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Full text of "Vocabolario bresciano-italiano"

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IBRERIA a\ÌL NARDECCHIA 



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VOCABOLARK) 

bresciano - italiano 

COMl-ILATO 
f DA 

CIOVAN ■ BATTISTA MELGBIOBt 

• in tenui IttboF. Vitgi 

TOMO t 



ÈtlESCIA 

IrAlJJk TltOGBAriA mASZffSf Z SOCIO 
'817;. 



riotzrrlbvGOOglC 



La presente edizione è posta sotto 
la salvaguardia delle leggi. 



JVe^ue a docti'smms, najue 
ab ìndoctissimis legì volo- 



nigiUrrlby Google 



^FRANCESCO TÓRRICENI 

IMPERIAL REGIO DELEGATO 
raOVINCU BRESOAMA 



Ij il opera, la quale, T>enchè parto di di-r 
messo ingegno , ha tuttavia per iscopo suo 
principale la pubblica istruzione, avea me- 
stieri venendo alla luce d'un Mecenate, sot- 
to i di cui auspicj fatta ardimentosa, scordar 
potesse la bassezza della sua origine, e più 
facilmenie ottenere presso il Pubblico favo- 
revole accoglienza o almeno benigno com- 
patimento. Benavventurato quindi il mio 
Focaholario se viene alla luce fregiato del 
nome vostro, o Signore, voi che, e privato 
cittadino e Governator di Provincia, foste 
mai sempre e delle lettere e de' letterati cor- 
tesissimo favoreggiatore . Purché un libro 
abbia per oggetto la pubblica utilità ritrova 
sempre presso di voi accoglienza ed appog- 
gio. Degnatevi dunque- con quell'animo gen- 



b.GoogIc 



i'ile eh' è tutto vostro di aggradire T opera min 
compita, siccome co vostri conforti la in- 
coraggiaste ne' suoi principj , riguardandola 
sotto il solo punto divista ch'essa tende ad 
agevolare alla classe de'meno istrutti tra' no- 
stri concittadini la bellissima lingua madre, 
della quale voi foste sempre così egregio e 
valente coltivatore. Ma soprattutto gradite 
ve ne prego, pregiatissimo Signor Consi- 
gliere, gli ossequiosi ed umilissimi sentimen- 
ti deW ingenua mia gratitudine, rispettosa 
osservanza e perfetta considerazione, 

^restia il prmo a^to )8i7 



Umil.'" DaofedOhblìgal.'' tervìàore 
eiords-MTTtsrÀ KKMaiom 



D,g,t7rrlb,GOOgIC 



PREFAZIONE 



B01I.> Ikt* II> 



Jjsenipìo unico, a mio eredere, tra le Nazioni o^Ì porge al- 
l'Europa, e forse al mondo tutto l'Italia nell'uso ch'ella k. in 
parecchie provincie di particolari dizionar) delle sue varie fa-* 
velie, i quali facendo l'ufficio d'interpreti insegnano a tutti i figli 
di lei quella lingua, la quale comecché ìt;diana , nittsvia uon sì 
parla dagt' Italiani universalmente. E per vero dire, qualunque 
sia la cagione per la quale, siccome h diversa negli uomini la 
fisonomìa , cosi sia pur differente tra città é citti , villa e villa ; 
e direi quasi tra contrada e contrada il llngiia;<gio del volgo, 
certo è che dì questi linguaf^i sì trovano traccia e fra le pii 
eulte nazioni e da tempi antichissimi, d'onde venne la necessiti 
de' rispettivi vocabolarj , ì quali agli studiosi ed a'popoli ques;-» 
varie favelle insegnassero. L'applauso perciò meritaronsi q»ie' valen- 
tuomini che concepirono i primi si utile divisaniento. Ma dopo 
che il sommo Alighieri coU'acre suo, ingegno mostrò l'uso maravl- 
glioso che per la forza e per l'efficacia d'una n^busta eloquenxs 
lar si potea de' modi popolari , videro gli uoiniiii di seniifv 
quanto vantaggio poteva recare ed al progresso della lingua ed 
al bello stesso dell'arte uno studio severo e profondo anche dei 
dwJetti di lei ; e quindi il Muratori e il Cesarotti fra gli alnrl , 
raccomandarono di farne uno studio, e di tesserne dizìonarj. Que- 
aa nobile impresa fu già eseguita in moire illustri città, Fer- 
rara cioè, Napoli, Venezia , Torino e Milano, e in molte pure con 
opere pivi volte impresse. Ed a buon dritto , poicliè s'egli 
è vero che i progressi della lingua sieno sempre in proporzio- 
ne dì quelli dello spirito( in un secolo specialmente in cui i lu- 
mi e le scienze avanzaron di tanto , e di tanto si accrebbero 
le umane cognizioni, e si numerose scoperte hanno fatto e la 
filosofia e le arti , che tanto i confini estesero dell'umano sape- 
re) ragion volea che la lingua quttsi cemento di questo grande 
editìzio ricevesse essa pure un favorevole impulso, e camminassa 
del pari coli' altre cognizioni, che doveansi per essa manifestare. 
Tn uitti sa à osservino ì eempi in cui fiorirono tutte le lingua 



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(B) 

de'popoli culti , vedrassi, che ciò fu appunto allorquanilo la filo- 
sofici, e le altre scienze tutte e le arti procedevano velocemente, 
poiché gli uomini <]uando hanno pensieri e cose da comunicale 
altrui cercano anche di farlo in modo che non sia né barbaro 
uè spiacente, e quindi si danno ad ingentilire gl'idiomi. Ad ot- 
tenere pertanto quest' ottimo scopo grandissimo giovamento ap- 
portano i dizionari delle favelle , avvegnaché può ben taluno 
essere di grand' ingegno dotato, e possedere vaste cognizioni, ed 
essere di gran memoria fornito, ma se non abbia succhiato col 
latte e rinvigorito coU'arte il nodrimento soavissimo della eulta 
e fiorita favella italiana, gì' interverrà sovente d'incontrarsi }q 
qualche diHicoltà di frasi o di termini, e ptlncipalmente nelle 
cose femigliari e nelle arti, enonstmpregli tornerà al pensieri^ 
quel termine proprio e preciso di lingua che gli abbisogna. Con 
quanto maggior ragione poi a tutta la turba dì coloro, che 
mezzanamente educati pure scriver vogliono ìuliano, converrà 
usar espressioni men che giuste e viziose circonlocuzioni ? E 
mancando le voci e le frasi , come manifestar chiaramente i pen- 
sieri e le idee ? Quindi al riparo di tale inconveniente fu ognora 
dagli uomini di senno consigliata la compilazione di tali voca- 
bolari. ^*'" '^ l'ultima in tal palestra la patria nostri , che fu 
anzi , se mal non m'appongo , una delle prime che • alle altre 
l'esempio ne diede e l'eccitamento Si rendano pertanto i debiti 
tributi di laude e di ringraziamento a que' benemeriti semina-' 
risti che nel lySfl» eccitati dal celebre filologo nostro concitta- 
dino il canonico Gagliardi Accademico della Crusca, ebbero me- 
ditata ed eseguita si nobile ed utile impresa. Terminata perà 
l'edizione , e ad eccessivo prezzo venuti i pochi esemplari , che 
quasi per grazia e per-mero accidente si rinvenivano, richiedeva 
il pubblico bene che se ne formasse una ristampa. Addossatomi 
tale incarico, mi era pure p-efisso di arricchirlo di alcune mi- 
gliaia delle pifi necessarie voci che vi mancavano. Ma per ac- 
curato esame fatto anche da illuminati Soggetti si riconobbe, che 
il numero de' vocaboli necessari di cui lia difetto, si estende a 
molte migljaja, co' quali soli poteasì aumentare abbondantemente 
d'un terzo. (Questa osservazione seco ne trasse dell' altre. Sì 
osservò primieramente che pochi sono i terniinì della botanica 
che ivi non sieno erronei. Si trova, p. e. fraina. Lero, veggiolo ; 
ma la nostra fraina è il loglio salvatìco. Loliam perenne, e il 
ìero o ve^iolo è un legume simile al moco quanto al seme, e 
alia lente quanto alla pianta , che da Linneo vien chiamato er- 
vum ervilia. Trovasi al pezahé, sorba frutto noto, e sorbo albero 
che produce le sorbe ; ma pezahé h il fragiragolo spaccasasii, 
Celtis australis , e sorba è sorbus dometticAr 'Trovasi al bianco 



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f 1 ) 

^^OTtograRa del vecchio dizionario) V. petaii, ma bianca h il 
gonibuco acquatico, yiòurnnm opulus, e pezahé h l'accerinsto 
qui sopra. Alla raabifda trovasi carota^ ma la no tra raohiada 
h bietola o barbabietola. Beta vulgaris, e la carota è il datcus 
carota radice lutea de' botanici. Alla parola corbel^ trovasi cor- 
hezzoìa fiutio, e corbezzolo albero; ma corèe/ è il sorbo albero, 
e torba frutto detto da'botaiiici sorbus domestica, come accennai , 
laddove, l'italiano corbezzolo è un albero esotico alla nostra pro- 
vincia detto da' botanici arbutus unedo. All'artircolo maigola tro- 
vasi pastinaca, ma la nostra meiffyla è il geranio a foglie di 
incuta. Geranium cicutarium, e 1' italiano pastinaca k nel nostro 
dialeno pasteiiaga o pastenadeghe, ec. (a), 

Si rinvennero altresì motte voci e frasi o sbagliate o fiior 
dii luogo, e prova ne sieno le seguenti. Alla parola fc^ae(l^aio 
latto per testamento ) trovasi in frase JJ ^àgg i legagg i è pers\ 
ina anche accordando che in qualche paese dicasi legagg invece 
di lagagg o lasugg, (come dicesi più comunemente nel senso di 
lasciati , trascurati , negletti , e che derivano dal nostro infìnito 
lagà , Iosa ) non potrà mai qaesta frase essere collocata sotto il 
sostantivo legat (legato, lascito, lascio) che presenta ttitt' altra 
Idea. Non sembra neppur corrispojidervi la forma italiana. Me- 
glìo i fiinguello in man che tordo infrasca, poiché il senso che 
noi applichiamo alla frase tàgg i lasagg o lagagg i è pers sì è 
che si debbe tener conto d'ogni minimo che, ladJove Ìl senso 
dell' italiano meglio è fringuello in man, ec. si è che è da pre- 
ferirsi un ben piccolo , ma presente , ad un maggiore, ma lontantx 
Sarà pertanto più adatto il farvi corrispondere : ogni prun fa 
siepe. Ogni rampollo fa Jtume. Alla parola fràt trovasi in frase 
§ Dai friigg sa conos la pi,2nta. Gli asini si conoscono iabjsti. 
Conoscere i cavalli alle selle, vale , conoscere gli uomini all'ester- 
DO. Ma colla nostra frase dai fiiigg, ec. da noi vuoisi indi- 
care che dalle azipni degli uomini conosciamo di qual lega essi 
sieno. Quindi quadrerà ottimamente, l'erba si conosce dal seme, 
o per lo seme. Alla gremola de pa si vede per corrispondente 
spianatoio in luogo di gramola. Al scompartì trovasi rappacifi- 
care; ma il nostro scompartì significa separare le parti conten- 



(a) Le mnigole sono tanto la radice del pranium cicutarium, i(uaa- 
■o quella del daucui carola radicr alba', giacché di questa pìftnta se 
ae troTauo tre varietà radice tuleof radice alba e radice purpurea ^ 
e siccpme prima che s'iilzi il fitsto dalla radice di queste due piante^ 
cioè del geranio e del dauco della radice bianca si rassomigliano a 
nella loro ferina e nelle toglie radicali, così dal volgo chs It chianut 
«ol noia* di maigote ti co>g«aa indisUuUatinte ambedue. > 



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f » ) 

idenfi , le quali possono pur separarsi senza ponto rappacìftcarsjt 
A! sparaer de muradàr trovo aestdtoja, ma sparaer di murad&r 
è sparviere, e la parola italiana nettatoja (non nestataja) è nel 
nostro dialetto fratasì, ec. Ne' sinonimi trovansi sempre i piii 
antiquati e pieno in uso. L'ordine e l'ortografia non sono sempre 
ì pii acconci al rinvenimento delle parmle. Si trova caeal , ca~ 
, lava , leva , ec. in vece di caal , caagn , scaesàf 



ec.'Non si distinguono i nostri due suoni fu (torre), e tu(ta\ 
che con un semplice accento grave soll'ù. Si trova la parola 
dìghen (pigliar le distanze) , che deriva dal nostro verbo dì (dire), 
«otto alla parola difficoltà, e non ai proprio luogo del verbo 
dì, ec. ec, li nostro u pronunciato come ì'u toscano è rappre-^ 
seotato coir ó, come ha (buono), ti (tuono), so (suono), ec. ec. 

Queste osservazioni pertanto e diverse altre che si tralasciano 
per amore di brevità , mi persuasero che fosse più acconcio e 
piii utile di tuno rifondere il vocabolario, in quello che mi fos- 
•e sembrato manchevole. Nel che non posso né debbo dissi- 
mulare che, ponderate le malagevolezze che all'intento mìo sì 
opponevano, ne rimasi dapprima sbigottito e scoraggiato. E ad 
accrescere il mio scoraggiamento si aggiunse il parere dì molti, 
cui forse non parea eseguibile ÌI pensiero di tale riforma. Se- 
|;uaci essi delle oostumanze de' loro maggiori -non avrebbero vo- 
luto che si mutasse un Jota dì ciò che venne trovato lodevole 
dai padri nostri o dagli avoli. Costoro non sanno che il tempo 
fu detto maestra della venerabile antichità , e che se ì trova- 
menti sono sempre difficili e per conseguenza ammirevoli , h 
però certo che coli' ingegno , colla fòtica e col tempo te inven- 
zioni si perfezionano, e si rendono quindi prò profittevoli. Il 
perche se gli anzidetti seminaristi furono assai benemeriti e 
delle lettere e della patria per quella loro lodata fatica , ove 
sien vere , come in fatto Io sono, le osservazioni che abbiamo 
premesse sui molti falli che trovansi nel loro vocabolario , noD 
solo utile, ma necessario riescìa l'obbligo di ripulirlo, corregger- 
lo ed ampliarlo. Né io stato sarei si ardito dì por mano a un 
lavoro di questa fatta , se dalle pìfi dilìgenti indagini e dai 
pensamentì^di riputati personaggi non fossi stato fatto capace 
della necessiti ed utìliti di quella riforma, per la quale corte- 
semente mi fu anche promessa assistenza e consigli. Rassicurato 
cosi e confortato dal dolce pensiero che la mia fatica sarebbe 
proficua a'miei concittadini , mi posi coraggiosamente al cimento. 

Tutto ingombro di scogli ritrovai questo piccolo mare. Dif- 
Hcoltà insormontabili si presentarono alla sbigottita mia mente, 
• giusto timore m'assalse di far naufttigio tosto salpato dal 
lido. Xa «celta delle voci italiane da contrapporre alle bresciane 



7;-,ii-,. Google 



( » >, 

fa una delle principali difficolti. Doveva io attenermi ai sdo 

vocabolario della Crusca , o di quelle servirmi eziandio, le quali, 
tuttoché accreditate dall'uso di rinomati scrittori, pure non iono 
da' lessici consacrate? Intorno a ohe, ricercato il parere dimoiti, 
ritrovai che v' ha tra' medesimi dotti gran disparità di o]»nio- 
ni- Alcuni col Bembo e con Lionardo Salviati volevano che la 
Crusca e con essa i trecentisti fossero l'unica norma infallibile 
della lìngua , sostenendo essi che questa nel secolo del trecento 
sìa giunta all'apice della sga perfezione, e che specialmente, 
mercè i tre sommi scrittori di quel secolo felicissimo, tutto in 
questi auignere si dovesse il fior della lìngua. Io venero colla 
fronte per terra l'Alighieri, il Petrarca e il Boccaccio, ma chie- 
derei volentieri , non già per amor di contesa , die non sono da 
tanto , ina unicamente per mia istruzione , se si debba usare la 
lingua del trecento ancne da chi scriver voglia un trattato sul- 
l'elettriciti o sulla nautica ò sulla diottrica o mll'areostatica, o 
£ir si voglia un discorso sulle assicurazioni , sul caffè , sulla coc- 
ciniglia, sul cacao, sulla china cliina, sulla chimica , sult' ideologìa, 
iuUtt cosmologia , ec. ec. Domanderei volentieri altresì die cosa 
TÌspondasi al seguente giudizio del Firenzuola , da lui esposto 
Edla sua Evefazione al dialogo sulla bellezza delle donne. » Ri- 
jf cordevole della sentenza di Favorino, sem^n'e ho usato qu^ 
w vocaboli e quel modo di parlare che sì pennuta tutto giorno^ 
o spendendo , come dice Orazio , quelle monete che corrono, e 
w non i quattrini lisci o S. Giovan a sedere». D'altronde nq«<? 
V valentuomini, prosegue l'acutissimo P. Bartoli, i quali compilaro- 
«1 no il dizionario della Crusca, ne adoperaron parecchi (termini 
» non registrati sul " gran dizionario ), dove parlano essi pure 
w maestri e giudici del bel parlare, che a' loro luoghi per al- 
f> fabeto non vi si trovano«. Il perchè dalla. prima edizione cho 
del dizionario si è fetta , alla più ricca di tutte qual è quella 
del 1763, i vocaboli aggiunti' vanno a migliaja. Anche nell'adq- 
tianza che circa Vent'anni sono si fe fatta in Firenze per nuova- 
mente riprodurre ed accrescere quel ricco tesoro della avella 
non- sì son forse proposti e nuovi autori e nuove migliaja dì voci 
per vie maggiormente arricchirlo ? E quante aggiunte, anclie to- 
gliendone gli arcaismi, non vi ha ultimaniente fette il valentissimo 
P. Cesari? E dì quante accrescere tuttavìa non pou^bbesi, ove ì 
periti volessero far soggeno delle lor cure la più cara e preziosa 
proprietà della patria? Non mi è quindi paruta possibile lacom- , 
pilazione del mio lavoro col solo sussidio del dizionario della 
Trusca, Cosi manchevole com'egli è, perchè fecondissimi sono i 
dialetfi nelle tnolliplici loro raariere di esprimersi. La lingua par- 
lata è molto più estutìa che la lingua scruta. V'ha ana lìngua 



7,-,ib,.GoogIc 



f IO > 

tisata dalvo1g<> e atra dagli uomini colti , ed ancfie umcamente d^ 
quelli die nelle civili società si elevano o pel loro grado o per 
oltre sulla comune degli uomini. Gli artefici stessi non s'accor- 
dano nei dare a' propri strumenti i medesimi nomi. Molte delle 
nostre voci trag^on l'origine dal francese , dal latino ed anche dal 
greco. A queste voci bisogna trovare l'equivalente italiano; uopo 
è quindi servirsi pur delle parole che lor corrispondano, le qua- 
li registrate non son nella Crusca , ma si trovano ne' libri dì 
approvati scrittori , .dacché questi, come saviamente affermò il 
Davanzali, sanno legar in oro i cioitoli d'Arno, e iàrne sparir la 
bassezza. V ha di più. In moltissime voci dell'uso famigliare e 
delle arti fa di mestieri adoperare eziandio delle voci, che ven- 
gono solo dal buon uso toscano universalmente approvate. E qui ' 
insorgono nuovi oppositori a contrastarmi le voci dell'uso. I 
vocaboli anche dell uso , secondo essi , debbono aver per padrino 
un qualche scrittore autorevole. Il far altrimenti si reputa un 
Sacrilegio di lingua. Io mi contenterò dì citar loro il Var- 
chi . che tanto seppe e tanto scrisse nel fatto della favella , il 
quale così sì esprime nel suo Ercolano: » Nella lingua parlata 
w pia che agli scrittori bisogna riguardare all'uso, e non istare 
« alla miseria d' imparare, solamente dagli scrittori che con pro- 
ti prietà usano nel moderno favellare. Lo stesso nome di lingua 
». volgare (e per lingua volgare intendea egli la fiorentina ) 
» fe avvertire che si dee quanto si può seguitar Tuso de] volgo, 
n che ha l'autoriti di seguire il suo secolo, essendo malagevole 
» a provare che i termini degli antichi sono migliori dei pre- 
» senti «. Lo stesso Dante ci avverte che: ifLo bello volgare se- 
ti gnita l'uso e lo latino arte». E il Salvìni nelle sue annota- 
zioni alle commedie del Buonarroti soggiugne che : "I plebeismi 
■n non son da disprezzare del tutto in materia di lingua , perchè 
u danno de' lumi anche, al parlar nobile «^ giusta quel detto di 
Orazio nella sua poetica che: , 

Multa renascentur, qua» jam cecidere, cadentque, 
Quse nunc sunt in honore vocabula , si volet usus , 
<^oem penes arbitrium est, et jus et norma loquendi. 
Sicché conchìudo col Lami che: M i! vocabolario della Crusca 
non può sempre servir dì regola per conoscere se una voce sì 
può adoperare o no. Ne viene un'altra conseguenza, che si può 
seguitar l'uso senza esempio di scrittori, perchè <ios\ hanno fatto 
gli Accademici nel comporre e distendere il vocabolario. Senza 
di che nasce un confuso scetticismo, perchè leggendo io gli 
stessi scrittori ado])er3ti per la compilazione del vocabolario, non 
saprò distinguere se questi vocaboli sìeno stati tralasciati per 
ìfiawertenza o disattenzione , o perchè non furono ^udìcati buoni. 



nourribyGoOglc 



f " ) 

Ed ecco eh' io avr& dalla mia l'autorità dell'approvato scrittora 
e la cotifessata possibile ìnavverten?^ degli Accademici. Aiiunqiie 
o non defefìrò al vocabolario, o se io vi deferissi , mi priverà 
di vocaboli usati da buoni autori, esprimenti, proprj, analogliì, 
senza una ragione prevalente, anzi contra l'esempio degli stessi 
Accademici , i c]uali usarono da due mila voci senza aver riguardo 
al vocabolario che stavano attualmente componendo, e senza pen- 
sare all'autoritÀ degli scrittnri.» Che più? Escirà fra poco alla 
luce un'opera di uno splendido ingegno, la quale mostrerà chia- 
ramente quali eieno i falli gravissimi che bruttan la Crusca, 
quali i vivi e quali i moni vocaboli, e come quelli e questi 
cernCTe e distinguere si debbano per iscrivere con eleganza e 
purezza la nobilissima nostra favella , guasta e deturpata da 
que' che non conoscono quali sieno le gemme de' trecentisti , e 
quale il fango de' loro modi antiqratl e plebei. Cessino dunque 
gli schizzinosi dal rendere con tn ppi rigida scrupolosità me^ 
achina e gretta la lingua , mentr'essa è feconda , pieghevole e 
bella sovra qual altra mai si parla in Europa. 

Ma se tutte le accennate dimcohà non rlsguardano che la parte 
italiana , quante non ne incootrai in ciò che risguarda il dialetto ? 
f. innanzi tratto circa l'ortografia , non mi è paruta quella del vec- 
chio vocabolario né la più acconcia alla pronuncia , né la più agevole 
si rinvenimento delle parole, conciosiachè manca il nostro dia- 
I*-tto segnatamente dì opere scritte , tranne alcune vecchie com- 
siediuole di nessun pregio e pochi componimenti poetici, che 
ne fìssin la norma. I Milanesi hanno nel lor dialetto una dovi- 
ziosa raccolta poetica in parecchi volumi di riputati scrittori. I 
Bergamaschi nel lor dialetto voltarono due de' maggiori poemi 
<*'illa latina e toscana letteratura. I Bolognesi diversi poemi an- 
cii'essi assai voluminosi. I Veneziani (il diletto de' quali fin dal 
«ecolo XVI fu il iàmoso grammatico Virunio Pontico detto bel" 
lissimo e dottissimo) sono rallegrati dalle graziose poesie dì An- 
tonio Lamberti, dalla parodia del Boaretti, dagli appio»! di Fran- 
cesco Grìtti , ec. ma i Bresciani di tali sorta di componimenti 
*on privi. Mancante adunque di tale soccorso, mi fu forza di 
mio capo ritrovar delle redole da me credute le più analoghe 
alla pronuncia del nostro dialetto, e le più acconce al rinveni- 
mento delle parole , cosa unto essenziale in un vocabolario del 
linguaggio vernacolo. Le regole necessarie pel rinvenimento delle 
parole si vedranno a Iato della prima pagina del dizionario. 

Non si troveranno nel vocabolario quelle parole del dialetto 
àie sono simili o quasi simili alle co^rispo^de^ti italiane (tranne 
y parole che seco portano delle frasi , e i termini di botanica o 
d'arti, comelurta, scarpa, malva , salvia , balestra, boga, ec. ec.y 



1,. Google 



( ■:. ) 
e poche eziandio di quelle frasi die sono scambievolmente co- 
muni, e la stessa cosa sonano tra' Toscani e tra noi, per non 
ingrossar il volume fuor del bi-^ogno. Il qual punto ," benché non 
sia scevro di difficolti, non fa eh' io non rimanga fermamente con- 
vinto che un vocabolario del dialetto nèpuò nèdebbe contenere 
*! ialunt]ue paiola, la quale sia simile all'equivalente italiano, o 
die del suo italiano corrispondente sia priva. Imperocché chi mai 
purché sia: in istato di servirsi del dizionario, il quale sappia 
ciok almeno un po' leggere, potrà ignorare che le voci del suo 
dialetto, p. e. ama, copia, convént, naturai, statua, coloiiel, conse- 
gna, respira, ec. «criver si debbano in italiano amare, copiare, 
C'iìvcnto, naituole, statua, colonnello, consegnare, respirare. Cosxaì 
vi sarà condotto dall'analogia ch'egli avrà osservato, anche senza 
\olerlo, esii>tere tra il suo dialetto e la madre lingua inque'po- 
chi libri ch'esso avrà letto, quand'anche questi si riducessero 
lutti all'unico abbecedario. D'altronde un vocabolario del dialetto 
dc-bb'essere circoscritto entro certi limiti, che non è lecito oltre- 
pressure, se vogliamo almeno esser urili alla maggior parte di 
coloro pe' quali soli compilate queste fatiche. Ogni dialetto, come 
dissi, può suddividersi in due, uno del volgo e l'altro degli uo- 
mini dotti. (Questo fe sempre alquanto piil regolato ed acconcio. 
L'altro per lutto senza eccezione inesatto nella pronuncia, sparso 
di solecismi e di sconcordanze, e pieno di storpiature di vario 
genere , ma per cui i'erario della lingua parlata resta non per- 
tanto pereimemente arricchito La lingua parlata, dice il Cesaroi. 
ti , è più ricca e più ridondante della lingua scritta , e presenta 
di questa assai maggiori difficoltà ed" ostacoli. Essa è sparsa di 
maniere famigliari, di allusioni particolari e triviali, ed è piena 
d'anomalìe e d'ambiguità, quindi più abbondante dì termini, 
perchè non inceppata da regole grammalicaii. Chi si spiega nel 
suo idioma vernacolo non s' informa dinanzi di parlare se il 
termine che gli vien sulla bocca siasi usato o non usato prima 
di lui. Avendo il senso intimo del genio della sua lingua , con- 
sapevole del valore delle terminazioni e dell'analogia , si abban- 
dona all'impulso interno, e conia continuamente cogli stampi 
antichi cento vocaboli nuovi senza pensar che sien tali , adotta 
fra gli stranieri quelli che gli sono opportuni , facendo un con- 
tinuo miscuglio di germanismi ,- di gallicismi e di latinismi, senza 
paventare per nulla la tremenda scntica degli Aristarchi, unica- 
mente curandoj^i di ciò eh' è più atto e più acconcio ad espri- 
mere il proprio pi^nsiero. Intanto il dialetto estende i suoi anche 
troppo estesi confini, e i suoi modi di dire e le sue esfa-essioni 
vanno pressoché all' infinito. Or come pretendere che tutti que- 
sti vocaboli comprender si possano in un dizionario? V'ha di 



nigiUrrlbyGOOglC 



( l3 ) 

pìh. n dìaleno varia non solo ne' diversi paesi della stessa 
provincia, ma neJIa sressa città regna talora una differenza no- 
tabile non solo nella pronuncia , ma pure ne' termini e nelle 
iufinhameme variate maniere di esprimersi. Le diverse classi 
degii artifìci si formano il loro gergo; i colti e gli agiati han- 
no anche senza volerlo un gergo lur proprio e diverso da quello 
del volgo, il quale non intende gli uomini dotti quando in bre- 
sciano di cose specolative ragionano , né i diotti intendono sem- 
pre i termini tutti delle arti e mestieri , né tutti gì' idiotismi 
della plebaglia. Che se ta lingua parlata è più ricca e più este- 
sa assai che la scritta , se la lingua scritta occupa molti vol^unu ' 
e di non piccola mole, e di non poche migliaia di voci mao- 
chevoli, se il vocabolario del dialetto comprende e la lingua dei 
dnttì e la lingua del volgo , e la lingua parlata e la lingua scrit- 
ta , come sarà mai pos.<:ibìIe in un ristretto e determinato volu- 
me tune rinchiudere, aventi a fronte l'equivalente dizione italiano, 
le infìnite e bene spesso stravaganti espressioni d'un intiero dia- 
letto? Conobbero tal verità i compilatori tutti degli altri dialetti, 
e tutti concordemente ommisero i termini o simili o quasi si- 
mili ai corrispondenti della lingua madre, e chiaramente se na 
espressero nelle lor prefazioni. 

Conchiudasi dunque che un vocabolario del dialetto n^ può, 
uè defabe contenere che le cose più particolari e [HÙ proprie, e 
ad un tempo ])rive d'affinità e rassomiglianza con quelle dd 
corrispondente iialiano. 

la Commissione scelta sulle mie istanze dall'Ateneo per la^ 
censura del mio dizionario da me consultata su queste dimojitl 
fece diritto alle mie ragioni , come può ricavarsi dal giudizio di 
lei che più sotto esporremo. 

L'agricoltura e le arti mi presentarono non minori diflicolti. 
F.bbi qaindi ricorso a moltissimi de' più espCTti agricoltori di 
diversi paesi ed a' primi professori d'ogni arte . Dubbj , contra- 
sti, inceitezze, coniraddi/.ioni, malagevolezze in somma senza 
fine insorgevano ad ogni istante. L'agricoltura varia le sue ma- 
niere, non pure tra la collina e la pianura, ma eziandio molte 
volte ne' paesi medesimi. La qualità del terreno, il clima, il ca- 
rattere degli abitanti influiscono non p^o a variar i suoi modi, 
e per legittima conseguenza la sua nomenclatura. Gli artisti 
della citti e de' paesi variano essi stessi i nomi de' loro stru- 
menti , e oì' accadde sovente l'udirne parecchi a nominare in 
dj'flerenie maniera lo strumento medesimo. Ne ragunai molte 
I •Ite de' più accreditati per averne ì necessarj rischiaramenti, 
ed era pure piacevol cosa l' udirli tal fiata bisticciarsi fra loro 
i professori della stessa arte per Sostenpro con tutti i loro sforzi 



n,g,Urrlb,.GOOgIC 



(i4; 

H termine da lor prediletto. Nel qual caso forzato mi vidi di 
attenermi a quello che parvemi il pili adatto all' indole del dia> 
letto, e più conforme all'analogia della lingua. 

La botanica, mediante i possenti sussidj avuti in questa parte, 
fu da me portata ad un grado , oso dire, assai vantaggioso. Oltre 
al termine italiano (e ben di sovente ne posi due , tre ed anche 
quattro) si troverà a moltissime piante, e segnatamente alle più 
importanti, il nome' scientifico tratto o da Linneo, o da Persoon, 
o da Wildenovio celebri moderni botanici . Ciò debbe recare 
d<^ppio vanuggio , quello cioè e di somministrare agli amatori 
della botanica il nome della pianta, e ad un tempo di ofTerire 
la certezza di non ingannarsi suU' identità dell' erba o pianta 
ricercata , giacché di queste moltissime hanno diversi nomi non 
solo ne' varj paesi della provincia bresciana , ma in tutta l'Italia 
medesima. Vi si troverà una brevissima descrizione del carattere 
di quasi tutte le piante , come pure le particolari loro virtù 
nella medicina egualmente che nelle arti- 
Ma è oramai tempo ch'io accenni i fonti di cui mi valsi 
nella compilazione di questa mia lunga fatica. La Crusca colle 
giunte, i Classici, il Flositalicae linguae del Monosini, le voci 
italiane degli autori approvati raccolte dal P. Bergantini, i mo- 
di di dire toscani radunati dal P. Paoli, le origini della lingua 
italiana di Ottavio Ferrari e di Kgidio Menagio , oltre agli 
Bcrittori che di argomento analogo ex protesso trattarono, come 
jl Vardii nell' Ercolano, il Muratori, ìl Minacci e tam' altri. 
Intorno alle cose famigliari ed alle arti mi valsi de' lessici del- 
l' Alberti. Parcamente mi servii del dizionario d'arti del Grisel- 
Knì , non godendo gran fatto riputazione di molto esatto scritto- 
re. Bice;-cai poi minutamente U Neri, il Celiini, il Cecchi, il 
BernÌ,il Salvini ed altri valentuomini di simil fatta. Mi furono 
pure di non pìccol soccorso i dizionarj degli altri dialetti , ma 
quello di cui più mi valsi , e che per conseguenza mi recò 
maggior giovamento, fu il dizionario milanese-italiano del Sig. 
Cherubini , il quale, siccome l'ultinio nell' ordine de' tempi, così 
lo trovai più copioso ed esatto in quanto a' vocaboli ed alla loro 
interpretazione, ed anche per la maggiore analogia col nostro 
dialeno. 

Circa le voci dell' uso introdone nella parte italiana, e special' 
mente in que' casi in cui i dizionari "^^ somministrano alcun 
soccorso, furon da me consultati alcuni [wofessori toscani, e no- 
minatamente il signor D Cosimo Calvelli professore di belle 
lettere, che con ammirabile pazienza si prestò ognora di buoa 
grado alle mie incessanti , tediose, e ben di sovente replicate in- 
terrogazioni. Qualora insorgeva iti me qualche dubbio sopra la 



nigiUrrlbyGOOglC 



< i5 7 

l^ittimità «f un' espressione o d' una voce, vi ho «empre app^ 
sto o la fonte d'onde la trassi, o le parole voce dell'uso , ac- 
ciocché fosse libero al lettore di farne quel conto che pifi gli 
fosse piaciuto. (Quelle voci, che non sono in uso che uaicamente 
in qualche città di Toscana, le tiotaì (Fior) cioè voce dell'uso 
fiorentino , (Lucch.) cioè voce dell'uso lucchese, (Róm.) cioè voce 
dell'uso romano, (Aret.) cioè voce dell'uso aretino, ec. Le voci 
del dialetto che non si usano iti città, nu unicamente in qual- 
che paese della provincia si troveranno contrassegnate (P.) ciofc 
provinciale o voce dì provìncia. 

A molti spiacer^ forse il non ritrovare nel dizimarìo né le 
descrizioni distese di que' giuochi che trovansi sul vecchio , né 
la parte italiano-breeciana A questi per unica mia discolpa ri- 
«ponderò, che il fine del dizionario si è unicamente di agevolare 
a' Bresciani la lingua italiana in confronto del dialeno, e ch^ 
DÌun Bresciano né vuole né debbe apparare il proprio dialetto 
ch'egli già sa. Che circa i giuochi poi(de'quah ho arricchito 
i! dizionario d' un numero copioso) mi pare di aver ottenuto 
interamente Io scopo dell'opera col dare d'ognuno d' essi il cor- 
m^ndente nome italiano, dacché chiunque bramasse di essi una 
àescrÌ7Ìofte circostanziata, potrà rinvenirla nella xucca del Doni. 

Tra i non pochi vocab<MÌ del dialetto che in tutta 1' estensione 
del nostro territorio significano la stessa cosa, ed in cinà hanno 
un nome differente da quello che hanno np' paesi furono prefe- 
ri"! quelli della città. Dal che ne viene che non pochi paesi 
della Provincia non potrar-io rinvenire molti vocaboli sul dizio- 
nario, sebbene vi si trovino, perchè sott'altro nome registrati. A 
fine pertanto di favorire tali paesi invito tutti gli amatori del 
colto parlare e del pubblico bene che abitano ne'varj comuni , 
e segnatamente i signori Parrochi e Maestri, a formare dietro 
l'esame del dizionario una nota di tutte le voci, frasi, ec. Cora- 

Crese nella classe indicata, spedendola al compilatore del voca- 
tilfirio, avvegnaché in una separata appendice di V. (wdi)fatu 
qualche tempo do|M) la stampa dei dizionario saranno da me 
con cura raccolti, e ìndi pubblicati colle stampe in forma e ca- 
i-atteri simili al vocabolario. Saranno aggiunti all'appendice anche 
tutti i nomi bresciano-italiani de'paesi della provinqia unitamente 
a'nomi proprj delle persone. Si premetterà a tutta questa sup- 
pellettile una non breve disertazione intorno air indole filologica 
e morale di vwj modi particolari al dialetto bresciano, che mi 
fu liberalmente promessa dal chiarissimo nostro concittadino il SJr 
gnor D.r Gio. Labus, di cui sta di presente occupandosi. La 
moka perizia di questo e;»regio scrittore e la sua nota sagacità 
negli archeologici giudi mi persuadono the il suo lavoro, come 



7<-,ii-:.. Google 



( 16 ) 

■ nuovo nel genere e singolare nel merito, cosi «ari tfovatoanclie 
istrutrivo e sommamente piacevole. 

Deggio qui tributare puìablici rendimenti di -grazie a' signori 
Membri della Commissione, i quali pazientissimamente niìgljo- 
rarono co' saggi loro consigli, ed accrebbero di molte necessaria 
voci e frasi il vocabolario, readendolo con ciò più dovizioso e 
per conseguenza più utile. Li tributo similmente a tutte quelle 
dotte e gentili persone, le quali parte con lumi e con ottimi 
euggerimentì , parte coli' esame accuratissimo che si compiacquero 
di fare della nojosa mia fatica , e parte coll'assistenza alla cor- 
rezione della sumpa, non mancarono di emendarla . ripulirla e 
migliorarla. 

Dopo tutto questo per altro non si creda che il vocabolario 
possa andar esente da errori, sbagli, lacune od ommissioni, che 
anzi non solo io, ma ì medesimi onorati Soggetti che mi hanno 
assistito per bocca mia protestano, che lungi dal -pretendere che 
siasi portata quest'opera alla perfezione, ragionevolmente si te- 
me cne il vocabolario non sia sifvro da errori, e però s'invi- 
tano lutti gli amici del culto parlare, de' quali oggi non iscar- 
seggia la patria nostra, a farne nota di tutti, e spedirli come 
sopra al compilatore del dizionario, poiciiè nella summentovata 
appendice sarà d'ognuno di essi fana rettificazione; e licconiQ 
mosso io non sono che da retto divisamento, cosi mi recherò a 
gran ventura se i saggi critici faranno soggetto delle loro oc- 
cupiizioni il miglioramento del mio vocabolario, poiché „ sotto 
l'usbergo del sentirmi puro " conchìiido col giudizioso Crassei: 
li faut s' honorer des criùques , méprUer l^ satires , profiter 
de set faatest et /aire imux. 



7<-,ib,. Google 



«■7) 
PROVINCIA BRKSCTANA i 



Brescia li5 maggio 1817. 
IL.PRESIDENTE DELL'ATENEO 

GT/ afta. Go. dlaUtifa a4Ctlc{ioà 



Ne. 



HeWa Sessione ordinaria di jeri, feci leggere al Segretario 
la dimanda, eh' Ella mi fa col suo foglio dei 4 corrente ^ 
che si elegga dal nostro Corpo ima Cuiiiinìssione per esa- 
minare il diiìonario bvesciano-italiano , che con com- 
mendabile impegno ha compilato, onde possa pubblicarsi 
da Ve'i coir approvazione dell' Ateneo. La sua dimanda è 
stata favorevolmcnic ai»:olta , e lodato lo zelo da cai è 
animata, perchè l'opera sua riesca pìil utile e perfetta. 
A tal uopo sono slati eletti a Membri della Commissione 
i Signori Prof. Cesare Arici, Barone Camillo Ugoni > 
Gio. Battista Soncini, Frahcesco Assioni, ed il nostro 
Se(;:retafio Ab. àmtoitio Biahcbi , perchè uniti esaminino 
V opera sua, facendone poi rapporto all'intero Corpo, 
colV indicare le correzioni , od aggiunte che creder potes- 
aero necessarie. A questi Ella dunque si volga col mezzo 
àel Segretario «uddetto , e ne avrà quell' assistenza che 
chiede. Facendole il dovuto encomio per le fatiche ch'EUa 
assume per la pubblica istruzione le protesto la inJa di- 
«tinta, stima * considerazione. 

Firm. G. MAGGI Psesidinte. 

Sott. Antonio 3uhgMi Segretario^ 



n,g,Urrlb,.GOOgIC 



( i8) 



PROVINCIA BRESCIANJI 



Brescia li 10 agosto i8if. 
IL PRESIDENTE DELL'ATENEO 

vCi <iPta. (fO. uJatìUla o/fCeieitott 
Compilatore del Dizionario Bresciano-Italiano/ 

JUa Commissione dall' Ateneo deputata all' esante del VU 
sionario di Lei col rapporto che le uaisco , mi hq infor' 
mato delle operazioni che la medesima ba fotte, e dell' n- 
ttlità che ridendar deve specialmente alla classe dei meno 
dotti , dall' opera sua nell' uso della lingua comune d' Ita- 
lia, che si vorrebbe esteso ad ogni classe dì pavone. Io 
ini congratulo eoa Lei delle sue fatiche rivolte alla pub- 
blica istruzione , e desidero cbe ottengano U nobile fine 
« cui sono state dirette. 

Gradisca colle mie coagratulazioai anche i sentimenti 
ddla distiuu mia stima. 

Etrm. G. MAGGI Faesidentf. 

Sotu Gaktaho FoaHASim V, Se^ 



DigitzrrlbyGOOglC 



Ah siGNon co. Presidente 
Soci dell Ateneo 



\-ìA Commissione eletta all' esame del nuovo Bizronarìa 
del si|j;. Melchiori , composta dei signori Barone Ugoni , 
Soncini f Arici, jissioni e Bianchi conforme alle verbali 
istruzioni che le vennero date, «di per intiero la lettura 
del Dizionario stesso pel tempo di quasi due mesi. Per 
sao giudizio questo nuovo Dizionario sarà tiertamente 
Dno de'più completi e piìi ragionevoli di quanti ne vantino 
ì diversi dialetti d'Italia, e perchè riuscisse a questo pre- 
gio lii Commissione non ha mancato nelle quotidiane 
atlunanze di suggerire a suo luogo que' vocaboli e ma- 
niere native di parlare, che sfu^ite erano per avventura 
alla vigilanza dell' attento e paziente compilatore. 

Prima di conchiudere le proprie adunanze, venne am- 
messo il sig. Melchiori a leggere uno scritto , col quale 
proponendo alla Commissione i proprj dubbj , intese dì 
i risolvere alcune questioni che gli si otFersero, allorché po- 
se mano a quest'opera d' insigne travaglio , assegnando 
anco i motivi che poscia lo determinarono ad abbracciare 
pia l'uà partito che 1' altro. Dimostrò egli la sconvenien- 
za ed inutilità di porre in primo luogo i vocaboli che 
hanno perfetta corrispondenza e somiglianza cogVitaliani , 
sì nella maniera della pronunzia , come nella quantità 
delle sillabe e signi6razioni , lo che non avrìa fatto che 
impinguare di soverchio il volume, rendendone cosi piiì 
costoso l'acquisto, e quindi piìi difììcile la diffusione a 
comune utilità ed istruzione. Soggiunse anco che riguardo 
ai vocaboli d'arti e mestieri ( di cui esso arricchi pur molto 
r opera sua ) indarno si cercherebbero le più minute co- 
se o frazioni stesse degli struin'>nti con cui le arti st 
reggono , perchè soverchio sarebbe e inoltipliratissimo il 
Vocabolario. Trattandosi di rifare un Dizionario del no- 
stro vivace e bizzarro dialetto , e non un Vocabolario 



. Coo*^lc 



d'arti e mestieri. la Commissione acconsenti a (iilèste ra- 
gioni, vedendo pieno l' infeiùliinenlo e io scopo deL Com* 
pilature : cioè dì dare la corrispohdente aignificazioiic ai 
vocaboli e dizioni bresciane, qon altrettante dizioni e 
vocaboli del linguaggio corrente. 

Reso conto per ta) modo a qaesto ^pati'io Istituto di 
quanto operò la Commissione , la stessa può assicu- 
rare , che ana tal fatica dee riuscire di molta lode al 
compilatore, come di molta utilità per ciascuna persoiia, 
e per V infima classe del popolo ; rvndendosi così piilt 
famigliare 1' uso e 1' intelligenza deUa bellissima lingtu 
madre. ' 

Brescia lì 3 agosto 1817. 

( Camillo Ucoiiri 

\ Cesare Arici I Membri 

jE'x.x Battista Soifcini ^ 
j Fbancbsco Assidivi 
(Ab. BuHcui 

Dall' Atenc« 1\ 33 agosto igii 
Pv copia conforme 

Il Sx«KBiAKKi Ah. ANTONIO BIANCBI. 



delia Commissione 



DigitzrrlbyGOOglC 



«PIEGAMENTO 
delle abbreviazioni che si trovano per entro a quest'opera. 



Accv. Accrescitivo. ■ 

Agg. Aggettivo. 

^b. Alberti- Grande dieiomirio 

itaUano-francese. 
Alb. eac\. Alberti enciclopedico. 
Dizionario universale, crìtico- 
enciclopedico della lingua ita» 
liana, 
Alg. Algarotti opere. 
Aut. Anticamente. 
AreU f^oce dell'uso aretino, 
Avv- Avverbio. 

Bald- dee. Baldinueci decennali. 
Bigi. Biliardo. 
Bocc Boccaccio, 
Gap. V. Mec, Caporali vita di 

3fecmate. 
Celi. Cellini, Opere di Benve- 
nuto Celimi orefice. 
Ces. Cesari Antonio. Vocabo- 
lario della Crusca, 
et. Chiaro.* 

Cresc. Pietro d^ Crescenzi, 
Crud. .0^. Opere delD.r Tom- 
maso Crudeli. 
DaaL Dante Alighieri. 
Dett Dettato. 
Dira. Diminutivo. 
Dii. Dizionario. 
Diz. mil. Dizionario milanese. 
Diz. T«n. Dizionario veneto. 
EcoB. rust. Economico rustico, 
Fag, comm, rigi. Rime e com 
medie di Gio. Battista Fa- 
giuoli fiorentine. 
Pem. Femminile. 
Fig. Figuratamente, 
Fior, Voce delVusQ fioreatino. 
Vr. .Frase. 



Frtn, Sacch-Rim. iiiW ^Fran' 

co Sacchetti. 
G. Geli, iport. La sporta, com* 

media dt Giambattista Celli. 
Ger. o g«rg. Gergo. 
It. Italiano, 
Lip. Lorenzo Lippi, il mabnan' 

tile racquistato. 
LhccIi, Foce dell'uso lucchese. 
Msa. fvov. Maniera proverbiale. 
Mescli. Maschile. 
Met. Metafora o metaforica- 

meiUe. 
Monos. Monos'uti. Flos italica» 

Ungiiae. 
Nat. Naturalisti. 
Pari. Participio. 
P, e. per es. per esempio. 
Ppgg. Peggiorativo. 
Pisi. Voce dell'uso fnstojese. 
Pi. Plurale. 

Pron. per». Pronome parsonaìe. 
Pron. jel. Pronome relativo. 
Prep. Prepasizione. 
Proy. Proverbio o proverbiai-' 

mente. 
S. in. Sostantivo masekUe. 
S. f- ^ojtojftwo femmitdle. 
San* ^oce delVuso sanesf, 
Sign. Significato. 
Sost. Sostantivo, 
Sipg. Singolare. 
$ap. Superlativo, 
Tass. Tnjjoni. 
T. Termine. 
T. srcfait, termine architetto 

nico. 
T.d'acquaced. fermi w ^acqua- 

cedratai. 



nigiUrrlbyGOOglC 



(") 



T. d'arclilb. 


termine degli or- 


chihuxieri. 




T. d'.gr, t. 


!" agricoltura. 


T. d'arcbil. 


t- d^ architettura. 


T, d'archìt. milil. (. d'architet- 


tura militare. 


T. d'argent. 


t. if argentieri. 


T. de' bai», t 


. de' bastai. 


T. de' bau. 


. de' battilori. ' 


T. de' bolt. 


. de'hottm. 


T. di hot .0 


lot. (. di' botanica 


o botanico 




T. de' cald. 


t. d£f calderai. 


T. de'cl^. 1 


àf^ calzolai. 


T. de cann. 


t. de' cannonieri 


T. de'capp. 


. de' cappellieri. 


T. de' catb. 


t. de' carbonai. 


T. de' card. 


t. de' cardatori. 


T. de'carr. 


t. de'carr. o dei 


canozzien 




T. di cari. ( 


di cartiera. 


T. de'cesell. 


t. de' cesellatori. 


T. di ebit. I 


. di chirurgia. 


T. de' coli. 


. de' coltellinai. 


T. de- con. 


t. de' comici. 


T. de'com. ( 


de' commercianti. 


T. de' conc. 


t. d^ conciatori. 


T. de' conf. 


t. de' confetturieri.' 


T. de' coni. 


',. d^ contadini. 


T. de' fab. I 


d^fabri. 


T. de' fai. t. 


de' falegnami. 


T. de' faci, t 


de' fattojani. 


T. di ferr. ( 


di ferriera. 


T. de' fiu. t. 


de" finanzieri 


T. de' forn. 


t. de" fornai 


T. de' guani. 


t. de' guantai. 


1'. de' geu. 


. de' gettatori 


T. de'gi^rd. 


t. de' giardinieri 


T. de- giojel 


t. de'giojellieri 


T. degf idr. 


t. degli idraulici 


T. de' lau. r 


de' laiiajaoU. 


T. de' latt. t 


de' lattai. 


T. de' Jegn. 


t. de' legnaiuoli 


,T. de' lib. t- 


de' libraio 



de' macell. termine de' ma^ 
celiai. 

de' magn. t. de' magnani. 

de' nianigc. t. maniscalchi^ 

di masc. t. di mascalcia. 

de' matt. {. de' mattonai. 

di min. t. di muieralo^a^ 

med. t. medico. 

mere. t. mercantile, 

milìt. (. militare. 

de* min. (. de' minatori 

de" mugn- t. de' mugnai. 

de' inurat. t. de' muratori, 

di mus, (. di musica. 

de'iiat, (. de' naturalisti 

de'not, (. de' notomisti 

di or. /. di oriuolai 

dì oref. (. di orefici. 

d'orn. (, di ornitologia. 

di ott. t. di ottonai 

de' pan. /. de' panierai 

de'pann. t. de' pannajuoU. 

de'past. t. de'pastai 

della past. t. della pasto~ 
rizia. 

, de' piesc. *. de' pescatori 
, de' pett. t. de' pettinagnoli. 
. de' piit. t. de" pittori. 
. de' rnzi. t. de' razzai- 

de'ricam. I. de" ricamatori. 
. de'sart. t. de' sartori 
. de' scherni. (. de' schermi- 
dori. 

, de' seg. (. de' segatori 
. de'selL t. de' sellai 

de' set. (. de'setajuoli. 

de'apez. t. de' speziali. 

de' stamp. t. de' stampatori 

de' «ut. t. de' statuarj. 

de'less. (. de' tessitori 

de' tÌDt. t. de' tintori. 

de'torn, t. de' torniaì. 

d^li ucc. t. de^i uccella- 



nigiUrrlbyGOOglC 



(»3) 



1 T, Ae'val. t, de' valigiai. 

I T. à\ veler. t. di veterinaria. 

I T. eccl. t. ecclesiastico. 

T. leg. t. legale. 

Tria. Trinuzia, commedia del 
Firenzuola. 

V. d. u. p^oce deltuso. 

V. rerbo. 

V. a. F'erbo attivo. 

V. A. ^oce antica. 

V. g. Ferhigratia. 

V. n. p. yerho neutro passivo. \ 



Vnrcli. Marchi. 

Vein. yi'zzeggìatìvo. 

Vocab. f^ocabolario. 

Voc. rail. F'ocabolario milattese. 

Voo. Ten. f^ocabolario veneto. 

Volg. F'olgarmente. 

W. Lettera indicante clie le 
parole segaentì sono il ter- 
mine scientifico o dì bota- 
nica o di storia naturale dì 
cui ù tratta^ 



DoUrrlbyGOOglC 



(24) 
AVVERTI MENTt 

sull'ortografia e sulla prontaicia del dialetto necessarj a stlpérit-t 

Non si atnmette alcuna do|>pia consonante, ccrme inutile, trail-^ 
ce in alcune poche parole, nelle quaU sembra che la pronua— 
eia iiecessariameste iì richieggo, come in emnudU , emmuzonàs g 
eminulàs , ec. 

La s dolce italiaba verrì rappresentata dalls z Com« scuz:! 
(scusa), caza (casa), r«za (rosa), ec. «e. 

La 5 aspra italiana, le dne z, e i duet; terraiono Bcritti coli 
una sola s come casa (cassa), piaga (p'uaza) , fasa (faccia)^ ee. ec. 

L' u italiano sdrìt scritto ù come tu (tuono), sàrd (sordo)f 
sft (suono)i ec. 

L' u stretto sarà scritto u come ^ur (duro) t mur (muro]) ^ 
ec. Se l'u safà in fine di parola verrà «cfitto il: ccrtne Tergù 
(alcìmo), nisù (nessuno)^ Ce 

L' eu francese sarà sctitto col dittongo latino ce , come tcet 
(tutto), scBt (asciutto), foech (fuoco), caroeJ (tór/o), ec- La col- 
locazione delrce nell'ordine alfabetico del Tocabòlario è costan- 
temente ed immedia tana e ale dopo finita la e , però oeci { oc- 
chietto) sarà subito dopo la parola ezfts (spilòrcio), perchè efzfis 
è l'ultima n^ola che comincia per e. Tee (torre) sarà sul>ito 
dopo tezecH (tisico), perchè la voce tezech è l'ukima parola che! 
abbia la e nella prima sillaba'. Trebrecà (traboccare) sarà su- 
bito dopo la parola trebater (trapassare) , poiché non t' ha al- 
cuna parola che comìnci per tre, la quale abbia la e nella 
wcoiida sìllaba. 

Uo e V e strette Terranno segnate colI'accAito acato (-* ) y 
come p^s (pizzo), rót (roKo), iés (assai), sót (sotto), ec. ec. 

L' o e Ve aperte saranno segnate c^ll'accento grave ( ^ ) co- 
inè pès (pesce), li» (lesso) f aitch (ceppo), còt (cotto), ce. eci 



DigitzrrlbyGOOglC 



VOCABOLARIO 

BRESCIANO -ITALIANO. 



A. Ancora.' Pure- Parimente, 
jiltresì. Eziandio. 
% Vegnaró a me. f^errò pur 
lo. ferrò ancor io. 
Aa o a\a. >/pe. Pe^chìn. Ani- 
maletto Tolatile che fa il mele 
.e la cera. 

% Aa salvade^a. Pecchione. 
^ Ponta deìe ae. Pungiglione. 
\ Vérs dele ae. Ronzio. 
^ Caziline dele ae. Cellette, 
% Caseta dele ae. alveare. 
^ Pana dele ae. fawo. 
§ Sam de ae. Sciama. 
AAitac^i. Abbaco- Librettine. 
Abat. jibate. Oìgnità monastica. 
^baUBS. Chiericuccio. Voce peg- 

gioratÌTa e di sprezzo. 
Abati. Chierichino. Chierichetto. 
Abelaze \ A beli" agio. Pian 
Ahe\azì f piano. Adagio. 
Abesé. Abbici. L'alfabeto, 
A be seda re. Abbecedario. 
Abet, abit. Abito. 

^ Abet dcla madona , pa- 
sieDsa. Scapolare. Abito di di- 
vozione. La voce scapolare in 
questo senso non trovasi che 
su ir Alberti enciclopedico. 

§ Abet de strepas. Abito 
usuale. Vestimento feriale, 
Tom. I, 



AB 

$ Abet de gala. Abito di 
gala, o di parata. 

^ Abet de caza. Abito per 
casa. 

5 AbetacrÙEera. f^. crùzera. 

§ Abet sedai ala vita. Abito 
assettato alla vita. 

^ Abet ala scapadAra. Abito 
fatto a miseria. Vale corto e 
stretto, contrario di fatta a 
crescenza- 

§ Abet enversat. Abito vol- 
to, ritto rovescio. Arruffiana- 
to, arrovesciato. 

^ Fa osa abet en creslta. 
Tagliare un vestimento a era' 
scema. Vale tagliarlo più 
lungo del bisogno, acciocché 
possa star bene a quelli che 
crescono di statura. 

§ Abet dele feste. Domeni- 
cale. Abito dei dì delle feste. 

^ Abet sgolat. Abito scollao~ 
ciato, ed anche scollato. Di- 
cesi specialmente dell' abito 
delle donne che lascia sco- 
perto il collo. 

^ Abet perpontat. Iinhot-' 
tito, 

^ FJi cen abet dele feste a 
qualch«dù' Attaccare i^tr^t 



n,g,Urrlb,.GOOgIC 



Ali 



(>6 ) 



sonagli, una campanella, o\ 
un campanello , una zana , ! 
un bottor/t! o bottoni sema ' 
ticcìiielli. j4bbottoneg(daTe. Va- 
io apporre ad udo alcun di- 
fctio, sicché gli altri il ten- 
gano per reo uomo. 

^ L' ibet no fa '1 monech. 
Zi' abito non fa il monaco. 
Vale r apparenza esteriore 
non è indizio delle qualità 
interne- 

^ L' è fioe! d' cen gran si- 
gnftr, l'abet dele feste ci l' a 
por^a a ! de de laùr. Chi 
porta sempre il domenicale o 
eisH è ricco o egli sta male. 
Piov. di eli. sign. 

Abinas. Concrrtare. jicCf^darsi. 
Uiìirsi. Adunarsi. 

Abiti Abitino, festicciuolo. 
^ Fa cen abili o cen abet 
delc frjste a, vcrgii. F". abet. 

AboLà Prendere, pigliare, torre 
in appalto- 

Abocad;V. Appnltatore. Chi pi 
glia in appalto. 

Al>ocament. Ritrovìo. Ritrovo. 
Unione dì due o più perso- 
ne per trattare insieme. 
. Abucas. Abboccarsi. Trovarsi o 
abbattersi in uno per parlargli 

Abondansi iV. Abbondante. Ab- 
bondevole- 

Abiìnà, fa bl. Bonificare. Me- 
nar buono o far buono o con- 
teggiare i danari pagati o il 
credito clie si pre'ende, 

Abùnà. Ajìpiltare. Vale , par- 
landosi di teatri o simili, il 
ritftvere che {t Y inipresirlo 
Tina volta per sempire, una 
ditta aomma , associaudo la 



AB 

persona clic 1' ha pagata a 
tutto il .corso delle rappre- 
sentazioni. 
Àbànamcnt. Appalto. Le voti 
Abbonare, e abbonamento in 
lingua sono termini mercan- 
tili, e valgono approvare, ri- 
conoscere come legittimo un 
conto , una partita e simili. 
Abùnas. Accordarsi. Associarsi. 
Ab'ialm. Per tempo. Di buo- 
n'ora. 
Ach, Anoo. Ancora. Ancìie. 

§ Tant e pò ach. Assaissi- 
mo. l)i molto. 

% Sto ach bé adès. Sto an~ 
che bene adesso. 
Adcs. Adesso. Ora. Presente^ 
mente. Testé. 

^ Adès adòs. Or ora. Fra 
poco. Jn brei'e. 
Ados. Addosso. 

^ Fa '1 totó ados a vergti. 
Far r nomo addosso ad alO'ui. 
Dicesì di chi per soverchiare 
alcuno cerca atterrirlo colle 
minacce. Far Ìl t/uarn/juam. 

5 Trala ados a verga. Tn- 
colpare, tacciare alcuno. 

^ Fasla ados , o 'n le bra- 
gtie. F. braghe, 

S Miti i cBgg ados A vergù. 
Sospettare di alcuno. 

^ Min ì cfigg ados a vergola. 
Afiofjnare a qualche cosa. 

^ Miti ì ffigg a<liis. Porre 
gli occhi addosso. Vale adoc- 
chiare , fermar lo sguardo 
verso nna persona. 

^ Tegner i o?gg ados a ver- 
gn. Tener Cocchio altrui. 
Adretura. Assolutamente. De~ 
eitamente. 



' nigiUrrlbyGOOglC 



AE 



("7 ) 



Aem.irìa. jivemmarìa. 

§ Aemarìa 'ufilsadn. Tpocri- 
tino. Quietino. Mozzino. 
Aer aver. Labbro. Nel numero 
del più dicesi labbri e laiihra. 
^ Lecas i aer d'cen laùr. 
Leccarsene le dita. Vale pia- 
cere soiamameiitc alcun cibo, 
e fig. checcliessia. 
% Mena i aer, Lahbreggìare. 
^ Aer gto». Labbrone. 
%, Aer pisini. Labbriccinolo- 
Làbbniccio. Uim. di Inhhro. 
Afet, afità, ec. V. fet, fità, ec. 
Africa, f^. lisna. 
Agg. jittacci. Gesti puerili. Zfl- 
zj. Smancerìe. Moine. Smorfie. 
^ Pie d'agg. Attoso. Lezio- 
so. Smanceioso. Colui clie è 
di maniere e costumi fan- 
ci'uUeschi. 
Aglier, A^o. 

5 Agher a psgà. Lo stesso 
che iga '1 gauf nella acarsela. 
p". Bearsela. 
Agla. (P). Nibbio. Uccello di 



drato nella testata , ove egli 
entra nell'albero della ruota. 



JeJa ses. .aprile cava la vec- 
chia del covile- Vale clic di 
aprile comincia ad essere calda 
Varia e raddolcir la stagione. 

Agnoes. Breve. Piccolo involto 
en trovi relìquie od orazioni, e 
portasi al collo per divozione. 

k%vn£zuBrèviceUo.Yi\ra. di breve. 

Àgramonia. . j4grimonia. Acri- 
monih. Erba ^tf^Iielmo. Erba 
da andata. W, Armonia eu- 
patoria. Sorta d' erba medi- 
cinale. 

ignei. ( T. di ferr. ) Jgnif^tio 
Grosso pezzo di ferro, rii^iia- 



e cilindri 



' m quella part* 



elle gira nel piumacciuolo. 
Ai. Aglio. 

§ Ai icercli. Tamburìno.Aglio 
maschio. Aglio senza la divi- 
sione degli spiedi). 

^ Tresa d' ai. Resta. Certa 
quantità d' aglio intrecciato 
insieme, e per similitudine sì 
dice di Rolli o d" altre frutta 
iniilzate per seccarle o altro. 

$ Co d'ai. Bulbo. Cipolla 
dell' aglio divisa a spicchj. 
Anche Ì Latini dit;evano e*- 
put alia. 

^ Spiga d' ai. Spiccino (f a- 
glio. Una dello particelle che 
compongono il bulbo. 

% Spighina d' aj. Spicchietto 
a aglio. 

^ Mangia o fa mangia l'ai. 
Mordere ofnr rodere il freno, 
le mani o i chiavistelli. Bu- 
gumare. Schiacciare. Vale aver 
grsnd' ira , e non poterla sfo- 
gare. 

^ Vat fa 'mpiem '1 cui d'ni. 
F'a nella malora. Sorta d" im- 
precazione. Ti porti il dia' 
volo, ya alle birbe. 

^ Al de lljf. Latte di gallina. 
W. Omithogalum umhellalum. 
Pianta perenne che porl.i iio- 
ri a corimbo Internameuie 
bianchì, verdi al dì fuori. 

§ Ai salvadegh. Aglio silve- 
stre o snlvàtitio. Pianta pe- 
renne chiiimata anche narcis- 
so a campanelle. 
J <J Ai! Ai! poaretme! Ahi] 
I lasso me 1 ^là lasso a me ! 



Digiuni b/GOOgIC 



AI^ C 2 

WAj! misero mei ^imé.Oimé. 
Esclamazioni di dolore. 
Aial- Ca/bonaja. Ajuola dove si 

cuoce il carboDC. 
Aida , ai<et. Aita. Assistenza. 

Soccorso- 
Aidà, aicetà. Aiutare. Soccor- 
rere. Sovvenire. Porger ajuto. 

^ El Signi^r e\ dis, aìdei 
che t'aidarò. Chi s' ajiita Dio 
V ajuta. A tela ordita Dio 
manda il Jìlo. Ajutati che sa- 
rai ajutato> Chi non si' ajuta 
suo danno. I merlotti rcstan 
pelati. Chi va lecca, e chi sta 
si secca. Vale clip negli affari 
diffìcili conviene fare ogni 
«forzo possibile per riuscirvi 

)5 '-■^' P*^l aiojlas s'aicete 
Cfù ha spago af^omitoli. Alla 
larga sgabelli. Frasi di cb. sig. 

^ El diaol aiceta i so. Ai 
pili tiisti porci vanno le mi- 
gliori pere. Vale clie il pre- 
mio bene spesso tocca a chi | 
manco merita. Il Fag. fnel- 
ì amante interessato, att. in. 
te. ri.J disse anche in que- 
sto medesimo senso » Più fur- 
bi pia sorte. » 

^ No podis aidà. IVon attec- 
chire. Diccsi degli uomini che 
»on hanno fortuna , ne pro- 
fittano. Se è in senso di tro- 
Tarsi in male stalo dicesi non 
potersi rizzare a panca, cioè 
Stentare a guarire, non po- 
tersi riavere. 

§ Aidà la barca. Far pedtic- 
e/o.Vale ajutareuno collepa- 
role, dicendo il medesimo che 
ha detto egli , facendo buono 
e fortificando le 3ue ragioni. 



j Al 

Aidù. (P). Ora. Adesso. 
Aièt. Aglietto. Dim. di aglio. 
Aitet, ai<età. P'. aida, .lidà. 
Aiguas. Acquazzone. Rovescio 
di pioggia grande e continua- 
ta. Inondazione ; ma questa 
propfianiente si dice dì aerina 
cl^e scorre , ed acijuazzoju: 
d'acqua che cade e può ca- 
gionar inondazione. 
Aiguas. Zavorra. ( T. med. ) 
Materie fluide, morbose, im- 
barazzanti il ventricolo.' 
Aigùere. f. aiguas. 
Aìguina. Tordina. Uccello noto> 
§ Ciapà delle aiguìne ( fjer- 
go ). Immollarsi. Bagnarsi. 
Aisebé. Ancorché. Comecfiè. 
Ala. Ala. 

5 Ala de velada. Quarti^ 
Falda. Glwrone. 

§ Sbater le ale. Dibattere, 
starnazzare le ali. 
5 Taià le ale. Tarpare le ali. 
^ Ala dei pont. Pila. Pil.i- 
stro de' ponti, nel quale pò* 
sano i fianchi dell'arco. 

§ Aviga l'ala o la sponda 
de veryii. F". sponda. 

^ Ala del capei. Tesa. Per 
quella parte del cappello clie 
fa solecchio. 

§ Ala dei mur. Alia. Lato 
di muro che si distende a , 
guisa d'ala, che propriamen- 
te si dice cortina. 
Alamar. Alamaro. Bottoni eoa 
riscontro. Fernìaglio. Affi- 
biaglio. 
Albamal. Albatico. Sorta d'nvi 

bianca. 
Albarcel. Birracchio. Vitello dal 
primo al secondo anno. 



DigitzrrlbyGOOglC 



AL 



1-^9 ) 



AL 



Albe. Truogolo. 

§ Iga '1 muz en de] albe. 
Jlver il grifo nella broda. 

§ Tigni le ma a casa e 'I 
niu7, a 1' albe, F^. tt^'^ner. 

^ Té le ma a Cìza e '1 miiz 
a r albe. Sta ne' tuoi cenci. 
Albera o albara. ^lìbero. Piop- 
pa. Pioppo. Albaro. W. Po- 
pulus nigra. Albero di prima 
grandezza a cbioma OTale 
allargalo, foglie seghettate, 
in ambidne le pngiue. Co- 
mune nelle campagiie. 

^ Albera molinera, Gattero. 
Pioppo gattice. Pioppo bianco. 
W. Populus alba. Differisce 
dall' antecedente soprattutto 
per la forma delle foglie cuo- 
riformi quasi rotonde, bian- 
che nella pagina inferiore. 
Albera. Impopulare. Empier di 

pioppi. 
Alberapiua. .Pioppo cipressino. 
Pioppo piramidale. W. Po- 
pulus dilatata. I raiui in 
questa spezie fanno un an- 
golo molto acuto co] fusto , 
ed ha una ctiionia di figura 
affusata, come quella del ci- 
presso mascliìo. 
Albareia, albarela salyadega. 
utlberella. Pioppo montano. 
Pioppo tremolo. W. Populus 
tremula. Foglie rotondate, 
dentellate, di sopra glabre, 
di sotto pubescenU ijuando 
fion tenere , comune specia]- 
mente ne' monti. 
Albicocli. Meliaca. W. Malum 
wmeniacttin. Specie di albi- 
cocca di grandezza delle co- 
Biuaalì stulue di color gialla 



aurino. L' albero dicesi me- 
liaco. 

AJbioil- Traogoletto. Piccolo 
truogolo. 

AlegaL Documento, Atto. Carta 
cUe si allega ed unisce ia 
coniproTamento dì un atto 
qualunque, 

Alej^ber. Allegro. Lieto. Feste- 
volo. Festante. Giojoso. Gajo. 
§ AlegKer del vi. Cotticcio. 
Èrtilo. Alticcio. Alto. Altetto. 
Alto del vino. Avvinato. 

^ Fa stk alcgUcr cou poca 
spCKa. F. fa. 

Aleluia, Acetosella, AUeluja. 
Pancnculo. Pmtcuculio. W. 
Oralis acetosella. Erba co- 
mune pe' boschi , pereun.» 
nella radice e fusto erbaceo 
annuale. S' adopera da' me- 
dici in decozione nelle febbri 
maligne. Si trae da quest'er- 
ba l'acido ossalico. 

Al est. I^sto. Snello. Svelto. 
^ Eser alest come oan gat 
de mnrmor. Muoversi covis 
una gatta di piombo, Esser 
destro come una cassapanca. 
Dotto ironico per cbi è pigro 
e indolente. 

Aleta. Aleua. Piccola ala, 
^ Alete del pcs. Brancltie, 

Aliaiia-. Lugliatica. Spezie d' u- 
va , cosi detta percbè matur» 
nel mese di luglio, 

Alon, alone- Alle mani. Anima, 
f^ia. Su, Trana. 

Alsà. Alzare. 

^ Alsà, alsà de bocal. r, 
ciucia. 

■ ^ Alsà pocVi. Sollalzare. Al» 
quanto al^^re. 



nigiUrrlbyGOOglC 



AL 



( 3o ) 



AM 



Alsela. Sessitura. Doppia. Ba- | 
sta. Piegatura che si fa per 
lo più da pie alle vesti. Le 
Romane moderne la dicoo 
riireppio. 

Alt. Alto. Eminente. 

^ Eser soe le alte, andà 'q 
crist. f^. crist. 
^ Calsala alta. F. calsà. 
^ Pa alt e bas e mal en- 
gual. ^'. fa. 

Altea. Ibisco siriaco. W. Hibi- 
scus syriacus. Frutice cLe ha 
foglie cnneìformi , ovate , in- 
cise nella cima, fiorisce in 
estate, con. fiori rossi, por- 
porini, che poi passano al 
ceruleo-, vive all'ombra, e 
serve per siepi. 

Alter. Altro. 

5 No eser bù de alter, Non 
esser da cosa ninna pia avan- 
ti , vale non esser buono ad 
altro. 

Alter, /issai più. 

AÌKer. f. aria. 

Alto, alto là. Alto lì. Fermo 
lì. Piano. Dìcesi a chi sia 
per cadere. 

^ Alto se no i ve, e se i 
ve scapóm. f^. scapa. 

Am. Mi. 

§ Questa la 'm bruza fes, 
Questa mi cuoce, mi scotta 

Am, Amo. Piccolo stni mento 
d'acciajo da pigliar pesci. 

Amaca. F. maca. 

Amanit. Ammanito. Pronto al 
bisogno. 

Amaret. Spumino- Voce fioren- 
tina e dell' uso. Specie di 
dolce notissimo. 1 



Amarci. Calenzuolo. Uccello 
noto di colore scuro e giallo. 
^ Fa la scala dell' amarot. 
P'arsi scala. Condursi ad alcu- 
na cosa per mezzo d'un'alti^a. 
§ Fa fa a vergi la scala del 
amavoLCondurlo per le lunglie. 

Ambrena, Coreggiuolo. Arnese 
che serve a tener fermo il 
giogo de' buoi acciò non 
iscorra. 

Ambrogn masgg. Abrotano. W. 
Artemisia abrotanum. Suffru- 
tice che cresce ne' colli ma- 
gri all' altezza d' un piede 
circa. Porta ì fiori in ìspiga 
terminale, ed ba le foglie 
lineari coperte d' un velluto 
bianco. Tutta la pianta esala 
uu odore aromatico e grato, 
per cui è raccomandata molto 
da usarsi uelle malattie de* 
rachitici , e di coloro che 
soffrono dolori di natura 
reumatica, 

Ambrognaga. Albicocca, Vf.Pru- 
nus armeniaca. Sorta di frutto 
giallo noto. L' albero dicesi 
albicocco e albercocco. 

Amen ama. Da qui a poco. 
In brefe. Fra poco. 

§ Amennmà tenlaftr, ame- 
namà l'alter. Or Funo, or 
r altro. 

^ Fa cen laOr cen pò adès, 
ten pò amenamà. Far chec- 
chessia a piccole riprese- 

kZa. \ -^""*- 

^ Amid desfantat nel aqua^ 
^dlda. 

^ Dà l'amid. Inamidare. Dar 
r amido. Dar la salda. 



nigiUrrlbyGOOglC 



AM 



C 3. ) 



AM 



AmJsisia. cimici zia. 

^ Solgg e anaUisìa romp el 
cól ala. giustisia. // moftpllo 
<f argento l'ompe e spezza lo 
porte di ferro- Ser Donato dà 
in capo a s. Giusto. Fr. dì 
eh. sign. 

^ Pati ciari e amiaisia lon- 
ga. Patto chiaro, amico caro- 
Patto chiaro, amicizia lunga, 
' Dell, ài eh. sigQ. 
Amò. Ancora. 

§ Se '1 vegnè» anclioe amò 
am j. Se venisse oggi pur pure. 
Àmpetiada. Impannata. 
Àm^ia o aj>ja. Afa. Fampa af- 
fannosa. Fastidio, m([uietu- 
d'me proveiiiente da gravezza 
dì arU o sovercìiio caldo, 
elle reude difiicUe ia respi- 
ratone. JVoja. 

§ Fa ampia. Fare afa- Fare 
nefa- Venire fasiidio, noja. 
§ Ampia de gomel. Provo- 
camentu in vomito- Abòomina- 
zione. Conturbamento di sto- 
maco quando si ha voglia di 
vomitare. Senso che i medici 
cliiamaiio votnitui'itio. ( a In 
vomito fa provocato io sto- 
maco « Bocc. lett. ) 
Aittpoma. Lampome e lampione'- 
W. Riibus idcBus. Frutto si- 
mile alle more prodotto da 
uaa pianta clie h apczìc di 
rogo, della quale se ne tro- 
va della spinosa e della 



§ L' amiir , la fam e la tos , 
1 è tre laùr che sa cognos. 
Amor né tosse non si può 
celtat. Il fuoco, L' amora e 



la tosse presto si conosce j^ 
cioè danno tal segno di se 
che non si ponno celiri». 

§ Ami'ir euteresat. L'amor 
del tarlo. Vale che ama solo 
per suo utile. 

^ Fa l'ami^r a vergota. Ve- 
cellara ad alcuna cosa , vale 
desiderarla con ansietà. 

^ ti' amùr l' enibenda i ceg^ 
Affezione ac cieca ragìone- 

§ Fa r amùr. Fta- all' amor». 
Amofoggiare. ragheggìore- 

§ O per amìtr o per forsa. 
O per attore o per forza, o 
dì buon grado , o di mal gra- 
do. A questo fiasco bisogna 
o bere o affogare. Frasi di 
eh. sigQ. 
An. Anno. 

% Aiga i agn de Noè o de 
Matnzalem. Aver più anni 
del disitte o di Noè. 

^ Aq con au, o cen an col 
alter , o col oter. Di rio iti 
buono. Vale raggua oliatamen- 
te. L' un anno per f attro- 

^ L' a i so agu, O aneg^. 
F. auet. 

§ (En an de malinconia na 
paga cen sold de debet. Un 
sacco di pensieri non paga mai 
un quattrino di debiti. Niua 
pensiero non pagò mai debito. 
Dell, di chiaro sigu, 

§ El sarà la poertà de ot^ 
de quindes agn , ec. Sarà un 
bordello o un coso o un ne- 
gozio di otto , di quindici 
anni, ec. 

JJ L' è ani anorfim che no 
va ede. Sono anni Domina 
. c/te non yi ho vedttto. 



DigitzrrlbyGOOglC 



AN 



( 3») 



An RQ. Aììi ani. Verao con cui 
sì chiaiuauo ed allettano le 
anitre. 
Anconeta. Tahella. Voto. Ta- 
voletta dipinta che s'appende 
nelle chiese ed altrove per 
voto di grafia ricevuta. 
Anconeta. V. chiti. 
Anchoe. V, enchoe. 
Auda. Jtùicorsa. Quel dare in- 
dietro che altri fa per sal- 
tare o lanciarsi con maggior 
impeto e leggìerezza. 
Auda. Andare. 

§ Andà a belaze es va de- 
lons. Pian piano sì va ben 
ratto. Vale arrivare a suoi 
fini con pazienza. 

^ Andà a belazi. Andare di 
passo, adagio, pian piano. 

^ Andà a bisa boa. Andare 
- a spina pesce, vale torcere 
in qua e in là quasi serpeg- 
giando. 

§ Andà a cà del diaol cal- 
•at e vestii. Andare a sua 
posta o. casa il dìavoìo in 
pianeUine o in peduli a cal- 
ze solate. Fr. di eh. sign. 

§ Andà a caal a le braghe , 
o col caal de san Frausesch. 
Andare sul cavallo di s. 
Francesco, Pedonare. Spro- 
nwe le scarpe. Si dice di 
chi va a piedi. 

5 Andà a fas benedi cena 
coza. Andare alla banda. Pe^ 
rùv. Svanire. Mancare. Ro- 
vinare, 

^ Andà a fas bùzerà. /^. 
b'fize.à. 

^ Andà a fazcel, da re. 
t, faztel. 



AlV 

^ Andà a £;ambe. Lo stesso 
che fcebià. F'. feebià. 

^ Andà a mesa V. mesa. 

^ Andà a mont. V. moiit. 

^ Andà a raortóre. Andarti 
tu morto- Accompagnare il 
cadavere del morto alla se- 
poltura. 

^ Andà a onsa a onsa. f^, 

§ Andà a palp&. Andar 
brancolando o brancolone, 
Brancolare. Andar . tentone. 
Vagliono andare a tasto. 

^ Andà a pasi. Andar pas- 
so passo. Vale andar con 
lento passo. 

^ Andà a pè drc a chi va 
a caal. Seguii- la staffa. Vale 
andar a piedi seguendo chi 
cavalca. 

§ Andà a polér, a mnziì, 
a slofer. AppoUajarsi. Andare 
a pollajo , o a contraffare i 
ciechi o le nespole, o a far 
conto col capezzale , o a tro- 
var domani . o a cercar di 
domattina. Vagliono andar a 
dormire. 

§ Andà a Roma sensa ve- 
der el papa. y. Roma. 

§ Andà a salgg. Andar sal- 
tellone , o baiselloni. Dicesi 
di chi saltella ìn andando. 

^ Andà a saltarci. Balzel- 
lare. Balzar leggiermente. 

% Andà a sanch, V, sanch. 

^ Andà a santa Caterina de 
la rtedn. Appoggiar la labar- 
da. Sgallinare. Spollastrare. 
Scroccare. Uicesi di chi man- 
gia a spese altrui. 

§ Andà a taoU o mangia a 



DigitzrrlbyGOOglC 



A» 



(33) 



s& de campaoel. Andai- a ta- 
vola apparecchiata. Vnle aon 
aver briga di pensare al pro- 
prio nudrimento. 

^ Andà a tera el gra. ft'- 
cadcre. Diciamo del nua si 
(osteaere ritto il grano spi- 
gato per troppo rigoglio. 

§ Andà a traera. Aadeue in 
gattesco. Andar in c/datso. 
Vaglìono andar a femmine. 

^ Audà al comod. Andare 
a sella , al cesso , a far i 
suoi agi. Sgravarsi del sover- 
chio peso del ventre. 

^ Audà al de sfira. F'. sftra. 

5 Audà ala seiisa. f^. sensa. 

§ Andj bu£a tena coza. An~ 
dar fallita. Riuscir in nof- 
■ nulla. Anilar in fummo d' ac- 
quavite. Averla bianca. Ber 
viatico. Andar a rovescio i 
suoi disegni. Fr. di eli. sigu, 

^ Andà col basta. Andare 
a mazza. Andar» appoggiato 
alia nmzza. 

^ Andà col chctir en ma, 
Andare solùetto , aperto. 

J Audà col co Ijas. Andare 
a capo citino. 

^ Andà col pas dela sanità 
o coi pé de piomb. ^. piomb. 

§ Andà Gole m olz ine. Piace- 
voleggiare. Andar colle buoiif^. 

% Andà come cen ca scotat. 
Andar corno so uno avesse i 
hirrì o il fuoco dietro- Darla 
a ga/itèo. 

§ Andà come cen canii, O 
come («n och. F'. ocb. 
. ^ Andà da oen estremità al 
altra. Andar da stremo a 
flrema. Far come il grillo, 



AN 

die o e' salta o e' sta fermo. 
O asso o sei. Vaie noi» aver 
me/.zo. 

§ Andà de'ita. Essere neHa. 
sua beva. Andarci di gcLict. 
Andar a sangue. Piacere a.W 
sai. Vale aver alle uiaui cos» 
di suo genio. 

5 Andà de pitura o d' in- 
canì. F". pitura. 

^ Andà de sima. f^. sima. 

^ Andà de sima el most. 
Levale in capo. Si dice pro- 
priamente del bollire il mo- 
sto allorcliè solleva la vi- 
naccia. 

§ Andà de tceta furia. An- 
dar a spron battuto, a bri- 
glia sciolta. Vale velocemen- 
te, a tutta briglia. 

^ Andà dò è i pite taiigg. 
Andar tra que' piìi. Vale mo- 
rire. Alleile i Latini dicevano 
ire ad plures , ire ad pati'es. 

§ Andà dti ala strada ve- 
cia. Camminar per le peste. 
Non uscir dalla pesta , dalla 
calpestata. Andar per la bat- 
tuta. Seguitar l'esempio dei 
più. 

5 Andà ftera del mars , sal- 
va '1 mars o '1 capot. f^. 
oapot. 

5 Audà fmra de strada. V- 
scir di strada, di catnmino. 
V^Je non seguitar 1" ordine. 
Uscir del senunato , della crtr- 
recata. - L' eutra orbitem 
de' Latini. 

^ Andà fiera del vada. ^, 
vada. 

§ Audà iu amiir. Andar in 
calilo, Q vauref estera ia 



DigitzrrlbyGOOglC 



AN 



caldo, dieesi de' caui. gridar 
in frega o fregola, dìcesì de' 
gatti e de' pesci. Essere in 
succhio, dicesi delle piante. 

^ Andà inaus come fa ì 
gamher. Fare come il gatn- 
bevo , o ìnuoi>ersi come il 
gambero. Vale dare addie- 
tro. JVon poter accozzare la 
cena col desinare. Non poter 
«vaiizarc ìli cosa veruna. 

^ Alida o vegiii fangosa al 
elicer, f^. annosa. 

§ Alida là ala bi^na, ala 
carlùna. ^nt/ore o camminare 
alla carlona , o pe' suoi pie- 
di, o alla buona, alt apo- 
stolica, jindare sprezzata. 

^ Andà là coi so boe ma- 
gher. Aguzzare i suoi fer- 
ruzzi, o ingegnarsi alla me- 
glio. 

^ Anda là cen tant al sacli. 
£er grosso. Vale non guar- 
dare ogni cosa perla minuta. 

§ Andà 'n bota. Andar di 
butto. Vale inuna liti nenie. 

^ Andà 'il bried de niaiido- 
li". r. brted. 

§ Andà 'u brodola, Spap- 
polmsi. WoQ si tener bene 
insieme. 

5 Andà 'n del balù, o sce 
dré al carni, f^. carni. 

§ Andà 'n del balil. Andare 
negli spazj immaginarj. Vale 
far mostra di far gran cose, 
elle poi riescono a nulla. 

§ Andà 'n dré 'n legn o 'n 
barca. Andare a ritroso. Vale 
al contrario, capo volto. 

« Andà 'n gatà. F. gatÙ. 

§ AiidJk 'u gaudeamus, ^n^ \ 



dare in letizia, in gioja. Ga- 
vazzare. Far gaudea/nus. Far 
teinpone. 

^ Andà 'n polver de bocaì , 
a patraso , a 'ngrasà Ì verz , 
a fas bùzera. Lo stesso clie 
lira '1 sgarlet. F- tìrà. 

5 Anda 'n poRta de scar- 
peta. Andare in bilico. Si 
dice di clii andando appena 
tocca terra. 

^ Andà 'n santa trotola , en 
slregos o stregoset, en viola, 
en stros , en strogsiia e si- 
mei. Andare a zonzo, in ron- 
da, a spoiobicco, in tìegenda, 
randaggine , ajata, ajoni, a 
girone, gironi, gainbuUa>i~ 
dosi. Anfanare. Azzonzare. 
Zonzare. Giostrare. Gironza- 
re. Girandolare. Fruniniiatv. 

§ Andà 'n lomensa. F. so- 



5 Andà 'a toch, en r 
eu malùra,en bordet, en del 
bal&, coi coió al aria , a fas 
bùzerà , en Inmiz'i , al de sot 
e simei. Andare in bordello^ 
in malora, del resto, per lo 
fratte, per le rovinate, alla 
consuma, in rovina, alla ban- 
da. Andar nella barca de' ro- 
vinati, de' consumati, de' mal- 
andati. Esser condotto al ver' 
de. Far falò. Esser in fondo, 
in rovina, in estrema cala^ 
mità, in conquasso. Coderai 
basso. Cavalcar la capra in- 
verso il chino. Fare lo spia- 
no. Impoverire, Vale consu- 
mar tutte le proprie sostanze. 
^ Andk per dà, e ìnvcse 
ciapk sa. Fare come i pifferi 



DigitzrrlbyGOOglC 



AN 



(35) 



AX 



di muata^a , che van per 
pifferale e restano pifferati, 
op()iire cfte vanno pur sonare 
e restano sonati. Vale aiidare 
per tlarne e, toocarue. 

§ Audà per i fagg aò. An- 
dare alle sue faccenda. 
§ Andà per la pioe long» o 
per la strada del car. /'. car. 
§ Alida sancii e grnsa. Ai-er 
la dissenteria, cioè aver ìIusjo 
di sauguc. 
§ Atidk slacnt. Andar a sciac- 
qtlabarili- Dicesi de' zoppi 
che vanno a gambe laij^lie. 
§ Andà sl!ira peuiicr. Andar 
sopra se. 
% Andà ttetin ^qua. f. aq __, 
^ Aud^, o tra v^à el ìat e 
la scoti, f^, scota, 
y Andà via col co, o 
angei. y. angel. 
§ Andà zo. Decli-are, esser 
mal andato, e «' ìuiende di 
•aiiiià o di roba. 
^ Andà zo a tombola. Ca- 
der stramazzone, 

§ Andà zo col brenta. En- 
tra/e net frugnuolo. Vale in- 
namorarsi perdutamente. 

§ Andà zo come (bu mat o 
come Clara mata , 'u fnria , 
'u crisi- f^' criat. 

§ Andà zo la ùz. F- en- 
regais. 

§ Andaga coi si pé. Anda- 
re o correre pe' suoi piedi. 
Dicesi delle cose clie vadano 
jecondo 1' ordine della gju- 
fi^zia e della convenienza. 
^ Andaga col mal dela mìl- 
«a'. Andarci di mah gar)d>e, 
col male in cuore. J^tidarvi 



come la biscia alt incanto. 
Tirare alla staffa. Vale ii- 
dursi a farqualclie cosa mai- 
volciitieri. 

^ Andasen scusa dì né bon- 
dc né Li'iua sera, o dà '1 bai 
del einpiantA. f. bai. 

§ Due ghe n' è glièn va, o 
rolja fa roba. /•", roba. 

§ Lasas andà zo. Laìc'aisi 
andare. Lasciar ciie il corpo 
doi'lini e cada. 

§ ^o r andarà semper Le. 
Sempre non istà il male 
dovei si posa, 

^ Se la va la va, e se no 
la va burlae. S ella coglie 
coglie, se no a patire. Se non 
coglie non m importa , me 
la ritto. Cioè, se non ini ap- 
pongo sarà disgrazia , facea 
per beffe. 
Andada. Andata. Gita. 

^ Tte s(e <en aiidtda. Pi- 
gliare una diiittura. Significa 
seguitare senza interromper re 
giammai neper ragione, nò 
per osempio lo stesso tenore, 
o forma d' operazione. 
Andadura. Andatura. Anda- 
mento. 

§ Conoser nel andadura. 
Distinguere taluno nel cafpo- 
stlo o dal muovere il corpo, 
Andanna. ^anicottolo. Mani.:a 
elle ciondola appiccata al ve- 
stire per oruamenlo. 
^ Andarine de s-cegg- C'«ti7c. 
Andeé. Androne. Andito luugo 



L terreno, per lo quale 



dal- 
l'uscio da via s'arriva a cor- 
tili delle case. 
AudegUet. AndiUno. 



DigitzrrlbyGOOglC 



AN 



C ^tì J 



AN 



Audet. frittilo. Corridojo. Stan- 
za strctin e lun^a ad uso di 
passare da un luogo aU' nitro. 

Andiglier. Canapo. Menale. Fu-: 
ne che si fa passare attorno 
a raggi delle taglie per ti- 
rar pesi. 

Andrcc. AnJrìenne. Voce del- 
l' uso. Sorta di veste che già 
usavano le donne. 

Andrà. Vicolo. Fiottofo. 

A negai. Consolida. Consolida 
maggiore. W. Symphitain of~ 
Jicinale. Pianta a radice pe- 
renne , fusto erbacpo , an- 
nuale, allo circa due piedi. 
Vedesi fiorita in maggio e 
giugno lungo i fossi della 

fianura e anche no' monti, 
contadini la fan bollire 
colle ortiche e altre erbe per 
pastura delle anitre. 
Auel. jénelÌQ. 

§,Auel col bolsa ( T. dn! 
aèll. ). Foltojo. Parte della 
briglia ove si attaccano le 
redini. 

§ Anel de coltrina. Cam- 
panella. 

§ Anel dela ciaf. Capo del- 
la chiave. 

§ Anel dela porta o dela 
porterà. Cnmpaneltn. 

^ Fat a anei, jinelloso. Co- 
strutto ad auella. 
Anelas. jévellaccio- 
Aneli, ^nelletta. Anellino, Dtm. 

di anello. 
Anela. Anellone. 
Anèt. jénnuccio. Dim. d' anno , 
detto per vezzo. 

t) L' a i so anègg. E" non 
è conte T uovo fresco , né 



d oggi né di jeri. La merla 
ha passato il Pò. Vale egli 
è atteinpato- 

Auez. Anice. 

§ Confegg de anez. Anici 
in camicia. Voce dell' uso. 

Angel- Angelo. 

,§ Andh via coi a^ei. Por- 
re o ln.iciare nel dimentica- 
to jo. Scordai:ii. S'nemurnre. 
Uicir di mente. Cader di nie~ 

Angosa. Angoscia. Travaglio, 
Affanno. Afflizione; e dicesi 
COSI del corpo come della 
spirito. 

^ AndSi o vegni 1' sugosa 
al clirar. Assetare. Divenire 
quasi immobile per soverchio 
desiderio di cosa da mangia- 
re, che si vegga o che si 
ricordi. 

^ And^ l' angosa al elicer. 
Scoppiare il cuore. Tramba- 
sciare: Vale essere oppresso 
da grande ambascia. 
Anguelai Anguilla. Pesce noto. 
Anguria. Cocomero. W. Cucur- 
bita citriillus. Frutto noto, ap- 
pellato anguria dal Matliolo. 

5 Quel che vend angurie. 
Cocóinerajo. 
Angurieta. Cocomerello. 
Auima. Anima. 

^ Anima del fus, y. mata. 

§ Anima del l.iatif. Stan- 
tuffo. Parte dello schizzatojo, 
che ne riempie la cavità , e 
col suo movimento attrae e 
sospinge i liquori. 

§ Anima del bÙtft. Fondel- 
lo. Anima. 

§ A"iinji iel^ sorbana o del 



DigitzrrlbyGOOglC 



AN 



( 37 ) 



AN 



sbroTi o simei. jlnùnella. 
Stantuffo. Queir ingegno den- 
tro a clieochessia , 11 quale 
facilita o impedisce l'entrare 
o 1' uscire dell' aria o di 
qualche liquore, come nelle' 
trombe da trarre acqua. 

^ Anima del stopi. Lumi- 
nello. Quel picciolo anelletto 
doTe s' infilza il lucignolo 
della lucerna. 
Animai, jànimale. 
Animai , si. F. porch. 

^ Animai gros e gras. Ani- 
tnal quartato. Vale grasso e 
membruto. 
Aniroina. Ammetta. Animuccia. 
Auizi. y. anez. 
Auizi. jinacino. Pezzetto di pa- 
sta con zucchero e aliro 
fatto a 5, e cosi chiamato, 
perchè 1' anice entra nella 
sua composizione. 
Anoli, Agnellotti. Mangiare fat- 
to di pasta ripieno di carne 
battuta o d'altroché si cuoce 
in hrodo per farne minestra. 
Ansi a nel a. Genziana precoce. 
W. Gentìana verna. Erba , 
che è UB rimedio potentissi- 
mo contro le febbri perio- 
diche. 
Anta. Sportello. L'imposta d'un 

armadio. 
AntR. Imposta ( coll'O largo ). 
Dicesi al legname d' uscio o 
finestra. 

5 Ante dele pale. Portelli. 
Gli sportelli delle tavole o 
quadri fatti per coprire esse 
tavoJe e quadri, ad effetto 
di difendere le pitture dalla 
polvere. 



Anta, antaua , anX»ne\. Lanta- 
na. Lentaggine, favorna. Vi- 
burno lantano. W. Viburmtnt 
lontana. Arboscello spoHta- 
neo nelle siepi e ne' boschi, 
ove fa bella comparsa nella 
state pei numerosi corimbi 
di fiori bianchi , che cani- 
glansi in frutti prima verdi ^ 
poi rossi, e finalmente ncn 
in autunno nel colmo delift 
maturità. 

§ Fons d' anUna. Cappella 
carnoso. W. A^aricum cam- 
pestre. Guanciale bianco-scu- 
ro sopra , a lamette sotto piò 
acure, gambe corte, collare 
non intiero , abita i prati , e 
però volgai-mente dicesi pra' 
tasolo maggiore. Viene in 
molti tempi dell' anno. 

^ Fé in antana. Fieno ap- 
pena rovesciato dalla Jalce. 

Antauela. Ragna. Kete molto 
sottile, sicché nell'aria ap- 
pena si vede , colla quale si 
pigli anoTnol ti uccelli, e ten- 
desi ritta ih aria legata a due 
pertiche in luogo- d' onde gli 
uccelli sogliono passare. 

Antel. Portello. Portella. 

5 Antel de veslare, d? fi- 
nestra O de porta. Sportello. 

Anteport. Paravento. Bussola. 
Usciale con che si chiudono 
le porte per difendere le 
stanze dal vento e dal freddo- 

Antpport. Antiporta. ( T. di 
stamp. e lib. ). Quella pagina 
che si suol anteporre al fron- 
tispizio dì un libro, e in cui 
si suol dare un cenno brevis- 
simo del ft'outisj^izio stesMt 



nourribyGoOglc 



A\ 



(38) 



AP 



Aiiii^:li. Antico. 

^ Om fat ai antica o al an- 
tiga. f^. aatiqunre. 

Antignia. Antichità. Anticaglia. 

Antìquare. Antiquario. Ooluì 
ette attende alla cojjuizioiie 
delle i-o^e atiiìciie. 

Antiqtiare. Zazzerone. Uomo 
che \a ^ir antica. 

Antii, Ordini deUe viti. Vale 
quello spazio di terreno clic 
sta in iiiezxo 1' un iilare 
delle viti e l' aliro. 

Antù. Imposta granile- 

Anvia. (P). A' aa. 

AoIt. Lasca. Pesce noto. 

5 Hceli r aola per ciapS 'I 
tene;"'. Ruttare fa scardava 
per j'ì^liar il luccio. Dare 
un ago prr aver un pa'o di 
ferro. Vale dar poco per ria- 
yere assai. 

Aparensa. Apparenza. 

^ L' è pice r aparansa clie 
la sostansa. Assai pampini 
e poca uva. Bella sjieranza 
e poca sostanza. Afolto f-i- 
mo e poco arrosto. Fr. di 
eh. stgn. 

Apri'. Chiamata. { T. mil. ) Dal 
francese appel- U appello to- 
scano è termine del giuoco 
del pallamaglio. 

Apetit, ec. f^. petit, ec. 

A\t<pa. (P). Dietro. Dopo. 

§ Apccs a ì'(Es. Dietro Gu- 
scio. 

Api}., f. pia. 

Apis. Lapis. Amatìta. Afalita. 
Pietra tenera colla qiiale sì 
disegna , e u' è della nera e 
della rossa. 

Aprcef. Appresso. 



Apontament. Fenna. Accordo. 
Ferinamento dì cosi stabilita^ 
Convenuta. A ppuntamento • 

^ i)fc cen apontament. I>ar 
la ferma o la posta. Va le 
restar d'accordo o in appun- 
tamento di alcnna cosa. » ^Ve 
va verso la camera dov' era 
data la ferma. " ( Frane. 
S.icch. ) 
Aqua. Acqua. 

^ Aqiia CTììd». Ac(jHa fresna- 

\ Aqua de lim.'i. Limoneti, 

5 Aqua de marcne. Diama- 
rinatn. Conserva di marenc. 

% Om elle bef doma aqua. 
Bevilacqua. Astemia. 

% Tra vik «ti po' d' aqua. 
Far acqua. Orinare. 

5 Aqm rrei^a. Olio essemiale 
di treineiiiina, 

^ Aqua morta. Acqua che- 
ta. Dicesi d'acqua stT;;nanle, 
che per esser priva di .moto 
non fa rumore, Dicesi pure 
per similitudine acqua dieta 
a uno che, benclié stia cheto 
e noi dimostri , operi con 
somma accortezza. 



5 Andìi t(Bt ( 



id'o: 



a qua. 



7'rasuiìare. Esser tutto molle 
di sudore. 

^ L'aqua marsés i pai L'ac- 
qua fa marcire i pali, V ac- 
qua rovina e rompe i ponti. 
tosi dicono i bevitori di vin 
pretto , come per dannare 
r uso di annacquar il vino. 

^ Latiiìi sot aqua. f. laArk. 

5 El sanch ho l'è aqua. Il 
sanane tira. Dicesi del risve- 
gliarsi alcuna inclìnazioitn o 
altro sentimento A« naturai 



DoUrrlbyGOOglC 



AQ 



( 39) 



AQ 



'Simpatia, o congiunzione di 
sangue. 11 dizionario veneto 
dice il sangue non è brodo. 

$ Mon'n d'ten clicegik d' a- 
qua. jéffogar in un bicchier 
d' acqua o ne mocci o alla 
porticciuola. Rompere il collo 
in un fil di paglia- ^ombrare 
o inciampare ne' ragnatelli. 
Inciampar nelle cialde o nei 
cialdoni. Morir di fame in 
altopascio o in un forno di 
schiacciatine , in una nave di 
biscotto, in una madia, in 
un forno di schiacciate cotte. 
iVon saper accozzare tre pal- 
le in un bacino. Pror. di 
eh. sìgn. 

5 Chi è stnt scotat dal a- 
qua calda ga pora dela freda. 
7? cane scottato dall' acaua 
calda ha paura della fredda. 
Chi dalla serpe è punto, o 
chi inciampa nelle serpi ha 
paura delle lucertole, jél tem- 
po delle serpi le lucertole fan 
paura. Chi è scottalo una 
volta ìaltra vi soffia su. Vale 
.che j pericoli passati fanno 
1' uomo cauto. 

5 'l'rk fcera 1' aqiia d^le 
barche, dai fos e simoi. Ag- 
gottare. Cavar l'acqua dalle 
barche, dai fossi e simili. 

5 Lasas regni 1' aqiia scei 
pò , o le rocde soe le gambe. 
r. r-eda. 

§ El ghè tal dal aqui al 
pont, come dal pont al aqna. 
T'anto è d-a casa tua a casa 
mia, auanto da casa mia a 
casa tua. Vale esser di pari 
condizione» 



1^ Voli antik al aqua ciara. 
f^oler vederneir actjua cliiara. 
Vale voler veder checchessia 
eoa tutu chiarezza. 

^ 1 è alte le aque. (met) 
La marina è turbata o gon- 
fia. Diciamo quando veggia- 
ino in collera o pieno di mal 
talento qualcuno. 

y Tjrà r aqua al aò in(^ 
F. moli. 

§ Lasà and!> 1* aqua per el 
so canal, o per el so vas. 
Lasciar andar V acaua alla 
china o air ingiii. Vale la- 
sciar andar le cose com' elle 
vanno naturalmente. 

§ Aqua siila. Acqua schietta. 
Aquaita. Acquavite. Acqua dì 

vita. 
Aquarela, aquizina. Acquetta. 
Acquicella. Acqueruggiola. 
Spruzzaglia. Pioggia leggiera. 

5 Aquarela de pittar. Ac- 
querello. ( T. de' pìtt. ). 

§ Aquartpl.^tT^uo/tio'o-Co- 
loi che di r acqua ai prati. 
Ara. Arare. Lavorare il ter- 
reno coir aratro. L' arare 
prende varj nomi secondo i^ 
modi e ì tempi in cui si fa , 
come fèndere o rompere, ri- 
fondare, intraversare , terza- 
re, inqunrtare, costef^giare , 
aratrare , impoicare, stata- 
re, sbroccare , coltrare, con- 
trattagliare , riarare. 

5 Ar^ la codcga, Ala^esare 
(T. d'agr. ) Vangare o arare 
più volte di maggio. 

^ Ara la tersa oltn. Terzare. 

^ Ara dvel (%■ ). Stare in 
daterei 



n,g,urr!b,.GpOgIc 



AR 



C4o) 



AR 



jlraaa. {Pi. A', carezada. 

At»t. Divelto. Cosi si chiama 
la terra divelu, cioè arata, 
K Arat a presa, (T. d'agr. ) 
Magolato. Quello spazio di 
campo, nel quale i contadini 
fanno le porche il doppio 

Fiù dell' ordìuario accosto 
una all' altra. 

Arca. Trafata. Riparo fatt» con 
travi. 

^ El mangiare^ 1' arca de 
r^oè. F, mangib. 

Arcada. arcale. Volta o arco 
dì porta. 

Archet. Archetto, 

5 Archet dela cuna. Ar- 
cua do. 

5 Archet de tìoIì. Arco. 
Arnese con cui si suona il 
violino. 

Arcua. Camerella. Chiuso di 
drappi o simili per fasciare 
il luogo dove si tiene il let- 
to, e anche talora il luogo 
stesso. 

Arcùnà. Centinare. Mettere la 
centina. 

Arcànadura. Centinatura. Il 
centinare. 

Arela. Caniccio. Graticcio. Can- 
niccio. Arnese tessuto per lo 
più dì canne palustri. 

Arelù. Cannajo. G-raticcio gran- 
de di canne. 

Argalil^. Lazzeggiare, Usare 
scaltrì introducimeli ti e cu- 
riosi ripieghi ed opportune 
invenzioni nel discorso. 

Argnlifa Andirivieni. Arzigo- 
goli. Per involture dì pa- 
role. 

Arem. Rasente, Assai vicino. 



5 Taia le piante arent a 
tera. Tagliare o recidere le, 
piante fra le due terre o fi'i» 
terra e terra. 
Arghena. Argano. Balista. Bur~ 
iera.Maccliina per tirar pesi. 

^ El ga voel le arghene a 
fai vegner. Ci Vogliono le ta^ 
noglie a farlo venire. Con* 
vien tirarlo a forzn (f arga- 
ni. Si fa stracciare i panni. 
Aria. Aria. 

5 Viver d' aria. Vìver di 
limatura. Stiracchiar le mil- 
ze. Giaocar a filetto. Viver 
parco e stretto. 

^ Càlùr d'aria. V. cùlór. 

5 Andà coi pé o coi coìó 
al aria. F. andà. 

5 Parla al aria. F. parla. 

^ Ciaph cen pò d' aria. Pi- 
gliar aria od asolo, 

^ A mez' aria. Pelle pelle. 
Vale poco addentro e in su- 
perficie. 

^ El ghe in aria qualche 
afar. Bolle in pentola gual- 
che negozia. Vale trattasi un 
negozio segretamente. 

^ I stras va al aria, f.slxas, 
Ai'ia. Superbia. Albagia. Bo'- 
. ria. fasto. Altura, fummo, 
Vanagloria. Chiella. 

§ Aviga del aria , calsala 
aita. F. calsi. 

5 Cìapà del aria. Insuper~ 
bire. Imbaldanzire. Aver del 
chiella, aver albagia, bur- 
banza, fasto. Rimbiz^arrire, 

§ Cala le arie. Sbaldanzìre. 
PVrder la baldanza. 

^ Fa cala le arie. Cavar il 
ruzzo del capo , far clungre 



DigitzrrlbyGOOglC 



AR 



(4i ) 



AR 



le corna- Vale far star a se- j 

gno, a cervello. ' 

Arieta. Breziolina. Venticello 

freddo. 
Arift. j^rdiglionp. Fernizzo ap- 

pnntatQ che è nella fìbbia. 
Ariùs. Jrioso. 

Arivi, ^/rifare. Gìugnere. 
Peivenire- 
^ Arivà al port. Afferrare 
ii porto , o pigliar terra. 

^ Arivi^ tarde a l.ioIa. Tro- 
vare il diai'olo nel catino- 
Vale arrivar tardi a tavola, 
e non trovar più nulla da 
mangiare : detto da quelle 
brutte figuracce, die sogliono 
dipìngersi nel fondo a' ca- 
tini o piatti dell' insalata. 
Ariichinada. Zannata , da zan- 
ni, cioè cosa frivola. 
Arma. Arma- 

^ Benonsià le amie al tem- 
pio. Binxmzior l'armi a Gio- 
ve- { Lippì raalm. ). 
Arma. Nocciolo. Osso clie s 
genera nelle fruita, come pe- 
sche , sasine , olive , ec. 
Arma. Stemma. Insegna. 

^ Al arma de Dio. Alla 
scoperta- Senza riparo. 
Armada. Armata. 
Arma dar a. Armalum- 

^ Armadura dele regg. Ar- 
matlrira delle ragne- Diconsì 
quelle due reti a maglia 
grandi che mettono in mezzo 
il panno della ragna per 
sostenerlo. 
Armare. Armadio. Stipo- 
Armarffil. Armaiuolo. Arma- 

jolo. 
■irmariet. Stipetto. 
Tom- /. 



Armela , armilina. Noccioletto. 
iV'occio/rno. Dim. di nocciolo. 
§ Armela de melù, sfficbe, 
ec. Granelli , granella. I 
semi de' poponi > s^uccbe • 
simili. 

5 Armiline de pasta. Se- 
mini. Sorta di pasta che cot- 
ta si mangia in minestra. 
Armcta. Luigi. Moneta d'oro. 
ArmìU, dit armili. Mignolo- 
Armili. Arniellino. Piccol i{oa- 
drupede bianchissimo, toltane 
r estremità della coda che, 
è nera , e della di cui peli» 
si fanno pellicce. 

^ Pari oen armili. Essere 
pulito o netto ' come uno 
specchio, o come un baci- 
no specchiato- Esser forbito. 
Arpegà. Erpicare. (T. d'ag. > 
Spianar il terreno lavorato 
coir erpice. 
Arpia. ( fig. ) V. Hsna. 
Arsenal. Arsenale. 

(J Eser cen arsenat de eia* 
cere. Aver il suo in contanti 
nella lingua. Cicalare per 
cento putte. Esser un paro- 
laio. 

^ Hlser oen arsenal d'ogne 
coza. Esser camera di chec- 
chessia. Vale esserne mae- 
stro , averne abbondanza. 
Arseprebenda. Arcipretato- Di- 
gnità dell' arciprete. 
Arsepret. Arciprete. 
Arsìa. Acceggia. Beccaccia, 

Uccello noto. 
Arsis- y. narsis.' 
Arsii. Arcione. Quella parte 
di sella o di basto fatta a 
Il guisa d'arco. 



DoUrrlbyGOOglC 



AR 



C4^ ) 



Artauita. Lo stesso che bacare. 
Articioch. Cardo fO' 

^ Articioch còlmat. Gobbo. 
Per la pianta del carciofo 
ricoricato. 

^ Cui de articioch. Girello. 
Il carciofo grosso a cui sieDo 
. troncate \a foglie 9 '1 gam- 
bo, e si usa crudo e cotto 
per vivanda. 

% Teré pie de articioch. 
Carciofai a. 

§ Articioch salvadech. Ca- 
maleone. Carlina. Carlopinto. 
W. Carlina acaulis. Piantp 
perenne e senza fusto. 1 mon- 
. lanari ne mangiano i ricet- 
tacoli, come i carciofi, ben- 
. che sieuo un po' amari. La 
radice , che ha un odor* 
aromatico, è riputata diu- 
retica. 

§ Articioch salvadech. 'y. 
o recine. 
Articioch. y. macaco. 
Arzana. Striscia di terra di- 
stinta dalla collaterale. 

§ Tira l'arzana, mena al; 
breda. f. mena. 

§ Mena l'arzana, tcesla co- 
moda, ir. tee. 
Arzen. ./argine. 
Arzent. argento. 

^ Arzent, or en pasta, jér- 
gento, oro grasso. Quello cioè 
che non è brunito, che ha 
il suo color naturale. 

§ Arzent filat. Canutiglia. 
Argento ridotto a certa for- 
ma di lavorìo ad effetto di 
servirsene ne' ricami. 

^ Arzent vif, argento vivo.- 
'l^ercurio^ 



§ Arzent vif. (fig.J ^. diaoli. 
Arzentere, arzenteri&. Argen~ 

te ria. 
As. Asse. Tavola. 

§ Af de soler. Panconcel- 
lo. Asse sottile assai colla 
quale cuoprongi le impalc.i- 
turo. 
^ As dela caren. Tagliere. 
$ Erbor hi de a». Albero 
segaliccio. 
^ Eser Rcel as. Lo slesso elle 
eser bas de tach. f. bas. 
^ As del piò. iìofesciatojo. 
Orecchio. (T. agr. ). La parte 
dell' Hratro che è attaccata al 
dentale o ceppo, e serve a 
rovesciare da uua parte la 
terra già tagliata e sollevata 
dal vomere. 

^ As del sec4r per sgùlà i 
plagg. Stovigliain. 
Asal . Acciajo . Ferro raffi- 
nato. 
Asali. f. salì. 

Ascara. ) /p^ Timore. Spa- 
Ascher. j ' vento. Oppres- 
sione. Annegamento. 
Ascher. {]?) Duro. Diffìcile. 
Asé. Bastevolmente. Sufficien- 
temente. Abbastanza. 
Asfor. Grogo. Gruogo. Car- 
iano. Zaffrone. Zafferano 
falso. W. Carthanus tincto- 
rius. Pianta aimuale di cui 
si fa molto uso nelle tintorìe. 
Asìl. Asse, e più comunemente 
sala. ( T. de' carr. ) Quel 
legno o ferro, che entra nei 
mozzi delle ruote de' carri, 
carrozze o simili , intorno 
all' estremità del ijuale esse 



DigitzrrlbyGOOglC 



ÀS 



(43 ) 



AS 



§ BaQc» del »sU. Coscia- 
lettù. ( T. de'carr. ) Pezzi 
di legao Cit lettati sotto la 
sala per tenerla più salda. 
AscEcla. ^assicella, ^ssicina. 
Asma, mancaliat. ^snia e Asi- 
na. Malattia de' polmoai ac- 
oorapagnata da brevili e dif- 
ficoltà di respiro, che dicesi 
ambascia. 
Aspa. /ispo. Naspo. Guindolo. 

^ Aspa de filatoi. Tavella. 
(T. d'arte di seta.) Specie di 
«rcolajo orizzontale , su di 
cui si avvolge la seta nel 
trarla da' bozzoli , ed anclie 
TielV addoppiarla. 
Asperge, asperges. Aspergalo. 
%, Pasala col asperges , o 

col aqua santa. A', pasà. 
Aspetà, jpetà. Aspettare, jit- 
tendere. 

%, Aspeta caal clie 1' erba 
crès. Cavai deh non morire, 
che V erba ha da venire. 
Mentre l' erba cresce il ca' 

vallo muor dì fame ; ovvero 

mentre che t erba cresce 
muore il cavallo . Dicesì 
prov. dì coloro che pro- 
mettono quello che non pos- 
sono o non Togliouo jatten- 
dere. 

5 Aspetà che vegne zo I 
gnocb. Aspettare a bocca 
aperta che lo lasagne pio- 
vano altrui in gola o in 
bacca. Si dice di citi vuol 
conseguir alcuna cosa , e non 
fa dal canto suo niente per 
conseguirla. 

^ Aspgtk '1 baia stel brasai. 
dspettws /*» /'aWrt al baiiO' 



Vale aspettare il tempo « 
l'occasione opportuna. 

§ Aspetà che no ve. Aspet- 
tare il corfo. Vale aspettar* 
clii non vieue, tolta la me- 
tafora dal corvo die uscito 
dall' arca di Noè più noa 
tornò. 

§ Chi la fa l'aspcta. f. chi. 
Asquàs. Quasi, 
Asta. Asta. 

^ Asta dela halansa. Stilon 
Fusto. 

§ Asta d'om. Uomo attic- 
ciato- Uomo ben complesso, 
Asà. Pancone. 
Atlren, F". eutlren. 
Aurisma, eurisma. Aneurisma, 
( T. med. ) Tumore formato 
dalla 4ìl3^3%ìoiie delle arteria 
o dai ventricoli del cuore. 
Avès- F". paghér. 
Avi, at- Avere. 

^ El ga a che fa col so diaol. 
r. diaol. 

^ Avi alter de pensi. Aver 
altra fantasìa. Vale aver» 
altri pensieri a di maggiora 
importanza. 

% Avi iena fam 4e lilf. F. luf. 

\ Avi ' oen pè 'n sepoltura 
o'n la busa. F. buza. ■ 

^ Ariga pice a stit< Starna 
meglio . 

^ El ga pi<B a sta dei alter. 
Égli è il figliuolo delia mala 
matrigna- Dicesi prov. quan» 
do alcuno rimasb senza la sua 
porzione per contribuzione di 
ciascuno ha poi più che ^li 
altri. 

^ Alga boca che oel, o ni* 
d^ 'u- dol buter. Fé hoter. 



riigiUrrlbyGOOglC 



AV 

^ Avi la schena en catif 
lisch. f^. schena. 

§ Avi la son fcera dei oegg. 
2 mucini hanno aperti gli 
occhi, jivere il diavolo nel- 
r ampolla. Dicesi di chi non 
è facile ad ingannarsi, o a 
lasciarsi ìugauuare. 

^ Avi pocli gioedese. j4ver 
poco senno o poca sessitura. 
^ Aviglien fat de ttete le 
sorgg. Awere eolmo il sacco. 
Vale essere arrivato al som- 
mo delle colpe, 
Avìà. jivviare, ec. Dare avvia- 
■ mento, inviamento. V^lradare. 
* ^ Aviù la mezaaa , la scliut- 
. la , la botiga , ec, lìayviara 
la matassa, la scuola, ec. 
Avias. Avviarsi. 

§ Avias la barca. Abbriva- 
re. Dicesi del principiare a 
muoversi la nave prima clie 
abbia presa tutta la velocità. 
Avocai. Avvocato., 

^ Avocai dele cause perse 
O sbalade. Dottor de' miei 
Stivali. Dottor da nulla. Dot- 
torello. Dottoreito. Dottoruc- 
ciò. Schiccheratore. Siazzo- 
halibri. Salamistro. Sciope- 
ralibrai. Scialo- Impiaslra- 
ScartabeUi. Schiccheracarte. 
Letteratuzzo. Saccente. Sac- 
centuzzo . Ser Appuntino . 
Sacciutello. 
AvrJl. jifirile. 

§ Avril gna cen fil , magio 
va adagio , giugno poi fa 
quel che voi. Quando il giug- 
giolo sì veste e tu ti spogli, 
a quando e' si spoglia tu t' 
vesti. Val^ fbe per la salute 



( 44 ). AV 

è buona regola tardare ad 
alleggerirsi e anticipare ad 
aggravarsene. 
§ Avril gbe u à trenta , e 
sei n' aès trcntu noi farès 
mal a nisù. Aprile piovoso, 
maggio ventoso . Vale clie 
d' aprile 1' acqua è sempre 
giovevole alla campagna. 

§ Aprilet tcegg i di: oen go- 
set. Aprile una gocciola, per 
die. Monos. Aprile or pitui- 
gè or ride. 
Azen. Asino. Somaro. Bricco. 
Ciuco. Miccio. 

^ Eli mancausa de caaì sa 
fa trota i azegii. A tempo 
di careitia pan veccìoso. jÌ. • 
tempo di guerra ogni cavallo 
ha soldo. A ogni gran sete 
ogni acjua è buona. Vaie 
clie nella scarsità bisogna 
contentarsi di quel che si 
può avere. 
^ Fà'l trot del azen. F. troL 
^ Quel che mena i azegn. 
Asinajo. Guidalor d'asini. 

§ Azen d'or. (Cg. } -Asino 
col pelo d' oro o asino co~ 
ronato. Dicesi d' un ricco e 
scortese o ignorante. 

§ Uà d' i\zeu no va 'u sìel. 
Raglio d'asino non arrivò 
mai in Cielo ; cioè le pre- 
ghiere degli scioccbì ed in- 
diséreù nou sono udite. 
§ El vèis del azcn. Raglio. 
Ragghio. 

^ Fa '1 vèrs del azen. Ha- 
^//are. Mandar fuori il raglio, 
ji Azen de natura che no 
conós la so scritura. Re de- 
gli asini, asinaccio, asinv^Q, 



nigiUrrlbyGOOglC 



AZ 



( 4.^ ) 



AZ 



§ L" è che do boria i;o l' a- 
zen. Qui giace la lepre. Qui 
è dove giace Nocca. Vale 
qui consiste la difficoltà. 

^ Piue poltrù d' oen azen. 
Più poltron eh' una cimice- 
Slavo conte le cintici. 

§ Frega la cùa al azen. /^. cùa, 

§ Dà de 'uteuder che i a- 
legu vùla. Vare ad interi' 
aere che gli asini volano. 
Dare a credere che il male 
ita sarto. Fr, dì eh. sign. 

§ 1 coiifegg no i è fagg per 
i azegn, /,* orzo non è fatto 
per gli asini. Vale che le 
cose scelle e di pregio non 
sono fatte pc' mìnualì. 
Azeo, caspita. Zucche fritte. Af- 
fogaggine. Cappiterina. Sorta 

d'esclamazione. 
Azer. Acero di montagna, ci- 
cero tiglio. Acero falso pla- 
tano. W. Acer pseuSo pla- 
tanits. Albero di bella figu- 
ra, che ha foglie grandi 
molto simili a quelle del 

platano, chiooir, larga e dà 

im'ombra assai grata. I fiori 
«ouo ecbacei a grappoli bis- 
lunghi e pendenti. 11 suo 
legno è bianco , unito , otti- 
mo per infiniti lavori , e as- 
sai migliore di quello del 
pioppo bianco. 
Azct, zet. Aceto. 

§ Mader del azet. Fondata. 
Posatura dell' aceto. 

§ Zet rabifiza. Aceto che 
arrabbia, mordace, ncre^ 

§ Fa sta vergù nel azet. 
Lo stesso che fi niansià l' ai. 



^ Bagna d' azet. Inacetare. 
Aspergere con aceto. 

Ji Deeutà azet. Inacetire. 
Inforzare a guisa d' aceto- 

^ Es cispa pice mosche eoa 
cena gosa de mei, che con 
cea baril do xet. // mele 
si fa leccare perchè è dol- 
ce. Il cane s' alletta piit colla 
carezze che coi cattivi tral- 
tamenti. Frasi di chiaro tx- 
guiticato. 

AzieuU Esente. Eccettuato. Pri- 
vilegiato. Immune. 
^ Andà azieut nela sena. 
Uscire a macca , o pasior 
per bardotto. Dicesi di chi 
non paga a uita cena, q a 
un desinare la sua parte che 
gli torca. 

A^Ttada. asinaggine. Asinerìa^ 
Stordita. Rustichezza. Igno- 
ranza- Capni'bietà e siiciU. 

Azael. Asinelio. 

Aznù, somari!l. Asiaaccip. Sa-' 
maraccio. 

Azola. Femminella. (T. de'va- 
lig. ) Qualunque taglio q 
spaccatura fatta nel cuojo 
per pas:>arvi un bottone , od' 
altro per aflibbiarli. 

§ Azola del capei. Magliet- 
ta (Fior.) danza (Lucch.) 

Azur. Invetriatura. Sorta di 
vernice che si dà ai vasi dì 
terra. Invernìcatura. 

5 Dà sce l'azur. Invernicare. 
Invetrare. Invetriare. Dare 
l' iuvetriatura. 

Azurat , che ga S05 1' azur. 
Invetricato. Inverniciato. Tn- 
vetjìato. Proprio de' vasi di 
i«rr«. 



DigitzrrlbyGOOglc' 



BA 



(4*i) 



B^ 



j( Bna, pé! d'aria. Fiato.' 
buretta. Aura. Soffio. Spi- 
rarne nto. 

^ Baa dele galete. Sbava- 
tura. Quella peluria clie cir' 
cunda està ni a me a te i bozzoli 
de' Tenni da «età. 
Baar. F. b.ier. 

Baarcela. Bavaglio. Pannolino 
cbe si mette al collo de' fan- 
ciulli a tavola per guardare 
i panni dalle brutture , e 
nettarsi la bocca. 

^ Caà la baarcela. Sliana- 
gliare. 
Babiot. p^. macaco. 
Baca. Bacca. Frullo di alcuni 
alberi e frutici, come allibro, 
cipresso, mortella, ginepro, ce. 
cbe rolgai'Dieute dicesi cac- 
cola ed orbacca. 

§ BacUe de zeuécr. f. ze- 
néer. 
Baci. Abbacchiare. Bacchiare. 

Batter con bacchio. 
Baca, dà dele bine b?ito. V. dà. 
Bacada. Bacchiata. Percossa di 

ba celi io. Batacchiata. 
Bacare. Ciclamino. Pan porci- 
no. Pan terreno. W. Cjcla- 
^ men europeeum. Plautina a 
radice pereune , grossa , ro- 
tonda, carnosa, nerastra. 
Trovasi ne' li;ogbi ombrosi 
di monte , ed .è coltivata 
negli orti o ne' vasi per il 
fiore <li forma non comune , 
bianco o porporino e di 
grato odore. 
Bach. Bacchio. Batacchio, Ba- 
stone. 
Eachet. f^. lirocbei. 



Baclista, bateca. Bacchetta. 
§ Baciiela del ornel. Pe- 
stone. Quel bastone con cui 
si dibatte il latte nella zan- 
gola per fire il burro. 

5 BacUete de' ventai. 5tec~ 
cfie. 

§ Bacbeta de 'mpisà. j4c~ 
cenditojo. 

5 Bacìieta del vesg. Pa~ 
nione. f^ergone. Paatuzza, 
fergello. 

§ Baclieta de bater i pAga 
o de stramasi. Camato. Scu— 
discio, Souriscio. 
^ Fa sta vergù a bacbeta. 
Tenerlo in freno, a doifere. 
^ Escr patr& de bacheta. 
Essere messere e madonna, 
^ Bacheta de s-ciop e si- 
mei. Bacchetta da facilo a 
da pistola. 
Bachetada. Batacchiata. 
Bachet'i. P'. brocheli. 
Badk. Ammollare. Eaflenlifre. 

Ammalar il canape. 
Badiloech. f^. macaco. 
Badaloaca, Baderla. Vale doii-> 
Ila sciocca. 

§ Fa i laiir ala badalucca 
o come Diq vtel. f^. Dio. 
Badia. Abazia e badìa. 

^ Dà dele badie o dei gioe- 
d<!. y. gioedé. 
Badiàl. Badiale. Giouiale. Al- 
legro. Di buon' umore. 
Badil. Badile. Pala bresciana. 
5 Badil de cura, Cucchiti 
ja. Stromento di ferro per 
uso di vuotar il Ietto dù 
fiumi. 
Badiler. Palajuolo. Colui cUo 
opera eoa la paU< 



nigiUrrlbyGOOglC 



BA 



(47 ) 



Baela. Sinighella e sìrighella. 
( T. d'arti di seta. ) Specie 
di seta d'infima cpialità, die 
per lo più si trae da' bac- 
•cacci. 
Banr, Bavero- Collare del man- 
tello- Gabbana. Zimarra. 
§ Baer de monega. Soggolo. 
§ Meter el baer. Soggola- 
re. Porre il soggolo. 
Baf, andasen scusa di gnè bìf 
gnè baf, o dà 'I bai del em- 
piantù. y. bai. 

^ O de bif o de baf, o de 
rinf o de ranf. F, rinf. 
Safo. Baffio. Mustacchio. Ba- 
setta arricciata. 
% Tiras scei bafi. (fig.) ^Z- 
2,are la cresta. 
Baga. Otre. Pelle tratta intera 
«fa/l'animale, e per lo piti 
di becchi o di capre , clie 
serve per portarvi entro olio 
e simili. Otro. 
§ Baga de i. (fig.) F.cìuciù. 
Baga , pausa. Pancia, fentre. 

Epa. 
Vtr.gh. V. ciucia- 
Bagada Slievazzamento. 
Bagadflr. F, ciucia. 
Bag»i. Bagaglio. 
Bagai. Fanciullo. Bagazzo. Par- 
golo. Citta. Ciltolo~ Fantino, 
Fornello. Fante. Fancelto. 
lìngart. Piccino. Piccolo. 

^ Empìciala ai bagarù • 

Giocare a dadi. 
Bagatel. K diaoli. 
Bajaietó. Frascheggiare. Far 

bagatelle e scherzi da fan' 



Bagatele ! Coppila ! Caf>peri! 
Cappiterina! Sorta d' escla- 
mazione. 

Bagali. F. 9ÌEi. 

Baghèt. Cornamusa. Piya. Stru- 
mento musicale da lìato com- 
posto di un ott^ e di tre 
canne, una per dargli il fia- 
to, e l'altre due per sonare. 
§ Baglièt de irizia. Fia- 
tchettadapalliiìi- (T. dì ca(;c.^ 
Arnese da porvi i pallini. 

Bagn. Bagno. 

§ .Quel che fre<jiienta i 
bagn. Sagnajuolo. Trovasi 
questa voce in tal senso nel 
Buonarroti citato dalla Cru-. 
Bca, come pure nei regola- 
menti dei bagni di Pisa. 
, § El temp dei bagn. Ba- 
gnatura. L' atto del bagnar- 
si , e talora la stagione atta 
al bagnarsi. 

Bagna. Bagnare. 

^ Bagna la btegada, Dìmojare. 
^ Bagnas la boca. ( iig. ) Bi- 
Jocillarsi. Vale aver parte a 
qualche cosa. 

§ Bagni la boca a vergu. 
ftìg.) Far regalucci , unge 
un po' le carrucole , o la 
Bocca a ano. Fr. di cb, sign. 
^ Bagnji la cabina. Intrider 
la calcina. 

Bagnnrcel. Sognatore. Ministro 
delle terme o bagni. Nello 
stesso significato fu pure dal 
Salvini preso il femminile 
hagnatrice. 

Bagola. Caccherelto. Sterco det 
topi, delle lepri, de' conì- 
gli, delle pecore e «apre» 
o siffiUi aaimalù 



, C.oogic 



BA ( 4*1 ) BA 

<HR-lli che abitano la cam- 



^ Bagoìe seiihe de pegura. 
Polveraccio , pecorina o pe- 
corino. Sterco di pecora sec- 
co e scusso. 
Biigolìt. Scacazzare. 

§ Bagola dal fred. ^gghia- 
rfare. Sentire o patir freddo 
■ eccessivo, jissiderare' -ag- 
ghiacciare. Bubbolare. Bat- 
ter la borra, o la diana. 
Intirizzire. 

^ Bagola de pors. Lo stes- 
so che trema '1 sizi. F. sizi. 
Bagole, sizicei. V. sizioei. 
Bagli, y. cìuciù. 
Bai, caal bai. Cavallo bajo. 
Bai. Latrato. ^bbajamento. Di- 
- cesi del cane. 
Baia, j^bbajare. 

5 Baia ste tcet. f^. schiclierà. 
Baiàda. y. bai 
Baiada. V. ciaceradj. 
Ralaflù. r. baiò. 
Baìgtiana. V. sgualdrina. 
Baila. Balia. Nutrice. latta- 
Vice. • "- 

% Dà a baila. Z><tr « balia. 
Vare a nutrire. 
§ Salare dela baila. Balia- 
' ti co. 

^ Di a baila qnathdiì. 

C ^g- ) Porgere, o mettere a 

piuolo. 11 far aspettare uno 

più che non vorrebbe , o 

che non conviene. 

Baili. Nutrire. Allaitare. 

Bailo. £a/fo. Marito della balia. 

Bailola. Baliona. Balia fresca 



Baita. Capanna. Stanza di fra- 
- sche o di paglia , dove ri- 
Caverna U notte al coperto 



Bailcl. Frascato, Capanno. Un 
coperto di rami con le sue 
frasche. 

Baitela. Capannella. 

Bailù. Tettojn. Tet'o fatto a 
luogo aperto. 

Baift. Ciaramella. Parabolano* 
Ciarlone. Chiacchierone. 

Bai. Ballo. 

^ Dà '1 bai del empiantfl. 
Dare un piantone. Andar- 
sene senza far né motto ni 
lotto ; né uti ne luti. 

Baia, Vbbriachezsa. Jmbrìaca' 
tura. Ebbrezza. 

^ Avìga la baia. Essere 
ubbriaco. 

^ Ciapà la baia. Pigliar la 
bertuccia, l'orso, la mon- 
na. Perder V erre. Incin- 
scherarsi. Avvinazzarsi. An- 
dare alla banda. Cuocersi. 
Ciurmarsi. Divenir brillo. 
Inebbriarsi. Imbriacarsi. 

Baia. Palla. 

^ Bater la baia «cela crcela. 
Schiacciare la palla. 

$ Ren.andfi la baia. Bimet- 
ter la palla. Vale ripercuo- 
terla o di posta o dì balzo, 
qnaiidoi'avversanoleba dato. 
§ Bater la baia srelmantel. 
A/andar la palla. Si dice del 
tirarla sul tetto. 

§ Dà ala baia dfi roèrs. 
Trinciar fa palla. Vale ri- 
metterla oou la racchetta ob- 
bliquB. 

^ Dà ala baia (piand cha 
la é. Darà alla palla qui 
d' ella balza. (%.) Vale non 



DigitzrrlbyGOOglC 



BA 



(49) 



BA 



perder luogo né tempo, ijuan- 1 
do r occasioDC Io porge. | 
^ Dormi sce le baie. Tenersi 
ìe mani a cintata. Stare con 
ìf mani a cintola. Vagliono 
non far nulla , esser ozioso. 
^ Seca le baie o la dco- 
siù. F". deosiù. 
C Bnla del bìliard. Bìglia. 
\ Ciapà la baia al ztcgb 
del bìliard. K. cìapù. 
§ Baia del pendol. Regola- 
tore. (T. degli or. 1 Nome che 
, si dà al tempo ed allo spi- 
rale degli oriuoli da ta»ca ed 
alla lente de' pendoli. 
Baia. Bonciana. Palla piena di 
borra , che per lo più è usata 
da' contadini. 
^ Baia de sailt. Saponetta. 
^ Èala de mercansla. Baia, 
ballane di setta, e simili. 
^ Baia de moscades- F^- mo- 
sca des. 
§ Baia de boter. Pana dì 
butirro. 
^ Baia de véri. Cesto di 
cavalo cappuccio. 
Baia , iaola. PastoccMa. Carpta. 
Bubbola. Panzane. 

$ CbtsDtà o dà de 'utendcr 
dele baie. Piantare, ficcare 
o cacciare carote, bozze, pan- 
zane , ba^fiane , Carotare ■ 
Sballare. Imbubbolare. Dar 
paroline a pasto. Lanciare. 
Ficcar pastinache. 

% Darvi , lasé pasà sta baia 
cne l'è grosa. ytnvnanna eh io 
lego. Detto irònico per chi 
»' afioìta a contar qualche 
gran maraTÌgUa con iperboli 



BqU. Ballare. . 

^ B^lA sce la cord». ( fig. ) 
Balenare. Si dice d' oo mer* 
calante, quando il suo ere' 
dito comincia a diminuire. 

^ Se no 1' è falit el ball 
VX la corda. Se non è in 
forno è in sulla pala. Se non 
è matzoli^ sarà raviggiuolo. 
Vàie se non è rovinato i ia 
sul rovinare. 

^ BaU ala bùna. BallonzO' 
re. Ballonzolare.' Salterellare. 
$ Baia la iuta , barbeU i 
ogg. y. barbeU. 
BaUda. Ballata. Ballo. Dantd. 
Balada. Pallata. Colpo dato 
con palla dì neve o d' altro. 
Baladàr. Pianerotta. Pitmerot- 
tolo. Quello spazio che è in 
capo alle scale degli edìfis). 
Balaoester. Balaustro. Colon- 
netu lavorata in vaiie fonae. 
Balaoester. ( fig. ) f. macaco. 
Balatsster. ( gergo ) f. coió. 
^ Seca i balatester o la 
deosiù. f. deosiù. 
Balandra. F. sgualdrina, 
Balansa. Stadera. 

^ Mas dela balansa, Boma- 
no. Piombino. 

^ Giudes dela balansa. ^go- 
Bilico, Bilancio- 

^ Fongg dela balansa. Cop- 
pe. Diconsi i fondi delle bi- 
lance. Gusci. 

^ Balansa de Aù fongg. Bi- 
lancia. Cosi detta quasi bis- 
I lancia dalle due lance o 
coppe. 
\ Asta dela balania. ^..asta. 
' ^ Fa treboecit la balansa. 
1 Dare il tratta alla iiìaitcia. 



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BA 



(5o) 



R& 



Vale fare che la bilancia 
■ pieghi da una parte. 

^ Banda grosa dela balansa. 
Lato ff'osso della stadera. Dì- 
cesi quello ove si pesano le 
«ose più gravi. 

^ Ogni balansa ga 1 so 
pcz. Lo stesso die ogni porta 
ga '1 so hatirccl. V. batirtel. 
§ Tegm'u balansa. (fig.) ^''- 
ner in su la gruccia. Vale tener 
sospeso , e si dice dell' animo. 
^ Sta 'n balansa, (fig.J 5(ar« 
in bilancio. Stare sulla gruc- 
cia. Vale stare coli' animo 
sospeso. 
Balanser. Stad«rajo. Bilanciajo. 
Balansì. Bilancia. (T. de carr. } 
Per quella parte della c.ir- 
rozz» , ove sono attaccate le 
tirelle. Cigola. 

§ Balans'i de pesca. Bilancia. 
Sorta di relè da pescare. 

^ Me so a stanga e té a 
}>alansì. // meglio ricolga il 
peggio. Prov, che si dice 
quando tra due cose cattive 
non è differenza. 
Batausine. Bilancine- 

5 Balansine del or. Sag- 
§iuolo. Quelle bìlancette con 
che si pesano le monete. 
Saggio. Bilnncetta, 
BaUnsft. Staderone. 
Baiarci. F. baladùr. 
Salari. Ballerino. 

§ Balari de corda. Funam- 
bolo. Ballatore sulla corda. 
Ealarì. ( gergo ). Cernii. 
Balarina , balarota. Cutretto. 
Cutrettola. Coditremola. Uc- 
celletto noto di pl^ ^rte 
e di varj wl^r^ 



Balarot. Ballonchio. Ballo eoa* 
tadinesco. 

^ Fa dei balarogg , baia sce 
ala biìna. r. baia. 

Balcà. Calmare. Cessare. De- 
sistere. Rimanere. Sostare. 

§ Balcà la boria , cala lo 
arie. f^. aria. 

§ Balcà la fcer. Allentafa 
la febbre. 

5 Balcà r aqua. Spiòvere, 
Cessar dal piovere. 

Balduina. Coperchiella. Frode 
o altra simìl coen, ma co- 
perta a fine d'ingannare al- 
trui. Pincianalla. Gltermincl-' 
la. Marachella. 

Balengà. Tentermare. Dicesi pro- 
priamente di cosa che non 
è stabilmente ferma , onde 
ad ogni leggier colpo da ogni 
parte si muove. 

^ Balengà 'n del manech, a 
patighen ten ramel. /^. ramel, 
^ Balengà 'n quacb loech. 
F". baregà. 

Ralengo. F". bandcrcela. 

Balér. Carotajo. Che ficca ca- 
rote, panzane. Faifolajo. Fa~ 
volatore. 

Balestra. Bo/ejft-a. (T. dìstamp. ) 
Assicella incanalata nel van- 
taggio per poternela trarre a 
piacimento e trasportare la 
composizione sul marmo, per 
impaginare o per marginare. 

Balosch. V^. macaco. 

Bali. V. boci. 

§ Fala de qnater sensa 1 
bali. F(Ve il peggio possibile, 

BaligordA. 5co(omìa. (T. med. ) 
F&tigine- Capogiro. DÌf6collÀ 
di tergerli in piedi. 



nigiUrrlbyGOOglC 



»A 



(5. ) 



Balinogg. Pallini, Munizione 

piccola per uso della ciiccia. 

