foglio e l'erba medica non
hanno maggior nemico tra
tojte l'erbe nocive dì questa
parasite,, che dividendosi in
sottili e lunghissimi tìlanienti
s intreccia e s'avvolge intorno
al loro stelo, in modo che per
mezzo de' suoi vasi assorbRnli
ne trae il sugo nutritivo, e
termina col far morire me-
diante uno stretto avvolgi-
mento la pianta oapìtaliera
che ha già esaarita di sugo.
Diversi metodi si fanno per
distruggerla, ma <}uaiì tutti
inefficaci.
Gruesta. Crosta.
§ Groesta de pa. Orlicelo.
Orlicela. Oriscello- Cornetto.
Quegli orlctti rilevati che
«i veggouo nel pane gramo-
lato.
^ Dà soe le gnBste, o dele
bùne bote. p^. dà.
§ Gnxsta de formai. Cor-
tkrla.
§ Grcosta dele piaghe. Esca-
ra- Croata che viene sopra
le piaghr.
Gripstcl. Orlìe'mzzo. Dim. di
orlicelo.
OrcBHii. Ciost'mo. Fetta di pane
arrostito.
I GraestiU. Orliccìuzzino. Dim,-
I di orlicciiiizo.
I r.rcestina. Piccola crosta,
■ Gr<BStÌnà. Bocconceltare. Man-
giare leggermente.
'Gri. Grilìo.
i 5 **" canudftr. Grillo cari'
'I taju.ilo.
■ Gri pisìni. Grillolino. Dim. di
i grillo.
I ^ La4r de fk rider i gri,
;[ o i cAp'ì. f. capft.
■ Gri. Taht'ila. Raganella. Gre-
ti pitacolo. Strumeuto che suo-
nasi la settimana santa in
luogo delle campane. In al-
cuni luoghi della Toscana i
fanciulli chiamano m'cA trach
UH martello di legno ìmper-
nato e mobile sopra di uà
asse con cui per trastullo
fanno rumore ne' giorni di
passione, come si fa colla
raganella.
Grida, f. cridà.
Grigni, grignada, ec. F". sgrigna.
Grignaga. f^. didai.
Grignapola. Nottola. Nottola.
Pipistrello, fispistrello.
Ji No l'è né ozel né grigni-
pola. È non è né carne né
pesce. Dicesi d'uomo stolido
e che non si rinvenga onou
conosca.
Grilia, gelozia. Persiana. Voce
moderna derivata dal fran-
cese, che cominna ittarsi in
Italia, e dicesi d'ima specie
di gelosia composta di regoli :
sottili di legno disposti Ìu |
modo die l'acqua e il sole
non possano penetrare per
le finestre n«lte stAozci ;
npt/nibyGoOt^Ic
GRI
( 309)
Grìlo, estro. V. frìneh.
5 VegQi '1 grilo, o «alti 'I
frÌDch. V. frinch,
([ Meter dei grili. Mettere
in zurlo. Accendere m altrui
bramosìa, ilarità e simili.
Gringol, aadà 'a griagoU o 'd
brwd de maodon. f. brred.
^ Eser en griiigola. Esser
in cimberli. Essere allegro
quasi ìd cimba o tra suoni
e danze.
Grinta- f^. muzft.
^ Salti la grinta, f'. en-
grinlàs.
GriotA. fizzdrro. Iracondo. Stiz-
zoso. Cernei gagliardo.
Gripa. Z7tife//ii.(T, degli archi t.)
Ordigno di ferro ulie si ficca
nelle pietre grandi per ti-
rarle SII.
Gripà. y. sgrafìgnà.
Grlz. brinato. Che ha i capelli
bianchi. Meszo canuto.
Griz. Grigio.
Giiz- Screziato. Brizzolato. Di
due colori sparso minuta-
mente.
Grtzaia . Canizie. Canutezza.
Biancbezxa di peli e di ca-
pelli.
Grizol. ^. sgrizol.
Grizft. y. sizi(£Ì.
Gronda . Tettoja . Grondaja.
Grondea. Doccia. Gronda.
Gronda, Grontlare,
Grondana. Grondaja. L'acqua
cbe gronda e cftde dalla
gronda.
Grondani. j'e^/oIiT. Dicesi quel
legao cbe si conficca a tra-
verso sopra rcstremità dei
vorreuti per collcgarli, e
reggere gli ultimi embrici
del tetto, detti gronde-
Gran. Grippo. Groppo. Nodo.
y Fa grop e macia. F. ma-
cia.
<{ No voi sto grop scel sto.
niech. \on voglio stare coi
quel cocomero in corpo. Vak
non volere avere tal dubbo
che faccia sUre sospeso, o
timoroso, o eoo pensierodi
strane risoluzioni'
5 ToBgg i grop sa ridu al
peten. (Prov.) Lo stesso che
el per quand l' è madir el
crcedi. F. croedi.
< Grop salamù . i\Vo di
Salomone. Certo lav^o a
guisa di nodo di vd non
apparisce né il cap> oè il
line.
5 Fa sce r grop. Titruppare.
§ Desfik'l grop. Sgruppare.
Snodare. Disnodare . Dino-
dare
Grop. Nodo. (ÌTuppetto cbe si
fa neir un de capi dell' agu-
gliau , acciocché non esca
dal buco che h 1' ago , e
confermi il puuo.
Grop. Nocchio. Nodo. Parte
più dura del fosto dell' al-
bero indurita e gonfiata p9n
la pullulazione de' rami.
Gròpa. y. cròpa.
Gropi. F. gropl.
Gropéra. Gropp/era.(T.de'sell.)
Posolatura. Posolino. Cuojo
attaccato per una fibbia alla
sella , che va per la groppa
sino alla coda nel quale si
mette essa coda.
Gropèi, (Quadrettalo. Specie ^'i
DigitzrrlbyGOOglC
fìRO
C 3io )
«mjiolla di vetro dn meiiervi ,
p(tr lo più medica in(>n ti. 1
Ciopót. Gnippo- Si diie (11) sac-
chetto o involto ben serrato j
e pieno di monfìtu.
jìropcl. fezzo. ()rnaiiii»n!:o da !
eolio ad uso speciaimoiile
delle contadine.
Cfopi. Aiinoiitre. A^uppare.
Raf^uppare. Accoppiare. In-
•anpiare. Allacciare. Lacclare.
Gi>pìt. AfigruppatC; Annodato.
^ef^ato con nodo.
Gr(i»itl, Ganghero inanellato.
(". de'iabb. } Sorra di g«ii-
gli-ro fatto di due ferri sot-
tili con piegatura a fogi^ia
d'aiello simile alle calcngna
delli forbici, i quali inanel-
lati iisìemc servono per con-
giuiigire quegli arnesi che
. devoiK nssere atti a piegarsi
o alzai» , come sono gli
sportelli.
Gropolùa. Bttorroluto. Bernoc-
coluto. BitoTzolalo. Che ha
bitorzoli, che non ba la su-
perficie piana né pari, ma
Tilevau in molte parti. Se
trattasi dì canne o bastoni
dicesi nodoso, noderoso, noc-
chioso, nocjiieruto, noderuto,
GiOi. Gvosìo.
Ji Grand e gros. Grande
mipiccatojo. Così parmi che
dir si possa ( benché ìl dì-
EÌonario noi registri ) coi
Malmanlile nel e. a. st. ai,
laddove parlando dì Floria-
no e Amadigi di Delpome
divenuti già ailulti, dice:
'I Vedendosi già grandi ini-
picr.atoi.
, Ed
soldi temili h^s
» Ostiuo ì;1ì pareva.
Il Salvhwi nel arancliio
- (ali. lll.sc ili.) ba pure Ìii
qiiesio senso: u Un giovane di
«quella fatta eh* è gr.tniW
«come un birro.n E ìl Boc-
caciio osa anche più. no-
bilmente , grande k l'ornito,
cioè adulto e perfetto.
5 Gi'os eiisima. l'annocchìa-
to. Ofjni cosa grossa in pun-
ta quasi a guisa dì pannoc-
chia.
^ Dà de gros. F. dà.
5 Oh questa l'è grosi. Oh j
questa è marchiana o col-
l' olivo.
Guada , guadot. faugaiuoln.
Sorla di rete da pescare che
tiensi con mano da min o
o pili parsone, mentre alirl
frugano con un frugatojo,
'Guadagn. Guadagno. Ciiuazo.
Utile. Avan/.o.
Guada^niV. Guadagnare. Fince*
re. 11 dÌBÌonario non ha/ffl'/-
da^iiare nel senso proprio di
vincete al giuoco.
^ Guadagna 'n del gombet.
Fare ilcivanzo di monna Cion-
dolimi che dava tre gitine
nere grandi per averne due
nane e cappellate , perchè
erano brizzolate. Far davan-
zo del grosso Cattaai o del
Cibacca che a capo et anno
avanzava i piedi fuori del j
letto. L'avanzo di Berta <7/- i
riegia che disfaceva i muri
per vendere i calcìtacci. (rli
tivanù di Berto che dato ^ 1
nigiUrrlbyGOOglC
(iUV
( -■
mangiare te cir'wgie per avan-
zare i noccioli. L'avanzo del
Cazzftta che bruciava il pan.'
no di Spaglia per far cene
morbidosa. Moili 'hissi espri-
ineitti che dove alcuiiu si
creiieva avvinare, o ti ca-
pita o non avaii/.a.
§ (Idi maticb laura pìte gua-
dagna. Lf) stesso elle chi
laura ga oena cauiiza , e chi
no latirs gUe n' a dò. f. ca-
mita.
Guai. Guajo. Lite. Disputa.
^ Seicà i guai coi lantnnn,
o '1 fred pei- el let. ^''.serci'i.
Guai. Guaio- Malanno. Disgra-
5 Guaì a Ili. Guaì a Itù,
Ciiaìiin, Fodero. Guaiiui.
fi Quei che la e vead guaine.
Giinimijo. Che i'a e rcodc
Gii.iinr. Carruba. PniUo do!-
l^iilierit, il sjnalc è inarato
al giistu mentre è verde, ma
*ei:c» ù dolciijiio e medià-
n.il<:, fi se n'abbiadano asirù
e muti. L'all)cro dicesi inol-
tre carrubbio, carrubto , ed
anche gua inetta.
§ Pii le guaine. Tucarlor.-
ciarsi. Si dice delle foglie
del grano turco e simile,
quando per caldo sinisarato
si vengono ad aI■rov(^.sl■i;^l'e.
Guniuiir, gnainòt. Al'jero di
Giuda o di Giudea. SHijua-
stro. W. Cercis sìtiquastrim.
B^lll.ìsÌ>no alliero de' nostri
monti pei fiori di color ros-
so acceso dei quali ai cun-
pre verso i primi di apii-
le. Il di Ini Icgiio è aito a
gentili lavori, essepido dì
bel color biaoco bigio con
:! venatnre nere.
Guant. Gu<*fito. ^
§ Miilj i guangg. Inguantnre.
§ (Jaàs i guangg con ver-
gò. 7^. caà.
■ 5 €aa» i guangg. Lo ttesw
che tir.ìs i c*ei ea di it-gg. ■
F. cavi ~
^ LflHgnote de guangg. Lìii-
guell<i. ( T. ài gnant.) Quelle
striìcctie dì jiolle die sono
acute l.Ttrrfllnifinte alle due
parli delie dita del gonutu.
^ Dit dei guangg. Ifitale,
r. dit.
Gnantér. Guantajo e( anche
guaiUaro. • ^.
Gua nlV G'udif/rto.Oim.di guwrto.
Guardi». Guardia. L' atto del
custodire. Cura. Castodùt.
^ Guardia del poni. Peda-
liere. Che ricoglie li peda-
gio.
^ Guar'Ka Jel« spada. Elsa.
Quel ferro intorno .ili' im-
pugnatura della spndit, die
difende la mano, e dicesi per
altro modo forìdmento.
§ Guardia del s~cióp. Guar-
daaacc/iìe. Arnese dell'archi-
bugio che difende il grilletto.
Gn.irdi:^. <r,(jri7ì;«io. Che ha cu-
glOLlia. Custode.
% (^ì'iardià dele prezit. Car-
ceriere. Colui ehe sta ìn guar-
dia delle prii;ìoni,
Ciiiiirdol- (1. de' calz.) Trincetto.
l'ezzo di eiiojo che si cuce
' intorno alla scarpa tra il
I suolo ed il tomajo.
PigitzrrlbyGOOglC
GtA
(3. a )
diari. Guarire.
§ Guarì da toegg i mai.
(gergo.} Lo stesso cke tira '1
agarici. F- tÀrk-
Guarui . Riporre ; .Metter in
serbo. Metter in solfo. Sa"-
bare. Conservare,
§ Gusrnìs eu ca. Fare co-
me le chiocciole. Vale fili-
rar« o serrarsi in casa.
Gnamat. Riposto.
Guam) . Guaraire . Guemire.
Cuarnisiù. Guaraizìone. Guer-
nizioiie. Guernitura.
Goa». y. sguas.
Ouasu Guasto. Corrotto.
Guasu. r. marsa.
(jruaGl^. Sconciare. V. disipà.
§ GiasU i disegn. Sconciar
la b/llata. Vale guasure il
negozio.
GuastaDiester. F. strepasame-
ster.
Guasta». Guastare. Infracidare,
t'utrejarsi. Si dice delle frut-
ta e dì altre cose.
Cuast^s. Rivoltarsi. Parlando
de' ferri, a' quali per catti-
va tempra %' arrovescia il
taglio.
