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12 c.9
| VOCABOLARIO
| DELLE PAROLE DEL DIALETTO NAPO.
+ —LETANO, CHE PIU' SI SCOSTANO.
DAL DIALETTO TOSCANO,
CON ALCUNE RICERCHE ETIMOLOGICHIE
SELLE MEDESIME
» d di Li
2»
CIT Rie a
ACCADEM ICE FILOPATRIDI
e Spera postuma supplita s ed accrerciùità
ve notalilmenta >
TOMO PRIMO.
Te Fa ®
DM
ia
CA POLE MDCCLINCIEO
Pansso Giusarrz-Manra Poncazsi
Con bicente de Superiori»
3 - .
l ' ì rel ,
_d , A
=
N.
LO STAMPATORE
A CHI LEGGE.
A premura del pubblico vantaggio ». e
di ‘unire a questo il piacere di ognu=
no , e specialmente de’ mici concittadini ,
è stato sempre l’alto scopo di ogni nostra
mira . Se questo sia vero, non mi par che
gbbisogni di apologia; e i' ardua impresa
dell'edizione di tutti i Poeti editi, ed in-
editi nel patrio. Napoletano Dialetto, che ’£
- Ciel sa quanto ci è costato a raccogliere,
ce n'è buon testimonio . Quindi è; che.
giuntoci a notizia , che ‘4 Chiarissimo Sig.
Abate, e Consigliere D. Ferdinando Ga=
. liani, eroe de’ nostri tempi per tanti riflesa
si, il cuì sole nome basta a farne glielo-
‘ $), e specialmente pel forte amore della
Patria, e de’ pattj antichi monumenti ,
lasciato avesse +: fra le molte di lui fatighe
| letterarie, un Manoscritto , sebbene infor=
| Piel.Nap.T.l ©" 3 me
pa —
.
sI E |
me ed imperfetto , di patrj vocaboli , -di.
cui inrendeva -forsiare vm Dizionario , cos
me nel 1779. ne distese , e pubblicò la
Grammatica .sotto “il titolo di Diazlerto Na
poletano , soggi divenuta rara a segno di.
mon ritrovarsene copia presso de’ Libraj ,
stimammo .subito -mostro dovere far capo
dal di lui Nipote Sig. Avyocate D. Fran-
cesco Aggariti per farne acquisto , ed al
Pubblico .comunicario pel mezzo delle no-
stre stampe. Lascerem da parte il far, co-
me si converrebbe , .lungo .ragionamento
della cennata Grammatica , del di cui me-
.rito bastantemente .ha .deciso :il Pubblico
‘- 201 grato: applauso datole , benchè, è& dir
il vero; qualche maledico momo cacissaz
co mancato non xi fosse, che con livide
«dente cercato .avesse ;malignarla; ne ha
deciso il ceto de’ Dotti , .che eatensis ul
ae l accolse , £ ?1 sollecito.smercio avves
nutone, e già indicato .vi- ha posto il sug>-
gelio . Ditem soltanto , che |’ illustre Au»
tore . .tt.quale per sistema .-.cercò sempre di
nascondere il suo mome nelle: di lui pro»
- duzieni , .ciò fece anche in questa , arizi
finse esser lavoro di quattro persone ,
quandochè in realtà il solo D. Vincenzo
Meola v chbe ingerenza in proccurargli
delle notizie, come l'‘erudito Autos della
di<hu vita --Sig: Avvocato 2. Luigi Dio»
datî ha pubblicate» E siruramente , che-è
Pubblico oggi godsehhe .d' una ben comi
a o , piu-
un
) . : HI
| piuta opera, se le gravi, e le sublimi ca-
riche , ed i rilevanti affari, che alla sua
consulta. eran giornalmente dalla nostra
Corte rimessi , non che la cagionevole di
lui salute , che di giorno in giorno con
grave detrimento della repubblica lettera-
ria ,, e sommo dispiacere de' Dotti andò
sempre deteriorando , permesso gli avese
sero di proseguire I’ incominciato lavoro ,
& limario ..Ma.che perciò? :Era forse da
Jasciarsi perire una tal fatica , sol perchè
per nostra disgrazia avuta non-avesse l
raltima mano? Se quel dotto, e grato Gre:
co nel pubblicare alcuni poco rilevanti a-.
neddoti , « detti del suo Maestro , rimbec-
catone :tispose , «che della Mensa de Det -
anche 1 frammenti son da raccogliersi ; €
se pur l’immortal Eneide corse la sorte
istessa di rimanere illimata , onde alle me-
diche mani-del gran Tucca , ‘e di Varo
dovè ricorrersi | -ed esser soggettata , per
cui poi meritò veder la luce; non si do-
vrà a .noi.aver malgrado dal Pubblico, se
dalla .tenebte itichiamato , è rilevato un
si lavoro , «alla di cui propostaci pubbli- .
cazione , ‘per assistenza abbiam indi an=
the noi fatto ricorso , «e scelta del cele
bre Signor D. Francesco Mazzarella-Farao
Regio Professore di Lettere >, ed Antichità
Greche in questa « Metropoli , conosciuto
per varie di lui produzioni letterarie , co-
“me di colui , che versatissimo ne’ dotti
a 2 lin=
Iv |
linguaggi, e come emante della "Patria , e
di sue antichità , e-spezialmente pel :Dia-
letto patrio, di cui aveva da più anm
‘maestrevolmentè distese le vaghezze colla
‘ -dotta opera della Bellezzeruddene de la Len-
«gua Napoletana , tanto ben accolta dagli
“etuditi , poteva somministrarci , come con
somma corfesia ha fatto , una copiosissiaà
‘raccolta di Vocaboli.
. Quantunque noi degli articoli del Sipn.
-Galiani , degli altri del Sign. Mazzarella-
Farao.,-e di taluni ancora , sebben molto
‘pochi., che ci ha dati il suddetto Sign.
Avvocato Agzariti , ne avessimo formato
‘un volume, ordinando per alfabeto , co-
an’ è lo stile de Dizionarj; a distinguer
però gli uni dagli alri, abbiam fatto con-
‘trassegnare que’ del Zio, e del Nipote con
asterischi, facendo questi tralasciare negli
‘altri del Sign. Mazzarella-Farao . Ma la
differenza si manifesta da pér se stessa ,
laddove si ponga mente alla diversità del-
fo sstile , .e del sistema nelle derivazioni
idelle woci . Ed in wero ‘il Sig. Getiani
«nel suo Dialetto ( pag. 20. ) ‘aveva già
‘palesato H suo sistema intorno le ricer
che etimologiche : Ukil ‘cosa in fine ci ®
| ‘parsa + ivi egli dice parlando del suo.
vocabolario, l’ aggiungere a ciascuna woce,
o frase, 0 modo proverbiale , che rappor=
tiamo , qualche ricerca etimologica sull’ orî-
gine di esse : nel che fare abbiamo usato
quelo
. v
quella moderazione e ritenuterra ; che nè-
gli indagamtenti etimologiciì facesse traspi-
mare il buon senso } e ci liberasse dalla
succia di visionari , ed ostentatori d'una
mal impiegata , ed affastellata erudizione +
Perciò avendo per fermo, che la maggior
parte delle voci di origine non. inaliana ,
che s'incontrano nel nostro Dialetto , siano
a noi restate dagli Spagnuoti. per effetto
della lunga , e pùù recente loro dominazio=
ne, e che ben poche ce ne restino-da'Fran
eesi , che prima degli Spagnoli regnarono
su di noi , pochissime poi dal Greco ( mal»
grado la contraria opinione ). | giacchè |
Romani, e i: popoli Settentrionali: neestia=
sero quasi intieramente it linguaggio, da:
queste sole lingue abbiamo trasse le ctimo-
logie , che ci son parse sicure ;e sulle in-.
serre abbiam preferito it silenzio. Che se
mai fosse vero, come ci viene assicurato ,.
che non sole dall'antico Osco', Etrasco ,.
Sannitico , Eucano , ma anche dall’ Eniopi£
co , dal Malabarica., dal Tibetano ,- dal.
Pelvi, dal Cinese, e dal Giapponese molte
nostre antiche voci chiarissimamente deri=
vino , e che Chiaja, Sciatamone ,- Pizzo-
falcone, Trocchia, Chiunzo , e- Panecuo»:
colo sieno' denominazioni: antichissime , ®
quasi: antidiluviane; no, giacchè per ne-
gligenga de’ nostri. genitori , ch’ ebbero cura
della nostra educazione , non fummo av-
viati. alla conoscenza di queste antipodiche:
a % Has
4
vi | RO
lingue in quell'età, ‘che allo studio di esse
si consagra ‘ed ora siam troppo vecchi per
intraprenderla , ci-siamò astenuti dal farne
ba ricerca, e di questa impensata scoperta Las
sciata ad altri. l'onore. Ma il Sig. Mazza-
rella-Farao. par che altra opinione abbia
adottato :. e perchè intendentissimo delle fine
gue orientali, e della Greca ,. che degnà»
mente in questo Pubblico. professa , ha la
maggior parte de” suoi vocaboli fatto. da
queste derivare: come d' infinite altre co-
se può ben dirsi, e che: dalla. cennata
diluìè dotta opera Filosofica-filologica înti»
tolata : la Bellexzetuddene: de la: Lengue
Napoletana | e da varie: Pistole disserta»
zionali: sullo. stesso soggetto con piacere.
> dagli amanti dell’ erudizioni più ‘ampia-
merite: rilavasi.. Not lasciamo: il Pubblico.
nella. libertà di seguire ‘quel sistema, che.
più. gli aggrada, e dî dar quel giudizio +
che: stimi, de lavori dè entrambi, de'qua-
li, perchè superiori: alle. nostre lodi, ci
dispensiamo. dirne di vantaggio. i
Avvertiamo. intanto , che il fu Sig. Ga»
lianî , secondo rilevasi. da un Avviso, che
‘pensava. porre in. fine. dell» opera, e che:
ritrovato. tra. i suoi scritti tutto. bello e.di-
steso ci è stato consegnato dal Sig. Atza-
sit per pubblicarlo, come faremo, e se-
condo anche si legge nella pag. 19: del
Dialetto Napoletano , meditava .di com»
prendere in tal fatiga ie parole, le quali
' | . più
t
-
VIY
, più si scostassero dal Dialetto Toscano, e
mon già dare un Vocabolario esteso di'tut=
ta la-lingua , che troppo stato sarebbe ;
iecome in verità era la prima nostra idea.
de perciò ‘abbiam creduto tenerci fra. le
due ; lo che è facile: ravvisare.
Facciamo inoltre noto, che il titolo, che
si è premesso, È que? medesime: appunto,
che pensava il Galieni apporre al suo Vo=
cabolarto 3: -nè-in altro- si è da noi alteri
to, che nel’ togliere la parola Oscuri, ch
egli avea dato agli Accademici Filopatri-
di; giudicando’, che non -più convenisse
doro un tale epiteto , qualora se ne appa-
desavano: i nomi 0 -
‘Non tralasciato” ancora di far sapere al
Pubblico, che il Manoscritto del Sig. Gaw-
fiani da Noi: non:si è nè punto, nè poco
toccato , se si eccettua qualche” piccola re-
visione, ed aggiunzione , che agli articoli
mancanti, ed: imperfetti ha fatto tanto il
ridetto Sign: Mzyzarella-Fardo', quanto fl
dotto di lui: Nipote ,. e ‘degno erede delle
sue letterarie fatighé Sig. Avvocato: 4773- .
sitî ; né anche’ in queste stesse dose, le
quali perfettamente non si capivano', st è
osato di metter mano: avendo» creduto if
siffatta guisa rispettare fa: memoria di que-
sto insigne nostro Letterato:, sicuri per al-
tro , che il Pubblico gli avrebbe condona.
ta qualunque imperfezione , che avesse
potuto ravvisarvi , come di Opera postu-
i £ 4 Mi,
ali |
aa, e dall'Autore nè. perfezionata, nè con.
retta - E se ne"passi degli. Scrittori; che
sì rapportano, nen si. vede’ interamente
usata l’Ortografia da lui insegnata nel suo
Dialetto. ( pag. 39. a 46.) , ma per lo più
quella degli Scrittori. medesimi.; ciò è de»
‘ givato dal non essersi trovati nel Mano-
scritto: distesi: tutti tali. passi., 0 dall’ essere
stati.alcuni diessi da aliena mano trascrit»
ti sugli originali , senza essere stati dal
Galiani. poi corresti..
E per fine faeciam sapere al Pubblico.î
che sembratoti di mole troppo picciolo il
secondo ‘Tomo di. questo. Vocabolario , abm
biamo stimato aggiungervi la. ricescata Ow
peretta di Perrenio. Tosco sull Eccellenza
. della Lingua Napoletana colla maggioranza
alla Toscana &c. E come il disopra rame
mentato Dialerro: Napoletano, del Galianè:
era già reso rarissimo , anche di questo ci
è parso di. hene di darne al Pubblico un”
altra edizione migliorata sulla dilui secon.
da edizione., che. dall’'Autore nel 1780,
antrapresa , rimase poi imperfetta, essene
dosene travati. dopo. la. di «lui morte. solì.
gachi fogli: dal Sig. Azzariti anche. conse»
frese + Onde ancora per questo crediamo.
NOXCne Incontrare il. comun gradimento...
n Li
: “
fx
AYVERTIMENTO.
N:
pei
i .
N On ci sembra inutile il rammentar
de nuove ai Lettori, che nei abbiamo a
vuto in mira di distender un Vocabolario,
che dasse la ristretta notizia d'un Dia-.
detto, e nom già la piefa conoscenza di
sutta. la: lingua + Nojosa, inutile, ed im-
sensata cosa sarebbe adunque stato il fa-
ve il Vocabolario di tutte le parole del
Dialetto Napoletano. niente minorè în num
| mero-s. se nen maggiori, di quelle della
| Lingua generale Italiana, e che per la
più gran parte ‘non st discostano dalla
| medesima, se non ine quanto la propria
| maniera nostra di dar loro una qualche
inflessione:,. è alterazione (giusta la. cas
ratteristica,, e: l'indole del Dialetto ) le
vende: più y° o: meno differenti nel suono.
, Je ai Signori Accademici della Crusca
(dopo che ai Toscani riuscì incorporare il
lbro particolare Dialéito , e farlo divenin
an: tutto unita alla. ggneral lingua. d'Ita.
| pa lic
x:
lia) conveniva far il Vocabolario di tutté
le parole del Dialetto Toscano, ciò a ‘noi
sarebbe stato ridicolo, e non esente dalla
taccia di presunzione . Noi abbiamo vo-
luto indicar le varietà, ed abbiam taciu-
te le rassomiglianze. Per lo stesso mo-
tivo, allorchè abbiam: rapportato: qualche
verbo particolare del nostro Dialetto, ab-
» biam fatto a meno: di rapportar o il par
“ticipio , o i sostantivi , che ne derivano »
Così ‘per esempio: avendo: rapportato il ver-
Fo Rascagnare:, abbiam poi fatto a me-
no di rapportar le voei Rascagno , Ra-
scagnatura ec. Perizzente allorchè abbiam
sadicato qualche: nome sustantivor, ci siane
dispensati: dall inserir inde i suoi aumen-
ativi, i pèggiorativi,. ? diminutive y-0°
ralche “aggettivo, che’ ne' derivasse , o ùl
verbo ; che se ne fosse formato . Core
per esempio avendo messa la voce Arter
teca, abbiam trascurate le derivanti Ax-
tetechella, Artetecuso, ed azohe il vere
Jo: Artetechiare (1). Zan fine not non ab-
-
(1) Noi, chgagi siamo alquanto al-
‘ -Tontanati dall’ LCA! Sig. Galiani , dan-
do al Pubblico un Vecabolario più esteso
. -
-
XI
him avuta altra veduta, che di facilita
re l'intelligenza del nostro Dialetto agli
Stranieri, e d'inserire in questo Catalogo
di voci tanto quanto bastasse a dar loro
lume , ove in qualche oscurità s'imbat-
ressero è Perciò ‘allorohè- qualche nostra
voce si prende in più stasi, e diessi ta
luno è simile a quello, che ha nella lingua .
Italiana, e l'altro è diverso, abbiam sol»
tanto indieata la varietà ,, e risparmiata
at Lettori, che: supponiamo intelligenti del-
È Italiano , la pena di sentir dir dippiù +
La voce filo, per ‘esempio, «è stata da
mot rapportata: solo, allorchè dinota paura,
o e mul‘
di quelchè egli intendeva: , quale appunto:
sì richiedeva. dietro> là compiuta edffione
de’ Poeti, -che- hanno- scritto: nel patrio
Dialetto , fion: abbiamo. ciò costantemente
osservato » e ad alcune: voci abbiam. cre- -
. ato. doverhe: soggiungere i derivativi , o.
pet facilitare: vie ‘più. al Lettori l' intelli»
| fronza. della. lingua, © per significato di-
verso., che ‘avessero, © per altre giuste
fagioni., che ‘ine abbiamo: avuto: creden=
do di non: dovercisi. ciò imputare a pre-
sunzione-, qualora il pubblico comodo ,'e
Wantaggio: si-è avuto unicamente in mira.
XII
e nulli abbiam dettò del sio natural sen=
so, che ha: in Napoletano, come in Ita+
liano, di refe. Anche ad ogpetto di di-
minuir: le noja di molte voci, nelle qua-
li: vi è sensibile differenza di pronunzia
«dalle corrispondentè Italiane , cì siam con-
tentati. di far soltanto una lista a parte,
accennando la sola voce Mapoletana , e la
corrispondente Toscana, senza citar eserna
PÌ', senza ricercar etimologie (1) +
Abbiamo in fine trapassate: non poche
voci ,-perchè quasi disusate e taluna di
quelle, che usaronst per ingiurie , o per
Audezze», delle quali: he il' Dialetto no-
sero i non pregevole. pregio’ d’ essere e-
nor-
!
el . = ro <-- —._+
(1): Questa lista:; o- sia Catalogo »
che sì accenna anche più sotto , si è ef
fettivamente rinvenato quasi tutto disteso.
tra gli seritt dell'illustre. Autore, o si
conserva dal cennato- di lui Nipote Si
Azzariti; ma abbiam tralasciato di pub.
blicarlo-, quantunque gentilmente offerio—
ci., perchè le voci.in esso comprese. ven=
gono pressochè tutte neb nostro Vocabo»
lario rapportate tra quelle dal Sigu. Mex-
.
zgsella-Farao somministrateci..
È x
| aormemente Ticca .. Dippiù non rurri 4
° modi proverbiali di dire ci son parsi me-
ritevoli d'esser qui inseriti, altri perchè”
abbastanza chiari, altri perchè ‘antiquati,
altri en fine per evitar il tedio , e la.
stanchezza dai lettori. In fine tenendo
‘aerapre in mira di risparmiar ai Lettori
la noîja, dopo aver fatto un Catalogo di
‘quelle parole più difficili ad intendersi dal
resto degl Italiani, che perciò abbiam
«creduto depno di ricerche -etimologiche , e
di rapportarvisi passi di Autori mostri ,
che de usano s abbiam formato. un altro
Catalogo assai più breve .di altre voci no-
stre, «che col solo mettervi a fianco la
Italiana corrispondente, abbiam creduto.
bastantemente spiegate nel senso, ed in-
dicatane l'etimologia; e forse, malgrado
ciò, noi dubitiamo ancora di dover piut-
tosto incorrer nel rimprovero di essere sta-
ti diffusi, che non nella contraria taccia,
In questo secolo , ove ad alta voce al-
tro non si fa tisuonare je non si preten-
de inculcare., se non la necessità dello
studio delle cose, l abbandono ‘dello stu-
dio delle parole; che ne sarà di noi oscu-
ri, e meschinelli! Come Saranno accolte
ricerche etimolegiche s discussioni critiche,
ava
“x
x1V :
avvertimenti grammaticali sullo pettola ,
sul taficchio , sul sosamiello , sullo
‘strunzo verace È Ma .se questi rimproe
veri cì verranne fatti da qualche stranie-
ro, gli sopporteremo în paco Se.un cone
cittadino ardirà farcegli., gh rimprovera:
mo noi, e con maggior fiato a lena, la
sua ignoranza .dello stesso Pialetto pa-
trio, non che d'ogni altre linguaggio, «l
suo poco amor per la patria , il non am
vertire, che qualungue «ella siesi, ogni ua-
mo deve amarla-,..e «deve adorar in lei il
suder ,-- che le costa l'onor, che ne riv
trasse, È aria sitronchìi , it terrena , de
mura , © aqusi.
VOCABOLARIO
NAPOLETANO-TOSCANO.
.
AB
fi, 000
A
; Ain i IFPISIONE è v. silajo, alfucco., sbef-
fia, fcuomno.
Abbalerfe, svualersi , adoperare.
Abbampare , «sugumpare , accondere,, abbrom
ZGATE è
Abbarrocare , lasciarsi cadere s 0 cader su dz
alcuno è
ss Pe lo cche lo laffaie co ne tracuollo, >
» E fiel ie iffo po ’n cuollo.
Albarrucare s buttar gis. Si potrebbe far ve-
nire dalle voci latine «6 alto ruere, Ov-
vero dal latino everruncare, che dinota. fcaz-
«iar via » allontanare ; ma è più verifimile
la prima etimologia . "Noi però incliniamo ‘a
pemfare , che la voce Italiana 254asso, falla
etimologia della quale fi è tanto difpurato ,
derivi dalle parole latine «ed Sesim , effendo
la bafe la parte più balla d’ogni edificio ;
e quindi paffiamo a credere, che abberracare
venga dalla compofizione delle niet nella
sim , € ruere, convertito da nella de
nenza rucare., come da’ Tofcani in ruzzola»
se. + tace Cant. XIV. St. 37.
° 0800 0 00
FHICAJONO ,
” *» Chiagnenno, ncopp'a l'ewa tennerella. #
Abbalca, «ffanzo, agitazione, e turbamento , 0
per difpiatere, o per foverchio cibo. Respiro
accelerato onde-abbalcufo , affannaso ,
Diz. Nap, TI A Ab-
3 | A B 8
Abbafchejà , star ambascioso è
Abbalio , giò, da Ars, profundita:, .&n-
de, «Ahco0 , infime profunditatis voraga ;
e-.quindi pofcia .ebbissare , e nnabbissa»
ge ,;mandar in rovina, a precipizio, « /; spre-
«furine, diremmo nel .noftro dialetto .
Abbaftare, bastare.
Abbeco, abbsco., (cienza d' aritmetica .
Abbecenare , ed Abbecenà , avvicinare e
Abbeluto, auvilizo. :
Abbencem, vincere, .superareg à
Abbéne s AVVIENE » * >
Abbentorare , euvrsturare è
. Abbentare ‘5 avventarsi ., Srogar ripose s 79
quie , ristoro è E' voce tratta dalla fpagno-
fa alenter , che dinota prender fiato», Tespi.
rare. Mez. Can. Parm. L . |
4, Se votano, fe ‘girano, e p’abbentano .
Fasano, i -
. * » Ba fchere fane "n cuolle fe nc'abbenta ®
Abberbia, plebaeglia . Fal
+ 3, E mm'aterrà ss’ abberbia da fentire .
Abbeffecchiato, gonfie negli otebi, n.
A pezzeffeja., a buonnecchiune, a bottafalcio ,
« .» abbondantemente.
Abbiare, «vuviare, | de
Abbiento, avv. ftate abbiento» Faf. n0n vi ‘ns0-
“i vete. :Softant.. Requie, calma. Cort:Mes.
Miri Se. L'- 0° «o
33 Ca .chiacchiaranno, o Mafe, co P ammico,
. + 95 Sempe ‘manca de- pifo lo tormiento ,
‘35 JE mentre che fe parla, trova abbiento. #
° Abbiftare,- por -? ecchie su di qualche cosa 4
svdrdersi
a | è è d ‘»
. 9 se i “Ab.
he
ABI
Abboccare , dicefi del piegare } @ metter di
e
fiance ul vaso , ed altro, che prima stava
ritto, e val anche corrompere taluno con
‘doni .. IUfafi più: comunemente il paffivo
Efsere abboccato. , e -val .lo ftefso che farsi
«del partito di alcuno per mezzo di qualche
- sggalo, ‘0 ricompensa. Abboccarfi , dinota’
venire a discorso ; e fignifica altresì piegarsi.
Abboccato:. vino abboccato , cioè, vi20, che he
, . . . N 4 -
Abbotrare , ‘gonfiare soffrendo. Metafora tratta .
del dolce.
Abbonato , Sonificaro, perdonato , fatto Buone,
accordato , uom di dolce costume, e talora
minchione è
dalla botte , 0 fia di coftei figura. Faf.
» Ca pe cchefto mm’abbotta , € cchiù mme
3» S016
A bottafafcio, in abbondanza. -
A bota a bota, si quando in quando .
Abbottonare , confermare , empire , .Faf.
,Chiarìe li dubbie, e :abbottonaie :chi fpera.
Abbrajeca ., e abbraico , «ebreo , ebraico.
Abbramma ;, x. allanca , fame rcanina, onde
Abbrammaria, foja d'avere di mangiare , ®
d’ acquistare.
Abbrancà , «afferrar colle mani.
Abbrocare + «affiocarsi , arrancarsi
Abbrufciare , ardere «
Abbrufciore ; ardura, cruciore , dolor di ferita,
di cottura,:0 d° animo
Abbufco, /ucro . Faf.
3 E ppe l’abbulco Marte a ffà fe mele,
9 Ca da Poeta maie vedea rornefe. !
— Abbufcare , ga4dagnare s Sucrare ; abufcà dinto
a lo muflo ,.val esser Datsuto. .. |
Ì 2. AG
\
PN!
4 A CC ° ciel
Accaeéiare , ‘ingentare . A
Acciaccare, prendere Ja mala salutò, onde
Acciaccato, maletiecio . !
Acecapare. Voce:reftata a-noi dalla viola.
Acabar, che dinota derminere » ultimare s°
e fi adopera di” noftri Seriva i tivi lis
«che con gratid* énfafi la pronunciano , Bla.
-ferivono ‘in propofito -di : proceffi “criminali,
Ficéendò È S? È accapata È inforniazione . €
credono. ( perchè hanno dimenticato ‘lo Fre:
‘’7gmuolo ) che dinoti, Sf 'è presa ? informa:
+ “giéné ; e pettiò -ordineno talvolta di «ce.
ersi in fenfo di cominciat a prendersi ;'
‘ -[addòve converrebbe’ adoperarla ‘folio in fenlo
, di «nltimarsi. Val -anche scegliere: lo mmeglio!
“se nri° acdapaje . # Lu 1
«Accarizzare , caroggiare, far carezze , fisehzto
Accaftà, accadere. ea
Accattare ,-compraré. ‘Queftà voce in Napoli
‘ . tano'ha fenfo totalmente diverfo -da quel dl
*Dialetto T'ofcano , «nel quale dinota , gt
stunve ,- atdar mendicando , prender in pre.
stito. Ci è reftata-da’ Francefi , che dicono
acheter per comprare. Cort. Vaj. Cant. Hi,
«» Effa accattaie cchiù de -na cofella ,
i 3,5Comgn?’ a-ddicere , mo-no cantariello, ®
“Accatteto ,aecatto ,, compera, ‘negozio , dicelì
per ironia dell’ecratteto per dir cosa svantag.
.giosa . |
«Accecciare, v. acciavattare, arronzare.
Accedetarejo , omicida.
«Acceputo , e acceppenuto ,.smaleto.,- ridetto .il
mala salute.
Accefejone, uccistone.
Mccettejà ,.sagliar coll’accerta.
*
| . ACE, $
° Acchiappare; prendere, afferrare. »
Acchianare , sppianere. ,.da chiana; piana,
Acchiaze , voce-già antiquata, ed inggi cuiluo-
‘ 60 Oggi «sciure pet s discoprive . E'
i cerrotto datlo fpaganolo Ms4/fer,.che dineta.
lò fteffo. * -
| Acchiaro-2-cannuilo. Cos cominciò a chia.
| mart il Cannocchiale: nel della fua.
invenzione . Cors. Gerr. Gant. VI.
3) Ma da coppa « la: Torre de Cerriglio
3) Uno teneva l’acchiaso a ccamuolo.
@uefto poema è. di dieti anni, o anche me.
no polteriore all’ invenzione fempre | memo-
de’ Cannocchiali del gran Galileo , e
‘ da quefta maniera di-dire., Occhiale a ccam
#uoko fommofli la: compoîta carmoechisle : di-
. _ cefì pur accdiare; e acchiale. *
Acdbiettare-, snire, dice del danaro, o fimîv
Je ,.v. accocchiare .- . j
Abebietta, compagnia di persone; combriccola .-
, Si prende in cattiva parte. Viene-dal verbo:
acchiettare . Om. lib. V.
ld
Pa-dice : fiente fio votnesfacca ; l
ss Ta finlo-cchiù odiufo de @’acchietta. #8"
. Vicchiette, ficor Diconfi-fle2? acobeerte-due fichi
. fpaccati ,.e congiunti tra-lero- per la parte
înterna mediante il glutine dì: quella pecie
di giuleppe, che caccia quelta dolciffimo frut-
t6, e.cosìi meffì a diffeccare 0-al fono ,\ 0
al cocente féle .: fono-i più delicati di tutti ,.
eonfervandofr tutta la tenerezza; e--la delcez-
za interiore :;- giacchè il-calore agifce. foltane-
to falla parte efterna , dalla quale fi toglie
la fcorza . Quefti- fono» que’ duplices fun
rammentati «da Orazio - nelle dilui fatire. N
CA 3.
-
34 È comapofta di fine fichi congiunti infieme.
é
6 a n
da niun Commentatore Oltraniontano fire
ra. fpiegati bene. In fatti ogni fic@ acchies-
‘Sì chiamano a acdeschiatelle , voce più
facile a. riconofcerfi derivata dall’ Italiano «c-
scoppiare . Que” che le vendono per-Napoli ,
vanno gridando accocchietelle e mmosce , e
avion imaginerebbera mai , che con quel loro
grido fpiegano un luogo d’Orazio meglio del
Lambino , e del Dacier. Tanto ne sa più lo
fciocco in cafa fia, che non il favio in cafa
«d’ altri. Orazio era noftro. 1 coftumi da quel
‘tempo fino a noi feno mutati affai meno, che
non fi crede, #. na
Acchitto , ercoppiamento , incetto. Faf,
:3, E già fatto-de gente avea l’ agchitto-
. 3, Da li tanta. gran Rregne lo mmarditto;
Acciaffare, prendére, afferrare con mino. Vie
dall” Italiano ecciuffare , ma ha più eltefo;@-
| @uificato. Virgil. Cant. IV. st. 135. . “ni
or: g3 Chi 8° acciaffa a lo.rimmo , ‘e chia la
9 vela . * ù n o
' ‘è. . è
Acciarrare., abbranare , afferrare , catturare ,
dicefi del difimpegno del lor dovere, che fan.
‘ ‘no i birti nell’arreftare alcuno. Faf. —
« » Goffredo priefto ‘acciarra li capille
* . » De la Fortuna &c. —
Acciavattare , abborracciare , oprar alla carlo.
+ na , far male nana cosa per la fretta.
Aciervo | acervo, crudo , aspro s immaturo.
Accidere , uccidere ,
Acìto, aceto: pronunziato fdrucciolo valseciao,
: che dicefi- pur acizzo. LE
Accio , erba nota, sellgro .
Accocchiare, accoppiare, anitez maritare ; A
| €.
# ®
Rel “ »
Ln.
. ae È 7)
Aeltojetà , quietere .
ficcommenzare ; incominciare »
Accommenzaglia, v. accoppatara.
Acconcià , accommodare : onde sccuoncio com-
.modo , belle e i
Accopare s occupare. v. affuri re.
Accoppare , 8% perde, Fa. è
3; Si co- IP onne -l’ accoppa , e ‘lo ntrom-
sy menta .
Accoppatura. La ‘cima ; e fi trasferifce a dîno-
. tare il fior fiere, prefa ia metafora dal fior
del latte . Oz. 25. III: —
,» Li Griece fo frabbutte pe finatuta ,
,» Penza: mo: chiffo:, ch'è l’accoppatura . #
Accorciare, breviare g alzar s°Desermenti au-
volgendoli in.giro , com Ki TL fa: alle gon-
ne, fottane , cappott, sisi e s &c. sug
cingere. i O
Rccoftine:, cosfà. e
Acquariccia ; beina, vosatage
Mcqua. d’” agnele s Val acqua odorose , nanfa .
sy. Chifte forgo li rifeche, e pp aure .
97° Ana d’ agnele ll’ autre ù e rrofe, e
s feitire. Fasan..
ficqua ,' , “e biento:; detto ‘popolare s e val fug-
ga ga pere, e lo o perseguiti poi furia d acqua,
vento. F
” Refponnette Goffredo: che fe ntona:
» Acqua, e biente: e, fi ha-fatto, cche ®
"3 Rioja. |
Accanto , corrispondente ; onde ‘accunto de po.
tec, val chi si serve spesso di andar a
comperar da ‘un tale: diceì pur, di qualche
amante filo. —.
Accuordejo , accordio, rappacificamento »- .
A 40. Ac-
3 D
Adacciare tugliar minutamento battendo, to
me lardo, adscciato. val. lardo. ridotto come
tina sugna a. colpi di. colrellaccio. per. liquer
farfi in, teame,
Adafillo prov. diminutivo. di adafo. ,. val. piaz.
pianino. Fal, —
re. n pete pr foi
-3 Se arte-a e O. O.
adito Re , SUemuto; ‘infiacebito.,. sndebeli.
te, da
Addebbolì , 0 addebolire ,, venir meuo ;. tramor=
tire , infiacchirsi .
Addecrejà .,, ricreare, ristorare . i
A ddelluvejo, in 45bondenza grande.
Addefecare, edificare’, fabbricare s dar buo:
CSC 10 DÌ ,
ddelletrà ,. dilettare .
fa, e addefa, adesso, per; ora, quindi
poco; quasimente che, Faf.
sn E addefa lo chiajeto - era. venciuto .-
‘ M.ddesfazeja, 4 dispetto,
Addieco » n. pe Dicf0wm-
Addd, deve.
Addobbejare , oppiàre , assopire , da
Adduebbejo , oppio. estratto sosorifero s. COR:
altro nome detto. suozzo, v. papparella..
Addobbrecà , sotterrare .
Addiota,. idiota, ignorante»
Adonà , raccogliere ..
donare . Andar a spiare, ad. osservare è
Dal latino. e4verire.. Ih Capaffo..ne’ Sonetti
MISS. parlando di un pedera - %
Si me te nzonno. “n fanetà qua. bott,
sM’addono a lo taficchio in cche me fceto,
È quindi pafla a farine accorgersi , Sore
pren
'
I
. A DD 9
prenidéro . Ciuce. Cane. IX. St. sr. ”
s;Ma nche a la voce po se nn’ addomajeno-
syCh° era ‘no Ciuccio; e ech*era fenzione,. .
ssSe- le ncanajeno ncuollo, lo sbranajeno
E nne ‘fecero jufto no. voccone. ®*
‘Addonca, dunque .
Addoprecà', raddoppiare. -
Addore , adore.
Addorare , odorare. a
Adorderare , e‘adolterare; adulferare , corroni
ere, viziare. _
didormifcere , e’addormì, addormentare .
Addò Viola. I°Fafano fi è fervito «di quefta”
parola per dinotare- genericamente tutte le
canzoni buccolicite ‘*per "ld ragione -, . che ‘una
conofcintiffima; ed ufualiffima canzone -pafto-
rale Pugliefe ha per'reffin i feguenti' verbi:
Ed ob ‘viola, e ’n capo 16 sia datdà na mazs
zola . Tass. Cante: VIL: Sti 797
nSpezzaie 1’ addò viola (ta mprovvifa
saMofta-d’arm», e agghizjaiele.tutte ‘quante. @*
Addovonca', dovurque
Adducere, eddurre, portare .
Afeto ; alito ,,dicefì perlopiù’ del'catriv’ *o»
Maura., lo fteffò che afa, soverchio caldi.
Affatrecchisre, caffattatare | ammalîare , ine
cantore, Fal c.
sN piece ha na miajeftà *, ché t” affantec.-
» chia.
Mfiattorato s spiritato:, indemoeniato:, amma--
ÎadO -.
Atfecchienzejà:, effezione , premuni purticolas
re per qualche gersona spezialmente di ‘di-
SIFSO 30580.» nu .
A: gs; Ab
10 i
Affegorare , e affegorì, conoscere, reuvisare,.
Affennere , offendere, donde il partic. affifo.
Affierto , Eremita, v. Rommita.
Affetì, corrompersi, ed in confeguenza pazzare
v.-amgnorbare, e nnammorbare .
Afferta, offerta, oblazione. ©’
Affilato , dicefi de’ coltelli ; e delle male lingue
v. ammolato . °
Affifo , offeso: e no affifo, val #//esa.
Affare , sedere , prender , 0 dar in af-
t80 +
Atfizejo, e affizio, officio, onde
Affizejale, e affiziale, officiale.
Affocare, strangolare , annegare, soffocare.
Affommecato , e affummato , benchè talora
quefte due voci fi confondano , la prima però
val propriamente ennerito dal fumo , come
farebbe il dirfi d'una ftanza ec. e la feconda
"val curato a forza di fumo, come fon. î
falami, e fimili.
Affrijere, «ffliggere. o ” n.
Affritto cote, Meschinello, tapino , Il Lombat.
do parlando degl’ illaftri medici di allora De
Alteriis ed. altri, che furono Accademici oné-
“rarj di quell’ Accademia degli Afini, dice
Cast. VIII. St. 40. | i .
»S0 cciette, c’ hanno fatto no gran ffauto
ssNcopp” a ttutto , nzì ncoppa la bbofcìa ,°
. ag ftanno fulo ccà pe ffa faore
. «ygA fli povere eiucce affritte core, *
A fironte , 12 paragone , dirimpetto.
Hrunto , affronto, ingiuria . °
Affuffare fuggire , partire . Ci pare, che deri.
vi dal Latino «aufugere , ed il fignificato ino
0 . . . fagti
e
;
-
I A GL . fi
« ’ feti è lofeffo. Corr. Micc. Pess. Cane.
| VIL se. 21... |
nCossì Micca correnno pe corrivo
nAffuffa ,° e fquaglia. comm’ argiento vivo.®
Affoffarefella , girsew via, partir chetamente.
Agliata , piatto agreste composte -d'uva imma.
tura , anzi agresta, acqua , sale , origano,
ed agli pesti + i
Aglianeco-, sorta d’ eva negré conofciutiffima
fra noi da “Mavnnz cioè 4v4 greez, a diffe
renza della Lezine-, che fa altra ben diverfa
. Qualità di vino. ©" °
Agliaro , stanza da conservar vasi d° olio, if
vafo- fteffo dell’ olio, cioè #orcio, l’ utello:
&c. che agliarulo; ed ogliarulo' par dicefi .
Agtarulo:. Male agli occhi, che confilte nell
arroffimento della. palpebra .. Dtwrebbe- dirfì-
acchiaralo, ‘giacchè acchiaro ‘diciam noi |
ecchiale:, e quefto incomodo’ pare; come
un occhiale fagli occhi . Tier; Cord. IV.
. Son: IIL | o.
s, E: pe golio te nranna n’agliarulo,
,) Si non fe' daje no poco de ffa trippa .<
‘Per intelligenza di quelto: luogo itato con-
| Wien fapere , che il noftro volgo crede , ‘che
‘- «venga quelt intoriodo a chi non ha foddîs-
| fatta la voglia di qualche dbnpa gravida.
Niente è piîr facro tra néi quanito' quefte va.
glie. Vi fi ha una infinita credenza , ‘e ngn
minor rifpetto. . Miaî non fe ne faprà nulla
di ficuro, perchè forio le fole dontte , che e-
ftono: gravide. Se una volta ufciffe gravi
un grarr Filofofo, un Naturalifta , un Redf,
un Bouffén, ui Linneo, fi tiperebbe în chit-
fo la faccenda. ® “o O
s AO 600 Leglia
1% AGR
LO agliarato non:è ?1 fala arroffimento, è aszî
quei gonfiore nella palpebra di fotto ,; e talor -
fopra., fimile ad.uno-fpicchio @ aglio ,
ed utello., donde ha tratto il.norme anzi che. -
da acchiare, e acchiazule.
2. +.
| Agliostere.v. gliottere,, val agche.cnedere fila
c samente, guanto facilmante.
Agnano , Zago famoso vicino Pozzuoli. ,..abban-
dantiffimo..di ettime tinche :. vîha linterjen
zione ,, ch. potta d’ agnano!- che. val quan-
to Pofaz il neonge ! Nipfa-d'agnano , ne.
mocchia : e.detto-di una dongaccia.
Agne ., ogni ;.
Agnelella, v. Genplelta , ed: Angiolella diminata.
fe
tivo per donna da -Aogiola...
sagoilo -, e-Agnelo ,. Angelo ..
Agniento; srguenta, Bal,.
Be vede quale -aguiento è npe fta rogna.:
Agrelta . Uva immatura . Avè | Sgrella , vale
- ever -bostomate, che-fono cafe difpiacevoli ,
come l’agrefta al palato. Si prende -talvotta.
in fenfo di danari. E°. difficile accestar |’ etiî.
mologia di così..ftrana metafora . Noi anti.
fihieremo di dire.,. che porrebie effet venuta -
dal trovarfi..ne?. rovefci' delle monete-di rame -
di: quel .tempo battute, da’ Fikippi IL. e IU..
un cornucopia con grappoli d’ una ,.e colla
«leggenda :. Publice Commoditati ; e coll’ al-
tra: Vigilat, © cussodit. Quello -gga
di-uva adunque potè dar.occafiene alla dene..
minazione bizzazga di Agresta,.come all’ età.
noftra. la figura: el Sebeto-fa denominar Se-
bero lo .fcudo groffo:nofteo . Era.tarto più
ale «quello scherzo metaforico - full agre-
» quantochè alludeva al-conofciuto apole-
9:
E 20
È G. G rr
| po delle-Wolpe, ed*indicava la difficoltà di.
giunger ‘ad aver..denari. Chi conofce 1° ardi-
tezza de’ noftri trasiari e metafore , non dl
-prezzerà’ quiefla derivazione, | ro sa
mo » Cors. Micce. Bassi Cant. I; sn »
15 -Petzà. a Moftaccio dezeto 1° agrefta
. 33E_fia corrivo chi fece la fefla.
EF Ros. Met. II: sc. 2.
> Uno.che fia. porpato, ed ha i’ agrefta. #*
Pasamo > O i
sà: mme mmoglieré, e°# dote no Regnone |.
»Bello averrite , e *n quantetate agrefta..
»E fli co cchelto-nen fe pò arrevare;
ssSia acgifa-la bellezza , e-if denare.
Kgureo , e aurio; sugario.
Agghiajaro, Gelersi , ressur freddo talara pel
trnore , da Japo, ch'è:cortotto dall’ ita-
liano Giaecio» Cioe. Cane. XIV. sto 18.
sCorrete pe-le: bone: fa fentetre
3*Na cofa*frerda fredda, e fsragghiajaje #
| Wal pure restar sorpresa, siupido, attoni-
to , perder la parola, rimanere fuor di se.
deriva da Jafo , forta d' erba inducente sor
s € ftupidezza a chi ne mangia il frut
Lagly che nalto fra ' grano, come il gioglio .
Agshioftà , aggiustare , talora punire, malme
mare, come /2 Uve<cagghiostaro ppe le ffe-
sse ,.1° ha fatto una fotenne baftonatura , od
us cattivo. inforna .prelp de’ Superiori ec.
Asghiognere, «ggiugnere, | ©
Aggidejo ,.e-Agpidio', Epidion. pi
Aggitto , Egitto n.p., e di Redme:in Oriente...
Asgraffare:; prender von furia , dicefi propria
mente «de? gatti quanda rabbano qualche cofa.
Meggrancare , «tsrarsi i nervi delle mami:; onde
Ca
t4- AGGO 2) ‘
Aggrabcato de friddo, val auebiagiato sì cable
mani , ed attratto ,.che rion le poffa muove-
re, nè avyalerfeste 2° 0 . -..
A gerazeja &ddeo , latinifmo prefo. dalia cerr-
chiufione ne*tempi barbari inventata da’ Fo-
renfi ne” memoriali , che porgonfi a’ Giudici,
‘A sraZia st Deur,0 vale per grotta spezia.
lil ima , 0 come farebbe Dio e peste
Aszravoglià; evuolsere + diceli par arrevogli Z.
Agricciolì , o fentirefe aggricciolty. val sentirsi
erricciar i capelli vaccapricciarsi per. fa
patra, e per rincrescimento’, INtirizzire 3
quindi Aggriccioluto:,- «ggbiadato.-
‘Aggriflo . Scornerso grande. E' corrazzione
dalla voce Ecclisse-. La. volgare credenza ,
‘che l’eccliffe fofse uno fconcerté nel Cielo ,
ed una’ rifsa tra °l Sole, e la. Luna, opinione
che dura ancora tra’ Cinefi ,. ei. Popoli dell’
Oriente ( vedi # Antiguité devoilte di Bou-
langer ), fece indi credere, che annunziafse
auche grandiffime guerre: , e fconquaffi fulla:
terra, Om. deb. L, < kili te
s, Coltera fe pigliaje: pe cchill’aggrifse:..
E 45. I.. PE PÒ
sAzzocchè no ntravenga quarche aggrifso.it
Fasano | ì È
9) 050066 cv O tianita aggirilse ,.
sia femmena le mmove,e tuto è nganno..
Assuaseto; agguato , guajo s malanno . 7
Agguantares afferrare. o #
Agguattarefe , seaccondersi con piegarsi il più‘
. basso ehe sia possibile aceulacciandosi , co-
mo per esempio sotto di qualche letto , por.
ziere , dictre qualche ‘porta, fretta, 0 stmi-
des aCCOUAaccIarti .. i °
2°
Al
Aguza.
| A L A 15
Agranno.. Quesr asso. E' corrazione del la-
© tino Zoc. anno. Gli Spagnuoli anche dicono
oganno. Porta d’aguanno , fpecie di efclama-
zione con giltramento, come il poter di Bacco
de’ Tofcani. # . è». .
Ajenella , sorfe di stanghe , travicelle , che
diciam pure chiarcarelle, quindi ‘il diminu-
tivo 4/enellane . Fato». Î
sv Ma na torra grannifsema nventaje
©’ 4 Neatenata da dinto' d’ajenellune .
Ajeniello, e ainiello, «guello ..
Ajero; sere g aff@a 0.0
Aifsare , dicefi dell’ irritar Ae’ cani contr’ alcuno,
e metaforicamente del fomentar difcordie da
nioGw , ruo y prosilio., euns impeto feror , ch°
è propio de” cani. 0
Aifare, alzare, sollevare. Fas. ll'ermo aifa ,
s alza l'elmo. E' voce propria degli artieri,
che fan femire gridando in modo particolare»
nell’ alzare di qualche gran pelo a’ fòc) col-
lavoranti 450 asse, Fasti... .
ss E non fiepte autro, 6h ailz,e ftrille, €
% te. . 5 0 È
Aisì, aizà, aozì, anzi, isà, a/zare pv. fole.»
re, folire. I sE
Aità , aitate, erd, esade,
Ajofa, abbondantemente, con grascia, spazio
7
samente, ed or. via su. Fas © © ©»
ss "N chello venne Guerfo, # diifse : ajofa.
2, », Sfratta mo priefto., ch'è na bona cola;
A la babbalofcia , scioperazaniinie ve a, la care
ona. x ‘uu
| Alabarda . E' una fpecie ‘di picce, infegha pros *
pria de’ fervienti pubblici.‘ Appojare 1° alabar- |
da, fignifica mangiare a spese altrui, ed è
tex-
LI
16» . RLC p
termine: ingiriofo- proprio degli fcrecconi-..
Viene dal-Francefe &z/{ebarde; e quefto dal
Tedefco ba/lebard . Oggi più comunemente
dicefi. Libarda.®-
A la carlona, sacensideratamente ; con rrascst
raserza 2 0 n
A-la-Ilerta, e-a-Il allerta , rated, sn più.
A la ntrafatta, all’'impensata.
A la fcordune, ed a fcordune , e afsecordune , .
all impensata . dd
Alare. $badigliare per icrracchicea 0 Dér fa-
re. Soadighiare ISEPACCDEZZA 3 0 Ta-
mes Dallo Spagzuolo Afear ; che dota lo
ftefso. Originariamente -dal ‘Latino 5e//ties .
Quindi gl’ idiotifmi-: alare *n ficco, desi
derare molto inconseguentemente , star senza -
‘quattrini; 0 senza na-maglia, come velgar-
mente dîtiamo. -#*
* Alifejo , ed ‘Alàtio, Erario:
Alstbanmo , scAsarendo l'alba, alb'alba ;..
allo spuntar del dì è Pas. |
“sr Vanno chillè alarbanno; e n vedè chella :
sn "N cuorpo fe le movìe la cacarella.
Albernuzze. Sorte di vefli<di: quelta ftoffa’, che >
oggi chiamafi Berracane. In Spagnolo A/-
berz0z . E' parola oggi *tlifufata. L’ usò il
Contessa Miecr Passo Caine. st. 5.
nChifto ch’ avea perduto-li ‘denare ,...
y,Chitlo le ecanze-a brache; e i’albemuzze.#-*
- Alcanzare. Arhivare a -conseguire.. Voce relta»,
ta a not dallo Spagnuolo . Oggi val‘anche: a‘
vitare , schivare. % se a
Alcanza . Patimente con parola ‘tuttà Spagnuo-'
la. dicefi quella sseffeste ; che’ fi manda per
” sed ...
> asi d
A LE r9
far arrivare con anticipazione di qualche ora
le lettere ai, Superiori Miviftri. prima che giun-
gano , e fi fciolgano quelle per lo pubbli.
co‘. # _ |
| A lo diereto , all ultimo , in fine.
| Seca, ed. Alaca, «ig, forta d’erba. marina.
‘| Aleffe. Star aleffe vale sbadigliar per gran
° fiome. St accompagna quefta frafe conun
gefto ( perchè i Napoletani nen’ parlan me.
| no cpìgefti, che-colla voce ) di aprir la boc.
* ca, @ farvi la croce fopra. Ufo reflato da
una fuperitizione fciocva ,. percui credevafi:,
.$ 8
deva lorò il pafso con una croce , dalla qua,
igli.
. le faggivan@ . Ancor oggi. i A
nioltiffimi ufano quefto glo: o, che. for-
, fe preferva dagli fpiriti.,, ma nen gaarifce
dalla fame. Deriva l’ etimologia dal verbo
alare, sbadigliare; ma vi è lo fcherzo , ©.
vagliam dir bisziecio full’ «/ep5 Ebreo, ch'è
riscipio. o. fia. lettera iniziale di. quell? Alfa» ‘
0: Onde par, che. dicafi, che fi fla a non
\ aver cominciata ancora: nè a mangiare ,.nt a
procaccirarfelo . E° nota: la. patola A/epé.
anche a chi ignora, i° Ebreo, perchè s° in-
contra nel breviario; e: nelle Lamentazioni di.
piecremia. vd use ); è -
eggere corrotto da e/egpere , scegliere.
A de nto, alimonto.,. èd elemento |
Alevente,.Tradimenti., tngguni. Parola intie.
ramente Spagnuola , oggi antiguata tra nei.
Gli Spagnuoli dicono A/eve il traditore , €
alevamente quindi e tradimento. L° mù il
OL
18 Se A LI
. Cettefe net fuo Micce. Pass.Cemt- IL st.15.,
riando di un illuftre Scrivano criminale del
uo tempo . SE
ss Ca canofceva tutte l’ alevente, *. |
,» E fapeva d’ ognuno lo trattare. * 0 &
Algozino € Agezino. Voce reltatà a noi dagli
+ Spassuoli, che lo chiamano: azil , e fe
gnifica lo ftefso, cioù BergellW. Core: Micsi
+ Passo Canti IL st. 90». 0
- 35 Ok biato chi nafce a‘fto deftino! -.
+» De la Ragliva fecelo Algozzinòo. #. —
Alietto , ed alltetto,. elerto , ch'è pur ‘titolo d’
un capo: del noftro ‘Popole corti ente al
‘ ‘Tribuno della Plebe Romano, ed al Demar,
«co de” Greci. » * O “e
Alfante, elefante, notiffino: animale. Fafane
‘Pusò in fenfo dî refando,, parlando delle ter-
‘re dt Sodonfa. v. Lifante... :
“ —» E dde natura» mennecaje l’affefe-
. 3 Co cchille ppe:lo-vizio, fciù, alifante
PAligejo , ed Aligio, n. -p. Eligio.
Aliva, oliva, v. aoliva - E |
‘ Atizzo , spadigliamento, im plur: glizro;. +.
Aaloja, «@/08, ‘pianta ‘e radice medicinale, € resi.
nése, © la resina ietessa amarissima di sua
natura: «dicesi Facce d''aloje pateta per epati-
ce, d'un ch' appia un volto ‘ben disgustante,
Alo mmacaro, ed alommacaro,. almeno +
Allajo, allucco, daje, v. abbaja .
Allancare. Morir di'sae, o di fame, 0 detk
derio . Dicesi generaluserte di chiccheflia as-
setato , od affamato, ma propriamente de” ca-
ni. Potrebbesi derivare da Aeyx®&, sortior ,
tal effendo la sorte di chi ‘aspetta d' effer
butffolato, che di chi ei muor della fame »_©
N rat
toll
la A BL . 19
frattanto ‘aspetta qualche diviao , od ‘umano
| ajuto, che o tardi, onon mai viene: o da
| - daxame, fodio, perchè un tal disgraziato ei
| sente lacerar le budella in aspettando.
: Allascare , rallentare, Fas... »
- °° e, Vi ca.mm'avelallascata sta gonnella,
sr O -menat'anqua 7a facce lo gran' caro.
Allavanejare , dagnar moltissimo è
| Allazzare , nl , Aslringere è |
Allenare , stancarsi; dicesi però Cavallo allenato
‘ - per avvezao.a lunghe, e forti fetiche, e car-
. riere; = traslasamente detto di uomo indefes-
0 allo studio, o similé esercizio laborioso,
« Allentare, edlescare, straccare .-.
| Allestuto, pronto , desto, animenito. :
siilessa , castogna mondi costà in acqua , onde
| * per derisione detto: d'un uomo insulso; cioc-
chè non anderebbe così, se son-all'uso del
basso popolo, ma come nelle case particolari
tal vivanda-si prepare , cioè con sale, anisi,
o finocchi &c. onde. molto sapida diventa, si
avesse riguardo. o.
Allevrecare , escingarsi , divenir attaccaticcio ,
° furiosamente motirsi di fame . Fas.
v Alleviccsie Tancrede comme s ccolla. .
Alleverenzeja, riverenza .
Atlicordà , e allecordà , ricordere, v. atrecordà.
Alliccare , letcare., aver parte. Fao.
ss Fatte sto bene, ca. porzi na' allicche.
Alliccasapone, per disprezzo dicesi della spada,
da che i nostri saponari. con una lama, o
sferra vecchia di coltello prendoa ‘quasi lic-
cando il sapone , che vendono, di dentro un
‘ «tino, facendoci pruna certo atto come di
E schec=
26 A 83 - |
scherma:, ose volessero così-uffilare quel’ Far
ferraccio.
Allicciare , e alleceiare, samppare ; parte în free
ta, morte Y allippare - Fat.
» Chesto tornaie .lo-core a-li Pagane ,.
. « @he n primma ad -alliccià.s-erano mise...
AMiff, pelpare, lisciare, abbellire: cade 1° i àc—
ciesciuvo stralliffà». 4
Allippare , fuggire‘, corter fariosamente., andar di
fresta, wr assarpare, sbignare..
Alocignare, torcere ® guisa di Incigauolo , trasla--
tamente involgere» in qualche malanno ,- tore
° mentare, suraziare, Fao.
;y-Accossì l' allocignano le core
» Duie nemmice guappuae Amore, e Naore.
Allocchirese » “fagere di non sapere >, NOR vede
#e, 0 not'sentir cosa a guisa del gran Me--
Cenate, qui non omnibus dormichat=. . Flo
penejà; fa. 11° Inaizao«
"Attoppiare , alergase , ospitare, onde-
‘Alloggiamiento , locanda .
Alloggiamentaro , locandiere , -
Alloggiamentara , losandiera, e-per derisione, el”
ingiuria detto si denna: pubblica, cai R-
onerifica , ma isonico titalo di Zeze lemmosga:
nera, in senso però osceno,.pur diamo.
Adloghiere, affttator e. canduttor: ‘di cavalli, 0 -di -
carozge : voce: però» ‘antiquata °- è
Alloghieri, in° offfilta .
Alloja, grido di giabito -per chi do ka, «come di.
ciam 2ajate per.quello, cui son. fatte, Fas.
_». È mme pare da- mo semiì:l' alloje,
.7 sy-Quanno jo scompe; da l’aggente soje
Allorimà c-allammà; ander d’'amore , accende.
re, v, smickieee;. val anche Quardare com
A MM - at
fommd Avilità , cd attenzione ; :tostamente
) comprendere.
Allopato , e-allupate, afferrato, -v. -allancato, è
. pur participio , onde se lla allopato , val se
d'ha tracannato, o «divorato con .fame-da Lupo.
‘ Allordà , sporcare, cacarsì.
*Allorgio, ed alluorgio,-v. -arluejo , orofogio.
Allotare, sporcar di lote, o fango. .
Allotta , /orta, sporie di ginnastica qusato an-
tica, tanto usata € di piatere a*nestrìi Lazza-
“toni ,-i quali-così mensangono esercitato ‘ledo=
to mirabili forze o. -
Allucco , -grido altissimo ,-urio. ,-ululeta, onde al-
luccare , gridar. forte con segni di. doom: forse
abi’ uccello ‘detto Alocco.. . » .
Ambruoso. Aafbrosio .. Nome. d'un Bottor vol.
i are famoso per sentenze proverbiali , ma -è
| dacetta l’Era,in.cui-viffe.. Se si sapelle, pc-
| trebbe cominciarsi a teliere la scue ciono.
isa de’ euoi :succelffori. Cost. Res. du. I.
2.
3 Ca diffe: buono Ambrnoso.,
- »» Chillo tanto saputo ,.
3» Che cempe, che. chioves, ce-sapeva «licére,
. 1» Ca facea -male tiempo; -
» Dille na vota: Siente: >» .
“ .3, Ammose, e fa cetrulo vanno a.paro,
| = ® m Doce è la ponta, si lo culo:è «ammaro.*
| «fimmaccare , pestare., premere. calcare, schiac-
-ciare calcando'.col piè , e «colle mani, o con
qualche istrumento concuadente . Ammaccato
la zella, dgeter in:tesia , avvilire , salbassare
‘altrui © orgoglio, .
© Ammafarare.,-v. appilate, attoppare, attappare:
Getto -
A M M
°° detto dal mafaro, o'sia il ruracciuole della
Botte .
Ammacchiare , sporcure, far une macchia sun di
qualche abiso ; 0 simile , val anche .inselvargi ,
ma oggi non più è in uso in questa senso .
Ammalamente , appena. i
Ammellare, pestare, contamdere , «mumollire » imd
sollare . Fas.
sì, Now motze pe sta botta, . e pe sto senta.
» Ma duono s’ ammallaie lo poveriello .
Val enche , accieccare è Dal Groco sadarro,
ammollisco . Ciucc. III 'St. 1.
,» Comme restajeno trirte sdellommate
» Sti povere dottwre saporite .
so A li cauce, a li muzzeche, a le 'hecte ;
sì Che Pammallaiono comma mmela.corce #
Ammalanconì , inguietere , emmaelinconise .
Ammaluto; meleticcio , ridotto di mala seluta
Ammarcià , andar via. -
Ammarenato, dicesi del pesco ‘preparato cea cer-
. ta tal concia. —
Ammarrare, Chiudere, far argino. Dallo” Spe
gnuolo Amarrar ,. che dinota legare stretto ;
Oad° è paffata ‘questa voce in termisi di ma-
sineria alla ‘lingua Franesse , preflo i quali
ammarrer ua valssean vale legario , e. assicia
rarlo bene ‘terra. W Val agche opporre, ce-
prire. Fas.
si A la Luna le sesorne Da ammastaro -
e Nuvole ansie cchiù bisse a miezo viezno.
Ammascare ,. comprendere , iv. annasase . Fis.
‘n Subeto nn° amanascaje lo ppnsicro..
Ammasonare , accovacciarsi ,. noctdere , ritirarsi 4
casa . Dal latino barbaro mansio , mansionis, ,
- é Francesi fecero maison, © gl'ltaliani magione,
i Na
&MM... 23
i Napoletani con miaore alterazione di senso
conservarono la vpce -ammasonare ( iren.ad
mazsioneri ), piuttosto par gli mimali , che
per gli uomini, aquali solo in senso traslato
si applica. Corg. Micc.- Pass. Cantol'I. St.ut.
sì Ma Mficap pe stracquezza era addormuta,
» Illo perzì se jette ammasonare. # .
Fasano SE :
n-'Ch° attortamente Îl'aggia ammasonato.
Ammasssaszare .. Battere cou furia, e come i
Francesi dicono , 4 sour. de bras. Vienc l'etio
mologia , e la metafora dalle maniera, coma
si batte la lana, salloschè si rifanno le snate-.
rale . Om. Db. V. >
» Che -po no juorno so ammatarazzate
» Do manera, che n'aggiano cchiù famme.
Si trasferisce a.diaotar coprire con cosa ben dop«
pia » che non lasci penetrar ha luce : quasi vo-
leffe disc coprir con .metertasse. Ma quesw
ssaslato è-ppre in.uso , .c quaii ardiremmo
dire refigr :un error di lingua del Fasano »’
averlo #doprato , se non parrà un'ercsia al
veneratori di questo Scritfor claffico nostro .
TFass. Cast. V. St. boo - 4
» Ma quanno porla notre ammatarazza
» Lo nigro munno, ca lo juorno è scursc.#
= © ge — -—-. —-.
Ammatontà , sender. pieno di contusioni, pestar con
pugni , calci , 0 ‘bastone. Fas «|. |»
» Po. trena , e ggisaneneia co ttale bono,
» Che .nne festaie:cchiù d'uno ammatontato.
Ammattere, v.-sivattere, incontrare . Fas. ._
» ‘Spisso pigliaje umo pe n’ autro, c ‘spisso
» Po Teil e Life: ol-ch's'o è illo,
Ammazzarare, dicesi quando si gitta uno in ma-
re chiuso in wa sacco -con- peso di ‘pica
BO
s4 A M M .
appiè, peichè "1 tiri subito a fondo.
Amazzaruto , dicesi -dél pene. maleresciato , e
piggio corre, peschè noa fato hen fermanen.
se, nè posto a forno ben infocsie , end' è
pesante »- e di mal.colore. |. .
Atamazzoccà, dicesi del lino, @ wWéaape quan
si baree nel mangano ; indi eraslatamente per
vdar delle sonore busse, cade impresse rismagn-
i anvene poscia permanenti segni . .
abamena sè Nava, a stuola, sfollatamente è -
‘ Ammenaccià , miaeccdiere. > 7,0
+ Ammentecà, dimeoticare. v. smentecà.
Ammenne , votà presa. dall’ ebrco Ana, che di
ciam puro Accossi ppoxx' esse. Respuane ammen-
ne diciam chi non -sa dipartissi dall’ alerui vo-
dere, o contraddize, anche con pregiudizio del
‘. «<psoprio decoro , c del desere, val a dire ug
ligio, 0 vil adalatece. \. :
Ammennola , mendaria, nato frutto ,. e pianta.
Ammella . E ghiuso , 0 pure jato,a.mersa , di-
| mota , perduto, andata via. E: -Jpresa
. dall' Zi missa est della Mila» e COKru-
zioni di «queste. parole si son fatte, asi metro
Dialetto. Si dice: dea miscst, juto ammessa ,
\ Jato ammisso, juto ammitto, e rastenelidiszoe.
so significato, Qu. lib, IV. .. .
» E lo sudore mio, è ghiuto ammala, 3
» Sudore dico ?. fuaie scolazione . * i
vimmico ,. amico; speflilimo però per ironia è P
— unimico. Fas. PO
» Mette mano da Micco, e “n guardia aspetta
s». L’ammico, e time -s0 &urche de paglia.
Ammillo, squpefatto., soppreso « |
«Amqito, 7. Lammeto, sorta di polvete cipria
per dar corpo, £ sostegna alle biahchezie ,
. | Quan.
A M M 4
guindo. ‘sì etrisano col -ferro csldo; da uprtes
ANIA, Yo Diescoride . %
| Amato , quer primo -pannofino , che ti mette
0 :Gacerdote. sulla sottana dintorno el collo nel
| vestirsi de? Sacri abiti per cetebrer la -meffa.
Mal dire ; è è ghizto ammisto, val è andate i
‘malora , în rovina ,
Ammoinare , ch' ammejenere pur dicesì; "Dar fa
stidio, inquierare , far venir rabbia. Voce in.
tiefamente spagnuola , e da effi Jasciacaci.
Tess. Cant. FLS li. n
ne 00 e 0 ..E 4 pfreranto
n hi berghe e lì casale smnno sotta:,
» No pce n' ammojesammo- «cchiù che ttano
” to.
Amimojenzo:, sanbeto; maliaconico .
Ammola , coll accento , x senza nella penultima
secondo la bisogna del verso, del latino amba-
la, cammina, affretsati ; spprestati, sotleeitati
a , che hei da fara. Fas.
s Zefronia mià , la morte, dice ammola ’
» Ppe ccaretà la vita 1° aie jucata +
Ammolato s reso tagliente sulla mola, come si fa
a? calcelli, -1250), scuri*&c. dicesi d' nom, che -.
etia scmpre lesto a far cosa,
Aimmologsanare , allividize. per: cea muioni, v. su
matontare ..
A.qsonie , de perse, scartato , espreffione pre»
sa da certo giusco.di carte, dove le inacili si
pongoa da paste ,-e diconsi poste. «i MORSE »
Fas.
s. Ed ogne guaio ped ella è ghiuto a minonte.
Ammontonare, ammenticchidre accumulare , race.
cogliere...
Ampro, ampio, aperto , spazioso. -
Ammore, «more, da ammare, amare. Nec faces
Dix.Nep.T.l. BOO Uan
26 AM M
. Hiamziore "lo quardeva fisso th volto} lo de
siderava ardentemente, . . SI
Anmortare, «folitrsi , urtar ella vinca, cdursdio
aa? inconsideratamente, v. rivestere ; vel anche
operar senza tiflettere . ’ i
Aramosciaze aghe ir floscio, v. scamosciare.
Ammossà, ed ammussà , fer muso, ingruguare;
prendersi collera , disgussarai: Fas.
°— », B Ccrorinne ammossata stea co
es. Ca zo0mpato esa dinrro d'effa o *
dimmotuto, da ammotire, ammuzolirà, tacere +
Mmmozzare, sroncare , piegare , onde ammozzà ie
capp da Faseno fa usato per piuger le fronte
per rossore, da -sitri in senso di decollare.
Annammuolio, in fasione, a molle , dicesì de
panni, o biancherie, che ‘prie duede è in boe
sato, porgonsi in. ac a per meglio indi ripe.
ver. l’ateiva forze della Fonere 5 e evtilcarsi
del sudiciame. Aferce amnammuolio detto d'ea
uomo val porlo ix prigione, mandario alla ses
poltura ». ee -
Annascuso , sescosto , da annssconnere ,
Annasamiento , fuso, v. usemo . i
Ancarella ,- da #yX® , tonstringo, stranguio. Da
noi s'intende una gambata da lottatore per
far gir sicerra-il rivale, bovsraslatamente pee
un farbo inganno. . o
Anehe, cosce; non'po cchiù avorà ll'ascheg-vgi
£ fitto vecchio, 0 per malattia trovasi estre-
mamente, debilitato . E°. pur wa avverbio al
che in toscano, e val ancora, ed ancorchè. Fas.
» Da chesta, anche nne crepa, sarrà acciso,
Anchire , ampire, finire , compire . Aggio anchiuta
le fuso, val ho finito di filare , e trasiatamen-
> . ‘e » ' te
-
@
|
}
}
ANG ” s7
ce son: arrivato in porto , od a fiat diagnel. che
dovea fare.
Anshione » sempligone ; uom da nulla, sciocco <
. Crediamg questa voce una delle parole Gre-
che restateci. AyXw in quell’ idioma sigoifica
orto,, Onde abbia noi le voci Ancarella
. Bcc, La. Città di Ancona prende guasto no=.
me dalla eprvità del Promontorio, che faceva
, il sno antica Porto . Or gli sciocchi sogliono
‘© star curvi, e abbandonati sulla vita. Confir-
, ma questa etimologia il vedersi .che nel no-
stro Dialetto . non suol dirsi Anchione ., ma
sibbene Pezzo d'anchigne, quasi che si dicefle
Pezzo di figura curva , Tior. Card, II, Son.
KXIII, "n , z . (o ,
, » Pecchè staie lipeo. tu., piesao d'anchione.®
Anchiosta , inqhiosim de sepivere,; talora fieguo
aper ischerzp del chiostro, come dipso a l'ag-
chiosta © manorta, è morta da gzonata..ia chio-
stro , in monistero, in Clausura. —.
Ancino, riccio marino, notissimo frutto di ma-
se turto spine: sorsa di mal di gola i, ed istru-
mento d’ arrgpipare, in cosceno‘fampino, un» .
cino: dre de -csicche , e eirocche,, e mmaneche
n dancing, val rubbare.. Scsivelli pur
Angino in questo ultimo sensgy.da -«g'9, «ora
porto , trabo, ch' esprime. praprio il sisar la.
gite, o rami degliaiberi per coglierne i fiytti,
quando mon, vi si arrivi calle mani; quindi
Mienatore granailemo d'ancino, val. dadro
famoso è. . 0° . .
Aocunia, @.apcuneja, sacudine — Fate i .,
ss Ma. sempe, ip stiette tosta comise'ancunit
,ì E cchelia facce decea padia, punta.
Andriè . Specie di ehise donnesco. Lì stimologia
B a - 3
Id
é* +
26
3 °° PI
# ”
di ‘qupoeti voce è curiosa .. Recifoffi in Parigi
nel 1703. 1° dadria di Terenzio tradetta , ©
- gqer meglio dire imitata coù libertà dal Widre
a Rue Gesuita., e compatsa sotto il nome
«.del -comico "Barone Madamigella Racovr ;- he
recitò in effa; inventò- una foggia di-vestito,
ensando accostarsi al costume dé’'Greci , -e
° dell'antice.Comedia . Piacque questa ‘foggia
‘malriffime alle Dame , e -presto divenne uni.
‘ versale ,-conservando il nome di Andrienne ;
perchè-nella Comedia così intitolata erasi ‘la
pritna volta veduta , e dura sino al oggidì ; >
«che pare voler effer ecclifflara dalle -Polacche .
-«Ginec. Cant. TX. Sc. 41. . |
» Certe coll’ andriè, e li perocchine ,
> ,,°Che ppateino ceriffe de galere.® .
fneà, Enca D. p.egli eroe famose.
Annecchia . «rimal-vaccino di un anno, cosìe.
chè Sha -finito di effer -vitella , ma non è an
cor vanca . Si trasferisce a dinotar-una til-
- Fa, e delicata ragazza. Om. Lib. T.
. .° s,Chella a la Casa mia sha da fa vecchie;
* “ nE fli n’asrtppa non c’avè spatenza :
«+ sa da venire at Argo; e mo,chi*è annecchia,
s IM ha da servi pe snme scitfà sta panza; ®
Annpecchiare, nitsire. di
Annegregare e anntcrecare , amnerire , alluttare.,
mettere nelle afflizioni , infelicitare , -mat masitare
porre in-abito nero, quindi annegrétaro , ostu-
«rato »-tapino, annegregato me! vdll cisiè , misero
mei Corr. Micc. Pass. Cane, Ill. st. 1
. 0 È la-sore caruale annegregata
s + vs Chisgaca acvoppa lasterta la rosata.
E Cant. VIII. St. 19.
n Pozzo mosire .tu., -spetanza smata,
}
}
|
| Annevenare, indovimaray riusci Malicemente: in
» Pe Fare sempe starma nnegrogare.. È
Aanettare , pulire, nettare, fugiibe, volare. Fan
Sescanno annetta , e. parla della-sactta .
Angerinammiento, indevinamento .
he cosa. " *
| Annevinaglia indovinillo:.
)
ggria , carestia, mancanza di qualche germe
cosl,angustia, e forza, che si fa a talunaf,
obbligandolo fuor di ragione a far qualche co-
se. Questa voce può dirsi press. dali’ arabe ,
e benchè si voglia tre: noi portasa: da costoro;
e da' Saraceni, perchè. non: apzi dirsi ercdi.
tata da' Greci, ì quali 1’ ebbero quasi ad'ime
. memorabili è e senza, dir. alero in S. Mattcap..
27. $. 32 leggesi degli ebrei, ch'iacontratisi,
con Simon Gircaro 70uroy ryyapevpar ha apy goa
savpoy avr'ew-, cioè l' angariarono. a prender: sit
di se la dilui croce, cioe di Cristo.
Angresta,.voce antica, e disusata val inchiostre, -
7. anchiosta:.-
Angroja , e facce d’ancraja dicesi, pfecisarnente
di brusta donna, da «x204, pallor.
Anggilla., notissimo pesce faviale, c.marino de’
asres > cos detta-guod in limo fundatur. Di.
. cesi di donna delicata, e snella; o che sfug:
ga dalle mani: facilmente , . infilabile-, incos
stante , l’ Aron.
» Jore-ll'auso anno tu quanto a ‘n'anguilla,
sv E mmo si ffatta quanto a na-vallena.
Anaicchio- dicesi per-derisiane ua solito confas...
sarsi una soi volta l'anno, cieè nella sQ-
la Pasqua di Resurrezione ,.e ‘l. vitello d’ ua,
anno .
gi IRIRRA
Angodecare , cagodare, unire, taler lo seeffo che
BB 3 ‘sno
i ANT
alinozzare, ‘incagliar in gola.
Antoglia, v. nf@glia, ”
Annozzare . “ZAuraversarsi in gela . Viene dsl’
Ivaliano Gozzo : onde e varigono le_ voci Itellene
‘ ingezzare È. " wr
Aanozzamieato. L” effetto “del pianto, che crrio»
ge la gola. Tass. Cane. Il st, 6.
» si Lisotravace, Cannozzamiente ‘a canag, ©
Amtecestone detto corrottamente ‘ € per ischerzo
da antecelfere , maggiore , predecessore) io pi.
antecestune.
. Antecoto, ed antecore. .E* corrotto da batticuore,
e sì trasferis@ a dinotsr deliguio. Ciucc. Cart.
VI. st: 15.
si‘Chillo: mo mmo mme vette n'antecoritià
&ntecorejo, e antecorio , ‘aatico, cd ‘enticanittià
‘#"è tihé bpezie di aggestivo avverbiale . Fas.
atte satecorio , cioè guest’ arte ne'rempi antichi.
Antecunnale; sinale y antesino , grembiulo . 4 no-
. atri anticlhà nella loro _ santa innocenza
semplicità ebbero tantopiy scorrotto il han
proce io, quanto più onesti È cestumi .
one fatta più volte nelle sus opere
‘Signor de Voltaire. Questa voce oggi È dis.
usata , e noi arroffiremmo di
come arroffiamo di girne la troppo facile eri,
mologia , cd ante cunnara. Cork Vafaste Cene.
ZII. st.
» N° sotecunnale avea de fitonnente
» Co no pezzillo mponta a francetelle .
Antemonia del lat. ante omnis, in primo tuogo,
prima d'ogni altro &c,
Aatolino, e Ntolino , n. p. Antonico .
Aatoscaseno , entusiasmo . Fas.
, 3, Ghesto visto, appe tale satoscisene i
‘A PP gr
P ‘» PB to core deceale , ca sio traseno .
n ve, datipodi. .
Annie. Neccitole messe al forno. Nulle peiam
. dir di siero sull ctimefogia di questa voce .
Cort. Vajass. Cant. I. st. 16.
10 © Vajaflele.meie bello, e comprite ,
+ . » Rosecarelle:, comme so lantrite: ®
Aolive ed alive, ‘olive,
diem icaro , accrescimento .
‘mire , ed 2unire , amire, acvopplere , aecompae
gnare, donde sonito', ed aonuto..
Aontare , sngere, dar danaro, torrom pere con de-
ni . v. sedogmere.' - |
Aoriòs , orinz, Y. piseinzet. Quindi
Apsinato, &d‘scrinale , orafa» *
gorò. ed ausà, avvrtigre, usare, adoperart:
osolefà , stat: e sentire , por I" orecclto .
dotaro , altare è
Aotrameate s altramone , abttimenò.
Aotrecsanto , ed abòrrettanto , dlfPutanto , da se-
_ tro, Od avotro, altro.
Aperare » «d appasare , guernire , abbellirsi, ore
marsi , dicesi propriamente delle dogne quane
do si abbiglienb , é delle chiese » © Palaggi
quando di panni d° arazzi 9° adornano; onde il
proverbio , 20° ha perdute le centrelle co l ap=
paretura , allorchè una dorina abbigliacasi per
attender qualche felice jacontto , 0
lche bella conquista , gi resta Lari .
indi
Agaratura, ore4menio vi Fas. c. * ott. 7%.
Affare” por « confronto. |
A » superare, eccedere .
Appagliarato , ‘morticcio è avvilito per timore ; ;
metto addormentato , emesso dal freddo , £
4
2
“
@ 4
L)
sr A PP ° 7
- da simit malenno .: Mezafora presi dî' cav
valli, che dopo mgagiata la paglia si addon.
mentano. Giuce. Canti XII St. 63. ©. .
s» Nche .arrivaieoo a le ccase vAppagliarate
‘so Ncopp*a li matarggie se jettajeno.. ®.
Appagliaso, -oggi mpagliàta, carafone di vetro
ciato di paglia inseffuta asrerno per presere
varlo dal rompersi , lo stesso che. sj fa,-e
si dice de'bicchiesi, ed altri veri, e cnissala
.- li, che vengon in casse Ua fuori: traslasa;
mente circondato. Fas. 1
ro Accossì fi a la venna phie lato,
» Comm'a mmiercoledì’n miezo a l'ammice,
&ppalorciore, camminare a rompicollo è, andarsa»
me dm freua. Vose derivata dal Palorcia. Pirg
Gant. I. st. 95° . ‘+e
» E. le disse; Appaloscia a la mmalPora
» Da sta casa mmardezta : fora, fora. -
Fiorb. Corà. X, ia fa. .
.m Vesco sm zitto, ch'è af arma, agghisjata;.
» Ca Cecca è pipi x .
In senso di gir presto via , fupgir in feta. ;
Tiorka cord.VI. o so fi n
sì E mmo vertute ddore si’ seriata ?
1». Dove si appalorciata è =.
i ppannatora .. Quel tovagliuolo di gressa tele ;
«- . «i Cui.si servono i mozzi di stalla per nestà»
xe i cavalli, quando sen bagnati, o dopo
averli scrigliachy E rimarchevole l'antichità
di ‘questa parola. Matteo Spinelli neb Diario
all’anno 1268. dice: Zo jorna de Santa Ma=-
via dille Grazie del detto anno lo Conte de Ti
carico | mandao b rene a dicere « ql
rancisco De edo, se si velca rendere © @
. Messer Francisco le digse : dei di allo Can-
; ne Le o
(2° 1. ®© a.
-
A Pop 3
ve, che seria meglio per isso, che della basdl
ra-de Corradino se ne servanse per appannato=
ra de cavalli , e alzasse la’ Bandera del Re
Carlo legitimo , è vero Re , at approvato dalle
Santa Madre Ecclesia. Rispetto all’ etimolo.
gia noi pensiamo che questa-tovagliuolò , che
“gioi facciamo di cannovaccio., in altri luophi
d' Italia è di grosso panno ; Onde è che ti
‘dica: appansare l’ atto di strofinare, e nettare
il cavallo ; e perciò si sarà dato» il nome:
di appannatorz alla. stoviglia, che serve-a tal
uso, È I
Appapagnare , appanzar gli occhi, chinder le pal
pebre per cominciar a dormire .. Da Papagno',.
che in Napolitano dicesi il papavero , seme
. narcotico. conosciutiflimo . Mus. Napot: Eclog.
4Il.
» s, No paro de zezzelle, dove Ammore,, .
» Stracco dopo ch'ha seurzo la campagna è
»» Nce fa-la- nonnasella., e. s"appapagna, ®. _
Fasano, .
» E li bell’usechie po l'appapagnajer
Apprietto , «ffeano , impegno. n
Appassejonato,. ed appaissionato.,. parziale; ins
RAMOTato . ”
Appedare , e- appedecare, arrivare, raggiughere y.
tener ddietro , uguagliare nel cammina, o simile.
Appermsuso , cha fame, e non si sazia mai.
| Appicceco, rissa.
Appiccecare.; inguietarsi, litigare ‘afferrare, ab
barbicar s. arrampicatsi,, anmaccarsi di ‘paroli, e:
telora venir anche allì mani, atcendere:
&ppiccisre , accendere, dicesi del' fuoco», delle:
: . . RA EEA
candelt- We.
»
Bg Ap
Val
Pr er
N
‘
"84. A PP
Appidio ; colpo, segorio . Fas. 2:
. a» Ca de lo o fa sto Bello sppicilo
" Wal anche furto. Fas © n°
* 3° Tornavario a fo campo eo se appielte «..
©» E ‘A capo soia ppe fatto avez l'appielto.
Appilaglio, pivolo, turaccinolo, v. mafsro .
Appilazejone, oppilazione,, mal donnesco , che. si
, medica colla menta parva del famoso Pisffitio.
fppiso, appeso, appiccato , sospeso”: ‘Fent ano
appiso ala centura; val farne pechissino con-
tò , oppure, tenerlo sempre appresso, e-servir-
| sene a suo talento. ”
Appizzà, ed appezzà , perdere, come Me” |
..24fe ciento docate; Appiztà Iluocthie, guar
dar fissamente , invogliarsi.
Apolo» Molle, ffoscio.. Sì dite propriamente
delle uova mal conformate, che talvolca quan.
. do invecchiano le galline fanno-colla scorza
*.gnolle ;. ma si trasferisce ad ogni tesa wore:,
acisqua » e ‘soffice . Tiorb. Corà: PH. -
° » Ma fremma, addove laffo sbruflipappa è
» Poeta, arcepoeta,.
sw Sciore de Puorto , e grolla de Napole,'
so Che fa li vierze suoîe, comuna ll'ov*apole.
©m. lib. VII.
ss Mo non giente, che nnorchie atcossi apole,,
so Che son se po sapè, che sec fa.a Napole.
Questa È tralle voci di chiara origitte‘Greca
AxwsXos in quella lingua dinota molle: ®- .
dippoià. appoggiare - a
dippontà , cacciar la panta a qualche ferro , far
un appuntamento disegrindo ‘il tempo,’ © 'L
.-&uogo &c. 'appontà li bottune, Bortonare . *
Appentamiento , fissazione Hi ‘tempo ye luogo pat
». mlisbrigo di qualche gffare na pa
“
. a PP
ifippostuto, dgrzto:, acuto, ‘o
Appracare , piécare, calmare , MUIBAIL e
y Placeto s Malato . .
Apprecà:, applicare, inclinare ,. impiegare <
ture, osificio, bocca, apertura, —
pulcato, &d apprrcato, occupeto, innamor
& pprieolo , @ rischio .-
+.6 appojetaro , «appoggio, sostegno.
e, e pusere. Dicesi anche «appuggiar
> di survarsi , volger l natiche im faccia
+ «iegmo» è prasentar ‘il tergo in. sito di
sprezzo è La metafora è presa. dall ap;
- giare, tesmine mautico conteatio all’ andar
erge, Ghe fannevi bastimenti, alla quale
tuazione curva par che somigli chi. squade
i. sodeve. Qu. iab.VI. <
7» Ugo. co..uno so le gcage fare, i
» Ca si so cchià, le faccio, n° appuzata
Abbiam quindi il psoverbio di eppazgre ,
mostrare lo-culo a-le colonna , che. vale
. wessinme..de beni, detto. pur cortottamenze
lat. cedo Zenia, fa zitu bone, da una hen
feamante. costumanta del nostro Tribunal
‘ sbbrobrio de’ debitori, è quali facendo
tal: turpe funzione su. d' nana, colonncui
ancsmo .cietta-.arenzi ‘il gran porsone
. unto Nicaria., ressan quiadé psosciali
debiti. e ug AT gio.
Arszejo , ed Arazio, Orazia, ne p, ..
Atba,. ciba; ‘aurora: onde arbejare , selbegg |
schiasie ‘giorno, che noi diciamo schiarà ji |
Asbascia., dicrigia; albegia, ocude.
Arbasciusa, superho , v.: Neonato . o,
“Arcebuscio.,. ed aschebuscio, erchibugio. .
Asceprevete ,.ed: Arceprevero » Arciprete ;
Us 6 Ù
Ci
7
ARR
Afsntentero, eaporione , gras ciadionti, pini
| simo, valorosissimo.
Aeciulo , orcizolo, noto veto manicere pee: to-più |
di vino,.da #7» questo dall’ ebree achasa, |
scutella , concha', urceus, Trovasi più et i
‘ Mu, © chi “sa se non quindi it magac cl
etro Bicchiere , 0 bicchiero-.
Arcivo dicesi d’ “tomo fntereffizo- troppo , che
bada a metto, nè ci-lascerebbe il fercro-infocatp.
Ardelleggo, corrotto dal lat. alter ego, autorità.
che sì conmenica da ua Principe! ‘a, qualche:
magistrato,
Aidica, orsica, era nera por le sue acute. ar.
denti spinuzze , onde disesi par d' uom mor-
dace, e satirico. -
Asecheta , origano , erbe odorose- , e tota, dè
. eni folto uso si fa nelle cociae,; pet dec un:
tal odore a’ piatti di migro, a .
Arecchia-, orecchie. *
diveede, arera e rede, erede»
Mrefece , orefice è dicesi pur d'’uomo-scaltre ,
-*talor furbo N setti cade il.detto di,
che bravo erefece |
deremo, eremo, romitorio..
Arteteco , eresteo . l
Aretecare , ereticare, farle de enttico, bestemmiare:
Arpanv-, ed arègano , #tecchina.da innaltare , @
tirar pesi, od altri corpi gravi.
Argiamma , senero.. SE
Atillo, ed agrillo, grillo», noto. insetto» , equi
granello, ch' è dentro- l’ acino. dell’ usa
Argatella, ercofajo, Vassi Cont. Vi su. alta
1» Ma la capo le va comm' atgatella -
‘» €a non vedea le ccose ghì pe dino
i © Arista, sesua, ed arie, vi roòtà,
- Ah é OR | i
A 37
P ed'albuegio. cfvoto LO i
| Arms cotta. Le-scelo che anima dennata. Es.
o “preficoe aliiabee al fuoco infernale, e dinors
| momo scellerato. Om. lib. Ali d
uan’ ofa:già trcsciuia esigno
Er: avè chell’arimi costa posta usa e
hnà, rucnima ; HU verbo: però fa anemsra,e non
armare > ma VE dermuso per anemuso; è val'ani
a00s0) (coruggiose.. AtmA:costa, arma de chium-
mo., orma de: mpiso , arme de Juda , arma
dannata , e simili nobili epiteti «diamo ad: un
bitbe, che meriti il. teil nare ogare .
Atmiento, ermento, dicesi degli animali cornuti;
e:taloca per ‘scherno : periqualche celebre cor
te, come l*usò Gameria nella sua :famosa —
Cosneide , parlando di cesti troppo buoni «:
Socraticamente placidi mariti, ..
Atmitzaro , cd asmirzero,. sgherro , arnigero..:
Arode., Erode... Pi:
Aree, eroe, in pl. aroje , e arnoje ,. onda
Asojeco ,. eroico». ia. n-pl ssuojeche ed. arojechej
eroici.
Arpa, artigli, mano fira.
Arpeglia , nero accello di rapina di forti astigli,
ande. tranfatenitate detto d’'uom. valotoso e
taloc. eepacr-..
° dere val selora. imbroglio + dalla. stregoneria e
as.
nE fea lo sseuo aste Îb frabbutte ..
Attereca . Araparienza , irregnietudize,,. HIOIO . per»
petuo-, irvequicio, voglia di muoversi., e di toce
. care , che hagno i fanciulfi., Vicna dalla voce -
Medica, Arsitide‘, corrotta ;così ne) suoto.,.
come nel Nenicho » . Cicco Canti Xijh
Rs.
Ci
Pod .
i ” Se
t
Anteficejo , lavoto &ì. pelvere pirica > | ce’
lo tiunpo, diceni di chi opera cta lentezza .
* Cosa artefiveje:, valibea matsggiatà s-.e 008
+. 7 Bpo snitte mito la-zorta abbresciare: |
e.
Atvaro, erbejo, © peggio da erbe parinoleri-;.
-. velnsmperbìrsi, strepitare sdegnato , e tyridatdo:
wkreuziello , vasettos SIRIA
Atvusto, erbasto. È
Austolo .“fusofo ,. racirette:, notti erba piucento -:.
detto d’ uomo scaltre. F Latini attesa la viti
di tit erba invegntsono; — ©» »
>» Devore erucas gui cupi esse salini è
Cogliere armcole ,.ster oqioso . Fase |
,, E tte a ccogliere arucule coè orafe?'
dituta:, ttba nora: « dinero. «da fore; in qual
® dagee:; e prendasi: per nell'uno, o nell'altro:
senso , che sarà sempre cosa utite ‘alfa’ nosera
+ beonservazione uPua * | | ©
,» Fojarraggio lo Sole, e lì foeiente: | -
sì Ragge fol tchid ceh’ avute speretato .
- Donde rilevasi il penesr del-nostro volgo , È
«r quale crede usa eni piantolina , averruncartice
a. delle sredfte, e degli vpititi maligni. -
Apreneca.. R' sconciatura det tsome di Smca .
8; <rasferisce-1 dinotare un eeechio everistimo:
a è tanto più:felico L'applicazione della vo-
ee,
Cd
| szrRz co
ce, quantochè . pere che allada all" Arsenico
tbbomimaevifinm veleno . Colpe è otaca. degli
Aatiquarj moderni di dere : al: volgo. d'ida
«di Seneca, gran Cortigiane di una Certe vai
| Iattuosn, e molle, come di, un. vecshio ags
‘’.grinzito - oade in vedersi una figura. simile,
ti dico subito: Pare mn Sanica svenzio.. Lies
versi tsovata spello tralle ruine di Roma , ed
anche in queste. di Hompei la testa di un
vecchio con capelli scampossi, che malto ve.
tisilarente è--quella. di Casone: il maggiore,
detto da ©Orasio perciù incompius. ; e non
effendowi some , heoia i moderaì anciquarj
da dugento anni .in quà betresceta per queb
la di Scaeca, ha doruto effer cause dell’ er-
sore. Ma non dosettero questi arditi , ed .in-
considerazi Nomeneciateri Paavinio , .. Fulvié
Orsini, Apostini, ed: aleri. rifettere , che un
s un Cineiglier di Nesone, un. ap.
| prevatorè. di. un parrialilio nen peterte» meri.
‘tare statue Gialla posterità: appena dopo morto,
©r quella trovata: a Pompei., ba daruro offer
anteriore: a’ tempi di Tiro. Dinqse.non può
° Sppartenere- a Seneca morso poss prima. bia
‘da effer o dui: Secchio Csione:, come -ho:dar--
to, ovveramente di Pompeo , alle undulte.
del quale ha molta vaffiumiglisaza:,se aop che
melle monete appàrisce più. giovene:; e. meno:
Giimagtato .- Forh GirdvWUf., 0.
‘i Mo, no Bipriosefa cchià.:stima 0fe)a .
so De sentire doje baja REA TIE TTI
sì Be no licea-scorette, no .boffone ,. .
ss Sh e Arzeneca,; che ‘Tultio, che Piatone.#
Aveente ; aspro; amaro. o... .. a
ft10 , «140, "adurto, brusigioe made pia , dieni
i chi fagge a tutta scappatt. Fan . ,
» A cchillosrza la rip che eg le: piglia;
driuia , ardore ; sete. = x
Atraggia, rabbia . :
Artagamare, ricamato; È etimologia di queste
voce è da vedessi nella dissertazione di .F.
M, F. ou. i pregi della Lingua Napoletana...
Arraganito, in vece di origanato. In senso n3-
turale vuok‘dire tizzo in nero ,. giacchè l'ac.
"qua: di Origano, o-come noi. diciamo di ere-
. here: , setve ® riavigorit ilk-eglor nero. Si
vrasferisce: a dinotat an aamo afflitto de dis-
grazie, che si dice anche « ao.
Ariagliare, rapghiare, il che sebben dicasi dell’ -
ssiio, dicesi pur talvolta -per sarcasmo dì.
.. qualche gattiro cantore; od oratore w .
Atrammarse. Voce. comerta. dell’ arrinzerse spa-
:- guuola., e dinota: lo ssesso di appoggiarsi ,
. curvarsi.. E° bggi disueata.ia.tal senso, ma
-‘8’‘adopra ‘a:dinetar quel legame, che si. dà a
forza di fuoco, e rame liquefatto- a. due pezzi
di ferro, o d°altri mectalli: e quando uaa viran-
da preade il colore, e °l sapor del rame, -per-
»lthè. precperasa in qualche casseruola di tal me-
.22ilo distagnara. Li usò .il Cortese. Cert Cant.
Elise bky. . t.
| s:S0 puregneno, ee mmestago, e’ s'arram-
CI, meno. &* .
Arranca e fuje ,. Udmo vile , che non fa altra,
— cht-ticercla-spada , e poi fuggire. Cort. Micc.
Passi Cant. I. st. 27. l i
7 2° siete da. ese + Oh Reè de-li. valiente,
**. Sy: Fibte. meje:autro, che n'asranca, c fuje. ®"
i Arrancase, camminare stentatamente , come i zape
- © BS'+ arsiacciii , v. soppo. Viene dallo ‘pagnuse
+ ®-
Anima
* de
tana
A_R R 41
lo, e dinots caver fuori. . Sì dice propria-
mente della spada , quando si caccia fo»
dero. Cort. Vajass. Cam, W. st. 27.
» Ca sta spataè èrreggiata, e son garranca.®
Val anche far asto di'voler pescuotere , o dè
stender le mani.per.bartete , 0 ferite. Fss,
» Ccà dgediste. nne D'attemo_arrancete.
| » MIE serrecthie<a barciste gente.
| Dinési dunque @ un timido, che fe del bres
mo, € talora # insolente.,..ma se gli si mo-
eurino un po i denti , ’ n raceomatde subito
con male arti ", aUrni . Rap-
pe nenichos | rughe per nostro Dialetto. ’
ss Chisto delece 2 catretà, ed a scola,
ni Ca la femmena È becchia quean'arcappi <
1 Chisto desea. vedeano no malate ,
- ,» Tu staîzaie buono, quanno sì ssanato, *
al anche, rendor pieno di rughe, mbbare , Ve
ncrespare:, aggricciolare. .
Arrafflare , scostare , allontanare .. “Fosse dallo
spagnuolo arrasttar » che diacta trascizare ,
ed anche ziras in. là. Mico Pass: Cante Ve
Slo 29...
» ha quile ‘n0 le voze ; e e scroll
sm Gmme sc foffe stato ‘n’assafioo. ®
Arrallo , Discosso, lontano. Cort. Micc. Pasto
Cgat. VI. St. 19.
» L'una è montagna, dov’ è tanto poli; s
» L”autsa no scuoglio, che sta poco asraflo. #
Artalfo sia, Ros sia s sie lungi da noi, si
| prende pure per uns cosa orribile, e di spa-
. YeRto i scossiiponde all” aperrunceni dii ,04Ì
+ BA A Deus
4% fs RR Li
— Dans avsrsat,tà al prifiscini dellatini, Tin
2 Cord. di ’ : ' 2;
Ù ‘ quana” 20 sagnolciave fe
i- = Spiretava, - - .
1 » Pe be Cocea mia, » j
. ». Taato bello e tedive è.,
so .Ga vredive:, 2 . DE ù p'
” Ch' io moceva ( sesalfo sin a n |
‘ deera vuoglie s ravvolgimento, furto , selledlto ili
briga ,. ma con indicenta , di «qualche cood
. onde wvengane male &c. da api@lar ; il capasi
ro, ed civ, mando a rovina: da-che efea
.— 0 l'arnavogliaze proprierà. distintiva
si'Imbraglioni ,. pref de'
> nè fede, cn deflì. neppur caparra alcuna. ff
vale, nè v”è sicurezza, che tenga,
Arrevogliacnesero . E' un nome corrotte di er
ravoglia quasumus . -Si finge deserte un’ orazio
ne di Breviario, che comincialte così; sicco:
me molte cominciano con una parola ,. €
sufliegue il Quasumus, come Tribik
.Conorde; quasumes ‘ec. e dinota una .cosa
-. mo:Mo che nce .simmo addoses abbrevisntan
» Co n’arravoglia cuosemo sto lotage ..-@
Val anche an furto., come: Ha fatto no»bell
arriirogliacuosemo , ha commesso un ini fur
Attavogliare . Revvolgere. Dinota anche prendi
sutto in un fascio senza scelia ve .senza digginì
Giane per solo bisogno, o premura di far pressa
Onde paffa infine a dinotare di fer male, è p
sta. Si direbbe di un Prace che ha grrevag
- 1 Puffizio, le messa cc. se l'ha detta con
indecense sollecituttine , e.ssitando molte pa
: sale, ® Vai anche giunere, iagenagre è |
. 20,
-
a AOROROO 43
Arre, vote da'incitar 1 asino af cammino, e
per derisoria metafora dicesi ad tom-poltrone,
| ed ignorante, E* grssiusi, è degne a propo.
‘sito di esser lecca una gatita dun ‘vivente.
letggsato contro d'am cotài, it di ewicegnome
ha uma tal metrittsininnrenionzn. | =, -
Arrecattare , vogiare 4 prova, ed emulazione. Fai,
,, E bedeano farlere, e bregmariae:
-, Arrecateere: 60 ‘boca artancara .- | -
arreeignare s'agghiatere pel fredto. Tiorb. Cord,
I. Son. 4. .
»° di Gente per to friddo ‘arrecognare, *
‘ Weil anche sapprintirsi, timagrirsi. Da
Arreceteare Talvolta dinota dat riceno, dar ses
“sio : e quindi si vrasferioce aignificare il
gquierarsi, ol ander ‘a dormire. ta scnio di
quietarsi. Fees. Cane. IMNl.<sti 530 .
so Goffredo ‘lo ecommianna, e 0° arrecette.
Talvolea dinota il prescrivere . che fanno è
tredici co”loro Recipe . Si trasferisce anche a
dinotare il morire, e 'l-prentere sugto , spe-
* zialmente ‘eonjugale , se.'io fatti -non faffe
ctu gi ta figlicna. imende
nicciuole, arrecettata figltarza , i De
do di averla giù maticeta. & Wal pure trover,
‘è dar ricetto , prender sonno.
Arrecogliese, raccogliere , esigere
Atrecojà , ‘tfovar reguie , calzit ,
Arreccommantnizyà , faccomandatione .
Artecrejate , è arretriaze, -ristorare .
Asrecguovote, raccolho . i
Arremettere , rimettere, scorre uo per arbitro iz
qualche pisto. . * o i
Arremorchiase , ragrtar idiente, unirsi» Fat.
» Ch'isso-dicette;vh' cllbae” amimatta sporchi
\
PA ” #
4
sé. ARR l
» Ccà tutt’ Afreca, ed Asîie s"arremorchia;
A:temmedejà , rimediare, procacciarsi qualche.
s4, accomedarsi al meglio che si può . ; +
Arrepiezza, cd arrepezzàmicnto , setsep
| qccomngdo | mal rimedio. © —
Arscpezzare, sesanpare , sifaura.
Arrepall., erricchirsi, onde x
Arrepoluto, rimesso in buono stato, che Ba:
s0 da se la malesuada miseria... TO)
Atreposare , riposare, sedere., dormire ». fai
poltrone, i .
Arrequaquigliare. Ritirarsi nella proggia n
chiglia, Vedi squaquigliare. Si è cata,
sta energica vose per concludere in.
. con ella la lunga filastrocca della “fine
nostre latere... nelle quali ben lontagi.
dal maeditgo e semplicifame antico W.
ci umiliamo , prosterniamo, facciamo. inc
‘ oflequj, rispetti, e nom la fini
Quaoto sarchbe da. desiderarmi e da- fia
. che si gobilicafe , e.si.rendelo generale I”
- di'ela , e si potelle cogcluder presto
dettera con dire: & mi arreguainii lio. IF
Cesi ci applagdirebbero , perchè hanno . ell
ancora la frase rentrer dans sa - coquille, 4;
presane l' immagine, a quaato parci,, dalle Lt;
mache. # a MEET
Arcesedejà , ressetegre s farsi la barba, pritinaro
ws
s, ripulirsi., inuolare ,. portarsgia... i è
Arresenato, e arresenuto , ammiserita + - ...
Arressaso , rissoso, litigante . - d.
Arreto , dietro, up? altra. volia.. 4
Arretoculo., e arretonculo , sinculando.. ..
Atretesone:, asyerb, all indistro 00 * o.
Asretecare , dar indio, rinculare. Fas __
A ER 45°
‘3, Precoraie de fremmì li Pertitane,
® ,, CH° accommenciaieno a ghire arterecanno.
ventare. asigare eccessivamente fino a cre-
}pere . Dallo spagnuolo Reyenrar , che dinota
stesso. -# Val anclie diventare, e srilar
‘si P anima, come’ suol dirsi, faticar senza
, alcuna discrezione’, come, d'arreventaje l’anema
sea, fesicò moltissimo’ ,° d stentò bene quel
boccon di pane.
evotà, rivwoltare , porre sossoprit .
ezzato , ritto, ìl che dicesi in senso‘osceno,
‘come i Greci dicevan' di Bacto Ortio, di
‘Prispo &c. Fasano l'usd fn sènso di alzato in
slo .
» Ma- cchiù de tutte stà garzapelluto
» Raimuano, e cco la sferra va strcezzara.
Mrezzato , arreggiuto, ed arrozzato , arruginico .
ko, 9. p. Errico.
e, appoggiare. È
re, rubare: anrobba. galline, mantello .
\tocchiare , rubare , carpire, portar via di so;-
pino , far fascio di qualche cosa per menarla
"via, involare; Quasi si voleffe dire, tirare,
é portar via con un rocchio, Cioè con un dd
stose di nervo ,- ed a forma di nacino. Tiord.
Cord. IV, . Son. 32%, 3
» E uno na caudarelia , e mo | Parrocchia
contola, no treppete, c na secchia ®
Lronchiare ° Aggrintire, asccorciare , rannicchia-
re , increspare . Sì dice propriamente delle car-
o ni, _cuoja , «0 altro meflo al fuoco , che':si
' restringa. Si crasferisce-a dinorare ” impicco-
| dirsi, 0 ilfarsi indiztro. Pare che dal corru-
| gare latino debba rratsi F_etimologia . Om.
I Cast, VI, Li
L)
I 4
# ARR
* s°Li Grigce mo, cheghieyano ssrogabjamen
. ge Pe no dare sv'azantg a li oncma
ss Stamgaicno na -buscia tagno pe tt
so Ca veretà eta gente non anne dicegigrgo
ss E 6° una pe golìo na vora.ll' anse ._
+ Le- scappa, non va maje segza cosgis
ss E dde sta rrazza po tanto descuos
. — »» S'è ppopolato lo pajese nunesp, ®
Arrore, errore , in-pl. azsure, errerio 1... 0
AFOSSULO |, @I/OSSILO a, IUMAMIOTGLO. è affinad
debiti + e u ’ . v.° > a 0.00
Atrotare, dar doppio tamento , metter
una ruota, e dicesi delle carozae, quana
graziaramente « metton sotto qualche .
non che de' fezri, quando si 9 ì
* sulle mole.di pietra &c. Fas. _.. .
» Ccossì pparlava chesta, e la fortuna
» Ppe l’arrotare avca corza la posta. —,
Artusto, arrosto, . LA
Asta, pi. asche.,, schiegge, legni spaccati 24
‘di faoca anzi che d° altro . Fas \
- s Rotte all'esme scioccaieno ppe mme
» Ll' asche, € rrestaieno comm'a teorce
A scapezza cuollo, a rempicolle , in fusig,
Re
fretta estrgga. è >» a ar
Ascella , ball Fas. | "00
» Esce uno, che, pprezzaie tante. la; palla
sì Ma la formica more ’n mettè. | ascella.
Ascevolire. Si dice aoche asciovelire , 224640)
svenire , per desiderio, 0 per dolcezza » SC
che venga dall'Italiano affievolire + 0 inf
re, ‘che otiginatiamenzo è dal latino deli
In fatti cia ugual sensa si dice nel
Dialetto aagavolzio .,.c addebolbto , Colt...
Pass. Cant. II1.:Ss. 36. se. Io"
« Trovare , rinvenire. -E' cortoisp:da
* amitg avuliere che dino egualmeme ib
aida Mariglianella cafl a Cosoria
»-- ,Aeciendiintn se: pò'cehiù bella femmena.
«Giuct, Cant. VI. St. 13 .
| Si vale trovalmo scigue , eddò te vuote,
| niNarasce-a mmegliara. pettutto fo moftnedi
hecio ,: ussivolo, noto. uecello nosturno , Asimble
\ alla civetta, timido, di corta vista, e ch'alza
due penne sulla vesta, .come due cornicelle .
» Diet d’un-babbuino, @ ‘di chi ia*qualche
| occasione, in cuni ‘bisognerebbe ‘Mpestrat pron.
N sezza, e vivacità di spirito, si emarrivce, e
testa come un ‘minchiose. Quindi il Fasano :
| 35°" vedè fitgèihmo; parze ognuno n'ascie.
È 6, GAL corno cavssne anto, e n'autro vascio.
#Biocehè dicesi di ghi va prigione, da- che ussn-
Goes bimi di prender il reo per la cintola de
| calzoni ppedon. *thparsi. (più : usa parte deli’
FE. dee. nad ‘alter più: d "o.
'isciocatascio , "fucciole .
Nacinetave ;- ascitpure: prender cosa, aver che far
con dona. $' asciustaje na lampa , si irecantò
ur bicchier di vino. A |
dniattarutte, cpireto. devo del :Fasano a‘Fian-
"così quai besitori:forti di vino,
e, Sippare ;ipartar via, tirar profitto.
, Viene dallo Spagiriolo sacer , chie dimota lo
. itteffo. # è, .
kemuso , asmatico dà > >
Atima , asma, dffenno cen delor di petto. | O
1-0 Aasermpio, esempio; ec Quel bore
3.10, che coll’ esemplare avanti si dà ai “ragoazi
se : . per
‘ ASSO | i 4Y
1 sblitren:ca’ascleroleggo pè Micco , difdicro,#
é
i
| ed
i
4
A © SS.
ur iggitare il bupn: earattase , c. eciogliai la
mago a scrivere. - ‘3%
Asca , ed asino, È chi non caenesce quesso pa
zientissimo animale? da sen, Zuoro , ed.ar-
cibuono , «he nel nostro enfatico ; dialer di.
ciam pure diece vote Buono , e dulibo coli iche-
se X., per dire, od intender una bestia, ua
gran minchione , € più scibperato,
* Asseacarei , prender . servizio nella milizia . E'. vo»
ce tutta degli Spagnuoli , che dicono Assenteg
lo scrivere, © sia situare qualche nome ia. ua
libro di registro .-Quer. Lib. VI.
» Che ppe ttrenza Cartine, e RO pentito
» ‘Li poverielle s° etano adenzate. * a
Aserzetà , esercitare. .
‘ Asilejo, ed asilio, esilio : .t
Adisa. Prezzo stabilita per iegge è somstibili -
Viene gialla voce Francese assise, Che ;dipota
eneraimente quala s 0 prapamaliià
Sono note le Mt Re di. ‘Greuziom
ame ! ma tra noi ha.il senso li ga.e_per-
* ticolare delle Leggi sul prezzo de eri *
‘. Fasano.
» O gente bella ,-0 gente fora aflica:
. Cioè lontane dalle. visende del mondo,;e dal-
le sue pravezze,
Astojare , asciugare. nettara, v. stojare . Fas.
» E lo Cielo; e la Terre, nsammoraje ,
»» Quasnno le ‘belle acelle s aprojsje > s.
Astotare, smorzgre,
Astola., v. matassa. —
Assajo, seggio, prova . «. —.
A ssingo fiddo, appentatamente -
Assarpa:c , ed ‘assaspà, aliare-,. rubare ; CON2IO,
«Faggi v. sbignare , ellippate. Assarpaje li
puon-
"3
_
-»
A $ $
puonte, si chiuse, si salvò’ colla fuga, mera.
ra picsa da’ castelti, che a precluder |’ ine
‘ gresso a nemici, alzan i poati , e si pongono.
in difesa. Assarpaje lo fierso, fuggì, mettfo-
ra presa dal valpar delle navi nel tirar su
PF ancora. <
| Assaut, ed assaotà, dicesi pur assavotà, assel-
)
Î
‘ tare, Onde.
Assauro , ed assaveto , esselio.
Asciatare, effiasare, familiarizzare , divenir tutt*
uno con qualche persona. Fas.
so La neolenza ‘s craasciatata aesaie co gnuie
sordate.
° Assecoja, cd assequie , ‘esegue.
. Assemegliare, assomigkere .
Assettare , sedere. SE
Assiesto, «datiato, a proposito, célpo, incontre,
‘occasione . Fas. sh béllo assiesto !
Assimmeto, da parte, separatamente +
Assommere, risalir dal fondo, uscir fuori. Dicesi
di chi vien a galla dopo andato a fonde d°
acqua . Vedesi ‘chiara |’ origine dal Latino
ed surtimum. Corr. Ros. dit. I sc. 3. .
» Che .quanro cchiù le cride ncaforchiare ,
» Cchiù le vàde assommare, € scie fore
,» Tossa; Rogua, ed Ammore. &
Aspro, sorta di moneta turca . Fas... .
» E le boglio a-etre aspre li’uno dare.
Aetejà , invidiere. ” n
Astreco , astraco , € lastreco, solare; astrico <
Assordejo ,-e assordio , esordio.
Assurtemiento, e -asciartemiento, essorflimentò ,
scelta , da assortire , 0 asciortite, Y. accapera
: Assozz:re, dssocciare, sporcare » l
— Assurpare, usurpare, Y. accopata. a
Dix.Nap.T.I. C Ar
tI
so. TT
Attaccaglia, ligaccia .
Attaccaticcio , che facilmente si attacca ; innamo- .
ratello , seccante, . '
Atta d’oje! esclamazione da sareare:! Ken! sb-
» biam pur arse de nico! Bc. che pur da arre
per sere, o per «Fra trar si può. .
Attallare. Arrestarsi ; c quiggi paffla a dinotar.
spaventare , far gelare il sangue . Niene dalla
voce spagnuola Misjer , che dinata lo steflo .
Ciucc. Cant. XIV: . , .
sr + è + 0 è 0 9.0 + è è SE vedevano .
» Co tre pparme de coda, e.s'attaffavano, È
Attassato , s:upefatto . Dicesi pur delle uova
mezzocotte , O simili vivande, e delle pesto
Je, che cessan di bollire , per mancanza di
fuoco , 0 per acqua fredda rifusaci. E' noto
l’effetto del tallo, erba conosciutiffima pel quo
potente veleno, onde è che pittato nell’acque
ammazza i pesci, cominciando dall’ indurre
un torpore graviflimo, ch’indi diventa ferale,
donde la metafora . Fas. -
ss Veddelo , canoscielo; uh si attaffaro!
. 1» O vista, o.canoscenza, O gran peccaso!
Attaveio, ed Attavio; n. p. Osssvio.
Aterno , eterno , di lunga durata.
ditemo, pento, momento: nac u’attemo , ia #s
batter d° occhi . A
Attenvere, hadare , esegnire
° Attentare, ed attantarc, castare, offerwar tastagi
do. Fas. e a
an E bascio, e.co na mano dintro attenta,
» Li'autra. ppe ggrida alo turco--appresenta,
Aestentuto, annerito; quasi tinto di mero. Sango
atteniuto, val cazsivo sangne, avendo perduto
quel ‘sio natural subicondo .
EE , . Ato
À& TT si
Atterraze: -sepéllire ». Dal Francèse enterrer. Non
-ha “questa voce, il -senso. della eonsimile £t2-
‘biana , che digota gester in terra; ma significa
. oeicamente il seppellire . Cort. Ros. du. Al
Se. nit,
. n rPDuic -garote ha chi se neora,
c ’ » Duîe gusre da stordire,
ss Chi l'ha provate schitto lo po dire: .
DL «uno la primma notte,
» Che la -mogliera afferra ;
sl autro quanno l’a:rerra. #
Attiemo , intento , dicesi anche aciento.
Astillato , proprio nel vestire, dicesi de' nostri Ga-
pimedi ,
Aetizzare dicesi dell’ unir, ed ‘acceraar î tizzoni,
perchè -rigigli «l' iMenguidita , o languente
amma ; © per: metafora irritare qualcheduno
contre altri.
. | Atrtonnare, mormorare , intaccer la stime di al-
eis
CHRO ) dicesi qpsì della stessa magiera che gel- -
lo stesso senso diciamo sforfecare-, quasi che
si tagli adosso d'akri, e si ritagli la veste,
© %l mantello testo che gli si renda corto , e
rotondato - Fas.
vo Ora ccà quarina stea d° aggente chino,
so ,, Ppe lo peccato sujo ,'Riaardy attonna..
Attone, ottohe..
Attoppare , surare, ioagliere ; . Fas.
‘ 2» Quanto attoppa ; tanto etterra.
Attoppato , colto in qualche fallo » disgrazia &c.
ditorre, n, pi Attore.
A ctravicrzo , 4 traverso, controvoglia .
Attrufo , ctsobre
dArruazo', dronza, da Apia , 4e$ vocalius inter
» emnia metalla, ‘dice S.Girol., e perchè tocca» .
C 2 to
» A
* UN si
40 rénde.un fragoroso rimbombo diri come
tuono ( qui non sì nomina come lavorato
‘in macchine, e di barbaro -uso, come i can
nonìi, l'antico toro di-Falaride , il ponte di
Salmoneo. Quindi il nome di quell’ orrido
Ciclope, valido ministro deti’ Etnea facina ,
ch’ aiutava il sudicio e $ffumigato Zoppo Die
ad -impastar i tuoni, ed a martellar ,e-tem-
prer le saette ,-ed i Tulmini per Giove.
Aucelleja, vagare, andare scorrendo di quà , e
di là , per lo p@ù incerto per piacere, 0 per
andar facendo ilvaghiggino, e verzeggian den-
me: metafora tratta dal vaga» degli ucccle
li, che svolazzan sempre senza regola, e do-
ve lor più aggradi.
Auciello, uccello; in gorgo val ib pivolo da
‘ piaotar uomini: quindi il diminutivo Aa@l-
luzzo, e "| peggiorativo Aucellazzo. Auciello
de malagurejo diciam un uomo, che reca sem
“ pre .castive notizie, nè fa chg cattivi progno-
. stioi.
Aurenale, ed :aorinaro, orisele : LL' surenale
deli* vuommene, cioè Ze donne , e non occorre
dirne il perché. .
Ausolejà, aosoleji , ed ausoliate, scer « sentire
porger orecchio. Fas.
», Arminia ausolejava a ccann’apesta, -
Autamura, Altemura, Città del Regno : Patua=
tato d'Autamura , val rozzo, ostinato; gotico,
. gettinace nel suo pensiere, e chme pur dicesì
corale ; presso d’Orazio, cemacen: propositi vi-
o IUM. i .
Aupiantar pignatella , barbaro lstigismo dette
© per unione, tregua, pace, un convito in co-
A cd . lle
i
|
I
Ah 2 Z: . s3
Vasi, di asvole rotonda, o di curata, razzi
monio Sec.
Autezza , altezza, da
| Auso, cd avoso , alto. ' -
Auscio, dusso , noto ligne: per fa sua drenzo "
e bal. colore .
Wuzare , ed avotare: ° Altare Auzare lo fierro,.
vale tirar. l ancora, o sim partire. ll Cortese
dopa aver narrata la ftrage , e la distruzione
di Troja ; séggiunge questa gioecifima critica
delle lodi dave ad Enca ( Micce. Pass. Caan
LI, So 1.)
» E-quagno Enea. piatuso d' isso stiffo-
» Jo fierro auzaje, perzò piactto è dirtod:
| Azzsro , acciajo .
Azzagparese, lordersi di. fango, infangarsi »
Azzarrarare, sporcar di loto, © simile: dicesi
, prepriamente detle gonne, delle sottane, ‘cap
potti, e simili abiti talari o .
Az2eccarese, evvicinarsi, unirsì.
AMazeccolare. ; ,artampicîrea,
dtzellente , eccellenie ,, otsimo, onde .
Azzellenzia, ed azzellenzeia P eccellenza ,° titolo»
pur di nobiltà...
— Azzennare, cenare, far segno cogli occhi .
Azzertanme ,- accertare, assicurare . Fus. ;
. — »» Ca-no lacchejo nce l’azzertaje volanno.:
Azzttara, corsoto da & cesere., 0’) resto.
| Mpzettà, accusare, ricevere, approvare, conferà
I IRGIE è °
° Azzimmare , levar. il pilo del. panne , termine
tecnico ; rifbare ,
| Asd, acciò, perciò : “qua d'azzd , vale uno
|
di valore, e degno di considerazione: così. put”
dezso:d' alsze ‘cose sempre sarà-in-segso di Pa
3
riserve,
n BAG
«lievo , d' importat za. Ciucc. Cont, 7. St. 4.
”». Da li ciucce d’azzò nz) a li verellle ,
Fas. “Cant. 2. St. 17.
.» -Essa sapia, e d° aniò. vo Qin prove
‘ »» Ppe le ssarvgro, @ *
Azzuppare , èaquppare, bagnare » v. nfoanere .
è Di ullai i
Corri ' 3
jp
Abbalucco , sciopsronre, forse da Metis 7° le
cuna da che "l barcamenarsi è d'entrambi :
© da Andata, il membro virile”, detto - perciò
‘dè Toscask il ciondolo è‘.
Babbeleno , zx impotente , soprannocse te:
da us erce .di til some de sesoli peli sp-
punto :per un tal motivo. <
Babboino , stupido , ed uom d infette: -
e da nulla: in pl babboùre', e. bibbuine nai
pur. danari.
Baffe, ed in peggiorativo baffane, mostacti,
Baggianaria, , vanagionia 3 vankrà di ‘abbigilianet
to da e
Baggiana , donna piena di vanità; che sì pia
e pregia ì suc paratufe, € bellezze , age? *
Baja. Luogo notiffimo ne contorni di Napo:
un tempo! delizià de’ Romani. , ‘oggi pi
d' aria' pestifera , e strage de’ suoi pochi a
‘uatori per sola nostra trascaràpine ,< Che 4
gloria dell’attuale governo il far finire: Quiîn-
di c°7 mal aria & Baja , ‘in venso ttrstato di.-
nota il tempo non esser propizio s ‘ed opperttho »
ei disegho:; e talvoife bipnifica “esser ralunb' K >
val umot , Ciac. Cane. VI. St. 1.
1 Vedcano', ca materie nic° età: a-Baja , -
pi i so Se
è’
.BA N 5 1
‘Ji Mu squiste)aja , e ffige no zampillo. #.
Val anche duffa, derisione ; onde il ptev. ire
a ffa la bafz a le cciaole, cheval marire, esser
Impiccaso . ue
Bajzlardo , cognome: corrotte: del famoso mago
+ Pietro Riygliozio Saleraitano » di cui: tancso siè
; ne’secoli scarsi cicalato. .
‘| Bellavinola, Sellerina, dicesi talora per infamia:,
| ed ingiuria a donna portata "soverchiamaente
| + pet la vita allegra;
‘ Balle, e valle, valse, Fas. | ‘
» E- ppe sta hoinria, cche ;bglie ppemmille
» Chiare chiare le ppasso affè te anotre.
: Ballame. Cascagne bollite, Dul Laino Pualssni .
* Ciucc. Cana XIII Dx... ° .
| + +» (Che, pe gabbà. lo quocro , lo vollette,
| ss Comma bballana:, dint a na candaca.
} L'Etimologia è dal greco v. la differtazione
-* sulla Bellezzervaddene della: Lengua Napetetans
di F. M. F. ° ro
Falinuiino , sorta d' abito “virile quasi telare-,
e simile all’altro detto Corecugno , da AaNkiv
* avdpaadiiteram il porrem sradurre il cuoprom-
mo, 0 da Bsyaresor ; simile vedipexy > donde la
, Podeja nostra, da che giugae fin a'talloni,
a con altro nome Sepysserra eodyra , abiso per
tener caldo , all'uso di tadica Francescana .
Bammino , dambimo, dicesi per ironia a qualche
' classfco birbo . |
, Benna, desto, fianco, parte, canto : dall’avotra
‘benna, dell'altra parte... /
| Banno, ordine di qualche magistrato , che- si
pubblica osdinariamonte ‘da’ Trombetti , © éi
*affigge scritto ne*woliti luoghi,e più frequen-
È eaci della Città ; da Aes, Rex, Doll anti-
_ . C 4 co
}
U BAR
eo dialetto Ttalisno, quasi dicessesi orfige
Reale. Il I
Baggico » balsdno, dicesi di cavallo maechiaco
anco .
Basattaria, sivenderia ,, da
Basatziere , sivendisore , 0 chi cambiti cosa per
cosa per lo più senza, 0 con poco danaro.
Barchetto , pelthetto da teatro, o simile; wpaers
chesto.. ì
Rarcone, balcone, ed un certo gonfiore negli.ce-
chi per lo più cagionato da qualche pugno .
In questa toce la. B non si cambia in.V, per
chè mategebbe significato , valendo allora ns
sa. barca , una Barcaccia ,- oltre di che da
moi affatto non le si dà tal suono. .
.° Bardascio, giovanetto., talora. di poco: plausibili
costumi , sE
Bacteciello , Asrgello , sgherso. °
Barrecchia., picciol barile , v. varrecchia. , eos
netta.
Balictta s Città. del nostro no, in Paglia?
donde perchè non mai vere ,'© leali a questa
Capitale giugnetr le- nozizie dell’ assedio. di
Vicana ne*secoli passati occorso, macque il
detta di. Nova de Barletta, gui alluse il Fas.
ss Votria cche ffoffe nova de Barletta
x. Chesta, ch'io. porto, aimmè.!no bera., e
se schietta. .
Marone , titolo di signoria. e LirBante. "N cast
de Barone, val 4 quel che si desidera, allux
. dendosi a’ commodi, e piaceri, che in.casa di
ua, Signore si possono avere. Eas. 4
m Gocchiste, ed autre ammice, aggente Bone,
s..Songo arrevara a ccasu do Barone. ,
Marsuffa, confusione, battaglia , confust. axxaffe!
- Pero,
i
|
D'
KoTo 57
menti-, farto., imbrogtiv::-oade fe baretfa, val ”
rubare, e fuggire, pesenr nel torbido ; cercar:
l'occasione’ di twwbolenze. per trarne ‘vantaggio .-
Barasmo, e baozamo, balsamo. .
Bascio, e vascio, Dasso, stanza in pian' terre»
no , Fia abitata: più balla parte del popolo,
Basciajola,. v. vasciajola, cavajola, pettegola .-
Barzelletta , zrorto , «scherzo arguto v.-scafola +
Battaglio ,. diecai il bartoechio della-campana-:’
per metafora il nostro ciondolo , onde Fasano
ricordat dall''O4ore.a Clorinda , che pen--
.sava di aadar di notte a ritrovar Tancredi:
. ss Donca.tu-non ce frie cchiù ddefferenzia
sn Da na femmena bona a-0a-pottana ;
4
sE bueiede nota cchillo ghi 'opresenzià, >
»» Azzò te dia battaglio a ssa Campana.
Mattaglini. Festa de li Bataglini-, procefficae
nottuena coR immensa profusione: di cera , .
che si faceva in. onere del'a-Vergine- nostra
- Signora; e. più particolarmente della sua Con--
cezione., la- sera de’. 131 Agosto; poi -dismes=
sa:sotto il.saggio governo. del Re Carlo , e
. sonwertitane la spesa in-caritatevoli usì .-
- L' erigipe della Festa... c-del nome si ha da
Giulio. Cere Capaccio, che nel suo Fors-
| siiero' pag, 616: ne fa- Tunga-narsativa.. la.
- senso traslato si adopeta per dinotare use’
. gran luminarie +-Ciucc. Cant. X. So 1. .
go Che ll’ avea-lo catruucciolo affittato,
» Pe ffa la Festa de li Battagline. #0
Hittaglione, numero: di truppe , corpo .di eirca:
790,0 1000. soldati, quudi,.a bastaglione ,
val in gran quanti. —» , 0
Bavuglie,:ferufzoi deallo a0bha ag Fate. i,
é ®
s, Ma
- dt
ST BB A Z ”
; Mu: stiato-to bavuglio ..e stecthis: fax...
Batallarro, Varsssarro , e. Sarto, n. p. Pultassarnro.
Baztro . Voce usata del Basile nell -Eclage III
Ora è fuor di usa . E' di origine Araba, chy
così chiamano le piaze del Mercaso IU Basile”
I’ adopera per dinotare le bortegho di comun.
stibili, else in questi luoghi di merca stin-
contrasio , - - ‘ -»
» Da puro lo portante a le ganafie,
» Va pe mazzecatorie , e basate, .
s» Ch'all'utemo dell' ureme
»» Te vene n’ appeteozia. .
Noi siamo persuasi ; che quesre veci Ar
mon sisno paffate nel rtostro Dialetto; nè nel-
la dimora che gli Arabi fecero nei sono , e
decimo secolo in Pozzabti , ed altri Inoghi
della Campania Felice , nè in occasiore delle
milizie condotte da ’Federigo H. per neceffisb
di resistere con pento a lui più fidaca alle
scomuniche Papali :;- ma vengono unicamente
‘dal vasto hAumero de mostri concittadini , che
dal tempo di Carlo V. in poi sono stati farti
schiavi , e che dopo fungo tempo tiscattati
hanno ittrodotta , c’ fatta correr tral pepolo
qualche voce Arîba da effi appresa, durante
la schiavità . Bisogna nelle indagazioni etudite
evitare il martvigiioso , e il-gicercato , se sì
‘ vuol coglier del vero. # . o
Bazzico, sorta di giuoco di carte. -
Recariello, e vecariello, vicoletto , chiessuolo.
Fas. ”
n» Pe ddiato a becarielle stravestute .
» Fanno la via:pe non trovare agpente.
Bello, avv. con diligenza . Faz, tei
» Fu la gràa ‘foga nola setto ‘piorettta; > * i
, .
_ BB N. sy
+: A tincete scura. senza fa remmote:. .
Belledifemo , Bellissimo , voce però affettata <
Bellezzerudderie , e helleazetadene , e bellezza.
» ‘’ tutene, delega: l
Belluccia:, diminutivo d’ Zsebella, cioè, Zsabel-
luccia ,s € scimta " Ù
> Bemmenato , ortografia già amtiquata., oggi Fese
venzio.
Benaggia aguanno, interjezione , val Sca ablia
quest anno) poffar it mando |...
Bene. Dinota talvelte pel nostro Dialetto «h-
bondarza, dovitia . Ciucc. Cane. I. St. 1.
ss Tanto ch’ addb lo Sole eammenava
. » Auto -benie, che Ciucce, non trovava. #
Bene , per polito modo di dite nel mostro dia-
lerto , talora vale il culo: Fss. SI
>» Famme lo ppeo, cche ppuoie., t' aggio
2 li bene
»» A tte, Napdio, e Fralia, e tutta Franza.
Bene proviso x letinismo imitato da una formo-
“la giudiziaria mostrale, -dal: Mafgistrasp usata
° ne” decreti, pve Bene provisum dicesi quando
.talun -richiamatosi di quelche decreto di magi-
strato inferiore , un superiore il conferma...
Fas. l ,
» Vafrino, *n ch' assasvaie , ch*era Pagano,
.s» Bene proviso , ‘dille ;i& ppaflaie noaate.
Beneprazeto, permesso Regio , © di altro supg=
riore , beneplacito , © | È'©. a
.Bertiare. Parola tisusita . Dinota divertirsi
mettere în barla. Dal Francese Berner , che
- propriamente dinota divertirsi a quel giueca,
che noi diciamo der la marta. 1 Latini la
Chiamarono Sagatio dal Sagum, su cui si al-
I Coe 22
L°) | BLA
sara it'sofferente.. Corn. Cosnt. Cast. PIT,
, ult N . . È
» E- ncrasionie «ognuno: magna; e:berna, .
n Che de no Regno è fasta na taverga; ®
Rertecillo, e. Wertecilio. Voce currotia. da Vene
zicello, che deriva dal latino Mertex . E? i
legno bucato , qhe.si pone ia punte.al fuss |
“ per ritenere il fi'o, dar pesa, ed equilibies il
detto. fuse. Cott- Germ Cant- F. St. 18. =
sn È V uao, e-iauto po se, fa:allargato
— » Pe se. pafare commia.bersecilig. #.
Rertola , spezie. di bisacciotte=. - ché, si-ports a-
tracallo .;-è, }a' vera pera-de*Latini , c'|] mem
de’ Greci. Mus. Nap. Ecl, Vid..
» Ch'è tiempo d' allessize E
» Le bertole pe flare sto viaggio ..
Tiorb. Cord. JM . E
» Tene janche doie zezzelle “°°
1, E. le-ppuoie .tegere .mbraccia -
NE » Comm’ a bestola, o-vesagcia .I& . |.
Berva., belva , fiera. . .
Besenterio . E parola corrotta, da, dissenteria ;.
e dinota tra noi scioglimento di corpo per feto
to. di grande. panza. Qui. lib. VIL:
ss A cconca lo mmestea tale striverio.—
»» Fece, che ghiero.tprce.a besegterio,
Betta , Elisalozta n. p. v, Lisabetta,..
Biancs., spada .sfoderata -. Fas.
ss Contra li Crestiane.ce.la bianca
. «Rpe terafiggere Gristo n'autra vara ?:
Bava, diede , pane, vel qual senso diciam ad*
uno scaltrito: avè, magparo. pane. da cchiù ffore.
Ma; e.9ì nossro Fasano... 0 .
». Ma non vorria, che chi m'ha fatta schiave.
n.0 na catena, po accossi mmafliccia,
ii -» Mmne-
HF on. a
» Mmo decelfe; fiszliola aja troppi..bisva
s, Magnata ppe sto.Muano, sfratta,.alliccia. e.
| Bille, valle, complimento, cortusie .. Fas. .