- Alla più minuta dicesi mi'- 

gUaroìe. 
Baloch, balot. Sasso. Ciottolo. 
5 A baloch , a sbacb. /^. 
' soacU. 

Balordizia. Balordag^ne. Peco- 
raggine. Scimutiita^ne. Bah- 
buassft^ine. 
B:iÌÒ6. B-ozza. Carogna. Bestia 
di trista razza o inguidale- 

Balòs. ( fig. ) Fedifrago. Marrano. 
Mancator di fede o di parola. 
5 Eser <en balòs. Portar la 
fede in gremJ^o. Vale essere 
l'acile a mancar di parola. 
Balosct. Rozzetta. 
Balosft. Razzaccia. 
Bahsii. ( fig. ) Furfantane. 
Bdola. Pallottola. Palla, piccola 
o grande ch'ella sia, fatta di 
materia soda. 

$ Fa le balate. Fare alla 
weve. Vate tirarsi vicendevol- 
mente la neve- 
§ Fa 'a balote o 'n balo- 
• line. Bappallottolare. Bap- 
pallozzolare. Ridurre in for- 
ma di pallottola. 
K, Che uo gilè teré de fa ba- 
lote. la questo panno non ci 
è taglio. In questo sito non 
ti è panno da fabbricare. E' 
non è terreno da porci vigne. 
Cioè in questa materia son 
si può adattare il desiderio 
nostro. 

5 Veg balota. yecchio Òar- 
bogiv o cucco. Frannonnolo. 
Fecckio óarallo. Barbogio. 
Yale veecUìo ioseuiìato, J 



[iBalota, Marrobiastro. Ciniiciot- 
to. Ballote, Marrobio fetido. 
.Man'obio bastardo, W- Bai' 
Iota nigia. Erba di radice 

Ferenne. Vedesi fìorìta dal- 
estate all'autunno ne' luo- 
ghi inculti , magri e sassosi. 

Balotà. Ciottolare. Tirare altrui 
de' ciottoli, l^ar 4elle ciot- 
tolate. 

Ba]ot.i. Squìttinare. Pallottola- 
re. Mandar a partilo, ren- 
dere il voto per l'elezione dei 
magistrati e simili. 

Balotada. Ciottolata. Colpo d! 
ciottolo. 

Baio tasi A. Squittinia. Parti t* 
che ti fa per isquittinare. 

Baloti. V. berechì. 

fialsa. Pastoja. Fune che A 
mette a' piedi delle bestl» 
da cavalcare per dar loro 
1' ambio . È pure pastoja 
qììQÌ legHO o altro, che met* 
tesi a' piedi delle bestie , per- 
eliè non si scostino da quel 
luogo dove sono a pasturare, 
S, Balsa dei abegg. Pedana. 

Bal»à. Balzano. Dieesi <lì ca» 
vallo che abbia i piedi no)^ 
di ugual pelo. 

Balsana. Balzana. (T.de'fab.) 
Quel r in grosso che è all^ 
testate delle chiavi. 

Balsareza. Baltisecola. Ciano. 
Battisuocera. Fioraìiso. W. 
Centaarea eyanus. Erba an- 
nuale a fiorì per lo piìi az- 
zurri, talvolta bianchi o an- 
che carnicini. Dai fiori si 
ricava un baoo colore pep 
miniature. 

Baleni. Balsamo, Balsino. 



b,GoogIc 



BA 



C55>) 



BA 



5 Balnem de scinotele. Bal- 
samo del cav alter Scutellio. 

■ ^ Sai veadep he 'l so bnl- 
«èm, r. .«'1. 

Saltresca. Bicocca. Altana.X.oe- , 
• già aperta sai tetto di una 

casa o sopra un edi£zio. 
Balù. Pallone. 

^ Cordi dei balù. f. cordi. 
% Andà'n del baia. T. andà. 
() Aspetà 'I bald xxl bra- 
- sai. V. aspetà. 

^ Schisèt del bald. Schìz- 
zatojo. Gonfiatolo. Strumento 
da gonliare il p.illone. 

§ Baia pie de yent. Gonfia- 
gote. Gonfitviìigoli, Pallon da 
vento. Uomo orgoglioso , fa- 
stoso. 
^ A balb, a shacb, V. sbach. 
Balù. Lanternoni. (Fior.) Quei 
lumi che nascosi in fogli di- 
' pinti, si mettono alle tinestre 
o iu altre parti estetiori der 
gli editisi , ìu occasione di 
pubblici fuochi e luminarie 
d' allegrezza. 
Baia, Idrocele. (T. med.) Rac- 
colta di linfa nello scroto 
«d anche discesa dell' inte- 
Btioo, o solo o insieme con 
r omento nello scroto. 
Baiò. Ernia, Nome generico che 
si dà 4a' medici a var] tu- 
mqri del basso ventre degli 

■ inguini e. dello scroto. Rot- 
tura, jillentatura, CreptUura. 

§ Che ta pose vegner el 
bnlft. Che ti venga la rab- 
bia o la contina. Che tristo 
'■ e dolente ti faccia Iddio. Che 
li porti il diavolo. Sorta d' ìm- 
prec'izipne. 



5 Fa '1 halfi) o 'l carosi. i 
F'. carosi. 
5 Alga '1 bal4. Aver f er- ■ ■ 
nia. Essere ernioso- 

§ Fa 'I balA dei caai. Star 
sulk cigne. Dicesi de' cavalli 
c[uando sono ammalati, e 
( Gg- ) degli uomini, 
Balù. ( T. di ferr. ) Abballot- 
tatura^ Quella specie di pai- 
Ione, formato di più mas* 
selli o ballotti, come dicono, 
coagulati e ui)iti insieme ia 
fondo alla fornace , donde 
non può uscire senza disfarla, 
Balùner. Pallajo. Colui che 
somministra le palle o i pal- 
loni , e assiste a' giocatori. 
Balùner. Ernioso. Ghe ha er- 
nia o che patisce d' ernia. 
Allentato. Crepato. 
Balùner. Pi^ro, Tardo- Poltrone. 
Balùnsi. Palloncino. Ulm. à\ 

pallone. I 

Banca, Panca. 

§ Pisù de banca. Piccione 
sotto banco. Specie di pic- 
cione gentile , cosi chiamato 
dal luogo dove suola stare 
nelle case. i 

^ Banca del asU. Ascialone, i 
(T. decarr. ) Legno a ferro 
della parte di dietro de' car-, 
rozzini e simili , che posa 
sulla sala e regge le aUa- 
ghe, e secondo la diversìtii 
de' legni auche i cosciali. 

S, Fa banca Jioaa. (fig.) i«.-i- 
novar la servitù. 
§ I Siòri dela banca. Ma- 
. gistratura municipale. 
fiancai. Cassapanca. Cassa fatl4 
a Bianiera di paaca. 



DigitzrrlbyGOOglC 



BA 



{ 53} 



BA 



Bauch. Banco. 

§ Banch de orée». Tavolet- 
to. Banchetto dove lavorano 
gli orefici. 
§ Bauch de mar^ngfi. Pan- 
'' ■ corte. Quella panca grossa , 
sopra la qnale i legnaiuoli 
lavorano i legnami. 
^ Banch dele rcede. Randa. 
( T. de' carr. ) Arnese o »tru- 
tnento per tener nel mezzo in 
piomJw le razze nel cacciarle. 
Bancheta. Panchetta, 

^ Bancheta de finestra, f^. 
spiana. 

§ Bancheta de preda. Pan-^ 
ca. Pietra grande, grossa e 
piana, che si mura sopra i 
muricciu oli per sedervi sopra. 
^ Bancheta del^coro. Man-' 
ganelìa. Quelle panche «ftiise 
al maro ne' cori religiosi 
nelle compagnie. 
Banchetina, Panckettina, 

^ Banchetina dei colomb. 
Asserella, Per Ìl legno po- 
sto fuori della colombaja , 
dove si posano i colombi 
e che dicesi anche guida. 
Banda. Sonda. 

^ Da banda a banda. Da 
parte a parte. Vale da una 
parte all' altra. 

^ Tee 'n bflna p'ncat'ia ban- 
da. Pigliar checchessin in bao-- 
na o nuda parte. Vagliono 
pigliare in bene o ìq male. 
Bandera. Bandiera. 

^ L' è lu 'n bandera. Egli 
è appunto da ciò. 
Banderosla. Bem4eruola- Pìccola 
bandiera. 



Saudertqla. C fig. ) GirelltyOr Di- i| brigata. 



cesi d'uomo volubile e lu- 
co usider a to. 
Baodina. Cemeccìào. Ciocca di 
capegli pendenti dalle tem- 
pie all' orecchio. 
Bandina. Bandinella,(T.TaeTi:.) 
Quella tela o involto , in 
cui da' pannaiuoli sì soglìouQ 
coprire le peize di panno. 
Bando).' Bandolo. 

^ Truà '1 bandol. Trovare 
il bandolo. Trovare t agevol 
bordo. Ravviare. Dicesi quan- 
do si comincia a intendere 
tutto il rigiro , ed a sciogliere 
ogni difficoltà d' un intrico. 
Bandoria. Baldoria. 
Bao. Bau bau. Verso che si fa 

a' bambini per intimorirli. 
Bao. Biliorsa. Befana. Tregen- 
da. F^ersiera. Trentaveochia. 
Aversiera. Trentacanna. fé- 
rola. Orco. Breusse. Lapo 
mannaro. Voci che si adope- 
rano dalle donuicciuole in 
significato di spauracchio pcp 
intimorire i bambini. 

^ Fa bao bao. Far baco 
baco. E' un certo scherzo 
per far paura a' bambini, 
coprendosi il volto. 
Bara. Baracelo. Carretta piarne 
a due ruote che serve per 
trasportar robe, detta anche 
mezzo carro, 

^ Qiiel che condus le barei 
Barocciajo, 
Bara. B^trare. Giuntare. Trap- 
polare, Truffare. 
Baraca , baracadn. Stravizzo. 
Gozzoviglia. Convito. Mani» 
camento iu allegrezza e W 



nigiUrrlbyGOOglC 



BA 



( 54) 



BA 



§ Baracà, fìi liaraca. Goz- 
xovigliare- Diirsi tempone. 
Soavizzare- 
Saracì. Baracane. ( T. mere. ) 
Sorta di panno fatto Ui pelo 
di capra, 
Baradùr. Baralt'ere. Giuntatore. 
Bacaouda. V. engarl>oi. 
B.iralogg. Baraltamenti. Baratti. 
Barba. Barba. 

^ Ta farò sta Got a ala bar- 
ba. Ti farò la barba di stop- 
va. Pi'ov. elle vale, ti farò 
quel male clie tu non temi, 
o non ti pensi. 
$ Tegaep el basii ala barba 
de vergù. F. tegner. 

<; Pala 'p barba. Faila di 
quarta. Deludere alcuno cou 
inganuo artifìcioso. 

^ Sta ncEa la ga tanto de 
bari)». Sapefo/nceto , disson 
que da Capraja. Tu non 
avrai le calze. Dicesi quaodo 
Udo non è stalo il primo a 
dar una nuova. 

^ IVo gUc barba d'om che 
gnè la pose fa tegner, o noi 
ga pera de barba d' om. E 
non gli croccJiia il ferro. Dì- 
cesi di cbi è bravo di sua 
persona, e non teme di cosa 
veruna. 

$ Servi de barba e de pe- 

rceoa. .acconciar uno pel di 

tlelle foste. Prov. di cb. sigu. 

^ Barba dele spighe. F- 

barboi. 

^ Barba de bech. Barba di 
becco. Salsejica. Tragopogono. 
W. Tragopogon pratensù 
Pianta bienne, foglie intere, 
gambetti ingrossai verso la 



cima. Trovasi ne prati. Tan- 
to i polloni clie le radici 
sono buone a mangiare. Fio- 
risce in maggio. 

Barba. Zio. Dante, il Sacchetti 
e il Casa usarono anche bar- 
ba per 210^ voce registrata 
in questo senso si dalla Gru.» 
sca come dall'Alberti. 

Barbacà. ( T. d' arcbit. ) Barba- 
cane. Parte delle muraglie da 
basso fatu> a scarpa per si- 
curezza e fortezza. 

Barbai. GuaczabugUo. Rumocs 
confuso. 

Barbas. F. tas. 

Barbatola. Bargiglione. Quellft 
carne rossa che pende sotto 
il becco a' galli ed alle galline. 
^ Barbatole de dùtilr. Lat- 
tuche. 

Barbe. Barbio. Sorta di pesce. 

Barbèl. Farfalla. PapUlone. Par- 
paglione. 

<J Barbèl dele galete. Far' 
falla. Si dice il baco da seta 
uscito dal bozzolo. 

^ Barbèl de s-ciop. Gema- 
ice. ( T, degli archili. ) Quella 
parte del cane dell'arma da. 
fuoco, in cui si strigue la 
pietra focaja. , 

5 Barbèl del gra. Punteruo~ 
lo. ToncìUo. Quel animaletto 
che roda il grano. 

Barbelà. SfafiUaie. Dìccsi d' o- 
gni cosa che sparga raggi o 
splendore. 

IJ Baritela dei fipègg e si- 
nici. Luccicare. Brillare. Pro- 
prio il rispleudere delle cose 
lisce e lustre, KOiue speechj, 
^rme f sinuUr 



DigitzrrlbyGOOglC 



BA 



(55) 



BA 



^ BarbeiS i oegg. Abbaglia- 
re. Ahharba^ìiare. Offendere 
ed offuscar la vista ìu leg- 
geado o far altro. 

§ Barbelà del pirlo. Bar- 
bvrare. Il girare ineguale 
della trottola, quando è per 
cadere. 
% BarbcIà dele tìae. Inton- 
c\àtxre. Tonchiare. L' esser 
mangiato o roso da tonchj , 
e dicesi delle biade. 

§ Barbelà dele foie. Tre- 
molare. 

§ Barbelà dele galete. Sfar- 
fallare. Forare il bozzolo , ed 
uscirne fuori ì bachi da seta 
divenuti farfalle. 
Bdrbelament. Tremolìo. Tremi- 
to. 1\ tremolare. 
Barbcìi. Farfalletta. Farfallino. 
Barhcìì- (&§.) Romfììcollo- Per- 
sona atta a fare altrui ca- 
pitar male. Furfante. Rio. 
Perverso. 
Barbelfi. Farfallone. 
Batbér. Barbiere. 

<S Fa come '1 barbér de Bo- 
zo], zontaga l'aqua e '1 saù, 
Mettervi le pezze e f unguen- 
to. Cioè durar fatica in una 
cosa per altrui , e- spendere 
.ancora del suo. 
Barbeta. Barbetta. (T-dimascl) 
Quel fiocco di pelo che ha 
dietro alla fine del piede il 
cavallo. 
Barbi. Vitello maturo; ma che 
non ha finito ancora di rom- 
pere. 
Barbi , ca barbi. V- barbù. 
Barbig. y. bafo. 

5 Onta? i Jwirbis, F^ i>ntà. 



Barbìzele. Barbicaja. Ceppo * 
gruppo di radici, che alcnnì 
alberi, come gli olivi, hanno 
intorno alla superfìcie del 
terreno. 

Bàrboi. Arista. Resta. Quel 
sottilissimo filo simile alla 
•etola, appiccato alta prima 
spoglia del granello, ed i 
proprio del grano e di al- 
cune binde. 

Barbós. Mento. Parte estrem* 
del viao sotto la bocca. 

Barbosa. Barbozzo. ( T. di masc, ) 
Quella parte della testa del 
cavallo Aoy' è il barbazzale. 

Barbosal. { T.de'sell. } Barbaz- 
zale. Catenella che va attac- 
cala all' occhio diritto del 
morso della briglia , e sì 
congiugne col rampino, eh è 
all' occhio manco dietro alla 
barbozza. 

Barbusct. Bazza- Mento arric- 
ciato e volto all' insù. 

Barbosi. Piccolo mento. 

Barbotè. Borbottare. Brontolare. 
§ Barbotà ste. Barbugliare, 
Parlare ìp gola e con parole 
interrotte, ed è proprio dì 
coloro che favellano risve- 
gliandosi. Trogliare. 
§ Barbotà o bagola del fredv 
A bagola. 

Barbò. Can barbone. Sorta dì 
cane di lungo pelo. 

Barca. Barca. 

^ Dai e dai la barca va 'n 
dì pai. ì^. dà. 

^ Barca de tintùr. Barella. 
(T. de' tint. ) Sorta di ma- 

" dia in cui si purga lo zaf- 
frone. 1 



nigiUrrlbyGOOglC 



BA 



(5(5) 



BÀ 



^ Tigni dreta la barca. Man- 
tenere o teitere la barca drit- 
ta. Vale governar beae le 
faccende , e tener le cose a 
sesto. 

§ Barca de Padoa. Donnone. 
Donnaccia. Acer, e pegg. di 
donna. 
Barca. ( T. di ferr. ). Barca. 
Luogo spazioso che resta da- 
vanti alla fornace sopra la 
soffierìa nd uso di asciugar 
panni e per comodo de' ma- 
ni f allori . 
Barcarcel. Barcaiuolo. Barca- 
iolo- Barcaniolo- 

^ BarcQroe] de gondola. Gon- 
doliere. Barcaiuolo che voga 
in gondola. 
Barohezìi, barcbezala bé. Bar- 
cheggiare. ( fig. ) Condur bene 
lu burca. Di cesi anche in 
modo proverbiale saper di 
barca menare. 
Bardana, f^. Bonaghc. 

^ Bardana mìnùr. Bardana 
imnore. Lappola a oliva- Xan- 
tio. W. Xanthium struma- 
rium. Erbn annuale comune, 
ai lati delle strade e ne' luo- 
ghi incolti. 11 bestiame non 
la mangia se non è tormen- 
tato dalla fame. E riguardBta 
da alcuni come diuretica. 



Bardasa , hardasù. Ragazzaccio 
di mal affare ; e propria- 
siente il _bardache de' I* ran- 
cesi. 

Bnrdasa. Monello. Discolo. 

Bardasada. Ragazzata. Fanciul- 
legza. 11 Cecchi ne' Dissimili 
iiaa giovanezza quasi nello 
steaso senso, ove £ii dir « 



Filippo » E Io lasceresti per 
» l'avvenire far <{ualche git>' 
» vanezza or che 1' etk gliene 
» comporta ». 
Bardèla. furdle^. (T.de'sell.) 
Queir imbottitura die sì con- 
ficca sotto r arcione delle 
scile, perchè non offenda il 
dosso della cavalcatura. 

fi Bardèla de caalcà. Bar- 
dinone. ( T.de'sell. ) La bai^ 
della die sì mette a' pule- 
dri , allorché si domano e 
si scozzonano, il che si dice 
sbardellare. 
Barech. ^gglàaccio. Giaciglio, 
Quel prato o campo dove i 
pecorai rinchiudono Ìl greg- 
gè con una rete che ne l' at- 
tornia. 
Baregà. Bazzicare. Conversare. 
Praticare, usare in un luogo. 
Barcefa. Zuffa- Baruffa. Azzuf- 
famento. Contrasto. Conflitto, 
Contesa. Capiglia. Capiglia- 
tura. Accapigliamento. 
Barcefà , tach barcefa. Abbaruf- 
fare. Rissare. Far rissa. Ar- 
rissarsi. Contendere. Contra- 
stare- 
Baril. Barile. Bariglione, 

^ La baril Ixeta le Gùre. 77 
vino è al basso, cioè al fondo. 
Barilet. Bariletto. 
Banzel. Bargello. Capitano dei 

birVi. 
Baronada, baronìsmo. f. be> 

recliinada. 
Baronsel. F- berechi. 
Barsela- Bolgia. Faligia. 
I 5 Vantii la so bersela. Farsi 
bello delle sue cose. Vale van- 
ure le com proprie. 



nigiUrrlbyGOOglC 



BA. 



(57 ) 



BA 



^arzìgoU. f^erzigolae f^erzicola. 
{ T, di giuoco ). Dicesi del far 
tre puuti che coutan sei al 
giuoco delle pallottole. 
Barzìgola. (gergo). Demonio. 
Bas. Basso. Abbietto. Umile. 
§ Tegner bas. Tener umile. 
5 Eser bds de tach. Esser 
per le fratte. Esser basse le 
acque. Essere alla macina. 
Essere in fondo - Abbruc- 
ciar di dettn/f». rfon aver 
U becco d'un quattrino. Non 
potere o non avere da far 
cantare un cicco. Essere in 
malora. Non ne aver un per 
medicina. Fr. di eh. sign. 
Basa. Bagolo- Quel sostegno 
che sì pone sotto le saldezze 
de' marmi per reggerli. 
Sasi. Abbassare. 

§ Basi 'ì co, f^. co. 
Base. Pianure. Piano, Lorida. 

Campù^a.^ 
fiasega. Bazsica. Sorta di giuo- 
co dì carte, basse. 
Basegà. Ciondolare. Penzolare. 
Dimenarsi, muorersi. 
^ Basegà i fer. Crocchiare 
i ferri. Quel suono cKe ren- 
dono i ferri delle bestie 
quando tono sconnessi e 
sconfitti. , 
§ Basegà le sime dei erbor^ 
„ d^le bacbete, dei scoriadì, 
ec. Svettale. Muoversi con 
.certo tremolìo, come fanno 
gli scudisci , le vermeae e 
simili cose. 

§ Basegà nel nomine pvtrìs, 
net m^necb , basegà J co , 
p 'I servel. Lo stesso cbe pa- 
^ghea Oen ramel. f^. rtuoel* 
Tom. /. 



5 Basegà ì dengg. CroUar» 
I denti. Dicesi del teatenaaro 
che faoQO i denti nel loro 
alveolo. 
Basegà , trema, f . balengà. 
(J El basegà , ma '1 sta 'n 
pé. Quel che ciondola non 
cade. Vale che non semprs 
le cose riescono , come paro 
che dovessero seguire. 
Basegamèut. Tremolìo. Tremito» 

Tentennìo. Tentennamento- 
Basèta. Sassetta. Sorta di gìuo* 
co di carte. 

,^ L' è cen 2<egh de basèti. 
E Un furilo di risclUo. Dlcesi 
di cosa che sia pericolosp il 
fidarsene. 
Basi, Èasil. Bacino. Bacile. 
§ Tegui '1 basii ak batba 
de vergù. P'- tegaeà-. 
1ÌAsa^.Bacile.Guantiera.BacÌna. 
Bast. Basto. ■ •■ 

^ Lasàs andà '1 bast o 1» 
basta sota la pausa o sota 1 
veier. Cacarsi sotto. Diccsi 
dì chi per timidità, o per 
altro nel trattare qualche 
negozio si pe^de ed esce di 
se, ed tncbe di chi comin- 
.cia ad dndare alla peggio o 
in malora. 
K Rletcr el bast. Imbastaret 
% Caà '1 bast. Sbastare, 
5 Mangia la paia fò dfel 
bast. Mangiarsi If erba ù la 
paglia sotto. Ditesi del con- 
sumare ciò che si ha, senza 



Bastard. Bastardo. 

§ Bastard del ospedal* Bo' 
' tiwdillo. TrQyatella. 



1,. Google 



(58) 



Bastard. (T. d'agric. ) Catarzo. 
Quel capo di vite che ri- 
mane sul tronco dell' anno 
a Tanti. 
'Bastarda. Tralignare. Degene- 
rare. Dicesi anche delle pian- 
te che insteriliacono, 
Basti. Castina. Bardella. Sella 
con piccolo arcione dinanzi. 
Bastina. BardelleCta. 
^astù. Bastone. 

5 Bastù dela nieza. Cerni- 
■ tojo. Cemecchio. (T.de'pastai). 
Quel bastone sopra il quale 
«i regge e si dimena lo stac- 
cio della màdia, quando si 
£à r azione dello stacciare. 

§ Bastù col mascecK. Maz- 
sero- Baston pannocchìuto. 

^ Basta de pastQr. Pedo. 
jrincastro. ^incastra. 

$ Bastù de orb. Batocchio. 
jQuel bastone col quale si 
fauno la strada i ciechi, e 
che sogliono battere in terra 
per farsi sentire. 

^ Dà '1 bastò per la zerla. 
,/^, zerla. 

$ Ensegnà col basta. Inse- 
ghare a rodere i ceci. Mo- 
strar l'errore col castigo. 

§ No tra pice né cope né 
Ibastù. Essere basito. Essere 
spacciato. Essere morto. 
Zastfl. Incorsatoja. (T.de'le^.) 
Strumento o pialla da far 
3e incanalature e le linguet- 
<e ; e ve n' ha di due spe- 
cie, maschio e femmina. Il 
f.rimo [ Òastà ] fa 1' incana- 
atura. 11 secondo [farsela ] 
fa la lingueiu. 
'Bast&nji. JBast{mare- Tamiiusor 



re. Sonare a catasta. Dar 



Percossa. Colpo. E in gergo 
nespole. Pesctie. Frutta di 
fiate Alberigo. 

^ Bastùnade d'sn péz l'atna, 
de orb, de cadelet. Bastonate 
\ matte. Picchiate sode , che 
pelan Corso. Vale pesaùtis* 
sime. 

§ Dà cena bi!ina doze Ò9 
bastùnade. y. dà. 

§ Eser dù orb che fa , Io 
bastùnade. P'. orb. 

^ Le bastùnade o le Irate 
le despiàs ach ai ca. J^. ca. 
<J Paga de bastùnade. F". 
paga. 
Bastùner. Ramarro. Voce del- 
l' uso. Si dice di coloro che 
hanno cura che le proces- 
sioni o simili vadan ctm or*' 
dine. Mazziere- 
^ Bis bastùner. f^. bis. 
^ Bastùnsel. Bastoncello. 
Bastoncino. Dim. di bastone. 
Basù. Contrabbasso. Strumento 
grande dì quattro corde che 
si suona coli' arco. 

^ Sùnà '1 basù. ( gergo ). 

Pagare lo scotto per gli altri, 

Batai<ela. Zuffetta. Zujfettìna^ 

Dìm. di zuffa. 
Batanda , andà de batanda. €<^ 

rere a tutta briglia. 
Bateca , ec. F'. bacheta , e9 
Batech. F'. brochel , ec. 
Bater. Battere. Percuotere- 
Bater. Bussare, Picchiare. 

^ Bater ala porta a belazì^ 
ma -de spès' Picchiettare. Pic- 



nigiUrrlbyGOOglC 



BA 



{59 3 



BA 



^ Rater ala porta, ( fig. J 
«ser per morì. Essere la can- 
dela al verde. Essere vicinis- 
simo a morire. 

§ Bater el lerè. Mazzeran- 
gare. Percuotere o picchiare 
con inazzeraDga. 

5 Bater la polver a Tergii, 
r. polver. 

% Bater i stremai. Dìvettare. 
Scamatare la lana cx)n la vetta. 

S Bater Ì pag^. Scamatare. 

§ Bater la carta. ( gergo ). 
Giocare alle carte. 

^ Bat'is i coioni. Lo stesso 
elle dorrai kb le baie- /^ baia. 

^ Bater la lana. f^. luna. 
Vi Bater l« nftz. Abbacchia' 

re. Batter con bacchio o per- 

fica ; e dicesì per le più 

àeU« frotta col gascio, quaiw- 
ào SODO suir albero. 

^ Batfli- le brochete. Lo 
stesso che bagola del fred, 
F. bagola. 

% Bater la sali. K. sali- 

^ Bater la solfa, (ger.) V> 

hasttak. 

§ Bater la baia. Mandare 
la palla. 

^ Bater la birba , la trteaa ; 
batìla, sercà sce. Sirbantare. 
f^iver limosinando. Birboneg- 
giare. Mendicare, Palfoneg'' 
^ara. Buonore. 

^ Bater «o del wrcoL F. 

^ Chi no pisi bater el caal 
bat la sèla. Lo stesso che dà 
al ca per el patFÙ. F, e*. 
^ Barisla, F. fcebii, 
^lerìa. Stoviglie. Sfavigli. At-* 
Iresci - ^ cueiua,. Anche i 



I Praiicesi dicono batterie d« 
cuisine. Stoviglie si dicono 
anche i vasi non dì terra, 
Batèz, batezem. Battetimo, 
§ Tegnl vergd a babèz. Ze. 
vare al sacro fonte. Vale te- 
nere a battesimo , dÌFenir 
compare. 

§ Fat el batèz tcegg voel 
deentà compar. Del senno di 
poi ne sono piene le fosscr 
Prov- che si dic^ a coloro , 
che dopo il fatto dicono 
quello che si dovea o potè» 
far prima. 
Batezà. BattezÈOre, 

§ Batezà vergii per mat % 
simei. Canonizzare alcung per 
matto, e simili. 

§ Batezà '1 vi. Annacquare 
il vino. 

%, Batezà Tsrgu cou cen ee< 
del d' aqua o «iniei. Battez- 
zare. Far cavaliere bagnato, 
BatezsHi. K- batèz. 
Batìboi. Tajfem^o. BoUibollì, 
Bugilo. Guazs'tbiiglio. Jl^i- 
schla. Confusione, 
Baticaaafio. F. rcelìà, 
Batichcer. Batticuore/. Palpìfa* 
zioae di cuore per cccesàva 
paura p spavento ; e pigliasi 
anche per la stesila paura. 
Batida. Mandata. Gittau dell* 

palla. 

Batidàr. BaUitore^ (T.àisUmp.J 

, Colui che iutigne d' inchio'- 

Btro le forme degli stampatori. 

Batidùr. Battitoja, Sòattitoja. 

{ T, di Stawp, ) Quel legno 

quadro e spianatp con che 

A pareggia ij carattere o la 

forma priina di stai^parSj- 



DigitzrrlbyGOOglC 



Bl 



(So) 



Batipal. Berta. Ingegno forma- 
to di pianta con tre sprpii), 

. dsui verginelle j e puleggia , 
da cui pende uà pesante 

' f^eppo o pestone ii legno 
ferrato m testa , cbe tirasi in ; 
alto, e li lascia cader sopra ' 
ì pali che si vogliono af- 
fondare per fare palizzate 

■ ne' filimi o fondaipentì in 
terreno paludoso. Cliìainasi 
•nche castello. U battipalo 
è una macchina cimile, ma 

- più piccola. Dicesi «ne Le 
gatto. 

^atirtel. Campanella. Se non k 
' fatta a foggia di anello di-: 
' ceai martello, 

^ Ogne porta ga '1 sa ba- 
tìroel. Ognuno ha il suo im- 
piccato alT uscio, chi nqn 

■ F ha alP uscio C ha alla fi- 

- nestja. Vale che ognuno ha 
qualche difetto o travaglio, 
e coloro che non pare che 

• n' abbiano, spesso gli hanno 
■maggiori. Dicesi pure. iV^on ci 
è mei senza mosche. Chi ha 
pelli ha pipite. Ognuno ha la 

' tua croce. Ogni casa ha ces- 

' so e fogna. 

pat'is, tela baik. battista o 
batista. Aggiunto di tela nota. 

B^tistere. fiatistero. fiatistefioi 
Luogo dove 8i battezza. 

BatÌMi ( gergo )• F. coió- 

JBatocol. ^attaglio. Ferro che 

' fa sonare la campana. 

^ Batocol de fArca. Gogna, 
Ceffo <f appiccato, fmpiccatpl- 
lo. Quasi degno della gogna. 
-5 BatO'.ol dela porta. Bat- 
titQlV._ Cosi cbianuisi popo- 



larmente il martello dell 4 
porta. 

Batocolà. Battaglione. Grati 
battaglio. 

Batol, batola. F". ciacer|. 

Babolà, f, ciacerà, 

Batolada, hatolament. f, (la- 
cera da. 

Batosta. Carpicdo- Rovescio- Si^ 
nistro. 

Batsall. ( gergo ). F". rcefià. 

Batnda. J9artut<i.(T. dì musica). 
Con vocabolo scienùficp dì-r 
cesi ritma. 

S, Sta a batnda. Servare il 
tèmpo. ( T. di musica ). 
§ Batuda dele ante. Batti- 
tòjo. Quella parte dell' im-. 
posta che batte nello stipite , 
architrave o soglia, o nell'al- 
tra parte dell' imposta cjuan- 
do si serra. Pigliasi anche 
per quella parte dello stipite 
che è battuta da essa imposta. 

Banl. Baule. 

a, Deafà '1 baul. Sbaulare, 
^ Andà a viazà 'n d' cen 
baul, e tàrnà 'n d'cen stlal, 
^ndar vitello o giovenco, 
tornar bue. Dicesi proT- di 
chi torna a casa dagli stud) 
da lontan paese , cresciuto 
di corpo e di presenta , m4 
non di senno e di sapere. 
Dicesì anche andar messero 
e twTiar sere, 
^ Metsr zo '1 baul. (ger^ % 
/Sgravarsi. Partorire. 

$fk sce'1 baul. Cfig.)-f«r 
■matio de suoi salci. Vale an- 
darsene po' fatti suoi, e in 

I ' gergo ingravidare. 

I Ball). ( gergo ). Donna ^avidot 



DigitzrrlbyGOOglC 



BA 



(0, ) 



BÀ 



Saul. { gergo ), r. cui. 
^aùs, piti de baa. Bavoso. 
Paza. Bazza. Macca. Buona 
fortuna. 

Jl Avi rena baza. At>er di 
bazza. Vale conseguire qual- 
che cosa a TÌlissimo prezzo o 
per valore di gran lunga al 
di sotto di quello della cosa 
foedesìioa. 

§ Baza de U. M(iMaolo tU 
lino scotolato. 
Bazà. Baciare. 

5 Bazà la tera, f gergo ), Ca^ j 
(/ere. Cascare. 

^ Bazà la ma. ( Hg. ) Toc- 
car il del col ijito. Si dice 
del parere o credere d' aver 
oUenuto coaa aopra i suoi 
meriti e fuor del suo cre- 
dere e oltre il suo desiderio, 
§ Bazà la stola. Baciare il 
manipolo. Vale umiliarsi. 
Bazadone. Brezza- Piccol ven- 
ticello, ma gelato e crudo , 
specialmente la notte e la 
matuna di buon' orq- Brez- 
zolina, 
fiazaleco. BassilicQ, Ozzimo.Vf. 
OcrmuntBasilicum. Erba odo^ 
riKpa di fiore or porpo- 
rino or biancbeggiaule che 
sì coltiva ne' Tasi pel grato 
odore. 
'Basalesch. Basilisco. Sorta di 

serpente, BasiUschia. 
B-izslesch, ( fig. ) Iracondo. Stiz- 
zoso. Uomo collerico. 
^ (ffigg de bazalesch. Occhi 
■ dibasilischip. Occhio vibrante. 
Bazaoa. jiUada. Cuojo o pelle 
sottile, molle e. delicata. 
, BtaanDgg, ^%Ìa9Ì\ Ita^atti- 



Sorta di fagiuoli di fresco ca> 
vati dalle silique ancor verdi. 
Bazas^ Baciarsi, Comòaciarsi in^ 
Sterne. Diciamo combaciare del 
congiongersi bene lagno eoa 
legno, pietra con pietra e 
simili. 
Bazer , eser zo del bazer* 
Abbiosciare . Abbandonarsi, 
Avvilirsi. Dicesi cosi dell' a* 
oimo come del corpo. 
^ Andà zo dei bazer o '4 
crist. F^, crist. 

§ Andà zo dei bazer. Im- 
pazzire. Diventar matto. 
Bazl. Bacio. 

§ Dà cen bazl e osa pè 's 
del cu). Avere il male in 
bocca e il coltello o il ro' 
sojo alla cintola. Vale dar 
buone parole e tristi fatti, 
fiazia, baziot. Catino. Vaso di 
terra cotta iu cui sì rigo-» 
vernano le stoviglie. 
Sazicela- Cataletto. Catinella. 
Baziiiot. Baciozzo. Bacio forts, 
Baziot. f^. macaco. 
Bazot. Bazzotto. F'erdemezzo. 
Mezzo cotto, cioè fra sodo 
e tenero , e comunemente di- 
cesi delle uova , che non son 
finite da sodare. 
5 Pa bazot. V. pa. 
Bazotà ( s(B ). Baciucchiare , e 
Baciuocare. Dar piccoli e fre- 
'quenti baci, 
^.Bene. 

5 No esega de fa he. Non 
esser terreno da porci vigna, 
^ Voliga quel che sta hi 
dolerci del buono. 
^ Voli cen he del anima f O 

ifn <iw da he. F. «ajr. 



■ n,g,Urrlb,.GOOgIC 



BE 



(62 ) 



BE 



li Né fa bé, né Ixià fa bé. ; 
Far come il cane dell' ortola- 
no die non mangia la lat- 
tuga e non la lascia man- 
giare agli altri. Hrov. di eh. 
ftigaifìcato. 

Beaci , beada , ec. y. chili , ec. 

£earael. jibbeveratojo. Bevera- 
tojo. Ogni «orla di vaso , do- 
ve bevano le bestie. 

£ecà. Seccare. 

§ La galina che va per cà 
« chel'a becatochelabecarà. 
f^. palina. 

§ Quel che teca sa; tot. 
(fig.). Uomo cQrrifo a cretìere. 

S'ecà, Bezzicare. Percuotere o 
ferire col becco. 
^ Becas el «ervel. W. servel. 

^ecà. Mangiare. ( fig, J Inten- 
dere. Comprendere. 

§ Da sto leber no beche 
foera nient Di Questo libro 
non ne mangio. 

Becada. V. becà, 

decade!. Beccaccino- Uccello di 
palude minore della beccac- 
cia , col becco ftottile e Inn- 
^, ed è dì più specie. 11 
^ccaccino reale è detto coc- 
colone ed snche pizzarda, 
«d è una semplice varietà del 
beccaccino reale. Il beccac- 
cino minore, scolopasc, siue 
^alUnago minima de' natu- 
jalisti, è il più piccolo degli 
uccelli di questo genere. 

^eicadl. Beccaccino minore. V. 
becadel. 

Cecadùrfl. Beccatojo. Arnese da 
dar da beccare agli uccelli. 

pecadura. Bezzicatura. Colpo 
4i Jmcco. Bsecata. 



Bccamorgg. Becchino . Becca- 
morto. SoUerrator di morti. 

Becapès. Ispida- ( T. ornitolo- 
gico ). Uccello solitario che 
fi raggira ne' luoghi ombrosi 
vicino a' fiumi ed a' rigagnoli^ 
ove sì ciba dì pesciolini e 
d' insetti. La sua pelle con- 
servata insieme colle penne 
vien riputata un possente ri- 
paro dalle tìgnoole. Volgar- 
mente è. detto uccello santa 
Maria, a uccello pescatore. 

Becarla. Becdieria. Macello, e 
fig. Strage. Uccisione. 

Becaùch, Picchio. Uccello cosi 
detto dal picchiare eh' ei fa 
col becco negli alberi per 
farne uscir fuori le formi- 
che , e sonne di diversp gran- 
dezze e di diversi colori. 

Becat. Bezzicato. Da bezzicare. 
^ Becat dale verosle. But- 
terato. Dicesi del volto del- 
l' uomo nel quale aleno ri-, 
mase le margini del vajuòlo, 

Becer , beceri , ec. ^. bicer , 
bicerl, ec. 

Bèch, Becco. Rostro. 

^ V è fat el bèch al oca, 
// dado è tratto. Jl negozio 
è spacciato. Vale nou e' ^ 
più rimedio. 

Bèch. Becco. Capro. 

^ Bèch content. Becco ag»r 
vole; becco sciavero o iVi- 
diaao ; becco grosso o becco 
zucca ; ed anche per mag- 
gior ingiuria becco cornuto. 
Dicesi a chi lascia giacere 
altrui colla propria moglie 
senza dolersene. 
§ Bécheacrùi. ^.bechstort., 



DigitzrrlbyGOOglC 



BE 



(63) 



BE 



Becher . Beccajo . Mticellajo . 
Macellaro- 

Secherà. Beccajo. La moglie 
del beccaio. 

Bechet. Becchetto. Pìccolo becco. 
^. Bechet dela Icemaga. Allet- 
ta della piramide. (T. degli or) 
Quel piccol pezzo della pi- 
ramide che serve per ar- 
testarla quand'è fìiiita di ca- 

Bec&fotrest. Becco colf effe. 
Beclù. Beccuccio- Quel cana- 
letto adunco ond'esce l'ac- 
qua da' vasi da stillare e si- 
mili. 
Bcchstort. Crociere. ( T. di sto- 
ria naturale. ) Uccello ciie 
t» il becco iacrocicchiato , 
alcun poco più grosso di uu 
passero; varia di colore, es- 
sendo ora gialliccio, ora ros- 
so. Cova io estate, ed è sin- 
golare il suo nido noD che 
le sue uova. 
Becofotn. F. becbfotresfc 
BecoU. r. becùli. 
Becà, becada. Beccata. Colpo 
di becco , e met. mwso o 
puntura d' altro animale. 
Bec&, bèvh gros. Beccacelo. 
Bec&Ià. Piluccare. Sgranellare. 
Spiccare a poco a poco i 
granelli dell' uva per man- 
giarseli. 
Bedola. Beota. Biola. Betula. 
Midolla. W. Betula alba. Al- 
bero nativo dei monti ele- 
vati. Foglie ovate, romboida- 
li, appuntate, seghettate. Le 
foglie secche sono buon pa- 
scolo per le pecore e capre. 
JLa corteccia interna tinge in 



rosso ed è buona per con- 
ciare le pelli. 1 rami giovani 
sono impiegati per granate. 
Bèe. Be. Voce che manda fnori 

la pecora. 
Beer. Bere e bevere. 

§ Beer a sors. Centellare. 
Éere a centellim. Bombettare^ 

§ Beer poch e spès. Sbe- 
vazzare. Bere spesso , ma noa 
in gran quantità per volta. 

)Ì Beer sensa tocà '1 vaz.' 
Bere per convento. Bere sen- 
za toccare il vaso colle lab- 
bra. 

([ Beer 1' aqua de Mompià. 
( met. ) Uniformarsi agli usi 
di Brescia. Dicesi de' fore- 
stieri che ci Tengono. 

^ Beer ' al second f&rcn. 
Murare a secco. Si dice io 
ischerzo del mangiare senza 
bere. 

K Fa ha beer. Dar buon 
bere. Dar saporito bere. Ben- 
der gustoso ti bere. 

^ Biin zo d' ogni sort. Lo 
stesso che mandan zo de co- 
te e de crude. F. manda. 

(j Bìiga dré. Soprabberc, a 
Soprabbevere . Bere imme- 
diatamente dopo aver preso 
checchessia per bocca. 
Beerà. Beverone. Beveraggi» dì 
acqua tepida e farina onde 
divenga lattiginosa , che si 
dà a cavalli e buoi affad» 
cati e malaticci. 
Bega , ec. F". boreefa , ec. 
Beghcegna. Postema. Dicesi per 
similitudine a borsa o grup- 
po di denari che s' abbia ìa 
seno o nella manica a aUrpvet 



DoUrrlbyGOOglC 



ìH) 



BE 



BegKina. F^. bntaicela. 1 

Degù, beg&na. Grande rissa. ' 
Begù. Rissoso, bissante. Brigo- 

so. Garoso. Litigiosa. 
Beida. Combibbia. Bevuta fatta 

all' osterìa o altrove con 

f'ù persone. 
Bello. Leggiadro. Vistoso. 
Avvenente. Formoso. Dì va- 
go aspetto. 

§ Bei omegn. Elaterio. Ce-' 
triolo salvatico. Cocomero 
asinino. W. Momoràica ela- 
terium. Pianta annuale, i cui 
frutti quando sono maturì si 
aprono con elasticità appena 
toccati. Tiensi per purgativa. 

§ Bel o bela de not. F. 
maraee. 

§ Bel veder, de bela sta- 
tura , de bela cera. Appa- 
riscente. Grande e dì bella 
presenza. Maestoso. Specioso. 
ITarìa, di sembiante, di pre-* 
senza signorile. 

^ Fa '1 belo. Sgallcttai'e. 
'Sbizzarrire. Fare il hello. 
Vale far mostra di vivezza 
e di brio. 

§ Pianta vergù scel pice bel. 
Partirsi in sul far del nodo 
al filo. Vale sul bnono. 

§ Che sia '1 bel de Roma. 
o che r è dò b&rla zo 
r azen. V. azen. 

§ Chi bela vcel pari molta 
pena a da sofr't. Chi vuol 
bella parere, la pelle del viso 
le convien dolere. Pena pa- 
tire per bella parere. Monoa. 
Bela. Ganza. Amante Manza. 
Seladona. Tabacco salvatico. 

BfUlaéoftaH'S^babclhdvinat 



Vi. Atropa belladonna. l'ianf 
ta di radice perenne con fu- 
sto erbaceo, alto quattro pie- 
di circa , foglie sparse , fiori 
rosso-scuri. Benché velenosa 
viene tuttavìa impiegata ad 
usi medici per la cura dei 
cancri, scirri, ec. 

Belel. Belletto. Liscio. 

Bcligornia. V. luna. 

Beloli. Bellaccio. Bellina. 

Belli, metóm belìi. Mettianuf 
pure. 

Bena. Benna. Arnese os»ia vei-' 
colo rustico per uso di por- 
tar paglia , legna , ec. facen- 
dolo tirare da' buoi. 

Benda, fasa. Benda. Strìscia o 

fascia cbe s'avvolge al capo^ 

^ Caà la benda. Sbendate. 

Benda. Martinetto. Slrunaento 
di legno a guisa di piccola 
colonnetta' portatiU e cer- 
chiatii di ferro, che ha den- 
tro di se accomodata una 
vite lunga,, destin^u ad nso 
d' alzar pesi. 

Benda. Abbondare. Fasciare con 
benda o altro. 

5 Benda i oegg. Bendare^ 
Coprir gli occhi con benda ; 
e iig. affascinare. 

Bendadura. Bendatura. Il ben- 
dare. Fasciatura. 

Bendina. Bendella. Benderella. 

Benedi' Benedire. 

^ Vat a fa bened"!. fa at 
diavolo. Va alla malata. 
Va in chiasso^ 
^ Andà a fas bened'i- An- 
dare alla banda o in rovina 
o in chiasso. Oìcesi di coM 



DigitzrrlbyGOOglC 



BE 



(65 ) 



BE 



Beniami. Cucco- Diuesi del fi- 
gliuolo più amato dal padre 
o dalla madre o da qiial- 
- sìsia persona ferorita e di- 
lettn. La nostra voce benia- 
mi deriva da BeniamÌBO 1' ul- 
timo e più. diletto figlio di 
Giacobbe 
Benis. y. confet. 
Benola. Donnola. Besliuola pic- 
cola e più langa alcuna 
' Cosa del topo. 
BenA. Arcìhemssimo. 
Berecbì. Furfante. Aggiratore. 
Furbo. Traforello. ìtindolo. 
Barattiere. Monello. Discolo. 
Marhiolo. 
"BetecVi. Bricconcello. Uomo o 
fanciullo malizioso ed accor- 
to. Baroncello. FurfanteUo. 
Berechinada. Bricconeria. Ma- 
riuoleria. Furfanteria. Ga- 
gliofferia. 
BerenseoU , spongìcela. Spugni- 
no. Buckerelle. Fungo man- 
gìaticcio e spugnoso, cbe suol 
comparire in autunno e nel 
* finir deli' inverno. 
Bereta. Berretta. 

§ Quel che fa berete. Ber- 
retta/o. 
§ Mitis la bereta. CoprìrsL 
'^ Caàs la beieta. Sberrettarsi. 
§ Tìras la bereta o '1 ca- 
pei «n di oìgg, f. oeg. 

§ Berete o capelioede pret. 
/'. capei ine. 
iSerctasa. Berrettaccia, 
Beretì. Berrettino. 

^ Bereti ala corera. Mon- 
tiera. Sorta di berrettino in 
forma di piccol cappello. 
§ Càlùr de bwetj. jBigio, 



§ Bereti de prei. Berretta 
quadra. 
Beretina. Berrettina. 

^ Canaia bereiiua. Gente 

berrettina. Canaglia henettir 

iia. Anima bigia. Sorta d'iui- 

p ree azione. 

Berci fi. Berrettone. 

Bcrgictl , berglffila. Berriuola, 

Bcrvettiuo picoolo da capo. 

Bérgol , andà zo del bergot o 'a 

crLst. V. crist. 
Bcrlingot. Lira. Moneta ideale 

di Ycuti soldi' 
Berna, f'^accina. Carne di vac- 
ca. Cariiaccia. 
Bernas. Paletta. Pala da fuoco. 
Bernasi. Palettina. Piccola pa- 
la da fuoco- 
Bersò. ( dal francese berceau ). 
Pergola. Pergola. Perniato. 
Graticolato. 
Bertael. Bertovello. Strumento 
da uccellare o pescare che 
abbia il ritroso. 
Bertagui , bacala. Baccalare. 
Merluzzo. SorU dì pesce noto. 
Bertolina. Torta di riso. 
Berzami. Marzemino- Sorti di 
vino nero, piccanle e dolce, 
e dicesi aucbe dell' uva. Mar- 
zi mi lio. 
Bès. Bezzo. 1.& metà d'un soldo. 
§ No dagbeo gna H:n bòa. 
I^ott né dare una stringa ^ un. 
jota, un lupuio, un bavero , 
un bagattbto , un g^ieu , un 
pelacucckiao. Diceai per mo- 
strar disprezzo dì alcuna cosa. 
^ OEn bès e cen bea fa tea 
sotd. Lo stesso che ogni pé'n 
del cui tra iguana ceQ paa. 
r cui. 

*3 



7,-,ii-,. Google 



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(OG) 



BE 



5 No Tali «n bés. iVo« l'a- 
Icr una buccia di porro. 
^ No r a credct <1' cen bès. 
' lì suo inchiostro non tinge. Si 
dice ad «no che non ha cre- 
dito^ e di cui la scrittura 
non passa per buona. 
Bcscliisiiìs- Schizzinoso. Schifil- 
toso^ Ritroio, Stravagante. 
Lezioso. 
B(!sccrf^. Pecchioni. Dìcodm i 
iqarroni cotti nel forno, forse 
• perchè cosi cotti e rasciutti 
raggrinzano come fa la pelle 
■ de' vecclii. 

§ Pezà i bescogg o ì pom. 
(iig.)Tracollare.IJormìschiare. 
Leggiermente dormire- Dor- 
mtgliare. 
Bespa. F^. vespa. 
Bestaghet. Benestante. Adagia- 
to. Comodamente fornito di 
beni di fortuna , e dicesi solo 
de' contadini benestanti. 
Bestia. Bestia. Belva. 

§ BeMÌft che condtes le al- 
tre. Guidajuola. Gmdatrice. 
Si dice di quella bestia dì 
- Branco cbe guida le altre. 
^ Andà 'n bestia o 'n crìst. 
V. crist. I 

% BesUa eie patés el restì. 
Bicciughera. Bestia restia e 
calcitrosa. 
Betegà. Scilinguare. Balbettare. 
Tartagliare. Trogliare. Bal- 
huzzire. Balbutire. Barbuglia- 
re. lAnguettare. Ciancicare, 
Cincischiare. Pronunziar ma- 
le e con difficoltà le parole 
per impedimento di lingua. 
Beicgada. Tartagliamento. Bal- 
bettamento. 



Bexesd-Balbettatore. Balbo. ]ìal~ 
hettante. Tartaglione. Balbu- 
ziente. Barbigi. Bisciola. 

Betola. Bettola. Taverna. Di- 
cesi per lo più d osteria da~ 
mal tempo. 

Ji Àndà de spèa ala belola* 
Frequentar le bettole o le ta~ 
verne. 
^ El pEtirù dela betola. Ta- 
vemajo. 

Betoler. BettoUere. Bettolante! 
Taverniere. 

Betoler o betolot. Tavernajo. 
Taverniere. Chi usa alle ta* 
verne. 

Betoli. Bettoletta. 

Betonerà. Bettonica. Brettonicot 
W. Betonica officinalis. Tro- 
' vasi quest' erba ne' bosebi e 
ne' luoghi ombrosi. È di rtr- 
dice perenne, bruna, nera- 
stra e di sapore amaro. I 
verticilli de' fiori sono uniti 
in {spiga terminale. E usata 
questa pianta in decotto per 
varie indisposizioni. 

§ Conosit pite cbe la beto- 
nega. Pia conosciuto che la 
mal erba. Si dice di chi è 
noto universalmente a cia- 
scuno. Bicesi anche cono- 
sciuto come l'ortica. 

Bevrarcel. F- bearcel. 

Bezenf. Cachettico. Che patisce 
di cachessìa. Gonfio. 

Bce , bò. Bue. Manzo. 

§ Digben dré de bò e im 
vaca, o cen car. FI car. 
^ IVIeter el car inans ai bce^ 
y. meter. 

§ Sé no r è ffin bò j ci 
sarà oBua Taca>. A'bn si grida 



DigitzrrlbyGOOglC 



B<E 



(6: ) 



B<E 



vini al lupo eh' e' non sìa tu- 
fo o can bi^o o che non sia 
in paese. ( Prov. ) Vale die 
non si dice mal tiub cosa 
pubblicamente <;1ie non sia 
*era o presso che vera. 
■§ Sarà la stala qnaiid ghè 
acapat ( bcc. f. sarji. 
Saba. Bvhhola. Upupa. Uc- 
oiWo péco più grande dì uu 
merlo, che ha cresta ìb ca- 
^0 di coler cenerino con al- 
CDue strisele di Inanco. Seg- 
giuraa in luoghi fecciosi , e si 
pasce di cose lorde. 
^ Ignorant come cena IxeLa , 
enlrech catOét an opol. f. 
entrecli, 
t«de\. ftttfeWo. 

I)5cnlel Atti liigoL Bclli- 
cottchio. Badelta del belUco 
cbe hanno i bambini quando 
nascono. Dìcesi ancbe tral- 
• «0, cordone ombilicale. 
E«deie. Badelle. Budella. In- 
(etimi. 
\ OnUs le bcedele o ì bor- 
*«■ F. onlà. 

$ Brontola le badele. Gor- 
■ sostare. Borbottare. -IKcesi 
*{<iaudo gì' intestini o per 
«ento o p«r altra cagiotie 
foraorepgìaBo. 

S J alter ì a fat k bcegada, 
«iué la «u^be. A me tocca 
I "pescare le secchie. Tal pe- 
I ra mangia ij padre che al fi- 
gliuoh allega i denti Vale 
elle dV disoedini e degli er- 
(^wi del padre ne tocca a 
far penitenza il più detle 
Tolte a'figliiioli.Qa«slo dello 



mi fa sovvenire di qilello di 
Geremìa; PaUes comederuiit 
ìxam acerbanif et dentes fi' 
lioTvm obftupueruut. =. Cui 
alludendo forse Dante disse^ 
Molte fiate già pianser li figli 

Per la colpa de" padri 

^ Mcter en bcegada. Imbii* 
catare. 

^ Sbater la boegada. jf. 
sbater. 
§ Fa bosgadt. Far bucato^ 
( e mei. ) Spazzar l' orto, Imt 
bucatarsi. Raffazzonarsi. 
§ Vk bosgada. ( gerga ). CoO' 
fcssarsi- 

Bcgadela. Bucatino. Oim. d^ 
bucato. 

Bcegadera. Stanza del bucato. 

Bo5g.it. Buiattello. Sacchetto 
lungo e stretto per abburac- 
ta^e la farina niA i'i'nllgoie 
e con mane. 

Bcegatd. Abburattare. Cernere 
i.i farina dalla crusca. 

Bccgatà. {fig.J VenAlare. Esa- 
minare. 

^ Bifgatà per tcet. Rimugi- 
nare. Ricercare con esattezza 
e eon «pplicazioue intensK. 

J3(£galada. Ventilazione. 

BcegatadClr. Abburattatore. Che 
abburatta. 

Buegatadùr. Frit//o ne. Strumento 
di legname a gtiisa dì cas- 
sone , dove per mez^o di utt 
burattelle di stamigsa «cosso 
dal giro d* una ruota ai cer- 
ne la crusca dalla farina. 

Boegaudbra. Farìiutjo. B:itatta- 
ria. ( T. de' for. } Luogo a 
ctaMa dove « ripont; a A 
abburatta la fariju. 



DigitzrrlbyGOOglC 



BoG^.itadùra. Abbiaattaja- Co- 
le! die abburatta la farìna. 

£(E^na. Bernoccolo. Ciò che ri- 

. leva alquanto dalla super- 
li eie. 

13ce^uà. Far d'uopo. Bisognare. 

pcegDÙ. Ciccione. Limitala ìd- 
Jinntmazìone che si prpduce 
Della cute. Bozza. h'Lemone. 
§ Pie de bcqgnii. Bozzoloso. 
Pioii di bozeoli. Bozzoluto. 
Bernoccoluto. 

^(effitiati. Pignolo. Spezie di 
apostema uella cute della 

. auclie ciccione, e da medici 
fu ru uccio, 

Boola. Pala. Loppa, Lolla. Gu- 
scio delle biade che rimane 
in terra nel batterle. 

^fs\ìi. òemiuar trifoglio f o simili. 

Bteiber. Burbero. Austero. As- 
pro. Intrattabile. Ruvido- 

§ Cera de bcBllier. Faccia 
burbera. Dicesi di chi lia ft- 
Bonomia non geniale, ma so- 
stenuta e torva. 

Btelgher. f' acchetta. Specie dì 
cuojo nolo. Cuojo di Bulghe- 
ria. 11 bal^iero del diziona^ 
rio vale burbera specie di 
argano. 

B<B?ca. /'. brocheli. 

§ liser fcera dele boiche. 
ballar la granula. Dìcesi del- 
l' andar liberamente dove gli 
pare un giovine uscito dall? 
cnra del maestro e senza 
- timor del padre. Uscir dei 
puptUi. . 

^ Dà a tate le bcBsche , o 
a"t«;. F. da. 

Bcest:.:, àapà le »o quater. F. 
«iapà. 



B(E 

GoBJcà. Buscare. Vale procac- 
ciarsi , ottenere checchessia 
con industria- 

BcBscheta. Bruscolino. Brusco* 
lazzo. Fuscello. 

BoMcheta. Brusckette. Buschet- 
ta. Sorta di ginoco noto. 

Boiologg. f . bosologg. 

itcest. Busto. 

§ El rider no ga paga 1 
hcpst. Fa buon l'iso^ ma den- 
tro è chi la pesta. È un riso 
sforzaticcio. Le risa van poco 
in già o non vanno dal gozr 
zo. Fr. di eh. sign. 

§ Quel che no va 'n h(es,t 
va 'u manega. Quel che non 
va nelle maniche va ne' pe- 
roni. Vale che quello cha 
non sì consuma in una cosa 
si consuma in un' altra. 

Bcesta. Custodia. Arnese fatto 
per custodire s . difendere 
cose di pregio o facili a 
guastarsi- 
<i Boesu de cortei. CorteU 
liera. Cortellesca. 
^ Batsu de cUagià. CuC'^ 
cniajera, - 
^ Bcesu de pirl. Forchet-^ 
tiera. 

Bcei. Tenerume. Flrgulti he 
tenere pipite degli alberi. 

Bcet. Occhio. Pollone. Per queU 
la parte dell' albero per 1» 
quale e' rampolla. 

BcBtì- Sbocciare. Sì dice dell' u- 
scir il fìore dalla sua boccia. 
Gettare. Mettere. Gemmare, 
Germogliare. Pullulare. 

B(B^- Buttare. Lanciare. Slan- 
ciare. 
t) B<età f«ch dai (e^g. Fof 



DigitzrrlbyGOOglC 



BCE 



(69) 



hi 



gli occhi tossì Far gli oc- 
chi di fuoco. Vale «Iterarsi , 
adirarsi veementemente. 

^-Qiieì che IwBta baia. Quel 
che viene viene. 

§ Bffita, bota. P^enga^ven- 
pa. Dicesi alla botte quando 
il Tino è al fondo, 

§ Btetà r aqna al vent. Dir 
le sue ragioni a' birri. Vale 
dirle a chi espressamente l'i 
contrario. 

§ BoeU S4sl mosus. f. mo- 
«tas. 

^ Boetà a cbaat. f. cbcant. 

^ Bistà via la lisU e'I saù, 
o laClrà per eldiao). /^. diaoL 

§ Bffitas maj sa. Dare in 

mala smìtd. 

J[ BcBtà sa. Fornitore. Re- 
cere, fiigettare. 

§ ficCas zo. Sdrajarsi. Porsi 
a giacere. Corcarsi Coricarsi. 
11 Tassoni disse ; » Gridò but- 
tati giuso o eli' io t' ^nuBazEO d . 
Butacantji. Quartabuono. (T.de! 
legn.) Strumento quadro di 
JegQO di più grandezze , che 
Ila angolo retto e due lati 
«guali cbe lo compongono. 
Bcetada. Messa. Per quel pol- 
lone e germoglio che fa la 
pianta. 
Biaa. Biada. Grano. 
Uiaa. Profeada. Biada cbe si 
dà alle bestie. 
^ Dà la biaa. Profendare. 

§ Biaa seguenta o non se- 
guenta. Grano berte o male 
impagliato. Sì dice quando 
egli è spesso o rado di pa- 
glia o ineguale. 

§ Bla» de' caa;. Jt/eBH' ■ 



Biaarosl. Bìadajuolo. 

Bisca. Biacca. Cerussa. 

Bianca . Bianca . Cartabianca. 
( T. di stamp. ) Così chiamasi 
quella parte di an foglio da 
stampa che si tira per la 
prima. 

Bianca. ( gergo ). Neve, 

Biancb. Bianco. 

^ Biaucb come '1 lat 1% 
nel. Candido. Bianchissimo. 
§ Chnzer eo hlanch. Les- 
sare. Parlandosi di pesci di- 
ceai t rotar e. 

§ Voli prosA che '1 negher 
1' è bianch. f^- tiegher. 
^ Mcter el negher tosi bian- 
ch. f^. negher. 

Bìancbèta. Camiciuola. Parsel- 
tino di pannolino , bamba^ 
gino o la no, 

Biauchezà. y. sbìancbezà. 

Bianchi zi. Imbiancatore. 

Biauci!i, paisà. Sambuco acquai 
tico, f^iburao sambuco ac- 
quatico. W. fibumum opU" 
lus. Arboscello proprio dei 
luoghi umidi- Avvene una 
varietà chiamata pallone di 
neve o rosa di Gueldra, nella 
quale i fiori sono più gran* 
di e disposti tutti iusiema 
in figura di palla di color 
bianco latteo. 

Biaaà. Biasciare. Masticare. 
^ Biasà paternoster. ^. pa^ 
terno ster. 

§ Biasa la br'ia , o netai la 
boca. f^. boua. 

Biasugà. Masticcliiare, Dentic- 
chiare. 

Bibia , bibiana , bibìfts. Tenten* 
none. Pi^ro, itjiagardo. Lea^ 



Digiuni b,.GOOgIC 



Kl 



(:<•) 



BX 



to. Tardo. Jbtdugiatore. irre- 
soluta nelle op«razIaiiì. Che 
aspetta per muoversi il hal- 
dacchino, 

Bibià , tter deot d« santa 
biana. iùser pA lungo che 'l 
iabbato santo. Nbmarla. Don~ 
dolare. Cinc'igliare. Tenten- 
Ilaria. Non audtf risoluto e 
di buone gambe nelle pro- 
prie operazioni. Andar a ri- 
ieiito. Esser ser Jgio che sta- 
va a strigliare la mula nel 
letto. Esser un posapìatto. 

Siccr. Biccìùere. 

^ Quel cUe ia e vend bieer. 
Bìcchierajo. 

Bicerì. Bicchieretto. Bicchierino. 
Bicchicrooio. 

^ccri. Peziza lentifera. Specie 
dì fungo che rassomiglia nel- 
la sua forma a un Licchiere, 
e trovasi dopo le piogge sulla 
nudii terra col fondo sem- 
pre coperto di semi «omi- 
glianti alle lentìcclile. 

*5 Eiceri de prat. Agarico 
coriaceo. Sorta di fungo. 

Eie ero t, Bicchieretto. 

fiiccrù. Bicchìerone. 

ficoca. Stai^^r^a. Edifisio, ea- 
£a, GtanEa ridotta in malo 
alato, ove appena si possa 
abitare. La voce italiana bi- 
cocca sigoifìca jHCCola rocca 
e castello o x^solare in fi- 
ma de' monti o cdilìzj. 

Vìcogìom.. Stamhergaccia. 

Bidal. Scalpello a scarpa con 
ta^ia ingordo. (T.de'legn. ) 
Strumento clie serve princi- 

• palmente a fare buclù per 
le ripre«?. 



Bieda. y. raabieda. 

Bitem. Pula. Tritume del fieno. 

Biceseà. Sdrucciolare. Smucciare, 
Scivolare. 

§ M' è btoiscat oen pc. Mi 
smuccib un piede. 

^ Biifficà vergot fiera de ma. 
Stolzare. Diccsi di cosa cho 
scappi di mano o d'altrondo 
con violenza e quasi baizau-> 
do. Sbilzare. Smucciare di 
mano. 
^ Bioescà fiera, (fig.) Sdruc- 
ciolare. Palesare incautaman* 
te alcun secreto. 

Bicescè. Sguizzare. Lo scappare 
che fanno l pesci o altra lu- 
bricfl cosa di ttaao a clii U 
tiene. Sguisciare. Guiz^^re. 

Bioesci. ò^uiscwre. Scappare via 
o sfuggire dalla presa. 

Sìcescada. Sdrucciolo. Sdruccio- 
lamento . Sdrucciolata . Lo 
sdrucciolare. 

fiicescarccla. Sdrucciolo. 

§ fi le bitRscaroele. Fare 
alio sdrucciolo , ed anelie 
giocare o fare a sdrucciolare. 
Quella corsa cbc si fa sdruc* 
cioUndo da' fanciulli sul 
ghiaccio. Questa sorta di tni» 
stullo clàaniasi iu Toscana 
il giuoco della slitta , e si 
eseguisce con certe pianella 
che dal Pulci vengono ciiia* 
mate pattini. 

BIceschent. f^. bioesc&s. 

Bicescft- F'- biccscada. 

^ Leùr més en biGetcft. Co~ 
sa rncssa ia pendìo. 

Bkescbs. Sdrucciolevole, Sdruc- 
ciolente. Sdruccioloso. Gh* 
sdrucciola. Lubrico. Labili^: 



nigiUrrlbyGOOglC 



m 



{71 ) 



BI 



Blf. r. hai 

Bigurcel, liigarcela. Grembiale. 
Grembiule. Pancella. Zinnale. 
§ Tacat al bigarcel. Cucito 
a' fianchL Vale strelto aiior- 
no , come se fosst cucito ; ed 
è dello usatissimo per esprì- 
mere uno elle nuii si levi 
d' atiomo a cliiccLessia, che 
non Io lasc'a mai. Dicesi an- 
che stare alle costole o ha' 
piedi. 

J Porla 'n del bigarctL Re- 
car ia dote. 

§ En ca gilè semper piaglie, 
se r om gà '1 bigarcel la 
fomna braghe. In quella ca!sa 
è poca pace , ove gallina 
canta e gallo tace. Dicesi 
proT. quando la moglie co- 
ijianda e il marito ubbidisce. 

Sigarcela. Sparalembo. Quella 
specie di grembiale clic usano 
gli ariisti.- Parlando de' cuo- 
chi il MalmauLÌLe ha b Vii 
gialterìno in gìembiul bianco», 
§ Bigarcela de marescalch 
da ligniga i fer, Feiriera. 
( T. di masc. ) Tasca a bi- 
saccia di pelle o simile, nella 
quale jii tengono chiodi e 
strumcutida ferrare i cavalli. 

£igareclada. Grembiata. Tutta 
quella quantità che può ca- 
pire nel grembiale. Grem- 
bialata^ 

Bigarceli. Grembìulitto. Pìccolo 
grembiule. 

Bìgat. Crisalide. Aurelia. Ver- 
me rinchiuso nel bozzolo. 

Sìghe. Jtlugo, Frondi di abete 
che ai usano ne' paesi della 
BÌTÌera di Salò per dare il 



verde alle rognaje , donde 
ti formò la frase lor propria 
imbigà i rocoi 
Bigliatd. Sigliardo. Tracco à 
tavola. 

% Buza del bigliard. Biglia. 

^ Steca del bigliard. Astic- 
aiuola. 

$ Fa bigliard. AmUgUar- 
dare. Alb. bass. 

§ Sponda del bigliard. 2^1" 
toaeUa. Le sponde che or- 
lano la uvola su dì cui si 
giuoca al bigliardo. 
Biglot. y. strohiù. 

% Bù biglou Buon pastrìc- 
ciatio. 
Bigloià, bigloti eoe. y. ctro- 

bianà. 
Bignè. Tortello. Fritella. 
Bignfl. F". boegnft. 
Bigoi. Cannoncini. Sorta di pa- 
stti a foggia di canaonciuo^ 
da cuocersi ad uso di nù- 
nestra. 
Bigoi. Bellico. Quella parte 
del corpo donde il fanciullo 
nel ventre della madre ri* 
cevo il nutrìmentor 

^ Bigoi straoll. Colica. Sor» 
ta di malattia. 

^ No avL gD3 mò scet el 
bigoi. Non avere saltato an- 
cor la granata. Aver ancor 
il guscio sul capo. Saper la 
bocca di latte. Aver il latte, 
alla bocca. Non aver rasciutti 
gli occhi. VagUono esser an- 
cor giovine , non aver cogni- 
zione ÌDlera né giudizio per- 
fetto. 

^ Tga ligat el bìgol con 
vcrgu. Pisciar macer Old £unOt 



D,g„.c„h,GOpgIC 



BI 



(70 



fìl 



o d' alcuna cosa. Vale svi- ! 
scerBtlssiiDaineutc amarlo, ar- 
dentemente desiderarlo- 

Bigoi. ( gergo ). F. ozel. 

Bìgot, bigota, ÌMgotismo, ec. 
f^. chit'i , chitina , chìtinis- 
mo, ec. 

Elida. F. Leida. 

Bill. Balocco. Saja. Trastullo. 
Baloccherta. Bcloccagg'tae. 

§ Fa i bili sce i cegg e i i 
corego de dré. Avere il miele 
in bocca e il rasojo a cin- 
tola. Dir buone parole efri^ 
sere. Jver il ^igno nella 
bocca e la fraude in. seno, 

§ Fa dei bili. Fare alle 
mommuccie. Baloccarsi. Tra- 
stullarsi con cose frivole co- 
me fanno i bambini. 

BilìcQ. Bellicone. Bicchier gran- 
de. Ciottolane. 

Bilìló. Volante. Sorta di arne- 
setto da giocare rigato di 
penne , cbe battesi e ribattesi 
con le racchette. 

Bililó. ( fig. }. V. macaco. 

Bilìlòch , tich toch bililùch. Lo 
stesso che tìnchetore, V. 

Bina. Fodero. Legnami o travi 
collegate insieme per poterle 
condur pei liumi a seconda. 
■Zatta. 

^ Bina de pa. Piccia. Due 
fila di pane attaccate insie- 
me per lato. 

Bina. Accoppiare. Coogiungere 
insieme due cose. 

Binas. jf . cordas. 

Binda. Braao. Cencio. 

^ Eser en hiode. Lo stesso 
che eser en toch. F- toch. 
^ Tri 'n binde. F- sbìndà. 



Binda. F. strasat. 
Bindel. Brandello. Brano. Stram- 
bello. 
Bindeli. Brandellino, 
Binda. F- strasat. 
BioEcariB. Bifolcheria. Arte de^ 
bifolchi, ed anche la custo- 
dia di tutta la possessioner 
e sue pertinenze. 
Biolcb. Bifolco. Quegli che ara 
e lavora il terreno co' buoij 
Btot. ( P. ) F. nud. 
Bira. Birra. 

^ Fabricadfir o marcant do 
bira. Sirrajo. 
Birba. Birba. Birbone. 

§ Bater la birba. F- baler^ 
Bis. B'mcia. Serpe. 

§ Bis bastùner. Biacco, Sor* 
ta di biscia non velenosa 
detta da' naturalisti coluber 
milo. 

^ Tiras dei bis en sé. Aìle-^ 
farsi la serpe in seno. Bene- 
ficar uno , che poi benefi-» 
cato abbia a nuocere. 
Biaa. Biscia. Serpe. 

% Andà a bisa boa. F- andà- 
^ BÌS.-1 achcedelera. Tarta- 
ruga. Bizzuga. Cucdara. Cuc^ 
chiara. Testuggine. Botta scit- 
dellaja. Bizzuca. Animai ter- 
restre e acquatico che h» 
quattro piedi e cammina 
lentamente, ed è tutto co- 
perto d' una durissima sca- 
glia o coccia. 
§ Scampa pìoff dele bisc 
scoadelere. Aiidare in là co- 
gli anni. Invecchiare,- 
Bisà , andà 'n crist. F. crist. 
j. Bisaca. Bisaccia. 
li - S Cai f»ra le robe daU 



D,g,t7rrlb,.-GOOgIC 



Bl 



( -ji) 



BO 



Lisaca. Sbisacciare. Cavar le fl 
robe dalla bisaccia. | 

Bisbotà. Bisbigliare. Favellar | 
pian piano. Far pissi pissi. j 
RiKk. F"- borda. I 

Riscasa. ^. betola. 
Biscogg. f. bescogg. 
BiscUera. f^. bjiroefa. 
Biìcoti. Biscottino. 

^ Mautlgni a bhcoti o a Ut 
de galiaa. F. palina. 
B'isio basic. Barbigi. Coloì cbe 

mOEza le parole. 
Bisolot. Bossolo. Vasello ote si 
mettono i dadi io giocando. 
Bisiitas. Frotendersi. Distendere 

le membra. 
Bìsturi. Bistorì- ( T. cbìr. ) Stru- 
j mento cliìriirgico dì più spe- 



li 



ile serve a far in- 



Bisi^. Bisciow- Acer, dì biscia. 

Bisil. ( gergo ). Pidocchio, 

§ Bìiti ìAanch. Jgarico bian- 
eaccio. Sorla di fungo clie 
spira odor dì farina maci- 
nata dì fresco , ed è buono a 
DiangìarG. 

BIzbL- Ciecolìna. CìcoVma. An- 
guilla piccolissima. 

Bizigà. Lavoracchiare. Andar 
lavorando. 

Bizigament. Fmgacchiamento, 

Bizigh. Affaruccio. Facceiiduola, 

Bizigb, Bazzicature. Masseria 
ziuole^ 

Bizigbì, bisigù- f^. diaoli. 

Bizogn. Bisogno. Uopo. 

^ Fa '1 so bizogn, andì al 
comod. F. audà. 

Bizognì. Bisogiìino. Bisogno. 
^ Vìgm 'l bìzogiii dela ca- 
«à. Cascar il cacio su maccjie.' 
Tom. I. 



rolli. Diciamo quando avvie- 
ne alcuna cosa inaspettata» 
e elle torna appunjp in ao 
concio a ciò clie sì desidera, 
j. F. bce. 
Boarina, boaroti. ^. balariua.. 
Boàsa. Bovina. Buina. VaccUia. 

Sterco di bue. Meta. 
Bonsft. Lordo. Sacido. Sudicio, 
IJoasi. r- sucfi. 
Boba. Basoffia, Minestra ordi- 
naria. Dicesi di quella dei 
carcerali o di- sinvili luoghi, 
fiobà. Babbo. Padre. 
Boca. Bocca. 

^ Tloca del comod. F". comod. 
^ Boca dela fùrnas. BocCa. 
Abloccatojo. ( T. delle arti J. 
Bocca delle fornaci da fon- 
dere o calcinare. 
§ Alga la panza o '1 ven- 
ler en boca. F. venter. 

5 BoGa de f iìren. (ger.) Bocca 
svivagnata o da forno. Bocca 
da manf;iar fichi piattolt. Di- 
cesi di cbì lia gran bocca- 

^ Met«r sce la boca a <en 
biccr o siinei. F. meter. 

(J Fa boca de ptanzer o '1, 
cascel. F. casocl. 

§ cui r a n boca 1' a per 
copa. Chi ha il lupo in boc- 
ca lo ha sulla coppa, ovvec(^ 
cosa ragionata per via va. 
Diccsi quando comparisce al- 
cuno di cui si parlava. 
§ Pcepì de daga '1 dìt en 
boca. F". dit. 

^ Fk boca de rider. Sog~ 
figliare. Sorridere. ' 

§ Eser de bùna o de calla 
boca. Essere di buona o di 
piala bocca, Fr. di chi ^§a. 



7,-,ii-,.CoogIc 



( 7f ) 



BO 



^ A taiàs él nas sa 'nsan- 
^uana la bocn. f^, mn. 

§ NeUftla booa. (6g.) j4ppic~ 
eer le voglie alìf arpione. Mor- 
der il/reno^ ale aver pazienza. 

§ tJnàr de boca taiit eì vai 
e pocli el costa. Onestà di 
bocca assai vale , ovvero as- 
■ sai ffova e poco costa. Vale 
ube l' onore fatto altrni ctm 
4)aro]e non eesta nulla , e 
reca molto gìovmieiito. 

^ Laàsen la boca,(fìg,J Spar- 
lare. Dir male. Biasimare, 

^ Sé gilè a;ii b& bocA et 
va 'n boca ai tfif. F. lùf. 

§ Alga boca che cet o nu- 
da 'n del boter. /^. boier. 

5 Laàa la boca. (6g.) pian- 
tarsi di checchessia. 

% Caacà 'n boca al Iftf. F. 

idi. 

^ IVo TRcordàs dal nas ala 
bota. Non tener a mente 
dalla hocco al naso. Vale 
essere prÌTo di memoria. 

^ B«ca fresca, (gergo). Man- 
gione. Diluvione. V. Iftdria, 

^ Rornsà i bocfli 'n boca. 
Guardar sottilmente chi man- 
gia. 

^ Cùzìs sce la bocs. F. cfizer. 

^ Largh de boca e strètde 
ma, o iga '1 gaiif uela Bear- 
sela. F. scarsela. 

^ Bagna o bagnas la boca. 
t". bagna. 

§ Ta ftpra de boca. Dì- 
boccare. CaTare di bocca. 

§ Resta a boca sceta. Rima- 
nere a denti secchi o asciutti. 

§ EI parla percbè '1 ga la 
Loca. Socia iu fallo, jipre la 



bocca e soffia. Parla al bac- 
chio , a caso o a casaccio , 
a fata , a vanvera , a ganghe- 
ri, alla burchia, alla carlo- 
na , naturalmente. Dicesi di 
coloro die voglionsi intro- 
mettere in alcun ragiona- 
mento o negozio , senza sipcr 
né che si dicano, né cbe si 
facciano. 
<i Boca de leti. Bocca di 
leone. Capo di cane, f^ola- 
ciocco salva tjco. W. Antìr~ 
rhinum majus. Pianta bienne 
che Tiene spontanea tra i ru- 
deri dì antiche muraglie , o 
coltivasi anche ne' giardini 
per la bellezza de' fiori gran- 
di, romi o porporini o bianclii. 
Bocacia. F. bocana. 
Bocadfi, 'n bocadù. Boccone e 
bocconi. Vale disteso in terra 
o altrove colla faccia o ven- 
tre verso il terreno; contrario 
di supino , cioè sulle reni. 

^ Boria zo 'n bocadù. F", 
boria. 
Bocal. Boccale. 

^ Chi sa fa i bocai 1 a sa 
desfà. Chi fa il carro lo sa 
disfare. E vale che chi sa 
dare sa torre. 

§ El scampa pioe o;n bocal 
e-cep cbe giù bù. Basta pia 
una conca fessa che una sal- 
da. Vaio che talora vive più. 
un mal sano, die un sano. 
Bocal. Urinale. Orinale. 
Bocal a. Bolla. Rigonfiamento 
che fa 1' acqua piovendo o 
bollendo o gorgogliando , e 
COSI gli altri liquori. Gal— 
- tozza. 



DigitzrrlbyGOOglC 



BO 



( :j5 ) 



lìO 



^ Fi le bocale. Far alle 
bolle di sapone. Far U bom- 
bole. Far sonagli. Specie dì 
giuoco faD.cìuUegGo BOtu> 
Bocniet. Boccaliao. Boccaletto. 
5 JSocaìet Ad cele F. bstas. 
Bocalina. AmpoUi&a. Vasetto di 
vetro di varie {orme per u»o 
dì lener liquorL 

§ Bocaline del «el«. Sta- 
gnata. Specie di vaso da te- 
nere .olio e ti.e£to per condire. 
BocalÌDa^ picola bocala, Bol~ 

liana. Bollicola. 
Bocalà. Boccalaccio, 
Bocaliìoa. ) Boccacfìa. Peg^ dì 
Bocana. / bocca. 
BocWécì» , £à bsohécie. Far 

sberleffi. Sberle/fare, 
ffochet, fa«ta. Bocchino. ( T. 
d' arcbib. ) Piccola fascetta 
di meuUo cbM ndoroa e 
itfigtte il colio della cassa 
dell' archibugio alia canna- 
§ Bochet dela cana. Bocchet- 
ta. (T,d'ancliib. ) Cerchietto di 
metallo che talora cigae pier 
oro a mento la bocca della 
canna d'alcune annida fuoco. 
B.>dietai Bocchetta. (T- de'legii.) 
Piastra di mcplUo traforato 
tecoado la figura della ehia- 
ve, che si conficca nell'iip- 
posu per ornamento del foro 
della serratura. 

^ Bocbeta dela ciaf. Mo^ 
lineila. ( T. de' magn. } Quella 
parte della f biave cbe è più 
^o99a neir estremità di^l' in- 
segni, e che vìeu a (ormare 
C0me ita T oella loro testata, 
^bi. Bocchino. Veiz. di bocca. 
S Bochi dela l>oc»line e li- 



I mei. Beccuccio. Quel cana- 
letto adunco , «ad' esce l' ao 
I 4(ua de' vati d« stillare e •»- 
I nili. 

^ Bochi dt ^rea , bel bocht 
Bacchia da seiorre aghetti. 
Si dice in .Iscberzo di bocca 
stretta e orzatamente serrata, 
come per io pia sogliono 
tenerla per pàror belle le 
fmitmiiie leziose, 

Boci. Lecco, Quel picciol se- 
guo nel giuoco delle pallol^ 
tole., fl cui ^e palle fi dehbo^ 
no accsstare. 

Bocla, PallottpU. 

^ Fala ide. tré «le 4>o^e. 
Far versicol* o verùgoUi. 

Bocià . Tracciare. Tràeegre. 
Trucchjare. Leyar «olla sua 
la pallottola dell' «.rversario 
dal luogo dov' era. 
^ Aviga 'I bocià e. 1' andà 
sce,j o uola e moliDèl. f^. 
molineL 

Bociada, PailattoUta. Colpo 
di pallottola. 

Bocol. Pioin/xif o/o. Luogo d'on- 
de si fa pium.bare chewhss- 
sia dall' alto. 

B.!C&. Boccone. 

§ BocCt brontolat no romp 
i»aedeL. BoccQn rimprocciato 
"^ <^Jfogò nessuno. Vale non 
rd<)rersi «degnare se talora 
4i.lcui|io adirato li rinfaccia ì 
benefici^ ' '■ 

$ Oroat«U i bacb o di. 'I 
pa aat I digg. K pa. 
^ I bfi bocfi spès i toea -A 
pioe poltr&i .d cbi ladra ga, 
cena È^xuw.a^ e chi no laftr* 
giie.n'» ài^. F. aanaìigi -1 



DigitzrrlbyGOOglC 



BO 



C 76) 



BO 



i, Sé ghè (ED bù bocA ' ci 

va 'a boca al lùf. y. lùf. 

Bodèz. Affaruionerìa. Affollata. 

81 dice <U cbl si briga « sì 

. affatica di soperchio in cosa 

che DoD gli attiene. 
Bodòz. Strepito. Rumore, ScHia- 
nttiz^. Chiasso. Baccano. 
5 Fa del bodèz. Far del 
baccano , dello sttepìto. 
Sodezk» Impigliarsi. Prendersi 

jjriga. Affaccendarsi, 
Bodezù. V. f^sendù. 
fiod'i. (Sorta di vivanda). Pnd- 
din^. Voce derivata dall' in- 
glese pudduìg, e usata dal 
solo Algarotti in una sua 
lettera all' abate Gasparo 
Patriarcbì. 
Bodói. Guazzabuglio. Confu- 
sione. Mescuglio. 
Boèr. Boattiere. Boaro. Quegli 
che ara e lavora il terreno 
'<:»)' buoi. 
Bócr , boi. Bollire. 

% ìióet trop. Sóprahhollire. 

\ Bóer en del stomecli. Co- 

mr rancore con alcuno. Vale 

nudrir odio occulto con al- 

§ Bóer ala despcrada. Bol- 
lire o. scroscio , a ricoisojo. 
■ Vale bollire nel maggior 
Kohnùi 

-^ Prinsipià a bóer. Grillare. 
§ Sòer sUeat zo. Sobbollire. 
Bollire copprtameiiis,' ^ ' 
: ,^ Bóer ol fisr. Bollire. 

^ Bóer ensètn». Augnare. 

'..( T. de'fab. ) Accboclare due 

,pez£Ì di ferro in' bi^dq da 

..polerli boHìre, talché bai- 

teuduli aieutre ioao infuo- 



cati vengano a formare uà ■= 
ferro andante della stessa ■■'' 
grossezza^ - 

§ No pod'iU bóer. A'ón pò- * 
terta patire. 

§ Fi veder quel clic boi '■'■ 
ueU pignata. ( fig. ) Andar '• 
col cembalo in colombaja. 
Pubblicare i propr} fatti. 1 

^ Unì coza boi uela pignata. 
^. pignata. : 

^ La ga boi. Fa la luna, < 
Dicesi d'alcuno, che sia graa- 
demente adirato. 
Bofà. /^. sopià. 

Bofà. Ansare. Bespirar con af- 
fanno. 
Bofh. Sbuffare. { fig. ) Mandar 
fuori 1' alito con ìmpeto 9 
a scosse , e per Io più a ca- 
gion d' ira. 
§ No bofi gnach. Non bat- 
ter parola. Star cheto come 
olio. Vale non rispondere ^ 
non favellare. ' 

5 Bofa , sopià. SoJJiare, ( T. 
del giuoco della dama ). Sof- 
fiare nua pedina, 
Rofèt. F. sopièt. 
Boga. Boga. (T. di mag.) Grò*, 
so cercliio di ferro che ha 
come due comi che pantana 
e girano nell' alberghetto , 
ed entro a cni passa il ma* 
nicD del maglio. 
Boga. Ceppo. Strumento con cui 
si serrano i piedi a' prigionieri. 
Boga. (P. ) r. boia. 
Boga. T*. goga. 
Bògìa. F^, pansa. 

§ B;.gìa dela cfilftna. Re- 
strematara. ( T. d' arclàt. ) 
Gonfiezza della colonna- - 



nigiUrrlbyGOOglC 



BO 



ii: ) 



^ 



BO 



BogUsa. F'. pansfiDa. 1 

Bogiù , tripù. F"- pansat. 
Bogognà. F". lontognà. 
Bogolc. F- bagfile. ! 

Boi- Bollore. L'attoflel bollire, 
^ Fa tra oen boi. F. broà. 
§ Tra ceii boi el yì. yd- 
gersL Vale divenir cercone. 
Sncercoiiire. Dicesi del irino- 
5 Tra oea boi el aervel. 
Mangiare il cervel di gatto. 
Dar ne* gertaidj o nelle ^- 
relle. Uscir del seminato. Dar 
il ceivello a rimpedulare. Dar 
Iff volta. Dar la volta al can- 
to. Andare o mandare il cer- 
vello a zonzo. Perder le staf- 
fe del cervello. Avere spigio- 
nato il pian di sopra.' Aver 
fatto il latino pe" ^rwidj. 
Aver dato il cervello al ci- 
matore. Impazzare. Insanire. 
Infollire. Girare. Giravoltare. 
§ Boi à' Htjaa. BoUicamento. 
Actpia cbe sorge bollendot 
Boi. r. bóer. 

Boia, Boja. Carnefice. .Muiìr 
goldo. Giustiziere. 

$ Col boia acel col. Col ro» 
pestro alla gpla. 

^ La raoér del boia. So- 

jessa. Xia moglie del caraefìce. 

^ La moér del boia no la 

rid sempcr. Non sempre ride 

la moglie del ladro. Vale nou 

sempre i tristi trionfano, 

Boient. Saliente. Glie bolle, 

fioiment. ( T. degli argent. ed 

altri artisti }• Biaachìmento. 

Dicesi dì quel composto che 

adoperano gli argen'iéri e 

doratori per bianchirg l'ar- 



Boi. Bollo. 

Boi. Misura. Brocca. 

^ Boi dele Tcriele, Buttero. 
Quel segno o margiue cbe 
resta dopo il Tajuolo. 
^ Boi de ciocolau. Pane, 
mattone. 

Boi. Stella. ( T. de calz. ) Ar- 
nese di ferro , et' è una spe- 
cie di stampa, chs si fa so- 
pra il buco della bulletta , 
che ha formato il luoto per 
ricoprirla. 

Boia. Bollare. 

5 Bolat dele veroele. But- 
terato. Pieno di butteri. 

§ Bolat de sef , sera e sì- 
mei. Pillottato. 

Bolegà. Brulicare. Muoversi piar 
namente^ far poco strepito, 
BiUicare. 

Bolegameut. Brulichìo. Dìceù 
d' una moltitudine d' insetti 
adunata ins.ieme. 

Bolét. Africo cesareo. Sorta 
di fungo superiormente rosso^ 
sotto fatto a lamelle. Volgare 
mente dicesi boleto. L' ag- 
giunto dì cesareo /ugU at- 
tribuito, perchè l' ìmperator 
Claudio fu avvelenato dalla 
propria moglie cou questa 
soru di funghi inzuppati di 
veleno. 

Bolèta. Polizza. Breve scrittura. 

I§ Bolèta acei pagn. Frittel- 
la, Modo basso, vale macf 
chi a, 
^ Eser ^ bolèta o bas d« 
tach. F^. bas. 
§ Alga a mò la bolèta sos 
. la camiza o gnamò soet el 
J big'^i. r. bìgql. 



nigiUrrlbyGOOglC 



BO 



C7«) 



BO 



Soletare. Bulìettario. Voce del- 
l' liso. Libre delle madri bol- 
lette , da cui si staccauo le 
figlie, 
fiolet). Polizzetta. Polizzina, 
^ Boleti del ooguent. Pia- 
strello. Panno o cuojo sopra 
il quale dÌ9tendesì V impia- 
stro per metterlo sui malori. 
Boletù. Bolletta . Polizzetta, 
Contràssegnu di licenza per 
passare o per portar merci 
impronuto col suggello pub* 
blico. 
Boli. Ostia.- Pa»U per uso di 
sigillar lettere. A Firenze 
cliiamansì ostie in bollini. 

§ Boli de ciocolata. Pastic- 
ca o pastigUa di cioccolata* 
Voce dell' uso. 

Bolina. Cesellare,' Lavorar col 
cesello. 

Bologna. Bastonare,- Sazzarra- 
ré. Vendere, disfarsi di qual- 
che cosa. 11 CeccUì usa in 
questo senso la voce imbro- 
^iare. » Ha fatto rappiastrare 
p questi crepacciuoli, perchè 
» io so , che cerca d' ìmbro- 
» gliarlo », [ ij podere ] , 
Cioè di Jarto via, [ La dote 
alt. 3. se 3 ]. 

JBologni, ca Iwlog&i. ^. ea. 

Eols. Bolso. 

§ Caal boU. Cavallo bolso, 
bolsino e Imlsino. 

polsegà. Tossire. 

Bolscgament. Bolsaggine. Diffi- 

, colta di respiro o sintomo 
di lesa respirasione comune 
agli asmatici, idropici, tisi- 
ci, scorbutici, ed altri mal 
-«tìfetU nei respiro. 



Bolsù. Boncinello. ( T. de' fab. ) 
Ferro Lucalo dall' un de' la- 
ti, il quale nMsso nel ma- 
nico del cbiavistello riceve 
la stanghetta de' serrami. 

5 BolsCi dele regg. Sta^o. 
Bastone sopra il quale si 
reggono le reti al paretajo. 
§ Bolsù delle vigg. Cornet- 
to, Cornicello. Per quella 
traversa che si pone da capo 
Ae bronconi su per la quale 
«i mandan le vìtL 

^ Fa fa de boisft a qual- 
ctiedù. Cavare i granchj dalla 
buca colla mano d'altri. Vale 
percar d' arriva/'e «l suo in- 
tento coir altrui pericolo. 
Bomba. Buffone. Vaso di vetro 
rotondo , largo di corpo e 
corto di collo per uso di 
metter in fresco le bevande. 
Bomba . Bubbola . Menzogna . 
Foi-ola, r. bt^la, 
5 Quel che chteuta homhe. 
t. baler. 

^ Chceotà delc bombe o de» 
le baie. F. baia. 
Bombai ■ Bambagia. Cotone, 
Bambagto. 
§ Dormi 'a del bombai. Dor- 
mire col capo fra due guan- 
ciali. Star»! agiatamente. 

fi Tela de bomba». Tela 
himbaguia, 
Bombazioa . Bambagino. Tela 

fatta di fil di bambagia. 

Bombista, V- baler- 

Bombola. Guastada, Vaso di 

vetro corpacciuto eoo piede 

e collo stretto. Carata. 

Bombolina, Guastadetta. Pìg- 

fiola guasuda. CarafpMa, 



DigitzrrlbyGOOglC 



e 79) 



BO 



Banaesgg. Bismalva. Buoitvisckio. 
Malvavìschio. W. AWtea of- 
fiànalis. PìanU erbacea pe- 
renne comnne ne' luoghi fre- 
Khì iutorno ai fiumi. 1 fiori 
bianco - porporini. Siccome 
alibonda di mucillaggine vie- 
ne considerata nelle farmacie 
qual emolliente e dolcificau- 
Ic. Dagli steli macerati rica- 
vasi un tiglio debole ai , ma 
buono per carta. 
Bonàghe, bonagb'i. Cappellacci. 
Bardana madore. Lappole- 
ne. Farfaraccio. W, Arctium 
lappa. Pianta bienne comune 
lungo ì fossi e nei campi 
umidi intorno alle abitazioni. 
La testa dei frutti ossia il 
Jor calice comune è tutto 
armato esteriormente d' un- 
cinetti, per cni si attaccano 
ferocemente agli abiti de' pa»- 
«eggìeri e al pelo diagli ani- 
mali. Questa pianta tiene an- 
cora qualche credito di dia- 
foretica e di diuretica , e 
vuoisi propria a correggere 
gli umori. 
Bonaglie. L^ stesso che arie- 
cioch salvadegh. f^. arte- 
cioch. 
Bonas. V- bfinas. 
fionasa. Bonaccia. Calma. 
Bondà. Abbondare. 
Boiidà. Comparire. Dicesi del 
moltiplicare le cose piii del- 
l' aspettazione. 

^ Bondà '1 laorcre. Compa- 
rire il lavorìo. Spedirsi piut- 
tosto che non si pensava al- 
cun lavoro. Il 
fiondai. Tonfano. Cargo. Ri- | 



cenacolo d' acqua nei fiumi 
ot' ella è più profonda. 

Bandesioria. Buon dì a fossi'* - 
gnorìa. 

Boni. Buonino. Dim. dì buono » 
e dicesi per vezEO. 

Bontemp. Tempone. Allegria , 
gioja , passatempo e simili. 

^ Avi '1 boutemp del ozili. 
Far tempone- Darsi tempone 
o aver tempone. Che vagliono 
darsi buon tempo. Stare iu 
allegrìa. Spazzare. 

5 El trop bontemp scaesa 
r OS del col. F' scaesà. 

Bor. Soldo. 

Bora. Pedala. Il fusto dell'al- 
bero. Toppo. 

Boradcla. Àssicido, Asticulo. 
Peniuzzo. Quello , attorno al 
quale, s'aggira la girella delle 
taglie. 

Borai. BoTTana. Borracine. W. 
Borago officinalis. Erba an- 
nua notissima coltivata negli 
orti, ne' quali si propaga 
anche da se. Mangiansi i fiori 
in insalata, e piacciono anche 
le foglie rÌToltate nella pa- 
sta e fritte. 

^ Borni ialvadeg)i. Borrana 
sabatica. Lingua di bue. Bu- 
elossa volgare. W. Anchusa 
Italica. Pianta perenne coli» 
radice a fusto ramoso, foglie 
scabre , grigiastre ; fiori per 
lo pili turchini in ispica. 
Trovasi ne' campi. 

Boras. Borrace. Specie di nitro 
fossile che si trova in alcunQ 
miniere. 

Borda. Marinare. Dicesi dell' a-, 
vera un certo interno cruCf 



DigitzrrlbyGOOglC 



BO C « 

ciò, e dirugginare per cosa 
che ci dispiaccia. Dicesi an- 
che twer del marino. 

Borda. Abbordare, Accostarsi 
ad uno per trattar seco di 
checcbeuia. 

Borda. Ustare. Fregiar di liste. 

Bordadnra. Lista. Filetto d'orQ 
d' argento o d' altro. 

Bordegada. Bocciata e boccica- 
ta. Vogliono niente, 

§ No daghen cena faorde- 
gada o cen bès. F. bès. 

§ No ghèa so cena borde- 
gada. Non ne so , non ne in- 
tendo bocciata o boccicata. 
Vale non qc so, non ne in- 
tendo un' acca. 

Bordel , bordelere. Bordello. 
Chiasso. Fracasso. Fracas- 
sio. Frastuono. Frastornìo. 

Bordo. F. bordadnra. 

Borèla. Palìotta.Pallottola. Pal- 
la o piccola o grossa eh' ella 
sia , l'atta di materia soda. 
§ Borèla dei sft. Zoccolo, 
Quella palla colla quale si 
tira dietro ai rulli. 

Borèla { gergo ). Cipolla, Coc- 
cia. Capo. Testa. 

BoreU. Rotolare, Spingere una 
cosa per terra , facendola 
girare. 

Borelina , Pallottoletta. Pai- 
lottoUna, 

Borelù. F. borilù. 

Borer. Dar sotto. Dicesi del 
cane allorché egli corre per 
far levare la starna od altro. 
^ Borer la ]egor. F. legor. 
^ Borer dei ca. Ringhiate, 

Borgas. Alveare. Amia. Alvea- 
ria. Ctfviglio. Copiglio. Me- 



) BO 

Iorio, Bagnolo, Cassetta en- 
tro a cui le pecchie fabbri-^ 
cano il mele. 
Borgasoel. Piccolo alveare. 
Borida. Rilievo, Quello che 
avanza alla mensa. 

§ Ciapà dele borlde. Bec- 
carsi i rilievi. 
Borilfi , a borila. Botolojiei 

Vale roUjlando, 
Boria, boria zo. Cadere. Casca- 
re. Stramazzare. Abbiosciare. 
Dar del culo in terra. 

^ Boria zo 'n bocadù. Ca- 
der bocconi o boccóne. Valtf 
cader colla facci.t innanzi. 
^ Boria zo 'udre. Cader 
supino. 

§ Boria bicescà foera. F* 
bicescà. 

^ Boria .denter o 'n la ret. 
Jjicappare nelle insidie. Inca- 
lappiare. Restare accalappia- 
to. Incappare. 
Borui. Bue sagginato. Vale im-» 

pinguato. 
Bornia. Cinigia, Cenere calda 

che conserva il calore. 
Boro , andà de boro o de ca- 
ligo, F, caligo. 
Borsa. Borsa. 

§ Eser lezér de boraa< F- 
lezér. 
^ Qnel che fa e vend bor- 
se. BoTSajo. ^ 

^ Borsa del vesgg. PaniaC' 
do e paniacciolo. La pelle 
dove si tengono \ paniuzzi. 
^ Borsa de pastùr. Borsa- 
pastore, l'rha raperino. W. 
Thlaspi. Bursa pastoris. Spe- 
zie annuale, «na delle cru- 
ciferc , coffiiuoe anche Inngti 



nigiu'rrlbyGOOglC 



le strado e vedesì tìorìta 
quasi tutto l'anno. 
Borsaroel . Borsaruolo. Ladro. 
Latro. Jlsciugaberettc.. Ma- 
landrino. Molinolo. Mariolo. 
Mascalzone. Masnadiere. Mo- 
nello. Ta^linlìorse. Traforel- 
lino. Traforello. Ladrone. Lti- 
dfoncello. Trafiirello. Calca- 
rlo. 
"RoTstA. Borsello. Sorta di Lorsa. 
Borse! ■ Scroto. Borsa in cui 

sono i testicoli. Coglia. 
Berseli. Borsellino. Borsetta. 

Borsiglio. 
Bordi. Turacciolo. Turacelo. 
^ Borù dcla veza- Fecciaja. 
Buco nel fondo del mezzulc, : 
do^c si mette 1.1 cannella 
alla botte , e per Io quale si 
può irar la feccia. 
( Tigui a ma dala spina e 
lasa amia dal borù. Guar- 
darla nel lucignolo e non 
nelt olio. E tristo i: quel sol- 
do che peggiora la lira. Vale 
■icr più cura alle minute 
cose cbe alle importanti. 
Bós. jirìete. 11 maschio della 

j»ccora. Montone. 
Busa. Avella. 

<J Mat come le bósc. Matto 
da sette cotte o spacciato 
o spolpato, o matto tredici 
mesi dell' anno. 
Bòsa. Bocciai Guastada. Vaso 
di Tetro ' o di cristallo per 
conservar liquori od altro- 
Bosari. j4gnello. Pecorino. 
Boscat. Cespo. Muccliio d'erbe 
o di Tirgulti. Parlandosi di 
quelle piante clie sopra una 
radice moltiplicano tnolti fì- 



) BO 

gliuoli in un muccliio, di- 
cesi cesto , e il suo verbo 
cestire. Cespuglio. Cespite. 

^ (En boscaì de salvia, d« 
osinari e sìmel. Cesto di sal- 
via , 1^' raincriiio , ec. 
BoscaKcI. Cespugliato. Dìm. di 

cespngiio. 
Boscli. Boscoi . , 

%, Bosch dele, galeie- Fras~ 
die. Bosco. Luogo dove i 
filugelli fanno i bo7.zoU. 

^ Manda sa-J boscli ì c.laltir. 
Mandar alla frasca i bachi 
da seta. 

5 Bosch de castcgne. Casta- 
gneto. Busco di castagna. 

§ Boscli de tiiada. Bosco 
cedilo. Vaio cUe può es»er 
taglialo. 

^ Boscb de saradel. Cerreto. 
Bosco di cerri. Cerùaja. 

§ Taià o caà i boscli. Di- 
boscare. Le\ar via , togliere 
e diradare il bosco. 
Bosctiif. Boschivo. Boscoso. 
Busèta. ) Boccetta. Ampolletta, 
Boseti. { Ampollina. 

^ Boseti dei od^r. Orican- 
no. Picco! vasetto e di stretta 
bocca nel <[uaIo ai tengono 
lo acque odorifere. 
Bosiela. Misurino del latte. 
Bòsol. Brigata. Genie adunata 
insieme. 
% Fa bòsol. Stare a croc- 
cino. Cliiacclùerare insieme. 
Bosolà. Ciantella. 

^ Quel elle fa e veud bo- 
solà. Ciambellajo, 

^ Rosola de pegola. Pa- 
nello. Voce dell'uso. Viluppo 
di cenci cbe s'accende nelle 

M 



ri,n,Urrlb,.GOOgIC 



150 



( Kr* } BO 



cupole o altrove nelle sere 
ili qualclié soleimitì. 

^ Uosolà da postaga sce pi- 
atiate e sìmei. Piniav.cìuolo. 
Voce dell' liso. Quell'arnese 
tessuto di sala o at^'.i, su di 
tui si poifiio i caldai e sì- 
fuili vasi da cucina per non 
insudiciare il taTolioo. 1 Luc- 
chesi lo chiamano cestino. 

Bosulnn'i. Ciatnbellino. Din», di 
uiambclla. 

Bosolet. Brigateìla. Dim. di 

Bosolo^g. Jtossolotti. Vasetti di 
latta di cui si servono ì gio- 
cola tori. 

^ Fa ì bosologg. Giocolare 
e giuocolare- Far giuoclii eoa 
bosso lotti. 

5 Quel che fa i bosologg. 
Giocolatore. Giuocolatore.Ba- 
gatelliere. • ■- 

§ ZoBgà ai bosologg. (gergo). 
lluhare suf^li occ/ii. 
£òt. Cottimo. Lavorio d-ilo o 
pigliato a fare non a gior- 
nata, ma a prezzo fermo. 

Ji Laura a tòt. Lavorare a 
cottimo. Dar in somma. 
^ Fa oca bòi. Fare un tac- 
cio. Vale non conteggiare mi- 
uutamentc, ma concordare i 
conti cosi alla grossa per fi- 
nirli. Stiagliare. Stralciare. 

§ A bòi. in cottimo. Vale 
fl tnttc proprie spese, 
liòt. Coccio. Cocciaio. Per quel 
nocciolo o noce e simile die 
si adopera da' fanciulli p<>r 
tirare negli altri noccioli 
quando e' giuocano. Paoli. 
Bòt. Un' àia pomeridiana. 



^ Bòt dola campana. Tocco, 

\ SAna '1 bòt. Batte un' ora. 

tj Dà dei bùgg , sùnà dei 
bògg. Sonar la campana a 
tocchi sepat'ati. 

^ Bòt dele ùre- Sgocco. 

^ Fina al bòt dcle dò. J^i- 
no allo scocco delle due ore. 
Cioè al batter delle due 
ore, ec. 
Bota. f. bast&nada. 

^ Le bòte le despias ach 
ai ca. K. ca. 

$ Dà dele bine bòte. r. dà. 

)J Eser eeu sacb de bòte. 
Kssere panca da tewnirfi. Suol 
dirsi di ehi o per sua catii- 
veria o per debolezsa sii 
sempre il pigiato e soggetta 
a continue battiture. 

^ Ciapà dele bòte o ciapi 

le so qiiater f. cìapìì. 

Bota. Contusione, yimmaccatu- 

ra. Lividura prodotta di 

percossa o da caduta. 

Bota. Danno. Scapito. Disastra. 

^ L'a ciapat cena bela bota. 
(iig.) IJa awuto una pollez- 
Zola dietro. Vale danno, pre- 
giudizio grande. 

Bota. Riboboìo- Sorta dì dir^ 
breve e in burla. 

f) Bota e risposta. Mottuzzo 
di rimando. 

Ji Dà bota e risposta. Hi- 
spondrre alle rime o per le 
rime. Vale rispondere a quan- 
to occorre, e in modo cU© 
uno non resti sopralTattO. 

^ TtesBà sce la bota. f^. resta. 

^ De bota salda. Di colpo, 
Imj^ovvisamen te. 



nigiUrrlbyGOOglC 



BO 



(83) 



PO 



S, Ciapà giù de bota salda. 
Pig/ìwe uno di Jìlo. Sirin- 
gare fra T uscio e 'l muro. 
% Sta ala bota. Tener sahlo. 
^ Sta sald a bota de mar- 
tei. Star forte e sodo al mac- 
chione, Reggere. Stare a moT' 
tello. Vagliono lasciar dirr 
«no quanto Tuole , e non gli 
rispondere, o rispondere per 
modo cfie non sortisca il 
desiderio ano. 
Soiarda. B nttargn. \J oyii\i Ae\ 
pesce seccata al fumo o al 

BoLirel. Polpaccio. Polpa della 

^ lissìi ì bourei neU mela. 
( gergo ). Jmitta^ire. 

Butjs. Orcio. Vaso di terra colta 
per io pili da tenere olio. 

Botàsa. Bariletto. Barletta. Bal- 
lotta. Bmrlotto. 

Rotawel. ì Orci^lctto. Orciolino. 

oiiVtsi. ) 

Bóte , yeza. F. Tessa. 

§ Eser CD d' cens bóte de 
fcr. Tener il capo fra due 
ptancialL Vale «tar in «icuro. 

Biirega. f. botiga. 

Btìtegher- pizzicagnolo. Botte- 
gajo. Pizxicarolo. CUe Tende 
roba cbe stnzEÌca, cbe piz- 
zica, «some salume, cacio e 
altri eama«giarì, detto cosi 
forse da pizzicare. 

Boter. Sitrro. Butirro. 
^ Sta col col 
del boter. -.rfcer latte di gal' 
lina. Stare in sul grasso i 
a panciolle. Nuotar nel lar- 
do o fielle lasagne. Vale es- 
Kre Bell' abbondnaza. Go- 



la re. t 

ttirro. 1 
il, o »t\dS 'b 



dere. Stare in barba di mic- 
cio o ài gatta. Modijiassi. 

^ Graa come osn boter . 
Grasso bracato. 

§ Hoter staladés. Butirro 
vieto, 

§ Quel cbe fa 'I boter. 
Biirrajo. 
Botercela. Zangola. ( T. de' pa- 
stori ). Quelli «pecie di sen- 
chia incili si dibatte il latte. 
L' arnese con chi si dibatte 
il latte cbinmasi pestone. 
Botiga. Bottega. Quella- dfi 
mercanti più prò pria me ut:: 
si dice fondaco. Officina h 
il luogo dove si manipolano 
ingredienti. 

fi Fa sce botiga de disegna- 
di'ir shra yergù. Far disegno 
di grande utilità sopra al- 
cuno. 

^ Spianta botvga. Serrar 
bottega. Vale ciùuderla per 
sempre. 

^ Meter sce botiga. f. meter, 

([ Meter »ergù a botiga. f. 
meter. 

- ^ PrÌDsipl de bottg». Fon- 
dachlere. Ministro di fondaco. 

5 Tigni la botiga in ina. 
Étare a sportello. Dicono gli 
artefici quando in alcuni 
giorni di mezza festa o si- 
mili non aprono intiera ■> 
tsente la bottega, ma ten- 
gono solamente aperto lo 
«portello. 
Botighet, botighina. Botte^c- 
cia. Botteghetta. Botteghina. 

§ Aviga cen bfl botighet. 
Avere y,na buona vigna. Fig. 
e in modo bas,5o dicesi del- 



n,g,t7„ib/G00gIc 



(84) 



r avere facile e pronta uti- 

lìlk e piacere in alcuna cosa. 
, /"w bottega o mercato sopra 

una cosa. 
Boliijlieria. Cajfì. 

^ Quel elle té botìglierìa. 

Caffettiere . jécqnacedratajo. 

11 bottigliere del dizionario 

vale credenziere, soprastante 

ai viiti della mensa. 
Butina. Stifaletto, Sorta di 

calzare. Uosa. 
Sùtol , bòtola. Bottone. Fiore 

non ancor aperto. Boccia. 
§ Bòtola de fé. Fastello, 

fascio dì fieno. 
Sotoli. Bocciolina. Boccetta. 

Diin. di boccia. Fiore non 

ancora aperto. 
Botù, botùnera. F. bùtft, ec. 
Bòza. GìUozso. Piccolo pesca- 

tello seQza liscile e di capo 

grosso. 
Bozader. /^> bozìader. 
Bozèl. {P.J GzWenco. Bue gio- 

TÌue. 
J^ Sa ved d» vedèl quel ghe '1 

sarà da bozèl. Se tu non sei, 

tu sarai. Dicesi a un fan- 
ciullo clie mostra pessima 

indole. 
Boxia. Bugìa. Menzogna. A 

ti mento. Mendacio. 

Se ta ved la bozia soal front. 

La bugìa ti corre su pel naso. 

Si dice a clii dà colore di 

aver dello qualche cosa qon 

vera, 
% Di dele bozìe. Mentire. 

lupare. Dir bugio. 
§ Empasiat de bozìe, f^. 

boziadrù. 
§ Le bozte ga l6 gaiabe 



curie. La , 



1 ha corta la 



^ Bozia de legn. Truciolo. 
Propriamente quella sottìl 
falda ohe trae la pfalla in 
ripulire il legname. 

Bozia. Bugìa. Strumento ad 
uso di piailellino con boc- 
ciuolo per adaturvi una 
candela. 

Buziader. Bugiardo. Mendace, 
Mentitore. Menzognero. Men- 
zognatore. 

Boziadril , piie bozìader delo 
pistole dei sber a del boia. 
Jìugiardone, Bugiardaccio. Più 
bugiardo d un gallo. Piit dQp-> 
•pio rf* una cipolla. Vale bu- 
giardo assai. 

Boziasa. Bugiane. Gran busia. 

Braga. Bardellone. ( T. de' carr. 
e de' magn. ) Grossa spiaggia 
di ferro' con maniglia dove 
entra il cignone che s'invita 
o s' inchioda sotto la pianta 
della carrozza o d'altri legni, 
§ Braga del casi. Braca. 
Imbraca. (T.de'sell.) Qnella 
parte del fìniraeuto de' ca- 
valli da tiro che pende sotto 
la groppiera sd investe le 

^ Braga de fer. Maniglia, 
( T. de' carr. ) Qaei ferri in 
cui passano i cignoni e le 
ventole delle carrozze. 

^ Braga dela unaia. >/«- 
niglia. Campanella ossia cer- 
chio che striglie le gambe 
della tanaglia o slmile. 
Braghe. Calzoni. Brache. Bra- 
c/tesso. 

§ Caalòt dele braghe. Fondu. 



DigitzrrlbyGOOglC 



KRA 



(85) 



ERA 



^ Fasa dcle braghe. Serra, 
finta, 

^ Pala dele braghe. Toppa. 

5 CoDtrapata e pistagnidele 
braghe. Pistagnino. 

^ PatilA dcle braghe. Bra- 
chetta. 

^jBùf dele braghe. Culatta. 

^ Cui dele braghe. Culo. 

\ Lasi cJete braghe. f7joKs/"e. 

§ ScarsUi dftle braghe. Ta- 

SCÌOJli. 

5 Seutura dele braghe. C(^ 
da. Codina. 

§ Scaià dele braghe. Fondi. 

§ Lasàs miti le hraghe. La- 
sciarsi aggirar oome un arco- 
laio. Vaie lasciarsi avvilup- 
pare, avvolgere. 

^ Avi zo le braghe o le 
caìse, V. calse. 

%, Avi zo le braghe la roba. 
fiinviliare. Scemare il pregio. 
Vale divenir più vile ed è 
opposto d' alzarsi. 

§ Estìr col e braghe. Essere 
pane e cacio, una peverada. 
( Modo basso ). Due anime in 
un nocciolo. Anima e cuore. 
La. chiave e il materozzolo. 
Passere e colombi. Dicesi di 
due peno ne intriii sedussi me, 

^ ETI catca le braghe acb ai 
«pergg. Anclte le civette im^ 
yaniano. Prov. che vale an- 
che i più accorti talora re- 
st.-iuo gabbati, 

^ Facla ncle braghe, fasla 
ados, fasla sol, casca le bra- 
ghe. Empiersi i cahoni. Ca- 
scar le braehe, o foisela nelle 
brache, o sotto, o net cai- 
som. Cacarsi sotto. Vaglioao 



perdersi d'animo, avvilirsi. 
Scorag-^iarsi. 

^ Quel che è sensa braghe. 
sbracato. 

^ Alida a caal dele braghe. 
P". andà. 

^ Al temp che i sa tìraa 
soj le braghe cole strele, o 
al tcmp de Carlo giù. Quan- 
do usapansi le calze a car- 
rucola. [ cosi il Cocchi negli 
incantesimi, att. 4- se. 3. ] I^ 
V intende de' tempi in cui 
regnando Carlo V. nel i53y 
fu assediata Firenze. Prov. 
dinotante 1' antichità di ches- 
chessia. 
Bràgher. Brachiere. ' 

*i Quel the fa i bragUer. 
Brachierojo. 
Bragher. Affaruccio. Faccene 
^ola. Faccemluzza. 

^ Aviga mile bragher. uiver 
pili faccende die un mercato, 
Yale aver clic fare assai. 
Bragher. Chiappola. Chiappola 
ria. Raja. Zacchera. Cosa di 
niuno o poco pregio. 

§ Bragher dei pongg. v^jcio- 
Ione. Legno in foggia di una 
mensola. 
Bragher. (Gg, ) Bracone. Braca- 
Ione. Pentolone. Brachierajo. 
Vagliono uomo non" buono 
a nulla ohe reca fastidio, a 
nausea. 
Bragheta. Braoa. ( T. de' lega- 
tori di libri )• 

^ Bragheta delafcebia.5ra^flt 
Bragheta . BracJtetia . Piccola 
braca. 

^ Bragheta d?U sìeta. Ceto. 
Coreggiiioig dì cuojo che si 



nigiUrrlbyGoOglc 



BRA ( i 

adatta per legame a' pie 
degli ui-celli di rapina. 

Braglieift, f. braglicr. 

£ragù. Biaconi. Brache grandi. 

Jiramizia. Bramosìa. ICccessivo 
desiderio di checchessia. 

Branca. Stancata. Manata. Tan- 
ia quantità di materia «quanta 
ne cape in una mano. 

% Branca orsina, jicanto. 
Brancorsina, Carciofcraccio. 
Erba mamioraccia. W. Acan- 
thiis nioUis. Pianta perenne 
coltivata ne' giardini per or- 
namento. Crederi ch« le me 
foglie abbiano servilo a gre- 
ci architetti dì modello per 
i capitelli delle colonne co- 
ri ntie^ 

Branca. Abbrancare. AJJerrare. 
Prender con violenza e te- 
ner forte ciò «he i^Ì prende, 
Dicegi pare artigliare , ag- 
grappare. 

Branca da. Giumella. Sorta dì 
misura, ed è tanto quanto 
cape nel concavo d'ambe le 
mani per lo lungo accostate 
insieme. 

Brandi età, branchìna. Manatel- 
la. Mtmatlna. Dim, dì manata. 

firancol. Rebbio. Raroo della 
forca. Punta della forchetta. 

Brnndòs, a brandós, a «bach. 
F. sbach. 

Brao. Bravo. Prode. Coraggio.so. 
$ Fà'l brao, o'I buio. y. 
buio. 

Brae. Braccio. 

Sf Casca i bras, Ca.tcare le 
braccia. Sgomentarsi. Sbigot- 
tirò!. 
$ Viver eoi s6 bras o dele 



) BRA 

so fadighe. Fivere, cainpare 
delle sue braccia. 

^ I omegn no ì sa miinra 
miga B brns. Gli uomini non 
si misurano colle pertiche o 
colla canna. E vale che dal- 
l' esterne qualità nou si puiV 
entrare in conoscimento del- 
l' altrui merito O talento. 

^ A (en tant al bras. ^ un 
tanto la canna. Vale con po- 
ca attenzione. 

Brasa Abbracciare. 

Brnsada. Abbracciamento. Ab- 
bracciata. 

Brasada. Bracciata. Tanta ma- 
teria, quanta in una volta 
può stringersi tra le bracci.!. 
^ Fa le hrasade. Fai-e alla 
braccia.\aìe giocare, vincere 
alle braccia. Lo stesso che 
fato alla lotta. Lottare. 

Brasai. Bracciale. Arnese dì le- 
gQo clie arma il braccio per 
giocare al pallone grosso. 
^ Aspetii '1 balù soel brasa). 
y, a^petà. 

^ Vegner el bal£k sixl brasai. 
r- vegner. 

Brasca. Brace. 

Bruschi. Braciajuoto. Que^l 
cbe fa e vende brace. 

B raschi. Brascinajo. Quello che 
nelle fucine e nei forni fu- 
sori II» cura dì raccogliere 
la brace. Voce dell'uso. 

Braselegg. Viticci. Sirumend 
di metallo che s' appiccano 
alle muraglie o alle ventole 
per uso dì reggere lumi. 

^ Braselegg del carni. Gan- 
ci da cammini. Quc' due 
ferrì ancìnati assicurati U- 



DigitzrrlbyGOOglC 



ERA 



C 87 ) RRA 



tcraliuciite nel muro ad og- 
getto di raccomandarvi la 
palletta , la molla , ec. 
Brascnt. Bracciante. Voce del- 
l' uso. Quel contadino che 
non è proprietario né ntez- 
zajuolo , ma che lavora a 
giornata gli altrui poderi. 
Brascci. { T. di ferr. ) BracciuoU. 
Pietre che coUegano la for- 
nace dalla parte di fuori. 
Brasi. Braccetto. 
Braso t. Sraceiotto. 
Brasa. Braccione. 
Braza. Bragia. Brace. Broscia. 
§ firaza dela candela o dela 
Item. Fungo. Per cpiel bottone 
cìie si genera nella sommità 
del lucignolo acceso della lu- 
cerna. Afoccoìaja. 
Br.izcra. Braciere.^aso in cui s'ac- 
cende laliracc per iscaldarsi. 
Brazft. Bragia gramie. 

5 Rós come ron brazA. jàc- 
ceso. Infocato in viso. Dicesi 
propriamente di chi è molto 
rosso in viso. 11 Fortiguerrii 
nel suo Ricciardetto ha. « Si 
fece come un peperou le go- 
le w. Cioè diventa rosso co- 
me un peperone. 
Brech. Bricca. Luojo selvaggio 

e scosceso. 
Breda [ dal latino prcedium ]. 
Podere. PossedlDicnto di più 
campi con casa da lavoratore. 
^ Mena ala hreda. V. mena. 
BrcJastela. Poderetto. Piccol 

podere. 
Brced. Brodo. 

5 Brad tirat. Srodo corto 
« stretto. 
% AndJi 'n brced. Andar in 



brodetto, in broda, in suc- 
chio o in broda di succinte. 
Essere fiori e baccelli, jtndi'r 
le gatte in zoccoli. Star col 
cuore nullo zucchero.\ 9e\ioao 
■esser lieto e contento. 

5 Andà'n brted de mandoli. 
Imbi.-^tolire. Mentre in dolcez- 
za. Rinlenerìre nel Tcderc 
figliuoli o %hra cosa che 
commuova. 

^ Lamentùs del brosd gras, 
dui bcnservit o dela grasìa 
di Dio. Cercar miglior pan 
che di grano. Dolersi o ram- 
maricarsi di gamba sana. 
Ruzzare. Scherzare in briglia. 
Pigolare- Rammaricarsi di 
cliecchcssia senza ragioae. 

^ Quel che sa lamenta del 
brced gras. Pigolone- 
Broel. f'erzierc. Pontiere. Orto. 
Luogo pieno di alberi frut- 
tiferi e di verdura. Brolo è 
parola lombarda. 
Broeot. Legger cuocitura o bolf 

Rroescà. f. bcescà. 

DrcescI . Spazzolino . Piccola 
spazzola. Scopettina. 

6ro?scia. Spazzola. Se è fatu 
di setole di porco dicesl an- 
che setola. 
5 Quel clie fa e vend 
broescie. Scopettajo. 

^ Broescìa de orées. Grat- 
tabugia. (!'. d'oref., dora i., ec.) 
Strumento composto di fila 
d' ottone accomodato insieme 
a. guisa di pennelletto per 
pulire le figure o altro la- 
voro di méullo cìie vuoisi 
dorare a fuoco , q^ che ab- 



b,GoogIc 



niìA 



(88 ) 



BUA 



Ma perduto col tempo il co- 

lor primiero. 
^ Netà cola brcescìa de orées. 

Gratlabugìare. 
5 Brtcscia dei caai. Brusca. 

Bussola. Quello strnmeolo 

con setole onde si puliscono 

i cavalli. 
Brcescìa. Spazzolarti. Ripulir i 

panni od altro colla spazzola. 

Scopettare, se colla scopetta. 
Brtcsciada. Colpo o ripassata 

di brusca o bussola, o spaz- 
zola o scopetta. 
Eroet. Brutto- 

5 El diaol no l' è cose brcet 

come i la fa. F. diaol. 
BrtEtacopia. Mi/iuta, [tozza di 

scrittura da mettersi poi in 

pulito. 
Brcetinal , mal caducli. Maloa- 

duco , e con termine medico 

epilessìa. Convulsione de' mu- 



scoli I 



I sopore. 



3rìa. Briglia. 

5 Bria granda , Itriiina. Bri- 
glione. Brìglia grande. 

^ Bria pisinina. Briglietta. I 

Jj Sguinsal dela hrìn. Sguan- 
cia. ( T . de' seìì. ) Una delle 
parti di elle è composta la 
briglia, eli' è una strìscia di 
cuojo della slessa lunghezza 
. della testiera , alla quale è 
attaccato il poriamorso delta 
banda sinistra. 

§ Caà la bria. Sbrigliare. 
. § Che fa brie. Biigliajo, 

§ Andà a bria daerta , o 
de tosta furia, f^. andà. 

^ Xiasà la bria ficel col a 
vergu. Sciorre la briglia , la- 
sciar là ìiriglia sul collo ad 



alcuno. Vagliono Lisciar ope- 
rare alcuno a suo senno. 
Brìcùla. Bazza. Buona fortuna. 
5 Ai vergot de bricòla. 
Aver di bazza. Vale conse- 
guir qualche bene per modo 
affatto inaspettato. 

5 De bricòla. ( iVlet. ) Per 
fianco , cioè incidentemente , 
indìreltamente. 

^ La'irà de bricòla. (Met.) 
Jgir per fianco. 

^ Ztegà de bricòla. (T.del 
giuoco del bigi. ) Far matto- 
nella. Dare 11 colpo obliquo 
invece di diretto. 
Brici'i, bricfinada, ec. f^. be* 

rechi , berechiuada , ec. 
Brìguochioa. Bernoccolino. 
Brignocola. Bernoccolo. Bitor-' 

zolo. Roncìiio. 
Brllà. Brillare. 

^ Brìlà come cen Gavdell' 
Giubilare . Esser pieno di 
giubilo. 
Broà. Fermare. Bislessare. Ri^ 
far le carni. Lessarle alquim- 
to. Dare una prima cottiiri 
alle carni vicine a patire, 

Broadura. Cuocitura. Bollitura. 
Queir acqua o altro liquore 
in cui sia 'stata cotta qual- 
sivoglia cosa. 

Broàl. Sisìcssato. Fermato. Les- 
sato alquanto. 

Broàt. { Fig. ) Cagionevole. Sfa- I 
lazzato. Malaticcio. Indìs- 

Bròca. Mesciroba. Quel iFaso a 
boccale col quale sì mesce 
I' acqua per lavaraì le moni. 
§ Bròca del taolas. Braco. 



nigiUrrlbyGOOglC 



RRO 



(8y ) 



ERO 



Stocco col quale è confitto 
il I«Bno. 
§ Ciapà nela bròca o nel 
sego. f^. sflgn. 

Bròcn. y. brocli. 

Brì>cn. Srocco^ Segnd cHe si 
mette ai vasi per regolare 
lo misure de' liquori. 
§ Simìt la bròcft. Vscir del 
manico. Si dice del fare più 
che non si snoie. 

Bròcìt. Bulìettonfi. CrouH bui* 
letta. 

firocH. Acchiappare, Cogliere. 
Giugnere. Trovare. 

Brocàm. Bullettami!. ( T. delie 
arti dì ferro )■ Ngrae geoG- 
lioo che comprende tatto le 
specie di bullette , cioè \e 
bianche o iverc , le btillette 
da armadure, da impannate, 
da alabarde, da zoccoli, da 
scarpe, da staffe, da stai, 
da barilai , da once ; le gruc- 
ce da «tufìja e le mezzane. 

Broch. BjOfnoscello. Hamieelto- 

Rametto. 
Broclièl. f^. brocbèt, 

Uroelielàni . Stirparne' Stipa. 
Sterpi. Copia di legname ta^ 
gliato ad nso dì accender 
fuoco. 

Erocbeli. Fusceltìno. Fiistelbtz- 
zo. Busco. Festuca. Festuca. 

Brocbct. Fuscello. Fusceìlettò. 
Pezzuole di sottil ramicello. 

Brochcta. Bulletta. 

^ Brochcta cola capcla lar- 
, ga . Cappellotto. Specie di 
bulletta cosi chtaTnàta dal suo 
lungo cappello. 
J Bater lo brochete , o ba- 
gola dal fred. f^, bagola* 
Tom. I. 



5 Bater le bruchete, o eser 
Iias de tach. f^. bas. 
Broclieta. Cacasibetto. Sputasetì' 
no. Jlffettatuzxo. Dicesi ad 
Tino che si dia tuono. 
Brocheiina. Bullettina,. Piccola 
bnllett». 

^ Broobe^na de ot&. Far- 
falla. Una piccolissimd bol- 
letta dì ferro col capo di 
ottone. 

§ Brocheline salarine. BaU 
lettine migUari/ie. Sorla di 
minute bullette< % 

BroGol. Cavo{o romano. Il sost. 
toscapo broccolo vale soltanto 
tallo del cavolo , della rapa e 
simili.. 1 botanici lo chiamanp 
. brassica oleiticea italica. 
Brodola. Pappolata. Si dice di 
vivanda che uoa si tengt 
bene insieiRe». 
^ Andà 'n brodola. Lo stes- 
so che andà 'n brcod de m>a- 
AoW. F. broed. 
Broe, broia. (P.) Cespuglio. Frau- 
di dibrucate, ^af- cimali che 
ai lasciano indietro da' tron- 
chi delle legne atte ad in- 
carbonirsi. 
Brofadel. Faiinma. Panie». Sor- 
u di tainestra ad uso dei 
contadini. 
§ Brofadel de polenta. Grw 
mo. Grumolo. Fariba che da- 
rò intatta nell' acqua. Ron- 
chio. Bitorzolo. 

f) Brofadel de fancb. Zac- 
chern. Quel pìccolo schizzo 
di fango che altri si gitta ìq 
camminando su per le gani^ 
be. Pillacchera. 
§ Pie de brofadei. Zacche- 



nigiUrrlbyGOOglC 



B!:0 



f !>o ) 



BRO 



roso. Pieoo <Iì zacclicre. In- 
zaccherato. 

^ Sporca» debrofadei./n^ac- 

(■/;e/"W«. Lordarsi di zaccliere. 

Brofèl. Cosso. Piccolo eiifialello. 

Sozza. Bozzolo. 
Brofi'lì . Bollicina. BaìUcella. 

Boliicola. 
Brpgna. Susina, Pruina. Frat- 
to noto. W. Pranum. L' ai- 
boro dicesi susino o prugno- 
W. Prunus. 

^ Brogne dclmascli'i. Pni~ 
0iè damaschine'. 

^ Brogiic zerl)C. Susine stros- 
zatoje. Sorta <I! siisiue di sa- 
pore acerbo e aspro. 
S Brogna caroleta. Bozzac- 
chione. Bozzacchio. W. Pru- 
num sabventaneum. 
: • ^ Brogua catalana. Susina 
simìana. 

5 Broglia porchera. Susina 
pa-ciiia. 
Brognoel , brognì , spi brogniEl , 
l>rogiù salvadegb , spi bro- 
glia. Pruno. Prugnolo, pruno 
saìvatìco. Spino nero. Susino 
eli macchia. W. Prunus spi- 
n a m jpUserctto die fiorisce 
pWTniì (lì metter le foglie. I 
frutti da alcuni si m.inginiio, 
benché sempre acidi ed nspri. 
Fermentati danno un vino 
leggiero e non affatto dispia- 
cevole, da cui si ricava un'ac- 
quavite assai forte. La pianta 
è Utile nelle siepi, perche dà 
loro inaggior difesa. 
Broià. Brogliare. F^r male pra- 
ticbe per ottener cLeccbessia. 
Broiér. Cespuglio. Cejpo. Mac- 
chia di -virgiilti. 



[ Broiù. F. engarboÌLi. 
I Broiiibo. Borni/o. Voce colla 
quale ì bambini diiainano 
la bevanda. 
Brombol. (P.) Broccolo. PipiU 
o tallo del cavolo, rnps o 
simili erbe, quando comin- 
ciano a dar segno di fiorire. 
Brontola. Brontolare. Bo/botiare. 
f, BrontAU '1 pa /'. pa. 
§ Brontùlà le btedele. T. 
bosdela. 
Broniaind.. 1 ;,„„„5,, 
orontalrimcnt. t 

^ BronlCilamenldcIebcedfiTe. 
Borborigmo. ( 1'. med. ) Sov 
bottamento degl* iniestini. U 
Redi lo cliiama ancbe ruggito- 
BruTitìilù. Brontolone. Voce às}- 
Viiso.Bufonchino.Bufonclùefio. 
Bronz. Bronzo. 

5 Mostas de bronz o fodrat 
d« ramerà. F". mostas. 
■ 5 Avi osn temperamcnt di' 
bronz. Essere di buon cordo- 
l'ano, modo basso. Essere tti 
forte complessione. 

^ Conìcola de broM. BroJi- 
' zina. ( 'V. de' carr. ) Buccola 
per lo pili di bronzo clic ri- 
veste t itta la capacità inte- 
riore <.nl mozzo per dileii- 
derlo dal soffregamenio della 
sala dì ferro, 
Bronzai, bronzali. Lave^io- 

Pentola di broiizo; 
Bronzi. Canipanuszo. C^mtjHi- 
nello. Campanella. 

5 Avi '1 bronzi, o ciap'' ^ 
moschi, y. moschi- 
Bronzina. Squilla. Campanac- 
cio. Propriamente il cainpa- 



chc 



per 



Io 



'riourri'byGoOglc 



ERO 



meCie al collo degli ammali 
da fatica. 
BiitDziiioUi.CampaneJl9tta,Cam- 

panella assai grande. 
lÌL'oiiEù , a bronza , a sbach. 

/'^ sbxcli. 
Brool. f^. broeot. 
Brua. Barocci». Biroccio. Sorta 
<li carj-ctta piana a due ruo-^ 
le che serve per trasportar 
cliecuhessìa. 

5 Bros de fé e sìraei. Maz- 
za lU fieno , icgne e «miii 
MjunoMicchiaie. 
Brosota. Broszola- ( T, de' rì- 
comktori ). Kccoio arnese di 
Itigno latto a tornio, che s«r- 
\e a tener l' aro eh' è svol- 
iate da' rocebetti. 
Brontola , c^pa^licn sce caua 

bnstoia. V. ciapji. 
Siostoli. jikbrustxilare. Porre 
le co&e d' intorno al fuoco, 
sicché ■' asciaghino e non 
ardano, ma s' abbronzino. 
§ BrostoUt dal sA). IneoUOy 
abbronzato dal sole. 
Breitoligg. (P.) Bruciate. Cal- 

darroste. 
BrostolCt , «enti de brostolb o de 

liraz- V. bruz. 
Bi-oxiela. Braeiuola. jàrrosttc^ 
ciana. ■ 
^ Brozoalc sce la pél. Incot- 
ti. J^accìte. Que' lividori o 
macchie che vengono alii; 
donne nelle cosce, quando 
tengono il fuoco sotto la 
gonnella durante 1' inverno. 
Bruch. Erica volgare. Scopti sor- 
celli. W. Enea uulgaris. Pian- 
ta comune ne nostri monti 
loprattutto in quelli espoatì | 



ì ) RKC» 

fl tramentann , ove cresce al-- 
r altezza d' un braccio al 
più, tutta carica di mlautìs- 
9Ì(ae foglie s.agittnte e di 
grappoli fijrmat^ di pic<;oU 
lìorellini rossi. 1^ on sempre 
verde che può serrlre ao-- 
eh' esso n formare uno de'più 
begli ornamenti pel giardi- 
naggio. 
Brnnela. ErÒa ^islettn. Bassi- 
lieo st^i'ittìco. Brunelia. Con- 
solida minore. W. Prunella 
■ ftiìgnrif' Erba a radice !>''- 
FPoire assai comune lungo le 
sponde de' fossi eoH foglie 
bishinglie e fiort rossastri 
riimiti, alla stìmmHà In folta 
spiga, E piiscolata dal bestia- 
me , ma senza alcuna avidit'i. 
Bruz. Bilico. Positura d' nu 
corpo sopra d' un altro , chr 
toccandolo quasi in un pUn-, 
to, non pende più . dà una 
parte die da un altra. 

^ Andà 'n bruz. Stare in 
biitco. Essere a un pelo ili 
fare checchessia. Vale essere 
per -farlo di momento in mo- 
mento. 
Bruz. Brueiaticcia. Abbnicìatio- 
ciò. Leppo. Puzzo. Odor di 
bruciato. 

^ Senti de hruz, ciapà ,'J 
bru2. Sentir di brnciaticcioo 
di leppo. GiHor leppo. 
Bruza, resta 'n bruza. Rima- 
nere smaccato. Dìccsl quando 
chicchesaia ha YÌnto la pro- 
va , cioè sgarrato UQ altro e 
fattolo rimanere con danno 
e con vergogna. 
^ Eser en bruza de Ùl vW- 



■ nigiUrrlbyGOOglC 



B^ (j 

gota. Essere in bilico osul cur- 
ro, o a tocca e iion tucca. Ji^ssa' 
re in "Xul crollo deUtt bilancia, 
Bruifù- Abbruciare. Bruciare. 

%, fìruzà '1 cafè. Abbroslire, 
il Redi qelle sue lettere fa. 
IDtglinri iiijò anche tostare. 

^ Za cUb la ck bruea doi>. 
ga fcecb. Gettare il manico 
dietro alla scure, Vale sprez- 
zare il menp, perduto il più, 
Pice» pure, dove va lo tìa~ 
ve può ire il brigantina. 

^ Bruzà dela legna per lì) 
dola 8«jier. Lo steuo vliu 
gyadagoà 'tt del gombet, ^. 
guadagna. 

K Bruzà i pnilk. F. pnib. 

^ Bruzà via la roba. Andar 
via a ruba, Diceti di merce 
d'altro cb9 abbia glande 
(p ne ciò, 
lìruz^. Cuocere. Soottaror Mo- 
lestare, dispiacer molto, pro;- 
var gran dolore, o rìseuti- 
ineato di cbeccbessU, 

^ Ob questa la ma bruta. 
Oh questa mi cuoce, mi scotta. 
, Mi accttora. Mi duole. 
Bruzà , doli. Frìzzaiv, Diccsi 
del dolore in pelle cbe car 
gionauo le praterie corrosÌTe 
poste sugli scaliìtti e simili. 

S Bruzà le biae. Arrabbiare. 
l)ipesi di grano, biade ed 
erbe cbe tf^oo ancora «opra 
Ja te^ra. 
firuzaboca. Perticarla. W, Po- 
lYf^onum persicaria. £^ba uh 
miinf ne fo^ì. Steli nodosi, 
roassstri , foglie lanpiolate , 
£oiì bianco - rossicci Ìq ispi' 

gUe serrate,, Non è atile np 



) BHU 

pel bestiame! né per la n^e- 
dictna< 

Bruzachwf. Pirosi. (T. med. ) 
Fi a toma ed ardore moietta 
del ventricolo. 

Bruzacul. Grattaculo. Rosa sal- 
vatici. W. Rosa canina. Pian- 
ta legnosa assai cornane nti 
bowb} e nelle siepi. I suoi 
frutti o grattacnli si possooa 
impiegar a formare delle con- 
serve, 

BruzApolver. Gabbiano e in 
termini de' aataralìati laras. 
Uccello di cui ve 'u' ha uii> 
dici specie t non però tutt^ 
coiuufuute- 

Bruzareai. F- creau de jaL 

Bruzi, Tamburina. Voce del- 
l'uso. Va^^ciliadrico di ferro 
con cui ai abbrostisoe il ca''^ 
fé. U . FoaUna all' art. Caffi 
del dliiouario econ. r^u W 
chiama tambwettOt 

Bruzàr. BritLÌore. 