. Guidi». Guida. Direttore.
^ Guida de colomb. Asse-
rello. Legno posto fuori del-
la co]ombaJB dove si posano
i colombi.
Cuindol. F. tornei.
Gftlùs, ec. F. lecard, ec.
Gunmiua. Gelsomino. W. JaS'
minus. Fiore noto.
Gusmina. lAiminello. Quell'ar-
nese di ferro con pezzetto di
■ugìiero per mettere a gala
BcU'uUo delle lampaae.
B 1
, L F. Ti.
1. Essi. E^tto. E'.
5 No i è mai voUgg Tegner,
a pati nesù. Essi non volle
To per alcun patto ifenire.
Iches, aiga 1« gambe fate a
iclies. F. gambe.
I Idasa, F^ vidasa.
Idola. Campanelle bianche. Ham-
picìuno bianco. Filucchio mag-
giore. W, Convoleulus sae-
piiim. Pianta i cui fiori so-
no grandi, bìaoclii, campaui-
formi , detti da' contadini
nostri campanei o campanù.
Idropeoh. Idropico. Infetto d'i-
dro pÌ9Ìa.
ler. Jeri.
§ ier de là , l'altrér. L'ai*
trieri. JerlalCro.
lezus. F. Gezus.
llina. F. beiadona.
Il Imbatìs. F. embatls.
j Immaiì. F: emmatU.
'■■ Iminulàs, a i mul. F. mul. '
'I Import. Importare,
' Importa . Importare . Calere .
Montare. Rilevare-
Importa'. Costare. Falere.
Imposta. F. empoHà.
Impresa. Appalto.
Impresare. Impresario,
Ina . Capruggiae. Intarcatura
delle doghe dentro alla q«i-
le si commettono i fondi
delle botti o simili.
^ Tegnl la botìga in inn.
F^. botiga.
Iità, fa e r(>fà le ine. Caprug-
glnare. Fare le cap ruggini.
lìicapra^ùuire.
DigitzrrlbyGOOglC
INA
[3i3 )
INO
Inans, dìgiinn«; Innanzi.
^ Sti dignatis. Far ombra.
Render ombra-
§ No steni digoans. ì'ion
fatemi ombra.
% Sta ìriaiis, atà davanti,
(iig.) Rispondere. Far pieggio
o sicurtà.
Incanì. Incanto.
§ Asdà d'incant o de pì-
tura, f. pilura.
§ Sta à' ìBcant. Star benone.
Star in barba di micio.
Incanì, fncanto. Pubblica tnn-
iiiera di vendere, o comprar
ebeccbessia per la maggior
oiTertH .
ji Meter, vender, compra al
■ \qc»q\. Mettere, vendere, com-
prare all'incanto.
§ Miti s<£ prese al incanì.
Incantare. Proferire un prez-
EO al pubblÌ(;o incanto.
i Incanta. Incantare.
% Incantala cara, f^eiìdere
checchessia a caro prezzo.
Incautàs. F. encanlàs.
Iiicasadura. F. eiic^sadura.
incorzis. y. encoivA*.
Inendret. Probo. Dabbene. As-
ietuiato.
§ Om inendret. Uomo di
senno, savio, giudizioso, pru-
dente- Che attende a se.
Inestà. f^. eHserl.
lugagià, ingagio. ec, ^.engagià,
. eiigagio, ec.
Ingan, ec. F. engan, ec.
Inorbi . Accecare. Cecare .
Privare della luce degli oc-
chi, e fig. abbagliare. Ab-
barbagliare. Abbacinare. «4c-
eiecare.
Tom. I
Inorbida, ìnorltiment. Acceca-
. mento. Cecità.
Inorbit. Accecato, e flg. abba-
cinato, abbarbaglialo , accie-
cato.
InAsenti. (gergo.) lìamboUìlO.
Per ironìa, vale tristo.
Insegna, f^. ensegnà,
Intensiò. Intenzione.
Interveoient. Procuratore, ^ae-
gli che agita e difende le
catise ahnli.
Intima, Feiiem.(T. mere.) Sorla
di panno d'accia e bambagia
del quale si fanno i gusci
alle coltrici e a' guanciali,
Intro, a prÌQio intro. A prima
fionte. Vale a prima giunta, .
a prima vista.
Inversadura, mal matricat. f^,
mal,
InVidia, ec. f , envidia, ec.
Ira. Ira. Bile. Corrnccio. fin-
bizzarrimento. Stizza, novel-
lo. Adiramento. Sdegno.
§ A chi prcst salta 1' ira
prest la paga. L'acqua che
corre non porta veleno. Vale
che chi presto s'adira, tosto
si placa.
§ L'ira dela sera lasela per
doma. SieM e sgambetta, e
■ vedrai tua vendetta. Cioè non
correre a furia a vendicarli,
potendo conseguire col bo-
ne ti ciò del tempo la tiu
vendetta.
§ Té ma fé ira. Tu m'aJtr
noi, tu m' infastidisci
Isé. Cosi.
Ita. y. vita.
lierisia. Iterizìa. (T.med.).Ma-
laiiia uoU.
nigiUrrlbyGOOglC
(3i4)
LAG
§ Iga r iterisia, o sima la
fèl. y. fel.
In. y. giù.
tÀ. Là. (ÀvT. di luogo.) Colà.
jj Tira là a qitaeh foze,
C'ampacchiarla . Fiver refe
refe. Vale a steaio e eoa di-
sagio.
$ Eser pioe de 14 cli?desa.
ì^sier via làj via là. Essera
confitemini. A^'viarsi per le
poste. Dic'esi de malati gravi
«he souo iu pericolo di mo-
rir presto, li Salviiiti però
nel (ìraiichio (att. 11, se. 1.)
fa dire al Duti: Mliinamoraio
un par mio che sono più di
là che di
t per signtli
core che piatisce co' cimiteri,
che è decrepito,
taà. Lavare. Astergere. Purga-
re. Nettare.
Ji Laà zo. Rigovernane le
stoviglie. Propriamente si dice
del lavare e nettare le sto-
viglie imbrattate.
ji Lais le ma, ((ìg.) V. ma.
5 Quela che laa zo, Fre-
gona. Colei che rigoverna le
stoviglie.
^ Lnà o frega la eòa al azco.
r. cùa.
§ La;\ zo toet. (gcr.) Fare
repulisti. Vale consumare ogni
cosa. Volerne veder la fine.
^ A laà '1 co al azcn satr»
vii la lisìa e pò a'I saA. ^
lavar il capo alf asino si getta
il ranno ed il sapone. Vale
oUe U far beiielizio a ebì ool
conosce o non ne fa capitale»
è opera perduta.
Laada. Lavatura. LayametOo.
Lavazione, '
^ Di cena b&na Iaad> il
vergu. Lo stesso che fa aiift
capelada. f^. capelada.
I^adura. Rigovernatura. Broda.
Lavatura.
4{ Laadura de dà al si. In-
hraUo.
Laanda. Spigo. Vf. LavanHuh
spica. Franta odorosa uoiÌ9-
sima. Dai fiori si trae un'ac'
qua distillata ed un olia
essenziale conosciuto sotto il
nome di olio di lavanda. E
cordiale, cefalica, carmina-
tiva, emmeuagoga. Il Matiio-
1o la chiama anche lavanda.
Laandér. Lavandajo. Curandajo,
Lavatore.
Laandér. LavaCojo.lMOgo dom
si Ta va.
Lanridéra. Lavandajo. Lca>an'
darà. Curatrice-
Laapiagg. Lavascodelle. Guai'
tero.
La'iiif. Cristero. Cr'isUo. Lava-
tivo. Cristiero. Servitiait. Ar.-
gomento. Arnese nolissinio.
I,e sue ptrrti sono, la canna,
it cannello, il fondello, 'l
coperchio , il bossolo e lo
stopnccio.
§ Miti oen laatif a vergi"-
Lo stesso che consà vergi
dele feste. F. consà.
Lacn. Lacca^ Color fosso.
§ Ijtca dei zcncegg- PopU-
tè. (T. de'not.)
.1 Lachè, Laccio.
li Lacrìiaa. Lagrima^ ? lacrìn«'-
nigiUrrlbyGOOglC
(3i5)
LAE
5 Lacrinie de Spagna. Lì-
fjìJore squisito^ prezioso.
I-acrimina. Lagrimetta. Lagri-
niui^cia. Lagrimuzza:
Lader. Ladro.
% Fa <om« i Iddfir dePiza.
Fare come i ladri di Pisa.
I corsari si mmicanoj /ria non
si danno. U.srsì per mostrare
non esser fra nlcuni vera
ìnimitizia, ma fìnta.
§ Chi è boziader è a la-
^er. Chi è bugiardo è ladro.
ProT. di eli, sign. -
^I.ader de bestinm. jlbigt-o.
(T-leg.) Ladro di bestie. Colui
che sì rende colpevole d'abi-
geato,
^ La inoèr del lader no la
rid semper. Non sempre ride
la moglie del ladro. Vale cbe
a lungo andare sono scoper-
te le tristizie e Castigate.
5 Lader de becafer. Tal
guaina, tal coltello. Clic va-
le simile con simile, e si
prende in cattiva parte,
Z-adl. Latino. Agiato. Scorrevo-
le. Corsojo. Sdrucciolevole.
S Teré ladì. Terreno legge-
ro, scorrevole.
% Ladì d« ma. F^. ma.
$ Ladl de orecia. Sentac-
chic. tfacuXo sentire, Sentac-
c/iioso. 0rec(Juo purgato.
Ladini, f^. sladinà.
Ladreria. Ladrona/a, Ingiutia
amministrazione di checchei-
LaedA. F. tai.
LmI. Conca. PiU dell' acqua
benedett.T.
Lact, Lo stesto shf afr. ^. sur.
Laès. Laveggio. Vaso di pielr*
che susa in Lombardia per
cuocervi entro le vivande in
luogo di pentola.
Laf. (P.) Aiotta. Scoseendimento
di terreno, e'Ja parte ^ella
terra scoscesa. Frana.
Lagà. (P.) r. lasà.
Lagh. IjOgo.
Laghet. Laghetto.
Lago. Lagno- Lamento.
5 Ko dnghen o aigben la-
gn. Non darsi lagno di un»
cosa, fiou ne aver pena.
5 Eser pie de lagii, o de
laseinetà. Essere pieno di la-
sciamistare.Essere scluzzinoso.
Laida, r. tas.
Lalna. Frana. F. taf. •
Lainà . Scoscendere. Franare.
Smottare. Lo smuoversi che
fa la terra in luoghi scoscesi.
Lama. Lama. Fitta. Qualità di
terreno che trovasi in pia-
nure umide. j4cquitrìno.
^ Lama de cortei. Lama.
Lsmarot. F. amarot,
Lambech. Landiicco. Recipiente
dii distili 11 re.
Lambicà, lambecà. Ijambiccape,
Distillare.
^ Lambicàs, becài el servel.
F. servel. ,
Lambroesca. Abrostine e abro"
stino. Propriamente è la vi-
te lalvatica detu da' Latini
tahnisca, la quale coltivata
perde notabilmente l'aspro.
Serve per dar colore, forza
e corpo al vino, e serve an-
cora per governare i iDede-
■imi vini nelle botti, correg-
gendo in ispecic quelli c-he
DigitzrrlbyGOOglC
(3.6 )
LAN
sarebbero troppo dolci , e gli
rende di maggior durata. Vi
ha abrostine bianco pel Ttn
bianco, e abrosliae nero pel
Lamentàs, Lamentarsi. Dolersi.
Lagnarsi. Querelarsi. Ram-
§ LamenL^s del jben scrvit,
o de) broed ^ras, o dela gra-
aia di Dio. F. brced.
Lampeda. lampada. Lampana.
^ Quel elle fa lampede.
Lanipanaio.
I^uipeu'i. (gergo.) Bicchiere-
5 Empierli '1 lampedl.( gergo.)
ìi/nptre il bicchiere-
lampiù. Lanterna. Strumento
che - è in parte di uiateria
trasparente, nel qual si por-
ta il Inme per difenderlo
dal vento. Quelle che scuo-
prono e turano il lume a
piacere di chi lo tiene, chia-
ma usi lanterne cieche.
^ Gras e 'n ti come oen
' lampiA. (gergo.) Lo stesso
ohe magher empich. f^. ma-
|her.
^ Quel che fa l«mpi&. Lai>
teriiajo.
I^oa. Lana.
^ Panezela de lana> f.pt-
neWa.
^ Bùna lana o lameta .
Tgergo.) Buona spesa. Mala
lanuzza. Lana fina. Mala
Sciarda. Per uomo briccone,
malizioso, ed anche persona
scaltra e. maliziosa.
Lanchl. Anchina. Tela di co-
lore giallastro che lienedal-
]' Indie, e che facilmeute ha
preso il nome di Nanm
città della China.
Laasèta. LanciuoUi. lioncetta.
(T. chir.)
I.anià (masgg.) .Sambuco acqua-
tico. Arboscello che trovaci
ne' boschi e sugli argini dì
prati umidi, f. bianco.
Lantana. p'. anta.
Lanterna. Fanale. Dicesi di
quelli che pongonsi nelle
strade, ne' cortili e simili.
§ Quel «he fa lanterae.
Lanternajo.
^ Quel che'mnis» le /an-
torne. Lumajo. (Fior.) Colui
che è preposto ad accendere
i fanali di una città, da'Franc'
lanternitr, e da' Tedeschi ìam-
pman o lampenputemr.
