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Full text of "Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano : con alcune ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi. Opera postuma supplita, ed accresciuta notabilmente"

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12 c.9 





| VOCABOLARIO 
| DELLE PAROLE DEL DIALETTO NAPO. 


+ —LETANO, CHE PIU' SI SCOSTANO. 
DAL DIALETTO TOSCANO, 


CON ALCUNE RICERCHE ETIMOLOGICHIE 
SELLE MEDESIME 





» d di Li 
2» 


CIT Rie a 
ACCADEM ICE FILOPATRIDI 


e Spera postuma supplita s ed accrerciùità 
ve notalilmenta > 


TOMO PRIMO. 


Te Fa ® 







DM 


ia 


CA POLE MDCCLINCIEO 
Pansso Giusarrz-Manra Poncazsi 
Con bicente de Superiori» 


3 - . 
l ' ì rel , 
_d , A 


= 


N. 





LO STAMPATORE 
A CHI LEGGE. 


A premura del pubblico vantaggio ». e 

di ‘unire a questo il piacere di ognu= 

no , e specialmente de’ mici concittadini , 
è stato sempre l’alto scopo di ogni nostra 
mira . Se questo sia vero, non mi par che 
gbbisogni di apologia; e i' ardua impresa 
dell'edizione di tutti i Poeti editi, ed in- 
editi nel patrio. Napoletano Dialetto, che ’£ 

- Ciel sa quanto ci è costato a raccogliere, 
ce n'è buon testimonio . Quindi è; che. 
giuntoci a notizia , che ‘4 Chiarissimo Sig. 
Abate, e Consigliere D. Ferdinando Ga= 
. liani, eroe de’ nostri tempi per tanti riflesa 
si, il cuì sole nome basta a farne glielo- 

‘ $), e specialmente pel forte amore della 
Patria, e de’ pattj antichi monumenti , 
lasciato avesse +: fra le molte di lui fatighe 

| letterarie, un Manoscritto , sebbene infor= 
| Piel.Nap.T.l ©" 3 me 


pa — 
. 


sI E | 

me ed imperfetto , di patrj vocaboli , -di. 
cui inrendeva -forsiare vm Dizionario , cos 
me nel 1779. ne distese , e pubblicò la 

Grammatica .sotto “il titolo di Diazlerto Na 
poletano , soggi divenuta rara a segno di. 
mon ritrovarsene copia presso de’ Libraj , 

stimammo .subito -mostro dovere far capo 

dal di lui Nipote Sig. Avyocate D. Fran- 
cesco Aggariti per farne acquisto , ed al 
Pubblico .comunicario pel mezzo delle no- 

stre stampe. Lascerem da parte il far, co- 

me si converrebbe , .lungo .ragionamento 

della cennata Grammatica , del di cui me- 

.rito bastantemente .ha .deciso :il Pubblico 

‘- 201 grato: applauso datole , benchè, è& dir 

il vero; qualche maledico momo cacissaz 

co mancato non xi fosse, che con livide 

«dente cercato .avesse ;malignarla; ne ha 

deciso il ceto de’ Dotti , .che eatensis ul 

ae l accolse , £ ?1 sollecito.smercio avves 

nutone, e già indicato .vi- ha posto il sug>- 

gelio . Ditem soltanto , che |’ illustre Au» 

tore . .tt.quale per sistema .-.cercò sempre di 

nascondere il suo mome nelle: di lui pro» 

- duzieni , .ciò fece anche in questa , arizi 

finse esser lavoro di quattro persone , 
quandochè in realtà il solo D. Vincenzo 

Meola v chbe ingerenza in proccurargli 

delle notizie, come l'‘erudito Autos della 

di<hu vita --Sig: Avvocato 2. Luigi Dio» 

datî ha pubblicate» E siruramente , che-è 
Pubblico oggi godsehhe .d' una ben comi 
a o , piu- 


un 


) . : HI 

| piuta opera, se le gravi, e le sublimi ca- 
riche , ed i rilevanti affari, che alla sua 
consulta. eran giornalmente dalla nostra 
Corte rimessi , non che la cagionevole di 
lui salute , che di giorno in giorno con 
grave detrimento della repubblica lettera- 
ria ,, e sommo dispiacere de' Dotti andò 
sempre deteriorando , permesso gli avese 
sero di proseguire I’ incominciato lavoro , 
& limario ..Ma.che perciò? :Era forse da 
Jasciarsi perire una tal fatica , sol perchè 
per nostra disgrazia avuta non-avesse l 
raltima mano? Se quel dotto, e grato Gre: 
co nel pubblicare alcuni poco rilevanti a-. 
neddoti , « detti del suo Maestro , rimbec- 
catone :tispose , «che della Mensa de Det - 
anche 1 frammenti son da raccogliersi ; € 
se pur l’immortal Eneide corse la sorte 
istessa di rimanere illimata , onde alle me- 
diche mani-del gran Tucca , ‘e di Varo 
dovè ricorrersi | -ed esser soggettata , per 
cui poi meritò veder la luce; non si do- 
vrà a .noi.aver malgrado dal Pubblico, se 
dalla .tenebte itichiamato , è rilevato un 
si lavoro , «alla di cui propostaci pubbli- . 
cazione , ‘per assistenza abbiam indi an= 
the noi fatto ricorso , «e scelta del cele 
bre Signor D. Francesco Mazzarella-Farao 
Regio Professore di Lettere >, ed Antichità 
Greche in questa « Metropoli , conosciuto 
per varie di lui produzioni letterarie , co- 
“me di colui , che versatissimo ne’ dotti 
a 2 lin= 


Iv | 
linguaggi, e come emante della "Patria , e 
di sue antichità , e-spezialmente pel :Dia- 
letto patrio, di cui aveva da più anm 
‘maestrevolmentè distese le vaghezze colla 
‘ -dotta opera della Bellezzeruddene de la Len- 
«gua Napoletana , tanto ben accolta dagli 
“etuditi , poteva somministrarci , come con 
somma corfesia ha fatto , una copiosissiaà 
‘raccolta di Vocaboli. 
.  Quantunque noi degli articoli del Sipn. 
-Galiani , degli altri del Sign. Mazzarella- 
Farao.,-e di taluni ancora , sebben molto 
‘pochi., che ci ha dati il suddetto Sign. 
Avvocato Agzariti , ne avessimo formato 
‘un volume, ordinando per alfabeto , co- 
an’ è lo stile de Dizionarj; a distinguer 
però gli uni dagli alri, abbiam fatto con- 
‘trassegnare que’ del Zio, e del Nipote con 
asterischi, facendo questi tralasciare negli 
‘altri del Sign. Mazzarella-Farao . Ma la 
differenza si manifesta da pér se stessa , 
laddove si ponga mente alla diversità del- 
fo sstile , .e del sistema nelle derivazioni 
idelle woci . Ed in wero ‘il Sig. Getiani 
«nel suo Dialetto ( pag. 20. ) ‘aveva già 
‘palesato H suo sistema intorno le ricer 
che etimologiche : Ukil ‘cosa in fine ci ® 
| ‘parsa + ivi egli dice parlando del suo. 
vocabolario, l’ aggiungere a ciascuna woce, 
o frase, 0 modo proverbiale , che rappor= 
tiamo , qualche ricerca etimologica sull’ orî- 
gine di esse : nel che fare abbiamo usato 


quelo 


. v 
quella moderazione e ritenuterra ; che nè- 
gli indagamtenti etimologiciì facesse traspi- 
mare il buon senso } e ci liberasse dalla 
succia di visionari , ed ostentatori d'una 
mal impiegata , ed affastellata erudizione + 
Perciò avendo per fermo, che la maggior 
parte delle voci di origine non. inaliana , 
che s'incontrano nel nostro Dialetto , siano 
a noi restate dagli Spagnuoti. per effetto 
della lunga , e pùù recente loro dominazio= 
ne, e che ben poche ce ne restino-da'Fran 
eesi , che prima degli Spagnoli regnarono 
su di noi , pochissime poi dal Greco ( mal» 
grado la contraria opinione ). | giacchè | 
Romani, e i: popoli Settentrionali: neestia= 
sero quasi intieramente it linguaggio, da: 
queste sole lingue abbiamo trasse le ctimo- 
logie , che ci son parse sicure ;e sulle in-. 
serre abbiam preferito it silenzio. Che se 
mai fosse vero, come ci viene assicurato ,. 
che non sole dall'antico Osco', Etrasco ,. 
Sannitico , Eucano , ma anche dall’ Eniopi£ 
co , dal Malabarica., dal Tibetano ,- dal. 
Pelvi, dal Cinese, e dal Giapponese molte 
nostre antiche voci chiarissimamente deri= 
vino , e che Chiaja, Sciatamone ,- Pizzo- 
falcone, Trocchia, Chiunzo , e- Panecuo»: 
colo sieno' denominazioni: antichissime , ® 
quasi: antidiluviane; no, giacchè per ne- 
gligenga de’ nostri. genitori , ch’ ebbero cura 
della nostra educazione , non fummo av- 
viati. alla conoscenza di queste antipodiche: 

a % Has 


4 
vi | RO 
lingue in quell'età, ‘che allo studio di esse 
si consagra ‘ed ora siam troppo vecchi per 
intraprenderla , ci-siamò astenuti dal farne 
ba ricerca, e di questa impensata scoperta Las 
sciata ad altri. l'onore. Ma il Sig. Mazza- 
rella-Farao. par che altra opinione abbia 
adottato :. e perchè intendentissimo delle fine 
gue orientali, e della Greca ,. che degnà» 
mente in questo Pubblico. professa , ha la 
maggior parte de” suoi vocaboli fatto. da 
queste derivare: come d' infinite altre co- 
se può ben dirsi, e che: dalla. cennata 
diluìè dotta opera Filosofica-filologica înti» 
tolata : la Bellexzetuddene: de la: Lengue 
Napoletana | e da varie: Pistole disserta» 
zionali: sullo. stesso soggetto con piacere. 
> dagli amanti dell’ erudizioni più ‘ampia- 
merite: rilavasi.. Not lasciamo: il Pubblico. 
nella. libertà di seguire ‘quel sistema, che. 
più. gli aggrada, e dî dar quel giudizio + 
che: stimi, de lavori dè entrambi, de'qua- 
li, perchè superiori: alle. nostre lodi, ci 
dispensiamo. dirne di vantaggio. i 
Avvertiamo. intanto , che il fu Sig. Ga» 
lianî , secondo rilevasi. da un Avviso, che 
‘pensava. porre in. fine. dell» opera, e che: 
ritrovato. tra. i suoi scritti tutto. bello e.di- 
steso ci è stato consegnato dal Sig. Atza- 
sit per pubblicarlo, come faremo, e se- 
condo anche si legge nella pag. 19: del 
Dialetto Napoletano , meditava .di com» 
prendere in tal fatiga ie parole, le quali 
' | . più 


t 


- 


VIY 

, più si scostassero dal Dialetto Toscano, e 

mon già dare un Vocabolario esteso di'tut= 

ta la-lingua , che troppo stato sarebbe ; 

iecome in verità era la prima nostra idea. 

de perciò ‘abbiam creduto tenerci fra. le 
due ; lo che è facile: ravvisare. 

Facciamo inoltre noto, che il titolo, che 
si è premesso, È que? medesime: appunto, 
che pensava il Galieni apporre al suo Vo= 
cabolarto 3: -nè-in altro- si è da noi alteri 
to, che nel’ togliere la parola Oscuri, ch 
egli avea dato agli Accademici Filopatri- 
di; giudicando’, che non -più convenisse 
doro un tale epiteto , qualora se ne appa- 
desavano: i nomi 0 - 
‘Non tralasciato” ancora di far sapere al 
Pubblico, che il Manoscritto del Sig. Gaw- 
fiani da Noi: non:si è nè punto, nè poco 
toccato , se si eccettua qualche” piccola re- 
visione, ed aggiunzione , che agli articoli 
mancanti, ed: imperfetti ha fatto tanto il 
ridetto Sign: Mzyzarella-Fardo', quanto fl 
dotto di lui: Nipote ,. e ‘degno erede delle 
sue letterarie fatighé Sig. Avvocato: 4773- . 
sitî ; né anche’ in queste stesse dose, le 
quali perfettamente non si capivano', st è 
osato di metter mano: avendo» creduto if 
siffatta guisa rispettare fa: memoria di que- 
sto insigne nostro Letterato:, sicuri per al- 
tro , che il Pubblico gli avrebbe condona. 
ta qualunque imperfezione , che avesse 
potuto ravvisarvi , come di Opera postu- 

i £ 4 Mi, 


ali | 

aa, e dall'Autore nè. perfezionata, nè con. 
retta - E se ne"passi degli. Scrittori; che 
sì rapportano, nen si. vede’ interamente 
usata l’Ortografia da lui insegnata nel suo 
Dialetto. ( pag. 39. a 46.) , ma per lo più 
quella degli Scrittori. medesimi.; ciò è de» 
‘ givato dal non essersi trovati nel Mano- 
scritto: distesi: tutti tali. passi., 0 dall’ essere 
stati.alcuni diessi da aliena mano trascrit» 
ti sugli originali , senza essere stati dal 
Galiani. poi corresti.. 

E per fine faeciam sapere al Pubblico.î 
che sembratoti di mole troppo picciolo il 
secondo ‘Tomo di. questo. Vocabolario , abm 
biamo stimato aggiungervi la. ricescata Ow 
peretta di Perrenio. Tosco sull Eccellenza 
. della Lingua Napoletana colla maggioranza 
alla Toscana &c. E come il disopra rame 
mentato Dialerro: Napoletano, del Galianè: 
era già reso rarissimo , anche di questo ci 
è parso di. hene di darne al Pubblico un” 
altra edizione migliorata sulla dilui secon. 
da edizione., che. dall’'Autore nel 1780, 
antrapresa , rimase poi imperfetta, essene 
dosene travati. dopo. la. di «lui morte. solì. 
gachi fogli: dal Sig. Azzariti anche. conse» 
frese + Onde ancora per questo crediamo. 
NOXCne Incontrare il. comun gradimento... 


n Li 
: “ 


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AYVERTIMENTO. 


N: 


pei 
i . 


N On ci sembra inutile il rammentar 
de nuove ai Lettori, che nei abbiamo a 
vuto in mira di distender un Vocabolario, 
che dasse la ristretta notizia d'un Dia-. 
detto, e nom già la piefa conoscenza di 
sutta. la: lingua + Nojosa, inutile, ed im- 
sensata cosa sarebbe adunque stato il fa- 
ve il Vocabolario di tutte le parole del 
Dialetto Napoletano. niente minorè în num 
| mero-s. se nen maggiori, di quelle della 
| Lingua generale Italiana, e che per la 
più gran parte ‘non st discostano dalla 
| medesima, se non ine quanto la propria 
| maniera nostra di dar loro una qualche 
inflessione:,. è alterazione (giusta la. cas 
 ratteristica,, e: l'indole del Dialetto ) le 
vende: più y° o: meno differenti nel suono. 
, Je ai Signori Accademici della Crusca 
(dopo che ai Toscani riuscì incorporare il 
lbro particolare Dialéito , e farlo divenin 
an: tutto unita alla. ggneral lingua. d'Ita. 


| pa lic 


x: 
lia) conveniva far il Vocabolario di tutté 
le parole del Dialetto Toscano, ciò a ‘noi 
sarebbe stato ridicolo, e non esente dalla 
taccia di presunzione . Noi abbiamo vo- 
luto indicar le varietà, ed abbiam taciu- 
te le rassomiglianze. Per lo stesso mo- 
tivo, allorchè abbiam: rapportato: qualche 
verbo particolare del nostro Dialetto, ab- 
» biam fatto a meno: di rapportar o il par 
“ticipio , o i sostantivi , che ne derivano » 
Così ‘per esempio: avendo: rapportato il ver- 
Fo Rascagnare:, abbiam poi fatto a me- 
no di rapportar le voei Rascagno , Ra- 
scagnatura ec. Perizzente allorchè abbiam 
sadicato qualche: nome sustantivor, ci siane 
dispensati: dall inserir inde i suoi aumen- 
ativi, i pèggiorativi,. ? diminutive y-0° 
ralche “aggettivo, che’ ne' derivasse , o ùl 
verbo ; che se ne fosse formato . Core 
per esempio avendo messa la voce Arter 
teca, abbiam trascurate le derivanti Ax- 
tetechella, Artetecuso, ed azohe il vere 
Jo: Artetechiare (1). Zan fine not non ab- 


- 


(1) Noi, chgagi siamo alquanto al- 
‘ -Tontanati dall’ LCA! Sig. Galiani , dan- 

do al Pubblico un Vecabolario più esteso 
. - 





- 


XI 
him avuta altra veduta, che di facilita 
re l'intelligenza del nostro Dialetto agli 
Stranieri, e d'inserire in questo Catalogo 
di voci tanto quanto bastasse a dar loro 
lume , ove in qualche oscurità s'imbat- 
ressero è Perciò ‘allorohè- qualche nostra 
voce si prende in più stasi, e diessi ta 
luno è simile a quello, che ha nella lingua . 
Italiana, e l'altro è diverso, abbiam sol» 
tanto indieata la varietà ,, e risparmiata 
at Lettori, che: supponiamo intelligenti del- 
È Italiano , la pena di sentir dir dippiù + 
La voce filo, per ‘esempio, «è stata da 
mot rapportata: solo, allorchè dinota paura, 

o e mul‘ 





di quelchè egli intendeva: , quale appunto: 
sì richiedeva. dietro> là compiuta edffione 
de’ Poeti, -che- hanno- scritto: nel patrio 
Dialetto , fion: abbiamo. ciò costantemente 
osservato » e ad alcune: voci abbiam. cre- - 
. ato. doverhe: soggiungere i derivativi , o. 
pet facilitare: vie ‘più. al Lettori l' intelli» 
| fronza. della. lingua, © per significato di- 
verso., che ‘avessero, © per altre giuste 

fagioni., che ‘ine abbiamo: avuto: creden= 
do di non: dovercisi. ciò imputare a pre- 
sunzione-, qualora il pubblico comodo ,'e 
Wantaggio: si-è avuto unicamente in mira. 


XII 
e nulli abbiam dettò del sio natural sen= 
so, che ha: in Napoletano, come in Ita+ 
liano, di refe. Anche ad ogpetto di di- 
minuir: le noja di molte voci, nelle qua- 
li: vi è sensibile differenza di pronunzia 
«dalle corrispondentè Italiane , cì siam con- 
tentati. di far soltanto una lista a parte, 
accennando la sola voce Mapoletana , e la 
corrispondente Toscana, senza citar eserna 
PÌ', senza ricercar etimologie (1) + 
Abbiamo in fine trapassate: non poche 
voci ,-perchè quasi disusate e taluna di 
quelle, che usaronst per ingiurie , o per 
Audezze», delle quali: he il' Dialetto no- 
sero i non pregevole. pregio’ d’ essere e- 
nor- 

! 


el . = ro <-- —._+ 





(1): Questa lista:; o- sia Catalogo » 
che sì accenna anche più sotto , si è ef 
fettivamente rinvenato quasi tutto disteso. 
tra gli seritt dell'illustre. Autore, o si 
conserva dal cennato- di lui Nipote Si 
Azzariti; ma abbiam tralasciato di pub. 
blicarlo-, quantunque gentilmente offerio— 
ci., perchè le voci.in esso comprese. ven= 
gono pressochè tutte neb nostro Vocabo» 
lario rapportate tra quelle dal Sigu. Mex- 


. 


zgsella-Farao somministrateci.. 


È x 
| aormemente Ticca .. Dippiù non rurri 4 
° modi proverbiali di dire ci son parsi me- 
ritevoli d'esser qui inseriti, altri perchè” 
abbastanza chiari, altri perchè ‘antiquati, 
altri en fine per evitar il tedio , e la. 
stanchezza dai lettori. In fine tenendo 
‘aerapre in mira di risparmiar ai Lettori 
la noîja, dopo aver fatto un Catalogo di 
‘quelle parole più difficili ad intendersi dal 
resto degl Italiani, che perciò abbiam 
«creduto depno di ricerche -etimologiche , e 
di rapportarvisi passi di Autori mostri , 
che de usano s abbiam formato. un altro 
Catalogo assai più breve .di altre voci no- 
stre, «che col solo mettervi a fianco la 
Italiana corrispondente, abbiam creduto. 
bastantemente spiegate nel senso, ed in- 
dicatane l'etimologia; e forse, malgrado 
ciò, noi dubitiamo ancora di dover piut- 
tosto incorrer nel rimprovero di essere sta- 
ti diffusi, che non nella contraria taccia, 
In questo secolo , ove ad alta voce al- 
tro non si fa tisuonare je non si preten- 
de inculcare., se non la necessità dello 
studio delle cose, l abbandono ‘dello stu- 
dio delle parole; che ne sarà di noi oscu- 
ri, e meschinelli! Come Saranno accolte 
ricerche etimolegiche s discussioni critiche, 
ava 


“x 


x1V : 
avvertimenti grammaticali sullo pettola , 
sul taficchio , sul sosamiello , sullo 
‘strunzo verace È Ma .se questi rimproe 
veri cì verranne fatti da qualche stranie- 
ro, gli sopporteremo în paco Se.un cone 
cittadino ardirà farcegli., gh rimprovera: 
mo noi, e con maggior fiato a lena, la 
sua ignoranza .dello stesso Pialetto pa- 
trio, non che d'ogni altre linguaggio, «l 
suo poco amor per la patria , il non am 
vertire, che qualungue «ella siesi, ogni ua- 
mo deve amarla-,..e «deve adorar in lei il 
suder ,-- che le costa l'onor, che ne riv 
trasse, È aria sitronchìi , it terrena , de 
mura , © aqusi. 


VOCABOLARIO 


NAPOLETANO-TOSCANO. 


. 


AB 


fi, 000 


A 


; Ain i IFPISIONE è v. silajo, alfucco., sbef- 


fia, fcuomno. 


Abbalerfe, svualersi , adoperare. 


Abbampare , «sugumpare , accondere,, abbrom 


ZGATE è 


Abbarrocare , lasciarsi cadere s 0 cader su dz 


alcuno è 


ss Pe lo cche lo laffaie co ne tracuollo, > 
» E fiel ie iffo po ’n cuollo. 


Albarrucare s buttar gis. Si potrebbe far ve- 


nire dalle voci latine «6 alto ruere, Ov- 
vero dal latino everruncare, che dinota. fcaz- 
«iar via » allontanare ; ma è più verifimile 
la prima etimologia . "Noi però incliniamo ‘a 
pemfare , che la voce Italiana 254asso, falla 
etimologia della quale fi è tanto difpurato , 
derivi dalle parole latine «ed Sesim , effendo 
la bafe la parte più balla d’ogni edificio ; 
e quindi paffiamo a credere, che abberracare 
venga dalla compofizione delle niet nella 

sim , € ruere, convertito da nella de 
nenza rucare., come da’ Tofcani in ruzzola» 
se. + tace Cant. XIV. St. 37. 


° 0800 0 00 


FHICAJONO , 
” *» Chiagnenno, ncopp'a l'ewa tennerella. # 


Abbalca, «ffanzo, agitazione, e turbamento , 0 


per difpiatere, o per foverchio cibo. Respiro 
accelerato onde-abbalcufo , affannaso , 


Diz. Nap, TI A Ab- 


3 | A B 8 

Abbafchejà , star ambascioso è 

Abbalio , giò, da Ars, profundita:, .&n- 
de, «Ahco0 , infime profunditatis voraga ; 
e-.quindi pofcia .ebbissare , e nnabbissa» 
ge ,;mandar in rovina, a precipizio, « /; spre- 
«furine, diremmo nel .noftro dialetto . 

Abbaftare, bastare. 

Abbeco, abbsco., (cienza d' aritmetica . 

Abbecenare , ed Abbecenà , avvicinare e 

Abbeluto, auvilizo. : 

Abbencem, vincere, .superareg à 

Abbéne s AVVIENE » * > 

Abbentorare , euvrsturare è 


. Abbentare ‘5 avventarsi ., Srogar ripose s 79 


quie , ristoro è E' voce tratta dalla fpagno- 
fa alenter , che dinota prender fiato», Tespi. 
rare. Mez. Can. Parm. L . | 
4, Se votano, fe ‘girano, e p’abbentano . 
Fasano, i - 
. * » Ba fchere fane "n cuolle fe nc'abbenta ® 
Abberbia, plebaeglia . Fal 
+ 3, E mm'aterrà ss’ abberbia da fentire . 
Abbeffecchiato, gonfie negli otebi, n. 
A pezzeffeja., a buonnecchiune, a bottafalcio , 
« .» abbondantemente. 
Abbiare, «vuviare, | de 
Abbiento, avv. ftate abbiento» Faf. n0n vi ‘ns0- 
“i vete. :Softant.. Requie, calma. Cort:Mes. 
Miri Se. L'- 0° «o 
33 Ca .chiacchiaranno, o Mafe, co P ammico, 


. + 95 Sempe ‘manca de- pifo lo tormiento , 


‘35 JE mentre che fe parla, trova abbiento. # 


° Abbiftare,- por -? ecchie su di qualche cosa 4 


svdrdersi 


a | è è d ‘» 


. 9 se i “Ab. 


he 


ABI 


Abboccare , dicefi del piegare } @ metter di 
e 


fiance ul vaso , ed altro, che prima stava 
ritto, e val anche corrompere taluno con 
‘doni .. IUfafi più: comunemente il paffivo 
Efsere abboccato. , e -val .lo ftefso che farsi 
«del partito di alcuno per mezzo di qualche 


- sggalo, ‘0 ricompensa. Abboccarfi , dinota’ 


venire a discorso ; e fignifica altresì piegarsi. 


Abboccato:. vino abboccato , cioè, vi20, che he 


, . . . N 4 - 
Abbotrare , ‘gonfiare soffrendo. Metafora tratta . 


del dolce. 
Abbonato , Sonificaro, perdonato , fatto Buone, 
accordato , uom di dolce costume, e talora 


minchione è 


dalla botte , 0 fia di coftei figura. Faf. 
» Ca pe cchefto mm’abbotta , € cchiù mme 
3» S016 
A bottafafcio, in abbondanza. - 
A bota a bota, si quando in quando . 
Abbottonare , confermare , empire , .Faf. 
,Chiarìe li dubbie, e :abbottonaie :chi fpera. 
Abbrajeca ., e abbraico , «ebreo , ebraico. 


 Abbramma ;, x. allanca , fame rcanina, onde 


Abbrammaria, foja d'avere di mangiare , ® 
d’ acquistare. 

Abbrancà , «afferrar colle mani. 

Abbrocare + «affiocarsi , arrancarsi 

Abbrufciare , ardere « 


 Abbrufciore ; ardura, cruciore , dolor di ferita, 


di cottura,:0 d° animo 


Abbufco, /ucro . Faf. 


3 E ppe l’abbulco Marte a ffà fe mele, 
9 Ca da Poeta maie vedea rornefe. ! 


— Abbufcare , ga4dagnare s Sucrare ; abufcà dinto 


a lo muflo ,.val esser Datsuto. .. | 
Ì 2. AG 


\ 


PN! 


4 A CC ° ciel 
Accaeéiare , ‘ingentare . A 
Acciaccare, prendere Ja mala salutò, onde 
Acciaccato, maletiecio . ! 
Acecapare. Voce:reftata a-noi dalla viola. 
Acabar, che dinota derminere » ultimare s° 
e fi adopera di” noftri Seriva i tivi lis 
«che con gratid* énfafi la pronunciano , Bla. 
-ferivono ‘in propofito -di : proceffi “criminali, 
Ficéendò È S? È accapata È inforniazione . € 
credono. ( perchè hanno dimenticato ‘lo Fre: 
‘’7gmuolo ) che dinoti, Sf 'è presa ? informa: 
+ “giéné ; e pettiò -ordineno talvolta di «ce. 
ersi in fenfo di cominciat a prendersi ;' 
‘ -[addòve converrebbe’ adoperarla ‘folio in fenlo 
, di «nltimarsi. Val -anche scegliere: lo mmeglio! 
“se nri° acdapaje . # Lu 1 
«Accarizzare , caroggiare, far carezze , fisehzto 
Accaftà, accadere. ea 
Accattare ,-compraré. ‘Queftà voce in Napoli 
‘ . tano'ha fenfo totalmente diverfo -da quel dl 
*Dialetto T'ofcano , «nel quale dinota , gt 
stunve ,- atdar mendicando , prender in pre. 
stito. Ci è reftata-da’ Francefi , che dicono 
acheter per comprare. Cort. Vaj. Cant. Hi, 
«» Effa accattaie cchiù de -na cofella , 
i 3,5Comgn?’ a-ddicere , mo-no cantariello, ® 
“Accatteto ,aecatto ,, compera, ‘negozio , dicelì 
per ironia dell’ecratteto per dir cosa svantag. 
.giosa . | 
«Accecciare, v. acciavattare, arronzare. 
Accedetarejo , omicida. 
«Acceputo , e acceppenuto ,.smaleto.,- ridetto .il 
mala salute. 
 Accefejone, uccistone. 
Mccettejà ,.sagliar coll’accerta. 








* 


| . ACE, $ 
° Acchiappare; prendere, afferrare. » 
Acchianare , sppianere. ,.da chiana; piana, 
Acchiaze , voce-già antiquata, ed inggi cuiluo- 
‘ 60 Oggi «sciure pet s discoprive . E' 
i cerrotto datlo fpaganolo Ms4/fer,.che dineta. 
lò fteffo. * - 
| Acchiaro-2-cannuilo. Cos cominciò a chia. 
| mart il Cannocchiale: nel della fua. 
invenzione . Cors. Gerr. Gant. VI. 
3) Ma da coppa « la: Torre de Cerriglio 
3) Uno teneva l’acchiaso a ccamuolo. 
@uefto poema è. di dieti anni, o anche me. 
no polteriore all’ invenzione fempre | memo- 
de’ Cannocchiali del gran Galileo , e 
‘ da quefta maniera di-dire., Occhiale a ccam 
#uoko fommofli la: compoîta carmoechisle : di- 
. _ cefì pur accdiare; e acchiale. * 
Acdbiettare-, snire, dice del danaro, o fimîv 
Je ,.v. accocchiare .- . j 
Abebietta, compagnia di persone; combriccola .- 
, Si prende in cattiva parte. Viene-dal verbo: 
acchiettare . Om. lib. V. 
ld 





Pa-dice : fiente fio votnesfacca ; l 
ss Ta finlo-cchiù odiufo de @’acchietta. #8" 
. Vicchiette, ficor Diconfi-fle2? acobeerte-due fichi 
. fpaccati ,.e congiunti tra-lero- per la parte 
înterna mediante il glutine dì: quella pecie 
di giuleppe, che caccia quelta dolciffimo frut- 
t6, e.cosìi meffì a diffeccare 0-al fono ,\ 0 
al cocente féle .: fono-i più delicati di tutti ,. 
eonfervandofr tutta la tenerezza; e--la delcez- 
za interiore :;- giacchè il-calore agifce. foltane- 
to falla parte efterna , dalla quale fi toglie 
la fcorza . Quefti- fono» que’ duplices fun 
rammentati «da Orazio - nelle dilui fatire. N 

CA 3. 


- 


34 È comapofta di fine fichi congiunti infieme. 
é 


6 a n 
da niun Commentatore Oltraniontano fire 
ra. fpiegati bene. In fatti ogni fic@ acchies- 
‘Sì chiamano a acdeschiatelle , voce più 
facile a. riconofcerfi derivata dall’ Italiano «c- 
scoppiare . Que” che le vendono per-Napoli , 
vanno gridando accocchietelle e mmosce , e 
avion imaginerebbera mai , che con quel loro 
grido fpiegano un luogo d’Orazio meglio del 
Lambino , e del Dacier. Tanto ne sa più lo 
fciocco in cafa fia, che non il favio in cafa 
«d’ altri. Orazio era noftro. 1 coftumi da quel 
‘tempo fino a noi feno mutati affai meno, che 
non fi crede, #. na 
Acchitto , ercoppiamento , incetto. Faf, 
:3, E già fatto-de gente avea l’ agchitto- 
. 3, Da li tanta. gran Rregne lo mmarditto; 
Acciaffare, prendére, afferrare con mino. Vie 
dall” Italiano ecciuffare , ma ha più eltefo;@- 
| @uificato. Virgil. Cant. IV. st. 135. . “ni 
or: g3 Chi 8° acciaffa a lo.rimmo , ‘e chia la 
9 vela . * ù n o 


' ‘è. . è 
Acciarrare., abbranare , afferrare , catturare , 


dicefi del difimpegno del lor dovere, che fan. 


‘ ‘no i birti nell’arreftare alcuno. Faf. — 


« » Goffredo priefto ‘acciarra li capille 
* . » De la Fortuna &c. — 
Acciavattare , abborracciare , oprar alla carlo. 
+ na , far male nana cosa per la fretta. 
Aciervo | acervo, crudo , aspro s immaturo. 
Accidere , uccidere , 

Acìto, aceto: pronunziato fdrucciolo valseciao, 
: che dicefi- pur acizzo. LE 
Accio , erba nota, sellgro . 
Accocchiare, accoppiare, anitez maritare ; A 
| €. 


# ® 
Rel “ » 


Ln. 


. ae È 7) 

Aeltojetà , quietere . 

ficcommenzare ; incominciare » 

Accommenzaglia, v. accoppatara. 

Acconcià , accommodare : onde sccuoncio com- 
.modo , belle e i 

Accopare s occupare. v. affuri re. 

Accoppare , 8% perde, Fa. è 

3; Si co- IP onne -l’ accoppa , e ‘lo ntrom- 
sy menta . 

Accoppatura. La ‘cima ; e fi trasferifce a dîno- 
. tare il fior fiere, prefa ia metafora dal fior 
del latte . Oz. 25. III: — 

,» Li Griece fo frabbutte pe finatuta , 
,» Penza: mo: chiffo:, ch'è l’accoppatura . # 

Accorciare, breviare g alzar s°Desermenti  au- 
volgendoli in.giro , com Ki TL fa: alle gon- 
ne, fottane , cappott, sisi e s &c. sug 
cingere. i O 

Rccoftine:, cosfà. e 

Acquariccia ; beina, vosatage 

Mcqua. d’” agnele s Val acqua odorose , nanfa . 

sy. Chifte forgo li rifeche, e pp aure . 
97° Ana d’ agnele ll’ autre ù e rrofe, e 
s feitire. Fasan.. 
ficqua ,' , “e biento:; detto ‘popolare s e val fug- 
ga ga pere, e lo o perseguiti poi furia d acqua, 
vento. F 
” Refponnette Goffredo: che fe ntona: 
» Acqua, e biente: e, fi ha-fatto, cche ® 
"3 Rioja. | 

Accanto , corrispondente ; onde ‘accunto de po. 
tec, val chi si serve spesso di andar a 
comperar da ‘un tale: diceì pur, di qualche 
amante filo. —. 

Accuordejo , accordio, rappacificamento »- . 

A 40. Ac- 


3 D 

Adacciare tugliar minutamento battendo, to 
me lardo, adscciato. val. lardo. ridotto come 
tina sugna a. colpi di. colrellaccio. per. liquer 
farfi in, teame, 

Adafillo prov. diminutivo. di adafo. ,. val. piaz. 
pianino. Fal, — 

re. n pete pr foi 

-3 Se arte-a e O. O. 
adito Re , SUemuto; ‘infiacebito.,. sndebeli. 
te, da 

Addebbolì , 0 addebolire ,, venir meuo ;. tramor= 
tire , infiacchirsi . 

Addecrejà .,, ricreare, ristorare . i 

A ddelluvejo, in 45bondenza grande. 

Addefecare, edificare’, fabbricare s dar buo: 
CSC 10 DÌ , 
ddelletrà ,. dilettare . 

fa, e addefa, adesso, per; ora, quindi 
poco; quasimente che, Faf. 
sn E addefa lo chiajeto - era. venciuto .- 

‘ M.ddesfazeja, 4 dispetto, 

Addieco » n. pe Dicf0wm- 

Addd, deve. 

Addobbejare , oppiàre , assopire , da 

Adduebbejo , oppio. estratto sosorifero s. COR: 
altro nome detto. suozzo, v. papparella.. 

Addobbrecà , sotterrare . 

Addiota,. idiota, ignorante» 

Adonà , raccogliere .. 

donare . Andar a spiare, ad. osservare è 

Dal latino. e4verire.. Ih Capaffo..ne’ Sonetti 

MISS. parlando di un pedera - % 
Si me te nzonno. “n fanetà qua. bott, 
sM’addono a lo taficchio in cche me fceto, 

È quindi pafla a farine accorgersi , Sore 


pren 





' 


I 


. A DD 9 
prenidéro . Ciuce. Cane. IX. St. sr. ” 
s;Ma nche a la voce po se nn’ addomajeno- 
syCh° era ‘no Ciuccio; e ech*era fenzione,. . 
ssSe- le ncanajeno ncuollo, lo sbranajeno 
E nne ‘fecero jufto no. voccone. ®* 
‘Addonca, dunque . 

Addoprecà', raddoppiare. - 

Addore , adore. 

Addorare , odorare. a 

Adorderare , e‘adolterare; adulferare , corroni 
ere, viziare. _ 

didormifcere , e’addormì, addormentare . 

Addò Viola. I°Fafano fi è fervito «di quefta” 
parola per dinotare- genericamente tutte le 
canzoni buccolicite ‘*per "ld ragione -, . che ‘una 
conofcintiffima; ed ufualiffima canzone -pafto- 
rale Pugliefe ha per'reffin i feguenti' verbi: 
Ed ob ‘viola, e ’n capo 16 sia datdà na mazs 
zola . Tass. Cante: VIL: Sti 797 

nSpezzaie 1’ addò viola (ta mprovvifa 
saMofta-d’arm», e agghizjaiele.tutte ‘quante. @* 

Addovonca', dovurque 

Adducere, eddurre, portare . 

Afeto ; alito ,,dicefì perlopiù’ del'catriv’ *o» 

Maura., lo fteffò che afa, soverchio caldi. 

Affatrecchisre, caffattatare | ammalîare , ine 
cantore, Fal c. 

sN piece ha na miajeftà *, ché t” affantec.- 
» chia. 

Mfiattorato s spiritato:, indemoeniato:, amma-- 
ÎadO -. 

Atfecchienzejà:, effezione , premuni purticolas 
re per qualche gersona spezialmente di ‘di- 
SIFSO 30580.» nu . 

A: gs; Ab 


10 i 

Affegorare , e affegorì, conoscere, reuvisare,. 

Affennere , offendere, donde il partic. affifo. 

Affierto , Eremita, v. Rommita. 

Affetì, corrompersi, ed in confeguenza pazzare 
v.-amgnorbare, e nnammorbare . 

Afferta, offerta, oblazione. ©’ 

Affilato , dicefi de’ coltelli ; e delle male lingue 
v. ammolato . ° 

Affifo , offeso: e no affifo, val #//esa. 

Affare , sedere , prender , 0 dar in af- 

t80 + 

Atfizejo, e affizio, officio, onde 

Affizejale, e affiziale, officiale. 

Affocare, strangolare , annegare, soffocare. 

Affommecato , e affummato , benchè talora 
quefte due voci fi confondano , la prima però 
val propriamente ennerito dal fumo , come 
farebbe il dirfi d'una ftanza ec. e la feconda 

"val curato a forza di fumo, come fon. î 
falami, e fimili. 

Affrijere, «ffliggere. o ” n. 

Affritto cote, Meschinello, tapino , Il Lombat. 
do parlando degl’ illaftri medici di allora De 
Alteriis ed. altri, che furono Accademici oné- 
“rarj di quell’ Accademia degli Afini, dice 
Cast. VIII. St. 40. | i . 

»S0 cciette, c’ hanno fatto no gran ffauto 
ssNcopp” a ttutto , nzì ncoppa la bbofcìa ,° 

. ag ftanno fulo ccà pe ffa faore 
. «ygA fli povere eiucce affritte core, * 

A fironte , 12 paragone , dirimpetto. 

Hrunto , affronto, ingiuria . ° 
Affuffare fuggire , partire . Ci pare, che deri. 
vi dal Latino «aufugere , ed il fignificato ino 
0 . . . fagti 


e 


; 


- 


I A GL . fi 
« ’ feti è lofeffo. Corr. Micc. Pess. Cane. 
| VIL se. 21... | 
nCossì Micca correnno pe corrivo 
nAffuffa ,° e fquaglia. comm’ argiento vivo.® 
Affoffarefella , girsew via, partir chetamente. 
Agliata , piatto agreste composte -d'uva imma. 
tura , anzi agresta, acqua , sale , origano, 
ed agli pesti + i 
Aglianeco-, sorta d’ eva negré conofciutiffima 
fra noi da “Mavnnz cioè 4v4 greez, a diffe 
renza della Lezine-, che fa altra ben diverfa 
. Qualità di vino. ©" ° 
Agliaro , stanza da conservar vasi d° olio, if 
vafo- fteffo dell’ olio, cioè #orcio, l’ utello: 
&c. che agliarulo; ed ogliarulo' par dicefi . 
Agtarulo:. Male agli occhi, che confilte nell 
arroffimento della. palpebra .. Dtwrebbe- dirfì- 
acchiaralo, ‘giacchè acchiaro ‘diciam noi | 
ecchiale:, e quefto incomodo’ pare; come 
un occhiale fagli occhi . Tier; Cord. IV. 
. Son: IIL | o. 
s, E: pe golio te nranna n’agliarulo, 
,) Si non fe' daje no poco de ffa trippa .< 
‘Per intelligenza di quelto: luogo itato con- 
| Wien fapere , che il noftro volgo crede , ‘che 
‘- «venga quelt intoriodo a chi non ha foddîs- 
| fatta la voglia di qualche dbnpa gravida. 
Niente è piîr facro tra néi quanito' quefte va. 
glie. Vi fi ha una infinita credenza , ‘e ngn 
minor rifpetto. . Miaî non fe ne faprà nulla 
di ficuro, perchè forio le fole dontte , che e- 
ftono: gravide. Se una volta ufciffe gravi 
un grarr Filofofo, un Naturalifta , un Redf, 
un Bouffén, ui Linneo, fi tiperebbe în chit- 
fo la faccenda. ® “o O 
s AO 600 Leglia 


1% AGR 
LO agliarato non:è ?1 fala arroffimento, è aszî 


quei gonfiore nella palpebra di fotto ,; e talor - 


fopra., fimile ad.uno-fpicchio @ aglio , 


ed utello., donde ha tratto il.norme anzi che. - 


da acchiare, e acchiazule. 


2. +. 


| Agliostere.v. gliottere,, val agche.cnedere fila 


c samente, guanto facilmante. 
Agnano , Zago famoso vicino Pozzuoli. ,..abban- 


dantiffimo..di ettime tinche :. vîha linterjen 


zione ,, ch. potta d’ agnano!- che. val quan- 
to Pofaz il neonge ! Nipfa-d'agnano , ne. 
mocchia : e.detto-di una dongaccia. 

Agne ., ogni ;. 

Agnelella, v. Genplelta , ed: Angiolella diminata. 


fe 


tivo per donna da -Aogiola... 
sagoilo -, e-Agnelo ,. Angelo .. 
Agniento; srguenta, Bal,. 
Be vede quale -aguiento è npe fta rogna.: 
Agrelta . Uva immatura . Avè | Sgrella , vale 
- ever -bostomate, che-fono cafe difpiacevoli , 
come l’agrefta al palato. Si prende -talvotta. 
in fenfo di danari. E°. difficile accestar |’ etiî. 
mologia di così..ftrana metafora . Noi anti. 
fihieremo di dire.,. che porrebie effet venuta - 
dal trovarfi..ne?. rovefci' delle monete-di rame - 
di: quel .tempo battute, da’ Fikippi IL. e IU.. 
un cornucopia con grappoli d’ una ,.e colla 
«leggenda :. Publice Commoditati ; e coll’ al- 
tra: Vigilat, © cussodit. Quello -gga 
di-uva adunque potè dar.occafiene alla dene.. 
minazione bizzazga di Agresta,.come all’ età. 
noftra. la figura: el Sebeto-fa denominar Se- 
bero lo .fcudo groffo:nofteo . Era.tarto più 
ale «quello scherzo metaforico - full agre- 
» quantochè alludeva al-conofciuto apole- 


9: 


E 20 


È G. G rr 
| po delle-Wolpe, ed*indicava la difficoltà di. 
giunger ‘ad aver..denari. Chi conofce 1° ardi- 
tezza de’ noftri trasiari e metafore , non dl 
-prezzerà’ quiefla derivazione, | ro sa 
mo » Cors. Micce. Bassi Cant. I; sn » 
15 -Petzà. a Moftaccio dezeto 1° agrefta 
. 33E_fia corrivo chi fece la fefla. 
EF Ros. Met. II: sc. 2. 
> Uno.che fia. porpato, ed ha i’ agrefta. #* 
Pasamo > O i 
sà: mme mmoglieré, e°# dote no Regnone |. 
»Bello averrite , e *n quantetate agrefta.. 
»E fli co cchelto-nen fe pò arrevare; 
ssSia acgifa-la bellezza , e-if denare. 
Kgureo , e aurio; sugario. 
Agghiajaro, Gelersi , ressur freddo talara pel 
trnore , da Japo, ch'è:cortotto dall’ ita- 
liano Giaecio» Cioe. Cane. XIV. sto 18. 
sCorrete pe-le: bone: fa fentetre 
3*Na cofa*frerda fredda, e fsragghiajaje # 


| Wal pure restar sorpresa, siupido, attoni- 


to , perder la parola, rimanere fuor di se. 
deriva da Jafo , forta d' erba inducente sor 
s € ftupidezza a chi ne mangia il frut 
Lagly che nalto fra ' grano, come il gioglio . 
Agshioftà , aggiustare , talora punire, malme 
mare, come /2 Uve<cagghiostaro ppe le ffe- 
sse ,.1° ha fatto una fotenne baftonatura , od 
us cattivo. inforna .prelp de’ Superiori ec. 
Asghiognere, «ggiugnere, | © 
Aggidejo ,.e-Agpidio', Epidion. pi 
Aggitto , Egitto n.p., e di Redme:in Oriente... 
Asgraffare:; prender von furia , dicefi propria 
mente «de? gatti quanda rabbano qualche cofa. 
Meggrancare , «tsrarsi i nervi delle mami:; onde 


Ca 


t4- AGGO 2) ‘ 

Aggrabcato de friddo, val auebiagiato sì cable 
mani , ed attratto ,.che rion le poffa muove- 
re, nè avyalerfeste 2° 0 . -.. 

A gerazeja &ddeo , latinifmo prefo. dalia cerr- 
chiufione ne*tempi barbari inventata da’ Fo- 
renfi ne” memoriali , che porgonfi a’ Giudici, 
‘A sraZia st Deur,0 vale per grotta spezia. 
lil ima , 0 come farebbe Dio e peste 

Aszravoglià; evuolsere + diceli par arrevogli Z. 

Agricciolì , o fentirefe aggricciolty. val sentirsi 
erricciar i capelli vaccapricciarsi per. fa 
patra, e per rincrescimento’, INtirizzire 3 
quindi Aggriccioluto:,- «ggbiadato.- 

‘Aggriflo . Scornerso grande. E' corrazzione 
dalla voce Ecclisse-. La. volgare credenza , 
‘che l’eccliffe fofse uno fconcerté nel Cielo , 
ed una’ rifsa tra °l Sole, e la. Luna, opinione 
che dura ancora tra’ Cinefi ,. ei. Popoli dell’ 
Oriente ( vedi # Antiguité devoilte di Bou- 
langer ), fece indi credere, che annunziafse 
auche grandiffime guerre: , e fconquaffi fulla: 
terra, Om. deb. L, < kili te 

s, Coltera fe pigliaje: pe cchill’aggrifse:.. 
E 45. I.. PE PÒ 
sAzzocchè no ntravenga quarche aggrifso.it 
Fasano | ì È 
9) 050066 cv O tianita aggirilse ,. 
sia femmena le mmove,e tuto è nganno.. 
Assuaseto; agguato , guajo s malanno . 7 


Agguantares afferrare. o # 
Agguattarefe , seaccondersi con piegarsi il più‘ 
. basso ehe sia possibile aceulacciandosi , co- 
mo per esempio sotto di qualche letto , por. 
ziere , dictre qualche ‘porta, fretta, 0 stmi- 
des aCCOUAaccIarti .. i ° 
2° 


Al 


Aguza. 


| A L A 15 
Agranno.. Quesr asso. E' corrazione del la- 

© tino Zoc. anno. Gli Spagnuoli anche dicono 
oganno. Porta d’aguanno , fpecie di efclama- 
zione con giltramento, come il poter di Bacco 
de’ Tofcani. # . è». . 

Ajenella , sorfe di stanghe , travicelle , che 
diciam pure chiarcarelle, quindi ‘il diminu- 
tivo 4/enellane . Fato». Î 

sv Ma na torra grannifsema nventaje 
©’ 4 Neatenata da dinto' d’ajenellune . 
Ajeniello, e ainiello, «guello .. 
Ajero; sere g aff@a 0.0 
Aifsare , dicefi dell’ irritar Ae’ cani contr’ alcuno, 
e metaforicamente del fomentar difcordie da 
nioGw , ruo y prosilio., euns impeto feror , ch° 
è propio de” cani. 0 
Aifare, alzare, sollevare. Fas. ll'ermo aifa , 
s alza l'elmo. E' voce propria degli artieri, 
che fan femire gridando in modo particolare» 
nell’ alzare di qualche gran pelo a’ fòc) col- 
lavoranti 450 asse, Fasti... . 
ss E non fiepte autro, 6h ailz,e ftrille, € 
% te. . 5 0 È 

Aisì, aizà, aozì, anzi, isà, a/zare pv. fole.» 

re, folire. I sE 

Aità , aitate, erd, esade, 

Ajofa, abbondantemente, con grascia, spazio 

7 
samente, ed or. via su. Fas © © ©» 
ss "N chello venne Guerfo, # diifse : ajofa. 

2, », Sfratta mo priefto., ch'è na bona cola; 

A la babbalofcia , scioperazaniinie ve a, la care 

ona. x ‘uu 

| Alabarda . E' una fpecie ‘di picce, infegha pros * 

pria de’ fervienti pubblici.‘ Appojare 1° alabar- | 

da, fignifica mangiare a spese altrui, ed è 

tex- 


LI 


16» . RLC p 
termine: ingiriofo- proprio degli fcrecconi-.. 
Viene dal-Francefe &z/{ebarde; e quefto dal 
Tedefco ba/lebard . Oggi più comunemente 
dicefi. Libarda.®- 

A la carlona, sacensideratamente ; con rrascst 
raserza 2 0 n 

A-la-Ilerta, e-a-Il allerta , rated, sn più. 

A la ntrafatta, all’'impensata. 

A la fcordune, ed a fcordune , e afsecordune , . 
all impensata . dd 

Alare. $badigliare per icrracchicea 0 Dér fa- 

re. Soadighiare ISEPACCDEZZA 3 0 Ta- 
mes Dallo Spagzuolo Afear ; che dota lo 
ftefso. Originariamente -dal ‘Latino 5e//ties . 
Quindi gl’ idiotifmi-: alare *n ficco, desi 
derare molto inconseguentemente , star senza - 
‘quattrini; 0 senza na-maglia, come velgar- 
mente dîtiamo. -#* 

* Alifejo , ed ‘Alàtio, Erario: 

Alstbanmo , scAsarendo l'alba, alb'alba ;.. 
allo spuntar del dì è Pas. | 

“sr Vanno chillè alarbanno; e n vedè chella : 
sn "N cuorpo fe le movìe la cacarella. 

Albernuzze. Sorte di vefli<di: quelta ftoffa’, che > 
oggi chiamafi Berracane. In Spagnolo A/- 
berz0z . E' parola oggi *tlifufata. L’ usò il 
Contessa Miecr Passo Caine. st. 5. 

nChifto ch’ avea perduto-li ‘denare ,... 
y,Chitlo le ecanze-a brache; e i’albemuzze.#-* 

- Alcanzare. Arhivare a -conseguire.. Voce relta», 
ta a not dallo Spagnuolo . Oggi val‘anche: a‘ 
vitare , schivare. % se a 

Alcanza . Patimente con parola ‘tuttà Spagnuo-' 
la. dicefi quella sseffeste ; che’ fi manda per 


” sed ... 


> asi d 


A LE r9 
far arrivare con anticipazione di qualche ora 
le lettere ai, Superiori Miviftri. prima che giun- 
gano , e fi fciolgano quelle per lo pubbli. 


co‘. # _ | 
| A lo diereto , all ultimo , in fine. 
| Seca, ed. Alaca, «ig, forta d’erba. marina. 
‘| Aleffe. Star aleffe vale sbadigliar per gran 
° fiome. St accompagna quefta frafe conun 
gefto ( perchè i Napoletani nen’ parlan me. 
| no cpìgefti, che-colla voce ) di aprir la boc. 
* ca, @ farvi la croce fopra. Ufo reflato da 
una fuperitizione fciocva ,. percui credevafi:, 
.$ 8 


deva lorò il pafso con una croce , dalla qua, 
igli. 


. le faggivan@ . Ancor oggi. i A 
nioltiffimi ufano quefto glo: o, che. for- 
, fe preferva dagli fpiriti.,, ma nen gaarifce 
dalla fame. Deriva l’ etimologia dal verbo 
alare, sbadigliare; ma vi è lo fcherzo , ©. 
vagliam dir bisziecio full’ «/ep5 Ebreo, ch'è 
riscipio. o. fia. lettera iniziale di. quell? Alfa» ‘ 
0: Onde par, che. dicafi, che fi fla a non 
\ aver cominciata ancora: nè a mangiare ,.nt a 
procaccirarfelo . E° nota: la. patola A/epé. 
anche a chi ignora, i° Ebreo, perchè s° in- 
contra nel breviario; e: nelle Lamentazioni di. 
piecremia. vd use ); è - 
eggere corrotto da e/egpere , scegliere. 
A de nto, alimonto.,. èd elemento | 
Alevente,.Tradimenti., tngguni. Parola intie. 
ramente Spagnuola , oggi antiguata tra nei. 
Gli Spagnuoli dicono A/eve il traditore , € 
alevamente quindi e tradimento. L° mù il 
OL 


18 Se A LI 
. Cettefe net fuo Micce. Pass.Cemt- IL st.15., 
riando di un illuftre Scrivano criminale del 

uo tempo . SE 
ss Ca canofceva tutte l’ alevente,  *. | 
,» E fapeva d’ ognuno lo trattare. * 0 & 

Algozino € Agezino. Voce reltatà a noi dagli 

+ Spassuoli, che lo chiamano: azil , e fe 
gnifica lo ftefso, cioù BergellW. Core: Micsi 

+ Passo Canti IL st. 90». 0 

- 35 Ok biato chi nafce a‘fto deftino! -. 

+» De la Ragliva fecelo Algozzinòo. #. — 

Alietto , ed alltetto,. elerto , ch'è pur ‘titolo d’ 

un capo: del noftro ‘Popole corti ente al 

‘ ‘Tribuno della Plebe Romano, ed al Demar, 

«co de” Greci. » * O “e 

Alfante, elefante, notiffino: animale. Fafane 

‘Pusò in fenfo dî refando,, parlando delle ter- 

‘re dt Sodonfa. v. Lifante... : 

“ —» E dde natura» mennecaje l’affefe- 

. 3 Co cchille ppe:lo-vizio, fciù, alifante 
PAligejo , ed Aligio, n. -p. Eligio. 
Aliva, oliva, v. aoliva - E | 
‘ Atizzo , spadigliamento, im plur: glizro;. +. 

Aaloja, «@/08, ‘pianta ‘e radice medicinale, € resi. 
nése, © la resina ietessa amarissima di sua 
natura: «dicesi Facce d''aloje pateta per epati- 
ce, d'un ch' appia un volto ‘ben disgustante, 

Alo mmacaro, ed alommacaro,. almeno + 

Allajo, allucco, daje, v. abbaja . 

Allancare. Morir di'sae, o di fame, 0 detk 
derio . Dicesi generaluserte di chiccheflia as- 
setato , od affamato, ma propriamente de” ca- 
ni. Potrebbesi derivare da Aeyx®&, sortior , 
tal effendo la sorte di chi ‘aspetta d' effer 
butffolato, che di chi ei muor della fame »_© 

N rat 





toll 


la A BL . 19 
frattanto ‘aspetta qualche diviao , od ‘umano 
| ajuto, che o tardi, onon mai viene: o da 
| - daxame, fodio, perchè un tal disgraziato ei 
| sente lacerar le budella in aspettando. 
: Allascare , rallentare, Fas... » 
- °° e, Vi ca.mm'avelallascata sta gonnella, 
sr O -menat'anqua 7a facce lo gran' caro. 
Allavanejare , dagnar moltissimo è 
| Allazzare , nl , Aslringere è | 
Allenare , stancarsi; dicesi però Cavallo allenato 
‘ - per avvezao.a lunghe, e forti fetiche, e car- 
. riere; = traslasamente detto di uomo indefes- 
0 allo studio, o similé esercizio laborioso, 
« Allentare, edlescare, straccare .-. 
| Allestuto, pronto , desto, animenito. : 
siilessa , castogna mondi costà in acqua , onde 
| * per derisione detto: d'un uomo insulso; cioc- 
chè non anderebbe così, se son-all'uso del 
basso popolo, ma come nelle case particolari 
tal vivanda-si prepare , cioè con sale, anisi, 
o finocchi &c. onde. molto sapida diventa, si 
avesse riguardo. o. 
Allevrecare , escingarsi , divenir attaccaticcio , 
° furiosamente motirsi di fame . Fas. 
v Alleviccsie Tancrede comme s ccolla. . 
Alleverenzeja, riverenza . 
Atlicordà , e allecordà , ricordere, v. atrecordà. 
Alliccare , letcare., aver parte. Fao. 
ss Fatte sto bene, ca. porzi na' allicche. 
Alliccasapone, per disprezzo dicesi della spada, 
da che i nostri saponari. con una lama, o 
sferra vecchia di coltello prendoa ‘quasi lic- 
cando il sapone , che vendono, di dentro un 
‘ «tino, facendoci pruna certo atto come di 
E schec= 


26 A 83 - | 
scherma:, ose volessero così-uffilare quel’ Far 
ferraccio. 

Allicciare , e alleceiare, samppare ; parte în free 
ta, morte Y allippare - Fat. 

» Chesto tornaie .lo-core a-li Pagane ,. 
. « @he n primma ad -alliccià.s-erano mise... 

AMiff, pelpare, lisciare, abbellire: cade 1° i àc— 
ciesciuvo stralliffà». 4 

Allippare , fuggire‘, corter fariosamente., andar di 
fresta, wr assarpare, sbignare.. 

Alocignare, torcere ® guisa di Incigauolo , trasla-- 
tamente involgere» in qualche malanno ,- tore 
° mentare, suraziare, Fao. 

;y-Accossì l' allocignano le core 
» Duie nemmice guappuae Amore, e Naore. 
 Allocchirese » “fagere di non sapere >, NOR vede 
#e, 0 not'sentir cosa a guisa del gran Me-- 
Cenate, qui non omnibus dormichat=. . Flo 
penejà; fa. 11° Inaizao« 

"Attoppiare , alergase , ospitare, onde- 

‘Alloggiamiento , locanda . 

Alloggiamentaro , locandiere , - 

Alloggiamentara , losandiera, e-per derisione, el” 
ingiuria detto si denna: pubblica, cai R- 
onerifica , ma isonico titalo di Zeze lemmosga: 
nera, in senso però osceno,.pur diamo. 

Adloghiere, affttator e. canduttor: ‘di cavalli, 0 -di - 
carozge : voce: però» ‘antiquata °- è 

Alloghieri, in° offfilta . 

Alloja, grido di giabito -per chi do ka, «come di. 
ciam 2ajate per.quello, cui son. fatte, Fas. 

_». È mme pare da- mo semiì:l' alloje, 
.7 sy-Quanno jo scompe; da l’aggente soje 

Allorimà c-allammà; ander d’'amore , accende. 
re, v, smickieee;. val anche Quardare com 


A MM - at 
fommd Avilità , cd attenzione ; :tostamente 
) comprendere. 

Allopato , e-allupate, afferrato, -v. -allancato, è 
. pur participio , onde se lla allopato , val se 
d'ha tracannato, o «divorato con .fame-da Lupo. 
‘ Allordà , sporcare, cacarsì. 
*Allorgio, ed alluorgio,-v. -arluejo , orofogio. 
Allotare, sporcar di lote, o fango. . 
Allotta , /orta, sporie di ginnastica qusato an- 
tica, tanto usata € di piatere a*nestrìi Lazza- 
“toni ,-i quali-così mensangono esercitato ‘ledo= 
to mirabili forze o. - 
Allucco , -grido altissimo ,-urio. ,-ululeta, onde al- 
luccare , gridar. forte con segni di. doom: forse 
abi’ uccello ‘detto Alocco.. . » . 
Ambruoso. Aafbrosio .. Nome. d'un Bottor vol. 
i are famoso per sentenze proverbiali , ma -è 
| dacetta l’Era,in.cui-viffe.. Se si sapelle, pc- 
| trebbe cominciarsi a teliere la scue ciono. 


isa de’ euoi :succelffori. Cost. Res. du. I. 


2. 

3 Ca diffe: buono Ambrnoso., 

- »» Chillo tanto saputo ,. 

3» Che cempe, che. chioves, ce-sapeva «licére, 

. 1» Ca facea -male tiempo; - 

» Dille na vota: Siente: >» . 

“ .3, Ammose, e fa cetrulo vanno a.paro, 

| = ® m Doce è la ponta, si lo culo:è «ammaro.* 
| «fimmaccare , pestare., premere. calcare, schiac- 
-ciare calcando'.col piè , e «colle mani, o con 
qualche istrumento concuadente . Ammaccato 
la zella, dgeter in:tesia , avvilire , salbassare 
‘altrui © orgoglio, . 
© Ammafarare.,-v. appilate, attoppare, attappare: 


Getto - 


A M M 
°° detto dal mafaro, o'sia il ruracciuole della 
Botte . 

Ammacchiare , sporcure, far une macchia sun di 
qualche abiso ; 0 simile , val anche .inselvargi , 
ma oggi non più è in uso in questa senso . 

Ammalamente , appena. i 

Ammellare, pestare, contamdere , «mumollire » imd 
sollare . Fas. 

sì, Now motze pe sta botta, . e pe sto senta. 
» Ma duono s’ ammallaie lo poveriello . 
Val enche , accieccare è Dal Groco sadarro, 
ammollisco . Ciucc. III 'St. 1. 
,» Comme restajeno trirte sdellommate 
» Sti povere dottwre saporite . 
so A li cauce, a li muzzeche, a le 'hecte ; 
sì Che Pammallaiono comma mmela.corce # 

Ammalanconì , inguietere , emmaelinconise . 

Ammaluto; meleticcio , ridotto di mala seluta 

Ammarcià , andar via. - 

Ammarenato, dicesi del pesco ‘preparato cea cer- 

. ta tal concia. — 

Ammarrare, Chiudere, far argino. Dallo” Spe 
gnuolo Amarrar ,. che dinota legare stretto ; 
Oad° è paffata ‘questa voce in termisi di ma- 
sineria alla ‘lingua Franesse , preflo i quali 
ammarrer ua valssean vale legario , e. assicia 
rarlo bene ‘terra. W Val agche opporre, ce- 
prire. Fas. 

si A la Luna le sesorne Da ammastaro - 
e Nuvole ansie cchiù bisse a miezo viezno. 

Ammascare ,. comprendere , iv. annasase . Fis. 

‘n Subeto nn° amanascaje lo ppnsicro.. 

Ammasonare , accovacciarsi ,. noctdere , ritirarsi 4 
casa . Dal latino barbaro mansio , mansionis, , 
- é Francesi fecero maison, © gl'ltaliani magione, 

i Na 





&MM... 23 
i Napoletani con miaore alterazione di senso 
conservarono la vpce -ammasonare ( iren.ad 
mazsioneri ), piuttosto par gli mimali , che 
per gli uomini, aquali solo in senso traslato 
si applica. Corg. Micc.- Pass. Cantol'I. St.ut. 
sì Ma Mficap pe stracquezza era addormuta, 
» Illo perzì se jette ammasonare. # . 
Fasano SE : 
n-'Ch° attortamente Îl'aggia ammasonato. 
Ammasssaszare .. Battere cou furia, e come i 
Francesi dicono , 4 sour. de bras. Vienc l'etio 
mologia , e la metafora dalle maniera, coma 
si batte la lana, salloschè si rifanno le snate-. 
rale . Om. Db. V. > 
» Che -po no juorno so ammatarazzate 
» Do manera, che n'aggiano cchiù famme. 
Si trasferisce a.diaotar coprire con cosa ben dop« 
pia » che non lasci penetrar ha luce : quasi vo- 
leffe disc coprir con .metertasse. Ma quesw 
ssaslato è-ppre in.uso , .c quaii ardiremmo 
dire refigr :un error di lingua del Fasano »’ 
averlo #doprato , se non parrà un'ercsia al 
veneratori di questo Scritfor claffico nostro . 
TFass. Cast. V. St. boo - 4 
» Ma quanno porla notre ammatarazza 
» Lo nigro munno, ca lo juorno è scursc.# 


= © ge — -—-. —-. 


Ammatontà , sender. pieno di contusioni, pestar con 


pugni , calci , 0 ‘bastone. Fas «|. |» 

» Po. trena , e ggisaneneia co ttale bono, 
» Che .nne festaie:cchiù d'uno ammatontato. 

Ammattere, v.-sivattere, incontrare . Fas. ._ 
» ‘Spisso pigliaje umo pe n’ autro, c ‘spisso 
» Po Teil e Life: ol-ch's'o è illo, 
Ammazzarare, dicesi quando si gitta uno in ma- 
re chiuso in wa sacco -con- peso di ‘pica 
BO 


s4 A M M . 
appiè, peichè "1 tiri subito a fondo. 

Amazzaruto , dicesi -dél pene. maleresciato , e 
piggio corre, peschè noa fato hen fermanen. 
se, nè posto a forno ben infocsie , end' è 
pesante »- e di mal.colore. |. . 

Atamazzoccà, dicesi del lino, @ wWéaape quan 
si baree nel mangano ; indi eraslatamente per 
vdar delle sonore busse, cade impresse rismagn- 

i anvene poscia permanenti segni . . 
abamena sè Nava, a stuola, sfollatamente è - 
‘ Ammenaccià , miaeccdiere. > 7,0 
+ Ammentecà, dimeoticare. v. smentecà. 

Ammenne , votà presa. dall’ ebrco Ana, che di 
ciam puro Accossi ppoxx' esse. Respuane ammen- 
ne diciam chi non -sa dipartissi dall’ alerui vo- 
dere, o contraddize, anche con pregiudizio del 

‘. «<psoprio decoro , c del desere, val a dire ug 
ligio, 0 vil adalatece. \. : 

Ammennola , mendaria, nato frutto ,. e pianta. 

Ammella . E ghiuso , 0 pure jato,a.mersa , di- 

| mota , perduto, andata via. E: -Jpresa 

. dall' Zi missa est della Mila» e COKru- 
zioni di «queste. parole si son fatte, asi metro 
Dialetto. Si dice: dea miscst, juto ammessa , 

\ Jato ammisso, juto ammitto, e rastenelidiszoe. 
so significato, Qu. lib, IV. .. . 
» E lo sudore mio, è ghiuto ammala, 3 
» Sudore dico ?. fuaie scolazione . * i 

vimmico ,. amico; speflilimo però per ironia è P 

— unimico. Fas. PO 
» Mette mano da Micco, e “n guardia aspetta 
s». L’ammico, e time -s0 &urche de paglia. 

Ammillo, squpefatto., soppreso « | 

«Amqito, 7. Lammeto, sorta di polvete cipria 
per dar corpo, £ sostegna alle biahchezie , 

. | Quan. 


A M M 4 
guindo. ‘sì etrisano col -ferro csldo; da uprtes 
ANIA, Yo Diescoride . % 

| Amato , quer primo -pannofino , che ti mette 

0 :Gacerdote. sulla sottana dintorno el collo nel 

| vestirsi de? Sacri abiti per cetebrer la -meffa. 
Mal dire ; è è ghizto ammisto, val è andate i 
‘malora , în rovina , 

Ammoinare , ch' ammejenere pur dicesì; "Dar fa 
stidio, inquierare , far venir rabbia. Voce in. 
tiefamente spagnuola , e da effi Jasciacaci. 
Tess. Cant. FLS li. n 

ne 00 e 0 ..E 4 pfreranto 

n hi berghe e lì casale smnno sotta:, 

» No pce n' ammojesammo- «cchiù che ttano 
” to. 

Amimojenzo:, sanbeto; maliaconico . 

Ammola , coll accento , x senza nella penultima 
secondo la bisogna del verso, del latino amba- 
la, cammina, affretsati ; spprestati, sotleeitati 
a , che hei da fara. Fas. 

s Zefronia mià , la morte, dice ammola ’ 
» Ppe ccaretà la vita 1° aie jucata + 
Ammolato s reso tagliente sulla mola, come si fa 





a? calcelli, -1250), scuri*&c. dicesi d' nom, che -. 


etia scmpre lesto a far cosa, 

Aimmologsanare , allividize. per: cea muioni, v. su 
matontare .. 

A.qsonie , de perse, scartato , espreffione pre» 
sa da certo giusco.di carte, dove le inacili si 
pongoa da paste ,-e diconsi poste. «i MORSE » 

Fas. 


s. Ed ogne guaio ped ella è ghiuto a minonte. 


Ammontonare, ammenticchidre accumulare , race. 


cogliere... 
Ampro, ampio, aperto , spazioso. - 
Ammore, «more, da ammare, amare. Nec faces 
Dix.Nep.T.l. BOO Uan 


26 AM M 
. Hiamziore "lo quardeva fisso th volto} lo de 
siderava ardentemente, . . SI 
Anmortare, «folitrsi , urtar ella vinca, cdursdio 
aa? inconsideratamente, v. rivestere ; vel anche 
operar senza tiflettere . ’ i 
Aramosciaze aghe ir floscio, v. scamosciare. 
Ammossà, ed ammussà , fer muso, ingruguare; 
prendersi collera , disgussarai: Fas. 
°— », B Ccrorinne ammossata stea co 
es. Ca zo0mpato esa dinrro d'effa o * 
dimmotuto, da ammotire, ammuzolirà, tacere + 
Mmmozzare, sroncare , piegare , onde ammozzà ie 
capp da Faseno fa usato per piuger le fronte 
per rossore, da -sitri in senso di decollare. 
Annammuolio, in fasione, a molle , dicesì de 
panni, o biancherie, che ‘prie duede è in boe 
sato, porgonsi in. ac a per meglio indi ripe. 
ver. l’ateiva forze della Fonere 5 e evtilcarsi 
del sudiciame. Aferce amnammuolio detto d'ea 
uomo val porlo ix prigione, mandario alla ses 
poltura ». ee - 
Annascuso , sescosto , da annssconnere , 
Annasamiento , fuso, v. usemo . i 
Ancarella ,- da #yX® , tonstringo, stranguio. Da 
noi s'intende una gambata da lottatore per 
far gir sicerra-il rivale, bovsraslatamente pee 
un farbo inganno. . o 
Anehe, cosce; non'po cchiù avorà ll'ascheg-vgi 
 £ fitto vecchio, 0 per malattia trovasi estre- 
mamente, debilitato . E°. pur wa avverbio al 
che in toscano, e val ancora, ed ancorchè. Fas. 
» Da chesta, anche nne crepa, sarrà acciso, 
Anchire , ampire, finire , compire . Aggio anchiuta 
le fuso, val ho finito di filare , e trasiatamen- 
> . ‘e » ' te 





- 
@ 


| 


} 
} 


ANG ” s7 
ce son: arrivato in porto , od a fiat diagnel. che 
dovea fare. 

Anshione » sempligone ; uom da nulla, sciocco < 
. Crediamg questa voce una delle parole Gre- 
che restateci. AyXw in quell’ idioma sigoifica 
orto,, Onde abbia noi le voci Ancarella 


. Bcc, La. Città di Ancona prende guasto no=. 


me dalla eprvità del Promontorio, che faceva 
, il sno antica Porto . Or gli sciocchi sogliono 
‘© star curvi, e abbandonati sulla vita. Confir- 
, ma questa etimologia il vedersi .che nel no- 

stro Dialetto . non suol dirsi Anchione ., ma 

sibbene Pezzo d'anchigne, quasi che si dicefle 

Pezzo di figura curva , Tior. Card, II, Son. 

KXIII, "n , z . (o , 

, » Pecchè staie lipeo. tu., piesao d'anchione.® 


Anchiosta , inqhiosim de sepivere,; talora fieguo 
aper ischerzp del chiostro, come dipso a l'ag- 


chiosta © manorta, è morta da gzonata..ia chio- 
stro , in monistero, in Clausura. —. 


Ancino, riccio marino, notissimo frutto di ma- 


se turto spine: sorsa di mal di gola i, ed istru- 


mento d’ arrgpipare, in cosceno‘fampino, un» . 


cino: dre de -csicche , e eirocche,, e mmaneche 
n dancing, val rubbare.. Scsivelli pur 
Angino in questo ultimo sensgy.da -«g'9, «ora 


porto , trabo, ch' esprime. praprio il sisar la. 


gite, o rami degliaiberi per coglierne i fiytti, 
quando mon, vi si arrivi calle mani; quindi 
Mienatore granailemo d'ancino, val. dadro 
famoso è. . 0° . . 

Aocunia, @.apcuneja, sacudine — Fate i ., 
ss Ma. sempe, ip stiette tosta comise'ancunit 

,ì E cchelia facce decea padia, punta. 
Andriè . Specie di ehise donnesco. Lì stimologia 
B a - 3 


Id 


é* + 


26 


3 °° PI 
# ” 


di ‘qupoeti voce è curiosa .. Recifoffi in Parigi 
nel 1703. 1° dadria di Terenzio tradetta , © 
- gqer meglio dire imitata coù libertà dal Widre 
a Rue Gesuita., e compatsa sotto il nome 
«.del -comico "Barone Madamigella Racovr ;- he 
recitò in effa; inventò- una foggia di-vestito, 
ensando accostarsi al costume dé’'Greci , -e 

° dell'antice.Comedia . Piacque questa ‘foggia 
‘malriffime alle Dame , e -presto divenne uni. 

‘ versale ,-conservando il nome di Andrienne ; 
perchè-nella Comedia così intitolata erasi ‘la 
pritna volta veduta , e dura sino al oggidì ; > 
«che pare voler effer ecclifflara dalle -Polacche . 
-«Ginec. Cant. TX. Sc. 41. . | 
» Certe coll’ andriè, e li perocchine , 
> ,,°Che ppateino ceriffe de galere.® . 
fneà, Enca D. p.egli eroe famose. 

Annecchia . «rimal-vaccino di un anno, cosìe. 
chè Sha -finito di effer -vitella , ma non è an 
cor vanca . Si trasferisce a dinotar-una til- 

- Fa, e delicata ragazza. Om. Lib. T. 

. .° s,Chella a la Casa mia sha da fa vecchie; 

* “ nE fli n’asrtppa non c’avè spatenza : 

«+ sa da venire at Argo; e mo,chi*è annecchia, 
s IM ha da servi pe snme scitfà sta panza; ® 

Annpecchiare, nitsire. di 

Annegregare e anntcrecare , amnerire , alluttare., 
mettere nelle afflizioni , infelicitare , -mat masitare 
porre in-abito nero, quindi annegrétaro , ostu- 
«rato »-tapino, annegregato me! vdll cisiè , misero 
mei Corr. Micc. Pass. Cane, Ill. st. 1 

. 0 È la-sore caruale annegregata 
s + vs Chisgaca acvoppa lasterta la rosata. 
E Cant. VIII. St. 19. 
n Pozzo mosire .tu., -spetanza smata, 


} 
} 
| 


| Annevenare, indovimaray riusci Malicemente: in 


» Pe Fare sempe starma nnegrogare.. È 


Aanettare , pulire, nettare, fugiibe, volare. Fan 


Sescanno annetta , e. parla della-sactta . 


Angerinammiento, indevinamento . 


he cosa. " * 


| Annevinaglia indovinillo:. 


) 


ggria , carestia, mancanza di qualche germe 
cosl,angustia, e forza, che si fa a talunaf, 
obbligandolo fuor di ragione a far qualche co- 
se. Questa voce può dirsi press. dali’ arabe , 
e benchè si voglia tre: noi portasa: da costoro; 
e da' Saraceni, perchè. non: apzi dirsi ercdi. 
tata da' Greci, ì quali 1’ ebbero quasi ad'ime 
. memorabili è e senza, dir. alero in S. Mattcap.. 
27. $. 32 leggesi degli ebrei, ch'iacontratisi, 
con Simon Gircaro 70uroy ryyapevpar ha apy goa 
savpoy avr'ew-, cioè l' angariarono. a prender: sit 
di se la dilui croce, cioe di Cristo. 


Angresta,.voce antica, e disusata val inchiostre, - 


7. anchiosta:.- 


Angroja , e facce d’ancraja dicesi, pfecisarnente 


di brusta donna, da «x204, pallor. 


Anggilla., notissimo pesce faviale, c.marino de’ 


asres > cos detta-guod in limo fundatur. Di. 
. cesi di donna delicata, e snella; o che sfug: 
ga dalle mani: facilmente , . infilabile-, incos 
stante , l’ Aron. 
» Jore-ll'auso anno tu quanto a ‘n'anguilla, 
sv E mmo si ffatta quanto a na-vallena. 


Anaicchio- dicesi per-derisiane ua solito confas... 


sarsi una soi volta l'anno, cieè nella sQ- 
la Pasqua di Resurrezione ,.e ‘l. vitello d’ ua, 
anno . 


gi IRIRRA 
Angodecare , cagodare, unire, taler lo seeffo che 
BB 3 ‘sno 


i ANT 
alinozzare, ‘incagliar in gola. 
Antoglia, v. nf@glia, ” 
Annozzare . “ZAuraversarsi in gela . Viene dsl’ 
Ivaliano Gozzo : onde e varigono le_ voci Itellene 
‘ ingezzare È. " wr 
Aanozzamieato. L” effetto “del pianto, che crrio» 
ge la gola. Tass. Cane. Il st, 6. 
» si Lisotravace, Cannozzamiente ‘a canag, © 
Amtecestone detto corrottamente ‘ € per ischerzo 
da antecelfere , maggiore , predecessore) io pi. 
antecestune. 
. Antecoto, ed antecore. .E* corrotto da batticuore, 
e sì trasferis@ a dinotsr deliguio. Ciucc. Cart. 
VI. st: 15. 
si‘Chillo: mo mmo mme vette n'antecoritià 
&ntecorejo, e antecorio , ‘aatico, cd ‘enticanittià 
‘#"è tihé bpezie di aggestivo avverbiale . Fas. 
atte satecorio , cioè guest’ arte ne'rempi antichi. 
Antecunnale; sinale y antesino , grembiulo . 4 no- 
. atri anticlhà nella loro _ santa innocenza 
semplicità ebbero tantopiy scorrotto il han 
proce io, quanto più onesti È cestumi . 
one fatta più volte nelle sus opere 
‘Signor de Voltaire. Questa voce oggi È dis. 
usata , e noi arroffiremmo di 
come arroffiamo di girne la troppo facile eri, 
mologia , cd ante cunnara. Cork Vafaste Cene. 
ZII. st. 
» N° sotecunnale avea de fitonnente 
» Co no pezzillo mponta a francetelle . 
Antemonia del lat. ante omnis, in primo tuogo, 
prima d'ogni altro &c, 
Aatolino, e Ntolino , n. p. Antonico . 
Aatoscaseno , entusiasmo . Fas. 
, 3, Ghesto visto, appe tale satoscisene i 


‘A PP gr 

P ‘» PB to core deceale , ca sio traseno . 

n ve, datipodi. . 

Annie. Neccitole messe al forno. Nulle peiam 
. dir di siero sull ctimefogia di questa voce . 
Cort. Vajass. Cant. I. st. 16. 

10 © Vajaflele.meie bello, e comprite , 

+ . » Rosecarelle:, comme so lantrite: ® 

Aolive ed alive, ‘olive, 

diem icaro , accrescimento . 

‘mire , ed 2unire , amire, acvopplere , aecompae 
gnare, donde sonito', ed aonuto.. 

Aontare , sngere, dar danaro, torrom pere con de- 
ni . v. sedogmere.' - | 

Aoriòs , orinz, Y. piseinzet. Quindi 

Apsinato, &d‘scrinale , orafa» * 

gorò. ed ausà, avvrtigre, usare, adoperart: 
osolefà , stat: e sentire , por I" orecclto . 

dotaro , altare è 

Aotrameate s altramone , abttimenò. 

Aotrecsanto , ed abòrrettanto , dlfPutanto , da se- 

_ tro, Od avotro, altro. 

Aperare » «d appasare , guernire , abbellirsi, ore 
marsi , dicesi propriamente delle dogne quane 
do si abbiglienb , é delle chiese » © Palaggi 
quando di panni d° arazzi 9° adornano; onde il 
proverbio , 20° ha perdute le centrelle co l ap= 
paretura , allorchè una dorina abbigliacasi per 
attender qualche felice jacontto , 0 

lche bella conquista , gi resta Lari . 
indi 

Agaratura, ore4menio vi Fas. c. * ott. 7%. 

Affare” por « confronto. | 

A » superare, eccedere . 

Appagliarato , ‘morticcio è avvilito per timore ; ; 
metto addormentato , emesso dal freddo , £ 

4 


2 


“ 
@ 4 


L) 


sr A PP ° 7 
- da simit malenno .: Mezafora presi dî' cav 
valli, che dopo mgagiata la paglia si addon. 
mentano. Giuce. Canti XII St. 63. ©. . 
s» Nche .arrivaieoo a le ccase vAppagliarate 
‘so Ncopp*a li matarggie se jettajeno.. ®. 
Appagliaso, -oggi mpagliàta, carafone di vetro 
ciato di paglia inseffuta asrerno per presere 
varlo dal rompersi , lo stesso che. sj fa,-e 
si dice de'bicchiesi, ed altri veri, e cnissala 
.- li, che vengon in casse Ua fuori: traslasa; 
mente circondato. Fas. 1 
ro Accossì fi a la venna phie lato, 
» Comm'a mmiercoledì’n miezo a l'ammice, 
&ppalorciore, camminare a rompicollo è, andarsa» 
me dm freua. Vose derivata dal Palorcia. Pirg 
Gant. I. st. 95° . ‘+e 
» E. le disse; Appaloscia a la mmalPora 
» Da sta casa mmardezta : fora, fora. - 
Fiorb. Corà. X, ia fa. . 
.m Vesco sm zitto, ch'è af arma, agghisjata;. 
» Ca Cecca è pipi x . 
In senso di gir presto via , fupgir in feta. ; 
Tiorka cord.VI. o so fi n 
sì E mmo vertute ddore si’ seriata ? 
1». Dove si appalorciata è =. 
i ppannatora .. Quel tovagliuolo di gressa tele ; 
«- . «i Cui.si servono i mozzi di stalla per nestà» 
xe i cavalli, quando sen bagnati, o dopo 
averli scrigliachy E rimarchevole l'antichità 
di ‘questa parola. Matteo Spinelli neb Diario 
all’anno 1268. dice: Zo jorna de Santa Ma=- 
via dille Grazie del detto anno lo Conte de Ti 
carico | mandao b rene a dicere « ql 
rancisco De edo, se si velca rendere © @ 
. Messer Francisco le digse : dei di allo Can- 
; ne Le o 


(2° 1. ®© a. 
- 


A Pop 3 
ve, che seria meglio per isso, che della basdl 
ra-de Corradino se ne servanse per appannato= 
ra de cavalli , e alzasse la’ Bandera del Re 
Carlo legitimo , è vero Re , at approvato dalle 
Santa Madre Ecclesia. Rispetto all’ etimolo. 
gia noi pensiamo che questa-tovagliuolò , che 

“gioi facciamo di cannovaccio., in altri luophi 
d' Italia è di grosso panno ; Onde è che ti 
‘dica: appansare l’ atto di strofinare, e nettare 
il cavallo ; e perciò si sarà dato» il nome: 
di appannatorz alla. stoviglia, che serve-a tal 
uso, È I 
Appapagnare , appanzar gli occhi, chinder le pal 
pebre per cominciar a dormire .. Da Papagno',. 
che in Napolitano dicesi il papavero , seme 
. narcotico. conosciutiflimo . Mus. Napot: Eclog. 
4Il. 
» s, No paro de zezzelle, dove Ammore,, . 
» Stracco dopo ch'ha seurzo la campagna è 


»» Nce fa-la- nonnasella., e. s"appapagna, ®. _ 


Fasano, . 

» E li bell’usechie po l'appapagnajer 
Apprietto , «ffeano , impegno. n 
Appassejonato,. ed appaissionato.,. parziale; ins 

RAMOTato . ” 
Appedare , e- appedecare, arrivare, raggiughere y. 

tener ddietro , uguagliare nel cammina, o simile. 
Appermsuso , cha fame, e non si sazia mai. 


| Appicceco, rissa. 


Appiccecare.; inguietarsi, litigare ‘afferrare, ab 
barbicar s. arrampicatsi,, anmaccarsi di ‘paroli, e: 
telora venir anche allì mani, atcendere: 


&ppiccisre , accendere, dicesi del' fuoco», delle: 
: . . RA EEA 


candelt- We. 


» 


Bg Ap 


Val 


Pr er 


N 
‘ 


"84. A PP 
Appidio ; colpo, segorio . Fas. 2: 
. a» Ca de lo o fa sto Bello sppicilo 
" Wal anche furto. Fas © n° 
* 3° Tornavario a fo campo eo se appielte «.. 
©» E ‘A capo soia ppe fatto avez l'appielto. 
Appilaglio, pivolo, turaccinolo, v. mafsro . 
Appilazejone, oppilazione,, mal donnesco , che. si 
, medica colla menta parva del famoso Pisffitio. 
fppiso, appeso, appiccato , sospeso”: ‘Fent ano 
appiso ala centura; val farne pechissino con- 
tò , oppure, tenerlo sempre appresso, e-servir- 
| sene a suo talento. ” 
Appizzà, ed appezzà , perdere, come Me” | 
..24fe ciento docate; Appiztà Iluocthie, guar 
dar fissamente , invogliarsi. 
Apolo» Molle, ffoscio.. Sì dite propriamente 
delle uova mal conformate, che talvolca quan. 
. do invecchiano le galline fanno-colla scorza 
*.gnolle ;. ma si trasferisce ad ogni tesa wore:, 
acisqua » e ‘soffice . Tiorb. Corà: PH. - 
° » Ma fremma, addove laffo sbruflipappa è 
» Poeta, arcepoeta,. 
sw Sciore de Puorto , e grolla de Napole,' 
so Che fa li vierze suoîe, comuna ll'ov*apole. 
©m. lib. VII. 
ss Mo non giente, che nnorchie atcossi apole,, 
so Che son se po sapè, che sec fa.a Napole. 
Questa È tralle voci di chiara origitte‘Greca 
AxwsXos in quella lingua dinota molle: ®- . 
dippoià. appoggiare - a 
dippontà , cacciar la panta a qualche ferro , far 
un appuntamento disegrindo ‘il tempo,’ © 'L 
.-&uogo &c. 'appontà li bottune, Bortonare . * 
Appentamiento , fissazione Hi ‘tempo ye luogo pat 
». mlisbrigo di qualche gffare na pa 





“ 


. a PP 
ifippostuto, dgrzto:, acuto, ‘o 
Appracare , piécare, calmare , MUIBAIL e 

y Placeto s Malato . . 
Apprecà:, applicare, inclinare ,. impiegare < 
ture, osificio, bocca, apertura, — 
pulcato, &d apprrcato, occupeto, innamor 
& pprieolo , @ rischio .- 
+.6 appojetaro , «appoggio, sostegno. 
e, e pusere. Dicesi anche «appuggiar 
> di survarsi , volger l natiche im faccia 
+ «iegmo» è prasentar ‘il tergo in. sito di 
sprezzo è La metafora è presa. dall ap; 
- giare, tesmine mautico conteatio all’ andar 
erge, Ghe fannevi bastimenti, alla quale 
tuazione curva par che somigli chi. squade 
i. sodeve. Qu. iab.VI. < 
7» Ugo. co..uno so le gcage fare, i 
» Ca si so cchià, le faccio, n° appuzata 
Abbiam quindi il psoverbio di eppazgre , 
mostrare lo-culo a-le colonna , che. vale 
. wessinme..de beni, detto. pur cortottamenze 
lat. cedo Zenia, fa zitu bone, da una hen 
feamante. costumanta del nostro Tribunal 
‘  sbbrobrio de’ debitori, è quali facendo 
tal: turpe funzione su. d' nana, colonncui 
ancsmo .cietta-.arenzi ‘il gran porsone 
. unto Nicaria., ressan quiadé psosciali 
debiti. e ug AT gio. 
Arszejo , ed Arazio, Orazia, ne p, .. 
Atba,. ciba; ‘aurora: onde arbejare , selbegg | 
schiasie ‘giorno, che noi diciamo schiarà ji | 
Asbascia., dicrigia; albegia, ocude. 
Arbasciusa, superho , v.: Neonato . o, 
“Arcebuscio.,. ed aschebuscio, erchibugio. . 
Asceprevete ,.ed: Arceprevero » Arciprete ; 
Us 6 Ù 


Ci 


7 
ARR 

Afsntentero, eaporione , gras ciadionti, pini 

| simo, valorosissimo. 

Aeciulo , orcizolo, noto veto manicere pee: to-più | 
di vino,.da #7» questo dall’ ebree achasa, | 
scutella , concha', urceus, Trovasi più et i 
‘ Mu, © chi “sa se non quindi it magac cl 
etro Bicchiere , 0 bicchiero-. 

Arcivo dicesi d’ “tomo fntereffizo- troppo , che 
bada a metto, nè ci-lascerebbe il fercro-infocatp. 

Ardelleggo, corrotto dal lat. alter ego, autorità. 
che sì conmenica da ua Principe! ‘a, qualche: 
magistrato, 

Aidica, orsica, era nera por le sue acute. ar. 
denti spinuzze , onde disesi par d' uom mor- 
dace, e satirico. - 

Asecheta , origano , erbe odorose- , e tota, dè 

. eni folto uso si fa nelle cociae,; pet dec un: 
tal odore a’ piatti di migro, a . 

Arecchia-, orecchie. * 

diveede, arera e rede, erede» 

Mrefece , orefice è dicesi pur d'’uomo-scaltre , 
-*talor furbo N setti cade il.detto di, 





che bravo erefece | 
deremo, eremo, romitorio.. 
Arteteco , eresteo . l 
Aretecare , ereticare, farle de enttico, bestemmiare: 
Arpanv-, ed arègano , #tecchina.da innaltare , @ 
tirar pesi, od altri corpi gravi. 
Argiamma , senero.. SE 
Atillo, ed agrillo, grillo», noto. insetto» , equi 
granello, ch' è dentro- l’ acino. dell’ usa 
Argatella, ercofajo, Vassi Cont. Vi su. alta 
1» Ma la capo le va comm' atgatella - 
‘» €a non vedea le ccose ghì pe dino 


i © Arista, sesua, ed arie, vi roòtà, 


- Ah é OR | i 


A 37 
P ed'albuegio. cfvoto LO i 
| Arms cotta. Le-scelo che anima dennata. Es. 
o “preficoe aliiabee al fuoco infernale, e dinors 
| momo scellerato. Om. lib. Ali d 
uan’ ofa:già trcsciuia esigno 
Er: avè chell’arimi costa posta usa e 
hnà, rucnima ; HU verbo: però fa anemsra,e non 
armare > ma VE dermuso per anemuso; è val'ani 
a00s0) (coruggiose.. AtmA:costa, arma de chium- 
mo., orma de: mpiso , arme de Juda , arma 
dannata , e simili nobili epiteti «diamo ad: un 
bitbe, che meriti il. teil nare ogare . 
 Atmiento, ermento, dicesi degli animali cornuti; 
e:taloca per ‘scherno : periqualche celebre cor 
te, come l*usò Gameria nella sua :famosa — 
Cosneide , parlando di cesti troppo buoni «: 
Socraticamente placidi mariti, .. 

Atmitzaro , cd asmirzero,. sgherro , arnigero..: 

Arode., Erode... Pi: 

Aree, eroe, in pl. aroje , e arnoje ,. onda 

Asojeco ,. eroico». ia. n-pl ssuojeche ed. arojechej 
eroici. 

Arpa, artigli, mano fira. 

Arpeglia , nero accello di rapina di forti astigli, 
ande. tranfatenitate detto d’'uom. valotoso e 
taloc. eepacr-.. 

° dere val selora. imbroglio + dalla. stregoneria e 
as. 
nE fea lo sseuo aste Îb frabbutte .. 
Attereca . Araparienza , irregnietudize,,. HIOIO . per» 
petuo-, irvequicio, voglia di muoversi., e di toce 

. care , che hagno i fanciulfi., Vicna dalla voce - 

Medica, Arsitide‘, corrotta ;così ne) suoto.,. 
come nel Nenicho » . Cicco Canti Xijh 

Rs. 