» E ppe cche e. scremmonia, € bille valle.
s, Non fece., e ddifle la. sia micttennaate ,
Bisse , e bolo, cossuzione del fas. vis, & volo,
che dicesi in facism Ecclesia. da. noi Cattolici.
quaedo impalmasi.. Bes. sf i
n S® Gerdippo, e Qgavardo, nossenite
x» Ppe biffe, e bola, e mmaie se so gabbates
Bobba, pozione di varj fagrelienti a veleno
Boccere , o Vocciero. . agellajo'. Voce. lasciata.
ci da' Francesi, che. dicono ZBascher. il macch
laja . Era api è antiguara nel discorso ordi
mario, c resta sulo negli atti giuridici: mo si
conserva nel Dialetto Siciliano , “ed. anche-
Pugliese. Cort. Vajass. Cant. II St. 12. *
» A chille stritfe. comze la Veccera-, ©
» E torte le becine de, la strata E ©
Rallettino , cartella, licenza doganale ..0 simile
su.di un.pezzo di carta : im ‘altyai luoghi”
usasi su di.un pezzetto di piombo come. uga
monetaccia. una. marca, eh: è signo di certe:
esenzioni, | =, - |
Bomma , Zomba;.dicesi per ischerzo agli erniosi
(v..nsogna); e: per interjezione, od. esclama».
zione. ia seotie Qualche, grande bugia. ..,
Rommespre soggi . uonvespro a MADR.Vespero:,.8%.
luto. pomeridiano . i ou
Bonafemmena. dicesi per ironia li puriane.. .
nannata , emnata fertile peò la raccolia., è-
regalo solito darsi a’ Vestoriui, giovani di locane-
de. e sigli, derga pur Bonamano. |
E aocora ,- val abbiam finito. Fas.
se Po sodanno. la capo ile votaie,
na
.,_ B OR |
* » E la vista le ‘disse: Boni nette!
Bena notte, nostro detto di molto esteso signi.
.ficato per i vas} incontri dove vien' usata”.
| Così Fasano per dir, che gran cose si sartb»
bero veduté , e' che gesta singolari Arparite
avrebbe fatto, e'che & tutto sì sarebbe -«detul
‘* soqquadro, canta: E \
». E fi ta ascisse fora, bonsMhotte ,
,, Che te farriffef STE
Bonazza, ‘bBonaccia, detto della calma del mare,
e. di persona placidffima, arcibuona. |
Rone, vajnolo. rv. Inciole. Ì %
Bonnì, Sxon dì, saluto martinale .
Bonora nera. In vecee di dir nrtlore nera , cao-
‘* me i Toscani dicono ZBeredenta în vecè di
« maleditta’. Ciuce. Canto XII. se. a.
3: A'sto fuoco da'tanno, ‘che nce stette *
s» Chella bonbra nera de janara. ®
Borda ; orlo, donde abbordare, gir « petto db
‘. alcuno , inconsfare appostatamente.: Avverb, a
. — la borda, inconsideratamente , alla carlona:,
Borraccia , sorta d’ erba ,, e noto orricelio da
“ vino per oso di viaggio. Scolaborracce diconeb
ì Birrì, e gli ubbrraconi. i è
Borrico, esito, da «ppixos ( domde cerramente È
° «rri, saluro degno talora più di talun..che per
disgrazia del umanità ma:cia ‘8 die ‘piedi, ,
- àche di q e ‘vafino s quatro‘). E sc
I° «pprxos vaglia più precisamente una ‘soret
di stoja, 6 cofino da soma , pur chi mon es,
» «traslatamente solersi adoperar ben spesso per
“ metonimia per chi tal carico porti. I Latiaò
il dicevan mannus, che più propriamente nel
la miglior latinità .s' ‘intese per il pollatro ,
— cavalletto ‘&c. L' antico. Interprete d’Quaio
a B} RI AZ ‘+ *6y
Epol. IV. v. 14. dice, hune Masdotim, vel
: Busickyo nomimerg daSpses-, che al.dir d'
| Esiodo era .l'‘aino»nel» dialetto -Girenaico,
pone Krone s è questò ‘sicuszmente. dell'ebreo
.- bécar, jumentane, pece. +
Boscia, Bugia menzogna. __
Bofforia , ‘vostra ‘signoria.< Fas: . +
o Appe ce:beffora la asia sciorte . °
Bosciardo s e busciardo,; 1° > bugiardo ; Y» nyezte=
be. e rosa, volta ;- girata s‘scela @ luneaca > ;
Dimro he celtià bere” de sro capezzale,
Botta, coipo , paro, scoppio s Vi ‘schiuoppo , €
scuoppo . Fesi - :
» È dee io vieccliio avena le soicsa mano,
| s» È nne deppe sentà cchid.de na botta.
Botrclla, traveggola: Fas. aîe le brostelle: all’aoc-
s-vati una cosa per. un'altra.
Bonbse , in pl bottane, dosrere, in senso
- 0SCenO i genitali; onde sbgtsooso , val Fa
.nzco 1,0 Chi si ‘ha tolte di fianco , ed allonta.
nato da se un bel mihchione. | ©
Bottone; oltre def notiflimo significato, val anche
coghone. Fà bottune, : gonfiar di ‘collera , dal
“vribo abbotiare , e: per: binticcie» Agutone °
Fasano n°
ni Pa battune Gernaano”, ca Rinerdo!
» Va ppe lo tavoliere eo. * ...* :
, te beaneniatfo , farttima orrende | :
Fasano <>
»- Venciareaie brutte è mortte ) e bracalaffo ,
. + Mia sino siaie "a ctilevricsto trieste vinto.
" Beasmna, Mama: fore appetito.
| Biancolune, carport. Far ©
xs Ch'a le bote nce Set è be
8° rape
6a, » -. pura
Branzolte ; andiiser: . -0 1.»
Btino, agriunte: ore, val orovoaai
Brenna, Crusce no veonse:, Igto, o Te: ato se
«-sperato a-bregma-, vale perduso, fidato’ ia
nulla, ch'ha avuto infelice esito» Cort, Miec
Pass. Cant. VIZI, st. 6.
1 Oh sensizie, è speranae .jate. a breaaaiW
Brodetto ;. e ‘vrodetta , sorts .di-vivand:,, e
‘pozione. Ire. in vrodetro , cessble:si molto»:
Biontolejà, e vrontolejà, dordorstre , mormerae.
. sottovoce , ‘dolersi ,--forse : dal-greco Aporao £
trono, © Mpovra;, quasi pops, da.Appo, fremo,
e y. mormerejà, piolejà:, » piecejà , regoalclà Pa
gualeja, vervescjà, mbrosolejà cé,
Brumma , ‘e mbrummi , il vino; .dende mbam--
mare , svvinetgersi è dere, da spe, che. Asi,
‘stefane adopera per mea s-diberte-. |».
Bruoco . Oscurità; tenebre. Dal . Gioco Arena » *
. p'uviai vchemens , nimbas :- si sa-che nell apd
| proflimarsi della:timpesta sì anouyala.. ù: cie-.
. lo, ed -oscurasi l'aria; come :sc fullere i cse-
- pascoli Core. Mie. Pass. Cane VIT st. 2,
;, E benchè non vedesse pe lo bruoco,
so ” Co lo focile: s'atttimmaie lo ffuoco. #-
Pua, mule voce puerile ; dieesi per: ischerzo.
del mal francése, l
Busciatone , 6 buzzacone:, shdomita . .
Buscio , buco, pertuggio .-
Bruacceli -. Più» ordinariamente ‘ci presuncit
Vruotcolt . Nel senfo naturale signifiam. il
Broccolo:, pianta -conosciatiffima, e sonama.
.. mente golosa , e tieescata per i Napoletani ,
e< quasi al pàri de macestoni; Otde son rai
lora per derisione chiasnati -magne vruoccali à,
‘ somg alsraivolta-sdn. det. Megna. mqgeara-
Ae -
ne,
‘
o» aUr (+36
se. Fn senso traslato Wruoccoli si dicone le
carezze, © le finezze ,.ehe si fanno per eccelle;
d' amore. Tiorb. Corh VII.
» fen:sc cura avè da 1 piciuccole
‘e N*annicchio. po no: ssuoceizio.. e pe duie
as.truoccole . # -
Bruttofarto , demonio .
| Boglia, Concar®» di geite com-ramore, è confe:
sione . E' uacc.iateramente Seegiioa s cda
effi lascigraci. Cicco. Cano X. st. 6. .
sò Elio, ch''addò nce’ è bbuglia, ecosa peo
» Fa nrunro. ‘a miao co lo bor gpihe è»
Val e per Guglia , è por ssetto:
di cioccolato ; anllascioment rotondo $ ;, edi
| mezza libra. - --
: Buonmecchiune , . comresto da vavjanecchiune ( nè
vuoi più )... Significa a sejoà, ia abbondoni
ga, Così in Franodee. in traffo: dis
cono per dingérar lo-.sseflà : Bouche “qua .
venz-in? Cinto. Canti VIII. st. 30,
so +» + è Pe cchescoia.buoanecchiane .
so SE so. ‘mpegnate a liaudaro sta raaza.,
i , E fanno cose..che noe vo la mazza. #
Bitto” , ‘tegalo di corruzione pet un ministro ;
+ od altra simile peragna venale , o quel urto ,
o colpo , che si dà a chi soffre la corda, w-
inspicca , -0 cade dall'alto: caduse. Barro dr
26908, fiume , gorgo , 0° sgorgamatto d'acqua <
Uiisattente culia. feti
” No butto. d’>a0qne a W'arrivà. Ilù terova;
so Cche Hanna pieta, ascea. co grà afra
| » LI agtiche ’n pictto a-no satero: Brut
| se Li Deie vedeano ppe na fenestrella.;
sè Ma da-sta: gran Mo:tella ascie no butto
ui. w Be bellezza ,. auszo, O o cche fiegorella À
Li
|
È
{VAcmlinno. Pigliare a cscaglintie , vele pree-
Rd dere a perseguitare ; quasi diveffe forzarib
ad inghiottire quel chè si caca. Ciucc. Cane.
X. st. 47. » ". "
ve ‘*, “Grazia;grazio:. Noa chid a ssi poverieliò,
sue Ga li”avite - pegliata a iccamagliutte ;
» Ched”è a la fiar? Songo.ciueciarielle,
. » N° 850, connme decite, tanto bratte. ®
Catamaglia. Indica ib:cercere.. I- grandi abasi
v dela: giastitia,.che per. più secoli‘ han direato
‘ i 3° esa noi , hanno svrezzata la nazione e non
riguardar la carcere , che come un luogo d'
‘’ @r@ssioni: dagli Sorivgai , ed'siri venstifiimi,
-. ed avidifimi :«ubalterni.. :. Quindi, fin quasi ak
- «nostri tasapò le cargeri più orribili sì son
. <hiamate Cacarecchini ,. cioè luogo; dove ?
impunità:, e-1° avidità de! sabalsernò minisarò
tortutava è cameérari per fargli cacar zecchini,.
| orss por cstorquer loro molto danaro. La
«steffa-origine ha la-voce cacamtglie ; giacchè
« miglia fe nome di uga moneta ( Vedi Affa-
glia ). Oggi per. penvvida cura del nostro
Soreano. sono aboliti in tutto simili abueì ,
e mostruose crudeltà. Tass. Cart. X.-st. Ggi
‘39 +, +0. + E a cscamaglia --
» A nnouie legaig, ne forza è , cche ne
os vaglia, WS, J x
. Cgrmagna , Caveste, dette:così , perchè ivi
uomo è-ridotto a ‘non poter far altro, che
mangiare‘, ed evacuare. Fiorb. Cord. I. Sort. 1.3.
» Pozra cadè dinto na cacamagna. ®
Cacacatizune, e cackcarozune, pile, Amoroso -
ni a-
4
- Cc ac 63
ancite , site; muscattone, psoletariò .
tacche', oggi epiteto di disprezzo) da xa. _,
i , matus , deformis, e'w@ru:os , topraonome
° dì ‘quelle deità, che i Fenicj , e-Camanei j di
ben defonmi=fipare portavano sulle prote de’
© foco navigli, in loro lifgue Badbuino, al dir
» 6 Erodorò in. Beterpè i somiglianti dunquè e
quel Vultano ‘vedutò ‘in- Menfi ,-e Ueriso per.
ciò du Giimbise. Chi l'deriva dial cacer pae.
sacche € mioneta-nostrate cotiffima ) certameg. -
vela ebaglia»; perchè chi msi per ben istra-
sxo denso delle sorte aveffe avuto il bel ' pre-
| gio» quab-piùr:felite» Mida ;, di sbotsar dariaro
° gel litae a Stergpzio} non sarebbe da pren-
. dersi a gabbo, anzi imottò da rispettarsi , giac-
pe: Ja: sola ‘povertà. ridicuibs' homines facit ',
quod durius în se, al dir di Giovenale; onde
| ot Marima puat, quer ron audem homines pes-
rasa: dicere 0ibna ,' è haud facile emergunt ,
pporene virsatidut obstut' res angusta domi , per.
chè al perssar' degli antichi, come riferisce ij
suvio Polluce, ‘ein -mperter ; sor Tav CID verse,
| (BOMRMRO! diritus, el sapientia vincuntur testudi-
i #8xs'( monetavatrici ‘), e'fperchè "i mondo è
stato -sempre’to stelfo'. Orazio cantò “,, viline
argentume est asso ; virturibus aurum,' porro ge-
ms, et: virtus nist cam rf vitior alva est. For.
tunaso dungne'chi in: fifoiofia sa trovar la
via, e maniera dì far onoratameate danaro ,
* che è "l'wero lpis pliorophorum , ‘e | ‘unica
‘così duonz' da firdi “effere e ‘contare qualche
‘ #iosa im ‘questi’ Mondo, gistehè È troppo spe-
rimentaro”i ‘che ,, Quanturn quisque sia num
moraum servat in arca, tantim habet et fidei.
Cicipozonerto | Afillentarore . Questo è senso
. : tras-
ulti
6 GC AC
traslato, perchè le:parole suomino «tane
si. scasichi in vaso di same ; usendosi ai
vasi da nobili, came dalla plebe quei
ta: . ugo, Che si eta conservato fino 2°
mostri. Onde par che si derida.-la vaai
taluni. pretesi- nobili ; che non hanao,
contrasegno della lor nobilà , che l'u
tale di rame. Cincc. cant, AZI. ge. gi.
sv. Sì , Mgrte mio, non serve to eba
» Pe ccastecà ssi cacspozonette. #- -
Cacapuzzia , e.cagapuzeja , sorta di pogiane: &
cinale’, o pillole» per alleggerie | e purga
vensre., da nasanoria., e questo da zar
inghioigire | tracannase . . MEIFOIIA
Cacarella, cosejuola, paura, lèffetto pre la
Cacesorta diciam un vile, timoroso, €
. Pas. . 0] a le.
va Ma polfa d'oje,.e cchi ll'avria pe
. » Ca ‘n chillo giacca era-na cacesotta è
Cacavelfi . Paura grande, che sciolga ‘il
Cort. Micc, Pass. cant, IV, Steg | >
» È bene vota, ch’iomme a quarche li
»». More de cacavrefia., e. non de fusco:
Fas. ,, Si.he npn ghica. co ttaota cacanelia
3» Ne dde lo tiueto se tenca secusa.. .,
Cacazecchini, Lo etelo, che Cacamaglia, carcet
tenebrosissima., fetida , insopportabile s.usata ge
tormento, non per custodia. # .
Cacca, sporchezza ,. dicesi. di quella. de' ragazzi
edi quella, di-cui ci purghiam gli, osecchi
.
de
, da mann, mala, quasi dit. voleliimo cose cal
— tiva; fare la cacca, val na far la.cosa a,
posito., riuscir male nell’ impresa , sc
RAM... i .
Sb Gan
Di
t) radeon cato , padella , Gotol. gemina-
tucipe sylinba .
;o, eerfio , laccio. «corritojo da prendere
Me le - 08 Re È pei cello» Opel piede.
arma de -#acchione , è modo
tale; ;he'‘contiene no scherzo; iatthè
erro in
eitino di van Dando
s to - Tass. can V.
» Ma de va pe li’asma de cacchione dt
ene , rampino di ferro da trar fuori dal:
pentole la-carne ; |
Motto , @ caccipriello. Caguolino , Dal latine
las è Ciuce. cant. IV. .st. 13.
w De Lucca te parce no cacciottielio . #
s fa fronte, o perte cabus della testa
tto pe traslato del luogo piano, ed uguale,
piove si gioca alla palla a vento |, deuto pur
appello . -Fas.
se Le zompa ‘a cuello lo. Curite voltnno,,
+» E ddà de fitto edo: ‘caccejaruro .
ià le mmano de'na cosa, val rinecì nell
darrigo , tran arfine . ‘Fas. - i
” Diffe s’Segnore., a lo, campo Pagano”
sa Jerte, e ddi a. mme ,.si ane cacéiaie lq
» mmano. “
» sciocco je rozzo da aber, no-turto che
OR se manco partà. :
.del ndo, die pre QNesgis > sorse di cofceli.
Da dida slto do di dica si thee meazione ia
È vi s' .
‘70 €. #4 L
Esdea lib.1. ove yepovpo: xpasernradueti <:
aurei: fopte.anche;, e molto più psobaktà
te da xac' epxics, quasi dir dei tolesse 3.
quanto aa borsa da cesticoli, già che--
non s intende, per altro «he per una
meschina, da povero, wni sola. e
“stanza, per un buco,.v.:mantrulfo.» ;
Cafuorchie . .Tazs, nido, inago angusto , «É
terraneo . Deriva dal Greco, quasi + l
bacea di sepolcro, ‘0 buca pettpidadar giù,
inferno «.Cixce. Prolog-- |. 4
- + Senz'axè go csigorchiò . adéò I
» Sarria na coss de fa scì lo spirew.
Gagliosa”. Percossa grave » Forse ‘dallo
lo Callar, quasi dicellé colpe., -che ;fa
rolire. Il Capasso descrivendo, le -
+ Diomede, eruolettolo ‘dir divenato -
più d'un demonio , nella sua tsadazi
Omero ( Libr..V. ) dice. . <—.. "oa
°” Che «illo s Ghe era -.setto e San. i
», Paratria -no sordaro de lo Papag -
» A fronte a cchisto, pocca die cagliost
s», Che, si songo lo vero, so gtan cose.
Cagnà , cambiare» o. |
Calafetejà, dicesi-del..pasre ra ‘forza -di martel
‘©. la stoppa nelle cammissure. delle» tavole
navi, ristoppar le barche, tincafrle con
la stoppa, e poco ,, da xedapalen., c questa di
, PEbr. chaluph, mutacit, novavit. Val and
seccar uno senza 4argli' riposo. a
Calanerella ,. uceelletto , «che nel fitto: merì
più del solito si affanna :a cantare, <
detto pel suesiggio isetes, quando petò :
. Sole è adugga. dass, ‘ SI . to
+, Quanno è la calantrella, e ttu te gare
° »I
Neo .
Là
Cc
». ‘Tango allammà la vide.la contrasta.
liscrialle | anticamente era un giuppon di pel.
, poi di stivali da gtsdao:s, o da xshev, Je.
stere è donde poscia calare, che *eiav an.
ghe diflesi dal presente xadgws retano, dernit- |
a, chalo , c Vitruvio l’ usa parlando de’ pesi,
che scendon giù . E
glannarejo, calendario è © picciol dono quasi
corrispondente al valor d’ ua tai libriccino :
da metafora è tratta dal regalo di tal libret-
| 40, che van facendo i: giovani delle nostre
pitamperie nel Capodasho per carpire. ‘de’ doni
da’ Signori s*dicesi par de'mestrui muliebri.
Bello, fà lo callo, assuefarsi. —
, ultima picciolissima moneta nostra Na-
mana oggi affatto disusita , benchè ne
pi bassi, 0 sia ge prossimi passati secoli
mola» fra noi in uso , vade il prov. manco
| ne callo, pet dir aulla affatto. La .più pic-
} gioia presente moneta è il -sreccelle, e cre-
« desi siacopato da cevaflo perla figura di que-
ato ivi impresso, ch'era, ed è uno de'-segni
| del blasone di nostra Dominante. Se più su
vogliasi rimontare , dedurrassi -da medxos , Le
, già son noti a' dotti i digpràxor, i guaine: e Pl
RA degli Achei, degli Ateniesi, Chii &c,
Harria ,.dicegi. per ingiuria ‘ad-‘uom rezte , lo
ifitesso che Calevrese ;- © corimeo. Pass "n Car
i lavria , duriare, ingannare. Fas. °
» Fegne effere Franzeze “e le va nnante
o E lo ppassaie ’n calavria tutte quante,
pito , rechieder a taluno quel che deve. ’
oneco , Caaonica..
Rammara, sianze, abitazione ‘da xauspe', 1c3:u-
4 de, ma in sento: di lémia, o sie. votta, non
.
x
"a. l C'A° M
di testuggine , o--da) Caldco armar; cispene .
Cammarare, masgiar di grascio , come scamma.
rare , wangiar di megto.. +» - .
Cammemiea , comminakia , e contegno di tele
zo ncè camminzre. -
"Cammisa PI Cemicia . Tiorb.. Corà. Io 508,430
» Me se smosss lo cuorpo-2 ia mprovisa,
sn Comme magnato avaffe pascenache ,
ss Nzemma allerdaie de cacca na casmmisa.
. Cammisa de I° annore è la camicia della -don-
sella, che:dapo la. prima notte dello.. sposi
. dizio, si.ba da-mostrare a’ parcoti degli apesi
tinta di sangue per onore e gloria di ambe.
due. Questa singalar: costumanza intsrodazte
.- dalla rustica scroplicità . de’. nossri . maggiori
resta ancora nei volgo,: ed è tasto sagra ,
«che laddove mancalle .lg verità , si suppliaf.
. be con sangue di. piccioni meffovi- dis sop-
piatto, anzichè . restar disonosati gli sposi .
. Rammenta quest'uso il Gossese aclia sus Fa
- Jasseide cant. 1. st. 276. i
.1y Mostraro la cammina allegramente ,
» Quanno veneste po lo :parentate,
» Che pareva na veste de vasteme,
ss-Tanto che ng rommase consolare,
» Vedenno tanto anore.a lo pasente ,
«+ 3» Che nullo se l’avette maie peasao, #
Cammisa, notiflima priora nestra covercure' dì tela
del corpo a.carnc nuda, prima a sasconder il
corpa, e prima ad cefler nascosta dagli altri pan.
ni dall'Arabo chemo:r, che Suida traduce maps
ew , onde poi |° umonzuior, la sortocamicia.
© dall’ oriental chemus, /etcas , donde ib ga,
.. pronome a Saturgo di Carite , da che timo.
‘1060 venne tra' nostri monti a-nascondergi, (
-
| e© AM 73
. di Camisene alla Chonia nella sopré Mi Gre-
- cic. Quindi Cammeso, notiflima vestà carie,
22 comit e . .°
Campana, in senso esseno la nature delle Don-
ne. w Battaglio. o
agaro , nétidicas: mole tomseggiante delle
‘nostre Chiese. Campanaro de Puorco però val
quell’intera appesa continente il cuore, fegato,
gulmone , torarella ce. di. detto ssporoso ani-
‘ «mal antigiadzico . ‘vo.
ejà , v. allocchissse, val trattenersi con
- scioltezza in. qualche luogo , fingendo di qoa
guardere. . i
Geropamella, diminutivo be campana : chiovere
campanelle . dicizm aio loggie nei ca-
der fsn delle bolle è PORE
+ Campejone, stadera guande della Dogana, uomo
valoroso ; farbaîcio classico i e nome famoso
nella fu nostra. accadcaia delta Sradera . *
Campiglia, da campo. Pag. Bliah Ron Ruot.o
XII. "SE
in fino x. . + . Tu de campiglia
so Me faie na vecerata, e crac Biraolfo
» Sulo mme lafle a spollecare st’ uolfo. #
Campieso, Wgoscie della monte. .
Camuscio , e campscia , sorta di pelle di cspra
selvaggia solita trovarsi in Abruzzo , € pre
prio a Montecorno, o sia il gran sasso d
dialia detta da Silio Italico, le quale prepa-
fara con arte pacticolere da quegl' indigeni , è
‘ottima per abiti: dicesi per ironia , ed ingiu-
ria ad uom poco atto alla procreazione della
specie () i .
Cannacca , golertra multebag., per lo più di per.
le, amibre, granatelie, cavalli, segnacoli &c.
da portarsi, nella gola. e
Dix. Nap. T.l. ‘Db Can:
,°
94 8 A N -
Cannafiro ; sorta di ‘uccello di rapina, 0 d' is.
.. felice Bgura., nè moltazgrande , tha | d'amupiz*
- gola: quindi il waslato ad.uomo ch'abbie si
mili difetti ,, e spezibliuraze della gola , ©- e 4
di troppo parole. - << 4
Canaglia, piebecete , -dicesitd' am ‘infame’.
Gannagola, e cannevola, desiderio” forte Ji quat
che cibo, traslavemiente anche di slmmiggnue ,
vi glielo, gotio-;nvideja. |‘ ae.
Cannapierto, eslla gola, e bocc' aperta , ‘diees
“ el'am:balordo , 0 di-ehi per sagerchia merea-
° > sione tela tpuasi.incantato a sentir, od: am
“ mirar alcuno . Fas. SES
,» Cannapierte, nicamtate , cd arremifià-
niAla facce , ato giono tutte etiie”.:
Canario, e canarejo,, motifimo canoro ucceltetta:
FÀ canarie co-le mmano, fer segho di, eg
facere» Fasi. PAZZE,
_, Cossì ddiffe Aladino: e Sfolemene
>» 1°, 8 zitto, e ffa canarie co lt mmapo..
3° pur unt sorte di ballo; esde » -
»» Trona lf? ajeto, >
- 0 ‘E' Ccartireto fa fa terra’ o.
» A lo remmore, e chitlo setifo tuetà.
Cannarizeja; ghiortonèria , da tannafuto . | “a
.Canngrone, È castnaruozziolo ; iena, gola , gt
70, dicesì pur'd“'un uom goloso. o
Canino, goloso. - DR
Cantnattrorzoto :; gdfa dida tania i 0» "
Cunciellò da negato it
‘Cine, ‘notissimo Animale di sua marura*fedele ,
ma nel tempo stesso feroce , rabbioso , cru-
dele Ste. Se lo mangiano li cane . (Fas.) vale
- smania di' dolore per védersì'*in ozio, non può
arsene colle mani alla cintola.
4
Ca
W
‘
CA N. 5
| Canesca’. Nome eli .quel groflo. pesce amtropota-
> , the da’ Francesi è detto Reguin , e ‘da-
« gl lualiani Pescecaze ..E' frequente ne' nostri
. masi. lp senso. traslato è voce d’ingiuria , e
«dinota nomo di perversa indole, e restia aper
suadersi.. La metafora è presa dalla durezza
della pelle di questo pesce , che .è difficile
1 tsaforare. Diffeccata diviene tanco più dura,
+
$ »_*
che serve di. grattugia. Om. dik. VI. .
> Tè sia arrerommannato #50 CINESCA, Lc)
» Fa, che se giacca, e ecco Deiavolo essa. ®
Canistro, carssgro.,.c sorta .di Cesto di vigmai
per avvezzar i ragazzi a scior le gambe, è
camminare, |. >» l
Canpicchio , , gole:. aozaje do cannicchio, alzò
«la. VOCE 9 . 1)
‘ TL
«Cannplicchia . Testaceo marino. Viol, Buff. XX,
4
» È co na mmesca-pesan de pastocchie
» Le gongole vò dà percannolicchie . .
Si. raccolgono questi testacci acil’ arena , in
evi sono sepolti, da’ pescarori, camminagdo-
.vi sopra, e premendo il piede ,‘e quando
‘sentono «sotto le pianta puagersi da Cosa ts-
gliente , si accpigono ixi «fiere il testacco ,
si chiggno, e lo estraggono dalla sabbia.
Quindi a yedce questi. pescasori da lontano,
scmbrano genre, che pafleggino piano piano ,
e immersi in altifimi -pensicri; giacehè ia fat-
ti avendo tutta la loro attenzione raccolta al
senso delle piante de' piedi ,. portano la testa
quasi estatica. Da cià. è nata la frase far cqa-
nodicehi . che vale esser profondamente distratto
dn altro pensicro. Ciucc. Cant. W. st. 13.
ge-Ma , si lo Rrè facca su canpolicchie,.
s» Chill'aute, cite ll'azgano accompagnato , .
o D a 33 SYRE
. , vu
f
7% ‘-— GA N
<- n Mne-facesno casticlie., @ è
>» Fasano se .
» Ca si fa cannolicchie ’n chisto passo; ‘
» Pe no stare a lo scritto, è no cornuto.
Carnbscere , conoscere .
Cannovo, € Cennave, canspe, ommo de eag:
navo, val cefo d'impiccato , birkg degno é&
° forca | Corvattino de cannavo, lectio, con cs
‘si strangolano i rei sulla forca , v. chiappe,
Gantalesio , centilene , canto disteso , com? è qual
— della Chiesa. Fas.
° =,» Ma da lo-cantalesio scare
» De li devote, e ssante chirielle.
‘ Cantararo . Damo, che fa canteri.
+ Si mme metteffe a -ffa fo .canteraro,,
so 12 uommene nasgiarsigno senza culo .
Questi versi sono celebri per avergli igpevi 1°
immortale Metastasio, quando giovanetto eta
<ùcta noi, cd svasgli titenuti a mente per È in
predibile energia, con cui esprimono quanto
‘poffa estendersi la csudeltà della contragia
sore. tt ° *
, Cantarano . Armario con tiratori per riporre‘abi-
ti, o altro. in Francese Parreen. Dall effero
si anticamente meflì ne' cantoni delle st
traffeto il nome: ma poi in tutto si dini
“mettergli negli angoli, e servivano di corna.
‘ mento, Come i moderni Ber, nel mezzo deli,
te stanze. Om. lib. V, I
se Io coglione a beai tanto loateno,
‘ 3» Lassà lo nînaa ,-è la moglicra mia, —
» È qua zecchino nc'è a lo canmrano ,
s» Ch' ogne pedale se ac acconciarrta , @
Gantarinola , canterini, cartatrice donna da tea
tre, detto per disprezzo ad una donca, cui
S
è
piacole il vivere con Rathe abuso di teri]
| Claro. Pitale , vaso degli escrementi . Dal la.
tino Cassfierus , che im quellà lingua significa
generalmente sn vaso, me nel Dialetto Na-
letano è ristretto a dinetare il .vaso dell?
immondezza , ed è perciò voce schifosa : 0
ure dal greco seràzpga, lo scene d:, a
| La ‘chifimo , o noto inectto , la crafaggio, por:
1 dare la denopriperione a tal weso , fatto
‘ perciò come i nostri fiaschi di crete, onde
Virgilio
Attrita perdebat cantharas ansa.
In ebreo abbiam cerar, € cantar, | incensic3
re; se quindi metaforicamente: poffa , è debba,
dedursi, dicanio i dotti, v.F.M.F. n
senso però. fin da'rempi della corretta licia .
erasi comiaciata particolarmente adusare la voce.
cantharus. In Anastasio Bibliotecario nella. vi.
ta di Papa Sismaco incontrasi ; Ziem- sub grai
dis in Afris alium cantharun fois in valgo
* campi psv s ci ad usunt humane necessttasis
fedi . o Cord. 1. Sone 4
GERE dia facce è comm’a centatiello»,
1, Commoglia, quame vuoie, chitasce lo fieto.®
, parato i. malridetto , sMalmenato .-
Ginosa, rr di mulo generato. nen- già-sda
asino scesppisso con giumenta:, mà da- caval
i Jo con asina. Ne climi freddi del sectentrio»
me. sono rari i muli per la disproporzione -di
mole. te gli asici., che sono pictioliffimi , ©
le eavalle, che sono grandi ; ma impoflibili
affasto sono î eanzisri per la stella .r
Che l’‘asina non può riceter lo stallone . Fra.
noi sono anche rari, e sono men prefgiati.de'
- mali per efter più piccoli, e di minor forza.
D' 3 Quito
pa
cAO;
Quindi si ha per aumenzativo.d*i ia |
dicendo a taluno malo, s' aggiun ARSrrali
Può derivare dalla voce. Araba X pmsio , chè.
in quella liogua dinota Porco. ®*
Camo , scampo, luogo , agio; dà canzo, der w,
do » tempo, luogo ec.
Caodara, c cavedora, ssldaje:. . UU
Caodo, e cavodo, callo. » +
* Gaoiera, e cuotela, cancelap cauzione» sesiciiipe
zione, malleveria .
.Caoterio, e eautetio, emissario , foritanella ». na
rottorejo . >
Consa, cagione , lite, processo. Fas. “-
» La caosa è gguadagnata si è viste Lelio.
Cacre, cavoze , 0 cavozigre , calette: fhaustghte--
nic le ceavozente rosse, val ha recata ua Moe
tizia, metafora. presa dall’uso -degli -
embasciadori,. che usavano tali calzari cotelmei..
Geperrone , e Caparrone. Has dinotato origiga»
giamente- il caprone : ma ora bi trasferisce
che.al montane. Tass. cant: IX. st. Aia
93 0. . E ccomi a caparrpoe d &
- » Se simesteno ‘© iacche ,e module: è
Gaperrone, oibinaro, edi ‘dura, e: talora di. Nd
lodevol costume , caprone ;
Cafipetiina ; gente dé la coppa ri gente db
accorta. i
Coppellazto, cappeltizcio, CIS
Capetejare ; scegliere , prender. capo per n cp l
Capetejato Malo , ingiuria atroce tra’ n; e
val de’ primi, scelto fra-tutcî gli altri MIlpssi--
: co, © pure del cqpetcjere ce che val ca}ià
‘ gere, da vel azbilfe che re” "Rea
i, che son portati all aroaacic nori è
rod
i =
GA +e
0 coù medi nella Ruota, dende - «poi | esttag-
, gon. le nudrici, pigliandoli per i piedi mentra
vé sano stati ficcati col capo avanti e Tess.
cant. VI. st. 73.
» Da Il'auta parto. - chill tpaderore
cs "Mulo: ‘capetejato l’_accarezaa.,
capiti. capifano , € talor Govermadore , dall’
iso antica d' affidarsi anche il-goverso. poli».
tico agli.pomiai d’'anpi. . - _
Capetietio ; il capo della colonne , € È caperioli
delie .poppe:.
Capezzate , ventre di bove allessa4 busecchio .
Capezzone, freno. di semplice. funi pei cavalli. ,
Cappiello ec..Nof:me fù piglià lo ceppieilo ,
non mi far adirare :. ve anche mabmome ) ole -
‘dé. Basano: ‘nel contrasta «che: fa-fer- alla Vergee
‘ gua cel core, di Sefrenia:: - |
c‘.sa Lorgore dice; va:-che non st mova::
- » Fa la vregagaa-ppe quarche ccappielta .- |
Gapo de maglio, ostinato, pertinace , inflessibile»; --
Gapone > galle castrito :-: .>
Gaponnuglio, e. capodisaglio custa di pesce ho.
etruoso del-genete delle Buleac ; se nce -vegs
gono spaflo ne bastrb-anasi', venendo dicito
a’ bastimenti Olindesi, Tagiosi ‘0-simili Lasi
——ar Baltico ec.. è | ne
Caporico , pintone, capostrade“; ; crocicchit
Gsporommola , € cspotrummolo ; ; copiroinbolo” .
Capotommolejare v. vrociolefare , cato colla te.
sa innanzi è rosola?. iù "calindò , ® ee” rod
leadf.. & aa.
a potosta , epiteto d um.ostineto;: > |
Gippat0 3: pentelio; dell'Ebi: chappoth, sorte cdl
| 7360 fatto infonna di iribuico, lat. ia fundibrtmm,
4
f ’
- % Di
: £ |. 5. sa 1
‘be SÉ‘uo4 e use Pata 44", e ».,
e
| VE
1)
îo car
‘ il quale rivolto soflopra mon è forte come un'
ferrajuolo indoffò ad un uomo? ch'è io ene
| — tacpa de' Greci, e’ cuculiar de Lariht che
non era sicuramente solo i} mantello col c.
. «+ puecio», ma @alla figure , come: peeling
Zoccolenti , x Riformati sensa pell egrtie
apc sostchiamato il € i cartà ripde:
vi sromi , e simili cose onde Marziale ‘:-
Vel thurìs, piperisgie sis eucutite»
Li Greci Aleftadrjni tradafero quei voce
ebrea Swan, l'incensiere : i-dotti però che
sanno come fn que’ tempi Labult gli Ebrei ara
tal veso ‘profametorio , € to. dit aosero
diverso, potsan, giudicar - Varo.
otierzo, prizicipio d'un verso» oe
Capozzolia., *oltse } esser il: fem. di. copitalttlo
val anche una deste pisciola ;: € propriamet@
quelle. d'un cspretto , d'un/agnelio, è simile.
Capemziello, dicesi d'un sascitator di. Ziri, e
tumulti, ° i
Caranfa, orride Buce, snae, vi Serecino, onde
+. sesranfato., sipolto, nalzosto , &c. . -
» Nee ha ncarinface a sta "aranfa oUttetà
» A ppeacià ‘an sterno, e-accandì: boteze
Qurafa, sosta di misura di liduidi: di 33-®ènee.
> Carràfella, picciola ambollina di:vetro: utata-
comuaenento nelle Chiese, onde. Stolacerea
Chiericonzolo . ‘&
Carmario, partecipante j qui sponbelan. enni seit.
Mus. Nép. E -
a To, crep, 0. maremse:. ‘at: ta,
”» Pigliarrà. caratarie a ha gabella... Mii
Carratiello , picciole fotte . - au 1, X
Caravattoto,. Grabbiuola con carvatca per caspaiio
ecelli -. Cico € cani Pigro | sd 7
e se” Avi:
| C &
v divite visto maie ne pelerielio,
s» Ch' into a ne caravattolo è ncappato! #
Carasuottolo, € cerabuottolo ,-@ caravuotto, da-
ca , tana, carabbozzo , carcere militare, pic-
.- @ola staaza ,-:éd incommoda, v. tirataro
Caravella. sorta di aeue.
L'arca, falla, calca, Vai
Carcara, talcaja , fornave da cuocer calce o
sf
taforicamente grande voragine ‘di fuoco ,;/nde
ave sa carcare”n pito, dicesi d'un ridente
. innamortto. Fe na garcarà "n pietto:, d'accia
‘ der uno com colpo di schioppo. |
Eareare , calcare, calpestare, -în scuso: venceteo. .
,- Coprire, asar con donna.
Garciofiola . Carciofe:, ‘in Francese ersichaut . Si
- suol dagli amanti dare per tenerezza d'afft-
to quesso soprannome alle loro ragazze .- E'
‘notabile l’antiehità di zl: uso*. Otario allà
fanciulla, che sopra tutto amò, dè: il nome
di Cizara, ch'è il nome Greco: del Earciofu.
: 1 rappostiì di tenerezza, sapore , polpa, fipu-
Fa, prisizia di eragione, strettesea dè foglie
ec. , Che nelle loro lascise imaginasioni han.
no trovati gli amanti tra ?l carciofo , cia im-
berbe , 0 barbuto, -@ le gussose fancialle ,.
Aanno per così dir fondata sulla nituta iste@®
‘ sa delle cose queste trattato, e questa rasso-
migtianza. Duterà dunque , finchè . dareranno
+ de fanciulle, & i carcioli: Quindi:scorve sathe
questa voce per refraie di. alouae nostre can=
zoni, ed ia questo Caso per servire alla - mi-
sura del verso sicaccentue», € si dice. carciofà.
fol. ® i |
Cadare .. Caver fuora il pelo a' panni .. Si-tra-
steriece a dinotare Dusiere. taluno, presa la si
D: $: Mi- è
tai
66 Gay R
militudine dal battere, che fango i. estd:tori
«adi dana . * Dicezi propriagiente del passar il
lico, la lana ,..0 simile al pettine, detto da
noi cardo , ma propriameate il lino maciulla»
to : per traslato mangiare , «quar di mano ,
come p. e. danaro, od altro; talora val inquie=
tare , dar de' travagli. Fas, i i
. >» Q granniflema figlio de, pottapa .
g:.Non tanto squiglic, e ffaie cardà la lan
val anche mangiare, divorare. Fat. ra
«an .De seflani0® zone, ed ha tutte li diente,
. 2 E comme a no feg]iulo carda e nuromuna,.
-v. ciangolejare, ngorfire, scsafangiare, allu-
parese, mazzecarese, pazzejarese , faticarese ,
. lavorare, sguazzarese, sguazzarejarese , sboas
“marese &Cc. e questi - vaglioo. propriamente -
mangiesti a sazietà qualche cosa, v, altrove.
dascio . Fratello, 0 amico strettissimo , O col-
» degn ». Voce iatieramente araba .CARDASCHR:
intitola il Gran Siggote il solo Re di Svezia
.tre° Sovragi. Cristiani -per 1° antichilima , e
mon snai interrotta alleanza, che ha conser...
, Yata coo quel .sel@ Monarca . Cicco. cane
DVIH.se 39... ... o
_ s-Vedite chigto ccà, che le stà appriesso.
® -.., E pparena gardasce, e ccammarata? ®
.e perchè non da #epdi4y cor, già che zal ti»
.- tolo aon diamb , se.non che agli amigi in-
-«timi, e.che-amiamo come Lenti noi stollì ,
qualmente i.Larinà diceven corculun, dimidium -
ARIMA Cic.
Cardascia., cordoglio , dolor di: cuore , 0d° anime.
forte, afffizione, v. crepantiglia . Bal Greco.
ca mepfia, in sensa d'animo irgio. Omo... .
1°", @iupone è tutta. astria, e.cardascia . ®
(i)
% è
o. Ù AR 11)
Cadillo, penghero , scibbe di ‘porta , Fas.
e Co li cardille je nmortalette d’oro
Carditto, nbtissimo:ticcelletto , e sorta d’etba
con afrto nome cicerbira., buona pur in insa-
‘fata, non che per le forite. Fas.
‘,, E pperchè-da-ia mamma essa mparaje.
«0 Cche berrà ccoil'aute erve Ha lo cardiblo.
Garella n. p.- d'un’ famoso pertinate , ed ostina-
tifimo” tosto, onde Aatid-ia ‘prov., cl Fanno.
cantò: AI l
»» Sempre co la perfidia de Carella
so La: vonno ghi servenno affi 2 la moîte,-
Carreco da apprxos , ‘cofino. stoja , che piena è
quanto può -portar indoffo una persona, od am
piumento .
Garrera , corsa, aggio pigliato » na camera, mi
son posto a correré, mit: son’ messo ‘a faro cosa -
di, fretta. Dé carrera, in freuta . Fas.:
* ,, Ca Pajoràie 1d' Cielo, e de-carcetà
) so L'ammicé Sspierce accduze a la bannere.
Cerfettare, gastigare, temprar, moderah , icner
- in ‘freno , awvilire . Fas. 0
ss Chi s6a vezzarra forza te ‘caffettaè ‘
Dar mote bustiture | E’ voce corrotea da:
° Citlafatare ,-efiendo noto che immenso nu-
mero di colpi dimattello riceve tib ‘bastimen-
to nel calafatarsit. Corti. Micc. Pass. tant.
Pi st. 19. È E 4
» Miceo che se senterte «carfatcare -
sì Dé chesta squatra tarito arresecata,
» Pe no paco s attefà a reparare,
» E po metrerte mano pe fa spara. #7
Gamevale,eCarnolovato,notissimo tempo di sollazzà -
‘intftito e vergognoso residuo degli antichi Bac-
Canali per Boi Crisciani* dicesi d' aos pihgue,
+6 o ta-
nta
»
-
%. € A |
‘e talora’ noo srraccione - Nell? ultime: cas
-di tali giorni gai., è costume fra % po.
olaccio di farsi una statua di paglia vestirà
a,grofflolamente , che dicon feeramale maor-
to, e metano ‘per la città con fiato, e and
macoso piagnisteo al.apon di padelle, campa
pacci &c. e dicesi lo ghi 4 auevà. Carnevale
Fas, vi alluse quandp cantò,
» “n. Ciento.afra. spate..e scute "nonta, e ssonar.
» Che pparea s' atterzsisse Garrevale he
Earreca , carica, Pep. Lo el.
Carcrativo, per traslata val: ruffizzo., trattato
dosi. di Dpona, val putians. . i
Garctà , carità., limosina.. . -
Carétà pelosa. premura interessata, fino affetso ,.
cioè. per gecoado. fine. Fas. .
», Sta. caretà. ppelosa, c sti prodize
x Pecchè?. «0
Carriate . Tirare a forte , trascinare . E° visibile.
. P'etimologia dalla. voce Carra . Tiorh. cordà
KL Sos 13. 1 v, Po
» Si tu, che nce puoie tanzo cole.mmuse,
» Chen capa t' hango puosto.doie corone,
so Nce lo casric, e la faie,entrasre pane,
»» Pressannole .duie, vietac-tuoie asamoruse.
ì vi pure pertase, addurre , indicare, persua=
te...
© @arifa, dicesi per itonia, e dispreggio di bmt-.
“ta donna-gpasi *eps4,. agelle doanacce , che
dalla Caria venivan apposta nell' altre parti.
ella Greciamg e nell nostra Icalia., come le
Ambubaja dalla Siria, a. profellase umanità , e
. + &tudio di fisica spezimentale, diceva D.Fassidioy,
e che prezzolate givan come le Megaresi a
Rianger scaza voglia. i defuoti, com quell'ortide
SA ma
% dh
”
su CAR ty
maischeracce .di cicra sul viso , :di cui steual-
mente non. poche si veggiono 1 d'un: muro
del trostro :dissorterrsto Pomptjano , e proprio
: viciao la ‘porta della--Cimi.. -
Cassino , carlino, notiffidia' moneta: “mostrate di
grana 10. così detta deb Re Carlo. _
Carriola , carretta , ‘e satia sopra votelle per comp
modo "de ‘poyetìi storpi > > . t
Caîmosino.; colore cheeemirà , ‘0. eremii s dicesi è
uo furbo sopraffino». -
Carnuto, der complesso , v. . mporpato VEFUIE
Caro, gradito , mu slot &-in'senfo di divprezo.
zo, onde guento è ccaro! è lo-steffo che die,
eh che brutta smorfia? che oggetto dispiacevole 3:
dall'Ebr. charam ; smorfia, nasino. all’ afrivana,
maso sorio, O: ‘schiseciato , o. ‘che’ siasene eutrato»
dentro , come que’ de'imereuriazi
Carro, noriffima sorta di-vettate, dell'Ebr.: .herva,
anzi che da cwrtam.e forse quiadi il nome a
quel orrido svernet vecchio stefeiaolo,
cui si conte casreggiarsi l' anime de morti vele
la difui sdruscite- barca all'altra contraria spoa:
da dei Regni del pianto.
Carobina, cheradizo, spirito celeste, | e-0. p..
Earrobina , srma da fuoco, spezie di schioppo. ,, ,
Carola, verte... rimbrso Quiki coscienza , eflizione
/ animo, °
Carolejato ; e carnolejt , tardatox dar apiadi: ;
il cacio dicquaglio ‘i quale è da vermini.éofe-
tose: c da altri insetti, da carolejà:.
arosase , tosar i capelliva punta di forbice, da
Camso , testa rasa ; val anche toglier ‘cosa ad’
alcuno : Carosa mel interjezione di donffa per
lo. ‘più: vedova:: quasi dit valtsse, priva di’
marie; alla dicui perdita ne’’tempi andati si
ta
x = i.
te: R_D»
costo a desse. i cpdli, e tipi sila: -crseri dial
defunto livmandara :a consapellit , anè: si vi»
macitaverro:se pain non. fnssero cresciuti co-
me i già tosari. Giallo: costume dura-ancort
. sn tertò:luaghi del:Régho; Estendesi quessai
espressione: metaforicamente ad altro ancora;
‘Garosiclio , seivederajo , ‘sorta . di bossctea , 4
vasclio di creta usato da' tagensi:s
e’ nol di.de'merti «e nel-primo di dell sii
per conser vasi le. solite: sno y cite. lor:
dasano . : ".
Carnazate , :c-carezsare >. carteggiere d
«cerndevolmente. ‘ovo Lun...
Cssruoecio ,.carsetto , ceroitino «
Caruso. A testa e eiade P. «di forbice» da msi
pe, il capo . P’.esprefhoni. grattà ‘/o
«arto per fer asdermire; come saglionctar ie)
‘nuacici a' ragazzi ; ‘ed Anacreonme diffe Aeesgne -
, Spes uapeoni, anintare vero mibà rtopilte "3 fn
-seneo di volersi ricordare di squalche-casa:: on-
ide abbiam il detto maccaronico, grettezio ce-
pitis facit recordare cosellas viFr grattà lo ca- |
‘ rusa wtbinguietar qualcheduno , dargli da pen?
. sete.. il
_ Carvone, famoso armieto: " delle Cirtàrdi Metin
lubrense, che meritò d''effar :immotrtalaso dal -«
.Fuveno per tab-abiticà ; n° SO ZIA +
‘+ Ela famma d'accisro la faceuee= -
\ e-Carvone a.Mmassa ‘semperaa, € fine i
Gesacca , sorta di veste ali” ‘antica, ed o
‘uso ne nostri casali presso di que’ vi ni »
fatta cesme-un :piubbone .
Gasadeuaglio . - Pigzicarolo - * anzi: pa cagnelo ’
i Sr que
4 ', #1 FO ‘
.
b C-A,S.. ° Bpo
v di casio, tà. elio. Cere. Parnus, sent.
q. st. 13. .
1 Nehesso dé lo Scrivano - po fa. ditto.,
s..Do arte.pgnichilaze, > BAVATAGNTO.,
» Contra d’ano, che quanno scaca fuoglie.
, Dedesa. pe. cospise a. Casmiduaglie . ®
patio. sorta di.lavoro; di pista fatto con.
nari, rucchep cc. ed ‘alero., per la.plebe di
faina di. frane, d' Iadia., v.. fattappane , Spar- -
tr casatiello , dicisione. Virg. canti: I. st 8}.
s Ma d'avagizia de Pampalioge..
» Jucaie ntra chiste a spaue- casatielton. v
Guscare . Romper battenda., fracassate, sia.
E'-voce tutta spagauola ..Ow. lib. V.
, Caeca, 650 malentrino , 860. frabbutto, #*
Guecett , ripaste del vaso immenda ,. onde ire:
a la-cascettào, «ande: e scaricare il superfino
peso del ventre . Fas... u0a. volia . adaprò- sal;
frase in. sento di. forremente gridare, forse. per;
induzione -dal. gridar di chi stenta a fari quei:
bisogni » s>spprialmeatezto. paisca remore
soidi
Cascia, caman. . VE
Caso , cacio, ampsninanto.; disgeazio x prov. m'è:
ecadato lo maccarane. dinto. a lo ccaso , .
gu è cavvannio guel che desidsrave. appuntino .:
Galicciralio. Specie di fosmaggiondi tutte dir vacca;
Nome preso dalla figura di piceali covalli —
che per dar è: .giocaro av) fanciùlki sei. formava:
po .di questa pasta.,.e che in; ;parte si consersì
Ya abcora. Metaforicamente. dincta | "uome:
impiccato , Tass, cant IVi an: sg.
es E a mme ve fase, c-a comemprece , €
ure.,
= Fò. la casesavalle- "s.chelle. mare. Pa
LÌ
ata? . sd ° [|
Cc
Gisocavalluccio . Dimisetivo di cssecatiffo PI Li
senso traslato dinosa capitonbolo, vadate',
presa la metafora da questi cagietvaliueci ,
che mal si seggoneîn piedi. Cielo, cante XL
STI °
”» Ma ccolft GFaie no: piezzéco ‘de cinccîa,. .
» Be fice fa lo casecaralivecio.®. + . 4
Caspatro , Gaspare n: p. , dintimttivo .
n0; e Casparrito in gergo udo , ‘e )
- quardo grado nella gran gerarchie de’ Corneli
prastantium- patientiame, et prasentiam<.
Castaddietlo ; sorta di ‘pesos, che sccorido*) na-
curalisti è di poca nrsemotia , onde il prov.
capo de castaudiello , detto per uns sesta di
zucca. Gastaudella scotenata , val’ tieschiello
*sottile , ed’ unto di sero. perchè più facile com.
‘sa, e’ veloce-.
Costellina , maensoleo ‘temparario .
Costieltlo in li da sesto, vel la vergmità .
- Pas. si eh
-* , E° mino sonzà-stromaziento< vuoje ,. sero--
;. fella,
;, Fi rompe sso Castiello 1 sto sordato ?
+ Cisuppota, sessvttita , busso , serio.
Catacuoco . Colto- sotto. E' composto .dalla voce.
cuete:, che derbra da cogliere, e dalia ‘prepo-
sizione. Greca nurn:, che: vale sotto . Cort. Res.
. abeei Il. sea - ia
r° Mo ace l’’aie ‘elisvgeta è e... -
Ceresuoroto , colto it fragante.
Gersfaléo . Quoll' edifivio di legno remporaaee .
, quadro, o ‘piratisidale , che si ‘erige in occasio-
3ne di,eseguio , te dì anniversar): di morti .
Fra noi si trasferisce anche a dinotare qua
_hrttque consimile: edificio ,.cire sò facci, an-
Oy
SE AT 83
curchè- nen sia pei «coca funkbre ; Così lo
Emafaico de lo Pennino è quel Pempio di
feguo , ch&:iff'ogni anno si erge in Napoli
per parte del Popolo ia una regione della
Città detta Pennino, in ocessione della nota
- Proceffione dé Cvrpus Domini . Paffa sache
questa voce nel nostro Dizletto a significare
un wedo vecchio-, e cadente, diventato ques
si ‘stupido, che ba bisogno dell’ altrui ajuto
muoversi .. Deriva -dal Greco sera, edal
Latino Pelus. Così Sseligero Art. Post. XXKL..
4 Palis paltos Siali- claustra , et pegmata rv
Nunc catafalcos., oddita aspirasione . Gli Spî=
gnuoti anche dicone aledahalie il palco, ed i
Francesi Echefonr, &
Giiauemaro . Soîvsco , itnpide , Cert Para,
cant. FF. st. 160. .
nevi. Sé Tejette. *
: e No Poetà citimmàre sciautito ;
ss Che confe*ammore da fatto: no'piocibese;
: » Perchè troppo contrario i*ara stato. #
amaro , scioperone che nulla di se ha cuò
13) da narapapana, mascascere facio , che sì
lascia quasi perire, dandosi alla discrezione del-
‘ le sorte : o daneruusputs membratim , bhe de
narquipiò , fragmemnm, quasi - ‘diceffimo, ua
membro aseiflo, qual: inetib.coss al mondo. -
Catapano , sopraniea dine propriamente della gras
sca, Grassitre; da nen war, quasi Svprintea:
dente e tutt0 è È
Catspicomo , sonco di legno disezso autre, di
qpei per traslato da sucuniora, dirido, dun
Homo wsciso:, € steso'a tetra s e dua balore
. do:, che:val giunto: ‘quasto de morto. per la
sue baerata,; Has. J E
0.
P C Aa k3
E ceo A ccatapiezzo ‘n <asrt. Stai
» Trov è Gernanno, ‘galla gi e dolore ° %, A
" Gataschio , ssioperato da uarso yi iuria .
se, com'è di tutti i Balordi , s 1 quali, x
. non. operano po ragione, ma sol per
.® prato impulso di natpsa; è* da serepygie aa
un vecchio scimanito .
Catîrone, testa del porco . stroncata. dai, bisce--
con tutto. it collo, come cazar origla, poi , di--
giaro. ogni capo, dall Ebr. dorbaroti, ac
. roth, capitella, que pomi fatti a.gnisa, ditte-
e ste d’ animali r ornato delie colonnén,. ;
che in forme i palle sì, metzeno. Ale: pula
€ de piramidi sc 4 la <è1 li Li
atarozza , © Catarozzo in spe i,
Sascenaccig ,-e catenazzo , chievàc ia pai
_ spezie di serratura di Hi prime
de Esiodo ca ti Briazep , è iano è Got.
to, e Gigio dice ,; pel ape sapope - d duo
«arts avprodine: , ifoerinie: Sub; terrene sig .
"cioè le neascuasciaje comme sò maeretavane sos
" BRR: a:
Guesvia ,, € caterveja, melindie gente |
tai: cattedrgo cas voi
Gaio . Segchio dal. laine cadug siga uitcant
Mani ; -schbene. da'. Mia Mode
cata soltanto» qual. vaso. di jegno:. «com, pico
-: ascaro , Che serve.ad.attigger |’ spor
=. Fevera a ‘la.cato si dice di nom - sit:
stato disonorato dalla consorte:.. L°’ allusione:
-nasge., -peronè avendo cesto 7350 HA quanti»
00, chi. vello. Roicamenze. le COraa «agi. lepre
-,.80Ì po porrebbe Peres Riscetà nea ansi
* BRECODELO NE stghè: nen
greco. aados , pg > sh al‘ 1
Cat
LI
CAT gt
erisdeco peo ironia: va. Airdone
fratono, fa lo Catone, srar inserietà, e spatar
sentenze mordii :‘e spingendo più ig là l'îdee,
vale stensi in: asia truce, malinconica ,° e--la-
* meritevole, cone volendo descriver il Fasano.
il suo Tancredi affisso per 1uecisa Clorin..
da, canta;
» ,, Ma lé+scuro-dè maneo”tnon pe fare
» De non' tornare a’ lo prinfmo catone :-
» E ccod*iffo , e cao cclrelhr po sbareja,.
ss Cche fiuorze da.to Gieto l° aosoleja .
Garommelecja, e: votrommolejà, tombalere , vi.
vtociolejà . - si . i
Crinojo , sréeze a pian terreno, e.talor sotter=
er per. upo.di-tesier legna, porci, od ‘at--
i animali, da mare oz, juxta domum, 0 dè>
sata Dter., prope propiiarà , supp. domum, come.
în franzese=chs3. nozs., dè: che ordinariamente:
uri. bafft:t00' o: sbtro ;"t prefid le. nostre ‘ca.
se; 0 da mas*vmw perle pecore . Li Latini:
ebflero ‘caronium a dinbtar ua grotta, un
cantina... ÎD preso MarWwrsovy NAMPYL69 , MAMIYLI08 g_
Auens subterranatg:, Untie Cicerone scherzando
Epfer. ad femil. 15. Hib. -7? dilà*, -vercor me-
°- dn -Catonikm: Calorninos ete. tioè. temo , che.
‘0Cefare , e the, è.te ;'che fiuto parliama ‘be.
ne, e.piglifin le parti di Catone, not nam
di a dizvolo , € ci soffonni: ‘è vero., che-ta-
-. Iuei voglion:leffpervi Carontum per Catohiua:
“ me chi nom*vede -che ‘tal correzione. farebbe"
rdere' la praziandl concetto giocherole Cice-
roniano #Di'Laberttd sappirim: che sterile, Mo- -
‘ na fide:tollet vov.Orcas' nudias in Calonium ?°N®.
"sacri MO6F mosaici Jepesf cRamgjorh'{ cui dato
il-solito ‘scambio del.nuz ia sesò., altro pon
vi.
f
_»
ss € AV
vi sarebbe che dre )a dieret quelle esita
ia..pian tesse tagno al Fempio, - propri
in ie Gentium, in deve-si conservavano.
tegns, il vino, il sale, si Finscermràno -
. animali., che si aversa da saerificate , ©
. Faltre cose: neceffarie al serviaio , cd es:
sacro Altare, -
Cavalers, e,cavalerela , Signora,
di.donne le-guale bench non di oi, sot
» tal sé presen suo Contegno , pia
Penti &c. v. Damme, e Edemma..
Cavicchio, e gavicchio , e gaviglio , in pi
veglie , picciol le netto € come un
uso al salafio , «diceliì. pro
. mente io faccio priori e. sta seveglie
- 10 decommedo , e.tx guasti.
Canlecchione,. Villano , gotico e Supido. Aache
ab Toscaoi dal Eavolo., pianihipes se stefif“ia-
sipida, han presa emsalbra a dinorere amegier
| «ona di poco talento .. Om kb. FII.
. » Neignzie a nt ni ddomandare rendi
se IN € appe na gran-p
. .» Sea sa canlecchiwaî derte a ni
Cavolejare. Rubare.. Sembra voce di up
Latino barbasa , giacchè nella legge: Sa
Tir. XVII. cap, 40.si legge :-Si guis Arista-
tone. super heminem mortuutà cassulaverit +
“ * Forse la. vace Francese voler , ibare ,. di
cui si è cercata.invano l'amimolagia , non è
+ altro che la stonciatura della. voce coso. v
. Egidio Menagio sel sue Didiogaire
. gique de la langne Francoise ( voc. )
crede, che la..parola voler nel senso di ruba.
a cità dal a volere she ha «° iscosso
, - de
“
°
"
)
®
»
IATIAA pelare inve
I «desio ub. III. in fin.
A che se ca
» A sparta ,.g, tte porsaie co le galere. © .
e cavocio, calcio . *
Merce
salice, DO ch
Cavocetejare , e «20eetezà , ricahitrare , rar calk8,
ndi
Ln se cavotenero, she sita sele , desio
pes lo più de' cavalli, calcitrose . <
Casodo cavodo, conbito ssibito , allora per allora.
Gavado - de coppolone o molta fretta , e-desiderio,
Givonasia ce, tizarese le csavosette , o la ca.
+ POROHA , prasame, molto a #, spenersi per no-c
nd - di meritò
sone s € cauzuile s«cattone. Fas.
E a nehi de peieio lo csazorie.
quasi. pli «i .uciolse il -cospa, esi sporcò
» peg allegraee. Val. l’ intesso
. — s» Baosto hanno "a foseone. li cauzune.
Genna , -gavotane ) € cassune. «Calgoni. An
— mare a fante ceusune vale morire , quasi dit
| sì e ,‘mutar vesti; © quiséi pigliare KR
‘aree diaota ie sello . Ciuss, cane. sd MH.
so (o si a 10 sue capmne e one fece. n)
+ +-+ + taterjezione . òggi resa familiarifima
- più -the-ia pira a) sella, dove non è parola ©
oscena , a.noi. Un-eruditifimo cm. -
“ measasiolo trovasi scsicsa su questa voce dal-
a Pastor della -Bellezzeraddeno de Ai Lengua
* Bifpoletana in una sua nota, alla quale si-
mettiam: ii curioso deggitose . - .. 3
Cauca, n. p. Framesca., suna pensione , vespa ‘
40cca è Fas. s
-, Ste
è
4 € 6
. ».Sagnore ha.da di piismasche
.s Ppe la capo na cerca sirio rovacesip
Cecagnuole , /osco ..
‘Cecare deritto, colpire al gno.
CLecatella, » cenno d costa , na posti,
se.E mmo ione a cchesta. %
» echella . È SO
s, Decca, va buono, e cco na cessetie—
Matavaccole, epiatto deo td mnoce sellee. ‘
» Cecavescale. cano, ©. cquan vide.ta
» , De Magreme..te.campe st Rgmsse, ev
Cefeca, cosa vile, csitiva, da.aulia, losdti
. 6054 a nulla ‘buona da memese gli i
pi, notiflimi animali per Ja loro. inetaga.;
inutilità, fucechè alla procreaziano: prete;
ma che fremanto. ame n_000te cuculie ...
Miglior MApaTer CITI L'YUSio RI ds: ali
_laborem suumoin verttrcon \metunt .-v. GE
Cellaro, cantina , dispensa: . cellajo:» ,
Celenta , sseumento., c?l instro "s0essa a
‘: la detta macchina fallania sà dà alle,
deappi &c. È . The SIEPE,
+ Celestro, aifeste. -
Cellorrielio , cervello j cilebron diceria spo.
Cerviello , come
‘ .y Pane cuotto. ppe cceeviello
‘ » Fenc %a-capo lo mess: 3
Cemmenere, fuicra. , camino ,. naso 3: fcrunmea '
cemtnera, vel.arde di sdegnio .
Geniere . Tenero, molle , monlido . Dal Gra
, rude, musaeda: per - ‘raddolcimento la d
1» Nonssi preadecmai în mala pass
il cinadus de' Latini , > qeantuaguenan
gta voce latina abbia Inaqpliziorigie » e
lo, mollese, pastuso. # ‘ca
nd
C RR
Metitimmelo spezie di molino dy tiade, che ma:
cina :pesò a-petto di animali , non ad scqua .
Censullo , e. Becenzullo , Vincenzino..
Centra , cresta; tuflo comm. a ccentra de gallo,
Contrella, piccio! chiodo di:ferro da nego .
Cera coll' e .seretta è quella nota mazeria com.
bustibile , di cui fansi le candele, coli’ e larga
-val seria, volto; aspetto - Fas.
+» Lo menire ‘n cera penzarosa:. ., .
Cerasale , voce provinciale aprigchè Na poletana,
e-val il mere di Giagno, in ai mnaturea le
| cisieggie : ne montagne ò di Diana val
-- sì mese.di Ottobre, POI «di tal frutto,
Gerchiesto, anello, ticordino , speriò di sempli-
. ce saellerro. pi
,s sorta di: nno gacseolino . Fer
* ‘%,-© Baratto Poe faccio £0 ccersito ;
n.0 mmemforchio a ssi vuosche pe rremmito.
Cermone, sroncò d' an albero ;“e dicesi d'un
‘uom ‘groffolane moralmente e fisicamente da
MO ) EIMIIenis
Cernere dicesi del frumento, e val vagliare ,
crivellare , abburattre . Cermerso, -vale.strin-
‘© gersi melle spalle, (come fa chi va cercando
una fcusa, desidera cosa ; © simile , i parti»
cipio .è cernuto « ”
Ceraia , volto, aspetto, dal ln. 2erno ; iadiciamo
P più propriamente d'un visaccio snere pido ,
sfrontato, che non si scompone . Fas.
» Vafrino afferva co_na cernia tosta ,-
n» Comme ppe la concià nee stesse ap posca,
| Cernicchio ;- staccio., czivello. -
Cervecone , collottota .
Cervone . Linguaggio oscuro . Dala parota Brane
cese TJergon, © dergon ( «00sÌ wiveasi @e pro-
nuUNe
}
/
96 - GET I
. muntiavasi angicamente ), da qui. dasiva «ta
che 1 Italiana Gergo ,' ma la gsoce Cer poze
sonserva più del suono della Frangese .. Core.
- Ros: att. DIL, Sc. I; 2° ri .
- 3» Cheffa è partà cervoze, io non te ntenao,
. + Non pesco tanto a fuano,8.
Cestre ; n. p.-r'na di:cni allosivamente ci sec.
siamo per disegna: un certo tale; così Fasa-
no a dinotar il tradisor Ormonde fa dir al
Baglione ten
» Vesca l’asmmico Cesaro, e Efranzese.
sn Se fa, strillaie, nè nse.llu nzopna magco.
Cestuneja, e cestunia, cestaggine» Dicesi d' go
lento né cammianre, e di dogana di hrutre
aspetter, e peggio formato corpg. . .
Cetrangolo, notiflima arencio ; dal costuge sy
carnovale di tirarsi di tali frutti, & talofa. pet
disprezzo ad alcuao , dissc il Fas. .
» E nno stimma nè ffrézza, nè ppresase.
so Ma comme jesse a ffà a ccetrangolare,
Cètrola, cere, istrumento musicale.
Getrulo. Cetritolo , frutto notifimo . Me
. sfisa a le.cetrole , vale dar nuove leggi
dose , che non soggiacciona «, legislazione :. E
vwerbio preso dall'eller i cetriuofi im A
per la viltà loro esenti dalla fiflezione del
prezzo , che dicesi essisa, alla quale soggiae.
ciono per antico, e non saggio stabilimen.
to quasi tutti i comestibili . Ciucc, casg 4
Slo 9. .
393 <» 0 «+ Lo sì Conte, .
,, Ch'a le cetrola va mertenno aflise.
ILrattar da cetrulo dinota disprezzare + * Ciuce
nese. V. st. 8. l i
© Sellcao, e ch' aggio farro, ch’ a mme ssulc
” , Mai
\
”
b e, i .
_CRV.. .
4». Mm'aie.da trattare propio da cetrulo.
Cetralo nzemmentuto è il cetriuolo andato
in semenza, che per effler-direnuto insipidis.
simo, non è più atto-a mangiarsi. Perciò in
. senso translato dinota una persona assolata»
mente stupida, e senza sale in queca . Ciuco,
sount. VII. st. 36. vo.
» O piezzo de cerralo nzemmentato ,
» Lo Rrè se ngrifa : bello mmasciatore !#
Cettuogno , di color di cedro .
Cevare. Nutrire, come ‘fannw i piccioni a° lore
figli. Cevare 40 focone de la scoppetta vale.
“ meer la ‘polvere al futile. ® Val imboccare il
cibo, e traslatamente detto degli uomini, val
istruire , informare. |
Cevescola, e cefescola, Civerta. E' voce corrotta
da cevettola . Tiorb. Cord. I. son. 3. > .7°%
vw Ha luocchie de cefescala, o d’arpia,
- Ha li capille, comme i’ ha Protone:
w No pede chiatto ha diato a lo scarpone,
. » Che cammenanno piglia meza via. #
'Cevettola, civetta, dicesi di persona di malsu-
“guri, è di donna finestziera, e ciartiera.
Cevettolelare, amoreggiare, e propriamente dalle
finestre , 0 da’ balconi, scoccoveggiase.
Ceuze . Luogo della Città di Napoli così dette
da gelsi vi in abbondanza , destigaro ad abi.
tarvi le metettici fin da più secali. Cort. Micc.
Pass. cant. IX, st. 17. o
e Da dove acimore sto giojiello sceuze ? :
so Da la Chiazzetta, e puso da le Cceuze?
Dicesi: per ischerzo d’ua tal malore france
se ,. forse da celtes, 0 dalla figora di quell’.
eserescenza carnosa nelle parti puderde sunile
ai notiffimu fiatto dei detto albero, deito pur
Diz.-Nap. DI. E Cm, cie
-
sà. CHr
cievore ; Î) quale è pretlo soi di due? sorti è
: bianco, e roffo.
Chachafaggioliy epiteto di disprezzo pei i Fiorenziai
Chiacchiarera , doane, che’ parta assai.
Chiaechiarone , cicalone , morto di snolte parole;
- e pochi fasti.
Chiaccone, schiantone di qualche albero, o pito.
tolina, e parolaccia GICERA .
Chiacchiarejare, anfanare , cicalaze. ..
Lhiafeo. Sciocco , e sporco per negligenta; da «quae
nt, fallo. Tasn cant. V. st. 79. ‘’
» Tut*allegra Locia, c* ha» fatta presa,
» Se parte, e sti chiafeie sc porta nnaete.#
Chiagaette , pianse, da chiagnere: Le chiapne' *a
cuollo , val gli va sgarbato, nen gli dice, ed
PE reg d'un abito &c.
jaja , piaga, e spiaggia.
Chiaja . piso, ls crediamo voce ginerica., È
notante lo stesso che spia di mise .
. fatti il Fasano parlando dei mare, chi bagna
la Palestina, dice»
w È pe Ponente le Medeterranie, ‘
» Che le face ssa chiaja longs , uh quanto
Chiajolute diconsi. è Procida , IA, in ‘alri luo»
hi tutte le piccole spiagge . Chiaja
Cia] mense. dicesi una regione della nostra Cini
di Napoli,.e per meglio dire un borgo di ella,
.ch’è tutta spiaggia di mare Pare che sia |
antica Echia. Presero un grelfo abbaglio f det.
terati del'‘tempo del Vice-ReElucr. di Me-
" dina-Celi, che la credettero l' olimpianum ram»
- mentato de Filostrato . L' olimpienam è una
regione di Napoli fuori Porià*Modine . Veda-
dos: Carletzi . * - è e”
mit: o. L- | ; vi Chie
‘4. ' >, Li . .
la »' Ca POS VIDON .
»
CHI. so
| Qajeto. .Piato, lite. Dal lativo: Placitum .
Chiajeto scomputo, lie, perduta, finita. Ciuce.
santo III. sti x.
» Va te fida a sti viecchie nzallanute,
n Ca si arzevato. So cchiaiete scompute, ®
Chiajetare. Piatire , litigare , in francese plai-
der . Ciuce. cant. I, st. xs.
s» Ma pecchè Mmio tescette uno de chille,
» Che se chiajetarriano ina mascella, ,
s Co ll'arte, co le mmano, ecco listrille,
+» Jea sempe scervecchianno carcosella . ®
lana, piana, pianura , e forta d° iltrumenta
da falegname detto pur. Chianuozzo , pial/a,
Chianca . Dal Francese P/ezche , ed ambedue
, dal latino p/4rc4. Originariamente ha figni-.
ficato una panca, o fia tavola di legno spia
mata. Ora non ha più. quefto fenfo, ch'è re.
#ftato folo ne? fuoi Si minanivi chianchetelle x.
e chiancherelle, ed è paffato a dinotare un
macello, .giacchè in quefte botteghe , come.
in altre di vendita di comeftibili ,. G fa uno
fporto în fuori di tavole , e fopra una gran
ganca fi vendono le merci. Virg. Cane. VIII,
st. 20. «| ° » ) .
:» Tutto. a mmano deritta ,, e a nimanò
manca | 5
» L’ autaro, che parea jufto na chianca.
Quindi le cchianche della carità , mercaro ‘ds.
Napoli famoso per li macelli. In fenfo meta. .
forico Gi dice una chianca di qualche fpettacola
comico, o tragico, che abbia cattivo incontro .
Sta tragedia messa in prosa è stata na
chianca , quali G volefle dire. una strage, un
E 2 Wide.
106 °_ «Hi . .. N
macello, cioè che nen vale un corno e gal
sta Pidee. 8 .
Chiancarelle. Tavolette ftrette, £ lunghe, che
fi mettono a traverfo de’ travi per coprir le
ftanze . Patire a le cchiancarelle dinota ar
ver qualche ramo di pazzia : tratta la tfieta=*
fora dal confiderare ‘il-cranio, come un tetto,
di cui patiffe qualche travicello .
‘ Chianetta, il so/-Deo de’ Preti, o fia quel pic.
«iol birettino di pelle, o feta, appena d’ un
quarto di palmo di diametro, © poco più,
fo a portarfi in tefta , ed a coprir la che.
rica : per metafora procio? pigsto. w. fchiz-
vetta. 2
hianiello, forta di fcarpe per dentro fa cafa
da ya Um, CIOÈ scarpe alla grecs } 2 co-
me |’ odierne pepazie turchefche.
#Lhianeta, in pi. chianite, piazera, glolo cet
fefte, e forta d’ abbigliamento facro.. 0
«Chiamo chiano, piaz piano, adagio adagio.
Chianta , pianta, v. fchianta.
«“Chiantelefio, e cantalelio, censo funebre, dice.
fi pur di mufica mal propria, e di un difcor.
fo infulfo.
Ghiantare, pioszere, abbandonare .
«Chianto, pierro , il diminutivo è chiantillag e
_zil verbo è chiagnere, piangere. Faf. -
33 Nnante a fto quatro co cchiantille fpifà
so S° addenocchiava, e ffacea pifle piffe.
4Lhiantarulo, forta di chiodo di mediocre ge
dezza per lo piti col capo piano. Fas.
m. Tre ccalle 1° agcattaie de chiantaruole,
sioè la lafcid, e fenza dir niente fe ne indd
WIA .
Chiantuto . Grasse, e robusto, quafi dica
i)
._G.H_I . ret
| ben piantato. Capass. Omer. Dede.
I » Bello... e cchiantuto, ‘auto , e dderitte
» Majo,
» Ché 'a nnuie Pagliette daie fafica; e gue
. ' ”» (0) e * Na . 1
Chiappa s. BALICA è: i > ui
Ghiappo, cappio, capestro , otrle chîappo de
mpifo, val somso scellerato. _*
Chiappaco, ceppere, notiffimo» frutice, e frutta,
ottimo ‘in aceto , e falato.
Chiappino. Furbo, astuto. Cortotto dal Fran
e scapin, nome della mafchera del fervo
accorto nelle lero comedie. Core. Corr sam.
«- DIL se. 21. SE
> Ma Tonne mò, ch'era no: gran. chiap-
no, ut.
o” Sentette da lontano lo grà addore; #: -
Chiara, n.p. di denna, a dimimitivo di Chiara,
Chiara d° uovo, #£ biance dell’ùovd:
Chiarchiofa. Voce d’ ngiuria per dir donwz vs.
fe. Forfe è parela reltata a not da° Francefi,
che differo cherchesises quelle, che oggi chia
guano raccrocheuses, meretricî ; che attirano
gli uomini. Cor. Mice. Pass. cant. IIlL
centi: + O RO ou)
» Jo vengo, è bedartaie frutta chiarchiofa,.
.+» Quanto pò sdigno a ffemmena gelofa. €
Chiarella , certa materia , che £ pone se’ li
quidi per ifchiarirli, e purificarli.. |
Chiarire , abbandonare, negare eci quindi il
participio cAiaruto , latetza perfona fing. del
ir Gbigresce eci
t ra 9 PIAStrR' è ’ . Ì su
Chiatro:, gieccio , gelo. |
iattonata ,. colpo di pesa date di piatto.
| 3% Chia
I
-
ez CHIOQGO
Chiatto. Piatto. Trasì de chiatto-, vale mera _
"gie in quel servizio. E efpreffic one di colle-
ra. Om. lib.I i |
,3 Co ttutto ‘chelfà, traseme de chiatro,
Ghì de chiatto , dinota , ander per.sreversa
e fi dice di nave , che fa cattivo viaggio.
Metaforicamente di ‘chi-non ‘ha profpera fon
tuna. Om. ib. I
s, Mme pate a mme , che nnuie jamuse.
so de chiatto
39 Mirie ‘ptenna Uftàa ;: peo de chel auta
vota.
hlatronejare, der piaztonete , ‘cioè colpi di
| fpada di piatto, che chiartonete diciamo. Fas.
o, E ftritla ,-e cchiattoneîa, cossì rratuorni
» Facette fare n gnierra a l’afghiajato.
Chiazzera , pureane , quafi dir fi voleffe donna,
rho AISCTAIERte pia per le piazze
do per far presa.
Chiazza , piazza ,. ogni. Varghero: prov. jettà
verbo *n chiazza, gittare-, 6 dir motto in
‘aria, nella conversazione, fingendo di noù:
gia appoftatamente , per fentir intanto però
H altri. -
Chiatzetta ,s altrimenti detta chiazza Piante se.
di-Napoli vicino. al'Porto:a mian.mancar
della via, che va a] molo, sen iontanò dal ba-
loardo del Caftel nuovo, oggè nobilitato dal.
I° edificazione di un Teatro. Fu anticamen-
te lafciato libero all’ abitazione delle più #0
meretrici ,, .e lo è ancora fino a quello ® .
\ Forfe cefferà di efferlo.. Core. Mose. Past
cant. IV. st. 26,
,» Abbianymonce fulè a fa Chiazzetta, P.
» Ca non perriffe credere tu maje, +
» Che
—_
cere —-
CH 1g
+ 3 Che gioventù de feminene t° afpeeta. >
I Buesi/e per esprimere un uomo fommamen.
ta vigliacco, e timido, diffe Mus. Nap. KE.
® I ” è sÒ
..39-Creo, ca pe not medere
Sango la nigon la notte, che te nzust
dea dubbelo 1 afpnt Le ? de
. 3) Na mogliera ncigi a a la Chiavzetta .#
£hiavare, porte , conficcare )-v. ‘mpizzare, nfic-
)
° care ; feccare: ed-t fenfò ofceno vale usar
on donna, o -
Chiavatura , serratura, volgarmente masco, e’
buco. della detta ‘festatura‘nelià porta; o fi-
Mmiue. Ò i x . ua 1
Chiaveca, fog, v.-prevafa. Votca' de chia-
veca , dicefi-d’ una mala lingua +
lavetttere ; chisvajuolo. - .
iauffo » Voce araba , che dinota in quella -
tingua- un :Esecuror di giustizia. Da noi fi
dice in fenfo-d° usino crindele, e Bruto, cos.
me fi dice Arraiso «, derivandola da Regis.
Facce de-Chiauffe, Ficce d° Arraifo- fono. fra-
- fi-reftate datati infelici noftri concittadini,
«che ne’ secoli: fcorfì furotto fchiavi degli Afti-
cani, e de”Furchi. Quattordicimila ne*liberò-
.* dalla fchiavità Carlo V. nella: fola prefa di
Funift, Viol. Vern XXXIV.
ss Seitire a chella facce de Chi
» Chi n°allucco fparaie ) VER
Gaiiciarte , affronturs; offendersi di qualche
cosa. Fat. E sa o
» E se chifciaie de ‘sta propofta, uh quan.
o to!
. Chiegato, pregara, arcato, persunso', indotte.
. e Ì < ea
e E 4 ‘Chie
e H
Chierecnoceolo. Capo , è I micà del capo s,
i luogo, dove fi sade la chieriea . Cus Las.
fici din lo na fers
na faglicosolete. *
cir Quelle cose, Vice Wi univarfale. Sin
= .ficato, poichè fi follituifce a tutto quello, di
cui non sovvenga , 0 mon fi fappia dire
denominazione. prapria. Cort. Vajars. cent.L
0 nt 8. e 9.
» Uno cierto Poeti de la Marea; me
.. «9 Nen faccio fi e Bante, pilo. Penect.,
5 Bella cocchia gentile quinci, e lincì'.
- *» Pozzate goder anco un quanso lei,
”» » De ta de bellizze de, se pg
rcafo tutti i mia;
” > E tutto queto Munno ancor coltrisiii
d awzarete chillete:, e trofei ,. :
> Talchè da Bacco a Tile > accellenza.
” ” Se canta, viva Menechielle e Ronza.
- ‘In quefta Qanza fi vede, che chilbete è fo
flituito- alle veci arco, 0 vbelisco s © altra fo
. mile erudita; di cui il Cantore non fi fave.
i niva. * vi. ehillo è Faf
‘w Atri tiempe, autre cchelle, amtrafeor saio,
Dicefi nel fing. chilleto, e chell:ta®
Chiereca, chrerica , tonfura eeclefiaftica. e.
Chiefeja, v. Ghiefeja
Chillo, quello , termine di eftrema. etti
a dihotar-et una eofa, or un’ gltra fecé
il difcorfe , e quel che fi'yuol per qualche
| fine tacere. Fas.
- » E ffare "n cafa miù ho chillo funno 3 * |
cioè un pero. |
; FETO i * Chillo
"n
i CH 3 190$
ifarlTo de cetrulo, vale un cal di citriolo,
@hillo che fquaglia , o Chillo che fcria. Nel
fenfo.naturale colus che scomparisce ; ma
9 intende propriamente del Diavolo , e fi ula
tutta quella locazione perevitar di
nunciare un nome nefando: ; e quindi fi chia.
ma talvolta anche Je sensazeione , lo tentil-
fo, ebillo che stà sutto & S. Michele Gr.
funi pair no de chillo, che fi gti
” chiù Ilteggio de chillo,c la,
s° €o no vuolo fuie dinto a la Tefhaglia,®
Ekiocca , in pi. citiocche,; Je rempia; mm” aje
rotte le cc he, n° bas stordito.
Chioccardo , ostinszo, sestardo .
Chiochia, guazzotro .-_Faf,
», E ’n chiochia fe mme va co:ffo penziero.
L hiaro, selocra.,. da Ires, e KE quafi di-.
cafi, chi fi fa fcappar it pen di mano, qual
la Tarpeja di Properzio, la quale incantata.
- alla vifta di Tazio, snver obistas excidit uns.
na manus, onde poi ad:ifcagioriarfene frime..
rite causata est omina . o
Chiommata, piombata y caduta giù , grossa —
palla di piombo. Tetigo na -chiommnata a la.
vocca de lo ftommaco , 60 un gran peso al-
do stonzaco ;; sento un afffizione altissima Hr
spirito è‘ i N,
Chosre coppia»
€ * a #0 7. o LI
Chionbilec) e chiovellocheft s piover minnro y
olio + v. fchizzejà ,, e fchizzechejà.
tOVere ,. piovere. o. ci,
Chioviale ,, e chiovejale , piovizie ,, sorta di a-
bito facro d” ampio giro; corrifpondente all’
Efod Ebrei. .
degli | E sy | Chit:
-106 CE gli. I |
Chirchio, cerchio , ot. dè na botta « lai
chirchio , e n° avotra 4 lo tompagno, è me.
tafora tratta da’ Bottai , i qualt nell’ accom.
modar le botti dan cal maglio ner oerchio,
or al tompagno , val dunque lo fteffo., che
far satolla da capra, dunque lo î cavoli x
non dispustar ninna de due, ferse rivali.
Chirchetto, e chierchiette, w, cerchietto.
Chirebizzo , e fchirebizzo., capriccio. w, cricco,
| sboria, fantafia, crapiccio, veria.
Chitarra:, notifimo iltrumento muficalè , dal.
._ l'ebreo chjrheros , in greco ruspe, donde ik
cythara, val cithara, che fe per la cerre in.
tender fi voglia, oguun fa quanto dalia chi.
tarra è diverfa. n. .
Chiummo., piombo, Tè faccio provi. lo cchium
mo, tf sro un colpo di fucile, ti ammen
.. 20 Cammina co le chiummo-, e lo compaf-
. fo, va molte cautamente. PR
..£hiunzo. Piccolo luogo, che- "incontra nef'vo»
-- Jer falire: da Gragnano. ad Ajerola. dopo un” -
erta. Chi fa quella disa@trofa via la, prima
. volta, crede che giungendo: a Chiynzo fia -f&
nita la salita, ma poi s’ accorge , che molto
di, più rella a fare per giungere alla fommità.
del monte. Quindi il proverbio-: Sirzmo0 «ere -
rivate a Chiunzo, che dinota essersi in prîne.
, vipio, e non essersi ancor fatto È impartem
se. Ciucc. cant. VII. sr. 36. _
+9 Simmo arrivate a Chiunzo: Afcite fore;
ye Sfrattate, ca .m’avite già ftorduto ,,
», Rompiteve lo cuollo, # - -
. Fafano quando diffe , 2
» Mo fite a Ccehiunze. propejo vuje arre
" Vate. ° cu
ebbe
a £ >» li “ .
”
I
Ù
) .
CHI N 169
ebbe tutt”altrà idea sicuramente, onde îf di-
fui Annotatere ferie ,, Chiunzo è una Tor-
re preffo Nucera de’ Pagani d’una belliffima
veduta , e dov’ è un’ ottima Ofteria, quindi
il proverbio ridetto di ,, Aryevare a Cchiun
zo-, cioè n0n ever che più desiderare. .
Chinppo. Pioppo, albero potiffimo. Scofza de
e chiuppo fi trasferifce) a dinotare persona di-
spreggevole, Torfe perchè la fcorza di queft”
non è di veran ufo. -Cors. Ros. Ate.Ie
.8c. E in fin °
33 O so fcorza de clfiuppo, o buon’àammico.
La voce chiuppe nel plur, ha per. lo più il
nificato di «ccoppiato, unito, e deriva al-
lora dall” Italiano: «ccoppiare. Così fi dice:
Piede chiuppe, e-vale piedi accopprati: Pass
. sare a piede chiuppe, far un falto, tenen-
dofi: a. piedi accoppiati 3 tal che fia’ più efte:
fo di chi lo fa con tin piede innanzi I” altro.
Bifogna avere una gran fuperiorità di agilità
a poter vincere quella pruova; onde la frafe.
indica ‘metaforicamente chi è affai fuperiore:
all' altro. Corr. Micé. Passi cant. IL st.z1.
‘* ge Decite mo, ve paffo a piede chiufipe?
Corrottamente: fi dice 4 croppetiello ‘in: vece
di a cbiuppetiello. ve Chiuppo querciho. Spe:
zie di pioppo , che crefce ne” luoghi ‘abbon-
‘ danti di acqua ad: un’altezza, e bellezza for:
endente, Se ne ammirano molti in bella
immetria difpofti: ne°gran viali’ all’entrata del-
la: città di Avellino-, Piedimonte di Alife, ed
‘altre parti del’ noftro Regno +
mmiello-, z:mbde//o. Fas. TI
"x Vedarraie comme a ftuine a lo ciam>
» miello è. ” i i
i E € . gl
sr.
»
20. ©
103 C1aA i >
2a Ca fi mo ninorno a tte vengo a cciam
mielto ,
59 Dinto po m*avaretiie cod effa accantò.
Cîanciufo . Fezzoro.. Nel fuo diminutivo cia:
crusiello. Ciucc., cant. IV. st. 13. . -
‘33, Aveva »w°unocchîb tanto. cianciufiello:,
- — 5 Che li’avarriffé daro no vafillo. va
©Cort, Micc. Pass. cant. VL st. se.
ss. Tanto. penta,, fapata , € ccianciofella”. ®
oleià , mangiar avidamente. Fas.
° 39 Li lupe Il2 fe la ciancolejato.. , —
Cianni , Giovani n..p., parlàudo però. ‘del
Santo., dicefi S “ Groane e Ciradre Gio.
anne: val’ anclie él Padrino , e | he
tien: al battefimo ,, ed' all: crefiina gl infr
&c. quindi il diminutivo | —.
Clanniello:, e-Clannetieifo ,. Giouuzne/fo.
Ciantella . Voce d’ifgiuria, e che dinota dom
‘na: dell’‘infima plebe. E° abbreviata da Cion
netella, chӏ nome proprio: e lo fteffo che
Giovannella. 1 Tofeani- nel modi illeld del
nome proprio. Cisne. ne ham fatto. n nome
generico d’ingiuria. Bkondelm. Son. Mss.
. 3» Canto la immenfe poppe ,, e il calo ©»
“ , norme ©
s>. Duna fuperba ,. ed' affittata Ciana:
Così anche i Francefi del nome proprio Ca
un, che € il' diminutivo di Carderine, hanno:
fatto. un nom@ generico di donna difonefta.
E' difgrazia,, che la Mufa dell’iftoria non
abbia confècrato. allimmortalità quella prima
Caria , quella Cszr4', quella. Crantella ,.che
meritarono divenir nomi generici” per. la _ pae
fierità, Ora fi cercherelibero invano'., o
0.06 0 . Sedi omnes. illacrimabiles >
*
‘
cràki. peg
pts iguotique longa: . . ©.
s careut quia vate sacro. |
- Horat, lib. IV. Od. 9. #
Ciaodella % vivande mal preparata »
Ciappa . LF bia da cintura. Forte dal Fran
azlove - Uomo di ciappa , dinota per-
sona di senno , e di distinzione, perchè nel
Petà matura £i prendeva quefla cintura dalle
fone di ‘condizione . La vedianio ancora
nella, mafchera del, Pantalone . Cort. cant, Le
st.
,» 7 Omo de. ciappa, e de nnorata fanerza.#
dae? no così de ciappa pe | fe
emmo così de c e mprefe.
Ciaramito, tubo di creta: ulo ad iataftonast ne”
înuri, onde pafiî acqua, od altra materia li.
quida, e talor immonda, da Relggre , fa creta
+ fpezie di Saltimbanco, che fuol andar
irande con una fcattola di ferpenti indoffo ,
one modltra., e giuochi ,. è. vendendo em-
piafiri . onde da xua, fg mano , e sodo,
gaccolto , alludendoli a dilui preftigi , ed alla
raccolta gente. cui. ne .fa moftra : 0 da'xap;
lo schivo ,. come. per per ilo. più eran i Car),
ava , il sopportaco, > pregrenta, ec. O da avhesy
FI 1 fischiesto, dall? di quefto., @ dal luo»
go , in cui ragunavafi da tal vil razza d' im.
valtori la [ciocca gente ad ammirar-i lor for-
bi giuochi di mano.
Ciardino., giardina .
Ciafco. Burla, scherzo. Voce interamente Spar
nuola , € reltata. a. noi. dal lungo dominio ì
ro. Crice. cant. X. st. gg. |
ss. Sta cofa non feneva de iacere.
» Ali ciucce, ca ntefero. lo cia(co It
\
-
*
ia
tia. "le CIC fcherao fior
Ciceremmuolle. Cerinsonie, pet fcherap A
piandofi così la parola. Nel fenfo faturale:
fignificherebbe ceci ammielliti .. Ciuce. cant
St. 203 °
;, Revenate:, Chiarchiolla le facette
sy Na manejata de ciceremuolle. ®
Cicia:, Cecilia n. peo ° n
Cice, Beatrice n. pu -
Ciccia:, Francesce:n. p.-e val anche carne.
Ciccio». Nome preprio-accortiato. da Francine,
° © Francesco. famofo. autor della Cicceide:
‘venne in penfiero di denominar il fuo eroe:
Bonaventura Arrighini Giureconfulto Lucche-
fe D. Ciccio. Da quel tempo in poi; cite non:
fono più di 106 armi, D.Cieci fi: fon. chiama-
- ti per derifione i granelli in molte parti. I-
| —talia; ma tra noi,. ancorchè.la fuddetta rac-
colta di. fonetti. fia: notiffima ,. fi * seguitaro»
. ‘a confervar quefta voce* fenza prenderfi mai:
, «in mala pardla;.e que? che nel battefimo eb-
. bero. il: nome. di Franceste ,.e per. condkzione
. di nafcita ineritarono il Dor:, feguitano èd:
. e0fer chiamati -D. Cicc?, o- che fieno, o fo:
. raffomigliantb a quello’ della Cicceide . # Gli.
« efempi farebbero- fuperfiui ;-ma veggafi: l'epi-
. ftola &iffertarionale: su .cid' dell" Autor: della.
- Bellezzetuddene de la Lerigua Napoletana, in. -
- dov? eruditiffintamente. fi. tratta. quelto arti.
colo-.- i
Cicoreja, e cicoria, erba: notiffima:
Gienzo, n: pi Vincenzo ,. che: pure Vecienzo fi:
dice, e per: ifcherzo veszeggiativo' Vecienzo:
de mamma”. Vat' anche: censo, debito, il Uli
cui. annoffio è detto. Cenzoario .. I dimiftuti.
LIT
vi fono--Cenzallo., e Bicinzullo , "Vince
Zino è
Ciercelo d’ommo, uom Mratura ben fatta >
e quasi gigantesca‘.
Cierro, ciuffo di capelli,
Cierto, alcuno, in pi cIerte +
Ciello, di repente.
» Ch’ appera a morì cielle a etale avile ..
Cigro, Lacifero., diavolo; dice pur d’ un uo»
tnquieto: de °
Ctinmaro. , cembalo ..
Cimmenera, dalla cima nera così detto il cam>
mino del fuoco:, forfe dall’ Ebr. commer, ni-
gressere, donde | i Cimmerj : in fatti fovvien. -
, mi un el gran. Bochart, il quale nel
l pr Cimmerzos a tenebris n0--
men babere Phenices: fabulazi sun, quia:
camar, vel’-cimmer est nigrelcere : ande cim.
tie est tenebraram atrar ; sic Jobi CAp. 3. Vo.
si, «bb vir suntius tor malis incumbentibus
nasali suo maledicit: Polluant-, inquit il
luni tenebre; © ambra: mortis: : terreans
sum cimrire jom , arrarea diei ,. idest tene«
bre densissime ©c. Le va a ffuoco la cem-
. menera:,, val sé accende di: amore odi sdee-
elico, e ccienco 2, ddicce, detto del preriderfà
. mano a mane in.fegno di amicizia , ed’ u-
nione. Fa cinco, e ccinco 4 ddece; e lo da
rocchigno a quinnece, dicefi. di chi va a fpo-
fare, dalla funzione... che fi fa di darf» la ma-
..B0 i Spofi avanti. del: Paroca”,-
Ctnco: lettere: s val crepa, ‘ graziofo nofiro idîo
timo». come, in lat, Homo trim litensrane
“» - per
ri Cero 1
per fur s quindi il motto ,, 0 «spriza, 0 esa:
co Settere. vu
Cincerenza. Randello ufato da'Cocthieri pe
raccogliere la paglia , ed il letame, détte co-
si dalle cinque puote:,. che lia. Ciuce. cong
* St. 3I. i ì
3» Nc°era Nettuno: cola cmeorenza, : -
39- Chino de pifce, e'd’'alectre de maro. #
Ciocielejare .° Ragionar insieme, .0- per Jo più
alP orecchio, o di maniera di non esser de
| altri ascoltati: accostarsi ad aleuno con geiti
amili , e’ graziosi, como soglion fare i canò
_ co # loro padroni. L'etimologia par che ven.
ga dal fuono , che faffi.da coloro, che -par-
| fano fetto voce traloro. I Fraricefi per tal
motivo han fatto- il verbo: ebucboter. Tees. ,
N. cant. L se. zx i
,s Ne peco, ’ir che-ffomìo, ciocielejaro.
‘ Giommo, Geronimo, Capità Cciommo , nome
ito in proverbio dab Capitan Geronimo del-
a. Corte: ne’ fecoli paffàti. valorefiffimo noftro:
+ €ittadino, conofciuto tigualmente che ’l di:
lui genitore Onofrio per wm- portelito- nella:
---frherma per tutta l° Europa , e fueri. Fas:
© ag. pe 1Fartaggia, Il’ arte iflo fe fcorda:
n DI ® ’ e ta.
s) chi È no Capità Ciogamno ’n ferimmia, e
y, Horé* ii ”
s Scrimmiary e: pietto' a- tritare 3° alle-
n corda,
sy E n facce, ed'a la: vanna:de le core.
cedro. o
Dn)
CS
Civare se cevare, nutrir animali’, dicefi pro.
- «priamente degli uccelli. Cevà lo focone
° — nameiger. polvere al. focone-d uno schioppo! _
LO
i.
: C@ Cc rig
Ciufob , zaffolo, onde le
Ciufolerà , dir all orecchio cosa a taluno, in
SEGNATO , INSINUATE
Ciunco , atsritro di nervi , che nen pad weno-
versr, onde < . I
Ciunchìs , e cionchìa , v, penato.
Cinto, e ciuota: Ugne, scrocco . E' verifimile ,
che venga dal Tofcino cixce, che dinota w.
sino , dalla qual voce viene anche il noftro
ciuccio. Ci fi potrebbe opporre , perchè da
noi-fi faccia derivar la voce del noftro Dia.
lette dalla 'Tofcana, e non fi faccia piuttofte
glerivar ciuco da cruccio. Certamente niun
docurtiento favorifce 1’ opinione , che il Dia-
letto Tofcano fia più antico’ del Napoletano,
anzi moltifiimi pare che indichino il contra
rio. Ma il rifpetto, che efige to tutta Ita-
. Ma quel fortunato Dialetto , efige che anche
in quefta parola ai Tefcani fi dia. la pre.
cedenza. Cid fia avvertito una volta per
fempie, mentre hon.è quefta |P unica paro-
. la, che facciamo derivar dal Tofcano. Mel.
208. II. ° i vu
|’ 5 E' bero, ehe? arcafeno, fio ciuto
» Facette cierto inbruoglio fl’anne arreto.®
- Ciuto,,.milenso, da qrsides; no scianfella»
so, stroppejato , Wo sciancato ; cioè, che non
è come gli altri fano d’ intendimento ; e chi
più: ftorpio. di cui manchi-buona parte del
comune, e buon. fenfo? —.
Contagna ; divertimento un tempo’ dato alla
plebe in quefta Città di Napoli rapprefentan..
. re una monfagna, dalla cui cima, qual Mon-
gibello , faltavan fuori maccaroni , falcicce, e
pezzi di cabina; cotta retolandofi su ftrati di
NE a T Ca
4 w .
pra cec |
cacio gratto, di cui eran le fpalie È dellla
rpentagna ricoperte: forfe da sexxa:, le pia
de s C avven, rendo, da she de’ faccheggia-
.’ seri davaf il ige primi occupanti : e poi
chi non fa qual ff ?1 primo, almen finto ; ci.
. bo dell’uomo # _ I
Cocenera , cucissiera . vw COCd4 | | ©... -
Cocetura, cormura. i . i n”
+Cocchia, coppia, periglia, -
Coccia ,- eapo , e la fommità della telta. .
Cocciolejare . Il. venir, che fa il cane «domscfii
. co interno alle gambe , ed il ranviccltiarvifi
Viene da* Francefi , i quali dicono ai lore ca-
ni, couche couche lè. Per metafgra dicefà
. de’ ragazzi fpiritofi, che feftegpi «gtiran
. = dtofi celo , ed altio@ Lao Que.
. $ta noftra voce più correttamente fi -dovreb.
be. pfonunciare caccralejore. Tass. and, PI
>» Slo 6 . . 11 - a
‘ 5 Se nce-cocciolejaie cchiù -ca ‘Todifco;
39° Quanzo lagrema abbifta a ccarrafone, &
Cocca. forta di frutto americano , oggi fit: noi
atriotizzato , in bocca a’ ragazzi val swevo >
th È dice dun fanciullo - gredierto dx’. Geni»
È TOTn:.-
Ceccola, guscio, da roner, În quercia, @. ta
lor il dicoftei frutto, dh dla sbiende , la
.. quale chi non fa effer di gufcio fornita , ce.
vi &c. © -
- Cocozza, noto frutto per la fua natmret -inffipi.
. dezza ,. ondè per difprezzo metaforicamente
- detto d’un babbeo.. Cocozza vecchia, val sa.
sta calva. Faf ru ailrl,
» Pozzo fa quanto vole Ità dbtozza .
Sai
Ceco.
x
€ O F ° II
Voceosnja. Civetta. Coccovasa de Puorto
fenlirra di una Civetta, avenzo dil antichità,
e del culto dato a. Minerva tra tra not , che in
una region di Napeli vicito al Porto, ancor
fi conferva. Il Costefe vi allufe nel fuo Poe.
ma del Cerriglio tocantato Cane. I, st. 35° e
seguenti ®
aro , forta di frutto di. non grande que
lità , da xaxopopos; quali dicefimo frusta
glianiole . 4
.Cofecchia-, darks , “rigiro per barlare 40»
Fasano.” 9
. ‘» Sine, ‘a ci Prato nom po fa cofee-
99 €
Coffejare ; di loggiure , quiadi coffejatura ; toffe”
jamiento:. v. mpapacdhiamiento , papacchia *
| corrivo, derlieggio, nfenotchiata, ifenocchia,
miento »: nganne , zannejata, zannejamiento ,
abburia &c -
Cofenaturo ,, e ncofenataro. Dese grande di cre»
sa per uso di bueseo, Dicafi anche del sed
‘ vre, 0 fix.il Wo. Om. feb. IIK-
' >» n Cà fi finimo. _paricchie a fta fpartenza ,
-3 A rime echi ma” arde lo cofenataro, ®
Cogliandwo, corisndro.
bin Pruma “cagliapiscoro, fpecie di
i prugne groffe che oggi tra noi diconfi pepe
Pacode da un Signore di quefta famiglia, c
iotroduffa ; e con quefto nome fi-è abolito:
P antico, che derivava dalla figura raffomì-
gliante a” teflicoli del montone. Cort, Ros.
SHM7£. da Sc. 2. ° figliola
" anio es '
? Che” ‘avea vifo ancora *
» * Dadesl vobe: penvere: da HW arvole: .
326 cos
Gogliere, size , air tnaliee cogliere la. ber
tale, hh fcarpune , le zaravattole, val faggi
re, mori. af,
cogli la conte de: notte lo fchefiemzta . i
ed ‘9 €040, PAGGIUINIO » V. CHOVOCO ;
anche ben provveduto di genitali :
cogliuta per ingiaria. a doens ,. ch? abbia de’
grillà in refla.
Cognare, batter moneta . v: 2eccare».
Cognognere,, congrungere , unive, far nastri.
guonso.. .
Ceseto, quiero, onde accojetà , quivtare.. .
Cola, Nicole, n. p. € pica , Tora di uctallo,
ehe 5° impara » parlare come il
dalla fa a Ccola:; & Cola cacava,man-
va: fare la cola, star colla Bocca pra
. spridaechiando ,. com” è °L selito di
| cello: Fafano a lodar Guelfo qual imitator
di' opere grandi, canta :
3, Cola d’ ogne bertùà;, nobbele , e rricca,,
Co- È: pala, e ccorlo cuafano, mode prayet.
«iale per-dire in «5bendanze , a stracolntt. |
Colata. Bucato, renzo. Detto gosì dall'opera
zione di far colare. la leffiva:; come i:
ni-dal baco del vali, per cui cola. Gli S
gnuoli anche dicono ‘co ada . Ciuce, €
st. 1.
,, GA s'era la Vajaffa de' lo &ole.
. + Sofuta pe ghl a fpanne. la colta»
Corrs. Ros, ha HL so. 1...
‘© 30-INè fchitto chiove a la colata toja,, *
sr Pocca ‘ognuno. Ra Sa-ivia. *
- Mo sì are avimmo: la colata, Sitillo: val
ersì cl exrivate ria all intente, e detto
per
Com 10
?firomia val, # c0biemo sbagfieta. Li aje
Ja ‘colasa, o Li’aie fatta netia la cara,
" ‘0 ehe: st ‘che. AR bai fatta , vh obe P hai
oprio fassa .
lare. S are pezientenbnte un catico, un
€50, Fin volefie dir piegare it collo . Cor-
de al densittre auriculas «d° Orazio.
s; Doie fiatoe de tufo miezo ftrutto,
pa © Ch erano la Pazienza, -e lo Valore;
» E fotto a lioro fe: Fai to muto. -
Quanno è ‘tiempo de ‘farma, -e.buie col.
ds
», late,
n Quimno è tiempo de cance , ,e buie mo.
oloni de i , verde. Fal,
* o E. fperanza caccia lo colore.
Cpeld , se Compare, colui, che ‘leva
I ‘fonte be battefimale-, 0 tien alla crefima: a'un
te; petrino . v. Mammana. Val anche
_Paomica; O l’ amasta.
, Come. -Comtne terra , ville, în quanti
sà. Ciuee. canti MI. «1. 50.
E ccà nce vonno mazze, comme terra. .
mmecò, comico , teatrale, dicefi d° uom .che
‘molto gefilfta , e che parli con caricatura da
" ‘eatro.
Commertrare , praticate s trattare.
Commertazejbue , conversazione. +
Commerttato , e convertuto, convertive .
Commelechiamma » cofa di cui ‘non fevxiene il
ade qu uafi per dileggio -diceli a don-
ommefechiamma , e val elà
nas
Signera Tale .
Commeto:, e comito , voprastante di gelea ,
commode ,
Com.
118° G‘0° M.
Commîco, co me, © ro meco.
Commìto, oggi convito, denchaggo.
. Commierzo ,- kaico di qualche ordine teligiolo ,
terziario , CONVETSO. V. tuIzo. . . -»
Commogliare. Coprire, tener celato. Dal lati.
no convelvare, onde f fece comvegliare, €
raddolcito commogliare. Îl (uo contrario. gcom-
| mogliare dinota seoprire , scoperchiare. Ciuce.
CAnt. XIV. Sh. Se, . ° . “a.
ss Se le ntolta lo palo, e fcense abbafcio,.
. .yLe-commeglia la vacea,e fe fa n’afcio.®
Commonella, unsone, combricola,
Compremento. Auare, fer compremento de gia
> stizia, Vale vere , far giustizia.
una
frafe reftataci dagli Spagnuol si guai "i.
fteffo fenfo dicone cumpl:miento de palio
. + Wal pur arzenzione, gorercoità usata in 06
. sione ordinariamente di visite, pipita ida
- alegria ©c. son regali più che con chsace
chiere, e dolci inconcludenti espressioni, *
fla, femeti immazuri macerati in acete?
prendefi talora per cofa difgullofa . .
Comprennmoteco , che capisce con facilità.
Compreffione ,” complesssone $ costituzione com
.° porea. . o
Compri, adempiere, usar dell’ avvenenza , e
per lo più.con doni ,- Gode comprìte, garba
to, grato, che usa de complinsenti . .
Cona. Irfmagine Sacra antica . La vece Greca
"" ‘omav ,° imagine, fi è confervata tra noi,
felo in quefte autichiffime imagini credure
« S;Luca. Quella, che fi venera in Foggia, fi
“chiama la Madonna di Cona. vetere. Tass.
«e - Cant. IL SH. 7. - 0° » .
,, Scompette : e co la Cona a rampecuollo
”» Mpan
€ OD: Na 119
ane lo Rre corse arrobbare.
Ufofi anticamente il diminutivo conella di.
‘notante piccola. imagine. Oggi è voce intie. |
+ Autgnello iger, che ter-
mind la fua Cronichetta all anno 1512.., in
“cui morì, fotte l’ anne 1466. dice così :. Is
ste anno ‘appario sa iuce sopra una 60-
nella extra mure de-Lecee a di 13. de Ju-
Li più fate, dave a’ 22. dillo se incomina
edificare una Cappella > multu ornata,
bc. di. dugusti fu fornuta, © postoli nosso
de Santa Maffa:de Luce. %
Conceftorio , 0 «conceftorejo , concistoro.
iù, socomodiave : cencià uno pe lo ffefte )
Vale fargli del male.
Contiaria + Luogo della Cinà di Napoli vicino
all antico Porto. dove -£» .conciano’ le pelli
delle beftie nesise in Città . - Quindi fase «
ia Concsaria equivale all esser morta. Ome
sh, I . ,
”o Vedenno tanta 1 a la Conciaria. Li
Concierto de ferrare , rumor - de martolli s che
si fa nelle le forgie.. i
Concrave, conclave. © - a
Connezzejone , condizione s fatto, 2 QISCIE, SI
to s 2030,
Confarfare . Parlere insiame; concertar chiar-
chterasde . Dal latino | confabudiari ì Ciucc.
* cauti- XII st. 18. .
‘ » Selleno ntanto, pe fe- comtarfare
n Co Giove de lo muodo , che tenere ©.
2 S' avea a fto mbruoglio, e che: saver da
» East Giel o)
vm Gielo Le.
val anche congiurare , complostare, Fal. .
5” Con-
* se
220 € O N È
» Confarfate fe fo, perchè noh ficcio ,
is Chifte de fa lo cuorpo a Îta manera; -
* Conteffejonarejo., confessionile : per metafora di-
cefi di due amanti, ehe fecretamenigi” fe la di.
- fcorrono da parte.
Connìo , per condì, è con Dio; qude : Si ca
connìo bona la menefta : vazontilog va felio
ce, conniavolo, col diavelo.. ..
Conocchia , neto ifiraniento donnefco per filare
detto rocca da' Toscani ..: .-
Connola, calle. , “” i
Confortore, e conzertore, vorsigliere , consul-
tore +
Contare, dire, raccontare, numerate. i
Conte, noto tirolo di Signoria, così dicefi per
ti ruffiano : Fas. nce faglie comm’ a Cconse,
‘ cioè con ogni Soi di meta + Vien dal lar. Ce
mes, e tie tempi di mezzo erano i compagui
de’ noftri: Duchi ,. cui da quefti. affidavafi - il
‘govetno politico dell@ loro terre, € talor giu»
gnevan anch’ effi al Ducato * A
Contegnufo, risenuso, saegnosetta .
Contrapife , seszicoli . v. tasabelle , morfiente.
Controvare , , conturbare.
tuornoy strada, contorno , aspaso., proper
zi ONE è. i
-Connuorto esorteziane ; , conforta. Fal
s, Ca le rreprenziune, e li connuorte
sy Fujeno a guallara agniento , e ncienzo a
sì mmuorte,
Connatto, canale cinte , lunga serie di subi.
in
Conzierto , concerto.
Coppa, fperie di tazza, € mirerpo in confe»
guen
%a
[dl
O P i21
nza fpezie di guantiera da pottatci fopra
. Te tazze, bicchieri &c. |
Copelia ; fpezie di mezza botte, o di grofsa fee:
‘chia; € propria de’paftori per mugnervi le
pecore, capre &c:
Copeta. Dalla voce Aftaba Cubaida, che dino.
‘ta il feme del fefamo, che i Siciliani, ed an-
che î Tofcani chiamano Gaggio/ena. Di que-
fto feme impaftato con mele, e zucchero fi
fa la Copeta, così detta anche dagli Spagnuo-
li, e da’ Siciliani Cuberz, ed è più delicata
di quella fatta con mandorle, detta Torrone,
» con nocciuole braftolite , ch’ è quella, che
noi chiamiamo propriamente Copera . v. Tor-
rone © Core. ee. Fast, cone. II. st. 23.
s’ chè doce fu cchiù de copeta ,
5 Lo. mife a la Commeddia Isa Poeta. #
Copiddo, Cupido, il Dio d’ amore. ;
Copierchio , da chapboretb, 0 chaporeth , oper.
culum : coperchiola, ceverchio , e coperchiu-
le in pl. copierchie. Dicefi in gergo d’ un
- povero corzato . DT o
Copierto , caperto \ombra ;:casa, rezzo.
Coppola da #;es0%»: non perde la coppola &
la folla, sa disimpegnarsi . 0
Coppolone >, iproraste , così ‘detto dall’ uso del.
- la coppola, o-fia biretta contadinefca, comu.
ne, in confeguenza ‘a’ villani, per lo più fcloc-
CINI è mu i .
Coppejare. Rubare, involarò. Dallo Spagnuolo
Dr, che. dinota io flefso. # © di
° Coraliiva, erba marina antiputridi#, buona con-
tro i vermini, clue .fi ctedon generati dalla
paura. .»... . C
:.Corcare , coricare, . 0° È
Dix Nap. T.l ‘ Fi ; Cor.
E. O © OR.
Corda ; fame, e notiffimo tormento de' rai pero
‘iftorcer loro le .braccia .. a E
Cordevare , coltivare , far corte, assistere.
Cordovana , pelle ottima ;per la fortezza : #uer.
la”?n cordovama, val aver gna giornata fati
cola, e dura. Dicefi pute. —
Cordoana, ùna tal forte di -marrocchine , e no.
.ta pelle di capra per .nso di fcarpe : il’ prov.
ire a mmmettere da cordovana °în concia , va!
merire , andarti A sepeltire ° 13 -
Srore de fciofcia, efpreffione di tenerezza fra gli
° — amanti, ma oggi par che già fia diventa ona
. caricatuza tnttà fcherzevole, dall’Ebr. (cifcim,
. obleBaziones , Aelicia è .
fore, metà. Fas - © o
,» Piuto Jo .core-de lo niezo juemo.
Lerrea, e corteja, cinsura di palle, e forta di
grossa rave. Fal SENSE, REGNI
“© 3» Pe mmala :fciorta :iloro a no pontone
so Na gran correa Ilà ’n terra fica jettata,
.» Prarvolo bona .a gniofso vascellone.
«Correja, correggia , striscia di cucja, > e-'cinta
di certi Frati religiesi.cromisi , Birri.@a.
Lotrejere, correggere, negolere., trattenere, nce
cordare , tenere a bada, calmar dal: pianto,
«Goreinfo ; e coriulo., voglioso di saper cose ,
dla nopas, :0 mppasy if ragazzo, il di-cui ca-
.-.Fartere al pat di quel ielle donne'è tale:; Je
quali perciò anche coupe; le fappiam «hiama-
re; e perchè vere pitosine condiali per Pim»
amutabil. Tor ‘(eecamte inatttrale , xopsés , CIOÈ
: simici. ‘pabrolenti , o. da 'nopos , #3 tedio),
‘perchè chi ha.tal infofigbil . difetto 4 fa.venir
‘altro che rincrefcimento, e finanie .a. chi di-
Agraziatimente farà incappato .-a doverlo f{an-
2, ° . » . ° tire,
co R 123
tie, ed appagare : quindi in Demoftene «up:
xepov , potrem noi ben tradurre nel noftro Dia-
letto, #f « fo non ue pozzo cchiù.
Correra, e corza, carriera, corsa.
Correre , o correrfe , corrivarsi , pigliarsi col.
fera , onde il ‘pattic. corruto , e_curzo ,: per
corrivàto è .
'Correturo , corridoje .
Corimeo , vale cuor mio, efpreffione di affetto,
ma pigliata dal #faletro Calabrese , per porre
N
in derifione quella ‘nazione , naturalmente an-.
tiparita ‘&’ Napoletani. Tess. cane. III. st.20.
3 No Corimeo, mme .creo, core de cane
so Vedde le ttrezze fora dè mefura. *
Cotriero, corredo, che si dd alle spose.
.Corne, ornamento troppo note o fifico, 0 mo-
rale, dall’Ebr. carna, 6 corna, © vornue y lat.
corngia, ve, sdentes elserti, cioè le zanne, veg.
ganfi
della
tana e 0.0
Cornejare , villareggiare . e
Corona ,-con altro nome Roserefo , Patrennuo-
ste , filza di tubercoli di legno , o pietra, per
numerare i Perer, ed Ave, i quali come ri-
tenuti da un.‘filo”..'°0 ‘lacciuolo , fe quefta fi
rompa, quelli*fi perdono, perciò a dinotar
la. perdita di cpfa Faftino cantò: © -*
» Pocta de nuie, °n vuie ftà lo, mmale, è
>» bene, — o, >
39° Sfelata , fe tn sfile, è la corona; .'
Corporente , grésso. o >
Corputo , colpito. + E a
Corfetto ,-0 cors. Veste di donna, che strig=
°
“
N
n cid l’épiftole difsertazionali dell’antor —
Bellezzetuddove, de la Lehgua Napole. -
ge il corpo . Dal Frartcefe corser, giacchè i
V8 F 2 5% .i
- . - ?
4 . 0°
4.0 COS...
fi pronpinciano cers.il corpo, benchè lo fcrî-.
vano corps. #* |. |
Cortelciano , cortegiano , da cortelblare : e ben
fi fa da chi vive. nel mondo quanto ampio
inaperto abbia un tal nome.. . -
Cortiglio, cortile, da yopros , gramen, O per-
«bè ivi nafce, o perchè vi fi conferva, o pet»
chè yi..ftà chi ne faccia ufo, nè flanza fia di
perfona di miglior. condizigne .
Corzaro, dorsale , pirkta » o dl
Corzo , corso, forta di cane forfe così detto
m dalla Corfica. « . ,
Corzere , corsere , birto di Curia Ecclefiaftica,
Cofcia , fervì uno a la' cofcia, servirlo beney
per lo più dicefi ironicamente .
Colciare , il piegar l anca, che fa il cavallo;
il porco, la galline : è quindi fi trasferifce è
.dinotare-, cedere , LOPLOMELICISI > Arretrarsi
| Tess cant Vi ste gie
s» Pe no la fa cchiù Ilonga; iffo cofciaje,
ss E rrefponnette, wno dove volite. *
. Fafano | a
sad Tanto cchiù abbotta ‘ a lo Rit la papo
ci3,. s- |
n Quanto de s° accofate nullo cofcia ,
‘Cofetore, Saro. |. e 7
Coltejune, quistioni , in fing. coftejone,
Coltejare, costeggiare , fiahebeggiare. “.
Coftejonante , rsssoso .
Coftèra , costiera . SI
Cotale ;' membro virile, per ifchemo dicefi ®
un milenfo .
Gotecone, serdido, spilarcio. _ j
Cotena, cotenna. Cotena gtaffa. dice per i
fcherna d’ una donna da fervigio. —— Co
- Le
| Gottiare, e.chttejare ; rubare. —:
Coragnà, noto frutto , il quale ancorchè giunte
. a maturità ha. fempre dell’ afpro: per trasla.
to colpi, ferito, busse. Fal = = ©"
-_. a-E fchitto illo non prova le ccotogna.
Cotolejì , cernersi ,' muoversi succotendo le
. spalle‘, coscg , braccia ec. da xuriddewi 3. din \
MOVEre , garrire eGo lo) da serva i acetabite
dum, toxe cavum, in de famoris cavitas
‘vertetir , 0 da Korura, Cotto, quella buo.
na Dea, le di cui laidezze il teligiofo
li per ifcrapolofità forfe piamente rimbecca in
Baptia Comed. e Giovenale fat. a. Adoprafi
da nei la voce cotolejare mel fenfo feffò del
erissare de’ Latini, effendo proprio un tal
moto tafcivo delle cortegiane . Non. farebbe,
da- sivocarti in dubbio , che dalla detta Korsm
derivi la cotols ferta di milura di noftre vi.
‘ cinanze, fpecialmente de’ Maffei, e Sorrén.
‘tini; e la ciotola, lò scotolà ec. cotoli,
crollare. ©. = n
Cotra , coltre , imbottita : dicefi proprianiente
quella , che ftendefi da becchini ful feretro...
Cotricchio , nonz di picciola statura , e di poe,
co spirito è 2.
Cottura . Dar cottura fi dice pet' actendere-pafo-
‘fione amorofa co’ tormenti o di gelofia., o di
difprezzo . Corr. Micc. Pass..cont. VH. st.
13. ci . . to . . .
» E fta da raflo, e mmira, ed fa lo core
» Frofciato de martiello, e de cottura. ®
Co rintto ca, con susro che, | O. |
Corvare , dicefi degli uccelli ne”loro nidi, quan:
do fanno fugli vovi, traslatamente dî chi re-
Sia quafi incantato, ed immobile in qualche
” | F 3, iuo-
‘
l4
4
d /
126 ‘RA
luogo , d @ uni iinaire; che Maia Laziali
Si belta . Fas. .
»» Ed to mo purà " ammo $, e Mò a cco-
» vare
f7 ‘1 Neoppra ft a fl aréna ,@ a cehtaguine, e *
° »» ftrellare?
Civemite , governare ,, aver cure, alimentare,
* quindi covîiema, cura, di den, nudritsà, -
Cozzetto, co/lortola . A
Craje. Domani. Dal latino. crat.. Citteci. Verra
VI. st. 16..
» È Actofsî fto. fclabbacco, fe (corhpette | ;
Ca fi nò a fatia juto pe nzì.a ceraje.
pei, saprà. ,
ofe-; sorta. di' cappotto. ron. manieBes ©
Ea iol et sortd di salti nè- balli PESANTI
_Cialla.. Frarimento di vasi di' cketa, - Vibhe-
‘dall Italiano. gr43:4',, che. dindtà. tria -vàlò! di
creta, ed” originariamehte è. vocè Grétà vee,
Ffundus, vaiis.. Cort. Viajass.. cant. IL st. 15.
» Co. chello grieco, che non è adicquitto ,,
E fa cialta colt noglio: de ‘laurielo, #
Crilliatura. > cavdlcatuta’; -giamelta, ca Mo
Cravorie; in pl. cravunée-; " cAPB0E, dbblte- i <
Cravonelle: ,, carbonelle. da cravune.i >
Cravonarb:, * carBbnajo , ‘è icell: d'’tom fe
‘- che va: fem re- tinto, o.che’fia btunò in
di ficcii : dicefi: pur del: Diavolo». Cravonato
per altufione alla nerezza del carbone , e di.
‘chi 1 maneggia, ditiam. un ‘néro. Fast.
» Li'cravonare Rrì, e li. Rrì. Afretane. ..
Cravunchio, carboneBio, o pussdla, otfide Fpret>
mere te med , val trat a, fine ante
‘sa, fatta la mefifora da quel ‘malore , "il
Ki _ ” *% ld 6 derî «a
’, a) .
-
C KR E . Tap
‘fpremtito, e cacciutarte fuori la marcia,
e la radice, fi guarifce: val.anche una sorta
. di-nobikiffima: pietra: preziofa: detta. altrimente
carbuncolo 0.000
reato, o-anche Criatò: Servo. La' voce È tut-
ta dallo Spagnuolo crizdg. Originiriamertte
viene-dal Latino: cres:4s nome ; che: nel'tem2
che ufaronfi i: Servi’; fi dette” a que’ nati
în. cafa , -chie: voleva: il: padrone ritenetfi’, an
che dopo accordata: la libertà’ ai padti,. per
affetto che ‘aveffle prefo con effi,: o per ave
il piacere di educarfegli ,. ed addeftrargli a
ben fervirlo a: fuo genio. Sicchè creatus vie-
‘ he-a dior so; Reo che: pn fetvo” allevate’
in casa. Quindi in Spagnuolo” erranca: figni.
fica educazione se nell” Italiano febbene- n n
» iinotino' per |’ appunto lo fteffo le voci 4uox
‘na craanza , mala créanza” ed' anche” affoli.
+ mente cresima‘, efprimono però le maniere,
che: fono: effetto della: buona: , o'cattiva edu.
cazione: Mx quantanque' noi facciam' derivare:
Ia noftra parola dallo’ Spagnuolo, non'ha però”
. *yetun” rapporte all’ edacazione-, tanto’ vero ,
che i noftri Cregzi non hanno'creanza: Tassi
canti VI; sti go V © °
,y Se chiammaje no’ Cteato*conipagnone. #
Scrivefi pur crejato ,- Fafano :'
s,- E ttieneme’co ttico' pe ccreato ,
_ as E pe bajaffa ’nn'ogne accafejone .
Greccufo ;-e criccufo, chi subito si formalizzay
ed offende. SELE o.
Creddeto, credito‘, Buora' opintone. I
Gredibole*,; credibile. + A
Crejàtura , e criatura’, ragazzo’; 0 ragadza. .
Grelo , #7 clero, l èrdihe sacerdotale» Faf. .* *
| F 4 » Le
UL
TTD -
328° € Rtilon
-» Lo Grelo prissmo» nn ordene, che cante
». Letanie, miferere , @ grazeiuné.
Crenggenale , e crimminale , criminale, grande,
elserata. Fal. | i .
“3, E la facette muto cremmenale.
. sorta antiche di carcere.
VCrepantufo , v. fizzufo ; biliosa , irata.
Crepatura , guallera ,, ernia. o. >
Crepantiglia > dispetto , da Crepentare | erre
PAYS. » 7 N: -
Crefcenza : fatto ’n .crefcenza , dice d'an abita.
lungo , e largo più del bifogno, come fi nla-.
. fare per i ragazzi, che crefcono. —.
Crelta , centra del gallo: avozà la creta, fer
dell insolente:; ammaccare la crefia , domare
«È orgoglio, .
Gria . Un niente , usa atomo. Dal Greco #& 9
sche fignifica orze, appunto perchè il g
Io di effo è una. picciolifima cosa. Onrer.
db. mueoaOGO....
37 Stanno tutte a flicchetta, e tutte vanno
._ 3» Comm?a nnovîzie, e non fe fente cria,®
Crianza, e crejanza, urbanità , onde accriane
1at0 ;-dencostumato +. 0 -
Crine, s peli del colle del cavallo.
Crisce ., Crifce fanto. E? la frafe, che da. noè
usafi , di complimento a chi fleruta, ‘core
i Tofcani dicono Dio si salvi, e i Francefì
a vos soubatts, Tiorb. cord. . . . è
,.. 3 E dice, crifce fanto, fi fterouta, #
Crifce "n mano, termine ofceno. ‘’ SE
Crifceto , lievito, v. llevàto. E abbofcato la
° crifceto, sbignaimo, cioè quuro de colpi ;.
seapparon via. Fa _ . 3,
Criluommolo. A/bicocto. E°. voce tutta "Greca
, . . da
é
da © che li potrebbe vado,
Xpress ; e Boxes 3 «È e re,
palla d’ero, Corr. Cerr. cant. IV. st.
hi a la maprovife fe fentea (chiaiiare
” No criluommolo aciervo a li feliette .
Qui è in fenfo.traslato , e dinota una pe//e
di fucile .-Talor.i i fenfo di faflate. *
La vera etimologia di quefta voce È da.ypve
- repo».
Croce , neto fanto ibola : farfe .le ccrute ; x
marsvigliarii .
» Aje fatto fare a ‘mmille fi non crace.
Crocelle. Piccole croci. Fare crocelle , dinosm
sbadigliave per grande fare. v. alate. Ts
canti V. st. 89.
,» Si da ma accommenzatimo a fila cro-
Crocco , v. ancino; wnciwo, v. vorpara,
Cruofche . Versi ; che fi generano: shell” iptetti
‘© no de”cawalli, e dan tero tormento , e ven-
sofità . Cors. Pars. cant. PI. 53. 28. .
3 Chi dice ca lo viento ave li crupfche ,
> Che non face autro maie, fe non fcio-
s fciare
Quindi metaforicamente : : Tu aje li cruo
‘ sche, per dire, non Bai requie, iti in "gr:
pesuo moto. "36
Cucherecù., voce firita d' uccello. ae.
sy E ccà IP arme, decea, ca fteano tn fe
» De li Beate 2 ffare a buonne cchiù, .;
. E ccanarelo bello, e Ccucherecì. -
Cuccottillo , cocedri/lo. .
Cuccovaja , "brutrifimo uccello del gerreré delle
Civette : onde il motto deriforio di Cucceve-
ja. de Puorto, che dicefi di Donna deforme, ,
falla Fonsgne e Forse *fita fimof
i
»
*À "gt
136 _Ccute
di nòftr@“Chità, vha una fitte di Civetta,
o Gufo, così da* hoftri chiamato. IT ‘néftri
antftuarj la credono una reliquii delta Colo-
nia Attica. Vedi Coccovajà:
| Cuculo. Uccello. noto. Cartiere Sd: cheuto no-
ta esser fortanato. Talé & ta èredenza d'’au
utio , ‘che it volgo ha per chi fentè cadtar
- Speto uccello . Or. 25, L.
8, Che pe. Il*antre ha ccanttaté lo cueutò,
». To Pe ateo da: fchiaffà * no. certe ‘n
“- 7%, CHO. *
Cucco $ viteello molto van perte fue e phuio,
* non molto frequente. fa noi, his. chè viella.
rimavéra fuel: comparire . Val qualche ‘cola
> effenziale ed importatite , il patrio.
. noftro proverbio, la di cui origlità però. s° i-.
gn
clio triato; the per È tima: tal forta di
ioco. dé tigaggi' franci. E” pit voce da
bot& e vale gnocco, maccatohe , e forfe
* dallb Spagnublo ’tercos’, che fon. ‘agpunto È
°Smaccatoni .- Trorb. Cord? ... .
»» Ora che dice mò, ch'è viento; 0 Cucco.
Cuccopîhtò =: Cocco. pinto.. Origihariamente fi-
‘ gaffica hovo: Hipînto >. -giacchè- corto. ditéfi 1”
uovo da’bambini , che cominciano a batbet-
tare. Efo di dipihget le wova-di var) tè-
* Iofi , principalmente roffò ; e giaflo., per fol.
lennizZir Ia Pafca ,-€ ‘antico, e quafì wiver-
fale ih‘ Europa. "MS quefta voce è ‘Ppaffata 2
dinotare. metaforicamente: tina” persbna ‘’ritta-
mene veltità, Bell n “Cimec, cime.
A | SE 4?
e > è di
rin all ol Lo Scigronè jane le) NE
».
€ U 0 121
+ 35 Bello, che'te parea no cutcopinto.. *
Cufece , cosa ‘da nîente da. rovpos , Vacantaria ,
quiridi cufere salata: un niente; ,. o cola da
on farne: alcuni conto .- -
ugno. Cugno- de cauzetta :° val anche: g0w50,
‘ ed una. ferza. di- tela triangolare.
Cujuffo, semsplicione ,.dal lat. cufus .-
Culiluseta ,.duccioha,. 0. 0
Culo, culo de. gallina dicefi‘d’ una bocca fem-
“pre in moto; e che: non. rifina. di parlate...
sy E le -fa: comme: a’ cculo de: gallina
,»: La vocca, ‘e’ ttanto ftato no: l’ affanna })
35, Che ftarria ppe ftracquare nà trentina.