Lanterna; Lanternina. Lanter-
tieito- Lanternetta.
% Sercà '1 mal col Isnierul.
Lo stesso che «ercà '1 fred
per el let. V. sercà.
LanternA. LanterntMt. Acer, ài
lanterna.
X^uternA. (fig.) T^. gìandft.
Lanzer, Ruchetta salvatica. W.
Bunias erucago. Piantina an-
nuale che trovasi in abbon-
danza nei frumenti, nei tri-
fogli, ec. I conudinì ne man-
giano le primo foglie hìsles-
. sale, e vi comprendono la
specie congenere egualmente
comune, che è la bunias
aspera.
Laorà, laorere, ec. ^.Ia6rà,ec.
Lao|-ina, o sizioei «elvadech./^i
sìzioei.
Lapà. Lambire. Libare. Il no-
stro kipàè assai prossimo al I
nigiUrrlbyGOOglC
LAP
C ^n )
lAP
lapptm dei Tedeschi al lipa^
de Provenzali , e al to lap
degl'Inglesi. Libare, significa
pure gustar leggiermente.
$ Lapà ice tcet , eser bù
credeDsà. f^. credensù.
2.apada> Lambimento- li lambire.
Lapadina. Breve, piccolo ìam-
bimento.
Lapàs. Sotto a questa voce lì
comprai) dono tacetosa mag-
fiore, /"acetosa minore, il rab-
arbaro di montagna, terba
brittanica, la romice cava-
ta) a, e l' ippolupato.
I^pis. Matita.
S Péna de lapis. Matitojo.
t{ Lapis carbùnsK Piombag-
gine. Matita piombina.
^ Péna de lapis rósa. San-
guigna. Voce dell'uso. Mati-
ta rossa.
Lard. Lardo- Quel lardo che
si cava tra le costole del
porco. Dicesi carne secca.
§ I.ard staladésj catif lard.
Ijwdaccìo. Tardo vieto.
§ Fetina de lard- Lardello.
Pezznolo di lardo.
^ Fetolina de lard. tjor-
dellino. Dim. dì lardello.
§ Mister del lard en del
rost. Lardellare- Metter lar-
delli nelle carni che si deb-
bono arrostire.
§Percotàcol \aTà. Pillottare.
Gocciolare gli arrosti con
lardone bollente mentre ai
girano.
^ Pestaroel del lard. Col-
tello. Voce dell' uso.
S As de pestaga soe '1 lard,
'tagliere. Voce dell' ujso.
<( Che vend el lard. Lar-
daruolo . Colui che vende
lardo. Pizzicagnolo.
$ No ghe miga lat lard de
scodegà. l\on e' è da far un-
to. Modo basso e dell'uso, a
di chiaro sign.
§ Aviga scB 'I lard. Riluce-
re il pelo. Essere grasso, be-
nestante.
^ Insegai ala gata a roba
'1 lard. Lo stesso che inse-
gna a fi i fuz ai fuzér. f^.
tuzér.
Larda. Lardone. ( T. degli or.)
Quel pezzo degli orinoli da
tasca a cui è annesso il brac-
cio della potenza.
Lares. Larice. W, Pinus larix.
(Linneo.) Albero dì grande al-
tezza comune ne' boschi dalla
parte settentrionale dell'Ita-
lia, dagli scrittori annove-
rato tra coniferi, com'è dì-
cono, e resiniferi. Ha le fo-
glie a fascetto, ottuse, cadu-
che. É òttimo per la costru-
zione de'ìjastimentì, perchè
dura moltissimo. Si trae dal
medesimo la ragia, che è
molto più stimata di quella
dell' abete io medicina e nel
commercio.
I^rgb. Largo.
§ Eserlargh de boca e strèt
de ma. Lo stesso che iga 'I gauf
uela scarsela. ^.scariela.
Larghèsa. Lar^ltezza.
Larglièta. f^. fraina.
Las. Laccio, fregarne. Foggia
■di cappio che scorrendo lega e
strigue subitninente ciò ch.^
passandovi il tocca.
7<-,ib,. Google
) AS
(3i8)
lAS
Las. Scalella. Piccolo Uccinolo
da prender i colombi.
<{ I,«8 de pica. Capestro.
^Fune cou che s'impiccano
gli uomini.
Las, s«p. Calappio. Galappio.
Trappola o laccio insidioso
che si tende ad alcuni ani-
mali.
Lasa. Lastra. Pietra non grossa
molto e di superlìcie pinna.
^ Quel che fa lastre. La-
itrajuolo. Quel che lavora
dietro alle lastre.
Lata. Lasciare.
^ Lasàs i erbor, ec. Schian-
tare, Fendere, Ed è proprio
degli alberi, panni e di co-
se simili.
^ Lasàs el ter*. F. lainà.
^ Lasà andà l'aqua per ci
ab vaz. F. «qua,
§ 1^^ aoe. Allacciare. Cì-
gnere. Legare o strìgnerecon
laccio.
<i l,BȈ aoe. Accappiare. Stri-
gnere con cappio, e dicesi
per lo più delR some.
lì No r è degn gna de la-
saga soe le scarpe. Non è
atto a scalzarlo. Non è atto
a portarci dietro i libri. Non
è pur 3UO scolare^ Appetto
a lui non vale una sorba, un
lupino. — La nostra frase è
simile a quella del Vangelo r
Cujusnon sum dignus solve-
re corrigiam calceameiitorum
ejus, cioè non son degno
a sciogliere la coreggia dei
suoicalzarÌ.(Luca.c.3. v. 16.)
'5 I-asà s(B Tergi, (ger.) r.
caboti.
' ^ Disà fa ì ihester a chi
gilè ù,. F. m-.ier.
ji J.asìi per testameni. Te~
stare- L^garPt Far test.! infinto.
^ Lasà foBra '1 pt<K bù. Guw
star la coda al fagiano.
Ommettere il più bello di
un caso o avvt^nimeuto.
% Lasascl. meter. F. mefer.
^ Lasi pensa al Papa. At-
taccare i pensieri alla cam-
panella delt uscio. Dicesi dì
chi vuol vivere allegramen-
te. Dicesi anche uè di tempo
né di signoria non li pigliar
malinconìa,
^ Lasà nele petole. Lasciar
uno nelle peste. Vale lasciar
altrui Bel pericolo.
|! No lasà casca 'n' lèra le
parole. Chi ode non disode. •
Prov. Vale far capitale a
suo prò di quello che «i
sente a dire,
^ Lasà legna ala vit. Po-
tare a vino. Quando il po-
tatore lascia i capi o troppi
o troppo lunghi alle viti.
(J Lasì le morse. Addentel-
lare. Lasciar nelle fabbriche
l'addentelUtò.
^ Lasà pasà set de per se-
timana. F. setimana.
1) Lasà 'oda cen s-ciaf. Z^ure
una gran ceffata-, uno schiaf-
fo. F. a-ciaf.
§ Lasàs vegner l'aqua ados.
o le rade scele gambe- F'
rceda.
§ Lasà sta de fa ergou.
Levar mano. Desistere. Ces-
sar di fare.
§ Lasà la pèa«. Gettar».
7,-,ii-,. Google
LAS
( 3-9 )
LAS
Jicndere. Vale render l' in-
«^hiontro, formare i car^ueri,
Scrivere correntemente.
§ Lasà sta i ca che dorem,
o no dpiedà i ca che dorem,
/'. dvsedà.
^ Lasàs, o podis (k pask le
voie. Sputar la voglia. Ap~
piccar le voglie alt arpione o
al chiodo. Si dice (fig.) dì chi
sia costretto « dimcitere il
desiderio d'alcuna cosr, cIu-
ve^'a;a non poter conseguire,
4) Lasaga i os e 1.i pel. La-
sciare in checcliessia le polpe
e le ossa. Vale rotinaisi iu-
tiera mente.
*ì ]\o lasà '1 sert pfr l'en-
scrt. Lo stesso che l'è mei
oeu cut aiichue che oeua gali-
Da doiuà. f^. Olii'.
5 Chi tcEt vtfil toel lasà. /-',
Lasàsi Spiccaisi, Dicesi "delle
frutte che si stacc:tuo faciir
mente dal manico o dal
nocciolo come le pesche.
t^sÌL luoscìato.
5 Tosgg i lasagf i è pers.
Ogni prun fa siepe. Og-'i
rampollo fa fiume. Vale die
si dee tener conto d' ogni
minimo che.
Lasèta. Lastruccia, Piccola la-
stra. Lastretta.
Lasì. JSieistro. N^astrino . Stri-
»cieita di cuoio o d'altroché
serve ad allacciar citecchcssia,
^ L.is'i dele braghe. Uso-
liere. Nastro o altro legame
col quale si legan le brache
o simili.
Lastra. Lastra. Qpn cbUmaas
pure per similitiidine varie
cose fatte a guisa delle la-
stre di pietra, come lastra
di cristallo, lastra di ghiao
ciò, lastra di schisto, ec.
^ Picoia lastra, f^. lasèta.
(j Lastra de gias. retìri e
cristalli a ghiaccio.
La9lre<:h. Getto. (T- de' mar.)
Smalto composto di ghiaja e
calcina.
LasLricà. Lastricare. Coprire il
suolo della terra con lastre
cougcgnate insieme. '
Lastricai. Lastricato. Lattrico.
Incrostatura o vogliam dire
copertura di pietre delle la-
stre poste a pi.ino del ter-
reno per comodità <tel cam-
minare.
Lastra. Lastrone. Lastra grande.
L«. Latte.
5 Pitansa de lat. Latticini.
Vivanita di latte.
^ Fomna del lat. Donna
che vende latte. Nel giorna-
le italiano N. i3-ì. deU8i2
leggesi lattiveridola.
^ Sngàs el lat. Cantarsi il
latte. I)i<:esi quando le donne
fanno the non venga ;loro
più il latte.
^ Q;iel che rend ellat.Laf-
tijo. Voce dell'uso.
5 T(e 'Uat (ger.)^. desiata.
5 Vedel de laL Lattonzolo.
Vitello da un anno indietro.
^ Dent de lat. Latta nolo.
Uno de' primi denti che co-
minciano a mettere quando
. si latta.
^ Pari cena mosca nel Iftt. '
y. mosca.
nigiUrrlbyGOOglC
LAI
( 3iì")
LAT
$ Lat de fieli. Lattificc'w.
Queiriiniore viscoso e bianco
come latte eh' esce dal pic-
ciuolo del fico acerbo.
tj I la aa a quei del lat.
P'. sai.
^ Alga del lat de galina.
Lo stesso che nAdà 'n del
boter. V- botcr.
§ Ga spoesa a mò la boca
de lat. Lo stesso che no avi
gBamò scpt el bìgol. V- bigol.
% Lai del fpr. V. lop.
^ t'à 'udà el lat en dei cal-
cagli. Lo stesso che 1^ vegnei-
el ii]os.;liì. F. lliU5.'lil.
^ Lai niol. Siero di latte.
\ IVlantign) a lat degalina.
t. galina.
Lata. Latta. Lamiera di ferro
distesa in laida sottile co-
perta di «ta(;no che sì fab-
brica in Germania.
5 Fabrica de laU. Lamiera.
Fabbrica ove si lamina il
ferro, e sv riduce in latta.
Lata. Jliattare. Dare il latte.
^ O che la lata o che la
ctìa. Eltha uova o pulcini.
ProT. di chiaro sign.
Latada. Baliatico- Voce dell'uso.
Il bempo dell 'allattamento.
Lataroel. Lattaioio.CI. di ferr.)
Lastra quasi simile alla co-
perta con un buco in mezzo
posta a pie della fornace.
Latér. iflMfl/o.Vendiiordi latte.
Laler. Lattajo. Stagnajo. Colui
che fa e vende lavori di lat-
ta. Stagna/Nolo,
Lati, (dello p. r vezzo.) Latte.
Lati, latino.
§ Capi doma '1 so lat'i.£f-
' ser di testa o dì sua testa.
Suoi dirsi di chi non sa in-
tendere altro tlte la propria
ragione.
§ Parli lati o simei come
cena ' vaca spa{^aela. Tirar
l'orecchie a Prisciano. Vale
parlar malissimo il latino e
fra noi si dice anche d'ogni
altra lingua.
I) El lati ma liga i dengg.
F. ligà.
Latìnegg. Latinucci. Latìnetti,
Qnelle composi zioncel le che
lo scolare principiante scrive
in latino.
Latixl. Animella. Una delle par-
ti del corpo dell' animale,
bianca e di sosiansa molle e
spDgnos», d»i medici cbia-
. mata glandule..
^ Latici de pès. Latte.
Laluga. Lattuga. Insalata nota.
^ Latuga 'ngabiiiada. Lat-
tuga cappaccia- Specie «li
lattuga che fa il suo cesio
in forma limile a quello del
cavolo.
^ Latuga romana. Lattiq^
flagellata. Specie dj lattuga
tempestata di macchiette ros-
se longitudinali, eh' è 'insa-
lata delicatissima.
^Latugasftlvatl<>ga. ^.soncil.
LaAr. Lavoro. Cosa. Opera.
% La&r fat a temp pers. V-
temp.
5 De de laùr. T. de.
^ Fa i laùr come Dio veti-
^\ Dio.
5 LaGr de fosch. Cose da
yòrcAe, cioè degne della fi^rca.