Ci 


Pod . 
i ” Se 
t 


Anteficejo , lavoto &ì. pelvere pirica > | ce’ 
lo tiunpo, diceni di chi opera cta lentezza . 
* Cosa artefiveje:, valibea matsggiatà s-.e 008 





+. 7 Bpo snitte mito la-zorta abbresciare: | 


e. 


Atvaro, erbejo, © peggio da erbe parinoleri-;. 





-. velnsmperbìrsi, strepitare sdegnato , e tyridatdo: 
wkreuziello , vasettos SIRIA 
Atvusto, erbasto. È 
Austolo .“fusofo ,. racirette:, notti erba piucento -:. 
detto d’ uomo scaltre. F Latini attesa la viti 
di tit erba invegntsono; — ©» » 
>» Devore erucas gui cupi esse salini è 
Cogliere armcole ,.ster oqioso . Fase | 
,, E tte a ccogliere arucule coè orafe?' 
dituta:, ttba nora: « dinero. «da fore; in qual 
® dagee:; e prendasi: per nell'uno, o nell'altro: 
senso , che sarà sempre cosa utite ‘alfa’ nosera 
+ beonservazione uPua * | | © 
,» Fojarraggio lo Sole, e lì foeiente: | - 
sì Ragge fol tchid ceh’ avute speretato . 
- Donde rilevasi il penesr del-nostro volgo , È 
«r quale crede usa eni piantolina , averruncartice 
a. delle sredfte, e degli vpititi maligni. - 
Apreneca.. R' sconciatura det tsome di Smca . 
8; <rasferisce-1 dinotare un eeechio everistimo: 
a è tanto più:felico L'applicazione della vo- 
ee, 


Cd 






| szrRz co 
ce, quantochè . pere che allada all" Arsenico 
tbbomimaevifinm veleno . Colpe è otaca. degli 
Aatiquarj moderni di dere : al: volgo. d'ida 
«di Seneca, gran Cortigiane di una Certe vai 
| Iattuosn, e molle, come di, un. vecshio ags 
‘’.grinzito - oade in vedersi una figura. simile, 
ti dico subito: Pare mn Sanica svenzio.. Lies 
versi tsovata spello tralle ruine di Roma , ed 
anche in queste. di Hompei la testa di un 
vecchio con capelli scampossi, che malto ve. 
tisilarente è--quella. di Casone: il maggiore, 
detto da ©Orasio perciù incompius. ; e non 
effendowi some , heoia i moderaì anciquarj 
da dugento anni .in quà betresceta per queb 
la di Scaeca, ha doruto effer cause dell’ er- 
sore. Ma non dosettero questi arditi , ed .in- 
considerazi Nomeneciateri Paavinio , .. Fulvié 
Orsini, Apostini, ed: aleri. rifettere , che un 
s un Cineiglier di Nesone, un. ap. 
| prevatorè. di. un parrialilio nen peterte» meri. 
‘tare statue Gialla posterità: appena dopo morto, 
©r quella trovata: a Pompei., ba daruro offer 
anteriore: a’ tempi di Tiro. Dinqse.non può 
° Sppartenere- a Seneca morso poss prima. bia 
‘da effer o dui: Secchio Csione:, come -ho:dar-- 
to, ovveramente di Pompeo , alle undulte. 
del quale ha molta vaffiumiglisaza:,se aop che 
melle monete appàrisce più. giovene:; e. meno: 
Giimagtato .- Forh GirdvWUf., 0. 
‘i Mo, no Bipriosefa cchià.:stima 0fe)a . 
so De sentire doje baja REA TIE TTI 
sì Be no licea-scorette, no .boffone ,. . 
ss Sh e Arzeneca,; che ‘Tultio, che Piatone.# 
Aveente ; aspro; amaro. o... .. a 
ft10 , «140, "adurto, brusigioe made pia , dieni 





i chi fagge a tutta scappatt. Fan . , 
» A cchillosrza la rip che eg le: piglia; 

driuia , ardore ; sete. = x 

Atraggia, rabbia . : 

Artagamare, ricamato; È etimologia di queste 
voce è da vedessi nella dissertazione di .F. 
M, F. ou. i pregi della Lingua Napoletana... 

Arraganito, in vece di origanato. In senso n3- 
turale vuok‘dire tizzo in nero ,. giacchè l'ac. 
"qua: di Origano, o-come noi. diciamo di ere- 

. here: , setve ® riavigorit ilk-eglor nero. Si 
vrasferisce: a dinotat an aamo afflitto de dis- 
grazie, che si dice anche « ao. 

Ariagliare, rapghiare, il che sebben dicasi dell’ - 
ssiio, dicesi pur talvolta -per sarcasmo dì. 

.. qualche gattiro cantore; od oratore w . 

Atrammarse. Voce. comerta. dell’ arrinzerse spa- 

:- guuola., e dinota: lo ssesso di appoggiarsi , 

. curvarsi.. E° bggi disueata.ia.tal senso, ma 

-‘8’‘adopra ‘a:dinetar quel legame, che si. dà a 
forza di fuoco, e rame liquefatto- a. due pezzi 
di ferro, o d°altri mectalli: e quando uaa viran- 
da preade il colore, e °l sapor del rame, -per- 

»lthè. precperasa in qualche casseruola di tal me- 
.22ilo distagnara. Li usò .il Cortese. Cert Cant. 
Elise bky. . t. 

| s:S0 puregneno, ee mmestago, e’ s'arram- 

CI, meno. &* . 

Arranca e fuje ,. Udmo vile , che non fa altra, 

— cht-ticercla-spada , e poi fuggire. Cort. Micc. 

Passi Cant. I. st. 27. l i 
7 2° siete da. ese + Oh Reè de-li. valiente, 
**. Sy: Fibte. meje:autro, che n'asranca, c fuje. ®" 
i Arrancase, camminare stentatamente , come i zape 
- © BS'+ arsiacciii , v. soppo. Viene dallo ‘pagnuse 
+ ®- 


Anima 
* de 


tana 


A_R R 41 
lo, e dinots caver fuori. . Sì dice propria- 
mente della spada , quando si caccia fo» 
dero. Cort. Vajass. Cam, W. st. 27. 

» Ca sta spataè èrreggiata, e son garranca.® 
Val anche far asto di'voler pescuotere , o dè 
stender le mani.per.bartete , 0 ferite. Fss, 
» Ccà dgediste. nne D'attemo_arrancete. 
| » MIE serrecthie<a barciste gente. 
| Dinési dunque @ un timido, che fe del bres 
mo, € talora # insolente.,..ma se gli si mo- 
eurino un po i denti , ’ n raceomatde subito 


con male arti ", aUrni . Rap- 
pe nenichos | rughe per nostro Dialetto. ’ 
ss Chisto delece 2 catretà, ed a scola, 
ni Ca la femmena È becchia quean'arcappi < 
1 Chisto desea. vedeano no malate , 
- ,» Tu staîzaie buono, quanno sì ssanato, * 
al anche, rendor pieno di rughe, mbbare , Ve 
ncrespare:, aggricciolare. . 

Arrafflare , scostare , allontanare .. “Fosse dallo 
spagnuolo arrasttar » che diacta trascizare , 
ed anche ziras in. là. Mico Pass: Cante Ve 
Slo 29... 

» ha quile ‘n0 le voze ; e e scroll 
sm Gmme sc foffe stato ‘n’assafioo. ® 

Arrallo , Discosso, lontano. Cort. Micc. Pasto 
Cgat. VI. St. 19. 

» L'una è montagna, dov’ è tanto poli; s 
» L”autsa no scuoglio, che sta poco asraflo. # 

Artalfo sia, Ros sia s sie lungi da noi, si 
| prende pure per uns cosa orribile, e di spa- 
. YeRto i scossiiponde all” aperrunceni dii ,04Ì 

+ BA A Deus 


4% fs RR Li 

— Dans avsrsat,tà al prifiscini dellatini, Tin 
2 Cord. di ’ : ' 2; 

Ù ‘ quana” 20 sagnolciave fe 
i- = Spiretava, - - . 
1 » Pe be Cocea mia, » j 
.  ». Taato bello e tedive è., 
so .Ga vredive:, 2 . DE ù p' 
” Ch' io moceva ( sesalfo sin a n | 
‘ deera vuoglie s ravvolgimento, furto , selledlto ili 


briga ,. ma con indicenta , di «qualche  cood 
. onde wvengane male &c. da api@lar ; il capasi 
ro, ed civ, mando a rovina: da-che efea 
.— 0 l'arnavogliaze proprierà. distintiva 
si'Imbraglioni ,. pref de' 
> nè fede, cn deflì. neppur caparra alcuna. ff 
vale, nè v”è sicurezza, che tenga, 
Arrevogliacnesero . E' un nome corrotte di er 
ravoglia quasumus . -Si finge deserte un’ orazio 
ne di Breviario, che comincialte così; sicco: 
me molte cominciano con una parola ,. € 
sufliegue il Quasumus, come Tribik 
.Conorde; quasumes ‘ec. e dinota una .cosa 









-. mo:Mo che nce .simmo addoses abbrevisntan 
» Co n’arravoglia cuosemo sto lotage ..-@ 
Val anche an furto., come: Ha fatto no»bell 
arriirogliacuosemo , ha commesso un ini fur 
Attavogliare . Revvolgere. Dinota anche prendi 
sutto in un fascio senza scelia ve .senza digginì 
Giane per solo bisogno, o premura di far pressa 
Onde paffa infine a dinotare di fer male, è p 
sta. Si direbbe di un Prace che ha grrevag 
- 1 Puffizio, le messa cc. se l'ha detta con 
indecense sollecituttine , e.ssitando molte pa 

: sale, ® Vai anche giunere, iagenagre è | 
. 20, 








- 


a AOROROO 43 

Arre, vote da'incitar 1 asino af cammino, e 
per derisoria metafora dicesi ad tom-poltrone, 

| ed ignorante, E* grssiusi, è degne a propo. 


‘sito di esser lecca una gatita dun ‘vivente. 


letggsato contro d'am cotài, it di ewicegnome 
ha uma tal metrittsininnrenionzn. | =, - 
Arrecattare , vogiare 4 prova, ed emulazione. Fai, 
,, E bedeano farlere, e bregmariae: 

-, Arrecateere: 60 ‘boca artancara .- | - 


arreeignare s'agghiatere pel fredto. Tiorb. Cord, 


I. Son. 4. . 
»° di Gente per to friddo ‘arrecognare, * 
‘ Weil anche sapprintirsi, timagrirsi. Da 
Arreceteare Talvolta dinota dat riceno, dar ses 
“sio : e quindi si vrasferioce aignificare il 
gquierarsi, ol ander ‘a dormire. ta scnio di 
quietarsi. Fees. Cane. IMNl.<sti 530 . 
so Goffredo ‘lo ecommianna, e 0° arrecette. 
Talvolea dinota il prescrivere . che fanno è 
tredici co”loro Recipe . Si trasferisce anche a 
dinotare il morire, e 'l-prentere sugto , spe- 
* zialmente ‘eonjugale , se.'io fatti -non faffe 
ctu gi ta figlicna. imende 
nicciuole, arrecettata figltarza , i De 
do di averla giù maticeta. & Wal pure trover, 
‘è dar ricetto , prender sonno. 
Arrecogliese, raccogliere , esigere 
Atrecojà , ‘tfovar reguie , calzit , 
Arreccommantnizyà , faccomandatione . 
Artecrejate , è arretriaze, -ristorare . 
Asrecguovote, raccolho . i 
Arremettere , rimettere, scorre uo per arbitro iz 
qualche pisto. . * o i 
Arremorchiase , ragrtar idiente, unirsi» Fat. 
» Ch'isso-dicette;vh' cllbae” amimatta sporchi 


\ 


PA ” # 


4 


sé. ARR l 
» Ccà tutt’ Afreca, ed Asîie s"arremorchia; 
A:temmedejà , rimediare, procacciarsi qualche. 
s4, accomedarsi al meglio che si può . ; + 
Arrepiezza, cd arrepezzàmicnto , setsep 
| qccomngdo | mal rimedio. © — 
Arscpezzare, sesanpare , sifaura. 
Arrepall., erricchirsi, onde x 
Arrepoluto, rimesso in buono stato, che Ba: 
s0 da se la malesuada miseria... TO) 
Atreposare , riposare, sedere., dormire ». fai 
poltrone, i . 
Arrequaquigliare. Ritirarsi nella proggia n 
chiglia, Vedi squaquigliare. Si è cata, 
sta energica vose per concludere in. 
. con ella la lunga filastrocca della “fine 
nostre latere... nelle quali ben lontagi. 
dal maeditgo e semplicifame antico W. 
ci umiliamo , prosterniamo, facciamo. inc 
‘ oflequj, rispetti, e nom la fini 
Quaoto sarchbe da. desiderarmi e da- fia 
. che si gobilicafe , e.si.rendelo generale I” 
- di'ela , e si potelle cogcluder presto 
dettera con dire: & mi arreguainii lio. IF 
Cesi ci applagdirebbero , perchè hanno . ell 
ancora la frase rentrer dans sa - coquille, 4; 
presane l' immagine, a quaato parci,, dalle Lt; 
mache. # a MEET 
Arcesedejà , ressetegre s farsi la barba, pritinaro 















ws 


s, ripulirsi., inuolare ,. portarsgia... i è 
Arresenato, e arresenuto , ammiserita + - ... 
Arressaso , rissoso, litigante . -  d. 
Arreto , dietro, up? altra. volia.. 4 


Arretoculo., e arretonculo , sinculando.. .. 
Atretesone:, asyerb, all indistro 00 * o. 
Asretecare , dar indio, rinculare. Fas __ 


A ER 45° 
‘3, Precoraie de fremmì li Pertitane, 
® ,, CH° accommenciaieno a ghire arterecanno. 
ventare. asigare eccessivamente fino a cre- 
}pere . Dallo spagnuolo Reyenrar , che dinota 
stesso. -# Val anclie diventare, e srilar 
‘si P anima, come’ suol dirsi, faticar senza 
, alcuna discrezione’, come, d'arreventaje l’anema 
sea, fesicò moltissimo’ ,° d stentò bene quel 
boccon di pane. 
evotà, rivwoltare , porre sossoprit . 
ezzato , ritto, ìl che dicesi in senso‘osceno, 
‘come i Greci dicevan' di Bacto Ortio, di 
‘Prispo &c. Fasano l'usd fn sènso di alzato in 
slo . 
» Ma- cchiù de tutte stà garzapelluto 
» Raimuano, e cco la sferra va strcezzara. 
Mrezzato , arreggiuto, ed arrozzato , arruginico . 
ko, 9. p. Errico. 
e, appoggiare. È 
re, rubare: anrobba. galline, mantello . 
\tocchiare , rubare , carpire, portar via di so;- 
pino , far fascio di qualche cosa per menarla 
"via, involare; Quasi si voleffe dire, tirare, 
é portar via con un rocchio, Cioè con un dd 
stose di nervo ,- ed a forma di nacino. Tiord. 
Cord. IV, . Son. 32%, 3 
» E uno na caudarelia , e mo | Parrocchia 
contola, no treppete, c na secchia ® 
Lronchiare ° Aggrintire, asccorciare , rannicchia- 
re , increspare . Sì dice propriamente delle car- 
o ni, _cuoja , «0 altro meflo al fuoco , che':si 
' restringa. Si crasferisce-a dinorare ” impicco- 
| dirsi, 0 ilfarsi indiztro. Pare che dal corru- 
| gare latino debba rratsi F_etimologia . Om. 
I Cast, VI, Li 
L) 


I 4 


# ARR 
* s°Li Grigce mo, cheghieyano ssrogabjamen 
. ge Pe no dare sv'azantg a li oncma 
ss Stamgaicno na -buscia tagno pe tt 
so Ca veretà eta gente non anne dicegigrgo 
ss E 6° una pe golìo na vora.ll' anse ._ 
+ Le- scappa, non va maje segza cosgis 
ss E dde sta rrazza po tanto descuos 
. — »» S'è ppopolato lo pajese nunesp, ® 
Arrore, errore , in-pl. azsure, errerio 1... 0 
AFOSSULO |, @I/OSSILO a, IUMAMIOTGLO. è affinad 
debiti + e u ’ . v.° > a 0.00 
Atrotare, dar doppio tamento , metter 
una ruota, e dicesi delle carozae, quana 
graziaramente « metton sotto qualche . 
non che de' fezri, quando si 9 ì 
* sulle mole.di pietra &c. Fas. _.. . 
» Ccossì pparlava chesta, e la fortuna 
» Ppe l’arrotare avca corza la posta. —, 
Artusto, arrosto, . LA 
Asta, pi. asche.,, schiegge, legni spaccati 24 
‘di faoca anzi che d° altro . Fas \ 
- s Rotte all'esme scioccaieno ppe mme 
» Ll' asche, € rrestaieno comm'a teorce 
A scapezza cuollo, a rempicolle , in fusig, 



















Re 












fretta estrgga. è >» a ar 
Ascella , ball Fas. | "00 

» Esce uno, che, pprezzaie tante. la; palla 

sì Ma la formica more ’n mettè. | ascella. 
Ascevolire. Si dice aoche asciovelire , 224640) 
svenire , per desiderio, 0 per dolcezza » SC 
che venga dall'Italiano affievolire + 0 inf 
re, ‘che otiginatiamenzo è dal latino deli 
In fatti cia ugual sensa si dice nel 
Dialetto aagavolzio .,.c addebolbto , Colt... 
Pass. Cant. II1.:Ss. 36. se. Io" 







« Trovare , rinvenire. -E' cortoisp:da 
* amitg avuliere che dino egualmeme ib 


aida Mariglianella cafl a Cosoria 

»-- ,Aeciendiintn se: pò'cehiù bella femmena. 

«Giuct, Cant. VI. St. 13 . 

| Si vale trovalmo scigue , eddò te vuote, 

| niNarasce-a mmegliara. pettutto fo moftnedi 

hecio ,: ussivolo, noto. uecello nosturno , Asimble 

\ alla civetta, timido, di corta vista, e ch'alza 
due penne sulla vesta, .come due cornicelle . 

» Diet d’un-babbuino, @ ‘di chi ia*qualche 

| occasione, in cuni ‘bisognerebbe ‘Mpestrat pron. 

N sezza, e vivacità di spirito, si emarrivce, e 
testa come un ‘minchiose. Quindi il Fasano : 

| 35°" vedè fitgèihmo; parze ognuno n'ascie. 

È 6, GAL corno cavssne anto, e n'autro vascio. 
#Biocehè dicesi di ghi va prigione, da- che ussn- 
Goes bimi di prender il reo per la cintola de 

| calzoni ppedon. *thparsi. (più : usa parte deli’ 

FE. dee. nad ‘alter più: d "o. 


'isciocatascio , "fucciole . 

Nacinetave ;- ascitpure: prender cosa, aver che far 
con dona. $' asciustaje na lampa , si irecantò 
ur bicchier di vino. A | 

dniattarutte, cpireto. devo del :Fasano a‘Fian- 

"così quai besitori:forti di vino, 

e, Sippare ;ipartar via, tirar profitto. 

, Viene dallo Spagiriolo sacer , chie dimota lo 

. itteffo. # è, . 

kemuso , asmatico dà > > 

Atima , asma, dffenno cen delor di petto. | O 

1-0 Aasermpio, esempio; ec Quel bore 

3.10, che coll’ esemplare avanti si dà ai “ragoazi 

se : . per 


‘ ASSO | i 4Y 
1 sblitren:ca’ascleroleggo pè Micco , difdicro,# 


é 


i 


| ed 
i 


4 


A © SS. 
ur iggitare il bupn: earattase , c. eciogliai la 
mago a scrivere. - ‘3% 
Asca , ed asino, È chi non caenesce quesso pa 
zientissimo animale? da sen, Zuoro , ed.ar- 
cibuono , «he nel nostro enfatico ; dialer di. 
ciam pure diece vote Buono , e dulibo coli iche- 
se X., per dire, od intender una bestia, ua 
gran minchione , € più scibperato, 

* Asseacarei , prender . servizio nella milizia . E'. vo» 
ce tutta degli Spagnuoli , che dicono Assenteg 
lo scrivere, © sia situare qualche nome ia. ua 
libro di registro .-Quer. Lib. VI. 

» Che ppe ttrenza Cartine, e RO pentito 
» ‘Li poverielle s° etano adenzate. * a 

Aserzetà , esercitare. . 

‘ Asilejo, ed asilio, esilio : .t 
Adisa. Prezzo stabilita per iegge è somstibili - 
Viene gialla voce Francese assise, Che ;dipota 
eneraimente quala s 0 prapamaliià 
Sono note le Mt Re di. ‘Greuziom 
ame ! ma tra noi ha.il senso li ga.e_per- 

* ticolare delle Leggi sul prezzo de eri * 

‘. Fasano. 

» O gente bella ,-0 gente fora aflica: 
. Cioè lontane dalle. visende del mondo,;e dal- 
le sue pravezze, 

Astojare , asciugare. nettara, v. stojare . Fas. 

» E lo Cielo; e la Terre, nsammoraje , 


»» Quasnno le ‘belle acelle s aprojsje > s. 
Astotare, smorzgre, 


Astola., v. matassa. — 
Assajo, seggio, prova . «. —. 
A ssingo fiddo, appentatamente - 
Assarpa:c , ed ‘assaspà, aliare-,. rubare ; CON2IO, 
«Faggi v. sbignare , ellippate. Assarpaje li 
puon- 


"3 


_ 


-» 


A $ $ 


puonte, si chiuse, si salvò’ colla fuga, mera. 


ra picsa da’ castelti, che a precluder |’ ine 


‘ gresso a nemici, alzan i poati , e si pongono. 


in difesa. Assarpaje lo fierso, fuggì, mettfo- 
ra presa dal valpar delle navi nel tirar su 
PF ancora. < 


| Assaut, ed assaotà, dicesi pur assavotà, assel- 


) 


Î 


‘ tare, Onde. 
Assauro , ed assaveto , esselio. 
Asciatare, effiasare, familiarizzare , divenir tutt* 
uno con qualche persona. Fas. 
so La neolenza ‘s craasciatata aesaie co gnuie 
sordate. 


° Assecoja, cd assequie , ‘esegue. 

. Assemegliare, assomigkere . 

Assettare , sedere. SE 

 Assiesto, «datiato, a proposito, célpo, incontre, 


‘occasione . Fas. sh béllo assiesto ! 
Assimmeto, da parte, separatamente + 
Assommere, risalir dal fondo, uscir fuori. Dicesi 

di chi vien a galla dopo andato a fonde d° 
acqua . Vedesi ‘chiara |’ origine dal Latino 
ed surtimum. Corr. Ros. dit. I sc. 3. . 
» Che .quanro cchiù le cride ncaforchiare , 
» Cchiù le vàde assommare, € scie fore 
,» Tossa; Rogua, ed Ammore. & 
Aspro, sorta di moneta turca . Fas... . 
» E le boglio a-etre aspre li’uno dare. 
Aetejà , invidiere. ” n 

Astreco , astraco , € lastreco, solare; astrico < 
Assordejo ,-e assordio , esordio. 

Assurtemiento, e -asciartemiento, essorflimentò , 
scelta , da assortire , 0 asciortite, Y. accapera 


: Assozz:re, dssocciare, sporcare » l 
— Assurpare, usurpare, Y. accopata. a 


Dix.Nap.T.I. C Ar 


tI 


so. TT 

Attaccaglia, ligaccia . 

Attaccaticcio , che facilmente si attacca ; innamo- . 
ratello , seccante, . ' 

Atta d’oje! esclamazione da sareare:! Ken! sb- 

» biam pur arse de nico! Bc. che pur da arre 
per sere, o per «Fra trar si può. . 

Attallare. Arrestarsi ; c quiggi paffla a dinotar. 
spaventare , far gelare il sangue . Niene dalla 
voce spagnuola Misjer , che dinata lo steflo . 
Ciucc. Cant. XIV: . , . 

sr + è + 0 è 0 9.0 + è è SE vedevano . 
» Co tre pparme de coda, e.s'attaffavano, È 

Attassato , s:upefatto . Dicesi pur delle uova 
mezzocotte , O simili vivande, e delle pesto 
Je, che cessan di bollire , per mancanza di 
fuoco , 0 per acqua fredda rifusaci. E' noto 
l’effetto del tallo, erba conosciutiffima pel quo 
potente veleno, onde è che pittato nell’acque 
ammazza i pesci, cominciando dall’ indurre 
un torpore graviflimo, ch’indi diventa ferale, 
donde la metafora . Fas. - 

ss Veddelo , canoscielo; uh si attaffaro! 
. 1» O vista, o.canoscenza, O gran peccaso! 

Attaveio, ed Attavio; n. p. Osssvio. 

Aterno , eterno , di lunga durata. 

ditemo, pento, momento: nac u’attemo , ia #s 
batter d° occhi . A 

Attenvere, hadare , esegnire 

° Attentare, ed attantarc, castare, offerwar tastagi 
do. Fas. e a 

an E bascio, e.co na mano dintro attenta, 
» Li'autra. ppe ggrida alo turco--appresenta, 

Aestentuto, annerito; quasi tinto di mero. Sango 
atteniuto, val cazsivo sangne, avendo perduto 
quel ‘sio natural subicondo . 


EE , . Ato 


À& TT si 
Atterraze: -sepéllire ». Dal Francèse enterrer. Non 
-ha “questa voce, il -senso. della eonsimile £t2- 
‘biana , che digota gester in terra; ma significa 
. oeicamente il seppellire . Cort. Ros. du. Al 
Se. nit, 
. n rPDuic -garote ha chi se neora, 
c ’ » Duîe gusre da stordire, 
ss Chi l'ha provate schitto lo po dire: . 
DL «uno la primma notte, 
» Che la -mogliera afferra ; 
sl autro quanno l’a:rerra. # 
Attiemo , intento , dicesi anche aciento. 


Astillato , proprio nel vestire, dicesi de' nostri Ga- 


pimedi , 
Aetizzare dicesi dell’ unir, ed ‘acceraar î tizzoni, 
perchè -rigigli «l' iMenguidita , o languente 
amma ; © per: metafora irritare  qualcheduno 
contre altri. 


. | Atrtonnare, mormorare , intaccer la stime di al- 


eis 


CHRO ) dicesi qpsì della stessa magiera che gel- - 
lo stesso senso diciamo sforfecare-, quasi che 
si tagli adosso d'akri, e si ritagli la veste, 

© %l mantello testo che gli si renda corto , e 

rotondato - Fas. 
vo Ora ccà quarina stea d° aggente chino, 
so ,, Ppe lo peccato sujo ,'Riaardy attonna.. 
Attone, ottohe.. 
Attoppare , surare, ioagliere ; . Fas. 

‘ 2» Quanto attoppa ; tanto etterra. 
Attoppato , colto in qualche fallo » disgrazia &c. 
ditorre, n, pi Attore. 

A ctravicrzo , 4 traverso, controvoglia . 
Attrufo , ctsobre 
dArruazo', dronza, da Apia , 4e$ vocalius inter 


» emnia metalla, ‘dice S.Girol., e perchè tocca» . 
C 2 to 


» A 


* UN si 
40 rénde.un fragoroso rimbombo diri come 
tuono ( qui non sì nomina come lavorato 
‘in macchine, e di barbaro -uso, come i can 
nonìi, l'antico toro di-Falaride , il ponte di 
Salmoneo. Quindi il nome di quell’ orrido 
Ciclope, valido ministro deti’ Etnea facina , 
ch’ aiutava il sudicio e $ffumigato Zoppo Die 
ad -impastar i tuoni, ed a martellar ,e-tem- 
prer le saette ,-ed i Tulmini per Giove. 

Aucelleja, vagare, andare scorrendo di quà , e 
di là , per lo p@ù incerto per piacere, 0 per 
andar facendo ilvaghiggino, e verzeggian den- 
me: metafora tratta dal vaga» degli ucccle 
li, che svolazzan sempre senza regola, e do- 
ve lor più aggradi. 

Auciello, uccello; in gorgo val ib pivolo da 

‘ piaotar uomini: quindi il diminutivo Aa@l- 
luzzo, e "| peggiorativo Aucellazzo. Auciello 
de malagurejo diciam un uomo, che reca sem 

“ pre .castive notizie, nè fa chg cattivi progno- 

. stioi. 

Aurenale, ed :aorinaro, orisele : LL' surenale 
deli* vuommene, cioè Ze donne , e non occorre 
dirne il perché. . 

Ausolejà, aosoleji , ed ausoliate, scer « sentire 
porger orecchio. Fas. 
», Arminia ausolejava a ccann’apesta, - 

Autamura, Altemura, Città del Regno : Patua= 
tato d'Autamura , val rozzo, ostinato; gotico, 

. gettinace nel suo pensiere, e chme pur dicesì 
corale ; presso d’Orazio, cemacen: propositi vi- 

o IUM. i . 

Aupiantar pignatella , barbaro lstigismo dette 
© per unione, tregua, pace, un convito in co- 
A cd . lle 


i 
| 


I 


Ah 2 Z: . s3 
Vasi, di asvole rotonda, o di curata, razzi 
monio Sec. 

Autezza , altezza, da 

| Auso, cd avoso , alto. ' - 

Auscio, dusso , noto ligne: per fa sua drenzo " 
e bal. colore . 

Wuzare , ed avotare: ° Altare Auzare lo fierro,. 
vale tirar. l ancora, o sim partire. ll Cortese 
dopa aver narrata la ftrage , e la distruzione 
di Troja ; séggiunge questa gioecifima critica 
delle lodi dave ad Enca ( Micce. Pass. Caan 
LI, So 1.) 

» E-quagno Enea. piatuso d' isso stiffo- 
» Jo fierro auzaje, perzò piactto è dirtod: 


| Azzsro , acciajo . 





Azzagparese, lordersi di. fango, infangarsi » 
Azzarrarare, sporcar di loto, © simile: dicesi 

, prepriamente detle gonne, delle sottane, ‘cap 
potti, e simili abiti talari o . 


 Az2eccarese, evvicinarsi, unirsì. 


AMazeccolare. ; ,artampicîrea, 
dtzellente , eccellenie ,, otsimo, onde . 


 Azzellenzia, ed azzellenzeia P eccellenza ,° titolo» 


pur di nobiltà... 


— Azzennare, cenare, far segno cogli occhi . 


Azzertanme ,- accertare, assicurare . Fus. ; 
. — »» Ca-no lacchejo nce l’azzertaje volanno.: 
Azzttara, corsoto da & cesere., 0’) resto. 


| Mpzettà, accusare, ricevere, approvare, conferà 
I IRGIE è ° 
° Azzimmare , levar. il pilo del. panne , termine 


tecnico ; rifbare , 


| Asd, acciò, perciò : “qua d'azzd , vale uno 


| 


di valore, e degno di considerazione: così. put” 
dezso:d' alsze ‘cose sempre sarà-in-segso di Pa 
3 


riserve, 


n BAG 
«lievo , d' importat za. Ciucc. Cont, 7. St. 4. 
”». Da li ciucce d’azzò nz) a li verellle , 
Fas. “Cant. 2. St. 17. 
.» -Essa sapia, e d° aniò. vo Qin prove 
‘ »» Ppe le ssarvgro, @ * 
Azzuppare , èaquppare, bagnare » v. nfoanere . 


è Di ullai i 
Corri ' 3 
jp 


Abbalucco , sciopsronre, forse da Metis 7° le 
cuna da che "l barcamenarsi è d'entrambi : 
© da Andata, il membro virile”, detto - perciò 

‘dè Toscask il ciondolo è‘. 

Babbeleno , zx impotente , soprannocse te: 
da us erce .di til some de sesoli peli sp- 
punto :per un tal motivo. < 

Babboino , stupido , ed uom d infette: - 

e da nulla: in pl babboùre', e. bibbuine nai 
pur. danari. 

Baffe, ed in peggiorativo baffane, mostacti, 

Baggianaria, , vanagionia 3 vankrà di ‘abbigilianet 
to da e 

Baggiana , donna piena di vanità; che sì pia 
e pregia ì suc paratufe, € bellezze , age? * 

Baja. Luogo notiffimo ne contorni di Napo: 


un tempo! delizià de’ Romani. , ‘oggi pi 










d' aria' pestifera , e strage de’ suoi pochi a 
 ‘uatori per sola nostra trascaràpine ,< Che 4 
gloria dell’attuale governo il far finire: Quiîn- 
di c°7 mal aria & Baja , ‘in venso ttrstato di.- 
nota il tempo non esser propizio s ‘ed opperttho » 
ei disegho:; e talvoife bipnifica “esser ralunb' K > 

val umot , Ciac. Cane. VI. St. 1. 
1 Vedcano', ca materie nic° età: a-Baja , - 


pi i so Se 


è’ 
.BA N 5 1 
‘Ji Mu squiste)aja , e ffige no zampillo. #. 
Val anche duffa, derisione ; onde il ptev. ire 
a ffa la bafz a le cciaole, cheval marire, esser 
Impiccaso . ue 
Bajzlardo , cognome: corrotte: del famoso mago 
+ Pietro Riygliozio Saleraitano » di cui: tancso siè 
; ne’secoli scarsi cicalato. . 
‘| Bellavinola, Sellerina, dicesi talora per infamia:, 
| ed ingiuria a donna portata "soverchiamaente 
| + pet la vita allegra; 
‘ Balle, e valle, valse, Fas. | ‘ 
» E- ppe sta hoinria, cche ;bglie ppemmille 
» Chiare chiare le ppasso affè te anotre. 
: Ballame. Cascagne bollite, Dul Laino Pualssni . 
* Ciucc. Cana XIII Dx... ° . 
| + +» (Che, pe gabbà. lo quocro , lo vollette, 
| ss Comma bballana:, dint a na candaca. 
} L'Etimologia è dal greco v. la differtazione 
-* sulla Bellezzervaddene della: Lengua Napetetans 
di F. M. F. ° ro 
Falinuiino , sorta d' abito “virile quasi telare-, 
e simile all’altro detto Corecugno , da AaNkiv 
* avdpaadiiteram il porrem sradurre il cuoprom- 
mo, 0 da Bsyaresor ; simile vedipexy > donde la 
, Podeja nostra, da che giugae fin a'talloni, 
a con altro nome Sepysserra eodyra , abiso per 
tener caldo , all'uso di tadica Francescana . 
Bammino , dambimo, dicesi per ironia a qualche 
' classfco birbo . | 
, Benna, desto, fianco, parte, canto : dall’avotra 
‘benna, dell'altra parte... / 
| Banno, ordine di qualche magistrato , che- si 
pubblica osdinariamonte ‘da’ Trombetti , © éi 
*affigge scritto ne*woliti luoghi,e più frequen- 
È eaci della Città ; da Aes, Rex, Doll anti- 
_ . C 4 co 


} 


U BAR 
eo dialetto Ttalisno, quasi dicessesi orfige 
Reale. Il I 
Baggico » balsdno, dicesi di cavallo maechiaco 


anco . 

Basattaria, sivenderia ,, da 

Basatziere , sivendisore , 0 chi cambiti cosa per 
cosa per lo più senza, 0 con poco danaro. 

Barchetto , pelthetto da teatro, o simile; wpaers 
chesto.. ì 

Rarcone, balcone, ed un certo gonfiore negli.ce- 
chi per lo più cagionato da qualche pugno . 
In questa toce la. B non si cambia in.V, per 
chè mategebbe significato , valendo allora ns 

sa. barca , una Barcaccia ,- oltre di che da 

moi affatto non le si dà tal suono. . 

.° Bardascio, giovanetto., talora. di poco: plausibili 
costumi , sE 

Bacteciello , Asrgello , sgherso. ° 

Barrecchia., picciol barile , v. varrecchia. , eos 


netta. 

Balictta s Città. del nostro no, in Paglia? 
donde perchè non mai vere ,'© leali a questa 
Capitale giugnetr le- nozizie dell’ assedio. di 
Vicana ne*secoli passati occorso, macque il 
detta di. Nova de Barletta, gui alluse il Fas. 

ss Votria cche ffoffe nova de Barletta 
x. Chesta, ch'io. porto, aimmè.!no bera., e 
se schietta. . 

Marone , titolo di signoria. e LirBante. "N cast 
de Barone, val 4 quel che si desidera, allux 

. dendosi a’ commodi, e piaceri, che in.casa di 
ua, Signore si possono avere. Eas. 4 

m Gocchiste, ed autre ammice, aggente Bone, 
s..Songo arrevara a ccasu do Barone. , 
Marsuffa, confusione, battaglia , confust. axxaffe! 


- Pero, 


i 


| 


D' 


KoTo 57 
menti-, farto., imbrogtiv::-oade fe baretfa, val ” 


rubare, e fuggire, pesenr nel torbido ; cercar: 
l'occasione’ di twwbolenze. per trarne ‘vantaggio .- 
Barasmo, e baozamo, balsamo. . 
Bascio, e vascio, Dasso, stanza in pian' terre» 
no , Fia abitata: più balla parte del popolo, 


Basciajola,. v. vasciajola, cavajola, pettegola .- 

Barzelletta , zrorto , «scherzo arguto v.-scafola + 
Battaglio ,. diecai il bartoechio della-campana-:’ 
per metafora il nostro ciondolo , onde Fasano 
ricordat dall''O4ore.a Clorinda , che pen-- 


.sava di aadar di notte a ritrovar Tancredi: 


. ss Donca.tu-non ce frie cchiù ddefferenzia 
sn Da na femmena bona a-0a-pottana ; 


4 


sE bueiede nota cchillo ghi 'opresenzià, > 


»» Azzò te dia battaglio a ssa Campana. 
Mattaglini. Festa de li Bataglini-, procefficae 


nottuena coR immensa profusione: di cera , . 


che si faceva in. onere del'a-Vergine- nostra 
- Signora; e. più particolarmente della sua Con-- 
cezione., la- sera de’. 131 Agosto; poi -dismes= 
sa:sotto il.saggio governo. del Re Carlo , e 
. sonwertitane la spesa in-caritatevoli usì .- 
- L' erigipe della Festa... c-del nome si ha da 
Giulio. Cere Capaccio, che nel suo Fors- 
| siiero' pag, 616: ne fa- Tunga-narsativa.. la. 
- senso traslato si adopeta per dinotare use’ 
. gran luminarie +-Ciucc. Cant. X. So 1. . 
go Che ll’ avea-lo catruucciolo affittato, 
» Pe ffa la Festa de li Battagline. #0 
Hittaglione, numero: di truppe , corpo .di eirca: 
790,0 1000. soldati, quudi,.a bastaglione , 
val in gran quanti. —» , 0 
Bavuglie,:ferufzoi deallo  a0bha ag Fate. i, 


é ® 


s, Ma 


- dt 


ST BB A Z ” 
; Mu: stiato-to bavuglio ..e stecthis: fax... 
Batallarro, Varsssarro , e. Sarto, n. p. Pultassarnro. 
Baztro . Voce usata del Basile nell -Eclage III 
Ora è fuor di usa . E' di origine Araba, chy 
così chiamano le piaze del Mercaso IU Basile” 
I’ adopera per dinotare le bortegho di comun. 
stibili, else in questi luoghi di merca stin- 
contrasio , - - ‘ -» 
» Da puro lo portante a le ganafie, 
» Va pe mazzecatorie , e basate, . 
s» Ch'all'utemo dell' ureme 
»» Te vene n’ appeteozia. . 
Noi siamo persuasi ; che quesre veci Ar 
mon sisno paffate nel rtostro Dialetto; nè nel- 
la dimora che gli Arabi fecero nei sono , e 
decimo secolo in Pozzabti , ed altri Inoghi 
della Campania Felice , nè in occasiore delle 
milizie condotte da ’Federigo H. per neceffisb 
di resistere con pento a lui più fidaca alle 
scomuniche Papali :;- ma vengono unicamente 
‘dal vasto hAumero de mostri concittadini , che 
dal tempo di Carlo V. in poi sono stati farti 
schiavi , e che dopo fungo tempo tiscattati 
hanno ittrodotta , c’ fatta correr tral pepolo 
qualche voce Arîba da effi appresa, durante 
la schiavità . Bisogna nelle indagazioni etudite 
evitare il martvigiioso , e il-gicercato , se sì 
‘ vuol coglier del vero. # . o 
Bazzico, sorta di giuoco di carte. - 
Recariello, e vecariello, vicoletto , chiessuolo. 
Fas. ” 
n» Pe ddiato a becarielle stravestute . 
» Fanno la via:pe non trovare agpente. 
Bello, avv. con diligenza . Faz, tei 
» Fu la gràa ‘foga nola setto ‘piorettta; > * i 


, . 
_ BB N. sy 
+: A tincete scura. senza fa remmote:. . 
Belledifemo , Bellissimo , voce però affettata < 
Bellezzerudderie , e helleazetadene , e bellezza. 
» ‘’ tutene, delega: l 
Belluccia:, diminutivo d’ Zsebella, cioè, Zsabel- 
luccia ,s € scimta " Ù 
> Bemmenato , ortografia già amtiquata., oggi Fese 
venzio. 
Benaggia aguanno, interjezione , val Sca ablia 
quest anno) poffar it mando |... 
Bene. Dinota talvelte pel nostro Dialetto «h- 
bondarza, dovitia . Ciucc. Cane. I. St. 1. 
ss Tanto ch’ addb lo Sole eammenava 
. » Auto -benie, che Ciucce, non trovava. # 
Bene , per polito modo di dite nel mostro dia- 
lerto , talora vale il culo: Fss. SI 
>» Famme lo ppeo, cche ppuoie., t' aggio 
2 li bene 
»» A tte, Napdio, e Fralia, e tutta Franza. 
Bene proviso x letinismo imitato da una formo- 
“la giudiziaria mostrale, -dal: Mafgistrasp usata 
° ne” decreti, pve Bene provisum dicesi quando 
.talun -richiamatosi di quelche decreto di magi- 
strato inferiore , un superiore il conferma... 
Fas. l , 
» Vafrino, *n ch' assasvaie , ch*era Pagano, 
.s» Bene proviso , ‘dille ;i& ppaflaie noaate. 
Beneprazeto, permesso Regio , © di altro supg= 
riore , beneplacito , © | È'©. a 
.Bertiare. Parola tisusita . Dinota divertirsi 
mettere în barla. Dal Francese Berner , che 
- propriamente dinota divertirsi a quel giueca, 
che noi diciamo der la marta. 1 Latini la 
Chiamarono Sagatio dal Sagum, su cui si al- 
I Coe 22 


L°) | BLA 
sara it'sofferente.. Corn. Cosnt. Cast. PIT, 
, ult N . . È 

» E- ncrasionie «ognuno: magna; e:berna, . 
n Che de no Regno è fasta na taverga; ® 
Rertecillo, e. Wertecilio. Voce currotia. da Vene 
zicello, che deriva dal latino Mertex . E? i 
legno bucato , qhe.si pone ia punte.al fuss | 
“ per ritenere il fi'o, dar pesa, ed equilibies il 
detto. fuse. Cott- Germ Cant- F. St. 18. = 
sn È V uao, e-iauto po se, fa:allargato 
— » Pe se. pafare commia.bersecilig. #. 
Rertola , spezie. di bisacciotte=. - ché, si-ports a- 
tracallo .;-è, }a' vera pera-de*Latini , c'|] mem 
de’ Greci. Mus. Nap. Ecl, Vid.. 
» Ch'è tiempo d' allessize E 
» Le bertole pe flare sto viaggio .. 
Tiorb. Cord. JM . E 
» Tene janche doie zezzelle “°° 
1, E. le-ppuoie .tegere .mbraccia - 
NE » Comm’ a bestola, o-vesagcia .I& . |. 
Berva., belva , fiera. . . 
Besenterio . E parola corrotta, da, dissenteria ;. 
e dinota tra noi scioglimento di corpo per feto 
to. di grande. panza. Qui. lib. VIL: 
ss A cconca lo mmestea tale striverio.— 
»» Fece, che ghiero.tprce.a besegterio, 
Betta , Elisalozta n. p. v, Lisabetta,.. 
Biancs., spada .sfoderata -. Fas. 
ss Contra li Crestiane.ce.la bianca 
. «Rpe terafiggere Gristo n'autra vara ?: 
Bava, diede , pane, vel qual senso diciam ad* 
uno scaltrito: avè, magparo. pane. da cchiù ffore. 
Ma; e.9ì nossro Fasano... 0 . 
». Ma non vorria, che chi m'ha fatta schiave. 
n.0 na catena, po accossi mmafliccia, 
ii -» Mmne- 


HF on. a 
» Mmo decelfe; fiszliola aja troppi..bisva 
s, Magnata ppe sto.Muano, sfratta,.alliccia. e. 
| Bille, valle, complimento, cortusie .. Fas. . 
» E ppe cche e. scremmonia, € bille valle. 
s, Non fece., e ddifle la. sia micttennaate , 
Bisse , e bolo, cossuzione del fas. vis, & volo, 
che dicesi in facism Ecclesia. da. noi Cattolici. 
quaedo impalmasi.. Bes. sf i 
n S® Gerdippo, e Qgavardo, nossenite 
x» Ppe biffe, e bola, e mmaie se so gabbates 
Bobba, pozione di varj fagrelienti a veleno 
Boccere , o Vocciero. . agellajo'. Voce. lasciata. 
ci da' Francesi, che. dicono ZBascher. il macch 
laja . Era api è antiguara nel discorso ordi 
mario, c resta sulo negli atti giuridici: mo si 
conserva nel Dialetto Siciliano , “ed. anche- 
Pugliese. Cort. Vajass. Cant. II St. 12. * 
» A chille stritfe. comze la Veccera-, © 
» E torte le becine de, la strata E © 
Rallettino , cartella, licenza doganale ..0 simile 
su.di un.pezzo di carta : im ‘altyai luoghi” 
usasi su di.un pezzetto di piombo come. uga 
monetaccia. una. marca, eh: è signo di certe: 
esenzioni, | =, - | 
Bomma , Zomba;.dicesi per ischerzo agli erniosi 
(v..nsogna); e: per interjezione, od. esclama». 
zione. ia seotie Qualche, grande bugia. .., 
Rommespre soggi . uonvespro a MADR.Vespero:,.8%. 
luto. pomeridiano . i ou 
Bonafemmena. dicesi per ironia li puriane.. . 
nannata , emnata fertile peò la raccolia., è- 
regalo solito darsi a’ Vestoriui, giovani di locane- 
de. e sigli, derga pur Bonamano. | 
E aocora ,- val abbiam finito. Fas. 
se Po sodanno. la capo ile votaie, 


na 


.,_ B OR | 
* » E la vista le ‘disse: Boni nette! 
Bena notte, nostro detto di molto esteso signi. 
.ficato per i vas} incontri dove vien' usata”. 
| Così Fasano per dir, che gran cose si sartb» 
bero veduté , e' che gesta singolari Arparite 
avrebbe fatto, e'che & tutto sì sarebbe -«detul 
‘* soqquadro, canta: E \ 
». E fi ta ascisse fora, bonsMhotte , 
,, Che te farriffef STE 
Bonazza, ‘bBonaccia, detto della calma del mare, 
e. di persona placidffima, arcibuona. | 
Rone, vajnolo. rv. Inciole. Ì % 
Bonnì, Sxon dì, saluto martinale . 
Bonora nera. In vecee di dir nrtlore nera , cao- 
‘* me i Toscani dicono ZBeredenta în vecè di 
« maleditta’. Ciuce. Canto XII. se. a. 
3: A'sto fuoco da'tanno, ‘che nce stette * 
s» Chella bonbra nera de janara. ® 
Borda ; orlo, donde abbordare, gir « petto db 
‘. alcuno , inconsfare appostatamente.: Avverb, a 
. — la borda, inconsideratamente , alla carlona:, 
Borraccia , sorta d’ erba ,, e noto orricelio da 
“ vino per oso di viaggio. Scolaborracce diconeb 
ì Birrì, e gli ubbrraconi. i è 
Borrico, esito, da «ppixos ( domde cerramente È 
° «rri, saluro degno talora più di talun..che per 
disgrazia del umanità ma:cia ‘8 die ‘piedi, , 
- àche di q e ‘vafino s quatro‘). E sc 
I° «pprxos vaglia più precisamente una ‘soret 
di stoja, 6 cofino da soma , pur chi mon es, 
» «traslatamente solersi adoperar ben spesso per 
“ metonimia per chi tal carico porti. I Latiaò 
il dicevan mannus, che più propriamente nel 
la miglior latinità .s' ‘intese per il pollatro , 
— cavalletto ‘&c. L' antico. Interprete d’Quaio 





a B} RI AZ ‘+ *6y 
Epol. IV. v. 14. dice, hune Masdotim, vel 

: Busickyo nomimerg daSpses-, che al.dir d' 

| Esiodo era .l'‘aino»nel» dialetto -Girenaico, 

pone Krone s è questò ‘sicuszmente. dell'ebreo 

.- bécar, jumentane, pece. + 

Boscia, Bugia menzogna. __ 

Bofforia , ‘vostra ‘signoria.< Fas: . + 

o Appe ce:beffora la asia sciorte . ° 

Bosciardo s e busciardo,; 1° > bugiardo ; Y» nyezte= 

be. e rosa, volta ;- girata s‘scela @ luneaca > ; 
Dimro he celtià bere” de sro capezzale, 

Botta, coipo , paro, scoppio s Vi ‘schiuoppo , € 
scuoppo . Fesi - : 

» È dee io vieccliio avena le soicsa mano, 
| s» È nne deppe sentà cchid.de na botta. 
Botrclla, traveggola: Fas. aîe le brostelle: all’aoc- 
s-vati una cosa per. un'altra. 

Bonbse , in pl bottane, dosrere, in senso 
- 0SCenO i genitali; onde sbgtsooso , val Fa 
.nzco 1,0 Chi si ‘ha tolte di fianco , ed allonta. 
nato da se un bel mihchione. | © 

Bottone; oltre def notiflimo significato, val anche 
coghone. Fà bottune, : gonfiar di ‘collera , dal 
“vribo abbotiare , e: per: binticcie» Agutone ° 
Fasano n° 

ni Pa battune Gernaano”, ca Rinerdo! 

» Va ppe lo tavoliere eo. * ...* : 

, te beaneniatfo , farttima orrende | : 
Fasano <> 

»- Venciareaie brutte è mortte ) e bracalaffo , 
. + Mia sino siaie "a ctilevricsto trieste vinto. 
" Beasmna, Mama: fore appetito. 
| Biancolune, carport. Far © 

xs Ch'a le bote nce Set è be 
8° rape 


6a, » -. pura 

Branzolte ; andiiser: . -0 1.» 

Btino, agriunte: ore, val orovoaai 

Brenna, Crusce no veonse:, Igto, o Te: ato se 

«-sperato a-bregma-, vale perduso, fidato’ ia 
nulla, ch'ha avuto infelice esito»  Cort, Miec 
Pass. Cant. VIZI, st. 6. 

1 Oh sensizie, è speranae .jate. a breaaaiW 

Brodetto ;. e ‘vrodetta , sorts .di-vivand:,, e 
‘pozione. Ire. in vrodetro , cessble:si molto»: 

Biontolejà, e vrontolejà, dordorstre , mormerae. 

. sottovoce , ‘dolersi ,--forse : dal-greco Aporao £ 
trono, © Mpovra;, quasi pops, da.Appo, fremo, 

e y. mormerejà, piolejà:, » piecejà , regoalclà Pa 
gualeja, vervescjà, mbrosolejà cé, 

Brumma , ‘e mbrummi , il vino; .dende mbam-- 
mare , svvinetgersi è dere, da spe, che. Asi, 
‘stefane adopera per mea s-diberte-. |». 

Bruoco . Oscurità; tenebre. Dal . Gioco Arena » * 

. p'uviai vchemens , nimbas :- si sa-che nell apd 

| proflimarsi della:timpesta sì anouyala.. ù: cie-. 
. lo, ed -oscurasi l'aria; come :sc fullere i cse- 
- pascoli Core. Mie. Pass. Cane VIT st. 2, 

;, E benchè non vedesse pe lo bruoco, 
so ” Co lo focile: s'atttimmaie lo ffuoco. #- 

Pua, mule voce puerile ; dieesi per: ischerzo. 
del mal francése, l 

Busciatone , 6 buzzacone:, shdomita . . 

Buscio , buco, pertuggio .- 

Bruacceli -. Più» ordinariamente ‘ci presuncit 
Vruotcolt . Nel senfo naturale signifiam. il 
Broccolo:, pianta -conosciatiffima, e sonama. 

.. mente golosa , e tieescata per i Napoletani , 
e< quasi al pàri de macestoni; Otde son rai 
lora per derisione chiasnati -magne vruoccali à, 

‘ somg alsraivolta-sdn. det. Megna. mqgeara- 







Ae - 


ne, 
‘ 


o» aUr (+36 
se. Fn senso traslato Wruoccoli si dicone le 
carezze, © le finezze ,.ehe si fanno per eccelle; 
d' amore. Tiorb. Corh VII. 

»  fen:sc cura avè da 1 piciuccole 
‘e N*annicchio. po no: ssuoceizio.. e pe duie 
as.truoccole . # - 
Bruttofarto , demonio . 
| Boglia, Concar®» di geite com-ramore, è confe: 
sione . E' uacc.iateramente Seegiioa s cda 
effi lascigraci. Cicco. Cano X. st. 6. . 
sò Elio, ch''addò nce’ è bbuglia, ecosa peo 
» Fa nrunro. ‘a miao co lo bor gpihe è» 
Val e per Guglia , è por ssetto: 
di cioccolato ; anllascioment rotondo $ ;, edi 
| mezza libra. - -- 
: Buonmecchiune , . comresto da vavjanecchiune ( nè 
vuoi più )... Significa a sejoà, ia abbondoni 
ga, Così in Franodee. in traffo: dis 
cono per dingérar lo-.sseflà : Bouche “qua . 
venz-in? Cinto. Canti VIII. st. 30, 
so +» + è Pe cchescoia.buoanecchiane . 
so SE so. ‘mpegnate a liaudaro sta raaza., 
i , E fanno cose..che noe vo la mazza. # 
Bitto” , ‘tegalo di corruzione pet un ministro ; 
+ od altra simile peragna venale , o quel urto , 
o colpo , che si dà a chi soffre la corda, w- 
inspicca , -0 cade dall'alto: caduse. Barro dr 
26908, fiume , gorgo , 0° sgorgamatto d'acqua < 


Uiisattente culia. feti 


” No butto. d’>a0qne a W'arrivà. Ilù terova; 
so Cche Hanna pieta, ascea. co grà afra 
| » LI agtiche ’n pictto a-no satero: Brut 
| se Li Deie vedeano ppe na fenestrella.; 
sè Ma da-sta: gran Mo:tella ascie no butto 
ui. w Be bellezza ,. auszo, O o cche fiegorella À 


Li 
| 
È 


{VAcmlinno. Pigliare a cscaglintie , vele pree- 
Rd dere a perseguitare ; quasi diveffe forzarib 
ad inghiottire quel chè si caca. Ciucc. Cane. 
X. st. 47. » ". " 
ve ‘*, “Grazia;grazio:. Noa chid a ssi poverieliò, 
sue Ga li”avite - pegliata a iccamagliutte ; 
» Ched”è a la fiar? Songo.ciueciarielle, 
. » N° 850, connme decite, tanto bratte. ® 
Catamaglia. Indica ib:cercere.. I- grandi abasi 
v dela: giastitia,.che per. più secoli‘ han direato 


‘ i 3° esa noi , hanno svrezzata la nazione e non 


riguardar la carcere , che come un luogo d' 
‘’ @r@ssioni: dagli Sorivgai , ed'siri venstifiimi, 
-. ed avidifimi :«ubalterni.. :. Quindi, fin quasi ak 
- «nostri tasapò le cargeri più orribili sì son 
. <hiamate Cacarecchini ,. cioè luogo; dove ? 

impunità:, e-1° avidità de! sabalsernò minisarò 
tortutava è cameérari per fargli cacar zecchini,. 
| orss por cstorquer loro molto danaro. La 

«steffa-origine ha la-voce cacamtglie ; giacchè 
« miglia fe nome di uga moneta ( Vedi Affa- 

glia ). Oggi per. penvvida cura del nostro 

Soreano. sono aboliti in tutto simili abueì , 

e mostruose crudeltà. Tass. Cart. X.-st. Ggi 

‘39 +, +0. + E a cscamaglia -- 

» A nnouie legaig, ne forza è , cche ne 
os vaglia, WS, J x 
. Cgrmagna , Caveste, dette:così , perchè ivi 

uomo è-ridotto a ‘non poter far altro, che 

mangiare‘, ed evacuare. Fiorb. Cord. I. Sort. 1.3. 

» Pozra cadè dinto na cacamagna. ® 
Cacacatizune, e cackcarozune, pile, Amoroso - 

ni a- 


4 


- Cc ac 63 
ancite , site; muscattone, psoletariò . 
tacche', oggi epiteto di disprezzo) da xa. _, 
i , matus , deformis, e'w@ru:os , topraonome 
° dì ‘quelle deità, che i Fenicj , e-Camanei j di 
ben defonmi=fipare portavano sulle prote de’ 
© foco navigli, in loro lifgue Badbuino, al dir 
» 6 Erodorò in. Beterpè i somiglianti dunquè e 
quel Vultano ‘vedutò ‘in- Menfi ,-e Ueriso per. 
ciò du Giimbise. Chi l'deriva dial cacer pae. 
sacche € mioneta-nostrate cotiffima ) certameg. - 
vela ebaglia»; perchè chi msi per ben istra- 
sxo denso delle sorte aveffe avuto il bel ' pre- 
| gio» quab-piùr:felite» Mida ;, di sbotsar dariaro 
° gel litae a Stergpzio} non sarebbe da pren- 
. dersi a gabbo, anzi imottò da rispettarsi , giac- 
pe: Ja: sola ‘povertà. ridicuibs' homines facit ', 
quod durius în se, al dir di Giovenale; onde 
| ot Marima puat, quer ron audem homines pes- 
rasa: dicere 0ibna ,' è haud facile emergunt , 
pporene virsatidut obstut' res angusta domi , per. 
chè al perssar' degli antichi, come riferisce ij 
suvio Polluce, ‘ein -mperter ; sor Tav CID verse, 
| (BOMRMRO! diritus, el sapientia vincuntur  testudi- 
i #8xs'( monetavatrici ‘), e'fperchè "i mondo è 
stato -sempre’to stelfo'. Orazio cantò “,, viline 
argentume est asso ; virturibus aurum,' porro ge- 
ms, et: virtus nist cam rf vitior alva est. For. 
tunaso dungne'chi in: fifoiofia sa trovar la 
via, e maniera dì far onoratameate danaro , 
* che è "l'wero lpis pliorophorum , ‘e | ‘unica 
‘così duonz' da firdi “effere e ‘contare qualche 
‘ #iosa im ‘questi’ Mondo, gistehè È troppo spe- 
rimentaro”i ‘che ,, Quanturn quisque sia num 
moraum servat in arca, tantim habet et fidei. 
Cicipozonerto | Afillentarore . Questo è senso 
. : tras- 





ulti 















6 GC AC 
traslato, perchè le:parole suomino «tane 
si. scasichi in vaso di same ; usendosi ai 
vasi da nobili, came dalla plebe quei 
ta: . ugo, Che si eta conservato fino 2° 
mostri. Onde par che si derida.-la vaai 
taluni. pretesi- nobili ; che non hanao, 
contrasegno della lor nobilà , che l'u 
tale di rame. Cincc. cant, AZI. ge. gi. 
sv. Sì , Mgrte mio, non serve to eba 
» Pe ccastecà ssi cacspozonette. #- - 
Cacapuzzia , e.cagapuzeja , sorta di pogiane: & 
cinale’, o pillole» per alleggerie | e purga 
vensre., da nasanoria., e questo da zar 
inghioigire | tracannase . . MEIFOIIA 
Cacarella, cosejuola, paura, lèffetto pre la 
Cacesorta diciam un vile, timoroso, € 
. Pas. . 0] a le. 
va Ma polfa d'oje,.e cchi ll'avria pe 
. » Ca ‘n chillo giacca era-na cacesotta è 
Cacavelfi . Paura grande, che sciolga ‘il 
Cort. Micc, Pass. cant, IV, Steg | > 
» È bene vota, ch’iomme a quarche li 
»». More de cacavrefia., e. non de fusco: 
Fas. ,, Si.he npn ghica. co ttaota cacanelia 
3» Ne dde lo tiueto se tenca secusa.. ., 
Cacazecchini, Lo etelo, che Cacamaglia, carcet 
tenebrosissima., fetida , insopportabile s.usata ge 
tormento, non per custodia. # . 
Cacca, sporchezza ,. dicesi. di quella. de' ragazzi 
edi quella, di-cui ci purghiam gli, osecchi 





. 
de 


, da mann, mala, quasi dit. voleliimo cose cal 


— tiva; fare la cacca, val na far la.cosa a, 
 posito., riuscir male nell’ impresa , sc 
RAM... i . 

Sb Gan 


Di 















t) radeon cato , padella , Gotol. gemina- 
tucipe sylinba . 
;o, eerfio , laccio. «corritojo da prendere 
Me le - 08 Re È pei cello» Opel piede. 
arma de -#acchione , è modo 
tale; ;he'‘contiene no scherzo; iatthè 
erro in 


eitino di van Dando 
s to - Tass. can V. 
» Ma de va pe li’asma de cacchione dt 
ene , rampino di ferro da trar fuori dal: 
pentole la-carne ; | 

Motto , @ caccipriello. Caguolino , Dal latine 
las è Ciuce. cant. IV. .st. 13. 

w De Lucca te parce no cacciottielio . # 

s fa fronte, o perte cabus della testa 
tto pe traslato del luogo piano, ed uguale, 
piove si gioca alla palla a vento |, deuto pur 
appello . -Fas. 

se Le zompa ‘a cuello lo. Curite voltnno,, 

+» E ddà de fitto edo: ‘caccejaruro . 

ià le mmano de'na cosa, val rinecì nell 
darrigo , tran arfine . ‘Fas. - i 

” Diffe s’Segnore., a lo, campo Pagano” 
sa Jerte, e ddi a. mme ,.si ane cacéiaie lq 
» mmano. “ 
» sciocco je rozzo da aber, no-turto che 
OR se manco partà. : 







.del ndo, die pre QNesgis > sorse di cofceli. 
Da dida slto do di dica si thee meazione ia 


È vi s' . 


‘70 €. #4 L 
Esdea lib.1. ove yepovpo: xpasernradueti <: 
aurei: fopte.anche;, e molto più psobaktà 
te da xac' epxics, quasi dir dei tolesse 3. 
quanto aa borsa da cesticoli, già che-- 
non s intende, per altro «he per una 
meschina, da povero, wni sola. e 

“stanza, per un buco,.v.:mantrulfo.» ; 

Cafuorchie . .Tazs, nido, inago angusto , «É 
terraneo . Deriva dal Greco, quasi + l 
bacea di sepolcro, ‘0 buca pettpidadar giù, 
inferno «.Cixce. Prolog-- |. 4 
- + Senz'axè go csigorchiò . adéò I 

» Sarria na coss de fa scì lo spirew. 

Gagliosa”. Percossa grave » Forse ‘dallo 
lo Callar, quasi dicellé colpe., -che ;fa 
rolire. Il Capasso descrivendo, le - 

+ Diomede, eruolettolo ‘dir divenato - 
più d'un demonio , nella sua tsadazi 
Omero ( Libr..V. ) dice. . <—.. "oa 

°” Che «illo s Ghe era -.setto e San. i 
», Paratria -no sordaro de lo Papag - 
» A fronte a cchisto, pocca die cagliost 
s», Che, si songo lo vero, so gtan cose. 

Cagnà , cambiare» o. | 
Calafetejà, dicesi-del..pasre ra ‘forza -di martel 

‘©. la stoppa nelle cammissure. delle» tavole 
navi, ristoppar le barche, tincafrle con 
la stoppa, e poco ,, da xedapalen., c questa di 

, PEbr. chaluph, mutacit, novavit. Val and 
seccar uno senza 4argli' riposo. a 

Calanerella ,. uceelletto , «che nel fitto: merì 
più del solito si affanna :a cantare, < 
detto pel suesiggio isetes, quando petò : 

. Sole è adugga. dass, ‘ SI . to 

+, Quanno è la calantrella, e ttu te gare 
° »I 


Neo . 






























Là 


Cc 
». ‘Tango allammà la vide.la contrasta. 
liscrialle | anticamente era un giuppon di pel. 
, poi di stivali da gtsdao:s, o da xshev, Je. 
stere è donde poscia calare, che *eiav an. 
ghe diflesi dal presente xadgws retano, dernit- | 
a, chalo , c Vitruvio l’ usa parlando de’ pesi, 
che scendon giù . E 
glannarejo, calendario è © picciol dono quasi 
corrispondente al valor d’ ua tai libriccino : 
da metafora è tratta dal regalo di tal libret- 
| 40, che van facendo i: giovani delle nostre 
pitamperie nel Capodasho per carpire. ‘de’ doni 
da’ Signori s*dicesi par de'mestrui muliebri. 
Bello, fà lo callo, assuefarsi. — 
, ultima picciolissima moneta nostra Na- 
mana oggi affatto disusita , benchè ne 
pi bassi, 0 sia ge prossimi passati secoli 
mola» fra noi in uso , vade il prov. manco 
| ne callo, pet dir aulla affatto. La .più pic- 
} gioia presente moneta è il -sreccelle, e cre- 
« desi siacopato da cevaflo perla figura di que- 
ato ivi impresso, ch'era, ed è uno de'-segni 
| del blasone di nostra Dominante. Se più su 
vogliasi rimontare , dedurrassi -da medxos , Le 
, già son noti a' dotti i digpràxor, i guaine: e Pl 
RA degli Achei, degli Ateniesi, Chii &c, 
Harria ,.dicegi. per ingiuria ‘ad-‘uom rezte , lo 
ifitesso che Calevrese ;- © corimeo. Pass "n Car 
i lavria , duriare, ingannare. Fas. ° 
» Fegne effere Franzeze “e le va nnante 
o E lo ppassaie ’n calavria tutte quante, 
pito , rechieder a taluno quel che deve. ’ 
oneco , Caaonica.. 
Rammara, sianze, abitazione ‘da xauspe', 1c3:u- 
4 de, ma in sento: di lémia, o sie. votta, non 


. 


x 


"a. l C'A° M 
di testuggine , o--da) Caldco armar; cispene . 
Cammarare, masgiar di grascio , come scamma. 
rare , wangiar di megto.. +» - . 
Cammemiea , comminakia , e contegno di tele 
zo ncè camminzre. - 
"Cammisa PI Cemicia . Tiorb.. Corà. Io 508,430 
» Me se smosss lo cuorpo-2 ia mprovisa, 
sn Comme magnato avaffe pascenache , 
ss Nzemma allerdaie de cacca na casmmisa. 
. Cammisa de I° annore è la camicia della -don- 
sella, che:dapo la. prima notte dello.. sposi 
. dizio, si.ba da-mostrare a’ parcoti degli apesi 
tinta di sangue per onore e gloria di ambe. 
due. Questa singalar: costumanza intsrodazte 
.- dalla rustica  scroplicità . de’. nossri . maggiori 
resta ancora nei volgo,: ed è tasto sagra , 
«che laddove mancalle .lg verità , si suppliaf. 
. be con sangue di. piccioni meffovi- dis sop- 
piatto, anzichè . restar disonosati gli sposi . 
. Rammenta quest'uso il Gossese aclia sus Fa 
- Jasseide cant. 1. st. 276. i 
.1y Mostraro la cammina allegramente , 
» Quanno veneste po lo :parentate, 
» Che pareva na veste de vasteme, 
ss-Tanto che ng rommase consolare, 
» Vedenno tanto anore.a lo pasente , 
«+ 3» Che nullo se l’avette maie peasao, # 
Cammisa, notiflima priora nestra covercure' dì tela 
del corpo a.carnc nuda, prima a sasconder il 
corpa, e prima ad cefler nascosta dagli altri pan. 
ni dall'Arabo chemo:r, che Suida traduce maps 
ew , onde poi |° umonzuior, la sortocamicia. 
© dall’ oriental chemus, /etcas , donde ib ga, 
.. pronome a Saturgo di Carite , da che timo. 
‘1060 venne tra' nostri monti a-nascondergi, ( 


- 


| e© AM 73 
. di Camisene alla Chonia nella sopré Mi Gre- 
- cic. Quindi Cammeso, notiflima vestà carie, 
22 comit e . .° 
Campana, in senso esseno la nature delle Don- 
ne. w Battaglio. o 
agaro , nétidicas: mole tomseggiante delle 
‘nostre Chiese. Campanaro de Puorco però val 
quell’intera appesa continente il cuore, fegato, 
gulmone , torarella ce. di. detto ssporoso ani- 
‘ «mal antigiadzico . ‘vo. 
ejà , v. allocchissse, val trattenersi con 
- scioltezza in. qualche luogo , fingendo di qoa 
guardere. . i 
Geropamella, diminutivo be campana : chiovere 
campanelle . dicizm aio loggie nei ca- 
der fsn delle bolle è PORE 


+ Campejone, stadera guande della Dogana, uomo 


valoroso ; farbaîcio classico i e nome famoso 
nella fu nostra. accadcaia delta Sradera . * 


Campiglia, da campo. Pag. Bliah Ron Ruot.o 
XII. "SE 


in fino x. . + . Tu de campiglia 
so Me faie na vecerata, e crac Biraolfo 
» Sulo mme lafle a spollecare st’ uolfo. # 
Campieso, Wgoscie della monte. . 
Camuscio , e campscia , sorta di pelle di cspra 
selvaggia solita trovarsi in Abruzzo , € pre 
prio a Montecorno, o sia il gran sasso d 
dialia detta da Silio Italico, le quale  prepa- 
fara con arte pacticolere da quegl' indigeni , è 
‘ottima per abiti: dicesi per ironia , ed ingiu- 
ria ad uom poco atto alla procreazione della 


specie () i . 

Cannacca , golertra multebag., per lo più di per. 
le, amibre, granatelie, cavalli, segnacoli &c. 
da portarsi, nella gola. e 


Dix. Nap. T.l. ‘Db Can: 


,° 


94 8 A N - 
Cannafiro ; sorta di ‘uccello di rapina, 0 d' is. 
.. felice Bgura., nè moltazgrande , tha | d'amupiz* 
- gola: quindi il waslato ad.uomo ch'abbie si 
mili difetti ,, e spezibliuraze della gola , ©- e 4 
di troppo parole. - << 4 
Canaglia, piebecete , -dicesitd' am ‘infame’. 
Gannagola, e cannevola, desiderio” forte Ji quat 
che cibo, traslavemiente anche di slmmiggnue , 
vi glielo, gotio-;nvideja. |‘ ae. 
Cannapierto, eslla gola, e bocc' aperta , ‘diees 
“ el'am:balordo , 0 di-ehi per sagerchia merea- 
° > sione tela tpuasi.incantato a sentir, od: am 
“ mirar alcuno . Fas. SES 
,» Cannapierte, nicamtate , cd arremifià- 
niAla facce , ato giono tutte etiie”.: 
Canario, e canarejo,, motifimo canoro ucceltetta: 
FÀ canarie co-le mmano, fer segho di, eg 
facere» Fasi. PAZZE, 
_, Cossì ddiffe Aladino: e Sfolemene 
>» 1°, 8 zitto, e ffa canarie co lt mmapo.. 
3° pur unt sorte di ballo; esde » - 

»» Trona lf? ajeto, > 

- 0 ‘E' Ccartireto fa fa terra’ o. 

» A lo remmore, e chitlo setifo tuetà. 
Cannarizeja; ghiortonèria , da tannafuto . | “a 
.Canngrone, È castnaruozziolo ; iena, gola , gt 
70, dicesì pur'd“'un uom goloso. o 
Canino, goloso. - DR 

Cantnattrorzoto :; gdfa dida tania i 0» " 
Cunciellò da negato it 
‘Cine, ‘notissimo Animale di sua marura*fedele , 
ma nel tempo stesso feroce , rabbioso , cru- 
dele Ste. Se lo mangiano li cane . (Fas.) vale 
- smania di' dolore per védersì'*in ozio, non può 
arsene colle mani alla cintola. 





4 


Ca 


W 


‘ 


CA N. 5 


| Canesca’. Nome eli .quel groflo. pesce amtropota- 


> , the da’ Francesi è detto Reguin , e ‘da- 

« gl lualiani Pescecaze ..E' frequente ne' nostri 
. masi. lp senso. traslato è voce d’ingiuria , e 
«dinota nomo di perversa indole, e restia aper 

suadersi.. La metafora è presa dalla durezza 

della pelle di questo pesce , che .è difficile 


1 tsaforare. Diffeccata diviene tanco più dura, 


+ 
$ »_* 


che serve di. grattugia. Om. dik. VI. . 
> Tè sia arrerommannato #50 CINESCA, Lc) 
» Fa, che se giacca, e ecco Deiavolo essa. ® 


Canistro, carssgro.,.c sorta .di Cesto di vigmai 


per avvezzar i ragazzi a scior le gambe, è 
camminare, |. >» l 


Canpicchio , , gole:. aozaje do cannicchio, alzò 


«la. VOCE 9 . 1) 


‘ TL 
«Cannplicchia . Testaceo marino. Viol, Buff. XX, 


4 


» È co na mmesca-pesan de pastocchie 

» Le gongole vò dà percannolicchie . . 
Si. raccolgono questi testacci acil’ arena , in 
evi sono sepolti, da’ pescarori, camminagdo- 
.vi sopra, e premendo il piede ,‘e quando 
‘sentono «sotto le pianta puagersi da Cosa ts- 
gliente , si accpigono ixi «fiere il testacco , 
si chiggno, e lo estraggono dalla sabbia. 
Quindi a yedce questi. pescasori da lontano, 
scmbrano genre, che pafleggino piano piano , 
e immersi in altifimi -pensicri; giacehè ia fat- 
ti avendo tutta la loro attenzione raccolta al 
senso delle piante de' piedi ,. portano la testa 
quasi estatica. Da cià. è nata la frase far cqa- 
nodicehi . che vale esser profondamente distratto 
dn altro pensicro. Ciucc. Cant. W. st. 13. 

ge-Ma , si lo Rrè facca su canpolicchie,. 

s» Chill'aute, cite ll'azgano accompagnato , . 

o D a 33 SYRE 


. , vu 
f 


7% ‘-— GA N 
<- n Mne-facesno casticlie., @ è 
>» Fasano se . 


» Ca si fa cannolicchie ’n chisto passo; ‘ 
» Pe no stare a lo scritto, è no cornuto. 
Carnbscere , conoscere . 
Cannovo, € Cennave, canspe, ommo de eag: 
navo, val cefo d'impiccato , birkg degno é& 
° forca | Corvattino de cannavo, lectio, con cs 
‘si strangolano i rei sulla forca , v. chiappe, 
Gantalesio , centilene , canto disteso , com? è qual 
— della Chiesa. Fas. 
° =,» Ma da lo-cantalesio scare 
» De li devote, e ssante chirielle. 
‘ Cantararo . Damo, che fa canteri. 
+ Si mme metteffe a -ffa fo .canteraro,, 
so 12 uommene nasgiarsigno senza culo . 
Questi versi sono celebri per avergli igpevi 1° 
immortale Metastasio, quando giovanetto eta 
<ùcta noi, cd svasgli titenuti a mente per È in 
predibile energia, con cui esprimono quanto 
‘poffa estendersi la csudeltà della contragia 
sore. tt ° * 

, Cantarano . Armario con tiratori per riporre‘abi- 
ti, o altro. in Francese Parreen. Dall effero 
si anticamente meflì ne' cantoni delle st 
traffeto il nome: ma poi in tutto si dini 
“mettergli negli angoli, e servivano di corna. 

‘ mento, Come i moderni Ber, nel mezzo deli, 
te stanze. Om. lib. V, I 
se Io coglione a beai tanto loateno, 
‘ 3» Lassà lo nînaa ,-è la moglicra mia, — 
» È qua zecchino nc'è a lo canmrano , 
s» Ch' ogne pedale se ac acconciarrta , @ 
Gantarinola , canterini, cartatrice donna da tea 
tre, detto per disprezzo ad una donca, cui 


S 


è 
piacole il vivere con Rathe abuso di teri] 
| Claro. Pitale , vaso degli escrementi . Dal la. 
tino Cassfierus , che im quellà lingua significa 
generalmente sn vaso, me nel Dialetto Na- 
letano è ristretto a dinetare il .vaso dell? 
immondezza , ed è perciò voce schifosa : 0 
ure dal greco seràzpga, lo scene d:, a 
| La ‘chifimo , o noto inectto , la crafaggio, por: 
1 dare la denopriperione a tal weso , fatto 
‘ perciò come i nostri fiaschi di crete, onde 
Virgilio 
Attrita perdebat cantharas ansa. 
In ebreo abbiam cerar, € cantar, | incensic3 
re; se quindi metaforicamente: poffa , è debba, 
dedursi, dicanio i dotti, v.F.M.F. n 
senso però. fin da'rempi della corretta licia . 
erasi comiaciata particolarmente adusare la voce. 
cantharus. In Anastasio Bibliotecario nella. vi. 
ta di Papa Sismaco incontrasi ; Ziem- sub grai 
dis in Afris alium cantharun fois in valgo 
* campi psv s ci ad usunt humane necessttasis 
fedi . o Cord. 1. Sone 4 
GERE dia facce è comm’a centatiello», 
1, Commoglia, quame vuoie, chitasce lo fieto.® 
, parato i. malridetto , sMalmenato .- 
Ginosa, rr di mulo generato. nen- già-sda 
asino scesppisso con giumenta:, mà da- caval 
i Jo con asina. Ne climi freddi del sectentrio» 
me. sono rari i muli per la disproporzione -di 
mole. te gli asici., che sono pictioliffimi , © 
le eavalle, che sono grandi ; ma impoflibili 
affasto sono î eanzisri per la stella .r 
Che l’‘asina non può riceter lo stallone . Fra. 
noi sono anche rari, e sono men prefgiati.de' 
- mali per efter più piccoli, e di minor forza. 
D' 3 Quito 


pa 


cAO; 

Quindi si ha per aumenzativo.d*i ia | 
dicendo a taluno malo, s' aggiun ARSrrali 
Può derivare dalla voce. Araba X pmsio , chè. 
in quella liogua dinota Porco. ®* 

Camo , scampo, luogo , agio; dà canzo, der w, 
do » tempo, luogo ec. 

Caodara, c cavedora, ssldaje:. . UU 

Caodo, e cavodo, callo. » + 


* Gaoiera, e cuotela, cancelap cauzione» sesiciiipe 
zione, malleveria . 


.Caoterio, e eautetio, emissario , foritanella ». na 
rottorejo . > 
Consa, cagione , lite, processo. Fas. “- 

» La caosa è gguadagnata si è viste Lelio. 
Cacre, cavoze , 0 cavozigre , calette: fhaustghte-- 
nic le ceavozente rosse, val ha recata ua Moe 

tizia, metafora. presa dall’uso -degli - 
embasciadori,. che usavano tali calzari cotelmei.. 
Geperrone , e Caparrone. Has dinotato origiga» 
giamente- il caprone : ma ora bi trasferisce 
che.al montane. Tass. cant: IX. st. Aia 
93 0. . E ccomi a caparrpoe d & 
- » Se simesteno ‘© iacche ,e module: è 
 Gaperrone, oibinaro, edi ‘dura, e: talora di. Nd 
lodevol costume , caprone ; 
Cafipetiina ; gente dé la coppa ri gente db 
accorta. i 
Coppellazto, cappeltizcio, CIS 
Capetejare ; scegliere , prender. capo per n cp l 
Capetejato Malo , ingiuria atroce tra’ n; e 
val de’ primi, scelto fra-tutcî gli altri MIlpssi-- 
: co, © pure del cqpetcjere ce che val ca}ià 
‘ gere, da vel azbilfe che re” "Rea 
i, che son portati all aroaacic nori è 


























rod 


i = 


GA +e 
0 coù medi nella Ruota, dende - «poi | esttag- 
, gon. le nudrici, pigliandoli per i piedi mentra 
vé sano stati ficcati col capo avanti e Tess. 
cant. VI. st. 73. 
» Da Il'auta parto. - chill tpaderore 
cs "Mulo: ‘capetejato l’_accarezaa., 
capiti. capifano , € talor Govermadore , dall’ 
iso antica d' affidarsi anche il-goverso. poli». 
tico agli.pomiai d’'anpi. . - _ 
Capetietio ; il capo della colonne , € È caperioli 
delie .poppe:. 
Capezzate , ventre di bove allessa4 busecchio . 
Capezzone, freno. di semplice. funi pei cavalli. , 
Cappiello ec..Nof:me fù piglià lo  ceppieilo , 
non mi far adirare :. ve anche mabmome ) ole - 
‘dé. Basano: ‘nel contrasta «che: fa-fer- alla Vergee 
‘ gua cel core, di Sefrenia:: - | 
c‘.sa Lorgore dice; va:-che non st mova:: 
- » Fa la vregagaa-ppe quarche ccappielta .- | 
Gapo de maglio, ostinato, pertinace , inflessibile»; -- 
Gapone > galle castrito :-: .> 
Gaponnuglio, e. capodisaglio custa di pesce ho. 
etruoso del-genete delle Buleac ; se nce -vegs 
gono spaflo ne bastrb-anasi', venendo  dicito 
a’ bastimenti Olindesi, Tagiosi ‘0-simili Lasi 
——ar Baltico ec.. è | ne 
Caporico , pintone, capostrade“; ; crocicchit 
Gsporommola , € cspotrummolo ; ; copiroinbolo” . 


Capotommolejare v. vrociolefare , cato colla te. 
sa innanzi è rosola?. iù "calindò , ® ee” rod 
leadf.. & aa. 

a potosta , epiteto d um.ostineto;: > | 

Gippat0 3: pentelio; dell'Ebi: chappoth, sorte cdl 

| 7360 fatto infonna di iribuico, lat. ia fundibrtmm, 

4 
f ’ 


- % Di 
: £ |. 5. sa 1 
‘be SÉ‘uo4 e use Pata 44", e »., 


e 





| VE 


1) 
îo car 
‘ il quale rivolto soflopra mon è forte come un' 
ferrajuolo indoffò ad un uomo? ch'è io ene 
| — tacpa de' Greci, e’ cuculiar de Lariht che 
non era sicuramente solo i} mantello col c. 
. «+ puecio», ma @alla figure , come: peeling 
Zoccolenti , x Riformati sensa pell egrtie 
apc sostchiamato il € i cartà ripde: 
vi sromi , e simili cose onde Marziale ‘:- 
Vel thurìs, piperisgie sis eucutite» 
Li Greci Aleftadrjni tradafero quei voce 
ebrea Swan, l'incensiere : i-dotti però che 
sanno come fn que’ tempi Labult gli Ebrei ara 
tal veso ‘profametorio , € to. dit aosero 
diverso, potsan, giudicar - Varo. 
otierzo, prizicipio d'un verso» oe 
Capozzolia., *oltse } esser il: fem. di. copitalttlo 
val anche una deste pisciola ;: € propriamet@ 
quelle. d'un cspretto , d'un/agnelio, è simile. 
Capemziello, dicesi d'un sascitator di. Ziri, e 
tumulti, ° i 
Caranfa, orride Buce, snae, vi Serecino, onde 
+. sesranfato., sipolto, nalzosto , &c. . - 
» Nee ha ncarinface a sta "aranfa oUttetà 
» A ppeacià ‘an sterno, e-accandì: boteze 
Qurafa, sosta di misura di liduidi: di 33-®ènee. 
> Carràfella, picciola ambollina di:vetro: utata- 
comuaenento nelle Chiese, onde. Stolacerea 





Chiericonzolo . ‘& 
Carmario, partecipante j qui sponbelan. enni seit. 
Mus. Nép. E - 


a To, crep, 0. maremse:. ‘at: ta, 

”» Pigliarrà. caratarie a ha gabella... Mii 

Carratiello , picciole fotte . - au 1, X 

Caravattoto,. Grabbiuola con carvatca per caspaiio 
ecelli -. Cico € cani Pigro | sd 7 

e se” Avi: 








| C & 
v divite visto maie ne pelerielio, 
s» Ch' into a ne caravattolo è ncappato! # 
Carasuottolo, € cerabuottolo ,-@ caravuotto, da- 
ca , tana, carabbozzo , carcere militare, pic- 
.- @ola staaza ,-:éd incommoda, v. tirataro 
Caravella. sorta di aeue. 
L'arca, falla, calca, Vai 


Carcara, talcaja , fornave da cuocer calce o 


sf 


taforicamente grande voragine ‘di fuoco ,;/nde 
ave sa carcare”n pito, dicesi d'un ridente 
. innamortto. Fe na garcarà "n pietto:, d'accia 
‘ der uno com colpo di schioppo. | 
Eareare , calcare, calpestare, -în scuso: venceteo. . 
,- Coprire, asar con donna. 
Garciofiola . Carciofe:, ‘in Francese ersichaut . Si 
- suol dagli amanti dare per tenerezza  d'afft- 
to quesso soprannome alle loro ragazze .- E' 
‘notabile l’antiehità di zl: uso*. Otario allà 
fanciulla, che sopra tutto amò, dè: il nome 
di Cizara, ch'è il nome Greco: del Earciofu. 
: 1 rappostiì di tenerezza, sapore , polpa, fipu- 
Fa, prisizia di eragione, strettesea dè foglie 
ec. , Che nelle loro lascise imaginasioni han. 
no trovati gli amanti tra ?l carciofo , cia im- 
berbe , 0 barbuto, -@ le gussose fancialle ,. 
Aanno per così dir fondata sulla nituta iste@® 
‘ sa delle cose queste trattato, e questa rasso- 
migtianza. Duterà dunque , finchè . dareranno 
+ de fanciulle, & i carcioli: Quindi:scorve sathe 
questa voce per refraie di. alouae nostre can= 
zoni, ed ia questo Caso per servire alla - mi- 
sura del verso sicaccentue», € si dice. carciofà. 
fol. ® i | 
Cadare .. Caver fuora il pelo a' panni .. Si-tra- 
steriece a dinotare Dusiere. taluno, presa la si 
D: $: Mi- è 


tai 


66 Gay R 
militudine dal battere, che fango i. estd:tori 
«adi dana . * Dicezi propriagiente del passar il 
lico, la lana ,..0 simile al pettine, detto da 
noi cardo , ma propriameate il lino maciulla» 
to : per traslato mangiare , «quar di mano , 
come p. e. danaro, od altro; talora val inquie= 
tare , dar de' travagli. Fas, i i 
. >» Q granniflema figlio de, pottapa . 
g:.Non tanto squiglic, e ffaie cardà la lan 
val anche mangiare, divorare. Fat. ra 
«an .De seflani0® zone, ed ha tutte li diente, 
. 2 E comme a no feg]iulo carda e nuromuna,. 
-v. ciangolejare, ngorfire, scsafangiare, allu- 
parese, mazzecarese, pazzejarese , faticarese , 
. lavorare, sguazzarese, sguazzarejarese , sboas 
“marese &Cc. e questi - vaglioo. propriamente - 
mangiesti a sazietà qualche cosa, v, altrove. 
dascio . Fratello, 0 amico strettissimo , O col- 
» degn ». Voce iatieramente araba .CARDASCHR: 
intitola il Gran Siggote il solo Re di Svezia 
.tre° Sovragi. Cristiani -per 1° antichilima , e 
mon snai interrotta alleanza, che ha conser... 
, Yata coo quel .sel@ Monarca . Cicco. cane 
DVIH.se 39... ... o 
_ s-Vedite chigto ccà, che le stà appriesso. 
® -.., E pparena gardasce, e ccammarata? ® 
.e perchè non da #epdi4y cor, già che zal ti» 
.- tolo aon diamb , se.non che agli amigi in- 
-«timi, e.che-amiamo come Lenti noi stollì , 
qualmente i.Larinà diceven corculun, dimidium - 
ARIMA Cic. 
Cardascia., cordoglio , dolor di: cuore , 0d° anime. 
forte, afffizione, v. crepantiglia . Bal Greco. 
ca mepfia, in sensa d'animo irgio. Omo... . 
1°", @iupone è tutta. astria, e.cardascia . ® 


(i) 
% è 


o. Ù AR 11) 
Cadillo, penghero , scibbe di ‘porta , Fas. 
e Co li cardille je nmortalette d’oro 
Carditto, nbtissimo:ticcelletto , e sorta d’etba 
con afrto nome cicerbira., buona pur in insa- 
‘fata, non che per le forite. Fas. 
‘,, E pperchè-da-ia mamma essa mparaje. 
«0 Cche berrà ccoil'aute erve Ha lo cardiblo. 
Garella n. p.- d'un’ famoso pertinate , ed ostina- 
tifimo” tosto, onde Aatid-ia ‘prov., cl Fanno. 
cantò: AI l 
»» Sempre co la perfidia de Carella 
so La: vonno ghi servenno affi 2 la moîte,- 
Carreco da apprxos , ‘cofino. stoja , che piena è 
quanto può -portar indoffo una persona, od am 
piumento . 
Garrera , corsa, aggio pigliato » na camera, mi 
son posto a correré, mit: son’ messo ‘a faro cosa - 
di, fretta. Dé carrera, in freuta . Fas.: 
* ,, Ca Pajoràie 1d' Cielo, e de-carcetà 
) so L'ammicé Sspierce accduze a la bannere. 
Cerfettare, gastigare, temprar, moderah , icner 
- in ‘freno , awvilire . Fas. 0 
ss Chi s6a vezzarra forza te ‘caffettaè ‘ 
Dar mote bustiture | E’ voce corrotea da: 
° Citlafatare ,-efiendo noto che immenso nu- 
mero di colpi dimattello riceve tib ‘bastimen- 
to nel calafatarsit. Corti. Micc. Pass. tant. 
Pi st. 19. È E 4 
» Miceo che se senterte «carfatcare - 
sì Dé chesta squatra tarito arresecata, 
» Pe no paco s attefà a reparare, 
» E po metrerte mano pe fa spara. #7 
Gamevale,eCarnolovato,notissimo tempo di sollazzà - 
‘intftito e vergognoso residuo degli antichi Bac- 
Canali per Boi Crisciani* dicesi d' aos pihgue, 
+6 o ta- 


nta 
» 


- 


%. € A | 
‘e talora’ noo srraccione - Nell? ultime: cas 
-di tali giorni gai., è costume fra % po. 
olaccio di farsi una statua di paglia vestirà 
a,grofflolamente , che dicon feeramale maor- 
to, e metano ‘per la città con fiato, e and 
macoso piagnisteo al.apon di padelle, campa 
pacci &c. e dicesi lo ghi 4 auevà. Carnevale 
Fas, vi alluse quandp cantò, 


» “n. Ciento.afra. spate..e scute "nonta, e ssonar. 


» Che pparea s' atterzsisse Garrevale he 


Earreca , carica, Pep. Lo el. 
Carcrativo, per traslata val: ruffizzo., trattato 
dosi. di Dpona, val putians. . i 

Garctà , carità., limosina.. . - 
Carétà pelosa. premura interessata, fino affetso ,. 
cioè. per gecoado. fine. Fas. . 
», Sta. caretà. ppelosa, c sti prodize 
x Pecchè?. «0 
Carriate . Tirare a forte , trascinare . E° visibile. 
. P'etimologia dalla. voce Carra . Tiorh. cordà 
KL Sos 13. 1 v, Po 
» Si tu, che nce puoie tanzo cole.mmuse, 
» Chen capa t' hango puosto.doie corone, 
so Nce lo casric, e la faie,entrasre pane, 
»» Pressannole .duie, vietac-tuoie asamoruse. 
ì vi pure pertase, addurre , indicare, persua= 
te... 
© @arifa, dicesi per itonia, e dispreggio di bmt-. 
“ta donna-gpasi *eps4,. agelle doanacce , che 
dalla Caria venivan apposta nell' altre parti. 
ella Greciamg e nell nostra Icalia., come le 
Ambubaja dalla Siria, a. profellase umanità , e 
. + &tudio di fisica spezimentale, diceva D.Fassidioy, 
e che prezzolate givan come le Megaresi a 
Rianger scaza voglia. i defuoti, com quell'ortide 
SA ma 


% dh 


” 


su CAR ty 
maischeracce .di cicra sul viso , :di cui steual- 
mente non. poche si veggiono 1 d'un: muro 
del trostro :dissorterrsto Pomptjano , e proprio 
: viciao la ‘porta della--Cimi.. - 
Cassino , carlino, notiffidia' moneta: “mostrate di 
grana 10. così detta deb Re Carlo. _ 
Carriola , carretta , ‘e satia sopra votelle per comp 
modo "de ‘poyetìi storpi > > . t 
Caîmosino.; colore cheeemirà , ‘0. eremii s dicesi è 
uo furbo sopraffino». - 

Carnuto, der complesso , v. . mporpato VEFUIE 
Caro, gradito , mu slot &-in'senfo di divprezo. 
zo, onde guento è ccaro! è lo-steffo che die, 
eh che brutta smorfia? che oggetto dispiacevole 3: 
dall'Ebr. charam ; smorfia, nasino. all’ afrivana, 
maso sorio, O: ‘schiseciato , o. ‘che’ siasene eutrato» 

dentro , come que’ de'imereuriazi 
Carro, noriffima sorta di-vettate, dell'Ebr.: .herva, 
anzi che da cwrtam.e forse quiadi il nome a 
quel orrido svernet vecchio stefeiaolo, 
cui si conte casreggiarsi l' anime de morti vele 
la difui sdruscite- barca all'altra contraria spoa: 
da dei Regni del pianto. 
Carobina, cheradizo, spirito celeste, | e-0. p.. 
Earrobina , srma da fuoco, spezie di schioppo. ,, , 
Carola, verte... rimbrso Quiki coscienza , eflizione 
/ animo, ° 
Carolejato ; e carnolejt , tardatox dar apiadi: ; 
il cacio dicquaglio ‘i quale è da vermini.éofe- 
tose: c da altri insetti, da carolejà:. 
arosase , tosar i capelliva punta di forbice, da 
Camso , testa rasa ; val anche toglier ‘cosa ad’ 
alcuno : Carosa mel interjezione di donffa per 
lo. ‘più: vedova:: quasi dit valtsse, priva di’ 
marie; alla dicui perdita ne’’tempi andati si 
ta 


x = i. 





te: R_D» 

costo a desse. i cpdli, e tipi sila: -crseri dial 
defunto livmandara :a consapellit , anè: si vi» 
macitaverro:se pain non. fnssero cresciuti co- 
me i già tosari. Giallo: costume dura-ancort 

. sn tertò:luaghi del:Régho; Estendesi quessai 
espressione: metaforicamente ad altro ancora; 

‘Garosiclio , seivederajo , ‘sorta . di bossctea , 4 
vasclio di creta usato da' tagensi:s 

e’ nol di.de'merti «e nel-primo di dell sii 
per conser vasi le. solite: sno y cite. lor: 
dasano . : ". 