B£t. Buono. 

$ Bù de xùea e c«lif àe 
TOg. Jìuott papero e cattKia 
oca. Vaio buono (La gÌo»iM 
e tristo da vecchio. 
^ Bft de fi quel serveiit. 
Buon da in)balsamare al doc- 
àon delle lojfe. Vale imUi' 
lissimo. 

% £1 bà piàs a tfljgg. Om 
uccel conosce il grano- *^»!* 
cb« il buono piace a lut"» 
ed è conosciaio da tutti. 
ji BÙ fes les. So^abbaoao, 
Pìii che buono. StrabuOBO. 
^ B4 diaol. F. diaoL 



$ L'è b& de fa quest e 



»l- 



I lir.Esli è cece da far quello. 



nigiUrrlbyGOOglC 



BU 



£93) 



BU 



Ville egli è luuoo capace di 
farlo. 

§ Fa bù per el aura. Par- 
gar per gii altri 
% lìe bà. Dawero. Vera- 
mente. Daddovera, Da Imon 
sennO' J3a sodo. 

^ Avi a die fa eoi bù, o 
(^l so dnot f. diaol. 
S Poch de bA F. beredi'i. 
j{ Senti de bù cbe contale. 
Saper di nulle odori. Dioesi 
dì cttse d:^ abbiano ^aa 
iragcanza. 
% Tigoit de b&. MallegrariL 
Consolarsi, 
^ Ba tn olle, r. BèMstto. 
< Fa bù. r. abànà. 
\ Fa de bù. Far da sema. 
Vale operare d* wiino, j(Ìadi-r 
ziouinenter 

^ De btl a bù. A buono a 
buoao. Da buon concia. Vale 
con buona pace , d' amore , 
d' accordo , senza danno. 
^ I laùr bd, no i è fagg per 
i minoió. Lo itesso che ì con- 
fogg no i è fogg per i aasgo. 
f^. aien. 
Bùcia , bùctà, ec. f^. bo«ia , ec. 
BbcÙ. K bopù. 
Ut, fa bù^ r. bofh, 
fiùf. Culatta. ( T. de' sarti ), 
Quel pezzo c[uaù triangolare, 
die è nella parte più alu 
del di dietro a caUfni, 
Bugada, ec. ^. bd^da, eo. 
Bugno. F"' b«egnù. 
fiùgùle bùgùle. Siili Inlli. Cor- 
ra curro. Voce per clÙMsar 
le galline. 
Sniada. Bracata. ì 

§ Fa 0^ bulada. Pare ur^ | 



toriata. Minacciar con p*' 
rule 'bravando. 

^ Fi, orna bulada en cre- 
4en<a. Bravare a credenia. 
Fare degli scopjnetti colle 
fave fresche- Vale fare uno 
sp.ioraccbio , indurre alimi 
falso timore. 

Bnlai'ia. Braverìa, dorerìa. 
MiUoRterUi. Atti e parole da 
braraccìo. 

$ Sta socia bolar'U, & 'ì 
bolo. Fare il Giorgio. Fare 
il mmgia da Siena. Il bajar~ 
ditto. Vale fare il bravaccio. 

Buio» ^ulas. Buiatso. Bravo. 
Bravaccio. Bravano. Lancia, 
tt alcmiQ, Cagnotto. Squar^ 
cione, 

BftUù. r. bolsÙ. 

BtinaBoik Strenna. Mgacìa. Be^ 
Rondata. 

Bùnament. Bonariamente. Alla 
buona. Con bonarietà. Sena^. 
mali zi it. 

Bùnas. Bonaccio. Buon pastrio- 
cìano. Bonaccioso. 

Burat'i. Burattino. 

^ Cazot de buraù. Castello 
da burattini, 
^ Quel elle fa baia i bo- 
rati. Burattinajo. 

Buratì. f fig. ) V. mac4eo. 

Bnratinada. Fantocciata. Fan.- 
tocceifia.Bajata. Scmboccerìa- 

Bureta. Bura. Burr. ( T. degli 
agr.) Quel legutf lungo del- 
l' aratro, che dall'aratro ira 
ad atuccarsL al giogo de'buoi. 

BftrU. F. borU. 

Barò ( dal francese bureau)* 
Scrittoio. Stanza ad uso di leg- 
gere} svrirere e tener scritture. 



DigitzrrlbyGOOglC 



BU 



C94) 



Barò. Offiào. 

Busola. £u55o/o. P«r vasetto da 

rnccorre ì portili. 
Busola. Bussola. ( T. ài stamp. ) 
Pezzo di if^no riquadrato e 
incavato , in cai scorre libe- 
TamenU il fusto della «te, 
e tienlo in guida, perL-hè ca- 
da a piondw sul datlo del 
pirroue. 
Suwl.i. Bussola. Paravento. 
Usciale. Itiparo di legoamc 
o d'altro die si poiu! avanti 
agli uscj ^ per togliere a «Ili 
è faotì la v«duU di cki è 
deutro, o per difender le 
sl-aiize dal freddo e dal veato. 
Busologg. y. boaologg. 
Butti. Bottone. 

^ Quel che fa bMA. Bot- 
tonajo. 

^ BAifi de camiza. Corian- 
dolo. Specie di, confetto. 
Bfittuià- Abbottonare. 
BAtùuera. Bottoniera. Bottona- 

turm. Abito ttonatura. 
Bùiunera. ( T. .degli oref-e d'al- 
tri ). Bottoniera. Dado d' ac- 
cia jo. incavato per dar rilievo 
alle piastre di matallo. 
Buz. Buco ( sosL } Pertugio. 
Foro. 
^ Buz dei batCt. F. biuet. 
^ Baz del gat. Gattajuola. 
^ Buz o oeg del martcl. 
Òcchio. 

^ Buz dei pom - o dei per. 
Bellico. 

^ Buzdelabachetadei a^op 
e siraei. SbaCckettatura. 

§ Buz del secer. Buco dei- 
f acqueo. 
$ Blu deU ùcù. Cruna. 



BU 

§ Buz d*ic erbe. { gergo ). 
Bossolo delle specie. Così 
cliiamasi per iscberzo Ìl se- 
dere. 

^ Che sta 'l buz dela rezù. 
Lo stesso che 1' è che do 
burla zol'azea. T. azen. 
^ El d' À pò tcegg i buz. 
lisscr inacc9 d' una cosa. 
Cioè eisserne grande abbon- 
da usa e a VÌlissifflo prezzo. 

^ D'am buz fa cen scarpA 
o csm finestra. F". scarpa. 

^ Toe s(e cen buz en d' <£aa 
calta. Ripigliare wt baco. 

^ Fa buz quadcr. Augnare. 
( "T. de' fabri ). Fare un* in- 
taccatura nel forro con una 
■pina quadra no' luogliì che 
n vogliOBo traforare. 

^ No eser bft de cak ccii 
ragn d' ten buz. Non sapere 
o non potere cavare- un rtigno 
£ lot buco. Dicesi d' aomo 
dappoco e di jitnna abìUtà. 

^ Pasala per el buz dcla 
^af, o d' oaua ùcia, o col 
aqua santa, f. pùak. 

^ Fa oen buz cu del aqua. 
Pare un buco neW acqua. Af- 
faticarsi senza fratto. 

^ Pej: sto buz te ghé de 
paù. Tu, hai da bere a qua- 
tto fiasco. Vale cosi hai da 
fare per necessità. 

i, Romper el buz dela ùcia. 
.Scrunare. Bon^ere la cruna. 

§ Troaga '1 buz. Trovar Ut 
gretola , a scappare o . uscire , 
ec. per qualaxe gretola. Tro- 
vare la congiuntura o un sol- 
di argomento , ec. per iscap- 
pare o Sax chectjhessia. 



DigitzrrlbyGOOglC 



!ìU 



(95) 



BU 



5 Metcr la pesa zo del l>uz. 
t^. me ter. 
Boz. Bucato (agg.) Pertag'ato. 

^ SoQca bnza , o co buz. 
t. co. 

§ Kfiz bnza. Noce malescia. 
Cioè noce giiasUi. 

^ L' e alidada btiza. Ella è 
slata bianca. Io V ho avuta 
5{«iflca.' Dicesi quando la ape 
ranza ba fallito. 

§ Diglien de biize. Lo stesso 
che cb<£Utà dele baie. F. 
baia. 

§ Andò 'a del let a cui bnz, 
o a dormi cola madoaB. f^. 
madona. 

^ Atì le ma bozc. Av.ere 

la^maao larga. Scialacquare- 

Spendere profusamente. Dìs- 
sipar fanameate il suo. Pro- 
digalizzare. Essere spendi;^ 
reccio. Anclie i Frautesì di- 
cono avoir les maiiis percées. 

^ Ma bnze o de paia. F. ma. 

^ Andà buza tena coza. y. 
aiidà. 
Buza. Baca. 

^ Duza del Icdam. Sterqui- 
linio. 

^ 6uza del copi. Collottola. 

5 Boza per piaRtì. Formel- 
la. Buca cb« si fa ìn terra 
per piantarvi alberi. 

<J Buze de poiigg. Covile. 
Bucbi nelle muraglie dove 
poggiano i travicelli de' ponti 
de' muratori. 

^ Fa bnza al ztegh del bt- 
glìard. ^ar biglia. Vale cac- 
ciar la palla in una delle 
buche • 
Tln^a. Fossa. Sspolcjo. Sepoltura- 



§ Avi an pè 'n la buza<' 
Piatire co' cimiteri. Aver la. 
bocca su la bara. Tenere il 
piede nel sepolcro. Vale es- 
sere vicino a morire. Essere 
avanzato in età. Dtcesi pure 
tener l'anima co' dentL 
Buzà. Bucare. 

§ Ikuala foera. Schippire. 
Scappar con ingegno è de- 
strezza. Questa voce è anti- 
quata e mancante di ana- 
logìa moderna , eppure si 
potrebbe rìtìietter in uso 
ginccbè spiega assai. 
^ Buzà da banda a band,t. 
"traforare. Forare da una 
banda all'altra, fuor fuora. 



L' esser mangiato e roso da 
touclij f e si dice propria- 
mente de' legumi. 

Buzàie. Bozzoli sfarfallati- Boz- 
zoli forali d'onde sono usciti 
i bacbi da seta divenuti 
farfalle. 

Buzaroila. Bucherattola. Picco- 
li.isìma buca. 

^ Pasera buzarcela o buza- 
rina. Sepajuola- Specie di 
passera. 

Bazel, buzel'i , bnzelina. Buco-' 
liru}. Bucherello. Bucherattoh. 
Pìccolissimo buco. Buchino. 
5 Buzcl del pirlo. Buttero. 
Quel segno che lasciala trot- 
tola percuotendo col ferro. 

BAzer. Cazzatello. Omìcciuolo. 

Buziline. Pozzette. Quei buT 
chi o avvallamenU che si 
osservano nelle gote dì al- 
cuni quando rìdono. 



7,-,ii-,. Google 



EU ( €,6) CA 

^ Ca de casa. Segitpo. Sra- 
chetto. Spezie di braco. 

^ Ca de legor. Levriere. 

§ Ca de pasUlr> Cait da pa- 
store o mastino. 

^ Ca de post;). Braco da 
fermo. Specie dì braco, che 
in ve^ndo la rtarna o s\- 
' miti , fa alto. 

^ Ca sbetegh. Cane ringhio- 
so , stizzoso , arrabbiateUo. 

^ Ca che baia no pia. Caa 
che abbaja poco morde. Cioè 
cbi fa molte parole fa po- 
chi fatti. 

§ Ca del s-ciop. Cane. ( T, 
degli archib, ) Quel ferro 
dell' archibuso che tien la 
pietra focaja. 

^ Andà come den ca scotat. 
r. andà. 

^ D.-ti al ca che l'è rabitisi 
P'. dà. 

§ Ai ca raagher g» cor dré 
le mosche. Ai cani magri fan 
le mosche. Chi ha a rompere 
il collo trova la strada al 
hujo. Alia nave fotta ogni 
vento è contrario. Pro», dì 
eli. sigli. 11 Buonarroti nella 
Fiera [ alt. 5. se 5. ] fa dire 
in pari Hcnso : „ o che ta- 
gliala si fa quando una quer- 
cia è rovinata. „ I Lktinl ave~ 
Tano miseris omnia adversa. 

% Dà al' ca per el patr&. 
Uà non può dar alV asino 
dà al basto. Proverbio , e 
Tale chi non poò vendicar» 
con chi e' Torrcbbc si Tcu- 
dica con citi e' può. 

§ Eser come ca e gagg, n 
coren e qrÉz. f . coren. 



BAzera. Corbellerìa. Cc^ionerìa. 

Scimunita^ne. Pecoraggine. 

4{ Eh la bùsera! Le Zuc- 

ehe marine ! SorU d' «sda- 

' inazione. 

$ O sé la bAzera! Oh eo- 
eoja f 

^ Siòr dela bAzdra. Signor 
di ma^io. Vale di poco conto. 
^ Vegni la bùiera , o an- 
dà n crist. /^. crist. 
BiVzera, apropozet. Erroraeào. 
Marrone. Strafalcione. Scom- 
>. piscione. Arròsto. 
Bùzerk. V^- gabolà. 

§ Andà a fas bAzfì-£. An- 
dare in malora, in bordello. 
^ Manda a fas biiZerà. Man- 
dare in bordello. Mandar al 
favolo. 
BAzerada. Cica. Acca. Straccio. 
§ No nighen cena bùzerada, 
o cena petaca. P^. sai. 
BAzeradaso. ) Scaltritaccio. Fur- 
BAzerado. J boccio, f. fArca. 
BAzerOna. V. sgualdrina. 

§ Ala bùZcrona. Malissimo. 
Malissimameate . Pessima- 
mente. Alla pe^io. 
Buzet. Occhiello. Quel piccol 
pertitgio per «nde entra il 
bottone delle vesiimenta. 
BnzA, ferlunat. f^ sfAgAnat. 
BozAna. Suca grande. 
C 

Ca. Cane. 

^ C» barbi. Can barbone. 
li Ca- bologni. Moffolino. 
Arlecchino. 
$ Ca cèri. Can corso , o da 
pagliajo. 
$ Ca pomer. Cane liottcino. 



nigiUrrlbyGOOglC 



e A 



C !>7 ) 



§ Et ca f..rfsh:-r casa '1 ca 
de paér. Fkne asino di mon- 
te , e caccia cavai di corte. 
Proverbio dì aLbasUnza chia- 
ro sìgnifie.-ito. 

§ Eser formnnt come ì ca 
u ci«za. y. ciéza. 

^ Desedà o no deserà i ca 
che dorein. F. descd.^. 

§ Le b?)te o le bastAtiade 
le dcspi^s acU ai ca. Il gio- 
car di numi dispiace fino ai 
cani. Proverbio di chiaro si- 
gili fica to. 

§ Se no 1' è oen ca '1 sari 
cena cagna , o ae no I' è oen 
bó '! sarà cena vaca. V, boe, 

^ Toegg i ca mona la eia, 

e ta!gg i magg vcel di la siia, 

Cfù fa la casa in piazzi , o 
elfa è altJ o ella è bassa. 
Vale che chi mette al pub- 
blico alcuna cosa si sotto- 
pone alle censure, ed a cia- 
scuno nun può soddisfare. 
Cà. r. caza. 
Caà. Cai'are. 

^ Caà i dengg. Svellere den- 
ti. Vale aradicarli, cavarli in 
un colla radice. 

^ Ca« fcera. Spogliare. 

§ Ca^3 f«ra . Spogliarsi , 
Svestirsi- 

^ Caàs fcera 'n camiza. Spo- 
gliarsi in camiscia. 

5 Ca.'i ftcra dela casa. Scas- 
sare. Contrario d'ÌDca»are. 

^ Caà '1 basi. Sbastare. 

^ Caà , o tee zo 'l capei de 
testa a vcrgìt. Scappellare al- 
cuno. Cavare il cappello dal- 
la testa ad alcuno. 

§ Caàs ci capei. F. capei II 



CA 

^ Caà l' embossma. Sbozzi^ 
piare. Cavare la bozzima. 

^ Ciià '1 rtezcn. Dimenare. 

^ Ca.ì '1 rcDzen ai solgg. 
Scialacquare, Spendere pro- 
fusamente. 

^ Caà le calse. Scalzare. 
Cavar le calze. 

^ Cau le coslcgnc o i ma- 
rà fttra dei res. F. marti, 

^ C.ià la biiartcla. Sbava- 
gliare. Torre il bavaglio. 

§ C.ià le vii;g e simei.' Scal- 
zare le Viti e simili. Levare 
la terra intorno alle barbe 
degli alberi e delle piante. 

^ Caà dai digg. Sbarbare. 
ottenere da chicchessia al- 
cuna cosa o stiulìoiìflinente o 
per forza. Spiuttarla. 

^ Caà dcbeer. ^ilfgfjfr W/JO. 

§ Caà stB l'aqna. Attìnta' 
acqua. 

§ C.ià sanch. Cavar sangue.^ 
Segnare. 

§ Caà (clc dai sas- Di rapa 
sangue non si pub cavare, fo- 
ler cavare dalla rapa il san- 
gue. Prov. che vale. voler da 
uno quel che non ha, o che 
facci.! quel che non può. 

^ Caà tera o ter;-- Ì(Q) 

^ Caà ftcra vergò, ( ^ " ' 
Cavar i calcetti altrui. Tirar 
le calze a uno. Trar il filo 
dalla camiscia. Cavar la le- 
pre dal bosco. VagUono sco- 
prire il sentimento d' uno , o 
alcuna cosa tenuta occulta. 

§ Cià 'n camiza ergi , caà 
le pène maìstre. Trarre a 
cavare le penne maestre. Su- 
dare il sàngue . Sbusare^ 
* 5 



nigiUrrlbyCOOglC 



CA 



( il» ) 



CA 



Iiitfìiidesi eomuDemciite al 

e! (LOCO. 

§ Caà la fam. Sfamare. Sa- 
tollare. Trar la fame. 

^ Caàs la fam. Sfamarsi. 
Trani la fame. 

^ Caà la set. Dissetare. 

*j Caàs la soli. Schiacciare 
un- sonno. Fare nna gran 

^ Caà le voie. f^. toì». 

5 Caà zo. Svinare. Cavare 
il mosto dal Uno, 

^ Temp de caà zo. Svina- 
tura. Il tempo dello svinare. 

§ Coza de caaga o faga de 
capei, f. capei. 
J Caàs i giiangg con vergù. 
Prendersi troppa confidenza. 

^ CoÈs dai fangh. Sfangare. 
Uscir destramente dagl' im- 
brògli. Superar le difficoltà 
dì qtialclie affare. Dicesi an- 
che, uscir dal pecoreccio. V~ 
scir per lo sdrUcito della ma- 
glia , o pel rotto della cuffia. 

§ Caàs dai fresch. Levare 
o levarsi dal tappeto. Vale 
abbandonar 1' impresa die 
s' Ila tra mano, quando si 
conosce eli' ella non può 
riuscire. 

% Caàs dù ragg per oaàrt 
giii a! so nemich. f. oeg. 

§ Caà '1 figat a ergù. Sven- 
trare , uccidere alcuno. 
JC.à I. m«scl,e,r,. (fig.) 
Smascherare. Sfardaré, Vale 
manifestare I' altrui malizia 
e difetti. 

^ Caàs la fam o la set cola 
caren salnda. Cavarsi la sete 
eoi prosciutto- Vale cavarsi 



un capriccio con proprio 
d.inno. Spegnere il fuoco col- 
la stoppia. 

Caabale^ f. caastras. 

Caabroche Caiabullette. Sirn- 
mento di ferro o simili ri- 
flesso in una testata ad uso 
di cavar bullette. 

Caadengg. Deiuista. Cavadenti. 

Caadengg. Cane. Feiro con 
coi i dentisti cavano altrui 
i denti. 

Caaregg. Damigella. Insetto dì 
molte specie e di diversi e 
vaglii colori, che per lo più 
s'aggira molto iùlorno alle 
acque. Da' naturalisti chia- 
masi libellula. 

Caaide. Cacciavite. Piccolo sirn- 
niento da invitare e svitare 
una vite. 

Caagtt. Canestro. Paniere. Il 
toscano cavagna vale cesta 
o cestone. 
^ Caagn stras. Cane Straccio. 
5 Aviga qualche cosa 'n del 
caagn. Bollire in pentola un 
negozio. Trattarsene segre- 
tamente. 

5 Ogne stras de caagn el 
,ve hù cena volta al an . 
Offii pruH fa siepe. Ogni 
acqua immolla. Ogni acqua 
spegne il fuoco. Piccalo pruno 
fa siepe. Poco rampollo fa 
fiume. Vaglìono che alle ne- 
cessità naturali ogtii cosa ser- 
ve per cattiva eh' ella sia, 

Caagna. Cesta. Canestra. Pa- 
niera. Cesta fatta per lo più 
di vetrici. Zana. 

§ Vantet caagna che 'I ma- 
nech r è rot. Lodatevi cesta 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA 



(99 ) 



CA 



che avete bel manico, ovvero 
lodati cesto che 'l manko hai 
bello. Dicesi prov, a clii loda 
se stesso. 
Caagaada. Zanata, Quantiti^ dì 
checchessia «li' eatri e riem- 
pia una 2311:1. 

Caagoi. Panierajo. Cofanajo. 

Facitor di cofnn!. 
Caaguoli, caa^noÌGt. Canestrel- 
lo. Caaestruccio. Canestruolo. 
Panieretto. Panierino. Cane- 
stretto. Canestrino. Panierino. 
Panerina. PanieriiAzq. 
Caagnolìaa , caagiiìnn. Cane- 
itrettino. Panieruzzaia. Pa- 
meruzzolo. Paneruzzolo. Pa- 
nieronc ino. Vaglio no pìccolo 
canestrino. 
dagaù. Cestone. Specie di ce- 

4ia gj-ande o gcaa paniera. 
Caal. Cavallo. Destriere. Cor- 
siero. Pah/reno. Conidore. 
Ronzino. Puledro. 
5 Caal saor. Sauro. CiiTallo 
che ha il pelo, le chiome 
e coda tiranti al rosso, 
§ Caal de halaiisì. Cavallo 
del bilancino. 

$ Caal grls. Leardo. ( T. dì 
inasc. ) Cosi chiamansi i ca^ 
Talli di pelo misto dì bianco. 
^ Caal de ritorno. Cavallo 
di rimeno. 
J[ Caal che sa 'ntaia. Man- 
cino- Ojcesi maDciiìo il ca- 
vallo quando una gamba è 
piegata verso la sua opposta. 
5 Cael che sbara. Spara- 
calci. Si dice del cavallo che 
spara calci ^ copia. ,. 

^ Caal de rasa. Stallone. f. 
j dal oinbrùs. T. omhrfts. Il 



^ Merda de caal. Cavallina. 
^ Caal del apocalise. Bren- 
na. Alfana. Busealfaiia. Ca- 
vallaccio alto e niagro che 
pare la fame. 

^ V*rs del caaL Nitrito. Il 
suo verbo è nitrire- 

^ Cani de Icgn, Cavalletto. 
Cavallo di legno sn\ quale 
si fanno varj giuochi pec 
esercitarsi. 

§ Pqrtat per i caaì. Caval- 
laio. Vote liorentina. Amante 
di cavalli. 

^ (Ena mosca la g« par ain. 
caal. f^. mosca. 

^ Cial sccl m\ì. Spogliaeza, 
ed anche cavallo. Sorta dì 
castigo che usavasi altre voltp 
dar da' maestri agli scolari 
colpevoli. 

^ Avi picp mal che 'i oaal 
d«I goDclft. y. gonch. 
^ Andà stel caal. ( lìg.) Met- 
tersi o andar a rischio dì 
checchessìa. 

5 Chi no poel bater el caal 
bat la seta , o d^ ^1 ca per 
el patrA. /^. ca. 

^ Andà a £aal ale braghe, 
o scel caal de san Franspsch 
K andà. 
§ Eser a caal. ( fig. ) Essere 
a cavallo o sopra un cavallo 
grosso- Vale essere tu buonw 
stato , essera sicuro. 

§ Aspftta caal che 1' erba 
crès. f^. aspetà. 

^ StÀ semper a caal del 
foech. Covar la cenere. Starsi 
continuamente al fuoco. Cro- 
giolarsi. 
^ Sta n ctal del fos. Stare, 



nigiUrrlbyGOOglC 



<;a 



( 



' ) 



(;a 



essere a cavallo del fosso. 
I-.ssere pronto a pia partiti. 
Dict'si pure : tenere il piede 
in due staffe , dare un cul- 
pa {dia botte e uno al cer- 
chio. Vale dare il torto o 
la rngione un po'o a una 
jtnrte e un poco all'altra, 

^ L' u>g del patr& engrasa '1 
É«al. y. palrÙ. 

^ Creder d' eser a caal e 
eser a pè o sobI^ azeri, y. p^. 
^ No eser uè « pé uè n 
caal. y, pé, 

Caala, Cavalla, 

5 Audà per caale. Scorrere 
correre la cavallina. Rom- 
pere o strappare la capezza. 
Diciamo dell' andare lil>ern- 
msnte come si vuote, e saltar 
la granata, dell' andar libe- 
ramente dove gli pare un 
giovane uscito dalla cura del 
maestro e senza i:uor del 
padre. 

Caalant. Cavallaro. Baroccìajo. 
Guida di cavallo da carico 
baroccio , che i Romani di- 
cono buttero. 

Caalcà. Cavalcare, 

• % Cnalcà « acbcna nuda. 
Cavalcare a bardosso , o a bis- 
dosso , o a ridosso. Vale ca- 
valcare il cavallo senza sella. 

Caalcada. Cavalcata, 

5 Caalcada dicl giudez, j4c- 
cesso. Per là visita cLe fa 
il' giudice al luogo del d»- 
liito per omicidio o furto. 
f^isiotte dì luoff} o locale. 

Caalóp. FilugeUo. Bigatto. Ba- 
co da seta. Baco filugello. 
§ Caalér nela gateU. Cri- 



salide. Verme da seta o altro 
bruco rinchiuso nel bozzolo. 

^ Tegncr caaldr. J^. togner. 

% Sumensa de caalér> Seme 
di bachi. 

^ Cnalér ré». Frati. Per 
<jue' bachi da seta, i quali 
per non essere mandati pcF 
tempo alla frasca »' incrisa- 
lidano sulle stuoie. 

^ Caalcr mars. yaccke. Cos'i 
si chiamano Ì bachi da seta, 
che intristiti per malattia 
non lavorano , e non sì con- 
ducono a fare Ìl bozzolo. 

^ Eser a caalér o a caal, 
r. «al. 

^ Meter vergù a caalér. 
Metter alcuno in buon punto, 
Caalcr, Fetturale. Colui che 
coi cavalli o muli conduce 
roba a vettura. 
Caalct. Bidetlo. Cavallo piccolo 
da campagna. 

^ Caalèt dela Uola, Tre-, 
spolo. Troppiè su cui si pon- 
gono le meiiso. 

U Caalèt de rasighi. Pietica. 
Strumento di legname com- 
posto di due Iravette, che 
da Una testa sono unite in- 
sieme, 

§ Caalèt de murad&r. Ca- 
pra. Dicono i muratori quei 
legni confitti a guisa di tre- 
»polo con quattro gambe, su 
quali fanno i ponti per fabr 
bri care, 

§ Caalèt de pitftr. Leggìo. 
Strumento di legno del quale 
si servono i pittori per reg- 
gere le tele o tavole eli' essi 
dipingono. 



DigitzrrlbyGbOglC 



CA 



( lOJ ) 



CA 



U Caalèt de petener. Panca. 
Panchetta. 
Caaleta. Cavalletta- Locusta- 
( T. de' nattir. ) Sorta d' in- 
setto con le ali azzurre, se- 
midiafaue, che ìd estate tro- 
rasi lungo i fossati, 
^ Fa la caaleta a (jaalclie- 
dii. Lo stesso cLe fa la gam- 
barocla O la gambeta a quaU 
chedii. y. gatnbarcela. 
Caali. Cavallino. 

%i Porta a caali o a caalore- 
portare a cavalluccio. Vale 
portare altrui sulle spalle 
con una gamba di qua e 
l'altra di U dal. collo. 
CaaVier. Cavaliere. 

%, Caalìer servent. Bracciere. 
folui che dà braccio alle 
(iaiiie asdando a piedi a pas- 
seggio per la città. 
Caalogg. Ceppi. ( T. de' boit. ) 
dQue' pez^i di legname su di 
cui si tagliano e s' intaccalo 
i cercli]. 
Caalore, porta 3 caalore, o a 
esali. P". caali, 
^ A caalore. A cavalcione, 
Caa)ot. Forcatura. Inforcatura. 
Quella parte del corpo uoja- 
uo dove finisce il busto e 
couiiiiciano le cosce. Forcata. 
5 Caalot dele bragbe. Fou- 
xlo de" calzoni, brache e si- 
mili. Quella parte cUe alla 
forcatura dell' uomo corri- 
spoude. 
Caas'i, Caracino. Pesce noto clie 
6Ì pesca ne] lago di Garda. 
Caastiai. Camerier'uto. Cavasti- 
vali. 
Caastopai. Tifabitscione. Turac- 



ciolo. Quello strumento fat- 
to a spine ad uso di tirar 
fuori ii turacciolo dalle bot- 
tìglie. 

Caastras. Cavastracci. Strumen- 
to die sì usa per trarre lo 
stopacciolo o atmìii dall' ar- 
cbibuso. 

Cabalista. V. balos. 

Cabarè, fassojo. Guantiera.l.». 
tavoletta cbe porta le chic- 
ebere del cafXc del ciocco- 
latte od altro. 

Cabareni . i'assoino . Piccolg 
Tassojo. 

Cabriolè. Cesta. Biroccio. Spe- 
cie di calesse notissimo. La 
voce cabriolè è tratta di pe99 
dal francese. 

Caca. f^. merda. 

Cacbeteub. Cachettico. 

^ Mal del cacUelech. C"a- 
chessia. Cattiva di sposici ono 
di corpo. Quella degenera- 
zione d' umori per cui l' in- 
dividuo cbe u è affetto acqui^ 
■ta un color giallo, diviene 
per lo più gon£o e pareo* 
cbie volte idropico, 

Cadelet. Bara, Cusa da mortq, 
Z^tto funebre. Feretro. 

Cadena. Catena, 

Cadenaa. Chiavaccio. Catenac- 
cio. Peschio- (San.) Catorcio. 
^ Cadenas coi bala&. Chia- 
vistello. 

% Bolsik del cadenas. Bou- 
anello. Nasello. 

^ Manesa del cadenas. I^Jor' 
niglia. 

^ Cadenas del limbo, (Gg.) 
gotico. Bmtto. Aggiuiito aj 
uomo, 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA. ( 1 

15 Ciid«Qas schis. Paletto. 
( 'T. de' fai, ) Strumento dì 
l'erro che mettesi agli uscj 
per Io atesso servigio del 
Cliiavistelio , ma di forma 
scliiacciata a guisa di regolo. 
5 Uà '1 cadenas a tena por- 
ta. Incatenacciare. Inchiavar- 
dare- Inchiavistellare, Mettere 
il catenaccio. '• 

*J Darver ci cadenas. Sckia- 
vacciare. -ApTÌrc. Leyar* i 
cbiavìstelli. 

'Cadeaastel. (T. dVmago.) Fer- 
retto luugo che è iietlaTop- 
pa d! alcune serrature , e 
serve per chiuderle. 

^Cadenas'i. Ckiavistelliiio. Dim. di 
phia vis teli o. 

Cadenti. Catenaccio. Voce del- 
l' uso. Quel legno lungo , 
tondo e diritto sospeso nella 
gola del cammino, a cui si 
appendono le catene, Wcesì 
pure neir uso seccostile. 

Cadenina, Catenella. Catenina. 

Cadenft. Cdtenon^.Grande caténa 

Cadi. Catino. Catinèlla. 

Cadinel. CatineUina. Catinelluz- 
za. Dim. di catinella. 

Cadrega, carega.&^io/tf. Sedia. 
5 Aiga '1 cui sce la cndre- 
ga (lig. } o nfkdà 'a del bo- 
tar. /^. boter. 

^ Schenal dela cadrega. Ap~ 
pp^f^iatojo. Spalliera. 

Cadreghi, careghi. Seggiolina, 

Cadrcgù. Sesgiolone. 

Caduch, mal caduch. /^, brcet- 
nio!. 

Caccia. Cavicchia. Cavicchio. 
Piuolò. Caviglia. 
§ Caccia de tintùr. Parru- 



sf ) CA 

cello. Cavigliatojo. (T.de'tìnt.) 
Que' bastoni sopra de' quali 
si ligia la seta. 

tj Caccia dele gambe. N^oce 
del piede. Queir osso che 
spunta in fnori dall' estre- 
mità anteriore dell'osso della 
tibia , dai Francesi detta pu- 
re citÌH'ille. 

Caccia, ec. baia. /^, baia, ec. 
<j Fa vigni '1 lat ale caecie. 
F(a- venir la mostarda al naso. 
Muover^ ad ira alcuno. 

Caeciet, Cavicchietto. 

Caeciot. Cavicckiotto. 

Caeciù ( met. ) Gran ventura. 

Caed.igna. Lembo più o meno 
l(irgo clie si lascia ai campi 
più o meno umidi, perche 
abbia lo scolo l'acqua; e per 
fiimilitudine ;juel simil lem- 
bo intorno a' campi per po- 
tervi praticare col carro al 
traspofto delle derrate- Il 
dizionario vecchio fa corri- 
spondere alla voce caeda;;na 
ciglione , ma il ciglione , s»?- 
condo la crusca , esseiid'j 
que! terreno rilevato sopra 
la fossa , che soprastà al 
campo , cba si fa per so- 
stenere la terra , acciocché il 
suolo divenga o si conservi 
pianeggiante , e non sia ro- 
vinato dall' acque , sembra 
che non possa essere la no- 
stra caedagna , che ,è mia 
specie di carreggiata, E bens't 
varo che la st«ssa crusca all« 
voce siepe dice : la siepe è 
una chiudenda e riparo di 
pruni e altri sterpi che si 
piantana in su, i ci{;l!oni dei 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA 



( io3 ) 



CA 



campi per chiuderai , e sìu- 1 
come \e siepi sì piantano sa 
le caedagne , ci>s'> seiubra che 
caeàagiia possa cbìamaTsi iti- 
liaiianieiite ciglioue, 11 Gallo 
la chiama cavedagna. 11 Ai- 
zìoiiarìo veneto ciglione di 
Josso. 11 diziooarìu milanese 
solco ag<)uajo, e alcuni viag- 
giatori dì Toscana assivurano 
cLc colà appellasi capitagna. 
Si noti pei' altro cTie le ma- 
niere <!' agricoltura Ìb To- 
scana sono differenti dalle 
nostre. Un giardiniere lloren- 
tÌDO consultato au questo pun- 
to disse chiamarsi viottolo , 
viuszo ed anche proda. II sìg. 
CagTìardo n<>I suo dizionario 
agronomo la chiama cùpcz~ 
zaginCy il Davanzali le /a- 
torà, ed altri autori capez- 
zagna. 

§ Eser en co dela caeda- 

gna , o dela mezana. y. co. 

Caedel. Capezzolo. Punta della 

poppa. 
Cacdea. Cavedine. Spezie di 

pesce d' acc|ua dolce. 
Cnedì. f^. caedel. 
Cacdà. Capifuoco. Alare. Fer- 
ramento che si tiene sul fo- 
colare per tener sospese le 
legne. 

f, Caedù de nedal. Ceppo 
di natale. 
Caeg. Cavicchio. Caviglia e ca- 
vicchia. 

^ Caeg en del rour e sìmei. 
Attaccagnolo. Appiccagnolo. 
Cosa su cui può appiccarsi 
tener sospesa cosa appic- 
ca ta. 



Caeg. C gergo ). Detta. Sorte. 
Fortuna. 

^ Aviga (ni gran caeg. A- 
ver la lucertola a due code. 
Essere nato vestito. Vale es- 
sere fortuna lissinto. 

§ Te ghè '1 caeg. La palla 
balza VI sul tuo tetto. Vale 
tu hai la fortuna in favore. 
Tu hai la ventura dalla tua. 
Cael . Capello . Propriameuta 
pelo dei capo. Crme, 

§ Quel che ga Uogg caci. 
Capelluto- 

^ Perder i caei. lacaharet 
lucalv'ire, 

5 Sensa caei- Catto. 

% Sparpaià i caci. Scapi- 
gliare. Scompigliare i capelli 
sparpagliandoli. 

^ Ciàpàs o tirìs per i caei. 
Accapigliarsi . Accapeltarsi. 
Fare a capelli. Pigliarsi a 
capelli. Pettinarsi. Spellic- 
cìprsi. Rabbuffarsi. 

§ Ciapà la fortuna per ì 
caci. K> ciapà. 

^ Maucaga oen cael, o an- 
dò '□ hruz. f- bruz. 

^ No se ga p<el tocà Cen 
cach E non se gli può toc- 
' care il naso. Si dice di per- 
sona a cui non sì può ap- 
porre io checchessia , ed an- 
che d'alcuno bizzarro , che si 
risenta per ogni minima cosa. 

^ Sparti 1 cael o '1 pioeg. 
/*". sparter. 

5 Sparti '1 cael , o fa i pò 
aie mosche. F'. mosca. 

^ Tiràa i caei en di cegg« 

(èg.) r. ffig. . ■ ■ 

j § Tiràs i caei fcera dei eegj. 



b,GoogIc 



CA 



{ io4) 



CA 



Mostrare il viso o il volto. 
Vale mostrarsi ardito e co- 
raggioso nel rispondere , op- 
porsi arditamente , non ce- 
dere, mostrare fermezza. 

^ Tiràs per i enei de prese. 
Stiracchiare il prezzo. Cioè 
disputarne con sottigliezza 
la magi^iore o minor quan- 
tità. 

^ Aviga giii per ì caci. 
Aver le mani a uno nel ca- 
pelli, (fig.) Si dice quando 
ano dipende ed ha gran bi- 
sogno di le. 
Caerna. Caverna. 
Caernina, picola caerna. Ca~ 

vemella. Cavernuzza.' 
Caes. Cavezzo. Sorta dì misura 

di terreno. Voce dell' uso. 
Caesa, Cavezza. 

5 Romper O caàs là caesa , 
o andà per caale. y. caala. 
^ Lasà la caesa a la bria 
«el col a Tergù. f^. brìa. 

5 Eser curt de caesa , o bas 
de tach. f. bas. 
Caesal. Capezzale. Guanciale 
lungo quanto è largo il Ietto, 
§ Riduzis al caesal. ( fìg. ) 
Indugiare, o essere, o ridursi 
al capezzale. Cioè in sull'e- 
stremo della Vita.^ in fine 
dì morte. 
Caesì- f^. caedcn. 
Caesù. Cavezzone. Arnese cbe 
si mette alla tosta de' cavalli 
per maneggiarli. 
Cafè. Caffè. 

^ Bruzà 'I cafè. f. brnzà. 
^ Bruzada de cafè. Abbro- 
sutura. 
§ Brnzl del cafè. f. bruzi. 



Gagà. Cacare. Tortire. 

§ Gagà le bcedele. Cacar le 
curateUe. 

5 Chi vif sperando mar 
cagando. Chi vive eoa {spe- 
ranza muor cacando. 

§ Caga a bras. Cacare al 
muro , al fresco. 

^ No mangia per no cogà- 
Fare carestia , o a carestia. 
Fare mala vita , vita stretta. 
Stare a stecchetti. Cantale il 
wiserere. Fare pentolini. Di- 
cesi di clii è misero, avaro, 
e poco usa del suo. 

5 Cngala fasta, (gergo). PZ 
schicberà. 

S Cigala. ( T. di giuoco ). 
Perderla a tutto fare. 

5 Mangia de b& e cigà de 
catif, o chi a mangiai le 
candele cagbe i stop'i. f^. 
candela. 
Cagadoebe. Cacapensieri. Dicesi 
d'uonlo pensieroso ostitico^ 
e che in ogni cosa pone 
difficoltà. 
Cagad&r. f^. comod. 
Gagadnra. Cacatura. Sterco. E- 
scrcmento d' animali pìccoli. 
5 C.Tgadnre de mosche e 
simei. Cacchioni. Le uova 
che le mosche generano o 
nella carne od altro, che di- 
. vengono poi verrai. 

5 Cagatela. Cacajuola. Ca- 
caja . Cacacciuola, Soccor^ 
renza. Andata. Andatacela. 
Diairca. Dtarrìa. Flusso. 
Cagel. Brodo rapprèso. 
Cagg. Caglio. Caglio. Coagulo. 
Materia colla quale sì rap- 
piglia il latte. 



7<-,ib,. Google 



CA 



C io5 ) 



CA 



Cngliét, cagbèta. V. apcew-l. 
Cagìà. Rappigliare. Rassodare. 
far sodo il corpo lùpiido. 

^ Cagiàs el sancU ados. A'oR 
rimaner sangue addosso, jig- 
gkiacciar il sangue nelle vene. 
Rimaner senza sangue. Vale 
aver gf-ande spavento. 
Gagiada. Giuncata. Laite rap- 
preso e serrato sema ÌD<taIi<re 
tra giuiicM tessuti insieme 
in forma di graticola ; dal 
qual uso è Venuto il suo 
nome , come quello di sel- 
ciata , da! porlo talvolta tra 
le foglie di selci per ìscolarlo. 
CagiaL Rappreso, Rassodato. 

Congelato. 
Cagitel. Grumo. Quagli amento 
del sangue fuor dolle vene , 
o dei latte nelle poppe. 
Cagiwiì. Grumetto. Diiain. di 

grumo. 
Cagit. GTe^ìto. Folto. 
Caglia. Piuolo. Piccolo Icgnet- 
" to aguzso a guisa di cbiodo, 
il quale si ficca ne' mnri 
o in terra per servirsene a 
diversi usi. 
Cagna. Copia. 

§ Cagna calda. Cagna a ca~ 
ne. Dicesi quella die desidera- 
il cane per la genei-azione. 
^ Cagna dele veze. Cane. 
fT.de'boit.;QneUo strumen- 
to che adoperano i bottai a 
tener forti i cerchj , mentre 
che li mettono alla botte. 
Serve inoltre, ad adattarvi 
il mezzule. È pure T. dei 
earrozzieri , e serve loro 
per adature i cerchioni alle ' 
ruote. - 

Tom. I, 



^ Cbctntà dele cagne o dele 
bàie. ^. baia. 

Cagna. Cflnc- Strumento con cui 
i beccbìui sollevano lo pietre 
sepolcrali. 

Cagnas, cagnasù. Cagnaccio. 

Cnguasiì. f mct. ) Avarone. 

Cagncel. K. cagni. 

^ IVo iga né fioei né ca- 
gutti. Essere solo, lUiero , 
sciolto , senza impegni. , 

Cagatela. Scatto. ( T, degli or. ) 
Qael pezzo degli orinoli che 
libera il meccanismo della 
sonerìa. 

Cagnaia. Cagnuolo. {T. de'fon- 
dit, ) Bietta di ferro per te- 
ner serrate le grappe della 
mozzatura al mezzo medesi- 
mo della campaud. 

Caguoes. Cagnucciaccio, Pegg, 
di cagnuccio. Cane cattivo , 
arrahbiatello.- 

^ Spoesa de cagnccs. Lezzo 
di cane. Fetore e puzzo dì 

Cagni, cagnoli. Cagnetta. Pic- 
colo cane. Cagnolino. Ca- 
gnuolo. 

<J Nas cagni. Naso' camuso. 
Dtcesi del naso schiacciato, 
o di chi ha il naso piatto « 
schiacciato. 
§ El vers dei cagni de iat. 
Gagnolamento. H gagnolare 
che fanno i cagnolini quando 
hanno bisogno di poppare. 

Cagnìna. Cagnolina. Cognuoletta. 
^ Tós cagnina. V. tós. 

Gagnolerà. Canatterìa. Quaotiti 
di cani. 

Cagnolct. Bacato. Verminoso.' 
Pieno di bachi. 



DigitzrrlbyGOOglC 



CA 



,( ,06 



C.ignii. 7''. cagnasù. 

Cagni'i. Baco. Ferme. Cacchioni. 
$ Fa i caglia. Bacare, D\- 
rcsl di tutte le case nelle 
f^uali nascono haclii. 
Jì Fa i cagnù. jWarci're. Dice- 
si tiel corrompersi clie fanno 
specialmente i commestibili- 

Cagnùnsi. Bacherozzo, Bache- 
rozzolo. Dim. di baco. 

Cagìit, taòsa d« corp. F, mòsa. 

Cagò. Merdoso, Merdellone. 

Cieù. r, polirù. 

C.ii cai. Cuajo. Voce propria- 
irienic de' cani quando sono 
percoMÌ. 

5 Andà a cai. Guaire. Per 
qualunque abbajare dei cani. 

Caiciòt. Caiicchiotto. 

Cai. Calo, Diminuzione. 

Cai. Colio. Duriglione. l'elle 
indurila die viene alle mani, 
a' pipdi ed alle ginoccbia. 
^ Erba de cai. F, orecinc. 

Cali , fa la cala. T. nef. 

Cala. Diminuire, Decrescere, 

Cala. Abbassare ìl prezzo delle 
veItcvafiUe, Binviliare, 

Calabragbe, zcegà a calabra- 
gbe. F. zagà. 

Calabroza. Brinata, Brina. Goc- 
cioline congelale e bianclii»- 
simc , dì cui si vede coperta 
Ih superfìcie della terra allo 
spuntar del giorno dopo le 
notti fredde e serene del 
Terno, 

Calamar. Calamajo, Strumento 
da scrivere. 
S I*om calamar. V. pom. 
^ Dà '1 calamar swl cui. 
lÒare il, cencio o lo sfratto. 
Dar l' erba cassia. Dare a 



I CA 

porre altrui il lembo, o il ■ 
lembuccio. Licenziare altrui, ^ 
mandarlo via. Modi bassi. 

§ CaUraardeioegg.OccA/£7/i7. 1 
Quel c«rto lividore clie vie- 
ne altrui sotto 1' octibìo. 

Calanu Scarso . Aggiunto di 
moneta cUe noa sia di giu- 
sto peso. 

Calca. Calca. Folla. 

^ IVo perdis nel» calca / 
(fig.) Non morire ad wiO la 
lingua in bocca. Vale essere 
loquace , esser efficace nel 
«arl.-rre. 

Calca. Calcare. Premere. Jg- 
gravare. 

§ Calca le c&zidure, o fa za 
la polver ■ ergù. F- polverv 
^ Calctt r ùo. Ammostare, 
Pigiar r uva nel tino per 
cavarne il mosto. 

Galcada. Calcatura, Calcemento. 
Premitura. 

Calcadi'ir. Calcatore- Che cale» 
5 Calcadùr dfi soér. Maz- 
zapicchio, ( T. de' boti. ) Ma- 
glio o martello dì legno die 
si adopora specialmente per 
cerchiare le botti e simili. 

§ Calcadùr del ùa. Ammo- 
statoio. Legno col quale , 
s' ammosta. '■ 

Calcagn. Tallone, Calcagno. Il | 
tallono « propriamente quel- 
l'oBSO posto (piasi come base 
sotto gli ossi della tibia. 

^ Calcagn, o tacU dele scar- 
pe . Calcarlo . Calcagiàno . 
Parte della scarpa cbe sta 
■otto al calcagno del piede. 
§ Vòlta ì calcagn a vergù. 
£}ar delle calcagna. Fokar 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA £• 

le calcala. Mostrar il cal- 
carlo. Vagliono aiidarsetie. 
Dicesi ani'he vo/gifr le spalle. 
^ Avi vergù ^d di caLoagn , 
. o'n cui. r. cui 

§ Iga '1 mangia 'n di cal- 
cagli, jiver digerito il pranzo, 
o la cena. 
Caloatrepola. Lo stesso cbe spi 

d' azeiu f^. s\A. 
Calcherà. Fornace. Edilìzio nel 
quale si fa la calcina o la- 
vori di terra molto griMsi. 
Calcherà. Calcara. (T.dell'ar- 
. te vetraria ). Sorta di £(H'no 
. icaltùiatorie cbe si usa in 
tutte le fornaci del vetrone 
va W.I ^i appareccliia Ifl fritta. 
Caìc\ierina, Fomacella. Forno- 

cetta. Fomacbia. 
Calcherot. Fornaciaio. Colui che 
/a ed esercita 1' «rte deUa 
fornace. 
Cald. Caldo. Calore. 

§ Deleguà del cald, f^. de- 
leguà. 

5 Caldi e boni. Castagne 
cotte in forno o in Utafa. 
Calda, cìapà <ena calda. /)dr$i 
un caldo. Vale scaldarsi leg- 
giermente. 
Caldera. Caccavo. (T. della pa- 
storizia). Quella caldaja, 
si fa cagliare e cuocere il 
latte per farne il cacio. 
Caldera, f^ergello. (T.de'tint.) 
Caldaja graade ad uso dei 
tintori. 
Caleni. Marchiana. Sorta di ei- 

riegia grossa. 
Caleitdare. Calendario- 
Calendare (gergo), y. gtandfi. 
Cali. Futisgme.Filisgiite. Quella 



lì t^A 

materia nera che lascia il 
fumo su pei camjoùui. 
5 Pie de cali. FuLi^inoso. 
Caller, Calzolaio. Calzolaro. 
Caligo , andà de caligo o de 
boro. Decadere. Venire -di 
prospere in cattivo stalo, e 
dìuesi di sanità, come puri; dì 
beni di fortuna. 
CalisfL Colascione. Strumento 
a due corde usato per lo 
più d«' contadini. 

^ Eser cona coza de canta 
swt calisfl. Cosa da dire a 
ve^^ia. Cioè £osa vana e 
senza sostanza. 
Calisil. Babbeo. V. sonai 

^ Eser vced come oea cali- 
si, fissar mi cucciolo. Esser 
uomo inesperto e soro. 
Caliueder. Tariffa. Tassazione 
dei prezzi. 

ji Fa '1 calmeder. Pregiare 
o prezzare le cose vendibilL 
^ Fu '1 calmeder o i chfengj 
ados a vergii. P'. chcent. 
Cahnedra. Rompere il prezzo 
atta mercaazia. Stabilire quel 
cV ella dee vendersi. 
Calmedro. f^. camedrios. 
Calia. Calzai 

§ Pont envcrs dela calsn. 
Rovescinì. Maglie a rovescio 
che formano la costura delle 
calze. 
§ CClzidure dela calsa. Co- 
- sture. 

C Stafa deU ùaUi.. Staffetta. 
§ Scai'pi dcla calsa. Pedule. 
Scappino. Calcetto. 
^ SoleU dela calsa. Soletta. 
^ Avi zo le calse o le bra- 
gìie. Aver le calze o i calzoni 



nigiUrrlbyGOOglC 



( io8 ) 



CA 



a bracaloni. Vale che jodo 
per tulio increspati. 

^ ('flnein dele calse. Maglie. 
1 vaili delle caUe e il filo 
intrecciata che forma detti 
va ni. 

§ Gorlera dele calse. Sma- 
gliatura. Rottura delle maglie. 

^ Àndà J.0 le gorlere dele 
calse. Smagliare. Rompersi If 
maglie. Ragliare. 

§ Toe SOS !e gorlere dele 
«alse. Riprender le maglie. 

^ Caà le calse. f. caà. 

^ Sia calsa , sia scarpa la 
ma a bti. Qiiesla catza, r/uc- 
sta scarpa mi caha bene. Vale 
sì adntta bene alla gamba, ec. 

^ Oalse e braghe. Aquileja. 
jimor nascosto. W. Aquileja 
vulgaris. Pi a Dia che cresce 
nelle colline all' altez&a d' un 
piede- circa e talvolta due. 
Ha il fusto che porta alla 
sommità de' fiori d' un bel 
color azzurro. Le foglie alla 
radice tre volte ternate, at- 
taccate a -lunghi picciuoli , 
(jiielle del gambo sessili e 
tagliale in ire lobi crenelati. 
1 cornetti in cui terminano 
ì pelali sì curvano , e rapr 
prese mano le unghie dell' a- 
quila. t 
§ Calse de choech. Genzia- 
na senza stelo. W. Gentiaua 
acaulis. Trovasi nc° prati al- 
pini. Il di lei fiore è più 
grande dell' intiera pianta. 
Usasi eoo profillo in deco- 
zione contro le febbri perio- 
dici! e. 
Calsà. Cali-are. 



^ Calsala alla, Imporla trop- 
po alta. Aver del grande. Star 
in sul grave o in sul mille. 
Tenere o aver la testa atta. 
Aver gran tara. Grosse^iare, 
Esser aUiero , superbo. 

^ Andìt a ca del diaol cal- 
sal e vestii, f^. andà. 

Calsadfir. Calzatojo. Caixatoja. 
(T. de' calz.) Slrìscie dì pelle 
ad uso di calzare le scarpe. 

Calsasa. Calzacela. . 

Calset, calseu. Calzetta. 

§ Calsela dei poi. Calza. 
panno che si lega alle gapi- 
bc dei polli per contrasse- 
gnarli. 

Calwler. Calza/uolo. Maestro 
di far calze. 

Calsina. Calcina. 

^ Bagna la calslna. Intrider 
la calano. 

^ Calsina bagnada. Calcina 
spenta, 
^ Fiori la calsina. F. fiori. 

Calsina!!. Calcinaccio. 

^ Calsinas dei dengg. Cal- 
cinaccio fifi denti. Tartaro. 

Calsiner. Calcinajo. (T. de' conc.J 
Pila da porre il cuojo iu 
calcina. 

Calsinera. Calcinaccio. Per I<j 
sterco rassodato degU uccelli 
che cagiona lor malattia. 

Caluniadùr. Caituaiiatore.' 

Calar. Calore. 

% Calftr dela pél. F- fùgas, 

Cfllvare, eser oen cai va re. Lo 
slesso che Ìg« pioe mai che 'l 
caal del gonela. f. gonela, 

Caivrinà. (P). F. piteìsnà. 

Camamela. Camamilla. Antemi- 
de camamilla. W. Malricarìa 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA 



( 109) 



c;a 



. camamilla. Erl>a nota e cor 
munernsnte godoscìiiu e a- 
doperata come anodiaa ed 
emolliente. 
Camandoi (gergo). Pidocchi. 
Caoìareli. Chiesetta o chieaìna. 
{fior.) E quella prigione in 
cui si rinchiudono negli ul- 
timi giorni i condannati al- 
l' estremo supplicio. 
Camarer, Cameriere. 
('amarera. Cftnteficra. 
Camarì. f^. comod. 
Camara,cflDaari,ec. ^.camera, ect 
Cambe. Cambio. Scambio. 

%, Letera 4^ cambe. Cam- 
biale. 
\ Meter atn cambe. Mettere 
uno scmnbio, 
Cambj!. Baratto. ( T.dìstamp.) 
Quel foglio o cartnccìa clie 
si è ristampata a cagion 4'e'^ 
fori, o per censura de' re*ì- 
sori , o per pentimento del- 
l' autore. 
Cambia , ec, V. scambia , ec, 
Cambiali Cambiale. 
Cambista. Ctunbiatore. Mercfinte 
elle fa banco dove si conta 
e cambia monete. 
Cambra, jirpese. ( T, di varj 
artisti ). Pezzo dì rame o 
ferro con cui negli ediScj si 
tengono unite insieme pietre 
con pietre. 
Cambra. Spranga. (T.de'fabb.) 
Lóguo o ferro che sì conlìcca 
atlrarerso per tener- insieme 
e unite le commessure. 

§ Cambra dela spadoleta. 
Staffa del sàliscentìo. ( T. dei 
Di.ign. ) Ferro infitto nelle 
imposte degli uscj per reg- 



gere il saliscendo . Sprari' 
(•/ietta. 

Cambra. Sprangare. Metter la 
spranghe. 

Cambreta. Linguetta. ( T. dei 
magn. ) Quel ferrolino del 
■aliscendo su di cui si ap' 
plica il dito per aprirla. 

Cambreta o cambrina. iS/vo/t- 
ghetta. 

Camhròzen , cambròzoel. Len-r 
stico. Ligustico. OUyella, Oli- 
vetta. Ligustro, W. Ligustrum 
fulgore- Pianta che abbonda 
Delle siepi e lagnaje- Fiorisce 
in maggio. Colle bacche si fa 
inchiostro ed anche olio , 
Giova ai mail dì gola , allo 
ulcere della bocca, ed allo 
scorbuto. 

Camedrios , calpiedro. Erba 
ifuerciola. Cantedrio. Cala- 
mandtiaa. W. Teucrium cha^ 
niaedris. Pianta perenne con 
foglie ovate intaccate , i Aw 
Sti giacenti^ Nasce nei monti 
sterili. Ha sapore amarissirao, 
e si adopera per le febbri 
intermittenti. 

Canxelot. Ciambellotto. Carni/eh 
lotto. Canunellino. I buoni 
scrittori non dìcono'cwnme/- 
lotto. 

Cornerà. Camera. Stanza. 

^ Camera de spoias. SpO" 
gliatojo. Luogo o stanza de- 
stinata per polare i panni 
di dosso. 
^ Camera de stndià. Studio, 
Scrittoio. 

Cam e rasa. CameraQcia. 

Camer'i , camerina. Cameretta, 
Stami/10, 



nourribyGoOglc 



CA 



{ ' 



' ) 



CA 



^ Cameri de eiei. Seria- 
fojo. Stanziiiu dove si ten- 
dono gli nccellaniì. 

^ Camerl de seca i frixgg. 

^ Cellieri BOt i cop. Stanza 
(t tetto. Quegli slauzini ehe 
■ ri fanno iieUa parte piii alta 
della casa. 

CànicGS. Caniice. Veste lunga 
che gli ecclesia siici portano 
sotto il primo [>arameato nel 
celebrar la meiisa. 

CcnKcs'i. Camicetta, Piccol ca- 
mice. 

CajRcesù. Segreta. Burella. Prì- 
jgiose appartata , ove non si 
concede a iiiuiio di tx«iiu- 
nicare col reo. 

Carni. Focolare. Luogo nelle 
caie sotto i cammiai, dove 
sì fa fuoco. 

Carni. Fumajuolo. Rocca. Tor- 
retta. Fumajolo. Fumacchio. 
Quella parte del cammino 
*;he esce dal tetto. 

^ Csna de] carni . Gola . 
Condotto del cammino prin 
cipiando dalla cap.inna fino 
alla rocca o fumajuolo , il 
quale più comunemente cliia- 
jnasi torretta. 
% Capa del carni. Cappa. 
Capanna del cammino. Quel- 
la parte clie immediatamente 
dal focolare riceve il fumo, 
e va sino alla gola. 

^ Andà Boe per el carni, 
(ìig.) Battere il culo in ter- 
ra o sul lastrone. Infilar le 
pentole, jiver fatto il latino 
pm deponenti. Dar del cvlo 
in tetra » in mi lastrone. 



o in sul jietrone. Vagliono 
fallire. 
Caoiinà. Camminare. 

§ Caminà stagli, Camnwiaf 
forte. Uscir di passo. • 

^ Caminà a belasi per de- 
bolesa, Camminacchiare. 
Caminada. Cammirtata. Stanza 
maggiore della casa che an- 
che dicesi sala. 
Caminet. Cammino. { T. dei 
tromb. ) Pezzo di latta posto 
nella cupola d'una lanterna, 
che ne arresta il fummo. 
Caminiera. Camminiera. Voce 
dell' uso. Specchio che si 
sovrappone a un camminetio 
di uua stanza. 1 Fiorentiui lo 
chiamano camminettO' 
Camiza. Camiscia. Camtcia, 

% S-cep dela camiza de om. 
Spaiato del colio- 

§ Scalva dele camize da 
dona. Scollo. Lo «paro o 
apertura del collo delle ca~ 
micie da donna. 

§ S-cep dele maneghe dele. 
camize. Sparo delle maniche. ■ 

§ Maoisi dela camiza. Pol- 
sini, Solini. 

§ Col dele camize. Solino 
da collo. 

$ Sk'aift dela camiza. ^t 
scaifi. 

^ Choerìzi dela camiza. Co- 
ricino. 

^ l'L'ipìtiiie dela camiza, 
Oala. Digiuna. Lattuga. 

5 Spali deia camiza. Spal~ 
lètta. 

5 Tasei dela camiza. Qua- 
dreletti. 

f Mill^ la cnnùzi.IncaTniciare. 



DigitzrrlbyGOOglC 



CA 



c . 



) 



CA 



,^.En camiza o senso caml- 
za. Scamiciato- 

§ Alga cena camiza '□ dos 
e r altra 'n fo«. K fos. 

^ Quela che fa caniizc- Ca~ 
mìciaja. Colei clie fa cami- 
cie. \ Bumani dicono canii- 
ciara. 

§ Citi ga sporca la canùza 
»e la séte. f^. sporcli. 

5 Caà la camiza a quacdiì. 
(fìg.) o caà fiera. F- caà. 

§ Chi f;a neta la camiza no 
ga pora. Piscia chiaro e fatti 
bene del medico. Prov. e 
vale che chi ha la coscienza 
netta e para dee star sicuro, 
e non temere. 

^ £1 ghe prima la cantiza 

dela camizceJa Strigne pia la 
. ca/m'scia che la ffonnella. Pia 
vicino è il dente di nissun 
pai-ente. E vale che ì pro- 
pri interessi ci toccano più 
che gli altrui. 

§ L,' è nasit cola camiza. È 
nato ia piedi. È nato vestito. 
. E nato in gremio a Giove. 
Tiene la fortuna pel ciuffetto. 
Vale egli è fortunato. Aver 
la lucertola a due code. 

^ Andà a hruza caqtìza da 
Tergù. andare o venire alla 
vita. Vale investire altrui da 
vicino. 

§ Perder a la camiza. Per- 
der sin la camicia. Dicesì 
pure^ ma ia modo hasso,_^ire 
a perdere colle tasche rotte, 
e si dice dì chi perde sempre. 

^ Caà 'n camiza ergù o caà 
le pene mnìstre. F". caà. 
ff Chi laura ga. cena canù- I 



Carmciuola. 



za, e chi no laura ghc n' a 
dò. C là fila ìia una camicia 
e eia non fila n'Jia thte. 
Prov. e vale che alle volte 
ò rìinuDerato chi meno .lai 
meriu. 

^ Aiga a mò la caraisii 
smerdada , o no iga gnamò 
scet ci bigol. f. bigol. 

^ Mo iga camiza da quac-'' 
cias el cui. F. quarcià. 

Carni zeta. Camieetta. 

Camizceta. 

Caini zolì. 

Carni z A. Cornicione. 

Camola. Mangiapelle- Baco dS. 
farina o di crusca. Quel vet^ 
me o insetto che sussiste 
nella farina o crusca ammon- 
tala, ed è cibo gratissìmo 
de' rosignoolì. I naturalisU 
la chiamano dermestes lar- 
darius. 

Camus. Gavine. Malore che 
viene altrui nelle gavine.' 

Camós. Capriuolo. Animai sal- 
vatico che ha moltissima agi- 
lità nel saltare. Capra sal- 
vatica, Capriuolo e cavriuolo- 

Camp. Campo. 

§ Som a b& camp. Siamo 
■ a buon porto. Vale a buon 
termine. 

^ Som che al camp dele 
sèi perteghe. f. pertega. 
§ Camp marsentat. F. nur^ 
senta t. 

Campagnmi. Campagnuolo. AH' 
tato re della campagna. 

Campana. Campana. 

§ Bizogna senti tcete dò Iq 
campane. Odi t altra parte ^ 
e credi poco. Cioè a voler 



DigitzrrlbyGOOglC 



CA O 

giiitlicar bene vuoisi sentire 
r Mna e l'alira parte. Dìcesi 
pure, all'udir una campana 
e non V altra ^ non si può 
giudicare. 

^ Manése deln campana, f. 
inaucsa. 

^ Cord& dcla campana. 
Sordo della campana. ( T. 
dc'gett. ) L'esirentità ed orlo 
doTC percuote il battaglio. 

§ Cop dela campaDa. Te- 
stata. ( T. de' fond. ) Il pia- 
no della campana da cni 
pende il battaglio. 

Campana. Conimino. (T.dìferr.) 
Apertura quadrata fatta ad 
imbuto o piramide, cbe è la 
continuazione della canna del 
forno I per la quale si versa 
nel medesimo il carbone ed 
il minerale. 

Campanei. F". idola. 

Cam panel. Campanello. 

5 Campanei gros. Campa- 
nellotto. 

^ Andà a taola a au de 
campane!. F. andà. 

Campane!!. Campancllina. 

Camp a ne r. Campanaio. Cam- 
panaio. 

Campaner. Gettatore. Fonditor 
di cAnpane. 

Campanil. Campanile. 

^ (Campani! pisini. Campa- 
nihizzo. 

Campanù. Campanone. 

Campànù. V. idula. 

^ Bizogna sAna '1 campanA. 
Sisogna far campanone. Bi- 
sogna sonar le campane. Bi- 
sogna fare uà segno nel mu- 
ro. Sonata un doppio. XHce^ 



« ) CA 

quando uno fa una cosa con- 
tro il suo solilo. 
Camper. Campajuolo. Boscaiuo- 
lo. Guardàhosclu. Clii ha la 
custodia dei campi e del 
boschi. 
Campét . Camperello. Cnmpi~ 

duolo. Campicvflo. 
Campiù. Campione. Peso. Di- 
ciamo ad alcuni stroménti i 
quali contrapposti in sulla 
bilancia alla cosa che si pesa 
distinguono la Sua grave^.za^ 
Campiù. Campione. Mostra, f T^ 
mercant. ) Porzione di chec- 
cliessia. Scampolo. Mostra pei- 
far conoscere le qualìlà di 
qualche mercanzia. Diccsi an- 
che campione -a uomo assai 
valoroso' 
Camposanto. Cìmìterio. Canile^ 
ro' Luogo dove al seppelli- 
scono i mord. 
Cana. Canna. 

^ Cuna dela polenta. Jt/e- 
stola. 

^ Cantt dela veza. Cannella^ 

^ Cana dele folade. 3Iatte-- 
retto. Spianatoio. 

§ Cana de] pos. Gola. Pel 
condotto del pozzo. 

§ Cana de razi. Rasiera. 
Strnmento con cui ù rade il 
colmo dello stajo. 

$ Ccoa d'India. Giannetta. 

% Cana del ora. Bucolare. 
Quell' apertura delle forna- 
ci in cui entra la c^nnadel 
mantice. 

^ Cana del co. Capello liianco. 

^ El vccd dela cana. f-'ano. 

^ Cnna del secér. Gola del- 
I acquaf). 



Digitzrrlb,. Google 



c\ 



( ni ) 



CA 



^ Cann moiiUjin. Canna mou^ 
tana. Canna comune. V/.j^mn- 
d9 tknox. Pìnnta clie cresce 
ne' toUi lungo i rusoelll. 
Fiori in isptga lunga un pal- 
mo circa. Le foglie a guisa 
di guaina abbracciano e in- 
volgono il gambo. La radice 
è bnona in decozione contro 
le malattie veneree. 

5 Cana del foech. Soffiane. 
Canna tmforaU da soffiar 
nel fuoco. 
^ Cana a torcia. Canna a 
chiocciola. Dicesì quella che 
si raggira in se stessa spiral- 
mente , perciò cliiamata an- 
che canna a spira, 
% Eser aian cana vigada, o 
an col de fùrca. V. fArea. 
5 Fa cana. Dare in nulla, 
o in nonnulla. Vale non'cou- 
cLiudcr niente, lion rlnscìre. 
^ Sta dré a vergù cole ca- 
ne glice.'ie. V. gboesa. 

Caoà. Radere. Levar via colla 
rasiera Ìl colmo dello stajo 
cbe sopravanzo alla misura. 

Canada. Cannata. Colpo di can- 
na. Giannettata. 

Canada. Mestolata. Colpo dì 
mestola. 

C.inagola. Feiro a scliiafO. ( T. 
de' geli. ) Pezzo di ferro fatto 
sul mezzo tondo e a C per 
reggere il manico esteriore 
della campana. 

Canaia. Canaglia. Canagliume. 
Gentaglia- Bordaglia. Bruz- 
zaglia. La feccia del popolo. 

Canaia. f^. berecbi. 

Canal. Canale. 

^ Sa.1 ceu Uar de H CiUul. 



Saper checchessia di buon 
luogo- 

^ (ìanal dcla manestra. Con- 
dòtto delle pappaiilelle. Voci 
s<^liCrzevoli per dinotare il' 
gorgozzule. 

^ Canal dei cop. Doccia. 
Canale di ferro che si mette 
sotto le gronde de' tetti per 
ricevere 1' acqua piovana, e 
tramandarla per una sola 
caduta. 

^ Lasà andà 1' aqua per ci 
so canal, f^. irqua. 

Cannle( , canaleU. Canaletto. 
Cimalino. 
§ Canal fat dal aqwa. Tro- 
scia. Stroscio r Quella riga 
che fa r acqua cérrendo in 
terra o su cbeccbesMa. 

^ Canaleta del rasìghi. Co- 
lisse. Francesismo degli orino-" 
lai. Scmicircolo di metallo 
sotto di cui è posto il ra- 
strello per allungare o scor- 
ciare il registro. Dicesì an- 
che incanalatura del rastrello. 

Canapé. Sofà. Sorta di lettic- 
ciuolo ad uso dì sedervi 
sopra. La voce canapé è un 
francesismo dell' uso. 

CanarcBs. Strozza. Canna della 
gola. Gorgozzule. Gorga- Gor- 
gia. Gargozza. 

Cniinfi.Cauanno. Passera di Cor- 
naria. Ucaello noto. W. Ser 
ri/ius canarini . 

^ Canari de mela, (gergo). 
Asino. Ciuco. 

Cancher. Cancro. Canchero. 

Cancber. (fig. ) K. carela. 

Cancrena. GoA^/vna. Cancrena, 

Candela. Candela. 



DigitzrrlbyGOOglC, 



CA 



( i"4) 



CA 



^ Candela dei poiiggde mu- 
radir. Alietella. V- cmiter. 

^ CaDdelii dei pragg. Ri- 
goji^olo. Piccai rivo. Saint' 
cello o rnmicella d acqua. 

^ Caodcla de taola. Can- 
delotto. 

^ Chi a mangiai le candele 
eaglte i ttop'i. Chi imbratta 
spazzi. Beva la feccia chi ha 
bevuto il vino. Cacar le li- 
sche dopo aver manfiato il 
' pesce. ProT. che sigRÌfica pa- 
gar le pene degli errori 
commessi. 

^ Deleguà come rana can- 
dela, jindarsene pel buco 
dell acquafo. Vale cmagrire 
e struggersi in sensi bilmeute. 

^ Sta 'n candela. Stare in 
^Jngheri, in tuono, in cer- 
vello. Stare ne' termini. Star 
in guinzaglio. Vale star a 
dovere. 

^ Sta o fi ttk'n candela , 
fala veder en candela. Slare 
o far stare al filatojo. Far 
filare , o frullare. Far tener 
t olio. Aver o tenere sotto 
la, tacca del zoccolo. Tener 
a regola. Tener a segno. Te- 
ner a siepe. Vagliono stare 
o fare star clieto alcuno per 
lieti» paura o tenerlo con 
gran aoggesione. 

§ TfEgg j sangg vtel la aò 
candela. Ogni santo vuole la 
, sua candela. Vale ogni fatica 
merita il suo premio. 

§ Gnè fo gnè file e U can- 
d'ela bruza. F. fila. 

§ Né fomna né tela a lu- 

KÙr^de candela, ifè femmina 



né tela a lume di candela; 
elle vuol dire guarda queste 
due cose di giorno. 

Candeler. Catidelliere. Le.parli 
de) candelliere sono. Basa 
o pianta. Fuso. Piattello. 
Boccinolo. 
^ Servi de candela , o por- 
ta '1 candeler. f fig. ) Essere o 
servir per candelUere.Seivir per 
lucei'nifre. Tener il lume. Dì- 
cesi d' alcuno al qiinle non 
ai dà retta nelle deliberasio-- 
ni, quasi che si trovi nel- 
r adunanza solamente per 
far novero , e si usa più 
particolarmente nelle cose 
d' amore. 

Caudell. Candelina. Candeletta. 
§ Candeli de gias.. Glùac- 
ciuolo. Pezzo d' acqua conge- 
lata pendente da checchessia, 

Candet. Candido. Bianco in su- 
premo grado. 

Candet- Canato. Dn candire. 
^ Seecher candet. Zucchero 
candito. 

Caodetà. dinAVw. Conciare frut- 
ti e simili, facendoli bollire 
nello zucchero mescolato con 
chiara A' uovo. 

Cane. Capegli bianchi misti a 
neri. 

Ì Canea. Cantina. Canova. 
Canéas. Canavaccio. Canovaccio. 
Pannolino grosso e ruvido. 
Canéer. Cantiiliere. Colui che 

ha cura della cantina. 
Canef. Canapa. W. Cannabis 
saliva. Pianta da cui esce 
filo simils al lino , ma di 
minor finezza , con cui ai 
fanno corde, funi ed aucUe 



DigitzrrlbyGOOglC 



CA 



( ii5 ) 



CA 



tele. Canapa chisiroasi anclte 
la stoppa o il Ilio della ca- 
napa purgata da' cannelli , 
<;lìO mercantilmenlediuesì ca- 
napa soda. La canapa più 
lina dai mercniitì v delta 
garzuolo, e la più grossa ca- 
najìofie- 11 luogo ia cui è 
«■'Hninata la canapa dicasi ca- 
napaia, e colili che asseUa 
in canapa, canapajo. Il «eme 
(Iella canape dìcesi canapuo- 
cio, e 1 fu«ti della canapa 
dipelata o dirotta chiawansi 
canàpulo, e le parti p5ù mi- 
nute che cadono dalla cana- 
pa dioonsi lische. 

§ Canef satvadegh. £rba 
giudaica. W. Galeopsit can- 
nabiaa, e galeopiis tetraith. 
Gli steli dell'una e dell'al- 
tra specie seno diritti , le 
foglie pelose, scabre ^ì fiori 
bianchi o macchiati di color 
porporino. Se non fossero 
. troppo comuDÌ serri re bbero 
molto beoe di adoruamento 
nei giardini. 
Cauei. Cantinetta. Dimiairtìvo 

ili cantina. 
Cauel, epcEla. Boccmolo. Quel- 
la parte della canna saggi- 
nale o altra piaqu simile 
che k tra un qodo e 1* altro. 

§ Cauel dela bacheta de 
s-cìop e simei. Sbacchettnta- 
ea. Canal d?lla cassa dell' ar- 
cliibuso, pistola o simile, in 
cui si caccia la bacchetta. 

^ Canel dele calse. Bacchet- 
ta. (Fior.) Caanonetto. (Rom.) 
Quel legaetto forato da una 
parte che usano ayer al fian- 



co le donne per introdurvi 
e sostenere i ferri nel la- 
voro delle calzette. 

Caneia. Cantìrlla. 

^ Caneia de] cianegl. Maz- 
za, Asticciuola che s' adope- 
ra per giocare alla lippa, o 
ad o/è buse. 

Canele. Ga\'igne. Quelle parli 
del collo poste sotto il ceppo 
dell' orecchie e i confini 
'delle mascelle. 

^ Tiri le canele. Trafclare. 
Propriamente languire, rilas- 
sarsi, e quHsi venir meao per 
la soverchia fatica. 

Caneslrel. V. lirapc. 

Canet. (P.) Gola de forni fu- 
sorj. Così chiaumsi nelle fu- 
cine di ferro il tubo per 
cui gettasi il carbone e il 
minerale, che de»e esser fuso- 

Caoeta. Maglia. Il filo intrec- 
ciato che forma il vano delle 
calze. 

Canevral. Cflwa/ni/d. (T. d'agrìc.) 
Campo scmiuato a canapa. 

Cnuiccial. /^. canucial. 

Canili. Cannellini. (T. de'confet.) 
Nome che si dà a certi con- 
fetti, che son- peaauoli di 
cannella inzuccherati. 

Canogg. Angelica verticillata. 
W. Anglica vertioillnris . 
Pianta ombrellìfera trisan- 
nuale di helli^mo aspetto , 
alta sette o otto piedi , che 
troraji ne' luoghi ombrosi 
ed umidi de' monti' bosco». 
, Le foglie sono grandissime, 
i fiori piccoli vecdastri. Può 
essere assai ben« imaiegat«t 
. uei giardini. 



7,-,ii-,. Google 



CA { 1 

Canonoiih. Canonico. 

% Canonecii, bùna lana. /^. 
lana. 
Cansò. CansoftP- Canzona. 

^ Ala fi dcln oansA. Alla 
fui fine. Per ultimo- In ulti- 
mo luogo. 

Si No vali «eoa cnnsA de 
carnea] , o gna oen bea. f. 
bes, 
CanrÀ. Cantare. 

§ Canta dele galine. Schìor- 
mazzare. Fare schiamazzio. 
Stìatnaszaro. Cìiiocciaiv, Cro- 
ciare. 

^ Canta dcle rane e dele 
oche. Gracidare. 

^ Canta dele rondone. Pi- 
spissare. 

§ Canta dele vespe, dele ae, 
dei calnvriì , dei moscCi. Ron- 
zare. Rombare. 

§ Canta dei corf. Gracdiia- 
re. Crocidare. Crocitare. 

Ji Canta dei colomb e dele 
tùrtùre. Gemere. 

§ Canta del gal. Cantare. 
Schiamazzare. 

§ Cantò dei oaei en primae- 
ra. Svernare. Qoel cantare 
che fanno gli uccelli a pri- 
mayera «sciti dal verno, 

^ Canta dei frangaegn. Sfrin- 
guellare, Dicosi dei fringnello 
c|Dando canta alla distesa. 

^ Canta dei polzì. Pigolare. 
Pipilare, 

^ Cnntà dei papagai e dei 
merli. Squittire. 

5 Canta doi dùrgg. Zirlare. 
^rutilare. 

5 Canta dele aìgale. Cicor 
lare. Stridere 



i ) CA 

^ Canta a prima ista. Can- 
tare a libro aperto. Vale can- 
tare a prima vista. 

^ Canta a orecia. Cantare 
a orecchiò. Cantare a aria. 
Di ce si del canto senza co- 
gnizione dell'arte. DI chi se- 
conda r altrui canto senza 
veder le note dicesi andare 
a orecchio. 

§ Cantala neta e s-cèta, scbi- 
cherala. f^. scìiiclierà. 

^ Carta canta e vilan dor- 
me, f^. carta. 

§ Canta dei fer dei caai. 
Crocchiare. Di ce sì dei ferri 
de' cavalli quando sono smos- 
si , e crocchiano cigolando. 

§ CantH del pa sota i dengg. 
Scrosciare. Dicesi di quel sno- 
no che fa il pane o simile 
sotto ai denti. 

§ La prima galina che can- 
ta l'è quela che a fat l'oef. 
Xd gallina che schiamazza è 
ijuella che ha fatto Pu.ovo. 
Iia piit cattiva ruota dei ear- 
, ro sempre cigola. Vale «he 
colui che dovrebbe star che- 
to, cinguetta , e sì fa sentire 
più che gli altri. 

^ No voli canta né porta 
la crAz. N^on voler doi-mire 
ne far la guardia. Vale aver 
r elezione del prendere una 
delle dne cose , e non ne vo- 
ler far niuna. 

§ Lasà canta le pasere, O 
le sigale , o le rane. Far Jhr- 
micon di sorbo , che non esca 
per bussare. Dicesi di chi sta 
costante nella sua opinione, 
laKÌ% dirs e tira innanzi. 



lyCOOglC 



<:a 



( ^n ) 



ì:a 



^ Dormi fin *liè '1 canta le 
achei f^. dormer. 
C.tntadùr. Cantajitolo o Can- 
lajolo. Aggiunto ài .tlcnm 
«ccelii ciie si tengono per 
limare. 
Ciiitadùr.T. Cantarella. Dicesì 
di ({nella slama ctie sì tiene 
ia gabLia per allettare l'al- 
tre quando vnnHo in Amore. 
CanUrà. y. taselA. 
Oatitari. Cantatore. Cantore. 
tiaiitarina. Contatrice. Colei che 
j canta , e per lo più si dice 
di<|ualla che eanta in isccna. 
Cantarla. CantìccJuare. Cftntil- 
lare. Canterellare. Freqnenta- 
livo alcantare. Cantucchiare. 
Canlér, Parina. Piauta di ca- 
siagna o di qneroia che si 
»Ueya per farne legname o 

Cantér. Castagnuolo. Picco! ca- 
st» gao. 
^ Salta de scala 'n cant«r, 
eser oen pò sn>l per 6 eeu 
po «fil pom, (f. per. 
Canlèr. Stile, jibetella. Legno 
tondo f lungo , rimondo e di- 
ritto , ohe serre specialmen- 
te alle fabbriche per for- 
mar pomi il» luoghi emi- 
uentì dell' edificio e .ad altri 
usi. II nostro cantér deriva 
, forse dal cantlierius de lati- 
ni, che vale lo stesso. 
Cauti. Cantino. 

§ Tocà oan canti, (fig.) Tocca- 
re un tasto. Vale un proposito, 
' ^ No stem a tocà sto can- 

ti. Non toccale quest' argo- 
mento. 
§ Quest' è Q?u alter canti. 



Questo si Ì! un altro punto ^ 
u'i' altra ragione. 

Cantinela. passerella. Pancon~ 
cello. Asse sottile assai Colla, 
quale cuoproasi le impalca- 
ture, e fannosi altri lavori. 

Cantoria. Palco. Tavolato po- 
sticcio, elevato da terra per 
istarvi sopra a cantare oaltro- 

Cantiì, Cantone. Canto. 

§ Canti) dele prede elie 
epors eii fera. Morsa. Ati- 
<letitellato. Canto vivo. Kn- 
golo esteriore d'una pietra; 
di un pezzo dì legname e 
simili. 

^ Canta del ceg. Lacrima- 
toio. Quella sostansa rosseg- 
giante e incavata eh' è neU 
r angolo interno delV occhia 
detta da' medici cwaitcola 
lacrimale. 

^ Lasà giii *n d' oen cautA. 
Dimenticarti i! alcuno. Porla 
in non calè. Dare un piantone. 
^ Dà ccn caut& 'n pegn, « 
volta cantCì, o paga col pati 
de Schio, y. Schio. 

Cantinada. Cantonata. Canto. 

Cantùnal. Cantoniera. ( Fior. ) 
Voce dell'uso. Specie d'ar- 
madio triangolare che met- 
tesi negli angoli delle staoKC. 

Cantùus'i. Cantoncino. Cantori- 
cello. Cantuccio e cantuccino. 

Cantar. Cantore. Colui che fa 
professione di canto. 

QinA. Cannone. 

§ Andà come cen canft, o 
come an och. t^. och. 

CaniV, gres canù. Cannone o 
canone. ( T. di stamp. .) Ca- 
rattere minore del cal^lone. 



7,-,ii-,. Google 



CA 



( "8) 



5 Cnnù de condfct. Canno- 
ne. Doccia. Doccio. Doccio- 
ne. StrmacDio di terra cotta 
fatto a guisa dì cannello, dì 
cui si fauno i Gondotti per 
jnandanri 1' acqua. 

^ CaoCi de formciitA. •Stam- 
pone. Voce dell'uso. Pannoc- 
chia del grano turco. 

§ Canù de melgns. Saggi- 
nale. 11 fuMO della sitg^ina. 
§.C«nù de veladn. Falda. 
^ Caub de 'ndoinà. Cannona. 

Canù, Campana. ( T, de' pastai! ). 
Quella parte dall'argano do- 
Te si pone la pasta da far 
ranuoncini, venuicelli o altre 
paste. 

CaunciaL Cannocchiale. 

§ Canucial dele sfele. Te- 
lescopio. Quello strumento 
elle serre per coutcmplare 
.le stelle. 

Cau&iià. Cannone^are. Scan- 
nonezzare. 

Canùnada. Cannonata. 

Canùncr. Cannoniere. 

Canùiisì. Cannoncino. C^vinoa- 
cello. Cannonetto. 

Canzeler. Cancelliere. 

§ Carica de canzeler. Caii- 
cellieraio. Carica di cancel- 
liere, 

Canzeleria. Cancellerìa. 

Caodèlat. Capo di latte. Il fior 
del latte piti gentile e mi- 
gliore. I Fiorentini e i Luc- 
cbciii dicono cavo di latte. 

Caolìlìori. Cavolfiore. Spezie di 
cavolo, del quale fi mangia 
il tìore. 

Capa. Placa. ( T. d'apchii». ) 
Luniua di ferro che eopre 



il calcio del fusto dello 
si:hìoppo. 
Capij, Cavalletto. Quella pie- 
col.^ massa di grano o biade 
che fauno i lavoratori , al- 
lorché le hanno segate pri- 
ma d' abbarcarle. 
Cape. /^. caspita. 
Capei. Cappello. 

$ Ala del capei. Tesa, fiori- 
to. Piega. 

^ Capei de tre cantA. Cap- 
pello a tre punte, a ire ac- 
Ìiip, a tre voti, arricciato. 
'oggia nota dì cappello che 
i Fiorentini dicono volgar- 
mente appuntato. 

^ Capei ala coréra. 3Ion- 
tiera. 

^ Capei de pret. Nicchio. 

5 Tira sce oen capei iiisal- 
dare. Informare un cappello. 

^ Mitis el capei o la be- 
reta. Coprirsi. Mettersi in 
testa il cappello o la berretta. 

*i Caà o to9 zo 'I capei de- 
testa a vergù. f^. caà. 

^ Caàs el capei , fa de ca- 
pei. Scappellarsi. Cavarsi il 
cappello. Fare di cappello. 

^ Tir^s el capei ea dì «gg< 

^ Coza da faga de capei. 
Cosa da farle dv cappello. 
Cosa da darle del messere- 
Vale cosa grande, e per iro- 
nìa anche cosa dispregevole. 
5 Podi tigni '1 capei fi«ra 
di oegg. Poter andar a fronte 
scoperta , cioè senza temer 
di vergogna. Il Cecchì nel 
Servigiale ( att. i . se. 6. ) ha 
, U GOutcarìo , dicends dì uu 



DoUrrlbyGOOglc 



CA 



C 119) 



CA 



(.-attivo. =z E so che tu puoi 
ù' con la berretta in sugli oc- 
chi da per lutto. 

^ Cnpcl Tener, ^dianto. Ca- 
■pelMenere- Adi<vito nero. W. 
^■ìtitantiim capillas vencris . 
Krba perenne cìie Dn8i:e sot- 
to alle volte delle grolle, e 
nell' interno de' pozzi e delle 
cisterne ; spunta dalle pai'cti 
poco al disopra deli' acqua. 
V^' stimata come espettorante 

§ Capei vcner bastnrd. Ru- 
ta muraria. Parorìichia. Ruta 
di muro. W. Aspleniam ruta 
muraria. Pianta perenne e 
una delle capillari. Ha fronda 
ramosa. Trovasi nei muri 
aridissimi , e volgarmente 
rlji;)masi felce piccola dei 
muri. 

Capei. ( T. di «tamp. ) Cappa. 
Cappello. La patte BOperiore 
del torcltio. 

C.ipcla. Cappella. 

Capela ( in senso che non giova 
spiegare ). Faya. Gliinnda. 
Olande. Favagello. Falla. 
^ Cnpela del nas. Punta. 
Moccolo. 
§ Tcegg i ciogg ma a 'n ca- 
pela. Lo stesso che i cef m' è 
decQtagg gnai. f^. gnal. 1 

Capciu. Cappellano. '■ 

Capelada. Cappellata. ( Fior. ) 
Voce dell' uso. Quanto può 
contenere un cappello. 

Capelada. Gridata.Rabbuffo- La- 
vata di capo , ec. come sotto. 
§ Dà cena capelada. Cantar 
la zolfa, la compieta, il ve- 
tpr9, £iasentar' là scuffia. 



Scapponeare.Fare una risciac- 
quata , un rovescio. Risciac- 
quar un bucino. SpeUiceiare, 
RabbujfdTe. Dare una buona 
sti-egghiatura o una buona 
mano di stregua , una speU 
licciatura , un grattacapo , 
una canata , una lavata di 
capo. Dare o fare una sbar- 
bazzTta, una ripassata, uit 
rivellino, una rammanzina o 
ramanzina, un romanzo, una 
sbrigliata, una gridata, uh 
rabbuffo, uno scappone, 
una scopatura. 
^ Porta via cena capelada. 
Toccare una scopatura. Toc- 
care un rivellino, una. cana- 
ta , ec. tome sopra. 

Capciàs. Cappellaccio. 

Capeler. CappeUujo. Facitore 
o vendiier di cappelli. 

Capeléra. Cappelliera, Porta' 
cappello. Quella custodia ove 
si ripongono i cappelli. 

Capeléra. Cappelluja. Moglie di 
cappellaio o venditrice di 
«appelli. 

Capeiet, capeii.Cappelletto.Cap- 
pellino. Piccolo Cappello. 

§ Capeiet del» roca. P'. 
roca. 
5 Capeiet de imorsà. Spe- 
gnitoio- Arnese fatto a guisi 
di campana ad uso di 'spe- 
gner lume. 

§ Capeiet de omhrela. Cap' 
pelletto. (T. degli omhr.) Quel 
cerchietto di tela incerata 
d* ormisitio e simili, che s! 
mette in cima agli spicchj d* 
capo delle ombrelle. 
§ Capeiet del aùL ( T. dfii 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA 



C > 



') 



CA 



caiT. ) e simili. Piallo. C'er- 
cliio pi.ino iolilato alla Sfila, i 
che spiana il mozzo tìelle 
ruote e lo ripara. 

§ Capelei del timfi. Ponti- 
cello. ( T. tlo' carr. ) Spezi* 
d arro fermato con due ¥Ìti 
sulla slaTiga in cui passa il 
«OTrnspalle del cavallo. 

§ Zffigà a capelet. Giocare 
a sc'ito e ccppelIcUo. 

5 la o faut o capelcl, ve- 
gniglien a n?n». y. Tegner. 
Cajielel. (T.de'cnrr. ) Girello. 
Cerchietto di ferro che si 
mctle tra il mozzo e la sala 
quando s' nlUrgnno. 
Cajicliiia. C,:ppclliiia, 

5 Copeline de pret , bereta 
de pret, legn qnadcr. Fu- 
tiifgine, Ihrretta da prete. 



Fusoria. W. Et; 



nymu. 



. ptrus. Arboscello ohe 
air altezza di sei o sette brac- 
cia , comune ne' boschi e 
nelle siepi. Conserv.i le fo- 
glie quasi tulio r inverno ; 
i fiori son bianchì o i frutti 
rossi , la forma de' quali fu 
creduta simile ad una ber- 
retta da prete. I semi sono 
emetici ed assai nocivi al 
bestiame; il It^BO duro, com- 
patto, assai buono per lavori 
al tornio, e particolarmente 
per fusi, onde gli v vcnulo 
il nome di fnsaria. 

Capelfl. Cappellone. 

Caprcs. Cappi! f:cÌo. 

^ Capces de fach'i. Cerci- 

. ne- Uu ravvolto di panuo a 
ibggia di cerchio , usata da 
chi porta cosa gran in capo 



per salvarlo dall'offesa, del 
peso. 

Cap(esi. Cappuccino. 

^ Sercà le pistole ai capoesi. 
yfndar tUd lupo per la anno. 
Cercar o far nascere il nodo 
nel fianco. Cercar il quinto 
piede al montone, j^ndaì- alla 
gatta pel Lirdo- Vagljono cer- 
care una cosa uve uoii ò 
possibile ritrovarla. 

Capi. Capire, fritendei-e. 

§ No capi gnè eh gnè fat i 
là . ^on intender bvfcidìtJ. 
Non Sfiperne straccio , un'ac- 
ca, un jota e simili. Vaglio- 
no essere ignorantissimo. 

Capo. Capo. Soprainteudente. 
Principale. 
^ Capo d'opera. Capo lavoro, 

Capocià. jtcciarpore. l'are le 
tose senza diligenza- Voce 
dello stil famigliare. Accia- 
battare. PotmÌccime~ 

Capociada. V. capòt. 

Capocìù. f. strapasamestér. 

Capol. Cappio. Annodamento 
clie tirato 1' un de' capi si 
scioglie. 

^ Capol corent, o a stran- 
gùla ca. Cappio scorsojof (aoè 
che scorre agevolmente, e cUe 
quanto più si lira più sì 
slrignc. 

Capomaisier. Capomaestro. Ca- 
po e sopraintcudente-di fab-' 
liriche. 

Caponero. Capinera. Capinera, 
vi . jitricapilia. Uccello noto. 

Caput, bacucco. Arnese di pan- 
no che serve per metterlo 
in capo a uno per coprirgli 
il voho. 



DigitzrrlbyGOOglC 



VA 



( ■■ 



) 



CA 



§ Mijier ei capòt. Imbacuc- 
care. Mettere altrui il bacaC' 
co. ImbavapHare. 
Capòt, capota. Castrone. Im- 
bratto. Pott'miccio. Opera , 
cu<;itilr3 , ciomperia o rimeu- 
(lattira mal fnttn. 
Caprtt. ]\Iarcio. (T de' giuoc.) 
V.ile posta doppia. 
^ Da caput. Dar cappotto. 
(T.del giuoco dixarte> Vin- 
cer tatie le bazze, 
(j Salva 'I caput , o *1 mar*. 
Campare il marcia. Uscir del 
marcio. Vale uscir dal rischio 
dì perderla doppia. 
^ Salva '1 capòt o 'I nur*. 
Fare a salvare il marcio. Di- 
cesi de' mercioti. 
Capotjt. F". capociii 
Caprese. Capriccio. 

^ Caà i caprese a vergù. 
Scapricciare. Scaponire. Sbis~ 
larrire. Scapriccire. CaTare 
altra! di testa Ì caprìcci. 
^ Caàfl i so caprese. Sca- 
pricciarsi. Cavarsi i capricci. 
Torsi i suoi capricci. 
CapA. Cappone. 

^ Laùr de tk rìder i capft. 
Cose da far ridere le telline. 1 
Dicesì di cosa ridìcola al 
maggior segno. 
C-tpù. V. tesiardft. 
Copulili- Capponare. Castrar* i 

polli. 
Cipànà. ( fig. ) P^. capocià. 
Capàncra. Capponaja. Stia. 
^ Tigni 'n capftaera. Stiare. 
Tenere in isiia. i polli per 
ingrassarli. 
Capftnera. ( gergo ). V. cotega. 
Capinai. Cipponcello. 
Tom. /. 



Capusl. f^. capcesL 
Car. Caro. Grato. Giocondo. 
ji Fa car. Careggiare. Atf 
carezzare, Fezzeggìare. 
Car. Carro. 

5 Car mai. Barrucola. Cari- 
retta da miiraiore per tras-' 
portare travi o simili. 

5 Car del lorcol. Carro del 
torchio. (T.disiamp.) Quella 
parte su di cui si pone la 
foraa, • che per mdkKo del 
manulirìo sì fa correre in- 
nanzi e indietro per la ti- 
ratura. 
^ Andà par la strada vacia 
o del car. F. andà. 

$ Eser 1' caltema roeda del 
ijar. ( fig. ) Esser V ultimo , 
il meno considerato ili chec- 
chessia. Esser il primo tra 
^ ultimi. Frasi di eh. sign. 
§ Voli cu car de bé. Amare 
svisceratamente. Far quantità 
di caretse, e iimìli< 

IJ Tot la olta del car, an- 
di per la pìos louga. Far la 
girata del con grande. Vale ^ 
pi|liarla per la più lunga. 
yolgere largo o lesto ai canti. 
( Dìghea dré oeu cap, o di- 
ghen dr^ de bò e de vaca a er> 
gù. Dire altrui dietro un carro 
di villanìe. Auche i Latiut 
dicevano ^iaiu tra eoavUionum 
e/fundere, Dìcesi pure lavare 
ad alcuno il capo co' ciottoli, 
V. capeladaj 

<ì Meter o > & andà '1 cai; 
inans ai boe. T^. meter. 

§ Marengft de car. Carra- 
dore. Maestro da far carri, 
earrette e liwilì. Dicesi pure 
1 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA 



( 123 ) 



CA 



lai-pentierc , dal francese cAoi- 
pentier, e Aal latino cdrpen- 
tarìus. 

Caradùr. Carrettiere. Guida' 
lore. Condottiero de' carri. 
Carrettaio. 

Csragnà , fì '1 casvl- f. casoel. 

Caranpaaa , vecia carampana. 
yeccbia scagiiarda , grinta , 
bavosa , brodolosa. 

Cnras. Broncone. Palo, grossi» 
con traversi da capo che ti 
dicon coroetti , ad Oso di 
sostenere le viU uel mezso 
de' Campi. 

Carati. Carretta. 

5 Carati stras. Carricello. 
Carro piccolo e debole. 

Carato. Parte* ( T. mere. ) In- 
tefesse. 

^aratù . Carrettone. Carretta 
grande falla a foggia d'una 
gran cassetta senza co pere Lio 
posta sopra due moie e ti- 
rata da tin solo cavallo. 
^ Avi podi a andà 'n del 
caraiù , o aviga cen pè *□ la 
linza. p^. buza. 

% Tiri '1 caratft. Durare 
aita fatica. Vale sostenere , 
sofferire, sopportare una fa- 
tica, un male, una apesa e 
simile. 
§ CaratA de! morgg. Carro 
funebre. Spezie di carretto, 
con cui si trasportano i morti 
al cimitero. 

Carbonela. Brace- 

Carboni] . Carbouaja ■ -Quella 
stanza dove si conserva il 
■ carbone. 

C«rb&. Carbone. 

§ Dwntà carb(t. bicarbonire- 



^ Fain de carbù. f^. fam. 
(j No iga ne fer né carbù*- 
Non ci entrare per nulla. 
Non averne parte veruni. 

Carb jìuer. CarboHajo.Ccrhonaro, 

Carb&ns'i. Carboncello. Carboi^ 
clno. 

Carcasal. Rocchio. Salame Cre- 
sco che suol lasciarsi per 
regalo a' faitciulli di cns«h 
■quando s' uccide il porco. 

Calcola. Calcola. (T, (ìe'tess- } 
Regoli sui «]uali i tessitori 
tengono i piedi. 

Carcòs. Catriosso, Ossatura del- 
le coste da' polli scussa da 
carne. 

Carcòs, Caiiame. La parte coar 
cava del corpo circondala 
dalle costole. 

Carebe. (P.) Luogo sterile a 
■ deserto. 

Carega. T^. cadrega. 

Care]. Ftlatojo, Strumento da 
filar Ix lana, lino, seta e 
aìmile , che ha una ruota, 
colla quale girandola si tor- 
ce il hlo. 

^ Card de fa zo la seda^ 
Incannatojo . Strumento a 
foggia d' arcolajo che serre 
per incannare. 

<J Carel de torzer. Torci- 
tòio. (T. delle,artì da filarc> 
\ Carel de relol- Fusto, 
. i T. degli or. ) Nome che si 
dà generalmente a quei pez- 
zi d' acciajo , su de' quali 
•ono fissate le ruote per po- 
tervi girare come sul loro 
centro. 

Carela. Malaticcio. Cagionerò-* 
le. Cagionoso. Liferniiccio* 



DigitzrrlbyGOOglC 



CA 



C ••-'3 ) 



CA 



yaietudiitario. Malsankcio. >t 
Dicesì dijchi gode poca salute. 
§ Eser i> antlù 'u careln. , 
lissere o star sulle cinghie- 
< fig. ) Ditesi A' uomo mala- 
tìccio e cagiouoso clie per 
dfibolezen inai si regga iii 
pic<.U. Dicesì aucli« portar 
frasconi. 
Careri. Carne. 

§ Caren de coste. Costerec- 
cio. X-i carne staccata dulie 
costole dvì porco. 
^ Carea miga frola. Carne 
tiraute o tigliosa. 
^ Caren mcza cota. Carne 
verJemezza. 
^ Careu dcsfrida. Carne gio- 
strata o ri/atta. Dicesi di car- 
ne avanzata cUc si rifrigijc. 
^ Caren che sa delegua 'b 
boca. £jriie tenera, delicata, 
saporita. 
^ As dela caren. Tagliere. 
^ Troà caren o pa per i i 
so deagg. A conte di lupo , i 
zanne di cane. Si dice quan- ! 
do un malvagio ai mette alle | 
inani con uno peggiore. DÌ- i 
cesi ancbe , ma i» nw>do bu- I 
•ft. Trovar culo a suo naso. ! 
^ Eser caren per i deugg 
de qnalcbedù. Esser terreno 
de' miei , de' suoi ferri. Si 
dice per esprimere una per- 
sona, un affare adattato per 
me , per lui , o per la tua 
astuzia o malizia. 

^ I è caren e «ogia , o cui 
« braghe. ^. braghe. 

§ Tra caren e pòi. Pelle 
pelle. Posto «TV. Vale poco 
Jodentro e in superficie 



^ CaÀs la (un o la set coU 
caren salada. f. ai, 

^ Careu moGeta, che seQ,t 
de lis. F. li». 
^ Cùhir de careu. Carnicino, 
^ Essi; careu vendida. (fig.) 
Èsser itfào o lauda d' al- 
cuno. Vale essere prezzolato 
per la difesa altrui. Bravo. 
Carér. Cjrrattdlo . S^tecio di 

botte liiàga 8 atrettn. 
Carès. Carreggiata. Tanta ma- 
teria q e anta può couteuer^ 
un carro. 
Carès. telaggio col carro. 
H»rma.Carezza.AccaTez-iainento. 
Caresà. Accarezzare. Cjrezzaie. 
Si Caresì vergù , adulai . 
J'iaggiare. Secoudar con dol- 
cezza di parole l'altrui opi- 
nione^ il che direbbest aii- 
che, ma in modo basso agiter 
gli stivali. 
Carestia. F". icarist'ia. 
Careta. Carretto. Carretta. 
^ Careu de trasporti nu- 
teriat. F. caratA- 
Caretada. Carrettata. Tautn 
materia quanu n« coutìene 
una carraiu. 
Carez, car«Ee, carez'i, carez&. 
Qu«iti Toqaboli indicano le 
varie spezie di carici .di cui 
a «vene nella provincia un 
gran numero. Carez o careze 
è il nome de) genere e sono 
linoBÌmL Carezt indica vari« 
apecie di statura bassa, corna 
la carice puncida, la eapil- 
lare ed altra. CarezA iudica 
quelle d' ulta statura , come 
la carice salistio o scialismo , 
' la caritè fuuiuocckiuta e simili- 



DigitzrrlbyGOOglC 



CA 



f 134 ) 



CA 



Carezà. Canettare, Porur chec- 
chessia sopra US carro o car* 
reità. 

Curezada. Rotaia. Raoteggio. 
Orh'tt/i . QueiU pcita che 
Ti«n fatta dalle mote delle 
carrozEC, del carri e aimili. 
5 Sta 'n carezada. ( met. ) 
andare dritto e retto. Vale 
condurn regolarmente. 

^ Aadà f«ra de carezada. 
liscila della carreggiata , del 
«emiaato o di tema, di pro- 
posito , ed anche perder la 
tramontana o la scrimp. 

Carezada. ( T. de' carr. ) Car- 
re^ata . Larghezza dì una 
carrozza, di uà carro e ai- 
inili tra ruota e ruotat 

Carezcr 3 

Carezi. i F. carez> 

Carezfi. S 

Carici, i'arlo. Verme che rode 
il legno j e di cui ve n' ha 
varie specie. V' ha il maii- 
giapelle foralegno [ (iormestes 
capucious], il peiinacchiuolo , 
il cerambice facchino che tra- 
fora il pino , il ceramb ce 
moscato che rode Ìl salite 
[ in bresciano moseardina ], 
il cerambice cuojajo che rode 
in , quercia e la be^la , la 
mosca icneumone, la longi- 
pide e parecchi altri. Tarlo 
si dice anche quella poU 
Tare che in rodendo fa il 
tarlo. 
^ Carni dels biae e legbeem. 
V^onckio f t da' naturalisti 
curculio granària. Sorta di 
scarafaggio notisumo. 
§ Caroli dei os. Carie. Jpìs' 



lacimeuto e corruzione della 
fiosUoza delle ossa. 

^ Pati i t'o carmi. Essere- 
bacato bacaiiixio. Cioè leg- 
giermente iufermo. Aver defili 
acciacciù , ddìc mascalcie. 
Vale aver inala disposizioue. 

§ Quand es ye vcg ol tla 

farà ttegg ì canai. In vcc- 

i/iiaj'a scoppiano tutti i ma^ 

laiwL 

Carga, Carica.. Somfl. Peso, 

Carico. 
Cargù. Caricare. 

li Cargà verga, de legna «è- 
càf o dì cena b&na doze de 
bastftnade. f^. dà. 

% Cargà la doze. Caricar la 
mano. Dicesi dell' accrescer 
la dose o la quantità dì 
checchesùa. 

<; Cargà , alsÌÉ bc , hagà bé^ 
r. alsà. 

i Cargà la roca. Jppennec- 
chiare. Arroccare.lncouocchia- . 
re. Metter Uno o lana sulla 
rocca. 

^ Cargà le ose. Accapigliare. 
Àrrolgcre o distendere seta 
o altre cose lilaie sopra I 
piombi ai. 

<; Cargà la moia. ( T. degli 
o'riuol. ) y, mola. 
Cargadura. Caricatura. Ritratto 
ridicolo , in cui sieno di mol- 
to accresciuti i difetti. 
Cargadura. Scorcio. Positura » 
attitudine su'avagante. 

^ Cargadura de s-cÌop. Ca- 
rica o caricatura. Si di«e a 
quella parte dì munizione 
the si metle nelle bombarde 
negli arghibusi per ticarej;^ 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA 



( 125 ) 



CA 



e dicevi anche alla mÌBUra 
(^\\e la coDlìen«. 
C-iriàs. Carriaggio. Arnese che 
si porta attorno da 
d' albo affare o dagli 
con carro o eoa bestie da 

Caritsl, Carr uccio. Arnese dì 
legno o»e si jijettoiio ì barn- 
lini, pcrcliò.ìmpaEino a cam- 
minare. 

Caritela- Carriuoìa. Carniccio, 
e carretto- Sorta d' arnese da 
tirare a mano con due ruo- 
\e., dì cni noi) faono uso i 
Tosca ui. 

Cai'lolà, andà 'n carele. V. 
tarda, 

Carìsibs . Carestoso . Che è 
caro. 

§ Efer carisìilks, encautà car 
la so roba. Stare in sul ti- 
rato. Vale vendere a prezzo 
troppo taro leproprìe cose, 

Caristia. Carestìa. 

§ Carist'ia auteesta 1' è mè- 
la proesta. Carestìa prev'ista 
non venne mai. Vale che chi 
si provvede anzi tempo non 
«ente ì danai della carestìa. 

Carità. Carità. 

5 Carità pel&za. Amor del 
tallo. Dicesì di ehi ama sol 
per proprio interesse. 
§ PrÌBia carità» e pò cari- 
tatia , o ghè prima la camiza 
dela cauizoi]a. /^. camiza. 

Carli , aìja o dà 'I reat del carlì. 
F- rest. 

Camam. Carnaggio- Ogui carne 
da mangiare. Carname espri- 
me quamUì ài «arn« putre- 
ftua. 



Carncil. Carnovale. Carnasciale^ 
Camosciate. 
$ Fa carneal. F". fa. 
% Aviga cena cera de car- 
nea!. Avere una ceroita, una 
cerozza. BHla cera. Ariana 
allega. Dicesi di ohi ha buo-^ 
nissima cera , buon colorft 
In viso, ed inoltre è sano, 
ed allegro. 

}j No vali cena cansft de 
carneal o gna oen bes. F^. bes. 
Caruealù . Prolungamento del 
carnovale sino alla, prima do- 
ìnenica dì quaresima (he sì- 
fa in Milano secondo il rita 
ambrosiano. 
Carnér- Carniere. Carniera, e 
carniera. ( T, de' cacc. ) Fog- 
gia di tasca propria de' cac- 
ciatori per riporvi la preda, 
Carnet. ;'. fapù. 
Carnces. Carname. Mazza dj, 

earne putrefatta. 
Carriola. Vìnca. Fior di morto, 
W. Fiiìca mldOT. Vìnca-per- 
vittca. fallica major. Da^st 
volgarmente fra noi il nome. 
di camicia a tutte e duqt 
queste specie che agli occhi 
del contadino poco o nienta 
differiscono tra dì loro. Sona» 
tutte due legnose e sempre; 
verdi, e i loro fiori ordina- 
riamente azzurri. Le fogliet 
sono buone perla concia dcL* 
le pelli. 
Camùz. F. petard. 
Caròbe. y. guaine. 
Cirolit. Tarlato. LUarlato. R*-. 

so dal tarlo. 
Garosa. Carrozza. 

^ Off d^k «erosa. Qarro, 



Digiuni b,.GOOgIC 



CA 



( "G ) 



CA 



La parte d'una carrozza che 
£ervc a sosteoer la cassa- 
V. scoca, 
5 Marangfl de carose. V' 

^ Moia dela carosa. V. tnoìa. 
t\ Moliuel de cerosa. f''.mo- 
lÌDel. 

Carosnda. Cairozzata. Camera- 
ta di .jiersonc die è parlala 
neir ùteun carrozza. 

Caroser, vocio. Cocchiere. 

Carusi, picola carosa. Carroz~ 
ziiia. 

§ Fa 1 caroti , o '1 caso:! ^ 
o 'I baia. Portar frasconi. 
Diccsi per sìmilituditie delle 
galline o degli uccelli quan- 
do per mulattia portimo l'ali 
lese e le fregau per torca, 
come i frasconi caricati lo- 
■ pra i somieri che per la lun- 
glte:£za loro toccauo di die- 
tro la terra ; e si trasporta 
auche alle persone quando 
Iter alcuna indisposizione so- 
no deboli e male in gambe. 

'Carosu Codirosso. ìi^ncie dì 
cutrettola, di cuìven'lia due 
varietà. W. Pkuenirunis. 

Carota. Carota. W. Daacus 
carota. Erba bieuae clie uà- 
fice spontanea uè' campi e ai 
margini delle strade. Sì con- 
tane diverse varietà , tra le 
quali la carota gialla che è 
la più coinunemente coliì- 
vau negli orù j|ier uso di 
cucina. 

^ Fici carote , o cliantà 
d'de baie. ^. baia. 
Cisoia , carotina . CupoUno. 
{ Fior. ) BerretiÌQo di pelle 



o di seU di un quarto dì 
diametro o poco più, con eoi 
ì preti ciioprono la cliierica. 
Carpela. Soleretta. ArnesR di 
ferro per difesa delle plaute 
de' piedi. 
Cirpen. Carpine b'-anco. Car- 
pine comune. W. Carpiiiu:^ 
betiiìus. Albero dei nostri 
boschi con foglie ovaie, bis^ 
lunghe, dentate. Ss ne fnniio 
sii-pi. La scorza tinge in gial- 
lo. 11 legi'.o duriutuio pin» 
«ssertt intpicg'ito in parecclil 
lavori. 
Carpionerà, lavarlo. C^ineitro 

di vimini da metter pes<H. 
CaTpioucrina. Lavatfcca. CtnR- 
atra p'iù picco]» del l.iVai\o. 
Carpift. Carpione. Pesce (IcH'oi-- 
dine df<gli addominali cliia- 
mato dal naturalisti Cypri- 
j nus curpio. 
! Carta. Carta. 
\ ^ Carta angherins. Carta 

succhia o suf^-tte. 
\ § Carta seruaìa. ( T. delle 
cart. ) Mezzetta. Carta or- 
lata, CarU difettosa , fogli 
orlali, strappati, ragaati o 
altrimenti difetloù. 
^ Carla dor. Carta dorata. 
§ Carta d' arzente Carta 
inargentata, 
5 Carta marmorezada. Car-- 
ta marezzata, amartzzata. 
§ Carta pegora. Carta pe~ 
Cora. Pergamena. 
^ Carta canta e vilan doiv 
me. Ecco qui carta canta. 
Maniera di esprimersi qtiau- 
do parlandosi di scrittura , 
coniraiU e slnùli , si vuol 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA 



('=7) 



CA 



fsr mAnifesta la cosa di cui 
si tratta. 
C»rUt. Crossa. 

§ (Eaa carta de Auìs. Una 
grossa d' a^d. 
Carte. Carte ( da giuoco ). 
5 Dà ftera le carte. JDar le 
cai-te. 
§ Alcs-cìà le carte. Scozzar 
le carte. 

5 Mitl'nsemi 1* catte, ^c- 
cozziìr le carte. 
^ Zoegà cena bela carta . 
'1 raiTC un gran dado. Vale 
«vere una gran sorte , o 
ac-impare da un gran pe- 
rìcolo. 
^ Alga carte per ogni zcsgh. 
Avere mantello da offii acqua. 
Cioè esser ricco di partiti 
in tulle in occasioni. 
]S Carte zcef^ade. Bazza. ( T. 
di giuoco ). Numero di carte 
che si piglia volta per volta 
agli avversari , e che colui 
elle le vince sì pone avanti 
a se in un muccliìo. 
Carteì. Facciuola. Si dice nel- 
I' uso dell' otuva parte del 
foglio. 
Cariela. Tombolo- Vale un cer- 
to etromentu sul qu.tle si 
fanno lavori di trine e simili. 
Cartelà. Lavorare a tombolo. 

Far merletto. 
Carter. Cartolaio. Colui che 
vende carta e libri da scrìvere. 
Carter. Cartajo. Cartaro. Colui 

cbe fabbrica la carta. 
Carter». F". fui. 
Cas. r. ozel. 

^ Ah i casi. Finocchi / Zuc- 
fie fritte! Zuccks marinate ! | 



Esclmnazioni usate da clii 
non menando il detto altrui 
ha cbe dire in contrario. 

^ Tee oen cag per aa violi ; 
o per an breviare, o per 
<En remolas. Pigliar lucciole 
per lanterne. Vale pigliai' nna 
cosa per un* altra. Inumarsi 
a partito. 
Casa. Cassa, 

^ Casa, m^zft. CasSamodioi 
Cassa a foggia di madia. 

§ Casa de fèr. Cazza. Ro~ 
majuolo. Strumento da cuci- 
na, che si fa di ferro sta- 
gnato a guisa di mezza palla 
vaota con manico stretto e 
sottile. 

^ Casa de marsadecb. Sot- 
tfgkiao. Scatole o cassette 
piene di merci cbe portano 
addosso coloro che le ven- 
douo per le strade, i quali 
diconsi meroiajuoli. 

^ Casa de mort. /^. cadelet 

§ Casa de galanterie. Cu» 
stodia. Dicesi di quelì' arnese 
fatto per custodire e difen- 
dere cose di pregio e facili 
a guastarsi. 

§ Casa del let. Soppìdiatio.. 
Specie di cassa bassa che bÌ 
teneva attorno ai letti. 

C Casa del créel e lìm^. 
Cascino. 

^ Casa dei carater. Cassa, 
( T. di stamp. ) Gran quadri- 
lungo di legno diviso in Tarj 
spartimenli dette cassettìne , 
in ciascuna delle quali sont» 
distribuite le diverse letter» 
di meuUo. 

§ Caga dei cegg. F' ceg. 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA 



( "8) 



Casa. Caccia. 

^ Àndà a casa. Cacciare. 
Ad dar a cacciare. 

^ Casa reservada. Bandita. 
Luogo Del quale è proibito 
il cacciare. 
Casa. Caccia- T. noto del giooco 
della palla. 
5 Nola le case. F". nota. 
Casa. Ficcare. Cacciare. 

§ Casa 60t aqua. Attvffare. 
l'ujfare. Immergere sott'ac- 
qua. Bagnare somwm-geada. 
Casaciógg. Cacciatoja. Strnmen- 
to di t'cTTO a guisa di scar- 
pello, il quale serve per cac- 
ciar hen addentro i cbiodi , 
specialmente nel If^gno, ed 
anche per cacciarli faorì del 
luogo. 
Casal. F'assojo. Strumento di 
legno alqnaiiio cupo con che 
i manoali portano 1» calcina 
quando si mura. 
Casal. Doccia. Specie di scar- 

{icllo, di cui si servono i 
egDajuolì per allargar buchi. 
Casamare), t'à cen casamarel. 
Fare un nipotino sul v'mello. 
Vale fare un secondo acque- 
rello o acquatico che è ni- 
pote del vino. 
Casarcela. Casserola. Vaso dì 

cucina noto. 
Casca. Cascare. Cadere. 

i Casca 'n boea al 16f. K 

ìk 

^ Casca , o boria lo'n booa- 
dù. F. borU. 

^ Casca 'n dela loem , o ne- 
ga 'n d' (CD biter d' aqua. 
F. aqua. 

§ Casca 'lì péna. Cader in 



pena. Non pagar a tempi do- 
vuti le pubbliche gravezze. 

^ Se cascarà '1 moacl sa 
ciaparà dcle quaie. F. tjuaìa. 

§ Casca, o bioescà faera. /^« 
hi casca . 

^ Casca 'n la nasa , o bor- 
ii 'n la rét. F- bori;.. 

5 Casca i bt^s. Cascar le 
braccia. Vale perdersi d* unì- 
mo. Sementarsi. Sbigottirsi. 
Casèt. Cassetto. 

§ Guidi a casèt. Andare a 
Cassetta. Vale guidare i ca-* 
vaivi. 

§ Casègg de casctù- Cassette. 
Casét. Fappatojo. ( T. dell'arte 

vctr. e dì ferr. ) F- caspa. 
Caséta. Cassetta. 

% Casèta del» barca. F(7- 
pinolo. Stanzino dove i bar- 
caruoli tengono il pase <J 

§ Caséta dele gabie. F' be- 
cadi'ira. 

§ Casèta dele ae. F. borgas. 

\ Casèta dela lemosna. Cep- 
po. Cassetta da mettere le 
elemosine. 

^ Casèta do lata. Stagnata. 
( T. de' colt. ) Specie di cas- 
setta di latta il cui piano 
superiore dove posa la pie- 
tra d' affilare ì rasoi è tutto 
foracchiato acciocché 1' olio 
non si spanda intorno e im- 
bratti ogni cosa. 

§ Quel che fa casète. Cas- 
settajo. 
Caseti , casetina. Cassettino. Cas- 

settina. 
Casetìne. Lo slesso che borsa 

de, paat&r. y. borsa, 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA ( 

Caselu . Cassettoruf. 

^ Gascgg de casetd. Cas 
sette. 
^ Pomoi de caset&. Pallini 
% ^laucM àe caselù. Ma-^ 
lu^lia. 
§ Boclieta de cajélA. Scu- 
detto. Àkuni dicono boc- 
chetta. 
CastL-l. Cestino. Quel!' arnese 
di vimLuì pel quale i barn- 
Lini imparano ad andare. 

^ Vh '1 casiel , o '1 caros'i. 
y^. carusi. 
§ Fa '1 casoel. Far greppo. 
£ quel raggrinzare la bocca 
cbe fanno i bambim quan- 
do vogliono cominciare a 
piangere. Dicesi anche far 
la bocca brìncia. Imbombo- 
lare. 
Casosla. { T, de' murai, } Cazsao- 
la. Arnese noto de' muratori. 
$ Casoela de r^olì. Cassetta, 
( T. de' mugn. } Quella cU' è 
sotto alla tremoggia. 
§ Cascela del pos. y. pos. 
Cansì&Aa. Mestolata, Colpo dì 

mestola. 
Casula. Cascina, Luogo dove 
si fa U cacio, ed auclie quello 
dove si tengono e dove pa- 
slarano le vacche- 
Casiii , casitiua. Cassettino. CaS' 

Bettina. 
Casàt. y. grosgD. 
Caspa , caspi. ( T. di ferriera ). 
Specie di cucchiaia inaUau 
da dimenare e maneggiar \a, 
fritta nella furnace. 
Caspiu. Cappita. Capperi. Cax- 
lica. Cappizzi. Cappucci, Sor- 
ta d' esclamaiìoap. 



!>) CA 

Castegii^. Casioffw, 

^ Jtés dele castagne. Riccio. 

^ Scorsa , pél dele castegne. 
Pelaja. La buccia interiore 
e più sottile che riveste ìid- 
mediaiauicule le castagne. 

,^ Ghtts de castegna.Gcscio. 

^ CasLegne lese. y. tetole. 

^ Caslcgiie a rosi. y. taiagg. 

^ Castcgne peste. Confetti 
di montagna. Castagne secche. 

^ De castcgna. Castagnino. 
Castagno. 

^ Pa de farina de castegne. 
Castagnaccio. 
Ca5legQar«i> fons' de caategue. 

y. fons. 
Castegne r. Castagneto. Bosco 

di castagne. 
Castel. Castello. 

§ Caslel de muradCir. GriUo. 
Ijoa spe/.ie di poute da mu- 
ratori fatto di legno. 

^ No ighen né 'n ca nò 'n 
Castel, o cser baa de tach. 
r. bas. 

§ Castel del anel. . Castone. 
Parte dell' anello dov' è po- 
eta la gemma. 

§ Casual de franz^r. Car- 
rette. ( T. de' set. ) CaabeUe^ 
to -o intela ja tura di legname 
in sommo al lelajo ove soilo 
stabilite le ditole. 

^ Eser nel caste! merli. 
lìssere gùiBto g. ' toccare il 
del col dito. 

§ Caste! in aria. Castelli Q 
castellucci iu aria, 

§ Fa .castei in aria. Far 
castelli o castellucci in aria. 
Far castelli su pe' nugoli. 
Vale fare . disegni ìa vouo , 
* 5 



nigiUrrlbyGotTglC 



,CA 



(,i3o } 



CA 



pensar cose Tane e iinpos- 
8ibi]i. 
Casielet. Torcoletto. Maccliì- 
netta die serve a' librai per 
tagliare e pareggiare le car- 
te de' libri. 

§ Castelet de nùr. Castel- 1 
litio. Muccbio dì tre noccioli 
con lino sopra, del (jiinle sì 
Tagliono i fanciulli iu far il 
giuoco chiamato le castelline. 
Castra. Castrale- 

§ Castra le vìgg e sìmeù 
Accecar le pìaitte, le viti, ec. 
Gnastar loro gli occhi , tron- 
candone le messe. 
Castracastegne. Castrino. -Col- 
tellino di cui il bruciataio 
si serve per castrare i mar- 
roni. 
Cnstradina. Castrato affumicato 

e salato. 
Castradùr. Castraporcelli, Ca- 
straporci. Quegli che castra 
sì gli nomini che le bestie. 
Cala, Ritrovare. Rinvenire. Co- 
gliere. V. troà. 

% Catà fcera el bel e 'I bft. 
Micapare. Pigliar fra parec- 
chie cose quella che si giu- 
dica la migliore, e che piace. 

5 Catà dele scuze, dei ram- 
pi- f^. rampi. 

% Catà scel qnag. f. quag. 

^ Cala le galcte. F. galeta. 

$ Catài formentA o '1 mei. 
Spannocchiare - Tagliar la 
pannocchia. 

§ Catà sce, o ciapà le sb 
quater. f^. ciapà. 

§ Vatel cala. Indovinala gril- 
lo. Cosi di cesi volgarmente 
io Toscana, e cosi trovasi 



neli*/f<i//'(WJo istruito stampato 
iu Milano aa. 1766; e suol 1 
dirsi da chi non sa dar uo- | 
tizia di checchessia. ! 

5 Catà Bwi fato , o 'n f ran- 
guent. Chiappare o cofitiere 
ili flagranti o sai fatto. T. le- 
gale e dell' oso. 

5 Catà o troà '1 pel en del 
(p'f. r. CBf. 
5 Catà soe, sercà sa- F. sertà. 
^ Caia sce, volta stc. (P.) 
P^. voi là. 

^ Cala soe le migole. V. 
migola. 
Catalano. Susino. Specie di pru- 
no che produce fratti molto 
buoni a mangiare. f^.brogTia. 
§ Mangia come oen catala- 
no, o a crepapausa. F. mancia. 
§ Calamo. (P.) Lo stesso 
cha balariua. 
Calar. Catarro. Pardo. 

^ Salta '1 caUr. Fenir il 
ticchio. 
§ Aiga '1 caUr de qnalche 
■ coza. Avere il cimurro. Quan- 
do uno ha umore o fantasia 
d' alcuna cosa , ed anche a- 
ver delle pretensioni. 
Calarcela. F. figaroela. 
CaWstech. Catasto. Quella gra- 
vezza che chiamasi anche de- 
cima , come pure il libro 
dove sì registrano i beni dei 
cittadini, ec. 
Catram. Catrame. Resina o pe- 
ce che si trae dagli abeti ed 
altri alberi col mezzo del 
fuoco. 
Catramonacia. Affascinamento. 
^ El ga dat la catramonacia.- 
ùli ha dato la zampa della 



nigiUrrlbyGOOglC 



CA 



( i3t ) 



c:a 



botta. E vale aver qIcildo 
interamente guadagnato , ed 
essersi impadronito dell' al- 
imi grazia. 
Cayra.- Capra. 

§ Cayra dele veze. Sediti. 
Quei sostegni sopra' i quali 
si posano le botti. 
^ Salva ìa cavra e ì yèrz, 
Saliar la capra e i cavoli. 
Vale de' due pencoli non ne 
iucorrere in alcuiiio, e anche 
far bene a uno senza nocu- 
mento dell* altro, 
Cavra , traio. Cicogna. ( T. dei 
geli. } Qiwl legno che bilica 
\a campana. 
Cavtér. Caprajo. Capraro. Cu- 
stode delle capre. 
Cavrèt. Capretto. Figliuolo del- 
ia capra, Cavretto. 
Cavrèta. Sussi. Giuoco puerile. 
Cavreli, Caprettino. Piccolo ca- 
pretto. 
Givries, I^zzo di capra- Feto-. 

re, mal odore di capra. 
Cavricel. Ctipriuolo. { T. d'agr.) 
alticcio. Cavicoio. Caulicolo- 
Cartoccio. Ricciolino clie fa 
il pampino d<Jla vile. D;il 
latino capreolus , che ha lo 
slesso significato. 
Cavrioela. Capriola, Cavriola. 
Cavriuolo. Sortii di «air». 
5 Fa cavrioele. Capriolara. 
Far capriole. 
Cavrina, Capretta. 

^ Scrcà de lana caprina. 
Disputar delia lana caprina 
o dell' ottura dell' àsino. Cioè 
contender (li cose che Bon 
i Dipo Pia no niente. 
* Garrii- Caprone. 



Gaza , ea. Casa. Magone, e an- 
ticamente ca. 

^ Fot de cazn, V, fet. 

§ Gaza de fità. Casa da ap- 
pigionarsi. Sul cartello ch« 
ù af6gge alla porta delia 
case che vuoisi appigionare 
sì scrive: appigionasi. . 

^ Mangia i cop^ o a i ciogg 
dela caia. F^. mangia. 

^ D darès Doech ala casa, 
F: ftech. 

^ Om de caia, J^ssajo, 
Uomo casalingo. 

5 Dona de caza. Alassaja. 
Donna casalinga. 

*J ]Vo aiga né caza uè tc^g. 
IS^on OK'er castx né tetto. (Alh. 
eitc. in masseria ). Non aver 
pia luQ^o né fuoco. Vale «?- 
sor rovinato interamente. 

§ Tegni le ma a caaa e la 
leugua dent dei deugj. y. 
legner. 

^ La gttlìna che va per 
c« o che r a heo.it o che lo, 
becarà. F. galina. 
^ Chi è «tal a ca del dtaol 

el sa .quel che i ga pesca- 

Clii viene dalla fossa sa che 

cosa é il morto. Dicesi di 

chi ha pratica ed esperienza 

di quello che si ragiona. 
§ Za che ht ca bruza d.om- 

ga fcBch. f. bruzà. 
-^ L' iugau el va a ca del 

inganadùr. F. engaa. 
§ Té le ma a caza e '1 mu8 

A 1' albe. Sta ne' tuoi cenci. 
5 Fa i fagg de caza. Far 

la masserizia della casa. Vale 

far le faccende domestiche , 

spassare, rit';»re i letti , ecr 



nigiUrrlbyGOOglC 



OA 



( >3») 



^ OrniiPrn ut» spas» bé 1. 
cazB. y. granerà. 

^ Andk a cnza del diaol 
cnisnt « vestii. F^x andà. 

^ Atgi) '} cui grog come a^na 
cnia. j^ivre un cai che pare 
un vicinato o urta badìa. 
Gazai. Casato. Ceppo. Consor- 
terìa. Se/riatta. Stirpe. At;- 
gregaio di più famiglie deilo 
8lf>SSO cpppo, 

§ BastnrdÀ '1 casal. Trali- 
gìiarc. Degenerare. Diycntar 
dissimile a' genitori, e si nsa 
in cattiva parte. 
Caznll. Casalingo. 

^ Pa cazali. y. pa. 
Cazam<>iit. Casamento. Fabbri- 
ca. Edificio. Casa grnnde. 
Cazant, cazaiiu. Casiere. Ca- 
fiera. Custode, e guardiano 
o guardiana delU tnsa. 
Cazel. Cosuccia a varj usi. 
Cazcla. y. cazìna. 
Cazér. Caciafo. Burrajo. Colui 
che fabbrica cacio e Itnrro. 
Caiér. Casdìiajo. Custode della 
cascina ed anclie del fonda- 
co ove si teogotìo in serbo 
ì formaggi. 
Gazerà. Caciaja. Moglie del ca- 
scinaio, o maestra di far cacio. 
Gazerà . Rappigliare il latte. 
Vale coagularlo mettendovi 
il caglio. 
Ca/.otiii,i. Caserellimi, tHm. di 

casetta. 
Giiz'i. Cosino. 

Gazi. Chiasso. Bordello. Lapa- 
narr. Meìvtricio. Postrìbolo. 
5 Gazi de campagna. Casi- 
no da diporto. 
§ Ctaì del rocol. Casino. -Il 



Caw, o bali. Grillo. T. del 
giuoco del bigliardo. Lecco. 
CaZilina. ^. cazina. 

^ Gnzilìna dele ae- Cella. 
Celletta. Cellula. I buchi 
de' fiali delie peccbie. 
GazrDa. Caserella. Casetta. Ca- 
sella. Dim. di casa. 
Casina. Cascina. Fondaco ove 
si tiene in serbo ìt formaggio. 
Gazo. C/T50. Avvenimento acci- 
dentale che sopravviene scn.- 
za alcnnn necessaria o pre- 
veduta cagione, 
^ (En cazo no fa regola. 
lina rondine non fa prima- 
vera. Dett. di eh. sign. 

^ A cazo pensai, j4 partito 
preso. Posto avverb. Vale 
pensatamente , determinata- 
niente. Premeditatamente. 
Cazoli. Raviggiuolo. Specie di 
cacio schiaccialo ptìr lo più 
di latte di capra. 
Cazolì. Caciolino. Picclol ca- 
cio frffsco. 
Gazoh. Cascinajo . Golni che 
fabbrica e tiene magazzeno 
di cacio. 
Cazonsei. Bocconotti. Voce tlel- 
r uso. Vivanda d' erbe, no- 
va, ciicio ed altro chiusa 
in piccoli pezzetti di pasta- 
che mangiasi In minestra. 

^ No avi pora de fcem de 
cazonsei , o de gnoch. Non 
temer grattatacelo. Si dice d! 
colui che non teme pìccole 

Caiot. Capanno. Capann'iecio. 
Capanna fatta di frasche, o 
di paglia, dove sì nasconde 
r uccellatore per pigliare gli ^ 



n,g,Urrll-.,.GOOgIC 



CA 



( .33) 



nccelli al parctajo 

reti aperte. 
^ Cnzot dcln aenlinela'. Ca- 
, sotto. Casone. 
; 5 f^'^zot àe. borati. Castel- 

lo da burattini. 

Ì' ^ Cftzogg posiés de m.ircangg. 
Botteghe a vento- Cioè bot- 
teghe posticcie. 
CazotéI , eazoi'i. Capannuccio, 

Piccolo capnnno. 
Cazoti, Bozzoli. ( T. de' tint. ) 
Piccole padellotte di rame 
con manico di ferro che'uer- 
Tono a vuotare il bagno del- 
le caldaje. 
Ce rè, { P. J Vedi vedi. Guarda 

f^uarda. 
O-l. (P.) Fediìo. mio vello. 
Cera. Cera, folto. 

j[ Fa bùna o calla cera. Far 
buona o cattiva cara. Vale 
far buono o cnttÌTo viso. 
5 Cera de sonadùr , de pa 
cot, de patrii , de ospedal 
e simei. Cera pallida- Cera 
da malato. Viso da, inter- 
nata- Cioè smorto, impaludilo. 
5 Cera d' emperatùr o de 
cameal. V. qarnval. 
^ Val pice <en piat de bù- 
na cera , fbe ttete le pitanse 
del mond. La vivanda vera 
è f animo e la cera. Dìcesi 
a cbi, o da cb! si scusa di 
essere scarso nell' onorare 
aUrui , dandogli poche vi- 
vande e di poco pregio. 
^ Cerù , ft 1 cerù. f. mazii. 
Cerùna. Cerona. Cerozsa. Bal- 
la cera,. Volto , sembianza , 
faccia allèwa e gioviale , pd 
usasi come per vezzo. 



alle II Ce7.:i , ceziiia , 



Che? Che cosa? Pron. inter- 
roga ti vo. 

5 Che Toet? Cfw cosa vuoi? 

§ Cile che Don è. Qna/id'ecco. 
Chn. Qui. In questo luogo. Av- 
verbio di luogo. 

)i jVo ma mo'erès de cW a 
le. JWn ne volterei la mano 
sossopra. Non ne farei un 
tombolo sult erba. Suol dirsi 
quando non e' importa nulla 
di checchessia, 
cuòca, f. gaza. 
Chèfa. P'elo. Abbigliamento che 

le doDue portano in testa. 
Cboea. Covone. Quel fascétta 
di paglia legata che fanno 
i mieiitori nel mietere. 

5 Trat dele chcee. Bica. 
Mucc/iio di covuni. Paglia 
di coi'oni. 

^ Ligi le choee- Accovoni»- 
re. Far i covoui. Locchè di- 
cesi ancora anmiartnare. 
Choecn. Debito fogno. Cioè ine- 
sigibile. 

§ F« chcBche. Cuccare. Vaia 
beffeggiare uno, uccellarlo. 

^ Fa ch«the- V- chttcà. 

^ Quel che fa choeuhe. Bef- 
fardo. Quegli che scherza « 
fa beffe pCr giuoco e per 
solazzo. Dìcesi poi arciere co- 
lui che freccia , ricliiedentlo 
or questo or quello di de- 
nari in prestanza. 
Ch(£cà. Frecciare. Richiedere 
or questo or quello , che ti 
presti denari con animo dì 
non rendere; che anrbe di- 
cpsi dar la freccia. 



DigitzrrlbyGOOglC 



CJ1<E 



( i34) 



CH<E 



ClioecU. Cuculio. Cuccalo. W. 
Enbo. Specie d' uctcUo cosi 
ideUu «lai Miono del sùO cbd- 
lo. Cuccovegf^ìa. ffarboi^finni. 
^ Vcg come '1 chacli. Tra- 
vecchio. Pieno (^ mini e tfetà. 
Piit (tntico del òrodettù. 
CliCEilKemer. Ce.triìiolo. Cedri- 
uoìo. Citriolo. ArV. Cucumis 
fitreus. Frutto noto. 

5 Chceclicemer azin'i. Caco- 
nierello. Cocomero asini/io. 
C ticet.li[einer. { tìg. ) Babbeo. 

Siimunilo. y. macaco. 
Clicegià. Cuccliiajo. 

§ Ria ala leada dei chncgià. 
Giunger al dar dell arine in 
tavola. ( diz, ven. ) Vaie ar- 
rivar a priitnpio di tavola. 
Cliiiìgià. Cucchiaiata. QnelL 
quantità che ai prende in 
«Da volta col cuctliiaio. 

^ Mori 'a d' tpn cliLegi 
d aqua. f. aqua. 
*i 'Bcesta dei cli<rgià. Cui 
citi aera. 
Clicegià pirft. Galega. lìuta ca- 
prnria. Lavanesp. Capra^'i^ne. 
W. Galega ojficinalis. Y.rU 
di radice perenne. Trovasi 
lungo i fossi e ne' luoglii 
freschi ed ombrosi. Fogli 
pennate, fiori p^pìUonaci 
in grappoli peodcdli. Ado- 
perandola per soverscio non 
bolo ingrassa notaLilmentc il 
terreno, ma di più vì di- 
strugge le mal erbe, e vi fa 
ìuorìre gì' insetti. 
Chrrgiam, Cucchiaino. Dìjn. di 

uuc'cLiajo. 
Chcegiani. Cucchiajatùia. Pìc- 
«nla cucchiaiata. 



Ch(cgian&. Cuccliiajone- Cuc- 

cliiajo grande. 
CUaeioa. Covonceìlo. Covonctno. 

Piccolo covone. 
Ch«ot. Conto. Calcolo. Ragianr. 
5 Chfrngg aijès, o pati ciarì 
eamisÌBia longa. V- araisisia. 
% Laura a so ch'^nt. A'- 
làflrà. 

^ Choent del ost^r. Cartina 
dell' oste. Cartina del conto, 
ed aniilie semplicanenie car~ 
tHirt. 11 conto dell'aste, p.-i- 
aticciere e simile dopo il 
trattamento. 

§ Sai '1 so cUcnnt, sai he 'J 
fat so-, f^. sai. 

^ Bcetù o meter a clxoent. 
Tornar contò, metter conto. 
Faler la pena. Vale esser 
utile, comodo. 

^ Fa chcent sftra vergola. 
Far conto. Fare assegnamento 
sopra checchessia. Vale fon- 
darsi sul capitale di cosa 
sperala. 

§ Fa o no fa choant sarà 
vèrgi). Fare o non far cofii- 
tale di alcuno. Vale fare o 
non fare stima o conio, cu- 
rarsi o nou curarsi di al- 
cuno. 

^ Fa i clioeogg »doa a ver- 
gii. Caratare. Criticare. T.-i- 
gìiare i panni addosso a uno, 
L' Alberti eocielop. spiegan- 
do un testo del Varchi sulla 



pai 



ola caratare u»a la frase 



far i conti addosso 

5 (En chwnt fa 1' aie» « 
l'alter el pat^^, o f^ *1 choent 
sensa r ostér. Una ne pensa , 
e MA evfìlo fa il ghiottone e 



DoUrrlbyGOOglC 



aia 



( .3= ) 



r altro il tavernajo. tJna ne I 

pensa F asino, f altra il mw 1 

gnajof Vale far il conto sen- ; 

Ea ì' oste. i 

§ Fa render choent de se- ; 

tìmana. F'. setimana. 1 

Chtentà. Numerare- Contare. ! 