§ Laùr de rimès. /'.riiui^i-
nigiUrrlbyGOOglC
( Zìi ) LAU
Lailr. Coid. Vocfi che s' ij»» jj
dulia plelie quaudo non sa
dare il
suo nome ppeeiso a
quitlumjue di
Ìiit«.nde pirlttre.
§ Laiir vile qo ga gnè cu
goò |)è. Essere come ti pesce
pastinaca. Sì dice di cosa
senxa ordine che n6ii ba né
principio uè line, ov*ero di
cui non ù trova uè via uè
^ Laàr che no poel sta né
'n sìeì ne 'n teni. Assttrdo'.
Cosa che ufi'eude il senso
comune, che Im dell' tinpos-
BÌbile o doli' iucredihile.
ti Fa Inùr de mat. ^. fi.
^ No r « miga teu la&r de
fas saei dicg. F, diu
^ La&r che no fa oè fred
né uald, K fred.
§ Laàr dìlìsil de cap'}, ohe
■a stanta a capì. Cosa astru-
sa. Diflìcile da intendersi ,
che richiede una soniina ap-
plicazione per essere com-
presa, cb'è recondita, oscura.
Laura. Lavorare. Faticare, Opc'
rare. Logorare.
K LaArà a aò choent Fare,
o lavorare sopra di se. Di-
cesi degli artehci ' che lavoi
rano per proprio loro conto,
e DOD in ajato di un mae-
stro.
^ Laftrà a fatnra. f^. fatora.
^ Laura al comù, o la&rk
per el Papa. Pescar pel prò-
consolo. Dar r incenso a' ff-il-
lif o ai morti. Fiir acsaa da
occhi. Vale far cosa clie non
serve 4 uUate, .ed anche af-| jacdo.
faticarsi iiKtarno p^ir altri, C
durare, come si dice, fatica
per impoverire.
^ Laura a rim^s.- Impial-
lacciare. (T . di-' li'aii.) Coprirò
i lavori di If^naute doiZEiuali;
-con legno più nobile segalo
•ottilmentK. Parlando. ìi dei
marmi dicesl lauorare alla
dammascliiiin, o di taazìa.
^ LaArà. a sboegg. f^. sbiet.
^ LaCirA de faclìi, desomx, '
de schen», come oeu drsjjo.
r. Kltnna.
«; Fa e desfà l'è tcet laùfà-
F. fa,
§ Laàrà per 9p«s. Uccellar
per grassezza. Prov. ohev^ile ■
far qualche sacrilizio persilo'
piacere e 'senza bisogno.
§ Laura de quadratura. Za-
varar di (piadfo. {1'. de \e^ii.)
Cioè fatto a differenza di
lavori d'iatagliix
^ La&ii Mt A naa. Lavorare
sotto aequa. Operar per istrt-
foro. Vale negoziare occulta-
meine, aeuza apparirvi.
^ Laura al veiit, o per el
dìaol. f\ diaot. ■
^ Laura i teré cole so ma.
Fare a sua marù. Dicesi del
lavorare terre a sue spese, e
non darne altrui a lavorare '
a meiso.
■^ Dà de la&rà. F. dì
§ Chi ma neh Uùra pioe
guadagna, o chi* laura ga
cena catuiza, e chi no la&ra
ghe n'a dò. f. camiza.
I^ùrere. Lavoro. Lavorio.' Fat-
tura , e. anticamente lavo-
1,. Google
l.AV
( 3a2 )
LEA
La aro. j4lloro. W, haurut no-
bili! , Albero sempre verde
d'odore nromatìco. Si faceva
in passato molto uso di un
«)io cavato dalle coccole di
questa pianta detto <Uio lau-
rìiio riputato carinitwlivo. Coi
rami di questo m coronavn-
Do gl'imperatori ed ì poeti.
^ Lauro bastard. Lauro di
TrebtFonda . Laìir9 censo .
Albero vhe Suole coltivarat
JuDgo il muro de' giardini.-
Porta na frutto siodlead una
ciriegia^ tefoj^iebRuno odo-
re di mandorla a .ara, ie
- quali sono veleùoser contro-
stimolanti, e più l'acqua di-
■tiUata.
Laùrsl. Coietto. CoselUna. Km.
di Goaa.
Xnsagn, ec. f. ino<i#^n, ec.
Lasagne. Maccheroni. Minestra
nota.
Lazagiiù. Ltuagnone.
Lazarèt . Lazzarettcf, Spedale
d'appestati, eluogo dorè si
guardano ^li uomini e le
robe sospetti dì p^ste^
^ Manda' cena ocea al laza-
Tèt. Mettere una nuova- in
^arOnieka. Oicesi quando
u dubita della realtà d'una
.eo»a.
Lazartxla. f. nazarcela.
Laze. -^^o. Tempo. Comodo.
Opportunità. Ozio.
^ Avi - laae. ' Afa" agio, co-
imtda, ed.
Le- Lì, avr. In qu«4 luogo.
- . % L'è le' cbe 'l cùa. V. cftà.
^ Rata iè;. Restare o rima-
nere attonito. Allibire.
, ^ No in.-i mceerès de che
iìé /', che.
Le. Essa. Lei.
^ L'« le. È thssa. È lei.
^ No gilè né lù , né li?.
iVon c'è via. Non <fè verso.
Lea ^ leera. Leva. Ueva. Stru-
ménto meccanico noto.
% Lrfa dele rii^de. Leva.
Voce dell' uso , Alcuni la i
ckìamaDo' verricello. Sorta dì I
strumento meccanico ad uso
de' carrozzieri.
Lea. Levare. Rilevare.
§ Lea '1 boi. Lnvar il bol-
lore. Vale cominciar a bollire.
^ Lea i iMemer. Rilevare.
Ricavare il numero da più
figure d' al^>*co messe iit-
sieme.
% Lea le masca'Hne ai fioch,
ai' srepei. Sgui^are . Vale
»trappare,.scoaiiecare iaguig-
^'?-
^ Lea Iff parole. Kilevare.
Cavnr le parole da\la tessi'
tura de' caratteri. Pronubi-
ciarle dopo averi» compitati?.
^ A elii toca lée. Chi H
sentii a scottar tiri a se i
piedi. Maniera proverbiale
colla quale si accenna oe
. ciascuno deve pensare alla
propria difesa , e si usa f.n-
che .quando n riprcude in
generale alcun viwo, percUà
taluno cbe n' è mucchiato
s' emendi.
% Lea i pas o T palei, (ger.)
Aleare i mazzi. Andarsi con
Dio. <DìceKÌ pdre baciare il
chiavistello.
Tjok. 'Levare. Tog^rt-
nigiUrrlbyGOOglc'
LliA
( 3.S)
LEA
^ Lea i (ientszà. V. d«nt«tù.
§ Lea le resclie. Diliscare.
Cavar al p«s£e le lische.
§ Lea r ozei dal vesg. Spa-
nile. Levar V uccello dalle
paniuzzole.
§ Lea r«s dttipolecli..%i]n-
gherare. Cavar da' gangheri.
§ Le;!» tea spi. Levarsi un
bruscolo di tu gli ovctà. Vale
liberarsi da checchessia a se
molto tnolesto.
Lea. Allevare. Educare.
§ Lea da srcet rergù. Al~
legare o crescere alcun fan-
. ciuilo. Vale educarlo.
^ Lea cole mìgole. Levare
a' scomuzsoti di pane. Voci
dell' uso,
Lea, Alzare.
§ Lea le earte. Alzar le
carte,
§ Lei vergù cola caro»,
(gergo.) Levare col baldae-
ckino. Dicesi di colui che
aspetta leolli preghi e lavi-
ti. Dicesi pure farsi straccia-
re i panni.
Lej. Levita/e. (T, Ai^ tot.') Lie-
vitare.
§ Lei '] pa. Lievitare. Fer-
mentare. 11 levare il capo
che fa la pasta nediauta il
fermento.
Lea. Alzare. Alzarsi,
^ Lei Ufi. Levarsi. Alwfsi.
-. Sorgere.
§ Lea %(B al alba • del de.
Zievarsi al primo albore, allo
spuntar del f^orno.
Ji Lea , S09 'u*«r8 . Alzarsi
colle lune a rovescio. Vale
alzarsi di letto di mal umore.
Lea. Spillare, f'. pala.
Leada. Alzamento. Alzata.
^ Ria ala leada dei chcegiì.
Leada. Alzata. (T. di giuoco.)
Taglia. Ta) alzare le carte
sepHrandole- io due parti, e
la. parte' che si è cosV sepaf>
rata. , ■
Leader r. leat.
5 Pont ,le.idftr. .Ponte leva-
tojo'. Quello che è composto
di bulcoDi, coDtrappeao, , tra-
verse, colonne e tavole fer-
rate.
Ijéftiidro. Oleandro, Nerio. Ro-
dodendro. W. Rhododendram
chamcecistus , ed anche ne-
rium oleander . Arboscello
senipre verde che creatìs nel
paesi caldi , e tra noi abita
He' paesi e luoghi ctie toccano
le acque del lago di Garda.
Per la beliezta ■ de'suoi fiorì
(loltivnsi anche ne' gl-irdinì ,
ma tome molto 'il freddo,,
cosicché si tiene ne'vasi e iel-
le casse di legno, e llnverno
vuol essere collocato nelle
stufe, altrimenti perisce. CU
abitanti della Vnltrompia lo
chiamano nìordena.
Leat. (agg.) Fermentato, Lievi-
tar:
^ Leat de puleau. Massa
di polenta.
^ Le.-it del pa. Intriso. Mi-
scuglio di farina per far paué.
Leat. (wst.) Lievito. Fermento.
Leber. Libro.
5 Leber de ca»a."Qii*Ì!r «o.
■ Quello in cui tiene ! conti
separati il cassiere.
7,-,ii-,. Google
I-KB
C 3»4 1
LEC
^ ' Pflrlà mei che cen leber 1
■Umpat. parlar saviamente. 1
. Il Fagiiioli (nV gaoitori cor-
retti diti riglinoU, att. 2. te.
- I.) dice; !
» Ma vo' parlate come
Una Sibilla. »
^ Meler stei leber <teÌ Moita.
V. mAler.
% Leber dei desmentej^agg.
JJimenUeatoio, Qua^i altitaro
della diinenticaoza.
^ Meter ètKÌ leber dei de-
émentegaf^g. Metter nel dimeit-
tìcatojp. Cioè dimenticarsi.
C Met«r a leber. V. meter,
^ I.eber de partida. Cam-
pionet Si diee di nn -librò
de' conti ìq cui «i regiatrano
debitori e creditori.
^ No eser pice scoi leber de
vergu. 'Lsser sul libro verde.
AirST una a carte quaranlat'
.■ to. Non etter sul caleadario
d'ai une. Esser ìd odio.
< Fa -pasà «D leber. F.
Bl.
^ Andà £0 dei leber de «er>-
gù- Caicar di colio. Vale
vsuir di grazia.
Lecà. Leccare.
^ Lecài i lakr d'età laftr.
p". aer.
^ Pòdi lecJis i dtgg, o bizà
1» ma. f, ma.
5 Lecà TÌa . CoUeppoltare.
Leppore;
Lecapiagg. leccapiatti. Chi va
VolentiBrì a mangiare a easa
d'altri.
Lecard.- Leccarda. Ghiotto. Go-
loso. Leccone.. LecoapeuteHi.-
$ Come i lecargg, dego-
i&B. Ghiottamente. Conghiof-
toneria.
Lecnrda . Leci'arda . Ghiotta.
Arnese noto di cncina.
Lecardl. Ghiotttmeello. Gìùotf
toncino.
Lecardisìa. Lecconeria. GhÌot~
tornio. Leccfteria. Golosità.
Ghiottoneria. Lecco.
Lecardi% lecargnft. GAioMiJfi'mo..
A*SAÌ gbiotto.
Leo.irgnAua. Lecconesaa.YeTa.m,
dì leccone<
Lecbèt. Fezso. Menda. Uso.
Consuetudine. Notisi che i
dizion»rj ita), hanno lecco
per cosa ghiotta che attrae.
ZimhelUt. Esca.
5 Ciapà "1 iccbét. Pli^liar
fuso, l'abitudine, il vìzio, il
mal uso, il mal vezzo.
Lecbaem. leccume.
^ En dezaze de leclioem l'è
bft a'I stopl dela loem. !/>
' stesso ch« en mancansa dfi
cani sa fa troUi i azegn. V.
* aaen.
Leda. Belletta. Posatura dell'ac-
qua toriiida. Loto. Melma.
LedarA. Letame. Concime.
5 Ledam tnagher con tera.
Terriccio. Concio macero e
mescolato con terra.
Ledami. Concimare. Letamarf,
Ledamada, Letaminamento. /<■^■
taminatura . Letaminasionet ^
11 letamare.
Leera. Lieva. (T. delle ferr.)
Palo di ferro lungo che ser-
ve eziandio a sfondare quella
ghiova d'argilla che ai pone
ad ogui colata al forame
d'onda asce il ferro fuso. .
•nigiUrrlbyGOOglC
LEE
( ^'5 ■)
LEG
I-eeroel. Lieoa, V. lea.
Heerina. Piccola lieva-o mano-
I^froch. F. lifroci, ee.
I>;frocù. F. lili.
l-egà, ec. F- ligà.
Legagg. RicÌHti. Si dicono al-
cuni legaueDtl dì pietre graa-
di, o veramente di laattoni,
' che si tiffruo per tutu la
lunghezza de] muro.
Le^am . Legame. Legamenti.
Fincato, ffodo. Coaa «on cui
A lega. Fasalatura. Laccio.