Carnazate , :c-carezsare >. carteggiere d 
«cerndevolmente. ‘ovo Lun... 









Cssruoecio ,.carsetto , ceroitino « 
Caruso. A testa e eiade P. «di forbice» da msi 
pe, il capo . P’.esprefhoni. grattà ‘/o 
«arto per fer asdermire; come saglionctar ie) 
‘nuacici a' ragazzi ; ‘ed Anacreonme diffe Aeesgne - 
, Spes uapeoni, anintare vero mibà rtopilte "3 fn 
-seneo di volersi ricordare di squalche-casa:: on- 
ide abbiam il detto maccaronico, grettezio ce- 
pitis facit recordare cosellas viFr grattà lo ca- | 
‘ rusa wtbinguietar qualcheduno , dargli da pen? 
. sete.. il 
_ Carvone, famoso armieto: " delle Cirtàrdi Metin 
lubrense, che meritò d''effar :immotrtalaso dal -« 
.Fuveno per tab-abiticà ; n° SO ZIA + 
‘+ Ela famma d'accisro la faceuee= - 
\ e-Carvone a.Mmassa ‘semperaa, € fine i 
Gesacca , sorta di veste ali” ‘antica, ed o 
‘uso ne nostri casali presso di que’ vi ni » 
fatta cesme-un :piubbone . 
Gasadeuaglio . - Pigzicarolo - * anzi: pa cagnelo ’ 
i Sr que 


4 ', #1 FO ‘ 
. 





b C-A,S.. ° Bpo 
v di casio, tà. elio. Cere. Parnus, sent. 
q. st. 13. . 
1 Nehesso dé lo Scrivano - po fa. ditto., 
s..Do arte.pgnichilaze, > BAVATAGNTO., 
» Contra d’ano, che quanno scaca fuoglie. 
, Dedesa. pe. cospise a. Casmiduaglie . ® 
patio. sorta di.lavoro; di pista fatto con. 
nari, rucchep cc. ed ‘alero., per la.plebe di 
faina di. frane, d' Iadia., v.. fattappane , Spar- - 
tr casatiello , dicisione. Virg. canti: I. st 8}. 
s Ma d'avagizia de Pampalioge.. 
» Jucaie ntra chiste a spaue- casatielton. v 
Guscare . Romper battenda., fracassate, sia. 
E'-voce tutta spagauola ..Ow. lib. V. 

, Caeca, 650 malentrino , 860. frabbutto, #* 
Guecett , ripaste del vaso immenda ,. onde ire: 
a la-cascettào, «ande: e scaricare il superfino 

peso del ventre . Fas... u0a. volia . adaprò- sal; 
frase in. sento di. forremente gridare, forse. per; 
induzione -dal. gridar di chi stenta a fari quei: 
bisogni » s>spprialmeatezto. paisca remore 
soidi 
Cascia, caman. . VE 
Caso , cacio, ampsninanto.; disgeazio x prov. m'è: 
ecadato lo maccarane. dinto. a lo ccaso , . 
gu è cavvannio guel che desidsrave. appuntino .: 
Galicciralio. Specie di fosmaggiondi tutte dir vacca; 
Nome preso dalla figura di piceali covalli — 
che per dar è: .giocaro av) fanciùlki sei. formava: 
po .di questa pasta.,.e che in; ;parte si consersì 
Ya abcora. Metaforicamente. dincta | "uome: 
impiccato , Tass, cant IVi an: sg. 
es E a mme ve fase, c-a comemprece , € 
ure., 
= Fò. la casesavalle- "s.chelle. mare. Pa 


LÌ 


ata? . sd ° [| 


Cc 
Gisocavalluccio . Dimisetivo di cssecatiffo PI Li 
senso traslato dinosa  capitonbolo, vadate', 
presa la metafora da questi cagietvaliueci , 
che mal si seggoneîn piedi. Cielo, cante XL 
STI ° 
”» Ma ccolft GFaie no: piezzéco ‘de cinccîa,. . 
» Be fice fa lo casecaralivecio.®. + . 4 
Caspatro , Gaspare n: p. , dintimttivo . 
n0; e Casparrito in gergo udo , ‘e ) 
- quardo grado nella gran gerarchie de’ Corneli 
prastantium- patientiame, et prasentiam<. 
Castaddietlo ; sorta di ‘pesos, che sccorido*) na- 
curalisti è di poca nrsemotia , onde il prov. 
capo de castaudiello , detto per uns sesta di 
zucca. Gastaudella scotenata , val’ tieschiello 
*sottile , ed’ unto di sero. perchè più facile com. 
‘sa, e’ veloce-. 
Costellina , maensoleo ‘temparario . 
Costieltlo in li da sesto, vel la vergmità . 
- Pas. si eh 
-* , E° mino sonzà-stromaziento< vuoje ,. sero-- 
;. fella, 
;, Fi rompe sso Castiello 1 sto sordato ? 
+ Cisuppota, sessvttita , busso , serio. 
Catacuoco . Colto- sotto. E' composto .dalla voce. 
cuete:, che derbra da cogliere, e dalia ‘prepo- 
sizione. Greca nurn:, che: vale sotto . Cort. Res. 
. abeei Il. sea - ia 
r° Mo ace l’’aie ‘elisvgeta è e... - 
Ceresuoroto , colto it fragante. 
Gersfaléo . Quoll' edifivio di legno remporaaee . 
, quadro, o ‘piratisidale , che si ‘erige in occasio- 
3ne di,eseguio , te dì anniversar): di morti . 
Fra noi si trasferisce anche a dinotare qua 
_hrttque consimile: edificio ,.cire sò facci, an- 
Oy 








SE AT 83 
curchè- nen sia pei «coca funkbre ; Così lo 
Emafaico de lo Pennino è quel Pempio di 
feguo , ch&:iff'ogni anno si erge in Napoli 
per parte del Popolo ia una regione della 
Città detta Pennino, in ocessione della nota 

- Proceffione dé Cvrpus Domini . Paffa sache 
questa voce nel nostro Dizletto a significare 
un wedo vecchio-, e cadente, diventato ques 
si ‘stupido, che ba bisogno dell’ altrui ajuto 
muoversi .. Deriva -dal Greco sera, edal 
Latino Pelus. Così Sseligero Art. Post. XXKL.. 
4 Palis paltos Siali- claustra , et pegmata rv 
Nunc catafalcos., oddita aspirasione . Gli Spî= 
gnuoti anche dicone aledahalie il palco, ed i 
Francesi Echefonr, & 
Giiauemaro . Soîvsco , itnpide , Cert Para, 
cant. FF. st. 160. . 
nevi. Sé Tejette. * 
: e No Poetà citimmàre sciautito ; 
ss Che confe*ammore da fatto: no'piocibese; 
: » Perchè troppo contrario i*ara stato. # 
amaro , scioperone che nulla di se ha cuò 
13) da narapapana, mascascere facio , che sì 
lascia quasi perire, dandosi alla discrezione del- 
‘ le sorte : o daneruusputs membratim , bhe de 
narquipiò , fragmemnm, quasi - ‘diceffimo, ua 
membro aseiflo, qual: inetib.coss al mondo. - 
Catapano , sopraniea dine propriamente della gras 
sca, Grassitre; da nen war, quasi Svprintea: 
dente e tutt0 è È 
Catspicomo , sonco di legno disezso autre, di 
qpei per traslato da sucuniora, dirido, dun 
Homo wsciso:, € steso'a tetra s e dua balore 
. do:, che:val giunto: ‘quasto de morto. per la 
sue baerata,; Has. J E 
0. 


P C Aa k3 
E ceo A ccatapiezzo ‘n <asrt. Stai 
» Trov è Gernanno, ‘galla gi e dolore ° %, A 


" Gataschio , ssioperato da uarso yi iuria . 
se, com'è di tutti i Balordi , s 1 quali, x 
. non. operano po ragione, ma sol per 
.® prato impulso di natpsa; è* da serepygie aa 
un vecchio scimanito . 

Catîrone, testa del porco . stroncata. dai, bisce-- 
con tutto. it collo, come cazar origla, poi , di-- 
giaro. ogni capo, dall Ebr. dorbaroti, ac 
. roth, capitella, que pomi fatti a.gnisa, ditte- 

e ste d’ animali r ornato delie colonnén,. ; 
che in forme i palle sì, metzeno. Ale: pula 

€ de piramidi sc 4 la <è1 li Li 
atarozza , © Catarozzo in spe i, 

Sascenaccig ,-e catenazzo , chievàc ia pai 

_ spezie di serratura di Hi prime 
de Esiodo ca ti Briazep , è iano è Got. 
to, e Gigio dice ,; pel ape sapope - d duo 
«arts avprodine: , ifoerinie: Sub; terrene sig . 
"cioè le neascuasciaje comme sò maeretavane sos 
" BRR: a: 

Guesvia ,, € caterveja, melindie gente | 

tai: cattedrgo cas voi 

Gaio . Segchio dal. laine cadug siga uitcant 
Mani ; -schbene. da'. Mia Mode 
cata soltanto» qual. vaso. di jegno:. «com, pico 

-: ascaro , Che serve.ad.attigger |’ spor 

=. Fevera a ‘la.cato si dice di nom - sit: 
stato disonorato dalla consorte:.. L°’ allusione: 
-nasge., -peronè avendo cesto 7350 HA quanti» 
00, chi. vello. Roicamenze. le COraa «agi. lepre 

-,.80Ì po porrebbe Peres Riscetà nea ansi 
* BRECODELO NE stghè: nen 
greco. aados , pg > sh al‘ 1 

Cat 


LI 














CAT gt 
erisdeco peo ironia: va. Airdone 
fratono, fa lo Catone, srar inserietà, e spatar 
sentenze mordii :‘e spingendo più ig là l'îdee, 
vale stensi in: asia truce, malinconica ,° e--la- 
* meritevole, cone volendo descriver il Fasano. 
il suo Tancredi affisso per 1uecisa Clorin.. 
da, canta; 
» ,, Ma lé+scuro-dè maneo”tnon pe fare 
» De non' tornare a’ lo prinfmo catone :- 
» E ccod*iffo , e cao cclrelhr po sbareja,. 
ss Cche fiuorze da.to Gieto l° aosoleja . 
Garommelecja, e: votrommolejà, tombalere , vi. 
vtociolejà . - si . i 
Crinojo , sréeze a pian terreno, e.talor  sotter= 
er per. upo.di-tesier legna, porci, od ‘at-- 
i animali, da mare oz, juxta domum, 0 dè> 
sata Dter., prope propiiarà , supp. domum, come. 
în franzese=chs3. nozs., dè: che ordinariamente: 
uri. bafft:t00' o: sbtro ;"t prefid le. nostre ‘ca. 
se; 0 da mas*vmw perle pecore . Li Latini: 
ebflero ‘caronium a dinbtar ua grotta, un 
cantina... ÎD preso MarWwrsovy NAMPYL69 , MAMIYLI08 g_ 
Auens subterranatg:, Untie Cicerone scherzando 
Epfer. ad femil. 15. Hib. -7? dilà*, -vercor me- 
°- dn -Catonikm: Calorninos ete. tioè. temo , che. 
‘0Cefare , e the, è.te ;'che fiuto parliama ‘be. 
ne, e.piglifin le parti di Catone, not nam 
di a dizvolo , € ci soffonni: ‘è vero., che-ta- 
-. Iuei voglion:leffpervi Carontum per Catohiua: 
“ me chi nom*vede -che ‘tal correzione. farebbe" 
rdere' la praziandl concetto giocherole Cice- 
roniano #Di'Laberttd sappirim: che sterile, Mo- - 
‘ na fide:tollet vov.Orcas' nudias in Calonium ?°N®. 
"sacri MO6F mosaici Jepesf cRamgjorh'{ cui dato 
il-solito ‘scambio del.nuz ia sesò., altro pon 
vi. 
f 


_» 

ss € AV 
vi sarebbe che dre )a dieret quelle esita 
ia..pian tesse tagno al Fempio, - propri 
in ie Gentium, in deve-si conservavano. 
tegns, il vino, il sale, si Finscermràno - 

. animali., che si aversa da saerificate , © 

. Faltre cose: neceffarie al serviaio , cd es: 
sacro Altare, - 

Cavalers, e,cavalerela , Signora, 
di.donne le-guale bench non di oi, sot 

» tal sé presen suo Contegno , pia 
Penti &c. v. Damme, e Edemma.. 

Cavicchio, e gavicchio , e gaviglio , in pi 
veglie , picciol le netto € come un 
uso al salafio , «diceliì. pro 

. mente io faccio priori e. sta seveglie 

- 10 decommedo , e.tx guasti. 

Canlecchione,. Villano , gotico e Supido. Aache 
ab Toscaoi dal Eavolo., pianihipes se stefif“ia- 
sipida, han presa emsalbra a dinorere amegier 

| «ona di poco talento .. Om kb. FII. 

. » Neignzie a nt ni ddomandare rendi 
se IN € appe na gran-p 

.  .» Sea sa canlecchiwaî derte a ni 

Cavolejare. Rubare.. Sembra voce di up 

Latino barbasa , giacchè nella legge: Sa 

Tir. XVII. cap, 40.si legge :-Si guis Arista- 

tone. super heminem mortuutà cassulaverit + 

“ * Forse la. vace Francese voler , ibare ,. di 

cui si è cercata.invano l'amimolagia , non è 

+ altro che la stonciatura della. voce coso. v 

. Egidio Menagio sel sue Didiogaire 
. gique de la langne Francoise ( voc. ) 

crede, che la..parola voler nel senso di ruba. 
a cità dal a volere she ha «° iscosso 

, - de 
























“ 
° 
" 


) 


® 
» 


IATIAA pelare inve 


I «desio ub. III. in fin. 

A che se ca 

» A sparta ,.g, tte porsaie co le galere. © . 
e cavocio, calcio . * 











Merce 
salice, DO ch 

Cavocetejare , e «20eetezà , ricahitrare , rar calk8, 

ndi 
Ln se cavotenero, she sita sele , desio 
pes lo più de' cavalli, calcitrose . < 

Casodo cavodo, conbito ssibito , allora per allora. 
Gavado - de coppolone o molta fretta , e-desiderio, 


Givonasia ce, tizarese le csavosette , o la ca. 
+ POROHA , prasame, molto a #, spenersi per no-c 
nd - di meritò 

sone s € cauzuile s«cattone. Fas. 


E a nehi de peieio lo csazorie. 
quasi. pli «i .uciolse il -cospa, esi sporcò 
» peg allegraee. Val. l’ intesso 

. — s» Baosto hanno "a foseone. li cauzune. 
Genna , -gavotane ) € cassune. «Calgoni. An 
— mare a fante ceusune vale morire , quasi dit 
| sì e ,‘mutar vesti; © quiséi pigliare KR 

‘aree diaota ie sello . Ciuss, cane. sd MH. 


so (o si a 10 sue capmne e one fece. n) 

+ +-+ + taterjezione . òggi resa familiarifima 
- più -the-ia pira a) sella, dove non è parola © 
oscena , a.noi. Un-eruditifimo cm. - 
“ measasiolo trovasi scsicsa su questa voce dal- 


a Pastor della -Bellezzeraddeno de Ai Lengua 


* Bifpoletana in una sua nota, alla quale si- 
mettiam: ii curioso deggitose . - .. 3 
Cauca, n. p. Framesca., suna pensione , vespa ‘ 
40cca è Fas. s 
-, Ste 


è 


4 € 6 
. ».Sagnore ha.da di piismasche 
.s Ppe la capo na cerca sirio rovacesip 
Cecagnuole , /osco .. 
‘Cecare deritto, colpire al gno. 
CLecatella, » cenno d costa , na posti, 
se.E mmo ione a cchesta. % 
» echella . È SO 
s, Decca, va buono, e cco na cessetie— 
Matavaccole, epiatto deo td mnoce sellee. ‘ 
» Cecavescale. cano, ©. cquan vide.ta 
» , De Magreme..te.campe st Rgmsse, ev 
Cefeca, cosa vile, csitiva, da.aulia, losdti 
. 6054 a nulla ‘buona da memese gli i 
pi, notiflimi animali per Ja loro. inetaga.; 
inutilità, fucechè alla procreaziano: prete; 
ma che fremanto. ame n_000te cuculie ... 
Miglior MApaTer CITI L'YUSio RI ds: ali 
_laborem suumoin verttrcon \metunt .-v. GE 
Cellaro, cantina , dispensa: . cellajo:» , 
Celenta , sseumento., c?l instro "s0essa a 
‘: la detta macchina fallania sà dà alle, 
deappi &c. È . The SIEPE, 
+ Celestro, aifeste. - 
Cellorrielio , cervello j cilebron diceria spo. 
Cerviello , come 
‘ .y Pane cuotto. ppe cceeviello 
‘ » Fenc %a-capo lo mess: 3 
Cemmenere, fuicra. , camino ,. naso 3: fcrunmea ' 
cemtnera, vel.arde di sdegnio . 
Geniere . Tenero, molle , monlido . Dal Gra 
, rude, musaeda: per - ‘raddolcimento la d 
1» Nonssi preadecmai în mala pass 
il cinadus de' Latini , > qeantuaguenan 
gta voce latina abbia Inaqpliziorigie » e 
lo, mollese, pastuso. # ‘ca 















nd 






C RR 
Metitimmelo spezie di molino dy tiade, che ma: 
cina :pesò a-petto di animali , non ad scqua . 
Censullo , e. Becenzullo , Vincenzino.. 
Centra , cresta; tuflo comm. a ccentra de gallo, 
Contrella, piccio! chiodo di:ferro da nego . 
Cera coll' e .seretta è quella nota mazeria com. 
bustibile , di cui fansi le candele, coli’ e larga 
-val seria, volto; aspetto - Fas. 
+» Lo menire ‘n cera penzarosa:. ., . 
Cerasale , voce provinciale aprigchè Na poletana, 
e-val il mere di Giagno, in ai mnaturea le 
| cisieggie : ne montagne ò di Diana val 
-- sì mese.di Ottobre, POI «di tal frutto, 
Gerchiesto, anello, ticordino , speriò di sempli- 
. ce saellerro. pi 
,s sorta di: nno gacseolino . Fer 
* ‘%,-© Baratto Poe faccio £0 ccersito ; 
n.0 mmemforchio a ssi vuosche pe rremmito. 
Cermone, sroncò d' an albero ;“e dicesi d'un 
‘uom ‘groffolane moralmente e fisicamente da 
MO ) EIMIIenis 
Cernere dicesi del frumento, e val vagliare , 
crivellare , abburattre . Cermerso, -vale.strin- 
‘© gersi melle spalle, (come fa chi va cercando 
una fcusa, desidera cosa ; © simile , i parti» 
cipio .è cernuto « ” 
Ceraia , volto, aspetto, dal ln. 2erno ; iadiciamo 
P più propriamente d'un visaccio snere pido , 
sfrontato, che non si scompone . Fas. 
» Vafrino afferva co_na cernia tosta ,- 
n» Comme ppe la concià nee stesse ap posca, 
| Cernicchio ;- staccio., czivello. - 
Cervecone , collottota . 
Cervone . Linguaggio oscuro . Dala parota Brane 
cese TJergon, © dergon ( «00sÌ wiveasi @e pro- 
nuUNe 


} 


/ 


96 - GET I 
. muntiavasi angicamente ), da qui. dasiva «ta 
che 1 Italiana Gergo ,' ma la gsoce Cer poze 
sonserva più del suono della Frangese .. Core. 
- Ros: att. DIL, Sc. I; 2° ri . 
- 3» Cheffa è partà cervoze, io non te ntenao, 
. + Non pesco tanto a fuano,8. 
Cestre ; n. p.-r'na di:cni allosivamente ci sec. 
siamo per disegna: un certo tale; così Fasa- 
no a dinotar il tradisor Ormonde fa dir al 
Baglione ten 
» Vesca l’asmmico Cesaro, e Efranzese. 
sn Se fa, strillaie, nè nse.llu nzopna magco. 
Cestuneja, e cestunia, cestaggine» Dicesi d' go 
lento né cammianre, e di dogana di hrutre 
aspetter, e peggio formato corpg. . . 
Cetrangolo, notiflima arencio ; dal costuge sy 
carnovale di tirarsi di tali frutti, & talofa. pet 
disprezzo ad alcuao , dissc il Fas. . 
» E nno stimma nè ffrézza, nè ppresase. 
so Ma comme jesse a ffà a ccetrangolare, 
Cètrola, cere, istrumento musicale. 
Getrulo. Cetritolo , frutto notifimo . Me 
. sfisa a le.cetrole , vale dar nuove leggi 
dose , che non soggiacciona «, legislazione :. E 
vwerbio preso dall'eller i cetriuofi im A 
per la viltà loro esenti dalla fiflezione del 
prezzo , che dicesi essisa, alla quale soggiae. 
ciono per antico, e non saggio stabilimen. 
to quasi tutti i comestibili . Ciucc, casg 4 
Slo 9. . 
393 <» 0 «+ Lo sì Conte, . 
,, Ch'a le cetrola va mertenno aflise. 
ILrattar da cetrulo dinota disprezzare + * Ciuce 
nese. V. st. 8. l i 
© Sellcao, e ch' aggio farro, ch’ a mme ssulc 
” , Mai 








\ 
” 


b e, i . 
_CRV.. . 
4». Mm'aie.da trattare propio da cetrulo. 

Cetralo nzemmentuto è il cetriuolo andato 
in semenza, che per effler-direnuto insipidis. 
simo, non è più atto-a mangiarsi. Perciò in 
. senso translato dinota una persona assolata» 
mente stupida, e senza sale in queca . Ciuco, 
sount. VII. st. 36. vo. 
» O piezzo de cerralo nzemmentato , 
» Lo Rrè se ngrifa : bello mmasciatore !# 
Cettuogno , di color di cedro . 
Cevare. Nutrire, come ‘fannw i piccioni a° lore 
figli. Cevare 40 focone de la scoppetta vale. 
“ meer la ‘polvere al futile. ® Val imboccare il 
cibo, e traslatamente detto degli uomini, val 
istruire , informare. | 
Cevescola, e cefescola, Civerta. E' voce corrotta 
da cevettola . Tiorb. Cord. I. son. 3. > .7°% 
vw Ha luocchie de cefescala, o d’arpia, 
- Ha li capille, comme i’ ha Protone: 
w No pede chiatto ha diato a lo scarpone, 
. » Che cammenanno piglia meza via. # 
'Cevettola, civetta, dicesi di persona di malsu- 
“guri, è di donna finestziera, e ciartiera. 
Cevettolelare, amoreggiare, e propriamente dalle 
finestre , 0 da’ balconi, scoccoveggiase. 
Ceuze . Luogo della Città di Napoli così dette 
da gelsi vi in abbondanza , destigaro ad abi. 
tarvi le metettici fin da più secali. Cort. Micc. 
Pass. cant. IX, st. 17. o 
e Da dove acimore sto giojiello sceuze ? : 
so Da la Chiazzetta, e puso da le Cceuze? 
Dicesi: per ischerzo d’ua tal malore france 
se ,. forse da celtes, 0 dalla figora di quell’. 
eserescenza carnosa nelle parti puderde sunile 
ai notiffimu fiatto dei detto albero, deito pur 
Diz.-Nap. DI. E Cm, cie 


- 


sà. CHr 
cievore ; Î) quale è pretlo soi di due? sorti è 
: bianco, e roffo. 
Chachafaggioliy epiteto di disprezzo pei i Fiorenziai 
Chiacchiarera , doane, che’ parta assai. 
Chiaechiarone , cicalone , morto di snolte parole; 
- e pochi fasti. 
Chiaccone, schiantone di qualche albero, o pito. 
tolina, e parolaccia GICERA . 
Chiacchiarejare, anfanare , cicalaze. .. 
Lhiafeo. Sciocco , e sporco per negligenta; da «quae 
nt, fallo. Tasn cant. V. st. 79.  ‘’ 
» Tut*allegra Locia, c* ha» fatta presa, 
» Se parte, e sti chiafeie sc porta nnaete.# 
Chiagaette , pianse, da chiagnere: Le chiapne' *a 
cuollo , val gli va sgarbato, nen gli dice, ed 
PE reg d'un abito &c. 
jaja , piaga, e spiaggia. 
Chiaja . piso, ls crediamo voce ginerica., È 
notante lo stesso che spia di mise . 
. fatti il Fasano parlando dei mare, chi bagna 
la Palestina, dice» 
w È pe Ponente le Medeterranie, ‘ 
» Che le face ssa chiaja longs , uh quanto 
Chiajolute diconsi. è Procida , IA, in ‘alri luo» 
hi tutte le piccole spiagge . Chiaja 
Cia] mense. dicesi una regione della nostra Cini 
di Napoli,.e per meglio dire un borgo di ella, 
.ch’è tutta spiaggia di mare Pare che sia | 
antica Echia. Presero un grelfo abbaglio f det. 
terati del'‘tempo del Vice-ReElucr. di Me- 
" dina-Celi, che la credettero l' olimpianum ram» 
- mentato de Filostrato . L' olimpienam è una 
regione di Napoli fuori Porià*Modine . Veda- 
dos: Carletzi . * - è e” 
mit: o. L- | ; vi Chie 


‘4. ' >, Li . . 
la »' Ca POS VIDON . 





» 


CHI. so 
| Qajeto. .Piato, lite. Dal lativo: Placitum . 
Chiajeto scomputo, lie, perduta, finita. Ciuce. 
santo III. sti x. 
» Va te fida a sti viecchie nzallanute, 
n Ca si arzevato. So cchiaiete scompute, ® 
Chiajetare. Piatire , litigare , in francese plai- 
der . Ciuce. cant. I, st. xs. 
s» Ma pecchè Mmio tescette uno de chille, 
» Che se chiajetarriano ina mascella, , 
s Co ll'arte, co le mmano, ecco listrille, 
+» Jea sempe scervecchianno carcosella . ® 
lana, piana, pianura , e forta d° iltrumenta 
da falegname detto pur. Chianuozzo , pial/a, 
Chianca . Dal Francese P/ezche , ed ambedue 
, dal latino p/4rc4. Originariamente ha figni-. 
ficato una panca, o fia tavola di legno spia 
mata. Ora non ha più. quefto fenfo, ch'è re. 
#ftato folo ne? fuoi Si minanivi chianchetelle x. 
e chiancherelle, ed è paffato a dinotare un 
macello, .giacchè in quefte botteghe , come. 
in altre di vendita di comeftibili ,. G fa uno 
fporto în fuori di tavole , e fopra una gran 
ganca fi vendono le merci. Virg. Cane. VIII, 
st. 20. «| ° » ) . 
:» Tutto. a mmano deritta ,, e a nimanò 
manca | 5 
» L’ autaro, che parea jufto na chianca. 
Quindi le cchianche della carità , mercaro ‘ds. 
Napoli famoso per li macelli. In fenfo meta. . 
forico Gi dice una chianca di qualche fpettacola 
comico, o tragico, che abbia cattivo incontro . 
Sta tragedia messa in prosa è stata na 
chianca , quali G volefle dire. una strage, un 
E 2 Wide. 


106 °_ «Hi . .. N 
macello, cioè che nen vale un corno e gal 
sta Pidee. 8 . 
Chiancarelle. Tavolette ftrette, £ lunghe, che 

fi mettono a traverfo de’ travi per coprir le 
ftanze . Patire a le cchiancarelle dinota ar 
ver qualche ramo di pazzia : tratta la tfieta=* 
fora dal confiderare ‘il-cranio, come un tetto, 
di cui patiffe qualche travicello . 

‘ Chianetta, il so/-Deo de’ Preti, o fia quel pic. 
«iol birettino di pelle, o feta, appena d’ un 
quarto di palmo di diametro, © poco più, 
fo a portarfi in tefta , ed a coprir la che. 
rica : per metafora procio? pigsto. w. fchiz- 


vetta. 2 
hianiello, forta di fcarpe per dentro fa cafa 
da ya Um, CIOÈ scarpe alla grecs } 2 co- 

me |’ odierne pepazie turchefche. 

#Lhianeta, in pi. chianite, piazera, glolo cet 
fefte, e forta d’ abbigliamento facro.. 0 

«Chiamo chiano, piaz piano, adagio adagio. 

Chianta , pianta, v. fchianta. 

«“Chiantelefio, e cantalelio, censo funebre, dice. 
fi pur di mufica mal propria, e di un difcor. 
fo infulfo. 

Ghiantare, pioszere, abbandonare . 

«Chianto, pierro , il diminutivo è chiantillag e 

_zil verbo è chiagnere, piangere. Faf. - 

33 Nnante a fto quatro co cchiantille fpifà 

so S° addenocchiava, e ffacea pifle piffe. 

4Lhiantarulo, forta di chiodo di mediocre ge 
dezza per lo piti col capo piano. Fas. 

m. Tre ccalle 1° agcattaie de chiantaruole, 
sioè la lafcid, e fenza dir niente fe ne indd 
WIA . 

Chiantuto . Grasse, e robusto, quafi dica 

i) 


._G.H_I . ret 
| ben piantato. Capass. Omer. Dede. 
I » Bello... e cchiantuto, ‘auto , e dderitte 


» Majo, 
» Ché 'a nnuie Pagliette daie fafica; e gue 
. ' ”» (0) e * Na . 1 
Chiappa s. BALICA è: i > ui 
Ghiappo, cappio, capestro , otrle chîappo de 
mpifo, val somso scellerato. _* 
Chiappaco, ceppere, notiffimo» frutice, e frutta, 
ottimo ‘in aceto , e falato. 
Chiappino. Furbo, astuto. Cortotto dal Fran 
e scapin, nome della mafchera del fervo 
accorto nelle lero comedie. Core. Corr sam. 
«- DIL se. 21. SE 
> Ma Tonne mò, ch'era no: gran. chiap- 


no, ut. 
o” Sentette da lontano lo grà addore; #: - 
Chiara, n.p. di denna, a dimimitivo di Chiara, 
Chiara d° uovo, #£ biance dell’ùovd: 
Chiarchiofa. Voce d’ ngiuria per dir donwz vs. 
fe. Forfe è parela reltata a not da° Francefi, 
che differo cherchesises quelle, che oggi chia 
guano raccrocheuses, meretricî ; che attirano 
gli uomini. Cor. Mice. Pass. cant. IIlL 
centi: + O RO ou) 
» Jo vengo, è bedartaie frutta chiarchiofa,. 
.+» Quanto pò sdigno a ffemmena gelofa. € 
Chiarella , certa materia , che £ pone se’ li 
quidi per ifchiarirli, e purificarli.. | 
Chiarire , abbandonare, negare eci quindi il 
participio cAiaruto , latetza perfona fing. del 


ir Gbigresce eci 
t ra 9 PIAStrR' è ’ . Ì su 


Chiatro:, gieccio , gelo. | 
iattonata ,. colpo di pesa date di piatto. 
| 3% Chia 


I 


- 


ez CHIOQGO 
Chiatto. Piatto. Trasì de chiatto-, vale mera _ 
"gie in quel servizio. E efpreffic one di colle- 
ra. Om. lib.I i | 
,3 Co ttutto ‘chelfà, traseme de chiatro, 
Ghì de chiatto , dinota , ander per.sreversa 
e fi dice di nave , che fa cattivo viaggio. 
Metaforicamente di ‘chi-non ‘ha profpera fon 
tuna. Om. ib. I 
s, Mme pate a mme , che nnuie jamuse. 
so de chiatto 
39 Mirie ‘ptenna Uftàa ;: peo de chel auta 
vota. 
hlatronejare, der piaztonete , ‘cioè colpi di 
| fpada di piatto, che chiartonete diciamo. Fas. 
o, E ftritla ,-e cchiattoneîa, cossì rratuorni 
» Facette fare n gnierra a l’afghiajato. 
Chiazzera , pureane , quafi dir fi voleffe donna, 
rho AISCTAIERte pia per le piazze 
do per far presa. 
Chiazza , piazza ,. ogni. Varghero: prov. jettà 
verbo *n chiazza, gittare-, 6 dir motto in 
‘aria, nella conversazione, fingendo di noù: 
gia appoftatamente , per fentir intanto però 
H altri. - 
Chiatzetta ,s altrimenti detta chiazza Piante se. 
di-Napoli vicino. al'Porto:a mian.mancar 
della via, che va a] molo, sen iontanò dal ba- 
loardo del Caftel nuovo, oggè nobilitato dal. 
I° edificazione di un Teatro. Fu anticamen- 
te lafciato libero all’ abitazione delle più #0 
meretrici ,, .e lo è ancora fino a quello ® . 
\ Forfe cefferà di efferlo.. Core. Mose. Past 
cant. IV. st. 26, 
,» Abbianymonce fulè a fa Chiazzetta, P. 
» Ca non perriffe credere tu maje, + 


» Che 





—_ 


cere —- 


CH 1g 

+ 3 Che gioventù de feminene t° afpeeta. > 

I Buesi/e per esprimere un uomo fommamen. 

ta vigliacco, e timido, diffe Mus. Nap. KE. 
® I ” è sÒ 


..39-Creo, ca pe not medere 
Sango la nigon la notte, che te nzust 
dea dubbelo 1 afpnt Le ? de 
. 3) Na mogliera ncigi a a la Chiavzetta .# 


 £hiavare, porte , conficcare )-v. ‘mpizzare, nfic- 


) 


° care ; feccare: ed-t fenfò ofceno vale usar 
on donna, o - 
Chiavatura , serratura, volgarmente masco, e’ 
buco. della detta ‘festatura‘nelià porta; o fi- 
Mmiue. Ò i x . ua 1 
Chiaveca, fog, v.-prevafa. Votca' de chia- 
veca , dicefi-d’ una mala lingua + 
lavetttere ; chisvajuolo. - . 
iauffo » Voce araba , che dinota in quella - 
tingua- un :Esecuror di giustizia. Da noi fi 
dice in fenfo-d° usino crindele, e Bruto, cos. 
me fi dice Arraiso «, derivandola da Regis. 
Facce de-Chiauffe, Ficce d° Arraifo- fono. fra- 
- fi-reftate datati infelici noftri concittadini, 
«che ne’ secoli: fcorfì furotto fchiavi degli Afti- 
cani, e de”Furchi. Quattordicimila ne*liberò- 






.* dalla fchiavità Carlo V. nella: fola prefa di 


Funift, Viol. Vern XXXIV. 
ss Seitire a chella facce de Chi 

» Chi n°allucco fparaie ) VER 
Gaiiciarte , affronturs; offendersi di qualche 
cosa. Fat. E sa o 
» E se chifciaie de ‘sta propofta, uh quan. 


o to! 






. Chiegato, pregara, arcato, persunso', indotte. 
. e Ì < ea 


e E 4 ‘Chie 


e H 
Chierecnoceolo. Capo , è I micà del capo s, 
i luogo, dove fi sade la chieriea . Cus Las. 


fici din lo na fers 


na faglicosolete. * 
cir Quelle cose, Vice Wi univarfale. Sin 
= .ficato, poichè fi follituifce a tutto quello, di 
cui non sovvenga , 0 mon fi fappia dire 
denominazione. prapria. Cort. Vajars. cent.L 
0 nt 8. e 9. 
» Uno cierto Poeti de la Marea; me 
.. «9 Nen faccio fi e Bante, pilo. Penect., 
5 Bella cocchia gentile quinci, e lincì'. 
- *» Pozzate goder anco un quanso lei, 
”» » De ta de bellizze de, se pg 
rcafo tutti i mia; 
” > E tutto queto Munno ancor coltrisiii 
d awzarete chillete:, e trofei ,. : 
> Talchè da Bacco a Tile > accellenza. 
” ” Se canta, viva Menechielle e Ronza. 
- ‘In quefta Qanza fi vede, che chilbete è fo 
flituito- alle veci arco, 0 vbelisco s © altra fo 
. mile erudita; di cui il Cantore non fi fave. 
i niva. * vi. ehillo è Faf 
‘w Atri tiempe, autre cchelle, amtrafeor saio, 
 Dicefi nel fing. chilleto, e chell:ta® 
Chiereca, chrerica , tonfura eeclefiaftica. e. 
Chiefeja, v. Ghiefeja 
Chillo, quello , termine di eftrema. etti 
a dihotar-et una eofa, or un’ gltra fecé 
il difcorfe , e quel che fi'yuol per qualche 
| fine tacere. Fas. 
- » E ffare "n cafa miù ho chillo funno 3 * | 
cioè un pero. | 
; FETO i * Chillo 








"n 


i CH 3 190$ 
ifarlTo de cetrulo, vale un cal di citriolo, 
@hillo che fquaglia , o Chillo che fcria. Nel 
fenfo.naturale colus che scomparisce ; ma 
9 intende propriamente del Diavolo , e fi ula 
tutta quella locazione perevitar di 
nunciare un nome nefando: ; e quindi fi chia. 
ma talvolta anche Je sensazeione , lo tentil- 
fo, ebillo che stà sutto & S. Michele Gr. 
funi pair no de chillo, che fi gti 
” chiù Ilteggio de chillo,c la, 
s° €o no vuolo fuie dinto a la Tefhaglia,® 
Ekiocca , in pi. citiocche,; Je rempia; mm” aje 
rotte le cc he, n° bas stordito. 
Chioccardo , ostinszo, sestardo . 
Chiochia, guazzotro .-_Faf, 
», E ’n chiochia fe mme va co:ffo penziero. 
L hiaro, selocra.,. da Ires, e KE quafi di-. 
cafi, chi fi fa fcappar it pen di mano, qual 
la Tarpeja di Properzio, la quale incantata. 
- alla vifta di Tazio, snver obistas excidit uns. 
na manus, onde poi ad:ifcagioriarfene frime.. 
rite causata est omina . o 
Chiommata, piombata y caduta giù , grossa — 
palla di piombo. Tetigo na -chiommnata a la. 
vocca de lo ftommaco , 60 un gran peso al- 
do stonzaco ;; sento un afffizione altissima Hr 
spirito è‘ i N, 
Chosre coppia» 
€ * a #0 7. o LI 
Chionbilec) e chiovellocheft s piover minnro y 
olio + v. fchizzejà ,, e fchizzechejà. 
tOVere ,. piovere. o. ci, 
Chioviale ,, e chiovejale , piovizie ,, sorta di a- 
bito facro d” ampio giro; corrifpondente all’ 


Efod Ebrei. . 
degli | E sy | Chit: 


-106 CE gli. I | 
Chirchio, cerchio , ot. dè na botta « lai 
chirchio , e n° avotra 4 lo tompagno, è me. 
tafora tratta da’ Bottai , i qualt nell’ accom. 
modar le botti dan cal maglio ner oerchio, 
or al tompagno , val dunque lo fteffo., che 
far satolla da capra, dunque lo î cavoli x 

non dispustar ninna de due, ferse rivali. 
Chirchetto, e chierchiette, w, cerchietto. 
Chirebizzo , e fchirebizzo., capriccio. w, cricco, 
| sboria, fantafia, crapiccio, veria. 
Chitarra:, notifimo iltrumento muficalè , dal. 
._ l'ebreo chjrheros , in greco ruspe, donde ik 
cythara, val cithara, che fe per la cerre in. 
tender fi voglia, oguun fa quanto dalia chi. 
tarra è diverfa. n. . 
Chiummo., piombo, Tè faccio provi. lo cchium 
mo, tf sro un colpo di fucile, ti ammen 
.. 20 Cammina co le chiummo-, e lo compaf- 
. fo, va molte cautamente. PR 
..£hiunzo. Piccolo luogo, che- "incontra nef'vo» 
-- Jer falire: da Gragnano. ad Ajerola. dopo un” - 
erta. Chi fa quella disa@trofa via la, prima 
. volta, crede che giungendo: a Chiynzo fia -f& 
nita la salita, ma poi s’ accorge , che molto 
di, più rella a fare per giungere alla fommità. 
del monte. Quindi il proverbio-: Sirzmo0 «ere - 
rivate a Chiunzo, che dinota essersi in prîne. 
, vipio, e non essersi ancor fatto È impartem 
se. Ciucc. cant. VII. sr. 36. _ 
+9 Simmo arrivate a Chiunzo: Afcite fore; 
ye Sfrattate, ca .m’avite già ftorduto ,, 
», Rompiteve lo cuollo, # - - 
. Fafano quando diffe , 2 
» Mo fite a Ccehiunze. propejo vuje arre 


" Vate. ° cu 
ebbe 


a £ >» li “ . 


” 


I 


Ù 


) . 


CHI N 169 
ebbe tutt”altrà idea sicuramente, onde îf di- 
fui Annotatere ferie ,, Chiunzo è una Tor- 
re preffo Nucera de’ Pagani d’una belliffima 
veduta , e dov’ è un’ ottima Ofteria, quindi 
il proverbio ridetto di ,, Aryevare a Cchiun 
zo-, cioè n0n ever che più desiderare. . 


Chinppo. Pioppo, albero potiffimo. Scofza de 


e chiuppo fi trasferifce) a dinotare persona di- 


spreggevole, Torfe perchè la fcorza di queft” 


non è di veran ufo. -Cors. Ros. Ate.Ie 
.8c. E in fin ° 
33 O so fcorza de clfiuppo, o buon’àammico. 
La voce chiuppe nel plur, ha per. lo più il 
nificato di «ccoppiato, unito, e deriva al- 
lora dall” Italiano: «ccoppiare. Così fi dice: 
Piede chiuppe, e-vale piedi accopprati: Pass 
. sare a piede chiuppe, far un falto, tenen- 
dofi: a. piedi accoppiati 3 tal che fia’ più efte: 
fo di chi lo fa con tin piede innanzi I” altro. 
Bifogna avere una gran fuperiorità di agilità 
a poter vincere quella pruova; onde la frafe. 
indica ‘metaforicamente chi è affai fuperiore: 
all' altro. Corr. Micé. Passi cant. IL st.z1. 
‘* ge Decite mo, ve paffo a piede chiufipe? 
Corrottamente: fi dice 4 croppetiello ‘in: vece 
di a cbiuppetiello. ve Chiuppo querciho. Spe: 
zie di pioppo , che crefce ne” luoghi ‘abbon- 
‘ danti di acqua ad: un’altezza, e bellezza for: 
endente, Se ne ammirano molti in bella 
immetria difpofti: ne°gran viali’ all’entrata del- 
la: città di Avellino-, Piedimonte di Alife, ed 
‘altre parti del’ noftro Regno + 
mmiello-, z:mbde//o. Fas. TI 
"x Vedarraie comme a ftuine a lo ciam> 
» miello è. ” i i 
i E € . gl 


sr. 
» 


20. © 
103 C1aA i > 
2a Ca fi mo ninorno a tte vengo a cciam 
mielto , 

59 Dinto po m*avaretiie cod effa accantò. 
Cîanciufo . Fezzoro.. Nel fuo diminutivo cia: 
crusiello. Ciucc., cant. IV. st. 13. . - 
‘33, Aveva »w°unocchîb tanto. cianciufiello:, 

- — 5 Che li’avarriffé daro no vafillo. va 
©Cort, Micc. Pass. cant. VL st. se. 
ss. Tanto. penta,, fapata , € ccianciofella”. ® 
oleià , mangiar avidamente. Fas. 
° 39 Li lupe Il2 fe la ciancolejato.. , — 
Cianni , Giovani n..p., parlàudo però. ‘del 
Santo., dicefi S “ Groane e Ciradre Gio. 
anne: val’ anclie él Padrino , e | he 
tien: al battefimo ,, ed' all: crefiina gl infr 
&c. quindi il diminutivo | —. 
Clanniello:, e-Clannetieifo ,. Giouuzne/fo. 


Ciantella . Voce d’ifgiuria, e che dinota dom 


‘na: dell’‘infima plebe. E° abbreviata da Cion 
netella, chӏ nome proprio: e lo fteffo che 
Giovannella. 1 Tofeani- nel modi illeld del 
nome proprio. Cisne. ne ham fatto. n nome 
generico d’ingiuria. Bkondelm. Son. Mss. 

. 3» Canto la immenfe poppe ,, e il calo ©» 


“ , norme © 
s>. Duna fuperba ,. ed' affittata Ciana: 
Così anche i Francefi del nome proprio Ca 
un, che € il' diminutivo di Carderine, hanno: 
fatto. un nom@ generico di donna difonefta. 
E' difgrazia,, che la Mufa dell’iftoria non 
abbia confècrato. allimmortalità quella prima 
Caria , quella Cszr4', quella. Crantella ,.che 
meritarono divenir nomi generici” per. la _ pae 
fierità, Ora fi cercherelibero invano'., o 
0.06 0 . Sedi omnes. illacrimabiles > 


* 


‘ 


cràki. peg 
pts iguotique longa: . . ©. 
s careut quia vate sacro. | 
- Horat, lib. IV. Od. 9. # 
Ciaodella % vivande mal preparata » 
Ciappa . LF bia da cintura. Forte dal Fran 
azlove - Uomo di ciappa , dinota per- 
sona di senno , e di distinzione, perchè nel 
Petà matura £i prendeva quefla cintura dalle 
fone di ‘condizione . La vedianio ancora 
nella, mafchera del, Pantalone . Cort. cant, Le 
st. 


,» 7 Omo de. ciappa, e de nnorata fanerza.# 
dae? no così de ciappa pe | fe 
emmo così de c e mprefe. 
Ciaramito, tubo di creta: ulo ad iataftonast ne” 
înuri, onde pafiî acqua, od altra materia li. 
quida, e talor immonda, da Relggre , fa creta 
+ fpezie di Saltimbanco, che fuol andar 
irande con una fcattola di ferpenti indoffo , 
one modltra., e giuochi ,. è. vendendo em- 
piafiri . onde da xua, fg mano , e sodo, 
gaccolto , alludendoli a dilui preftigi , ed alla 
raccolta gente. cui. ne .fa moftra : 0 da'xap; 
lo schivo ,. come. per per ilo. più eran i Car), 
ava , il sopportaco, > pregrenta, ec. O da avhesy 
FI 1 fischiesto, dall? di quefto., @ dal luo» 
go , in cui ragunavafi da tal vil razza d' im. 
valtori la [ciocca gente ad ammirar-i lor for- 
bi giuochi di mano. 
Ciardino., giardina . 
Ciafco. Burla, scherzo. Voce interamente Spar 
nuola , € reltata. a. noi. dal lungo dominio ì 
ro. Crice. cant. X. st. gg. | 
ss. Sta cofa non feneva de iacere. 
» Ali ciucce, ca ntefero. lo cia(co It 


\ 


- 


* 
ia 


tia. "le CIC fcherao fior 

Ciceremmuolle. Cerinsonie, pet fcherap A 
piandofi così la parola. Nel fenfo faturale: 
fignificherebbe ceci ammielliti .. Ciuce. cant 

St. 203 ° 
;, Revenate:, Chiarchiolla le facette 
sy Na manejata de ciceremuolle. ® 

 Cicia:, Cecilia n. peo ° n 

Cice, Beatrice n. pu - 

Ciccia:, Francesce:n. p.-e val anche carne. 

Ciccio». Nome preprio-accortiato. da Francine, 
° © Francesco. famofo. autor della Cicceide: 
‘venne in penfiero di denominar il fuo eroe: 
Bonaventura Arrighini Giureconfulto Lucche- 
fe D. Ciccio. Da quel tempo in poi; cite non: 
fono più di 106 armi, D.Cieci fi: fon. chiama- 

- ti per derifione i granelli in molte parti. I- 
| —talia; ma tra noi,. ancorchè.la fuddetta rac- 
colta di. fonetti. fia: notiffima ,. fi * seguitaro» 
. ‘a confervar quefta voce* fenza prenderfi mai: 
, «in mala pardla;.e que? che nel battefimo eb- 
. bero. il: nome. di Franceste ,.e per. condkzione 
. di nafcita ineritarono il Dor:, feguitano èd: 
. e0fer chiamati -D. Cicc?, o- che fieno, o fo: 
. raffomigliantb a quello’ della Cicceide . # Gli. 
« efempi farebbero- fuperfiui ;-ma veggafi: l'epi- 
. ftola &iffertarionale: su .cid' dell" Autor: della. 
- Bellezzetuddene de la Lerigua Napoletana, in. - 
- dov? eruditiffintamente. fi. tratta. quelto arti. 
colo-.- i 

Cicoreja, e cicoria, erba: notiffima: 

Gienzo, n: pi Vincenzo ,. che: pure Vecienzo fi: 
dice, e per: ifcherzo veszeggiativo' Vecienzo: 
de mamma”. Vat' anche: censo, debito, il Uli 
cui. annoffio è detto. Cenzoario .. I dimiftuti. 


LIT 
vi fono--Cenzallo., e Bicinzullo , "Vince 
Zino è 

Ciercelo d’ommo, uom Mratura ben fatta > 
e quasi gigantesca‘. 

Cierro, ciuffo di capelli, 

Cierto, alcuno, in pi cIerte + 

Ciello, di repente. 

» Ch’ appera a morì cielle a etale avile .. 

Cigro, Lacifero., diavolo; dice pur d’ un uo» 

tnquieto: de ° 

Ctinmaro. , cembalo .. 

Cimmenera, dalla cima nera così detto il cam> 
mino del fuoco:, forfe dall’ Ebr. commer, ni- 
gressere, donde | i Cimmerj : in fatti fovvien. - 

, mi un el gran. Bochart, il quale nel 

l pr Cimmerzos a tenebris n0-- 
men babere Phenices: fabulazi sun, quia: 
camar, vel’-cimmer est nigrelcere : ande cim. 
tie est tenebraram atrar ; sic Jobi CAp. 3. Vo. 
si, «bb vir suntius tor malis incumbentibus 
nasali suo maledicit: Polluant-, inquit il 
luni tenebre; © ambra: mortis: : terreans 
sum cimrire jom , arrarea diei ,. idest tene« 
bre densissime ©c. Le va a ffuoco la cem- 

. menera:,, val sé accende di: amore odi sdee- 


elico, e ccienco 2, ddicce, detto del preriderfà 

. mano a mane in.fegno di amicizia , ed’ u- 
nione. Fa cinco, e ccinco 4 ddece; e lo da 
rocchigno a quinnece, dicefi. di chi va a fpo- 
fare, dalla funzione... che fi fa di darf» la ma- 
..B0 i Spofi avanti. del: Paroca”,- 

Ctnco: lettere: s val crepa, ‘ graziofo nofiro idîo 
timo». come, in lat, Homo trim litensrane 


“» - per 


ri Cero 1 
per fur s quindi il motto ,, 0 «spriza, 0 esa: 
co Settere. vu 
Cincerenza. Randello ufato da'Cocthieri pe 
raccogliere la paglia , ed il letame, détte co- 
si dalle cinque puote:,. che lia. Ciuce. cong 
* St. 3I. i ì 
3» Nc°era Nettuno: cola cmeorenza, : - 
39- Chino de pifce, e'd’'alectre de maro. # 
Ciocielejare .° Ragionar insieme, .0- per Jo più 
alP orecchio, o di maniera di non esser de 
| altri ascoltati: accostarsi ad aleuno con geiti 
amili , e’ graziosi, como soglion fare i canò 
_ co # loro padroni. L'etimologia par che ven. 
ga dal fuono , che faffi.da coloro, che -par- 
| fano fetto voce traloro. I Fraricefi per tal 
motivo han fatto- il verbo: ebucboter. Tees. , 
N. cant. L se. zx i 
,s Ne peco, ’ir che-ffomìo, ciocielejaro. 
‘ Giommo, Geronimo, Capità Cciommo , nome 
ito in proverbio dab Capitan Geronimo del- 
a. Corte: ne’ fecoli paffàti. valorefiffimo noftro: 
+  €ittadino, conofciuto tigualmente che ’l di: 
lui genitore Onofrio per wm- portelito- nella: 
---frherma per tutta l° Europa , e fueri. Fas: 
© ag. pe 1Fartaggia, Il’ arte iflo fe fcorda: 
n DI ® ’ e ta. 
s) chi È no Capità Ciogamno ’n ferimmia, e 
y, Horé* ii ” 
s Scrimmiary e: pietto' a- tritare 3° alle- 
n corda, 


sy E n facce, ed'a la: vanna:de le core. 
cedro. o 


Dn) 


CS 


Civare se cevare, nutrir animali’, dicefi pro. 
- «priamente degli uccelli. Cevà lo focone 
° — nameiger. polvere al. focone-d uno schioppo! _ 


LO 


i. 


: C@ Cc rig 
Ciufob , zaffolo, onde le 

Ciufolerà , dir all orecchio cosa a taluno, in 
SEGNATO , INSINUATE 

Ciunco , atsritro di nervi , che nen pad weno- 
versr, onde < . I 

Ciunchìs , e cionchìa , v, penato. 

Cinto, e ciuota: Ugne, scrocco . E' verifimile , 
che venga dal Tofcino cixce, che dinota w. 
sino , dalla qual voce viene anche il noftro 
ciuccio. Ci fi potrebbe opporre , perchè da 
noi-fi faccia derivar la voce del noftro Dia. 
lette dalla 'Tofcana, e non fi faccia piuttofte 
glerivar ciuco da cruccio. Certamente niun 
docurtiento favorifce 1’ opinione , che il Dia- 
letto Tofcano fia più antico’ del Napoletano, 
anzi moltifiimi pare che indichino il contra 
rio. Ma il rifpetto, che efige to tutta Ita- 

. Ma quel fortunato Dialetto , efige che anche 
in quefta parola ai Tefcani fi dia. la pre. 
cedenza. Cid fia avvertito una volta per 
fempie, mentre hon.è quefta |P unica  paro- 

. la, che facciamo derivar dal Tofcano. Mel. 
208. II. ° i vu 
|’ 5 E' bero, ehe? arcafeno, fio ciuto 

» Facette cierto inbruoglio fl’anne arreto.® 

- Ciuto,,.milenso, da qrsides; no scianfella» 
so, stroppejato , Wo sciancato ; cioè, che non 
è come gli altri fano d’ intendimento ; e chi 
più: ftorpio. di cui manchi-buona parte del 
comune, e buon. fenfo? —. 

Contagna ; divertimento un tempo’ dato alla 
plebe in quefta Città di Napoli rapprefentan.. 

. re una monfagna, dalla cui cima, qual Mon- 
gibello , faltavan fuori maccaroni , falcicce, e 
pezzi di cabina; cotta retolandofi su ftrati di 

NE a T Ca 
4 w . 


pra cec | 
cacio gratto, di cui eran le fpalie È dellla 
rpentagna ricoperte: forfe da sexxa:, le pia 
de s C avven, rendo, da she de’ faccheggia- 
.’ seri davaf il ige primi occupanti : e poi 
chi non fa qual ff ?1 primo, almen finto ; ci. 
. bo dell’uomo # _ I 
Cocenera , cucissiera . vw COCd4 | | ©... - 
Cocetura, cormura. i . i n” 
+Cocchia, coppia, periglia, - 
Coccia ,- eapo , e la fommità della telta. . 
Cocciolejare . Il. venir, che fa il cane «domscfii 
. co interno alle gambe , ed il ranviccltiarvifi 
Viene da* Francefi , i quali dicono ai lore ca- 
ni, couche couche lè. Per metafgra dicefà 


. de’ ragazzi fpiritofi, che feftegpi «gtiran 
. = dtofi celo , ed altio@ Lao Que. 
. $ta noftra voce più correttamente fi -dovreb. 
be. pfonunciare caccralejore. Tass. and, PI 
>» Slo 6 . . 11 - a 
‘ 5 Se nce-cocciolejaie cchiù -ca ‘Todifco; 
39° Quanzo lagrema abbifta a ccarrafone, & 
Cocca. forta di frutto americano , oggi fit: noi 


atriotizzato , in bocca a’ ragazzi val swevo > 
th È dice dun fanciullo - gredierto dx’. Geni» 
È TOTn:.- 
Ceccola, guscio, da roner, În quercia, @. ta 
lor il dicoftei frutto, dh dla sbiende , la 
.. quale chi non fa effer di gufcio fornita , ce. 
vi &c. © - 
- Cocozza, noto frutto per la fua natmret -inffipi. 
. dezza ,. ondè per difprezzo metaforicamente 
- detto d’un babbeo.. Cocozza vecchia, val sa. 
sta calva. Faf ru ailrl, 
» Pozzo fa quanto vole Ità dbtozza . 


Sai 


Ceco. 


x 


€ O F ° II 
Voceosnja. Civetta. Coccovasa de Puorto 
fenlirra di una Civetta, avenzo dil antichità, 
e del culto dato a. Minerva tra tra not , che in 
una region di Napeli vicito al Porto, ancor 
fi conferva. Il Costefe vi allufe nel fuo Poe. 
ma del Cerriglio tocantato Cane. I, st. 35° e 
seguenti ® 
aro , forta di frutto di. non grande que 
lità , da xaxopopos; quali dicefimo frusta 
glianiole . 4 
.Cofecchia-, darks , “rigiro per barlare 40» 
Fasano.” 9 
. ‘» Sine, ‘a ci Prato nom po fa cofee- 
99 € 
Coffejare ; di loggiure , quiadi coffejatura ; toffe” 
jamiento:. v. mpapacdhiamiento , papacchia * 
| corrivo, derlieggio, nfenotchiata, ifenocchia, 
miento »: nganne , zannejata, zannejamiento , 
abburia &c - 
Cofenaturo ,, e ncofenataro. Dese grande di cre» 
sa per uso di bueseo, Dicafi anche del sed 
‘ vre, 0 fix.il Wo. Om. feb. IIK- 

' >» n Cà fi finimo. _paricchie a fta fpartenza , 
-3 A rime echi ma” arde lo cofenataro, ® 
Cogliandwo, corisndro. 
bin Pruma “cagliapiscoro, fpecie di 
i prugne groffe che oggi tra noi diconfi pepe 

Pacode da un Signore di quefta famiglia, c 

iotroduffa ; e con quefto nome fi-è abolito: 
P antico, che derivava dalla figura raffomì- 
gliante a” teflicoli del montone. Cort, Ros. 
SHM7£. da Sc. 2. ° figliola 

" anio es ' 

? Che” ‘avea vifo ancora * 
» * Dadesl vobe: penvere: da HW arvole: . 


326 cos 

Gogliere, size , air tnaliee cogliere la. ber 
tale, hh fcarpune , le zaravattole, val faggi 
re, mori. af, 

cogli la conte de: notte lo fchefiemzta . i 

ed ‘9 €040, PAGGIUINIO » V. CHOVOCO ; 

anche ben provveduto di genitali : 
cogliuta per ingiaria. a doens ,. ch? abbia de’ 
grillà in refla. 

Cognare, batter moneta . v: 2eccare». 
Cognognere,, congrungere , unive, far nastri. 
guonso.. . 

Ceseto, quiero, onde accojetà , quivtare.. . 
Cola, Nicole, n. p. € pica , Tora di uctallo, 
ehe 5° impara » parlare come il 
dalla fa a Ccola:; & Cola cacava,man- 
va: fare la cola, star colla Bocca pra 
. spridaechiando ,. com” è °L selito di 
| cello: Fafano a lodar Guelfo qual imitator 
di' opere grandi, canta : 
3, Cola d’ ogne bertùà;, nobbele , e rricca,, 
Co- È: pala, e ccorlo cuafano, mode prayet. 
«iale per-dire in «5bendanze , a stracolntt. | 
Colata. Bucato, renzo. Detto gosì dall'opera 
zione di far colare. la leffiva:; come i: 
ni-dal baco del vali, per cui cola. Gli S 
gnuoli anche dicono ‘co ada . Ciuce, € 
st. 1. 
,, GA s'era la Vajaffa de' lo &ole. 
. + Sofuta pe ghl a fpanne. la colta» 
Corrs. Ros, ha HL so. 1... 
‘© 30-INè fchitto chiove a la colata toja,, * 
sr Pocca ‘ognuno. Ra Sa-ivia. * 
- Mo sì are avimmo: la colata, Sitillo: val 
ersì cl exrivate ria all intente, e detto 


per 











Com 10 
?firomia val, # c0biemo sbagfieta. Li aje 
Ja ‘colasa, o Li’aie fatta netia la cara, 
" ‘0 ehe: st ‘che. AR bai fatta , vh obe P hai 
oprio fassa . 
lare. S are pezientenbnte un catico, un 
€50, Fin volefie dir piegare it collo . Cor- 
de al densittre auriculas «d° Orazio. 
s; Doie fiatoe de tufo miezo ftrutto, 
pa © Ch erano la Pazienza, -e lo Valore; 
» E fotto a lioro fe: Fai to muto. - 
 Quanno è ‘tiempo de ‘farma, -e.buie col. 





ds 


», late, 
n Quimno è tiempo de cance , ,e buie mo. 
oloni de i , verde. Fal, 


* o E. fperanza caccia lo colore. 
Cpeld , se Compare, colui, che ‘leva 
I ‘fonte be battefimale-, 0 tien alla crefima: a'un 
te; petrino . v. Mammana. Val anche 
_Paomica; O l’ amasta. 
, Come. -Comtne terra , ville, în quanti 
sà. Ciuee. canti MI. «1. 50. 

E ccà nce vonno mazze, comme terra. . 
mmecò, comico , teatrale, dicefi d° uom .che 
‘molto gefilfta , e che parli con caricatura da 
" ‘eatro. 

Commertrare , praticate s trattare. 
Commertazejbue , conversazione. + 
Commerttato , e convertuto, convertive . 
Commelechiamma » cofa di cui ‘non fevxiene il 
ade qu uafi per dileggio -diceli a don- 
ommefechiamma , e val elà 





nas 
Signera Tale . 

Commeto:, e comito , voprastante di gelea , 
commode , 
Com. 


118° G‘0° M. 
Commîco, co me, © ro meco. 

Commìto, oggi convito, denchaggo. 
. Commierzo ,- kaico di qualche ordine teligiolo , 
terziario , CONVETSO. V. tuIzo. . . -» 
Commogliare. Coprire, tener celato. Dal lati. 
no convelvare, onde f fece comvegliare, € 

raddolcito commogliare. Îl (uo contrario. gcom- 
| mogliare dinota seoprire , scoperchiare. Ciuce. 

CAnt. XIV. Sh. Se, . ° . “a. 

ss Se le ntolta lo palo, e fcense abbafcio,. 

. .yLe-commeglia la vacea,e fe fa n’afcio.® 

Commonella, unsone, combricola, 

Compremento. Auare, fer compremento de gia 
> stizia, Vale vere , far giustizia. 


una 
frafe reftataci dagli Spagnuol si guai "i. 
fteffo fenfo dicone cumpl:miento de palio 
. + Wal pur arzenzione, gorercoità usata in 06 
. sione ordinariamente di visite, pipita ida 
- alegria ©c. son regali più che con chsace 
chiere, e dolci inconcludenti espressioni, * 
fla, femeti immazuri macerati in acete? 
prendefi talora per cofa difgullofa . . 
Comprennmoteco , che capisce con facilità. 
Compreffione ,” complesssone $ costituzione com 
.° porea. . o 
Compri, adempiere, usar dell’ avvenenza , e 
per lo più.con doni ,- Gode comprìte, garba 
to, grato, che usa de complinsenti . . 
Cona. Irfmagine Sacra antica . La vece Greca 
"" ‘omav ,° imagine, fi è confervata tra noi, 
felo in quefte autichiffime imagini credure 
« S;Luca. Quella, che fi venera in Foggia, fi 
“chiama la Madonna di Cona. vetere. Tass. 
«e - Cant. IL SH. 7. - 0° » . 
,, Scompette : e co la Cona a rampecuollo 


”» Mpan 





€ OD: Na 119 
ane lo Rre corse arrobbare. 
Ufofi anticamente il diminutivo conella di. 
‘notante piccola. imagine. Oggi è voce intie. | 
+ Autgnello iger, che ter- 
mind la fua Cronichetta all anno 1512.., in 
“cui morì, fotte l’ anne 1466. dice così :. Is 
ste anno ‘appario sa iuce sopra una 60- 
nella extra mure de-Lecee a di 13. de Ju- 
Li più fate, dave a’ 22. dillo se incomina 
edificare una Cappella > multu ornata, 
bc. di. dugusti fu fornuta, © postoli nosso 
de Santa Maffa:de Luce. % 
Conceftorio , 0 «conceftorejo , concistoro. 
iù, socomodiave : cencià uno pe lo ffefte ) 
Vale fargli del male. 
Contiaria + Luogo della Cinà di Napoli vicino 
all antico Porto. dove -£» .conciano’ le pelli 
delle beftie nesise in Città . - Quindi fase « 
ia Concsaria equivale all esser morta. Ome 
sh, I . , 
”o Vedenno tanta 1 a la Conciaria. Li 
Concierto de ferrare , rumor - de martolli s che 
si fa nelle le forgie.. i 
Concrave, conclave. © - a 
Connezzejone , condizione s fatto, 2 QISCIE, SI 
to s 2030, 
Confarfare . Parlere insiame; concertar chiar- 
chterasde . Dal latino | confabudiari ì Ciucc. 
* cauti- XII st. 18. . 
‘ » Selleno ntanto, pe fe- comtarfare 
n Co Giove de lo muodo , che tenere ©. 
2 S' avea a fto mbruoglio, e che: saver da 
» East Giel o) 
vm Gielo Le. 
val anche congiurare , complostare, Fal. . 
5” Con- 


* se 


220 € O N È 
» Confarfate fe fo, perchè noh ficcio , 
is Chifte de fa lo cuorpo a Îta manera; - 
* Conteffejonarejo., confessionile : per metafora di- 
cefi di due amanti, ehe fecretamenigi” fe la di. 
- fcorrono da parte. 

Connìo , per condì, è con Dio; qude : Si ca 
connìo bona la menefta : vazontilog va felio 
ce, conniavolo, col diavelo.. .. 

Conocchia , neto ifiraniento donnefco per filare 
detto rocca da' Toscani ..: .- 


Connola, calle. , “” i 
Confortore, e conzertore, vorsigliere , consul- 
tore + 


Contare, dire, raccontare, numerate. i 
Conte, noto tirolo di Signoria, così dicefi per 
ti ruffiano : Fas. nce faglie comm’ a Cconse, 
‘ cioè con ogni Soi di meta + Vien dal lar. Ce 
mes, e tie tempi di mezzo erano i compagui 
de’ noftri: Duchi ,. cui da quefti. affidavafi - il 
‘govetno politico dell@ loro terre, € talor giu» 
gnevan anch’ effi al Ducato * A 
Contegnufo, risenuso, saegnosetta . 
Contrapife , seszicoli . v. tasabelle , morfiente. 
Controvare , , conturbare. 
tuornoy strada, contorno , aspaso., proper 
zi ONE è. i 
-Connuorto esorteziane ; , conforta. Fal 
s, Ca le rreprenziune, e li connuorte 
sy Fujeno a guallara agniento , e ncienzo a 
sì mmuorte, 
Connatto, canale cinte , lunga serie di subi. 
in 
Conzierto , concerto. 


Coppa, fperie di tazza, € mirerpo in confe» 
guen 


%a 


[dl 


O P i21 
nza fpezie di guantiera da pottatci fopra 

. Te tazze, bicchieri &c. | 
Copelia ; fpezie di mezza botte, o di grofsa fee: 
‘chia; € propria de’paftori per mugnervi le 

pecore, capre &c: 
Copeta. Dalla voce Aftaba Cubaida, che dino. 
‘ta il feme del fefamo, che i Siciliani, ed an- 
che î Tofcani chiamano Gaggio/ena. Di que- 
fto feme impaftato con mele, e zucchero fi 
fa la Copeta, così detta anche dagli Spagnuo- 
li, e da’ Siciliani Cuberz, ed è più delicata 
di quella fatta con mandorle, detta Torrone, 
» con nocciuole braftolite , ch’ è quella, che 
noi chiamiamo propriamente Copera . v. Tor- 

rone © Core. ee. Fast, cone. II. st. 23. 

s’ chè doce fu cchiù de copeta , 

5 Lo. mife a la Commeddia Isa Poeta. # 
Copiddo, Cupido, il Dio d’ amore. ; 
Copierchio , da chapboretb, 0 chaporeth , oper. 

culum : coperchiola, ceverchio , e coperchiu- 
le in pl. copierchie. Dicefi in gergo d’ un 
- povero corzato . DT o 
Copierto , caperto \ombra ;:casa, rezzo. 
Coppola da #;es0%»: non perde la coppola & 
la folla, sa disimpegnarsi . 0 
Coppolone >, iproraste , così ‘detto dall’ uso del. 
- la coppola, o-fia biretta contadinefca, comu. 
ne, in confeguenza ‘a’ villani, per lo più fcloc- 
CINI è mu i . 
Coppejare. Rubare, involarò. Dallo Spagnuolo 
Dr, che. dinota io flefso. # © di 
° Coraliiva, erba marina antiputridi#, buona con- 
tro i vermini, clue .fi ctedon generati dalla 
paura.  .»... . C 
:.Corcare , coricare,  . 0° È 
Dix Nap. T.l ‘ Fi ; Cor. 


E. O © OR. 
Corda ; fame, e notiffimo tormento de' rai pero 
‘iftorcer loro le .braccia .. a E 
Cordevare , coltivare , far corte, assistere. 
Cordovana , pelle ottima ;per la fortezza : #uer. 
la”?n cordovama, val aver gna giornata fati 
cola, e dura. Dicefi pute. — 
Cordoana, ùna tal forte di -marrocchine , e no. 
.ta pelle di capra per .nso di fcarpe : il’ prov. 
ire a mmmettere da cordovana °în concia , va! 
merire , andarti A sepeltire ° 13 - 
Srore de fciofcia, efpreffione di tenerezza fra gli 
° — amanti, ma oggi par che già fia diventa ona 
. caricatuza tnttà fcherzevole, dall’Ebr. (cifcim, 
. obleBaziones , Aelicia è . 
fore, metà. Fas - © o 
,» Piuto Jo .core-de lo niezo juemo. 
Lerrea, e corteja, cinsura di palle, e forta di 
grossa rave. Fal SENSE, REGNI 
“© 3» Pe mmala :fciorta :iloro a no pontone 
so Na gran correa Ilà ’n terra fica jettata, 
.» Prarvolo bona .a gniofso vascellone. 
«Correja, correggia , striscia di cucja, > e-'cinta 
di certi Frati religiesi.cromisi , Birri.@a. 
Lotrejere, correggere, negolere., trattenere, nce 
cordare , tenere a bada, calmar dal: pianto, 
«Goreinfo ; e coriulo., voglioso di saper cose , 
dla nopas, :0 mppasy if ragazzo, il di-cui ca- 
.-.Fartere al pat di quel ielle donne'è tale:; Je 
quali perciò anche coupe; le fappiam «hiama- 
re; e perchè vere pitosine condiali per Pim» 
amutabil. Tor ‘(eecamte inatttrale , xopsés , CIOÈ 
: simici. ‘pabrolenti , o. da 'nopos , #3 tedio), 
‘perchè chi ha.tal infofigbil . difetto 4 fa.venir 
‘altro che rincrefcimento, e finanie .a. chi di- 
Agraziatimente farà incappato .-a doverlo f{an- 
2, ° . » . ° tire, 


co R 123 
tie, ed appagare : quindi in Demoftene «up: 
xepov , potrem noi ben tradurre nel noftro Dia- 
letto, #f « fo non ue pozzo cchiù. 

Correra, e corza, carriera, corsa. 


Correre , o correrfe , corrivarsi , pigliarsi col. 
fera , onde il ‘pattic. corruto , e_curzo ,: per 


corrivàto è . 
'Correturo , corridoje . 
Corimeo , vale cuor mio, efpreffione di affetto, 


ma pigliata dal #faletro Calabrese , per porre 


N 


in derifione quella ‘nazione , naturalmente an-. 


tiparita ‘&’ Napoletani. Tess. cane. III. st.20. 
3 No Corimeo, mme .creo, core de cane 
so Vedde le ttrezze fora dè mefura. * 
Cotriero, corredo, che si dd alle spose. 
.Corne, ornamento troppo note o fifico, 0 mo- 
rale, dall’Ebr. carna, 6 corna, © vornue y lat. 
corngia, ve, sdentes elserti, cioè le zanne, veg. 


ganfi 
della 


tana e 0.0 
Cornejare , villareggiare . e 
Corona ,-con altro nome Roserefo , Patrennuo- 
ste , filza di tubercoli di legno , o pietra, per 
numerare i Perer, ed Ave, i quali come ri- 
tenuti da un.‘filo”..'°0 ‘lacciuolo , fe quefta fi 
rompa, quelli*fi perdono, perciò a dinotar 
la. perdita di cpfa Faftino cantò: © -* 
» Pocta de nuie, °n vuie ftà lo, mmale, è 


>» bene, — o, > 
39° Sfelata , fe tn sfile, è la corona; .' 
Corporente , grésso. o > 


Corputo , colpito. + E a 
Corfetto ,-0 cors. Veste di donna, che strig= 


° 


“ 


N 


n cid l’épiftole difsertazionali dell’antor  — 
Bellezzetuddove, de la Lehgua Napole. - 


ge il corpo . Dal Frartcefe corser, giacchè i 
V8 F 2 5% .i 


- . - ? 

4 . 0° 

4.0 COS... 
fi pronpinciano cers.il corpo, benchè lo fcrî-. 
vano corps. #* |. | 

Cortelciano , cortegiano , da cortelblare : e ben 
fi fa da chi vive. nel mondo quanto ampio 
inaperto abbia un tal nome.. . - 

Cortiglio, cortile, da yopros , gramen, O per- 
«bè ivi nafce, o perchè vi fi conferva, o pet» 
chè yi..ftà chi ne faccia ufo, nè flanza fia di 
perfona di miglior. condizigne . 

Corzaro, dorsale , pirkta » o dl 

Corzo , corso, forta di cane forfe così detto 

m dalla Corfica. « . , 

Corzere , corsere , birto di Curia Ecclefiaftica, 
Cofcia , fervì uno a la' cofcia, servirlo beney 
per lo più dicefi ironicamente . 
Colciare , il piegar l anca, che fa il cavallo; 

il porco, la galline : è quindi fi trasferifce è 
.dinotare-, cedere , LOPLOMELICISI > Arretrarsi 
| Tess cant Vi ste gie 
s» Pe no la fa cchiù Ilonga; iffo cofciaje, 
ss E rrefponnette, wno dove volite. * 
. Fafano | a 
sad Tanto cchiù abbotta ‘ a lo Rit la papo 


ci3,. s- | 

n Quanto de s° accofate nullo cofcia , 
‘Cofetore, Saro. |. e 7 
Coltejune, quistioni , in fing. coftejone, 
Coltejare, costeggiare , fiahebeggiare. “. 
Coftejonante , rsssoso . 
Coftèra , costiera . SI 
Cotale ;' membro virile, per ifchemo dicefi ® 

un milenfo . 

Gotecone, serdido, spilarcio. _ j 
Cotena, cotenna. Cotena gtaffa. dice per i 
fcherna d’ una donna da fervigio. —— Co 

- Le 


| Gottiare, e.chttejare ; rubare. —: 
Coragnà, noto frutto , il quale ancorchè giunte 
. a maturità ha. fempre dell’ afpro: per trasla. 
to colpi, ferito, busse. Fal = = ©" 
-_. a-E fchitto illo non prova le ccotogna. 
Cotolejì , cernersi ,' muoversi succotendo le 
. spalle‘, coscg , braccia ec. da xuriddewi 3. din \ 
MOVEre , garrire eGo lo) da serva i acetabite 
dum, toxe cavum, in de famoris cavitas 
‘vertetir , 0 da Korura, Cotto, quella buo. 
na Dea, le di cui laidezze il teligiofo 
li per ifcrapolofità forfe piamente rimbecca in 
Baptia Comed. e Giovenale fat. a. Adoprafi 
da nei la voce cotolejare mel fenfo feffò del 
erissare de’ Latini, effendo proprio un tal 
moto tafcivo delle cortegiane . Non. farebbe, 
da- sivocarti in dubbio , che dalla detta Korsm 
derivi la cotols ferta di milura di noftre vi. 
‘ cinanze, fpecialmente de’ Maffei, e Sorrén. 
‘tini; e la ciotola, lò scotolà ec. cotoli, 
crollare. ©. = n 
Cotra , coltre , imbottita : dicefi proprianiente 
quella , che ftendefi da becchini ful feretro... 
Cotricchio , nonz di picciola statura , e di poe, 
co spirito è 2. 
Cottura . Dar cottura fi dice pet' actendere-pafo- 
‘fione amorofa co’ tormenti o di gelofia., o di 
difprezzo . Corr. Micc. Pass..cont. VH. st. 


13. ci . . to . . . 

» E fta da raflo, e mmira, ed fa lo core 

» Frofciato de martiello, e de cottura. ® 

Co rintto ca, con susro che, | O. | 

Corvare , dicefi degli uccelli ne”loro nidi, quan: 
do fanno fugli vovi, traslatamente dî chi re- 

Sia quafi incantato, ed immobile in qualche 
” | F 3, iuo- 


‘ 


l4 


4 


d / 


126 ‘RA 
luogo , d @ uni iinaire; che Maia Laziali 
Si belta . Fas. . 
»» Ed to mo purà " ammo $, e Mò a cco- 
» vare 
f7 ‘1 Neoppra ft a fl aréna ,@ a cehtaguine, e * 
° »» ftrellare? 
Civemite , governare ,, aver cure, alimentare, 
* quindi covîiema, cura, di den, nudritsà, - 
Cozzetto, co/lortola . A 
Craje. Domani. Dal latino. crat.. Citteci. Verra 
VI. st. 16.. 
» È Actofsî fto. fclabbacco, fe (corhpette | ; 
Ca fi nò a fatia juto pe nzì.a ceraje. 
pei, saprà. , 
ofe-; sorta. di' cappotto. ron. manieBes © 
Ea iol et sortd di salti nè- balli PESANTI 
_Cialla.. Frarimento di vasi di' cketa, - Vibhe- 
‘dall Italiano. gr43:4',, che. dindtà. tria -vàlò! di 
creta, ed” originariamehte è. vocè Grétà vee, 
Ffundus, vaiis.. Cort. Viajass.. cant. IL st. 15. 
» Co. chello grieco, che non è adicquitto ,, 
E fa cialta colt noglio: de ‘laurielo, # 
Crilliatura. > cavdlcatuta’; -giamelta, ca Mo 
Cravorie; in pl. cravunée-; " cAPB0E, dbblte- i < 
Cravonelle: ,, carbonelle. da cravune.i > 
Cravonarb:, * carBbnajo , ‘è icell: d'’tom fe 
‘- che va: fem re- tinto, o.che’fia btunò in 
di ficcii : dicefi: pur del: Diavolo». Cravonato 
per altufione alla nerezza del carbone , e di. 
‘chi 1 maneggia, ditiam. un ‘néro. Fast. 
» Li'cravonare Rrì, e li. Rrì. Afretane. .. 
Cravunchio, carboneBio, o pussdla, otfide Fpret> 
mere te med , val trat a, fine ante 
‘sa, fatta la mefifora da quel ‘malore , "il 


Ki _ ” *% ld 6 derî «a 
’, a) . 


- 


C KR E . Tap 
‘fpremtito, e cacciutarte fuori la marcia, 
e la radice, fi guarifce: val.anche una sorta 
. di-nobikiffima: pietra: preziofa: detta. altrimente 
carbuncolo 0.000 
reato, o-anche Criatò: Servo. La' voce È tut- 
ta dallo Spagnuolo crizdg. Originiriamertte 
viene-dal Latino: cres:4s nome ; che: nel'tem2 
che ufaronfi i: Servi’; fi dette” a que’ nati 
în. cafa , -chie: voleva: il: padrone ritenetfi’, an 
che dopo accordata: la libertà’ ai padti,. per 
affetto che ‘aveffle prefo con effi,: o per ave 
il piacere di educarfegli ,. ed addeftrargli a 
ben fervirlo a: fuo genio. Sicchè creatus vie- 
‘ he-a dior so; Reo che: pn fetvo” allevate’ 
in casa. Quindi in Spagnuolo” erranca: figni. 
fica educazione se nell” Italiano febbene- n n 
» iinotino' per |’ appunto lo fteffo le voci 4uox 
‘na craanza , mala créanza” ed' anche” affoli. 
+ mente cresima‘, efprimono però le maniere, 


che: fono: effetto della: buona: , o'cattiva edu. 


cazione: Mx quantanque' noi facciam' derivare: 
Ia noftra parola dallo’ Spagnuolo, non'ha però” 
. *yetun” rapporte all’ edacazione-, tanto’ vero , 
che i noftri Cregzi non hanno'creanza: Tassi 
canti VI; sti go V © ° 


,y Se chiammaje no’ Cteato*conipagnone. # 


Scrivefi pur crejato ,- Fafano :' 
s,- E ttieneme’co ttico' pe ccreato , 
_ as E pe bajaffa ’nn'ogne accafejone . 
Greccufo ;-e criccufo, chi subito si formalizzay 
ed offende. SELE o. 
Creddeto, credito‘, Buora' opintone. I 
Gredibole*,; credibile. + A 


Crejàtura , e criatura’, ragazzo’; 0 ragadza. . 


Grelo , #7 clero, l èrdihe sacerdotale» Faf. .* * 
| F 4 » Le 


UL 


TTD - 


328° € Rtilon 
-» Lo Grelo prissmo» nn ordene, che cante 
». Letanie, miferere , @ grazeiuné. 
Crenggenale , e crimminale , criminale, grande, 
elserata. Fal. | i . 
“3, E la facette muto cremmenale. 
. sorta antiche di carcere. 
VCrepantufo , v. fizzufo ; biliosa , irata. 
Crepatura , guallera ,, ernia. o. > 
Crepantiglia > dispetto , da Crepentare | erre 
PAYS. » 7 N: - 
Crefcenza : fatto ’n .crefcenza , dice d'an abita. 
lungo , e largo più del bifogno, come fi nla-. 
. fare per i ragazzi, che crefcono. —. 
Crelta , centra del gallo: avozà la creta, fer 
dell insolente:; ammaccare la crefia , domare 
«È orgoglio, . 
Gria . Un niente , usa atomo. Dal Greco #& 9 
sche fignifica orze, appunto perchè il g 
Io di effo è una. picciolifima cosa. Onrer. 
db. mueoaOGO.... 
37 Stanno tutte a flicchetta, e tutte vanno 
._ 3» Comm?a nnovîzie, e non fe fente cria,® 
Crianza, e crejanza, urbanità , onde accriane 
1at0 ;-dencostumato +. 0 - 
Crine, s peli del colle del cavallo. 
Crisce ., Crifce fanto. E? la frafe, che da. noè 
usafi , di complimento a chi fleruta, ‘core 
i Tofcani dicono Dio si salvi, e i Francefì 
a vos soubatts, Tiorb. cord. . . . è 
,.. 3 E dice, crifce fanto, fi fterouta, # 
Crifce "n mano, termine ofceno. ‘’ SE 
Crifceto , lievito, v. llevàto. E abbofcato la 
° crifceto, sbignaimo, cioè quuro de colpi ;. 
seapparon via. Fa _ . 3, 
Criluommolo. A/bicocto. E°. voce tutta "Greca 
, . . da 


é 


da © che li potrebbe vado, 
Xpress ; e Boxes 3 «È e re, 
palla d’ero, Corr. Cerr. cant. IV. st. 
hi a la maprovife fe fentea (chiaiiare 
” No criluommolo aciervo a li feliette . 
Qui è in fenfo.traslato , e dinota una pe//e 
di fucile .-Talor.i i fenfo di faflate. * 
La vera etimologia di quefta voce È da.ypve 


- repo». 
Croce , neto fanto ibola : farfe .le ccrute ; x 
marsvigliarii . 

» Aje fatto fare a ‘mmille fi non crace. 

Crocelle. Piccole croci. Fare crocelle , dinosm 
sbadigliave per grande fare. v. alate. Ts 
canti V. st. 89. 

,» Si da ma accommenzatimo a fila cro- 
Crocco , v. ancino; wnciwo, v. vorpara, 
Cruofche . Versi ; che fi generano: shell” iptetti 

‘© no de”cawalli, e dan tero tormento , e ven- 

sofità . Cors. Pars. cant. PI. 53. 28. . 

3 Chi dice ca lo viento ave li crupfche , 

> Che non face autro maie, fe non fcio- 


s fciare 
Quindi metaforicamente : : Tu aje li cruo 

‘ sche, per dire, non Bai requie, iti in "gr: 
pesuo moto. "36 

Cucherecù., voce firita d' uccello. ae. 

sy E ccà IP arme, decea, ca fteano tn fe 
» De li Beate 2 ffare a buonne cchiù, .; 
. E ccanarelo bello, e Ccucherecì. - 

Cuccottillo , cocedri/lo. . 

Cuccovaja , "brutrifimo uccello del gerreré delle 
Civette : onde il motto deriforio di Cucceve- 
ja. de Puorto, che dicefi di Donna deforme, , 

falla Fonsgne e Forse *fita fimof 


i 


 » 
*À "gt 


136 _Ccute 
di nòftr@“Chità, vha una fitte di Civetta, 
o Gufo, così da* hoftri chiamato. IT ‘néftri 
antftuarj la credono una reliquii delta Colo- 
nia Attica. Vedi Coccovajà: 
| Cuculo. Uccello. noto. Cartiere Sd: cheuto no- 
ta esser fortanato. Talé & ta èredenza d'’au 
utio , ‘che it volgo ha per chi fentè cadtar 
- Speto uccello . Or. 25, L. 
8, Che pe. Il*antre ha ccanttaté lo cueutò, 
». To Pe ateo da: fchiaffà * no. certe ‘n 
“- 7%, CHO. * 
Cucco $ viteello molto van perte fue e phuio, 
* non molto frequente. fa noi, his. chè viella. 
rimavéra fuel: comparire . Val qualche ‘cola 
> effenziale ed importatite , il patrio. 
. noftro proverbio, la di cui origlità però. s° i-. 


gn 
clio triato; the per È tima: tal forta di 
ioco. dé tigaggi' franci. E” pit voce da 
bot& e vale gnocco, maccatohe , e forfe 
* dallb Spagnublo ’tercos’, che fon. ‘agpunto È 
°Smaccatoni .- Trorb. Cord? ... . 
»» Ora che dice mò, ch'è viento; 0 Cucco. 
Cuccopîhtò =: Cocco. pinto.. Origihariamente fi- 
‘ gaffica hovo: Hipînto >. -giacchè- corto. ditéfi 1” 
uovo da’bambini , che cominciano a batbet- 
tare. Efo di dipihget le wova-di var) tè- 
* Iofi , principalmente roffò ; e giaflo., per fol. 
lennizZir Ia Pafca ,-€ ‘antico, e quafì wiver- 
fale ih‘ Europa. "MS quefta voce è ‘Ppaffata 2 
dinotare. metaforicamente: tina” persbna ‘’ritta- 
mene veltità, Bell n “Cimec, cime. 
A | SE 4? 


e > è di 
rin all ol Lo Scigronè jane le) NE 


». 


€ U 0 121 
+ 35 Bello, che'te parea no cutcopinto.. * 
Cufece , cosa ‘da nîente da. rovpos , Vacantaria , 

quiridi cufere salata: un niente; ,. o cola da 
on farne: alcuni conto .- - 
ugno. Cugno- de cauzetta :° val anche: g0w50, 
‘ ed una. ferza. di- tela triangolare. 
Cujuffo, semsplicione ,.dal lat. cufus .- 
Culiluseta ,.duccioha,. 0. 0 
Culo, culo de. gallina dicefi‘d’ una bocca fem- 
“pre in moto; e che: non. rifina. di parlate... 
sy E le -fa: comme: a’ cculo de: gallina 
,»: La vocca, ‘e’ ttanto ftato no: l’ affanna }) 
35, Che ftarria ppe ftracquare nà trentina. 
Citorejo , c4ojo': mette lo- cuorejo'a ppefone ,. 
val: mettersi: a- rischio» della: vita .- 
Cunno:,- parte pudendà. della:donna, dal lat. cun-. 
° us, Quindi. antecunnale ,. il sinale..  _* 


» 


Ciiollo-lnongo , : dicefi ‘d’ un. ettico,.d’ un. fecco .. 
: Farlo-cuollo:luongo”, aspetter moltissimo, e 
- fin ml*rinevescitnento. Vi. fparpetolo» 

Cuonzolo-, Cansole-;-In: Napoli è un: capo: del- 

L'arte ,- com° è: quel: de? Sarti',. de Ramaj, de- 
gli- Orefici. ec. it. quale im occafione. di: diffe- 
tenza fi. tonfulta: corte: un. oracolo ,. ed ei ‘di 
il: fuo. voto decifivo .- - - ko 

Cuoneio:,. Gellette- ufato dalle: donine.. 

Cuorno»,. ingiusia ;. mancanza). talora. mente”. 
. pensiero. Fafi > |<. DI 
"3, E 5” hia:disto*a li' crlorne: già* nfeccato:. 

33° Efca: chi: vole ,. e ffia de cafa: cuorno -- 
- cio@ dia pure: un: cornuto. ©}. 

1 Quefta: voce fpelfo:1a' facciam: cader: come: co- 

gnome , fpezialmeute- partartio. de” Spagnuoli,. 

«° per: deriderli nelle Joro. motriplict vafate. o 

o. _ Ki i 


n 


Persi 


2 


332 | CU O 
fian:pagnomi . spetto pur ce sne fesvinra qui 

, nome per lo-flels oggetto. Fal. 

‘> Guida li rato Don Cuor rno Atbiazzarto, 
» Digno de ì, comme a Mmaagone 

<-__-- 39 CATO =. IRE 
Ed è da netarfi qui la morte del famofo. 
bandito, Benedetto Mangone s- i primo. che 
qui fofferto aveffe la pena della rueta peri 
tanti fuoi misfatti... ° . 

Cuorpo, Colpa. Tre cuarpe 2 ttornefe ,. è frafe 
per efprimere / ablondanza de colpi , o. fia 
delle bastonate, 8 GL. 

Cudfceno; dicefi quella fpezie di piumaccio fit. 
to come un fondo di fedia di paglia, ma ro- 

tondo, per lo, più di quella treccia |, che & 

‘fa dj code di agli, per appoggiarvi teagi , 

caldije, od: alte: vafi. cocenti, quando fi le. 

vano: da. fu del fuoco. Dicefì pitr per difprez- 

zo di donna d’ informe fignza , e quindi sce 

© acenata , fpezialmente dope. fgravata . Quindi 
ur cesciio. da: noovevos, il criuello,  di:cub 

a la.figura. o. 

Cuofemo , Cosma, Di p. DE 

Cuoto cuoto, cAioso chiatto + 

Cuatta:, coso, insemerato da. vero ,, fem. cot» 
ta; val talora punzecchiats .. Fal. 

» Comme. corta. d’ ardiche la ucdifle, 
Cuovoto., celte., v. cogliuto: 


_ Cuozzo, cozzo, il rovefcio, o fia l’oppofto del 


taglio d'un ferro. Fafano parlando della 
da. di: Solimano dice.: par Lo La 
33. È ttutta cuozzo è ffatta., e n erofione 
?. ‘Taglia comme a ki. diente de. vavone, 
cioè won taglia affatto più. 


ca col . fe 


A 


CU È 333 
- ateserto ; strada infossazg Faf 
> "N MIRO. arriva a na cupa ella è na 
a 
”» Che pparea de le dire : ccà te fcanna . 
Cura, crestiero , purga, supposta, v. servizia= 
le: talora il Soprintendente: , val a dire, che 
ferviziale , e foprinterdente fon bei finonimi, 
onde Fafano ; 
‘ . 30 Ma mentre iffo autre afforta, , Antre . ren: 
ss. faccia, . 
7 Veccote Telta do to Ta cura 
ch’ era Sigiero spedito come un A Cu 
fuoi ji da Coffied è gosjno 
Curto , corta : nc°è ramo curto , non gli è 
riuscito il disegho . 
Cufe , e fcufe dice d’ nom di due faccie, d* 
un umor torbido : cas Falano del “famofo A- 
lete 2. 