Citorejo , c4ojo': mette lo- cuorejo'a ppefone ,.
val: mettersi: a- rischio» della: vita .-
Cunno:,- parte pudendà. della:donna, dal lat. cun-.
° us, Quindi. antecunnale ,. il sinale.. _*
»
Ciiollo-lnongo , : dicefi ‘d’ un. ettico,.d’ un. fecco ..
: Farlo-cuollo:luongo”, aspetter moltissimo, e
- fin ml*rinevescitnento. Vi. fparpetolo»
Cuonzolo-, Cansole-;-In: Napoli è un: capo: del-
L'arte ,- com° è: quel: de? Sarti',. de Ramaj, de-
gli- Orefici. ec. it. quale im occafione. di: diffe-
tenza fi. tonfulta: corte: un. oracolo ,. ed ei ‘di
il: fuo. voto decifivo .- - - ko
Cuoneio:,. Gellette- ufato dalle: donine..
Cuorno»,. ingiusia ;. mancanza). talora. mente”.
. pensiero. Fafi > |<. DI
"3, E 5” hia:disto*a li' crlorne: già* nfeccato:.
33° Efca: chi: vole ,. e ffia de cafa: cuorno --
- cio@ dia pure: un: cornuto. ©}.
1 Quefta: voce fpelfo:1a' facciam: cader: come: co-
gnome , fpezialmeute- partartio. de” Spagnuoli,.
«° per: deriderli nelle Joro. motriplict vafate. o
o. _ Ki i
n
Persi
2
332 | CU O
fian:pagnomi . spetto pur ce sne fesvinra qui
, nome per lo-flels oggetto. Fal.
‘> Guida li rato Don Cuor rno Atbiazzarto,
» Digno de ì, comme a Mmaagone
<-__-- 39 CATO =. IRE
Ed è da netarfi qui la morte del famofo.
bandito, Benedetto Mangone s- i primo. che
qui fofferto aveffe la pena della rueta peri
tanti fuoi misfatti... ° .
Cuorpo, Colpa. Tre cuarpe 2 ttornefe ,. è frafe
per efprimere / ablondanza de colpi , o. fia
delle bastonate, 8 GL.
Cudfceno; dicefi quella fpezie di piumaccio fit.
to come un fondo di fedia di paglia, ma ro-
tondo, per lo, più di quella treccia |, che &
‘fa dj code di agli, per appoggiarvi teagi ,
caldije, od: alte: vafi. cocenti, quando fi le.
vano: da. fu del fuoco. Dicefì pitr per difprez-
zo di donna d’ informe fignza , e quindi sce
© acenata , fpezialmente dope. fgravata . Quindi
ur cesciio. da: noovevos, il criuello, di:cub
a la.figura. o.
Cuofemo , Cosma, Di p. DE
Cuoto cuoto, cAioso chiatto +
Cuatta:, coso, insemerato da. vero ,, fem. cot»
ta; val talora punzecchiats .. Fal.
» Comme. corta. d’ ardiche la ucdifle,
Cuovoto., celte., v. cogliuto:
_ Cuozzo, cozzo, il rovefcio, o fia l’oppofto del
taglio d'un ferro. Fafano parlando della
da. di: Solimano dice.: par Lo La
33. È ttutta cuozzo è ffatta., e n erofione
?. ‘Taglia comme a ki. diente de. vavone,
cioè won taglia affatto più.
ca col . fe
A
CU È 333
- ateserto ; strada infossazg Faf
> "N MIRO. arriva a na cupa ella è na
a
”» Che pparea de le dire : ccà te fcanna .
Cura, crestiero , purga, supposta, v. servizia=
le: talora il Soprintendente: , val a dire, che
ferviziale , e foprinterdente fon bei finonimi,
onde Fafano ;
‘ . 30 Ma mentre iffo autre afforta, , Antre . ren:
ss. faccia, .
7 Veccote Telta do to Ta cura
ch’ era Sigiero spedito come un A Cu
fuoi ji da Coffied è gosjno
Curto , corta : nc°è ramo curto , non gli è
riuscito il disegho .
Cufe , e fcufe dice d’ nom di due faccie, d*
un umor torbido : cas Falano del “famofo A-
lete 2.
LI
° + + Uno che mette
7 creta nfta lo tavallo , e li’ vuorgio »
,, Taro
» No culé, e fcufe, che redenna nganna,
"E ccontento , e gabbato te nne manna. :
1 Cnr Di Ta ci
” Accuordejo ,. di consenso A evscordengnte;
di conserva.
Dalo , dado , frumento da: gioco. v Vi. farinela
caccia n° antro dalo n: tavola, i imuenta un. ale
tro imbroglio.
Damma, Signora princi alex D) di prime. ordi:
ne dd un paese, Ebbe faccia nobil:d generose ,
da dapas doma. E seramente | Je. donne
| chi più. Fa coftoro meritag;..d:; Ailese'ben do-
j Mate
TA TE
134 D E L
mate per le Iorb imperfezioni , ed inquieto
‘ carattere generalmente parlando ?
Dantmaggio , danno.
Dananze , dinanzi, SVERtI è.
Dapò, dipos' o-
Deafcance,. e diafcance;, diavolo. ”, Faf.
v 3; Le pigliaie lo deafcance ad Argante 9
cio, s° inquietd altamente.
De brocca , ad un tratto, v. de ole.
Defceprina, disciplina , forta:di fi lo;. educa-
ZIONE.
. De chiiatto , v. chiatto, de sbiafa, dé fgninzo ..
— Deciembro, dicembre .-
Befrifco , rinfresco, sollievo; ristoro .-
Dejee "Dieje , Dei .-
eigrazia; e- Ddeitazia , val' Principe assolie-
-‘t0»,, dali titolo* de’ regnanti, che ne*lor ordi-
ni reali* pongom fempre in: fronte: NN.- Dei
| gratia Rex , Fal.
«-‘ ;.Io fo Ddeigrazia, e ttrenta‘ vote accifo:
», Cchiù ppriefto , ch’a fle. mmano ‘nce fia:
no”.
Dejund digiunare , val’ anche: mon’ ever che-
mangiare , ond’ è °| digiuno neceflario , e non» .
volontario ; ed in gergo. val. #0». ‘poter: usare:
con :donna .
Detieppio: Derisione*;. stberno:-Pare, che verte
(gas dal: Latino: Delitse:. In'farti fi dice del -
»'feggrare“taltno , il'farlo* fervire. etto:
“aeleifà : burla: degli» altri; e così» delf iziarvilo .- I
Francefi ad'efprimere.quefta poco-caritatevole
-«azîoné: hanno: modernamente-inventata: la: ve--
: ® mitifier
i Ne lano. achille tiemipe' verte. aofariz@= -
n4 Ehefaje mb feggiltimo pe delltegge. +”
DIAL
N
é
” N
DAS .135-
Detmridto ; dilavie; pioggia “dirortfesima , è
dicefi d’’un:c/assico. divoratore. FASE Lupo ,
De manco», difmaemo. | Ud
Demerta:. E”' parola, che nom fuole adoperati
fola, ma si wife: Palla‘ voce spera + Quindé
sperta ,,t dimerta. vale , ranittiga.,. abbando-
- nata, étale; vv vagabonda. Sicchè crediamo, che
. dicafi demerta dr vece. dì. deserea + Tassecant..
V. sti 6R.-
sy, Ca fi le Clatò cebiti fo esta, e+ demerta.
so. Noù vo che baga la ortunii mia. *
Denarufo- s danaroso, ricco +. - i
Dentacchio , in pi‘ «dertocchita ; gimibbiò.. |
sr, Divefi fer provi -figlià: ppe. lo denuschio o
Deppe ,. dovè, , Faf:
agree MARE figlie'cate» "|.
». No. le. deppe-wedt ‘1 ojate .. 4
' De- riffé-, è dde Pte. adbfierto..; »
Derfopare ; ; dirapare vendor: »' prepipitosemente-
qualche cosa-z:80: dk: € WiIza > fon molta*
° peritita, tnatitar-hna: figlincumatambsto ; @
derropatele. val anttre- rovinzisi. con -qualthe
tivatrimonie: mal! proprib , 0 rimil contratro .
Meftenzo ,,€ delelenzo sorta. di Mal. pople-
Mico: È
Defcurzo , ditcorse.: con.
Defd.:tr1. Dirgtatia- 3 Sofie; Dallo Spa
guuolo- Desdiebs hanno i° Maybletani - tirita:
queta: de@hen2® im-stv4°. + Dicono» desdetra h,
allorchè la -derivamo. dall Italiano disderra '
Cort: Mioc: Piass: canti Rosri Bio dit
yy Chi: ffea ndesditta ‘co Îa nnammorara,
ss: Piiefto:, dicea-, lalfammo tte Guazuitfe. E
Desfizejor, @- ef4o,. pieve: sobaisfazione”,. dia
spetta, vendetta: D-
» ”
136 Dre
De fguiteo, @ de shialo, smaverso, vitto,
e de chiateo i .
Defproffunno , corruzione .dat De profisadir:$ Pi
noto falmo di reguie .
Defquito. Seancerto ; Cer Parola intie-
ramente reftata a Noi dagli Spagnuoli . Oggi
vani ta. Crsiec. cano. II st. ult. ‘
mente a fila lo: riefto fe IMECTEtterO ,.
” ;» Sentieno forzetà no gran delquito., .-:
» + ‘yy. Comm'a. no ferta fetra 7 into Gragpano,
3». Che He ffice a lo mmeglio-levà. mano.
De ffata, d’està.
Devacare . Fuotare, rovesciando in giò + Car. .
rotto da. Evacuare.- Corts Cerri cn. VIE
St. 10:
” no-de facette cera-bona ,.
n Sulo: nà certa mmardetta vajiffa s'
» Cha lo trasì la: porta de le mura :°'
e "N.capo le devagaie no: piciaturo , So |
. vi “Vacqare y. vacolare; fgottare a.
Devacato, tcolato. Arcialo- devacato. ,. vdl 500
folo. orciualo+, di: cui fiefi- bevuto fin ali’. ra
tima: goccia È quanto v° ca; tro di vino» .
©c. ;.. Ma ilaggio dicefi. d’ uom, che per
aver abufato di. fuo marital valore, fiefi.. -
ftia refo inerte ;. ed in confeguenza il. zimbal4
«do del bel fefa, ilguale per nieute altro U
‘più imperrinenze che in-@n sal'cafò . |
Biscare, diafchece , e- diafcanca, diavola: .
I9CO 3; pi, dicche. ,° digde , argini...
I3ioome:, e déifle., controversia, Faf.-
» E mmo mme. vienea fti. dicame , e die
Diesbue,. debiti, in fing. debbet
Diete in Sen dd mumereo no ladro da Het:
, DI _
x I
.
B O N _ 132
il.serve ,.il quale di natura è tale. Talora
vale vaso, dmmondo . ;
Dioma, e diomma , idioma , linguaszio.
Ditta, usi fevenciale ; Fao vi
fo p itta parla cchiù arrogante
” ChIIL' canza de chiaveca dè Argante.
Dobbretto . Specie di stoffe. Cotrotto dal Fran.
cefe Daublet, Cors. Micc. Pass. cent. VIII.
Sk 4 |
. » Quanno mettennòo mano a no cortiello.
gr Sbenttaie no ciuccio mmiezo a chella vis;
ss Che fenza defcrezione a la mpenzata.
ss T° allordaie no dobbretto de colata. #
Doce , dolcé . 0
Dochefca , antico bordello. in un borgo di tal
nome in quefta Capitale
‘ Deciento , dugento + |
Doga in pL doghe, seuolette laterali delle
si da deres.i
Doje, due dal poetico .greco vw .
Dolì., abortire , oude doluta, donna abortite
»
,
Domilia, duemila. E
Dormmineco, Demezico n. p. v. Mineco, €
Miceo o ” » n . .
Donno , Don ,-titolo de’ Preti ,, e de” nobili, og-
gi proftizuito, fin 2° Salfumai :. dal lar. De
- nas , vel Dominas. .. SETTE
Don Chifciotto, dicefi di chi affetta i cavale.
rifmo errante dal famofo D. Chifciozie de -la
Mancia , celebre per li fai amori con D.Dof»
cinea , è perle prodezze da Spagnuolo. ©
Don-cofo, complimente. nen molto proprio per
n tale, il dicui nome s' ignori; e talor. è
una derifione , giacchè.;caso benfi fà cola im.
Tad go 2, por
ì 4
-ui .
138 E CC
“peri in- Fofogno, nen che nel I patrio ofceno
Diriello: > duello è
Dozzana ,. dozzina, onde dozzenale $ vile
Rudece , oggi turece, dedici...
Duvejo ;.® pa si dubbio.
bi . ° “0 * E. » . 2 $s
Criacnervo. Vace difufata-; ‘che s° incontra:
La nel Cortefe . E° intieramente «degli Spa
guuolb, | i quali dicono: Ecbar' 4/ suervo per
inotar chi ve dietro af guadagno, chi è
sommamente: | interessato: o. Corte Ros. pi
‘ ILscon: i.
” Ma ne ale cet O
ss. Va ca fongo le ffemmene eccIAGMOrvoz. -
n, Nè trafénora na'cafa,. Le
y; Se non ha' buono» niervo:.-
Il Fafano l'alterd. e nella prenuncia ,. e nel
+fignificato , allorchè diffe . Tass. cant. IH.
sti g6i-
3° L’ acciacuorvo d’ Agrate lefto alliceia, -
TA sr Ca fi nce ntorza, fatto: mè ffaucicela .-
- Fé il: Capaffo anchè più l’'alterdb>iguo !
»: une: l'etimologia Spagnuola; eso fcrife Arce.
suorvo” Om: lib. IVI. .
»-7°.,0: Ch’ a la zizza deritta na lanzata:
‘7° ice l’’adderezzaie; chill’ Arcecnorvo . #
Ecco, Eco. Fare lecco dinota deridere 4 con-
traffare- beffezgiando , come par che | Eco
-sdacciae ripetendo le. parole + .Tiorb; cord. IL.
+ 400. 4. l
so Sio dico’ ammore” vnaje, che crepa nè?
dei» Che te ne pare, e mbè? Faie l’ecco pò,
2”
id
>
4 . i fa
“C
se: 310 dl da pino, bt. bd
Om. de V.
hho finito a Gi l'ecto a lo mafto
oe 1 A gottote. ff rtò. fate a- ppafto. # »
Egli , essa Véte. prefi dallo: Spaghuo molo, ed
- . èfata dal Fafano, ma oggi affatto: di fatata *.
mie, De: na po: etoffì con. edlia: Ferra ..
Rigo nefrio, la latinifmo. da: noi ufato quando mom
ci “Ihtràmaettetci în qualche affare. Faf.
saved Ma ene rie(cio, è ffota'tnme pie chiam.
°° sr
> to po ncappate conime pifce all’ammo ..
rei. e e pellet, edera:.. *
Eierfte ). ed veffida 7 ricinte di lettera , e perch ME
ui di
alt di mi/fe: , Fafano cantò:
NR ave nh’aftife.. fi be n° emme:
Meo s nè e‘ffeîe: Marchefalemme,
r Maro ale jalè ville ‘69. anti.
7, rota atola forenfe . E° re--
3 dinota. lo fteflo-, e. viene, dal: verbo e12p4--
Hi0h eitidata dirfota-, tomparire avant.
cute Iidice-per tfler intefo: pria che Li dia
‘«Beefér: alli: rivhieffa di tubino .
Encia.. Gars;, dispetto. E° voce anchie dé li
Spagpaoli s, è quali. dicono. Hincha. in quelto
o.
Enfrece.. Ad Ehfrece è- voce» corrotta: a bella.
‘datfo Spagintofo-, nella qual tin
x
polta ge per'ifcherzo- dalla. litina. ed invicanme
“953. Callt: VE dr: 39.0
»_Qugono s'appero ad'ènfrece lavata:
<357, 0A: là: capo ‘fettza: lo ffapone di
Fince,,. er ‘è } elite. ogne: ncofa ,.'v-’ba tutto ..
, ‘n empire i egravbdime ,- vi anchire- ai
ii < n--
-
rmò ,, e/ma .
Erfa , plse A Cserdia ° fia imparati da
. spada
-Era, erba. erva de IAUTA., % Lace - Ria.
lerva Se la dove per difpre; a ,
uoco all’erva verde , esser rizione, rag
Efca, v. civo, cibo, ng anno ; pia
censibile , Fa ll” eta, ferire, co
. easì dal gioco pperile
teri , in cui il vincitore LE Le
‘estatica 3 eine de fuor di hi per sigla
“ maraviglia ec,
f
200.4
SF AAT
F: Fit e e” Facoltà, 3 quiorità, pote.
re, diritto. ‘
Faglio de faglio. Scarso. di sutte:. atiridicne
metaforica prefa: da’ giuochi @’. ombra , ne
quali. fi dice faglinre il tagliar col trioniò 9-8
Fi
LE r4r
Tdi ni ton * ricnfo maggiore .
h acc. cat. IV .
»:.Selleno maio', ‘le refpofe la Scigna,
, comme Taie, Ho de -faglio. #
Pei faville , scintilla ,- dici pur d' un
uom Vivace , 00 ardito , € talora, feminator di
‘+ Ayz4nie .
Fajenza Soîtà di eretà, e pet ‘metafora danaro
Serrenteo + -Qm. Hib. IV.
dr Pannaro uette fto latino, ,
E -?n fentì la fafenza fe laffaje. *
0 , Vasajo, di creta, dicefi talora di ‘un
lo pro ate ; che accommoda le cofe a
tàlento fecondo i tempi, e ‘le Circoftan.
, dal motto comune . Fatta da pegrata ,
re da matteca ad» Je e giace è, . Talor val
3 v. Roagnaro:
voce Francéfe , ‘nella qual lingua Fei.
pr dice la fotimità di qu alunque alto mon-
Ze e.A Noi? rellata per dinotar foltanto la
fecit del Monte, ch’è tra Caftellamma.
- re, e Vico,.dove fi “raccoglie , e fi fa confer.
Ja "di tutta la neve deftinata all’ ufo di "Na-
poli, e de (uoi contorti .. Tass, cant, PI
to 26.
33 Neve ‘janca a. Fitto 1 «maje feioccaje ,
-* 33 Cessì comm’ ha la vefta la canvazza.
Evvi un altro Ino o det noftro Regno di Napoli,
che porta .lo ftello .nome di Festo nella 10»
<efi di Trajs in Paglia; e parimente è fulla
vérta d’un colle.-Qui non vogliam trafcu-
rare di tramandare a pofteri, che queflo vil-
Jssio s ed un altro ivi vicino chiamatd -Ce/.
» ‘fono due Cdlonie di' Francefi fenza che fi -
sappia, come iui fieno capitati. ll più veri.
simi-
342 FAR »
fimile è, che fieno gli avanzi gfelle -anpare
Francefi disfatte dal Gran Capitano alla Cie;
gnola ,.e forfe anche alrGar:giiano , i quali
reftati prigionieri di guerra , afpettandofene il
cambio , furono mandati ‘a dimorare in que-
fta parte allora-deferta della Puglia. I Fran-
cefì, che fecero tutte le gherre, e i tentativi
Mad conquifte del. noftro. Regua fempre wzagnis
animis , parvis constliis, (i {cordarono di ri-
fcattarli ; onde quella gente tellò jd , e fer.
mò la {ua fe es E’ Sagresibile ? attaccamen-
.to, che confervano al loro ingaaggio . I ps
dri hanno cura di far che i foro Sambinl P
apprendano :prima d’imparare il volgar Pu-
iefe, e quali fi direbbe, che penfeno anco
\. ra a vitornar.well’.antica patria. Il Francefe,
‘che parlano, è wna «pegie rli Provenzale, ma
. non dalcia d° effer corrotto, malgrade 1
.- to, Checome ‘abbism detto ,. hanno ad amar
lo, e confervarlo.#* 0... |
Falluto , «decorto , dicefi de’ ridotti in .miferia ,
e de’ mercatanti , che fan-puato al lor ne-
gozio. ue.
.Famme, fame, appgtita.
A
- "26 L
Famma, fama, buon name. . _
Faocejare , falesare ,, diceli pur di chi 4 amimina
‘«olle pani » torte, e di qualchedune in casi
ca, che ruba a manfranca. 0 +
‘ Faozo, e favozo, falso... o) 4
Farcone, falcone, uccello noto di rapina , è
‘che s’ impara per la caccia; detto d’un nom
rapace: vwocchio de farcone ‘diceli di chi ab.
bia. un occhio grande, e quafi parlante. |
Farconio , celebre; mufico noftro .qpncittadind ne
e, "| ot - UNE La pa ®
cu FA L4}
ati fecoli. s teimaition È zialmente nel car
Lmertà Baflo , onde tot e
“» -.», E co na voce de ‘Farconio diffe. 7
Lo fteffo Poeta altrove ufa tal voce per il
vento Fayonio :
pira Farconio } € accomp: agnare vole ec. È
Fatrajno forta di mantello talare, e di am.
io giro , -diverfo -perciò..da’ capriolè , . cocapli
e; tabarri ec. da .9:p05, pallium , ed 0v%es
od dos , solidus, sotus, anteger. —
-Farenata , forta di Vivanda popolare compofta dî
farina, acqua, ed:olio , € ‘talera con quali
ie. altro ingrediente , come paffi, mando oc
Fasoglia s bal buzianee , * da mapgaris > fraus ,
postura x rasa, qua quis decspitur ; ; da
de chi di tal ner'arte fa ufo , fpeflo inca-
‘ ‘glia; mancandogl’i termini, ghe” a fola fin-
cerità pronti :fomminiftra, e gli affen dalla
verità scommoffi .
Farinola , dado. Fal.
” La carne a ccane e IP offamma ch’ avanza.
so N farinole da a vdglio .mannà ’n Franza.
‘Farnefia , e *frennefia , freiesia.
Fafana , faggiano ,. beltiffimo @ nato uccello .
SFafalo s fagginola , val ‘andhe corno... Sènge
- fpontate li fafule, val sowo spunsare /e cor-
ma ,-detto così degli animali , come per alle-
goria degli ‘uomini, le dicui mogli non fi con-
ducon molto plausibilmente + In gergo vale
Fa solo, cioè mos ti cuvalere di compagni.
Fattappane , voce compofta da fasto 4 pane V.
cafatiel
Fatticiello,, diminutivo di farro, val anche ra-
«gione, intergsse ec. Fal,
- ,» Ma
144 °°. FA ;
” 9 * è 0 o o’ Ma Vv ? 10 .
ss Dicere mo lo fattecieilo mio. _
Fatone , Zuon augurio , Faf. Fatone mio ,-mio
bene , ed augurio di felicità. o
Fatto, maturo, Fal. i cio
», E ffa dorà li fratte aternamente, .
» E lo fatto a l’aciervo tenemente , .
Fettocchiara , strega , incantatrice , -maga ,
quindi Fattocchiaria , stregoneria, ammalia
nenNto L) i *
Fattore , castaldo , agente. ,
Faftidejufe, in gergo i birri. so»
Fauda . Falda', ornaniento fovtappofto agli abi.
ti. Lo ufarono anque Romani; come appa-
+ re dall’ atte Poerica’di Orazio. .
Purpureus late; qui splendest y unus © atcer
Adsustur pannus è è... . i
In fatti fi vedone in-molti abbigliamenti . di
donne delle Pitture Ercolanefi quefti -falba-
Faudejante. Scialoso , pomposo , ricco, prefa Î
allufione dagli abiti , che fi adornano di fal.
‘de, per renderfi più viftoli, e ricchi .. Fyol.
Sor. 10, di)
3, Cheffb te fa no pazzo faudajante. *
‘Fave frante, forta di piatto, o fia vivanda di
magro ; dicefi in fenfo di corpo fconquafiato,
‘ difoffato, sbattuto , e contulo, comè fon le
fave frante , che per franger paffàr debbono
per fotto la mola di qualche molinello , .che
fi rien appofta per tal ufo . Virg. cant. IL
et. 69. ”
s1 E tanta guaje, che nuje patute avimmo,
n Che fimmio fatte comin’ a fave frante
2° 04 a pas
FED 245
‘Favolejare , farvelebgiare, mentire scherzando ,
raccontar novelleste . . .
Fecato. E°”-fritto lo fecato, modo proverbiale,
» che indica won elservi più rimedio , esser
‘ sutto finito ; e viene la metafora dall’ effer .il
friggere PP ultima cofa, che fa il cuoco pri.
ma di mandare in tavola, ficchè dopo quella
non vi è più altro da fare. Corz. Ros, Arr,
II. il Lo . i. | i
s9 0 è è 0 « Oh maro mene,
ss Eoro fritto lo fecato..,* .
Feccaglia , chiodo di legno, v. caviochio,
Fecociello, fico affasto immaturo, nè ancor ore»
sciuto , diverfo: perciò anche dallo mpostore,
a la fico, da lo moscione &c.. su
Fede de ‘mmerda. Uomo di falsa fede, tradi-
sore. Si trasferi(cor poi quefte parole a di-
‘ notare uno ftilletto, o fia pugnale, iltrumen-
to traditore anch’ effo ; giacchè fi cava fuori
all’ improvifo da chi lo tenea nafcolto ; e per-
. ciò dalle noftre leggi veniva con più feveri-
tà _prnito chi lo portava, che non folea pu.
nirfi chi ne avea poi fatto ufo . Ora la {a-
viezza del governo ha riparato alla fconcez-
22 di quelta legislazione, che puniva più la
ra, che l’atto. Om. lib. IL ©
so E Grammegnone leflo, comm’ a Daino,
1, Co ho fede de mmerda tomafchino
+ 19 Rafe la capo a l'uno, ca l’auto aino.
E (5. V. o l .
» Che fempe haje da portà dinto la facce
», O lo fede de mmerda, o la terzetta. ®
Fejacco, e fiacco, debole, stanco. i
Fellare, far in fette, da eUA s locus. petrico»
Dix.Nap, T.l, , 453;
146 E M
565 5 dove tal dira Soffrono 3 4 piedi di di
ci va, ‘
Fella, festa. °
Felare fottile, ‘lo ftelfo che cammiraje su d&
«us taglio di coltello ,' cioè eorrer” forte ri-
schio, se ‘mai sbaglisi quel che si sta fattne
do 3.0 pure esser. grapemente ammalazo , ed
u pertcolo di morire .
felì a lo ffottile, ster sn una soreita seelà 4
star in dovere,
Felatiello.. :Fare Telatiello vale meteore paura «
Pigliare a ffelatielle, o de Selatielle , vale fan
difpettucci . Fas. ...
1, Ca nullo fe porria & felatielio.
Sort. Micce. Pass. cant. VII st.
‘’ .3» E quatto vote appe a lo celleviiello
* 35 De farele paura, e felatiello.
i Felatorio Luogo .dove , con nota macchina br
avvolge .il filo, feta, lana.ec. e di continuo
rumore. Metaforicamente val zimsore, panre;
onde avè lo felatorio n cuorpo , vale star cox
. basticgore , temer forte . Virg.' cant. IL
Sl
di i: E de chelle Je frufcio, e sbattetorio
‘ ‘,, Metteano ’n cuorpo .a nuje'lo felatorio. #
-Felietto s filetto, spina dorsale , seni, delicatif
&mo-boccone del a came pomgina. ‘fpezialmente
FASO, e fetofoco s filosofo, in ph felbfoche,
e feluofofe »
Feminéna de amtmmo , : Donna benintesa del mo-
, do da vivetein societ2', e della politica def
mondo : val anche - puttana . 3
Femmenatulo , seguace del bel sesso.
Femmenejare , seguir donne.
- he
. F. E R 187.
Felufie:. Danari. Crediamo., che . fia corrotti |
da, Felippusse, perchè ficcome le monete bat
ture da’ Re di nome Gerfi fi chiamarono Ce-
volini , e Carlini , così le. battate da' Re Fi.
ippi di Spagna Il., II, e IV., che per
quafi cento anni ci governarono , fi fon de. ,
mominate Felppus, e quindi Felusse 0 Fel-
lusse. Tass. cant. IV. st. S7. o
» Diffe, ch’ Aronte io avea buono abboccate ;
», Co gran felaffe a darele velino. #
Forfe da pria, «mo, von v'ellendo cofa «più
, grata al Mondo'; ed è noto il motto , che
Nummsus ubi Joquitur , Tullius ipse tacet ,
Ve F. M. F. Ù SCO : ‘
Fenale , fiale, Fanale, e testa calva, Fal.
ss Puro l’affronta, e.pputo vace’n terra,
3» Porzì cogliuto ?n miezo lo fenale.
neftrune , finestroni, è grandissimi buchi.
Fenucchio, finocchio , ed in equiveco., 0 fchera
.zevol made i dire , orchio..finio ; «debole 4 . -
cosa da nulla, come manco #0 fenucchia
per dir ssentt. Quindi nfenacchiar , darle.
se , ingannare, 4 .
Fennuto 9 finito e. . ©
Fera, crudele, mercato ; Faf, Potte ghi pp’
‘ogne nfera de lo manno . Detto d’ un falva.
to per miracelo , il quale ‘per autichiffima co-.
ftumanza foley? andar con quadretto appefo
alla :cintola per sogni dove queftuando , e >
pubblicando Te fue avventure, come fi legge
in Fedro de’ compagni di Simonide. RE
Fercola. Mala fercola è parola vd’ ingiuria , Che
ufali nello fielfo fenfo, che il Forca de’ To-
fcani. Originariamente viene dal Latino Fer-
sulum , quali voleffe dire un cattivo piatto ,
G 2. | AIA
243 | Trm)ù*é.io Ì
una cattiva veba » Tassi cant. Lo et. 65.;
“o 1° auta ha notibre, e'leggechianochiane,
ss Legge la mala fercola. # . .
Ferramenta, ogni sorta di ferri, attrezzi de
falegnami , armi , stigli di cucina ec. Fal
. a Jate a ddormsì no poco, e ppo alleftite
1» Le ggente, e cquanta ferramenta avite .
Ferrannina . Specie di stoffa in lana , che fi
‘ fabbricava in Ferrandina Città fonilata- nella
Basilicata dal Re Ferrante di Aragona E
. gi quefte manifatture fono difmeffe. . -H
«nome ne refta ; e s che dal name delle
ftoffe di quefta Città tiri la fua etimologialla
voce ferrajuolo; quali ferrandiolus . Cors.
Micc. Pass. cant. X. st. 84
» De ferrannina gialla la cauzetta
» Longa, e,‘ antatà , che csoprea le
£. 29 €00 . !
Fefinetla, vafo da confervar fitti in aceto, olio,
e fimili, v. xeruottolo. I È
Feffinella detto per derifione a chi fa gli occhi
piccioli, e cianciofetti; donde fi derivi ef
VOCE 4 che fente baltautemente dell. ofceno >
chiaro fi ravvifa.. °
" Fella, in fenfo di fconfitta diffe Fafano:
‘+ E ca co n° afereetone
x Nne faceva ja fefta de fta gente.
Commannà Je fielte , disporizzere , regnare è
Fefteggiare , solennizzar qualche di per unfaz=
10 illustre, far festino, far È amere.
Fetecchia. Scoppierto, colpo ‘debole di i
da fparare, che farcia piccolo rumore . Ferla
«deriva da fenfo più autico di queta roc
PENE
F1E 49
- the fignificò pero MOD PHMOTSIO 3 md fetense.
Eap. s0%. MSS.
39 A ha fparare ha fatto na fetecchia.
PO E rechi cheffe Rtecchî
» E pecchè ciiffe mo gran ecchie
” E perchè de ncienso, e d’aufe addure. #
Fetire , puzzare ; Faf. per diditereccosì :
, Ma rame use fete affè, che no: le fact
” Lo fauzo Grieco la varva de
le; «equivoco. E ffa quanto le te a
fo Franzefe , cioè quanto be deve stimare ,.e
sii” fatide s Inquitiso di cattiso umore.
Ficcare , e nficcare , mertà?n..duerlere, e fano»
fo di de’ neftri Tetti PAM Ficca per i fuoi
rigirì .
. Fico. Albero noto : Notifi, che nel pel Mapei
tano fi declina mafcolino f albero” 4 È
re Fia non già le fico ; ds
ra
coftunemente /
in ftefa “cadenza del fingolate.
gavola & veranz alluGone di. olce-
nità. Il che fliminmo avvertire al’ Signori
Fofcani, affinchè non - fr fcandalizzino nel.
fentirci p quefla voce , come noi:
per gi di- retribuzione cefleremo di ftan-
o effi € lamano pettorina:
Giors a noi diciamo pettiglia: Hanc' veniane
| agg reia de srt di qualch vici . Fare na fico”
Pieroviecchio, desigoto, ) zig, ge rivndi
sor: di ferri usati
:3 € figlio” chi chiastifiimy per. confidenza ,, e-
di affetto tutti minori di età alla no. -
G 3 ftra,
Tia. Wario è-P ui, e e Gal io di quefte vo-
. Fafano ad efprimer I’ alto filenzio , eh* era
nella. tenda del Boglione, canta :.
ss A fto ftare accofsì , comme nce folle
o Nata la figliafemmena a la cala.
Figliare, partorito s agrauarsi , Fal.
s che lo figliaie priefto la mamma,
. Cioè che non ebbe fiemma.. —
Figliulejare, pergoleggiare , far figli 0 tutta
‘passata A cssra gionene ancora, vVIUSTE ancor
ARAZZO > lo.
Filaftoccole s € flagrocche chiacebiere dauoili
Faruoleste, lung -Zicarie è
Filece, e fielece “quer.
Felietto, f/orpagrafina dersale » delicatiffimo:
bocconé della ‘carne porcizta: fpezialmente ar-
Fil. S| nde i in tento. di paura, ed equiva-
. la a fi asorio (. Vedi quella parola. ) ) Om
ss.Iffo fta Dea più. le l'avea: fqpatrata v
so Ch°.è n’ arma mofcia , e notrle pòfa filo.
— Quindi filarefella ,, & fare filene , dinatano
satire per sonmsa pente. On. lib. Vi
, Dà de mano.a le-briglie; e fi filone.®
F ilonnente . sorta di tela fievole s. ande reddut-
. to 2 flilonnente,, val m mante, ed a pocece-
sa s Faf.
. — go. Ma li more artretutte & filonnente .
«. 3 Vede, e tranta bannese Scarpalaze -
Fioza , e fivoza, filza. —
Fitta. Fare Ja fitti, f: dice della trottola , ab
lorchè è vicina a ceflar.di girare
. fatti in quel tempo ceffa di far i gran cet.
chi, e fa fitta fall” (folio » luogo del pavi-
€ c /2vr
mento sere fol hi tus piceole duco.. Vai
Atrutmniole, . .Si-.tresferifce a dinotare chi fta,
do o eso a 3 ed: è difperato. di vivete. Om,
sE già; II dinto ilo» facea la fitta. sE
Fica: Bitto ,imcesspamtemente, da ren, coteriter,
i! Serta. di. giuoco. di: tal. nome i ufo Gè. le ra
Gazze greche :dell’Afa initàmpi di nome.
'Foc a, strozzamento. da fauces lat., ildicuî dit.
. tongo. vani fi: fa das tutt ch? ebbe anche: il lad.
no,.e talora fcambioffi anche nell? ‘ottografia di
o, onde. fi «di diffe anche farsa; come in chandius,
\ e ‘clodius , conden’, è codone.
Foce , imboccatura di phalche» cose 3° COR: &
- «fontana >, fiume. ec. not "n foce , vrniz Wrerle:
.- da parolo.a tiluna. Fal
39 Ma lo Rrè”n fentì cheltormiozze”’ noce,
ss E-lo jajd- feennertele le: braccia...
Fioetola, ficedpla, oto: riccelietto-,. con altro:
nome ne. Drecafico : detto: di bella , € grafcorta
Focdlo, 0 o aldo. dé. | estar; e siclerdi. mett ‘ade
gnòso”, Vil orsato perde demo, a 0. \
Foglia. le talvolta lo' fteffo'; chefuk/e cap.
2 pacca: , ce olicani di ‘eguolerinfinitamente ‘guftato”
ni.nelle” migieftre' .: Fur tanta la
- Paone, y che perita:fo tixrvappuccia ebbero
î Napoletani net fetolo palato, che ne ac-
quiftarono il nume di mangia foglia”. - Molti
pochi celebrarono le ‘glorie della fog Ha‘ Ora
reftano ecliffate da” macchéroni . Cork: Mice.
Par en PI. .s8:'27 si E sn,
hè Nagole.shio 9° ca chi Yo
” mond Napoli sci non Haié atta »
» -_
o
Fola ardome ciglio libidimera ; Mal. 0
n Simmo. de came : e sio appe da pe
3 Counne de te nin voglio avè pietara?
Fojente ,, fuggitivo , dicefi propriamenté di\un
reo, che va fuggendo per nen ;xader- nelle
mani della Giuflizia : dice@ pur fojerstcia, è
Late, de i n: precifamente. di ‘an-figlie. di
ira das fuggito. dalla cafa putema,
Paes folica, intoello. mio; detto -dt
sa di poco cervello, e trafcurata fa di fe.
ante De: mc fedi i
innia e fottmeie gina MI
Fonsagiienta, - cu)
_ . 4%
dFonnachera , ‘domnaccia. di squat che abitano
se comunanza di luego, dioè in chiesi som
ANO Ni ina - atiiertà» 1
onecella ;. cordeliza , tà. la
cioè d esser presti è legis o fe
. GA? .
Fomo . Name i - COrtotto da Alfrse
:. Chiemace. Fusi co è malo dé dis, e valj;oe.
cosa mai ci si: pu fare? :
ia . ae se
CONE 5 4 sevizio: fisco
no forni, isfrumento pernice par 26 hi--aarnb ‘per
Rugliarsi. in cavolo, detta: pur -Forchntton
in gergo. vel-il sembre: visile::. Da
Foxkito, andito faetussito. | < . ..: |
Fort, vMlanebba: de’ consorni . di puerto Ca
pis
Fergia, focine, dicefi talor:dette menici....
Forge... Le Nariti. Suolo ufertà epionie, ma
Y-incontra anehe: nel - -fiagolateti. Mikne dal
Veba Infrosere i e perciò più nfaale è la pa
- rola
alla
-®
fOof
‘rola Frocé,.0- Frosce per dinotar le ari .
Tiorb. Cord._L son, 46; A Cecca che piglia
va rabbatco :
sy Ma tù, tanto aîe ffa forgia fmafarata”,..
i“ , Che fi piglia na-tàbbaccaria,
- 39 Putta la firodarriffe a na forchiata . #
Formate . Aguedbito. Voce ‘intteramente antica’
‘* @a”latini a’ noi’ rimafte. Gli aneichi differo»
forme gli aquedbtti. - Acqua di formali vuol.
‘ adunque: mente: dire o acqua, che vie:
ne ii. Napoli: per li' due aguedotet di Cermi.
guano, e'delli. Polla ; ed' è ortità: 2 bere ,.
e fi contrappone all’acqua di cifterna .. Sì è:
i trasferita la: voce formefe: a dinotare il
penzo ,. dov”€ l’acqua buona da bere , en.
corchè non foffe venuta: per quefli dus ‘aque.
TTT
. che fono dentro» la
2 è i ai ‘
- neme‘dìi S. Castrita # ha pet” ta, co
è ib Cafteltid: dell’
deettì , derti , come CIANI
difitibuifce: molte HA s: e fontane:
Mormecone: de' firvo:, stemo steliro; un: fonfani
se. Unoglio de formecone ,. forte di suedica:
mento, per gi’ impotenti: ad' sispirimibin: in
a PRPARIDINNE -d
E R A
Fottgicola , formica » detta * perfana ecOngi
Mica è .
Fornetura , fine. A
Fornuto,.finiso , Vv. (computo da forio
Fortellezza, castella.
‘ Fostura, fortuna, sorte.
Forzato, condannato alla galea, , qilcoso. e i
Fofla . Foa folla. Volta per volta . Frafe re-
| flataci intieramente dal Francele faix a fois,
- che nella pronunciazione.di quella tiugna fuo:
na foess a faess. Si ula particolarmente met
giuoco , allorchè fi fa legge di now Bui dre-
denza ., cento cor gettoni,
con danaro. fulla savala . Faorf. Tal %
- CANNt. 6.
» Toca le robbe d’aute fofl folla. a
Folella, fiscella > dicesi d’un cappella viehi,
. è cattivo.
Fotaro s fodero, vagina.
Frà, o frase ,.frarello.: ma ® gitolo moneltigo ,
. come Fra arr «vale Érateli Giecope ,
perchè quando ft parlare d’un fratello
icelì fr. atiello Ca .
prabaizeio sp Di p. Fai orizion, oa)
Ertabbutto. Faro. E” voce d’ingiuria , e par
4<he abbia la min ori ine, che la vole frap
+ pavore italiana, e forfe ftefla efi
‘gia la Francefe frippor.. e. halo donde ve
‘quelle voci, nen ci argifchiamo a dirla, e
. ne lalciamo la, fatiga agli Etimologitti Itatia-
ni, ©. Francelî. Tassi cant. ÎL. st. ro. A
E fece le fett*arte lo frabbutto..
Eraceto, e fracito, © fracgticcio:, Fradcio. n
Fragalo.y Sfrardssas rumore.
ata, fregata, forta di naviglio . e. -
«, . Fran
- FR TA <£F5
Rafialia figa . as in
Fragnerte , #nsnsi vedere si qubr rabbia. .
Fingola 3: fravola., è faoka ,-fiutto..nétiffia
a. pieni ‘5 &-ghioa Ma. fee tre canna
o €O5h'È speibita , nen ci è. più
nirediie .-
©-
i sh "ta a PEZZI
Foajaret) -sbortive:)- scusarsi e. Ficeli di abbina,
ce per qualche defiderio , ed ‘altia dfvazia,
ifee' pritta: del reripi» È trasheo dalle
gine, distuivpsopriamente fi dize:;.
Majo, fido. dove fraige il nare, af.
sr 'Stace: "n. frajo de mare, ed harbecina |
o D” arenti ne: pen louga: fcmnpagnatn::
notre: Riowane pere serio, Ve v sembriio %
:. fidionzilio:s piosidio:» 0%: »
Fiatecidelo, frasicidio, ed mecizione d sumo»
4
Fiato, ‘malumore 3 Mato , ‘Vento seorbse chè
vien fa: con-remere: dallo ftomaco ,. v. grutà
«6 Aeti feto; valetovere; è star-d? anli
cv mo: ibpuitio*; # Apocendrico per. quale sia
Pravecare:, fibbvicare ‘mnighat forte, peer:
vida Sreveda-M Wa Sen Rrorro ,, val val un'opera, -d
i not: si, vede pa la fine. ,
Favero, è Ifauto ,. Jrauto ».
i Pettarinsa faro , che’ 13 iaccoglie
nelle retta maglia cieca , ertenda”hoi.:. Res
« maglia Frastetri Sonate prime schiuse
sile: comme’ pet, réhe predititadono H-h0+
firo Cratere-per deporvete:: Ond È, che fo-
no role Esperteo ime le sia ie. tea noi e
«pe di <v LO) - qnaotatique'
delicatiffimo a mangiarli fritto, purchè: fieno
333 nmtaziazionii. 4 AG dit ts 06008
o
196
frefchiffime . | iP p Vi donato
PAR tina ale sg gi luslo, che baifito;,
c@,.:Pezzesto. di melaaio,.
€ dimenato. fu id’am pezze di «uarino: diventa.
>“ di calen dopo, nato fra } welgo 4: come ie
i caramelle fra° nobili , ambi ottimi. peria-teffà,
Wine: dal. Francele fusfrelichitt: e Pari,
ue, VIL' sr. 3...
"3. Che. mele PIbla, ch'axesnt’annee;
» Che- gileppe. © franfellicca. # *
Fiecatà stropickiare 4 ceegare. 2a pu ii
ce- ofegna.. ;..
reccecatre , misouersi ai
Frecola , sfrastumotura di qualche cun, mid
quia, minuzzelo n Arisciala, a
Mar. i
- Frederico, n: p Pidirito, Le
Fregna, natura. della, Daten. Li +
mà .,0 fiemmare, feragare:. —
Freoma, flemma., pasatezza » pazienta; da 809,
la mente ,. la. prudinza.,. od ere perdi bust
simile, quafi che
cesmello. in FA considera; € pei ni Sa Ca "È
@53- pur: Las,
Fremma , Faf;.
E maso a Spagna A: fiera crbregnon.
Fremmetta , siterdo mefeson <- > —.
Freve,. febbre, culdo P meri -
Frevaro, Febbrajo. Ha. pegliato To mele de Fino
frsddo. .
tato, Val gi i verno. id
ZZà:, PEACIA.s MELITA » e OY
Friere.,, friggere ,, ende Sericta. pae smemiane 20»
| VIN ato è. RAPINE "POT
Peio ’ bresi. Frejo fajsca, 9 ironicamente: dies
® KRO "t59
tar > viditirini consilato . ; è bet'evheiy per le
| feste; desro sd va che fperi qualche cofa,
‘nl caos. mera null: ‘stare frisco, val erser
> ssbpre in die, ro. e far quale
> e. fico val di breve 3° pilo fi
Fellole: Brann. 6h *Spegnueli. dicone frisoles
i fagiuoli. E’ flato sutichiffimo il penfiere dì
, ovàar apporta! doma e qualche lega.
me -di.forma sante alle antiche mo
+ mete... E° rieto: il sdineri mera” lupiniy
di Orazio. Come si diffe da° Romani de lo
E mite co i priae viente,
"E Prpmit co ifole: e geo. #.
Frittata, noto. întiagoie., i} dical maggior com;
Fbi ver: fi mori > Ale spri Nuan®
sbepliutà; hai do.
pri la froetata:
“te: che fsecrda: , prétsia ‘che svets.
gu-il nale, Gsé esfenderni le vete.
Krece, o- frofthe . Le Natici Vedi ‘Forgia.
Fi keato., Saendito,
Fr viart; tire, frinola Satgo: di tessitura
Cri ta.
Fronilo, fringuella ;. noto nivello-. Froncilis
secata dice Pun. vitco così per dileggio, da
tal. forta:.sli verello ufo ‘a martirizzarti in sf
guifa per il canto , per averlo: pes ucech di.
Froeza-, fn moltindine, ende tu: fretta la
e inecio: n >: na-fiotta’ de: fur
Na Da chi arronnava delecentemente Ù
| Fiuae. «Ri-dicane-le-fonnea dé. Madici diri
ssi, RE
Fedro nelle pesci fini o: be lena» giossbile
. inelpertezza qnita. al daver camminase ‘sell
atto flefòo, che fuonane ,: e: cantano - fa che
, diefca, quefta: mufica coafufa , e difcerdante al.
. fommo. Viene dall” Italiano flotta , chendi.
- NOTA appirito: ame quantità di quase iminià
:. Grace. canti INIL st. 23:
+. Che le firotte, che bano pe la :fireme
. 3 E:tutte: I accademazie e peofellate 91
- ‘> A-chi fto-canto-avelle mai fentuto; *
a - nortrivelo» vatiutor. ®..
- Oggi più comunentente chiamansi Fristoda .
Frufcia' fiavolo, diciam per interjezione , è val
piglia guito a farìcoa di ip dispiacere.
rifciarefe , esser austo «in fraga”, vl ‘in-faccon-
. «de. come + ieeselton de’ Latini ..
F refciate, ei ei frofciare:. Mestarrii:nbmi ;,. diebri
gui, Gattora \giercwserre: I fenfo: naturale: di
. - parola è conumure. ife ge E?
vifibile P etiniologia «ffir dala ‘Pran-
cole. fraiseer:, che. dinota. 10” > Sì- rrasforti
fce: a: dinotare spendere-xwrni;: di lopidore, conti
unta la sostantivo. «Fiafciare 40: -Gauzone ,-
vale dar noja, romper quel: serviziei 5: onde
s AlicaG pure: Noxnente: ssa: a fmi lo c: E°
. Lombarda: deferivendo -i..centiafti: d' uan «af
, fenablen.d’afini; @: dint ad: umori loro: Ciate.
. CRI IL. gti E Y3s: 2.4 . io tan sil un
EZIO . F° ammaturo: IO offe,} +"
- da frate lo cemzone ve
sr Sta. ceci, diffe lo: Rè , ve:
fi:Gollegio: fanertà A pi cgi
Fa! 3 solo oc sensato cn
e) pprabe chie muin’'arefva: i isfaritteettà |
_
N 159
sie Fate po me a filo
Val seitare , v. Fal, c. VI. ott. 35,
Frufcio , Asso e que uel.rumor , che fa l’ acqua
in correndo ; 5 dice di chi ha l’ ufcite di core
o: fia la cacajuola , e dello. fcolo delle
Boane. Dieefi. pur talora. per influsso > che
ufrusso ancor dicesi ,.
Fuceto, vacante di dentro x copie il fambuco ,
Ta canna, if ravanello quando. o fpiga, il finoce
. chio ec. v. frollo ...
Fummecar , e fummechejare, fumigare; fuma
re, diciamo fummeca la cemmenera per gl#
° Bolle il capo, sta. adirata, ;, 0 pim, di si
pertia - Da i
Fammo., fumo, alterigia da
Fuogmare, esser risentito , sdegnarsi., 'Fafi.*
se Ma: lo Rrè cche fapea comme fummaya»
Funnamiento,. e fonnamiento .. I sedere ;.ma-
niera coperta. di nominare quefta. pere immo»
defta. i corpo” umano , come: foffe il fonda.
mento di chi fta feduto. La ufano. fopratut»
DITA le noflre Monache per madeltia. .. Qu» -
Fi x
°° Sta fedia mo confifte a doje fcotelle ,
» Pe nce posì le Dee lo: funnamiento. #
Fusineco: s fondacai, e.casa matta, lat.. Soraie
propria della: plebe , e delle lagafte', onde
Fanno, fondò, prgfondisà - omma. de. funne | ,
| - mon savio, Fal.
s, Jarrimmo: nuje da cc, dove precura:
” Peglià configlio da li cchiù de funno
1» Lo Rrè, ch’apprifo ha troppo de paUFA nm +
Fancio » fuga , in pi. funge ,, e funghe :. il
diciam come .i Latini ia uomo stupida, d’
o) balordo è VE ; s
- Euo-
UÙU G
etimo è Dati de fio a
spa 10 di are. Fal ne
a No la fare commico mo dè: ‘foco.
Pi fuoco , vale fare mali pro . Faf..
, Abi c che ve faccia fuoco . ._. +
» È pumale pp‘iffò afciaie» n° acqua a por
uaco
, A che ffentpe Te ficette fuoco .
Di itoco T'uiiehertor 4 Mai ‘incomiviciar @ Vetle
ft, e fa Gre. a
, poco a, e nimale dà foco.
Dì foco diato a all acqua, eiIer USO Spiri
“ ed attivissimo nell operare.
uorfece , che fi pronuncia anche fimoffece .
bice. FI fuorfece firorfece è modo
le-per efprimere 1° oftinazione ‘3°
- ‘fe, e muovere lè-labbra:, comè d'iposa, €
‘ ferrano le ferBici ,.e- ron* volet
‘ denza di tacere. "Quelta enfatica 30
fi‘ accom coF gefto delle doe della:
mart; l’ indice , ed il’ media, che 1 fan ro.
è vere, e far nel giuoco , che fanno le due:
afte della forbice . Si narra , che un marito:
tediato d” una moglie 'détroreffà , © "dì eterna:
macità, la legò alla fane- di un: pozzo, €
hl caldein. effo:, minacciandolà da pie:
fe non rifinava. Calavaià pian’pianino ,
« &hè volea darle tempo di-ravvederfì; ma feet:
feguiva ad andar dicendo: voglio scopre fà
10vftce fuorfice . Finalmente -fu tuffata-nel
ua, ed allora non potendo più aprirla Vela
« alzò la mano ,.e ‘colle-dita ftce' oftinazamen-
te il' fopradderto geftò, che imita’ il. taglio.
‘.della forbice. -Il-maritò vifto effer immntutabi.
Je il naturale.ft:lakcid vincere; fa rifà, hi
-
fe la. GE peli, ripetendo ult
fe la‘terine in fatta pace ;
“ safe? Duruni, rd. lrvius ft Praienti quid.
quid corrigere es nefas o Fass. cant. IX.
uo “Cota | h farraggio ,
39 sì ne juro, € muorto che
ss Porzì fuorfece fuorfece farraggio .
s forse. i
i Furgolo ; è fragoto 5 folgore ». e Sorta. di “asce
artificiale tazzante, Faf. :
"1 Coefsì le.ftelle cadeno la fiste
- +33 Dall’ aiero,, comme furgole aMommate.
Fino , forno, la natura celle, noe : *- noto ,
“ anzi tro Topo famofo Le itolo di M. , Giov:
. della«Catg afa intitolate di forne.
vio, Furvejo; e Follo 1 n pi , Falio.
Fufto. Botte grande da ola refta.
. taci da’ Erancefi, cche co, È faseaille ana
. botte.; febbene pel pronanziare , fi fide la Se
Cep. Ded. d Om. v. 6,
> Da quant'ha, ch’efce feccia da flo. fufio;
Sto: faflo. Si dice da taluno dî fe ‘medefimo ,
.. ed è manfera di nominarfi con tne fpecie d'
. —veniati di. prefunzione . Ciucc. cont. IL sr. 6,
Non dobbetà , , Viege x trovà fto fuflo.
‘. Intendefi Ue -per 44 QFan CITDOrAIUTA
- ns. busto. ben. formato: P uono. Pet °
‘ Fufo, noto.iffrumento donnefco ; in fenfo ofee-
no è l’istrumento virile, il ‘genitale , se
chino lo fufo, haî fatto tima prova. Fufa nel
pi. cesè fufa ftorte., val corse, Faf
n.99 Fitto: ca maje caduto ram’ è ?n pentlero
sì De a mmaritemo fare fufa fiorte.
Suto. Profonde:.: IS dice propriamente de’ folli:
sftoologia dal latino fe
. onde fi vede dn. D.
dere i On lib, W, MENTI
I ” ” Fute
Hi Fase he ca Tier fi.fuofexg si
«Che pogzano
ll Fa, cunto s ca da muoge fe acchianata »
% tale CO XUTIS, si
Fatto.” s voce e antiguara » oggi” tappo A ve mafiro.
‘ Gerani È: ", 4 tai è. e.
ras... .
‘0a
| Gi finta Gabbia, Dal me sayeola ruzi |
nota carcere. * Aocîello:'n: gajolà, vial.ri-
stretta s che monti fa srsttare, nà” se le fa
Sieder dria obr per le finestra: val anche
Ù Na carcerate al mu
noflro:
«pa 08 porn ds gi o: un Ala
af.
4 + n-Peeca i galleiava egne ggallina s
+ 39. mme fe dduie:dinto na g
Galiero, gliro » € gliere, soir oto artimaletto;,
° o-fià.(pesie-.di- tapo feluaggia, famofd: pebfuo-
. tano: fonve». Dorme-carmime a. no glio 9. val
00 s5 sveglia a. qualunque runeDue
° placidamente;. Diter che .tal atlmalnccio dor-
ma:fei: mefi dell’anno, ed'altri tanti‘ ne veg-
.ghi;. conse: i fer]
fialopnd, e caloppà , dicefi d una fpezie. di cor-
fa de’ Gavalli.,. e. per traslato degli nomini, da
1 *RBiomas 9 PRARO ) eQUUrE ad-ingeessum, exul-
tantene smgerei
gamba, e la terza lattevr dell alfxbo-
“io grato. Se arreccmnaznaie ® le gganme , I
val fuggì. dee
s' Gam.
GA TT 16
Gammaro , noto animal di fiume al per che dî
mare, da xepspos s 0 xeppapus: e poicchè dun
color “agli € forte cupo. tra’l roffo , e ?l ne.
ro, perchè nort pur dall? Eb, consrim, atra-
ts, com” eran detti i: Sacerdoti d’ Hide ftermi.
nati dal Re Giofia, detti | perciò, petAet
wopo: nelle Ilcrizioni , ec.-di cefi ancora duo
. furbo ‘ed un ubriace
Gammillo, . cameo .
Gangàle , dente molare ; e’ massello > v poi.
| Gatbizzare s andar C. genio > piacere ..
Garezzare, gareggiarò venir 4. COMPLLESZA è
ara, ganasa.
s ‘mara maoratttano, Faf. I
si Piglia, e-Rraimunno affranta lo Gargiubba.
' Gargiubbella , schiava , donna mora , Faf. -
s» ALL *à cagna teje na Gargiubbella
#0 mirele de paco ngante nata. o
- Gatea cercate, forta di giuoco ,.che G fa colla
. benda avanti gli occhi | bnde per traslato , val
. sa cieca, Fal
jogfammo: ae a gatta cecata
cio ci diam ad ‘indovinarta;, ma all’ ofcuro.
Gattefelippe. Complimenti, renerezae, esprossio»
«né amorese per lo: più: ° fate di nascosto ,
segni fatti mimicumente indicanti amorosi
rapporti. E” corruzione d* un? efpreffione te
.- defca, che dinota cerezze fine, ed appunto
ancor. uefto fguifica tra nei tal bizzarra voce.
> Cart. ‘a Ibse. di
lip brache To
o li-gattefilippe. #® . —. ì°
le puscrelo, jacovelle ; x-fqualille 0
"n’gattinamia, - n in amore geme
n GAY. SIDE
È gene quand inquiete voti fl mafchie-/-
Fal.
» Veicelao viecchio, e fsapio, e fsodo
‘> »_ primma, —. -
» Mo È zerbenotto ,. è ppazzo, e ba»,
l #y gattimma e i ° I
Gatto da ser. oa
Gavata , fpezie di concolina per abbeverar ani-
mali , dall'Eli, gadich, seyphus, e yerdan: 3 )
alba secchia de’ pastori , i > ”
Gaveglie. Spezie di chiodi di legno. Io- faccie
‘pertola , e ‘tru paveglie ,. vale quel che fabbri.
colo sfabbriche. Om. lib: IN: o»
» Comm*a quanno di Pultema: accettata
» No maflo d'aftia, e fe cad. no fu
13: Pe fa gaveglie, ® 03
Savina Utcallo di ce, detto dagli Spagna?
viva, o di mare, "3
li Geviotn, tutto bianco’, fiinile ‘all Airone - >
‘ ‘“spenuniffimé vel noftro: Cratere s- dove: 6 vedi
- witare. fall’onda. dopo fe fcoffe delle libeccia.
te, cercando nell’ segua. it pelce per lanciar.
« Ciedefi. volgari
mente, che anmunzii altro tempo cattivo F3
Gude: metaforicamente dicefi - So ascisse »
gevine ,-per' indicare che compari(cone perfo.
me di ina aagnrio che conducono n ftoo il:
mal tempo . Ti e. a-le gavine; È modo-
proverbiale per dinotare l'andare: în perdi -
mr. L'origine di sì: fatto- proverbio .è, chesvia >
cine al' lido” del: rare: da quella patte-deltbon.
di Napoli ,. dove. dicelì. il: Pi sella
Reuddelena , viè*unrfubgo; ove: buttanfi gli.
fcheletri delle: beftie fnorte, e. i cadaveri*- di:
coloro ,. a*quali: è negata. 1° eccieliallica fepol
3
GHI 165.
+ Sicchè sader ad esser buttate al Pose
| r Fr ie pe fignificare 1 iltefla Coni .
On. /
° »”» Sheror ch' a Ki Trojane, e fi fahefienzia
" 5 Minnaté a tiri le gavine . #
e; e-gazzara. Frepiso ito di voci allegre .
| lion fare Îe gare, Fal han
Nice don fenà ‘lo note na garràre
De viva viva,-e nnullo fe limmenta,
pista! paffion d° animo troppo nota, -e .forta
@eraticcio -da Sinéfira, o dimile detto da’ La.
Mid sransenna.
<
Pa
‘Janne, così diciam gli Olandefi , che
‘ut # noftîi vini; Riva $' wbrisca»
“Mb; è palla dotmono ‘dell“intere giornate
par} Faf.
‘> Fer all arba dormerino comme a mmuorta,
‘9 "@ ‘comme a Ghianne Jante mbreiacato..
| ta . Bal Latino digitus “con -me-
fees? di lettere, cofa comuniffima nel Dian ’
Rete Napoletano . Perciò fi- dice egual mente
i se ghiedita, .
me n° da‘alliccà le
i E, e n'aggia daalliccà ghiera,
liata co doje pedeta.
idea ,_Chieno » quindi Ghiefejola , deo
| ragazzi per paflat Fa
ur "3 O ghe fa nec Girelle
- 2 di Nzeccalte a ogné mròne.
+ Farorpimenso dalle driecia e è alle
1040
164 GIO.
MRANI + Deriva ‘da. un” antica .vace ©
gourd, » ope antiquata. in quella di
.reflata folo .ne fuei conspofti
gourdir. Anche gli. Spaganoli, L'anno
ce gordo , che dinota gresso , € talvole ta
.50, corpeciuto » Qnde. ghiorde dinota ma
che ing: ingraffando intorpidifce » Cort. Ros. _eî.
Po SCe: 4
m fol reflato tatto de no pisano |
» Co le ghiorie a le mmano , :*
|
bifso, 0 ifso., gessee: -
Giaima, cerchietto di ‘capelli inanellai falla
fronte delle donne. Fa. i
‘- » E na giaima. fe fece, eli Gcioclie 1
. no.Nce Va, Comme - ha pae
Giallzoteco , gialliccio, storico
Giofeppo , Gruseppe , n. Ata
Giefommino , ze somino, È
Biative d’ an bella, CAIROLI. prosa si
Giorgio n. p. Vari vi fono flati” celebri. x «È
nome uno, per 1° sibriachezza., onde fa. de) tre
tri dovendofi introdurre qualche Tedefico.
| lianizzato, fempre tal nome gli fi d G di
d’ un'aria fempre fi tetra, che anda
in proverbio , il Fafano saatande di "it
ipnamorato diffe
», Che comme a Giorgio I maleconmtenta
\ Vi ” pur il SI famofo Mafiro Giorzio corretto:
re de’ pazzi negl’ Incusabili, onde: per. dir &
saluno, ch’ è pazzo , fe gli dice, .che .fi ma
derebbe da Maftro Giorgio. "Vedi pr
' Giorgio. I
Giorlanna, gbirlanna, cotona di fiori d-
, fa noi propriamente quella, che portali a
‘. »
i
LAN
ti veri “di ragioni ; ‘o di sielle, old fi mad
dario a fepellire.
Giurgio , % brigco , Faf +».
n Mieze giutge lecienzeia: fe piglio.
-Gliannola . Disgrezia , sventira.. Dà slazdn
ta. Allorchè comparve ia lue venerea , rral-
ie di malori ebbe ‘anche quefta delle
alli acg ni di prandule » Cors. Micc. Piuss
santo AIL .st.
sy E farria Tanria faerale a me fa pefle,
» E bona fciorte gliannole , è roine. .#
Fafano l’ufa in fenfe di faftidiofo , inconten-
.tabile , ghianduzza ec.
.sy E lo Rre, chi % na gliannola, fa anzare,
» E ngrosà. "lì .cantune ., e flempe fcorre.
Gliogliaro s Scioperonte., da Y'iess » e quefto dall° I
balal , insanivit.,
Slot. Goccia d. Acqua .. Viene ‘ dal latino
giga Quindi traslatamenze: per “n wicnse ,
+ sen pochettino .. Viol. son.
ss E pecchè de vertù non. 4 na slioeta. %
Gliottere .sracaniate , inghiottire; e gllutto da
quelo s-glusio ; gluttis .enim ; dice Efichio,
ano, e Caufab., est ea colli‘pars, per
” am cibi transmittuntur ; € vox Jane fi-
| 4 per onòmatopiejam : Glu nanque est i7R4-
«_ -Sdtto sori, queni edi liquor per angustum
a pramitem. ‘means 3° onde tn antico Poeta
| *
i Percutit, © frangit vas, vinam Heglurir
"ansa :
O) trita fuit 2 glut glut murmutat unda
I0NA4NS,
. Pud trarfi pur da yArox, Vingua, perch aju-
‘ta a quanto s'inghiotte per H paffaggio . Vedi
la.
ene
-
N: ©
ti nolisà. alri ne'fu..la Ballazzetadene Ste.
agliottere . _. . v:
Gliotteraro , gore, esofago. \ .
Gliottone-, £' ’ossome , goleso , “ CAMNATUTO»»
Gliuglio ,: e. gliuoglia , leglio, erba. nociva a’
inati, v. Juaglio. ; ‘,
Gaa0, voce del gatto... . — |. 4
Gpuefecare , significare, sùrvisare .
Gnemme, parlì gnemme , parder com voce fe
minile, a da eunuco. Faf.
» Parlano se ccuorpo hanno zatcheo
” » Capille vonghe , € maigre e facce nea
Gnenetare , generare ..
Gnefella , diminutive di Guess, ‘dignosi , Agno
SINA è
Gneftra. L° andar în caldosdegli auirnali . Pare
che derivi dalle voci. lazine in , ed exrre,
perchè gli animali domeftici, come i cani ,
ei gatti > vanng.fuor.delle. cafe ., 3lloschè
cercano l’ accoppiamento. Corz. Micc. Mess,
‘ Cont. IX. st. ult
» Cofsì l’ afena.corre de carrera,
9 Quanno piffato Abrile sace gneftra.
Guiegno, ingegno» —
Ksnobele , Hi nia vile. >»
Goora , decurtate da Signora, ma ‘procione
dicefì della madre , quindi guersì *, quorfine .
e gnornò e guornone per suor SÌ , sagner
di E celebre. i il fonetto-ch’ incomincia
,, Gnora fi ftata na proffedeiofa
, A Mareme fpofare fto guallecchia èc.
Omer. lib. I .
,, Fa cehe fsi Griece Re iii a mmalera, ©
1 33 Che co.lo figlio più -
a Guoranzeja, e guoranzia , ignoranza» —
ra Gnoc-
GO N i . 169
Guuecche , cereaze, squasi . ì
Gnmoccole , forta di lavoro di pafta minuta , e
equasi; talora fare guuocoole val farsi pra
gare . Cortese Vajass. cant. II st. 23.
,3 Deh wienemme a trrovare, ca certiffemo
so Aje tuorto a no me fare tanta snuoccole,
Goccia , secco di apaplessia , dsscenso. T° af
ferra goccia, fiera imprecazion del volgo , e
. val posti morir di subito.
Gocciolejare , stillare , grondare.
Golio. Desiderio , e propriamente quello delle
. donne gravide, per ,cui fpeflo abortifcono ,
‘ quando non ne fono te. Om. lib. LI,
+ Per chi lo munno poco » che fe ftruda,
‘> Quando ha golio de la fauciccia cruda.
E lib. VI. — sE
» E de la guerra haje no golio, chebela,
n» Quant ha ne pecceritlo de la fcola. #
Gongole , forta di patelle, o cartacei di ben
picciola mele, v. vongole.
Gorgia , gorga, e gola, diceli pure per gofosi-
tà , più ‘fpefso è prefo in fenio di della vo-
ce, e di armoniosa edloquentissima vettorica, e
dicitura, e ficuramente dal yopy:tem, che ad .
quor di Gorgia Leontino dicevan i Greci. Chi .
fu Gorgia, quel sì famofo arringatore, ed al-
to pregio della noli Italia , ‘balta dar un'
occhiata a Filoftrato, Paufania, Dionigi d°
Alicargafso : e benchè a Platone non fofse
molto garbizzato , i pubblici monumenti ben
lo rinfrancano da tal invidia . Nel tom. 2.
del Mufeo Brittannico vedefi una elegantiffi. —
ina medaglia battuta de’ Leontini in onor di
tal illutre lor Patriota : e Cic. dice 255. 3.
de Qrat. che a Gorgia tensas bosor babitue
Diz, Nap. T.I. H est
‘
_
\
270 IG RA
est a Grecia, soli ut ex omesbus ) Dalpdile
- #08 ifaurita stata, sed aurea statueretur.
"Gotta, mal di pesto ,,d° occhi , piedi ; e ma-
NI, FAL, ‘uu.
3° Ma.a ho Rrè, cche Ilà fe trova .
35 L° appe-a foennere gotta a ttale nova.
Gotto. Bicchraro . Deriva dal latino germe.
Ta, cost P. st.-te
3, Cal nce puoie fompese no getto.
Grabbiele , Gileziallo Hp
‘’ aràdo .-in pi. ,°€ grado, sredino, scali.
no,e la istata iltefsa, 0 fia scelinatesdet-
ta -gradiata, e gradejata. —*
“Graflione. Graffio | piccolo ftecco ., che tiene in
snano è Maeltro, con cui indica ie iettere,
«che vuol far aggio fanciullo , ce
pprende -à jeggere .. -è voce tutta Gre. .
ca "benchè fsata a° latini da’ tempi de’ Ro-
. qani. peo in Greco dinota sertuere,, e 70005
«stilo. Quindi Grapbinm da ypaéior , ch era
‘quello file, con cui fi. feriveva falle cere.
uefto-iftefso punzone ,- dopo e svea
Scritte, fi ferviva il Maeftro per indicarie, e
:farle riconofcere dallo fcolare . è. un
fftrumento a'patte ; giacchè non fi icrive più
cen i ftili. Leggere co lo graffio è medo-pro.
“gubizle per fignificare un ignerantiffimo . Om,
49. Pa - . sr
»» Vefogna, ch'a fte cafe aggiamo fremma
._ 39 Nujeaute, che feggimmo colo graffio. #
«&ranceare. Profittare, procacciarsi elena co
| si. E° voce Spagnuola. # Vai anche, torre
cela con iftaltrezza , ‘v. cottejare , pizseca.
. ‘se, azzimmare, ftervecchiare , veppolejare,
arsocchiaze , femmolejare. | |. .-
‘a. , . , Li . -G
G R A mi
Graneefellune , granchi grossi: Pighare grance,
© grancefellune , val non evcertare NYA 6054,
*CIFATe è; .
Grammaglia . datto , Vestimento a bruso,
+» Cche nen fe nn° aveda porrà gmmmmaglia.
Granneto ,. rencido » dice del lardo , fugua , e
Gimile, non che per traslato anche d un uomo
| a-nglia più. buono .
Granco., e grancio, grenebio s noto animale
. attipeda , di cui v° ha .graziola defcrizione
nella Battacorsiomachia . F. M. F. nella fua
traduzione così .
» E già de botta ccà vecco ‘acrevate -
. 39 Sti fordatune ncutenefchenate, |. .-
-» E granfeltuome, e tsutte sdellonmate,
ss Cammenante de fcianco: - panzanckiute ,
+3 Piedancenufe,-e buécheluerfaciante:,.
Cuoreje .cecciute da derero, ‘e: pnaste.
» De-nature tattuofie,. e chiatte ?n £citene;
» Spallelaciente , e ffolattavievzo.,
‘raccenervnfe’, e :che da piatto appesa
” _Wedeno chello, che le vene a-btetzo,
39 ” D'otto » doie capo, e fenza mano,
so Grawcec pants va chi relilte è nvano.
E ’anche-una forta di rale ., Ch .viene pet
‘ sitiramsento» di mufcoli . Putì de granco, val
esser avaro, e talor Zedro . Fà fo granco 4
val cendar iridiesro, deteriorar fa sua. condizio».
me, rinculare.
Granfe. Ar:igli , così fon dette le «zambe de
atti, gli. uncimati piedi dell’ aquile, de’
Teooi .eCa Talor fon così dette’ le noftre mani
. per ifcherzo. Cors. Ros. att. Isc. 3. .
pa » Tanto $ che s’ io nè, l'aggio na vontana,
ve . »)
>
ET” GR
A
: 3 Ste granfe adduefso, moro defperata .,
“Grano .- Nome di una moneta nofira -di rame ,
-che cotrifponde nel fifltema monetario all’ as
. vegli* antichi, ed al -so/do de modemi , feb-
«bene abbia particolar fua valuta diverfa dall’ -
‘45, e dal soldo; fi-ufar come quegli ,
mifara di valutazione delle rnonete
-mi. E° detto.così, perchè fi è coftumato pe.
far le cofe di maffimo valore, conse :P’ oro, e
“de gemme.,.co’ granelli di frumento , e -ri-
atdarfi 6, come ii minimo de a
fewvir pei anifura alla maffa tetlle. 211
piurale di quefta voce, quando dinota mone-
ta, fi fa femminine; quando-indica framen-
.t04 è mafcoline . Rompere chille , che vale
.sti grana © $tafe , che dinota guaftare in
tutto un'affare . Per 4ntelligenza -di quefto
èfcuriffimo modo -di ‘dite convien fapere , che
fei grava-noftre era il prezzo ‘fiflo di-quel va-
fo di creta per gli efcrementi, che la decen-
za evita di nominare .rRompere quel che val
sti grana corrifponde adunque a quello fteffo
modo volgare di dire Italfano , fer mna ca-
, cata, cioè guaftar per fcempiaggine un .affa;
.re . Tass. cant. IV. st. s8
s, Ma fi-ia veretate n°è pacchiana,
,»» Ha rutto affè chillo, che ba feie-grana, ®
Liraffla, anuona, abbondanza. .
Graffiere , Ufficiale , che mette l'affifa,o fia il
prezzo a’ comeftibili, v. Catapano. .
Graflo, sugna , «.:ftrutto, fpinto , val anche
piugue, o di buona misura , Faf,
.11 Nè s' accoletaie fi cche no parmo graffo
» Boje-vate ’n pietto le feccaje la fpata.
Grafta , vaso; e pezzo di voce di tesra, 0 ces-
, è I. ».
ta
se
| G RE , . 193
ta dotta, e roste-, festa da tener fiori s C&.
tarro &c;
Graffiato , castrato, vi: sbottonato, ntaponato .
Giaftejare , far un rumore fimile ad un rottame:
di creta (collo . Quindi Graftufò , rauco-,.
Faf.- la graftoft: tromota è quella di Pluto .
Graftone , catarro, v. ciammuorejo : e quel grof.
fo inattone quali triangolare , al dicui dolce:
| tintinno i Cappuccini correno»al’ Refettorio . -
Grattacafo , gruttuggia : facce de grattacafo” di.
‘cel d° un tarlato da'vajuolei .
Gratiglia , erasico/g-: pelce ’n gratiglia diconfi:
de mS@iche 7 colle quali non fi-può parlare,
: che nélle-grater.. E °
Grattofa , rogna». SO
Grattapanza, nemico di fatica”, poltronè”. |
Gravijuole:, - forta di dolci, e ‘piatto - paiticofas
se;-© di gufto delicato. v. raffajuolò.
Grazeja , Grazia, n: pi v. Razzeja;; dice per
‘ derifione-a- donna -feipida,-e ché- voglia fare’
la graziofa, Sia Grazeja portastce la silera,
Greciello, e Greciegliò. Rumor vacso. Deriva
‘ dal crecitare de’ Latini:; o piuftofto da’Greci, -
îl dicui parlare da chi non &intéfo gii fa ne-
La orecchi un fraftuono che lo incommoda ,.
che propriamente val rumore per confusto--
. so di voei non:intese ,-0mvalintese, Cort. Ros.
33 -Ma: che remmore fento,.echè gretieglio?”
Om. lib. IV... .
» Ognuno firilla:, e fi talé greciello,
“3, Che pare dé fentì; quanno'fe crafta,
‘ yy. Parlanno co perduono,-no porciello. #
Grellejare. Saltare come i “grilli , Quindi È
derivato., .che quella vere. adoperh anche pet
‘3 efpri
À
n
174. _ GR O
efptimere lo flar in grande allegria ;- e bal-
danza . Cort. Micce. Pass. cant. VI. st. 11.
s».E Micco attenne fempe a cammenare
- 4 Pe d’arrivare all’ Aquila; e grelleja.. #
Grefema, cresima: e hè nella crefima it Ve-
‘ fcovo dì lo fchiafio al cresimare, quella. vace
- fi ufa anche in.fenfo di chi ha rifervato de*
fchiaffi..
Grieco , forta di vino di ottimo gufte:, v.
TIeco + ° . -
Grimma. Rugosa .' Viene dall’’antica voce Spa-
‘| gnuola Gna, che dinota- vifo fconterto- pes
, effetto di orrore. Anche i Franceft hanso:la
"vece griminare- nello ffeffo . fignificato- .- Fra
‘moi griusme fi dicono le rughe ri
_ te delle donne vecchie; ma fi trasfesifce allo
3ugle, o pieghe di qualunque cofa . Gorz,
Ros. att. I SC. 4 -
x Ca fe la vorza.è grinuna, .
s E tenuto pe n’afeno nvardato. #
. val anche Alchimia. ,
Gerogna ,. viso surbato., torbide , Faf.
33 E -de botta a la’ grogria; e a-l apsatenza.
. . No refilio: helliffèemo die chaeia.
Grolia , è gpoleja ,-g/orie:; a serolejo scia di
ciam per un pretto orientalifmo , in-cui- ta.
cendo il rifpettabil nome di Dio:, intendiam
‘alla dicoftui gloria :- così facciam pertalira in
‘varie altre confimili cefe, e not è ignoto l'
ipse dixje de*Greci, Faf.
3) Nè mmaje, è ggrolelà foja, nulle fordaso
. 3» Noè ccomparzo, e lo primizio» Vofcia
| * - 39° È ftato-. . < °
Grofa, glossa, commente. -
Grotta de Peasulo. Natifimo: traforo: dal: mon-
ra te
G* U. 155
te di Purilibo, che fa ana. dee curiofità di
Napoli. Tass cent. DII. st. 23. .
ss Ma li le frafche fanno tale ombria s
59 -fche. chii. laftra è la Grotta de Pezzuio,#
Grottare , erarzere, onde.
Gnato ) verro morbero , v. flato -
Grullare. Gettar grida; entare. Pare .cor-
rotto da Ar/sufe con tra pofizione di lectere o
«One: fib. Vi
»» E. perchè avea pigliato lezzeione
” ”» De ‘grulle ; accommertaaje ( che Dio ne
sì feanze:).
sy Af ggrullà de. marfera, che Diomede -
si Vede, .ch’è ormmao', €fpireto fecrede .
Gmojo ; 8; qoriffime, re ello » Gullo de de.
ofo È na: di collo lungo, e-di.
Dei bruno , nen-che di cattiva voce: Ò
Gruppo, -wuvolte , é dicefi per termine peer
ell’’ultimo avvolto in ntdi delle telé,
de per metafora. prefà da? teffitori,. per dinetar=
id arrivata. della. vita: di di Arganre
cd a rafano
1: gruppe: à. IG ‘pettene arrevate”
: > D Argante pe Franerede a ffiilo ‘a (ilo:
s erba.che tinge azzurro: , e remettefi-
maggiore ftabilità degli altri colori. Fal
la terra.coperta era de lutto.
», Ma fenza guado, e e ghieva a lo rroffigno.
6 ;lione: Garzoncello. E” voce ,. che deriva
di Latin Latino" Calomes:, che -i- France dicono
Gouja::, Nel fuo diminutivo guaglionciello, ®
‘’FForfe DT, io da gas i venalitius agricolk.,
‘di que, fa terrà, ed 47105 3 vénalis .
, doma, giovane; vana se talot diss
may Fal: L
H' 4: DL) Chi
Bed
136, Chi apriva ra guagnafa tenga ceto
9, Chi appriefio a na guagnafira o.
‘fuaguina , posta d’ingiuria,, che dice&alle
donne . R corrotta. dal Francefe Cogquine ,
_ishe. fi, ufa anche per ingipria alle denne vili.
. Cork Mice. Pass. cant. ILsto n 0...
"3 » è è « La foia, jenimma efce da Troja,
» Quanno chillo. Pajefe fu abbrufciato.,
1*so, Ppe. na. Guaguina, chì appe- tanta .foja..
“@ualla e guallara , ernio, v. papofciara, agnien-
to a lara, cosa inunile, .
Guallà:. Parola. latino-barbara. Viene forfe dal
latino vas, da cui fi fece vadimonium , e
anche vediunr, voce che non è giunta. fino
a Noi tra.gli Autori del buon tempo ;. ma
, prefflo i Longobardì hen. la troviamo. ufata
| coll’aggiunzione di: una.g avanti: Nella Leg .
CXXV\ del Re -Roseri.,. in cui fi. parla. de
manomeffioni de’ fervi., fi. dice così. Es spse-
quartus ducat eum in quatrubio., O, raga
eum in guadio, È sic dica Cc. lo. atri
vi. fi accompagnava il geflo di toccar la ma-
no , come fi fa ancor oggi dae Napoletani. » .
quando profferifcono queta. parola , che fi
pera in fenfo di promestere restar rgalleva.
. doro . Quindi viene la voce sneuadiare . Ve.
a, w- . o
Guallecchia . Uomo. debole, fiacco , impotente è.
‘Sembra effere. una fpecie. di diminutivo di:
guallara. Vedi. guallara. Cap. Son.. MSS. »
3 Gnora &i fata na proffedejofla. ——.
, + A farerie (pofare lo guallecchia.. #0,
Gualiare., e. gualejare, dolersi.,, attapinarsiy@i-
‘cefi della. voce de’ buoi, o fia.di coftora bge-
_ 30; e per metafora degli. uomini , Faf.. . )
?_.
CA. Gessi
GU A 159.
"Cigni, aimè lo fclanco, è. cchi' la.
»” Chi dice , «imè* mme fehitarto la papofcia.
Guappo . Viefente , bravo ; e fi dice propria.
mente. degli uomini .. Si applica anche alle
cofe . Così cosa uappa vuo dire: eccellenze
mel fuo*genere:. È?” voce-tuttà Spagnuola , e
da: effi lafciataci con tutti ‘i fuot aumentativi, .
e derivativi.. Tasa cant. VI. st. s2: ©‘
° ‘sy Pocca no-vero-guappo lo refata o
a» Noore. a lo fcuro, e i’ '° armo vo moftrare. w-
Guappore . E° .aumentativo-di guappo .- Eiucc.
eunt: KI. st: sm
s» Annettateve: già ,--ch”" avite fatto», -
Guappune. mieie:, Giove le refponnette.#"
dare s:Val fra l'altre molte nozioni, poraer
sl lutto ‘ber alcano; onde Falano:
;» Chillo autro Hd, che Etcor fegnorile .
cioè. che. vefte:a brano ,..0 di: fcorruccio come:
* fi ufa:da: fignori.
Guardapettole , dbnnajunlo-.0 marito gelésoy o
. sroppo . afferzionase della moglie, per cni-le’
stra sempre intorno,
sr Mo fa lo guardapettole a-la. fpofa:-
Guardavuoje: i, arnientsero , ‘bifolco, v. vajato 2:
dicef per ingiuria. «adsalcuno sche non “proce.
da - politamente:..
Guardejano ; custode, marito geloso, ‘sifalo: di’
superiore monastico, castblde ,. V -Fatiore:3.
maffaro, armizzaro . :
@Guarnaccia ;, forta-di vino di bel colòre;. di pre
glior fapore ,'e poderoiffimo-, - che 6 fa;nel.
Cilento , uernuctia 5" forta: «di-gonna di villana, -
. «Fas, -cant.. VII. ott It. 517: .
s3-1atà fe mele effa’n cuoliò ne'‘gugrnaccia..
H. sg. Guars
198. GU AK
* Cliangafcione yamtita fottadi abbHistiamerito: mer
terfe ’m guarnafcione , adobbarsi a festa , ve-
.strst ye per erti politarnerite .
Guarnera . Borfa da munizione da psterra. Dice@t
i por d’ ogni borfa, facca ec. Cort. Cerri cons.
TA. st. IS:
» gyÎNon debbetare, difle Tomo, ch'agigie
. «°° -s: Na cietto» agniento a fin guamera' mala, &%
Guarnuto ; guersif9 da guami, quiridi-
Guarnemiento , cèrnedo ,; e tetto | attrezzo d>
- ma carogna e de cavalli . A
Guaîtero. s giovane de cucina .
Guattarelle. S cherzi finti, e allettamenti amo»
_ . gosò. Pare prefa la metafora dall’
* fire dagli altri fcherzi gentilifimi , dhe fan=
vaoi gattini. Cora. son; ....
» Aggio paura , ca fte-damecelle -
9 n Se perizano ea fo quacche paichiano ,
© 4,1O-ca fo riato fuerze ad Antegnano,,.
,, Che me fanno ogne ghimorno pusttarella ®
v.. F. M. F. come lo deriva dal greco . PP
ma forta di gioco puerile , onde poi far guat-
tarelle s vat nascondersi.
Guatto', ssquieto, e'ceipoue , cride se nue ve
‘gratto guatto.,.Val se .ise va chetamente sul
- fe.punte de più senza farsi sentire, nè ve-
dere, e di nascosto ’ o cerpone. Vv. -RCCOVATO,
. ‘«ntolato. x
Guazzetto .;; tertà di vivande, tre” n guazzetto,
val consolarri moltissimo .
Gui gui, per diltggio diciam: de? “Franzefi dal
Miu continao .cv” avi ; éh* han in betca, Fal.
‘7 Quanto "avimmo ?n «fette anne
» Da flì Gui gui"de. mumerdd 10° tate, "e
, 3 Seo dev <. È sue 3.0 ad ‘-
°
©.
Gi Gut.
GUT. 99
Guitto. Paroli d'ingiuria, che dinota «onto dis-
prezzeuole. Forfle originariamente quefla vo-
ce fignificò porco, e il nome fu prefo dal
grugnito di quelto animale ., che par che. dic
‘©a zu) : Onde .i Napoletani per ifcherzo : di-
cono , che 5/ porco parla Francese, alludén.
die «ali? ov: evi di quella-lingua, che vale si
si Cinde. Cant, XII. cada q8. . ATRIA
-* 3-N'uie nc*eramo acchietare, ‘pe bedere
‘ 59- Che s' aveva da fare, e decthefciotta.
ss Trattà fsi guitre. #" . e”
Peggio fe dicafi di donna, che 'val allora: di.
- senteta., fronteta .
Guoffele . Ganaoe, ‘Corti Pun. cine. VII.
- or, 8. . e | y "a .i.
,» È mentre-co- gran gifito-ftea a’ svienare .
39 Li guofiele, e po fcrefcio a na vetrarcia. # ‘
Giorfo ,, e gnifo, golfo, val qualusique Erano
* quantità “d’ acqua , e traslantimente ancite’ d°
- altro, come, sto disto a-no guorfo de’ gua
fe, per dire ste inquietissimo &cr
Gutto , forta di vafo del genere degli ‘urciuoli .-
Gerveto ; gomito, in pligovetat delore de gu.
afeto:dicefi di quel difpiacere, ch pròvafi per:
. la morte della moglie ( quando però fia buo:
‘ na, .il che + difficilé); 1.quale }-acuto, ma'
palla fubito:. PRA DI ” la . v Di 4
. : R
HA no oftante ;: ed'‘Fiocche na - flante:, .
latinifimo dal Soc non obstante. Fàf..
- 39 + 3 +‘. A trtiemyfo -@acche no offante-
so F° Affonimarà nta quitto .jnorne'nnante .
_ H 6: Tage:
a Pia Ci
(Lo. .
Tacito. forta- di rete rotonda dà. pelta.
covelle. Giochi di seberzo , tenerezze: affeti ©
FUOSO:s. \Corrvapendenze. amorose. Sull’etimo-
pe Nell antica Commedia Italiana. .la
parte - dell? uomo aftuto ,.che i Lombardi
cono Mezzostin., e. Truffaldin.,. i. Francefi
chépin , fu da’ noftsi deltinata. ad- un
. maggio, a-cuì fi did nome: Jacoviello., dimi-
nutivo di Giscomo, e che fi è raccorcia-
ta Coviello, La: aftuzie. di. coftni chiamanff
ancor oggi Cove/lerie . Quefte ftefle:altuzie
amonefe ne) tempi. più, antichi G:-faran chia.
mate Jacovelle x allorchè, quel Kervclibrnag
. Ghe-ne conduceva. tal ‘intrighi ,,chiamavafi ame
com Jacusello. Si dice anche. Ghiscomnelle è.
Gm. lib. VI, .
sì Ntrà fto miezzo Alifandro è facreduta,.
. — 39 Che n'era chiù tiempo.de jacovelle, -
. Gort., Kiy, cane, k Sta. 4. |
3» Aveva Renga n’anno:, e migzo. ‘mafe.
” Fatto le,ghiacavelle a Ménechiello. #
Teova jacovo. ». Vagillamento. delle. gambe. di:
chi fta debole. Si pronunciano fie. voci.
con un fuono tale, ed in-usa:-mamera inter.
rotta., e fincopata:, che par- effettivamente ,
che dipingano la debolezza . Della: etimologia
-.s 6 vegga l'articolo: Juppeca. Inppeca... Giucto
© cangi IX..st. 4
» Tanto chia arileiponza fe Tejevanoy
‘a x.E.gù.; jaceva, jacoro. facevana » .®"
rove:
oi penfiamo.. «che abbia la, feguente
‘
>. Loro
JAN -_ 1
» Lom le gamme -ppe para tanto.
ss-Jacovo jacovo fitano; facenno . l
Jacove, o.}acuo de lo ccafè , neftro detto»
per efprimer:nesseno., Fal.
n .Scimmo, diffe Crerinaa,,. fto cafos
o» , Tute, e. ccà refig ‘Jaona dl lo ceafo, Fal
Nce 1° allaga»da. fango, -e:lei ddenocchia»
> Fanno Jacova jaceva; e fconecchia.
Tajo: Quel gelo sche cagiona-la paura E° cor.
‘ratto. da f«ccie; che dinota.il\ Dieci . Ciuece-
* CHASE. AHI. Sh. IL...
» Accolsì li. duie -ciiacee sbentorato
”» >. Reftaieno pe lo jajo addebbolute., #
Sorta anche d’erba. nociva a? feminati, e il di
«cui. frumento. mangiate induce. va fiero t
: se, .e.Anpidecza : consaltre-nome detto Jues-
lia, ioglio.: quindi. agghiajare., ve sfannos-
o, fchianto, cacavefla, forrejemiento , she» -
ottemiento , da che. diceli propriamente quan.
do .fi attafia il. fangue. “pale timore, onde refta:
uno quafi immobile. Faf..
|. «»y E itale jajo.deze a lo contuorno,.,
,» Che ffacette.a cchiù dd’ uno afcì vrodetto.
Janara, Strega . Dicefi di. bratta.donna ,.0 veci.
, chia , cui fi. voglia contaringiuzia. In alcune-
poîizioni, am ammette. la. gh avanti ,.come» Ki.
. se sse file ese de frmanene, val fuggito. co
aleste brutse donne e. uecive . V. Fattocchia.
_ Ta. Cort, Micc,. Pass. cant, VI. si. 236
34» eno è è Pe chefta.janara
si «Tanto chiagnìe,che dewentaie f(ciummarit, #-
Qgne: de janara è un’ erba , ;che hafce per li:
tetti, e fulle mura et. ha le -fsondi .,. Come,
unghie. di gatti.
- Jannejare 3 € Janolare dar le burla»:
06 K ARP
Janco . Bibateb» Piro sresrure.: 1 pit
.. Spagnuola, «6 <ul:talane f vanta-eflt
rito: # pi Ftapace di Cornet
Nacq frafe dope ix cella
fame, che 338 pig uri e Ca-
ff@ purlande -de’ cavalli, e pic tento .». che
Sn Mn avez dice-(Ow.: /#h PL)
+ Pecca: Ne. beflie- «nno che nafee jarico,
°_-» :Lertene, comurà Frate: e niente manco.
, , So nato. janco ; ognuno: me veda:
. quindi : Jancoré, bian bezzza ; val ‘anche pe
vero snfelice. ©.
ne PE ne Din art .- ° C)
Pippe” Jap inota 16
* pica, Lo pranò.; ed'è la. ver®; e pa
- ;, prodotte le. altre fetavo faecvo'. Si
° fa fecero gimme fappe ja
— , Sempe-che mo mettiette ‘A. eg
Uîrg. cant. H. ser:8p:
- »: Che jate. Jappe jappe? ah potrenacce !
+ 3, Jnte, jate a zucare Nenacce .
Veppeca. jappeca ; lo fteffo ot al-fipreifo « che Jappe
* Jappes Juppeca juppeca (944nd0'x0n è: più affatto
». 3° ns0), €-jacoro jacowo , vagliono pian i fe
< * noydentangante., da invew ; invesso, în fenfo
«a però di venir-a passo a passo , come Ì* ud
Cicerone dicendo; cam. autumimi incesserit,
_e G celare, Lricessit.morbui in castre* e per-
* ehe: nén. pa da luoreros , Quo son antiguior al-
1 fer , al dir degli antichi?" ‘fapendoli i qualit il
- eamminar de’ vecchi Yelicerni.
JéQuaniello, ?zuzefera 9 cîcwleccio ’ discorso 4
s seploggio ) Foncertò,
» Ccof-
Ccoleà: nfsà Loro fa. io Jagquattielio 185:
9 o*
ss Db notte, eghizvene:, frifche decotvielio..
Jaltertia , e ghiaftemma, bestemmia.
Jazzo. Luogo, deve annida La lepre. In Pire
glia è. ufnali(Tasa» vera. per dinetar gli:
ovilt. Deriva dal Larino jarco.. *' Perchè.
sioni anvà.dill Pbr. intzeng, stravit., sub
ssratuit, donde e ‘perchè. mon per la. noftra.
«VOCE Zingé che Prot lina. on fra loro ,.
r. die: cesì ; Sagelli: casmali >
Tidet®y e. gliiedeta ;, dirsi. | ..
J effole. È Rapala I percolfe leggiere. falle tela.
Jelare, ) ‘pelare, Vrabiedare s rertat estatice per:
qualche imprevuniato accidente. : -
Jennaro, n. pi. i, Gennaro. Nel dialeito- Paxzolar
na'diceft Jentieto .:.
Jenca , #ivvenca ,. sval anche partenze se: bella:
giovatte de mastina»
Jerioero , e ghrierinero , senere'.
Jeninima... Reza, sterpei Vione dal Greco Lal
vige, clite-dinota lo Melo . Corr. Res, ce, lo.
A È ” ì
Vip piro renelnlo
E de bona jJenimma,
s9 » Che fe la vorza è grimme,
,s E” tenuto pie n'‘aferio mvrardgio. #
Va de fe > ITREZI: o
Jentile, gentile, avvenente . Piecoro jentile-,.
. va dettò dura certa:razza di. pecori d' um:
lana veramente bella fpezialnrernte per li mor-
+ bidesza , di cui-abborida il noftto-Regne. -
Jeppone, giubbino , , ghbba;, fortai-di cafaoca de”°
Jerarchia A ‘ gerarobio, osti s pre A >
|
o D
rig
lierfera s ipeefera “e ileraffera , jersera.-
Jatta, hiza, onde na. jetta de. fico”, y di agile ,
Ile ec.
Jettare , ginere, avvrtlire:
Jjettecco , e pirierteco ettico».
“1ilzjo lo”
che vicalleje
Iuguadiare. Si prende -in fenfo riftretto» di der
parola di matrimonio , ed anche di gn
‘Viene dalla: voce. guadio Lomgobandica ‘,-
pur Latina derivante da vedari , onde:
moninm . Vedi Guallà- e- Cart. Res. st. E,
‘56; 12
» E sv allecorda ca me-‘die-la fede.
yy Quann'-era- peccerelia ,..
sì Mo comme vole. nguadiare: Lella ?-
E att. II. $i li
s» Ed ha tre mife, che m*ha
ngnadiata .
+ Non lafcia di fignificar talvolta qualfivoglia
-_
altra. unione . Virg. cant. II st: 156. .
so-Pé mmefcare-a.ie foie:1° acque- de chella
39 - “Sotta lo-mare Arfeo fempe annafcufo
sr Vene, .che ve-credite ? da .l’ Arcadia,
x, E co Aretafa ccà s’aunefce, e ngwdia, #
Innejano ; Indiasos fact Innejane v.- allocché
refe .
Innola, indole;
Immolo, gAgndo/o,, vi. | guidolo: e
Tolecare, giudicare ;.criticare, mormereare .
pdece, Giudice.
Tognere. In-fenfo di ‘giungere Pusb- ik Lombar-
+
de nella Ceco. cant. xD. st. 19:
Jogne a le: raura, fa no zumpo,e mo
7 De atte Pa Gee
. Nia: è error di lingua, e fi siepr 1 Unicamen-
te. per confintgere.® . /
o-
JO -:R 7 i.)
Joja. Baja. | Scrivefi. anche Gbioja. Dallo Spa.
gnuolo 4oja,. foglia. Quiudi in quella hm
a fi trasferifce ‘a dinotar cofa vile , - che
ntti. i, come fi buttan le foglie non atte ‘a
* Mangiare è. Om. kb. LI.
,> Ne la volimmo. utennese, ch”% ghioja :
. 31 St0:shave;are Omero! a. lengua nofa . ®
Tolle, gimmenta , da sgdov, negre farle da che
per lo più tali animali fono;di tal colore::.
della. flefa. maniera. che per fano fuppofa polizia
di lingua diciam #6 ro il parco , quando. col.
fuo» natural nome. chiamar. npl. v Lamo - 3; ®
pure tutti negri non fono .
Jommpenta» giumenta ; dicel. pur di doutte poso
Ss # e- °
Jongata,. giùmeare , forte: si dette preparato, fa
» Janca. cchiù. de- joncata, e: trennerellàz;
Jorda”, mal: di. ginocchia 3 onde men si poste up-
| pregare»:
Jornala, giornale; dierio , diusno», e tutto il
. ffuttato. in-laste d poigiorno: -@ un. gregge, odi
smmentò .. .
Tonmra., e giiootara, inte è. giunture...
be. gire , sudare, u ». Fas...
x» Mine va.ce la corona lengavn mano
» Tanto le jeffe lo ppane,, cche. mmagna <-
Ire” f ciela., crescere, .sollevarti, Faf.
39 N° auta mortella, cche UA fiola è fciuta;.
Ley: Quat uvommene, * abbracciare lo gran
sn No le potgano ,£. tiante °n. cielo &ghiuta,,
si x; Ghe; sneppp’ a trutte. li ramacce. fpanne .
‘o; ppare ch ella I faccia lo. ggramme..
ltmere , embrici nia. Gnge cranecs sila tegola»
cio»
198: : : T YU -0 .
Ifeiola 9 vdjurto; 3 Wo Bone .
Hcolo , sosta di verme, v. Lumbmece.
Iffo, esse., egli? dicefi: pur ghifso., e l’uno , e
©» Paltro vaglion por gesse.
Item laflo . H testamemo . E° detto così dall’
sveri Notaj confervata in parola item Lati-
na unicarnente: per comiriclure ar-
‘ ticolo -di legate, che- fegue =
“ratto in volpare. Palos. son.
‘» Se ne vene la morte a fà fo cuiito,
° 5 B tu-con itena. Infso te-ne fpusglio. ®
Jenco , e jango-, inpi Juetce-, e- jinche ,
giunco. Ì
Lrogli A fio.,.v. Taio, ele. credefi- elser lo.
10 ) £! lo. Vo zio €
"Sito Gul seghizian ;restariamebileziali
- effeteo pernici ; he produce tal: bada: ia
chi la mangi nel
, giorno; DEU. stanco: jUurno ,. sem. erà.
i enter Sira. DI cn padane dell” rest 00
Ju perdi arola u >.
io uh e P bbidienea ; “o tazità » Sl'riconafee lu
‘datti anblefa dal Greco stszc. avute we
no fofferta, prin Da slo
. ib. E
5 fe +} aferi jette.
9“ A. fi è N69: z0) & e -felette+- a
Fafon: GUOTPO , | e più Chtroctamente Jefonsunee-
, di giuso în corpore, dd-i1 verpo, e-val
i fetterranco nente)” di ‘noi Catrolki a
pot delle: antiche - Gatuconmbe > ‘ongì. ine ufo
fiori oratori. fe
L'A M ° 183.
Jeto, grasta,. ragibuonode, ed: epfuntà.
Into, perdueo. 9- Brita, Fal.
» Tutto: ovanrale » da tanto tiempo. indi
9) » Sì accolsì: bo la Cielo. .....
E.
Abbardà, ebbene, e libtan, claberba..
iamiam a: wr-puariasito , uno
scrocvone , che: pse profeffione Lab misngiando,
per. le tavole altrui., di cui mai non v'è fla.
ir mera fpezilmento» f& far fappia tin pot
. babbrodinta:j labevinteo e...
Lacerta , ./ucertola , remarro: :- dicefi di donne
delicata». vegna-facerme dicefi. di. chi ftia fec=
‘ca. da che. credea «tal: effetto . produrre ne"
fà quando. mangino tali animaletti.
turo., finimentt di' legno de diftender let
3. it G&TgO:: bastone .: onde te fascio o pro..
Jo-laganaturo val ri biestino:
Lammia. Pilra.d5 sftmza. Si trasferifee a di-.
Miotar cervello: Aravelto ,..quafi : fofte - architet»
tato., come le-volte. Tess cante Il; st.' Ya.
» -Forcana è. lammia; e n*ha difcrezione,,
” Mo de figlio te'tritta, e mo da cane .
: Gin: conti
sy Mo? è ‘hotata la: lammia: aJo Si Giove, 0:
v..votà : cerviello. fatto a-llammeja; val pez-
zo, fisnssico;, che non hs consistere , Nè;
Cal
Lammeto , amido; Vo pofema .._ |
‘,, che-anche i Tofcani ‘ ‘dicono?
Larspa »ke-traalano: dinate:gr0fo biechiero di.
vina . Stesà la lampa fignifna ‘raso mmerse.
do.
198.
. Lantra,. parrana”,
LAP.
. Deriva. ta metafora dall’ .efferfi chiamata
dana. ed anche empola una certa mifara.di
due: caraffe in afcani paefi del regno . Sicchè
come quando fi fmorza la lampa è di
effer finito l'olio, così ad efprimere d’ efferfi
intieramente tracannato un bicchier di vino &
è ufata. la voce. flutare . Ciucc. cant. XIL
vw: ®. H
' ‘» E fiotate-di lampe d”amarena,
-» Pe n'offe vifte votajeno: carena . è
Fafano.
,y- Po gh a lommà ie Îlamepe chi nneeferea.
de ptc de ot
Lampejare-,: e lampiare +, Fempeggione + corn»
scare ye gittat parole in: arta per qualche
Langella, Brocea:.. In Prancefe Cruche Vie
ne chiaramente dalla parola latina fagons.
Virg. cant. P. st. i
» E nceppa de i offa devacaj
, ” De vino chiù de quismece. co Taogalle i
al «greco myrsdi, - brecce. > E:
—
Lapestazzaro., forta: di pietro: preziofa +
| Lapetejante v. Pretejante , titolo» de’ noftri- Laz. i
‘ zeri; eccellenti tirasori di faflì, e-forfe: migliori
--de’ frombotiari Maeedoni”..
Hapetejare , malmenzre ; fe lapetejavano nfra.llo-
| ro, val accaniti si Loceravano con fasti. s- 0
con parole. |
Lartlejare, cuocere un pero di' career a colpiidi
lardo, che si faccia ardere scorrendo avvele
1a. 108. MIA: CAFLA . - ». *
! Lar
(ati
LAT 21%9
, avverbio, e validare Juogo.
| Largo de Caftiello, lnogo ‘famofo per le. bagae-
telle , e peri i ladri, che vi girano in tutt
ore. Largo de Sant Aniello, 7 Tuogo iù ce-
lebre peri duelli ,.come pur quello -del -Cri-
fto grande ec. Fas.
«°° 39 Comme a o illargo nnante:fant* Anieto-
Batrina, cesso,
Latro da Aerp:s, il servo, ec nale da Aurpeva ;
ma chi -non. indovina il perchè ? fon quindi
detti ‘î fervi, nemici
pepati. V
Lattere, dattoli , e dattiki ’ frutto delle palme
e teftacei bivalvi.
Lava, corfo d’ acqua impetuofo ingombrante le,
offre & Arade per dentro la Città , cagionata. ì
da piogge .dirotte,
‘Lavinaro . Strada di Napoli, per dove smtica-
‘mente correva la gran lava elle sele pio-
vane, che raccolte. dalle colline quali
--fanne corona dalia parte del fettentrione al-
la Città , fi:è fempre preccurato farle: corre-
re fuori di eta» Il Levinare coll ultima
amphiazione sura a arte
a’ tempi -di Alfonfo I. Re reftò ihelulo P ef-
* fa, e fi dette aitro corfo-alla lava, che vien
felicemente defcritto «dal Fafano nella feguen- |
. te ottava ( Tuass. cent. IX. se. qb. ).
3». Gomme pe na gun chioppeta ferrata
s5 Lo favone a li i N irgene s'aonefce ,
. » E peglianno antre ve spe ‘la ftrata,
»> Peo.de fcimmmaraa Sant A Antuono crefce,
MLA pe tre bueche fa na derropata.,
” E a Di renaccia chiù fe mmogzartelee 3 |
ss E fe gliotta Sebbeto, e nfuria, e pare
n Che Pegia fica paria co lo mare, *
vd.
DS
190 A Z
- Lavre, Zehbra, in a favio.- —
Laszaro + Efendo. fata e gerapi $corf lano
. Îtra Città notata, «e riguardata - con forpeefa
- sglagli firanieri viaggiatori per da- quantizà de’
fuoi lazzari , merita quella vace: un più -iun-
go difcorfo . Le crociate aan a-Nei il
morbo della :lablra dalla (ua originaria fede,
l’ Egitto, e la Paleftina, Gli afflitti da‘
fo chifeliffisse ariale immocarono > come.
. eiale protettore, il Lanziero dell Ewsagelo .
po lrordine cavallerefco, .
«è Che prefe per iRituto: "a, aara-de’ fa
. dedicato a S. Larzaro . Così scor: .gliolpe-
- dali. “ pade sel nefiro- Dialetto Notes Lar
-a0ere dinota ancosa Un -Istme -caperto
‘ghe di lebbra . 4 Francefi fumono i quimi she
“cominciasona s& Chiameri/azzer; i icheofi.s £
corrampendo li sac /umrers rin dadre ,..rnn-
cer aggi /edririn quella..lingua: -figuifica.un le
proto , e ladrerto wa:Q{pedal di - «Bo
“ninando effi LI” sd iui soste i chia.
- mat amari i s.ed.indi ancha:i:sigmo-
s rognoli, e quiluagee altro infezto da mor-
[a contagiofo .
‘ 2A coftero. fi i dette no vele perticolare per due
» motivi ; .primieramente acciocchè faflero di-
- tinti., agnuuo .patelle fcanuarli : inol.
tre perchè potefie lazarG. dalle (poschea.
| Quindi ‘f1 Yfafta tutta bianca, e.
- nea. efser di tela; ma aggi per sbalo A {a di di
.. Hana. La-lebbra è morbo finito vassoi; 1 ma
«efilte la tigna, che è diramazione di |
Tutti. i tignefi . del noftro «Grande Otpedalà
. fono ebbligazi a pali csiprg quella welle, la qua-
- le Gè-diflefa ai matti, che. nol mede.
; simo
| LAZ E9I
fimo fi curano, non perchè la pazzia fi vi.
. guardi come male contagiofo , ma perchè an.
che da’ matti è necefsario guardarli. Si riduce
quefto ebite ad una fpecie di camicia, ad mi
‘caizone, e ad un cappuccio. -
I? noftre clima ‘Gmile a quello della Palefina ,
il fudiciame, e la miferia del popolo, mol.
tiplicarono tra-noi ed i leprofi , ed i malve-
-ftiti. In @tti,.toito i cappuccio , la pil baf-
fa parte della plebe non ha altra velte, che
‘una camicia, ed-un calzene ; e coftoro ancor.
ebè non infetti da-mal -contagiofo , feguone
‘- » Chiamarfi col'nome generico di Jerzari è
Dachè l’.opulenza nella nazione , e il buon
trattamento ne 0 è crefciuto , è dimi.
nuito il nuniero de’ lazzari, e smelti vi fono
mel popolo, che avendo per abituale fadiceria
turta la fembianza .di lavzari il fabato , hat
“e pe P aria di gentilnemini la Domenica .
e viene il proverbio . Vieste Cecoone, ca
pare Barone ( Mas, Nap. Egl. VIII, )
Da lazzaro s'è fatto Lexz4arefare, che fignifia
‘ular: modi da quetta ‘forte di gente .. Ows.
30, Lo. ' x - .
3» Chitlo; perchè fulo, menà la lana, i
(99) Difla to lanzarejà won lè betato. #.
. Non farebbe . però vietato ad -un filologo di
-.trar È otimelogia:di Lazzaro , per quanto. fia
ingegnofa la finor enuisciata, da A)uv, seme
rarzo , ch'è 1 diffintivo di tal ciurmaglia, 0
da Mae, populus, e propriamente: /4 bassa
. piebe , che col poco onorifico nome di ca- |
naglia vien diftinta, ‘la quale da Aexs, /apis,
> «dende per:opra di Deucalione , e Pitra Ham;
mes nati durure genus. Wirgik , e' per. .epeu-
E REG i
nor da Lynn ' mascalzone ; 3 qual: è dalénle.
gna, genia , ed ‘impertinente , anzi fpelto info-
entiffima , eil incorreggibile.
Lazzo, in pi. lauze , Lazze , e ole dioefi
quelli afsegnamento menfuale ,-che fa il neari-
to alla moglie per alcune fpele minuse oceot-
renti pel «nondo mali
Leardo, mezzo incanutito, Raf
Da Ma. Ma: po cche nce rellaje mane :vacantà ;
Leardo fatto , perzeme de core..
Lebbrecare , replicare ia lebbreca, xeplice....
Leccare, lambire , da deryeo, lingere.
Lecénzejata a la fpagnola. ., val senza prender
| Licenza, 0 comminte, o senz atcolter altro
andar via, od esser mandato via in maniera
men proprie .
Lecienzeja , licenza, commieso n.
Lecina, selce, noto albero...
Lefreca, e lefiecaglia, dite , e cdi diviga pr
bagattelle .
Lefrecare , e- lofrechejare s\contrastnre Per. lieve
| surteresse .
GErezza , Sncostanza 3; ;marpeariza giovanile .
Leggeftrare, registrare, da leggiftro , registra,
Leggetore,.non più /ejerere ;-e nel pl. /ejett..
| re, val /eggitore, cioè quello, a cui fi fuol
.- diriggere qualche prefazione di dibri diciam
poi Lesrore, quel che infegna dalla Cattedra,
Iseggiuto , /etto, parti icipio di leggere.
Legnammo, legname, EgNO +
»
LEN n03
' Lejeme:; /eore : fa a :llejone , animi my co.
AUFARGIO + 7. I .
Lella, Lelia, Aurelta;, e diminutivo di An.
giolella. 0 0 Ò
| Lelio. Nome proprio, corrotto da Lelio . Li
spassi dé lo sì Lello dinotano gufii ftrani
e irragienevoli. Gl” Italiani dicono : I gusta
del Cardinal Gianmaria, nello ftelso fenfo ;
ed i Francef Fa persi de Monsizur de
Ven ; è pafsepgiava al meriggio : la.
fiate per nigliat frefco . Ma. fi fa dalla fîorix.
chi fu Monsieur de Vendome. Si fa. che il
Cardinal Giammaria del Monte .Sanfovino
. fa | indegno favorito di Papa Giulio LIlI.,
a cui fu. tolta la porpora. Non fi fa poi chi
fa lo Si Lello . Ah noi abbiamo poco ama.
ta la patfia !.Sblb fi fa di quel’ uomo- cele.
bre ; ed iguoto; che ‘andava la flate a Polili-
“per prendes frefco., e.per deliziarfi . Non
E opdncevà marinari ; ma remaya egli foto ‘la
fua barca.. Sicchè fudava, come una beftia ,
e G fieraccava fino a nerdere il fiato. Quefto
' flrano guflo dette idea degli fpaffi de lo Sì
- Lello. * se 0
Remmofena , /imosina : culo de lemmofena di-
‘ciam thi nalla.fa confersare, ma che prodi.
gamente tutto dì . n
Lena, Elena, e Maddalena n. pi. ©» <:
Lennene , Jendine, uovo .di _ igocelio : dice
. dun feccante, che ci fi‘aftibbj ‘aftomo, dal-
a fomiglianza alla natura collacea di quell
tto. . LL
Lengua; fcennere la lengua , emmutolire è.
Lentineja , /entiggine, donde
Lenrinejnfo , chi ha macchiata il volto , o ?I
Diz. Nap. T.I L refto
del corpo di le i efarmenti cnneckiec-
Pio de che po fi que ‘fan fal corpo una
Lpezie di carta
Lenza, corda da pesca , seriscia di sela e.
L.eprubbeca , meglio reprubbeca. 4 mpubbiica .
Lepore , lepre.
Leppufo , chi ha gli occhi cispori s0:de boaca
dippose., V foazzato ‘, sende - Lippa , leaz.
zimma .
qegutra» daguela,, muducia ‘nel parlare ».
Jefena , serdila. coquonia., £ torta di ferro em
| tiffimo, v. fuglia.
spice dci, gen bitucho, que deg
ionare , dicesi .dellé
. N05 0 fparcano , v neifetire , o falotase
9 META.
ettore »- Luogo .del Regno di Napoli poco den. Ion.
stano da Gragnano in «ito erto ,
ba aùdersi altro ,:che a piedi, «@ sa caval.
ad lo ad gini -0 mlt . Quitudi. 11 proverbio
‘» BOOT iene de Gragnano fato lestte.
A €suco. cast. IP. st. -6. ), foherzandesà fall>
equivoco della voce , quasiechè | quegli asini
potefsero contarsi ra |
“Lettera , /octera , disninutivo Le tteseoelia , det-
terina.
Letecare , /isagare, copsrastate 1
Latrummse, cenperado 1 talor dicef per di.
prezzo d* un infarinato appena di copnizioni
* Jetgerarie,.com°è L coftume di alcuei fcio-
Jotti odierni, che penfan far compara tollo
Audio de’ foli frontifgirj de bri, ode’ Cizio-
“nar) enciclopedici .
Lettoreca, e rettereca da. che la L, esa Rail.
Ca ‘> ter
Fo
‘+ 35 Ma fasto vieechio ha pezzo pia ,tauta leva.
-: %” ” Fra vedè chell autera:
. » Chi vò di ch'è billasa, è è no L Tettulo.
Lévato ., e. levate, diviso, v. Grifceto.
Lievregie, forta di cane. mafiino, @ detto di na
‘divoratore ,
ra; e levrosa, Livres s Merita efler fvi.
‘la-astena delle etimologie, che hanno
sondotta quefta voce dalla latina //6r4 al fen-
.fo lentanifimo , che oggi ha.
Diel-tempo che. farona ii ufo i fervi, fi divi.
devr a coftoro il mangiare a pefi eguali dal
« dipencatere.. Quindi. | eti della
- co fus . Quindi.nuche venne s che ile di
firibuzioni pefate fi chiamaffero' in latino
besbaro diftrerione; ; «ed ancor oggi in lin
guaggio forenfe diconfi liberazioni , € liberan-
bed k attenti. Quindi i France fetero le
voci , /ryrer;, è delivrer in fenfo, di. dure
Le ‘perfone adunque rpristiy fervigio }. e
. te avevano «dritto ad efgere quelti falerii P
in origine. È fi. cieereno se ° Francefi igons de
divree,. cioè rfone , a cui toccava la-#;
ures, che allor: fignificava la faddetta diftri-
buzieve .coridiazia . Venuto în re 2° pa-
sironi di diffribuire anche il .velluario alla fan
i nigia i quefta velle pafsò a chiamarfi éruree
sanoste , e fi sfece uniforme, cavandofene
i eelori, «e gli vrnanienti dalle arme geonli:
3 zie
198. 0:90.50
zie del ‘padrone ;'piacdht queltil =bithrpedette.
ramente comifciarono ne’ totnei::, :catofelli s
e altre fefte -pubbliche . Da’ Francofi' tolevo
quefto nuovo luffo di magnificenza i -Sigrio-
Italiarà , eyfonfervarono -la fieffla vece
Francefe livrea .-Ma i Napoletani più tena-
-« della infleffione originaria latisà fa dicone
librera, edsoggi indica faltanto-, come it
-Etaliano ,‘la vette data ai fervitori...' Quefta
etimologia , che & rende indubitabile. dalla
‘lettura degli Scrittegi: di fecolo in fecole dik:
le due Nazioni DI bafterebbe ad pra gli
appaffionati etimolegifti , rperchè chi miai
avrebbe indovinato, che il nome -di un’ abi.
to trinato poffla derivare dalla voce, che di-
nota un pefo di dodici once ? E di
‘ iene , e con altra firana catemà di contefi
. ODI » » . vi. ", >... -
| Iiicchetto , snotto arguto , £ talora mordare , e
«detto appoftatamente , talor dileggio da Ser
zu, probrud. : vu
Licchefalemme , carezze , complimenti affet-
BPUOSI «*
Licciarde , e Ponte Licciario , così un fempo
dicevafi il famofo nofiro Poate oggi detto del.
« la Maddalena, w. Ricciardo. mu
Lieggio , leggiero. Lieggio de mano , dicefi»d
s-un ladro per effetto di fua abilità . :
Liento , muffa , Fal. 0a 0A
. 1 Pocca nce pigliarria cierto de liento.
Lietto , “erro, diminut. letteciollo, /essizo...
Lillo palillo., pasio passo, pian pianino ,.Faf.
) Puro da Ik s’ abbia lillo palillo "°
s Ppe cchelle fiele vie corze ‘co chilo.
a, calLimpeja, Oliiupia.. . . o...
i ° . Li.
\ x
è,
4 «. '
- »
LUIS . A
Liho , fiotiffima erba: ‘date lino a ppettenare
dar molto da saffrire, porre taluna ininquie
ritudini. Pigliare lino a ppettenare, inrrigar.
‘si ih affari, che portanb imbarazzi, mettersi
‘da se ro” guai. :Avè la Tcibrta de ld Ilino, esa
sere disgraziatissimo fin dopo ‘morté. * * .
Lippolo, pelo di tela srosselno;. di
til tta, Eliskbetta , v.'Betta. | |. *
Lifandro, Alessandro, e'Lisundro n. p.
Eifeo , Efiseo ni. p. ttt
Eifcio , ‘/evigato; senza peli, da Meess, Levis,
glaber . de o
.
. <
Lifto-, e liefto, /esso, promo, forfe da Mmm
‘il Zedro; ilquale fe pronto zio ‘fia , e fpea
‘dito dî raano;, e‘fpeffo antot di piali, vanta»
‘le nél fio mefffete. ov
Livra fion fi dice più, mà Hbbra ,pefo di ‘12.
‘ oncie; così pure. A
&ivro non più, ma libbro ; Zf8r0: Tdimiàuti.
vi fono Bbreciello , lebbruozzole, ed:i pegr
gioratiwr, lebbrazzo; dibbrose, «+ © -
Lizeto ,. lecito. ZE
Li), colà, ivi... — sie È
LiaHarallera , voce di allegrezza da she; cio
* aupapises Boy; dill’ebt; ba7/0/;; hutulentas fuits -
fe festa ©c. la quale non mai fu-feriza fac» —
‘ ch, e tumi la fetà; e quindi PA//e/wjs al
pî iv: dî certi falmi, dove certamente non
val Lawdate Dosnum, ma un fegno, e‘to-
me ‘una chiave di mufica, quafî diceffimo «/-
begro, largo We. Rete,
° I*avotrojete:, # alerb ferio V*
Liecrejare , e Îlecéare, rallegrare? rfereare .
, nume-d° ufia Yimofa meretrice ‘$ e d’ un
fonatore , il quale quando era beirregalaro fon
La » . I 3. a - capi
tu r
e k
198 Lo N: a
capiva. nella pelle, ‘e ben fapera Varte di fax.
danaro ,- onde Fal.
- Tur allegra Locia, s ch’ ha Satta. prela,
Lecigno, e lucigno, szoppino s.lucignolo, e, que.
o lamento d’ us Tazze, «b’ egli. soa
mon sa che.si voglia . 2,
Lloco, cost), cosà. 4
. Locco . Fatuo impecillo . Parola reflaza a un
nuoli. . ma cop qualche alterazione:
nel figni n lingua Spagnuola, di
pazzo . Da noi fi preode unicamente in. (eolie
| di fatuo , stupido. ® x
, scorveggia da Aopse , pespira;, cegllit
Lollo. Corroxta. da Gregerto.. ne get
prig. Si Lol/a è divenuto .nome piper
, dinotare un: uomo. femplice. e goto.
quei prima S4 Lollo, che ACE
CÎolo fuo nome a firza di iolfagineè 5
dis: speriorant: morsi bus, #88 1
» Che filo.te po fa ne. ®
” ,, No. fmocca , ne. (cemelmohiane, ne: SÌ
. ” Lollo : »%. fia fi vo. s3
Lommera , usmpa, mina, face. e SIE
Lonnedì,, lunadì,.
Longa ve logia 3, Vi verrineja:,, La cla lore dele.
al
Lopa , fame estrema, come- a ‘da Tap.
onde tal nane , e fara di o dii, gala di:
ottima t ig così. detta. dall’ arte@ioe di.-tal:
‘ cognome, NE
» Ma i ch° era Tape: v'addoraien:
Lioftrifemo , illastressinga»,. tito ‘di- Signoria).
e. detto di .luoco illpminatiffimo... e peg
ifcherzo , d’ una: baefa netta: , silla affazo
di quattrini .
Pe e Pf
CA ‘Lo,
LU.Z. 199%
Lotamma , /etame, sporchezza.
Lotano , comerasto, inguietitudine, onde fa lo.
tane, * piatire ,» brigarsi 4 da Mr auferre
surbare, cioè la:pace di chi fî fa i fatt fuoi,
Luotane- muarte, sulhz.. case ds.aiestr. è
Luocio, Lucio, 6 Cariuocio; n. p. v
y Lusgi e. rune m. «di Dorina »
» Ca vorria nfta- fi vuofiche. |: coperta
sr- 1»-Fittanto ; chele pafià: chelta. Luna <
sy Dé la tarrafonaze,, a la-Fortuna.. -.
tuoco lueco Subisa sabiro. Parole rimuftici:
dillo Spagnuolo fuego: lugo. Ciucci canti.
dei n, Miperd ino ]
vengano tutte” oco= UOCO ' ”
» Vieochie, ginvene :gruollî, è procecile »'
Lmengo > rlanges. ‘anema | , fefocco4,
chi: parifce del nai detto: Avevi
arr IaS che-fa-onsibilmente: urtaze:, onde detto
di ‘ttt che feftipre ed altargeate gridi ; o dhim-
| qualche barbaro. Fil.
s» Equanto” nce-fentettento. foetere
, Da treutamilia’e cciriù luperneuare > È
lado, sporco , Y: v. fundo.
Lavreso , e-lubbreco , merino dubite >. a
Uazaio , Lusio, a pe
ine MATE:
ia M |
x Miret: Strage + L'etimologia all ee-
tica-vece Italiana .mascrare , che dinaiò
schiacciare; voce difufata , e rellata ne”
° fugi compofti ammearcarne, e smaccare.. Om,
Gb. A. . . .
ss Morono tante, «h’ è na maccarìa,
,> Pe fpafsà li nearruojete a lofforia. #
Maccarone dicesi d° un alto fcieperone , come
pure maccarone denza pertuso. In pl. mac»
. carune , notiffimo lavare di pafla;:, e piat-
to proprio del. Paefe,ida mnusprs, felix... Ne
tempi di maggior allegtia mai non si difpen-
fa da. un lauto pranfo, ed in quelto mancar
" zion deve un tal manicaretto. È’ nota po Lai
moftra famofa, Coccagna, che-facevasi a “gi
fa del noftro Vefuvio , girtante maccarozi , e
falcicce dala cima ,' che sì ratolavano .fulle.
è Spalle di quell’ artefatto monticello fi d” uno
trato «li cacio gratto, € ciò in-tempo di car-
nevale -pér ricreazione del: popolo . Per que.
Sa interpetrava- un bell” umore <il Nrrcs Maya
- pe» de’ (sreci, e non per la.giscofa fola ‘“de-
gli Elisj. Magnmarese fi maccacune, val accor-
gerst . Maccarone neio seutanane “n caRna ,
prow, wfato ad efprimer qualche ‘appagato na-
ftro desiderio fenz’ alcun noffro incommode
Mmacarp.. Ameno. Cort. Rasi atta IL 4.
» Mmacaro avefle addove | i -
53 Mettere la manzolla . #
Macriata , e macreata. Tintura colla macra,
© sia col roflo fatta alla porta di taluno . Si
avea per uria graviffima ingiutia , e ancor ne
7. a a refta
os
4‘
M A G. | 20r-
- sefta Pnfo în qualche provincia del Regno »
egsicchè ‘convenne far prammatiche ‘per vie-
tarla: fotto feverifime pene . Core. Mico. Paso
. VHI.st: 5, 06.
©” lo ‘darete gufto, o cana grata s
Te pe fice na bella m: macriata ,
n >. Che. po nce ffiette, eimmè , tacca, noe
bi 99 tocca DÌ
35 Pe farene To juoco de la corda. *
de. Fe per. essere impiccato, 0 di soffri la. Cure
. 4 Ù 7
5 Me cohià d’ autro Raimanno sbainpaie
. 3) Tutto,
5 Ca 1 a neuntro peo» de magreata.
Mucchio macchie, ebete o peo -Faf.
s Iffo no la semmira’, e: masacchio macchio
> Lè rmattte - effi lo fface è de foracchio,
Maddarama Vrutta, 4a morse . Faf, “
n ?N cheffo: fe nne venìe Maddarema Vruna
0 ” Co le foeleto. fujo cobore afftitto?.: I
Mafiro. Tappo. In traslato dinota «il padice. *
Mafaro: dicesi propriamunte quei ‘cannellone ,
.* che si mette al cacore della botte , de’ barili.
es. salor turacciusio vi appilaglio »
Magara ; seràgone, da per, sevia , filosofa ,
com? eran que’ , che vennero. dal fondo. dell
..oglente-ins.otmpe: di - Erpde fia: a ‘Bettelem
per adorare il noftre Redentore ,-.dal Sacro
tello detti Muyo:..: Ne: tetnpò ‘È ignoranza ,
quando ‘ogni dotto era to; e prefo
per maluomo.,. e: siurmiatore , foi perchè £-
sii avea quelle. particolari cognizioni , che a+
altri mancavano:., prefe' . cattivo signi»
(fly Una. tal voce , e ‘così. cambiato ftat.
- «to, tal pafeò fra noi. DI antico. originario
M A G'
“Penito impasta Orseohbimonta; di stege
gush , pel fimefe fatto di Smerde pocifo une
.@01 dilui fratetlo Patifite da Osane , . da.
. che la bella Fedima, feoprò £ nor. Ka
‘ que’, che: feco-la notte dormiva da sperito ,
r averlo taftato di orecchi fcevro » Ma cui
È ignote la payosoria Porsiana-? vaggasò Ero-
doto , e fra modemi Prideaur es. a qual pro-
posito nek:fia -firanor il ricetdar;.eltatmoce in,
gina ,.0-galligo.era preflo» gli antichi 1° albif
sion degli orecchi, il tofamento della batba
ec. liad.: 21. v: 456 Nettuntsicortia a Fé
bo per irritarlo , che Laomedpnte- lor vola
va far quifta gentil- «pporipae
awonolemer cuara qulzo , siterusque: a bici ssuvraià
anres: asre. E Davide., qual crudo: macello
non fece d’ Ammoniti una col loro. Re Ano-
+ bere
a fuoi ambafciaziori ,.e rimandmili. celle na-
, tiche feoverte pet le recife dor velti è Reg.
2.
faglia” sce scappatnra: den fila in calzetve , ed
tri lavori fatti a maglie : pronesbialmente
dicefi, fta fenza na maglia, per dinetane ever
sn grano , star affateo senza demari è. du
. lebre il fonetto del Piciani, -
53 Quanno fcompo: de flà lenza na maglie.
Cort. Ros. att. Iso, 4
n Îaro. me sfortiziato ; |‘
‘ Senza na maglia, e granne
ss Quanto nec
’ Nallo me tene aumenta
die 3 castrato ” dicesi pur Amnagliar ,
DE que
}
_ M &: 6. di ne 10 °
quasi cul'‘asonipidi-maglio faren contusi i
Magliela > fanta di vota. vovetda ‘9 Ve pro-
Magna. Aria-6ibile; e -disiguelta» E°. voce
teuta+degli Spagnnoli., che.1° hanno :nelig ftef.
igni + Capafio par . della- figura
mafiofa d'Afamennone, di così fonti hxIL.).
| gv lacapo, e Puecchie, si .te-fpia carcunò,
3 Bd, ca proprio li fuole Giove D ha dato,,
‘ yy-E co -fta magna achille Campejune
| 39; Jewa attizzanno a fare-a. fecozzune . # i
Magpaiafoglie:: Sapranome dato a’ Napoletani per
ia one. che un. tempo ebbero per-le mi-
: verdi ;.e-fopratatto de’ "cavoli, de effi
detti foglio, foglie ‘cappucce ec. Tas..cagt:
- HIL: se.:20:. VERETOEITE
‘35. Chifto-èchillo Tancredd. Ol che mprefone -
ss. Sta inangiafoglie avefle. |
IT Fasano nelle brevi note, che ht meflé ali.
la fisa traduzione , fa in quefto luago la fe-
.quente fpioga : Così srend-chiamati) nor
Nspoletani per. antonomasia Qiiudi a dirio-
tar cofà - fe le dì l’'aggiunto di cer-
ne 300 foglia; di' cui si ‘fon - fempre - formare-
le nolire faporosìfie minefîse. . Falano ‘pet
dir versi..fcritti in: dialetto». Napoletano, .
canta : . cd
» E ecoftî vierze mizie de carne; £ ffoglià-
,» Vorria fprecà lo.defederio. mio
Non iame rammaricarci , che cominci ad
andar in -difufo quefta antonomasia , che in-
dicava lo fiato d’ incredibile miferia:, e po- ..
vestì, a cui. il rapace governo Vice-regnale.
avea: ridotta quelta- Città, facendari ne =$
-
siae °
A J
200: M
‘non the la carne, e landelicaterza .; «nta. fin
anche il pane, ei macc eroni, cosiechè esa
coftretto il popole a-fatollarsi d’.erba,' come! -
le beftie. * SIN
mare , muengiure, vincere , Fafi. ur
» Vene .lo gruofio aferzeto pagano,
n E.le picciol o fe lo magna.
Vis , mangiato) Da +
N03. Quella tovag 18 piegata , portano
le contadino falla tefta per ripararsi dal fole,
e dall'acqua. . — < Ò
Makro , ssoco, smunco. I Latinifti voglion de
ritarne P.etimologia da mesces , .i Grecifti dal
puxpos se paxpos, gli ebraizzanti dall’ Ebr. ns-
gretb, e maghroth, contratture , ch'è pao-
.quando .le fabbriche si vari fringendo ver-
1’ alro, come ne’ Campanili ; e cht si fma-
-® gprifce che ©? dove ‘prima compare I° efte.
muazione fe non alla faccia , ed al callo?
Majale , dicest il porco giovane , e per difpréa-
zo. dicesi d’un uema: da ssa, la audrice ,
cioè che quasi fta. ancor fotto le gonne mua-
Hebri , e che da quefte.non { allontanarsi, e
difpenfare. Quindi Majateco, grosse, da puare
‘ mos, nusrittaz, che .in fenfe di robpsto, fer?