Cbteutà. Raccontare. Narrare. 

Jtiferire. 

^ Chcentà i fagg dei alier. 
l''ar belle le piazze de fatti 
altrui. Vate pubblicarli. 
^ Chaiità dele baie. Kbala. 
Cboeiitarel. Conticino. 
Cbcentisla. Abbacchista. Colui 
die fa i < ontì. jàbbaccluere. 
Calcolatore. 
CWr, Cuore. 

% SentM a «larga 1 cbcer. 
Seau'rsi consolare. Ricorifor- 
tarsi. Tornar a nuova vita. 
Racconsolarci. Riaversi. 

5 Col mal del cbccr. A ma- 
lincuore. A mal in corpo. 
Vale di mala Toglia. 
^ Vigni y angosa al cbtsr. 
V- an{;osa. 

J L' è mèi , o vai pio; a;n 
i>il cbter e cena bela cera 
che des pttanse. f^. cera. 

§ Se '1 cbcer noi dcel , pian- 
zer DOS pcel. A buon confor- 
UUor non dolse mai la testa. 
Chi sta a vedere non gli duole 
il capo. A chi consiglia non 
duole il capo. Prov. signifi- 
cante che clii non ba pro- 
prio interesse nell' affare non 
ne sente pena. 
§ Cboer de vérz, d' enia- 
]ata e simei. Garzuolo. Le 
foglie dì dentro congiunte 
insieme del cesto ^ell' erbe 



come di lattuga, di cavolo, 
e simili. 

^ Meter el so cboer en pai. 
y'. ineter. 

^ Lontà dei oegg lontà del 
elicer. F. lontà. 

5 El cbror raen daa. // cuo- 
re me lo diceva, me lo pre- 
sagiva. Dicesi dell' aver pre- 
sentimento di una cosa. 

5 Dormi col cbter coment. 
y^. dormer. 

<J Avi oju choer de bò, de 
bronr, de Nerù. At'er un 
cuor di bronzo, di macigno , 
di smalto. Vale incapace di 
tenerezza o compassione. 
CUcer. ( T. di giuoco ). Cuo- 
ri. Uno de' quattro semi del- 
le carie da giocare. 
Cbfnriz'i. Concino. 

§ Choerizi dela camiza. Co- 
ricino. Pezzettino di tela fatto 
a foggia di cuore cucito allo 
sparo della camicia. 
Choezer. Cuocere. 

5 Cboazer a les. Lessare. 

^ Choezer a rost. Arrostirti 

§ CLcezer en biancb. TVp- 
tare. Cuciaai'e a maniera cb^ 
si cnciuano le trote. 

§ Choezer la vena nela re* 
gaua. Coticciare. ( T. delle 
ferr. ) Cuocer la vena di 
fe[ro nella ringrana. 

^ Chcezis al fcEch o sìk 
semper a caal del foech. y. 
caal. 
Choezer. Ammosciare. Ammo- 
scire. Dìcesi dell' iusalat» 
quando si lascia senza man- 
giarla dopo che è inoliata ^ 
e che diventa vizza e aip- 



D,g,t7„lb,.GOOgIC 



CUI { 3 

scia, tu Roiaa dicooo am- 

inalyare. 

Chi. Cìd. 

^ Chi In fa r aspeta. Chi 
altri viòola se non riposa. 
Dicesi pure cìU la fa V a- 
spetta. 

Chiiliera. Cinccheia. Tazza. 

Chicbera. Oala. Attillatezza. 
Aitìllatura. 

§ A tutù 'il cliicfaera. T^estirc 
assettato y attillato, in gala. 
Si noti che r ìlaliano andare 
alla chiccìwra vale per l' ap- 
punto il contrario, cioè li- 
mosinare. Andar mendicando. 

Chigolù, en chigolù. Coccolo- 
ne. Coccoloni. Vale a sedere 
stelle Calcagna. 

Cliisrela, Scluaccìata. Pune cru- 
do stiacciato e messo a cuo- 
cere in forno o sotto le bra- 
ce. Focaccia. 

5 Voli fa toet et mond en 
chiswla. Far sbraciata o 
sbracio. Far mostra di vo- 
ler far grnn cose. 

CUìsolì. Chiocciolino. Pìccola 
focaccia. Sclùacciatina , o 
stiacciatina. 

Cliisoll. AzzimcUa. Siiacciatlna 
fatta di pasta azzima. 

iCliisolù. Stiacciatone. Stiaccia- 
ta grande. 

Chitar.T. Chitarra. 

§ Quel che fa chìlare. 5(r«- 
ntentajo- Pahbricalctr dì chi- 

ChitarA , cinta Ti!i. (S^-) V. sonai. 

Chitar'i. Chitwrino. JDimin. dì 
chitarra. 

§ Seca '1 chìtarì o la die- 
sili. /^. deosiù. 



(i ) CHI. 

Oliti. BacciieJXone. Baciapile. 
Craffiasaiiti . SchiodacHsti . 
Jpociita. 11 Bonfadio usa au- 
che chietiito- 

-Cliilìna. Pinzocchera. 

Cliitinarìn, chitinismo. £acc^C- 
toneria. Bacchettoiiisnto. SofZ- 
tocchicria. Sim.ulata pietà. 

Chitiui\. Pinzocchsrone . Tpoi 
tritona. 

Chivif. Citi fan? ,T. Militare. 

Cia;'i, sarà cola daf. Chiavare. 
Inckiavare. Voce andata in 
disuso. Dicesi meglio serrare, 
chiudere a chiave. 

Cìaarì. Tofi^yallachiave. Magna- 
no. Fa cito L' di toppe e di 
eh in TI. 

Ciaarl. Chiavajo- CAto coro. Que- 
gli che ha iu custodia le 
chiavi. 

Giacer». Parlantina. Viva e fie- 
! ra loquacità. 

Giacerà, f. cìacerù. 

Giacerà. Chiaediierare. Tata- 
mellare. Cinguettare. Ciarla- 
re. Tacolare. Cicalare. Cor- 
nacchiare. Torre la volta al- 

Ciaccràda, cìacera. Chiaccìiic- 
rarnento. Chiaccliier'm. Cica- 
leccio. Cingueltantento. Cltiac- 
chierata, 

Ciaceri. Chiacchierino. Ciarlie- 
ro Cicalino. 

Cìacerft Chiacchierone. Ciar- 
lone. Cicalone. Cornacchione. 
Bajone. Parolajo. 

CiacerCina. Cinguettiera. Chiac- 
chierona, Ciarlatrice. Cica- 
latrice. 

•Ciacola. Trich trach. Così chìa- 
uutno ì fanciulli un martello 



nigiUrrlbyGOOglC 



CIA 



( i37 ) 



CU 



di legno iiuperuato e mobile 
sopra di un asse con <:ui |tcr 
tTAEtulIo fttniio rumore nei 
giorni di pnsaioTie , come si 
ii colla rag.-ineUn. 
Cimolit. Ciarla^ Parlatd- 

^ TaYilc cincolc « poch fagg- 
il pcrdoiityiii Svroinido, mol- 
ti Itaci a pochi (fuaWim. bis- 
sai ptunpi/ii e poca uva , o 
assai parole e poc/ie lance 
ratte. Vale gran dimostrazio- 
ni e poclii effetti. DÌ£Csi 
pure ) fatti son masc/U e le 
parole son femmine. 
Ci acòla , ciacolà, ec f. cta- 

ccra , ciaterà , oc. 
Ciacolfi. Naccìierc. Strnntento 
fanciullesco di icgui o d' as- 
si o di gusci di noce o di 
nfcchj, elle posto fra le dita 
della mano sinistra si batte 
colla destra,. 
Ciàega. Cateratta. Apenura fat- 
ta per pigliar l' actpia a line 
di Diandnrla via a sua posta, 
e si cìtiude e apre con im- 
posta di legno o simile. Ve 
n'Iia di due sorti cateratta 
à canate, e cateratta a porta 
.0 a ventola. Cateratta a ca- 
nale dicesi quella, la cui ìm- 
foìta s' slzn e s'abbassa- Ca- 
teratta a porta o a votola 
dicesì quella f le cui imposte 
girano iniomo a due cardi- 
ni. X.e cateratte possouo es- 
sere naturali e ar^fìciaH. 
Quelle che si fanno per ri- 
tHuer 1' acque dìconsi più 
comunemente calle e talvolta 
chiuse , serre. Quelle che at- 
lf3Tersaau fiumi o ì«rreAtÌ 
Tom. L 



sou dette piti particolarmen- 
te pcscaje , te sono di muro , 
e. se sono di leguo steccaie. 
Le cateratte naturali diconù 
anche scogH^e, cascate- Il 
sostegno è propriaineate quel 
manufatto, che serve a fre- 
nate la velocità dell' acqua 
per t^modo della navigazio- 
ne , e si chiudono con ven- 
tole o portoni' 
^ Lasà zo le ciàcghe.( fig. ) 
Fare i lacrimoni. Voce del- 
l' uso lìor. , e vale porsi im- 
prOvvisameute e dirottamente 
a piangere- 

Ciacghct. Caterattola. Dira, di 
cateratta. 

Ciaegot. Saracinesca e scraci- 
licsca. Dicesi a quella serra- 
tura di legaamc, che si fa 
calare d' alto a basso per 
impedire il passaggio detl^ 
acque, animali e simili. 

Cimgh Catertitlone, Sostegno. 
Parlandosi di quello che ser- 
ve per risciacquare i canali 
aopra le pcscaje. 

Ciaegù.. Caiiwte. Apertura che 
sì lascia nelle pescaje dei 
fiumi per trausilo delle har-t 
che., 

Claèta. C/iiaceMa. Piccola chiave, 
S Vi dela ciaèu. Fino pÌQ- 
lioato- Fino squisito. 

Ciaf. Chiave. 

§ La cana dela ciaf. Fusto, 
o canna della chiave. 

i Pomol dela ciaf. Pallino, 
bottone. 
^ Anel dela ciaf, lineila, 
I I dengg dela ciaf. Ingegni, 
t Mas de ciaf. Fasci^ di 



nigiUrrlbyGOOglC 



cu 



e i38 ) 



CIA 



cfàùfi. TKcesi di più ditavi 
raccolte insieme. 

5 Sarà cola ciaf- /^. ctaà, 

^ Ciaf dei miir. Catena. 
(T.de'mur. ed arcliit.) Lun- 
ga e grossa spranga di fer- 
ro, la quale si mette da urta 
muraglia all'altra per tener- 
le collegate insieme, e render 
soldi e fermi i loro recimi, 
e specialmctite le fiancate 
alle Tolte. St congegnano 
fortemente tali catene con 
«leoni pezzi di simjgliante 
Terga di ferro ctiiamati pa- 
letti che si fanno passare per 
un occhio posto alle loro 
testate, il che,^ si dice inca- 
tenare. Qirel pezzo poi dì 
rame o ferro con cni negli 
edifici si tengono unite in- 
ncme pietre con pietre si 
chiama arpete. 

^ Ciaf dele arcade. Serra- 
glio, Una pietra tagliata a 
conio che si mette nella par- 
te pia alta , cioè nel mezzo 
degli archi de' ponti. 

§ Ciaf dela ma. Carpo. Una 
delle parti della mano che 
è tra la palma ed il brac- 
cio, e che consta di otto 
piccole ossa. 

5 Ciaf perpetua. ^Zarthio/Ze. 
(T.'deglìoriaol.) Piccola cliia- 
Te per girar la vite perpetua 
affine di caricare la moUa. 

§ Ciaf dele gamhe e dele 
ma. Nodello. Congiuntara che 
attacca le gambe ai piedi e 
le braccia alle mani. 

§ Meter la ciaf sota 1' oes.. 
r- meter. | 



^ Eser la ciaf del zo^h. 
Essere colui che dà Jiioco 
alla girandola- 'Cioè essere 
il principale o 1' autore di 
una cosa intorno alla quale 
altri'sia stalo qualche [em^ 
pò in dabbio. 
Ciainà. Chiamare. 

^ Gamà a belaze. Socchi)*^ 
mare. Chiamar sotto voce. 

5 Ciamà ì relegagg, Riban- 
dire. Rivocare dal bando e 
dall' esilio. ìdmeuere. 

^ Ciamà ai(Et. Gridare ac- 
cor uomo. Vale chiamar soc- 
corso e ajuto. 
Ciamà. Citare. ( T. legale ). 
Cianco!. Lippa. Voce disusata. 
Mazzetta appuntata da due 
capi che serve ad nn giuoto 
detto da' fanciulli io Firenze. 
are Òusè. 
Ciao. f^. sciao. 
Cinpn. Chiappa. Natica. 
Ciapa. Coccio. Pezzo di vaso 
rotto di terra cotta. 

^ Ciapa de bocal o simei. 
Greppo. Vaso di terra rotto. 

§ FJ dele ciape. l-'are dei 
pentolini. Neil' uso si dice 
del rompere una pentola e 
farne pezzi. 
Ciapà. Chiappare. Colpire. Pi- 
gliare. Raggingitefe. 

^ Ciapa nel segn. f^. sego. 

5 Ciapà del pontfir. f^. 
pontftr. 

§ Cfapà U balh. ( T. del 
giuoco del Ingl. ) 2'nicciare. 
Tracchiftre ed anche truccare. 
Vale al giuoco del trucco 
IcTar colla sua la palla del- 
■ r «tversario- dal luogo dov' èl 



nigiUrrlbyGOOglC 



CIA 



( >%) 



CU 



§ Ciapà la forUiiia per i 
caei , o quand la ve. Pigliar 
la fortuna pel cluffetto, Vnle 
non lastnar sfuggire la buo- 
na occasione. 

^ Ciajtà le so qiiaier , o 
catà ste. Toccar delle basse. 
Uccellare a coccola. Toccar 
busse. Toccarne. Toccar un 
zoTììbamento ,nn ribellino. Va- 
le esser battuto. 

5 Ciapà i prim. Prender la 
prima mancia. Diceù da lioi- 
tegaì quando dopo aver nper- 
ta bottega vendono la prima 
mercanzia, e sogliono dire : 
io ho fiuto fa prirna mancia, 
lo ho presa la jmma fac- 
tenda. 
^ Se cascherà el siel sa cia- 
parà le quaie. f^. quaìa. 
^ Ciapà r onda. F'. onda, 
^ Ciapà potès ados a giù. 
F. posès. 

^ Ciapà quachdù per I4 
gola per la barba. Affer- 
rare alcuno per la strozza. 
Vale per la gola. 
^ Ciapà quachdù per la gola. 
( fig. ) Pigliare, prendere o 
iftiappare al boccone. Vnle 
ingannare con aUeltaueoti 
di premj. 

^ (>iapà ste Ja ma a quach 
laAr. J^are pratica, j^cquista- 
re pratica. 

% (JiapÀ giù de bota salda. 
fK bota. 

§ Ciapà cena ràer,'£à atu 
«carpa, y. «carpù. 

5 Ciapaghen ss cena hro- 
«tola. Ricever la mala pasqua. 
.§ Ciapà cena ichincadit. ToC' 



caie una stincata o una stin- 
catura. Ricevere una percos* 
sa nello stinco. 

^ Ciapà iena stoaada'n d'os- 
na gamba^ Toccare una gam- 
bata, una fitta, una trafitta. 

§ A chi tiapa ciapa. Fare 
a ruffa raffa, ed è quando 
gettando uno de' fanciulli ia 
aria alcuna quantità di cbec- 
clietsia f fanno a chi più to- 
sto , o a chi più ne piglia. 

^ Ciapà o t<e '1 trat Botai- 
^. trat. 

5 Ciapà per el icef. Ac- 
ciuffale. Prender pei ciuffo. 

$ Ciapà 'n del la». Accap- 
piare. Tirar alli^ un' accap- 
piatura, 

^ Ciapà 'l moschi, f. ma- 
schi. 

§ Cjnpà oso ocapcesCk. f, 
fcapiesà. 

% Andà per dà e 'nvei« 
ciapà s«. F'. andà. 

§ Ciapà fona. Awivarsl. 
Prender vigore- Ravvivarsi. 

^ Cìapùs per i caei. f^- cael- 

\ Ci«pà ttua «tort* . F- 
storta. 
Ci a pél. Scampoletto, Dim. di 
scampolo. CkiappolQ. 

§ Ciapèl de tera. Prem iH 
terra. Sì dice di quuttìtà d&- 
terminata di terra. 
Gapi. MammolinO' Cacino.Mam- 
moletto. Naccherino. VaU ra- 
gazzetto vezzoso. N 
Ciapòt. y. capàu 
Ciapotà. F". capoGÌà. 
Clapotada. F, capòt. 
Ciapft. Cosciale. Vestimento ci,? 

cuopre la cvscU- 



D,g,t7„lb,.GOOgIC 



<:IA 



( »4« J 



CIF. 



Ciar. ( ogg, ). Chiaro. 

tiar. ( sosl. ) Lume. 

$ Ciar do liiitn. tampa/ieg- 
gio. Lume. «Iella luna. 
^ Faa tìnr. F- fil. 
$ Fa tiar ai morgg. Lo 
1tes6o che fa InzAr ai uorgg, 
r. luzùr. 

Ciarada, Chiarata.- Modic!iineo- 
lo fatto dt cliìara d' uoto 
ebnttuto, nella quale a' ìdIÌ- 
gne stoppa od altro , o s' ap- 
plica alle ferite o percosse. 

Ciarecli , cierccU. Ckierioq. 
Cherìco. 

Ciarega. Chiema. Cherica. 

Ciareghet. Chierichetto. 

CiareglxKs. F". abatcec 

Ciarighì. Chierichino. Pìccolo 
chierico. 

Ciarighi. ( gcr. ) Mainmellvie. 
Poppelline. Pìccole poppe- 
$ m en ciariglil. T. oaf. 

Ciarùr . Splendore . Chiaiore ■ 
Fulgore. 

Cias. , 1 Chiassata. Strepito. 

Cia5Bda> / Gran cliìasso, gran 
rumore. 
5 FJt <nta fiìasada . Fare 
tifi' agliata , od una grafnh 
agliata. Modo proverL. che 
vale fare uoa cicalata o gri- 
data noiosa , lunga e si;ioci:a. 

Cicli cìaclì. ScricchiolMa. Oito- 
matopca del suono clie fa 
alcuna cosa nello scricchio^ 
lare- 

Ciciù e sisù. Succio. Quel san- 
gue che viene in pelle e ros-^ 
reggia e guisa di rosa tirar 
tovi da bacio o ùmUi, 

Ciertch. F. ciarecb* 
-Cìesa. Gàcsa. 



^ Om de <-Ìe-^n , om del si- 
gni!ir. Uomo d'anima. Vale 
Dumo cUe attende alle cose 
■pi rituali. 

^ Oni che frequenta le cìe- 
»e. Chiesolastico. Colui che 
frequenta le cliiese. 

§ Fomna clie freqiienla le 
ci eie. C/iietolastita, 

^ Pìgnatì de cicza. Sene- 
ciiKf. ( Fior, ) Alandntario. 
( Rom. ) Servo dì chieda. La 
voce scaccino de' Fiore;itiiii 
viene l'orse dallo scacciar che 
fauno costoro i caui du chiesa, 

5 Voli andi 'a. cìeza a di- 
«pet dei sangg. Ficcarti. Vale 
iutrodursl prosontuosamente 
in luoghi dove et* sia vie- 
iato r ingresso. 

§ ^ser fortunat come i ca 
'u cieza. Esser (^o/tuaala 
cone cane ùi clUesa. Vale 
essere disgrazìatissimo , per- 
ché ivi sempre il cane e ba- 
stonato , e si scact»^ come 
i indegno e ìn>portuQO. 
C;e7.ina , ciezioila. Ckiesiìio. 

Ckiesiuola. Diin. di chiesa. 
Cìbca. Lumiera, Arnese elio 
contiene molti lumi. Zumi-' 
najo. 
Gioca , baia. F. baia. 
Ciòca. F. bronzina. 

^ Ciàca de ligabotch. d>> 
riinbo. Grappolo dì coccola 
d' cUera. 
Ciocà. Bussare. Picchiare. Di- 
cesi proprio degli «scj quan- 
do si picchia , perchè «ssì 
sieno aperti. 

^ Fala ciocà. Sbraciare a 
uscita. Vale coosuianre senzq 



nigiUrrlbyGOOglC 



ao 



( »4i ) 



CIO 



risparmio. Vile anche essere 
in fiore. Cioè far bene le 
tose sue. 

Ciocarèl o ciocaruel, Scìàamaz- 
10- Dicesi a quel tordo che 
si UeiU! per «ccellare in gab- 
bia , £ £Ì fa gridare miMtraxb- 
(logli la civetta. 

Ciùch. Tocco. Per lo colpo 
che Aìi la i;ajiipaaella nell'u- 
scio o il battaglio n«lla 
campana. 

Ci^HiU o cicech. Ubbriaco. Bria- 
co. Ebro. ^avvinazzato. JJi- 
ciascharalo. Ciuschero. Cionco, 

Ciochezi. Schìanimtzare. Pro- 

liriamente il gridare degli 

ucte^li quando hanno paura. 

Ciocliezada. Schiamazzio. Lo 



Ciotolata. Cioccolata- Ciocco- 
iaue. Cioccolato. 

JPachet de giocolata. Pane 
mattone o fcattoletta di 
ciaccolala. Dicesi a quei pez- 
zi dì cioccolata fatti a fog- 
gia di mattone- 

^ Boll de cìocolata. ^. boli 

^ Cogoma dela oiocolata. 
Ciac colaltiera , Ciao colattiero. 

§ Fruì dela ciocolata. Frul^ 
Uno. 
Ciocotati. Cioccolattiere . Chi 
fabbrica o rende cioccolata. 
Ciocolatina. La moglie del cioc- 
colattiere. \ diziouurj , la Cru- 
sca , «e. ci lasciano desidera- 
re un lermine che esprima 
ìa moglie del cioccolattiere, 
«guai monte che moltissime 
altre voci di simìl fatta. Io 
crederei appoggiato ai prin- 
cipi gcneraU della Ungna che 



dir si potesse ciocco/attiera 
e eioccolattaja ; poiché se 
leggesi nei classici italiani 
cappellata; Jbrruya, beccaja , 
giardiniera , giojelliera , pri- 
gioniera, ec, ec, cambiata 
la desinenza o, o « del ma- 
scolino in a si dirà an- 
che correttamente tabaccaia , 
pastaja ^ tapezziera , brìi- 
ciataja , attoaaja , librerà , 
cioccolattiera , ec. tutti co- 
niati sulla foggia dei primi. 
La Crusca , l' All^erli enci- 
clop., il Cesari ìn fatto di 
tali vocaboli da' cento aoit 
ne trasaero fuora l' uno , ap- 
poggiati forse alla r agi» 119 
che è ia libertà degli scrit- 
tori il formarli , ma la cosa, 
uon corre egualmente ben^ 
con tutte le vod dì tal na- 
tura ; giaciih^ chiederà ai 
detti lesfiicogralì quale sari 
la regola cui dorrò attener'- 
mi per formare i femmioilì 
di spellale, pizzicagnolo, ra- 
mìere, ec e se avrò a dir? 
piuttosto speziala che spe- 
zìalessa , se piz7.icagaola , se 
. ramiera, ec. Regola di que- 
ste voci non potrebb' essere 
elle l' uso , stante che abbia- 
mo esempi di ambedue le 
accennate maniere nei fem- 
minili tratti da' mascolini de- 
sinenti in e. Speriamo che 
queste osservazioni nonìsfug- 
giranjio ai compilatori del 
nuovo grau dizionario , al 
quale l' Accademia della 
CrusCf) ha già da. qualche 
towpo comincialo apormaiLO> 



DigiUrrlbyGOOglC 



CIO 



e 4!> ) 



CIO 



Goti. Cìàodo- j^gìito. Chiovo- 
La clnodagione li xlUlingue 
in (jiiadra e piana. Fra U 
chìodngione quadra si com- 
prendono ì iwzetti da na- 
TÌcello € da mulo, i Aiac~ 
duoli f e quelli da carrozza 
e da carrette maggiori e mi- 
nori. La cIiiodagioDC piana 
à dittingue per numero da] 
IO al ]4- 1 chiodi minori 
dicoQsi huUette. 
- § Ciod de carter. Diac- 
tùtolo. 

$ Capela de ciod. Cappel- 
ietto. Coppello. Capperozzolo. 

$ Mangia i cop o al ciogg 
dell caza. y. mangii. 

^ Empiantà '1 ciod. Ficcar 
chiodi. Vale star fermo ed 
osti nato oell« sue delibera- 
itioiti. 

5 Di roba de cìogg. Dir 
roba da eoa barbone, o da 
chiodi, o da molle. Espres- 
sioni della plebe fiorentina 
di eh. »ign. 

^ Tacà la mésa o la achcela 
ai ciod. F. Ucà. 
Cioda. Ciiodone. GrosM) t:liio<lo. 
Ciodarcel. Chiodajuolo. Faciior 

di cliiodi. 
Ciodei. Fungo chiodo. W. jign- 
jicua ciapits. Piccoli funghi 
noli col cappello a kroiue 
d' un oiler d'argilla smorto 
che crescono ammassati in 
buon numero ne' luoghi om^- 
hi'cm in vicinanza alle acque. 
Sono buoni a mangiare. Ve 
n' ha per altro una specie 
^ta chiodo violetto che non 
è b'JOJBT. 



Ciodei. Chiodetto. CIàovereìlo. 
^ Ciodcl curi e gros. IToz- 
eetto. Sorta dì agato corto 
e grosso. 

)Ì Ciodei dela forbes. Cal- 
coffM. 0ìcesi a qnella patte 
delle forbici che fa afticìo 
di molla. 

Ciodei. Mon'iglione. Morbi^lio- 
ne. Infermità che TÌeo a l'an- 
ciuUi. Spezie àÀ vajuolo, ma 
che fa vesciche piii grosse, 
ed è manco maligno. 

Ciod^ra. Cldodaja. ( T. de' fab. ) 
Strumento che serve a fare 
la capocchia a' cliiodi. 

Ciodéra. Soffice, Cosi chiamano 
i fabbri un ferro quadro , 
di lunghezza nn sesto dì 
braccio e sfondato nel mez- 
zo , sopra '1 quale mettono il 
ferro infocato quando lo vo- 
gliono bucare. 

Cioderia. Cluodagioae, V, cìod. 

Ciombo. /'. ciòch. 

Ciòrla. (P.) Vaccherella magra. 

Ciorlana. Pispola, Uccelletto 
che frequenu le pianure e 
gli scopeti. 

Ciòsa. Chioccia. La gallina 
quando cova l' uova o guida 
i pulcini. 

Cióz. Campo. 

^ Cióz , camp codegat. Cam- 
po nia^§esato. Vale tenuto 
in maggese. Maggesati di- 
consi que' campi , che lasciati 
un anno senza sementa si 
vangano o ii arano in mag- 
gio , per poi seminarli in 
autunno. Kconsi anche mag- 
giatici. 

Cìozèt. Campetta. Picc»! campo. 



7<-,ib,. Google 



a 



( .43) 



Ci re u mei rea. appresso a poco. 
In ffuel torno. 

Cnicià. Succhiare. Succiare. 

Cincia, (gergo). Zizzolare. Pcc- 
chiare. Caricar T orza col fia- 
sco. Cioncare. SombcUare. 
Sbombettare. Sbevaezare^ Va- 
gliuno bere sovcrchinmcnte. 

Ciuciarci. C/uco. Asino giovane. 

Ciuciù. Beone. Cincigliove. Suc- 
ciabeone. Gran bcTilore. 

Ciuza. Chiave. Il hiogo che «la 
sopra una frontiera die ten- 
ga o po^ tener chiuso il 
\asso. 

Ciiizure. Contado. Campagna 
ìutumo alla città nella quale 
si contengono i villagf;i e 
le pouessìoni. Distretto. Ter- 
ritorìo. 
C/aisenihol. Clavicembalo- Gra- 
vicenihalo. Strumento musi- 
cale noto. 
Clarinet. Chiarino. Chiarina. 
Strumento musicale. La no- 
stra voce ciarinet deriva dal- 
la francese clarinetto. 
Co. Capo. Testo. Ciicuzza. Zutf- 
ffli Gnucca. Dante usò anche 
Co là (love disse: » Tosto 
che 1' acqua a correr mette 
co t. . ^OicesI zuccaia la co- 
tenna anteriore del capo, e 
lirar la zuccagna vale quan- 
do, preso un ciuffo dinansi, 
si fa staccar ja pelle dal- 
le ossa. 

§ At'i '1 co 'n sima le «pa- 
le. Aver gli ocelli JieUa col- 
lottola. Aver il cernei sego. 
Essere in cervello. Vale es- 
sere accortissimo e diflìcUe 
ad essere ÌDgannatff. 



^ Mitis denter col co e coi 
pè. Prendere checcketsia a 
»eeta di tetta. Mettercisi colle 
mani e co' piedi. Mettercisi 
Colt arco e col midollo dei- 
Fosso. Spogliarsi in camicia , 
in ftrsetto o in farseUino. 
Vale impegnarsi con ogni 
sforzo, studio e diligenza per 
ottenere o fare qaalchc cosa. 

5 Gratàs adi co. Grattarsi 
là nueca. Avere de' gratta- 
capi. Vale avere a pensare , 
perchè talora chi p^nsa, in 
pensando suolst grattar il 
capo. 

§ Miti 1 co « partii o a 
«tgn. Mettere il cervello a 
•bottega, o il 9aj>o a partito. 

5 Aviga '1 co a fas consà 
o 'n trebizonda , o avi dat 
cen. boi el servel. T^- boi. 

J^ Co boz. Capo a eaittoni. 
Cervel balzano. Zucca. Po- 
ponella. Dicesi di chi ò stra- 
vagante, pazzo o sciocco- 

§ Co de pereeca. Testila. 
Testa fatta di legno, carto- 
ne o aiiuile. 

§ Co buz, o co de peroH 
ca. ( lig. ) Smemorato. Prìvo 
di memoria , oppure ceree/ 
balzano, zucca, poponella. 

§ At'i o & vegner tat do 
co, o '1 co gros come <£nti 
quarta, f^. quarta. 

§ Aviga del dafk fin desft- 
ta del co, o dei caci. Aver 
dia fare fin sopra i capegli. 
Affogar nelle faccende- Aver 
faccende fino a gola, 

J Basa '1 co. ( fig, ) Arten- 
^si . Accondiscendav , eck 



nigiUrrib,. Google 



co 



( ■4i) 



anche umiliarsi. Baciare il 
numipoìo- 

5 Vef>nighen a co. Vaùr 
a capo di una cosa. Riuscirne. 

^ Se gaò« dù co me 'n tra- 
rès via giù. Il dizionario non 
hit frase eauivatente a que- 
stn ; ma nella gelosia del La- 
sca { ftti V. se, X. ) le{i;ges! : 
» S' io avessi un altro capo, 
» io batterci tanto per lo ma- 
» ra questo, die si vedrebbon 
» le cervella ». 

5 Co dela tela. Ceiro. Quel- 
la particella della tela che 
M lascia senza riempire , e 
talora 9 apjncca per orna- 
mento. 

^ ^o sai de elic co sco- 
mensà. Non saper da quid 
Iato foni. Fr. di eh. sìgn. 

^ Eser semper de co o de 
capo. Esser da capo o a quel 
di prima. Vale da prìncipio. 

^ Sia 'li co de! mond. Sta- 
re a capo del mondo. Dinota 
grandissima lontananza. 

^ Ajidà via col co , o coi 
flngei. V. angel. 

<S Mangia col CO 'n del sach. 
V. mangia. 

§ Col co 'a 20^ Caporove- 
scio. Vale sossopra, col capo 
in giù e colle gambe in alto. 

§ No sai dò dà 'I co. Non 
saper dove dar del capo o 
dar di capo. Vale non saper 
a qnal partito appigliarsi' 

§ Alga poch co. Essere di 
poca o piccola levatura, o 
aver poca levatura. Si dice 
di persone leggiere , o di 
scarso talento. 



CO 

5 Ai^a vergot ytec el co. 
Aver il cimurro' Dìcesì di 
chi batjualcbc umoro o fan- 
tasia , o di chi sia sdegnoso 
e imbizzarrito. 

5 Go alter per el co. Iq 
ho altra fantasia. Vale lio 
altri pensieri e dì maggior 
importan?.». 

(J Col co bis. A capo chino* 
A. W/to basto. 

^ Alga tat de co. Esser oc-' 
capanciato. Aver il capo co- 
n:e ut cestone. 

§ Chi ga '1 co de sera no 
Y.ìglie al sul. Citi fta cervcU 
liera di vetro non vada a 
battaglia di sassi. Chi ha 
paura di passere non semini 
panico. Vale che cbì non 
è ben provveduto non sì 
metta ne' gran pericoli , o 
chi ha paura di esM non si 
metta a far imprese difiìali< 

% Fa i latr de so f,o. FdV 
checchessia d'i suo capo. 

^ Chi oo ga co abia gam-) 
Le. Chi non lui cervello ai-- 
Lia gambe. E vale eli e sì 
deve supplire colla fatica a 
quel che si è trascuralo per 
disattenzione. 

^ Vegni a co. Suppurarp. 
Venire a suppii razione , far 
capo ; e dicesi dì umori o 
cose simiti che connnciano 
a generar putredine o aprirsi. 

^ Tee de co e aùet dei pé. 
^. tee. 

^ Vìcr col co 'n del saeby 
y', saxJi. 

5 Dà 't eo per i mur. (dg.) 
Vare del capo ■nel muFQt 3at~ 



1,. Google 



co 



{ .45 ) 



COB 



terc il capo net muro. Vale 
dispera rsL 

^ Costà cen ceg del co> F^. 
eeg. 

§ Se casca <bo oop el ma 
«la sai co. f. cop. 

^ Co d' ai. ?-'. ai. 

fi Co dei sm. Lenza. Alcu- 
ne seiole annodale insieme, 
alle quali si appicca 1' amo 
per pigliare i pesci. 

^ Co de roeda. F. rcsda. 

§ Co dela mezana. Bando- 
lo. Comandolo. Quei laccio 
da cui sì comincia a dipa- 
nare e svolgere la matassa. 

(| Eser fln co ' dela nezana. 
■ t fig. ) Far il gruppo. Es- 
sere al verde. Essere alla 

callaja. Cioè essere al ter- 
mÌBc, alla fine dì qualche 
cosa. 

§ Andà o eser en co dela 
mezana , o ar.dik dò glie i 
pice tangg. F. andà. 

§ Laùr che no ga %uà co, 
gnè pé. F. laùr. 
Co, zcech dei co. Cesane. Me- 
daglia dì piombo di diversa 
grandezza e di diverse figure 
ne' rovesci , gettata da' fan- 
' ànlli, clic se ne servono per 
giocare s meglio al muro^ ed 
il pagamento da ehi perde 
ai fa co' cesoni medesimi. 
Coà. K cài. 
Coalonga. F. balarina. 
Cobia. Coppia. Pariglia. Dicsn 

di due cavalli accoppiati. 
Cobià. Apparigliare.^ Accoppia- 
re. Appaiare. Coogìungere 
ìnsicine.aue cose. 
Cóbìà. Accordare, Dicesi delle 



bestie da soma che nell' an- 

■ dare molte ìnrieme si Legano 
io maniera, che la testa d' una 
aia vicina alla eùda dell'altra, 

Gobis. Moltitudine. Gran qtuaf 
tità. Catèrva. Carovana. 

Còca. Rotella. Quel tondo ohe 
sistve a tener accosto U fil» 
sol fuso. 

1) Còca del fus. Cocca. Quel 
poco d' annodamento che si 
fa alla cocca snpeiiòre del 
fugo, quando >i gira e si 
torce, perchè il filo ndn iscat- 
ti. Dicesi parimenti cocca a 
quel bottoncino ch''è all'uno 
e all'altro capo del fuso che 
ritiene il filo. 
5 Còca d'ren mont. Pendice- 
Fetta. Citta del monte. 

Còca. F. bftgaia. 

Còca. Chicca. Voce puerile colla 
quale i bambini iniendona 
mandorle, noci, noccìuoli e 
cose simili. 
^ Di dele coche (fig.) me- . 
vk ala breda. F- mena. 

Cocarda. (Voce venuta dtFran* 
eia ). Nappa. Fiocco. 

Cocarc. Braccialitto. ( T. degli 
or. ) Pezzo d' un orinolo da 
tasca che sostiene Ìl perno 
dell' asta del braccinolo. 

Còch. Braccinolo. fT.deglior.) 
Quel pesEo dì un- oriuolo 
eh' è invitata sulla cartelln , 
su dì cui gira una delle piiii' 
te del fusto del rocchetto 
della serpenthnr. 

Cocbèta. 'JTruceino. Sorta di 
giuoco. 

Cochezà. F- betegì,' 

Cochezéw/'i. betegA. 



1-,. Google 



eoo 



( '46) 



COD 



Còcio. Cocchiere. 

Coclearia , <wc]earg!a< Coctea" 
ria- W- Coclearia offieinaiis. 
£rba che ■ppsrtiene alle cru- 
ciforAii. I^aace ne' iBonli lun- 
go i rasvellif e TiCD raccolta 
ÌB primavèra per trame il 

' fuge.e l'estratto, d! cui »Ì 
fa uso con gran vantaggio 
ne' mali Kw-Inittei e salrag- 
gÌBosi' 

Còco. Cueeo. Voce bambineica. 
Lo •l«ssg> ebe uovo.' 

CocógB' Mazzocchio. Propna- 
mente si dice de' capelli del- 
le donne Je^ù tutti ìnaleme 
- in QU BtazKO. 

Cocolà. Confettare. Far corte- 
tesie e OMeqiij ad alcuno per 
Tenderselo e manlenersi^o be- 
nevolo, f^etaeg^iare, Sojfre- 
ffire^ 

Cocoli, c9co\^.Letioso. ^•pkCt. 

Cocfi. F. cftcù. 

Codégs. Cotenna. Cotica. Si 
dice pKopHnmeDte la pelle 
del porco e queOa dell'uo- 
mo -ancora.* ' 
$ Codèga dei («ri. Coten- 
na^ Ma^se o ma^iatìca. 
Campo lasciato sodo per ae- 
nunarvi l' anno vegnente. 

GodeghtPgni CoticugnO' Specie 
di veste da calcerà. 

Coreghi. Salame composto del- 
la cotenna del porco, e par- 
ticolare alla nostra provincia. 

Codegaada. Taccagna. La co- 
tenna dìnnansi del capo. 

Codegòi. Pieìlaccio' Aùe se- 
gata da una parte sola. 

Codezèl. Qtcuvtolo, Estrema 
sommità del capo. 



CodeKela , dì Até la c^ezela , 
o diglien cen oar a ergù. F- 
cap. 
Codifinù. F. lestardù. 
Cocrc'i. Coperchino' 

§ Coerck de s-dop. Mar- 
tellina. (T. degli arohib.) Quel 
pezzo che copre il focone 
dell' arcftibuao o della pisto- 
la , e nel quale picchia la 
pietra foca)a. Facile. 
Coerg. Coperchio. Coverchio. 
^ Coerg deta pìgnalar. Te- 
sto o copertoja. 

% Tee so 1 coerg. Scoper- 
chiare. Levare il copercluo. 
% Meter el con^ Coper- 
chiare. Jncoverckiare. Cover- 
chiare. Porre il coperchio. 

^ VLl diaci insegna a fìle 
pignate e miga i cOQrgg. F. 
diaol. 

'^ Coerg -del comed. Ca- 
riello. Carello. 
Coerg. Casào. ( T. di eajrt. ) 

-La coperta della forma. 
Coerg. Coperchio. (T.de'nnugn.) 
La macina di sopra, quella 
cioè che gira sul fond». • 
Coèrt. Coperto. 

§ Eser o mii'is a coèrt, H^t- 
tersi in salvum me fac. Alcti 
tersi o essere in aicaro. 

§ Fòs coérli Wosso accie- 
cato. E vaio coperto ad arte 
pcrcitè altri incautamente vì 
caggia. 
Coèrta. Coperta. 

^ Coèrta de let , dela sèla , 
dei car, dei leber. Coperta 
da letto. Coperta della sella. 
Coperta da carri. Copèrta 
. da Ubrii 



7<-,ib,. Google 



COE 



C »'Ì7 ) 



COG 



§ CoèrU de let cùtfiriida. 
Sargia. Coperla da l«tu> fat- 
ta di pannolino o lana e 
comunemente dipijlta, ch'«ra 
già in uso per ietti, corti- 
naggi e Hmili. 

§ Coèrta de )ana. Bjldro- 
ae, Coertina. CopertUia. 
Coertoem. Copertura. Le dìreiv 
■ ae cose con che sì copre. 
Cofyrimento, 
§ Coertoera « baita. Caper- 
tura a capanna. Vale fatta a 
Caglia di capanna. 
§ Coertcem n vèz paria. 
Copertura a mezza botte . 
CoH cUamanii le coperture 
de^i edilìxj dite fwwauo la 
metà d' ti n cerchio. 
Cocrtìsa. ( fif. ) Caperchietta « 
coverchietta. Diciamo di fro- 
de o altro , ma coperta nf- 
fine d' ingannare altrui. Mo* 
do basEÒ. Gherm'meìla. 
', § Coertina de v^wgg. Man- 
tellmo. Coperta da bambini, 
Coertfir. Copertoio. (T, de'cacc} 
j'f/uoh. Strascino. Erpicatojo. 
Sj>ei:ie dì rote iiotìtaitna. 
Coèrzer. f. qnarcii. 
Cofen. Cofano. Corbello. 

^ Qud tAi» fa vofe^. Co- 
faaafo. 
GogitAr. jijuianle dì studio. 
Mozzorecchio , Cavalocchio . 
Così 'cbiaDMUM ì copiati dei 
curiali. 
Cogo. Cuoco. Cucùtiere. ■ ■ 
Cogol. Ciottolo. Sasso biilugo 
col quale ti ciottolano le 
atrade. 
^ (^o^l-gros. Ciottolone. 
^ Tea die dei cegòi a var- 



gti. Ciottolare alcuno. Dar 
delle ciotiojbte. 
CogoU. Ciottolare. Liwtricar 
una strada con ciottoli. Ac- 
ciottolare. Selciare. 
Cagòraa. Caffettiera. 

<| Cogoma d*la ' eiocolata. 
Cioccolattiera. 
Coió. CogUoue. Grattalo, Te- 
sticolo. 

5 Vegni i coi# 'ofiagg, o »»- 
gner el, modelli. F". mescbì. 

$ Andà i coii ala- Iffst'a a 
giù. ; fig. ) Aodarper la >aag- 
giore. AndoT ia akura. 

t) Aign giù (na per i coió, 
o 'a cuL f ■ ftd. 
- ^ Seca i coió a la ckonii- 
^. deosiA. 

^ La&r de petàs aa i coió. 
r. peti, 

^ Andà i coió 'n pro6«ìA , 
aìga 'I bal&. F. balA. 

§ Andà coi coió al aria, o 
uè per el carni, (fig.) f^. ^amì. 

^ Andà coi coió .al aria, o 
«iapà (SO atramaiA,. f^. itra- 



Coió , mincìó. y. i 

^ Fa '1 coió per do paga 
dase. fare lo uoferi, il ba- 
sco , '' indiano ,■ il neScio , lo 
gnorri f il musone, la gatta- 
morta, V addorwientatò- Fare 
a cheticbelli. Far l' ignoran- 
te, lo scempiato. Far il Ca- 
landrino. Far il goitzoi Far 
il grasso leg^pfuolo. Fare il 
hello bellino. Fare le lustre. 
Far le marie. Far le ma- 

■ sch^e. Fr. di eh. aign.- 
/ ){ Co[ó conriQ Vico , o 'ntrecb 
eosat oca, opoj. ./^ «ntreclv 



n,g,uriib,.G00gIc 



COI 



( 48 ) 



COI 



^ Alga i taìò duT. ( fig- ) 
hsser potente , ricco , daua- 
TOSO, opulente. 

§ El la ea ogne fedél coió , 

ì ]a sa a i coió. f. sai. 

^ AigHsn pie i coió- Lo 
BtesM) che aiga f'ìi '1 magù. 
r. magft. 

$ Fa a tutsd d' <en coió. fa 
a modo df un pazzo , o se 
puoi far a i^odo d^m. pazzo. 
IVIaaiera ftov. aglìta dirsi 
{wr modeaiia , qua« este- 
nuando la propria autorità, 
e nel tempo stesso assicu- 
rando r amico di dargli un 
iinon consiglio. 11 Buonar* 
roti nella Tancia disee : Fa 
a ma' £ un pazzo. 

^ No to cose coió. Non san 

A semplice, o non san si soro, 

J cordovani son rimasti in 

. Levante. La vedo da lontano. 

1 inucini hanno aperto gli 
occhi. Vale noa son ù cor- 
rivo o credulo. 

§ A. i coió o mioció sa «ia- 
pà la fortuna quand che la 
è. y. mtnció. 

S Ogni oq^ó o min<àó conos 
el hd. F. miDció. 

5 I^' è giunto '1 polaco , coió 
come taco, che paga per UEgg. 
Dicesi di colai al quale per 
kt sua imperizia al giuoco si 
possa sperare di vincergli i 
dauarìv Cbiunerebhesi questi 
in Toscana (olomho da pe- 
lare , ed è motto usato dai ; 
giuocatori. Tali uomini' sono 
anche detti piccioni teneri , 
. e l'aver pagato per tutd di'- 

vsì esser pigiato. [ Coù ueUe 



annotazioni ai-cauto 7. st. 90 
del malmautile. 

Coiómber. f^. coióoe. 

Coiónà. Coglioftart. Burlare. 
Schernire. Deridere. Curbti* 
lare. 

§ Resta o eser coionàt. Es- 
sere latto il cordovtìno. \alt 
essere ingannato, ' 

^ Coiouas da per se , das 
la snpa soci pè. f, sapa. 

^ Fas coiooà. Fursi scor.' 
gere un balordo j o per ba- 
lordo e simili. 

Coionà- f^. gabolà. 

§ Coionà SLt la parola. F^r 
la baiha di stoppia. Cioè, far 
heffa o danno a chi non sei 
aspetu. Quando si fa altrui 
beffe , mostrando di dargli 
checchessia , e non glielo 
dando, dicesi /ar cilecca.- 

Coionadilir. Coglionatore- Scher- 
nitore. Beffatore. Minchiosa- 
tare. Corbelletare. 

CoionagEne. Bacceli^ria. Fa- 
giuoiata. Sciocchezza. Bah' 
buassa^ne. Castronerìa. Ba- 
lordaggine. 

Coionarìa , ^ropozet. f. bù- 
zera. 

§ Fata la ooionarìa piena , 
la cà de consci. Lo «tesso 
che, f« el batèx tcegg vcel 
eser CMdpar. F. batèz. 

Coióae. { Capperi. Cazzìca. 

Coióneze. i Cagna. Cancherus- 
se. Cacàsèvo. Sorta d' escla- 
mazioni. Dìcesi -pure ella è 
wta fam. 

Coìonsel. Coglioncello. XJoBi^ 
balordo e gaslioiloi 

Col. Coito. 



nigiUrrlbyGOOglC 



COL 



{ »4ì») 



r:oL 



§ CqI dtla camLza. Solino 
da follo. 
§ Col dei abegg. Scollatura. 
{I Col dele maneghe. (So/mo 
J^//e mauiche. 

^ Os del col. ^odo del 
collo. Catena del collo. 

§ La«ù> miti i pè s«l col. 
Lasciarsi porre sul cello il 
calcagno f o schiacciar le noci 
in capo. ProT. di cU. lign. 

§ Eser OD col , o ceo col 
^e fùrca- V- fùrca. . 
^ Clje col 1 Che forca ! 
^ A rota de col. ji rom- 
picollo. A fiaccacollo. Vale 
- frecipilotamciite. 

§. El'trop koutemp icaesa '1 
col. f . scacsà. 

% Che remcde a tcet fa;ra 
cìic al OS del col. f" è ri- 
medio a tutto fiior che alla 
morce. Fr. di eh. sign. 
§ Scaesù '1 col ala roba , 
Kolengà la roha. F". scoleogà. 
(j Scarta Y 09 del col a oetia 
' ficeU , mandala mal. p^. 
icaesà. 

^ Col d«la ma. f- ma, 
^ Scaeaàs l'osdelcol, ma- 
ridaa mal. Rompersi il collo. 
•VarUarsi malamente. 
Còla, Coila. 

^ Còla de formai. Mastica- 
Mastice. Mastico. Colla che 
. fanno i Ugn^itjoli eoa eacio , 
acqua e calcina viva. 

§ Còla de reui. Colla di 
limbelluccio. 
§ Còla ertela. Caraiccio. 
CoU^ da legnaiuoli. 
\ Còla de teré. Porca. 
Prace, Jiiiola^ Magoltito, 



Quaderno. Quello spazio di 
terra nel campo tra solco 
e solco , nel quale si gettano 
e si ri e uo prono i semi. 

§ Dà cena còla' o meter a 
còla. (T. del giuoco del bigi.) 
Mettere a mattonella. Spin- 
gere o mettere una biglia ia 
modo ^he sia attaccata alla 
mattonella. 
Colà. Colare. 

^ C0I4 '1 naz del fredftr. 
Aver la corizza o gravedine. 
Specie di malattia che fa 
cascar dalle nati quantità dì 
umore «oTefcbio , e sempre 
cresce per freddo o per cal- 
do; quindi corizza fredda e 
corizza calda. 

§ I cola , o ì c&ta taegg che. 
( tig. ) Casafjio qui tal ti. Vale 
qui tutti coQcarrono. 
Colà. Foiid^e. Liquefar metalli. 
Coladfir. Torcijeccio. Torcifec- 
c'iolo. ■ Panno col quale st 
spreme la feccia. 
Coladura. Colatura. 
Coladftra. Cola. ( T. de' mur. ) 
Strumento di. legno con quat- 
tro piedi aperto . di aopra 
per colare la calcina , nellq 
spegnerla , dimenandola coU 
la marra. 
Colana. Collana. 

^ Cglana de caai. Collare, 
Quella striscia di cuojo o 
à altro che si mette ìntierBo 
al collo a' cavalli ed anclia 
a' cani , o per ornamento o 
per tenergli legati, o per 
difesa loro. 
I Colar.. Collare. 
\ § Maeia de colar, f. ma«tAr 



nigiUrrlbyGOOglC 



COL 



( i5o J 



COL 



Coiartcl. Ceneracciolo, Panuo 
che copre ì paaiii sudìcj , che 
sono nella conca del bucato, 
•opra il quale ai versa la 
cenerà u. ^ 

Colari. Goletta. Collaretto. Par- 
te della Teste che sU intoiv- 
DO al collo. 

^ Cólarl d« pret. Collarino, 
Collare iiiamidato. 

$ Quel o quela che fa c«- 
larì. Collarettajo , coUaret- 
taja. 

Colarina. Cravatta. Fazzoletto 
o pezzuola di tarbanle od 
altro pdDDo finìsùmo che si 
porta al collo. 

Colasiil. Colezione. II psrca- 
meute cibarsi fuori del de- 
aioare & della cena , coni' è 
r asciolvere d.ellB mattina , 
la merenda del giorno e il 
posìgno dopo cena. 

Colet, Cravatta. Gorgiera. Col- 
larino. Peczuolo di panuo 
fuìtsimo che « porta al collo. 
^ (!oIet dei aoepei. Giulia. 
La parte di sopra della pia- 
nella o dello zoccolo. - 

Colmegna. F. cdltnegoa. 

Colonib. Colombo. 

^ Colomb ; o pisCi de ban- 
ca, f^. banca. 
% Colomb de colomlx^pa. 
"t'orraiuolo. Bastarddlo. Ter- 
rajuolo. ■ Specie di colombi 
ehe corano per le torri e si 
procaociano il TÌtto. da per 
se stessi. 

_ J Colomb rèa. Colombo ric- 
ciuto o riccio. 
$ Colomb embalut. Coloni- 
io calzato. I 



(j Colomb comarcel. V. cor- 
narvi. 
§ Colomb de pasagio. .Co- 
lombo via^iatore. Sorta di 
colombo che ha codn lunga 
cuoeata , orbita degli occhi 
nuda, di color sanguigno , 
petto rosso bruno. 
< Merda de colomb. Colom- 
bina. Sterco di colomlio. 

Colombas. Palombo. Specie di 
piccione salvitdco più grosso 
del comuBC. 

Colombe ra. Colomhaja. 

Colombi. Piccioncino. 

Colombina. {T. de' razzai). Co~ 
lombiaa. Specie di razzo di 
corda con cui si dà fpoco 
agli artificj. ' 

5 Vola la colombina soel 
co a vergù. ( fig. ) Cader la 
palla sul tetto, o cader il 
cacio su maccheioui. Dioesi 
quando accade una cosa iun- 
spettata , e che toraa appun- 
to in acconcio di ' àò che 
*\ desidera. 

Colombine. Fiori. Vo«e dell' u- 
so. Così chtamansi i grani 
del sorgo turco , qtMindo po- 
sti nel fuoco scoppiano colla 
superfìcie acrepolata e bian- 
chiccia, 

Colombrina. ColtArìna. ^rtft 
d' artigliena. 

Cotonaria. Tallero spagnuolo. 
Sorta dì moneta notissimn. 

Colone!. Colonelli. Parlandosi 
d' albero ^nealogtco , diconsì 
le varie discendenze ne' ra- 
mi collaterali. 

Cotonel. Pexzo di monte ceduo 

■ che si taglia a parte. 



nigiUrrlbyGOOglC 



COL 



( >5j ) 



COL 



Colonct. ContrammEzzana. (T. 
de' bott. ) Quella parte nel 
fondo delle botti che inette 
in mAzo il mezzano. ' 

Coloster. Colostro. { T. med. J 
Oicesi del latte A della don- 
na che di bestia , che abbia 
di poco partorito, il qnale 
è gìallof^olo , denso , ed ha 
forza porgante. Deriva dal 
greco Tocabdo galastra, ed è 
peggìoraiivo di latte du.in 
greco è yàXa ( gala ). 
Colp. Colpo, 

^ the colpi Quoi iksnh 
va I Qual disastro i 
Colpa. Colpa. • 

\ No ighea né colpa aà pe- 
cat. Nou averne la menoma 
colpa. 
^ Che colpa Q* a la gata ie 
la maicra 1 è naia 7 Che col- 
pa n'ha la gatta se la mas- 
saro è matta? Cioè che quan- 
do una cosa mal cuModita è 
tolta , la colpa non è di clii 
la toglie , ma di chi gliela 
lascia in cenai deratamente io 
preda. 
Colpo. Apopltsìà. ( T. med. ) 
Impedimento di nervi di tut' 
to il corpo. 
Colsat. Navonceìlo, Una delle 
Tarìetà della brassica napus. 
Pianta annua o bienne del- 
la specie della rapa, di cui 
si è introdotta la coltura 
per oggetto dell' olio - che si 
estrae dai semi. 
Coltra. (T.d'agr.) Coltra. Sor- 
ta dì vomero che taglia da 
una parte sola, e dall'altra 
ha vn «(^tdUcfiio jitto che 



separa le fette del terreno, a 
91 poi le ritolge. 

Colùna. Colcma. , 

^ ColAsa del fòi. Colone 
nello. Quando la acrittnra 
d' nua faccia d' un lihr» 
è distìnta in due o pii{ 
parti, a nna delle quali di* 
ciamo coionwll: 

ColAneu.' Coloimetta. Pìccx>U 
colonna. 

% ColAneM dele pergole. 
ìtronoonf. Vale palo grosso 
con -traverse da capo, tbtf 
si dicon cornette, ad uso di' 
•ósicntfr le viti ael -mezur 
de' campi, 
S Colùnete de reloi. Colon' 
nini o pilastri. (T. degli or.^; 

. Quei quattro' peszi che riu* 
uiscono insieme le due tari 
telle, ed ìa Brezzo a' qual)^ 
sono situatele ruote 'dell'oc 
riuolo. 

Colar. K cfilAr. 

Comandi. Cóùhìndarè. 

§ Comandi a b&cbeta , me- 
aà t<et el mond a so m<Bd. 
F, mofd. 
i § Comanda a ft per se. 
Soffiare il naso aite filine. 
Figurai, e in modo basso n 
dice di chi comanda e fa 
ogni cosa da M. 

Cornar. Mammana. Levatrice. 
Ostretrice, ed anche romare. 
Quella che assiste alla fem- 
mina partoriente , e raccoglie 
il parto. 

Comar. Matrìna. I>onn< che 
tiene il bamUno d'altri a 
battesimo o a cresima. CO" 
mare, Gomadre. 



"nigiUrrlbyGOOglC 



OOM 



( i5a ) 



COM 



Combina. Cottipìtore- Accozzar 
le lettere. Lefgere a compi- 
to. Dicesi de' fenciuUi (junn-* 

• do cominciano ad imparar 

'Carahmki. Accordarsi, f.^hiaks. 
Coniensà. f^. ^n^ipià. 
Conicsura. Cotranessma. Cam- 
mettitura- Convènto. Per quel- 
' lo ^azìo o segbo. chn ri- 
mane tra due cose- commes- 
se e legate insieme, come dì 
mattoni, di f^etre e aioli]!. 
Coneter. ■ Commettere. Commi- 

dare. Ordinare. Imporre. 
Cometer. Combaciare. Unir per- 

perfettamente due corpi. 
Comdrt. /b che modo? In che 

maniera ? 
Comò. Cassetttme.ì&bh\\c noto. 
. ^ Casegg del comò. Cassette. 
Comech. Parche. A patto. A 
conàhione. 

% Cumoch che'! vegne. Pur- 
ché venga. 
-Comod. (agg. ) Comodo. 

§ Tirala conrada- f^. toe- 
Coinod. ( sosi. ) Cesso. Comodità. 
Cacatojo. Privato.Agiwnento. 
Luogo comune. Destro. La- 
trina. Laterina, Necessario. 
Cameretta. Zambra. Cslat- 
r taro. Culattario. 

5 Cocrg del coinod. f . coerg. 
^ Bnx o bocQ del coùiod. 
iocra. 
^ Ucia de neti '1 comod. 
K Aria. 

C D^ la ùcia al couod. 
F. flcia. 

§ Quel che àk la Acìa al 
comod. f. ùcta. 
^ Andà al comod. /''. andà. 



Comoda . .Se^^tta . Predella * 
Sorta di sedia' per uso di 
andar del corpo. 
Comoda. Accomodare- Assettare. 
Accorkiare. Metter in assetto* 
' Metter in sesto^. Ridarre a 
ben essere. 
§ Comodi 'nson^a. Accozza- 
. re. Adunare. Mettete insieme. 
' ^ No sa pool comfld^sla aesì 
^'SS' Questa cosa non si 
.. può gettare in petrellc. Cioè 
non si può spedire senza 
difficoltà e tempo. 

§ Còmoda bé cena coza. j4c- 
cam adare garbatamente. 
§ Comodàs he. Fsser nella 
tao: pescina. Vale essere ìr 
qaeHo slato che piJL si desi- 
dera e più fi' avviene. 
■ 5 Comoda '1 Btomcch. Scom- 
puxiolare- Levar la nausea 
con alcun.i cosa che riac- 
cenda r appetito. 

^ Comodàs el stomech a 
Tergou. Adattarsi tt qtudebe 
casa. 
ComodasM: Accordo. Convenzio- 
ne. Stralcio. Accomodamento. 
^ L' è mèi ceda magra co- 
tnodasìA , che tena grasa sen~ 
teufin. F". sentenaa. 
Comodi. Santagio. Voce bassa< 
^ L'è prope el sior comodi. 
hsser ser agio che strillava 
i cavalli stando in letto. -Vo- 
ci basse, che si dìc»no a 
persona agiata e tarda &el- 
r operare. 
Compagnia. Accompagnare, 
Compagna. Apparigliare. Ap- 
.. pajare. Unire dae cose simili, 
'! che devono stare ìnnemc. 



nigiUrrlbyGOOglC 



COM 



C i53) 



COM 



^ Kl Signìir ci glia fa, e 
pò glia compaia. Dìo fa 
gli ucniini , essi si appajano ; 
O Dio fa ,gl: uomini , e poi 
f^li appaja. Vale clie la geme 
simile ftioilmente si uui^cci 
Conipaiiadtrclij Companatico- Sì 
(lice di tuUe <jneile cose che 
si mangiano col pane. Ca- 
mangiatc- 
Coiti|iar. Comparti Pafrino. 
§ Oe compari F.ki ! Dico! 
. Ebbene ! Esclamazioni d' ec- 
viLimento al proprio dovere. 
$ Re.tà conipar. (fJg.) Re- 
stare avere, o ad avere. Vale 
rimaner creditore. 
Coinpas. Compasso. Sesta o se- 
ste, Strumento da misurare. 
^ Tira, iniznTri col compas. 
Coalpassare.M'isvTaT col com- 

f.isso, e (fig-) misurar per 
appiiiiio col discorso , pro- 
porzionar bene qualsÌToglìa 

^ Compas d'engrenagio. Ca- 
Ithratojo. ( T. degli or. ) Stfu- 
meiito da misurare la gran- 
dezza delle mote de' rispet- 
tivi luoglù dove hanoo ad 
essere collocate. 

§ Compas de grosès.i. Cali- 
hratojo delie piramidi. ( T. 
degli ot. ) Strumento che 
serve a calibrare le molle » 
le piramidi. 
Compasit*L. Compassione. 

§ L.iùr che fa compasiCt ale 
prede. Cosa che impietosireb- 
be un sasso , ma tigre. 
Compatì. Compatire. 

^ Fas cóhipat'i. Farsi com~ 
patire. Diccsi nell' tuo di cbi 
Tom. L 



nel volere dar prova di dot- 
trina Ita mostrata la sua in- 
sufficienza. 

Compendio. V. ristrac. 

Coinpit. Compito-. Pieno d' of- 
iìciosità. Dotato di costuma- 
tezza e dì gfazia. 

Compir. Sazio. Satollo. 

§ Mn) compit. K. mal- 
Co ni plot. Cospirazione. 

§ Fa dei complogg. Cospi- 
rare. Conspirare. 

Componi. Comporrà. 

CoLupozìtùr. Compositore, Com- 
ponitore. ( T. di stamp. ) Co- 
lui che trae ì caratteri dalle 
cassette, e sì gli acconcia, die 
vengano a formare il disteso 
dell' Opera da stamparsi. 

Compozitfir. Compositoio. ( T. 
di stamp. } Arnese dì cui si 
serve il compositore per com- 
porre. 

Compra. Comperare- 

§ Compra '1 vi ft bocaì , o 
a Casch. Fiasclief^iare. 
5 Compra vergola per oen 
tocli de pa. Avere o compe- 
rare checchessia per un pe^za 
o tozzo di pane. Vale com- 
jierare a vìlissìmo prezzo. 

§ Compri '1 diaol che slro- 
se. Pescar mala ventura. 

^ El se r è comprada, IjO 
stesso che 1' a sercàt el fred 
per ci lei. V. sffrcà- 
^ Mal coniprat. Mal venereo. 

Comprad&r. Compratore. Cotn- 
peratore. Che compera. 

Comprastrase, Cenciajuolo. Co- 
lui the va per la cUt4 .rac- 
cogliendo i cenci. 

Comù. CQmune. 



DoUrrlbyGOOglC 



CON 



( »54 ) 



(;o?f 



§ L' è '1 secret dei cumù , 
. * r tr '1 secret die no sa 
nisù, alter tlie vo e me, e 
Icet el co)D^. // secreto delle 
sette comari, Segielo the si 
aa <la tutti. 

^ LaAi'à al coniti, a fa 
del "iti al comi'i no sa fa del 
l)é a &isù. f^. laftrà. 

5 Siccfà '1 cumii. Teiirr T in- 
vito .det Aiciolto. Dicesi di 
chi dcirla assni. 

^ Segrct come '1 comu. Lo 
stesso «ite avi maugiut el cui 
dola gutiua. /■". galiiia^ 
Coiica. Cotica. Fascn. 
CoDchèt. Concola. Dimiii. di 

§ Conctict dple veze. Sclii- 
fetto. Vote d«ir nso. Arnese 
di legno che si tiene, sotto 



le botti 



per rac( 



iU 



che gocciola dalla caiiHella. 
Condat. Condotto. Acquidotto. 

§ (Jondai del' eomod. Bot- 
tino, Pozzo nero. 

§ Cond<et dela mnnestFa. 
Condotto del/e pappO^deUe- 
la ischerzo vale la gola. 

§ Condcet dele scoveze. (ger.) 
Doccione delle loffe. 

§ Andà per el so condoet. 
Camminar in sentier retto. {Hg.) 
Andar bene alcuna cosa. 
Coodoet&r. Sifone. Quel canale 
di latta o d' altrit materia 
con cui si attrae l'actjua dai 
secchi y od il vino dalle 
botti. 
CMidóta. Condotta. 11 condar- 
je. Parlandosi di medico fer- 
stato con pubblico salario 
dtceù medico in condotta. 



Conduta. Carovatta. Coudottx 
di bestie. 

Condu/.i. Condurre. 

Condùi^i. ( gergo ). Lo stesso 
che ru.lià. 

Condiiz'is. Comportarsi. Voce 
dell' uso. Maniera dì prece- 
dere o dt trattare eoa chic- 
chessia. 

Cone, conio. Conio. Cuneo. 
Bietta. Strumento «li metallu 
o di legno che è lafflienie 
da una testa, e verso l'altra 
va ingrossniidu e pigliando 



fon 



L piraniii 



dale. 



^ Cone d' cosar». <.a/s»/o/'(7. 
Bietta da calzare checchessia, 
perchè non iscuota. 

§ Cose de rasiglù. lÀc- 
ciajuolri. Strumento di ferro 
t foggia d' una bietta p« 
segatori di lcgnaiiLc> 

% Cone de preda. Serraglio. 
Una pietra tagliala a conio, 
o, come altri dicono, a coda 
di rondine , che sì mette 
nella parte più aita , cioè nel 
mezzo degli archi de' ponti. 

§ Cone del pioni. IVutlola 
eiella pialla. ( T. de' legn. ) 
Quel pezzo snodato die ticn 
sodo il ferro della pialla- 

^ Cone de formai, f. formai. 

^ L' è cen afar tic novo co- 
nio. È un affare di nuova 
invenzione, specie, calibro, 

^ Tac^is el cone ala boca. 
( fig. ) Ridursi o condursi in 
sul lastrico. Vale consumare 
ependendo, o venire in estre- 
ma necessiti!. 

§ Cone de stamperia. ^. cune. 
I Coiiecia. Feconda. F- fatAn. 



7<-,ii-,. Google 



CON ( 1 

C*>neg. Conigli^- W. Oiniculus. 
Animai nolo dell'ordine de- 
gli scoiattoli. 
^ liser piiB pi'irA* d' <»n eo- 
neg. Esser pia pusiUammc 
tf un coniglia, o avere i co- 
nìgli in corpo. Vale essevc 
tiniidìssìmo. 
CoiifuDO. Gonfalone. Insegna. 

£muliern. 
t-oiil'ès. Confpssloie. ^Per ob-- 

bliijo in istritlo. 
Coiiicsk. Confesxarn. 

^ Confe.s^la netn. Confes- 
sare il cacio, Ch' è dir h 
cosa com' ellx «tfl. f^. schi- 

S Confpsà 4 hf\n prinia. 
i^O'ifeitartr senta dtiol di fti- 
ne. Val« dire i fatti suoi alla 
prjm.i senza farsi pregare. 
Co i I fe.s ; oa a re . Confestionale. Con- 
fessionario. 

§ A propnzet de confesìo- 
iiaro. Ricordare i morti a ta- 
vola. ProT- dinotante il dir 
COR» fiior di proposito. 

5 Gratarteia del coafesio- 
liare. (ir<ttìccia del eonfessio- 
narìo. Oi-diii* di apranglictle 
di legno e talrnttn di )atia 
traforata che chiude il fine- 
strino del con fessi oiiario. 
4Confesi&. Confrssione. 

^ Confida 'b confesiA. Con- 
jùlara in tutta segretezza. 
Confct. Confetto. 

^ Confét de zè*. Civiandro. 
Vof:o dell' uso. 

({ Confegg de aii«x. ^nocini. 

§ C^oufegt; de canela, Can- 
Tìnllini. 

§ Oà 1 .coDfìll. ( gergp ). 



'> } CON 

jidescarc. AU?ti.ire alcuno ^ 

fnr qiiiilclie cosa, pescare. 

Conjotoria. Concia. Luogo do» 

y^ si conciano le pelli, 
Confctilr. Cujajo. Cojaro. CuO' 
jajo. Conciatore, Acconciato-' 
re. Pelacani. (;oliii che con- 
cia il cuojò o cojame grosso. 
^ La va da peiisér a con- 
fciftr. Lo siesso che la va da 
gniìot a marìner. F. galìot, 
CoiilinH. Confinare. Ksser con- 
tiguo. Conterminare. 

^ Cb« confìna. Finitimo. 
Confinante. Limitrofo- 
Confonder. Confondeiv. IVogare. 
Sbugiardare. Attntirfi. Met- 
tere in un cafcettò. 
Conforma. Conforme. In con- 
fontiità. In modo somigliante. 
Come. SiccomA 

^ Conforma 1' è la pitatisa , 
bisogna fa i faicei- Non si 
distender piii c/ie il lensuol 
non é lungo. E rale non do- 
ver spendere pia che ì' uo- 
mo non può. 
Conforta. fon/<w(arfl. Consolare. 
5 Conforti ì magg. Lo «Ifs- 
so che predica ai opoi. f^- 
oppi, 

^ L' è bel f(t ■ conforta i 
inalagg quand s'è sn. Lo 
ttosso che «e '1 chcer noi dici 
pianzer nos p<jel, f^. cluer. 
Coi^tonà, I'. coionÀ, 
CoDgìoDàs. Deludersi. Ingan- 
■ narsi. Pregiudicarsi. 
Conoser^ couos'i. Conoscere. 
^ Ogne minció conós el b&, 
V^. minció. 
Conaa. Condmtento. Xt oon- 
dixw 



DigitzrrlbyGOOgIC 



CON 



( .56) 



CON 



^ Miti '1 pcs en cousn 
o* fa la colisa «1 pòs. K. fi. 

^ Conca delc pòi. Concia. 
L'arte e la maniera di cott- 
cinr il cuofo e la pelli. Di- 
cesi pure concia la materia 
. Con cui si dà In coacìa , ed 
anclio il luo^ dove sì con- 
ciano la pelli e il coiame. 

5 Quel che colisa Le pòi. 
/'. confeiar. 
CoDsà. Aggiustare. Assettare, 
Asseslare. Dar sesto. Dar 
buon ordine. 

§ Con&à o giusta vcrgù dele 
feste, o cole sìgoline. Lavare 
il capo altrui colle frombole , 
O col ranno. Acconciare uno 
pel di delle feste. Pregiudi- 
cargli esiremaincntc con bia- 
simi e uffic] siuislri. 

5 Consìt i stras. Rattoppare. 
Metter delle toppe. 

§ Consà la testa. Acconcia- 
re. Per adornarsi la lesta. 

5 Consà 1 grà per el moli. 
Crivellare il grano- Vale net- 
tarlo dalle maierie eteroge- 
nee avanti di macinarlo. 

§ Consà le ciape. Rispran- 
f;are. Riunire ì vasi rotti con 
Ilio di ferro, 

5 Consà le pei- Conciaie, 
DiT la concia alle pelli. 

^ Consà so. F'estire. 

§ Cousas acE. gestirsi. Ac-r 
conciarsi, A^ìustarsi. Raf< 
Jazzonarsi. Ado'narsi. 

^ Té gbé la testa a fò con-' 
sa. Tu hai dato le cervella 
a rimpedulare. Detto per i- j 
«chejTio. Cioè tii itoli hai H j 
cervello Creo. 



■ Consadura. A fvo'iciatura. 
Cotisalacse. Caldei ajo, Accoa- 

ciatoro di rami e stagni. 
I Consapèi. /'• confeiùr. 
Consateste. Sciiffiara. Crestaja. 
Lavoratrice di creste e cose 
simili per uso delle donne. 
Consegua. Consegnazione . Il 
€:Dn3<?gnare, 

§ Consegna dele kiae. Por- 
tnta. La nota del raccolto , 
clic si dà al magistrato. 

5 Da, tigni avi u couso' 
glia. Dorè, tenere o ai'ere in 
serbo. Vaio tenere in custoflia 
por (jualcUe tempo chacekes- 
sia eoa patto di restituirlo. 
Consci . Conciliu , Adniian?.:» 
d' uomini per consultare. Di- 
Cesi aneli» consiglio. 
Consci. Consiglio. ■ 

§ Fat el sprepoiat, piena 
la cà de consci. Lo stesso 
ciie fat el balèi tccgg vuil 
eser compar. F. batèz. 

^ Va 'n piasa a Ice coDiièi , 
tÀrna a cà e fa quel cW « 
mèi. Sa meglio i fatti suoi 
un matto, die un savio quelli 
^altrui. Vale conoscersi me- 
glio da cliiccliesiia il proprio 
bisogno, clie da qualunque 
altro di fuori. 
Couseià. Consigliare- Dar con^ 
.Iglìo, 

^ A chi. consma no da;l el 
co. Lo stesso che se '1 thicr 
sol dc^l piauzer nos peci- ^t 
elite r. 
Cunseiér. Consigliere, ' 
Consixnià- Cor^uniare. Dissipar^ 
re. Disfare. Logorare. Sirvg^ ^, 
gere, JUdurre àt nicntp> 



DigitzrrlbyGOOglC 



cori 



■( »-^7 ) 



CON 



§ Couscemà '1 còt e 1 crad- 
Lo stesso che iiiRUgiù £aera 
toet el so. V, maogià. 
§ KI consoiinnròs e] pós ^£ 
saa PnirésG, V^. pós. 
Constemadenfir, Votabarse. Co- 
lui che vuota le borse ^ che 
porta spesa- 
Coosìeiisa. Coscienza- 

§ Alga la constensa largì , o 
(Gn braa de chwr e quat^r 
de cousìensa. Aver ingiossata 
la coscienzi, ed anche esser 
uomo di scarriera. Esser un 
bigio, un nero. Proverbio di 
chiaro signiiicaLo. 
^ La coiisiensa 1' è come '1 
gatigol, chi la sent, e chi 
no la sent. V. gatifol. 
CouLibiJiià, ComputistMa. 
Coiitinensa. Umerale; ( T. Eo- 
tK} Velo che suol porsi sulle 
«palle del celcbraiite por da- 
re la beiiediziuna 
Contraband. Contrabbando. 
% Fa contrabaiiil. Far chec- 
chessia di contrabbando. 
Contrabander- Coitirabbandiere. 
Co.iiradote. SopradJote. Giunta 
di dote. 

§ Fa la contradote. Soprad- 
dotare. D.-ir sopraddote. 
Coiiiraft. Contraffare. Immita- 
re- Falsificare, 

^ Ciaf contra&da. Cìùave 
falsificata. 
Coiiirafusià. Contravvenzione. 
Contrapas. ( T. di ballo ). Con- 
trappasso- 
Contrapas. ( T, di cavali. ) Am- 
bio. Ambiatura. Sorta di an- 
datura del cavallo. 
§ Audà de contrapas. ( T. 



della cavali. ) Andar col pas- 
so delT ambio. 

^ Che va de contrapas. Am- 
biante. Glie va d' amhìo. 
Contrapezà. Bilicare. Hi/uìli- 
brm-e. Mettere iii bilancia , 
in equilibrio. Contrhppesare* 
Sganciare. 
Contrat. Contratto. 

^ CoQtrat dela seradura. 
Jn/;cgno. Per quella parte 
delle chiavi che serve ad 
aprire le serrature, e quella 
ancora delle serrature cha 
corrisponde alla chiave. 
Controlter. Registratore. 
Couveuil. Corrente. Piana. Tra- 
vicelta. Travetta. Travicello, 
Panconcello. Per ciascuno di 
quei travicelli sottili, cho si 
mettou ne' palchi e ntì' tet- 
ti, e fra trave e trave. 
Couzegnà. Commettere. Con- 
giungere. Incastrare. Conge- 
gnare. 
Conzo^ltla. Cgnciliabolo. Unio^ 
uè di gente malcontenta e 
facinorosa. 
Cog. Tegola. Tegolo. 

^ Parla dos&ra dei cop . 
Parlare dal tetto in su. Porrà 
la bocca in cielo. P.Arlaro di 
quelle cose che per la loro 
grandezza eccedono l'iimana 
coudizione , o che danno 
un' interpretazione differente 
dall' ordinaria. 

§ Parla de Stita dei cop. 
Parlare dal tetto ut giti- Cioè 
di cose naturali. 

§ Quand el tò diaol l' an- 
daa a schcela, el me 1' and^a 
per cop. p^, schsejii. 



nigiUrrlbyGOOglC 



COP 



( ^S8) 



COI' 



(^ Se casca so tsa cop fi 
ma da tfel co, C/ti è nato 
sgraziato (ìli tempesta il pan 
tiel Jorno. Vsle clie le disgri- 
zie sirgiiono sempro gli sven- 
turati. Dicesi anche Ma na- 
ve rotta ogni vento ò con' 
p-ario, 

^ ('op de raizuF^. Quarto. 
Misura di Ifgno o dì ferro, 
eli' è la <jiiftrto parte dallo 
sMJo. X libri deMe nostre 
aouolc linuno coppo. 

5 Fi cena coza -a cop O a 
pale. Lo stesso <'hc mitisga 
de schena. f^. sclienn. 
Copa. Coppa. Cannone. Nuca. 
l.n parie indietro del copo. 

^ tjlti 1' a 'n bocn l' a sia 
)a copa , o per copa. V- lioca. 

§ Copa del capei. Cocus- 
xolo. bstremiti superiore del 
ca)ipeIlo. 
Copn. Salame fatto colla carne 

della coppa. 
Copà- f'- masi. 

*J Copii ergù de parole. So- 
prttffar uno con parole. 

^ (Jopi la rolla. Far buone 
denate. Gettar fin. accop- 
pare le cose sue. Venderle a 
Tilisslnao prezzo, e meno di 
<|uello elle vagUono. Rinvi- 
Uare. 

^ *E( copagg. y. (xU 
Copada. V. nia«ament. 
Q>pe. Coppe. ( T, di giuoco ). 
Uno de* quattro semi delle 
«arte. 

^ No tra pÙR uè cope né 
b'sstiV f. bastò. 

$ Saiga vergi! .come '1 d& 
Ai) oope. V. tlft. 



. ) Re 



^ Re de cope. 
da nulla. 

Copcla. Coppella. Piccol vn- 
BCtto fatto per lo pili di 
cenere di corna o itì c.nslra' 
to o di vitello, per cimen- 
tarvi r oro e r ai-5»»nto. 

§ Sti a copcla. Stara a com^ 

pelema , fll paragone. V.ila 

«amminar con egunglianza. 

, Uguagliarsi. Es.*cr ugnali. Si-ir 

ni paragono, al pareggio- 

Copòt. Tcgolina. Tegolino- Te- 
gclufta. Piccolo tegolo. 

Copi. Collottola. La parte con- 
cava deretana tra il collo 
e la nuca. 

$ C<>>1 do fra. Collottola 
frassova. Dicesi nello stìl 
fitmtli.ve di elii è ben tar- 
cliiato e paffuto. 

Co[ii.ida. Pnjuola. (T.de'tess,) 
Fascio d' un certo numero 
di tili iV ordito formati so- 
pra ì' oi\ÌÌlo|o, 

Copìada, ( T. de' set. ) Vergola. 
Sorta di sett^ addoppiala. 

Copicli, a ^.opicli , " a copie». 
Capo voho, a capitonthoto. 
Vale col c-apo all' ingiù. 

5 Fu to)t » copich. Trambu' 
stare. Rimuover le cose , con» 
fon^lendol^ e disordinandole. 

Copinada. Collnta. Colpo dì 
Diano dat» sul collo. 

Copìn^s, copi de fra- V- copi. 

Copà. Scapjìdlotto. V. scopelòt. 

Cq^^. Accorato. Affliggere. Tra- 
figgere. Contristare. 

Cor.-ida , condola. Coradella. 
Coratella. 

Coràs. Affliggersi. C^^^^l'tarsi. 
I SeonfartarTi'. 



nigiUrrlbyGOOglC 



COR 



( >59) 



COR 



Coraaa- C<trazza. Sorto d' ar- 

itiatiira. 
Corat. accorato. Afflitto. De 

solato. Sconfuifato. 
Coi-LpI. Sorbo. Soiòo domeiti- 
c-o. W. Svi-bus domestica. Al- 
bero noto le di ciii diyetsc 
varietà coltivate sì contrad- 
disliiiguouo le une dalle al- 
tre dalla grandezza, forma 
« t-olare del frutto, clie di- 
c-eìii sorba. 11 legno ù duris- 
simo, e peniù upiiortuuo per 
viti di strettoi ed altri lavori 
. in Olii «i l'icUiegga molta re- 
si strn za. 
^ Corbe! salvadech, corbi- 
liite taUndr^he. davardtiUo- 
Sorbo cinvmtìelìo. W. Pyrus 
tomutiotis. Albero di bella 
/iffiiia tlie fa vaga «omparsa 
</'iaiKlo è ornato di tutti i 
suoi liori Liancbi disposti a 
mazzetti. I frutti son Luotii 
a mangiale, (juatido comin- 
ciano a putrefarsi, ed Imauo 
all' incirca il sapor delle aor- 
he. Il legno è giallastro e 
Juoho duro. 
Corda. Conia. Fune. 

^ Cordn inaistra. Maestra. 
Per quella fune nella quale 
5' iufil/.ano o' reti o ragne 
per poterle tendere^ 
Corda. Masttruzza. Una di 
quelle funicelle clie son da 
capo alla ragna ^ e scrvoDO 
per disi cader la. 

% Corda d' erba. Stramba. 
Finte fatta d'erba non ritor- 
ta , ma solamente intrecciata. 
% TigBi corda a (jua^hdà. 
r- tegnec, 



I % Corda dela yelrt. Scotta. 
F^u ne principale attaccata alla 
vela , Yé. quale alloulata o 
tirato secondo i venti regola 
il cnimnino del naviglio. 

^ Cord» de tormenta. Col- 
ta. Tortura. 
I % D;i b corda. Colla/». 
formentare con fune. 

^ DA la corda a qtiaclldù. 
( '%. ) Tenere alcuno suUa 
Jane. Teitùfe in ponte. Man- 
giare ft o^^ì in domani. Ti~ 
rare in lunf;o. Fr. di eli. sìgn. 

§ Corde de strtemengg. Mi- 
Ttìigia. Le corde degli strn- 
tnenti da snono, come di 
liQlo e simili. 

^ Baia He la corda. ( fig. ) 
P^. bali. , 
Cordàs. Accordarti. Convenire, 
Concordare. 

^ Cordàa come i seciA de 
san Piera. F. seciù. 
Cordala. Castro. Fettuccia. 
Cordelam. Sartiame- Nome ge- 
iierìco di tutte le funi che 
A adoperano nelle r.avi. 
Cordér . Funt^o. F.ibbricator 

di funi. 
Cordi . Cordicella . Cordicind. 
Cordoncello. Cordoncino. 

^ Cordi del boia. Cape" 
struzzo. Lacàuola. 

^ Cordi del baia. Ago. 
Quel segno che spartisce Ìq 
due il luogo de' giuocatorU 
Corda. Ctmlone. 

^ Cordfl de fra. Cordisjlio. 

§ Cordù d' or. Monile. Col' 
lana, f'^ezso d aro. 

^ CordA de corms. Bottac- 
cio- Quel membro della pug- 



nigli .mbyGooglc 



COR { Il 

Ira conci» ì>Ì5U>nilo fallo a 
guisa tli cordone. 

^ Corda del pelen. Costola. 
( T. de' peti. } La parto più 
grossa e rilevata del pet- 
tine. 

^ CordA del argana. Ca- 
napo. Fuue grossa fatta di 
canapa. 

^ CordA del dimcea. Cor- 
iiglio. 

^ Oordù dcta gamba, f^. 
sgarlèt. 

§ Cordfi del bigol. Funi- 
colo ontiieìlicale. Cordone. ( T, 
de' not. ) Quel legame pro- 
Tcnicnte dall' ombellico del 
feto. 

$ Cordù a batuda. ( T. dei 
legii, ) Tutti gli ornati delle 
imposte c)ie vanno per litto 
e reggono le spranghe, cbiu- 
dendo in mezzo i riquadri. 

§ Corda del àncora. Go- 
mena. Il canapo attaccato 
all' ancora. 
Corda. Le^a. 

5 Tigi^i'l cordfi. Tener ma- 
no. Tenere il sacco, Fwe 
xpalkt. Frasi di eh. sìgn. 
Cordàiifil. Cortloncino. 

§ Cordonai de taoh. Lab- 
bra d' una tavola. ( T. dei 
legn. ) 11 sno orlo , o canto 
Gnientato , cioè allorché è 
siiito Icrato il canto vivo. 
Coren. Como. 

5 Corpn de Icemàga. j4n~ 
tenna. Specie di cornicelle 
pieglievoli di lumache e di 
varie altre sorte d'jinsctii , 
<rhe anche diconsi ante/inette 
e palpi. 



. ) COR 

5 <^ren de casa. Corno da 
caccia. I 

^ Escr coregii e crùz. j4mi- 
ci come cani e ^atit. I3etio 
])er ironia , essendo sempre' 
inimici questi itnimali. 

g Ho vali uMi c<ffen, o cen.i 
petnca. f"'. vai». 

^ Fa i rorogii. Fare Infusa 
torte. Dicesi delle mogli o 
mariti che rompono la fede 
coniugale. Bassamente dicchi 
anche yÀre le conia. 

5 Fa i corego. Fare urrtt 
pedina a uno. Vale impedir- 
gli, o torgli alcuna cosa f 
eh' era vichio a conseguire. 

5 Pà i bili s<ri cegg, e i 
corego de dré. F- bili. 

^ El dìaol va:i miti ì so 
corpgii pertfei. Dio non fa 
mai chiesa che il diavolo non 
voglia, o non vi fithbrichì l(t 
sua cappella. Vale che il 
diavolo cerca sempre dì far 
nascere qualche male, quan- 
do vede farsi alcun benff- 

5 Fa ì corcgn. Far le fiche. 
Fare le instrafiche. Far le 
castagne. Modi ed cspressio-' 
ni della vìi plebe. 

% Veguì i coregn , o 'ì mo- 
schi al u.iz. y. moschi. 

5 Fred come tcn corcn. f^. 
fred. 

§ Coregn vegg. (P.) Odio. 
Rancare- Veccldo dispétto. 
Coreut. liatto. Ditesi a quella 
parie del {inme dov' è poc« 

Wqua e molta corrente. 
Corcnt. Scorsojo Che scorre, 

§ Capol coreut. Cappio o 
nodo si;<jtrsojo, cfte corre. Sor- 



DigitzrrlbyGOOglC 



COR 



i i6, ) 



OOH 



ta di cnppìo die scorre agC' 
voltneiitè, e che quanto più 
si tira più serra. 
Coreuta. Soccmiema . Flusso 
del corpo, ma seaza sangue] 
che anche diccsi cacajuola, 
e cacacciuolo- 
Corer. Correre. 

§ Oorer di-é la fortuna. Te- 
ner Za fitrtana pel ctuffetto. 
Si dice di quello a cui tutte 
le cose vanno prospera, 
^ (Eli pò cor el cB,cen pò 
cor la legor. ^. legor. 
Co re r. CMTìere - 

^ Corér dele Icemaghe , o 
pegher come I« lomaga. f^. 
Icemaga. 
Coréra , niòsa de corp. f^. corp. 
Corèza. Conggia. Vescia. Peto. 
Vento per di dietro. 
5 Tra cena corèza. ( fig. ) 
Far vescia. Diceaì propria- 
mente d' un ar^hibuso , in 
cui Pieendo stata posta poca 
polvere, iuvece di far rim- 
bombo, fa uno scoppio co&\ 
piuculo , elle arTpena si sen- 
te, e quel tale scoppio chia- 
masi vescia. 
§ Avi (Bu cùlflr de corèza, o 
la cera de sùnadàr. F. cera 
^ Tra r oeltema corèza , o 
tira 'l Bgarlet, F- tira. 
Corèza , pet de Iftf. Fesda. W- 
Lrcoperdon. Specie di fungo 
somigliante nella figura ad 
un uovo di varia grossezza, 
che contiene una poHere 
neir interna sua sostanza , 
la quale quando è maturo 
ed apresi la corteccia , fugge, 
e va a generar nuova prole. 



Corezù. Scoref^are, Spetezzare. 
Trallare. Sùoniòardare- Biif- 
J'iuv- Far ventò. Sonar h 
troiiìhe. Tirate delle coregge, 
§ El corexà dei \><k. Cor- 
neggiare, Cosi chiamano . { 
conlndini quel mancamcn'o 
dei buoi nel mandar fuor) 
per le parti di dietro il vento 
troppo freqiientemcHte. 

Corezoela, Core^uolo. Striscia 
di cno)o a guisa di nastro 
per varj usi. 

5 Coresoela del fiel. Gombi- 
na. Quel cuoio con cui si 
congiugne la vetta del corcg- 
giato col manico. 

Corezil. Petardo. Coreggiero- 
Che ha in uso di trar poti 
o coregge. Voci basse. 

Corf. Coivo. Corba. W- corvns- 
Uccello deU'ord. delle picclic. 
§ A i corf vnj (k de pafr. 
Ogiii cencio vuol entrar in 
bucai». Dicesi d' un prosuur 
tuoso , quiindo vuol intro- 
mettersi iu cosa che alla sua 
condizione non convenga. Dì- 

' cesi anche la mos(.a tira il 
calcio eh' ella può. 

5 Corf dele catte aoee. Mot- 
augurio- Cattivo augurio. 

5 L'è'i corf dele catte noee. 
Àmbascìatot-e delle male nuo- 
ve. Diccsi d' uno che spesso 
porta cattive novelle. 

Coriandol, Coriandolo. Coiian^ 
dro. W. Coriandmm sativum. 
Pianta omhrellifera che in 
istalo di v^etazione esala 
un odore insopportabile dì 
cimice, I semi però nel sec- 
carsi ]p perdono , ed acqui- 
* 9 



7,-,ii-,. Google 



COR 



C iGa ) 



stano invece una fragranza 
aromatica. I lavori di ci-e- 
denza, ]e coiifeuare, ec. de- 
Touo per lo più il luro buon 
sapore ai cui-ì;iiidoli. 

Covidiìr. ( oriidore. Che corre, 
e dicesi di caTtiUo> 

Coridùr. Cortiàoìo. Corridore. 
Cortitore. Àndito sopra le 
fabbriclie per andar da ^aa 
parie all' altra. 

Coridò ra . Serbatojo . Gabbia 
da serbar uccelli. 

Corna, /tape. Roccia, Selce. Bal- 
za scoscesa. Dirupo. 

Cornacia. Cornacchia. W. Cor- 
ma:. Specie del genere corvt^. 
Ha due varìel^. La prìm^ è 
tutta azzurrognola nera, co- 
da rolondaU , penne della 
. Coda acDte, e cliiamasi cor' 
nocchia comune. La seeouda 
ha il corpo cenerino, testa, 
gola, ali, coda nere, e cliia- 
masi cornacchia ammantata. 

Cornacifi. V. teatardCt. 

Cornadura. Coregge di buoi. 
Arnese cbe sì appicca alle 
coma de' bnoì quando s' at- 
ta ccan al carro. 

Cornai cela. Caccianfuori. Una 
sorta d' ancudiue con alcune 
coma lunghe. 

Corna). Cornilo, Corgnolo. Cor- 
niolo. W. Conius mas culo. 
£ questo forse il primo de- 
gli alberi a fiorire tra noi. 
I fiori son gialli. Il frutto 
cìiiamato corniola è di color 
rosso. Questo sì adopera per 
far' conserve , e si mangia 
antera quando è stramaturo. 
U legno è tcuai^ e buono 



per' denti di rote denta- 
le , en. 

Cornaroel. Caìomlaccioi Colone 
bo grosso e salvatico. 

Comazei. VagiuoUitli. Voce usata 
dai Fioreutini , Romani , Pi- 
■tojesi G Luttchesi. Anelie il 
Fontana nel dizionario eco», 
rust. alla pirola fagiuolo li 
chiama fagiuoletti. 

5 Fi egner ì cornazeì , o '1 
inoschì al naz. f. moschi. 

Cornei. Piccola roccia o rupe. 

Cornét, comi. Cornetto. Cor- 
nicello. Dim. di corno. 

§ Cornèt de pa. Pane folta 
a Corno. 

CoroeU. Trmnbetta. Trombet- 
tiere. Sonator dì tromba. 

Cometa. Cornetta. Strumento 
musicale da fiato. 

Corniala. Corniola. Specie di 
pietra dura riposta dagli au- 
tori nella^classe delle sarde, 
di color accosiante a quello 
della carne. 

Cornicela. Ginestrusza. Gite- 
stra salvadca. W, Genisto 
tinctoria. Piccolissimo arbu- 
sto, che viene a cespuglio 
con ramt diritti , foglie sem- 
plici sparse laBciolate e fiort 
gialli , papilionacei a spiga 
terminale. 1 tintori impiegano 
la sommità dì questa pianta 
per trame il color giallo. 

Coruìs. Cornice. 

^ Fi le cornis. Scwniciare. 
§ Meter cornis. Incorniciare. 

Cornijù, Cornicione. Membro 
'principale d' architettura, 

Corp. Corpo. 

^ Elser àù. corp e cen ani' 



nigiUrrlbyGOOglC 



COR 



( i63) 



COR 



ma sfila- Lo atesso che eeer 
cui e braghe. V. braghe. 

5 Mòsa , mal de corp. >$ck'- 
corrensa. Cacaja. Cavaociuo- 
la. jindata. Andataccia. Diar- 
rea, Uscita. Flusso di cor- 
po , ma senza snngiie. 
Cm-pasi. Coipacello. Corpicino. 
torpicciuoìo. Dim. d> corpo. 

Corpasù. Corpaccione. Carpone. 
Accr^ di .corpo. 

Corpét, Corpetto. Farsetto. Fe- 
stina. Giuùbone. 

Corpo , corpo de baco o de 
diana. F. diana. 

CorpìLnJt. F. cospetà. 

Corpùnft, corpo de diana, F. 

Cors. Corso. 

$ Cors del medol.- Fffone. 
Traccia o vena pTÌncìpale 
della DiÌBÌera. 
Cortei. Cartello e colutilo. 

5 Cortei che uìa tosi quel 
che '1 ¥ed. Coltello die taglia 
iom' e' cuce. Cioè che non 
taglia ponto. 

^ Cortei de ceagù. Spae- 
cJiereUo. Spacciano. ( T. dei 
paiiic-rai ). Ferro di cai si 
servono per ispaccare le bac- 
chette e virgulti con cui tes- 
sono le paniere. 

5 Cortei lamagD. i^oto- (T. 
dì cart. } Specie dì coltello 
fisso in una panchina con 
cui si stracciano i cenci. 

§ Quel che fa e ?ehd cor- 
tei. Coltellinajo. Fabbricato- 
re e veoditor di coltelli. 

§ Cortei de scarna. Coltello 
da sCamire. ( 1'. de' couc. ) 
Coliello dì coi H lervoDo 



conciatori per ramificane It 
pejli. , 
^ Cortei aeramenccb. Col' 
tfllo da tasca a da cliiuderg. 
Coltello da molla. 
§ Cortei del foeder. Coltello 
in asta o inastato. Quello 
che. non si ripiega. 

Si Cortei, de pittir. Mosti-' 
chino. Ficcalo .strumento di 
tutto acciaio, fatto a foggia 
di coltello per ogni parte 
fleMibile. 
^Cortei de dft mancch. 
Pavone. ( T. de' pett. ) Stru- 
tOenio a due tagli e due ma- 
nichi per dìgrouaK V ossa 
e le corna dit fare i pettini-' 

Corlclada. Colteltatm, Ferita 
di collello. 

Cortelàs. Coltellaccio. Coltello . 
cattivo o grande. 

Cortelà». Iride fiorentina. W. 
Iris floretitina. Pianta che 
diede il nome ad una' iatera 
famìglia nell' ordine natura- 
le. Cresce spontanea sui mu- 
ri dei giardini, e forma udo 
de più bei loro ornamenti. 
11 sugo delle di lei radici è 
diuretico e purgativo. 

Cortelat. Accoltellato. ( T. ar- 
chitettonioo ]. Lavori di mat^ 
toni ms&si per coltello. 

Cortei']. Coltelletta. Coltellino. 
OioL di cottellò. 

Coctezela. Cortiletto. CortHuz- 
zo. Corticino, Cortiedla. Dina. 

' di cortile. 

CorAo^, 'ec. f, ciirAtta, ec. 

Corva , oorveta , ù« corva. F. fia. 

CorvateL » Còrbacchino. Cwòt- 

Gorv^tì. i cirto. Ùim. di Corvo. 



nigiUrrlbyGOOglC 



cos 



e 1 



n 



cos 



Corvei. Cort^tt/Uore. Dicesi di 

cavallo the corvetta. 
Còsfl Coscia 

^ Còs^ del tit. Asinelio. 
Quella trave che regge le 
altre trft*i del tetto che pio- 
ve a un flCfjDo sola. 

§ Còse del traernwL Pun- 
toni. Qaelle travi d' un cn- 
Talletto che dai Inti vanno 
ad unirsi nel mezzo forman- 
do ajigolo ottnto. 
Cosèt. Cqscìo. 

^ Voli '1 cosèt « la panset-i. 
Voler il molto r Ìl poco. Vale 
non conieDUrsi di onesto 
guadagno. 
Cosi. Guancia^. Origliere. Ct- 
peezale. Il cuscino da letto. 
5 Fccdra de cosi. Guscio. 
Involtura del guanciale. . 

5 Coai de cùzer. Tombolo. 
Strumento sul qoale si fan- 
no lavori di trine- ed altro. 
Se è fatto a cassetta dicesì 
guancialetto. 
Cosicnsa. V^. consiensa. 
CosiiieU GuancicJeUo. Pìccolo 
guanciale. 

§ Cosinet de faflhi. Cerci- 
ne, Un ravvolto di panno a 
gni:in di cerchio usìfito da 
chi porta de' pesi In capo. 
5 Cosine* dele ùcie, Jiuzzo. 
CbiamaiK) cosi le donne un 
certo loro guancialino di pnn- 
tJO o dì drappo, nel qnnic 
ixinservano gli spìUettì. Tor- 
tello. Cuscinetto. 

^ Cotinet de salai o de 
piaghe. Guancialino. 
t.-,no\u C.^perozzolo■ Testina, i 
.TesticGÙu^ . proatezzuoio , i 



Capolino. Capino, Capetto. 
Di min. dì capo. 

Cospetà , cDspetìtiLà. Dire il pa- 
ternostro della bertuccia. Dira 
di Dio. Bpstemmiare. l>ire 
imprecazioni . 

CospeUna,Crt/)^(ffr*/ifl. Cappita. 
Capperi.. Esclatnazoni dino- 
tami meraviglia. 

Cospeto, cospetù, cospe:onaso. 



Por bacco. 



corp» 



di dianora 



e simei- f^, diana. 
Cospetà. f. saraca. 

$ Tra dei Cospetù. ( f. 
CospetAnà. i cpspetA. 

Cost. Costo, 

^ Di al cost. Dare pel ca- 
pitale. 
Costa. Costa, 

^ Costa d' animai. Costoli- 
na. CosU d' animale la quale 
divisa dal corpo dicesi an- 
che braciaola. 

^ Costa del cortei . Co- 
stola. 

§ En costa. Per coltello. Dl- 
consL mattoni o simìU allor- 
ché posano in terra non col 
piano più largo, ma col piii 
stretto. 

^ Quand no sa pcel pice 
sta 'n schena bisogna voltàs 
en costa (fig. ) Conpiene adat- 
tarsi allo circostanze. Fare 
come si può. 

^ Miti via i tolgg en costa. 
Far gruzzolo. Raggruzzolare. 
Metter da parte quattrini. 

^ LenguB che taia de fil • 
de costa, y. leogua. 
Costà. Costve. 

§ Costà Saint. Costar caro. 
Costar salato. 



DoUrrlbyGOOglC 



/ i65) 



cos 



^ Costà- ixn wg del co. V. ceg. 
Coste. Mascella, ( T. de' peir. ) 
Que' due lUlelli per dir così 
clic tengono io mezzo ì denti 
del p«ttÌBe. 
Cos li zio a. •Costoliiia. 
Costrcet. Costrutto. Conclatione. 
§ Catà costrcet. Cavar il co- 
itratto. Trovar il verso, il 
bandolo, la congiuntura. 

§ No troag« '1 costrcat. Non 
trovare né capo né coda- Vale 
uon trovar modo iiè via né 
verso a far cliecclieaaia. 
Costù. Toiso. Toltolo. Camho 
del cavolo sfogliato. Dicesi 
anche torso e torsolo a ciò 
che riinaa delle fratu , co- 
nie di pera, mela e simili. 

% Mangia 'I costù. ( fig. ) 
Lo stesso che andà buza cena 
coza. A', apdà. 
Cosfi. Capone. Capoccia. Capo 

grosso. ^ 

Cot. Cotto, Concotto. 

^ Cot smagot . Stracotto. 
Cotto assaissimo. 

§ Enteudìsen quand l' è co- 
ti. Lo stesso che do saighen 
cena pet^ca. f. sai. ; 

^ Mandan zo de cote e de 
crude. Comportare , soffrire 
assai, jiver gran sofferenza, 
^ Cot en bianch. Lessato. 
Contrario d' arrostito. 
^ Cot en fresa, jérrabbiato. 
- Colta in fretta. 
Cola. Cotta. Sorta di soprav- 
vesta di pannolino bianco ad 
uso degli ecclesiastici. 
Cola, (tìg.) Innamoramento. la- 
nini oraszamento. 
§ Oapaglun Me cena cota. 



Jitgattire. Innamorare Jiera- 

Cou. V. cotura. 

Colai. Cotale, Coso. Ceneral- 
meote cosi chiamansi tutte 
le cose. CoJìo signilìi-'a auche 
uomo stupido e mal fallo. 

Cota 1 età. Carbonata. j4rr ostie- 
ciana. Fetta di carne di por- 
co iasalata , cotta in su i 
carboni o nella padella. 

Cotega. Bujosa, Luogo dove si 
vede il sole a scacchi, o do- 
ve le capre non, cozzano. Pri- 
gione Carcere, 

§ Audà o eser o meter en co* 
te^a.Andare oessere o metterà 
in luoghi dove si vede il sola 
a scacchL jindare o essere 
o mettere alle bajose. Vale Ì|i 
prigione. Dicesi pure andare 
o essere o mettere dove le e»- 
pre non cozzano^ 
Cotegg, Aoversciiia. Specie dt 
giuoco che si fa eoa le carte 
da giocare , cosi detto dak 
fare ogui' cosa a rovescio 
degli altri giuodù, perchè 
vince .chi fa n^eno punU, ed 
al contrario. 
Coti. Camiciuola, Piccol far- 
setto di panuo Uno ; bamba- 
gino Q Uno che sC(;oado la 
ftagione portano le donne 
sotto gli altri abiti sopra la 
camicia per difendersi' dal 
freddo. 
Cotoboi. Bolliholli Tumulto. 

Guazzabuglio. Confusione. 
Colola. Gonnella, Gonna. Veste 
o abito per lo pju femmi- 
nile , che dalla ciutitra giiW' 
ga alle calcagna. 



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COT 



( 166 > 



CUE 



CotODibola. Capitombolo. Salto 
col cnpo nir ingiù. 

Cotombolà. Capitombolare- Fa- 
re i capitomboli. 

^ Andà a cotombole. An- 
àare a croscio- Andare in 
atto di cadére. Àudnr piom- 
bando come fanno 1« cose 
gravi. 

Cota. K cflta. 

Cotùr. Cocitojo. Di facile co- 
citura. 'Cottoio,' Di buona 
CQcina. 
^ Mal cotAr. Di mala cot- 
toja. Di mala cocitura. Di 
mala cucina, 

Cotùra. Cottura. Cuocitura. Bol- 

Cotùrna. Starna. W. Avis ex- 

■ terna. Uccello noto-"e di car- 
ne di grato sapore. 

XJotùriie, £oUine. (T. de' cali.) 
Certi stÌTal«tti clis non fa- 
sciano che il collo del piede. 

Covri. F. quarcià, 

Coza. Còsa. 

^ Sai cena coza per sara- 
boIai>a. f^. sambotana. 
^ (Joza de caaga de ca^el. 
r. capei. 

Cozidura. F^. cftzìdura. 

Coziua. y. cfiziua. 

Coziuadura. F. cotura. 

brailli. Cavoli j cappucci ina- 
cetiti all' usanza di Ger- 
mania. Crauti salati. V. d. u. 

Cr edensa. Credenza. Sorta di 
armadio. 
§ Fa t pign cola cred^sa. 

r. fa. 

Credensa. Credenza. L' att» del 
credere, cioè fidare altrui 
•ul credito i onde « credenza 



posto avverb. co' verbi. rfar«, 
vendere, comperare, lavora^ 
re, ec. Vale vendere, ec. 
Sensa ricevere o dare il 
prezzo subito, ma p.er rice- 
verlo in altro ternpo , che 
' perciò ditesi anclie vende- 
re, comprare, ec. /»' tempi. 
Quindi il proverbio chi dà 
a CTf^enea spaccia assai , 
perde V amico e i denari non 
ha mai. 

5 Fa crèdcnaa. Dare a a'e- 
aeiiza. 

$ Mostaa de credensa. /^ 
mostas. 
Credeusér. Credenziere. 
CredeasA. Credulo. Corrivo. Fa- 
cile a credere. 

^ Escr bi credensù. La- 
sciarsi levare a cavallo. An- 
darsene alle grida, Prov. Viile 
creder quel che s* è detto 
senaa pensare o cercare più 
in U. 
Creder. Credere. Prestar fede. 

§ Creder poch. ( fig. J Nat 
creder dal tetto in su. 

^ No creder al sant se do 
'1 f^ miracoi. JVbn avder al 
santo se non fa miracoli. 
Frase di eh. ngn. 
Credei. Credito. 

^ Perder el credeL Perder 
. il eredito. 

§ Dà, tos, vender, compra 
a credei o 'n credensa. K. 
credensa. 

^ Noi ga credet d'am bes. 
r. bes. 

i, Di credet. K dà. 

^ Seder <en credet con Bon- 
tà. Tagliar la detta. Vale 



DigitzrrlbyGOOglC 



CRE 



( '67 ) 



CRE 



ceder altrui la preteusìoii 
de' crediti col perdervi qual- 
che cosa. 
§ Met«r en credei. V. meier. 
Creèl. Crivello, VagUo. Crièro- 
^ Casa del cretti. C'ascino. 
§ Porta l'aqua 'q del croci. 
Portar t acaua nel cribro. 

% FàbaU'^lrreèl. (P.)irar 
chiromanzia. Sorta d' ìndo- 
TÌDamento usato da' nostri 
coQtadiiù preao dal giro del 
crivello. 
§ Eaer buz come aa creèl. 
Non tener alt erta un cu 
mero. Dicesi di cliì ridice 
tinte le cose o segrete o non 
segrete che gli son dette. 
Creèla. Tanìburino, Voce del- 
l'uso. Arnese da giocar alla 
palla. 
CiwJà. Crivellare. fagUare. 
■ Creeladùr. FagUatore. Che 
Taglin. 
Creeladura. Fagliatura, Mon- 
diglia che si ricava vagliando. 
Creèlfi. FaglieUo. D'un, di vaglio. 
CreèJj. yagliojo. Facitor di 

vagli, 
Crmez. C/iermitl e cremesì. 
Color rosso, nobile. CAcr- 
msino. 
§ Vegner cre'mez.(fig.) J>e^ 
>ner dì rabbia. Fnrsi rosso per 
ira coni.epiita. Farsi del co- 
lore chermisi. 

^ Tocà so;! crémez. Toccare 
sul vivo o nel vivo. Vale of- 
fendere nella parte più de- 
licata e sensibile, e fig. si di- 
ce dell'arrecare altrui gran- 
dissimo dispiacere con parole 
« HLotù pungenti,. 



Cren. Barba forte. Crenno. W. 
Coc/Uearia armoracia. Pianta 
che sì coltiva ne' nostri orti 
per r uso che si fa della 
radice fresca,, grattaudola e 
combintudola con l'aceto per 
adoprarla poi come salsa so- 
pra la carne. 
Crena. Criniera. 
Crena. Setola. Propriamente il 
pelo che ha sul GIo dell^ 
schiena il porco, e nella 
coda il cavallo. 

^ Crene del archst de violi. 
Setole. 

^ Crena grosa. Setolone. 
Acer, di setola. 

^ Crena picolà. Setoletta. 
IJim. di setola. 
Crep. Crepvte. Sorta di velo 

da lutto. 
Crepa. Crepare. Scoppiare, 

^ Crepa la pioegera , o la 
pidocera. F- pidocera. 

^ Crepa avariiia , Maoj» 
f avarizia. SorU d'esclaina- 
zione. 

§ Crepa 1 »-(àop. Scoppia- 
're. Parlandosi d' archibusi e 
simili si dice del rompere 
ed aprirti la canna nell' atto 
dello scaricarsi. 

lì El crepa foera dela pél* 
EgU è grasso eh' egli icop~ 
f»a. Cioè quasi s' apre, a 
non cape nella pelle. 

5 Crcpa i mar. Far pelo. 
Si dice delle piccole crepa- 
ture delle mura. 

§ Bizogna o crepi o s'rio- 
pà. jÌ questo fiasco bisogna 
o bere o affogare. Dicesi a 
chi ùeno proposti due par* 



nigiUrrlbyGOOglC 



CR'^ 



( i68) 



CRE 



tili, e die sia forza accet- 
tarbG nno. 

^ Crepa '1 magii. Lo slesso 
che crepa '1 goz; f. goz. 

Crcpa. Scoppiare. Morire. 

Crepada ^ Scoppiatnento . Lo 
scoppiare. 

§ Oà cena httna crepada. 
Lo stesso elle tira '1 starlet. 
F. tira. 

Crepndura. (^repaturn. Fessura, 
fesso. Screpolo. Sfèsso. 
5 Crepadura dei mur. Pelo. 

CrffpÈse. Stjaneira. (T.àìmasc.) 
Malattia del cavallo consi- 
stente in crepacci lofigitndi- 
nali alla piegatura del gam- 
betto. 

Crcpai. Screpolato. Crepaccio' 
to: Crepato. Fesso. SJesso. 

Creacr, Crescere. J^'arsi mag- 
giore. Prenderti aumento. 

J Creser la malisia coi agn, 
Afal ci cresce , cht non peg- 
giora. Dìoe«ì d' uno che sia 
insieme colla persona, cre- 
sciuto anche nella malìzia. 

Cresìta. Crescimento. 11 cre- 
scere, jàumento . Ingrandi- 
mento. Accrescimento. 
^ Fa cGn abet en eresila. 
)r, abet. 

Cresraa. Cresimo. Crisma. Cre- 
sma. 

§ Tegner a cresma. Levare 
o tentre a cresima. 

Cresmà. ■ Cresimare. 

§ Cresma qiialcbedii, f fig. ) 
Schiaffeg^ars . Colajizzare . 
Vale pure acconciare alcuno 
vel di delle feste ^ ed anche 
aastonare, 

Creipela. Matricole. Amareg- 



gioìa. W. Pyrethruin pnrchc- 
niuin. Erba amaro -aromatica 
generalmente conosciuta e 
adoperata specialmente dalle 
donne che 1' odorano e la 
masticano per gV isterismi. 
Una Tolta avea Credito an- 
che di vermifugo e di anti- 
febbrile. 
Cresta. Cresta. 

^ Aisà la cresta. Rizzare a 
alzar la cresta. Modi bassi , 
che vaglio no venir in su- 
perbia, 

^ Fa la cresta a vergù.^ 
C fig. ) Fare le fusa torte ad 
alcuno. Fr. di eli. ùgn. 

^ Cresta de gal. Aiectolo- 
fàro. Cresta di gallo. W. Mi- 
naiìthus cristagalli. Erba ohe 
si riproduce naturalmente 
ne' prati , da' quali conver- 
rebbe svcllerlìi, perchè^ non 
ir buon pascolo , e ridotta a 
fieno è affatto legnosa. È 
adoperata da alcuni per la 
tosse , facendone decozione 
teiforme , e s' applica anche 
a' mali esterni in forma 
d' empiastro. 
Crocdà. Cadere. Venire da alto 
al basso senza ritegno por- 
tato dal proprio peso. 

§ Crteda la foia. Pelarsi 
le piante. Si dice del cader 
le foglie alle piante e agli 
alberi. 

^ Crcedà dcla son. P^. sòn. 

§ Crosdà la molta. Scanica- 
re. Si dice propri-imcnte del- 
lo spiccarsi dalie mnra e 
cadere a terra gì' iatonicnti. 

§ L' è cr«Edada la foia. { fig. ) 



nigiUrrlbyGOOglC 



CR<E 



C i6y ) 



CRI 



I-a merla ha passato il Po. 
Dice3Ì del mancare il fiore 
<leU' esser suo v. g. in Lel- 
ìczzn nella donna e simile. 

5 E! pom o '1 per quàud 
r è roadur el crocila. Quan- 
do it frutto è maturo coii- 
v'ien che cada. Tutte le volpi 
alta fine si riveggono in pei- 
lÌLceria^ Vale tlie clii opera 
Disile nìla fine capìtn male. 
Crctdà. (fig.) aderire insensi- 

b'tmeiile a qualche partito. 
Crtudarojl. Cascaticcio. Facile 
a cadere. 
^ Pom, per, ec. «rtedaroei. 
l'eie , poma, ec, Cascaticee. 
Ciffiòca. Crusca ^ 

5 U farina del dìaol la 
fa tffita 'a crocsca. P". fa- 
rioa. 
CrcescUel. Tritello. Cruschello. 
CT«:sche\. Crusckerella. Semo- 
liito. Giuoco da ragazsi ao- 
lìssimo-. 
Crcesla , ec. f^. grcesta , ec. 
Crica. Cric-a. Nome clie si usa 
nel giuoco di carte, e cliìa- 
■ mansi cricca tre figure di 
esse, come dir tre fonti, ire 
donne , tre assi , ec che s' ab- 
ulia in mano. 
Crica. ( T. di stnmp. ) Cricca. 
PozEO di legno attaccato ad 
una delle cosce del lorcluo, 
che serve per tener ferma 
la mazza. 
Crich , cTach. Crìcch e cri cri. 
Onomatopea del suono del 
f;Iiiacc)o e del Tetro qnaudo 
si fende , e da qnesta vi«ne 
la voce scricchiolare. Dante 
parlando del ghÌEWCJO delle 
Tom. L 



sue l>olge disse ^ „ Non avrai 
d!il suo orlo fatto cric. „ 

Crich, crech, croch. Scricchio- 
lata. Frequenza dello sdric- 
chiolare. 

Criclièt. Nottolino. ( T. degli 
or. ) Ferrozzo che tìen fer- 
ma la molla , affinchè non 
iscattt. 

Ji Roeda del crichèt. Cari- 
catura. C 1'- <legH or. ) La 
riunione d' una ruota cui - 
denti a sega ed un nottolino 
obbligalo da ona nu>1la nd 
imboccare denti con deuti. 

^ Crichèt del tambor; Chia- 
ctstello diil tamburo. ( T. de- 
gli orjuol. ) Vite fenna m-l 
suo asse, sicché- noni può 
muovere dal suo luogo, e ì 
di cui denti ingranano in 
altra ruota che dà il moto 
all' oriuolo. 

Crida. Grida. Detto cosi da 
gridare, cioè favellare ad 
alta yoco che fa U baudito- 
re. Bando. 

Ccid». Gridare. Garrire. 

§ Cridà aicet. Gridare acf 
cory uùtuo. Chiamar soccorsor 
§ Pelji la quaia seosa fala 
cf!d&, F^. quaia, 

Cridà. Sgridare, Rampognare. 

Cridada. Gridata. Sgrido, Sgrtc 

dameiiio- 

Cridftr. Grido. Sckiamaiào. K«- 
more. Tumulto. 

Crispi. iiibes. W. Ribes ru- 
brufit- Frutice che cresce al- 
l' altezza di quattro a dieci 
piedi comuni con rami al- 
terni senza spine. Le foglie 
hanno qualche- eomiglian?,» 



nigiUrrlbyGOÒglC 



<:ri . ( 

c«a qaelle della vite, i fioi 
a grappolo, le Lactlie pic- 
cole, rosse e di un acido 
piaceTole. 
Crìsp'i. Uva spina. W. Ribes 
uva crispa. Frutice con rami 
armati di pungiglione, Lac- 
che listjie e a grappoli, odo- 
rose, seni i dia full e, rosse quan- 
do sono muto re. Coltivasi 
negli orli iu sili ombrosi. 
Ciist o crest. Cristo. 

§ iVo ighen cen crìst , o 
escr bas de tacli. V. bas. 

§ Sli.'u crisi. Slare la do- 
vere. 

^ Alida 'n crìst. Dar ne lu- 
vÀy nelle stoviglie, nelle stna- 
ii'.e , aeìle scartale. Amiar 
nelle furie. Montare ■ o sal- 
tare sulla bica o in bestia. 
Imharcare. Andar in fisima o 
. in furia. Inalberare. Battere 
il piede. Entrare in bestia. 
Insaccar nel frugnuolo. Im- 
iestialire. Iiidragare. Ingre- 
Care. Andare o montare in 
bizza. Aver le battigie. 
arista]. Cristallo. 

^ Cristal de roca. Cristallo 
dì monte. 
)j Quel cbe Tcnd crìstai. 
Cristallaro. ( Rom. ) Vendilor 
di cristalli. 
CristtT. F'. laatif. 
Crii. Strido. Strillo. 
' § Tra crigg de paìoUda. 
Strillare. Metter urli . quanti 
nitri i/ ha in gola. Stridere. 
Criteclt. Critico. 

§ Temp crìtech. Tempo ca~ 
lami toso. 
CriUci» . Criticare. Censurare. 



o ) CRI 

(viudicare delle cose altrui 
uoiaudone i difetti. 

^ Crillcà t<el. Apporre al 
sole. Si dice del biasimare 
qualunque cosa per ottiuia 
uh' ella sia. Si dice pare 
opporre alle pandette- 

Critici^. Criticatore. CIte critica. 

Cro ero. Cro ero. OuouiatO]>ea 
della voce del corvo- 

Croaca. Cloaca. Latrata. Fo- 
ffta. Luogo dove si getUmo 
le immondizie. 

Croachér. FotaceSSi. Fognajuo- 
lo. Colui che vola ì cessi 
e le fo(;ue. 

Crocant. Che scroscia, che stri- 
de sotto al (lenti. Dicesi di 
pane e simile. 

Crocante. Cialda. Cialdone ed 
anche mandorlato. Pasta dol- 
ce notissima. 

Cvompà. /^. compra. 

Cropa. Cojame.. Cuojo. 

^ Sii'ai de cropu. 'Cromboiùi 

^ Mercant de cropc; Cito-'-' 

jajo e cojaro. ■ ' ' "] 

Cropa. Groppa. 

§ Aighel stela cropa. ( lìg. ) 
Averlo in roppa. Essevije 
responsabile. 

Cròi. Cassettino- Dlcesi a quei 
ripostigli che si fauno talora 
dentro alle cassette o negli 
armadj. 

Cròi. Menno. Colui che per 
difetto di barba apparisce co- 
me castrato, e Clìg.) Malatic~ 
ciò. Malsaniccio. Afalazzato. 
§ Pari cròi. Portare i fra- 
sconi. Esser crocchio. Croc- 
chiare, Vale essere malatic- 
cio. Malazzato. 



nigiUrrlbyGOOglC 



CRO ( 1 

Crota. yolta ài ponte. 

§ Pont ilele sèi croie. Poti- 
le delle sette volte. 
Crozete , ec. /''. criizcta, ec. 
i Crozreì. Crogiuolo. 
' Criid. Crudo. Hozzo, Gre^g'-'. 
5 Coiisoemà '1 còl r '1 ermi i 
Lo slesso clift iiiatigii icK el 
so. r. mnn^ìk. 

5 Alga 'I slomoch rrnd . 
Jvcrc lo ^tomnco iiifiigcxto. \ 

^ Crml comn <riia si'ì>rsa 
de rùer. ìiiscnfihile quanto 
un .nassa , ima pietra. 
5 Fcr oriid. f'^. i;lii)!a. 
^ No igliPii crn mido o «scr 
bas cip tach. f. hns, 
^ Tela cruda. 7'c/a rozza. 
^aìft tela non curata né ita* 
Mancata. 
Cr,H r. ctUz. ■ 
Cnlsiaila. Crociata. 

§ Uzà ala crAsinda , o sbraià 
.1 pi te non poso. F. sbralà. 
■■.; Criisio. Cruccio. Bri^a. 
-,* ; ; 5 Tces dei crnsi. C'ucnarsi. 
" 5 0* ^'«i orasi. Crucciale. 
JJJI.-^^re- Addolorare. 
Crh.. Croce. 
I 5 Cruz dela ciaf. Fernette. 

\ (T, de'magn. ) Nome clii> si 

^ di ni trafori deila cliìave più 
dilatati elle i tapli ordiiinrj. 
^ Npgà '1 sigoùr seela crùz. 
P. nega. 

§ Fa soe la crìls a «rgota. 
lìar la benedica. Fan; il 
pianto. Appiccar la voglia 
al" arpione. Aver perduta _U 
speranza di checcfiessia. 

^ No sai di qnater parole 
e» crùz, o no saiglieQ «Bua 
peUca. f^. aai. 



5 Meter eit crùz. { iig. ) 
SiTrare il basto addosso a 
uno. V.i1p sollecitarlo impòr- 
ti mamcn te. 

5 Eser coregn e cràz. f'. 
corfin. 

5 Fa cr6i. Lo 5tes!)o e 
f.i crfi7.efc. F. cnV-eta. 

^ Tcejg ga la so crtiT. Lo 
si«»o die o^ni porw ga 1 
«ò hatiifcl. P^. batitxBl, 
CrCiJinl , Crocicchio . Crociati, 
Qiiadriccio. Luogo dove si 
attraversano quattro stradr'. 
Cfiiiéra- Crociera. . Q«tal«fflqne 
attraversamento di legno , 
ferro od altro fatto In for- 
ma di croi:e. 

^ Abet fat a criir-ira. Ah' ^ 
che si -abbottona in croce. 
Cr'izt^t. Ciubbirello. Farse»-'. 
Giubbetto. Sorta di vesti- 
memo noto. 
CnV.èta. Crocetta. Piccola crocp. 
§ Fa cràzète. Far delle cro- 
ci o delle crocette o de'cra- 
eioiii . Vale non arep ■ da 
mangiare. 
5 Fa fi cr&zètie a rergù. 
"i'ener alcuno in filetto. Vale 
tenerlo a dieta, dargli poco 
da mancare. Tener a stec- 
chetti. 
Crflzelft. Farsettone. Farsetto 

grande- 
CrAzA. Crociane. Troce grande. 
OràzA. Tallero. Crosazzo. Mo- 
neta nota. 
Cùa. C. .ia. 

§ Q lel che ga eia. Co- 
dato. , 
5 Quel che ga eia grandftr 
CùdiKciuto. 



DigitzrrlbyGOOglC 



CUA 



( 17^ ) 



CUA 



^ Qtiel cbe no ga eia. Co- 
diiriozzo. SeQza corla. 

^ Casàs ta rùa en tramèz 
ale gambe, f^. gamba. 
^ Tcegg i ca mena U cAa, 
« iccgg i magg Vttl di la 
sia. A'- ca. 

§ Cùtt de aent, Csdaxzo. 
Seguito di gante da corteggio. 
^ Cùa dela stela cometa. 
Cnjiiera. Per la coda , o bar- 
ba della coniefa. 

5 Cfla dela guada. Pellici- 
no> FoDcIo delle vangaiuole, 
dove si riduce deutro il pe- 
SCO presovi. 

<j Cùa dela vesta. Strascico-, 

Per la parte deretana della 

, veste che ti strascica pct 

terra. 
, ^ Alsà la c&a pio: de quel 
ca es ptel. (fig.) Rizzare la cre- 
sta. Vale prender baldanza. 
§ Meter ceo spi sola la cAa 
a veTgù. K^ moter. 

^ Frega la cfla a qiucbdii. 
ùse'mr la coda. Fin^iare. 
Far marne. Dar la soki. 

^ Fa la c&a a qiiacbdù. 
Jppiccar sonagli ad étcuiio. 
Vale dime malo. , 

^ Frega la cùa al azen. 
Lisciar la coda al diavolo. 
Confettare uno stronzolo. Va- 
ie far cortesie a cbi aoa le 
merita. Getur via la fatica, 
^ Mena U cùa. Scodin- 
zolare. 

$ 1 gag? a £regaga la sclie- 
tià ì mena la cbà. Pigliar 
o dar gambones Vate dare o 
pigliar ardire, rigoglio, bai- .: 
Uauza. Dar il s^^tbone a \ 



chicchessia è quando egli 
diee o vuol fare una cosa , 
uou solamente acconsentire ^ 
ma lodarlo , e in somma 
mantenerlo in s'jH' opinione , 
e prosopopea sua , e darj^li 
animo a seguitare. 

§ Lnsà 'uJré la cùa- La^ 
sciur gli a^wn'i. | 

§ La cùa l'è dìfisil de pe- 
la, r/ella coda sta il veleno. ■ 
Vale che nell* uUimo 8ia la , 
diflicoltà e 'I 2>ericolo. 

^ Cìe de lif. Mdampiro. 
Cornino. W. Meliimpjrum. ar- 
vense. Erba annuale che tro- 
vasi spontanea ne' campi. Il 
bestiame la mangia solo i« 
istato d'erba tQuera, essendo 
ruvida qnando e matura. 

5 Cfte de soEcciIt. Strigolo 
salvatico. W. Lithosperimun 
arvense. Cresce quest' erba 
ne' luoghi sterili ed anclia 
tra' frumenti coltivati. La 
sua vita è annuale, e non 
ha alcun uso uè medico ne 
economico. 

§ CÙ9 rose. Riparello. Sal- 
c'erclla. Salicaria. W. Lytlmim 
salicaria^ Da una sola radice 
s alzano molli fusti all' al- 
tezza di quattro o cipque 
piedi e tutti terminanti in 
una lunghissima spiga di fiori 
d' un bel color porporino. 
Cresce sponuoea lungo! fossi 
ombrosi. 

§ Cùe de bolp. Spirea spi- 
gata. Barba di capra. W. .1^/- 
rara aruiicus. Pianta erbacea 
che viene spontanea ne' Lo- 
sclu di monte esposti al nord, 



nigiUrrlbyGOOglC 



(, >73 ) 



CUG 



«d ha fiori biancbi. 1 teneri 
getti si m.-iDgiaiio In prima- 
vera a modo di nsparagì, e 
chia munsi dai nostri monta- 
nari ; spares de cùe de bolp. 

% CAa d'azen u erba pil- 
trina. Cada di cavallo o ca- 
vallina. Setolose^ Setola. Ra- 
sperella. W. Equisctum. Erba 
di più specie cbp nasce nei 
luoghi acquosi. 
■ Cùà. Coi'aK. 

Jì Fy eia- Porre la chioc- 
cia. Por l' uova, VagViono 
metter l' uova sotto la gal- 
lina acciocché ella le covi. 

5 L' è le che '1 i-ia. lo ho 
la tal cosa Mia. Dicesi iro- 
nicamf^nte per dire io non 
V ho. Dlcest aucora io ho i 
clìfutol! belli. 

§ O elle la c£ia o clie U 
la'ta. y. lata. 

^ Sai qwagg en ciia- F^. sai- 
Caaì. i^soliua. ( T. de' sell. ) 
Quel cuojo che si mette alla 
coda del cavallo per soste- 
nere la sella alla china. 
Cùulonga. 7''. bgJarìna. 
Ci'iasa. F'. cìiÙQa. 
Cuci. Corre all' improwìso. Ac- 
chiappare. SoprapprendeTcSo- 
pra^iugnere, E pa;-Iaiidosi di 
ribaldi acciuffare. Catturare. 
Ritenere. Carcerare. Mettere 
iu chiusa. A^ratigliarE. 

5 Noi ma enea. jVbn mi co- 
glie. Non mi sopraggiugne. 
Cucio. Covacciolo o covaccio. 
I^iiogo dove dorme e riposa 
r animale. 

§ Àndà a càcio. Andare a 
PQÌlajo. Andar a dormire. 



Cicins (za). J.-qualLaisi. Acce 
sciarsi. AccacchiarsL Accoc- 
colarsi. Chinarsi a terra il 
più basso che 1' tiotu può 
per non esser vìsio senza 
però porsi a giacere. 

Cù>:o. K cbcecli. 

Cùco I Oibò^- liitcrieriotie usala 
per negare, 

Ctcù. Cucco. Cmct: O.aro poi- 
vezzo invece di novo. 

Cùcù. Africo. S^iezic di fnp.;-j 
somigliante adnnuo-. o, pti- 
r6 detto anche uvvoio. bìiov.o 
a mangiare. 

Cùuù. Cocco malefico. Tigiio-a. 
rossa. W. Amanita muscnrì:.. 
Fungo dell' ordine dei;!' imc- 
noterj cliiamnto anche ztìvolo. 
Nasce il mese di ottobre nei 
boschi , ha la radice iiwolia 
in un sacco chiamato co.W, 
il gambo circondalo alla soui- 
mitA da un anello, il cap- 
pello superiormente di coluR 
rosso , broccato di pustul» 
bianche , la parte inferiore 
del medesimo fatta a lamina 
B disugaalì. E' vcaelico. 

§ Cici dele vme. Cocchiu- 
me. Quel turacciolo di legno 
o di sughero che tura la 
buca d' onde s' empie la bot- 
te. Cocchiume pure appellasi 
la bnca stessa. 
§ Tigni a ma dola spina e 
trji VÌA dal cùqù o dal bora. 
F. borft. 
Ctcìicìa. Cucuzza. V. borèla. 
Cùcfirftcà. Cuccurucù. Chicchi- 
ricchi. Onomatopea dol cauto 
del gallo, 
Ciier. Piciict) sahat'ico. W Pj- 



n,g,Urrlb,.GOOgIC 



vicum crus gnUi. llrba gra- 
iniiincfta elio vìeno spontanea 
ne' lerrmi coltivali « soprat- 
tmto,we' caiYvpi di grano tur- 
co. 1*2 stimata un buon fo- 
1 aggio per Ogni sorta di 
bestiame. 
C&i, coìna. Coéfitla. Piccola 

coda. Codino. Coduia. 
Cui- Culo. ^no. Forcine. Anel- 
lo' Bfi di Roma. Podice. Cu- 
liico. Pcilericrc. Preterirò. 
Sedere. Deretano. UvUcdcre, 
e in gergo , tafanario. Sos- 
solo delle spezie. 

^ Manda, o and^ en del 
Jet a cui buz , o a dormi 
«ola madoBK. F. madoiid. 

§ Ogne pè 'n del cui ira 
iguana ten pa». Of^ni prua 
fa siepe. Poco rampollo fa 
fiume. Proverbi pe' quali 
e avvertisce che ai dee tener 
conto d' ogni mìnùno clie. 

§ Tira 'n dré '1 c«l de ver- 
gota. Tirarsene itniìetrQ. Ri- 
tirarsi. Ritrarsi. Diocsi di <;hi 
si mostra dabbiofio se farù 
o Hon farà una tal cosa. Ti- 
rare alla staffa. 

^ Miti '1 cui o 1« schena 
^1 mur. F. mur. 

5 Miti xo '1 col m quach 
Icwh. (fig. ) AppoUnjarsi. 

§ Mena '1 cui. Cuìesf^are. 
Sculettare. Dimenar il culo 
càmmioando con fasto. 

$ Meiià'I cui. (fis) Spo- 
gliarsi in farsetto. Adoprarsi 
con lutto r impegno nel far 
checchessia. 

§ Avi '1 mi grand come 
(lina caza. F. caia. 



( i-z-t) CUL 

5 Volta '1 cui o i calcagli 
a vergii, /'. calcagn. 

^ Moter vcrgot col cui en 
»(p. F- meicr. 

$ Cui e braghe. F- braghe. 

5 AVi mangiat ci cui dela 
galina. F. gilina^ 

$ Di '1 calamar «tei cui. F. 
cai a mar. 

§ 0«1 del oef. Culo del- 
l' UOfO. 

5 No Iga caraìza de (j'iar- 
cìis ci cui , cser bas de tacli. 
F. bas. I 

§* Alga Tcrgù 'n cui. j4fcre 
nello zero , in culo , iteli' a- 
nello , in quel sercizio , in 
cupola , in tasca , uri j'rra- 
me, nelle code , nella coKot- 
tola, nella tacca dello zoc~ 
colo. Vngliono non islimarc, 
non apprezzare alcuno, aver- 
lo a noja. 

§ Manda o andà a iresla "u 
cui. Mandare o andare alla 
malora, al diavolo -, in bor<- 
detb. _ _ ■ 

§ Mori me go 'n cui chi 

rcsla. F. mort. 
5 El ma daghe dfil naz, 

F. n;.z. 

^ Kser de cui o 'n carèle. 
■F. <T.r,Ma. 

^ Quand 1' arpia loca '1 cui 

tosgg empara a nftdi. Nelle 

occasioni ognuno si fa esper- 
to. - Fexatio dat intellectum. 
5 Eser de cui , o eser bas 

dò tnch. F. bas. 
^ Andà de cui , eu toch.. 

f". and;,. 
5 Razcm el cui. Fa alla 

malora i al dioi'olo. 



7<-,ib,. Google 



CUL 



( IV* ) 



CUL 



§ Dj '1 cui me la preda. Lo 
stesso clie andà so) per el 
cLimi, y. carni. 

Cui, cùlar<ela. Colntojfh. Slru- 
meulo da colare il Intte. 

C ùlà , ec. f. colà , ec 

Culatada. Cidattata. Percossa 
nel culo cadendo. CuUila. 

§ Clapà (ena culatada. Stra- 
muzzare. Toccare , battere 
una culata. 

Culaiér. Culaccio- Acer, e taV- 
volla pegg. di culo. 

Culafér. Natiailo.Chc ha gros- 
so uiiiicUe, 

Culbiauch. Culbianco. Cutret- 
tola caìiapuTola. W. Mota- 
cilla eunuca. Uccello noto 
che frequeuU le vette dei 
Dionti. Si prcude cogli w- 
<:iie«i e colla civetta. 

Cùiciu. Colmo. TrabócciUite. 
Pieno di soprabbou danza. 

§ El cùlem dei icgR. Co- 
^niffiùlo. La parte più alta 
de' lotti. 
jj Eser ciìleiii. (fig.) Aver 
colmo il sacco. Val» essere 
aiiiiojiito. 

% Pie cCtlcm. Pieno zeppo. 
Vale pieno ÌDlerameote. Sti- 
vato. 

^ El cùlera deU luiia. Ple- 
nilunio. 

Cùlma. Colmo. Giogo. Sommi- 
tà. Cima. 

Cùlinà . Ricoricare. Ricorcarc. 
(T.diogr.) Trattandosi d'er- 
be, vale ricoprirlo colla ter- 
ra per diverse cagioni, come 
per difenderle dal freddo, o 
imbiancarle o Minili. 
§ Culmi le TÌgg, d for-j 



mejilLi , i verz , ec. Riitcììlzare 
le viti , i cavoli , il gran tor- 
co e simili. Mettere attorno 
allò viti, ec. terra per for- 
tiScarle e difendere, 
Ciilntnriet. Capitombolo* Salto 

col capo all' ingiù. 
CAlmègna. Comignolo. La parte 

più elevata de' tetti. 
Cùlùr. Colore. 

^ Cùlùr chj; sbat. Color, die 
soiimea. 

§ Cùlùr d'aria. Color aeri- 
no o ajcritio. 

§ Cùlùr de foecli. Color in- , 
focato. 

€ Caiftr de marù. Mona- 
chino. 

^ Cdlùr de narBDs. Araa- 
Ciulo. Haueiato. 

5 Cùldr de scoreze. Inter- 
riato. Vale pallido. Smorto. 

^ Cùlùr de tóbacli. Color 
tabaccato o ^ì mattone. 

% Cùlùr de v'i. Avvinato. 

§ I quater cùlùr dele carte. 
/ (juatlro semi delle carte. 

§ Dà '1 cùlùr ale polpote. 
( lig. ) l^aUiare. Ricoprire in- 
gegnosamente una cosa. Co- 
lorare. Mascherare. 

§ Drt '1 cùlùr al rost. Ro- 
solare, n 

§ Scambiàs, smarìs de cù- 
lùr. r. smaris. 

^ Vigni de ta!gg i cùlùr. 
Diventar di mille colori. 
Cuna, C'dla. Cuna.- 

^ Galei dela cuna. Arcioni, 

i^ Àrchet dela cuna. Arcac- 
elo. Arnese elio si mette nella 
cuna de' bambì'di per impe- 
dir che rimangano soffocalTi 



, nigiUrrlbyGóOglC 



OUN 



C176) 



COR 



^ ì)cnml)ià i pupi 'n la cu- 
li^ F. pvp'i. 

§ Comoda i bambi 'n la cu- 
na. ( lig, ) Disporre sagace- 
mente le .cose onde ottenere 
un intento. 

Cuna. Cullare. Dimenar la cul- 
la. Ninnare. 
§ (jinà vergù, mah vergù. 
C fig. ) Tenerlo a bada e in 
ìsperanza. 

Ciiiie. (T. di stacnp. ) Coccia- 
toja. Pezzo di legno tagliato 
a sbieco a uso di conio che 
serve per aprire, serrare e 
stringere le foraie. 

Curs. Premura. Attenzione. Cura. 
^ Tegu'i de cura. Custodire. 
(r nani are. . 

Cura. Cura. Luogo dove si cu- 
larto e s'imbiancano le tele. 

Cura. (7iira. Parro':chia. 

Qiiìiit Curare. Tener conto , 
fare slima. 

§ Cara i fos. Rimettere i 
fossi. Vale rimondarli, vo- 
tarli di nuovo. 
5 Cura i pagn. Cvrare. Pur- 
gare dalla bozzima , e im- 
Liaocliire i pauuilini rozzi. 
§ Cura le croache. Votare 
i cessi , le cloache. 

Curad''ir. Votatore. T)a votare , 
per evacifare. 

Curadùr. Carandajo. Colui cbe 
cura i panni. 

Curadùr. Or/W/a/'o. Colui che 
fa i cuoi d' oro. 

Curndura. Volagione, Vota- 
ìnento. li votare. 

Curnih. Caojo. Il -corame del 
Dizionario vale quantità di 
pelli sottili. 