Xefficcio. Fune. CiUena.
Legam. Lega. ( T. de'fabb. )
Qualunque piastra dì ferro
«he si adopera per tener
ben collegati insieme due o
più pezzi di ferro, di legno,
di pietra, ec. legatura.
I.«gat. Legato, Lascito. Quel
donativo laaciato altrui per
testamento o per codicillo.
% Lege caria. Ledacela ,
Legge cattiva, iniqua.
^ Gser dela lege. E^ser com-
pagnone o buon compagno-
Vale es9en«< uomo gioviale
piacevole e di bt^on tempo.
§ Mu iga uè loge né fede.
P^. f«KÌe.
Lege. Contusione- Patto.
§ SoUt sta lege no se ga
pul sta. A questa condizio-
ne noa ti può vivere.
Legenda. Stampita. Seccagine.
Lu/ighiera. T^rfra. Tanta~
Jèr». Uicerla lunga « uojosa.
Sdì orna.
J^ghcem. Legumi. Ciuaje. Nome
cvupitttuivo soUu a cui 41
I aogllooo denotare i ceci, le
lenti, i piselli^ le fave, ec.
Legn. -Legno.
<i Legn che ga '1 reUcet. Lo-
glio rispontroso, stdcìgho. Qua-
lità di legname' il cui fì)o
non cammina a«mpre per lo
verso dritto.
^ Lega dola. Radice di li-
querisia o di regoUzia o di
legoriziA. Radice nota.
% Legu doli. Legno dolca.
Vale agevole a lavorarsi.
^ Per diana de legn. F.
diana,
^ Che ga del legn. Le^o-
Mo, Che tiene del legno.
^ Che gf 'n. po' del legn,
Legnosetto. Che ha^n poco
del legnoso.
^ Legn carolet. Le^o in-
tarlato. Vale roso dal tarlo.
§ Chi oas de legn sent de
soch. F. soch.
§ Lega de re. Violetto pa-
vonatzo. I.eguo americano
adoperato dagli ebanisti nelle
opere d'impallacciatura.
X, Lega bianch. Madreselva
pelosa. W. Lonicera jcylo-
tteum. Piccolo arbusto ciie
cresce indigeno ne' boschi di
monte. Filato ramoso, bian- '
castro, la foglie pubescenti,
i fiori di color bian^o-gial-
lastro e le bacche rosse. Può
essere molto opportuno ad
accrescere la. varietà e l.-t
vaghezza de' bosc betti nei
giardini.
^ Legu quadér, o ca peline
■ d« pcet. F. capeline.
^La^a n^^'Uei-./^'e^^ersecli.
nigiUrrlbyGOOglC
LEG
^ Lega sebasti^'. V^iofetto
rosso. Sorta di legno che ci
viene dall' Ameri'cii , iji cui.
gli ebanisti, si servono per
larori d' impiiiLUccìat{Ura.
^ Legn rotliu. Radice rodio.
W, Rhodiala ratea. Sorta
<li radice qnoko.mediciuaJe
cefalica e asicio^ate che ha
l'odore dellai cosa.
^Leg'i tauro-. Grifn^gfio.W.
, HaematOTÌl:iip ca'npéc/ua-
nitm. Albero - am«FÌcano il
di Ciri laguo è peaaiite e
durissimo, e serve alla tin-
tura.
§ S-cepi '1 lego per la »b
seda. f^. s-cepà. ,
Let:u. Legno- Voce dell' uso.
Dicesi generalmente a qua-
\ liinq'ue specie di carrozza.
Lega». L^giie e ^^na. Legname
d'abbruciare.
^ Legna mìunda. Sterpe e
sterpi. Fruscoli e rimessitic-
ci steuud, cbe pullulaao da
ceppaja d'albero secco, o
caduto per vecchiezza o da
resìduo di barba d'albero
tagliato.
. % I^^nft morta. Legname
morticino . Seccume . Tutto
' quello cUe v'ha disecco au-
gi! alberi e sulle piante.
^ Cir$k vergii de legna se-
ca. Lo stesso che daga dele
ba^tùnade. f. dà.
S-cepà la legAa. F, »-cepi.
([ Legna s~cepada , Legna
tpaccata. Vale tagliata ad uso
ai bruciare.
^ Miti tropa legna al foech.
(fig.) Metter troppa magia
C 3à6 ì LEG'
o troppa carne al fuoco. Va-
le imprender troppecosead
. un tratto.'
§ Legna forta, La^na buo~
na da brace. Voce dell'uso.
Sotto a questa vatmo le le-
gne di quercia, noce, ec.
^ Legna dolsa. Le^ia non
buona da brace. Voce dell'uso.
Sotto a queìta vanno le le-
gne di gelso, pio,ipo, tiglio,
ec il di^ioonrio ha le^no
dolc»per trri.ttabile, e- agevo-
le a maneggiarsi.
^ Ri legna, taii legna. Ze-
gnare. Far legus da abbru-
Legnada. Legata, V. 'bastft-
nada.
^ i>^ osna legnàda e ceu
toch de pa, O broot&Iit'l pa.
r. p».
%, Legundeobaatiìuade doen
péz r aena. Battoitale di pe-
so traboccante- V. baatù-"
nada.
Legnago, manda a legnsgo. Lo
■tesso che dà cena b&na do-
se de bastunade. V. dà.
Legnain. Legnams,, Nome uù-i
versale de'le^ni.
^ Legnnm en pé. Legname
ritto. Vale non tagliato,, ma
vivo ancora sul suo pedale.
^ Raaegà'llegnain. Fea.lere.
Rifbndera. Tagliare per lun-
ghezza, e propriaiusntesegar
asse o pmcoue per lo lungo;
contrario di recidere.
I^egnàs. S'ig^ra. Suve'ó. Cor-
teccia d^ir albero dt^tta dal
botanici (fuei'cus suher, che
jesse^ilo leg^ierissiiua^ervis a
7,-,ib,. Google
LEG
( 337 )
LEG
tenere a galla flieccheisia, ^
e se nefonne tiiraccioli. "
^ LeejtiSs deìa 8èla,(T. de'
sell.) Pezzo curvato in ai-co
che si mette alla sella.
Ler];néT. Legnaja- Massa di le-
giie. Mae^aztino di le,^iie^
I^'^noele. Sarte. Corde della
vela del naviglio legate al-
l'estremità dell'anteuiia'
I-egor. Lepre.
% El cor come cena legor.
£r corre come pan unlo,.cioè
velocisfttmameate. -
J Borer la legor. tettare, sco-
vare la lepre. Dar sotto.
§ Ixecb de legor," conegg,
cavritei, ec. Leprajoi Luogo
serrato nel quale sì rini;Iiiu-
.dono le lepri, i cavriuoli,
i cervi, i conigli, ec,
5 Fu come la legor vecta.
(ger.) Tornar sovente a casa.
j § Aviga qaalclie tr*go: en-
paisada. Aver paglia in hc-
co. Sì dice dell'aver qualche
ascoso disegno, mediantequaU
che promessa.
% Oiapì la legor col car.
J^xtr checclujssia con gran pa-
zienza. Fr. di eh. sigli. •
§ (En po' cor el oe, <cn po'
cor la legor. Chi in fa V a-
spetta. fatene' la sua per tut-
ti. Prov. di eh. sigli".
^ Aspeti 1a legor al post.
Aspettare a balzello. Vale
andare la sera o la mattina
a un dato posto ad aspetuir
la lepreche venga a pastu-
rare per ammazzarla, e di-
cesi balzello dal suo pnsgo
che è balzvUare, Si va a
balzello anomra alle Volpi
ed alle starne.
% Spetà la legor ni pnst.
(gergo.^ Aspettare il porco
alltt quercia- Vale attendere
r opportunità di operare.
^ Chi dd Ugor casa osna
Cuss f I altra tcap*. Lo stes-
so che gnè fo, gnè file, e
la canilela bruza.' 7^. fila.
% StiTck Ja legor. f^. sercà.
§ Giù fa lek la legor , e
l'alter la ciap». Lo stes.so
che giù fa la scapa e l'alicr
la mangia, f^. s^pai
Legorsela, nona. Boleto bovino.
Boleto entrilo- Porcino.- Cep-
patalo, fungo noto polposo
senza anello che non muta
colore. Ottimo da mangiare.
Legò», r. iigòa.
Legnegul Scliisto micaceo. Sor •
Leguign ' ta di minerale, den-
tro al qnale sono ordinaria-
mente racchiusi gli strati fer-
ruggtnosi dell^ V.lltrorapia.
telio. Mughetto. W. Liliuiff.
eonvallariunij e da Linneo
convallaria majaìis: Fioretto
globoso, ctSe ha r^ice bul-
bosa, f<^lie tutte radicali a
guaina, fìori in ispiga rivol-
ti tutti da un lato. E di co-
lor bianco e di grato odore.
I^madura. /^. iimadura.
Lemoesna. f^. schifiùs.
Lemosna. Elemosina. Limosina.
Carità,-
^ Bt^na lemosaa, ' o b&na
lana. f^. lana.
Lendena. £<?n(i(A>. Insetto noto.
5 Pie de lendene. I^sndino-
SQ. Pieno di leadini.
7,-,ii-,. Google
ij-;n
C 3..S )
I.l^
^ Sparter la leudena. F
sparler.
I^enclìnina. L^uìiniao. Dim. di Ij
leudine. •
X<endiDÙ. Gocciolone. Zaffolo-
ne. V. ligòs.
LeiiguS' Lingua.
^ Meoà 1^ U leDgua. F".
mena.
§ Obi a lengua 'n,i)oca m
. '' finu a Roma. £ fi va domrut- \
dando sino a Roma. Prov. !
di- di, aign-
^ Avi crgota sce la ponta
deU leiigua. Àvar checches-
sia sulla punta della lingua.
Fr.. di l'U. aign.
$"A?t per» la lengua ji(ger.)
At'er lasciato la lingua al
beccajp o a casa. Dicevi di
chi sta taciturno oltce il
dovere.
^ Longb de lengua, lengua
i&lmìatrada, lengua che taia
de iil e de cotta. Linguacìie
ta^a e fende, che taglia e
fora, clie mena tutti a rat'rel'
io. Lingua lunga , tagliente
fracida. Dice*! di chi sparla
■euza Ategno di tiiitxlicstia.
^ La lengua ho ga oa, e In
fa scaesà de. groa. La liiif^a
non Zia osso e fa romper il
dosso. Vale cke sovente per
le parole altri incontra pe*
• rlcoli. ^ .
$ Tigni le tata a caza, e la
lengua dent dei dengg. F-
. logner.
^ ,l.engua salmistrada. Liu'
gua t^umicata. Vale accon-
ciau in modo da poterla con-
servate.
Lengun,- Leijgue. Lingua. Sorts
di fuugo, cUe COSI cliìam.-i&i
d:illa sua forma e colore.
Masoe sema gunibo dei pe-
. dali e nei tronchi degli al-
beri.
^ Lengne de ca. Gicaro^
Lint^iia jdi serpe* W. jàrir.n
mticulatum. Piantft perenne
a foglie saettate, intiere, mac-
chiate, ricettacolo inlindrico;
tìonsee in primavera, fre-
quenta i lunghi ombrosi e
le ripe. Le foglie sì applica-
no alle
piaj
Le radici
fresche suppliscono al sapo-
re. La pianta tutta masticata
ì bruciaatiMima.
5 Lengue do et. Piantag"
gine landota. W. Pbmtago
lanceolata. Trovasi fiorita in
maggio e giugno ai luargiaf
delle alradc, dei campi, nei
prati, ec. Le foglie lauciola-
te, i fiori in ispiga cUindii-
ca. Era vantala a^aaì iu ud'
dietro con altre piantaggini
come erba medicinale. Come
foraggio è affatto iautìle, per-
cUè ordinariamente è ricu-
sala dal bestiame.
Lenguatà» F. alenguatà.
Lcnguatù, F. slenguatù-
Leuguatùna. Cingaettiera.CitlF-
liera. Linguacciuta,
Lenguéta. F. lÌDguìna.
§ Lenguéta. de guangg. K'
guangg.
^ Lenguita del sopìet. Fm-
Villa. Quell'ingegno ordiua-
riamente di pelle collocai')
al foro dell' interno del sof-
fietto c'br facilita o impedisce 1
7<-,ib,.GoogIc'
lltN
l'uscire o l'entrar^ dell'aria.
Diceai anche animella.
Z.eiiacel, Lenzuolo.
§ Tra '1 leiiscel sobI co a
vergù. Lasciarlo per morto.
I^ntecia. Lente. Legume noto.
Lenticchia. 1 botanici la chia-
mano ervftm lens.
Lerga, lergliòta. f^. fraìna-
Lè». tesso. Bollito.
f, CbvBier a lès. Lessare,
§ M<erer a lès. (^ergo.)^n-
negarsi,
lés. r. lia.,
Lea. Liccio. (T. de' tesa.) Filo
torto a guisa di spago di cui
si serTono i tessitori per al-
zar e abbassar le tììa deli'oi^
"dito nel tesser le tele.
I>». Leccio. W. Quercus ilex.
Quercia che abita nelle riTpi
che circondano il Ingo di
Garda. Ha le Coglie sempre
verdi, ovate, lisce cKe bru-
ciano assai bene anche non
secche. Fa le ghiande simili
a ipetle della rovere.
lesartei, Lìcciaruolo . ( T, dei
tess.) Lunghi regoli dì leguo
eh* reggouo le licciaie.