.-tey Ben piantato ; come pes le più fono È
. giovani, si adopra., . ..
Majefia. Così chiainasi apoor oggò: dal: noftro
velgo la propria moglie . E° maniera: di di-
. Te rimaftaci. da’ Francesi, preffo i quali anf;.
| - «fre significa il padreno, è mditresse la pa-
vdrana,. Fra: nol.non si dice angerra in quelto
: fenfo, ma è reftato il folo feriminino mee-
‘tea 6. viajessia per ‘diogtare da. padrone
Ci
ct fa: dise.al P Re ecancregnore,
Reg ina Clitemneltsa (Ora lib. creta
s> E 6 la, majefta mia co bona pace
*» Porea fervì pe donna de camzpagna. #
Majo, notiffimo quanto antichiffimo divertimene
i o popolare, e albero . iftello di nave ec.
che unto. di (A (alla .cima è coronato di
falami ,, formaggi , € cole. simili ,. premio di'
chi primo. do moquta « Faf. parlando. del Dat-
‘ fero, appit. di- cui a feppellito Dudene: ,
canta +
» E. tutte” ‘n. rarame. ne hanno le,
. ” E Re fofe no majo., giacche, e prete»
Son pur pere. le pscene frasi di correre ,. €
iaptac il majo. . "a .
Mippo s qstutbe. ..
Malacapezza. Uom malvagio. cioè di mala se
fa, di qual cervello. Dalla” Spagguolo CAVERÀ,,
che val capo, e mala cabeca: cattiva sella»
Tass cant, I. st. 67...
» ÎNè crede, che. lo..gran. imalacapezza.
39 "> A cacciarefe mofche fe ne flia..*
Mio ». dicesi d som brutto 0 di cattiva;
. $ | o
taaizlengua , ‘maledice ) inaldicente -.
Malafciorta , e malafciorte, dis razia ’ dicesi
di donna. ‘malmaritata , cioè. ch’ ha. bacontra=
to un cattivo marito. E° nota la. fariofa po-
. polace imprecazione.: Puozze auè la, span
| ScIorta.. ..
Malandrino , birha,. da Ha, velde, e avo v
avips; Duomo, quali dir fi voleffe. tropp? nos
mo-, cioè che. fi. arroga quelle facoltà, che
non ha : 0 da «vip, 4bscondo., da-che ogni”
birbo è fiubo , e cerca. occaltar le fue: perte,
nvofo Oreziano birbo PAL, <
Santa Laevernademibi Fallete per mollene.
Forfè anche da arfpwsev fauis puo. Vi,
‘PMF. o da «vd, il 'vespone; ovcslabro.
me; la di.cui perfida : “indole - ® mote. <>.
Malaziccio , convalescente, è di poes salette ’
Malecco ; mom dé bratto . aspetto ,. um orrido
cefo , ficuramente dall Er. molech @- ss: ..
clechy famoft Idolo preffo varie : . Nezioni- d
Oriente , .rapprefentato con :tefla di vitello ,
e-con mani-da uomo; ma in' atto di. pres.
der cola, perchè-fa È “effe.- ponewafi de < sritgi.
ftardo -di' Gedeone , .e' Druma , che: per: P:fy-
ordigia :di goderti ‘folo le .robe paterne; dar-
| Karernente: pofe a‘morte etti è90.dilfi. fra.
_-telli., ma legittimi. però figli det detto: gran
‘ Condottiero Ebreo ; dd qual errido maffacio
il folo.Giotamo la "feappò » r
° Maleferuto; sorta di malattia. de cavalli :
Malerva , .uom cattivo.
Miallonzo, sesoperone sudicio; da pato, la pe
cora, Qafsdos , Ja :pelle.di pecora ; ® do,
odiro s guafi diceffeli , che-per la’ tra
fine fu-di fe; puzza di pecorkib;.come
"latini 1° o/ere Sircum : e da muXhaves ,
- foso, cioè che fi-lafcia infelvatichire come a
‘porco fetoluto ,.@- pecoro lanuto , ed almene
come quell’Otaziano. trafcurato ui 0018 KIEREL
ponerr curabat, non barbam
Mamota mia! nétiffima ‘noftra efelimazione per
. paura, quindi diciam Mammamia ws vile,
timoroso, Faf. © +
sel marima-mia ftà ncwollo a lo fmargiao.
MD A Ni Ml
i Mymanaldato , sciocco , di: nppmentit .
proprio d’un tale. {ciopenene dell'ansichità, die
venuto petciò>famofò : 0 da peu, issensa.
18 ans polare dall Ebe. mesllal',
soa feat: cemvella such: ‘consifponde al Sirian
CAM: è
Mamumazezzella, metriae».
Matomana ,. ostessice ;. Inwmrsia ; v. comma.
‘Memae,_interzerzone. Fa
UE Vacche, 0° crape;. naso 11 ohi. sce le:
s_1tcoglic?” ro
e ‘nocélla»- Rortato.. a cnmammara .e-
.nocelba:; “ vali esce portato alto da vera s'e:
feduto -fulie-braccia -di due parfone ; che le cons.
‘gfimgone; © e- fanno nna -fpecie:- di » feggiola ... e.
Giuee: cane. XIH st: 28...
“n gna chis noe porca Fei sfiriaa= finte lla ;
4
Mamrcaoecià, è ‘memanseodo o è Riel: ,-
i VE:
” Così: nsravene, quemse no: maliuto i-
‘50. Ha da nedzià co- no mammmaetciole . ®-
Manciunza. siesua .- Fal. nuercò , .ritonspenza
‘59 Bio rifo,-cohe-Hr face, d'iamancianzai.
Manco ma? ,, per manco- male., Buoni, Fal.
| 35. Miizico” ma”, ca fi.benito.
‘ _» De chifle manco (de fe Spaventa:
Quefta frafe è prefa dall’ effer il.fale la-fèla»
‘cofa Gherslla guetti povere faof trovarii in:
P. » quando tutt’ altro. munchi, Giace, cante.
Sf. Ii a. ole een
ecc
3° Chi Te manca fto poco , che tyubiumo;, |
” on po fa manco fi IAA <P,
E cons. VI. se. 300° na?
No: nc*è-manc’ erva pe feviiziato, #
Mandracchio, s ® Mantracchio. Quartiere -della
. 4
bi
Cietà di Napoli ‘nella partepitr buffa , abita»
to dall’infima, plebe , e-definato: al’ macellò .
delle carni. E voce intiesament e Arabz,, <é
in ella lîngaa: dinota ib Porso — n farti
velto luogo , oggi interrato e coperto. di ca-
-fe, fa ua tempo j Potto.; ‘ed.ora rimane vî-
cino al molo picbolo, che fa il fecondo Por-
- to: coftratto dopo 1° interramento: dell’ antico .
. Ci. refta dubbio',:fe la:-denourinazionedi AGme-
dracchio debba fasfi rifaliters quel. - tanepo >
. in oni nel decimo‘, e-«undecimo fecale i
‘»radeni poffedettero Pozzuoli,
ra, ed altri i a. noi viciui, € quindi. id
. mefchiarono co”1 letanî; avv ero: fa. ai
“RENE si è non: più. antica ‘ de>
Aragonefi , effendo . poffibile, che: i Soa.
gnuoli ,. nella-lingna de’ gni è réfiata dall’
Aisalio le voce Almandarague dinstinte il
Porte. .. do-avelleto: così denominato. Notit-
& quella feconda “opinione v Capasso,
ne sonetti MSS.
- Gort. .
si.
*
,y Tu. parle d° Lagliltsrta , e de Mafttiechio,
» Che p’ appurarlo nce vo no.v
Comme, decea: Lo - Parre Cafalicchior,
5» N° efempio de Cracovina lo Mandracchio.
5». Senza, te fartiano fange. le Rave a ilo
4, mandiicebia .-.
E. Ros, etr. III, sc. ps "2
dn n Ora
Pd
MAN 200
+ 35 ta va da lo capo a fo mantracchio.
Mandrallo , e Mansrullo:. Luogo afcuro , e fchi-
fofo,, in cuis’ inchiudeno i i porci. Tiork. Cord.
II. son. S.
‘ » Tao» paarco-a To teandrello mbrodoluto °
| ME € la gallina. cerca | atrecietto .
Si "trasferifce a dinorare. le più vili, e fpor-
. che carceri., e cale di qualche poveruomo ..
Tass. Casa V. SP 49
-’ >. E fi mò na.buojr flare a lo maritrullo «
s ‘> Nè buoje manette , e cippe fepportare. #
val pure criminale carcere. secreto della nes
srrà Wicaria.. |
Mane vacante, colle mani vote ; fon quelte due
voci da-noi’ "nfare, come un er fan àfloluse,
de Latini, Fal.
s Ma po cche. nce reftaje mane. VACANIE sen
Mantca s in fenfo ofceno il noftro genitale, che
. pur fe maneca de lo tiano fi dice : Fì na
. cofa ca la maneca de'lo core, val con russe
premura ; co le mmaneche , 6 co tutte le
mimaneche intendiam della 24% , od alto
.. importo di qualche cofa , Fat.
», Co le mmaneche è mmo fta mala fciorty
cioè è maffiuma -noftra, fventuta quella ec.
| Reftà: la: tmaneca n mRano >, val won conseguir
if rutto, ® perci rimaner del tutto contento.
ano: . -
ss Be ffiscio quante pife ; 3 ma gran cano,
s La maneca de me te refta’n mano, .
Manéiare, maneggiare , Grancicare , trattare ,
. 2 Fal. Fatte a. mmagejare , fatti. regolare ,
tun ‘po a, correzione , feat i configli degli
amici
Wi i sa «Ma
AE
ne maciubla firuziento da - romper il
lino, canape: ec. la- forma ‘% fiinile alla tenaò
glia da prender le afiguille , con uh dente in
. mezzo coperta dal’ perzo: della macchina . fu
periore, v. fpatola; e massoccare
Mangia, regalo, che: 6 fe alla. gente: di fer-
vizio .
Biangianza, esce de pesce
Manifco , chi fa troppo uso delle ment dass.
: doi e, simile.
Muniftarco-, maneftarco dii penlefcerco.; 3.
liscatso +
Minnaevia, fetta. d'imprecariohe; ‘corrotta;
ritto abbia, vaggra ; che ont
gie pur dicefii. Bè Yuna vera -prefiizione:. -
te notre ‘popolari «inmprecatorie feappnse .
3y° Che (tao chibineo di in POI
pro empe - dice., arm Manna.
Mixnnaje a ccafà',. val ha disbri igd4 Faf -
ar Ca *ii tre pparolé la mannaie:a -cesfa .
RiSnonverza, mazroveserto., fehiafid che: &- di
colla mano aperta rivolta.
‘ Manfippo > fadro; forfe da i meno sepit, dd ,
‘ che fa giocar mari; forf
esmness donde -il'marsupium de Latini 4: Ko
‘ ditettante. di nettar-le: Borfe, odi: feriale —
Manfo. mansutto., pacòdo , cos) pur ch
--3f porco fpezialiente quando è già impingua-
180, che per neceffità naturale. von può nioito
santo»
M AN QI.
mmoventi, Dicet pur del dova aval pure Copa
QUER: ;. marsggiabrle, Fal.
so Sera de ‘meglio. palta ,. e-d? autra fatta.
-Tedlfò, e-11 asia, ‘chili mnaianza - 0° cs
} Amante
Spazio safiara, sheiffre, dl. mantice e _
no Sti Rifa persa, ea cchellanterna arzura:
” >” Decrio, manteceianno , cerca dire.
Manteca . Busiro, del: Leste di pecora .' E° vo.
ce tarta Spagnuola., came € anche. loro ufo-
e. ent uefta. fpecie dì cattivo -barro , per»
iii denite ad: averi:; erlo fteflo avviene:
a ND, she: per magcanga: di palcoli: conve-
niestti ftentiamo-ad anet a.buon mercato il
busifo «della-vacche . Si: trasferifce: a. dinotar
sneiacer Om. fiby WS
- - ‘Piu Ch?a chie fave fa: colsca
s9.Si mme ne -fa; tornà. fenza smanteca ? #:
Mamteglisa, è: mantellino , abbigliamento doge
nefco .fimile. al eappossino, ,.: .. .
Lietta, bragbetta.
Mantefipar,; siial. della donne, ettisena, v..ane.
tecugnale |, .diciam. muensesrziolio un odiofo»
rrator di novelle, a fia ch’ abbia la. de-
boleasa di fx-il refesendario di netizie , tan
lora inteseffanti la quieto: di. alcune, fenza.
alcwes: fuo:-pro ,. ua. fel per far il- ‘graziolo.
Mautà, Vece.iotieramente: paffita .a noi. dal:
Krascafe > « colla. fiefa | maniera di pronun=.
ciaela .. come le-alise Bud, T'romd, Sc. Pe-
rx tre Noi con fi adoperò per altre, che-
per- dinotase. un. abbigliamento da donna e
nel, principio del, corsenze fecale ,.
sen pia mr Gute Gas TX, 1A
in
21 M A KR
‘, Dîinte & n'auta nce fleano li medidfi n
,» De li mantò, de fcuffte, e facriftane
Mantria , polsrone.
- Mantrone j polsrone, è famofo luogo oggi par
detto la conciaria , egnora fporce di
:- ed itmmondezzè per l’’uccifione , ch’ ivi
degli animali , e per l’ accommiodo A è "Ba
i apparecchio d delle pelli i Lai chice, e mortella ,
Fa
,, Vecco n’autro mantrone addeventato
‘3 Lo gran Tempeio,och'a Ddio s’adilefica;e.
Maitroneiare, polsron iero gra .
amunno , motò -5 è ec
rr: PPerzo la bora mivile , "eine d; »
natiche .
| usci i Cannisunscie, che che Cervo pe
i vafi di cucina. Viené dall
mappa , che dinotò. lo feto ridi in
come in altre parole vedefi quanto -
* Diafetto noftro confervati più i
che non ne ha. i comune al -
Nb: E, agita di'zionevete pio sese; o
"o. a ipr été 13 dI
LL ’ , Ch? avea fenuto. del le mappiste: :
Falano. | ste dofe
> E ‘nceapo friftvogiialle raggi:
SÌ asferiico a dinotar dinza vile c'e di de
, pravati costumi ye pretidefi la merafbra' dal
| difprezzo, che fogliam fare de” cannavaccìr®
. “Matatà, te snisera, e tar iffo, bui infelice.
Mattanciune s cagnonte d" unz hbbile Siniglia
_ Chentana dicut tre Fratelli ro tanti N via
ri Spagna 3 onde riofo
venne, ficchè 1 Fafaro. cate * so Re
nia * Nè buje che dite fare a bene ga meerale
“ sE
MOACR 23
23 Ce fio grannommo a {a Li Marcunc iune,
cegno ; e marcangiegno . Astuzia, arti.
- ficio. di guerra. Dal.-datino martis ‘ingentum.
Ingenia, FaFoNO anche più pifciamente. dette
tquefte arti. di guerra : on voci {@° Iuge
o gquicre, € pel Francele di Genie »Giadr. ‘cane
XIII. SE;
s, Chi Ù che nce po elle lloco fotta? ;
- *. 19 Chi fa.che mafcangegna vonno fare. ?
val anche Sagartella , squasilio , macchinel-
fa, artifinio downetcg .
Marchefe . Noto titole di nobiltà , e. dinota il
| meftruo delle donne: non ha altra etimelo-
gia; che l’efferfi volto mafcherare il nome
mese, € dirlo più copertamente . Il Cortefe
parlando di donna inciuta nel Mice. Passi
cant. II, st. 19. difse così : .
, Ca bellamente da lo primmo mele —
”, Se rebellaje da.lo Segnò Marchefe,
Mute n. pi Melchiorre. >»
Marciumma ,s0erciame è. il ui
Marco sfila. Fare Marco sfila , è modo pro-
. verbiale per indicare il fuggir via. Fuvv
nella fine del decimofefto fecolo tra gli altri
«am famofo bandito ne’ confini della Marca, &
degli Abruzzi, che dalla bravura , con cui
nava a combattere co’ fatelliti della
aftizia , e con chiunque , da cui gredefse
setter fiato, offefo., ‘afi sutIE il nonie di- Marga
Sciarra , e fia capo di un vafto ftualo di fuo-
Safciti. Ma nel 1600. non potendo refiltére
e forze fuperiori non folo di birraglia, ma.
di truppa difcipliuata mandata. contro di lui ,
faggì , ed abbandonò vilnente i fuoi compa:
gui, 1 quali i ia vendetta. agli mutarono il Lu
eg SM AA ma
me # Aibrco:Schetra.in- mato” di) Marco
Sfila., perchè sr:3* uno eflaza ser: mon do
- rammentarono: più, "che ‘coming; ‘e difpier-
TO è, Fa CARI. 6 Fi ° die VaR
‘ 30 E .fsaje ‘Me '‘fualle di:nce * lisje vue
» ” Co Mare + een è-duste quante. È
‘Marramao , fpirito maligno ., -o»;lasva.. uapate
finta , fimtie al-:Aereraro , 0 Mosxcielle per
* dar terrore 1° peri. da spot ie: midi peo,
cerco, ardo ue rveglia di avons în
© Marramao! interjezione da vaaas 0: W5% ne jegir,
|. polluo, quafi diceffinto i «ietini guardi È
avermici a ‘brettar du Frigia Lu
Marranchino . Ludfyot parola
diminutivo di mdrrtto’, come futono la digit,
ti i Mori. per idiff o _dGriftiani Poi
‘, E allato 4d fb Stiteno natrancirizo.:.
Menia cant. LI, st. 26, |
+ Lo marritichine
” ” Afcea de suerte, pe giocà «Betcino. wu.
"Matetto , nioere agitato; Vira Sirrabtt rds Noise
‘re, a diffi Ifferenea di quel che ‘dicci
Maregruoffe , -0 ablortarara, «id: quando mo-
ftra una proffima fariofa it sempiia -
‘Marejuolo , «e marivoto ; feti. ‘suriola , Fade :
quindi mafiengiello , Inaioliggie 4. lato.
. mbg TO. o PRREPPRO CALLAS .
Marcona, merenda «
Marmaglia, Plebe bortogiia, vena 03: ]
| polaccio'. Fal,» Lal
s 8° allarga la soarsiagiia, è fà "vesta
Om. lib, VI
39 Tirate nzamze ogmmo a dida sriera,
sy Na che fe hia fta-etatna guiieta
Marztola © sil, 70406 idi_mleriso cl
“M A PR 213
Marroae , 4uve vecchio, errere classico, e di.
cefi pur.d’uomo, o -donna di grefsolana cor.
re, e di avanzata età 4 ® forta di ca-
| Merpeione , 3 e a marpione, uomo scaltro da up.
MdlrichO, per gti. > Fal,
”» Ca fti smartielle , e fotte Amore
E° ppelagrufo , e fuerve pe ro.
Martino n. p.} ©.pesoro, voruuto ::San Marti.
no ; 0 Martino diciamo a donna” ‘gravi.
. da di coatrobando per ifcherso., .0d .a .cofa
che delideriamo che crefoa, e-liamene in:abbon.
danza . .
Martora ., smadi ue .
Martoro , muortorie, dicefi del dì della morse di
alieno , e-della. fumebre : e perchè ba
Gra rtobba a-mmantesò vattaglia.
Martuccia , dimin. di Masta, e. scimia . sali
afo , corrotto da snalvaggio , che marvag-
‘dicesi ,
», No terno terno caccia Il ommo da la cafa
ss Fuoco, fummo, e ffemmena marvafa .
val anche astuto, lesto .
Marvezzorie . Ore smarvezzozle dinota /mori d°
era, La frafe è prefa dalla caccia de’ tordi ,
detti da’ Napoletani marvizzi , che non felo
neli’ alba , ana anche neli’ ora firana dapo . il
merzodì falvolta si vanno ad ‘ammazzare )
. cu. . quan-
216 MA RR
quando n60 rcomparifoe più alcun’ altro. 0h.
-* lo. Ciacc. Prof. pe
- » Quane erano. nre rnasve ezzosie,.;
o , Che ncignava lo Sole a avè de l'aferd ®
| Marvizzo.. Tordo, uccello tra noi, di. pafsi
. gio, che nel fine dell’ autunno. cemparifce -
nelle- noftre campagne. per pafsate in regio
più calde . Que’ giormi.; né’ quali ne * compa.
rifce un maggior numero ; si dicono groxp: di
| svdsero, perchè. molti ne. fono centrati. nella
.+: notte. precedente . In -trasiaté dinata folla . di
- amanti intorno a belle rerina. * La capo’ de |
- lo marvizzo dicesi .talos ofcenamente la pur
sa del membro virile. val.
©. Maruzza , lumaca, dall’ Ebr., .tacemtza.,. csòs
sus. Quefta derivazione. a taluno fembrezà al
quanto fisana, ©&. lange petite non rien. che
» Comunale, € gensrica - pur troppa , da che.
qual animale è quel ché non corte ,.b aluen
muove ? «ma quante ‘altre. veci-nanfcorreno
la fteffa forta, e fpezialmente :ia, greco: teflia
en Maria che in fe fieffa pitro. nen, im-
A.) CORUuItio , ars. discendi ; € ‘pur a ‘
Pel folo dici filofofia , che mamtemanti
appelliamo , è ftata limitata. ‘
Marzapane, scattolino da mupovier,. , .
Marzocca , biofco famo ; “così desemigtito ‘da
un celebre bandito , che lo foelfe par fua re-
sidenza v. Faflano ..
Marzo , mefe ‘critica per: ‘chi da novello ‘Anali
| bale ha pafsato le Alpi. Marzo te nu’ ha.rza-
fo, val s0n hai più che farci , puoi nndaò
: via, Quefto dettò ha origine da na tale Mae |
niero di nome, Merze , .il. quale capi
‘queta noftra Metropoli con bell moglie, sf
M A s 217
le infamie di lei vivea , tenendo tma tabella,
in cui eran notati i nomi di tutti gli afsol-
dati Drudi, quando un di coftoro mancò dal.
la folita, ‘e convenuta contribuzione , il buon
marito Queftor Marzo qual abile, ma troppo
rigido Cenfore lo efpunfe es a/b0 , onde ri.
tornato l’ impontuale giovane , Madama gli
difse, Marzo te ne ba raso; che -pafsò poi
fra noi per un proverbial detto di efclusione.
E come il cennato mefe di Marzo è fatale a
Franciosi , ed a varie forte di beftiami.
perciò Marzo nue P ba rraso , val anche è
WIOFLO è .
Mafanto | e mafaudo , I/' principale persona
distinta Parola teltata a noi dallo Spagnuo-|
lo 2745 alto, e dinota egualmente il maggiore,
3l più grande . Significa pure furbo, birbone.
Ciucc. cant. IX. st. 43.
so Pocca chillo, che mera lo mafauto,
- 39 Paffajelo a piede chiuppe co notrillo. #
Mafcara: da paox, 0 Axcna , persona , la ma-
sc bera ? _ - *
Mafche, mascelle gote, v."gangale, guoffole.
Mafcefcia, commodità, delizia, Fal
» Cche flare de mafcefcia nce trovaro. ‘’
Mafcolo , maschio , ed arme da fuoco per ifpe-
vo nelle fefte, con altro nome masche, e mor-
salette, benchè quelti ultimi fon d’ una forma .
più -picciola . |
Mafcone, guanciata, schiafo, da mafca , la
Qquaneta .
Mafe , e Tommafe, Tommaseo n.
Mafillo, e Mafiello, Tommasino diminativo.
Maffaro , capo de pastori, Parchimandrita , 0
chi ba cura d'una villa ec. Maffara poi di-
Lia.Nep. T.l, K cefì
218 M AS °
cefi una Donna di casa , attenta y fatigutrice
ec. come le Domisede , casarie di Plauto, di
cui hè oggi fi contano. -
Mafto nato , i/ _Boja, #a san famefo di tal
| nome.‘
Mafto Giorgio . Nome d’ un «quanto iliafirè ,
tanto crudele correttor .di matti al grande
Ofpedale degl’ Incurabili , -diveneto generico
‘ di ratti quei, ch’ efercitano sì fatto meftiete.
Pare, che quefto uomo neceffario nellà repab-
blica, fe non inventore ,, almeno riftoratore
dello fpecifico.tli ‘an morbo creduto incuraliile
( fpecifico voluto indi applicare, ma hon dun
‘egual fucceffo ad altri mali nella-qgè' mofirz)
‘ tbbia fiorito dopo.la metà del ferolo
to . “In fatti Giambattifta Valentino fue
. Napole scontrafatto impreffo nell’anno 1669.
fembra parlarne, come di un uomo vivente
,allora , e fuo amico, nelle feguenti Ottave.
3, Deh .Mafto Giorgio mio dotto, e fapato,
3 Che tanta capo-tuofte haje addomate ,
| 4, Se non te muove a dare quarch*ajnto,
>» Nuje fimme tutte quante arroinate.
sì Non vi ca lo judicio s°è perduto,
+ss E tanta cellevrielle fo sbotate ?
‘33 Auza ffa verga 10)a, snuovela priefto 4
» E non fa, che fe perda fPaurto riefta.
», Fà, che sbeglia ognuno, e che canofca,
» Quale ,-e chi era primmo de la pela d°
‘30 Falfe pafeà da ‘lo na ogne imofca , *
3 Falle provà o zuco de l’ agrefta,
5) Azzò ch’'ogmmo de derittà fofca , *—.
- +, E fe leva osne fummo da la tefta;o
“.- 3» E fallo priefto, ca*fare to :pudje,, “|
. ‘23 Ca fi no lo faje tè, lo fa lo boxe ‘i s
l e
horn
M AS ° ze
I Signori Amwainiftratori di quelGrandeOfpe.
‘ dale potranno per zelo delle memerie patrie
far rintracciare più individuali notizie di eflo g
I Tofcani ch da quanto tempo de avrebbero
- fatte pubblicare. * È e
Marino, #/ mare, Fal. ea
- «50- Ancora non fenteana comme fona. .
39: Coll’ enne <groffe {oie maflo marino.
* Mafto, e maîtro, maestro...
Maftreffa ,-vanna-che si vuol troppo intrigare 3
e far da dottoressa . À
ulalcia , degnajuolo , falegname. . *
datte , mom di tribunale, #l primo dapo
it Pretere , ordinator «de processi ; perchè
dev’ effer uom di efpertezza nel mmeftiere , e -
«talora per difgrazia dell’ umanità accade. in
tal perniciofa abilità, dice d' uom verfipelle,
.-saaligne , ® grande imbroglione. || >:
Mafteangelo. Nome di un carnefice celehre.ful
priricipio del fecolo paffato. Vedi Pontannige
chino . Cort. Parn. vant. VI. st. 21 .
- 59 Decite dti «de a aule fastia fcappato -
- % s IL 12 afrangelo. a Di
Maftrillo .. Trappole de’ zopi . Neagpà: difto a
io maftrille dice; metaforicanaeare di ognu-
mo , ch'è pref nellacciuoli.; 0 incappato ge-
gl’ inganni tramatigli . Forfe deriva da 748:
© stero nielfo.in «diminutivo; seffendofi dagl’
, Italiani detto. magistero. -qgui. ‘invenzione
. meccanica. ingegnofa » Gors. Mice. Passa: canta
, VL st. 24. è Le TR
== 1 Ed a la prima vifta'‘fuje ncappato; , —
| 34 Gomme fosece incappa a le maftrillo, *
,quamità di filo avvolto ‘full’: afpo N&
CK 2eniinooni Lato
Lo _ co
Lodi
è
“
220 ._M AT SI
‘ petata,v: aftola. Tent matafse ’n corpo ,
— mal.esser finto. È O
Mattamorra, corrotto dal nome del famofe Ce.
«pitan Mattameros , Faf. cent. VI. ost. 18.
Matenata , tutto il tempo della mattina, e que’
‘-fuoni , € canti, che portan gl’ innamorati fot:
.t0 le fineftre delle loro belle prima deli’ au-
.rora , che pur portati di fera fon diflinti col
nome di serenata» Fal. O
3 Non fe fcetaje pe ffi che de i ancielle
ss All’arba non fentîe la matenata. ©
‘Matra, utero della donna, onde è famofo nel
° fe i! dolor di matra, che dicefì ver.
-*bialmente di chi fenta gran difpiacere di àver
a» far qualche ‘cofa . È
Matra , e martora, madia, iftremento da favo.
rar.ti pane da merrpo. i
Matreco . Fosso di fango . Dall’ antico France
fe pratre , che oggi pronuncia mare. ®
Matreja , metrigna.
«Matrefciano , aggiunto di colpo , e prefò ‘
.traslato dalla robuftezza di a dell’ Amatitok,
luogo del noftro Abruzzo, donde vengono &
'.noi, ed dltrove de’ validi tagliatori di bo.
«ftt, che dan colpi di accettate formidalîi ,
onde andaron in prov. i colpi amatticiani ,
| .3, É-ttanto fu flo ‘cuerpo matrefciano ,
+ 33 Che lo giacîo tagliaje comme a riecotta.
Matricola , tesse, e cartello, che fi prende da-
. glì artefici per poter efercitare qualche arte ,
. e.certo.papelto che prendefi da’ giovani, che
“èglion ettener fa Laura dottorale , chde
Matficolato , detto d' uomo scaltro , © pefreo
‘mel suo mestiere
o Mar.
| M AZ 821
Mattnoglio , eruppo di cenci, carta steppa.
sernile per otturar qualche buco, i
Marinoglio ».Gomirolo.,. inuolto. . Cjuge. Canti
P. st.a. . 5
. 39 Là mpontava de fieno a no-nrattuoglio .@-
Maurfima , epiteto che diam a’ Turchi , € prine
cipalmente al Gran Signore, forfe da Nu ,.
una cosa gratde assai, e masstosa, ed in rea»
Mità chi fra tante tefte coronate. oggi fa. più.
luminofa figura di lui Y n
Maumause , voce del Toro, Faf, | è
sv Strilla., e cco- cchille fuose Maumanne
33 Se nvezzarrefce, e cchiù l’arraggia aomenta-
Mavotgne , e mautone, o matone , mattone, 7
Mazza, bastone, dall’Ebr, berze: e
Mazza, e piuzo, forta di ‘giuoco fanciulle(co. ,
. che fi fa battendo con' Gn baftoacino un - oa
..gnetto diftelo a terra finchè: falti incaria.: ‘di
cefi d’ uomo , di cui fi moftri far poco conto:
e fi dice pure di cofa, che viene: sbalzata - db
(Qui, e di li, E
zacane , in vece di AMMAZZacate ,. s4450»- 1
Mazzarnauriello. Piccolo demonio s farfarolla i.
Pare: corruzione delle voci. Spaguuole. m10g0 , gr
meorillo, che: fignifica un ragazzo moretto s
in Francefe. negrilio»,, come. sppuato Li di
pingono- i- diavoletti di non peflima indole ,.
ereduti efiltenti , e da’ Romani antichi detti:
mieres, Cors. Ros. att. IL sc. 6; »
>» Quanno mazzamauriello le fla NCUAIRA;
* pempe fuorfece fuorfece ; fa cunto,. . |
. 39 Le fa la lengua, commo taccariello ..? .
Mazzamurro, biscotto ; indi. esse da da. m4%-
Zamorra », val elser cofa: ben comune ,. vile;4
erdinazia;
i Kg °° Maz
MIO MALO... |
Masrditsoni. Frantume di biscotto » E votbo
intieramente Spagnuola reftataci, perchè nela
«. la Truppà ; «e nell’ Arfenale fi fegue più, che
. in ogni altra parte, ad ufar voci Spagnuol ;
giacchè ratta"la forza militare di teira, e di
©: mare è flata ped tre fecoli in; mano. di quella
Nazione. #- E, .
— Mazzamma: ». E° corrotto-,. ed: ‘abbreviato da
> » ssattamorta; è dinota ogrii genere di rima-
. fugli di cofe commettibili ; ma principalmente
. fi ufa per dinotare il minutiffimb,. e viliff-
mo -pefce-. -Val anche: plebaglia ; gente di
qomtun conte, Wo - ot.
Mazzarieltò , Segrefto palmare, ch'ufan aver #.
fianco. lè dérine per foltegno-de’ ferri nel lavo.
© tio- delle caldettev. 0 /;/0 ..
‘... Nazzecare ,. masticare di undone: , mahduco ,.
-- donde mksxt, mandibula, e ‘ltmazzeco , bilon
. Appetito, è note, lo mbstaccio..
Miatztcatorefò ; convito, baon appetito, Bume-
| gumasse, e dentatura-, e«roba: da nbangiilte è.
Maezàeco, robd de: snvangiare 0 > 3
- Mazzejare*,. dastonarer. a n
Mifzziere, -fetviente- dî Magifttato-, Hi" @0tt0=
. thella‘tma228; che- porfa-avaritiscome LLitto-
“ride Rofnfini : e. fortà. di: carita: fellé- Préttef
fioni:delle noftre. Congregazioni” peri fiufso »
| è miotivo!-.. . SIINO
. Mazzo ;, /& itftteriora delPnuomd;. è d'altri -ami-
abbeft r-iritendeli atiche del culatitt i, - onde te -
faccio af. iò. mazzo sval'a- % pi di‘:baltona-
_ tes è calciità dirend.. Pretidefi paro | pe-
“nibale.. . n Pi Pea
Mazzoscate; batter elio, dicéfi”’del Ri6*, the -
"das
.fi rompe: nel mangano .. |
De Maz-
| M BK ess
Massune , noftri Inoghi famofi pel (pafcblo de-
, gli armenti, per le belle erbe , fpezialmente
cicòtie , e per le muzzarelle, ch' ivi fi fan-
.n6, Fal nen
.. a» Ccofsì ttaro gelufo a flî màzaune,
. 3, Cche ppe la vacca foja gramenoro fapta.
Mazzuoceolo , batroh delle piante; lat: gemma.
| Mbe,e dense... . |
Mbriana , ed anche mmereiana:- Aspeaso nobile,
bella figura . Viene facilmente dal Greco
apSpiov, infane , 0 -pur come dicefi in- Italia. —
no? Embrione, con-cui fi dineta: il feto gi
‘ formato. ( F.-M. F. vi’ penfa qualche altra
. sofa. nella fua difsertazione ec. ) Si è trasferi.
ta quefla'vaode: a: dinotare» qualunque prima
forma, o’ fambianza data a: qualche' cofa. Ci
fervirà' quefta: parola‘ a -rappartar: quì per in.
tiero uit’ fonetto dea troppo mal’ conofciuta
Tiorba a Taccone diretto 4 4e Geuettola, che
vamtafe ncoppa a la-conmmencra, quanno me
resse Cacca. (Card. Vi son. 15.)
me Puozze: arè de: .cecala: lo deflino;; - :
| 3° Che: tanto” canta‘ nf che crepa’, e more,
ar Cevertolà mmardettà,, xche a tutt’ ore:
.’9s -Sîcco te: pozza (tè: flo cannarino..
sr. depose ncappà: *a ‘Îmano a cacciatore,
. 39 he derjuorno te porta ‘a no giardino, .
s> E d’aucielle burlata po Îà fore: - - —
sa Puozze. legata fa; comm’ a chiappino.-
pa Ò la” pepetola. haggie; armta’de-cana, -
3) O puozze avete tu la vita' corta, -
3» Comme l’ha: avuta Cecca fta: femmapa.
‘sy Scria a: lo*nfierno'do*la mala fciorta ,
s9- Addove nata fi, brutta mbriana ; |
s>-Ma che me ferve ino s fi Ceccaè morsa)
Ì . 4: ul.
®»
224 MMA
"Eoes un (ometto delicatiffimo , tutto dedite,
e pieno di fale, che non cede a ‘molti del
- Petrarca, e che moftra quasto farebbe (lato
fufcettibile dello ftile elevato .il notro
letto, fe frequentemente vi fi .foffe adopera
to. * Faf
ne » Ma la bella
> Mbreiana nc’ era de Crorinna antica.
Mbolla, e mbollecella net diminntivo , pustole,
vi - veffecchia, e veffechella.
Mbrejacone | gres devitor di vino.
Mbrejachizzeja ) nbriacdezze. I
Mbrogliare , evvi/uppare , ingannare , mito.
plià le carte, contrar marvimoni , in Cona
No, e cattivo senso , unirsi da spesi.
Mbrofcenare; e mmrofcenaze , -vvolcodare in luo.
‘go sordîdo , Faf.-v. Sitillo. —
Mibrofonejare , e mbrofolejase , borbottare, 3 I00P=
morar soito voce .
Mibruoglio: , garbwglie , confusione da Sperx ,
‘lo cannarzozzole, traslatamente profo ;..at-
tefo i fuoi tane’ intrighi di vene, nervi, alpe-
. rartetie eC
Mbruofo nm. p. AmBresio , vi Asnbrootò .. e.
Mbramma, vino, e talor denaro sé che .fi di
per corromper valchedimo. :- talor è voce. dì
ragazzi, lo fteffo che mbsemmea, e mobamba,
e val dere. |
Mmaggene , ritratto, statua. ©
Mmaggenare , Immaginare.
LI ; "difufato” per °n vajsta., sn guaina -
af
gas . + Avza la fpatà-
» , Colt (tata ppe i «aimmortomme mmaina.
ve chi ci è inadio,e che vo-
- gliane
ia MM “3
fsi a fiore, 6 fas ciedere: di peffimo, carato
” SE no enmalora acenerto., e ppenza buona.
ofca, demonio, Faf.
%Ì Ma cche? cchiù è no:mmalofca;, e cchiù:
s» ffrofciante:
x Muallazzo, v. frnallazzo , caduta. Fal.
Pe fto mmallazzo lo fango nne fghizza:
» Ba: le ferite ,, comm? acqua- ‘a-ffontana»
Mmallo. , caduta, v. frmallazzo .-
Mmaminuoîtolo , bumbecesò ,: befan
. Mmardire, malcdire .-
Mmardette., cofe. mimardetto ,, val cure: sf
BI è
| seri albersno, 0. poliza lolita daiG.
da’ noftri Luoght? Pii., o fimili ,- per limofina
a donzelle povere ,- perchè: pollan: eollocasli in
o monacerti.-
matrimonio ,
Mmarvaria, è ‘dilofara tal ortografia, în dicui ve--
‘ ce forivet "n. Varvaria, sn Barberia.
Mmafciarta, sembascerda..- .
Mmafciatore , ambassiadore, messaggio 18550,
e talor raffiano.
Mmatola., e: nvatola ;- intense, voce: per' altro:
più S gna che ’moftra, dal lat. srvamana
noi fi. dice nuo, e non più: .
et c5E ; Fac ufolla. —. |
sy Fa nai parlata Alete: intito: addotra:
aiar set “n: campo.: Argante abbotta: »@
nr) , meglio. NYMISIe:, imbastare nodi ims
at
sersi ,. incontrare: o
Me» fordato pe: ‘dda naa : "e sme chi.
pd ‘9:
x YI . ‘ 33- Ch”
7-2 MOMUE
20 03. Ch dea fatto; «.ppo 3 fle- tese Regge -
s, Cata £_ "as
Mmeciata= Piziose: -Parola' d’ i iggiorià-,, quali”
dicefle. inviziata» Giuce. canti Vike st da
> %-Manmsaggia-quanno majernce-B pata. :
Cs PS frattatela. da-ccì ffaxmpneciitax, *
Mmedakita:s meglio Nvedblata,. srvagionata a VÎ
“niata senza Maro Re. CI i di
difufato , .v- nventme: inzemori . è
Mmerda;,noto escremenzo, e mensa +: 0008 le -
lo-mmetda se 7. aueritas Atimary @ -fade: de -
mmerda; czima vile; birbeje-sorta di gresso -
| coltrtio-Ha.sacess: detto pur-Geseese, Ve Fe-
de- de: mmerda-. .
iMimerdufo ; aom:vile.. -
Minerruojete -, .. delicaiezze: n | fricomeomsabilieà”
abinnesches. gonfiore con prurito: el adele »--
‘e-scuricamento di sangne: da quelle «tali par
. gi dardi ditueppodes,, quindi mnerrafetosa
cefi di- Donna. pitna-»di molti, e-vagbi de-
siderj , ed inquieta y Vo: verzizae,. tirrepe-
. riere.-
Minettecare; cader di fianca 4 - iromescidive:-vuo:
‘glio. mmertecato; ion -vale..foltanto odie ro-
: vescisto;. taa- metaforicamente «dipef :di-. Don-
i. na’ufcita.grawida” furtivamente; vr: nvertecane..
Mmefcola;, mestola.. .
Mmefcola;: cazzmola:.è (perio: di cucchiaja -
: Mimefciglio, miscuglio amistara. da .
Mmefcare-, mischiare: diverfo ‘da nvefcare.
+ Mmefcottare.v.. rivefcomtere . MT
Mmeftere, urzara; spingere s ‘onde -
Mmeftute, e nveftute; rzi.;ispintori |»
Mmerzare ., . jnepugite ,. INSILUNIO | V. Nver-
zare è cea
o i Mmie-
MM00 327,
Aiiziete:; orso; dirimperso .
Mmitare , , imitare , diverto da. avitere 9 invi.
ere .-
Mibizbjato ; tpetigiato, e mmiciato ; s bugiardo, -
© diformato da alcuno secretamente. di cosa ,.
forfe da.swvigrato:: | —
Mmoccansennuio .- Uomo! friocco ) che fla: efta- -
tico colla'besca/aperta ;-e. il vifo: alquanto
rialzato in ‘atto,.che- par di chiedere; che altri
gi” imbocchi un ‘macobèrone ;-uno.pnocco. Ci
- difpenfiamo dal citar fe-antorità\di ‘Tommaso :
"Valratimo:; e-di altri ; la cofareffendo” vifibi-
‘ Uffrma;e ‘di ati frequente incontro”: w:
Minojenato , y € più ‘propriamente ‘ammbjenato , -
serbato; scuro» d' anime; 3. anche: i-Tofca- -
ut “han? soia; ve
Mibemmaro ; vas alsssicarcadata: ; da puGwpesp >
dedeeus i ferus; da che chi vada. a terra re-
de “quel ‘atto: come un pazzo ftonato , e’
PI fem fe ‘di rimanere affrontato ‘agli.’ occhi
di:-chi Phi veduto»(drucciviare. ,- © Cadere-. -
+ Fafo: ,
» Fa no: ‘mreerelrO rta 1o-fmargin®o . °:
Mmnommola , e-magtinmolo;; vefo «di. cretà .no-
to; da' MapBudig 4 0 «BonBurug: - Polluce -, - 56vov -
* quarcaga Orion suvenesi 9: quetto + + dall’ Fbr,
- mobelA”otre;. l''orciuolex la giaria-ec. de.
. perdito n; geminato= 5, dice Buftorfio :
Forfe anche dalla ‘fa coftraziene timbomban---
te, dal: jat; in e -bombusti | . MEI
-Miiorosto ; e nvroceato; Spoccato. +. -...-
Minoemilatore ; amibedico e e ca
Mfnortalé ; immostale ; » e AL
Mmortalase ; reader Farmer Pi nome di > cali
CURO è *,
to 0 K: 6 VI Manor:
Mm x n E° propriemente peer,
ottonare rrri
‘ne di cacio; ara fi ssasferifce x dinotar. an
che suggerire cherui qualche cosà , adeatri-
nerlo. — e perc dir così smpienie; come. farebbe
ro. i cuoche di un.
peg rali s pi , ich propciamenze- ‘ide’
nimzioci , ce , capperi ;: ;‘eper traslato
degli uemini , che 9 inforazinopi mamente di
qualche affàre.
Marrofcenare, e mprofcenare, riveltae casdrper
terra:, ed în qualche altro lnogo, nel. fingo
ec. val anche stropiecrar, meter avanti , z0-.
me nee li’ aggio mmrofcanato ’n mulo, glie”!
ho efferto più volte.
Mmroglione , insbrogiiine,, setto
per bifiecio co però; fchemo , e Pincita rig
fa a: flo Minneg!i ione ) € ha |
R pg ila
» Quante le caccia H'uvocchie ao Latino?
Babbovine per Ba/soviro.
Mellefe. E° corrotto. da mualleso. Senoviscne for-
te di pigne, delle quali quelle , che hanno.
. pignoli con sfiserza a fchiacdiasfì , diconfi.
Pigs mellese. Mus Nap Egli. WF.
, Na manelia gentile, e tenerelia:,
n > Fanca ,— cenera , morbeda:, e mellefe ..
. Meltone, frutto note:: reufcire, o»fpiarase: a:cco-
cozza lo: nrellose y dicefi: di cofa ch? ka -bmon
principio ; e cattivo fine .
— Mena mina , dicefi della polvere pirioa , della
- cacnia,e. del buew appetito, come: ca see ast:
__na nne voafe no pirszo de mar salta.
—MMbnna sirinza; Poppa. > ii
Menare y;sinere-, scagliare, gettare: >
ne a Me comm’ a Mmene ;.- come a mer.
"6
. . ®.
ho «
M E R i di
- Mibnsce. Demeniza;, nome-di donne ,- paffato
a divenir noms:generico: delle donne femja
te,-e fgratiate., com’ travvenuto. anche nel
Mennecì difufato per -vennecì , wexdicare. _
Mengraneja , mincrazia:, forta di dolor di tefta”.
Mienuzzaglia , frevsume ;. il refiduo. di qualthe:
cola ,.v. fca O. I 7
Menuzeare; sritare. ,. ridurre: in: pertàtri: tas
gliando. :’ 0. "0: o. o
Masoza-, milza. 0: n
Mercante.: tal è fa--poco buona fede dî tal' ge-
.nìa:, fenza totcar i ‘Fenicj, e Greci per tal
mefliero celebri., & più in confeguenza per la
‘hero. maniera di trattare; che tra noi pur: tal; .
Dame: val per us. cattivo epiteto, onde Fa.
no. ; Dt! -
» Mo- vene-a- fia le faje ' autro fbifante,
*. 47, Oh bene mio! cohe ppatò dé mercante £
Mercato. E° una piazza grande di Na li dal
la: parte’ orîentale., proffima-atlà» Chiela dil'
Carnsine Maggiore:.- Vin. co detto per’ ari.
tonomafa:, effendo it più fpaziofo, fregueno
tato, ed abbondante Mercato della Città. E” |
il laego-ordinario delle forchie .@t
erciaro , e merciajuolo, venditor di fertucche,.
laasr s.apilhe, e-simili astvezzi. ©
Heretrice ,:detto-frherzevolmente- e- nel gergo:
del famofo'D: Fafidio per dona di merito.
Wiefelca., cenue sugliata in: pezzi, e secca’ al
fenio:,. ode: ali vento: vali fur: rovina , smi.
nuzzabiento fatto con. faria:, e per rdbbia n
- e dispetto: Fasne mefelca., to-fteffo che e240-
. carsjare , ‘adacoiure.< ’ |
sed anche, milifca.. Oarne: di pevora:
\
ia —
at * tivo, ma paceliecio cibe dep
- afmataz:etttivo, ma neceffatio ciben Li
Sori Abruzzefi. Corr. Res. ast. LIL sa, x.
.- 3 Mme farria muramaia, me facria mefelza.
Meffere ;. un tempo titolé*di conire ,.er. di di-
. {prezzo®; onde far uno meffere.;. vale far/at-
do; ingennirie:; e dicelì ‘propriamente . fe : dn
‘mn contratio fi.faccia pagarzQuel' prezzo , dile
in fatti‘non’vaglia la col veriatagli ,.0 fe
_, in quialehesconmiterdi cares fi'- faccia -pagîe
tutto ; o la più ‘parte-ad ‘uno; ufcemielene gi
altri franchi’, o*facendogli quelio-fchesae,;<0
fe: Prometed a Giove; v.-Liciano.-. >’
Meciggia; e meflaggera; fpello raffiana.
Meferejo., mistero; e.apsu:da scherzo .:Fà me.
ftiteje ..fare squasi > fimgera di menwolerzna
1770001 }, mentre in’ fattirtt.bomnae Fà-chiliome-
{lerejo:; usar con donna: - o I
MéRerejulo sube vuol. farsi. pregare ©
Mette. ’n campo , vai suamen: dre proposi”
zone . - tex, ani Tu dtd di
«Miétere.. Mietere ;-e rubare .: Venì.:da metere
- Vale esser pratichiseime, allegrissimer; aver
, Sotamo pracere: Giuce. cant XI: st. 8s.
« . nvE pe:fa: mbroglie<net-vevea Ba metere,
“_— 3y=Tarstto ‘che. nulla .nce*pateascompetere. .*
Meuza; Mizar E? una:glandula‘alquanto gran-
‘’ de fita-nel’lato--finifiro deb baff&'rentre. Ab-
. «bottà:Sa meuza,;.0 fa tatuttv.ua meuza;; vale
_ Sofferre, un'mgle;.. n ingliutia” scesa - poter
| rsftgare:; “giacchè gli-antichi Gaski tanti uff,
a’ quali‘fimavano» deltisata: la. rhilza; penfa-
rono .efler. ‘la ‘fede:: dell? iposandria*, - 0 - dell’
.., umor malticonice:; E°-natmenza sfritta , na
| meuza: falata , e femplicemente è na. meuza ,
. .. Val è un nulta, è-comesda nos fanne tear
I a
Le *
La
Meaaanena ; fort Sk calore di. ‘quettio palm
Napplitani ; quindi! metaforicamente per la mi-
. fark del-dovere ; File:
y.Scufame;. bere inio, la meza canna‘
” Nos ct a fia botta, ote.nme fi (cordato.
Mezale ; diciam per: derifione il Genovefe :
Balla Dianiera di pronunziaee ; Fal.
sr Nò reezaleugna averrà ‘ttanio core
N ” D' effz Ho “primme@ affare. fto. viaggio.
Miao, voce del'gutto; quindi:
Miaoliare 3-imitar la vece dal guno ; ; 0‘ detto’
di sal animale s.
‘- Mico; meco; 0 con me, dicefi pur commico .-
Micce:; Mineco, Dammineco ., n p.. Domeni. -
co; quindi.i diminativi Miccdetrello , Me.
mecbiello; Miccuccio , Miteruezio ec. Mirco :
val Sancie-ane certo» animale del - genere: celle
cimie, e- tal ‘animale par t Li
. pri ilo, è “detta d’ ua” Pilalivianie
Michèlaflo.; e-micalafio4 polsrore ; -
Miedico d’ anrina: I' noftri: antichi nella foro!
.innotente. roplicià diftinfero in due cla i
| Medici: G b5 hiamasano + Afsedeco dl urina ‘quei, .
*aggi- diciamo: pro ente.» Medici ; è
Miedece.da chimjen De che-chiamismo Ce-
russri; ne:l’ èffer-chiamato Medico d° orina
. . $° aveva-persinfulto ,. 0 difprazzo. Cors. Micce. -
Pàss. cant. IL’ st.-.
ss Da chiffo po fcennette vo Giancola ,
s ‘Che d’ aurena fuje Miedeco de ciappa.
E Riso att: HI se. Fe:
N° è nfermerà la mis= .
-<33+De Mitdece -d’ aurina ;. 0-fpeaiale .
* 30 MMEFCE 3 » contaeeegito 9 scopo ; "ber.
saglia de . Ù .
Mie
_
MI RT
Miero. Mino: puro. E' la voce fatina meras; ti
‘ ftata & noi , ed ufitatiffima fopratutto tra-don-
tadini . Lor id VI. ha de
Pi ame a piglià no miero,
,3: Che ne tengo a 1 pe requalia ne shibagliato
» 2
Mierolo , e merola nel fem. merlo s' emersa ,
noti wecelli. Fa /o mierolo dicefi di «hi fi
diverta: a. far. l’amore, o ftia molto fpiritofo
in una converfazione . Mero/s poi dicefi id
- the di. donna di capelli neri, e- vivace; della
. fomiglianza con tal uccello, vel anche /° er/o,
.è corona delle Torri;
Miettennante, dicefi di chi sfrontataiente fi pre-
‘ fenta, chiacchiata ,-s'intromette ec. - .
Miszo, pe MEZZO 4 Faf .
yy Lav valle: Giofala. cche. mese f mia
cioè pel timore d*aver ivi:a' ressder « de
miei peccati mi fa\tremare, mi eftenua |, ini
efinanifce, ch’ in noftro dialeeto diciam mie .
fa tornò: miezo
, Milo fcimoccolo». Specie è olino gradino, e
di ameniffima ombra. Dopo che andètré noi
ih difufo il Plerezo, cheat Jide? Greci,
e-de’ Romani: fa là ‘delizia ie * ornamento
maggiore de” noftri: giardini , e- de? ,
s*imtroduffe il milo» sermeccolo;-oggirancl ef-
fo andato in dimenticanza a' fegne‘,. chi: po-
chifimi ,.e:quafi niuno lo fa , o cerca d
iAruirene» sonferva il nome di sile scimoc-
colo una ftrada nella gioné di: Perto., .&ove
fe ne vedeva uno nel fcorie , che non
efifte: più. 1h folo ,. che me-rimanga , € ne
“giardino “de? Signieri Dei Duca vicino ala
Ghiela di Mater Dei,. e. dì nome. anchì dii
a
a quel quarciere. quia ‘fapendo albero Kg
fopra 5 cento palmi Napoletani di altezza .
Ne ha diecieffette di circonferenza-nel fuo tion»
ca, da nei mifarato ‘a fei palmi alto da ter.
ra. Ai trenta. palmi di altezza il tronco me.
defimo , che fale folo, e dritto, ha quattor.
dici palmi. di giro. Ivi.G divide in in più ra.
mi .-Non-è poflibile defcriver con parole , ed
è impofiibile anche ad immaginar bellez-
za di quefto albero ‘a chi non I’ abbia vedu.
Mil fante. “Mineftra d'una fpecie di pangratta»
te. Pare che l’erimolegia venga dalle voci
Jatine mellium snfantium. *
— Milo, Camillo, n p..
Minciia, estro, faurasiaio ..
Mira , segno sullo schioppe , arca. ac: onde: fi
fan ffare i raggi vifuali al puntello , ed in
berlaglio , perch perchè: vada dritto il I colpo da
Traficart . ;
Misferejo , emisfero ..
Mitreja, mitra , nota. iefegra Veleovile : è
- marca d’ infamia de’ rei 3. onde il prov. to.
| “mira de canta, e parer d’ astone rof-
a li birbe a ghìn processefone. ;. il che
dice de’ rei , che.fi/ van. fruftando.,
porno in. sefta fon foglio. di. carta-avvolto, e il
a va fcuotendò lor afchiena alla nuda fall’
. afino, e il Trombetta innanzi va ana
il lor reato, e condanna. .
Mitto :-ire-a: mmitto , smiorire::mannare &
mmitto , fisr. morire, mocidere: ,' abbagdona-
me, rovinare .
Mo.. Dicefi. anche z26me + Ore . E voce finco-
pata: della latina. modo, @ mex... % ade se
334 mes
i.Mo ute.ud, modo di dire trasfiezzanda Al dio.
. fcorfo, e val sato importa; er ci unole +
Mocceture, fazzoletto .: *
Mofetà, e muffa., puzza ingratiflinaa ,. € ance
revole, ficuramente. dè #4 ,. voce driginatia
: mente Etrufca ,< pelcim:giecizzata, .e i
» zata, "Ual! Siro: mephith; «ffiatur; o dall
+ Eb: .nsepha , Ao; > ppirò”, onde Virgilio
. SLevamme cx I0ENI è*
Son note de mofete: sia space map oli.
. Magnere, mugnere
Mognole: Dareri, monete. Ciucci.
area pe ttutte le ccafe de iti Princepe s
3» Trafe.a ttutte li meglio: mò
sy E° Bice-Cancellierp” & lo”Collegio
1».S° abbufca. le: mmognolè- co. le’ cuofana #
Mogumney stinehi di brascik.monche. . |
Mbla,. , pierre, rotunda per arrotar- ferri , pie»
: 8r8. molino ., # continslo 3, è dente ‘mo-
are .-
Mollare, » porgere, der coll melaro, cedere;. Pila:
‘“ mutollaro no febero - val: gli «a aso ant na
. go. dé dadicé carlini:.
Millettas Armmeato: di: ferro. da focolajo” s da:
| chirurgia ec.dilmià. di m0Na..
WNib!ernana; forta di: pianta ze frutto noto , ©
lividara prodotta. da percoffa, o caduta.
MoHica , bricciela.; die del Pane. -
dMadliro ; osa suaschina da' macinas: grano 3 ed
altri frumenti .
I: gs Non © "allsenorde b brutto" marranchino;, -
” » Comme jette lo ggrano a lo inoline,
© cioè come andò la faccenda te nen di gran-
dé foddisfazione , perchè. ci 5 fe battuto. ;,. ne
amfte la peggio. Me
Papa Ge
Muogna , ratso, smirhal quanto ua volpe
di
i
235
lat. melfs. V° ha°l Taffo: porco, e 1 Taffo.
cane . i
‘ Monaca de ligno, e femplicemente /e monaca:
per antonomafia intendéfi det monifteto delle
entite vicino. gl’ Incurabili:, dove. ftanno î
matri, da.che in fu lé foglia del detto mo-
niftero v*era la. ftatua di fegno::d’tma Mona-
ca in atto di\cercar limofima-, orde il prov.
si arrevato: a là monaca, aa la monaca de-
. digno, per intender, che vei già vicino ad.
imparziare ,, è- sel Impaziato .
Monaciello», fognato fpirizo: intubo , ‘inquietator-
delle-cafe-, cui fi attribuiftono molrî danni e
rumori: chie fpefla.da pure caufé fifiche , è
non-conofciute provengono. Non è certàmen--
, te ur. difninurivo di moweco-. benchè d’ abbi.
gliamento- cenobitico fornite fi finga; ma trae -
fi potrebbe da met-, sofur; e rele afw, on-
de xedados; strepitus; quafi. il folo ffa’ fpiriti
che faccia de*rumori, ed inquieti: le famiglie:
‘ potrebbefi-percid. anche - penfate: gd- «cdAws ,
femipestoto > ad AA, uni dellè tre arpie3 ad.
No , APricoy'effet faftidivfo ; feccante ec.
Monnare:; Zevarzi gusci; 0 coreeocia le casta=-
gue. vodi | frutta ce. vi fcorzare.
onezejutie-.ristroa di cose corì da -< guerra ,.
conte: di bocca :. "4
Montterze; e monnezza, immondizie, donde
Monneziaro» rutéoplstore di spercizie > In que- -
fta Città: vi fon genti addette a. tali fozzo ,
ma neceflatio- meftittre 5. che. van con' cofani ,
zappelit,. ed@a(mi girando:3 . i ‘ quali caricati
* & immonduzza van 4 portarie alle paludi per > —
ingrafar i terreni. . Quindi 1a» icherato dum “n
tal:
ì: Mox o»
| tal ad tan letterato de’ noftri tempi di.
marlo monnezzare de la lengua latina .-
effer gitò raccogliendo paroluzze per irene
i fuoi feristi.
Moviglia , rantume di ue, pertone
Montera , di biretta popolare, per | lo più
di pelle, odi ue, o quattro pezze di pan-
‘ no, come quelle de
ontone , caprone , el maschio della pecora ,
Mil sensi per egli -
ntene . Macèbio, gr
Spaguvola, che in delle ringne Paola dinota ap. ur
punto Ro Monte, una maffa di qual
- cola,
Moppe, sevè, da movere, onde muoppete , e
ME Rofero , mosse.
IT®, quantità , come na morra de pecore,
de- puoice ec. v. la Bellezzernidene : F.
M. F. che la deriva dal greco. , e fecta di
giuoco .
Morena , netiffimo pefce del genere ferpentizo,
che al filchio de’ fi ferpenti corre al lido, e. lor
£ unifce per Dilticcio, e fi e figura. Rare che fia det-
to. mora, © 0 parlando della
da Armida ci cantò:
. 39 E fa bella morena manco a fico
>» Moppeta fe farria de no draone .
Morf fiente . Dentî incisori, e canini. E?
eortotta da merdinti., perchè cen effi fi mor.
de , come colle mole f maflica . late Res
artt. IM, sa, s.
» Rompimmele li ture,
co Ammaceammole buono li morfiente. ®
Fiol. talora per i sesticoli »: per le guass.
s, per le naziche Gc,
. Mipro.
| M os. , 387
Mormorizze ; mormorio , v. tatanejamiento ,
regnolejamiento s piolejamiento, mbrofoleja-
tmento.
Morola , mere, frutto noto di fpine.
Mortacino , smortite . Pelle mortacina dice
.* quelle di animale noh uccifo , ma morto na-
turalmente , la quale poco vale.
Mortaletto , pezzo di artiglieria, e quel pezzo
: di ferro coficavo, fu del quale fi gira il gan-
ghero colla porta, Faf. .
sì Co li cardille, e mmortalette d’oro,
Mortaro , mortafe .
Morva , e morea, morchia. o
Morville , morviglioni . |
Mofa, milza , detto per negazione talora , cn-
de Fafano volendo dir di Armida , la dicui
bellezza non abbifognava di belletti , canta:
33 Cuonce, na mofa: la natura appafla
» E rrofe , e liatte ’n facce le refonre.
Mofca , dicefi un seécante , e mosca cavallina,
che pur zecca fi dice: venì la mofca , «d;-
tarsi, montar în collera, Fal.
ss Quanno ‘a lo maro la mofca le vene.
Mofche ec. co na vrenca de mosche , talora pet
pleonafmo ci fi giunge ’# meno, e val senza
ottener I intento . Fal. Ì
+ 3» A ccacciarefe mofche fe nne fia, ce
cioè se ne stia colle mani alla cintola , ozt0-
so Sc. |
Mofchella, dissinutive di mofca , e val purwe-
mo scaltro, astuto , una spia. ©»
Mofchillo, moschino, dicefi d’ uom id’ acute in-
gegno e per metafera d’ un ubbriacone , da’
mofchini, che fon fempre intorno. le botti.
Mofchiarè , girar attorno osservando: per far
pre-
2380 M.0.£0 |
"i rada : dicefi degli amanti quando van fonda
1 girandoloni interao de cafe.-delle loro inna-
morate per poterci parlare.
Mofciello, capo ,--0 pezzo di fune,
‘-Moflaccio, bafi sul fabbro superiore : -le fame
ma lo moflaccio s uta dan c0liera ,; mostra on
soglio, alterigia. -
Moflarda , nota forta di falla. , sai perchè
entra del fenape il prov. faglì Pi maftarda a
lo nafo, prendersi collera, sdegnarsi .
‘Motille. Fere. metille dovrebbe fcriverfi , e pre-
nunziarfi mwtille.. Dinota star. auutolo. T'ass.
cant. X.:St. 59.
.3 Nefciuno la faccia auta po genere
» Ca”n.canna a tutte è appela la «colatrs.
3 > E faceano matille.# =. .
Motillo , diminutivo:.di muto, 0 fia imbuto «d'a
mosille, noltre modo di bifticciare - per dire
Star în silenzio s star mutolo , Faf. i.
1», E ffaceano motille; ma ? Angrele
»» Prencepe accofsì a ddire po fe mefe .
Mozzarella , forta di | provatara di -latte della
groffezza di un vovo.
Monzicare , addentare , mordere È morsicare ,
onde :
Mozzecataso , mordace » .
.Mpagliato, forta di fiafce di vetro, 0 carafone
«eltito di paglia, onde anche detto per ifcher-
‘Z0 y ommo de paglia «
, Mpalarefe , fermarsi ritto in.un luogo . | : 15
Mpacchiare, Sporcare , giuntare con gheresinel.
de, dar.ad.intendero. Om, Sib. VI. st
,; Neomma ella è bona, e chillo è temengrio,
ay E nce la mpacchia tutto a lo:consrario.
Val anche. ingannare as balle "parete ‘,
GF-
MOPEO 239
artifizio, dar ad intendere‘ una cosa per un
altre, -lo ftello che mpaftocchiare .
Mpapocchiare s dar ad intender frottole , gab.
AF è. » ‘ ,
Mparare ,smparare , ed snsognare .
Paftonare , Top amnere s dar fune funga e buo-
na fede. ©"
Mpaftorato , val colle pastoje 4° piedi , come
ffi a’ giumenti, per metafora obe sron si può
muovere, v. Faf, -
tare , andar del peri, dicefi di chi giocan-
s O litigando riefce fenza vincere , nè per.
dere, o di chi accommodi i fuoi dubbj inte.
effi cor vantaggio.
Mpecare , imbrogizare , ingamtar alcuno , ma
con bel ‘garbo , con dargli cofa cattiva per buo-
ua , ajutarfi alla meglio con verfipellerie , on-
. de , trappolerta. ‘ ”
Mpeccato s rabbuffato , arruffato , intrigato ,
af 00
ss La varva mpeccecata, e. la chiommera
9 Scenne ppe ppietto a lo gran tradetore .
Mpegnare , impegnare , porre sul panto je dar
Cosa în pegno altrui per steurtà .
M jorare , peggiorare, da peo, peggio +0 .
Moennere, imprccare, onde tI a
Mpifo , impiccato. Facce de mpifo , dicefi d°
|’ mom di cattivo aspetto, che rnostra aver per
+ fidò cuore. -
Mpertofare , ficcar in-un Buco, nascondere.
Mperrò , però e "
Mperzd , impercioschè .
Mpeftarefe , andar in collera. SE,
Mperorzotare , satrorizzare , porre .im.luoge
emanente . I
Mpar
346 M Pod
Mperpetolo, sn perpetuo. >
Mpeftellato, 255550 12 vaga positara, Fal.”
ss Arrevaje iffo addove mpeftellaza °
,» Steva la Sia Armida da Amazzonefia .
Mpertecata , contradanva noftra antica con
chi di baftoni 3 chè s’ intrecciano, e
coftuma anche cantarcifi certa forta. i canze- i
na, daffi a quefta lo flefo nome: ne abbiam
varie de’ noftri Poeti del: fecol pafsaro malto
graziole , men vaghe fono aicune de’ tem.
pi prefenti fatte ad insitazione di quelle, "e
di C. Mermile.
*
Mpettolejare , familiavizzarsi . Fal.
. ‘3 E cco na fdammecella grazeiota\
, Se nzssca; comme la fapefse nnaate ,
so E fe. nce mpettoleja ccofsì co cchella
3» Cche ppareauo a bedè Marco; e Ssciorella,
Mpezzentì , smpoverire . o
Mipicca , briga, odio, rancore, Faf. . .«
s Mo cch°è ghiuto a ddetavolo , io. nono
» c' aggio
s Cchiù mpicca : ifso morette da valente.
Mpiccecare , inzrigare, diceli propriamente .
filo in matalse, che non fi può fciorre +
a ftento per pafsarii in gomitoli.
Mpiede per ’» piede, vale arabilmente da serie,
. stabiliter.
Mpiedeco, iasoppo impedimento i
Mpifo , impiccato, e fi trasferilce a dinotar «e
miserabile, utt .stom da nientt, un bdiebo è
Mpifo ppe ccanna, ridotto elle strette .
Mpizza.,, pugna, contesa . Fal. ,
» Puro la mpizza venta |’ aversia a’
so Salemano ncanato a la mennetta. e
J Mpiz-
SI MPO: 241
Mpiztare ; facare per la' punta , € talor e
forza. Ci + SI ..
Mpizai, e -mpezzarè;, ficcar dinero , talor an-
che per forza 0 .
Mpontare , fermare, ostinarsi . Ha mpontato li
‘piede "n terra, vale, è pià tisolnto; nè si smni.
ve della. sua opinione. e O
Mporpàto , grasso, ricfo, Fat: i
- + Schittà lo Rre de Tripofe poteva,
+ ‘3y Cche ffea' d' aggente ; e rrobbe afsaie
‘#3 Mipòrpato ‘<> i. E NO
Mpoftà , ‘stdr-ritto e Piantar come. di senti-
nella sno tri qualche sito ,-da modi, vers
tru il 'Qquale prefo da ‘eftro' non sì facilmert-
«te fi declina. Ariftofane nelle nabi dite ntytv
peya , wood. poipev , fontana grande, e can-
nella picciola. Chi -dubiterà de' derivati quin-
di latiti. Puta, salaputium, Preputiam ©c.
e per-affinità doi Futuo, e tra noi il Pot-
Sa',) Postana Pc. da-ver® , che Steffano di-
cei, the Greci usuipane de feminis stupri
-caussà frequentir kd viros commeantibas',
-veneremque impetu fiiriato appetentibus.
Mportare , importare, valere . |
Mpofemato , imbezzimato, dicefi di chi con af-
fettatura vada ritto, e polito, dalle bianche-
irie inzuppate nell’ amido , e ftirate pofcia con.
ferro caldo. o °
Mpoftone , fico appena cominciato a maturare,
erdo , giovane inefperta, ancor troppo gio-.
vane per faperfi ben regolare pella condotta
della vita. MPT
Mpotranuto, impeltrenito.
Mprefecare, e meglio oggi mprofecare , felicita-
fe : dettò dal ‘proficò .
Dix Nap. T.I LU . . Mpre
"N
243 _ M PR, Ì
(prenare , impeagnare. 2 gonfiane-aempioa bat
mente. Mme fa l’ ammico*, e mme mprena.:
la vajafla, dicef dpr finto amico, che:1
tre ci fa bella faccia» ci sradisete VT
Mprenzipeja , carta d° altare, che sta da 00004
nu Fuaggeli; » I altimo Vangelo della mafia
.così detto dalle. dilui prime parole ...Jn, prao- . 4
.cipio &c. Leggere lo mprenzipeja "n. capa, ci
.uno , vale cantargli le calende francamente
parlargli chiaro, în termini farti ,è è scema” M
‘alcuna riserba . Elle a ‘lo smprenzipejo val .
sesser fn fine, come. ngl fine della. mella; iogt l
gefi quel detto Vangelo ; ‘e talora in fsiaerpre,
- alludendo alle prime parole del ngftio. Sacre .
Lodice s che come ognun fa ; par comincia
. dn principio creautt Deus Sc...
| Mprefonare, imprigionare . - i
Mpreftare , dare, e prender ad imprestato »
Mprofecare. Ajutare , prosperare ‘+ -Felecitoge »
accrescere, fecandare. Viene da Prefesi chi
mata anche fico. celmaggio . Così) ‘diatfi una
- fpècie di. fichi , che nuf matura., mà G cos-
rompe , e genera innumetabili bini . -I
giardinieri fe ne fervono per fofpenderne ali
cuni pochi ad ogni albero di chi ,
credono , che .que’ mofchini hanno 1 abik
.di fargli maturar prefto . ‘Quindi ficcome -i
profichi giovano ia maturazione ‘de’ fichi -, }
così la parola, mprafererenti -appiùza «a qua-?
lunqus cofa che preduca.: vantaggio. è. Chea.
Ros. att..I. sc. Qua | NE:
sì Puro, che fia contenta, e confalata;
» Sta bella faccia «d’oro. mprofecata . «
Vitg. cant. L- st. -93.. l :
3; Che l’anne tnoje re.fieno mprofecate ;.
à 2» Aju-
i MUC. . o 243°
‘33 Rijuto, o Ninfa, o Dia, date volinimo#
Biprofcenare . Volsolar per serra. Viene dal la...
tiîto p#osteruere 5: onde ‘fi fece improssernare a
e poi improscipare . Om. ib. VI ©
so Viettece , cà fe voglio fa ‘fta fchena
3 Mproftenà comm? a ciuccio, pe fl arena.#
frattare , imbrattare ;. sporcare , fcrivefi pure .
ehbrattate GG.»
Brofolejare, e mbrofolejare ;, wtormonar sotto
voce. PT vu
fucco, efcremento, ch° efce dal'nafo., da wela, .
antic, «uxes, come 1’ ucsor per umor : 0'da..
mexrip > il maso dont’ eice, quindi snivcche.
gare, e smocchiare per disprezzare , deride. ‘
re, in greco ‘ pontepilen ; avTIUUTUpIEri + MASO. .
Sespendere 2duntò , scommatibus ledbre . E
fe Nasus: eran chiamati qui dofle moririt alios +
srridere "così Nasus atticas era lo Aello , .
che salsa, subdola, mordats , acerba subsan. ©
Metto. E Naso in ebr. fpelfo € non wal che
collera , da che chi ftà fdegnato ‘ sbuffa per .
le narici come un cavallo: da mucco , moccu. *
so, e pecora MOCCOsa diciam Hi un. ‘uomo
fporco-, e vile, e cui fcorrendo dal inafo il
nioccio , non fia attento a pulirfenè : trucco,
e mmucco, vo/po che arresta . i
fuceto , mnucido, cadente. © ..
toechîone. Szibero, inesperto. Dm. lib, DI.
;»» Comm’ uno, the s' abbia de primina fcitità
ss Pe cammertà: lo murino, ed è macchia. .
” ne LÌ ‘ x
fa, Y. mofeta . . . : °
gno , muso, ma È già antiquata una tal +
Toce , € quali più non. fi’ capifce nè anche
| La . da
Di
te
f
-
.
Mvitare, mmitare., invitare > 0 commitare s
chiamar a pranzo . a
Mulo , notifimo giumento; e basterdo, ‘ande
mulo canzirro, ingiuria atroce più che. fe di
cali mulo. coll effe.
Mummeja , dicefi di perfona d’ Aol figera - figa 100”
amortacina , da que’ cadaveri imbal
vengon dall’ Egitto, o da que’ corpi gi dici
. nell’ arene arabe, ed etie;
Maunte' pi. di monte .. . beh
Muojo , moggio , forta di milura.
Muolo , nota fabbriéa vicino a’ porti, da sales,
donde in lat. meoles, e molior.
Muaollo , molle s trattabile, pesetica > ba
guato .
Monace, e Muonace ph di monaco, $ monait.
Muortò , morto, ‘ diceli pur del lume pento, d'
in uomo abbattuto di animo, o di corpo per
‘malattia ec. .
Muorto de la Ternetate, diciam di chi. itupi-
dito fembri una (tarua di legno , qual fem
brano molti cadaveri diffeccati, che , hei.
vano nel moniflero de’Benedettiri detto la.
mità della Cava. Faf,
ss Comme a no muorto de la termecati: ;
», ReNtaîe chillo no poco a fto fermone. ,
yal” talor atserrito s Ra
» Ognuno tornaje mnerto, cche nce jette.
Muotzo, e muzzeco, morso, boccone.
Maurzilio , € morzillo , piccolo boccone , wal me
che una picciola quantità .
Muffarola , mwsoliera j ponefi al mufo de ci
N.
"a
a” - . ve Col
+ €
MUT
perchè non mordano,, ed. a” picgioli cagnolin
per Re romper loro , o ‘tener almen compreffa,.e
venire fchiaeciato |’ offo del nafo.
Mufco , spalla, alto del Braccio , che alla:
. spalla si unisce, Fal.
»» E ancora H’ uvocchie le tremmolèjava?
» Co la cuollo a no mico ablannonato.
Mifcîo , Temo, fiacco, femin. mofcia:, onde. il
‘ diminutivo mofciolella; appassita. Fal,
2» Vide accanto a la fico mofcioleélia
39: » Mpoftune, e ffecocielle, ad'uno ad uno,
Mafcio , floscio , mezzappassito: 5, lemso: nell”
operare .
Mulciomao , , e ottimo: , forta plane &
ce, e detto i perfona ca: ne
Tie azioni, € dl castivo: ‘colore ,-come È quel
detto falume.
, musico, e caseràto: Fucce de musico
diciam d’ uomo sbano, tisè che.nonha barbe, ..
ed è di cattivo colore. ‘
Mao, da purew, ed wipverae, che bi diremmo»
ammossà , è, e sbruffà colo muffe fciu:
mi, nfora , e “nafo rereccafd;
Muto ; e muto, molte, e detto di-c8? mon pu
Tre imbuto , fato ftrumento dla paffar:
nidi in vali ftretti di ‘gola. —
Moria, e niutreja. Miso, fitoromia. Olner.
Ca pare d'effa. tto verace: <’ °
pf i a ccale
Metro , = x proverbio das br
Fa chubi, cliquisa ) I
Lu se L. 3 Na.
1896 NAS
fi <
és:
ibi Aa AE '
”
"au DEI % o
3° N
N, una ; ta cevettola UNA. di Ha a
* Nabeffare., BA cre civ di
Naccare, forta di; fonaglio: dal > Ebreo naibale,
o: da. nacha ,, percuotere .
, Ninastemonia . Prima di tutto» Dal lafino «n-
x?
Namida PI 00 BP èT dimi
o ‘Naftilnzo,. assenziò , "2 sot,
te omnia con metatefì di lettere. Ciscc. cant.
IV: St: 10...
>. Chefla avea noaotemania. no: vaxyotie . LÌ
Nr , null; sè na cola de nania detto. ta
ironia, \Val cofa d” importanza, È. RUS
dae ip arte, canzani: pp
NE lenza. ‘; pnania LA e ignia DA è.
, Neg n» segignio d'aegoa a Val "arno
‘rif CTA è.
ASP. Voce: che; |
TA poco proprio * fenfo come damme
ren è dun È purae!
calo fat. dint sé "ver o
peg
n, A feRia ci
A £ ana tal. Cecca gi ind:
Sar er mesetto, che qpati, PRIN e da-
ta; la "i zi età:
n per em
” Ccofsà' pai Sa
” LI area, C
Naferchie -, narici ;. in. fing: n
diafon bene al dica de lo a
NÉ" dol Pr) "ina Hd RT"
afo a, Nepfia:a ria pagoda balg
‘ + a pittadizio: now.slità 405 ferie: -al fentire
i-medq ditte cosk.irigiutio(e* alla\petri
A detto. fu rafasé dagli Aureri Giaffici',.
volgare abeazsoggi.:.Le- &uare: leggi
".. vogalolarig® «i; vintano trapafas quelta
aginata: efpretTi one. Mas:fi. avsendan
p=: ‘pattiotist.ad abolizia;; e.-fe è poffi
fe :ne-sineelli-ia meinoria»- Povero
‘- 3. t che:feò sidtttar le sto) nic
sd Abis Hi Sei born.
9 A cauzette, e attacc liù,go
>» Ed-antremafeza:N
diafo ‘ar Rezzilo*: Nom lolor Napoli. ; si ma.
tc rouoli anper «io :©'.ftato: cendannato a dic
quel fervizio.. Ma che Pozzuoli fia ftt
quefta guifa trattato slagli ftranieri*;. no
È irta) di Cioehdaft facilmente: imipro
4 Napoletani han riceu
‘ E imuliazae tatiaci argicefare un così cai
e 00m ento: dai rooncittadini.. Vedi
ticolo’ antecedente Ross die: LIL: 4
- y° Va.chiavole stò nafo mo # Perzulo
-Nalla: , spezie di coffada pere‘; + daro
var pesci e.
Waftafia ,, nitpd' Abarnasilro SEEN,
Naftafejd;. na pi Anastazione > 0
| Nitto ;re usar; sobimn + TR
Ls JORICO AA 3 di a
Natorale , Lelsimigidia 1a simile, vesfpi
detlevooler,. ‘e quid» hei;
pina dp pt afiey £,
di L 4° ]
288 NC,
Noafarelare , “Drimere inn ser
anli altro, af. da te. l
IA gta fra cd ba k
for reo d'us:picdi ge,
Pi aprpiinei di Lagdie forchiare:;. nfitcdie sifeoci-
. - re, ritonare, ifictare;, piantine; cale
Noeagnarefe ,: > midereggiarsi sì 4,
onde neagnata , disperata, i, Neu s toh
. bera, dispette:.:
Ncanà , master uno presso. lei. # veccarle e
.Nenn, -Incannire, diceli idel «pelare . avvol.
Ncanato , «ccinsite; troppo impegna.
Néantarato y snoppa: brunidso. ,''avvzzo:,
.. mcanmaeì, abatrare 3 far vedio neglie di qua
| che cosa”.
N apearute infra a vo NE
°° Bicantà,, snvannere, enfo gp> porre
ali incanto ;, ciut: sud. feto agio per
‘. Latint , ‘e così: efporm.attz!ventita:, come
‘ offrirprezzo de compentori. wi pelatamae è .
affattocchiare, 8! (7-3 VIP ei RINO DI
NIcantato che guarda seo-schemmin. |
, afferrare, coghiare .infraganti, prio
‘der calle mant. >.
Ncartare.. Iadovinare ;. qualì diagfle render 4%
carreggiata giufla + Craees Cante XL de; 4.
a befogna ip pe. Ade ncagrare., PR
Ncarvoglii, ncravegli e«mmwoglià , esili.
gere, intbreghiare c belt, phiscr:
MNcafare . Far cuer gni: can Sorza: aloriaziani,
incrastare:. E la voce Spagrinola «mpanor »
#
N CE 349
-cele dinotà lo fteffo ; fe non ce prende Pim.
fieffione del noftro. Dialetto . Val anche
premere, stringere in Qualche perte, Faf.
s E °n capo fo cappiello po fe ncafa.
Neaflò s #rvano, dal lar. incassum.
°N caffo , in tutte: è echino ’u caflo , è rurso
pieno , e tanto da non poterci entrar più
ziente , parlando di qualche ‘vaso, o fimile,
Icatagnare' , chiudere , cingert, rinserrere .
. Fafan.
‘>> Cî PAlarbè ffabbutte PPafpettajeno,
- 33 "N. miezo a na valle, ek IR: ncatagia.
L-. fe A yy JenIO”.
Noatarattare 2 perder la. vista, sitcare e.
Ncatarrira, accatarritt.
Mcataftà ,. stringer uno ,. è cop in faccia e
qualebe Paste”
Ncavozare ;.e ncarzare., incalzare , cresce. ,.
_sener diervo per rapgrugnere alano. Ncavò.
‘zano ‘le ddoglie, ditefi di donna partoriente,
e di chi semapreppili si altera 0 grida
‘ Fafano :
| DR, picauzà no tradétore:..
E” vocè ofcena, e dififina. L
Ni il' Falano nietafottcatnente” pè? . dinotare’
un Piacere ,, chi tapiffe .. Fassi. Cons X.-
st P) 6: . Ì
di 53° vd ° Edel aucieite: |
9: Ntazzocchia te: nre. vaje: per l'Artionia. e
‘Ne, ci, 4 noi.
Ncenzenre , incensare, editare è,
bro , forte adirsto, insmitvità ,. e così
. detto dal "fortor delle cipolle. , che dà al na
Soy, massinò; superbotto’, Va ng@rzapellutò; e
- Lo 65 1 °* 0 nare
.
° Nchiaccate y imbiaccare; sparcare e e o di o.
‘ Nchiacco',. niacchi a di loto. I
250 N CH
searzapillato ’ nzorfate , ntol « Dipepa
rolato, ‘ngirrejato»,. Faf..
È — ppafftia: co’ no f| pami ncepollura .
.Ncher, e” n: che-, subito: c
Ncherebizzarele-,, merzersa salle borie:, od elpe-
rigse: >» ONAdE:-
“Nocherebizzata da Boriosk. x altitro; x ostinata. hel
suo» parere: Sdegnato .- . .3....
ds ST
234
Nchianare, ,. saltre: finche si -«l' pignò
Nchiaftro. > evupiastra. ., Faf.. sine:
” Priefto: ka nchiafto: a U”ugghie a ttutte
cioè: infinerchi dicelî talori: per. rimedio»
iontile:, come; /o smebî asso. de. lo ) Calavrese
famofo. per 1” inattività , è quindi ‘patito È in:
prov.
Nebilri giir, impegilara s
Nehuatrare:.. Gela "E: Viene da chiaro. . che
dinpta:, igccio:. edi Chiatro. Ovs: Lib. VIL
s, Non € lira, fratiè, che ine. firapazza,
y E mme,fa- fia achiatrato. 2.N9. pontone.®
3 Val-anehe, rappigli are s Caf. ulare: ) Faf.
- 45, Puro» allecca Io: fango:, ch” ha: nchjiatrato
» Dituorne: a lo muffo, ela voga; fpreftonna.
Nobi bremmare s. V.. nfiamare' , iimbastizg dicefi
del cucir: È lunghi:;pu aa i E nh o pezze di
qualche abiro. una. le cu
i poî vere vengao agire s € Leo fase .
a
vo Nebiafumaie Festata, cpengne È meglio pof-
Siliedani, e nchimmmate: , ivabescità | p. Feb
+ 3Qppafo x sabbrrgiata. ny
NT CHI ‘8$r
-Abb-ehigta Susie seiiirnine dl ; ferdreti. pue
' mchietta:. Fal.
cu a Coi li cavalle arciere aofita °à chietta .-
$ chino x ha. ‘chino ;,. appreno' y- ‘profondamente e-
€ +- Lo.
‘’Nolliotola:, , A a emer propria bevanda .-
—Nichiosolajare s° intrnttentbrsi dondolare s' oprar
-. lentamente ;; Paf.- ": .
. Pe cchefto chiù nor ce. nchiorelejammo;
("€ 4 Nagtan' fohianata ‘9° has da commenzare »-
Baliivare: , sutbiodare + : |
-Mchire,, emplere. è
Miciafinpecare?, inciampare ” diceli propriamente
de” .Cavalli.-
Mciarzare: . Merita: quett; pafolà;, la di'cuì eti=
c rinttolbgia:: nec dichiara; molte: altre» , ua ’più
‘> lago: difcofft.-: Da vempo antichiffime , ed
immemorabile: eranfi: Lar uomini: av vedati ’
«* Che”cotr cettié fifchi ‘;;, -e: con’ certe: cantilene'
»- facevanfi'veniret i felpr. ‘Pu facile. a) difcopri-
5 tori di queto. fRnbmeno- fifico» impofturare il:
- valgo "34 ei dargli a credere: che: la. virtù. von-
Re: nelle parole; chè fi profferivano”, e fi.
- gatitavaliot;> ma: ilivero & che afcuneo fpècie.
, «dt ferpì avidè:d’ ifgojare: uccelli”.,. corrono ,
: - allorcit inetfetriont #1 carito. Quindi: fe Puo»
mo contràffi: uri certa fuoné”,. che: all’ udito -
:«ele?” forpi:-fembri< quello» della. lor: defiderata
", vi cérrbno: ingannati: E perchè è-lor
: Itinto,, sllèrebà ferlo-vieini alPisccelto ; Mari.
. Orte. iftagidità,. ‘emorii,- per, così laftiarlo
- Toliziato: «Bicufantentie iiteriio- ‘a ldrge;; ed:
entrati déntrà la? milidea: dai poter effeie* Figo.
‘ jatks: perdid: fit ‘chietdara:quell*ingantievole
GaAto ‘0 piùttofto fallo; ee Tuomo fa, pia
=
l "na . IN Conde s*
‘Non fon- "pece le le Lovin magiche he * la
. fonza dell tiro, --e- dell” avidità Tu ; grande
incasitefimo» delle. heRie , a telli uome. .: Ko
fomaco è il Gra padre delle. chiamate-viytù
degli ‘animali ; ala: fedeltà -inp? cant-3.. fa. -la
mapfuetudine ne’ gatti 5. fa 1’ intelliggaza nelle
i fcimie ; ea la la. docilità. ne” falconi : in.
fa gr
Da quella. mapiera di chiamare dhe, fe per via
di canto fono venute. le parole ; INCORLATE, Î%
centesimo. E perchè talona. ie di ferpà ,
com’ è P'afpide, nem. fi: lafcia ]nganzare, nen
efsendo avido di uccelli ,, perc feè dette
. efser forda al; incanta.
Fou. cofa naturale, ed uniforme ali? iGinto.meftro
ajutar le cantilene colla mifuta de’ verfi ; ed
ecco in campo i carmi, ggiacohà. carmen. pref-
fo i Latini dinotò pon folamente una certa
mifwra. di parole ,. ma anche la mufica + che
, wifi accompagnava. Crefcendo l’ impoftwra
fn attribuito. ai carmi M. pg Bri non fole
attirer le. ferpi s- ma quelo ani nce, di inracac
le ombre de” motti ,. Sole , tefiggr
. ha Luna, di chiamare @ rien i nembi,
e le tempefle.; > infonuna tutto. quel potere,
| che l’impoftura magica fi ha grrogato..
Ra: prima delle lingue moderne ,.che dalla vece
. Carmen de? Romani traefae. parola pet dino-
+ tate Ancontetimo. ; è Qata-la Francele, che
, ne formò le voce "Chesme pafa per fignificare
appunto 1 incantefimo suagicni, sna pei palo
ita ad: efprimere quel pero» p erande se terri»
‘ dle, incanteimo x Ghe_ fanno: le ,danne agli uo-
canini. co’ dora. Mazik sa alletfamenti, » incane
tte
ei
dc ‘
».siniimenartoviltia:, ‘perch È "la feipe, che ti.
ra il ciurmatore,
Za fama. -dotritristivie de Frahcefi ‘Fette 2°
* Napoletani quefta vocè :" onde ‘effi’ he fecero.
i vertipristrainiare”, -<6d il riame fuftantivo
13 RAI ahei i rotarbrio primifivamente Pi
: Bntantieimoi Belle ferpi: tia pof ‘trasferite a
Ri 5° Pigi mega aero “ibcanfimo ; ‘e_ princi.
palmente quella impoftuta ‘di -crederfi' invul-
| «rinerabile nda haor@> elena; ‘elica colpi di
Tuoi i i.
Potrebbe. efsere che pon da” Francefi, ma
free de Ta Ba: venuta ‘la vote
atta pri sthezzo vi fia
HF mogrionio pr»: itino-baittiafa in0ermibare:
poichè in un’ Orditilne®- di Carlo: VIT, "
1190: -€ Pabt LES. #itiNI atei 2.) fr trova
rea. EavinPedeor:.. Più: fitard ‘pare che:
ce asnre: vdcl se ibrimaro, ed: inciarmato.
sare Serio. venite le Foltanè' eiormare; e ciu
mtature:.'Quelta. nette (ua! orisine dinotò:
cintcraitatte ide” Sem è palchi Ta face deli
- da Fikofbfa clptee: Heopettoi 1 inganno , palsà
sei efprintere un: divieti tn Fmplistore, &
ciegiio:; matc@heg...
Nrienso,. fiano, incerto x si vi tiuofo fummo.
. mdudegione: dè: :melestzo: - thmenorte, “far co
se Inutili ..
Nciricciare:, abbeltizsi , ortarsi , dice pro»
priamente della tefta delle’ donne... e”
Neoccià., acatoni ‘astinan, > i al
lare , ostinarsi da nimoti » PA quer |
. me .quelles;v.cito» sefiRoriò od trro & “riad:
‘aquiloni; edabzenpoo;. » ‘N
14
“n
. dentro TA) bh CC priosiro nt Bi 0
grandi ‘Avepi case
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MERILZE: ) nuai
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Nyc . 130.008 5053:°00
Utd Mi sa fran. AIA .
| nec «qatenas dee Posa -tmmelata dal-
“Pepi 7) ‘pg ti AE
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tia cè de,
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qtoltit vi creste siconfiate ;ut@temzto.
-Ncozz1* diciam. de’ pamii,: pali paleld mal
2 dayvatk: p (tran>5itenere;: gear» dellaniiminra
wo drasferifcefi. gdi raianti dol
è Molto Ln BFattataio i licia Folir. 113 CA
3° Auza ’n capora li. Ate valestane:
sr, La brana: faatg:dtan la puma: “
fran ine oattear ars per dastansente è
remi enare , 3ncotpare .- ‘daiatt. 11
elcemien tadifisi ehe | a “na
Mer cemierigy, sedi parve. él farmenta al
o. N refpage: VA Arsappase 1) - nrrmrtina , 0 Parra
Neriecare . Quiiggrai dispettatamente pew fer
cosa, pren ersi collatego we bbibersg wcsato
re.
lea Noi.
«02. ° . v
» n
s*
yN-=C- U” 1245"
m3:inchimare; far TIVENCARA” perdere.
R I Nicriino » +. Maniesa' di: giurare -Spagoyala ;’.che-
‘per non proffèrire; 14 facra voce Cristo . dico»
ro' crispa; Vote me: a, crispe-. Da effi è .paf-
fatara noi". ed: invece di ufarli per impreca
‘ ziane”,. ferve», unicamente; a dar. emergia alla -
, frafer,. come. PE ‘per Cristo, pes Dio, Sherato »
ec. der Tolcani. bn: crispo fi praude anche nel -
:fenfor del! salzena de. latini i-Tsorh: .,
1 VÌ ca:pegliato. ognuno: ha: mo vaiano
e Senza: tie crefpa» ncrifpo” a' la crifpane .-R
Ncroccato”,. uncinato:,, aggrimprnato , presa per
la'gol eon..uncini,. e ricamente pcroc»- |
cato pe. ccanna: diciam: un: pover: domo
a: disdebità, e fimili anguflie: Fafi..
n SG pazzane: ncrogcate: ds; bellizza: .
o” sy. DE File fciorte ‘= Cpmme: dar: rerpert:.
‘ crofezone »..e' ncrofione » im eonslutibne #’
iran can e la ri “
croitàre Ripe: safe 3 adoprafi im fen:
fo' d’ inprattinare: 3 * che dieebi.. di; palche: bi--
vandà:,- come farebbe piccioni ‘arrofitai ,- foga:
telli: di- porca e, d° IRSONGCara: Cl torta
mente qualthe. muraglia. Consi ven
Nesoli o; ai ossa.
n de, e-luago: «pio*; ; - famofo»
Nor zio: elet; "impatti, e d Linfécmia casì ‘detto for.
fe dall'effetto‘, da' che’ ben: pochi' di manti
ce- ne: vanno: ,. Rioman viyir.alle cafe loro‘.
Mapnare 2° | I?'Ingprabe le... val mendar alle
edal: de matti x anzi che. ell Iafermeria .
N eta, € .nnereto, sndietrar. |...
Nepera= n pi dadira. ‘quindi: idea Apr
dreana >. nome: perchè: uni: tesipe: di famofa
‘ Imegetsioy, . GUR pers allufinna seteo. di petfona
266 N-E'V vc. ” ‘i.
--del'fieftiete’. -E° celebte ffà. not îl fatto di
«quel Frate; che regald: ad unt denna credi.
la ,. e di buona mortale il facchetto di S.Fran.
- celo, dentro det quale ff trovò una cartoli-
-. ma collo feritto, Andrejana mia Ndrejana ,
... quansò tere giovené , facive la' pottane , me
» be si bectBia faje la roffejana ; e. pate P_
‘ii. altx-tredesizà ;. è viva fede di quella fempli-'
ce, e buona ‘donna ie fe con quel nobile amu--
‘ro operar de” portenti , ficchè’ a di venne
* . @ggetto di occupazione: e cara d'’un Cardi
nale, e. della di lui Curia. UT
Bieceflatejo , ‘necessario; e fogna. * ©
Reglin, e neefiola, nebbia. I
‘ Neminico: pagato, detto &fervi pel Ior-fempte
ingrato: car&ttere . Aîe imemmice, e dduorme,
- dente noftto comune: preffo dif fatto d un
= ZaleFra Gistomo, il quale dopo alcuni gior
ni trovato: dormendo un cane ‘, che lo aveva
c:morficato., tontal detto: 1 uccife .
Neputemo, mio mipotei <* O
Meicia me, mere met me infelice *
MDelpola.; nero frutto selvaggio , monnare ne-
fpole, perder feinpo. Co fo tiempo, e co la
paglia s'ammaturano le piféfpole ‘, prov. per -
c dinbtar. checa:ratro col'tempo sò arrrva. Nie-
- fpola annodecufo ,.dissepore, disguitò., ama-
| PORZI! I] i
Netta de-colbtà, bula, Fif. .
Nave, nevajo, conserva di neve, prov. frid-
i. da celil de nevéra; derto di Chi n0n Ha gra-
zia mel parlare”, oche non sinté amore .
Neyerzale , e:rineverzale "snrversale, da None
s_verto, anfversa ST
Nido, Eveesidiv meg meleltià. Woct? reffata
sb &
N
ì . +2-Blot Hallo lidi che tt
Mello. Ciuce. Cant. IX. st. so. !
2 PO pe mon carl nfado fe no jettt» *
| Bifinae 2, ifiamonmit., sembianza.,, |
Di fafciare:, sinfesciare , bendete « Ù CAEN
xi fafciolla, in fasce nt.
ftocme*.: penasenra.,
» E -ppe 1° uocchie.a lotce ® nfeccife.
Nfenocchiare', Zevtare ; sogatirdie.. LA deriva-
“zione di quefta voce è flare graziofamente
tata:: “Autos de. Ae bal lazcsndilete de
a lengua Napoletane . Nea
. Nierta , regalo , € propriemense quello del ca
las g "bloom di nd; inf
2. glitter .
Nettare. Coeusar infezione R $i trasferifce = dì.
innrare il dee fastidio | © selasio grande.
o Non” Att. “HI Se. 7 din
5 vs n te minpe, o ed €
d. ‘2% A bi. fofgise mieje ia ih 1. PE
11° 49 Cie rifettarala ua nave de pezziente '
A Calma, a ad lo: Saffo ; Fa (Lie
Néecarolo. insitmzezi , ce reds?”
Mflantra »ffacie di cviona: , 0 nofarto: è: cafta.
scipae infilate .in un .capo di filo; o (pago , ta
anche di fichi fecchi ;, chè più propria-
mente. diù sn fsatrejuda che’ sta .tempo i giua-
tchi nfavanti :c.itai, | luvofii cc. ‘per i «etimolo»
ke: fembri\antusalmonte: ‘caftante da
fi tratta. di conv-
ari pia cofe agli pui e fit de’ primi
.. Setapi 4 Hosan:Is sioni farà Mirano cii dedurfi
. Sx RM) ed. «np è cioè ciocchè P uomo ai
n FR
Si gem, e nf ‘n gone; fo Ve pine
fin all ultigo». ...i
Nfocato., riscaldato, : abbruciato è.
"IN. foce , all'imboccatura ,. ra: asporire “ti focà,
val morire «fegato deb pars 3. she: rei di
' MASCICO,- sal Us
Nfonnere. Bagnare.. ‘Dal iaia infenderetr
, Pres: Fi 166 45 - 0 ct..
DE a 14 coda Sesvo: nfongere'. Lai SA
Ni af ge qu
‘ al sn‘ 0
° Nforra, pia d” abito è. fa luogi :
-Fifartare j. val date. 09 19:
Nfolcà ,s € ntrafo(c, oscurarsi , far nei, sb.
acta ;. usi, isolestti 3 geoifondarii °
"Nftacetà , infradiccare ” sparsene Sempre + ”
nai 40 Secaar Glenne-» *
Niragnal sorsi Faglione; da fran Iesdesir, pas i in
tenderfi. pus del che rin piantatore »
Nfrotecare. Lo die
ffa, vere ) x femore. pri
ti fe N mul leg e: dinetan' è CI tuta c
e? (NO) Ml 1 eghaidogi i ei equafiv rette L
role in bocca fu di ciò, che: debba pote
di di chi' paslafil :nén, fesendò: il fo: cuore ,.
-“ maimelfo ir fu de' altri ;' fe disebbe 4° Senato
. rfrecetato 1°: E° :chiapo,, :che. viene: dal lattino.
safarcite: Tierb. Qendi FHI:: :
- 1‘, by Nffocataterhe -tuje:da: Joce" fufo: -
aci Le langle. pd lo fià ;: ch'io canotto; ®
e. Wal: anchesracondan: su/unò ;
-Mitocerer; :$=! afschrer; «pur demi, . fiecoe °
ai srt .e; Gio sa:
NE do Se. coma; iaa sel zio vorcificice.
«Ma Wat è 3° e ada 1 ° Nilo:
N 5G:A ni
a rcagiagna. cotta al forna , ‘azione
Infornare, combattimento .. Faf.
si -A la primma afornata np° è fpeduto .
Nfrontare + ARCQIATAVE: ». indevimare. $ srovare Da
colpir'ak.segno.. ..
alNfroata, 14 LALA 3 infroata dé “zuco: yruna le»
pata di aa rispatniiey MD alta Saga 9:
s Ò) vipreg dine E
inci e nirocecare vr jites npré. : di pa: ag
gio, e di. “SOPpiacta è $ cr frocecà lo lati-
no, diceli di chi ajuti a. tteslatar, in latiyo-
- quel che da Pitenrrà è si dé agli scolari per
Lo , Ssereizio chat Ling un metaforicamente:
di gi: s;Ipformi pole i qualche. 604 «.
vb dina taglio A frafcio ,,gir, prespe-
‘
; ch! uanie: » TIA
"Nfumnmare a livgiay t;
"N farino, 4/ fondo $ *n' furninò de mare: na dit. -
rh sqm pa fr dettpraffatto..
DE, ABNGO: Br snai .. Corr Mice..
ì . aL ONE fi * ‘e. dba IG e .
e sari detevette pecché, le. prevale
‘eten, @ & mare. nce, ita paia
ly E Fo Maffgne.
3 Ch” era tr
-
hola:,, id, seucere i. | .. ,
ga ammo gi dal lats gaudeamus”, 3. fare, ‘o-
dare: no” ogrademmo far 0 dan un. convito,
n alle COMUNE. x
££
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Pprimbi Lsdii ta 'faldo };- come ‘i gatti .-
ht nggtiotina: vale. »- andare: in amare; va
SITL al n HE x
N Li Ca Bg TI a
>, A lid mocelie. la Areftotele: » €. Pratofie n ”
pe x € ‘ortecito. ”. adiràto a, Vi n206=-
LI
sofa gane-
ate :NGO
° vagano di quà, o di Fa. Cort, Ros. att.
)» te Matfe' fè penfaffe ,
Ch'a la fortaca de’ bello pierto
» ,» Ancora ne’ è lo mantéce vitale,
» Non ghiarria ngattimma pe chell’autra:®
‘Nghiavarejure, scontorcere, da Jatara,, fattue-
chiaja , che fi crede malignar , ed inortidis
le genti. Faf. ‘
», E cchella brutta faccia nghianareja . -
Nghiffare , ingessaro.
‘ Ngignare , adoprer la prima volta qualche
cosa, porsi'un abito nuovo, da yeanen , cd
| syunmiterri che certamente dall’ Ebreo 554-
° nacb,-initievit, ‘dedicavit, che Fefto ftrive
delicavie , arcaicemente. Vab pure comis-
ciare , ed è noto il latino encaniare ° On
? dib. IL
» Quarno fa compagnia vedde venire —
‘> Lena, che de bellezza * lo fiarinardo;
» Li viecchie fe ncegnajenp n refentire >
<<. » Vide, fratiello; che piezzo de lardo !
Ngohgole, fare ngongole 9! "3
fave ancor dentro de” ghsci.. °
Ngordizeja, ingordigia, ©
, Ngerfeare, ngorfejare, € più propriamente ngor-
“ fire; pian sare, divorare, inghiortire., mid
> com avidità,
- Ngurfire , © Nagette » ‘Divorare , mangiate
CAvidamente ” parola , che viene dal La-
. rino ingurgitare, che dinota lo fteffo. 4/
| Corsbse Micc. ‘Past.’ cant. PI. st. 28. pate -
ta - Janda, delle delizie dî Pofilipo ; dice
#4, Dove vanno a liara le barcato
" Co mufece, e ca buono da egorira. .
N
N.C LL abi
Nigrifarelo s'erger la testa mimacetosa. ‘ |
di oo) > passar acque cppiò QuItò vestito‘,
ordare , insanguifare ,
4) Ch° ogne momento mille anne le pare
» De.lo fango: morifto fe nguatciare .
Nguadeare ) nguareiare , e ngaudejare , sposare,
impalener da qavprapa, Varitia 5 sy
palio. 0 o er di, gaudeo, .
Neuaggiare » Scommettere .. E° vece. reflata. dal.’
rancefe , che. disota-io Reffo .* Lo Serut-
tendio cantando tè glorie della foglia cappuc-
cia , allosa -cibo Mino de'.N Napoletani gl
‘ nella canzone ,’ pes titolo li Spanfie
de la foglia , dice (Tiork e cerd. VIH.)
mangiare fe ne ha torta, °
i” ,0 6. ‘mangia gia Hi a lì compe. Aulife
1 è ca chi wd.ciente, dle
‘”» nl non fe nee mangia auto, fi ho foglia
N - pien di quaî..
guammalcione sin guarnigione y in agtiblate»
ra, vestito di surto pento s molte galante
mente -
-Nguetta , reeza, maniera , Fal 7
» Chi a nnmlle-luace po ppefcà la ciofa
1» Meglio de là nfrazanta gnetta, e rtante.
Niballo , Annibale m. p. |
‘Nicromanto , e nigromante, ‘stregone, dei ee
xpar, de’ neorti , e farris , inpentatore , cioè
chi per fortilegi fa compasit Aigsifige fpettri, |»
fe pur ciò mai fortilce , preffiette' fcoverte
di .tefori, e fimili impofture. Perchè tal gen-
te alla filofofica fuol. andar .cen ampio man.
.tello, e per lo più negro, afiettando gravità,
nom È masento ghi: ha tratta: l'esitnologia.. da
ta
abi Ni TN
tal abbigliamemo., eu ha riofirare effe detta:
fevota del gran Aveo. — i
Nieo, e neo, macchia fat-corgo.;: ed ‘impla-
ftrolino ufato: dalle ‘Dunne per vezzo fai vifo.
Niervo,, nerbo, -v0s8 dura #0 manbro: - virile :
0 bovino. ”
Niglio, mibbio, noteuco di rapina; | P detto
d’ uom rapace. ° -
-Nigozio , e negorejà , în fenfo-veno ; A
volo da Pianta sonni, “»d. dI di vst oe
cIZIO 3° “ed ns0. +
Nigro.) niro, e sticro.' Bra ;: sirene Faf.
O nigiro chilo cthe: ron’ bar nta” NMocckt,
5 » Cx non.dà. tiempo: è Mike le: oe
‘(L'etimologia di Sere wocet Uareede?fì nella
bellezzetuddeno F:-M6: Fo ficviàmente
‘da nerpes io: Musto, perché” falli: nero ). In
*traslato dinota: affi; amucreggiato:,' elfen-
do il nero fegno di omo e <otfegmetinma”
te di afflirione, Com-'Nos, #K: ro it La
3) Oimmè ! for rmigto: core -
.. +, Me fa comme. la pece. #
‘Ninno . ‘Bambine. E voveSpagruola-; ma’ in-
quella lingua: febbene fi" ferita: von due » , fi
‘onuncia pere sign: “Nel femminiho: noi
iciamo nenna . ‘Se ne «fagno i diminativi
nemnillo ; evnenneta:, "01. ‘#, PER "el
7 sia fatina de qui pappagallo:
‘39 SII BliRtO U Da ppaga ò5
Rosie de di P guaguina? H%
‘Nine > ragazzerto , da ms, ich'Efichio tràdute
vos , filius, che colt? etfantico , fonma bel-
sla,e (pecchiata. la noftra‘qote ; Chi voleffe
strati lai rebteo sin, donda verme , Aalttinen-
te
<a.
o N w -26$c
te ded, Aloxzdberss. Lac, Ba “mogntie tive dalle»
balie fi canta per conciliar ib-fonno:a? ragaz-
si, fo nom:faptei oppetali . Talora . perdi.
laggio chiaimiam. alcuno: Neale, : ed jn tel
cafo non difpiaccia. derivarfene 4* priniologia
da vemas'a.tros,. stonato 1 Pazuo:; -goRcaA*
“408 ‘SIR4 Jenn03, ‘ai discozse. seqgne ‘si rig.
gazzo, dall’ Ebreo meal , stulte agere s'osse
sta liam; asuleaserre SB a gio n
Nifciuno, € nefciuno ROCHA SRI SEEENEIDE: DE
Nuacetì, inacidire. sita
Naacquamiento., eibuagianzatò. >». SECO
Nusizato:, ifnaligato . 3... ..; À
Nnaminecarf. Logersi sa concoubiruzo «con Home
na .. Viene da suamicersi , cioè -tener-1’ ami. —
ca. maniere onefta- di nominar Ja-concubinm-
Mezz. Cann. parm. 4: ì
sy Isfinre fa. migliete a P abbennona
39 È flare :dingae fie mpo ‘nitarintéato
:, Che te ne pare ; dimm) è e6fà bora ? di.
Nnammollì, dicefi de’ panni | fporchi ., sal quali
i pongonfi i acqua prima. <h- .gallérvi opra.
| il bucato, no aglio
dal- ranno fian penetrati, serre $ 7, gui -
Naamrnollare: ; ‘Laprtato' de. bifticcio
rintendiam per senziiondeo .
Naimmorbare): ammerbdre per Ha. ue tras
latamente em piero und “n Vugo di di qualchè. .09ì8,
come: tie chi bro: nnarftmorbaje
tutto lo pajefe, ‘sottrae bisi sante -copie s_
si vedeva -ini mah :idé rutti. RAD
Nuante Dante, > grime di tutti: Faf. VA
.E:!dde fierno tete-lPAbbetante --
» Ccà. foglio. eca ‘tte > Pprotont © “prvate
4; rinante .* e R :
Nap.
6g -
Nuapprereabele ; . Sirena n
ecpedence. valore... ò pla iii ni ,
Nuarvolà , € niarval se
si , farsi alta, imoperbierio pagarli,
zar la qgessa atsrpitandonte, it» PSA ori
*Nn altemoce di salite. ipa baleno 4 cdi.
nnitto afatto a “de paloleunede osta cyuie
hiocca . \u° wii. s' Pe i
Nnaomto , indorsto, dich pa. anornso. yo
quefto wal anche .emerato.. dt Baia 1
Noavozare , snalzare . 2 Set vi bel 31)
Nuebbetato , e vdebitata s: sdebitanio» "+2
° Noegeftione, indigestione , da piegato onda
— indigesia, che ion ha digeriso... Ai
| L'epectot e. pnilio, SA Au 2 lea Liz. > pa
ellisto nganeta:; ri» delaspe-an gemenr.,
n corpo del delitto), Falux |. . > ‘an
gene ani ef ‘ftt: shintasaae :
n. n. Libano: nelle ‘Aggaeto: segrast Ì
Noe o n° AUANO è rastesto , subito ini an. ba
IT, da. si
Nnefcreto: 1e ndelcretà,: indinencto si cast lena x
"Nn effere, e nneflare, «#2 presta ,_ en fadei..
N: ’an pg PUISpO n d |
(parte ,- e 4 #0 sparssi;- LE
Noe ece Actiigrià 4a 0460%1,3 <a: pengr
. . dtelso fenlo .. Cere. Adieu Posse date FL.
Sh. glo MEA “%. MRO CALI
% Quanno profe, lesiva
‘3° De maraveglia nnefisiece, eta juro .. disci
Nnico &c. porta de isico | intersezione — sale |
poffar il sendo | | |
Naiellza. Lo fteffo che GaeGra . Vedi squfta
‘ VOCE. Gerf. «Rose y@tte, I. 90 7 i
sa E comine cacciottelia vace sia |
Neia
Ii
fatto’ di cirni ner.
vole coni ventri , "ed altri ‘interiori ‘@titati La z
canditi con Re; finocchi bip
brc diitto ingrediente. ifione:
‘I +» “Ainoglia iezzo del
je comme na: s Yesrò
“sbiarito monito. vsmactato < trote tibi YL*
s Ca: Itapotteca, dàdd atfra' torzi., e ai .
vi nf La neîa fa, così dette :
>‘ la ffetenzia ze rifra fieritino, è n
* ‘n L’affaffino, e lo Miedèco “evide è 30
5» Ciélto primo ‘t° acide e po te tI
> Chia primo te ipoglia; © po T'accide
” , Pe: se rnette a- tergo Capovacca:;
- n Fn i foglia, @' verde la cacca. '#
b- tre H fronte i detto vosì ‘meta.
te ; ‘perchè. siel (epiratfi' lobi Sarito
| ; delli Cesce , ‘foccatiiò frente, fi pro-
"16,57 Li parole In nomine Phetts : ‘Om
.
Li Ea diema bere a lo nommene derto
ta, mini mari , € talora tro pa
, Gi Geo ine quarche nnommenata ©
yer alla |
fa l ì
N pl bo-tiempo a ffà lo percpplo
| Mundi» ig ie aralàP; -Faifaltinr: Omer,
i
-9:4; Sicigna ‘a clofolefà, che meorchia Ecleba
s9 Che te sie da vocca, pje ano
Naoccare , sing s da: eps è apperenrer ad
A 1Dizx.-Nap. T. pe-
| o
ed
se. e” Lb
peso e chi è ini tile fiato > duel » pianeta:
inghiotte. e mu
Noor sarei | indulgenza. ”
Nuo , sndulsare da novrdo, imdaliin è
Nnofsato , indurito come esso. - > «> he.
si nofsatura, Patate n & pan *
nuccia, Aunuccia PPRZICRET
Nnuftrejufo, industriaso., Roig ii
i mente, £ ran ladro. * porgucriante.
OI, ,sadotto > »< PISTA
nozzare v. annezzare, € "Ognzaane,
Nocella , noccimelo., frutto noto» - Sito s®
o noce de cuollo.,. val muca di selle , talor
acre mprecazione e perchè vi fo! ottontendene,
(bi si rompa . e perchè?! collo , o fia collot-
delta co li animali fia noi fi cofluma fifi al
a colla mineftra , .peiciò in gergo
© per dire moce de. castle € co li vriaccale . Val
anche carne cattiva , come è «quella della
nuca tutt’ olsa, Faf. Noce de Benevianto ,
, famolo luogo .d' unione di SQreghe ; e.maghi
.c0° Diavoli. per tenar. loggia. di follazzi promi-
feui finto ne fecoli barbari. Il medico: Pirtro
| Piperno ha fcritto un’Opera de Nuce'Bexemes
«sana , © "l famofo Abate Zunica ne dille
tun ampia difsertazione . . Quanto. fala fetali
"della fantafia preoccupata Ha falle ee 0 pro
giudizi! t Fal. .
, «> Comm a la Noce. ccà, de Vanoni
35 Veneno li Diafcance, «Gh
s, Ca.cchefte iL cqello a,Quatte , ria
. % fpaviento NA di
» È (echi da ferpe; e zzimmaro cong
Soleto, molo. |.
Nollizeto ngn Jesito ;, Al agire A
TA x sì . à » NGR: !
È NOY sip:
ros anna Mese dis cancana 4 aber. cansasi.
e gosvici pex sudermentare di ragazzi
sf
” n lo valoîe LI° ha..compme. na pezza, .
ln Si.co-la majefta nen fa.la nonna, ...i
cioè nen dorme..
Nonnatura, fezo maodsriteso , el. conformato si
Non-prefutto . E° corruzione artatamiente ‘fatta
per derifiene dalle voci. lasine man plus ultray
e dinota lo fleffo, che in Latino; e - Hof.
Vers. 21. .:,
ss: De .na congmedia, nova: lo: ‘prime iva
n cola de; fpanto, e a menepre/mite bella.4
Ma Aoliffe no flimmaie lo non. prefuto,
| E ecercaje te vederenne lo trutto .
Nonziella, caazona. popolare ne’ tempi del Fa.
» fano, celebre più della noftra Nice., © fn
de’ de’ CENERI, 5 Fonde cantò - del Campo -
o dorme comme. a 0 (cannato;
» Nè ffieate autro cantà , cche Nnonziella,
Nora, , nuora , Eleonora, Diamere s. in dimin
. Nerella, e "Norina.
Notrecare, uudrire, alimentare, onde
l Notrecamiento , ‘alimento > cu |
ia, nutstre , balia... .. do
evolufo, mebbioso ,, da nuvola; nube;
, Novem: re,
it: ta “uguale, a socenda Fabi”
l’aste.no le va ’n- pata. .
°N pierdeto, 3 perdenza 3 INVANO ten? ale
cun pro
*N piemo, 4 ;perpendicelo giusto calcato SA è
"N pizzo, iw punte, nell’estremità.
' Ma N.
ve » + ° ' mi.
NSOgui
o. -
"N poppa element, con wosbO: tà
- dala metafora dalle navi; st quando n |
poppa dolce vento , fan profpero di
SN preatige;o” ve vi msprenuipefo sic: fi |
Niaccare ; SOIABLAre 3 fece xu1000 fe
ATO è “Guk 2%
Nfagnare , nolassare quindi «o i is Si:
Nfagnìa, "abbasso . ) 2° riale
Mfermenenà: , esaminine si. a
° 3N fenetaie, wa tempo (cri tamente, în
ia Me i inte al pci ;
sono de' sè rsepioe» .
“nello tere un istetj@ione , il defiderio d
qlier liberi da cola nocevole , od otride , |
4, Ma lo teranno Rié, vietchio corseto, ,
Nzanetate etate, parce vet vetro feruto ,
link il' graziolo , efpreffivo;, e. pet Poutrie
finguè raro, e quafi* ‘finiti avverbio -
Nzanetatemente , Fal.
43 N fenti Fanetede , rrinetartemente se
” % ° Corze comme nz parza fcatenata.. ©,
MNfangolentato , #n327garmaro è un
Nfateco , e nzateco, dalerdo. | > |,
Nfecchì , inaridirsi , seccarsi; smagritsi © ,
Niegnale , .ed un tempo rcegnale ,s sete’. "*
” eggetta , in pprtantina , sul vasto iperoii
Nfembrare', € intentare, cacciar if ‘ETRE
Maio .modello da a
"N femmentì ; #p' sr, a prol mit *s
fpecà : dicefi pur i pra in
avanzando in RA; pie chè più Son -
#
applicare. . |
Nfemmora, insieme , % ù) costhià; mt bic |
LR zembra ‘: ootg eat
UA
Nom |
£
NFra i,
1,€ rece , /06c09.credulo., trop.
Alfampne wi r
. pe semplice, quindi: Di
Niemprerone, gin mgre; balorda è... >».
Nferta:, e nzerta, forta di caftegna imaltò gen»
«lè con becca armign Ln
tare, e nzertare, sAnessare; infilzare ,.,c0-
glie al pugio ri pr;
fertone, setaperona ie. Faf.. i bi De i
-- 09, Fuorze afpettate mo; ch’ a bue. ne
. ‘a Ve conto addenecchiato le rraggiune }
Nfervare, e nfelevare, sinaivgrez \ \.. >
Nfevato, dicefi, delle vivande di raffredda»
Pas perchè, fembran, cole Mare, i fevo.. Lu
Nievieror,.e:’n. feyiero 1.47 agrodelci, dicefi del
1 da carne:così preparata s.intingolo di piacevo.
+ liffuno gultà:; per. traslato intendeli di un par.
fare tra ’l uninaccevole ;,-e 71 fupplicante »-
embro:, estenbramento; modello .- .
Nfipeto”, e.aaipeto», insipido , sgraziatòs Ve
- IEAlEGD s € AZALECARIA -... RAGNI ETA
— Nfierto, e pzierto;, funesto, diceli talora. d’ un:
balordar,.. che pur. dicelîpfierto dé, milopiro ,.
@uali dir fi vole Aaspardo innesto, e più
urio prodottò ,.@ quindi anutsie ‘a. infecane
6. VEDE n. ,
Nofto, e.ntiflo, fastidiazo;, psrtittace:, e che
uan la finisce, petulanta:e:
> presso: è... .
*, assordure:, perder dl udita è... |.
tare, e ntallejare, andar /ontamenit n 4°
- sQfastaro, xi badaluccare y trattenersi:
ima, imbarazzato di, stomaco, di. coscien-
se Va de... nai
ITERIDAZE ‘3: ©: SRRIRINAO si AYRL IZ Aggnett co spur =
STAVO è
M 3: Nta
‘-* 33 Na voce, ceh“accoffine ta te
4 ° ”
T
or fe
Nianare , mascotilere; VW frà, % a
ncaforchiare .
‘Ntappare, otturdre , dall bi ‘beppiabb; S
-
qanre, sepebto .. “
Ntapeca. Macchina , imbagito, “fiffito .' avi
ne dalla voce forenfe dtaporhii Cone
una fcrittura rivocante un altra; "Sag! 3
{i quelle ansspoche feprete pèt Hr cid
«d pempam fi è meffo în iftramenti
. Quindi Zo Dottore de le nsapeche ( Fark
Tag!. IR cme. 8.) fi chiama colui, che i
<? figlia quefta. forre di rigitt: -e neràfori
. chi fà, o înduce 4 fare imbrogli”. Pa ta
a {e vale fer imbrogli. Vi è ahcora il ver
mapecare ditidtarità - lo Mteffb POm. ib: L
: 0 Face, o Autiffo mikitto è
Niarimmo corrotto Wal lar. (Mbrà . rca
ss Ntarimmo iuante cche nuere te Satta?
Ntartagliare ,, ba/butire, lingabitare , ava la
, lingua impedita al parlare ; val asili ag:
girare, tempore; putti
» Accofs e o a “Jea: tartaglisinei
‘5 E a fa larga a ta Parga La. pealieniei
Parteniere , traite tt
Ntennre , PISSONATE |. rimbombare .
“gue! fona fonar quali a' forfi; tilciam cod,
quall*dopo fenateti ‘alià datti,
lor » batte a tocco a tocco col
Fafano usò tal Vero: con molta grazia!) ina
- d ‘per traslato î “4: hi .
ss E ffà cche Si mitzo alf'arma f
so E ppo affeconna %n fronte,e ll’ ntàita,
153 Cone 6 fo flata I lin eifinPansY' *
. 0) ot
Ntennerì, onde ntenneruto ,- -imurerito , ‘horse
4 compassione.
Mtarlice , a-la ntestico s gricsolanonente alla
- Buartistgiti *
Nterretan®:: adiuzare , Mimeri s sigaro. to
durre, menter in moro » Faf. - > Td
Lo 1) ‘tre. trtenretàre:, È
debt, ; il ‘deriulraro Drni ‘ss éomé asd fè.
ntiento fejo, val aver quel vbe br bramava sU
Neto 7 nf ©.) Fai %
to ttara, gonfiare sori 786 3 x vini
stadi. neofato.: One E: q.°. imp ra
:1 p Nachiù, nè mao, % rio piezzoiiito
N »%y: Dinto: a he wallara. fp nb fatlonè,
“ ti. he:a botta d° norgio s° * buono ntofito. ®
l°pure gonfio © per alteriggik; cotltra; & per
"mncizbio cibo sUpooR@eI | 5% erbia, | onde
iO £ boriabundus; 5 e- pere ftà ‘colla
2 Tea come chi fabna la tela Dil
amori Da
N anche. dicriéare di Busto
nate, da Niola: bestonarkrà'è i IT
Nfelitlo, Antonio ‘n? GESTO
ato, Gurscò aspramente»
Niommacone s colpo, dro UU
> seperbo, 4 ero ; Vi abati pi
so 50 di des
Nitontaro:. Lo: feto che vonso tr Fonft) Uni
me sof. Diol. + sai
»_È po ferive Yto- atontaro , fio giitto,%
3 coson colto ‘in fato, ender; 3 La
sf osare , dar fastidio, Fal MET II
piglizie diafcante: ad Argiitfe:;
pe le ‘ntoppaje fo Solemanor
#7
_ Urra
Pironi LIETI NI REINER
Ntorneki + cinger interne , cirendare +
Bier seria Sage» © pia Senna Far
@ Pibecirà malér
FEES
rata”, entradà, rendita. "n ni
Nirarezatp 9 a -neaisrza, 2! tici vionnazi gn
Fraversato a traverso. ‘i. (a
< Animicizzia:,- disturka: «E° parola: derivan.
. te-dal latino inzeness, come uns dibastirgen-
"I
4 TR
| Nirelsia Diisterdia: Mute ntrafsià néta tod ca--
e. IP uvorgio;, detta d* um -éeiebre Mebo.
fomencatox di difidi. Scrivefi pur nteseffia..
. te, che:pafsa tm due.. Gb
darà quella.
sala. cocafiahe . da ..ta ade. un’:ouava -del
Tafse tiadotto” dal: Fafano;,. coraparata col
fao Telto: Chiunque ha pratica ‘de? nofizi co-
flumi,-vedrà: uti piacere ina: tsadizione;, chie : -
quanto cede in dignità al fo. originale, tas-
. a lo fopera in g grazia, in eneegia” a be
— deran.( Cane: ili.:sa..
ne 339. Une &abifio, a che nafestta:
Vafcia”, © creo. da: potebaze . -
% MEL) iatte a. Pseledénre: «po fagliette ,/4
. 39 Cale chiacchiere 2 chelto lo: portare +
- 19: animo: de riantefaoces uno,.che. mette -
so Noneftia nfrale.cavallo je l'uorgio.rato!
se. No cufe, e. fcufe , che tedenne: nganna»
1. contento ;. e gabbaro te DO IVARNA i
trecellae,
Neniclle, given - ‘Allora: pe ed insrigae=-
06 piùdi gl Los magici «pperciase , Ne
pettolejareie ;. . - | ei
Ntrevallo:, incervallo » ee.
Nirezaare , intrecciare ;. peer coglione. fd
Niroschiato: . Grad. Nine dalla voce: laringe
FETTE
accia +) è ness’
'k colce: eigambe. una fpecie: di + benilaleari
. di quelitza: Gore; Rani qsw': srgi n°
97. tu unnore. fperatdì. «vor.
378 SN TR
.. ‘53 ‘ÎNe nfarito ntrocchiato . ®.*
‘* Ntrocchiato, fenza aggiungervi i faltantivo di
cefi particolarmente ine O, © capretto
| allartaro a due, > 0 più. «madri:, e così refo
. graffiffimo. In tal fenfo-di gnissò; ben pa
-' sciuto diciam Piadummeo: neroechiate, che nur
.pdlummo'erocchione-fi dice, ed una” fpezie di
‘v colombo (elvaggio di corperacara Rmaggiore
degli alri .
Ntrollegare, eintrellogare, intrtagon
Ntrommentare , sesorere.
Nttommare,. bere, così detto - dal trombone ,
forta di valo da vino ulato. fpezialmente pet
srmevario ; e dal .ramere:; che «fi Sain bevercì,
. ande fembra fopasfi. una:troimtia .
Nyronceld; + , sericalialare ssipaleri, renivrggia.
gine Greca, e fi è rmato da pres —. che
‘ dinota roveschettento.. L’ broppecare adun-
noftro fignifica. Appuate e
Se pp s mpampare ,
Bitroppecare , isnimmpere.. Neroppeca: è fe leg.”
gere, val Zegge male, Mmeespiea » io.
Ntrotelare, sporcare © cole”
Moereolata, sntorbidine VI TO
eco, inciampo .
Neappo , incaglion ad ‘mfiedeoo.
‘IN tto > intutso , cate PO -
"N val uno, fegnendo vocale: y came. rvarvelo ; 6
so &lbrro ,.b feguettdo sonfanagte fcrivefi no
_ Come u0. cthle,. sun «cieriolo ..- Talora val
” in, come. °a uno flaate , +»; beim Tmognte.. ss @
"quella contomante
I
%
MI AI
«da. stati pi «de mett fontà di chi la pin
cia, come?lni uni hotta et. -
Nvardare:, passs-/a Landa, #1. basta è
-Nvaftardì, Frobaztandi bre ; deieriorare +
Nvafciaria, e mmafciarta , ambascerta e.
«Nvgiitere è somattere:, quella) feconda mantieta
| di fcrivere pesò è qu affatto difafatà, e val
BRMRTALIC- Ne cea Ea
. , N vedolare, restar vedovo:;.0 far’ rimaner ve
_ devo alcuno, . vedeva ; ferivevalo tin tempo
‘-mrfedolare. .
divadeluto; vedevate ; chi ha avuto la forte di
rifnaner faenza moglie .
Nucleziptre , invo/sere. sidbregliare .
Nvettecare , "dal nd dato e vertice 0h evertere rm
vesciate s' valiglio nvertenaro dicefi di donna
Ruprati di fo; 1, a: aggiungendoli co la
‘monega:, vat: È, Seas:
Nvefcare x. invesausr., inigiastrave ; ‘ diverlo da
_anmefcare , mescolare.
> Sseramdre , sedazire > dice i
vecchi. longevi -.
Nveltere , arsase, v. am
Nveffecchiato,, edile ‘dice cd pcitanene degli
occhi, v.- nt
Nvezzare; venire. suvezza; È 1 alcuno.
Nvezziato, e dvizebao ;: pe 0 3- prevenuto s
'ed’arvimertito di qualche Lasalel .
Nvideja, invidia: c
Nviero je mmeta ;. verse, cirea; mmitro. fe
Uro :sizbm vespa, verse Li amato del
o) MAL
Nvitare s invi tare: dermeitaes.
Nvorracelaze ; 2 mirizcare de dell wdirascia;;
©
x oe! . $’ ° [9
teg6: NUZIR
- 1.6 tpetacià, forte dè essicalie di \pimtna rino»
‘in viaggio in forma di di prigiotte...
Nvrodare; adular alc: n Lia
Nùdeco, nodo ,, Talegiio. gelo pe gite
dissapore . e
riNbiteso, n s non do Salo da
la. viali paio ne
Ntzzolo , e nuzzo;, osso di frutse piene di
« olii, cirieggimec “0. ci
fi, APENMtGo=... 02 0 dad
vallanire». Stordire, romper last Vdot
! ftallevrellatò . Ciovo. cent.
«+ lovrelbre, -
VIII: st. 32s-
>. Chia : chè: fia. chidi mense. lo col
3 * a pifi 5: ei de Ò
< dugaimare,, ‘dre a Laiaiere. Dia
Zi vere, »- Vedi quella voce +fent:: Ber, net.
IL 800 Ge età edo e SI
Egli >,,°3 abiliostar Di» prenuitnone .;c Li n
Ca me. Viloje. nzavoRIRen io» Li:
28 ce dla chef quetbeceltone
canile cs pò comun sati
zavuorrio +. Megligs3» empuisreja
CUOrE ;; in meusea + e
voss.lealiava. soul
prg: ia sofa. 10hes È Lg
©»
“de nen in: mr valo .- A “ne
0 0 00- COeipeitia meses già, al 1
0 aiparce fb si.
@ e. Non l'avife nzavuorrio. Che te pare? 8
x Nzec.
n
vario “
soniefaanti .
rami E* lo fleffò, che ia secolo . Andare.
, neecuiò vale sudarsene in. gloria . A Toscani
‘ anche diceno: andare ix: visibilio. ®
glio»: Lempirce:, liscio , nudé + i died
anclie senzillo. E? voce torta. Speginola e:
r noi-.l’ufiàme con piccolà alterazione nei 6gnii
ficato:. Corr: Ros: are ZL s Dn. . "a
a e too tara nrensiglio ;
n cagnare :co uRO,, nzenz ,
» Uno chie fiù porputo, ed ha 1° aprefla,
Nzerretare, chie pronuncinffi: anche mierretare ..
Aifkzare è cani... Vore.nata: dal fuono.. ar r
che £ fà colla lingua ai. coni per :
Tess, cane X. st 10., ‘© 1
° s n Lo e co Îò ear fe paignette:i. = so i
sppofià pote SUETTOTAIE + ®:
Ne,” nt, inf.
Nzicco nzacco. Di here, all’ isipreviio . So--
nn corruziani delte voci Italiane so sveco-it
quera 3 è pare che Prallufibne fid/ prefa. dalla.
sg; conreui st infacca ciò che. dal. tetra:
‘deve ignbascasivà. CincrerProfi. |‘
sa Vedenno nzitco nzacco afcì fta:chelleca iadi
N20: ne 80‘, voce: fitta di viccell@, e fpezial.