Curamela. Bucrio- Ptille fine 
in cut à strisciano Ì rasoi e 
simili per affilarli. ^ 

§ Onti't,ln curamela, (fig. ) ' 
Mettersi in atto di ferire al- 
cuno o percuoterlo. " 
Cùriiìz. Curiosa. 
Cùriùsà. y. scùriflzà. 
Ciiri ììiù. Carìosaccio. Fìatafattt. ( 
Curi, Corto. Breve. 

^ Ciirt de vista. Bircio, ho- 
SCO. Di corta visD. 
^ Fé cari. P^. fé. 
Curi. ( fig. ) Minchione. Bab- 
beo.. F. macaco. 

^ Eser cure de cacsa o ba» 
de tach. V, bas. 

§ Curt de gabauòt , de maf- 
nadùr. Lo stesso che liga6 
cnrt. T^. ligà. 
^ Vcgner ale carte. Recar 
le molte parole in uiia. Ve~ 
nir alle corte, a mezza la~ ■ 
ma- Vale dir molto in poco- 
Curtel. 3 Brevicello. Dim. di... 
Curtelet. > breve, in signìficft^ 
Curtili. ^ to di corto^ ■■.' 

Cflrtìna. Corona. ' 

%, Quel che fa cftrùne. Co"- 
ronajo. Facitor di corone- 
Qnegii che intaglia crtociGssi 
dicesi crocifissajo. 
§ CùrAna dei volgg. Bar- 
delloiie. Uu filare di mat- 
toni che si mura sopra gli 
archi. 

^ Di dré la cftrùna a ver- 
gù, fi (BTia capelada. F. ca- 
pelada. 
Cftrùotì. Coronciajo. V. chìti. 
CAi\. F. cosi. 

Custode. Custode. Guardiano. 
I Ctuwde dei ca. Cancùere* 



DigitzrrlbyGOOglC 



Ct'Z ( iTj } CUZ 

dizionari italiaai nou li»a- 
no tratto fiiora , lasCiiutdo 
V arbitrio dì formarle seco.i- 
ào le retjole generali a clii 
ha buoB criterio iu fatto di 
lìngua. Io m' avviso pertanto 
che anche, senza tirar» con- 
tro le BcomunicUe di tiii 
abiura ogni parola non re- 
gistrala nei lessici, si potreb- 
be dir bene, e colla gram- 
matica e coir uso toscano , 
cucbione , come far si potreb- 
be delle altre sue voci so-" 
Felle (coi debiti cambiauienli 
per altro ), cioè di diziianì, 
laem, pótpetu, peteoA, ltt!Ì, 
calamatH , ec. non che som 
pre colle debite rontaz.ioni 
di desinenza e di lettere nel 
corso delle parole, di po'ù, 
braxà , letcxù , lensa.'hi , lì- 
siji, paj.A, pasà, scìopeta- 
dà, ec, nostri volgari accre- 
scitivi, a' ([uali tutti manca- 
no i corrispondenti vocaboli 
ne' diziuaarj della lingua 
italiana. 



Colui che tiene in governo 
i cani. 
Cùtù. Cotone. Bamhagio. 
Cùùua, cAa granda. Codone. 

Grossa e lunga coda. 
Cuzà. Accusare. Questa voce 
s' adopra anche in lermitte 
di giuoco. 
C&zer, COKI. Cucire, Unire con 
«go. 

^ CAzer o consà le diape. 
y". consà. 
% Cùzis vs la boca. Imporsi 
silenào. Tacere. 
Curi. Cugino. Cugin germaao. 
Cikidura. Cucitura. Congiun- 
tura di due cose fatta col- 
V ajnto dell' ago o della 
lesina con refe, seta, ec. 

§ CAzidura ncea. Costura". 
Cucitura che fa la costola. 
§ Cùzidnra del caUet. Co- 
stura. ( T. de' sarti ). Dicesi 
quella lista fatta di maglie 
a roTescio, ch'è nella parte 
deretana della calza , le qna- 
* li son dette rovescini. 

$ Calca le cAzidure, o f^ 
20 la poi ver a vergù. V. 
polver. 
tazina. Cucina. 

ji Graaa cùzina e magher 
testament. A grassa cw.iiia 
povertà è vicina. Nella Pin- 
zochera del Lasca ( att. II. 
se. I, ) leggesi : quando gode 
il corpo , tribola la scarsella. 
5 Baterìa de cAzìna. F. ba- 
teria. 
Cnzina. Cugina. Cugina germana. 
CùzinAna. Cucina grande. U ao- 
crescilìvo di cucina è nna 
4i <juelle Unte voci che i 



Di. Dare. 

§ Dà a balla Tergù. y, 
bkib. 

§ Dà a respir o 'n creden- 
sa. y. credensa. 

§ Dà a loat, o a toete le bte- 
sche. Tirar V ajuolo. Non sì 
lasciar uscir di mano alcuna 
occasione o guadagno. 

5 Dà credei. Far buono. 
(T. more. ) Vale dar credito, 
passar una partita in credito 



7<-,ib,. Google 



DA. ( . 

ad alcono. Bonificare. Met- 
ter in credito. 

§ Dà debet, scrìer ala par- 
tida el debel de vergù. Te- 
ner a volito per riceverne il 
dovuto pagamento. 
. ^ Dà de gròi a quachdti. 
Far ^i occhi grossi. Aon 
degnare . Andar sostenuto. 
Vale auche star grosso , o 
andar grosso a Uno. Etser 
«Iquame seco adirato. 

§ Dà de laura. Mettere in 
jaccenàa. Dar faccenda. Cioè 
dar da fare o lavorare. 

^ Dà de Iwcli , dà 'a àté. 
V. desmeler. 

% Dà del naz a fergù. Dar 
Al naso in tasca ad alcuno. 
Vale dargli noja. 

%, Dà dei naz per tcet. Dar 
di naso per tutto. Vale cer- 
car d' ogni cosa. 

(J D5 dele Làiie |)ote , o ren 
fracli de bote, u cena h&ax 
doze de bastùuadc, daghen 
«jua fotuda. Tamburare. Da- 
re UH carpicelo. Dare frutta 
di frate Alberigo. Mandar a 
lAgnaJa, Sonar a catasta. Dar 
un fodero di bastonate. Zom- 
bare. Dare un zomhamento , 
un rivellino. Tambussare. Fr. 
di abbastanza cbinro stgn. 

§ Dà deiiter en vergù o 'n 
Tergota. Incontrarsi con al- 
cuno o abbandonarsi total- 
mente ad una cosa per con- 
durla a termine nel pia breve 
tempo possibile, 

§ Dà de pensa mal. Met- 
tere nel pensatojO' Vale met- 
tere in sospeitQ di male.- 



) DA- 

^ Dà cena bùaa spansada- 
r. spausada. 

^ Dà cena Dia. F- ma. 
< ^ Dà ceD pè 'u la seria, p'. 
teda. 

$ Dà fffich ala roba. K 
foEch. 

^ Dà fcccb col atopì. Stop- 
pinare. Dar fuoco collo «top- 
pino. 

^ Dà fcera, o aodà 'n crìst. 
/*". crisi. 

§ Ddghen poch. Non esser 
vago. Non calere. Non im- 
portare. 

^ Dai al cà che V è rabìAs. 
T)aglL eh' egli è can guasto. 
Dicesi di aizzare altri a per- 
ceguiUre alla cieca chi noa 
può difender». 

*i Dai, dai. Dalle dalle. 
Cosi replicato è niasìera di 
dire per dinotare un' azione 
continuau. 

i Dai e dai la barca ya 'a 
di pai. Chi troppo s'assotti- 
glia si scavezza. Vale che 
chi troppo sofìstica non coa- 
chiude e ma conduce niente 
a iìne. 

$ Dà r amili, y- ami5- 

5 Dà 't bai ^ del empiantCì. 
r. bai. 

§ DA '1 benservit. Dare il 
benservito. Vale dare altrui 
licenza per iscrittura con at- 
testazione del buon servigio 
ricevuto. 

§ Dà '1 benservjt. ( gergo ). 
lio stesso che dà '1 calamar 
scal cui. y. calamar. 

^ Dà '1 co per ì mur t 
V. co. 



nigiUrrlbyGOOglC 



DA 

§ Di '1 fé ai aaegn. Spar- 
gere le margarite in fra por- 
ci. Vale dare il buono a «hi 
non lo stima o non lo cono- 
sce. Dal Intìno proiicere mar- 
garitas ante porcos. 

§ Dà 'I reedìs a vergota. 
Uar la benedica. Vale rinun- 
ciare affatto a checcheuia. 

§ Di '1 gazo. Saggiare. Fa- 
re il saggio , la prova. Si 
idice propri a moni e dell'oro, 
e d' altri rafitatli. 

§ Dà la baia. lìar la ba- 
ja. Beffeggiare. Motteggiare. 
Scliemire alcuno. 

^ Dà la corda o la «taDga 
a qiiachdii. f. corda. 
^ Dà la ma. f. ma. 
^ Dà la muda. K muda. 
$ Dà le pere 'n guardia al 
■ iflf. K pera, 

§ Dan el choer , o '1 elicer 
-, me 'n dna. f. chcar. 
■5 Dà nel »egn, f. segn. 
§ Dà nel s6l, o nele stèle, 
O andà 'n crisi, f, crist. 

$ Dà fichoela a vergii ( ger. ) 
Lo stesso che 'aieguà col ba- 
stfl. F. bastft. 
% Dà seutàr. F'. seDt&r. 
^ Dà Beotftr conte '1' papa 
ai scroch. f^. papa. 

$ Dà MB , dcentà car. In- 
cavare. Divenir caro. ^Lìar- 
ài presto. Rincarire. 

$ Dà Me le groeste (gergo). 
Lo stesso che dà dele bòne 
bote. y^. dà qui sopra, 

$ Dà tot. Scalcare. Sottrar- 
re. Cavar di bocca. Cavar i 
calcetti Tirar le calze. Ca- 
var la lepre dal bosco. I>ar 



DA 

animo a qualcheduno a se- 
guitare , a dire o s far cheo 
chessia. 

§ Dacen de vergot». Jddar- 
Sì. avvedersi. Accorarsi Pre- 
Teder checchessìa. 

^ D«s dei dengg. Parsene 
o dame infitto a' denti. Bi' 
sticciare- Tenzioaare. 3'eiiso- 
nare. Dìcesì quando due con- 
trastano aspramente e ruTÌ' 
dsme»t« iusiem* senza ri- 
spetto. 

t) Das la msrL f^. mori. 

^ Das ja sapa «xi pè. /^ 
fiapa. 

5 Dà ao. Dettare. 

^ Dà ze dei latìnegg. Det- 
tar UitìnuccL 

<i Dà zo, croedà dela lou. 
r- son. 

^ Dà 20. Cessar di bollire. 
Sremare. 

5 Dà zo. Rinyiliare. Calar 
di prezzo. 

§ EJ dà «« la biaa. Ti gra- 
no rincarisce. Vale alza di 
prezzo. 

^ .El ma daghe mo del na?. 
f^. nas. 

•^ Mo daghen cina peuca 
o gna cea be& f^. bes. 
Dad. Dado^ 

§ Ztegà ai dagg. Dadeg- 
giare. Giuocar a' dadi, 

§ Zcegadùr da- da^ Da- 
dajaolq. 
Daert. Dischiuso. Aperto. 

§ Avi o legni daert bé i 

ffigg , o avi la son fiera dei 

oegg. ( tìg. ) Jver o tenef 
I f occhio d morbi. V. .ivi. 
!t Daert. ( gergo ). V. sfùgùna*. 



n,g,t7„ib/G00gIc 



e 180 ) 



lUQ 



Diifù. Faccenda. Cosa da farsi 

o da compirsi. 
Uiifiirel. Fàccenduzza. Piccola 
i'nccciida. Faccendetta. Fac~ 
leiidùola. 
Duhuascli. Dammasco. Dom- 
iiiosco, 

^ Dalmasch de cìeza o de 
ijaldachl. Drappellone, Quei 
}>ezzi di drappo clic s' ap- 
jiiecano pendenU intorno al 
velo del baldaccliino di una 
reùdeuza e simili, e Dnche 
se ne parano le chiese. 
Dama. Dama- Signora. 
Dama . Tavoliere, Scacchiere. 
Quella tavola in cui si giuo- 
ca a dama e a scacchi. 

^ Zccgà a dama. Fare e 
aùma, 
Dnuiigiana . Damigiana. Bot- 
■ iàccio. 

Dan. Danno. Nocumento. De- 
trimento. Pregiudizio. 
§ Dà dan. Danneggiare: Ar- 
recar danno- Far danno. 
§ Poriàs del dna. Daimeg- 
gìarsL 

^ Sb 'dao. Tat sia di lià. 
Vale suo danno. 

^ Quand In merda monta 
'n scngn o clje la spessa o 
che la fi» dan. F". merda. 

§ Chi ghe n' a permal sb 
dan. Chi i' ha per mal si 
ìcinga. Zara a chi tocca. 
Zara all' avanzo. Si dice 
quando non ci dì pensiero 
che altri s* abbia per male 
alcuna cosa. 
T)drAt , erba santa. Tanaceto. 
Atanasia. Aniceto. Tanaceto 
comune. W. Tanacetum ful- 



gare. Pianta erbacea con fo- 
glie alate e fiori gialli. Tut- 
ta la pianu esala un odore 
aromatico. Si considera buona 
come autelmÌDÙco e tonico. 
Osquadùr. Adacquabite. { agg. 
d' ogni genere }. Che può 
adacquarsi, e si dice per le 
più delle terre cui ai può 
condurre acqua per irrigarle. 
QuesU Voce è stata usau 
da buoni scrittori, ed è con- 
forme all' indole della lin- 
gua. Il Casari registra anche 
irriguo in questo senso. 

§ Prat daquadiir. Prato a- 
dacquabile. 
Daqnarael. Ceterattajo. Colui 
che ha in custodia le acque 
d'irrigazione, e che le d^ ai 
prati , ed anche custode delle 
cateratte di un fosso, d' Uii 
naviglio e ùmili. 
Darder. Balestruccio, Ripario. 
W. HIrundo riparia. Uccello 
domestico notissimo. 
Darver, darri, Aprire. Dischia- 
vare. Dischiudere. Disserrare. 
Sbarrare. Schiudere. 

^ Darvi, lasé pasà sta baia 
che 1' è grosa. /'. baia. 

§ Darver o sarà i pas. Dar- 
re o negare pratica. Si dice 
dell' ammettere liberamente 
o non ammettere nella citti 
o porti e simili le persone 
o le mercanzie in occasione 
di sospetto di contagio. 
Darver.£^rarf.(T.anat.) Pro- 
priamente fender la pancia 
per cavarne gì' interiori. 
Dase, Dazio. Gabella. 

S ^4 '1 «ftrd per no paga 



nigiUrrlbyGOOglC 



DAS 



( j8i ) 



DE 



date. Far orecchie di mer- 
cante. Far il gojfo per non 
pagar gabella. Égli è il mal 
sordo quello rJie non vuole 
udire- Sonare la sordina. 
Fare come il formicon di 
sorbo, che non esce pet bus- 
sare. Si dice di colai , cbe 
fa le viste dì non udire per 
non far ciò che gli è detto. 
§ Fa '1 coió per no paga 
dase. f^. coió. 

§ Le parole do paga dase. 
Z.e parole non ^ infilzano. 

■ Ogni parola non vuol rispo- 
sta. ProT. col quale »' bt- 
vcrte non dorersi teuer conto 
d'alcuna cosa detta inconsi' 
de ratamente. 

Jlase. Porta. Queir ascila della 
città dove sogliono essere i 
doganieri per gabellare le 
merci soggette a dazio. 
§ Fflera del dase. Fuor dì 
porta. 

Dasià. Gabellare. Addaziare. 
( T. de' fin. ) 

Datoi. Datteri o dattolL Frut- 
to della fenice dattolifera. 
Pianta eiotica. 

Daia. (P.) Ramo verde ^abete 
o aifnile. 

Dazi. ( P. ) Dibruscare e di- 
bracare. Levar i rami inu- 
tili e soperchi. 

Daze. F. bìghej 

Ì)É. J)l. Giorno. 

§ El de de teegg i «angg. 
ÓgìiissantL II di di tutti ì 
Santi. 
^ De de magher. Dì neri 
^ De de iaùr. Giorno di la- 
voro, o lavorativo, o feriale^ 



^ El de dela sericRl». La 
canàellaja. La candeltara. 

^ El de del gicedesc o de 
aan mai , o de san violi. Alte 
calende greche. Modo prov, 
per dire non mai, perchè ì 
Greci non avevano caleode. 

§ No r è miga festa toegg 
i de, o no r è miga semper 
festa. F. festa. 

§ Dré ala not ve '1 de , e 
dopo '1 nigol ve '1 sere. Le 
disavventure non daraa. sempre. 
= Post nubila Phcebus. 

§ De de 'il de. IH giorno 
in giorno. Giorno per giorno, 
A giorno per ^mo. Vagliono 
gio ma I mente. ly uao in al~ 
tro giorno. 

^ Ensìma de. F. sima. 

^ Pari '1 de del gioid^se. 
Parere un guatando. Vaiai 
gran rovina. Graa precipizio, 
gran sciagura. 

^ Tcegg i de *n pasa giù. 
Ógni dì ne va un dL Ogni 
dì ne va uao. Frasi di chiar». 
significato. 

§ IVo hizogna di i>é del de 
fina che no 1' è sera. F. seta. 

§ Mostàs de toìgg i de. F> 
mostÀs. 
De. Da. Prep,. 

C De sa. Z>( qua. 

§ De a fin a ron. Dati' a 
fin alla zeta. Dall' alfa al- 
l' omega. Vale dal principio 
fino alia fine. 

§ De cjuant sa aa. Da qaan-. 
do ia qua. 
De. Di. Prep. 

§ De per me. Di per ntf- 
Vi me solo. 



n;g,uriib,.GoOgIc 



DEH ( i8 

5 De per té. DÌ per te. Da 

DebeL Debito, 

§ Eser pie o negher de de- 
fcegg. jrff£rf pia debiti che 
la Itpre. affogar ne" debiti. 
Aver debito il fiato o la pelle. 
Alleile ì Francesi dicono : 
avoir des àettes par dessus 
la téte. 

< Dà debet. F'. dà. 

^ (Eli an de malinconìa no 
paga (£u sold de debet, V. 

Debòg. (dal francese débauché). 
Dissoluto. Discolo. hiberùBo. 
DebòL Molto. Assai. 
Debòt. Quasi. Pressaci^. 
Decrotoar. ( Parola pretta fran- 
cete, e usata da noi sovente 
, invece di patlnista )• Lustra- 
stivati, ( Fior. ) Quegli clie 
fa professione di ripulire gli 
stivali e le scarpe. 
Deedà. Divietare. Proibire. Vie- 
tare. 
Deentà. Diventare. 

^Deealàcompar. ^.compar. 
K Deentà, o fa deentà Bia- 
(jber. V. magber. 

§ Deentà ros. Arrossire. Ar- 
rossare, Divenir rosso, ti- 
^uersi , o colorar di rosso. 

§ Deentà r«B«n. Arruggini- 
re. Arru§giiiirsi Irruggiitire. 
Divenir .rugginoso, prender 
raggine. 
^ Deentà os, W. os. 
§ Deentà polver. Convertirsi 
jjQ polvere. Vale dileguaci , 
svanire, mancare. 

^ Detintà spert a spale dei 
alier. Farsi eaggio alt' attrai 



i ) DEB 

spese. Vale imparare su pe- 
ricoli altrui. 

^ Deentà carbà. Incarbonire. 

%, Deentà poaret. F. poareC. 
Defat , defaii. Tosto. Immaa- 

tinente. Di botto. 
Deii:i, Di/etto. Colpa. Errore. 
Traseaiso. Menda. Pecca. 

^ Picol defèu Diffttuzzo. 
Difettacelo. Piccol difetto. 

^ cui ga sospèt ga 'l defèt, 
P^. sospet. 
J T«gg se ga i so defègg. 

DelbA. Daàdovero. Da senno. 
Davvero. 

Delegb. Strutto. Crasso di 
porco. 

Deieguà. Struggere. 

^ Deleguàs dré a «cita tuìl- 
rùza. Strabersi d" amore per 
alcuna. = E^i si stracca 
d' andarla od abbracciare. 
Bocc. 

§ Delegaà com' cenii can- 
dela, f- candela. 

$ Deleguà dei cald. Stillare 
del caldo. Dicesi del patir 
soverchio caldo. 

Delous. Lontano. Lungi. Da 



^ Clii va pia, o a belazì va 
deloM. Lo steiso cbc cbì ya 
pia ta lonti. y. pia. 

Dema. Spolvero, Foglio buche- 
rato con ìspiletto , nel quale 
è il disegno , cbe ù Tiio\e f 
spolveri szando ricava re, facen- 
do per qiie' bucbi passarvi la 
polvere dello spolverizzo. 

§ Bel en dcna. (P.) Bello 
assai. Bellissimo. 

Demi). Modano. Misura o rao- 



DigitzrrlbyGOOglC 



DEM 



( '83) 



DEN 



dello col quale sì regolano 
gli arufici in fare ! lavori 
loro, ed è diverso secondo 
le diverse professioni. 

§ Sensa dema e seosa sere- 
Dia. V, screma. 

%, Om de dema. Uomo di 
pezza. Vale uomo di pregio. 
Dèma. (P.) Settintand. V. se- 
ti ma na. 
Dema. Modo. Guisa. Maniera. 

Fia. 
Demeuamà. D'ora in ora , e oi'a 
per ora, Vagliono a momenti. 
In breve momento. 
Deraeitemà. Alla mano. A ma- 
no a mano. Di mano in ma- 
no. Cioè secondo V ordine, 
un dopo r altvo. 
Demenére. Rovinìo. Gran ru- 
more. Divttstamento. 
^ Fa '1 demenére. Far col 
maglio. Far alla peggio. 
DemesUicli, ec. F. desmestechi ce. 
Denér. Danajo e denaro. Mo- 
neta ideale. 
§ Denér e amia i è mandi 
de quel cUe 'a dis. Denari, 
jenno e fide ce n' è men che 
Vuota non crede, oppure, 
denari, senno e bontà , la 
metà 'della, metà. Frasi di 
chiaro sìgniCcato. 
^ La libertà de fa e desfì 
no ghè dcnér che la pose 
pag.ì. La libertà è la pia 
bella tosa del mondo. ( Mo- 
nos. ) Prov. di eh. sign. e 
di cui abbiamo una bellis- 
sima antitesi in quei vern 
conosciutlssimi di Dante, 
j, Tn proverai eicjojnjfi » di 
«ale 



„ Lo pane altrui 

§ Fa i denér o i aolgg a. 
qaarte. V. «old. 

§ Fa baia i denér. Dar fon- 
do d quattrini. Vale disM- 
parli , consumarli. 
Denfara. V. setual. ■ 
Denonsia. Denuncia. Denunzia, 
Querela. Accusa. Partecipa- 
zione fatta alla giustizia di 
qualche commesso delitto. 

^ Dà zo la denonwa. Que- 
relare. Notiiicare misfatti di 
alcuno alla corte. 
Dent. Dente. 1 denti si distin- 
guono in tre ordini, inciso- 
ri, canini e mascelùai o mo- 
lari. 

§ Dengg dignans. Denti in- 
cisori. Quelli di prospetto, 
il cui ufficio è d intridere 
il cibo. 

5 Dengg del gicedése. Denti 
dalla sapienza. Cosi chiaman- 
si gli ultimi quattro denti 
molari. 

§ Dent acial. Dente occhia- 
le. Qaelìo che corrisponde 
bU' occhio. 

§ Denl de lat. F". Ut 

§ Sgrizolà i dengg. r. san- 
zolà. 

§ Ligà i dengg. r. ligS. 

§ Dengg rar, e \oTìg. Den- 
ti a bisclìerì. Cioè radi e 
lunghi a guisa di bischeri. 

5 Cai i dengg. F. caà, 

\ Dent ftìzu-1. {T. di masc.) 
Scaglione. Cosi chiamansl 
quei denti che si ritrovano 
nel cavallo maschio in di- 
stanza dei denti. ìaciaori e 
d€i molari. 



n,g,t7„ib/G00gIc 



DEN 



( i84> 



BEN 



§ Dùlùr dei dengg. J/afe 
(il' denti, 

§ Dent. carolet. Dente in- 
tarlato. Vale roso dal tarlo. 
Dente curioso- 

§ Radìs dei dengg. Radice 
dei dcp.ii. 

§ Fa fice i dengg. Mettere 
i denti. Vale portare i denti. 

^ El fa MB i dengg. Denti- 
zione. ( T. med. ) 11 mettere 
ì denti. Lo spuntare i denti. 

§ Eser dent e zenzìa , o cui 
e braghe. J^. braghe. 

% Patì '1 dùtftr dei dengg. 
Soffrir duolo di denti. 

^ Dent a serpa. Paletta. 
( T. degli oriuol. ) Aletta del- 
la ruota de' riscontri. 

§ Tocà gna oen dent. Ifon 
toccar F ugola. Dicesi dì cosa 
di cui si è mangiato acarsa- 
samente. 

% Dengg de la ciaf. Ingegni. 
Quella parte della chiave 
che serve ad aprire la ser- 
ratura. 

^5 Tegni le ma a caza e la 
-engtia dent dei dengg. F. 
tegner. 

5 Parla 'n di dengg. Dir 
checchessia fra denti. Avere 
o parere un calabrone in un 
Jiasco.. Vale dir checchessia 
a mezza voce o oscuramente 
o senza voler es*er inteio. 

§ Troà pa o caren per i 
«t dengg. y. caren. 

§ Mena Le i dengg. Dare 
il portante o' denti. Far bal- 
lare i denti, Vagliono .man- 
giare. 

§ ParU ftsra dfi dengg. Dir 



I checdtcssia fuor de' denti. Fc 
vellar sema barbazzale. Vale 
dirla arditamenle con fran- 
chezza e liberti , spiatteUa- 
Umente, F. achicherà. 

5 No sai quagg dengg se 
gabe 'n boca , o qnagg digg 
se gabe 'n ma. F sai. 

^ JDent de ca. Dente di ciu 
ne. W. Erythronium dens ca- 
nis. Piantina di radice bui-* 
bosa e appuntata a guisa di 
un dente, 
Dent&dura. Dentatura, 

§ Dentadura postesa. Den- 
tiera. Raatreiiiera di denti 
posticci. 

% Eser de b&na dentadnra. 
( fig- } Pigliar il pollo senza 
pestarlo.' Si dice dell' esser 
sano e mangiare con grande 
appetito. 
Dentanela. Dentaria pennata^ 
W. Dentaria pirmata. Erba 
di radice carnosa la quale 
ha alcune prominenze in 
forma di denti. Cresce spon- 
tanea ne' nostri monti all' al- 
tezza d' un braccio circa. Ve 
n ha diverse specie. 
Dentei, Bighero. Fornitura fat- 
ta di tilo di refe ai merletti 
ed alle trine. Dentello. 
Denter, dent. Dentro. Entro. 

^ Dent«r ghè 'l mars o la 
' mangagna. Dentro è chi la 
pesta. Suol dirsi quando noi 
crediamo che Y interno di 
, chi al di fuori mostra sanità 
o letizia non corrisponda al- 
l' esterno. 

^ De denter nisù ga vèt. 
£ divelle scoprir^ V btlemi^ 



nigiUrrlbyGOOglC 



( i85 ). 



DEP 



5 Horlà denler. V. horlà. 
)i Fa o dent o faem , Tcgiii- 
glien a trna. f, vegiier, 
Deiiiezù, Allegamento dei denti, 
Quell'Impressione che faiinu 
ai deoti le frutta acerL^ e 
le cose molto acide , come i 
limoni, ec. 
§ Aviidentezù. (figO Sen- 
tirsi allegar i denti- Veuir 
grau Toglla di maugiare. 
^ Fa dentezù. Allegare. Per 
queir effetto che fa»uo le 
cose agre e aspre a' denti , 
le cpaìi morse, quasi li le- 
gano. ^ 
5 Léà i deotezA. Dislegare 
i denti. Guarirli dal loro al- 
^e£;ameiito. 
Demi, Deruino. Diin. di dente. 
5 Denti Liauch liìi. Stec- 
c/htìiìo dorato. Fungo colla 
parte di sotto del cappello 
fatta a punte o slecciteui 
. tisnchi. Il rimanente, d' un 
color giallo dìlulo. È buo- 
no a mangiare. 
IJcusijì. Divozione. 

^ Hoinper, seca la deoaift. 
Rompere o torre il citpo ai- 
tivi. Torre gli orecchi. Infra- 
cidare. Riscaldare gli orecchi. 
Romper la Jantasìa. Frasi di 
eli- sigo. 
Depenà. Spuntare. Diciamo il 
cancellare dal libro il nicor- 
•io preso e . scritto di cosa 
venduta o prestata altrui. 
Depeiiier. Dipingere. Pingere. 
§ Depenzer el diaol coi pò 
a S(e. Dipingere un oggetto 
ini'crso. 

§ Depenzer a mepjoria. ^- 
Tom. l 



tratta alla macchia. Il rilrirr- 
re senza il naturale à iulza. 
di memoria dell' artelice. 

Depies. (P,) Dietro. Di distiv. 

Defciit. Dipinto: Effigiato. 
, § No voli Tidil pite ne sctit 
jiè depeat. IS'oii volere aL-mio 
pili ni: cotto né crudo. V.nle 
nou voler saper più niilla 
d' alcuno, nou lo voleri; iu 
ali^uua niauiera- 

DcporlamGut.\Por((ir«e«lo. ]\Io- 
do d' o'perare e d'i procedere. 

Depottàs. ■ Diportarsi. Portarsi. 
Procedere. 

^ Deporlàs dìvinamcnt. I^a- 
re del ben bellezza. Fare be- 
ne a&!jai. 

Depozct. Deposito. 

§ Lach do sa té '1 depo- 
zel, o do sti 'I depozeUre. 
Dqposiler'ia e dipoSiterìa. Luo- 
go dove risiede il deposita- 
rio, o dove si casiodisce il 
deposito. 

Depozitnre. Deposiiaio. Colui 
appo il quale si deposita. 

Der(i.'S('. Ruvido. Rozzo. Aspro- 
Scabro; e ( fig' J sgarbato. 

Dèi. Dieci. 

Uesa. Di qità, 

I3esadcs. Ora ora. Adesso adesso. 

Desbalà. iSAoWwfi.' Aprire e dis- 
far le balle. Contrario d' im- 
ballare. - 

Dcsbatc:£às- Fm-sì il segno della 
croce di citecchessia. ( fig. \ 
Vale restarne arau^ii'ato. 

Dcsbigolàs, sbgedelis del rider. 
F. sbadelàs. 

Desbiadà. $bindare. Toglier la 
bcpda. 



7-<-,ib,. Google 



DES 



( "80 ) 



OlìS 



Ì^Kshnatà. ì Slfàrasearet. Shrat- 
De.sluigà. f tare, Tojjlìeie via 



JDes'.ioi^. SòoccarPi Romnere la 
bocca a' vasi. In signilicEKu 
dì levar il luraccioìo dicchi 

DùsLocùi. p^. sliocAt. 
■«shnatà. > 
te,sl)rigà. f 

gl'Imbarazzi, gl'ìiiipediuienti, 

Si/n^liare. Sti-igare- Distriga' 

re. Spaccùk-e. 
Desbrigàs, ta:s ftwa d'uilrìcli. 

Uifcir dei faiìgo. Vale uscir 

d' intrigo, 
Desbròclicià. Sbullettare. Levar 

le Lui letto. 
Dcsbroià. Sbrignre. Diilnipac' 

ciatv. 
Desbùtùnà. Sl>oaonare. 
Uestadenà. Scatenare. Disca- 
tenare. 
Descadcuàs. Scatenarsi, e f fig- } 

scemtpar fuori. Soiloi'ar.si con 

fi: ria ed rrApelo. Dicesl per 

lo più de' veuii e delle tem- 

pesie. 
§ Kiaol descadcnàt. Diaifoto 

scateJiato. Dicesi dì persona 

bestiale e perversa. 
Deseagià. Squagliare. Liqitefare. 

Struggere. Contrario di coa- 

^uìare. 
Descals. Scalzo. Diccsi di chi 

è senza calze, 
pescabà. Scalzare. Levar le 

calze. 
CescahadAr. Scalzatojo. ( T. di 

cbir. ) Strumento da «alzare 

I (leiiti. 
Descantà. F". dezwicaiiti, 
DescaiìtAt. J^. desedàt. 
Descargik. Scaricare. Sgravare. 

(^ouir&ria di aggravare. 
§ Zcegà a. descarga b%r'U> 



Fare o giocare a civetta. 
Scansare. Scansarsi. 

Descjirogiiàs. Snighittìre . T^. 
desgiialis. 

Deseiudà. SciUodare. Scommet- 
tere cose coflfitte. Sconficcale, 

De«coerzer. f^. desipiarcià. 

Descoi à. Scollare. 

DestMìuiìagnk.Scompagaare.'Dl»- 
tiiiire o separare da' coui- 
l»agni. 

^ Descompagnà dù caai e 
siinei , desfà ana parilia. Spet~ 
rigliore. Voce dell' uso. Scom- 
pagnar un cavallo da tiro^ 
dì cui si, 1l>i il simile nella 
statura e nel mantello. 11 
suo contrario è apparigliare. 

DescompHgnàs . Scompagnarsi . 
Disunirsi. Vale separarsi dai 
compagni. 

Descoudà. Di nascosto. Dì sop- - 
piatto. Di celato. Di finto. 
Alla celala. Alta sfuggita. 
Alla macchia. Soppiattone. 
In celato. Per furto. Nasco- 
stamente. 

Descouià. Sbiettare. Contrarlo 
d' imbiettare. Caviir di bietta. 

Desco usa era. Dissagrare, llìdur 
cbeccbessia dal sacro al pro- 
fano, contrario di tagrare, 

Descord^s. ^.desmenlegia. 

Descordàt. Scordato. Cbe scor- 
da. Contrario dì accordato^ 
e dicesi degli striiincniì. 

Descrespà. Screspare. Disfar le 
crespe. 

Descùcànà. Sturare. Contrario 
di turate. Levare il cocchiu- 
me dalla botte. 

DescAcùnat. ( gergo ). y. tUt- 
g&O&t- 



nigiUrrlbyGOOglC 



DES 



(187 ) 



DKS 



DescAzcr. Sciietre. Diseucire.. 
S'Inucire o sdrucire. Disfar 
il cucito. 
Dé.scfiBÌdnra. SrirHscifo. Stini' 
scitura.. Spaccaluì'a. Taglio 
gronde. 
Descflzit. Scucito. Sdmscitp. 
' ^ Leber dMcAzìt. (ger. ) Le 
«■arte da giuoco. 
Dfl-aùzit. ( £g. ) r. sfrjgftnàt. 
DcsJÙKÌt, laèr descùzit. Cosa 
disparata, strata, che nott 
. ■pniì stare. 

t)esdìta. f^. ril'ia e dpsfortuaa. 
Pesili làt. F. ■dcsforlanit. 
n«'ìilot. T^. disdor. 
Be,s-d;V Destare. 6i'e^liwe. Dìs- 
Vft^l.-div^ Disonnare. Jtide- 
sfare. Risii-^lìare. Jtissonna' 
re. Scuoter dal sonito. 
^, Desedà , o no dfsed^ i et 
rlie dorein. Stuzzicare o non 
ìs!uzzìcare il con che dorme , 
le pecchie^ i calahroni , il 
formicitjo, il formicoìnjo , il 
vcspfijo , il naso dell or io 
/Quando fnjna. Maniere pro- 
Ferbhli, e yngliono irritare 
chi sta cketo, e ti può nuo- 
cere!; olii e adiralo," e cUÌ può 

D«sed'is DissoimarsL Svegliarsi. 
% Desedàs fcera. ( fig. ) F. 
do'ca i-offtià». 
I>s:^d.ii Si'?lto. Desto. Sveglia- 
to, jy-^stro. 

^ Sia dessdàt. Vegliare, Feg- 
ghiare. 
Desedit. { fig. ) Jccorto. Fur- 
bo. Svegliato. Destato. 

*J Eser bé desedìt , sa> bé *1 
fìt sì. F. sai. 
Pcj3nt. Dei^eate, Convenivate. 



Descnl. (P.) Discente. { T. AA- 
\f. ierr. ) jtpfyrendeitle. L' n.- 
BÌ4teute del maestro de! foi- 
jio di fucina , die sotto la 
dbezione di c[uesti impara 
il niesliere. 
Deientnrit. Stordito. 
DeiTi. Jìisfare. Sfaie. • 

S, Chi fa ì bpcai i a la a 
Jesfà. y. bocaL 
I ^ ])esf\ '1 baili. Shaulare. 
Cavar fuori del baule. 

^ La libertà de fA e de.ifà 
no ghè denSr £he la pose 
pagS. F. de..(!r. 
^ Fa e desfa l'è tcot lai'iri 
F fa. 
Desfibrii'à > SmttnteSare^ T)i- 

.sliug^rc il f.ibbiicalo. 
Desfaiiti. Stemperare. Far di- 
venire quasi liquido chei;- 
ehessia^ di:if.iL'eudoto co» li- 
^i.oi-e. 
r De$f iiiUment. SteTnjyernfara- L* 
sti^iupiTarc. StefH[K!riitLe'/to- 
DesfisA. Sfasciare. Levar le 

fasci e. 
ncìfisadara. Sfasciatura. Il la- 
var le fasce. 
Besfiifà. ■Sfi-rrarc . Levare o 
s;i.'»rre il ferro- Dicevi dei 
- cavalli o altri animali, quan- 
do fti ilaccaiio loro i torri 
da' piedi. 
De*tìcà- Sconficcare. Si;ommetle- 
re le cose conlìtte. Sthhdare. 
DesUU. Sfrangiare. Sfilacciare 
I il tessuto, e ridurlo a guisa 
' di frangia o cerro. 
:D3stìlÌ8. Sfììarsi, Uscir dal suo 
luogo una o più vertebre 
j nelle reni. 
I ^ Eser desfijàt. Aver slo- 



DigitzrrlbyGOOglC 



DES { 1 

fata o fratluintr le vertebre 
_ i//lla spina dorsale. 

^ Dpslilàs. Sfilacciare e sji- 
hii-LÌcare . lar le Jtlaccica. 
^■picciare.%A è pro|iriamciite 
1 usar the fanno le fila sul 
iiis5io o straccio de' p»nni. 

Dfilixlrà. Sfodràre. Ssiiainare> 

Rcifaclregà, Sfederare. Contra- 
rio d' infederare. Cavar la 
fcilnra , proprio dei guanciali. 

I5oiFortuna. Visf^azia, f/ifhrtu- 
>-ìo. Ùisavvcnlura. Sfortuita. 
S<^ìit!ptra. jivyersità. 

DcjfoiiuuAt. Sfortunato. 5ivn- | 
turalo. Disgrazialo. Infllce. 
Sventurato. 

^ IMforuinàt come i ca 'n 
cie?,q. f^, cieza. . 

^ So ut desfortunàt clie'm 
li.igLiarès el cnl aìscLù die 
f(CS sentii, Non feci niai bu- 
cato I-Ite non piovesse. Tem- 
pestare il pan nel forno.. Pro- 
verbi di eli, sijjit. 

Dejgigià. V. dezencantà, 

Des5,igiàs. Strigani. Sbrigarsi. 

t Spacciarsi. P . desg^ulìis, 

Dessagiit, ( dal fr. degagé ) F. 
d(!3edìt. 

Dcs^^ainiseU. Sgomitolare. S?ol- 
gnre il gomitolo. Coiilrario 
d' aggomitolare. 

JJesgnibià. Distrigare. SvUup' 

^ nesgarbià i caei , mezane 
e siinei. Ravviare capagli , 
matasse e simili. Vale rior- 
dinarli. 

^ Pfiagurbià l'ordii. .VoTie^- 
firn- f ordito. ( 1'. dt;' tess. ) 
Ojirrazioue che si fa collo 
bcuutere V ofdito , e farlo 



18 ) Di-:s 

scorrere per la lunghezza dì 
quattro o sei braccia , te- 
nendo un capo della pezza 
la mano. per poterlo scaglia- 
re, ritirare e scuotere per 
tutti i Tersi oiidu poterlo 
in)Iiozzimare. 

Deiglioesà. Sgusciare. Cavar del 
guscio. 

Desgiasà. Disdiacciare. Contra- 
rio di diacciare. 

\ìes^\(aii. ScordtUo. Discordante. 

Dcs^itCTUV C dal fr. désajuster). 
Sconciare. Spostare. 

Dt!5giout;i. Sgonfiare. Contrario 
di gonfiare. 

Dcsgoalà, F. dezencantà. 

DenipialtJB. Spoltrire, Snighittìre, 
Sgranctiiare. Contrario di a^- 
granchiare. „ Oli via sgran- 
chia e cavati il tabarro , e 
tfual cosa anche tu mettiti a 
Ji^e. „ ( F,.. rlm. ). 

Desgozà. Stasare. Distasare. Ri- 
muovere o sturare V intasa- 
mento. 
§ Desgozà '1 frech. /'■'. ftech. 

Dosgozàs. Fotare il gozzo. Vi- 
cesi di chi, avendo qualcLe 
pezzo di £Ìbo o altro imiie- 
gnato nel tubo aliuieotare, 
1' abbia tratto fuvìri o caC'- 
ciato nel veutricolo. 
^ Desgozàs , 40ràs el goz- 
P^. goz. 

Desgrasia. Disgrazia. V. des- 
fortitoa, 

^ Le desgràsie no le vé mai 
BÙle , o i è semper compa- i 
guade; £« disgrazie non ven- ' 
gono mai sole. Le disgrazie 
son come le cin'egc. [ 11 Viir- 
«Ul citato dall' Àlb. «qcìcI. 



DigitzrrlbyGOOglC 



DES 



( i«9) 



alla parola ciliegia ] Ita : Le 
disgrazie sono sempre appa- 
recc/iiate. 

^ Le desgrasie le va semper 
ados ai poer diaoi. Lo elesso 
che ai ca magher ga cor dré 
le mosclie. ^. ca. 
Desgrasìàt. A^, desfortun^t. 
Dcsgrteslà. f. sgrceslà. 
De^gropi. Sgruppare. Snodare. 

Disfare i griip|)i o i nodi. 

Dc^grosà. Ditgrossaie. Sgrossare. 

% Desgrosà le as coi pìojii. 

Intraversare . Maneggiar la 

pialla a traverso sopra il le- 

giio per ispiaiiarlo egiialmeu- 

le per tutto priuia di venire 

air ultima ripuliliira. 

Desguarn'i. Sguernirti. Contrario 

di guarnire. Sfornire. 
Deslasà . Scignere e scingere . 
Contrario di cign^re. Sciorro 
i legami elle cingono. Dislac- 
• eia/ e. Sdilaccioie. 
DcsIaU, Slaaare. i'vezzare. Spop- 
r- p»e Divezzare. 

§ Desiata vergù. (lìg. ) Slat- 
tare.^ Disawezzare dtt chee- 
cliessia. 
§ Eser dealptAL (fig. ) Lo 
stesso che saila longa. y. «ai. 
Deslatada. f- seinada, 
Deslezen, AUvg^irire. Render 

Desligà. Slegare. Scioglile. Li- 
berare. Slacciare. 

5 Desligà I ca. SguinzagUa- 
re. Covar dal guìuzaglio , scio- 
gliere il guinzaglio. 

Deslogament. Slogamento. Dì- 
sloganierttO' Slogatura e in 
termini medici lussazione. Ri- 
Jjjuc^amentiì del nodo .di un 



osso senza dissoluzione iK 

Peslog^s. Slogare, Muoversi di 
luogo, e si dice pro[»riamen- 
te dell'ossa, ({uando jicr nl- 
cuiio accidente escono di loro 
sito. T medici dicono lussare, 

Desm>t|;ftiià. Sgozzare. Da go&- 
zo. Votare il gozzo, 

§ Desmagìinà , desgozà 'I 
fftch. /'. i^ch. 

DesiTirigànàs. y. desgiialìis. 

Desmagùnàs, sorAs e1 goz. /''. goz. 
§ Desmagiìn^\s el temp. f. 
temp. 

Desmentegàs. Dimenticare. Ott' 
hliare. Scordare. 

Desmeutegdt. Dimenticato. Scor- 
dato: 

§ Sta sftra i desmeiitegagg. 
Ifon lasciarsi .(fuggire cosa 
albuna. V:iìe vedere se altri 
si dimenticiii o non abbàdi 
o noa si ricordi ciò clie deva 
fare. Fdre lo gnoni , lo no/eri, 

Desmès Smesso, Dirtiesso. 

Desmesià- f. desodà- 

Desmestegà , fa deentà desme- 
ste^jli. Addomesticare- Dome- 
sticare. ^Dimesticars 

Desmesteg's . jlddoniesticarsi . 
Fami^liarizz'irsì. 

5 No va desmesteqlie a fa 
gte lafir. Non v' arrischiate 
a fare dt tati cose. 

Desraeler. Dimettere, Desistere, 
Cessare. Fidare. Hùnanere, 
Sostare Rostaie. Tralasciare 
di far eh e celi essi a. 

Dpsmoinbolà. Dissestare. Levar 
di sesto. 

Desmorbà. Smorbare. Levar Ìl 
\ morbo. Purgare. 



DigitzrrlbyGOOglC 



DES 



( i9« ) 



DES 



Desmorb;V St'ecc/iiare. Tor via 
le cose Teccliie. Divecelùare. 

Desnfcf. DUiannove. 

Desnid^. Snidare. Snidiare- Le- 
var dal nido. 

Desói. Digotto- 

f) Alida al desót. F^. nndà. 

Despalà. Spalare. Tor TÌa i pa- 
li elle sosteiigouo le viti. 

DespalÀs, Spalarsi. Guastarsi la 
spalla. 

Despnrecià. Sparecchiane. 

Despasìoiià. Sgannare. Cavar 
alimi d' inganno con vere 
ragioni, 

Pespegnà. F". dMempcgnii. 

Despciisadùr. Disperuatore. Glie 
dispensa. 

§ D«£pensnd&r de lelere. 
Portalettere. 

Pespcr. Caffo. Disparì. 

^ Zcegà a per* o despér. 
Giocare a pari o ct^fv. 

Pesperà. Dispajare. Scompagna- 
re. Scoppiare. ^oiayerc o gua- 
stare la coppia. Spajaie. 

Pespern'd. Disfierato- 

^ Ala dcaperada. Dispera- 
fanu^Tite. 

5 Boer ala desperada. f^. 
boer. 

§ Ala pica desperada , o ala 
pès dei pès. f^. pès. 

Desperàs. Disperarsi. Darsi in 
preda alla dispei^zione. 

Pespe^àt. Diiperato. Sconsolato. 
Misero, Miserabile. 

Desperder. Disperdere. ^ÒorU'ie. 
Sconciarsi. Dicasi delie don- 
ne. Parlando di bestie dioesi 
aortare. 

Despersa. ulhorto. ^Seonciatu- 



5 Fa iena despersa. K. des- 
perder. 

U L' è «na despersa. I^ un 
tisicuzso. Oicesi d' uomo pic- 
colo e dì cattiva salute. 
Despèt. Dispetto. 

§ Andà vii la roba per de- 
spèl. Andar vìa a ruba. Vale 
spacciarsi le merci a graa 
concorso de' compratori. 
§ Fa i laftr per despèt del 
garbo. Farti checdtessia tU- 
spettosamenlie. 

Deifttolii. SpiUaccherarr. T^evar 
le pillaticliere o zncclierc- 

^ Despetolà i caei, I-t mf»- 
iana , ee. Ravviare i rapelli, 
la matassa, ec. e (fi?0 'f'" 

■ ordinare le cote avviluppate. 

Despetoliìs. Scapecctùarsi- Svi- 
lupparsi. Spastoiarsi. Strigar- 
si, Sciarsi. 

Despces. F. depoes. 

Detpiazcr. Dis macere. 

^ Le bastùnnde le dcspiàs 
ach ai ca. F. ca. 

DespicA. F. deaempit^. 

Despicùn"]. Di\'e.zzare. Svezzare. 
Disusare. Far perdere il vez- 
zo o r uso. 

.Dcipicftii'is. F, desgnalà». 

Dcspìte^t.ì. F- spifflgià. 

Deioreg't. Disgradire. Sgradire- 
Disoff^radin- , Dìsa^radare , 
Incavare. Non gradire- 

Desprezftnà. Scwcerarc. Spri- 
gionare. Levar di carcor«- 

Desproraetar. Sprometlere. Dire 
di non voler maulener Ja 
promessa. 

Des'{uarcià. Scoprire. Scopft- 

■chiare. Levare i) copercliio. 

$ Desquarcià ì altari » 



nigiUrrlbyGOOglC 



D£S 



( 191 ) 



DES 



qnacliclA. Scoprir gli altari. 
SlanifVstiire i falli altrui- 

§ Difs(jusn:ià i «ò nltar'i- Lo 
stesso vile a ttiiìs el naz eh 
'iisangDaiia la bota. /^. anz. 

Desraai. Sboccaiv i vasi, È il 
gettare TÌa, o trarre quando 
essi »ou pieni un po' Ai quel 
liquore eh' è (li sopra. 

Desrenà. Direnare. Slombate. ! 
Sfilare. Uscir dal sno luogo 
una o più vertebre dalle 
reui. 

Desroguà . Scabbiare. Nettare 
dalla scabbia. 
§ Desrognà Tergìi. f^. spioc 

Destat;à. Staccare, Distaccare, 
Spiccare, 

^ Destacà f àncora. Salpa- 
re. Levar 1' ancora. 
§ Detitacàl dai piò. Fillan- 
zune. Tollo aUa marra. Zo- 
ticone 
Keitecià. Disembriciare. Sco- 
prire il letto, levando gli 
embrici. 
Desteiider, Distendere. 

JJ Bcsteiider i pagri. Scio- 
rinar;;. Spiegare all' aria , e 
dicesi per Io più de' panni 
Destrper. ( P. ) Tedio. Disagio. 
Disturbo. 

$ Di del desteper. Difq- 
giare. Privar d' agio. 

§ Ctie dà del destcper. Dìs- 
ogiatorc. Che disagia , the 
anuoja. 

§ <ìon desteper. Disagiata- 
mente. Noiosamente. 
Dester. Destro. 

§ Andà dester. Andar eau- 
tb. Usar eau^lfi. I 



Deslez. Disteso. 

$ Longli e destéz. Sdrajatot 
Disteso. 

S, Casca longU e destai. Ca- 
der strtanazsonet V. strama ita. 

Desleza. f^. disteza. 

DMtte . Distogliere . Distorre . 
Storro. Distornare. Frastor- 
nare. 

DeslOìIt. Distolto. FrastomaOu 
Divertilo. 

Destinguer. Distinguere. 

5 Xo sai tlesiinguer el ne- 
gìier dal LìaDcb. F. sai. 
§ (^he sa posi destinguer. 
Distinguibile. Che si può di- 
stìnguere. 

Dcstopà. Sturare. Distura». 

Dcstorcià Svolgere. Contrario 
dì avvolgere. - 

Destrempà. Stemperare. Levar 
la tcnipera, ed anche far di- 
venir quasi liquido cbeiiches- 
SL.t, disfacendolo con, liquore; 
^ Desirempaiaa vergù. (fig.) 
f", schicherA. 

Destrigà. F. desbrigà. 

Desturbà. Disturbare. Appor- 
• tar AìiXMtho. Sturbare. DisO' 
giare. 

% Desturbà «el piffi bel. 
Alettere impedimento tra t uo- 
vo e il sale. Dicesi del tur- 
bar la cosa sul piò bdlo 
del coocbiudere. 

Desturbad&r. Distarbatorg. Ch^ 
disturba. Slùrbatore- 
% Desturbadùr dele feste, 
Guastt^ste. Che disturba 1« 
feste e le allegrezze. 

DesTerteàà. Sgangherare, Cvi^ 
de' gangheri. Scommettere. 

DesTidà. Svitare. Soommettet? 



nigiUrrlbyGOOglC 



DKZ 



( lya ) 



ìe cose fermate colla vite, 
. (ìui)trario lY invitare, 
lìezaraik. Disarmare. 
D«zarini^t. Inerme. Glie è sen- 
z'armi. Sprovveduto d'arme. 
Kcllo stil famigliare dircb- 
. heM disarmalo. 
Dczavià. Scioperare. Si'iare e 
sciof'rarc. 
5 Dezavià vergiidal fa he. 
Tra\'iare. Allontanare alcuno 
dal ben fare. Sciare- 
Deznviàt. Sviato. Traviato. 
§ Aiga dezaviAt el Teter. 

■ I.O stesso clie aiga la musa 

■ de corp. K. corp. 
Dezaze. Disagio. Scomodo. Medi- 
camento. Carestia. 

• ^ (^ozA bùna per dezaze. 
Cosa buona a mài tempo ,- 
a da inai tempo. Vale cosa 
da non servirsene che per 
pura e pretta necessità. 

5 En dezaze de leelirem l' è 
b!^ a '1 stopì dela loeni. Lo 
stesso die en tnaucausa de 
caai sa fa trotàr i azegn. F", 
nzeu. 
Dezember. Dicembre. - 
Dezenibcesà. Stasare. Contrario 

d' intasare. 
Dezembrì. Scriato. Screato. Gra- 

^ Pan, tela, carta dezem- 
brina. Panno, tela o coita 
dilegine. Vale di poco ner- 
vo, facile a piegarsi. 

nezembroià. f. desbrigà. 

Dc/embroiàs. f- desbrigìs. 

Dezempatà. Torre la patta, la 
parità. 

pexempegnà. Spegnare. Levar 
il pegno. 



Dezciapogiià. Dlsimpegnaris. Le- 
var d' impegno- 

Dezempegnàa . Disimpegnafsi . 
Liberarsi dall' impegno. 

Dezempicà. Spiccare. Contrario 
d' appiccare. 
^ Dezempicà 1' empicài die 
rem[)ìdtt u 'mpìcarà té. f^- 
empicà. 

Dczena. Decina. Diecina. 

Dezencanià . Svegliare . Cam- 
muovere. Render attento. Far 
spolt. ire. 

De«;ncaotàs. V- desgnalàs- 

Dezouguali. Sgitàgliare. Torre 
V uguaglianza. Contrario d'U' 
gì tagliare. 

Dezeugnalà. F". desperà. 

DezentaoU. Smattonare. Levar 
iHattotii al pavimento , con- 
trario di ammattonare- 

De/.entidi. Stornar lo invito^ 
Siguiliea anclie svitare. Con- 
trario ^'invitare. K desvidA. 

Dezeset. Diciassette. 
I De:r,cB',el. Svialo. 

De*<etel. Macilente. Malaticcio.. _ 

Dezonibrei. Disaduggiare. To- ' 
glier r uggia- 

Dezorlà. Torre farlo. I Fran- 
cesi dicono deborder- Autlic 
c<uesta è una delle tante voci 
che mancano jii nostri dizio- 
nari > « <=''•' sarebbe italiana 
facendosi ottimamente da or- 
lare , disorlare. 

Dezuzà. Svezzare. Divezzare- 

Dcebe. Dubbio. Incertezza. 
ji Caga dabe. F. cagadcebe. 

Dccblii. Dubitare. Aver dubbio. 

Doscià. Adocchiare. AfOssar l'ec- 
cbio in cbeccbessia, e spesso 

■ <;gn pensiiico d' otleaeilo-, 



DigitzrrlbyGOOglC 



i:t<E 



( -93 ) 



Dccmcstech , dcemestcgìi , ec. f . 

domcslech , ec. 
Dcezcepii. F. dìsipli. 
Di£zce]iIÌDa. F. djsiplina. 
DI. Dire. Favellare. Parlare. 
S Di caie. <he no pai sta 
né 'il siel né 'u lem Dir 
Cose che non le dirshbe una 
bocca dì forno. Cioè c-he iioii 
possono stare. 

5 Di lii mésa basa. F. mòsn. 
!i L' è ■ dita. Il sasso è ti- 
fato. Dicesi per consolidare 
lo stabilito verbalmente Ira 
I due intorno a checcìicjsia. 
5 DI cbe '1 Signor 1' è man 
<k\ fi-ed dei pé. Dir che .'. 
^Ktofano era nuno. Vale 
"fo'fc cose etidentissime. 
5 Laùr de no dì. Cosa im- 
mensa, Rancie, straordinaria , 
"'uravi^tosa. 

5 Di Ijc la fortuna. Atidat 
; fl seconda. Avere la fortuna 
; ■ propizia, 

■ ^ y "o sai di qualer parole 
'I crilz. Lo stesso che no 
"ighen cena petaca. F. sai. ■ 
S Me so quel cbe 'm diz.c 
<I"and che dize tftrta. - F' 1 
Iurta. 

,? Come sar*s a di. Falcai 
i/ir^. Cioè. 

S (^ome sarès a di ? Che \ 
"«0^ ciò dire? Che si^ni^-ì 
ca ciò? 

$ t>i he le so orasiù. ( ger. ) 
I* Slesso che inaiigii)) a qua- 
•pp ganosc. y. gan.isa. 
iì Din rie cote e de crude, 
" din dré cen car » qugpbdQ' i 



§ Dila uela e s-ceia, F. sdii- 
cberi. 

^ Dì o dà '1 rest del carli. 

/'. resi.' 

^ Dal d'i al e gilè la me- 
la, o dal dit al l'at gin"; leit 
Srau trai. Dal detto al fitto 
è ungvaa tratto. Vale essurvì. 
gran dìffcreiiEa dal dire al 
fa re. 

^ Kagla di. Far aiidnre 
gli affari a modo suo, o!t> 
manicate- 

§ Di mal del sul, troù dij 
di sccd toet, o sael paterno- 
sler. F. pnternosler. 

§ Di le so rezft ai sliér. Dit 
le sus ragioni a' birri. Vale 
non esser ascoltalo. 

5 Diglien. Pigliar le distan- 
ze. Aiifuinre. 

§ D! (icic bombade o dele 
baie. F. baia. 

5 Audasen sensa di nò bif 
Ile haf, o dìi '1 bai del eoi- 
pian:)!. F. bai. 

§ Di roba de fmcb. F. roba. 
Dia, per dia, o perdiana. Ft 

diana. 
D'iamber. F- dianser- 
Diana, To spuntar del giorno^ 

§ Per diana , per diana 'n 
cana , per diana iic diana, 
corpo de diana , per diana 
baco. Giuro a Dio. Giuro a 
Bacco, Deddina. Per dianora. 
Jffè de' dieci. Poffar il zio, 
Poffar il cielo. Poffar il 
mondo. Cacio. Corpo di me, 
o del mondo,- o del diavolo. 
Mia croce di Dio. Può fare 
Dio. Specie dì esclamazioni 
,in luogo delle quali il FaM 



n,g,Urrlb,.G0ÒgIC 



DIA 



( mi ) 



DIA 



giiioli Delle sue commedie 
lisa. Pcrdicol'. 
Diniiser , dtnml)rr. Dìascaiie. 
Tiiascnlo. Voià tlie si usano 
per isfiJfjiriri! U pnrol» dh- 
lolo f _ qtiniiilo Kciitinmo dir 
nlctìiia rosa dÌKuiii-sta , clic 
Jioii convellila. Oìcrsi [lurfl, 
diacin e diociiie . Diamia . 
It^anibie. iJiastJiiffiì. 
Di:tol. Vtavvlo. Demonio. 

^ El diao) r citsegiia n iìì le 
pignole e mìga i cocrgg. U 
diavolo Jasi'ffìo a rubare e 
non a nascoutìeie- Prov. di 
eli. aign. 

^ £1 efl a clie fì col sh 
dinol. Non ha a uiangìme i 
ccioli co' ciechi. V.ile egli ha 
a fnre eoa clii sa il eonto suo. 

^ Clii è siat a ci del diaol 
el sa quel clie i ga pesci, o 
quale peno glie. F. cazn. 

§ (En diaol lenta 1' alter. 
1.0 stesso che \n^ la yolp. 
/P^. pia. 

§ Poer diaol. Potcraccio. , 

5 L' è aiii gvaii diaol. È 
un f077?o ccni^ioso , intra- 
pjemìmle. 

§ Aiga '1 diaol a<Ios , cser 
cn bestia. Aicre il diavolo 
addo!- so. fwpcivcrfare. 

^ Sai doc 'I diaol té la t:ba 
o In scarpeta, o nìga '1 diaol 
ados, escr furbo les- Lo 
Glesso clic snila longa. f. sai. 

5 El diaol no 1' è cos(5 bitei 
rome i la fa. Chi fede il dia- 
volo daddoveroy lo cede con 
viaio cerna e manco vero. 
Vale che l'affare non- è cos'i 
iìisporaio coint •ipparisce . 



clic la cnsn non è in si caldyo 
alalo ionie si suppone. ' 

*i F;'i '1 diaol coi pé de tire 
o coi pè SII! dreg^, fù'l diaul 
a qnater, fk'ì diaul e pis. \ 
Fare il diavolo e peggio. Fi.- ' 
re il ditivoiu in u/i caniiclo, 
in moal-agiia , o a' quattìo. 
Fr. di eh. «ign. j 

§ Kser pia; veg del tabir 
del diaol. lisser p:n antico 
del brodetto. Vale esser voc- 
chìssiino. Trave echio. Pur.o 
d' anni e d' eia. 

§ La farina del rfiaol v* 
toela 'u crtirscn. F- farina. 

5 El la faràf ach al diaol. 
F. il,. 

5 Noi la troart's gna'l diaol. 
i.' non lo troverebbe la carta 
da navicare. Dice-si dell' im- 
possìbilitÀ di ritrovare una 
persona. 

^ Enlraga'] dinol. /^. entra. 

^ AndA a ca del dtaol cai' 
sat e vpstit. F- aiidà. 

^ Le fomue le fa la palli- 
da al diaol e pò le ghè h 
fu mangii. F- fomna. 

5 El diaol voil miti i si> 
coregn per toet. p''. coreii. 

5 Èl diaol che u povlf. 
Malanno ti colgff. Dio ti dia 
il malanno. Canchero ti wmi- 
gi Specie d' ìir.precazioni. 

§ Aiga a che £ì col so dinul. 
Jver a fare con un barlm 
che sa rgàvre. Vale avnr a 
fare coìt imo che sa il fallo : 
suo , che sa scorticare. 

^ Bù diaol. Buon paslrk- 
cwnc^. Dicesi d* «omo quieto, 
docile e scrviziato. 



noUrrlbyGOOglC 



nu ( . 

5 LaùrA per el diaol. U~ 
svjtir la coda , o. far la pa- 
natii al diavolo. Pettutar la 
ti^ìia. Far la zuppa nel pn- 
nie; e. Gettar via -il ranno ed 
il sapone. Fondare in aria , 
in rena. Dar l'intenso a' grilli. 
I''iir un buco neW acqua. 
fi.ittere, zappare in rena, o 
diguazzar i' acqua nel mor- 
ta/o. Si dice quando si la- 
Torn iDiidlmcnte e tmnza prt>. 
$ Qnand ei tò diaol 1' è na- 
sìt,clme J'andaa a saltala. 
f^. sditela. 
Diftolòre. Diavoleto. Diavoleria. 
Biaolì. Nahisso. Farimale. Sa- 
tanasso. Demonietto. Diavo- 
lettino. Farfaaicchiuzzo. Ser- 
pentello. Fruito. Frugolino. 
Fiugoletto. Fanciullo ohe mai 
uon si ferma, e sempre pro- 
caccia di far qualche male. 
Diaolù . Dlavolini . Diavoloni. 
Specie di zuccherini dì sapo- 
re aculìssimo composti priii- 
dpalmeute collo spìrito di 
menta, cannella, garofauo e 

Diaolùna, erba diaolbna. Menta 
Piperita. W. Aleutha piperi' 
tu. Erba notissima. In mc- 
diciua « riputata tonica , sto- 
niniita ed aule luti litica. F. 
menta. 

Kiarea , o musa de corp. f . 
cotp. 

Didai. Erba aralda. W. Digi~ 
talis lutea. Digitale a gran 
fiori. W. Digitalis grandinerà. 
Il volgo confonde insieme 
4{iiestc due specie di digitale. 
La grajudifera è più ^lande 



5 ) JjlD 

in tutte le sue parti della 
lutea oltre qiialclie pÌcco(a 
(Urferenza nella corolla. 
Dia;,l. Ditale. 

^ Didal de sarlftr. Jnello. 
Didela , maiiin.'). Ditola gialla. 
Clavaria coralloide. Mazza 
d' Ercole. W. Coralloides. 
Fungo a stipite grosso, car- 
ttoso , diramato in cespuglio, 
eoa rami tliiamiiti appuntati. 
Nasce pei boschi in autunno, 
ed è bdouo a raangiiirsì. Ve 
n' ha di più specie. Le bian- 
che non son buone n man- 
giare. I Saiiesi e gli Aretini 
ti cìnamano manine. 
Oidi. PU-col» dito. 

5 Ue^a'lditirn baca. iV/ef- 
tc'tt'i^li il itilo in bocca. 
Diedi, r. deetb'i, 
Óiièl. r. delct. 
Diiicolti. Difficoltà. Malagem- 
l'oiczza. 

§ Diiìcoltà d' oriurt. Stran- 
guriii. Itiferniilà, che fa ori- 
nare a gocciola a gOL-ciola. 
.Dl^iiilra. [ P. ) Sempre. Sempre- 
liiiii. Ognora. Og)totta. 

§ L" è mei pati''i;n ftra cli« 
dignAra , o 1' è jiiì-ì piegàs 
che suncsàs. ^" seiesits. 
Oijnvio, maitglft. V""^. l&dria. 
Òina. (P.) F. tarde. 

S, Per dina. L.i stesso che 
per (ti.Tiia. /•'. (lian.T. 
Dindoli. Dond'Aay. liircoUa- 
re. J'enzoiare- Oiceiit del non 
potei' star formo in piedi , 
piegando or dall' una or 
dall' altra p.irte. 
Dindolametii. fi -ircoU amento. 
Diudulameut. Fibrazione. Il vì- 



b,GoogIc 



DIN 



( i9«) 



DI 



Itrflrc e il muoversi dì cosi 

viiiraia , come il pendoli) 

ilcir oFÌuolo. 
Il^iiiilitlàs. F, dondolile. 
Wimluiù. DonzclhlìP. Dondo- 

l'-ie. Perìoue. Pcrdii;!ùrno. 

QtiCf;Ii clic va Tololilieri ta- 

g.Uido. 
(, A diiìdolCi. Bjrcollone. 

ll-.vtiiUoni. Vale liurcpUando. 
DitidolÙQa. Dijndolona. Saàa- 

iCiUl. 

Dio, din. Dio. 

^ L' è quel clie Dio fé, ^' 
pan unto o panunto. Ptù. ap- 
punto e a tempo cì:c V av- 
rostc. Cosa acpragf^i ""'-'* " 
graj -1' uopo; cosa opporlu- 

^ Fa i laftr come DÌO voci, 
o !i quacli foEe. Far le coie 

(dia babbalà , o ad un tanto 
la canna , a stampa , a bab- 
hoccio. Abhoracciore. ylcciar-^ \ 
p<ire. Acci/ibattarc . Arroi:' 
chiare. Vale fnre wrnt cosa 
senza diligenza , operare a 
taso, iocousidern la mente, 

^ Ala bùua de Dio. Alla 
Ci! ri Olia. A ila buona. 

Jì No iglien tea Dio, eser 
li'is de tach, /'. bas. 

>; Pi,ver che Dio ],■. manda. 
Pane.re a secchie. Fciiir giù 
ìu jiiùf^ia a sfccliie , stra- 
'hoi.cfiet^oimeiite. Piovere di- 
l'oUisshDamente. 

^ El qr.ela caza glie tanta 
^rasia di Dio. (Juclla casa 
i- una do^^nn. Vaio quella è 
tua casa 3hl>uiKJa:itc e do- 
^Uìosa di tulle le cose al 
liycrc hisogiieftìii. 



^ Dio me ne giarde. CoS ' 
IJdio cessi. Tolga Iddio. Id- " 
dio non voglia. 

^ No casca foia clie Dìo 
noi voìa. Tutto cib che ac- 
cade è per divina permissione. ' 

§ Coi-po de dia o de diana. 
F. diana. 

}ì Cui ama Dio ama i aà - 
saiig^. F- saot- 

^ L' omo propone e Dìo 
dispone. 1/ uomo ordisce e ' 
la fortuita ttsse. Dettalo dì 

eli. sigD. 

^ Fa vergoLi a quel Dio. 
Far checchessia alt apice , 
alla perfezione. Vale perfel-: 
tamciite. 

5 No Qser né de Dio uè dei 
•aijgg. Essere abbandonato da 
tulli. Ussere agli estremi. 

§ Dà r anima a Dio- Ren- 
der l' anima , e fi;;, dar V a- 
nima al nemico o al diavolo. 
Vale disperarsi. 

^ Oza di Dio. Luogo di 
ricolmerò. Luogo pio di s. Csr-^ 
lo in Brescia. 
Dj2>iiU, F. depent. , 

Dìilindù. K- tirlindÙ. 
Disljutà. Disputare. 

^ Disbutà o seroà de laii4 
cavriua. F. cavrìiia. 
DiiliQcàt. F. sbotùt. 
Disuorer. Discorrere. Ragiona- 
re. Favellare. 

(J Fas discorer àré , o fi 
dìscorer la zcnt, Far belle 
le piazze. Vale dar da dis- 
correre ai pubblico. 
Di se re si ù. DJsrrfiJone. 

5 La discresiA 1' è la ma- 
(Ici- deia y'tvlv., Im miglior 



n,g,Urrll-.,.GOOgIC 



DIS 



( ly? ) 



cosa di questo mondo si è 
la misura, Dicesl per diuo- 
iare che iiiuna cos^ si dee 
portare all' ectes.io. 

Diserei. Discreto. Moderato. 
§ Prése diserei. F. prése. 

Discùzer, ec. F". descùzer, «e. 

Uìsdiu. ^~. rilia. 

Disditàt. F. desfortunàt. 

Piiidòi. Diciotto. Dieciotto. 

Di^gn. Disegno. Ponsicro. hi- 

§ Guasta i discgn. F- guasti. 
Pisìpà , guasti. D'ist^ipare. Sciu- 
pare, lacerare. Conciar mate. 
Guastare. Rovinare. Sformare. 
§ Disipà '1 s6. Scialacquare. 
Frodigalizzare. SparuazzaK. 
Fondere. Consumare- Gettar 

PJ^ipiimeiit Dissipamento. Con- 
sumiimeDlo dnniieyole. Si'iiji- 
lacquamento. Profusione. Pio- 
di^lità. Sàpazìone. 

Disìpli. Oisciplimti. Scopatori. 
Specie d' uomini dati alla 
divozione, al rilirameuto e 
simili. 

Pisìpliua. DiscipUaa. 

^ L.i dìsipliua fa refuza al 
dum. Lo stesso ohe fi le 
raaitiuade ai «Anadùr, F, 
mai li uà da- 

PisI[iUiie. Code. W. Amaran^ 
thiis caudatus. Pianta auuus 
elle Ila le foglie acuminate 
rugoso e d' un color verde 
rossoggiantc,- E' coltivata per 
oniameiilo ueglì orti, 

Pisipft. Dissipatore, Prodigo. 
Scialacquatore. 

Bismisià. F. desedà. 

Si$:iiisiAs. F. d^scdàS} 



Disili. Desinare. Pranzare. 
Disuar'i. Piccai desinare. 
T)isnarà. Gran desinare. F- cù- 

ziiift. ■ 
Disna?f, Dicianncve. 
Dispari y disperada , ec. F. de- 

spor;'( , desperadn, ec. 
Disperder. F. desperder. 
Dispersa; F- dcspcrsa. 
Disponi. Disporre. Ordinare, 
^ L'omo propone, e Dio 

dispone. F. Dio. 
Dislacà. F. destaci. 
Distender. F. destender. 
Ditiendi. Distendi/io. ( T. di 

mag. ) L' arte , gì' ingegni o 

r azione con cui si tir.-v il 

ferro dì lamiera , e si feu- . 

de e si riduce in quarto e 

ciODGOtli. 

Disleudidùr. SpaiuUtojo. ( T. di 
stamp. ) Luogo desùtiato a 
distendervi la carta o altro, 
percliè vi si asciughi , o tì 
si secchi. 
Distezit. Disteso. Norma data 
in iscritto di fare o dire 
checchessia. 
Distinguer, ec. F, deslinguer, ec. 
Dit. /Jitc. 

§ Dit gres. Pollice o dito 
grosso. 

^ Dit spozali. Anulare. A- 
nulario. 

§ Dit armili. Mignolo. MI- 
gaoro. 

§• Grasel dei digg. Palpar 
stretto. 

^ Dit de guani . Ditale . 
Quella parte del guanto, che 
copre il dito, e per lo più 
si dice di quello clic sì ta- 
glia dal guauiQ pai- dif^> 



7,-,ii-,. Google 



DIT 



( 198 ) 



niT 



del di'o elle abbln qualclie 
in;>lorc. 

§ l*i>tli lecÌLAen ì digg o ba- 

7À 1.T m-i. V. ma. 

% Scliisàfi i diBg. r-'-scIiisà. 

j^ P<jep'i de cinga 'j dit ea 
bota, FanciuUo ài momia Bi- 
ce. lìaa:kiUonc. Suol dirsi di 
perdona gi^ crcsciula , clic 

fauci» ancora dnllfi azioni 
faiicii)Uo$i:l:e. 11 Fagiiiolì 
f itcW astuto halordo att. jii. 
se. XII.) disse; Mettetele un 
dito, iit boera. 

5 1 digg dele ma DO i è 
tirg^ coinpngH. O^iil bue non 
sa di lettere- Vale ogmmo 
non s' intende d' o^iii cosa. 

% Dà '1 pa sai di^s. f. |j.i. 

5 No «ai qiiapg digg a' abe 
'n U ma. y. sai. 

^ Tocà '1 slel col djl, f-'. 
fii'el. 

§ Se r è (sn dit ci la fa 
aa bras, o tana mosca la g3 
par Vii elefaiit. F'. musi:». 

^ Tegncr o ft tegner ei ditj 
nela piaga. ^. tegiilcr. 

§ Sai Tergot « meiiadÌL ^, 
menadiu , 

J Ligasla «1 dit. Legarsela, 
(lìtacciarsela al dito, Vtie 
iinppimers! alla memoria un 
affronto o cbocchessia , come 
per l'icordarscne, 

§ Fasla scei digg. Farsela 
facile , facilissima. 

5 Pìàs i digg. r. pij. 

5 No r è niiga otti latìr de 
ìaì sii\ digg. (^iic^t'i cosa 
non /i puh gettare in petrei- 
le. Vale non sì pili» spedire 
scjiz^ difticoltà e tempo. Ùiwiì 

I 



,^ pure non è cosa di lieve ma- 
i mento. 

I Dit. Detto. Porùcipio del ver- 

II Lo dire. 

I $ L' è dila. Il sasso è ti- 
Ij rato. l'Ili' è battuta. Cioò 
i oila è rìsoliiln. 
jj Di;a. Ditta. (T. mere. ) SouietJt, 

compagnia di th:^,iìz'\o , che 
va sotto il nome di una o 
due persoli** , le quali hanno 
la mede.iiiua tirma. 

^ L'è cuna bfma dita, (ger ) 
Lo stesso die 1' è tena bùiia 

Dìtiino, ditamo. Dittamo. Be- 
iamo. W, Orif^tvium dieta- 
mitus. Piantina noia indigena 
dell' isola dì Candia , e col- 
tivata fra noi come pianta 
odorifera e di bella vista. 
Oalle sommità fiorite si pnò 
trarre uii olio esseuzialc gra- 
li.tsimo. 

Di'/.iiiet. Diciassette. 

Dò , doe. Doi--^. 

§ Do 'udt'f ? Dove aaÓAte? 

Dò." ( fe.uui. ) Diie. f". d;.. 
J^ Eser 0)11 o!ii de dò fase. 

r. f.«. 

5 Bii ila ohe. Lo stesso che 

*ì fi.ruboi;a'Jura de dò sira-. 
de. f. enihocadura. 

(i Tegiier el p<": 'u dò scar- 
pe. /-''. scarpa, 

tj Chi laftra ga oena cainiza, 
e chi no laiìra gbé u a dò. 
y. carni za. 

jj D6 finune e dù polz'i fa 
'rmercat'de Piaiboi. Tre 
donne fatino un mercuto. Vt. 
di eh. aigttv 



DoUrrlbyGOOglC 



DOlì ( 1 

DoMji. JJoppiu. Sorla dì ino- 
li Mizur.'i le (loLle cola 
([(inrta. y. i|u.irt.i. 
Docn. Dunque. Adunque. 
ìiaér , doi, ( verbo ). Dovere. 

Esser tenuto. 

D*iór. (nume). Doi'ere. Dehìlo. 

lì i'à '1 so àoér. Adempir 

V obbligo suo. 

L*o(?r, scgu de hiìrà. p'. te.^n. 

l>oii., ponin. Pltuiitide. ( T. 

iiied. ) Inlininntazioue de'].! 

]ileiri':i , voli;ariDente punta. 

jj Dola |>(ilmÙTierà. P.'ripìicii- 
vioiùa. ( T. mcd. ) luiiaiiiiiiit- 
/.ioii de' poliiiom , ¥olgaimcn- 
le pulinouea. 
Dell. Volale. 

^ A clii conscia no dtel ci 
1.0, o so '1 trliar noi doìl 
]>i;iax«,r nos ptel. P'. chctr. 

^ Quaiid el dcel ci co ci 
dcel iLut. Lauf;ue ogiii memhij, 
quando il cupo duole. Vaio 
che qiiaudu duole il capo 
tutta la persona nj soffre. 
^ 'foci dò '1 diel. r. loca. 
Dols. JJoUc. 

^ El dols. Dolcezza. 
*i I>u1s e hrisst:]i. Afrodoke. 
$ Fò doK. /'. pc!" 
!i Eser dols de saiich. f^. 
«aneli. 

^ Dols de .sai. Dolce di sale. 
Vaie anello (lig. ) jier numo 
dì ])uco SC11UU, scipito, sci- 
inunito. 
Dolsces. Sdolcinato. Che ha dol- 
cezza setr^a spinto. Sma<cato. 
dolcissimo, che nausea. 
Dolùr , ec. f. dtlùr, ce. 
Boin. Duomo. Cattedrale. 



Il § La didpliiia fa refuEa al' 
n dom. Lo stesso che fa le 
laniùnnde ai sùiiadi!ir. F. 
maiiioada. 
Doma. Dimani. Demane. 

^ Doma de matìna. Do~ 
matl'ma. 

^ De che a dom^i Dìo proci- 
der.'i. Cavami d' o^i emetti- 
mi in domani. Cioè non vo- 
ler pensare all'avvenire. -dt- 
tttccare i pensieri alla cam~ 
paiiiil/i deli' uscio. 
Doma ridi . JJiinniiJare ■ Addi- 
wandarc. Chiedere, inchiedere. 

^ DonianJà-de che t(ié/, ve- 
gne sant' Anione de zeuer. 
lyomandare se s. Cristo/ano 
era nano. Vale nietler diih- 
l)io r.elle cose ciliare o certe 
e prendere fatica vana. 

§ Domandò trop. SoprUc- 
cltiedcre, Domand.ire olire 

§ El domanda V è Icjct el 
responder l'è cortesia, il da- 
maudare è senno , e il rispon- 
dere è cortesia. Si dice prov. 
a cIh non risponde alle di- 
maude, o risponde scortese- 
mente. 
DouicstecU, domestegà, ec. ^ 

demestecli, dcmestegi, ec. 
Dumceua. F. doma. 
Doujinò. Buda. Sorta di giuoco. 
Dòoa. Donna- 

§ Djna de goerao, Gover- 
un trite. 

^ Dona de garbo. Donna 
di fvrho , di proposito , di 
Lvusi/^lio. 

^ Dona de caza. Donna co- 
salin^^a. Vale da c«sa , ohe 



■ DigitzrrlbyGOOglC 



* ) 



()() 



fiU ÌD casa, che bada alla 
casn. 
^ Dona del zcegh. f. bau. 
^ Dòua de servisio. Fante. 
Serva. 

§ I)ùna che sopresa. Insal- 
datura. 

§ Dona de moDdo, de par- 
tii» f^. sgualdrina. 
fi Àitdà a dòne, O a traers. 
y. andà. 
§ Couiidà i secregg ale dò- 
ne. Seppellire i secreti in una 
tromba. 

Dona. Donare, 

Doii^sa. Donnaccia. Pegg. di 
donnai Voce dell' uso e di- 
cesi per dispregio di doona 
vile, sudicia, sciatia e scin- 
mannaia, ed anche di petisimi 
costnmi. 

Donàt. Donato. 

§ Donìt l'è mort, e l'è 
risusitàt rampi. Donato ,è 
morto , e ristoro sta male. 
ProTf- elle dinota che pochi 
Bono pronti a donare, e non 
molli anche non presti a 
render il con Ira ce ambio dei 
benefici rìcevutù 

Dondolàs. Tentennarla. Lellar- 
la. Ninnarsela. Dondolarsela. 
Sdoitzelturseìa. Grattarti la 
pancia. Stare a mani giunte , 
a gratta 'l culo , cortese j aja-' 
to, a dondolo. Tenersi le ma- 
lli in mano o star colle ma- 
ni a ciìdola. Far pilastio o 

■ pergola. Menarsi l' agresto. 
Vale coiisniuar il tempo sen-- 
za far nulla. 

Dondolò , doudolùna. J^. dio- 
dolù, ec. 



Dcrnètn. Doiinioiuola. 

§ PoiU'it per le donile. Don- 
naio. Donnino. Femmuiinierc. 
Femminacciolo ■ Donnesco . 
Donnaiolo. Donn'uta. Sonihia 
Gspl-imere Qn certo di meii 
di vizioso clic donna jolo. 

DoMgann. F- sgnaldrinn. 

Dongana. Pocofila. Baderhi. Di- 
cesi per ischerzo a donne 
dappoulie, infingarde. 

Duiigauet , audà 'n donganet 
K andà. 

DonganA. y. dondftlù. 

Donina . Donnicina. Dim. di 
donna o piuttosto dì don- 
nin.i< 

Donù . Donnone. Femmiaone.i 
Acer, di donna- 

Donzeld. Cameriera. 

Donzela , doitzeliiia. Mensola. 
Voce dell' uso. Arnese cbff 
si appicca alle due parti la- 
terali del letto. 

Donneila. Dozzina. Qaanliii 
numerata che arriva alla som- 
ma di dodici. In Toscana 
perì» non sì direbbe dì ogni 
cosa , come dell' uova , dei 
pani, delle pere e aìmìli, ed 
invece dìi^*i serqua. 

§ Quel clte sta a donzena. 
Dozzinante. Commesso. 

jj Sta o tegner a donaenfl' 
Slare o tenere a dozzina. 

^ Roba de donzena. Hoht 
dozziiitde^ 

Depe. Doppio, Contrario di 
scempio. 

^ Seda f ref dope. Seta^ 
refe addoppialo. 
i^ Om dope , enfingardo. 
t/omo pia doppio di' una ci^ 



7,-,ii-,. Google 



DÙP 



polla. Vali; finto anai. In- 
Jiiito. Simulato. 

Dope , gtradope. Doppio assai. 

livpe , dopiegg , dopiù. Dopp). 
ài seta. Dicojisì i bozzuli fur- 
Ii.ati da due baohi da scui, 
e quella seta clie se ne ritrae. ' 

Doperà. Adoperare. Usare, ser- 
virsi, valersi di. tlieccli ossia. 
§ Doperà quaclidu per stan- 
ga. Cavar le castagne dal 
fuoco colle zampe altrui. Dì- 
cesi dèi fare alcuna eosa con 
sicurezza e utilità propria e' 

, con pericolo d' altri. 

Doperàs. Indastriarsi. Ingegnarsi. 
Adoperare con industria; 

Dopià . Raddoppiare- Addop- 
piare, crescere al doppio e 
più. Doppiare. Indoppiaie. 

Dopodisnà. Dopopranzo. 
Dor. Dorato. 

§ Carta dor. Carta dorata. 
Doremeupé. Dormalfuoco. Dap- 
-. poco. Scioperone^ Melenso. 

Lento. 
Dormer, dormi. Dormire. 
^ Dormi col chter cóntcnt. 
Dormire col capo , o tener il 
capo fra due guanciali. Vale 
dormire, o star sicuro, vi- 
Tor quieto. 

§ Andà a dormi col cui 
1)UE. Lo stesso che andà a 
dormi cola madona. V. ma- 
doDa. 

^ Andà a dormi a I' ùra 
deie gflline. F. galina. 
§ Dormi come cena mar- 
mota , o come cea soelt , o , 
delc set. F. set. { 

Tom. l 



) • DOK 

5 Dormi col co su;! gOm- 
bei. Dormir a guntitello. 

5 Dormì com' cen ca de I((- 
Sot.Sonjiiferare. Leggiermente 
dormire. 

§ El dormer dela quarU del 
caalér, o delé qnalér. Dor- 
mire ' nella grossa ó sulla 
grossa; sollinlendendoTi dor- 
iniiaia. Si dice del dormire 
elle fa il baco l' ultima vol- 
ta, che è In gagliarda. 
^ Chi dorem no ciapa pès. 
F. pès. 

^ Eser (eD piana e dorerai 
F. doremenpii. 
§ Dormi fin che canta le 
vache. Dormire fino all'alba 
de" tafani. Che vale tardi, 
intorno al mezzodì , percioc- 
clic queir animaletto nod 
ronza , se ucm è alio il Sole. 
^ Desedà o do desedà i ca 
che dorem. F- desedà. 

5 Dormi sùra vergi. (fig-J 
Dormire cogli occhi altrui. 
Vale riposarsi- o qtdetarsi 
d' alcuna cosi in sul sapere^ 
o in sulla diligenza aìtrtiì. 
Metter il capa hi grembo ad 
alcuno. Vale lo stesso. 

§ Dormi rtcllem son- Dor^ 
mir f ultimo sonno. Pigliar 
l'alloppio. Vale morire. 
§ Dormìga aiira. Consigliarsi 
col piumaccio. Vale dormir 
sopra una cosa prima che si 
risolva. Vale anche dormir, 
molto. 
Dotmlda; Domatura. Dormi- 
zione, e scherzevolmente dar- 
mi tona. 
§ Dà cena bùna dormida. 



n,g,Urrll-.,.GOOgIC 



DOT 



( aoa ) 



DRC 



Fare una buona tkumilona. 
Si-hìacciar un sormo. 
Dow. Dote. 

^ Dà <enn bdna dota, o- cena 
capelada. f^. ca|)clnda. 
Dolor, ec. y. diiuìr, ec. 
Dragaiigg, Jho^iiìitì. Gomma 
elle si rioav.! dall' alb«ro 
astingalus tragocaiuha di Lin- 
neo, e tlie wrTe immersa 
«eir autjua per dare una 
forza ai veli e alle «toffe 
di seta. 
Drago. Dragone. Draco. Drago. 
Dragù, dragai'gg. DragoitceUo. 
W, artemisia dracuni utus . 
Erba nativa dell» Siberia e 
Tartaria, e coltivata ne' no- 
stri orti per nsarne nell' in- 
cala ta a coi dà un sapore 
piccante, aromatìro e molto 
piacevole. Alcuni l'inijiiega- 
Mo ancbe nella composizione 
dell' aceto. 
Drap, Drappo. 

5 Mercant de drap^ Seta- 
juolo. 
Dré. Dietro. Dopo. Indietro. 
Contrario d' innanzi. 

Jì El de dré. V. cui. 

§ Val pio! (cna candela di- 
gnans tlie iena lorsa de dr<!. 
Lo stesso che 1' è mei cen 
cef anchoe che «uà galiua 
doma. r. tcf. 

§ Di '1 naz de dré. Dar di 
naso in tasca o in cupola. 
Tale dar noja. 

^ De dré. Di dietro. 

$ Vardàdréa vergù.» K 

^ Fas vardà dré. fvardà. 
Dresà. Dirizzare. AddirizMre. 
Hizzare, 



§ Dresà '1 bech ale siete. 
Dirizzare il becco agii sptu- 
l'ieri. jéddirizzare le gambe 
a' cani. Vale imprender l'iui- 
possihlle. I 

5 Dres^s'soe. Rizzarsi. Le- , 
▼arsi dritto in piedi. 

^ Dré ala strada aa dresa 
la soma. f. soma. 
Drél. Dritto. 

% Tiri drét. Tirar di lungo. 

^ Ara drét. f^. ara. 

5 Anda scbI so drét. Andare 
pel verso. 

^ Drét come wn fuz. f. fnz. 

§ ToB scel 8Ò drét. Pigiare 
Ulta cosa pel suo verso. l'i- 
gliare il verso di una cosa 
O in una cosa. 

^ Tegnl drét le orecie. Lo 
stesto che ari drét. f. ari. 
Drét , furbo. Dritto. Fuil>o. Ac- 
corto. Scaltrito. Scaltro. Dirit- 
to. Sagace. Avveduto. Astutj. 
Dréta. Destra. Ccmtrario dì 9i- 

§ D4 la dréta. Djt la de- 
stra , e ( fig. ) Cedere- Arrai- 
dersi. 

§ Andà per la sJ> dréu. An- 
dar per la piana. AndaTsene 
o andare pe' fatti saol 

Dretù,, furbo fés. F. fórca. 
^ Eser drét come cena cana 
rigada , o eser cena firca. 
(lig.) r. fùrca. 

Pretura. Drittura. Linea reiift. 

Dreiura , furharìa. Astuzia. As," \ 
vedutezza. Scaltrezza. Saga- 1 
cita. Sagacia. Acutezza. Av- \ 
vedìmento. Accorgimento. ' 

I Droga. F. bonaglie. 
Drogbct. Dobrelto. Specie di 



nigiUrrlbyGOOglC 



DU 



( 5o3 ) 



U-In di Francia fatta dì lino 
e batub^gio. 
Dù. (muse.) Due. V. dò. 

^ No ighen giù che choen- 
ic di , eser bas de lacli. 
/ . bas. 

% Om de dft mostàs o de 
dò fase. r. fasa. 

^ Uù fonine e dù polzl fa '1 
jjiercat de Pralbol, V. dò. 

% Saiga Tei-gù come '1 dù 
4e cope, ^^trif uno per le 
due coppe. Stimare uno come 
il terzo piede, o (jiianto il ra- 
foio a merenda. Vale tenerlo 
per uomo da niente. 
Uùa, Do^a. Legno di che sì 
cuin^Qiie il corpo della botte 
o ili simili vasi rotondi- 
Pades. Dodici. 

T>*i^^i,ChiassaJuoìa. Cacale fatto 
a traverso ai campi delle 
culline per raccorre acqi 
più vana. 
Piif;.il. Solco acquajo. Quello 
a traverso al campo per ri- 
cever l'acqua degli altri sol- 
chi e trarnela fuora. 
Piiicamara. Fite salvatica. So- 
tatro legnoso. . W, Solanum. 
dtilcamara. Suffrutice d' un 
color verde sporco, le foglie 
j>ii:i:ìuolate in cuore, i fiori 
a grappoli assellari d' un co- 
lor violetto. 1 frutti maturi 
sono rossi. Nasce fra le siepi, 
e i dì lei stipiti sono molto 
usati e con vantaggio in de- 
cuiiioue nelle malattie vene- 
ree e ne' reumatismi freddi 
o artritidi reumatiche. 
Dtilùr. Djlore. 

J Oùiiiv de partorì. Do^ie. 



Dicon» quelle delle donne 
quando souo vicine al par- 
to. 

^ Dùlftr dei deugg. F. dent. 

^ DftlAr de rene. Laniha^- 
fihic. ( T. med. ) Specie di 
reumatismo ne' lombi. 

^ Dùl&r d« pansa. Colica. 
Dolori dei visceri del basso 
ventre. 

5 Chi conscia no ga dùlùr 
de co. Lo stesso che se '1 
choer noi dcel pianzer nos 
pcel. F. chcer. 
Dtìui. F. dona. 
Dup. Duro. Aspro. Ferrigno, 
iligid>:>. Scabroso. 

^ Dur con dur no fa bft 
m'ir. F. mnr. 

5 Eser dur de orecia. F. 

§ legni dur. Star sulla da- 
rà, in sulla dura, ia sul ti- 
rato. Impuntarsi. Non voler 
cedere. 
Djn'i. Durare. 

§ EI dura pÌ(B «n bocal 
i-cep o rot che giù bù. F- 
bocal. 
Dura , conservai Bastare. Par- 
landosi di carni , frutta e 
simili, vale conservarsi , man- 
tenersi, durar luiigameate- 

§ Sio figàt noi dura miga 
sin doma. Qticsto fegato mii 
basta sino domani. 
Dùrd. Tordo, W. Turdus. 
Uccello noto. 

§ Gras come un dftrd. Graz- 
io bracato. 
Durelòt. D "retto- Dur otto. 
Dùiftr. Dottore. 

§ Ciamà '1 di^tilir, o '1 »e- 



7<-,ib,. Google 



DUT 



( 2o4 ) 



EL 



Fugcch. Mandar, o cmdar pel 
medico o pel chirurgo. 

^ Dìltflr dcla bilzccA , de 
merda, dei me ooionì, dei 
gagg, de figa e aimei. Dottor 
de' miei stivali; e parlandosi di 
dottor fisico, medico da suc- 
ciole. Medicastronzoli- Medi- 
pptizoiino. Medicuccio. Me- 
dico da borse. 

§ PniIA mei d' cen (Uitùr, 
o d' cen leber sUmpàt. f^, 

Dùtiiri. Dottorare. Conferir la 
laurea. 

Pùtflrà , sdùtùrà, Salmiistrsre, 
Fare il saccente, il saputo. 

Dùiùràs. Dottoracelo- Pegg. dì 
dottore. 

Dùtflrel. r. dàtùri, 

Pùtùret. Dottoretto. Storcilef;- 
gi. Dottorucciq di grande 
Rudaeìa e di poco sapere, 
Legulejo. 

Ttùtttr). Serappuntino. Dicesi di 
certi saccCDCuzzi che Togliono 
riprendere ognuno e mas- 
simamente nel favellare. Sac- 
centutzo. Saputello. 

jy^tiitìzìa. SaUmistreria.Saccen- 
teria. Presunzione . Sfaccia- 
.tezza. Prosontuosità. Arro- 
ganza . Sapere affett^lp e 
^nza fond^mentp. 



Eglien, ozbI, «zen. avorniello. 
Citiso mag^ociandolo. W. Cy- 
tisu.^ labumum. Trovasi spon- 
taneo ne' Qostri monti que- 
si' alhcrclto, cte può dirsi 
\' ornamento (le' boscM quan- 



do .è rivestito di tutte le sua 
foglie ternate di un bel verde 
delicato ed ha sboccialo tutti 
t suoi fiori. 11 legjio è duro 
venato, e buono per impial- 
lacciature e lavori al tornio. 

El. Ei-li. 

^ El m' a scrii. Egli m' ha 
scritto. 

El. Lo. 

^ El conose. Lo conosco. 

Elaia. ^. velads. 

Elefant. Elefante. 

§ Se 1' è cena mosca ci l'a 
fa <en clefant. F'. mosca. 
5 Ver» del elefant. Battito. 
"^ Naz del elefant Probo- 
scide. 

Eles. Elice. W, Querctif ilc.r. 
Specie di quercia. H,i le fo- 
glio ovali e sempre verdi 
che producono un sugo re- 
sinoso per cui bruciano age- 
volmente. Serve assai bene 
per far verghe di focile. 

Elìcbene.iicAe««.W.Zjc/jcn. No- 
me generico di diverse pian- 
te parasilicbe, che nascono 
sulle foglie e tronchi d'altre 
piante, sulle pietre, ossa, ec, 

Emltalà. Imballare. Abhallìììare. 
Far balle di checchessia. 

§ Embalà viàvergù.j^i'i'ioN 
tolare. Avviare. Ma non si 
direbbe se non in ischerio. 

Embalà Impattare. ( Fior. ) ( T. 
di giuoco del bigtiatdo). Fare 
in modo che l'avversario col- 
la sua palla non possa bat- 
tere quella dell'altro per es- 
servi di- mezzo i birilli o 
qlislclie palla. 

Embaladùrt Raggiratore. Bin- 



nigiUrrlbyGOOglC 



EM ( ?- 

dolo. Traforello. Bigio. In- 
s;nnnatore. 

Embaladùr. Carotaio. Che ficca 
carote. 

Embaladnra. fmpaHatura. ( T, 
del giuoco del bigi. ) L' im- 
pallare. ' 

Enibalàa, ciapà la baia. r. 
baia. 

Eiqbalsà. Impastoiare. Metter le 
pastojr. 

E:!ibalsas. Rimbahare. Si dice 
del nifìtier il cavallo la gam- 
ba fuor della tirella. 

Einbaticà. Tmpnncare. { T. dei 
toìs. e de" set. ) Collocare le 
rocchette pic-Tie di seta soyra 
ì cannoni della p.Tnca nelle 
due divisioni. 

Enibarbaì^. Ahhaiiìiare , e fig. 
imbrogliare, intrigare. 

Enibarcà. Imbarcare. 

5 Embarcà via vergii. Im- 
barcare. Abbindolare. Acca- 
lappiare. 

Knibarcada. Imbarcamento. Im- 

EinbarcSs. Imbarcarsi. 

^ Embarc^s bó o mal. Im- 
pili ìnr si , implicarsi bene o 
111 ale- 

Embastì. Imbastire. ( T. dei 
«arti. ) F.ir il punto molle. 
^ Embas'i sob verijii. Ap- 
paftare. Biisbacrare, Imbub- 
òofare. Infinoni-biare. Dar al- 
■ triii ad intendere alcuna co- 
sa . Mostrare lucciole per 
lanterne. 

F.mbastida. \ Imbastitura. 

Kmbastidnra, 1 Punto molle . 
( T. de' sarti. ) Così chiamano 
un punto lento con cui «i 



5 ) EM 

mettono insieme le parli del- 
le vesti, e che si cava poj 
fjiiaiido sono finite a hnonn. 
Enii)atìs. Abbattersi. Avvenirsi,, 
Intoppare. Qiiest' ultimo in- 
teiidesi per lo più in sinistro, 
15 La 'mbat le. Ella batte. 
Vale esser vicinissimo , es- 
servi una differanza inseji- 

^ F.mbatls he o mal. Capi^ 
tar bene o male. Vaie avere 
felice o infelice esito. Ear 
mala o buona fine. 

^ Telala come la sa jnbnt. 
Ifon la voler piii coUa ne pia 
cruda . Pigliar alcuna cosa 
com' ella viene. 

^ Embatìs gi<csLa en quel 
che 's ¥£b1- Cadere in f^rembo 
al zio. Cadere il cacio su 
macclieroni. Vale venir il ne- 
gozio in mano di chi l'uomo 
appunto vorrebbe, o quando 
avviene alcuna cosa inaspe'.T 
tata, e che torna appunto in 
acconcio a ciò che si desi- 

Embcrionadupa, Fioro innamo- 
ramento. 

Embertfinà. Imbertonnre . Ma 
non è voce usata. Meglio in-r 
namorarsi fieramente. 

Embertnn^it. Cotto spolpato. 
Cioè fieramente icn.Tinoralo. 
Innamorato fradicio. 

Embes. Embrice. Cappellina. 
Slrnmento di terra coita, che 
riteve l'acqua a guisa d'irne- 
buto, e la porta in un doc- 

Eml>es(:hi,«Ìàs. IntbizzaiTire. In' 
capor.i-re. 



_n,g,Urrlb,.GOOgIC 



EM 



( 206 ) 



Embeatial'i . Imbestialire. Adi- 
rarsi, fnfuriarsi. 

EmlKedel.'L. Iinhudellare, Imbu- 
zccchiare. Jntbuzsicc/iiare. 

EmWlàt. Lopposo. Che ha 
loppa. 

Emivtsà. Intasare. ( fig. ) Chiu- 
dere e «errar le fessure coti 
<iIIÌgeoza; che anche si chia- 
ma rintasare. 

Embcesì , ensadoL'i . Satollare. 
Stuccare. Snziore, 

EmbtEsameut, Intasamento. In- 
tasatura. Lo intasare. 

Embcesma. Bozzima. Intrìso di 
stacciatura o di cruschello, 
di untume e di acqua, per 
fregar la tela. 

5 Quel che 'mb(esma. Im- 
bozzimatore. Colui che im- 
bozzima. 
§ Caà r emba>sma, f. ca-'t. 

Embcesmà. Imbozzimare. Dar la 
bozzima all'ordito delle tele. 

Emb(Esmadnrn. Imbozzimatura. 
{ T. de' tess. ) L' atto di dar 
la bozaìma. 

Embilàs. Stizzirsi rabbiosnitente. 
Arrovellare .■ Arrangolarsi . 
Sdegnarsi. 

Embocà. Imboccare. Mettere al- 
trui il cibo in bocca. 

Embocà quachdù. ( lìg. ) In- 
dettare. Restare d' accordo di 
quel cbe s' ha a dire o a 
fare. 

§ Emhocà verga per strada. 
Lo stesso che e u contras raus 
a miis. f^. mns- 
$ Embocà, oulà Tcrgii. ( fig, ) 
/^, onta. 

$ Embocis i fioem. Imboc- 
care. Sboccare, iliuscire. En- 



trale. Metter foce. McUf-r va-, 
pò. =^ a Sin dove V Adda 
u imbocca nel Pò. » ( Tao. 
Dav. ) 

Emhoc'i. Riturare. Turare sem- 
plicemente. 
^ Embocà i miir. ( T. dei 
murai. ) fiinzaffaie. IJ.ire )1 
primo intonaco di calcina 
sopra le muraglie. 

Embocì, Incappare. (T, de'sell-) 
Fermare uua cantpauella , 
una iibbia o simili in una 
ciappa. 

Embocada. Palmata. Imbeccata. 
Diciamo de' presenti, die sì 
danno o si prendono por 
vendere o atterrare la giu- 
stizia , o per far monopolio 
di checchessia. 

§ Ciapà rembocada.Pi^//flr 
/' imbeccata o f iiìf^offo. La t 
sciarsi corrompere da doni 
e presenti. 

Embocadura. Ciappa. { T. dei 
sell. ) Adoppiatnra fatta alle 
cigne, cignoni e simili, che 
viene a formare come una 
campanella per passarvi e 
stabilirvi una fibbia , un» 
cintnrn , ec. 

5 Embocadura dei miir. 
Itiiizii/fottura. {T. de' murai.) 
Primo intonaco alquanto a- 
spro, che si d.^ alle mura- 
glie con calcina, acqua di 
fosso e mattoui spezzati. Ria- 
zaffo. 

§ Embocadura, de dò stra- 
de. Rivioì. 

^ Embocadura de tre stra- 
de. Trivio. 
§ Emhocadur* dei fioeia a 



nigiUrrlbyGOOglC 



EM 



( ao7 J 



EM 



simei. Imboccatura. L' im-' 
boccare. 

EmbogA. Inceppare. Porre in 
«eppi. 

Embogàt. Inceppato. Da incep- 
pare. 

Embogài. t Impastoiato. Im~ 

Eiubugunàt. ) peJito. Impac- 
ciato. Inxampagliato, Infa- 
gottato. 

^ Embogàt o embogonàt en 
di pagn. Infagottato. Avvoho 
ia una veste, quasi com' è 
ravvolto un fagotto. 

^rabold'i. ^Sobbillare e subbilla- 
re uncÉ tanto dire e tanto 
per ttiiti i versi e con tutti 
i modi pregarlo, cbe egli a 
Viva Ci)rxa , e quasi a suo 
marcio dispetto prometta di 
fare tutto quello che colui il 
qiiple lo subilla gli cliìedc- 

Embnmbi: Bagnare. Inzuppare 
d' :icqHa. 

§ Embombàtdeaqna.^ci^K/- 
doso. Cile ha in se molta 
acqin. Fratiiào. 

EiiihoinbA o embast) stE vergù. 
F. cmbitstl. 

Eudtuul. Imbuoiiire. Accarezza- 

Enibotì. /w/joWf're. Riempir col- 
tre od nitro di lana e simili. 
Anche ì Francesi dicono em- 
bo'itir. 

Emboli. Stozzare. ( T, degli 
oref. } Adoperare lo stozzo. 

ErnLotldilr. Stozzo. ( T. degli 
oref. ) Strumento cbe si ado- 
pera per fare il convesso ad 
un pezzo. di metallo, come a 
una coccia di spada o pi- 
su>Ia , ec. l)atteudoU auìla 



bottoniera. I Francesi cliia- 
mnno questo strumento em- 
boutissoir. 

Embotìdura. Imbottitura. Ciò 
che s' imbottisce, e l'azione 
dell' imbottire- 

Embragbetò. Imbracare. 

Embreacb. V. cioch. 

^ Embreacli come <ena s\- 
nn , o fat come cea meliì. 
F. fai. 

Embrea^J. Imhrìacare. Inebria^ 
ra- Far divenir ebrio. Ren- 
der ebrio. 

Embrengadiira, baia. P". hai». 

Embreagàs , ciapà la baia. F. 
baia. 

Embreagiì. V. ciuciù. 

Embrocà , dà nel segn. F. 
segn. 

Embrodà. » Imbrodolare. Iit- 

EinbrodoU. J tridere. Imbrat- 
tare. 
^ Embrodà quacbdù. (fig.) 
F. embonl. 

^ Cbi sa loda sa 'mbroda. 
Ogni loda nella propria boc- 
ca vien sozza- Vale che non 
conviene in propria bocca 
la lode. 

Embroi- F. engarboì, «e. 

Embroià. F- engarboià, ee- 
5 Embroiàs i pé. Incespi- 
care. Avviluppare i piedi in 
cespugli. 

^ Embroiila soe. Intrigar 
l' accia. Vale dire e ridirei 
mille cose, e far travedere 
per iscusiirsi. 

Embroinmestér. F. strapasa- 
mcstér. 

Embroi fi. F. engarboift. 

Embrunl. Briimre. ( T. generale 



nigiUrrlbyGOOglC 



F.M 



( -loH ) 



E>I 



dell' ani. ) Ripulire i inelaili 
per lo più caa bruiiiiui. 

Embniiiidùr. Jìrunitore. Colui 
ctie brunisoei 

EinbruBiilflr. Brimitojo. Stru- 
lueiiio da brunire. 

Euibrujiidùr. Aa-'umno. (T. dei 
Colt, ed allri ). Quel ferro, 
cou cui si dà il Ilio a' col- 
telli. Dicesi auclie accìajuoto. 

Embruuiduri». Brunitura. L' a- 
zioue dì bruilìre. 

EDibruùadnr.i. tntertigini Seor- 
lìcaliira della pelle per cniu- 
mÌRaie, o per fregarsi l' un 
membro con 1' alu-o* 

Embru£orit,;lig )///,Yrtffo.Com- 
mossu nell' ftiiimo. 

Embusolà. huhossidarej Imbor- 
sare. Met[c:r uel bissalo del- 
lo sifiiìiiiiiio i nomi de' cit- 
tadiui per trarne ì mn^islrati 
a fare altri ut'iiciali. 

Embùzcrasen. Iiiracuisi. Rider- 
si, Burlarsi. Farsi beffe. Xn- 
dormire. 

Emma^ùiiH, ciapà '1 magù. V. 
emmuzùnàs. 

^ Emuagùuas e1 temp. f^. 
temp. 

Emmnscherùs. Mascherarsi. 

Enunati. Impazzare. Impazzire, 
ed auL'be ìmmatìre. 

Emmtfdù. Accatastare. Far ca- 
tasta di lego a. 

EmoKecià. V. mcecià. 

Eiamohà. Smaltare. Coprir dì 
sDialtu.> 

Emmoltadcrn. Smaltatura. 

EminiilAs, fa '1 mul, V. inul. 

Ejnuiurà. Murare e (lig.) Ac- 
catastare. Ammontare. \ 

Euimùtriàs , eiamusouàs. Acci- 



filiiirsi. Pigliar il broncio. V. 
mwiù. 

EinmCLlriat. Musorno. Acciglia' 
tu. Accipij^liaLo. Imbronciato. 
Musoi Musardo. Crojo. 

Einpaiidgà. f''. sporca. 

EiTi^aìà Impagliare. Voce del- 
l' uso. Vestire ì fiasclù, o le 
s(!ggÌoIe di a/ga ossia sali. 
rare le vesti a!" fiaschi Intes- 
scr sccgioi^y o fiastlii. 

Enipaiadura. Feste. S' ìnlcnde" 
dei iiascbi. Parlandosi di seg- 
giole dicesi i;Uejsini£/Jto, tes- 
situra. 

Eiiipalà. Palare. Ficcar pali in 
terra a soateguo di cbec- 
cbessia. 

Eup^là. Impalare. Sorta di sup- 
plizio plesso gli Ottomani. 

Enfiata I. Impietrito. Impalato^ 
impalato come lui cero. In- 
tento. Ldeiato. Si dice dì 



dii sia dritto come i 



. pa 



lo. 



Empnuà. Incamerare. Resi 
gcre la cavità del t'ondo 
dell' armi da fuoco accioc- 
cltò spingano la paUa eoo 
maggior tuTi.tt. 
Eiupnrà. Impalare. Apprendere^ 
Islruirsi. 

^ A sia col lùf sa 'mparà 
«■ urli. F, lif. 

^ Emparà pocli. Imparac- 
chiare. 

§ Empirà l'aTte, e melcla( 
<k parie. Chi lia arte ha 
parte. Vale chi sa, è rica-' 
pttalo per tutto. 

^ Quaud tbe vo l'empa- 
raef, me la sie, quaud vo 
liaef a scbicla me vcguic y o 
quand ci tò diaol 1' uiiilàa 



DigitzrrlbyGOOglC 



(«oy) 



em 



a si-li(L-la el me 1' aad^a per 
cop. f''. schu>l;i. 
§ TalaiKlosampara. f . faU. 
E.mpàs. fmpticcio. 
Euipasà , dà 'mpas. Impacciare. 
Irnjìedire. Ingombrare. 

§ Empas::s ueì fagg dei al- 
ter. Mettere la falce nella 
messe altrui. Serbar t altrui 
giurisdizione. Vale entrare in 
faccende che apparleiigono 
ad ahri. Diresi pure. Le bra- 
che d altri ti rompono il 
culo. 

§ Voli empasJg en dì laùr 
che iio tOfa. Ingerirsi ne' se- 
greti di s- /Harta. Dicesi dì 
chi s' ingerisce e Tuole in- 
fra mm et tersi nelle cose che 
non gti appartengono. 
Empasì. appassire, jlppassii 



-Divenir paaso , viszo , e dì 
cesi delie erbe, fiori e frnt- 
tì, quando vanno perdendo 
del loro umore, e quasi lan- 
guìsuono. 

Empasturd. Aetcare. Porre al- 
cuna cosa per esca. 

Empat^. Pattare. Impattare, Far 
patta. Far pace. Paroggiare. 
Levare o levarla del pari' 
Non vincere né perdere in 



gio. 



indo. 



§ IVo podi né vìnsltn né 
mpatàla. iVbn poter vincerla 

ne pattarla. Non ne potere 

levar tratto. Fr, di ck. sign. 
Empcch, luagher empéch. F- 

magLer. 
Empeer;V. Impepare. Asperger 

dì pepe. 
£mpceràda , l' è pite 'l peer clije 

V empeeràda. F- peer- 






pegni. Impegna/c. Dar in 
pegno. 
Eiiipegulà. Impeciare. Impìa- 

Slraie di pece. 
EmpegoladFjra . Impeciatura, 

U impeciare. 
Empegolàs. Impeciarsi. 

^ Empegolùs dré a vergfi. 
{i\'^.)Soffivgarsi intorno ad ano, 
Empcloeniàs. Impelarsi la vesta 
ed altro. Vale attaccarvisi su 
de' peli. 
Empcscù. F- desprcgi. 
Einprrstàt. jippestnto. Infran- 
ciosato, e con termine me- 
dico sifilitico. Infetto dì ma.- 
lattla Venerea. 
Kmpetacià. Rimpi/iTorc , e per 
lo più dicesi dellu slomnco. 
B Voi avete tutte voi douue 
D questo maledetto ùiendo di 
a voler sempre rimpiazare 
a uno ammalato, e'I piti del- 
» le volle fatto lor male ». 
G. Geli. Sport. 
Empctolòs. Inzavardare. IrtipiU 
taccherare, e (tìg.) avvihtp- 
pm'e- Intrigare, 

^ Pice 'mpetolàt che i poi- 
zi 'n la stopa. F, polzi. 
Empiagà. Piagare. Impiagare. 
Empiantà, ec. V. enpìanii^ec 
Empiaaier, ec. r". enpiasier , ec. 
Einpiastrà. Imbrattale, e (fig.) 
confondere. Avviluppare. Iia-- 
brogliare. 
Empiee. Impiccare. Appiccare. 
§ Empiee vergìi. (ng. ) Lo 
stesso' che taci via vergù per 
la gola. F. tacà- 

^ Dcspica r empicàt , che 
l'empicàt ta 'mpicar;i te. Chi 
spicca lo impiccato , lo impic- 



n,g,uriib,.G00gIc 



EM ( 2 

cato apjìicca lui. Vale che 
il riiip annui re il castigo ri- 
donda talora in maggior dan- 
no e pericolo- 
fini pi con). Render lezioso, at- 
toso, smanzeroso. 

£uipÌcon\. P'ftzzf^are . Far 
vezzi, far carezze. 

Empiconls. Fnie il lezioso , il 
caclieroso , lo smanzeroso. 

Empieo). Efnjiiere. Riempiere. 
■ Enipieidt. Infarcito. Zeppo sen- 
z ordine, stivato alla rinfusa. 

Empi(rgì:^s. Impidorcldare, Em- 
piersi di pidoccbj. 

Enipicem. Ripieno. [ T. de' cuo- 
chi ). Mescolanza di diverso 
carni, o solameotc di pane, 
d'erba, uva , ed altri ingre- 
dienti nimunmen'.e trit.iii e 
conditi che si caccia ili cor- 
po dei volatili, o di altro 
carname. Quello che s'ado- 
pera per fnr torie, migliaccii 
e simili, chiamasi intrìso. 

ILmpììà. V. emnicdi. 

Em^pàa. F. embfizeràs. 

Ejnpisà, accendere. Appiccare , 
attaccairsi fuoco a checches- 
sia ; il suo contr.irio è spe- 
gnere, estinguere, smorzare. 

Ei^izolàs. SonneccJiiare. Son- 
niferme. Leggiermente dor- 
mire. Sonneggiwe. 

Empontà. Fermar checchessia 
con ispillo. 

Empontadùra. Impontatura. (T. 
degli or. ) Difetto dello scap- 
pamento o dell' ìmboccamen- 
to di qualunque ruota, per 
cui il moto dell' orinolo vien 
ritardato o arrestato. 

J£mport. Importarot 



o ) EM 

Eniporlà . Importare, Curarsi. 

Einportà. Portare. Dicesi nelle 
operazioni aritmetiche q'um- 
do si trasportano ' le d-;i:Ìiie 
della colonna a n lece dente. 

Emporià. Costare, falere. 

Einposacl^s. Infanga/si. //np.in- 
tanare- Dar in un pantano,, 
cadervi dentro. 

Eniposi'is. yiiVn/io^zare. Fermarsi 
r acque- Dicesi aoclie d!;!ic 



miniere qii- 



udo 



coperte dall'acque, per i-ui 
i minatori non ponao pro- 
seguire i loro lavori senza 
prima dar loro scolo. 

Empost^. Appostare. Osservare 
cauiameiTte dove si ricoveri 
o sia riposto checchessia . 
Conlrassegnnr coli' o.-^chio. 

Emposti. Fermare. Vale pal- 
tegginre cavalli o simili per 
uso d'alcnno. L'imposlme del 
dizionario v.ile metter in 
posta o a posta. 

Enipregnacà, p^. empctacìà. 

Emprestà, Prestare. Impresta' 
re. Dare in prestito o pie- 
stanza. 

Emprestet. Prestito. Prestanza, 
Prcstamento, hnpresiansa. 

5 Tte emprestet. Prender in 
prestito. Accattare. 

Emprimer. Mesticare. Dar la 
mestica alle tele. 

Emprimidur.'i. Mestica. Com- 
posto di diverse terre maci- 
nate t.in olio di noce o dì 
lino , che s' impiastra sopra 
le tele o tavole che si vo- 
gliono dipingere, 

"^m^xoaU- Impronto. Impronta. 



DigitzrrlbyGOOglC 



EM ( ■>.. 

EnipronL Conio. Punzone. Tor- 
sello. Strumeuto d' i/nprou- 
tare. 
EmiiroDtà. Improntare. Far l'ini- 
pronta. Imprimere. Effigiare. 
^. Emprouià '1 Inziir en 
àp\ mostàs. Fnig/mola^e, Met- 
ter lume daraDlì la vista per 
« 1)1 >n gli ire. 
Eu, In. Prep. 

§. En quèla. In quel pun- 
to- Ih queir ittante. 
Eu. Ne. Proo. rei. 

§ Quesgg j è solgg, quagg 
en Ycet? (Questi sono quattri- 
ni, quanti ne vuoi"! 
EnbocadA. Boccone. Vale colla 



burro. 
Pieno 



pancia per lerra. 

Eiibolerà. Condire • 

EnbrofeUt . 
di bozzoli. 

Eucàa. Cavità. Cavitade. Cavi- 
tala. Incavo. 

^ EiiCiia dei dengg. Al- 
veoli. ( T. de' not. ) Quei 
piccioli rìcettaooU ìii cui sono 
ÌDcassaii i deub. 
%. Encàa o casa dei cegg. 
^. „s- 
5. Enc^a dei gnlà. Inguine. 
Parie dell' aitioiale , fra la 
coscia e '1 corpo, Anguinaja, 
^. Kncàa delii laca. Poplite. 
^. Eucùa del siomeult, Scro- 
hivolo del cuore. 

Eiicaagnà, Far la gambata. 
Di«:csi ijuando la tua dama 
s'è maritata ad altri. 

Eiicadcnà. Incatenare. Metter 
iu catene. 

Euoaeciàt. F. sfflganit. 

Eucagà. F. despregi- 

Ejicaguàs, ia '1 naul. F- mul. 



: ) KN 

^. Encagniis »do.s ma mnl, 
Im:nrognire. Kadicarsi pro- 
fu !id:i mente , e xlicesi del 

I1!.ll<<. 

Euciiii'ià. Incavigliare. Attac- 
care alla caviglia. 

Eiicalinn. Innesto. Xesto. Ra- 
mo o pianta innestata. 

Encalma. F. enserta, 

Encalinà, ec. F. eoseri, ec. 
^. Enc^ilmMn, ficaia a vergiL 
F. fica. 

Encalmad.V. F. enseridftr. 

Encalmailùra. Innestatura. la- 
nesto-iif/ito. Luogo djov' è in- 
nestata la pianta. 

Eucalsà. Incalzare. Fugare. Dar 
la caccia. Stimolare. Ist/gaiv. 
^; Enialsà '1 prèse. Rinca- 
rare. Crescer il prezzo. 

Eni-anil>rà. Sprangare. Metter 
le spranghe. 

Eticauà. Incan-iore. { T. de' set. J 
Arrolgere il filo sopra can- 
none o rocchetto. 

Eiicauà. Sùaoannare. { T. dei 
set. ) Trasporl.ire iu partì 
eguali sopra un determinalo 
iniuiero di rocchetti la seta 
che rimane lovra alcuni di 
essj. 
Encanalà. Incanalare. (T. idr. ) 
Ridurre acque correnti in 
cniiale. Accanalare. Sca/ia- 
_ lare. 

Encanelà. Rattorcert. Accannel- 
lare. ( T. de' tes». ) Avvol- 
ger filo sopra i caunellii 
contrario di scannellare. 
Eucanestrà. ( T. di varj arti- 
sti. ) Incastrare. Congegnare, 
rommettere una cosa bene 
iusieme per entro un' altra. 



DigitzrrlbyGOOglC 



EN ( a 

I gìojellieri dicono incasto- 
, Tiare, cioè mettere o iuca- 
Blrar nel castone. 

EucaiiL f^. ìuCBUt. 

Encantà. f^. incanta. 

Eiicantùs. Sadaloccare. Bada- 
re . Trattenersi , Baloccarti. 
Pflssar i) tempo. 

5 F.ncamàs per ttrgg ì can- 
tò. T'nr come f asino del pen- 
toliijo, o coinè le cicaln <V In- 
dia, Fermarsi a cicalare con 
chiunque sì trova. 

£Dcaiitàt. Intronato. Mogio. 
Stupido, Abbagliato. 

§. L' è 'ncanlit come le bre- 
be. Egli è un allocco, un 6a- 
dalor.e. 

Eitcanlflnìs. JncatUucciarsi. Ri- 
tirarsi ne' cantoni . Hcanlo- 
narsi. 

Encapà. imbacuccare. TncapuC' 
dare. Camuffare. Imbavaglia- 
re. Vogliono coprir il capo 
col bacucco. 
^. Encnpà le chcee. Far co- 
. valletto. Vale ftir qiieU.t pìc- 
cola massa di grano o biada 
cbe fnnno ì lavoratori nei 
campi , allorché le hanno se- 
gate prima di abbarcarle ; 
detto cosi dall' accavallare un 
covone sopra l'altro. 

Encaparà. Incaparrarè. Com- 



prare dando i 



iparra. 



Encapolàs. jiggrovigliarsi. Av- 
vilupparsi. Ritorcersi in se 
uedesrmo disordinatamente. 
Attortigliarsi. 

Encapolàt. Aggrovigliato. 

Encarogn.'ls. fndozzare. L'esser 
degli animali quando per 
principio di sopravvegneotc 



2 ) EN 

indisposizione, intristiscono, 
non crescono , e non veii- 
gono iniian/i. Parl.-iiulo àvX- 
\c. fruita dicesi incalorzolii'e. 
Intristire. Imbozzai <:}Ure. 

Encaroli'^s, eniarolis. Intarlare. 
Generar tarli. Barare, 

Encaroflnient. Intarlarne/, to. 

Encartii. Incartare. Riuvoiiara 
in carta- 

Fncosà. Incassare. 

Encas.idnrn. Incassatura. Inca^ 
stratnra. Inerivo ove una cosa 
è fnciissata. 

Encasadnra. Cassa. ( T. d' ar- 
chib. ) Legno entro .1 cui sta 
la canna dell' arctibui;io. 

En<;asier. Calettatura. ( T. dei 
le^n. ) Q.iella commettitura, 
che si fa con uno o più 
denti, a squadra o fuor dì 
squadra internati nella fem- 
mina che li riceve. V ha di 
varie sortì di calettature. Ca- 
lettatfira in terzo , a coda di 
rondine, a ugnatura, a ba- 
stone, a nocella e sguscio, 
e a nocella nascosta. 

^. Encasier raasg. Linguet- 
ta. ( T; de" legn. ) Sorla di 
dente fntto colla pialla lun- 
go un legno per incastrarlo 
nell'incavatura d'un altro. 

Encaster. ( T. di masC. ) Inca- 
stro. Strumento di ferro ta- 
gliente quasi in forma di 
vomero che serve per pareg- 
giare l'unghie alle bestie c^e 
si ferrano. 

Encastrò. F^. encanestrà. 

Encastrà, meter ensèma. Calet- 
tare. ( T. de' legn. ) Comraet- 
lere il legname a dente o 



7,-,ii-,. Google 



EN 



(2.3) 



EN 



«Urimenti, sicché tutti i pez- 
zi che separati son inori di 
squadra, riuniti insieme tor- 
ma bene, e sieno del pari. 
Enchce, anchoc. O^. O^idì. 

5 Enchoe o anclice ot. Oggi 
aito. 
Eneh;L'zen. Ancudine. Incudine. 
Strnraento di ferro notissimo. 

§ En(.■h^■7en. ( gergo ), veg 
hàlota. F. b.ilota. 

^ Enchcjpjieri de dfl coregn. 
Jiicornia. .Specie d'aniudiiie 
grande e piccola con due 



i:i 



le serve per 



lavorar figure e vasi di 
genio. 

5 Soch del enrh'pzeii. Cep- 
po dnll' incudine. Quel toppo 
di legno sopra cui è fermato 
r incudine. 

§ Eser tra l' ench'i^zeii e '1 
inartel. f^. mnrlel. 
^ EnchoBEini de orces. Tas- 
sello. ( T. di oref. ; Ancndi- 
nuzza o strumento d'acci.ijo 
per intagli di medaglie , ed 
altri osi d' orefici, ' 

Enchigolis. Accoccolarc. Star 
coccoloni. Si dice di cliì sie- 
de in sulle calcagna. 

Eficliigolft. Coccolone, e coc- 
coloni. Che sta coccolone o 
cottioloni. Si dice di chi 
«iedè pure in sulle calcagna. 

Enciai. Incìiinuare. V. ciaà, 
^ Enciai le fabriche. In- 
eniawai'dai'e . Fortificar con 
chiavarde muraglie, volle e 
simili. Qualora sia con ca- 
tene dii^esi incatenare, 

Eiiciaregài. Ingitìdalsscato. Di- 



cesi di cavalli o simili. Pie- 
no di guidaleschi. 

Eucìucjs, ciapj la baia, f.bala. 

EociudA. Inchiodare. 

$ Enciodà vergù. (Sg.) C^t' 
ficcare. Per convincere uno 
in niatiiera cV è non possa 
in guisa alcuna giustificarsi, 
o rispondere. 

^ Enciodà i pè tra 1 sas. 
Mettere i piedi a stretta. Di- 
cesi de' cavalli quando met- 
tono il piede fra due coiivi;iitÌ 
di pietre, che volendolo tirar 
fuori vi lasciano il ferro. 

Enciodadura. Sproocatura- { T, 
di masc. ) Ferita nel v;vo 
nel piede del cavallo cagio- 
nata da chiodo, sasso, ster- 
po, o altra cosa pungente 
premuta nel camminare. 

Enciombà (P. ) o ciapà la baia. 
■ r. baia. 

Eaci&a. Acciuga. Pìccolo pesce 
di mare notissimo, 

Eniiocftuà. Turar le boUi col 
cocchiwne. 

Eucogoli. Ciottolare. Lastrican 
le strade di ciottoli. 

Encogoladiira. Ciottolato. La- 
voro fatto con ciottoli. Se- 
liciato. 

Eocomhensa. Incarico. ConamS' 

Encomheasà. Incai'icare.. Com- 
mettere. 
Knconìà . Imbiettare. Metter 

biette. 
Encontri. Incontrare. Riscon- 
trare. Abbattersi. 

5 Eiiconlrà le scriture. Con- 
frontar le scritture- 
§ Encoatrùa ne'l parli. U^ 



CgitzrrlbyGOOglC 



scontrarsi nel favellare. Vale 
abbaiirrji a dir a ud modo 

§ Encontrà 'I ghcBsi de ver- 
gò. Gradire. V)av nel genio. 

ED(;ordà. Accordare. Dicesi di 
strumeuli e voci. Incordare. 
Mettere in corde. 

Eiicordndir. Accordatore- Ac- 
cordabile, Colui che apcord» 
strumenti. 

Encordadura. Accordatura. 

Encorniz», Incorniciare. Sellar 
la cornice. 

EncorEÌs, AcctH'sersi. 

5 Ericorzis dela raza. f^. rax». 

Kuc orziseli. Accorgersene. 

Kdcoeis, Imporrare. Laporrire. 



i dei 



pannihiii ([i 



andò 



si guastano per V umido che 
yì sia rimnso dentro. 

Encresjià. Increspare. Ridurre 
in crespe, Accresparc. 

Encrespament. Increspamento. 

Eucricàs, fa 'l mul. /^. ino]. 
§ Eiicrivìs nel z<fii;ti. Fic- 
carsi nel giuoco. Vale osii- 
Darsì leu» cernente. 

^ Eser enoricàt a bnstft, 
a cope, te. Aver cricca a ba- 
stoni, a coppe, et:, f-''. erica. 

Encròpct. ItUopico. Infermità, 
d' idropizia. 

Eucropesia. Idropisia. Malattìa 
iiOla. 

Eu':rtiBÌ. Incrociare. Ir, 
chiare! 

§ EucrCizàs le ma srel sto- 
mech. Incrocicchiare le mani. 
Far delle mani crof^e. 

Eucrozadura. Incrodcchiatura. 

EucAcìùs. y. cùciàs, 



EN 

Eucùlmà. Rincalzare. Molière 
attorno alle piante terra o 
altro per fortilicarle, accìoo* 
che si sostenga ao e stieuo 
salde. 

Kncuuàs. Piegarsi ad arco con- 

Enciiràs, F^. emportà. 

Endech. Indaco. W. Indigofera 
tinctoria. Tintura notissima. 

EndeezAt. Screziato. Di più co- 
lori. Brizzolato. C/uazzato. 
yajolatò. Indanajato. 

Eitdespregù. f^» despregà. 

Endivia. Indivia. W, Cicfioriani 
endivia. Sorta d'insalata no- 
tissìtna. Le principali varitela 
sono , primo I' indivia a fo- 
glie largite, secondo l'indivia 
crespa, terzo il mazzocchio 
elle Uà le (ogUe più gl'esse, 
lisce, tenere e di un sapore 
molto delicato. Olcesi pure 
invidia e endivia, 

Endoinà- Indovinare, pronosti- 

% Endeinà 'a fai. Far posta 

al caso. 
Endoinà. Dipanare. Aggonùto' 

lare. Raggomitolare. Trarre 

il fìlo dall.i matassa. 
Hudoiiiàt. Dipanato. 
EudoUls. Addolcirsi. Radlol- 

cirsi. DÌTeiiir dolce. Atteiit' 

perarsi. 
^ Endolsìs, molàs el teinp. 

P^. moliis. 
EndopiJt. f^. (loplà. 
Eudora. Dorare. 1/idorare. Tnaa- 

rarc. Coprir checchessiq col- 
la foglia dell'oro. 
Endoradi'lr. Doratore, adorar 



DoUrrlbyGOOglC 



EN 



( ^i^ } 



EN 



£udorinent. Addormentato. Ad- 
dormito. Indormito. 

§ Mèz eudonnent. Addor- 
mentatìccio. Qm\sì addormen- 
ta ro. Sonnacchioso. 
Eadormentàs. Addormentarsi, 
Entlorraie . Giusquiamo. W. 
Hjrosciamus niger. Pianta di 
fusto alto d'mi braccio circa 
dritto. Foglie abbraccìnfu- 
fito, grandi- La corolln e 
d' un giallo pallido nel lem- 
bo. Trovasi ne' rollami delle 
fabbriche , sugli orli delle 
strade, e per lo più presso 
ai castelli ■vecchi,. e span- 
de all'intorno nn odor for- 
te disgustoso- È un veleno 
narcotico pericoioso. 
Endrc AddÌPiro. Indietro. Diptro. 
fi Pont endré. { T. de sarti ). 
V. pout, 

|ì liser endré de scritura," 
Esser addietro in checchessia. 
§ Dà niiré. Dissuadere Fra- 
stornare alcnno dall' esecu- 
zione di (jualche disegno. 
^ Dà 'ndré. Restituire, fi.cn- 
dere. Rendere ad altri ciò 
eh' è soo. 
5 Dà 'ndré. Piegare. Rincu- 
lare. Ritirwsi. Dare addietro. 
Endredera. (P.) Dassezzo- Wel- 

r ultimo luogo. 
EudresA. f^. dresà. 

*j Eudresàs el temp. ^. se- 
re uà s. 
Eiidrét. Ritto. Dicesi delle co- 
se che hanno due faccie alla 
faccia principale, e che sta 
di sopra ,. dicendosi rovescio 
alla meno principale, e che 
«ta di sotU,. 



5 Eser l'ceg enilrét de ver- 
ga, y, teg. 

5 No avi gnè 'ndret gnè 'n- 
Ter». Non aver né capo né 
coda. Essere come il pesce 
pastinaca. Dìcesi dì cosa che 
non ha né principio ne coda. 
^ Troà 1 endrét o '1 co- 
strret. f. eostrtet, 

Eudretura. f. dretura. 

Eiiduà. Dogare. Porre o ri- 
mettere le doglie. 

Enfagoiji. l~. embogonàt. 

Enfiin. Infame, f. berechl. 

Enfam^. Infamare. Disonorare. 

Enfangà, sporca de faQgb. f^. 
fangh. 

EnfaJigàs. F. empOsacUs. 

Enfnrfoiada, F. f^rfoiada, 

Eufirfoiàs. Anfaftare a secco. 
Aggirarsi in parole, non ve- 
nire alla conclusione. Par- 
lare a va'weFn. Abbacare. 
Armeggiare. Affollarsi. Im- 
puntare. 

Ent'arinàs. Infarinarsi. 

§ Chi va al moli sa 'nfari- 
na. Lo stesso che a sta col 
16f sa 'mpara a urla. F. I6f. 
§ Chi no Toil enfarinàs no 
vaghe al moli. LiO stesso che 
chi no vcel scotÀs no vade 
al fcBch. ì^. scotàs. 

Enfenocià. Lo slesso clie emba- 
s'\ ste ergù. F. embastì. 

Eufoi'vùràs. Infervorarsi. 

Kiiliaiu:àt. Fiancato. Esser ben 
tarchiato. Che ha gran fianchi. 

Enf!."it. Gonfio. {3%^.) Gonfiato.. 

% Deentà 'nfiil. Enfiare ed 

enfiarsi. Gonfiare. Rilevaro 

ingrossando per <juaUivoglÌ^ 

eagioue. 



nigiUrrlbyGOOglC 



1-;^' 



(2.G) 



VJi 



KiilUt. (bos!,. 1 Erifiagionc. En- 
fiatura. Enfiamento. Go'iJleZ' 
za ^ e la parie enliata. 
5 Picol- eiiCiit. Enfiagion- 
cella. ]>im. di enfiagìótic. 

§ Dà zo r enfiai. Disenfiare 
e tUsetifiarsi. Andar vìa l' en- 

fìngiODC. 

KntiU. Jnfilare. P.issar il filo 
lini furo d'Hjii ago od alim. 
§ Knfild le fùrme. Lo slesso 
che fcebià. f^. itsWi.t. 

^ KufìU le fùnse. Lo stesso 
cbe alida sce per el caini. 
^. carni. 

BnfiW.. Infilzare. 

% Knfìish la Acia. Infilare- 
^ Aemaria nfìleada. f^. ae- 
marin. 

Bnfiiiamaì . Grandissimamente. 
Assaissimo- ' 

Enfiiigarcto, om dope. V. dope. 

£iifinocià , embaaU sui vergii. 
F. embasll, 

Enfodregì. Infederare. Mettere 
il guanciale nella federa. 

Enforinnià. Incaciare. 

% Éser eDformaiàt. (gergo) . 
Esser informato. 

Enfredàs. Infreddare. Pigliar 
un' imbeccata o un' infredda- 
tone , o il mal del castrone. 
Muoversi per freddo patito 
alcun catarro dalla lesta e 
per lo più con tosse. 

EnfùDiì. Infornare. Metter in 
forno. 

5 L' a 'nfùrnit bé. Egli 
ha accordato o acconciato il 

f fornajo. E vale Star ben prov- 

' veduto al suo villo. 

Enfuzìfl, Infusione. Lo iofou- 
dere. 



§ .Meter eiifuziù. Infi)ìide- 1 
re. Mettere checcliessia den- 
tro ad nu liquore, accioccLè 
Oj^H ne a'ir^jjga le qualitj. 

Kagagià, Inguaiare. Arrolare j 
per danari al servizio mili- 
are. ( AV//Ì ). 

Eiigagiaincat, engagìo. Ii^a^- 
gìnmento. ( T, mil, ) QueìU 
voce trovasi nelle commedie 
del Nelli, e singolarmente in 
quella intitolata: Gli allievi 
di vedove { att. m. se x. ) la - 
Toscana volgarmente dice» 
ìngag^. 

Eagaiofà. Imbisacciare. Mettere 
nella bisaccia^ 

Elicala, Gallare. Dicesi dell'ac- 
quistar l'uovo la disposizione 
a generare il pulcino. 

Engalament. Punta saltante. Pic- 
cola macchia rossa in cim.t 
all' uovo. Il puuio della gn- 
nerazione del pulcino , clis 
i Lombardi dicono iagdlla- 
mento. 

Eagalusìs. In^lluzzare- Rìn^al- 
luzzarsi. Mostrare una tale 
baldaitzH , che per modi e 
niovinieiiti assomigli a quella 
del gallo. Sgallettare. 

Eugaiubis. Tallire. Il mettere 
dell" erbe , quando vogliono 
se me mi re. 

Engjimb^t. Impastojato. Intri- 
gato. 

Eiigamiseli. F. endoìnà. 

Kiigan. Jiiganiio. 

§ L' engàu el va ados del 
ingnuadùr, o san Cioau fa 
veder l'engan. Chi ad altri 
ÌH^nuo tesse, poco beu pff 
se ordisce. Chi ad alta »^ 



DigitzrrlbyGOOglC 



EN 



C ='7 ) 



gnnno teude per se un. poco 1 
di male ordisce. Dicosi aii- ' 
che , esser preso o rtmeatere 
nelle sue reti. 

^ En^an dela n.isa. Ritroso. 
Quel raddu))uiameiitoclie ho 
la bocca della rote, o ce- 
slclln o nassa ridotta a uiia 
ciLlrntura itlrettiiifiima pei' la 
quale yli uccelli ed 1 pesci 
non trovano la vìa dì ritor- 
nare indietro. 
Engnnà. r. gabolà. 

§ EagAnà nela mizara. Fo- 
gnare la misura. Si dice quan- 
do vendendo castagne , noci 
e simili, il venditore cou arie 
lascia del voto nelle misure. 
^ Euganù dù 'n d'cen colpo. 
Pi^ar due colombi a una 
fata. Dett. dì di. sigi», 
£iigflnadùr. F. gabijladùr. 
£uganàs. Ingannarsi. 

5 Enganàs de gros. Ingan- 
narsi a partito. Vale assolu- 
tamente ingaonarsì. 
Enganfìs. Intirizzire. Mozzare 
le mani. Si dice priocipal- 
■ mente delle dita , quand,o 
per soTercliio freddo ai as- 
siderano , Intormentire. Jg- 
grainhiare. 
Ensarbiìi. Scompigliare. Disor- 
dinare- Confondere. 
Eugarbia. Ingarbugliare. Inga- 
rabullare. Imbrogliare. Invi- 
luppare. Impacciare. 
^ Kser engarbiàt come, o 
pioe cbe i polzì 'n la atopa. 
f^. polzì. 

5 ÈugarLià ' tìx ergii. Lo 
stesso che embasCt s<£ ergù- 
r. emhastì. 



£ugarl>oi. Garbuglio. Impiccio. 