Lesca. Esca. Quella materia
che si tiene sulla pietra fo-
caja, perchè vi si appicchi
il fuoco che se ne cava col
fucile.
^ Quel che vend lesca. Es-
cajuolo.
JLèset. Lecito.
^ £l domanda l' è lèset e 'I
. proferì \' è cortezla. f^. do-
manda.
Lest. y. aleat.
Lat. Letto.
Tom. M
( 329 ) l^ET
§ Fa scB '1 lei. l'ire, rifare,
raccomodare, spimacciare il
letto.
% Podi pisi 'n del lei e dì
che sa sud<it. Stare in barba
di micio o di gatto. Tener
fante e faiicelia. Asino bian-
co gli va a nudino. Suol dirsi
di perdona che sia agiata di
fortune. Notisi però che il
nostro proverbio volgare e
comune a tutta Y Italia, e
che sebbene i dizionarj non
l'abbiano regifitraio , pure
l'usarono e il Lij)pi nel suo
Malmantile ève dice:
« è sudato.
E Alessandro Adimari in un
suo sonetto in proverbj, in-
serito nella raccolta di rime
del Burchiello, ove leggesi:
mHo io il cintoliii rosso,
nCh'io possa senza sol farit '
bucato;
(«Pisciar nfll tetto e diresotx
sodato?
§ Sercà 'I fred per el leL
F- aerei.
§ Audà 'n de! let cola ma-
dona. f^. madona.
5 Let de caai, bò e sim^i.
Impatto . Quello sterno o
letto che si fa nelle stalle
alle bestie. Quindi impattare^
far letto alle bestie.
5 Let de péna . Coltrice.
Arnese da letto ripieno di
piuma aopra ilijiialesi giace.
)j Let de dré. Ssttopiede.
(T. de'carr.) Cuscino didie-
tro.. Cuscino o asse %\x cu
nigiUrrlbyGOOglC
LET
{ 33o)
LEZ
posane i' piedi i aervitoci
dietro la carrozza.
5 Fa bù let a vergù. (fig-)
Lo (tesso che fì htt zcegli.
r. zcBgh.
§ Eser 20 del let. (fig.)Lo
stesso elle eser fffra del va-
da, y. vada.
Xetera. Lettera.
^ Letera doppia. Legatura.
(T. dì starop. ) Caratteri i
quali coii»taQO di due lette-
re unite i mie me ff £1, ec.
C Sai de letera. Saper di
libro. Vale saper scrivere.
^ Quel che no sa de lete-
ra, analfabeta. Chi non sa
pè leggere né, scrivere. Illet'
terato.
]Loti/,i . letticella. Letterdlo.
Lettino. Lettuccina. Lettuc-
CIO. Piecoio letto.
Letùr, Lettore. Che legge. Leg-
gitore.
Letura. Littitru. Il leggere.
lietnra. Lettura. (T. di stnmp.)
Sorta di cara tifare per la
stampa che dn molti dicesi
filosofia.
Z^eturi. Lrggìo^. Strumento di
legno sopra il quale sì so-
tiene e si sollsva il libro leg-
,gendo.
Leu. Leone.
^ La mosca aa voel meter
col lefl. f. mosca.
^ Boca de leu. f. hoea.
Levrér. Levriere. Specie dì ca-
ne Gono»c!utissimo.
Levrit e lèvratèl . Leprotto .
Leprettino. Lepronceilo. Le--
proite. Leprett'mo. Leprotto.
Itepriociuota. Hìsa* ài, li^re.
Lczèna. Pilastro. Parte defl'e-
di^EÌo sul nuale si reggono
gli arolli. Il pilastro coma-*
nemente è una colonna ({aa-
dra.
Lezenàt. Pilastrata. Quantità
di pilastri.
Lezenèta, Pilastrino. Dìm. òi
pilastro.
Lezér. Le^iero. Lefigieri. Leg^
giere , Adoperasi anche in
senio di volubile, incostante^
vana re) lo.
§ Eser lez^r de borsa. Jvef
pochi quattrini^ D'un che sia
povero, o cui radono man-
cando ì denari si dice :'^ac*
que sen basse. Tolta la" me-
tafora da' pozzi o da'. Sw^
mi ({i^ando son poveri d'ac<
qua.
^ Lézér eooMf cena gala. F'.
gila,
Lèzer. Lss^re.
^ No l'è ha de lèzer che
kbI sì> mesal. V. mesal.
Lexeri, L^gìeruccolo. Dìm. di
leggiero-
Jxech. Luogo.
% IjEch comn. F"' comod.
^ Aviga la schena en cat%
leech. f^. schea».
Lcpgaaega. Salsiccia. Carne mi-
DUtiasi ma mente battuta , e
messa con sale ed altri Hn-
gred lenti nelle budella del
porco. H Tassoni,© l'amore
delle note alla secchia rapita,
(e. 5. st. a3. dice lucanica
alla latina da Lucca dove
si fa ottimamente.
ILceganegher. F. botegher.
L(egart> Lucarino. LucberiK».
1,. Cookie
L(EI
(33. )
LOEM
Verdolino, a da' nat. /ritigilla
spinus. Uccello notjs-iimo.
^ Aijja (en s«rvek de loega-
ri. Aver mena cervello d" un
grillo o d" un oca. Avere il
'Cervello nelle calcagna. Vale
esser privo di senno. Dicesi
pure aver il cervello sopra
la berretta,
XjxÌ' X'U^lio.
Xxtm. Lume. Lucerna.
^ Fa ](£m. Far lume.
\ Mocà la loBin. Scarhon-
aiiare . Smoccolare. Levane
Ja smoccolatura.
^ Smorsà la Icem. Spegnere
. ì^ lucerna.
- '^ Loem de Foca. Allume di
tocca. Specie di miniera si-
mile al cristallo.
' . ^ Fa icem o luzAr ai morgg.
.^. luiùr.
'^ ■ Lcem d'oele. Lucenuita.
Quella quantità d'otto, che
contiene la lucerna.
^ No 1' è asè gna de faga
lcem. Gettare una fava in
bocca al leone . Vale dar
poco a ciù è capace di
molto.
T^*sm. CappmUo a tre venti.
Loemà, Icemada, ec. f. sloe-
mà, slcemnda, ec
Ixemaga. Lumaca. Chìoceiola,
e da' nat. Umax.
§ Buz dela Itemagn. Bocca
della chiocciola. Dicesi dai
nat. quell'apertura onde l'a-
nimale sbuca fuori per ope-
rare secondo la sua natura,
^ LiKmaga saliadega. Buc-
cino- CUioc4;ioIa turbinata di
Aiulu: specie le «^uali luue
sogliono avere un con» acui-
to e la bocca lar^q.
^ Peglier come la loema;;a.
Pigr» fonie il gambero o la
lumaca. Vale eccessivamente
pigro.
^ Scala a Icemnga, Scala a
chiocciola. Si dice quella che
raggirandosi tn se stessn s'ap-
poggia da nna parte al mu-
ro, e dall'altra o sopra a*
stessa o sopra una colonna,
e si chiama anche scala a
hanaca, contrario di scala
distesa.
LoEmaga, Piramide. (T. degli or.)
Quel pezEO dell'oriuolo, in-
torno a cui s'avvolge la ca<r
tenuzza con cui si carica. I
suoi pezzi sono la ruotai i
canali e V alletta.
Lcema^ot . Lumacone ignuda,
SorU di lumaca iganda gros-
sa senza guscio.
Lomaghl. Lumachetta. Luma-
chiiio. Dim. di lumaca.
Loemaroel , Ics^uarcei. j^rdtBtL
(T. de' forn.) Pezzuoli di la-
gna che si mettono accesi
alla bocca del forno per ser-
vire di lume neir iuterìore.
L<£mi, liiserua. fu^/d. (T. degli
ar^ent ', ott, e e,) Lucer netta
d'argento, d'ottone o di lat-
ta a foggia di cassettina bis-
lunga, talvolta tonda dallft
pnrte di supra, ad uso di
trasportarla iu qua .e in li
senza spauder l'olio. Le par-
ti di lali bugie «oro corpo,
e luminello, e per aci:e>aorìo
moU^tine e spegrdtojo-
ÌMsmiaki Naininare.
nigiUrrlbyGOOglC
I,(EM
(33a )
UB
Lceminas! i*L. Lnm'marìa. Illumina-
zioae. Quantici di lami ac-
cesi.
Lcennre, ce. V. Inoare.
Loenipsdé. Lunedì.
\abì. Luccio, e dn'nat. lucius.
Pesce di acqua dolce die
essc^ndo fierìssimo di natura
è temuto dagli altri pesci.
C'ampa sino a 3o anni.
I-oss. ( tig.) Sventato, Leggif^T).
Laester. Lustro. Imcuìo. Terso.
Pulito.
§ Luester come <en spagg.
Pulito e netto come ano
Speccìùo. Snol dirsi, di o^i
cosa che sia ben forbita e
netti fsnua.
5 LiEster come tea badil'.
(ger.) Bianco come il carbo-
ne. Fr. di cb. sìgB.
§ Lcester dei mur. Intoni-
co. Coperta liscia e pulita
cbe si fa al muro colla cal-
cina.
Lcestrìi. iMStrare. Polire, Pu'
lire^
§ Lastra le scarpe a vergù.
Tger.; Pia^iarto. AdiUarlo.
IWstrl. P'. lustri.
Xcezaroel. F. luzarcel.
Lwzel. Scodella. (T. di ferr.)
Pietra o forma che resta
sotto i caldadori da' quali
s' estrae la loppa del fer-
raccio.
Ixnzerta, ec. V. luzerta, ec
Xxezità. Sventatezza, Scempiag-
giae.
Lcrzùr. F. lliifir.
Lì, Lino. W. Linum usitatmi-
ìiìum. Erba irotissima.
§ LI envernengh. Uno venào.
Sorta di lino «osi detto, per* j
cbé fa nel verno,
^ LI marsali. Uno stia a
marsttolo. Vale seminato ia
marzo.
^ Dà la miss al li. Mace-
rare il Uno. Tener il lino |
nell'acqua tanto ch'egli ad-
dolcisca e venga trattabile.
§ Fa '1 11. Lavorar il lino.
^ Dà la s-cepa al lì. FeT~
mentare il lino. Si dicequan^
do tolto fuòri dell'acqua se
lo unisce in catasta in for-»
ma rotonda, premendolo coi
Liberal, liberale.
% Liberal come cena pigna,
F". lisna.
Liberti. Libertà.
^ La . libertà no ghè or che
In paghe, o la libertà de fa
e desik no' glie dener che la
pose paga. f^. dener.
Libra, allibrare. Mettere, por-
re a libro. Registrare.
Liei. ImcUo. Censo che sì pa-
ga al padrone de' beni sta-
bili da chi ne gode il frutto.
5 Dà a liei, t)ure a liffello
o a enfitettsi.Vaìe concedere
a -livello.
Liei. Archipenzolo. ■Strumento
col quale i muratori o altri
artisti aggiustano il piano o
il piombo delle fabbriche ed
altri lavori. Parti inerenti a
questo strumento sono i\ filo
e il piombino. Arcbipenzolare
o piombare è prendere il
piombo d'un muro od altro
lavoro coll'archipenzolo.
Il S Meter a liei, (fig.) I<.e/-
riourribyGoOglc
UF
( 333 )
L!G
Uu-e. Metter, aggiustar le co-
se al mt-desìmo piano.
§ A liei a lieti. A randa a
randa, (avv.) V^le appena, a
^ala pena, per l' appunto,
uè più uè meno.
§ El meter a liei. Livellazione.
. L'operasiODf del livellare.
Lifroca. Picofila. Voce di di»-
prexcb di tlonna.
Lìfroch, Merendone. Sciopero'
. ne, scimunito, fcomiero. Uomo
- goffo, stupido, buono a nulla.
Lifrocù. f. lilfi,
J-igà. Legare. Annodare.
^ Ligà con capo]. Accap-
piare. Legar con cappio.
§ Ligà la TÌU. Indolenzire.
£ quando o per freddo o
per esser stato tanto in po-
fiitura «concia o per lungo
. stropicci anxenio s'addormeu-
U quasi il senso alle mem-
bra, cbe dicesi anche iittof-
mentire.
§ L'è ligàt curi. Le acque
son basse, ed anche egli è
tenuta a stecco- Dett. di eh.
significato.
§ Ligà curt. Fare, o stme,
o tenere a stecchetto. Vale
tenere altrui col poco.
§ Ligà i dengg. Allegare i
ésati. Dicesi di quell' effetto
spiacevole che fanno le cose
agre o aspre a' denti, 1« qua*
li mor«e, gì' intormentiscono,
onde si sente nna certa dif'
lìcoltà nel masticare.
^ Ligà i dengg. (fig.) iVon
mangiare di checchessia. Vale
imn SutCRdersi di una costi.
§ El iati ma Jiga i Ucngg,
■Del latino io non ne mangio.
Cioè non l' intendo.
§ Eser ligàt curt. £sser di
poca o piccola levatura. Dice-"
si di persona leggiera, o dt
scarso talento.
^ "Ligasla al dit. ^. dit.
5 Iga ligàt el bigol con
vergù. F. bigol.
Ligabosch. Ellero. W. Sederà
helix. Pianta sarmentosa ram-
picante sugli alberi e sopr»
i muri. Le sue foglie sono
lucide, e i fiori verdastri.
Le pecore ne maugi.iuo vo-
lentieri le foglie, la decozio-
ne delle quali credesi assai
utile alle malntlie cutanee.