LI 


° + + Uno che mette 
7 creta nfta lo tavallo , e li’ vuorgio » 
,, Taro 
» No culé, e fcufe, che redenna nganna, 
"E ccontento , e gabbato te nne manna. : 


1 Cnr Di Ta ci 
” Accuordejo ,. di consenso A evscordengnte; 
di conserva. 

Dalo , dado , frumento da: gioco. v Vi. farinela 
caccia n° antro dalo n: tavola, i imuenta un. ale 
tro imbroglio. 

Damma, Signora princi alex D) di prime. ordi: 
ne dd un paese, Ebbe faccia nobil:d generose , 
da dapas doma. E seramente | Je. donne 

| chi più. Fa coftoro meritag;..d:; Ailese'ben do- 
j Mate 


TA TE 


134 D E L 
mate per le Iorb imperfezioni , ed inquieto 

‘ carattere generalmente parlando ? 

Dantmaggio , danno. 

Dananze , dinanzi, SVERtI è. 

Dapò, dipos' o- 

Deafcance,. e diafcance;, diavolo. ”, Faf. 

v 3; Le pigliaie lo deafcance ad Argante 9 
cio, s° inquietd altamente. 

De brocca , ad un tratto, v. de ole. 

Defceprina, disciplina , forta:di fi lo;. educa- 
ZIONE. 

. De chiiatto , v. chiatto, de sbiafa, dé fgninzo .. 

— Deciembro, dicembre .- 

Befrifco , rinfresco, sollievo; ristoro .- 

Dejee "Dieje , Dei .- 
eigrazia; e- Ddeitazia , val' Principe assolie- 
-‘t0»,, dali titolo* de’ regnanti, che ne*lor ordi- 
ni reali* pongom fempre in: fronte: NN.- Dei 
| gratia Rex , Fal. 

«-‘ ;.Io fo Ddeigrazia, e ttrenta‘ vote accifo: 

», Cchiù ppriefto , ch’a fle. mmano ‘nce fia: 
no”. 

Dejund digiunare , val’ anche: mon’ ever che- 
mangiare , ond’ è °| digiuno neceflario , e non» . 
volontario ; ed in gergo. val. #0». ‘poter: usare: 
con :donna . 

Detieppio: Derisione*;. stberno:-Pare, che verte 
(gas dal: Latino: Delitse:. In'farti fi dice del - 

»'feggrare“taltno , il'farlo* fervire. etto: 
“aeleifà : burla: degli» altri; e così» delf iziarvilo .- I 
Francefi ad'efprimere.quefta poco-caritatevole 
-«azîoné: hanno: modernamente-inventata: la: ve-- 

: ® mitifier 
i Ne lano. achille tiemipe' verte. aofariz@= - 

n4 Ehefaje mb feggiltimo pe delltegge. +” 


DIAL 
N 


é 


” N 
DAS .135- 
Detmridto ; dilavie; pioggia “dirortfesima , è 
dicefi d’’un:c/assico. divoratore. FASE Lupo , 
De manco», difmaemo. | Ud 
Demerta:. E”' parola, che nom fuole adoperati 
fola, ma si wife: Palla‘ voce spera + Quindé 
sperta ,,t dimerta. vale , ranittiga.,. abbando- 
- nata, étale; vv vagabonda. Sicchè crediamo, che 
. dicafi demerta dr vece. dì. deserea + Tassecant.. 
V. sti 6R.- 
sy, Ca fi le Clatò cebiti fo esta, e+ demerta. 
so. Noù vo che baga la ortunii mia. * 
Denarufo- s danaroso, ricco +. - i 
Dentacchio , in pi‘ «dertocchita ; gimibbiò.. | 
sr, Divefi fer provi -figlià: ppe. lo denuschio o 
Deppe ,. dovè, , Faf: 
agree MARE figlie'cate» "|. 
». No. le. deppe-wedt ‘1 ojate .. 4 
' De- riffé-, è dde Pte. adbfierto..;  » 
Derfopare ; ; dirapare vendor: »' prepipitosemente- 
qualche cosa-z:80: dk: € WiIza > fon molta* 
° peritita, tnatitar-hna: figlincumatambsto ; @ 
derropatele. val anttre- rovinzisi. con -qualthe 
tivatrimonie: mal! proprib , 0 rimil contratro . 
Meftenzo ,,€ delelenzo sorta. di Mal. pople- 
Mico: È 
Defcurzo , ditcorse.: con. 
Defd.:tr1.  Dirgtatia- 3 Sofie; Dallo Spa 
guuolo- Desdiebs hanno i° Maybletani - tirita: 
queta: de@hen2® im-stv4°. + Dicono» desdetra h, 
allorchè la -derivamo. dall Italiano disderra ' 
Cort: Mioc: Piass: canti Rosri Bio dit 
yy Chi: ffea ndesditta ‘co Îa nnammorara, 
ss: Piiefto:, dicea-, lalfammo tte Guazuitfe. E 
Desfizejor, @- ef4o,. pieve: sobaisfazione”,. dia 
spetta, vendetta: D- 


» ” 


136 Dre 

De fguiteo, @ de shialo, smaverso, vitto, 
e de chiateo i . 

Defproffunno , corruzione .dat De profisadir:$ Pi 
noto falmo di reguie . 

Defquito. Seancerto ; Cer Parola intie- 
ramente reftata a Noi dagli Spagnuoli . Oggi 
vani ta. Crsiec. cano. II st. ult. ‘ 

mente a fila lo: riefto fe IMECTEtterO ,. 

” ;» Sentieno forzetà no gran delquito., .-: 
» + ‘yy. Comm'a. no ferta fetra 7 into Gragpano, 
3». Che He ffice a lo mmeglio-levà. mano. 

De ffata, d’està. 

Devacare . Fuotare, rovesciando in giò + Car. . 
rotto da. Evacuare.- Corts Cerri cn. VIE 
St. 10: 

” no-de facette cera-bona ,. 
n Sulo: nà certa mmardetta vajiffa s' 

» Cha lo trasì la: porta de le mura :°' 
e "N.capo le devagaie no: piciaturo , So | 

. vi “Vacqare y. vacolare; fgottare a. 

Devacato, tcolato. Arcialo- devacato. ,. vdl 500 
folo. orciualo+, di: cui fiefi- bevuto fin ali’. ra 
tima: goccia È quanto v° ca; tro di vino» . 
©c. ;.. Ma ilaggio dicefi. d’ uom, che per 
aver abufato di. fuo marital valore, fiefi.. - 
ftia refo inerte ;. ed in confeguenza il. zimbal4 
«do del bel fefa, ilguale per nieute altro U 
‘più imperrinenze che in-@n sal'cafò . | 

Biscare, diafchece , e- diafcanca, diavola: . 
I9CO 3; pi, dicche. ,° digde , argini... 

I3ioome:, e déifle., controversia, Faf.- 

» E mmo mme. vienea fti. dicame , e die 

Diesbue,. debiti, in fing. debbet 

Diete in Sen dd mumereo no ladro da Het: 


, DI _ 
x I 
. 


B O N _ 132 
il.serve ,.il quale di natura è tale. Talora 
vale vaso, dmmondo . ; 

Dioma, e diomma , idioma , linguaszio. 
Ditta, usi fevenciale ; Fao vi 
fo p itta parla cchiù arrogante 
” ChIIL' canza de chiaveca dè Argante. 
Dobbretto . Specie di stoffe. Cotrotto dal Fran. 
cefe Daublet, Cors. Micc. Pass. cent. VIII. 
Sk 4 | 
. » Quanno mettennòo mano a no cortiello. 
gr Sbenttaie no ciuccio mmiezo a chella vis; 
ss Che fenza defcrezione a la mpenzata. 
ss T° allordaie no dobbretto de colata. # 
Doce , dolcé . 0 
Dochefca , antico bordello. in un borgo di tal 
nome in quefta Capitale 
‘ Deciento , dugento + | 
Doga in pL doghe, seuolette laterali delle 
si da deres.i 
Doje, due dal poetico .greco vw . 
Dolì., abortire , oude doluta, donna abortite 


» 


, 


Domilia, duemila. E 

Dormmineco, Demezico n. p. v. Mineco, € 
Miceo o ” » n . . 

Donno , Don ,-titolo de’ Preti ,, e de” nobili, og- 
gi proftizuito, fin 2° Salfumai :. dal lar. De 

- nas , vel Dominas. .. SETTE 

Don Chifciotto, dicefi di chi affetta i cavale. 
rifmo errante dal famofo D. Chifciozie de -la 
Mancia , celebre per li fai amori con D.Dof» 
cinea , è perle prodezze da Spagnuolo. © 

Don-cofo, complimente. nen molto proprio per 
n tale, il dicui nome s' ignori; e talor. è 
una derifione , giacchè.;caso benfi fà cola im. 
Tad go 2, por 


ì 4 


-ui . 


138 E CC 
“peri in- Fofogno, nen che nel I patrio ofceno 


Diriello: > duello è 
Dozzana ,. dozzina, onde dozzenale $ vile 


Rudece , oggi turece, dedici... 
Duvejo ;.® pa si dubbio. 
bi . ° “0 * E. » . 2 $s 


Criacnervo. Vace difufata-; ‘che s° incontra: 
La nel Cortefe . E° intieramente «degli Spa 
guuolb, | i quali dicono: Ecbar' 4/ suervo per 
inotar chi ve dietro af guadagno, chi è 
sommamente: | interessato: o. Corte Ros. pi 
‘ ILscon: i. 
” Ma ne ale cet O 
ss. Va ca fongo le ffemmene eccIAGMOrvoz. - 
n, Nè trafénora na'cafa,. Le 
y; Se non ha' buono» niervo:.- 
Il Fafano l'alterd. e nella prenuncia ,. e nel 
+fignificato , allorchè diffe . Tass. cant. IH. 
sti g6i- 
3° L’ acciacuorvo d’ Agrate lefto alliceia, - 
TA sr Ca fi nce ntorza, fatto: mè ffaucicela .- 
- Fé il: Capaffo anchè più l’'alterdb>iguo ! 
»: une: l'etimologia Spagnuola; eso fcrife Arce. 
suorvo” Om: lib. IVI. . 
»-7°.,0: Ch’ a la zizza deritta na lanzata: 
‘7° ice l’’adderezzaie; chill’ Arcecnorvo . # 
Ecco, Eco. Fare lecco dinota deridere 4 con- 
traffare- beffezgiando , come par che | Eco 
-sdacciae ripetendo le. parole + .Tiorb; cord. IL. 
+ 400. 4. l 
so Sio dico’ ammore” vnaje, che crepa nè? 
dei» Che te ne pare, e mbè? Faie l’ecco pò, 
2” 


id 


> 
4 . i fa 


“C 


se: 310 dl da pino, bt. bd 


Om. de V. 
hho finito a Gi l'ecto a lo mafto 
oe 1 A gottote. ff rtò. fate a- ppafto. # » 
Egli , essa Véte. prefi dallo: Spaghuo molo, ed 
- . èfata dal Fafano, ma oggi affatto: di fatata *. 
mie, De: na po: etoffì con. edlia: Ferra .. 
Rigo nefrio, la latinifmo. da: noi ufato quando mom 
ci “Ihtràmaettetci în qualche affare. Faf. 
saved Ma ene rie(cio, è ffota'tnme pie chiam. 
°° sr 
> to po ncappate conime pifce all’ammo .. 
rei. e e pellet, edera:.. * 


Eierfte ). ed veffida 7 ricinte di lettera , e perch ME 
ui di 


alt di mi/fe: , Fafano cantò: 
NR ave nh’aftife.. fi be n° emme: 
Meo s nè e‘ffeîe: Marchefalemme, 
r Maro ale jalè ville ‘69. anti. 
7, rota atola forenfe . E° re-- 





3 dinota. lo fteflo-, e. viene, dal: verbo e12p4-- 

Hi0h eitidata dirfota-, tomparire avant. 

cute Iidice-per tfler intefo: pria che Li dia 
‘«Beefér: alli: rivhieffa di tubino . 

Encia.. Gars;, dispetto. E° voce anchie dé li 


Spagpaoli s, è quali. dicono. Hincha. in quelto 
o. 
Enfrece.. Ad Ehfrece è- voce» corrotta: a bella. 


‘datfo Spagintofo-, nella qual tin 


x 


polta ge per'ifcherzo- dalla. litina. ed invicanme 


“953. Callt: VE dr: 39.0 

»_Qugono s'appero ad'ènfrece lavata: 

<357, 0A: là: capo ‘fettza: lo ffapone di 

Fince,,. er ‘è } elite. ogne: ncofa ,.'v-’ba tutto .. 
, ‘n empire i egravbdime ,- vi anchire- ai 

ii < n-- 


- 


rmò ,, e/ma . 
Erfa , plse A Cserdia ° fia imparati da 
. spada 
-Era, erba. erva de IAUTA., % Lace - Ria. 

lerva Se la dove per difpre; a , 

uoco all’erva verde , esser rizione, rag 
Efca, v. civo, cibo, ng anno ; pia 

censibile , Fa ll” eta, ferire, co 
. easì dal gioco pperile 

teri , in cui il vincitore LE Le 





‘estatica 3 eine de fuor di hi per sigla 
“ maraviglia ec, 


f 
200.4 


SF AAT 


F: Fit e e” Facoltà, 3 quiorità, pote. 
re, diritto. ‘ 

Faglio de faglio. Scarso. di sutte:. atiridicne 
metaforica prefa: da’ giuochi @’. ombra , ne 
quali. fi dice faglinre il tagliar col trioniò 9-8 

Fi 





LE r4r 
Tdi ni ton * ricnfo maggiore . 
h acc. cat. IV . 
»:.Selleno maio', ‘le refpofe la Scigna, 
, comme Taie, Ho de -faglio. # 
Pei faville , scintilla ,- dici pur d' un 
uom Vivace , 00 ardito , € talora, feminator di 





‘+ Ayz4nie . 
Fajenza Soîtà di eretà, e pet ‘metafora danaro 
Serrenteo + -Qm. Hib. IV. 
dr Pannaro uette fto latino, , 
E -?n fentì la fafenza fe laffaje. * 
0 , Vasajo, di creta, dicefi talora di ‘un 
lo pro ate ; che accommoda le cofe a 
tàlento fecondo i tempi, e ‘le Circoftan. 
, dal motto comune . Fatta da pegrata , 
re da matteca ad» Je e giace è, . Talor val 
3 v. Roagnaro: 
voce Francéfe , ‘nella qual lingua Fei. 
pr dice la fotimità di qu alunque alto mon- 
Ze e.A Noi? rellata per dinotar foltanto la 
fecit del Monte, ch’è tra Caftellamma. 
- re, e Vico,.dove fi “raccoglie , e fi fa confer. 
Ja "di tutta la neve deftinata all’ ufo di "Na- 
poli, e de (uoi contorti .. Tass, cant, PI 
to 26. 
33 Neve ‘janca a. Fitto 1 «maje feioccaje , 
-* 33 Cessì comm’ ha la vefta la canvazza. 
Evvi un altro Ino o det noftro Regno di Napoli, 
che porta .lo ftello .nome di Festo nella 10» 
<efi di Trajs in Paglia; e parimente è fulla 
vérta d’un colle.-Qui non vogliam trafcu- 
rare di tramandare a pofteri, che queflo vil- 
Jssio s ed un altro ivi vicino chiamatd -Ce/. 
» ‘fono due Cdlonie di' Francefi fenza che fi - 
sappia, come iui fieno capitati. ll più veri. 
simi- 










342 FAR » 
fimile è, che fieno gli avanzi gfelle -anpare 
Francefi disfatte dal Gran Capitano alla Cie; 
gnola ,.e forfe anche alrGar:giiano , i quali 
reftati prigionieri di guerra , afpettandofene il 
cambio , furono mandati ‘a dimorare in que- 
fta parte allora-deferta della Puglia. I Fran- 
cefì, che fecero tutte le gherre, e i tentativi 
Mad conquifte del. noftro. Regua fempre wzagnis 
animis , parvis constliis, (i {cordarono di ri- 
fcattarli ; onde quella gente tellò jd , e fer. 
mò la {ua fe es E’ Sagresibile ? attaccamen- 
.to, che confervano al loro ingaaggio . I ps 
dri hanno cura di far che i foro Sambinl P 
apprendano :prima d’imparare il volgar Pu- 
iefe, e quali fi direbbe, che penfeno anco 
\. ra a vitornar.well’.antica patria. Il Francefe, 
‘che parlano, è wna «pegie rli Provenzale, ma 
. non dalcia d° effer corrotto, malgrade 1 
.- to, Checome ‘abbism detto ,. hanno ad amar 
lo, e confervarlo.#* 0... | 
Falluto , «decorto , dicefi de’ ridotti in .miferia , 
e de’ mercatanti , che fan-puato al lor ne- 
gozio. ue. 
.Famme, fame, appgtita. 


A 
- "26 L 


Famma, fama, buon name. . _ 
Faocejare , falesare ,, diceli pur di chi 4 amimina 
‘«olle pani » torte, e di qualchedune in casi 
ca, che ruba a manfranca. 0 + 

‘ Faozo, e favozo, falso... o) 4 
Farcone, falcone, uccello noto di rapina , è 
‘che s’ impara per la caccia; detto d’un nom 
rapace: vwocchio de farcone ‘diceli di chi ab. 
bia. un occhio grande, e quafi parlante. | 
Farconio , celebre; mufico noftro .qpncittadind ne 
e, "| ot - UNE La pa ® 


cu FA L4} 
ati fecoli. s teimaition È zialmente nel car 
Lmertà Baflo , onde tot e 
“» -.», E co na voce de ‘Farconio diffe. 7 
Lo fteffo Poeta altrove ufa tal voce per il 
vento Fayonio : 
pira Farconio } € accomp: agnare vole ec. È 
Fatrajno forta di mantello talare, e di am. 
io giro , -diverfo -perciò..da’ capriolè , . cocapli 
e; tabarri ec. da .9:p05, pallium , ed 0v%es 
od dos , solidus, sotus, anteger. — 
-Farenata , forta di Vivanda popolare compofta dî 
farina, acqua, ed:olio , € ‘talera con quali 


ie. altro ingrediente , come paffi, mando oc 


Fasoglia s bal buzianee , * da mapgaris > fraus , 
postura x rasa, qua quis decspitur ; ; da 
de chi di tal ner'arte fa ufo , fpeflo inca- 
‘ ‘glia; mancandogl’i termini, ghe” a fola fin- 
cerità pronti :fomminiftra, e gli affen dalla 
verità scommoffi . 
Farinola , dado. Fal. 
” La carne a ccane e IP offamma ch’ avanza. 
so N farinole da a vdglio .mannà ’n Franza. 
‘Farnefia , e *frennefia , freiesia. 
Fafana , faggiano ,. beltiffimo @ nato uccello . 
SFafalo s fagginola , val ‘andhe corno... Sènge 
- fpontate li fafule, val sowo spunsare /e cor- 
ma ,-detto così degli animali , come per alle- 
goria degli ‘uomini, le dicui mogli non fi con- 
ducon molto plausibilmente + In gergo vale 
Fa solo, cioè mos ti cuvalere di compagni. 
Fattappane , voce compofta da fasto 4 pane V. 
cafatiel 
Fatticiello,, diminutivo di farro, val anche ra- 
«gione, intergsse ec. Fal, 
- ,» Ma 


144 °°. FA ; 
” 9 * è 0 o o’ Ma Vv ? 10 . 
ss Dicere mo lo fattecieilo mio. _ 
Fatone , Zuon augurio , Faf. Fatone mio ,-mio 
bene , ed augurio di felicità. o 
Fatto, maturo, Fal. i cio 
», E ffa dorà li fratte aternamente, . 
» E lo fatto a l’aciervo tenemente , . 
Fettocchiara , strega , incantatrice , -maga , 
quindi Fattocchiaria , stregoneria, ammalia 
nenNto L) i * 
Fattore , castaldo , agente. , 
Faftidejufe, in gergo i birri. so» 
Fauda . Falda', ornaniento fovtappofto agli abi. 
ti. Lo ufarono anque Romani; come appa- 
+ re dall’ atte Poerica’di Orazio. . 
Purpureus late; qui splendest y unus © atcer 
Adsustur pannus è è... . i 
In fatti fi vedone in-molti abbigliamenti . di 
donne delle Pitture Ercolanefi quefti -falba- 


Faudejante. Scialoso , pomposo , ricco, prefa Î 

allufione dagli abiti , che fi adornano di fal. 

‘de, per renderfi più viftoli, e ricchi .. Fyol. 
Sor. 10, di) 
3, Cheffb te fa no pazzo faudajante. * 

‘Fave frante, forta di piatto, o fia vivanda di 

magro ; dicefi in fenfo di corpo fconquafiato, 

‘ difoffato, sbattuto , e contulo, comè fon le 

fave frante , che per franger paffàr debbono 

per fotto la mola di qualche molinello , .che 

fi rien appofta per tal ufo . Virg. cant. IL 
et. 69. ” 

s1 E tanta guaje, che nuje patute avimmo, 

n Che fimmio fatte comin’ a fave frante 
2° 04 a pas 


FED 245 
‘Favolejare , farvelebgiare, mentire scherzando , 
raccontar novelleste . . . 
Fecato. E°”-fritto lo fecato, modo proverbiale, 
» che indica won elservi più rimedio , esser 
‘ sutto finito ; e viene la metafora dall’ effer .il 
friggere PP ultima cofa, che fa il cuoco pri. 
ma di mandare in tavola, ficchè dopo quella 
non vi è più altro da fare. Corz. Ros, Arr, 
II. il Lo . i. | i 
s9 0 è è 0 « Oh maro mene, 
ss Eoro fritto lo fecato..,* . 
Feccaglia , chiodo di legno, v. caviochio, 
Fecociello, fico affasto immaturo, nè ancor ore» 
sciuto , diverfo: perciò anche dallo mpostore, 
a la fico, da lo moscione &c.. su 
Fede de ‘mmerda. Uomo di falsa fede, tradi- 
sore. Si trasferi(cor poi quefte parole a di- 
‘ notare uno ftilletto, o fia pugnale, iltrumen- 
to traditore anch’ effo ; giacchè fi cava fuori 
all’ improvifo da chi lo tenea nafcolto ; e per- 
. ciò dalle noftre leggi veniva con più feveri- 
tà _prnito chi lo portava, che non folea pu. 
nirfi chi ne avea poi fatto ufo . Ora la {a- 
viezza del governo ha riparato alla fconcez- 
22 di quelta legislazione, che puniva più la 
ra, che l’atto. Om. lib. IL © 
so E Grammegnone leflo, comm’ a Daino, 
1, Co ho fede de mmerda tomafchino 
+ 19 Rafe la capo a l'uno, ca l’auto aino. 
E (5. V. o l . 
» Che fempe haje da portà dinto la facce 
», O lo fede de mmerda, o la terzetta. ® 
Fejacco, e fiacco, debole, stanco. i 
Fellare, far in fette, da eUA s locus. petrico» 


Dix.Nap, T.l, , 453; 


146 E M 
565 5 dove tal dira Soffrono 3 4 piedi di di 
ci va, ‘ 

Fella, festa. ° 

Felare fottile, ‘lo ftelfo che cammiraje su d& 
«us taglio di coltello ,' cioè eorrer” forte ri- 
schio, se ‘mai sbaglisi quel che si sta fattne 
do 3.0 pure esser. grapemente ammalazo , ed 

u pertcolo di morire . 

felì a lo ffottile, ster sn una soreita seelà 4 

star in dovere, 


Felatiello.. :Fare Telatiello vale meteore paura « 


Pigliare a ffelatielle, o de Selatielle , vale fan 
difpettucci . Fas. ... 
1, Ca nullo fe porria & felatielio. 
Sort. Micce. Pass. cant. VII st. 
‘’ .3» E quatto vote appe a lo celleviiello 
* 35 De farele paura, e felatiello. 


i Felatorio Luogo .dove , con nota macchina br 


avvolge .il filo, feta, lana.ec. e di continuo 
rumore. Metaforicamente val zimsore, panre; 
onde avè lo felatorio n cuorpo , vale star cox 
. basticgore , temer forte . Virg.' cant. IL 
Sl 
di i: E de chelle Je frufcio, e sbattetorio 
‘ ‘,, Metteano ’n cuorpo .a nuje'lo felatorio. # 
-Felietto s filetto, spina dorsale , seni, delicatif 
&mo-boccone del a came pomgina. ‘fpezialmente 


FASO, e fetofoco s filosofo, in ph felbfoche, 


e feluofofe » 


Feminéna de amtmmo , : Donna benintesa del mo- 


, do da vivetein societ2', e della politica def 
mondo : val anche - puttana . 3 

Femmenatulo , seguace del bel sesso. 

Femmenejare , seguir donne. 


- he 


. F. E R 187. 
Felufie:. Danari. Crediamo., che . fia corrotti | 
da, Felippusse, perchè ficcome le monete bat 
ture da’ Re di nome Gerfi fi chiamarono Ce- 
volini , e Carlini , così le. battate da' Re Fi. 
ippi di Spagna Il., II, e IV., che per 

quafi cento anni ci governarono , fi fon de. , 
mominate Felppus, e quindi Felusse 0 Fel- 
lusse. Tass. cant. IV. st. S7. o 
» Diffe, ch’ Aronte io avea buono abboccate ; 
», Co gran felaffe a darele velino. # 
Forfe da pria, «mo, von v'ellendo cofa «più 
, grata al Mondo'; ed è noto il motto , che 
Nummsus ubi Joquitur , Tullius ipse tacet , 
Ve F. M. F. Ù SCO : ‘ 
Fenale , fiale, Fanale, e testa calva, Fal. 
ss Puro l’affronta, e.pputo vace’n terra, 
3» Porzì cogliuto ?n miezo lo fenale. 
neftrune , finestroni, è grandissimi buchi. 
Fenucchio, finocchio , ed in equiveco., 0 fchera 
.zevol made i dire , orchio..finio ; «debole 4 . - 
cosa da nulla, come manco #0 fenucchia 
per dir ssentt. Quindi nfenacchiar , darle. 
se , ingannare, 4 . 
Fennuto 9 finito e. . © 
Fera, crudele, mercato ; Faf, Potte ghi pp’ 
‘ogne nfera de lo manno . Detto d’ un falva. 
to per miracelo , il quale ‘per autichiffima co-. 
ftumanza foley? andar con quadretto appefo 
alla :cintola per sogni dove queftuando , e > 
pubblicando Te fue avventure, come fi legge 
in Fedro de’ compagni di Simonide. RE 
Fercola. Mala fercola è parola vd’ ingiuria , Che 
ufali nello fielfo fenfo, che il Forca de’ To- 
fcani. Originariamente viene dal Latino Fer- 
sulum , quali voleffe dire un cattivo piatto , 
G 2. | AIA 


243 | Trm)ù*é.io Ì 
una cattiva veba » Tassi cant. Lo et. 65.; 
“o 1° auta ha notibre, e'leggechianochiane, 

ss Legge la mala fercola. # . . 

Ferramenta, ogni sorta di ferri, attrezzi de 
falegnami , armi , stigli di cucina ec. Fal 
. a Jate a ddormsì no poco, e ppo alleftite 

1» Le ggente, e cquanta ferramenta avite . 
Ferrannina . Specie di stoffa in lana , che fi 
‘ fabbricava in Ferrandina Città fonilata- nella 
Basilicata dal Re Ferrante di Aragona E 
. gi quefte manifatture fono difmeffe. . -H 
«nome ne refta ; e s che dal name delle 
ftoffe di quefta Città tiri la fua etimologialla 
voce ferrajuolo; quali ferrandiolus . Cors. 
Micc. Pass. cant. X. st. 84 
» De ferrannina gialla la cauzetta 
 » Longa, e,‘ antatà , che csoprea le 


£. 29 €00 . ! 
Fefinetla, vafo da confervar fitti in aceto, olio, 
e fimili, v. xeruottolo. I È 
Feffinella detto per derifione a chi fa gli occhi 
piccioli, e cianciofetti; donde fi derivi ef 
VOCE 4 che fente baltautemente dell. ofceno > 
chiaro fi ravvifa.. ° 
" Fella, in fenfo di fconfitta diffe Fafano: 
‘+ E ca co n° afereetone 
x Nne faceva ja fefta de fta gente. 
Commannà Je fielte , disporizzere , regnare è 
Fefteggiare , solennizzar qualche di per unfaz= 
10 illustre, far festino, far È amere. 
Fetecchia. Scoppierto, colpo ‘debole di i 
da fparare, che farcia piccolo rumore . Ferla 
«deriva da fenfo più autico di queta roc 


PENE 


F1E 49 
- the fignificò pero MOD PHMOTSIO 3 md fetense. 
Eap. s0%. MSS. 
39 A ha fparare ha fatto na fetecchia. 
PO E rechi cheffe Rtecchî 
» E pecchè ciiffe mo gran ecchie 
” E perchè de ncienso, e d’aufe addure. # 
Fetire , puzzare ; Faf. per diditereccosì : 
, Ma rame use fete affè, che no: le fact 
” Lo fauzo Grieco la varva de 
le; «equivoco. E ffa quanto le te a 
fo Franzefe , cioè quanto be deve stimare ,.e 


sii” fatide s Inquitiso di cattiso umore. 

Ficcare , e nficcare , mertà?n..duerlere, e fano» 
fo di de’ neftri Tetti PAM Ficca per i fuoi 
rigirì . 

. Fico. Albero noto : Notifi, che nel pel Mapei 
tano fi declina mafcolino f albero” 4 È 


re Fia non già le fico ; ds 


ra 


coftunemente / 
in ftefa “cadenza del fingolate. 
gavola & veranz alluGone di. olce- 
nità. Il che fliminmo avvertire al’ Signori 
Fofcani, affinchè non - fr fcandalizzino nel. 
fentirci p quefla voce , come noi: 
per gi di- retribuzione cefleremo di ftan- 

o effi € lamano pettorina: 
Giors a noi diciamo pettiglia: Hanc' veniane 


| agg reia de srt di qualch vici . Fare na fico” 


Pieroviecchio, desigoto, ) zig, ge rivndi 
sor: di ferri usati 
:3 € figlio” chi chiastifiimy per. confidenza ,, e- 
di affetto tutti minori di età alla no. - 
G 3 ftra, 


Tia. Wario è-P ui, e e Gal io di quefte vo- 
. Fafano ad efprimer I’ alto filenzio , eh* era 
nella. tenda del Boglione, canta :. 
ss A fto ftare accofsì , comme nce folle 
o Nata la figliafemmena a la cala. 
Figliare, partorito s agrauarsi , Fal. 
s che lo figliaie priefto la mamma, 
. Cioè che non ebbe fiemma.. — 
Figliulejare, pergoleggiare , far figli 0 tutta 
‘passata A cssra gionene ancora, vVIUSTE ancor 


ARAZZO > lo. 
Filaftoccole s € flagrocche chiacebiere dauoili 
Faruoleste, lung -Zicarie è 
Filece, e fielece “quer. 
Felietto, f/orpagrafina dersale » delicatiffimo: 
bocconé della ‘carne porcizta: fpezialmente ar- 


Fil. S| nde i in tento. di paura, ed equiva- 
. la a fi asorio (. Vedi quella parola. ) ) Om 


ss.Iffo fta Dea più. le l'avea: fqpatrata v 
so Ch°.è n’ arma mofcia , e notrle pòfa filo. 
— Quindi filarefella ,, & fare filene , dinatano 
satire per sonmsa pente. On. lib. Vi 
, Dà de mano.a le-briglie; e fi filone.® 
F ilonnente . sorta di tela fievole s. ande reddut- 
. to 2 flilonnente,, val m mante, ed a pocece- 
sa s Faf. 
. — go. Ma li more artretutte & filonnente . 
«. 3 Vede, e tranta bannese Scarpalaze - 
Fioza , e fivoza, filza. — 
Fitta. Fare Ja fitti, f: dice della trottola , ab 
lorchè è vicina a ceflar.di girare 
. fatti in quel tempo ceffa di far i gran cet. 
chi, e fa fitta fall” (folio » luogo del pavi- 


€ c /2vr 
mento sere fol hi tus piceole duco.. Vai 
Atrutmniole, . .Si-.tresferifce a dinotare chi fta, 
do o eso a 3 ed: è difperato. di vivete. Om, 


sE già; II dinto ilo» facea la fitta. sE 
Fica: Bitto ,imcesspamtemente, da ren, coteriter, 
i! Serta. di. giuoco. di: tal. nome i ufo Gè. le ra 
Gazze greche :dell’Afa initàmpi di nome. 
'Foc a, strozzamento. da fauces lat., ildicuî dit. 
. tongo. vani fi: fa das tutt ch? ebbe anche: il lad. 
no,.e talora fcambioffi anche nell? ‘ottografia di 
o, onde. fi «di diffe anche farsa; come in chandius, 
\ e ‘clodius , conden’, è codone. 
Foce , imboccatura di phalche» cose 3° COR: & 
- «fontana >, fiume. ec. not "n foce , vrniz Wrerle: 
.- da parolo.a tiluna. Fal 
39 Ma lo Rrè”n fentì cheltormiozze”’ noce, 
ss E-lo jajd- feennertele le: braccia... 
Fioetola, ficedpla, oto: riccelietto-,. con altro: 
nome ne. Drecafico : detto: di bella , € grafcorta 


Focdlo, 0 o aldo. dé. | estar; e siclerdi. mett ‘ade 
gnòso”, Vil orsato perde demo, a 0. \ 
Foglia. le talvolta lo' fteffo'; chefuk/e cap. 
2 pacca: , ce olicani di ‘eguolerinfinitamente ‘guftato” 
ni.nelle” migieftre' .: Fur tanta la 
- Paone, y che perita:fo tixrvappuccia ebbero 
î Napoletani net fetolo palato, che ne ac- 
quiftarono il nume di mangia foglia”. - Molti 
pochi celebrarono le ‘glorie della fog Ha‘ Ora 
reftano ecliffate da” macchéroni . Cork: Mice. 
Par en PI. .s8:'27 si E sn, 
hè Nagole.shio 9° ca chi Yo 
” mond Napoli sci non Haié atta » 


» -_ 


o 
Fola ardome ciglio libidimera ; Mal. 0 
n Simmo. de came : e sio appe da pe 
3 Counne de te nin voglio avè pietara? 
Fojente ,, fuggitivo , dicefi propriamenté di\un 
reo, che va fuggendo per nen ;xader- nelle 
mani della Giuflizia : dice@ pur fojerstcia, è 


Late, de i n: precifamente. di ‘an-figlie. di 
ira das fuggito. dalla cafa putema, 


Paes folica, intoello. mio; detto -dt 
sa di poco cervello, e trafcurata fa di fe. 
ante De: mc fedi i 

innia e fottmeie gina MI 
Fonsagiienta, - cu) 


_ . 4% 


dFonnachera , ‘domnaccia. di squat che abitano 
se comunanza di luego, dioè in chiesi som 
ANO Ni ina - atiiertà» 1 
onecella ;. cordeliza , tà. la 
cioè d esser presti è legis o fe 
. GA? . 
Fomo . Name i - COrtotto da Alfrse 
:. Chiemace. Fusi co è malo dé dis, e valj;oe. 
cosa mai ci si: pu fare? : 


ia . ae se 
CONE 5 4 sevizio: fisco 
no forni, isfrumento pernice par 26 hi--aarnb ‘per 


Rugliarsi. in cavolo, detta: pur -Forchntton 
in gergo. vel-il sembre: visile::. Da 
Foxkito, andito faetussito. | < . ..: | 
Fort, vMlanebba: de’ consorni . di puerto Ca 
pis 
Fergia, focine, dicefi talor:dette menici.... 
Forge... Le Nariti. Suolo ufertà epionie, ma 
Y-incontra anehe: nel - -fiagolateti. Mikne dal 
 Veba Infrosere i e perciò più nfaale è la pa 
- rola 


alla 


-® 


fOof 
‘rola Frocé,.0- Frosce per dinotar le ari . 
Tiorb. Cord._L son, 46; A Cecca che piglia 
va rabbatco : 
sy Ma tù, tanto aîe ffa forgia fmafarata”,.. 
i“ , Che fi piglia na-tàbbaccaria, 

- 39 Putta la firodarriffe a na forchiata . # 
Formate . Aguedbito. Voce ‘intteramente antica’ 
‘* @a”latini a’ noi’ rimafte. Gli aneichi differo» 

forme gli aquedbtti. - Acqua di formali vuol. 

‘ adunque: mente: dire o acqua, che vie: 

ne ii. Napoli: per li' due aguedotet di Cermi. 
guano, e'delli. Polla ; ed' è ortità: 2 bere ,. 
e fi contrappone all’acqua di cifterna .. Sì è: 

i trasferita la: voce formefe: a dinotare il 
penzo ,. dov”€ l’acqua buona da bere , en. 
corchè non foffe venuta: per quefli dus ‘aque. 

TTT 

. che fono dentro» la 
2 è i ai ‘ 


- neme‘dìi S. Castrita # ha pet” ta, co 
è ib Cafteltid: dell’ 
deettì , derti , come CIANI 
difitibuifce: molte HA s: e fontane: 


Mormecone: de' firvo:, stemo steliro; un: fonfani 
se. Unoglio de formecone ,. forte di suedica: 
mento, per gi’ impotenti: ad' sispirimibin: in 


a PRPARIDINNE -d 


E R A 
Fottgicola , formica » detta * perfana ecOngi 
Mica è . 
Fornetura , fine. A 
Fornuto,.finiso , Vv. (computo da forio 
Fortellezza, castella. 
‘ Fostura, fortuna, sorte. 
Forzato, condannato alla galea, , qilcoso. e i 
Fofla . Foa folla. Volta per volta . Frafe re- 
| flataci intieramente dal Francele faix a fois, 
- che nella pronunciazione.di quella tiugna fuo: 
na foess a faess. Si ula particolarmente met 
giuoco , allorchè fi fa legge di now Bui dre- 
denza ., cento cor gettoni, 
con danaro. fulla savala . Faorf. Tal % 
- CANNt. 6. 
» Toca le robbe d’aute fofl folla. a 
Folella, fiscella > dicesi d’un cappella viehi, 
. è cattivo. 
Fotaro s fodero, vagina. 
Frà, o frase ,.frarello.: ma ® gitolo moneltigo , 
. come Fra arr «vale Érateli Giecope , 
perchè quando ft parlare d’un fratello 
icelì fr. atiello Ca . 
prabaizeio sp Di p. Fai orizion, oa) 
Ertabbutto. Faro. E” voce d’ingiuria , e par 
4<he abbia la min ori ine, che la vole frap 
+ pavore italiana, e forfe ftefla efi 
‘gia la Francefe frippor.. e. halo donde ve 
‘quelle voci, nen ci argifchiamo a dirla, e 
. ne lalciamo la, fatiga agli Etimologitti Itatia- 
ni, ©. Francelî. Tassi cant. ÎL. st. ro. A 
E fece le fett*arte lo frabbutto.. 
Eraceto, e fracito, © fracgticcio:, Fradcio. n 
Fragalo.y Sfrardssas rumore. 
ata, fregata, forta di naviglio . e. - 
«, . Fran 


- FR TA <£F5 
Rafialia figa . as in 
Fragnerte , #nsnsi vedere si qubr rabbia. . 
Fingola 3: fravola., è faoka ,-fiutto..nétiffia 
a. pieni ‘5 &-ghioa Ma. fee tre canna 
o €O5h'È speibita , nen ci è. più 
nirediie .- 


©- 


i sh "ta a PEZZI 
Foajaret) -sbortive:)- scusarsi e. Ficeli di abbina, 
ce per qualche defiderio , ed ‘altia dfvazia, 
ifee' pritta: del reripi» È trasheo dalle 
gine, distuivpsopriamente fi dize:;. 
Majo, fido. dove fraige il nare, af. 
sr 'Stace: "n. frajo de mare, ed harbecina | 
o D” arenti ne: pen louga: fcmnpagnatn:: 
notre: Riowane pere serio, Ve v sembriio % 
:. fidionzilio:s piosidio:» 0%: » 
Fiatecidelo, frasicidio, ed mecizione d sumo» 
4 
Fiato, ‘malumore 3 Mato , ‘Vento seorbse chè 
vien fa: con-remere: dallo ftomaco ,. v. grutà 
«6 Aeti feto; valetovere; è star-d? anli 
cv mo: ibpuitio*; # Apocendrico per. quale sia 


Pravecare:, fibbvicare ‘mnighat forte, peer: 
vida Sreveda-M Wa Sen Rrorro ,, val val un'opera, -d 
i not: si, vede pa la fine. , 
Favero, è Ifauto ,. Jrauto ». 

i Pettarinsa faro , che’ 13 iaccoglie 
nelle retta maglia cieca , ertenda”hoi.:. Res 
« maglia Frastetri Sonate prime schiuse 
sile: comme’ pet, réhe predititadono H-h0+ 
firo Cratere-per deporvete:: Ond È, che fo- 
no role Esperteo ime le sia ie. tea noi e 

«pe di <v LO) - qnaotatique' 
delicatiffimo a mangiarli fritto, purchè: fieno 
333 nmtaziazionii. 4 AG dit ts 06008 

o 


196 
frefchiffime . | iP p Vi donato 
PAR tina ale sg gi luslo, che baifito;, 
c@,.:Pezzesto. di melaaio,. 

€ dimenato. fu id’am pezze di «uarino: diventa. 
>“ di calen dopo, nato fra } welgo 4: come ie 
i caramelle fra° nobili , ambi ottimi. peria-teffà, 
Wine: dal. Francele fusfrelichitt: e Pari, 
ue, VIL' sr. 3... 

"3. Che. mele PIbla, ch'axesnt’annee; 

» Che- gileppe. © franfellicca. # * 

Fiecatà stropickiare 4 ceegare. 2a pu ii 

ce- ofegna.. ;.. 

reccecatre , misouersi ai 
Frecola , sfrastumotura di qualche cun, mid 

quia, minuzzelo n Arisciala, a 

Mar. i 
- Frederico, n: p Pidirito, Le 
Fregna, natura. della, Daten. Li + 

mà .,0 fiemmare, feragare:. — 

Freoma, flemma., pasatezza » pazienta; da 809, 

la mente ,. la. prudinza.,. od ere perdi bust 


simile, quafi che 





cesmello. in FA considera; € pei ni Sa Ca "È 


@53- pur: Las, 
Fremma , Faf;. 
E maso a Spagna A: fiera crbregnon. 


Fremmetta , siterdo mefeson <- > —. 
Freve,. febbre, culdo P meri - 
Frevaro, Febbrajo. Ha. pegliato To mele de Fino 
frsddo. . 


tato, Val gi i verno. id 

ZZà:, PEACIA.s MELITA » e OY 
Friere.,, friggere ,, ende Sericta. pae smemiane 20» 
| VIN ato è. RAPINE "POT 


Peio ’ bresi. Frejo fajsca, 9 ironicamente: dies 


® KRO "t59 

tar > viditirini consilato . ; è bet'evheiy per le 

| feste; desro sd va che fperi qualche cofa, 

‘nl caos. mera null: ‘stare frisco, val erser 
> ssbpre in die, ro. e far quale 

> e. fico val di breve 3° pilo fi 

Fellole: Brann. 6h *Spegnueli. dicone frisoles 

i fagiuoli. E’ flato sutichiffimo il penfiere dì 

, ovàar apporta! doma e qualche lega. 

me -di.forma sante alle antiche mo 

+ mete... E° rieto: il sdineri mera” lupiniy 

di Orazio. Come si diffe da° Romani de lo 


E mite co i priae viente, 
"E Prpmit co ifole: e geo. #. 
Frittata, noto. întiagoie., i} dical maggior com; 

Fbi ver: fi mori > Ale spri Nuan® 

sbepliutà; hai do. 
pri la froetata: 


“te: che fsecrda: , prétsia ‘che svets. 
gu-il nale, Gsé esfenderni le vete. 
Krece, o- frofthe . Le Natici Vedi ‘Forgia. 

Fi keato., Saendito, 


Fr viart; tire, frinola Satgo: di tessitura 
Cri ta. 
Fronilo, fringuella ;. noto nivello-. Froncilis 
secata dice Pun. vitco così per dileggio, da 
tal. forta:.sli verello ufo ‘a martirizzarti in sf 
guifa per il canto , per averlo: pes ucech di. 


Froeza-, fn moltindine, ende tu: fretta la 
e inecio: n >: na-fiotta’ de: fur 

Na Da chi arronnava delecentemente Ù 

| Fiuae. «Ri-dicane-le-fonnea dé. Madici diri 


ssi, RE 
Fedro nelle pesci fini o: be lena» giossbile 
. inelpertezza qnita. al daver camminase ‘sell 
atto flefòo, che fuonane ,: e: cantano - fa che 
, diefca, quefta: mufica coafufa , e difcerdante al. 
. fommo. Viene dall” Italiano flotta , chendi. 
- NOTA appirito: ame quantità di quase iminià 
:. Grace. canti INIL st. 23: 
+. Che le firotte, che bano pe la :fireme 
. 3 E:tutte: I accademazie e peofellate 91 
- ‘> A-chi fto-canto-avelle mai fentuto; * 
a - nortrivelo» vatiutor. ®.. 
- Oggi più comunentente chiamansi Fristoda . 
Frufcia' fiavolo, diciam per interjezione , è val 
piglia guito a farìcoa di ip dispiacere. 
rifciarefe , esser austo «in fraga”, vl ‘in-faccon- 
. «de. come + ieeselton de’ Latini .. 
F refciate, ei ei frofciare:. Mestarrii:nbmi ;,. diebri 
gui, Gattora \giercwserre: I fenfo: naturale: di 
. - parola è conumure. ife ge E? 
vifibile P etiniologia «ffir dala ‘Pran- 
cole. fraiseer:, che. dinota. 10” > Sì- rrasforti 
fce: a: dinotare spendere-xwrni;: di lopidore, conti 
unta la sostantivo. «Fiafciare 40: -Gauzone ,- 
vale dar noja, romper quel: serviziei 5: onde 
s AlicaG pure: Noxnente: ssa: a fmi lo c: E° 
. Lombarda: deferivendo -i..centiafti: d' uan «af 
, fenablen.d’afini; @: dint ad: umori loro: Ciate. 
. CRI IL. gti E Y3s: 2.4 . io tan sil un 
EZIO . F° ammaturo: IO offe,} +" 
- da frate lo cemzone ve 
sr Sta. ceci, diffe lo: Rè , ve: 
fi:Gollegio: fanertà A pi cgi 
Fa! 3 solo oc sensato cn 
e) pprabe chie muin’'arefva: i isfaritteettà | 


_ 





N 159 
sie Fate po me a filo 
Val seitare , v. Fal, c. VI. ott. 35, 
Frufcio , Asso e que uel.rumor , che fa l’ acqua 
in correndo ; 5 dice di chi ha l’ ufcite di core 
o: fia la cacajuola , e dello. fcolo delle 
Boane. Dieefi. pur talora. per influsso > che 
ufrusso ancor dicesi ,. 
Fuceto, vacante di dentro x copie il fambuco , 
Ta canna, if ravanello quando. o fpiga, il finoce 
. chio ec. v. frollo ... 
Fummecar , e fummechejare, fumigare; fuma 
re, diciamo fummeca la cemmenera per gl# 
° Bolle il capo, sta. adirata, ;, 0 pim, di si 
pertia - Da i 
Fammo., fumo, alterigia da 
Fuogmare, esser risentito , sdegnarsi., 'Fafi.* 
se Ma: lo Rrè cche fapea comme fummaya» 
Funnamiento,. e fonnamiento .. I sedere ;.ma- 
niera coperta. di nominare quefta. pere immo» 
defta. i corpo” umano , come: foffe il fonda. 
mento di chi fta feduto. La ufano. fopratut» 
DITA le noflre Monache per madeltia. .. Qu» - 
Fi x 
°° Sta fedia mo confifte a doje fcotelle , 

» Pe nce posì le Dee lo: funnamiento. # 
Fusineco: s fondacai, e.casa matta, lat.. Soraie 
propria della: plebe , e delle lagafte', onde 
Fanno, fondò, prgfondisà - omma. de. funne | , 

| - mon savio, Fal. 
s, Jarrimmo: nuje da cc, dove precura: 
” Peglià configlio da li cchiù de funno 
1» Lo Rrè, ch’apprifo ha troppo de paUFA nm + 
Fancio » fuga , in pi. funge ,, e funghe :. il 
diciam come .i Latini ia uomo stupida, d’ 
o) balordo è VE ; s 


- Euo- 


UÙU G 
etimo è Dati de fio a 
spa 10 di are. Fal ne 

a No la fare commico mo dè: ‘foco. 

Pi fuoco , vale fare mali pro . Faf.. 

, Abi c che ve faccia fuoco . ._. + 

» È pumale pp‘iffò afciaie» n° acqua a por 
uaco 


, A che ffentpe Te ficette fuoco . 
Di itoco T'uiiehertor 4 Mai ‘incomiviciar @ Vetle 


ft, e fa Gre. a 
, poco a, e nimale dà foco. 
Dì foco diato a all acqua, eiIer USO Spiri 
“ ed attivissimo nell operare. 
uorfece , che fi pronuncia anche fimoffece . 
bice. FI fuorfece firorfece è modo 
le-per efprimere 1° oftinazione ‘3° 
- ‘fe, e muovere lè-labbra:, comè d'iposa, € 
‘ ferrano le ferBici ,.e- ron* volet 
‘ denza di tacere. "Quelta enfatica 30 
fi‘ accom coF gefto delle doe della: 
mart; l’ indice , ed il’ media, che 1 fan ro. 
è vere, e far nel giuoco , che fanno le due: 
afte della forbice . Si narra , che un marito: 
tediato d” una moglie 'détroreffà , © "dì eterna: 
macità, la legò alla fane- di un: pozzo, € 
hl caldein. effo:, minacciandolà da pie: 
fe non rifinava. Calavaià pian’pianino , 
« &hè volea darle tempo di-ravvederfì; ma feet: 
feguiva ad andar dicendo: voglio scopre fà 
10vftce fuorfice . Finalmente -fu tuffata-nel 
ua, ed allora non potendo più aprirla Vela 
« alzò la mano ,.e ‘colle-dita ftce' oftinazamen- 
te il' fopradderto geftò, che imita’ il. taglio. 
‘.della forbice. -Il-maritò vifto effer immntutabi. 
Je il naturale.ft:lakcid vincere; fa rifà, hi 


- 









fe la. GE peli, ripetendo ult 

fe la‘terine in fatta pace ; 

“ safe? Duruni, rd. lrvius ft Praienti quid. 
quid corrigere es nefas o Fass. cant. IX. 
uo “Cota | h farraggio , 

39 sì ne juro, € muorto che 
ss Porzì fuorfece fuorfece farraggio . 
s forse. i 

i Furgolo ; è fragoto 5 folgore ». e Sorta. di “asce 

artificiale tazzante, Faf. : 
"1 Coefsì le.ftelle cadeno la fiste 

- +33 Dall’ aiero,, comme furgole aMommate. 

Fino , forno, la natura celle, noe : *- noto , 

“ anzi tro Topo famofo Le itolo di M. , Giov: 

. della«Catg afa intitolate di forne. 

vio, Furvejo; e Follo 1 n pi , Falio. 


Fufto. Botte grande da ola refta. 
. taci da’ Erancefi, cche co, È faseaille ana 
. botte.; febbene pel pronanziare , fi fide la Se 


Cep. Ded. d Om. v. 6, 
> Da quant'ha, ch’efce feccia da flo. fufio; 
Sto: faflo. Si dice da taluno dî fe ‘medefimo , 
.. ed è manfera di nominarfi con tne fpecie d' 
. —veniati di. prefunzione . Ciucc. cont. IL sr. 6, 
Non dobbetà , , Viege x trovà fto fuflo. 

‘. Intendefi Ue -per 44 QFan CITDOrAIUTA 
- ns. busto. ben. formato: P uono. Pet ° 
‘ Fufo, noto.iffrumento donnefco ; in fenfo ofee- 
no è l’istrumento virile, il ‘genitale , se 
chino lo fufo, haî fatto tima prova. Fufa nel 
pi. cesè fufa ftorte., val corse, Faf 
n.99 Fitto: ca maje caduto ram’ è ?n pentlero 

sì De a mmaritemo fare fufa fiorte. 


Suto. Profonde:.: IS dice propriamente de’ folli: 
sftoologia dal latino fe 


. onde fi vede dn. D. 
dere i On lib, W, MENTI 
I ” ” Fute 


Hi Fase he ca Tier fi.fuofexg si 
«Che pogzano 
ll Fa, cunto s ca da muoge fe acchianata » 
% tale CO XUTIS, si 
Fatto.” s voce e antiguara » oggi” tappo A ve mafiro. 
‘ Gerani È: ", 4 tai è. e. 
ras... . 


‘0a 


| Gi finta Gabbia, Dal me sayeola ruzi | 


nota carcere. * Aocîello:'n: gajolà, vial.ri- 
stretta s che monti fa srsttare, nà” se le fa 
Sieder dria obr per le finestra: val anche 


Ù Na carcerate al mu 





noflro: 
«pa 08 porn ds gi o: un Ala 
af. 


4 + n-Peeca i galleiava egne ggallina s 


+ 39. mme fe dduie:dinto na g 

Galiero, gliro » € gliere, soir oto artimaletto;, 
° o-fià.(pesie-.di- tapo feluaggia, famofd: pebfuo- 
. tano: fonve». Dorme-carmime a. no glio 9. val 
00 s5 sveglia a. qualunque runeDue 
° placidamente;. Diter che .tal atlmalnccio dor- 
ma:fei: mefi dell’anno, ed'altri tanti‘ ne veg- 
.ghi;. conse: i fer] 


 fialopnd, e caloppà , dicefi d una fpezie. di cor- 


fa de’ Gavalli.,. e. per traslato degli nomini, da 
1 *RBiomas 9 PRARO ) eQUUrE ad-ingeessum, exul- 
tantene smgerei 
gamba, e la terza lattevr dell alfxbo- 
“io grato. Se arreccmnaznaie ® le gganme , I 
val fuggì. dee 
s' Gam. 


GA TT 16 

Gammaro , noto animal di fiume al per che dî 
mare, da xepspos s 0 xeppapus: e poicchè dun 
color “agli € forte cupo. tra’l roffo , e ?l ne. 
ro, perchè nort pur dall? Eb, consrim, atra- 
ts, com” eran detti i: Sacerdoti d’ Hide ftermi. 
nati dal Re Giofia, detti | perciò, petAet 
wopo: nelle Ilcrizioni , ec.-di cefi ancora duo 

. furbo ‘ed un ubriace 
Gammillo, . cameo . 
Gangàle , dente molare ; e’ massello > v poi. 


| Gatbizzare s andar C. genio > piacere .. 
Garezzare, gareggiarò venir 4. COMPLLESZA è 
ara, ganasa. 

s ‘mara maoratttano, Faf. I 

si Piglia, e-Rraimunno affranta lo Gargiubba. 
' Gargiubbella , schiava , donna mora , Faf. - 

s» ALL *à cagna teje na Gargiubbella 
#0 mirele de paco ngante nata. o 
- Gatea cercate, forta di giuoco ,.che G fa colla 
. benda avanti gli occhi | bnde per traslato , val 
. sa cieca, Fal 

jogfammo: ae a gatta cecata 

cio ci diam ad ‘indovinarta;, ma all’ ofcuro. 

Gattefelippe. Complimenti, renerezae, esprossio» 

«né amorese per lo: più: ° fate di nascosto , 
segni fatti mimicumente indicanti amorosi 
rapporti. E” corruzione d* un? efpreffione te 
.- defca, che dinota cerezze fine, ed appunto 
ancor. uefto fguifica tra nei tal bizzarra voce. 


> Cart. ‘a Ibse. di 
lip brache To 
o li-gattefilippe. #® . —. ì° 
le puscrelo, jacovelle ; x-fqualille 0 


"n’gattinamia, - n in amore geme 


n GAY. SIDE 
È gene quand inquiete voti fl mafchie-/- 
Fal. 
 » Veicelao viecchio, e fsapio, e fsodo 
‘> »_ primma, —. - 
» Mo È zerbenotto ,. è ppazzo, e ba», 
l #y gattimma e i ° I 
Gatto da ser. oa 
Gavata , fpezie di concolina per abbeverar ani- 
mali , dall'Eli, gadich, seyphus, e yerdan: 3 ) 
alba secchia de’ pastori , i > ” 
Gaveglie. Spezie di chiodi di legno. Io- faccie 
‘pertola , e ‘tru paveglie ,. vale quel che fabbri. 
colo sfabbriche. Om. lib: IN: o» 
» Comm*a quanno di Pultema: accettata 
» No maflo d'aftia, e fe cad. no fu 
13: Pe fa gaveglie, ® 03 
Savina Utcallo di ce, detto dagli Spagna? 
viva, o di mare, "3 
li Geviotn, tutto bianco’, fiinile ‘all Airone - > 
‘ ‘“spenuniffimé vel noftro: Cratere s- dove: 6 vedi 
-  witare. fall’onda. dopo fe fcoffe delle libeccia. 
te, cercando nell’ segua. it pelce per lanciar. 

« Ciedefi. volgari 
mente, che anmunzii altro tempo cattivo F3 
Gude: metaforicamente dicefi - So ascisse » 
gevine ,-per' indicare che compari(cone perfo. 
me di ina aagnrio che conducono n ftoo il: 
mal tempo . Ti e. a-le gavine; È modo- 
proverbiale per dinotare l'andare: în perdi - 

mr. L'origine di sì: fatto- proverbio .è, chesvia > 
cine al' lido” del: rare: da quella patte-deltbon. 
di Napoli ,. dove. dicelì. il: Pi sella 
Reuddelena , viè*unrfubgo; ove: buttanfi gli. 
fcheletri delle: beftie fnorte, e. i cadaveri*- di: 
coloro ,. a*quali: è negata. 1° eccieliallica fepol 








3 


GHI 165. 
+ Sicchè sader ad esser buttate al Pose 





| r Fr ie pe fignificare 1 iltefla Coni . 
On. / 
° »”» Sheror ch' a Ki Trojane, e fi fahefienzia 


" 5 Minnaté a tiri le gavine . # 
e; e-gazzara. Frepiso ito di voci allegre . 
| lion fare Îe gare, Fal han 
Nice don fenà ‘lo note na garràre 
De viva viva,-e nnullo fe limmenta, 
pista! paffion d° animo troppo nota, -e .forta 
@eraticcio -da Sinéfira, o dimile detto da’ La. 
Mid sransenna. 








< 
Pa 


‘Janne, così diciam gli Olandefi , che 
‘ut # noftîi vini; Riva $' wbrisca» 
“Mb; è palla dotmono ‘dell“intere giornate 
par} Faf. 
‘> Fer all arba dormerino comme a mmuorta, 
‘9 "@ ‘comme a Ghianne Jante mbreiacato.. 
| ta . Bal Latino digitus “con -me- 
fees? di lettere, cofa comuniffima nel Dian ’ 
Rete Napoletano . Perciò fi- dice egual mente 
i se ghiedita, . 


me n° da‘alliccà le 
i E, e n'aggia daalliccà ghiera, 


liata co doje pedeta. 
idea ,_Chieno » quindi Ghiefejola , deo 
| ragazzi per paflat Fa 
ur "3 O ghe fa nec Girelle 
- 2 di Nzeccalte a ogné mròne. 
+ Farorpimenso dalle driecia e è alle 


1040 





164 GIO. 
MRANI + Deriva ‘da. un” antica .vace © 
gourd, » ope antiquata. in quella di 
.reflata folo .ne fuei conspofti 
gourdir. Anche gli. Spaganoli, L'anno 

ce gordo , che dinota gresso , € talvole ta 
.50, corpeciuto » Qnde. ghiorde dinota ma 
che ing: ingraffando intorpidifce » Cort. Ros. _eî. 
Po SCe: 4 

m fol reflato tatto de no pisano | 

» Co le ghiorie a le mmano , :* 

| 






bifso, 0 ifso., gessee: - 
Giaima, cerchietto di ‘capelli inanellai falla 
fronte delle donne. Fa. i 
‘- » E na giaima. fe fece, eli Gcioclie 1 
. no.Nce Va, Comme - ha pae 
Giallzoteco , gialliccio, storico 
Giofeppo , Gruseppe , n. Ata 
Giefommino , ze somino, È 
Biative d’ an bella, CAIROLI. prosa si 
Giorgio n. p. Vari vi fono flati” celebri. x «È 
nome uno, per 1° sibriachezza., onde fa. de) tre 
tri dovendofi introdurre qualche Tedefico. 
| lianizzato, fempre tal nome gli fi d G di 
d’ un'aria fempre fi tetra, che anda 
in proverbio , il Fafano saatande di "it 
ipnamorato diffe 
», Che comme a Giorgio I maleconmtenta 
\ Vi ” pur il SI famofo Mafiro Giorzio corretto: 
re de’ pazzi negl’ Incusabili, onde: per. dir & 
saluno, ch’ è pazzo , fe gli dice, .che .fi ma 
derebbe da Maftro Giorgio. "Vedi pr 
' Giorgio. I 
Giorlanna, gbirlanna, cotona di fiori d- 
, fa noi propriamente quella, che portali a 


‘. » 





i 


LAN 


ti veri “di ragioni ; ‘o di sielle, old fi mad 


dario a fepellire. 
Giurgio , % brigco , Faf +». 
n Mieze giutge lecienzeia: fe piglio. 
-Gliannola . Disgrezia , sventira.. Dà slazdn 
ta. Allorchè comparve ia lue venerea , rral- 
ie di malori ebbe ‘anche  quefta delle 
alli acg ni di prandule » Cors. Micc. Piuss 
santo AIL .st. 

sy E farria Tanria faerale a me fa pefle, 

» E bona fciorte gliannole , è roine. .# 
Fafano l’ufa in fenfe di faftidiofo , inconten- 
.tabile , ghianduzza ec. 

.sy E lo Rre, chi % na gliannola, fa anzare, 

» E ngrosà. "lì .cantune ., e flempe fcorre. 


Gliogliaro s Scioperonte., da Y'iess » e quefto dall° I 


balal , insanivit., 

Slot. Goccia d. Acqua .. Viene ‘ dal latino 
giga Quindi traslatamenze: per “n wicnse , 

+ sen pochettino .. Viol. son. 
ss E pecchè de vertù non. 4 na slioeta. % 
Gliottere .sracaniate , inghiottire; e gllutto da 
quelo s-glusio ; gluttis .enim ; dice Efichio, 
ano, e Caufab., est ea colli‘pars, per 
” am cibi transmittuntur ; € vox Jane fi- 
| 4 per onòmatopiejam : Glu nanque est i7R4- 
«_ -Sdtto sori, queni edi liquor per angustum 
a pramitem. ‘means 3° onde tn antico Poeta 

| * 


i Percutit, © frangit vas, vinam Heglurir 
"ansa : 

O) trita fuit 2 glut glut murmutat unda 

I0NA4NS, 


. Pud trarfi pur da yArox, Vingua, perch aju- 


‘ta a quanto s'inghiotte per H paffaggio . Vedi 
la. 


ene 


- 


N: © 
ti nolisà. alri ne'fu..la Ballazzetadene Ste. 
agliottere . _. . v: 
Gliotteraro , gore, esofago. \ . 


Gliottone-, £' ’ossome , goleso , “ CAMNATUTO»» 
Gliuglio ,: e. gliuoglia , leglio, erba. nociva a’ 
inati, v. Juaglio. ; ‘, 
Gaa0, voce del gatto... . — |. 4 

Gpuefecare , significare, sùrvisare . 
Gnemme, parlì gnemme , parder com voce fe 
minile, a da eunuco. Faf. 
» Parlano se ccuorpo hanno zatcheo 
” » Capille vonghe , € maigre e facce nea 
Gnenetare , generare .. 
Gnefella , diminutive di Guess, ‘dignosi , Agno 
SINA è 
Gneftra. L° andar în caldosdegli auirnali . Pare 
che derivi dalle voci. lazine in , ed exrre, 
perchè gli animali domeftici, come i cani , 
ei gatti > vanng.fuor.delle. cafe ., 3lloschè 
cercano l’ accoppiamento. Corz. Micc. Mess, 
‘ Cont. IX. st. ult 
» Cofsì l’ afena.corre de carrera, 
9 Quanno piffato Abrile sace gneftra. 
Guiegno, ingegno» — 
Ksnobele , Hi nia vile. >» 
Goora , decurtate da Signora, ma ‘procione 
dicefì della madre , quindi guersì *, quorfine . 
e gnornò e guornone per suor SÌ , sagner 
di E celebre. i il fonetto-ch’ incomincia 
,, Gnora fi ftata na proffedeiofa 
, A Mareme fpofare fto guallecchia èc. 
Omer. lib. I . 
,, Fa cehe fsi Griece Re iii a mmalera, © 
1 33 Che co.lo figlio più - 
a Guoranzeja, e guoranzia , ignoranza» — 
ra Gnoc- 


GO N i . 169 
Guuecche , cereaze, squasi . ì 
Gnmoccole , forta di lavoro di pafta minuta , e 
equasi; talora fare guuocoole val farsi pra 
gare . Cortese Vajass. cant. II st. 23. 
,3 Deh wienemme a trrovare, ca certiffemo 
so Aje tuorto a no me fare tanta snuoccole, 
Goccia , secco di apaplessia , dsscenso. T° af 
ferra goccia, fiera imprecazion del volgo , e 
. val posti morir di subito. 
Gocciolejare , stillare , grondare. 
Golio. Desiderio , e propriamente quello delle 
. donne gravide, per ,cui fpeflo abortifcono , 
‘ quando non ne fono te. Om. lib. LI, 
+ Per chi lo munno poco » che fe ftruda, 
‘> Quando ha golio de la fauciccia cruda. 
E lib. VI. — sE 
» E de la guerra haje no golio, chebela, 
n» Quant ha ne pecceritlo de la fcola. # 
Gongole , forta di patelle, o cartacei di ben 
picciola mele, v. vongole. 
Gorgia , gorga, e gola, diceli pure per gofosi- 
tà , più ‘fpefso è prefo in fenio di della vo- 
ce, e di armoniosa edloquentissima vettorica, e 
dicitura, e ficuramente dal yopy:tem, che ad . 
quor di Gorgia Leontino dicevan i Greci. Chi . 
fu Gorgia, quel sì famofo arringatore, ed al- 
to pregio della noli Italia , ‘balta dar un' 
occhiata a Filoftrato, Paufania, Dionigi d° 
Alicargafso : e benchè a Platone non fofse 
molto garbizzato , i pubblici monumenti ben 
lo rinfrancano da tal invidia . Nel tom. 2. 
del Mufeo Brittannico vedefi una elegantiffi. — 
ina medaglia battuta de’ Leontini in onor di 
tal illutre lor Patriota : e Cic. dice 255. 3. 
de Qrat. che a Gorgia tensas bosor babitue 
Diz, Nap. T.I. H est 


‘ 


_ 


\ 


270 IG RA 
est a Grecia, soli ut ex omesbus ) Dalpdile 
- #08 ifaurita stata, sed aurea statueretur. 
"Gotta, mal di pesto ,,d° occhi , piedi ; e ma- 
NI, FAL, ‘uu. 
3° Ma.a ho Rrè, cche Ilà fe trova . 
35 L° appe-a foennere gotta a ttale nova. 
Gotto. Bicchraro . Deriva dal latino germe. 
Ta, cost P. st.-te 
3, Cal nce puoie fompese no getto. 
Grabbiele , Gileziallo Hp 
‘’ aràdo .-in pi. ,°€ grado, sredino, scali. 
no,e la istata iltefsa, 0 fia scelinatesdet- 
ta -gradiata, e gradejata. —* 
“Graflione. Graffio | piccolo ftecco ., che tiene in 
snano è Maeltro, con cui indica ie iettere, 
«che vuol far aggio fanciullo , ce 
pprende -à jeggere .. -è voce tutta Gre. . 
ca "benchè fsata a° latini da’ tempi de’ Ro- 
. qani. peo in Greco dinota sertuere,, e 70005 
«stilo. Quindi Grapbinm da ypaéior , ch era 
‘quello file, con cui fi. feriveva falle cere. 
uefto-iftefso punzone ,- dopo e svea 
Scritte, fi ferviva il Maeftro per indicarie, e 
:farle riconofcere dallo fcolare . è. un 
fftrumento a'patte ; giacchè non fi icrive più 
cen i ftili. Leggere co lo graffio è medo-pro. 
“gubizle per fignificare un ignerantiffimo . Om, 
49. Pa - . sr 
»» Vefogna, ch'a fte cafe aggiamo fremma 
._ 39 Nujeaute, che feggimmo colo graffio. # 
«&ranceare. Profittare, procacciarsi elena co 
| si. E° voce Spagnuola. # Vai anche, torre 
cela con iftaltrezza , ‘v. cottejare , pizseca. 
. ‘se, azzimmare, ftervecchiare ,  veppolejare, 
arsocchiaze , femmolejare. | |. .- 
‘a. , . , Li . -G 





G R A mi 
Graneefellune , granchi grossi: Pighare grance, 

© grancefellune , val non evcertare NYA 6054, 

*CIFATe è; . 
Grammaglia . datto , Vestimento a bruso, 


+» Cche nen fe nn° aveda porrà gmmmmaglia. 
Granneto ,. rencido » dice del lardo , fugua , e 
Gimile, non che per traslato anche d un uomo 
| a-nglia più. buono . 
Granco., e grancio, grenebio s noto animale 
. attipeda , di cui v° ha .graziola defcrizione 
nella Battacorsiomachia . F. M. F. nella fua 
traduzione così . 
» E già de botta ccà vecco ‘acrevate - 
. 39 Sti fordatune ncutenefchenate, |. .- 
-» E granfeltuome, e tsutte sdellonmate, 
ss Cammenante de fcianco: - panzanckiute , 
+3 Piedancenufe,-e buécheluerfaciante:,. 
 Cuoreje .cecciute da derero, ‘e: pnaste. 
» De-nature tattuofie,. e chiatte ?n £citene; 
» Spallelaciente , e ffolattavievzo., 
‘raccenervnfe’, e :che da piatto appesa 
” _Wedeno chello, che le vene a-btetzo, 
39 ” D'otto » doie capo, e fenza mano, 
so Grawcec pants va chi relilte è nvano. 
E ’anche-una forta di rale ., Ch .viene pet 
‘ sitiramsento» di mufcoli . Putì de granco, val 
esser avaro, e talor Zedro . Fà fo granco 4 
val cendar iridiesro, deteriorar fa sua. condizio». 
me, rinculare. 
Granfe. Ar:igli , così fon dette le «zambe de 
atti, gli. uncimati piedi dell’ aquile, de’ 
Teooi .eCa Talor fon così dette’ le noftre mani 
. per ifcherzo. Cors. Ros. att. Isc. 3. . 
pa » Tanto $ che s’ io nè, l'aggio na vontana, 
ve . ») 


> 


ET” GR 


A 
: 3 Ste granfe adduefso, moro defperata ., 


“Grano .- Nome di una moneta nofira -di rame , 


-che cotrifponde nel fifltema monetario all’ as 


. vegli* antichi, ed al -so/do de modemi , feb- 
«bene abbia particolar fua valuta diverfa dall’ - 
‘45, e dal soldo; fi-ufar come quegli , 


mifara di valutazione delle  rnonete 
-mi. E° detto.così, perchè fi è coftumato pe. 
far le cofe di maffimo valore, conse :P’ oro, e 


“de gemme.,.co’ granelli di frumento , e -ri- 


atdarfi 6, come ii minimo de a 
fewvir pei anifura alla maffa tetlle. 211 
piurale di quefta voce, quando dinota mone- 
ta, fi fa femminine; quando-indica framen- 
.t04 è mafcoline . Rompere chille , che vale 
.sti grana © $tafe , che dinota guaftare in 
tutto un'affare . Per 4ntelligenza -di quefto 
èfcuriffimo modo -di ‘dite convien fapere , che 
fei grava-noftre era il prezzo ‘fiflo di-quel va- 
fo di creta per gli efcrementi, che la decen- 
za evita di nominare .rRompere quel che val 
sti grana corrifponde adunque a quello fteffo 
modo volgare di dire Italfano , fer mna ca- 


, cata, cioè guaftar per fcempiaggine un .affa; 


.re . Tass. cant. IV. st. s8 
s, Ma fi-ia veretate n°è pacchiana, 
,»» Ha rutto affè chillo, che ba feie-grana, ® 


Liraffla, anuona, abbondanza. . 
Graffiere , Ufficiale , che mette l'affifa,o fia il 


prezzo a’ comeftibili, v. Catapano. . 


Graflo, sugna , «.:ftrutto, fpinto , val anche 


piugue, o di buona misura , Faf, 
.11 Nè s' accoletaie fi cche no parmo graffo 
» Boje-vate ’n pietto le feccaje la fpata. 


Grafta , vaso; e pezzo di voce di tesra, 0 ces- 
, è I. ». 


ta 


se 


| G RE , . 193 
ta dotta, e roste-, festa da tener fiori s C&. 
tarro &c; 
Graffiato , castrato, vi: sbottonato, ntaponato . 
Giaftejare , far un rumore fimile ad un rottame: 

di creta (collo . Quindi Graftufò , rauco-,. 

Faf.- la graftoft: tromota è quella di Pluto . 
Graftone , catarro, v. ciammuorejo : e quel grof. 

fo inattone quali triangolare , al dicui dolce: 
| tintinno i Cappuccini correno»al’ Refettorio . - 
Grattacafo , gruttuggia : facce de grattacafo” di. 

‘cel d° un tarlato da'vajuolei . 

Gratiglia , erasico/g-: pelce ’n gratiglia diconfi: 
de mS@iche 7 colle quali non fi-può parlare, 
: che nélle-grater.. E ° 
Grattofa , rogna». SO 
Grattapanza, nemico di fatica”, poltronè”. | 
Gravijuole:, - forta di dolci, e ‘piatto - paiticofas 

se;-© di gufto delicato. v. raffajuolò. 
Grazeja , Grazia, n: pi v. Razzeja;; dice per 
‘ derifione-a- donna -feipida,-e ché- voglia fare’ 

la graziofa, Sia Grazeja portastce la silera, 
Greciello, e Greciegliò. Rumor vacso. Deriva 
‘ dal crecitare de’ Latini:; o piuftofto da’Greci, - 

îl dicui parlare da chi non &intéfo gii fa ne- 

La orecchi un fraftuono che lo incommoda ,. 

che propriamente val rumore per confusto-- 
. so di voei non:intese ,-0mvalintese, Cort. Ros. 
33 -Ma: che remmore fento,.echè gretieglio?” 
Om. lib. IV... . 
» Ognuno firilla:, e fi talé greciello, 
“3, Che pare dé fentì; quanno'fe crafta, 
‘ yy. Parlanno co perduono,-no porciello. # 
Grellejare. Saltare come i “grilli , Quindi È 
derivato., .che quella vere. adoperh anche pet 
‘3  efpri 


À 


n 


174. _ GR O 
efptimere lo flar in grande allegria ;- e bal- 
danza . Cort. Micce. Pass. cant. VI. st. 11. 
s».E Micco attenne fempe a cammenare 
- 4 Pe d’arrivare all’ Aquila; e grelleja.. # 
Grefema, cresima: e hè nella crefima it Ve- 
‘ fcovo dì lo fchiafio al cresimare, quella. vace 
- fi ufa anche in.fenfo di chi ha rifervato de* 
fchiaffi.. 
Grieco , forta di vino di ottimo gufte:, v. 
TIeco + ° . - 
Grimma. Rugosa .' Viene dall’’antica voce Spa- 
‘| gnuola Gna, che dinota- vifo fconterto- pes 
, effetto di orrore. Anche i Franceft hanso:la 
"vece griminare- nello ffeffo . fignificato- .- Fra 
‘moi griusme fi dicono le rughe ri 
_ te delle donne vecchie; ma fi trasfesifce allo 
3ugle, o pieghe di qualunque cofa . Gorz, 
Ros. att. I SC. 4 - 
x Ca fe la vorza.è grinuna, . 
s E tenuto pe n’afeno nvardato. # 
. val anche Alchimia. , 
Gerogna ,. viso surbato., torbide , Faf. 
33 E -de botta a la’ grogria; e a-l apsatenza. 
. . No refilio: helliffèemo die chaeia. 
Grolia , è gpoleja ,-g/orie:; a serolejo scia di 
ciam per un pretto orientalifmo , in-cui- ta. 
cendo il rifpettabil nome di Dio:, intendiam 
‘alla dicoftui gloria :- così facciam pertalira in 
‘varie altre confimili cefe, e not è ignoto l' 
ipse dixje de*Greci, Faf. 
3) Nè mmaje, è ggrolelà foja, nulle fordaso 
. 3» Noè ccomparzo, e lo primizio» Vofcia 
| * - 39° È ftato-. . < ° 
Grofa, glossa, commente. - 


Grotta de Peasulo. Natifimo: traforo: dal: mon- 
ra te 


G* U. 155 
te di Purilibo, che fa ana. dee curiofità di 
Napoli. Tass cent. DII. st. 23. . 
ss Ma li le frafche fanno tale ombria s 
59 -fche. chii. laftra è la Grotta de Pezzuio,# 
Grottare , erarzere, onde. 
Gnato ) verro morbero , v. flato - 
Grullare. Gettar grida; entare. Pare .cor- 
rotto da Ar/sufe con tra pofizione di lectere o 
«One: fib. Vi 
»» E. perchè avea pigliato lezzeione 
” ”» De ‘grulle ; accommertaaje ( che Dio ne 
sì feanze:). 
sy Af ggrullà de. marfera, che Diomede - 
si Vede, .ch’è ormmao', €fpireto fecrede . 
Gmojo ; 8; qoriffime, re ello » Gullo de de. 
ofo È na: di collo lungo, e-di. 
Dei bruno , nen-che di cattiva voce: Ò 
Gruppo, -wuvolte , é dicefi per termine peer 
ell’’ultimo avvolto in ntdi delle telé, 
de per metafora. prefà da? teffitori,. per dinetar= 
id arrivata. della. vita: di di Arganre 
cd a rafano 
1: gruppe: à. IG ‘pettene  arrevate” 
: > D Argante pe Franerede a ffiilo ‘a (ilo: 
s erba.che tinge azzurro: , e remettefi- 
maggiore ftabilità degli altri colori. Fal 
la terra.coperta era de lutto. 
», Ma fenza guado, e e ghieva a lo rroffigno. 
6 ;lione: Garzoncello. E” voce ,. che deriva 
di Latin Latino" Calomes:, che -i- France dicono 
Gouja::, Nel fuo diminutivo guaglionciello, ® 
‘’FForfe DT, io da gas i venalitius agricolk., 
‘di que, fa terrà, ed 47105 3 vénalis . 
, doma, giovane; vana se talot diss 


may Fal: L 
H' 4: DL) Chi 


Bed 


136, Chi apriva ra guagnafa tenga ceto 
9, Chi appriefio a na guagnafira o. 
‘fuaguina , posta d’ingiuria,, che dice&alle 
donne . R corrotta. dal Francefe Cogquine , 
_ishe. fi, ufa anche per ingipria alle denne vili. 
. Cork Mice. Pass. cant. ILsto n 0... 
"3 » è è « La foia, jenimma efce da Troja, 
» Quanno chillo. Pajefe fu abbrufciato., 

1*so, Ppe. na. Guaguina, chì appe- tanta .foja.. 

“@ualla e guallara , ernio, v. papofciara, agnien- 
to a lara, cosa inunile, . 

Guallà:. Parola. latino-barbara. Viene forfe dal 
latino vas, da cui fi fece vadimonium , e 
anche vediunr, voce che non è giunta. fino 
a Noi tra.gli Autori del buon tempo ;. ma 

, prefflo i Longobardì hen. la troviamo. ufata 

| coll’aggiunzione di: una.g avanti: Nella Leg . 
CXXV\ del Re -Roseri.,. in cui fi. parla. de 
manomeffioni de’ fervi., fi. dice così. Es spse- 
quartus ducat eum in quatrubio., O, raga 
eum in guadio, È sic dica Cc. lo. atri 
vi. fi accompagnava il geflo di toccar la ma- 
no , come fi fa ancor oggi dae Napoletani. » . 
quando profferifcono queta. parola , che fi 
pera in fenfo di promestere restar rgalleva. 

. doro . Quindi viene la voce sneuadiare . Ve. 

a, w- . o 

Guallecchia . Uomo. debole, fiacco , impotente è. 

‘Sembra effere. una fpecie. di diminutivo di: 
guallara. Vedi. guallara. Cap. Son.. MSS. » 
3 Gnora &i fata na proffedejofla. ——. 
, + A farerie (pofare lo guallecchia.. #0, 
Gualiare., e. gualejare, dolersi.,, attapinarsiy@i- 
‘cefi della. voce de’ buoi, o fia.di coftora bge- 
_ 30; e per metafora degli. uomini , Faf.. . ) 
?_. 


CA. Gessi 


GU A 159. 
"Cigni, aimè lo fclanco, è. cchi' la. 


»” Chi dice , «imè* mme fehitarto la papofcia. 

Guappo . Viefente , bravo ; e fi dice propria. 
mente. degli uomini .. Si applica anche alle 
cofe . Così cosa uappa vuo dire: eccellenze 
mel fuo*genere:. È?” voce-tuttà Spagnuola , e 
da: effi lafciataci con tutti ‘i fuot aumentativi, . 
e derivativi.. Tasa cant. VI. st. s2: ©‘ 

° ‘sy Pocca no-vero-guappo lo refata o 

a» Noore. a lo fcuro, e i’ '° armo vo moftrare. w- 

Guappore . E° .aumentativo-di guappo .- Eiucc. 

eunt: KI. st: sm 

s» Annettateve: già ,--ch”" avite fatto», - 

Guappune. mieie:, Giove le refponnette.#" 

dare s:Val fra l'altre molte nozioni, poraer 
sl lutto ‘ber alcano; onde Falano: 

;» Chillo autro Hd, che Etcor fegnorile . 
cioè. che. vefte:a brano ,..0 di: fcorruccio come: 
* fi ufa:da: fignori. 

Guardapettole , dbnnajunlo-.0 marito gelésoy o 
. sroppo . afferzionase della moglie, per cni-le’ 
stra sempre intorno, 

sr Mo fa lo guardapettole a-la. fpofa:- 

Guardavuoje: i, arnientsero , ‘bifolco, v. vajato 2: 
dicef per ingiuria. «adsalcuno sche non “proce. 
da - politamente:.. 

Guardejano ; custode, marito geloso, ‘sifalo: di’ 
superiore monastico, castblde ,. V -Fatiore:3. 
maffaro, armizzaro . : 

@Guarnaccia ;, forta-di vino di bel colòre;. di pre 
glior fapore ,'e poderoiffimo-, - che 6 fa;nel. 
Cilento , uernuctia 5" forta: «di-gonna di villana, - 
. «Fas, -cant.. VII. ott It. 517: . 

s3-1atà fe mele effa’n cuoliò ne'‘gugrnaccia.. 
H. sg. Guars 


198. GU AK 

* Cliangafcione yamtita fottadi abbHistiamerito: mer 
terfe ’m guarnafcione , adobbarsi a festa , ve- 
.strst ye per erti politarnerite . 

Guarnera . Borfa da munizione da psterra. Dice@t 
i por d’ ogni borfa, facca ec. Cort. Cerri cons. 
TA. st. IS: 

» gyÎNon debbetare, difle Tomo, ch'agigie 
. «°° -s: Na cietto» agniento a fin guamera' mala, &% 

Guarnuto ; guersif9 da guami, quiridi- 

Guarnemiento , cèrnedo ,; e tetto | attrezzo d> 
- ma carogna e de cavalli . A 

Guaîtero. s giovane de cucina . 

Guattarelle. S cherzi finti, e allettamenti amo» 

_ . gosò. Pare prefa la metafora dall’ 
* fire dagli altri fcherzi gentilifimi , dhe fan= 
vaoi gattini. Cora. son; .... 
» Aggio paura , ca fte-damecelle - 
9 n Se perizano ea fo quacche paichiano , 

© 4,1O-ca fo riato fuerze ad Antegnano,,. 

,, Che me fanno ogne ghimorno pusttarella ® 

v.. F. M. F. come lo deriva dal greco . PP 
ma forta di gioco puerile , onde poi far guat- 
tarelle s vat nascondersi. 

Guatto', ssquieto, e'ceipoue , cride se nue ve 
‘gratto guatto.,.Val se .ise va chetamente sul 
- fe.punte de più senza farsi sentire, nè ve- 
dere, e di nascosto ’ o cerpone. Vv. -RCCOVATO, 

. ‘«ntolato. x 

Guazzetto .;; tertà di vivande, tre” n guazzetto, 
val consolarri moltissimo . 

Gui gui, per diltggio diciam: de? “Franzefi dal 
Miu continao .cv” avi ; éh* han in betca, Fal. 

‘7 Quanto "avimmo ?n «fette anne 
» Da flì Gui gui"de. mumerdd 10° tate, "e 
, 3 Seo dev <. È sue 3.0 ad ‘- 


° 
©. 


Gi Gut. 


GUT. 99 
Guitto. Paroli d'ingiuria, che dinota «onto dis- 
prezzeuole. Forfle originariamente quefla vo- 
ce fignificò porco, e il nome fu prefo dal 
grugnito di quelto animale ., che par che. dic 
‘©a zu) : Onde .i Napoletani per ifcherzo : di- 
cono , che 5/ porco parla Francese, alludén. 
die «ali? ov: evi di quella-lingua, che vale si 
si Cinde. Cant, XII. cada q8. . ATRIA 
-* 3-N'uie nc*eramo acchietare, ‘pe bedere 
‘ 59- Che s' aveva da fare, e decthefciotta. 
ss Trattà fsi guitre. #" . e” 
Peggio fe dicafi di donna, che 'val allora: di. 
- senteta., fronteta . 
Guoffele . Ganaoe, ‘Corti Pun. cine. VII. 
- or, 8. . e | y "a .i. 
,» È mentre-co- gran gifito-ftea a’ svienare . 
39 Li guofiele, e po fcrefcio a na vetrarcia. # ‘ 
Giorfo ,, e gnifo, golfo, val qualusique Erano 
* quantità “d’ acqua , e traslantimente ancite’ d° 
- altro, come, sto disto a-no guorfo de’ gua 
fe, per dire ste inquietissimo &cr 
Gutto , forta di vafo del genere degli ‘urciuoli .- 
Gerveto ; gomito, in pligovetat delore de gu. 
afeto:dicefi di quel difpiacere, ch pròvafi per: 
. la morte della moglie ( quando però fia buo: 
‘ na, .il che + difficilé); 1.quale }-acuto, ma' 
palla fubito:. PRA DI ” la . v Di 4 
. :  R 
HA no oftante ;: ed'‘Fiocche na - flante:, . 
latinifimo dal Soc non obstante. Fàf.. 
- 39 + 3 +‘. A trtiemyfo -@acche no offante- 
so F° Affonimarà nta quitto .jnorne'nnante . 
_ H 6: Tage: 


a Pia Ci 


(Lo. . 
Tacito. forta- di rete rotonda dà. pelta. 


covelle. Giochi di seberzo , tenerezze: affeti © 
FUOSO:s. \Corrvapendenze. amorose. Sull’etimo- 


pe Nell antica Commedia Italiana. .la 
parte - dell? uomo aftuto ,.che i Lombardi 
cono Mezzostin., e. Truffaldin.,. i. Francefi 
chépin , fu da’ noftsi deltinata. ad- un 
. maggio, a-cuì fi did nome: Jacoviello., dimi- 
nutivo di Giscomo, e che fi è raccorcia- 
ta Coviello, La: aftuzie. di. coftni chiamanff 
ancor oggi Cove/lerie . Quefte ftefle:altuzie 
amonefe ne) tempi. più, antichi G:-faran chia. 
mate Jacovelle x allorchè, quel Kervclibrnag 
. Ghe-ne conduceva. tal ‘intrighi ,,chiamavafi ame 
com Jacusello. Si dice anche. Ghiscomnelle è. 
Gm. lib. VI, . 
sì Ntrà fto miezzo Alifandro è facreduta,. 
. — 39 Che n'era chiù tiempo.de jacovelle, - 
. Gort., Kiy, cane, k Sta. 4. | 
3» Aveva Renga n’anno:, e migzo. ‘mafe. 
” Fatto le,ghiacavelle a Ménechiello. # 
Teova jacovo. ». Vagillamento. delle. gambe. di: 
chi fta debole. Si pronunciano fie. voci. 
con un fuono tale, ed in-usa:-mamera inter. 
rotta., e fincopata:, che par- effettivamente , 
che dipingano la debolezza . Della: etimologia 
-.s 6 vegga l'articolo: Juppeca. Inppeca... Giucto 
© cangi IX..st. 4 
» Tanto chia arileiponza fe Tejevanoy 
‘a x.E.gù.; jaceva, jacoro. facevana » .®" 
rove: 


oi penfiamo.. «che abbia la, feguente 


‘ 


>. Loro 


JAN -_ 1 
» Lom le gamme -ppe para tanto. 
ss-Jacovo jacovo fitano; facenno . l 
Jacove, o.}acuo de lo ccafè , neftro detto» 
per efprimer:nesseno., Fal. 
n .Scimmo, diffe Crerinaa,,. fto cafos 
o» , Tute, e. ccà refig ‘Jaona dl lo ceafo, Fal 
Nce 1° allaga»da. fango, -e:lei ddenocchia» 
> Fanno Jacova jaceva; e fconecchia. 
Tajo: Quel gelo sche cagiona-la paura E° cor. 
‘ratto. da f«ccie; che dinota.il\ Dieci . Ciuece- 
* CHASE. AHI. Sh. IL... 
» Accolsì li. duie -ciiacee sbentorato 
”» >. Reftaieno pe lo jajo addebbolute., # 
Sorta anche d’erba. nociva a? feminati, e il di 
«cui. frumento. mangiate induce. va fiero t 
: se, .e.Anpidecza : consaltre-nome detto Jues- 
lia, ioglio.: quindi. agghiajare., ve sfannos- 
o, fchianto, cacavefla, forrejemiento , she» - 
ottemiento , da che. diceli propriamente quan. 
do .fi attafia il. fangue. “pale timore, onde refta: 
uno quafi immobile. Faf.. 
|. «»y E itale jajo.deze a lo contuorno,., 

,» Che ffacette.a cchiù dd’ uno afcì vrodetto. 
Janara, Strega . Dicefi di. bratta.donna ,.0 veci. 
, chia , cui fi. voglia contaringiuzia. In alcune- 
poîizioni, am ammette. la. gh avanti ,.come» Ki. 

. se sse file ese de frmanene, val fuggito. co 
 aleste brutse donne e. uecive . V. Fattocchia. 
_ Ta. Cort, Micc,. Pass. cant, VI. si. 236 
34» eno è è Pe chefta.janara 
si «Tanto chiagnìe,che dewentaie f(ciummarit, #- 
Qgne: de janara è un’ erba , ;che hafce per li: 
tetti, e fulle mura et. ha le -fsondi .,. Come, 
unghie. di gatti. 
- Jannejare 3 € Janolare dar le burla»: 


06 K ARP 
Janco . Bibateb» Piro sresrure.: 1 pit 
.. Spagnuola, «6 <ul:talane f vanta-eflt 

rito: # pi Ftapace di Cornet 


Nacq frafe dope ix cella 
fame, che 338 pig uri e Ca- 
ff@ purlande -de’ cavalli, e pic tento .». che 


Sn Mn avez dice-(Ow.: /#h PL) 


+ Pecca: Ne. beflie- «nno che nafee jarico, 
°_-» :Lertene, comurà Frate: e niente manco. 
, , So nato. janco ; ognuno: me veda: 

. quindi : Jancoré, bian bezzza ; val ‘anche pe 

vero snfelice. ©. 
ne PE ne Din art .- ° C) 
Pippe” Jap inota 16 
* pica, Lo pranò.; ed'è la. ver®; e pa 
- ;, prodotte le. altre fetavo faecvo'. Si 
° fa fecero gimme fappe ja 
— , Sempe-che mo mettiette ‘A. eg 
Uîrg. cant. H. ser:8p: 
- »: Che jate. Jappe jappe? ah potrenacce ! 
+ 3, Jnte, jate a zucare Nenacce . 
Veppeca. jappeca ; lo fteffo ot al-fipreifo « che Jappe 
* Jappes Juppeca juppeca (944nd0'x0n è: più affatto 
». 3° ns0), €-jacoro jacowo , vagliono pian i fe 


< * noydentangante., da invew ; invesso, în fenfo 


«a però di venir-a passo a passo , come Ì* ud 
Cicerone dicendo; cam. autumimi incesserit, 
_e G celare, Lricessit.morbui in castre* e per- 

* ehe: nén. pa da luoreros , Quo son antiguior al- 

1 fer , al dir degli antichi?" ‘fapendoli i qualit il 
- eamminar de’ vecchi Yelicerni. 

JéQuaniello, ?zuzefera 9 cîcwleccio ’ discorso 4 

s seploggio ) Foncertò, 

» Ccof- 


Ccoleà: nfsà Loro fa. io Jagquattielio 185: 
9 o* 
ss Db notte, eghizvene:, frifche decotvielio.. 