Imbarazzo- Intrigo. Filuppo. 
Eri|;nrl)oiA. Ligarbi^^lìare ■ f.. 

eugarbìA. 
§ EiigarboUs nel di, f. 

cnfnrfoii^s. 
Eug-irlioiceìa. V. Balduina. 
^ Fi dele eogarljoia^le. Ba- 

shaccare . Ingannare altrui 

con bugiarde e tiute iiivca- 

eìouì. 
Eiigai'boiù. Imbroglione- Impi- 

^iatore . Awiluppatore- V, 

gaboladAr. ■ 
Eagazi- Abbraciare, Infocare-» 

Accender, destar brace. 
Ea^ùzìi.Jmpuatire. (T. de' sarti.)- 

Cucire con putiti iilti. 
Engazad«xa. Cocitura con punti 

fitti i T. de' sM li. ) Sorta di 

cucitura. 
Eugazameat . Abbraciamento • 

U abbrauiare. 
Engaziuk. F. eugozà. 
Engerà. Incavare. (T. d'ardiU.) 

Coprir di gUiaja uaa strida. 

sterrata , àoè cbe noa sia 

né selciata né lastricata, uà 

ammattonata. 
Engerada. Ghiajaia.' Spandi- 

mcnto di gUiaja per assodara 

luoghi fangosi. 
Eijgeràs. Inghiararst . Coprirsi 

dì gbiaja. 
Engeris. Arenare. Dlcesi pro- 
priamente de' navigli che dan- 
no io secco. 
% EagerAs el stomech nel 

mangia. T'^, eugqzàa. 
Eugeràt. Ghiajoio . Pieno di 

ghiaia. 
Engcnna- ( !*• ) Fatate. Fare 

la fatasioue, render fatato; 
i3 



1,. Google 



e per ]o più reuder invul- 

iierabik-. 
Eiigcrni adura. ( P. )■ Fatatura. 

Fatfigìoiie- Fatazìone. Jtfalìa. 

Sne^otiiTÌa. 
Jìugerinàt. ( 1*. ) Fatato. Vale 

reso iiiTulner.'ibile a cagìon 

EiT^'csà. Gessare. Tignere o atro- 
pict.'iare 1:011 gosso. 

Kngli Irlanda. Ghitiaiidare. In- 
coronar con gliirlandc. 

£ugistì. Inghiottire. Ingojare. 

EiJpifià. ImpÌ£^Ìare. Arrestare 
intrigando. Impacciare. Im- 
barazzare. 

Eiignorgnàs. M'isare. Starr oziq- 
sninenie a guisa di stupido. 

Engnorgnàt. F. emmùlriat. 

Engordizia. Jttgordigià. Avidità. 
Cupidigia. 

Engorgà. Iiì^rgare. Far gorgo. 
Uicesi pure tenere in collo , 
e particol Armenie dttle ac^ue. 

Engorgada. Co/^u. QueJla larga 
fossa entro alla tjunle si ra- 
guna tutta l'acqua clin porta 
la gora por scrvii^io di mu- 
lini e simili edilizi', e 1' ac- 
qua medesima che >i si rac- 
coglie. Raccolta. 
^ 5 M3*ni tei engorgada. F. 
nasnà. 

Engozà. Tiigozzare. Mettere o 
mandare nel gozzo. Per me- 
tafora Tale passarsela senza 
fare riseiitiqiento de' danni o 
fliinile. 

5 Engozà ergù. ( fig. ) Ingof- 

fare. (Corrompere altrui con 

donatÌTÌ. Dar degl' ingoffì. 

§ Laafts engozà, lasis onta 

Ifi ma. pigliar l' ingojfo. Pi- 



EN 



del 



gliar il sapone. Dices 

I lii<i(;inr!4Ì curi>ompere con do- 
na li*i. Si dice pure, pigliar 
il boccone. 
Eugoz^B. Far nodo nella g(.ihi. 
imbarazzare Ìl passaggio del- 
la canna della gola. L' A1I>, 
bau. in engouer ( cLe pi-eLÌ- 
samente corrisponde al iic- 
slro engozà ) registra affoga- 
re , soffogare. Voci che f>i 
usano volgarmente in qneaJo 
senso anclie in Toscana , ina 
die né la Crusca né I'AIIt. 
enciclop. non hanno tratto 
faora. 

Ha^ranAì. Ingrandire. FargKrn- 
ic. Aggrandire. Grandtre. 
^ Eiigraiidì atn mal pìsim. 
Far d'una bolla acqaajìiola un 
eanchero, o un fistole. Vale 
d'un picco! disordiuc farne 
un maggiore. 

EiigrJLs. Soi-erscio. Sfiioi-erso. Si 
dicono le biade cbe nou pro- 
ducono spiga, le quali semi- 
nate e cresciute alquanto, s* 
ricuoprono per inijrassar il 
terreno. Calura. 

Engrasà, Ingrassare. Far gras- 
sa, impinguare. 
' ^ Engrasà le bestie bonte, 
ì animai, ec. Sasgìnare. Im- 
pinguare. Ingrassare ben Lene, 
e propriamente dicesi delle 
bestie come buoi, porci, vi- 
telli , oc. 
§ L' «g del patrù engrasa 
'1 caal. A', pairù. 

5 Engrasà i terò. Concimare. 1 
Letamare. Leiaminare . Ai- 
letamare. Vare il coiicij. 1 
Conciare. ' 



nigiUrrlbyGOOglC 



EN 



( «19 ) 



!■:« 



Jt'iióTemesàs. Vestir bruno. Por- 
Uir ff'omaglia. 

Engremls. Accorarsi Jjfiì^ersL 
CoiiiristarsL Sconfortarsi. Va- 
gliuoo MDUre eccessivo cor- 
duglio e dolore. 
$ Eagremlt dal fred. Assi- 
derato . Intirizzato. Aggbiar- 
àaio. 

E i^repolà. Intasare. Empier di 
laso. 

Eiigrepolaìneot . Intasamento . 
hitasatura. Lo iatagare. 

Engrtegnàs. i Pigliar il bron- 

£llgrìDtà^ j eia , il cappello- 
accigliarsi V. muzii. 

Eugropàg. Ra^rapparsi Rorici- 
^arsi. Dice» della serpe 
«{uaado percossa si ritorce 
re stessa. 



;fopì. F'. gropà. 



Eni ^ 

Engropis. Raccorciarsi Accor- 
ciarsi Restriugersi nelle co- 
•eie abbassandosi. 

Eiijiual. Eguale. 

S Enguai che '1 . vegne. Fin 
die vea^. 

S Fk alt e bai e mal en- 
pual. F. fa. 

Eii^ualà . Eguagliare . Aggua- 
gliare. PareggÌ4ìre. Appareg- 
f?are. Adeguare. Bilanciare. 

Angiiautà, A^uantare, Acchiap- 
pare, Pigliare, prendere di 
colpo, L' ital. inguantare si- 
gwfica mettere i guanti. 

Enyiira. Augurare. Desiderare. 

Efpgrtrd. Ingordo. Ghiotto. 

Eogùrdisia. Ingordigia. Ghiot- 
toneria. 

Eiilardà. Lardellare. Lardare. 

Euledà. Bruttare di leda.- 

fialochi, i>balordÌTe_, Assordare. 



Assordire. Dìcesì di chi gri- 
da o chiaceliiera troppo e 
sb^tordisce altrui. 

Eolo'^iiid^, eulocliiment. Sba- 
lordimL'nto. Assordamento. 

EDQamords. Innamorarsi 

^ Pringipià a eauanaorilis. 
Grillare, il Buounrruti nell^i 
sua Taucia cusl fa dire a 
Cecco ; O Tancia appunto mi 
grillai'a il core. 

^ KDuamorvLS per toet o co- 
me i CH, Lo stesso che esec el 
gal de madoiia cbeca. F.'g-^l. 

£uDanioratLf. Caseatojo o casca- 
ticcio- ^i dice di chi è facile, 
ad iauamorarsi. 

E>u>rbi. Acciecare. Privar della 
luce desii occhi. 

Eupè. In vece. In iscambio. 

Enpersech, lega uegher, onez 
selvadech. Alno nero. Fran- 
gola. Ramno putine.'W. Rham- 
ìinrt /nangala. Alberetto .-ib- 
boadaute tie' nostri monti e 
ne' luoghi boscosi e adom- 
brati- li suo le^uo è ottiuo 
per intaglio. La scorza è ne- 
rastra e a parsa di piccole 
macchie bUnche. Le foglie 
di UQ verde cupo e lustro. 
Le sue bacche prima rosse 
poi nere sono buone per tin- 
gere in verde. 

Enpiautà. Piantare. 

^ Enpiautà ver^, Ak 1 bai 
del enpiantù. F. bai. 

^ Enpiaiiti vergii stai picB 
bèi. F. pianti. 

^ Enpinntà le partide. Met- 
ter a libro. Scriver al LorO' 
Passar le partite. 

Enpiaster. Einpiastro. 



7<-,ib,.GoogIo 



FJS 



( ■: 



• ) 



EN 



Enpìastrà, Impiastrare. Impia- 
stricti/ire. 

Enpontis. ( Stare Sul pun- 

Enpontigliàs. f tiglio y sul pun- 
to, sulle puntualità. 

Enqunciàs, c&cìàs zo. F. cù- 
ciàs. 

EiirHbìiì<:. .arrabbiare. Stizzirsi. 
lncollorird.Arri)vellarsi. Fre- 
mer d' va e di crucio. Ro- 
dersi di rabbia. 

Enregaimirnt. Aijiocamento. Af- 
fipcatura. L' affiocare. 

Enregnis. Avocare. Affiochire. 
Divenir lìoco. Perder la voce 
per ranci- dine. 

Ènrenghìiiiont. Rattrappatara. 
Il ra Itr apparsi. 

Enrengh'is. A^rancMare. Intor- 
pidire. fiUirizzare. Aggrez- 
zare- Af^iadare. 

Enrocà. Appennecchiare. Arroc- 
care. Porre il filato in snila 
conpccliìa. • 

Eiiros.l8 . Stormeggiare . Fare 
stormo, AdìOiarsi. 

Ensacà, Jnsaccare. Mettere in 

^ Eiwfà i gnoch. Rinsar- 
carsi. Vale scuotersi andando 
a cavallo per la scommoda 
andatiir-i det medesimo. 

§ Ensacìs i OBei. Appannar- 
si. Per lo rimaner degli uc- 
celli noTKi ragna. 

Ensacolà. Impillaccherare. Em- 
pire di piflaccliere o di zac- 
chere, 

Ensacolài. Zaccheroso. Pieno 
di zacchere. 

Ensalata , Insalata. Salata , e 
flcheraevolmeute salataceter~ 
boleo. 



5 Ensalata embrea^'ai, /n- 
salata morata- Voce d 11' uso. 

5 Mangiàs emalata. /'. man- ■ 
già. i 

Jì Ensalata 'ngabuzada. Cap- \ 
puccio. Quella specie di l.nt- 
tuga che fa il suo cesto simila 
a quello detto del cavolo. 

Ensalegìk. Selciare. Lastricare 
con selci. Seliciare. 

Ensangaanà- Insanguinare. Brut- 
tar di sangue, 

Ensanguanàs. Insanguinare. ìn- 
sangiànarsi. Gettar sangue. 

^ Chi sa taia 't naz sa nsan- 
gitana la boca. V. naz, 

Ensanguanàt. Sanguinoso- San- 
guinolento. Imbrattato di san- 
gue. 

Ensapelàs, embroi^s i pé. In- 
cespicare. V. scapiesi. 

Ensapelès- Incagliare. Fermarsi 
senaa più potersi muovere , 
e propriamente dicesi delle 
navi ohe danno in secco. Per 
traslato però si stende ancora 
ad altre cri-,e già avviate , co- 
me negozi, trattati e simili. 

Ensarà. Rinserrare. Imchiudcre. 
Racchiudae- Serrare. 

^ Eusaràt co del stomech. 
Aggravato. Intasato da ca- 
tarro. 

$ Ensaràvergù. ffig.)M'f- 
ter alle strette. Costringere. 
Sforzare. Serrar tra V uscio 
e 'l maro. 

^ Ensarìi col cone. Calzare. 
Puntellare con biette cliec- 
chessìa, perchè non ìscuoU. 
y. eliconia. 

Eusarament. Intasamento. Ma- 
lattia cagiounta da respìra- 



7,-,ib,. Google 



EN 



( 231 ) 



1;..\ 



zìone difficile con aogustìa 
(li petto e to&sR. 
£:is,-iài)à. Insaponarci e (tìg. ) 
adulare , ed anche insapo- 
nare. 
£nsat^nàd. Insaponato. 

^ Barba 'nsai^oada ì'è meza 
fada. Barba bagnata è mezza 
rasa. Prov. e vale clic chi 
comincia ha mezzo fatto. Lo 
che nello siil sostenuto à 
dice chi ben comincia ha la 
metà dell' opera. 
Eìnairìs. Insaporire. Divenir 
saporito. 

^ ]Liisa:^rls la boca. Met- 
tersi in sapore. 
Enscarselà. f. en^iiiofà. 
Ensegna. JnsegTia. SL'gno , in- 
dizio, contrasspgiio- 
5 Fa d'euscgno. Far cenno, 
jécceiuìare- 
EnsegiK\. Insegnare. Ammae- 
strare. 

§ Kasegnà col bast&. f. 
hastù. 

^ Ensej^à a fa i taz ai fii- 
zér. f. fiizér. 
^risela. Insellare. Metterla sellnr 

a' cavalli. 
Euseina: Insieme. Unitamente. 
^ tìoer eusema. P^. boer. 
5 Sta 'nseme con gìcena. Far 
ftìve e fagiuoli con una. Dett. 
di eh. sigli. 
Eitseiisii t - Insensato. Stupida- 

Rimbambito. 
Enseri. Incerare. Coprir dì 

cera. 
£ii3crùd. Incerato. Coperto di 

^ Tela 'nserada. Incerato. 
Involto di tela cerata ia dì- 



f('s:i di cliei:cliessia dalla piog- 
gia o d' altro. 
En'iercolà. Cerchiare. Mettere 
cerchj. 

% Emercolà de ncef. Ricer- 
chiare. Rimettere Ì cerclij. 
Enseri. Innestare. Incistrare, 
o altrimeHti congiuguere mar- 
za o buccia d' una piaota 
Dell'. tltra, acciocché ìn em 
si alligni. Annestare. 
■ 5 Enserì de ncef. Rinnestare. 
Innestar nu or amen te. 

5 Enseri a s-cep. Innestare 
a' fesso. (T. d'ogr. ) Sorta 
d' innesto. 

5 Enseri a osg, a.pèaa, a 
bolitine. Innestale a occhio 
a scudicciuolo. Inoculare. {'£. 
d' agr. } Sorta d' innesto. 

§ Enserì a s(Bl>i(al, o a 
spccla. Innestare a buccuiolo, 
a spaola o a bucciuola. { T, 
d' agr. ) Sorta d' innesto. 

§ Enserì a cùrCina. /(uiesfirre 
a corona o a zeppa. Sorla 
d' innesto. 

§ Ensorì le vertele. lune- 
. stare il vajuolo- 
Enseridftr. Innestatore. Glie in- 
nesta. 
Kaserta. Marza- Piccolo rami- 
cello che si taglia da un ar- 
bore per innestarlo in un al- 
tro. 
Enserta. Annestameuto. Aime- 
statura. Innestatura. L' an- 
DcsUre. 

§ EnserLa a ceg , a bolith 
Innesto a occhio. Modo d" in- 
nestare a occhio, che si fa 
I tra buccia e stipite colla sola, 
1 scoi'za. 



7,-,ii-,. Google 



EN 



C 223 ) 



ES 



Enserte. Incerto. Si dice dì un il 
pvoveuto uasuale di qaaldie | 
carica, o impiego oltre la 
carica. 

$ Ciapà dele enserte. Far 
la penna. Vale guadagnar 
nnllc cariche oltre lo sti- 
•peudio ordinario. 
Elisola, Incetta. Specie di mer- 
catura, ed è il comperare 
mercaijzie per irÌTenderle. 
Elisela , fa ensetn. Incettare. 
Spezie di pieicatautare. fa- 
re incetta. 
Eosetadfir. Incettatore. Colui 

che ÌQcetta. 
lilnse/às. fnawfkirsi Nascondersi 

□ella siepe. 
Eus<Ecàl. ìufreddaio. 
jtinsccma. In somma. Alla fin 
. fine. ■ 

Eusospà- Inzuppare. 
Ensocpclàt. Inzoccolato.- 
ansima, f^. tìnia. 
Eusiii- Di menOf A meno. 

§ podi fa 'nsiri. Poter fiir 
a meno. Poter far «euan. Po- 
ter passarsi. Non servirsi di 
checchesMa, 
^Ensiprlàt. Incipriato. Sparso di | 

polvere di Cipro. 
£nsocameiit. Sonnolenza. latfu-\ 
so aggraTamento di SODQO i 
simile al letargo. 
Ensocàs, Dormir nella grossa , ■ 
Oli esser in sulla grossa. Va- 
gliono dormire profonda- 
mente. 

§ Knsocòs el gri. Cestire. 
Che è quando il gr^no o 
altra bìaita vienili con mol- 
te tila da un sol cep|\o. 
-^ Knsocàs i Crhor, impedof 



tarsi. Far pedale, ingrossar 
nel pedale. 
Ensòme. Sogno. 

^ Fa dei esòme. Lo «tesso 
che ensomÌÀs> 
Eusomià^. Sognare. Far sogni. 
Ensuiiolent, Sonnacchioso. Ad- 
dormentato, f^. enaorgnàt. 
Eusopà. Azzoppare. Far dive- 
nir zoppo. 
Eusorgadiira . Vhhriacchezza . 

Ebbrézza. V. baia. 
EnsorgamenL Stupidezza. Stu- 
pidità. 
Ensorgàs , clapà U baia. f.btJa. 
Ensorguàt. Sonnacchioso. So:/- 
nolento. Grullo. Mogio. Ad' 
dormentaticcio. 
Kniped,V. hischidionare. Schidio- 

Ilare. 
Eiispedada. Stidtonata. Ciò de 
si arroitisce in una sola vol- 
ta collo sti dio ne. 
Enspedada. Colpo di spiedo. 
Knspesls. Spessore. Spessire, 
Stipare. Rassodare. Affollare. 
Addensare. Condensare. 
Gnspìnà. Iinprunare. Metter prn- 
ui sopra checchessia , serra- 
re o turare i passi con pruni. 
Ensta1,\. Dar stalla. Cioè ri- 
poso e rinfresca mento alle 
bestie nella stalla. 
Eusieci.- Infilare con istecco, 
Ensteci. Incannucciare. Chiii- 
tlere o coprire cbeccliossia 
di caniiuccìe. 
Ensiecadura. Incannucciata. Fa- 
sciatura, die si fa con assi- 
celle o GieccUe a chi hn rollo 
gambe , braccia o cosce. 
^mtìM^. Stivalare. Porsi gli 
stivali. 



nigiUrrlbyGOOglC 



EN 



C 2^3 ) 



E]V 



Knstialiit. Stivalato. Qie ha gli 
stivaU in piedi. 

Eostichìs. Intirizzare. 

Knstiaà. Aizzare- Incitare. At- 
tizzare. 

Bostisls. V^. enversàs. 

Ensùrdì. Assordare. Indur »or- 
dìià. Assordire. 

Ensutilì. AsìOttigliare. Far «ot- 
tìle, ridurre a aouigliesu. 

Eiitabacàt. Tabaccato. 

Kntabaràt. [n/errajuolato. Li- 
ferrajolato- 

KotaeU. Ammattonare. Far pa- 
rimento di mationi. 

^ £uiaelà '1 coertcem. m - 
piancllarei Mettere le pia- 
nella nel tetto. 

Entai, Intaglio, havovo y opera 
d'intaglio, o di rilievo, o 
d' incavo. 

£nt.iià. Intagliare. Jaridere. For- 
mar diecchessia in legno o 
marmo o altra materia col 
taglio degli scalpelli, sub- 
bie, ec. 

Kutaiadiir. Intagliatore- 

Kotai^s. Awedersi Accorgersi. 
Addarsi. Insospettirsi. 
5 Eutaiàs de vcrgot, encor- 
zh dela raza. F. raza. 

Entaiàs. Incapestrarsi- (T. A fW a 
cavali. ) Dicesi d' un cavallo 
che col ferro dei piedi di 
dietro arriva ad olTpndersi 
i pi^dj davanti. - » Quando 
i pie dì dietro del cavallo 
s'incapestrano ». (Cresc. trat. 
.igr. ) 

Fn tambàs . Incantucciare. Na - 
SCO n de r si. 

Entambnzà. Imbucare: Ficcare, 
ìs' ascondere* 



Eutambuzàs. Sofficcarsi. « Sof" 
ficavansi ne' padiglioni, fiig- 
givan la luce più stupidi per 
la paura ». ( Tac. Dav. ) 

Entauaià. Attanagliate. Tor- 
mentare i condannati a vi- 
tuperevole morte, stringendo 
loro le carni con tanaglie 
infuocate. 

Emanìs. Intonare. Intanarsi. En- 
trare in tana. 

Entapàs. Turarsi bene. Voce 
dell'uso. Fasciare, e rico- 
prire il melarancio . Modo 
fig. e basse , che vale veslirsi 
bene per ripararsi dal fi-cil- 
do, tolta la metafora dalle 
difese clie si fanno col pa- 
glione a cotali arbori per 
lo freddo. 

En lardià. Tardare- Ritardare, 
Badare. 

Entartai^s. F. betegS. 

Enteciiì. Integamare. Metter nel 
tegame. ' 

Entecià. Metter il tetto. 

EuteJerà. lutelajare. Mettere 
nel telajo. 

Entemcrada , ec. V- capelada, ec. 

Eutender. Intendere. 

^ No'ijtender, o no capi gnè 
pifguè fat ila. y. capì. 

§ Kntendisen quand l'i' co- 
tal Lo slesso cbe no aaìglicn 
(£na petaca, V. sai, 
% Dà de 'ntender dele ba!e 
V. l>ala. 

5 Entender qnacb pocb. In- 
tenrifirrhiare. Intendere supcr- 
iicialmi>nte , intendere per 
discrczioùe. 

Entprès. Interesse. 

§ Tender bé ai so 'nterèa. 



nigiUrrlbyGOOglC 



!■ >' ( 2 

Arar col capo a bottega. Vale 
AttpndLTe assiduameute a' pro- 
pri affari. 
Eiiternsùt. /iiteressato. Avido 
del denaro. 
^ Enteresàt com' i pircgg- 

$ Escr enteresàt. I.o stesso 

rlic iga 'I ganl' ucla scarseU. 

f''. scur»ela. 
Dntcrinèz. Intermedio. Infra- 

messa. Aziooe die tramezza 

□ella voaunedia gli atti , ed 

t- separata da cs-a. 
EDterquirì. Inchiedere. Mìaula- 

uieiiic diniand.irc. 
li^iiterquizisiri. Inchiesta. Mìdu- 

U ricerca, 
ERtcrsàt. lìrizzolato. Macchiato 

di due colori spar&i miiiula- 

mente. 
Entervegner. Accadere. Avveni- 
re. Succedere. 
§ A (ì de quel che no sa 

de fa, l'entervé de quel che 

DO 8* aspeta. F. (S. , 
Enlestadiira. Tìtolo. Testa. (T. 

di stamp. ) 
^ Enteitadura de letre. V. 

mansiù. 
Enlpstàs, fi '1 mol. V. mul, 
Entestìt. F. testarda. 
EDtoefàt. Intaiifato. Che sa dì 

tanfo, y. Ufif. . 
Enlirlà. f. earaziitti. 
Entìzich'is. y. ciizecMs. 
Entop. Intoppo. Liciampp, 
Entopà. Intoppare. 
Kntopà. Inzeppare. Coprir di 

zeppe. Metter zeppe. 

^ Kntopà le strade. Ab- 

l'anare. Mettere sbarra per 

impedire il passo. 



Eutupadn. Intoppo. Ititopimmen- 

to. Ostacolo. Impedimento. 
Eiiiopada . Tura. Tarameiìto. 
II turare. Cìù che impedisce 
a' fluidi di poter correre. l*cr 
lo pili si dice a quel riie— 
gao clie i ragazzi della pie* 
be soj^liono fare pf;r passa- 
tempo ne' rigaguoli delle 
strade dopo la pìof^gia , per 
iiQpedire il corso dell' acqua, 
la qnale crescendo e traboc- 
cando la supera e passa via , 
distruggendo il loro lavoro. 
La tura che §i fa iid botri 
e simili dicesi piò. comu&c- 
mente pescajttoto. 

^ CiapÀ cena bùaa entopa- 
dà. i^^T.) Piiiliare u!ui buona 
eredità, o altra- fortuna htu- 
speitata e senza fatica. 

Eolo panie ut. f' eiitopada. 

Enlopàs. f. scapccsi. 

§ Entopàs eu del parla , 
Impmttare. Intoppare. Dicesi 
di chi parla con qualche di- 
lazione, y. enfarfoiàs. 

^ £1 sa 'utopa cen pò 'n del 
patii, ligli impunta un poco. 
( Fag. com. ) Dìcesì puTL'." In- 
ciampar nelle cialde o nei 
cialdoni. 

Entorb'ù. Intorhidare. Far di-, 
venir torbido. 

^ Entorbiàs, emmagùnà» ci 
tcmp. y. temp. 

Entorcià. Accartocciare. Avvol- 
gere checchessia a simiUlu- 
dine di cartoccio. 

Eniortià. Avviluppare. Propria- 
mente far viluppo di chec- 
chessia. 

EutorciamcnL Aniluppaniento, 



7,-,ii-,. Google 



ii:\ 



(==5) 



EN 



w4ivitìcchÌameììto. \jo avTÌtio 
chiare e )o stato della cosci 
avviticchista. 
EatorciAs. AwitKchiarsL Con- 
torcersi kitorao a checclics- 
sìa.^étvinchiarsi Attortigliarsi. 
Kntoraàs, ligà la vita. y. ligà. 
KuirA. Entrare- 

§ Eutragn 'J dìaol, "Entrare 
il dÌM'olo , o il fakhetto. Di- 
cesi del nascere tra alcuno 
discordia. 
Entr'aersàt. Traversato. Grosso, 
ossuto , ben unito. Tarchiato, 
yitticciato. 
Entramexà. Tramezzare^ Porre 
cbocchessia tra una cosa e 
V altra. 
S Eutramezà cena strada . 
Mìarrare , Tramezzar eoa 
isbarra. Ahbarrare. ' 
Eniramezada. Sbarra. Tramex- 
zo die si meiic per separare 
o per impedire il passo, e 
anche si prende per ijualun- 
que ritegno messo attraverso, 
acciocché una cosa non ro- 
vini o non si richiagga. 
Entramezadnra, Assito. Tra- 
mezzo d' asse commesso in- 
sieme fatto alle stanze in 
cambio di muro. 
Entrech. Intiero. Tutto d' un 
pezzo, 
5 Entrech come cen opol, 
Éahbeo. Babbione. Bahhaleo. 
Babbuasso. Babbaccio. Bab- 
haccione. Buaccio. Baccellone. 
Saccel da vedove. Bacchìllone. 
Badalone. Baciano. Barba- 
gianni. Barìacchio. Gocciolo- 
ne. Navone. Pascibietola. Pi- 
sellane. Pisellacào, ^erme- 



stoh . Bietolone. Marmoc 
chio . Moccione . Merlotto^ 
Merlane. Corbellone . Pop* 
pa lardo. 
Entresà. Intrecciare. 
Entrìgà. Intrigare. Intricare. Lt- 
tralciare. 
5 Entrigà '1 mestér. Atvi- 
■ lappare la Spagna. Sconcer- 
tare. Imbrogliare ogni cosa. 
VLzìttìgh..Inimischiarsi.Miscìùarsim 
Entrigamest^r . V. strapasa- 

n tester. 
Entrigaiore. (sosL) F. engarboi. 
Entrigatore. ( agi;. ) Dappoco. 
Dappocaccio. tomo di poco 
o niun valore. Infingardo. 
Entrobi^. F. entorbià. 
Entùren. btorito . Dattorno. 
D' intorno. 

5 Andà 'nlùren el co. Gi" 
rare il capa. Dicevi di chi 
patisce capogiro. 
Enveciìs. Invecchiare. 
Envedréer, Vetrajo. 

§ El mestér del enTedréer. 
Ajte vetraria. 
Euvedriada. fetriato. Vetrata^ 
Invetriata. 
§ Pilssirode del entedria- 
da. Abboccatura- I due re- 
goli di mezzo d'nua vetrata. 
Enveloemàs. Aimebhiure- Si die» 
delle frutta e biade quando 
sono in fiori che offese dalla 
nebbia , riardono e non a],<< 
legano. 
Euverpu. Inverna. Invernata. 
5 P'enveren l'è bùna a U 
paia, o en mancansa de caai 
sa fa trota i azegn. Vi azen* 
% Pfò d' enveren né d' Ìstag2 
eì lùf nel na mangia. .Ns, 
♦ i3 ' 



nigiUrrlbyGOOglC 



i-:K 



C ai6 ; 



i-:s 



caldo né gielo non istette 
mai ia cielo. Vale che pic- 
sto o tardi U ttagiom pro- 
ducono sempre ! loro effetti. 
EnferaUt. Butterato. Pieu di 

butteri. 
XnveniÀs. IT. entapàs. 
£DTerDengb< f^crnereccio, Ver- 
nhio. Femio. Uìlc^ì di biada 
o tino o umile che venga 
d' iii*erno> 
Envernizà. luvemiciaTe. 
£n*ers. Rovescio. 

J! PoDt eavers dela calsa. F- 
«alia, 

S ÀDdà 'nvers a vergii. Acr- 
€OStarsi ad alcuno. 

^ Audaga uvers. Rassomi- 
gliare. Aver rassomiglianza 
con checcliessia. 
Envers. Patufiiiosa. Che è tor- 
bido, mnlÌRcoiiico. 

^ Boitig o eser «Dvers. bo- 
llar a mattana. Stare di mal 
umore o maliocouico. 
Envers^. Riwoltarc. Anovescia- 
re . Rovesciare . Rijiversare. 
Trapoltare. Stravoltarc. hi- 
vertere. 

^ EuTersà ì sach e simei. 
Rimboccare. Mellcre chec- 
chessia come sacco o vaso , 
colla bocca all' ingiù, o a 
rovescio, 
{ì Euversà le sache del spa- 
raer. F. saca. 

(| Unversà «n abet. Afro- 
resciare un abito. 

J Euvcrsi i tegg. Straluna- 
re. Stravolgere in qua e in 
là gli ocelli ap«rtì il più che 
GÌ può. 
S ®Se eiiT«T5Bgg. K <£(• 



Envirrsàs. Imbronciare- PigU/ir 
il broncio. Oiveuìr broncio. 
liti bruschi re. Stizzare. Sona- 
re a mattana. 

Euvertecià. Mettere le bandelle 
a un uscio e ùmili. 

Envespàs, enviperls. Assilla/e* 
Infuriare. Smaniare courie 
chi è punto d' assillo. luti- 
perirsi. 

Envestidura. Rivestitura. 

Euvià. F. avià. 

Enviament. Avviamento- Hicairt" 
minameato. Indirixzo- 

Euvidà. Invitare. Far invito. 

Envidà. Invitare. Serrar con 
vite. 

Envidia. Invìdia. Livore^ Astio, 
Lividezza. 

$ L' invidia no 1' « mai 
morta. Astio ' e invìdia itoti 
morì mai. Oett. di eh. sigu. 

Envidia Invidiare. Avere o por- 
tare invidia , struggersi di 
dispiacere dell' altrui bene. 

Envidi&s. Invidioso. C\x.e si duo- 
le d' ogni prosperità del suo 
prossimo. 

EnviiiiV. Avvinare. Mischiar vino 
in qualche altro tit^uore. 
5 Euviuà (eoa veza. Avvi- 
nare una botte. Vaio darle 
r abitudine . di conservar il 

Elnvìperla. F. envespàs. 

Envis-cif(S> Impaniare, (fig-) Bi- 
mancr preso o da inganna o 
da iu uà inorarne Qtu , o aver 
r animo compreso à' altro 
affetto per lo più vizioso. 
Invischiare. Incalappiare. 

Envisià. Fiziare* Far divenir 
vinoso.. I 



nigiUrrlbyGOOglC 



EM 



( -*'■] ) 



KN 



^Avisii*. Adescare. Tirare uno 
aJlo voglie sue, con lusinghe, 
con allettamenti e con ìogaoBÌ. 
T^nvoi. Invailo. Involto. 
Envotà Invogliare. Invaghire. In- 
dur roglia , destare, accen- 
dere neir animo d' uno il 
desiderio di checchessia. Liag- 
giolire. 
Envoiàs. Iftva^ire. Direnir va- 
go. Accenderù di deùderio, 
o di vaglieiza di checchessia. 

Enri'idìs. Fatare. Far voto- fa- 
tarsi. 

^ EnT&dàs ala ma dona del 
scnpl , o de san scapi. (Gg. } 
F. f«bià. 

Kiunnadùr. Bucafondi. ( T, dei 
bott ) StrunKDto a uso di 
sncchicllo che serre special- 
mente per ÌBcastrar le doghe 
ne fondi. 

EnzGchìs. Lnbozzacclare. bdoz- 
zare. Intristire. Venir a sten- 
to , proprio delle piante e 
degli animali. Ltcatorzolire. 
Invecckiuzzare. 

Enzechls. Anm^ittire. Dì»emr 
Icfito, pigro, K^ligente, in- 
. finga rdob 

Eiiiegn. Ingegno. Senno. Cer- 
vello. Giiuiiao. Perspicacia. 
Talenta. 

5 Chi ga pice 'niegn 1' ado- 
pere. Chi ha pia cervello , pia 
n'adoperi. Pro»; di eh. sìgn. 

Enzegnìs. Ingegnarsi. Sforzarsi 
A/faticarsi. Arrabattarsi 

Enzegnér. Ingegnere- 

Cnzeaceciiis. Ligiaocchiarsi Por- 
si giuocchionL 

Eazencegg , eaxemeciA- Ginoc- 
chioni. Vale in Rocchio. 



Eniìiindùr. Zmnatojo. Canriig- 
giniHojo. ( T. de' boti. ) Stru- 
mento che à adopera per 
fare le rapruggini alle botti. 
Era. AJata. Tanta quantità di 
gran» , o di biade in paglia 
qnanto basta ad eni(>ite l'aja. 

§ Fi o meter 1' era. Ina- 
Jare, Dicesi del distendere 
eo»onI in mìV aja. Mtttere 
in aja. 
Era. Ajtt. Spazio di terra apia- 
nato e accomodato per bat- 
tervi il grano e le biade. 
Erba. Erlm. 

^ Erba amara. V. crespota. 

S Erba arletica. Ivartetuv. 
Camepizio primo. W. Ajuga 
chfimtvpytis . Piccola pianta 
erbacea che «iene pe' cninpi 
alle falde de' monti. Le sue 
foglie sono d'un verde lihia- 
ro , i fiori gì.i11i. Non è real- 
ineTite febbrifuga né aiitiar- 
tritica come si credeva in 
passito. 

^ Erba bàna. F". scartoù. 

^ Erba cogùna. Lauivjla. 
Pepe montano. W. Daphne 
laiavola . Piantina legnosa 
sempre verde. 1 fiori vt;vda- 
stri disposti in racemi corìì, 
ascellari. I montanari l'adu- 
prano come purgante, ma per 
la sua causticità pnò essere 
pericolosa. 

^ Erba castcgnera. I colli- 
giani comprendono tre diffe- 
renti specie di melampìro sotto 
l'unito nojne di castegaera, 
cioè il melampiro salvatico. 
W. Melampyrum sylvaticim ^ 
li meUmpffo boscìùvo. )\, 



nigiUrrlbyGOOglC 



Melcmpyram nemorosrtm ; e 
il melampiro pratense. W. Me- 

. hmpyrum pratense- Sono tut- 
te e tre erbe aanaali eli e 
n-escooo -all' altera di un 
nie/tto braccio a un braccio 
f più. Il bestiame le mangia 
Toteutieri, ma non sono d'al- 

' CQU uso nella medicina, 
fi Erba cazonselti. Erba co- 
sta. Menta greca. Salvia ro- 

■ mano. W. Balsamita uulgaris- 
Pianta di radice perenne^, 
fiori compoitì e piccoli. È' 
indìgena della Toscana. Si 
coltiva negli orti pel suo 

■ tnou odore e pel gusto di 
frammischiarne qualche fo- 
glia ueir insalata. Si cava 
per disti Ila ciò ne dall' intera 

' pianta una buona essensa. 
Nella farmacia fu riputata 
anodina ed antìslerica , ed 
è in uso grandemente contro 
il Biorbo itterico delle don- 
ne cotta iniicme colle nova 
in frittella, esteriormente ap- 
plicata sul ventre. 

§ Erba cbe fli canta le ga- 
liue. JnagaUide. Centonchio 
rosso. W. Anogallis tirvensis. 
Piantina annuale che Tiene 
spontanea negli orti e pei 
campi. Non ha alcun uso 
presso di noi. 

^ Erba che spasa de ba- 
cala. Comma, fulvaria. Er- 
ba puzzoloìia. W. Chenopo- 
dium vulvaria. Erba annuale 
a steli giacenti, guarniti di 

. foglie farinose ; i fiori sono 
ascellari aggruppati. Viene 
jper le strade ^ iotorao al 



) ER 

muri ne' liioghi es)jU5lÌ al 
sole. Tutta la pianta ovun- 
que si tocchi tramauda un 
fetidissimo odore. 

^ Erba china, sanianrea , 
erba per la feer, segLel ma- 
rina , piloti- Centatirea mino- 
re. Biondella. W. Chiroaia 
ceataarìum. Piantina annuale 
fiorila nelV estale nei prali 
di collina. La sommità della 
pianta consiste in .un vago 
corimbo di fiori color di 
rosa. Essendo amarìssima sì 
sostituisce alla genziana ; se 
ne fa infusione, e sì usa nelle 
febbri intermittenti, e come 
antelmintica. 

^ Erba de cai. V. orecìne. 

^ Erba de cai. Pitmùcùìa 
volare. W, Pinguicola vul' 
garis. Pianta perenne , che 
trovasi ne' luoghi inzuppali 
dall' acque ne' monti e dm 
terreni spugnosi tra le foglie 
tutte risplendenti, rasenti il 
terreno. Fiore alla sommità 
grande, dì color azzurro, 
porporino o bianco., 

§ Erba de san Cioin. T. 
perforata. , 

§ Erba de san Gioan. Fer- 
bena. Erba colombina. Erba 
s. Giovanni. W. Fabeìia of- 
ficinaUs. Erba comune negli 
ammassi do' sassi o rottaroi 
di fabbriche. Ha qualche cre- 
dito di vulneraria e febbri- 
fuga , e dicesi buona per 
r oppilazioue della milza, d 
presa in decolto che appUc»' 
u in omptastro. 

§ Eri» de siateghe. Iben- 



DigitzrrlbyGOOglC 



EU 



(--9) 



EH 



de. Elba da sciatiche-. Vi. IjE~ 
pidium iberis. Piantina irssai 
toinunp ne' luoghi naagri e 
lungo le sirade col fusto ai- 
Ki , ramoso, foglie ìanciolaie 
o lineari- Fiori assai pìccoli, 
bianchi m ispiclie terminali. 
Non è d' atcuD imo- 

5 Erba de s. Oincom. Ma- 
tricale salvatico. Senecio ja- 
cobea. Fiori a stella à' un 
. ì>ei giallo d'oro, foglie ala- 
te, 1' nltÌDia maggiore del- 
le altre serica prnporaione. 
CliÌRinaii pure senecio mag- 
giore. 

^ Erba dn s. Tìoch". Erba di 
Boherto. W, Gcrnniam rober- 
tliUini. Piaiila che hn il frutto 
rnR»o lui gli ante nella forma al 
becco della grufi, 
5 Erba dela modona. Pclì- 
guìio maschio. W, Poligonum 
avìcutare. Pian'a annua clin 
La i fiori ascellari bianchi e 
colorati. Nasce ne' laoglii c- 
uiìdi o coucimati. 

S Elba diaolùua. F- diao- 
liina. 
5 Erba èva. PoUo montano- 
Polio, primo. , W, Teucrìum 
polium. Pianta perenne 
. l'iiscicelli deboli gettati a ter- 
ra. Trovasi ne' luoghi sterili 
pietrosi de' monti. 

§ Erba ^hislcta , o erba 
brunela, ^. brunela. 

§ Erba grasa. Saponaria. 
Saponella. W. Saponaria of- 
fichialis. Trovasi facilmente 
ques.' erba lungo i torrenti 
e i fossi o per le stradelie H 
de' nostri colli. Le radici cheli 



sono nodose , fibrose , se ta- 
gliuzzate si dilaviao nell' ao> 
qua danno uqa saponata che 
può imbianchire il lino , e 
può servire d' abbe'lìmentu 
ne' giardini. 
^ Erba lejo. Jrtemisia. Ca~ 
napaccia. W. Artenùsia vul- 
garis. Pianta erbacea cbe vie- 
ne ne' greti de' tìumi e lun^o 
i foMÌ. Qnesta come molte 
altre specie congeneri esscado 
amare si credono Tcrmifu- 
gbe, corroboranti e febbri- 
fughe. 
^ Erba lergheta. y. fraina, 
§ ;^rba limonsina. 7^. se- 
tome la. 
^ Erba china. ^. camedrio.^ 
§ Erba maga. Erba di san. 
Stefano o dei mughi. W. Cir- 
ccea lutétiana. Graiiosissima 
erbetta propria de' luogbì 
freschi e ben ombreggiati. I 
luoi (iori sono rossicci. La 
foglie opposte ovali e uà 
po' vellutate. Può piacere 
anche ne' giardini. Avea una 
volta credilo di risolutiva. 

§ Erba maistra. Celidonia 
maggiore. Erba da volatiche. 
W. Chelidoniiun majus. Erba 
perenne che viene ne' luoghi 
ombrosi e tra fessure de' mu- 
ri umidi. Le foglie quasi 
pennat«, i fiori numerosi e 
gialli. Tutta la pianta è di 
cattivo oddre ed è rifiutata 
dal bestiame e verde e sei.- 
ca . Il sugo suo proprio è 
giallognolo , acre e corrosi- 
vo , e perciò riputato oppor- 
tuno a distruggere i poiri 



nigiUrrlbyGOOglC 



IiU 



( ,;ìo ) 



(l.illc mani ed ogni altra cal- 

^ EfJm mintcrn. Fdgiuolo 
Ci India. Palma diristi. Mira- 
Sole. \V. liicinus comwunis. 
Pianta erbacea origioaria del- 
l' Indie orlenuli , cohivaU 
fra no! per rarcoj;]ierae il 
Sf.im , da) quale si estrae 
Ita olio mollo adoperato in 
medicina. Si pretende die le 
fuglie contengano una sosta n- 
xa colorante turcliiiio non 
affatto dissimile dall'indaco. 

^ Erba milsera. Scolopen- 
dria. Uiiffia cervina, W. Sro~ 
lopendrium qffidnaruni Que- 
sta felce incontrasi ne' Inoglii 
molto amidi , specialmente 
de' monti. Era una rolta 
usata come deostruente in- 
aiemc eoa altre felci dette 
capillari. 

^ Erba mora. Castran^la. 
Millemorbia. W. Scrophulo- 
ria nodosa. Erba dì radice 
perenne, foglie cuoriformi, 
dentate d' un verde scuro, 
fiori in^grappóli ramosi, ter- 
niinalì.È creduta utile nelle 
emorroidi e nelle malattie 
fcrofolose , adoprando spe- 
cialmente la radice. Ve n' lia 
di più specie. 

§ Erba morella. T. erba 
mora. 

^ Erba moscadcla. Scande- 
rona. W. Salvia sclarea. Pian- 
ta bienne, i cui steli sono 
alti, duri, pelosi-, le foglie 
grandi, grinzose j ì fiori lab- 
biati biaoclii o leggiermente 
j>orporìni e d' un odor pc- 



EU 

netrante. E creduta utile 
n.-^lle colìcbe Teritosc, e di- 
cesi che i fiori immersi nel 
vino gli diano un odore di 
moscato. 

^ Erba peer. Erba pepe. 
W, PolYfy>num hydropìper. 
L' idropepe o pepe acquati- 
co è una specie di polìgono 
che abita t nostri fossi d' 1- 
talia col fusto allo un pal- 
mocirca. E simile .illa pi^rsi- 
caria, né si distingue dalla 
medesima se non masticando 
le di luì foglie, poiclié han- 
no UD sapor acre ureute y 
laddove le altre son dolci. 

5 Erba per la feer. F. er- 
ba china. 

^ Erba p<elèza. Salvia sal- 
vatica. Erba s. Pietro. W, 
Stachis geimaitica. Erba pe- 
renne. Lo stelo è diritto, le 
foglie opposte, i fiori rossicci 
disposti a verticilli. Viene 
ne' tuonili magri e ai mar- 
gini delle strade. 

^ Erba de piocgg. Strozza 
lupo. W. jfconiOtm lycocto- 
nam. Il lugu delle foglie di 
questa pianta vuoisi che gio- 
vi a distruggere i pidocchi. 

^ Erba retondela. Cimba- 
laria. Ciiitimrìa. W, Aatir- 
rhmum cyrnltalaria. Vegeta in- 
torno ai muri vecchi ed u- 
midi, foglie alterne quiuque- 
lobc, fiori ceoerognoli-gial- 
Listri. 

^ Erba rceza. Erba rosa. "W. 
(ieranvim odoratissirruim. Kr- 
ba nota cbe si coltiva ne' TUt 
pel suo grato odore. 



DigitzrrlbyGOOglC 



ER 



( a3i ) 



ER 



5 Erba salma. V. paciucli. 

^ Erba saata. V. danet. 

§ Erba saiitainarìn. Er^n lau- 
renzituia. W. Ajuga repta^is, 
Erba con foglie ialancatc e 
£ori turchini a spiga. S|>nii- 
tanea lungo le rive de' fusM 
e ne' luoghi ombroii. Si cre- 
de ancora clie sia un buon 
astringente ed utile nelle e- 
morraggie e nella dissenterìa. 
E compresa sotto lo stesso 
nome anche l' ojaga gencveii- 
sis , che vedesi fiorita *iii 
maggio ne' luoghi inagrì di 
collina, e si contraddistingue 
dalle specie congeneri per 
le foglie radicali più pic- 
cole delle caulìne. 

5 Erba segrezula. f. se- 
grezcela. 

^ Erba «etronela. F- selro- 
nbla. 

^ Erba stcmega o vedreiela. 
ParieUiriii . Murajola . f'e- 
trìola. W. Parietarìa offici- 
nalìs. Erba notissima che na- 
sce per lo piti vicino alle 
muraglie. Ha virtù emollicìi- 
te. Pulisce assai be:ie i bic- 
chièri ed altri vasi, e per- 
ciò è detta vetrioli. 

^ Erba stel.i. Pie di leone. 
Alchemilla ful^aris. Piantina 
pcrcuiie che Gorisce dal mog- 
gio all' agobto ne'. boschi e 
prati montuosi con .fiori pic- 
coli a ciocche. È riputata 
astringente e vulneraria, e 
potrebbe forse servire alla 
concia delle pelli, contenen- 
do una «erta d9M di cou- 



<i Erb:i tflgiadoza.3fÌ//i^/ò^ ilo. 
W. Achillea millefoUum. Piaa- 
ta col fusto alto un piede 
circa diviso in rami coperto 
d'una biauca lanugine. Fiori ' 
in Corimbo bianchi o porpo- 
rini. 

5 Erba tereatre. J^lera o 
• edera terrestre. W. Glechoma 
hederacea. Erba a fusti pe- 
losi, serpeggianti, comunìs- 
sima lungo i fossi. Le foglie 
sono stimate pettorali. E ge- 
neralmente rifiutata dal be- 
stiame. Può servire assai be- 
ne a coprire di versura i 
luoghi ombrosi ed umidi nei 
gran giardini. 

§ Erba tremeUtina. Lo stes- 
so che erba tagindoza. 

5 Mangili 'I so in erba. F'. 
mangia. 
Erbai, erbam. Fif /runa. Miscu- 
glio d' alcune biade semina-' 
te per mietersi in erba e 
pasturarne il bestiame. 
Erham. F". erbolàm. 
Erbe. Bietola da erbuccie. W. 
Seta cicla. Pianta notissima 
bienne originaria del Porto- 
gallo e coltivata negìi orti 
fier V oso della cucina. Ha 
a proprietà dì rigertnoglia- 
re continuantente. 
Erbolikm. Caniaagiare. Erbag~ 
gio. Ogni erba buoua a man- 
giare o cruda e cotta. 
Erbor. Albero. 

§ Erbor dele rcede del mo- 
li, del filatoi. Alba-» delle 
ruote del mulino , delfilatojo, 

^ Àia prima bota no casca 
oea erbor. .Al primo cofptf 



.nigiUrrlbyGOOglC 



ETl [ 'j 

Ji'til catte l' albero. Vale cIh- 
hiso^na riiealare più d' una 
voi 1.1. 

^ Goba dei erbor. Torti^litt- 
ne. La parie toru degli atheii. 
Erode , manda da Crode a 
Plinto. Mandar da Erode 
a Pilato. .Abburattare. Tene- 
re in palazzo o a lofrgia. 
Mandar (f og^i in domani. 
Mandar air ucceUatojò. Si 
dice proverbialmeate del man- 
dar alcuno da una persona 
ad un' altra con apparenza 
dì giovargli, ma sensa cou- 
chiiidere. 
Erpegà. Erpicare. Spianare e 
trilar la terra coli' erpice 
dopo aver seminato. 
Erur. Errore. Mancamento» 

% Erur no fa pogament. 
Frego non cancella partita. 
Dicufii iu proferbìo del li- 
bri di conti. 
Es. Si. 

^ Es poel. Si può. 
E»er. Essere, 

^ eh' el die no n' el. 
Quand'ecco. Moda di chiaro 
Bign. ]] Fagiuoli ed altri 
pare vanno spessissimo la 
frase. Ch' è, che non è. 

^ Eser en britz. Stare in 
tocca e non tocca. Vale es- 
sere vicinissimo. 

^ Doc glie n' ù gLèn va, o 
roba fa robn. K. roba. 

5 Eser mal en gambe. F. 
gamba. 

§ Eser bù de nicnt. Non 
valer una man di noccioli. 
Vale eucre dappoco,' essere 
Jbuono !\ Q^CQte- 



a ) un 

^ No glie guè Iti, gue le. 
A'oi e' è né via né verso. 
Xon e è clx dir^. 
Es-.iiès. Siraordinario. Corriere 

luor d' ordine. 
E»tem. Stima.- Dìcesì nell' uso 
quel pregio che Dna cosa si 
crede valere , e che da un 
perito è stata determiuata. 

^ Meter i beni al'estem. f^. 
me ter. 

^ Mitis in etttun. V. ve- 
pol^ 
Estesa. Disteso. Norma data in 
iscritto di £are o dire chec- 
chessia. 

5 Fa r estesa. Far diste- 
so o un disteso. Distendere « 
mettere in iscritto. 
Estrasià. Condizione. Stirpe. 
Schiatta. Legnaggio. 

^ Eser de basa estrasìà. Es- 
sere di bassa mano. Di vile 
schiatta. 

^ Esirasiù del loL Estra- 
zione del lotto. 
E:cch. Tisico. Infetto dì tisi- 
clicEza. 

5 Mal del etech. Tisi. ( T. 
med. ) (£maciazioae cagionata 
da' polmoni ulcerati .con tosse 
e l'ebbre etica , clke fa spular 
materia puruìenta. Tisichezr^it. 
i Etitrazia. Eufrnsia. Lunànelta. 
W. Enfrasia o(ficinalis. Pìc- 
colissima erbetta annuale pro- 
pria *1p' prati montuosi a ste- 
li diritti , foglif protoiwl.-*- 
mcute dentate , fiori bianclii 
mescolati di giallo e di por- 
porino, ft bestiame la mangia 
talvolta benché amara. K* 
credula da alcuni ottalmlcai 



DigitzrrlbyGOOglC 



EZ 



(a33 ) 



(EC 



Ezalùr. Esattore. Riicaotitorc 
del pubblico. 

£zeinpe. Esemplare. Cosa che sì 
dà per trascrivete o copiarf^. 

Eizciiipe. Esempio. Azione vir- 
tuosa o viziosa da imitare 
o sfuggire. 
5 Dà bù o catif ezempe. 
Dar buono o mal esempio. 

Ezempe, storia. Novella. I-'a- 
vola. Racconto. 

Ezen. F^. eghcn. 

Ezeut. Esente.' Libero. Privile- 
giato , non lottopoBto ad al- 
cnna cosa. 

Ezersese. Esercizio. 

Ezersitàs. Esercitarsi. 

Eziger. Esigere. Riscuotere. 

Ezoiità . Pidocc/u'eria. Spilor- 
eeria. Grettezza, Sordidezza, 
Estrema avarizin. 

EzAz. Spilorcio. Sordido, Tac- 
cagno, U italiano esoso signi- 
fica odioso , abbomifievole. f^. 
lisDa. 

<EcV Occhioluio, Piccolo occhio. 
§ Fi d'oBcl. Far occhiolino, 
d' occhiolino. Vale dar di 
occhio col chiuderlo , accen- 
nare coir occhio, far d'oc- 
chio; il che si fa quand' al- 
tri senza parlare vuol essere 
tnieso . con cenni. Qualora 
vuoisi intendere il guardar 
per banda , afQne di non es- 
sere osservati, come fanno 
gli amanti, movendo la pu- 
pilla alla volta dell'angolo 
esterno dell' occhio con quel 
muscolo, che perciò da me- 
dici è detto amatorio, dicesi 
sbirciare, o guardar ia ca- 
gnesco- 

Tom. l 



(Eciada. Occhiata. Sguardo. 
(Eciadina. Occhiatilui. Sguardo^ 

lino, 
(Sciai. Occhiale. Attenente a 
occhio. 

§ Deat (EciaL /"". dcni. 

§ (Ecial de cani. Paraocchi. 
(T. della cavati.) Ciò che 
si mette a cavalli per iriparo 
degli occhi. 
(Ecialù. Occhialaccio. Pegg. dì 

occhiale. 
(Eciet. Occhietto. Piccol occhio. 

^ (Eciet dei bùiù. Occhiello. 

§ Quel o (juqla che f* 
otciegg de bùlù. Occhiellajo. 
Occhiellaia. 

^ (Eciet de vedrc. Occhio- 
Vetro tondo da firestra. 

^ (Écìet del mova. Occhio, 
('T, de'seU. ) Parte della 
brìglia, cioè quel Luco cho 
è uella guardia, dove entrar 
DO i punteruoli. 

^ (Eciet de cadcuàs. Anello. 
( T. de' fabb. ) Quel ferro in 
cui entra ìl bastona à.(A chia^ 
viste! lo. 

J (Eciet dei ante! e siqiei. 
Ganghero iuaiieliato. Arnese 
di due ferri sottili con pie* 
gatura a foggia d' anello si^ 
mìle al calcagno delle forbi- 
ci, che inanellati insieme ser- 
vono per congiungere quegli 
arnesi che devono eaer atti 
a piegarsi o alzarsi, come 
sono gli sportelli delle im^ 
pannate, i coperdi] delle cas>. 
sette e simili. 
(Ecieta. Macinalo. ( T. d'agr. ) 
Scrinentp , il quale si spicca 
^alla vit¥ per pinnlarlo. 



DigiUrrlbyGOOglC 



e -34) 



(EF 



ffltiù. OccAwccio.Occbiogrande. 

ffide. Odio. Ao/a- Schifo. Per 
iachifiltì. Schifezza. Ùggia- 

S AtI iu cede, ^t-ere a sc/U- 
Jo. fenire a schifo. Aver a 

■ ttoja e simili modi dì dire, 
i quali TsgJiono essere in 
odio, ìd fastidio. 

$ Vegul ttPt in ofde, eser 
faslidiùs. Feitir a schivo ogni 
cosa . Dar noja alla noja. 
Vale anche essere fastidioso- 
Fisicaie , essere fisicoso. 
ffif. Uovo. Ovo. 

5 Tegam dei af. Uovarolo. 
Visetto sopra di cui si met- 
tono le aoTa cotte. Vote del- 
l' uso. 

J Eosol del oef. Tuorlo. 
Torlo. Jiosso d'uoco. 

5 <Ef dar. Uova sode. Uova 
assodate. 

§ Fa Tegner dur i tef. As- 

■ todar le uova. 

§ <Ef en ciarigUl. Uova af- 
frittellate. 

jj <Ef en tetola. Uova affoga- 
te. Uova bazzotte , fra sode e 
tenere. 

^ Fi chiEzer oef en tetola. 
Affo^ire le ìiova. 
^ <ttf audat. Uova dà bere. 
Uova cotte tanto solo che si 
possano bere. 

§ <Ef copagg. Uova coUs in 
irodo senza guscio. 

§ Ciara d' af. Albume. II 
bianco dell* uovo . Chiara 
duovo.. 

§ (Ef del ni. Guardanidio. 
Voto. che sì lascia per seguo 
nel nido delle gallina 



^ <Ef strapaaagg. Uova stra-^ 
puzzate. 

Ji di engaUt. Uovo che gal- I 
là. l)a gallare, che Tale ai> 
qublsr 1' uovo la dispusi- 
zioiie a geuerar il pulcino. 

5 La prima galina che cau- 
ta l'è queta clte a fat YusL 
V. canta. 

% Alga dei «ef eo del co, 
o aiga pite cef en testa eh? 
'n dei poler. Aver gran fava. 
Vale riputarsi o voler esser 
riputato oltre il convenevole^ 

\, No r è miga cen cef de 
monda. Non è cosa da gei' 
Utrsi in petrelle, o da pi- 
gliarsi a gabbo- Cioè da faroi 
senza applicazione. 

§ No voli galine se no le 
fa dù cef. Tirar il diciotto con 
tre dadi. Dicesi del trattar 
alcun negozio con ogni vau- 
taggio possibile. 

§ Romper i af o la deosìlt 
a vergù.-/'. deotià. 

5 Pie come <Kn <ef. Pieno 
zeppo. Pienissimo. Anche i 
Francesi dicono in questo 
senso , plein camme ean euf. 

§ Pie come r oef. ( fìg. ) Bie- 
co sordo, sfondato. 

^ L' è mei oen cef anch'<? 
cìie cena galina doma. È 
meglio un uovo oggi che una 
gallina domani. Meglio è frin- 
guello in_ man clic tordo in 
frasca. È meglio un asino 
oggi che un barbero a *. Gio- 
fonni. Dicesi proverb. per 
significare assai più valere 
tiiia piccola cosa che ai pos- 
segga, dì «]iiel che vaglia uua 



n,g,Urrlb,.GOO<^IC 



ULG 



C a35 ) 



«O 



gnsde , che dod si ftbbia , 
ma solamente si speri. Dicesi 
anche è maglio il poco e si- 
cura che V assai e dubbioso. 
I 5 Troà '1 pei en del oef. F'e- 

aere o conosca^ il pelo nel- 
T uovo. Si dice dì chi è d' a- 
t^Dtissimo ingegno, e che scor- 
ge ogni minuBia , prevede 
tutto, e qaasi vede lo invi- 
sibiU, 
ffig. Occhio. - 

^ Caotii dei ogg. V. cantA. 

^ Casa , encàn del teg. Oc- 
I chiaja, e dagli anatomici «tt- 

' èita. 

<Egg enversagg. Occhi sciar- 
pellati o scerpeliinL Vale oc^ 
chi che abbiano le palpebre 
arrovescia te- 

fi (Eg pìsio't. Occhiettino. 
Occhiolino. Piccol occhio. 
I Jj Avi i (Bg§ sbesagg. Avere 

I fili occhi tra' peli, ò gh oc- 

clìi cisposi, lipfà. Vale non 
'veder bene , e anche ai dice 
dì chi essendo svegliato di 
p«eo è ancor sonnacchioso. 

^ <Eg encàaL Occhio ùteor- 
vernato. Vale c»nc»vo o in- 
iletitro D affossato. 

S Bei oegg, cagg graaifts. 
Occhi di ramarro. Vale bel- 
li, vivaci^ penetranti. 

§ <Eg torchi. OceliiaxzuT' 
ro- Occhio azzurro. 

^ ^gg furbi. Occhi grifi' 
gni. Occhi furbi. 

S ^%% ^* gat. Occ&i cesj, 
di gatto. 

§ <Egg encantagg. Occhi Um- 
^uidi, ptorti, toròidi. 

^ Eaverrà ì te^ ^. envenàj , 



^ Lontà dai oegg tonti dal 
chcer. r. lontà. 

^ Alga la telarìna 'n di osgg. 
Aver le trawe^oie o le tra- 
tvggole. Aver mangiato cicer- 
chia. Si dice di chi In ve- 
dendo piglia una cosa per 
un' nltra o traveda. 

§ (Egg de gler. Ocelli neri 
e piccioli. 

§ Tirk ì eegg. Aguzzar gli 
ocelli. Vale st'orsarsi per ve-r 
de re. 

§ Tigni he i <BgB daèrgg. 
Lo stesso che avi la son fie- 
ra dei cegg. f. avi. 

^ Avi a che fi eoa quei 
che ga la eoo f<era àei oegg, 
o col sa diaoL f^. diaol. 

§ Voli fa i oBgg ai poelès, 
o dresà '1 becU ale «ièie. F". 
dresà. 

^ En d* oen sbater d'osgg. 
In un batter .d occhio o di 
ciglia. Vale in un subito, in 
un uiamènto , in aa attimo, 
con eccessiva preHezza. 

^ Compra a oegg. Comperar 
checchessia senza misurare. 

$ <Esg de bazalésch. F. ba- 
2<t lèseti, 

^ Dà dela poi ver en di oigg. 
r. polver. 

^ (Egg de mosca. Nompa- 
rìglia minore. ( T. di stan»p. ) 
Specie di carattere da stam- 
pa che è il più jHccoIs di 
tutti. 

§ IEb tir d'rt^, an oecia- 
da. Occhiata. Tanta lonu- 
nanza quanta può vedersi 
coir occhio. 

i I «igg Ti»l la *& part. 



DigitzrrlbyGOOglC 



OEG 



(236) 



L'occhio vuole la parte sua. 
§ Caàs dà tegg per caàn giù 
al ab nemich. Cavar a se 
due occhi per trame ano al 
nemico . Castrarsi per far 
dispetto alla utopie . Vale 
inni moltissimo male per far- 
ne alcun poco altrui. 

§ Costì cea teg del co. 
Costare , valer mi occhio , co- 
star salato , costare il citare , 
il cuor del corpo- Saper di 
rame. Vale costar moltissimo, 

5 Dà 'n del teg. Dar negli 
occhi nell' occhio. Vale ti- 
rare a ae la vistn, allettare. 

5 Tigni i «gg fisagg- ^on 
(staccar C occhio. Vale non si 
gnziar di mirare. 

Ji Tiràs ì caei foera dei ccgg. 
(■fig.). r. cael. 

JJ Falft scE i CEgg. Farla in 
su gli occhi. 

5 Podi porta 'I capei o '1 ca- 
pot fti o fiera di oegg. F. capei. 

^ Eser r ceg endret de ver- 
^ù. Essere V occhio di alcrmo, 
essere U favorito dì uno , 
essere If occhio diritto o de- 
stro di alcuno. Vale essergli 
in gran faTOre, esserli fa- 
voritissimo, 

§ L' ceg del patrà engrasa 
'i caal. F". pairù. 

K Schisa cea «g. ^. schisà- 

\ Schisa i cegg. F. schisa. 

^ Schisa r ag a rergìi f^. 
schisa. 

% Aighen desùra dei oegg. 
hssere a gola in checchessia. 
Vaie ater gran quantità, co- 
pia , abbondanta dì cbec- 1 
chessia. 1 



i Vegner i «gg ros.'. Far 
gli occhi rossi. Vale esstn'e 
Ticiito a piangere. 

§ A oegg saragg, A chiusi 
occhi. 

§ Veder pioe qnatr' cegg che 
dò. FeAer pia quatta occhi che 
due. Vale essere più difficile 
ch'altri s'inganni o sia in- 
gannato operando ia com- 
pagnia d'alcuno, che ope- 
rando solo. 

§ Veder de catif, o de b4 
ceg. Federe con mal occhio, 
o di mal occhio. Federe con 
buon occhio a di buoa occhio. 
Vagliono vedere alcuno con di- 
samore, con invidia-, con Cora- 
piacenza, amore e benevo- 
lenza. 

^ L' amar l' embenda i cegg. 
F. amùr. 

§ En qualr' cagg. A quattro 
occhi. Da solo a solo. 

§ Tiràs la berèla, o i caei, 
o '1 capei en di oegg. Cac- 
ciare il capo ianansL Darla 
a mosca cieca. Vale non dar 
retta ad alcuno in fare o dir 
checchessìa. Dicesi anche ti- 
rarsi il cappuccio ia sugli 
occhi. Tirare a nuadar già 
kt buffa- 

§ Tra i 03gg ala. roba. ( fig. ) 
Cavar gli occhi alla pentola. 
Vale togliere il buono ad una 
cosa per se , e lasciare il 
cattivo ad altruL Schiumar 
la. pentola- 

^ (Eg dela vertecia. Anello 
■ della bandella. Quello il qua-, 
le si mette Dell' arpioae cl>Jk 
re^^ 1» imposta. 



7,-,ii-,. Google 



(EG 



C a3, ) 



§ <Eg del brced, o del ale, 
Scandella. Minuti ssìme goc- 
<:ìole dell' olio o' dì grasso 
Salleggianti. 

§ <&% poli. Liipìaello. Sorla 
di caQo così detto dalla sua 
forma. 

5 % del Tedie. Pìdh. Pu- 
Viga. Spazietto che pieno di 
aria s'interpone nella sostan- 
za del vetro o d'nltre ma- 

§ Schisa le sigole en di 
ccgg a vergù. K sigola. 

§ (Eg endrét , oaf de ne- 
dal. f^. faeniaml. 

^ Vardà col ceg de! por- 
»cl mori. Guardare a strac- 
elaseccQ o a squarciasecco . 
Guardar di mal occhio , eoa 
guardatura burbera, a tra- 
verso. Guardar con mal pi- 
glia. Cipigliare. Nomisi che il 
(]ell. nella sna vita ( pag. 
iS5. tom. 1.° ediz. classici ) 
usa la frase. Guardar col- 
V occhio del porco, e per 
<[uanto parmì nel nostro sen- 
so, comunqne i dizionarj la 
interpretino un po' diversa- 
mente. 
^ Sarà (en ceg. P", sarà. 
«gel. Ugello. ( T. delle ferr. 
ed altre fornaci ). Tubo di 
rame eh e porta 11 vento 
nelle foraarì. 
me. Olio. 

§ (Eie de bruz, de bruià, 

p de linfiza. Oito di linseme, 

o olio di Uno. Olio tratto dal 

«eme di lino. S 

^ (EI« de nAs. Olio di noce. I 

K <£le da mandole . Oli» | 



<EL 

mandorlino, olio dì mandorle 
dolci. 
% (Eie de olia. O/iorfu/iVo. 
^ <Ele de lauro. Olio taurino. 
% (ffile doavès. OUod'avez^ 
zo o ^ abete bianco. 

% (Eie de sas. Ifajf-a. Bila- 
me fluido sottile , leggiero , 
bianco e gialliccio, detto al- 
trìmentt oUo di sasso. Pe- 
trolio. 

§ (Elo de raisà. Olio di na- 
vone saU/atico , o olio di ra- 
paccioTK ( secondo il Targ. 
Toz.) Specie d'olio da' Fran- 
cesi detto ìuiMe de navette. 

§ (Eie col morcolòt. Olio 
morcoloso. 

^ Che ga del cele. Oliato, 
oleoso, 
§ Meter del osle nela lu- 
seraa. Rifomir la lucerna. 
Ji Avi I' cele bà sùra la faa. 
r. faa. 
§ Voli fa come 1' cele, fo- 
ler star sopra. Vale voler e* 
sere in maggior stima degli 
altri. 

§ L' tele bti sta a sima. La 
veritA sta sempre a galla. 

§ Noi sent nò de cale, né 
de sai. yon è né carne nò 
pesce. Dìcesi d'nomo stolido, 
e che sia pressoché privo 
d' ogni senso. 

§ Perder l'«le e la sai, o 
laura per el diaol. F. diaol. 
J Andà come oen tele. Cor- 
rere a verso. Suol dirsi di 
cosa che vada a seconda e 
senza ostacolo. 
§ Andà come cen cele. (fig'D 
Correre 9 feorrer^ bens- Ùi* 



n,g,t7„ib/G00gIc 



<EN 



( »38 ) 



(EN 



cesi dì cniTiicole, pulegge 
e simili quanclo ranno so e 
gt^ senza diTlìcoltà , e per- 
cliè per fare ciò si sogliono 
ungere, n*è poi nato il dire 
parlando di un che corra 
velocissimamente • E corre 
die par unto. 
(Er-a. Una. 

§ Vegnigben a cena, f- tc- 
gner. 

^ (Eoa qoacli volta. Quan- 
do die sia. 
lEndes. Undici. 

^ Tiri r oendes o 'I sgarlet. 
J^. tiri, 
ffiiieèla. tassello. ( T. degU o- 
ref. ) Stramento di tntto ac- 
ciaio finjuimoper iatag1i«rn 
dentro i ritti ed i rovesci 
delle medaglie. - 
fflngèta . Ungetto . Strumento 
d' acciajo, specie di scarpel- 
lo in punta schiacciato. 
(Engèta. Lunetta. { T. med. ) 
Appannamento à«Ua cornea 
dtìlr occhio che impedisce il 
vedere. 
<Engia. Unghia. Ugna. 

§ Alga le OQgic o le ma 
longhe. f^. ma. 
^ Negher d' cengia. F. ne- 

§ Spiiirì le cengìe. Lo sies- 
•0 che spiuri le ma. f''. ma. 

5 (Engia piata. Unglùa pn- 
f crina. ( T. di masc, ) Ugna 
del cavallo che k piatta, co- 
me quella dell' anatra. 

§ Eser caren e (Bngia, o 
cui e braghe. J^. braghe. 

% Sentis a ruga fina 'n dole 
«engie dei pè. Seiuirsi rac~ 



capricciare. Vale nascere ii | 
altrui un- certo commovi- 
mento di «angue, con arric- j 
ciamento di peli , che per I 
lo più viene dal vedere o i 
sentire «ose orribili o spa- \ 
ventose. 
5 Vardà le ffingie a vergò. 
Aver cura alle mani altrui. 
(gT.) Vale osservare che altri 
rubi o fraudi. 
llngiasa. Ugnacela. Pegg- di 

unghia. 

(Engina . Unghietta . Ugnetta. 

Ifn^ùoUna. Dim. dt unghia. 

(Erti. Svignare. Pigoere. Urtare. 

(Enfi, r/rto. Urtata. Uttamento. 

Spinta. 

5 Grand «rlù- Urtane. Spin- 
tone. Urto grande. 
Ss. Uscio. 

^ AaU del ces. Imposta. 
\ Pitaatrada del oes. Stìpiti. 
C <Eb sensa vertcce. Uscio 
sbandellato. 

^ (Es finiL Porta pura e li' 
scia. { T. de' legn- ì Quella 
-che ha l'architrave-e stipiti 
senza scorniciare. 

5 <Es solio. Porta intelojata. 
("T. de' legn. ) Dicesi quelU, 
dorè non v' è altro che os- 
satura seaza spranghe né bat- 
titoia, 

5 Tiris dré 1' oes. Ti/-are a 
se la porta. Vale chiuderla. 
5 Troà l'ces sarai o la ca- 
za de legn. Trovar t uscio 
ghiacciato o imprttnato. Di- 
cesi proverbialmente quando 
alcuno va per entrare in un 
luogo, e non gli riesi;e per 
ritrovar chiui» la poru; 



•nigiUrrlbyGOOglC 



(BS 



(^H) 



FA 



§ Mena 1' tes. ( lig. ) f. 
òoudoìàs. 
^ Mena l'oss- (T, di giuoco) 
r. meoà. 

<E.sciera. Botola. Quella buc.i 
donde talora si passa d» ud 
piano di cava ud un altro, 
che si cuopre poi eoa cate- 
ratte o simili. 

<K5et. Uscetto. Usciolo. Dim. 
di uscio. 

<Es«ll. t/sciolino. Dina, di usciolo. 

ffiza. frassino .comune. W. Fra- 
arinus sxcelsior. Bell' albero 
de' aostri Ijoschi a tronco 
diritto, le foglie pennate. 11 
leguo beachè bianco è molto 
duro e renstente. E un ot- 
timo combustìbile si in na- 
tura clie in carbone. Ne' gran 
giardini collocato in certe 
situazioni può fare un grande 
effetto. Tutto il bestiame ne 
mangia assai volentieri ìe 
foglie. 

«zel. y. oegel. ' 



Fa. Fare. 

' $ Fa alt e b.is e mal en- 
f ual , ft tcet a so moed. Fa- 
re alta e basso. Far correre 
il giuoco colla sm mestola. 
Dar .norma d topi.' Menar la 
mazza tonda. Farla bollire e 
mal cuocere. Dicesi di chi 
con superìoritJi faccia fare al- 
trui ciò che gli pare. 

§ Fi a metà con vergù. F. 
metà. 

^ Fa: a saiya. F: s.ilTa. 

J Fi banigola. Far ferzi- 



cola. Aver verzicola o Vcrz':- 
gola. ( T. de! giuoco delle pal- 
lottole )■ E significa aver tre 
palle al grillo o lecco. 

^ FA a strusa caei, ciapàs 
per i caei. F^. c^el. 

§ Fa beer le besde. Abbe- 
verare il beitiame. 

§ Fa bel vergola. Abbel- 
lire. Adornare. Far bello.' 

$ Fa biauch . Bianchire . 
(T. proprio degli argeuiieri). 

5 Fa bosol. F. bosol. 

5 Fa bù. Far- buòno. (T-. 
di giuoco. ) Sottoporsi a per- 
dere maggior somma di de- 
naro ehe non si lia in tasca. 

^ Fa bà beer, F. beer. 

K Fa bù mosiis. Far faccia 
di pallottola. Non aver ver- 
gogna. 

§ Fa bù zojgh. Far peduc- 
cio. Ajutar uno colle parole 
facendo buono il suo detto. 

5 Fi ba , bonifici. F, a- 
b&nà. 

§ Fi capòt. Fare cappotto. 
Dicesi de' mercanti e degli 
uccello tori. 

^ Fa car. r. car. 

^ Fi carne-li- Capiasciala- 
re , e Camescialare. Far car- 
novale, darsi alla crapula, 
e al dilet-to. Sberlingdcciare. 

^ Fi cera. F. ceta. 

5 Fa coltura. Pastinare. Ri- 
voltar la terra, diveglierla. 

§ Fa come ì fra, predica bó 
e fi mal. Far come ilgallOf 
cantar bene e razzolar male. 
Far come il Padre Zappata , 
che predicava bene e razzola» 
vft male. V»c« d«U' tuo. 



DigitzrrlbyGOOglC 



EA 



( 240 ) 



§ Fa de om. Fare da uomo. 
Vale operare virilmente. 

§ Fk deentà maglier. Sma- 
grare. Rendere magro, este- 
nuare. 

^ Fa deeBti paa. Appassare. 
Far divebìr vÌezo. Far ap- 
passire. 

<ì Fi dei framezismi. Pran- 
cesefigiarc. Usare fraaccsìsmi. 

^ Fa del gesti. Gcsteggiare. 
l'or gesti, gestire. 

§ Fa dcle so. Tornare alle 
medesime. Far delle sue. Ri- 
cadere ne) mal fatto. 

§ Fa d' cena fìtela dù. ze- 
ner. Con una figliuola farsi 
due generi (fig.) Vale Toler 
d' uà affare tirare doppio 
vantaggio. 

^ Fa di gce de setimana. 
^. seiimana. 

^ Fa e desta l' è tcet lauri. 
fiore e disfare gli è tutto la- 
vorare. Fr. di eh. sigD. 

^ Fk aaa capelada. f. ca- 
pelada. 

^ Fa oena coza trop eu fresa. 
Precipitare alcuna cosa. Va- 
le farla frettolosamente e 
male. 

§ Fa" ià a so mced vergò. 
Far filare uno. Vale farlo 
fare interamente a sno sen- 
no. Farlo stare cheto per 
bella paura. 

§ Fa fadi§he de orb, o 
laura de scliena. F. schena. 

^ Fi f^ pas. f^. pas- 

^ Fa fasina. Affastellare. 
Fur fastelli*. 

§ Fa o caà foera dei rés i 
marti. F". taarù. 



I 

li Fa freda cena coza o fi \ 
fred vergola. /^. fred. 

§ Fk fiasco. Lo stesso ctie j 
andi buza 4Bna coza. F'- andA. 

^ Fa gran bodès e poch ' 
fagg. Farla bollire e mai cuo- 
care. Fr. di eh. sign. 

§ Fa goart già da tcegg 1 
mai. Cgsrgo). Dare a uno 
t ultimo asciolvere- Far ino- 
rir alcuno. 

^ Fa i corego. F. corea. 

§ Fa i fòs per pianta le 
vigg. Sgrottare. Larorare le 
iotie per piantarvi le viti , 
aggrottando la terra lasciaii- 
dovela a ciglione. 

$ Fa i laùr de mal. Fara 
all' impazzata. Operare paz- 
zamente. Vale fare le cose 
senza considerazione, pazze- 
scamente. 

§ Fa i Uftr a quach foie, 
o come Dìo v<b1. F- Dio. 

§ Fi i pign cola credeasn. 
Èssere alla porta co' sassi. 
Prov. che si dice dell' esser 
all' ultimo punto di finir 
checchessia cacciato dalla ne- 
cessità. 

§ Fi i solch. F. aolch. ,-■ * 

^ Fa l'amùr a vergotai f . 
amiìr. 

§ Fa '1 diaol coi pè de dré '■ 
e simei. F^ diaol. 

$ Fà'l galani, fi '1 belo. 
Galanteggiare. Far il galante. 

§ Fi '1 nùnció o '1 coió per 
no paga dase. f^. coió. 

§ Fi '1 poarèt. F. poarèt. 

5 Fi 'I so bizogu. Fare suo 
agio. Andar dì corpo. Anda- 
re a sella. 



nigiUrrlbyGOOglC 



FA 



(4. ) 



5 Fa l«zùr.(fig.) F.ìuzÙT. 

§ Fa '1 sautìliGetcer. f . san- 
tiiisetcer. 

^ Pala bAna. Metter buono. 
Far buono, Va!e convedere , 
accordare. 

$ Fi la ci a tre soler. (P.J 
( gergo ). fiver lungamente- 

§ Fàlacàs«-J cami. (ger.) 
Far tutto il rovescio. 

(j Fa la cousa al pès. Ma- 
nnare il pesce. Che è quando 
è fritto mettervi 1' aceto per 
conservarlo. 

(| Fala farà. Terminarla. 
Finirla, Venirne a capo. 

^ Fala , ficaia a vergù. f . 
fica.' 

% Fala 'n barba. Far la 
barba di stoppa. Cioè far 
del male ad Bltuno die non' 
teme. Dicesi pure farla di 
quarta. - 

^ Falà'n pé. ((ìg.)Lo stesso 
che fa oen scarpù. V. scarpù. 

$ Fala sce i agg. V. teg. 

§ Fala veder en candela. 
f. candela. 

^ Fa la galeta , o andà 'n 
carela. F. carela. 

§ Fa la gambni'tela. f. gam- 
'-barcelai 

S Fa laftr de s-cet. f . s-cet. 

]i Fa laùr de servìtftr. Fan- 
teggiare. Far cosa da fante 
servo. 

§ Fa la prìmaera. f. pH- 
naera. 

5 Fa la strada al papa, an- 
darsene in gite. Andare assai 
attorno senza concbiudere 
quello per cui si va. 

§ Fi le fiche. Fare le ficìte. 



FA 

Quell' alto che colle mani 
sì fa in dispregio altrui messo 
il dito grosso tra V ìndice o 
il medio, 

% Fa le fiche. Far beffe , 
beffeggiare. 

§ Fa le fiche. Far lima li- 
ma. Motto per dileggiare o 
uccellare ; modo da fanciul- 
li, ed è quando fregando a 
guisa di lima il secondo dito 
della destra in sul secondo 
della sinistra verso del di- 
leggiato dicono lima lima. 

)i Fa le fiche. Fare un ma- 
nichetta. E il mettere una 
mano in sulla snodatura del- 
l' altro braccio piegandolo 
all' insù, che è atto di sde- 
gno e d' ingiuria verso il 
compagno. 

§ Fa fé moine, yfmmoinare 
ed ammainare. Far moine, 
jiccarezzaie. Far finte carez- 
ze, ed è specie di adulazio- 
ne propria di fanciulli e di 
femmine. Dicesi anche far Iq 
forche. 

^ Fa le sasade. F. aasada. 

^ Pà losm o luzdr ai morgg. 
f>. luzùr. 

§ Fa neta la taola. (gergo). 
Sparecchiare. Mangiare assai- 
Modo basso. 

^ Fi ombra. F- ombra, 

$ Pà pagagg. F. empatà. 

§ Fa pari de no sai , fi 1 
gnagDO , el lelò , el mincÌQ 
o '1 coìó perno p^gi dase. 
F. coió. 

^ Fa pari de dà 'n seconda 
e dà 'n tersa , o fa parV de 
fa ten lair e f;ighen wa aU 



ri,n,t7<-,ii-,.C00gJc 



FA 



( a.'p ) 



ter. Accennare in coppe , e 
dare ùi bastoni- Che è mo- 
atrare di far uua cou , e 
£arite un' altra. 

\ Fi p«rì, finzer. K. pari- 

$ Fi puri , fa MI . Pani- 
cipore. Far partec-ipe. Co- 
municare con alcuno chec- 
chessia. 

^ Fi pa». F. pa». 

5 Fi pasà oeu )ebep. Per- 
correre un ìibro. Vale legger- 
lo così di vo]o. Scartabellare. 

% Fa perder el teinp a ver- 
gu, dezavial. ì^. temp. 

^ Fa pi, pi , pi , fa 'I vers 
An polzl , o dei ozei pisin'i. 
Pigolare. Il mandar fuori la 
voce che fanno i pulcini e 



nitri 



1 pi. 



coli. 



\ Fa pice che . Cnrlo 'n 
Franan. Lo ste$£^ che meni 
8te 'i fé. fr. mciià. 
$ Fa pora a \ergù. F- pora, 
$ Fi rider la hrigada. Var 
da T'dcie, che ridere, diche 
ridere. Vale dar occasione al 



riso. 

^ Fa satire. ^. sadra. 
• ^ Fa sea. F, sea. 

^ Fa sentì bi^ua «ena coza. 
Fare cader <f allo una cosa. 
Vale farla sentire pregevo- 
lissima. 
' ^ Fa sce e stc. F. sos. 

§ F^ ste la nef. Spalar la 
Tiet-e. 

§ Fi soe le mezane. F'. me- 
zajia. 

5 Fa scc '1 pa<;r, Accomi- 
gnolarc. Congiungere a mo- 
do di comignolo. 
^ ^ Fa see vergot. Avvoìgert- 



§ Fa *«e Tergii. Aggirare. 
Sedurre. Abbindolare. Ingan- 
nare. Truffare. Ciarmare. 
Gabbare. Infinocchiare. Trtip- 
polare. Tagliare. Accalap- 
piare. Incalappiare. Ingalap- 
piare. Acchiappare. Carucco- 
lare. Abbacinare. Inzainpo- 
gnare. Frappate. Giuntare. 
Giungere o mettere al gab- 
bione- Fr. di eh. sign. 

^ Fa smorfie cola hoca. Fai' 
boccili , o far boccaccia. Vale 
aguzzare le labbra in verso 
UDO iu seguo di dispregio n 
guisa che fa la bertuccia. 
Sberleffàì-e. 

^ Fa soinensa/ F. someusa. 

ji Vìi sta alegher con poca 
speza. Far le nozze co' ftin- 
gld. Far le spese necessarie 
con eccedente risparmio. 

i, Fa sta verga al '.al. F.wh 

S, Fa sfa «o '1 fiat. F. fìat. 

C Fa taanir F. taani. 

^ Fa tache soel fer. ^Cesel- 
I^e. ( T. de' fahb. ) Formar 
collo s<arpello o colla pen- 
na del martello delle iui;ic- 
catnre sul ferro. 

^ Fa tasti. Dare a sag^'o. 
Vale far assaggiare. 

% Fi testament . TcsttVe . 
Far testamento. 

^ Fa tcet l'emposibìl. Fom 
V esti-emo di stia possa. Vale 
far gli ultimi &forzi. 

%i Fa tratamenU F. trata- 
ment. 

§ Fa trenta , e no fa tren- 
tù. F. trenta. 

^ Fu veder la luna 'a dei 
pos. F- pos. 



nigiUrrlbyGOOglC 



FA ( 2 

5 Fa YÌgni voìa d« beer a 
vergù, faga vegner set. As- 
setare. Indnr sete, far veair 
voglia di bere. 

% Fa zo fazcei ^ roaiot o 
«iinei. Sbaccellare. Cavar dal 
Iiaccello. Sgranare. 

^ Fa zo i fuz , agdà 'n toch> 
r. andà. 

S Fa zo 'l SI. Annaspare. 
Avvolgere il filato ìb sul na- 
<po per formarne la matassa. 
Innaspare. 

$ Fas a qualche cosa. Con- 
farsi. Star bene a checches- 
afi» , Convenire. RicIUedersi. 
jiffarsi. 

% ¥aì ciar. Schiarire. Farsi 

^ Fas soe la resta. Accin- 
cignare. Succignrre. Legare 
sitto la cintura ì vestimenti 
luoghi, o avToltarsegli per 
tenerli alti da terra. 

^ Fas Ke le maneghe. Ri 
hoi-care le maniche- Per ar- 
rovesciare 1' estremità delle 
maniche. 

^ Fas soe le maneghe. C fig- ) 
Spo'sUarsi in farseito. AUac- 
c'nrsi la giornea. Vale intra- 
prendere una cosa con ogni 
^flì cucia. 

. § Fas porta atùren. Far 
bella la piazza, la festa, la 
contrada esimili. Diceti quaii- 
do con clieMÌiessia per lo 
più improprio sì dà materia 
(li discorso. 

<ì Fas s-ciopà 'I gol , o '1 
becli. y. s-ciopà. 

§ FjisU a gambe. Lo steiio 
che faebià. ^. i^bii. 



i ) FA 

^ Fasla ados , fasla sot, 
BeJe braghe, f^. braghe.- 

l F«sla sceì digg. r. dit. 

$ Fasla Bo. Ricattarsi. Ven^ 
dica[si. Rendere !! contrac- 
cambio, o la pariglia del- 
l' ingiuria ricevuta. /(W io/i- 
diera dì ricatto. Fare a far~ 
seta. Vale lo stesso. 

$ La libertà de fa e desft 
HO ghe denér che la pose 
paga. f. dsner. 

% Noi se ga fa. Ifon s' addice. 

$ Tegner o fit tegner el dit 
ea la piaga. F'. tegner. 

§ A ia de quel che no sa 
de fa , r entervé de quel che 
no sa speta. Chi fi quel cfte 
non dee, gf intervien quel 
che non crede. Cioè gli av- 
viene coatro sua raglia. 

§ A fa de quel cbe no -s'è 
US, el va dentar i cegg e 'nfue- 
ra '1 oatiz. Lo stwso che lasà 
fa i inester a chi i a sa i^ 
f^. mester. 

§ A f à ì laìtr en fresa, no 
sé ì fa mai bé. Le stesso 
che prest e bé noi convié. 
f. pcest. 

§ Ài^a d«l da fii fin dcsàra 
dei eegf o del co. f^. vo. 

^ Ari a che fa 'n qunch sit. 
Esser proprietario in un co- 
mune. Vale avervi poderi o 
terre da coltivare o far col- 
tira re. 

§ Che fet che foÌ. Di trattt 
ia tratto. Vale anche troppo 
freq uentemeate. 

J( Chi fa mal no sp«te bé. 
Lo stesso che q'iel che sa so^ 
nuu ta rejj;oi. f. rejaer. 



1,. Google 



FA 



( ^44 ) 



FA 



^ Chi è sUt a caza del 4ìko1 
ei sa quel che i ga R. V. 
CI za. I 

% Del sa M poel fì quel 
che sa veci. Ognun può far 
della, sua piuta gnocchi. Vale 
the ognuno può disporre del 
proprio come gli pare e piace. 

^ El ga a che a col so 
diaol. r. diaol. 

$ El la faràf a<h al diaol. 
Farebbe a girar colle rocchelle. 
Si dice de' grandi aggiratori. 

§ El Sìgnùr el lasa fa , ma 
iniga strafa, y. Signùr. 
Fa. Partorire. 

Faa. Fava. W. Faba. Legume 
noto. 

% Faa nostrana. Fava bag- 
giana. Fara della più grossa. 

5 Avìga ■!' <ole bù sftra la 
faa. ( fig. ) jìvere la pasqua 
in domenica. Cascare il cacio 
su maccheroiiL Dicesi quando 
avviene alcuna cosa inaspet- 
tata , e che torna appunto in 
■ acconcio. 

({ No sai distinguer la faa 
dai fazcei. ^, sai. 

§ Faa pelada e franta. Fa- 
va sbucciata. 

§ Faa grasa , orecine, ore- 
ciù. Fava grassa. Fabaria. 
W. Sedum telephium. Pianta 
la quale sì riscontra sugli 
argini de' campi presso i mu- 
ri con fusto lungo un piede 
e più di color vinoso, foglie 
rotonde e ovate. Fiori in co- 
rimbo terminale di color ver- 
diccio. 
Fabricà. Fabbricare. 

jf Fabricà soel sabiA. Zap~ 



pare in rena. Operar senza | 
frutto. 
§ A fabricà, e litiga sa con- 
soema quel che s ga. Ma- J 
rare e piafire è un dolce ira- I 
poeerire. Vale che chi atten- 
de a fabbricare o a litig^ire 
a poco ,a poco consuma le 
sue sostanze. 

Fabrisér. Fahbricciere. Quegli 
che sopraintende alla fab- 
brica delle chiese. Operajo. 

Fabriserìa. Fahhriccieria. Voce 
dell'uso. Unione di fabbric- 
cieri, 

Fachl. Facchino. 

§ Fa laùr de facili. Lo stes- 
so cbe sfachìnà. F- sfadiioà. 

Factotum. Factodo. Voce Iali- 
na e spagnuola. Arcifanfano. 
Dicesi di colui o di coiei 
che mostra avere ì rasggiori 
maneggi d'un governo, che 
sappia e voglia fare ogni 
cosa. 

Fada. Fata. Strega. Maliarda. 

Fadà. Fatare. Stregare. Amma- 
liare. Àffatiirare'. 

Fadiga. Fatica. 

5 Fa fadighe de orb o lauri 
de scbeuH. F. scbena. 

Faeta o faa franta. K faa. 

Fagot. Fagotto. Fardello. 

^ Bù fagot O bù pastù. F. 

pastù. f' 

% Fa soe 'I fagot o l'bnul. 

^. baul. 

■ 5 Fa soe 'I fagot. ( ger. ) Iif 

gravfdare. 

% Miti zo '1 fagot. ( ger- ) 
Partorire. ■ 

Fagot. Fagotto. Sorta di stru- 
mento da fiato. 



DigitzrrlbyGOOglC 



Fagotel. Fj^oitino. Fardeiklto. i 
Fardellino. Piccolo fardello. ■ 
Fai. Fallo. Errore. SbagUo. 

% TcB -n fai. r. ta. 

5 Toegg i fai cliaenta quin- 
des. ( gergo ) Ogni errore trae 
seco le sue conseguenze. 

§ Me ter i pè 'n fai. F. 
ni'* ter. 

$ Fi fai. ( T. del giuoco 
della palla. ) Andare in fallo. 
Oicesì quando b palla va ìd 
luogo dove sia fallo. 
Fali, Fallare. Errare. Fallire. 
Sbagliare. Commetter errore. 

^ I fala a i pregg a di ine^a. 
Égli erra il prete all'altare. 
Prov. che si usa per iscii- 
sape qualche difetto medio- 
cre mostrando esser facile 
l'errare anco in cose di mag- 
gior importanza. Egli erra un 
prete all'altare, e cade un 
cavallo che ha quattro gambe. 

5 Palando sn 'inpara. Gua- 
stando s' impara. Pi'over. e 
Tale, che bisogna fare, an- 
corché si faccia male, vo- 
lendo imparare. 

§ Chi no fa no fa!a, e 
cose faland sa 'mpara. Chi 
fa falla , e chi non fa sfar- 
falla. Vale «he ciascun falla. 
. § T'è falàt el méz. Pia su 
.; Sta monna luna. Prov. che 
vale. Tu non f apponi, tu 
noa dai nel segno , tu non la 
dì giusta; ed è dettato tolto 
da ' un giuoco fanciullesco 
cosi detto. 

% Falà. C T. di giuoco. ) Fa- 
tare. Non avere del seme 
di cui si ^uoca. - 



5 ) l'A 

Faladùr. Fallatore. Che falla. 
Trasgressore. 

Falalela. V. faUlela. 

Falasa. ^. Falopa. 

Falbalà, Falpalà. Sorta dì guar- 
nizione. Balza. 

Falchet, Sparviere comune. W. 
Accipiter. Uccello di rapina, 
ed è la femmina -, il maschio 
che è minore e men bravo sì 
chiama moscardo o moscar- 
dino. 

$ (Egg de falchet. Occhi 
grifagii. 

Falcliet. Falcone. W, Falco. 
Uccello di rapina armato di 
becco e d' uughie ricurve e 
acute e che serve ali' uccel- 
lagione. 

§ Falchet molioer, Alha- 
nella. W Falco albu-i. Spe- 
cie di falca, di cui trovanti 
più varietà- 

Falcù. Falcone. F. falchet, 
^ Quel che té cura dei fal- 
ciV. Falconiere. 

Faicùna. Falcona. W. Sisyn- 
hrium sophia. Pianta annua 
che adoperavasi per Le ul- 
cere e per le ferite. 

Fall. Fallire. 

^ Fall coi solgg en Bearse- 
la, Fallire col sacco. Fallir 
col morto in casa. Frasi del- 
l' uso. Fallir dolosamente , a 
conservando per se il dena- 
ro della ragione de' credi- 
tori. 

Falla. Fai'Ula. 

§ Falle che vfila. Falave-' 
sca. Favolesca. Quella ma- ■ 
terja volatile di frasche o di 
carta o d' altra simll cosa 



DigiUrrlbyGOOglC 



FA 



( *ifi ) 



FA 



abbruciata, che il vento leva 
ili alto. 

^ Falle de carta che brusa. 
Montichine. Quelle scintille 
di fiioto che neir ìnceaerirsi 
J.t carta a poco a poco si 
epengODO. Quella tra le det- 
te scintille che si spegne per 
l' ultima vieu detta la ba- 
dessa. ■ 

§ Falle de néf. Nevischia , 
e nevischio. Il nevicare in 
poca quantiiH. 

Falilela. Falimbello- Serfedoc- 
co. Dormalfuoeo. Scioccone. 
Stupido. Uomo senza fer- 
mezza. 

Falò. Falò, Capaanuccìo. Mas- 
sa dì legna per appiccarvi 
fuoco e abbruciarla per al- 
legrezza e altra cagione. ììal- 
doria. 

Falopa. Falloppa. Bozzolo in- 
cominciato e non terminato 
dal baco. 

pfllopa. Malfatta. Ogni errore 
di tessitura, e talvolta- s'ap- 
plica ad altri errori. 

§ Fa dele falope. ( fig. ) 
Sgarrare. Prender errore. 

"Falopada. Corbelleria- Minchio- 

Fals. Fiosso. ( T. de' calz. ) La 

parte della scarpa più stretta 

vicino al calcagno. 
Fals. Fiilso. 

^ Om fals come Giuda. 

i/omo falsissimo. Simulato. 

Mendace. 
^ Falsa piastra. ( T. degli 

or. ) F. piastra. 
Falsifica. Falsificare* Cantra/- 

fare. 



Falsificadiìr. Fa! si fica! ore. 

^ Falsilìcadùr d<! monede. 
f'fiisamonete. Cbe falsiiica le 
mooete. 
Faltram. Cessù'ne- Da cesso, ' 
Parola di scherno, e dinota 
qualitit di cose o di per- 
sone sporche e di poco pre- 
gio. 
Fani. Fame. 

§ Pam de carbù , de ten 
e simei. Pica. ( T. medi- 
co. ) infermità che cagiona 
prurito di mangiare cnrlK'- 
ne, calcinaccio e simili- 

% Avi cena fam de ìùf. V. 
làf. 

% Fa pati verga de fam. 
Affamare. Far patir fnmf. 

% Fam rablAza. Fame ca- 
nina. InfermitA detta aneli» 
appetito canino , e dal volgo 
wal della lupa. 

S C-ià la fam. r. caà. 

^ Caàs la fam. F. cai. 

%, La fam l'è la mei pi- 
laiisa. Lo. fame conduce ogai 
vivanda, ovvero ap'Vtito noa 
f'iol .•salsa . Vagliono che 
qiTando la volontà br»mi 
nna cosa , non vi blso;;M 
grande stimolo che l' intiam- 
mi. 

^ Longh come la fam. F. 
lòngV 

^ La fam casa U litf foera 
dela Una. La fame caccia il 
lupo dal bosco. li bisogno fa 
trottar la vecchia. Vnle la 
necessità costringe altrui a 
operare, 
Famàt. Adunato. Famulento- 
Famelico. 



nigiUrrlbyGOOglC 



FA 



( ^.Ì7 ) 



FA 



Fa tu ci . f^accoTO - Cuardiauo 
delle vacche, <;ome hoaro, ai \ 
dice al gunrdinuo iW buui. 
Garzone. Minestrgjo. 

Fainia. Fami^ìa. 

% Pa de famia , o Gaznli. 

'? <"■ 

§ Ed qiieta famìa ì è re- 
sUgg ea tre o qualer gagg. 
r. gat. 

Famioela. FamigUuola. Dìm. di 
famiglia. Detto per vezzo. 

Fancb. Fango. 

§ Pie de fauci). Fangoso, 
Infa-gato Lotoso. Melmoso. 
Pieno di faugo. Limaccioso. 
§ Sporca de faucb- Infan- 
gare, inzaccherare. Bruttare. 
Lordale di &Dgo. Impillac- 
cherare. 

5 Sportàs de fangh. ^. em- 
posnclàs. 
§ Caàs dai fancli. f. caà. 

F;^iiel. Fanello. W. Fringilla 
Vinaria. Uccello noto quasi 
situile al montanello, ma va- 
ria nella grossezza , ed ha nel- 
le ali alcune strisele bianche. 

Fancla. Fanello. Frenello. Sjic- 
cie di paouiua leggieri tes- 
6utn di laaa fine. 

Fanfaluca. Fanfaluca, lìaja. Ce- 
lia. Cicalata- 

Fangh. F. FaiK-h. 

■Faiiyhera. Faiig/ugUa. Limac- 
cio. Luogo pieu di t'ungo. 
Filta. 

Fauill. f. prnsiaul. 

Fani. Frante. Soldato a piedi. 

Fant. Toccatot-e. Ministro della 
corte del civile, il qiìnlc de- 
nunzia a' dehiiori il termine 
pereutorÌQ. 



$ Fa o fant o ca^elet, vg- 
gnigUen a cena. F. vegner. 

Fautogg. Fantoccio. Piccola fi- 
gurina fatu per lo ' piii di 
cencio o di legno. 

Fa ori. Favorire. Favoreggiare. 
Ajntare altrui. 

Fnpei. Ins^a^iatore. Voce del- 
l' uso. Colui che ingaggia. 

Fapù. Caniofo. Sepoltura co- 
nnine di spedali e di si* 
miti luogUi. 

Far. Farro. Forre. Specie di 
biada noui. 

Farabict. Farabutto.. Farinello. 
Truffatore. Ingannatore. 
^ Bù farabcel. Lo stesso che 
b'a piistù. F. pasiù. 

Farfara. Farfara. Tussiltof^gine. 
W. Tussilago farfara. Pianta 
perenne con foglie a forma dì 
cuore, angolate, dentellate. 
Fiorisce in febbrnjo e mar- 
zo, lie foglie coiuparlscoiko 
dopo la horitura. Abita i 
luoghi freschi , argillosi. 11 
decotto delle foglie si usa 
per la tosse. 

Farfoià. f^. bctegi\. 

Farfoiada. Anfania. Orsata. Af- 
follala. L' anfanare. Anfana^ 
mento. 

Farfoiàs. F. enfarfoìàs. 

Farfoiù. Anfanatore. Farlingot- 
to. Batfalone. Ciancione. Baf- 
fone. Cicalone. Che favella 
s(;n/.a fondamento e couclu- 

Fariii!! Farina. 

§ l'.ila dura con poca 'fa- 
rina. ( gergo ). Lo stesso che 
sta sie la si- F. sii. 
§ La fariua del. diaol 1^ 



nigiUrrlbyGOOglC 



FA 



( ^43 ) 



FA 



Ta tOBta 'n croesca. Quel che 
vie» lii nijfa in raj^a, se ne va 
ài buffa in bajja. \aie ciie )e 
cose rualnmeitte acquistate in 
Lreve se us vanno in malo- 
ra. I Latini (licevano. Male 
parta, male diltdtuntur. 

%, Ko r è farina del so sacb. 
jN't"? è sita farina.' Non è er- 
ba dei suo orlo. Quando sì 
conosce uno dar fuora cosa 
d' altri per sna. 

^ No te sé farina de fa o- 
»tie. Tu non se' una netta o 
leale farina. Non sei fettina 
da cialde. Tu sei una mala 
zeppa. Vale non sei intera- 
mente schietto e sincero. 

§ tser t<tgg dela stesa fa- 
rina o escr toegs lilagg zo 
d'iena roua. V. roca. 

Farinei. FaiiiwUo. W. C/ieno- 
podìum f(>(We. Pianta annuali 
col fosto alto un piede cir 
ca , dritto, verde cogli an 
goli rossi alla base. Le fo- 
glie de' rami a lamette. Grap- 
poli con qualche foglietta 
tramezzo, alterni, lunglii. 

Farincr. Lo stesso che pastér. 
/^. pastér. 

Farinér.i, F. Ixcgatadùra. 

Farlocà. F. eufarfoiùs. 

Farlocnda. F. fufuiada. 

t, , . ) F. farfoiù. 
Fiirloca. ( 

Fas. Fascio. Fastello. 

§ Fa d'ogneerba hs. Far 
d'ogni erba fascio. \a\e non 
distinguere il buono dal cat- 
tivo. 
Fasa. Faccia. Viso. Follo. 
§ Troà la fasa de legn. 



( gergo ). Lo slesso che trol 
la porta aarada. F. porta. 

§ Ariga dò fase. Esseie m 
tecomeco. Suol dirsi dì colui 
che parlando teco dive male 
del tuo avversario, ed al- 
l' incontro. 

§ No vardì o no portala 1 
en fasa a nisu. Gettare il ■ 
giacchio tondo. Non aver ri- ' 
guardo a niuno trattando 
ognuno ad un modo. | 

Fasa. Lenza. Benda. Striscia di 
pannolino o d'ahrolangae 
stretta. 

^ Fasa dela cu a. Fascia- 
coda. ( T. de' seti. ) Striscia 
di sovatto o tela con cui si 
fascia , e si tien impiegata la 
coda del cavallo. 

^ Fasa dde i«r. Nodi del- 
le toni. Quegli ornamenlp di 
fuori nelle facciale delle me- 
desime torri , corri spondeuii 
all' impalcatura. 
Fiisà. Fasciare. Circondare o in- 
torniar con fascia. 
Fagada. Facciata. 

^ Fasada dei leber. Fac- 
cia. Pagina. Per ciascuna 
Landa del foglio. 
Fasadina. Facciuola. Dimin. di 
faccia , e si dice dell' ottava 
parte del fi'glio. 
Fasenda, Faccenda. Affare. Ne- 
gozio. 

^ Che fi fasende. Faccen- 
diere. Che fa faccende. 
Fasera. ( P. ) Fima. Modo e 
ligura. Calibro. 

^ -No eser fat soe qurla fa- 
sera. [P.) Non esser della me- 
desima qualità o carotiere. 



1,. Google 



FAS 



( ^ii) ) 



FAS 



Kascra. J^. frsrra. 

Kaseia. Fascetta. Fasciuofa. Pic- 
«ola fnscia. 

l'aspte. Faccette- ( T, degli ar- 
chib. ) Quelle lartncte d'ot- 
tone , o ti' altio ntetallu 
che tengono congiunta la 
canna alia cassa dell' arcUi- 

blKSO. 

Fascrl. Fazzoletto, 

^ Pascei dei col. Crafatla. 
Fazzoletto da collo, 

§ Fascfl del sudùr. Sciitga- 
tojo. 

§ Fàsoel del rar. Moccichi- 
Tìo. Pezzuola. Fazzoletto. 

§ Pascei de spaie. Spalli/io. 
pezzuole. Fazzoletto. 

5 F»s»I de s-fpgg. Benduc- 
cio. Quello che s'attacca alla 
cintura de' bambini. 
Fasioa. Fascina. 

% Fa fusina. f^. fa. 

§ A vesti aua l'asina la par 
cena regina , o a vesti ceo pai 
el par oeu cardinal. F. pai. 
Fasiù, ii fasift. Far compari- 
scenza. Far comparila. Mol- 
tiplicare cliccchcssia più del- 
l' aspettazione. Comf-tin're. 
Durare. 
Fastide. Fastidio. Briga. Im- 
paccio. 

§ l'osa dei fastide per i al- 
ter, o cen OS de rozegi. ^. os. 

5 Fa TCguer fastide. hija- 
slidirc. ^nnojare. Fccar noja. 
Fastide. Svenimento. Deliquio. 
Sfinimento- Sincope . Basi- 
mento. 

^ Vigni fastide. Svenire. Ve- 
nir meno. Smarrire gli spi- 
niti. Basire. 
- Tom. L 



Pasiidi&s. Fastidioso. Nvjosot 

Tedioso. 
Fat. Fatto. ( agg. e sost. ) 

$ Dal dit al fat ghe ctn 
gran (rat o la mela. V. di. 

§ Fat come cen mela. Cotto, 
o cotto spolpato , fradicio ; o 
cotto come una monna, un 
gambero , un sileno. Vale ub- 
briaco al maggior segno. 

^ A fa i fagg so no sa spor- 
ca miga le ma. F. ma. 

$ Fat e pagagg. T. pata- 
P«S»8g- 

^ Fa i fagg de caza. F- caza. 

S, Aviga '1 fat so. Avere o 
esservi il suo jy'eno e similL 
Vagliono esservi il ccmpi- 
meiito, conseguir l'iatento, 
aver tutto quello che a' ap- 
partiene. 

$ Voli '1 fat so fina 'nd* cen 
'sizl. F. aiil. 

S Vardà hi '1 fat so. F. 
vardà. 

^ Kmpasìs en di fagg del 
alter. F, empasàs. 

§ Tante ciacole e pocli fagg- 
V. ciacola. 
Fatazer. Dattajo falso. 
Falùr. Fattore- Agente. 
Jt'atùra. Fatturessa. Femmins di 
fattore, ed nuche colei che 
fa i servigi delle monache. 
Futura, l'soat.) ScegUirice. ( T. 
di cart. ) Colei che scegli» 
la carta tagliata, e ne com- 
pone i mazzi. 
Fat&ra. (agg.) /"econt^. Dicevi 
di donna che fa tigli sovente. 
Falura. Fattura. 

^ Lafirù a fatura. Ftire 4 
compita, Store per opera. Vale 



nigiUrrlbyGOOglC 



FA 



lavorare con paUtiita mer- 
cede dell' opera clic si faccia. 
Fail. Babbeo. F^. macaco. 
Faùr. Favore, 

^ Ariga '1 veni en fair. 
jévt^re il volto in sua via. 
Vale averlo favorevole. 

Faza. Favola o faggina. Frat- 
to del faggio, buono da dihu- 
giare, e da cui per espresuo- 
ue si estrae un olio bnono 
per ardere, ed è passabile 
per condimento. F. fo. 

Fa^A. F^n^ano. Uccello salvati- 
co dell' ordine delle gnlline. 
La femmina diccsi fagiana. 
Y. di grandezza simile al gal- 
lo, e da' naturalisti è detto 
pltasianus. E dì piuma varia. 
Ve n' ha più specie. Questo 
comunemente chiamasi 
piano comune. 

TaTÀ. Gabbiano. ( fig. ) Sì dice 
per ingiuria ad uomo rozzo 
e zotico. 
^ Jiti fazà. Buon pastricciano. 

Fazanada Fof^iola'a e fof^iuo- 
lata. Pappolata. Sciocchezza. 
Scimitnitaggine. Bahbuassag- 
gine. 

Fazauol. Fagianotto. Fagiano 
giovine , piccol Cagiano. 

Fazaro?In. ì^. pmsiaul. 

Fazara'Ie. Così chiamano i no- 
stri moulanar! i fringuelli 
monta/ìini , percliè maugìauo 
con grande avidità le faze 
cioè le faggine, faggiole. 

Faztel. Fagiuolo e japiolo. Ve 
n' ha di più sorte Fcigivolo 
ordir:ario o coli' occhio. F.i- 
giuoli gentili, romani, grigio- j 
iati, capfioni , et. I 



( 2S0 ) FA 

^ Fa zo fazcei^~K. K 

$ r.l.ocsa de fazoei. F- i-bcew. 

*i (Ea del fazotl. riso. Oc- 
ciiio. Occhiolino. 

^ No sai distinguer la fai 
dai fazobi. V. sai. 

§ Andà a fazcel. lìiescir a 
disegno, ^n'dar a vanga o ài 



rondone , o . 



! poppa. \Ae 
Isa a seconda, 
o. Andar a g/- 
dar a fagiuolo. 



Andar beiiiì 
nio eA anchi 
Fé. F'ieno. 

% Meni soe '1 fé. V. mena. 

^ A pesa de fé. /'. peza. 

Si No I' è temp de à fé ale 
oche. Non è tempo da dar 
fieno a oche. Non è tempo 
da b.iloccare, né da in(er- 
tenersi- 

5 Fé mnzadecli. Maggiatico, 
o maggese. Vale segato nel 
mese di maggio. 

§ Fé ciirt, Q zQTi. Guaime. 
L' erba tenera che rin.isce 
ne' prati e ne' campi dopo 
la prima segatura. 

^ Fé ostauel raarral. Gtu- 
mrj'eccio , o gomareccio. ( T. 
d'agric.) Fieno serolìuo più 
corto e ,pìù tenero del tnag- 

ese the ai «ega nel mese tU 
settembre , e dicesi anche a 
quel .Ceno che si sega neìie 
lene a seme o «ulle stoppie- 

^ Meda de fé. F. meda- 

^ Brasadu de fé. /■'ostello. 
Èr acciaia . 
Febicr. Febbraio. Febbraro. 
'ed e. Fede. Credenza, 

5 ^o avige né lege nò fede. 
/.'.(W genie di sca/rieraf 
persona bigia. 



DoUrrlbyGoÒglC 



FEO 

Fede. Attestato. Testimonian 
Ta, contrassef^o ; Ofwlfi nvere 
i suoi attestiiti , vale avere 
1 suoi doeumenti per pro- 
dsirii in giudizio. 
Fl-rf. Febbre. 1 dì lei uapatte- 
ri sono : Polso frequente, 
c,;lur df] corpo accresciuto, 
o diminuito , ec. 

^ Feer maligna. Febbre ma- 
ligna. 

^ Feer bianca. Clorosi (T, 

lucd. ) Oppilaùoae. Maocan- 

Z!i di mestrui. 

^ Aviga la feer.' Fcbhricare. 

% Quel che ga la feer. Feb- 

' hi kitante. Febbricoso. 

§ Remede centra la feer. 
Fel'hrifugo. 

^ Laflr che fa Tigni la feer. 
Febbrifico. 

^ Feer col boter. Felòre 
immaginaria. 
F.l. Fiele. 

^ Sima !a fel. At'ere l' ite- 
rizia. Sorta di malattia che 
ci manifesta con ingiallimen- 
to della cute e degli oc- 
chi e con orina nerastra, 
detta «olfarmente morbo re- 
gio. 
Feles, Felce magffore. Felce im- 
periale. W. Pterìs aquilina. 
Felce assai coiBune ne' luo- 
ghi sterili de'noitri monti, 
Può servirfe nelle stalle per 
accrescere -lo stabbio. Ove 1 
abbondi assai si potrebbe ab- 
bruciare per trarne la pò- { 
tassa che ne risulta ottima 
ed abbondante.' 
Felezina. Felce piccola- Veu'ha 
di più spcàe. I 



Fi:L 

Felter. Feltro. Sorta di panno 
non tessuto composto di la- 
na compressa insieme in ma» 
niera particolaro. 

^ Feller per la carta. Pan-' 
nello o /eliso. ■ T. di car*,. ) 
Quc'pezzuolì di panno (ano 
su di cui si mette il foglio 
di carta a misura che si ca- 
va dalla forma. 

% Feltar per i cartfi. Pez- 
zetta (T- dicart.). Pezzo di 
panno di lana raddoppiato, 
con cui, ben bene insaponato 
chesin,}' insapona II cartone. 

^ Eser pasW per el felter. 
(P.) (gergo). Lo stesso chesaila 
longa. F". sai. 
Fendidura. Fenditura, Feadi- 



mento . Fessura . Una 



pic- 



cola fenditura dicesi screpo- 
lo, screpolatura, e quella che 
appena è apparente dicesi 
pelo. 

^ (in feadidura. Socchiuso. 
Non interamente chiuso. 

Feuestra. F. fiuestra. 

Feuit. F. finit. 

Fenocela- Ateo, Meo htirbu- 
to. Meo atamantlco, AethiLsa 
meum. Pianta ombrellifera la 
cui radice è uno degli ingre- 
àieuci della teriaca, 

Fenog. Finocchio e propria- 
mente finocchio dolce. W. Foe~ ■ 
nicuUan lUilee. Pian,ta nota il 
cui seme è aromatico. 

§ Fenog salvadecii. Lo stes- 
so che fenocela. 

Fer. Ferro. 

5 Fer de caal. Ferro. 
^ Ferdela canal. Pianato/o. 
(T. de'casell,, argcm., edot- 



nigiUrrlbyGOOglC 



FER ( 

tanni. Specie di cesello da 

tirar il laroro io piano o pc- 
gli s'^imellati. 

S No bÌEogn» sìDsign^a i 
fpr, o deaedà i ca che ' do- 
rein. f^. desedà. 

^ Fflr crud. f^. ghiza. 

^ Fer del aotiport. Spina. 
JiUiro. Pezzetto di ferro cbe 
si ferma sotto e sopra gli 
nngoli delie imposte delle 
porte per raiioTerle congrui- 
dìj^fima facilità. 

^ Per de caeì. Calamistro. 
(T. de'parr. J Stramento di 
ferro per uso di arricciare i 
co pel li. 

5 Encftlas el fer. Abballot- 
tare. Abballottarsi. (T. di ferr.) 
Dicesi del ferro che si rap- 
piglia a masselli prima che 
arrìdi nel fondo del forno, 
onde non può uscire squaglia- 
to. Dicesi anche appallare o 
appallonare. 

^ Aiga soaldagg i fer, aadà 
*n criit. K crisL 

^ Fer morbe. Ferro fiosso. 
{ f. di ferr. e di mag.) Quel- 
lo die è spugnoso come il fia- 
le delle api. 

^ Fer domestech. { T. di ferr.) 
Ferro o forno sull'agro- Di- 
cesi quando il ferro non è 
dolce e si schianta. 

5 Fer dela sali. Accìajuolo. 
Facile. Strumento d'acciajo 
eoa cui percuoieudosi la pie- 
tra focaja se ne fanno uscire 
faville di l'iioco. 

^ Fer de bani. Fermi di un 
baule. ( T. de* carr. ) Ferri 
Jiìeg^tì fatU a vile a legno 



z ) FER 

sopra l'asse di 'lictro della 
carrozza, perchè Ìl baule noi 
isdrucciuli. 

§ Masel de fer cùlàt. Jiiis- 
sa di ferro colalo. 

§ Fer del fiacli. Paracene- 
re. Ferro che uiettesi nella 
parte anteriore del cammino 
per sosteLiere la cenere. 

^ Lopa del fer. /^. lopa, 

y Fer rol e »eg de caal. 
Sferra- 

% Testa de fer. ^. testa. 

§ Fer de sartAr. Ferro di 
spianare. (T, de' sarti. ) Sirsi- 
ineato di ferro più stretto, 
pili lungo e più grave di 
quello da dare la saldn alle 
bisncherie ad uso di spiana- 
re le costure. 

5 Fer minul. Ferro minuto. 
( T. di ferr. ) Cosi chiamasi 
il ferro cavato in minuzzoli 
dalle loppe pesi* al maglio. 

§ F«p stel. {P.) Ferro crudo 
ridotto in grossi pezzi. 

5 Per de fer. {P.) quanù- 
là di ferro del peso di libbre 
3t2. i/i. 

^ Fer recot. Coticcio. ( T- 
delle arti di ferro. } Ferro 
rimesso la terza volta nel 
fuoco e che non è più fu- 
sibile, in guisa che più nou 
cola. 

§ Quel die erompa e re- 
vend el fer rot. Ferra 'ecchio, 
<^oluÌ che compra e rlveiiile 
ferri rotti, e sferre di qua- 
lunque genere. 

^ Fer de paplliole. Stiac- 
cine. Voce dell'uso. Ferro eoo 
cui si «caldano e si sliacm- 



DigitzrrlbyGOOglC 



± 



VER 



(.53) 



VEd. 



no le enne ciie si fanao per ji 
arriiìciare i capelli. l 

5 Fer de dresà le c«»e. Fan- | 
fio, e mezzo fungo- ( T. degli 
or. ; Strumento di più gr«u- 
tlezse per addrizzar le casse 
dngli oriuoli da tasca. 

^ Fer de caà fcera le ca- 
stegae deì ré». . Picchietto. 
Mazzapicchio. Manovale con 
t;[iì si diricciano le castagne. 

^ No iga jiè fer né caibà. 
r. capbfi. 
FiTa. Fiera. Specie di mercato 
conosciuto. Scorcio di fiera 
tlicesi ({uando sono iuturno 
alt» fine i negozj della fiera. 
Fiera fredda vale fiera di 
merci <ÌJ poco valore, ed an- 
imile il mercato quando è fi- 
nito, dove la ruba avanzata 
cuoi darsi più a piacere dì 
ijiiando il mercato è in fer- 
vore. 

5 Strasa de fera. Fierucola. 
Dim. ed avvilii, di fiera. 

^ Mal de fera. F. peste. 

^ Mìadk ala fera, o a fas 
Lùzerà. f^. bùzerà. 
Fera. Ferrare. Mimir di ferro. 

^ Fera '1 bastii. Ingorbtart. 
Metter la gorbia. 

5 Feri i ocli. Lo stesso che 
doudolàs. r. dondolàs. 
Ferada. Ferrata e ferriata. In- 
ferrata. Inferriata. Cancello. 

§ Ferada qnadra. Ferriata 
a caticello. ( T. de" fabri, ) 
Quella fatta per lo più di 
ferro, o di stecconi commes- 
si in ([ualcbe distanza l'uno 
dall'altro almeno quattro dita. 

^ l'eriida sbogiada 'n foiid. 



V'errata a corpo. Q^iella che 
f.por^e dal mezzo iu ^ìii. 

^ Ferada a mandola. Fer- 
rata a mandorla. Quella il 
(tuì ingraticolamento ha i va- 
ni detti mandorle, che souo 
in figura di rombo ostia man-* 
do rie. 
^ Ferada 'nzencecìada. Ingi- 
nocchiata. Finestra serrata in 
modo che i ferri ripie{;ati ia 
tondo sporgano in fuori. 

Ferameata. Ferratura. IJicesi 
da'legnajuoli, carradori e ma- 
gnani tutto il ferro che si 
mette in opera per armatu- 
ra di porte, finestre, carroz- 
ze, bauli, ec. 

^ 0^ 3 ogne sort de fera- 
menta. (P. )Lo stesso che dà 
a toel. f. dà. 

Feraresa. Ferrareccia. Tutte !e 
specie di ferri grossi ad uso 
degli agricoltori, bollai, ec, 
come scuri, vangile, cerchio- 
ni, lamiere, ec. 

^ Marcant de feraresa. Mer- 
cante di ferrareccia. 

Fcrasi. Ferrino.. Ferrazzo. Pic- 
ciol ferro, 

Ferii (gergo). Denajoso. Che 
ha di molli denari. Facolto- 
so. Opulente. 

Ferèl, infilacappio. Ago d'ar- 
gento o d'altro metat'o fatto 
a guisa di laminctla stiao- 

, ciaia, con cui le donne in- 
filano i cappi o nastri nei 
capelli per adornargli- 

^ Ferèt de strenga- Puntale 
di stringa. 

5 No vali oen ferèt de sireO"- 
ga o (SUA jielaca. /'. vali. 



DigitzrrlbyGOOglC 



FER 



(a54) 



FER 



Ferola. St'uciuola. ( T. de' set. ) 
Nome che sì dà ad alcune 
vei-4;Qcce di ferro che rilen; 
gono i rocche Liì ai. 

Feri. Ferire. 

Vanda. Ferita. 

Verit. Ferito. 

)ì L' è mei cser ferii che 
mort. Lo stesso che l'è mei 
piegàs che sraenàs. /^scfieaà. 

Ferhi. Gruccui. Croccia. Stam- 
pella. Bastone die serve aylì 
iftor|iiati per reggersi. 

^ Feria, e scaguel dela sieta. 
f-''. scaglie!. 
^ Andà cole ferie. Andare 
a gruccia o a gruccie. Esse- 
re storpialo, e ligrirat. star 
sulle cibine, e dìcesì d'uomo 
jiinlnticcio e cagionoso che 
per debolezza mal si regge 
ili piedi. 

*i La va cole ferie, (fig.) F'a 
a gruccia. Si dice di ({ualan- 
qiie cosn mal fatta. 

Ftrmà. Fermare. Trattenere, 
arrestare- 

§ Fenuis per test. Lo stesso 
cìie fa tela. r. tela. 

Fermacadena. Alletta dflla pi- 
ramide. {T. degli or. ) Quel 
piccol pezzo della piramide 
che serve per arrestarla quan- 
do è fìiiita di caricare, 

Fiii'iiiàs. Fermarsi. Trattenersi. 
j4r restarsi, 

<5 Fermàs pochi. Soffermar- 
si. Fermarsi per breve tem- 
po. 

Ferse. Rosolìa. Sorta d'infer- 
mità che vieae con 4*ruzioue 
di pustole appena eminenti, , 
the dojiu poclù gtorul pas- 



sano iu iscjuamme furfaracee 
piccole. 
Tèi. Molto. Assai. 

§ Fes f^s. Assaissimo, mol- 
tissimo. 

^ Pie fés. Pieno pinzo. Vale 
pienissimo. 
% Calcàt Ks. Pieno zeppa. 
Vaie pinno quanto può capi- 
re. Stilato. 
Few. Fec'rii. Posatura. Se(U- 
ment'}. Fondata. 
^ Fesa, spioima de barìi. V. 
spìoama. 
Fejera. Cascino-QP. deila past.) 
Forma o cerchio di legno da 
flru il cacio. 
Fasm. Festa. 

$ Fa la festi a vergù, o fl 
fred vergù. V, fred. 
5 (lioestà, o consà vergù pei* 
;,, Io feste. F. consà. 

§ No r è miga semp'^r fe- 
sta. Ogni di wn efesia. Sem- 
pre non avrai la pera nesia, 
Hoii sarai sempre in buona 
fort-ina. 

§ Vìi fest), a baldoria. Fé- 
steggiure- Far festa; giuochi, 
speilacoli, vivere iu piaceri 
e soilaxzi. 
^ Dà festa. Dar vacanze. 
Uicesi del maestro che dà 
riposo a' suoi scolar). 
Festì/ Festino. 
Festina. Festicciuola. 
Festù. Festone. Ornamento d» 
festa col quale si adornano 
le mura e i vani degli ar- 
chi o porte in occasione di 
fcstfl apparati. 
Fét. Fitto. Affitto. 

^ Flit de casa. Pigione. Qiwl 



DigitzrrlbyGOOglC 



FET 



( ■- 



• ) 



FEV 



prezzo clie si pagn per 

di casa, o d'altra abitazione 

che non sift propria. 

S Fétdeiteré. Tenalko. Af- 
iìtto diesi riceve italln terra. 
5 Scel fét no lompesla./^fi 
fitto non ne beccan le passe- 
re. Cioè che non vi piovo 
sopra, non se ne perde niente. 

Fèla. Fetta. 

^ Fèta de per o sim«Ì. Spic- 
chio di pera o simili. 

^ Fèta de pa rustida col 
cele. Crescentina. Fctu di p.i- 
ne arrostita, sparsovi sopra 
olio, sale, pepe e simili. 
§ Ciapaglien soe Ojna fèta, 
o (£na broslola. f^. ciapà. 

? Fèie de riinès. Piallacci. 
(T. de'legn. ) Le sotti liisìme 
assicelle di noce, d'ebano, 
granatiglia o d'altro legname 
mobile, colle quali ai copre 
altro legaame più vile in far 
ca$9<^, tavole, ec. 
5 Fèta de' caren per el fal- 
cbet. Beccatello. Pezzetto di 
carne che si getta per aria 
»\ falcone quando gira sopra 
la ragnaja. 

^ Avìglien cena/èta. Lo stes- 
so cbe tremi '1 «izi. F". sizl. 

Felà. r. Fità. 

Feiela i FettoUna. Fettuccia. 

FelolÌna< Piccola fetta. 

Faii. Fettone. ( T. di masc. ) 
Eminenza biforcata di so- 
stanza cornea cbe è come un 
fesso o spaccatura del pie 
del cavallo daU'ungbia alla 
corona. il 

VtaA»iaTe. Feudatario. Proprie- h 
urio di un feudo. H 



fevieta. ebbruzza. Febbric- 

ciuofa. Piccola febbre. 
Fevrfi. Ftbbricoue. Gran feb- 
I bi-e,. Febbrone. 
Fabia. Fìbìna. 

jIBraglietadela foebìa. StaJ~ 
fa. 

^ Aria dela foebia. jirdì~ 
gìione. Fnrrnzzo appuntato 
che è nella fibbia. 

§ Aitala f(Ebia(gergo).5(Z/)er 
bene il fatte suo. 
5 Quel cbe fa e Tend ffe- 
bie. Fiùouijo. 
Fcebià. Affibbiare.Fihbiare. Con- 

ginngcr con fibbia. 
Foebià. ( gergo). Battersela. Can- 
tonarseia. Spulezzare. Sbiet- 
tare. Darla a gambe- follar 
le calcala. Dur delle cal- 
cala. Vagliono andarsene in 
fretta. 
Fcebieta 3 Fibbietta, Dìm. di 
Fueblina J fibbia. 
Fa'bìetina. Fibbicttìna. Dìm. di 

fibbietta. 
Foedi. Fuoco. 

5 Fa sol foecb, stìsò 'I f^cb. 
Rattizzare. Attizzare. 

^ Desgoz'i '1 foech. Sbracia- 
re, stuzzicare^ cercare il fuo- 
co. Cavar la cenere di sotto 
iHe legna ; e ciò percbè esse 
ardano più facilmente. 
5 Fa soe '1 fcecli. Coprire il 
fuoco- Questa frase non ù 
trova SUI dizionari, ma viene 
adoperata dal Burcbiello in 
quel suo sonetto dove dice 
,,.... mia madre »\ leva 

dal telaio, 
„ E viene suso a me gridasr 
do QQ poco. 



DigitzrrlbyGÒOglC 



( ^Mi ) 



F(E 



„ Chn fai tu qua colla lu- 

tcrna al fuoco? 
„ E toc le molle, e ri lo 
Timi «oprir*'. 
!Ì Dà foecli. Jccendere- 
*ì Fa facli. Jllumare un pez- 
zo. Jcceiidere. T^Scen del ihr 
fuoco bIU poWere del fo- 

\ Sta semuer a caal alfcech. 
y. caal. 

% Miti tropa legna aoel foecli. 
P'. legna. 

5 Di fcech ala roba. Sbra- 
ciare a uscita. Colare il auo. 
Far del heii bellezza. Vale 
consumare presto il proprio 
■ve I-C. 

5 Chi no vai ncotìs staghe 
Iònia dal forcb. V. scotis. 

§ Pi dré roba de fedi a 
»ergù. Lo stesso cbe dighen 
dr^ oen car a vergò- ^. car. 

^ Laftr de foch. F. laùr. 

^ La paia après al foech la 
8a''Tnpisa. F^. paia. 

^ El darès foecb ala caza. 
Consumerebbe ti ben di set- 
te chiese. Dicesi di iin graii- 
d« difisipator di Koslanze. 

^ Salti dalapadela ne) fach. 
J^. salta. 

(JSfinà'l feeh. f^. siìnà. 

$ Se no l'è nel fcech l'è 
■eia padela. (fig.) Se non è 
('« forno è in sulla pala. Di 
cesi di chi nia rovinato, 
che sìa in sul rovinare. 

§ Za cbe la cft bruza dom- 
g« feecb. F. bmzà. 

§ Fcech de S.- Anione. Fuo- 
co salvatico. Sorta di liiugo 
fatto a ferriate. AvYcnc di 



dna specie rosso e {giallo. 
M.indH odor di cadavere pu- 
trefatto. 

^ Forch de S. Anione, o sal- 
vadech. Fuoco salvatilo o sa- 
tro. Specie di malattia in- 
fiammatoria in pelle con com- 
parsa di una quantità di pii- 
■tolett« urenti, dolorose, ar- 
comjtngnate da febbre. Cnngti 
sovente luogo, d'onde deiiv) 
il proverbio : Àtìdar come ti 
fuoco di S. Antonio. 
Ffeder. Fodero. Guaina. 
Fadra. Fodera. Strppanno. 
Ji Fofdra d« banda. Firmun- 
ze.( T.de'calz.) Striscia d'al- 
luda, o di bazzana che giri 
attorno alla scarpa per for- 
tezza della solettatur;i. 
^ Foedra de banda. Fasciuo- 
le o fascette- (T. de'ci/^.} 
Quelle strisele d'alluda con 
cui soppannano in g'ro l'ir- 
lo interiore de' quartìeriilel- 
]e scarpe, 
ji Foedra de ponta. Coppo- 
lètto. ( T. de' calz. ) Pewo Jt 
cnojo grosso posto intcrior- 
mente in fondo della 6caY\>^ 
per sostenere il tomajo. 

§ Fadra del paio, del eae- 
sal, del stramas e del così. 
Guscio, ("osi cbiantasi 1 i"- 
voltnra del pagliericcio, del 
capezzale, della materassa e 
del guanciale. 
Fredià. F. fodrà. 
Foefa, ec. F. spagbet, ec. 
Fcetìgna, F. baldnìna. 
, Fo>figi>à. Bovistare. Voltar so*- 
j sopra. Gualcire. Maatrit- 
giure. Slazzouare. 



DigitzrrlbyGOOglC 



F(E 



(.^h ) 



Fffl 



Foe£gnìt. Gualcito- Maltneaato, \ 

Piegato disacconaaniente. 
Foem. Fumo, Fummo. 

§ Andà 'b fcsm, o 'd fiKin 

de Londra. Sfumare. Svanire. 

§ Fcem de rasa , neglicr 

fcem. jy&grq/àmo. Fìliggìne 

tratta dai legni ragiosi arsì. 

$ L' è pica '1 ftem che '1 

*ost. f, rost. 

§ Fcem de ro«t no V etnpìe- 

Dés la pansa. Parere e non 

essere, è come filare e non 

tessere, Pfov. *ale non basta 

l'apparenza, dot» bÌGOgnano 

gli effetti. 

5 Stofegia del fteni. Affo' 
gare nel filmo. 
^ MaQcb foem e pice rost. 
Manco fumo e più brace. 
Meno appareuza e più so- 
sta nsa. . 
^ Tant fom e poeti rost. 
P^. rost. 
5 El fcem cor dr^ ai pit» 
lecargg, o ai pioB bei. Il 
Jiimo va al piii bello. ProT. 
di eh. sigo. 

^ Foam de tera. Semente 
della vescia. V. coreza , net 
de Iftf. 
Fama. Fumare. Fummare. 
^ La ga fcema. Ella gli ju- 
ma. Bices! d' uomo pieno 
A' ira e- di stizza. 
^ £1 ga ftema l'anima o simei. 
Vale è cosa squisita, eccellente. 
Fama. Fumare. Pipare. 
■ Ftemaroel . Fummajuolo . Le- 
guuzzo , o carbon mal cotto 
elle per non essere intiera- 
mente affocalo tra r alti^ 
brace fa fumo^ 



Fcemera. Furrmiea. Gran fumo^- 

Quantità di fumo, 
Fccnstereu , fosmeria. Fu'mmo- 
stemo. Fumaria. Pie di gal- 
lina. Erba calderugia, Fuma- 
sterre. W. Fumaria offiairtalis^ 
Pianta dì radice manca fi- 
brosa: perpendicolare. Le fo- 
glie molli, liscie, un po' bian- 
castre. Fiori, di color carneo 
o rosso. È amarissima , e 
valevole m*lto contro le ma- 
lattie della ciitg, scorbuto e 
dissenteria. Giova anclte a 
purificare il ì>augue. 
Fcera. Fuori. 

$ Tràs farà. K irà. 
^ Andà futra , o de sima. 
P'. sima. 

^ Giù de de fcera. Forese,, 
^ Fa o deut o ftera , ve- 
gnigUcD a cena. F". vegner. 

§ De foera vìa. Per cerebóù' 
tana. Cioè indirettamente. 
$ Fala fcera. F. 0. 
§ Voli fala fcera. f^olèr ve- 
derne quanto la gola, <fuan- 
to la canna , quanto s' avrà 
Jìato. Fr. di «b, sign. 

^ Di foBra. Dar in fuora, 
Diceai del male quando man- 
da alla cute 1' interna mali- 
gnità. 
§ Dà fcera. Lo stesso ete 
aiidà 'a crisi. F. crisi. 

§ Di fcera 'n d' osn s-ciopet 
de rider, (P.) sbcedelàs del 
rider. F. sbcedelàs. 
5 Portala fcera. F- porta. 
^ Àndct fcera de caza o del 
vada. r. vada. 
^ Fa fcera o fred vergù* 
f. fred. 

• »5 



7<-,ib,. Google 



(a58) 



FI 



§ Tee fiera de gabia. V- 
gabia. 
Fteat. fusto, 

^ Fcest dela porta « ùmei. 
Anìnux. 11 sodo dell' intela- 
iatura <1' una porta , imposta 
o simile. 
■Fteslaj^n. Fustagno. Specie di 

-lein bambagina. 
*'l. Fino, (afg.) 

5 Or, arzenl fl. Oro, 
genio fino. 
T\. Sagace. ( agg. ) accorto. 

Jstuto. 
ri. Fine. ( sost. ) Meta. Ter- 

^ Dala fì sa conos i fagg. 
^i/a profa si scortica T a- 
sino. Vale al cimento si co- 
nosce r uomo. 

^ Fl dela fera, del autuno 
e simeì. F. fera. 

5 Ala n dele fl. Alta fin 
fine. jilT ullinw degli ultimi. 
Al fili' Je' conti. Vale ia ul- 
timo luogo. 
Fiaba. F", baia e faola. 
Fiaca, Lentezza. LentoreSvoglìa- 
taggine . Svenevoln^ne . II 
fiacca italiano vale strepito, 
fracasso. ■ 

§ Parla cola fiaca. Parlare 
melenso, conciso, laconico. 
Fiacada. Pippionata. Vale cosa 
sciocca e scipita. 

5 I^^ •^ '^ ^"^ fiacade. Dire 
o cojiuneUeie leggìerezze. 
Piacli. Fiacco. Debole. . Ebete. 

Ottuso. Pigro. 
Fi ad à ■ Fiatare ■ Respirare. Il 
niaudar fuori ÌI fiato dell'a- 
DJmalc. Rifiatare. 
$ Fa cena cosa seiua £ftr 



daga sùra. Fare unacosa seri-* 
za mettsni né olio uè sale. 
Si dice quando ano fauu ser- 
vizio, o alcun' altra cosa libe- 
ramente, presto e senza pén— ' 
sarvi. 
Fiadii. Cialdone. Cialda avvol- 
ta a gnisa di cartoccio. 
Fiama. Fiamma. 

^Fitma de paia destopad 
aimei. Fioraglia. Quella fiam- 
ma cbe esce dal fuoco di 
paglia, stoppa, lino e simili. 
§ Priosipià a fa fiama. lje~ 
var fiamma. Vale cominciar 
a far fiamma. 
§ La sima dela fìams. IÀa~ 
^la. La sommità della fiamma. 
Fiaràa. Salasso. ( T. di masc. ) 
Strumento con lancetta da 
cavar sangue a' cavalli ed al- 
tre bestie. 
Fiamada. Fiamma. Lieta' Vale 
fuoco elle si fa con una fa- 
scina o simili, e clie non du-* 
ra molto. 

N.B. La voce lieta è citata 
dall' Alb. enc alla paroIa/iiK- 
ma^ ma non trovasi in ordine 
alfabeUco. 
Fiamla. Sorbone- Fantino. Barn" 
bbi di Ravenna. Fagnone- Dì- 
cesi d'uomo cupo, e che tul- 
to intento a proprj iniercàsì r" 
procura segretamente e ac^ ]i^ 
cortamente di conseguirli. • . 
Fiamisga. Fiamminga ■ Piallo i 
per lo più cenlinato ad uso : 
di portar vivande. I 

Fianch. Fianco. 

§ Senlisla a sbater en di I 
fianch. Sentir sonar la lan^f 
Ayer fame-- 



■ nigiUrrlbyGOOglC 



FI 



(^59) 



FI 



Ì-"iaDc1i. Fiancata- (T. de' car- 
rozz.) Le partì kteraii d'una 
carrozza. 

Fiancliet. Fiancketto. 

Fiancfuiada. Sfiancata. Colpo 
forte nel fiÀsco. 

Flap. (agg.J f^izzo. Sì dice del- 
le cose che hanno perduto 
la loro sodezza o durezza. 
Floscio. Moscio. Dilegine. 
Molle. 

Flap, (aost.) Peatigo. (T. med.) 
Specie di eseotema a foggia 
di tante vescichette della 
grandezzs di un nocciolo 
permanente per alcuni gior- 
ni' , che poi dinno un certo 
umor tenue. 
Fiascli, Fiasca. 

5 Erapaià i fiasch. F. em~ 

Jtlìiìi. 