“ sueriterdo? todi, od ufizuoli;, Fal.
5). Che se. .m20 mo e acide eguale.
È
donde I
1, eici 0 per’ cel
> MOT; pri diven pai, e ‘sbigonti..
$0.:; Pafi. ‘o Li 0983,
.» Se parte, © ddove frane le (cellate-
we
fre “ £ è
. + Giallefte, e nzolarcheja ll unre ,
‘ Corde hi etimologia di «quella voce, via.
.- sode, il dieni aureo colore prende-l°.ieterico
megliò {criverafh: colla s, che «colla METE Di
Diablente , meglio ‘mfolénte.; insoltate s -inpiioi
. satere .. oa , ve
;- meglio n fomma , sn sona ya: bps
conto , “alla -fize.. l cifre
Nzorarle. Ammogliarsi s quali IN-UXOCATSÀ ; €
perciò ‘fi dice folo dell’ uomo che prende me-
° gli. V. .ngaudejà . Gius Pol, ni
. 1». Nsorate nzorate > À sa
: sr D. Cic Antonio, ME
Ca Zì Cescelio .
i, Sirute chiù Chi le: nyoea
s» Lo primm? anno ave guaio,
9 Pe non mancano maje.
ditend ;Viena dello fpeecolo deren
+ pitando:. ne: GArio
{ tà.erugionè, che ci circendano , Ta
del volfe . Core. Ros. Atl. HI, so.
Ds n Eicolo affè; che vene, -
: fe male non veo , venecatorgato all
v. "hgarzapilbarefe- s nesiccarefe ,.
mpesrarefe , neansrefe , arraggiarele , val.
re solforare, che dicefi delle.
bianche , cui fi dà il fumo.di fi
pararfi , actià siappiò fi Binchi.
no 2 gonna 7 mrorfa ec, die
Lai 34r 04% malto s;e. deriva tal. vooa.dal ;
L Ttpi e24 "33 «accelo: dà nel cerehray e
‘tutta PTT
E
U
OEan 7)
Rack 9 ‘ milertes:da Gens, enimizle.
Merorechire , stupire»
Nzuogeolo , avv, vat ces feste, cos propriatà ; s
t sd agio, felicemente, prosperevolmente ’
ta irefenter in zeccoli, che
< fot conuiferta di.faarpa: nobile, ed ufata.
\ thivva.di: rete”:atritiatura , perchè vivente fal
- asnorafà visa, o val girse cor Auen ventone
’auoò affari, con! buesta sorse , val pure sve.
* five , indebelinti ‘,; sverirsene dolce. dulce ,
come un Seneca fvenato.. V°ha chì crede ve
nie da' nzscolo ‘corpotteziente , i creda chi ‘}
vuole. *.
Nedonne , ‘07% fvondey ia smo; dins
sud ° i Pet I
Dalle, folto gio, è ve che @ di de
gli ovrieri a collavoranti nel tirar +
che macchina, -nel fax sto a. qualche
&c. Faf.
“= Rigo hesee, n dale; a tempo sn
Zanno ,
s9 Dettero a "la gran gran porta a. to malanno,
ceti. | + Smagberi as V la voce feguente O.
o, rr.
Ofano . Vanaglorioso , iojare P. alcund COSA è.
«Parola «tutra: Spagimolà:; che. in la lingua
««firfosive Difeio'.. Forfe ri, greci pa
mis. .
Gygnere I ssggorò , .v. ferdogiete entare. si
Opoia , agua; i serniglio "Refecarefa HA ogne s
sulidiom di chi ha délla.rabhia:,. © fià. foprap-
«entigno > che.pes. o tale Val poetasl
-
Paracqua , e Pàrafolè in confegnenza.anqpa
- da che a tal ufò fi adopra. Omabrìa, e om-
mra:, ombra, - Faf.- —
99. Ma IS le ffrafche fanno tale omerìa ,
+11 + Cche colli Hnfiae: tia gua de: Peszala,
Oumo, sein0... - . n.
Gihnejaan,. andiggiase ; diubibazee: io “;
Ontare ; vi ognere..
Giza, omcinz palio, ce tmennte dissi ql
o poeani - s'
3 Ri Lf se n
° SA ngi digpei ‘ondimerio 3 Vo oaloffintio ,: dial
de Velcovi: , e de meftrui malishei‘s com alro
+. titolo il neerabase:-. > |
- Qadofiinio: 4, diurio. cbiictize per narnia. delle
-— aste: giornaliere funzioni , del lat: ande +
cit divini: A
»D fto
él Aretcerza , con. toi fi ubitao
t- unta popolati Capitale, sergiono £enf
bile in tatte-<le. cafe: necefafio fervi.
zio. Nel porge dc Maja: nok folo 2 lenfibi-
"gribmente * .
fande: la Ratio Ae “del pel co sal.
Peggio. Chi quefta fc è 'ripata-
It ie ettamente stitico ‘; Vite
il Cortefe nella: Rose defcrivenite - la prigio-
nia della fra Ercina, le fa dire: (art. I. Pac.)
Ecco na fera
si > Joi co' chilto storie 2 Mi:Marine,
yo Ne fuje teppolejata da na varca, <*
«5; Che ‘gliîeva’ neurzòo:.. v |
Intanto. ‘che queftò inconventente mon fi ri.
, Not ripipottererto în deferisione di quel
“notturna cerimonia , quale intontrafi’ rele
la parodia dell’ Artaferfe St Mietifiatio , ‘inè
eggnla produzione di sicuni ‘amici’, © che
fo adunarfi nella cafa della “Torrittà a
Otisia , valuti rx ratteor Vivo!) © per
an defunto * Duca : M gr
3
afurg ora: fn e t
s , € geme,
nr, -Pirichi® nh Miri oi I
% a 1
-
E _| @ hu ®
di dice cà » - + dimemmnttc
- L° dada da mec. dimise. ji i
- 15 Puzza, e asimotba. il naf@;:
» Va palfaggiera in SMtada.;--;
” *, Va piigionierasin. valo, - |...
ss, Verfo ; ventiquart: ore. . creda
» Mbraccia ritorna al Mar..
Quefto incomedifimo ingente. di chi «pal.
feggia ha prodotto, che la Fredo Ghio
prefo il name della m
. ma è per.altro sine e. ip qui
giacchè coftituita , è fondata dl ni
“ca CVIL del Titolo ta della
ma Edizione ,-Che potrà offegvarli
Or. marvegzorie . Vedi Pricing o
Orlanno n. p. di famofo Paladine, sma da
noi talor ‘aggattivito in fenfo di + Ralorofe .
Fafano :
» Recevo "chifto da no ,vraccie -
si "da
z-
i n Segnora,.e ba. coptanto e refzonnaiai
Oropomiento ) orpiziento s. Ali eno confine. .di
‘- color d'ape.
Ortaglia, orsaggio.. -
| Offamma s OSSQIRO ;. mucchio. d'esse, 3 € detto
di dbnna magra, la.di;cui vifta non pnò ef
- fere che infelica..,. sqmen fan tutte I awbalan-
. ti notomje»
° Offapezzelle s, quella. sinuosa dute picine sil
collo del piede .
Ofemare. Aunotesa ; sisive, pretensive. . Ode
rar finaspenti > ani. E° voce anti.
fi: si P quali, dir
i ro spola ed .
ronunciano Shmner |. qderar con for
fando a fe il fiato: calle ici. Dicono anche
@ Spagpuoli, sgrzar sell Meda fanio
O VA , sie.
i decidere , :fe’a noi boa
i, vo .da quelli. : Cora Ror. are. Lo
">. $ Nr .°
s, A chefta facce .
F 9 Non è Cate, he ast? ofenttà’. # |,
-- P RO 3. : COSCE LL 5. + ".
» Ma t’ofema, e nn°ha ggufto de l’addore.
Quindi ufemo , ed uvofemo, fiato .
Oterino, aserino, «ppartenente all’utero: chia.
ve oterina dicefi il noftro pivolo generatore .
Ottovre, ostobre b) V. Attrufo o ' ì
Otra , oltre. |!" l |
Ova faldicchere . E° un dolce fatto di foli tor-
li d’uovi, di finiffimo zucchero addenfati,
e ridotti in forma di palle, che fi ravvolgo-
no in carta, e mangiandofi frefchi fono deli.
catiffimi, ma prefto fi guaftano. Confervano
il nome Spagruolo ; nella qual lingua Fal.
diquera dinota la tafca. Siccht ebbero quefte
nome , perchè eran uova ridotre a poterfi
mertere in rafca fenza rifchio di romperfìi +
E? ufo degli Spagnuoli paffato a noi, aver le
tafche piene di dolci da diftribuire alle Dame
nelle converfazioni . 1 Francefi più parchi
affai nel confumo de® dolci’, in vece di tafche
piene , € fpeffo intieramente votate , hanno
cattolette piccine piccine di dombons , che
mon fi confumano mai. *
Ova mpietto. Afpettare coll’ ova mpietto vale
aspestar con grandissima pazienza. La meta-
fora è prefa dagli uovi de’ bachi -da feta, che
ie donne , che fanno fomigliante induftria 4.
mettono a fchiudere nel caldo delle loro tet-
te , e ftanno con grandiffima vigilanza, ed
attenzione ad afpettare il precilo momento ,
o ° n
LU)
‘
‘è.
-SBa O. Y v: K'
. in cui febiudano , me soglionti -iubilo 5 al
» trimenri pi° infenci fpargevebbero fe lere
corpo , e farebbero perduti . Ciuce. van.X9,
st. 2
- 1 Quanne.la -Sictodihiaza, th° afputtanzo
» La meza notte fiea coll’ o ova mpinto,®
8° EC:
FINE DEL TOMO I.
VOCABOLARIO
DELLE PAROLE DEL DIALETTO NAPO.
LETANO , CHE PIU' SI SCOSTANO
DAL DIALETTO TOSCANO,
CON ALCUNE RICERCHE ETIMOLOGICHER
SULLE MEDESIME
DEGLI
ACCADEMICI FILOPATRIDI”
Opera postuma supplita, ed accresciuta
notabilmente.
TOMO SECONDO,
NAPOLI MDCCLXXXIX.
Presso GivserPee- MARIA PoRcELLI
Con Licenza de’ Superiori.
re
(LI
IPF
"e
A St
di
Li
“
P
jAccaro . Guenciata , percosse. coll’intera
p della mano data sul viso. Naccaro signi.
“fica per contrario: il manrevescie-. Pire che:
P etimologia della voce Spagnuolà ,
che dinota uccello, comparandosi lo fchiaffo.
ad un uccello, che fvolazzando venga a: po»
- farsi ful viflo.# 0
Pacche . Céiappe. E” voce corrotta dall’Italia+
__na can metatesì di lettere. #
Pacche Yecche. Chiamansi così. fe niefe fpaccate:
per mezzo, e difeccate al Sole, o al'fornò ..
Anche i Tofcani hanno per la: raffomiglianza:
della figura chiamare mele le chiappe». Que-
fte mele fecche fono eibo de poveri della Ca:
labria .. Da. anni in qui quefta voce Pacebe
secche è divenuta parola d’ingiuria, e dinota:
un Abate, ed’ uno ftudente ( giacchè quelti
fogliono veftir d’ Abati*). mifero;; e mal in.
arnefe , L” arigine merita: effer narrata. ,. altri:
menti fe ne perderì la-memoria.... Nel 1753»
falla, vigilia del Natale due ftidenti: Calabrefi:
andarono alla Poffa 2:cercar lettere delle loto”
famiglie.. Uno di' effi‘ aveva detto al firo ami--
“60, Che afpettava da fio padre umcopiofo:
regalo di mele fecclie, fichi fecchi',. paffi ec..
che cen nomie generico chiamansi di’Calabresi:
stevamenti ; e. con quello, giacchè eran ridor-
ti fenza quattrini, fperavano: sfàmarsi ‘un: pos-
co în que’ giorni fotenni, in cui fogliono»
. CA 30 > mans
-
dPAC.
mendorti fimilt regali... Trovò du, ui. un
letteta lo ‘ftudente, che chiamevati dv,
Paperfe, la leffe ; ma in vece di-
annunzio del regalo.y leffe un’ acre , © mi-
nacciofa riprenfione , The gli facea
di fua cattiva 4
fone ; .
no , che ftavagli difcoltò , flotte
fi coloîo, che prendevano: le di
poteva fcorgere H turbamento. ‘diet vid
poletani- è naturàîmentè odiofifino' Pacc@tto,
eil Dialetto Calabrefa x
feriza deriderlo ( il che
delle altre provincié )
: zione oro» alla quale
giaciuto., ha potuto el
FCI ricfosta Sicchà +
i «avevano iutelo
iazono -ad ‘andar
udenti, € ip i
i sicchi. Gli. Abati stufi:
Bini li pacchi
iragazzi crefcono in numero, ed in Riot
Segue bara, battiture , (affate è.
la peggio gli Abati, fi (alvang pet. rù
ed ecco cominciare tutti i ragazzi: %
. per più giorni, anzi per meli all si
& qualunque, Abate incontravano y ed & chia
mato or D. Nicole , or Pacche secche Sì
com.
i PA .
“samazipoa gene cimbuetto: Di; quello 0
si cantano, Fu usa: vera per e Zione .
fle due wmoci d’'alletàa ih. pei fon, divenute. ra .
nonimi, e dinovano:, - come abbiam detto ,
n Abate d” infelice. e mefchina: ura. Ab:
s:binonconfecrato alla, memoria de’ futuri Di
LL Micala de” futnri. pecchi sicebi quela verace
tradizione ;: perchè se fi: fentiranno così ingiu»
riare, fappiano. l’ accidentale caufa di quello
modo proverbiale, e di quefta Abaziale dilav-
.. ventura. Setvirà anche all'intelligenza de
pali diaicune Commedie fatte-da quel tempo
Baechiao. Vi Vano, Deriva dal: Latino. P
nas; che ne’ tempi di mezze -figuificò lo o Rc
11, Onde pagamienmur fi chiamò. la falla res.
ligione, che ne reftò. tra: loro, Ginori canti
e ELLA st. 22.
1 ‘.» Vafla, ca ella avea l'arte a la .mano
fa: arreventà ciuccio - no- pacchiane, ®
ni. dedurfi anche da moves, onsnibins com.
-.inaifs , ciod ordinario, da fezzana:: \0-da'
- DEXSI, “compattuo, cioè no, è ser lia
: tane agreste, come fe dîr voleflimo ; che ves
adi caniaveccio:,.come que’ vitlani di Se-_
. nofonte, a-quali fa maxca /uasia gipenscraso
" Sa vestimenta gostare.: 0 da ev01 per'ascon ,
‘ mordi espers., come ordinariamente È tal.
gente, attelo il coftante fao-tenor di'vitafru:
fine edi confeguenza robufta. » € di valida:
» E die chillo gran lè pacchiano 1
” 77° Deventarriamo sn popoli pat È
Pacione, uomo quitto., =. o
Padejo ;, e. padio, digestione. SI
A +4 Pa.
® CARLO.
Padejare. Digerire . Dal latino: passus . Cron.
cant. Il so. 2.
ss E lo dolore, che l*avea sbattuto,
. ‘5 Co chillo fuonno s*era padejato .
.. Dinota talvelta foffrire , e allora pare , che
«venga dalla voce Spagnuola padecer. Coù fa
| - dice, non le pozzo padejare, come lo Spa
gnuolo dice ,.w0x-/a puedo padecer. ®
Paglia talora val donne, Fas.
"e Coccateve co bona paglia fotta . .
Pagliaro, capanne, tugueto pasterizio Entert
se, e sicoperto di paglia, in pi. pagliara.
Paglietta. Cappello di paglia ricoperto di fera
neca ufato affii tra nei la flate per la leggè-
. maza . Ciuce. cant. X. st, 28. Can
» Con lietta n cape, e co na castnà
» Fegnea. ghi: a- caccia . |
Si trasferifce quefta voce a fignificare un Av-
. vecato, in womo di Legge . Ne” principj di
quefto fecole il Cardinal Altan Vicert avendo
. effervato, che moltiffimi de' noftri Dottori
: tfavano: fimilk cappelli, dette lero quefto no-
+ me, etie fi è divagato, e cenfervato fin oggi.
.. HI-Capaffo nella dedica della fua traduziene
.. di Omere,che fa al Canfiglier de Maja, dice
.s» Bello, e guarnuto, auto , e: deritto. Majo,
:’ ss- Ch? a nuje Pagliette daje fatiche, e pufto. *
Palazzo. per aritonomafia intendiam da cera del
. Re, i: > Fas. 0. I
30 Ccassì le cose ccà nnante Palazzo.
«_ » Fanno a lo Toro... .
Palermerano., sagliacantoni ,, Fas. .
sr. Fa lo palermetano , e ss” annaftonne.
‘ .
Pala in gergo, il membro virile.
Palatana, parieteria, detta pur srua de mura,
| da
PAL SI
- — «da. che né prità è bensrara , è più frequente:
. nelle Pareti, E° noto lo fclierzo lie Rotnaci 9:
chiamando Adriano Parietaria , per aver ap:
pollo: in: ogni minimo: lsogp- da: lui rifatto,
o fatto», il fun nome.-
Paletta , diminutivo: di Palà:: vetta: paletta, . val
sgombro affatto, libero , Fas.
$ Er dde eqrzale fà netta paletta:.
Palicco , stuzzicadenti ,.-te. può fpafsà ,, @ te:
può } abbufcà: no palicco: ;. può far a meno:
* di pensarci pù: Fan. a
+‘ +» Camm'a ppalicco: joca la gra:lianza,
.-. CÈ con. molta destrezza e: maneggiabilità’.. .
° Palillo palillo. Pian pianino. Viene dal' Las -
tino pale , anzi dal fuo diminufivo panlsa
lura » Si adbperano: fpecialmente. quelte voci',.
allorchè fi-avvezzano* i bambini 2'camminar
foli:;. il,;che: fi. fa. in-quelto modo.- Si afs
ficurano- prima, bep:diritti dirimpetto: a: qual.
che fedia,. o altra cola, che ftia ferma. Indi:
+ la. perfona, che vuol far camminare. il bam--
bino, fi fcofta, e l’invita: con quetto- verfo :
° >» Fa patiilo palillo., e biene:a Tata, |.
uafi. dicefìe. va # poco. a poco-. Il bambino» ‘
..Î3 slangia , e: viene mentre 1 uomo:è pronto» .
. colle braccia: aperte a raccoglierlo ,, fe. trabali
za. Cost. Ron att. Lo | |
,». Ah Rofa fe ne vene mò: palilto:palillo;#*
Palo, noto. legno acuto. per varj.ufi, ed inTur- —
chia per patibolo , a quefto alludendò il Fa-.
«fano, fcherza col far: ufo del proverbio:, di:
. chi dà poco per ricevere molto”,
sì E st’ aco,.fa pe dire, puoje donare.
- er A. chi ne palo arreto te nne torna.
, Balammella.-Wsecello neto. Si; ufa per fignificar
ea A: $ anclie:
a:
n
fe RE
.atithe quel tiverbero we raggi ‘dé! Sole ,. che
- “da-concà d'acqua fi‘ ripercuotono nel ‘muro ,
“‘e fervorro per far ftrabitire. i -Gucialti -, ‘che
: ‘sibi intendono (la tigione: oride si di Tom a
credere , che fia una palomba , ‘che “viene a
rivelar tQtte le împertinentze. Vir. cone. FIÉL
< SL . o.
I Gottinie raggio de Sole; 0 Lunz, quanno
>, Fiàfé a na conca d'acqua x derettiaia ;
s3 Pate na palommelta , che votsniido
1» Mò da ccì, mò da Ii va pe le num.»
Palothiriera, co/brib2j4: detto d’ un-gineceo ,
© fia luogo, dove ‘incite ‘donzelle veggonfi ra
n° gunare. « ° ° .
Palla ; istrumento da gimoco , testicolo , Fas.
1, Lo viecchio Arzere' nc*è fsenzit:le ppalle,
» Cehe Nnenna la portaje ncoppa le
Pallejare , maneggiare s tratteire - ten-inodi non
. in tutto ragionevoli, e ptasfbili un-affarm :
‘’ còsì pallejarfe la cofeienzeja ;' vale ffircchian
‘Tela , trovar ragioni in apparenza fafficiehti
Jer ‘quietarfi da’ rimorfi. - °
. Pallio, notiffitto arredo facro , ed Aretvefcovi-
«de, drappo, che fi dà pet premio a talun
vincitore in qualche. giuoco ; onde 24 sualla-
guato le palito , val è rimasto vincisere :
Piglià co lo pallio, val-avc/erier uno, far-
“gli tuttii più: nobili, e diftinti trattamenti.
Palliotto | svenzaltarb, 0 fimile.
Pallone | bugia, Fas. TT
‘* , Ma già la Famma, mamma de pallune.
Pallottejare , e-paltottiare, sBa/zare, 6 ribalta
rey come si fa da uha palla.
‘ Pallottine.. Pi//imi di piombo Hd smarare. Si
| prendono metwfoticainente per'igl di
sE . è 4 . j bava,
_ DA N . Di
" bava, che getta chi fconciamente reove la
- bocca.
Palunimo , colombo, forta di: pefce ugualmente
che di volatile. |
uopreie, macchina da:far correre: con velocità:
all’ingiù certi corpi,. ufata nelle montagne,
onde correre a ppaluorcio val andar ber de
fretta , e far correre uno: per le- poste, dargli:
da fore, inquietarlo spriamente ir.
izz0, sremore per freddo. —-
Pampuglia . U filo-@'erba. Da’ Francefi no:
brin.- Si pone per dîr qualunque minima: co-
fa‘. Pare che. venga dalia voce Spagnuola:
Pimpillie, che dinota “un” erba. minutiffime
aspiatica detta /ensicata da’ bottanici. Omeri.-
° >; Mi preochi ncha nterefiîa non fa briglia,
35. E che non fe. ne perda na pampuglia ,
Pane-pane , chiaramente:, come la va : ondé:
te:lo ddico panepane., #7 parlo spiassellatas
| Panne-ec.-tent?-Mpanne-a:cchî: mata, .se0» fari
| garsi di’ fatvi altrui, ma farci: foltanto la pars
te: di -fpettatore. ‘ | N
Parmecielle, laftre d’ ‘ord ‘brattino, © cantarino,
che fî fogliono porre tra. veli, che: fi fofpen»
dono-negli apparati feftivi . Mette pannociel-
le s-val’ esser fievole , onde gir pian pianino,
as.
».E rea hi: mettentio- snecielle CO
Panella. Bignorsa Il Cortefe: alludendo alle li
mefine de’ Frati diffe. (Micc.. Phss: cent: 1.) .
- 33 E che la famma foja, comma pezzente.
» Corre dove fe pena ia panella. —
LINO PAM.
.. Le panelle metaforicamente fi. priudane per
E. calci di un afino. Micc. Pass. cenr. k
4; O: fe dica 3rre,, & toeca no. pacchiaho.
59 DO, afeno, cancetaro ala fecura, he 4
so: Ghe le-dà pe re je panelle ,
bid
».E fa parlà i ea. le bodelle.®
Nasino necchia, è sbrufià, e fia pazaiaelle,
- 0, Annecchia., e sbrufià, e
‘3, E fpara:,;2 fpenza pedeta,. e ppanellà.
Pannelte, /embi della veste ,, avoza. le panneli
le, fuggire , scafipar. via, Fas. . - |
ss Mezza. nfra forreinga., e nforeiata.
ss Scenne, faglie. a; ccavallo, en via fe mette,
3». Ed: auza le ppannelle ,, e niente- manco
‘= » Ammare,e sdigno duja-canesyea fiianco:
Panteco. Male di cuore, svenimento. E° abbre
viato: da. pant@rero»,. il-quale-anche è corrotto
» da «ntecore.. Vedi quella voce. *
Pantnofala, pisze/le ,, fcarpe: per dentro-la cafe,
. forfe- dal Fedefco: panseffelen ,. ma perchè
non anzive l’uio e l'altro. da merrec. , in
suttos-affatte-, td. #76%an. , piifroare-, esser di’
utile, di commado* abbiam: però il prever:
. Bio, redutto ’n chianielle, e?h passuofale ,.
. per dîf, di debiti pieno, e miserabile , da
«paro , son-debitare, ed un altro: /*ba.re
.. qeunto.*n. pentuofale. ; per dir. ,, che: non gli
ba. fatto. fegno-d’ onore ,, ma l’ha trattato co-
‘ gli. ultimi fegni di confidenza, a di. autorità,
@ di difprezzo , Fas. a) ”
39 E, ddinto s*abbiaie ?n pantuofizielle,,
: . sr. E, pparea ghi: mettenno: pannecielle:.
fantuofcp , e. pantofca., zolla ,, detto di donnae: ©
cia, e Ghabbia ben: del'‘igroffalano .. ’ |
Rapuoto.,, quel pan affettato, e polto allo fo i
P_A O 13
,° tax dal-genftio; della carne mentre fr artofle
‘ quefta allo. fpiedo : - dicelì degli AbruzzeGi per
un.tel coltame, &È difopra di altre popolazioni
- golofe . Fas. Cra
. so Agcafsì ffece. turre nfurciare Da
® Lo: p anunto - cod i
Panunzejo. n. p. detto per. digrezzo a chi vetta,
ceme: EN: Romito». .
. Panza, pancia, v. trippa.
Pantano essa quaso , bugia % frattola ‘
Paolo . Meter Paolo, 0 Fra: Paolo: dinota il
senna.» Cort. +. è.
» Ma -pnre Mefs&. ; Piole venette ,.
E lo mantiello ’n capa-le fpanvette.. #;
. 24
edit che. ne veglia far un.dicoftui com.
I. Ho. - peli
ve» Ma. fo- faanno», chè Ppatre- de. recietto.. si
», Co mutelsè Paolo venne, e 1° accojetaje;,
sv. Le-feca de R afcelle foie-.lo lietto ,
s.E li bell’uocchie po. l’appapagna;e. .
Paonazza , colar rosso. inelinante alla. fecciv s
tel: livido . Fas,
3» Le ccorne foie' da fotta-. fa ppaonazze o
: Vose paobazza £ val uoce raga, come è quel:
+ - da def pavone.
Paonejarele , pevoneggiarsi. , gloriarsi delle sue-
azioni , od altre cose ,,€ più. precilamente.
+ dlegli-ozmati., mirandofi ‘ntorna, come n il pa
vVONne .
Papà ,. padre da. muso,
Pappafico , ficedola , uccello neto.;. forta di' gie-
. Cherello. puerile,, che fi.fa di. carta. piegata. in:
varie forme , e si fa muovere colle dita esime-
- fe fuffezo. quattro Rocche, x fermi di. velo slo die
. Ka
a PAD
.faccià, teie-cai fi fofevano na. tmp coprir
sue do: donne : e "1 felso. Ji
papavero , SC ero,
Pappalardiello, da. pane-,. € 11,8 larice ,
per la povera.gente fautfito, onde ftà %à de
palardiello , esser fra. contenti in. ‘allegria |
Papalina , berretta sacerdotale d i HNVETRO è
Papara., oc4: piglià na papara prov. ‘tratto dal
giuoco dell oca ,. è vale aGarzare gli altri
met o, 0 met triplo in selce affare ;
- e’perc , quando tal giusco e trasì ju
sto, come fuol dirfr*, fi: corna I indietro, val:
anche. sixcufere, mentar fe cose a lungo.
Phparizilo , diminutivo” di papero, noto uccello.
-° pel gran calére., onde cetca-egner acqua; ed
in ea fi-delizia în rtuffarfi'e rituffarfi-; ‘quin
de fa-lo papariello, aserir efferato’ iv. acqua;
: e talora spiccato.
Paparotta . Dovrebbe feriverfi ,. e prounciarti
pi antugie .ed è diminutivo di pappa
ed infipidifimo. cibe de’ Tambini. -
Core. Ros. ate. TIE
- 97 0 0000 10) 19- -
ce ne mangio de fse papasorre *
Papocchfa, bugla, v. paparacchria , pataracchia,
paftocchia , pallone.,. nnorchta ..
| Pappolate, frotsole .
ia. Ernia ventose. Chiamafi anche.
one. Dalla voce Spagnuola papos , che dino+
ia i gezz0 ,.e fignifica parimente quella gras
ndesite dal'colle de' buoi. La moda.
eva quefto «modo ,refprimerfi, metafo-
Papercitio Uomo: di pece giudizio . Ciuee.
CARL. XHI. Sk. 39 -
sy
I
|
PAR
ss MA È gapinchie ; che, s'iaveavo: atto 35
.199° » Male: ‘li cware fenza tavermaro . *
Papurd . Rentawme:, figura copertd di strana.
tesserato;
ili panvo .. Deriva forfe di pupa
pe. le rapprefentazioni: ; Che di.effo talvolta
con iftraze fogge di vellimenti i fanciulli: fan-
no, corverameo te. dalla parola. Greta rniste
- trafportata > Latioi. ir. pappus:, che Imota,
‘amcchio:, perchè: i vecchi vefiendo -aila anti.
ca aantera ,, fembrano. vellite: firanamente..
Cime. canti IM. st. 3°
33 E. id. in micao ,. comm’ a ne
s’ > Serilià: fbccurze ,.e non trovare- ajuto. #
Pareguimio: ; Regalo, mazsin. Voce. reftata' 2 not:
oli:<peell@ .i- quali ate’ fecoti- ftorfi:
‘ fa tanto da ‘ufo dl portare i-gnanti:, che ni
no, ancorchè dell’infinia. plebe, compariva fen»
za. guanti... Quindi tel Marfi ana. ari mancia fo-
ba dirt, che .fGdava. ,: perchè ne co ste
grnori » pera gnenseso Cosi Francetì:
mancia ponr doire, e chiamano: la. mancia.
fieffa /o pot de- vin; ginzchè elfi’ ftimano -me--
glio fcaldarfi: interiermanto , chie non-efterna. ’
Mente ; ; ma. lo-Spagnuola fi.pregia di fobrié:
tà., e ti-buoiia- "RRPATENZA - Cimsc. santi FAR,
Si i
sv Venga, call darò Li: paraguante .
tia 9- det ‘pan . Fac. .
1. Le botte da ced, e ID fo pparapatta .
Parapiglia , fracasso, sumzalto srabamento
Paral acco - n Lirmonto . | Forfe È voce. sta quel
a Spagnuola werazagee, che-ditora que
tridente , cen cui fi-dipinfe: Pluto , ‘cd oggi
fi dipiuge il demonio. * Un della fcuola $>
‘* Accurlio.,. è di: Di: Fafiidie ‘direbbe venir del:
po
Cd
“
26 PA R
parer "I secco ,° fl che'fl-& fintò dor:
e balie per incuter timore al'poveri inqui
ragazzi, lero-dicendo, che va ene Mii
befana a prenderfeli , e. riperfeli dentro» d* un-.
facco per portarli eli e poi divorarti::- ma
uom più” comatortant fo vedrà venir ,. “anche
‘ attefa. l orti gara, abbigtiamenti,
- Gi vuol. riveltie {idea per: tal. fegnata ie
ca larva, da wapa e vaxnes.... cone fe:d&
ceffimo. j Iasacente, noti altramente -che .di-
oiam | Iacepportato., 1 Inbalansranato. , dal
sacco, ch*ogni dotto. fa , .qual rozzo arnele
. perffo gli- antichi fiera; e» da’ Profeti. Ebrei
‘ în.tempo di penitenza ufato ,. che - oltre dd
ruvido , e lacero , .di:cenere. pur afpergevafi.
. în fegno di maggior -daolò Fal quale fr fa.
.- ufato: par: da? Greci:in.fimili. trifle: i CON$ingeri.
.. zet e:chi va: in tab firma abbigliato ficara-
°_ mente; Che fa metter paura.
Barata,. Spiegatura di bandiere re simile per
. festa Fas;
- % Copia. fe commattette di p ‘arbore >
‘ggid € tà»
. Ratavilo, Patadiso » — Guess. porti une
-Pattella., giovane,. o gazzone di: mutatore., fo
cio deli manipolo, e- propriamente quello, che:
dimena il’ ia.
‘Paricchie , verj, piovri Mi mute,. na-mane.
Jjata:, na frotta ,, no. manorbo . i
Parentersa , matrimonio : fa la. parenterza , val'
conchiwder. ij matrimonio ;-e ‘sposare.
Barlamiento-, disconso.,. e quell’ unione di po-
polo. sn pubblica. asermblea pro | elezioni
de’ lor governanti ;: cd. altre: risoluzioni. cd’
dateressi no iu cOmmRtia. ‘i
. A
-
4
|
Par |
o
A PAS IR:
Parlettiore., in-Som, parlettera., chi de mpolre
‘parole, chi facilmente alla lunga-cinzuesta,
Paspetola s.pulpebras; trova detta, anche parso»
sua, mo molto abolivamente. . .
Darptgrole , denari, v.. pennacchie, purchie. -
! es € parpezzare, pelpizgere..
Partore , parte. dal bali
tà »' AVALR arto + Vi Zo
Sanita orrorto da Ferzonale® Re et
villano , il quale coltiva la terra, e divide a
parte col proprietario. Oggi dinota general
siente îl villano coltivatore, e che fia a
--0 *] im. Cincc. cant. SX. 36 176
3 Comme ?n vedè li. cane, ch’ abbajatto-,
59 Gorreno ncsello a uso io a Porto
D} S a: IO ParLonaro ,,€ ì . >
Pelina.ta (cola, palse. Fas. .
» Comme a ppafsa a la fcola ghia retanno,
Pafca, giorno folenne ,. che dai più irreligiofa.
mente è facrato; a gozzoviglie , cade il prov:
daroe. Palca ,, val Senchesterci allegramente ,
e cos fusso. Fal. .. i uu
.: 33 E cchille appriefio ne” anno: fatto Palca.,
Pafcariello detta d'uomo d’arja gioviale, e che
fta fempre falle burle : e nome che fi dè fpef.
fo agli afinelli.
Paffe ,. pl. du passo, nota.milura., e più noto.
frutto, e comelftibile di uva fecca.,
Pallejatura, pasmeggiarura, e corso dritto, che
si esigge ne” conservatori di donne da quelle
sali, che v° entrano n stanziare.
Pafta de’ farece , fotta: di paftelli per avyelenar
. api . Pafta de bope., cioè de’ uasuoli detto
metaforicamente per pania d amore , onde
” » Chi
“me volete dirfi e556 da Ri. Otn. lid. V.'
» Razza de Gidve, penza ur'che vale; ’
= 39 #E- avarrià de tmangià pafla Reale.
Paftenare. Pienvere. Val uuche dassiare (v. chine
«drte) Griucc. canti XD st. 25.
- 3: Tu. pe nfi ceà da Licia: fi benuto è
| 30 IMeglio five-s la cafa a fa pafifere. *’
Paftocchia, Susa, v. neerchia. si
Paftone:, fpezie di ‘pizza dolce, ‘e raflica.»- met.
: tefe “A paftohe ,-impasticeiare ,. corbellate 3
". saganzare»:. - : I
Paflora, pastofa ;.e pastorelia.. -
Parta , ugnale’, eude mpattare:,. Fas. în fenfb
di van del part. a . r
"3; Rafermineno de:cusfiglio-net la mpatte
»- Co Riinertdo ,. é-Ttanerede .’ha-. arme è
ppattà: e y
Pitacei., ‘note rioneta di cîhque-carfini noftta-
(7 I° etimologia v.. la.bellezzetuddene tc.
> de C) M. F o ‘ I O
Batano. Gortorta., di: patuica. figura; bassotto,
Si
VA . . , =
>»
- PE su, >
gallina: “pulita ch'ba lo gatnbe cere
-#a' ; ‘detto ‘pur E donna così -difettofa .
Pataracchia... Bega, cosa inventitia . Viene.
£%
| cdr Yrafimfitàticntidi lertinè' dullà voce Spal
gnnola: pawtortà.; -étie' dittota. lo-ftelo .*
Patvia. Famofotigb -softo-‘sitlle0 vicianaze di
LI
€
Pozzuoli. , E° fpilata pittrie-, #hddé. prover-
“che «eGuivale: al #6» non vot intes
gui dif Legahi : : Viene quiefta efpreffione.
da-un résplamento.,: che ancor fi. offerva ‘ri.
fperto alla caccia. delle- folaghè , ed altri -uc-
celti aquatici-, ‘de quali-- &-quali ricoperto il
Lago di Patria.. Finchè la foce è chiula., the
ridi ditiamé:appilart-,' non è lecito entrar:
nel lago # fir-li-eaccia. Spi/ere, o. Ga aper-
ta la foce (il che fegut-tiet mefe di Noveme
bite ), allbra. cello. la: iiferva , rutti poffo»
:-nò aridarvi é pértid. vi corrono a: furia. Ai
quelta calca di catciatori allufé il Fas, (Tass.
cant. IX. MN. È4.} . A ,
33. Arrevajeno 1° alarbe a: butte a butte,'
_ 3 E Patria apprieffo a chifte fe fpelaje. +.
Nel qual pafli dot ‘appunto il mom essersf
più n tempo »--È-’l-Cortefe parlando - di Lua
crezia che: succife, diffe '( Pern. cant. IN):
si «0 +" » + Chief riiente vale; 0
ss Nttatite devive averehce penfato :.
235 Spilara. è’ Patria, Ca te ftrippe ,. e ‘(canne
so È? tardo to: remmedio a tanta. danne. #
Patrìo , petrignen 000.00 a
Patte)fite , & pattiare , parseggiare:, . convenire. ,.
. aprebiiire . |
Patenitato', chi corr biglietto ‘di Migiftrato go»
de qualche efenzione.: Farentato dì Avoramue
ta, VA an no:ico fatto apposta pes non din
nua.
sa » n E
mais Vq uirro , catecone , cogzale. Tal +
la buona idea, che-dal mondo fi ha di que
Li Altamvra î mr E
meiare, trastullarsi, prendersi piacere ss.
s» Co cchilte la foxtuna fe pazzzia. È
Decca, difetto, macchia, vizio. |
‘ Pecchè, € perchè, peschè . -
Peccerillo ,. farne dicelî sh par di di chi pnt »
od opesi da di età malto
. maggiore., giù che | pur falle Seneca, che fa
mes bis pucri.
Feccione , £ pescisnciello » > poll di colombe .
nppa; È
> <.se E Hò ppropejo o @ a la doceela,
»». Pdove li i peccionci e fanno trelca + .
Petciuottolo , fensiul
Pecora deo di data, come la pecora mia ,
per dir mia moglie. "Prov. Paftore de ‘na po
cora, val miserabile . Vuoje vedè belle pe-
core abballare , Farà spia Nati > vegrai
Rprterti è
Pecune - Prime piume; , che mettino gli necellà
d'vpo.essere schiusi ; e da quella parala fem-
bra, che. derivi PP altra Precisione, ch” è _gene-
, gica di tutti gli uccelli , quantungue più pre-
* cifamente. addetta ai hati da’ palombi . Si tra-
sferifee a dinotare. una Barba ruyidiffima , e
, tale, che i peli raffomiglino le punte delle
penne nafcenti, che fono nwidifime . Tassa
cant. È st. 60. |
e
Lu» pre anne ha.de fervizio la lanella
t
Nè le pecune aveva la. facce, bella, #"
Peculo , fem. pecola., asmatica : "° rlaadoG di
bofchi val. Sroccute', Faf,
- —» E attuarno, e. scope” ad'iAo la pecola
cn ) Sere
«TT... BED
” Serva’ fpozà reale . eee "+
Pedale, mom di vil estrazione, piebeo ; facchi.
mo, è quel pedalino'che uliam attaccare alè
“ calzette”® quando il primo fiefi confumato +
©m. fib. V. 0 A
2 E quà zecchino 'nc°è a lo cantarano,
. * 4, Ch°'ogne le fe nc*acconciatria : ._ .
Pedàfo. A piè fermo. E* parola difulata, che
“imita la latina pederentin. L’ usb-il Cortele
1 (Micce. Pass. cant. VIIL ) =.3 | 3,
. ©35 Ma famme grazia a notte de veriite ,- -
* < 39 Ca potimmo parlare chiù pedafo. ® - |
Pede-catapede; A° lento passo, da w0v$ nera ‘wodos
* ‘Cort. Ros. att. Ii Se L
99 x è » 0 0 Ora cheffa >» **
* ‘’ 0» Arrevate rmartte a'me pède catapede'. #.
Pedemegtina , dicefi de*-piò riad - pere
Pedocchiarta ; sordidezza, suarizia, così me»
‘* taforicamerite dala’ fporchezza del pidocchio ,
‘picciolezza , tenacità , e mignattismo. ©.
dbto, servitnte appiè, e per lo più che pre-
cede chi va a cavallo, come un vélante.'‘
ta, ‘pentola , pegnata mumnaretata: dicelî”
una -mineftra verde di capputce , acci, fcaro-
‘ le; e piùrTotti di cami falate‘porcine, e fre-
fche . Fà pignate dicefi di ebi Soprappensiero
dimma 0, ‘piedi come fa *V Peritofajo‘ nel'la-
" vorio di:ral'vatelleme: Fafi': O >
» Mentre ntra lo ‘ssì,e nio ftace "n perifièro,
» E fa ate, è cco fa tapo ammatta.
‘ Pelle. Buestonature. Pare che ‘venga dalla voce
Spagnuola Pe/es' combattimento , che pafsò
a noi. Vedi Pelea. Om. L5.L " ©“
7 Pavel figlia ‘venne’ a°Wi' vafcielle, © °.
. © ‘» E pe vilto ‘fcaftipàjò dave te. pelle
a
PELO
9° Val ‘anche serieta» a Fal. -
Bet: na co pai Oa.
ria uego . dove st gigi ® perideme i
« de pelli. A trevederence,. pellettaria e
riiederei all’ altro Mo Pi SI o
- sy Tanta Miedgoe arzoorne Naryajanne
| me Mannavano di, °n pelletaria. |
Belagra , podagra; ha, la si diceli i chi
| Cammina henzo RI nes, ha di campui-
mare : come ha. dei Ki: Pao gugre
Peleare. e . Palejane,. C pe pace 13° SO
—Spagnuola, che ori
. arme detta; da° Tiri ga Poca
Lot, e da' tofcani. ‘dardo n fat Ja qua
le i Romani com
. onde Lucano £ ni
. Tass, cant.
x Fuorze la. a pelare à; e fan? ® ce Wi
Pelea. - Cestrasto; ma fi
te per dinotate gin, el pes
. fcer-contra 1 da lieve cagione. ";
miologi vedi Peleare.. ione; °
5 Gn nfieme : 2 vedè. sa. a pel, l
93 SI prova, ferca.,. DA.
Pellecchia, Pel. puerto "Nara Te a
Chia. fars? LETCORCE
Peliento... Emegiato ae nt ‘ga
abersica Pare,y-che. DE
pus imma, dra.
Ù sodi gps > pe lano Pit è
ke 7”
Pemmere, in in pl. pimine se, Gimice detto. 7 di
| perfona Tcoftante per le Sue: bructe. qualizà ,
‘ — cherppr aengo.di pewneece:dir (ogliamo .
Bertie, PIRA DENMIS !R0%8, Copegguia da
» si
oî > ©“. è < 0 ca aofoe
PEN
ta dalla pane 2° volatili , di eni: ferventi
, per ifcrivere, le -danne. per .omarfì le chio-
me , i loro creftati ipelletti ec. svoncre. d
ua uandine o £ detto di. cole che Coppa via,
» Mittale nome penna , ca vola,
quafi dicafi, stt,che la ni ‘presto.
Ponnata è un tal tetto di tavole-fporto in fue.
ri s-ufato fulle botteghe fpezialmente. Faf. ©
se E acnefceno brocchiere co.bracchiere,
» » Cche. -flaceane de fierro sa peonata, -’
» Che ffarvava la .capo a-li 1 GRIRITÌOZE +.
9 sualaro Vo race puto + CERTOO .
Penejone , spizione . Ommo de sala penejone,
val di cattivo pensare, e peggiar ‘eperare..
Pennente ; sppeso, e quel giojello , che. portan
le donne apgelo al collo: sim: pl. CIITRIE
Snbodi gli orecchini , ed i grossi i piinili, È
I Pernelejate s poudere, sar P ,
Pennina, SCOLA, € vis piane Mili pò i 1a
IRGLA. +
Pennolejare, pondere .
Pennone . ‘Dallz yaca Spagnuala Pesdes , che
sdinota -ftendardo ,0 fia bandiesa.di di, compagnia
. d uomini d'arme, è venuta a pei la.woce
bandi" sifiretta 0% .&. {igniificar fokaate la
cd gel piszeeine cv portici
iti:3 li
qual ali quali” condiros un . condannato. .a morire .
tendardi pai fi dicono le bandiere delle Gan-
fraternite , che vanno nelle: Proceffioni.,
sere quelle. Tru 3.8 TO cio
dell’ idioma Franpefe ;. i Esesdwd ,
® Prapeag Gi, dice quelle amblizia A x
sà - "EP o
» bisunPere: 1° altra dette proce Soc Tagre ®
E° afciuto .ppe "nine lo pennone , vil pece
. mi vesta di vita.
Pentato + Eloganse, pulito. E° vece ‘tattà denli
agnuoli, che ufane la loro intade
eo fenfo . Corr. Vaj. cent.
fecero na. lettera ammorofa ,
» > Bene- mio bello., e che-pentara cola 1
Pentuto ; penzite
Peo; peggio , pe Lore, da.
Pepella , pupille degli cechi ,- è vezteggiativo
di Ona prediletta . UO
-Bepierno , pipermo , pietra: nofiraie - più dura , e
h re del Travertino. Core e- pepierno ,
va .cuor ‘duro , inflessibile » che mon sente
pietà. 0 *
Pepiola, pd , male che viene. alla Lisigua
Poesie lo core , sentir venir meno il cbr.
Peppe, e Peppo. Norme proprio alibresiato da
seppe. Le 5$). Peppe vale lo flefso’éhe
cantaro, pitale. Sì crede derivata -quelta dia-
rarra dinominazione dali'efservi Îtato meno
°. di due fecoli fa‘ur uomo del volgo chiamato
plz; pic che:mefsofi in prefunzione, veftì t'abi-
‘0. Spagauolo . detix Goliglia ,° e sfsodfe il
. erattamento di Stio? , che allorà erà raro,
‘ e:dato‘con difcermiimente , e-feceft ckianiare
- de Sì Peppe. Efveido varo corto di: fatta,
. | € panciuto, chi volle derià deriderio della’ frigcca
‘ - ’ fprefanzione; iò vaftiomigliò -al cantato, che
.3n fatti tra noi ha una fpecie di Iabro ci fia
- Boliglia , .che ferve ad vì it federe;
; vgiacchà PE
9
S PE 'R o 25
cifsetta ,. ef ha per abitàdine la défirezza da
equilibrarfi fenza rovefciarlo se caderè : -Quin-
di, pafsò il nome di S} Peppe a quel vafo, e
dura ancora , perchè giova nominarlo più
0 ente:. Nella Parodia dell’ Artafétfe
di Metastuseo nitta volta da noi rammenta.
. ta ( Vediz=ore fetotie ),-la nota aria — *
‘33 Sì foffre una.tiranna, - | |».
5 La fa per prova anch’ ia,
» Ma un infedele, 0 Dio,
»-Nò, non fi-paò foffrir, ..
Si travefte così :
s> Si foffrono orinali;
- Lo fa i Letto» ed 0;n
, %” vel. , 6) o o
3» NÒ k non fi Dub foffcir ua
Besammeda, prramide. - . vt.
Perazzo ,-peraggine, psro-selvaggio è |, :
Percacciante ,<v. niuftrejufe . o,
Percaccio , procaccio. 0. ni
Pescacciare , procacciare , ducrare .. a
Perchia. Pefce di mare di figura fconcia, Dal gr.
atepxi , porca. E° notabile.pel fuo ardore per la
feppia , cui.va fieramente apprefse ,-al dir d'
Ariftotele , Diofcoride &ci ; e perchè ha un
. ampia bocca, e facilmente: fi fa coli’ efca. pren.
der da’ pafatari, adoprafi a dinotar chi. trop-
po parla, e non fa tener. fecreti, e fi fa prg.
der. in parele, Qnde Fafano: .. SIOE
s» Mo nie le pifche comme a Pperchialella.
Si crede ‘meftataci da’ Franeefi, che hanno tn
.«pefce di fiume denominata Perche ,. che ha
qualche rafsomiglianza ‘alla perchia, Si trasfe-
. xifce a dinotar donna vile , s difonefta», non,
nb... 10, Ne
Dix. Nap. Fall. .. %
tai
fo
E R
2° do «infelice: fifonomia , ed è termine lago
»..riofilsimo . Qmer. / bi.
n Così. Alifandro fe va.a fa: .romito,
s3 E torna chella perchia a de:mazito. #
> Perchiepetola. Parola d’ ingiuria , che. dinota
. .donna vale, e difonefta . Pare compofta . dalle
due soci Perchia, e -Posrdle ..# Petchiepeto.
Ja, in fenfo di donne, che wuol far la dotte-
ressa, ende civla sempre, ed isteguicta al-
tro non fa, che turbar la pace di caloro, con
cui conviue, dall’ Ebr. porecha ; , capitulum,
«#extus 3 donde nel cod. efiano 1° Aschi.
- .perechiti, che da Filone fon detti vpeo4urare:;s
ua: cor Soyuarwe suauperate: ) nasu mazimi,
scientia encellenzissimi sn disserendo, & ex-
ponendo scriptaras o
Perciacore , .dicefi di donna bella, che faccia de’
bravi colpi fu i cneri degli uomini, Fasi
Ma lo -ftrafcina chetla Perciacore.
Pera, » sraforaze ;. smasint,. penetrare , bucare.
rcOpÌo , corrazione 0 dia, -
. ciò: dica di chi pel volto séiio!, ini
pen diciam pure Moria pierosa. Fes. cant.
* ott. coi € e Gunt. 6. ott. 103.
Co lo Cielò facea lo percopìo .
dà im volto affiieto fagnavasi . Dicesi pure
m Percopîa , e val Jamsento , querato veci -.
Petdehzija,. “perdita .
Pereconna , s ippericon s ferta. di pianta medici.
male
:Perecuoccolo , dicesi foltanto uvverbial mente ’»
| porecusccole s e val in deo , ‘in aria, sa,
:60me s° è ppmarto ’n perecuoccolo val e dà
a Para d un e, daeutorità. Vedi
E amperteca . ‘Deriva *Spagueolo Pertebieso,
Pe-
PE
-Pansencihie»: Specie di peo ‘estos vis gate
per ifcherpo ,-€ per derisione N do ge di
calano: col'.puggo. ;chiufo ,-a di erenza,. >
Li Magri. ola ufata in quelta lento”
D. Giambattifta Lorenzi in una fua
ia. À
9” Figlio mio., si po zuccottà
«Ncispppato. nel, decorre.
È n ‘cetrola del Perù .
nf Ra fmorfia, got feciag _ .
Sia iabolcareccia »
Rn uomo tT'iole pd, cl
so 7 nie asino <il difpil.
» Che ti pare?, Ho detto poco. :
se 5 A tempo, e a loco
) ficozze s£ perepecchie
irai ancor. di -più .*
vini pabsgine, che. fa fu qualche cola. "n
Permone., € prommpne , > polsmene è 4
Perna. perla, 82) genitale. .-
Perocca ,' peroccola 21€ piroccola., Spezie di ‘pedo
_-paftorale ,. ftone rozzo con biratzole |
‘nel batfor,. ‘niaro da’ scondottori i grigia ed
armenti., v. fa, Poccola .
| Pesto. Cane. E° vage d’ingiuria lafciatacì da-
«. gli Spagouoli, sche “egualmente 1’ ufasso. Corto
Ros, Abbo L . Nc pal fà se
ee e + +:e Ncap e a fla velca
inD iefiere hiavo a chefsa.perra a. #
Per, aggiunto. i:cane , val serudele » She di
cesi per metafora pur :di sora truce e d°
anima ferire E a.
,Peruto.,, »
"Perteca dicefi di ‘donna molto alta : 2» perteca
+ Jo fiefio che *% “gerecneecolo i : favotare de pe
"’.
9°
10,4 '»
Li
-
“Pe
\
—"
,' scommettere, svariar nel discorsò-s*''
Pertofare , ‘è fpértofare , ‘forark,«biltere, <.<’
Pertufo , buco, in gergo Ja nature 'delle.Ditine,
0° forello. * Sa I
28. PES Va
* fo’ pettetà”, To ffeffo ‘che LU pato Sai
4
., Perzine, pare, anche. . e
Perzò , perciò. o
Pelitoro s prstedlo , detto d n repezzo in
asce è > I
Pefare , pesare, è pestare 0:09» 0.
Pefcare , comprendere, Faf. Pettaielo *n fanne ,
ben lb: comprese , PP indovîad.
Pefce. Ecco i‘nomi di varj pefti diverfi da
que” del Dialetto Tofcano : Aguglie. djare .
Aluzze, Afuzze mperiale: Feat » Altce.
Boccadore. Cecale. Cernie . Cuocce . Copol-
Se. Cecenielle. Cierre. Capetune. Cuorve.
Cresto. Dieritece. Dersine. Fragaglie . Gal.
Se, altrimenti detti pesci Sanzo Pretro. Gruow
-che.. Grascefellune . Guarratine . Lacierte .
Letterate . Lucerne . ‘Luvere . Marvizze . -
Mazzune . Mennelle. Ombrite . Perchie.
Palaje . Raje . Rennene . Regiole . OSI0%
Spinale + Sparnocchie. Stelle. Scuorfame,
paragliune . Sareche. Spatelle . Spiro .
Schefice. Tracene. Tunne.. Wope. Pavese,
Noi non foggiungiamo i cprrifpondenti nomi
Toftani , pfimieramente perchè di molti non .
gi fono; inoltre perchè rion è flato ancor:
“ decifo-da quale ‘de’ molti dialetti d° Healia ,° fè
dal Tofcano, 6 dal Romano , ‘o dal Vene.
ziano , 0 dal noftro, o da altri abbiafi a preo
dere il nome per divenir quello della lingua
enerale Italiana. #00 ‘
fciariello s fagrimevole , Faf. - - — e
i » Tan
LI
PES
3Pantio presto cifil usioaciaierpeltiarielie”
de persinricile .& una tal .acqua - medi.
pig seri le::vicinanze del soltroiPazzuo.
s #4 così piomasdailoritorrere gocgiolando da varj
‘samnellini .
Pofciassofa +; < spiilea di donne; sole: Spisrtà cpie.
. donne £ dal davernete, goasito Ctpri consi.
o. gay E , cella te toa' >
nf ray: sro: e ppelen. ivettaitai
Pecevitivo ;1 pesetaguelo TA:
Pefcio lejure 5 “paeciolene print, -
Ì iligiomo eb segue ul di
dit 0" ciao o Lialgrò. suse 64 ma fif.
fatte ‘voci non fi adeperaribi tiniinte: nel
difcorfo, nà fi. potrebbe dire: Cri uvdvanò p»*-
eli 'deszzua pes: dir ebe ti vedrete Fran: pt 0
mi . Gi: adoperano foltanzo» in fila: per: indi
'otardo. sfenie di affi giorni III Canti» 3.4
NS
i » A ca mb, a ca pd, croje) cr cale
_ “pito. pelerajo ar pefbrigno, ca paltruorizo.#
5;:-Bie lo spelcralo irognaio po lavitito:.
‘6: pilgianante >, é Mino: re Afro
srl da: RICRT inno ppm
Paloner:fiziont e fa dad przo chie sic ‘Pgr
so bri H caorejo arfipelone deg acco.
è guemcrisebio. a estoriammaradei i * *°
Pefle,ttioto malore; divefi. :d* ono delitto
st! Fazio: “per efprimerta tgrando*R cerci toff ‘da
* Chi mon=ft- pò. detenere: 3;00a9 si vago
j *mfirorideno”; bui no TI quel i OR
Peferaie ’ 3 peferigno , pefcruozzo: . Signifitno:
” DET
: Wansiai cackm Pif = cosnsì Cemaliita è
Paatcio, af aperta piatractio ; «rottame > Eat, .:.
ce abbafcio: femne. parte:
cy vin, oche ape ken aciua
Sricrne torta d P feto, , €
dil Ari n na asian
ileggio di
donnaccia im nl
"bri amaligne.Fatali: sc PIER OTTO RCS: ALZINE
Pertenala:ypebigmabeatiz: 03 > LL. cui
Pettenare , fan: dambiatsoreo, sitmamasmere. dal
13-Oera ca tnonecà: nc’ dda pettenigre sc
etineia, impidtigine n voSatios.:, imucebia: he
vengone. per. lo. più sul vise., è sudbe negni
. Fon, pra ade presita' e’
Lastolcianl ; Cmrigatii di quel. ue aan gli <p
partiene
Pete «Pater baffi tati e ali djfdtra del-
.. da Gamictam
- ‘chiamata pettola la perte dell
ci copre di pesto alle donde o e de: - sazza
e' che fola fi Liu ie dle
è_G0 pedi na, c:smvit ip que
sa DE oo Da sir dalto cancia
pettola., che oggi in
Fettolo la.. sVare, fringiusia:,: che fool chis @le
Nalin e;poverte pu voleffesdinez1iohe
‘ fiano ‘tante povere , meoftrana . fin shmghe
la Lg Gara. les “n v. bai &
3)
PIE se:
199° © è è + Che dice pettolella,. "2
s° Vuoje,.che te piglio mb peli capello. *
| Pettonata ,. ferta di riparo di fabbrica falle. al.
tezze fatta a petto d’uomd pèr nen cademe.
Petrofino , pesrèsemo/o,, erba nota : fufa de to:
no, pretesto, sensa finta: ;. pirrolino
d’ dome. ‘ rammenelia» detto: di vbi si beige dà
Fetteneti, argo spettone per sismer è odpelli
delli: Donne. o:
Pettuto, pessoruso , valoroso ; 3 pettuta dicoldone
tia ch’è-qual Ceres: mammriosa.
Pezza, moneta di 324. cartine mostri; sotustioy
»singra ,.F
39 E lo valore I ha: cortine. ani pente. .
, beetegajo:, meladicer di: Formaggio:
‘solems , salumi em-va .cafdduoglio;’ ,.
Pezzille.. "Merletti. Da: ‘pizzo, che-dinotà puri
° st eftremità.,. merlo:.. Ciuco.. cogne. xi
| St qui
i sy CHI jta-colénno ,-@ ché fatea:
| Pica, noto uccello-per la'fua 3°
. detto: molte var propalitò» selle noe . Fal .
y-E:ffa-comm*a na pica. n
Picciàse,- empicebjate: Lumenzotst: DAI Fravceli: .
> pioser ji &. LIRITE. aglio chie. ambedie: le voci
nz la. oro o etimologia delfini più' pos.
fanne larkrentantiofi. #
cdl querimonie ,. schavntenzo, onde
Piccialo,. e ‘pecciulo; querslo, v. riepetò ‘ .
3. pero, ventosttà, Vi. sei. °
Piecoro; prrbro:s detto: di qualche Peacidv: nia
- gito, cui la.moglie faccia‘ le-fafa torte } men.
tr’ e’ le profta indolermenente paifntian G&G
« presenstam, come: fuol dirti, | »-<-
i d' 4 | Piec:
x PIO
diccco, difeitàz facce fenza pacco, volto . per
è fattamente bello
Piello. Sorta di malattia; che fa mutar fa pel.
de « Omer. lib.. DE.
sj Ca fi cohiù a guerza vao, dov” è Diomede;.
"9 n Wenga o piello a me, e athi me veda.*
Pieroglo:, sogtio. , amo, luogo emittente . :
Piemo , e pierno maifto, fpezie di chiodo tra-
bale, ande pierno., © persa ‘dicefi pur il grande
iftramento virile da ara , srensfigo, dali’ ef.
Piseto lc bano diciam perfona di boona palla
- Piezzo ane diciam ma di buona ‘
. di de pane dic perfona di facilmente fi
accommoda , fenza molto, darti castco deli° im-
| poszo:dicheochefiia, F
» Efa Efk piesso de ine e ffèpia face
” Comime.welu.iffo., © fi ccententa , e ‘a
Piro e pito, , detto pur bi&iro , # cale.
++ Arcchiù dd’uno le pifarorle Fade »
. cioè dispiace, od hu timore.
Piglia, quanno le piglia, val. prendo monta in
collera .
_ Bison: mmaretto meinerina di uerie. mbe, è
preparata con varietà pur'-di carni frefche , €
falate , e molta quindi. feecolenta ..
Pinole , e-pinnola,, pillola, in. fenfo. di 4nD4-
rezza, di sacere Fal ,.-
ss Puro face io.,. fperando ghi nneriante ,
» Cche ° pirmole noe fcife °n tutte ll’ ere.
iolare:, ib consze demmeeroaie, &@ puicini >
Piole:,. pigala; vw piocio , rigno olo. |
Pirchie. Avaro, sazzo, dal lac latino percss:® RR
|
i per
ùl
\
( PoR . .3%
porch nor anzi: da mibinzioe; piùribhio, DS
metrico podagrofo , ond’è in tutte lè fue fil.
‘ Babe breve: conte Bees in greco, e' donus , cha-
#ss-, in latino? Ciuce. cant, IX. st. Gi
» E fso regno fe pozza mantenere
» Pe nfi a la fcolatura de lo munno, |
sy E @ pirchie che pozzane } a zeffunno, ®
Pirchiaria. Avarizie: Dal lat. percitas, |
Pireto . Péro. Si vedè effere alterazione del la-
- tino spiritus ,. vento ; e -ftopre l’ etimolo..
gia della voce Tofcana pero:, ehe non.è al.
“tro, che l’‘abbreviatura dél Napolétano pire:
so. Anche dallò pirero -trarremo» noi it van-
to di provare la fuperiore antichità del
Dialetto noftro fal: Tofcano:. Giuer. cane. Di.
st. 3%:
;i Oh ciucce veramente de gran fpireto ,.
33. Ve fa mette-a fuf puro ro pireto.! #
Si dice anche pidero. |
Firettò , fpezie di carafone di' vetto; chit Ha la
figura: effettivamente: d’ una . i
Piro, pera, notiffimo frutto, da'sep ,.H filote:
Vdailla figura, e colore. E, °
‘Piro-Maftantuono . Sorta dî pera rnoftralée «di ot-
‘ tifa qualità, febbene non dî un eftrema des
lîcatezza, come tante altte. Ods. /i5 IV.
s» Pecché datele-ncuotio chitto piro,
» Non'fé fi-cativiello, 0 Maftantuovo . #"
Pîrolo , seracciuolo:,. pivolo , membro virde
1a, srina, perdita<: ire a la pifcia-,; dicefi.
‘ da’‘noftti ragazzi a*lor ‘compagni; quando nel
‘ gioco han la’ peggio, Fal |
‘39. Fummo-Rrt', mare: nuje, nno fimmo jute:
° x: Ab la pifcia;, e li cunte fo ffornute,
n 000 Bis Pi
-_—
/
I Riz.
Biiciarte forza, metaforicamente «uss graz gia-
Bilo, e pigcere... I)
Pifciavine , epiteto dato dal .noftto Fafano a
Franzefi , I
| »» Venga. Goffredo co li Pifciavine.
| Pifciazza , arina, v. aorina.
Piffe piffe. Discorso segreto. E” voce tratta dal
fuono, che i difcorfi fegreti fembrano fare,
come la voce francefe chacbatser, che vale lo
fiello . Ciucc. caut. XIII. st. 26. co
| 35 E bolato mercurio, fe .fcompette
"a, Sto pifle piffe, e ognuno fe:ne jette. ®
Pittema, fogta di decozione medicinale , ei em-
| piaftro, che fi attacca fa di. noi, onde il
prov. Pittermra cordiale detto d’ un seccante ,
ch affibbiatocisi interno , non si sa, come
sbrigarsene + i o
Pivazo, e piuzo, v. mazzà, € ppiuza.
Pizza. Il dimin. Pizzella. E’ nome
rico di.tutte le forte di torte, focaccie g
fchiacciate ; e quiadi fi aggiunge qual-
> ,che.aggettivo, per .di(tinguerle . Ecco le prin
cipali. Pizza fritta. Pizza a lo furno co >
| ravacheta : Pizza.rognosae.. Pizza .sedonta è
Pizza stracciata. Pizza di cicoli è, Pipza
doce . Pizza di ricotta . Pizza rustica è
Pizza d° cova faldecchere . Pizza di bocca
“di Dama &e. Per talune di quefte fono il.
luftri i Monafteri delle. noftre Monache , Sas
rebbe ffaro degno del noftro amorofo zelo per
la patria il tramandare a’ 'polteri una efatra
defcrizione delle preparazioni di tanti generi
di pizze; ima efflendo la cucina una parte del.
da Chimica, e quindi appartenendo alla clafe
. fe delle fcienze più fublimi , non ci è fem.
rd
, PEZ Li
bratoconvenevole di farla entrare ‘in’. quello
Vibcabelasio uléflibato -alla:fola notizia de’ no-
mi, enon delle cofè. Rifperto .all’etimolo.
gia crediamo ‘che derivi: dalla voce latina pi-
Sius, pista , pistum:,. che dagli antichi fu
particolarmente addetta-al dimenar la: pafta:;
oude le voci pissores, piera ©. 5 ed of
ferviamo , che. anvhe gl° Italiani chiamatono-
schiacciaze le nofitei pizze, perchè in fatti le
‘più femplici in'alero non -confitono; che in-
un pezzo di pafla:ammaccata:tralle-mani ,. e:
i con-qualche condimento -meffo nella. pa--
Ila, o nel forno. Tess. centi di se: 79.
sy:Ma nfra<nuje venturiere a chi 1° 2 2
133: SO pizze duce, #
Pérchè non da vile, ./a piena del piede, di:
che fi-fchiaocino ‘come fe faceffefi. co” piedi ,-
e chi fa:fe anticamente così non'era; già che:
oggi pur vediari lavoraz la'paffa de’: macca:
- zovi .collè. natiche fi quella: fimofa: macchi-
na? Son note le fchiacciate degli antichi cot--
te fotto ia:calda cenere , .dette :perciò | saber.
i nertcie; e lo .:0#ediris-apross che mattina” per‘
mattina preparavafi a-que’ lor forni xA4ee
derti, che s’‘erario come i noftri ,.0 quai' fér«
-mì da campagna. signora. E fon pur note.
le palate n2x#9% tanto faporite degli ‘antichi,
+ dotde il nome alle noftre , febben quelle etan*
di ficht, in ufo anoh*eggì in oriente, ele
‘ noftre gal: fon di pane. Nella’ provincia: di.
Lecce la. voce pizza fuona la parolaccia. Re-
«mana, come poi curcie dicon 11 curnss»
Pizzeco .’ Pizzico, punto , minuto. Si
, talvolta in fenfo-di salto. Corr. Micce. Pass.
cant, VII, MISE vo
| B. 6 sy - Pare
è
36 PIZ
,s Pattetta; e nquatto pizziche ,arrevaje
--. » Effa perzì, dov*era junto . ®%
. Fafano :. . . e. -
55 "N tre pizzeche de chefto .paflàie voce
» Nfra. tutte |. «..: uc
Pizie e ricotte. E’ una fpecie di focaccette .im-
bettite di ricotta, che G vanno -vendendo la
mattina da que'che diconfi Terellarî, e del-
- le quali 6 fa grande firege da’ famelici ta
cazzi del -volgo per far colazione . Nel So.
« crate Immaginario fi dice To -
.. 3» Quefte morti
-3> Noi.altri Socrati . . -
» Ce le mangiamo appunto.
s» Comme pizze, e ricotte. #
Bizzecare , affernane , e stringer colle dita per
. affendere, ralore per ischerzare , vubar de-
dicatamente è . e
Pizzella, ed anche pezaella . Diminutivo di
pizze» e fi dice più particolarmente di quel-
- le, che fi danno a°fanciulli. *
Piszetta . Si dice unicamente di una .quansità —
di cioecolato nou eccedente un’ concia, che fi
fchiaecia in figura rotonda, e ravvolta in una
carta Serve per mangiarla cruda . Il fuo di-
minutivo è pizzestina , e pizzettella , che
parimente indicano lo fteffo . #
Pizzo . Angolo , pinta, lara, catì d uomo,
come di qualche vafo. Merzere uno m pizzo
od 4 fa pizzo, vale abbandonarlo , nen ca-
a rerlo. Csucc, cant. Il. st. 47. .
ss Duje vecchiune a li pizze nce metrettero.
Significa anche il becco degli uccelli + Pizzo
a riso dinota il forrifo , peschè nel farlo fi
aguzzano i labri. Ciacc. cant. XIII st. 16%
U do »
» ae . 37
n E co-n0 pizzo a:1ifo fe decette ;:
ss Schiavo, Segnure mieje : n
so Notes n° anciello nfta (i autre, ch ha ®
nppenne: - >
». De cchiù ecolure , e: ppizzo ‘rufto , ©
‘ttuorto . &.
> E aiche ‘una dpi di avverbio, e val' prucs
c
» Li Gradafle co' cchifto aggiano. pace; -
‘ppizzo , e ppeo la Retomontaria' Ò
Pizzolate:, .® pizzolejare. , beccare.
Poca, e poca, poichè; dacebè , da muta , quae
do, e quando che. ”.
Pocereale- > Oggi Puvggro Ride Boggio reale .
E? la via, che dalla Porta Capuana conduce
alP antica, oggi diruta villa di Alfonfo dì
‘ Aragona ), a cui Quel magnanimo ‘Re dette il
nome. di Poggio reale . Il difegno , fu cui lar
,- fi trova ra ortato nelle opere di.
Atchiterrera del Serliò:; ed * rimarciievole:,
chie quefta.fu la. prima “villa di delizia”, che
- alcuno Re di: Europa: abbia: fabbricata. Tan»
| 30 è moderno ib luo, © la dolcezza del vii
vere in Europa . La via: che conduceva a
quefto poggio fu fatta lunghiffima ,-dritta-,
- Alborara., omata.di fontanè-, e volutà fempre
sonvertire in paffeggio pubblito . Ma i Na-
poletani,. fimili ‘in quefto. ai. Turchi , nom
amaso il paffeggio k; piedi, e forfe il "Clima
vi ci fi oppone ;; e quindi malgrado le im».
. «menfe fpele fatte replicate volte” per render
‘ftrada , non ‘è potuto mai.
- riufcire . ‘finora » Colla mutazione de* coftumi €
poffibile che acquiftino. i” Napoletani it gufto
di paffeggiar. dando la date , ed lafredandoì
: nel
Pol
tr ae Gempre ventole Agi Fuss.cent,
I st 4° .
- i anuò. che malo fe porsazfà: melo;
È ,9- La. ‘via la-vò; comme #Posereale.
Psocortilo , tantino»
‘ Podea. Parte baffa dell vefte , «anzi oggi ‘în
tend -per la'fodere , cha internamente hefi ‘
nel bafso lembo dellè gonne. Viene forfe dal
latino Lsrratratio che dinotò: 1° orlo più baffo
degli -edifizj. ,.. o forfe- del greco -wevs, wodesa
come quella. , chè . batte le+calcagne. - Pass.
- cant. Bl. st. ce .
yy Locea la. faccia a .ffa prannenesata,
” > Che ghiè nfiva .la podeaide ia simelbia
so -L’òvatta po ppe la podsà s’ aduna. ®
Poffa de crapia ! ‘poser: di deinani ,. ft
ca: tutte. lè. voci - ‘, interlezione del volo .
3-Poffa de crapia ‘effi la: compitera.:
Pollanca=, pellastra , gallina giovani; che non
. per anco abbia fatte vovi , per traslato diveli
«di-una regeeza eià-da marito.
Pollanchella , gallia giovane , spiga di grino
.@ India ,-giovanottà appricara: al MEStier me:
| vetricio .
Polece, Leg detto di ‘ perfona di picciola cosi
tara; ed’agil
Polecenelia . "Chikma@i ‘così n° perfonaggie., che
, da melti anni in'qua fi fuote-adoperare- vette
commedie Napoletane. Sotto il fuo”carattere
fi rapprefenta un momo goffo buffoneftaren-..
te, e portato per da tottoneria ta e Porore
- donne , il quale o -parà:,.
fprepofiti, ma invuna. ‘maniera pid e e ta:
Iole A sal Muope lofisme: compazis- i in ifee-
Paxil 3
«Da fola-solia camicia; e:calcone a bra. -
ca di-tela-bjanca;, con una berretta anche.
bianga instefta,.e con una mafchera nera, che
..tu il nale lyngor,.e la fifononzia affài. cari.
°. cata;. Nel teatro certe» volte fa lè parti di un:
ye
Signgre, altre volte di un fervo , di un filo»
fefo,.0.di altro, fecondo» i. diverfi. capricci
delle. commedie ; nelle quali fempre-che è ben
refentata- la: fua» parte:coa imitare i pro»
pri modi, atteggiamenti , fali, buffGnerie-,.
che dicon /arz:, è affii graziofa, e dd ari.
‘dare malto più di quel che .& l°‘Ar/ecchino;.
e-il: Brighella Veneziano, oil Dosrore Bo.
lognefe-. Niuno de’ néftri Serittori , per-
quanto a nei è: noto; ha.riferita l’ ‘origine di
«quefta.mafchera patria ;-onde vogliam noi qui |
riportarla, affinchè. fe:ne. confervi la- memona..
Nel fecolo paffato-capitò in Acerra, Città
della Campagna’ Felice ,, una: truppa di Com
medianti-,,i quali giravano, per Quei’ pacl+- a.
fin di guadignariqualcha denaso: colle loro:
teatrali rappiefentange. Si. avvennero un gior=
no; in: una. campagna:, dove ‘erano. molti com.
tadipi del paefe , che faceauo la: vendemmia.
In fale occalione e pel vino ,. che fi fuol
bevere: più. delluGto-, e perchè’ laverano- -
in compagnia: uomini, e donne , i vendenz
miatori: ftanno con molta allegria, e a:chiuna
che-palla,, gli dicona-de’ frizzt, e lè. motteg.
giano - Quindi fa, cha gusi commedianti' ff:
videra-inafpettatagmente forprefi dai falati con-
tadinefchi ,. e foggiacquero alla loro-.berlina-.
EM .per altro come avvezzi ai fali comici ,.
e..buffanerie teatrali. cominciarono a difendér-
fire rifpandere:adie bella di quelli : però - fra
ì. VeL=-
4.
: oÎ0 d° Antello, # quale-avea:
-
| 8%
i vendemmiatoti ve n° éra: fn chinare Pac.
| volte: cri i.
‘ cat6. cioè il nafo fungo , e li faîcia anniselta.
dal fole, ma era un uomo-affèi faceto , edi
: fpirito arguto . Sicché avvennè:, chie i-com-
medianti fi' mifero: a- frizzar ltri particolarme
te; ma egli' maggiormente c ne* mo
ttege
i, e nelle baje. Se ne diflètro-dall’una:, e
all’ altra: parte ,- e faceano a gatà chi fapea
meglio deridere , e Beffàre ‘il contrario: ortde
fentironi fra loro dé”motti: affai acuti ,. è vi-
. ‘vaci, Alle baje fi:aggiunfero le gia, e' le
i
fi(chiate. Fu una vera battaglia. Finalmente
riufcì al contadino "di foptaffarli , ond’ effi‘com
‘ fomma'vergogna non feppero trovire miglior
': difela, che quella di partire ; e fe-ne torna.
rono in Gittà carichi dt maraviglia:. Raffàre.
1 mati poi da quefta infelice perfecuzione -, fe-
acondo: il coftunie della gente di teatro , che
s traggono: profitto 'da qualunque cofa , penfa-
- anche la- fua figura caricata ; e"l’ abito” conta-
. rono- che avrebbero fitto um: grandiffimo
dagno , fe avefsero potuto-avere: nella
compagnia comica quel contadino: che avea.
ne conofciuto così faceto , ed arguto». Gli
propofero il partito , e fu accettato. Quindi
girarono in divetfi teatri col nuovo buffo , il
quale: rinfcì. a' meraviglia, e incontrò da
tutto -per le fue-facezie: :° 21 cite contribuiva
dinefco , che volle fitenere fulle ftene ‘per fa-
..re maggiormente ridere, cioè la camicta, e
calzone a brache dî tela biahta:. In ogni hio-
go, dove ‘andava quella Truppa comica, gta»
dagnava moltiffimo» denaro ; poichè '#' nome
bre.
A
» di Puccio d° Aniello-era divenuto cele-
Bo rodi. i anni ol ‘molì; smondimiete
drei iffrioni [0 oftituirono. selle «loro rappre-
‘fentanze unatito:; che compariva: veltito coli
‘lo fteffo abito , e con.wna-mafchera. fimile al
“ mifordì quello; "dix cerra, il di cui nome an
che mantennero febbene più dolce ., e dictafi
- Polvoenetfà .'Aiagle, efempio: -dutti : gii 1 ato
comici ufarono anche effi una fimile inven-
: zione: Quindi dialibrarin. por «hi è. donà
‘ quefta: rvafchera . pér tette - le-- eommedie-
teatri d° Itala sed anche fuole: ufari il "ha
‘ notie per -dinotare. un: uomo lepido e curio-
.fo. Abbiam confervata. quella verace tradizio.
ne in onere della noftra Acerra ; poichè fe
anticamente. fi diftinfero. gli Ofti , e i. cammei
‘ diantindi Atella ( Ciurà poffe: - malte vicinanza
di. Capua }:celle loro giocofe.,. € facete mp-
prefentanze ,. che piacquero tante: in Roma ,
«:endée gli i aleri. mimi le imitargno: , e-dicenfi
le farse Atellane, le i quali al dir di Orazia —
si faceano- in teatro dopo le: tragedie per rai.
Fegrare gli {pettatori ;. sE non altritmente han
fatto: . tugti i teatrî d°Icalia ,- e di Europa
mi. Podcinelli. ; i. ‘quali divértifcono
‘ali coloro , che arnane-it: talento; comico. ,
e il enio buffonefco.. Cors. Parn. cass.”
«a fotte: no: panno Ha. ‘mpezzato,
. hi > Uno: Polecenellà fcette-nnante, |! ..
+ se.E pe prolaco diffe: Ben trovate -
so O: zitto,: o pure ve nue jate . ®
Paleso.,. Ippolie, n. p.
Poliejo , e, polso pal jo; forta.d' erba , ©
, è arturo», fosf e la polecara, «erba dittiima per
- zinta 50 feralifima per. le pulci.-,i cosicchè--
fpazzatolene il fuola d’'una.ftanza, ‘quante ve:
, «den
-
al
go f fe
n° emerimo: &b-faltar per fa qui emereggine
: Pogrenò: , tutte vi crepano .
Petito, moto, smosds, gensitimento ornato ra
. modherns vst cs
Polito > puledro; dive pete giovane
Pesninece., - puneeo ge nni Spie volcatica
co bruciate , renda porofa, : ottima: per polir
= ferrt, ottone ec. ed'atrefà la. deiandità per
traslato dicesi! di -dhi-si st povero”, od ava.
«20, cute pelle: fe ne pafix ANTO 3. o fpe-
è TAre. (
Pensg po sv.
Bonejatà e 3 pento cina
u lumorasera), emalireitanenzi parto:
. prc» eb/pir ai
Lai , “pgimro di iv l'e iem
--. Perin altro» albero ,- quinili-.pee metafera.
A Gigrcao delle <itame. quarto. E male” ,.
1, Rigliorde Comgen v0n9) e- fi Rosimana
» Pongokas.a fi a Baviera fe: mpajefaza:
Porta, a. ta ,- ee&culo:,. forta:di giuoco ,
cie. fi <f vate volle uovar-ire ut ‘ pendîur, donde ro.
tolando pil s han: da’ cale monde: costei
© regole. 'ort-diispuhta»,.0r:dì c
1° gDifey «lio 500 Podio je Cb n’abbafica,.
"Sio sr are i O, | sonno avevo” de
7 sui do:
La
Ì
PON
«fm cienne je pe td. pom Liserò fin 2
afime, a. tn punite na hicar . na. cola
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Ri pateni iride mAigliete a se P i
y Mrgnsento: da'fasto: pet ‘far buchi
rotondi. ” Facce da. pontaruib, ‘vale: Nfrentato,
CET ra
e <py NA: cagnaie' 5; fabge: po
rr spfalore; o lafprnno salto ialo.
Povtellere - pin
fato: ;»»: :
a parta sungnari;: ‘pontelià; lo: le:nalò ,.
Fal far merenda:. ine
, Plan-anmeschino »:. Ponti fa Giunio mel mezzo»
de? mazzoni tra Averfa:e Capua . con poche:
- Sbitazioni vit 'intoragi, detto così dall’ effetvifi:
anticamente fatto mercato di'annecchià ,« ed”
altre beftie vaccine. Ponrcaznetterno
Ggmifie.
«dà enolie. jk, superve@ervi. fato. nd.
fecolo tar i paio di setivo del
rencchio. ‘4 nota L erba: Bosaai
5-9 perchè,-noo: niolro £ ole
ot ato » din ddr di bissa:
‘Josie ss, ed in diminutivo Parc biacebella
rr diceGi effena.finro: ib grande. albero fel
i 0 fr aadalutaro armeni, - quindi: il nome d’
«ì x indicar:
line, Babe cala fa. dicar: cole infervi--
lenab: difligno 101 nin
Îerpatta; iniore: inblifigaio. di cbrrie poftt:,; con
«<.
rort
Aovî s ‘cacio ‘&e.. ome fl i anto.
: se, adacciare, pi sg Le v
| Ca chilo "9 Argo fa. perpette .:
Diciam -Porpetta *n: vocca , e farfaglia,
‘in fesibalboziente ,, e che paci come ferte.
.neffie cofa in boot: : st
Portarrobba ,. feenbina;. ve vallo. .
Porva spal vere 3: sn=pd:} purvere . " Dicefi anche
povera; e. pivere me. coll’ + ftretta.per non
«confanderti cen. pope , . meschina , che pro.
punzia coll’ o larga. + .
Poreì , perzi } 4 postine, perzine e-mporzî,
finanche ; pare. < .
Pofema , "amido PIRA £) spots imbeni
mate: s Nea
Potta., svuffa. -
Polteart, ' far detpute e pia Dai Pen
chia su di mualché' dosa.. +
fi: :vuol "dre creder
‘° 3-Sto delgre: pg che midi.
s» Chiagnere. mute pe;
Poteca, bottega, da mente, pi eb o.
n
“nane Fils rr: t.,
n Po de cala,'e ca PI sie mne
a? der i, st ferma: bis Ponto, stabiisteentai
| Poteallella. Pickela bermgò:. :Faro na potechel»
la akinoca far sn puniti di r0e Pace
Met To -bustnege; fi petò ;
a velge., iei # o fab: o
ci ala; qiadità, fa prrsco de ue comeiettibili,
Dura quelta animofità: tra 1 cli popolo
n dog i. « vahditosi db conuueftitità fordal camper
a,
_
‘P R A CA
alito 5 e fa la'gnin cagione di quella
fedizione po popolare ,; ‘fatta magnis. animis ,
partis ‘vondifiie.: Per render contento il Popolo
pa fon darte da «quel tempo curiofiffime :leggi :
E, vfempio eiteremo quella , ché il’ battega-
vaol pefire cemprefa la carta ftraccia,
die togl 1.ka coppola , € ftar con efla in
. mato hè 19. cittadino. abbia comprato ; e
ì o diceli., far #? obbli agfone, e quando
- ftreittadino la richiede, è tentto a farla +
«Lhe ife ‘vaol'ceptirfi, ha da pefar non cem-
a la'carta. Om. 558. L
‘y,:Pecchè:accofsì te faje na potechella _
”» Co gaapparia fenza. guaftà la pella. #
‘Potta’ de ‘nnico | 1 Pofar sl mondo! poser di
p Baceo! ec. Pepe I
ozenetto/, e puronetto , iociola padella :
-difprezzo diceli. 'eacapurconetto di qualche ho
svighetdllo, e bellimbustò ;
Pozonata , colpo, disgrazia, bolzonata , Faf.
3, Nola puotte fcanzà fta pozonata,
s ko la. quarta , ch’ afciaje , parze > ‘AVÒ
Pocrifi 2, pa ocrisia , da P creto, Ippocrtta,
cia ip , sehbnecbio falso , dal ge Uno,
Kpuos .
Pratteca. Lungo uso # e cognizione di qualche
cosa; ma corfotto ‘da peratiea , ch'è la borfa
da metter _munizione di lvere, detta anche
Patrona. È’ voce difnfata . Merita per la
fun fingolarità effer rapportata per intiera-la
defcrizione d’ un combattimento tra diie cam-
pioni fatta dal Correfe , che al corto inten:
” » I
# | PRE
‘der ttoftro eguaglia. le: più belja; Vedo -
, Gerr. st. ay..e 88. \captePi,e sno
.» Se vedono, s'affieniapo .&.5° accellina,
. » Rideno, fe (alnsamazge de chinommano ;
”» La Locrino le: D c;fe molino
. sg Ntre no-s’antagi iamase ANAIBZIO»
1 =» Se-vetano,.s *AUarganO, e. doofaza;
”» 7 Mo ictatano e fa. aaa Metigano —
» P'ascidese , « pe: po tasmano :
n$ acconciano , po paiano, ale pepate
e) APRARAANA S' AMIMITANO it UTD;
» Ro dettano | fdt vai rien
- Se pegnene, e firoppeiano.
Preammolo:. Voce forenfe, dinotanite 1 De
creto, che il Tribunale onlinarie ce. pet -
. dmmetter ind pofleto, dell’ gredità £ i «de pap
va d’efservi chiamato” fia ex testagiento , 0
ab intestato | Ta fgrie di quelli decreti ferve
poi a dimoftrar le ciccendenze. 0. RE. le pruo-
.- Se della nebiltà .. I
193 Grauco Ri c° sone” fcam
» E pe bbia de preammolo appr
» Ca ife era pe Dunne Li auto G
CI, » D 3uro, , € Ampio siano. apo Gall
“Prebba, plebe.
Precolatore, prosuratore, in pi. Precolatpre .
Preffatto , piucche vifasta grasso , samissimo 3
ben in cavne:
" Preffesto » derfexto è
.Pregaràa, preghiera.
Preg-
-—
I
» RE
-Preggiade., p phafgiare, assicar ne 7 pet «Ii
ggia paga , quindi-Prieggio , : gg o .
ES Rallegrazsi ASSI. Dati” * Italiano pre-
W. giare 3 ma muta alquanto 1) AI agnificato , giac-
beta piuttalio. :3Ì giubttssre',
Pijezta . Mel egrezzio grande . Cis. ca. VI.
* " Scufame , Leno: cia ; ca io nos faccio]
9” » Meo che me fare; .tanta è da prezedua!:*
Premmera , rimiera , s® îermine., de Torta di
giuoco ma-premmera., «veden. se a%-
- sce qualche dubbia asia Votà. la premme.
ra, combattere, Fal
-” Quanno. lo-Campo vuolta se fio Ca
”
:dell'Afia la: ,piemmera
“Premmone, pulnsone, “Fafano par dir che ‘
svvitivono , cantò:
“ >» Lo core a vutte:addeveritaie premmnone :
M°.aje Aatto fa li premmune fraceta., val
.. 90% bas. veluso.fee nella diquanto bo ‘detto
per dispettarmi .
Prenezza,. EI AVIRANZA > da Prena , progna , it
cinta ‘in gener. mafe. Prseno ‘dicesi di un
golofo, che: non pofsa veder cofa fenza
-Sesiderarie. , 0 di. chi troppo»s” abbia ripiena
: da-pancia di cibo, oben informato, od intefo
di qualche cofa. ‘0 ch' abbia in corpo notizie
‘interefsanti , 0 fdegno da sfogare . Faf.
3, Co ffi carizze a n’autra cecà puoje,
» Chio ané fo pprena de li fatte tuoje .
Prefla, prescia , fretta .
Prefentuso . Avdito, che si: presenta con frane
«ohezza , arrogante , obe molto presume di se;
onde trae la (ua (ua orimolegia. Il Cortefe con-
traf
Lal
he
:. \ralfitendo pesare di È gel nofes .--dhe
. «vQrtebbero, “.tofcaneggiare per paser guetil
donne Giceha) dala da Hioco, haî
‘ » Va via efsa), da vifio
», Quefto: nestenfo comm prefentafo?
» 5° un mortajo teneflì quinci -lifta
, Un Emmia li farei fopra il Carufe. ®
Prefomenzeja , presunzione «T -
Prefonìa . prigionza .
* Vv. mp .
- Prefatto , prigiosta, e prigione: Te a somagnì
prefetto ,. andar carcerato. -
Preta , pietra, dim. Pretella, cacalio e.
Pretejante .. Tixator di pietre vi
A Lazzari Cr. F. M.-Fonella ppi E.
differtazionali in: Lingua Nayoletana
‘ Cort.. Micce. Pass. can? IL Napo! )
ss Da Giancola fcennente Gianferianee ’
3) Smargiafso , conm’n P ante autecetsure ,
» Pecchè fegliulo fuje gran: pretejante - *
Pretecaglie , pietre SFrantummate ) cementi di
case cadute, dirupi .
Pretejare , ciortolare, tirar sassi, lapidare .
Prevala . Latrina , luogo della-cafa, ove fi bat-
‘ tano. «gli efcrementi » Dal Francefe Privè ,
che dinota. le fiefso 3 e forfe è vece antica
latina per efprimere lnogo a parté ,-inogo ri-
tirato ...Cors. Micc. Pass.-cant. I
3, No'juorno jea zompanno pe la GaG,
s9.E cafiìe nchiummo dinto a la prevaf.®
Prevete, Prese , in pl. Prievete. .
Pricolo , pericolo . .
. Prievolo , pergamo, -bigoncia . Fat.
» E ppo ncopp’a no prievolo fagliette ,
, E pparlaie co pparole nsoccarate "Py;
2°. rim»
POR'O 4P »
Primagnilo s lanugine , , quelha = serva prinia
sherbag ché.nasce alla gioventù è i. +,
Proceta ,. Hela nel golfo .di -Napeli petiffima .
Non ce vede Proceta , fi dice di chi ‘abbia
eortiffuna Villas. lacchè quelt’-ifela efsenda :
la più vicina, è rima. x -fcopritfi ‘dope
voltara il di. Polllipo,: e.pec.l’. alterza.
del'.terrena fn.rende vifibile io; mare ; “ende “bi
Poeta Latino: canid.
Hinc Prochite alta paret .- 0889 1,0 se3 |
Ciuce cauti di. gt, be. . .° Lr,
‘ - "4 .Non, panza»a chille.. ù, che. pa fon. an
3, tuorno 9 10 .
- pr Nan vede manca Proesta, e ie cuorno .
Pradere le mmaneg diceli -di chi men ba. deguio
pel gesideie di. f di. far qualche è cosa: selezile
di pner 10 sant y. Fal. <
» ci hefto a Rigido prio le romina
senteale, posi de flare:a SpaGeo
Prode. te sce huen .pro.ti. Kaccta IPO IOOT
OY
Proerviò , erbejo , proverbio. . ....
Wa
Profiadejare, contraztdre osfinatamente 4 V. sbate 7
fagliare, onde Proffedesulo » , fem. - profiniiola,
purstante > PstiNata è...
‘TOJGKGe PITRANE n: i) iL:
Sròpajena , e pro neh ; girapagine 4 o "Ga pig
ta di vite ,noxella ,;0 <ralcio..di vite, che pie-
ata .Fotterra; fi, pil» a novella riprodizione
> » magliola» SPE ERE
Propeto. rapri0 8 1... : : MELE bw
Piviperé: s AA .Omm “Lib Vv Lt
a Renedica - pela comme terra, SE
”» Chiù de tutte le p hate» e la panza,
Protgcopia , GIi4n: argia”, + fàa, protecopia. x
pere + gravi Îa ad grendestg 0: ‘iii ‘83
, ix sp. T. Pre-
£ .
ad N P._U.0: Mm
, MAbIICO € e e afferto
- Supertorità sè s Foabcal fede anche sia _
saperteres; con. molta ; ‘e caricati sostene='
Proverzia , derma; destra 9 pratica. ,* che. sà
din è fatti subi . o,
Probbeca , mosers ncervale di tre vorresti.
Prubbecare ,.e fprubbecare , pubblicare, ha
cimare . e.
“Pranto, pronto, egrto, arguto. ah
Pucadoro, da o Regie; rg se val vebile sa
me, ed. innesto pre pregrodlo » “ die d' um:
TAgAZZO , © ©
Puecia. $i dice be perno mo di goes quel. pasié
co, che fi ufa per far.la ie ala
. aroce Spagnuola Pucbera, e dinota penzola
Oggi è voce antiquata», na “crovat nlata dal
Lortele nel Micco ‘Paffaro esir. FE
« Pane dè puccia da lò Panettiere. ..
Panejo, e punio , pugno. Far a pputera ; com
trattare. Vul
Puojo > poggio , dim. poitillo; e psico; 7
EOLO | è
"Puonteco, che da sapore d acqua salsa marti.
ma, da nores, il mare; (2a Pontechéxsa; |
«apra vi favino
259 E la fortàne' portera ; ‘e 16 fiomno <- -
1235 Che fe une penne A
“Puorco diciam ogni qual
e di fozzi colti, falla salita, e TA re propilegh
del porco , di cui è ott la ‘natura. 1
Puorco farvateto, e Da è: detto d’ uom. -di
dior pelofo, e d ifpido efieriore , ;s e ‘diciam.
perciò anche arzo . lo cantò de: fo fpudt è
È» 0 quanno età e peo Ros vab datto
| PU Z
d > ef-diciam de’ grandi dorssiglioni radi
fan ta vita del beato porco, Faf..
» E li puorce cantanno lo-fcetare ;
Purpe, potpe , fe co cotnme a ppurpo co-tl'
acqua foja , sé 4 riga da sa: comme a pput
po lo vatte , che tal forta di pefce: nen
mat Gi cubce bene , fe. prima non fia. bea be- -
mè battito con una” canna Spaccata »: °
Puzare , .vi-appuzare. ‘
Pozitio > chi da fall ‘attillatura ,- e tal ‘amo:
Puro” pelià, esi meto del ‘aoggae well al
zo, polsa, &° moto: meli”: after
onde da:perdate li puze dicelì di chi. è mol
0, o prefio;a thoriré . pri ‘16 Lee #
CORO’, vale! s204%ger t anAto
Pazza. fetore e” gli . . 208”
j per fortino 3 0
ditte. VU. Ya O 7) - 19 HR e
» MAGIE Qu Ia UNE . Su
Quai! cappio } ncappafte ssierola a fo
AE fei fiato colto” vi tacchid +
Quacco A, € e diminetive quaccofella » € quacco-
farella , guelche Cosa, ‘0 certrcina è
Quicquardi gorgogliare. Fal. *
” Quaeguare]à lo (clummo a che ferite d
* » Gaàm? a ccaudara i... - ‘è edi
lim. Uceelicinoto. Pigliare. avà quag fiano:
fenfotrasiato vale meztere 5 ‘pivde. sopra 2 dit
Str tv . chiù N glia DI
ve - mrarize, e ave: na qiiaghta a,
so Ma molla molla, © Fiqueta «comifi’uogliò :
o Alvoltma: vota da ccà., pia da ilì (---
9%; O paglia © ftronze avive da trovà. e
e
ce. 0
f, tti
Cd
53 » o Q D A . '
Ne -vucie de ‘la quaglia ,:val uso: paette alli
guai; fona ca piglie quaglie, perdi: sl tempo
Senza aver P intento, preudefi. per bella don-
sa,che quagliozza pus diciamo ...Voù de la
| quaglia , Fafano.-intefa.. per. via; esser me
MURGE |, - ° ° . . * CM 3}
Quagliare , coagulare , da orali , che. Gaghie
pur trovafi fcritto, ed è quella materia acida
da rappigliar il latte per fare il cacio. :-
Quagliaralo:, mccello., molti diverto dijla qua,
glia, ma, così detto dal prevenir {esmpre .iza
nei le grandi entrade ne’ noftri paefi da quela *
je, ed indicarcele colla loro precorfione.. E
| aziche wna tal borfellina di, pelle , che lega
giermente battuta colle mani fa.un (nono, che
ar dica me me, ufata appunto nella caccia del.
Li Quaglie , che fi dice ghare acquagisnpe:, :
no:
>, LI’ ora era quanno nuje jammo acqua.
s, @liune 2?
so Dinto lo Giugno a ffare lo me me. ..
“Quatiffe . Persfona qualificata , ma’ altro fui, fi-
mil in tutto a lui. Ciscc..cans XUI, 18.42.
39.2 £ 0.0 e © E reterate ur x
“» Da l’aute li qualiffe. #. ©... ©...
Ruanno chiovettero paffe., e fico fecche.., E°.
tun-modo proverbiale. di dire. per siprimere
.‘«unicafo, che non fit mai dato.. «Tira ori. -
Bjne dal racconto IV.: della :Ginrnata Prima ‘
de lo cunte.de li .cupte.dol Balle, che ivi
- fi potrà leggere. # i Lu
Quanto corre, e mpizze +. Moda proverbiale ,
he dinota effer la cofa affai difficile. La me-
tafora è prela dal giuoco di cserer / anello,
Bad Li Li run. 3
| i
- a -
las
Pai
Hi CDOEA ne i $3
‘che. a prima vifta fembra facile Înfilearlo .
. edo
Quarajelima, quarenima. Ha fatto quarajèfima:
a Tteranto , val sӏ ingrassato ,. da che ot-
©giarera, querela, lagnanza è n
‘ uartarul3"fortà di barilétto, e: propriamente
da vina. 0. VESTO
@iateno , quel'ebe importa. Fafano, ’
. 39 Ma ‘venimmo a 'Tò quateno &tc.:*...
| Quarta, mifara contenente la/quarta patte d’.
‘tino ftajo.,, o'd’un tomolo»,, che farebbero:
dieci rotoli. Fat ttt Mt
" “n Che fecero de vierme, ‘a la' menattià ,:
. » Na Quatra e ffuorze cchiù pe: lx paara.
Quatrare , andar # sesto, #_geni0., Piacere g:
Cal
LS
garbizzare. Fafio Vs
ss Pp'decette Crorinnà: o'Rre;e'pratrone,.
‘sg VITI te quatra bubiiò ‘fto fermone”
* @uatto de. maggio . ‘Giorno ,. in' cui in Napoli:
fi muta cafa , e:quindi fi prende in fepfo di'
sfratto, espulsione. Ciucc. cant. XII ri 21
, gg o 000 ' .. , :Ciiccià. de Tore”
« © - 3 Non ft po ?n-cieto manco-hommenate,.
3»: Pocca dbechè "ncappaje Giove' 4 n'arrore,-
1°. 3, Déze a fa caccia. li quatto, dé Maggia
117% » Sbtto* coperta ca' facea ‘dammiaggio .;®
4 de: quarto ‘a immazzo.; va/ da nienté,
0 di poco significato; gm fth alcun? etbe,.
so au ” 3:
«2 ]1° .
%
val
"Pl er "asta? co) gent. fi vendo-
no .
. ss Deh contentate, ch'io de quatto a INEIAZZO
«39 Lo caccia a lluce,. fuorze aie.
" ‘Quatto de lo muolo... Statue di maDnO fiati
fentanti li quattro, «principali. fmi
in quattra vecchioni c urne
noftro Concittadino G Giov; di Nola
in una fontana del pato molo » ‘
j donde on tolti da Pietro d’
n di quelto Regno per trafpar Pali
fn Oggi da noi & citano come ‘nea sf
ti. ano N
o come oggetti impotenti; ad
c” ra ca sa mogli di qua de Ta ipaajo,
E. fig a rfeng gp; imetamoriofi
"famo. noltro MG Mafillo Reppone nella fa Fo
fillechejata... Ecco la defcrizione , che ne, fece
d ‘vga; fao Cerriglio cant. Wi. st.
l je è -lo juorno, che flanno: neguattatò,
devacano l'acqua .adafo o agere
© 2 og fa co le fpalio wont. to.
- _ ? K d@, tro , e O. -
0 Ecole È pei yliarai altri i Napolensi w#: tacere
di ib i di sti ni così È na
> gi talota, manca il pri pal fpftaa-
ro, di buste, onde Fal. ma fin appe quatre
a primma &c. così alpraze davano uno |
“cioè un bacio. a 1% ot; 3,
? » ® zot
Quafciave. Villana . .Corrope da:guairana
qual vose deriva dall*altra Uatpaso che
dintta I villano, Tats. cont, (hm Sti, w-
. mo ae
QUI ___ °*55
ss Donca ta fion nce &ajt chiù |
- 39 Da na femmena bons snargualdane. ®
> Quinnece, ‘9: ‘qpindici; guinnese,. è fallo, val su.
* Quintana ‘Gineco di gioftra "oggi quali difafato,
+3 fifa, cercasi - " vinfitanr la fpadà in un
cerchietto di ferro pendenterin: sarta, Per il
- Regno fi. fa di varie altre, ma quali confini.
:3a maniere: Tasn can& WI. st..
» N:utaie quintana xvette fta carrera A
i sort Rn -— I. Slo 0 è-
sre ad auta guiutana
ca 39. Ch? haiie bellezze Loje..:#"
Quietato , e quetato:; guieraro ,.v. acqhietato ,.
val anche: p ‘atate;, e maritatò, ed-anderebbe:
tben: detto, fe la moglie. non fafè in. fatti una:
vera inquietudine in quinteflenza > aticorchè:
- fa buona: e‘
Quivoco ,. e aquivoce: s. equivoco e
Ro
RSI Fassio, :sc00cte. Patria la pre dall”
Ebraico vacha x fatuus), refà nota à noi,
$.incentra nell’’Evarngelo. i i dixerit
‘ Jatri suo racha:. Viol. Verni XLIX;
» Saccio ca vuje non fite-de li racchie.
Cap. Son. MSS;
,> lo mo fo racchiò”, e bevo co lo fifto.
v; civoto;, chiàrio, aafieio 3 babbano 1. ‘maine
. malacco,. eatarchioi.. cu
Raccovota:, raccolta .- -
Radeca‘, radice, causa, vi rarice. Ii fenfo ofce--
no il membro virile: »-
C 4 Ra
“
TRCIAFN
>» 6
Audit. Yottà di: frins roffa I°. v.0T.
i Rafajele, ‘n ps Rufedto. >| vi
Raffzinolo, orta di delce bon frollo ..
Ragliare , e arragliare, raggbiare , dice d'a
cattivo cantore pér difprezzoi.! >:
Ragno, detto divun. ragazzo di ber vene et
tura di corposi; > .
Rato, r. reggio — es I n "°
Rammagliette , in pl. rarmmagliente , am aiczetti
«di fiori , che per io: più fon doni d' amanti.
Ranavotte. Piccoli rospi . E°. vote condpofta
da rana, e.da botta , che in Tofcano dicon.
fi i gran rofpi . sCore, Mise. Pass, , 636à
«= HLost. n >»: ”
..3-Lo trivelo giù fare se fentera
:.+> A- lupe, varvajanne, e rranavotte. ®
Ranayuattolo , rospo, v. mofso.i: ?
Ranfa; v. granfa , zampa, prendei pere per una
mano .
Rango, vale dalb un_de lai, Fat
33 « + + A lo cuorpo mefe nnante
,, Na zenna de lb fcuto, e rrango venne.
forta pur di malattia per attrazione de? nervi:
quiudi,patefce de FaDGO , al è, an: “hr; od
sn fadro .
no, grano, € forta di moneta di carme di 12.
cavalli noftri.
Ranonchia, rew4, detto ‘di Donnà ciarliera , €
d’ una figuraccia mal propria , e fomigliante
.a quell’animafetto ,;: .
* Raofla, noto. pefce - del genere de “granchi di
mare : Parea raofta corta; stan’ arressitea .
Ra Ta grinza, rage, LA usa repecchif .
Min »% s No
A x tr
% sto chianto «ppe le rape a cadette
m De priejo . . » .
Rapeftà, tuffa , nberebre virile, ‘ur bitei ML
Rapilio , /4 illo, forta. di. arena. fra nol i in: sio:
- pur fabb
RAfa 3 bd be: Veica; yi «Ff i
3 Beato finfinte le: va ‘c6- rise MOVE,
Mia’ fem pe ricè perdette éfa da fifa ii
ch ‘intendendo di-donna’, vali ci perdè D svet-
E hi AZIO volto bol Vetto. #27 sntofinonita Y ed
‘ smibillestorura. -
Rafce, forta di' foimaggto Calibrele”, ordiihiia»
menitt» dî frouta ‘ ‘citi dica, e: (purgo: "CMAITO=
fo, e: ciaffo 5 1
3 baschiari: Shedere , edo @eto che IR.
are, far w leggiero squatito sudla: gi
«de con ug d''timale; fio ad uscrraé::
vé: Se materia fommancosicobiese ve è
1 ‘00% isforzò, ditiafcn eci. i.
— Ra(cagnare. Graffare dè getti: Dallo: IS inptto»
« lo Ratcwnar,' che dinota ;lo-flelo.. PAT ora
\ ren, Pass: cunr Vle-st. 20 -
; Chet lo core, e 1 arma: Îe safcagna
- ., Cheflà le fa votà: lo cellevritHo=*
° Rflapno, spraffi tira vv ‘eraffognatata.». » È
Rafpare , grattare , Faf
», E ppenfarmo- là! cèpo: ferfufpatva» -.
Rafef 3 vist0jo:, tafutò affilato dice dana cati,
siva lingua : rafulo da''pardt;- è. ‘cobatatpilo
dicefi- di..deunu*vertale, vhera 3piluotar: bene
gli amanti, o- di un avvocato, viminietro;
dalle cui pini non parta th- chieme, 1 dh
tag site ve non espildto= © *
Rabbi , con nas: < din, vinili por
ke)
RR E €
fe qndi li pf
Ruczzone s orazione sli pronunzia colla «
‘Raztjonale è ; ‘chi rivede ì conti , fra noi agi.
ftrato di mezza toga, e chi wn-cautande fte-
rie, ed infpife orazioni , © barcarole per le
ftrade per agner qualche,
Rrazejonale s irragionevole. <. - ,
Razzimma . Lo fleffo , che rezza , progenie ,
discendenza . Îl Lombardo parlando degli ali
‘ni (Ciuce. cant. XII. st. 13.) i
3.Ora faccio ca ’n cielo è. rapegna i
razzimma toja aggia a
» Sempe a Jo mupne, x ba loso. adi
Razzo, erezzo. .
Rebomwnare . ribombare a risnpuare è.
ecaglia, guei
Recaffo , ‘quella | partè della. Jane della Spada >
.dove ponefi 1 effa , Fal.
i 4 La fpata ad. ti di tzillo: Hà becine
pizza a lo siano pe fia lo secafso.
Recauale » originale 3 pueterialo, veridiero, co-
| mela. UG. . -
Receporcaria 2. ‘Posipresenione eeniranembio i i
” S fi n non: trore ‘RECeporcaria, .
Sto da valaia;-£ ppuro è Gloria aa
Recetante ,-comadignte, FRIDA
Rechiatazejane , disbierezione qieza. a;
’ ino... ripiene» va "
pena, mento. 6 cilage Il
ec ucitura ta nel fera 0.
-- Connor Ree and | da,
-.3° SRO ® f al
pr
E # “
o, a to eatipo lo: delete. rise
ni db su000-In prolla al: Pianta,
PI al dolore NE
al , girandola v vagiree » macchina si.
»+ 4 Mille: ssechikppe. nventa:, *: Ftorbarie ;
nE nchiemfmanno e affittano , va lg
tu: RT o-
ri ricuse nz: ns > > --
À ji ristoro, ‘vibreazione> si
pn Linogo angusto di ‘nascondiziià er
* vifite {"etimologia dalfà voce. Francele Re-
? €054: Dire: cam ip. sti ciàsi è |
3 e è e» E maje chel?’ ofsa!
,» Aggiano nv-fecuoncolo de folta. |
Recubncolo» d’acqua”, concherella ; svi remare
“ ehi) fedduòfsò .
Rede derbalé ,. sv v.catedt, | quiidà Redetate su dre
ditare.- x
Redduofso ; ; ridotto, porto: Fal |
So; Gila vatchetta arriva è fò ; riedéno60;.
” , E Ta fia-°n chelle arene.“
Refarcére; di care ,. scontare .. «
Referennarejo”,. tprone ,. che porta. morizie POI
Referuta ,riferito.-
Refoli';- parsec Fisecatà di. kn tistto -
Refonnere, contàibalfre ,. sbecertere:; 7 qpeader »
Heft rbltcare a <<< |
Refonne fefche pplica, colpi .- l
Retbfiare ; #ifond ero Ware, alle no Fall è
» "8* auza; cchiù ttardo esdde no: gra ‘fre
e 1 Ì +39 ‘nente’
x Primma ch an aczato ef scri;
Rifalo , sescorse +.
-_
.
‘e.
C ra Re
#0 REN
Refuto,;..nifiata ; ha et. i
Regatto ,' far a. fegatto, far ‘e chi più pay
Regenale, .e aregenale, originale... —
,Reguola y direi. di donna querula , e, imiferabi-
le, che ti rompe proprio quel fervizio . co’
faoi perpetui lai, da #rqeuggs» :fratigo:; g don
..::TAGAZZO , che .fempre pianga.
‘Kegnolejare sil lamentarsi de suli |. quando
cercano i figli, 0 vanno in-amore. Pig
. non abbia altra etimologia, che dal fafno
= Cort. Mecc, Pacs. cant. DI. Sf I - n.
+. +» -E regnoleja comme de Marzo gitto. ®
val I anche, legnarsi come cia raguza si Vo
R seg . bo.
egnolule , -piagnone, querulo.
Rejére , reggere y. regolare . sar fn piede: > #of-
frire: Non fe reje ;. non paù stan all im-
i pi. Non-fe- pa. rrejesa;, won 4: può soft
rITE + #,
ppi ia, resto, beliquia. . |. :
meri, pei) gi senverdì , riaverdire , tornar
NE misi .e floride ,, E
; » Accolsì Po oeziotte la chiappina °
” n AIP acqua, de le Ilagreme amuiorole .
Remmitaggio, Romitorie.
Remollate., ammardidire ,. plapate n jnduntt
Renmpre, FUMOLE 3- SETEDELO, è. «ua
Rerinena ; » € rrennenella , rendize. + nto uc-
cello .
Renonzare , sinanziare), cifadari 9: donde Tagome
zao., refutata., ., nn
Rentaglîare , intagliane , ernest im
torna. & RIaRi Fia: st
l Rente site. iciuo: visi; agri, fl di day
- © uv
n 9Î
E » D
-
TRAE 8 br
bin; ibi, laiderenbara Gini « avuta | III,
st. q0.
to «4 E rente rente I
s» Ancchille.cinccie Aregne fo. maffillo . # |
Repecchia, ruga; onde arrepecchiare ,, > V. 21
tappare +.
Repetejare , lagnarii , V. piccejare. —
Repolune . Spinte, che fi daro: tra: ‘lore: die
che ballano dle dartse' Pirriche', che ‘uns: tempo
= afaren, e .chiamaronfi srrezzate:,
- tecata, eda’. Tolcani balinte ; Fioski Cori, a
È 2. AM ti 1 gie! 383 (60
si "Vi fi fante; ‘& repalgw@.re . (oo
PATO ._4;-Sientei appilelso fte canzuner: , —
‘——$ì trasferifce a dinotare - SETA VIprENTIDRE. 3,
sgridata.-Pate-che: Peri la-fia dal larifid
repeldo ; ‘che. ficome . può è inotar le fpiane
| che fi danno que’.che' danzano ,. così:
«QCD prio Pe 3efoer: faridato: E m
via +
Aegriaminaterne) comazibne date lar ' signieme
"ARLOPAAIA 3. pio' d’ un'antifoma-metia néltra.
Chiefa in asa de’ morti . Faf, 3
i "olazdote Ni: cor ddogita nterna
Le: cintesanm: fa fegniotmmantrai...
Bafchàs discifenref spiegare. c ‘901
Relque ; rensciatto > ; Rolce du: sso
vst C nuota ol |
*, id db refangieoio 9 diiaboni e ni L0hix
Rafcommenzeset,.: describe .. 7. ci Oy i
Refepelas: e sfila , risipole ni — v | . 1
Resa s FFCSÌA 3: S00Npsto 4 sowna, Faff. 1
33. E. -fideili graoa? oedigre ta: tefia > va
aSraneceng li. pense: ppéeinc amara:
adi, forta: di. # legame del genere de’ faggiuoli»
62 “RUE FP
di piemoliffiata mole; € diminetirà di: :viso da:
YIGETE è
Reforvere, risolvere *v; -refolire:.- ‘
Rella, erssta: refinlo ;. piet di rist.
Redellà,, diserilare , stellare .
Reflina, spineto , veprajo; roveto è.
Reftivo, ressàg :- . SARTI
<Refoeele; D P n. p Teli ato na
Refaglia , rimazig La, sitaglio. v: remmmedtielia.
Re è timanuglia, dice di quel. the ‘cade
nel’ taglio» de”.panni tela ec. nel farfi qualche
abito” camicia; :0
Retena: , rediwe-0 melt icadine dé covalenute
accapezzasen.da carico +. -
‘Reto;; distro: Ruto pede,,. indivro. o
.Baetomano-, «indietro, ralor di seppiarte - e-
Retoprova”, ndiima prova .-:. * "
. <Rettorio». Ermifsario ! fatto :nel corpo umanti:con-
vefficante ; invenzione: medica: per ‘non "ftar
-.: «nale, .e. non ‘ftar' bene -.. Deriva it. Igridfo
;' Erufvinm . Cont: Mico; Pass: cani. ‘VII.
se. Li
6 E nanze, chie: Tévonevia: lotelte ;
» Re:lo srttosto? aller oglivee .. »
| ‘ Remetto”, comerine: queltarmote:t?' crede prefa:
slal Francefe; perchè in quettavii sel
0. Bi, pre: di noi s'intende
gi.
zino ; in dorenle ri paia
i‘ vafi iinmondti, talor la
no., e vellono*don e: purerehifto î foglie
Ki Breviari e. Fiosrantibeam: fa Sao > di
| SR 5
uu. è Peppe, tabella fano amo né
. ' s fretto.. N
Retrubbeco , idropico., vit
Reven}:, Ntatuare . Ludenitttà quinti. Reve.
indio» ec;
Reventd', ‘divertare- , stentare:, faticar da fato
° chinoy crepare , sentir pesta i. -. .
Revetzare., Pepesciere; vemitare + - |
Revercamiente-, diversamente, ‘0 :
Rrevenenno»,, isso. immontti 9° camare : $ 3 dlegli: ”
. tai norae-dallà: famiglianza del covenchio col
cappello de’ hoftri Cappelloni:, che cel tito.
b di Rreveretro, & Si srevereeno fen otî-.
‘’ Reverzo». unierse, Fal... sed
99 Chella - Holotta a diato effa artadamer
19: Quanto die bello ba ‘lo Reverzo tutto .
Revierzo». Storpiaro, dal dar Corefe. nel nel lune Micee: -
Pasenre per. ibpidtaza per in-
dica: Palla deli Doctor Ghia Chisiete » Cons.
0148 ”
1 Chella ch'è -eanienzta” a tuano 2 tuano;.
s» Pe quanto gira lo reviezzo, munne ..
L° Civerso: nel: dialetto: Napoletano dice
propriamente: (tr mwevtrse. &. >...
Rinietro, svurazio ,. calfo di scherma» 4
Reripr, pre sco A
s fevelte > raggititz. '. i,
di: persa, da ometidi, won: lo:
.-R I "senato. + do. cu ut
Mac tetta 4, tucetta:,. gramenziafi-colle 22-doloî -
pirngggi Leiniio: susrodir lo abiemn. te.
eo
da SRI E
tà; aunigute > pen poi dal Sirino pina . In
fenfo translato G gnifica- uno o {cisco 2 ap° pre a
Cracc. cast. RIV. st. 44. Ate
2°, B da chi connha loro ritehiepatine’: <:
3» Non erano a lo munno, erano "afibìfia
1 Canvfelute: ite per lacci e mille a-lifta
Ricciardo ,- v. L SO TERA T8.a)
Rieco , Greco perforta di «vino atoRraleadi: li
ma qualità , cost detto da chi t"intrewafte în
* Fic udté contrade, ‘h':eta un: Greco: rietazione,
inse ava percits detta: ‘ aglianteo Vortvtt6! da.
-. fiere. s greobS L'ad dii €
AMiense, e Laortetteo | rt sp Lorenzo, î ti dimi.
nut. Renzallo . Renzoli o, Laorenziello ; ed
in gergo, Innamorato, dere: il*verbo' Rek-
zolejare ; the vat ‘propritmetite quel, girar in-
.votnò le cafe: delle Antatei. afportandb ’di-v
vele, © paarstto ASI
Ri -‘ Piabfo Afrorto con: etimo e
-% nrida. E’ antichîffiimo: ufo di. Phtgoro fu? ca-
daveri de’ defunti non folo da compiuta i ‘più:
«ofivetti ; ‘ma da donne prezzolate:,
tichi' chiamarono: prefivas » fi: conferva ora
è. Binattò in molte ‘Provincie: det’ regno di
poli; e nella Capivate effe non è eran em.
po , elter vertefi sbolita: .. Nen:felo--si*: dive
piangere, ma tra* (gatti debbonti vaminertni.
Nei fe azioni del d deflrman> e «dal rigo
pueieg efit vibne® 906
nel fo. narural fenfo. no dinereratta, PB
+ lepri adore: Hd: Intteto: io picsitimetai fe
facendo . ite piper fl” -catlaver@todel ind
+ par db (IBRA cuni vos talia
fa” tte
€ <= ‘agent ), eric perr:
i quae
\
gli ani
—_
dR:1AN 76;
2 quia e Nada vale: ‘Anittare” 1 Vedi:
tetti ttagtener «ke inifa - di! “veder ta - fempli
:- & coffe! chie tlacte grorivie' gefta del His dia
Se cnra le: gran baffohatare ficevute .
"13 he neuti; <& le mad gie; ve piangere *
Matera: Gab 'f@nbts- a/Batterfi , gràfhar.
ae Aribpaifi Yafell®> è etefto perciò chia-
grati riepetomattuto , ed è il più forte di tut-
1 atri. colgrane rfoh fono obbligati ad
“altro ‘hd a :piangerd.' Si. adopra în fenfo tia
dari Theta di licbnani® yi Ven rumor grkne
dle , e molesto. Crete: cant.'Ti at. 19.
cinto, Stoandiera fà po ricpetò vattuto; |
J Chie: fansia sfinau spe feet: p"agliero ; ®
v. trivolo, pitcio. Faf. -
SICA E Se Nos riepeto ora astio lammiente;T
‘243, 35 "Ma -ne' fisorio: Yosficoneg , che” ffentette.
. Riello , resto. Fatto a triefto , val ucciso s
i fatto , e: morta subito. I
‘Rina n. p. decurtato ‘da Cutterina: ‘*
Rihe , veni ; Mciutorda.:li tine, figlio. Faf.
2-1: Mò po ia a'lcenfola ; e. fle 1° abbraccia,
x-:Conme te folle'afciutà da N rine.
' Riledihisra. «Dobbiamo «queta @nergica voce s
all'’impaseggiabile., e :di {empre con fatta
ricendauza: noftro Di Fussiilio., che nel reci.
-«. tare ai'impronto la.creò , se P adoperò, it
fenfo del far, che uifano: i: pràm perfonaggi: #er-
ti forzazi; e finti fogghigai, e forrifi di av.
venenza mea peri mafcherare la dureazi del ' cuo-
Efiflendo: per: difgracidi la. cofa”, era giu
do. ‘inventar.la. parola «i -Si trova liadoperata
* nelle eginmedie-del Caetano, nelleruali que
4% «ille; Afttone -regitd..:*.. ;
° iii Serduonacazz risocdipasaa , VT Ri
Na, re; ag ta aa aa”
ri Di agi Al imagioe
fi -venera
n L'histka stragi rr Gervacario di
- vani nf tolo
0° hi Ea dica de Ferchimi a Lalla
- Ce. F3t...
IS sr Pafiy.e 0 fa dente afiaianto-
‘<pparca nfiemme la. Pietà, e-dà:Ritos
- Rizd, ret agri a foeta d animati fpinefa così
Ra rrettrea come marino», ot.»
cagno., € rovagno, egui vw paso di
+ crepe, e più preci fammeate. lo stere
Corario:, na «0° *® *
Rogsa ,-e raga, mibbiz; cercare rogna, espore
. sia guai; guattate: la - » gus 7
elfi DATO è
iena
che ceto ri-da ri ec. di
- Kigmee Ha nota; -che Gf da stri Labs
ehi. a af int ogni.fine di met meli pel pa
‘© Baunento de’ falaci della» perte Fa
; Reù tatte a uoòllo:, son pasti se.
Romeecare:, digrumare;, rumtimerer Fif.: |
4 Dinto lè vert de lò inmieze .fadono? :
+. =» Quanno Ja morra all’ommra venmmecava.
CONO, ereNita: Ve affiesto ce mito ,.
-Ronfare, o ronfiantà ‘ronfonejane ronciue 9 “rus
pia
ligne e bn i
- ‘«-Baglione qpenfà; e aspn
‘ro Pi «di china: eRod famo © fimo Cinà
. Greca, dî cut berichî rturea Lo pa Ci
Di , pure quandò ‘altra. maggiore ne “aacque ,
. gd.
OR 170 ar ‘6g
co fi di drogedi:prer,: -00Rsele, dervese chio,
e_po:se perda Reve:ende Gimilmente il Fa.
+ ,ifani enatd:factadò. dire al..Rée Alstor inna.
marato di 14 raider ; AL quale:
si 198 E apnttrce neort faja dali a
; » Se. ferva "chela € sede paola Rom Rom.
Rorerei nedire» mendone... | i.
Rofa.tomngfa., e più. comunemente rofa to»
*malehina. «BA agrrmsione di rata Damascena s,
. » Comme firaluce forte da.tolata: a
set mi Bela tonale 0" rela mafcaralla - hi
perc p Tosniase e ina, " acq
o di valò di pavtmipecente» "
s, PO ppi Adi giare cpr
re» Pomo: uersasione « E' Lol
._ «pergia dell’efaroffione dal:-mebte indicaramo y.
1. Sil -vofichierablimy @: prafarabba:
Tira chiodo , come -le d interno ad effò vi fol.
iu Ro rit i pre ani IIAICO è.
pfela agg perni isa magra tra DO
graità ia: che vigne A dt 0; pee
x oagai
Hosacyrt ‘ diavengre è preda scadere a serra:
comin testi un girò, e aeffarse an capo
.. Pa.
. Rotella, 4 là , Comprate di ficcehi” anific.
<> SIM ge. gina appiccandomi i «dl beso ». 4
Retoleiasea. vr atacio lare. SEA
", # . l'an .
{wu
" Sioriehto ;nfrerle: soon vh p to ré-
tiello 105 per de bosche-:di misti ,*
‘ sy Mente ppe d’ogne npizzo -è'no - ‘retiello
s) E non. s*affonta nulta' penciorie
‘ Rottortjo, fentaneti 4, i! Rotetesti, è settorio.
Rottuta > eperinra., drmid, i: si i
Rovagno . Vaso di crer.Om. (lib: L 1
“> 37 A te'nontemantettà del dà en ‘phidfà
e hr Quarto. rovagio. co*o firappontino1 ®
-Reoviezzo; fora: Piga uccello; “dettò: per-
= Ciò d\un womo’ i wnbe fra P alito- tolto
delicato . . 3
Rucco, ‘rodmbe; AZ "80 cy
Ricche roche: Ruffino i Mae
È forze della toro povera ‘eoridizione : Un’aman-
e è ben furtanato ; fe pò teritare: d’imimol.
Mrevit aorddia (ia “donna ‘colsnò di
ni ‘ae paro: di ti, dd picaloni . dî
ge no di Pigi ai
tro PRORTES ‘Hintarehevole , che um "'bigh
u mercio è detto, da’ Frarnceft se pope .
. >» A° Napoletani più energici, ricercati
tu. “elle metafore al'eziunao Nazione, de Se:
2% ‘mete momisme palerabi:s: e-pitcioni,: picr
fare il fare il fuono della cantilen&&i tore
«2 AR uscelià ruob net pertefi tatto.
noi nes dubiviame’, ‘che a quella straniera
antica: d ingiuriame: il. metano o & pom
e è
| RU #0 \ 6997
de’ polli fi formafse ia voce ratchiano, <he
fi è alterata in raffianoé voce divenuta :pro-
pria della lingua generica , e pafsata anche
riollIngiefe , quantipgge con altelazionin él >
fignificato . Proponiamo, quefto neftre penfie®
re- 2° Sipnori ettmolegifti» Italiazio, che fama‘
ftari finora jncerviffimni sfal crovatel’ ‘etimologia
| detla voce. raffinno..% 1:
Ruglio , pieno fis 4 vermi: slice de vali}
zoa: più de’ liquidi; «he: del folizi Fipioni gi Vo
Varro varro. ©
Rumpecnolle, diciamaruo. (capeltratò, ci geni |
dalenzaltri ca malaszta:. A rrompecuolle.,. 4
precipizio s con estrema fretta s°@ velocità e
di A ‘arumpecualio. corte, nverzo Alane,
Rioni. “Lanpares esso, villano, Omer. Hib
L
ou gi Nocrelta des fa so o zaffie, *nè corruonte.t
Ruafpo:, desta, nerpo::: dicefi.d*uom: di dratta
figura , cattiva colore... gialliocio , ed. obei-
fa. Abbostà comme.a. truofpo , :«ditefi ‘di chi
a malimchore foffte : qualche cola; : e squali. ne
| frepa .:; 230 Wi . Fbi
:Ruotelo {rarze:; Hlisgrozia ; ; pr e inapi.
| ea > E f. » MH n‘ ad $$: 3°
+ sy>Ma:che «ddies ) astre:benve “de dar toja. 5
53 A -fte rrotola fcarze fo-mtorsate... }'.
‘Rurece , dodiei,sri dudice. 0 = ri oi 0 sé
Rufia , ruvo:.; dono, goffw-di) spine . ter
Ruzza, Faggine, addio .u.. DI
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vw. . bidili ‘ i. e £° "o aq sisi. vb Hi $ Va
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o Ghia, 1 , Iuedehie) Dop Vi Bellmcoîa i in - |
min, e Sehe °
| pò > dicela. dele pcicomele piocensa:; 38%
sE am-uomo edit, © predente A
Ealor detto di chi-non È? .avende; sffceta: com
«caricatura: della doeteina, Fal. .
» Ma 1° antea Fiate Arcitatro: cchtà Leal
;» cente. -
“Sacchejari , da faoto., abitanti, rallase.:. ”
Saciccia, e faociccia, sefaicaiz, squali nta
. — Ciecia ,-carne.falata. {
Sacriftano . -Guardinfante. Ornamente A Ornamento domuiica
. inventato per mfienza
‘lie vefti , è fore. nafcondere in nafcendere in aniggione
ampiezza da ventre pregoante + Almeno: Ja
‘tradizione è che q cigne abbimereto ;- -
e la fteffla. voce euerda feuzia musei
Seftario . Ciaoo cant..Kh sto agi. emi ci "ia
» iù cena na
I » Sott’ a Jo ufsrn: nidi che:sì passa. #
. “Saglienvanco, e favotanvanco , saltimbase;
serretana::. dice di, ch i riufo,
se non è ch’ un infulfo b ne, tuttdi ciarbe».
“e fenza. melta couneteene } 84 domhindtre
Saglire, sabiza, morire:
Saglioccola, fagliocca ; e ‘figliaroccole. “% bascos 14
— gpropriamenta du. pitatvy 0 Gufeleo" fn tro sua.
Bisorzolo al basso, v. pircscalaz:xmava è: 34
“Sagliuta, salita. i
»- Sagra, consecnazione » cherica, v. chiereca.
Saje , "feconda perfona del pref. del verbo fa-
gere; 3 per una frafe tutta particolare del po
ro
file Lo
A
Ss A
ftrò difetto sula tal xerbo 0 pe ‘tina i troli.
ca Ffise: peg 4 così Fafano per non vol:
FX &rc. peli svn sue
| .29 E fflaie che dè, ca née chiarimie com
| 06 Lyons‘
lf. Eye che in- *Fofcano . Dalla ‘voce
ad ‘alcuno della mia glo-.
latina Segum dinotante l’ abito , è venutà ..
«quefta ridftra italiana -, che ora titota' il Bar É
nere di ftoffa, di cui fi fa l'abito, Carr.Mic
| Pass. cont. X. L
i cn
sì La ‘’ognnno avea ‘pe’ faja- fcotta
ss Rofla, e-de panno verde ia moritera .
lajetta , punziara coll’ e larga, forta di pan-
no tl o fcotto che fi lavora nella Co. .
Siera .d’ fendi ‘Fal.
«© Ca-no mmorcato d orò fatto appella.
s9 Puro è ppe tte ffajetta de la ‘C
jettone ,. ramàtro cn DISs0”, è perdegiallo N che
fe la: fa pef faillesfiepi de’ ca TT
bajo » foggia di (imentò: già itato è.
. ia
a grande Quantità di carne di ‘porco ‘mel.
fa a curr nel fale ,° s ‘teaslatantente Brindi
| stragge, Faf..
1a fia, corfimino. tho a Gi erulalemme:
A ‘ffare na falata: de Salemme i
Ciot ‘ina fitrà ftràgge di dî Turchi ; e Mbrf, “che”
colà abitano
balamelicthe ; het 00 saludi ‘ dall? aribo scialbmilico.
Ebreo scisloni hecbk -
siero Cetusalimme , Geroselàmitanò, e no-
tne proprio di ‘uno fehiavo ail. quale dal con-
tinuo inganriat la gente con giochi' di mano;
via | tota” moft fatto , ed altra lot Sn Di,
dii. 206
#
È
ai
fa
SA
Pià il detto: allersa E: SACE coi *
iufe il Fafano cat. 1
Da Ma Rinardo ? a 1° allerta ppe eran x
) Dice 5 e afferra ‘Ta fpara » £ no ha. gchià
” firemme ,
Salera, saliera’, € per iednia “etto di dotina
{gr alata, r'adettaà- pur, sia. Grazie x 0 Graze,.
della. ‘4
Samginentag. FERRE» ‘cesso , ‘in tergo la nIeuse,
afano: |
‘*,» E ffacc'io i'ohé ' vajeppe laTammienta, |
Sammuco , .s4mbscp ,. albero .noîo : degro_d'
wom impotente , , quindi face, comme a gs4ne-
HIULO è 0 .
Sanetufo, salubre. | j
- Sango, sangae ‘a pprimmo ‘Mango ; 34° prime
impeto : ftà ca lo fango a ll’ uocchie, freme.
di sdegno, ‘sta îrato al sommo .. |,
Sangozuca , e fangelluca ,, pignatido 0 SE
. Sànnale, e sànnole + sandali. = forta na scalzari |
Velcovili, comici, ed.oggi anche, donnefchi. e
Sannejare . Si dice del cipaffar la pelle , che .i
Calzolai fanno. colla, vanna .del, ‘ cignale . Cors.