Jaltertia , e ghiaftemma, bestemmia. 

Jazzo. Luogo, deve annida La lepre. In Pire 
glia è. ufnali(Tasa» vera. per dinetar gli: 
ovilt. Deriva dal Larino jarco.. *' Perchè. 
sioni anvà.dill Pbr. intzeng, stravit., sub 
 ssratuit, donde e ‘perchè. mon per la. noftra. 
«VOCE Zingé che Prot lina. on fra loro ,. 

r. die: cesì ; Sagelli: casmali > 
Tidet®y e. gliiedeta ;, dirsi. | .. 
J effole. È Rapala I percolfe leggiere. falle tela. 


Jelare, ) ‘pelare, Vrabiedare s rertat estatice per: 
qualche imprevuniato accidente. : - 
Jennaro, n. pi. i, Gennaro. Nel dialeito- Paxzolar 
na'diceft Jentieto .:. 
Jenca , #ivvenca ,. sval anche partenze se: bella: 
giovatte de mastina» 
Jerioero , e ghrierinero , senere'. 
Jeninima... Reza, sterpei Vione dal Greco Lal 
vige, clite-dinota lo Melo . Corr. Res, ce, lo. 
A È ” ì 
Vip piro renelnlo 
E de bona jJenimma, 
s9 » Che fe la vorza è grimme, 
,s E” tenuto pie n'‘aferio mvrardgio. # 
Va de fe > ITREZI: o 
Jentile, gentile, avvenente . Piecoro jentile-,. 
. va dettò dura certa:razza di. pecori d' um: 
lana veramente bella fpezialnrernte per li mor- 
+ bidesza , di cui-abborida il noftto-Regne. - 
Jeppone, giubbino , , ghbba;, fortai-di cafaoca de”° 


Jerarchia A ‘ gerarobio, osti s pre A > 


| 


o D 


rig 
lierfera s ipeefera “e ileraffera , jersera.- 
Jatta, hiza, onde na. jetta de. fico”, y di agile , 


Ile ec. 


Jettare , ginere, avvrtlire: 
Jjettecco , e pirierteco ettico». 


“1ilzjo lo” 


che vicalleje 


Iuguadiare. Si prende -in fenfo riftretto» di der 


parola di matrimonio , ed anche di gn 


‘Viene dalla: voce. guadio Lomgobandica ‘,- 


pur Latina derivante da vedari , onde: 
moninm . Vedi Guallà- e- Cart. Res. st. E, 


‘56; 12 


» E sv allecorda ca me-‘die-la fede. 

yy Quann'-era- peccerelia ,.. 

sì Mo comme vole. nguadiare: Lella ?- 
E att. II. $i li 

s» Ed ha tre mife, che m*ha 


ngnadiata . 
+ Non lafcia di fignificar talvolta qualfivoglia 


-_ 


altra. unione . Virg. cant. II st: 156. . 
so-Pé mmefcare-a.ie foie:1° acque- de chella 
39 - “Sotta lo-mare Arfeo fempe annafcufo 
sr Vene, .che ve-credite ? da .l’ Arcadia, 
x, E co Aretafa ccà s’aunefce, e ngwdia, # 


Innejano ; Indiasos fact Innejane v.- allocché 


refe . 


Innola, indole; 
Immolo, gAgndo/o,, vi. | guidolo: e 
Tolecare, giudicare ;.criticare, mormereare . 
pdece, Giudice. 
Tognere. In-fenfo di ‘giungere Pusb- ik Lombar- 


+ 


de nella Ceco. cant. xD. st. 19: 
Jogne a le: raura, fa no zumpo,e mo 
7 De atte Pa Gee 
. Nia: è error di lingua, e fi siepr 1 Unicamen- 
te. per confintgere.® . / 
o- 


JO -:R 7 i.) 
 Joja. Baja. | Scrivefi. anche Gbioja. Dallo Spa. 
gnuolo 4oja,. foglia. Quiudi in quella hm 
a fi trasferifce ‘a dinotar cofa vile , - che 
ntti. i, come fi buttan le foglie non atte ‘a 
* Mangiare è. Om. kb. LI. 
,> Ne la volimmo. utennese, ch”% ghioja : 
. 31 St0:shave;are Omero! a. lengua nofa . ® 
Tolle, gimmenta , da sgdov, negre farle da che 
per lo più tali animali fono;di tal colore::. 
della. flefa. maniera. che per fano fuppofa polizia 
di lingua diciam #6 ro il parco , quando. col. 
fuo» natural nome. chiamar. npl. v Lamo - 3; ® 
pure tutti negri non fono . 
Jommpenta» giumenta ; dicel. pur di doutte poso 
Ss # e- ° 
Jongata,. giùmeare , forte: si dette preparato, fa 


» Janca. cchiù. de- joncata, e: trennerellàz; 
Jorda”, mal: di. ginocchia 3 onde men si poste up- 
| pregare»: 
 Jornala, giornale; dierio , diusno», e tutto il 
. ffuttato. in-laste d poigiorno: -@ un. gregge, odi 
smmentò .. . 
Tonmra., e giiootara, inte è. giunture... 
be. gire , sudare, u ». Fas... 
x» Mine va.ce la corona lengavn mano 
» Tanto le jeffe lo ppane,, cche. mmagna <- 
Ire” f ciela., crescere, .sollevarti, Faf. 
39 N° auta mortella, cche UA fiola è fciuta;. 
Ley: Quat uvommene, * abbracciare lo gran 
sn No le potgano ,£. tiante °n. cielo &ghiuta,, 
si x; Ghe; sneppp’ a trutte. li ramacce. fpanne . 
‘o; ppare ch ella I faccia lo. ggramme.. 
ltmere , embrici nia. Gnge cranecs sila tegola» 
cio» 


198: : : T YU -0 . 
Ifeiola 9 vdjurto; 3 Wo Bone . 
Hcolo , sosta di verme, v. Lumbmece. 
Iffo, esse., egli? dicefi: pur ghifso., e l’uno , e 
©» Paltro vaglion por gesse. 
Item laflo . H testamemo . E° detto così dall’ 
sveri Notaj confervata in parola item Lati- 


na unicarnente: per comiriclure ar- 
‘ ticolo -di legate, che- fegue = 
“ratto in volpare. Palos. son. 


‘» Se ne vene la morte a fà fo cuiito, 
° 5 B tu-con itena. Infso te-ne fpusglio. ® 
Jenco , e jango-, inpi Juetce-, e- jinche , 


giunco. Ì 


Lrogli A fio.,.v. Taio, ele. credefi- elser lo. 
10 ) £! lo. Vo zio € 
"Sito Gul seghizian ;restariamebileziali 
- effeteo pernici ; he produce tal: bada: ia 
chi la mangi nel 
, giorno; DEU. stanco: jUurno ,. sem. erà. 
i enter Sira. DI cn padane dell” rest 00 
Ju perdi arola u >. 
io uh e P bbidienea ; “o tazità » Sl'riconafee lu 
‘datti anblefa dal Greco stszc. avute we 


no fofferta, prin Da slo 


. ib. E 
5 fe +} aferi jette. 
9“ A. fi è N69: z0) & e -felette+- a 
Fafon: GUOTPO , | e più Chtroctamente Jefonsunee- 


, di giuso în corpore, dd-i1 verpo, e-val 
i fetterranco nente)” di ‘noi Catrolki a 
pot delle: antiche - Gatuconmbe > ‘ongì. ine ufo 

fiori oratori. fe 


L'A M ° 183. 

Jeto, grasta,. ragibuonode, ed: epfuntà. 
Into, perdueo. 9- Brita, Fal. 

» Tutto: ovanrale » da tanto tiempo. indi 

9) » Sì accolsì: bo la Cielo. ..... 


E. 


Abbardà, ebbene, e libtan, claberba.. 
iamiam a: wr-puariasito , uno 
scrocvone , che: pse profeffione Lab misngiando, 
per. le tavole altrui., di cui mai non v'è fla. 
ir mera fpezilmento» f& far fappia tin pot 


. babbrodinta:j labevinteo e... 

Lacerta , ./ucertola , remarro: :- dicefi di donne 
delicata». vegna-facerme dicefi. di. chi ftia fec= 
‘ca. da che. credea «tal: effetto . produrre ne" 
fà quando. mangino tali animaletti. 

turo., finimentt di' legno de diftender let 
3. it G&TgO:: bastone .: onde te fascio o pro.. 
Jo-laganaturo val ri biestino: 

Lammia. Pilra.d5 sftmza. Si trasferifee a di-. 
Miotar cervello: Aravelto ,..quafi : fofte - architet» 
tato., come le-volte. Tess cante Il; st.' Ya. 

» -Forcana è. lammia; e n*ha difcrezione,, 

” Mo de figlio te'tritta, e mo da cane . 
: Gin: conti 

sy Mo? è ‘hotata la: lammia: aJo Si Giove, 0: 
v..votà : cerviello. fatto a-llammeja; val pez- 
zo, fisnssico;, che non hs consistere , Nè; 


Cal 


Lammeto , amido; Vo pofema .._ | 
‘,, che-anche i Tofcani ‘ ‘dicono? 
Larspa »ke-traalano: dinate:gr0fo biechiero di. 
vina . Stesà la lampa fignifna ‘raso mmerse. 
do. 


198. 


. Lantra,. parrana”, 


LAP. 
. Deriva. ta metafora dall’ .efferfi chiamata 
dana. ed anche empola una certa mifara.di 
due: caraffe in afcani paefi del regno . Sicchè 


come quando fi fmorza la lampa è di 


effer finito l'olio, così ad efprimere d’ efferfi 
intieramente tracannato un bicchier di vino & 
è ufata. la voce. flutare . Ciucc. cant. XIL 
vw: ®. H 
' ‘» E fiotate-di lampe d”amarena, 
-» Pe n'offe vifte votajeno: carena . è 
Fafano. 
,y- Po gh a lommà ie Îlamepe chi nneeferea. 


de ptc de ot 


Lampejare-,: e lampiare +, Fempeggione + corn» 
scare ye gittat parole in: arta per qualche 


Langella, Brocea:.. In Prancefe Cruche Vie 
ne chiaramente dalla parola latina fagons. 
Virg. cant. P. st. i 
» E nceppa de i offa devacaj 
, ” De vino chiù de quismece. co Taogalle i 
al «greco myrsdi, - brecce. > E: 


— 


Lapestazzaro., forta: di pietro: preziofa + 


| Lapetejante v. Pretejante , titolo» de’ noftri- Laz. i 


‘ zeri; eccellenti tirasori di faflì, e-forfe: migliori 
--de’ frombotiari Maeedoni”.. 
Hapetejare , malmenzre ; fe lapetejavano nfra.llo- 
| ro, val accaniti si Loceravano con fasti. s- 0 
con parole. | 
Lartlejare, cuocere un pero di' career a colpiidi 
lardo, che si faccia ardere scorrendo avvele 
1a. 108. MIA: CAFLA . - ». * 
! Lar 


(ati 


LAT 21%9 

, avverbio, e validare Juogo. 

| Largo de Caftiello, lnogo ‘famofo per le. bagae- 
telle , e peri i ladri, che vi girano in tutt 
ore. Largo de Sant Aniello, 7 Tuogo iù ce- 
lebre peri duelli ,.come pur quello -del -Cri- 
fto grande ec. Fas. 

«°° 39 Comme a o illargo nnante:fant* Anieto- 

Batrina, cesso, 

Latro da Aerp:s, il servo, ec nale da Aurpeva ; 
ma chi -non. indovina il perchè ? fon quindi 
detti ‘î fervi, nemici 


pepati. V 
Lattere, dattoli , e dattiki ’ frutto delle palme 
e teftacei bivalvi. 
Lava, corfo d’ acqua impetuofo ingombrante le, 


offre & Arade per dentro la Città , cagionata. ì 


da piogge .dirotte, 

‘Lavinaro . Strada di Napoli, per dove smtica- 
‘mente correva la gran lava elle sele pio- 
vane, che raccolte. dalle colline quali 
--fanne corona dalia parte del fettentrione al- 
la Città , fi:è fempre preccurato farle: corre- 
re fuori di eta» Il Levinare coll ultima 
amphiazione sura a arte 
a’ tempi -di Alfonfo I. Re reftò ihelulo P ef- 

* fa, e fi dette aitro corfo-alla lava, che vien 


felicemente defcritto «dal Fafano nella feguen- | 


. te ottava ( Tuass. cent. IX. se. qb. ). 
3». Gomme pe na gun chioppeta ferrata 
s5 Lo favone a li i N irgene s'aonefce , 
. » E peglianno antre ve spe ‘la ftrata, 

»> Peo.de fcimmmaraa Sant A Antuono crefce, 
MLA pe tre bueche fa na derropata., 

” E a Di renaccia chiù fe mmogzartelee 3 | 

ss E fe gliotta Sebbeto, e nfuria, e pare 

n Che Pegia fica paria co lo mare, * 


vd. 


DS 


190 A Z 
- Lavre, Zehbra, in a favio.- — 
Laszaro + Efendo. fata e gerapi $corf lano 
. Îtra Città notata, «e riguardata - con forpeefa 
- sglagli firanieri viaggiatori per da- quantizà de’ 
fuoi lazzari , merita quella vace: un più -iun- 
go difcorfo . Le crociate aan a-Nei il 
morbo della :lablra dalla (ua originaria fede, 
l’ Egitto, e la Paleftina, Gli afflitti da‘ 
fo chifeliffisse ariale immocarono > come. 
. eiale protettore, il Lanziero dell Ewsagelo . 
po lrordine cavallerefco, . 
«è Che prefe per iRituto: "a, aara-de’ fa 
. dedicato a S. Larzaro . Così scor: .gliolpe- 
- dali. “ pade sel nefiro- Dialetto Notes Lar 
-a0ere dinota ancosa Un -Istme -caperto 
‘ghe di lebbra . 4 Francefi fumono i quimi she 
“cominciasona s& Chiameri/azzer; i icheofi.s £ 
corrampendo li sac /umrers rin dadre ,..rnn- 
cer aggi /edririn quella..lingua: -figuifica.un le 
proto , e ladrerto wa:Q{pedal di - «Bo 
“ninando effi LI” sd iui soste i chia. 
- mat amari i s.ed.indi ancha:i:sigmo- 
s rognoli, e quiluagee altro infezto da mor- 
[a contagiofo . 
‘ 2A coftero. fi i dette no vele perticolare per due 
» motivi ; .primieramente acciocchè faflero di- 
- tinti., agnuuo .patelle fcanuarli : inol. 
tre perchè potefie  lazarG. dalle (poschea. 
| Quindi ‘f1 Yfafta tutta bianca, e. 
- nea. efser di tela; ma aggi per sbalo A {a di di 
.. Hana. La-lebbra è morbo finito vassoi; 1 ma 
«efilte la tigna, che è diramazione di | 
Tutti. i tignefi . del  noftro «Grande Otpedalà 
. fono ebbligazi a pali csiprg quella welle, la qua- 
- le Gè-diflefa ai matti, che. nol mede. 
; simo 


| LAZ E9I 
fimo fi curano, non perchè la pazzia fi vi. 
. guardi come male contagiofo , ma perchè an. 
che da’ matti è necefsario guardarli. Si riduce 
quefto ebite ad una fpecie di camicia, ad mi 
‘caizone, e ad un cappuccio. - 
I? noftre clima ‘Gmile a quello della Palefina , 
il fudiciame, e la miferia del popolo, mol. 
tiplicarono tra-noi ed i leprofi , ed i malve- 
-ftiti. In @tti,.toito i cappuccio , la pil baf- 
fa parte della plebe non ha altra velte, che 
‘una camicia, ed-un calzene ; e coftoro ancor. 
ebè non infetti da-mal -contagiofo , feguone 
‘- » Chiamarfi col'nome generico di Jerzari è 
Dachè l’.opulenza nella nazione , e il buon 
trattamento ne 0 è crefciuto , è dimi. 
nuito il nuniero de’ lazzari, e smelti vi fono 
mel popolo, che avendo per abituale fadiceria 
turta la fembianza .di lavzari il fabato , hat 
“e pe P aria di gentilnemini la Domenica . 
e viene il proverbio . Vieste Cecoone, ca 
pare Barone ( Mas, Nap. Egl. VIII, ) 
Da lazzaro s'è fatto Lexz4arefare, che fignifia 
‘ular: modi da quetta ‘forte di gente .. Ows. 
30, Lo. ' x - . 

3» Chitlo; perchè fulo, menà la lana, i 

(99) Difla to lanzarejà won lè betato. #. 
. Non farebbe . però vietato ad -un filologo di 
-.trar È otimelogia:di Lazzaro , per quanto. fia 
ingegnofa la finor enuisciata, da A)uv, seme 
rarzo , ch'è 1 diffintivo di tal ciurmaglia, 0 
da Mae, populus, e propriamente: /4 bassa 


. piebe , che col poco onorifico nome di ca- | 


naglia vien diftinta, ‘la quale da Aexs, /apis, 
> «dende per:opra di Deucalione , e Pitra Ham; 
mes nati durure genus. Wirgik , e' per. .epeu- 


E REG i 
nor da Lynn ' mascalzone ; 3 qual: è dalénle. 
gna, genia , ed ‘impertinente , anzi fpelto info- 
entiffima , eil incorreggibile. 

Lazzo, in pi. lauze , Lazze , e ole dioefi 
quelli afsegnamento menfuale ,-che fa il neari- 
to alla moglie per alcune fpele minuse oceot- 
renti pel «nondo mali 

Leardo, mezzo incanutito, Raf 

Da Ma. Ma: po cche nce rellaje mane :vacantà ; 

Leardo fatto , perzeme de core.. 

Lebbrecare , replicare ia lebbreca, xeplice.... 

Leccare, lambire , da deryeo, lingere. 

Lecénzejata a la fpagnola. ., val senza prender 

| Licenza, 0 comminte, o senz atcolter altro 
andar via, od esser mandato via in maniera 
men proprie . 

Lecienzeja , licenza, commieso n. 

Lecina, selce, noto albero... 

Lefreca, e lefiecaglia, dite , e cdi diviga pr 
bagattelle . 

Lefrecare , e- lofrechejare s\contrastnre Per. lieve 

| surteresse . 

GErezza , Sncostanza 3; ;marpeariza giovanile . 
Leggeftrare, registrare, da leggiftro , registra, 
Leggetore,.non più /ejerere ;-e nel pl. /ejett.. 
| re, val /eggitore, cioè quello, a cui fi fuol 
.- diriggere qualche prefazione di dibri diciam 

poi Lesrore, quel che infegna dalla Cattedra, 

Iseggiuto , /etto, parti icipio di leggere. 


Legnammo, legname, EgNO + 


» 


LEN n03 
' Lejeme:; /eore : fa a :llejone , animi my co. 


AUFARGIO + 7. I . 
Lella, Lelia, Aurelta;, e diminutivo di An. 
giolella. 0 0 Ò 
| Lelio. Nome proprio, corrotto da Lelio . Li 
spassi dé lo sì Lello dinotano gufii ftrani 
e irragienevoli. Gl” Italiani dicono : I gusta 
del Cardinal Gianmaria, nello ftelso fenfo ; 
ed i Francef Fa persi de Monsizur de 
Ven ; è pafsepgiava al meriggio : la. 
fiate per nigliat frefco . Ma. fi fa dalla fîorix. 
chi fu Monsieur de Vendome. Si fa. che il 
Cardinal Giammaria del Monte .Sanfovino 
. fa | indegno favorito di Papa Giulio LIlI., 
a cui fu. tolta la porpora. Non fi fa poi chi 
fa lo Si Lello . Ah noi abbiamo poco ama. 
ta la patfia !.Sblb fi fa di quel’ uomo- cele. 
bre ; ed iguoto; che ‘andava la flate a Polili- 
“per prendes frefco., e.per deliziarfi . Non 
E opdncevà marinari ; ma remaya egli foto ‘la 
fua barca.. Sicchè fudava, come una beftia , 
e G fieraccava fino a nerdere il fiato. Quefto 
' flrano guflo dette idea degli fpaffi de lo Sì 
- Lello. * se 0 
Remmofena , /imosina : culo de lemmofena di- 
‘ciam thi nalla.fa confersare, ma che prodi. 
gamente tutto dì . n 
Lena, Elena, e Maddalena n. pi. ©» <: 
Lennene , Jendine, uovo .di _ igocelio : dice 
. dun feccante, che ci fi‘aftibbj ‘aftomo, dal- 
a fomiglianza alla natura collacea di quell 


tto. . LL 
Lengua; fcennere la lengua , emmutolire è. 
Lentineja , /entiggine, donde 
Lenrinejnfo , chi ha macchiata il volto , o ?I 

Diz. Nap. T.I L refto 


del corpo di le i efarmenti cnneckiec- 
Pio de che po fi que ‘fan fal corpo una 
Lpezie di carta 

Lenza, corda da pesca , seriscia di sela e. 

L.eprubbeca , meglio reprubbeca. 4 mpubbiica . 

Lepore , lepre. 

Leppufo , chi ha gli occhi cispori s0:de boaca 
dippose., V foazzato ‘, sende - Lippa , leaz. 
zimma . 

qegutra» daguela,, muducia ‘nel parlare ». 

Jefena , serdila. coquonia., £ torta di ferro em 
| tiffimo, v. fuglia. 

spice dci, gen bitucho, que deg 

ionare , dicesi .dellé 
. N05 0 fparcano , v neifetire , o falotase 
9 META. 

ettore »- Luogo .del Regno di Napoli poco den. Ion. 
stano da Gragnano in «ito erto , 
ba aùdersi altro ,:che a piedi, «@ sa caval. 

ad lo ad gini -0 mlt . Quitudi. 11 proverbio 


‘» BOOT iene de Gragnano fato lestte. 
A €suco. cast. IP. st. -6. ), foherzandesà fall> 


equivoco della voce , quasiechè | quegli asini 
potefsero contarsi ra | 


“Lettera , /octera , disninutivo Le tteseoelia , det- 


terina. 

Letecare , /isagare, copsrastate 1 

Latrummse, cenperado 1 talor dicef per di. 
prezzo d* un infarinato appena di copnizioni 
* Jetgerarie,.com°è L coftume di alcuei fcio- 
Jotti odierni, che penfan far compara tollo 


Audio de’ foli frontifgirj de bri, ode’ Cizio- 
“nar) enciclopedici . 


Lettoreca, e rettereca da. che la L, esa Rail. 
Ca ‘> ter 


Fo 
‘+ 35 Ma fasto vieechio ha pezzo pia ,tauta leva. 
-: %” ” Fra vedè chell autera: 
. » Chi vò di ch'è billasa, è è no L Tettulo. 
Lévato ., e. levate, diviso, v. Grifceto. 
Lievregie, forta di cane. mafiino, @ detto di na 
‘divoratore , 
ra; e levrosa, Livres s Merita efler fvi. 
‘la-astena delle etimologie, che hanno 
sondotta quefta voce dalla latina //6r4 al fen- 
.fo lentanifimo , che oggi ha. 
Diel-tempo che. farona ii ufo i fervi, fi divi. 
devr a coftoro il mangiare a pefi eguali dal 
« dipencatere.. Quindi. | eti della 
- co fus . Quindi.nuche venne s che ile di 
firibuzioni pefate fi chiamaffero' in latino 
besbaro diftrerione; ; «ed ancor oggi in lin 
guaggio forenfe diconfi liberazioni , € liberan- 
bed k attenti. Quindi i France fetero le 
voci , /ryrer;, è delivrer in fenfo, di. dure 
Le ‘perfone adunque rpristiy fervigio }. e 
. te avevano «dritto ad efgere quelti falerii P 
in origine. È fi. cieereno se ° Francefi igons de 
divree,. cioè rfone , a cui toccava la-#; 
ures, che allor: fignificava la faddetta diftri- 
buzieve .coridiazia . Venuto în re 2° pa- 
sironi di diffribuire anche il .velluario alla fan 
i nigia i quefta velle pafsò a chiamarfi éruree 
sanoste , e fi sfece uniforme, cavandofene 
i eelori, «e gli vrnanienti dalle arme geonli: 
3 zie 


198. 0:90.50 
zie del ‘padrone ;'piacdht queltil =bithrpedette. 
ramente comifciarono ne’ totnei::, :catofelli s 
e altre fefte -pubbliche . Da’ Francofi' tolevo 
quefto nuovo luffo di magnificenza i -Sigrio- 
Italiarà , eyfonfervarono -la fieffla vece 
Francefe livrea .-Ma i Napoletani più tena- 
-« della infleffione originaria latisà fa dicone 
librera, edsoggi indica faltanto-, come it 
-Etaliano ,‘la vette data ai fervitori...' Quefta 
etimologia , che & rende indubitabile. dalla 
‘lettura degli Scrittegi: di fecolo in fecole dik: 
le due Nazioni DI bafterebbe ad pra gli 
appaffionati etimolegifti , rperchè chi miai 
avrebbe indovinato, che il nome -di un’ abi. 
to trinato poffla derivare dalla voce, che di- 
nota un pefo di dodici once ? E di 
‘ iene , e con altra firana catemà di contefi 
. ODI » » . vi. ", >... - 
| Iiicchetto , snotto arguto , £ talora mordare , e 
«detto appoftatamente , talor dileggio da Ser 
zu, probrud. : vu 
Licchefalemme , carezze , complimenti affet- 
BPUOSI «* 
Licciarde , e Ponte Licciario , così un fempo 
dicevafi il famofo nofiro Poate oggi detto del. 
« la Maddalena, w. Ricciardo. mu 
Lieggio , leggiero. Lieggio de mano , dicefi»d 
s-un ladro per effetto di fua abilità . : 
Liento , muffa , Fal. 0a 0A 
. 1 Pocca nce pigliarria cierto de liento. 
Lietto , “erro, diminut. letteciollo, /essizo... 
Lillo palillo., pasio passo, pian pianino ,.Faf. 
) Puro da Ik s’ abbia lillo palillo "° 
s Ppe cchelle fiele vie corze ‘co chilo. 
a, calLimpeja, Oliiupia.. . . o... 
i ° . Li. 


\ x 


è, 
4 «. ' 


- » 


LUIS . A 
Liho , fiotiffima erba: ‘date lino a ppettenare 
dar molto da saffrire, porre taluna ininquie 
ritudini. Pigliare lino a ppettenare, inrrigar. 
‘si ih affari, che portanb imbarazzi, mettersi 
‘da se ro” guai. :Avè la Tcibrta de ld Ilino, esa 
sere disgraziatissimo fin dopo ‘morté. * * . 
Lippolo, pelo di tela srosselno;. di 
til tta, Eliskbetta , v.'Betta. | |. * 
Lifandro, Alessandro, e'Lisundro n. p. 
Eifeo , Efiseo ni. p. ttt 
Eifcio , ‘/evigato; senza peli, da Meess, Levis, 
glaber . de o 


. 
. < 


Lifto-, e liefto, /esso, promo, forfe da Mmm 


‘il Zedro; ilquale fe pronto zio ‘fia , e fpea 
‘dito dî raano;, e‘fpeffo antot di piali, vanta» 
‘le nél fio mefffete. ov 
Livra fion fi dice più, mà Hbbra ,pefo di ‘12. 
‘ oncie; così pure. A 
&ivro non più, ma libbro ; Zf8r0: Tdimiàuti. 
vi fono Bbreciello , lebbruozzole, ed:i pegr 
gioratiwr, lebbrazzo; dibbrose, «+ © - 
Lizeto ,. lecito. ZE 
Li), colà, ivi... — sie È 
LiaHarallera , voce di allegrezza da she; cio 
* aupapises Boy; dill’ebt; ba7/0/;; hutulentas fuits - 


fe festa ©c. la quale non mai fu-feriza fac» — 


‘ ch, e tumi la fetà; e quindi PA//e/wjs al 
pî iv: dî certi falmi, dove certamente non 
val Lawdate Dosnum, ma un fegno, e‘to- 
me ‘una chiave di mufica, quafî diceffimo «/- 
begro, largo We. Rete, 

° I*avotrojete:, # alerb ferio V* 
Liecrejare , e Îlecéare, rallegrare? rfereare . 

, nume-d° ufia Yimofa meretrice ‘$ e d’ un 
fonatore , il quale quando era beirregalaro fon 
La » . I 3. a - capi 


tu r 
e k 


198 Lo N: a 
capiva. nella pelle, ‘e ben fapera Varte di fax. 
danaro ,- onde Fal. 
- Tur allegra Locia, s ch’ ha Satta. prela, 
Lecigno, e lucigno, szoppino s.lucignolo, e, que. 
o lamento d’ us Tazze, «b’ egli. soa 
mon sa che.si voglia . 2, 
Lloco, cost), cosà. 4 
. Locco . Fatuo impecillo . Parola reflaza a un 
nuoli. . ma cop qualche alterazione: 


nel figni n lingua Spagnuola, di 
pazzo . Da noi fi preode unicamente in. (eolie 
| di fatuo , stupido. ® x 


, scorveggia da Aopse , pespira;, cegllit 
Lollo. Corroxta. da Gregerto.. ne get 
prig. Si Lol/a è divenuto .nome piper 
, dinotare un: uomo. femplice. e goto. 
quei prima S4 Lollo, che ACE 
CÎolo fuo nome a firza di iolfagineè 5 
dis: speriorant: morsi bus, #88 1 
» Che filo.te po fa ne. ® 
” ,, No. fmocca , ne. (cemelmohiane, ne: SÌ 
. ” Lollo : »%. fia fi vo. s3 
Lommera , usmpa, mina, face. e SIE 
Lonnedì,, lunadì,. 
Longa ve logia 3, Vi verrineja:,, La cla lore dele. 
al 
Lopa , fame estrema, come- a ‘da Tap. 
onde tal nane , e fara di o dii, gala di: 
ottima t ig così. detta. dall’ arte@ioe di.-tal: 
‘ cognome, NE 
» Ma i ch° era Tape: v'addoraien: 
Lioftrifemo , illastressinga»,. tito ‘di- Signoria). 
e. detto di .luoco illpminatiffimo... e peg 
ifcherzo , d’ una: baefa netta: , silla affazo 
di quattrini . 


Pe e Pf 


CA ‘Lo, 


LU.Z. 199% 

Lotamma , /etame, sporchezza. 
Lotano , comerasto, inguietitudine, onde fa lo. 
tane, * piatire ,» brigarsi 4 da Mr auferre 
surbare, cioè la:pace di chi fî fa i fatt fuoi, 
Luotane- muarte, sulhz.. case ds.aiestr. è 


Luocio, Lucio, 6 Cariuocio; n. p. v 
y Lusgi e. rune m. «di Dorina » 


» Ca vorria nfta- fi vuofiche. |: coperta 
sr- 1»-Fittanto ; chele pafià: chelta. Luna < 
sy Dé la tarrafonaze,, a la-Fortuna.. -. 
tuoco lueco Subisa sabiro. Parole rimuftici: 


dillo Spagnuolo fuego: lugo. Ciucci canti. 


dei n, Miperd ino ] 
vengano tutte” oco= UOCO ' ” 
» Vieochie, ginvene :gruollî, è procecile »' 
Lmengo > rlanges. ‘anema | , fefocco4, 
chi: parifce del nai detto: Avevi 
arr IaS che-fa-onsibilmente: urtaze:, onde detto 
di ‘ttt che feftipre ed altargeate gridi ; o dhim- 
| qualche barbaro. Fil. 
s» Equanto” nce-fentettento. foetere 
, Da treutamilia’e cciriù luperneuare > È 
lado, sporco , Y: v. fundo. 
Lavreso , e-lubbreco , merino dubite >. a 
Uazaio , Lusio, a pe 


ine MATE: 
ia M | 
x Miret: Strage + L'etimologia all ee- 


tica-vece Italiana .mascrare , che dinaiò 
schiacciare; voce difufata , e rellata ne” 
° fugi compofti ammearcarne, e smaccare.. Om, 
Gb. A. . . . 
ss Morono tante, «h’ è na maccarìa, 
,> Pe fpafsà li nearruojete a lofforia. # 
Maccarone dicesi d° un alto fcieperone , come 
pure maccarone denza pertuso. In pl. mac» 
. carune , notiffimo lavare di pafla;:, e piat- 
to proprio del. Paefe,ida mnusprs, felix... Ne 
tempi di maggior allegtia mai non si difpen- 
fa da. un lauto pranfo, ed in quelto mancar 
" zion deve un tal manicaretto. È’ nota po Lai 
moftra famofa, Coccagna, che-facevasi a “gi 
fa del noftro Vefuvio , girtante maccarozi , e 
falcicce dala cima ,' che sì ratolavano .fulle. 
è Spalle di quell’ artefatto monticello fi d” uno 
trato «li cacio gratto, € ciò in-tempo di car- 
nevale -pér ricreazione del: popolo . Per que. 
Sa interpetrava- un bell” umore <il Nrrcs Maya 
- pe» de’ (sreci, e non per la.giscofa fola ‘“de- 
gli Elisj. Magnmarese fi maccacune, val accor- 
gerst . Maccarone neio seutanane “n caRna , 
prow, wfato ad efprimer qualche ‘appagato na- 
ftro desiderio fenz’ alcun noffro incommode 
Mmacarp.. Ameno. Cort. Rasi atta IL 4. 
» Mmacaro avefle addove | i - 
53 Mettere la manzolla . # 
Macriata , e macreata. Tintura colla macra, 
© sia col roflo fatta alla porta di taluno . Si 
avea per uria graviffima ingiutia , e ancor ne 
7. a a refta 


os 


4‘ 


M A G. | 20r- 
- sefta Pnfo în qualche provincia del Regno » 
egsicchè ‘convenne far prammatiche ‘per vie- 
tarla: fotto feverifime pene . Core. Mico. Paso 
. VHI.st: 5, 06. 
©” lo ‘darete gufto, o cana grata s 
Te pe fice na bella m: macriata , 
n >. Che. po nce ffiette, eimmè , tacca, noe 
bi 99 tocca DÌ 
35 Pe farene To juoco de la corda. * 
de. Fe per. essere impiccato, 0 di soffri la. Cure 
. 4 Ù 7 
5 Me cohià d’ autro Raimanno sbainpaie 
. 3) Tutto, 
5 Ca 1 a neuntro peo» de magreata. 
Mucchio macchie, ebete o peo -Faf. 
s Iffo no la semmira’, e: masacchio macchio 
> Lè rmattte - effi lo fface è de foracchio, 
Maddarama Vrutta, 4a morse . Faf, “ 
n ?N cheffo: fe nne venìe Maddarema Vruna 
0 ” Co le foeleto. fujo cobore afftitto?.: I 
Mafiro. Tappo. In traslato dinota «il padice. * 
Mafaro: dicesi propriamunte quei ‘cannellone , 
.* che si mette al cacore della botte , de’ barili. 
es. salor turacciusio vi appilaglio » 
Magara ; seràgone, da per, sevia , filosofa , 
com? eran que’ , che vennero. dal fondo. dell 
..oglente-ins.otmpe: di - Erpde fia: a ‘Bettelem 
per adorare il noftre Redentore ,-.dal Sacro 
tello detti Muyo:..: Ne: tetnpò ‘È ignoranza , 
quando ‘ogni dotto era to; e prefo 
per maluomo.,. e: siurmiatore , foi perchè £- 
sii avea quelle. particolari cognizioni , che a+ 
altri mancavano:.,  prefe' . cattivo signi» 
(fly Una. tal voce , e ‘così. cambiato ftat. 
- «to, tal pafeò fra noi. DI antico. originario 


M A G' 

“Penito impasta Orseohbimonta; di stege 
gush , pel fimefe fatto di Smerde pocifo une 
.@01 dilui fratetlo Patifite da Osane , . da. 
. che la bella Fedima, feoprò £ nor. Ka 
‘ que’, che: feco-la notte dormiva da sperito , 

r averlo taftato di orecchi fcevro » Ma cui 
È ignote la payosoria Porsiana-? vaggasò Ero- 
doto , e fra modemi Prideaur es. a qual pro- 
posito nek:fia -firanor il ricetdar;.eltatmoce in, 
gina ,.0-galligo.era preflo» gli antichi 1° albif 
sion degli orecchi, il tofamento della batba 
ec. liad.: 21. v: 456 Nettuntsicortia a Fé 
bo per irritarlo , che Laomedpnte- lor vola 
va far quifta gentil- «pporipae 
awonolemer cuara qulzo , siterusque: a bici ssuvraià 
anres: asre. E Davide., qual crudo: macello 
non fece d’ Ammoniti una col loro. Re Ano- 


+ bere 
a fuoi ambafciaziori ,.e rimandmili. celle na- 
, tiche feoverte pet le recife dor velti è Reg. 
2. 
faglia” sce scappatnra: den fila in calzetve , ed 
tri lavori fatti a maglie : pronesbialmente 
dicefi, fta fenza na maglia, per dinetane ever 
sn grano , star affateo senza demari è. du 
. lebre il fonetto del Piciani, - 
53 Quanno fcompo: de flà lenza na maglie. 
Cort. Ros. att. Iso, 4 
n Îaro. me sfortiziato ; |‘ 
‘ Senza na maglia, e granne 
ss Quanto nec 
’ Nallo me tene aumenta 
die 3 castrato ” dicesi pur Amnagliar , 
DE que 


} 


_ M &: 6. di ne 10 ° 
quasi cul'‘asonipidi-maglio faren contusi i 
Magliela > fanta di vota. vovetda ‘9 Ve pro- 
Magna. Aria-6ibile; e -disiguelta» E°. voce 
teuta+degli Spagnnoli., che.1° hanno :nelig ftef. 
igni + Capafio par . della- figura 
mafiofa d'Afamennone, di così fonti hxIL.). 
| gv lacapo, e Puecchie, si .te-fpia carcunò, 
3 Bd, ca proprio li fuole Giove D ha dato,, 
‘ yy-E co -fta magna achille Campejune 
| 39; Jewa attizzanno a fare-a. fecozzune . # i 
Magpaiafoglie:: Sapranome dato a’ Napoletani per 
ia one. che un. tempo ebbero per-le mi- 
: verdi ;.e-fopratatto de’ "cavoli, de effi 
detti foglio, foglie ‘cappucce ec.  Tas..cagt: 
- HIL: se.:20:. VERETOEITE 
‘35. Chifto-èchillo Tancredd. Ol che mprefone - 


ss. Sta inangiafoglie avefle. | 
IT Fasano nelle brevi note, che ht meflé ali. 
la fisa traduzione , fa in quefto luago la fe- 
.quente fpioga : Così srend-chiamati) nor 
Nspoletani per. antonomasia  Qiiudi a dirio- 
tar cofà - fe le dì l’'aggiunto di cer- 
ne 300 foglia; di' cui si ‘fon - fempre - formare- 
le nolire faporosìfie minefîse. .  Falano ‘pet 
dir versi..fcritti in: dialetto». Napoletano, . 
canta : . cd 
» E ecoftî vierze mizie de carne; £ ffoglià- 
,» Vorria fprecà lo.defederio. mio 
Non iame rammaricarci , che cominci ad 
andar in -difufo quefta antonomasia , che in- 
dicava lo fiato d’ incredibile miferia:, e po- .. 
vestì, a cui. il rapace governo Vice-regnale. 
avea: ridotta quelta- Città, facendari ne =$ 


- 


siae ° 


A J 


200: M 
‘non the la carne, e landelicaterza .; «nta. fin 


anche il pane, ei macc eroni, cosiechè esa 
coftretto il popole a-fatollarsi d’.erba,' come! - 
le beftie. * SIN 
mare , muengiure, vincere , Fafi. ur 
» Vene .lo gruofio aferzeto pagano, 
n E.le picciol o fe lo magna. 
Vis , mangiato) Da + 
N03. Quella tovag 18 piegata , portano 
le contadino falla tefta per ripararsi dal fole, 
e dall'acqua. . — < Ò 
Makro , ssoco, smunco. I Latinifti voglion de 
ritarne P.etimologia da mesces , .i Grecifti dal 
puxpos se paxpos, gli ebraizzanti dall’ Ebr. ns- 
gretb, e maghroth, contratture , ch'è pao- 
.quando .le fabbriche si vari fringendo ver- 
1’ alro, come ne’ Campanili ; e cht si fma- 


-® gprifce che ©? dove ‘prima compare I° efte. 


muazione fe non alla faccia , ed al callo? 
Majale , dicest il porco giovane , e per difpréa- 
zo. dicesi d’un uema: da ssa, la audrice , 
cioè che quasi fta. ancor fotto le gonne mua- 
Hebri , e che da quefte.non { allontanarsi, e 
difpenfare. Quindi Majateco, grosse, da puare 
‘ mos, nusrittaz, che .in fenfe di robpsto, fer? 
.-tey Ben piantato ; come pes le più fono È 


. giovani, si adopra., . .. 


Majefia. Così chiainasi apoor oggò: dal: noftro 


velgo la propria moglie . E° maniera: di di- 
. Te rimaftaci. da’ Francesi, preffo i quali anf;. 


| - «fre significa il padreno, è mditresse la pa- 


vdrana,. Fra: nol.non si dice angerra in quelto 
: fenfo, ma è reftato il folo feriminino mee- 
‘tea 6. viajessia per ‘diogtare da. padrone 


Ci 


ct fa: dise.al P Re ecancregnore, 
Reg ina Clitemneltsa (Ora lib. creta 


s> E 6 la, majefta mia co bona pace 
*» Porea fervì pe donna de camzpagna. # 
Majo, notiffimo quanto antichiffimo divertimene 
i o popolare, e albero . iftello di nave ec. 
che unto. di (A (alla .cima è coronato di 
falami ,, formaggi , € cole. simili ,. premio di' 
chi primo. do moquta « Faf. parlando. del Dat- 

‘ fero, appit. di- cui a feppellito Dudene: , 

canta + 
» E. tutte” ‘n. rarame. ne hanno le, 
. ” E Re fofe no majo., giacche, e prete» 
Son pur pere. le pscene frasi di correre ,. € 
iaptac il majo. . "a . 

Mippo s qstutbe. .. 

Malacapezza. Uom malvagio. cioè di mala se 
fa, di qual cervello. Dalla” Spagguolo CAVERÀ,, 
che val capo, e mala cabeca: cattiva sella» 
Tass cant, I. st. 67... 

» ÎNè crede, che. lo..gran. imalacapezza. 
39 "> A cacciarefe mofche fe ne flia..* 

Mio ». dicesi d som brutto 0 di cattiva; 

. $ | o 
taaizlengua , ‘maledice ) inaldicente -. 

Malafciorta , e malafciorte, dis razia ’ dicesi 
di donna. ‘malmaritata , cioè. ch’ ha. bacontra= 
to un cattivo marito. E° nota la. fariofa po- 
. polace imprecazione.: Puozze auè la, span 

| ScIorta.. .. 

Malandrino , birha,. da Ha, velde, e avo v 
avips; Duomo, quali dir fi voleffe. tropp? nos 

mo-, cioè che. fi. arroga quelle facoltà, che 
non ha : 0 da «vip, 4bscondo., da-che ogni” 


birbo è fiubo , e cerca. occaltar le fue: perte, 


nvofo Oreziano birbo PAL, < 
Santa Laevernademibi Fallete per mollene. 
Forfè anche da arfpwsev fauis puo. Vi, 


‘PMF. o da «vd, il 'vespone; ovcslabro. 
me; la di.cui perfida : “indole - ® mote. <>. 
Malaziccio , convalescente, è di poes salette ’ 
Malecco ; mom dé bratto . aspetto ,. um orrido 
cefo , ficuramente dall Er. molech @- ss: .. 
clechy famoft Idolo preffo varie : . Nezioni- d 
Oriente , .rapprefentato con :tefla di vitello , 
e-con mani-da uomo; ma in' atto di. pres. 
der cola, perchè-fa È “effe.- ponewafi de < sritgi. 


ftardo -di' Gedeone , .e' Druma , che: per: P:fy- 
ordigia :di goderti ‘folo le .robe paterne; dar- 
| Karernente: pofe a‘morte etti è90.dilfi. fra. 
_-telli., ma legittimi. però figli det detto: gran 
‘ Condottiero Ebreo ; dd qual errido maffacio 
il folo.Giotamo la "feappò » r 
° Maleferuto; sorta di malattia. de cavalli : 
Malerva , .uom cattivo. 
Miallonzo, sesoperone sudicio; da pato, la pe 
cora, Qafsdos , Ja :pelle.di pecora ; ® do, 
odiro s guafi diceffeli , che-per la’ tra 
fine fu-di fe; puzza di pecorkib;.come 
"latini 1° o/ere Sircum : e da muXhaves , 
- foso, cioè che fi-lafcia infelvatichire come a 
‘porco fetoluto ,.@- pecoro lanuto , ed almene 
come quell’Otaziano. trafcurato ui 0018 KIEREL 
ponerr curabat, non barbam 
Mamota mia! nétiffima ‘noftra efelimazione per 
. paura, quindi diciam Mammamia ws vile, 
timoroso, Faf. © + 
sel marima-mia ftà ncwollo a lo fmargiao. 


MD A Ni Ml 
i Mymanaldato , sciocco , di: nppmentit . 
proprio d’un tale. {ciopenene dell'ansichità, die 
venuto petciò>famofò : 0 da peu, issensa. 
18 ans polare dall Ebe. mesllal', 
soa feat: cemvella such: ‘consifponde al Sirian 
CAM: è 
Mamumazezzella, metriae». 
Matomana ,. ostessice ;. Inwmrsia ; v. comma. 
‘Memae,_interzerzone. Fa 
UE Vacche, 0° crape;. naso 11 ohi. sce le: 
s_1tcoglic?” ro 
e ‘nocélla»- Rortato.. a cnmammara .e- 
.nocelba:; “ vali esce portato alto da vera s'e: 
feduto -fulie-braccia -di due parfone ; che le cons. 
‘gfimgone; © e- fanno nna -fpecie:- di » feggiola ... e. 
Giuee: cane. XIH st: 28... 
“n gna chis noe porca Fei sfiriaa= finte lla ; 


4 


Mamrcaoecià, è ‘memanseodo o è Riel: ,- 
i VE: 
” Così: nsravene, quemse no: maliuto i- 
‘50. Ha da nedzià co- no mammmaetciole . ®- 
Manciunza. siesua .- Fal. nuercò , .ritonspenza 
‘59 Bio rifo,-cohe-Hr face, d'iamancianzai. 
Manco ma? ,, per manco- male., Buoni, Fal. 
| 35. Miizico” ma”, ca fi.benito. 


‘ _» De chifle manco (de fe Spaventa: 

Quefta frafe è prefa dall’ effer il.fale la-fèla» 

‘cofa  Gherslla guetti povere  faof trovarii in: 

P. » quando tutt’ altro. munchi, Giace, cante. 
Sf. Ii a. ole een 


ecc 


3° Chi Te manca fto poco , che tyubiumo;, | 
” on po fa manco fi IAA <P, 
E cons. VI. se. 300° na? 


No: nc*è-manc’ erva pe feviiziato, # 


Mandracchio, s ® Mantracchio. Quartiere -della 


. 4 
bi 


Cietà di Napoli ‘nella partepitr buffa , abita» 
to dall’infima, plebe , e-definato: al’ macellò . 
delle carni. E voce intiesament e Arabz,, <é 


in ella lîngaa: dinota ib Porso — n farti 


velto luogo , oggi interrato e coperto. di ca- 
-fe, fa ua tempo j Potto.; ‘ed.ora rimane vî- 
cino al molo picbolo, che fa il fecondo Por- 
- to: coftratto dopo 1° interramento: dell’ antico . 
. Ci. refta dubbio',:fe la:-denourinazionedi AGme- 
dracchio debba fasfi rifaliters quel. - tanepo > 
. in oni nel decimo‘, e-«undecimo fecale i 


‘»radeni poffedettero Pozzuoli, 


ra, ed altri i a. noi viciui, € quindi. id 


. mefchiarono co”1 letanî; avv ero: fa. ai 
“RENE si è non: più. antica ‘ de> 


Aragonefi , effendo . poffibile, che: i Soa. 
gnuoli ,. nella-lingna de’ gni è réfiata dall’ 
Aisalio le voce Almandarague dinstinte il 
Porte. .. do-avelleto: così denominato. Notit- 

& quella feconda “opinione v Capasso, 


ne sonetti MSS. 


- Gort. . 
si. 


* 


,y Tu. parle d° Lagliltsrta , e de Mafttiechio, 
» Che p’ appurarlo nce vo no.v 
Comme, decea: Lo - Parre Cafalicchior, 
5» N° efempio de Cracovina lo Mandracchio. 


5». Senza, te fartiano fange. le Rave a ilo 

4, mandiicebia .-. 

E. Ros, etr. III, sc. ps "2 
dn n Ora 


Pd 


MAN 200 
+ 35 ta va da lo capo a fo mantracchio. 
Mandrallo , e Mansrullo:. Luogo afcuro , e fchi- 
fofo,, in cuis’ inchiudeno i i porci. Tiork. Cord. 
II. son. S. 
‘ » Tao» paarco-a To teandrello mbrodoluto ° 
| ME € la gallina. cerca | atrecietto . 
Si "trasferifce a dinorare. le più vili, e fpor- 
. che carceri., e cale di qualche poveruomo .. 
Tass. Casa V. SP 49 
-’ >. E fi mò na.buojr flare a lo maritrullo « 
s ‘> Nè buoje manette , e cippe fepportare. # 
val pure criminale carcere. secreto della nes 
srrà Wicaria.. | 
Mane vacante, colle mani vote ; fon quelte due 
voci da-noi’ "nfare, come un er fan àfloluse, 
de Latini, Fal. 
s Ma po cche. nce reftaje mane. VACANIE sen 
Mantca s in fenfo ofceno il noftro genitale, che 
. pur fe maneca de lo tiano fi dice : Fì na 
. cofa ca la maneca de'lo core, val con russe 
premura ; co le mmaneche , 6 co tutte le 
mimaneche intendiam della 24% , od alto 
.. importo di qualche cofa , Fat. 
», Co le mmaneche è mmo fta mala fciorty 
cioè è maffiuma -noftra, fventuta quella ec. 
| Reftà: la: tmaneca n mRano >, val won conseguir 
if rutto, ® perci rimaner del tutto contento. 
ano: . - 
ss Be ffiscio quante pife ; 3 ma gran cano, 
s La maneca de me te refta’n mano, . 
Manéiare, maneggiare , Grancicare , trattare , 
. 2 Fal. Fatte a. mmagejare , fatti. regolare , 
tun ‘po a, correzione , feat i configli degli 
amici 
Wi i sa «Ma 


AE 


ne maciubla firuziento da - romper il 

lino, canape: ec. la- forma ‘% fiinile alla tenaò 
glia da prender le afiguille , con uh dente in 

. mezzo coperta dal’ perzo: della macchina . fu 
periore, v. fpatola; e massoccare 

Mangia, regalo, che: 6 fe alla. gente: di fer- 
vizio . 

Biangianza, esce de pesce 

Manifco , chi fa troppo uso delle ment dass. 

: doi e, simile. 

Muniftarco-, maneftarco dii penlefcerco.; 3. 
liscatso + 


Minnaevia, fetta. d'imprecariohe; ‘corrotta; 
ritto abbia, vaggra ; che ont 
gie pur dicefii. Bè Yuna vera -prefiizione:. - 
te notre ‘popolari «inmprecatorie feappnse . 


3y° Che (tao chibineo di in POI 
pro empe - dice., arm Manna. 
Mixnnaje a ccafà',. val ha disbri igd4 Faf - 
ar Ca *ii tre pparolé la mannaie:a -cesfa . 
RiSnonverza, mazroveserto., fehiafid che: &- di 
colla mano aperta rivolta. 
‘ Manfippo > fadro; forfe da i meno sepit, dd , 
‘ che fa giocar mari; forf 
esmness donde -il'marsupium de Latini 4: Ko 
‘ ditettante. di nettar-le: Borfe, odi: feriale — 
Manfo. mansutto., pacòdo , cos) pur ch 
--3f porco fpezialiente quando è già impingua- 
180, che per neceffità naturale. von può nioito 
santo» 





M AN QI. 
mmoventi, Dicet pur del dova aval pure Copa 
QUER: ;. marsggiabrle, Fal. 

so Sera de ‘meglio. palta ,. e-d? autra fatta. 
-Tedlfò, e-11 asia, ‘chili mnaianza - 0° cs 


} Amante 
Spazio safiara, sheiffre, dl. mantice e _ 


no Sti Rifa persa, ea cchellanterna arzura: 
” >” Decrio, manteceianno , cerca dire. 
Manteca . Busiro, del: Leste di pecora .' E° vo. 
ce tarta Spagnuola., came € anche. loro ufo- 
e. ent uefta. fpecie dì cattivo -barro , per» 
iii denite ad: averi:; erlo fteflo avviene: 
a ND, she: per magcanga: di palcoli: conve- 
niestti ftentiamo-ad anet a.buon mercato il 
busifo «della-vacche . Si: trasferifce: a. dinotar 
sneiacer Om. fiby WS 
- - ‘Piu Ch?a chie fave fa: colsca 
s9.Si mme ne -fa; tornà. fenza smanteca ? #: 
Mamteglisa, è: mantellino , abbigliamento doge 
nefco .fimile. al eappossino, ,.: .. . 
Lietta, bragbetta. 
Mantefipar,; siial. della donne, ettisena, v..ane. 
tecugnale |, .diciam. muensesrziolio un odiofo» 
rrator di novelle, a fia ch’ abbia la. de- 
boleasa di fx-il refesendario di netizie , tan 
lora inteseffanti la quieto: di. alcune, fenza. 
alcwes: fuo:-pro ,. ua. fel per far il- ‘graziolo. 
Mautà, Vece.iotieramente: paffita .a noi. dal: 
Krascafe > « colla. fiefa | maniera di pronun=. 
ciaela .. come le-alise Bud, T'romd, Sc. Pe- 
rx tre Noi con fi adoperò per altre, che- 
per- dinotase. un. abbigliamento da donna e 
nel, principio del, corsenze fecale ,. 
sen pia mr Gute Gas TX, 1A 
in 


21 M A KR 
‘, Dîinte & n'auta nce fleano li medidfi n 
,» De li mantò, de fcuffte, e facriftane 
Mantria , polsrone. 
- Mantrone j polsrone, è famofo luogo oggi par 
detto la conciaria , egnora fporce di 
:- ed itmmondezzè per l’’uccifione , ch’ ivi 
degli animali , e per l’ accommiodo A è "Ba 
i apparecchio d delle pelli i Lai chice, e mortella , 
Fa 


,, Vecco n’autro mantrone addeventato 
‘3 Lo gran Tempeio,och'a Ddio s’adilefica;e. 


Maitroneiare, polsron iero gra . 


amunno , motò -5 è ec 
rr: PPerzo la bora mivile , "eine d; » 
natiche . 


| usci i Cannisunscie, che che Cervo pe 
i vafi di cucina. Viené dall 
mappa , che dinotò. lo feto ridi in 
come in altre parole vedefi quanto - 
*  Diafetto noftro confervati più i 
che non ne ha. i comune al - 
Nb: E, agita di'zionevete pio sese; o 
"o. a ipr été 13 dI 
LL ’ , Ch? avea fenuto. del le mappiste: : 
Falano. | ste dofe 
> E ‘nceapo friftvogiialle raggi: 
SÌ asferiico a dinotar dinza vile c'e di de 
, pravati costumi ye pretidefi la merafbra' dal 
| difprezzo, che fogliam fare de” cannavaccìr® 
. “Matatà, te snisera, e tar iffo, bui infelice. 
Mattanciune s cagnonte d" unz hbbile Siniglia 
_ Chentana dicut tre Fratelli ro tanti N via 
ri Spagna 3 onde riofo 
venne, ficchè 1 Fafaro. cate * so Re 
nia * Nè buje che dite fare a bene ga meerale 


“ sE 


MOACR 23 
23 Ce fio grannommo a {a Li Marcunc iune, 
cegno ; e marcangiegno . Astuzia, arti. 
- ficio. di guerra. Dal.-datino martis ‘ingentum. 
Ingenia, FaFoNO anche più pifciamente. dette 
tquefte arti. di guerra : on voci {@° Iuge 
o gquicre, € pel Francele di Genie »Giadr. ‘cane 
XIII. SE; 
s, Chi Ù che nce po elle lloco fotta? ; 
- *. 19 Chi fa.che mafcangegna vonno fare. ? 
val anche Sagartella , squasilio , macchinel- 
fa, artifinio downetcg . 
Marchefe . Noto titole di nobiltà , e. dinota il 
| meftruo delle donne: non ha altra etimelo- 
gia; che l’efferfi volto mafcherare il nome 
mese, € dirlo più copertamente . Il Cortefe 
parlando di donna inciuta nel Mice. Passi 
cant. II, st. 19. difse così : . 
, Ca bellamente da lo primmo mele — 
”, Se rebellaje da.lo Segnò Marchefe, 
Mute n. pi Melchiorre. >» 
Marciumma ,s0erciame è. il ui 
Marco sfila. Fare Marco sfila , è modo pro- 
. verbiale per indicare il fuggir via. Fuvv 
nella fine del decimofefto fecolo tra gli altri 
«am famofo bandito ne’ confini della Marca, & 
degli Abruzzi, che dalla bravura , con cui 
nava a combattere co’ fatelliti della 
aftizia , e con chiunque , da cui gredefse 
setter fiato, offefo., ‘afi sutIE il nonie di- Marga 
Sciarra , e fia capo di un vafto ftualo di fuo- 
Safciti. Ma nel 1600. non potendo refiltére 
e forze fuperiori non folo di birraglia, ma. 
di truppa difcipliuata mandata. contro di lui , 
faggì , ed abbandonò vilnente i fuoi compa: 
gui, 1 quali i ia vendetta. agli mutarono il Lu 


eg SM AA ma 
me # Aibrco:Schetra.in- mato” di) Marco 
Sfila., perchè sr:3* uno eflaza ser: mon do 
- rammentarono: più, "che ‘coming; ‘e difpier- 
TO è, Fa CARI. 6 Fi ° die VaR 
‘ 30 E .fsaje ‘Me '‘fualle di:nce * lisje vue 
» ” Co Mare + een è-duste quante. È 
‘Marramao , fpirito maligno ., -o»;lasva.. uapate 
finta , fimtie al-:Aereraro , 0 Mosxcielle per 
* dar terrore 1° peri. da spot ie: midi peo, 
cerco, ardo ue rveglia di avons în 
© Marramao! interjezione da vaaas 0: W5% ne jegir, 
|. polluo, quafi diceffinto i «ietini guardi È 
avermici a ‘brettar du Frigia Lu 
Marranchino . Ludfyot parola 
diminutivo di mdrrtto’, come futono la digit, 
ti i Mori. per idiff o _dGriftiani Poi 
‘, E allato 4d fb Stiteno natrancirizo.:. 
Menia cant. LI, st. 26, | 
+ Lo marritichine 
” ” Afcea de suerte, pe giocà «Betcino. wu. 
"Matetto , nioere agitato; Vira Sirrabtt rds Noise 
‘re, a diffi Ifferenea di quel che ‘dicci 
Maregruoffe , -0 ablortarara, «id: quando mo- 
ftra una proffima fariofa it sempiia - 
‘Marejuolo , «e marivoto ; feti. ‘suriola , Fade : 
quindi mafiengiello , Inaioliggie 4. lato. 
. mbg TO. o PRREPPRO CALLAS . 
Marcona, merenda « 


Marmaglia, Plebe bortogiia, vena 03: ] 
| polaccio'. Fal,» Lal 


s 8° allarga la soarsiagiia, è fà "vesta 
Om. lib, VI 
39 Tirate nzamze ogmmo a dida sriera, 


sy Na che fe hia fta-etatna guiieta 
Marztola © sil, 70406 idi_mleriso cl 








“M A PR 213 
Marroae , 4uve vecchio, errere classico, e di. 
cefi pur.d’uomo, o -donna di grefsolana cor. 
re, e di avanzata età 4 ® forta di ca- 


| Merpeione , 3 e a marpione, uomo scaltro da up. 


MdlrichO, per gti. > Fal, 
”» Ca fti smartielle , e fotte Amore 
E° ppelagrufo , e fuerve pe ro. 
Martino n. p.} ©.pesoro, voruuto ::San Marti. 
no ; 0 Martino diciamo a donna” ‘gravi. 
. da di coatrobando per ifcherso., .0d .a .cofa 
che delideriamo che crefoa, e-liamene in:abbon. 


danza . . 

Martora ., smadi ue . 

Martoro , muortorie, dicefi del dì della morse di 
alieno , e-della. fumebre : e perchè ba 


Gra rtobba a-mmantesò vattaglia. 
Martuccia , dimin. di Masta, e. scimia . sali 
afo , corrotto da snalvaggio , che marvag- 


‘dicesi , 
», No terno terno caccia Il ommo da la cafa 
ss Fuoco, fummo, e ffemmena marvafa . 
val anche astuto, lesto . 

Marvezzorie . Ore smarvezzozle dinota /mori d° 
era, La frafe è prefa dalla caccia de’ tordi , 
detti da’ Napoletani marvizzi , che non felo 
neli’ alba , ana anche neli’ ora firana dapo . il 
merzodì falvolta si vanno ad ‘ammazzare ) 

. cu. . quan- 


216 MA RR 
quando n60 rcomparifoe più alcun’ altro. 0h. 
-* lo. Ciacc. Prof. pe 
- » Quane erano. nre rnasve ezzosie,.; 
o , Che ncignava lo Sole a avè de l'aferd ® 
| Marvizzo.. Tordo, uccello tra noi, di. pafsi 
. gio, che nel fine dell’ autunno. cemparifce - 
nelle- noftre campagne. per pafsate in regio 
più calde . Que’ giormi.; né’ quali ne * compa. 
rifce un maggior numero ; si dicono groxp: di 
| svdsero, perchè. molti ne. fono centrati. nella 
.+: notte. precedente . In -trasiaté dinata folla . di 
- amanti intorno a belle rerina. * La capo’ de | 
- lo marvizzo dicesi .talos ofcenamente la pur 
sa del membro virile. val. 
©. Maruzza , lumaca, dall’ Ebr., .tacemtza.,. csòs 
sus. Quefta derivazione. a taluno fembrezà al 
quanto fisana, ©&. lange petite non rien. che 
» Comunale, € gensrica - pur troppa , da che. 
qual animale è quel ché non corte ,.b aluen 
muove ? «ma quante ‘altre. veci-nanfcorreno 
la fteffa forta, e fpezialmente :ia, greco: teflia 
en Maria che in fe fieffa pitro. nen, im- 
A.) CORUuItio , ars. discendi ; € ‘pur a ‘ 
Pel folo dici filofofia , che mamtemanti 
appelliamo , è ftata limitata. ‘ 
Marzapane, scattolino da mupovier,. , . 
Marzocca , biofco famo ; “così desemigtito ‘da 
un celebre bandito , che lo foelfe par fua re- 
sidenza v. Faflano .. 
Marzo , mefe ‘critica per: ‘chi da novello ‘Anali 
| bale ha pafsato le Alpi. Marzo te nu’ ha.rza- 
fo, val s0n hai più che farci , puoi nndaò 
: via, Quefto dettò ha origine da na tale Mae | 
niero di nome, Merze , .il. quale capi 
‘queta noftra Metropoli con bell moglie, sf 


M A s 217 
le infamie di lei vivea , tenendo tma tabella, 
in cui eran notati i nomi di tutti gli afsol- 
dati Drudi, quando un di coftoro mancò dal. 
la folita, ‘e convenuta contribuzione , il buon 
marito Queftor Marzo qual abile, ma troppo 
rigido Cenfore lo efpunfe es a/b0 , onde ri. 
tornato l’ impontuale giovane , Madama gli 
difse, Marzo te ne ba raso; che -pafsò poi 
fra noi per un proverbial detto di efclusione. 
E come il cennato mefe di Marzo è fatale a 
Franciosi , ed a varie forte di beftiami. 
perciò Marzo nue P ba rraso , val anche è 
WIOFLO è . 

Mafanto | e mafaudo , I/' principale persona 
distinta Parola teltata a noi dallo Spagnuo-| 
lo 2745 alto, e dinota egualmente il maggiore, 
3l più grande . Significa pure furbo, birbone. 
Ciucc. cant. IX. st. 43. 

so Pocca chillo, che mera lo mafauto, 
- 39 Paffajelo a piede chiuppe co notrillo. # 

Mafcara: da paox, 0 Axcna , persona , la ma- 
sc bera ? _ - * 

Mafche, mascelle gote, v."gangale, guoffole. 

Mafcefcia, commodità, delizia, Fal 


» Cche flare de mafcefcia nce trovaro. ‘’ 
Mafcolo , maschio , ed arme da fuoco per ifpe- 
vo nelle fefte, con altro nome masche, e mor- 
salette, benchè quelti ultimi fon d’ una forma . 
più -picciola . | 
Mafcone, guanciata, schiafo, da mafca , la 
Qquaneta . 
Mafe , e Tommafe, Tommaseo n. 
Mafillo, e Mafiello, Tommasino diminativo. 
Maffaro , capo de pastori, Parchimandrita , 0 
chi ba cura d'una villa ec. Maffara poi di- 
Lia.Nep. T.l, K cefì 


218 M AS ° 
cefi una Donna di casa , attenta y fatigutrice 
ec. come le Domisede , casarie di Plauto, di 
cui hè oggi fi contano. - 

Mafto nato , i/ _Boja, #a san famefo di tal 

| nome.‘ 

Mafto Giorgio . Nome d’ un «quanto iliafirè , 
tanto crudele correttor .di matti al grande 
Ofpedale degl’ Incurabili , -diveneto generico 

‘ di ratti quei, ch’ efercitano sì fatto meftiete. 
Pare, che quefto uomo neceffario nellà repab- 
blica, fe non inventore ,, almeno riftoratore 
dello fpecifico.tli ‘an morbo creduto incuraliile 
( fpecifico voluto indi applicare, ma hon dun 

‘egual fucceffo ad altri mali nella-qgè' mofirz) 
‘  tbbia fiorito dopo.la metà del ferolo 

to . “In fatti Giambattifta Valentino fue 

. Napole scontrafatto impreffo nell’anno 1669. 
fembra parlarne, come di un uomo vivente 
,allora , e fuo amico, nelle feguenti Ottave. 

3, Deh .Mafto Giorgio mio dotto, e fapato, 
3 Che tanta capo-tuofte haje addomate , 
| 4, Se non te muove a dare quarch*ajnto, 
>» Nuje fimme tutte quante arroinate. 
sì Non vi ca lo judicio s°è perduto, 
+ss E tanta cellevrielle fo sbotate ? 
‘33 Auza ffa verga 10)a, snuovela priefto 4 
» E non fa, che fe perda fPaurto riefta. 
», Fà, che sbeglia ognuno, e che canofca, 
» Quale ,-e chi era primmo de la pela d° 
‘30 Falfe pafeà da ‘lo na ogne imofca , * 
3 Falle provà o zuco de l’ agrefta, 
5) Azzò ch’'ogmmo de derittà fofca , *—. 

- +, E fe leva osne fummo da la tefta;o 
“.- 3» E fallo priefto, ca*fare to :pudje,, “| 
. ‘23 Ca fi no lo faje tè, lo fa lo boxe ‘i s 

l e 


horn 


M AS ° ze 
I Signori Amwainiftratori di quelGrandeOfpe. 
‘ dale potranno per zelo delle memerie patrie 
far rintracciare più individuali notizie di eflo g 
I Tofcani ch da quanto tempo de avrebbero 
- fatte pubblicare. * È e 
Marino, #/ mare, Fal. ea 
- «50- Ancora non fenteana comme fona. . 
39: Coll’ enne <groffe {oie maflo marino. 
* Mafto, e maîtro, maestro... 
Maftreffa ,-vanna-che si vuol troppo intrigare 3 
e far da dottoressa . À 
ulalcia , degnajuolo , falegname. . * 
datte , mom di tribunale, #l primo dapo 
it Pretere , ordinator «de processi ; perchè 
dev’ effer uom di efpertezza nel mmeftiere , e - 
«talora per difgrazia dell’ umanità accade. in 
tal perniciofa abilità, dice d' uom verfipelle, 
.-saaligne , ® grande imbroglione. || >: 
Mafteangelo. Nome di un carnefice celehre.ful 
priricipio del fecolo paffato. Vedi Pontannige 
chino . Cort. Parn. vant. VI. st. 21 . 
- 59 Decite dti «de a aule fastia fcappato - 
- % s IL 12 afrangelo. a Di 
Maftrillo .. Trappole de’ zopi . Neagpà: difto a 
io maftrille dice; metaforicanaeare di ognu- 
mo , ch'è pref nellacciuoli.; 0 incappato ge- 
gl’ inganni tramatigli . Forfe deriva da 748: 
© stero nielfo.in «diminutivo; seffendofi dagl’ 
, Italiani detto. magistero. -qgui. ‘invenzione 
. meccanica. ingegnofa » Gors. Mice. Passa: canta 
, VL st. 24. è Le TR 
== 1 Ed a la prima vifta'‘fuje ncappato; , — 
| 34 Gomme fosece incappa a le maftrillo, * 
,quamità di filo avvolto ‘full’: afpo N& 
CK 2eniinooni Lato 
Lo _ co 


Lodi 
è 


“ 


220 ._M AT SI 
‘ petata,v: aftola. Tent matafse ’n corpo , 

—  mal.esser finto. È O 
Mattamorra, corrotto dal nome del famofe Ce. 
«pitan Mattameros , Faf. cent. VI. ost. 18. 
Matenata , tutto il tempo della mattina, e que’ 
‘-fuoni , € canti, che portan gl’ innamorati fot: 

.t0 le fineftre delle loro belle prima deli’ au- 
.rora , che pur portati di fera fon diflinti col 
nome di serenata» Fal. O 
3 Non fe fcetaje pe ffi che de i ancielle 
ss All’arba non fentîe la matenata. © 
‘Matra, utero della donna, onde è famofo nel 
° fe i! dolor di matra, che dicefì ver. 
 -*bialmente di chi fenta gran difpiacere di àver 
a» far qualche ‘cofa . È 
Matra , e martora, madia, iftremento da favo. 
rar.ti pane da merrpo. i 
Matreco . Fosso di fango . Dall’ antico France 
fe pratre , che oggi pronuncia mare. ® 
Matreja , metrigna. 


«Matrefciano , aggiunto di colpo , e prefò ‘ 
.traslato dalla robuftezza di a dell’ Amatitok, 
luogo del noftro Abruzzo, donde vengono & 
'.noi, ed dltrove de’ validi tagliatori di bo. 
«ftt, che dan colpi di accettate formidalîi , 
onde andaron in prov. i colpi amatticiani , 
| .3, É-ttanto fu flo ‘cuerpo matrefciano , 
+ 33 Che lo giacîo tagliaje comme a riecotta. 
Matricola , tesse, e cartello, che fi prende da- 
. glì artefici per poter efercitare qualche arte , 
. e.certo.papelto che prendefi da’ giovani, che 
“èglion ettener fa Laura dottorale , chde 
Matficolato , detto d' uomo scaltro , © pefreo 
‘mel suo mestiere 
o Mar. 


| M AZ 821 
Mattnoglio , eruppo di cenci, carta steppa. 
sernile per otturar qualche buco, i 
Marinoglio ».Gomirolo.,. inuolto. . Cjuge. Canti 
P. st.a. . 5 
. 39 Là mpontava de fieno a no-nrattuoglio .@- 
Maurfima , epiteto che diam a’ Turchi , € prine 
cipalmente al Gran Signore, forfe da Nu ,. 
una cosa gratde assai, e masstosa, ed in rea» 
Mità chi fra tante tefte coronate. oggi fa. più. 
luminofa figura di lui Y n 
Maumause , voce del Toro, Faf, | è 
sv Strilla., e cco- cchille fuose Maumanne 
33 Se nvezzarrefce, e cchiù l’arraggia aomenta- 
Mavotgne , e mautone, o matone , mattone, 7 
Mazza, bastone, dall’Ebr, berze: e 
Mazza, e piuzo, forta di ‘giuoco fanciulle(co. , 
. che fi fa battendo con' Gn baftoacino un - oa 
..gnetto diftelo a terra finchè: falti incaria.: ‘di 
cefi d’ uomo , di cui fi moftri far poco conto: 
e fi dice pure di cofa, che viene: sbalzata - db 
(Qui, e di li, E 
zacane , in vece di AMMAZZacate ,. s4450»- 1 
Mazzarnauriello. Piccolo demonio s farfarolla i. 
Pare: corruzione delle voci. Spaguuole. m10g0 , gr 
meorillo, che: fignifica un ragazzo moretto s 
in Francefe. negrilio»,, come. sppuato Li di 
pingono- i- diavoletti di non peflima indole ,. 
ereduti efiltenti , e da’ Romani antichi detti: 
mieres, Cors. Ros. att. IL sc. 6; » 
>» Quanno mazzamauriello le fla NCUAIRA; 
* pempe fuorfece fuorfece ; fa cunto,. . | 
. 39 Le fa la lengua, commo taccariello ..? . 
Mazzamurro, biscotto ; indi. esse da da. m4%- 
Zamorra », val elser cofa: ben comune ,. vile;4 
erdinazia; 


i Kg °° Maz 


MIO MALO... | 
Masrditsoni. Frantume di biscotto » E votbo 
intieramente Spagnuola reftataci, perchè nela 
«. la Truppà ; «e nell’ Arfenale fi fegue più, che 
. in ogni altra parte, ad ufar voci Spagnuol ; 
giacchè ratta"la forza militare di teira, e di 
©: mare è flata ped tre fecoli in; mano. di quella 
Nazione. #- E, . 
— Mazzamma: ». E° corrotto-,. ed: ‘abbreviato da 
> » ssattamorta; è dinota ogrii genere di rima- 
. fugli di cofe commettibili ; ma principalmente 
. fi ufa per dinotare il minutiffimb,. e viliff- 
mo -pefce-. -Val anche: plebaglia ; gente di 
 qomtun conte, Wo - ot. 
Mazzarieltò , Segrefto palmare, ch'ufan aver #. 
fianco. lè dérine per foltegno-de’ ferri nel lavo. 
© tio- delle caldettev. 0 /;/0 .. 
‘... Nazzecare ,. masticare di undone: , mahduco ,. 
-- donde mksxt, mandibula, e ‘ltmazzeco , bilon 
. Appetito, è note, lo mbstaccio.. 
Miatztcatorefò ; convito, baon appetito, Bume- 
| gumasse, e dentatura-, e«roba: da nbangiilte è. 
Maezàeco, robd de: snvangiare 0 > 3 
- Mazzejare*,. dastonarer. a n 
Mifzziere, -fetviente- dî Magifttato-, Hi" @0tt0= 
. thella‘tma228; che- porfa-avaritiscome LLitto- 
“ride Rofnfini : e. fortà. di: carita: fellé- Préttef 
fioni:delle noftre. Congregazioni” peri fiufso » 
| è miotivo!-.. . SIINO 
. Mazzo ;, /& itftteriora delPnuomd;. è d'altri -ami- 
abbeft r-iritendeli atiche del culatitt i, - onde te - 
faccio af. iò. mazzo sval'a- % pi di‘:baltona- 

_ tes è calciità dirend.. Pretidefi paro | pe- 
“nibale.. . n Pi Pea 
Mazzoscate; batter elio, dicéfi”’del Ri6*, the - 

"das 


.fi rompe: nel mangano .. | 
De Maz- 


| M BK ess 
Massune , noftri Inoghi famofi pel (pafcblo de- 
, gli armenti, per le belle erbe , fpezialmente 
cicòtie , e per le muzzarelle, ch' ivi fi fan- 
.n6, Fal nen 
.. a» Ccofsì ttaro gelufo a flî màzaune, 

. 3, Cche ppe la vacca foja gramenoro fapta. 
Mazzuoceolo , batroh delle piante; lat: gemma. 
| Mbe,e dense... . | 
Mbriana , ed anche mmereiana:- Aspeaso nobile, 

bella figura . Viene facilmente dal Greco 

apSpiov, infane , 0 -pur come dicefi in- Italia. — 
no? Embrione, con-cui fi dineta: il feto gi 

‘ formato. ( F.-M. F. vi’ penfa qualche altra 
. sofa. nella fua difsertazione ec. ) Si è trasferi. 
ta quefla'vaode: a: dinotare» qualunque prima 
forma, o’ fambianza data a: qualche' cofa. Ci 
fervirà' quefta: parola‘ a -rappartar: quì per in. 
tiero uit’ fonetto dea troppo mal’ conofciuta 
Tiorba a Taccone diretto 4 4e Geuettola, che 
vamtafe ncoppa a la-conmmencra, quanno me 
resse Cacca. (Card. Vi son. 15.) 
me Puozze: arè de: .cecala: lo deflino;; - : 

| 3° Che: tanto” canta‘ nf che crepa’, e more, 

ar Cevertolà mmardettà,, xche a tutt’ ore: 

.’9s -Sîcco te: pozza (tè: flo cannarino.. 

sr. depose ncappà: *a ‘Îmano a cacciatore, 

. 39 he derjuorno te porta ‘a no giardino, . 
s> E d’aucielle burlata po Îà fore: - - — 
sa Puozze. legata fa; comm’ a chiappino.- 
pa Ò la” pepetola. haggie; armta’de-cana, - 
3) O puozze avete tu la vita' corta, - 
3» Comme l’ha: avuta Cecca fta: femmapa. 
‘sy Scria a: lo*nfierno'do*la mala fciorta , 
s9- Addove nata fi, brutta mbriana ; | 
s>-Ma che me ferve ino s fi Ceccaè morsa) 
Ì . 4: ul. 


®» 


224 MMA 
"Eoes un (ometto delicatiffimo , tutto dedite, 
e pieno di fale, che non cede a ‘molti del 

- Petrarca, e che moftra quasto farebbe (lato 
fufcettibile dello ftile elevato .il  notro 
letto, fe frequentemente vi fi .foffe adopera 
to. * Faf 

ne » Ma la bella 

> Mbreiana nc’ era de Crorinna antica. 

Mbolla, e mbollecella net diminntivo , pustole, 
vi - veffecchia, e veffechella. 

Mbrejacone | gres devitor di vino. 

Mbrejachizzeja ) nbriacdezze. I 

Mbrogliare , evvi/uppare , ingannare , mito. 
plià le carte, contrar marvimoni , in Cona 
No, e cattivo senso , unirsi da spesi. 

Mbrofcenare; e mmrofcenaze , -vvolcodare in luo. 

‘go sordîdo , Faf.-v. Sitillo. — 

Mibrofonejare , e mbrofolejase , borbottare, 3 I00P= 
morar soito voce . 

Mibruoglio: , garbwglie , confusione da Sperx , 
‘lo cannarzozzole, traslatamente profo ;..at- 
tefo i fuoi tane’ intrighi di vene, nervi, alpe- 
. rartetie eC 

Mbruofo nm. p. AmBresio , vi Asnbrootò .. e. 

Mbramma, vino, e talor denaro sé che .fi di 
per corromper valchedimo. :- talor è voce. dì 
ragazzi, lo fteffo che mbsemmea, e mobamba, 
e val dere. | 

Mmaggene , ritratto, statua. © 

Mmaggenare , Immaginare. 

LI ; "difufato” per °n vajsta., sn guaina - 

af 
gas . + Avza la fpatà- 
» , Colt (tata ppe i «aimmortomme mmaina. 
ve chi ci è inadio,e che vo- 
- gliane 


ia MM “3 
fsi a fiore, 6 fas ciedere: di peffimo, carato 


” SE no enmalora acenerto., e ppenza buona. 
ofca, demonio, Faf. 
%Ì Ma cche? cchiù è no:mmalofca;, e cchiù: 
s» ffrofciante: 
x Muallazzo, v. frnallazzo , caduta. Fal. 
Pe fto mmallazzo lo fango nne fghizza: 

» Ba: le ferite ,, comm? acqua- ‘a-ffontana» 
Mmallo. , caduta, v. frmallazzo .- 
Mmaminuoîtolo , bumbecesò ,: befan 


. Mmardire, malcdire .- 


Mmardette., cofe. mimardetto ,, val cure: sf 


BI è 
| seri albersno, 0. poliza lolita daiG. 
da’ noftri Luoght? Pii., o fimili ,- per limofina 
a donzelle povere ,- perchè: pollan: eollocasli in 
o monacerti.- 


matrimonio , 
Mmarvaria, è ‘dilofara tal ortografia, în dicui ve-- 
‘ ce forivet "n. Varvaria, sn Barberia. 
Mmafciarta, sembascerda..- . 
Mmafciatore , ambassiadore, messaggio 18550, 
e talor raffiano. 
Mmatola., e: nvatola ;- intense, voce: per' altro: 
più S gna che ’moftra, dal lat. srvamana 
noi fi. dice nuo, e non più: . 
et c5E ; Fac ufolla. —. | 
sy Fa nai parlata Alete: intito: addotra: 
aiar set “n: campo.: Argante abbotta: »@ 


nr) , meglio. NYMISIe:, imbastare nodi ims 
at 


sersi ,. incontrare: o 
Me» fordato pe: ‘dda naa : "e sme chi. 
pd ‘9: 
x YI . ‘ 33- Ch” 


7-2 MOMUE 
20 03. Ch dea fatto; «.ppo 3 fle- tese Regge - 
s, Cata £_ "as 
Mmeciata= Piziose: -Parola' d’ i iggiorià-,, quali” 
dicefle. inviziata» Giuce. canti Vike st da 
> %-Manmsaggia-quanno majernce-B pata. : 
Cs PS frattatela. da-ccì ffaxmpneciitax, * 
Mmedakita:s meglio Nvedblata,. srvagionata a VÎ 
“niata senza Maro Re. CI i di 
difufato , .v- nventme: inzemori . è 
Mmerda;,noto escremenzo, e mensa +: 0008 le - 
lo-mmetda se 7. aueritas Atimary @ -fade: de - 
mmerda; czima vile; birbeje-sorta di gresso - 
| coltrtio-Ha.sacess: detto pur-Geseese, Ve Fe- 
de- de: mmerda-. . 
iMimerdufo ; aom:vile.. - 
Minerruojete -, .. delicaiezze: n | fricomeomsabilieà” 
abinnesches. gonfiore con prurito: el adele »-- 
‘e-scuricamento di sangne: da quelle «tali par 
. gi dardi ditueppodes,, quindi mnerrafetosa 
cefi di- Donna. pitna-»di molti, e-vagbi de- 
siderj , ed inquieta y Vo: verzizae,. tirrepe- 


. riere.- 
Minettecare; cader di fianca 4 - iromescidive:-vuo: 
‘glio. mmertecato; ion -vale..foltanto odie ro- 
: vescisto;. taa- metaforicamente «dipef :di-. Don- 
i. na’ufcita.grawida” furtivamente; vr: nvertecane.. 
Mmefcola;, mestola.. . 
Mmefcola;: cazzmola:.è (perio: di cucchiaja - 
: Mimefciglio, miscuglio amistara. da . 
Mmefcare-, mischiare: diverfo ‘da nvefcare. 


+ Mmefcottare.v.. rivefcomtere . MT 
Mmeftere, urzara; spingere s ‘onde - 
Mmeftute, e nveftute; rzi.;ispintori |» 
Mmerzare ., . jnepugite ,. INSILUNIO | V. Nver- 
zare è cea 


o i Mmie- 


MM00 327, 


Aiiziete:; orso; dirimperso . 


Mmitare , , imitare , diverto da. avitere 9 invi. 


ere .- 
Mibizbjato ; tpetigiato, e mmiciato ; s bugiardo, - 
© diformato da alcuno secretamente. di cosa ,. 
forfe da.swvigrato:: | — 
Mmoccansennuio .- Uomo! friocco ) che fla: efta- - 


tico colla'besca/aperta ;-e. il vifo: alquanto 


rialzato in ‘atto,.che- par di chiedere; che altri 
gi” imbocchi un ‘macobèrone ;-uno.pnocco. Ci 
- difpenfiamo dal citar fe-antorità\di ‘Tommaso : 
"Valratimo:; e-di altri ; la cofareffendo” vifibi- 
‘ Uffrma;e ‘di ati frequente incontro”: w: 
 Minojenato , y € più ‘propriamente ‘ammbjenato , - 
serbato; scuro» d' anime; 3. anche: i-Tofca- - 
ut “han? soia; ve 
Mibemmaro ; vas alsssicarcadata: ; da puGwpesp > 
dedeeus i ferus; da che chi vada. a terra re- 
de “quel ‘atto: come un pazzo ftonato , e’ 
PI fem fe ‘di rimanere affrontato ‘agli.’ occhi 
di:-chi Phi veduto»(drucciviare. ,- © Cadere-. - 


+ Fafo: , 
» Fa no: ‘mreerelrO rta 1o-fmargin®o . °: 
Mmnommola , e-magtinmolo;; vefo «di. cretà .no- 
to; da' MapBudig 4 0 «BonBurug: - Polluce -, - 56vov - 
* quarcaga Orion suvenesi 9: quetto + + dall’ Fbr, 
-  mobelA”otre;. l''orciuolex la giaria-ec. de. 
. perdito n; geminato= 5, dice Buftorfio : 
Forfe anche dalla ‘fa coftraziene timbomban--- 


te, dal: jat; in e -bombusti | . MEI 
-Miiorosto ; e nvroceato; Spoccato. +. -...- 
Minoemilatore ; amibedico e e ca 
Mfnortalé ; immostale ; » e AL 


Mmortalase ; reader Farmer Pi nome di > cali 


CURO è *, 


to 0 K: 6 VI Manor: 


Mm x n E° propriemente peer, 

ottonare rrri 

‘ne di cacio; ara fi ssasferifce x dinotar. an 
che suggerire cherui qualche cosà , adeatri- 
nerlo. — e perc dir così smpienie; come. farebbe 
ro. i cuoche di un. 

peg rali s pi , ich propciamenze- ‘ide’ 

nimzioci , ce , capperi ;: ;‘eper traslato 
degli uemini , che 9 inforazinopi mamente di 
qualche affàre. 

Marrofcenare, e mprofcenare, riveltae casdrper 
terra:, ed în qualche altro lnogo, nel. fingo 
ec. val anche stropiecrar, meter avanti , z0-. 
me nee li’ aggio mmrofcanato ’n mulo, glie”! 
ho efferto più volte. 

Mmroglione , insbrogiiine,, setto 
per bifiecio co però; fchemo , e Pincita rig 

fa a: flo Minneg!i ione ) € ha | 





R pg ila 
» Quante le caccia H'uvocchie ao Latino? 
Babbovine per Ba/soviro. 

Mellefe. E° corrotto. da mualleso. Senoviscne for- 
te di pigne, delle quali quelle , che hanno. 
. pignoli con sfiserza a fchiacdiasfì , diconfi. 
Pigs mellese. Mus Nap Egli. WF. 

, Na manelia gentile, e tenerelia:, 
n > Fanca ,— cenera , morbeda:, e mellefe .. 

. Meltone, frutto note:: reufcire, o»fpiarase: a:cco- 
cozza lo: nrellose y dicefi: di cofa ch? ka -bmon 
principio ; e cattivo fine . 

— Mena mina , dicefi della polvere pirioa , della 
- cacnia,e. del buew appetito, come: ca see ast: 

__na nne voafe no pirszo de mar salta. 

 —MMbnna sirinza; Poppa. > ii 

Menare y;sinere-, scagliare, gettare: > 
ne a Me comm’ a Mmene ;.- come a mer. 


"6 


. . ®. 
ho « 


M E R i di 
- Mibnsce. Demeniza;, nome-di donne ,- paffato 
a divenir noms:generico: delle donne femja 
te,-e fgratiate., com’ travvenuto. anche nel 
Mennecì difufato per -vennecì , wexdicare. _ 
Mengraneja , mincrazia:, forta di dolor di tefta”. 
Mienuzzaglia , frevsume ;. il refiduo. di qualthe: 
cola ,.v. fca O. I 7 
Menuzeare; sritare. ,. ridurre: in: pertàtri: tas 
gliando. :’ 0. "0: o. o 
Masoza-, milza. 0: n 
Mercante.: tal è fa--poco buona fede dî tal' ge- 
.nìa:, fenza totcar i ‘Fenicj, e Greci per tal 
mefliero celebri., & più in confeguenza per la 
‘hero. maniera di trattare; che tra noi pur: tal; . 
Dame: val per us. cattivo epiteto, onde Fa. 
no. ; Dt! - 
» Mo- vene-a- fia le faje ' autro fbifante, 
*. 47, Oh bene mio! cohe ppatò dé mercante £ 
Mercato. E° una piazza grande di Na li dal 
la: parte’ orîentale., proffima-atlà» Chiela dil' 
Carnsine Maggiore:.- Vin. co detto per’ ari. 
tonomafa:, effendo it più fpaziofo, fregueno 
tato, ed abbondante Mercato della Città. E” | 
il laego-ordinario delle forchie .@t 
erciaro , e merciajuolo, venditor di fertucche,. 
laasr s.apilhe, e-simili astvezzi. © 
Heretrice ,:detto-frherzevolmente- e- nel gergo: 
del famofo'D: Fafidio per dona di merito. 
Wiefelca., cenue sugliata in: pezzi, e secca’ al 
fenio:,. ode: ali vento: vali fur: rovina , smi. 
nuzzabiento fatto con. faria:, e per rdbbia n 
- e dispetto: Fasne mefelca., to-fteffo che e240- 
. carsjare , ‘adacoiure.< ’ | 
sed anche, milifca.. Oarne: di pevora: 


\ 


ia — 


at * tivo, ma paceliecio cibe dep 
- afmataz:etttivo, ma neceffatio ciben Li 
Sori Abruzzefi. Corr. Res. ast. LIL sa, x. 
.- 3 Mme farria muramaia, me facria mefelza. 
Meffere ;. un tempo titolé*di conire ,.er. di di- 
. {prezzo®; onde far uno meffere.;. vale far/at- 
do; ingennirie:; e dicelì ‘propriamente . fe : dn 
‘mn contratio fi.faccia pagarzQuel' prezzo , dile 
in fatti‘non’vaglia la col veriatagli ,.0 fe 
_, in quialehesconmiterdi cares fi'- faccia -pagîe 
tutto ; o la più ‘parte-ad ‘uno; ufcemielene gi 
altri franchi’, o*facendogli  quelio-fchesae,;<0 
fe: Prometed a Giove; v.-Liciano.-. >’ 
Meciggia; e meflaggera; fpello raffiana. 
Meferejo., mistero; e.apsu:da scherzo .:Fà me. 
ftiteje ..fare squasi > fimgera di menwolerzna 
1770001 }, mentre in’ fattirtt.bomnae Fà-chiliome- 
 {lerejo:; usar con donna: - o I 
MéRerejulo sube vuol. farsi. pregare © 
Mette. ’n campo , vai suamen: dre proposi” 
zone . - tex, ani Tu dtd di 
«Miétere.. Mietere ;-e rubare .: Venì.:da metere 
- Vale esser pratichiseime, allegrissimer; aver 
, Sotamo pracere: Giuce. cant XI: st. 8s. 
« . nvE pe:fa: mbroglie<net-vevea Ba metere, 
“_— 3y=Tarstto ‘che. nulla .nce*pateascompetere. .* 
Meuza; Mizar E? una:glandula‘alquanto gran- 
‘’ de fita-nel’lato--finifiro deb baff&'rentre. Ab- 
. «bottà:Sa meuza,;.0 fa tatuttv.ua meuza;; vale 
_ Sofferre, un'mgle;.. n ingliutia” scesa - poter 
| rsftgare:; “giacchè gli-antichi Gaski tanti uff, 
a’ quali‘fimavano» deltisata: la. rhilza; penfa- 
rono .efler. ‘la ‘fede:: dell? iposandria*, - 0 - dell’ 
.., umor malticonice:; E°-natmenza sfritta , na 
| meuza: falata , e femplicemente è na. meuza , 
. .. Val è un nulta, è-comesda nos fanne tear 
I a 






Le * 


La 


Meaaanena ; fort Sk calore di. ‘quettio palm 
Napplitani ; quindi! metaforicamente per la mi- 

. fark del-dovere ; File: 

y.Scufame;. bere inio, la meza canna‘ 
” Nos ct a fia botta, ote.nme fi (cordato. 

Mezale ; diciam per: derifione il Genovefe : 
Balla Dianiera di pronunziaee ; Fal. 

sr Nò reezaleugna averrà ‘ttanio core 

N ” D' effz Ho “primme@ affare. fto. viaggio. 

Miao, voce del'gutto; quindi: 

Miaoliare 3-imitar la vece dal guno ; ; 0‘ detto’ 
di sal animale s. 

‘- Mico; meco; 0 con me, dicefi pur commico .- 
Micce:; Mineco, Dammineco ., n p.. Domeni. - 
co; quindi.i diminativi Miccdetrello , Me. 
mecbiello; Miccuccio , Miteruezio ec. Mirco : 
val Sancie-ane certo» animale del - genere: celle 
cimie, e- tal ‘animale par t Li 

. pri ilo, è “detta d’ ua” Pilalivianie 

Michèlaflo.; e-micalafio4 polsrore ; - 

Miedico d’ anrina: I' noftri: antichi nella foro! 
.innotente. roplicià diftinfero in due cla i 

| Medici: G b5 hiamasano + Afsedeco dl urina ‘quei, . 