^ Empaiadura de fiasck. F". 
empnìadura. 
*\ Che vend fiasch. F^scajo.. 
Quegli che vende fiaschi. 

§ Compra '1 vi a fiasch, ceo 
pò n d'osn Icech, e cen po'n 
d'cRn alter. Fiasch^giare. Si 
dice del comprare il vino a 
'fiaschi, or in un luogo or 
in un altro da diversi vi- 
cini. 
, § Fa fiasclt, andù hnza cena 
; coza. F. andìi. 

L Quantità de fiasch. Fias- 
■ìa. Voce dell'uso. Quan- 
tità di fiaschi di varie gran- 
dezze. 
Fiaschèr. Fiaschetta. Piccai fia- 
sco. 
FiascUèto. Fiaschetta. Dira, di 
fiasca, e diccsi di varj ame- 
it atti a diversi tui , come , 



fiaschette da odori, fiaschcrte 
da polvere pc' cacciatori, ce. 
/ In quest'ultimo senso dìcesi 
anche corno da polvere, co- 
me ahbiame nelle rime del 
Fagiuoli. „ Il venatorie co r- 
,f no ad armacollo porta 
„ ognora allato ". Dis. mil, 
Fiaschetì. Fiaschettiao. Din», dì 

fiaschette. 
Fiascft. Fi<Mco«e. Acer, di fiasco. 
5 Fiasch, fiascù stras. Fìa- 
scaccio. Pegg. di fiasco. 
Piacter. Figliastro. 
Fìastra. F'^iastra. 
Fiat. Fiato. 

§ Ciapà fiat. Pigliar fiatai 
Riposarsi. Riaversi. 
5 Tra 1 fiat. Ansare. yine~ 
lare. Respirare. 
^ F^ stì zo 'L fiat. Ammaz- 
zare.- Dicesi famiglìarmoDte 
egli ammazza, d'uno che re- 
citi male, o favelli a spro- 
p.,wiito o di cose spiacevoli. 
^ Clie ga catif Gal. F atoso. 
Di tristo flato. Bocchi fiatosn, 
puzzolente, che ha un fiato 
d'avello. 

^ T«'l fiat. Mo-zzare il fia- 
to. Sìeesi del vento. 

§ No podi $na tri'I fiat. 
Non poter dir mesci. Quan- 
do ad alcuno non è dato uh 
minimo che di tempo. 
% Tigni '[ fiat. Ritener l'alito. 
^ Tra via'l fiat. Sfiatarsi. 
§ Tra via'l fiat endarcn. 
Appiccar Brei'i Vale racco- 
mandarsi in vano e scnzapo- - 
ter ottener cosa alcuna. 
•5 Tra l'teltera fiat, tirk 'l 
•garleb F' Uria 



DigitzrrlbyGOOglC 



FI 



( a6o ) 



FI 



§ Ga spessa '1 fiau Gli pule 
V alito- 

§ Ga spcesa'l fiat.(Gg.);^. 
spcesà. 
Ti»t. Sorso. Sorsata. Tutta quel- 
la qniintlià dì liquore cne b! 
hero in un tratto eenxa rac- 
corrà il fiato, 
fica, fó 1g ficUfl. F. a. 
Fica, Ficcare, 

§ Ficaia, fraeala, falaaver- 
gù. Ficcarla. CignerUt. Ac- 
coccarlo^ Sonarla. Attaccarla. 
Piantarla. Calarla. Appiccar- 
la. Vale fare a ohicctieMia 
. qualdie danno o dispiacere 
o beffa. 

5 Ficàs per tt»t. Ficcarsi. 
Vale intromettersi presuntuo- 
E'H mente. 

^ Fica o cbcBUtà dele baie. 
J\ baia. 

§ Fica '1 Tel, ficasla. Sfrat- 
tare, Àudar via con prestez- 
za. Alzar a marino, addarsi 
con Dio. F. Ì<B\nk. 
Fich. Fico. 

5 Fieli verdoli. Ficìd cer- 
<?(cci o verdini. 

^ FicH dela madona. Fico 
cibo. Sorta dì fico Ai boc- 
cia bìnnc.i, primaticcio e set- 
tembrino. 

5 Fieli neglier. i^ico iro- 
gtìotto. Sorta di fico nero. 

^ Fieli soci). Ficosecco. 

*i Fi i iich sech. [figo o eser 
]>as de tncii. F. bas. 

^ Marcand de£cli aecli, F'. 
Tnnrcand. 

5 ^'icli velcemat. fico fleto, 
annebbiato, o afato. Dicesi 
tlì quello ìt filiale «1 colore J 



e tenereiza par maturo, e 
non è, percliè dalla nebbia 
internamente guastato. 

§ Fieli sairadecb. Fico sai- \ 
fatico , o caprijieo. Fico ed» 
serve alla caprìficazioae. 

^ Alber del fick. Ficaja. 

§ Lcecli pie de piante de 
Celi. Fichereto. Ficheto. Ter- 
reno dorè sieno piantali mol- 
ti fichi. 

§ Fich d'a«o. Feccia d a- 
sino. Concio èC asino. Sterco 
d' asino. 

§ Salvi la passa per i ficb. 
Serbare il corpo a' jìcfti. Que- 
sto proverbio di abbastanza 
cbiaro significato, è usatì^ 
Simo in tutu riulia, non cbe 
in Toscana^ de si sa capire 
rome mai i dizionari i' ab- 
biano tralasciato , qaando 
cbe sta net Malmanùle. [ d 
3. st. 45. ] 

» E percbè ai fichi il corpo 
serbar roole, ec. 

§ El voràs i fich e pò a 
che i ghei oioadès. E' vorrei 
Le t uovo mondo e savi il 
sale. Vale volere il prò sen- 
»a fatica. Non si può avere 
la moglie ebbra e la botte 
pienn. 

S Ùra l'è seel fich ùra l'è 
sffil pom. Lo stesso ohe eser 
ten po' scel per e <eu po' sai 
pom. F. per. 

^ Fa ì fich seeh. Far calìa. 
(iig. ) Vale guadagnare, o 
avanzar piccola cosa, 

$ Fa i fieU , andà 'n toch. 
F. andà. 
Fìcù. Gruccia. Strumento ri' 



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(ad ) 



FI 



BlicD fatto a guisa dì gruc- 
cia coQ una mezza luna io 
inondo per ficcare i magliuoli 
. nel divelto. J^icu vale ancbe 
palo fitto nel terreno. 

§ Ficù 'n del mar. Zingon- 
cello, Piaolo ingessnto al 
muro per appiccarvi arnesi 
e Testi. 
FIdàf. Fidarsi. 

^ A.fidàs le he, e a no fidàs 
. r è mei. Chi si fida rimari 

ingannato. Fr. di eh. >ign< 
Fidech. (P.) r. figat. 
f ìel. Carenato. Scoreggiato. 
( T. d' agr. ) Strumento vil- 
lereccio notissimo, con cui 
sì batte il grano suU' a)a. 
\ie sue parti sono. // man- 
/anile o pedale, la fetta o 
caioechia e la gombina. 

$ Manecli del ilei. y. ma- 
no eh. 
Fìxl. Figliuolo. Figlio. Ragazzo. 

§ Fioel del ospedal, /'. ba- 
sta rd. 

^ Eser ficel de nisù e nìi'id 
del azea. Restar nel dimen- 
ticatojo o net, chiappolo. 

5 Ficel d' cena negra, ficel 
d' cena fata e dita e siiaei. 
Oh dlascane! Poffare il mon- 
do! Surta d'esclamazione. 

§ IVo aiga né fiaì né ca- 
gncei. p'. cagnoel. 

^ No so miga fitel d' «a fra, 
F. fra. 

§ Eser fiosl d'ten pò perù. 
Esser figlio della comunità. 

^ L' è ficel de so pader. F. 
ptder. 

5 Aì^a di'! firel, eser ten 
lotih de formai. F. iotan ' 



§ No r è fix»! del pora, o 
noi ga pora de barba d' om. 
y. barba. 

FìceU. Figliuola. Figlia. 

§ La mader pietùsa fa la 
ficela rognùi^. Medico pietoso 
fa la piaga puzzolente o fi- 
stolosa. La madre pietosa fa 
il figliuolo tignoso - Pia ma- 
dre mal castiga il figlio. Frane. 
Saccb. rim. Vale che i fi- 
gliuoli si devono allevare 
con severità, perché l' ecce- 
dere nella compassione ar- 
reca più danno che vantag- 
gio. Dicesi pure fanciullo 
troppo accarezzato non è mai 
ben regolato. 

^ Scaeaìk '1 col a cena fi(ela. 
F". scaesà. 
§ No. sa pcel fa d'oena Cfela 
dù zeaer. F- zener. 

Fioelà. Figliare. Partorire. Far 
figliuoli. 

Fiijelà. Cestire. È quando il 
grano, o. altra biada vìea su 
con molte fila da un sai 
cesto. 

Ficelì. Figliuolino. Dìm. di figlio. 

Ficelit. Figliuolone. Fisliuol» 
grande. 

Fitem. Fiume. 
\ § Fioem pìsìnì. Fìumicello. 
Fiumetto. Fiumicino- 

Figa.' Cico- Punto punto. Nulla. 
§ No snìghea cena figa, o 
teaa petaca. f. sai. 

§ No daghen cena figa, q 
gna o5n»bes. "^. bes. 

Figa. F. fiùra. 

Figa. Conno. 

Figadel. Coratella. Il fegato 
; degli uccelli, degli nuimaii 



nigiUrrlbyGOOglC 



FI 



C a6a) 



FI 



quadrupedi piccoli e dei 
pesci. 

F t;»dela. Fegatella. Epatica. 
W. Anemone hepatica. Pianta 
con foglie divise in lobi clie 
hanno qualche raRsomiflian- 
za a mie' del fegato degli 
animali. Ha i fiori azzurri , 
rosai o bianchi. Credesi spe- 
«ifica nelle malattie dell' e- 
pate os&ia fegato. 

Fugarcela. Brocca. Canna di- 
visa in cima in piA parti , e 
allargau per nso di cogliere 
i fichi. 

Figat. Fegato. 

§ Alga mars èl figat o i 
polmù con vergù. V. polmù. 

Figura. Figura. 

^ Fa calia figara. Far tri- 
sta o cattiva o meschina fi- 
gura. 

^ Enchn 'n figura^ doma 'n 
sepoltura. Finché l'uomo ka 
dienti in bocca ncn sa quel 
che gli tocca. Proverbio di 
eh. sign. 

Figuri. Far figara. Esser in 
posto eminente. 

Fignr^. Figurino. Dileggino. Frinr- 
jrino.Muffetto. Gerbala, Pro- 
fumattiz^. Fa^^ino. Ciba- 
tone. Attillatuzzo. Profumino. 

- Cacazibetto. 

^ Figuri dele mode. Model- 
lo delle mode, 

5 Figurine de sera o de 
aès. Figurini di cera o dì 
. gesso. ^ 

Fii. Filacàca. Fila che spicca- 
no dal panno rotto o strac- 
ciato o tagliato, o anche scu- 
rito. 



§ Fii per le piaghe. Fal- 
cile. Filacciche. Quantità di 
fila per lo più di panno lino 
vecchio, ove sogliono. ì ceru- 
sichi distendere i loro un- 
renti. 
Filo. 
§ Fii de cort«l e simoi. Ta- 
^io del coltello o spada, o 
simili. 

5 Fii mol. Ferro senza ti- 
glio. (1. de'fab.) Quello che 
è troncativo per tutti i vorsi. 
5 Tràs en tì. f. repolàs. 
5 Eser en fii. Esser in ar- 
nese. Parlando di salute di- 
cesi pigliar il pollo senza 
pei tarlo. 
§ Dà'l fii. RagUare. Affi- 
lare. Dare il filo. 
% De fii. A marcia forza. A 
marcio dispetto, cioè forzati*- 
simameate. 

§ Troaga 'l fii, o '1 bandol. 
( fig. ) Rinvergare la matassa. 
F. bandol. 
§ Fii dela schena. Filo del- 
le reni o della schiena. Spina. 
^ FU dcla corda. Trefolo. 
l'ilo attorto, del quale preso 
a più doppj si compone U 
fune. 

§ Avi, o no avi fii de re- 
putasiù. Avere, o non avere 
stocco. Vale non avere ono- 
re, né riputazione. 
§ Fii tond, gros. Taglio 
bolso. (T. de' Colt. ) Dlcesi 
anello d'un coltello o simi- 
le strumento eh' è divenuto 
ottuso. 
§ Fii de fer. Fil di fer- 



DigitzrrlbyGOOglC 



FI 



(*G'i ) 



FI 



, § LcQgua che laia de £1 e 
de tiosu. F. lengua. 

§ Fa zo'l fil. r. fa. 
Fila, £la de camere. JFuga di 
stanze- QuaDtità di stanze 
poste in dirittura. 
Fila. Filare. 

§ Filai gros. Filar grosso. 
Prover. . Non guardar cosi 
per sottile- 

^ Filala soUIa, o trema '1 
, »izi. K aizl. 

S Filala Botila, vìer d'aria, 
o mal. F". Tier e aria. 

§ Cnè lo, gnè file, e la can- 
dela bruZa. Non fo né un 
aspo né un arcolajo. Non 
posso andar né pian, né rat- 
to. Dìcesi di clii volendo far 
due cose, non ne perfeziona 
nessi! na- 

$ Fi\k'l (ormai. Far le fila. 
Dicesi del cacio quando iìia- 
I § I è tcegg filagg zo d' cena 

roca. y. roca. 
t'ìlada. Filatura. L'arte e l'ittto 
di filar la lana, la seta, la 
canape, il Udo, ec. per diver- 
si usi. 
Fìlada. Filare. Si dice solo de- 
gli alberi e delle altre cose 
inanimate. 

§ Fìlada de mongg. Glo- 
gaja. Per continuazione di 
monti. 

5 Alida filada. Andar dirit- 
to il solco. Dicesi del riuscir 
bene cliecchessia. 
Filada. J^. cnpclada. 
Filadel. Filetto. Scilinguagnolo. 
Silingaagiiolo. 

§ Alga taiàt hé'ì fìladel. 
Aver rotto o sciolto lo sci' 



linffiagnolo. Dicesi di tino cha 
favelli assai e arditamente. 

FUagn. l£aza. Alcune setola 
annodate insieme, alle quali 
si appicca l'amo per pigliare 
i pesci. . 

Filagna. Spago- Sì dice diquel- 
la cordicella cbe annodata 
al gelo della civetta serva 
all'uccellatore per farla smon- 
Ure e rimontate sulla gruc- 
cia. 

Filanda. Filatojo. Luogo dove 
sono i valicbi e altri ingegni 
per Slar la seta. 

Filarcela. Pertica. Bastone lun- 
go che sette a' pergolati e al- 
le ragna j e. 

Filastroca.F(/astrocca.Fi/a5(roc- 
cola. Scilema. Bagionamento 
lungo e talvòlta ÌQutile. Taa- 
ta/era. . Tiritera. 

Filai. Filato. 

§ Eser tocgg filagg zo dana 
roca. f^- roca. 

Filaloér. FUatojajo. Colui cli« 
lavora al filatojo da seta. Dì- 
cesi pure filatojajo il padro- 
ne, o principal ministro del- 
l'edifizio. 

Filatoi. Filatoio. Luogo dova 
sono i valichi ed altri stru- 
menti da filar e torcer k seta. 

Filerà, y. filonsa. 

Filerà. Femminiera. Luogo do.» 
ve atanno le femmine a cu.» 
óre e filare* 

Filoezel. Lo stesso cte fioret. 

Filcezcl. Nastro- Fettuccia. Di* 
cesi propriamente di quelloi 
desunto con seìB. i 

Fìlons. Filatore, Quella eh» 
fila. 



DigitzrrlbyGOOglc 



( 2fì4 ) 



FI 



Fìloiua- Filatrice. Colei che fi- 
la. ' Filatora. 

Filosofia. /*ifó<()/b.(T.diit&mp.) 
Carattere di mexzo tra l'an- 
lico e il garamone. 
'Fjlsa. Filza. Unione di molte 
eow infilzate. 

§ Filsa de frangnegn, de 
dùrgg e simei. Mazzo di 
frìnguflU, di tordi, ec. In To- 
scana il mazzo é formato di 

§ Filsa de «areze. Incanna- 
ta. Intrecciatura di cìriegie. 

Filsffil. Filetto. Una di quelle 
funi che si legano . da basso 
alle ragne per tenerle tirate. 

FiJù. Anguillare. Diritto e lun- 
go filar di viti. Pancata. 

Filùs. Tiglioso. 

Finafinoruna. All' infinito. Infi- 
nitamente. 

Finamai. Al sommo, sommamen- 
te, all'ultimo segnò, quanto 
mai, 

Fincià. Spincionare. Voce del- 
l'uso. Dice»! del mandar fuo- 
ri il fischio che fa il frin- 
guello. 

Fincià. Fischiare. Mandar fuo- 
ri il fischio.' Safolare. Zufo- 
lare. 

Finesa. .Finezia. Cortesia, fa- 

§ Fa dele Buese. 'Fare o 
vsar cortesia. Vale esser cor- 
tese di clieccbessis. Compia- 
cere, prestar senrìgio. 
Finestra. Finestra. 

^ Pìlastrade de porta o de 
finestre. Stipiti. Quo' due 
membri delle porte o fìue- 
»tre che legsono i'arcUitravc. 



^ SoUna dela finesUa. Da-' 
vanzale. Cornice di pietra o 
altro sopra la quale si po- 
sano gli stipili delle finestre. 

^ Finestra stopada. Finestra 
acciecata. Vale murata affin- 
chè non t' entri la luce. 

<Ì Andà ala finestra. Farsi 
alla finestra. Affacciarvisi. 

^ Rompi la finestra d' cena 
ùda. Scrunare. 

§ Finestra, o ferada sbo- 
giada. F- ferada. 

^ O mangia sta manestra o 
salta sta finestra. A questo 
fiasco bisogna bere o affogare; 
ed anche semplicemente Òi- 
togna bere. Dicesi a chi sieno 
proposti due partiti, e che 
sia forza accettarne uno. 
, § L' è mei casca data fine- 
stra che dai cop. Lo stesso 
che r è mèi piegai che scae- 
sàs. F. scaesà. 

^ Finestra dela ùcia. Cruna^ 
Fìnestrl, Finestrino. Finestrino, 

Piccola finestra. 
Fini. Finire. 

§ Finì o denl o foera, «- 
gniglien a oena. f. \egner. 

5- Fini, o fa fred vergù. F~ 
fred. 

^ Fini fcera tnt, o mangia 
ttet el so. F. mangia, 

^ Fiuila, piantala. F. pianta. 

§ L'è finìt el mond. (Cg-) 
Le cose sono alPestremo. 
Finii. Fenile^ Luogo nelle stal- 
le dove si ripone il fieno. 
Finii, Casolare. Luogo rustica 

di campagna, 
Finlàz, om dope, F. dope. 
F^BZer. Fingere, Usar finzioni» 



7<-,ib,. Google 



( a65 ) 



FIO 



§ FioEcr d« no uA, o fa t 
'1 <:oió, per. no paga daae. " 

y. coió. 

Fio, paga '1 Bo. Lo stesso che 

gomìLiU. y. gomita. 
Fioca. Falce. Strumeoto dìfer- 
ro curvo *d uso di mieterò. 
FìocÌl. Nevicare. Nevare- Met- 
ter neve. 

^ Fioci Uà. Fioccare. Si ili- 
ce proprio della neve quan- 
do viene a gran liocclii. 
'Vìovì,.{ iig. ) Spessore. Spesseg- 
' giare. Fare spesso. Heplicar 
I spesse fiate. 

^ Fioca le^ade e simei 
Spesseggiar le^ate,colpi, per- 
cosse e simili. Dicesi del re- 
plicare spesse fiate le per- 
cosse, icolpi,ec. Il volgo fio- 
rentino direbbe piover le- 
ffiate- 
Fìocfa, Fiocco. 

^ Fk'ì fioch. (gergo) Fare 
I iifurto. 
j § Andà WB i fiocb, o a fa- 

ziL-l. V. faEcel. 
I ^ Fa vergota sce i fio^i. 
Far ckeccl/essia per eccellen- 
za, con grande solennità. 

5 Fioch dela spada. Cicì~ 
sbeo. Fiocco di nastro clic sì 
' tiene alla spada, al ventaglio 
i- e simili. Galano. 
I Fio<:hel, fiochi. Falcetto . (T. 
dagr. ). Strumento dì ferro 
che ha simi^lianz.i colla ^fal- 
ce, ma più piccolo, 
Fior.idn. Fioraia. (T. de'ilnt.) 
Quella schiuma* che si vede 
jjnHeggiare sul vagello quan- 
do è riposto. 
Fiore^g. Spada di marra. Spa- 
Xcm. I 



da senza filo per uso di gio- 
care di scherma. 

Fiorerà, f. fifirera, 

Fioret, Filaticcio. Filato dt 
seta stracciata. Il Jllaliccio 
dì prima sorte è (ietto voU 
garmente filaticcio di pala. 

^ Fioret a mò de fila. 
Stracci. La seta de' bozzoli 
e simili stracci.-ita col petti- 
ne di ferro o in altra nui- 

Fìoretù, F. sacher. 

Fiorì. Fiorire. 

Jt Fiorì la calsina. Sbul- 
lettare. Il geltar che fanno 
gl'intouachi di calcina d'un^t 
porzìoncella dì lor superficie 
per lo più di figura tonda, 
simile al cappello d'anabut- 
letu. 
§ Fiori le olie. Mignolare. 
Dicesì quando l'ulivo man- 
da fuori le luccioline. 

Fiorit. ( sost. ) Latte fiorito. 
Quello che a forza di fuo- 
co cMi vino traesi dalla acotr 
ta, e mangiasi liquido. 

Fiorii, (agg. ) Fiorito, affiora- 
to. Oa fiorire. 

Fiòs. Figlioi-cio. Quegli che è 
tenuto a battesimo; così det- 
to solamente da chi lo tiene. 

Fiòsa. Figlioccia. 

Fiosl. Figliocciiio. Dim. di fi- 
glioccio. 

Fìrloch. y. farloch. 

Fita.- F. tMsa. 

piti, affittare. Dare a fitto, 
allogare una casa, uit pode- 
re. ..appigionare non si dice 
che di casH,, bottega o simile, 
ma non mai di ptuLare. 



njjiurribyGdoglc 



FIT 



C a6(i ) 



FIIJ 



$ Quel che fit». AffiUaute. 

5i Kiti vi» U pansa. (gergo.) 
Lo steMo cUe «ndà a s. Ca- 
terina del» roeda. F. andà. 
■^ ^ Ctia de tìtà. ^. caia. 
Fitansa. JaHorw. TenuU di 

beni e poderi. 
FitaniB. Jppigioaameato. L'ap- 
pi giouaif. 
Fiuol. JffitlMale. Colui che 
prende case o posscMioni in 
afiitto. Fittajuolo. Jffittafuo- 
lo. Ili termine iorense e del- 
l'Ugo dicen affiUuario. 

$ Fitaol de caia. Pigio- 
nante. Cb« è tenuto a pi- 
gione. 
.Fiiaresa. F. fitansa. 
liilr. Fiore. 

S Fior de olìe. Mignoli. 
Cosìchiamansi le boccioline 
dog'i i]]i,i. 

§ FìA» de farina. Fior ài 
Jarina. 

S Kser cen fifir de virtìi. 
JEsser un bigio, e «'intende 
di uro che La tutti i vjzj. 

§ Fiùr de IiU. tardo. W. 
Carduus acanthoides. Pianta 
dell aliezzn di 4 piedi circa 
con foglie spinose, fiori a 
ninzzetli per lo più di color 
purpureo, calice guarDÌtedì 
piingcutigsiine spine. 

§ liùr de pomgranat. Ba- 
Inuftra, halaiwita e balausto. 
l'iore di melagrana. 

^ Manecli deiiAr. f- ma- 
nerh, 

5 Fifir de pa^à. Fior di 
passione. Granadiglia.Vf.Pas~ 
sifora caerulea. Pinata il cui 
calie» i coDiposto dì cinque 



foglie bianche con doppii 
corona di nettari filifomi 
Le sue foglie »ono palmn» 
intere, glandalose. I trnli 
sono aempre verdi ed accon 
ci a coprir pergole e cu poi 
in ptHìo tempo. 

Ji Qnareià de fiàr. Infiora 
re. Coprir di fìori' j 

5 Fi&rdete calse. MandtJa) 
e talvolta anclie ^ore. | 

Fiùra, Fiorone. Ficofiore, e li- 
chi primaticci. Diconsi voM 
garuientfl i primi fichi che 
maturano nell'estate, ì qrali 
sono più grossi de' settem- 
brini. 

$ Fiilre del tì, J^iori. Di- 
consi gnelJi quasi atomi bian- 
ubi che produce il vino quan- 
do è al fin della botte. 

$ El Ti l'è alefiAre. //fi- 
no fila. Dicesi àeì vino e 
della botte quando queMa 
essendo quasi vola getta sot- 
tilmente. 

Fiorerà, che vend fitìr. Fio- 
raja. Venditrice di fiorì, 

l-laber. Danaio falso. 

Flaber. (fig.)^. falilela. 

Fiagel. V. sflagel. 

Flato. Ritto. V' porseL 

Flceta. Flauto. Stramento mit* 
Sleale noto. 

Flòs. F. flap, (agg.) 

Fios. Bava. (T. de' set.) Qneì- 
la. seta che per Don avt^r 
nerbo non può filarsi , e pe- 
rò si atraccia. . 

Flus^ mòsa^de corp. F. corp. 

Fò. (P.) Fuori. V. fiera. 

Fó. 2''ageio. W, Fagus selva- 
tica. U laggio trovasi « bosc» 



DigitzrrlbyGOOglC 



FOD 



{ '^«7 ) 



FOO 



d' allo fasto sulle cime <ti 
varie delle nostre montagne, 
e aucUe io luogtii quasi to- 
talmente sassosi- Il suo tron- 
co è di'Hto e atsai ramoso. 
I^a saa scorza unita cenerìua. 
1 suoi frtittì s»no le. faggine 
( faze ), e sono di un sapor 
dolce non moliA inferiore a 
qiir^ilo delle castagne ordi- 
ii;irie. Fornisce il faggio la 
miglior lega» da bruciare , 
«d il carbone è ri|>utate il 

1>iù opportuno nelle fucine. 
1 legno è molto adoperato 
])er piccoli mobili, ed essen- 
do uà albero di assai bella 
(comparsa può fare un gruiiT. 
d'effetto ne' gran giardiai. 
^ Lueli pie de fó. Paggeto- 
Luogo pieno di faggi- 
Fodr^. Foderare. Soppannare ì 
ve^tiuteati di pelli, drappi 
I e simili. 

^ Fodrà de as. Incastagna- 
rf.. Armare dì legname dì 
casiaguo, o d'altro. 
^ Alostìs fodràt de ramerà. 
. V. fliosiàs, 

^ Aiga '1 niostà* fodrìt de 
ramerà, Avert o far faccia 
di pallottole. Aver giù la vi' 
■ tiera. Vale non arer vergo- 
gna uè faccia. 
FudregUèta. Federa, f^esticeiao- 
la. Quella sopraccoperta di 
panno lino o di drappo 
l'atta a guis« di saccbetto , 
nella quale si mettono i 
guauciali- 

% Meter le fodreghète. In- 
federare. Forra la federa. 
^ l'o! zo leiodregUèlt. Sfe- 



deram. Contrario £ infedera» 
re. Cavar la federa. Proplìe 

Fodregliina. Fe.leretta. 

Fogariel. Faecendiere. Affanno' 
ne. Appaltane. 

Fogari. Focherella. Focolin». 

Fogara, Focone. Acer, di fuoco. 

Fogàs. F. fùgàs. • 

FogBsa, Focaccia. Schiacciata, 
ed è un pane scbiacciato e 
nesso a cuocere iu foruo, o 
sotto le brace. 

Fogasl. Chiocciolino. Vale fo- 
coicciuola o stiacciatina fat' 
ts a foggia di baco avvolto. 

Fogliegg. Saltarelli. ( T. de' raz.J 
Pezai di carta avvolti e le- 
gati strettamente , dentro la 
quale sia rinchiusa polve- 
re d' arjcbibuso, così detli|, 
percbè pigliando, fuot^o e 
scoppiando saltellano. 

Foglient. Focoso. Infocato. 

Foglieru. Braciere. Caldano, Va^ 
so dove s' accende la brai:^? 

Fogbci'iua. Bracieretto. Calda- 
nino. Caldanitzzo. 

Fogbista. Ratzajo. Artefice che 
lavora razzi e fuochi d'ar- 
tifizio. 

Fogni. Rovistare. F. fc«figaà. 

Fói. Foglio,, lix- termiua di 
stamperia dtcesi foggio dt 
stampa. 
^ Sporci '1 fòì. F. sporcì. 

Fói," [ coU'o stretto > (F.j Ft»-- 
sa. Per ventai'a. 

Foia. Foglia. 

^ Trema come cena foia , 
o bagola dfll fred. /■'. bagola. 

<( No casca foia clte V'io . 
noi vola. F. Oia. 



DigitzrrlbyGOOglC 



FOI 



( ,6» ) 



^■S« ]a ga br,;zii, el ga me- 
te sce cetia fuia, o chi gUe n'a 
pennal an dfln. F^. dan. 

^ Fa 8(e le foie. Infogliare. 
V. d. w. Vestirsi di foglie- 

^ Maiiei:h d«ie foie. P^. ma- 
j^ecb. 

§ Tabach de foia. Fogliet- 
ta. 3pec!o di tabacco. 

% Foia de caaler. Foglia. 
Quella con che si nutrìcnno 
! bachi, e rÀ>\3m*à fogliarza 
quella eh' è avanzata loro. 

^ Avi inangidt la foia. Lo 
stesso che eacorsls deU ra- 
za. V. raza. 
Foia. Foglia. Si dice di qneììo 
btagno mescolato con argento 
TÌtO che si pone dietro alle 
sjierc di Tetro ^ perchè ren- 
daoo gli oggetti che loro si 
rappreseniaiio. 
Folade. Ijùsagne, MacclieTonì, 
Sorta di pasta nota che sì 
mangia cotta io minestra. 
Foiadiiie. Tagliatelli. Sorta di 
pasta assai uot« , cbe cotta 
b! mangia in minestra. 
Foiartcl . Frasca . Ramieello 

fronzuto. ■ 
Foieta. Fischio. Strumento che 

ajata a lìschiare. 
Fól,folà, ce. r. ffil, falà.ec. 
Fòla, talea. Folla. Moltitudi- 
ne di gente afrollata. 
Felceta, r. balduìna. 

^ Fa dele folcete. MarìO' 
lare. Far fraudi, e per lo 
più nel giuoco. 

*; Qael die fa felcete. Ma- 
riuolo. Colui che in giuoco 
fa spesso delle mariaolerie. 
§ h'-À ama folcetaa (|nachdù. 



Fare una pedina a uno. Vi- 
le impedirgli o turgli alcuna 
cosa che era. Ticino a con- 
seguire. 
Folega, Folaga. W. Fulica. tt- 
cetlo acquatico di piuma ue- 
ra col capo simile alla ^'^1- 
lina. 
Folèt. Foletto. Nome che si ili 
ad alcuni esseri immaginnij. 
5 Aiga 'I folèt ados. A'oi 
poter stare in quiete. Avere 
in dosso ( argento vivo. f. 
diaoh. 

§ Eiitraga '1 folèt. Entrarvi 
il diavolo. Dicesi del nascere 
tra alcuno discordia. 
Fols, fofsèt. /*en«ato. Strumefl- 
lo di ferro adunco e la- 
gliente, con cni si potauo 
le vigne e gli alberi. Pota- 
tojo. 
Folù. Follone. Sorta di scara- 
faggio che troTasi ne' boschi 
sibbiosi. 
Fomengg. Fomentazioni. Fo- 
menti. Medicamento compo- 
aiD di Tarj liquori caldi, ([na- 
ie reiteratamente ippliuato 
alla parte offesa, ha virlù dì 
corroborarla , e di mitigare 
il dolore. 
Foraent. Bagnuolo. Dicono 1 
medici a qoel liquore, o 
semplice O composio con 
che bagnano qualche parie 
dei corpo. 
Fomna. Vonna^ 

^ Le fonone le fa la puna- 

da al diaol , e pò le ghè la 

fa mangìA. Le donne hawa 

piti punti del diavolo. '■'1* 

' le donne sono molto astute' 



DoUrrlbyGOOglC 



FOM ( 

5 En qiifìla ca ghè aemper 
jiinghi^, se l'om gi'I bìga- 
rcel , la fomna braghe. F. 
, bìgartei. 

^ Lasàs Uè la ma dala fom- 
na. F. ma. 

5 Né fomiia né tela a lu- 
sùr de catidela. V' candela. 
Fomnasa. Donnone. Acer, di 
donna, e dieesi per calatone 
di grossREza, purché però 
non sia soTerchi». 
Foinnasnna. F- donasa. 
Fomnasoela. Feninùitella- Don- 
RUCcia.Diin. di donna. Accen- 
nante però viltà e dispregio. 
Fomnel». Scr faccenda. Faccen- 
done. Ammestonf^ è vof^e del- 
l'uso. I Toscani non hanno 
\-Ocn elle esattamente eqni- 
Talga al nostro fornitela, no- 
mo cioè che s' ingémcB in 
lavori femminili. 
Fomol . DQiinicina. Dira, di 
donna o piuttosto di don- 
nina. 
Fond. Fondo. 

§ Fond de botega. Fondac- 
cio di botte;^. Diconsì le 
ciarpe e sua.npoli, ec. cbe 
restano in bottega. 
§ Fond dei vi. Posatura. 
Fondata. Fondo. 

^ Fond d'cen vestit. Cam- 
po. Fondo. 
$ Fftiid o cnl del articioch. 
T'^. artìcioch. 

■% Fond dela cana des-cÌop. 
Camera. Il fondo della canna 
d'-ll'archibuso. 

^ La barca l'è andada a fond. 
X>o stesso che eser bav de 
«a cU . F. bat. 



(H) ) FON 

^ Fond dela veia. Fondo 

della ìfotte. 
^ l''ongg dela balansa. f. 

balansa. 
^ Strenzer el fond dela 

cana. incamerare. Restringer 

ia cavità del fondo dell'armi 

da fnoGO acciocché spingano 

la palla con raagglar forza. 
Fonda. Affondare. Sprofondare. 

Prq/ònifaw. Mandar in fondo 

o a fondo. 
Fonda- Fondare. Instituire. Edi.- 

ficare. 
Fondàs. A^ndare. Profondare. 

Sommergere. Andare in fondo. 
Fondàs. Fmdarsi. Far fon.da~ 

mento. Far disegno. Far ca- 
pitale, /issicurarsi. 
Fondech. Fondaco. 
Fondegher. Fondacajo. Colui 

che ha fondaco- 
Fondina. Fondo delle pistole. 

Sì dice a quell'arnese fatto 

per custodirle. 
5 Avi vergù 'a fondina o 'n 

cnl. F. cnl. 
Fondidtìr. Gettatore- Fonditor 

di metalli e simili. 
Fondul. Fondata. Fondi^iuolo. 

Feccia del fondo. 
§ Fondnl del cale. V. mor- 

COloL 

Fona. Fungo. 

§ Fons campagncei. Fimg'ù 
a gambo awìo. W. Qynano- 
podiLS. Questo nome com- 
prende i funghì a ga mb t> 
nudo di Peraoon. Ve n' ha 
27 specie. 1 buoni a matir 
giare sono i seguenti. Il hi- 
machino bianco, il fungo j.zz~ 
\ . zolo, il mugaajo, il fanghino 



DigitzrrlbyGOOglC 



FON 



C 370 ) 



FON 



bianco di oapo mezzo tondo, 
ehe trovasi dopo le pioggie 
ue'pcdali degli nlberi, il ti- 
rìgnozzo, il funga appassio- 
nato, il biancone, la bigerel- 
ìa, il fungo valente, il pra- 
tajuolo salvatico, il fungo col 
cappello a fo^a di morione, 
il fungo bianco col cappello 
rigato, il fanalino bianco col 
capo mezzo tondo a gambo 
capillare, il luraachino bian- 
co di gambo corto, il fungo 
fpegnitojo di color colombi- 
no smoìto, il fuii^erello del 
color di foglia morta col cap- 
pello a foggia di campana. 
^^iscoiio la maggior parU 
<lnlln terra ne' bo>chi, alcu- 
ni sui tronchi marci detrll 
•Iteri. . 

^ Fons d'anUna. f^. satana. 

*i Fona dei dengjj. Stecche- 
rini. W. Hydna. Sorta di iun- 
ghi elle liaQDO la parte in- 
feriore del cappello fatta a 
denti. V« n'ha nella nostra 

Erovincia aei specie. Unaso- 
i é buona a mangiare, ed è 
lo steccherino odorata. W. 
Hydnum repandum. 

§ FuBc castegnarcBÌ o de 
castegoa. Bubbole. Bózzoli. 
W. Lepiotae. .Sotto questo 
nome si comprendono la fa- 
migliuala gialla buona , la 
mazza da tamburo o bubbo- 
la mezzana a il fungo pel- ' 
liccione ricciuto. Tutti buon! 
a mangiare. 

^ Fon* col bigol. Funghi 
omhilicaii. W. Omphaliae . , 
Detti cos'i perchè il loro cap- | 



pello è più abbassato die 
nel centro. Ve n' ha aito 
specie. I noli buoni a man- 
giare sono i seguenti: il lif 
mnchitio vergine, il fun^ino 
bianco che a foggia di broc- 
chiere perfora i legni m.-irci 
nel nascere, il funghirlo can- 
dido che n:wce sulle foglie 
dei leccio e il fing^crello di 
scopeto. 

^ Fons galmset. f^, galccset. 

^ Fons lataroei o del Int. 
Lattaiuoli. W. Lactijiui. Sor., 
ta dì funghi eoa) datti per- 
chft spezEBQdoli gemono da 
ogni parte un latte dolc« o 
acre. Ve n ha dieci specie. 
1 buoni a maaginpe aano i 
seguenti: // lapacendro buo- 
no, il pepino ceciato, l' im- 
but'uio lattaiuolo eilpevermo 
strisciato. Nascono in agosto 
e settembre. 

^ Fons magg, Fun^ cat- - 
tivi. Cos\ chiamansi in gene- 
re tutti i funghi non escu- 
lenti, 

^ Fons negher. Pisdncani. 
VV, Coprini. Pratellae. SorW 
di funghi olle TÌvouo pochis- 
simo e sciolgonsi in i^nmar- 
cinme nero siiaìie all' inchio- 
«tro. Vìyouo sui letamai e 
sulle tìc, ma quasi sempre 
nello sterco degli auimalì, 
che passando coì& deposita- 
rono. Ve a ha dì moltissime 
specie, ma nessuna buona a 
mangiare. 

§ Fon» roi. HossoU. W. Bus- 
sala. Agar'tcus inleger- Sorta 
ài fuBgiii che si tlistiaKUoao 



nigiUrrlbyGOOglC 



FON 



C 271 ) 



FON 



perchè tanno le lumine del 
cappello eguali in lunghez- 
za. Ve n' La sci specie, e tran- 
ne il solo lardajoio ordi- 
nario o russala emetica, tbtte 
«Olio buone a mangiare. 

^ Fona schcedeline. /'.«hce- 
diliue. 

^ Foiis turclnnA. Grumati. 
W, Cortinariae. Sotto questi 
nomi ì\ comprendono 19 spe- 
cie di funghi, (a) I soli buoni ; 
a mangiare sono i seguenti. 
ligrumato pavonazzo, il bai- 
lettone azairro, il grumato 
cannellino, il fungo col caf 
pello a fof^a di mammella, 
il jui^p color di guscio di 
casttif^iia, il canapino di gain- 
ho sottile, il fratone e lo 
spegnifo/o minore. Tutti gii 
altri dì .<}uesta specie sono 
tiocivi. Trovausi in settem- 
bre dopo le pioggie all'om- 
bra degli alberi uè' prati e 
boschi ombrosi. 

5 Fon» velenAz. Futtgoma- 
lefico, fungo ài rischio, tìoc 
fungo velenoso, dì malTagis 
qualità. 

^ Col tamp nas del fons. 
V. naser. 

§ De che e alùro popi na- 
•er dei fons. Prima di ar- 
rivare al tal giorno possono 
nascer dei fun^i. 
Foniancr. Fontaniere. Ctislode 
delle acque delle fontane, 
o che soprinteiido alla loro 
fabbrica e mantenimento. 



Fontauìna. Pontanella. Il fonta- 
nino italìauo è aggettivo. 

Fopa. Buca, Fossa. lacuna. 
Concavità. 

Fopù. r. fapù. 

Fori. Forare- Pertugiare. Far 
pertugio. Bucare. Foracchiare, 

Foracià, Bubaeckiare. Rubare 
di quando in quando, e un 
poco alia volta. 

Forada. Puntura, Ferita che 
fa la punta. Trafittura. 

Foradina. Punturetta. Pictiola 
puntura. 

ForalegB. f. becasoch. 

Foram. Sfiatatojo. Luogo d'on- 
de aliata checchessia. 

Forasach. Bromo molle.Vf. Gra~ 
men avenaceum. Pianta gra- 
minacea alta un |iaImo cir- 
ca, colle foglie aguaina guar- 
nite tutte di molle vello. 
Nasce nei prati, e si racco- 
glie col fieno maggengo. 

Fórbe». Forbice . Strumento 
d'acciajo per tagliar - panno. 
i Fórhes che biasa. Forhic» 
che trincia. Forbice cattiva, 
che non taglia. 

Forbezer. Foìhiciajo. Colui che 
fa e vende forbici. 

Forbìzina. Forhicina.Forhicetta. 
^ Adopera le forbizioe . 
Tagliar h.' calze o l giubbo- 
ne, fgergo) Vale mormorare. 

Forbizina. Forfecchia. W. For- 
bicina. Insetto di coda for- 
cuta, che particolarmente sì 
nafiooude ne' fichi. Chiamasi 
pure forbicina zuccarina. 
Forbizìna. Forbicina. Bidente 
tripartita, W. Bidens tripar- 
tii PUnu annua che na- 



DigitzrrlbyGOOglC 



fvm 



C : 



I ) 



FOH 



ace ne luogbi acquitriuosì e ì 
umidi e ne' campi coluvati 
fra il grauo turco. 1 semi 
di lei si Ftttacvano alle vesti 
de' passeggi e ri ed alla lana 
delle pecore, perchè i suoi 
denti sono armati di uncini. 
Fiorisce in autunno. 
Forbizù. Poròicioìie. Accr. di 

forbice. 
Forca, y. fùrca. 
Foruhèt. Forcfietto. Ogni asta 
che abbia due rebb) dì fer- 
ro in cima. 
Forclièt. Forchetta. Legno bi- 
forcato. 

§ Forcbèt de fer. Bidente. 
Sorta di strumento di ferro 
con due denti ad oso degli 
agricoltori. 
Forchèta. Ferretto da capelli- 
(fior.). Specie di forchettìna 
che serve per fissare i 
pelli. 

Forchetìna. Forcuzza. Kccolà 

forca.' Diceai anche ad uomo 

per ingiuria. 

Forel. Forame. V. cui, 

%, StrinEÌs mb'I forel, o'I 
siri. V. sisl. 
Porester. Straniero. Forestiero. 
^ Eser cen bA forester, o 
cenabùua lana. f^. lana. 
Fureia. Gattuccio. Sorta di se- 
ga per lo più stretta e seii- 

- za telaio di legno, ma con 

- un maaico come quello de- 
gli scarpelli di le)pio. 

Fo>t'i. Scotitojo. Beticino o va- 
so bucherato, nel quale si 
mette l'ìnsahtU' e altro per 

- iscootersi. 

Forlana. Trescoac Sorta di ballo 
contadiueaco. 



^ Fh forlana. Far Wescane. 

Foilfi, Castelletto. Strumentò 
di legno che tiene ferma la 
canna di ferro, la quale gi- 
rata a forza di uua gran 
ruoui, buca ogni aorta di 
pietra dura adoperala con 
ìsuieriglio, 

Forlù. K brtjgatadfìr. 

Forma, f. fùrma. 

Korniael, formaela. f, forma i:el. 

Formaer. Fwniaggiajo. F. bo- 
tegher. 

Forinagel. Sauiggitiofo. Cacio 
schiacciato ìn form^ louiln. 

Foriuagela. Caciut^a. Formella 
di cacio. 

ForiBNÌ. Forntagfpo. Cacio, 
. $ Quel che fa '1 formai, f. 
cazer. 

^ Formai lodezà. Parmi- 
giano. Cacio parmiginno. Sp-?- 
cie di cacio assai prelibato. 

§ Formai de tara. Cacio- 
iierminoso, (diz. Ten.) 
^ Formai so boit. Formaggio 
bucherelltuo. 
5 Conè de formai. Tagliuo- 
lo di formaggio. 

5 Miti dfl formai en ver- 
gota. Incaciare o caciar chec- 

^ Crcesta del formai. Cor- 
teccia. Quella crosta o sudr-i^ 
ciuine ammassato e grosso ' 
che ricuopre le forme del 
cacio, difesi roccia. 

^ SpD&a 't so lat no" sa fa 
formai. E no» si fa iiisalafa 
che non vi sia della sua er- 
ba. Dicesi proviTb. di un 
satccTitP elle mette le ma"! 
in osai co&a. 



nigiUrrlbyGOOglC 



FOR 



( a-;3 ) 



FOR 



^ Pa clie' canta', tì cTib 
anita, e fonuRÌ che piaiis. 

%, Catà qnel del forfru 



caren per i so dengg . J^- 
earen. 

5 Escf ccn toch He formai, 
o «na ffirca, V. fiìrca. 
Fonnaitiil. Cacio pattato- 
Forinent. Fmmento. 

^ Fornient corezcel. Grano 
vernino, 

^ Forment Street. Fmmento 
volpato. Vale quello the è 
infetto di Tolpe. 

^ Forment dHa pulia. Fra- 
ntcnro mnzzocciào degli agrO' 
nomi. Qualità di frumento 
che fa le spiche ramose, tea 
meno atto dell'ordinarlo a 
far pane. 
^ Forment marscel. Grano 
marzitolo. Spezie dì grano 
che si semina in marzo, che è 
il trìticum affiti' 
na de' botanici. 

5 Forment tflz. Frumento 
colutilo, gentile. Si dice una 
specie dì grano senza resta 
buono da far buffetto. 
§ Aviga del forment secli 
da vender. Lo stesso che 
Btà s<B la gò. F- sta. 
^Fermenti. T^emùcelli, 
" § Formentì fì, o de Ge- 
noa. Capellini. Voce dell'uso. 
Sorta dì pasta più fina dei 
Termìcellì, e cosi chiamata 



per 



la 



I somiglianza 



(;apelli 

5 Ctilftf formentì. Colordel 
pelo de' buoi. 
FormenlA. Facoientene. Grano 



tiirro. Grano siciliano. W. 
Trìticum tvrricum , e dft 
Linneo zea mnys. 

§ Formentì) ijnarant). (>rrt- 
no turco serotine. Cusl chia- 
masi il formpntone che vip- 
ne allo scordo delta sta- 
gioiifì. 
^ FormenlA neghnr. Fraina. 
Sorta di formentone dello 
da' botanici poljgonum fago- 
pyrum. 
Formeta. Fominio^ Arffice che 

fa le forme di scarpe. 
Formieja. Formica. 

^ Fonniga spnrpaiflza. lAf 
tana cervo. (T. de'nat. ) In- 
setto della grossezza di qua- 
si un poIlt<e del genere de- 
gli scarafaj"!. Volgnrmente 
TÌen AkìXu cervo ^'alante. Cer- 
biatto. 
5 Enlopis en d'cen os de 
formìga, o catà ccn o& de 
formiga. I-o stesso che D^irà 
end'oen chcegià d'aqua. y. 

5 Fortnig» rosa. Ricciacw 
eo. Specie di formica rossa 
che ha l'aculeo a guisa di 
vespa. 

^ fa ì «oc'oi ale forml- 
gìie, o fa i pé ale mosche. 
F. pé. 
Formìghe., formighere. Formi- 
colìo. Brulichìo. Informicola- 
mento . Dolore simile alla 
morsure dì molte formiche, 
ed è una sorto di granchio. 

5 Alga le formighe. Infor- 
micolale. 
Formigher. Formicaio. Formi- 
colaio.- Mucchio di formichey 
♦ i6 



nigiUrrlbyGOOglC 



FOH 



t 2-;4 ) 



FOR 



e il luogo dove ess* si ra~ 
gunniio. 

§ Siusigì '1 formigher. T.o 
fttesso die desedà i ca che 
durem. V. desedà. 
Foriiàa. Fornace. V. fùmàs. 
Fornnzer. Fornaciaio. Chi fa 
ed esercita l'arte di stOTÌgH 
di terra, tegole, calcina, ec 
nella fornace. 
Fornel. Fornello. 
Forner. Fornajo. Pittore. 
FoidI. F. 6u\. 

Forninieut. Fornimento. jFi'ni* 
memo . Fornitura . arredo. 
Fomit, Finito. (•pAvi.) Termina- 
to. Compiuto. 

5 Fomit de teet el w bi- 
xo^n. .drcicorredato. Correda- 
to di tutto punto, beDÌssimo 
forni tOr 
ForoDcol. Fi boegnùnsi. 
Fors». Forza. 

§ Per forsa. Pef forza. Fot- 
xatamente. 

^Ciapà forsa. Ingagliardire. 
Invigorire. Riprender forza, 
divenir gagliardo. 
Forse, Forse e farsi. Per av- 
ventura, a caso. 
Forsèla. Incorsatojo. V. bastA. 
Forsèla. Forclteìta. Legno bi- 
forcato. 

§ Tìgn'is Bte cole forsèle. 
Lo stesso che i^ '1 carosì. 
F. carosi- 
Forsèla. ÌTwc/icHo. (T.de'carr.) 
Luogo pezao di legno arma- 
to di due punte di ferro 
atuccatr> alln sUnga della 
carrozza, il quale si muida 
giù nelle salite, acciò non 
poua dar iDdictro. 



5 Forsèla del register. /^o»"- 
ceVa del registro. (T. degli or.J 
Quei pemuzzi che sono at- 
taccali al rastrellino del ec- 
lisse, fra quali passa lo spi- 
rale per regolare l'oriuolo. 

^ Forsèla 'ncaada. Forcel* 
la. (T. de' lego.) Nome ge- 
nerico di tutti i ferri gran- 
di o piccoli da scarnire, i 
<},uali per essere incavati fau- 
no lo sguscio. 

5 Porsela del asta. FoTceU 
ik del pendolo. (T.degli or.) 
Pendolino attaccalo all' an- 
cora o all'asta. 
Fórt. Agro. Acido. Acetoso. 

§ Legna fórta. V. legna: 

^ Ciapà del fórt. Inacetire. 
Divenir agro, e dicesi ordi- 
nariamente del vino. Infor- 
zare. Infortire. Rinforzare. Af- 
forzare. 
Fortesa. Bugnone. (T. mere. ) 
Sorta di traliccio forte, di 
chì sì servono i sartori per 
mettere al di dentro |d'alciH 
ni luoghi degli al»iU per te- 
nerli più saldi. 
Forti. ^''. fórt, ■■- -. 

Fortuna. Fortuna. 

% Ga voel fortuna a st» 
mond. Lo stesso che vai pta 
aighen che saighen. F, ta\. ;^ 

^ Ciapà la fortuna per i '• 
càei, F. ciapi. 

§ A ì mincfó sa ciapà la 
fortuna quand che la ve. 
F- minció. 
Fortunat, Fortunato. Affortu- 
nato> Avventurato. 

<i Eser fortunat fés, alga 1 
càtg. Ftter figlio deÙ oc» 



7,-,ii-,. Google 



FOS 



( 275 ) 



FOZ 



bianca. Vale esser fortuna- 1 
tìasìuio. 
Kos. Fossa. I 

§ Fòs grand. Fosso. Fossa ; 
grande. 

^ Fòs stopat. Fossa aecie- 
cata. 

§ Fa i fòs per pianta le 

»igs- f^ fi- 

§ Quel che fa , e visita i 

fos. Fossajolo. ( T. degl' idr.) 

Voce dell'uso. Scavatore di 

fosM, e propriamente colui 

ulte scava i fossi e costruì-. 

■ce gli argini, e va a visitar 

le strade per riconoscere se 

i fossi e le fossette laterali 

aoQO ristorati ed in buon 

grado. 

«i Sta acaaldelfòs.f'. caal. 

§ Aviga cena camiza 'ndòs, 

e l'ailra'n fòs. Esser brullo. 

V.ile esser privo di spoglie. 

Essere scasso; 

^ Fa salta *1 fbs. Far sal~ 

ftr il fosso. Fr. di eh. sign. 

Fòsa. /^ojJo.(T. d'archiumil.) 

Scavo fatto lungo ie mura 

della città tra la scarpa e 

^- . la oontrascarpa^ Gli antichi 

' dissero carbonaia. 

Fosadel. Fossatello, Dimin. di 

fossato. 

.. Fosadell. Fossapello. Rigagno. 

■ ; . Migagnolo. 

Fosat. Fossato. Piecol torrente. 
Futa, vegoer la fóta, o «ndà 

'n crisL f. crisL 
Fotccia. Cerboimca. Cerboncn. 
Vino delle centuria botti. Va- 
le vino catdvo, pessimo. 
Fotuda. Zombainento. Rivellino. 
Carpicoio. Rifrusto. Dirotta. 



^ ÌÌAH vìa cena fottida . 

r. dà. 

^ Ciapan soe Gena fotuda.^, 
ciupà, 
Fòza. Foggia. Modo. Manila. 

5 A che meed a che foza. 
A oectUo e croce. Vale atta 
peggio, 

^ A quach Jbze, A bahbae- 
eio. Vate a caso, iu confuso. 
Alla bahbalà. 
Foiiiia. Fucina. Luogo dove si 
massella o lavora a caldo U 
ferro. 

^ Fozina del fer. Ferriera, 
Fucina dove si cola la vena 
del ferro. 

^ Fozina del ram. Ramie' 
ra. Fucina dove si j^vora U 
rame. 
Foziner. Fabbro. Colui ehe tri- 
vaglia nella fucina. 
Fra. Frate. 

§ Fra scoeiòt. Servigiale. 
Torzone. Torzoneello. Frate 
brodajo o broda/alo. Frate 
servente- 

§ Portat per i Ifra. Fra- 
tajo. 

§ Second el fra i ga fa 
la vesu. j4 tal santo tale 
offèrta. A tal labbro tal lat- 
tuga. Vale che secondo la 
qualità de' soggetti s'aeco- 
modan le cose che a loro 
convengono. 

IJ No so miga fioel d' oaii 
fra. IVoi non siam di mag- 
gio. Dicesi quando non si 
vaol raccontare due voltg 
una medesima cosa. 

li El t<B e'I dà'l mtnt^ i 
fra. L» itCKO che dal poch 



nigiUrrlbyGOOglC 



al t3.it jiiUura ecli voel- /^. | 

Fr:ii:à. Calcure. Premere. Ag- 
grm'ore. 

^ FracaLi, ficaia « quacli- 
dli. r. 11.:.',. 

'\ Fracà Ae\e bote, O dàcea 
frach da boie. f^. dà. 
Friicàs- Fracn~iso. 
Frncasé. Fricassé. Ammorsel- 
lato. Manicaretto di ìcarne 
tuinazziila ed uova dibattute. 
Frucasei'e, susur. V. bordeL 
Frach, frnco. F. bast&nada. 

5i DJ cen fiauli de legnade 
o bastAuade. V. dà. 

•ì Ciapà «Q l'racb de boto. 
F. cìapà. 
Fradel. Fratello. Germano. 

§ Fradel de lat. Collattaneo. 
Fratello di latte. 

^ MasameDl del fradel. Fra- 
tricidio. 

% Quel. che mata '1 fradel. 
iTairicida. 

^ Fala da fradei, o ecmc 
frad^i. Affratellarsi. 

§ Oe fradei . FratellevoU 
mente . Fraternamente . Da 
fratelli. 
Fradelaster, fradel stort. Fra- 
tello uterino. Fratello di ma- 
dre. Fratello di padre e non 
di madre, ed aaclie fratello 
a^solutaineute. Trovo snpe- 
rk>re l' Uali^tno al nostro 
dialetto nell'arcr la distin- 
zione tr.ì le due specie di 
fradel stort, ma lo tengo poi 
inferiore «quando lo vedo 
privo io certo modo di un 
nome generiou ohe abbrac- 
ciando queste due specie dia 



fi ) - tRA 

t<jstt> idea ( cbe t.il non me 
la dà l'assoluto fratello ) ò\ 
questa sorta di parentela. Non 
farebbe però gran peccalo, 
cred'io chi usasse fratello^ 
Siro, forellasp-a, anche in ope- 
re per allio pnrgalissitn« j 
giacché arriccbirebbe la lin- 
gua di due voci, sto per dir 
necessarie e coniate perfet- 
tajnente sul gusto delle loro 
geria&uefìgìinstro e figliastra, 
e colle quali si verrcbba ad 
avere l'opposto del germano 
stesso. 

FraJeli. Fratellino. Voce vez- 
zeggiativa. Fratelluccio. 

Fragni, Fragile. Stritolaòile. 
5 Fragol come '1 ^{as. Dìac- 
ciuolo. Che fa come il diac- 
cio, che si spessa e si stian- 
ta. Onde quercia tltaccì'tola 
vale quercia che si schian- 
ta, contraria della quercia, 
salcigna eh' è arrendevole a 
guisa di salcio, e non si 
schianta. 

Fragol. Farinacciolo. Poco te- 
gnente, e che Iti diiCà age- 
volmente. 

Fraina, lergli'eta. Loglio sali>a- 
tico. Loglierello. W. Lolium 
perenne. Erbt perenne del- 
l'ordine dellegramifjacee, co- 
mune lungo le strade, e nei» 
prati naturali e pe' campi. I 
suoi culmi sou alti più 

• meno secondo la bontà del 
luogo ove si trova, ^ I fiori 
in ispighe lunghe. K molto 
usala fra noi come erba da 
prato artilìcinie , ed ottima 
a purgare i cavalli. 



DigitzrrlbyGOOglC 



FRA 

Franca. Francaee. 'Affrancare. 
Fra neh. Sano. Figoroso. Di 
baona salute. 

§ Muzo franco. Frontoso , 
audace, sfrontato, sfacciato. 
Franchesa. Temerità, Sfronta- 
tezza. Sfacciataggine. 
Francù. Sanissimo. Di perfetta 

salute. 
Francù. Audacissimo. Temera- 
rio al maggior segno. Fron- 
toso. Audace. Ardito. Sfron- 
tato. Sfacciato. Frontioro. 
Frangiien. Fringuello. W. Frin-. 
gilla. Uccello noto Ìl di cui 
verso dicesi fiinguellarcì. 
Frangueat, ciapà o c.iià'n fran- 
guent. Acchiappare, o corre 
in frodo, e io term. legìtli in 
Jlagianti. Vale trovare uno 
ili errore o ìq falso. 
FraiisisbecU. Similoro. Specie di 
metallo. 

^ Resta de fransjsbecli. Tm- 
pietrìre. Incassare. Alliùire. 
Restare coma un uo'no di 
paglia. Vale «juiinlo restasse 
sopraffatto, stordito, maravi- 
gliato. 
Frantoein. Sfasciume. Jnfragni- 
mento. Stritolatura. Stritola- 
ntento. 

5 AiiiU'n frantoem,o'n fra- 
zele. F". frazeU, 
Frantoejnà. Fragnere. Stritolare. 

Spezzare. Ammaccare. 
Fraiisa. Frangia. Quasi lo stes- 
so die ceiTo. Guarnimento. 
Ornainenlo noto. 

^ Fr.-inzit da carosa e si- 
jiiei- Balza. ( T. de'carr.). 
Quella parte di cortinaggio, 
o di carrozza vlie sta peu- 



'ergn. 



dente dal ciclo, coinè pure 
qnella del sedere del coc- 
chiere che cala siao al pari 
della pedana. 

§ Fa le franze. Lo stesso 
che fa oen abet 
F. abet. 

Fraiizer. Frangere. 

§ FrnnEer le biae. Brillare. 
Spogliar del guscio, o mon- 
dar il miglio o simile biada. 
^ Pila de franzer. BriUor- 
tojo. Strumento di legno col 
quale si brilla, cioè monda 
it riso, miglio e simili. 

Franzér. Fabbricatore di fran- 
ge. In Toscana chiamasi han- 
derajo quello che fabbrica 
frange e , par.imenti da chie- 
sa, e tappezziere quegli che 
fabbrica ed acconcia frange 
o paramenti di casa. 

Frapa. tfoccAeHa, (T. de' calz. ) 
Quella parte del tomajoche 
cuopre il collo del piede- 
Frasca. Banderuola. Fnfimli^l- 
lo. Saltanseccia. FalimÒel- 
luszQ. Girellajo. Fraschiere. 
Girandolino . Frasca. Fra- 
fCÌtetta. SiUtamartino. Cltian- 
pola. Chiappolino. Mulin da 
vento. Dicesi d'uomo o don- 
na leggieri e di poco giu- 

' dì zio. 

Frascada, Chiappole-ria. Chiap- 
pola. Cosa di niuno o di 
poco prefjio- 

Frascbet». Fraschetta. ( T. di 
stamp.). Telarelto di ferro 
o legno con varj spartimen- 
ti di carta e simili, che mct- 
tesi sul foglio da stampare, 
aflinciii QÌò «h« ha da ri- 



DoUrrlbyGOOglC 



FRA 



C ^^8 ) 



FRE 



man e re bianco non reaga 
macchiato. 

Frasen. Frassino. Avorniello, 
jiorniello. W. Fraxinas or- 
nus. Albero spontaneo ae'bo- I 
schì e molto impiegato nelle 
colline e alla pianura per 
sostener lo viti. 

Frasineia. Frassinella, Dittamo 
bianco. Dittano i-otgare. W. 
Dictàninum album . Pianta 
nell'aspetto bellissima, e co- 
sì detta peruhè le site fron- 
de sono molto aìmili a qaelle 
del frassino. 11 suo iiore bian- 
co è vaghissimo e molto odo- 
rifero come quello del ce- 
dro. Tutta la pianta svilup- 
pa uno spirito volatile ca- 
pace talvolta d' accendersi 
Belle ser*; d' estate qualora 
se le avvicini uno stoppino 
acceso. 

Fratàs. Frataccio. Pegg. di frate. 

Fr<it»s\. Praticello. Dim.evezs. 
di frate. 

Fratasi. iVettoto/n. (T. de' mur.) 
Rettangolo di legno con ma- 
nico orizzontale da tener in 
mano, e serve come lo spar- 
viere a tenere la calcina da 
rintonacare. 

Fratasù. F. fratii. 

Fraterna. Fraternità . Fratel- 
lanza. 

Fraterna, (gergo), y. capel.ida. 

Fratù. Fratncchione. Frate gras- 
sotto, paffutto, caraacciuto. 

Fraza. Neve congelata. 

5 Fraza de fó, Faggiola. 
Coccola del faggio. 

Frazà o sfrazà. f^. bazàs. 

Fraiela. F«ce'ìina. Plcciola fa- 



ce dì legno ragioso o d'altre 
materie atte ad abbrucia» 
ed a far lame. 

§, Fa andù o manda ea 
frazele. Sbrizzare. Sfracella- 
re. Sfrageìlare. Vale spezzare , 
in minutissimi pezzi. 

§ Andà'n frazèle. Fragnersi. 
Rompersi. Spezzarsi. Quasi 
intieramente diafarst infra- 
gneudo. j 

Fpecasé. /". fracasè. 
Fred, (sost.) Freddo- . 

5 Fred gaiard. fi/tiado. Fred- ' 
do eccessivo. 

^ Sercà '1 fred per a) let, i 
f^. serci. 

$ Iremà, bagoli dal fred. 
F. bagola. 

^ Fi fred vsrgota. Far 
pento aii alcuna cosa. Vale 
in M. B. portarla via, cioè 
far quello che fa il vento 
alla polvere, alle piume e 
alle altre leggierissime cose, 
che sollevandole in alto le 
trasporta da un luogo ad un 
altro. Dicesi pure mandare 
in maschera. 

5 Laùr che no fa né fred ^ 
né cald. Non importare, non 
calere, 

§ 5ent\s a vegn\ fred,Rfl6-, 
brividire. 

5 Fred che pela. Gelone. 
Freddo che pela. FVeJffoitri- ■ 
nato, freddo grande. Ghiado. 

§ Dio manda '1 fred second 
i pagn. F. pago. 

§ Tà fred vergìi. Freddare. . 
Mandar uno in pelliccieriao 1 
al rezzo o' a patrasso, oo^ ' 
angoli , a m/ià 9 tra' pi^ 



7,-,ii-,. Google 



FUE 



( =:9 ) 



FRE 



Poire o ptfsars uno sullo la- 
stre. Rijìuire Ulto. Mandar al 
cassotie . Vale 3 ni tan zza rio, 
ucciderlo, 

Fred, (agg.) Frechlo. 

§ Fred come oen corcn, co- 
me oen sorbet. Gelato quari' 
to un marmo, Freddisiimo. 

^ Om fred. Uomo timido, 
freddo. Cencio molle- Gallina 
hagnatOt 

§ No fa miga sto grand 
fred. E non si Jasciano an- 
cora i melmanci. Vale ÌI 
freddo non è tanto grande. 

Fredolùà. Freddoloso. Dicesì dì 
chi è mollo sensibile al fred- 
do. Preddoso. 

Fredflr. Infreddatura. Jnfred- 
dazione. Il male dì chi è 
infreddi! to. 
§ Ciapà'l fredùr. F. en~ 
fredàs. 

Fredure, Bazzecole. Bazzica- 
ture. Bazziche. Ciarpe. Cose 
di poco pregio. 

Frega. Fregola. Quell' alto clic 
fanno i pesci nel gettar l'uo- 
va fregandosi su pe' sassi. 
€ Andà 'u fresa, o in amar. 
< f. «ndà, 

Frega, Fregagione. Il fre};nlre, 
e si dice propriamente Io 

- stropicciamento clie sì fa 
coUm palma della majio so- 
pra qualche parlo dcH' am- 
nialn to per divenire gli nmorì. 
5 Fa le freghe. Far le fre- 
gagioni o le fregile. 

Frega. Fregare. 

§ Frega ergola . Stropic- 
ciare. Fregar con ma&o. Stro^ 
finmrt. 



5 Fregi a faelazì. Fregare. 
.Leggiermente siropicciare. 

5 Frega »ergù. (gergo), f- 
baslànà. 
^ Frega la cài al azen- 
F. eia. 

5 Frega aoel muz. Soffrega- 
re. Offerire con reiterato os- 
sequio' e con istanza, quasi 
con indegnità dell'offerente. 
§ Frega la scliena o fa zo 
la polver a vergù. ^. polver. 
5 Fregàs dre a *ergu. Sof- 
fregarsi. Accostarsi quasi pre- 
gando o raccomandandosi o 
offerendosi, f. embold'i. 

Frega. Accencìare. ( T. de' lìnt.) 
Pulire con cencio o lana un% 
caldaja o altro vaso io cui 
si voglia tingere con colori 
diversi da quello che vi »t 
trovava. Dicesi anche 2e/i(ir«> 

Fregadtt. Fregatone. 

Fregada. (gergo) F. fotuda. 

Fregadina. Ffegagion cella. Dim. 
di fregagione. Fregatina, 

Fregadùr. jéttizzatoja - Stru- 
mento per attizzare Ìl fuoco 
proprio de' fonditori. 

FregadQr. Frugatoio. Strumen- 
to da frugare. 

Fregacegg. Indice. 11 dito se- 
condo della mano dopo il 
p.ol]ice- 

Freghi. Orso.(T. de'matt, ) 
Strumento con die si puli- 
scono i pavimenti. 

Fregol, ten fregoli. Un poco, 
alquanto, miccino, un mic- 
cino, micoliao, pocolino, un 
pochino- 

Fregola. Briciola. Brida. J^i' 
nuzzòlo. Micco. 



DigitzrrlbyGOOglC 



( -i^.. ) 



FRE 



Fregoìina. Brictoliiia. Dim. di ,1 

briciuU. 
Frer. Fabbro. Ferrajo, Fah- | 
broferrajo. Ferratore, e ant. 
Fenajuolu. f 

5 La moér del frcr- Fer- 
Taia. La luoglie del Cnbliro. ] 
^ Frer che fa. le ciaf. K. | 
CI a a ri. i| 

jj Frer de »oeli!. Magnano- jl 
Artefice di ferro di lavori ; 
minuti e di piccoli ingegni, I 
come chiaK'i^ toppe^ a disila- . 
zione de] fabbro che fabbri- i 
ca ferri grossi, come zappe, ' 
vangile, ec. e del marescalco ' 
che fabbrica ferri per le 
bestie. 
Frèsa. Freccia. Saetta. Strale. 

Dardo. 
FrèsB. Fretta. Prescia. j4ffiet- 
tamento . Premura. Pressa. 
Sollecitudine. 

5 Fa frèsa, jéffrettarc. Sol- 
lecitare. 

^ P\tx presi che 'n frèsa, 
Spicciatamrnte. Vale con tut- 
ta sollecitudine. 

§ Avi la frèsa 'n di cal- 
cngn, o la schena 'n catif 
Icetli, f^. schena. 

^ Coza fata 'a frèsa no la 
Tal cena sbesa. Lo stesso che 
prest e he noi con vie. F- 
presi, 

^ L' è dat la fresa 'n dei 
peglier. Oh ! oh .' la testug- 
gine vola. Per dinotare uno 
sforzo insolito di celerità iu 
chi è pigro di natura. 
Frcsch, Fresco. 

5 Ciapà '1 frescb. Prendere 
il fi «co. 



% Cn-.i» dei frescii. K. cai. 
$ Sia fresch. Star/iesco. 
Freschet. Freschetto. 
FresCiz. Frettoloso. Che ha fretta. 
^ FresAz ft-s e sensa rezÌL 
Caca/retta. Colui che si af- 
fretta soverchi amente e fuoi" 
di proposito, 
Frctndn. Frittata, e in gergo 
Pei:ceduoro. 
li Frela<!a gros», fretadi'm.i. 
Frittatone. Acer, dì frittala. , 
^ Fretada pisinioa, fritadi' ' 
na. Frittatina. Dim. <Ii frit- 
Ula. 

^ Fretada rogn&zn. Frh' 
tata colli zoccoli. Si di(« 
quella in cui sono mescolnit 
pezzetti di Carne secca o di 
pros;^into. 

^ Fi oena fretads. (gpr^o). 
Disperdere, abortire. Dicriì 
delie donr;e gravide. Scon- 
ciarsi. I Francesi direbbero 
casser ses eufs. 

^ Fa oena gran fretada, o 
a;n scarpA. f^. scarpù. 
5 Fa cena fretada de zcii. 
Far macco di gente. V"le 
far strage, uccisione. 

5 Volta la fretada, oscam- 
biùipap\'n la cuna. /''.poepl. 
Fretola. Frittella. 
Fretolcr. Friltellajo. Voce del- 
l'uso. Fabbricatore e veiidi- 
tor dì frittelle. 
Fretolina, Frittelletta. Piccola 

frittella. Frittellina. 
Frtesche. Fruscoli. Que'fuscel- 
luzzi secchi che sooo super 
gli alberi. 
Fitescfi. Frugone. Un pezzo di 
I legno o di bastoue rotto. 



DigitzrrlbyGOOglC 



FB<E ( 28 

FrcescA. Talea. Ramo dì al- 
iterò tagliato per piantarlo. 
Frcest. firusto. Los'oro. Quasi 
roDsumato, e si «lice più co- 
munemente dì panni. 
Frfesta. Frusta. Sferzai Feria- 
Fr<Kstà. Frustare' Battere- Per- 
cuotere con frusta « sterza. 
Sfersarcy. 
rtentà. Frustare. Logorare.Con- 
sumare^ ma si dice più prò- 
priaineiite deWeslimenti. 
Frcestì. Frustino. Vone dell'uso. 
Dim. di frusta, e propria- 
mente queir accia o simile 
che è annodata alla frusta 
per farla scoppiare. 
FttBt. Fratto. 

§ Fr«t jtira frOBl. Anato- 
c'Umo. (T.leg.) Usura del- 
l' usura , ossia il riscuotere 
ìiileresae dall' iute resa e. 
^ Dai frtegt; sa conós la 
pianta. OgKÌ erba su cano' 
sce al seme, o per lo seme- 
'Vale d.iUe opere si conosce 
quel che l'uom vale. 

§ Con frtel. Fruttuosamen- 
te. Con frutto, con profitto, 
utilmente, protìt te voi mente. 

§ Manech. dei frcegg. f^. 
in a noe 11. 

§ Fa fr<el. Fruttificare. Far 
frutto. Fruttare- 

§ Che fa- froet. Fruttifero. 

Agg. elle fa i'ruUo. Fecondo, 

^:ii!e^ fruUnosj) fruttevolc. 

§ Vegner ei cagni aifroegg. 

Jnvcrminare. Divenir vermi- 



noso per 



, e die 



specialmente delle frutta. 
Frcetariel . Fruttajuolo . Che 
vende frutti. 

Tom. I 



) FH{ffi 

Fr «etera. Fruttiera. Vaso per 
servire come l'altro vajella- 
me da tavola. 
Fricasé. K fr.icasé. 
Frignocol». Cianunengola. dall'- 
eia. Fruscolo. Bagatetla di 
poco pregio. Frullo. 
Frigtiocola. Z'. goga. 
Fri n eli . Grfcciolo. Fantasìa. 
Cricchio ■ Ticchio . Umore. 
Faifalletta. Capriccio. Ghi- 
ribizzo. Grillo. 
^ Salta, monlà '1 frinch. 
Toccare , Sahare il ticchio. 
Venir il ghiribizzo, il grillo. 
Vale venir volontà, peualcpo, 
■ capriccio. 
Fritn. Fritta. (T, de'vctr, ) Me- 
■ scolanza fatta con tar^o pe- 
sto e con sale dì polverino 
calcinata nella calcara per 
faine vetro. 
Fiìtak. V. fretola. 
Frllura. Frittura. C^ise fritte o 

da frìggere. Frittami. 
Friii. F. sfriii. 
Frizer. Friggere. 

§ Frijer o restì nel so gra». 
f^. rosvl. 

5 Sta bii de friier. Esser 
acconciafo pel dì tifile feste. 
§ EI friaer. Friggio. Stre- 
pito, reMsteuza che fa l'ac- 
qua al fuoco nel friggere. 
Fritù. F. sfriza. 
Frol. Frollo. Aggiunto di car- 
ne da mangiare, che abbia 
ammollito il tiglio, e sìa di- 
Yoatata facile a cuocersi, e 
tenera a mangiare e tribiar- 
si facilmente co' denti, con- 
trario di* tiglioso. 
§ Frol de cìocolata. f^. fruL 
^7 



7,-,ii-,.CoogIc 



FHO 



C ^82 ) 



lUL 



Frola, ec. F. sfri.ti,ec. 

^ Ir'rolà In ciot:uIaU. Frul- 
lale ta cioccolata. 

Frenila, f. itCroii/.im. 

l'roiitpspfìse. Fivitiipiuo. Fron- 
ti;': pi zio. 

l'n.iola. Bajn. r. La]a. 

Frotol:,. r. Iwl.T. 

Fruì. Frullino, Picuolo arnese 
(li legno ouri cui si frulla la 
cìoci'olata. . 

Fruscila. (P.) f, fruiscile. 

Ftitlgnn. /'. ]>Hl(hiiiia. 

Filagna, r. fi/>ÌÌi;iM. 

Ftli;i, Siifocarc' Infiiocarf!. 

$ Fii^K, fa di-fntà ro». M- 
roventarc. Propria munte >ale 
roventare, far roiVutCf cioè 
infocare far diveutar come 
il fuoco. 

FùbÌ, fa boer el fer. BoWre. 
C'I.de'fab., in:>gn., coli, e li- 
mili.) e vale far rovpnture il 
forro o l'accì.iJD nella fab'- 
brica, cLc anclie dìcesi dar 
un caldo. Il batterlo così ro- 
vente chiam.isì massellare. 

Ffigarti- y- fogi,ril. 

Fògàs. Arroi-entare. Divenir ro- 
-vente. Infocarsi. 

Fùgàs. Calore. ErnzioDe cuta- 
nea esenlRin.niici. Hiscalila- 
tnento. Quelle bollicine mi- 
nuto e rosso che vengono 
alla pelle per troppo calore. 

FMS;;sa. F. fogasa. 
l' ug ù. Focone. ( T, degl i a rcliìb.) 
Quel luogo dove 1' armi da ; 
fuoco souo forate per dar 
loro fuoco. 
5 mi gra al fflgà. r. gra. 
Fili. Cnriiera. Fabbrica dove j 
fii fa la carU. {| 



Ft'il, pila. Pila. (T. dleart. ) 
Vaso in cui mettonn i cian- 
ci a macerare, ed anche 
quello dove >Ì pestano. Vi 
sono le i«le a cenci o prime 
pile, e le pile a ripesto o se- 
conde pile é le pile a sfiora' 
to, coM dette dall'uso a cui 
sono destinate. 

Fi)l. Gualchiera. Edificio o mac- 
china die mossa per forz^ 
d'acqua pe»ta e soda il pannu. 

FtkU. Calcare. Aggravar eoi 
piedi. ^ 

Fùlà. Ammostare. (T. d'agr. J 
Pigì»r l'uva nel tino. 

Fiìlà. Gualcare. Sodare. Fel- 
trare. ( T. de'pann.) Sodar? 
il panno a' guisa di feltro. 

Ffilà. Calcare. (T.de'pellic.ed 
oltri.) Pigiar fortemente la 
pelle u i) ciiojo co' piedi per 
agguagliarlo. 

5 f ùli s«i pé O s(r1e> scar- 
pe. Scalcagnare ■ Propria- 
mente ai dice quando nel- 
l'andare dietro a uno se sii 
pone il piede sn le vnìc^- 
gut, * vale ancbe pestare o 
■ calcare altrui Ìl calca!;no 
della scarpa andandogli ap- 
presso. 

Fùlada. Pigiatura, lì pigiare e 
dioesi dell'uva. 

Fiìladtìr. Pigiatore. Che pigia, 
e diceii dell'uva. 

FAladùr. Giudchierajo. (T. de' 
lan. ) Colui che soprinten- 
de alla (gualchiera per la 
sodatura de' panni. 

FùUdùr. Cartttro. Colui che 
fabbrica la carta. 

Fama. V. £(tuù< 



nigiUrrlbyGOOglC 



lÙR 

Fùrà. r. fora. 
Furberia. F^. dretura. 
Furbo. Furbo. Scaltro, Astato^ 
Cbe sit il fallo suo, 
§ Furbo fés. F. fftrca. 
Flirta. Forca. 

5 Rajiipù dela itTCh.Rebbj. 
^ Furca COH ire rainpù. 
l'or cane- Propriamente asta 
' in cima alla ({naie è fìtto un 
ferro con tre rebJ»]. 
% Pai de ffifca. r. pai. 
Fùrca, col de fùrca- (ger.) Go- 
f;noUno. Scaltritacc'ìo. Forca. 
J^urbo ia chermizi. Drittone. 
Formicoae. Diittac^iv, Ca- 
pestro. Morhe^to. Vale furbo 
in estrcoiD grado- S' Intende 
anche per far bacchio Ito. 

§ Eser aaa fàrca, ten dre- 
liL Lo stesso che Mila lou> 
ga. K. aaì. 

^ Va scela fùrca. Malanno 
ti colga. Dio ti di(i il ma- 
latino. Canchero ti mangi. 
Specie d' imprecasione. 
Fu rche t, fùrcheia, ^. forchet ec. 
Fflren. Forno. EdiUcio in cui 
si fonde il metallo del ferro. 
^ Fùreu del pa. Forno. 
^ Serai del fìiren- Chiusino 
del Jòrno. Quella pietra o 
piastra di metallo con che i 
fornai chiudono la bocca del 
forno. Lastrone. 
fj Stua del f&ren. Caldani. 
Quella stanza o voltiuciuoia 
che i foroaì hanno sopra il 
forno. 
Furia. F.iria. 

S Furia franseza, ^un'accio. 
Furia francese. Monos. 
§ Fiiria de ozei o d'altre 



FÙ'i 

coze. Folata d'uccelli o (^al- 
tre cose. Quautità di uccelli 
o d'altro. 

^ Andà 'n furia, o 'n crìst. 
F. crisi, 
F&rma. Sesto. ( T. di atamp. e 
lib.) La lunghezza e lar- 
ghezza d'un libro in foglio, 
in quarto, in Ottavo ; ce. se- 
condo che il foglio stampato 
è diviso ira varie parti cor- 
rispondenti al numero che 
si esprioin. 
Fàruia. jfbrma. ( T. della past.) 
La parte caseosa del latt^ 
che si mette nelle cascine, 
perché si prosciughi e pren- 
da la consistenza del cacio. 
Fftrinfl. Foufta. 

^ Meter cu f&rma. Infor- 
mare. 

^ Qnel che fa. le fùrm^ 
For/najo. 

5 Filrma de ùl6. Treccìao- 
là. (T. di cari.) 11 filalo di 
ottone dellfl forma, 

5 Ft'irma de formai. Forma. 
Pezzo di cacio fatto di figu- 
ra circolare. 

5 Cala acE le fftrine. (gergo.) 
Spiantar bottega. 

^ Enfila le Éùrme, o andà 
soe per el carni. F. carni. 
Fftrme. Petrelle. Forma di pie- 
tra, in cui si gettiino i me^- 
ulli strutti per farn«. *piat- 
telli. 
Fàrnis. Fornace. 

% Fùrnis del vedre. Fé- 
traja. Voce dell'uso. 
F&rnazer. ^. fornazer. 
Fùrù. Pungìtojo. Strumenl<3 da 
pungere. 



nigiUrrlbyGOOglC 



FUZ 



( ^«1 ) 



lUZ 



Vox. Fuso. . 

5 Kser come la mata e'I 
fuz, o Eni e braghe. F. 
brapUe. 

^ Fa 7.a i foz. Annaspare. 
Avvulgere il filato in sul 
ijjispo jier ridurlo in ma- 
tasse, ryjfianare è ridiir la 
ni.itn'ssn iu gomitoli. Iodi si 
accannella ^cr adattar il fi- 
lo alla icssitiira. 

^ Fa j^o i iai, andì'ntocb. 
f. andà. 

^ Lasà fa i fuz, a i me- 
sier a clii è us, o a chi ì 
«1 fò. Z'. mester. 

5 Dret coinrì oea fuz. Drit- 
to come un fuso, una spadrv, 
ó ìtn carnato, o uno strale 
incamatito. 
Fuznr. Lo stesso che capelìnc 

de pret. f^. capeline. 
f uzaro^la. Fusajaolo- Piccalo 
strumento di terra cotta o 
d'alabastro, o d'altro ritondo, 
bncito nei mezzo, il quale 
ài mette nel fuso, acciocché 
aggravato giri più unitamente 
e meglio. 
Fuzel. Stecca. ( cosi nel Celi, 
orefice). Strumento di ifi- 
gno con impngnatura, sul cui 
capo è dello stucco o dellu 
pece, dove a' incollano le mi- 
nuterìe per Invorarle, 
Fuzelau AJfasolato. Affusato. 
Dritto come un fuso. 

^Gambe fuselude. jf. gambe. 
Fuz'ell. Fusetto. Fuserelh. Pic- 
colo fuso. 
Fuxér. Fusajo- Fusajuolo, Che 
fa e vende fusi- 

§ Ense^nà a fa i fus ai fuzer. 



Chi è stato de consoli sa che ' 
cosa è arte. I paperi voiilion 
menar a ber foc/te- Dicesi di 
chi vuol dar ad intendere 
una cosa a chi la sa meglio 
di lui. Dicesi pure insegnare 
a notare a'petci. 

Fnzéra. Saetta- Quel candel- 
liirre dove si pongono lequìii- 
dici candele agli uflìcj della 
settimana sanU. 

Fuiìnà. F^. fozini. 

Fuzù. Fuso grami». V. cùzin^ 

G 

Ga. GU. Ce. Ci. VI 

§ Ga farò una filada. GU 
o le farò un cappellaccio, una 
ripassata. 
^ Ga sarò a me. P^i saio 
io pure. 
^ Ga ede. Ci iiedo. 
Calia. F. gaboUt. 
Gabadio. ^. chi ti. 
G.il>auàt. Pastrano. Voce del- 
l'uso- Sorta di ferraiuolo 
colle maniche da imbrac- 
ciarsi. Gabbano. Palandrana. 
§ Eser curt de g'tbiiDÒi.Lo 
stesso che eser ligat curt. 

r. lisi. 

Gabela.' Gisella. Dazio. 

H L'è osua gabela. E un» 
rozza. Dicesi d'un cavallo. 

^ Gabela del pas. Pedagna- 
Dazio che si p'iga per p,is- 
sare da qualche luogo. 
Cab<er. Gabbiano. Uorao rozzo 

e zotico. 
Gahia, Gabbia. 

^ Caegg (leta gabia. Staggi- 
0ue'regoleili di legno che 
posti per lo traverso a gui- 



7,-,ii-,. Google 



GATì 



( asr> ) 



CAB 



aa d'ordito della gibb'ia, ten- 
goQO unite ad egiiali dìsuaze 
Je gretole che ne rappresen- 
tano il tesauto. 

^ (BsioU dela gabia. I/scio- 
lino, 

§ Beami dela gabia. f^. 
bèarcel. 

§ Casetina dela gabia. ^sc- 
catofo. 

^ Bachet dela gabìa de po- 
stai l'osel. Posato jo- 

St Quel che fa gabie. Gati~ 
òìajo- 

^ Meter i ozei en gabia. 
Ingahbiau. 

^ Tee fura dela gabia. Sgab- 
biare. 

§ L'è mei eser ozel de bo- 
seti che de gabìa. Lq steijo 
die la libertà no ghè dencr 
die la pose paga. f. dener. 

^ Jleier vergii 'n gabia o 'n 
cotpga. y, coteg.i. 

%, C«er cena gabia de m.igg. 
Essere una compagnia dittai' 
ti o scìoccht, 
CabiAs. Cascinotto. ( T. delle 
cart.) Cosi cliiamaosì alcuni 
truogoli di materie iu cui si 
mette il pesto delle prime 
pile, ed ivi si fiorisce con 
^or di calcina, perchè con- 
sumi il sudiciume. 
Gabieta e gabiiela. Gabbie t* 
ta. Piccola gabbia. Gaòbiuz' 
za, 
Cabirola. Corbello. Vaso ro- 
tondo tessuto di strisele dì 
Ifìgiio xK>n fondo piauo. 
Cabinet. Gabinetto. 

^ Cabinet fera del fabri- 
cat, accollo. Quella fabbrica. 



o p.-trte di fabbrica che re. 
sta fuori di appiombo, del 
muro principale sostenuto da 
mensole e beccatelli. 

Gahola. Cabala. Raggine. Vi- 
luppo. 

Gabolà . Giimtare. Gabbare. 
Trappolare. Frappare . Ac- 
cnlappiare. Giungere o met- 
tere al gabbione. Fraudare, 
Ingannare tatto la fede. Truf- 
fare. 

Caholad&r. Barattiere. Truf 
fatare. Ingannatore. Giunta- 
tare. 

Cabotarla. Giunterìa. Truffe- 
rìa. Marioleria. 

GabolCt. V. gaboladftr, 

Oabùz . Cai'olo cappuccio o 
bianca. Da' botanici chiama- 
to hrassìca oìeracea, capitata. 
Pianta abbastanza nota. 

Gaei. (T. de'carr.) Quarti delle 
. ruote. Quei pezii della ruo- 
ta su cui s'inchiodano i cer- 
chioni. (Alb. enc. alla paro- 
la cerchione.) 

Gaér, Lolla. Pula, Guscio del 



corde di minugia. Chiamano 
pure gavetta i battilori il 
lìlo d'oro tirato che esce 
dalla prima filiera. 

§ Gaeta de spagh. Ggmi' 
toletta di spago. 
Gagnoli. (P.) Gnajolare. Guajo- 
Ure. Mugolare. Guaire. Pro- 
prio del cane quando ha 
tocco qualche percossa- 
Gaia. Capecchio. Per la mate- 
ria grossa e liscosa, che si 
trae dalla prii^ pettipalura 



DigitzrrlbyGOOglC 



(iAl 



( a8(i ) 



GAL 



del lino e della canapa avanti 
la sloin.ii. 

Caioil, Pagliaolo. Quella parte 
«Iella ptiglia battnla che trat- 
tone il gl'ano resta, sull'aja. 

Calne]. j^ci.-er(«/Ì3. Falcone gen^ 
tiie, e da' naturai isti detto 
tùiìKinculus. Specie dì falco- 
ne dello auclie f^heppio, che 
nidifica nelle torri vecchie e 
ne' buctii delle icaraglie dìa- 
n hi tate. 

Gatofa, gaiofnda, gaioiina, ec. 
f. scarsela, scBr«et.ida, ec. 

Gaiufù. ( gergo . ) Babbaccio. 
Sciocco, f^. macaco. 

Cai. Gallo. 

5 Geesta del gaL A', cresta. 
§ Gal groi. GaUastrone. 
Gallo grosso- 

^ Gal salvadech. Gallo al- 
pestre magiare. Uccello del- 
l'oi'diiie delle galline con 
macchia nuda e papillosa 
vicino ogli ocelli, da' natura- 
listi detto urogallus. Ha il 
corpo ceruleo nero, ali bru- 
ne. La femiBÌua è dì varj 
colori. Abita nc'bosclii al- 
pini. La sua carne non cede 
niente al fagiano per il sa- 
pore, e perciò è detto anclie 
fagiano nero o alpestre. 

^Eser do gaisted'ct-n poler. 
Jifscre dite ghiotti ad un ta- 
gliere . J^icesi di due che 
aoìino e appetiscano la me- 
desima cosa. 

5 '^s*'" «' ?■' ^« madona 
chèca. appiccare il majo ad 
ogni uscio, o ad o^ni casa, 
)>icesi di chi fa l'inaamova- 
16 con lulic. 



Gal. (T. di forr.) Gkìova o hi- 
Taccialo d'argilla. Qaeììo cha 
si pone al forame della for- 
nace, perchè non esca la co- 
lata. 

Gala. Galla. Gallozza. Gal- 
lozzola, E^remento ovvero 
parto non legittimo d'alcuni 
alberi da ghiande di forma 
somigliante a pallottola. I 
Latini p'ire dicono galla. 

§ Lezéi- come wna g.iU. 
Leggiero coinè una piuma, o 
collie una foglia. Vale lievis- 
simo, leggierissimo. 

^ Sta a gala. Galleggiare. 
Stare a galla. Sostenersi sul. 
l'ac'i'ja a guisa di galla, la 



quale come 



leggici 



rissima non 



fondo. 

Gala. Gala. Parata. 

% Ahet de gala. F. abet. 
^ SiA soe de gala. Essere o 
stare dì buona salute, ài buon 
umore e in aUegiia. 

Gala. Galano, tìa galanes vo- 
caljolo spaguuoloche significa 
innamorato, perchè questi più 
degli alili si adornaQO di 
nastri. Fiocco. Cappio. 

Gala, f, engalà. 

Galani. Nastrino. Fettuccia. 

Galaròt, Gallione. Cappone mal 
capponato, 

Galavrii, Calabrone. Crabroiie. 
Insetto noto, da' aaturalisù 
détto crabro, e che fa grandi 
celle in arbori e sottoterra. 

Galbeder , Rigogolo . Uccello 
noto. ^iiigohtto. Da'jiaturali- 
sti dello galóuia. Sì pasce 
volentieri di fichi, ciliege e 
BÌniìU frutti. 



DigitzrrlbyGOOglC 



GAL 



( =87 ) 



GAL 



5 Alga '1 mal del galbed«r. 
o' sima la Sei. f. fel. 
Galbeiia l „ , .. . . 

C«lei. y. aleliiia. 
Caleii. r. galili. 
Galelot . Galiastrone . Callo 
fiosso. 

§ Fa '1 galelot. Ringalluz- 
zare. 
Caler. Canale. ( T. de'conc. ) 
Mortajo. Quel luogo dove 
si tendono le pelli in couuia. 
Galera. Galera. Galea, 

^ Galera de'mareiigi. 7?(tr- 
lotta. (T. do'legu.) Specie di 
grossa pialla coi^ maaiclii e 
ferro di taglio ingordo. 
Gal è Li. Bozzolo. 

Sf Fa la galèta. Abbozzo- 
larsi. Formare il bozzolo, e 
dicesi degl' insetti, e speeial- 
inentc de' lilugelli. 
§ Fi la galéla. ( fig. ) Lo 
stesiK» clie, eser eii carele. y. 
carelii. 
^ Vìguì foera ! caaler dela 
gaièta. Sfaifaltard. Forare il 
bozzolo ed esdrue fuori i 
bacili da seta dÌTeuuti far- 
falle. 
§ Catà le galète. Sboztola- 
re. Dìcesi del levare i boz- 
zoli della seta di sulla fra- 
«;a. Sfrascare. 
§ Baa dele galète. f^. 'baa. 
Galèta. Cappelletto^ {T.dimnsi.) 
Malattia che viene al cavallo 1 
nelle gambe. 
Oaletani. Quantità di bozzoli. 
GaltezÀt. Gallinacci. Sòrta di | 
fungiti cbe banno la parte j 
di sotto del capjpello («tu a | 



vene. Ve n' ha cinque specie, 
iiiQ ninna buona a mangiarR. 
Galiii. GalUftto. Piccolo gallo. 
Caliaa. Gallina, 

^ Gallila farabna. Gallina 
faraona detta da' naturalisti 
meleagrìs o gallina numi- 
dica vel 'africana. UcceUo 
dell'ordiue delle galline, a 
noi venuto dall'Africa- 

^ Aiga del lat de gallina. 
Lo stesso cbe nuda 'n del 
boter. y. boter. 
§ Roba galtné. Sgallinare. 
§ A'ndà a dormi a l'Ara 
dele gallile ■ Andar a letto 
carne i polli. Cioè andar a 
letto assai per tempo, 
jj Galina miaroela. Gallina 
mugellese. Si dice in modo 
prov. di chi mostra meno 
anni di quelli cbe ha. 

§ No voli galine se no le 
fa dù cef. r. af. 
^ Avi mangìàt el cui dela 
galina. Non saper tenere un 
cocornero alferta. Esser se-- 
greto , cotnc un dado. Aver, 
la cacajuola. nella lingua. 
Non poter tenere IÌ secreto. 
{M. U ) 

§ ì.n prima galina cbe can- 
ta l' è quela cbe a f^t l' otf. 
Scricc/iiola sempre la pia 
trista ruota. F'. canta. 
^ Glii de galina nas, de ga- 
lina canta, u chi nas de legn 
seni de soch. f^. socb. 

^ Esergalina vecia. (gergo.) 
Sàìla longa. P^. sai. 
^ Galiua ecia , volp ecìa. 

r. volp. 

§ La jjaliua che sta o v^ per 



DoUrrlbyGOOglC 



(ML 



( ■.»« ) 



GAL 



ca, o die la becat o che l-t 
becarà. GaUinetta che vaper 
casa o ch'ella becca o ch'ella 
ha beccato. Chi non mangia 
a desco ha mangiato difie- 
SCO. Prov. di eh. ùga. 

§ L'è mei cena magra gali- 
na aucboe che ten grus cajiQ 
domi, o OED cef anchie che 
wua palina doma, f . csf. 

^ MuntigDi a lat de galina 
o a biscot\. Dar latte di gal- 
lina. Tt-nere in grasso o a 
panciolle. Vale leQeic o sta- 
re cou ogui agio e cuinu- 
diU. 
Galinaaa. /^. arsia. 
Galiót. Galeotto. 

^ La va da galiot a mari- 
ner. Ella è tra barcaruolo e 
marinaro, tra coisale e cor- 
sale, tra il wtto e lo strac- 
cialo, tra Sajante e Ferran- 
te. Vale essere diforze u^ 
li , e tra due egaalmeu?e < 
CA tlìvì- 
Galiot. r. berechl. 
Galopl. ServitMuzzo. Giovinet- 
to che » manda qua e lì 
per varj «ervigi. 
Galot. f. galelot. 
Galli. Coscia. Il gallone iialia- 
no vale più propriamente 
Jiairco. 
^ Scaesààceu^nìù. Scosciarsi. 
§ Volti galù. (gergo.) Jiiat- 
taccare il lon/io. Dormire di 
nuovo. 
Gala. Gallone. Sorta di guar- 
niiione d'oro, d'argento o 
di seta tessuto a guisa di 
nastro. 
GalAiù. Listare. Fregiar dilitte. 



(rnlusU A', eghcii. 
Gamba, (iainba. 

^Schiiicadela gamba. Stinco. 
$ (ìambe fuzelade. fì>imbs 
affusale, affasoLite. Gatiibe 
■uttili fatte a gnìsa dì friso. 
§ Rotura dela gamba. Frat- 
tura della gamba. Soluzione 
d'un OMO aen^a diAsoluzione 
di sosta n/.a. 

^ Sgìoufòsfl deift gantlip. 
Édemazia. (T. med. ) H.iceol- 
la di liufa nella cellulare 
degli arti inferiori. 
' 5 .l'aia via cena gambi. Fa- 
re ampittazione della f^iibn. 
§ Gamba de lego. Scfiiac- 
eia. Quel legno- che serve 
invece di gamba a «olom 
che V banno manca o stor- 
piala. 

^ Gamba impiagada. Gani- 
beraccia. Gamba ulcerata. 

5 Mena le gambe. Sgam- 
bettale . Vale dimenar le 
gambe. 

^ Alga le gambe fate a x. 
jiver le gambe a balestntccl. 
Vaie averle storte. Dn p'»«- 
ta toccano disse grasiosaincu' 
te in ijueslo senso. 
„ Quinci si feceinuauzi Don 

„ Vulcmo, 
„ Cbe camminaudo rappre- 
„ senta un zeta. 

liiin. D.r Crnd. 

. . „ Ha due gambe, luna 

„ Volta a Setteulrioii, l'altra 

„ a LevauLe". 

^ Lanieut^s de gamba s.ina, 

il o del braed gras. F- brteil. 

1§ Andi a gambe leadi^, 
ciapà ceu strama s&.f^.slraiu ai ^■ 



7,-,ib,. Google 



GAM 



( ^B;, ) 



CAM 



^ Ai{}3 le gnuibi* che f^i ; 
giac'Oin gtjcoui. yiier tronche '■ 
le gambe. Sì dice d'uno cjie _ 
abbia sovcrcliìn .paura o sbi- 
gottimento. 11 Lalli [ Eiieìil. 
tiav. lib. 9- oliava iilliinH}lia 
ti!>at<o il J1U3U-0 pi'overbìu ver- 
nacolo, a Gli fan jncomo 
« jacomo ì talloni.» 
^ Gauib'i del paalet. Piede. 
Ciascuno di quei legni -supra 
i quali li posa la t;apra. 
^ Alida a gnmW, racoman- 
dùs ale gnuibe, mills le paia- 
te 'n s[)«la- Lo stesso the 
fcEbi;^. V. forbii. 
^ Avi sot gamba. Ridersela. 
tajst gahòo. Moii si pigliar 
pensiero di ni uno. 

§ Obi Qo ga *M abU gajn-* 

te. /^. co. 

. . 5 Dà stole gainl)e. Dar su 

le inani, o su la iita,o si/liu 

nocca altrui. Dare ollegafn~ 

he. Dar il gambetto. Dar di 

hiaiKo. Attraversare i nego- 

zj ad alcuno, i ale r rompe re 

l'iiltrui avanza meli tu. 

J^ Anilii de btiiie gambe, u 

oasAs la cùa tramòs ale 

gambe. Mettersi o cacciarsi 

la via o la strada Ira le gam- 

he.\&le mettersi incammino, 

- « andare veloceineiite, 

§ Gser mal en gambe. Sta- 
re di male garube. Non esse- 
re Del proporzionato vi;joro 
del corpc 
tj Gamba del torael. FhSo. 
(^itmba. Cesto. l'iauU di l'ru- 
lice e d'urba» e più proprfa- 
Uicnte per quelle piante die 
sopra una radice mollipU^ 



cano mtrlti ii^liuoli io iin 
mucchio. 
Gambai. .Forme d'allargare. I 
Toscani dicono volgarmente 
faniìtalL 
Gainliar, Camhcro. Oianchio^ 
detto da' jiaturalisti cancer. 
lì ixostro gambero jluviatile 
si vliiama asiaco. 

Jf Quel elle cuia e vdiid 
^ambar. Granchiajo- 

§ Ciapi tcH ganibar. (gergo) 
Pigliar un granchio. Fare un 
mazzo di gì tinchjr Pigliare un 
granchio a setco . Vagliono 
ingaunarsi, pigliar errore- 

t) Che ga a clic fa la luna 
coi gambar? (l'hc Ha da far 
la luna coi grànchj, o gli eie-- 
fanti colie bertuccie ? Prov. 
Dicesi del t'nr ji.ni'.agone fra, 
due cose sproporiioiiaie. 
§ Gambar del innitel. ( T, 
de' legn.) Taglio del martel- . 
lo. Dicesi qiwlla parte del 
uiat'tello delta penna. 

^ Anttà igriarift come t- gam,-* 
bar. f^. andà . 

^ Gambar de caroas. ( T. 
de'carr. ) Bandellone. Crossa 
spiaggia di l'eFro con mairi- 
glie dav' entra il cignone che. 
s'invita e s'inchioda souo It, 
pianta delle carrozze. 

§ Gainb«r de marengù.(T. 
de' legn.) Granchio. CoÀ chia- 
mano i legnaiuoli quel ferro 
cbq coulìceaoo su d'una pan- 
ca per appnntellitrTi il legno 
cbe vogliuiij piallare, peiv 
ché ei non iscorra. 

§ Gambar de seradura. fon- 
.duello, i'eiro bucati^ da un 



n,g,u<-,ii-,.CóOgIc 



dn'lati afiisso a «Uecclicssin 
l»cr ricevere It siaii^Uetta dei 



Cainbavs. Cranchiessa. Gran- 
cliio rcDiDiiiiD. 

OawLarwIa, dà la gainbarcela. 
Dure o Jure il gambetto o 
la gainbettti. Si la col da- 
re una drlle auc gamliR in 
quella d'altrui die camiuina, 
per farlo cadero o, iuciain- 
pare. 

§ Dà oSk la gainbarcela o la 
jganibeta a vergjV, (lìg.) Dare 
il ^mbeltc- 6caiHilcare al- 
uunc. Vale inurium^d'eina- 
apettatam^iile fili avaiiMinemi 
altrui, iiw cnder dt grazia u 
di grado akuno, iiiuuenii'au- 
(In in »uo luogo, 
^ AtI o la Iu garobartelii. 
A^er, o far la gambata. Sì 
dif:e del maritarsi la ^uprla 
([ama ad iib altro, 

§ Kl ga poderàt fì la gam- 
barcela ( gergii ). Potrebbe 
maiigiargii la torta ia capo. 
Si di«.'e in modo basao di 
cliì è più alto di Btattira. 

C amba n. Gambfretlo. Gran' 
cbìittQ. Graiu.hioliito. Gam- 
itarìtto. 

GRmììairìTìa.Piccot(tgfancItié^£$a. 

Gaiiiliasft. Scarpa. (IVde'carr.) 
Quella parie del collo die 
ai>ì«4jaw a squadra rieii fer- 
mala con vite nello scumello 
di dietro, porche il cirro 
non poaaa girare. 

Oamber. F. Gambar. 

Cambeta. Gambetta. Piccola 
gamba. Gambuccta. 
S QiiQUieta dei eadejuul. 



3 ) (;am 

Gambello- (T.de'magn.)S[Js- 
cifì di dentatura della staw- 
gbetta in cui. ■' iiicoiitrauo 
gì' ingegni della chiaTe per 
mandarla innanzi o iiidietru. 

<t Fu la gambeta o lagaui- 
barwla a vergù f, gainba- 
rcela. 
Gambetada. Gambata. Colpo 

di gamba. 
CajnlÀere. Gambiere. Vote del- 
l'uso. La parte degli stivali 
che eopre la gamba. 
Ganibiaa, Collare. Quella siri- 
scia di legno el:R sì mette 
ìutornu al collo alte bestie 
pf?r tp':i''rlo legate, 

^ Compra la gambiza avas- 
li dela -«aca, e simili, ^/ait' 
giare il porro dalla coda. 
Fare a rovescio, ed unctie 
vale cooiiftclare a fare mia 
cosa da quei che importit 
meno, o da quel cbe si do' 
Trebbe far dopo. 
Gamba. Stangn. 
GamiicI, Gomitolo. Palla di 
filo ravvolto ordinala nMiiiiff 
per comoditji di mettevo id 
opera. 

^ F<l SO) '1 gsmisel, Gom.- 
talare. Far gomitolo. 
Ganasa. Ganasc'ut. Mascella. 

5 Mitiigìà a qualer gitnase. 
Macinar a due palmenti. Man ■ 
giar a crepapelle, ùwaf il 
corpo rfi grinze. Tuffare. 
Scuffiare. Dilw-'iàre. Sgrano?' 
chiare. Sgrippare. Pacchiare- 
Dare il portante ai deal-. 
vai? mangiare assai. 

i Ganase dei mur. Borni. 
QocUv pietr« she so^Uoaa 



nigiUrrlbyGoÒglC 



CAN ■( a ; 

avanzai- fuori d'alcun itiiirn 
che si lascia ìinperl'etto. A,i- , 
dentellato. 

§ Gau.ise dela morsa. Ca- ' 
nasce. Le becche di' una 
morsa o d'nlirn grosso stru- 
mento di q<i'^st» fnlln lìn af- 
ferrare e strìagere checcltes- 
sia. 
Ganasal. Mascellare. I>tnte da 

Iato. 
Oanasft. Ganascione. Colpo da- 
to colla mniio Bella m.iioella. 
Oanasi'kna. Mascellone. Cotone. 
. .Aci-r. di mascella e dì gota. 
Ga)idi<B). Nocciolìno. Nocào- 
leitO' Osuitlo cìie hanno den- 
tro le ciliegie. 
% Z<B^ -a gandiuì. Giocar 
^ noccioli 
Cauf. Granchio. Intorrnentimea- 
to. SubìUnea, fugace, ma do- 
lorosa rigidezza di muscoli 
cuti dolere atroce, oitde di 
qui viene afUffiOJichiari.^ f!;riiii- 
ch'iare , sgraacimre e iiigraii- 
chiaH: I medici dicout* an- 
che crampo. 
^ Avt,o pati'1 gaof uelema, 
Bei pè o nela acar^ela. p^. 
scarse! a. 
. Canlio. Ganglio. (T, cK masc.) 
Tumarc ìudolente e moli» 
con fluttuazione che occupa 
la guaina dtt' i«udÌDÌ della 
faccia antefiore del ginocchio 
del caraUo. Quaodo il gia- 
glio è perreuuio a mi certo 
volume e durezza diceù mazr- 
suola. 
Oao^a (T.diCerr.). Cr/ozzu. 
Wiswra <li vena di ferop.ftr 
te^olar U l'orutce. 



r.nriihordwl. r. S3.1rihor.lel. 
GarjRiù . Garamonc- ( T. di 
starno.) Carattere di mezzo tra 
In dlosofia e il ^araiiioniiiiiu. 
^ Picol gnramft. Garuilionr 
cmo (T. di st!»inp.). CnraU 
tere minore di-ì garamond e 
maggiore del testino. 

Garbiu4s, f. sjarbìitàn. 

Garbinela. Zaffa , questione ^ 
riotta, coaibatlimeato. 

Garbo. Garho- Garbatezza-Gen- 
tilezza. Grazia. Lef^iadria. 

J{ A despet del garbo. Z)m- 
adattamente ,' Disaeconcioi- 
mente. Senza attitudine. 

Gardena. Tordella. Tor.io n^fi^- 
giore, e da'uaiurrtlislì. tur- 
.dus viscivoras. Uccnllo che 
ha il dorso ìm]q brnno. 11 
cullo segnato a «trisciebiaur- 
che, e il becco i:;inlIo e fosco, 
§ Gardena baiarosla. Tordo 
mezzoco, d't' nntnralii'.i detto 
tiadus pilaris- Uccello noto 
della specie dei tordi. 

Cardili, r. raari. 

Gargnrizì. f^, sgargarif *. 

Garibordel. f. S^aribordel. 

GarìCt. Garifflio. La p^itpa deK 
la noce buòna a mangiare. 

Garaera. y. g ranerii. 

Gavofol. Garofano. W. Diaan 
$fius caryophyllas. SorU di 
fiore odoroso natlssìmo. 

Garofol. Garofano. W. Caryo-. 
pkjrllfu aromaàcus. SocU di 
aromaio noto. 
^Garofol desich foie (gergo.) 
Lo steuo che s-c»af. ^.s-«taf. 

Garofolada. Garofanata, e ga- 

rofaaato.yf. CaryophYltntum. 

\ Gè un urbanità. Sorta J'erh» 



DigitzrrlbyGOOglC 



c;ar 



e ■»}■* ) 



GAT 



la roiiiuf; i\Mn quale JichUc- 
ciaL-i odora di garofano, K 
deua aiichfl erèa benedetta 
liprcliii i: mi r-ihil mente vul- 
neraria e cordi 'le . Nnsce 
luii^'O le vie é iaturno alle 
rnse. 

òarifoVi. fìroCnniRo. 

GariCfig, gaiv,c^-- de rie. Ci- 
crrbìta. ^V. Sonchas olnn- 
ceus. Erba s|>onUnea per le 
rive de «Miui.ìe de' fossi. Fo- 
glie con'omate dì piceotc 
spiae, liori coihposti gialli- 
li mangiata dai voiiuidìnì 
quando è tenera, e cotta in 
iiisaUu è CKduia rinfre- 
sca ntfi. 
^ (iarT^eg;; de ci6«, ^.gar»fi. 

Garruli. tìw3Uu/o. ììoru dì ca- 
nape fi'lO. 

Carditi Garzone* 

^ GarzA de marengA. Mn- 
ituigone. Oarxuiiedilcgiiajuu- 
ìu, elle lavora per opcia 
qiiaodo in una bottega e 

auando in un'altra a tanto 
giorno. 
^ Garzù, garzegg de cius. 
Stoppione. Astone. W. iSer- 
ratuia arvetisis. Erba dio 
crdsce ne^cnnipi specialmen- 
te coltirali, e che se non è 
esùrpau prima che i suoi 
aerai giungunó a maturità sì 
propaga a dJsmiBura. I conta- 
Uini ne ni.iiigÌano le foglie 
tenere in primavera cotte con 
diverse altre specie d'erbe. 
Gat. Gatto. 

*J Fi '1 gnt (ìe Prcgu (gergo). 
(P.yStarwòottn.;a a guardare 
senea vendùrù rutila. 



^ Al gat mort ga salta at&- 
ren i sorecli. f. sorelli. 

§ Eser come ca e gngg, o 
coren e ci'fiz. f. coren. 

^ Gat soriù. Gatto soriana.. 

^ En quota fam'ia ì e re- 
stagg en tr« g»gg. I^n ta- 
le scìùatta è rimasa con tre 
Jìnt'ì, cioò con tre persone. 

^ Speri, oalflstrortie tcn g.K 
de mnrmor. f^, alesU 

^ Pasala, o si-apaia per rf 
btiK del gat, f . p!»v\, 

<I Tfegg i gagg ga'l sr> ze- 
ui'er (P.) Ogni cosa ita il 
suo tempo. 

< l'-i-gg i gwgg ga '1 »ò ze- 
t'--r. Lo stesso clieogne por- 
ta ga'l so batircel. V. ba- 
li rcel. 

5 Gat maiuiì. GaUomsntt 
mane. 

§ f'a'l gat mainù. Farfao- 
co neir orcio. Vale fare n»- 
Bcostamente ì suoi fatti e m 
maniera da non essere ap- 
puntato. Macchinare alcuna 
cosa n .Iseo sta mente, emostra- 
re d'attendere ad aluo. I)Ì-., 
cesi aiiche^ire a cìtetichclUi • 
fare il musone. 

^ Andì via come cen g^it 
«cotàL Lo stosso «ho casJS 
la cùa tramès ale gambe. K. 
gamba. 
Gata. Gatta. 

$ Ensegoi aU gata a rolla 
'I lard, o a fc ì faz ai f"* 
zcr. y. fowjr. 

^ lìser pèsd'ccna g:»ta sorian'- 
Essere tenera di calcagna. IH- 
cesid5 dona-, faieile a inna- 
morarsi. 



nigiUrrlbyGOOgle '■ 



GAT ( 2<,3 ) GAT 

luigliantiMÌmo. GÌ' iodividui 
mascliì del salcio salica i^uan-^ 
do sono in liorìtiira tmunu' 
Anna un gratiuìino odore, n 



^ Vìa la gala i sorech baia. 
^. sorech. 

§ Tces delegate de pelò, odei 
OS de rozegA. f. 08. 

§ No tìgul gale 'd sacli. (P;) 
I^ stessu che ai maogiàt h 
cui dela galina. f^. palina. 
Gaie!. Zoccpli. ( T. d*' oarr. ) 
Due grossi pezzi di legno 
«he posano .u lo scannello 
e la sala, e su di cai é fer- 
mata con viti l'asse di tUe- 
tro dei servidorì. 

^ Gatei dela cuna- Arcioni. 
tfatl. Gattuccio, Gattino. Pic- 
colo gatto. 
Gatigol. Solletico. DOetico. Dì- 
leticamento. Dilitìcamento. Ti- 
tillamento. 

$ Fa gatigol. Dileticare. 
tìiiiticare. Solleticare. Ch' è 
ctuzzicarft altrui leggermente 
in alcune parti del corpo, 
che toccate inciuno a ridere 
o a sguittire. Titillare. 

^ La cosieasa l'è come ''1 
gatigol, chi '1 sent, ie chi noi 
•cut. La cotcienza elV è cw 
aia il camoscio che vien per 
tutti i versi. Prov, di ch. 
sign. 
Gatinì. Bnbiolare. Portar via 

con inganno checchessìa, 
Gatol. Salcio salica. W. Salix 
copraea. Alberetto indigeno 
de' nostri monti ne" luoghi 
freschi e boscosi. Le sue fo- 
glie sono ellìtticlie d'un per- 
ete ccneriuo- Le stipole lanate 
alrjuanto grandi lo contrad- 
distinguono più dì tutto dal 
salcio lanato W. salir spla- 
celtUOf cui Bel reitante i so- 



le 



ipi 



accorrono a suc- 



chiar materia per i torà la- 
Torì. 

Gatola. Bruco. Buco, yerme^ ' 
e da' naturalisti eruca. Sru- 
cktts. iSpezie d' insetto che 
rode principalmente la ver- 
dura. 

^ Pelat dale gatole. Bruco- 
lato. Guasto* da' bruchi. 

Gatolina. Brucolino. Dìnu di 
brucM. 

Gat6. Gaitone. Grossa s>"o. 
li Audi 'n gatà. Ami*»' car- 
pone o c€irponi, brancone ^ 
brancolonf , cioè camaiiQar 
colale mani per terra e a gai- 
SB d'animai quadrupedi;. 

Gavada. Arzinca. (T. dell'art, 
dì ferro). Tanagli* coudoc- 
cìa nelle bìicclie per pv^n- 
dere e tener saldi i fer- 
ri tondi nel lavorarli a fuo- 
co. 

Gavadi. Piccola arzinga. 

GsTÌnel. l^. Raitiel. 

Gaza. Gazza. Gazztra comune^ 
e da'naturelisti pica. Uccello 
notissimo ch,e chiamasi anc!iq 
cecca Avveiie un'altra ape* 
eie detta ghiandaia da' ns'- 
turaltsti chiamala pica Rian- 
darla, e da Linneo corpus 
glandarius. E di color f«;r- 
rugineo scrosciato, penne ce- 
rulee con istrisce bianche « 
nere. Si pasce volentieri dì 
ghiande, ed .ibìta o«' boscVi 
Ira le <^iierci«- 



nigiUrrlbyGOOglC 



GAZ 



( »94 ) 



(;kr 



^Gsza baiarcela. 7lfufacc/ua. 
Sorta di gaiza di colorite 
voc« simile al corvo, die ap- 
preade ed imita ]a faveUa 
uinaiia. 1 Datnralisti la chia- 

. mano monedula. 

Gaza. (Cg.) /^. cìaccrCl. 

^ Alga 'n cui le. gaze gar- 
nere (gergo). Lo slesso che 
lasà peusà al papa, f^. lasù. 

Gaza. Morfia. Voce Ìq gergo 
clie vale bocca. 

(^azabi. F- fogaroel. . 

«ìazabl. Mozìinà. Astuto. Scal- 
trito. 

<>azìa. Ga^a.W, Acactaejlos. 
Sorta di Hore di color giallo 
e odot'oso, e divesi anclie 
della pianta stessa che la pro- 
duce. Da Linneo è detta 
questa pianta mimosa farne- 
siii/ia, perchè fiorì la prima 
yolia in Roma nell'orto del 
cai-dinkl Farnese, portauvì 
dell'itola di s.' Dominilo. Dal 
suo seme si spreme un su£;o 
cite si adopera dcIIr medi- 
cine degli ocelli e delle nl- 
cei-e. Nasce ancora dalle spi- 
ne di (juest' arboscello una 
gomma che ha viriti costret- 
tiva e rinfrescante. Cliiar 
pure acasia n acacia. 

Cuzot. Gazserotto. Gazzarofto. 
Dilli, di gazzera e(fig.)Mier- 
hUOf allocco. 

(iazù. Zolla. Pezzo di terra 
spiccata pe'campi lavorati. 

(ìeiùs. Geloso. TravagUato da 

gelosìa, 
Oònur. Derrate. Ciò che rici- 

\&i,l dalle possessioni. 
CcnsLineU. r> unaìiaeì^. 



Gér. Ieri. 

Gèr«. Gidaja. Reua , eutrovi 
mescolati sassatelli. Zavorra. 
H Gira miiiuiia. Glùajuzsa. 
Minaiissima ghiaja. 
Géra. Scanno. Banco. Duna. 
Dìcesi quell'alzamento dire- 
na fatto ne' fiumi. 
Gerà, gerat, gerada, ec. ^. en- 

gerà, ec. 
Geruile. Greto. Terren ghiajoso 

intorno alle acque. 
Gerùz. Gretoso. Che ha greta. 
Gèzuz, en d' a-n Gè^uz. In itn 
attimo. In un tratto. In un 
bacc/iio. In un balano. Dal 
federe al non vedere. In un 
credo. In un momento. 
Gezuzi, Hl'l geziizl. Far Gexà 
colle mani. Slare a mani o 
a man giunte. Modo di dire 
che s'usa co' bambini, e file 
tener le mani giunte, cuuie 
sì fa da ohi prega con dì- 
vozioiip. 
Gheda. Grembo. 
Glièi. GlicU. 

5 GUèi pò» ik. Glieli posso 
dare. 
Ghel. Glielo. ■ 

^ Ghel do. Glielo do. 
Ghéo. Fezzo. Modo di proce- 
dere o di fare. Capestreria. 
Ghoema. Gomma. Ragia, 

tt Ghama dei os. Soprosso. 
Grossesz» che apparisce aei 
membri per osso rotto, o 
•commesso o mal racconcio. 
4) Ghcema de aenéer* San- 
4raecn. Gomma del ginepre- 
ti hmiaer. Fornero « vomere' 
(T. d'agr.J SirumeAto dì fer- 
ro cobcavo, ìL quale l'ÙMt- 



7<-,ib,. Google 



fii:<E 



( «ìj-i ) 



GII! 



itra neD'aratro per fendere ; 

arando la terra. Bombere, e 

bofiikero. 
Glites. (ruscio. ' 

^ No eser gnamtS f«r» rfel 

^lices. Lo stesso clie iiu is^a 

gnainò «et eì bìgol. f^. bH- 

sol. 
Gboes. aguzzo. Acuto, Jssottì- 

^ Sta Ave a vergù cole ca- 
a«! ghwse. Foler unn cosa 
per assedio. Seirar il basto, 
e i panni. Vale sollecitar uno 
importuitn mente a far «:bec- 
chessi.i. Dicesi ancora setra- 
re i panni tuUU>sso attrai- 

Ghtes». Guscia. St^orza. Cor- 

- tesela delie hoci e simili. 
5 Oinjes!» del ila. ^Fiocine. 
La buccia dcH'ociiio dell'uva. 
^(ih(i;sadefa£(ei, lui, ro.iioi, 
e simeì. Succia. On^liiiolo. 
SiU<lita. Guscio nel quale na- 
scono 6 crescono i granelli 
de' legutni. Baccelli. 

GliKsa. Porcella. (T. de'iegn,) 
Pialla col taglio a somiglian- 
za della lettera C, ed è no- 
me generico di lutti i ferri 
grandi o piccoli da scorni- 
ciare, i qnalì per essere in- 
cavati fanuu lo sguscio. 

Ghcesà. Aguzzare. Rendere a- 
guzzo. 

Gbtest. Gusto, 

§ Go ghoest. Ho piacere. 
Ho caro, 
Ghìdàs. Santolo. Con tal no- 
me chiamasi dal figlioccio 
colui cbe l'ha levato al sa- 
■«■o fonte, o presentato alla 
eresìtna' Padrino. 



Ghigna, ghigiinda, ec. f . sgri- 
gna, ec. 

Gliirlu, Vortice, Ammass» mari- 
to dì materis ohe gira in- 
torao » un panto o centro 
comune, come fi( l'acqu.! uci 
gorghi d'un liunie, o la peri- 
vere raggirata dal vento. 

Ghii-lo. Ritroso detf ac/jue.Vn' 
le aggir!im(*nto. Ritrosa. 

Ghtzn. Ferraccio. (T. di ferr.) 
Massello di ferro cilindrico 
o prismatico uscito dal for- 
no nella, priou fusione. 

Gialdina. Corretta;, Serratola/ 
W, Serratnìa tinctoria. l'ian- 
tina di radice fibrosa, pe- 
renne. 1 (iori composti, pic- 
coli, porporini. Viene nei 
boschi di monte e dì pi.inU' 
ra, ed è t-accolta dai coutav^ 
dini, i quali la vendono ni 
tintori, ricavandosi dagli steli 
e dalle foglie un buon co- 
lore giallo-verdastro. 

Giiinda. Ghianda. Seme dcllft 
quercia del cerro, del lec- 
cio e simili, colia quale s'in- 
grassano i porci. Il frutto 
del Cerro dicesi anche cer- 
retta. 

Ciandtesa. Ghlanduqcìa, Pic- 
cola ghianda. Ghiandellina. 

Giandcesa. Gangola. (T.di chir.) 
Malore a gujsa di nn certo 
noccioleto che viene alimi 
sotto il mento intorno all.1 

' gola per iscesa ed in altre 
parti del corpo. Diconsi pure 
gangole quei nocciolettt che 
sono appiccati sotto la lingua, 
e chq i notofflistì chìamauo 
gianduia- 



nigiUrrlbyGOOglC 



GIÀ ( a.iy 

Ci.'inHinn. Ghiandelliiia. Pie- j 

coIa gliiandii. 
Ginndina. Basr^fo. Oricanno.' 
Vasetto da teuerTÌ#cque odu- ' 
rifere. 
GìandÌDa. Bruco. L'altaccaf^iiolo 
de' aegoalt ' che ri pongoDo 
ne' messali e breviarj. 
Ciaodiiia. Serratola o stoppia- 
ne. W. Serratula arvcntis. 
Pianta che fa fiori in co- 
rimbo terminale porporÌDÌ o 
bi^Dchi. Gode facoltà ape- 
ritiTa e risolvente; 
Giandù. Fuseragnòto. Gìdait' 
done. Spilungone, Lanternuto. 
Uomo soverchiamente lungo 
e magro. Galeone. 
Cias. Ghiaccio. Diaccio. 

^ Romper el gìas. (tig.) Rcnt- 
pere il guado.' Essere il pri- 
mo a fare o a tentar di lare 
alcuna coss. Romperli ghiac- 
cio. Vale fare la strada al- 
trui in alcuna cosa, comin- 
ciandola a trattare e age- 
volandone r intelligenza. 
$ Molàs ei gias. r. moEi. 
Ciasà. Jgghiacciare. Ghiaccia- 
re. Sdiacciare. Diacciare. 
Jgglùadare. Gelare. 
(jiasi- jiisidararsi. (v. d. p.)> 
Per divenir freddo * a guis.i 
dì gliiaccio. 
% Giasà o bagoU del fred. 
r. bagoli. I 

Giaiéra. GJuaccìaja. Luogo, do- 
ve si conserva il giti accio. 
Diacciajn. 
Giasint. Giacinto. W. Hjac':n- 
thus ùrientatis. Fiore noto 
che nasce ne' campi con fo- 
glie radicali e fiori disposti 



GIÀ 

in' ispìga terminale di itoIof 
celestino, azzurro, carico. 

^ Ginsiot mccsgg. Afnsran'. 
Musco. Muico greco- iiulba 
vomitorio . W. Hyacindtus 
muscaris. Spezie di giacÌDto 
che si coltiva per cagìoE!; 
del suo odore muschiato, il 
quale partedpa del garofano. 
Giavar. Sprone o cornetto. ^ìì'. 
di masc.) Eecresceuza contea 
situau alla parte posteriore 
del nodello' del piede dei 
cavalli. 
Gioedcse. Giudizio . Giudicio. 
Senno. Cervello, 

§ Ei de del gioedese. F. de. 

\ Fa gioedese. Far semto. 

§ Pi^ de gitedese. .^sei- 
nato. Giudizioso. Prudente. 

§ Pan '1 de del gicedese. 

fi", de. 

Ci<est. Giusto. 

Gicest, gioesta. Giusta per np^ 
ponto. Per l'appunto. Con^ 
forme. 

. ^ L'i ^cestft quel cbe Dio 
fé. Lo stesso che embntis ' 
giossta en qnel che 's v<fl- 
V. erabatls. 
Gioestà. jiggiuttare. V. consà. 
5 Gioisti bé i fagg so. Ac- : 
concinre il fornajo , o l'uova 
nel fiaiiieruzzo. Accomodare 
ì fatti suoi. 

^ Gioeslà o consà vergù a 
marco, delle feste o colle 
sigolioe. F. consà- 

^ Giusta le partidc. r- 
pai-li da. 

^ Gìoestà le partide del «ni- 
ma. Acconciarsi delt anima. 
Preparai-ti _ alla morta c*^ 



nigiUrrlbyGOOglC 



G1(K 



C 29: ) 



CIO 



ricevere i sacramenti della 
chiesti, 
% Oioislàs el temp.'f'. lemp. 
§ Giwsiàs In boGH. Rifarsi 
la bocca. 

§ GitEstàs s(E ineiidret. Ac- 
eoHciarsi. assettarsi. KimeU 
tersi io arnese. 
Gioestachar. Guardaca'e. Spe- 
cie di fnrsetto. 
Gitcstnda. Conciatura. Rasset- 

tatara. Rassettamento. 
Gitcstisia. V. giusiisia. 
Gii*.'. Panciotto. Vota dell'uso. 
SoLtovcste tonda, cioè i>rtti£a 
fnlde con due petti. Farsetto. 
Alcuni dicono gilì: 
^ScarseU de) gilc-. Taschini. 
^ Scliena del gilii. Di Metro- 
^ Zfegh del trentii gilè . 
Giulé. Sorta dì giuoco di 
carte. 
Giles'i. FarsettinO' Ditn. di far- 
setto. Giubberello. 
Ginestra, f^. Lrwcli. 
Gìne&tra , ^enestra . Ginestra 
scopercccia.W.Spartium jitn- 
ceurn. Frutice ,assai | comune 
ne' luoghi montuosi 'con rn- 
mi opposti gracili, tiliferi alla 
cima ; foglie lauciolate pic- 
, cole. Fiorisce in giugno con 
fiori odorosi e gialli, che so- 
no baoni per tingere. Dai 
Bresciani alcune volte v chia- 
mata galestro Nerica italia- 
na. F. bruch. 
GJoa. (P.) V. figarffila. 
Gioedè. Giovedì. Giove. II Bem- 
bo ha usato anche gìoò&ia. 

% Gioedé gras. Berlingaccio. 
iJltimo giovedì dì carnovale. 
1 Toscani chiamano berlin- 
Tom. I 



goccino il penui tinto gio- 
vedì di carnovale. 

^ Dà dei gioedé. Dar erba 
trastulla. Lueingar con ìspe- 
ranza, ma senza venire a . 
conclusione. 7'rastallare. Me- 
nar il con per l'aja. 

Gionchilie.6iu«rfc/g/w.W.AV- 
cissus joTtqiLÌlla, e da Lìnntio 
narcissus jtincifoliun, Specin 
di narciso che nasce spon- 
taneamente nella Spagna e 
ne' paesi orientali, e coltivasi 
ne' nostri gìanlìiiì per lasna 
bellezza. Ha le foglie a le- 
siua. 

Giondina. Galloria. ' Allegrezza 
iiiifestata con ge- 



^ Fi giondina. Far gallo- 
ria. Galluzznre. DarneJ mat- 
to d rulli. Frasi di eh. «ign. 
Gir^' Girare. Rivolgere, muo* 
vere in gira, 

^ Gira dré a qualche coza. 
^//are. Aggirarsi piùcheiioin 
non suole intorno a chec- 

§ Gira '1 mond. Frustare 
il Mondo, o ondar vagando, 
o grondo, ec. 

Girada. Giravolta- Passeggio. 
Folta. 

^ Fa cena girada. Dare una 
giravolta o volta. Fare una 
girata. Andar alquanto at- 
torno. 

Girautent. F. sbaligordA. 

Girandola. Mulinello. Canna, 
in cima della quale sono 
imperoate ùue ale di carta 

ta foggia di quelle de' muli-* 
ni a vento, e l'usano i ra- 
18 



7<-,ib,. Google 



GIR 



C ^.,s ) 



cau 



ga/ii per lor trastullo por- 
tAHilolc . iiicuntro al venio, 
perchp'scquistì Telocemoto, 
e ifiri inde l'essa meate. 
GìraniloU. ("ììr.) /'. I>and«r<ela. 
GirnoltA. forticr. Giro. 

S Fi la giraolu. Aggirarr. 
Girare, Torcere, 
Girasi'il. Girasole. Miraiiole . 
Eì'iotropia- Elianto nnnMw.W, 
He/ianlhus aitntius. Fior? noto 
dello girasole, perchè atcuiti 
han preleso die ii sua fiore si 
volga sempre viTso Ìl sole. 
GiȈ. (P.) .'Inda. Vote Ah tac- 
ciar i buoi. Pei' amia va il 
Lo e l'asino per arri. 
Giù. Uno. 

5 Giù de de fiern. Forese. 

^ Giii dcle base- Pianigiano. 

$ (ìiu del bor^. •Borghi- 
giano. 

5 A giù a giù. A un per 
uno. 

^ Tcegg i de 'n pasa giù. 

^ ^'o igheii giù che elicen- 
te du. Lo stesso'cbe eserbas 
de tatli. F. bas. 
Giùa. (P.ì f'. iigarfpla. ' 
GiHbih'i. Giubilare. Gioire. Tri- 
pudiare. Gongolare. 
CiuLilà. Dar il ìiposo. Dispen- 
sar altri da nlcuDa carica, 
con coiisfrvargli le mercedi. 
11 Magalotti surisfiC giubilato 
]U (jiiesto senso -, quindi pare 
elle non farebbe gran pec- 
cato clii scrivesse giubilare 
in luogo di (lare il riposo, 
come saviamente avvisò ìl 
dotto scrittore dellopuscolo 
ìnUlolato l'oci ilaliane am- 



missibili benché proscritti ilil- 
l' elenco del signor Benic.r- 
doni. 

Oiiihilnsiil Riposo, ^.ginbtlì. | 

Ciudes Giudice. 

^ IMocr del giudes. Giudi- 
cesta, e giidiee. 
Giiides dela balansa. ^.ba> 
lansa. 

Giustisia. Giustizia, 

Jl Fa ginstista catalana. /tir i 
giustizia coltasce o coltile- 
cetta . Dare asciata . Dar 
sentenza nltedfbacchiata. Va- 
le amministrar la giustiziia 

ClCC.7liI(!nLC. 

*\ rà gtipsiÌMa, Appiccare. 

Giiislisia, SbirragUa. Sbirreri<t, 
Famiglia. Tutto il corpo ia- 
siemc de' birri e famigli. 

Giustiaid, (k giusiìua. f^, par 
siisi». 

GiustisiJtt. /fppiccato. 

Glazft, gleziiì, e glizft. F. si- 
ziffii. 

Cler. Giuro. Topo a oreccìiie 
lungbe e coda Innga jfclosn, 
all'estremità con liocco. .^i 
pasce di noci clie accumaU 
ne' buchi sotterranei. 1 na- , 
ttiralisti lo chiamano glis- 

Glezifi, gliziù. f. sizicei. 

Gloria. Gloria. 

5 Seca la gloria, o la deo- 
siÀ. F. deosiii. 

§ Tcegg i salmi sa fecés oit 
gloria. Ogni salmo in gloria 
torna a finisce. La lingmt 
batte dove il dente duole- 
Prov. di eh. sìgn. 

Glót. Sorso. 

Gioiù. Gettaione. Gittone. Mei-' 
zettone-Kosciola-Mazzìncoilo- 



nigiUrrlbyGOOglC 



GNA 



( 2!)!> ) 



GNA 



W. j4grostema gitofo. Plnnla 
annua irsuta cou laciuie dei 
calici più lunghe dei petali ; 
fiorì azzurri e bianclti pimieg- 
giati di nero. Trovasi frit le 
biade. I semi sono oeri e den- 
tro biauchi fui'iuosi.La scorza 
del stime crederi nociva co- 
me il loglio. 

% Glotù salvadi>cli. Erba 
nocca, T^ìolina di macchia. 
W. Lfchnis dioica. Piauliua 
a radice permiue, foglie ova- 
te, larghe, pelose, fiori gran- 
dì bìauclii, oouiune intorno 
ai fossi e alle siepi. Le sue 
teucre foglie in primavera 
si maugiauo dai contadini 
coUe con altre erbe. 

Olla 1 JVè pure, né manco,nè 

*'Ju3cli) meno. 

Gnachera. NaccJiera. Strumento 
ianciullesco di legtio o d'osso 
clie si suona per baia. 

Gnaga. f. mìzeriù. 

Gnagnara. Fehbrettuccia. Peb~ 
óticcatala. Febbrettuceiaccia. 

Gitagno. 1^. macaco. 

^ Fà'l gnagnu, o '1 coìó 

- per no paga dase. F, coió. 
*J Fa '1 giiag-io. F. coió. 

Guai- Rutti aeidi. Quelli che 
iudicano indigestioue dì sto- 

Guai. Barlacchio. Aggiunto 
delle uova stantie die co- 
minciano a guastarsi, o clic 
poste a covare sono andate 
a male. Quel uovo che si 
lascia nel ìiido per invitar 
-le galline a far l'uovo cliia- 
masi guiu'daiìidio, ed anche 
éudice • liiMiiie. 



jì 1 cef m' è deentagg gnai. 
/jC susine mi (Uventan boz- 
xaccìii . Vale qiiaiido altri 
trac da buon priucìpio cat- 
tivo fine. 

^ L' è '1 gnali. È il cucco 
della. maniriia. Cioè il figliuo- 
lo amato. F. beuia^i. 

Gualada. Nidiata. Tajiti uc- 
celli o animaletti d' altra 
sorte che i'accìau nido, (juan- 
ti nascon d'una covata. A'i- 
data. 

Cuamò. Noa ancora. No» ptr 
anco. 

Gnanca. F. gnach. 

Giiargna. T^inghinaja. Abituale 
indisposizione di chi non i 
tempre ammalato, ma non 
mai ben sauo. 

Guè. Nh. Particella che nega. 
^ Gnè mò, guè mai. Giam~ 
mai. Non mai. Mai no. 
^ Gnè tena, guè l'altra. Né 
Funa né l'altra. 

Gneca, gnechìzìa. Stios;liata^ 
gine. Indisputizione. Ditagio. 
ISioja. 

^ Salta la gneca. Saltar la 
stizza. Incollorare. Adirarsi. 
Montar in bica. 

Guèch. Svodiat ). Pieno di la- 
sciamistare. Ed anche bacar- 
to. Baratìccio. Mezzo baca» 
to, sdegnoso, stizzoso, e forse 
meglio si direbbe fastidio- 
setto, sde^nosetto, stizzosetto, 
scorrubbioso- 

Guechezù. Scmrubbiare. Adirare 
si. Cruciarsi, 
] Gnechizia. F. gneca. 
I Gnéra. Canile. Letto da oaoU 
I Covacctolut. 



nigiUrrlbyGOOglC 



Gi\<E 



< 3oo ) 



(;()B 



(jDieca. Nucca. La parie po- 
steriore del capo. 

Gìidca. Gnnca. Coccia. Coccio- 
Li. Tn mudo liasso prendesi 
per la testa, 

5 Avi dura la gnoscn. Aver 
la coccia dura. Vale inten- 
dere con diflicollà. 

r. liteca. f. tpstnrdagìne. 

(iiiCBch. F". testardft. 

Giiuegu. DapfHico. Dormalfoco. 
Vigliacco. 

Gj!Ì giio, gni gliela. P^. meda> 
freda, 

Gi.;f. (*ost.) Cef/Ò. GrìJfo.Gm- 
ffno. Mostaccio. 

Giijf, (Af,%.) Scaltrito. P^iso fran- 
co, iilat cagna. 

Guoctda. (gergo.)/', balordizìa. 

Giiocii. Gnocco. 

^ L' è toeta farins de fì 
|;noch. E tutta fava. ProT. 
di cb. ftigu. 

^ 1 gnocli ! i andagg a 
fond. La pania non tenne. 
Non riosci tjuci cba si ape- 
rava di conseguire. 

§ Aspetà die vegae zù i 
gli neh. F. a s peti. 

GdocIi. V. macaco, 

Giiucol. Sansa. Olive infrante 
trattone l'olio. 

Gnogo. f. medafreda. 

Gob. Gobbo. Gibboso. Gibbuto. 
^ Gob Jigaans e de Axé, 
Bisgobbo. 

§ Fa cen gob. Far una pin' 
cianella. Specie di frode fat- 
ta insciente il padrone. 
§ Deenii gob. Aggobbire. 
Ingobbire. 

$ Ciii ta dis gob ? Chi ti con- 
traddice ? Citi ti biasimii ? 



Goba. Gobba. Scrigno. 

§ Goba d'cen erbor, Tor- 
tigUone. La parte torta del- 
l' albero. 