§ Gratina de Hgabosch .
Corimbo. Grappolo dì coc-
cole d'ellera.
Ligada, Funata.
§ Dà o fa nena bftna liga-
da. Dare o fare una funata.
Vale far molti prigioni.
Lìganga. P^. legenda.
Ligangola. Cavillazione' Cavil-
io. Il cavillare.
§ Tira foera dele ligangole.
Cavillare, Inventar ragion!
false che abbiano aembiauza
di verità.
Llgat. Legato.
% Eser ligat ewrt. V. ligà.
Liglìignà. Piatire. Cavillare,
Contendere. Disputare. Riot'
tare.
Lìghignament. Piato. Per ognt
sorta di lite, contesa o dif-
feren/.,!. Riotta,
Ligliiguii. Piatito/e. Che pi»-;
lisce. Garoso. Riottoso.
Ligorscla. f. leguiscU,
7,-,ib,. Google
UG
(334)
Z^gòs , Ciompo - Cicmiolone .
Tempellone. Tentennone. Ìàj~
sagiwtie. Gideone. Uorao sciat-
to e di cuatumi e mauiere
vi{i. ' Scia^manato.
JLìgosarià. p^, asaada,
X-'t^o^ù. F. gianda.
IiigosA. /^. lifroch.
Lilii' Bhzocone- (rocoioloHe.
Maztamarrone . Ignorante ,
Stolto. Stolido. Zoticone.
^iiu8. Lima.
- § Lima quadra grosa, Qaa-
érella. Specie di Urna groisa
quadrangolare.
^ Lima dela Icsipaga. JJma
_ toTiùia. (T. degli or.) Rotel-
lina deatata a sega clie ser-
ve per far l' incassatura al
luogo dov'è attaccata la ca-
teiiuzza aiU piramide.
^ Lima de polì. Rastiatojo,
{Tt de'magn.) Strumentofat-
to a diamante a serve a pu-
lir la chìaTe dopo che è
sbozzata colla lima.
jj Lima piata. ScaleUa. (T.
de'mago.) Sorla dì lima stiac-
ciata.
§ Lima del lega. iH^rdlaa.
Lo stesso uha scufiaa eh' è
raspa o lima da legoo, detta
cosi, perchè adoperaodola le-
va molto legno per volta.
§ Lima quadra. Liijut stuc-
ca. (T. degli oref.} Quella
della quale si servono gli
orelici per ìspiaaare i lavori
d' argento.
^ Lima Eìirda. Liima sorda.
, Quella cha ìd limando non
fa rumore. Dicesi anche me-
taforicamente lima sorda a
persona taciturnn e quieta
che .lavora sotl' acqun.
Lima. Lr/nar^. Pulir colla lima.'
^ Limadura. Limatura.
^ Limadura de fer. Lima-
tura di ferro. I Medici la
chiamano mòrte.
^ Limadura d' or. Calìa.,
Miniitissime particelle d' oro
che si spiccano da esso nel
lavorarlo.
^ Catà sce la limadura d'or.
^ar calìa. Raccori^e o radu-
nare le minutiaslide particela
le d'oro.
Limètfl. Ijomia. Spezie dì limO'
ne £on poco sugo dolce e
di soave sapore.
Limosna. y. leniosna.
Liuiù. Limone. W- Citrus li*
man. Specie d'agrume molto
simile al e^dro, e chiamasi-
così l'albero come il frutto.
, § Limù gropolAs. Lamia.
Lamia. Specie di limone ber-
noccoluto di pochissimo su*
go e molta' scorza.
^ Quei che vend limù. Zi-
monajo. Voce dell'uso. Yen-
ditor di limoni.
Limùuada. Limonea. Sorta di
bevanda fatta con acqua, zuc- ;
e he ro e agro di, limbui. Il
Fagìuoli uta però sempre Ur ,*
manata.
Um&ns'i. Umonciao. Lìmoncel-
io. Dim. di limone^
^ Per limAnsì. Pera araa-
cvta. Sorta di . pere belle,
gialle, brizzolate, di color rug-
gine e che s^n di iior d'arancio.
Liuarcel. Liftajuolo, Colui ,che
yeade liiio.
nigiUrrlbyGOOglC
UN
( s:ì5 )
JIS
Linguì. ) Linguino. Linguetta!
J.in^uìna. ( Dim. di lingua.
I.inou. Uncn. Linone. Specie
di cambraja. Voci dell'uso.
L.ìnsì. Manomettere. Metter ma-
no, cominciare a servirsi di
quelle cose cte a poco a
poco, e a parte a parte sì
5 Linsi i TaK, le veze, ec.
Sboccavi vasi. % irarrequan-
d' e' sono pieni un po' di quel
liquore eh' è di sopra.
J Vaa linsìt. Sboccato. Ag-
giunto a fikscO' Vale manc-
ine iso. ,
tinsidura. Sboccatura.- Lo sboc
care.
Linósa. Linseme. Semi del li-
no. Da questi macinati e
■premuti m ricava un olio
-' moito usato in medicina ,
«ir incirca come quello di
ricino.
S (Eie de lìnftza. K rale.
l.ipn, /^, ciancot.
§ Va a zoegà ala lipa. f^a
a giocar ai noccioli. Detto
di disprezzo che signijic'a.
Tfi non sai giocar puntò.
Tu non hai ma^ior giudìzio
nè.abUità di quel che abl>ia
•fi, '- un fanciullo.
^■- Lira. Lira, ed anche libbra.
^- Sorta di moneta.
Lipa. Libbra. Peso di dodici
once.
I Lira. F. ligòs.
i LiS' Logoro^ Lacero. Frusto.
r- ■ XfsO.
§ Pan lis, tela liza. Panno,
tela che mostra le corde, che
ragna, che è in sul recidersi.
^ Lis. Mucido. Vizzo.
^ 'Caren che sent de Us<
Carne vke sa di mucido.
Lisa. IJgiare- [.ev'igarf.
5 Lisa la seda. (T.de'Unt.)
Ligiar la setai L'azione dei
ttniori nel maneggiarla seta
sul pafriicfiUo.
Lisa. Zannare. (T. de' hatt. ed
oref, ) Lisciar colla zaina
eh' è una sorta di dente d'a-
nimale,
Lisada. Usciata,
Lisadùr. Lisciatoio' Strumento
da lisciare.
Lisadùr. Cucchiaja. Strumento
di ferro col quale si dà la
salda alla biancherìa.
LisAs. Bagnare. Dicesi de' pan-
ni o drappi quando inco-
minciano ad essere logori.
Lisensa, Licenzia. Licenza. Con-*
gedo. Permesso.
Lisensià. Licenziare. Corredare.
Accommiatare.
§ Lisensià la cazn, l'aparta-
mcnt. Disdire il fitto, la
casa.
§ El lisensià la caza, l'a-
partament, e renonsìa dela
cazftj del apartament. Dis-
detta. ■ Licenziamento che si
fa della casa ove altri sta a
pigione . 11 dizionario ha
disdetta soltanto in senso di
quel rilìuto che fa uno dei
socj o tutti insieme di se-
guitare una società mercati-
tìle, ma ( oltre che questa
voce trae i snoi natali àa.
disdire, che anche il dizio-
nario registra in arabedae i
sensi, « di disdire Is casa e
n,g,Urrlb,;GOOgIC
LIS
C riC, )
US,
di disdire una società mcr- |
cantilo) il Fagiuoli u^ più
volte nelle sue ()ui(ii;iedie^r5- I
detta nel preciso seuau del- 1
la nostra veaoasia,
Ijscù, r. lilù.
Liset. F- comod.
Lisèt. Bassetto. ( T. ■ de' cai*. )
Arnese fatto di bossolo col
quale i calzolnj lustrano le
scarpe, e di cui pure si ser-^
. V01I0 gii stàuipatort de' pan- 1
ni o de' drappi qnundo gli i
stampajiD o trinciano. |
LWta. Lisciva. Roano. Liscia,
lascivo.
^ Lisia forta. Rannata-^n-
no di più forza.
§ A laà 'I co al azen sa tra
via la lisia e pò a'I sxft. F. ìai.
Lisìàs. Riiimataccia. Pegg. di
rannata.
Lisìo. Lìscio. Liìciato. Levigato-
Lìsna. Lesina. Strumento notis-
simo.
§ Studia eL leber dela li-
ana. Tirare a na luì. I>icesi
dì uomo misero clie ogni co-
sa per poca
ch'el
a SI sia
faccia per lui. Esser avaro-
Lisna, lisuù. (fig-) Lesinante-
Lesinajo. Lesina. Tarsia. 77-
racchio. Spilorcio, Scorlicapi-
docchj , Piattola. Spizzica.
Mignella. Pittima lordiale.
Tacca^noite. Pia largo d'un
gallo. Largo come una pigna
verde, .^varane. Avaraccio.
IJsta. Lista. 'Catalogo. Indice.
^ Eser capo de lista. An-
dare o essere ia cape di li-
' sta.
Lista. Striscia, tista^
Listina. Striscinola • Piucold
siri scìa.
litigi, litigare o liticare. Pia-
tire. Contendere- Contrastare.
Quistionare-
^ A litiga e fabricà sa con-
soema quel che 's-ga. ^. fa-
Lricà.
LiOgù. Litigioso. Contenxioso-
Rizzoso. Garoso. Accattabri-
ghe. Piatitore.
Liù. F. Lea.
Liveva. (T. di ferr.) Verselle.
Certi ferri o pali Itinghi ap-
puntati o stiacciati per di-
versi usi.
Livrea. Livrea, Assisa. Colore
di vesliinenta di più perso-
ne nella stessa maniera.
Lìe, lizàs, ec. Fi lis, lisàs, ec.
Lizida. Lettura.
IMh. Lutto. Participio dì leg-
gere.
Loati. Lupacchino - Litpicino.
Lapattìao. Lupatello.
Loatù. Lupar.cio. Pegg. di lupo.
Loati'i, mangifi. F. lÈdris.
I Lobia. Baìtattojo. Andare die
è come una strada situata
fuori delie facciate d'un e-
diiicio <ta)la parte di det)t;o
annesso al mnro dei cortili.
^ Eser coió come cena lobia,
o enirech come oen opol. F.
entrecb.
Lftbiéta. F. lozèta.
Lobift. Paradiso, La parte più
alta ne' teatri. Alcuni To-
scani dicono r volgarmente
piccìonaja, ma non è voce
registrata ne' diziouarj.
Locada. Astrattaggine. Sbada-
tonine.
DigitzrrlbyGOOglC
LOC
(337 )
LOG
XócK. Jllocco^ W. Muco. Ulu-
la aluco. Uccello noto della
specie degli sparvieri.
l.óch. Accapàccìato. Intronato.
Balordo. Sbalordito. Abba-
' gliato. Goffb. Allocco. Fra-
stamattoni.
§ Bestà le come cen lóch,
o de stcech. V. stoecli.
§ Fa '1 ìócli o '1 coió per
no paga dase. f, coió,
LocUér. Giunte calcinali del
ffano. I gusci che involgono
il formento, orzo e sìmlU.
Z^chèti Lucchetto, Sorta di ser-
ra tara.
t.ocliizia. Sbalordimento . Ac-
capacciamento . intronamen-
to.
1.0CÙ. AUocconè. Sabbaccionei
Lodiìch. Mattoluzza. W. Alàu-
da pratensis. Specie di allo-
dola^ detta anche mattolina
o allodola de' campi.
§ Andà via de lodiìch. .^n-
darsene sema far né motto
r>è tolto. Vale partire senza
dir nulla.
Loert\s. Luppolo. W. Humulus
lupuhis. Pianta assai nota che
tegeta fra le siepi. In pri-
mavera si mangiano le gio-
vani messe, e credonsi anti-
scorbutiche e diuretiche. iVei
paesi mancanti di vino si
coltivano Ì luppoli nelle cam-
pagne e s'impiegano i coni
scagliosi nella manifattura
della bìrA, i quali giovano
non solo a correggerne la
viscosità, ma anche * ren-
derla saporita.
X^fa. ft coreza.
\-o%k.{P .)Lotare. Collocare! Asse-
gnar luogo.
Loi, Loglio. W. Lolìum temu*
lentum. t.a più ^trista zizza-
nia de' fruniontì per le sue
quasi veneficlie qualità. Chi
mangia pane in cui vi entri
del loglio prova vertigini,
mal di stomaco e tni^ specie
di ubLrini'liezza . Essendo
pianta annuale, se fosse estir-
pata prima della maturità
de' semi, si avrebbe il fru^
mento libero da questa pe-
ste, e lo sarebbe il terreno
stesso finche all'avf^nirc.
Loì- Lupino-^ ■ Lupinus albitsi
(Linneo.) Pianta conosciu-
ta, annua die ha foglie di-
gitate. Si semina in alcuni
luoghi per ingrasso dei ter-
reni, ed alcuni se ne servo-
no per alimento. La farina
dei semi è una delle cinque
risolventi.
Lombrà. (Pj) Fi chcentà^
Longh. Lungo.
^ Longb come la fam. Pia
lungo o maggiore che il saè->
boto santo. Pia lungo d' una
liga. Pia lungo (tana picca.
^ Dà de longb. Lo stesso
che dà de gros. F. gros.
S EI longh. La lunga. (T.
del giuoco del bigi.) Quel-
l'astìcciuola che è la più lun-
ga di tutte.
§ Saila tonga. F. sai.
§ Eia lunga sta musica. F^-
muzica.