*aggi- diciamo: pro ente.» Medici ; è 
Miedece.da chimjen De che-chiamismo Ce- 
russri; ne:l’ èffer-chiamato Medico d° orina 

. . $° aveva-persinfulto ,. 0 difprazzo. Cors. Micce. - 

Pàss. cant. IL’ st.-. 
ss Da chiffo po fcennette vo Giancola , 

s ‘Che d’ aurena fuje Miedeco de ciappa. 

E Riso att: HI se. Fe: 

N° è nfermerà la mis= . 

-<33+De Mitdece -d’ aurina ;. 0-fpeaiale . 


* 30 MMEFCE 3 » contaeeegito 9 scopo ; "ber. 


saglia de . Ù . 
Mie 





_ 





MI RT 
Miero. Mino: puro. E' la voce fatina meras; ti 
‘ ftata & noi , ed ufitatiffima fopratutto tra-don- 
tadini . Lor id VI. ha de 
Pi ame a piglià no miero, 
,3: Che ne tengo a 1 pe requalia ne shibagliato 
» 2 
Mierolo , e merola nel fem. merlo s' emersa , 
noti wecelli. Fa /o mierolo dicefi di «hi fi 
diverta: a. far. l’amore, o ftia molto fpiritofo 
in una converfazione . Mero/s poi dicefi id 
- the di. donna di capelli neri, e- vivace; della 
. fomiglianza con tal uccello, vel anche /° er/o, 
.è corona delle Torri; 

Miettennante, dicefi di chi sfrontataiente fi pre- 
‘ fenta, chiacchiata ,-s'intromette ec. - . 
Miszo, pe MEZZO 4 Faf . 
yy Lav valle: Giofala. cche. mese f mia 
cioè pel timore d*aver ivi:a' ressder « de 
miei peccati mi fa\tremare, mi eftenua |, ini 
efinanifce, ch’ in noftro dialeeto diciam mie . 





fa tornò: miezo 

, Milo fcimoccolo». Specie è olino gradino, e 
di ameniffima ombra. Dopo che andètré noi 
ih difufo il Plerezo, cheat Jide? Greci, 
e-de’ Romani: fa là ‘delizia ie * ornamento 
maggiore de” noftri: giardini , e- de? , 
s*imtroduffe il milo» sermeccolo;-oggirancl ef- 
fo andato in dimenticanza a' fegne‘,. chi: po- 
chifimi ,.e:quafi niuno lo fa , o cerca d 
iAruirene» sonferva il nome di sile scimoc- 
colo una ftrada nella gioné di: Perto., .&ove 
fe ne vedeva uno nel fcorie , che non 
efifte: più. 1h folo ,. che me-rimanga , € ne 
“giardino “de? Signieri Dei Duca vicino ala 
Ghiela di Mater Dei,. e. dì nome. anchì dii 

a 


a quel quarciere. quia ‘fapendo albero Kg 
fopra 5 cento palmi Napoletani di altezza . 
Ne ha diecieffette di circonferenza-nel fuo tion» 
ca, da nei mifarato ‘a fei palmi alto da ter. 
ra. Ai trenta. palmi di altezza il tronco me. 
defimo , che fale folo, e dritto, ha quattor. 
dici palmi. di giro. Ivi.G divide in in più ra. 
mi .-Non-è poflibile defcriver con parole , ed 
è impofiibile anche ad immaginar bellez- 
za di quefto albero ‘a chi non I’ abbia  vedu. 


Mil fante. “Mineftra d'una fpecie di pangratta» 
te. Pare che l’erimolegia venga dalle voci 
Jatine mellium snfantium. * 

— Milo, Camillo, n p.. 

Minciia, estro, faurasiaio .. 

Mira , segno sullo schioppe , arca. ac: onde: fi 

fan ffare i raggi vifuali al puntello , ed in 
berlaglio , perch perchè: vada dritto il I colpo da 
Traficart . ; 

Misferejo , emisfero .. 

Mitreja, mitra , nota. iefegra Veleovile : è 
- marca d’ infamia de’ rei 3. onde il prov. to. 

| “mira de canta, e parer d’ astone rof- 

a li birbe a ghìn processefone. ;. il che 

dice de’ rei , che.fi/ van. fruftando., 
porno in. sefta fon foglio. di. carta-avvolto, e il 
a va fcuotendò lor afchiena alla nuda fall’ 

. afino, e il Trombetta innanzi va ana 
il lor reato, e condanna. . 

Mitto :-ire-a: mmitto , smiorire::mannare & 
mmitto , fisr. morire, mocidere: ,' abbagdona- 
me, rovinare . 

Mo.. Dicefi. anche z26me + Ore . E voce finco- 
pata: della latina. modo, @ mex... % ade se 


334 mes 

i.Mo ute.ud, modo di dire trasfiezzanda Al dio. 
. fcorfo, e val sato importa; er ci unole + 

Mocceture, fazzoletto .: * 

Mofetà, e muffa., puzza ingratiflinaa ,. € ance 
revole, ficuramente. dè #4 ,. voce driginatia 
: mente Etrufca ,< pelcim:giecizzata, .e i 
» zata, "Ual! Siro: mephith; «ffiatur; o dall 

+ Eb: .nsepha , Ao; > ppirò”, onde Virgilio 


. SLevamme cx I0ENI è* 
Son note de mofete: sia space map oli. 


. Magnere, mugnere 
Mognole: Dareri, monete. Ciucci. 
area pe ttutte le ccafe de iti Princepe s 
3» Trafe.a ttutte li meglio: mò 
sy E° Bice-Cancellierp” & lo”Collegio 
1».S° abbufca. le: mmognolè- co. le’ cuofana # 
Mogumney stinehi di brascik.monche. . | 
Mbla,. , pierre, rotunda per arrotar- ferri , pie» 
: 8r8. molino ., # continslo 3, è dente ‘mo- 
are .- 
Mollare, » porgere, der coll melaro, cedere;. Pila: 
‘“ mutollaro no febero - val: gli «a aso ant na 
. go. dé dadicé carlini:. 
Millettas Armmeato: di: ferro. da focolajo” s da: 
| chirurgia ec.dilmià. di m0Na.. 
WNib!ernana; forta di: pianta ze frutto noto , © 
lividara prodotta. da percoffa, o caduta. 
MoHica , bricciela.; die del Pane. - 
dMadliro ; osa suaschina da' macinas: grano 3 ed 
altri frumenti . 


I: gs Non © "allsenorde b brutto" marranchino;, - 


” » Comme jette lo ggrano a lo inoline, 
© cioè come andò la faccenda te nen di gran- 
dé foddisfazione , perchè. ci 5 fe battuto. ;,. ne 
amfte la peggio. Me 
Papa Ge 


Muogna , ratso, smirhal quanto ua volpe 


di 
i 


235 


lat. melfs. V° ha°l Taffo: porco, e 1 Taffo. 
cane . i 


‘ Monaca de ligno, e femplicemente /e monaca: 


per antonomafia intendéfi det monifteto delle 

entite vicino. gl’ Incurabili:, dove. ftanno î 
matri, da.che in fu lé foglia del detto mo- 
niftero v*era la. ftatua di fegno::d’tma Mona- 
ca in atto di\cercar limofima-, orde il prov. 
si arrevato: a là monaca, aa la monaca de- 


. digno, per intender, che vei già vicino ad. 


imparziare ,, è- sel Impaziato . 


Monaciello», fognato fpirizo: intubo , ‘inquietator- 


delle-cafe-, cui fi attribuiftono molrî danni e 
rumori: chie fpefla.da pure caufé fifiche , è 
non-conofciute provengono. Non è certàmen-- 


, te ur. difninurivo di moweco-. benchè d’ abbi. 


gliamento- cenobitico fornite fi finga; ma trae - 


fi potrebbe da met-, sofur; e rele afw, on- 
de xedados; strepitus; quafi. il folo ffa’ fpiriti 
che faccia de*rumori, ed inquieti: le famiglie: 


‘  potrebbefi-percid. anche - penfate: gd- «cdAws , 


femipestoto > ad AA, uni dellè tre arpie3 ad. 
No , APricoy'effet faftidivfo ; feccante ec. 


Monnare:; Zevarzi gusci; 0 coreeocia le casta=- 


gue. vodi | frutta ce. vi fcorzare. 
onezejutie-.ristroa di cose corì da -< guerra ,. 
conte: di bocca :. "4 


Montterze; e monnezza, immondizie, donde 
Monneziaro» rutéoplstore di spercizie > In que- - 


fta Città: vi fon genti addette a. tali fozzo , 
ma neceflatio- meftittre 5. che. van con' cofani , 
zappelit,. ed@a(mi girando:3 . i ‘ quali caricati 


* & immonduzza van 4 portarie alle paludi per > — 


ingrafar i terreni. . Quindi 1a» icherato dum “n 
tal: 


ì: Mox o» 
| tal ad tan letterato de’ noftri tempi di. 
marlo monnezzare de la lengua latina .- 


effer gitò raccogliendo paroluzze per irene 
i fuoi feristi. 





Moviglia , rantume di ue, pertone 


Montera , di biretta popolare, per | lo più 
di pelle, odi ue, o quattro pezze di pan- 
‘ no, come quelle de 
ontone , caprone , el maschio della pecora , 

Mil sensi per egli - 

ntene . Macèbio, gr 
Spaguvola, che in delle ringne Paola dinota ap. ur 
punto Ro Monte, una maffa di qual 

- cola, 

Moppe, sevè, da movere, onde muoppete , e 

ME Rofero , mosse. 

IT®, quantità , come na morra de pecore, 
de- puoice ec. v. la Bellezzernidene : F. 
M. F. che la deriva dal greco. , e fecta di 
giuoco . 

Morena , netiffimo pefce del genere ferpentizo, 
che al filchio de’ fi ferpenti corre al lido, e. lor 
£ unifce per Dilticcio, e fi e figura. Rare che fia det- 
to. mora, © 0 parlando della 
da Armida ci cantò: 

. 39 E fa bella morena manco a fico 

>» Moppeta fe farria de no draone . 

Morf fiente . Dentî incisori, e canini. E? 
eortotta da merdinti., perchè cen effi fi mor. 
de , come colle mole f maflica . late Res 
artt. IM, sa, s. 

» Rompimmele li ture, 
co Ammaceammole buono li morfiente. ® 
Fiol. talora per i sesticoli »: per le guass. 
s, per le naziche Gc, 
. Mipro. 


| M os. , 387 
Mormorizze ; mormorio , v. tatanejamiento , 
regnolejamiento s piolejamiento, mbrofoleja- 

tmento. 

Morola , mere, frutto noto di fpine. 
Mortacino , smortite . Pelle mortacina dice 

.* quelle di animale noh uccifo , ma morto na- 

turalmente , la quale poco vale. 

Mortaletto , pezzo di artiglieria, e quel pezzo 
: di ferro coficavo, fu del quale fi gira il gan- 

ghero colla porta, Faf. . 
sì Co li cardille, e mmortalette d’oro, 

Mortaro , mortafe . 

Morva , e morea, morchia. o 
Morville , morviglioni . | 
Mofa, milza , detto per negazione talora , cn- 

de Fafano volendo dir di Armida , la dicui 
bellezza non abbifognava di belletti , canta: 
33 Cuonce, na mofa: la natura appafla 
» E rrofe , e liatte ’n facce le refonre. 
Mofca , dicefi un seécante , e mosca cavallina, 
che pur zecca fi dice: venì la mofca , «d;- 
tarsi, montar în collera, Fal. 
ss Quanno ‘a lo maro la mofca le vene. 
Mofche ec. co na vrenca de mosche , talora pet 
pleonafmo ci fi giunge ’# meno, e val senza 
ottener I intento . Fal. Ì 
+ 3» A ccacciarefe mofche fe nne fia, ce 
cioè se ne stia colle mani alla cintola , ozt0- 


so Sc. | 
Mofchella, dissinutive di mofca , e val purwe- 
mo scaltro, astuto , una spia. ©» 
Mofchillo, moschino, dicefi d’ uom id’ acute in- 
gegno e per metafera d’ un ubbriacone , da’ 
mofchini, che fon fempre intorno. le botti. 
Mofchiarè , girar attorno osservando: per far 


pre- 


2380 M.0.£0 | 
"i rada : dicefi degli amanti quando van fonda 
1 girandoloni interao de cafe.-delle loro inna- 
morate per poterci parlare. 

Mofciello, capo ,--0 pezzo di fune, 

‘-Moflaccio, bafi sul fabbro superiore : -le fame 
ma lo moflaccio s uta dan c0liera ,; mostra on 
soglio, alterigia. - 

Moflarda , nota forta di falla. , sai perchè 
entra del fenape il prov. faglì Pi maftarda a 
lo nafo, prendersi collera, sdegnarsi . 

‘Motille. Fere. metille dovrebbe fcriverfi , e pre- 
 nunziarfi mwtille.. Dinota star. auutolo. T'ass. 
cant. X.:St. 59. 

.3 Nefciuno la faccia auta po genere 
» Ca”n.canna a tutte è appela la «colatrs. 
3 > E faceano matille.# =. . 

Motillo , diminutivo:.di muto, 0 fia imbuto «d'a 
mosille, noltre modo di bifticciare - per dire 
Star în silenzio s star mutolo , Faf. i. 

1», E ffaceano motille; ma ? Angrele 
»» Prencepe accofsì a ddire po fe mefe . 

Mozzarella , forta di | provatara di -latte della 
groffezza di un vovo. 

Monzicare , addentare , mordere È morsicare , 
onde : 

Mozzecataso , mordace » . 

.Mpagliato, forta di fiafce di vetro, 0 carafone 
«eltito di paglia, onde anche detto per ifcher- 
‘Z0 y ommo de paglia « 

, Mpalarefe , fermarsi ritto in.un luogo . | : 15 

Mpacchiare, Sporcare , giuntare con gheresinel. 
de, dar.ad.intendero. Om, Sib. VI. st 
,; Neomma ella è bona, e chillo è temengrio, 

ay E nce la mpacchia tutto a lo:consrario. 

Val anche. ingannare as balle "parete ‘, 


GF- 


MOPEO 239 
artifizio, dar ad intendere‘ una cosa per un 
altre, -lo ftello che mpaftocchiare . 

Mpapocchiare s dar ad intender frottole , gab. 
AF è. » ‘ , 
Mparare ,smparare , ed snsognare . 
Paftonare , Top amnere s dar fune funga e buo- 
na fede. ©" 
Mpaftorato , val colle pastoje 4° piedi , come 
ffi a’ giumenti, per metafora obe sron si può 
muovere, v. Faf, - 
tare , andar del peri, dicefi di chi giocan- 
s O litigando riefce fenza vincere , nè per. 
dere, o di chi accommodi i fuoi dubbj inte. 
effi cor vantaggio. 
Mpecare , imbrogizare , ingamtar alcuno , ma 
con bel ‘garbo , con dargli cofa cattiva per buo- 
ua , ajutarfi alla meglio con verfipellerie , on- 
. de , trappolerta. ‘ ” 
Mpeccato s rabbuffato , arruffato , intrigato , 
af 00 


ss La varva mpeccecata, e. la chiommera 
9 Scenne ppe ppietto a lo gran tradetore . 
Mpegnare , impegnare , porre sul panto je dar 
Cosa în pegno altrui per steurtà . 
M jorare , peggiorare, da peo, peggio +0 . 
Moennere, imprccare, onde tI a 
Mpifo , impiccato. Facce de mpifo , dicefi d° 
|’ mom di cattivo aspetto, che rnostra aver per 
+ fidò cuore. - 
Mpertofare , ficcar in-un Buco, nascondere. 
Mperrò , però e " 
Mperzd , impercioschè . 
Mpeftarefe , andar in collera. SE, 
Mperorzotare , satrorizzare , porre .im.luoge 
emanente . I 


Mpar 


346 M Pod 
Mperpetolo, sn perpetuo. > 
Mpeftellato, 255550 12 vaga positara, Fal.” 
ss Arrevaje iffo addove mpeftellaza ° 
,» Steva la Sia Armida da Amazzonefia . 
Mpertecata , contradanva noftra antica con 
chi di baftoni 3 chè s’ intrecciano, e 
coftuma anche cantarcifi certa forta. i canze- i 
na, daffi a quefta lo flefo nome: ne abbiam 
varie de’ noftri Poeti del: fecol pafsaro malto 
graziole , men vaghe fono aicune de’ tem. 
pi prefenti fatte ad insitazione di quelle, "e 
di C. Mermile. 


* 








Mpettolejare , familiavizzarsi . Fal. 
. ‘3 E cco na fdammecella grazeiota\ 
, Se nzssca; comme la fapefse nnaate , 
so E fe. nce mpettoleja ccofsì co cchella 
3» Cche ppareauo a bedè Marco; e Ssciorella, 
Mpezzentì , smpoverire . o 
Mipicca , briga, odio, rancore, Faf. . .« 
s Mo cch°è ghiuto a ddetavolo , io. nono 
» c' aggio 
s Cchiù mpicca : ifso morette da valente. 
Mpiccecare , inzrigare, diceli propriamente . 
filo in matalse, che non fi può fciorre + 
a ftento per pafsarii in gomitoli. 
Mpiede per ’» piede, vale arabilmente da serie, 
. stabiliter. 
Mpiedeco, iasoppo impedimento i 
Mpifo , impiccato, e fi trasferilce a dinotar «e 
miserabile, utt .stom da nientt, un bdiebo è 
Mpifo ppe ccanna, ridotto elle strette . 
Mpizza.,, pugna, contesa . Fal. , 
» Puro la mpizza venta |’ aversia a’ 
so Salemano ncanato a la mennetta. e 
J Mpiz- 


SI MPO: 241 
Mpiztare ; facare per la' punta , € talor e 
forza. Ci + SI .. 

Mpizai, e -mpezzarè;, ficcar dinero , talor an- 

che per forza 0 . 
Mpontare , fermare, ostinarsi . Ha mpontato li 
‘piede "n terra, vale, è pià tisolnto; nè si smni. 

ve della. sua opinione. e O 

Mporpàto , grasso, ricfo, Fat: i 
- + Schittà lo Rre de Tripofe poteva, 
+ ‘3y Cche ffea' d' aggente ; e rrobbe afsaie 
‘#3 Mipòrpato ‘<> i. E NO 
Mpoftà , ‘stdr-ritto e Piantar come. di senti- 
nella sno tri qualche sito ,-da modi, vers 
tru il 'Qquale prefo da ‘eftro' non sì facilmert- 
«te fi declina. Ariftofane nelle nabi dite ntytv 
peya , wood. poipev , fontana grande, e can- 
nella picciola. Chi -dubiterà de' derivati quin- 
di latiti. Puta, salaputium, Preputiam ©c. 
e per-affinità doi Futuo, e tra noi il Pot- 
Sa',) Postana Pc. da-ver® , che Steffano di- 
cei, the Greci usuipane de feminis stupri 
-caussà frequentir kd viros commeantibas', 
-veneremque impetu fiiriato appetentibus. 
Mportare , importare, valere . | 

Mpofemato , imbezzimato, dicefi di chi con af- 
fettatura vada ritto, e polito, dalle bianche- 
irie inzuppate nell’ amido , e ftirate pofcia con. 
ferro caldo. o ° 

Mpoftone , fico appena cominciato a maturare, 

erdo , giovane inefperta, ancor troppo gio-. 
vane per faperfi ben regolare pella condotta 
della vita. MPT 

Mpotranuto, impeltrenito. 

Mprefecare, e meglio oggi mprofecare , felicita- 
fe : dettò dal ‘proficò . 

Dix Nap. T.I LU . . Mpre 


"N 


243 _  M PR, Ì 
(prenare , impeagnare. 2 gonfiane-aempioa bat 
mente. Mme fa l’ ammico*, e mme mprena.: 
la vajafla, dicef dpr finto amico, che:1 
tre ci fa bella faccia» ci sradisete VT 
Mprenzipeja , carta d° altare, che sta da 00004 
nu Fuaggeli; » I altimo Vangelo della mafia 
.così detto dalle. dilui prime parole ...Jn, prao- . 4 
.cipio &c. Leggere lo mprenzipeja "n. capa, ci 
.uno , vale cantargli le calende francamente 
parlargli chiaro, în termini farti ,è è scema” M 
‘alcuna riserba . Elle a ‘lo smprenzipejo val . 
sesser fn fine, come. ngl fine della. mella; iogt l 
gefi quel detto Vangelo ; ‘e talora in fsiaerpre, 
- alludendo alle prime parole del ngftio. Sacre . 
Lodice s che come ognun fa ; par comincia 
. dn principio creautt Deus Sc... 
| Mprefonare, imprigionare . - i 
Mpreftare , dare, e prender ad imprestato » 
Mprofecare. Ajutare , prosperare ‘+ -Felecitoge » 
accrescere, fecandare. Viene da Prefesi chi 
mata anche fico. celmaggio . Così) ‘diatfi una 
- fpècie di. fichi , che nuf matura., mà G cos- 
rompe , e genera innumetabili bini . -I 
giardinieri fe ne fervono per fofpenderne ali 
cuni pochi ad ogni albero di chi , 
credono , che .que’ mofchini hanno 1 abik 
.di fargli maturar prefto . ‘Quindi ficcome -i 
profichi giovano ia maturazione ‘de’ fichi -, } 
così la parola, mprafererenti -appiùza «a qua-? 
lunqus cofa che preduca.: vantaggio. è. Chea. 
Ros. att..I. sc. Qua | NE: 
sì Puro, che fia contenta, e confalata; 
» Sta bella faccia «d’oro. mprofecata . « 
Vitg. cant. L- st. -93.. l : 
3; Che l’anne tnoje re.fieno mprofecate ;. 


à 2» Aju- 









i MUC. . o 243° 
‘33 Rijuto, o Ninfa, o Dia, date volinimo# 
Biprofcenare . Volsolar per serra. Viene dal la... 
tiîto p#osteruere 5: onde ‘fi fece improssernare a 
e poi improscipare . Om. ib. VI © 
so Viettece , cà fe voglio fa ‘fta fchena 
3 Mproftenà comm? a ciuccio, pe fl arena.# 
frattare , imbrattare ;. sporcare , fcrivefi pure . 
ehbrattate GG.» 
Brofolejare, e mbrofolejare ;, wtormonar sotto 
voce. PT vu 
fucco, efcremento, ch° efce dal'nafo., da wela, . 
antic, «uxes, come 1’ ucsor per umor : 0'da.. 
mexrip > il maso dont’ eice, quindi snivcche. 
gare, e smocchiare per disprezzare , deride. ‘ 
re, in greco ‘ pontepilen ; avTIUUTUpIEri + MASO. . 
Sespendere 2duntò , scommatibus ledbre . E 
fe Nasus: eran chiamati qui dofle moririt alios + 
srridere "così Nasus atticas era lo Aello , . 
che salsa, subdola, mordats , acerba subsan. © 
Metto. E Naso in ebr. fpelfo € non wal che 
collera , da che chi ftà fdegnato ‘ sbuffa per . 
le narici come un cavallo: da mucco , moccu. * 
so, e pecora MOCCOsa diciam Hi un. ‘uomo 
fporco-, e vile, e cui fcorrendo dal inafo il 
nioccio , non fia attento a pulirfenè : trucco, 
e mmucco, vo/po che arresta . i 
fuceto , mnucido, cadente. © .. 
toechîone. Szibero, inesperto. Dm. lib, DI. 
;»» Comm’ uno, the s' abbia de primina fcitità 
ss Pe cammertà: lo murino, ed è macchia. . 
” ne LÌ ‘ x 
fa, Y. mofeta . . . : ° 
gno , muso, ma È già antiquata una tal + 
Toce , € quali più non. fi’ capifce nè anche 
| La . da 


Di 


te 


f 


- 
. 


Mvitare, mmitare., invitare > 0 commitare s 
chiamar a pranzo . a 
Mulo , notifimo giumento; e basterdo, ‘ande 
mulo canzirro, ingiuria atroce più che. fe di 

cali mulo. coll effe. 

Mummeja , dicefi di perfona d’ Aol figera - figa 100” 
amortacina , da que’ cadaveri imbal 
vengon dall’ Egitto, o da que’ corpi gi dici 

. nell’ arene arabe, ed etie; 

Maunte' pi. di monte .. . beh 

Muojo , moggio , forta di milura. 

Muolo , nota fabbriéa vicino a’ porti, da sales, 
donde in lat. meoles, e molior. 

Muaollo , molle s trattabile, pesetica > ba 
guato . 

Monace, e Muonace ph di monaco, $ monait. 

Muortò , morto, ‘ diceli pur del lume pento, d' 
in uomo abbattuto di animo, o di corpo per 
‘malattia ec. . 

Muorto de la Ternetate, diciam di chi. itupi- 
dito fembri una (tarua di legno , qual fem 
brano molti cadaveri diffeccati, che , hei. 
vano nel moniflero de’Benedettiri detto la. 
mità della Cava. Faf, 

ss Comme a no muorto de la termecati: ; 

», ReNtaîe chillo no poco a fto fermone. , 
yal” talor atserrito s Ra 

» Ognuno tornaje mnerto, cche nce jette. 

Muotzo, e muzzeco, morso, boccone. 

Maurzilio , € morzillo , piccolo boccone , wal me 
che una picciola quantità . 


Muffarola , mwsoliera j ponefi al mufo de ci 


N. 


"a 


a” - . ve Col 


+ € 


MUT 
perchè non mordano,, ed. a” picgioli cagnolin 
per Re romper loro , o ‘tener almen compreffa,.e 
venire fchiaeciato |’ offo del nafo. 

Mufco , spalla, alto del Braccio , che alla: 
. spalla si unisce, Fal. 

»» E ancora H’ uvocchie le tremmolèjava? 

» Co la cuollo a no mico ablannonato. 

Mifcîo , Temo, fiacco, femin. mofcia:, onde. il 
‘ diminutivo mofciolella; appassita. Fal, 

2» Vide accanto a la fico mofcioleélia 

39: » Mpoftune, e ffecocielle, ad'uno ad uno, 

Mafcio , floscio , mezzappassito: 5, lemso: nell” 
operare . 

Mulciomao , , e ottimo: , forta plane & 

ce, e detto i perfona ca: ne 
Tie azioni, € dl castivo: ‘colore ,-come È quel 
detto falume. 

, musico, e caseràto: Fucce de musico 
diciam d’ uomo sbano, tisè che.nonha barbe, .. 
ed è di cattivo colore. ‘ 

Mao, da purew, ed wipverae, che bi diremmo» 
ammossà , è, e sbruffà colo muffe fciu: 
mi, nfora , e “nafo rereccafd; 

Muto ; e muto, molte, e detto di-c8? mon pu 

Tre imbuto , fato ftrumento dla paffar: 
nidi in vali ftretti di ‘gola. — 
Moria, e niutreja. Miso, fitoromia. Olner. 


Ca pare d'effa. tto verace: <’ ° 
pf i a ccale 


Metro , = x proverbio das br 
Fa chubi, cliquisa ) I 


Lu se L. 3 Na. 


1896 NAS 


fi < 
és: 


ibi Aa AE ' 


” 
"au DEI % o 
3° N 


N, una ; ta cevettola UNA. di Ha a 
* Nabeffare., BA cre civ di 
Naccare, forta di; fonaglio: dal > Ebreo naibale, 


o: da. nacha ,, percuotere . 


, Ninastemonia . Prima di tutto» Dal lafino «n- 


x? 


Namida PI 00 BP èT dimi 


o ‘Naftilnzo,. assenziò , "2 sot, 


te omnia con metatefì di lettere. Ciscc. cant. 
IV: St: 10... 
>. Chefla avea noaotemania. no: vaxyotie . LÌ 
Nr , null; sè na cola de nania detto. ta 
ironia, \Val cofa d” importanza, È. RUS 
dae ip arte, canzani: pp 

NE lenza. ‘; pnania LA e ignia DA è. 

, Neg n» segignio d'aegoa a Val "arno 


‘rif CTA è. 








ASP. Voce: che; | 
TA poco proprio * fenfo come damme 
ren è dun È purae! 


calo fat. dint sé "ver o 


peg 





n, A feRia ci 
A £ ana tal. Cecca gi ind: 
Sar er mesetto, che qpati, PRIN e da- 
ta; la "i zi età: 
n per em 


” Ccofsà' pai Sa 


” LI area, C 





Naferchie -, narici ;. in. fing: n 





diafon bene al dica de lo a 
NÉ" dol Pr) "ina Hd RT" 
afo a, Nepfia:a ria pagoda balg 
‘ + a pittadizio: now.slità 405 ferie: -al fentire 
i-medq ditte cosk.irigiutio(e* alla\petri 
A detto. fu rafasé dagli Aureri Giaffici',. 
volgare abeazsoggi.:.Le- &uare: leggi 
".. vogalolarig® «i; vintano trapafas quelta 
aginata: efpretTi one. Mas:fi. avsendan 
p=: ‘pattiotist.ad abolizia;; e.-fe è poffi 
fe :ne-sineelli-ia meinoria»- Povero 


‘- 3. t che:feò sidtttar le sto) nic 


sd Abis Hi Sei born. 
9 A cauzette, e attacc liù,go 
>» Ed-antremafeza:N 
diafo ‘ar Rezzilo*: Nom lolor Napoli. ; si ma. 
tc rouoli anper «io :©'.ftato: cendannato a dic 
quel fervizio.. Ma che Pozzuoli fia ftt 
quefta guifa trattato slagli ftranieri*;. no 
È irta) di Cioehdaft facilmente: imipro 


4 Napoletani han riceu 
‘ E imuliazae tatiaci argicefare un così cai 

e 00m ento: dai rooncittadini.. Vedi 
ticolo’ antecedente Ross die: LIL: 4 


- y° Va.chiavole stò nafo mo # Perzulo 

-Nalla: , spezie di coffada pere‘; + daro 
var pesci e. 

Waftafia ,, nitpd' Abarnasilro SEEN, 

Naftafejd;. na pi Anastazione > 0 


| Nitto ;re usar; sobimn + TR 


Ls JORICO AA 3 di a 
Natorale , Lelsimigidia 1a simile, vesfpi 
detlevooler,. ‘e quid» hei; 
pina dp pt afiey £, 
di L 4° ] 


288 NC, 

Noafarelare , “Drimere inn ser 
anli altro, af. da te. l 
IA gta fra cd ba k 
for reo d'us:picdi ge, 
Pi aprpiinei di Lagdie forchiare:;. nfitcdie sifeoci- 

. - re, ritonare, ifictare;, piantine; cale 

Noeagnarefe ,: > midereggiarsi sì 4, 
onde neagnata , disperata, i, Neu s toh 

. bera, dispette:.: 

Ncanà , master uno presso. lei. # veccarle e 

.Nenn, -Incannire, diceli idel «pelare . avvol. 


Ncanato , «ccinsite; troppo impegna. 
Néantarato y snoppa: brunidso. ,''avvzzo:, 
.. mcanmaeì, abatrare 3 far vedio neglie di qua 
| che cosa”. 
N apearute infra a vo NE 
°° Bicantà,, snvannere, enfo gp> porre 
ali incanto ;, ciut: sud. feto agio per 
‘. Latint , ‘e così: efporm.attz!ventita:, come 
‘ offrirprezzo de compentori. wi pelatamae è . 
affattocchiare, 8! (7-3 VIP ei RINO DI 
NIcantato che guarda seo-schemmin. | 
, afferrare, coghiare .infraganti, prio 
‘der calle mant. >. 
Ncartare.. Iadovinare ;. qualì diagfle render 4% 
carreggiata giufla + Craees Cante XL de; 4. 
a befogna ip pe. Ade ncagrare., PR 
Ncarvoglii, ncravegli e«mmwoglià , esili. 
gere, intbreghiare c belt, phiscr: 
MNcafare . Far cuer gni: can Sorza: aloriaziani, 
incrastare:. E la voce Spagrinola «mpanor » 


# 


N CE 349 

-cele dinotà lo fteffo ; fe non ce prende Pim. 

fieffione del noftro. Dialetto . Val anche 
premere, stringere in Qualche perte, Faf. 
s E °n capo fo cappiello po fe ncafa. 

Neaflò s #rvano, dal lar. incassum. 

°N caffo , in tutte: è echino ’u caflo , è rurso 
pieno , e tanto da non poterci entrar più 
ziente , parlando di qualche ‘vaso, o fimile, 

 Icatagnare' , chiudere , cingert, rinserrere . 
. Fafan. 

‘>> Cî PAlarbè ffabbutte PPafpettajeno, 
- 33 "N. miezo a na valle, ek IR: ncatagia. 

L-. fe A yy JenIO”. 

Noatarattare 2 perder la. vista, sitcare e. 

Ncatarrira, accatarritt. 

Mcataftà ,. stringer uno ,. è cop in faccia e 
qualebe Paste” 

Ncavozare ;.e ncarzare., incalzare , cresce. ,. 
_sener diervo per rapgrugnere alano. Ncavò. 
‘zano ‘le ddoglie, ditefi di donna partoriente, 
e di chi semapreppili si altera 0 grida 
‘ Fafano : 
| DR, picauzà no tradétore:.. 

E” vocè ofcena, e dififina. L 
Ni il' Falano nietafottcatnente” pè? . dinotare’ 

un Piacere ,, chi tapiffe .. Fassi. Cons X.- 
st P) 6: . Ì 

di 53° vd ° Edel aucieite: | 

9: Ntazzocchia te: nre. vaje: per l'Artionia. e 

‘Ne, ci, 4 noi. 

Ncenzenre , incensare, editare è, 

bro , forte adirsto, insmitvità ,. e così 

. detto dal "fortor delle cipolle. , che dà al na 
Soy, massinò; superbotto’, Va ng@rzapellutò; e 
- Lo 65 1 °* 0 nare 


. 


° Nchiaccate y imbiaccare; sparcare e e o di o. 
‘ Nchiacco',. niacchi a di loto. I 


250 N CH 
searzapillato ’ nzorfate , ntol « Dipepa 
rolato, ‘ngirrejato»,. Faf.. 

È — ppafftia: co’ no f| pami ncepollura . 

.Ncher, e” n: che-, subito: c 

Ncherebizzarele-,, merzersa salle borie:, od elpe- 
rigse: >» ONAdE:- 

“Nocherebizzata da Boriosk. x altitro; x ostinata. hel 
suo» parere: Sdegnato .- . .3.... 





ds ST 
234 


Nchianare, ,. saltre: finche si -«l' pignò 
Nchiaftro. > evupiastra. ., Faf.. sine: 
” Priefto: ka nchiafto: a U”ugghie a ttutte 


cioè: infinerchi dicelî talori: per. rimedio» 
iontile:, come; /o smebî asso. de. lo ) Calavrese 
famofo. per 1” inattività , è quindi ‘patito È in: 
prov. 
Nebilri giir, impegilara s 
Nehuatrare:.. Gela "E: Viene da chiaro. . che 
dinpta:, igccio:. edi Chiatro. Ovs: Lib. VIL 
s, Non € lira, fratiè, che ine. firapazza, 
y E mme,fa- fia achiatrato. 2.N9. pontone.® 
3 Val-anehe, rappigli are s Caf. ulare: ) Faf. 
- 45, Puro» allecca Io: fango:, ch” ha: nchjiatrato 
» Dituorne: a lo muffo, ela voga; fpreftonna. 
Nobi bremmare s. V.. nfiamare' , iimbastizg dicefi 
del cucir: È lunghi:;pu aa i E nh o pezze di 


qualche abiro. una. le cu 
i poî vere vengao agire s € Leo fase . 
a 


vo Nebiafumaie Festata, cpengne È meglio pof- 


Siliedani, e nchimmmate: , ivabescità | p. Feb 
+ 3Qppafo x sabbrrgiata. ny 


NT CHI ‘8$r 

-Abb-ehigta Susie seiiirnine dl ; ferdreti. pue 
' mchietta:. Fal. 
cu a Coi li cavalle arciere aofita °à chietta .- 
$ chino x ha. ‘chino ;,. appreno' y- ‘profondamente e- 

€ +- Lo. 

‘’Nolliotola:, , A a emer propria bevanda .- 
—Nichiosolajare s° intrnttentbrsi dondolare s' oprar 

-. lentamente ;; Paf.- ": . 

. Pe cchefto chiù nor ce. nchiorelejammo; 
("€ 4 Nagtan' fohianata ‘9° has da commenzare »- 
Baliivare: , sutbiodare + : | 
-Mchire,, emplere. è 


Miciafinpecare?, inciampare ” diceli propriamente 


de” .Cavalli.- 

Mciarzare: . Merita: quett; pafolà;, la di'cuì eti= 
c rinttolbgia:: nec dichiara; molte: altre» , ua ’più 
‘> lago: difcofft.-: Da vempo antichiffime , ed 
immemorabile: eranfi: Lar uomini: av vedati ’ 

«* Che”cotr cettié fifchi ‘;;, -e: con’ certe: cantilene' 

»- facevanfi'veniret i felpr. ‘Pu facile. a) difcopri- 

5 tori di queto. fRnbmeno- fifico» impofturare il: 

- valgo "34 ei dargli a credere: che: la. virtù. von- 

Re: nelle parole; chè fi profferivano”, e fi. 

-  gatitavaliot;> ma: ilivero & che afcuneo fpècie. 

, «dt ferpì avidè:d’ ifgojare: uccelli”.,. corrono , 

: - allorcit inetfetriont #1 carito. Quindi: fe Puo» 


mo contràffi: uri certa fuoné”,. che: all’ udito - 


:«ele?” forpi:-fembri< quello» della. lor: defiderata 
", vi cérrbno: ingannati: E perchè è-lor 
: Itinto,, sllèrebà ferlo-vieini alPisccelto ; Mari. 
. Orte. iftagidità,. ‘emorii,- per, così laftiarlo 

- Toliziato: «Bicufantentie iiteriio- ‘a ldrge;; ed: 

entrati déntrà la? milidea: dai poter effeie* Figo. 

‘ jatks: perdid: fit ‘chietdara:quell*ingantievole 

GaAto ‘0 piùttofto fallo; ee Tuomo fa, pia 


= 


l "na . IN Conde s* 

‘Non fon- "pece le le Lovin magiche he * la 

. fonza dell tiro, --e- dell” avidità Tu ; grande 

incasitefimo» delle. heRie , a telli uome. .: Ko 

fomaco è il Gra padre delle. chiamate-viytù 

degli ‘animali ; ala: fedeltà -inp? cant-3.. fa. -la 
mapfuetudine ne’ gatti 5. fa 1’ intelliggaza nelle 

i fcimie ; ea la la. docilità. ne” falconi : in. 

fa gr 

Da quella. mapiera di chiamare dhe, fe per via 
di canto fono venute. le parole ; INCORLATE, Î% 
centesimo. E perchè talona. ie di ferpà , 
com’ è P'afpide, nem. fi: lafcia ]nganzare, nen 
efsendo avido di uccelli ,, perc feè dette 

. efser forda al; incanta. 

Fou. cofa naturale, ed uniforme ali? iGinto.meftro 
ajutar le cantilene colla mifuta de’ verfi ; ed 
ecco in campo i carmi, ggiacohà. carmen. pref- 
fo i Latini dinotò pon folamente una certa 
mifwra. di parole ,. ma anche la mufica + che 

, wifi accompagnava. Crefcendo l’ impoftwra 
fn attribuito. ai carmi M. pg Bri non fole 
attirer le. ferpi s- ma quelo ani nce, di inracac 
le ombre de” motti ,. Sole , tefiggr 

. ha Luna, di chiamare @ rien i nembi, 
e le tempefle.; > infonuna tutto. quel potere, 

| che l’impoftura magica fi ha grrogato.. 

Ra: prima delle lingue moderne ,.che dalla vece 

. Carmen de? Romani traefae. parola pet dino- 

+ tate Ancontetimo. ; è Qata-la Francele, che 

, ne formò le voce "Chesme pafa per fignificare 

appunto 1 incantefimo suagicni, sna pei palo 
ita ad: efprimere quel pero» p erande se terri» 
‘ dle, incanteimo x Ghe_ fanno: le ,danne agli uo- 
canini. co’ dora. Mazik sa alletfamenti, » incane 
tte 


ei 


dc ‘ 

».siniimenartoviltia:, ‘perch È "la feipe, che ti. 
ra il ciurmatore, 

Za fama. -dotritristivie de Frahcefi ‘Fette 2° 

* Napoletani quefta vocè :" onde ‘effi’ he fecero. 

i vertipristrainiare”, -<6d il riame fuftantivo 

13 RAI ahei i rotarbrio primifivamente Pi 

: Bntantieimoi Belle ferpi: tia pof ‘trasferite a 

Ri 5° Pigi mega aero “ibcanfimo ; ‘e_ princi. 

palmente quella impoftuta ‘di -crederfi' invul- 

| «rinerabile nda haor@> elena; ‘elica colpi di 


Tuoi i i. 
Potrebbe. efsere che pon da” Francefi, ma 
free de Ta Ba: venuta ‘la vote 


atta pri sthezzo vi fia 
HF mogrionio pr»: itino-baittiafa in0ermibare: 
poichè in un’ Orditilne®- di Carlo: VIT, " 
1190: -€ Pabt LES. #itiNI atei 2.) fr trova 
rea. EavinPedeor:.. Più: fitard ‘pare che: 
ce asnre: vdcl se ibrimaro, ed: inciarmato. 
sare Serio. venite le Foltanè' eiormare; e ciu 
 mtature:.'Quelta. nette (ua! orisine dinotò: 
cintcraitatte ide” Sem è palchi Ta face deli 
- da Fikofbfa clptee: Heopettoi 1 inganno , palsà 
sei efprintere un: divieti tn Fmplistore, & 
ciegiio:; matc@heg... 
Nrienso,. fiano, incerto x si vi tiuofo fummo. 
. mdudegione: dè: :melestzo: - thmenorte, “far co 
se Inutili .. 
Nciricciare:, abbeltizsi , ortarsi , dice pro» 
priamente della tefta delle’ donne... e” 
Neoccià., acatoni  ‘astinan, > i al 
lare , ostinarsi da nimoti » PA quer | 
. me .quelles;v.cito» sefiRoriò od trro & “riad: 
‘aquiloni; edabzenpoo;. » ‘N 


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qtoltit vi creste siconfiate ;ut@temzto. 
-Ncozz1* diciam. de’ pamii,: pali paleld mal 
2 dayvatk: p (tran>5itenere;: gear» dellaniiminra 
wo drasferifcefi. gdi raianti dol 
è Molto Ln BFattataio i licia Folir. 113 CA 
3° Auza ’n capora li. Ate valestane: 
sr, La brana: faatg:dtan la puma: “ 
fran ine oattear ars per dastansente è 
remi enare , 3ncotpare .- ‘daiatt. 11 


elcemien tadifisi ehe | a “na 


Mer cemierigy, sedi parve. él farmenta al 
o. N refpage: VA Arsappase 1) - nrrmrtina , 0 Parra 
Neriecare . Quiiggrai dispettatamente pew fer 
cosa, pren ersi collatego we bbibersg wcsato 


re. 
lea Noi. 















«02. ° . v 


» n 
s* 


yN-=C- U” 1245" 
m3:inchimare; far TIVENCARA” perdere. 


R I Nicriino » +. Maniesa' di: giurare -Spagoyala ;’.che- 


‘per non proffèrire; 14 facra voce Cristo . dico» 
ro' crispa; Vote me: a, crispe-. Da effi è .paf- 
fatara noi". ed: invece di ufarli per impreca 
‘ ziane”,. ferve», unicamente; a dar. emergia alla - 
, frafer,. come. PE ‘per Cristo, pes Dio, Sherato » 
ec. der Tolcani. bn: crispo fi praude anche nel - 


:fenfor del! salzena de. latini i-Tsorh: ., 


1 VÌ ca:pegliato. ognuno: ha: mo vaiano 
e Senza: tie crefpa» ncrifpo” a' la crifpane .-R 
Ncroccato”,. uncinato:,, aggrimprnato , presa per 
la'gol eon..uncini,. e ricamente pcroc»- | 
cato pe. ccanna: diciam: un: pover: domo 
a: disdebità, e fimili anguflie: Fafi.. 
n SG pazzane: ncrogcate: ds; bellizza: . 
o” sy. DE File fciorte ‘= Cpmme: dar: rerpert:. 
‘ crofezone »..e' ncrofione » im eonslutibne #’ 
iran can e la ri “ 
croitàre Ripe: safe 3 adoprafi im fen: 
fo' d’ inprattinare: 3 * che dieebi.. di; palche: bi-- 
vandà:,- come farebbe piccioni ‘arrofitai ,- foga: 
telli: di- porca e, d° IRSONGCara: Cl torta 
mente qualthe. muraglia. Consi ven 
Nesoli o; ai ossa. 
n de, e-luago: «pio*; ; - famofo» 
Nor zio: elet; "impatti, e d Linfécmia casì ‘detto for. 
fe dall'effetto‘, da' che’ ben: pochi' di manti 
ce- ne: vanno: ,. Rioman viyir.alle cafe loro‘. 
Mapnare 2° | I?'Ingprabe le... val mendar alle 
edal: de matti x anzi che. ell Iafermeria . 
N eta, € .nnereto, sndietrar. |... 
Nepera= n pi dadira. ‘quindi: idea Apr 
dreana >. nome: perchè: uni: tesipe: di famofa 
‘ Imegetsioy, . GUR pers allufinna seteo. di petfona 


266 N-E'V vc. ” ‘i. 
--del'fieftiete’. -E° celebte ffà. not îl fatto di 
«quel Frate; che regald: ad unt denna credi. 
la ,. e di buona mortale il facchetto di S.Fran. 
- celo, dentro det quale ff trovò una cartoli- 
-. ma collo feritto, Andrejana mia Ndrejana , 
... quansò tere giovené , facive la' pottane , me 
» be si bectBia faje la roffejana ; e. pate P_ 
‘ii. altx-tredesizà ;. è viva fede di quella fempli-' 
ce, e buona ‘donna ie fe con quel nobile amu-- 
‘ro operar de” portenti , ficchè’ a di venne 
* . @ggetto di occupazione: e cara d'’un Cardi 
nale, e. della di lui Curia. UT 
Bieceflatejo , ‘necessario; e fogna. * © 
Reglin, e neefiola, nebbia. I 
‘ Neminico: pagato, detto &fervi pel Ior-fempte 
ingrato: car&ttere . Aîe imemmice, e dduorme, 
- dente noftto comune: preffo dif fatto d un 
= ZaleFra Gistomo, il quale dopo alcuni gior 
ni trovato: dormendo un cane ‘, che lo aveva 
c:morficato., tontal detto: 1 uccife . 
Neputemo, mio mipotei <* O 
Meicia me, mere met me infelice * 
MDelpola.; nero frutto selvaggio , monnare ne- 
fpole, perder feinpo. Co fo tiempo, e co la 
paglia s'ammaturano le piféfpole ‘, prov. per - 
c dinbtar. checa:ratro col'tempo sò arrrva. Nie- 
- fpola annodecufo ,.dissepore, disguitò., ama- 
| PORZI! I] i 
Netta de-colbtà, bula, Fif. . 
Nave, nevajo, conserva di neve, prov. frid- 
i. da celil de nevéra; derto di Chi n0n Ha gra- 
zia mel parlare”, oche non sinté amore . 
Neyerzale , e:rineverzale "snrversale, da None 
s_verto, anfversa ST 
Nido, Eveesidiv meg meleltià. Woct? reffata 
sb & 


N 


ì . +2-Blot Hallo lidi che tt 


Mello. Ciuce. Cant. IX. st. so. ! 
2 PO pe mon carl nfado fe no jettt» * 
| Bifinae 2, ifiamonmit., sembianza.,, | 
Di fafciare:, sinfesciare , bendete « Ù CAEN 
xi fafciolla, in fasce nt. 
ftocme*.: penasenra., 
» E -ppe 1° uocchie.a lotce ® nfeccife. 
Nfenocchiare', Zevtare ; sogatirdie.. LA deriva- 
“zione di quefta voce è flare graziofamente 
tata:: “Autos de. Ae bal lazcsndilete de 
a lengua Napoletane . Nea 


. Nierta , regalo , € propriemense quello del ca 
las g "bloom di nd; inf 


2. glitter . 
Nettare. Coeusar infezione R $i trasferifce = dì. 
innrare il dee fastidio | © selasio grande. 
o Non” Att. “HI Se. 7 din 
5 vs n te minpe, o ed € 
d. ‘2% A bi. fofgise mieje ia ih 1. PE 
11° 49 Cie rifettarala ua nave de pezziente ' 
A Calma, a ad lo: Saffo ; Fa (Lie 
Néecarolo. insitmzezi , ce reds?” 
Mflantra »ffacie di cviona: , 0 nofarto: è: cafta. 
scipae infilate .in un .capo di filo; o (pago , ta 
anche di fichi fecchi ;, chè più propria- 
mente. diù sn fsatrejuda che’ sta .tempo i giua- 
tchi nfavanti :c.itai, | luvofii cc. ‘per i «etimolo» 
ke: fembri\antusalmonte: ‘caftante da 
fi tratta. di conv- 
ari pia cofe agli pui e fit de’ primi 
.. Setapi 4 Hosan:Is sioni farà Mirano cii dedurfi 
. Sx RM) ed. «np è cioè ciocchè P uomo ai 


n FR 
Si gem, e nf ‘n gone; fo Ve pine 
fin all ultigo». ...i 
Nfocato., riscaldato, : abbruciato è. 
"IN. foce , all'imboccatura ,. ra: asporire “ti focà, 
val morire «fegato deb pars 3. she: rei di 
' MASCICO,- sal Us 
Nfonnere. Bagnare.. ‘Dal iaia infenderetr 
, Pres: Fi 166 45 - 0 ct.. 
DE a 14 coda Sesvo: nfongere'. Lai SA 
Ni af ge qu 
‘ al sn‘ 0 
° Nforra, pia d” abito è. fa luogi : 
-Fifartare j. val date. 09 19: 
Nfolcà ,s € ntrafo(c, oscurarsi , far nei, sb. 
acta ;. usi, isolestti 3 geoifondarii ° 
"Nftacetà , infradiccare ” sparsene Sempre + ” 
nai 40 Secaar Glenne-» * 
Niragnal sorsi Faglione; da fran Iesdesir, pas i in 
tenderfi. pus del che rin piantatore » 
Nfrotecare. Lo die 
ffa, vere ) x femore. pri 
ti fe N mul leg e: dinetan' è CI tuta c 
e? (NO) Ml 1 eghaidogi i ei equafiv rette L 
role in bocca fu di ciò, che: debba pote 
di di chi' paslafil :nén, fesendò: il fo: cuore ,. 
-“ maimelfo ir fu de' altri ;' fe disebbe 4° Senato 
. rfrecetato 1°: E° :chiapo,, :che. viene: dal lattino. 
safarcite: Tierb. Qendi FHI:: : 
- 1‘, by Nffocataterhe -tuje:da: Joce" fufo: - 
aci Le langle. pd lo fià ;: ch'io canotto; ® 
e. Wal: anchesracondan: su/unò ; 
-Mitocerer; :$=! afschrer; «pur demi, . fiecoe ° 
ai srt .e; Gio sa: 
NE do Se. coma; iaa sel zio vorcificice. 
«Ma Wat è 3° e ada 1 ° Nilo: 


N 5G:A ni 
a rcagiagna. cotta al forna , ‘azione 
Infornare, combattimento .. Faf. 
si -A la primma afornata np° è fpeduto . 
Nfrontare + ARCQIATAVE: ». indevimare. $ srovare Da 
colpir'ak.segno.. .. 
alNfroata, 14 LALA 3 infroata dé “zuco: yruna le» 
pata di aa rispatniiey MD alta Saga 9: 
s Ò) vipreg dine E 
inci e nirocecare vr jites npré. : di pa: ag 
gio, e di. “SOPpiacta è $ cr frocecà lo lati- 
no, diceli di chi ajuti a. tteslatar, in latiyo- 
- quel che da Pitenrrà è si dé agli scolari per 
Lo , Ssereizio chat Ling un metaforicamente: 
di gi: s;Ipformi pole i qualche. 604 «. 
vb dina taglio A frafcio ,,gir, prespe- 


‘ 


; ch! uanie: » TIA 
"Nfumnmare a livgiay t; 
"N farino, 4/ fondo $ *n' furninò de mare: na dit. - 


rh sqm pa fr dettpraffatto.. 
DE, ABNGO: Br snai .. Corr Mice.. 
ì . aL ONE fi * ‘e. dba IG e . 
e sari detevette pecché, le. prevale 
‘eten, @ & mare. nce, ita paia 
ly E Fo Maffgne. 


3 Ch” era tr 


- 


hola:,, id, seucere i. | .. , 
ga ammo gi dal lats gaudeamus”, 3. fare, ‘o- 
dare: no” ogrademmo far 0 dan un. convito, 
n alle COMUNE. x 


££ 






ve p 


Pprimbi Lsdii ta 'faldo };- come ‘i gatti .- 
ht nggtiotina: vale. »- andare: in amare; va 

SITL al n HE x 
N Li Ca Bg TI a 


>, A lid mocelie. la Areftotele: » €. Pratofie n ” 


pe x € ‘ortecito. ”. adiràto a, Vi n206=- 


LI 


sofa gane- 


ate :NGO 
° vagano di quà, o di Fa. Cort, Ros. att. 


)» te Matfe' fè penfaffe , 
Ch'a la fortaca de’ bello pierto 
» ,» Ancora ne’ è lo mantéce vitale, 
» Non ghiarria ngattimma pe chell’autra:® 
‘Nghiavarejure, scontorcere, da Jatara,, fattue- 
chiaja , che fi crede malignar , ed inortidis 
le genti. Faf. ‘ 
», E cchella brutta faccia nghianareja . - 
Nghiffare , ingessaro. 
‘ Ngignare , adoprer la prima volta qualche 
cosa, porsi'un abito nuovo, da yeanen , cd 
| syunmiterri che certamente dall’ Ebreo 554- 
° nacb,-initievit, ‘dedicavit, che Fefto ftrive 
delicavie , arcaicemente. Vab pure comis- 
ciare , ed è noto il latino encaniare ° On 


? dib. IL 
» Quarno fa compagnia vedde venire — 
‘> Lena, che de bellezza * lo fiarinardo; 
» Li viecchie fe ncegnajenp n refentire > 
<<. » Vide, fratiello; che piezzo de lardo ! 
Ngohgole, fare ngongole 9! "3 
fave ancor dentro de” ghsci.. ° 
Ngordizeja, ingordigia, © 
, Ngerfeare, ngorfejare, € più propriamente ngor- 
“ fire; pian sare, divorare, inghiortire., mid 
> com avidità, 
- Ngurfire , © Nagette » ‘Divorare , mangiate 
CAvidamente ” parola , che viene dal La- 
. rino ingurgitare, che dinota lo fteffo. 4/ 
| Corsbse Micc. ‘Past.’ cant. PI. st. 28. pate - 
ta - Janda, delle delizie dî Pofilipo ; dice 


#4, Dove vanno a liara le barcato 
" Co mufece, e ca buono da egorira. . 


N 


N.C LL abi 
Nigrifarelo s'erger la testa mimacetosa. ‘ | 
di oo) > passar acque cppiò QuItò vestito‘, 
ordare , insanguifare , 
4) Ch° ogne momento mille anne le pare 
» De.lo fango: morifto fe nguatciare . 
Nguadeare ) nguareiare , e ngaudejare , sposare, 
impalener da qavprapa, Varitia 5 sy 
palio. 0 o er di, gaudeo, . 
Neuaggiare » Scommettere .. E° vece. reflata. dal.’ 
rancefe , che. disota-io Reffo .* Lo Serut- 
tendio cantando tè glorie della foglia cappuc- 
cia , allosa -cibo Mino de'.N Napoletani gl 
‘ nella canzone ,’ pes titolo li Spanfie 
de la foglia , dice (Tiork e cerd. VIH.) 
mangiare fe ne ha torta, ° 
i” ,0 6. ‘mangia gia Hi a lì compe. Aulife 
1 è ca chi wd.ciente, dle 
‘”» nl non fe nee mangia auto, fi ho foglia 


N - pien di quaî.. 


guammalcione sin guarnigione y in agtiblate» 
ra, vestito di surto pento s molte galante 
mente - 
-Nguetta , reeza, maniera , Fal 7 
» Chi a nnmlle-luace po ppefcà la ciofa 
1» Meglio de là nfrazanta gnetta, e rtante. 
Niballo , Annibale m. p. | 
‘Nicromanto , e nigromante, ‘stregone, dei ee 
xpar, de’ neorti , e farris , inpentatore , cioè 
chi per fortilegi fa compasit Aigsifige fpettri, |» 
fe pur ciò mai fortilce , preffiette' fcoverte 
di .tefori, e fimili impofture. Perchè tal gen- 
te alla filofofica fuol. andar .cen ampio man. 
.tello, e per lo più negro, afiettando gravità, 
nom È masento ghi: ha tratta: l'esitnologia.. da 
ta 


abi Ni TN 
tal abbigliamemo., eu ha riofirare effe detta: 
fevota del gran Aveo. — i 

Nieo, e neo, macchia fat-corgo.;: ed ‘impla- 
ftrolino ufato: dalle ‘Dunne per vezzo fai vifo. 

Niervo,, nerbo, -v0s8 dura #0 manbro: - virile : 
0 bovino. ” 

Niglio, mibbio, noteuco di rapina; | P detto 
d’ uom rapace. ° - 

-Nigozio , e negorejà , în fenfo-veno ; A 
volo da Pianta sonni, “»d. dI di vst oe 
cIZIO 3° “ed ns0. + 

Nigro.) niro, e sticro.' Bra ;: sirene Faf. 

O nigiro chilo cthe: ron’ bar nta” NMocckt, 

5 » Cx non.dà. tiempo: è Mike le: oe 
‘(L'etimologia di Sere wocet Uareede?fì nella 
bellezzetuddeno F:-M6: Fo ficviàmente 
‘da nerpes io: Musto, perché” falli: nero ). In 
*traslato dinota: affi; amucreggiato:,' elfen- 
do il nero fegno di omo e <otfegmetinma” 

te di afflirione, Com-'Nos, #K: ro it La 

3) Oimmè ! for rmigto: core - 

.. +, Me fa comme. la pece. # 

‘Ninno . ‘Bambine. E voveSpagruola-; ma’ in- 
quella lingua: febbene fi" ferita: von due » , fi 

‘onuncia pere sign: “Nel femminiho: noi 
iciamo nenna . ‘Se ne «fagno i diminativi 
nemnillo ; evnenneta:, "01. ‘#, PER "el 

7 sia fatina de qui pappagallo: 

‘39 SII BliRtO U Da ppaga ò5 

Rosie de di P guaguina? H% 

‘Nine > ragazzerto , da ms, ich'Efichio tràdute 

vos , filius, che colt? etfantico , fonma bel- 
sla,e (pecchiata. la noftra‘qote ; Chi voleffe 
strati lai rebteo sin, donda verme , Aalttinen- 
te 


<a. 


o N w -26$c 
te ded, Aloxzdberss. Lac, Ba “mogntie tive dalle» 
balie fi canta per conciliar ib-fonno:a? ragaz- 
si, fo nom:faptei oppetali . Talora . perdi. 
laggio chiaimiam. alcuno: Neale, : ed jn tel 
cafo non difpiaccia. derivarfene 4* priniologia 
da vemas'a.tros,. stonato 1 Pazuo:; -goRcaA* 
“408 ‘SIR4 Jenn03, ‘ai discozse. seqgne ‘si rig. 
gazzo, dall’ Ebreo meal , stulte agere s'osse 


sta liam; asuleaserre SB a gio n 
Nifciuno, € nefciuno ROCHA SRI SEEENEIDE: DE 
Nuacetì, inacidire. sita 


Naacquamiento., eibuagianzatò. >». SECO 
Nusizato:, ifnaligato . 3... ..; À 
Nnaminecarf. Logersi sa concoubiruzo «con Home 
na .. Viene da suamicersi , cioè -tener-1’ ami. — 
ca. maniere onefta- di nominar Ja-concubinm- 
Mezz. Cann. parm. 4: ì 
sy Isfinre fa. migliete a P abbennona 
39 È flare :dingae fie mpo ‘nitarintéato 
:, Che te ne pare ; dimm) è e6fà bora ? di. 

Nnammollì, dicefi de’ panni | fporchi ., sal quali 

i pongonfi i acqua prima. <h- .gallérvi opra. 

| il bucato, no aglio 
dal- ranno fian penetrati, serre $ 7, gui - 
Naamrnollare: ; ‘Laprtato' de. bifticcio 
rintendiam per senziiondeo . 

Naimmorbare): ammerbdre per Ha. ue tras 
latamente em piero und “n Vugo di di qualchè. .09ì8, 
come: tie chi bro: nnarftmorbaje 
tutto lo pajefe, ‘sottrae bisi sante -copie s_ 

si vedeva -ini mah :idé rutti. RAD 

Nuante Dante, > grime di tutti: Faf. VA 

.E:!dde fierno tete-lPAbbetante  -- 
» Ccà. foglio. eca ‘tte > Pprotont © “prvate 

4; rinante .* e R : 
Nap. 


6g - 

Nuapprereabele ; . Sirena n 
ecpedence. valore... ò pla iii ni , 

Nuarvolà , € niarval se 
si , farsi alta, imoperbierio pagarli, 
zar la qgessa atsrpitandonte, it» PSA ori 

*Nn altemoce di salite. ipa baleno 4 cdi. 
nnitto afatto a “de paloleunede osta cyuie 
hiocca . \u° wii. s' Pe i 

Nnaomto , indorsto, dich pa. anornso. yo 
quefto wal anche .emerato.. dt Baia 1 

Noavozare , snalzare . 2 Set vi bel 31) 

Nuebbetato , e vdebitata s: sdebitanio» "+2 

° Noegeftione, indigestione , da piegato onda 

— indigesia, che ion ha digeriso... Ai 
| L'epectot e. pnilio, SA Au 2 lea Liz. > pa 
ellisto nganeta:; ri» delaspe-an gemenr., 
n corpo del delitto), Falux |. . > ‘an 





gene ani ef ‘ftt: shintasaae : 
n. n. Libano: nelle ‘Aggaeto: segrast Ì 
Noe o n° AUANO è rastesto , subito ini an. ba 
IT, da. si 
Nnefcreto: 1e ndelcretà,: indinencto si cast lena x 
"Nn effere, e nneflare, «#2 presta ,_ en fadei.. 
N: ’an pg PUISpO n d | 
(parte ,- e 4 #0 sparssi;- LE 
Noe ece Actiigrià 4a 0460%1,3 <a: pengr 
. . dtelso fenlo .. Cere. Adieu Posse date FL. 





Sh. glo MEA “%. MRO CALI 
% Quanno profe, lesiva 
‘3° De maraveglia nnefisiece, eta juro .. disci 


Nnico &c. porta de isico | intersezione — sale | 
poffar il sendo | | | 
Naiellza. Lo fteffo che GaeGra . Vedi squfta 
‘ VOCE. Gerf. «Rose y@tte, I. 90 7 i 
sa E comine cacciottelia vace sia | 
 Neia 


Ii 





fatto’ di cirni ner. 
vole coni ventri , "ed altri ‘interiori ‘@titati La z 
canditi con Re; finocchi bip 
brc diitto ingrediente. ifione: 
‘I +» “Ainoglia iezzo del 
je comme na: s Yesrò 
“sbiarito monito. vsmactato < trote tibi YL* 
s Ca: Itapotteca, dàdd atfra' torzi., e ai . 
vi nf La neîa fa, così dette : 
>‘ la ffetenzia ze rifra fieritino, è n 
* ‘n L’affaffino, e lo Miedèco “evide è 30 
5» Ciélto primo ‘t° acide e po te tI 
> Chia primo te ipoglia; © po T'accide 
” , Pe: se rnette a- tergo Capovacca:; 
- n Fn i foglia, @' verde la cacca. '# 
b- tre H fronte i detto vosì ‘meta. 
te ; ‘perchè. siel (epiratfi' lobi Sarito 
| ; delli Cesce , ‘foccatiiò  frente, fi pro- 
"16,57 Li parole In nomine Phetts : ‘Om 






. 










Li Ea diema bere a lo nommene derto 
ta, mini mari , € talora tro pa 


, Gi Geo ine quarche nnommenata © 
yer alla | 


fa l ì 
N pl bo-tiempo a ffà lo percpplo 
| Mundi» ig ie aralàP; -Faifaltinr: Omer, 
i 


-9:4; Sicigna ‘a clofolefà, che meorchia Ecleba 
s9 Che te sie da vocca, pje ano 
Naoccare , sing s da: eps è apperenrer ad 
A 1Dizx.-Nap. T. pe- 
| o 


ed 









se. e” Lb 

peso e chi è ini tile fiato > duel » pianeta: 
inghiotte. e mu 

Noor sarei | indulgenza. ” 

Nuo , sndulsare da novrdo, imdaliin è 

Nnofsato , indurito come esso. - > «> he. 

si nofsatura, Patate n & pan * 
nuccia, Aunuccia PPRZICRET 

Nnuftrejufo, industriaso., Roig ii 

i mente, £ ran ladro. * porgucriante. 

OI, ,sadotto > »< PISTA 
nozzare v. annezzare, € "Ognzaane, 

Nocella , noccimelo., frutto noto» - Sito s® 
o noce de cuollo.,. val muca di selle , talor 
acre mprecazione e perchè vi fo! ottontendene, 
(bi si rompa . e perchè?! collo , o fia collot- 
delta co li animali fia noi fi cofluma fifi al 

a colla mineftra , .peiciò in gergo 

© per dire moce de. castle € co li vriaccale . Val 
anche carne cattiva , come è «quella della 
nuca tutt’ olsa, Faf. Noce de Benevianto , 
, famolo luogo .d' unione di SQreghe ; e.maghi 
.c0° Diavoli. per tenar. loggia. di follazzi promi- 
feui finto ne fecoli barbari. Il medico: Pirtro 

| Piperno ha fcritto un’Opera de Nuce'Bexemes 
«sana , © "l famofo Abate Zunica ne dille 
tun ampia difsertazione . . Quanto. fala fetali 
"della fantafia preoccupata Ha falle ee 0 pro 

giudizi! t Fal. . 

, «> Comm a la Noce. ccà, de Vanoni 
35 Veneno li Diafcance, «Gh 
s, Ca.cchefte iL cqello a,Quatte , ria 
.  % fpaviento NA di 
» È (echi da ferpe; e zzimmaro cong 
Soleto, molo. |. 
Nollizeto ngn Jesito ;, Al agire A 


TA x sì . à » NGR: ! 


È NOY sip: 
ros anna Mese dis cancana 4 aber. cansasi. 
e gosvici pex sudermentare di ragazzi 
sf 
” n lo valoîe LI° ha..compme. na pezza, . 
ln Si.co-la majefta nen fa.la nonna, ...i 
cioè nen dorme.. 

Nonnatura, fezo maodsriteso , el. conformato si 
Non-prefutto . E° corruzione artatamiente ‘fatta 
per derifiene dalle voci. lasine man plus ultray 
e dinota lo fleffo, che in Latino; e - Hof. 

Vers. 21. .:, 
ss: De .na congmedia, nova: lo: ‘prime iva 
n cola de; fpanto, e a menepre/mite bella.4 


Ma Aoliffe no flimmaie lo non. prefuto, 
| E ecercaje te vederenne lo trutto . 
Nonziella, caazona. popolare ne’ tempi del Fa. 
» fano, celebre più della noftra Nice., © fn 
de’ de’ CENERI, 5 Fonde cantò - del Campo - 


o dorme comme. a 0 (cannato; 
» Nè ffieate autro cantà , cche Nnonziella, 
Nora, , nuora , Eleonora, Diamere s. in dimin 
. Nerella, e "Norina. 
Notrecare, uudrire, alimentare, onde 
l Notrecamiento , ‘alimento > cu | 
ia, nutstre , balia... .. do 
evolufo, mebbioso ,, da nuvola; nube; 
, Novem: re, 
it: ta “uguale, a socenda Fabi” 
l’aste.no le va ’n- pata. . 
°N pierdeto, 3 perdenza 3 INVANO ten? ale 
cun pro 
*N piemo, 4 ;perpendicelo giusto calcato SA è 
"N pizzo, iw punte, nell’estremità. 
' Ma N. 


ve » + ° ' mi. 


NSOgui 


o. - 
"N poppa element, con wosbO: tà 
- dala metafora dalle navi; st quando n | 
poppa dolce vento , fan profpero di 


SN preatige;o” ve vi msprenuipefo sic: fi | 
Niaccare ; SOIABLAre 3 fece xu1000 fe 
ATO è “Guk 2% 

Nfagnare , nolassare quindi «o i is Si: 
Nfagnìa, "abbasso . ) 2° riale 
Mfermenenà: , esaminine si. a 

° 3N fenetaie, wa tempo (cri tamente, în 

ia Me i inte al pci ; 
sono de' sè rsepioe» . 
“nello tere un istetj@ione , il defiderio d 
qlier liberi da cola nocevole , od otride , | 





4, Ma lo teranno Rié, vietchio corseto, , 
Nzanetate etate, parce vet vetro feruto , 
link il' graziolo , efpreffivo;, e. pet Poutrie 
finguè raro, e quafi* ‘finiti avverbio - 
Nzanetatemente , Fal. 
43 N fenti Fanetede , rrinetartemente se 
” % ° Corze comme nz parza fcatenata.. ©, 
MNfangolentato , #n327garmaro è un 
Nfateco , e nzateco, dalerdo. | > |, 
Nfecchì , inaridirsi , seccarsi; smagritsi © , 
Niegnale , .ed un tempo rcegnale ,s sete’. "* 
” eggetta , in pprtantina , sul vasto iperoii 
Nfembrare', € intentare, cacciar if ‘ETRE 
Maio .modello da a 
"N femmentì ; #p' sr, a prol mit *s 
fpecà : dicefi pur i pra in 


avanzando in RA; pie chè più Son - 


# 


applicare. . | 
Nfemmora, insieme , % ù) costhià; mt bic | 
LR zembra ‘: ootg eat 
UA 


Nom | 


£ 


NFra i, 
1,€ rece , /06c09.credulo., trop. 


Alfampne wi r 
. pe semplice, quindi: Di 
Niemprerone, gin mgre; balorda è... >». 
Nferta:, e nzerta, forta di caftegna imaltò gen» 
«lè con becca armign Ln 
tare, e nzertare, sAnessare; infilzare ,.,c0- 
glie al pugio ri pr; 
fertone, setaperona ie. Faf.. i bi De i 
-- 09, Fuorze afpettate mo; ch’ a bue. ne 
. ‘a Ve conto addenecchiato le rraggiune } 
Nfervare, e nfelevare, sinaivgrez \ \.. > 
Nfevato, dicefi, delle vivande di raffredda» 
Pas perchè, fembran, cole Mare, i fevo.. Lu 
Nievieror,.e:’n. feyiero 1.47 agrodelci, dicefi del 
1 da carne:così preparata s.intingolo di piacevo. 
+ liffuno gultà:; per. traslato intendeli di un par. 
fare tra ’l uninaccevole ;,-e 71 fupplicante »- 
embro:, estenbramento; modello .- . 
Nfipeto”, e.aaipeto», insipido , sgraziatòs Ve 
- IEAlEGD s € AZALECARIA -... RAGNI ETA 
— Nfierto, e pzierto;, funesto, diceli talora. d’ un: 
balordar,.. che pur. dicelîpfierto dé, milopiro ,. 
@uali dir fi vole Aaspardo innesto, e più 
urio prodottò ,.@ quindi anutsie ‘a. infecane 


6. VEDE n. , 
Nofto, e.ntiflo, fastidiazo;, psrtittace:, e che 
uan la finisce, petulanta:e: 
> presso: è... . 
*, assordure:, perder dl udita è... |. 
tare, e ntallejare, andar /ontamenit n 4° 


- sQfastaro, xi badaluccare y trattenersi: 

ima, imbarazzato di, stomaco, di. coscien- 
se Va de... nai 

ITERIDAZE ‘3: ©: SRRIRINAO si AYRL IZ Aggnett co spur = 


STAVO è 
M 3: Nta 


‘-* 33 Na voce, ceh“accoffine ta te 


4 ° ” 


T 


or fe 
Nianare , mascotilere; VW frà, % a 


ncaforchiare . 


‘Ntappare, otturdre , dall bi ‘beppiabb; S 


- 


qanre, sepebto .. “ 
Ntapeca. Macchina , imbagito, “fiffito .' avi 
ne dalla voce forenfe dtaporhii Cone 
una fcrittura rivocante un altra; "Sag! 3 
{i quelle ansspoche feprete pèt Hr cid 
«d pempam fi è meffo în iftramenti 
. Quindi Zo Dottore de le nsapeche ( Fark 
Tag!. IR cme. 8.) fi chiama colui, che i 
<? figlia quefta. forre di rigitt: -e neràfori 
. chi fà, o înduce 4 fare imbrogli”. Pa ta 
a {e vale fer imbrogli. Vi è ahcora il ver 
mapecare ditidtarità - lo Mteffb POm. ib: L 
: 0 Face, o Autiffo mikitto è 
Niarimmo corrotto Wal lar. (Mbrà . rca 
ss Ntarimmo iuante cche nuere te Satta? 
Ntartagliare ,, ba/butire, lingabitare , ava la 
, lingua impedita al parlare ; val asili ag: 


girare, tempore; putti 
» Accofs e o a “Jea: tartaglisinei 
‘5 E a fa larga a ta Parga La. pealieniei 
Parteniere , traite tt 
Ntennre , PISSONATE |. rimbombare . 
“gue! fona fonar quali a' forfi; tilciam cod, 
quall*dopo fenateti ‘alià datti, 
lor » batte a tocco a tocco col 
Fafano usò tal Vero: con molta grazia!) ina 
- d ‘per traslato î “4: hi . 
ss E ffà cche Si mitzo alf'arma f 






so E ppo affeconna %n fronte,e ll’ ntàita, 
153 Cone 6 fo flata I lin eifinPansY' * 






. 0) ot 
Ntennerì, onde ntenneruto ,- -imurerito , ‘horse 
4 compassione. 
Mtarlice , a-la ntestico s gricsolanonente alla 
- Buartistgiti * 
Nterretan®:: adiuzare , Mimeri s sigaro. to 
durre, menter in moro » Faf. - > Td 
Lo 1) ‘tre. trtenretàre:, È 
debt, ; il ‘deriulraro Drni ‘ss éomé asd fè. 
ntiento fejo, val aver quel vbe br bramava sU 


Neto 7 nf ©.) Fai % 
to ttara, gonfiare sori 786 3 x vini 
stadi. neofato.: One E: q.°. imp ra 
:1 p Nachiù, nè mao, % rio piezzoiiito 
N »%y: Dinto: a he wallara. fp nb fatlonè, 
“ ti. he:a botta d° norgio s° * buono ntofito. ® 
l°pure gonfio © per alteriggik; cotltra; & per 
"mncizbio cibo sUpooR@eI | 5% erbia, | onde 
iO £ boriabundus; 5 e- pere ftà ‘colla 


2 Tea come chi fabna la tela Dil 
amori Da 


N anche. dicriéare di Busto 
nate, da Niola: bestonarkrà'è i IT 
Nfelitlo, Antonio ‘n? GESTO 

ato, Gurscò aspramente» 
Niommacone s colpo, dro UU 
> seperbo, 4 ero ; Vi abati pi 
so 50 di des 
Nitontaro:. Lo: feto che vonso tr Fonft) Uni 
me sof. Diol. + sai 
»_È po ferive Yto- atontaro , fio giitto,% 
3 coson colto ‘in fato, ender; 3 La 
sf osare , dar fastidio, Fal MET II 
piglizie diafcante: ad Argiitfe:; 
pe le ‘ntoppaje fo Solemanor 











#7 


_ Urra 
Pironi LIETI NI REINER 
Ntorneki + cinger interne , cirendare + 
Bier seria Sage» © pia Senna Far 





@ Pibecirà malér 





FEES 
rata”, entradà, rendita. "n ni 
Nirarezatp 9 a -neaisrza, 2! tici vionnazi gn 
Fraversato a traverso. ‘i. (a 








< Animicizzia:,- disturka: «E° parola: derivan. 
. te-dal latino inzeness, come uns dibastirgen- 


"I 


4 TR 
| Nirelsia Diisterdia: Mute ntrafsià néta tod ca-- 


e. IP uvorgio;, detta d* um -éeiebre Mebo. 
fomencatox di difidi. Scrivefi pur nteseffia.. 


. te, che:pafsa tm due.. Gb 


darà quella. 
sala. cocafiahe . da ..ta ade. un’:ouava -del 
Tafse tiadotto” dal: Fafano;,. coraparata col 
fao Telto: Chiunque ha pratica ‘de? nofizi co- 
flumi,-vedrà: uti piacere ina: tsadizione;, chie : - 
quanto cede in dignità al fo. originale, tas- 


. a lo fopera in g grazia, in eneegia” a be 


— deran.( Cane: ili.:sa.. 


ne 339. Une &abifio, a che nafestta: 


Vafcia”, © creo. da: potebaze . - 


% MEL) iatte a. Pseledénre: «po fagliette ,/4 


. 39 Cale chiacchiere 2 chelto lo: portare + 
- 19: animo: de riantefaoces uno,.che. mette - 
so Noneftia nfrale.cavallo je l'uorgio.rato! 
se. No cufe, e. fcufe , che tedenne: nganna» 
1. contento ;. e gabbaro te DO IVARNA i 


trecellae, 
Neniclle, given - ‘Allora: pe ed insrigae=- 


06 piùdi gl Los magici «pperciase , Ne 


pettolejareie ;. . - | ei 


Ntrevallo:, incervallo » ee. 
Nirezaare , intrecciare ;. peer coglione. fd 


Niroschiato: . Grad. Nine dalla voce: laringe 


FETTE 
accia +) è ness’ 
'k colce: eigambe. una fpecie: di + benilaleari 
. di quelitza: Gore; Rani qsw': srgi n° 
97. tu unnore. fperatdì. «vor. 


378 SN TR 

.. ‘53 ‘ÎNe nfarito ntrocchiato . ®.* 
‘* Ntrocchiato, fenza aggiungervi i faltantivo di 
cefi particolarmente ine O, © capretto 
| allartaro a due, > 0 più. «madri:, e così refo 
. graffiffimo. In tal fenfo-di gnissò; ben pa 

-' sciuto diciam Piadummeo: neroechiate, che nur 
.pdlummo'erocchione-fi dice, ed una” fpezie di 

‘v colombo (elvaggio di corperacara Rmaggiore 
degli alri . 

Ntrollegare, eintrellogare, intrtagon 

Ntrommentare , sesorere. 

Nttommare,. bere, così detto - dal trombone , 


forta di valo da vino ulato. fpezialmente pet 
srmevario ; e dal .ramere:; che «fi Sain bevercì, 
. ande fembra fopasfi. una:troimtia . 

Nyronceld; + , sericalialare ssipaleri, renivrggia. 


gine Greca, e fi è rmato da pres —. che 
‘ dinota roveschettento.. L’ broppecare adun- 


noftro fignifica. Appuate e 
Se pp s mpampare , 


Bitroppecare , isnimmpere.. Neroppeca: è fe leg.” 
gere, val Zegge male, Mmeespiea » io. 
Ntrotelare, sporcare © cole” 
Moereolata, sntorbidine VI TO 
eco, inciampo . 
Neappo , incaglion ad ‘mfiedeoo. 
‘IN tto > intutso , cate PO - 
"N val uno, fegnendo vocale: y came. rvarvelo ; 6 
so &lbrro ,.b feguettdo sonfanagte fcrivefi no 
_ Come u0. cthle,. sun «cieriolo ..- Talora val 
” in, come. °a uno flaate , +»; beim Tmognte.. ss @ 


"quella contomante 


I 





% 


MI AI 
«da. stati pi «de mett fontà di chi la pin 
cia, come?lni uni hotta et. - 
Nvardare:, passs-/a Landa, #1. basta è 
-Nvaftardì, Frobaztandi bre ; deieriorare + 
Nvafciaria, e mmafciarta , ambascerta e. 
«Nvgiitere è somattere:, quella) feconda mantieta 
| di fcrivere pesò è qu affatto difafatà, e val 
BRMRTALIC- Ne cea Ea 





. , N vedolare, restar vedovo:;.0 far’ rimaner ve 


_ devo alcuno, . vedeva ; ferivevalo tin tempo 


‘-mrfedolare. . 

divadeluto; vedevate ; chi ha avuto la forte di 
rifnaner faenza moglie . 

Nucleziptre , invo/sere. sidbregliare . 

Nvettecare , "dal nd dato e vertice 0h evertere rm 
vesciate s' valiglio nvertenaro dicefi di donna 
Ruprati di fo; 1, a: aggiungendoli co la 
‘monega:, vat: È, Seas: 

Nvefcare x. invesausr., inigiastrave ; ‘ diverlo da 
_anmefcare , mescolare. 

> Sseramdre , sedazire > dice i 


vecchi. longevi -. 


Nveltere , arsase, v. am 


Nveffecchiato,, edile ‘dice cd pcitanene degli 


occhi, v.- nt 
Nvezzare; venire. suvezza; È 1 alcuno. 
Nvezziato, e dvizebao ;: pe 0 3- prevenuto s 
'ed’arvimertito di qualche Lasalel . 
Nvideja, invidia: c 
Nviero je mmeta ;. verse, cirea; mmitro. fe 
Uro :sizbm vespa, verse Li amato del 
o) MAL 
Nvitare s invi tare: dermeitaes. 
Nvorracelaze ; 2 mirizcare de dell wdirascia;; 
© 


x oe! . $’ ° [9 






teg6: NUZIR 
- 1.6 tpetacià, forte dè essicalie di \pimtna rino» 
‘in viaggio in forma di di prigiotte... 
Nvrodare; adular alc: n Lia 
Nùdeco, nodo ,, Talegiio. gelo pe gite 


dissapore . e 


riNbiteso, n s non do Salo da 
la. viali paio ne 


Ntzzolo , e nuzzo;, osso di frutse piene di 
« olii, cirieggimec “0. ci 
fi, APENMtGo=... 02 0 dad 
vallanire». Stordire, romper last Vdot 
! ftallevrellatò . Ciovo. cent. 


«+ lovrelbre, - 
VIII: st. 32s- 
>. Chia : chè: fia. chidi mense. lo col 
3 * a pifi 5: ei de Ò 





< dugaimare,, ‘dre a Laiaiere. Dia 
Zi vere, »- Vedi quella voce +fent:: Ber, net. 
IL 800 Ge età edo e SI 


Egli >,,°3 abiliostar Di» prenuitnone .;c Li n 

Ca me.  Viloje. nzavoRIRen io» Li: 
28 ce dla chef quetbeceltone 
canile cs pò comun sati 
zavuorrio +. Megligs3» empuisreja 


CUOrE ;; in meusea + e 


voss.lealiava. soul 
prg: ia sofa. 10hes È Lg 
©» 


“de nen in: mr valo .- A “ne 
0 0 00- COeipeitia meses già, al 1 
0 aiparce fb si. 
@ e. Non l'avife nzavuorrio. Che te pare? 8 
x Nzec. 








n 


vario “ 


soniefaanti . 
rami E* lo fleffò, che ia secolo . Andare. 
, neecuiò vale sudarsene in. gloria . A Toscani 
‘ anche diceno: andare ix: visibilio. ® 
glio»: Lempirce:, liscio , nudé + i died 
anclie senzillo. E? voce torta. Speginola e: 
r noi-.l’ufiàme con piccolà alterazione nei 6gnii 
ficato:. Corr: Ros: are ZL s Dn. . "a 
a e too tara nrensiglio ; 
n cagnare :co uRO,, nzenz , 
» Uno chie fiù porputo, ed ha 1° aprefla, 
Nzerretare, chie pronuncinffi: anche mierretare .. 
Aifkzare è cani... Vore.nata: dal fuono.. ar r 
che £ fà colla lingua ai. coni per : 
Tess, cane X. st 10., ‘© 1 
° s n Lo e co Îò ear fe paignette:i. = so i 
sppofià pote SUETTOTAIE + ®: 
Ne,” nt, inf. 


Nzicco nzacco. Di here, all’ isipreviio . So-- 
nn corruziani delte voci Italiane so sveco-it 
quera 3 è pare che Prallufibne fid/ prefa. dalla. 

sg; conreui st infacca ciò che. dal. tetra: 
‘deve ignbascasivà. CincrerProfi. |‘ 
sa Vedenno nzitco nzacco afcì fta:chelleca iadi 

N20: ne 80‘, voce: fitta di viccell@, e fpezial. 
“ sueriterdo? todi, od ufizuoli;, Fal. 

5). Che se. .m20 mo e acide eguale. 


È 








donde I 
1, eici 0 per’ cel 
> MOT; pri diven pai, e ‘sbigonti.. 
$0.:; Pafi. ‘o Li 0983, 

.» Se parte, © ddove frane le (cellate- 


we 


fre “ £ è 

. + Giallefte, e nzolarcheja ll unre , 
‘ Corde hi etimologia di «quella voce, via. 

.- sode, il dieni aureo colore prende-l°.ieterico 
megliò {criverafh: colla s, che «colla METE Di 

Diablente , meglio ‘mfolénte.; insoltate s -inpiioi 


. satere .. oa , ve 
;- meglio n fomma , sn sona ya: bps 
conto , “alla -fize.. l cifre 


Nzorarle. Ammogliarsi s quali IN-UXOCATSÀ ; € 
perciò ‘fi dice folo dell’ uomo che prende me- 

° gli. V. .ngaudejà . Gius Pol, ni 

. 1». Nsorate nzorate > À sa 

: sr D. Cic Antonio, ME 

Ca Zì Cescelio . 


i, Sirute chiù Chi le: nyoea 

s» Lo primm? anno ave guaio, 
9 Pe non mancano maje. 
ditend ;Viena dello fpeecolo deren 

+ pitando:. ne: GArio 

{ tà.erugionè, che ci circendano , Ta 
del volfe . Core. Ros. Atl. HI, so. 

Ds n Eicolo affè; che vene, - 

: fe male non veo , venecatorgato all 
v. "hgarzapilbarefe- s nesiccarefe ,. 
mpesrarefe , neansrefe , arraggiarele , val. 
re solforare, che dicefi delle. 
bianche , cui fi dà il fumo.di fi 


pararfi , actià siappiò fi Binchi. 
no 2 gonna 7 mrorfa ec, die 


Lai 34r 04% malto s;e. deriva tal. vooa.dal ; 
L Ttpi e24 "33 «accelo: dà nel cerehray e 


‘tutta PTT 


E 






U 


OEan 7) 

Rack 9 ‘ milertes:da Gens, enimizle. 

Merorechire , stupire» 

Nzuogeolo , avv, vat ces feste, cos propriatà ; s 

t sd agio, felicemente, prosperevolmente ’ 

ta irefenter in zeccoli, che 

< fot conuiferta di.faarpa: nobile, ed ufata. 

\ thivva.di: rete”:atritiatura , perchè vivente fal 

- asnorafà visa, o val girse cor Auen ventone 
’auoò affari, con! buesta sorse , val pure sve. 
* five , indebelinti ‘,; sverirsene dolce. dulce , 
come un Seneca fvenato.. V°ha chì crede ve 
nie da' nzscolo ‘corpotteziente , i creda chi ‘} 


vuole. *. 

Nedonne , ‘07% fvondey ia smo; dins 
sud ° i Pet I 
Dalle, folto gio, è ve che @ di de 
gli ovrieri a collavoranti nel tirar + 

che macchina, -nel fax sto a. qualche 

&c. Faf. 

“= Rigo hesee, n dale; a tempo sn 


Zanno , 
s9 Dettero a "la gran gran porta a. to malanno, 
ceti. | + Smagberi as V la voce feguente O. 
o, rr. 


Ofano . Vanaglorioso , iojare P. alcund COSA è. 


«Parola «tutra: Spagimolà:; che. in la lingua 
««firfosive Difeio'.. Forfe ri, greci pa 
mis. . 

Gygnere I ssggorò , .v. ferdogiete entare. si 

Opoia , agua; i serniglio "Refecarefa HA ogne s 
sulidiom di chi ha délla.rabhia:,. © fià. foprap- 
«entigno > che.pes. o tale Val poetasl 


- 





Paracqua , e Pàrafolè in confegnenza.anqpa 
- da che a tal ufò fi adopra. Omabrìa, e om- 
mra:, ombra, - Faf.- — 

99. Ma IS le ffrafche fanno tale omerìa , 
+11 + Cche colli Hnfiae: tia gua de: Peszala, 
Oumo, sein0... - . n. 
Gihnejaan,. andiggiase ; diubibazee: io “; 
Ontare ; vi ognere.. 

Giza, omcinz palio, ce tmennte dissi ql 
o poeani - s' 
3 Ri Lf se n 


° SA ngi digpei ‘ondimerio 3 Vo oaloffintio ,: dial 
de Velcovi: , e de meftrui malishei‘s com alro 
+. titolo il neerabase:-. > | 

- Qadofiinio: 4, diurio. cbiictize per narnia. delle 

-— aste: giornaliere funzioni , del lat: ande + 


cit divini: A 


»D fto 
él Aretcerza , con. toi fi ubitao 
t- unta popolati Capitale, sergiono £enf 
bile in tatte-<le. cafe: necefafio fervi. 
zio. Nel porge dc Maja: nok folo 2 lenfibi- 








"gribmente * . 
fande: la Ratio Ae “del pel co sal. 
Peggio. Chi quefta fc è 'ripata- 
It ie ettamente stitico ‘; Vite 
il Cortefe nella: Rose defcrivenite - la prigio- 
nia della fra Ercina, le fa dire: (art. I. Pac.) 
Ecco na fera 
si > Joi co' chilto storie 2 Mi:Marine, 
yo Ne fuje teppolejata da na varca, <* 
«5; Che ‘gliîeva’ neurzòo:.. v | 
Intanto. ‘che queftò inconventente mon fi ri. 
, Not ripipottererto în deferisione di quel 
“notturna cerimonia , quale intontrafi’ rele 
la parodia dell’ Artaferfe St Mietifiatio , ‘inè 
eggnla produzione di sicuni ‘amici’, © che 
fo adunarfi nella cafa della “Torrittà a 
Otisia , valuti rx ratteor Vivo!) © per 
an defunto * Duca : M gr 


3 


afurg ora: fn e t 
s , € geme, 
nr, -Pirichi® nh Miri oi I 
% a 1 


- 


E _| @ hu ® 
di dice cà » - + dimemmnttc 
- L° dada da mec. dimise. ji i 
- 15 Puzza, e asimotba. il naf@;: 
» Va palfaggiera in SMtada.;--; 
” *, Va piigionierasin. valo, - |... 
ss, Verfo ; ventiquart: ore. . creda 
» Mbraccia ritorna al Mar.. 
Quefto incomedifimo ingente. di chi «pal. 
feggia ha prodotto, che la Fredo Ghio 
prefo il name della m 
. ma è per.altro sine e. ip qui 
giacchè coftituita , è fondata dl ni 
“ca CVIL del Titolo ta della 
ma Edizione ,-Che potrà offegvarli 
Or. marvegzorie . Vedi Pricing o 
Orlanno n. p. di famofo Paladine, sma da 


noi talor ‘aggattivito in fenfo di + Ralorofe . 
Fafano : 


» Recevo "chifto da no ,vraccie - 


si "da 


z- 








i n Segnora,.e ba. coptanto e refzonnaiai 


Oropomiento ) orpiziento s. Ali eno confine. .di 
‘- color d'ape. 


Ortaglia, orsaggio.. - 


| Offamma s OSSQIRO ;. mucchio. d'esse, 3 € detto 


di dbnna magra, la.di;cui vifta non pnò ef 
- fere che infelica..,. sqmen fan tutte I awbalan- 
. ti notomje» 


° Offapezzelle s, quella. sinuosa dute picine sil 


collo del piede . 


Ofemare. Aunotesa ; sisive, pretensive. . Ode 


rar finaspenti > ani. E° voce anti. 
fi: si P quali, dir 


i ro spola ed . 
ronunciano Shmner |. qderar con for 
fando a fe il fiato: calle ici. Dicono anche 
@ Spagpuoli, sgrzar sell Meda fanio 


O VA , sie. 
i decidere , :fe’a noi boa 
i, vo .da quelli. : Cora Ror. are. Lo 


">. $ Nr .° 
s, A chefta facce . 
F 9 Non è Cate, he ast? ofenttà’. # |, 
-- P RO 3. : COSCE LL 5. + ". 
» Ma t’ofema, e nn°ha ggufto de l’addore. 
Quindi ufemo , ed uvofemo, fiato . 
Oterino, aserino, «ppartenente all’utero: chia. 
ve oterina dicefi il noftro pivolo generatore . 
Ottovre, ostobre b) V. Attrufo o ' ì 
Otra , oltre. |!" l | 
Ova faldicchere . E° un dolce fatto di foli tor- 
li d’uovi, di finiffimo zucchero addenfati, 
e ridotti in forma di palle, che fi ravvolgo- 
no in carta, e mangiandofi frefchi fono deli. 
catiffimi, ma prefto fi guaftano. Confervano 
il nome Spagruolo ; nella qual lingua Fal. 
diquera dinota la tafca. Siccht ebbero quefte 
nome , perchè eran uova ridotre a poterfi 
mertere in rafca fenza rifchio di romperfìi + 
E? ufo degli Spagnuoli paffato a noi, aver le 
tafche piene di dolci da diftribuire alle Dame 
nelle converfazioni . 1 Francefi più parchi 
affai nel confumo de® dolci’, in vece di tafche 
piene , € fpeffo intieramente votate , hanno 
cattolette piccine piccine di dombons , che 
mon fi confumano mai. * 
Ova mpietto. Afpettare coll’ ova mpietto vale 
aspestar con grandissima pazienza. La meta- 
fora è prefa dagli uovi de’ bachi -da feta, che 
ie donne , che fanno fomigliante induftria 4. 
mettono a fchiudere nel caldo delle loro tet- 
te , e ftanno con grandiffima vigilanza, ed 
attenzione ad afpettare il precilo momento , 
o ° n 


LU) 





‘ 
‘è. 