Gobada. Soffocata. Fardello 
o cosa simile che s'abbia sot- 
to il braccio coperta dal man- 
tello, e quasi nascostamente 
si porli via. 

Gohada. (jn'andina. Il levare 
togliendo il suo ad altrui con 
inganno, e corsela. 
5 Gobada del» vit. M^rgo. 



Dice 



indo il ' tralci 



modo di arco si lascia sopra 
terra, e l'altra parte dì (quel- 
lo si sotterra. 

Goder, godi. Godere. 

%, De goder . Godereccio., 
Godevate. Godibile. 

Godida. r. prolata. 

Gof. Goffi>. 

Gofada. f^. balordizìa. 

Goga. Bajfetto. Colpo di mb 
dito che scocca dì sotto di 
un altro. 

Goglièta. Tripudio. Baccano. 
§ Fa goghèta. Gozioviglia' 
re. Far gaiideantus. Goderli 
papato. Tripudiare. Gonfiar 
totro. Star paffuto. Star in 
sul grasso. Darsi tempnne o 
solazzo. Farne acorpaucìate. 
Fr. di eli. sign. 

Gogò magogo. Troppo attac- 
cali! alle cose antiche, 

Goi. Pungolo. Pungiglione con 
punU di ferro da pungere 
ì buoi. 
^ Casa cola goi. f^. goià. 
§ Dà 'I pa cola goi, o bron- 
tola 'I pa. r. pi. 
U § Noi veci fa bé se no co- , 



nigiUrrlbyGOOglC 



COI 



f 3oi ) 



GOL 



la goi de Hré. L'asino non 
vn te non col bastone. Prov. 
di eh. jiigD. ' 

tj Goi de rffidfl. Perno. Quel 
legno o ferro- riioiido e luii- 
go, sopra il quale si rf^ggono 
le cose che si volgono in 
giro. 

§ Goi d'aqua. Gorgo. Per 
quel sito ove l'acqua è più 
profonda. 
Gola. Pungolare. Stiiùolarecol 

pungolo, 
Goià. Pignere, Far forza di 
rimuovere da se o di cac- 
ciare oltre checchessia. Dar 
la spinta, sp'i/igern, sospinge-, 
re, urtare, incalzare. 
Coiù. Spinta. Urto, Urlone. 
Gola. Gola. 

5 Mal de gola. Jngina. (T. 
med. ) InfÌ:.nimaxioDe delle 
fauci. Scheranzia, 

§ Tira le gole. Fare o dar 
gola. 

$ Quel piat ma fa tira le 
gole. Quella vivanda mi dà 
o mi fa gola. Cioè m'indu- 
ce desiderio di mangiare , 
ylllecornire nello stesso senso 
i- TX)ce antiquata. Inuzzolire. 
Inuggiolire. 

% Ciapà ergù per la gola, 
/^ ciapà. 

^ Gola roersa. Intavolato. 
(t. de' legn.) Pialla col ta- 
glio a somiglianza della go- 
la rovescia, a uso . di fare 
queir omameuto d' architet- 
tiira che chiamasi pare in- 
tavolato. 
Gola, goluz, ec- f^. lecardizia, 
leciird, ec. 



§ Das ala gola. GhÌotio:icg- 
giare. Darsi alla ghiottoneria, 
Golp. r. Yolp. 
Guinbet. Cornilo. 

§ En del gonibet. Oibo. 
Sorta di negazione di dis- 
prezzo. 

^ Dormi postàt al gombct. 
Dormire a gonùtello. 
^ Guadagna n del, gombet. 
P^. B">dasnà. 

^ Coi goriibegg postagg . 
Gomitane. Posato o appog- 
giato stifle gomita. 
Gombetà, gombetada. T^- sgoni- 

beli, ec. 
Gombetada. Gomitata. Percos- 
sa nel gomito, o che sì dà 
col gomito, 
Gomhell , Gonùtello . Piccolo 

gomito. 
Gomet, gomit. Fornito. 11 vo- 
mitare, 
i Fa gomit. (^s.) Ributtare. 
§ Ampia de gomit. ^.am- 
pia, 

$ El fa vegn\ [ gomegg, el 
fa sta zo'l fiut. F. Sat. 
G'tmità. Fomit'irr:. Recere. 
§ Gomita '1 boiitemp. 5con- 
tare i buoni bocconi. Fr. di 
cb. sign, 

§ Fata gomitA, o pai. F- 
pai. 
^ Gomitala, (fig.) Cacar le 
ìisc/ie dopo aver mangiato 
i pesci. Si dice proverbial- 
mente del pagar la pena. 
Pagar il fio. 
Gomitailura. Reciticcio. La ma- 
teria* che si mniida fuori. 
, G'imitorio. Fomìlorio, 
[ Goiiela, ai^a pito mai che 'I caal 



DoUrrlbyGOOglC 



COR 



(3o2) 



del goiiela. Avttr più. guida- 
leschi che un cavai vetturi- 
no ; pioii/ic e pia mali che 
non ha lo spedals, ed anche 
ai-er pia male che il cavallo 
da carretta. Fr. di eh. sign. 

Coiigopnà, gon^ognù ec.^.ton- 
tognà, toiitiigu.^ ec. 

Ouv^hn^.Goriihefj^arc. Ribal- 
Lcre canuado a utezzo in 
gota i passaggi. 

Gorgoiieln. Risciacquatojo. Ca- 
nale per lo quale ! mugnai 
(lamio la via all'acqua, quan- 
do non vo)j;lìoiio niaduare. 

Gorla. Buco delV a^ijuajo. 

Corle, o gorliì. Gattoni. Si 
dice un malore ohe Tiene 
Ti«lla menatura delle mascel- 
le, che non lascia altrui ma- 
sitcare. 

CoriBre. Smagliatura, Rottura 
delle maglie delle calze. 

^ Audà Eo cena gorlera. 
Cascare una maglia. 
Si Tie sce cena gorlera. Iti- 
corre una maglia. 

Gos, gosa> Goccia. Gocciola, 
^ A gosa a gosa. A gocciola 
a gocciola, 

Gos. f. goz. 

Cosà. r. .sg..solJ. 

^ Fa ^osà, cai fiera vergù. 
;è{^) F, caà. 

^ No gosà de nient. }Von 
dar fuoco al cencio. Vale 
non far beneficio se non con 
utile. 

^ Xo gosi de iiient. Tener 
duro. Vnle nou manifestare, 
o rivelare alcuna cosa a chi 
te ne liuinanda. 
§ Cosala, (gergo. J f^emrci. 



Gosl. Sorsetto. Sorsino. Piccolo 

Cosina. Gocciolina. 
Cosina, gosl. Zinsino. Piccio- 
lìssima porzione di checches- 
sìa, ed in particolare di viuo 
quanta sarebbe nel fondo del 
bicchiere. 
Gota. Gotta. Infarcimento dei 
legamenti delle articolazioni 
con gonliezza delle medesime. 
? Cola dele ma. Chiragra, 
^ Cola dei pé. Podagra. 
*i Cou dei zenogg. Oo- 
nara. 
^ Pie de gota. Gottoso. 
Governante. Govematrice. Don- 
na che Ila cura degli affari 
domestici d'alenai. Il Bembo 
in una delle sue letterescrive 
» Madonna Giulia de' Tori 
» govematfice della matrio- 
» ne costi ka fatto ritenere 
» un ebreo, ec.n Anche i 
Francesi dicono Gouvernante, 
e volgarmente dicesi gover- 
nante' anche in Toscana. 
Goz . Gozzo . Tumore della 
gianduia tiroidea. 1 medid 
Io chiamauo broncocele. 
)j Sta soel goz. Aon poter 
ingozzarla. Vale non se la 
poter passare senza far ri- 
sentimento delle ingiurie , 
de' danni o simili. 
§ Sta scel goz. Strignere i 
cintolini ad alcuno. Si dice 
del pccmere molto, ed im- 
portare altrui di alcuuacosa. 
^ Aviga pie '1 goz, o'I ma* 
gù. K magù. 
^ Fas ii-<;iopi '1 gos o '1 Iw- 
, ili. f. a-ctu^. 



;-,ib,. Google 



ORA 



(3o3) 



^ Tigni 'n del goz. Serbai- 
nnl pelliccino, llìserbare cu»a 
da flirsi. 

§ Svadìis el goz, soràs e] 
goz. (fig.) Sciotre , votnre , 
scuotere il sacco. Sgocciolare 
l' orcitiolo. Sdorre la bocn 
al sacto, Pif^lìare o scuotere 
il sacco pei pellicini. Dire 
senza risfietto o ritegno tat- 
to ({uelto cbe l'uom sa, e 
t.ilora tutto quel male che 
si pnò. 
jj Clie ga goz. Gozzuto. 
Cra. Grano. 

§ Gra strixt. Grano volpa- 
to. Che Ila granelli ini'ra- 
dìciati prima di perfezio- 
nnr&ì, e die rimangon di co- 
lor nero, o se 119 vanno in 
polvere. 

§ Tot el gra ga la so erre- 
Bca. (fig.) Lo stesso clieogne 
porta ga'l so batira:l. f^. 
balirrel. 

5 Gra d'ùa. micino- Il gra- 
nello dell'uva- ^4rinn dicesi 
impropriamente ìl vinacciuo- 
Jo. (Venastel.) 

§ Pie de gra. Acinoso. Pie- 
no d'acini. 

§ Meter o dà "1 gra al fu- ' 
gCi. Far il grano. ( T. degli , 
archib. ) Mettere un grnnel- ! 
lino d'oro nel focone d'una 
canna, acciocché resista più 
all'azione del fuoco , e non 
s' allarghi pjii del dovere. 
GrA. Grano. ( T. degli or.)^ 
Pezzetto d'ottone bucato che ' 
serve per ringranare i buchi. ' 
§ Fa '1 grà. Granare. Fare | 
il granello. Granire- \ 



Grada», gradaso . f^. spaca- 

$ Fa de gradàs, o dele 
spacade. f^. spacada. 

Gradegg, Gratìcci. Strumento 
di varie forme fatto per lo 
più di vimini. 

Gradnla , gradezela. Graticola* 
^rntellii. 

Gradina. Dente dicane. Càlca- 
piuolo. Sorta di ferro corto, 
spezie di scarpello con una 



ultori 



per 



Graèsa, taia. F.. taia. 

Graida. Gracida. Incinta, pre- 
gnante, grossa. 

^ Vegni voie, de dona grai- 
da. {tìg.) Fenire, o avere 
voglia di fìchifiori. Vale ve- 
nire o avere voglie strava- 
. ganti. 

Gram , desgraziàt. F- desfor- 
tiinàt. I 

Gramigna. Gramigna. W. Gra- 
men. Erba di cui sonue mol- 
te specie eli e compongono 
una vasta famiglia. Ha ,ua 
solo seme coperto dalla co- 
rolla o dal calice contenente 
della farina, buono a man- 
giarsi dagli uomini e dagli 
uccelli. I cani ne mangiano 
per purgarsi. 

Gramola, gramoU, ec. F^. gre- 
mola, gremoU, ec. 

Grana. Discipline. Codine rosse^ 
Corallini. W. Poly^onum_o~ . 
rientrile. Pianta annua che 
coltivasi ne' giardini per it 
bell'effc'tto che fauno le «!& 
spighe rosat^. 



nigiUrrlbyGOOglC 



GRA 



C M ) 



GRA 



CriannToH, biaarcel- Giaiiajuo- i 
lo. Biadaiuolo. 

Gr.inàs. Mondigìin. Fagltatitra- 1 
Parte inutile e cattiva, che 
si lera dalle cose le quali 
■i mondano, «i purgano e sì 
vagliano. 

Granai, pom granaL F^. pom. 

Grand, Grande. 

^ Grand e gros. P^- gros. 

Grande!. Grandicello. Oran- 
dftto. Grandicciuolo. Mfpi3Ln- 
Xo grande. 

Graodoer. ( Voce francese.) y. 
aria. 

Granér, Granajo. Luogo ore 
si serbano le binde. 

Granerà. Scopa. Granata. 

§ Graners ncea spasa bé la 
caza, (iìg.) La granata nuo- 
va spazza berte la casa, /flf- 
tor nuovo tre dì buono. Di- 
cesi per dinotare l'attenzio- 
ne che mostrano nel princi- 
pio del loro ministero le 
persone di servizio. 

^ Quel che fa e vend gra- 
nere, Granatujo- Fabbricatore 
e venditor di granate. 

^ L" a mangiai el manecb 
dola granerà, ,o cena pertega. 
f. pcrtega. 

Granerada. Granatala. Colpo 
di grasata, 

Gr.iuere. Scopa. W, Scopae. 
Arbnscello malto piccolo,! 
quasi somigliante al ginepro, I 
la cai radice è ritonda e si 
^ura e nodosa, che di quella 
si fanno olfimì nappi, quan* 
do si trova ben sodo. La 
scopa da granate W. Erica 
scoparla cresce in maggior 



ttìiiiZTA^ e snolf^ raccolsi IP rsi 
per farne granate die s' im- 
piegano ne' più vili esercizi. 

Granerera. Scopeto. Scopetiao. 
Bosco di scope. 

Granerìna, Granatino. Granar, 
lina. Cronatuzza, Piccola gra- 
nata, 

Granf. F", ganf. 

Grani. Camosciare. Improntar* 
una grana sottile nelle tigu.. 
re. Far la grana. 

Granldùr. Granìtojo. ( T. dei 
cespH. ) Ferro da velare. 
Specie di cesello che serve 
per granire o velare i la- 
vori d'oro o d'argento. 

Granita, Gragnolata. Gramo- 
lata. SorU di sorbetto con- 
gelino a maniera d'un am- 
masso di minutissima gra- 
gnuola. 

Grapa. Cranio. 

^ Avi dura la grapa. ^l'W 
la coccia dura. Vale aver Va 
testa dura. 

Grapiì. /■■^. testardfl. 

Gras. Grasso. Pìngue. 

^ Gra» empaciàt come reti 
boter. Grasso bracato. Vale 
grassissimo. 

^ L' è tat gras cbe'l voel 
s-ciopà. Egli è grasso elìcgli 
scoppia. È grasso a crepa- 
pelle. 

j 5 Gras come cen ciod, ^Z- 
lampanato.Lantemuto. Smun- 



to, secco 1 



L che 



più. 



In 



$ Vegniga denter gr: 
prassare in checchessia o di 
checchessia. Fr. di eh. sign. 

§ L'è grasa che la ciVIa. £ 
gra// ventura. È bazza. 



nigiUrrlbyGOOglC 



GUA 



( 3o3 ) 



CKA 



^ Lamentàs del broed gras. 
V. brced. 
Cras. (sost) Grasso. Grascia. 
<^ Frizer, o tosti uel so 
gras. F. rostl. 
Orasa. Concime. I^etame. Fiine. 
FinM. Stabbio. Sterco. Suil- 
lotico. Sugo. 

§ Fa grase. Stabbiare. Fare 
stabbio. 

§ Tniala grasa, (P.)Losle3' 
BO che tocà '1 siel t:ol dit. 
r. siel. 

^ Avila grasn, /0ver tre pa- 
ni per coppia. Aver f anta^^ìo 
gr.iridissinio. 
Graseì. Gulliitelle. Ceccrello. 
W. Faleriana olitoria. l'iau- 
U annuale cUe cresce spon- 
tanea ne' campi e tra le bia- 
de; ba le toglie bislunghe; 
ìiiori pìccolissimi, bian>:lii, a 
ciocche. Mangiasi in prima- 
vera in insalata. Da IJuiieo 
è chiamata valeriana locusta 
olitoria. 
Grasel. Orassolino. 

^ Orasel del Grecia, o dei 
digg. Volpasti elio. 
G rasi a. Grazia- 

§ Aviga dela hùna grasia 
di Dio. Abbondare di cliec- 
cfiessia. 

^ Avi d« grasia^ A\'er di 
catto o di catti. Stimare di 
aver gran sorte, tenersi bea- 
to di poter fare o dire chec- 
chessia. 11 Cecclii però ne- 
gl'incantesimi (alt. IV, se. 1 V.) 
ha: «Quello che stamane la 
«non voleva, oggi lo torri 
odi graziai iDspressione che 
pare assai prossima nel ca- 



so in cui è usata al nostro 
afl de gra.iia. A)iohe il La- 
sca ne' Pateiitadi, (att. 11> se. 
IV) fa dire a Ruberto: al:; ia 
»nn modo clie^jlì avrà di 
«grazia di pei-donarmi. « Kd 
il Sitlviatì nel grauuhio (att. 
W. sci) fa pur dire a Van- 
ni: » Ch'avendolo pur tal ab- 
ubia di grn/.ia d' avergli a 
udar la liglìuoln ppr muglie. 
^ Che bela grasia di Dio! 
Che bella tosa ! 

Crasià. A^p'azi.xre, far ^azia. 

(ìrasiuela. y. graxiutla. 

Grasina. ^ira^uio. 11 grasso. Ma- 
teria grassa. 
§ Marcant de grasina. y. 
botpgher. 

Ovasiùs. Grazioso, 
\ G aaot. GrasSQtlo. Paffuto. 
1 G asù . Nasturzio acquatico. 
Crescione, W. Si.iymbrium 
nasturtium. Erba che nasce 
attorno alle sorgenti e nel- 
rac<[ue leutanieat^ scorrenti, 
a radice serpe^jgìante. Le fo- 
glie pennate, sugose, i fiori 
piccoli bianchi. Poche erbe 
tra le medicinali sono si 
universalmente conosciute co- 
nte il crescione. La gente dì 
campagna ne fa grand' uso 
in decotto. Fu sempre con- 
siderato come antiscorbutico 
del pari che buon diuretico. 
Alcuni ne uniscono all'insa- 
lata, a cui si pretende che 
Gommunicliì un gasto aggra- 



devole di 



pm. 



§ Grasù salvadeeh. Dùeve- 
romobe acquatiche si rin- 
chiudono sotto questo noiOQ^ 



nigiUrrlbyGOOglC 



e ioti ) 



(JKA 



perchè ngli oi:clii del voV^a 
non hanno iliffereiize spcci- 
fiche fra (li loro. Una è U 
beccnùiiitga.Vf. f^eronìca òec- 
luiftiin^a, f. l'nlira ì» fcrotììca 
4u,o;^nU!-lf. W. r^runha ana- 
^iitliì!. 'l'niip e litio Tp;;(;taiio 
ne ((tss', e gOLinrilmeiitc nei 
Inolili »^-^.ii <L.nid=. Il Mi^'o 

(i':iiith1(iiie è r)()ulnLi> anti- 
scdiliriiìio. 
C i-.it .i . Gruppoì :. Grappa. \\ 
toscano '•^nwpn vale [(ro'irii- 
tueniR picr-iiolii, e sin^'iiar- 
liientu queìlo OpI iilÌ.v;io, I 
Fraitccsi hiUiiio f(ietp:'e nel 
nostro senio tiieiiesìii>rt. 

StÌ-ir»l3Vi'à!\.Gnrpp'>!^,-r>ii-'1. 

5 Grat^ (l''^l-i^l. Giacili, 

i;Sra|,i,„li .l.,-,;.,,,,. i, ,,,!<■- 

riol;ita, ^>iluccatfi o levata 

l'nva. 

Grati. Grattine. Stropicci nre. 

§Grnfa cheta sr^'f:. Gratta 
e rifrraita. E frei^ar la pelle 
CoH'nngliie propriaineute per 
BttittdTrip il pizzicore. 

)Ì <;ratà s.cl co. r. co. 

%, (jratJi la pausa a qmch- 
di>. (ger.) Gruttar il corpn-<clta 
cicala. Vftle provocar alctiiio 
a parlare. 

(, Grau'i la tegna. Grattar 
fa ronfia, fiivcrìer' il pelo. 
Vaie dar delle busse a uno, 
o rivedergli severissimamente 
il minio delle sue azioni. 

^ Gi,'»!^ la tcgna, o fa 20 
la polvera vergii. (gergo.; /^. 
poi ver, 

*■ Grati le corde. (ger.jStrirn- 
pcUare. Sonare cosi a niat 
mudo. 



•■' Gr.iia ) formai o sttnci. Grai- 
lu^iarc. Sliricciolare checches- 
sia ff^indolo alla graituj^ia. 
§ GiMl,., s<el co a ver^.u 
(Lii-r.j SiniUcare. Siiidacarr. 
'J'fiier a sindinjto. Rivedere 
altrui il Conto sottìlioeate, e 
per la mirrilta. 
G'Ualjuxia, brioscia de orces. 
^. br^,cia. 

C NetS cola gratabiizia . 
Gr.ittaòugiare , e grattapu- 

Griiida, Grattata. 

Gì .Ita formai- Striuipelìatore. Chi 

6-t;>tia male, o chi strimpelli 

iiin» strn'nen'o. 
Giatar'Kla. Grattugili. Arucss 

noto di cucina. 
^ (}itz del» gratarcela.O'Tc/i.''. 
Gralarolìna. Gractugina. Diou 

di grattM-pa, 
Grate, yinaccia. Acini dell'uv:», 

uscitone il vino. 
<ì Andi de sima le graie. 

l^fjre il capo. Si dice pro- 

pria-nente del bollire il m.i- 

sto, allorché solleva la vj- 

G. ati!l.T, gratina, gratelina, Rd- 
ciiìolptto. Dtin. di racimiilo. 
Grappnhtto , grappoluccio , 
fimppolino- 

Grati, Sfipor <it raspo. /^. raspi. 

Grazioela. G'azi~>la. Stancacfi- 
vallo. W. Gratiola offi inalis. 
Picinti bisannnale che ab- 
brac; ia (f iiiudìci specie, ('He 
cresrou" nelT Indie ed una 
sola i;i Europi. E purgativa, 
cmelic'a e febbrifuga. Gna- 
<ta 1 praf', e fa dimagrire ì 
cavalli che U maugiauo. 



DigitzrrlbyGOOglC 



GRE 



( '^"7 ) 



GUIL 



Orebegti. Grillaia. Luogo ste- 
rile e rimolo. Bricca. Grép- 
po. CattapeccJiia. 
Gref. Grafc. Pesante. Greve e 
gneve soao più del verso 
che della prosa. 

§ Kser gref a pagJi, Lo stes- 
so che iga '1 gaiif iiela sear- 
sela, F, scarsftla. 

§ Alga la testa grca. Aver 
hi testa invasata, attutii. 
Gref. (iig.) Pigro. Tardo. Ne- 

■^h'iitosa. 
0.-Ci.Jixi]>olx. V. grignapola. 
Gtp.ih. G.ainrma. V- graioegna. 
tj Kl bruià la grem o sìinei. 
Dehb'io, Abbrucia mento dì 
legni e di sterpi per iagras- 
sare il csrapo, 
!i Briizà la grem De/>'>iare. 
5 Che fa le fo> i^me la 
• -" grem. Graminfo^lio. Aggiun- 
to d'Jle pìaiUe cbe lianno 
le figlie come la giaioigna- 
^ Pie de ^vcm. Gminh^noso. 
Pien dì grauiif^Tia, che pro- 
duce molta graiuigii:i. 
Gremesa. Corruccio. Gra-naglia. 
ijitttv. Veste lugubre. Bruno. 
.^ Vel de gre:ueia. Sopra,^- 
girello. Voce dell'uso. Mo- 
stra delle mauiche iu tempo 
di bruno. Alcuni dicono alla 
; francese piovosa. 

§ Vestii de gremesa. Ab- 

bruntrsì. Mei tersi a bruno. 

Vestire, a lutto, a grainaglia. 

Greraola.[G;vwj(j/a. (T. de'past. 

e fornai). Ordigno composto 

d'uaa slang? e d'un organo 

I che la muove, con cui si 

t batte e si eoncia la pasta 

I per renderla so4a. 



5 Gremola deììi. Maritil/a. 
Strumento di due legui, uno 
de' quali ha un canale nel 
quale cnti-nrahro, e con esso 
Ili dirompe il lino u 1a ca- 
nape dalla parte legnosa. 

G^emoli. (gramolare. Preparar 
la pasta in certa forma par- 
ticolare, 

^ Giemolà '1 li, o '1 canef. 
Maciullare. Dirompere il li- 
no ola canape per nettarla 
dalla materia leguosa colla 
< mat-ialla. 

Giemoladùr. Spia'natoi'e. Che 
spiana la pasta. 

Gveot. Piuttosto grave. Grave 
anzi che no. Gravacciuolo e 
gì avicciuolo. 

Giepola. Gromma. Crosta che 
fa il vino dentro alla botte, 
oppure la filìggine aella go- 
lii del cammino, la quale è 
detta anche tartaro e taso, 
ed anche greppola. 

Grepolùt. Grommato. Grommo- 
so- IiupiasUvito, incrostato » 
guisa che fa la gromma. 

Grepole, Ciccioli. Diciamo t. 
quell'avan/.o di pezietti di 
carne porcini, dopo che se 
n'è tratto lo strutto. Lardirizo, 

Gresta. F. eresia, 

Grezi. (P.) Affrettare. Avaccìa- 
re. Sollecitare. Stimolare, Fav 
fretta. 
$ Grezà, stisà '1 fach. K 
fcech. 

§ Grezà '1 p«s. Studiare it 
passo. Vale affretarlo. 

Groagn, pign si.el ''mostàs. S'irà* 
guata. Colpo colla mano ser- 
rata data nel viso che al- 



7,-,ii-,. Google 



r;R(E 



( 3o8 ) 



trinienti dicesì grugno- Caz- 
zotto. 

^ Fa 1 groegQ, o '1 muzà, 
/'. muzù. 
Grarm. fi) anchìerella. Tarpigna. 
W. Cuscuta europea. QiiCsW 
può dìriii la più gran peste 
de' prati artìfìciali, «pfcinl- 
mente di qnpili che aì fniino 
cou erbe leguminose. Il tri- 
foglio e l'erba medica non 
hanno maggior nemico tra 
tojte l'erbe nocive dì questa 
parasite,, che dividendosi in 
sottili e lunghissimi tìlanienti 
s intreccia e s'avvolge intorno 
al loro stelo, in modo che per 
mezzo de' suoi vasi assorbRnli 
ne trae il sugo nutritivo, e 
termina col far morire me- 
diante uno stretto avvolgi- 
mento la pianta oapìtaliera 
che ha già esaarita di sugo. 
Diversi metodi si fanno per 
distruggerla, ma <}uaiì tutti 
inefficaci. 
Gruesta. Crosta. 

§ Groesta de pa. Orlicelo. 
Orlicela. Oriscello- Cornetto. 
Quegli orlctti rilevati che 
«i veggouo nel pane gramo- 
lato. 

^ Dà soe le gnBste, o dele 
bùne bote. p^. dà. 

§ Gnxsta de formai. Cor- 
tkrla. 

§ Grcosta dele piaghe. Esca- 
ra- Croata che viene sopra 
le piaghr. 
Gripstcl. Orlìe'mzzo. Dim. di 

orlicelo. 
OrcBHii. Ciost'mo. Fetta di pane 
arrostito. 



I GraestiU. Orliccìuzzino. Dim,- 
I di orlicciiiizo. 
I r.rcestina. Piccola crosta, 
■ Gr<BStÌnà. Bocconceltare. Man- 
giare leggermente. 
'Gri. Grilìo. 



i 5 **" canudftr. Grillo cari' 
'I taju.ilo. 

■ Gri pisìni. Grillolino. Dim. di 
i grillo. 

I ^ La4r de fk rider i gri, 
;[ o i cAp'ì. f. capft. 

■ Gri. Taht'ila. Raganella. Gre- 
ti pitacolo. Strumeuto che suo- 
nasi la settimana santa in 
luogo delle campane. In al- 
cuni luoghi della Toscana i 
fanciulli chiamano m'cA trach 
UH martello di legno ìmper- 
nato e mobile sopra di uà 
asse con cui per trastullo 
fanno rumore ne' giorni di 
passione, come si fa colla 
raganella. 

Grida, f. cridà. 

Grigni, grignada, ec. F". sgrigna. 

Grignaga. f^. didai. 

Grignapola. Nottola. Nottola. 
Pipistrello, fispistrello. 

Ji No l'è né ozel né grigni- 
pola. È non è né carne né 
pesce. Dicesi d'uomo stolido 
e che non si rinvenga onou 
conosca. 

Grilia, gelozia. Persiana. Voce 
moderna derivata dal fran- 
cese, che cominna ittarsi in 
Italia, e dicesi d'ima specie 
di gelosia composta di regoli : 
sottili di legno disposti Ìu | 
modo die l'acqua e il sole 
non possano penetrare per 
le finestre n«lte stAozci ; 



npt/nibyGoOt^Ic 



GRI 



( 309) 



Grìlo, estro. V. frìneh. 

5 VegQi '1 grilo, o «alti 'I 
frÌDch. V. frinch, 

([ Meter dei grili. Mettere 
in zurlo. Accendere m altrui 
bramosìa, ilarità e simili. 

Gringol, aadà 'a griagoU o 'd 
brwd de maodon. f. brred. 
^ Eser en griiigola. Esser 
in cimberli. Essere allegro 
quasi ìd cimba o tra suoni 
e danze. 

Grinta- f^. muzft. 

^ Salti la grinta, f'. en- 
grinlàs. 

GriotA. fizzdrro. Iracondo. Stiz- 
zoso. Cernei gagliardo. 

Gripa. Z7tife//ii.(T, degli archi t.) 
Ordigno di ferro ulie si ficca 
nelle pietre grandi per ti- 
rarle SII. 

Gripà. y. sgrafìgnà. 

Grlz. brinato. Che ha i capelli 
bianchi. Meszo canuto. 

Griz. Grigio. 

Giiz- Screziato. Brizzolato. Di 
due colori sparso minuta- 
mente. 

Grtzaia . Canizie. Canutezza. 
Biancbezxa di peli e di ca- 
pelli. 

Grizol. ^. sgrizol. 

Grizft. y. sizi(£Ì. 

Gronda . Tettoja . Grondaja. 
Grondea. Doccia. Gronda. 

Gronda, Grontlare, 

Grondana. Grondaja. L'acqua 
cbe gronda e cftde dalla 
gronda. 

Grondani. j'e^/oIiT. Dicesi quel 
legao cbe si conficca a tra- 
verso sopra rcstremità dei 
vorreuti per collcgarli, e 



reggere gli ultimi embrici 
del tetto, detti gronde- 
Gran. Grippo. Groppo. Nodo. 
y Fa grop e macia. F. ma- 
cia. 
<{ No voi sto grop scel sto. 
niech. \on voglio stare coi 
quel cocomero in corpo. Vak 
non volere avere tal dubbo 
che faccia sUre sospeso, o 
timoroso, o eoo pensierodi 
strane risoluzioni' 

5 ToBgg i grop sa ridu al 
peten. (Prov.) Lo stesso che 
el per quand l' è madir el 
crcedi. F. croedi. 
< Grop salamù . i\Vo di 
Salomone. Certo lav^o a 
guisa di nodo di vd non 
apparisce né il cap> oè il 
line. 
5 Fa sce r grop. Titruppare. 
§ Desfik'l grop. Sgruppare. 
Snodare. Disnodare . Dino- 
dare 

Grop. Nodo. (ÌTuppetto cbe si 
fa neir un de capi dell' agu- 
gliau , acciocché non esca 
dal buco che h 1' ago , e 
confermi il puuo. 

Grop. Nocchio. Nodo. Parte 
più dura del fosto dell' al- 
bero indurita e gonfiata p9n 
la pullulazione de' rami. 

Gròpa. y. cròpa. 

Gropi. F. gropl. 

Gropéra. Gropp/era.(T.de'sell.) 
Posolatura. Posolino. Cuojo 
attaccato per una fibbia alla 
sella , che va per la groppa 
sino alla coda nel quale si 
mette essa coda. 

Gropèi, (Quadrettalo. Specie ^'i 



DigitzrrlbyGOOglC 



fìRO 



C 3io ) 



«mjiolla di vetro dn meiiervi , 
p(tr lo più medica in(>n ti. 1 

Ciopót. Gnippo- Si diie (11) sac- 
chetto o involto ben serrato j 
e pieno di monfìtu. 
jìropcl. fezzo. ()rnaiiii»n!:o da ! 
eolio ad uso speciaimoiile 
delle contadine. 
Cfopi. Aiinoiitre. A^uppare. 
Raf^uppare. Accoppiare. In- 
•anpiare. Allacciare. Lacclare. 
Gi>pìt. AfigruppatC; Annodato. 

^ef^ato con nodo. 
Gr(i»itl, Ganghero inanellato. 
(". de'iabb. } Sorra di g«ii- 
gli-ro fatto di due ferri sot- 
tili con piegatura a fogi^ia 
d'aiello simile alle calcngna 
delli forbici, i quali inanel- 
lati iisìemc servono per con- 
giuiigire quegli arnesi che 
. devoiK nssere atti a piegarsi 
o alzai» , come sono gli 
sportelli. 
Gropolùa. Bttorroluto. Bernoc- 
coluto. BitoTzolalo. Che ha 
bitorzoli, che non ba la su- 
perficie piana né pari, ma 
Tilevau in molte parti. Se 
trattasi dì canne o bastoni 
dicesi nodoso, noderoso, noc- 
chioso, nocjiieruto, noderuto, 
GiOi. Gvosìo. 

Ji Grand e gros. Grande 
mipiccatojo. Così parmi che 
dir si possa ( benché ìl dì- 
EÌonario noi registri ) coi 
Malmanlile nel e. a. st. ai, 
laddove parlando dì Floria- 
no e Amadigi di Delpome 
divenuti già ailulti, dice: 
'I Vedendosi già grandi ini- 
picr.atoi. 



, Ed 



soldi temili h^s 



» Ostiuo ì;1ì pareva. 
Il Salvhwi nel arancliio 
- (ali. lll.sc ili.) ba pure Ìii 
qiiesio senso: u Un giovane di 
«quella fatta eh* è gr.tniW 
«come un birro.n E ìl Boc- 
caciio osa anche più. no- 
bilmente , grande k l'ornito, 
cioè adulto e perfetto. 

5 Gi'os eiisima. l'annocchìa- 
to. Ofjni cosa grossa in pun- 
ta quasi a guisa dì pannoc- 
chia. 
^ Dà de gros. F. dà. 
5 Oh questa l'è grosi. Oh j 
questa è marchiana o col- 
l' olivo. 
Guada , guadot. faugaiuoln. 
Sorla di rete da pescare che 
tiensi con mano da min o 
o pili parsone, mentre alirl 
frugano con un frugatojo, 
'Guadagn. Guadagno. Ciiuazo. 

Utile. Avan/.o. 
Guada^niV. Guadagnare. Fince* 
re. 11 dÌBÌonario non ha/ffl'/- 
da^iiare nel senso proprio di 
vincete al giuoco. 

^ Guadagna 'n del gombet. 
Fare ilcivanzo di monna Cion- 
dolimi che dava tre gitine 
nere grandi per averne due 
nane e cappellate , perchè 
erano brizzolate. Far davan- 
zo del grosso Cattaai o del 
Cibacca che a capo et anno 
avanzava i piedi fuori del j 
letto. L'avanzo di Berta <7/- i 
riegia che disfaceva i muri 
per vendere i calcìtacci. (rli 
tivanù di Berto che dato ^ 1 



nigiUrrlbyGOOglC 



(iUV 



( -■ 



mangiare te cir'wgie per avan- 
zare i noccioli. L'avanzo del 
Cazzftta che bruciava il pan.' 
no di Spaglia per far cene 
morbidosa. Moili 'hissi espri- 
ineitti che dove alcuiiu si 
creiieva avvinare, o ti ca- 
pita o non avaii/.a. 

§ (Idi maticb laura pìte gua- 
dagna. Lf) stesso elle chi 
laura ga oena cauiiza , e chi 
no latirs gUe n' a dò. f. ca- 
mita. 

Guai. Guajo. Lite. Disputa. 
^ Seicà i guai coi lantnnn, 
o '1 fred pei- el let. ^''.serci'i. 

Guai. Guaio- Malanno. Disgra- 

5 Guaì a Ili. Guaì a Itù, 
Ciiaìiin, Fodero. Guaiiui. 

fi Quei che la e vead guaine. 
Giinimijo. Che i'a e rcodc 

Gii.iinr. Carruba. PniUo do!- 
l^iilierit, il sjnalc è inarato 
al giistu mentre è verde, ma 
*ei:c» ù dolciijiio e medià- 
n.il<:, fi se n'abbiadano asirù 
e muti. L'all)cro dicesi inol- 
tre carrubbio, carrubto , ed 
anche gua inetta. 

§ Pii le guaine. Tucarlor.- 
ciarsi. Si dice delle foglie 
del grano turco e simile, 
quando per caldo sinisarato 
si vengono ad aI■rov(^.sl■i;^l'e. 

Guniuiir, gnainòt. Al'jero di 
Giuda o di Giudea. SHijua- 
stro. W. Cercis sìtiquastrim. 
B^lll.ìsÌ>no alliero de' nostri 
monti pei fiori di color ros- 
so acceso dei quali ai cun- 
pre verso i primi di apii- 



le. Il di Ini Icgiio è aito a 



gentili lavori, essepido dì 
bel color biaoco bigio con 
:! venatnre nere. 
Guant. Gu<*fito. ^ 

§ Miilj i guangg. Inguantnre. 

§ (Jaàs i guangg con ver- 
gò. 7^. caà. 

■ 5 €aa» i guangg. Lo ttesw 
che tir.ìs i c*ei ea di it-gg. ■ 
F. cavi ~ 

^ LflHgnote de guangg. Lìii- 
guell<i. ( T. ài gnant.) Quelle 
striìcctie dì jiolle die sono 
acute l.Ttrrfllnifinte alle due 
parli delie dita del gonutu. 

^ Dit dei guangg. Ifitale, 

r. dit. 

Gnantér. Guantajo e( anche 

guaiUaro. • ^. 

Gua nlV G'udif/rto.Oim.di guwrto. 

Guardi». Guardia. L' atto del 

custodire. Cura. Castodùt. 

^ Guardia del poni. Peda- 
liere. Che ricoglie li peda- 
gio. 

^ Guar'Ka Jel« spada. Elsa. 
Quel ferro intorno .ili' im- 
pugnatura della spndit, die 
difende la mano, e dicesi per 
altro modo forìdmento. 

§ Guardia del s~cióp. Guar- 
daaacc/iìe. Arnese dell'archi- 
bugio che difende il grilletto. 
Gn.irdi:^. <r,(jri7ì;«io. Che ha cu- 
glOLlia. Custode. 

% (^ì'iardià dele prezit. Car- 
ceriere. Colui ehe sta ìn guar- 
dia delle prii;ìoni, 
Ciiiiirdol- (1. de' calz.) Trincetto. 
l'ezzo di eiiojo che si cuce 
' intorno alla scarpa tra il 
I suolo ed il tomajo. 



PigitzrrlbyGOOglC 



GtA 



(3. a ) 



diari. Guarire. 

§ Guarì da toegg i mai. 
(gergo.} Lo stesso cke tira '1 
agarici. F- tÀrk- 

Guarui . Riporre ; .Metter in 
serbo. Metter in solfo. Sa"- 
bare. Conservare, 

§ Gusrnìs eu ca. Fare co- 
me le chiocciole. Vale fili- 
rar« o serrarsi in casa. 

Gnamat. Riposto. 

Guam) . Guaraire . Guemire. 

Cuarnisiù. Guaraizìone. Guer- 
nizioiie. Guernitura. 

Goa». y. sguas. 

Ouasu Guasto. Corrotto. 

Guasu. r. marsa. 

(jruaGl^. Sconciare. V. disipà. 
§ GiasU i disegn. Sconciar 
la b/llata. Vale guasure il 
negozio. 

GuastaDiester. F. strepasame- 
ster. 

Guasta». Guastare. Infracidare, 
t'utrejarsi. Si dice delle frut- 
ta e dì altre cose. 

Cuast^s. Rivoltarsi. Parlando 
de' ferri, a' quali per catti- 
va tempra %' arrovescia il 
taglio. 
. Guidi». Guida. Direttore. 

^ Guida de colomb. Asse- 
rello. Legno posto fuori del- 
la co]ombaJB dove si posano 
i colombi. 

Cuindol. F. tornei. 

Gftlùs, ec. F. lecard, ec. 

Gunmiua. Gelsomino. W. JaS' 
minus. Fiore noto. 

Gusmina. lAiminello. Quell'ar- 
nese di ferro con pezzetto di 
■ugìiero per mettere a gala 
BcU'uUo delle lampaae. 



B 1 

, L F. Ti. 

1. Essi. E^tto. E'. 

5 No i è mai voUgg Tegner, 
a pati nesù. Essi non volle 
To per alcun patto ifenire. 
Iches, aiga 1« gambe fate a 
iclies. F. gambe. 
I Idasa, F^ vidasa. 
Idola. Campanelle bianche. Ham- 
picìuno bianco. Filucchio mag- 
giore. W, Convoleulus sae- 
piiim. Pianta i cui fiori so- 
no grandi, bìaoclii, campaui- 
formi , detti da' contadini 
nostri campanei o campanù. 
Idropeoh. Idropico. Infetto d'i- 

dro pÌ9Ìa. 
ler. Jeri. 

§ ier de là , l'altrér. L'ai* 
trieri. JerlalCro. 
lezus. F. Gezus. 
llina. F. beiadona. 
Il Imbatìs. F. embatls. 
j Immaiì. F: emmatU. 
'■■ Iminulàs, a i mul. F. mul. ' 
'I Import. Importare, 
' Importa . Importare . Calere . 
Montare. Rilevare- 
Importa'. Costare. Falere. 
Imposta. F. empoHà. 
Impresa. Appalto. 
Impresare. Impresario, 
Ina . Capruggiae. Intarcatura 
delle doghe dentro alla q«i- 
le si commettono i fondi 
delle botti o simili. 
^ Tegnl la botìga in inn. 
F^. botiga. 
Iità, fa e r(>fà le ine. Caprug- 
glnare. Fare le cap ruggini. 
lìicapra^ùuire. 



DigitzrrlbyGOOglC 



INA 



[3i3 ) 



INO 



Inans, dìgiinn«; Innanzi. 

^ Sti dignatis. Far ombra. 
Render ombra- 

§ No steni digoans. ì'ion 
fatemi ombra. 

% Sta ìriaiis, atà davanti, 
(iig.) Rispondere. Far pieggio 
o sicurtà. 
Incanì. Incanto. 

§ Asdà d'incant o de pì- 
tura, f. pilura. 

§ Sta à' ìBcant. Star benone. 
Star in barba di micio. 
Incanì, fncanto. Pubblica tnn- 
iiiera di vendere, o comprar 
ebeccbessia per la maggior 
oiTertH . 
ji Meter, vender, compra al 
■ \qc»q\. Mettere, vendere, com- 
prare all'incanto. 

§ Miti s<£ prese al incanì. 
Incantare. Proferire un prez- 
EO al pubblÌ(;o incanto. 
i Incanta. Incantare. 

% Incantala cara, f^eiìdere 
checchessia a caro prezzo. 
Incautàs. F. encanlàs. 
Iiicasadura. F. eiic^sadura. 
incorzis. y. encoivA*. 
Inendret. Probo. Dabbene. As- 
ietuiato. 
§ Om inendret. Uomo di 
senno, savio, giudizioso, pru- 
dente- Che attende a se. 
Inestà. f^. eHserl. 
lugagià, ingagio. ec, ^.engagià, 
. eiigagio, ec. 
Ingan, ec. F. engan, ec. 
Inorbi . Accecare. Cecare . 
Privare della luce degli oc- 
chi, e fig. abbagliare. Ab- 
barbagliare. Abbacinare. «4c- 
eiecare. 

Tom. I 



Inorbida, ìnorltiment. Acceca- 

. mento. Cecità. 

Inorbit. Accecato, e flg. abba- 
cinato, abbarbaglialo , accie- 
cato. 

InAsenti. (gergo.) lìamboUìlO. 
Per ironìa, vale tristo. 

Insegna, f^. ensegnà, 

Intensiò. Intenzione. 

Interveoient. Procuratore, ^ae- 
gli che agita e difende le 
catise ahnli. 

Intima, Feiiem.(T. mere.) Sorla 
di panno d'accia e bambagia 
del quale si fanno i gusci 
alle coltrici e a' guanciali, 

Intro, a prÌQio intro. A prima 
fionte. Vale a prima giunta, . 
a prima vista. 

Inversadura, mal matricat. f^, 
mal, 

InVidia, ec. f , envidia, ec. 

Ira. Ira. Bile. Corrnccio. fin- 
bizzarrimento. Stizza, novel- 
lo. Adiramento. Sdegno. 

§ A chi prcst salta 1' ira 
prest la paga. L'acqua che 
corre non porta veleno. Vale 
che chi presto s'adira, tosto 
si placa. 

§ L'ira dela sera lasela per 
doma. SieM e sgambetta, e 
■ vedrai tua vendetta. Cioè non 
correre a furia a vendicarli, 
potendo conseguire col bo- 
ne ti ciò del tempo la tiu 
vendetta. 

§ Té ma fé ira. Tu m'aJtr 
noi, tu m' infastidisci 

Isé. Cosi. 

Ita. y. vita. 

lierisia. Iterizìa. (T.med.).Ma- 
laiiia uoU. 



nigiUrrlbyGOOglC 



(3i4) 



LAG 



§ Iga r iterisia, o sima la 
fèl. y. fel. 
In. y. giù. 



tÀ. Là. (ÀvT. di luogo.) Colà. 

jj Tira là a qitaeh foze, 
C'ampacchiarla . Fiver refe 
refe. Vale a steaio e eoa di- 
sagio. 

$ Eser pioe de 14 cli?desa. 
ì^sier via làj via là. Essera 
confitemini. A^'viarsi per le 
poste. Dic'esi de malati gravi 
«he souo iu pericolo di mo- 
rir presto, li Salviiiti però 
nel (ìraiichio (att. 11, se. 1.) 
fa dire al Duti: Mliinamoraio 
un par mio che sono più di 



là che di 



t per signtli 



core che piatisce co' cimiteri, 
che è decrepito, 
taà. Lavare. Astergere. Purga- 
re. Nettare. 

Ji Laà zo. Rigovernane le 
stoviglie. Propriamente si dice 
del lavare e nettare le sto- 
viglie imbrattate. 

ji Lais le ma, ((ìg.) V. ma. 

5 Quela che laa zo, Fre- 
gona. Colei che rigoverna le 
stoviglie. 

^ Lnà o frega la eòa al azco. 
r. cùa. 

§ La;\ zo toet. (gcr.) Fare 
repulisti. Vale consumare ogni 
cosa. Volerne veder la fine. 

^ A laà '1 co al azcn satr» 
vii la lisìa e pò a'I saA. ^ 
lavar il capo alf asino si getta 
il ranno ed il sapone. Vale 
oUe U far beiielizio a ebì ool 



conosce o non ne fa capitale» 
è opera perduta. 

Laada. Lavatura. LayametOo. 
Lavazione, ' 

^ Di cena b&na Iaad> il 
vergu. Lo stesso che fa aiift 
capelada. f^. capelada. 

I^adura. Rigovernatura. Broda. 
Lavatura. 

4{ Laadura de dà al si. In- 
hraUo. 

Laanda. Spigo. Vf. LavanHuh 
spica. Franta odorosa uoiÌ9- 
sima. Dai fiori si trae un'ac' 
qua distillata ed un olia 
essenziale conosciuto sotto il 
nome di olio di lavanda. E 
cordiale, cefalica, carmina- 
tiva, emmeuagoga. Il Matiio- 
1o la chiama anche lavanda. 

Laandér. Lavandajo. Curandajo, 
Lavatore. 

Laandér. LavaCojo.lMOgo dom 
si Ta va. 

Lanridéra. Lavandajo. Lca>an' 
darà. Curatrice- 

Laapiagg. Lavascodelle. Guai' 
tero. 

La'iiif. Cristero. Cr'isUo. Lava- 
tivo. Cristiero. Servitiait. Ar.- 
gomento. Arnese nolissinio. 
I,e sue ptrrti sono, la canna, 
it cannello, il fondello, 'l 
coperchio , il bossolo e lo 
stopnccio. 

§ Miti oen laatif a vergi"- 
Lo stesso che consà vergi 
dele feste. F. consà. 

Lacn. Lacca^ Color fosso. 
§ Ijtca dei zcncegg- PopU- 
tè. (T. de'not.) 
.1 Lachè, Laccio. 
li Lacrìiaa. Lagrima^ ? lacrìn«'- 



nigiUrrlbyGOOglC 



(3i5) 



LAE 



5 Lacrinie de Spagna. Lì- 
fjìJore squisito^ prezioso. 
I-acrimina. Lagrimetta. Lagri- 

niui^cia. Lagrimuzza: 
Lader. Ladro. 

% Fa <om« i Iddfir dePiza. 
Fare come i ladri di Pisa. 
I corsari si mmicanoj /ria non 
si danno. U.srsì per mostrare 
non esser fra nlcuni vera 
ìnimitizia, ma fìnta. 

§ Chi è boziader è a la- 
^er. Chi è bugiardo è ladro. 
ProT. di eli, sign. - 

^I.ader de bestinm. jlbigt-o. 
(T-leg.) Ladro di bestie. Colui 
che sì rende colpevole d'abi- 
geato, 

^ La inoèr del lader no la 
rid semper. Non sempre ride 
la moglie del ladro. Vale cbe 
a lungo andare sono scoper- 
te le tristizie e Castigate. 

5 Lader de becafer. Tal 
guaina, tal coltello. Clic va- 
le simile con simile, e si 
prende in cattiva parte, 
Z-adl. Latino. Agiato. Scorrevo- 
le. Corsojo. Sdrucciolevole. 

S Teré ladì. Terreno legge- 
ro, scorrevole. 

% Ladì d« ma. F^. ma. 

$ Ladl de orecia. Sentac- 
chic. tfacuXo sentire, Sentac- 
c/iioso. 0rec(Juo purgato. 
Ladini, f^. sladinà. 
Ladreria. Ladrona/a, Ingiutia 
amministrazione di checchei- 

LaedA. F. tai. 

LmI. Conca. PiU dell' acqua 

benedett.T. 
Lact, Lo stesto shf afr. ^. sur. 



Laès. Laveggio. Vaso di pielr* 
che susa in Lombardia per 
cuocervi entro le vivande in 
luogo di pentola. 

Laf. (P.) Aiotta. Scoseendimento 
di terreno, e'Ja parte ^ella 
terra scoscesa. Frana. 

Lagà. (P.) r. lasà. 

Lagh. IjOgo. 

Laghet. Laghetto. 

Lago. Lagno- Lamento. 

5 Ko dnghen o aigben la- 
gn. Non darsi lagno di un» 
cosa, fiou ne aver pena. 
5 Eser pie de lagii, o de 
laseinetà. Essere pieno di la- 
sciamistare.Essere scluzzinoso. 

Laida, r. tas. 

Lalna. Frana. F. taf. • 

Lainà . Scoscendere. Franare. 
Smottare. Lo smuoversi che 
fa la terra in luoghi scoscesi. 

Lama. Lama. Fitta. Qualità di 
terreno che trovasi in pia- 
nure umide. j4cquitrìno. 
^ Lama de cortei. Lama. 

Lsmarot. F. amarot, 

Lambech. Landiicco. Recipiente 
dii distili 11 re. 

Lambicà, lambecà. Ijambiccape, 
Distillare. 
^ Lambicàs, becài el servel. 
F. servel. , 

Lambroesca. Abrostine e abro" 
stino. Propriamente è la vi- 
te lalvatica detu da' Latini 
tahnisca, la quale coltivata 
perde notabilmente l'aspro. 
Serve per dar colore, forza 
e corpo al vino, e serve an- 
cora per governare i iDede- 
■imi vini nelle botti, correg- 
gendo in ispecic quelli c-he 



DigitzrrlbyGOOglC 



(3.6 ) 



LAN 



sarebbero troppo dolci , e gli 
rende di maggior durata. Vi 
ha abrostine bianco pel Ttn 
bianco, e abrosliae nero pel 

Lamentàs, Lamentarsi. Dolersi. 
Lagnarsi. Querelarsi. Ram- 



§ LamenL^s del jben scrvit, 
o de) broed ^ras, o dela gra- 
aia di Dio. F. brced. 
Lampeda. lampada. Lampana. 

^ Quel elle fa lampede. 
Lanipanaio. 
I^uipeu'i. (gergo.) Bicchiere- 

5 Empierli '1 lampedl.( gergo.) 
ìi/nptre il bicchiere- 
lampiù. Lanterna. Strumento 
che - è in parte di uiateria 
trasparente, nel qual si por- 
ta il Inme per difenderlo 
dal vento. Quelle che scuo- 
prono e turano il lume a 
piacere di chi lo tiene, chia- 
ma usi lanterne cieche. 

^ Gras e 'n ti come oen 
' lampiA. (gergo.) Lo stesso 
ohe magher empich. f^. ma- 
|her. 

^ Quel che fa l«mpi&. Lai> 
teriiajo. 
I^oa. Lana. 

^ Panezela de lana> f.pt- 
neWa. 

^ Bùna lana o lameta . 
Tgergo.) Buona spesa. Mala 
lanuzza. Lana fina. Mala 
Sciarda. Per uomo briccone, 
malizioso, ed anche persona 
scaltra e. maliziosa. 
Lanchl. Anchina. Tela di co- 
lore giallastro che lienedal- 
]' Indie, e che facilmeute ha 



preso il nome di Nanm 
città della China. 

Laasèta. LanciuoUi. lioncetta. 
(T. chir.) 

I.anià (masgg.) .Sambuco acqua- 
tico. Arboscello che trovaci 
ne' boschi e sugli argini dì 
prati umidi, f. bianco. 

Lantana. p'. anta. 

Lanterna. Fanale. Dicesi di 
quelli che pongonsi nelle 
strade, ne' cortili e simili. 

§ Quel «he fa lanterae. 
Lanternajo. 

^ Quel che'mnis» le /an- 
torne. Lumajo. (Fior.) Colui 
che è preposto ad accendere 
i fanali di una città, da'Franc' 
lanternitr, e da' Tedeschi ìam- 
pman o lampenputemr. 

Lanterna; Lanternina. Lanter- 
tieito- Lanternetta. 

% Sercà '1 mal col Isnierul. 
Lo stesso che «ercà '1 fred 
per el let. V. sercà. 

LanternA. LanterntMt. Acer, ài 
lanterna. 

X^uternA. (fig.) T^. gìandft. 

Lanzer, Ruchetta salvatica. W. 
Bunias erucago. Piantina an- 
nuale che trovasi in abbon- 
danza nei frumenti, nei tri- 
fogli, ec. I conudinì ne man- 
giano le primo foglie hìsles- 
. sale, e vi comprendono la 
specie congenere egualmente 
comune, che è la bunias 
aspera. 

Laorà, laorere, ec. ^.Ia6rà,ec. 

Lao|-ina, o sizioei «elvadech./^i 
sìzioei. 

Lapà. Lambire. Libare. Il no- 
stro kipàè assai prossimo al I 



nigiUrrlbyGOOglC 



LAP 



C ^n ) 



lAP 



lapptm dei Tedeschi al lipa^ 
de Provenzali , e al to lap 
degl'Inglesi. Libare, significa 
pure gustar leggiermente. 

$ Lapà ice tcet , eser bù 
credeDsà. f^. credensù. 

2.apada> Lambimento- li lambire. 

Lapadina. Breve, piccolo ìam- 
bimento. 

Lapàs. Sotto a questa voce lì 
comprai) dono tacetosa mag- 

fiore, /"acetosa minore, il rab- 
arbaro di montagna, terba 
brittanica, la romice cava- 
ta) a, e l' ippolupato. 
I^pis. Matita. 

S Péna de lapis. Matitojo. 

t{ Lapis carbùnsK Piombag- 
gine. Matita piombina. 

^ Péna de lapis rósa. San- 
guigna. Voce dell'uso. Mati- 
ta rossa. 
Lard. Lardo- Quel lardo che 
si cava tra le costole del 
porco. Dicesi carne secca. 

§ I.ard staladésj catif lard. 
Ijwdaccìo. Tardo vieto. 

§ Fetina de lard- Lardello. 
Pezznolo di lardo. 

^ Fetolina de lard. tjor- 
dellino. Dim. dì lardello. 

§ Mister del lard en del 
rost. Lardellare- Metter lar- 
delli nelle carni che si deb- 
bono arrostire. 

§Percotàcol \aTà. Pillottare. 
Gocciolare gli arrosti con 
lardone bollente mentre ai 
girano. 

^ Pestaroel del lard. Col- 
tello. Voce dell' uso. 

S As de pestaga soe '1 lard, 
'tagliere. Voce dell' ujso. 



<( Che vend el lard. Lar- 
daruolo . Colui che vende 
lardo. Pizzicagnolo. 

$ No ghe miga lat lard de 
scodegà. l\on e' è da far un- 
to. Modo basso e dell'uso, a 
di chiaro sign. 
§ Aviga scB 'I lard. Riluce- 
re il pelo. Essere grasso, be- 
nestante. 

^ Insegai ala gata a roba 
'1 lard. Lo stesso che inse- 
gna a fi i fuz ai fuzér. f^. 
tuzér. 

Larda. Lardone. ( T. degli or.) 
Quel pezzo degli orinoli da 
tasca a cui è annesso il brac- 
cio della potenza. 

Lares. Larice. W, Pinus larix. 
(Linneo.) Albero dì grande al- 
tezza comune ne' boschi dalla 
parte settentrionale dell'Ita- 
lia, dagli scrittori annove- 
rato tra coniferi, com'è dì- 
cono, e resiniferi. Ha le fo- 
glie a fascetto, ottuse, cadu- 
che. É òttimo per la costru- 
zione de'ìjastimentì, perchè 
dura moltissimo. Si trae dal 
medesimo la ragia, che è 
molto più stimata di quella 
dell' abete io medicina e nel 
commercio. 

I^rgb. Largo. 

§ Eserlargh de boca e strèt 
de ma. Lo stesso che iga 'I gauf 
uela scarsela. ^.scariela. 

Larghèsa. Lar^ltezza. 

Larglièta. f^. fraina. 

Las. Laccio, fregarne. Foggia 
■di cappio che scorrendo lega e 
strigue subitninente ciò ch.^ 
passandovi il tocca. 



7<-,ib,. Google 



) AS 



(3i8) 



lAS 



Las. Scalella. Piccolo Uccinolo 
da prender i colombi. 

<{ I,«8 de pica. Capestro. 
^Fune cou che s'impiccano 
gli uomini. 
Las, s«p. Calappio. Galappio. 
Trappola o laccio insidioso 
che si tende ad alcuni ani- 
mali. 
Lasa. Lastra. Pietra non grossa 
molto e di superlìcie pinna. 

^ Quel che fa lastre. La- 
itrajuolo. Quel che lavora 
dietro alle lastre. 
Lata. Lasciare. 

^ Lasàs i erbor, ec. Schian- 
tare, Fendere, Ed è proprio 
degli alberi, panni e di co- 
se simili. 

^ Lasàs el ter*. F. lainà. 

^ Lasà andà l'aqua per ci 
ab vaz. F. «qua, 

§ 1^^ aoe. Allacciare. Cì- 
gnere. Legare o strìgnerecon 
laccio. 

<i l,BȈ aoe. Accappiare. Stri- 
gnere con cappio, e dicesi 
per lo più delR some. 

lì No r è degn gna de la- 
saga soe le scarpe. Non è 
atto a scalzarlo. Non è atto 
a portarci dietro i libri. Non 
è pur 3UO scolare^ Appetto 
a lui non vale una sorba, un 
lupino. — La nostra frase è 
simile a quella del Vangelo r 
Cujusnon sum dignus solve- 
re corrigiam calceameiitorum 
ejus, cioè non son degno 
a sciogliere la coreggia dei 
suoicalzarÌ.(Luca.c.3. v. 16.) 

'5 I-asà s(B Tergi, (ger.) r. 
caboti. 



' ^ Disà fa ì ihester a chi 
gilè ù,. F. m-.ier. 

ji J.asìi per testameni. Te~ 
stare- L^garPt Far test.! infinto. 

^ Lasà foBra '1 pt<K bù. Guw 
star la coda al fagiano. 
Ommettere il più bello di 
un caso o avvt^nimeuto. 

% Lasascl. meter. F. mefer. 

^ Lasi pensa al Papa. At- 
taccare i pensieri alla cam- 
panella delt uscio. Dicesi dì 
chi vuol vivere allegramen- 
te. Dicesi anche uè di tempo 
né di signoria non li pigliar 
malinconìa, 

^ Lasà nele petole. Lasciar 
uno nelle peste. Vale lasciar 
altrui Bel pericolo. 

|! No lasà casca 'n' lèra le 
parole. Chi ode non disode. • 
Prov. Vale far capitale a 
suo prò di quello che «i 
sente a dire, 

^ Lasà legna ala vit. Po- 
tare a vino. Quando il po- 
tatore lascia i capi o troppi 
o troppo lunghi alle viti. 

(J Lasì le morse. Addentel- 
lare. Lasciar nelle fabbriche 
l'addentelUtò. 

^ Lasà pasà set de per se- 
timana. F. setimana. 

1) Lasà 'oda cen s-ciaf. Z^ure 
una gran ceffata-, uno schiaf- 
fo. F. a-ciaf. 

§ Lasàs vegner l'aqua ados. 
o le rade scele gambe- F' 
rceda. 

§ Lasà sta de fa ergou. 
Levar mano. Desistere. Ces- 
sar di fare. 

§ Lasà la pèa«. Gettar». 



7,-,ii-,. Google 



LAS 



( 3-9 ) 



LAS 



Jicndere. Vale render l' in- 
«^hiontro, formare i car^ueri, 
Scrivere correntemente. 

§ Lasà sta i ca che dorem, 
o no dpiedà i ca che dorem, 
/'. dvsedà. 

^ Lasàs, o podis (k pask le 
voie. Sputar la voglia. Ap~ 
piccar le voglie alt arpione o 
al chiodo. Si dice (fig.) dì chi 
sia costretto « dimcitere il 
desiderio d'alcuna cosr, cIu- 
ve^'a;a non poter conseguire, 

4) Lasaga i os e 1.i pel. La- 
sciare in checcliessia le polpe 
e le ossa. Vale rotinaisi iu- 
tiera mente. 

*ì ]\o lasà '1 sert pfr l'en- 
scrt. Lo stesso che l'è mei 
oeu cut aiichue che oeua gali- 
Da doiuà. f^. Olii'. 

5 Chi tcEt vtfil toel lasà. /-', 

Lasàsi Spiccaisi, Dicesi "delle 
frutte che si stacc:tuo faciir 
mente dal manico o dal 
nocciolo come le pesche. 

t^sÌL luoscìato. 

5 Tosgg i lasagf i è pers. 
Ogni prun fa siepe. Og-'i 
rampollo fa fiume. Vale die 
si dee tener conto d' ogni 
minimo che. 

Lasèta. Lastruccia, Piccola la- 
stra. Lastretta. 

Lasì. JSieistro. N^astrino . Stri- 
»cieita di cuoio o d'altroché 
serve ad allacciar citecchcssia, 
^ L.is'i dele braghe. Uso- 
liere. Nastro o altro legame 
col quale si legan le brache 
o simili. 

Lastra. Lastra. Qpn cbUmaas 



pure per similitiidine varie 

cose fatte a guisa delle la- 
stre di pietra, come lastra 

di cristallo, lastra di ghiao 

ciò, lastra di schisto, ec. 

^ Picoia lastra, f^. lasèta. 

(j Lastra de gias. retìri e 
cristalli a ghiaccio. 
La9lre<:h. Getto. (T- de' mar.) 
Smalto composto di ghiaja e 
calcina. 
LasLricà. Lastricare. Coprire il 
suolo della terra con lastre 
cougcgnate insieme. ' 

Lastricai. Lastricato. Lattrico. 
Incrostatura o vogliam dire 
copertura di pietre delle la- 
stre poste a pi.ino del ter- 
reno per comodità <tel cam- 
minare. 
Lastra. Lastrone. Lastra grande. 
L«. Latte. 

5 Pitansa de lat. Latticini. 
Vivanita di latte. 

^ Fomna del lat. Donna 
che vende latte. Nel giorna- 
le italiano N. i3-ì. deU8i2 
leggesi lattiveridola. 

^ Sngàs el lat. Cantarsi il 
latte. I)i<:esi quando le donne 
fanno the non venga ;loro 
più il latte. 

^ Q;iel che rend ellat.Laf- 
tijo. Voce dell'uso. 

5 T(e 'Uat (ger.)^. desiata. 

5 Vedel de laL Lattonzolo. 
Vitello da un anno indietro. 

^ Dent de lat. Latta nolo. 
Uno de' primi denti che co- 
minciano a mettere quando 
. si latta. 

^ Pari cena mosca nel Iftt. ' 
y. mosca. 



nigiUrrlbyGOOglC 



LAI 



( 3iì") 



LAT 



$ Lat de fieli. Lattificc'w. 
Queiriiniore viscoso e bianco 
come latte eh' esce dal pic- 
ciuolo del fico acerbo. 

tj I la aa a quei del lat. 
P'. sai. 

^ Alga del lat de galina. 
Lo stesso che nAdà 'n del 
boter. V- botcr. 
§ Ga spoesa a mò la boca 
de lat. Lo stesso che no avi 
gBamò scpt el bìgol. V- bigol. 
% Lai del fpr. V. lop. 
^ t'à 'udà el lat en dei cal- 
cagli. Lo stesso che 1^ vegnei- 
el ii]os.;liì. F. lliU5.'lil. 
^ Lai niol. Siero di latte. 
\ IVlantign) a lat degalina. 
t. galina. 
Lata. Latta. Lamiera di ferro 
distesa in laida sottile co- 
perta di «ta(;no che sì fab- 
brica in Germania. 

5 Fabrica de laU. Lamiera. 

Fabbrica ove si lamina il 

ferro, e sv riduce in latta. 

Lata. Jliattare. Dare il latte. 

^ O che la lata o che la 

ctìa. Eltha uova o pulcini. 

ProT. di chiaro sign. 

Latada. Baliatico- Voce dell'uso. 

Il bempo dell 'allattamento. 
Lataroel. Lattaioio.CI. di ferr.) 
Lastra quasi simile alla co- 
perta con un buco in mezzo 
posta a pie della fornace. 
Latér. iflMfl/o.Vendiiordi latte. 
Laler. Lattajo. Stagnajo. Colui 
che fa e vende lavori di lat- 
ta. Stagna/Nolo, 
Lati, (dello p. r vezzo.) Latte. 
Lati, latino. 

§ Capi doma '1 so lat'i.£f- 



' ser di testa o dì sua testa. 
Suoi dirsi di chi non sa in- 
tendere altro tlte la propria 
ragione. 
§ Parli lati o simei come 
cena ' vaca spa{^aela. Tirar 
l'orecchie a Prisciano. Vale 
parlar malissimo il latino e 
fra noi si dice anche d'ogni 
altra lingua. 
I) El lati ma liga i dengg. 
F. ligà. 
Latìnegg. Latinucci. Latìnetti, 
Qnelle composi zioncel le che 
lo scolare principiante scrive 
in latino. 
Latixl. Animella. Una delle par- 
ti del corpo dell' animale, 
bianca e di sosiansa molle e 
spDgnos», d»i medici cbia- 
. mata glandule.. 

^ Latici de pès. Latte. 
Laluga. Lattuga. Insalata nota. 

^ Latuga 'ngabiiiada. Lat- 
tuga cappaccia- Specie «li 
lattuga che fa il suo cesio 
in forma limile a quello del 
cavolo. 

^ Latuga romana. Lattiq^ 
flagellata. Specie dj lattuga 
tempestata di macchiette ros- 
se longitudinali, eh' è 'insa- 
lata delicatissima. 

^Latugasftlvatl<>ga. ^.soncil. 
LaAr. Lavoro. Cosa. Opera. 

% La&r fat a temp pers. V- 
temp. 

5 De de laùr. T. de. 

^ Fa i laùr come Dio veti- 
^\ Dio. 

5 LaGr de fosch. Cose da 
yòrcAe, cioè degne della fi^rca. 

§ Laùr de rimès. /'.riiui^i- 



nigiUrrlbyGOOglC 



( Zìi ) LAU 



Lailr. Coid. Vocfi che s' ij»» jj 
dulia plelie quaudo non sa 



dare il 



suo nome ppeeiso a 



quitlumjue di 
Ìiit«.nde pirlttre. 

§ Laiir vile qo ga gnè cu 
goò |)è. Essere come ti pesce 
pastinaca. Sì dice di cosa 
senxa ordine che n6ii ba né 
principio uè line, ov*ero di 
cui non ù trova uè via uè 

^ Laàr che no poel sta né 
'n sìeì ne 'n teni. Assttrdo'. 
Cosa che ufi'eude il senso 
comune, che Im dell' tinpos- 
BÌbile o doli' iucredihile. 
ti Fa Inùr de mat. ^. fi. 

^ No r « miga teu la&r de 
fas saei dicg. F, diu 
^ La&r che no fa oè fred 
né uald, K fred. 

§ Laàr dìlìsil de cap'}, ohe 
■a stanta a capì. Cosa astru- 
sa. Diflìcile da intendersi , 
che richiede una soniina ap- 
plicazione per essere com- 
presa, cb'è recondita, oscura. 
Laura. Lavorare. Faticare, Opc' 
rare. Logorare. 

K LaArà a aò choent Fare, 
o lavorare sopra di se. Di- 
cesi degli artehci ' che lavoi 
rano per proprio loro conto, 
e DOD in ajato di un mae- 
stro. 

^ Laftrà a fatnra. f^. fatora. 

^ Laura al comù, o la&rk 
per el Papa. Pescar pel prò- 
consolo. Dar r incenso a' ff-il- 
lif o ai morti. Fiir acsaa da 
occhi. Vale far cosa clie non 
serve 4 uUate, .ed anche af-| jacdo. 



faticarsi iiKtarno p^ir altri, C 
durare, come si dice, fatica 
per impoverire. 

^ Laura a rim^s.- Impial- 
lacciare. (T . di-' li'aii.) Coprirò 
i lavori di If^naute doiZEiuali; 
-con legno più nobile segalo 
•ottilmentK. Parlando. ìi dei 
marmi dicesl lauorare alla 
dammascliiiin, o di taazìa. 
^ LaArà. a sboegg. f^. sbiet. 
^ LaCirA de faclìi, desomx, ' 
de schen», come oeu drsjjo. 
r. Kltnna. 

«; Fa e desfà l'è tcet laùfà- 
F. fa, 

§ Laàrà per 9p«s. Uccellar 
per grassezza. Prov. ohev^ile ■ 
far qualche sacrilizio persilo' 
piacere e 'senza bisogno. 

§ Laura de quadratura. Za- 
varar di (piadfo. {1'. de \e^ii.) 
Cioè fatto a differenza di 
lavori d'iatagliix 

^ La&ii Mt A naa. Lavorare 
sotto aequa. Operar per istrt- 
foro. Vale negoziare occulta- 
meine, aeuza apparirvi. 
^ Laura al veiit, o per el 
dìaol. f\ diaot. ■ 

^ Laura i teré cole so ma. 
Fare a sua marù. Dicesi del 
lavorare terre a sue spese, e 
non darne altrui a lavorare ' 
a meiso. 

■^ Dà de la&rà. F. dì 
§ Chi ma neh Uùra pioe 
guadagna, o chi* laura ga 
cena catuiza, e chi no la&ra 
ghe n'a dò. f. camiza. 
I^ùrere. Lavoro. Lavorio.' Fat- 
tura , e. anticamente lavo- 



1,. Google 



l.AV 



( 3a2 ) 



LEA 



La aro. j4lloro. W, haurut no- 
bili! , Albero sempre verde 
d'odore nromatìco. Si faceva 
in passato molto uso di un 
«)io cavato dalle coccole di 
questa pianta detto <Uio lau- 
rìiio riputato carinitwlivo. Coi 
rami di questo m coronavn- 
Do gl'imperatori ed ì poeti. 
^ Lauro bastard. Lauro di 
TrebtFonda . Laìir9 censo . 
Albero vhe Suole coltivarat 
JuDgo il muro de' giardini.- 
Porta na frutto siodlead una 
ciriegia^ tefoj^iebRuno odo- 
re di mandorla a .ara, ie 

- quali sono veleùoser contro- 
stimolanti, e più l'acqua di- 
■tiUata. 

Laùrsl. Coietto. CoselUna. Km. 
di Goaa. 

Xnsagn, ec. f. ino<i#^n, ec. 

Lasagne. Maccheroni. Minestra 
nota. 

Lazagiiù. Ltuagnone. 

Lazarèt . Lazzarettcf, Spedale 
d'appestati, eluogo dorè si 
guardano ^li uomini e le 
robe sospetti dì p^ste^ 

^ Manda' cena ocea al laza- 
Tèt. Mettere una nuova- in 
^arOnieka. Oicesi quando 
u dubita della realtà d'una 
.eo»a. 

Lazartxla. f. nazarcela. 

Laze. -^^o. Tempo. Comodo. 
Opportunità. Ozio. 

^ Avi - laae. ' Afa" agio, co- 
imtda, ed. 

Le- Lì, avr. In qu«4 luogo. 
- . % L'è le' cbe 'l cùa. V. cftà. 
^ Rata iè;. Restare o rima- 
nere attonito. Allibire. 



, ^ No in.-i mceerès de che 
iìé /', che. 
Le. Essa. Lei. 

^ L'« le. È thssa. È lei. 

^ No gilè né lù , né li?. 
iVon c'è via. Non <fè verso. 
Lea ^ leera. Leva. Ueva. Stru- 
ménto meccanico noto. 

% Lrfa dele rii^de. Leva. 
Voce dell' uso , Alcuni la i 
ckìamaDo' verricello. Sorta dì I 
strumento meccanico ad uso 
de' carrozzieri. 
Lea. Levare. Rilevare. 

§ Lea '1 boi. Lnvar il bol- 
lore. Vale cominciar a bollire. 

^ Lea i iMemer. Rilevare. 
Ricavare il numero da più 
figure d' al^>*co messe iit- 
sieme. 

% Lea le masca'Hne ai fioch, 
ai' srepei. Sgui^are . Vale 
»trappare,.scoaiiecare iaguig- 

^'?- 

^ Lea Iff parole. Kilevare. 
Cavnr le parole da\la tessi' 
tura de' caratteri. Pronubi- 
ciarle dopo averi» compitati?. 

^ A elii toca lée. Chi H 
sentii a scottar tiri a se i 
piedi. Maniera proverbiale 
colla quale si accenna oe 
. ciascuno deve pensare alla 
propria difesa , e si usa f.n- 
che .quando n riprcude in 
generale alcun viwo, percUà 
taluno cbe n' è mucchiato 
s' emendi. 

% Lea i pas o T palei, (ger.) 
Aleare i mazzi. Andarsi con 
Dio. <DìceKÌ pdre baciare il 
chiavistello. 
Tjok. 'Levare. Tog^rt- 



nigiUrrlbyGOOglc' 



LliA 



( 3.S) 



LEA 



^ Lea i (ientszà. V. d«nt«tù. 
§ Lea le resclie. Diliscare. 
Cavar al p«s£e le lische. 
§ Lea r ozei dal vesg. Spa- 
nile. Levar V uccello dalle 
paniuzzole. 

§ Lea r«s dttipolecli..%i]n- 
gherare. Cavar da' gangheri. 
§ Le;!» tea spi. Levarsi un 
bruscolo di tu gli ovctà. Vale 
liberarsi da checchessia a se 
molto tnolesto. 
Lea. Allevare. Educare. 

§ Lea da srcet rergù. Al~ 
legare o crescere alcun fan- 
. ciuilo. Vale educarlo. 

^ Lea cole mìgole. Levare 
a' scomuzsoti di pane. Voci 
dell' uso, 
Lea, Alzare. 

§ Lea le earte. Alzar le 
carte, 

§ Lei vergù cola caro», 
(gergo.) Levare col baldae- 
ckino. Dicesi di colui che 
aspetta leolli preghi e lavi- 
ti. Dicesi pure farsi straccia- 
re i panni. 
Lej. Levita/e. (T, Ai^ tot.') Lie- 
vitare. 

§ Lei '] pa. Lievitare. Fer- 
mentare. 11 levare il capo 
che fa la pasta nediauta il 
fermento. 
Lea. Alzare. Alzarsi, 

^ Lei Ufi. Levarsi. Alwfsi. 
-. Sorgere. 

§ Lea %(B al alba • del de. 
Zievarsi al primo albore, allo 
spuntar del f^orno. 

Ji Lea , S09 'u*«r8 . Alzarsi 
colle lune a rovescio. Vale 
alzarsi di letto di mal umore. 



Lea. Spillare, f'. pala. 
Leada. Alzamento. Alzata. 
^ Ria ala leada dei chcegiì. 

Leada. Alzata. (T. di giuoco.) 
Taglia. Ta) alzare le carte 
sepHrandole- io due parti, e 
la. parte' che si è cosV sepaf> 
rata. , ■ 

Leader r. leat. 

5 Pont ,le.idftr. .Ponte leva- 
tojo'. Quello che è composto 
di bulcoDi, coDtrappeao, , tra- 
verse, colonne e tavole fer- 
rate. 

Ijéftiidro. Oleandro, Nerio. Ro- 
dodendro. W. Rhododendram 
chamcecistus , ed anche ne- 
rium oleander . Arboscello 
senipre verde che creatìs nel 
paesi caldi , e tra noi abita 
He' paesi e luoghi ctie toccano 
le acque del lago di Garda. 
Per la beliezta ■ de'suoi fiorì 
(loltivnsi anche ne' gl-irdinì , 
ma tome molto 'il freddo,, 
cosicché si tiene ne'vasi e iel- 
le casse di legno, e llnverno 
vuol essere collocato nelle 
stufe, altrimenti perisce. CU 
abitanti della Vnltrompia lo 
chiamano nìordena. 

Leat. (agg.) Fermentato, Lievi- 
tar: 

^ Leat de puleau. Massa 
di polenta. 

^ Le.-it del pa. Intriso. Mi- 
scuglio di farina per far paué. 

Leat. (wst.) Lievito. Fermento. 

Leber. Libro. 

5 Leber de ca»a."Qii*Ì!r «o. 

■ Quello in cui tiene ! conti 
separati il cassiere. 



7,-,ii-,. Google 



I-KB 



C 3»4 1 



LEC 



^ ' Pflrlà mei che cen leber 1 
■Umpat. parlar saviamente. 1 
. Il Fagiiioli (nV gaoitori cor- 
retti diti riglinoU, att. 2. te. 
- I.) dice; ! 

» Ma vo' parlate come 
Una Sibilla. » 

^ Meler stei leber <teÌ Moita. 
V. mAler. 

% Leber dei desmentej^agg. 
JJimenUeatoio, Qua^i altitaro 
della diinenticaoza. 

^ Meter ètKÌ leber dei de- 
émentegaf^g. Metter nel dimeit- 
tìcatojp. Cioè dimenticarsi. 

C Met«r a leber. V. meter, 

^ I.eber de partida. Cam- 
pionet Si diee di nn -librò 
de' conti ìq cui «i regiatrano 
debitori e creditori. 

^ No eser pice scoi leber de 
vergu. 'Lsser sul libro verde. 
AirST una a carte quaranlat' 
.■ to. Non etter sul caleadario 
d'ai une. Esser ìd odio. 

< Fa -pasà «D leber. F. 
Bl. 

^ Andà £0 dei leber de «er>- 
gù- Caicar di colio. Vale 
vsuir di grazia. 
Lecà. Leccare. 

^ Lecài i lakr d'età laftr. 
p". aer. 

^ Pòdi lecJis i dtgg, o bizà 
1» ma. f, ma. 

5 Lecà TÌa . CoUeppoltare. 
Leppore; 
Lecapiagg. leccapiatti. Chi va 
VolentiBrì a mangiare a easa 
d'altri. 
Lecard.- Leccarda. Ghiotto. Go- 
loso. Leccone.. LecoapeuteHi.- 

$ Come i lecargg, dego- 



i&B. Ghiottamente. Conghiof- 
toneria. 

Lecnrda . Leci'arda . Ghiotta. 
Arnese noto di cncina. 

Lecardl. Ghiotttmeello. Gìùotf 
toncino. 

Lecardisìa. Lecconeria. GhÌot~ 
tornio. Leccfteria. Golosità. 
Ghiottoneria. Lecco. 

Lecardi% lecargnft. GAioMiJfi'mo.. 
A*SAÌ gbiotto. 

Leo.irgnAua. Lecconesaa.YeTa.m, 
dì leccone< 

Lecbèt. Fezso. Menda. Uso. 
Consuetudine. Notisi che i 
dizion»rj ita), hanno lecco 
per cosa ghiotta che attrae. 
ZimhelUt. Esca. 

5 Ciapà "1 iccbét. Pli^liar 
fuso, l'abitudine, il vìzio, il 
mal uso, il mal vezzo. 

Lecbaem. leccume. 

^ En dezaze de leclioem l'è 

bft a'I stopl dela loem. !/> 

' stesso ch« en mancansa dfi 

cani sa fa troUi i azegn. V. 

* aaen. 

Leda. Belletta. Posatura dell'ac- 
qua toriiida. Loto. Melma. 

LedarA. Letame. Concime. 

5 Ledam tnagher con tera. 
Terriccio. Concio macero e 
mescolato con terra. 

Ledami. Concimare. Letamarf, 

Ledamada, Letaminamento. /<■^■ 
taminatura . Letaminasionet ^ 
11 letamare. 

Leera. Lieva. (T. delle ferr.) 
Palo di ferro lungo che ser- 
ve eziandio a sfondare quella 
ghiova d'argilla che ai pone 
ad ogui colata al forame 
d'onda asce il ferro fuso. . 



•nigiUrrlbyGOOglC 



LEE 



( ^'5 ■) 



LEG 



I-eeroel. Lieoa, V. lea. 
Heerina. Piccola lieva-o mano- 

I^froch. F. lifroci, ee. 

I>;frocù. F. lili. 

l-egà, ec. F- ligà. 

Legagg. RicÌHti. Si dicono al- 
cuni legaueDtl dì pietre graa- 
di, o veramente di laattoni, 
' che si tiffruo per tutu la 
lunghezza de] muro. 
Le^am . Legame. Legamenti. 
Fincato, ffodo. Coaa «on cui 
A lega. Fasalatura. Laccio. 
Xefficcio. Fune. CiUena. 

Legam. Lega. ( T. de'fabb. ) 
Qualunque piastra dì ferro 
«he si adopera per tener 
ben collegati insieme due o 
più pezzi di ferro, di legno, 
di pietra, ec. legatura. 
I.«gat. Legato, Lascito. Quel 
donativo laaciato altrui per 
testamento o per codicillo. 

% Lege caria. Ledacela , 
Legge cattiva, iniqua. 
^ Gser dela lege. E^ser com- 
pagnone o buon compagno- 
Vale es9en«< uomo gioviale 
piacevole e di bt^on tempo. 
§ Mu iga uè loge né fede. 
P^. f«KÌe. 
Lege. Contusione- Patto. 

§ SoUt sta lege no se ga 
pul sta. A questa condizio- 
ne noa ti può vivere. 
Legenda. Stampita. Seccagine. 
Lu/ighiera. T^rfra. Tanta~ 
Jèr». Uicerla lunga « uojosa. 
Sdì orna. 
J^ghcem. Legumi. Ciuaje. Nome 
cvupitttuivo soUu a cui 41 



I aogllooo denotare i ceci, le 
lenti, i piselli^ le fave, ec. 
Legn. -Legno. 

<i Legn che ga '1 reUcet. Lo- 
glio rispontroso, stdcìgho. Qua- 
lità di legname' il cui fì)o 
non cammina a«mpre per lo 
verso dritto. 

^ Lega dola. Radice di li- 
querisia o di regoUzia o di 
legoriziA. Radice nota. 

% Legu doli. Legno dolca. 
Vale agevole a lavorarsi. 

^ Per diana de legn. F. 
diana, 

^ Che ga del legn. Le^o- 
Mo, Che tiene del legno. 

^ Che gf 'n. po' del legn, 
Legnosetto. Che ha^n poco 
del legnoso. 

^ Legn carolet. Le^o in- 
tarlato. Vale roso dal tarlo. 

§ Chi oas de legn sent de 
soch. F. soch. 

§ Lega de re. Violetto pa- 
vonatzo. I.eguo americano 
adoperato dagli ebanisti nelle 
opere d'impallacciatura. 

X, Lega bianch. Madreselva 
pelosa. W. Lonicera jcylo- 
tteum. Piccolo arbusto ciie 
cresce indigeno ne' boschi di 
monte. Filato ramoso, bian- ' 
castro, la foglie pubescenti, 
i fiori di color bian^o-gial- 
lastro e le bacche rosse. Può 
essere molto opportuno ad 
accrescere la. varietà e l.-t 
vaghezza de' bosc betti nei 
giardini. 

^ Legu quadér, o ca peline 
■ d« pcet. F. capeline. 

^La^a n^^'Uei-./^'e^^ersecli. 



nigiUrrlbyGOOglC 



LEG 

^ Lega sebasti^'. V^iofetto 
rosso. Sorta di legno che ci 
viene dall' Ameri'cii , iji cui. 
gli ebanisti, si servono per 
larori d' impiiiLUccìat{Ura. 

^ Legn rotliu. Radice rodio. 
W, Rhodiala ratea. Sorta 
<li radice qnoko.mediciuaJe 
cefalica e asicio^ate che ha 
l'odore dellai cosa. 

^Leg'i tauro-. Grifn^gfio.W. 
, HaematOTÌl:iip ca'npéc/ua- 

nitm. Albero - am«FÌcano il 
di Ciri laguo è peaaiite e 
durissimo, e serve alla tin- 
tura. 

§ S-cepi '1 lego per la »b 
seda. f^. s-cepà. , 
Let:u. Legno- Voce dell' uso. 
Dicesi generalmente a qua- 
\ liinq'ue specie di carrozza. 
Lega». L^giie e ^^na. Legname 
d'abbruciare. 

^ Legna mìunda. Sterpe e 
sterpi. Fruscoli e rimessitic- 
ci steuud, cbe pullulaao da 
ceppaja d'albero secco, o 
caduto per vecchiezza o da 
resìduo di barba d'albero 
tagliato. 

. % I^^nft morta. Legname 
morticino . Seccume . Tutto 
' quello cUe v'ha disecco au- 
gi! alberi e sulle piante. 

^ Cir$k vergii de legna se- 
ca. Lo stesso che daga dele 
ba^tùnade. f. dà. 

S-cepà la legAa. F, »-cepi. 

([ Legna s~cepada , Legna 
tpaccata. Vale tagliata ad uso 
ai bruciare. 

^ Miti tropa legna al foech. 
(fig.) Metter troppa magia 



C 3à6 ì LEG' 

o troppa carne al fuoco. Va- 
le imprender troppecosead 
. un tratto.' 

§ Legna forta, La^na buo~ 
na da brace. Voce dell'uso. 
Sotto a questa vatmo le le- 
gne di quercia, noce, ec. 

^ Legna dolsa. Le^ia non 
buona da brace. Voce dell'uso. 
Sotto a queìta vanno le le- 
gne di gelso, pio,ipo, tiglio, 
ec il di^ioonrio ha le^no 
dolc»per trri.ttabile, e- agevo- 
le a maneggiarsi. 
^ Ri legna, taii legna. Ze- 
gnare. Far legus da abbru- 

Legnada. Legata, V. 'bastft- 
nada. 

^ i>^ osna legnàda e ceu 
toch de pa, O broot&Iit'l pa. 

r. p». 

%, Legundeobaatiìuade doen 
péz r aena. Battoitale di pe- 
so traboccante- V. baatù-" 
nada. 
Legnago, manda a legnsgo. Lo 
■tesso che dà cena b&na do- 
se de bastunade. V. dà. 
Legnain. Legnams,, Nome uù-i 
versale de'le^ni. 

^ Legnnm en pé. Legname 
ritto. Vale non tagliato,, ma 
vivo ancora sul suo pedale. 

^ Raaegà'llegnain. Fea.lere. 
Rifbndera. Tagliare per lun- 
ghezza, e propriaiusntesegar 
asse o pmcoue per lo lungo; 
contrario di recidere. 
I^egnàs. S'ig^ra. Suve'ó. Cor- 
teccia d^ir albero dt^tta dal 
botanici (fuei'cus suher, che 
jesse^ilo leg^ierissiiua^ervis a 



7,-,ib,. Google 



LEG 



( 337 ) 



LEG 



tenere a galla flieccheisia, ^ 
e se nefonne tiiraccioli. " 

^ LeejtiSs deìa 8èla,(T. de' 
sell.) Pezzo curvato in ai-co 
che si mette alla sella. 
Ler];néT. Legnaja- Massa di le- 

giie. Mae^aztino di le,^iie^ 
I^'^noele. Sarte. Corde della 
vela del naviglio legate al- 
l'estremità dell'anteuiia' 
I-egor. Lepre. 

% El cor come cena legor. 
£r corre come pan unlo,.cioè 
velocisfttmameate. - 
J Borer la legor. tettare, sco- 
vare la lepre. Dar sotto. 

§ Ixecb de legor," conegg, 
cavritei, ec. Leprajoi Luogo 
serrato nel quale sì rini;Iiiu- 
.dono le lepri, i cavriuoli, 
i cervi, i conigli, ec, 

5 Fu come la legor vecta. 
(ger.) Tornar sovente a casa. 
j § Aviga qaalclie tr*go: en- 
paisada. Aver paglia in hc- 
co. Sì dice dell'aver qualche 
ascoso disegno, mediantequaU 
che promessa. 

% Oiapì la legor col car. 
J^xtr checclujssia con gran pa- 
zienza. Fr. di eh. sigli. • 
§ (En po' cor el oe, <cn po' 
cor la legor. Chi in fa V a- 
spetta. fatene' la sua per tut- 
ti. Prov. di eh. sigli". 

^ Aspeti 1a legor al post. 
Aspettare a balzello. Vale 
andare la sera o la mattina 
a un dato posto ad aspetuir 
la lepreche venga a pastu- 
rare per ammazzarla, e di- 
cesi balzello dal suo pnsgo 
che è balzvUare, Si va a 



balzello anomra alle Volpi 
ed alle starne. 
% Spetà la legor ni pnst. 
(gergo.^ Aspettare il porco 
alltt quercia- Vale attendere 
r opportunità di operare. 

^ Chi dd Ugor casa osna 
Cuss f I altra tcap*. Lo stes- 
so che gnè fo, gnè file, e 
la canilela bruza.' 7^. fila. 
% StiTck Ja legor. f^. sercà. 
§ Giù fa lek la legor , e 
l'alter la ciap». Lo stes.so 
che giù fa la scapa e l'alicr 
la mangia, f^. s^pai 

Legorsela, nona. Boleto bovino. 
Boleto entrilo- Porcino.- Cep- 
patalo, fungo noto polposo 
senza anello che non muta 
colore. Ottimo da mangiare. 

Legò», r. iigòa. 

Legnegul Scliisto micaceo. Sor • 

Leguign ' ta di minerale, den- 
tro al qnale sono ordinaria- 
mente racchiusi gli strati fer- 
ruggtnosi dell^ V.lltrorapia. 

telio. Mughetto. W. Liliuiff. 
eonvallariunij e da Linneo 
convallaria majaìis: Fioretto 
globoso, ctSe ha r^ice bul- 
bosa, f<^lie tutte radicali a 
guaina, fìori in ispiga rivol- 
ti tutti da un lato. E di co- 
lor bianco e di grato odore. 

I^madura. /^. iimadura. 

Lemoesna. f^. schifiùs. 

Lemosna. Elemosina. Limosina. 
Carità,- 
^ Bt^na lemosaa, ' o b&na 
lana. f^. lana. 

Lendena. £<?n(i(A>. Insetto noto. 
5 Pie de lendene. I^sndino- 
SQ. Pieno di leadini. 



7,-,ii-,. Google 



ij-;n 



C 3..S ) 



I.l^ 



^ Sparter la leudena. F 
sparler. 
I^enclìnina. L^uìiniao. Dim. di Ij 

leudine. • 

X<endiDÙ. Gocciolone. Zaffolo- 

ne. V. ligòs. 
LeiiguS' Lingua. 

^ Meoà 1^ U leDgua. F". 
mena. 
§ Obi a lengua 'n,i)oca m 
. '' finu a Roma. £ fi va domrut- \ 
dando sino a Roma. Prov. ! 
di- di, aign- 

^ Avi crgota sce la ponta 
deU leiigua. Àvar checches- 
sia sulla punta della lingua. 
Fr.. di l'U. aign. 

$"A?t per» la lengua ji(ger.) 
At'er lasciato la lingua al 
beccajp o a casa. Dicevi di 
chi sta taciturno oltce il 
dovere. 

^ Longb de lengua, lengua 
i&lmìatrada, lengua che taia 
de iil e de cotta. Linguacìie 
ta^a e fende, che taglia e 
fora, clie mena tutti a rat'rel' 
io. Lingua lunga , tagliente 
fracida. Dice*! di chi sparla 
■euza Ategno di tiiitxlicstia. 
^ La lengua ho ga oa, e In 
fa scaesà de. groa. La liiif^a 
non Zia osso e fa romper il 
dosso. Vale cke sovente per 
le parole altri incontra pe* 
• rlcoli. ^ . 

$ Tigni le tata a caza, e la 
lengua dent dei dengg. F- 
. logner. 

^ ,l.engua salmistrada. Liu' 
gua t^umicata. Vale accon- 
ciau in modo da poterla con- 
servate. 



Lengun,- Leijgue. Lingua. Sorts 
di fuugo, cUe COSI cliìam.-i&i 
d:illa sua forma e colore. 
Masoe sema gunibo dei pe- 

. dali e nei tronchi degli al- 
beri. 
^ Lengne de ca. Gicaro^ 
Lint^iia jdi serpe* W. jàrir.n 
mticulatum. Piantft perenne 
a foglie saettate, intiere, mac- 
chiate, ricettacolo inlindrico; 
tìonsee in primavera, fre- 
quenta i lunghi ombrosi e 
le ripe. Le foglie sì applica- 



no alle 



piaj 



Le radici 



fresche suppliscono al sapo- 
re. La pianta tutta masticata 
ì bruciaatiMima. 

5 Lengue do et. Piantag" 
gine landota. W. Pbmtago 
lanceolata. Trovasi fiorita in 
maggio e giugno ai luargiaf 
delle alradc, dei campi, nei 
prati, ec. Le foglie lauciola- 
te, i fiori in ispiga cUindii- 
ca. Era vantala a^aaì iu ud' 
dietro con altre piantaggini 
come erba medicinale. Come 
foraggio è affatto iautìle, per- 
cUè ordinariamente è ricu- 
sala dal bestiame. 

Lenguatà» F. alenguatà. 

Lcnguatù, F. slenguatù- 

Leuguatùna. Cingaettiera.CitlF- 
liera. Linguacciuta, 

Lenguéta. F. lÌDguìna. 

§ Lenguéta. de guangg. K' 
guangg. 
^ Lenguita del sopìet. Fm- 
Villa. Quell'ingegno ordiua- 
riamente di pelle collocai') 
al foro dell' interno del sof- 
fietto c'br facilita o impedisce 1 



7<-,ib,.GoogIc' 



lltN 



l'uscire o l'entrar^ dell'aria. 
Diceai anche animella. 
Z.eiiacel, Lenzuolo. 

§ Tra '1 leiiscel sobI co a 
vergù. Lasciarlo per morto. 
I^ntecia. Lente. Legume noto. 
Lenticchia. 1 botanici la chia- 
mano ervftm lens. 
Lerga, lergliòta. f^. fraìna- 
Lè». tesso. Bollito. 

f, CbvBier a lès. Lessare, 
§ M<erer a lès. (^ergo.)^n- 
negarsi, 
lés. r. lia., 

Lea. Liccio. (T. de' tesa.) Filo 
torto a guisa di spago di cui 
si serTono i tessitori per al- 
zar e abbassar le tììa deli'oi^ 
"dito nel tesser le tele. 
I>». Leccio. W. Quercus ilex. 
Quercia che abita nelle riTpi 
che circondano il Ingo di 
Garda. Ha le Coglie sempre 
verdi, ovate, lisce cKe bru- 
ciano assai bene anche non 
secche. Fa le ghiande simili 
a ipetle della rovere. 
lesartei, Lìcciaruolo . ( T, dei 
tess.) Lunghi regoli dì leguo 
eh* reggouo le licciaie. 
Lesca. Esca. Quella materia 
che si tiene sulla pietra fo- 
caja, perchè vi si appicchi 
il fuoco che se ne cava col 
fucile. 
^ Quel che vend lesca. Es- 
cajuolo. 
JLèset. Lecito. 

^ £l domanda l' è lèset e 'I 
. proferì \' è cortezla. f^. do- 
manda. 
Lest. y. aleat. 
Lat. Letto. 

Tom. M 



( 329 ) l^ET 

§ Fa scB '1 lei. l'ire, rifare, 
raccomodare, spimacciare il 
letto. 

% Podi pisi 'n del lei e dì 
che sa sud<it. Stare in barba 
di micio o di gatto. Tener 
fante e faiicelia. Asino bian- 
co gli va a nudino. Suol dirsi 
di perdona che sia agiata di 
fortune. Notisi però che il 
nostro proverbio volgare e 
comune a tutta Y Italia, e 
che sebbene i dizionarj non 
l'abbiano regifitraio , pure 
l'usarono e il Lij)pi nel suo 
Malmantile ève dice: 



« è sudato. 
E Alessandro Adimari in un 
suo sonetto in proverbj, in- 
serito nella raccolta di rime 
del Burchiello, ove leggesi: 

mHo io il cintoliii rosso, 
nCh'io possa senza sol farit ' 

bucato; 
(«Pisciar nfll tetto e diresotx 
sodato? 
§ Sercà 'I fred per el leL 
F- aerei. 

§ Audà 'n de! let cola ma- 
dona. f^. madona. 
5 Let de caai, bò e sim^i. 
Impatto . Quello sterno o 
letto che si fa nelle stalle 
alle bestie. Quindi impattare^ 
far letto alle bestie. 
5 Let de péna . Coltrice. 
Arnese da letto ripieno di 
piuma aopra ilijiialesi giace. 
)j Let de dré. Ssttopiede. 
(T. de'carr.) Cuscino didie- 
tro.. Cuscino o asse %\x cu 



nigiUrrlbyGOOglC 



LET 



{ 33o) 



LEZ 



posane i' piedi i aervitoci 
dietro la carrozza. 

5 Fa bù let a vergù. (fig-) 
Lo (tesso che fì htt zcegli. 
r. zcBgh. 

§ Eser 20 del let. (fig.)Lo 
stesso elle eser fffra del va- 
da, y. vada. 
Xetera. Lettera. 

^ Letera doppia. Legatura. 
(T. dì starop. ) Caratteri i 
quali coii»taQO di due lette- 
re unite i mie me ff £1, ec. 



C Sai de letera. Saper di 
libro. Vale saper scrivere. 
^ Quel che no sa de lete- 
ra, analfabeta. Chi non sa 
pè leggere né, scrivere. Illet' 
terato. 

]Loti/,i . letticella. Letterdlo. 
Lettino. Lettuccina. Lettuc- 
CIO. Piecoio letto. 

Letùr, Lettore. Che legge. Leg- 
gitore. 

Letura. Littitru. Il leggere. 

lietnra. Lettura. (T. di stnmp.) 
Sorta di cara tifare per la 
stampa che dn molti dicesi 
filosofia. 

Z^eturi. Lrggìo^. Strumento di 
legno sopra il quale sì so- 
tiene e si sollsva il libro leg- 
,gendo. 

Leu. Leone. 

^ La mosca aa voel meter 
col lefl. f. mosca. 
^ Boca de leu. f. hoea. 

Levrér. Levriere. Specie dì ca- 
ne Gono»c!utissimo. 

Levrit e lèvratèl . Leprotto . 
Leprettino. Lepronceilo. Le-- 
proite. Leprett'mo. Leprotto. 
Itepriociuota. Hìsa* ài, li^re. 



Lczèna. Pilastro. Parte defl'e- 
di^EÌo sul nuale si reggono 
gli arolli. Il pilastro coma-* 
nemente è una colonna ({aa- 
dra. 

Lezenàt. Pilastrata. Quantità 
di pilastri. 

Lezenèta, Pilastrino. Dìm. òi 
pilastro. 

Lezér. Le^iero. Lefigieri. Leg^ 
giere , Adoperasi anche in 
senio di volubile, incostante^ 
vana re) lo. 

§ Eser lez^r de borsa. Jvef 
pochi quattrini^ D'un che sia 
povero, o cui radono man- 
cando ì denari si dice :'^ac* 
que sen basse. Tolta la" me- 
tafora da' pozzi o da'. Sw^ 
mi ({i^ando son poveri d'ac< 
qua. 

^ Lézér eooMf cena gala. F'. 
gila, 

Lèzer. Lss^re. 

^ No l'è ha de lèzer che 
kbI sì> mesal. V. mesal. 

Lexeri, L^gìeruccolo. Dìm. di 
leggiero- 

Jxech. Luogo. 

% IjEch comn. F"' comod. 
^ Aviga la schena en cat% 
leech. f^. schea». 

Lcpgaaega. Salsiccia. Carne mi- 
DUtiasi ma mente battuta , e 
messa con sale ed altri Hn- 
gred lenti nelle budella del 
porco. H Tassoni,© l'amore 
delle note alla secchia rapita, 
(e. 5. st. a3. dice lucanica 
alla latina da Lucca dove 
si fa ottimamente. 

ILceganegher. F. botegher. 
L(egart> Lucarino. LucberiK». 



1,. Cookie 



L(EI 



(33. ) 



LOEM 



Verdolino, a da' nat. /ritigilla 
spinus. Uccello notjs-iimo. 

^ Aijja (en s«rvek de loega- 
ri. Aver mena cervello d" un 
grillo o d" un oca. Avere il 
'Cervello nelle calcagna. Vale 
esser privo di senno. Dicesi 
pure aver il cervello sopra 
la berretta, 
XjxÌ' X'U^lio. 
Xxtm. Lume. Lucerna. 
^ Fa ](£m. Far lume. 
\ Mocà la loBin. Scarhon- 
aiiare . Smoccolare. Levane 
Ja smoccolatura. 
^ Smorsà la Icem. Spegnere 
. ì^ lucerna. 

- '^ Loem de Foca. Allume di 
tocca. Specie di miniera si- 
mile al cristallo. 
' . ^ Fa icem o luzAr ai morgg. 
.^. luiùr. 

'^ ■ Lcem d'oele. Lucenuita. 
Quella quantità d'otto, che 
contiene la lucerna. 
^ No 1' è asè gna de faga 
lcem. Gettare una fava in 
bocca al leone . Vale dar 
poco a ciù è capace di 
molto. 
T^*sm. CappmUo a tre venti. 
Loemà, Icemada, ec. f. sloe- 

mà, slcemnda, ec 
Ixemaga. Lumaca. Chìoceiola, 
e da' nat. Umax. 

§ Buz dela Itemagn. Bocca 
della chiocciola. Dicesi dai 
nat. quell'apertura onde l'a- 
nimale sbuca fuori per ope- 
rare secondo la sua natura, 
^ LiKmaga saliadega. Buc- 
cino- CUioc4;ioIa turbinata di 
Aiulu: specie le «^uali luue 



sogliono avere un con» acui- 
to e la bocca lar^q. 

^ Peglier come la loema;;a. 
Pigr» fonie il gambero o la 
lumaca. Vale eccessivamente 
pigro. 

^ Scala a Icemnga, Scala a 
chiocciola. Si dice quella che 
raggirandosi tn se stessn s'ap- 
poggia da nna parte al mu- 
ro, e dall'altra o sopra a* 
stessa o sopra una colonna, 
e si chiama anche scala a 
hanaca, contrario di scala 
distesa. 

LoEmaga, Piramide. (T. degli or.) 
Quel pezEO dell'oriuolo, in- 
torno a cui s'avvolge la ca<r 
tenuzza con cui si carica. I 
suoi pezzi sono la ruotai i 
canali e V alletta. 

Lcema^ot . Lumacone ignuda, 
SorU di lumaca iganda gros- 
sa senza guscio. 

Lomaghl. Lumachetta. Luma- 
chiiio. Dim. di lumaca. 

Loemaroel , Ics^uarcei. j^rdtBtL 
(T. de' forn.) Pezzuoli di la- 
gna che si mettono accesi 
alla bocca del forno per ser- 
vire di lume neir iuterìore. 

L<£mi, liiserua. fu^/d. (T. degli 
ar^ent ', ott, e e,) Lucer netta 
d'argento, d'ottone o di lat- 
ta a foggia di cassettina bis- 
lunga, talvolta tonda dallft 
pnrte di supra, ad uso di 
trasportarla iu qua .e in li 
senza spauder l'olio. Le par- 
ti di lali bugie «oro corpo, 
e luminello, e per aci:e>aorìo 
moU^tine e spegrdtojo- 

ÌMsmiaki Naininare. 



nigiUrrlbyGOOglC 



I,(EM 



(33a ) 



UB 



Lceminas! i*L. Lnm'marìa. Illumina- 
zioae. Quantici di lami ac- 
cesi. 
Lcennre, ce. V. Inoare. 
Loenipsdé. Lunedì. 
\abì. Luccio, e dn'nat. lucius. 
Pesce di acqua dolce die 
essc^ndo fierìssimo di natura 
è temuto dagli altri pesci. 
C'ampa sino a 3o anni. 
I-oss. ( tig.) Sventato, Leggif^T). 
Laester. Lustro. Imcuìo. Terso. 
Pulito. 

§ Luester come <en spagg. 
Pulito e netto come ano 
Speccìùo. Snol dirsi, di o^i 
cosa che sia ben forbita e 
netti fsnua. 

5 LiEster come tea badil'. 
(ger.) Bianco come il carbo- 
ne. Fr. di cb. sìgB. 

§ Lcester dei mur. Intoni- 
co. Coperta liscia e pulita 
cbe si fa al muro colla cal- 
cina. 
Lcestrìi. iMStrare. Polire, Pu' 
lire^ 
§ Lastra le scarpe a vergù. 
Tger.; Pia^iarto. AdiUarlo. 
IWstrl. P'. lustri. 
Xcezaroel. F. luzarcel. 
Lwzel. Scodella. (T. di ferr.) 
Pietra o forma che resta 
sotto i caldadori da' quali 
s' estrae la loppa del fer- 
raccio. 
Ixnzerta, ec. V. luzerta, ec 
Xxezità. Sventatezza, Scempiag- 

giae. 
Lcrzùr. F. lliifir. 
Lì, Lino. W. Linum usitatmi- 
ìiìum. Erba irotissima. 
§ LI envernengh. Uno venào. 



Sorta di lino «osi detto, per* j 
cbé fa nel verno, 

^ LI marsali. Uno stia a 
marsttolo. Vale seminato ia 
marzo. 

^ Dà la miss al li. Mace- 
rare il Uno. Tener il lino | 
nell'acqua tanto ch'egli ad- 
dolcisca e venga trattabile. 

§ Fa '1 11. Lavorar il lino. 

^ Dà la s-cepa al lì. FeT~ 
mentare il lino. Si dicequan^ 
do tolto fuòri dell'acqua se 
lo unisce in catasta in for-» 
ma rotonda, premendolo coi 

Liberal, liberale. 

% Liberal come cena pigna, 
F". lisna. 

Liberti. Libertà. 

^ La . libertà no ghè or che 
In paghe, o la libertà de fa 
e desik no' glie dener che la 
pose paga. f^. dener. 

Libra, allibrare. Mettere, por- 
re a libro. Registrare. 

Liei. ImcUo. Censo che sì pa- 
ga al padrone de' beni sta- 
bili da chi ne gode il frutto. 
5 Dà a liei, t)ure a liffello 
o a enfitettsi.Vaìe concedere 
a -livello. 

Liei. Archipenzolo. ■Strumento 
col quale i muratori o altri 
artisti aggiustano il piano o 
il piombo delle fabbriche ed 
altri lavori. Parti inerenti a 
questo strumento sono i\ filo 
e il piombino. Arcbipenzolare 
o piombare è prendere il 
piombo d'un muro od altro 
lavoro coll'archipenzolo. 
Il S Meter a liei, (fig.) I<.e/- 



riourribyGoOglc 



UF 



( 333 ) 



L!G 



Uu-e. Metter, aggiustar le co- 
se al mt-desìmo piano. 

§ A liei a lieti. A randa a 

randa, (avv.) V^le appena, a 

^ala pena, per l' appunto, 

uè più uè meno. 

§ El meter a liei. Livellazione. 

. L'operasiODf del livellare. 

Lifroca. Picofila. Voce di di»- 

prexcb di tlonna. 
Lìfroch, Merendone. Sciopero' 
. ne, scimunito, fcomiero. Uomo 
- goffo, stupido, buono a nulla. 
Lifrocù. f. lilfi, 
J-igà. Legare. Annodare. 

^ Ligà con capo]. Accap- 
piare. Legar con cappio. 

§ Ligà la TÌU. Indolenzire. 
£ quando o per freddo o 
per esser stato tanto in po- 
fiitura «concia o per lungo 
. stropicci anxenio s'addormeu- 
U quasi il senso alle mem- 
bra, cbe dicesi anche iittof- 
mentire. 

§ L'è ligàt curi. Le acque 
son basse, ed anche egli è 
tenuta a stecco- Dett. di eh. 
significato. 

§ Ligà curt. Fare, o stme, 
o tenere a stecchetto. Vale 
tenere altrui col poco. 

§ Ligà i dengg. Allegare i 
ésati. Dicesi di quell' effetto 
spiacevole che fanno le cose 
agre o aspre a' denti, 1« qua* 
li mor«e, gì' intormentiscono, 
onde si sente nna certa dif' 
lìcoltà nel masticare. 

^ Ligà i dengg. (fig.) iVon 
mangiare di checchessia. Vale 
imn SutCRdersi di una costi. 
§ El iati ma Jiga i Ucngg, 



■Del latino io non ne mangio. 
Cioè non l' intendo. 

§ Eser ligàt curt. £sser di 
poca o piccola levatura. Dice-" 
si di persona leggiera, o dt 
scarso talento. 
^ "Ligasla al dit. ^. dit. 
5 Iga ligàt el bigol con 
vergù. F. bigol. 
Ligabosch. Ellero. W. Sederà 
helix. Pianta sarmentosa ram- 
picante sugli alberi e sopr» 
i muri. Le sue foglie sono 
lucide, e i fiori verdastri. 
Le pecore ne maugi.iuo vo- 
lentieri le foglie, la decozio- 
ne delle quali credesi assai 
utile alle malntlie cutanee. 

§ Gratina de Hgabosch . 
Corimbo. Grappolo dì coc- 
cole d'ellera. 
Ligada, Funata. 

§ Dà o fa nena bftna liga- 
da. Dare o fare una funata. 
Vale far molti prigioni. 
Lìganga. P^. legenda. 
Ligangola. Cavillazione' Cavil- 
io. Il cavillare. 
§ Tira foera dele ligangole. 
Cavillare, Inventar ragion! 
false che abbiano aembiauza 
di verità. 
Llgat. Legato. 

% Eser ligat ewrt. V. ligà. 

Liglìignà. Piatire. Cavillare, 

Contendere. Disputare. Riot' 

tare. 

Lìghignament. Piato. Per ognt 

sorta di lite, contesa o dif- 

feren/.,!. Riotta, 

Ligliiguii. Piatito/e. Che pi»-; 

lisce. Garoso. Riottoso. 
Ligorscla. f. leguiscU, 



7,-,ib,. Google 



UG 



(334) 



Z^gòs , Ciompo - Cicmiolone . 
Tempellone. Tentennone. Ìàj~ 
sagiwtie. Gideone. Uorao sciat- 
to e di cuatumi e mauiere 
vi{i. ' Scia^manato. 

JLìgosarià. p^, asaada, 

X-'t^o^ù. F. gianda. 

IiigosA. /^. lifroch. 

Lilii' Bhzocone- (rocoioloHe. 
Maztamarrone . Ignorante , 
Stolto. Stolido. Zoticone. 

^iiu8. Lima. 

- § Lima quadra grosa, Qaa- 
érella. Specie di Urna groisa 
quadrangolare. 
^ Lima dela Icsipaga. JJma 
_ toTiùia. (T. degli or.) Rotel- 
lina deatata a sega clie ser- 
ve per far l' incassatura al 
luogo dov'è attaccata la ca- 
teiiuzza aiU piramide. 
^ Lima de polì. Rastiatojo, 
{Tt de'magn.) Strumentofat- 
to a diamante a serve a pu- 
lir la chìaTe dopo che è 
sbozzata colla lima. 
jj Lima piata. ScaleUa. (T. 
de'mago.) Sorla dì lima stiac- 
ciata. 

§ Lima del lega. iH^rdlaa. 
Lo stesso uha scufiaa eh' è 
raspa o lima da legoo, detta 
cosi, perchè adoperaodola le- 
va molto legno per volta. 
§ Lima quadra. Liijut stuc- 
ca. (T. degli oref.} Quella 
della quale si servono gli 
orelici per ìspiaaare i lavori 
d' argento. 
^ Lima Eìirda. Liima sorda. 

, Quella cha ìd limando non 
fa rumore. Dicesi anche me- 
taforicamente lima sorda a 



persona taciturnn e quieta 
che .lavora sotl' acqun. 

Lima. Lr/nar^. Pulir colla lima.' 
^ Limadura. Limatura. 
^ Limadura de fer. Lima- 
tura di ferro. I Medici la 
chiamano mòrte. 

^ Limadura d' or. Calìa., 
Miniitissime particelle d' oro 
che si spiccano da esso nel 
lavorarlo. 

^ Catà sce la limadura d'or. 
^ar calìa. Raccori^e o radu- 
nare le minutiaslide particela 
le d'oro. 

Limètfl. Ijomia. Spezie dì limO' 
ne £on poco sugo dolce e 
di soave sapore. 

Limosna. y. leniosna. 

Liuiù. Limone. W- Citrus li* 
man. Specie d'agrume molto 
simile al e^dro, e chiamasi- 
così l'albero come il frutto. 
, § Limù gropolAs. Lamia. 
Lamia. Specie di limone ber- 
noccoluto di pochissimo su* 
go e molta' scorza. 

^ Quei che vend limù. Zi- 
monajo. Voce dell'uso. Yen- 
ditor di limoni. 

Limùuada. Limonea. Sorta di 
bevanda fatta con acqua, zuc- ; 
e he ro e agro di, limbui. Il 
Fagìuoli uta però sempre Ur ,* 
manata. 

Um&ns'i. Umonciao. Lìmoncel- 
io. Dim. di limone^ 

^ Per limAnsì. Pera araa- 
cvta. Sorta di . pere belle, 
gialle, brizzolate, di color rug- 
gine e che s^n di iior d'arancio. 

Liuarcel. Liftajuolo, Colui ,che 
yeade liiio. 



nigiUrrlbyGOOglC 



UN 



( s:ì5 ) 



JIS 



Linguì. ) Linguino. Linguetta! 

J.in^uìna. ( Dim. di lingua. 

I.inou. Uncn. Linone. Specie 
di cambraja. Voci dell'uso. 

L.ìnsì. Manomettere. Metter ma- 
no, cominciare a servirsi di 
quelle cose cte a poco a 
poco, e a parte a parte sì 



5 Linsi i TaK, le veze, ec. 
Sboccavi vasi. % irarrequan- 
d' e' sono pieni un po' di quel 
liquore eh' è di sopra. 

J Vaa linsìt. Sboccato. Ag- 
giunto a fikscO' Vale manc- 
ine iso. , 
tinsidura. Sboccatura.- Lo sboc 

care. 
Linósa. Linseme. Semi del li- 
no. Da questi macinati e 
■premuti m ricava un olio 
-' moito usato in medicina , 
«ir incirca come quello di 
ricino. 
S (Eie de lìnftza. K rale. 
l.ipn, /^, ciancot. 

§ Va a zoegà ala lipa. f^a 

a giocar ai noccioli. Detto 

di disprezzo che signijic'a. 

Tfi non sai giocar puntò. 

Tu non hai ma^ior giudìzio 

nè.abUità di quel che abl>ia 

•fi, '- un fanciullo. 

^■- Lira. Lira, ed anche libbra. 

^- Sorta di moneta. 

Lipa. Libbra. Peso di dodici 
once. 
I Lira. F. ligòs. 
i LiS' Logoro^ Lacero. Frusto. 

r- ■ XfsO. 

§ Pan lis, tela liza. Panno, 
tela che mostra le corde, che 
ragna, che è in sul recidersi. 



^ Lis. Mucido. Vizzo. 
^ 'Caren che sent de Us< 
Carne vke sa di mucido. 
Lisa. IJgiare- [.ev'igarf. 

5 Lisa la seda. (T.de'Unt.) 
Ligiar la setai L'azione dei 
ttniori nel maneggiarla seta 
sul pafriicfiUo. 
Lisa. Zannare. (T. de' hatt. ed 
oref, ) Lisciar colla zaina 
eh' è una sorta di dente d'a- 
nimale, 
Lisada. Usciata, 
Lisadùr. Lisciatoio' Strumento 

da lisciare. 
Lisadùr. Cucchiaja. Strumento 
di ferro col quale si dà la 
salda alla biancherìa. 
LisAs. Bagnare. Dicesi de' pan- 
ni o drappi quando inco- 
minciano ad essere logori. 
Lisensa, Licenzia. Licenza. Con-* 

gedo. Permesso. 
Lisensià. Licenziare. Corredare. 
Accommiatare. 

§ Lisensià la cazn, l'aparta- 
mcnt. Disdire il fitto, la 
casa. 

§ El lisensià la caza, l'a- 
partament, e renonsìa dela 
cazftj del apartament. Dis- 
detta. ■ Licenziamento che si 
fa della casa ove altri sta a 
pigione . 11 dizionario ha 
disdetta soltanto in senso di 
quel rilìuto che fa uno dei 
socj o tutti insieme di se- 
guitare una società mercati- 
tìle, ma ( oltre che questa 
voce trae i snoi natali àa. 
disdire, che anche il dizio- 
nario registra in arabedae i 
sensi, « di disdire Is casa e 



n,g,Urrlb,;GOOgIC 



LIS 



C riC, ) 



US, 



di disdire una società mcr- | 
cantilo) il Fagiuoli u^ più 
volte nelle sue ()ui(ii;iedie^r5- I 
detta nel preciso seuau del- 1 
la nostra veaoasia, 
Ijscù, r. lilù. 
Liset. F- comod. 
Lisèt. Bassetto. ( T. ■ de' cai*. ) 
Arnese fatto di bossolo col 
quale i calzolnj lustrano le 
scarpe, e di cui pure si ser-^ 
. V01I0 gii stàuipatort de' pan- 1 
ni o de' drappi qnundo gli i 
stampajiD o trinciano. | 

LWta. Lisciva. Roano. Liscia, 
lascivo. 

^ Lisia forta. Rannata-^n- 
no di più forza. 

§ A laà 'I co al azen sa tra 

via la lisia e pò a'I sxft. F. ìai. 

Lisìàs. Riiimataccia. Pegg. di 

rannata. 
Lisìo. Lìscio. Liìciato. Levigato- 
Lìsna. Lesina. Strumento notis- 
simo. 

§ Studia eL leber dela li- 
ana. Tirare a na luì. I>icesi 
dì uomo misero clie ogni co- 



sa per poca 



ch'el 



a SI sia 



faccia per lui. Esser avaro- 

Lisna, lisuù. (fig-) Lesinante- 
Lesinajo. Lesina. Tarsia. 77- 
racchio. Spilorcio, Scorlicapi- 
docchj , Piattola. Spizzica. 
Mignella. Pittima lordiale. 
Tacca^noite. Pia largo d'un 
gallo. Largo come una pigna 
verde, .^varane. Avaraccio. 

IJsta. Lista. 'Catalogo. Indice. 
^ Eser capo de lista. An- 
dare o essere ia cape di li- 

' sta. 

Lista. Striscia, tista^ 



Listina. Striscinola • Piucold 

siri scìa. 
litigi, litigare o liticare. Pia- 
tire. Contendere- Contrastare. 
Quistionare- 
^ A litiga e fabricà sa con- 
soema quel che 's-ga. ^. fa- 
Lricà. 
LiOgù. Litigioso. Contenxioso- 
Rizzoso. Garoso. Accattabri- 
ghe. Piatitore. 
Liù. F. Lea. 

Liveva. (T. di ferr.) Verselle. 
Certi ferri o pali Itinghi ap- 
puntati o stiacciati per di- 
versi usi. 
Livrea. Livrea, Assisa. Colore 
di vesliinenta di più perso- 
ne nella stessa maniera. 
Lìe, lizàs, ec. Fi lis, lisàs, ec. 
Lizida. Lettura. 

IMh. Lutto. Participio dì leg- 
gere. 
Loati. Lupacchino - Litpicino. 

Lapattìao. Lupatello. 
Loatù. Lupar.cio. Pegg. di lupo. 
Loati'i, mangifi. F. lÈdris. 
I Lobia. Baìtattojo. Andare die 
è come una strada situata 
fuori delie facciate d'un e- 
diiicio <ta)la parte di det)t;o 
annesso al mnro dei cortili. 
^ Eser coió come cena lobia, 
o enirech come oen opol. F. 
entrecb. 
Lftbiéta. F. lozèta. 
Lobift. Paradiso, La parte più 
alta ne' teatri. Alcuni To- 
scani dicono r volgarmente 
piccìonaja, ma non è voce 
registrata ne' diziouarj. 
Locada. Astrattaggine. Sbada- 
tonine. 



DigitzrrlbyGOOglC 



LOC 



(337 ) 



LOG 



XócK. Jllocco^ W. Muco. Ulu- 
la aluco. Uccello noto della 
specie degli sparvieri. 
l.óch. Accapàccìato. Intronato. 
Balordo. Sbalordito. Abba- 

' gliato. Goffb. Allocco. Fra- 
stamattoni. 

§ Bestà le come cen lóch, 
o de stcech. V. stoecli. 

§ Fa '1 ìócli o '1 coió per 
no paga dase. f, coió, 

LocUér. Giunte calcinali del 
ffano. I gusci che involgono 
il formento, orzo e sìmlU. 

Z^chèti Lucchetto, Sorta di ser- 
ra tara. 

t.ocliizia. Sbalordimento . Ac- 
capacciamento . intronamen- 
to. 

1.0CÙ. AUocconè. Sabbaccionei 

Lodiìch. Mattoluzza. W. Alàu- 
da pratensis. Specie di allo- 
dola^ detta anche mattolina 
o allodola de' campi. 
§ Andà via de lodiìch. .^n- 
darsene sema far né motto 
r>è tolto. Vale partire senza 
dir nulla. 

Loert\s. Luppolo. W. Humulus 
lupuhis. Pianta assai nota che 
tegeta fra le siepi. In pri- 
mavera si mangiano le gio- 
vani messe, e credonsi anti- 
scorbutiche e diuretiche. iVei 
paesi mancanti di vino si 
coltivano Ì luppoli nelle cam- 
pagne e s'impiegano i coni 
scagliosi nella manifattura 
della bìrA, i quali giovano 
non solo a correggerne la 
viscosità, ma anche * ren- 
derla saporita. 

X^fa. ft coreza. 



\-o%k.{P .)Lotare. Collocare! Asse- 
gnar luogo. 

Loi, Loglio. W. Lolìum temu* 
lentum. t.a più ^trista zizza- 
nia de' fruniontì per le sue 
quasi veneficlie qualità. Chi 
mangia pane in cui vi entri 
del loglio prova vertigini, 
mal di stomaco e tni^ specie 
di ubLrini'liezza . Essendo 
pianta annuale, se fosse estir- 
pata prima della maturità 
de' semi, si avrebbe il fru^ 
mento libero da questa pe- 
ste, e lo sarebbe il terreno 
stesso finche all'avf^nirc. 

Loì- Lupino-^ ■ Lupinus albitsi 
(Linneo.) Pianta conosciu- 
ta, annua die ha foglie di- 
gitate. Si semina in alcuni 
luoghi per ingrasso dei ter- 
reni, ed alcuni se ne servo- 
no per alimento. La farina 
dei semi è una delle cinque 
risolventi. 

Lombrà. (Pj) Fi chcentà^ 

Longh. Lungo. 

^ Longb come la fam. Pia 
lungo o maggiore che il saè-> 
boto santo. Pia lungo d' una 
liga. Pia lungo (tana picca. 
^ Dà de longb. Lo stesso 
che dà de gros. F. gros. 
S EI longh. La lunga. (T. 
del giuoco del bigi.) Quel- 
l'astìcciuola che è la più lun- 
ga di tutte. 
§ Saila tonga. F. sai. 
§ Eia lunga sta musica. F^- 
muzica. 

Lotigagine. Lunghiera. Lunghe- 
rìa. Ragionamento prolisso. 
Lungaja. 



_.oot^Ic 



l.ON 



C 338 ) 



iOZ 



l^ouì!i.Loii lauri. Jìùtantc. lungi. 
5 I.otitÀ dei €Egg, lontà del 
ciioer . La lontananza ogni 
gran piaga taìdn. 11 Fng. 
nelle sue commedie ha pure 
spesse volte. — Lontatt dagli 
occhi lotitan dal cuore. — Se- 
guatfirnente nei genitori cor- 
retti dai figli, (alt. i. se, 8.) 
^ Eser lontà picc che'l ne- 
gìier dal bianch. Esaere lon- 
tano pia che non è gcnnajo 
dalle more, Dicesì di chi é 
molto slieno da checchessia. 
§ Chi Ta pii Ta lontà. /'. pia . 

Lontanansa. Lontananza. Alton- 
tanomento. 

Lontanansa. Veduta. Prospetti- 
va. Prospettìa, 

top , lopo. Loppa. Rosticci. 
Latti. Scoria. ( T. di ferr. ) 
Materia che sì separa dal 
ferro ne' forni, allortiKè si 
ribolle nelle fucine. 

Losà, ec. (P.) F. ìàsk. ec. 

I^t. Lotto, 

^ Ciapà al lot. Guadagnare 
al lotto. 

5 Ciapà al lot,. o le so 
qnnter. /'', ciapà. 

lot. Lottino, (fior.) Specie di 
giuoco che si fa coi numeri 
dall' uno fino al novanta in- 
dù si vamrntP, e ve ne sono 
di più maniere. 

I_ota, topa. Piota. Propriamen- 
te zolla di terra attorno al- 
le barbe della pianta. 

Lotàt. Piotato . Copert<> di 
piote. 

Loza.' Loggia, terrone. Andito 
aperto per passare da stanza 
1 sUuza. 



Lozà. Alloggieire. Darealloggio- 
Albergare. 

^ Ixrzà ala prima ostaria. 
^gergo.) Andare alla grida^ 
o andare presso alle grida. 
Andarsene alle grida. Stare 
alle grida. Far checchessìa 
sol fondamento di ^ne\ che 
si è sentilo priou di esami- 
nare la verità' 
Lo2b (6g.) Bére, Credersi una 
cosa, 
^ No pòs losji ste tò baie. 
Queste tue carote io non ìe 
gabello, o non le infiasco, o 
non me le bevo. Vale io non 
le credo. 
Lozèu. Loretta. Valetta, Ve' 

detta. Altana. 
Ln. £550. Desso. 

% L' è là 'n pers&na. È desso* 
^ L' è Ili 'n bandera. ^t 
band era. 
§ No gbè gnè lu gnè lé> 

L&a. Lupa.^ 

Lùa. ( fig.) f. sgoaldrina. 
S Mal dela lùa. F. mal- 

Lùatl. f^. loati. 

Uatft. F. loatù. 

Lucia. Rammarictvsi piangendo. 
Lamentarsi, querelarsi pirni- 
genào. 

Lucìa. Piagnitore. Che piagne. 

Lùdrìa. Lontra. Animai rapace 
che vìve di pésci, di gCan- 
dszza simile alla gatta , dì 
color volpino^ e si ripara 
&e' laghi. 1 mtnralisti la 
chiamano tu tra. 
Ltldria. Lupaccio. Larcone. Go,' 
la disahìtata. Diluviatore. Vi- 
iuvtone. Gnatonc. PaecItioHe. 



I A-oo^^ic 



LUE 



( 339 ) 



LUF 



Epulone. Divoratóre. Ghiot- 
tone. Gran tnuugloue. 
Lùéra. traboeclutllo. Luogo fab- 
bricato cou insidie dentro il 
quale si precipita a iugaono. 
L&f- Lupo. 

§ Avi <ena fam de lùf. Al- 
Tappare, Vale .iv«re una gran- 
dissiraa fame. Aìl<vnpanare. 

% £t l&f mangia le pegora 
aisebé che i è cKceuiade. Del- 
le pecore annoverate mangia 
il lupa. Dice» lii quelle cose 
che si annoverano, ma non 
si custodiscono. 

<i Casca 'a boca al lil£ An- 
òare in bocea al lupo. Vale 
Audur in poter del nemico, 
e fig. incontrar apertamente 
il perìcolo da se stesso. 

^ La faiH casa 'I lif fcera 
dela tana. f^. fam. 

§ Chi a'I Iftf CD hoca 1' a 
■ce la eopa. Lo stesso che chi 
V a 'n boca V a sixla copa. 
r. boca. 

^ A atà col ìttt sa 'mpara a 
terlà. Chi usa col zoppo gli 
se ne appicca. Chi calca il 
fangOf o chi tocca pece s'im- 
bratta. Chi donne co' card si 
leva colle pulci. Vale clii 
conversa co' malvagi dtvieu 
malvagio, 

§ L'a cridàtdré al lùf. Egli 
ha veduto il lupo, o egli è 
stato veduto o guardato dal 
lupo. Uicesi di chi è affocato. 

§ Sercà quagg pé ga '1 Iftf. 
Cercare -i ficlù in vetta. Far 
nascere o cercar oinque pie- 
di al montone, tredici in dis- 
pari j il noih nel giunco, 



l'aspro net liscio, il pel nelP 
■ UM'o. Vale HOn si contentar 
del conveniente, e metter la 
difiitoltà dov'ella non è. 

5 Dà le pere 'n guardia al 
l&f. A', pera. 

§ Tra lùf e lùf. no i sa 
mangia mai. Lupo non man- 
gia carne di lupo; o il lupo 
mangia o^i carne e lecca la 
sua. Calcio di xtallone noa 
fa male a cavallo. Corvi con 
corvi non si mangiano gli oc- 
chi. Vaglio no che ognuno 
risparmia se, o i suoi, o 
pure, chi si vuol bene non 
si fa offesa che dolga. 

§ Bizogaa mostra i deagg 
al lùf. Lo stesso che chi sa 
fa pera el \tÌ se la mangia, 
f. pera. 

§ Ldfdelpos. OhaflJo. Quel- 
lo strumento di ferro che 
anche dieesi raffio con den- 
ti uncinati per uso di ripe- 
scar le secchie. 

%f Se ghè ueu bA bùcb el 
■va 'n boca al lùf. A pia trii- 
sti porci vanno le migliori 
pere. Vale che ìl premio be- 
ne spesso tocca a chi mauco 
merita. Si dice auche a'por- 
ci cadono le migliori pere iit 
bocca. 

^ Coreza de lùf. f. corexa, 

5 FÌ4r de Iftf. y, air. 

i, Lùf maiù. r. liidria. 
Lngarl. f^. losgarb 
L&i. y. loi. 

Lumaghl, ce. ^. IceniagM. «e. 
Lumiiiasiill. V. Itemiuasiù. 
Luminaiiò. Alluminata. (T, de 
tiiit.; iJiÙQan di fxr bollite 



nigiUrrlbyGOOglC 



LUN 



C 3io ) 



LUN 



il panno o drappo Dell' al- 
lume per disporre i pori ad 
in)bever»i dellp materie cot 
loranli. 
liuna. Luna. 

^ Lima qcaa. Ijtna nuova. 
Novilunio. 

^ Luua ceda, huna scema, 
Luna falcata. 

§ Luna piena. Luna piena. 
Plenilunio. 

§ Luna c)ie crès- Luna cre- 
scente. 

^ Quart dela luna, Qitar- 
terone, 

^ Cqìó come la lun4, q 
entrecK come oaq opol, y. 
entrech. 

$ La luna ga '1 cui eo moì, 
(gergo.) La luna è torbida. 

^ Cile ga a cl)e fa la lana 
coi gambar, f^, gambar. 

5 Pari la lunnd'agost. iSem- 
trar la luna in quintadecima. 
Dicesi di persona gri)ssapie~ 
Botta, e singolarmente che 
abbia il fiso tondo e flcofacv 
ciato. 
Luna, bèligornia. Mattana, Spe- 
cie dì uialinconia nata da 
rincrescimento, e d^l Qon sa- 
per che si fare. 

^ Bater la luna. Sonare a 
mattana. Per lo starsi iqa- 
lineo ni co. 

^ Fas pasA la luna^ Fugffire 
o cacciar la mattana. Vale 
cercar ogni mezzo per cac- 
ciar la tristezza e malinconìa. 

§ La luna l'a fat el cùlem. 
(gergo.) Hgii ha il cimurro. 
Vale egli è sdegnoso o iin^ 
bizza r rito. 



^ Andà a quargg come U 
luna. Jisser paszQ a punti dì 
luna. Dìcesi dell' essere paezq 
a tempi, non del contìuuo, 
aver i Incìdi intervalli. 

^ Fa flder la luna 'n del 
pos. f . pos. 

^ Troà verga de bAna luna. 
Trovare uno in tuono. Vale 
trovare alctiao di buon ani- 
mo,' allegro e dbppsto a 
compiacere. 
Liinare. Lanario. 

^ Quel che «ad lunare. 
étoriaja. 

^ Quel che fa i Innare, 
j^lmanacchista, 

^ Fa dei lunare^ « ^^^ ^^ 
luna. F. lunai 
Lunègg. Lunette. (T. de' boli.) 
Le due assicelle che mettono 
in mezfo la mezzana e le 
contromezzane, e campisco- 
no il fondo de' tìoi e delle 
botti. 
Lunèla. Ugola, Parte glandur 
Ioga carnosa all' estremità del 
palatQ aopra le fauci. 

§ Noi m'a tocàt la lunèla. E 
non mi toccò l' ugola. Dice- 
V di colui che dì qualche 
cibo gustevole gli pare non 
aycr aruto il ino pieno, 
r.unèta. Gorgiera, (T- mìlll.) 
Arnese che gli umcìali por- 
. (ano al collo quando sono 

in fasione. 
Lunèta. Occhio, Finestra tonda 
che per lo più si usa nelle 
chiese. 
Luncta. Maglia, Macchia rì- 

toada a guisa di maglia ge- 
nerata a«lla luce dell'occhio, 



nigiUrrlbyGOOglC 



LUN 



(Hi ) 



LUZ 



alla quale dicODO i medici, 
macula oculi. 

I.unèle. Lunette. (T. de' calz.) 
Pezzetti di pelle eh» reggo- 
no ìL tomajo là dove sì uni- 
sce al quartiere. 

Lunetìna, Magliotina. Dìm. di 
maglia. F. Ipaèta. 

Liira. Pevera. S tramenio sl- 
mile allo 'mbulo, ma dì le- 
gao e di maggior grandezza 
ad uso d'imbottar jl vino. 

Lùra. (gergo.) f. cÌuoìA. 

Li^rèta.Peccnno. Oim. dì pevera. 

Lus. Luce. 

^ Lus dei ctgg. Pupilla. 
Quella parte per la quale 
L' occliio vede, e diceaì luce 

, dell' acchio. 

Lus. Spera. Speccfiio, 

Jjuserna. Lucerna. Aruese uot 
tìssìnto, le cui parti sono : 
Pianta. Canna, Maglia. Cop- 
pa con beccucci. Luminelli e 
nodo con maglia da svitare. 
Per le catene da cui pen-r 
dono lo smoccolatolo ed il 
fusai li no. 

fiustrì. Lustrino. SorU di stoffa 
nou. 

^usiri. Bisanti, o Bisantini. 
Uiconsi oggi certe minutisr 
sime e aottitissime rotelline 
d' oro o d'orpello che sì met- 
tono per ornamento sulle 
guapnìzionì delle vesti, 
X^uto, Camicia. (T. dei gett.) 
lucrosUtura o coperta che 
si fa con mistura di cretai 
criuatura o sterco di cavaU 
li si]pra la cera onde job ri- 
vestite le forme dalie statue 
da gettare in broiu.). 



Luzapoel. Lucciola e da' nat. 
Lampuris noctìluea. Insetto 
comuniissimo in principio di 
state, e che risplende come 
il fosforo in tempo di notte. 
La femmina è sffnza ali. 

Luzarcel. Frate. È quell' em- 
brice forato e fatto a guisa 
di cappuccio per dar lume 
alle stanze. 

Luzartnla. Abbaino. Frate. Fi- 
nestra sopratetto. Lucernario. 
Apertura ^u per lo tetto pe» 
far venir lume. 

Luzèl, Portavento. (T. delle fu- 
cine.) Quel forame per cui 
entra il vento portatovi dal- 
la canna che vi mette capo, 

Luzer. Laacicare, Risplendere, 
Sfanìltare. 

^ IVo r è toet or qnel che 
luz. Tatto ciò cfut riluce non 
è oro La castagna di fuori ■ 
è bella, e dentro ha la ma- 
gagna. Il far de' cavalli non 
istà nella groppiera. Vale il 
fondamento delle cose non 
consiste nell'apparenza. Ogni 
lucciola non fa fuoco. 

Luzerot. F. Luzàrcel. 

Luzer ta. Lucertola. Lucerta. La- 
certola, 1 nau I4 chiamano 
lucerta agHis. 
§ A s. Agnéi la InzerU Ìt> 
dela ses. F". Agnès. 
^ Magher come cena luzer- 
ta, o magher edapich. f^. 
magher. 

Luzert^. Ramarro. Rettile verde 
con quattro gambe, da' nat. 
detto lacertus viridis, 

Luzftr. Lume, Chiarore. Splen: 
dare. 



nigiUrrlbyGOOglC 



LUZ 



(34>) 



^ Fa luzùr. Far lume. 

§ Fa lazùr. i^r.) Far teiti- 
monianza che altri goda. 

^ Fa luEiVr ai morgg. Dar 
incenso ai morti o ai grilli. 
Vale far cosa che non serra 
a niente, getUr -ria il tempo- 
Luzura. Modo. Ùianitra, Costa- 



I.UZ 

S) Fa andà zo le luzure a 
▼ergù. Far allungare o di- 
lungare il collo a uno. Vale. 
tenere alcuno a disagio, pro- 
luDgandogli il consegui meato 
di qualsivoglia cosa ardente- 
meute desiderata, che anche 
à dice fare storiare. 



Tiae del tomo primo. 



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BodezQ, V. faiendA- SodeKii. V. fogaroal. 

P*^. 248. 

Dopo U foce fastnda sì aggiunga FaaendA. F. fogarsfl. 



DoUrrlbyGOOglC 



DigitzrrlbyGOOgIC