Micce. Pass. cant. I. &i 23 . i r
- x» Marte pognuto da.f{d velpe
, ” ‘Quando d done FENDI le crefpe.
Sanfaro sa fapzaro ; ssntale,, diceli di change
porta negozj , e talot “veffinno 0 ..
Sant Aloja, Santo, Fligia. Voce fellata a. noi |
da* Francefi erciò ‘pronunziatà. con quel
fuono ifteffo, È e pronunziano i Francefi il.
nome, di quelto loro Santo .. Si prende in Na-
LANA per epiteto iridicante UN carsivo me-
dico}. se Ra: la volgare, tradizione è,
Éhe. Se. 0° folle fiato imanilcalco j “ed È
x e
AI N
vi
anche oggi Santo tutelare‘ dè rianifcalchi*
«On. lib. VI. i E
39 Avimmo da vede fii Sant’ Aloja ‘’
ss Mannà tutte a lo vuccolo de Froja. ®
O Sant Antuono. Abbiamo ftimato tapportare un
paffo del-Cortefe , che ormai và a divenir
ofcuro , in cui quefte lettere S. A. s’ititontra-
mo...Sono le iniziali di S. Antonio . ‘Al San.”
to Eremita: delia Tebaide . di quefto- nome è
. tempo che fi è rivolta la divoziohe, per.
implorare” la protezione contro’ la lepra , ‘ed
altri morbi contagiofi delle beftiè utili al’uò-
mo , non men che contro al fuoco. Nel.
giorno della fefta del Santo fi -ufa condurle‘
ad effer benedette, e vi fi portano muli,
cavalli 4 ‘ giumetite:;.- afidi tutti ornati di tia “
ftri , ie pennacchieve : onde metaforicamiente
le donve.attillate fogliono 'a quelle cotpa-
‘tarfi:. Dopo. beredette fi mette loro: ful fron-
ze una mbadaglia di ortone ‘calle fudette lette-
xo S. A.;, alla quale allufe il Cortefe , allot-
chè diffe: i «è» SI
3 Le bide cchiù attellate, e'‘chiù luciente
. 39 Ca no.S. A. de le ghiommente. * ‘>
ejare ., Sestenimiat Santi ,'bbstemmir ‘c0-
ime an eretico; e Sastificare | porre in dive
zione , nel qual fenfo, Fal >» *
I. 3 do: juonzo nmante a l’affanto tremenna.
"1 4,-Tutto fe fantefaie lo Gennerale.
miltio , rinomato artigliere Pozzolanò , cui
idando- nel. 1647. i Pozzolani nell’ affalto ,
ch* ebbero de’ noftri Napoletani ; spara: Ses-
tille ca vene lo Puopolo : reltò volgare tal —
desto tra invi ogner.che vogliam the r:stene’*
pronto faccia cofa Fal... ito
‘os ddz, Nap. T.li, D Le '
9%. i __ $i Ax p. a
“3, Lo fdligno Je-decea: fpara Santillo :
,» Ammore : eilì , che ffaje ? confervarilla..
traslato detto’ anche di nei.aleri; ‘che fe ime’
mneiliatamente: dopo ricevuto. un-.affranto non
ne prendiam per ‘qualche ginfto rifefo la ves
detta. non cidimeritichiamo però di aoglier il
‘tèmpo. tr 1comtàrcelo a. DApato * ; s vale
strega lgaratamente ‘così detta , perchè, crede.
. dal velgo, chel nome fol-di Sabato: pronus:
“Yatofì un Arinde .amileto fia ‘per
s imalie :19 tali. jfntafticha ituatchiane » DA
agent, lawsre la capo:fenza fapone:, ‘sncinteb.
- re alla peggio senz, alcun riguardo »' Cagna
. ai o MY pi. dala
I
ve Fa 1°
.
4 fapsne , Baratrar quasi per nulla, ‘ché
fra noi è coftime farli de’ cetici, Faf. |
s» Peftioleja fario , e dd’ arme chillo rieffo
._— .39 Mando a' ffapone l’afciarria a ccagnare’.
Stputo, sevie, dotto , e participio da fapere £
Saraca. Aringa salata, detta da’ Francefi baren}-
per, a differenza dell’arenga, che è l’affumata,
Darenzg soret. Si pigliò metaforicamente pér
fignificar gli Spagnuoli : dato ‘foro quefto fo-
prannorme, così per effer la naziorie general.
mente di uomini piccoli , e magri (- onde tal.
volta fi diffeto Sarecdiglie) come perchè era.
no avidi di quefto cibo abbondante ne’ loro
matì , e che noi non ab iamo, fe non portato
dali’ Oceano; giacchè l-aringa non palla mai
lo firetto di Gibilterra. Fall: << | °°
3, E comme a le ffarache fe fo aftrente.#
Safacone : E? aumentitivo di ser4c4, fignifica
metaforicamente wonro di profondà: accortet-
24, e pridenza’, perchè tali ‘erano certi gran-
di $pagriuoli ‘3 che venivano a governarci,
Ciucc. cant. KILL st. 45.0 o
* 33 QuArino fa grazia, moftra allegramente
"3 La mano, c fi lo fa no faracone. .
-',,9 Quanho "ha da caftegì, lo laffa fare,’
ss Iffo pàrò lo fa, mà non ce pare. ® —,
4 perchè non anzi da Xapayòc, lo scopatòr
di Tribunali fra gli antichì, furbi ,e fcaltà,
‘come i noftri Portieri, e Scrivani? e da che
‘talor 1° adopriîmo ‘a dinotar un verfuto negli
‘aguati al bel feffo, e nel meltiete profonda-
tiffimo , perchè non poter trar'da vxdixors,
molles , effeminati 3> inillà importando fa
- _*variazione delfà 4 in p‘, ‘com’? noto adotti.
Sftavalla , coltello’, perio di ‘mezia’ fclabla’,
a D 2 e
Pd
de nofti Fota , 0 vin
cia ì gronda caldeo serebal, $i bbacta s
«dracheffla de’ Satrapi della Perfia «con altro
nome srpodira , e ciò per una mera catacrefi,
.da che portafi appefa alla cintura, ed ia fic-
ai alle bracche . E chi non deriverebbe quia
ci nia forta di giubha., î; fo giano
.berga , lo ivottole , fpezie di eve g08
na rc. I Eorfe anche da Seravalle Città nel
la Marca Tsjvigiana, dove fi lavorano di ‘ot-
«timo temperamento
Safcena , picciola fascina di lagna per forne.
Sarchiapone. Avveamto , scozzowato, ippecrita,
furbo. Pare una corruzione artatamente fatta
della voce Sabapone.* Perchè non da cupi
ups, Caro, e are, abseris , carens
scarnito , magro , da che Vangelo ci dice
«degl Ippocriti, che exzerminant facies corus,
.}? Trinch. Fra Mac. —
"E lo monaco Sarchiapene &c.
Sarchiopio + Quefta parola è di quelle pochifti-
«me intieramente , ed indubitatamente Greche,
che ci fieno reftate ; giacchè, came abbiam
pri di squilla veneta 2 lingua s che fa un
noftra al pari , n forfe più della lati.
n° piccplifi imo è l’avanzo, e quat im
pot: li i frammenti, che fe n° incontrano nell”
attuale Dialetto : e quefta voce iftefa è tan
‘0 difufata, che fe non s' incontraffe ufata
dal Bafile, dal Valentino s. £ da altri nolti
‘Scrittori de’ principj del 1670. réi,non l’avref
fimo meffa . Corrifponde in Greco all’ e(pref-
frone Italiana prazo di cerne con due occhi,
ad' infatti quefto Be metaforicamente
Yinota nel nofiro. etto , cioà un come ;.
rate
I
b
le) A
. SARO. . = 27
° ’ Brutto, e fiupido al maggior fegno. Basil,
i
Jorn. E Prite: 3: ,, Lo cchiù’ faro cnorpo ,
lo- cchiù granneSarchiopio-, e: lo cchil so.
. lenne Saréhiapone , che aveffe ctejato: la na.
° tvra.,,. i.
Sarcone, pezzo dî Bab5uasso , stioperone , da
- upawdit, polpato , pappont, marefial pezzo
"Sdi carme cogli ocecki , fimile' al Sarchiopio s-
*.
1,
da cap; ed eV, caro ocwtata. Bello epites
to, o cognome dî chi per avarizia dellî Na,
tura fol die piedi ha fortito in' vece di quat
tro ; cioccht fa ben vedere-quanto
Respondent rebus nbmina tanta suis.
Naricenilco , folta di mellone @’ ac pari. N
arginotto', e fargiuottolo', ‘forta di- glamberpa:
gi» da fanciulli‘, fpezie di faraca 5 e ‘picciol
fajo, detto per faiuotto', e fajuotrolo,. Faf.
—_—* Comme e ncoppa le feene, 0 dà pettore
» Ste belle Ninfe vedimmo' pintare” —
n Cerlo fargiuotto., e-lo- denucchio fort:
s3-Sbracciate, ’m. cauze torte »-e- (capellate,
Sintrd:, di eupun st giefta da rupe, spgho.
Satmataro , ecnduttor di. bestia:con-sseme-, 0°
Sarmo , sel:mò , prov. ogne firmo tomaÈ ggro»
“ hefa patte ; si è sempre da-vapo. egnor si
siprre be stessa canzone 0 TT
nino , uumn'feroce, e brutale , dàll’’ebreg:
SATMBIT, superbi > véri strenui , principes 3:
con: tal titolo furon da noftri mag iori diftia»
ti que’-delfa Scandinavia, che da veri ‘affi
fini vennero ad Invaier Je noftre térre', e fac- *
arcele, |
O
e
.
, Sarrecchia. Dovrebbe feriverfi; e prontaziarfi
Sexrecebia:;. «itado diminutivo ‘di Serra ;'e:
3. , dino.
78 S A V
dinota primitivamente usa piccola fega o fl
ce.. Si trasferifce poi a dinotar Ia fpada pet
difprezzo è fi lib. I a mollo.
) nfila mo, non effe cape
x La Sarrecchia, ca ftà meza da fora. €
Sarto , decurtato da Bald RISRTER.-
“Sarraguaria s salvaguardia , carta che dì"
Tribunale per cautela a taluno per npn.
arreftato , fpezialmente dicefi di quella, che
dà a’ debitori. V. farvoconnutte .
Sarva-farva, Dio mi scanzi , dicefi di chi abbia
un gran nafo s- Quai che cì avelle con qual.
che cyria. di quella probofcide a far male,
dall’ brea , sarvab , naso, €. ea , fecon-
. do il Pagnini; ed'era uao, diferti die
| ‘pedimento pel. facerdozio .
e s salvare, difendere se sr
Sarvareco , ‘sel VABBIO.
° Sarzizzeie 3, esercizj o _ .
NaLulalt: 1. tatollare. Ò
Sattore ,. esazzore +
“Savaftejano Sebastiano, n: » Fa Faliciane: eu
‘Vaflejano, .
Savoci cciàz-- fanciccia s. 6 Sicicia x salciczia; no-
firal netiffimo intingola. di came: di. pero
alata, e curata dentro badate al- fama, 0a
dutî freddi di: tramontana ,, detta così da sal-
sa ciccia fi crede antichiffima dan enzione de
noftri Lucani, da' quali ebbe, dl latine nome
di Lucanica « |
Savocicciaro ,, faucecciaro , Cacicciaro. +. fanciccia-
. 10 » Lavorater di dalesege;y. salciociaje. Fal.
“sn Co cc bille fe la piglia, €. cchifie . leda,
Fana Ch? effere fancecciarp- parerria .
* ,
‘Savodare ,.e faodare ’ valdares palidatea | Gicef
pai
$ A Vv ° 39
«db afferrertimar metalli von.raine , argento
i at ‘aggiustare , e dicefi de’ conti. ri P: forama.
“ |
- 245’ Fuorze ca fe favdavao mo fo tunto .
| | Sivelando, gobbo >» forfe’ perelià fra: rici facendo —
è: facchini :fpeziatatenite nelle cantine j' per tal
i ° meftiere lab riofo fi feartellano ,. D ‘epandi iù,
" Fafano : SRI °
» Ed-io, che: pre Para to Mvsjatdo.
_ Savorra . Scheggia:dîì tufo , che fi adopera y
© per titzre , o per înzeppare ne” vuoti delle:
. “ine ette più groffe di tufo, allorchè fi fabbrica ..
| Dicefi così, quafr s’ infavorraffe il vuoto degli
"i @difigj come È fi ‘ne’ baftimenti per contra
bilanciarli . Cert; Ros; att, L
ss Chillo, che co fx #iffa
°- % sy Tir Savorta'a ll’ arma » n
Tass. cant. VI. st, 2. iL
s» É-dde notte, e de' jiorho fravecare
»» Fa de continuo, «e pproje iffo favorie. N
Savotare , saltare P onde lavato s selso - Ve
“Sam £ Fiutasbarta nome di famofo? de.
ftriere ; che metitò d° effer immortalato nel
“ Poema del nofl6 ch. Fafano +: - -
i ‘ .x E ppo co Sfaitasbarra fotta annetta,
gx Che no è ccavàllo, è ffargolo, È fajetta.
Savodo fiudo- e faodo, quiera. È
Sanvorrefo , abborrimento , donde Avé "A fauvor=.
‘ rejo, udiare, esser seccato è
Sazzejone, esazione s. colletta è . °° -
"— E? abbajare’, che continuato’ a fard i i
tàni per pit ore, dopo on allarme dato loro. .
Tass. cant. V. s0. 67.’
“© 4 La vorpa fuje rente îo cané dad 4
ua 4
be SB A
. $Sbafante, chi si dà «ria di cuteità, nisftani
bAROTO + cu . ©
Sbafare. Fer esalare nn vapor caldo rinchiuse,
sfiasave , sfogaro. Pare che corrifponde al
. «quanto allo s6uffere de’ Tolcani , ma noi lo
crediamo piuttofto derivare dalla -.voce. fa -
É Tior 5. * er x . è
s> Quanno cchiù cerco de sbafà la fciangma,
|Dinota, ancora lo sfogarfi..parlandp dall’ op-
preffione del cuore. Ciuce. cant. XIV. st. 16.
2.5 Quanno fe mozzecavano:, e sbafavano, #
Sbafonaria, millarteria , onde shafonejare, ve
fquarcionejare. sE
\Sbufarare , far an° ampia; apertura, vw. fmafae
rare . ‘ NA
Spagottato » intimorito . o.
Sbalanzo, salto., urto, caduta con rimbalzo:
‘ no . - - ,
» Po comme a Ccrapeie dero duie shalanze
3» Quanno. vanno ’an ammore a Pprimma.
» Vera. do
° Sbalanzare ; gistar con urto violento.
Stalefciare , svaligiare dicefi pur dell” eprir /o
ettere è . Ì .
. Sbampare, evvamper di silegno , avsossit
cengue s che per Vi, rbt uno gui
reggiare, lampeggiare. — I
— Sbani, svanire, Jevar la testa, infastidire.
>. .Sbanemiento , e sbarejamiento, delirio.
. . barattare, nettare, vorer usa casa , cassa, 6
simile. ° . sane CT
Sharatto.. Furia, elterigia espressa con squi-
, di, e voci men proprie. Parola intieramente
pagnuola. Ciwcc. cane, XIL st. sii
.3 Si mafto mio, non ferve Îla sparatto ®
-a
“è
o Ss BE. ce Bi
Sbafattbne, prodigo. LT) Ì
Sbardellarre , educare ,-trasferito dagli -afini , €
°° cavalli agli uomini, n.00
Sbarra, Barra , stanga . .
SBarefare, delirare. Corr. Micc.Phss. cane. IL
10, vario, ineguale, fallo, errore, delirio
._ Quindi sbarejone l'errore ;;-in pl.
Stariune . Dèlirj , follie . E° vote: reffata a net
° dagli Spagnoli , i quali: dicono desvariar ii
-
fenfo Gen erre | fi stori ce
‘ — 0«OQgni dénna pe te fA sbiariune:.
Sbafcià , abbassare La °
Stattere . Senz’aggienger aliro, vi s”iùtendè le
ganasce; e quindi dinota mangiar avidament.
Tiorb. cord. IX.
ss Chi la penuria’ -
so Leva, ed a furia
ss Buono sbattere nce fa. #
Dorraglii ,, contendire , gridare + |
ba veli, s0e0mbavare’, v. vavejare:e. ul
Sbazzare)i ,.sbarsere , dimenart , dicefi” de” lie-
quidi,. di coi non:ben pieno un valo , col:
moto fen vadan: piccioli fpruzzi vetfaridò :'
dicefi pie dello fcuotere i liquidi. per purgat
3
“
—_ »
conte sbazzarejà flò fejafco', val
postavi dell’ acqua; dentio scuotendòlò pure
garlo di qualche immondezza di posa, #
‘ feccia che vl sia, vi fciacquare.. —
Sbecchia, Eunwco invecchiato, o chi ne a ia.
lè fattezze ; così detto percht* fembta più:
donna, che uomo .. Fal...
ss Ma fciuto lo bavaglio‘, e shecchia ‘fatto,
° 39 Mme ferava” a penna: la. vecchiezza .
Sbennegnare , uccidere. 4° na
» bo 0o/ ed 6 E già do sbegnermava-,
| O
* un va
82. SBI —
ss Si Farfariello fuid to ll’ ajutava. O
Sberneffejare , Serlingare, sberlingacciare y stan
sin festa, e gioco. Faf.
3» E sberneffeiarrimmo. tutte quante.
Sbentoll, e sbentoleja, gittar con furia, e di.
spezzo qualche cosa‘: sbatter le coperte , e
ezzuoli , stando in- letto ,° per prender fre
sco: spiega al vento una bandiera. _
Sbergtnì , dispulsellare, incominciar una cosa,
° dî cui ancora non st sia fatto alcun uso è
Fafapo : — i O
ss La sbergenaro ,° e mmannaieno ’i vos.
s-diello. a
Sberrejate , andar vagando , malmensre , co-
‘me fanno è birri a' carcerati , far arrestar
taluno . I i
Sbeffecchiare , ammollirs? come-vescica ‘, che
si shati. IA E]
Sbeffecchiato , sgonfio, e talor gonfio.
Sbeffenejare . Agitarsi assai senza concludere
| nulla. Viette da vesta , che fignifica peso
«senza rumore Vedì vella . La Vicleide par-
‘* larida d’ un ‘cattivo Poeta comico , dice :
- Vern. XLVII. | 0 |
: . » Lo vide all’Ympreffario ghir'attuorho,
* “E gran cofe de fa fe sbeffeneja. *
Sbi sbì sbì; rumor firito di chi recita qualche
| * drazîone, od altro fottovoce , ‘(ad îmitazione
; del Tarantara d’ Etinio , e fimili . Faf.
» Cchiù ffempe ‘a la via mia yenea nfta-
©" 3, tanto |
| ,».Nfiemme co no sbì sbì sbì sb? fa luce.
Sbià , suiere , deviare , distornar. uno ‘dalle
Sue risoluzioni « ©. © a
“50
t.L .. a
ea dan
s Bo\ 8;
Figa, patire, afdar via ’ ; fuggire y CA affar-
Sbirrejare , andar facendo da birbas far arte
star uno da’ birri farsi pagar ug debito
er via di giustiziarcon modi aspri +
Sbifciolato , sviseerarò.
Sbità, svitare, dicefi. delle vite: , trapani ec, cdr
+ chose uòri , togliere. Fas,
Sbodelli., cevar le budella y ed in gergo' sar
. con donna.
Sbodellejl ; divorare, mangiar a crepapancia
Faiano.
3, Cchie sì be nc”ave Il sbodelleiatò ,.
s, E ffattafela trippa tonna tonna. ©
Shorit. Capriccio, fantasia , ‘volontà ile r
albagìia. Cort. Micc. Pass. canti Iî
| y- Da chifto” po fcennerte Carmenielfo ‘, ;
gr Che: pe na shéria fe deze "n Cn
Sbofeiare, Bucare:. Fas.
» Ma lo montone sbolciaria no: monte:
Sbottare ,. sboccare', crepare è dar fuorì quel
che sî avea în corpo, prorempere, partorire,
Fafano :
ca» Che abbottatafé fo comme a'p cRpalioné ;
3» Sbottà cavalle, e e ccride fto» pallone .
E, svoltare, disgustare. 3. cutter in bol
fera -
Sbettorone:; urrone..: -,
Sbozzare , lo fteffo "che. fchizzare', é abitare n
o gizza” abbozzare , il'che dicelì di qual.
che opera ; ‘val anche digazzare , sgozzare s
detto della gola dî alcunò , .
Sbracciato , chi sta colle manjshe, della. crm”
v31 raccitciati e
à, Jagiarsi interamente vi
D 6 Sbram.
8 SBR
Sbrapnore , 3plengore da shrennere ® risplendere
Sbrattà', wertare, strugpere.
Sbraveià, sgridare , onde sbravejata , Grevista ,
SEVIAAPA <
Sbregoghì , svergognarè i : ‘parlandofi d’ una don
°° DA, V horle onore è
Sbrennente, e sbrannente , risplendente . .
Sbrenzolejare Stracciar le westi-, e ridurle în
vrenzife . ( Vedi Vrenzola ) Cm. lib. V..
n Ca fe illo a la defefa non fe mette,
e ” » Lo sbrenzoleja cheila martvaglia perra.®
Sbriccò , dirbo .
.Sbriffta, Dicefi di una vil donsa , e dî piènte
elegarite afpetto. Om: Zi2. 7
.49 Sta sbriffia era scarfata de manera,
Che non potea pe chilo arrecojare . #
Sbrigi, pura » afrettare.
finito, , e Ilifcio, wr puiserabile ; che non ba
kn grano , nudo , che sta di senza di quel.
chi cosa . Cors Ros, att. LO
Ca pe d° effere sbrifcio
2% n Senza na maglia.
PRC Sviscerato . Dalla parola latine vi
seus confervatafi meno, alterata nel noftro
Dialetto, vengono la voce vischi e quello fu.
, pino sbisciolato + ma ‘manca il veto , ed
‘ egnî altra derivazione:, ed infleffiane di eo: è
Cort. Ros. att. L ,
s Mafsema ca fe. voglixi S. i
> No bene sbifciolato, _ È
sa , Comme fe falle fciutà da fi tie. La
Sbruffo, spruzzo, regala’ in danaro».
Sbruffare » spruzzare lbggiermente ,° È respirare
Vignate: > dice @ è ‘adirato portano È le
n CA ea UT. Lr
da se | | È, tao ou vu
. . . 0
{
Ù
8 A &
pere» ‘alto mfpira, 0. qual cavallo nitriente ri-
Ecancarejare ,: ‘sgangberaze. , mandar im precé=
ZIO + .
Selcamartore » Macchia d”inchioftro fatta pero
inavvertenza. lopra la carta da fcrivere.. I
Tofcani la chiamarono per lepidezza as Ges
suita, La noftra voce fembra.,. che venga dal
‘Greco rare malum, e Mappe, spiace 9. che
Varino- in greco flelfo traduce spyadtor ©
sastrumento di ferro , di che era.lo ftile 4
can cui. ferivevano È antichi .. Val dunque
al voce une sporchezza ‘scappata dallo. sti-
Le ,. dalla penna. Cort. Ros. ate. I.
ss Fa.cunto mo ca la bellezza. gpanne: .
> De chifso nnovo.fcustre ca
se Fu no fcacamarrane
rr Ncoppa lo nomme de chell’autra , @
‘) DINCOES IR SNA pentesa. ulcuna , scas .
sare canceMare } mancare ne propri. Bisegniy.
por biare a euvilice ,, smentire. ,, restar
ana, itserilirsi”.
Scacatejare , dicefi' del'glocitar delle galline ù
quando | fian fatto l’ovo,.e per traslato di noi,.
si " Tamno! la fimma' fece comm*a ppiùa ,,
.» E Q gran cafo ghie fcacatejanno..
CAGRZIOTE ; sporcare ,.. tinger ma malmmente a:
mero, Fafano :. | ‘
- so Mia la notte Jevato ogne ncolore,
a. E d’anghioftro lo ‘munno fcacazzato .
Scafalciare e ‘Teammazzare s. selfacciare se ar
lo. più co’ pi: sd} .
Scafaccio, peoina, ‘macello ..
faina, È larta. di' grofso. piatto. di. chetde, e edi |
“
ro,
e
-
"x ato -
‘.. grofsolano lavoro , usato da’ vilfani , e nelle
.cocine v. catino. Trorà.
»» Ch” Apotto te dimaje na feafareja
» De grazie, de: cantiette ,. e d° allegrezze;.
Scaglie, squame di pesce, certa forfora che
° caccia il corpo noftro ,.‘quando norr fia man-
: tertuto-colfa dovuta polizia : e quelle scbieg:
+ &é che faltam da’marmi,' o-d’altre pietre, men-
** tre fi lavorano. o
Scagltola,. fora di minerale , ‘edi tabacco.
Scaglivozze , e fcagliwozzole ,. forta dî ‘frittelle
* di grano d* Fidia graditiffimo: cibo‘ del no»
"- ftro volgo, dr fignra triangolare; e- per fo più
quadrarr,. e perchè fritri fin come- una: pelli.
cola intprno , quindi con°‘graziofa’ metafora
calennarie a beste-dé cammara: fon chiamati.
Scagnd:, scambiare ;. quindi. fcigno',. scambio
cambio 0 I
Scaonente , che Fs diverso calore secondò î va-
<cr) pini di vedùta 50 -
Beajenza . Oorrotto di sradenza’ ;--@ percî8 d-
nota mancanza, perdita ,-e parittente dis-
sevventare y discapito. Ciucc. cant. IX. st.
e Ìs. dà. 24 vo i e _
» De fcigne veni pozza la fcajenza, |’
‘3 Vide pe Ifoto ‘tes’'nce n"è'no maro;
»- Pigfiatenne' porz? no melione, ©“
© 3, Ca me tieve-na* gram'fospezzione. #
Scala dall’Ebr: scb4/25, la presa, o-fia ad-
denvell'aruria fatta ‘per via di gradini: nelle
muri fpecialniente*, affinchè" volendbfi feguitar
- ia fabbrica i unione meglio avvenife .
Scalandrone',, gradinata di lebyp:} parolà ibrida
da fcala, e «pur. ‘quafi' scita virile s 6 fia
sol per nomini , e now pel’dbnwa ,'‘perctie
c- o come
- €
Sc A 97
come. sfrenellrata vi farebbero ' forfe quette
qualche moftra generale : anticamente perciò
proibita. alle Flantive . V. la più volte cita-
. ta differtazione di F. M. F., dove molte eru.
* dizioni fi trovano unite intorgo ciò -
Scalogna, forta di cipolla.
Scaluorcio sun miserabile 2° anima di corpo y.
€ di. averi s,da exsdok, Ja talpa, animalet ia
noto... per ‘il. dilui mefchin naturale ; wfafi
© pure pet ur avverbio. 6 vale rompicollo e.
Om. ue Ia ho Ke .
ar L& gente ’n c tìo lo campan
3 Corre a fcaluercio , e bò fapè rr
S-amazzo , UCCISTORE: calpestamento. da fcamaz.
day e: (ammazza, schiacciare, Fasi - .
3. Che fcammazzato: chiù. d’uno- nce. mere..
Scamofciare,. divenir fascio s.. dicefi. anche del
ridurre le. pelli. di capre, o fimili animali: per
, mezzo. di certi prepatativi. morbide, e da
tezfene: livorar: calzoni, giamberghini ec. Aes-
sar le vele 3. che dicefi d’ un: fuperbo: umi-
0 »
Scamozze .. Sorte di caciocavallo piccolo , e deo
licato.,. Viene, dalla Spagtiuola. esce
chos,. che dineta. rinafugli di commeftibiti .
Prende quefto: nome» perchè le foansieze 6
fanno: di rimafugli di caciar deftinatw & far. le
pezze groffè di cafciocavalio , Per la itefla
ragione i Tofcani chiazzarone: alcani ‘piccioli
caci provature, che poi hao qurrette in pri-
| vature , e È Napoletani confervando: meglio.
I a etimologica fsguitano ni chiamar -
scAripalio dimigut. di Siampalo P deo talora
DeL ironia, Fas.
' t) =
» Sto
SC A i
» Sto fcampotillo nc* erà a la fcrettura”
sv Scritta ’n lenguaggio de chille contuorhe
Scampolo.. Piccolo ‘pezzo di' territorio , dalla
voce latino-btrbara' Campnias:. S: Gregorio
nell’ epift. 11. lib: XII. mette per dote di
un Oratorio fundo campulos cune condu.
, ss uns. Vedi il' Muratore nelle Differtazioni
fopra le antichità’ Italiane: ‘Dusserrari XIV.
Si dille anche Xemp/xunm:, voce, della quale
. nè<il Du-Cattee, nè il'Moratori nella Differta
Zione XXI. potettera trovare l”’origine , o il
vero fignificato , effèndofi offufcati a derivarle
da Exwemplum. * Noi P' intendiamo per ur
refiduo di cofe in vendita , onde fecimme sso
scampelo, val lasciami comprar codesté reste
di roba rimastati . °
Scancarare ,.e fcancarejare ,. ;sgangberare , rovi»
nare, ltvar da sesto. .
Seanfarda .. Nella correttilfima edizione delle
opere del Capalso tsovafi: quefta parola (Om.
deb. HE.
» Mente fe: va agghiuftanno la fcanfarda,.
- +, E affommacle partite a libro apierto .
- Ma è errore di'-ftimpà, o-più verifimilmen-
. te, effendo giunta: nuova tal voce‘agli Editori
ii 6 giacchè è antiguata'Y, hanno creduto, che
. così doveffe fcriverfi. La vera voce” è Scan
< sardh. Mus Nap. egl. IP: Ù
» = 3 Nafella cara-tronola,
- 3 Guattara feota-vallane,.
A Scanfarda: pifcia-pettole .-
n. » soinpofta: dito de . parole scanzare , €
ardere ; e dinota perciò uella infima chf
non
‘- fe delle’ guattare, ‘è’ buona: ad altro,
che a vegliare, e fcanzare dall’ ecceffivo fito- -
ni “ 00»
‘A %
co Je Ventnde yicciocchè non fidrdana. Quo
di è vece. di ingiuria e di difprezzo. ®.
iam, provare, spevimen.
- farà, “siercat Si fonde , scandagliare, cono
. acere yassevvare, nificotere ,, misurare .
..Scannapiccsto , farta di pri palbigi -coltellaceio. re a
* Pisacane feamnapiecose eten
ne 2:.no re te
ia Rinarda la razza cornuta. |.
giare. n “all ‘ebr.. fchannan, «caere,. conto. se
lo perwadere »,? perferare ec. per picon
H” ha feavnato: ? n. canna, dicefi sipro Co
ditore , il Kit: tirannicamente fi fia
gare. dal fio debitore:
. Scannarezzare 3 scandalizzane è -
Scannavozzare, lo flefo che SCANDAPE è .
Scannatoreje aggipnto. di patte , patti , 0 com
venzioni piucchè vantaggiose per una dello
persi, ficcht ?L contratto fia vero: Lagnina PI
‘+ Gome dieqno i i Glugecon fulti .
Scanzafatica, poltr
,Scappare, #07 morire. s "IPhe fcapprta 0° è sgh
(: 104: salvagento . Fas cu
.° » E le fierize. foie non tanto veda,
» Che firilla: eh. bene mio ‘£capp Taneredè.
Scapece » .Voce data. a nei Spagnuo-
ti, che, dicono escebeche. Originariamente esce
. Apiciù.. E? in. fitti un genere di falfa, che f
. - trova. delcritta tralle vivande. di quell’ antico
. .Hlro. di encina. Romana, che porta il nome
ictus. ® Il (olo pelce fritto è quel, che
da noi con tal falfa preparafi.,. ia. quale altro
non è ch’un agrodolce... |, sia
%
do #8 DA
iegeram Mie. dulto1sva00 ‘primiero dicon
modi y:meancardebl’. anticorrendità » ©
-Guapezzarer comper dl colei. =
ISZ000H0 x e-Acapresioholio , sone dbfionre ,
Pai
che conduce la'giboestli. a: precipizio; "ed 4
r' perzime @ie »'Cotrere sifoà y
n pirate frate; a venpidoHo:. Wire:
” E le ppedate po. vite a P:
- quel cavallo:, chevper faffo ta certi.
coftumafi:portarffnatabet,, o ti Ganco: alla ca-
- 10228 libero;e fciolto-Wogni Fegattte 5 6osì ave
“Scipolare,, dallo scabapi dibeviezi ja
apolare., dello sc dr, ‘Wscir
d salvamento da gondebe im 3 “veto
gliere nd miao; defi delle:onne «quatto
-“ fi libert&sono: dal‘ parto‘: ie. nome-d’ ur ‘Sopra.
+ Bito seligiofore | Se -. eo tiza rv
re):-Fapare; è fetpeizblare:: Trotiràre, è
svellere il cipo .- Fats.-tant:PERL shr- di
. » Commea ccafoedvalto:f
-Surrilime pi: di -Scnrafome Far 7
ma Saccherozzo , Specie ‘U” ffitto..
I prcaotene v ‘fchifolo:;- che yiiditica! nelle la
triner, e vive di-cibi fatihacet, © >
°% Parea ‘la ‘cafa; dell fcatafane ini
- n La vera: grotet fporreglisme
A diciam hi matite dorme”. ‘che p
c quarte é ‘z4.0rt eftono e
‘de ‘a pied ragitr to ‘aria ir
ua -po di ftefc:; Come appunto» quel: ani.
< ‘male luglfugé.
Scaranzia , squinanzia, SIT
“es
Sca.
4 € A “pr
Sarmiento i. atgsrolitto, neliguiario: Tnt din-
to a lo. fata vasto; quenne sputta la cura. Di-
ef pure Sc
Scaravagliare “a Sciatavegliaee, sciogliere; avol-
BALE Na. fpiscesara afciogliore.. . -.:
feadcagnato » dicefi:;di chi nou ha
" salloni, dalle, (carpe .i cui:talioni porti: pie-
| SO indentsa: ; ardegli. ecchi.1:9 le» pal-
Gap arrpralciate, “pe qualche: male.
%
14, 002.
Proriide foce: le Dida etc fede ;
cità IRAILIGI: perte e SI
araggio:.
09 fcerda fa cche: fa furvaza x
“Scarfare ,.tiscaldar: al fuoco O da: vapae, + per
praffefint@s6p@9; .s- -
Scarfa tura +. neabertone, sorta, di; lue merca, in:
EIGAa:28 peo chesta: datto: per: viscalda-
- -MECIMO » -
Scarola:, e. foslerai, quella feconda tammiera ‘però
> hi prdnonziare: èaffsetata ;. e- piusolto: pre»
piasiale The ,noftàle> endivia,. erba nota ,.
DI ifisanza:,. onde. foatolejase,- naOsteg
guare , GI 6: si sempe sn gergo. 3 prep. iui
fissa da 119: =s , donde il crafiate escid prin».
, agi ta: na 6 bo: di pelle: di’ Capra, O fimile,.
ole: per natura:
8 vento de'villagi: 5, @ di chi va appiè..
Searpelare-,. calpestare : Quindi
Seprgionte > esfcagginciare, fuggire; correre, V-
tallonejare-..
Scarpinazie, affligersi s,tapidaesi ..
tu da vero Titta nsme vuoie bene,
n Edi nie è pietà cche. arma fe: a
»
re i 80
Scamponeià, cammina pieno, iaaten Rane:
€uo0jo credo ,. che © Jegano . ‘= più rudi con
- » cordella i vitlani,. fpezialvisente quindo lavo-
Scotolare ,° o -fcotviejaràfen-
l campagne:
me ti | r val. distwigarzi:: di squitelt
fare , Vi Y da
fenrpune
re s 0 ed 2 oliosunee + Jertà:
Scamafio, scorcabeilo, tibracch, ao dî
| pertorio, * detto pese Pesi ac - vl-anche
bazzsnode ; sarghio ed. «Bonzetx > . >.
s> Romma è no: pisenc chence-ftà sesmno,
sr E nre accide co-boliy., -@:fcastanetie.
“Scstelito, gobba; sibbane e Igsbbuto, fcone
cis 0- ‘mos -
+ Jeva. co Fisio vischio (cartellane,-
--Scardello: Gebba:.- Li noftro
. dazione di Omero delcrivendo ly. &
Terfite, cantò Lib. D.
” Ha n° secchio guercio, e n} auero pole
| » Sia no fonrtiello tg pietto; e aPfaatre:
s CRIO..
Mas. Nap. egli. VH. -
n Quanno è cchiammno ? enna» .
ar-Da. lo. tiempo a- cciammietib ,
.- m Valcia la. capo, e anza le feiello ©
-
X
“SCA
Stati demolire nua fabbrica .
rrupat
O, ruvinoso, sfabbricato .
po; demotinzone ; vevina , fabbriche di
., voccate . Fas.
| . s, E feaglie a li fcarrape, e il’ autre nvita,
- E Hafsano ppe :ddinto a di fcarmipe
. t.xpoLi papagnotte... Scriveft pure: fgarrupe:
Bcirzejà , scarseggiare, esser mancante. -
Scalare . Rmizare ,. nensedare in perdizione : «E
il sontrarie di ncesere , e ficcume nceasare
derivante dallo Spagnuolo dinota incastrare ,
casà er ri e dinore rebbe nel fento naturale ie
gar dall inca toglier da logo rio
e dalla fua cicchla.5 Fal PrOPrO »
e} 0’ 0.0 d R gran: COrZATO:
se i a calo
Scatamellare . ..Far 4 capo: Tom
fciabla. Tess. cenn'IX. st. 7I
» Gerdippe. nofta co lì. fadie fe fpefca;
93 -
fe
; E sbentra, e dchierehia , e parta e
-Ma
noi fate, tannò lero fe :fcetaro:. >
, rompere siGaromcatila sbsca .
eatozza, 4 , detta per desifione ‘d’3=un wecchio ,
che .non {i regge all*impiò , ‘e talora di prose.
da sulla, 0 pregevola.. Vis. o
A dleled vare ciali vivo fit pae pace
n° ss Si lo fase, | fiente, è rrobba de- TE rsa:
n s9 , Sine fa finie.; da sj uarche ailetteato
» Te ficate, ca io mmegliosemiziz levato.
Sca-
- S*CQO0AÎ
Scavato concave, “voto di “dentro; apparte
torno . ao.
Scavodà , cuocere in a ‘bollire è o’
Scavodatiello , forta di lavoro di pafta: frita
in olio, ‘ma prima bollita ‘7a acqua, ‘olio ,
vino , rofmatimo ec. diverto, dala zeppole.
Scaudatiello ; acqua cal da per favare 9’ ‘o per
pelare. , ea it
Scavoza., e fcaues- cane , "e viliine. 3. dh
Scezza !° interjezio ne, i. ei! Fan »
» Efsa, cche ’a “oe le: vi ess: ‘lo core , * ,
+» Scazza! deterte, e fiece-autro:-penfictu®
Scazzamantiel lo ,. Sefana , momttto: 3 Porta ' di
fpirito maligno finto dall’ ignaro ,: è
credulo e fantaftico volge”; > di- piceola. fama,
ed in'abito da monaco: ,° the va inukierando _
di -notte la gente. Fafanv dice ‘di Roiore 117°
» Chille fcazzamauriello ‘prefentufo .
Scazzato; cispdso , eispardoz'v.: Repisafo .
“ Scazzecare., stuzzicare inautetar smei, che stia
pe’ fatti suvi , ‘metterlo sul-paustaiz'e dicefi
del rimuovor il pane tel forno, <<
Scazzellare . .Staccare il cane dalia cagna , allor-
chè ftanno ciingimoti.nel coito . GR fi capi.
- fce P originer-dfceo-etimofogione: Si strasfni=
dae ‘a: disfotane: il ‘divideri due peefono 3; "che fi
amino. Cerz; Rat mt. kr
» Parzò. fatte a-tederez e « 3
e 58° ‘E co da mazza: de ‘Nè bella: grazia 22
Scazzella } unée T'iuto ‘#8 - SCE
”
Scazia s lo- fteftiche\fcazsimma,: Fasi. <<
3, Ma: ailaito dl'usoothie ar provo x , poco
Caine. ‘apgierte-;: lui
wla: «hi ica - de ‘fraz it pis de
di: gasumas::; Ivo 40 gd. <
- Caz.
SCE spe
Scazilmima. Materia bianca, che ff.genera nell
‘ occhio dall’ umor. lacrimale iadusito , Cirasa.
cant. I. st. 24.
3» Co 1° uocchie nfoderate de ftazzimma , "
scoccare e fciccare , soreffignare., Fas. |.
Fa, Mmaoinetto; ch’Armida noti fe fcecca,
Ca ll’arm..te.porto.ia frate ada Mesca..)
scella , ala, v.:afcella.
Scella reCearella, WSoilla, esCaridéi 3} noti {co-
gli farali, e. per: ‘ ineeafora detto di duzira'an. |
. ni dio è iaciazopa sel di , pe "quali. evita
Scelliro; sterpio , malsoncio, malariccio 30.
«è in casive cirtostentie ‘di. più maniere .
Scellejà , tr, svolgcizaido ; immovrv le dii.
Scellevrellare , e fcerevellare , Pvar la. testa ,
stone uno; snccatto, è smallanirev
Scelhegnm divefi cdi perfona fciosca»!, oatora di .
«hi per «sbbattienento: di fpirito 6 avvilitce ME
e fi ftona, dall’ ebr. fchomerma:, desolata , da-
fore esnfella i 0°: * -
Sceni ,- «064 araziona, piacére, Bbarda. sà
Secnners) dieefi del > godeffi, ‘vagheggàare 25 quali
diverarsi ‘cogli*vcthi una donna ‘Fe ‘': »
SO) Coll’ avocchie nne la fcenne 3 e netti
"a « v, . 208 243° 43.00 3
so nce: si che citpagratito L fatto,
Soùnnente ,- colpo da ebernsa . ni:
Stenrtella , tbrasilà,, Févills: “Fyoafo : cheflavo-
seta: (cemvlla ‘nce’ mancava 3° Lovd questo altro
-£ PE E) | 3 310" u > 1
Le ge jr cibre;V. fregare,
dejohe ;,- quel fretsariPatioa;: “chè A fa (ole
le con panno di lana per porre in moto,
9é | S£ E*
il fangue, decG gore per una béona :
natura , come di’ siggio farro na steregali
me co lo laganatuto .
fieffo che- scesa; i
Scerocco, scilocco, venta piovofo ; e per ine-
tafora detto di chi flia di cattivo umore .
Sceruppa , ‘sire@po , per ironia dawws ; vevina ,
Fafano :
», Vide mo ache Cceruppo, fe'nne vene.
Scervacchiate . Scrotrare; sogliere, ruldie, qua
asrappar erbe. Ciuce. centi Lo s.c1s:. -
» Co l’arte; cò la mano, e co di Muli
” ”, Jea fempe fcervecchianne .quaccefelta . ®
Scervecchione . "Colpo sulba convice 3 pade' è
tratta l'etimologia. : ma fi.t a dine
tar qualunque calpo fol sapa. Cor. uc
CARL, Ms . c_-
E fu .de.puze lo cun ‘rasveschione, ‘.
DE »» Che turto Pammaccgie lo itocizione «cf
Scetar, fpglio dal ‘atico. ascisara. Since.
+
it n gp fcigne } ittero a tores «|
, A no dente Dr
age li cane dgormehno .. far Fcmidio.
pei si fa i fatti «ui 54 ue aeni
Ta
sito, ® ‘Fchefenzeria PA o fchéfengeia, gere
- II, celeezi na: posse
amente più che PIRANO gi “Ne? noftri
‘ fterj, è contervaton ‘ didonne, quelle
fe capo-di.perze , . fan: de fe
fuor di ftisione , ‘nel recitar i fette.
ti della Chiefa.,. per son sar Sentire
A nome di mapimanio. ala tor:
* Li n
v >% l. è cd tI Ci. ‘ -* d s »
sé ene
Pi
S CH 9”
«auezi farcele pigliar abborrimento s dicono, e
fa settema schefienzeja .
mo, sordido, lordo, vile,
Schefienzia. Persona disprezzevole, vile. Dal.
-& Italiana schifare. Ciucc. cant. X. st. 16;
” Che le te ll’ aie da piglià co na fchefien.
Scherefîe , ; "chiacchiere. inconciudenti , eracoli 3
vanti equimochi per ingannare .
anme te cride “Mettere "n pafticcio
s "Ne zio, c@ Apollo, € co tanta fcherefle,
Schiacco , .e fcacco, dersaglio, e propriamente
mn pezzetto di carta biavca pofto per berfa-
Tio da’ giocatori , o tiratori alla mira.,
Seliaffare. Mo Mestere., fissare, der con forze. Dai
latino c/avare, onde è venuto anche .l’italia-
no chievari. Cincc. cant. XI, at. 17.
__»» Schiaffa na mane ncoppa a muraglia.
Faiano :
» E fe grani furie meie te fchiaffo * o pietto.
Ed altreve: RI
. - » ld’anno fchiaffaro Ilà no vico. ‘n faccia
cioè mel correre si son trovasi attraversati
mel meglio d'a un vicolo, onde l'han perdu-
to di vista. A
Schianare. Spiezare, appianare s FOVIMETE | spie
. gare qualcha cqsa difficile sa. capgrs? di pes-
mo lancio « In fenfo traslata.
, Romper il diginno., far colazione: quali con
. ciò fi veniffe a (piana le griuze dello ftorma-
. co. Ufano i Francefi la confimile eipreffione,
dicendo derider Pessomac per dejeuner. Care.
Mico; Pass. cant. VII. . 4 »
Micco , che d’ amore fava chie, id
s ) Ed aura veglia avea A che ei
pri T.IL Sc
per >
ba
. B SCcuH
Schiantaré, € fehiamtarele, «ppinrarsi ’ qermper
un vamo , qui Ò
Schianta , ramo firappato dalla piaota madre” s’
perchè "Altrove riptantato , <piaota madre ‘anch’.
.effo diventi, così dicefi , Schianta. de garuoîa,
ne, un > astolina di garofali .
Schianto , spavento
Schiantone s pianta movella , propagine ,
schiantata da qualche gran masso, © piroma
maggiore + Fas.
3 Ppe nne vottà-da coppa lam lia
- 39 Co fchiantune de munte la can .
Schissparo s forta di rete da prender tordi, qua
glie, beccafichi ec.
Schiarare, farsi giorno, bussa tempo , allargarsi
le mubi.,
«Schiarire*, Gliactrare , far giorno : -fchiarirefe la
>yifta, .dicefi. di chi guardi una bella ‘ragaz
za con occhio appaffionato .
Schiatuto, Fatro dî, ?, e detto. d° nomo di buon
COIOre ,
Schiaffiata . Rumore fatto con frufta lunga per
| far correre i-cavalli.. Tass. cane. X. st. 16.
> E mollanno de briglie ia Jo cammino,
, Co na fchiaffiatella 8° abbiajeno.
Schiaffo ; svsemore, tehiamazzo. o
Schiattare ‘gglersi di rabbia, erepare s 3cop-
rase ;-V. fthioppare.. . £
Schiattarefe ?a. CHOrpo , VI oepire ‘ di fatica ,
‘o premere fortemente | O * affarmo , che ‘To di
mora. .
Schiattamuorte, Aecchirzo.
Schiattiglia , dilpetto , cordoglio, crepacuore +
Schisvi., così diconfi ropriarnente î Mori cor-
‘fari, da noi farti P onderi e che fi vendo:
soda PI «I
| sCcAR 99
.-an-ad fo «di beftie, dall’ Ebe. sabedi , 0:s0de-
AI , SErvus,mancipium : Oda Cus , perni.
. alo, dernsto . Son noti gli epiteti lor «ati
‘dagli. antichi ,.e che leggtam in.Nevio, ‘Pa-
cuvio, Plauto.ec. di srebula flagitiorum ,
furciferi , flagriones , tritores stimulorma ;
flagratribe, verberones , stimatie, achberun-
tes ufmorum ec. - .
Schiavina, Sezione, e sorta di coperta.
Schiegare , spiegare. ‘ SETE ou
Schierchiare, ufcir di feGo, fparare ;,. ammatti:
re, ammazzare D) Fal. C. 20. ott. 3$ ” i
Schierecato , dicefi d’ nn cattivo chiefaftico , fort
fe perchè tranfandando i proprj doveri , non
curi di portar neppur ia cherica : o dalla ra-
» Sura dell’ .intera telta , che nè’ barbari tempi
. ufavasi ue*diffacrati .
Schirchio. Uomo di tefta talda, e rhezzo mat-
. to. Quanto all’ etimologia della voce , è da .
faperfi, che nel noftro Dialetto c6:re4io di.
mota il cerchio della botte; quindi:scdirchis-
re. fi dice delle doghe , allorchè per |’ internà
poffanza del vino efcon da’ cerchi , e fanno
creparA4à botte. I Tofcani nell’ ilteffo fenfd
- «dicono wadir #a° gengheri. Om. li5, L sa
» Fatte capace, non dì ch’ io fo fchirchio. *
ri , crepare, dicefi propriamente degli
alberi, che sbucciano. . di
Schitto . So/tanzo. Dall’ italiano scAretzo , the
vale semplice, non ‘meltiplice. Corr. Ros.
s ntte HI. SI
ss Ca fi maje fe Atruda |
x» Pe 1’ ammore de Lella, e ftace affritto
49 Tune fi caufa fchitto.# .-:
Schiudere , «aprire, covare È partogre : ‘fchiude-
| 2 re
si
100 $ CI
ce coll’avacchie, edocchiare s puertà fissa-
sqnente una. cosa mostrando alta voglia xi
Surarderia : dicefi del guasdar degli amanti
fe joro ifnamorate -: 0 a .metafora è pra .
e
- .'elalle teftuggini, e-lursache ,. le quali
covat le loro vovi col felo guardo fiffo, e cal-
-.dopenetrante degli occhi. -.
Schiuoppo ; e fcuoppo , scoppio, v. butto.
| Schizzare,, apruzzare, saltar con impeto .
Schizzeco , sti/la, goccha .
Schizecià , piover minuto, v. chiovellecà ,
Schizzetta, v. chianetta, s0/5-Deo ee. .
Sfiabbacco.. Strepito grande, schiamazzo. Vo-
». ce reftata a noi dalla Francele Sahae:5,e che
originariamente deriva dalla velgase opinione ,
ehe nel Sabato la notte le fireshe fi uniffero
‘fotto una ‘noce in qualche forefta a far tripu-
aio, e baccano. Quindi far Sadaro , 0 fer
. e biasso divennero finonimi, Csncc. cans. VI.
ff, 40..i | °
» E.atcofsì fio fciabbacco fe fcompette . ®
8ciaccare , romper il capo ad alcuna con effu-
‘sione di sangue,
I
Gciaccola , fiaccola, face ..
Sciacquare ; bere., leuar dibattenda con acqua
» déntro vasi
Scisddeo. Uomo lteiocco, plebeo, da ori , umbra,
e du, invenio, quali dicellimo caprater am-
‘ bre, che fi pafcè d’aria, di fumo , un bel
- camaleonte .Wiof. son. IV.
sì E mparate, fciaddeo, comme fe fona.
Sciadone, fpezie di - pizza, 0 focaccia fatta di
fpimaggio , vevi, zueche , zucchero , pepe ,
falami, TAR ed altri ingredienti, ed atomi,
n
ca dii non difgiacevo! guito. Fal.
Si
SCI .TOI
s, O trommiente cchiù dite de feiadone..
-Seiatabacchejare , f4r/er turco, Faf. 0
», Po fcialabacchejaie cche fu no fpaffo.
Scialbilacca , detto della lingua Turca, Faf.
,». E pperchè ogmino parla feialbilicca
jy Fu neifo quanto diffe ppe nfi a n° hacca..
Scialacore , dimertimento, /uopo di piacere , a
fcialacore , senza aver che più desiderare, -
SEL Soodenre di qualche cold
Scialare, goder ampianiente di qualche coda’,
. sollazzarsi, srescare » Forfe Tal orientale
scialos.sebudot , terza merenda del fgiortio de-.
gli ebrei dopo la loro folita oraziene.. —
Sciamarro-. Paîb di. ferro, con: cui s’ abbattono
le fabbriche. Si trasferilce 4 dinotar qualurigtie
memo goffo, perchè quefto palo di: ferro. non
dovendo fervire,.che ad:ufi groffolani, non ha.
- eleganza di fattura. Corr. Res. att L
sr Ca lo friamarro de: la crodeltate: . ‘’
s» M?° ha sfravecato da le pietto fujo.. #
. Lo feiamarro:,. almen oggi non-è palo, ma
‘ uma forta. di zappa, e per picca anche abufis
vamente è pigliato» — n e
Seiambtato , Aerzo.,.cqrimade parlandofi: d’ un:
abito, sciolto, sbragato, sciamprato y sfae-
ce e° . ! ° ', 4
Scinmmejante , frammeggione , a.
Sciamma ‘g; fiamma . è
Seiancato. Che zoppiea: Viene dall'italiano fraza
- cato, ma muta- alqtianto il figriificato , Corr.
— RParp: cant VE Ga... n 3
9 Chi' te fa liughe echi fciandate mprova.
È 0 fianco, in pi. 4riancha.
Scianc D) F ran 0.4 ' I
: a balonda:» Un
SCANIO e iciagorata», È 3: Sciao«
-.
SG
Sciaotatezza , scloperagine , da
Sciaorejare , fciavorejare , e fciaurejare, respirar
aria libera a bell agio , ed a gola aperta.
Fal.
,s.E Ul arba fciaorejava, a lo barcone
. ‘© 39 Ngiorlavnata de rofe , e ppe cchiù fpaffe
. +33 S' era pofta tutt’oro’n. Guarnalcione .
«Sciarra , Grige, contesa.
Sciarappa . Vino buono. Tess. cane. I. sr. 78.
. » E Cannia, e Scfo fciarappà a larga mae
.. Quindi ‘fciara jare , bere; Fafi
» E E ppe compere priefto , fatecajeno
. Setspe fciarappesanno: affi a la notre,
-Sciartapelle , e fcastàpelle. Srovigli vili, è
«li poco pregio . Forle è corrotto da cavenpe-
ese, perchè dicelî seartupellere ia. fenfò di
rivolgere libri vecchi
s» Pegliaje na nciampecone!, e tutte aunite
--.% » Fete ne pizza de fe (ciartapelfe ,
+33 Chismmaje Selleno pen’effè ammabitto
| 13: Da lo patrone; e.mocie derropate. *
Sciarvogliare > disciogliere:, svolgere .' .
«Bcikà., fiatare, ansare ; auclere.; ; anticamente
{crivenfi shiatare .
Sciattecare, e fciattechejate , usare, Fhfi
sa Nfra & anzmoiua no: Carriero. -aftieto:
”» »» Sciattecanno compare , © MPorvertte ico
» Eli"uno ell’ ansro fcisttechèja; e Firma
NE 7 Poe la fica, dn vceca f@ la (cavia.
| Scianro. Alito ; e talvolta odkre. Dal latino
- ama. Cisiee. cant. KIL st 38.
” Lefta, ci a DLE fica. nia la caftettà
La care accal
>»
nno 3; CGI
. fanno nguanno ,s che fe conzolava > .
: Io "igniiaro di alito grave , ‘przzalente .
, Casco. cant, XIV. ste 44:
< n Ma fa che bud, chillo mazditto addore ,
ASI” Chillo,fciayro ciuccigno”, che tant anne
dee 43 BNcuollo aveano portato , e nzi a la core
‘» L’.erastrafito:, da fotta li panne: .
s7 Sempe l’afcèa , comm’ a no rradetose #
Sciafcio , igporante . Fal, fcialcie Moro a scioce
< -epi essi. .
- Sciamdone v. fciadone .-
Sciccare, strappare , graffiare , stracciara con
Sui unghie s.V. ralcagnare . Skicci le mnmole, C4-
var le mole -
Selglio, fracasso con pianti ; da euvdtia, Lace»
MR donde fcigliato ,, scarutigliato., rabbufta-
. 803 ‘scompigliato y da fcigliarîi, uvapigliarsi <
«Signa è. Sesia ‘> hertuccia , animal noto +
Fà la scigna . Fax la fcimia, come in To-
feanò. Ciuce; cant. VI st. 28.
° + sy N'anto vo fà la (cigna a lo Boccaccio v
«© ‘sy Ma nan:.fape: dir auto’, ch’ io vorrebbe
- > Un quanco dar de’ calci a quel farbaccio
s Di rovajo,, e ad ‘ogn’otta 10 lo farebbe:
sy. Ter it altro otta catattta un buon migliaccio
n.Mi mangiò ,68 le guaguel, che non m°
% To lo mangiò sd wa delco s Ove era a
ss fcranna,.
19% n 6 Tan Don-Cherche , e la Contea Ore .
anna - . |.
Atibilino rapportato” per intiero quefta _inge-
oliffima ottava’, perchè vi fono in effe cri-
ticati i due più frequ uenti emari , in.cui în-
cappano pochi per altro del. volgo de Napo
4
SCI
3° rn; allorchè voglioto ofar: i i dalito To
fcano , di dir cioè , ie farebbe invece di dir,
fo AA e di dir, io mangiò, in vece di dir,
fe mamigiai «+ Ma anche il volgo Francele di.
“ce; f$° avons, fe venens, in vece di dir, moas
. SUO, MONS. VENORI, eri ignoranti fon da per
tutto. Piglià la (cigna valo ubbriasarii,: Cinee.
cent. XH, st. 61.
n E pecchè fleano torte unece jute, l
.1y Ca fuje brutta la fcigna, che pigliajeno. e
Avi, .0 fa lo culo de da fcigna , val invol.
Sclccagie, sescrhini , neciffimo ersamente pa
LARE e levsr la- cime,
- Scioccare , fioccere, neuigare , ceder i én ablee
danza cosa, come fiocca la nèue , onde fciocs
cano le mmazzate, val .si den delle Busso
tremende, Faf.
n Votta, ‘affeconnaît po, votta Fortuna,
; Scieccame”o capo: prete te molino .
Scioffolare, e fcioffellare, slogar altrui si lom.
bi con. qualche buona ‘bastenataza , oper ca
duta 006
. Scioffolato, e fcioillato ; 06; mor si; regge sul.
". le genbe . 4 . n.3.
Sciongare , evventarsi sopra, Fal.
: seveso a canna, e ccaccia
’, Mano, è
» E fiale (cionga “i cnallo, comme.a ccano.
Scioriea. e fcionna fionda ,. « frombola .
-Sciore,. fiere, saticassente; fehipre sii pio (cin
+ re, dofide (ciorite, forivey WIE € .cApa.
»Sciorejare , infionate;: : Ta dot 15
‘Sciorta, “Grie y dessinai.; *. q. -d4 di. To.
a Dna Scie
te ”
»
$ 0
sin, soffiare : vaglia "de [elofaiare , Pare
LI
Scià fcid.,’ voce nfata: nel fugar. uccelli, e detto. I
di cofa, che non si- voglia +
CO x’ Scid. fecit», dice Goffredo, ela defenne»
Sciofcia ca vola, dicefi di cofa ben leggiera., e
facile: ad' effer portata via dal. vento, o: dichi .
refti folo ,. e fenza.altri appoggi, Faf..
sy Fu ddà ranta fmargiaffe .ntorneiata ,.
, E ppo fciofcia ca. vola remmanette.
Sciofeiello, pietanza , che preparafi.di ava sbat-
tute ‘ih cacio; Di ricotta, e: pangratto. in - sr
qua bollente condita di batiro ,- 0- laxdo -,, od:
altro watume, petrofemoto , , pali. . pepe ec
Seippare. Syruppare . Pare che. ponga | dal latino:
excenpera Cort. Ros att. IV.
4. Ch° a fto. munno de. mmerda ,.
» Comme laffaro fcritto li ran
;, Tatto n'aje, quanto fcippe-co:li. i. #
Scitci , auBiocherello per traftullo , e trattepimen-
"to de”ragazai s. dallEbr. siucim, obleGlazios
ner, delicio.
- Scise, uscire, onde: feiuto suUecito.» .
-Scirpia. Brusta.steega. Pare, che venga.dal Lat.
A. scinpus:, è dinataffe primitivamente. perfona »
che aveffe Ì capelli, come i giunchi, irti,
dritti, sore réra-bersde - Ciucc. canto VIL Pa
3%:
3 Che: bud. dì. brutta. faccia de Megera,.»
:<yy.Scirpia» brutta naia ,. fcigna cacata.,. .
s» Lava. colata: fenza la cammifa,
,y Comme fi: brutta! pese z'effere accifa, -88t
Seli, efclamazione dî fchi cd abborrimenta-
., di' quale. col difguftante” O pet puzza. ,, o
‘ A Si BE
r
108 I.
"per -ifehifeeza, dall’ Ebr. scixctr, Oscineeta,
abominor . Faf,
- $ 0 sbreitudiio de tutte, {cit breccone .
Sciucare v. #fciucsre,, asciagrare .
Sciulejare , e feiultare , sdiacciohete. s_V fcivo.
are.
‘“&ciummo , fari... du.
Sciuocco , * fiocco . i z
Sciuovoto , sere/eb.
Scivoto, scelto. ©“*
-Sciufefo, soffro .
-Stocciare . Audar via im fo s? Slersdla >
Ciel cent. VII. st. 44.
1,5 lafatelo If, ty la feucciajtuo. ®
; coder t denti è farli cada alsrea,
" Batser il grama Well” aju , rompete ec.
© Scocozzare, fompere, b tresca la festa.
s Castrarò .
ber ta ; conversazione , unione di persone ,
ì 4 af
‘ 3; Tornàje- d Amida a la fedia fpantefa
3, Ddove mille fcogliette fo dd’ amante
Scogna. mole. Colpi ‘da far,cadere i denti a le
ria di fgrdohioni : Scognare fi dice del bartet
iù |: grano, € vatto tattar: fuori delta fpiga. Cert.
Ros.: att.
arr NI fonte a ta fatce,. ©
x. E na fecozzoniata a fcognamole. ®
Scojetato , celibe , vi Tauietaito : forfe 1’ unico
-‘ termine imfroprio , ‘e molto mal a prapofite,
giacchè ’1 vero fcojetato è il congugaro,
‘Seolaborracce , «bbriacone sbirro , dal vizio di
tal talea
Scoligarrafelle:, Épivaò ingiuriefo ‘dato ai gio.
°° vani clerici delle Sitcreftie , che fogliono di
t-
timeihic! ped a LA rimifugli ‘167
_ wino, che refta rielle garafine fervite ‘per la
| ‘mella . Fassi cant. Lost,
,» Sì be ca tutte Mefle, Afficle, e Sante,
‘+"’ » E da quatt*anne fcolagarrafelle e.
Scolapejo , n pi Esculapio
Scomipare , s far uscin i sangne dal maso ;; cum
un pugno , 0 simile."
-éommogliate y & fcoràmegliare - Scoprire s.
‘svolgere.’ Quanto alP etimologia vedi Com.
mog lare. Ciucc. cant. XIV. st. 4
‘» Fatto chel ; s fcomiioglia nò tiano - *
Fafano :.
20 Ma Rinardo cchiù ddinto ncrapecciato
s, Trafe ppe Îtommegliare nuove ngamne.
Scompere, finsre» wecidere , finir di uccidere
donde feompauto', e feompetura , fine e
. ‘Scompoto, e- ftomiputo , escompnro +
, Scorte R scomporre. fnterrompere*, impre
re
* Sconcaeaglioco, disrurtiiro elle Pack ulerui ,
e dettò di ‘chi ‘per'far'l’aggraziato , © brigar-
ps de fatti pura »,li guafta , ed inguleta la
o i Voniorto da Ooncitio , fi prende pes
Coneiliatele ; Or: lib: V.
» Ca la roba dopo varié fconkiglie
NA Nè Pa dira ifafeno cet’ arpie +
Sconfalenzefa:: diffidenza : +
Scongiuro, esorcisnto +
Scpnocchiare , cadere , 0 ‘vacillare’ per ‘debole
za , non reggerfi in più: finis di filar il lino,
.o fimile, chè B abbia avvolto alla rocca ) da
" nol: dsfta Voocthia . * 4
6 ; insipido; nidtctto sino
” E Scope» -
Ce
rn"
108. $ £ O
Scoppegtella . Carfori elle Enrie: Msiphe ,
, tetti così, perchè era ad effi lecito andar ar-
‘© matà di scoppegse corte, che nafcendevane. for-
to i mantelli; arme, che a tutti gli ali
fotto graviflime pene veniva vietata. Orser.
lib. D. » tf p
0 Comme ”n vedè uno baffa a cinco, e a feje;
M Vide Tpatafonnì li fcoppettelle. # .. st |
. Scorcogliare , srar..quelche cosa. di mana &
scusa enna garba, « con furberia , da cure
CULTO è (o gno. ‘ 2 .
Scordariello, oblioso., che facilmente si scorda.
Scorore, oscurità . cu:
Scorputo , scolpire. +. .
Scorrutto , corrotto, fradicio, che è cominciate
.. ad imputridire, da (cortamprre.. LA
Scortare , abbiguiart. . . o
Scortecare, escorigre s levar la, pelle, la cov-
ce PRECIB a. Lt POI
Scorza, cortéccia, da ‘fccrzare , tor. fa” corteo.
‘fia, v. monnage; dicefi, di uom rogzo , ofli-
nato, caparbio : fcorza fcorza , val superficisl.
mente. a È
Scofamente , snascostamente . . i
Saofeiare., € fcofare s scossolare quastar le co
“scie, Y. fguarrare.. 0 ..
Scotolare ,-.e fcotolejare . "Scuotere”, saorolare s
gmuovere di battenda ,. mauendo far cadere .
Fosfe dal Francefe ‘secaur . Cisce, cont, b
st, 10 . |
- * 33°» + = +-E eco na fcotolata :
° 3, De retchie la lecienzia le fi ddata. #
- Me ne fcatolo li pamue, mon ci uoglio zuer
parte, 10 ftefso che, me ne lavo le mmano,
e{yrÉioai angichiffiune ‘al pe di ee tali ag
. ” * a. st
£ è 1 °
\
e da $ 6 R 109
, igganee fariente a.noi ate: rammenti
uzione delle Lato di. pato nel condannare
ito 01, Ra pe queto a’ fuoi difce»
‘ ‘poli di fcuoterì vere da” lor panni,
_dalle loro fcarpe n ito ufcir di quelle cale. ©
-cià. dov’ effi non. foffero flati ben: aecolti., e
‘ accettata la lor miffione,.e dottrina » Fafi »
ci A: ffnogze fe noe {cotola li panne > è è:
t. "fi i ba;na piczzo fcotolaje-.nzorfata
s La porta, e cqhiù fe. -mefe "n fantafia . è
&crammazejone 3 beclamazione e. |
Scravaccare , scavalcare , smontar dé cavallbs,
dicelì del far faltar taluno da qualche pofto. -
Scravoglià, e fciarvo ogli. > sbrogliare.
Screfpare , sor le rughe, dicefi minacciando , te
fcrefpo flo culo co na cavoce. |
°.. » E ucap a. me tengo. vela
- +, Ca a-da trovà no jrarno chi ce
Screltare, roper la cgesta, cioè la testa ) sfres
giare è. abbatter. liorg glo:
ettotejo! , forziere x " Revplind. Faf.
», Vocca, fcrettoreib de-la cortefia,.-
nza mia de.confolazeione. —— —.
Sere ,. disperdere » spazia 290 andar Via’ è
af
,,, Piega ‘îemmena, è CoBiagne F Quinno È
“ix Ballf abperaì le Biaché) È Giriannella
Seral5, e fgriato, consumato;
Scroccliejare , carpire , dal crocto., rampine
per pefar cati ,. fecchie , fimili caduti ne
Selettore , farazizoa chi sa sarai disnate
dondsingue . Ai Li
- . svi . . REL SII
dux i Sero»
Cd
‘130 CU,.
Scrofà , perca da razzi, e detto di 4otn4 im
"i padiea. © TA
Serofonejà » mangiar da'perco , v. ciangolejare,
i naso €, ” °
‘Scratinejo , squittinio, sì in fenfo di ricerca >
«chs d’ unione di Cittadini.
Scrudère ;, escludere. a u
Stucgio mucciò . È ra infelice Puamo baffo ,
e/curvo ( Vi Cuccia ). Corr. Ros. ast: II.
0° 3,00% Si Chillo Pitra, a
.. s Chillo zembritio, chiffo feuccio muccio. #
Gcuffeja , c#fi#;, noto ornamento da. tefta di
donna e i e ° x
Scumma, schiama, onde
Scummare , sor Za schisima , dicefi propriamen
te de’ vafi bollenti con qualche pezzo di car-
ne, ad altro dentro, ch’ alzando fpuma, lor
‘bifogna togliere 'notr val però far fa spuma,
“che fa'24 scumma fi dice. Si
Scuoncio , 0 fceuanceco | disecconcib , malposta,
Scuoppo , e fchiupppo | eadura , botta , ra-
more + sn
Scurare , oscurare , asmmuvdlersi | infoscare ;
‘mme fe fcura to tore, val mi sento affagar
dal dispiacere, ana nera tetvagine , ni ‘op-
prime. . (9 «Si. a V..
Scuuiato . Fruste, sferza di canape ritaorto ,
* con cui ‘ft battono È cavalli . Voce faftiataci
dagli Spagnuoli‘, che ‘diconò Zurriago .
‘ Scuriffo, sfortunato luit.° |
uro. Oscuro. Infelice, sventurato .' Om. dib.L
- >, Perrd Principe mieje ve raccomanno,
‘- ,5°Che:mè dornate Chelli ftura figlia, #
Scuxzeto, scorso, trascorso . TI
Scur.
“a
.
GS EC I5L
Scurza, scorso, detorso, finita ;. rovinato, fem.
| scorza coll’ o Da dea ‘diverfo da scorza coll”
0 la v. i} giù etto + ..
Sdamme, Done Signora, dimain.
Bdammecella , Damigulla. . | 4
Sdellanzare, suenerso con impeto su di alcuno
Sdellenzare , /accrare , squarciare..
Sdellammare , dilombare , cioè fracassere ri
hambi, le reni <c: Sorle da, sous: , gire per
. muerte, da che tanto avviene n chi con uo remo
«#0 manarè. forzato a falcate. le. falla inquiete
: onde. .
Sebbeione , n. 0) Scipione . e -
4
i armaggiatz..
Seccare , inquietare , ibfastidire , esser uni
‘briciole, da noi deste - molliche € gg
anjarfele , come. dicefi de” Fiorentini, economi.
ci fin al” eccello , che dan tre moîfi ad un
faggiuolo +.
Secca, secsagie, Lenco d'arme in PALE 3. ni
dità , sete , ardenza, Faf..:4
33 Comme a na cerva de fecca 3
metta per un peversono , o come aper di-
cel una pittime cardliele. .
Secare , segare : in fenfo ofteno. val. sar
denza , sonar il viobina ». 04 Altro rano
2800.
.Secato fecato.. Sareito retto, Si dice
- mente del camminare a vela a tutta. @rza cori
‘ ‘vento frefco , che 1 Erzhtefi. diema eerrer-de
mame de:pròs, € l'iatimolegia.è la dielfa, quali
—
bee: SED
| {f fegalfe il vento colla-vela. Cinec: conti
seg O i
ss Cacciaje lo viento:, che te le bottaje,
» E fecato fecato le portaje.-*
Seccerì , aridità , siccità, quando il Signor di
:° gafiga con non mandarci' poggie nell’ eflà
. per lunga pezza, coficchè le carspagne nt
i patiftone. — 0°
Becoléro, o fietolò:, estasi , funga stagione ,
.« astrazione: Tre *n fecoloro , o °n fiecolo ,
:° andarfene come in-eftafi per troppo ‘contento,
maraviglia ec. ’n fecoloro, val anche per sens
pre , in eterno. =
Secota, inseghimento».
Secotapignate, paresito:, scrocchina ..
Secotare, seguire, sener dietro, v. fecotejare:,
Sécotejare, SEQUILATE è vo
Lecotore, eserusore». ‘
Lecétorojo, erecurorio, ‘Mio giudiziale in ifcrit-
to con: cai fi aftringe il debitore a: pagase ,..
+ »» Cch° ogne ccartella Il° era fecotoreto +
azejone ) esecuzione , 0 da COVA'ENEZUICA 3 è
Sequestrata .
Secorzane, sergongoni.
NIZO", sQcrorso:; ajuto è .
«Sedeticcio», stansioo, non fresco + diveli cun ,
pane sedeticcio, e val di più giorni .
Sedeturo , e- fedeture: hr pi. s po i, luoghi da
«. fulare , sgabelli, dall? Ebr: h, ordines
in parieribus eminentes | © depressi, farle
.: come i scaglioni negli: antichi. Teatri Ro-
fa. Mmant.a dt :
,Sedicine . Cafe. “E° giuoco di. parola nafcente
: dall voce sedeze: e pare che voglia: dimazare
x
dl
go
( x
3EL 1373
,s'sw.cui, fi fede . ‘ Siecome l' antica
Cisa di Teano della Campania fdiRtinfe dal
Teano ‘Appula col chiamarfi Sedicino , e vi
fa: un grammatico Donato, che dalla fua pa-
tria. Teano fi chiamò Sedicimo; vengono gain.
: 7, var feherzi sù quefta equivoca parola. Om
;, E ghiee, comme lo jenneto P azzenna;
sr ” Nala la faglia a frufcià lo fedicino.#
Sedagnere , insudieiare , regalare per ottener
qualche favore, sporcar di prascià, elio ec.
V. aontate. - Quindi. fedunto, v. fuzzo .
Seggia., eedin.: Seggia feggia, "dicefi di chi è de-
gno d’ andar agl’ Incurabili per matto , da
che ordinariamente colà gl inftemi in salia
-. fon pogiatr. *
Seje; sei, numero fpelo refo indeterminata»
mnefite -per smuadtissimo . |
> lafsammo ll ibburle deciarrite,
39° Ca feie vote de viento è ngnetato .
Sejellare oggi difulato; per fegge re, suggeB-
are.) ballare... ci
| Sellozzare. , soffrir la rota. comvnlzion puerile ; s
"5 . detta; liuto. n è | la
elluzzo, 5129010220, Pi amente ue
sdalca: lonvalbene ti pre ° bambini i {pe
cialmente dopo fucchiato ,. a. prefa la lot pap.
| parella, detta con altro termine, V all'area
1 stenseniallo.
Sermmana , sestimgna
. Semraenta, granello 5 acino di seme, ore bezie
- RA Motdgsi € vaslatamente prendendo il
egntenuto pel cogtinente , ib culo... la fogne ri
Capafso contro Amenta: +.
sa; Gals PPELDÌ addarilla; de sfermmenta os
®-
194 Se o fr he revelegio
,) Se jocarria o p .
Semmentella, dimivntivo di semmenta, e diceli
. de’ femi dit miloni.,, zucche, e Simili Dicebi
pur d'una notiffima erbetta marina, che cre.
» defi uh potente farmaco contro de’ vermini ,
«i. quali perchè credoafi nafcere ,, e generarfi
nelle noftre vifcere ,, e fpecialmente ne’-sagaz.
qualche parirà, vindi il prov. accoglie.
/ re Comibenceli: s pia è la femmentella ec.
* per ever timore - È° par uno (orse di palla
Semmideo , detto d’ uom., che affetti un arie
greve, è che al di dai SHALO: NOE COIEVOT=-
rebbe... —* -
* Sensimola da ee1t44 +
Semmione, e Semmejone » Simene, e Si INICONE 3
CR p
Semmozzi , cesesarsi sett-acqua y dicefi: de’ na»
tstori da*tatini detti srimetores , i quali fo-
gtionfi: talor per diletto a capitembolo da
qualche rialto., 04 elevato fcoglio gittarfi in”
mare, € quindi per fott acqua Girue ad ulcie
de altiove..
Semmozzariello n forta di nocello w ue
“sarina’, che dolce. © - scqua più
- Seng, fissuro, in fenfò ofcene la NetarÒ»
° Serigare, segnare: fendare è
penti 3 punsollane’.
Serra ferra, rumore, chiasso , visear, così det-
. to dal folito gridare tra noi così per la Cit-
-* fb fh tempo di qualche tumulto:, avvifandofi
ti ‘di chiuderii le botteghe ,,- affinchè I Lazzari.
+‘. {mo non le facelieggi, approfittandofi dell’oc-
gafione , Faf.- i
Fa Furia è Baneefo ra de .Taleiane ,: i
3”
"S E dR- “Ir
, Serra fetta: f brenne co flo tane.
Berchta, fiscària dicefò: propriamente quella Spb
catvrime, che-vitmw a’ capitetti delle
delle lattanti , falle Ixbbra, e mani È ogni
altro per gli ecceffivi. freddi rell’imverno con
fiero dolere:: - metafore la notura delle
+ aferine: quindi P&divoco feherzo del''itiftro
| + Palcinella:îmedico a tolei, ché fofftendo do-
- borof affezioni’ uterine ;. “gti domandava con-
| glio; e qualebe forcifice , Sedugnete co ‘lo:
| passo de /d sponstle. la serchia s ca staje:
Serena; rigida, che badi adi notte ..
Setenatz,. vi. rmatenata ..
Serpe , e fierpo",. serpen
-Sietrih siga o nbtificro frumento meccanico 5 è
Serrare, segare, chiudere »
Serrecchiit ,. forta di wicelto; è per: ‘derifione det.
«todd pedi, tratte lè-dertominazione dalla:
| fersriglinm coll ssersi, 0 fia sege..
Serene, i. e-£ dette. propriamente di coloro,.
he Saw ab feretzio delle monache. Cavalier
rventa, diciam chi da ‘vezzofo- cafcante va
frupanto' tutter gonne, e facendò:' il calca.
edito: preffti qualche: Rama > per: derifione:
cponbtàm serpetite ,. locesperrle» frecefentote 9
e con peggiori epiteti contradifiint
; in: ferifo: ofcene» ogmar capifce di
o et Res vat importi fia: stat voce Salcettibile ,
s dott role. ol''bene: mio chillo. fervizeio.
Tatto € fseevizejo:, per resto ve ‘ben farte:
Sefca, colpo s ferita:x Fas.
Îa te (sefche a cciento ni provare +
Sefcare , e filfcare, fischiare +
Se
336 Ss ET
‘ Setageiare , SCALLIAO | V. CEUDOTÒ,:
:Sette-carrine , setto cardini, prezzo ; perchè
tempo di no paso di fcarpe , fe ufar'da Fafa-
no il noftro detto volgare per ee vile, che vol
fuggire. PU
» Ajutatemme vnie, lette-carrime .
.. wsrie altre confimili - Iutre . ban
: abbiamo, così lè quella di sE ratto
lo, cche ba feie rana, cioà” us pitale, ch'
- wn tempo fei grani vendersh, e |
. del motto è, or ede sato è "pitduto e
occorre pensar ad iero , #è più pensar a
passato, ed a qual che si è perduto.
- Sette allegrizza, lette-panelle, e:palata de pù
ftroppetata dicefi de? fervitori.. .
Sette celefle diceli ad. efprimere un. altezze (008
ma, Fas. .
MCR m:Viva da crone,- tenne fi.strellaro © 1.
£ sy Tutte, e bettoria , e a:le fiereò celefle
» Se, ntefe, e balla, e: tyhnte
» Settepanelle + Seruitore. di misera mesato.ili
salario. Fino a che la (coperta: .dell’india nen
.. moltiplicaffe i metalli prezioli tra Noè, durl
-P ufo antico de’ Romani di dare.ai fervitori
fucceduti agli anzichi fervi.. picralo Aalazio in
denaro , e Tomgiiltrar loro. ipfiememente il
pane, e-talvolta.ariche il winq.è ’i campanatico.
€osì ancora ufafi nelle Provincie. Il pane fon
una fola volta lafettimana ,. cioè il Sabato,
mattina della Domenica =:
gnorte a ciafcun; fervitgge. da.
«ge tutta la fetrimana. Per. n
furono detti serse scorze. «qu por rilipendie
. veflero. i intiere. le e pagnorte s ma: le nei ca
S FA sr
ze di effe, “mangiandone il padrone la mol.
nica C) Om. lib. V.
st 4, Lo riefto fino Hi fettepapelie s
+ a, Che no le reftajeno auto, che la pela *
tte fcorze. Peggiorativo di settepanetle ( ve-
di quefta voce ), e dinota un miferabiliffimo
rfervitore , che neppar è. pagato con un pane
:iì giorno, ma -feMlanto con una fcorza di
‘ pane. Om, lib. VII.
3 » È a Retaglione, ch’era fettefcorze, -’
» » > Chell’ armatura dfe-così famofa .' *
etella, e fetaccio , staceio da ripassar la' fa-
ei rina o
pttenzeja, e fentenzeja:, senrenza , detto argu-
to, morale ec.
Iptiglia. Mantello di feta nfato dalle perfone di
legge nell’abito di Cirrà. Cincc. cant. x st
,, Nori potaraggio al, ca nfi a ha gatta
so M°abburlarrìà : ah Go fetiglia sfatta. *
letoato , e fetovato, s:twato, maritato , che 0C-
, cupa qualche posto.
Malancare , a//ergar le gambe nel camminare,
+ così deo dalle aenghe < de’ hezza, le, , cui
+ ralsomi i, & lan za, le gambe.
» Cride gnopà ca fi non sfalibgava;
» E a gamme ncuolio ‘non me ne foreva .
Mallìi, vexir meno da eeadhen, è
Marzo , pompa». gala, comparsa luminosa y a-
«ia grande, baggianeria, vi sfuorgio.
nice, rovina; ig sfafeio, disfarrì | diuo-
ftidiare , infastidire ) venir 4 nausea,
tto, stancé, Intro , Fas. o
ss Cche
238
» Cche ge ficsonazia siatto,e fire
6fazeo, soddisfZione .
Sfecatare , torre si fegato, necidere sbudetloro
pa °° Sfecata Arbina ,. e (ppo da * n: cuolle «
+ Ggallo .
- To fcrefta buono se ghierta da cavallo,
sì Dimme, fu da li.spaofte sfecatato ?
‘Sfeccagliare passar da parte a parte.. "9
Sfelare , sfilaze, partirò. Sfelaje Îa corona, gli
disse an sacco d’ impreperi, gli disse quasto
0. . 1
Sfelenza . Uomo povero, # mal in arnese - Pare
corrotto da melenso. Om. /eb. 1.
E fi fe fa na ftraccia ogne sfelenza,
s Non vò lo rafo,. fi n'è de Sciorema
Sferra. Spada, Falavo: |.
x E ammolano fe sferre ,€ fse ne censo
35 "N chefto to Sole, e. Bino ccà. fe trenne
‘99 Comparze, e cco ia sferra sfoderata
» Ncoppa-lo pente, e fiace fila sbravata.
«Ciuce. cant. XII st. so. -
330 + è 0 + 0 E lafsa a mene
, > Ch’ è arte mia.de manejà la sferra. ,
Bferrecchiata , cacciare di, geano; assalto. colli
spada. Fal.
43 Non re dì ne,fi’c 0 chpo mo.mme mett
s, De fcire fora a fia na sferrecchiata..
Sferrà | passare ,. scappare , ;prorompere in M
giurie contro alcuno ; e sferrare, ci ses
3 ferri ad ui animale y 0 simile, dì
are pur «iceli anche .quando » intenda È
{7 1 ceppi di ferro da piedi di qualche
reo. Fafano: - \
1» Tu de flo campo puorte Îa battuta, i
da
SF O Di 199-
__ >», E ss sferra oie, la rqufeca è feomputa.
Sficcagliare , eraforare a colp: d° arme portute,
do: ‘or LÀ
. 39 Mente fto cano sfoca Il odio nterno,
‘3, E fse groltia de sficcaglià Franzike,
s, E fi no ascevolea , fe sficcagliava ..
3, E pe chelfto a no Tempio 1° avarone
3, LO sficcagliaje a botte de cortiello. *.
Sfidare , e sfedare:, savitar a duello , a far-
malche prova, v. sésfedite
$fifare, scappar vik v: sfelate. :
Sfigoto , sfivolo , e sfiolo , desiderio propria»
mente dî cofa da mangiare; Quindi sfegolufo,
Fafano. —
s) Sfiola fotta la fporta , e ppe fo muro,
» E te fsenghe de chrella va Îleccanno.
Sfizejo, e sfizio , piccer sommo.
Sfocare , dicefi -d’'uno fchibppo dopo favato ; în
cui fi ponga um po di polvere, e fi fpari per
afciugarlo : dir ad alcuno le fue ragioni do-
po lungo filenzié, per ténvenienza ferbato :
respirare , esalare , usar com donna ec. v. (pa.
DI
rare.
Sfogliatelle , nofiffimo noftral lavorio da forno,
‘ ripieno di ‘ricotta ; cedronata, uovi, zucche.
ro &c.
'Sfommato, e sfammato , svanito. -
Sfonnerio , rovina, dicefi d’ ogni cofa ch’ abbia
del grande, come no sfonnerio de magniì ,
‘Axza (grant quamità de cibi, od uma storpac- ©
eiata terribile, i, o
ss Ca fente, ma non vedetò sfonnerio. +.
E” anche aggettivo, Fas. ©’
», De bellizze sfonnerie , autere , e fante.‘
i e. La kia 28
220 S$.F R
E val di Bellezze, superbizsime’, senza ser-
WINE + °
Stonnolare N romper 3 fondo , V. sguarrare A
‘odi
Quindi
Sfonnolara . detto di dewneccio pabblica, 1 di
‘cui bafi fiano fiati pur troppo mano-
mefli, e {quinternati. pi
Sfonmolejare , sremaer di paura da cape appiù.
Sfornà , cacciar dal farno , dir delle cose &
proposito , per-raetaf. partorire. Faf. -
», Sta gran mamma de zrazza mperatrice
o Sfornaie Matirda bella, quanto autera.
Sfoesecà , quastar il suolo bugandolo.
Sfranatecare , sfrenetecare , e sfrenetechejare ,
arneticare.
Sfrantommà, e sfrantumà , ridurre in pezzetti
striturande.. - ;
Sfrattare , «vdare , e mandar via, quindi
Sfratto, esilio. FÀ sfratta sfratta |, cecciar via
alcuno .
Sfrifo, sfregio , detto da sfrefare , romper le
. faccia ad alcuno. | Ì
Sfrecolejare ,- ridurre in minuzzoli .
Sfrifare detto per ischerzo dal franzefe friser ,
. peitinare s arriceiare , acconmodar i ce-
elli.
© &fumecare, cndar in fumo.
Sunnolo , paura, terrore, tim0r0%
Sfuorgio, galanteria, ornamento d° abiti, lus-
-.s0, gala. Fas. Tutto sfuozgie , val zuzo ben
abbigliato . - ,
Sgammettare , darsi alle gambessmentire , vin
cere ragionando. _ ——..
Sganare. Saziar ba vaglia. Gana in Spagnuo-
- do dinota #/ desio , la-voglia, ed è voce ri
e a
-
SGR' 22£
dottata nel .noftro Dialetto. Tuass. ...
es, Mme voglio ghi a fganà fla fantafia.
«i Tiord......
ss Si chella te sganaje ciente golie.. *
lare, smascellare, trar le ganasse.
Sgarg'ato , sgamassato,
Sbazrate, errare, sbagliare. |
S Skmipo , dirupo 3 v. fcarrupo.
Sghizzaré , e fchizzare , scoppiare , scappar via
con elasticità , saltare per allegria, cutem,
accaro , fendere, sbucare pet traslato , da
che P umore, o liquido qualunque rinfertate,
le fellure schizza, e scappa via: quindi .
Sghizzariello, sghizzetto. VE ue
Sghizzo, 0 fchizza , goccia d’un liquido scap.
. pata con impéto su di qualche rosa.
$ghizze. Biscazze . Luogo di giuochi viziofi.
Ciscc. cant. VII. st. 6. .
» Jie pe tutte. li. sghizze, e Tavernare,
«9 Ca là fapea, che ne trovava affaje. # -
Sgolejà , torre. sl desiderio, saziare, covar la
vogli®e °° so
Sgorgiare, scensatà. . .- . i .
Sgortà , sirericare e «dice de* fiumi , e di qua-
langue altto rifagno dil/acque, mediante qual.
- che sriàcdllina. —. ERE 02
£granate:.. Mangiena: quaG -voleffe dire rimaci.
nar il grane co’ denti. Om: d/6.V1. va
33 Colsì è. 1° nfo.:. a fgranà: quanta vuoje n°
» 2)e.. | . I
:* 5 Tatto finne:Ziîbeo quanno so guaje. #
e ” ,
‘sgrallare.. disuoire per forza cosa: al bosa .
come fi dice delle pictre incaltenare , e degli
. emanti, v. fcrafiara, fcaccellare .. ca
Sgrato , sngrate. - ...Li.
. . Dix. Nap. T.II F . Sgre
122 . 8.G U dere
Sgregnare , 028 2 > SOFVIMETe 3
Serignare , s far pa reg / digrignare , | deridere ,
detto propriamente de’ cani, quando: moftrato
arrabbiati i lor denti.
Sgrimmo , grinze , grame , tapino , da niente,
Sgrognone , pugno sul muso , da. PRI,
fecozzone . — areni
€guallarare , sbonzolare . di È
SE nartare - Fare in pezzi, shranere Voce re.
ftata a noi dallo *paguuolo esgerrer, che di.
.nota do fteffo , Lor. Sch. de Nuim.
,» E che buò marionciello, che te fguarro? #
. Val anche, divaricar le coscie , o sbranar
uno afferrand olo per Je gambe donde si di-.
vida . n p
Sguazzare , viver ix allegria fra sozzovigire ,
Shmebesti ‘ec. ed ogni altra sorta sli pieceri »
Sguazzarejare > SEUAZZATE
Sguazzatorio , convito Jauo, buona IMINSa »
Sgnbbia, Ho di scrignuse - .
” Ma ue edite i i (guelit )
- 0» Peochè nen c°.4 chi:we pò flare è ruzzo.
Sguigliare = Spuntare, sbucciare - Sì sica delle delle
piante; quando propignane
dice della: cipolla DIla aNlorchte ne ne dune fi fl gi
; sue . cQrrazione viene - la voce.
Cince, cane cant. che ne.
i. eta ue le Avanta;
cu» » Sgnigle Sinne e pe sunate fi
| ,Sguinzaglio, “sringio.di "i; 7, enejo. , conda
. #unarco, v. » correjulo , zagaglia.:
lia >» Sguin
# el
5 I S. ds .
Sguirizo : In fianco, per traverso. Ci fembra' 9,5
che venga dall’ Italiano sc4nzo ,° giicché per
fcanzare alcun colpo, convien fare un (alto pet spet *
traverfo . Tsorh. . .. |
s> Tu.ncoppa lo.Cavallo Pegafeo
‘++ Faje li. zumpe-de f{guinzao, e le corvette. #
Siz-catarenella, /4a natura della donna.
Sicchio , secchia .
Siceo , arido, smunto , 30600, dira fato.
Sieggio, calo, sedile, portico; v. Mita. e,
Sieppè ; da, «e è per, certamente , Faf. ,
9 «+ + + Orsà a lallegra, .
» Sieppè fta vata, la facimmo negra .
si - meglio Grivel feparatamente si è ppe.
lerpo, 47, e, da c/pro, serbo,
Si-leca, cet aziello che fi acne fulle perte
delle cafe. d° appiggionarti ..
Simpio , semplice , sgombro .
Sinneco.. Sindaco .-Sinneco de lo Pajefe , detto
di talun, che non-vefta ful buon gufto della
Città , o. ch’ abbia. an andamento, grofsolano.
Sino , seno, grembo , quindi vantefino se man
, grombiale
Sio, e tignd, e Segnore s Signore è.
Si Peppa , carzero ; v.. nella voce Peppe:
- 6QRR tal vale ‘tra noi Luol coftare fei grana
di noftra moneta + con altro nome dicefì ,
chillo che ba seje grana, Fal
si Ma. fi.la varetate no è ppacchiana,
,» Ha rrutto affè chillo che ba (eie rana.
Sifcare , fischiare, onde fifco, fischio , e fifca-
bratto .
Sirve , selve . .
Sifcolo , bussa , .il pl. Gicole., Qual 3 V. Te
» Gagglie »
Pal
F 2 Sti
M A
Sifeto, Semirotso, srcpao. Dicefi de' vali ‘rifen.
.titi da qualche colpo, o caduta, e d’ uomo
infermiccio . “Val pure Gelato, imtirizzioe ,
Deriva dal Francefe sessi. Cincr. Prol.
33 Non dico a chille Hi, che fe rejevano
* ,3 A mala ppena, e fiettio mieze filete. ® |
Sitonno , guappo, trasore : credefi corrotto da
Signer Antonio ; ma da che non fi ha -me-
moria nella noftra ftotia, nè anche per tn.
dizione ,- di qualche famolo finargiafio di tal
nome , perchè non poterfi trar da
Thrax, come fe diceffimu un guappo all’ ufo
Turco, come i Gianmizzeri Traci ?
Smaccare , chiarire, reprimere far conoscere la
vilià di saluno , onde fmacco, disenore .
Smacenare , immaginare è
Smafarare, forar la pancia ad uno, detto dal coc-
chiume .da noi detto mafaro , ‘onde fi fa ufcie
{l ‘vino ; come dal corpo fi fi per i apertura
violenta inferita, wfcir i amrima .
Smallazzo , ceduta, v. cepollone , meno.
maro . .
Smammare. Spoppare ; detto de’ ragazzi,
lor fi-toglie {l farte, e s’ incominciano ad. av-
‘yezzar è’ cibi più folidi . Om. lib. VT,
| 43 Fallo pe ninno tujo, che mo (€ fmam.
. ” mao. n»
Smancare, diminuire.
Smargiàffo .- Uomo , ehe fa i il bravo', Smat-
giaffone fuo aumentativo ‘ Cimec, cant. XII
's.
» “Non pozzo fa conofce a Ri fmargiafse ,
,, Ca nce ftong’io pe le staglià li pafe .®
fsaria , sraseneria ; miltanveria .
. Sena.
sMo 125
Smpatra, spada lunga, pet metafora brave »
gasppo s Fal.
agi Csà se lo fmarra OguINO | voze fre ri
Smafcato , Macilento.
Smatamerfeja , meramorfosi + AS
: Smatricolato, famose, dalla matricola , o fia
- ssa tal.forta dia provazione 9. che fi di, ne
nofri. Collegi a chi fi porta be
Smerioire, diminutre
. Spaantecare , scordare , dimentienre, onde. {men-
tecanzeja, oblio , dimenticanza . |
Smeraglia, medaglie. —,
Smerza, rovescio : a la fmerza, « rovescio .
Smerzare, rovesciare, metter fuoni ih di den-
c . 80, svolgere: Gmerzà Il uvocchie. ,. stravolto
.ne gli ocebi ,» diceli. propriamente di chi muo-
re, 0 che foffre qualche infulto apopletico ,
o fvezimento, per cui fambri. agonizzaze +
Smeforato , smisuzata., imutensar. > È
fimezzaro , dimezzare. ,
Smicciare , smoccolare, mirar bene, o die. lungi.
Smicciacannele , 5120060/40j0 strumento da fmoe=
colar lè candele, e foprannome per. de:
| Fifigne.ad Ad uno fpilorcig ,, ed è chi. facendo la
: earte a qualche: Nin, ‘poco canfiderato inft-
Hicemente la, ferve.., .
Pi e fmivozo:, milza, delicoro nu
mocco s scempiato da Hunss se por proltef rue»
s faru
somilt , se {mollecheare sbiieciglari il
Snlorhare pusgar un. luogo
Smorfeja, E {morfia , brutta figa, da uti,
deformitno, s e.
SIE) P3 ‘:.., Spine.
ef.
D
ci Jen
è-
‘136 s58R Ì
+ Spinleja,- Na, delld ragazza ‘, talor pie
tana .
Sea, meglio fdjàa se; riel pi. foje, sue è
Sobbrimare , sublimare , innalzare . -
Sodamma , e fodimma, sudore sudata forte cn
Solachianietle ‘Sabatino , vil prod
fearpe vecchie , che fio? andar girà o
Città con una: ‘fporta indoflo co’ vili A eil:
del fuo meftiere .
Solare, e .fofefà ;' derivato dalle. fote , ender
Via > partire. . i
Solaro, pavimento s astrico .
< 39 è + +%-« Che cchefta con la via
s De fà finerzare attuomo a lo folare.
Soltaziino, e follecifemo , sillogismo ‘, diverfo
- dal fe ch° è un error di grammatica.
+ E° da sîcordatfi il verfo-dî Maretale:
+ Eb-seliecàsmor mentula nostra facie .
Sommare, celbelare-, tirar conte .
Somarro, e fommarro, sth, detto d' ua igm;
»- » fante.
Sommeglisne domigliante, simile è
mp ci + garbizzare, Fal.
2 è cciprte talè faorze no' le :fone.
Sonagiie detto per ifeberzo if tessicolo , în pi.
fonaglie : applicaff pr prezzo ad som‘ vi:
e. e feti rrantera;,
dice totale, 00, veglione.
Sonaglisra, ng îera, sen piera ta canale, di: qualche: ani
intorno , detto
pole brrona baftonarera .
Sonfiverata. Oggi stranzo verace. Corr. Ni
att. Il.
» Mentre c° amma Ì
n Quanto la vita Tummo, Ì
» Quan
- s © P
+ 39 Quanto lo pefce Pacqua, n°
33 Quanto la mofca la'fonfiverata. #
£opierchio , sovserchio, val talora appena’ pas-
- sabile, come fto libbro è ffopierchio buono, .
. val a stento ‘vi st trova cosa, che gli faccia
i merttare la pena di depgersi. ° i
‘Soppigno . Quella (tanza, e mezzanino, che in.
tercede 1” ultimo folajo , o fia lafttîco delle
cafe; e ’L tetto:, Onx Lib. L' 1
. »» E Bedt a fa. Cetà, che fa lo potra,"
° 3, Le ftalle ad atto, e-li foppigne. forta.®
Soppofta , e feppofta , quel che fottomettefi, od
| intromertefi, a dir meglio ; al podice per
promuovere” l”efito. del' fuperfiuo: pefo.del ven-
tré, per qualche incidente attraffato , ed im.
. pedito..
Sopraffiggeja , superficle.-
Soprano , detto di mufico' ,. che canta. a quel
«* tono cesì detto .. | o
Sopranejare , sopravanzare s. sorpassare, Fal *
s Sopraneja la: mazzamma Solemano. —
ejone, supersrizione .. I
‘Sopprejore, e foprejoré, s&pertore .
preffa , srretsojo, macchifta da ffîrar panni ,
e dar loro la cilenta,. v.. zopprefla .
Soppreffata , noto: preziofo: boccone di carne por-
cinà falata ‘,. chie ft conferva: anche per giù
anziî , quarido: fia ben fatto , e. meglio con-
fervato o’ nr > vu
Sopprire , supplire »
Soraca , sorce femina da pat bparos è.
Sorbettiare, prender sorbetti. |
Sorchfare, succhiere, snghiottirsi succhiande ,
astratti col naso, succiare , bertraendo a se
con wremenza di fiato .
F «4 . © Sore
119
e
238 SOR.
Sore,«serelîa, e titolo diftintivo delle monacFe,
come Sore Morta viene co la savoza : aje
ppe ssore carnale la Fortuna. n
Sorece , topo .» detto d’ un dannatario di na.
tura , della qualità di tal animaletto. n
‘ Sorrejere. Spaventarsi, spiritare., morir quest
di paura. Dal latino surgere; e più diretta.
mente -dalla voce Francefe sursaut , soprasal-
to, reftata a noi. * V, fperetà, appatirarefe,
‘ fchiantarefe ,shagottirefe, atterrì ec.
Sorrejemento . Spavento. Corr. Micce. Pass.
arte IHIL ©. o
ss È chillo, che de tutto fto paefe
.+-° sE lo fotrejemiento, è lo terrore.. —
. +3 Chillo, che lo Spagnuolo, e lo Franzefe
ss Tutto fe caca pe le fare annore.
go Oimè ! ca chiù lo fuoco a ft arma ficco
: + ss Haje ca m’afcevolefco, è Micco, è Micco, ®
Sotiere, sorgere > dicefi dell’ acqua, partic, forjw
to, surto. SO ‘x |
Sorchiare , sorbire è: | i
Sorvigno , aspro, disagredevole , da fuorvo, il
serbo, frutto noto per la fua qualità mai non
; Buona, fe non, nel punto di fua perfetta ma-
turità o, . Lo.
| fo:zetare, suscitare, avvivare
‘eamiello. Corrotto di Sesemello. Marzapane,
. dolce fatto anticamente con mele, e, femi di
fefamo ; genere di femenza alquanto aromati-
ca affai guftata ne’ paefi d' Oriente , e di È
venuta. a. noi. fin dal .tempa degli antichi Ro-
mani, oggi andata affatto in difulo. A_que
>, - fti marzapani, che oggi.fi fauno con fior di
7 + farina di grano, e mele, e. qualche, pezza di
cedro candito , ed altri aromi 4. 6. Mino altri
o : ID
a°
v, .
SOT 13299
:: «fefifprati, cioè vermiciati. n, ‘zucthetto , altri
-* nb, G di coltantermente ia figura d’ us S. -
. Quindi «tiene le gamme .a sosamiello , vale
di qranto dir: siene le gambe storse. Ciucc.cant.
DV. st. 24
» N°anto facea no trillo 2 foftmiello >.
a Vale a- disp: farca ‘n» rrilfo scancio e Virgiz.
canti. IL st. 10%.
e n Piano che-a chillo bello nepotie' lo 1
‘3 Mo davz vale, ‘e mo no-fofamiello . #
Sola, il mare, Fal‘
.- f Ccirfia provato ‘de fofca lo fpaviento..
Sofcilnafo, fazzoletto da
Solciam ; e fciofciare ;; seffiare , "vergre” SI. nroce
. cia, bere.
Sofere. Aizarsi . Dal latino SMI + Ciare, cant.
o SF.i t9 Ge
»” Rapie |’ nocchie, vedette, e revedetee .
son ce trovaje nefcluno,, e fe folerte . e
Bolpecae LOSPESTArE > inamaginare ”
0, sogpettoso.
Ses. aria 1 grande nobile, ve ‘tube.
biente
gar
Aaa la nette ficure volando alla
| Benevento, dican
. ars ty fopra. vento,. vu
ss Sotto la noce-dìi Benevento
ad' efprivher dunque i Fafano, Rei ki-
SOGNA IACAMESINI , CANTÒ».
.1y Ccà nonce vo fort” aisso, enesppa vientk:
Sottana , «bite salare.de Preti se gonna bianca
donnesca, detta pur serramielio.. NARIIONE
Sainefturo'.. Canne cons pula è-quafi le
Îeffo, che lo sfere. Dal voce laniaa. reo
ial dt | Yando at las fpcta.
Pi
‘230 s.
che cinta ves o cipinsdie dr trito, *. ben
facilé, che anche gli antichi. avellero fatta l°
altra subrestation , per dinotar cofa cotta fot-
to coperchio: di creta, che noi fin eggi ancor
chiamiamo Testo. ( Vedi Tiefto. ) Ciucc.
° cant. KIT. st. 30. .
,, Co' tutto chefto» n° afciajene: na: «refaglia
s,, De prefatto , e no po.de fotteftazo è
Sozzelo, © fezziò ; socie , compagno, €. dezto
d’ uomi’ tutto corpo, € niente: fpirito , con al-
tro nome Tuttumpezze è.
, e: ppefa.: dicefi. d'un millantatore, e d°
un difpotico , Faf. .-
n'Iff-® lo core-mia,, lo fpacca è ppeîe-
Spaccamonte, millantatore, così detto da Pa-
fcartello
paccamonte: e-‘faimolo Saltimbanco chie
fi refe celebre nel finger la parte del Cada
Matra:mores..:
Spaccaftrommola». I raganzi colle: strammolo ,
ch'è la tratacle, fanno un gioca , che colei,
a cui cade la forte, tira-prime.il fun, e gli
altri , - mentre quefte' ruota wi. tirano fopsa per
- ifpaccario .. ‘Or taslb:coy forza, vanno
rÙa ftrominola ‘shbatzandb «Com --fstria ; e a rifghio
» divdur foi vifb n-chiunque fiiafi vicino:: ehde
fi dice a-ipuccastrosmasià j.che.dinoea 2//a
gieca; e colla” maspggor Ponf viole , ‘© iigordi-
. Tass.'cune. ttt: 986) .
cla da ele. *
Spaccatura , 4 aperture nre finte son colpo. accee-
| fa, Gi tal quella ndelle: mura ,
‘ ed ‘in font oscena natata-dellim. Deszs v.
.fpaccazza .. vitatumitor e. di
Spacca”, fessure pensa peri in font tn
RO, Fk: Seu L- ‘Le sO liso ti <i.,
1 9 F, «d 0
=
-5 PA 1
‘-° ‘n Ca fatta s'ha nia cerza na fpaccazza,
Lal %
3 E ccomme foffe femmiena , Ilà ffiglia,
3° E ddace a Îluce poie na giovenazza”
‘ © +, De Ninfa, e ben veltuta, e bella figlia.
Spactone, millantatore..
.Spagliocca . Da pagliuca : e dinota wr niente ,
una quantità. minima . Nell’ ifteflo modo di-
* cono i Francefi un brit d° berbe + Diol. vere
macch, IL. a
» e + è + Manco na fpagliocca,.
ss Nce laffo de laude, che l’attocca. #
v. cria. È "o
Spalatrone, pelo grosse, e talora forcuto per ap-
poggiarvi le viti, o pen sostegno delle piano
‘te ancor troppo giovani... c o
Spallata.. Specie di ballo contadinefco: ufato af-
.’fai oggi negli Abruziî, regione’ più fredda , e:
quindi meno» foggetta alla gelofia .. Prende il
nome dal battert fpatla con: fpalla luomo ,
e la donna, che danzano : licenza , che ne”
pae di maggior: gelofia non fi foffrirebbe..
* Cort. Micc. Pass. cant. X. a
‘4, Ed ogne foretana fu mmetata,.
Che beneffe a ballare la fpallata, #
‘Spalle ;. jettasefella reto le (palle, mor. farne 4l-
Cu CORLtO. ,
Spalleto , pallido ..
Spamfiare, mi//antarsi . i 0
Spimpanare. Schiudere , aprire. Nel fenfo na
‘ turale è il difendere i pampeni, che fa la vite,
e la rofa, el garofalp le lor frondi nella felice
ioné . Tess.
‘on Pata vose accofsì maie de matina;
i 9 Sole la cod mbanaje .
A | re mpana Ma
3it, 52,
a fi trasferifce a di A
Tullo, o PP mA vegle 0,.Je sfarzo del
Ri dite di doma fe per he dt
pompofamente , a dì chi va de x fo abbigh
vanti de’ fuoi talenti, ricchezio orlolamente fi
-Spampanata in fenfo traslato mi nà nobiltà ec®
Sparagno , risparmio, da fpara GARERIIA +
Bpanfio . Sferzo, Deriva dall preco
dappertutto rilucere. Onle EIeco mavparza,
di un ecceffo in cola buona per traslato dicei
sell occhi, come Spanfio d 3 Nd che perciò di
,) beltà . Ciucc. cant. IV. Pi pie > SECESTO
” Rrè quanno Mars c.
Spantecare . Partre , ‘venir (panto cammenava.®
estatico per allegrezza, m pai » Testar come
ce propriamente dell’ effer refo lia. Si di-
rofa ; e quindi spansecato”, a doglia ama-
- «tuto , dinota ) » non men che pa-
un :324mMmMOr P
Panteco . Core. Mic P; atr catto. Vedi
Fò ; -.. Pass. cant. VI.
>» porzì nnammorato , e {pa ".
Spant Pe Nifeta » che face tà a
O. 054 maravi Li
| bellezza . cosa da Snia. errore , paura ,
stupore Voce mmivarsi , maraviglia ,
. teffatà a noi daol L)
che dicono espantar per im agli Spagnuoli ,
pere ee. Corr. Mice. Pascrcame IL
1» Lo gran Pafcale fu chif y Va POP
s» D’ogni funneco fpinto, ” lo dico .
Spaparanzare. Aprir rutto ,e d’ogne vico #
piemente aprire. Dici » spalancare , ame
- % sprire. Dicefì delle s
. ca Par + q°
| . » E a hogli nafo'»° è fpap:ranzato,
Fit: . 1a, F0ja fta..lo nt . :
Natale ore al fuo, Poma del “Tali
ANI cont, Li 5L dica Taffo
€ È sh. 74 dice, venir tal vo»
ce,
rd
%
x SPA 137
«Cai della Papera, la quale ne' fuoi moti apre
| ‘$n niodo particolare ambe le fue ali. Altri
« —‘crede venire dalla pefca di due tartane accop-
| © piate, che andando in pari chiamanfi Pare»
zelle,.e tengono ciafcuna un tapo della retè,
e. per far piena pefca, qualor iucontrano fqua»
dre di pefèi, &i slontanano , e fi fpaparanfano
‘© Quanto più può diftendert la rete per poi re.
tringert farta la preda. II Lombardo invo-
cando l*ajuto di Parnafo , dice:
“ > Sfe recchie: appizza , sforgiate (lo nafo,
» E fpaparanza l'una, e l'auta vocca, #
Sparpetejare, pa/pitare , diceli di quel tremoler
. Imoto de’ moribondi . i
Spaporare. Aprire 5 cuore , sfogarsi parlando.
Corrotto dali’ Italiano susporare : ed È voce
addetta unicamente. a quelto fignificato , €
nori giù a tutti quegli, che ha la voce svsepo--
rare, Che nel-noitro, dialetto manca, e in di
cui luogo evvi l'altra susziare. Tass. cano
ZII. st. 66. n ” . |
3) Mi le. dace Goffredo da penzare na cofa,
|. ; a Ne la vole fpapotare ..* . VI
._ Laffamme fpaporare, /asciami dir cen .liben
s4 s fatti micî, le mie razioni , v. sbafà.,
che dicefi propriamente del. foro’, quando
perde il calore, v. sfocà. i °
Spara , cencio , da osp, onde | antico lab.
supparum. Quelta cercava Ulifle a Nauficaa
per coprir le ofcene nudità, ce: mov c'Avus
emtipov eyes sdad* isvoa , fi ppe ccalualerate-quar.
che mmattuoglio de (tracce, © na fpgra avive
"n venì ccà. Odyss. 6. vw. 1799.: — |
Sparace , sparago, detto d' uom molto delicato
di corporatura. i
. ' PA .
Y e . tra
"ri4 02 SPAR — . ..
.Sparalfonnate. Cbrrotto da sprofindare, fignifi-
i èa metter a fondo, a rovina qualche cosa .
‘* Quindi fparafunno , rovine, esrerminio . Cisco.
* cant. XIV. sti 15."
- 39 + + è + » Jate Figlie e
- ,, Jate fparaffonmate fti coniglie +.
Dinota ancora sparire, dileguarsi.. One. . e
sn Vide fj nà fi fcoppettelle . *
“ in fatti un tal verbo fin: da principio ‘fa pro.
priamente ufato a dinotar la: fubitanea fpari-
‘ zione. de’ fpiriri mafigni, de’ diavoli ec’, che
| penfafi. calar fempre all’ ingiî?.
Sparagno , risparmio, economia
Sparmata,. dicefi d’ una nave, ch'abbia fpiegate
tutte le fue vele ,'e bandiere, e di cionna or-
‘. nata pompofamente- per far comparfa : fire
‘ mento’ da pedante: per batter Î ragazzi ,. pale
mata; lat. ferula.
Eparlettiere , cierfore , da fparfettejare.
‘fparo , disparte je prima perfona del verbo spe-
.rare , che dicefi dell’armi da fuoco, archi ec. ©
e lo scoppio fteflo, torre 5 paramenti.
Sparpetolo ,, fparpeto ,. amprrtar lungamente , €
‘con impazienza , v. fa To cuolio luongo.
‘Sparata, bravatà di parole. di
Eparte, n disparte, da parte , Fas.
» Iffo fà fparte, e ffa tutte contiente,
*Sparfie e (pirtére dividere, donde fparruto,
» dover pirte, aver'ebe fare .
SpifTorare , spestofare dalla paftoja , noto cep
* de’- cavalli, quando ft tengono fcapoli nelle
‘’ emmoague ‘all etba, ‘corr aîrro nome Fergie :
torre altrui I"offràio ‘di Paftore .
Bpatafora; rissoro, che subito mette nano a’ fin
$i s Fasano: sd
e ” Vive
sPE ‘385
“ o: Winta 10Spamifora,,. ch'è benato .
| 3 Dan Aiteemmede a ja formì co mmico.
Spatola, fpezie di meftola.,,ma di -legne, e per
ufo di dii luo gif maciullato per fase
cader le asiflayv. mangano,
Sparole;are. Dioelo gia linayche hatteli colla (pa.
. r farnerufcir tuste le arifte, «dopo rot-
pong co la maciolla.. Vose.intieranrente reftata
a noi dalla Greca. cadpuere:, fecero, e collo
feto fignificato .. Giuoco. cons: FII. is.. 11.
3, Nere refiano: actossì. (patolejate.
. < 3ple tranne, te termerelle de. le; vite. #.
Sparuto, scomparse dileguato , suarto , smpal.
« »
iep 4
|; Spercione. Dismigonny: spiesiare, sciogliere ?
, inoosr
&
,, No lo (peccecarriano. na femmanmu:
1% 3g°Tuatte chifiar; che cardano ‘la.lang. #
$peccecato . Skmccoto.> Quindi perfe:sarnte
lemmcequafi come l'impronta flacca-
ta dal Lao cavo . Chace. cant Vi, st. x8.
La poarià .femmenifro pecaecatò. .
pat tape o ca,
Re
— Spedare , vie "nen camminando ,
1. ppctete cidunionssg:i prodi ewobid:n0 .
Spedurzo s gamboncello del parco , cher faiaro),
. «ek affimeto, è di ettime: “condimento per: «le
noftre mineftre :-diceli auche«tmslatamente de
peccecato
igta attaglii, sgmgratto
meio ingl, mamme, Fe
Ss PE
Sa uorce, avaro , sordide. Y. (pieedo , PE
È olantorcie, fecamolleca, maflò , o 0 firatto
‘. lefena
Spenfate ,. .refpenfare , e delpenfare, dispensare A
Spenzaramiento , s ‘spenzieramentay 2703 CHTANDI.
Lperciare . T'ampassere , tteffrare . Dal Frad.
.cefe. percer , che originariamente è dal lazino
pergere - Cort. Ros att. W.
- | »-»$, E fo - cheffe
n » Da non a° Fonzs
», Lo tavolone de fto nigro pietto. ®
re, intimorirsi, palpiture., o mesir di
‘. paura , Fas. l ufa tranfitivo : -
‘, n E chi fi tru, sbottzie pò, cche prociede
<. > n Coofì ppe fpergrae Ji vidanante ?
Speretato , spiritato , indemoniato s more di
SAUNA ‘
5 rire, detideras: ardintemeite fre a suenirno
. dome a dennb:igravida., vi .sfegolì ,.
-. fperuto , quest morra , o Svesmo per «
.920 Fas,
3» Nè ppe lo civo cehîù anto fpirelie.
‘ Sperlonga, Karol sietto: di donna alta assai.
up primera alle mal ne? paci tend di "alt
Hercalcagna
Spafefe., ‘dispenzersi, astenersi; y far 4 mene.
SpeSeià , esser: else Frequente .
Bpefelejare, Mizar in. mano, 10lirvere, come fe
fi volelle peftre ‘an ‘grave. Om tb. DV.
» N° aruojo tantò aizava de cant
”» Gotami unerSpeloleja ro ‘duje capi. r
SMIRAZI > vt SI LIMI lata 0 , Spe.
®»
TSSPRE 0. 3377
Speltellò | pestare, romper de opta + -$ dqmibi 9.
TERI è ION i A
Spetacciare , far in pezzi, in quarti, .
Shetale s spedale, dicefi d’ un T iferabile, o@
.- tn pieno di guai fienfi fifici, fienfi morali.
Ire a lo fpetale , esser. ravinato . Stare a
mmuro a mmuro co lo fpetales fare mal ri.
“ dotto per povertà, malattiggee. |
; Spetejare , dissipare. Ò :
:Spettorene , pugno forte date in petto , urte.da-
so con impeto a pugno chiuso. i
eSpezzatiello , vivanda di carne di capretto , ©
gallina in brodo fardierò con uovi , cacio ,
pangratto , petrofemolo, pepe ec.
‘Spezzeca e fpezeca. Uomo «vero, e sordide,
che fi lafcia tormentar dalla famie per non
fpendere . Viene da fpizzolejare. Palm. Son
sì Spezzeca mio faje, che te voglio dire?
- 1° «39° Sta vita;:che faje tà, non fe po fare;
pezzejaria ; anticamente fpezellaria , come da
taluni. de’ contorni. di quefta capitale ancor
‘_. oggi fi dice, spezieria, e luogo immonde.
Spiare , domandare, far ba spia.
Spiccecare, dicefi de” capelli . e del filo, o feta
. in matafle imbrogliata, che fi fciolga da man
flemmatica , e paziente, e per traslato detto
. dagli affari.. » ci) i
Spiccecato , sciolto , timilissimo , * lo diavolo
fpiccecato, è brutto quanto il diavolo, cui
sassomiziia în carne, ed ossa. Faf, |. .
._ . sy .La parlà feramenifco fpiccecato. |.
Spicolp , spicchio , spigolo . No fpicchio, 0
, Spicolo d’aglio de cetrangolo ec.
Spierto. Sì dice di thi vì ramingo, o incerto
. selto fcopo del fuo viaggio .. Viene dall’ Ita,
dt po, des TO, Vi lizie
®
‘138 ,. - a6 PI
e "tb vprttà, nb già dell'esperto) cn
de. mal diffe quell’Avvocato, che volende: to-
.. fcanesgiare parlando innanzi ai Giudici , dif
© 3e, che il fuo cliente era andato esperse per
‘ - #1 mondo , e fece ridere tutta |’ Affemblea.
* Cort. Ros.' arr. ILL _*
> «>» Saje fe Mafe ave afciato —
, Titta; hè fpierto lo jeva cercanno *
. Dicefi però al: contrario. nel noftre dialetto
‘è spierto, per esperto ,, e per dissipato : e'
prov. ire fpierto, e nnemierto y.val now rre.
° var sede fissa s gir vagabende'da misere
, errone.
€niezejo, pepe
=pilare, spillare. Spilare patria; ri/asciarsa il
mentre Con uscite dî corpo fierissime +
Spingola, spilla .
Spirazejone ,. ispirazione» © O
Spiritillo; detto d*%om coraggiose , 0 vivace €
Spito, spiedo, schidone. o
. Spizzolare,. dice dal tor dalle torce quelle la-
. grimette di cera',. che' colapo intorno, ef
.cavar da”denti i filacci dî carne, o fimile,
intromefficifi nel’ mangiare . i poi non.
a chi daffi: fra: noi: il: titolo di fpizzolanto»
x cie , - ” l
Spizzolejare, Nel fenfo proprio dineterebbe l’endar
rompendo le punte , che nel noftro: dialetto
diconfi pizzi; ma fi trasferifce a sigmificar chi
mangia a piccoli bocconi qualche cola, prin
°cipaltmente t rafpi\di uva, dicui fe ne vanno
* rompendo, gli acini, n dopo daltro « Quindi
inota mangiar a ftento , e fenza pervenire è
fatollari. # S
\ Spollecare. Pr/Zucciene; spogliar l'ossa dalla car
i n
- 3 fx "a . . Vo. _ Y Li io CA° se Lo
-
CS 2 Apo
e “mdlgi asiboheia» Pare vi gie! venga perciò
da una antica voce spolpecare. riche è duidata
e: in. difilor Omm kb, DE . 0
se Ne tenite aute dinto a ssi cervielle,
“1% », Cie .derve::{pollecà ssi morticielle , P
Divefi ancora per misutamente cogliere ‘ dell”
- etbe, e feerte pre minelbe gcosl pur: di fiori,
frondi èc:: e parlindofi de*vibi, ‘e cami, val
-‘ nettaste: tutte g' come # bu già. spallecate n0
capone, vai so dl ba | vangiato tatto 3 detesani
‘ dest fin osa.
-Spona » spetta ‘v..fajettola.
Spoutare, row /4 punta ,. sconchiuder Pi
pustaenoe ;. COmparive ss mascere - ‘» Va fgui.
gliarsi
s forte di mata: armate di ferre acu--
fo in: 1 prata. y El drone .
ir redle aggiunto 6 "val ua e parlar
1» Ed accompagna lor pparlà niute:
° 3 Co.ga fazto:de.cuozia: lo Corsute.
-Sporchia . Nel fuo fignificato naturale-dindta î
‘print bottoni «le pere foglie s che fpun-
tano. dalle: piante! , ‘o: duggli: alberi . _Sicchè ve-
defi da ha fua:. origine» «dall.
esporrotias de ‘latià:,..:‘ onde pi Ttadiani ibbe
. TO NIE tig ngi pr
i tate ogni picciole: quanti
di - Cmachvento di cola. ed.in:quelto fenfo la
Samto Villani. nel {ao «Poema intitolato.
a Sporchia de lè deri Cora. Misc. Pass.
cant: Zi
Che.nep ce: cliede: (perchia de he gente.
Sporchiare. Distrugger la sanza; e fi tragferifhe
X
(790 1 $'P "6
‘ "7 dinote To-Eparire ‘andar. dia. Virg. cant.
i IN. st. 143..
» Iffo, e lo figlio * ‘tutta ne, fporchiava
v, "ile , shignare , alliceiere , squagliare .,
' allippare , , , affuffave., sfrattare ,
. fcriare. F dice, che fporchiare è lo sftel-
fo che fimammare, o allontanare i lini
sporta Troja, quando Je vien meno i il latee.
ione. Pipitnello, Dice d’uom che .gira
uti i notte, od almeno più di notte , che
di giorno. "Gratta de ili Fagioitgr Ml è un
a vicino aiepoli fee! la porta Capuaza |
pna che foprafta
il campo de’ Francefi comandato Mep; dove
Lautrec'reftò .defolato dalla pre, a pe più
vero dire, dalla malatia di quel paludafo luo.
9 nel 1537. È cadaveri de’ Francefi faroeo
polti in quelta vafta grotta. Smile alle. Ca-
tacombe noftre , e di Roma tagliare nel 1 tufo:
Ciuco. cant. IV..st.
Fatano :
n Ed io fo (porteglione , e fso anfato
9: ,,, Vedè de notte meglie aflaje la via.
‘ Splortella. Piccobe cesta + Si trasferifce nel. no-
firo Dialetto mente , che in altri d’Ita
» ia a_dinotar nasura delle denue, ed è
voce imaginata per sr_mose dir posta. Onde più
moceftamente fi Fio sporta, € nel fuo dimi
e sativo sportella.; Cert. Micc. Pass. cans.Il.
-3> Pò falaje dinto la la fpostella
», No pocorielle de fale pelato ;
r Decenno : tè, ca chiù faporetella .
19. Sartà, quanno “aie po lo marito allato.
-
+
—_
SPO er
efto- coftame ftranifsimo , e quafi fapertti.
Sd
rigfo di -mettere. il fale nella natura alle bam- ‘
bine, allorchè nafcono,e per la ragione appun-
to indicata dal Cortefe, ancor dura ossi nel
volgo , nè i riti della noftra’ Santa religione
‘4°"hanno abolito. Sarebbe degno della coltura
del sieftro fecolo lo sbandirlo , tantoppiù-che
noti fi vede produrre alcun veto effetto fi-
fico. La) e °
Sportiello , sporzino , finestrino.
è
Spofeto. Cotrotto da expositas. E’ il nome,
‘ che noi diamo ai bambini projetti all’ Ofpe.:
pale della Nunziata , che fa ‘1° opera di rac-
‘cogliergli. Tutti quei, che adulti non incon.’
trano qualche fpezie di adozione , prendono
cognome gentilizie quefto di Sposero , che.
perciò è afsai frequente nel volgo. Quindi
-effer «di cafa Spofeto , vale esser bastardo, de-
geneiante. Om. dib. I I
3» Nullo nc*è ccà, che paffa pe lo chirchio,
53 Non faccio chi è de nuje de cafa Spofeto.
Vuol dire: Niuno sra noi è bastardo , e ds
meno degli altri, ® |
Sonata e fputazza, sputo , saliva: in dimin, --
tazzélla . Piccolo cnr »- Fare fpotazzella è
nodo proverbiale indicante, ver gran veste,”
e non poterla soddisfare. E° tratto dalla ve-
riffima ofservazione , ‘che [*ardente defio’ di
gualche cibo non foddisfatto genera fubito una
pezie di continua piccola falivazione non me-
no alle gravide, che agli uomini flefti. Trord.
cord. Ill. SO
3) Jo faccio Spotazzella a no 'pontone. *
Spottorone , in pi. fpottorune, pwnzeni, urti ,
pugni forti , ed a braccia stese. Fas,
-» Che
n SPpR. I
;» Cche ppigliare- da vientà 3.-fpattormae ..:
Spozare , pullulare, produrre , 34 sguigliaze ,
Fasano: i
3, E fsi be antico ‘tempore fpezava N
s, Sordatune valiente, e aro;e petffette , -
s,3 Non mancarrà de nne cacciare a o
» Ca fempe mette cshiù mareche fosta 1: -
Sprecare, dissipare... _ ‘ne
Spreflummo , profumo, ma per io più èn fenfo
di peffimo odore. n i
Sprefonnare , a5bissare , v,riparafonnare .
Spreffunno , fordo, voragine , fasso , centro del.
la terra, limo fondo,
“Sprellongare, e fprollongare , «e//ongare, differi-
‘re; v. portare. SE,
Spremmentare , prowere , sperimentate .
Spricare, e fprecare, spssgare .
Spriorare, far che-uno più nen sia priore cè
me dicea fra Ppeftacchio. al iuo faperiore,
col quale. folo era- in un conyento, 0 se sprio-
ro, e valea dir Io. ti Fascio. sole. senza Queer
cui comandare.» . |. ‘Ag
Sprefonare , sprigionare , sScarcerare
Sprefelato:, prefilazo.. ‘’.:
143
Sproviere., e fpraviero , sparyicre , note uccek.
Jo di rapina , e forta di padigliaoe all’an-
tica. : ” . N N
Sprovifto , smaprewveduto , © cui manchi cose.
Spruoccolo ,, leguetio per Jo più aguzzo , maz-
zarello , nre ha mpizzato lo fpreogcola , 84
« fatto punto finale , più -non ze ne briga.
Mettere fo fpruoccolo a la coda ,.stazascare
i lo fcianca; spronare , pangere ;: all’ uvoc-
chie, euerney pd ispirare invidia , dispie
cere. 1 com cm 1A ,
Spur
.$ QU: O 14.
Spungolo , palitale:, pungolo . se
Spuzzare, sere in aria , in contegno ,, Fas .
Mm La fpuzza da Regina a le mmanere,
Spuzzabellezze , squasimodeo s ganimede , un
alon Vanesio.
Spuzzetta, saperbotto. visensito . i
Squacquara . $i di dice così la bambina, che nafce:
Ha fatta la squacquara nfafi-dir trà noi di.
ci bi: ‘porterito femina..Cort. Vaj. sant. HI.
Pocca chi ave bella seda a.fare ©.
s ; Befogn a da na fquacquara ncegnare. .
. Il ra porto delle. idee, che ha ‘prodotto il tra,
sferirii la. voce sguacquara, che originariamen.
“te -dinotò la conchiglia aperta , alle bambine,
è così facile a trovarfi , £ così ofceno , che
ci -crediam difpenfati dallo fpiegarlo rai letro.
‘ri con maggior dett ettago . .
Squacquarare. Dicefi d rumoreggiar dell’ scqpa
che bolle, e dell’aprirfi tutto, come fi aprono
«le conchiglie ‘ Quindi s che derivi dalla
voce squagui liare , che metaforicamente di-
nota r d’ alle rezza. Tiorb. cord, IL
» Pansacchio già fe fquacquara flo er
- pecche: ica Cecca mia ‘non me vò bere :
43 u rack, -€a jer-si. na, Ma' more.
“ Mi Lal recchiare.- Schyge-
‘serate, 'dilatdro assai: E} vooe., che.non ba,al.
> rara etimelogia , che. dati? dealiano squarciare ;
«ana altersta ad arte per far. col fugno, e col.
sila proianzia. inditar ciò. che fi- vuole: efpri-
mere ; cofa conforme. al genio di molte lin.
-signa:, e dialetti: , ma.fopratto. del Napoleta:
no. Anche nel’ latino fi trovano voci » che
balene hanno inlga origine. ‘etimologica ssche it
È pra
144 © S° Q- U.
proprio fuono, come il Teresuztara di En..
nio. Ciuec. cant. XIV. ut. 19.
3» LO -nafo sprofelato , e peocerille
. 35 se-le fquaquaracchiaje . * AS |
Dicefi propriamente delle pagnotte, che levie
tandofi troppo , vfano-, allazgansi, am-
maccansi , -perch Sa ndo di punto , perdon
il lor fefto, ed efton dalla figura , "e forma
datale- dal lavosatore: facce, 0 aaso squigua-
racchiate, val wise po naso schiacciato, alla
chinese ,
Squaglià. Li quefare , spavive .
Squaguigliza Uiucioni d° amore. Fis.
» Squaguiglia lo, marito, e a lo ggiaa meco
unta Ue jelo .dà la: gelosia.
Val pure «prir il cuore ; e Quiadi,
dinotare |’ inzenérirsi , ed anche la lenire
dokez-a, © per fentimento di tenerezza.
Om. lib. V.
o Vennere in che la mainma s che ai
» Quiglia,.
"ve Vede, s' addomecchiae, ch'è bona
ene. l'etimologia dalla voce quegu:glia ,
‘ conchiglia ufata -da’ moftri antichi , ma..oggi
. *difufata : onde sgacmmigliare. dinétà Dl’ apnrfi
DR PIada, feconda oi i are, pi al
-ì E ,s 0 e
tra voglia che ‘sbbiato ; giacchè farà. Temmpre
- difficile ai: navuralifti indaghe 00fa
-’ nelle levo asioni le: Sfirache, aimale di sos
corto dialogo.
. Squaraquacchiare 9 achidera N jguomare di, dee -
W rire.» n» «
° ’$quarcienaria, v. ‘avendo, ‘è Sanarcione ; ume
»pitan Taglia-frittate . N |
| Square
ii
1° tel
. è . è $, Q.- 145.
Squarcioneji , mai//ehtare , vantare., o’
Squartare, e squartarejare, squarciare , Fas,
a E ll’è fquartarejato chilfò core
3» Cchiiù da fo fdigno, cche da lo dolore.
Squafe. Carezze ‘smorfiofe , che’ fi fanno dalle
donne a° loro figli, o agli amanti. Pare che
vehga dal latino stuzvium. Tass. cant. V.
st. 6I.