-SBa O. Y v: K' 

. in cui febiudano , me soglionti -iubilo 5 al 
» trimenri pi° infenci fpargevebbero fe lere 
corpo , e farebbero perduti . Ciuce. van.X9, 

st. 2 
- 1 Quanne.la -Sictodihiaza, th° afputtanzo 
» La meza notte fiea coll’ o ova mpinto,® 


8° EC: 


FINE DEL TOMO I. 


VOCABOLARIO 

DELLE PAROLE DEL DIALETTO NAPO. 

LETANO , CHE PIU' SI SCOSTANO 
DAL DIALETTO TOSCANO, 


CON ALCUNE RICERCHE ETIMOLOGICHER 
SULLE MEDESIME 


DEGLI 
ACCADEMICI FILOPATRIDI” 


Opera postuma supplita, ed accresciuta 
notabilmente. 


TOMO SECONDO, 


NAPOLI MDCCLXXXIX. 








Presso GivserPee- MARIA PoRcELLI 
Con Licenza de’ Superiori. 


re 


(LI 


IPF 


"e 


A St 

di 
Li 

“ 








P 
jAccaro . Guenciata , percosse. coll’intera 
p della mano data sul viso. Naccaro signi. 
“fica per contrario: il manrevescie-. Pire che: 
P etimologia della voce Spagnuolà , 
che dinota uccello, comparandosi lo fchiaffo. 
ad un uccello, che fvolazzando venga a: po» 
- farsi ful viflo.# 0 
Pacche . Céiappe. E” voce corrotta dall’Italia+ 
__na can metatesì di lettere. # 
Pacche Yecche. Chiamansi così. fe niefe fpaccate: 
per mezzo, e difeccate al Sole, o al'fornò .. 
Anche i Tofcani hanno per la: raffomiglianza: 
della figura chiamare mele le chiappe». Que- 
fte mele fecche fono eibo de poveri della Ca: 
labria .. Da. anni in qui quefta voce Pacebe 
secche è divenuta parola d’ingiuria, e dinota: 
un Abate, ed’ uno ftudente ( giacchè quelti 
fogliono veftir d’ Abati*). mifero;; e mal in. 
arnefe , L” arigine merita: effer narrata. ,. altri: 
menti fe ne perderì la-memoria.... Nel 1753» 
falla, vigilia del Natale due ftidenti: Calabrefi: 
andarono alla Poffa 2:cercar lettere delle loto” 
famiglie.. Uno di' effi‘ aveva detto al firo ami-- 
“60, Che afpettava da fio padre umcopiofo: 
regalo di mele fecclie, fichi fecchi',. paffi ec.. 
che cen nomie generico chiamansi di’Calabresi: 
stevamenti ; e. con quello, giacchè eran ridor- 
ti fenza quattrini, fperavano: sfàmarsi ‘un: pos- 
co în que’ giorni fotenni, in cui fogliono» 
. CA 30 > mans 


- 


dPAC. 
mendorti fimilt regali... Trovò du, ui. un 
letteta lo ‘ftudente, che chiamevati dv, 
Paperfe, la leffe ; ma in vece di- 


annunzio del regalo.y leffe un’ acre , © mi- 
nacciofa riprenfione , The gli facea 
di fua cattiva 4 


fone ; . 
no , che ftavagli difcoltò , flotte 


fi coloîo, che prendevano: le di 
poteva fcorgere H turbamento. ‘diet vid 






poletani- è naturàîmentè odiofifino' Pacc@tto, 
eil Dialetto Calabrefa x 
feriza deriderlo ( il che 
delle altre provincié ) 

: zione oro» alla quale 
giaciuto., ha potuto el 
FCI ricfosta  Sicchà + 

i «avevano iutelo 

iazono -ad ‘andar 


udenti, € ip i 
i sicchi. Gli. Abati stufi: 





Bini li pacchi 
iragazzi crefcono in numero, ed in Riot 
Segue bara, battiture , (affate è. 
la peggio gli Abati, fi (alvang pet. rù 
ed ecco cominciare tutti i ragazzi: % 
. per più giorni, anzi per meli all si 
& qualunque, Abate incontravano y ed & chia 
mato or D. Nicole , or Pacche secche Sì 
com. 











i PA . 
“samazipoa gene cimbuetto: Di; quello 0 
si cantano, Fu usa: vera per e Zione . 
fle due wmoci d’'alletàa ih. pei fon, divenute. ra . 
nonimi, e dinovano:, - come abbiam detto , 

n Abate d” infelice. e mefchina: ura. Ab: 
s:binonconfecrato alla, memoria de’ futuri Di 

LL Micala de” futnri. pecchi sicebi quela verace 
tradizione ;: perchè se fi: fentiranno così ingiu» 
riare, fappiano. l’ accidentale caufa di quello 
modo proverbiale, e di quefta Abaziale dilav- 
.. ventura. Setvirà anche all'intelligenza de 
pali diaicune Commedie fatte-da quel tempo 


Baechiao. Vi Vano, Deriva dal: Latino. P 
nas; che ne’ tempi di mezze -figuificò lo o Rc 

11, Onde pagamienmur fi chiamò. la falla res. 
ligione, che ne reftò. tra: loro, Ginori canti 
e ELLA st. 22. 

1 ‘.» Vafla, ca ella avea l'arte a la .mano 

fa: arreventà ciuccio - no- pacchiane, ® 

ni. dedurfi anche da moves, onsnibins com. 
-.inaifs , ciod ordinario, da fezzana:: \0-da' 

- DEXSI, “compattuo, cioè no, è ser lia 

: tane agreste, come fe dîr voleflimo ; che ves 

adi caniaveccio:,.come que’ vitlani di Se-_ 

. nofonte, a-quali fa maxca /uasia gipenscraso 

" Sa vestimenta gostare.: 0 da ev01 per'ascon , 

‘ mordi espers., come ordinariamente È tal. 
gente, attelo il coftante fao-tenor di'vitafru: 
fine edi confeguenza robufta. » € di valida: 


» E die chillo gran lè pacchiano 1 
” 77° Deventarriamo sn popoli pat È 
Pacione, uomo quitto., =. o 
Padejo ;, e. padio, digestione. SI 
A +4 Pa. 


® CARLO. 
Padejare. Digerire . Dal latino: passus . Cron. 


cant. Il so. 2. 
ss E lo dolore, che l*avea sbattuto, 
. ‘5 Co chillo fuonno s*era padejato . 
.. Dinota talvelta foffrire , e allora pare , che 
«venga dalla voce Spagnuola padecer. Coù fa 


| - dice, non le pozzo padejare, come lo Spa 


gnuolo dice ,.w0x-/a puedo padecer. ® 
Paglia talora val donne, Fas. 

"e Coccateve co bona paglia fotta . . 
Pagliaro, capanne, tugueto pasterizio Entert 
se, e sicoperto di paglia, in pi. pagliara. 
Paglietta. Cappello di paglia ricoperto di fera 

neca ufato affii tra nei la flate per la leggè- 
. maza . Ciuce. cant. X. st, 28. Can 
» Con lietta n cape, e co na castnà 
» Fegnea. ghi: a- caccia . | 
Si trasferifce quefta voce a fignificare un Av- 
. vecato, in womo di Legge . Ne” principj di 
quefto fecole il Cardinal Altan Vicert avendo 
. effervato, che moltiffimi de' noftri Dottori 
: tfavano: fimilk cappelli, dette lero quefto no- 
+ me, etie fi è divagato, e cenfervato fin oggi. 
.. HI-Capaffo nella dedica della fua traduziene 
.. di Omere,che fa al Canfiglier de Maja, dice 
.s» Bello, e guarnuto, auto , e: deritto. Majo, 
:’ ss- Ch? a nuje Pagliette daje fatiche, e pufto. * 
Palazzo. per aritonomafia intendiam da cera del 
. Re, i: > Fas. 0. I 
30 Ccassì le cose ccà nnante Palazzo. 
«_ » Fanno a lo Toro... . 
Palermerano., sagliacantoni ,, Fas. . 
sr. Fa lo palermetano , e ss” annaftonne. 


‘ . 


Pala in gergo, il membro virile. 


Palatana, parieteria, detta pur srua de mura, 
| da 


PAL SI 
- — «da. che né prità è bensrara , è più frequente: 
. nelle Pareti, E° noto lo fclierzo lie Rotnaci 9: 
chiamando Adriano Parietaria , per aver ap: 
pollo: in: ogni minimo: lsogp- da: lui rifatto, 
o fatto», il fun nome.- 
Paletta , diminutivo: di Palà:: vetta: paletta, . val 
sgombro affatto, libero , Fas. 
$ Er dde eqrzale fà netta paletta:. 
Palicco , stuzzicadenti ,.-te. può fpafsà ,, @ te: 
può } abbufcà: no palicco: ;. può far a meno: 
* di pensarci pù: Fan. a 
+‘ +» Camm'a ppalicco: joca la gra:lianza, 
.-. CÈ con. molta destrezza e: maneggiabilità’.. . 
° Palillo palillo. Pian pianino. Viene dal' Las - 
tino pale , anzi dal fuo diminufivo panlsa 
lura » Si adbperano: fpecialmente. quelte voci',. 
allorchè fi-avvezzano* i bambini 2'camminar 
foli:;. il,;che: fi. fa. in-quelto modo.- Si afs 
ficurano- prima, bep:diritti dirimpetto: a: qual. 
che fedia,. o altra cola, che ftia ferma. Indi: 
+ la. perfona, che vuol far camminare. il bam-- 
bino, fi fcofta, e l’invita: con quetto- verfo : 
° >» Fa patiilo palillo., e biene:a Tata, |. 
uafi. dicefìe. va # poco. a poco-. Il bambino» ‘ 
..Î3 slangia , e: viene mentre 1 uomo:è pronto» . 
. colle braccia: aperte a raccoglierlo ,, fe. trabali 
za. Cost. Ron att. Lo | | 
,». Ah Rofa fe ne vene mò: palilto:palillo;#* 
Palo, noto. legno acuto. per varj.ufi, ed inTur- — 
chia per patibolo , a quefto alludendò il Fa-. 
«fano, fcherza col far: ufo del proverbio:, di: 
. chi dà poco per ricevere molto”, 
sì E st’ aco,.fa pe dire, puoje donare. 
- er A. chi ne palo arreto te nne torna. 
, Balammella.-Wsecello neto. Si; ufa per fignificar 
ea A: $ anclie: 


a: 
n 


fe RE 
.atithe quel tiverbero we raggi ‘dé! Sole ,. che 
- “da-concà d'acqua fi‘ ripercuotono nel ‘muro , 
“‘e fervorro per far ftrabitire. i -Gucialti -, ‘che 
: ‘sibi intendono (la tigione: oride si di Tom a 
credere , che fia una palomba , ‘che “viene a 
rivelar tQtte le împertinentze. Vir. cone. FIÉL 
< SL . o. 
I Gottinie raggio de Sole; 0 Lunz, quanno 
>, Fiàfé a na conca d'acqua x derettiaia ; 
s3 Pate na palommelta , che votsniido 
1» Mò da ccì, mò da Ii va pe le num.» 
Palothiriera, co/brib2j4: detto d’ un-gineceo , 
© fia luogo, dove ‘incite ‘donzelle veggonfi ra 
n° gunare. « ° ° . 
Palla ; istrumento da gimoco , testicolo , Fas. 
1, Lo viecchio Arzere' nc*è fsenzit:le ppalle, 
» Cehe Nnenna la portaje ncoppa le 
Pallejare , maneggiare s tratteire - ten-inodi non 
. in tutto ragionevoli, e ptasfbili un-affarm : 
‘’ còsì pallejarfe la cofeienzeja ;' vale ffircchian 
‘Tela , trovar ragioni in apparenza fafficiehti 
Jer ‘quietarfi da’ rimorfi. - ° 
.  Pallio, notiffitto arredo facro , ed Aretvefcovi- 
«de, drappo, che fi dà pet premio a talun 
vincitore in qualche. giuoco ; onde 24 sualla- 
guato le palito , val è rimasto vincisere : 
Piglià co lo pallio, val-avc/erier uno, far- 
“gli tuttii più: nobili, e diftinti trattamenti. 
Palliotto | svenzaltarb, 0 fimile. 
Pallone | bugia, Fas. TT 
‘* , Ma già la Famma, mamma de pallune. 
Pallottejare , e-paltottiare, sBa/zare, 6 ribalta 
rey come si fa da uha palla. 
‘ Pallottine.. Pi//imi di piombo Hd smarare. Si 
| prendono metwfoticainente  per'igl di 
sE . è 4 . j bava, 


_ DA N . Di 
" bava, che getta chi fconciamente reove la 
- bocca. 
Palunimo , colombo, forta di: pefce ugualmente 
che di volatile. | 
uopreie, macchina da:far correre: con velocità: 
all’ingiù certi corpi,. ufata nelle montagne, 
onde correre a ppaluorcio val andar ber de 
fretta , e far correre uno: per le- poste, dargli: 
da fore, inquietarlo spriamente ir. 
izz0, sremore per freddo. —- 
Pampuglia . U filo-@'erba. Da’ Francefi no: 
brin.- Si pone per dîr qualunque minima: co- 
fa‘. Pare che. venga dalia voce Spagnuola: 
Pimpillie, che dinota “un” erba. minutiffime 
aspiatica detta /ensicata da’ bottanici. Omeri.- 
° >; Mi preochi ncha nterefiîa non fa briglia, 
35. E che non fe. ne perda na pampuglia , 
Pane-pane , chiaramente:, come la va : ondé: 
te:lo ddico panepane., #7 parlo spiassellatas 


| Panne-ec.-tent?-Mpanne-a:cchî: mata, .se0» fari 
| garsi di’ fatvi altrui, ma farci: foltanto la pars 
te: di -fpettatore. ‘ | N 
Parmecielle, laftre d’ ‘ord ‘brattino, © cantarino, 
che fî fogliono porre tra. veli, che: fi fofpen» 
dono-negli apparati feftivi . Mette pannociel- 
le s-val’ esser fievole , onde gir pian pianino, 
as. 
».E rea hi: mettentio- snecielle CO 
Panella. Bignorsa Il Cortefe: alludendo alle li 
mefine de’ Frati diffe. (Micc.. Phss: cent: 1.) . 
- 33 E che la famma foja, comma pezzente. 
» Corre dove fe pena ia panella. — 


LINO PAM. 
.. Le panelle metaforicamente fi. priudane per 
E. calci di un afino. Micc. Pass. cenr. k 
4; O: fe dica 3rre,, & toeca no. pacchiaho. 
59 DO, afeno, cancetaro ala fecura, he 4 
so: Ghe le-dà pe re je panelle , 
bid 
».E fa parlà i ea. le bodelle.® 
Nasino necchia, è sbrufià, e fia pazaiaelle, 
- 0, Annecchia., e sbrufià, e 
‘3, E fpara:,;2 fpenza pedeta,. e ppanellà. 
Pannelte, /embi della veste ,, avoza. le panneli 
le, fuggire , scafipar. via, Fas. . - | 
ss Mezza. nfra forreinga., e nforeiata. 
ss Scenne, faglie. a; ccavallo, en via fe mette, 
3». Ed: auza le ppannelle ,, e niente- manco 
‘= » Ammare,e sdigno duja-canesyea fiianco: 
Panteco. Male di cuore, svenimento. E° abbre 
viato: da. pant@rero»,. il-quale-anche è corrotto 
» da «ntecore.. Vedi quella voce. * 
Pantnofala, pisze/le ,, fcarpe: per dentro-la cafe, 
. forfe- dal Fedefco: panseffelen ,. ma perchè 
non anzive l’uio e l'altro. da merrec. , in 
suttos-affatte-, td. #76%an. , piifroare-, esser di’ 
utile, di commado* abbiam: però il prever: 
. Bio, redutto ’n chianielle, e?h passuofale ,. 
. per dîf, di debiti pieno, e miserabile , da 
«paro , son-debitare, ed un altro: /*ba.re 
.. qeunto.*n. pentuofale. ; per dir. ,, che: non gli 
ba. fatto. fegno-d’ onore ,, ma l’ha trattato co- 
‘ gli. ultimi fegni di confidenza, a di. autorità, 
@ di difprezzo , Fas. a) ” 
39 E, ddinto s*abbiaie ?n pantuofizielle,, 
: . sr. E, pparea ghi: mettenno: pannecielle:. 
fantuofcp , e. pantofca., zolla ,, detto di donnae: © 
cia, e Ghabbia ben: del'‘igroffalano .. ’ | 
Rapuoto.,, quel pan affettato, e polto allo fo i 


P_A O 13 
,° tax dal-genftio; della carne mentre fr artofle 
‘ quefta allo. fpiedo : - dicelì degli AbruzzeGi per 
un.tel coltame, &È difopra di altre popolazioni 
- golofe . Fas. Cra 
. so Agcafsì ffece. turre nfurciare Da 
® Lo: p anunto - cod i 
Panunzejo. n. p. detto per. digrezzo a chi vetta, 
ceme: EN: Romito». . 
. Panza, pancia, v. trippa. 
Pantano essa quaso , bugia % frattola ‘ 
Paolo . Meter Paolo, 0 Fra: Paolo: dinota il 
senna.» Cort. +. è. 
» Ma -pnre Mefs&. ; Piole venette ,. 
E lo mantiello ’n capa-le fpanvette.. #; 


. 24 


edit che. ne veglia far un.dicoftui com. 


I. Ho. - peli 
ve» Ma. fo- faanno», chè Ppatre- de. recietto.. si 
», Co mutelsè Paolo venne, e 1° accojetaje;, 
sv. Le-feca de R afcelle foie-.lo lietto , 
s.E li bell’uocchie po. l’appapagna;e. . 


Paonazza , colar rosso. inelinante alla. fecciv s 


tel: livido . Fas, 
3» Le ccorne foie' da fotta-. fa ppaonazze o 
: Vose paobazza £ val uoce raga, come è quel: 
+ - da def pavone. 
Paonejarele , pevoneggiarsi. , gloriarsi delle sue- 
azioni , od altre cose ,,€ più. precilamente. 


+ dlegli-ozmati., mirandofi ‘ntorna, come n il pa 


vVONne . 


Papà ,. padre da. muso, 


Pappafico , ficedola , uccello neto.;. forta di' gie- 


. Cherello. puerile,, che fi.fa di. carta. piegata. in: 


varie forme , e si fa muovere colle dita esime- 


- fe fuffezo. quattro Rocche, x fermi di. velo slo die 
. Ka 


a PAD 
.faccià, teie-cai fi fofevano na. tmp coprir 
sue do: donne : e "1 felso. Ji 
papavero , SC ero, 
Pappalardiello, da. pane-,. € 11,8 larice , 
per la povera.gente fautfito, onde ftà %à de 
palardiello , esser fra. contenti in. ‘allegria | 
Papalina , berretta sacerdotale d i HNVETRO è 
Papara., oc4: piglià na papara prov. ‘tratto dal 
giuoco dell oca ,. è vale aGarzare gli altri 
met o, 0 met triplo in selce affare ; 
-  e’perc , quando tal giusco e trasì ju 
sto, come fuol dirfr*, fi: corna I indietro, val: 
anche. sixcufere, mentar fe cose a lungo. 
Phparizilo , diminutivo” di papero, noto uccello. 
-° pel gran calére., onde cetca-egner acqua; ed 
in ea fi-delizia în rtuffarfi'e rituffarfi-; ‘quin 
de fa-lo papariello, aserir efferato’ iv. acqua; 
: e talora spiccato. 
Paparotta . Dovrebbe feriverfi ,. e prounciarti 
pi antugie .ed è diminutivo di pappa 
ed infipidifimo. cibe de’ Tambini. - 
Core. Ros. ate. TIE 
- 97 0 0000 10) 19- - 
ce ne mangio de fse papasorre * 
Papocchfa, bugla, v. paparacchria , pataracchia, 
paftocchia , pallone.,. nnorchta .. 
| Pappolate, frotsole . 
ia. Ernia ventose. Chiamafi anche. 
one. Dalla voce Spagnuola papos , che dino+ 
ia i gezz0 ,.e fignifica parimente quella gras 
ndesite dal'colle de' buoi. La moda. 
eva quefto «modo ,refprimerfi, metafo- 


Papercitio Uomo: di pece giudizio . Ciuee. 
CARL. XHI. Sk. 39 - 


sy 


I 


| 


PAR 
ss MA È gapinchie ; che, s'iaveavo: atto 35 
.199° » Male: ‘li cware fenza tavermaro . * 


Papurd . Rentawme:, figura copertd di strana. 
tesserato; 


ili panvo .. Deriva forfe di pupa 
pe. le rapprefentazioni: ; Che di.effo talvolta 
con iftraze fogge di vellimenti i fanciulli: fan- 
no, corverameo te. dalla parola. Greta rniste 

- trafportata > Latioi. ir. pappus:, che Imota, 
‘amcchio:, perchè: i vecchi vefiendo -aila anti. 
ca aantera ,, fembrano. vellite: firanamente.. 
Cime. canti IM. st. 3° 
33 E. id. in micao ,. comm’ a ne 


s’ > Serilià: fbccurze ,.e non trovare- ajuto. # 


Pareguimio: ; Regalo, mazsin. Voce. reftata' 2 not: 
oli:<peell@ .i- quali ate’ fecoti- ftorfi: 
‘ fa tanto da ‘ufo dl portare i-gnanti:, che ni 
no, ancorchè dell’infinia. plebe, compariva fen» 
za. guanti... Quindi tel Marfi ana. ari mancia fo- 
ba dirt, che .fGdava. ,: perchè ne co ste 
grnori » pera gnenseso Cosi Francetì: 
mancia ponr doire, e chiamano: la. mancia. 
fieffa /o pot de- vin; ginzchè elfi’ ftimano -me-- 


glio fcaldarfi: interiermanto , chie non-efterna. ’ 


Mente ; ; ma. lo-Spagnuola fi.pregia di fobrié: 
tà., e ti-buoiia- "RRPATENZA - Cimsc. santi FAR, 
Si i 
sv Venga, call darò Li: paraguante . 
tia 9- det ‘pan . Fac. . 
1. Le botte da ced, e ID fo pparapatta . 
Parapiglia , fracasso, sumzalto srabamento 
Paral acco - n Lirmonto . | Forfe È voce. sta quel 
a Spagnuola werazagee, che-ditora que 
tridente , cen cui fi-dipinfe: Pluto , ‘cd oggi 
fi dipiuge il demonio. * Un della fcuola $> 
‘* Accurlio.,. è di: Di: Fafiidie ‘direbbe venir del: 


po 


Cd 


“ 


26 PA R 

parer "I secco ,° fl che'fl-& fintò dor: 
e balie per incuter timore al'poveri inqui 

ragazzi, lero-dicendo, che va ene Mii 


befana a prenderfeli , e. riperfeli dentro» d* un-. 


facco per portarli eli e poi divorarti::- ma 
uom più” comatortant fo vedrà venir ,. “anche 
‘ attefa. l orti gara, abbigtiamenti, 
- Gi vuol. riveltie {idea per: tal. fegnata ie 
ca larva, da wapa e vaxnes.... cone fe:d& 
ceffimo. j Iasacente, noti altramente -che .di- 
oiam | Iacepportato., 1 Inbalansranato. , dal 
sacco, ch*ogni dotto. fa , .qual rozzo arnele 
. perffo gli- antichi fiera; e» da’ Profeti. Ebrei 
‘ în.tempo di penitenza ufato ,. che - oltre dd 
ruvido , e lacero , .di:cenere. pur afpergevafi. 
. în fegno di maggior -daolò Fal quale fr fa. 
.- ufato: par: da? Greci:in.fimili. trifle: i CON$ingeri. 
.. zet e:chi va: in tab firma abbigliato ficara- 
°_ mente; Che fa metter paura. 
Barata,. Spiegatura di bandiere re simile per 
. festa Fas; 
- % Copia. fe commattette di p ‘arbore > 
‘ggid € tà» 
. Ratavilo, Patadiso » — Guess. porti une 
-Pattella., giovane,. o gazzone di: mutatore., fo 
cio deli manipolo, e- propriamente quello, che: 
dimena il’ ia. 
‘Paricchie , verj, piovri Mi mute,. na-mane. 
Jjata:, na frotta ,, no. manorbo . i 
Parentersa , matrimonio : fa la. parenterza , val' 
conchiwder. ij matrimonio ;-e ‘sposare. 
Barlamiento-, disconso.,. e quell’ unione di po- 
polo. sn pubblica. asermblea pro | elezioni 
de’ lor governanti ;: cd. altre: risoluzioni. cd’ 
dateressi no iu cOmmRtia. ‘i 


. A 


- 


4 


| 
Par | 


o 


A PAS IR: 
 Parlettiore., in-Som, parlettera., chi de mpolre 
‘parole, chi facilmente alla lunga-cinzuesta, 
Paspetola s.pulpebras; trova detta, anche parso» 
sua, mo molto abolivamente. . . 
Darptgrole , denari, v.. pennacchie, purchie. - 
! es € parpezzare, pelpizgere.. 
Partore , parte. dal bali 
tà »' AVALR arto + Vi Zo 
Sanita orrorto da Ferzonale® Re et 
villano , il quale coltiva la terra, e divide a 
parte col proprietario. Oggi dinota general 
siente îl villano coltivatore, e che fia a 
--0 *] im. Cincc. cant. SX. 36 176 
3 Comme ?n vedè li. cane, ch’ abbajatto-, 
59 Gorreno ncsello a uso io a Porto 
D} S a: IO ParLonaro ,,€ ì . > 
Pelina.ta (cola, palse. Fas. . 
» Comme a ppafsa a la fcola ghia retanno, 
Pafca, giorno folenne ,. che dai più irreligiofa. 
mente è facrato; a gozzoviglie , cade il prov: 
daroe. Palca ,, val Senchesterci allegramente , 
e cos fusso. Fal. .. i uu 
.: 33 E cchille appriefio ne” anno: fatto Palca., 
Pafcariello detta d'uomo d’arja gioviale, e che 
fta fempre falle burle : e nome che fi dè fpef. 
fo agli afinelli. 


Paffe ,. pl. du passo, nota.milura., e più noto. 


frutto, e comelftibile di uva fecca., 
Pallejatura, pasmeggiarura, e corso dritto, che 
si esigge ne” conservatori di donne da quelle 
sali, che v° entrano n stanziare. 
Pafta de’ farece , fotta: di paftelli per avyelenar 
. api . Pafta de bope., cioè de’ uasuoli detto 
metaforicamente per pania d amore , onde 


” » Chi 


“me volete dirfi e556 da Ri. Otn. lid. V.' 
» Razza de Gidve, penza ur'che vale; ’ 
= 39 #E- avarrià de tmangià pafla Reale. 
Paftenare. Pienvere. Val uuche dassiare (v. chine 
«drte) Griucc. canti XD st. 25. 


- 3: Tu. pe nfi ceà da Licia: fi benuto è 
| 30 IMeglio five-s la cafa a fa pafifere. *’ 
Paftocchia, Susa, v. neerchia. si 
Paftone:, fpezie di ‘pizza dolce, ‘e raflica.»- met. 
: tefe “A paftohe ,-impasticeiare ,. corbellate 3 
". saganzare»:. - : I 
Paflora, pastofa ;.e pastorelia.. - 
Parta , ugnale’, eude mpattare:,. Fas. în fenfb 
di van del part. a . r 
"3; Rafermineno de:cusfiglio-net la mpatte 
»- Co Riinertdo ,. é-Ttanerede .’ha-. arme è 


ppattà: e y 
Pitacei., ‘note rioneta di cîhque-carfini  noftta- 
(7 I° etimologia v.. la.bellezzetuddene tc. 
> de C) M. F o ‘ I O 
Batano. Gortorta., di: patuica. figura; bassotto, 
Si 
VA . . , = 


>» 


- PE su, > 
gallina: “pulita ch'ba lo gatnbe cere 
-#a' ; ‘detto ‘pur E donna così -difettofa . 


Pataracchia... Bega, cosa inventitia . Viene. 


£% 


| cdr Yrafimfitàticntidi lertinè' dullà voce Spal 
gnnola: pawtortà.; -étie' dittota. lo-ftelo .* 


Patvia. Famofotigb -softo-‘sitlle0 vicianaze di 


LI 


€ 


Pozzuoli. , E° fpilata pittrie-, #hddé. prover- 

“che «eGuivale: al #6» non vot intes 
gui dif Legahi : : Viene quiefta  efpreffione. 
da-un résplamento.,: che ancor fi. offerva ‘ri. 
fperto alla caccia. delle- folaghè , ed altri -uc- 
celti aquatici-, ‘de quali-- &-quali ricoperto il 
Lago di Patria.. Finchè la foce è chiula., the 
ridi ditiamé:appilart-,' non è lecito entrar: 
nel lago # fir-li-eaccia. Spi/ere, o. Ga aper- 
ta la foce (il che fegut-tiet mefe di Noveme 
bite ), allbra. cello. la: iiferva , rutti poffo» 


:-nò aridarvi  é pértid. vi corrono a: furia. Ai 


quelta calca di catciatori allufé il Fas, (Tass. 
cant. IX. MN. È4.} . A , 
33. Arrevajeno 1° alarbe a: butte a butte,' 

_ 3 E Patria apprieffo a chifte fe fpelaje. +. 
Nel qual pafli dot ‘appunto il mom essersf 
più n tempo »--È-’l-Cortefe parlando - di Lua 
crezia che: succife, diffe '( Pern. cant. IN): 

si «0 +" » + Chief riiente vale; 0 

ss Nttatite devive averehce penfato :. 

235 Spilara. è’ Patria, Ca te ftrippe ,. e ‘(canne 

so È? tardo to: remmedio a tanta. danne. # 


Patrìo , petrignen 000.00 a 
Patte)fite , & pattiare , parseggiare:, . convenire. ,. 


. aprebiiire . | 
Patenitato', chi corr biglietto ‘di Migiftrato go» 


de qualche efenzione.: Farentato dì Avoramue 
ta, VA an no:ico fatto apposta pes non din 
nua. 


sa » n E 
mais Vq uirro , catecone , cogzale. Tal + 
la buona idea, che-dal mondo fi ha di que 
Li Altamvra î mr E 
meiare, trastullarsi, prendersi piacere ss. 
s» Co cchilte la foxtuna fe pazzzia. È 


Decca, difetto, macchia, vizio. | 


‘ Pecchè, € perchè, peschè . - 


Peccerillo ,. farne dicelî sh par di di chi pnt » 
od opesi da di età malto 

. maggiore., giù che | pur falle Seneca, che fa 

mes bis pucri. 

Feccione , £ pescisnciello » > poll di colombe . 
nppa; È 

> <.se E Hò ppropejo o @ a la doceela, 

»». Pdove li i peccionci e fanno trelca + . 

Petciuottolo , fensiul 

Pecora deo di data, come la pecora mia , 
per dir mia moglie. "Prov. Paftore de ‘na po 
cora, val miserabile . Vuoje vedè belle pe- 
core abballare , Farà spia Nati > vegrai 
Rprterti è 

Pecune - Prime piume; , che mettino gli necellà 

d'vpo.essere schiusi ; e da quella parala fem- 

bra, che. derivi PP altra Precisione, ch” è _gene- 
, gica di tutti gli uccelli , quantungue più pre- 
* cifamente. addetta ai hati da’ palombi . Si tra- 
sferifee a dinotare. una Barba ruyidiffima , e 

, tale, che i peli raffomiglino le punte delle 
penne nafcenti, che fono nwidifime . Tassa 
cant. È st. 60. | 


e 


Lu» pre anne ha.de fervizio la lanella 


t 


Nè le pecune aveva la. facce, bella, #" 


Peculo , fem. pecola., asmatica : "° rlaadoG di 
bofchi val. Sroccute', Faf, 


- —» E attuarno, e. scope” ad'iAo la pecola 


cn ) Sere 


«TT... BED 
” Serva’ fpozà reale . eee "+ 
Pedale, mom di vil estrazione, piebeo ; facchi. 
mo, è quel pedalino'che uliam attaccare alè 
“ calzette”® quando il primo fiefi confumato + 
©m. fib. V. 0 A 
2 E quà zecchino 'nc°è a lo cantarano, 
. * 4, Ch°'ogne le fe nc*acconciatria : ._ . 
Pedàfo. A piè fermo. E* parola difulata, che 
“imita la latina pederentin. L’ usb-il Cortele 
1 (Micce. Pass. cant. VIIL ) =.3 | 3, 
. ©35 Ma famme grazia a notte de veriite ,- - 
* < 39 Ca potimmo parlare chiù pedafo. ® - | 
Pede-catapede; A° lento passo, da w0v$ nera ‘wodos 
* ‘Cort. Ros. att. Ii Se L 
99 x è » 0 0 Ora cheffa >» ** 
* ‘’ 0» Arrevate rmartte a'me pède catapede'. #. 
Pedemegtina , dicefi de*-piò riad - pere 
Pedocchiarta ; sordidezza, suarizia, così me» 
‘* taforicamerite dala’ fporchezza del pidocchio , 
‘picciolezza , tenacità , e mignattismo. ©. 
dbto, servitnte appiè, e per lo più che pre- 
cede chi va a cavallo, come un vélante.'‘ 
ta, ‘pentola , pegnata mumnaretata: dicelî” 
una -mineftra verde di capputce , acci, fcaro- 
‘ le; e piùrTotti di cami falate‘porcine, e fre- 
fche . Fà pignate dicefi di ebi Soprappensiero 
dimma 0, ‘piedi come fa *V Peritofajo‘ nel'la- 
" vorio di:ral'vatelleme: Fafi': O > 
» Mentre ntra lo ‘ssì,e nio ftace "n perifièro, 
» E fa ate, è cco fa tapo ammatta. 
‘ Pelle. Buestonature. Pare che ‘venga dalla voce 
Spagnuola Pe/es' combattimento , che pafsò 
a noi. Vedi Pelea. Om. L5.L " ©“ 
7 Pavel figlia ‘venne’ a°Wi' vafcielle, © °. 
. © ‘» E pe vilto ‘fcaftipàjò dave te. pelle 
a 


PELO 
9° Val ‘anche serieta» a Fal. - 
Bet: na co pai Oa. 
ria uego . dove st gigi ® perideme i 
« de pelli. A trevederence,. pellettaria e 
riiederei all’ altro Mo Pi SI o 
- sy Tanta Miedgoe arzoorne Naryajanne 
| me Mannavano di, °n pelletaria. | 
Belagra , podagra; ha, la si diceli i chi 
| Cammina henzo RI nes, ha di campui- 
mare : come ha. dei Ki: Pao gugre 
Peleare. e . Palejane,. C pe pace 13° SO 
—Spagnuola, che ori 
. arme detta; da° Tiri ga Poca 
Lot, e da' tofcani. ‘dardo n fat Ja qua 
le i Romani com 
. onde Lucano £ ni 
. Tass, cant. 


x Fuorze la. a pelare à; e fan? ® ce Wi 
Pelea. - Cestrasto; ma fi 
te per dinotate gin, el pes 
. fcer-contra 1 da lieve cagione. "; 
miologi vedi Peleare.. ione; ° 
5 Gn nfieme : 2 vedè. sa. a pel, l 
93 SI prova, ferca.,. DA. 
Pellecchia, Pel. puerto "Nara Te a 
Chia. fars? LETCORCE 
Peliento... Emegiato ae nt ‘ga 


abersica Pare,y-che. DE 
pus imma, dra. 
Ù sodi gps > pe lano Pit è 
ke 7” 
Pemmere, in in pl. pimine se, Gimice detto. 7 di 
| perfona Tcoftante per le Sue: bructe. qualizà , 


‘ — cherppr aengo.di pewneece:dir (ogliamo . 
Bertie, PIRA DENMIS !R0%8, Copegguia da 


» si 







oî > ©“. è < 0 ca aofoe 





PEN 
ta dalla pane 2° volatili , di eni: ferventi 
, per ifcrivere, le -danne. per .omarfì le chio- 
me , i loro creftati ipelletti ec. svoncre. d 
ua uandine o £ detto di. cole che Coppa via, 


» Mittale nome penna , ca vola, 
quafi dicafi, stt,che la ni ‘presto. 
Ponnata è un tal tetto di tavole-fporto in fue. 
ri s-ufato fulle botteghe fpezialmente. Faf. © 
se E acnefceno brocchiere co.bracchiere, 
» » Cche. -flaceane de fierro sa peonata, -’ 
» Che ffarvava la .capo a-li 1 GRIRITÌOZE +. 

9 sualaro Vo race puto + CERTOO . 
Penejone , spizione . Ommo de sala penejone, 
val di cattivo pensare, e peggiar ‘eperare.. 
Pennente ; sppeso, e quel giojello , che. portan 

le donne apgelo al collo: sim: pl. CIITRIE 
Snbodi gli orecchini , ed i grossi i piinili, È 
I Pernelejate s poudere, sar P , 
Pennina, SCOLA, € vis piane Mili pò i 1a 
IRGLA. + 
Pennolejare, pondere . 
Pennone . ‘Dallz yaca Spagnuala Pesdes , che 
sdinota -ftendardo ,0 fia bandiesa.di di, compagnia 
. d uomini d'arme, è venuta a pei la.woce 
bandi" sifiretta 0% .&. {igniificar fokaate la 
cd gel piszeeine cv portici 
iti:3 li 
qual ali quali” condiros un . condannato. .a morire . 
tendardi pai fi dicono le bandiere delle Gan- 
fraternite , che vanno nelle: Proceffioni., 
sere quelle. Tru 3.8 TO cio 
dell’ idioma Franpefe ;. i Esesdwd , 
® Prapeag Gi, dice quelle amblizia A x 


sà - "EP o 
» bisunPere: 1° altra dette proce Soc Tagre ® 
E° afciuto .ppe "nine lo pennone , vil pece 
. mi vesta di vita. 
Pentato + Eloganse, pulito. E° vece ‘tattà denli 
agnuoli, che ufane la loro intade 
eo fenfo . Corr. Vaj. cent. 
fecero na. lettera ammorofa , 
» > Bene- mio bello., e che-pentara cola 1 
Pentuto ; penzite 


Peo; peggio , pe Lore, da. 
Pepella , pupille degli cechi ,- è vezteggiativo 
di Ona prediletta . UO 


-Bepierno , pipermo , pietra: nofiraie - più dura , e 
h re del Travertino. Core e- pepierno , 
va .cuor ‘duro , inflessibile » che mon sente 

pietà. 0 * 

Pepiola, pd , male che viene. alla Lisigua 

Poesie lo core , sentir venir meno il cbr. 

Peppe, e Peppo. Norme proprio alibresiato da 

seppe. Le 5$). Peppe vale lo flefso’éhe 
cantaro, pitale. Sì crede derivata -quelta dia- 
rarra dinominazione dali'efservi Îtato meno 
°. di due fecoli fa‘ur uomo del volgo chiamato 
plz; pic che:mefsofi in prefunzione, veftì t'abi- 
‘0. Spagauolo . detix Goliglia ,° e sfsodfe il 

. erattamento di Stio? , che allorà erà raro, 

‘ e:dato‘con difcermiimente , e-feceft ckianiare 

- de Sì Peppe. Efveido varo corto di: fatta, 

. | € panciuto, chi volle derià deriderio della’ frigcca 

‘ - ’ fprefanzione; iò vaftiomigliò -al cantato, che 
.3n fatti tra noi ha una fpecie di Iabro ci fia 

- Boliglia , .che ferve ad vì it federe; 

; vgiacchà PE 


9 


S PE 'R o 25 
cifsetta ,. ef ha per abitàdine la défirezza da 
equilibrarfi fenza rovefciarlo se caderè : -Quin- 
di, pafsò il nome di S} Peppe a quel vafo, e 

dura ancora , perchè giova nominarlo più 
0 ente:. Nella Parodia dell’ Artafétfe 
di Metastuseo nitta volta da noi rammenta. 
. ta ( Vediz=ore fetotie ),-la nota aria — * 
‘33 Sì foffre una.tiranna, - | |». 
5 La fa per prova anch’ ia, 
» Ma un infedele, 0 Dio, 
»-Nò, non fi-paò foffrir, .. 
Si travefte così : 
s> Si foffrono orinali; 
- Lo fa i Letto» ed 0;n 
, %” vel. , 6) o o 
3» NÒ k non fi Dub foffcir ua 
Besammeda, prramide. - . vt. 
Perazzo ,-peraggine, psro-selvaggio è |, : 
Percacciante ,<v. niuftrejufe . o, 
Percaccio , procaccio. 0. ni 
Pescacciare , procacciare , ducrare .. a 
Perchia. Pefce di mare di figura fconcia, Dal gr. 
atepxi , porca. E° notabile.pel fuo ardore per la 
feppia , cui.va fieramente apprefse ,-al dir d' 
Ariftotele , Diofcoride &ci ; e perchè ha un 
. ampia bocca, e facilmente: fi fa coli’ efca. pren. 
der da’ pafatari, adoprafi a dinotar chi. trop- 
po parla, e non fa tener. fecreti, e fi fa prg. 
der. in parele, Qnde Fafano: .. SIOE 
s» Mo nie le pifche comme a Pperchialella. 
Si crede ‘meftataci da’ Franeefi, che hanno tn 
.«pefce di fiume denominata Perche ,. che ha 
qualche rafsomiglianza ‘alla perchia, Si trasfe- 
. xifce a dinotar donna vile , s difonefta», non, 
nb... 10, Ne 


Dix. Nap. Fall. .. % 


tai 


fo 


E R 
2° do «infelice: fifonomia , ed è termine lago 
»..riofilsimo . Qmer. / bi. 
n Così. Alifandro fe va.a fa: .romito, 
s3 E torna chella perchia a de:mazito. # 
> Perchiepetola. Parola d’ ingiuria , che. dinota 
. .donna vale, e difonefta . Pare compofta . dalle 
due soci Perchia, e -Posrdle ..# Petchiepeto. 
Ja, in fenfo di donne, che wuol far la dotte- 
ressa, ende civla sempre, ed isteguicta al- 
tro non fa, che turbar la pace di caloro, con 
cui conviue, dall’ Ebr. porecha ; , capitulum, 
«#extus 3 donde nel cod. efiano 1° Aschi. 
- .perechiti, che da Filone fon detti vpeo4urare:;s 
ua: cor Soyuarwe suauperate: ) nasu mazimi, 
scientia encellenzissimi sn disserendo, & ex- 
ponendo scriptaras o 
Perciacore , .dicefi di donna bella, che faccia de’ 
bravi colpi fu i cneri degli uomini, Fasi 
Ma lo -ftrafcina chetla Perciacore. 
Pera, » sraforaze ;. smasint,. penetrare , bucare. 
rcOpÌo , corrazione 0 dia, - 
. ciò: dica di chi pel volto séiio!, ini 
pen diciam pure Moria pierosa. Fes. cant. 
* ott. coi € e Gunt. 6. ott. 103. 
Co lo Cielò facea lo percopìo . 
dà im volto affiieto fagnavasi . Dicesi pure 
m Percopîa , e val Jamsento , querato veci -. 
Petdehzija,. “perdita . 
Pereconna , s ippericon s ferta. di pianta medici. 


male 
:Perecuoccolo , dicesi foltanto uvverbial mente ’» 
| porecusccole s e val in deo , ‘in aria, sa, 
:60me s° è ppmarto ’n perecuoccolo val e dà 
a Para d un e, daeutorità. Vedi 
E amperteca . ‘Deriva *Spagueolo Pertebieso, 
Pe- 


PE 
-Pansencihie»: Specie di peo ‘estos vis gate 
per ifcherpo ,-€ per derisione N do ge di 
calano: col'.puggo. ;chiufo ,-a di erenza,. > 
Li Magri. ola ufata in quelta lento” 
D. Giambattifta Lorenzi in una fua 
ia. À 
9” Figlio mio., si po zuccottà 
«Ncispppato. nel, decorre. 
È n ‘cetrola del Perù . 
nf Ra fmorfia, got feciag _ . 
Sia iabolcareccia » 
Rn uomo tT'iole pd, cl 
so 7 nie asino <il difpil. 
» Che ti pare?, Ho detto poco. : 
se 5 A tempo, e a loco 
) ficozze s£ perepecchie 
irai ancor. di -più .* 
vini pabsgine, che. fa fu qualche cola. "n 
Permone., € prommpne , > polsmene è 4 
Perna. perla, 82) genitale. .- 
Perocca ,' peroccola 21€ piroccola., Spezie di ‘pedo 
_-paftorale ,. ftone rozzo con biratzole | 
‘nel batfor,. ‘niaro da’ scondottori i grigia ed 
armenti., v. fa, Poccola . 
| Pesto. Cane. E° vage d’ingiuria lafciatacì da- 
«. gli Spagouoli, sche “egualmente 1’ ufasso. Corto 
Ros, Abbo L . Nc pal fà se 
ee e + +:e Ncap e a fla velca 
inD iefiere hiavo a chefsa.perra a. # 
Per, aggiunto. i:cane , val serudele » She di 
cesi per metafora pur :di sora truce e d° 
anima ferire E a. 
,Peruto.,, » 
"Perteca dicefi di ‘donna molto alta : 2» perteca 
+ Jo fiefio che *% “gerecneecolo i : favotare de pe 


"’. 


9° 


10,4 '» 


Li 


- 


“Pe 


\ 


—" 


,' scommettere, svariar nel discorsò-s*'' 

Pertofare , ‘è fpértofare , ‘forark,«biltere, <.<’ 
Pertufo , buco, in gergo Ja nature 'delle.Ditine, 
0° forello. * Sa I 


28. PES Va 
* fo’ pettetà”, To ffeffo ‘che LU pato Sai 
4 


., Perzine, pare, anche. . e 


Perzò , perciò. o 

Pelitoro s prstedlo , detto d n repezzo in 
asce è > I 

Pefare , pesare, è pestare 0:09» 0. 

Pefcare , comprendere, Faf. Pettaielo *n fanne , 
ben lb: comprese , PP indovîad. 

Pefce. Ecco i‘nomi di varj pefti diverfi da 
que” del Dialetto Tofcano : Aguglie. djare . 
Aluzze, Afuzze mperiale: Feat » Altce. 
Boccadore. Cecale. Cernie . Cuocce . Copol- 

Se. Cecenielle. Cierre. Capetune. Cuorve. 

Cresto. Dieritece. Dersine. Fragaglie . Gal. 

Se, altrimenti detti pesci Sanzo Pretro. Gruow 

-che.. Grascefellune . Guarratine . Lacierte . 

Letterate . Lucerne . ‘Luvere . Marvizze . - 
Mazzune . Mennelle. Ombrite . Perchie. 
Palaje . Raje . Rennene . Regiole . OSI0% 

Spinale + Sparnocchie. Stelle. Scuorfame, 

paragliune . Sareche. Spatelle . Spiro . 
Schefice. Tracene. Tunne.. Wope. Pavese, 
Noi non foggiungiamo i cprrifpondenti nomi 
Toftani , pfimieramente perchè di molti non . 
gi fono; inoltre perchè rion è flato ancor: 

“ decifo-da quale ‘de’ molti dialetti d° Healia ,° fè 

dal Tofcano, 6 dal Romano , ‘o dal Vene. 

ziano , 0 dal noftro, o da altri abbiafi a preo 
dere il nome per divenir quello della lingua 

enerale Italiana. #00 ‘ 

fciariello s fagrimevole , Faf. - - — e 

i » Tan 


LI 


PES 
3Pantio presto cifil usioaciaierpeltiarielie” 


de persinricile .& una tal .acqua - medi. 
pig seri le::vicinanze del soltroiPazzuo. 


s #4 così piomasdailoritorrere gocgiolando da varj 


‘samnellini . 
Pofciassofa +; < spiilea di donne; sole: Spisrtà cpie. 
. donne £ dal davernete, goasito Ctpri consi. 
o. gay E , cella te toa' > 
nf ray: sro: e ppelen. ivettaitai 
Pecevitivo ;1 pesetaguelo TA: 

Pefcio lejure 5 “paeciolene print, - 


Ì iligiomo eb segue ul di 
dit 0" ciao o Lialgrò. suse 64 ma fif. 
fatte ‘voci non fi adeperaribi tiniinte: nel 
difcorfo, nà fi. potrebbe dire: Cri uvdvanò p»*- 
eli 'deszzua pes: dir ebe ti vedrete Fran: pt 0 
mi . Gi: adoperano foltanzo» in fila: per: indi 
'otardo. sfenie di affi giorni III Canti» 3.4 
NS 
i » A ca mb, a ca pd, croje) cr cale 
_ “pito. pelerajo ar pefbrigno, ca paltruorizo.# 


5;:-Bie lo spelcralo irognaio po lavitito:. 


‘6: pilgianante >, é Mino: re Afro 
srl da: RICRT inno ppm 


Paloner:fiziont e fa dad przo chie sic ‘Pgr 


so bri H caorejo  arfipelone deg acco. 
è guemcrisebio. a estoriammaradei i * *° 
Pefle,ttioto malore; divefi. :d* ono delitto 
st! Fazio: “per efprimerta tgrando*R cerci toff ‘da 
* Chi mon=ft- pò. detenere: 3;00a9 si vago 
j *mfirorideno”; bui no TI quel i OR 


Peferaie ’ 3 peferigno , pefcruozzo: . Signifitno: 


” DET 
: Wansiai cackm Pif = cosnsì Cemaliita è 
Paatcio, af aperta piatractio ; «rottame > Eat, .:. 
ce abbafcio: femne. parte: 
cy vin, oche ape ken aciua 


Sricrne torta d P feto, , € 


dil Ari n na asian 
ileggio di 
donnaccia im nl 





"bri amaligne.Fatali: sc PIER OTTO RCS: ALZINE 
Pertenala:ypebigmabeatiz: 03 > LL. cui 
Pettenare , fan: dambiatsoreo, sitmamasmere. dal 

13-Oera ca tnonecà: nc’ dda pettenigre sc 
etineia, impidtigine n voSatios.:, imucebia: he 
vengone. per. lo. più sul vise., è sudbe negni 

. Fon, pra ade presita' e’ 

Lastolcianl ; Cmrigatii di quel. ue aan gli <p 
partiene 

Pete «Pater baffi tati e ali djfdtra del- 

.. da Gamictam 

- ‘chiamata pettola la perte dell 

ci copre di pesto alle donde o e de: - sazza 

e' che fola fi Liu ie dle 

è_G0 pedi na, c:smvit ip que 

sa DE oo Da sir dalto cancia 
pettola., che oggi in 

Fettolo la.. sVare, fringiusia:,: che fool chis @le 

Nalin e;poverte pu voleffesdinez1iohe 

‘ fiano ‘tante povere , meoftrana . fin shmghe 


la Lg Gara. les “n v. bai & 


3) 








PIE se: 

199° © è è + Che dice pettolella,. "2 
s° Vuoje,.che te piglio mb peli capello. * 
| Pettonata ,. ferta di riparo di fabbrica falle. al. 
tezze fatta a petto d’uomd pèr nen cademe. 

Petrofino , pesrèsemo/o,, erba nota : fufa de to: 
no, pretesto, sensa finta: ;. pirrolino 

d’ dome. ‘ rammenelia» detto: di vbi si beige dà 


Fetteneti, argo spettone per sismer è odpelli 
delli: Donne. o: 
Pettuto, pessoruso , valoroso ; 3 pettuta dicoldone 
tia ch’è-qual Ceres: mammriosa. 
Pezza, moneta di 324. cartine mostri; sotustioy 
»singra ,.F 
39 E lo valore I ha: cortine. ani pente. . 
, beetegajo:, meladicer di: Formaggio: 
‘solems , salumi em-va .cafdduoglio;’ ,. 
Pezzille.. "Merletti. Da: ‘pizzo, che-dinotà puri 
° st eftremità.,. merlo:.. Ciuco.. cogne. xi 
| St qui 
i sy CHI jta-colénno ,-@ ché fatea: 
| Pica, noto uccello-per la'fua 3° 
. detto: molte var propalitò» selle noe . Fal . 
y-E:ffa-comm*a na pica. n 
Picciàse,- empicebjate: Lumenzotst: DAI Fravceli: . 
> pioser ji &. LIRITE. aglio chie. ambedie: le voci 
nz la. oro o etimologia delfini più' pos. 
fanne larkrentantiofi. # 





cdl querimonie ,. schavntenzo, onde 
Piccialo,. e ‘pecciulo; querslo, v. riepetò ‘ . 

3. pero, ventosttà, Vi. sei. ° 
Piecoro; prrbro:s detto: di qualche Peacidv: nia 
- gito, cui la.moglie faccia‘ le-fafa torte } men. 

tr’ e’ le profta indolermenente paifntian G&G 
« presenstam, come: fuol dirti, | »-<- 
i d' 4 | Piec: 


x PIO 
diccco, difeitàz facce fenza pacco, volto . per 
è fattamente bello 
Piello. Sorta di malattia; che fa mutar fa pel. 
de « Omer. lib.. DE. 
sj Ca fi cohiù a guerza vao, dov” è Diomede;. 
"9 n Wenga o piello a me, e athi me veda.* 
Pieroglo:, sogtio. , amo, luogo emittente . : 
Piemo , e pierno maifto, fpezie di chiodo tra- 
bale, ande pierno., © persa ‘dicefi pur il grande 
iftramento virile da ara , srensfigo, dali’ ef. 
Piseto lc bano diciam perfona di boona palla 
-  Piezzo ane diciam ma di buona ‘ 
. di de pane dic perfona di facilmente fi 
accommoda , fenza molto, darti castco deli° im- 


| poszo:dicheochefiia, F 
» Efa Efk piesso de ine e ffèpia face 
” Comime.welu.iffo., © fi ccententa , e ‘a 


Piro e pito, , detto pur bi&iro , # cale. 


++ Arcchiù dd’uno le pifarorle Fade » 
. cioè dispiace, od hu timore. 
Piglia, quanno le piglia, val. prendo monta in 
collera . 
_ Bison: mmaretto meinerina di uerie. mbe, è 
preparata con varietà pur'-di carni frefche , € 
falate , e molta quindi. feecolenta .. 
Pinole , e-pinnola,, pillola, in. fenfo. di 4nD4- 
rezza, di sacere Fal ,.- 
ss Puro face io.,. fperando ghi nneriante , 
» Cche ° pirmole noe fcife °n tutte ll’ ere. 
iolare:, ib consze demmeeroaie, &@ puicini > 


Piole:,. pigala; vw piocio , rigno olo. | 
Pirchie. Avaro, sazzo, dal lac latino percss:® RR 
| 


i per 


ùl 


\ 


( PoR . .3% 
porch nor anzi: da mibinzioe; piùribhio, DS 
metrico podagrofo , ond’è in tutte lè fue fil. 

‘ Babe breve: conte Bees in greco, e' donus , cha- 
#ss-, in latino? Ciuce. cant, IX. st. Gi 
» E fso regno fe pozza mantenere 
» Pe nfi a la fcolatura de lo munno, | 
sy E @ pirchie che pozzane } a zeffunno, ® 
Pirchiaria. Avarizie: Dal lat. percitas, | 
Pireto . Péro. Si vedè effere alterazione del la- 
- tino spiritus ,. vento ; e -ftopre l’ etimolo.. 
gia della voce Tofcana pero:, ehe non.è al. 
“tro, che l’‘abbreviatura dél Napolétano pire: 
so. Anche dallò pirero -trarremo» noi it van- 
to di provare la fuperiore antichità del 
Dialetto noftro fal: Tofcano:. Giuer. cane. Di. 
st. 3%: 
;i Oh ciucce veramente de gran fpireto ,. 
33. Ve fa mette-a fuf puro ro pireto.! # 
Si dice anche pidero. | 
Firettò , fpezie di carafone di' vetto; chit Ha la 
figura: effettivamente: d’ una . i 
Piro, pera, notiffimo frutto, da'sep ,.H filote: 
Vdailla figura, e colore. E, ° 
‘Piro-Maftantuono . Sorta dî pera rnoftralée «di ot- 
‘ tifa qualità, febbene non dî un eftrema des 
lîcatezza, come tante altte. Ods. /i5 IV. 
s» Pecché datele-ncuotio chitto piro, 
» Non'fé fi-cativiello, 0 Maftantuovo . #" 
Pîrolo , seracciuolo:,. pivolo , membro virde 
1a, srina, perdita<: ire a la pifcia-,; dicefi. 
‘ da’‘noftti ragazzi a*lor ‘compagni; quando nel 
‘ gioco han la’ peggio, Fal | 
‘39. Fummo-Rrt', mare: nuje, nno fimmo jute: 
° x: Ab la pifcia;, e li cunte fo ffornute, 
n 000 Bis Pi 


-_— 


/ 


I Riz. 
Biiciarte forza, metaforicamente «uss graz gia- 
Bilo, e pigcere... I) 
Pifciavine , epiteto dato dal .noftto Fafano a 
Franzefi , I 
| »» Venga. Goffredo co li Pifciavine. 
| Pifciazza , arina, v. aorina. 
Piffe piffe. Discorso segreto. E” voce tratta dal 
fuono, che i difcorfi fegreti fembrano fare, 
come la voce francefe chacbatser, che vale lo 
fiello . Ciucc. caut. XIII. st. 26. co 
| 35 E bolato mercurio, fe .fcompette 
"a, Sto pifle piffe, e ognuno fe:ne jette. ® 
Pittema, fogta di decozione medicinale , ei em- 
| piaftro, che fi attacca fa di. noi, onde il 
prov. Pittermra cordiale detto d’ un seccante , 
ch affibbiatocisi interno , non si sa, come 
sbrigarsene + i o 
Pivazo, e piuzo, v. mazzà, € ppiuza. 
Pizza. Il dimin. Pizzella. E’ nome 
rico di.tutte le forte di torte, focaccie g 
fchiacciate ; e quiadi fi aggiunge qual- 
> ,che.aggettivo, per .di(tinguerle . Ecco le prin 
cipali. Pizza fritta. Pizza a lo furno co > 
| ravacheta : Pizza.rognosae.. Pizza .sedonta è 
Pizza stracciata. Pizza di cicoli è, Pipza 
doce . Pizza di ricotta . Pizza rustica è 
Pizza d° cova faldecchere . Pizza di bocca 
“di Dama &e. Per talune di quefte fono il. 
luftri i Monafteri delle. noftre Monache , Sas 
rebbe ffaro degno del noftro amorofo zelo per 
la patria il tramandare a’ 'polteri una efatra 
defcrizione delle preparazioni di tanti generi 
di pizze; ima efflendo la cucina una parte del. 
da Chimica, e quindi appartenendo alla clafe 
. fe delle fcienze più fublimi , non ci è fem. 


rd 


, PEZ Li 
bratoconvenevole di farla entrare ‘in’. quello 
Vibcabelasio uléflibato -alla:fola notizia de’ no- 
mi, enon delle cofè. Rifperto .all’etimolo. 
gia crediamo ‘che derivi: dalla voce latina pi- 
Sius, pista , pistum:,. che dagli antichi fu 
particolarmente addetta-al dimenar la: pafta:; 
oude le voci pissores, piera ©. 5 ed of 
ferviamo , che. anvhe gl° Italiani  chiamatono- 
schiacciaze le nofitei pizze, perchè in fatti le 
‘più femplici in'alero non -confitono; che  in- 
un pezzo di pafla:ammaccata:tralle-mani ,. e: 

i con-qualche condimento -meffo nella. pa-- 
Ila, o nel forno. Tess. centi di se: 79. 
sy:Ma nfra<nuje venturiere a chi 1° 2 2 
133: SO pizze duce, # 
Pérchè non da vile, ./a piena del piede, di: 
che fi-fchiaocino ‘come fe faceffefi. co” piedi ,- 
e chi fa:fe anticamente così non'era; già che: 
oggi pur vediari lavoraz la'paffa de’: macca: 

- zovi .collè. natiche fi quella: fimofa: macchi- 
na? Son note le fchiacciate degli antichi cot-- 
te fotto ia:calda cenere , .dette :perciò | saber. 

i nertcie; e lo .:0#ediris-apross che mattina” per‘ 
mattina preparavafi a-que’ lor forni xA4ee 
derti, che s’‘erario come i noftri ,.0 quai' fér« 

-mì da campagna. signora. E fon pur note. 
le palate n2x#9% tanto faporite degli ‘antichi, 

+ dotde il nome alle noftre , febben quelle etan* 
di ficht, in ufo anoh*eggì in oriente, ele 

‘ noftre gal: fon di pane. Nella’ provincia: di. 
Lecce la. voce pizza fuona la parolaccia. Re- 
«mana, come poi curcie dicon 11 curnss» 

Pizzeco .’ Pizzico, punto , minuto. Si 
, talvolta in fenfo-di salto. Corr. Micce. Pass. 
cant, VII, MISE vo 
| B. 6 sy - Pare 


è 


36 PIZ 
,s Pattetta; e nquatto pizziche ,arrevaje 

--. » Effa perzì, dov*era junto . ®% 

. Fafano :. . . e. - 

55 "N tre pizzeche de chefto .paflàie voce 
» Nfra. tutte |. «..: uc 

Pizie e ricotte. E’ una fpecie di focaccette .im- 
bettite di ricotta, che G vanno -vendendo la 
mattina da que'che diconfi Terellarî, e del- 

- le quali 6 fa grande firege da’ famelici ta 
cazzi del -volgo per far colazione . Nel So. 

« crate Immaginario fi dice To - 

.. 3» Quefte morti 

-3> Noi.altri Socrati . . - 
» Ce le mangiamo appunto. 
s» Comme pizze, e ricotte. # 
Bizzecare , affernane , e stringer colle dita per 
. affendere, ralore per ischerzare , vubar de- 
dicatamente è . e 
Pizzella, ed anche pezaella . Diminutivo di 
pizze» e fi dice più particolarmente di quel- 
- le, che fi danno a°fanciulli. * 

Piszetta . Si dice unicamente di una .quansità — 
di cioecolato nou eccedente un’ concia, che fi 
fchiaecia in figura rotonda, e ravvolta in una 
carta Serve per mangiarla cruda . Il fuo di- 
minutivo è pizzestina , e pizzettella , che 
parimente indicano lo fteffo . # 

Pizzo . Angolo , pinta, lara, catì d uomo, 
come di qualche vafo. Merzere uno m pizzo 
od 4 fa pizzo, vale abbandonarlo , nen ca- 

a rerlo. Csucc, cant. Il. st. 47. . 
ss Duje vecchiune a li pizze nce metrettero. 
Significa anche il becco degli uccelli + Pizzo 
a riso dinota il forrifo , peschè nel farlo fi 
aguzzano i labri. Ciacc. cant. XIII st. 16% 
U do » 


» ae . 37 
n E co-n0 pizzo a:1ifo fe decette ;: 
ss Schiavo, Segnure mieje : n 
so Notes n° anciello nfta (i autre, ch ha ® 


nppenne: - > 
». De cchiù ecolure , e: ppizzo ‘rufto , © 
‘ttuorto . &. 


> E aiche ‘una dpi di avverbio, e val' prucs 
c 
» Li Gradafle co' cchifto aggiano. pace; - 
‘ppizzo , e ppeo la Retomontaria' Ò 

Pizzolate:, .® pizzolejare. , beccare. 

Poca, e poca, poichè; dacebè , da muta , quae 
do, e quando che. ”. 

Pocereale- > Oggi Puvggro Ride Boggio reale . 
E? la via, che dalla Porta Capuana conduce 
alP antica, oggi diruta villa di Alfonfo dì 
‘ Aragona ), a cui Quel magnanimo ‘Re dette il 
nome. di Poggio reale . Il difegno , fu cui lar 

,- fi trova ra ortato nelle opere di. 
Atchiterrera del Serliò:; ed * rimarciievole:, 
chie quefta.fu la. prima “villa di delizia”, che 
- alcuno Re di: Europa: abbia: fabbricata. Tan» 
| 30 è moderno ib luo, © la dolcezza del vii 
vere in Europa . La via: che conduceva a 
quefto poggio fu fatta lunghiffima ,-dritta-, 

- Alborara., omata.di fontanè-, e volutà fempre 
sonvertire in paffeggio pubblito . Ma i Na- 
poletani,. fimili ‘in quefto. ai. Turchi , nom 
amaso il paffeggio k; piedi, e forfe il "Clima 
vi ci fi oppone ;; e quindi malgrado le im». 
. «menfe fpele fatte replicate volte” per render 

‘ftrada , non ‘è potuto mai. 
- riufcire . ‘finora » Colla mutazione de* coftumi € 
poffibile che acquiftino. i” Napoletani it gufto 
di paffeggiar. dando la date , ed lafredandoì 
: nel 


Pol 

tr ae Gempre ventole Agi Fuss.cent, 

I st 4° . 

- i anuò. che malo fe porsazfà: melo; 

È ,9- La. ‘via la-vò; comme #Posereale. 
Psocortilo , tantino» 

‘ Podea. Parte baffa dell vefte , «anzi oggi ‘în 
tend -per la'fodere , cha internamente hefi ‘ 
nel bafso lembo dellè gonne. Viene forfe dal 
latino Lsrratratio che dinotò: 1° orlo più baffo 
degli -edifizj. ,.. o forfe- del greco -wevs, wodesa 
come quella. , chè . batte le+calcagne. - Pass. 

- cant. Bl. st. ce . 
yy Locea la. faccia a .ffa prannenesata, 
” > Che ghiè nfiva .la podeaide ia simelbia 
so -L’òvatta po ppe la podsà s’ aduna. ® 

Poffa de crapia ! ‘poser: di deinani ,. ft 
ca: tutte. lè. voci - ‘, interlezione del volo . 

3-Poffa de crapia ‘effi la: compitera.: 

Pollanca=, pellastra , gallina giovani; che non 
. per anco abbia fatte vovi , per traslato diveli 
«di-una regeeza eià-da marito. 

Pollanchella , gallia giovane , spiga di grino 
.@ India ,-giovanottà appricara: al MEStier me: 

| vetricio . 

Polece, Leg detto di ‘ perfona di picciola cosi 
tara; ed’agil 

Polecenelia . "Chikma@i ‘così n° perfonaggie., che 

, da melti anni in'qua fi fuote-adoperare- vette 
commedie Napoletane. Sotto il fuo”carattere 
fi rapprefenta un momo goffo buffoneftaren-.. 
te, e portato per da tottoneria ta e Porore 

- donne , il quale o -parà:,. 
fprepofiti, ma invuna. ‘maniera pid e e ta: 
Iole A sal Muope lofisme: compazis- i in ifee- 


Paxil 3 
«Da fola-solia camicia; e:calcone a bra. - 


ca di-tela-bjanca;, con una berretta anche. 
bianga instefta,.e con una mafchera nera, che 


..tu il nale lyngor,.e la fifononzia affài. cari. 
°. cata;. Nel teatro certe» volte fa lè parti di un: 


ye 


Signgre, altre volte di un fervo , di un filo» 
fefo,.0.di altro, fecondo» i. diverfi. capricci 
delle. commedie ; nelle quali fempre-che è ben 

refentata- la: fua» parte:coa imitare i pro» 
pri modi, atteggiamenti , fali, buffGnerie-,. 
che dicon /arz:, è affii graziofa, e dd ari. 


‘dare malto più di quel che .& l°‘Ar/ecchino;. 


e-il: Brighella Veneziano, oil Dosrore Bo. 
lognefe-. Niuno de’ néftri Serittori , per- 
quanto a nei è: noto; ha.riferita l’ ‘origine di 


«quefta.mafchera patria ;-onde vogliam noi qui | 


riportarla, affinchè. fe:ne. confervi la- memona.. 
Nel fecolo paffato-capitò in Acerra, Città 
della Campagna’ Felice ,, una: truppa di Com 
medianti-,,i quali giravano, per Quei’ pacl+- a. 
fin di guadignariqualcha denaso: colle loro: 


teatrali rappiefentange. Si. avvennero un gior= 


no; in: una. campagna:, dove ‘erano. molti com. 
tadipi del paefe , che faceauo la: vendemmia. 
In fale occalione e pel vino ,. che fi fuol 
bevere: più. delluGto-, e perchè’ laverano- - 
in compagnia: uomini, e donne , i vendenz 
miatori: ftanno con molta allegria, e a:chiuna 
che-palla,, gli dicona-de’ frizzt, e lè. motteg. 
giano - Quindi fa, cha gusi commedianti' ff: 
videra-inafpettatagmente forprefi dai falati con- 
tadinefchi ,. e foggiacquero alla loro-.berlina-. 
EM .per altro come avvezzi ai fali comici ,. 
e..buffanerie teatrali. cominciarono a difendér- 


fire rifpandere:adie bella di quelli : però - fra 


ì. VeL=- 


4. 


: oÎ0 d° Antello, # quale-avea: 


- 


| 8% 
i vendemmiatoti ve n° éra: fn chinare Pac. 
| volte: cri i. 


‘ cat6. cioè il nafo fungo , e li faîcia anniselta. 


dal fole, ma era un uomo-affèi faceto , edi 


: fpirito arguto . Sicché avvennè:, chie i-com- 


medianti fi' mifero: a- frizzar ltri particolarme 
te; ma egli' maggiormente c ne* mo 


ttege 
i, e nelle baje. Se ne diflètro-dall’una:, e 
all’ altra: parte ,- e faceano a gatà chi fapea 


meglio deridere , e Beffàre ‘il contrario: ortde 


fentironi fra loro dé”motti: affai acuti ,. è vi- 


. ‘vaci, Alle baje fi:aggiunfero le gia, e' le 
i 


fi(chiate. Fu una vera battaglia. Finalmente 
riufcì al contadino "di foptaffarli , ond’ effi‘com 


‘ fomma'vergogna non feppero trovire miglior 


': difela, che quella di partire ; e fe-ne torna. 


rono in Gittà carichi dt maraviglia:. Raffàre. 


1 mati poi da quefta infelice perfecuzione -, fe- 


acondo: il coftunie della gente di teatro , che 


s traggono: profitto 'da qualunque cofa , penfa- 


- anche la- fua figura caricata ; e"l’ abito” conta- 


. rono- che avrebbero fitto um: grandiffimo 


dagno , fe avefsero potuto-avere: nella 
compagnia comica quel contadino: che avea. 
ne conofciuto così faceto , ed arguto». Gli 
propofero il partito , e fu accettato. Quindi 
girarono in divetfi teatri col nuovo buffo , il 
quale: rinfcì. a' meraviglia, e incontrò da 
tutto -per le fue-facezie: :° 21 cite contribuiva 


dinefco , che volle fitenere fulle ftene ‘per fa- 


..re maggiormente ridere, cioè la camicta, e 


calzone a brache dî tela biahta:. In ogni hio- 
go, dove ‘andava quella Truppa comica, gta» 
dagnava moltiffimo» denaro ; poichè '#' nome 


bre. 


A 


» di Puccio d° Aniello-era divenuto cele- 


Bo rodi. i anni ol ‘molì; smondimiete 
drei iffrioni [0 oftituirono. selle «loro rappre- 
‘fentanze unatito:; che compariva: veltito coli 
‘lo fteffo abito , e con.wna-mafchera. fimile al 
“ mifordì quello; "dix cerra, il di cui nome an 
che mantennero febbene più dolce ., e dictafi 
- Polvoenetfà .'Aiagle, efempio: -dutti : gii 1 ato 
comici ufarono anche effi una fimile inven- 
: zione: Quindi dialibrarin. por «hi è. donà 
‘ quefta: rvafchera . pér tette - le-- eommedie- 
teatri d° Itala sed anche fuole: ufari il "ha 
‘ notie per -dinotare. un: uomo lepido e curio- 
.fo. Abbiam confervata. quella verace tradizio. 
ne in onere della noftra Acerra ; poichè fe 
anticamente. fi diftinfero. gli Ofti , e i. cammei 
‘ diantindi Atella ( Ciurà poffe: - malte vicinanza 
di. Capua }:celle loro giocofe.,. € facete mp- 
prefentanze ,. che piacquero tante: in Roma , 
«:endée gli i aleri. mimi le imitargno: , e-dicenfi 
le farse Atellane, le i quali al dir di Orazia — 
si faceano- in teatro dopo le: tragedie per rai. 
Fegrare gli {pettatori ;. sE non altritmente han 
fatto: . tugti i teatrî d°Icalia ,- e di Europa 
mi. Podcinelli. ; i. ‘quali divértifcono 
‘ali coloro , che arnane-it: talento; comico. , 
e il enio buffonefco.. Cors. Parn. cass.” 
«a fotte: no: panno Ha. ‘mpezzato, 
. hi > Uno: Polecenellà fcette-nnante, |! .. 
+ se.E pe prolaco diffe: Ben trovate - 
so O: zitto,: o pure ve nue jate . ® 
Paleso.,. Ippolie, n. p. 
Poliejo , e, polso pal jo; forta.d' erba , © 
, è arturo», fosf e la polecara, «erba dittiima per 
- zinta 50 feralifima per. le pulci.-,i cosicchè-- 
fpazzatolene il fuola d’'una.ftanza, ‘quante ve: 
, «den 


- 
al 


go f fe 

n° emerimo: &b-faltar per fa qui emereggine 
: Pogrenò: , tutte vi crepano . 

Petito, moto, smosds,  gensitimento ornato ra 


. modherns vst cs 


Polito > puledro; dive pete giovane 


Pesninece., - puneeo ge nni Spie volcatica 
co bruciate , renda porofa, : ottima: per polir 
= ferrt, ottone ec. ed'atrefà la. deiandità per 
traslato dicesi! di -dhi-si st povero”, od ava. 
«20, cute pelle: fe ne pafix ANTO 3. o fpe- 


è TAre. ( 


Pensg po sv. 

Bonejatà e 3 pento cina 
u lumorasera), emalireitanenzi parto: 

. prc» eb/pir ai 


Lai , “pgimro di iv l'e iem 


--. Perin altro» albero ,- quinili-.pee metafera. 
A Gigrcao delle <itame. quarto. E male” ,. 
1, Rigliorde Comgen v0n9) e- fi Rosimana 
» Pongokas.a fi a Baviera fe: mpajefaza: 
Porta, a. ta ,- ee&culo:,. forta:di giuoco , 
cie. fi <f vate volle uovar-ire ut ‘ pendîur, donde ro. 
tolando pil s han: da’ cale monde: costei 
© regole. 'ort-diispuhta»,.0r:dì c 
1° gDifey «lio 500 Podio je Cb n’abbafica,. 
"Sio sr are i O, | sonno avevo” de 


7 sui do: 
La 


Ì 


PON 
«fm cienne je pe td. pom Liserò fin 2 
afime, a. tn punite na hicar . na. cola 
pom sevsehe: a ea. per tu 
Ri pateni iride mAigliete a se P i 
y Mrgnsento: da'fasto: pet ‘far buchi 
rotondi. ” Facce da. pontaruib, ‘vale: Nfrentato, 
CET ra 
e <py NA: cagnaie' 5; fabge: po 
rr spfalore; o lafprnno salto ialo. 
Povtellere - pin 


fato: ;»»: : 
a parta sungnari;: ‘pontelià; lo: le:nalò ,. 
Fal far merenda:. ine 


, Plan-anmeschino »:. Ponti fa Giunio mel mezzo» 


de? mazzoni tra Averfa:e Capua . con poche: 

- Sbitazioni vit 'intoragi, detto così dall’ effetvifi: 
anticamente fatto mercato di'annecchià ,« ed” 
altre beftie vaccine. Ponrcaznetterno 


Ggmifie. 
«dà enolie. jk, superve@ervi. fato. nd. 
fecolo tar i paio di setivo del 





rencchio. ‘4 nota L erba: Bosaai 

5-9 perchè,-noo: niolro £ ole 

ot ato » din ddr di bissa: 
‘Josie ss, ed in diminutivo Parc biacebella 


rr diceGi effena.finro: ib grande. albero fel 
i 0 fr aadalutaro armeni, - quindi: il nome d’ 
«ì x indicar: 


line, Babe cala fa. dicar: cole infervi-- 
lenab: difligno 101 nin 
Îerpatta; iniore: inblifigaio. di cbrrie poftt:,; con 
«&lt. 


rort 


Aovî s ‘cacio ‘&e.. ome fl i anto. 
: se, adacciare, pi sg Le v 
| Ca chilo "9 Argo fa. perpette .: 


Diciam -Porpetta *n: vocca , e farfaglia, 
‘in fesibalboziente ,, e che paci come ferte. 
.neffie cofa in boot: : st 

Portarrobba ,. feenbina;. ve vallo. . 

Porva spal vere 3: sn=pd:} purvere . " Dicefi anche 
povera; e. pivere me. coll’ + ftretta.per non 
«confanderti cen. pope , . meschina , che pro. 
punzia coll’ o larga. + . 

Poreì , perzi } 4 postine, perzine e-mporzî, 
finanche ; pare. < . 

Pofema , "amido PIRA £) spots imbeni 


mate: s Nea 


Potta., svuffa. - 
Polteart, ' far detpute e pia Dai Pen 
chia su di mualché' dosa.. + 


fi: :vuol "dre creder 

‘° 3-Sto delgre: pg che midi. 
s» Chiagnere. mute pe; 
Poteca, bottega, da mente, pi eb o. 


n 


“nane Fils rr: t., 
n Po de cala,'e ca PI sie mne 
a? der i, st ferma: bis Ponto, stabiisteentai 
| Poteallella. Pickela bermgò:. :Faro na potechel» 


la akinoca far sn puniti di r0e Pace 
Met To -bustnege; fi petò ; 

a velge., iei # o fab: o 
ci ala; qiadità, fa prrsco de ue comeiettibili, 
Dura quelta animofità: tra 1 cli popolo 

n dog i. « vahditosi db conuueftitità fordal camper 


a, 


_ 


‘P R A CA 
alito 5 e fa la'gnin cagione di quella 
fedizione po popolare ,; ‘fatta magnis. animis , 

partis ‘vondifiie.: Per render contento il Popolo 

pa fon darte da «quel tempo curiofiffime :leggi : 
E, vfempio eiteremo quella , ché il’ battega- 
vaol pefire cemprefa la carta ftraccia, 
die togl 1.ka coppola , € ftar con efla in 
. mato hè 19. cittadino. abbia comprato ; e 
ì o diceli., far #? obbli agfone, e quando 
- ftreittadino la richiede, è tentto a farla + 
«Lhe ife ‘vaol'ceptirfi, ha da pefar non cem- 

a la'carta. Om. 558. L 

‘y,:Pecchè:accofsì te faje na potechella _ 

”» Co gaapparia fenza. guaftà la pella. # 
‘Potta’ de ‘nnico | 1 Pofar sl mondo! poser di 
p Baceo! ec. Pepe I 

ozenetto/, e puronetto , iociola padella : 
-difprezzo diceli. 'eacapurconetto di qualche ho 
svighetdllo, e bellimbustò ; 

Pozonata , colpo, disgrazia, bolzonata , Faf. 

3, Nola puotte fcanzà fta pozonata, 

s ko la. quarta , ch’ afciaje , parze > ‘AVÒ 


Pocrifi 2, pa ocrisia , da P creto, Ippocrtta, 
cia ip , sehbnecbio falso , dal ge Uno, 
Kpuos . 

Pratteca. Lungo uso # e cognizione di qualche 
cosa; ma corfotto ‘da peratiea , ch'è la borfa 
da metter _munizione di lvere, detta anche 
Patrona. È’ voce difnfata . Merita per la 
fun fingolarità effer rapportata per intiera-la 
defcrizione d’ un combattimento tra diie cam- 
pioni fatta dal Correfe , che al corto inten: 

” » I 


# | PRE 
‘der ttoftro eguaglia. le: più belja; Vedo - 
, Gerr. st. ay..e 88. \captePi,e sno 

.» Se vedono, s'affieniapo .&.5° accellina, 

. » Rideno, fe (alnsamazge de chinommano ; 

”» La Locrino le: D c;fe molino 

. sg Ntre no-s’antagi iamase ANAIBZIO» 
1 =» Se-vetano,.s *AUarganO, e. doofaza; 


”» 7 Mo ictatano e fa. aaa Metigano — 
» P'ascidese , « pe: po tasmano : 
n$ acconciano , po paiano, ale pepate 
e) APRARAANA S' AMIMITANO it UTD; 
» Ro dettano | fdt vai rien 
- Se pegnene, e firoppeiano. 
Preammolo:. Voce forenfe, dinotanite 1 De 
creto, che il Tribunale onlinarie ce. pet - 
. dmmetter ind pofleto, dell’ gredità £ i «de pap 
va d’efservi chiamato” fia ex testagiento , 0 
ab intestato | Ta fgrie di quelli decreti ferve 
poi a dimoftrar le ciccendenze. 0. RE. le pruo- 
.- Se della nebiltà .. I 
193 Grauco Ri c° sone” fcam 
» E pe bbia de preammolo appr 
» Ca ife era pe Dunne Li auto G 
CI, » D 3uro, , € Ampio siano. apo Gall 
“Prebba, plebe. 
Precolatore, prosuratore, in pi. Precolatpre . 
Preffatto , piucche vifasta grasso , samissimo 3 
ben in cavne: 
" Preffesto » derfexto è 
.Pregaràa, preghiera. 
Preg- 


-— 


I 


» RE 
-Preggiade., p phafgiare, assicar ne 7 pet «Ii 
ggia paga , quindi-Prieggio , : gg o . 
ES Rallegrazsi ASSI. Dati” * Italiano pre- 


W. giare 3 ma muta alquanto 1) AI agnificato , giac- 


beta piuttalio. :3Ì giubttssre', 
Pijezta . Mel egrezzio grande . Cis. ca. VI. 


* " Scufame , Leno: cia ; ca io nos faccio] 
9” » Meo che me fare; .tanta è da prezedua!:* 
Premmera , rimiera , s® îermine., de Torta di 
giuoco ma-premmera., «veden. se a%- 
- sce qualche dubbia asia Votà. la premme. 
ra, combattere, Fal 
-” Quanno. lo-Campo vuolta se fio Ca 


” 


:dell'Afia la: ,piemmera 
“Premmone, pulnsone, “Fafano par dir che ‘ 
svvitivono , cantò: 


“ >» Lo core a vutte:addeveritaie premmnone : 
M°.aje Aatto fa li premmune fraceta., val 


.. 90% bas. veluso.fee nella diquanto bo ‘detto 


per dispettarmi . 
Prenezza,. EI AVIRANZA > da Prena , progna , it 
cinta ‘in gener. mafe. Prseno ‘dicesi di un 


golofo, che: non pofsa veder cofa fenza 
-Sesiderarie. , 0 di. chi troppo»s” abbia ripiena 


: da-pancia di cibo, oben informato, od intefo 


di qualche cofa. ‘0 ch' abbia in corpo notizie 
‘interefsanti , 0 fdegno da sfogare . Faf. 
3, Co ffi carizze a n’autra cecà puoje, 
» Chio ané fo pprena de li fatte tuoje . 


Prefla, prescia , fretta . 


Prefentuso . Avdito, che si: presenta con frane 
«ohezza , arrogante , obe molto presume di se; 
onde trae la (ua (ua orimolegia. Il Cortefe con- 


traf 


Lal 


he 
:. \ralfitendo pesare di È gel nofes .--dhe 
. «vQrtebbero, “.tofcaneggiare per paser guetil 
donne Giceha) dala da Hioco, haî 
‘ » Va via efsa), da vifio 
», Quefto: nestenfo comm prefentafo? 
» 5° un mortajo teneflì quinci -lifta 
, Un Emmia li farei fopra il Carufe. ® 
Prefomenzeja , presunzione «T - 
Prefonìa . prigionza . 
* Vv. mp . 
- Prefatto , prigiosta, e prigione: Te a somagnì 
prefetto ,. andar carcerato. - 
Preta , pietra, dim. Pretella, cacalio e. 
Pretejante .. Tixator di pietre vi 
A Lazzari Cr. F. M.-Fonella ppi E. 
differtazionali in: Lingua Nayoletana 
‘ Cort.. Micce. Pass. can? IL Napo! ) 
ss Da Giancola fcennente Gianferianee ’ 
3) Smargiafso , conm’n P ante autecetsure , 
» Pecchè fegliulo fuje gran: pretejante - * 
Pretecaglie , pietre SFrantummate ) cementi di 
case cadute, dirupi . 
Pretejare , ciortolare, tirar sassi, lapidare . 
Prevala . Latrina , luogo della-cafa, ove fi bat- 
‘ tano. «gli efcrementi » Dal Francefe Privè , 
che dinota. le fiefso 3 e forfe è vece antica 
latina per efprimere lnogo a parté ,-inogo ri- 
tirato ...Cors. Micc. Pass.-cant. I 
3, No'juorno jea zompanno pe la GaG, 
s9.E cafiìe nchiummo dinto a la prevaf.® 
Prevete, Prese , in pl. Prievete. . 
Pricolo , pericolo . . 
. Prievolo , pergamo, -bigoncia . Fat. 
» E ppo ncopp’a no prievolo fagliette , 
, E pparlaie co pparole nsoccarate "Py; 
2°. rim» 


POR'O 4P » 

Primagnilo s lanugine , , quelha = serva prinia 
sherbag ché.nasce alla gioventù è i. +, 

Proceta ,. Hela nel golfo .di -Napeli petiffima . 
Non ce vede Proceta , fi dice di chi ‘abbia 
eortiffuna Villas. lacchè quelt’-ifela efsenda : 
la più vicina, è rima. x -fcopritfi ‘dope 
voltara il di. Polllipo,: e.pec.l’. alterza. 
del'.terrena fn.rende vifibile io; mare ; “ende “bi 
Poeta Latino: canid. 


Hinc Prochite alta paret .- 0889 1,0 se3 | 


Ciuce cauti di. gt, be. . .° Lr, 
‘ - "4 .Non, panza»a chille.. ù, che. pa fon. an 
3, tuorno 9 10 . 
- pr Nan vede manca Proesta, e ie cuorno . 
Pradere le mmaneg diceli -di chi men ba. deguio 
pel gesideie di. f di. far qualche è cosa: selezile 
di pner 10 sant y. Fal. < 
» ci hefto a Rigido prio le romina 
senteale, posi de flare:a SpaGeo 
Prode. te sce huen .pro.ti. Kaccta IPO IOOT 
OY 


Proerviò , erbejo , proverbio. . .... 


Wa 


Profiadejare, contraztdre osfinatamente 4 V. sbate 7 


fagliare, onde Proffedesulo » , fem. - profiniiola, 

purstante > PstiNata è... 
‘TOJGKGe PITRANE n: i) iL: 

Sròpajena , e pro neh ; girapagine 4 o "Ga pig 
ta di vite ,noxella ,;0 <ralcio..di vite, che pie- 
ata .Fotterra; fi, pil» a novella riprodizione 

> » magliola» SPE ERE 


Propeto. rapri0 8 1... : : MELE bw 

Piviperé: s AA .Omm “Lib Vv Lt 
a Renedica - pela comme terra, SE 

”» Chiù de tutte le p hate» e la panza, 

Protgcopia , GIi4n: argia”, + fàa, protecopia. x 

pere + gravi Îa ad grendestg 0: ‘iii ‘83 


, ix sp. T. Pre- 


£ . 


ad N P._U.0: Mm 
, MAbIICO € e e afferto 
- Supertorità sè s Foabcal fede anche sia _ 
saperteres; con. molta ; ‘e caricati sostene=' 


Proverzia , derma; destra 9 pratica. ,* che. sà 
din è fatti subi . o, 

Probbeca , mosers ncervale di tre vorresti. 

Prubbecare ,.e fprubbecare , pubblicare, ha 
cimare . e. 

“Pranto, pronto, egrto, arguto. ah 

Pucadoro, da o Regie; rg se val vebile sa 
me, ed. innesto pre pregrodlo » “ die d' um: 
TAgAZZO , © © 

Puecia. $i dice be perno mo di goes quel. pasié 
co, che fi ufa per far.la ie ala 

. aroce Spagnuola Pucbera, e dinota penzola 
Oggi è voce antiquata», na “crovat nlata dal 
Lortele nel Micco ‘Paffaro esir. FE 

« Pane dè puccia da lò Panettiere. .. 


Panejo, e punio , pugno. Far a pputera ; com 


trattare. Vul 
Puojo > poggio , dim. poitillo; e psico; 7 
EOLO | è 


"Puonteco, che da sapore d acqua salsa marti. 
ma, da nores, il mare; (2a Pontechéxsa; | 
«apra vi favino 

259 E la fortàne' portera ; ‘e 16 fiomno <- - 
1235 Che fe une penne A 

“Puorco diciam ogni qual 
e di fozzi colti, falla salita, e TA re propilegh 
del porco , di cui è ott la ‘natura. 1 

Puorco farvateto, e Da è: detto d’ uom. -di 
dior pelofo, e d ifpido efieriore , ;s e ‘diciam. 
perciò anche arzo . lo cantò de: fo fpudt è 
È» 0 quanno età e peo Ros vab datto 


| PU Z 
d > ef-diciam de’ grandi dorssiglioni radi 
fan ta vita del beato porco, Faf.. 

» E li puorce cantanno lo-fcetare ; 

Purpe, potpe , fe co cotnme a ppurpo co-tl' 
acqua foja , sé 4 riga da sa: comme a pput 
po lo vatte , che tal forta di pefce: nen 
mat Gi cubce bene , fe. prima non fia. bea be- - 
mè battito con una” canna Spaccata »: ° 

Puzare , .vi-appuzare. ‘ 

Pozitio > chi da fall ‘attillatura ,- e tal ‘amo: 

Puro” pelià, esi meto del ‘aoggae well al 
zo, polsa, &° moto: meli”: after 
onde da:perdate li puze dicelì di chi. è mol 
0, o prefio;a thoriré . pri ‘16 Lee # 

CORO’, vale! s204%ger t anAto 

Pazza. fetore e” gli . . 208” 

j per fortino 3 0 


ditte. VU. Ya O 7) - 19 HR e 
» MAGIE Qu Ia UNE . Su 
Quai! cappio } ncappafte ssierola a fo 
AE fei fiato colto” vi tacchid + 
Quacco A, € e diminetive quaccofella » € quacco- 
farella , guelche Cosa, ‘0 certrcina è 
Quicquardi gorgogliare. Fal. * 
” Quaeguare]à lo (clummo a che ferite d 
* » Gaàm? a ccaudara i... - ‘è edi 
lim. Uceelicinoto. Pigliare. avà quag fiano: 
fenfotrasiato vale meztere 5 ‘pivde. sopra 2 dit 
Str tv . chiù N glia DI 
ve - mrarize, e ave: na qiiaghta a, 
so Ma molla molla, © Fiqueta «comifi’uogliò : 
o Alvoltma: vota da ccà., pia da ilì (--- 
9%; O paglia © ftronze avive da trovà. e 
e 


ce. 0 
f, tti 


Cd 


53 » o Q D A . ' 

Ne -vucie de ‘la quaglia ,:val uso: paette alli 
guai; fona ca piglie quaglie, perdi: sl tempo 
Senza aver P intento, preudefi. per bella don- 
sa,che quagliozza pus diciamo ...Voù de la 


| quaglia , Fafano.-intefa.. per. via; esser me 


MURGE |, - ° ° . . * CM 3} 
Quagliare , coagulare , da orali , che. Gaghie 
pur trovafi fcritto, ed è quella materia acida 
da rappigliar il latte per fare il cacio. :- 
Quagliaralo:, mccello., molti diverto dijla qua, 
glia, ma, così detto dal prevenir {esmpre .iza 
nei le grandi entrade ne’ noftri paefi da quela * 
je, ed indicarcele colla loro precorfione.. E 
| aziche wna tal borfellina di, pelle , che lega 
giermente battuta colle mani fa.un (nono, che 
ar dica me me, ufata appunto nella caccia del. 
Li Quaglie , che fi dice ghare acquagisnpe:, : 
no: 
>, LI’ ora era quanno nuje jammo acqua. 
s, @liune 2? 
so Dinto lo Giugno a ffare lo me me. .. 
“Quatiffe . Persfona qualificata , ma’ altro fui, fi- 
mil in tutto a lui. Ciscc..cans XUI, 18.42. 
39.2 £ 0.0 e © E reterate ur x 
“» Da l’aute li qualiffe. #. ©... ©... 
Ruanno chiovettero paffe., e fico fecche.., E°. 
tun-modo proverbiale. di dire. per siprimere 
.‘«unicafo, che non fit mai dato.. «Tira ori. - 
Bjne dal racconto IV.: della :Ginrnata Prima ‘ 
de lo cunte.de li .cupte.dol Balle, che ivi 
- fi potrà leggere. # i Lu 
Quanto corre, e mpizze +. Moda proverbiale , 
he dinota effer la cofa affai difficile. La me- 
tafora è prela dal giuoco di cserer / anello, 
Bad Li Li run. 3 
| i 


- a - 


las 


Pai 


Hi CDOEA ne i $3 
‘che. a prima vifta fembra facile Înfilearlo . 