Lotigagine. Lunghiera. Lunghe-
rìa. Ragionamento prolisso.
Lungaja.
_.oot^Ic
l.ON
C 338 )
iOZ
l^ouì!i.Loii lauri. Jìùtantc. lungi.
5 I.otitÀ dei €Egg, lontà del
ciioer . La lontananza ogni
gran piaga taìdn. 11 Fng.
nelle sue commedie ha pure
spesse volte. — Lontatt dagli
occhi lotitan dal cuore. — Se-
guatfirnente nei genitori cor-
retti dai figli, (alt. i. se, 8.)
^ Eser lontà picc che'l ne-
gìier dal bianch. Esaere lon-
tano pia che non è gcnnajo
dalle more, Dicesì di chi é
molto slieno da checchessia.
§ Chi Ta pii Ta lontà. /'. pia .
Lontanansa. Lontananza. Alton-
tanomento.
Lontanansa. Veduta. Prospetti-
va. Prospettìa,
top , lopo. Loppa. Rosticci.
Latti. Scoria. ( T. di ferr. )
Materia che sì separa dal
ferro ne' forni, allortiKè si
ribolle nelle fucine.
Losà, ec. (P.) F. ìàsk. ec.
I^t. Lotto,
^ Ciapà al lot. Guadagnare
al lotto.
5 Ciapà al lot,. o le so
qnnter. /'', ciapà.
lot. Lottino, (fior.) Specie di
giuoco che si fa coi numeri
dall' uno fino al novanta in-
dù si vamrntP, e ve ne sono
di più maniere.
I_ota, topa. Piota. Propriamen-
te zolla di terra attorno al-
le barbe della pianta.
Lotàt. Piotato . Copert<> di
piote.
Loza.' Loggia, terrone. Andito
aperto per passare da stanza
1 sUuza.
Lozà. Alloggieire. Darealloggio-
Albergare.
^ Ixrzà ala prima ostaria.
^gergo.) Andare alla grida^
o andare presso alle grida.
Andarsene alle grida. Stare
alle grida. Far checchessìa
sol fondamento di ^ne\ che
si è sentilo priou di esami-
nare la verità'
Lo2b (6g.) Bére, Credersi una
cosa,
^ No pòs losji ste tò baie.
Queste tue carote io non ìe
gabello, o non le infiasco, o
non me le bevo. Vale io non
le credo.
Lozèu. Loretta. Valetta, Ve'
detta. Altana.
Ln. £550. Desso.
% L' è là 'n pers&na. È desso*
^ L' è Ili 'n bandera. ^t
band era.
§ No gbè gnè lu gnè lé>
L&a. Lupa.^
Lùa. ( fig.) f. sgoaldrina.
S Mal dela lùa. F. mal-
Lùatl. f^. loati.
Uatft. F. loatù.
Lucia. Rammarictvsi piangendo.
Lamentarsi, querelarsi pirni-
genào.
Lucìa. Piagnitore. Che piagne.
Lùdrìa. Lontra. Animai rapace
che vìve di pésci, di gCan-
dszza simile alla gatta , dì
color volpino^ e si ripara
&e' laghi. 1 mtnralisti la
chiamano tu tra.
Ltldria. Lupaccio. Larcone. Go,'
la disahìtata. Diluviatore. Vi-
iuvtone. Gnatonc. PaecItioHe.
I A-oo^^ic
LUE
( 339 )
LUF
Epulone. Divoratóre. Ghiot-
tone. Gran tnuugloue.
Lùéra. traboeclutllo. Luogo fab-
bricato cou insidie dentro il
quale si precipita a iugaono.
L&f- Lupo.
§ Avi <ena fam de lùf. Al-
Tappare, Vale .iv«re una gran-
dissiraa fame. Aìl<vnpanare.
% £t l&f mangia le pegora
aisebé che i è cKceuiade. Del-
le pecore annoverate mangia
il lupa. Dice» lii quelle cose
che si annoverano, ma non
si custodiscono.
<i Casca 'a boca al lil£ An-
òare in bocea al lupo. Vale
Audur in poter del nemico,
e fig. incontrar apertamente
il perìcolo da se stesso.
^ La faiH casa 'I lif fcera
dela tana. f^. fam.
§ Chi a'I Iftf CD hoca 1' a
■ce la eopa. Lo stesso che chi
V a 'n boca V a sixla copa.
r. boca.
^ A atà col ìttt sa 'mpara a
terlà. Chi usa col zoppo gli
se ne appicca. Chi calca il
fangOf o chi tocca pece s'im-
bratta. Chi donne co' card si
leva colle pulci. Vale clii
conversa co' malvagi dtvieu
malvagio,
§ L'a cridàtdré al lùf. Egli
ha veduto il lupo, o egli è
stato veduto o guardato dal
lupo. Uicesi di chi è affocato.
§ Sercà quagg pé ga '1 Iftf.
Cercare -i ficlù in vetta. Far
nascere o cercar oinque pie-
di al montone, tredici in dis-
pari j il noih nel giunco,
l'aspro net liscio, il pel nelP
■ UM'o. Vale HOn si contentar
del conveniente, e metter la
difiitoltà dov'ella non è.
5 Dà le pere 'n guardia al
l&f. A', pera.
§ Tra lùf e lùf. no i sa
mangia mai. Lupo non man-
gia carne di lupo; o il lupo
mangia o^i carne e lecca la
sua. Calcio di xtallone noa
fa male a cavallo. Corvi con
corvi non si mangiano gli oc-
chi. Vaglio no che ognuno
risparmia se, o i suoi, o
pure, chi si vuol bene non
si fa offesa che dolga.
§ Bizogaa mostra i deagg
al lùf. Lo stesso che chi sa
fa pera el \tÌ se la mangia,
f. pera.
§ Ldfdelpos. OhaflJo. Quel-
lo strumento di ferro che
anche dieesi raffio con den-
ti uncinati per uso di ripe-
scar le secchie.
%f Se ghè ueu bA bùcb el
■va 'n boca al lùf. A pia trii-
sti porci vanno le migliori
pere. Vale che ìl premio be-
ne spesso tocca a chi mauco
merita. Si dice auche a'por-
ci cadono le migliori pere iit
bocca.
^ Coreza de lùf. f. corexa,
5 FÌ4r de Iftf. y, air.
i, Lùf maiù. r. liidria.
Lngarl. f^. losgarb
L&i. y. loi.
Lumaghl, ce. ^. IceniagM. «e.
Lumiiiasiill. V. Itemiuasiù.
Luminaiiò. Alluminata. (T, de
tiiit.; iJiÙQan di fxr bollite
nigiUrrlbyGOOglC
LUN
C 3io )
LUN
il panno o drappo Dell' al-
lume per disporre i pori ad
in)bever»i dellp materie cot
loranli.
liuna. Luna.
^ Lima qcaa. Ijtna nuova.
Novilunio.
^ Luua ceda, huna scema,
Luna falcata.
§ Luna piena. Luna piena.
Plenilunio.
§ Luna c)ie crès- Luna cre-
scente.
^ Quart dela luna, Qitar-
terone,
^ Cqìó come la lun4, q
entrecK come oaq opol, y.
entrech.
$ La luna ga '1 cui eo moì,
(gergo.) La luna è torbida.
^ Cile ga a cl)e fa la lana
coi gambar, f^, gambar.
5 Pari la lunnd'agost. iSem-
trar la luna in quintadecima.
Dicesi di persona gri)ssapie~
Botta, e singolarmente che
abbia il fiso tondo e flcofacv
ciato.
Luna, bèligornia. Mattana, Spe-
cie dì uialinconia nata da
rincrescimento, e d^l Qon sa-
per che si fare.
^ Bater la luna. Sonare a
mattana. Per lo starsi iqa-
lineo ni co.
^ Fas pasA la luna^ Fugffire
o cacciar la mattana. Vale
cercar ogni mezzo per cac-
ciar la tristezza e malinconìa.
§ La luna l'a fat el cùlem.
(gergo.) Hgii ha il cimurro.
Vale egli è sdegnoso o iin^
bizza r rito.
^ Andà a quargg come U
luna. Jisser paszQ a punti dì
luna. Dìcesi dell' essere paezq
a tempi, non del contìuuo,
aver i Incìdi intervalli.
^ Fa flder la luna 'n del
pos. f . pos.
^ Troà verga de bAna luna.
Trovare uno in tuono. Vale
trovare alctiao di buon ani-
mo,' allegro e dbppsto a
compiacere.
Liinare. Lanario.
^ Quel che «ad lunare.
étoriaja.
^ Quel che fa i Innare,
j^lmanacchista,
^ Fa dei lunare^ « ^^^ ^^
luna. F. lunai
Lunègg. Lunette. (T. de' boli.)
Le due assicelle che mettono
in mezfo la mezzana e le
contromezzane, e campisco-
no il fondo de' tìoi e delle
botti.
Lunèla. Ugola, Parte glandur
Ioga carnosa all' estremità del
palatQ aopra le fauci.
§ Noi m'a tocàt la lunèla. E
non mi toccò l' ugola. Dice-
V di colui che dì qualche
cibo gustevole gli pare non
aycr aruto il ino pieno,
r.unèta. Gorgiera, (T- mìlll.)
Arnese che gli umcìali por-
. (ano al collo quando sono
in fasione.
Lunèta. Occhio, Finestra tonda
che per lo più si usa nelle
chiese.
Luncta. Maglia, Macchia rì-
toada a guisa di maglia ge-
nerata a«lla luce dell'occhio,
nigiUrrlbyGOOglC
LUN
(Hi )
LUZ
alla quale dicODO i medici,
macula oculi.
I.unèle. Lunette. (T. de' calz.)
Pezzetti di pelle eh» reggo-
no ìL tomajo là dove sì uni-
sce al quartiere.
Lunetìna, Magliotina. Dìm. di
maglia. F. Ipaèta.
Liira. Pevera. S tramenio sl-
mile allo 'mbulo, ma dì le-
gao e di maggior grandezza
ad uso d'imbottar jl vino.
Lùra. (gergo.) f. cÌuoìA.
Li^rèta.Peccnno. Oim. dì pevera.
Lus. Luce.
^ Lus dei ctgg. Pupilla.
Quella parte per la quale
L' occliio vede, e diceaì luce
, dell' acchio.
Lus. Spera. Speccfiio,
Jjuserna. Lucerna. Aruese uot
tìssìnto, le cui parti sono :
Pianta. Canna, Maglia. Cop-
pa con beccucci. Luminelli e
nodo con maglia da svitare.
Per le catene da cui pen-r
dono lo smoccolatolo ed il
fusai li no.
fiustrì. Lustrino. SorU di stoffa
nou.
^usiri. Bisanti, o Bisantini.
Uiconsi oggi certe minutisr
sime e aottitissime rotelline
d' oro o d'orpello che sì met-
tono per ornamento sulle
guapnìzionì delle vesti,
X^uto, Camicia. (T. dei gett.)
lucrosUtura o coperta che
si fa con mistura di cretai
criuatura o sterco di cavaU
li si]pra la cera onde job ri-
vestite le forme dalie statue
da gettare in broiu.).
Luzapoel. Lucciola e da' nat.
Lampuris noctìluea. Insetto
comuniissimo in principio di
state, e che risplende come
il fosforo in tempo di notte.
La femmina è sffnza ali.
Luzarcel. Frate. È quell' em-
brice forato e fatto a guisa
di cappuccio per dar lume
alle stanze.
Luzartnla. Abbaino. Frate. Fi-
nestra sopratetto. Lucernario.
Apertura ^u per lo tetto pe»
far venir lume.
Luzèl, Portavento. (T. delle fu-
cine.) Quel forame per cui
entra il vento portatovi dal-
la canna che vi mette capo,
Luzer. Laacicare, Risplendere,
Sfanìltare.
^ IVo r è toet or qnel che
luz. Tatto ciò cfut riluce non
è oro La castagna di fuori ■
è bella, e dentro ha la ma-
gagna. Il far de' cavalli non
istà nella groppiera. Vale il
fondamento delle cose non
consiste nell'apparenza. Ogni
lucciola non fa fuoco.
Luzerot. F. Luzàrcel.
Luzer ta. Lucertola. Lucerta. La-
certola, 1 nau I4 chiamano
lucerta agHis.
§ A s. Agnéi la InzerU Ìt>
dela ses. F". Agnès.
^ Magher come cena luzer-
ta, o magher edapich. f^.
magher.
Luzert^. Ramarro. Rettile verde
con quattro gambe, da' nat.
detto lacertus viridis,
Luzftr. Lume, Chiarore. Splen:
dare.
nigiUrrlbyGOOglC
LUZ
(34>)
^ Fa luzùr. Far lume.
§ Fa lazùr. i^r.) Far teiti-
monianza che altri goda.
^ Fa luEiVr ai morgg. Dar
incenso ai morti o ai grilli.
Vale far cosa che non serra
a niente, getUr -ria il tempo-
Luzura. Modo. Ùianitra, Costa-
I.UZ
S) Fa andà zo le luzure a
▼ergù. Far allungare o di-
lungare il collo a uno. Vale.
tenere alcuno a disagio, pro-
luDgandogli il consegui meato
di qualsivoglia cosa ardente-
meute desiderata, che anche
à dice fare storiare.
Tiae del tomo primo.
by Google
BodezQ, V. faiendA- SodeKii. V. fogaroal.
P*^. 248.
Dopo U foce fastnda sì aggiunga FaaendA. F. fogarsfl.
DoUrrlbyGOOglC
DigitzrrlbyGOOgIC