‘ 3» Ma fibbè mamma è de forfanteria,
» E tutta fquafe, e bruotcole, è ciantiafa.#?
Quindi squafille , seberzevoli ‘tenerezze v.
vvruoccole, puattarelle,, jacovelle, tennerum-
me, mmerruojete , .verrizze. |
Squafofa‘, detto di donna piena di difficoltà, e
di vani ed inetti defider) , che fon il flagello,
e feccatura di chi le ftà intorno.
© Squatrare. Osservare, guardare con attenzione ,
| anzi da capo a’ fondi una persona. E' prefa
Ja ‘metafora da’ Maeftri fcarpellini, quando efa-
minano un' maffb di pietra da ogni via per
poi tagliarlo. Ciuec. cent. XI. st. B.. +
», Fujeno ”n miezo la chiazza addové jettere
so Squatrerino tutte chelle che benettero .
Nel Diario di Matteo Spinelli all’ anno 1258.
fi legge: /o mese ‘d’Aprile in juorno de Santo
. Giorgio lo Re Manfredo fo in perzona a de-
| signare le pedamiente de le mura, e a squas
- rrare le strate de Maîfredonia:. Qui è in
‘ fenfo dì riguardare , ‘ed infatti le ftrade di
‘quella piccola , ma bella Città:, fono tutte -
ritte, e tagliate in quadro. #
Squietato ‘, spensierato , celibe.
Equinternare , dicefì de’ libri, che si sesolgone,
Squinzaglio . Spago ritorto. i .
5, Se cala, e co na capo de fquinzaglio.
U
Diz. Nep. T.IL G » Se
146 STA
i Se l'attacca a lo pede.. *
Ssaodire, esaudire. Ra Ì
Sso, codesto, ssa, codesta y ‘in pl. ssi, esse.
Ssobbedejenzeja , disobbedienza è di
Secbbeflare, rovinare . SO
Ssobbrecare , dissobligare, v. deflobbrecare; .
Ssoffrutto , usofrutto , v. zoffrutto .
Ssoneftamente disonestamente . .-
Stacca, giovane giumente, 0d asina , treccia
di capelli, Fas. .
» De ffte ftacche accofsi ghionne , e fmar.
», giaffe .. co.
3 De capille , che chiù nne voglio fare ?
Stachejo, Eustachio n. F
Staffetta, novella , ‘e’ lator di questa, e di
lettere di premura , che corre per la poste.
Stallone, animal padre, come l’afino , il caval.
lo di monta ec. quindi sì detto un che fia
molto dedito a° piaceri di Venere ,. Fas.
»3 Nè ccà pponno allegnare cofliune }
| Ma ferverrite fchitto ppe flallune..
Stampìta, strapazzo , passeggiata , lunga cant-
‘minata , incommodo. Fas.
s3 De manco-ne può fa previta mia
+ —» De te pegliare tutta fta ftampita. #
Stanfelle. Grucce. Dal latino stepia sla ftaffa,o
| più precifamente dal fuo diminutivo srepella,
‘vien quefta voce , che propriamente fignificd
, quella-gruccia , al-bafso della quale evvi un
piccolo fegnetto da appoggiarli il piede, o il
ginocchio di chi zoppica. Tass. cant.I. 53.30.
“3 Sempe aggio avuto da concià ftanfelle. #
Ire co le ftanfelle , 207 reggersi in piò , an
° dar male...
Stantivo , vieto, v. granceto, —
s
Stan
®
®
-
STI. i 147
Stanghetta , ssrumento da cormentare. Fas.
Stanza, iftanzia, e ftanzeja, tamera, istanza ,
querela , che si propone ne’ Tribunali ve
Stavza d° una canzone. 0 .
Staro, stejo, mifura , e pefo di dieci rotoli, ed
un terzo. Ì |
Starza, pezzo di terrone , seminaterio, .
Starela, e ftateja, stadera, dicefi fcherzevol.
mente. talor.‘della (pada- dal bilanciati appela
al noftro fianco.
Statola, statue. .. e
Stencare , rovinare, romper i stinchi, Fas,
sy Ne flenca quanta gente li’Afia aduna.
Stennecchiare , stirare , stendere, distender le
braccia, e le'gambe sbadigliando, sdrajarsi, .
dicefì propriamente di ‘quel -diftenderli fonnac-
chiofo, ch’ uno fa in ifvegliandofi .
- Stentino ,. dudello., in pl. ftentina» Vederefe le
ftentina , guardare con dispiacere Alcuno +
Fà cofa co le ftentine "n braccia, farlo a mas
dincuore . Fas,
- », E fsa Ddio fi ppe cchelto mo a Îtebotte
s, Co le ftentina °n braccia fli duie magno.
| Sterrafinare, Aandire, espellert fuor di Regno y
‘dal lat. extra serra fines. -
Stezrella, diminut. di (lizza, gasciola , goccian.
lina e’ : ,
Sticchetto , legnetto, che fi pone per fogno fifso
.3n luogo da non paffaf Pond ftare a fio:
.chetto, vale srar 4a sagno., procedere con ri.
serba . , °
Stiglio, istramento , attrezzo da s‘yes, | ago,
.da sabbia | © desina , per fineddoche così
prefo . Stiglie de cocina, fon gli «ssrezzg di
CUCINA è
G--2 __. Sti.
14 $ TO
Stigtiole de porco , «ro deg Interiori di tal
‘ animale .-
Stiento, srento, fatica.
Stimmate de San Francifeo-, notiffime. ‘venerabi.
di cicatrici del- Santo, me. «traslatamente detto
per tormenti infoffribili ,. ed inquietitudini @
animo date a qualcheduno .
“Stipare 3 YiSer bare .
Stirà le ccavozette, sver aria ’ alrerigie s 00
nar boria.
Grirare , tirar avanti, farle lunga s'Fas.
s, Ma perchè ‘ogrrino vozela
, Ammore non ce -feppe autre cche ffare .
Stio, o disteso 1,
Stizzare s irritore, sbezzere, abbezzare .
Stizzefere , cader a goccia 4 goccia , piovizzi-
cari Co
Sto, questo : fa, questa: in pi. fli, fle ac.
Stofato , stufo, ra,
Stejare . Nettare. Dal latino extergere . ®
Stojaucco . Salvietto di tavola, che ferve a ss0-
gar la vocca. ln pL Rojavucche. Cert. Pam.
Fest Siglia fo fio Te magnare
» ‘Figlia javuoco , e fe m
s, Tu vuoi, ftiennelo °n terva, e vi che bene®
Macao, .emim30 ’ valore x coraggio » Fas.
3, Oh che nn°aveffe dece de vint’ anne
‘ 9» De fso ftommaco tujo, e fciala core.
‘$tojello , Vucignuolo di sfilacci, ‘ebe si pon ned-
be ferite , onde nen ce vò: Rojella , val è
mule incurabile.
Stompagnare , diceli del levar alle botti il fon-
de, da noi pur detto sompegno , quindi tra-
_ -rslacamente sondare , sfendoigre , acciaio e
‘STO 0 7 149
fracassar le asse con busconatt ad alcuno.,
-. -JFafino : i
3, Chifto quanno *n chele arme ia vedette,
» Diffe : chelta gnopatre ftompagnaje.
toppafare , e fiopefare , stupefare , maraui.
€ zar e. ” n . ”
pa , dette per furberta., scaltrezza . Fas.
si Pp° A Mi marea hi a .
Stoppata, mifto di ftoppa , bianco d'uovo,
PERSA ar
‘. ferie
to, e tretnentina, che fi mette alle
.: +2% - n. . UU
Stora , -st0je, fpezie di bifaccia: di giunchî' da
| trafportar fu de’ giumenti mineftte, immon-
- dezze, e fimilly e Imghe falce, o lifte pur
di grunchi fimili a ferze' di tele o panni d”
arezzi da flenderfi fu de’ pavimenti per riparo:
. + dal freddo, ufate nelle cafe magnatizie nell’
inverno; da sepe*, sterno, donde. spopa., stra.
- aulam. O 0
‘ Storia ,. ftoseja ,-setoria , chiasehiera, opposizioe
. ‘mo, pretesto. Fas: a
‘ _* 3 Now ghi twovanno fiorie. o
o lio. Turacciole di ftoppa , perché di
. eta fuol fari ne! fiafchi di- vino. Ciuce, case
e SI, Ze l E . “ i i
“© Ne piglia uno', né leva fo'*ffoppaglio, #
Storta da: ftuorto , ed rstrumento du patron, o
distillar liquori y°- esorta: di sciabla. all'uso
aereo. © SI
x :s qgonfiare; strogzare, strangolare:
Storzellare , disrorcere, storpiare', obliquiare ,
quastar la fantasia, dicefi pur delle donne
+ «quando lor: vengono. gli effetti ilterici , c6°
Fanno li storzilte “o
a Ger 17908
Gr Stra»
dr
TR
° Strafalaifo è Uomo: miserabile ; » E° voce tutta
‘© degli Spagnuoli, che dicona estrafilari» nello
eta 1 O. fo bb. el è o
sx Po nce fujeno sej ario,
ì xx Che noù {6 cofe pe SOT aialarto »
‘Sirajere ; sscire ; ; me la ftrajo , me.wesco, me
me vada via.
Strangoglione. Scberanzie , MPEIRA Corr.Micca
Paso cant. VII,
» Che ne crep ca fenéva lo Patrone |
s» Appifo, pe quann’ ha lo ftrangegliene .®
Stranio € Atranejo , estrameo, stramtero .
| Strapontino , vil materasso =.
NO ppaonare s Squassare s apnapipar cos impete
: man altrat qualche cosa, qQ
nata dicefi. quello strappatasebe dà Ò ragaz
20 alla poppa -della nnerice enel succhia del
latte < .
| Straportare,, trasportare.
Strato. Corrotto da cssresto ..Si dicono così È
numeri tiratà a forte nel :giueco «del lotto ,.
diftinguendofì in prima: isratto , secumna.
. tratto ec..Om, lib L - .
l » Trova caccrno, che locpei marne: eftratto. ©
ss Sempe annevina - #
Val anche delicate» di gite re salle Com
poratutea ..
° Stravaltanza,. sesuberanza e
"Stravefare, e ftravilare , romper la. Aeccia ad
alcuno, «defirmarlo 3, da prata > LOPCET: gli
occhi, far viso arcigno., ciocchè
10 volto niente galante :-talor detto. per nari
menar d° in ingsurse s. gru ovManci , per losum
«mordere, dicaciter ludere, | *
i» è St
La
sGermifo., un d° Balice fuse s edi mesehi. °
._29d cendizione ..
Stregnere , stringere, costifiare s obbligere..
£ etare, fiamchetti .;.
trellazzaro , che svrilla sempre sd alza la:
voce da ftrellase:, gridar, alto
. sStrelliffà,, ‘e rel Lic , ebbelli sò , , fici pro-
. = priamnente: delle denne ,. quando» fi. lifcian le
. chiome, fi ftrofinan la. faccia, e ’l petto, cal.
..» le.lorunzioni , beiletti:,. e- pezze-colorase, ec.
‘ Streppare, divenire sterile, sventrare, svadica-
. #é, onde-fiseppa, val doma infeconda o
«Sereppagna a rezza. diceli
trep ne , gambo ,. e per lo iù fotto; cefi
3° DA di balla Li bet. P °
Pina sveliere;,. «Vi sbotane , | fiarantolà.,
ftorzellà , , stvabiliare Strevellare. Il avocchie,
I vrigidie gii occh: per orrore, Maravigiia ,
, degne ec. stravolgetti. Coll’uvecchie: firevel-
ate, «agis ocebi svolti, stralunasi; Fafano :
| so LI’ uvocchie a- .lo-Turco, fe le-ftrevellaro,.
Btroverio -Savnaguassorj diserdine:, serage., cnu-
° dehtà , coss.grande..ed' ozribile. Dal latino.
strepere ; e forfe ebbero i latini la ftelsa. voce
streperinaì come l'altra rirepitas ;: ma quel-
‘ Is nen farà: giunta anci ta i pechifimi crit=
tori, che fi fon falvati dalla ruina de’barbarî,
. Fà ho ftreverejo val fer nei grande stra-
e + #. Fafano dice ne’fuei commentarj al Taf.
0 : effer ‘queftà. voce derivata di us rale Spe
finto! ne ognome Sinevier,: che fetto
ippo. II. da: Sopratatetidemtò della. Campagna.
: ft'una enfa di faecufciti nella Lu
lia, ed A 20 è 4
tto s stretto, avaro, che Gino de - spino
Ga ‘pur.
N 152 5 TR |
ur dicefi: costiere 2 lo Britto, Vitarattan nto
? sito angusto , 0 colpirlo 1 CITCOStANZE 3
do cui non sappia, nè possa risoluersi ..
Strolaco , estrologe : in fetn. firolaca , Di ‘frela.
vo eheffa er.
Strolabejo , astrolabio ye: Liteacirvo e US
«Stroncare, saglixr in tondo > ‘le le Aroncanto: te
mmano , val gli persa voglia di ‘fat cora s
$tronare, ulaar la voce , gridar: cèn vece de
suono ( nel noftro dialetto sruono 7. she es
sorda, Fas. "o. me.
> Stronava lo a lo Gigante @h f ccbillo .
Stronzillo , e ftraazillo,, emicciattolo, sm da
WTCHLE + Fa f,
», Mo Abbate Strortziltò cchiù non citotà
Strozzejone s ostruzione, € direrazione, - °
Strudere, vsruggon 4 consumare. *
‘Struffote , forie di paftella fritta ,-e condite «coh
.- mele, e zucchero, talor in «fenfo” di Ugisasi
ade, firaffolofa:; . denna Capriceolage ; Sorta
. da rURIoN: delicato viventi:
Serummolo Froseoha Dar Greco Lagos ‘o da
sy Chi perno so setole nasci ,
,, Chi fefpaffava ‘co li firammelitte fidi
Straunzo:, estremento umano, foife ‘da; ‘spartoe 3 it
passero, da.che fra tutti ‘gti vecetli .
più fi diletta-di beccar tali fotvifezze * . 2
Struoza *n: maezo. | Giocofo noftro detto/po Pare,
e val «fto [èv' Fra propria de' fnciull?"per
. vinotar,- che fr-ceffistial. razdire, e ‘dea. er ‘per
... derifione: dî celti ... che tra. loro” fi mette ia
MEZZO . Ciucc. cant. X. 12.16. |
‘» Fa ftranizo tamiezo. ca lp culnoro » Pa,
LS
°°
4 a
Su. STU i. . 0. rs
. Parfandofi di Mercurio , che fa ceffar fe si
tra combattenti. # Fas. ‘o.
» Dicette , ftranzo ’n miezo , e lo cavallo
», Mpezzaie nfra loro , ed' a Rraimunno
s” C. . -_
Strappolo , e fluppolo, vedi seppo , «ppelaglio,
, Autaccio, da suprdor , o.sigAor, durum , forte.y
firmum, donde fn. lat. srupulumi.e stipulum,:
@ lo sripulare de’ «Giurifprudenti", Sa/mas.
© Gloss. nomic. simevAw toyypov. Fas,
. È» DIffe : de te no ftuppolo nne faccio.
Stroppole , cose vane , e da niente da spupior ,
Telt stroppus . ” .
Strufcio , v. fruscio » detto propriamente dé
quel rumore, che fan gli abiti di feta, (pezial-
mente i' donnefchi ,. o talari, e quel de’ fer:
penti . | . .
Struyare, e storvere, turbare, disturbate ;
Stutacandele”, coppizo da smorzar le candele: x
dicefi. d’ un nafo squicquerato ,, o-che ha la:
figura del detto coppino.
Stuoteco, stupido , estatico.. v. nzallanuto .
Stutare, smorzare, spegnere s dicefi propriamena
te delle candele, del fuoco, della bile.
Stuzzecare, rormentare, muouere, incitare ,-
onde ftuzzecì lo vefparo, val inguierare chi
| stà per i fatti suoî, e che, come le vespe’
può nuocere ban in risposta a' tal importo,
Ssuà , interjezione per far tacere, forfe da 17%:
sace è .
filo fulillo, soletra, affatto sole.
timmo: fammo', cima cima, alto alte , sopra:
SOPIM ve e
Suo , e fujo», s4é iu pl. fuoje, sue e foje
del è . si
‘ Goo Suac-
152 8 TR
ur dicefi: cogliere a lo finitto, Vacetattar ato
3 site angusto , 0 colpirlo in circostanze 3
de cui non seppia ;.? , nè porta risoluezi.
Strolaco , astrologe feta. firolaca , ®’ ‘firela—
: cheffa ec. da l
Strolabejo ) assrolabio y “inesceroo . cu
«Stroncare , segliar ‘#0 sondo > ‘le he rca le
mmano , val gli passa voglia di fat cosa
$tronare, ulaar le voce , gridar: con vece de
suono ( nel noftro. dialetto srmono ). she: 45=
s0rdn n Fas. 0 .. ”
3» Stronava lo Giagante: ch to fi ccbîtlo »
Stronzillo , e ftraazilio, emicciatolo, om da
IHICHILO: è "Faf -
», Mo PAbbate Stresbzilio cchiù mon cinta
Strozzejone , ostruzione © direrazione, - ©
Smalere, usruggeri J consmmare® .
Struffole , forse di paftella fritta ‘è condite <<ch
‘mele, e 2ucthero, talot in «fenfo” di viari .
:nde , firaffolofa; . denna capri ‘colpe 5 i
‘da rURIoS. delicate viventi.
Strummolo.. Froseohe: Dar. Greco Lapo ‘o da
ss Chi Ci pit Pa eltole ntsc .
4» fpaffava ‘co ti trommelilte-. 8"
seno escremento umano, forfe ‘dar'epontore if
| passero, «da.che ‘fra tutti ‘gli vécetti Gdo
, più fi diletta-di beccar talî fobifezze * . :2
Struoza > n; maezo. Giocofo nofttb detto. popalàre,
e val «ito /è+' Fralt propria de’ Anelull?rper
. dinotar,- che fr ceffistial razdare, e "detta. per ‘per
. derifione: dî celti ,. che tra. lero- fi mette: ia
mezzo. Ciucc. cant. X. 2.16. .
‘:m &Fa firiazo riamieza: ca lp cadoceo .
Ly
Par. -
—
‘tra combattenti. # Fas. l
»» Dicette , ftranzo ’n miezo, e lo cavallo
>» Mpezzate nfra Iloro , ed' a Rraimunno
i mc "8 T U o. ré
Parlandofi di Mercurio ; chie fa ceffar fe sii
” diffe. . . =
Strappole , e ftuppolo , vedi reppo, «ppelaglio,
, «Sutaccio, da. spo, cesigdo, durum, forte. y
. firmum, donde În lar. srupulumze stipulum
| e lo stipulare de’ -Giurifprudenti:, Salmas.
|. © Gloss. nomic. sevdw soyypov. Fas. «=.
. 3°» Diffe: de te no fiuppolo nne faccio, i
Stroppole , case vane , e da niente da spurior >
Telt stroppus . °
Strufcio., v. fruscio ,» detto propriamente di
quel rumore, che fan gli abiti di feta, (pezial-
mente i' donnefchi ,. o talari, e quel de’ fer:
Struvare, e storvere, turbare, disturbare;
Stutacandele, coppizo da smorzar le candele +
. dicelì d’un nafo squicquerato ,,0-che ba la
| figura dèl detto coppino..
i Smoteco", stupido , estetico. v. nzallanuto .
“Stutare, smorzare, spegnere sdicefi propriamens
te delle. candele, del fuoco, della bile.
Stuzzecare, rformentare, muvuere , incitare y-
‘ cnde ftuzzecì lo vefparo’, val inguserare chi
_ stà per i fatti suoî", e che, come le vespe
può nubcere ban in risposta a' tal importuno.
Ssuà , interjeZione per far tacere, forfe da 97%:
ace e .
flo fulillo, sole, affatto sole. —
timmo” fammo', cima cima, alto alte , sopra
sopra. E . |
850, e: fujo, suò, iu pi. fuoje, suoi e f0je p
1 Cogo Suac-
I
LI
e
—
154, TA.C
Suoccio .-pars, uguale , fem. .seccra ;, Fas. -Nue
tremma. foccia, val mne srema. sgualmente
tutta... da, capo, appi «.
‘Suogro, sudcero, e fogra, suoccra è.
Sufcio., e fcinftio, soffio «
Suffò ,, veloce, voce però, affatto antiguata.
Surfo , sorso .. , cu.
Suvaro, sugbera > addeventato: (uvaro:, dicefi dî
chi sembra. non, aver più. calore, d'esser ref
_freddiato. affatto .. O |
Suzzo ,.fordo:, sporco, quindi fozzimma , /er=
ATA
“o. B
T__.
MAbbaccliejare:, prendin tabacco ,, fragere »
i dissimulare , .
Tabbana:, forta. dî: vefte talare s. & propria de”
Chiefaftici; da. «Stra o
Tiacca.. Pezzo, di legno tagliato, Forfe viene dall”
Italiano rocco, p- pure &- voce derivante. dal fuo-
| ne.ifteffo, che. fa-il legno riello (paccart.#* Oltre.
però, del fignificato di. schseggia: ,. o. fimile ,
, vale: quel: pezzetto. di: legno: con altro: eguale
. n fronte.,, cui, fi fégna, da* villanî; col: coltello.
. Al'inumero della cofè, chÈeffi: vendono: ,, com-
| perano ,, efigorio:,,.danno, eci. forta: di: fcrittuta.
“che; fente: non. poco; de” Quipl: Americani.
"Faccagno-,, quaro-,. vi fpelnorcio»..
‘Faccarejare.. Tagliare. penzi., far in. tacche è
Val: anche. 2ormarare:.. V.. mefefca .. Viol..
merns, 47: | °
1..Co. chella. te. farria, ©. vefficane:
x» Tutto, taccarejà..".. 0. <. è . . ”
r- È Tac.
, CA
-
’
STAFF
i _ 16
Faccarella, pezcetto di. lege , ch'attaccato al-
* da Tremoja; batte fticeffànitenitente falla mola:
n nel girar di ‘quetta ;: cude per prev: eeccere/-
mobino &-detto di. chi parta: fenza. mai
ftancarfi , dicefi pur di' pen: mafchile ,. Faf.
+ 35 E ‘fifefariello che la lengua move). :
> y La face fare comtmie:a ttaccariella..
E famofo I’ Abbare-Taccarela»: fu: de’ noftri”
Teatri. Fafano 1’ ufk pur. în: fenfo d’ un iu.
mento fimile--ali” edietrio: ntricchevallacche ,.
oride fa dir a Solimano ,. che: fugge :-.
39 Cche mme: facciano: ‘arreto: ie fiefcate
s.Co-campanune:, allucche , e taccarelle.
‘’Ticcariello , pezzetto. di degno. ufo: metterfi ‘in
bocca a’ragazzi pes paftigo , fpezialmente pe-
‘13. ufato da’ Cappuccini con. que” poveri: lor
‘è Novig.. ©“ PRRRINIORE: 3 © N
Facche tacche:.. Fan tacche ticche, stritofsre ,,
sagliare in pezzi . Dicefi anche metaforicamen- |
te, far colla. lingua. tacche. tacche, per dinotare:
+: 3 ciàrlare assai senza vifinar met.
Tàccone:, pezzo di: fuola. per lo: più. vedehià:, e:
* detto. dl que pezzi malpoffi:in qualche: com--
pofiziofie poètica , vd'‘oratoria +‘ 3
n
Taddéo-, n:'p. e detto per :dileègio. ad'’uno
— ftupidé ;o groffblano. nelle. fue. azioni ,. v..
prato
fLPafiinari:.. Calo”. Diceff anclie raficebio .. Forfe.
dal Greco. 7«208, sepolcro, fia: per. la puzza , 0-
+ pèr efftr<così. l°no) come P altro; vie ansver--
se carnisi Crucc: cant: VIII sf. 301.
- ,» CHff6- che. flace coflaà: vocea-aperta,. —
»» Chi è?" che. fa" (Chit? & lo: Secretario ..
‘ 1) E tuttò buotio, e-bello, ma na certa.
.» Co 9 che fole. ave a le-tefinario ,, .
vs6 GTA
,, Lo fia ce ni Gucce a beta a beta,
‘(59 » Che non fa bonà ,- ma pare: «devota: ®
Tafareja , «quel tiratojo di. teggo ; che (la £oeto
la grattugia, ed meoglinil cacio , mengse fil
‘gratta, SO4R0grattne
Fafaro, calo s lo fico. che Taficchio . Faf.
4) Si be flo co-lo tafaro a la. folta,
> Aggio le ffurie meje:.-. ; +.
Mengiare, Om: lib. VI
. » Mo.quanto fente, vaga picia felice,
> Schiave perpeteo,- e-ceremenie 2 viento;
», Ma tanno -s° alloggiava ,-£ deva taffio,
mali Cl pe
agla ch è rullo » Losi gri 1 ragazzi ui
venditori. di cogetneti ; è quali con un -gran
. coltellaccio gli ;(paccano per vendargli iu pez-
. zî; e fe non fi trovano roffi , non avendo
. - nè matarità, nt è fa lafciano . Vien
trasferita. quefta fea » djvotar la (ragge, che
. colle armi bianche fi ‘faccia de’nemici, quafic-
| sf fi fpaccano come cacemeti . Trarà. cord.
o (4 lo taglia ch'è rullo farà prielto . #
‘Tagliacantune , millansater:futile, Kaf
i; O Sio Tagliacantune, & de paglia -
. xi. Chillo- folle, farsifle peo shsavasa ?, |
Taglio ; no taglio d’abeto, val tento di irtoffe
quanto basta per un vestito, val anche moda,
maniera, Fab:
| s» Progaie, chizietale, Arie» nen ce fa
99. ttaglio ;; : °
Pigliafe.chefo mo, capo; de maglio.
Tagliare, uogntar vena E
DE. Coplo) G edo. 2 A no ara. t lato
Tagli io de liatto, “ponda di lesa Fal.
» Gof.
= TAL 357
» felleda Rea arlo ragito accafitonato
» >» De lo dietto., aildov’ era Zio Raimunno,
Tala, e Talia, Itelia. ..
. | Tatfone, a ealeaggaz n: 4 °
. TFallonejà, canspinar. puesto , encr Pes È tra.
. Bate. gi” À
| Taluorno. Guaie, fassidie:, grave s € spiace»
‘vol suona, Tass.
‘% Cthe tai la: chianto fajo logran taluomno,
No LE Ova dib, FL.
» Ca me vre; a ‘comtà ffi taluorme. %
Tanno. A//ars . Lat. tune. Viene dal Greco
— Vas, Cimce. cant VII. st. 18. ..
».-* 3. Tanne £e potea dite, refpannette :
- 30 L'auto, éh’ era la tiempo. de licinccie,
yi Va se Je trova MO sin. e + #
iFrailio; ranpino , poobesto,
“Tappe s furbo, ande Tappone , scolsrir, Fal
» È ttanto gita., e: bosa lo. Tappone,,
99 3, Ch'afcia lo capo d ogne mpaveglione .
| Tappe. tAppe-y Somor. ‘grassi esarnente finto nel n0°
.gtro dialetto , Faf.
NEGRI Lo cose;tappe tappe le foca ’n piesto ,
cioè aveva un bapsituere è».
Tarabelle..,. segenirizli .. ...
Tarrafinare , esterrafenare, taroceare: peri un su»
cole senza rifinare+;, miattrittare, persegnita.
ve, Faf : -*
Piadina ro 1
» Le tagfafendiraggio into a © nficeno.,
bi Val enche' naidar rn: perdizione . Dovrelì.
be pronuncizzbi serriifinare : e vedefi chiarà
che dinota mandar: taluno boudise , raminge -
. della; Serri. Fare. cant. IV. SE. 69
A » ia sin Ammenaccia e fempe tene pronte
° l . »
-»
- . .
DI ”
”
7 158 "TAR
» Le voglie, ca me vò pirrifasire, o
. Tarallo,, ciambella. i in in fenfi piceno, ed in get-
go, #4 forello.. ..
Tarantella .. Corrotto da atastaranterie: . Fafino.
‘la prende: .per la taranteta:, noto animaletto ,.
che nella Puglia fi crede Velenolo:, ed atto a-
‘aromettee in: eftro. di. contiuamente ballare.
e talor cantare a chi ne ‘fia ‘morfo..
‘ella, peo de ‘chi ha la tarantella.
n. Qurnno
» Se chiammaie no, crelato coNpagnone «
. Trorb.. .
n Quannò arrevate pò fubeto NT
1» Fecemo priefto ne ntantarantera .
Taratappa , fuono del tamibarro militare, voce-
imitata dal. terantere di Ennio ..
* Taratufolo, sartufo:, detto d° un arsfenso.
Tarcenale:. Luogo: dove fi-cufteesiftono le navi.
74° Tasmana la voce: Araba; dacai nell lingue-
. nvaderne. fono ‘venute. tutte de: faguenti voci .
+ Arsenske,e Darsena; Afvenal, e Darse in Fran-
- oefe.. E noftri. han» comfervara: urla. voce ;
che. più. s'‘accofta alla: voce: ‘madre .. Dante
“sneHa -fua. Divita .conimedia. td; fonza alterar.
la,.la.'voce Araba.: ff. _
Come: mel: Tarzanà. dé brbrizioni”
.-.1 Ballensivale In cocente ‘pree o:
«Ware. cauto I 30: €
so, Ei là cacciate. da vio Tarfenate:
33- Le. galere, #° -- -
Tacma., merlo, onde surmate; fe sele.
Tasocciola:,. e: treccibla: ) pirelia da: perzo di
Tpexmbia, e: da: quelta. rpogves i.
,Taweca ,
Tartaglia, "Balbazione , € Carattere” 9: e : perlo-
pag
TAV T59
io comico, rapprefentante .le {ciling uato,
lo fteffo.,..che senzagliuso.. VE
afca, dorsa : bonatalca, won risentito ..
Tata, pedre da arte. ,
Tatane)are , e tatanare , chiscebiarere.
! -* *Tavano,.zaazara., infetto molto insommodo .
* avolillo de la Caretà , vab luogo. pieno di fio-
ri-,.e fruttîi,.come nella Primavera principal-.
mente 6 vede nella moftra :Carità un florido.
° apparato di tali cofe venali fa de” tavolini ,,
3» Pareano le ddoie ripe tavolille
1 A Pprimmavera de la Caretate .
Tavierzo, treversan forta; di trave, ed ilframert-
to .di fiato, v.-de:fguinzo..
avoliero,. Saffestino .. E ppe lo tavoliero, es.
| Sen meminato,, ivattarri , discorrersi di lui .
+Tavuto, cassa sepolcrale, auello:, v.:cafcia ,
bavuglio:.. Va: È accatta Ip. tavuro ,, val poco:
glù resta di vita. i
Te, piglia , dal lat. rene, © dal greco 7, co.
me fi vede nel detto di: Venere a Giunone:
Py, voy Conzov. funrra , toccate mo sta conta ., sta
fascia, sto. vracbiere. IL. 14, .
Te a tà... E” modo proverltiale, clie dinota esser
.la cosa più difficile; che non st vuol far cre»
dere. Quindi fi. ula dire 2 Te a ta. frittata :
Tè ata. navuenata-eci s. volendefi così dino-
tare ,, che non È tanto facile la cola, quanto
farebbe il. folo compitar;, e: pervenir a leggere
una. intiera. parolar.. Tiord cere. V. vr. mn.
. — v, Te a. ta nnevenata, o chelta è bella! *
,° Tecola, regola, ambrice, v. ermece.
Tenno , € tiauno.,. teme da ya, <°
Tellechejare:, sizi/Jare, v. feulciaze:,, Giiuecare:
, 1
ot.
far di del pà icciarè, 0 grattar
dic prio quel dolce ftropicciarè, o {
Livemente, alcure rti del corpo altrui, perchè
ne rifenta folletico, e fuffulti.
Tellecufo, risentito. .
Tenagliarefe, venir alle mani e far da vero,
carrcandosi vicendevolmente di villanie : in
° attivo val rormentar un'reo a colpi di tena-
.. glie, affliggere, strepazzare.
+ Fenemente, € un: verbo ,. che dinota pwerdere,
amnirare , Fal ° °
39 E a fpalla a fpalla facele botare, ‘
3) Attaccate a no-palo ftrentamente,,
» Cche mmanco- fe poteano tenemente .
"Fenente, vischioso, avere.
Tenere in fenfo di Jascikr- speraro:, esser di
. «sppoggio, Fal. ”
1» Sulo: Aggitto la tène, e lioha notte,
. Ferriello, fpezie: di mezzabotte per tener liquidî
‘dall’ Ebr sbens. —
Teniero, cass: di schioppo, pissola ec:
-‘Ferrore in: fenfo di cofa*maravigliofa, come è
: * tin terrofe.. ‘
+ Fentazejone*, demonio s Brutta figura, ten
tatore . ” °
- Fenutamente:. Occhiata . Dicefi anche con me-
tatéeli Tenamentata. Cort. Micc. Pasì. cante
+ Fo fo chella che maf pubje artevare
. » D’ avere fchitto na tenutamente . ®
:Ferranova ,. Fafano graziofamente- fi avvale d'
. tn mofito popolare modo» dî diré per deftrivet
* .Ernsnia, cui convenne dornàir fuila nuda ter;
ra, ed in luogo fconofciute. ‘* -
|» De lo- belfo fordano ll’ acqua trova’;
‘5° Ilà co.lo Duca file de-‘Perranova » _ i;
el -
- 32
-.
ATER * 161
-PLetratfeniete:, Da serne , e senerò, Ufaalifima
° efpreffione popolare a dingrar, ehe nè cuce
e‘ cgutro Hi ‘ntondo lo” riterrebbe , , ® porrebbe
far fernan.dt far quel, cl abbia già ri-
e soluto. Cor... Ros. Miti He. 1:35!
su: E **,,'B fe-io ‘po: me racco. ‘quarche cola,
sa "33 °°” “Pergationert:, fu teme dice :
Fia SRO Tornio « lo patrone. ® .
Te "edi anche ‘TForrome". -Cibo ‘dolce fatto
di i: iodelle s'& mandorle tritate, e legate in-
fieme col mele , o vestmente ‘col giuleppe
di zucchero, quando» voglia farli più Welica-
+10 |. E*.venuoa not ‘co* Fràncefi °, - che re-
, gnarono in quello Regi. In - Provenza fe
he: fa ‘antor oggi mob ; è chiattafi Nugò ,
» forfeidai Latino naze:, ‘perchè è cibosdi ra-
gaazi'. Conferva ancor trà woi Pindicazione
«'.aletla fua. ‘origine. Angioina ‘; giacchè molto
fe ne mangia, e fe ne manda in dono nel
:.tgiontio: della maggior feltività de’ France ,
cioè nella Fefta di S. Muertino Turonense ,
> «il. came rela di cui patria “deriva appunto —
nello di Torrone .. Cruceyswante XII st.'17
+ 02:35 DIA temnacco: na baneli te -Terrone %
| + 792.4, Afgdò Giove sràfenno -s° affettava .
» Potrebbe ‘anche Jerivare dal Latino ferie” 5
o \ perch Gi.: «prepara cel fuoco. ©
‘AFerrazzana i. Il. fav dimimativo + Tertuazanella,
» *Freranzane “vo di FITTA è Ciuce. CIA
SUL ‘st.
sigg ‘Exda db: fofciao la* terrazzanelia ,:
» Nce fo 1° aute montagne d° off pelle. .
A'errazzano , paesano, chi abita. dentro terra ,
n° SEN aluophi: dt mara, chi non veste da
ilitare , ma gode l onore , e’! belle impa-
“o. 4 té
*%
362 «TIE
‘vegiabil vantaggio della montura della Liber:
tà, agricoltore.
Terzasulo , , barilosto, così detto dalla mifura ,
e. qontiene $ come il- quartarulo ec. .
Teta, e tetella, la gallina, forfe così detta ,
., perchè utile..qual i 46 degli, antichi Greci, in
Atene, Policoro ,. Taranto ec. nm. F. M.: F
fia, s ascelle, quel voto fotte le braccia
« .®la giuntera coì bufto, della dicni parsa. a
. chi non ha-cura del luo. corpo , i latini dice»
vano olet bircum. -
Tiatro , e trejato, seatro.
. Tiella,, padella per lo più da foigere , le met
n ra delle donne, Fal.
. 3 E mmone arme temute, antere;-e belle
.99 Non fite manco bone a ffà tielle-...
4. Ncignare tu lo primme tiella ,
sa Chefta, cche fftieto arca , fac io cche
» ppi fee.
» Cchiù bietchie , e st sno (chialo mme
. .» la pile.
‘Tiene ca tengo ec: fr ® tiene € tengo, for e
cvchi più può faure, Fal,
». Fanno a ttiene pa sesgo ce l’ammico .
cio s atrendona a sollazzensi. in egni modo
, Fiennero",, sezera, fase: ; tronia
: rozzo, ASproy cossinate-: fi dî cofa mezzo
icia, coma Varca teneri, derce vecbia,
v che tira :A SAPUSCIPSI 4 adi appena per poro è
n dla servibile ..
iente,,wè che; titnte cottarielio; vale vò che
<« ciiruutello infine <: n
€
Tiepolo, do . x
jermete-,. di in Gog, «tenete. , pda veppata
INITA è.
Tit
IT NO=C 189
Tiefto .-Perordi crete. Dal-davino veste. Pro.
‘ - priamente [fi dice di quello ,.che ferve co.
prir he. peotele:, e, i. tagami . -Sogliono le don.
‘micciuple:farte infoca: una:) €, poi avvolto
- ‘*din.telap espanno.e «al, ventre di chi
- * abbia:dalori) o:Ge aNvenute per malattia ,
1) intirizzito dal frtddo .. + 8 quelto dicefi. fare
“rise rtresto a Corta Vejasscnant, JIL.
sa Ga fe fi sfredda , te faccio no tiellor *
“33 Elo tiane.a. sbreguogna, me la cola)
‘as Sino fpertofa: Aggante comme a ttiefto -
+ Perchè nelicetzaitelto vi fogliaho, efsere due
“Imehettî ia talut ch' abbia piocioli e malfatti
cohi., fagliana diservuacchie. de tiesto . .
Tiraturo, falteta.da doffesrino s:forziere , dice
d° una giiccipfa. sanizia:, v..caramottolo .
Fiere: e. Squasi delle dome. V.mpero»
Jete ,, versizze «-Qmn Sil V.
” ca nuje patimmo de tirre petire,
i o.fimme-maczejate , comm) a sbirre -®
Pilato. Dall? htaliane Tisico, € .dinota lo flefso.
la: voce -viene anche dall’ Italiano
verso g-erallera-@ignifica dritto , e corrifponde
sal Fenocafe Rond he Viol, vern. ql.
.) Tileco pa che me.parea no turzo.
*Quindi il nera verbio i va cebià srisere
«darte Simneco.. " Casoria "
| |:'Thito tetto, comturà
Fosd, nuinore:, ande - dano. «t0.tò vale, far us
cche vasto è avsrrepatave 3 gridare , dall’ Ebr. 350.
are, camonalo: rumaren edere .
Eros tocca , «efpreffione di. chi ha fretta, ed
incita .altri.a sbrigarfi , da 1'exxos , vedica
day resa 3 € e.da sett, bor Tocca °n pre
ene.
+ n°
Cd
TOM
ro
_‘ fone, Fate canigine preteo in prigione.
; ‘ Foccate » Meconciatuna di tela messe sul ca-
Vece a: noi dela Spagnueli , che 1
Fino nello fe gi Anche i Francefi
. dicono um Tognè, e pare, che dx ‘effi origi.
sd ‘
,
:. nariamentie fia derivata quelta parola . + Corn
Micce. P_asss cant. FIL
, Ne coezento , ta rest, e no. toccato. #
Falzib 1
» Lo toccato nfi alPuocchie, e a la
Tocolejare , semosere delciomente , rata fpomella,
‘Toditco Tedesco y-diceli-d’ un mezzo fapido
f»>
cei. molto piaccia il vino, di cui Ga
ben. Mon a rifentir effetti. Fodilcence.
"> Pen le le Toe I sea,
ron? Vittoria , Yo Vettoreja: in diminativo
Tol lecchîa P
‘"Fomacchio. -E* vece d rhodeemiffimo: conio . Le
- anguille di Comissebio arteltite , e conciate in
!- aceto fono da gran. ctnofciutifimà in
Lc
‘ Lembardia < Nel noftro Regno erano affatto
ignote sif&ton effendofene UH commercio.
Non forio ancora trent? antit @acchè ne vengono;
‘e-la:.voce Comacchio gianta mova alle erec-
chie del volgo- Napoletano, fi è trovata-ftor-
piata, e convertita in samenchie, e folo fi
‘ adoperà per. dînotare un pezzo di bea an
se
-v -guille: ;.cioè delle fole -venute- di
rate in quella guifa + Chi fa che camazino |
Bra: ‘quefta-voce coli’ andar de’ tempi ? Forfe
he’ luoghi noftri di Yerano, Lesine, Paesiay
Licola 9 intredutrà conciar le anguille & se
- _ 00M 185°
“fto fodò » Si thiameranno fotfe Tomacchi'.:
“Miferi i filturi etimologifti, fe a loro non per. .
‘verrà la notizia, che qui diamo, dell origine
di quefta parola in penfare donde pofsa deri.
«vare. Chi ia farà venite dall’'Arabo , chi dal
Fenicio, e chi dal Copto. Si ftruggeran-
no il cervello .- Il più ammirato ed applau-
«dito farà colui, che la trarrà dal'Greco.
‘Dirtà, che. in Greco rauvo dinota zronca-
ge, e che reuesov dinota segmento, porzione ;.
«tunde abbiamo anche in Italiano fa voce To.
mo per efprimere divisione dî qualche: epe-
sgia . Sicchè contliuderà , che i fesmenti di an
guille “( che in fatti ‘i Francefi dicono Tron. -
-gons ) fi doveano chiamare Tomi, ed ‘in di.
minutivo Tomacedi. Sarà così bella quefta.
‘‘erimologia , e così naturale , che fi giurerì ef-
fer deffa. Poveri pofteri*-A buon conto chi,
‘ potrà indovinare, perchè un pezzo d’anguilla
| in aceto fi chiami Tomacchio? *#
"Tommafthina , forta di-fpada di ottima qualità
quali fon quelle di Damafco, e val quafi Da.
matchisa, per la nota alterazione, che dè
‘il sioftro dialetto ; Faf. -
4 » Acciaffa îfo a ddoje mano po na mazza
,s Ferrata; «e nfodaraie la tommafchina .
Rofa tortimafchina , diciam del ber colorite
» volto d'una giowanetta , perchè somigliante
a sal rosa. | <- SE, di
Tommartielle. Spezie di fafetti, o ‘fufcelliti di
legno per avvolgerci del filo, o della feta ,
‘ fe donne favorane pezzilli ful cuffina;
«+ @ fia tambutretto.-In traslato Gastoni, gambe.
Tiorb. e ra
m Tu ciento tommarielle ajefopra a tene. *
Tor
si I doppià fonda della 3
Tom 0. o fondo a bottt, 0 quel
due tinello ec. Po. cupBzo, il famofo tin pra
pano de’ Coribanti , cui fi raffomoglia. Di
nota ancora la macchina da tormentar rei w-
fata da’ Greci, ed Ebrei { Macab. II.) Ora
Aib. VII.
s, No fciito, ma che fcuto? Di, che buoje
»» Ca parea no ,tompaguo de: tenaccio . ®
Perciò per zuco de tompagne intendiam il
*Tommolejare s far capitomboli, cader giù, ro-
.tolar cadendo,
Tonnara , rete con barcaccia da peltcar tonni ,
‘ © Faî. chiene avriano doje:tounare . Portà
fece a la tonnara, detto di sn conduttor di
gente a qualche cassivo luego! .
‘Tenninola, (pezie di caulaceg , © picciola con-
chiglia de’ noftri mari,
Tonto. Uomo fsruo n SCIDCCO è E voce tutta
Spag nuola; .
TFopella , epiteto dell’ pensa Laepida , ® seni
_.calda; onde Topiello UECIO <
Torcia, e ntorcia a biento. , Torta di face in ufo
| * fra noi di notte, che fi fa di fune vecchia
di {toppa ritorta ed inppegolata s che collo
‘ fcotimento più (i accende., Faf. |.
3) Lo sdigno. a.ttale chella pigliaie fuoce
. 3, Camme,a na vntoîcia a bienta fcotolata.
Tordea, forta di uccello, e Dorodeann. pi.
Tordegliune, siosconi, che van fongando +
Torra, torre, fortezza è
Torceniello', tortiglione , dicefi de’ capelli, e
modo di .attorcer quelt ufaso .dalle Donne ,
» ‘E li gapille feto a storganisllo,
”
a TOR. 169.
“ — Cche tenea?n fronte, priefto s'afciogliette,
| Torceturo, certo pezzo di legno ufato dà’ vet.
torini è ftringer le fome fu de’ giumen:i icon
torcer le funi, e per baftonarlii. ©’
Tore, Salvadore s'dimin. Toreciello, e Sarva-
toriello . ì
Torrejaca, e triaca. Teriaca, rimedio antichi(-
fimo ; ed unico per la coftanza det credito ,
e della celebrità, in cui fi è mantenutb. $i
trasferilce in burlefco a dinotar la cacca ne’
° calzoni fatta per effetto di fubitanea paura .
Om. dik. VI" } I
> Haie fatta giù fenza fenfì tammurro
‘» La torrejaca, fede de ciaurra!
La metafora viene dalla fomiglianza del co-
lore , dal difguftefo odore, e fopratutto per-
chè facendofi male quefta .compofiziore tra
noi ( inalgrado la precauzione ufatavi di far-
la far folo, dagli otto più. accreditati Speziali
. della. Capitale), riefte fiquida , e non confi-
ftente, come TA Veneziana. Sarà gloria dell°
età. noftra, che perfezionandofi la confezione
della noftra terriata vada in dementicanza que-
* fta naufeofa, e malangurofa metafora. #*
— Torriero, fa lo torriero , star ozioso 4 far la
spia, come da fu d’ una torre fi fuol far da’
cuftodi , e foldati invalidi. Fas. 0
s E cca no è àdofito a ffare lo Torriero.
Tornare , ritornare, restituire, |
Tornefe, moneta noftrale importante feî cava li,
‘ © fia la metà del noftro grano. i
33 « + + + + E a fto paefe
s» L’ ararole avarraje quatto 2 ttornefe.
‘ Torta, ritorta; e forta di focaccia: Pè trorta
IP ombra, ditefi di cdi stia di balumore .
o | Tor-
168. FT ©. s- .
Terza. Torsi de cavoli ,-0 simili piante. V.
turzo. Ire pe le ttorza, capitar male. Tiorh
so Tu chelle cofe de lo tiempo antico,
» Che I° aveano pe bbaje, le faje vere; -
so ( Ch’a lo canto corrié Paglio, ela fica).
» Pecchè fi Aliffe ’n miezo a ffe padale,
3» Chiù che non fece Orfeo correre Fere,
37 Corrarriano le Torza ; e li cetrale. ®
Torza., pl. y. turzo.: ire tia le ttorza, tretter
male, esser gastigato , E: ,
| 33 E nne jarriano, uh quanta! pe le ttàrza..a
© 3, Ch'Isdraello facea ghì ppe le ttorza.
Tofino . Carwe di porco salata . E° ‘voce tutta
Spagnuola . Ogg! comincia tra noî a difufar-
fi. L’usò il Falano (Tass. cent. V. st. 89.)
s, Venneva arrobba ’n quantetate magna
s, De vafcuotto, tofino, cafo , è fave.
Quefte eranp infatti le provifioni, ché ufavano
fari per le galere. * ..
Tofto, e tuofto. Sade, duro. Dal latino ta.
stus, arrtoftito ; giacchè molise cofè coll’ arro-
ftirfi s° indurano, principalmente le uova, che
.' perciò noi diciamo uova foste , e che i To-
icani chiamano wova sode. Cort. Micc. Pass.
+ cant. IL i
,» E iofteatafta, è maje cagnaje penziero.#
Totaro, e ntontaro , “7 milezso, e perciò-di.
fpreggevole da 7eYx@, o dall’ Ebr. soter, 0
tatar s donde vuole Scaligero, detti î Tarta.
ri, da che fcioperati, e elvaggi , ma perché
non penfarfi anzi a Toto, © Totone, dettò
‘ pur Zetone, famofo nella ftoria de’ baffi rem-
i? e perchè non pur da tres y il german d°
filiate, la di cui favola è nota, fpezialmen»
te per 1’ arrefto di Marte, che xsAxep ev xe-
pass
TO Z 169
. pr dedeto cpsrzidena pmas : che brutte figure!
— MN faccia maraviglia ja mancanza del T', che
da noi. ben fi fupplifce , come da’ Greci, i
quali da ye, duco , facevan tra , dux,
meglio che da e4eco, erdino . E’ anche n.
- p., e val Teodoro. |
otèra., e totorìa , sutele.
Toto, forta di befana finta. per intimorir i ra.
gazzi, e quindi anche
Totomagli , forta d’ erba moltò lattaginofa, e
nociva da cordes , ed auaros, mollis , come
| fon le fue frondi.
| —Tovaglia, notifimo pannolino, da re4e, e quello
| dall’ Ebr. thub, /e sele di lino, e fpezie di
antica camicia fimile agli afcingatoi de’ noftri
Zoccolanti, e Cappuccini. Quindi 1° iwruSioy
da Efichio interpretato per fazzoletto , e to»
vaglia con frange ei dwe capi ; e da Gale,
no , ed Areteo oovov maxv, cioè rela grosso.
lana, o di corpo.
Tozzare, cozzare , mrtare , combattere, fare
totza martino, a«rter di capo , 0 corzar col-
da -fronte , come fan i montoni, che noi di-
giam magtini. Fas, .
» E ben guarnuta ppe ttozzà Sorìa
s De no tozzolatorio tanto forte.
Tozzolare , e tozzolejare . Picchiar luscio.
. Quafi far sec toc. Tozzolare a la porta, pre-
sendere a quel tal posto, Tass. |
sy Ma Germanio nce tozzola a fta porta.
. o Pur iffo, mo ce ttutto ec, i
Corr. Micc. Pass. cant. VIII.
33 E ghiefene a la cafa, e tozzolaie .®
Tozzolatorejo , batter forte di porte , fracasso.
Dix.Nap. Ti 377 H Tra.
-
198. TRA -
Tradetora , fem. de tratdetore, detto di donne
di malanimo . a
Trafano , traffichimo, che fa allettar la gente
con belle mantere , e furbette,
Traffecà , negoziare , trattare. .
Trajenielle . Inganni, accalappj : detto guasi «a
una corda che si trae per terra per farvi in.
ciampare taluno , e farlo cadere .
as Ncegnajeno li fofpette, li penziere
so Li trajenielle,, le frabottarie,
ss Tutte chille ftreverie , e chille male,
,, Che mannajeno lo munno a l’Ofpetale.#
‘ Fra lamme e ffufco, « derlume.
.FTrammarìa, cobala ,. inganno , furberia, x.
marcangiegno .
Trammera. Donna ingamnatrice ,. che ordisce
trame. Tass. cant. X. st. S0.
e + + Ah mo canofco la manera,
ss Che ttenea co nnuie fciuocche la Tram.
3, mera. * |
"Trapano , da Tpuraver , v, yregara.
. Trapanaturo , 4rco/4je, v. matafiaro,
Trappito , srappeto ,, nota macchina da fpremer
olio, vine ec. e detto per seppero |, panno
ftragolo ec.
*Trapolino , e trapolone, swebroglione .
Trappolejì , eccelappirare , ingannare .
*Trapontare, srapungere , imbottire , detto de
“, materafli, bufti, coltre ec.
Trafcurzo , discorse.
Trasire . Entrare , passar la porte. Dal latino
transire. Ciuce, cant. X. st. 2.
3» Simmo lefte, refpefero; frasite ,
s Stanno tutte a l’ allerta, che bolite . ®
Trasire a la malizeja, eccorgersi , ‘compres-
| dere;
3 R_ K 171
dere , giunger all erà di ‘saper le cose del
Meondo.. Trafitemè de chiatto val, vi 60 zeb
culo . Ta
‘Traforo , tesoro, onde Traforiero ._ O
Trafportare , v. fportare, fpricare, sredurre d°
una, in altra Lingua,
Trafuto , entrato, Fas. . o)
sì Ma mentre ch’ è ttrafuto lo cortiello :
metafora per dire, giacché” è sortito il danno,
il caso è fatto.
Trattejare, agonizzare . v. affengare.
Tratto, rradimento, agonia ; fare lo tratto, es-
ser al ultimo respiro , 0 periodo della vita.
Travacca, fpezie di padiglione , o cortinaggio.
"Travoccamiento, efusione per soverchia dose,
= traboccamente . I
Trebuto , anticamente trevuto , sriduro.
Trejlegna, e trelligne , bricconz, uom da fara
.cay.la quale già &i la effer compolta di tre
. legni - anche i latini «bbero una confimile
efpreflione. v. chiappo de mpifo. Ò
Tremmare , e tremmolejate, sremare , crollare,
. MUOVETSI sE
‘Tremmentira , hoto medicamento per le ferite,
Fafano .
‘ sg Ma a li cchiù now ce ferve tremmentina.
Tremmoja, sramoggia ..
Tremmoliccio , sremiore, payra, ribrezzo .
Trencato, furbo , furfante . 0
Trencia, cipsola de’ calzoni . Lo)
Treppete , #repiè , nota macchinuccia di ferro
da cucina: fedia della Pitonefla ., onde ditto
de treppete, oraco/o : e pare che pparle da
ncoppa lo treppete, val oracolizzi 4 der c.
sputi oracoli . Scrivefi pur con una fo
la p.
/ PKk pg
Ifetcare, mepar galloria s Grillare.
revolato', #ribularo ; ‘afflitto ; pevero
Trevolejare , pianger altamente , direttamente.
Tricare, Trattenersi , trovar inciampi. Viene
dalla voce latina tricse, quafi fi voleffe dire
nebtere tricas. Tass. cant. X. st. 79. -
s «Ca s°iffo troppo trica, ni°è -fcofato
»» Si lo paefe pò trova fcopato. #
- Fafano .
3» Ma cche faje, fi cchiù trrica?...
‘Tricche tracche . Sorta di fuochi artificiali : in
Francefe Perard. Non ha altra etimologia ,
che il fnono dello ftrepito di quefti fcoppj .
Tiorb.
> Giove fta a fare trivole , e fciabbaccone,
so Pecchè sè aecnorto,ca fo cchiù potiente
4, De fi fravole fuoje fti tricchetracche . ®
Tridice . Tredici. Tridece co lo gallo è una
* efpreffione d’imparienza contro chi ripete lo
‘fteffo fenza venire a conchiufione del difcorfo;
nata dal racconto d’ un villano, che intricatdfi
mel fare il conto delle fue galline , e del
gallo, replicava fempre efler tredici col gallo
quando doveano effer tante fenza contar i
gallo . Ciucc. cant. VII. sì. 29.
| 3» Segnora mia, ie fongo mo arrevato:
, Bravo, diffe Io Rre, chifso m°ha nil.
ss ‘Segnora ia, io fongo mo Sirevaro :
» Secuteja. ca chefflo è già comprifo.
so Segriora mia, io fougo mo atrevato,
s, Tridece co lo gallo, fufs° accito. .
39 Signora mia io fongo... E bà amal
» Pe caretà cacciatennilio fora. ®
Triemmolo , sremore, vi
+1
TR” Vi
Triglio, . furbo . Fas, Pirito del famalo Va,
397° n scle lo. triglio» de vertola,
‘Trinche lanze. Parole delle quali cò ferviamo
per invitare a bere. Sono .yoci Tedefche.,
cioè di una Nazione, che qbn odia. il bere; e
perciò è ftato: naturale il prender da effi qual.
. Che frafe in: quefta materia:. In quella lingua
. .faona: Bevi paesano. Om dib, |
,» Che fcialà tanno fuje,iche erinche: tanze.
. Che lo munno era d’oro; e tutte manze..
E Virg.. cant, IL st. 1192
” me buonp. viento:, e Îonne manze, .
quer Commtio ve dò, fle:bello trinche - lane
Tripoa, VONITE, > pasCia:
da, Cattive. come GuaMmO? tri, dol di
pn condotte: Màtrifto-,: ses " di mbla
ntelupe $ anzi presso a morire, Trifta,. deeto
@li: donna, val pusena .
Trivalo, Lit 5. ttivalo vattato: s —dicimo,
“an. ianto di più perfone accompagnato. da”
H o baztar di mani, indizio di eftremo:
s deofoy Fas
ta «rontanne CONZAINO è li’ fia: ppatuto:
î: e fa no miezo trivolo vatcate.
TOTSaNO... "de ‘donde: mupene + .
Troccare,
, prengiare, s Fas
sE ttrocca, e fficca: ve: fl commutunià
35 La maarrafia de Cannik a-ocarrafune. *
° cioè divora beze ye beve megtio è
Trocchione , aggiunto di i plemmo» val celoes:
bo selvaggio -diverfo dallo .ntretchiato + che
vale Doltanto: inprassetà . ..
Trocciola. Carrutola: Dal Giuco. corno Corn
Beta Poss, gprt.. ui e "a >
3
| ,y Na
-194 RU L.
3, Na trocciela de ‘puzzo nce tiraje , ®
Tròommiento , zormento +
Trommone , eretta. grande , carafone di Larga
imboccature, onde fonà io trommone ,
sollentemense , able greca è
Tronchiato , £
- Tronola , suoni. so
' ‘Tropeja, e trobbeja, subita biagnia con venta,
e taler con qualebe cosa di peggio , de
Sptme , verto, Fas.
se Cierto a fte ddoie trobbeie nn ajero
ss affrontate.
‘Eropefia, e trobbefia , iditpiria .
Tsottato » scaltro, da‘ parta » ingegnoso , Asti
te, smpostore , lat. Veterator > intermersor
Trucco , fort di ginoso , ‘e quel colpo di peo
» la., che fa-faltar quella rivale da - buon
fito., ondé traceare , smuovere, ‘toffiere e6>
trucco a riefto colpo fatto sul punta, e Trac
co a mmatco, ce/poò + sesto . Fas. c. 6. 89.
Truocchie , fafcio d* erbe ritorte', corte «il fie-
no.ies. e fortà di birettà da: ragazzi: per ‘ìco
prefervar la fronte dagli-urti , -€ contufilmi ,
3 ferite :nello lore: ‘imievitabili, quanto frequen. -
ti, cartere . Bf...
Truone , suanò:, fort di fadchî. artificiali el -
ordine di gerarchia celtite: metgottet . v. trae.
- nolo, e-tronch +:
‘Tiicche , faono ‘del martello ; dti” orologio ,
e della tenaglia. quando i in “efere cofa, fcap:.
Bo agio & riato
‘o o .t8:6n za ’
sy Ma a lo ttirào fa rueda, SSR storta,
Tubba casba.-tuci fendi di: erolSàsixzt*o
ll remore sopra roman; ® dee pròprtgpten
te
TÙ F ‘175
te dégli ubriachi, che non fi reggono îù pie-
«di, e che vacillanti .van cadendo come i no.
ftri Svizzeri > i di cui inciampi fi fuccedono
fenza interruzione. Sorta di ballo în contra.
danza, in modarun. tempo fra’ noftri padula.
ni, e baffo popolo,.come la frescarola, con
intreccio di cia, il che fortiva con quell”
ordine fucceffivo di paffaggio di coppia a
coppia per fotto le braccia. de”comballanti ,.
cedendofi così vicendevolmente i luoghi; potrà
dunque dedurfi l° etimologia da e° #/4us xar' w-
Br per 115 #61 uar' win, di truppa intrudpa.
Dicefi aver anche i Turchi un fimil ballo ,
e detta Catubba ancora ,* nel quale par che
in: ogni for moto vogliam cadere. Fas.
‘. . 3 Chi vo l’ ajutante ppe ddà no. pafso, e
o” ppuro fa ceatubba.
val anche arie. grave e sosternta ,. onde i
co na tubba de lo diafcance , mon ‘se gli può
parlare, tuntò impone con un aria tronfia ,
e’ pettoruta »
Tufulo; Desiva dal latino 1u6x/us; ed ha.lo*ffeffo-
fignificato tra’ not . Si dice però più. partico»
larmente de’ condotti fatti di creta, e prin»
cipalmente di que’ che fi adoprano nelle fab.
briche per coftruitfi i condotti deli’ acqua, .
delle immowslezze nell intemo delle mure e
H Cortefe parlando del fua eroe Micco Pafe
fare (cant. II.), dice:
| 33. Quaato vedifte chillo fommozzate.
5) Pe io tufolo lieggio comm’a.grillo,
s3. Ma pecchè nce sea ftritto , io paffer ,
| 19 Difse ntofcano, o quinci morirò. *
‘Fufolo, buco, condotto qualunque , aquedotto;
$» Corinutto» Ciaramito .
H 4 Ta
caio —
- 196
®
TO
Ta mme piiche s val tu 105 comprendi, ma
Gi
noi lo diciam di perfona , di cui il dippiù
tacer vogliamo. Così Fafano parlando del
Paggio di Solimano, di cui gli parve fentit
non molto buon odere, “i che non volendo
{piegare per medeftia, cantò :
3» Mente fto te mme pifche, volea fare
ss Ifso puro dell* ommo troppe priefto..
Tune, tx, dal dorico rw: Parlà da tune a tra.
me, cioè serza soggezione, con libertà, da
tu per tu.
‘Tunno , risendo, e pefce noto , dalPEbr. 162
nim. duale, 0 sbeuzinim pl. certe , monstra
maritta è e tunno avx., e val rosendamente,
senza dubbio, Fas. . n
. 3, E io bea lo nnemmico,e ccreda tunno.
"Funnolillo , ritondetto . DE
Tuocco, forta di ginoco , e d'uccello , Zardags
ANI è .
T dorno torio; vatte a ffa fso culo alo tuor»
no ca nce cacce na tabbacchera, dicefi
. difprezzo ad uno, il cui. parere mon piaccia.
Tuolto, duro, soda, pertitace , forte, v. to-
flo, fem. tofta, .intrepida ec. .
Tuozzo , in pl. tazze , pezzetti di pane. Non
manconò maje tozze a lo monafterio : Nce
fiano tozze , ca. muonace now ne mancana :
modi di dire proverbiali, e nome di difprezzo.
Ttuppete , e tteretuppete, efpreffione d’ un.ru-
more da ruera, percutio , donde pur-
Tuppetejare, e toppetejare , picchiare, od in
nfe ofceno piantar uomint. .
Tuppo , ciuffo de capelli sulla fronte , alle
volte per l° inzera chioma... | |
Turdo s Ro térda, tacita, PENSOSA è
[A
Tu
adi
TUE. a 39
‘Fare:, gorfior di glandole ne'polfi.,. che £ gua
A rifce con iftrpicciarfi ; ma non’ fenza dolor
.° dell’ammalato-, quindi il prov. menà li ture:
| per esser incommodato , battuto ec. Fas.
sx Ca mo nc’ è chi. le è menì li ture.
Turzo. Torso del tavola Bicefi anche de’Zeicà
— degl’ Ordini Religiofi. V. commierzo, 0 con+
vierzo, Fratiello. Tiorb. cord. VIIE.
,, Machi dura. te glorie de lo Turzo,
,> Che a chi 1° ha ncanna dì tanta prejezza;
- «+: » Ed'io: pecchè durafee fia docezza,
- 3 Mo ncuollo vorria avè chiù de no ftureo.
Cort. Parn cant. VII.
., Ommo privo: de nciegn@»*, e de defcurzo;,
” Che n’ha provato mai, che cefà è tutzo.
Tiorb, cord Lio 5
;, Lo vraoccolo fpecate fubero: mmuplo “.
- 35 E fe fece ogne turzo' quanto a mere
"Futaro, certo pezzo di Bastone: in fenfo ofteno:
il membro virile ,. come Tutare ,. /e mam-
melle delle donne , dall’ Ebr. dudaim, mam»
MA , AMOTES .
Fuzzo, urto, va, da. tuzzo a ttuzzo, è4 corage”
. Qgiosamente ad incontrare + \
o *
ica di 46m» 0 dal Punico Beccars. Le
, vacca è la nofta, lo fteffo che lo puorco”
€ lo nuofto, e val abbiam guadagnato
Wacantia, donna senza marito Voce oggi di»
. fufata. -
Vacile, Facmno + n . |
Vagno , bagno danaro che si dà. perccorrorte
gere qualche magistero» ‘o simile + *
dtt ae
baci
- -
178 i. VAT
Vajaffa. Serva di casa. Viene dall'Arabo, nella
‘ qual lingua B«sesc& fignifica lo fteffo . Nel
° dialetto Tofcano Zagasciae è prefo in mala
parte , in fenfo cioè di donne disoresta ; ma
nel Napoletano non è mai prefa la voce Ve.
© fassa in quefto fignificato , ma foltanito di
serva. Ciuec. cant. VI. se. 3., deferi
|’ Aurora :
» Già s'era la vajaffa de lo Sale
+, Sofuta pe ghi a fpanne la colata.
Me faje l’ammico , e mme mpriene la Va.
jaffa è proverbio , che sndice # tradimen.
to fatto da chi meno + aspettava.: E° fin
golare , che i noftri amichi credeffero magi
gior tradimento quello di corromper le lo-
ro ferve , che non le loro donne. Era
no curiofi que’ noftri antichè . ® Dice pu-
se per derifione corema grassé, forfe perchè
nel cocinar effe, in'ifcoriando il lardo, la
cotenna , ch'è di lor pertinenza , fe la la
fciamo con buona porzione di quella pingue-
dine fopra. —.
Vajano. Nome d’ un luogo’ non lontano da
Napoli. La fimiglianza del fuono di quefta
voce con quelle del verbo vado, vai, ve ha
fatto sì, che fi prendeffe metaforicamente la
frale pigliar Vajano, per dir che taluno fe ne
- vada. Corr, Ros. att.L. sn
ss Va bene mio, ca Marzo ne lo rafe,
», Ha pegliato Vajano . ...
Quì dinota l’effer morto. # Fàf.
»» Puoi dire ,, e ba ca mo piglie Vajano.
Vaina , fodera , vagina, guaina. .
Valanza , bilancid: ‘flare *n valanza , ster fn
dubbie. È © -* MEZZA E,
Val.
. VOR N ,P79
Wallano:, castagna /assa con su:sta ba cortec-
cia, da Sadxss , giano. Falano l’ usò per
Valdrtona ; quat | I |
-Valdrappa, queldrappa-: cu
Valeto,. vel do , fe s AMCENTICO«
Valciare ,- abbassare, calore. 7
. Vranca , in pi branche, branca, manata.
Vafamano, beciamano , saluto.
Valinco,. mifura. di lunghezza per
polfono slargare l’ iridice , e ’l po
Sd dxne.. ° l
Vammace , dZombace:. Ummele- cchiù dde la:
vammace, val umiznissizio . Vattere uno co-
la mazza de vammace, vale fargli une cor.’
rezione molto caritatevole , e niente aspra‘:
‘ talor vale snsensibilmente gastigo tale dar-
gli, ch alla Fre, melto- bene: now se ne sape
, pia trovere .- Dall’ ufarfi' ne’ ‘tempi ‘ paf»
fari: dî‘ porG quefta nelle narici de’ cadaveri ,.
pafsò in proverbio per dinotar un- vifo fmor-
to: 0 per un ch’ abbia’ tanto timor' concepi-
to., che fia quafi morto ,.e tal-infatti.all’ap..
© parenza fembri, Faf.
sy Si be a fta prova cchiù dd’ uno è rrome-
99- MAIO , .
-—— 3y Quanto le miette la vastimace a lo nafe.
Vammana . Corfotta da mammana> Levatrice +
s Lo core mio mo pe la vocca figlia,
s° E la vammana avite vuje da fare. *
Vampore , vapore. culor forte come di vane
s Fornette de pregare ,-e no vam è
Mi Dinto x le DEne, e ’n: facce fe Fentette .
Vanna , Zanda , parte.
quanto fr
lice, da:
Wao,. .
180 «VA R
Vao , & vo, da Seu, co: Vaome, ne vads.
"Nara, feretro, da Api, la barchessa, schiffec-
eo; Ssps fa pur detta la famofa barchetta d’
Ifide, Frodos. e quefti dall’ Ebr. 65454» , è
bara, passò , varcd, tragittà. Chì fa fe non
quindi la favoletta della mortual barca di Ca-
ronte, la quale ben può da Mapes , mrodestio
ur derivarlì ; non potendo effer quella forta
# naviglio di piacere ad alcuno per il ben
incommodo , è troppo lungo viaggio, che ad
alcun non mai fpeme lafcia di ritorno , emie
fi parte.
Varare, spingere in mar fa barca.
Varattolo, forti di vafo, da bacrio, e bacar, ©
dall Ebreo , o Fenicio, dacac , evacmevit ,
donde lo ferittural: Mofaico Secbuc , ogni for-
ta di vafo firetto di gola, da cui nell’ effra-
zione de” liquidi & mandi un fordo ramore ,
e rauco
Varchiglia, /evoro di pasta e forno.
Varda, Zardella : mette la varda, ridurre , o.
perre in serwità , l"oppolto di jettà la varda,
scuovere il giogo, sottrarsi da servitù.
Varra dall’Ebreo derich, ueBis v. li 70. bar-
ra, onde varrata. 0
Warrecchia , forta di tinelto, taler detto di don.
ne, @ dilei pancia. Capas.
> Nce vo sa vregata fperet |
ss Ppe ffare no pertufo a fta varrecchia .
Varrile, notiffimo commedo di legno per fer.
bar liquidi, da 4xpuAr:ov , bydroscopinm da
Maps, pondur, effende un tempo fervito ed
aquas flibvandas ; e così que’ detti da”latini
Aquilices , faron detti pur all’ ufo Greco A4-
ryllistan è Symes, epist, ad Hypatiam 15, .
tro
VAS | tr
. Warto varo, pio fin al colina.,, e nen più ,
v. ruglio : diverfo da curmo, che val ripieno
al disopra della misura ginsta:.
Warva , barba. .
- Watvante ,, romite burburo, Cappuccino.
Vartommeo, n: p. Zerzolomeo..
Varvajanno ,;e varvajanne , Serbaggiani, noto
uccel notturno , e di rapina, non che di brut-
ta figura:, perciò per traslato detto. d’ uone
brutto. ,
VWafcellorejo, moltitudine di vascelli.
Valcio:,. basso , aggeatt., e casetta meschina in:
pian terreno , onde valciajola. , donnicciuda
della plebe, così detta da'tal infelice abitu-
To. Gente de vafciamano. , plebe ;. di bassa.
CITAZIONE è. | i
WVafilecoja:, e vafilecola, basilico, erba nota, e
veramente: regia pel fuo bell’odore , come 1”
. ludica nel nome. da: 4x7, nre. .
Vaflo, bacio. . .
Vaftà:. Nome proprio: di denna. disonesta . 4
de are: belle: Menechella ,. Porchbiacchella., è
Vasta; che ghievano a spasso:,til titolo d’ un:
Sonetto- della. Tiorba . o)
3,3 Che tu lo tienghi mente.c bella Valla,
” e non: te pò fto: core affritto . #
Vaftafo. Facchino. Dal Greco Aseraio, che
guifica portare. i
"35 Ogne guattero laffa la cucina ,
1r° Ogne vaftafo lo facco , o feggetta.
‘Fre cote non fongo ftemmate. Forza de Va.
fia , Configlio. de poverommo , Bellezza de
pottana ,# —. |
Vateca; carriaggio, numero di. bossi da sé-
seà , Faf. i ula in generale per sin gran. nu-
"à . l 9 . mero ,
st: VEE
mero, come infatti-.il- noftrò- volge” fuel im.
precare , te venga: na vateca de malanne,
» Venne Ormuflfe nfra ll' serre, che guidaje
sì De feccurzo la. vateca portata .
Wattecore , Sarticuore,. palpito-, paura 3. diver-
cx fo da Vantecore che autecere “i
attente è quel, che is tempi I penitenza ve
ftito in abico d di conftaternita colle fpalle fce-
+. verte, 0 quali ignudò: gira. per le chiefe-,. e
Aiade, difeiplinandofi a-fangue , Faf.
,»- Quanno fe vedde Argante foriufo: -
vi. *, Neangolentato commo a no vattente'.-
: Vattejare , battezzare , bagnare. |
Vattilta, n. p. Batzista.-
.VWava, «va, smonma : diciamio talora
zo a-densa di qualche età , e poste ba ag
- « Ronna: avanzata , ancorchè fiaci effettivamente
‘. ‘in .quel: grado di parentelà:, dacchè un tal epi:
teto che perta: con fe congiunta lunga età
mon mai garbizza, ed odiofa cola-è anzi al
*. bel feflo. Vsva vestas’ omme diciam talumo:,
ch”abbia:, benchè giovene, b infelici fembiane
ze di vecchio.
Vavo, e Vavone,-cve, monno”.
Navejare ,, onbevare , sbaveggiare.
Vavu:o, cus scorte la buiva pel stento».
.Vecaria, nome del .nofiso gran Tribunale.
Vecchiacone, vecchio.
Vecienze:, n. La KWincenzo, v. Giento: E! famo-
fa fra’ noftri' 1 ofcena efpreffione de Ja Si-Vi-
crenzo, € pe dla a Capa de lo Ss:Vecienzo per
x. intender N olo piaatatore e la dilui gle |
bra ce piro do °
Vesco, ves, veccoto=ccà, © boscone ccè » e
‘ comi: gite gelose - %
‘ & 2. ul
DS
VE LS | - 183
edita; Vedova < > o o
Veladino., Bivardito , v. Volardino .
eletta 61 as belutitive, also punto di veduta:
sveletta ). Sadere aftentamente .
vana” e velifedlo, umbilico , centro.
- Valînneja, volineja-, e volunmeia . Velinia d*
‘’ u0v0-, #/ branco dell’ ovo.
Vena , ° genio - no -flecde vena ; nen.isà, Call
umore.
Vennegna, mondenia talor. furto. de’ magi»
strati +
‘Wentojare-, farsi. usnto:eoh. umsaglio , che dice.
fi di chi fta negkittofa: , efi diverte: in vib
ezio ,. Faf, *
33 Statevo tutte-quante a bentejare,
ss Mitnfe io corrimatta, e a'giodecà la tiny
‘ Wai anche, sperer invano: Se ‘vertteja |
mico , detto Piun che sperava di contegnir i î
favori di certa tale; le ‘quale infassî 4 cut
to altro isene ee -a-bi "C Se
Veppeta, bevuta.
Vetduco , spadà quadrilatero , e stresta , con
altro nome ssocco., ot almen di quelta fpe-
zie , e forta di' bafton da pellegrino , come il
mulus ‘mtrbenzee
‘Vergura:, e più correttamente vregata . Swbb;4,
i romento di ferro da erforare s ma con |
. Ria 0 fa una fpezie di è vite.in punta» Dal
latino vergere. Cince. cams. XI. st. 10,
., Ctive , chinove, trocciole , vregare. *
edo , ‘ver dognols ; é ne
Vergenella de Pontelcato , some da partito , da
in quel Benedetto rione ‘non no, ‘che
7 tafi buone robe.
‘Vetmenasa , pane rombi, quo è foffanti.
vo -
134 VE R
vò . Ha la vermenara °n 9. Se guente
paura. Quando è è print ang a ‘melenò
Lacerta vermenare , forta- di ls
certola "di {chifo! : afpetto.;. e- velenofà.
Vermuzzo , diminut. di verme...
Vernacchio, rumore, che si fa colla bocca si-
mile al peto per disprezza di alcuno : e no-
me d’ un famofle epufcolo di quelti uitimi
993 ” ce
ss E cchiù de no vernacchio s’ ha fentuto.
Vernecale, fpezie. di fendella di legno da tener
danaro , diceli pur verzecare:. .
Vernia. Bejata , inezia, cosa scancia . ‘ Dalla:
voce latina verna un disprezzeve.
de, evil servo: qual voce derivano an-
che vernacobio ec: Nicola Lombardo nel: Pro-
“logo della Ciunceide. par tando della fondagione
d’ uva Accademia 9 dice :.
» Se dappò ciento chelle , e ciento chiao»
s, Chiere
3» De lo come, € la quanto, -refosvettere
sì De farla ogn’otto juorne, e le mettettere
3, Lo nomme d’ Accademia dell’ afeno.,
» È concrufo accofsì , fa die. ipio
:° w Ncape dell’ otto juorne a la verola.
E più fotto:
co agere 0 0 + SU Auf, vernia
n_Nee manoatia d’avò a fenti pe tappe.
0A più fotto : .
«= +, Che vemia è chela viacchie de Caronte,
so Statevie Fili . fiate acgife.. #
Vernolejare, distillare ga de” vafi. nuovi ,
che per lafchezza de’ pori. irano , € tra-
amadano iINSerEp gacce. de lignidi ..che foca
| VER r8s
in effi. Diceft pure susorrer dagli necelli ,
srapolare
Verole, e vrole , castagne coste a fuoso vive
con tutt’ i gusci. Quindi
Verolaro, e vrolaro , padella perforata da cuo
| cer castagne , el venditor di esse vrote.
.Wesrezzofa , e- verrezzofella lo fteffo, che ver.
rULA è
Verrillo , fantino , persona giovane da non
farne conto.
Verrineja, s/ seno della scrofa lattante salato,
v- longa:. fe parti pudende della donna, la
cioncia., Y. pettorina .
Verrizze , squasi di ‘dante; ciance , v.-mmer-
ruojete » * o
Verro , e verre, porco padre . detto perciò
d’ nonr'dato perdutamente. alto foz4ure cat-
. nali. .
« Vestuicole, bruòbr. sa
Vemmuta dicefi di domna poco soda, ed oneste ;
sr Doie giovenelle verrute , e ttrencate.
Vertecene , vertigine , eapagivolo ,. pensiere
SIPARO . ">
Vertolina .. Soframe- Bastonatara, Om: kb, V.
n Ma fi na vota ’u mano ‘a Giove ncappa;
‘3, Sacce ca nce la fa la: vertolina., *
Vestolufo , virtuoso. . sa
Vertonaca, dessonica., erba medicinale ..
Vervefejare, chiecchiarare, barbottare, parlar
ali specchio , sordo rumoreggiare .
Vefagcia , bisaccia ;.v. velazza :. detto.delle pop-
delle .donne . il
Vefcagliufo , /ieigoso, petolante.
Velcazzia.. Dridduessà commessa con donne. La
#
186 VES
fciamo la ricerca di quelta etimologia ai To-
. fcani, che la incontreranno nel cercar quella
del verbo biscazzare , e bdiscazza. Sono per
role pericolofe. Orma Vib. VI.
3» Pa Giove, ch’a ncormare è no dermmonio
59. Fece .co chefta ccà la. vefcazzia .
Val.anche , frode:, sporchezza ,. imbroglio; 3
fa velcazzìa , usar con donna.
Wefcuotto, bisconte». Nvarcarele fenza vafcuot-
to, val imprender un assunta senza prime
aver prose le giuste misure per riusciroi .
. Vefcuatto de galera, discaszo negre: , e ben
catt vo .
.Vefenterio, disienterie. A befenterejo no abbe-
fogna culo altr nere , val mel occasioni è
.duopo andar colla corrente .
-Vefpone., vespa grassa , mettere a Ì° arecchia lo:
wefnone, metter in pensiere , in. timore. Fare
a l’arecchia lo vefpone , surerrere all’ ertt-
. shio, {15ffAar quelo Seduno
Vella. Vento di peto senza raomore . Anche i
Francefi in quefto fteffo fenfo hanno la ftefla
. voce. Foîle noi l’abbiam tratta da loro. Re-
foluto a veffa fi dice di cose andata in fie
mo, e restata a nulla ©iucc. canr.IV,st,26-
,5 E già qhe l'avea atta la
» Non ce l’avellè rafoluta a velfa. è
Veltiamma.,. bestiamt. .
Veflica ec. dare .-0 vennere veffiche .ppe llanter:
. ne, dar « credere,
Veltia, ; e bellia farvataca, bestia selvaggia.
Weveiaggio , regale d° allegria , cioè done, che
fi fa ae chi p porta qualche buona-notizia , 204»
&',
sv Cd n° autra. mova: n'è de vereraBeDo,
e VI EC 189
Veraarrìia, bizzarrda. o
Wezzoca, monaca di casa.
Vezzuoco , laico di religione .
Uffa ! «b ‘quanto È
.Ufera, bufera, tempesta.
Ufo. Osso dé lombi. Om. lib. V.
» È afferra fio vreccione ‘che portare
», Non poterriano. mò duje vaftafune..
3, Chiffo fervizio aH* uffo 1’ abbiaje ,.
;, E fo fpireto tanno arrepofaje .
‘ Gorr. ig: 19sì. canti EH.
> E fe mbe fieva tutto mbrognolato,
"È me doleano l”uffo, e li feliette. #
UR” è-@iffolo ,, ? vlto delP anche ,. natica,
- Jombe.
NA: intersezione ‘vedi ,. ecco .' -
Vi ca li*aje, cose da ‘scherno , chesi pente ados:
so d’ aleuno.
Fià: had fo: mmnollo, /4 pancia; Fafi
s Ma cchiù cch* ad ‘autra parte lo ferelce. y
0 PB atbla I cuorpe a-la via delo mmuollo,.
Viato:, (Beste.
Viatrice, rt p. Bènsrice.
Vico de le ttozze, gola.
VWicce , sortitnerto, da Auunes ; pane nell” ‘antico.
dialetto. Frigio , ed in lingua Egizia.; pri.
funi voce ,.qual' fi racconta, fortita di bocca:
vel felvaggio- ragazzo -di‘ Pfammitico:. Vo--
co li chiama dalla lor forma coronas , che-
3 dilFenfari dati”. Imperator: Aureliano alla.
— plebe ana ,.in greto "oMspas , e noMAòpr=
i e în' fatti in’ terra d'Otranto attualmen.-
» te Codtrure fon chiamati” que” sì- modificati
pani , fumili in verità, più a noftri patri pic
WE n che a*sersggii: *
Vieno
188 - VI $
Viennerdì , e Viernerdì , Venerdì). I
Vierme , in fenfo di solletico ; avè li vierme a
le mmano, son porersi contenere di far use
delle mani.
Vierze. Pronunziàto con z dolce, dinota usa
fpecie di cavoli : pronunziato con 2 afpra, €
quali foffero due 22, fignifica È uersi , e pren
e l'etimologia dalla voce Italiana ; ma al
lorchè dinota i cavoli è voce. lafciataci dagli
Spagnuoli , che-gli chiamano Werges , e pa-
rè che originariamente venga dal latino vyri.
dts ,, verde. # Val pure arl; , Fal.
. » De:li vierze, cche llupe, e ccame fanno,
» Vuoje, afene , urze, affierve lo tenore.-
Vifaro, dal lar. biferus, limoncello de” prima.
ricci , giacchè 1° albero ne produce dopo que
tall... g_ °
Vinaccia, e venaccia, talora strage. . .
, Vinocuotto,-farebbe queflo diverfo dal muflo cos.
t0-, ma noi quefto intendiamo , Faf.
— ap Rretutto è attierzo. comme a bino cuotto
Viola serba, ed. iftrumento malico . her Pond ’
che nulla voglia far di gli & dice,
diciam noi, e cantò. Fal | .
O ttuttè , -fona maffo fa viola.
Vippeto, bevaga. : o. cu,
Vitre virre, sciocca presunzaone, solletico, Eaf,
-__— 3» Camofco propio ch’ ha. li virre virre.
Viftiole ,, viscere. |. .
Vifeto . Lutto. Dal dialetto Siciliano , ia cui
.vesttusa dinota chi è in lutto. Qusenso se
. visitusa La natura. Ran. Poes. Forfe deriva
dall’ufo di vifitare chi è in. lutto. Ciuce. caste
VII > SA. TIT. ,
» La terra fe facea già la vonnella.
YO C 1839.
33 De lo vifeto ncuolfo arrepezzare . *
Volendofi indicar la notte, che fopravveniva.
EFlwocciolo , ‘in pl. ulecciola, aggiunto d’ eva
val sorlo di vovr.:
IJmmeto , umido . sv
Vocale , forta di vafo per dar da bere 2° ragaz-
«zi fatto con becce , che lor fi pone in bocca
per non farli bagnare , così detto magis guenti
usa vocalis ese dal greco Bulen, Gaubari ,
nde SavnsAior, che Ateneo, e Polluce tra-
«cucono vas angweti oris., sonum edens, dum
quid infunditar, aut exeritur . Di tal forta
i boccale, o fimile qual fi fuffero dilettate
le antiche Romane veggafi |’ annotato a Gio-
venale deve de vitreo Priape, e da noi nella
noftsa diffe rtaZione. E, i
Vocare , remare..- — È
Vocciaria , beccaria, macello, .
sy: Ha lo celore jufto dé premmone
s» Stato no mefe e cchiù a la vocciaria.
Voccolaro , il mento con tutta la giogaja del
porco , {quifito mangiare fi frelco , che fa-
Veccoleca , vitto, Faf.
»» De voccoleca avettemo patenza .
Voccola, chioccia .
Vocconotte, dorcomotti .
Vocetejare , sridar alto .
Voje, bove.
Vollere, bollire , onde voltato , partic.
Vommaro , vomere, e nome d’ un noftre Celle
deliziofo-per le fue ville.
Vemmecare , vomitare , dir tutto.
Vommescaterio , veniva,
- Vone
‘O R'
Vonnella A somnelta, detto. d° uom. di: poro fpi-
rito, d’ animo donnefco .
Vorraccia, v. borraccia , nome anche d’ erba;
con altra voce detta sSfracciacaBarUne è
Vorraccio, «bbriaco,
Vorcano , vu/caso, monte ignifezo s. detto è
ogni voragine ardente , € #0 egrandi fgo-
vi
ale, vorgare, e bongare Rat » «onde
orgarezzare , vo
Vordiello , bordello, da a vordlaie, mene ita
dissoluta .
Vorea, e voreja » boria è
Vorpa, vo pe ;s nato animale per Ja fua fcal-
‘ trezza: detto perciò d’uam fubo , can altro
nome vor ne, vorpe verte Satrapone , po
litico : la vorpe ec. , fermarsi uel me
glio del correre. del- nemico per deluderio ;
Fa / .
» E ppo gira da chella, e cchella parte,
,», E ffa la verpe, e cchillo fe nna'pafla .
Vorpara, rampivo di ferro per lo. più a - quat-
tro alte , ma picciolo, fimile ad un’ ancora
di nave, per ufo di pelcar cati, a fecchi, che
caféano le cifterne .. u. CORCO Cert. Ros.
att.
» Ta a pirhe da lo puzzo de flo pietto
a vorpara de fta chiacchiarella,
Vorpino. e vorpile, mersbro genitale , dicefi
propriamente di quel degli animali , € pre-
cifamente di quel de’ buoi diffeccato per ufo
di battere.
Vorza, borsa, da Aupea, x. F. M. E
Voflo pezzillo Sperane delle sibià . Fquali of
Vv o 191:
fo che fa prazo $ cioè punta . Cinec. cant.
XIII. sto 46.
"x Nonè ch'a li fordate le fa male
. > L’uoffe pezzillo, comme ve credite. *
Vota , volta, fata, eupola ,Jemia ; ; dà de vo-
.ta , andar in pazzia: dà vota, consinciare a
far cosa, Faf.
» È ttu nce difle vota, e la zucafte .
Votate s voltare, muovere.
Vottaro, dertajo. Da votte ,:- dotte , nel pi.
vuste bosti ; concià vutte, sronare. , trasia-
to to prefo dalla fimigifanza del rumore , così
1° O comme quanno Giove mette mano .
so A cconcià vutte, e ognuno un’ è atterrato.
Vottazzo , bestacero , detto d’ uom panciuto .
Verzille , Serse/fino, scarsella .
Vota ca sarde. Modo provesbiale per efpri-
mere la deftrezza in cambiar difcorlo , prefa
la metafora dalla prontezza, con cui convieno
voltar il pefce folla | a graticola, acciocchè non
sincazbonifca. Tass. cant. IV. st. gb. .
» Lo sfuje, e fi lo muode po le dona,
39 Belli vota ca s’arde le fa fare. * .
Vottare. Spingere , urtare . Sebbene fia la Met -
fa voce, che la Italiana buttare , cambia però
fenfo nel dialetto Napoletano , e non 5° ado-
pra mai per girare, ma folo per wrtare. Si ufa
anche in fenfo d° imiprecazione . Ciucc. cant.
VI st.1s.
99 + + + Scumpela mo, non chiù, mantiene .
. s9 Mo ne votto fo ciuccio, e chi lo tene. *
Votta ; sbrigati , via su, Pato
- 3, Votta, diffe Goffrade ec.
Vott' avante. Quel baftone armato di ferro in
. pun-
È he 6 7 Pipino bovi ad
ata, che u er -fpingere i bovi ad ara.
Ha e chiamafi anche fanti) . Tiorb. ...
. » Che me fia dato co no vett avante. ®
Vozza, e vorvola. Gozzo, gofa.-Dinota anche
qual male di glàndole enfiate, che viene al
‘ fe donne, in Francefe detto. Guene, edal qua.
‘le fono Py ped le donne di. molti - villaggi
iutorno a i; quantunque in quali tutto
il Regno, ed il sto d Italia fia male igno.
to. # Quindi vezzolata., vorzotova , chi hà
tal incommodo . Fafane dice , che dalla co-
mune popolar credenza. di derivaze tal male
da preceduti difpiaceri, nacque il prov. calà
laWozza, 0 vezzole, cantò :
»» Scife tano, facce’ ie mo ce cche bazza,
35 Ma trovaie, che no avea ia catarouza.
Vozzacchie . Uomo di. gran gozze. Quindi fi
tsasferifce a dinotare.ume fciocce , uno -fciau.
rato, giacchè gli fciocchi fogliono aver gran
gola, e gran voce. Grand gasser è il nome
dato da Rabelais-2d uno degli Eroi del fao
Romanzo . Corr. Res. att. IL :
‘» 4 Bello caccialo a pafcere voazacchio ,
Dicefi pure vezzacebione . Significa anche wc-
cello di rapina , in Tofcana Pejera ; ed Y
detto anche meedico . Chi sa poi qual rapper»
to i Tofcani abbian trovato tia un medico,
ed un vozzacchio ? a noi è ignoto. *
Uppola. Tacete. Dal latino «page. Ciucc. cant.
II.
3 Uppola ! craje lo bbide priefto prielto .
: Fuorf. tagl. I
,» Quanto vorria parlà, ma faccio uppola, *
Vraca, forta di calzone largo all’ antica. da
pace, . . *.
, 9 V ta.
WR'E . 10}
Wrachetta,, quase d’ avanti del noftro.calzone,
dove fi..affibia la cintura; e dove .ci sbotto-
niamo per far l’ atto picciolo , onde traslata-
mente, dà .gufto a la vrachetta,.val esser ses
suale, Fab, i 0
» Che ppe ddì a la vrachetta troppo gufto,
, 4 Fuerze lo munno le. fcappaie da mano .
Viichiere , cintura , e legatura per gli ee-
RIOSI è :
, . . . . . - i F
Viraccio , braccia, forza. Ha le braccia longhe.
ba forza da farsi far'ragione.
Vracco, dassotto, e razza di cane. '
Vraccorto » Di bassa statura, e pienosto. Om.
lib. V. ni a
s> Tu non aje nierite de chello de Tata,
39-Ch° era vraccotto fi , ma tutto pepe. #
Vramma, dramma , fame fifa, v. allancà.
Vranza , branca, zampa, mano.
Vrafla, hiacia. . ci I
Vrafciole , intingoletto noftro- particalare.di car-
ne tagliata in lunghe fette , nelle Quali. fi
avvelgono piccioli pezzetti di falame, paffi,
ignuoli, aromi, cedronata ec. e fi pon a flu»
re. | |
Vrafiere, e vrafera, braciere, da vrala, braciae
Urdene , ‘ordini, in fing. ordene. è» |
Vreccia , pietra, pezzo di macigno .
Wregara , vergara .. .
Vrenna, crusca, e verenna, v. btenna ; talor
prendefi per n4//a , Faf. ca mo è brenna+
| Vrennatia, cosa da nulla, Fal. di
,>» Comme na vrermaria foffe la. cofa.
Yrenzole, strecci veredi, cencî ; dicitm pup
così le donnicciuole dal lor mifero -vellire, è
per ingiuiîa, o dilprezzo diam ‘quelte ‘bell’
Dix. Nap. T.H
LANE i
ef n
94 V.RU
epiteto anche a qualche Signora j «di cii #
abbia poca buona idea ri:uardo al coftume.
Uriello, Urzefe , fpirito celere. - 7
Vrito; e vitro ,-verre, quindi vritaro. - |
Urlo , e vrolo, or/o, v. afreco , revietto , pe-
deja, allucco . (0
Urmo, .e/m0, noto albero marito della vite, e
forta di giuoco. — Ò
Vrocca, forchetta da mangiare. sa
Wrociolare, e vrociolejare . Cotrotto da fdma
ciolare, vale. cader rotolando , vi capotriem.
«molo. n
— ,, Chi ve vatte, che tanto vrociolate.
‘. Vrodetto, afcì vrodetto, sporcarsi per la paso
ra, Fal.
0» Cche ffacette a- cchiù dd uno aftì vro.
x 4 5 etto .° ° sn .
“Viuoco dicefi dell’ imbrumir dell’ aria fut farfi
notte, e-prima di albeggiar la mattina , da
| Bpixn, ‘“imber , da che proffima effendola piog-
gia ; $ anmubila îl Cieto ,-e s' infofca l’aria
qual fe fi voleffe far notte.
Wruoccole ,- e ttruoctole', detto proverb. Faf,
- 39 Tutta vruoccole,-e cciance . . .
Wrioccole Broccoli; e squasilli +
‘Vruotciolo, il vosso degli VIVI e
Vruodo ., drodfo, da Sredcev , - onde il latino bre.
. dium, ev ywypov Yeov, da Yes) ferveo, bullo,
‘ talor sdulazione ,-come dà vruodo, dar pie
dere; Faf. sa
| 3, E nnevle ffa ghi ’à vtuodo, e le ccon-
i cs ifonne. 0 |
Vruogno , pl. vrogne,-sofe, conche marine ac-
;. tommodate per fonaré , quali fon quelle, che
4 do 4 os dae i ° fi
. CO
WU o Je
1 Magisisi, F. Vo. BI.O
sy ‘Siente pipe lo palazzo , e-a li commesbe
3 ? Strille, Pifche s catene , Yrogne , e.ccuorae,
Vamognalo, contasiene £0% . gonfiore i Yrause ’
.tàlor. bisorzete s malinconza.. » :
Veniso , brusco, aspro: dll'abreo derercini ata
cvrade “dolntuns . e dira .
Ufzo . Qnia . N'escalnlurzo È modo di dire,
che fi ignifica a quel che ascesce. Olucticam,
VIE $3.:3- sir ie ad 3 Mi MAGIE,
: 33 None’ t:auto she farce no concurzo,
» Mano a li fierre, e po che n° etica mi
"e 44h 4 urzo Pig -%
Detto pure Amon ferino , imociabite, * ® pe
QIÒ0 è . +3 »
Urzacchiotto , dimin:: d'irzo: «Al -anche giova-
Bed pionoira , s<cortd , "dd ‘alquantò. pozze: ul
,
arpatto, LPP la
Utzolella. dimini.di. Urola,. Orsola TIENI
Ufcla; ufceria, i-vofforia, : @ lofferia , Ussigho.
- né, titolo notiffimo de ‘gentilmordini ; 3 loftéf..
fo che: vasera. Sigrioria ; dio, ‘“
Dicià'; nvsta sigli ocebt jiFali n i
+; 5, ST: Pn spenziere pra în darà ; Na ricuijero,
+ è Ma-guardà IP nftia> *ppe ve dafe) abretot
Ufemo.,. = vuoferto!, anaapaento 03
Yu; va, vod fatte ‘ad efprimere il ritote to)
- tremuoto , Faf..
«1. 33 Scie da 1a. tele n2îceb ‘fizacco. tànno - ‘.
i De, tremmbliccio'no mu; ALE ‘0 tire
sm amore i - Li. .
Veifiiza” bufala Varg MAD
Whorchic ‘egrenta 5 “bboftate svi RIST
vasi gonfi » è. E AI ubefate sr 1.033. :
1 2 Voc.
Rei ai Fal Tsitoal, "6 a nano «ia! |
pe”; . 1)
v-:u:. o
oli deritto,-5/ sosregno; “il topo a ade
COSA 3 dalla comune popélar cadenza, che per
fegna.di furera affizione ci abbia 2 batter P
vecchio «dritto i Fab chi
o:do canofcette a pi simma .oc lata,
> "E iP vooccito ritto - le pra prefia .
Unòffale , genasse ,:1/ pian. della. faccia =_sh5
d'alto. delle gore, che si gonfia nel mangiare, ®
solfati; men ti gnoffole.,' 0 vnoffole,: e.jocà
.de ‘-guoffole., prengiane.
.Unoglio se lio; * uvoglio , è uvoglio , di cei di
chi. sia ubriaco Unioglio nvertecato 3 Yo
avertecalo .
“Vuoje, devi, ‘avere chiufe li vaoje ; vale zxow
eve altro a che peusare , star in calma, ed
in conmodità , Fal.
“0 eee E fa cche buoje- °
ss Fortuna , <a .mo. chiufe aggio-ti. wuoje,
Wuolo. «Gettito: di rete, che taluno com prio pala paia
che fia tirato . Jafus resis ‘fa detto
-Quelta è anche ‘uva . delle pochiffime parole
XFreche reffatecî ( giacchè 4eAss in lin-
gua corrif al joflus de latini}; ma era
già natura izzata latina fin «dagli antichifimà
.teiripi di Plauto. Svetonio «nella. Introduzio-
ne al;fuo ;bibso « cari <Rbetaribns. cap. £ ,
‘accennando que’-foggetti di. controverfia fiati ,
Lala” Greci. detti, peosrafes Gv. quali i retorj lf
.efercitavano -a declamare, rammenta. il feguen-
te: Astivo tempere adolescegies urbani cum
rQstiam veuissent , litusi ingnessi y piscgtores
trabentes rete adierunt ; © pigennns .bolune
quanti cn) osp so Ueadiz di 0Èp04
Da 1 erenpep Ali quandy
‘eRtractes, gn TERRE HS SR) sfuie, sed sporta ri
all 7 . ti
di
a UO im
obiuteziì Tubrò emptore: bolun Sauim afunt
piscatores seu . Abbiam rapportato per îg.
tiero quefto cririofo” paffo ngn nîen' per |?
etirnologia della-voce veo/è; che per riguar.
do all’ efitrfi fine all’ età --hoftra : confervata
ardente la paffîone tra ‘néiidi ‘comprat queltà
‘ *ytiolij ‘malgrado che-,-pet efièr. il‘ noftto cra”
| were foverchio efaufto - di pefce dal perpetuo
gittat delle reti ° non -folo bétze ‘«d’ ‘oro nor
‘ s*intontrino più; mia ‘neppur’ pefce -x' prober-'.
. zione della compra fi riccolga piammei uri
de’ noftri Oratori, al quale per effetto dell’
eleguio: della fusa fempre” profpera forte:, avé
anne ‘non fof tiolti- anni, «che avendo a Po
filipo per dar divertimento alla. faa-.moglie”
comprato per dodici» carlini-w vuolo., ven
mero nella pictioltffima rete fette reggidfe, del
fe quali la maggiore oltrepaffava le. quaranta *
. rotola, la minore giungeva alle quindici .
& favvértimento tanto iricredibile,-quanto "vero di:
i? £svofevolée fortuna. Ed è:curiofo-il 'rifléttere,
°° gie:narque infatti fubito: afpriffima‘ controver-
- gîa tra’pefcatoni; è ‘il‘compratore ‘; 1a non
ve LA) detfé ‘queta , malgrado. la : nota- ficondia :
- eli Iui-y'nt-otensione-a declamazioni ; nè sfo='
gu: sli” cloquenzà rel Foro. Pechi-catlini ag- ‘
giunti per véveraggio -, oltre al patto conve-
muto , fecero transigere fubito la lite . Tanto ‘
ali”età noftra la- deftreaza di ‘transigere ha -
vinto.! ib-talento.-di- perorare !. Basi Mis Nap; -
de LO . | . ° SO
» E calcescerebiatatante:
| me È lenze , -e:vuole de li core*Winianei #"
Waonne-echiù ? vojeite più lee
vo Ss Fi | 3 a «*
pa
@
Uuor=
[I
‘19% uz
Uuorca,, orco , -beftia immaginaria , fogoa.ta pr
terror de’ ragazzi : dices d’ nom di. coffum
‘ felvaggio, folitario ,-intrattabile . |
Uuorgio, erza ; donde orgiata , arzaza: dà}
‘ uvosgio , dattepe. |
Uvprgane., «d organo pl. d’.organo. : .,
Uuorta;s erzo ,;gaerdiro ,, donde Darò non Yup!
«tolano, ma artolarto , #/ grarginiero .
Uuoflo ; osso, nagciola, rompere ll’ ofla de Î
: . .grilommole., val romperne i noccioli ». Noi
—____eliraffi nerd. auindi mai vagssuto, ma osswzo
di for Cosa , Faf, <>». 3 x
» Chiammato da Goffredo, va dicenno, .
. » Ch'ave li’uvoffo 2-19 pede , e nnon fi
. x s pp PITTE è Con ‘o:
Unofco, e vefca, dose. ..
Uuovo, ovo, in prova, vesi.. |"
Vullo .5/ Sollire: a pprimmo-vullo , di pri
. mo lancio... sE
Vuttaro ,, garzon de bufalari , è vaccari., e
| piccioli feni de’ fumi, .0 pantani , doye si
. raccoglie dell’ acqua, e v*impantana, da xve-
- TApOS, sl fassa, ata cupa g, 0 sia. alveare del-
- le api, o.vefpe ela neras, spapitas ;- dande
forfe pur Ciuserzia per;dpnua. brutta. per. Je
merche de’ vajuoli che P abbian tarlaso il
e VISO « ©... : i °
Utemo, ultimo , finale.
Uafcio, basse, v. avufcio. —.
‘ Uufciola, bussola « Me IT PA
Utre, pl. d’otre. sO va
| Uzzo, cagnolino, barchetta nin dim. wzzarie!»
n 10, & APE E Y OA IPO DI EI "PO n '
- sr E; pp’effere na.cogcola, de noce ,-. +
0%) Ld vuzzo , illo folillo fe nce nfoce.
3
E praddeo , sciocco, testa di piccola: eleva-
tura, e talor anche d* infelice figura:, e
. poco spirito, forfe all’ erientale Izabadei ,
. fluxzus vebemens, nai ditemmo”, #0 cacazza.
va, u0 cacasotta, forfa da iaBos,.vurvus:, è
dos, eimor , che noi meglio efprimeremmo:
n’.arregnato , no cicco-tre-pparme:, no. moz-
zone d’ ommo, no Rre de miezo. cannone ,
-. uno cche ppe paura, e ‘ghiajo- s° ammattelce
- * ‘gomm'a cconiglio, .s° arronchia ,- e .guatto.
‘quatto fe la fcappa : o.da {«, valde; e ha
diw, gradior ,.cioè che cammina patetico: par
setico:, non per affesttar gravità , ma per iscom-
° piraggine. 2 . .
«Zaccheo , n4r0 5 tratto è un tal epiteto dal fa-
mofo Zaccheo della Scrittura: capo de” Gabbel.
* lieri-di* Gerico; il’quale curtofo*di- veder Ge.
sÙ., quem cam‘now posset. pre turba videre y
quia statura: pusillus: erat, pracurrens 4scene
dit in arborenz sycomsrum. Luc. ‘19. 3. >
Zacchia, n; pi Ewzecchia.. 0 0:
Zacchijello , n; p. Ezzecchiele. -
affio , e zaffejo. Ignorante, goffò . Voce la-
fciataci dagli Spagnuoli , che 1° hanno nella
‘lor lingua . Forfe-deriva originariamente ‘ dal
Gréco arcgov 5 ma è più facile che fia dèri.
.gine:Araba:. Cap. Sox.- 0
s5 Ma fi fia mula è zaffia, è fempre frelca x
,» Farraggio comme fa Patre: Francifo, > -
so Allucco tanto, nfi che te fordifco .
Intendendo del P. Francesco di Geronimo, 5
4 de
n“
200 ZAN
famofo Miffiomario ,.che urlava affai, e dice:
va. poco . |
Zagarella , o ziarella , zestro.
Zangofe, o fangofe, scarpe in generale, e ff
.- . 2le di quelle ben: forti., e groffolane te
nell’ inverno per evitar i’umido , e?l loto,
che nel noftro dialetto diciam zengo, e 24%-
ga da fa, e gli Asabù, e Turchi Tze
gutha., Franc. Jun. Eusopalat. in.Ced. Tbeo-
des. cap. 18. .
Zambare , e zammare, sa. ustigno., un misero
contadino, da xepopss ,. sventurato , come:fon
rutti i campagntioli., qui dunen vitem ira
hunt : o. da espBaros, qui sandalis atitar ,
da che quefta forta di calzari mon è- de’ foli
. Monfignori, e delle Dame. .
Zampaglione ,, «briecone. famosa»
Zampana , zanzara,
ciò per difprezzo ad nom vile, quali-volendolo
. dir villano,. astore,j roaze , da Che non. più
al -prefente. fa fampogna- “eatra fra da. clafle
.1-de nobili iframenti muficali,,. ma.è appena
confiderata_-per. un vil iftramentaccio, paftoti-
zio © v. il detto fu.ciò. da F. M. È. nella
Bellezz. i 0
Zancarrone. Uomo di gambe lunghe . Viene dah
- lo Spagnuolo Zercarron, che dinota lo ftia.
.60 della gamba del bue, ajdella vacca, Tes.
Zampognaro ,.somator di sampagua s. detto. pet.
. «cante IV; st. 68. | -
9, Me fo chiù dece.de fi gra;Euanpuas,
. CsseChe-dece milia dautre zangarrune. #
Zannejare., burlare, v..G0ffejare...
Zarino, som da niente. 0.
Zavmuotto., ridicol bab5buine ,.Fale, Ma
n | sn Ma.
“N
VA
> P. E: e. . 201
Fer 3gt8 6a 0 Ma ppe ‘fto zanituotto ©‘
_ 3, Riretutto è a ttierzo conime'abinocnotto.
lia y fomiziucita vile. 0?
: Zappe ; pl di zappa, notiffimo «iftramento ru.
ito da toltivar da terra; lat. Zigo : da not’
s’adopra anche in fenfo d’imbroglio , gaba
la, ragiro, v. mpèca. Tiorb. o
‘ sy E fentà fare zellé, “e manco zappe,
n “Tu metetafte "ad “Afecona entrare .
Zarefffio-, e Ziitafino ; Séreftne. ©" ©.
Zavattino x Chebartizo: Benché la noftra voce::
= fih'‘fmile aMa-Tofcana , la rapporfiamo per
dirne l’ etimologia dalla parbla Spagnuola 24
pato , che Uitiota sekrpà, e che‘originariamen.:
te :è voce Arabia". Nap: Scontr.
- 4 Si -dammo=a lf cavallé la revifta,
îx «'-3y-S@ tanta che a contarle nallo vafta,
,y-Ca non c° è :zavattino, e nònc’è artiffa,
sx Che a chi dex-tene:meglio non contrafta: *-
Baltarra ;: piro di capelli ‘alquanto luighi, eta-—
deh 'cincirssai ; che ‘ lasciansi nell’ occipizio :
aperolanti: sul collo 1 e quel fango , che fi:
“ «attàcta a- più: de? noftri. abiti" talari >, .240-
Cc her A è I _
Zecca: Pizicola. Dikiamlo pure : d’ un- grant
ficcante; che: non ci. poffiam. levar d’ in-
LESIONI VO quaggfiice mico cca rand, >
cs. Chi vò. "co nico cincò rand, >
: ela chella È ‘cerca, che «ine da dolore;
* $, E ‘tu da ‘puorte nfaccià-ca fi cana.
Parlando del neo della fua bella, # |
Zecca:y palazzo dove: fi ‘batte «la moneta , -da.*
anos 3 aepeplm palati ; dall’ Etrufco Tthec,
fanunm Valor 4 lo-ftramento ftefo del detto ’
conio ; ed-una: forta d* infetto - (0
Dog 1-5) » Zece
(I + «Z:-E-L
Zeccare , batter moneta., confare , v. cognare .
. Azzeccare po val. uxire, avvicinare .
Zecchejare .
‘ave sl fischio dè richiami de
tordi + Ciucc. cant. XV. st. 8. Da.
» Naomma fi nfenfejava no -froncillo.,
so Si zecchejava Ilì. no marvezziello ,
sn Si zio zi faceva no forecillo, —
sy Si mbè mbè refponnea’ no pecoriello ,
n -Si 1 abbajava nenollo po canillo ,
s, Si fentive arraglià uo ciucciariello ;. , -
- s*Pative dire, : gutte fl anemale si.
» Erano nommene apprimmo , e ma fo
- - .:$9- È è è è sc ‘o.
Zefierno , demonio, ed il più cattivo, Faf.
*
3 Anze Aftagorro, uno lo cchiù zefierno,
,s. Diffe. ad Aletto furia de -lo nfiema.
Zeffonbare , e zeffontà , effondare , srander a
POVINA è »°
Zeffunno, rovina, esterminto e .
— Zellz. Tigna,.morbò Hel capo + Ver teaslato
«debiti, e'prendefi l° allegoria, perchè il penfie
ro de’ debiti dà a grattare il capo , .come la
tigna.. Sapè le zelle vale essere inteso de
secrett. Ciucc. cant. X. st. 7. i.
39 -Deceane. chi era chiflo,clie le azelle, è
55 Sape de Giove ;;e porta. le mmafciate.
i Parlandosi di Mercurio. Ammactare. la. gel.
cla 'vale Gattere.. in capo 5 avvilie è Ciuce.
“
s
\@ x
SARDI Le St Ei a
2» La fpennaje: tutto: e 1° ammaccaje la
95 della ct...
Spelare la, zella, dar guai.. Talora per gra-
| ziofa metafora è detro dell’ Loverno, che fa ca.
der le frondi degli alberi, Faf, ;
2» Nè a ccercole. perdonane . nè. a alii i
2%
Z E 20
;, Cche mmille vote avettero la zella ;.
cioè cui passaron mille invertate per so-
pra. . ° ? ° ì .
Zellufo . Tignoso. E’ voce d° ingiuria. * fem...
zellofa. Ciuce.-cant. XIV. st..43. .
‘3 Ah zzellofe mmardette, cche mettite
: 3» Co -nachiantillo Il” uvommene a la corda.
» Quanto fa fia zellofa de fortuna
: n Ve fa mette no ciuccio mpofetura.
Zelletra , dite, e chi litiga, quindi -
Zelletrejare, contrastare .
Zembrillo. Fanciullo. E” termine di difprezzo.
- Dallo Spagnuolo Hombrille , uomicciattolo ,
e conferva lo fteffo fenfo. Cort. Ros. «tr.,IL.
, Chillo zembrillo , chillo fcurcio mayccio. #
Zenfonìa, sinfonià. —. ? ; o
‘Zemgarda , colpo di elefticità dato com un dito,
facendolo fcoppiar di faccia all’ altro .
Zenna , estremità d’ us orlo. o
Zennare s far cenno, e proprio cogli occhi ,_
vo 3
|» Zennaje li sbirre, e Qlinno È ncarcerato-
Zennariella , picciol cenne fatto cogli ocehi ,
,, Famme n° uvacchio a z4ànrariello . .
Zenziglio ec. flare ’n zenziglio, ster medgo igna-
i do per povertà più.che per piacere.
Zenzole, cenci; e detto di vil donnaccia ..
Zeppa, piena, e pezzetto di legno cuneato da
-frammetterfì a due corpi incominciati a fenderfi
‘. per totalmente dividerlt , 0° per tenerli ftretti
in contrafto. Fal. zeppa de velino. _. .
Zeppola , patta fritta, è però di diverfe qua-
cl ;
ZLoppolejare>; pigliare, attrappar quasi. di s0p-
piatto, e talòta con vealenza a e.
6
Ze-
204. | on
Zezenella, e zezzetrielta , mammella, 0 cosa che
‘rende dell'utile molto, Fal. -
»» Ch’ aggia iffo mo la zezenelta mia.
Zeruottolo , picciol” vafo di creta da tener
elio , frutta in compofta coll’aceto, v. fefe.
nella.
Zervole; stracci vecchi, cenci, capelli , che zi-
role più propriamente» fen detti , Faf
3» Ma de-lota-le zzervole s’ ha cchiene,
s) E cchiove. fango. tutto raftagnaro .
Zetola , cedola, v. voltettino , e bollettino.
Zera , Lucrezia-n. p. che Lwcrezze;a -pur dice-
‘fi, in-dimin. Zezolla: Fà zeza, far P ap
‘ «graziato, lò fquasimodeo, lo-squasoso , far-
° ‘sf a pregare per far cosa, che in effetto in.
5 eyrnamente si brama di fare .
© Rerza', o-zizza-, mammella, onde, 2eazata.,
popputa. |
Zezzare, e zezzarefe, sedenzia
Zezeniello ; -/” ugola
3 #0, come zi Boemunno, 250 Béoemuxno :
zi viecchio mio; buon vsechio, Noi diam il
titolo-di 2/0 volentieri ad: un - maggiore di
età di noi; e come un»titoto di onore, e ri.
fpetto ,- ner-altramente che «gli Greci , Ebrei,
Latini-ec.: davan quello did ibn, Rabhr., var,
Pater ec. Pal. | |
©. 3. Dimme zi:viecchié-mio, cottale guerra
‘39, Ch' ave miezo lo manno arzo, e ddeftrutto.
Zitzà, voce di: fegno per chiamartaluno , come
ib pisse pisse., o pst-psi, Fal...
: 5 35-Aoftazeio zi 2 feoe; € cohella.torna.
Zia Zofroneja , nome di caftiffima donna., edat- ‘
tempata», come l’-Ippoliso de’ Greci e Latizi
gito perciò in- proverbio.: Fal.
" ” ‘ ” Zia
RT
È
I I .M ‘3205
» ZianZoftantia. desrille mo ci pare .
Zito ;, miro aio:
Zifera, bufera, surbine, Fat
»- Sderradeca la zifera, e: ssfrsicalfa
» ”” Cetcolé sé.ccafe, e-maiente fano laffa.
Zifle zaffe .. Percosse di stafflase -, e di disci.
fina. Vocè twicamente tratta dal Tuono del-
e tnedelime ...Frg-Muac. Sax Gugle
s9 Viejat ilo, fiente dì. .
+» Gruoffa,, gruoffò ,..
»- Gallo s graffo.
“ »n-Lo patraflo monacene -
‘-, A refettorio 1. .
,» Se ne và. i 4
3» Ma non vonno.po fentà:
sy Quanno fona —. +
i y.Lo campanone ;
33 ‘Ch’ ogne patre a mezza: notte -
59 Ziffe zaffe., zaffe ziffe.,.
» °° Belle botte.
s- Che fe dà... - 03
Zimmaro, caprone ; da upapes 4
Zimea. Uomo , che fa la vista di non sentire»
Ha dovuto aver origine quefta voce da qual.
che Bartolomeo, ché giù vecchio , e fordafito
poca a fodisfazione dava alle impotune richie-.
. ite de’fuoi nipoti ; giacchè Zrmao vale tra noi.
Zio Bartolomee. Ma va indovina chi fucoltui, —
Cetra cofa-è, che-oggi fanno tra noi Zimeo
molti(fimi..che non han nipoti , £.. nom fi chia-
mano Bartolomei. Om. 48. I.
‘ > Sta a pregà di duije Rrì ‘figlie d Atreo,
» Che. aneli chiù po faceano zimeo . #
» Fa'ri.meo ,.val. pure faggira; fingere far la
pasianorta Fal
‘ sE
cf
; 206 :T.T
sy E Tiro bi 1a enna po .
» Ma ppe Rrinardo nou. po fa zi meo.
Ziugaro ,, noto nome di siurmatori, che voglion
fai da indovini, Fal i
n Ma cche. (Terveva:,. che. fo feuro core ,
» ,, Comme. mmzierda. de- zingaro magnafse ,
E comecchè pet a lo poca. colte var fu-
dici , e neri,
ss La notté co lo vilo segrolillo
sì Se nne venea de zingara d’ Aggitto .
Zinno, cenzo, atta; dende.zennare, far cenno
di sì 0 di nù colla sesta y 0 comunque al.
tro sia.
Zio-zio, voce finta del. force»
Zippo, pieno a ricolmo, fem. zeppa, Fal.
3; Zippo de muorte era lo campo, e ttutta .
» Quafe da: gente nodta era:deftrutta,,
Ziremoneja ,. e zeremoneja., cetemonia , .v. Île-
verenzeja +
Zirrejufo , e zerrejufo , inguisto , inquietatore ,
cercaliti , Da zitreja , dite , capriccio , fas
rasta di far qualche cose, ‘dmpegno crus-
Cioso e .
Zita bona . Corrotto da cedo bonis , formola
nota della ceffione de’ beni. Si trasferifce a
". ginorae il .cader le brache. Cort. Cerr. èent.
II,
», De li vracune fe rompie lo lazzo,
| _» € fece zita bona a chella terra.
Tiorb. 4
"3, Ch” Apollo ste donaje conciette x fsarma,
3 E ifso fta pe fare zita bona.
». La cagione di quefto traslato ‘è un° antica, e
coftante tradizione tra noi, che nella femepli-
ci
-
ZI
cità. de’ anftumi de’ hi miaggiori ; per dal
na caftigo di ignontinia. a coloro, che. fi am-
; Iuetpegano al miferabile beneficio della ‘ceffio-
ne de’ beni, 6 offe ufato obbligargli a .falir
* fu d’ana colbunettà. in mezso alta pubblica
za del Palazzo de’ Tribunali , ed ivi ca-
ei i calzoni ,:6 moltrando ii deretano ignu-
do, dire tre ‘volte: Gbi ba d° avere, si ven.
a pagare Eh0e: la ‘colonnetta ; efifte la
. fore dovervifi efalir : fopra da’ decottori :
ma Pe efifte 1’ ufo di calarfi fe brache, anzi
non fe ne trova più. traccia neppur nelle no-
. fre, antiche prammatiche . Fotfe fa creduta
intmodeftia . Fotfe parve egualmente infulto
ecceffivo a”crediagri; ehe: foverchia umiliazione
-., ai, fdebitori .. Mesiterebbe in quefto: fecolo il
,Paminato, i in cuì fi fon fatti-tanti bei libri fw
‘ Addlitti, € ‘falle: pene; -elaminérfi cogli alti tu.
mi della ragion: rafinata, fe convenifle riltabi.
lir quefto coltume-di calar le brache , alme-
NO - per Aattertir: è- creditori dal far erceffive
‘credenze , (I nfando con quante facile: metodo
. gorgon rif ‘dè effer pob pagati re faldati »
Tiorb,
, x Ma &i tu Genck la vooje fire bona,
ss Giacchè «de quelte m' aje' fatto fon ,
,s Fame fa a fta Colonna zita bona.
Zitàre, citare ; chiamar in giudizio è
Zitella "aÌta., denzodha..
. Zitto s e-mumutto ; cheto. cheto: ; | chiotso ,
. chietto en
Zizio, sio, @ talor menzo ; ma val propriazmen.
. te Signor Zio. .
Zizza , mammella:di dorse, da seisz s in Fi..
done =eradet, cioè una.fpezie di mita del gran
= Sa-
- 268 2'0:F-
Sacerdote degli Ebiei ; Grigio ad una tetta:
- i gi Vo . » o
Zasaie e cucaje , smechid da'szocare , O° 2%
Zaccola, Sorcio dels: più grodi > in To.
foano Tope. Si-dice : più preci nte delle:
femmine pregne = di: ‘quia. Specie di beltie ;
Toorb. ..
»-Le zoccole che ameno parziato è |
»- Mmiezo a la «chiazza. 3 abbalcio a le-
- ”»-Cantine
- -$ erano cafoschiate ;
Defcrivendofi il ritorno del giorno è E Ciao. -
. cant, X. ‘St. Io
1 :S*:io-dico. fchiavo-de - offegroria ,
. gr cni «che non -faje de; Gaeta Zac.
“Ziccolejave , far ricivere ‘scordo rnahdo, .
. o‘camminan semplicemente co zoccoli,
Zoffeciente ; bastante; idonvo .
.Toffejone , ‘fchioppo ali3 antica, i dicni grittì del :
fucile: fon veramente “graziofi , perchè fi cari-
cavano pel merzo d’ una rotella , eda mar.
tello , come la molle d’ un erolagio .
Zofifleco ; sofiesica; di Zofia, Sofia; voce gre-
carne, «Sepientia. ud + ROME - ‘ proprio. di
Zoe. fard c.
Zoffitto. Mahiera di cuotere” . e*condiîte “a por
. «-mone , il cuore ; ed' altre ‘interiore del porco .
tagliate in pezzi minuti, e mezzo fritti; on-
- de'il nome di.soffrissev Suole mangiar all
“alba dal popolo nell’ inverno», e “patte della
imavera-, spago Lombinio delcrigendo
so’
Z OR |
guido ei +°B da rotutto ©" te
3» Sera già lo. zoffritto miezo -firatto . 9
-8ì prepasa. con modo ‘particolare - nelle noftoe
. “bottole. E°.-talor- aggiuuto d'olio ;.come diffe
Faf.- nvoglio zoffritto: a-la lucerna co.l’arm ,
-- «ta, ottimo rimedio per lerferite.. —
.Zoffretto 9 ssofentta 9 V. foffratto CS
ZLollare . Batsere., mantemer esercitato y ed ine
quinto di spirito. Corrotto da zertene, dar zosre.
. ET: o. .
” a la a mene ca_ntriàc e cuollo
sr-Le fchiaffo na cagliola, etelo solin, #
. + Fafano:. È È |
. = 3,.(Ca.vedarraje de nuje chi meglio. zolla.
9 Ch? ha n”Autra. cacciattella , che io zolla. -
.Zampare, 4ltgre, dice del pari de’ pefci guiz-
zanti ‘in acqua, che de pedi-, e degli:
womini': appe a ffa zompà nietto, ebbe a far
saltar di peso . .
Ad , ciù; Z0C-:, CIoÈ..4 . nzeechèfefia 9. ciocches
SS .° è’ | .
Zoxfa., solfa, cantata , furia idi villanie, scap-
pata di p PENPPPEIZIEDTE, n.
Zorfegna , iaggiunto..di noftca «tal aequa minerale -
faluberrima per-varj-malogi,, sn/furca .
Zorfasiello , solfanelloy da. zurfo , 50/fd e 0
Zorfatara , so/fataja , luogo famofo . nek noftro-
Poazuolo , e forta diattrezzo bellico , detto
con altro termina la Assrona.., per: tener i
cartacei -da. {para ec, ;
Zorfurio , 0'zorfurejo, su/firso . -
Zotte. Bestonate date‘con frusta . Dalla voce.
Spagnugla ufzore , che fignifica lo fteffo . Ori.
ginaziamente. vien.dallì Araba sAlzete . Ciucc.
» A
canta XIV. st. :26. A
DÒ
cafe ZUEF
;s A fo partire co quatt'ante zotte., .
» Le tornavano a dì la bona notte. #
“Zoss, Sala. E° vifibilmente derivata dalla Fran.
‘ti cefe Sance, che fi ncia sose ,, ma col.
-2tlare- alle due ss: la della z dokce. Si tra-
sferifce a dinotar-saeco ;- sostanza. Om. dib.Y.
‘—». » Tanta zom tengh’ io vinto a ff lumne,
4, E*:chitt la jomta.che nc'a mela Palla. #
« Bezzd, voce finta de’ tordi. -. .
Zubba, voce Turca, o di oGeno fignificato,, fia
noî coss da mievss, ns biltri, Fal.
19 Teco na -2tbba ; do fice-io: lo- euorpo :
+, Aute * na zubba.: io mo nne jurarzia.
«. val quinto- la- Romana'-ben ‘nota interjezione,
che fra-not hx tanto del: nido... | —.
Zucannoglia , epiteto di difprezzo, e vale scio.
co, netto, babbuasso.
Zucare. Sucebizre, Si trasferifce a dinotare il
fopportar qualche puntura di dolore ; perchè
- in fatti volendo taluno celare, fa un contor-
cimento colla bocca, come: fe: fucchiaffe . È v.
-* Porcitiare., Quindi nel: fenfo-fteo il Capafig
, usò Zucare la basca. Omi Rib: I ©"
‘© j, Palla, ch°*. figlia, ferrucaje la bafca , -
,:° Ciannone no c° ha la. correja chiù lafca. #
Zuffece,. basta , non più, v. avafta; vien dal
latino sufficir.
Zuffete zaffe , rumor finto dell’armi, Faf.
!° A li azuffete 22affe d° erme, e fcute,
», E llanze rotte nce fu no' fconquaffo .
Zumpo, salto s. ELI 0
“Zuoccole ;- pramelle di legno con torreggia di
: ‘pollo sopra «per sostegno dé pisdi , usate dal.
e nostre donticciuole, e da? Zoccolanti : co-
sì diciam anche i foli tacchi di legno vfati
n , tar
em =.
. ZU Z 2IL
tanto dalle donne, quanto dagli uomini nelle
loro fcarpe : forfe da cexyo:, pianelle alP uso
Frigio: I Perfiani, ed altri Greci 1° ufarono
di fugliero, e pioppo, nè. fu preffo coftoro
un tal ufo fol della plebe, ma pur de’ nobi-
li, come ci atteftano: Senofonte ,. Strabone ,
ed Aleffio preffo Aterteo della moglie d’ Ifco-
saco: Iresenne *n zuoccolo val: isvenire, gir-
sene dolcemente >. andar felicemente , esser
costantemente: fortunato; essere portato sn cant-
zone con belle parole, Faf.
%” Th fANw vo\ PIPE, ed desi aunseeplo a le: ttenne:
sy Non: fe. refente ’n tutto lo feruto ..
Zuoppo', zoppo, donde" zoppechejare, e zoppe-
care, camminar cogie-i zoppîi s v. fcianfelle»
jare s. fciancliejare ,- arrancare +.
Zuppo-, den bagnato.
Zurro.,. rozzo:,, OStinaf0, ZOFICO è
Zu zu , espressione di rumore , Fal.
» No:zu zu zu pe la Cetà fe fente.
Zuzzo, meglia fuzzo , sozzo dal' lat. sus, la
xl
dicui nota natural' polizia: ci. difpenfa. da ul-
teriore fpiega..
FIN.E.
è,
er
.
Ad
e,
v*”
L' ECCELLENZA
DELLA LINGUA NAPOLETANA
CON LA MAGGIORANZA ALLÀ
| TOSCANA —
PRB&$}OSLE M A
DI
PARTENIO TOSCO
‘ACCADEMICO LUNATICO,
Ti
. 215
PARTENIO TOSCO .
ALL'EREDE DEL FAMOSO: POETA |
NAPOLETANO
: GIULIO CESARE CORTESE,
% ° t . -
*. . i .t
3
. -
ui SIN
‘ ‘
LS
O voluto brevemente trattare. d’
un problema sin! ora -:non udito,
11 quale si è: Quale delle due favel-
le sia la più degna: se la Toscana, o
la Napoletana : palesando :con :chiare ;
ed efficaci ragioni :L’ ECCELLENZA DEL-
LA LINGUA NAPOLETANA ;CON:LA MAG-
GIORANZA ALLA "TOSCANA: .e facendo
io riflessione .all’ artificio «del Poema
del vostro Antenato celebrato da’ primi
Professori della Poesia , “e particolar-
mente del Serenissimo Ferdinando Gon-
zaga Duca .di Mantova, arca delle
| scien
16 |
scienze , if qual di lui diceva, ch'era
il seconito”:Marone ‘de nestti secoli ,
avende riguardo alle parti della Poe-
sia , tra \le quali l'ipvenzione ne por-
ta il vanto, poco importando l idioma
o Greco d' Omero, o Latino di Vir-
gilio Marane ;nativo di Mantova : ho
giudicato espediente mandarlo .a luce ,
dimostrando parimente 1’ idioma , non
giù .gotfo, ma dolce , e più degno del
Toscano , dedicandolo a V. S. degno
erede di tal famoso Poeta, a cui mi
sotferisco per devotissimo servidore.
2
.L’IN-
> 217,
| &° INCOGNITO ACCADEMICO.
AL BENIGNO, E CURIOSO LETTORE,
cn
N
> ECCELLENZA DELLA LUN.
GUA NAPOLETANA dopo tan-
ti secoli sin-qui racchiusa nell’ oscuro se-
no della sterile taciturnità, dellg facon-
° dirà di eloquente spirito vien concetta ,
partorita a quest’ aure, vitali. per vivere
immeortalmente , E se parpoleggiando an-
cora, si dimostra adulta, fa con ciò a
divedere-a tutti, che anco ne’ suoi prin-
cipj è così perfetta , .che le fascie mede-
siyme le servono di khandiere: che non ri-
stringono con gli avvolgimenti le sue glo-
rie, ma ne loro cerchi, ove l'immortali-
rà è raffigurata, unisce gli aggruppamen-
ti de' supi trionfi è. a
— La raccoglierai nelle tue braccia, or,
ch' apre le luci alla luce del Mondo: E
se deol infanti si dica, che aprono pria,
‘ Dia. Nap.T.II. K . «he
i 218
che al Sole, gli occhi al pianto > ‘accioe
chè ‘una stilla sola di lagrimoso minore di
sì nobil Parto non perturbi le sue alle
gresse : sia. il Sole. della tua benignità
così per lui favorevole s che prevenendo le
sue lacrime, si offra alla tua vista per
alfissarvi prima le pupille ,\ per non trar-
de più dal tuo magnanimo. aspetto, di-
spensiero di contenti, e converta le ca-
* denda-srugiade in. perle di gioja: che così
son' ‘io sicura, che fra brieve nella tua
fanciullezza sarì con le sue snote sÌ cano-
so, che de bambini saprà. solamente pa-
lesar la dolcezza; anzi nella ua età più
canuta, fattò ‘amaulo de' Cigni , ‘ed imitan-
do insieme le Fenica, non morirà altri-
menti cantando : ma nel cauto mantenerà.
tl stto rogo immortale, per trasferire al
la' pesterità’ le sue armonie.
:08} degno Germe ‘inon si rende dunque
indegno della tua ascoglienza , a ‘cui las
sciandolo in'gtembo, altro non mi resta
di desiderare, che con vezzi , ecarezze il
debbi pascere del latte - della vua prot to
zi one re vivi Felice, cui
Li
& "’ " o x -
e 0 PRO.
cc PROBLEMA
‘ DELL’ ACCADEMICO LUNATICO.
Quale delle due favelle sia la più ;
degna * se la Toscana, 0 la ih
o Napoletana. 0 1
: Sk PRUOVA O.
RT VE ET
CHE SIA LA NAPOLETANA...
Sy farà il Lettore di quefit fogli , “farà nel'
meine’ di Lurafieo : e fhrfe fe ‘ie fervirà
"bero pugnare - al'Prabféma è avvalettiot
. dîel' nome di Lunatice ‘con affermaf&; che quat:
to ci È di buono nella propoff?ittie Problema.
tica è il: (opranome di: Lunatico; perchè, fe la
Luna è fimbolo delta pazzia , tonforme infegna
il Savib : Srultus hkt'Luna ‘miutatur > qual
maggior pazzia , che voler foftenere, ché ‘la
‘lingua Napoletana fia più degna della Tofcina}
cbritro PUpfnione di tutti "i Savi “ pratichi; nelle
Fingue : Ma ‘non penetrano fotfe! il fenfe dg
Lunatico, che pare a primo incontro: nel némé
viziofo , effendo poi nel fenfo virtuol , e'corti.
pendiofo :-che però tutti î fopranomi dell’Aécae
. demie pzjono difettofi:; come degli Umorittà
di Roma, della Crufcà in Firenze, degli Oziofi
in Napoli, e d’ altri fimili per ‘tutta 1° Italia ,
e fuor d’Italia : E pure racchiudenò riela- vil
Ko2. cor-
2 O ben: d, chie ld. grinta, dbpoliziohe s' ché
-
Y
arm
* corteccia del fnpranome: eftem abtiffapi Teofi,
che ci conducono al vero . E chi mai credeffe,
che nel fopranome degli Oziofi ‘a° afcondeffe il
‘ fenfo di ‘ perfezionarfi- a rimizar :i1:Sole della
verità , .e pur l’ imprefa è dell'Aquila, che fifa
gli.occhi al Sole. del. vero , ritravandovi la
quiete nelle propofizioni dubie , ed incerte, ef.
‘fendo 1° ozio virtuolo, mentre ritrova la qui
«della fcienza del vero. E fimile PP imprefa del
Lunatieo , che fa per imprefa la Luna, che co
«mincia a crefeere rimisando il Sole : e quante
più lo mira, più crefce nella luce, e fi perfe
ziona, col motto , perficisur; Si che mio caro
‘ Lettore, mon ti paia ftrano, e viziofo il fopra-
.zieme, «ma virtuofo , e gravido d’ altiffimo fen.
fo, che non afpita ad altre, ad che i roni
della luce del vero. SE
Il punto dia a raffodare }a propofizione a
ima fronte ftrana ., che la lingua Na
più degna della Tofcana: E qui alle pruoce
|
,
ti defidero attento , dichiarandomi, che non fo. *
no oftinato a foftenerla , ma curiofo a pafcere
i belli umori ando il tempo a. contemplar
le ragioni , £ pierro il mio intelletto alla
credenza dell'Autore, rimettendomi alla certefia
gl chi legge. .
» «E; per dar principio ,al diforfo, bifegna fp.
orre y ghe il fine del favellare fi è lo fpiegare,
è perfuadere il concetto interno ; effende la lin;
fia -banditrice del cuore non come fanno i pa
pagalii , 0 animali fmili , che profferifcono Re
parole., ma nen intendono fpiegare , o perlua
gere il fenfo. Di..queta lingua non han'bifogno
oli Angioli, e Je foftanze fpirituali , perchè
no la cognizione del concerto. interno l° une
Ur vò a ° ! dell’
4a
‘del? altro ‘con: 1° Intettigenza fefimente= della
lor foftanza : ma 1° anima- ancorchè fia foftanzà
! fpirituale 3. rekè' fia unità col. corpo ;, ha bifo-
| gno dello firomento della per ifpiegate”,.
| @ perfuàderè il fuo fenfo :- E quefto. .P affiguifce.
j un nyaggior faciltà con la Hngua Napoletana ,.
| che colla Tofcana: perchè le- fpiegar: bene, è
I st #intemno procede da°cinque capî del
O ione delle lingua ;- Cioè a dite, per
| la cezza, per la Proprietà”, perla Verità -,
. E P Amotevolerza ye pet la Spctimezze del :
vellare:: Ed in tuti Ni quelli. copi fa lingua Na. -.
politana eccede ‘la Toft
Per prova: del primo ca + dille Delcerza” ,
|
|
mota afpra
o. - Oresdi spetta, tremendi ha , spuvins
i
Spuoli pertenti‘,
Nel quale fi- fcorge 1” aggropi to- di-tat.
se confonanti per ifpiegare l*afprezza del favel=-
- nre ;-dove al contrario nel. periodo: della - “Rota:
j pie, com'è nel feguente.
- Sace gioco, ‘Veggiero-pese;, gisconda fatica,
ct gioire. tipici “ dot
o multiplicate le-moca fpiegan
del fa; dolcezza. E che la. lingua. Na-
FSE delle vocali , che la' To-
I fi conofce primieramente: dal-dinie dapa
I sola fempre in vocale. ; ò il
- Pietro Jacovo, Francisco neonio astiello-
Ja ) Ù 3 Cesti"?
3:
Volturmo Rusa maripa., hello cavalla , DIA
sramontage de lo Sole...
. E così per ordinarie i ia tutte | altre parole !
ed in lingua Tofcana fi direbbe.
Pier. Jacobo s' : Autos Francesca; Castel Vol
° turno, Resmarina > fel cavetto s al rramonise
del S SE o da, ;
‘ Toglien bggi parola uva, ©
li per erafafcias P altre lingue: paffata L'rola Tola
D4 4 ove dicono: °
Pier Jacob, Anson Frances, Castel Voltusa,
Rosmarin., bel caval > al tramzantat del Sol.
E fempre finifcone im uha,'e più confonanti,
come più sipramente Lt) Kioegt negli Pltrttori. |
tapi :
‘Trinb, aria, ISFOL «i. E
| Facendo il facchino. una’ povera vpoale a fo-
in quattro «confonaati «, | -
Si feorpe in-oltre la. dolcsaza.. negli ‘articoli
Napoletani , i quali fempm finifaono : “at vocali,
ed' + Tofcani in confonanti.
. Lo bene de Dio, la puorso , lo terremaso ,
Pala viento , nÒ varcone ;- » voje: , nà pieimordo
erro
. Ed il Tofcano. direbbe s da
; H bas. di’ Dia, ii porse:s dk srboetay i n
zo, un bue, un porge dr ferva. ‘
+ Maneandavi per.ogni tetteta, una. vocale; di
tre il finire gli articoli in confonanti s che
la nata afpri : non più: deloé cencle vocal.
E° tantb dolcè la parela:cint. rapite vecalio;
© poche. confosanti , che. bambini dal: Jesse
Cor poppei:masesne infegnane-la dolcezza , è
però naturalmente fuggana! , noe: - faddep-
SANE Le <piùr
‘
| . . 3%
pias le confonanti, -ma faggir quelle. , . che di
auatura fano afpre : Non diranno duggue mai,
a °° Stromenta. — .
Ba». “. Le cda Ì ‘
Tomaigto, |: ©... . 0.
; «Per fuggir tre canfopanti, e-lalciar a S, &
la R, che fopo.rigide a piofezire .. Non di-
«“FRONO . . da o
lo - SRTARA di. MS TUR
bestia hei
Presanigase si. —.
. 03 DI
Pesontuso, . É
Non diranno: | | rn
Ay torto 9 -
< * °° è»
Tuotto è
E pur fi sà, che la favella de”bambini rapifce
‘i cuori per la delcezza:.- | .
E fe da’ bambini ignoranti vogliame far paf.
faggio a’ Vecchi favj, impariamo-quefta verità
de’ vecchi Venéziabi , i quali per. effere nati
mel mare tra le dolcezze di Venere, come diffe
«colui: Feveiia:, Veweris Retsa.; fon tutti pieni
di amore nel favellare., e tolgono. quanto-f? può
Je coufonanti, multiplicando fempre le “vocali.
Fredila, fogao, pregzi, fia era, CAVA
colona , filipero , quela, e la muoja , Anche
tremendi fon dolci , abbracciando lè vocali, e:
fuggendo. lé-confonanti e i
gRiungafi; che dalla ‘fariga’ fi augumettta”
1° afprezza , così l’ afcender sù °l mohte, ol
‘ «ezlar nelle walli , non ki nelle vié-ipiane . E
” ‘ & sì
-
P- renti
CS
‘33 sa
fi to , che nel, proferie le confonanti viè
maggior fariga , che nelle vocali : Perchè le
confonanti, © fono liquide, o mute : fe fono
liquide, come.la L, fi ha da muovere la lin-
‘per toccar il palato ; fe fono mate , come
‘il B, fi-han da muovere due labbra per proferir-
le : ma nelle vocali fenza fatiga -verena, e fen-
ra afprezza fi proferifcono dolcemente in apeit
foto la kpcca A. E. L O. V. E per le
due. fole vocali, cioè PV. e la I, i S.A
vir tal” ora per confonanti a proferir la ;
ta favella Napoletana fe ne _ferve più fpefio
della Tofcana per palefar la dolcezza della pa.
rola, però, '
Le spiaggia,
anno
Chiaja, e
Lo Specchia 3
Sciecco,
H Rotole,
Ruotolo,
JI Bue ,
Vose > ‘%
Con cirigne vocali per fupgir l"afprezza, e pa
:Tefar la dolcezza.
‘ . E che ciò dalla dolcezza proceda » credo non
ingannarmi , fe io dicefli , che trahe l’origine
dalla dolcezza del Clima : Quindi è , che da
Napoli, per Roma, Firenze, Bologna., Lom-
bardia obiezione, Germania , ed. io mmtti
gli altri luoghi Oltramontani, quanto più afpri
È no i Paefi, più mancano le vegali na crefta.
mo le confonanti, conforme l’afprezza de’ Iuo-
ghi allontanandofi dalla ‘benignità del nofto
lima ,. ed appraffimandofi. all’ Afprezza: dell’. A-
qui.
4
P . Lo zi
cperitbie : e che Napolf fa fituato fotto it più
benigno Clima de’fopraddetti Paefi non è da dif;
ficoltarto però fugce Pafprezza' delle‘ confonan-
E, -ed-abbtactia la dolcezza délle vocali, ingan-
.mandofi quelli , che danno titolo di goffo a queh
lo, ch'è delcè per adiolcire ,- e' perfuadere il
‘cuore ) che perfuade;
- ’ E fe-dalta: doltezza' déllè parola vosliamo -@ir
aggio alla dolcezza de’periodi ,.-Y eéfa degna
xt4* maraviglia, <he d'orditatio ‘sù ’ piiacipio, e
sel mezzo del:favellare intrecciando | va fempre
parole diigibicezza , come farebbera dire,
> Beite mio, fate mio, care mio bello‘; faccie
mia bella, maorssllo mio, o)
E alere parolè fmilt, alleno: affaro da ture
‘gh altri linguaggi”, a tel, ch’ è-da offer
Latti nel. medefimò riprendere, e fd per dire, -
ingiuriaro, .fi moftrano così-dolci, che-i perio-.
dì pajond: più tofto avifi”, che*raddojcifeono, che
ingiurie , che offendono : Però fe-alcuno favelfa -
fuor di propefito , fogliono digli, © i
Ora,frasòè mio, non-si n'aseno md, perdoname;':
ea té itico'lo veto: i
Ove ,.col, frate mio’, e :col'perdoname, par”
.che ‘{morzi: A irefcibile: per l*ingraria:, tuiefo: che
sj raddoppi. — AE sa
Bello 'chisfeo, bello catamomiro:; bravaros
Levzta ; brAvo spisone è doje gamme , busno
- anvino y-che ‘te ttuove ;: buono ssamaco 5 che
bajo SOR,
+. .B col bellò bravo ,-e‘buond*,: che’ precede
1° iagiuia , par, che na raddokcifca l'afprezza...
Per quefto ‘pirimente fi-fervono-deli’ Iteniar,
‘ chg:facnel fenfò ingiuria:, disgno ;° i
Qua, ch'è cannamele. —.. a
» FE Ki. Si Per:
-_
__
|
2"5a: dicliarazio.un RETORIO: » piso cel
dire,
Viav isse, che Mgnelillo? cu
Per trattarlo da ignorante , irenicamente gli
dicono, l
Te scorre lg sapienzia pe bi tellune .
Per dir, che ftai infangazo in mille vizi, lb
elgfano colle purele feguenti:.
Auzanà da 3sò miesto, . <- |’
Per-dichiararlo brutto, nop. dicono altro >
che la parole feguenti : a. ‘
Isce, che belle giaje.
Si che can la doleezza dell Tronia cuepeond
}»afprezza della taccia , e- per conchiudere que
fto ‘punto ; è tanto dolce la lingua Napeletana,
che il. medafimo dolce saddolcifce, parendoli trop-
po. afpro fl dolce. con replicar .le confonanti ,
ed in vece di dire, . > 6,,5 . i Ti 24
n Se ne cala:più dolce’ delea ‘4.
iVà dicendo, * .... e
«Se ne scenne abbarsie dace dep,
«E tante balli per quello. primò capitolo del
la dolcezza della lingua a perfuadere il cuore .
Siegme ‘in oltre. la ‘proprietà della lingua, che
la rende più-stta .a pestuadere wn cuore : : e gir
fi vede chiaro delle. ole». ne” rodi ,° She
gir. preprj ingna Tpfcana: in pro-
va: ft efta:prppaficiene, per quel, che prima
‘tocca alla. pasole;; mon farò: fcelta d’ alcune fo-
le, raccokte con fatiga , ed artificio, ma jo
“prover primiecamente. can ilifeotfi interi , e
te ly s degli abiti, e degli arnamen-
«ti e de cibi ,. e doppe dicomereno di molti
vocaboli , diftintamente. panderati: al paragone
della proprietà. cilena. 3
e Per
«&
. i . 227
y 1, che: tocéà alla proprietà ‘de’ voca:
boli AH egli da È
membra preferite. ‘Tofcani,. o da'
Napoletani,
1 Le Tempia,. ”
Dicono, n
Cdiotche,
, «Che fe bene le Tempia, pair che derivino dal--
la parola tempora , là qual fi deve fuggire,
wanto fi può dall’ Idiomga volgare, le chiocche-
1 derivano. da chiome, ch’è idioma: volgere, ufa-
to parimente da’ Tofcani .
d Gola,
La chiamane ,:
- Canna, °°
Per la- metafora: camma rotondi , nodoéa | 3
vuota: effenda ii più belle. della gola -la< rotore
dezza, avendo in oltre i:nvdi, ed effendo vue.
ta per formarne la voce, come dalle. canne* de-
gli Organi, ed altre fiftole, ed-iftframenti vuoti.
fi fperimenta.. Spiegandò in oltre l'interno. per
la voce, e -l*efternò per i nodi, e retondezza:
“ové per "la Gola, fi fpiega folo:l’ interno della:
golofità de” cibi , che però fi dice,
‘ Com'è goloso colut. - è e
Non: già le fattezze efterne , de ‘intende Spia:
gare la lingua, che favella a-
I Dentr,
Chiamano-,
enti:
E fe bene, Dente, È ben ditro: dalla
latina, # ° Dbmendo ,- come vuole Cali to, 9
“dal troncare’ il ‘cibo > 0 ‘altra: cofa fimite : -quelb o
I, di più fi pone per le-ragioni fudeste di nrall:
tiplicar le vocali, e: particolarmente PI, nè
per quello è mal detto, ficcome- fi dice, *
- k | Niens
-_
ii
*
Niente ,. Li | 0
Tn Tofcana.;. ed. în’ Sicilia, e Calabria fi dice;
Nente ;.
Fd in oltre ? denti molari pur fi chiamano
Denti da”Tofcani , e noi diciamo, |
ole,
Poichè è è denti troncarto ; le mole ffangoneo», |
| farvendoci. della. metafora per la forza. mag-
giore . ; : .
Le. Nareci ,.
Ch’ è pur latino, fi chiamano 9 l
Naserchie,
Che vien dal mafo; e- dal fuon di quelle Efcia,
te, ne irare, per fuggire il latino, e
gar del nalo più proprisméote I° effetto . pie
» I meftacci fapra le labbra., i Tofcani li chia-
mano, ! ì
Basette +
Ne ritrovo la: proprietà: della Bafetta:, non ft-
nendo-, come Bafe cofa. alcuna , anzi più to-
fto fono fellenute dal labbro.; ove, .
Il mostaecia,. n.
Più propriamente vien detto., perchè: ftà attor-
mo al mufo:. Quindi è, che. con nuova impro-
pietà.
Per mostuccio,.
Entendono, quel clie chiamano» faccia ;. —
| Mustaccio di cane, mustaccto dî porco, cioè
faccia di cane, faccia di porco ; il che fpiega
iinpropriamente: tatto. il vifo ,. e. non. folo quel-
lo, che fta attorno al mufo , che perciò nei
mai: diciamo per ingiuria, a nisno:.,. mostaccia ,
fuor. che--quando. diciamo a chi ha. pochi. peli
selle bafette ,. i ,
Mostaecio, di gatto: ‘ De:
- ‘#2
Perché la Gatta n° È fcarfà» 4
L’umbilico,
Vien detto da’ Napoletani,
. Welbicolo, .
E nel Tofcano. non trovo proprietà, ma ufo
. di parola latina :° ove. nel' Napoletano , Velti.
colo ;.trova l’’etimologia dal latino, quafi vel.
lus. colò ;, perchè ricuopre l’’inteftino co/d.; dona
dè fi dicono i dolori: colici . |
L° asselle, 0 Ale sosto il braccio,.
Come dicono i Tofcani, le chiamiamo,
Tetelleches
Perchè. nell’ Affelle, o Ale, che voglian dîte,.
v? è improprietà , non volàndo mai Î uomo
tutto che fiano in quel medéfimo luogo degli
| Uccelli: ma la proprietà dello Tetelleche è chia-
ra; perchè effendo tocche in'quel. luogo , l
‘ uomo fi follética ,. dice il Toftane ,. ave. noi
diciamo se gelleca: doride deriva il folleticare ,
. 0. il tellecare. Di modo, che-da tutte le parole
| fuddette delle membra dell’uomo vi è improprie.
“tà nellà lingua' Tofcana..e- proprietà. nella Na-
poletana . : n |
Paffiamo.innanzi- a-fpiegare . i nomi degli a-
Biti, de’ quali fi ferve l’uomo per ricoprirfi ,
e pur fl. vedrà chiaro ‘1’ improptietà di quelli ,
e la proprietà di quefti : e per cominciare dalli
piedi-. Per ifpiegare.i. Tofcani. quel , che. li cuo-
prono, dicono ,.
Le pianella ,.
Con quefta folta proprietà’, percht fono pianè :
ma è più proprio il dire,.
Li chianielle, o .
Per chè cueprono' i piedi, di' genere mafcolino ,
e. perà quei, che noi diciamo), or
| Pe
230. ea n
Pedalt,. » . ® 0.0 .
Effi dicono,
Calcetri . efend, | K
E calcette, o’ în oltre maggior: pro-
prierà” nella voce pedali, coprendo ? piedi, che
calcetti, che derivano dal calcia-, ch’è P effet
.to del piede, non già il piéde,o dal lat. cele.
‘Quelle , ‘che. coprono le gàmbe le chiamano,
Calze,
E nei diciamo,
Cauzetto,
Fer corsifpondere a”calzoni-, fuperando le cal-
‘ Zette net nome per la. grandezza maggiore ;.
cen che ricuoprone .
° I ferraiolo,
‘ E ben detto nella: voce» Tofcana: dalla parola
‘Atabica., Ferriare , che ‘vuole dire circondare ,.
‘éome s° ufa in Sicilia, ed anche. i
"© Il mantello, .
A diffinzione del manto , che cuopre tutto il
‘corpo , come il'manto Rtale.;, ed im. Napoli”
pur dicono, i
Ferraguolo , a |
Ne vi è errore per la V di più, ficcome dico-
‘ no i Tofcani Orivuolo ,. e non Oriolo, ed an-
che dicono , SE |
Mantiello, © .. i
‘’Per le ragioni di fopra dell’ T, ma quel man-
tello, ch’ è fuccinto per combattere, î Napole-
. tani lo*chiamano ,
__ Cappa ; a i
Però efcono a-duello con Ta fpada, e la cappa:
poiche È prefo dalla cappa de”Padiglioni ,. che
cuopre 1 bellico.‘ La.
Lo sal
k
“n
231
Ta vefte., chie fi ripone fopra, fine a’ piedi.
. & Tofitani: la. chiamano , -. TE
ie > 0. 0
TI sò il derivative di quello nonie , sò bene:
she col chiamarla;, . .
. ‘Giubba, de
-Gome diconp i Napoletani ,. deriva dal Giube
Kore ,--o' per: dir meglio .vi hà conneflione. .;
Il Berettino., i . ;
Moi lo chiamiamo:
. Coppola» To - A
Rerila proprietà detla cappa, ch’? un curione
potondéo , che cuopre.: la parte più eminente.,.
come una coppa d’argento, che cugpse-il vafe.
- E fe. il Berettino. deriva dalla Reretta, non fi
, fa perchè abbia tal nome : e santo più è im-
proptio , quanto, che la Beretta conviene. a”
Preti, ed è quadiangelaze:, ed il. Rerettino }:
‘‘ratondo:, come la coppa ; ‘per lo che. fi dice
Coppoline ; fe pur non vogliame dire più pre-
priamente , che viene dal cupolino., effendo la
Chpela rotonda ,. che cuspre là cima dell” edi.
io. . :
. La ligagsia,
Noi diclama, c'
Attaccaglia, a . Lo
Non effendo men proprio l”uno, che l’altro
. dagli effetti; ina % più proprio l attaccare, che
non wie folamente a cespo morbido , e pie
girevole, ch”"è il ligare, ch’è troppo generico
anche a corpi duri; chie però f& dice: Stà ben
legata quella fabbrica con catene di, ferso , nè fi
, pud dire attaccata » .
Lo fazzoletto, È
Vien detto da’ Tofcmi ,, -
to. La
” Lo. Va
- 1
.
.
332
{ 535, Pexzuolk * e °
E chiaramente Gi fcerge* diresti ine li
toprietà dell’ uno, e la ‘proprietà dit!’ altro :
Bercht fe la Pezssidlà è-dominativo della per
za, ch'è poca tela farebbe it fazzoletto minor
ipicciolà pezza , otire il fimile baffò , ed'im
. ‘proprio, dall’èffetto di rafciucar la faccia, par-
| ite sì-nobile,-e perdb«è meglio detto fazzolesrò,
La vefte dana: fpela: la: cifiam@no ,
Abito,
, Ch°è troppo generico : Che bel: abito rice.
. mato de quella sposa: Ma i Napoletani di-
GONO , l
Gonnellà ; ;
. Ed il nome vien derivato detta Gonna s ch'è
‘ abito di donna; come i: medefiimi
Tofcani .
Il Gremivolà, è rembimale*
Sarà ben detto* di° Fofcani , perch rituopre P
grembo , e
Lo Mentesino;,
Sarà ben dette da’ Napolttani:,- «mentre amman-
ta, e cuopre il feno.
bmanichesti di tela s che caeprono solo i
olsi ,.e mon il braccio ,- come fa la- manica; ,
fo N Napoli fi chiameno ,.
Non dicono prendere siti mastcheiti stà pe
gliame ssi puze : è" rituoprono i * polsi : 1
che chiaramente DI ‘vede di mei nomi fdt
P improprie i a', ela
prietà : "aL ila 1 Nieporesani ae pro
Aggiungafi a ‘aganto fi è detto degli ‘abati,
la- proprietà de’ ornamenti e
La collanà, - \
Ss
r
Ì
Si chiama, . ich
2 de ber pare, che vi‘fui la proprieti , per
n pare, . che vi fia la proprietà
devdo dal cello , non'affiguifce il nome l'ap:
; plicazione del ornamento : Perchè fola negli
, ammi, oc abiti, che vogliain'dire, de collane
no dal collo : però fi dice la collana del
ofone , e- de'fimili : ma Puitre catene , che .
> applicano a”fianchi, alle'fpalie , al cinto per
adornarli , nbn poffono dirfi collane ; come la
. casena:, di cui è proprio il circondare , ed è
ferapre catena , - perchè fempre circonda il cor-
po, ed è-iavorata in forma di catena, che non
altro nome, fe non la diftinzione del metal
lo, e perciù dicosa in Napoli... - . n
.- Na catena d’ ore. >
° IH vezzo di perle,
Vierì detto da’ Napoletani,
Casnacca :
- Ed è con lor rietà:< erchè il Vezza
è parola, chi Die Pm
| conviene a: cerpo ‘animato ,
° Quanti verzi fe la madre 2 quel bambino è
zion già all inavimato . Questi vezzi fa &
quel bambino il fil di perle. Quafto è parlare
improprio: ma la cannacca, che fla attorno al.
la canna , che non ammette altro abito , che
fimile ornamento , è più proprio. nello: piegare.
La Gsoja del penso 9
La chiamano in Napoli,
«Rratchigho; Le -
E fondano. i TFofeani il nome dellà Goja, dall.
effetto del gioire,.perchè rallegragchi là porta,
.® non ifaiegonp Facceppiamentg di molte gem.
. pae ,, ch'è proprio della Gioja,, come fpiega,
Mo Franch:glio , ne
Ba ivato dal branco, che racchiude molte gan-
me , e cot diminutivo nobiltà, e fa più genti-
te il foggetto. Anche un Diamante di gran w-
fare, e: Carbonchio , ‘o Rubino fa gioire a chi
:p ‘posta, e maggiormente.tal' ora, che la Gio
da. è puse una , no & può dise, Giaja .usa
Gemma , € conforme adj” omamento gli danso
. «il.nome, : per 5 Cha, però
° «quella gioja, Lesppello chiamano ,
Pussna : ...
Perchè è patente mella ‘parte più alta per ader-
nare il capo - |
+ Un abito ricamato:; © che fia. oro, 0 dar-
- o pur di feta. colesita con varie. frutta ,
fori e perfonaggi , fémpre - dicono i 1- Tofcani,
*- Ricamato: è aL Le fail no
©ve in Napoli, il lauro, eva, e dioro,
) d’argento, o di. Gea legno fi fulamente , .
‘uil it al
Ba quel i, fanta, 2 perfonaggi fanili al-
. le pitture ,. che .{e no per 7 ossbre, chiamano,
ome 6 0 >
«Ne mai diranno (al abito è ricaiato 3 fpiegan:
ind he proprietà della diffinzione RE
° Le value di Rlazizzio, © è
« Come dicomo la T'ofeaca, e chiamano in Napeli,
Le Carte di capisciohe
Effendo più proprio', cepizal ch’ è il capo
del lavoro del verme della fota- per fabbricar
ftanza più dura, e foda, che non è'i/ filazie-
‘sie, per eflere coramtane a’ tutto quetlo , che fi
ta E--per-eonchiudere quel, che tra gli ora
menti di una Bonna ne porta il vanto, effendo
i. capelli, che adornano. il capo 1° «dirà ir Tofca-
no pes vantarli. ro
°° ” Que
oa Quae avellati crivi, wi fanno: impazzare :.
s “Id il Napoletano dirà, — Li )
1 © Sti capille arricciare me fanno spansecare;,
is Ed in ogni parola -vi è proprietà. maggiore ,
{ per ifpicgar l'interno: più fpiega ,,.st, .che
. vuol dir, questi, afditando 13 bellezza prefento,. -
i che :Buegl:, ch'è proprio degli oggetti affenti..
1 inpellati, then detta, perchè i capelli 9’ adoy:
ranan@ come Pianella ; sea arricciate, più pre-
uiamente è detto, perchè viene. da’ ricetti ,., e
pome anro ditone..i. Tofcani. delle chiorse- ane]-
te de’ fanciulli: © E
Che Bei riccetti son quegli. .
@uoella parola pois che. fegue nel. periode»,.
ehiamando crisi i capelli, è. affatta impropria >
poichè ; crisi fono proprj de’Cayalli, che pen-.
dono dal collo, ed’ # capelli. fon proprj delle
donne, che adornano il capo . Il dir poi per:
-Rfpiegar 1 effegto Vell’’amore, mi fenzò imparo
zare, è troppo sfagerazione, che eccede il va
- #0 t-ma ll dive, sm fanno spantecare , fpiega.
. più: rianaenée-, é=tmoderatamente l’ effetta ,
rivando dalla: parala ,; spentare: dle per l’am-
mirazione ,. e :fpanto della bellezza fi spaleta li
affetto; 6 diconh apentesare.: perchè. il verbo
frequentativo raddoppia il-fenfo interne - .
X fe-dapo gli-Artifici, vagliamo {piegare il:
name degli Srtefici di varie. profeffiani , ancora.
în Quelli, preprietà maggiore fi-ricanofce : >.
Ehi fa le fcarpe-lo.chiàmano, .
E pusmnoft % lnrcalzer: -ed'ia Napoli dicono:
più: pregeiamente © -- credi
- d
*
-rlecdtpare 3 Pi Do... a .
. Perchè lavora le. (carpe. Chi: vende. varie mer.
O ch,.
6
di, come naftri, fpille, pole, veli, © fimuili smer
ciarie , lo chiamano, 2
Valisraj; 5
E quì dicono, -
Mercia
«Chi cucie f ‘veftiti, lò chiamano ,,
Sarto :
Che fe. ben viene da farcire, non:i s Pu
mione delle parti del: veftito , la q fi f dal
cucire : oltre che € voce ‘comune » anche a? Gue.
ti delle navi , e però più propriamente qui fi
ice
Lo Cosetore,
Fiogo gii fa raffetta gl abiti ,. ed anche in a quale.
nl jo mo pprietà evidente er fo
‘Molino, e n >) non fi conofce
Lo Mastro Porri astia,
+ Alla proprietà per tu ffromento' dell’Afcia , ie
stanegnli, , cortifponde ; ma nel,
Marangone :
Teme dicono i Tofcani, non G può inveftigne
. Lo coscino,
Dito lavorare: i riccioli, ’ merletti , e cofe fi
‘ mili , ancorché ferva alle ie Tipoid
per. lo che È ben: dette-in Folcano P "po,
Guanciale :
Spiega più vivamente la parola Cesesno, e
‘nel. Fpole , e nel’ lavort:, perchè Pronti *tra fe; a
.fcie . E per conchiudere ,
mome- del luogo, dove” fi cosferato gi pi al
«Ei
="
]
Led aqui ivo amento, in Tofcane lo chi.
mano ,
Ara 0
Ch*è proprio folamenga dell Armi e ma noi il
chiamiamo ,
Stipe :
Che vien dalla parola, fipare s 0 Divare , cioè
saffertare : defignando "la varietà di quel, che
fì ripone ben’ acconeio al .fuo luego”, come fi
dice , d’una -Galea , che Îta bene flivata..
Paffiame . ‘più in. oltre alla proprietà de’ cibi
con fare un diforfo intiero di tutto quello ,
che wi bifogna per .un lauto convito, e per
1° apparecchio di quello , ‘ed in tusti, i nomi fi
fcorgerà l’ im roprietà «della li Tofcana, è
la proprietà della Napoletana : per comincia.
‘ re dall’ apparecchio su la tavola Pella spenfa +
quel, che cuopre la menfa , i i Tofcani dicono s
TovagliA + t, x Ò
Ch’ è nome troppo generico alle mani., ad ai
vife: ma i Napeleteni dicono, 0.
Lo Mesale :
Perchè fpiega folamente il ricopfie da menfa $
Psr Ifpiegae la falvietta < ed è più proprio &
din i mmocca. s0 salvietto . e.
Perchè netta la bocca, e falva il petto. a
La Saliera, Pepiere ,
Diciamo qui,
Salera, Pepera : :
| Sale. non fi dice teca Selle, sa Pipe, è e
ALE,
+ da * Forchega, di N
Di.
2380 . 0.
Diciamo ,: Le tim dfanibo . 3 89
Brocca : ly Le
Perchè non a forma 4: Forge > nen effendevi
traverlo ,;--ma bet sì dall’ « ‘dal’ imbrocca.
re, fi dice più propriamente, dal prewder con
impeto il cibo, /a brecce. 3 piatti picciok per
cotfervar le fdise 0 alri fMoneri "d° intiguere è
Tofcani li chiamano» Cd
Tonnini >’ i ' : I
Ch° è nortté troppo generico - ad.osni cofa pic-
ciola; e rotoridi : ma qui li chiansino.,
+ Sanzarfelle, © ‘ TA >
. Per la falfa, chie ritchiudono 3° ne pecorte dar
taccia ,- che dicofio , Saszierielto , ‘e-mori Salza
velli, perchè arfch*effivditoné Salzia i, e ton
salza, per Riggire die comfonanii . E ‘per fede
‘ne a tavola:dicofid,- do La GR0 Pon
-Prendestomi quella sedia: > 00 © *
E noi diciamo, .. e
. Abcostamie sti veglia )
E per ogni parolima, vi è proprietà maggiore s:
Accostame, non fi può dir meglio, ‘per t{piega-
re la vicinanza’ più':ftett®, - prendendo a fomi:
glianza dalle cofte s'othe ‘fhihno tante vicine ,
‘Puna all’ altra. Dicemo inoltre: Seggzati e
ribrt, (Sedia tia “diffinzioite duna. fedia ‘piccola
‘dalla grande , che però non dicono , ha
Sediola ; comes a Rein.
ma, vu TO SIP
dov.
Seggiola . | RR
I nomi poi de” cibi fono impropriiffimi quelli ,
e propriiffimi quefti : e per cominiciar dal Pane:
eftà È nome troppo. sniverfale , ché vuol dire
più propriamente v:?s0. Coftui #6 per da man
giare in cafa fua: ma non addità: la poreton —
‘
par-
28 9-
var: icolare nella menfa, + però dicono in N -
1, Ri e ION
Pigliane na panella :
Che Spiega la fua parte - più vivamente . De
vino, dicono ,
Vin bianco, vin nero; —. TR
Ne-anzi fi :vede il vino , che fia tegro , mè
roffo ; ‘e i cava dal primo miracolo nelit noz2
ze : Aque yubescunt Hpdtie , non già migra
scunt; E per quefto diciamo.
- Vino janco, vino ‘russe. IA
La carne bollisa dicono, I,
- Carne nllesza :
Ne ‘sò inveftigare sitra ragione s che-délla pa.
rela, «/licio , ch** parola latina ; peichè als
letta, o pure dalla parola , cliaa , che pàri.
mente ‘è latina, nè merita tal vatito d° allerta»
mento +; allettando’ maggiormente‘ 1° arrofto, o
altro condimento ; .che però è ‘meglio il dire :
Carne volluta ,
Per lo vollire, che fà dentro la peritola . La
came di animale, nè tenero, come il Vitello ,
nè duta come il bue, chiamano ,
Carne di Manso::
ll ache mi gare Jtnproprtò arch guardo: if
bue è giovane, all’ ora è più ero ,-the:mai ,
non già manfo, e manfueto; e però è meglio
‘dir carne.
De Jenco,
S° è mafcolo s dalla parola, Juvmenlne , €
carne
D’ Annecchia,
. Si è femina , detta parola Somiculd cos
infegnandoci la fingua latina con' rriag ggior copia
di sermini ‘più Prop) ; e più diltinéi dei )
I
240
H Gallo &Inniay © - ne
Dicono,
Pollo d° India ,
O veramenze, -
Gallinaccio , l
E & vede l’improprietà -, perchè il nome di.
Pollo non contiene -folamente a quèfto galli
.cio ,- ma anche a gli altri animali, quasdo fo-
no piccini, © che fia d’ uccelli, o pur de bre.
ti. Pullus Hirundinis ; Asinam, Pullung
ejus, ria il nome di Gallo d° India a queto
lo conviene, per affomigliari al gallo nelle
fattezze, ancorchè più grande :: perchè le cofe
d’ India fono di grandezza maggiore , come le
voci d° India. i faggioli d° India, ed altre fimili.
. Lo Piccione, E
Dicono pipienej; O 0
E credo dalla nace Merate > che ta è del pi,
P' » come ft dice degli urli de’ Lupi, de’ ruggi-
ti de’ Leoni, de’ muggiti de’ Fedi e d’ altri
‘ famili, ma è più proprio dire /o picesone; per-
chè oltre 5/ ps, pr,.vi è di più quello; Ceto.
ne donde vien detto piccioso , éhi fi lamenta
— ed è querulo, come par, che faccia queft'Ucel-
dp, e non & dice, come è pipiose.
Le Foretolag i Si.
icone n I
Becca fichi ; n
Ed in quefto van di pari dal cibo, che fe nu-
drifce , ma quelle, che fano più grandi, e più
graffe le chiamano ,
Ortofani : So. i
Ne°mai-ho vifto, che. paftaao, negli Orti,
ove folamenre fono erbe; ed è nome , che con
‘viene all’ uomo, cha. guarda l'orto : fi palcovo,
LI
AAA
s. - 24
)benst, finiti i fichi, de’ granelli delle fiepi., €
perciò meglio vien detto,
Focetole separole .
Lo Lepore, n
Dicono
i La Lepre, a si
, Ne mai il Lepre . Non fapendo perchè folo
; anno-il nome feminino , e non il mafcalino .;
| «E pare. inoltre ) che.convenga col più cattivo
male , che polla avere un uomo s come la le-
ra : ma il dire, fo /epore, è più rio :
erchè , fe dice Marsi , che tra IE carni *
la più faporofa , ed 4 /epore, non lo diftingue
ia altro, per ifpiegare :/ /epore, che dalla pe-
nulrima breve, fpiegando cof /epore |’ eminen-
za del cibo : Inter quadrupede Lepus.
: Il Capoxe,. - di
Dicono , l
—_ Cappone, Cl .
iChe par più .tofto fpieghino > una Oeppe grende
«di Paviglione, che un Capone di mangiare ,
-.così chiamano da tatti. . .
Li Marvizzi,
A chiamato,
Tordi . . -
‘ fe attendiamo alla condizion di queft’ Ucetlo,
mi pare il nome fuddetto molto improprio : Per-
hè Tordo, vuol dire propriamente , mezzo ftor-
sito , e goffo ; e però fogliam dire di coftore:
Se ne va tordo, tordo : € più conviene a gli
. Orfi, che fono tordi, goffi ,- non già a quelt’
Ucello, ch'è molto accorta, e fagace : ma per-
chè vengono dall’ Africa per mare a goder Cli-
: “ma più dolce, riponendo, quafi nocchieri nella
ftanchezza, un'ala trà I onde, e l’altra al
Diz. Nap.T IL: . L ven»
- si
-
248»
vento, come fi fpamwde la vela, fi chiamano pà
propriamente, Marvizze , quali nel mare è
vezzi..
‘No -puorco sarvaggio,
E più proprio detto , che,
Un Cignale ,
‘Non avendo alcuna ‘Etimologia. proporzionata :
ina quefto nome :lo- diftingue dal Porco dome
* ftico, perchè è delle felve, e però fi dice,
Puorco salvaggio .
No Crapetto. o.
"E più proprio in volgare, che
Un capretto: i
Perchè vien dalla Craps , e non dalla Capre,
-eh° è parola datina .
. «Un Pastone,
Che racchiude, © carne, © polli, @ cofa fimi-
.Je. dicono
Pasticcio . ° priccà a
‘ E noi diftinguiamo .con pro maggiore i
, Rassone dal Pasticeso : Berchè quello e di pa-
fta sfogliata , ed è minore. Dandue è più pro.
«prio , perchè diftingue gl’ individui con proprj
nomi 4
Lo presutto ,
Dicono, - ;. .
Layrne secca, .
- Fotfèe per diftinguere dalla cotta, non effendof
» adoprato fnoco a rafcîugarla , e farla comeftbi. |
le, Variate forti di carni fecche, come Salci.:
.ciatti, AMortatelle, Salami groffi , ed altre fi.
mili, che pur fono fecche col fale ,. e fenza
‘’fuoco » perchè non harmo .iliimedefimo nome ?
Dunque è più proprio | #/ Presso , commune.
‘a tutti n. e . se
° ' Ì ì la SARTO è li
\
“Ls Saucicciune ; iii
cono ,
Salcicciottt i o
> è nome diminutivo de//s salciccia, ‘e put
no più poli, e: pure è più proprio l° aumen-
rativo, che ?] diminuitivo.
La foglia a cappuccio, ® foglia cappuccia
ya chiamano
Cavolo, ue
XI quale.conviene ad ogni forte di Cavolo: che
però fi dice in Napoli ,
Cauli torzuti, e cauli ‘cappucci
Per diitinguere gli uni da gli altri , e non di.
chiarano la proprietà <° esser cavolo con le fa-
«glia rotonde a guifa di cappuccio , diftinguendd
dalle foglie lunghe, ‘e diltele. =.
1 condimenti poi delle :vivande d’ erbe, li
fpiegano univerfalmente . a
Abbiam gustaro sta mane una vivanda squi=
sita, col salato dentro. .E qui finifcorio ; ma
wo Napoletano dirà : STO i
Sta mmatina m° aggio magnata na foglia aù-
Cappuccio co’ na pettorina, Na uerrinia ; no
voccolaro, na sopressata , n° annoglia , «he me
nraggio ticcare te deta, Ecco la proprietà del.
la pettorina, chè il falato del Derro, del Voc-
colaro per quel che fla attorno /4 bocca, della
.Fopressata., cioè, soprasalata , e della anno-
glia, cioè, dentro Poglia, 0 Pentola, chè dir
«3 ligmo . + eì . a DI ve
Le basagnette delicate,
.Dicano , .. et
Bassotti . c , i sa
-.J nen hanno altra proprietà che d’ elfer bassi
nel teame, pon già come le lafagne , che fono
so 2 al.
\ Li i
24% > è
alte nel piatto : ma ciò conviene a tutto -quel
ch’ è o nel teame, e non ifpiega la qualirà
del cibo. Anche la Fevert4 nel teame , come!
vula in Tofcana, fi può dir Bassora: ma cd.
dire, Lasagnetta, fpiezano la delicatezza dé
Bassotti, e la qualità delle lasagne. }
Li tagliariel ” |
Li chiamano, du
-Fedeli + I
Ed ammiro chì vuol conofcere fa qualità di
tal cibo dalla fedeltà : quafi quefti cibi foli faf-
fero Fedeli; e gli altri infedeli. Non vi è pun-
to-di proprietà : ma col dire, Tuag/iarielle ,
fi diftinguono dalle pafte paffate per ‘la trafila ;
come fono i maccaroni, -e fimili , perchè fone
fte fottilmente tagliate col coltello. ‘’
— «No sguazzetto, ”
Diceno PO ”
Guazzetto
“E forfe prendono la parola 42! suaezzare , co-
.me il fiume, o torrente, effendo vivanda liqui-
da : ma i Napoletani. vi aggiungono ‘4a S , di
più, è ne cavano la parola,
Sguazzare, - OT
‘ Che vuol dire, godere un convito lauto, nen
"Bardofi # guazzetti ne’ pafti ordinari : Quella
S di più, ditre che par, che ti riempia da
becca, lo diftingue #25 guazzare, che ay ne'
torrenti. ‘' -
S° accommodi un’ insalata con olse, ed aceto,
Dirà il Tofcano;
Conciame na nsalata co d uoglio, e acito,
Dice il Napoletano : e così è meglio detto ne
nsalata , che ‘un’ insalafa ; perchè quando fie
gue nella parola N, ed S, chica la vocale del-
i la
| l aus
la parola feguente , e rimane la precerlente ;
che’ però diîcono-1 Tofcani: /è ’asefare, non già
b infgjare : l Olio. poi, è parola pure latina,
e # Aceto non ifpiega un. liquore acida , ed ar .
gro 3, come, Acite ; nen dicendofi. Acedo , ma
cido . i
Delle frutta poi , la prima: contefa è nel
genere : perchè i Tofcani tacciano i Napoletank
che li declinano in genere mafcolino , dicendo, —
che tal’ genere conviene: all’ Arbore, non al
frutto, e però è mal detto, wr pero, che fignk
ica È arbore del pero, ma fi vuol dire , une
pera che n”addita. il frutto. Qui fi che am. i
miro più, che mai l’improprietà ;- perchè , o
che diciamo la pianta, o l’Artbore, e fempre
nella lingua latina, e volgare, feno in genere
feminino , bec Arbor, via pianta ;- Addungue
pon fi deve dire :/ pero, per dinotar l’arbore,
@ la Pianta, ma /4- pera ,-come noi dichiamo,
4a pigna, la Cerza-,. la Vite , là palmare
fimili , ed i Tofcani- medefimi. mai diranne, #7
Quercio , il Vito, il Palmo. Oltre, che.s° è
pro rio della - pianta il partorir le frutta ,. deve
declinarG col-genere feminino» Il: fruseo ben sì,
devefi declinare in genere mafeolino , come pas
} più fodo ,.e nobile del femipine ; che. però.
i Tofeani , fe ben dicono , -un4 pera, ed
na pesca,- dicono ancora. #» Pepene. , ed un
Limone :- sicchè. non devono -riderfi tanto ;. che
noi diciamo, 0 piro, no peerzeco è “o pruno-,
e così deglî altri, perchè è più proprio il no-
i, Stro dire, che il detto loro.
Venghiamo adeffo alle frutta particolari. --
* Lo pierzeco. î un
Ricane
L30 ” © da
Pi
. La Pescai, “©” © E - |
- Ed è vero, ch’* frutto vehuto dalla Persia,
colà velenofo; ed'in ‘Italia trafpiantato , per li
bontà del terreno ,'- zuccherofo ; e fpiega più
Prerzeco, che Pesca, che:vuol dire più tofta
pescare , che la Persia.
© _a Melone,
Dicona ,.
pepone % RN O .
Ch° è voce latina ;- Pepo, Peponis, ma
Mellone addita la qualità del frutto, che rare
wolte. fra. molti si ttova uno buoro , e però fi
chiamano Mellune, cioè, tra mille une ..
La Cetrergolo ;,
Dicono...
‘ Melangolo > i
NE conofco. la conneffione colla. Mela, ma
. bensì coÈ Cedro; e. fe_®® innefta- il Cedro alla
pianta di. Mela, nen. produce mela , .ma s'ia-
nefta. alla pianta del Cetrangolo produrrà Cedri:
Ecco evidente la proprietà maggiore .
No. Piro. Bergamutto ,.. FS
Ha belliffibro derivativo , perchè viene dalta
parola | Berg5,, che vuol dire Pera, compefta
colf motth', che vuol dire, sisrore , che
. fn Turchia:le chiamano, Bergnst,: perchè va
ramente:è tina pera. di. Signore , della. qual dite
fo Spagnuolò ,: Comer, y Vever: e tra*”Tofca
ni non. vi è quella voce particolare. tanto: pre».
pria di quella Pera...
0. Grasate ,.. e
Lo chiamano,. ©’ »
Melé granato +. e
E por non ha conneffione con- fr srefà - ma
quando l’aveffe, che gccorre fpiegarlo con- due.
VO,
-
veci, fè può fgieparii con una, € tanto proprio
, Che folamente a quefto frutto viene il detto piùs
conveniente ?- E per finire il. pafto , quel, che
moi chiamiamo, ; ;
‘ Mrmerta diente >
‘; Stunzica denti. * . 4
E la parola srizzic@e; val dire propriartien=
te muovere: a sdegno: ne può convenite af
dente, che non fi adita ,: quando fi netta, ‘ma
paù ‘tofto: fe ne compiace ; e però è più propria:
dire, anmetta dienté .».
Of foppofto per fermo; comè s"Èè provato ;
gliu ie voci faddette: Nanoletane ,' abbiano la’
mett proprietà lontana Galle Toltàne , ‘factiamo
‘ano épiloghetto dî quanto. fi.è defto' nel convità
recedente-,- chè vi accorgerete - del verò.. Che
rebbe. fe un Napolétàne diceffe :
, Sfammatina aggio sguazzato co n° amico, è
na ha fatto accostare na seggià d da tavola ,
che nc'era no mesale de séiannéna ; e no stoia-
mueco nietto co nè salera”, peperàkutcarera, -
e vrocca d° abgiento: na panella funcà cò tas
ta sauzarielle, tagliati de presutto, sauciccio»
ne, Sopressate , sguazzette ; pastuite, pasticcie,
no pegnatò maritato co né Velia n cappuccio ,
verrinia, vaccolaro , pettorina, nnoglia: e no
0 ®
° piezzo d° annecchia- volluta , e n° nuto piezzo-
de Jenca» stufata; no piatto: de lasagnette co:
no Gallo d° Innia , e picciuie arrostute, e n
antro de tagliariellè co focetàle separole, ca
pune, liepore; puorto falvateci , marvizze s.
Grapetto ; e pò mettere appetito: na bella: nza-
data co acito, e vuoglio ; e'pò mellune pier-
meche , pera bergamutte L cétvangola pe sprem-
4: MI =
-
A .° l
mere s-pranete co ‘atgmae; è euccara”, e pe Pe
semo n° annetta diente .
Credo , che i Tofcasi fi fcoppierebbono delle
rifa, e tofto direbbono È che be Covello è has
ftui : a come parla goffo. E: pur di fopra-fi È
rovato, ch'è parlar propriiffimo . E fe i To-
ani raccontafsero it fadetto convito cella lot
Li a‘, parlarebbono imprepriamente , come fi.
etto » . l
Ridano pure a lor voglia, che fe ’1 rifo.vie-
ne dall’ ammirazione , e l’ ammirazione , dall’
ignoranza , han ragione di ridere, non fapendo
Ja vera proprietà delle parole .
.. Provato dunque per cinque difcor& non men.
dicati , e fcielti, delle Membra, H Abiti,
degli Ornamenti, degli Artefici , e de’ Cibi, la
verità della «propofizione foftenuta , mi fi può
dar licenza di provarle con alcune parole fcelte,
degne di nderazione , per raflodare il vero,
oflervato la varietà de’ vocaboli dell'una, e l°
altra lingua, che ftupirete.
La ventarola, -
La chiamana,
. Rosta.
La Vampa,
. Baldoria. SE
Le bone, i ‘
Vajuolo., n.
. Non so, perchè & debba dire, Rosta, ( che
col norde folo par, che sifcaldi , ed zerofta)
quello ftromento, che fa vento, e ritfrelca se
non ventarola ,. che agitando l’aria, fa vente? |
Perchè ‘sha da dire Bu/deria, quella fiamma, .
€he.avvampa , e_non più tofto, vampa ?
. dl mal commune, ch’hanno tatti i ragazzi )
CO.
tà ha nella voce Vajuolo, effendovi più, nel.
la parola, Zone, per Antifrafi, così nobil figa-
ra, come la morte. fi dice /sum, quia ‘mon
Letum , la Guerra, dellum-, quia non bellum,
. così diconfi., bone, quia non bbne.
Quando uno cammina di lungo prefio ‘al mu-
ro, che par, che rada il muro,. i Toftani di-
. fo cono 9 i É
.: Se ne và rasentée, tasente, I
E prendono la metafora dal rafojo* ma'il Nà. —.
poletano dice, 0.
Se ne và rentè, rentè o)
Con proprietà maggiore , perchè" oltre la meta-
fora del rafojo,, vi è. la figura , Stncope , che’
‘ toglie ‘dal mèzza, come dal rasente, ! as.
“. Quando uno è dapoco, e. di: cervello ‘rozzo*,
fogliono dire i Tofcani ;. ;
O5 comé è goffé. ©
E pei tacciano i Napoltani', i quali dicono,
_Goffiare, 0 cofejare. n
Quando vogliono dare Ta medelima taccia ., mia:
per ifpiegare più propriamente ‘il goffo», dicorto'
in Napoli,
| Comm è catammaroti oe
La qual vace-deriva' dal nòome'grécb*, Card ,.
che vuol dire mezzo: & merops, chè vuol dire
..sfomo , chè tanto , quanto dire, per ifpiegare
la goffaggine, Quest è mezz” uomo : e'pure a
‘primo incontto parè patola goffiffima, e pèr. -
chè non ‘l’ufanò*, ne° méno* la conofcòno. Il:
medefimo- dicono in Napali -d’ un -balotdo , cus:
me dicono in Tofcanà °°°
Ghissé è nò chiafeo: ©» sn
Los Che-
# 346
2 "
eume’ tributo-della natura inferma, che proprie.
}
)
—
250 - | Lo. .
Che deriva dalla- parola Spagnola , Ocbefee,
che vuol dire, «na cosa fed, e bBelorda.
Il soffiare,, i °
Dicevaso i noftii maggiori:
Hiubbiare s oggi Sciostiare ;. -
E con la proprietà’ dell’ azione ,. perch® appena
vi è una, confonante per foftenere: il di
tre fillabe , ed È piena di tre vocali , e di tte-
H; fifchè dal moto della bocca, che non untià
fce ne.labra, ne lingua con dir folo, Hro5bere,,
par che accendano il fuoca mezzo fpento.. *
Il liquefiare ,_ di
Quì diciamo ,.
Squagliare :- 000
Ciof a. dire, una cofa ‘quagliata-, e fodà, farla.
liquida, ponendovi prima la S, che fpiega il’
contrario ; corne s'è detto di fopra, contento,
scontento, e simili. E fi:fugge la parola /igne-.
fare, ch’ è puramente latina.
Quando di Maggio ,. o di .Giusno fi contar.
ba l'aria. repentinamente con tuoni , e baleni ,.
. e gragnuole, dicono in Tofcana:.
. > ché tempesta si è mossa:
Ma in Napoli dicono ,, - °
Ché. Tropejd s° è: posta...
E la.proprietà della parola, , Tropeja non più.
eflzre. migliore , perchè. viene alla. parola gre.
«Ca, Trope» ‘che vuol dire , Revoluzzo, instan-
. «tanea 3. È la tempesta è propriamente. del mare, . .
; nè (piega la forza. della. moffa repentina delle-
. nubi dell'aria 0.
E per corichiudere. con. una parola di’ pelle.
grina erudizione :: Ib ininiftro.' della giuftizia, i
Apfcani to. chiamano gi 0 I VT +
ll Carnefice :
Ch
lo
uu. Li l agio
7 ©he parimerite conviene: al macellaja so ma in:
N Napoli lo chiamano, »
| ja è
054 :: |
‘Perchè i Popoli Boj della Provincia di Tofcana*
, «sel giagnere-al- Pà Annibale Cartaginefe , 5° ar- -
refero' în: un: tratto , come poco’ amici de’ Re-
mani :- e* ripigliando: quefti - tutto 1° Imperio , .
cacciati i Cartaginefi = diedero. lero per gattigo,
. che quella Nazione de’ Boj ,-fafle deftinata a
far l’ ufficio de’ Carnefici : e: da- qui rimafe il‘
nome di Boja-, come” ofserva: Tito” Livio de”
Dello:Purnico.; e.de?:nomi fimili ne direi. centi. -
“.naja, fe non: temeffi: dar: noja a chi: legge:,
Quapdo: dicono dunque i Napoletani, -
Vientarola , Vampa;. le Bone, Rente Ren.
se; Goffiare , Catammaro; Hiohhigrey Chinfeo,:.
Squagliare, Tropeja j e Bojet . | 07.
“Non peoferifcono parole.ridicole ; ma proprie, -
figpificanti ‘, ed:‘erudite :,:. che» hanno: Îa- dignità:
nella favella . le Lime i E
. Se dalle parole vogliamo” far” pafsaggio a. i°
periodi ; nè dirò alcun chiari ‘, lag
che-confirmeraniio -fodamente < la- propyfizione :
gna -prinsa di‘annoverarli”,.- noir «vi: riricrefca di
. grazia d’ udire quel) che-tante volte s° è repli. -
‘ catò : perchè- han: tanto per’ male : nella Tofca- -
na, che le parole Italiane” pervefsere: più pro- -
rie -nell’ Italia , fr debbano: allotitanare dalle ©
role larine; e:pure il'Lazio diede la linisua in>
Pealia în Ariene ; oil Lazio; che ftà tra. Roma, .
e Tofcant, e però, per afsai:’, : che fuggano le
parole laine. non ‘pofsono far ‘di mene: di: Fon +
- replicarne: melita ;. e--molte anco” nella Tofcana ; :
torne chiarzinente fi. fcopre' ne due\verfi fegnen- -
. “ gi, che fono? latini‘, e-Tofcani. - i
- L. 6 ba;
“o
©» »
”
252. |
) lu masto mere, i subita procella lazioco. te,
cara ,, benigna Stella. .
Non. efsendovi altra differenza, che del Vo,
wel fecondo. verfo, che in lingua latina è breve.
E per fuggire queft’ inconveniente, mon. dire
mo in Fofcana, SPOSE,
Angelo, Pingere,
©he fon parole latine ,. ma
MAngnolo, Pingere, ©‘
Ed: ‘anco + Napoletani dicono, . .
Agnelo, Pignere. =,
E quefto fia detto per un pò di digreffione,
per tornare: alla proprietà de? Periedi: più triti:,.
@ più comuni. “o -
ice il Napoletano »
Ì
i Spenna ssè Piccione
Ed il Tofcano dice., ‘
Pela quel Pipone s
Ecco evidente. la. proprietà dell’uno.,. e l'im.
proprierà dell altro : Perchè :/ Pipowe- non: ba_
‘peli, ma penne: oltre che, par che dicono più
tofto, che fi riponghino», non. già levino; per-
chè non vi è la S, precedente-,. che fpiega il
togliere, così fi dice, proposito ,. sproposita,
garbato, sgarbato, e‘simili : e’ però, è più
«proprio. il' dire , spemma. ssd: Piccione, fpiegando.
: togliere.. |
Dirà: it Tofcano, VPI
E° sdrucciblato per una- corteccia di Papone ..
* noi. diciamo., e.
E° sciuliato pe na ‘scorza dè mellone:..
Ptimieramente, sdrucciolare», che comincia een.
Pafprezza dî tre. confonanti ,. non ifpiega la ca-
Festa: fuave. ,. come:avviene a. chi: calca in tale |
i . ec-.
»
«
.$
2
«tsccaffone ; e più .tofto: precipitofa tra balzi, cdi
fuave nel piano ,. come /o sciuliare ; il che par
- tanto dolce;,, che. il fuono ilteffo della cafcata ,
par. che lo dichiari. In oltre, La. Corteccia , €’
mal detto.della qualità del- frutto,. ch’ È. propria
della Pianta,.ma scorze è ben detto; che pe-
. rò non.fi dice in Tofcana , cortecciate quella
Pera, ma scorzate quella Pera.
Questa Carozza m° ha scosso per tutt" oggie.
Dirà.il Perioda Tofcano.: ma in Napoli fi di.
rebbe : c
Sta carrozza me. ba ’ntrontolejato tutt oje
H dire sta., e. non questa, non-è errore, per»
chè. anco eglino. dicono. st4 mare; e poi vo
. gliono, che fia.errore ,.il dire., sta sera ; co-
me dalla mattina alla fera vi fulle obbligo can.
ciar. linguaggio . Carozza è mal detto, perchè
vien dal. carro ;.e. non. Caro., e: però. è meglior.
. detto, Carozza.;. Il dir poi , #trontolejare ,
fpiega. per eccellenza il propria del rumore pre-
cipitofo. ,.ed interrotto. dalle ruote, dalla voce,
. ro, ntro che fanno i faffi., come fapno i
tuoni. dell'aria, che noi diciamo. Tron: ,. e
. lo fcuotere, conviene. ad ogni moto, che fi fa:
Il rue’ oje è più dolce del eut:’oggi , per mpl-
tiplicarfi, le. vocali,, e fuggirfi. 1’ afprezza. delle
confonanti.
La cafcata nel: frame £i direbbe in Tofcana:
. -Se'w è ito giù al fiume;.
‘. Ed in Napoli direbbero, |
Se ne.ghiuto per. l° acqua abbascio.... ©»
H dire, #29, è parlar latino, dal verbo, e0,
cu sa, ivi, itum quell’V, di più lo fa volgare,
er più. dolce : Il dire pe, e non.per, Vl ufanv
Z
#54 <,° VE .
sicora i Tofcani per fuggire l'altra confonante:
Pregate pe’ morti :.I1 dir poi, pe l acqua ab
‘ Bascio , non foto fpiega P andar giù al fiume,
‘ che pub feguire il cafo , che taftando, non va-
da giù’,. ma: fi falvi: in: qualche: cefpuslio , 0:
*cannente., e però fpiega. pil propriamente 1° ef
* ferì. affogato: nell’ àîcque ; . precipitandolo al bal
. fo, com dire; pe 2 acqua abbascia .-
Picchia-qulli nici, apri quell”
‘© Prechia:quell'uscia; apri "SEIO 3:
Ed ir Napolf dicone, - 7
«Tozzola sta portà, spaparanza sta porta ;.
‘ La parola, Tozzofe, ch'è verbo frequentativo,:.
fpiega fa frequenza nel battere, non fermandofi
. al primo colpo; e vien dal verbo, Tozzere, 0-
. tozzare ;.come fa la. Capra; che-replica il coz-
. zare. colP'altra : It dir poi; Apri quell’ uscio 3
dial moto delle labbra, .par ché lo "chiuda: ma :
ll Gtre, sbapar. Sta. porta: par; che F apra -
parlando se vuci dire, Aprile. in medo tale ,
che fan pari le porte aperte con egual paran-
‘ zay aprilà tutta, non mezza -, e propriamente
fi (piega con una fola parola : ‘ Perchè © col dire *
‘ Tolamente «pri, può. intenderfi:mezzo ; o parte.
° di effaa SER
“sr è calato per |” sppennino de Santa. Bar--
era. 2.
Dicono i Tofcani ; ma qui fi dice;
Se-n° è, sciso pe Yo pennino de Santa Ver-
Vera i» - . e.
Il calar per una via,'clte- pende , non è tanto:
proprio, quanto /o scendere*: ‘che però non fi ©
. glice Lucifero se ne cald dal. Cielo:, ma scese
° de Cielo, paléfando îl precipizio : E quell’A,
‘@ quel P, non sò a che ferve, mentre fpiego
Il p!
è
b.
)
_
. cu TF 255
toftò 1° altezza , che cha :cafasta, . e difcefla ; Si
dice-pot Varvera ; e. non Barbera. , non'fola-.
mente per fuggir la parola tutta.latina, ma per.
îmitare le prime lingue del- mondo, came ? E-
breà che non ave. il B; e. lò-cangia. in. V: Co.
A li Greca; che: pur lo proferifce per VW,
i Vatilens: in vece di dir Basi/ems: così la Spa-
‘ gnuolà, che non dice; Tabacco; ma Tavsacce...
i. modo, che °Y dite; , N
Sperna.ste Fiocivab. .
. . E saiulizzo pe ma scorza de mellone,:
Std Carrozza m° a ’atrotolzato tutt’ ose è .
‘ Se'n° è gbinto pe Paéqua abbaseio..
Tozzola sta Porta... ‘
Spaparanza st4 perna e: ui CASINO
Se. m.è. scisa pe la pennino, de Fama Vere.
Vera ;., a,
E fimili. pestodî., che tralalcie per fuagir:la:
lunghezza, fono -pîà: propri: ia ta Napole-
tana, che, nella Tofcana: E fe da. favella quan.
to è più: propria; tanto più:fpiéga e perfuade,
r confeguenza.tant* è: più degna » ne vien di-
già raffodato il'fecondo Capitolo. per: .iftabili-
mento. dob propofto Problema... >. - <
Si cava-in.oltre- ta perfezione: della. Ifngua
: dalla; varietà de'votaboli;. arciotchè il cuore ri-
manga più perfuafo com molti termini, che con —
uno ». E qual lingua è: più: ricca” di finonimi ,-
che: ia, 1 etaza #-.Givatelo da alcune parole
feguenti , le quali, quanto più fono baffe, ed.
erdiriarie, tanto. più’ vivatserite fpiegano la va-.
rietà: del: dite n
Dirà il 'Tofcano, SEO
L’°o dato un pugno 0 0 Gu»
_ Bd il Nipoletamo direbbe...
SE , L’ag--
256
L''aggio dare è purio > Pa
Nè sgrugnone ,-
Nè socozzame ,
_N sciacqua mole, .
__Nò mostaccione N
Mira quanti vocaboli, e tutti pro » Fgrago=
ne dal Giugno percoffo , pei da quel,
. clte- fa il cozzone col freno attorno al moslo
del Cavallo ;
Sciacqua mole , «dall’effétto della percofla ,
che fa ufeir it fangue dalla bocca , e prende fu-
bito 423 scracquare ;
- Mostaccione dal mestacciv, - «che ha- ricevuto:
la percorra .
dunque non fono felo. propri» ma parimen.
te copiefi nel favellare.
L’° bo dato uno schiaffo, |
‘Dicono in-Tofcana : e qui direbbero
EA io daro nè schiaffone:,
offettone,
mn pierzeco apreturo 5’
N) garofano a cinco frunne,
‘No sic vespondes Pontifici ,
O te P aggio buono cresensato è
‘ ©fferva quanti vocaboli :pro pr Aimplificazioni,.
Derivazioni,. Metafore. ioni ; e- che fi può
‘ dir meglio” -
Schiaffone,
‘ Che ingraadifee« fe sobfaffi , , ecco. Pic
zione . |
1« Bofestonte
Ecco -la derivazione dille boffe dell vifo , che
fi gonfiano per la percoffa È
No pierzeco apreturo 3° ©
! Ecco mergfora «dura coluprogria alia impro-
pria;
prio; perchè” ficcome nella pelca aperta vi $o04 È
cdi dentro quelle righe, così & veggono fegnate
su ?1 vifo: dallo fchiaffo..
°° No garofano 4 cinco frunne ;
Ecco la fomiglianza , rimanendo trelle guancie
3 fegni delle. cinque dita l
No. sic. respondes Pontifici ; co
Ecco P allufione allo_ fchiaffo di Crilto,
L' aggio buono cresemato .
Ecco il fimile dello fchiaffa nella ( cresima: 1
E qual arte Rettorica: petrebbe aggiugnere più
alla naturalezza del parlare, Napoletano con.
varietà , ed astificj di parole?
Uno, che mangia affai, lo chiamano, ,
Gliotto.,.
Ne dicono altro ; ; «d ‘un Napoletanò direbbe
- Gisottone , i
Caqnarane,. |
Canna de chiaveca
‘ Leccardo , n ‘1
Cavallo de. Troja,o SI ” .
S parafynno ; po
E tutto fpiega per eccellenza , si per tagranii
mento di quell. Que; come | le fomiglianze ,
Canna de chiaveca , o fogna ,. che dir vo»
gliama; perchè ficcome la fogna il tutto divora
per la bocca, così il golofo. per la gola;
Leccardo dal leccare, ch è meglio detto del
lambire, chè puro latino, e viene d4/ /ecco
della vivanda flropicciando colle dita tutto ilo
piatto, ..
Cavallo. de Troja, _perihè tiene “270 esercito
di cibi nella pancia.
© Sparafunno., perchè fe lo ftemaco sparato ,
- aperto, non ha fondo , così un Parafito di
que»
C) 3 +
. .
“N . Petto:
ns. L O
quett pat, ché non abbia fondo , come folle
3parato , tanto ‘divora . Ò
Un disonerato,
Jl chiamano,
° Becco; -
E va. bene ; perchè allude alle corna y nè lo
fpiegano con. altra varietà di nomi: ma in Na-
poli dicono’;:
Becco d Isnia ,:°
Poteca a doje porte ,.
— Mancia, mancia,
.c. Chianta fasule;.
Pignato chino,..
Fraste de cauzatarog 20 vo.
E tutte: fono figure mirabili di replicazione ton:
varietà di nomi: Non fi contenta del Becco :.
ma- vi foggiunge e? Linia ;- per dimofttare ver-
gogna maggiore : effenzio» le cofe ‘d’ India più
giandi come le noci‘, caffagne, e fimili; ch'è.
tanto quanto dire gran cornuto.
Poreca. a. doje porte; per additare, che quan.
do il marito entra per ama port& ,, } adultero.
fe ne và via per Neliraz: 0° _. .
Mancia; mancia.: perchè vive di reali , e
"fierò. diffe. graziofiamente: uno Spagninolo ,
“Lor cnormos: som conse fo dientess ch° al saltr
dan. dolor; y despues sirven-porcomer : cioè :
chel corno è come il dente, che quande na-
sce, dole;, e po quando è cresciuta, serve per
ui rare”,. sn _ °
"Chiansa fasule; perchè li frutti di quefte fe
menze:, han forma di coruetti., che noi dicia-
mo cornicelli.
- " Beguato chino, perchè non ha bifogne di por-
oe de | tare -
eso
tare il vitto in cafa trovandele: sella pentola a
fpefe del proprio onore. .:.
E per quefta diffe colui: : Te: campo. se lo ne-
ve 170.
| Fronte! dé canqaure : - perchè. fe11. salzutajp
fi. fa di corno, il difonorato.lo tiene me//a fron.
#6. Non sò fe ciò. è: poffa. dire più vivamente 3.
copiofaumente se variamente. .:.
Uno.I ro. Ipporrire »- che vuol! Are dello fisica
de, lo Ve > slo
Ti te mi pie inipeopeio perchè Le 4 her
che mi pare impre peio : a bacchetta,,
quando è dando come fpiega quell’ ome, -è di-
| sitta , e collosa. van. ferapro». col collo terto : e-
pur dice il' Ma poletano: prù progeiasionte se bea
riamente ,.
-Cuotto <SEUDO 5.
Cuolle de-mpisoy E
Roseca paternuostre sy. -
Saeco d' -osti6 3
| Faecia de zaffermo ,
- kx fpiéga. variamente di finpore: perchè P; ape
picegto. tiene collo sorta».
Rofeca pater. offre perchè basiino. così fpel--
-lu corona; e par che rodiano #ipater nostri.
Sacchi Rostia , perchè: fi commumicano così:
fpeffo: indegnamente_ come. ponefftre d° ostie in-
SP SACCO è
.Faccie di zaffarana, perch tengono i) visa:
giallo per. parer fanti. come degl’ ippocriti la.
diffe Criftor, Esmternoiiant: faciere: suam. Un.
uomo’ di ‘ paco: talento:,-ditono , ,
Com è da. poco costui.
.Ed in Napoli lo chiamano, .
e Tonsaurro, . ” ° DA
st -° Cac.
CON
266
- Caccialo' a pastrte,..
Chianta malanne ,. .
Avre cd fammo,
Ha de lo Cavallo de Cristo ;
E tutti quefti vocaboli: fen chiart, ed: in tanta
varietà , non hanno di bifegno di fpiegazione .
ve fimili potrei addurne mille ,. fe non
cene dar n0ja; e chieflerra il parlare ,. ben
fai hè accerge .
Spicca parimente la varietà, pet P imitazione
de’ linguaggi Ebri, ; Grad, a Panic, Furchefchi,
Li edefchi , furono
Roe eatatna , na che voci
E’ prefa dalla’ parola Ebrea,. Rua,
Gdire:,. Pirade , come in Francele PRC è
Catarchio,
Cioè ftordito, è parola greca, del catarro; che
flordifca la tela.
Ncignare»
€he vuol dire, vestirsi d' un ‘abito nuovo ,
dice S. Geronimo s che: in lingua Ponica fi di-
ee, Enceriare, fa quelle parole cell'Evengalia
Encenie fate sunt » ©.
° Aje feltusse. i
Vuol dire:, dai .detrari, e così dicono i. Turci,
ehe le morrete' le chiamano Eellussi
Trine lans,
Vuol dire, ubriaco, dalla. parola Tedelca, Trinch,
che fignifica, bere.
Ferra afuolo s
E° parola Arabica dal Ferriwre, che in lingwa
bro vuol dire circondare’,.come. il Ferrajuole
circonda il corpo .
Alcanzare ,
Arrivare s. e molte altre parole che fono: toe
‘261:
endie , com'è noto a tutti. Ecco'‘dunque che
per 18 verità de’ finonimi , de vocaboli , e del-
e lingue, eccede la lingua Tofcana mnotabil
meente.. °
i ‘Difcorriamo adeffo del quarto Capitolo dell’
amerevolezza ; e vi accorgerete dal ‘parlar natti-
rale , che vi rabba il core con tante parole
‘amorevoli. I n
+ *Schizuoe patrone mio, Te sot angarto., e per
angario. Spacca, pesa. Me te coso filo aup-
| pio > Coreciello mito . Schiecco de sto core ;
Mussillo mio bello .. Bene mio ,. frate mio,
E cento di quefte parole, -che riconciliano amo-
re, e per confeguenza più perfuadono il cuore,
che è il fine della più degna favella. Però vi
fono ne’ nomi, tanti diminutivi, |
Titta, Towno, Ciccio, Pize, Ciommo, Micca,
Ciutla, 'Tolla, Popa, Tenza., Belluccia ,
Rita, Rttella, Tella,; ©
‘ E cento, e mille, per dinotar ‘tenerezza. col
: diminutivo -nel -favellare. Come:dîce S. Paole:, -
Filibli mei, Abba Pater , ch'è tanto, quanto
dire tra noi altri. Txrz.,, nominando il ‘Padre,
E con tanti diminutivi fpirano amore , come
anche talotà , ancorchè rariffime volte fi ufa
‘“fn Tofcana, e quando dicono il diminutivo di
‘Domenico , lo chiamano Becco, e.li fanno fa-
vore , di farlo nafcere fotto il Capricorno.
Per quefto ogni un canta in Napoli fin dalle .
fafcie , e come diffe un gran Perfonaggio Ro-
mano Tre..cofe hanno connaturali i Napoleta-
ni; Cavalcare, Sciacquare ; e cantare :: Da
:bei Cavalli di Regno; dall’ acque limpide ,
e fresche , dall'amore, ch'insegna la ‘viisica:
Perchè Arrer musicun docet. a
Can.
L) -oba ‘ è . ”
+ Cantano i Ragazzi, è Marigari,, i Vittorisi,
gli Artegiani, gli Agricoltori, i :Bottegai , le
Fanciulle, le Dorme,:e tutti : a lo fan volen
tieri, acciocchè perfuadano .il fenfo interno .
'_ Quindi è (( il che è esfa degna d offervanza)
che i Fruttajuoli particolarmente , ed alzi,
acciocchè perfuadane di vomprar Je fratta ,, le
vendono cantando : ‘Perchè 11 parlar cantando è
più efficace , ed:amorofe a perfuadere un cuore.
Uva °neoleca mooidece cavalle fe ruotolo.
Fico trofanelle., -e mosce -a duje tornesi lo
ruotele . : sa -
E le note fono le'feguenti , s0/, 10) f2, fa mi,
mi, n, sè.,.00ÌÌe prime bianche, -e crome,
.@ 1° altre .brevi, e femicrome. ,
E tal perfuadene cantando , ‘viene dall’ amore,
offervando ‘Ia naturalezza fer? aste , dall’ amore
‘ amplifica. maggiermente s quanto la Napoleta-
. na? e per confeguenza più perfuade, il cuore,
ed è più degna
Lafciamo Parte, ch'è ?l ritratto , ed appi
pliamoci all’ originale , --che :inafce colla natura
nella gente ordinazia, che fenza artificio ver
no fi fcerge chiara la pruova. |
Se vi faranno .nel Porto molti Padroni di
“ Barca di varie Nazioni-, i quali invitano i paf-
‘faggieri è veleggiare , al Padzone -di. barca To
» Îcano:, dirà folamente: ©
«A Livorno, a' Livenno. . —
« «Il. Gehovefe. e: Zépe , a Zens...
_11 Palermitano a Pelicrma, .@ Palietme:
«21 Meffinefe, a Messina, a Messina, Onde.
effi non dicono altre per efortare al viaggio -
Ji che è più toffo fignificare il porto, che per-
‘ fuadere l'imbarco. Ma il Padrone di barca Na-
poletano comincia a dire ,
O bene mio, che bella Galera sparmata sim.
mo sette lejune , che nce ghottimmo sso mare
?3 quatto saute y°volimmo sre a fa li caudare,
Mira, che applicazione. La Filuca , Galera.
Gli uomini, deoni , il mare, wn Becchier d° ac-
_ qua , le giornate, salti. E tante dice, ed am.
piifica, che perfuade l’ imbarco: cominciando ,
Col bene mio , per dar principio. all emsore, è
. dando fine al caldajo, pet conchiudere col go-
dimento . ‘ SE a SPECIE
Vedrete în Firenze ‘nel mercato vecchio , che
3 contadirii tengano» innanzi -le frutta per ven-
— derle a’ compratori , ne dicono’ mai parolé , :a
‘fine di perfuaderli altro, che ’1 puro nome del-
fe frutta ; e -nel mercato di Napoli , 0 quante
amplificaziori , ‘e perfuafive è 0 © sr
Ceuza a prunella ,
Fico senz’ vuosso è
Taglia, ch’ è susso,
Percoce d” Arienzo è i
‘E pure ?e celz4. non done mai tante grandi
quanto /e prugna. |
‘Nè mai trovafi fico, che aveffe ? osso .
Nè meno ogni rocumere, che fi taglia, è rosso.
Nè tutte le Pefche fono ‘d° Arsenzo .
Ed il Napeletano amplifica:: con dire fempre
il meglio naturalmente , acciò che perfuada i
.. tompratori a. comprarli . 4°
Anco nelle mmie di primo: moto ‘per
impazienza , più per ifcherzo che per vedtie il
ma- ,
\
pe
264 7 |
male, le vanno gpraziofamente amplificando . Se
dirà il Tofcano 5 |
I mal? anno che'Dio ti dia:
Dirà il Napoletano .
Che te vengono mille malanne , mascole, e
femmene . i
Per alludere a multiplicare il numero colla pro-
le feconda. 20
. Che'te vengano mille malanne collo fidecom-
misso : acciò non fi poffano trasferire ad altri.
Che te vengano mille malanne co ‘la farina
appriesso , e v-
XE quefto ΰ intefi io colle mie proprie orecchie;
e domandando del fenfo ,‘ch’io non intendeva,
. mi fu rifpofto : Quando marcia l’ efercito fenza
vettovoglie , e farina ; fi ‘disfà in poco tempo:
ina fe va appteffo fx farsna , fi conferva colla
‘munizione , e però vogliamo , cede durino li
mal” ante. Mirate per ‘corsefia, dove giunge
la natutalezza dell’ amplificare : che con mille
altri detti potrei provarlo .
- Per quefto i Napoletani fon chiamati, Squar-
- ciont, perchè squarciano, è dilattano la veri.
rà coll amplificazione, e quel che .ftarebbe ri-
ftretto nella pura narrazione, coll’ amplificare ,
‘ vengono più a palefarlo, eda perfuadere, ch°è
il fine del favellare , che fa più degna la lin-
gua ; perchè più petlnade colta Rettorica natu-
rale amplificando, che narrando ; o pet dir
meglio-, per dir la diffinizione delia Rettorica
con maggior arte, Dicià apra ad persuadendum»
Conchiudiamo ‘finalmente ‘coi quinto capitolo
‘nel dir fentenziofo della favetla, e confifte prio»
° cipalmente con triplicato modo; de’ rraaslari ,
tslle metafore) dè proverbj, ne quali più
| pro- .
è
a“
propriamente, e fuaccintamente (piaga l’ingegno,
fpiega, e perfuade l’atto interno. . l
i Ofervare 1 feguenti #ratlati , ancorchè po-
chi ; che li vedrete chiari. ue
°° Assoceta mautune . o.
| Tenaglia franzese. da
= ‘"Conme è arciue. © « . da
« Coe grasso de suuara: ©...
. Quarpo de veretate ,. UENLTE ce.
‘Lo.-socturzo de sPisavi. | 20. a
Te.l aggio conciato ?n cordavana.
Stà nietto conime vacile de varviere i
.- (0° è robba a pietto de cavallo °° |.
E migliaja di-quefti erass/azi, tutti proprjz"e
Sgnificapti 200,
:. Il zoppo, do chiamano, dassoccia smeazine ;
. perchè fe cammiraffe per una flanza: de’ mattoni
4ouguali .fatsa di frefco-, col piè zoppo sche
‘rcafca più atto: dell’ altro, col’ impeto ,’ e pelo
del corpo l’ uguaglierebbe', .con torre la -fariza
all’ artefice. per appianarli . .
Tenaglia franzese, chiameranno 42 2vare,
.che sempre toglie,e méi dona ; e quando s'apre,
non s' apre mat: per .altro, che per rubbarei 2
vi aggiungono poi freszeze., come più sqdaà ,
| WARENSGE a e da
«Comm è ‘iarcivo, diqone d°'uno, abcorto, per-
chè :/.Re Arcivio ema astutissimo mel conosee=
re pl inganni de vassalli . SESIA
Che grasso de suvaro , dicono di coloro,
. che recano qualche nova di cantento , poi nul-
eda: vi è.vero , perchè /a naovz par grassa , €
poi Deffitto è secco, tom è il' sughero.
Cwuorpo de. veretà diranno d° un hugiatdo ;
«. perchè, quando esce fuor della. bocca , tuzta è
«= Diz. Nap.T.II. M i
pi
bugia se la verità lmuiena in corpo , ne è
palesa . . ; su -
Lo soccusza de Pisa, fi dice:di ‘guel ,. ch:
ajuta P amico, passata Poccusione, come av
venne alla Republica di Pisa , dapo-s/ gioge
del vassallaggio . VE
Te l aggio concitato °n cerdovava vien tet-
to di chi percuote ‘malamente un altro cen
fatti, e con parole, e con varj strapazzi , sice
.come la pelle .di cordovana per divenir più
gentile nella sua concia, passa per tormenti
maggiori d° ogni alsra pelle.
Stà ntetto comme a vacilo de varviero, fpie-
nga ‘quel tale stimato «da sutti con gr
lendore, e poi non ba un quadrizo, come il
Locile di barbiere tutto Junsineso ‘e senza so-
‘stanza dentro , no.meu dell’ odere per la po
litezza ,-come ne gli altri vasi cen liquori.
«Ne? è robba ‘a pietto de camallo , fpiega il
contrarie del detto precedente , cb’ è tanto ric-
co, come il torrente grosso, che quando inon-
. da, và fino al pesto del Cavallo.
, Neggafi dunque fe è copiofa di translati la
: lingua Napoletana .con..tal’. arte , che quafi nen
1 fa. parlare fenza traslati. - >» « .
he direm poi delle metafore., fatte tanto
‘seonnetmmali , «che calqra pars che sdegnino la
. t “grida sseltirla ingegnofamente
Pol 4 metafora, actiò Gi dichiari, che la favel.
« la umana fi diffingua: dagli animali : perchè è
‘parto ;dell* anima razionale. Da quelte poche
*s argomentino gl'inspmérabili gerghi , ve met
del popelo , lontane.dalf? artificio .. . *.
: ‘AN cada de ’mbiso mon mire chiqppe :
> Per inlegnanti, cda 20 sieve dimore i que |
vid 14 ah su: FEE I di
- . C]
”
aiferto in conversazione , deb ) quite vida nat?
chiato uno di circostanti.
-Dice lo allure s non ‘jognammo »° leve cop.
Li
" o
Acci&h ‘og ognn fi guardi di parlar cen altei
_ di che petea vi». |
« mile srì provisto ,: tonime a-ltpara. de codal,
Ciò fi dir a colui, che rie scarso di peli” met
Ia barba. «st >. . errore
«Io rvwllue è deumrato rass: |.
Per dir fotto Metafora, che ha il mei franény
se; essendogli cercati è peli della barba, e dal
04 . . - <3% 10%
Pare, che foca a lo juoco ‘de la coriola.:
©Cusì Fpiegarido: ia nattra de° doppj., & simala-
esori, che quando: ispelleto di averli in pugno ;
-f2 quete fuora ji come avviene apphbrò in que
sto gioto de’Zingari, i quali gqhando le fauno,
dicono queste pamole, chi è denerà; ch° è fifora.
Arrassate Caudara, ca-me tigne: fi dice a
quel tale , che vi riprende d° un difetto , ch
egli ha, introducendo la pentola rinta , che
arli colla caldaja'vitinta.
Che me singhe arrobbaro senza caperzia: .
Lo dichiarano per uno animale tento inutile ,
che ne men vi voglion perdere un poco di ca-
nape +
Dio manna vescuotte a chi n° ha diente : :
Quando fi vede tal’ ora chi. Sa buona occasio.
ne d assegair quel , cho brama ae nOn Se ne
- Sa, serve. bio
°N casa de sonature viene n° + miatitates qu
‘Palefà l'accortezza propria , cde non si fa in-
| gannare in quella professione ‘che n° è frario
"00; ea csperimentato © a
M 2 A
P
268 |
£ clsappe susene pe feme - .
Spiega il medefimo pi altra sormeltanza
Tra cricco, e cracco, e meneca d° ancino.
Allude allo -ftello : perchè sati tre fanno us
mestiero di rubbare . : :
Lo mariuole secgta le sbirro: .
Lo dicano quand’ uno ba il torto , e parla ge
meda , come avesse ragione. so -
Piglia la via de miezo, ca nen cade :
E ciò dicono per insegner -ne° negozi fuggiv
gli estremi : —
° Neoppa a lo cuatto acqua velluta
Quando si /agnano, e per colmo sopragiugne une
disgrazia maggiore. . '
fe mella suscintezza delle metafore Lacorsi
che fpicca tanto |’ ingegno in perfuader |’ ine
terno con periadi , chi non ammirerebbe l’ ag
zia di tanti matti in due fole parole?
Meza festa. . -
Spiehne 4 e-frife .
Arre, ca fammo .
Sfuje come anguilla .
Cammina, come a Grangio .
sSciocascila, ca vola.
Porta pollastre »
L «Scopa ROUVA è o
Mo te nfenocchia .
Ssraccia velluto .
- dAuza to ponte
ille metti fimili a quelli cn al-
E cento » e mi
tifimi fenfi, tutti propr), e foecinti, che-per-
faadano il vero . E PI
‘. SA voglion dire, che uno è cisco d’un'occhie,
lo «chiamano: meza. fata :. quando ‘appunto i
Bottegai non aprone tutta la bartega , come
. vi ne'
é
_
i 1 266
rue” gioriti feriali, ne la chiudotro tutta, come
de feste di precetto : ma l’ aprono mezza, e
3>-altra riman chiufa per riverenza delle feste
ci divozione .
Spienne, e frije: ciò fi dice , quando uno
crede d'ingaunar P altro , di entrambi rimani
. gono ingannati, come fa il Zingaro, che. veni
ta‘ padella. ftagnata , e nel frigere- fi vide ,
ehera tatlata-; come fe patimente chi lx pap@
colla: moneta false , éd allo spendere Îì accor:
fe, che non correva. — St
. Arre, ca jammo,-fi rifponde-a colui , ch
avrà tacciate il com di animale, percli
etere < findice ad un vid'giumento ,. è li fossi
@ne , jammo , per ticordarit, chie “egli ‘fionè
omone ,' raaitienr 4’. illeffà taecio. È“ **
Sfuje come angnilla ; quando per picciéla
dtoslidhe nello friggere l'affetto, co-neva via.
Cammina comr a grincio : Spiegano |’ inabi:
Meà .di chi fa qualche profeffione , e fenza far
to, sempre va indietro. 3
Seliosciala , ca vola: per palefar che non è
Biabile medle promefle , 104 per. onsi: soffio d'imd
pervla., como piuma re ne vola. 59
Porra pollastre : fv dice. de meutani d’Aniv>
se, che-han per ulficio di porter uoiò i regali,
gna: non.goder i>antante . |: .
Scope nova : altutle a chi comincia a puver:
mare', che fa gran-runsore , e non: ispazza lu
franza; tutto: il contrario: della. feopa vecchia,
che metta cor filenzio ; e con v-
abete nfosscetia è uno aweifb di non. fir-
sù iugabnare colle belle pasote , Le flimat dolce:
FPamaro come fa chi :vehda.ibvin.cabtivoP
che per farlo parer bueno , si de prima 4 ma-
M 3 sari
‘ 270
Fi “n; fecobio , aci nov venofchi il di-
to.
Straccia velluto : è -taccia, che fi dà a co»
fui 7 che vuol far del gentiluomo ben veftito,
ma è un fervitore:, che fi pene gli abiti del '
padraze , quando ion vecchi ; e per quello si
Stracciane in un trafto:.
Auza lo poser quefto fi dice degli oftitazi,
che non fi lafciano - perfuadere , perchè non
danno il pafio all’ intelletto per do ponte della
tagione . 1
©r chi il credeffe ‘mai , che in parole così
focciute fi racchiudeffero così proli pentieri .
per [piegare ,.t perfuadere 1 interno
que nel dir mataforico , e:suecizto y fpicca per
eccellenza ja dignità della. lingua. Napole.
Gna.
| Nella ricchezza pei: de. proverbi RI
Quinto capitelo , mi pary- Che veramente ccce-
i da tutte non che la lirigia Tofcana ; E 4
favio Salomone. ne fcsile tremila», credo y
feaz2 fallo , che la-lingue Napoletanà. acesbil-
mente tl itmero: ii ari È perchè hen .vi è
ragionamento dì maniera ,-: she
argatiffili: pre ngi inerescî'; a Srggpe Faina
{at abbondaues 4 ehe due.betl? nori: giedarone
una Valta a dir proverbi: cen cor pera Ab pagare. i
pegno, quando u50: itopo «È fenza «pperler
«tempo s'enreftalie ; ge quali. per.un’ Gra. dontisma
.'fenza fallar mei ,; feninpse ne diffèto.; fi; chesga?
uno. può. crasdete: che fafara-1ufizlia;a , eda mi,
neri parte di quek., ‘che > fi direne:2en- maturo
do , ed. infegniade. lampi ceù. lacenici penfiert
‘i ® RI LI 1 eredi talay Gist Rcclio
vi
| i concetti del'cnare, ‘propagati.. dalla. lingna. per
j{piegar l’ interno. .
; -dEcco.i proverb) de’ precetti politigi. alle co.
} rene, ed a’ Potegtati. .. & '
arvolo caduto accetta accetta E
; “A cavallo magro Die manna mosche i
— . Se $ abbruscia la casa de do vecizo ,, CURIE
5 c0 l'acqua a la casa toja. 04
Nè tanto doce,, ch ogu” UDO LA ZICA, RÈ 144,
MMI cb Ogni URo 84 Sputa +
a Allonga la via, e va.a la casa,
me D ammico co lo vizio 14f0 <
Aimmico mio cortese s comme. aje le nirate .. pe
ee sacui fa le spegtio.» *- sa
‘Faje li cute senza. Poste...
a Gevsiglio de vstpe.» demmaggio de galline “
-0R «felici i \Priocipi si ch° offervaficro. nel.
governo. quelli; precetti: Politicé poichè.
© paecipiterebbero al ficuso: gli Stati. ed: À
goi . Chi von fi accorge , che quarido un. Prioey
cipe fla in piede come ‘un. -arbore. fiorita", .
. 260€ fruttifeso:,. ogrizoo . fr: ricoverz; {ag
Ivi: ma una wola.,; ste quica. per mal:ppite:
na.de rinite 4 chele coltivano», agd'an nin
ne scorda Scure ;:2, chk:ne'kronga Ka rate .: £
chi un’ taltro, perdendo lo Fo Fontegza: sti Stati,
edi Regni? - .. 1: Dore da
-Mneo le. moseba: de’ piecioli Paeastari rRiorde:
.n0 s_e fucchiano.il Lo d'aste cesnbia die pì
niagrate si ma fe piogse: sd dotta»:
fcuote, e fi pre tratte fuggona, $ ud:
Talora fi veggono le cotene de- vafialli.:
tradite, < non. fi accergano.,: che st sl. uicizo
dai la fiera Nudi fe Ventre 4 SUA. AIA‘. itopde,
col. rt :d0). traditori).
ere -
—_ -
3
2 ue ca
I nerchè non fi amttaeftrano dall’ efperienza ;
che |’ amarezza del foverchio rigore ha del ti
rannico , nes Za dolcezza dell’ immoderata fa-
miliarità, fa succhiare anco il sangue , anzi
eftinguere il farigue de*più congionti per fansue,
Bisogna essere maturo pel consiglio, ma sof.
decito nelle esecuzioni , enon allungare î pen.
fieri per non finirla mai, fenza giugnere a ca-
fa ‘a far, ch’altri vi alberghino.,°
Si difsraziano talora i più intimi familiari,
perchè con troppo libertà dicono il vero , e
non prendone il documento , che per virtà es-
senziale si puù soffrire un vizio accidentale ,
Un Principe savio per conseguire nn fine ,
deve pensare a i ‘inexzi ,-se son proporzionati
alle sue forze.. E ‘mon imprendere una spesa
intolerabile , Saziando îl volére fenza far con-
to, fe ofte, arizi- il nemico Pammette .
«È donsiglio delle volpi P adular nelle im-
prese |, perchè ad alvro non ‘mirano y che &
sstechiarò il sangne de vassalli.
+ Tutti i faddetti precetti ‘par -che fiano- ufciti
.. dulla ‘penna di Ariftotefe - nella fua. potitica ,.
quaiido fi leggento helfa lingua Tofcana , come!
ste offervatò «da ‘gl’ :intende@nti , e pur non’
fan-di fentenze ., ma di racconti. - È perchè
non fi ammira la lingua. Napoletana , ché he:
giù detti infogna: il -medefitmo , con ta-
, Tagnarcò preverbi 7 tt
. « Tdmparinb in oltre ‘i: corteggiani i dacumenti
detta corte «da proverbi: Napoletani , «fe voglio»
no bene gowernavt.o vio 0...
‘Quanno li malinare fina. a punià ; stripie’
sedi sane
Cuorve: co ‘cuvrur non: su cacciangi? socehia
a $i DIO Chi
Ei migra li pecviune dr he corte, mi
. ‘ perzì a penne, 0.0 i
* Ognuno magnia a lo pito nijo; va
‘«- Miglio è ofe l'uovo; che -eraje la sellina:
+ Guarino te be promette lo porcioHla. se ro
curre co lo funecteblo. ..
: bi vvede Taro ; sr perde lo fimsco: y non
‘perde lo vino» I i
Chi chiajeta licca.
«Ch role lavcemò seno? H0s50* “acclaire pori
PE 217 COLRINNE. Ò |
\ Mrrarca Pasto: ndeve ve h patrono sè.
+ “ipprles on ne feccia: A
-iQuefti preverbj» fohbo. fe fr oftrraffero:,
fenfi de gli avifi interni ,fpiegati dalla. line
gua Napolicana ‘ faebbeno: ua perfetto: <orteg:
giaro.
U “N
La prima. cole, chie. fi deve offervare” nelta;
corte , è riverire i privati,; e: se nalbra. fra
eli Toro vi è disparere , non Gisogma: dinmsttar
pendenza più ad' ano, che all’ ultra: poichè
dopo» saran d' accordo , e 1a rimarrai. col:
‘© saccorvoro : perchè ti f dd la eelpa: delle. io.
ro. contea, e però: “chiudi. la becca ,: e non: fa--
'
-
«Tante meno devi intrioarti- ni? difpareci deli
Priveipi. del fangue; tran fratelli:,. tra figliuoli ,
ni fpofi ;.tre parenti:;: perc&®:fam,. come i cor
vi, che sone. Buoni a: cavari gii valtri , ma tra
di dor gracchiano, e non ni‘ firizeono-. |
= Rer quefto deve essese il rho pierisiero amare
atto sohamente: vel. 'grado: , simncui st\trovi ,
e non distender la mano al - piasso altrui , fe.
(E hop vuoi , ché È maftro di enfa. ti. dia fu:
giunture;.e. ti: “POCO af vivi SS
M s Sg:
#7 apre mito - sioni. repfirendiii. hà entra delle |
facoltà de padroni con affissi , arrenbansenti,
ed altri negazs > perchè da copio de’ cibi ti
fa. Wiiagnre‘i picorasti., ma: fitalmente renderai
con sue peîte ‘anco Ve prmecrcal dorse d’ ero, I
e calle penne d argento ro. <.;. <>,
v Averte.pafimente a ron rifiaer da mercedì
de’ padroni colla speranza di ‘008 cise aneg.
sort +
: Perchè .se st sdegra.. sa. principe perdi. #74
presente , ed il futuro: talvolta importa l'ali,
è per .un mate dfficio y:echar perfe diagnenie
del padrone; perchè Rimena nen sele, è perdi
pollo; è se più diustissa,:se ve , e perdi
2 nova , ed: 16 palla. si
. Per.quetto . romrdrvs. far disegni ,, che la
grazia oferta siria col rifinteri di: Ria sche
‘treppii ital è tiva. euezia >
È ofinte nella» corte... fuazi
» Liga dungee l'occasione ;. ancerthi rasserm
bri piccola , acli mett. fugge. : parchà -almeo
Soatraz ana molta ma, porchetta : astavalà per
* cibarti., se-mou piudi nienipirti la: dispensa .
-Quefio:sÌ ;; .c bisogna estere sollicito nelle
vacanze, e non curarsi , se il beneficio. ba la
pensione v: E fe pes bere. beiors viste 3° st.
- dl fiaxcas fi vede chiara; che colla. istanze ,
eveplicate. di mandi ist MR sE più ‘Aper tutto
si piatto,;;' deccas., -e Lanbisce qual.
che sapore ilitucro. 6 può. aflegnire con la
pazienta . Ed-& fciocchezza il penfare , be. wel-
le Corti vi posne aber. da pripa sinza veder
| mill ossa di patimentizo..
Im afigioee palsiometta Paro nb hidivea’ padroni
censrà ragione è I: cr sonda farfi..con. due
?
|
| 275%
no ivvilente deb 0 * e dvi (dò fiagnore RE
nelle pollice però - ragni get fn fegfad ;; ;* 8 sfugel
08 vi è iat za: id ripagare o)
Lante sogrti pori: capr capricci; e-f ni ordie:
marie qua ha ‘da comender col padrone »
. darli det centrario: la: ragione 5: 'ma’ efeguiral
quero 18 egli vo ‘ardina ;, e: bvami recto’ , che sica
«he: find: :9000! snonienttà per a
farti da lui benevolenza: , e ci penf- poi:
die. gruinente molla campegna mbe
gi: il'Anpe Sd um svdrtorte 16 divorfe 139
- Per poi amabile It chrreggiano’,. sn
ofervi' dir sempre i bene, ed il'mab egosrlezi
perehò da Guise insino a tanto ;; .vhe-reudei sh.
in chiaro, si tiene aperta‘, ma: quando azien
ali farci i, ‘metbier i orse anda AI PICtO RITIRO
r ché'petrà negarmi” , che-fe ‘aa -
no''offer vale. quanto fe N derto , MOrr: Fasi
* febice?” NÈ: Tacito patrie dir mai: mp per
iftreirbo: € - E pure în Napolètano: del’ ol ,
naturalmente. parlando» coltà fua lingua ,. fenzaz
penfarci- puo? ,- ne” proverbi ‘già: dettò ji tuto
i infegna, e dichiara , per iftabilire dacia» La
| pofizione 7 ‘chessselio fpiepar: femeanziafo”,
ciuto “è arpariiime:,. ed Wfficace: ia perfi
un avere, -per nil che dae ‘sa; Liaguni ifia: ku
più dg na. eVfGli” sta. 5158
Sé tni fi: gres CI che nbnevo: trai
Iaftario ), che i Go fade tal” ‘ordriiano bale»
NU
delle Gaia fthe- ‘che Laico il ‘mulo, re di
mite alerò\fimili” pus bar, idirindando’ folazbt-
se
'
%
ni coda vet; perco sempre s aggira ,
e mai ansrcida - E - on che che il via baf
fo, il prowerbio è malso pro lo » € graziolo x
Riman denque cenchiafa, ì provesbj Na-
etani di fopra deri , altamente Adrnifcone è ù
oiteggiasi «
Imparina, per. Terzo:tuesi i, morali da’ pr
verbi i Vapaletani nt a menar buona. vita , non Pri,
morale; tg erifliana : è fi accerperanno s. che
e dungire i fette peccati mortali, con due
etbi per peccato, apprenderamb slftm
docionenti..
° Guardate de. eeuglia. de na stalla.
suto , che male accompagnato.
Quelli due. prowerbi istfegnano a fuggite. Le sa
+ perchè con faperbi non G può. trattare,
tirasio. delchlti : a mi, e- mette cento lo far
più: tolo olo, che aves pratica con. coltoro4,
,\Mi patta, che lecca. cemnere , itom le fidare
"Ta. fina, " .
an vige. scamno ehi itrnansiae spirm
Gostala sqgndizione degli gugri,. non petendofi
falar: di lma;ik:ricmb .;/cop' darti a- negozia: la.
farina della fua foltanza , mentre divora. la ce-
nere; 2nro; de povenl è E. nen.: A meraviglia poi,
che viwasiinfelice ; raccogliendo :raille panture
di morali pentiti “mentre femina fpine delle -
ricch az, ».
1 La femmena: è commeta qustagna 3 bella de
erev.e..dinga la; MABABIA. 3,
DE è adirzene nè Meri a Lune: de Cannela.
lune j pa Sanaire ba, lussuria, <
Per
i”
NA
|
|
|
|
|
I Becco. Ira : perchè con. la vendere.
. i) AE
Perchè fa coniderafsero fatto quella bellezza
efterna, quante frodi ; ed inganni ‘vi fi afcen-
dano; non vi farebbero tanti lafcivi anpori : €
però per onaafcere le: loro imperfezioni , : son
fogna. mirazle con: mendicati lumi della pa
fsoue - nel bujo.-dell’ ignoranza ,, ma di giorna
con chiarezza.del vero ,' e- fe. di netta con la
lncerna , e Ince: della- verità .. - .
. Lo tane arraggiato uce fassa la pilo:. ‘* —
Cavallo cqucesare cchiù ne leva, che ne dia
matdendo.
il proffimo , ci. lafcia il pelo delle proprie fa.
coltà a? bravi , agli Avvocati, Corte .:
e poi finalmente con tirar de’ calci a tatti con.
| d’infolenze , tutti fi axventane' contrò di lui.
tel ognuno. cerca di far feno alle peggio... .:-.
Chi gliotte sano, more affocato . ‘ci. i
- Bona ‘vita , e trista sestamisnt@n. .
Così fanno i Golosi 1 diverata. quando. hanno
il bene ,. el’ ingojano.tuteo sinniero | e sano id
una volta. e poi Lera: mafica ih bene,.e @ muuo-
jono della. faune , mon penfando alla dor fami»
glia + e'che per empire. in. vita /a gele., ‘non
hanno poi, che lafciare nel sestamento .
. Lew faje caraue a. lo ‘cane rde Rartol ano...
Se vo cacciare dujo noechie. pe ne. cactiare
nio 4 lo. COMPARER. i L04 » !
Qui fi. vede la. naturalezza. degl” irmuidiosi ehe
non pofsono godere del bene altxui.,. e latrano:
come cani invidiofi.,. quando. altri voglion. go-
dere del proprio bene e. non Mmaccorgeno, che
con & inpicdia fi fan dannewmaggiore ; petthè
credendo :cavar un’ occhio al fo no, fedne
eavano realmente. due, avciecando. id unntenipo .
4 l’ani-
)
Panima, ed:fipcorpo : perchè i corpo fma-
cet, eW'animtati 0. 0. >;
°° Maceatone: cantame *n Canta d »
= Tengo li panne x chi và è natari.
Bcco ‘baekimiente deftritta la condizione degli
secidiose 3 È quali rie ment vogliono difendere
la mano pet prendere il cibo,. mis vorrebbero,
che li. faltafse nella gola - E-fe qualche amico
fi fommetge fila i'oride de’ messagi, non vi è
pericolo»,. che:fittmetta a. muoto:»- per falvario ,
“o gii: balia matére.t fisoì abiti tra fé fponde ,&
portarti 2 tafa per fuoi' intereflì:. Qual più per
morale pottebbe defctivere. uni ‘eneca? E
qui più perfetto Criftiano potrebbe ammaettrar
+. Tomafo:, «che un Napoletano dei Popolo
con. derri':proverbj , mentre infegna fuggire tutti
î peccati o. ;.. . peg e
Mirate dunque, s”è ‘veto; ‘che. per 1” alterza
de’ferifi , ‘e ’furintezza delle fentenze fi rende
degna , ec eminente fa finguia Napoletana.
Vi &no.ancora ne’ proverbj ; documenti mea
dicinali pes viver fano’, e chnfervar la falute.
n Zuoccole xe cappieilo,. e cata -a Sant Ae
"e chevee nioppes Pircabisaii, ca se
Non sk mr wrcabuseio, ca schiatta,
>.Mtje bueno: chine io: belve è
Piscia chiaro ,0 fa-la fico a lu miedeto.
* iPaco. parate vo ceudo: de pinne , mon fece
- Via tv 3 PE
-’ Meglio è sudare, che tostire; |
* Non-se pò avate ricco ye cappuccio.
> Se vuoje lo "baN®', mapna co da gatta:
° Carne fu carne 6 i i
» Panen e passe!) edi conime ‘passe . i
f
|
Î
AGE
Masi re pigliare, bici n 64; laaneearo ve,
e 7a ISEE AA Pat SNO TONI GIONE
Gerre. Gquanzo: sad mischia: 2018, vale
#8. <,
anta Galeno: Baconica ghe. ficciajamente
v.ipfegna a. conlervan da faluta, quali con tanti
Aforitmi ; imitandofi :la. (cola: Saleroitana .
«be riguarda cadi abitan..in: quot” aria n.
‘epr quella di: dente Agnella ,. a di mastamere
sl capo gut. piede 4455 UsL0:n% dende si. “tran
Piumidisàz vive sante #60 perfosta silute 3
Perù i Frasi Zocqolanti,.. cla. abitano per ord».
narte in:juoghi di buon'arle n C-EANGRUO | Z0OCA
coli; e’ cappuccio , & veggon fempre, con sì
buona: ciera. Nel mangiar pai: n. hitegna 00598
BETIRTALA, ,. è RON PRGNSIAT a era Pancidi 3 ch
IE suol dira, Perchè cel«cauican svoppa. ha
stomaco Scoppia fa vita: MA cmpir sà » COME
ib isacce sn inè tento calcato si cht sr 3 14è
Fanto scarco sche. vom 4; ESA. im più 16: Così
fi fuggono /e crudirà , che fine far È orint
sorbide, e mal caste, a sé an chiare 9 Ke
coste, che, ti ferro fr ar del madicn è:
bifogue poi fidarsi de gni negli ‘dit, ,
e nelle couertbzi, Por pri brate ‘a:î Ji
venti e ipròi posto atsicurarii cal caldo, <
sia dra sli & da cdfredde &: perch 4; pop prigioni pr
O y1/04 dt gossite danneggia. at 'p ‘pért@-a
ad al pulrgane;. Nel' Ger au; geuereso ; disegna
esser semprata : perchè chl bs». artppe 87 greco e
accende 18 sangue s; ed in venir la fehre, bi
sogna vende. eelara amhe..ib cappuccio al
medico‘; e peso ne per. eurarst., È citò
n08 Ce eile, s frusei a'tusto pasto; de
quegli uom guitdsi gatta s ma di earne', e di
{] . pe
E __“
so . .
perco, gursado è-proiDira fa came: PA ttvver:
tir-su’l principio dell’ infermità con far dicsa
don Insfengiar solamente pane, \ passi : - perchè
con |° astinenza , e digsune , lo stomaco pu
concecere i mal umbre, neh applicato :s* crbi :
Che però de”Romiani difse Galeno , che Mer.
bos superubuiz-Gijumio . E 'fopra: ogni altra co»
fa:Cinbbia riguardo: all” animo nell’ interno :
0” endosi colera , ehe accende la bite
cord malb va: ab cuore, e fa venir la fe-
6r» , che come dice Avicenna , è un calor di-
sordirazo ncciso al cuore. Febris est inordi=
matus color eccensus cerca cor. E poi per ri.
ftorario , e'rifanar la febbre vi Sisogwazo Eles-
smerj ) moietus. Christi , Giuleppi gommati ,
Scereppi di burmgini, e simtili medicamenti >
dove pin rutti: entra it zuiechero : è quando:
muti caro, mumertente conto ‘alla: spesa.
=. E .fugertitammaeltramenti ‘per ia falate sin:
fendbno' per ordinario: netti Faticiulleria:, Ado.
lefcenzià, Virilità:, e principio» della vecchiaja:,
won: già. ‘nella vecchiaja decrepita-; poco , €
smuila giovando a: fenar | infertnità. della vec=
chiaje: eftendo-Ia: veechiaja- reedefiina:, infermi-
gdo fino alla-vecchiaja ‘cot’'fua Neto canto
2A | pro»
nt
hi “
atx
roferifte quette rtote, Chrefermob?: è quando
È vecchio. con. le fue rocire voci cangia le no..
te, e tutto mefto., e-fiocò , più fofpirando,
che cantando. cangia verfo, e dice, Cacerecà,.
E fe’i Francefe, e 11 Gallo per efter ? uno ,
e l’altro naturalmente furiofo, e guerriero, cre...
derei nor ingannarmi , fe per ifeherzo dicelfi ,
che quel famofo Francele Capitan generale al
noftri tempi, nen men guerziero , e
Ghe profperdio, finchè - giunfe. alla vecchiasa: À.
chiamava, Monsà di-Chichii : il quale neila
vecchiaja.,:cdeporigndo 1° armi potea chiamati y
Monsù di Crucù, per avverarì il proverbio, che
quando uno;è vecchio , non bey più..
: Conchradiamo È. dilcosfo. «de * proserhj co de»
eumenti fpirituali. 1 -.:
Obi: premeca to de nfpo;; meo de Pam
cpr c4 i
. Chi assa ha via vecchia pe la sive, sefis
so ngannato se trova . ©’
. Mmmore, e tosse, dove sta se conosce.
> Jecsare sateze:, pe on cadigue ‘arseto..
- bi APTOIREOE Alive cade, + avanza de
ve di 4 pueso +,
Tanse và la lancellà intro vt lo
| che:serdassa Îh ‘imusend. è - °
Musso de poscieltà., - ipable l disgnielh s#
* avrevebie de mercante -
» Chi troppa la cira ba spezza.
s Non. te pigliare b:penztere de lo russo.
-. Non te messere fra do scantaro., e la porsos
. Chi. guarda la ebha sof , où fa Farra
| TUIGEUNO. è. Lo
* Cante spisso, € amicizeja Jonga... .
Der menar vita fpiritfaie.,, e‘ pesfetta., pete
2’
be: offervare i :docnarerief* faddetti, e figiatigetà
be. in‘un trasto ‘alia perfezione :. Perchè S. Pao
lo infegna :1 Rallos facste gressus:vestrea , ne
| clusedicans , quis erret,, ed na fi ritsovò
un Giocò , che tera perverfi foffe none -: +. poichè
il» rmale: efempio di chi ‘zoppica fa>meppive
. Nè Bisogna vitorcere ‘i sentieri driîlà;
din ari de* buasé. per trovarsi muigliori + ten le
spratuaganae dell? asprezze del monti , d° imman
derase:mernificazioni, e e profemdicà delle valli g
cergiando L'antiliàin-bussezza, viltà 3 tha
fi deve camminare per la viaLbattuta., e piana
per von effere ingannato, come: |’ infegna S.
Giovanni.: Oria vadiis. iniplebitur, & emma
muas., ii robliz. Aunediabusar; G erane prave
in direGa , © aspera: in vids piavas .
urtò guakdi vera cd affbrtar a -beotà: nel telo
efterno , con afcondere le paffionì interne; per-
ehe può: fr quel, che:vuole , ade P amérisi
conosce st è di se stestea., \0-di Die, non
" fg bal effe si ancorchè guar
proprio; «edi - Gue: sipoguanti .,
pops fervire ,.ed antare ia, se medemo “oc:
po i faddetti Padroni. Non porentis Sasha De.
muinimotennime i +.
Faccia parimentr been finaliste: nellumi:
Bind, smmaol, cha. edificio spivituale, dal
vento delle superbia rovinato non zia : Perchè
chi da fe fteffo. G:girta a terra ; non può caftar
con .Fimpeto de’ venti :: iaia L- refifere alla
berea- della: divine. poreriza ndo fola
mente a’ gli umili Rigi (un 00 gd all
perbi;. Perchè Deus super 1& vesistiy bumidi bus
Quitem dat prariam
+ Quefto motiva sila: 6 deve paticolr
Cile
p-*
| rare-che “fa ne.fc
z
muente' pretzlere , o callimperfzioni veniali Dei
la-noftra debolezza, o dalle tentazioni paglia.
a fuperate con la grazia Divina ; perchè non
è cascar propriamente, ma iaciampare per cam
msinar, più spedito. nella wia dello. spirito , e
visorgere più snello. senza le passate. imperfee
zions .;.che perciò diffe. ‘il Savio ;: Sepnies in
_dia cadiz. jugens., & sese. . a
E ben vero; che Sapore fusa uggir sempre Poca
calione di cadere: :.. fidarst. della propria
mirtù, ancorchè i fia pole gli ; sia SLUSCILO nei
perchè un vafe-di creta nom è al calo per atti
P dal.pozza, : e tal volta, nl fin
nalmente fi rompe il. manico , ef
fommergam Quefto infegnà S, Paolo ’
dille : Habemus rhesauzumm i in ARasiA o»
Brizoa puonailicazione por de’ sensi è fa più né
per le -perfezione ,. contentandofi ‘di
dualfivo, TA cibo... folamente: . .per nudrirti ; pè
dea cafo. di. quel che fi dice contrario al
attender folamente all’ ac»
quit. delle. lcclze, falle virtù, si viva p"%
pmexcatante,, Che, atteride: folo, al .gua
mon,faraudefi di quel, che fi.dice : ..e soppore
sunto; che » qual vil aiumenro ogni —
seme nsftioz imgtando Dapid -3, di i qua e
99 lasci mei, Lidia: Us jumens
Mv < SURA EP rig dg. ego sempe secum:
Ma s osservi, che «Igrsi ficazione now
PATTI indesereta. ; né tirar. tenta; la core
selora.. leggerla x. COME | ‘quei Romito ,
pot in CAD la; Pernice» fi cs
LER A AINORIA fari
et.i*
-
|
284 . so.
Lentadfe , e colui la fentò, rifpondendo, chre al.
trimente fi rompeva : perchè ogni cofa bifogna'
. fare a fuo tempo . E ripigitò tl Santo , così
debbianro far noi cor lentar talora i? rigore
cn lecita ricreazione , infegnandoci it Savio :
Tempus flendi , & tempus ridendi .
° Per camminare in eltre nella via dello spiri-
se, non bisogna mirare a è fatti d° altri , me:
solamente sè stesso : mettte la Morte fta pran-
ta ogni momento per recider la vita con la fua
falce, e non far come il Roffè , mentre che
andava ad efsere appiccato, fr prendea penfiero,
‘ehe it pollo nello fpiedo , non fi bruciaffe; B
erò: diceva tl Profeta come viatore, che cammi.
nava alla motte. ‘ Nello vie delle mie ‘azioni
mì prendo pevfitro dî me fteffo , e mon degli
altri, ed indrizzo i miei piedi per morire ofser-
tando i divini precetti‘ Cogrsevi vtes mess,
© converti pedes meos in sestimonia tua. |
° Quindi talora avviene, che col prenderei
è pensieri, ehe nen ci toccano, cò frapponghie-
mo tta duò amici, o parenti per disuniris cej
siportamenti , e quelli non si disunirarino pinò
t0 ; wiz ‘si aventeranno contro ‘Î disturbi
della Pace . o della loro unione, -e vi rifnta
fanno fchiacciati‘ come if' tito; fra fa>-port®;
e’l'trave, con una guertà ‘continua, corte glè
empi: perchè, mon ess pax impite, È via
paris non cognoverusta * ‘o
‘ In farti bisogna vivere in vid rale , “come
, gempre sleladro volesse venire & casa, per ra
barti dall'anima i tetori je nb giudicar ele
bri, mg guardar té stesso, ‘con serrior bene-lo
ports della casa dell’ anthia., e ‘venga: pot it
Fadzo'! quando ‘li pirate è ©os} m' infegta Cri
m“- —— —. ——. —- —
285
‘ fl .: $6 scires. paser familia: qua bora: fur Ug-
mivet., Vigilaret utique , ©' mon sineret perfe
- di domus suam .
. Per chiufa finalmente «del compendio della
vita, bisogna frequentare i sacramenti della
tonfessiane, e commfinione : perabò confessando.
si speme s.fa spesso i chus: con Dio , se ha
onesta sufficiente per pagare i debiti de'pecca-
pi passati con la penitenza ; ‘e-mon farfo una
volta l’anno ; posendo e rischio di dimaenigar»
ai molte partite ; ed anco fare è conti spesne a-
° giatamente fedendo , - fe ha foldi de’ meriti vin
tuofi per poter combattere col Re del Cielo nel
«punto «della morte, ed impadronirfi della fortez-
za del Paradifo, infegnandoci il Redentore: Qui
Ren sturne. comminiere bellum contra gino
Ragem > vomusedens prius cogitat ,. vt Rabeat
‘sumprss ad necficlndune. «E pece. combatter si-
curo; bifogna ancora .armarsi tpelso con ta com-
muniene ; della: quale dicé la ‘bocca @ oro: : E
Dominici Altaris celestis armatura | E con
quefti conti spessi, s’acgerterebbe dell’ amore ,
«d amicizia lunga cen la visione della Gloria
riella cafa di Dio, ricordandoci il Real Profeta:
Domu tuam Donsine docet sasétetudo in lon-
qgitudinem dierun . Ed-ecco un bel trattarino
della vita fpirituale , compofto, non dal Padge
Granata, 0 dal Taulero, mia da un Napoletano
del Popole xo’ fuoi preverbj fuccinti, e fenten-
-zigsi : si che fcorge, quanto sia eminente la
lingua Napoletana , ed abile. a fpiegare, e. per-
fisadere il cuore mella smultiplicità de’ psoverbì .,
J- quali arricchifcono i .Principi di documenti
politici , i Corteggiani, della Prudenza, nelle
sorti, i Crifliani della vita. morale j .ce' fenza
co. - ° col.
286. o | |
colpa , » deboli. de* precetti, ineditimali , vi
ver fani, e tutti -gli-uomini degli samen |
ti fpitituali per condursi al cielo, ferma adepra
altr’ arte, chela pura navaralezza nel vel |
E prima di dar fine -al ragionamento , mi
lecito dir di vantaggio-, che ia. proprietà. del
mome non «Srotede dell’ Autore -della nazione ;
baftando ful-uire } t'bgono , perchè così lo di
ce il Toftano:sma «iall’'erimologia:, che f
il ternrine, quanfe: particolarmente ‘deriva della
lingua del -Latrio , che diede. 1a tinpela ‘lacina a.
tutta Italia, e:budna. parte dEatepe imitando
la, non già efeguendola per farla velgate.
Perchè siborsi della mattina a diflimzione
della fera , -.che : fi chiaasa - cena, s*<ha da dir
Destnare.3 come-si dice ‘tà Tofcane: , ‘e -nok
pranzare ,,é0me dice iti Ronnano:; derivando
‘quefto termine viella parola latina. ,. Prawdeo :
non effendovi ‘altra «timologia riel idesinare ?
Forfe perchè- si. dice dal: Folcano !- E quefto è
fonda? là proprietà. nefl’Autorità., non già nell’
«Etimologia , orde trae l’‘origine. ‘E di quefti
. se -simili efempi ve. ne fort centineja , come si
è detto, “ li - i i o
+ In oltre Ta 4ingua «per efet propria, ‘non tie-
| «nie autorità diicangiare ,-0 alterare i nomi pro-
spri delle Cinà, come -faranno i Tofcanì , che
chiaman. Miane } :Me/4n0'; e Napoli -Napele *
. che però nel .detivativo stimano ettore il dir
Napolitano y ivavNapylerano , tome più volte
ho feritto per eompiacerli :- così parimertte il
-caftigave ii momi' -proprj rider: Palee 3 :Mimando el
.rore il ‘dir :Biass, com’ è faritto al Batresifno!,
.ma deve diisi Bikpio perchè voglion così . 4
: Ed-a quefb ’progotité hi !fevien cola su
" 210Î3
‘ . Ù
"4a } si »
- . +
Datel
° e "off
ziofa:d’ uno Avecato ; the. voleva far del To-
fcano:, avecando contro di un di Napeli , nel
. *Gonsiglio, che si chiamaen raso , e fempre
diceva Biagio. Finito il fuo difcorrere , toc-
‘cando a favellare all’ Avbcato contrario, il qua-
@e avez caro: , che non si deeidefse la caufa::,
e non Ì’ avea mai interrotto , mentre paitava
colui di Biagio; difse, efsendoci poco fpazio da
poter ragionare per eftere fcorfa. quasi l’ ora :
Signori io non pofto rifpondere , % ‘prima non
fi perla contro’ del mio Cliente ;-.che ho da idi-
fendere . Sopgiunfe |° Avocate Fiorentino ; che
.Softe fordo, mentre io ragionai tante a lungo ?
Replicò 1° Avocato da Napoli. Nel voftro ra-
agionamento ‘di chi voi parlafte ? Difsè coluì ,
.-favellai conto il woftro «Cliente Biggio. -Quefti
| conchiufe dicendo ; efso si.chiama Bizso , e
non Biagio ; fe volete parlar. contro Bia:a,,
cominciate da capo , .che vi rifponderd a -fuo
favore , e così con un rifo di tuttisterminò fa -
caufa, fenza :votarsi, come 1° Avocato di Bisso
«desiderava.
_ E. per aggiungere all’.Avocazione la fentenza
“d’ un.cafo fimile , mi'fovviene : che -agdando
al patibolo un povero fentenziato , #$ ‘era un
-Patre , ‘che ’1 confortava tofcaneggiando: E per-
chè s° era preparato «con alcuni motivi prefi' da
var) nomi più frequenti, come ‘dice AMrsonio',
Francesco , Pietro , e fimili: Gli domandò del
fuo nome: ed'il.condannato rifbofe; Me chrap-'
mo Pascareelta. Confufe il confortatore per non
€ffer prepafato a tal nome. :'firifolle Ifinzimente
di dirgli: O? rm felice Pasqual mid caro, vpgi
sei conuitato 4 bantbettare , e tibart Abe.
quello Pasquale nel Paradise: <ofpitzrito ‘ii-
" fpo-.
238 d. .
fpofe P infelice: 4 ferre none’ aggio .diite, |
‘ca me shidmmo Paschariello , e no Pasquali,
e me spesarria de sto banchetto ca . fajuno pe
oje. E così la Tragedia per un pochetto in
ragicomedia srasformeflì . Per ifcherzo fia det-
to, ma fi cavi jsche ‘la proprietà de’ nomi pre
pri, e Città nen dipende. dall’ agterità del To‘
sco, di-nome fan Partenio , pér .défefla della
lingua della mia:Partenope. _ .
nchipdgfi fungue che la tingua: Napole
tana, e per la ezza , e per. le Proprietà,
e per no arietà , € perl Amorevolezza , €
er cintezza , fia più degna, e perfetta
bella Tofcana . n Pi o.
‘ .° A«quanto fin bra fi èedetto ,. mi fi Dub cp
‘porre, che: fe la lingua Napoletana è sì perfet-
««ta , «perchè son fi è rifpbfto con la liugua Na-
, poletana, ma Tofcana è.
.. In oltse, che vuol.dir, che gli Gltramonta
ni, e foraftieri volendo ‘apprender la, lingua Ita-
«liana von imparano la: Napoletana, ma la To-
fcana? Aggiungafi, s° è vero il detto d° Arifto-
«tele: Bogum est, .guòd iommes appetunt : Men-
«tre tutti ambifcone, più'la lingua Tofcana , che
da Napéletgna , quella farà più buona di quella.
Ata. prima difficaltà è facile la rifpofta «
: Perchè È un maeltre vuol dichiarare allo fco-
. lare i Poemi di Virgili, 0 di Omero, non li
rdichiarerà in lingua ‘Îatina, p greca, che non in-
tende , ma in lingua volgare, che già poffiede:
E mentre s’ ha da palefare particolarmente 2°
« Tofcani L'ECCELLENZA DELLA LINGUA
«NAPOLETANA e che Sx lingua Napolitana
Sia. più aminente , e. perfetta «della loro , fi ha
«da infegiate quella verità con la lot lingua :
ac.
r ‘
| 6 | 9
‘anpciocchi più facilmente: fi capifta; per nen fas
suova dichiarazione del linguaggio per palefaro
5 vero, che s’infegna. NE
Alla feconda ditficoltà-, che par forfe. maggio»
re , fi rifponde ancor facilmente r Che i fora»
ieri a ono fempre ‘ lifguaggio-,- ove
più ‘hab; da far la» relidenza: E perchè per ordi»
mario , rifiedone in Roma,e paffano ‘per la To<.
fcana apprendome quella, come-la migliore , e:
più ufata nella Corte di Roma, ev’ è tanto nua
tnero ‘di: Prelati ,- Cardinali col Pontefice ,: per:
lafciare i Gentiluomini, Corteggiani, .e. Merca»- —
tanti Tofcani,. che fuperano. tutte: le Nazioni*..
Per quefto in Nîpeli:, ove rifiede sì. numerofa
3a Nazione -Spagnuola:,. tutto: che. abbiano la
lingua fi enfatica.,. non parlano Tescano ;, mà.
Napoletano; e- per nen efér. Napoli-Città di
paflaggio a’ foraftieri ,€ com*è la Tofcana,, apie
prendono più-quella, che quefta: :. Tanto più.
che il (parlar Napoletano fi diftingae ,.come în.
tutti «gli altri linguaggi; -tra.la Nobiltà... e la
Plebe : E fe pondériamo il: parlar. nobile Napa
ferano, è un parlar melta polito ,. e .gratiffimo:
a chi 1° afsolta»,. togliendo - folo- 1’’afprezze la:
porga , e certe voci ftrane de’ Tofcani: che pe»
FÒ è parme "commune. de’ bell’ ingegni, che -*i
Taflo , e ’i Marine, Soli del’Ciel.di Napoli-,.
mon fcriffer’ sn lingua: Toscana ,. come _il Boc»
“eaccio , e-:’1. Dante, ma: in*/ingue Napoletana: -
«mobile, e fallevata , con buona coltura «ben sì., ,
per fuggir le-vosi della :Plebe:,- come fan par
ticolarmente nelle-Spagne», effendo più nobile; .
e degna .la:Caftigliana:. E-fe gli. efempj pre-
detti fon portati non dalla nobiltà, . ma dalla:
piche, è-ftato per convincer: con: argomento è’
Dix, Nap. T.lly N» fore
-
i fertioni + * che fe Ia] e: plebea: è st
perfetta ,: che. farà. della nobile; e fcelto ? Ed
anco per autenticare il veror,. ctre la: perfezione
della favelta:, dal dimo: della: Natura: lo riceve
più: ,. che dali“arte-.. :
Latera difficoltà, che- pese-il nodo» Gordia-
so indiffolubile, fi: (cioglie- con° la Penna, ch”
è la: fpada. deflo. (crittore-, com. le fèguenti dife»
fe-. IL dir,. che tutti ambifcone» la: lingua: Tor
feana:, come tutti ambifcono il bene-,. non è
affiinto: reale. Adanio: folo ricevette da .Dio la:
favella , ficuramente: buona: Perchè: canfla; gue
i ficerdr s erano valde: bang : ma fi diftrufse col’
. tempo, e particolarmente in Babelîe: ft disfece,,
e divife- nelta- Torre... Nè mem - dirfi fol
buona: la: lingua Ebrea cem: quel friuelo» detto ,.
che: fà in denfa felva. fi: lafciafse- un- Bambino:
lattante, e-col latte: di nua: fiera, ( comme’ av-
. venne: a Romolo: fandater- di: Roma: ,. (2: cui
Bali una. Eupa: ) lattato: forse favellarebbe-
corr lingua: Ebrea ,, come la: più bitona ,. e: per-
fetta : clie- però: il Verbo incamato:, efesoplar
d”ogni bene, favellò. con quella» > ma: ciò.-esy
gratis diBum (enza: prova cperchè fe. la: favella:
dall” udito fi apprende. che» » chi: nafee
, muto fi rendè ; anco: il bambiae,. adulto”
farebbe. «muto: ed: ib Verbo. "incarnato» per: pale-
farti uomo: vero , favellava:. con: lingua: Elinea..,.
r-la bontà della: lingua ,, ma: perché dal-
In] dre , e Giofeffo, ch’èrano Ebret, fm: dak-
Te fafcie P apprefe , non. volendo” far: pompa:
la Divinità com. la lingua dello Spirito: fast»
tiniverfale: a. tutte le- Nazioni:,. intendendola
ognano' nel’ fio linguaggio... Oxando: audiebar
‘ unnaguisgne lingua: sua’ illos: equenttone quei
| | gr
| Rn.fofbrera buona , non. già | Ebrea .. Quell’ af-
un- >
ferir ,.che-Tusei: dichiaran fol per buona-la lin»
gua, perchè Tursi l’ ambilcono: , come Tusa
embiscono il' bene: Quel, Tutti: ha bifogna
di: fpiegazione : perchè o- s'intende di Tusse
le Nazioni, e l° efperienza infegna il contrario,
effendo- Tutte comparstite: nell’Afia;, nell” Africa,
. e nelP'Europa ,. oltre: il Mondo fcoverto dal
‘ Colombo:: E Tutti favellano fiel natio linguag-
|
|
gio: loro: o pur s'intende per la parte più nu-
merofa ,. e- la: lingna Ottomana: farebbe la mi.
, gliore,. come: più numerofa: nel: vafto Impero :
©Oppur quel Twer: s° intende: per: 1° Italia ; e
mon si’ deve dir surrr,, efsendo appena . una m4-
mo di tutto il corpo: del Mondo: della quale la
Tofcana: può. dirf: Dito: piccino :° E. pur. non
tanto» limpido; che: non abbia avuto bifogno' del-
Ta Crufca:.- Si: che-il detto d’ Ariftotele:,. che
’ Tutti ambiscono sl' bene, s'avvera in ogni lin-
guaggio bramando Tare ib più nobile nella
r Nazione , come s’ è detto. della Caftigliana ,
e dellà più civile,. e nobile Napoletana ,- difen-
dendo io” così con sì chiare ragioni: la lingua
sraturale-,. che fugge 1”arte,, per foftenere 4 for-
ziori:,-Ia bontà. e perfezione della più nobile,
e civile délla Patria: gentile...
Rimane» danque ftabifito-,.-che la Proposizio.
me foftenuta, non € paradoffica ,. ms reale; E
Ta dolcezza particolarmente della Lingua, fenza
gorghe:, accenti’, ed afprezze:, non si dee chia-
mar: goffezza. col mezzo: proporzionato a perfua-
dere: un: core...
Tutto cid: sia detto per palsare il tempo, e
faggit l’ozio, non per oflinazione del mio pare-
se, per non pormi la fafcia rofsa. dello. fcuto _
,
z07
su ?î vifo: E fe la maggiore ECCELLEN
DELLA LINGUA NAPOLETANA' si è ld.
fer pieghevole ad apprendèr: tutri i linguaggi,
iego le righe ancor io a° più, favj pareri; €
a penna, che della: lingua è-miniftra,. più n0
rende .- -
BINE DEL TOMO Hb.
Je è Say
)
207
su ’Î vifo: E fe la maggiore ECCELLENZA
DELLA LINGUA NA LETANA: si è Del
fer Role ad apprender: tutri i linguaggi,
e righe ancor io a° più favj pareri; €
à penna, che della: Lingua miniftra,- più più nog
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FINE DEL TOMO I5-
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