. edo 


Quarajelima, quarenima. Ha fatto quarajèfima: 
a Tteranto , val sӏ ingrassato ,. da che ot- 


©giarera, querela, lagnanza è n 
‘ uartarul3"fortà di barilétto, e: propriamente 


da vina. 0. VESTO 
@iateno , quel'ebe importa. Fafano, ’ 


. 39 Ma ‘venimmo a 'Tò quateno &tc.:*... 
| Quarta, mifara contenente la/quarta patte d’. 
‘tino ftajo.,, o'd’un tomolo»,, che farebbero: 
dieci rotoli. Fat ttt Mt 
" “n Che fecero de vierme, ‘a la' menattià ,: 
. » Na Quatra e ffuorze cchiù pe: lx paara. 
Quatrare , andar # sesto, #_geni0., Piacere g: 


Cal 


LS 


garbizzare. Fafio Vs 
ss Pp'decette Crorinnà: o'Rre;e'pratrone,. 
‘sg VITI te quatra bubiiò ‘fto fermone” 
* @uatto de. maggio . ‘Giorno ,. in' cui in Napoli: 
fi muta cafa , e:quindi fi prende in fepfo di' 
sfratto, espulsione. Ciucc. cant. XII ri 21 
, gg o 000 ' .. , :Ciiccià. de Tore” 
« © - 3 Non ft po ?n-cieto manco-hommenate,. 
3»: Pocca dbechè "ncappaje Giove' 4 n'arrore,- 
1°. 3, Déze a fa caccia. li quatto, dé Maggia 
117% » Sbtto* coperta ca' facea ‘dammiaggio .;® 
4 de: quarto ‘a immazzo.; va/ da nienté, 
0 di poco significato; gm fth alcun? etbe,. 
so au ” 3: 


«2 ]1° . 


% 
val 


"Pl er "asta? co) gent. fi vendo- 
no . 
. ss Deh contentate, ch'io de quatto a INEIAZZO 
«39 Lo caccia a lluce,. fuorze aie. 
" ‘Quatto de lo muolo... Statue di maDnO fiati 
fentanti li quattro, «principali. fmi 
in quattra vecchioni c urne 
noftro Concittadino G Giov; di Nola 
in una fontana del pato molo » ‘ 
j donde on tolti da Pietro d’ 
n di quelto Regno per trafpar Pali 
fn Oggi da noi & citano come ‘nea sf 
ti. ano N 


o come oggetti impotenti; ad 
c” ra ca sa mogli di qua de Ta ipaajo, 


E. fig a rfeng gp; imetamoriofi 
"famo. noltro MG Mafillo Reppone nella fa Fo 
fillechejata... Ecco la defcrizione , che ne, fece 
d ‘vga; fao Cerriglio cant. Wi. st. 
l je è -lo juorno, che flanno: neguattatò, 
devacano l'acqua .adafo o agere 
© 2 og fa co le fpalio wont. to. 
- _ ? K d@, tro , e O. - 
0 Ecole È pei yliarai altri i Napolensi w#: tacere 
di ib i di sti ni così È na 
> gi talota, manca il pri pal fpftaa- 
ro, di buste, onde Fal. ma fin appe quatre 


a primma &c. così alpraze davano uno | 
“cioè un bacio. a 1% ot; 3, 


? » ® zot 
Quafciave. Villana . .Corrope da:guairana 
qual vose deriva dall*altra Uatpaso che 
dintta I villano, Tats. cont, (hm Sti, w- 
. mo ae 


QUI ___ °*55 

ss Donca ta fion nce &ajt chiù | 
- 39 Da na femmena bons snargualdane. ® 
> Quinnece, ‘9: ‘qpindici; guinnese,. è fallo, val su. 


* Quintana ‘Gineco di gioftra "oggi quali difafato, 
+3 fifa, cercasi - " vinfitanr la fpadà in un 
cerchietto di ferro pendenterin: sarta, Per il 
- Regno fi. fa di varie altre, ma quali confini. 
:3a maniere: Tasn can& WI. st.. 

» N:utaie quintana xvette fta carrera A 

i sort Rn -— I. Slo 0 è- 

sre ad auta guiutana 
ca 39. Ch? haiie bellezze Loje..:#" 

Quietato , e quetato:; guieraro ,.v. acqhietato ,. 
val anche: p ‘atate;, e maritatò, ed-anderebbe: 
tben: detto, fe la moglie. non fafè in. fatti una: 

vera inquietudine in quinteflenza > aticorchè: 
- fa buona: e‘ 
Quivoco ,. e aquivoce: s. equivoco e 


Ro 


RSI Fassio, :sc00cte. Patria la pre dall” 
Ebraico vacha x fatuus), refà nota à noi, 
$.incentra nell’’Evarngelo. i i dixerit 
‘ Jatri suo racha:. Viol. Verni XLIX; 
» Saccio ca vuje non fite-de li racchie. 
Cap. Son. MSS; 
,> lo mo fo racchiò”, e bevo co lo fifto. 
v; civoto;, chiàrio, aafieio 3 babbano 1. ‘maine 
. malacco,. eatarchioi.. cu 
Raccovota:, raccolta .- - 
Radeca‘, radice, causa, vi rarice. Ii fenfo ofce-- 
no il membro virile: »- 
C 4 Ra 


“ 


TRCIAFN 


>» 6 
Audit. Yottà di: frins roffa I°. v.0T. 
i Rafajele, ‘n ps Rufedto. >| vi 


Raffzinolo, orta di delce bon frollo .. 
Ragliare , e arragliare, raggbiare , dice d'a 
cattivo cantore pér difprezzoi.! >: 
Ragno, detto divun. ragazzo di ber vene et 
tura di corposi; > . 
Rato, r. reggio — es I n "° 
Rammagliette , in pl. rarmmagliente , am aiczetti 
«di fiori , che per io: più fon doni d' amanti. 
Ranavotte. Piccoli rospi . E°. vote condpofta 
da rana, e.da botta , che in Tofcano dicon. 
fi i gran rofpi . sCore, Mise. Pass, , 636à 
«= HLost. n >»: ” 
..3-Lo trivelo giù fare se fentera 
:.+> A- lupe, varvajanne, e rranavotte. ® 
Ranayuattolo , rospo, v. mofso.i: ? 
Ranfa; v. granfa , zampa, prendei pere per una 


mano . 
Rango, vale dalb un_de lai, Fat 
33 « + + A lo cuorpo mefe nnante 
,, Na zenna de lb fcuto, e rrango venne. 
forta pur di malattia per attrazione de? nervi: 
quiudi,patefce de FaDGO , al è, an: “hr; od 
sn fadro . 
no, grano, € forta di moneta di carme di 12. 
cavalli noftri. 

Ranonchia, rew4, detto ‘di Donnà ciarliera , € 
d’ una figuraccia mal propria , e fomigliante 
.a quell’animafetto ,;: . 

* Raofla, noto. pefce - del genere de “granchi di 
mare : Parea raofta corta; stan’ arressitea . 


Ra Ta grinza, rage, LA usa repecchif . 


Min »% s No 


A x tr 
% sto chianto «ppe le rape a cadette 
m De priejo . . » . 
Rapeftà, tuffa , nberebre virile, ‘ur bitei ML 
Rapilio , /4 illo, forta. di. arena. fra nol i in: sio: 
- pur fabb 
RAfa 3 bd be: Veica; yi «Ff i 
3 Beato finfinte le: va ‘c6- rise MOVE, 
Mia’ fem pe ricè perdette éfa da fifa ii 
ch ‘intendendo di-donna’, vali ci perdè D svet- 
E hi AZIO volto bol Vetto. #27 sntofinonita Y ed 
‘ smibillestorura. - 
Rafce, forta di' foimaggto Calibrele”, ordiihiia» 
menitt» dî frouta ‘ ‘citi dica, e: (purgo: "CMAITO= 
fo, e: ciaffo 5 1 
3 baschiari: Shedere , edo @eto che IR. 
are, far w leggiero squatito sudla: gi 
«de con ug d''timale; fio ad uscrraé:: 
vé: Se materia fommancosicobiese ve è 


1 ‘00% isforzò, ditiafcn eci. i. 
— Ra(cagnare. Graffare dè getti: Dallo: IS inptto» 
« lo Ratcwnar,' che dinota ;lo-flelo.. PAT ora 
\ ren, Pass: cunr Vle-st. 20 - 
; Chet lo core, e 1 arma: Îe safcagna 
- ., Cheflà le fa votà: lo cellevritHo=* 
° Rflapno, spraffi tira vv ‘eraffognatata.». » È 
Rafpare , grattare , Faf 
», E ppenfarmo- là! cèpo: ferfufpatva» -. 
Rafef 3 vist0jo:, tafutò affilato dice dana cati, 
siva lingua : rafulo da''pardt;- è. ‘cobatatpilo 
dicefi- di..deunu*vertale, vhera 3piluotar: bene 
gli amanti, o- di un avvocato, viminietro; 
dalle cui pini non parta th- chieme, 1 dh 
tag site ve non espildto= © * 
Rabbi , con nas: < din, vinili por 


ke) 


RR E € 
fe qndi li pf 
Ruczzone s orazione sli pronunzia colla « 


‘Raztjonale è ; ‘chi rivede ì conti , fra noi agi. 
ftrato di mezza toga, e chi wn-cautande fte- 
rie, ed infpife orazioni , © barcarole per le 
ftrade per agner qualche, 
Rrazejonale s irragionevole. <. - , 
Razzimma . Lo fleffo , che rezza , progenie , 
discendenza . Îl Lombardo parlando degli ali 
‘ni (Ciuce. cant. XII. st. 13.) i 
3.Ora faccio ca ’n cielo è. rapegna i 
razzimma toja aggia a 
» Sempe a Jo mupne, x ba loso. adi 
Razzo, erezzo. . 
Rebomwnare . ribombare a risnpuare è. 


ecaglia, guei 
Recaffo , ‘quella | partè della. Jane della Spada > 
.dove ponefi 1 effa , Fal. 

i 4 La fpata ad. ti di tzillo: Hà becine 

pizza a lo siano pe fia lo secafso. 

Recauale » originale 3 pueterialo, veridiero, co- 

| mela. UG. . - 

Receporcaria 2. ‘Posipresenione eeniranembio i i 
” S fi n non: trore ‘RECeporcaria, . 
Sto da valaia;-£ ppuro è Gloria aa 

Recetante ,-comadignte, FRIDA 

Rechiatazejane , disbierezione qieza. a; 

’ ino... ripiene» va " 

pena, mento. 6 cilage Il 

ec ucitura ta nel fera 0. 

-- Connor Ree and | da, 

-.3° SRO ® f al 


pr 


E # “ 
o, a to eatipo lo: delete. rise 
ni db su000-In prolla al: Pianta, 

PI al dolore NE 
al , girandola v vagiree » macchina si. 


»+ 4 Mille: ssechikppe. nventa:, *: Ftorbarie ; 
nE nchiemfmanno e affittano , va lg 
tu: RT o- 
ri ricuse nz: ns > > -- 
À ji ristoro, ‘vibreazione> si 
pn Linogo angusto di ‘nascondiziià er 
* vifite {"etimologia dalfà voce. Francele Re- 
? €054: Dire: cam ip. sti ciàsi è | 
3 e è e» E maje chel?’ ofsa! 
,» Aggiano nv-fecuoncolo de folta. | 
Recubncolo» d’acqua”, concherella ; svi remare 
“ ehi) fedduòfsò . 
Rede derbalé ,. sv v.catedt, | quiidà Redetate su dre 
ditare.- x 
Redduofso ; ; ridotto, porto: Fal | 
So; Gila vatchetta arriva è fò ; riedéno60;. 
” , E Ta fia-°n chelle arene.“ 
Refarcére; di care ,. scontare .. « 
Referennarejo”,. tprone ,. che porta. morizie POI 
Referuta ,riferito.- 
Refoli';- parsec Fisecatà di. kn tistto - 
Refonnere, contàibalfre ,. sbecertere:; 7 qpeader » 
Heft rbltcare a <<< | 
Refonne fefche pplica, colpi .- l 
Retbfiare ; #ifond ero Ware, alle no Fall è 
» "8* auza; cchiù ttardo esdde no: gra ‘fre 
e 1 Ì +39 ‘nente’ 
x Primma ch an aczato ef scri; 
Rifalo , sescorse +. 


-_ 
. 





‘e. 


C ra Re 


#0 REN 
Refuto,;..nifiata ; ha et. i 
Regatto ,' far a. fegatto, far ‘e chi più pay 
Regenale, .e aregenale, originale... — 
,Reguola y direi. di donna querula , e, imiferabi- 
le, che ti rompe proprio quel fervizio . co’ 
 faoi perpetui lai, da #rqeuggs» :fratigo:; g don 
..::TAGAZZO , che .fempre pianga. 
‘Kegnolejare sil lamentarsi de suli |. quando 
cercano i figli, 0 vanno in-amore. Pig 
. non abbia altra etimologia, che dal fafno 
= Cort. Mecc, Pacs. cant. DI. Sf I - n. 
+. +» -E regnoleja comme de Marzo gitto. ® 
val I anche, legnarsi come cia raguza si Vo 
R seg . bo. 
egnolule , -piagnone, querulo. 
Rejére , reggere y. regolare . sar fn piede: > #of- 
frire: Non fe reje ;. non paù stan all im- 
i pi. Non-fe- pa. rrejesa;, won 4: può soft 
rITE + #, 
ppi ia, resto, beliquia. . |. : 
meri, pei) gi senverdì , riaverdire , tornar 
NE misi .e floride ,, E 
; » Accolsì Po oeziotte la chiappina ° 
” n AIP acqua, de le Ilagreme amuiorole . 
Remmitaggio, Romitorie. 
Remollate., ammardidire ,. plapate n jnduntt 
Renmpre, FUMOLE 3- SETEDELO, è. «ua 
Rerinena ; » € rrennenella , rendize. + nto uc- 
cello . 
Renonzare , sinanziare), cifadari 9: donde Tagome 
zao., refutata., ., nn 
Rentaglîare , intagliane , ernest im 


torna. &  RIaRi Fia: st 
l Rente site. iciuo: visi; agri, fl di day 
- © uv 


n 9Î 


E » D 


- 


TRAE 8 br 
bin; ibi, laiderenbara Gini « avuta | III, 
st. q0. 
to «4 E rente rente I 
s» Ancchille.cinccie Aregne fo. maffillo . # | 
Repecchia, ruga; onde arrepecchiare ,, > V. 21 
tappare +. 
Repetejare , lagnarii , V. piccejare. — 
Repolune . Spinte, che fi daro: tra: ‘lore: die 
che ballano dle dartse' Pirriche', che ‘uns: tempo 
= afaren, e .chiamaronfi srrezzate:, 


- tecata, eda’. Tolcani balinte ; Fioski Cori, a 


È 2. AM ti 1 gie! 383 (60 
si "Vi fi fante; ‘& repalgw@.re . (oo 
PATO ._4;-Sientei appilelso fte canzuner: , — 
‘——$ì trasferifce a dinotare - SETA VIprENTIDRE. 3, 
sgridata.-Pate-che: Peri la-fia dal larifid 
repeldo ; ‘che. ficome . può è inotar le fpiane 
| che fi danno que’.che' danzano ,. così: 
«QCD prio Pe 3efoer: faridato: E m 
via + 
Aegriaminaterne) comazibne date lar ' signieme 
"ARLOPAAIA 3. pio' d’ un'antifoma-metia néltra. 
Chiefa in asa de’ morti . Faf, 3 
i "olazdote Ni: cor ddogita nterna 
Le: cintesanm: fa fegniotmmantrai... 
Bafchàs discifenref spiegare. c ‘901 
Relque ; rensciatto > ;  Rolce du: sso 
vst C nuota ol | 
*, id db refangieoio 9 diiaboni e ni L0hix 
Rafcommenzeset,.: describe .. 7. ci Oy i 
Refepelas: e sfila , risipole ni — v | . 1 
Resa s FFCSÌA 3: S00Npsto 4 sowna, Faff. 1 
33. E. -fideili graoa? oedigre ta: tefia > va 
aSraneceng li. pense: ppéeinc amara: 
adi, forta: di. # legame del genere de’ faggiuoli» 





62 “RUE FP 
di piemoliffiata mole; € diminetirà di: :viso da: 
YIGETE è 
Reforvere, risolvere *v; -refolire:.- ‘ 
Rella, erssta: refinlo ;. piet di rist. 
Redellà,, diserilare , stellare . 
Reflina, spineto , veprajo; roveto è. 
Reftivo, ressàg :- . SARTI 


<Refoeele; D P n. p Teli ato na 
Refaglia , rimazig La, sitaglio. v: remmmedtielia. 
Re è timanuglia, dice di quel. the ‘cade 
nel’ taglio» de”.panni tela ec. nel farfi qualche 
abito” camicia; :0 
Retena: , rediwe-0 melt icadine dé covalenute 
accapezzasen.da carico +. - 
‘Reto;; distro: Ruto pede,,. indivro. o 
.Baetomano-, «indietro, ralor di seppiarte - e- 
Retoprova”, ndiima prova .-:. * " 
. <Rettorio». Ermifsario ! fatto :nel corpo umanti:con- 
vefficante ; invenzione: medica: per ‘non "ftar 
-.: «nale, .e. non ‘ftar' bene -.. Deriva it. Igridfo 
;' Erufvinm . Cont: Mico; Pass: cani. ‘VII. 
se. Li 
6 E nanze, chie: Tévonevia: lotelte ; 
 » Re:lo srttosto? aller oglivee .. » 
| ‘ Remetto”, comerine: queltarmote:t?' crede prefa: 
slal Francefe; perchè in quettavii sel 
0. Bi, pre: di noi s'intende 


gi. 
zino ; in dorenle ri paia 
i‘ vafi iinmondti, talor la 





no., e vellono*don e: purerehifto î foglie 
Ki Breviari e. Fiosrantibeam: fa Sao > di 





| SR 5 
uu. è Peppe, tabella fano amo né 
. ' s fretto.. N 

Retrubbeco , idropico., vit 

Reven}:, Ntatuare . Ludenitttà quinti. Reve. 


indio» ec; 
Reventd', ‘divertare- , stentare:, faticar da fato 
° chinoy crepare , sentir pesta i. -. . 
Revetzare., Pepesciere; vemitare + - | 
Revercamiente-, diversamente, ‘0 : 
Rrevenenno»,, isso. immontti 9° camare : $ 3 dlegli: ” 
. tai norae-dallà: famiglianza del covenchio col 
cappello de’ hoftri Cappelloni:, che cel tito. 
b di Rreveretro, & Si srevereeno fen otî-. 
‘’ Reverzo». unierse, Fal... sed 
99 Chella - Holotta a diato effa artadamer 
19: Quanto die bello ba ‘lo Reverzo tutto . 
Revierzo». Storpiaro, dal dar Corefe. nel nel lune Micee: - 
Pasenre per. ibpidtaza per in- 
dica: Palla deli Doctor Ghia Chisiete » Cons. 
0148 ” 
1 Chella ch'è -eanienzta” a tuano 2 tuano;. 
s» Pe quanto gira lo reviezzo, munne .. 
L° Civerso: nel: dialetto: Napoletano dice 
propriamente: (tr mwevtrse. &. >... 
Rinietro, svurazio ,. calfo di scherma» 4 


Reripr, pre sco A 
s fevelte > raggititz. '. i, 
di: persa, da ometidi, won: lo: 
.-R I "senato. + do. cu ut 
Mac tetta 4, tucetta:,. gramenziafi-colle 22-doloî - 


pirngggi Leiniio: susrodir lo abiemn. te. 






eo 


da SRI E 
tà; aunigute > pen poi dal Sirino pina . In 
fenfo translato G gnifica- uno o {cisco 2 ap° pre a 
Cracc. cast. RIV. st. 44. Ate 
2°, B da chi connha loro ritehiepatine’: <: 
3» Non erano a lo munno, erano "afibìfia 
1 Canvfelute: ite per lacci e mille a-lifta 
Ricciardo ,- v. L SO TERA T8.a) 
Rieco , Greco perforta di «vino atoRraleadi: li 
ma qualità , cost detto da chi t"intrewafte în 
* Fic udté contrade, ‘h':eta un: Greco: rietazione, 
inse ava percits detta: ‘ aglianteo Vortvtt6! da. 
-. fiere. s greobS L'ad dii € 
AMiense, e Laortetteo | rt sp Lorenzo, î ti dimi. 
nut. Renzallo . Renzoli o, Laorenziello ; ed 
in gergo, Innamorato, dere: il*verbo' Rek- 
zolejare ; the vat ‘propritmetite quel, girar in- 
.votnò le cafe: delle Antatei. afportandb ’di-v 
vele, © paarstto ASI 
Ri -‘ Piabfo Afrorto con: etimo e 
-% nrida. E’ antichîffiimo: ufo di. Phtgoro fu? ca- 
daveri de’ defunti non folo da compiuta i ‘più: 
«ofivetti ; ‘ma da donne prezzolate:, 
tichi' chiamarono: prefivas » fi: conferva ora 
è. Binattò in molte ‘Provincie: det’ regno di 







poli; e nella Capivate effe non è eran em. 
po , elter vertefi sbolita: .. Nen:felo--si*: dive 
piangere, ma tra* (gatti debbonti vaminertni. 
Nei fe azioni del d deflrman> e «dal rigo 
pueieg efit vibne® 906 
nel fo. narural fenfo. no dinereratta, PB 
+ lepri adore: Hd: Intteto: io picsitimetai fe 
facendo . ite piper fl” -catlaver@todel ind 
+ par db (IBRA cuni vos talia 
fa” tte 
€ <= ‘agent ), eric perr: 
i quae 


\ 


gli ani 


—_ 


dR:1AN 76; 

2 quia e Nada vale: ‘Anittare” 1 Vedi: 

tetti ttagtener «ke inifa - di! “veder ta - fempli 
:- & coffe! chie tlacte grorivie' gefta del His dia 

Se cnra le: gran baffohatare ficevute . 
"13 he neuti; <& le mad gie; ve piangere * 
Matera: Gab 'f@nbts- a/Batterfi , gràfhar. 

ae Aribpaifi Yafell®> è etefto perciò chia- 
grati riepetomattuto , ed è il più forte di tut- 
1 atri. colgrane rfoh fono obbligati ad 
“altro ‘hd a :piangerd.' Si. adopra în fenfo tia 
dari Theta di licbnani® yi Ven rumor grkne 

dle , e molesto. Crete: cant.'Ti at. 19. 

cinto, Stoandiera fà po ricpetò vattuto; | 

J Chie: fansia sfinau spe feet: p"agliero ; ® 

v. trivolo, pitcio. Faf. - 

SICA E Se Nos riepeto ora astio lammiente;T 
‘243, 35 "Ma -ne' fisorio: Yosficoneg , che” ffentette. 
. Riello , resto. Fatto a triefto , val ucciso s 

i fatto , e: morta subito. I 
‘Rina n. p. decurtato ‘da Cutterina: ‘* 
Rihe , veni ; Mciutorda.:li tine, figlio. Faf. 

2-1: Mò po ia a'lcenfola ; e. fle 1° abbraccia, 

x-:Conme te folle'afciutà da N rine. 

' Riledihisra. «Dobbiamo «queta @nergica voce s 

all'’impaseggiabile., e :di {empre con fatta 
ricendauza: noftro Di Fussiilio., che nel reci. 
-«. tare ai'impronto la.creò , se P adoperò, it 
fenfo del far, che uifano: i: pràm perfonaggi: #er- 
ti forzazi; e finti fogghigai, e forrifi di av. 
venenza mea peri mafcherare la dureazi del ' cuo- 
Efiflendo: per: difgracidi la. cofa”, era giu 

do. ‘inventar.la. parola «i -Si trova liadoperata 

* nelle eginmedie-del Caetano, nelleruali que 

4% «ille; Afttone -regitd..:*.. ; 


° iii Serduonacazz risocdipasaa , VT Ri 





Na, re; ag ta aa aa” 
ri Di agi Al imagioe 
fi -venera 
n L'histka stragi rr Gervacario di 
- vani nf tolo 
0° hi Ea dica de Ferchimi a Lalla 
- Ce. F3t... 

IS sr Pafiy.e 0 fa dente afiaianto- 


‘<pparca nfiemme la. Pietà, e-dà:Ritos 
- Rizd, ret agri a foeta d animati fpinefa così 


Ra rrettrea come marino», ot.» 
cagno., € rovagno, egui vw paso di 
+ crepe, e più preci fammeate. lo stere 
Corario:, na «0° *® * 
Rogsa ,-e raga, mibbiz; cercare rogna, espore 
. sia guai; guattate: la - » gus 7 
elfi DATO è 


iena 
che ceto ri-da ri ec. di 
- Kigmee Ha nota; -che Gf da stri Labs 
ehi. a af int ogni.fine di met meli pel pa 
‘© Baunento de’ falaci della» perte Fa 
; Reù tatte a uoòllo:, son pasti se. 
Romeecare:, digrumare;, rumtimerer Fif.: | 
4 Dinto lè vert de lò inmieze .fadono? : 
+. =» Quanno Ja morra all’ommra venmmecava. 
CONO, ereNita: Ve affiesto ce mito ,. 
-Ronfare, o ronfiantà ‘ronfonejane ronciue 9 “rus 


pia 
ligne e bn i 
- ‘«-Baglione qpenfà; e aspn 
‘ro Pi «di china: eRod famo © fimo Cinà 
. Greca, dî cut berichî rturea Lo pa Ci 
Di , pure quandò ‘altra. maggiore ne “aacque , 
. gd. 


OR 170 ar ‘6g 
co fi di drogedi:prer,: -00Rsele, dervese chio, 
e_po:se perda Reve:ende Gimilmente il Fa. 
+ ,ifani enatd:factadò. dire al..Rée Alstor inna. 
marato di 14 raider ; AL quale: 
si 198 E apnttrce neort faja dali a 
; » Se. ferva "chela € sede paola Rom Rom. 
Rorerei nedire» mendone... | i. 
Rofa.tomngfa., e più. comunemente rofa to» 
*malehina. «BA agrrmsione di rata Damascena s, 


. » Comme firaluce forte da.tolata: a 
set mi Bela tonale 0" rela mafcaralla - hi 
perc p Tosniase e ina, " acq 





o di valò di pavtmipecente» " 


s, PO ppi Adi giare cpr 
re» Pomo: uersasione « E' Lol 
._ «pergia dell’efaroffione dal:-mebte indicaramo y. 


1. Sil -vofichierablimy @: prafarabba: 
Tira chiodo , come -le d interno ad effò vi fol. 
iu Ro rit i pre ani IIAICO è. 






pfela agg perni isa magra tra DO 
graità ia: che vigne A dt 0; pee 

x oagai 

Hosacyrt ‘ diavengre è preda scadere a serra: 
comin testi un girò, e aeffarse an capo 


.. Pa. 
. Rotella, 4 là , Comprate di ficcehi” anific. 
<> SIM ge. gina appiccandomi i «dl beso ». 4 
Retoleiasea. vr atacio lare. SEA 
", # . l'an . 


{wu 


" Sioriehto ;nfrerle: soon vh p to ré- 
tiello 105 per de bosche-:di misti ,* 
‘ sy Mente ppe d’ogne npizzo -è'no - ‘retiello 
s) E non. s*affonta nulta' penciorie 
‘ Rottortjo, fentaneti 4, i! Rotetesti, è settorio. 
Rottuta > eperinra., drmid, i: si i 
Rovagno . Vaso di crer.Om. (lib: L 1 
“> 37 A te'nontemantettà del dà en ‘phidfà 
e hr Quarto. rovagio. co*o firappontino1 ® 
-Reoviezzo; fora: Piga uccello; “dettò: per- 
= Ciò d\un womo’ i wnbe fra P alito- tolto 


delicato . . 3 
Rucco, ‘rodmbe; AZ "80 cy 
Ricche roche: Ruffino i Mae 





È forze della toro povera ‘eoridizione : Un’aman- 
e è ben furtanato ; fe pò teritare: d’imimol. 
 Mrevit aorddia (ia “donna ‘colsnò di 


ni ‘ae paro: di ti, dd picaloni . dî 
ge no di Pigi ai 


tro PRORTES ‘Hintarehevole , che um "'bigh 
u mercio è detto, da’ Frarnceft se pope . 
. >» A° Napoletani più energici, ricercati 
tu. “elle metafore al'eziunao Nazione, de Se: 
2% ‘mete momisme palerabi:s: e-pitcioni,: picr 

fare il fare il fuono della cantilen&&i tore 
«2 AR uscelià ruob net pertefi tatto. 

noi nes dubiviame’, ‘che a quella straniera 

antica: d ingiuriame: il. metano o & pom 

e è 


| RU #0 \ 6997 
de’ polli fi formafse ia voce ratchiano, <he 
fi è alterata in raffianoé voce divenuta :pro- 
pria della lingua generica , e pafsata anche 
riollIngiefe , quantipgge con altelazionin él > 
fignificato . Proponiamo, quefto neftre penfie® 
re- 2° Sipnori ettmolegifti» Italiazio, che fama‘ 
ftari finora jncerviffimni sfal crovatel’ ‘etimologia 

| detla voce. raffinno..% 1: 

Ruglio , pieno fis 4 vermi: slice de vali} 
zoa: più de’ liquidi; «he: del folizi Fipioni gi Vo 
Varro varro. © 

Rumpecnolle, diciamaruo. (capeltratò, ci geni | 
dalenzaltri ca malaszta:. A rrompecuolle.,. 4 


precipizio s con estrema fretta s°@ velocità e 


di A ‘arumpecualio. corte, nverzo Alane, 

Rioni. “Lanpares esso, villano, Omer. Hib 

L 

ou gi Nocrelta des fa so o zaffie, *nè corruonte.t 

Ruafpo:, desta, nerpo::: dicefi.d*uom: di dratta 

figura , cattiva colore... gialliocio , ed. obei- 

fa. Abbostà comme.a. truofpo , :«ditefi ‘di chi 
a malimchore foffte : qualche cola; : e squali. ne 


|  frepa .:; 230 Wi . Fbi 
:Ruotelo {rarze:; Hlisgrozia ; ; pr e inapi. 
| ea > E f. » MH n‘ ad $$: 3° 


+ sy>Ma:che «ddies ) astre:benve “de dar toja. 5 
53 A -fte rrotola fcarze fo-mtorsate... }'. 
‘Rurece , dodiei,sri dudice. 0 = ri oi 0 sé 
Rufia , ruvo:.; dono, goffw-di) spine . ter 
Ruzza, Faggine, addio .u.. DI 


ì A 
. N SIE SIEPI © TIE EG ‘vid È. LG 
vw. . bidili ‘ i. e £° "o aq sisi. vb Hi $ Va 


0 aiuole. 24 297 


Te O UOSANG. 


Sti uu Sie FMI TORA PI TO, 
DE O I-II SPOT, 
À SII 1.4- MAI 
o Ghia, 1 , Iuedehie) Dop Vi Bellmcoîa i in - | 
min, e Sehe ° 


| pò > dicela. dele pcicomele piocensa:; 38% 
sE am-uomo edit, © predente A 
Ealor detto di chi-non È? .avende; sffceta: com 
«caricatura: della doeteina, Fal. . 
» Ma 1° antea Fiate Arcitatro: cchtà Leal 
;» cente. - 

“Sacchejari , da faoto., abitanti, rallase.:. ” 
Saciccia, e faociccia, sefaicaiz, squali nta 
. — Ciecia ,-carne.falata. { 
Sacriftano . -Guardinfante. Ornamente A Ornamento domuiica 

. inventato per mfienza 
‘lie vefti , è fore. nafcondere in nafcendere in aniggione 
ampiezza da ventre pregoante + Almeno: Ja 
‘tradizione è che q cigne abbimereto ;- - 
e la fteffla. voce euerda feuzia musei 
Seftario . Ciaoo cant..Kh sto agi. emi ci "ia 
» iù cena na 
I » Sott’ a Jo ufsrn: nidi che:sì passa. # 
. “Saglienvanco, e favotanvanco , saltimbase; 
serretana::. dice di, ch i riufo, 
se non è ch’ un infulfo b ne, tuttdi ciarbe». 
“e fenza. melta couneteene } 84 domhindtre 
Saglire, sabiza, morire: 
Saglioccola, fagliocca ; e ‘figliaroccole. “% bascos 14 
— gpropriamenta du. pitatvy 0 Gufeleo" fn tro sua. 
Bisorzolo al basso, v. pircscalaz:xmava è: 34 
“Sagliuta, salita. i 
»- Sagra, consecnazione » cherica, v. chiereca. 
Saje , "feconda perfona del pref. del verbo fa- 
gere; 3 per una frafe tutta particolare del po 
ro 








file Lo 


A 


Ss A 
ftrò difetto sula tal xerbo 0 pe ‘tina i troli. 
ca Ffise: peg 4 così Fafano per non vol: 


FX &rc. peli svn sue 


| .29 E fflaie che dè, ca née chiarimie com 


| 06 Lyons‘ 


lf. Eye che in- *Fofcano . Dalla ‘voce 


ad ‘alcuno della mia glo-. 


latina Segum dinotante l’ abito , è venutà .. 
«quefta ridftra italiana -, che ora titota' il Bar É 


nere di ftoffa, di cui fi fa l'abito, Carr.Mic 
| Pass. cont. X. L 


i cn 
sì La ‘’ognnno avea ‘pe’ faja- fcotta 


ss Rofla, e-de panno verde ia moritera . 
lajetta , punziara coll’ e larga, forta di pan- 


no tl o fcotto che fi lavora nella Co. . 


Siera .d’ fendi ‘Fal. 
«© Ca-no mmorcato d orò fatto appella. 
s9 Puro è ppe tte ffajetta de la ‘C 


jettone ,. ramàtro cn DISs0”, è perdegiallo N che 


fe la: fa pef faillesfiepi de’ ca TT 
bajo » foggia di (imentò: già itato è. 


. ia 


a grande Quantità di carne di ‘porco ‘mel. 


fa a curr nel fale ,° s ‘teaslatantente Brindi 

| stragge, Faf.. 

1a fia, corfimino. tho a Gi erulalemme: 
A ‘ffare na falata: de Salemme i 


Ciot ‘ina fitrà ftràgge di dî Turchi ; e Mbrf, “che” 


colà abitano 


balamelicthe ; het 00 saludi ‘ dall? aribo scialbmilico. 


Ebreo scisloni hecbk - 
siero Cetusalimme , Geroselàmitanò, e no- 
tne proprio di ‘uno fehiavo ail. quale dal con- 
tinuo inganriat la gente con giochi' di mano; 
via | tota” moft fatto , ed altra lot Sn Di, 


dii. 206 


# 


È 


ai 
fa 


SA 
Pià il detto: allersa E: SACE coi * 
iufe il Fafano cat. 1 
Da Ma Rinardo ? a 1° allerta ppe eran x 
) Dice 5 e afferra ‘Ta fpara » £ no ha. gchià 
” firemme , 

Salera, saliera’, € per iednia “etto di dotina 
{gr alata, r'adettaà- pur, sia. Grazie x 0 Graze,. 
della. ‘4 

Samginentag. FERRE» ‘cesso , ‘in tergo la nIeuse, 

afano: | 
‘*,» E ffacc'io i'ohé ' vajeppe laTammienta, | 

Sammuco , .s4mbscp ,. albero .noîo : degro_d' 
wom impotente , , quindi face, comme a gs4ne- 
HIULO è 0 . 

Sanetufo, salubre. | j 

- Sango, sangae ‘a pprimmo ‘Mango ; 34° prime 
impeto : ftà ca lo fango a ll’ uocchie, freme. 

di sdegno, ‘sta îrato al sommo .. |, 
Sangozuca , e fangelluca ,, pignatido 0 SE 
. Sànnale, e sànnole + sandali. = forta na scalzari | 
Velcovili, comici, ed.oggi anche, donnefchi. e 

Sannejare . Si dice del cipaffar la pelle , che .i 
Calzolai fanno. colla, vanna .del, ‘ cignale . Cors. 
Micce. Pass. cant. I. &i 23 . i r 
- x» Marte pognuto da.f{d velpe 

, ” ‘Quando d done FENDI le crefpe. 

Sanfaro sa fapzaro ; ssntale,, diceli di change 
porta negozj , e talot “veffinno 0 .. 

Sant Aloja, Santo, Fligia. Voce fellata a. noi | 
da* Francefi erciò ‘pronunziatà. con quel 
fuono ifteffo, È e pronunziano i Francefi il. 
nome, di quelto loro Santo .. Si prende in Na- 

LANA per epiteto iridicante UN carsivo me- 
dico}. se Ra: la volgare, tradizione è, 
 Éhe. Se. 0° folle fiato imanilcalco j “ed È 


x e 


AI N 


vi 


anche oggi Santo tutelare‘ dè rianifcalchi* 
«On. lib. VI. i E 

39 Avimmo da vede fii Sant’ Aloja ‘’ 

ss Mannà tutte a lo vuccolo de Froja. ® 


O Sant Antuono. Abbiamo ftimato tapportare un 


paffo del-Cortefe , che ormai và a divenir 
ofcuro , in cui quefte lettere S. A. s’ititontra- 
mo...Sono le iniziali di S. Antonio . ‘Al San.” 
to Eremita: delia Tebaide . di quefto- nome è 
. tempo che fi è rivolta la divoziohe, per. 
implorare” la protezione contro’ la lepra , ‘ed 
altri morbi contagiofi delle beftiè utili al’uò- 
mo , non men che contro al fuoco. Nel. 
giorno della fefta del Santo fi -ufa condurle‘ 
ad effer benedette, e vi fi portano muli, 
cavalli 4 ‘ giumetite:;.- afidi tutti ornati di tia “ 
ftri , ie pennacchieve : onde metaforicamiente 
le donve.attillate fogliono 'a quelle cotpa- 
‘tarfi:. Dopo. beredette fi mette loro: ful fron- 
ze una mbadaglia di ortone ‘calle fudette lette- 
xo S. A.;, alla quale allufe il Cortefe , allot- 
chè diffe: i «è» SI 

3 Le bide cchiù attellate, e'‘chiù luciente 
. 39 Ca no.S. A. de le ghiommente. * ‘> 

ejare ., Sestenimiat Santi ,'bbstemmir ‘c0- 
ime an eretico; e Sastificare | porre in dive 
zione , nel qual fenfo, Fal >» * 
I. 3 do: juonzo nmante a l’affanto tremenna. 
"1 4,-Tutto fe fantefaie lo Gennerale. 
miltio , rinomato artigliere Pozzolanò , cui 

idando- nel. 1647. i Pozzolani nell’ affalto , 
ch* ebbero de’ noftri Napoletani ; spara: Ses- 
tille ca vene lo Puopolo : reltò volgare tal — 
desto tra invi ogner.che vogliam the r:stene’* 
pronto faccia cofa Fal... ito 
‘os ddz, Nap. T.li, D Le ' 


9%. i __ $i Ax p. a 
“3, Lo fdligno Je-decea: fpara Santillo : 
,» Ammore : eilì , che ffaje ? confervarilla.. 


traslato detto’ anche di nei.aleri; ‘che fe ime’ 
mneiliatamente: dopo ricevuto. un-.affranto non 
ne prendiam per ‘qualche ginfto rifefo la ves 
detta. non cidimeritichiamo però di aoglier il 
‘tèmpo. tr 1comtàrcelo a. DApato * ; s vale 
strega lgaratamente ‘così detta , perchè, crede. 
. dal velgo, chel nome fol-di Sabato: pronus: 
“Yatofì un Arinde .amileto fia ‘per 
s imalie :19 tali. jfntafticha ituatchiane » DA 
agent, lawsre la capo:fenza fapone:, ‘sncinteb. 
- re alla peggio senz, alcun riguardo »' Cagna 
. ai o MY pi. dala 





I 


ve Fa 1° 
. 


4 fapsne , Baratrar quasi per nulla, ‘ché 
fra noi è coftime farli de’ cetici, Faf. | 
s» Peftioleja fario , e dd’ arme chillo rieffo 
._— .39 Mando a' ffapone l’afciarria a ccagnare’. 
 Stputo, sevie, dotto , e participio da fapere £ 
Saraca. Aringa salata, detta da’ Francefi baren}- 
per, a differenza dell’arenga, che è l’affumata, 
Darenzg soret. Si pigliò metaforicamente pér 
fignificar gli Spagnuoli : dato ‘foro quefto fo- 
prannorme, così per effer la naziorie general. 
mente di uomini piccoli , e magri (- onde tal. 
volta fi diffeto Sarecdiglie) come perchè era. 
no avidi di quefto cibo abbondante ne’ loro 
matì , e che noi non ab iamo, fe non portato 
dali’ Oceano; giacchè l-aringa non palla mai 
lo firetto di Gibilterra. Fall: << | °° 
3, E comme a le ffarache fe fo aftrente.# 
Safacone : E? aumentitivo di ser4c4, fignifica 
metaforicamente wonro di profondà: accortet- 
24, e pridenza’, perchè tali ‘erano certi gran- 
di $pagriuoli ‘3 che venivano a governarci, 
Ciucc. cant. KILL st. 45.0 o 
* 33 QuArino fa grazia, moftra allegramente 
"3 La mano, c fi lo fa no faracone. . 
-',,9 Quanho "ha da caftegì, lo laffa fare,’ 
ss Iffo pàrò lo fa, mà non ce pare. ® —, 
4 perchè non anzi da Xapayòc, lo scopatòr 
di Tribunali fra gli antichì, furbi ,e fcaltà, 
‘come i noftri Portieri, e Scrivani? e da che 
‘talor 1° adopriîmo ‘a dinotar un verfuto negli 
‘aguati al bel feffo, e nel meltiete profonda- 
tiffimo , perchè non poter trar'da vxdixors, 
molles , effeminati 3> inillà importando fa 
- _*variazione delfà 4 in p‘, ‘com’? noto adotti. 
Sftavalla , coltello’, perio di ‘mezia’ fclabla’, 
a D 2 e 


Pd 


de nofti Fota , 0 vin 
cia ì gronda caldeo serebal, $i bbacta s 
«dracheffla de’ Satrapi della Perfia «con altro 
nome srpodira , e ciò per una mera catacrefi, 
.da che portafi appefa alla cintura, ed ia fic- 
ai alle bracche . E chi non deriverebbe quia 
ci nia forta di giubha., î; fo giano 
.berga , lo ivottole , fpezie di eve g08 
na rc. I Eorfe anche da Seravalle Città nel 
la Marca Tsjvigiana, dove fi lavorano di ‘ot- 
«timo temperamento 
Safcena , picciola fascina di lagna per forne. 
Sarchiapone. Avveamto , scozzowato, ippecrita, 
furbo. Pare una corruzione artatamente fatta 
della voce Sabapone.* Perchè non da cupi 
ups, Caro, e are, abseris , carens 
scarnito , magro , da che Vangelo ci dice 
«degl Ippocriti, che exzerminant facies corus, 
.}? Trinch. Fra Mac. — 
"E lo monaco Sarchiapene &c. 
Sarchiopio + Quefta parola è di quelle pochifti- 
«me intieramente , ed indubitatamente Greche, 
che ci fieno reftate ; giacchè, came abbiam 
pri di squilla veneta 2 lingua s che fa un 
noftra al pari , n forfe più della lati. 
n° piccplifi imo è l’avanzo, e quat im 
pot: li i frammenti, che fe n° incontrano nell” 
attuale Dialetto : e quefta voce iftefa è tan 
‘0 difufata, che fe non s' incontraffe ufata 
dal Bafile, dal Valentino s. £ da altri nolti 
‘Scrittori de’ principj del 1670. réi,non l’avref 
fimo meffa . Corrifponde in Greco all’ e(pref- 
frone Italiana prazo di cerne con due occhi, 
ad' infatti  quefto Be metaforicamente 
Yinota nel nofiro. etto , cioà un come ;. 
rate 


I 
b 


le) A 


. SARO. . = 27 
° ’ Brutto, e fiupido al maggior fegno. Basil, 


i 


Jorn. E Prite: 3: ,, Lo cchiù’ faro cnorpo , 
lo- cchiù granneSarchiopio-, e: lo cchil so. 

. lenne Saréhiapone , che aveffe ctejato: la na. 

° tvra.,,. i. 

Sarcone, pezzo dî Bab5uasso , stioperone , da 
- upawdit, polpato , pappont, marefial pezzo 


"Sdi carme cogli ocecki , fimile' al Sarchiopio s- 


*. 


1, 


da cap; ed eV, caro ocwtata. Bello epites 
to, o cognome dî chi per avarizia dellî Na, 
tura fol die piedi ha fortito in' vece di quat 
tro ; cioccht fa ben vedere-quanto 
Respondent rebus nbmina tanta suis. 
Naricenilco , folta di mellone @’ ac pari. N 
arginotto', e fargiuottolo', ‘forta di- glamberpa: 
gi» da fanciulli‘, fpezie di faraca 5 e ‘picciol 
fajo, detto per faiuotto', e fajuotrolo,. Faf. 
—_—* Comme e ncoppa le feene, 0 dà pettore 
» Ste belle Ninfe vedimmo' pintare” — 
n Cerlo fargiuotto., e-lo- denucchio fort: 
s3-Sbracciate, ’m. cauze torte »-e- (capellate, 
Sintrd:, di eupun st giefta da rupe, spgho. 
Satmataro , ecnduttor di. bestia:con-sseme-, 0° 
Sarmo , sel:mò , prov. ogne firmo tomaÈ ggro» 
“ hefa patte ; si è sempre da-vapo. egnor si 
siprre be stessa canzone 0 TT 
nino , uumn'feroce, e brutale , dàll’’ebreg: 
SATMBIT, superbi > véri strenui , principes 3: 
con: tal titolo furon da noftri mag iori diftia» 
ti que’-delfa Scandinavia, che da veri ‘affi 
fini vennero ad Invaier Je noftre térre', e fac- * 
arcele, | 


O 
e 
. 


,  Sarrecchia. Dovrebbe feriverfi; e prontaziarfi 


Sexrecebia:;. «itado diminutivo ‘di Serra ;'e: 


3. , dino. 


78 S A V 
dinota primitivamente usa piccola fega o fl 
ce.. Si trasferifce poi a dinotar Ia fpada pet 
difprezzo è fi lib. I a mollo. 
) nfila mo, non effe cape 
x La Sarrecchia, ca ftà meza da fora. € 
Sarto , decurtato da Bald RISRTER.- 


“Sarraguaria s salvaguardia , carta che dì" 


Tribunale per cautela a taluno per npn. 
arreftato , fpezialmente dicefi di quella, che 
dà a’ debitori. V. farvoconnutte . 

Sarva-farva, Dio mi scanzi , dicefi di chi abbia 

un gran nafo s- Quai che cì avelle con qual. 
che cyria. di quella probofcide a far male, 
dall’ brea , sarvab , naso, €. ea , fecon- 
. do il Pagnini; ed'era uao, diferti die 
| ‘pedimento pel. facerdozio . 

e s salvare, difendere se sr 

 Sarvareco , ‘sel VABBIO. 

° Sarzizzeie 3, esercizj o _ . 

NaLulalt: 1. tatollare. Ò 

Sattore ,. esazzore + 

“Savaftejano Sebastiano, n: » Fa Faliciane: eu 

‘Vaflejano, . 

Savoci cciàz-- fanciccia s. 6 Sicicia x salciczia; no- 
firal netiffimo intingola. di came: di. pero 
alata, e curata dentro badate al- fama, 0a 

dutî freddi di: tramontana ,, detta così da sal- 
sa ciccia fi crede antichiffima dan enzione de 
noftri Lucani, da' quali ebbe, dl latine nome 
di Lucanica « | 
Savocicciaro ,, faucecciaro , Cacicciaro. +. fanciccia- 
. 10 » Lavorater di dalesege;y. salciociaje. Fal. 
“sn Co cc bille fe la piglia, €. cchifie . leda, 
Fana Ch? effere fancecciarp- parerria . 


* , 


‘Savodare ,.e faodare ’ valdares palidatea | Gicef 


pai 


$ A Vv ° 39 
«db afferrertimar metalli von.raine , argento 
i at ‘aggiustare , e dicefi de’ conti. ri P: forama. 
“ | 
- 245’ Fuorze ca fe favdavao mo fo tunto . 
| | Sivelando, gobbo >» forfe’ perelià fra: rici facendo — 
è: facchini :fpeziatatenite nelle cantine j' per tal 
i ° meftiere lab riofo fi feartellano ,. D ‘epandi iù, 
" Fafano : SRI ° 
» Ed-io, che: pre Para to Mvsjatdo. 
_ Savorra . Scheggia:dîì tufo , che fi adopera y 
© per titzre , o per înzeppare ne” vuoti delle: 
. “ine ette più groffe di tufo, allorchè fi fabbrica .. 
| Dicefi così, quafr s’ infavorraffe il vuoto degli 
"i @difigj come È fi ‘ne’ baftimenti per contra 
bilanciarli . Cert; Ros; att, L 
ss Chillo, che co fx #iffa 
°- % sy Tir Savorta'a ll’ arma » n 
Tass. cant. VI. st, 2. iL 
s» É-dde notte, e de' jiorho fravecare 
»» Fa de continuo, «e pproje iffo favorie. N 
Savotare , saltare P onde lavato s selso - Ve 


“Sam £ Fiutasbarta nome di famofo? de. 
ftriere ; che metitò d° effer immortalato nel 
“ Poema del nofl6 ch. Fafano +: - - 
i ‘ .x E ppo co Sfaitasbarra fotta annetta, 
gx Che no è ccavàllo, è ffargolo, È fajetta. 
Savodo  fiudo- e faodo, quiera. È 
Sanvorrefo , abborrimento , donde Avé "A fauvor=. 
‘ rejo, udiare, esser seccato è 
Sazzejone, esazione s. colletta è . °° - 
"— E? abbajare’, che continuato’ a fard i i 
tàni per pit ore, dopo on allarme dato loro. . 
Tass. cant. V. s0. 67.’ 
“© 4 La vorpa fuje rente îo cané dad 4 
ua 4 


be SB A 
. $Sbafante, chi si dà «ria di cuteità, nisftani 
bAROTO + cu . © 
Sbafare. Fer esalare nn vapor caldo rinchiuse, 
sfiasave , sfogaro. Pare che corrifponde al 

. «quanto allo s6uffere de’ Tolcani , ma noi lo 

crediamo piuttofto derivare dalla -.voce. fa - 

É Tior 5. * er x . è 
s> Quanno cchiù cerco de sbafà la fciangma, 
|Dinota, ancora lo sfogarfi..parlandp dall’ op- 
preffione del cuore. Ciuce. cant. XIV. st. 16. 
2.5 Quanno fe mozzecavano:, e sbafavano, # 
Sbafonaria, millarteria , onde shafonejare, ve 
fquarcionejare. sE 

\Sbufarare , far an° ampia; apertura, vw. fmafae 

rare . ‘ NA 

Spagottato » intimorito . o. 

 Sbalanzo, salto., urto, caduta con rimbalzo: 

‘ no . - - , 
» Po comme a Ccrapeie dero duie shalanze 
3» Quanno. vanno ’an ammore a Pprimma. 
» Vera. do 
° Sbalanzare ; gistar con urto violento. 
Stalefciare , svaligiare  dicefi pur dell” eprir /o 
ettere è . Ì . 

. Sbampare, evvamper di silegno , avsossit 
cengue s che per Vi, rbt uno gui 
reggiare, lampeggiare. — I 

— Sbani, svanire, Jevar la testa, infastidire. 
>. .Sbanemiento , e sbarejamiento, delirio. 
. . barattare, nettare, vorer usa casa , cassa, 6 
simile. ° . sane CT 
Sharatto.. Furia, elterigia espressa con squi- 
, di, e voci men proprie. Parola intieramente 
pagnuola. Ciwcc. cane, XIL st. sii 
.3 Si mafto mio, non ferve Îla sparatto  ® 


-a 


“è 


o Ss BE. ce Bi 
Sbafattbne, prodigo. LT) Ì 
Sbardellarre , educare ,-trasferito dagli -afini , € 
°° cavalli agli uomini, n.00 
Sbarra, Barra , stanga . . 
SBarefare, delirare. Corr. Micc.Phss. cane. IL 
10, vario, ineguale, fallo, errore, delirio 
._ Quindi sbarejone l'errore ;;-in pl. 
Stariune . Dèlirj , follie . E° vote: reffata a net 
° dagli Spagnoli , i quali: dicono desvariar ii 


- 


fenfo Gen erre | fi stori ce 
‘ — 0«OQgni dénna pe te fA sbiariune:. 
Sbafcià , abbassare La ° 


Stattere . Senz’aggienger aliro, vi s”iùtendè le 
ganasce; e quindi dinota mangiar avidament. 
Tiorb. cord. IX. 
ss Chi la penuria’ - 
so Leva, ed a furia 
ss Buono sbattere nce fa. # 
Dorraglii ,, contendire , gridare + | 
ba veli, s0e0mbavare’, v. vavejare:e. ul 
Sbazzare)i ,.sbarsere , dimenart , dicefi” de” lie- 
quidi,. di coi non:ben pieno un valo , col: 
moto fen vadan: piccioli fpruzzi vetfaridò :' 
dicefi pie dello fcuotere i liquidi. per purgat 
3 


“ 


—_ » 


conte sbazzarejà flò fejafco', val 
postavi dell’ acqua; dentio scuotendòlò pure 
garlo di qualche immondezza di posa, # 
‘ feccia che vl sia, vi fciacquare.. — 
Sbecchia, Eunwco invecchiato, o chi ne a ia. 
lè fattezze ; così detto percht* fembta più: 
donna, che uomo .. Fal... 
ss Ma fciuto lo bavaglio‘, e shecchia ‘fatto, 
° 39 Mme ferava” a penna: la. vecchiezza . 
Sbennegnare , uccidere. 4° na 
» bo 0o/ ed 6 E già do sbegnermava-, 
| O 


* un va 


82. SBI — 
ss Si Farfariello fuid to ll’ ajutava. O 
Sberneffejare , Serlingare, sberlingacciare y stan 
sin festa, e gioco. Faf. 
3» E sberneffeiarrimmo. tutte quante. 
Sbentoll, e sbentoleja, gittar con furia, e di. 
spezzo qualche cosa‘: sbatter le coperte , e 
ezzuoli , stando in- letto ,° per prender fre 
sco: spiega al vento una bandiera. _ 
Sbergtnì , dispulsellare, incominciar una cosa, 
° dî cui ancora non st sia fatto alcun uso è 
Fafapo : — i O 
ss La sbergenaro ,° e mmannaieno ’i vos. 
s-diello. a 
Sberrejate , andar vagando , malmensre , co- 
‘me fanno è birri a' carcerati , far arrestar 
taluno . I i 
Sbeffecchiare , ammollirs? come-vescica ‘, che 
si shati. IA E] 
Sbeffecchiato , sgonfio, e talor gonfio. 
Sbeffenejare . Agitarsi assai senza concludere 
| nulla. Viette da vesta , che fignifica peso 
«senza rumore Vedì vella . La Vicleide par- 
‘* larida d’ un ‘cattivo Poeta comico , dice : 
- Vern. XLVII. | 0 | 
: . » Lo vide all’Ympreffario ghir'attuorho, 
* “E gran cofe de fa fe sbeffeneja. * 
Sbi sbì sbì; rumor firito di chi recita qualche 
| * drazîone, od altro fottovoce , ‘(ad îmitazione 
; del Tarantara d’ Etinio , e fimili . Faf. 
» Cchiù ffempe ‘a la via mia yenea nfta- 
©" 3, tanto | 
| ,».Nfiemme co no sbì sbì sbì sb? fa luce. 
Sbià , suiere , deviare , distornar. uno ‘dalle 
Sue risoluzioni « ©. © a 
“50 


t.L .. a 
ea dan 


s Bo\ 8; 
Figa, patire, afdar via ’ ; fuggire y CA affar- 


Sbirrejare , andar facendo da birbas far arte 

star uno da’ birri farsi pagar ug debito 
er via di giustiziarcon modi aspri + 

Sbifciolato , sviseerarò. 

Sbità, svitare, dicefi. delle vite: , trapani ec, cdr 
+ chose uòri , togliere. Fas, 

Sbodelli., cevar le budella y ed in gergo' sar 

. con donna. 

Sbodellejl ; divorare, mangiar a crepapancia 
Faiano. 

3, Cchie sì be nc”ave Il sbodelleiatò ,. 

s, E ffattafela trippa tonna tonna. © 

Shorit. Capriccio, fantasia , ‘volontà ile r 
albagìia. Cort. Micc. Pass. canti Iî 

| y- Da chifto” po fcennerte Carmenielfo ‘, ; 

gr Che: pe na shéria fe deze "n Cn 

Sbofeiare, Bucare:. Fas. 

» Ma lo montone sbolciaria no: monte: 

Sbottare ,. sboccare', crepare è dar fuorì quel 
che sî avea în corpo, prorempere, partorire, 
Fafano : 

ca» Che abbottatafé fo comme a'p cRpalioné ; 
3» Sbottà cavalle, e e ccride fto» pallone . 

E, svoltare, disgustare. 3. cutter in bol 
fera - 

Sbettorone:; urrone..: -, 

Sbozzare , lo fteffo "che. fchizzare', é abitare n 
o gizza” abbozzare , il'che dicelì di qual. 
che opera ; ‘val anche digazzare , sgozzare s 
detto della gola dî alcunò , . 

Sbracciato , chi sta colle manjshe, della. crm” 
v31 raccitciati e 

à, Jagiarsi interamente vi 
D 6 Sbram. 


8 SBR 
Sbrapnore , 3plengore da shrennere ® risplendere 
Sbrattà', wertare, strugpere. 
Sbraveià, sgridare , onde sbravejata , Grevista , 
SEVIAAPA < 
Sbregoghì , svergognarè i : ‘parlandofi d’ una don 
°° DA, V horle onore è 
Sbrennente, e sbrannente , risplendente . . 
Sbrenzolejare  Stracciar le westi-, e ridurle în 
vrenzife . ( Vedi Vrenzola ) Cm. lib. V.. 
n Ca fe illo a la defefa non fe mette, 
e ” » Lo sbrenzoleja cheila martvaglia perra.® 
Sbriccò , dirbo . 
.Sbriffta, Dicefi di una vil donsa , e dî piènte 
elegarite afpetto. Om: Zi2. 7 
.49 Sta sbriffia era scarfata de manera, 
Che non potea pe chilo arrecojare . # 
Sbrigi, pura » afrettare. 
finito, , e Ilifcio, wr puiserabile ; che non ba 
kn grano , nudo , che sta di senza di quel. 
chi cosa . Cors Ros, att. LO 
Ca pe d° effere sbrifcio 

2% n Senza na maglia. 

PRC Sviscerato . Dalla parola latine vi 
seus confervatafi meno, alterata nel noftro 
Dialetto, vengono la voce vischi e quello fu. 
, pino sbisciolato + ma ‘manca il veto , ed 
‘ egnî altra derivazione:, ed infleffiane di eo: è 
Cort. Ros. att. L , 

s Mafsema ca fe. voglixi S. i 
> No bene sbifciolato, _ È 
sa , Comme fe falle fciutà da fi tie. La 

Sbruffo, spruzzo, regala’ in danaro». 

Sbruffare » spruzzare lbggiermente ,° È respirare 
Vignate: > dice @ è ‘adirato portano È le 

n CA ea UT. Lr 

da se | | È, tao ou vu 

. . . 0 
{ 


Ù 


8 A & 
pere» ‘alto mfpira, 0. qual cavallo nitriente ri- 
Ecancarejare ,: ‘sgangberaze. , mandar im precé= 


ZIO + . 

Selcamartore » Macchia d”inchioftro fatta pero 
inavvertenza. lopra la carta da fcrivere.. I 
Tofcani la chiamarono per lepidezza as Ges 
suita, La noftra voce fembra.,. che venga dal 
‘Greco rare malum, e Mappe, spiace 9. che 
Varino- in greco flelfo traduce spyadtor © 
sastrumento di ferro , di che era.lo ftile 4 
can cui. ferivevano È antichi .. Val dunque 
al voce une sporchezza ‘scappata dallo. sti- 
Le ,. dalla penna. Cort. Ros. ate. I. 

ss Fa.cunto mo ca la bellezza. gpanne: . 
> De chifso nnovo.fcustre ca 
se Fu no fcacamarrane 

rr Ncoppa lo nomme de chell’autra , @ 

‘) DINCOES IR SNA pentesa. ulcuna , scas . 
sare canceMare } mancare ne propri. Bisegniy. 
por biare a euvilice ,, smentire. ,, restar 

ana, itserilirsi”. 

Scacatejare , dicefi' del'glocitar delle galline ù 
quando | fian fatto l’ovo,.e per traslato di noi,. 


si " Tamno! la fimma' fece comm*a ppiùa ,, 
.» E Q gran cafo ghie fcacatejanno.. 
CAGRZIOTE ; sporcare ,.. tinger ma malmmente a: 
mero, Fafano :. | ‘ 
- so Mia la notte Jevato ogne ncolore, 
a. E d’anghioftro lo ‘munno fcacazzato . 
Scafalciare e ‘Teammazzare s. selfacciare se ar 
lo. più co’ pi: sd} . 
Scafaccio, peoina, ‘macello .. 


faina, È larta. di' grofso. piatto. di. chetde, e edi | 


“ 


ro, 


e 
- 


"x ato - 


‘.. grofsolano lavoro , usato da’ vilfani , e nelle 
.cocine v. catino. Trorà. 
»» Ch” Apotto te dimaje na feafareja 
» De grazie, de: cantiette ,. e d° allegrezze;. 
Scaglie, squame di pesce, certa forfora che 
° caccia il corpo noftro ,.‘quando norr fia man- 
: tertuto-colfa dovuta polizia : e quelle scbieg: 
+ &é che faltam da’marmi,' o-d’altre pietre, men- 
** tre fi lavorano. o 
Scagltola,. fora di minerale , ‘edi tabacco. 
Scaglivozze , e fcagliwozzole ,. forta dî ‘frittelle 
* di grano d* Fidia graditiffimo: cibo‘ del no» 
"- ftro volgo, dr fignra triangolare; e- per fo più 
quadrarr,. e perchè fritri fin come- una: pelli. 
cola intprno , quindi con°‘graziofa’ metafora 
calennarie a beste-dé cammara: fon chiamati. 
Scagnd:, scambiare ;. quindi. fcigno',. scambio 
cambio 0 I 
Scaonente , che Fs diverso calore secondò î va- 


<cr) pini di vedùta 50 - 
Beajenza . Oorrotto di sradenza’ ;--@ percî8 d- 
nota mancanza, perdita ,-e parittente dis- 
sevventare y discapito. Ciucc. cant. IX. st. 
e Ìs. dà. 24 vo i e _ 
» De fcigne veni pozza la fcajenza, |’ 
‘3 Vide pe Ifoto ‘tes’'nce n"è'no maro; 
»- Pigfiatenne' porz? no melione, ©“ 
© 3, Ca me tieve-na* gram'fospezzione. # 
Scala dall’Ebr: scb4/25, la presa, o-fia ad- 
denvell'aruria fatta ‘per via di gradini: nelle 
muri fpecialniente*, affinchè" volendbfi feguitar 
- ia fabbrica i unione meglio avvenife . 
Scalandrone',, gradinata di lebyp:} parolà ibrida 
da fcala, e «pur. ‘quafi' scita virile s 6 fia 
sol per nomini , e now pel’dbnwa ,'‘perctie 
c- o come 


- € 


Sc A 97 
come. sfrenellrata vi farebbero ' forfe quette 
qualche moftra generale : anticamente perciò 
proibita. alle Flantive . V. la più volte cita- 

. ta differtazione di F. M. F., dove molte eru. 
* dizioni fi trovano unite intorgo ciò - 

Scalogna, forta di cipolla. 

Scaluorcio sun miserabile 2° anima di corpo y. 

€ di. averi s,da exsdok, Ja talpa, animalet ia 
noto... per ‘il. dilui mefchin naturale ; wfafi 

© pure pet ur avverbio. 6 vale rompicollo e. 
Om. ue Ia ho Ke . 

ar L& gente ’n c tìo lo campan 
3 Corre a fcaluercio , e bò fapè rr 

S-amazzo , UCCISTORE: calpestamento. da fcamaz. 
day e: (ammazza, schiacciare, Fasi - . 

3. Che fcammazzato: chiù. d’uno- nce. mere.. 

Scamofciare,. divenir fascio s.. dicefi. anche del 
ridurre le. pelli. di capre, o fimili animali: per 

, mezzo. di certi prepatativi. morbide, e da 
tezfene: livorar: calzoni, giamberghini ec. Aes- 
sar le vele 3. che dicefi d’ un: fuperbo: umi- 

0 » 

Scamozze .. Sorte di caciocavallo piccolo , e deo 
licato.,. Viene, dalla Spagtiuola. esce 
chos,. che dineta. rinafugli di commeftibiti . 
Prende quefto: nome» perchè le foansieze 6 
fanno: di rimafugli di caciar deftinatw & far. le 
pezze groffè di cafciocavalio , Per la itefla 
ragione i Tofcani chiazzarone: alcani ‘piccioli 
caci provature, che poi hao qurrette in pri- 

| vature , e È Napoletani confervando: meglio. 
I a etimologica fsguitano ni chiamar - 


scAripalio dimigut. di Siampalo P deo talora 
DeL ironia, Fas. 


' t) = 


» Sto 


SC A i 

» Sto fcampotillo nc* erà a la fcrettura” 
sv Scritta ’n lenguaggio de chille contuorhe 
Scampolo.. Piccolo ‘pezzo di' territorio , dalla 
voce latino-btrbara' Campnias:. S: Gregorio 
nell’ epift. 11. lib: XII. mette per dote di 
un Oratorio fundo campulos cune condu. 


, ss uns. Vedi il' Muratore nelle Differtazioni 


fopra le antichità’ Italiane: ‘Dusserrari XIV. 
Si dille anche Xemp/xunm:, voce, della quale 
. nè<il Du-Cattee, nè il'Moratori nella Differta 
Zione XXI. potettera trovare l”’origine , o il 
vero fignificato , effèndofi offufcati a derivarle 
da Exwemplum. * Noi P' intendiamo per ur 
refiduo di cofe in vendita , onde fecimme sso 
scampelo, val lasciami comprar codesté reste 
di roba rimastati . ° 
Scancarare ,.e fcancarejare ,. ;sgangberare , rovi» 
nare, ltvar da sesto. . 
Seanfarda .. Nella correttilfima edizione delle 
opere del Capalso tsovafi: quefta parola (Om. 
deb. HE. 
» Mente fe: va agghiuftanno la fcanfarda,. 
- +, E affommacle partite a libro apierto . 
- Ma è errore di'-ftimpà, o-più verifimilmen- 
. te, effendo giunta: nuova tal voce‘agli Editori 
ii 6 giacchè è antiguata'Y, hanno creduto, che 
. così doveffe fcriverfi. La vera voce” è Scan 
< sardh. Mus Nap. egl. IP: Ù 
» = 3 Nafella cara-tronola, 
- 3 Guattara feota-vallane,. 


A Scanfarda: pifcia-pettole .- 
n. » soinpofta: dito de . parole scanzare , € 
ardere ; e dinota perciò uella infima chf 
non 


‘- fe delle’ guattare, ‘è’ buona: ad altro, 
che a vegliare, e fcanzare dall’ ecceffivo fito- - 
ni “ 00» 


‘A % 
co Je Ventnde yicciocchè non fidrdana. Quo 
di è vece. di ingiuria e di difprezzo. ®. 
iam, provare, spevimen. 
- farà, “siercat Si fonde , scandagliare, cono 
. acere yassevvare, nificotere ,, misurare . 


..Scannapiccsto , farta di pri palbigi -coltellaceio. re a 


* Pisacane feamnapiecose eten 
ne 2:.no re te 
ia Rinarda la razza cornuta. |. 
giare. n “all ‘ebr.. fchannan, «caere,. conto. se 
lo perwadere »,? perferare ec. per picon 
H” ha feavnato: ? n. canna, dicefi sipro Co 
ditore , il Kit: tirannicamente fi fia 
gare. dal fio debitore: 
. Scannarezzare 3 scandalizzane è - 
Scannavozzare, lo flefo che SCANDAPE è . 
Scannatoreje aggipnto. di patte , patti , 0 com 
venzioni piucchè vantaggiose per una dello 
persi, ficcht ?L contratto fia vero: Lagnina PI 
‘+ Gome dieqno i i Glugecon fulti . 
Scanzafatica, poltr 
,Scappare, #07 morire. s "IPhe fcapprta 0° è sgh 
(: 104: salvagento . Fas cu 
.° » E le fierize. foie non tanto veda, 
» Che firilla: eh. bene mio ‘£capp Taneredè. 
Scapece » .Voce data. a nei Spagnuo- 
ti, che, dicono escebeche. Originariamente esce 
. Apiciù.. E? in. fitti un genere di falfa, che f 
. - trova. delcritta tralle vivande. di quell’ antico 
. .Hlro. di encina. Romana, che porta il nome 
ictus. ® Il (olo pelce fritto è quel, che 
da noi con tal falfa preparafi.,. ia. quale altro 
non è ch’un agrodolce... |, sia 


% 


do #8 DA 


iegeram Mie. dulto1sva00 ‘primiero dicon 





modi y:meancardebl’. anticorrendità » © 
-Guapezzarer comper dl colei. = 
ISZ000H0 x e-Acapresioholio , sone dbfionre , 


Pai 


che conduce la'giboestli. a: precipizio; "ed 4 







r' perzime @ie »'Cotrere sifoà y 
n pirate frate; a venpidoHo:. Wire: 
” E le ppedate po. vite a P: 


- quel cavallo:, chevper faffo ta certi. 
coftumafi:portarffnatabet,, o ti Ganco: alla ca- 
- 10228 libero;e fciolto-Wogni Fegattte 5 6osì ave 
“Scipolare,, dallo scabapi dibeviezi ja 
apolare., dello sc dr, ‘Wscir 
d salvamento da gondebe im 3 “veto 
gliere nd miao; defi delle:onne «quatto 
-“ fi libert&sono: dal‘ parto‘: ie. nome-d’ ur ‘Sopra. 
+ Bito seligiofore | Se -. eo tiza rv 
re):-Fapare; è fetpeizblare:: Trotiràre, è 
svellere il cipo .- Fats.-tant:PERL shr- di 
. » Commea ccafoedvalto:f 
-Surrilime pi: di -Scnrafome Far 7 
ma Saccherozzo , Specie ‘U” ffitto.. 
I prcaotene v ‘fchifolo:;- che yiiditica! nelle la 
triner, e vive di-cibi fatihacet, © > 
°% Parea ‘la ‘cafa; dell fcatafane ini 
- n La vera: grotet fporreglisme 
A diciam hi matite dorme”. ‘che p 
c quarte é ‘z4.0rt eftono e 
‘de ‘a pied ragitr to ‘aria ir 
ua -po di ftefc:; Come appunto» quel: ani. 
< ‘male luglfugé. 
Scaranzia , squinanzia, SIT 





“es 


Sca. 


4 € A “pr 
Sarmiento i. atgsrolitto, neliguiario: Tnt din- 
to a lo. fata vasto; quenne sputta la cura. Di- 
ef pure Sc 
Scaravagliare “a Sciatavegliaee, sciogliere; avol- 
BALE Na. fpiscesara afciogliore.. . -.: 
 feadcagnato » dicefi:;di chi nou ha 
" salloni, dalle, (carpe .i cui:talioni porti: pie- 
| SO indentsa: ; ardegli. ecchi.1:9 le» pal- 
Gap arrpralciate, “pe qualche: male. 






% 


14, 002. 
Proriide foce: le Dida etc fede ; 


cità IRAILIGI: perte e SI 


araggio:. 
09 fcerda fa cche: fa furvaza x 
“Scarfare ,.tiscaldar: al fuoco O da: vapae, + per 
praffefint@s6p@9; .s- - 
Scarfa tura +. neabertone, sorta, di; lue merca, in: 
EIGAa:28 peo chesta: datto: per: viscalda- 


- -MECIMO » - 

Scarola:, e. foslerai, quella feconda tammiera ‘però 
> hi prdnonziare: èaffsetata ;. e- piusolto: pre» 
 piasiale The ,noftàle> endivia,. erba nota ,. 

DI ifisanza:,. onde. foatolejase,- naOsteg 
guare , GI 6: si sempe sn gergo. 3 prep. iui 
fissa da 119: =s , donde il crafiate escid prin». 

, agi ta: na 6 bo: di pelle: di’ Capra, O fimile,. 

ole: per natura: 
8 vento de'villagi: 5, @ di chi va appiè.. 
Searpelare-,. calpestare : Quindi 
Seprgionte > esfcagginciare, fuggire; correre, V- 
tallonejare-.. 
Scarpinazie, affligersi s,tapidaesi .. 
tu da vero Titta nsme vuoie bene, 
n Edi nie è pietà cche. arma fe: a 


» 


re i 80 


Scamponeià, cammina pieno, iaaten Rane: 


€uo0jo credo ,. che © Jegano . ‘= più rudi con 
- » cordella i vitlani,. fpezialvisente quindo lavo- 
Scotolare ,° o -fcotviejaràfen- 






l campagne: 
me ti | r val. distwigarzi:: di squitelt 
fare , Vi Y da 
fenrpune 


re s 0 ed 2 oliosunee + Jertà: 
Scamafio, scorcabeilo, tibracch, ao dî 


| pertorio, * detto pese Pesi ac - vl-anche 
bazzsnode ; sarghio ed. «Bonzetx > . >. 
s> Romma è no: pisenc chence-ftà sesmno, 
sr E nre accide co-boliy., -@:fcastanetie. 
“Scstelito, gobba; sibbane e Igsbbuto, fcone 
cis 0- ‘mos - 
+ Jeva. co Fisio vischio (cartellane,- 
--Scardello: Gebba:.- Li noftro 
. dazione di Omero delcrivendo ly. & 
Terfite, cantò Lib. D. 


” Ha n° secchio guercio, e n} auero pole 
| » Sia no fonrtiello tg pietto; e aPfaatre: 


s CRIO.. 
Mas. Nap. egli. VH. - 
n Quanno è cchiammno ? enna» . 
ar-Da. lo. tiempo a- cciammietib , 
.- m Valcia la. capo, e anza le feiello © 












- 


X 


“SCA 
Stati demolire nua fabbrica . 
rrupat 


O, ruvinoso, sfabbricato . 





po; demotinzone ; vevina , fabbriche di 


., voccate . Fas. 
| . s, E feaglie a li fcarrape, e il’ autre nvita, 
- E Hafsano ppe :ddinto a di fcarmipe 
. t.xpoLi papagnotte... Scriveft pure: fgarrupe: 
Bcirzejà , scarseggiare, esser mancante. - 
Scalare . Rmizare ,. nensedare in perdizione : «E 
il sontrarie di ncesere , e ficcume nceasare 
derivante dallo Spagnuolo dinota incastrare , 
casà er ri e dinore rebbe nel fento naturale ie 
gar dall inca toglier da logo rio 
e dalla fua cicchla.5 Fal PrOPrO » 
e} 0’ 0.0 d R gran: COrZATO: 
se i a calo 
Scatamellare . ..Far 4 capo: Tom 
fciabla. Tess. cenn'IX. st. 7I 
» Gerdippe. nofta co lì. fadie fe fpefca; 


93 - 


fe 


; E sbentra, e dchierehia , e parta e 


-Ma 
noi fate, tannò lero fe :fcetaro:. > 
, rompere siGaromcatila sbsca . 
eatozza, 4 , detta per desifione ‘d’3=un wecchio , 


che .non {i regge all*impiò , ‘e talora di prose. 


da sulla, 0 pregevola.. Vis. o 
A dleled vare ciali vivo fit pae pace 


n° ss Si lo fase, | fiente, è rrobba de- TE rsa: 


n s9 , Sine fa finie.; da sj uarche ailetteato 
» Te ficate, ca io mmegliosemiziz levato. 


Sca- 


- S*CQO0AÎ 
Scavato concave, “voto di “dentro; apparte 
torno . ao. 
Scavodà , cuocere in a ‘bollire è o’ 
Scavodatiello , forta di lavoro di pafta: frita 
in olio, ‘ma prima bollita ‘7a acqua, ‘olio , 
vino , rofmatimo ec. diverto, dala zeppole. 
Scaudatiello ; acqua cal da per favare 9’ ‘o per 
pelare. , ea it 
Scavoza., e fcaues- cane , "e viliine. 3. dh 
Scezza !° interjezio ne, i. ei! Fan » 
» Efsa, cche ’a “oe le: vi ess: ‘lo core , * , 
+» Scazza! deterte, e fiece-autro:-penfictu® 
Scazzamantiel lo ,. Sefana , momttto: 3 Porta ' di 
fpirito maligno finto dall’ ignaro ,: è 
credulo e fantaftico volge”; > di- piceola. fama, 
ed in'abito da monaco: ,° the va inukierando _ 
di -notte la gente. Fafanv dice ‘di Roiore 117° 
» Chille fcazzamauriello ‘prefentufo . 
Scazzato; cispdso , eispardoz'v.: Repisafo . 
“ Scazzecare., stuzzicare inautetar smei, che stia 
pe’ fatti suvi , ‘metterlo sul-paustaiz'e dicefi 
del rimuovor il pane tel forno, << 
Scazzellare . .Staccare il cane dalia cagna , allor- 
chè ftanno ciingimoti.nel coito . GR fi capi. 
- fce P originer-dfceo-etimofogione: Si strasfni= 
dae ‘a: disfotane: il ‘divideri due peefono 3; "che fi 


amino. Cerz; Rat mt. kr 


» Parzò. fatte a-tederez e « 3 
e 58° ‘E co da mazza: de ‘Nè bella: grazia 22 
Scazzella } unée T'iuto ‘#8 - SCE 


” 
Scazia s lo- fteftiche\fcazsimma,: Fasi. << 
3, Ma: ailaito dl'usoothie ar provo x , poco 
Caine. ‘apgierte-;: lui 
wla: «hi ica - de ‘fraz it pis de 
di: gasumas::; Ivo 40 gd. < 
- Caz. 


SCE spe 
Scazilmima. Materia bianca, che ff.genera nell 
‘ occhio dall’ umor. lacrimale iadusito , Cirasa. 
cant. I. st. 24. 
3» Co 1° uocchie nfoderate de ftazzimma , " 
scoccare e fciccare , soreffignare., Fas. |. 
Fa, Mmaoinetto; ch’Armida noti fe fcecca, 
Ca ll’arm..te.porto.ia frate ada Mesca..) 
scella , ala, v.:afcella. 
Scella reCearella, WSoilla, esCaridéi 3} noti {co- 
gli farali, e. per: ‘ ineeafora detto di duzira'an. | 
. ni dio è iaciazopa sel di , pe "quali. evita 


Scelliro; sterpio , malsoncio, malariccio 30. 
«è in casive cirtostentie ‘di. più maniere . 

Scellejà , tr, svolgcizaido ; immovrv le dii. 

Scellevrellare , e fcerevellare , Pvar la. testa , 

stone uno; snccatto, è smallanirev 

Scelhegnm divefi cdi perfona fciosca»!, oatora di . 
«hi per «sbbattienento: di fpirito 6 avvilitce ME 

e fi ftona, dall’ ebr. fchomerma:, desolata , da- 
fore esnfella i 0°: * - 

Sceni ,- «064 araziona, piacére, Bbarda. sà 

Secnners) dieefi del > godeffi, ‘vagheggàare 25 quali 
diverarsi ‘cogli*vcthi una donna ‘Fe ‘': » 
SO) Coll’ avocchie nne la fcenne 3 e netti 

"a « v, . 208 243° 43.00 3 
so nce: si che citpagratito L fatto, 

Soùnnente ,- colpo da ebernsa . ni: 

Stenrtella , tbrasilà,, Févills: “Fyoafo : cheflavo- 
seta: (cemvlla ‘nce’ mancava 3° Lovd questo altro 
-£ PE E) | 3 310" u > 1 

Le ge jr cibre;V. fregare, 
dejohe ;,- quel fretsariPatioa;: “chè A fa (ole 
le con panno di lana per porre in moto, 


9é | S£ E* 
il fangue, decG gore per una béona : 
natura , come di’ siggio farro na steregali 
me co lo laganatuto . 
fieffo che- scesa; i 
Scerocco, scilocco, venta piovofo ; e per ine- 
tafora detto di chi flia di cattivo umore . 
Sceruppa , ‘sire@po , per ironia dawws ; vevina , 
Fafano : 
», Vide mo ache Cceruppo, fe'nne vene. 
Scervacchiate . Scrotrare; sogliere, ruldie, qua 
asrappar erbe. Ciuce. centi Lo s.c1s:. - 
» Co l’arte; cò la mano, e co di Muli 
” ”, Jea fempe fcervecchianne .quaccefelta . ® 
Scervecchione . "Colpo sulba convice 3 pade' è 
tratta l'etimologia. : ma fi.t a dine 


tar qualunque calpo fol sapa. Cor. uc 
CARL, Ms . c_- 
E fu .de.puze lo cun ‘rasveschione, ‘. 
DE »» Che turto Pammaccgie lo itocizione «cf 
Scetar, fpglio dal ‘atico. ascisara. Since. 


+ 


it n gp fcigne } ittero a tores «| 

, A no dente Dr 
age li cane dgormehno .. far Fcmidio. 
pei si fa i fatti «ui 54 ue aeni 


Ta 

sito, ® ‘Fchefenzeria PA o fchéfengeia, gere 

- II, celeezi na: posse 
amente più che PIRANO gi “Ne? noftri 

‘ fterj, è contervaton ‘ didonne, quelle 
fe capo-di.perze , . fan: de fe 
fuor di ftisione , ‘nel recitar i fette. 
ti della Chiefa.,. per son sar Sentire 
A nome di mapimanio. ala tor: 


* Li n 
v >% l. è cd tI Ci. ‘ -* d s » 










sé ene 





Pi 


S CH 9” 
«auezi farcele pigliar abborrimento s dicono, e 
fa settema schefienzeja . 
mo, sordido, lordo, vile, 


Schefienzia. Persona disprezzevole, vile. Dal. 


-& Italiana schifare. Ciucc. cant. X. st. 16; 
” Che le te ll’ aie da piglià co na fchefien. 


Scherefîe , ; "chiacchiere. inconciudenti , eracoli 3 
vanti equimochi per ingannare . 
anme te cride “Mettere "n pafticcio 
s "Ne zio, c@ Apollo, € co tanta fcherefle, 
Schiacco , .e fcacco, dersaglio, e propriamente 
mn pezzetto di carta biavca pofto per berfa- 
Tio da’ giocatori , o tiratori alla mira., 
Seliaffare. Mo Mestere., fissare, der con forze. Dai 
latino c/avare, onde è venuto anche .l’italia- 
no chievari. Cincc. cant. XI, at. 17. 
__»» Schiaffa na mane ncoppa a muraglia. 
Faiano : 
» E fe grani furie meie te fchiaffo * o pietto. 
Ed altreve: RI 
. - » ld’anno fchiaffaro Ilà no vico. ‘n faccia 
cioè mel correre si son trovasi attraversati 
mel meglio d'a un vicolo, onde l'han perdu- 
to di vista. A 
Schianare. Spiezare, appianare s FOVIMETE | spie 
. gare qualcha cqsa difficile sa. capgrs? di pes- 
mo lancio « In fenfo traslata. 
, Romper il diginno., far colazione: quali con 
. ciò fi veniffe a (piana le griuze dello ftorma- 
. co. Ufano i Francefi la confimile eipreffione, 
dicendo derider Pessomac per dejeuner. Care. 
Mico; Pass. cant. VII. . 4 » 
Micco , che d’ amore fava chie, id 
s ) Ed aura veglia avea A che ei 
pri T.IL Sc 


per > 


ba 


. B SCcuH 
Schiantaré, € fehiamtarele, «ppinrarsi ’ qermper 
un vamo , qui Ò 
Schianta , ramo firappato dalla piaota madre” s’ 
perchè "Altrove riptantato , <piaota madre ‘anch’. 
.effo diventi, così dicefi , Schianta. de garuoîa, 
ne, un > astolina di garofali . 
Schianto , spavento 
Schiantone s pianta movella , propagine , 
schiantata da qualche gran masso, © piroma 
maggiore + Fas. 
3 Ppe nne vottà-da coppa lam lia 
- 39 Co fchiantune de munte la can . 
Schissparo s forta di rete da prender tordi, qua 
glie, beccafichi ec. 
Schiarare, farsi giorno, bussa tempo , allargarsi 
le mubi., 
«Schiarire*, Gliactrare , far giorno : -fchiarirefe la 
>yifta, .dicefi. di chi guardi una bella ‘ragaz 
za con occhio appaffionato . 
Schiatuto, Fatro dî, ?, e detto. d° nomo di buon 
COIOre , 
Schiaffiata . Rumore fatto con frufta lunga per 
| far correre i-cavalli.. Tass. cane. X. st. 16. 
> E mollanno de briglie ia Jo cammino, 
, Co na fchiaffiatella 8° abbiajeno. 
Schiaffo ; svsemore, tehiamazzo. o 
Schiattare ‘gglersi di rabbia, erepare s 3cop- 
rase ;-V. fthioppare.. . £ 
Schiattarefe ?a. CHOrpo , VI oepire ‘ di fatica , 
‘o premere fortemente | O * affarmo , che ‘To di 
mora. . 
Schiattamuorte, Aecchirzo. 
Schiattiglia , dilpetto , cordoglio, crepacuore + 
Schisvi., così diconfi ropriarnente î Mori cor- 
‘fari, da noi farti P onderi e che fi vendo: 


soda PI «I 


| sCcAR 99 
.-an-ad fo «di beftie, dall’ Ebe. sabedi , 0:s0de- 
AI , SErvus,mancipium : Oda Cus , perni. 
. alo, dernsto . Son noti gli epiteti lor «ati 
‘dagli. antichi ,.e che leggtam in.Nevio, ‘Pa- 
cuvio, Plauto.ec. di srebula flagitiorum , 
furciferi , flagriones , tritores stimulorma ; 
flagratribe, verberones , stimatie, achberun- 
tes ufmorum ec. - . 
Schiavina, Sezione, e sorta di coperta. 
Schiegare , spiegare. ‘ SETE ou 
Schierchiare, ufcir di feGo, fparare ;,. ammatti: 
re, ammazzare D) Fal. C. 20. ott. 3$ ” i 
Schierecato , dicefi d’ nn cattivo chiefaftico , fort 
fe perchè tranfandando i proprj doveri , non 
curi di portar neppur ia cherica : o dalla ra- 
» Sura dell’ .intera telta , che nè’ barbari tempi 
. ufavasi ue*diffacrati . 
Schirchio. Uomo di tefta talda, e rhezzo mat- 
. to. Quanto all’ etimologia della voce , è da . 
faperfi, che nel noftro Dialetto c6:re4io di. 
mota il cerchio della botte; quindi:scdirchis- 
re. fi dice delle doghe , allorchè per |’ internà 
poffanza del vino efcon da’ cerchi , e fanno 
creparA4à botte. I Tofcani nell’ ilteffo fenfd 
- «dicono wadir #a° gengheri. Om. li5, L sa 
» Fatte capace, non dì ch’ io fo fchirchio. * 
ri , crepare, dicefi propriamente degli 
alberi, che sbucciano. . di 
Schitto . So/tanzo. Dall’ italiano scAretzo , the 
vale semplice, non ‘meltiplice. Corr. Ros. 
s ntte HI. SI 
ss Ca fi maje fe Atruda | 
x» Pe 1’ ammore de Lella, e ftace affritto 
49 Tune fi caufa fchitto.# .-: 
Schiudere , «aprire, covare È partogre : ‘fchiude- 
| 2 re 


si 


100 $ CI 
ce coll’avacchie, edocchiare s puertà fissa- 
sqnente una. cosa mostrando alta voglia xi 
Surarderia : dicefi del guasdar degli amanti 
fe joro ifnamorate -: 0 a .metafora è pra . 
e 


- .'elalle teftuggini, e-lursache ,. le quali 


covat le loro vovi col felo guardo fiffo, e cal- 
-.dopenetrante degli occhi. -. 
Schiuoppo ; e fcuoppo , scoppio, v. butto. 


| Schizzare,, apruzzare, saltar con impeto . 


Schizzeco , sti/la, goccha . 
Schizecià , piover minuto, v. chiovellecà , 
Schizzetta, v. chianetta, s0/5-Deo ee. . 
Sfiabbacco.. Strepito grande, schiamazzo. Vo- 
». ce reftata a noi dalla Francele Sahae:5,e che 
originariamente deriva dalla velgase opinione , 
ehe nel Sabato la notte le fireshe fi uniffero 
‘fotto una ‘noce in qualche forefta a far tripu- 
aio, e baccano. Quindi far Sadaro , 0 fer 
. e biasso divennero finonimi, Csncc. cans. VI. 
ff, 40..i | ° 
» E.atcofsì fio fciabbacco fe fcompette . ® 
8ciaccare , romper il capo ad alcuna con effu- 


‘sione di sangue, 


I 


Gciaccola , fiaccola, face .. 
Sciacquare ; bere., leuar dibattenda con acqua 
» déntro vasi 
Scisddeo. Uomo lteiocco, plebeo, da ori , umbra, 
e du, invenio, quali dicellimo caprater am- 
‘ bre, che fi pafcè d’aria, di fumo , un bel 
- camaleonte .Wiof. son. IV. 
sì E mparate, fciaddeo, comme fe fona. 
Sciadone, fpezie di - pizza, 0 focaccia fatta di 
fpimaggio , vevi, zueche , zucchero , pepe , 
falami, TAR ed altri ingredienti, ed atomi, 


n 


ca dii non difgiacevo! guito. Fal. 


Si 


SCI .TOI 
s, O trommiente cchiù dite de feiadone.. 
-Seiatabacchejare , f4r/er turco, Faf. 0 

», Po fcialabacchejaie cche fu no fpaffo. 
Scialbilacca , detto della lingua Turca, Faf. 
,». E pperchè ogmino parla feialbilicca 
jy Fu neifo quanto diffe ppe nfi a n° hacca.. 
Scialacore , dimertimento, /uopo di piacere , a 
fcialacore , senza aver che più desiderare, - 
SEL Soodenre di qualche cold 
Scialare, goder ampianiente di qualche coda’, 
. sollazzarsi, srescare » Forfe Tal orientale 
scialos.sebudot , terza merenda del fgiortio de-. 
gli ebrei dopo la loro folita oraziene.. — 
Sciamarro-. Paîb di. ferro, con: cui s’ abbattono 
le fabbriche. Si trasferilce 4 dinotar qualurigtie 
memo goffo, perchè quefto palo di: ferro. non 
dovendo fervire,.che ad:ufi groffolani, non ha. 
- eleganza di fattura. Corr. Res. att L 
sr Ca lo friamarro de: la crodeltate: . ‘’ 
s» M?° ha sfravecato da le pietto fujo.. # 
. Lo feiamarro:,. almen oggi non-è palo, ma 
‘ uma forta. di zappa, e per picca anche abufis 
vamente è pigliato» — n e 
Seiambtato , Aerzo.,.cqrimade parlandofi: d’ un: 
abito, sciolto, sbragato, sciamprato y sfae- 
ce e° . ! ° ', 4 
Scinmmejante , frammeggione , a. 
Sciamma ‘g; fiamma . è 
Seiancato. Che zoppiea: Viene dall'italiano fraza 
- cato, ma muta- alqtianto il figriificato , Corr. 
— RParp: cant VE Ga... n 3 
9 Chi' te fa liughe echi fciandate mprova. 
È 0 fianco, in pi. 4riancha. 
Scianc D) F ran 0.4 ' I 
: a balonda:» Un 
SCANIO e iciagorata», È 3: Sciao« 


-. 


SG 
Sciaotatezza , scloperagine , da 
Sciaorejare , fciavorejare , e fciaurejare, respirar 
aria libera a bell agio , ed a gola aperta. 


Fal. 
,s.E Ul arba fciaorejava, a lo barcone 
. ‘© 39 Ngiorlavnata de rofe , e ppe cchiù fpaffe 
. +33 S' era pofta tutt’oro’n. Guarnalcione . 
«Sciarra , Grige, contesa. 
Sciarappa . Vino buono. Tess. cane. I. sr. 78. 
. » E Cannia, e Scfo fciarappà a larga mae 


.. Quindi ‘fciara jare , bere; Fafi 
» E E ppe compere priefto , fatecajeno 
. Setspe fciarappesanno: affi a la notre, 
-Sciartapelle , e fcastàpelle. Srovigli vili, è 
«li poco pregio . Forle è corrotto da cavenpe- 
ese, perchè dicelî seartupellere ia. fenfò di 
rivolgere libri vecchi 
s» Pegliaje na nciampecone!, e tutte aunite 
--.% » Fete ne pizza de fe (ciartapelfe , 
+33 Chismmaje Selleno pen’effè ammabitto 
| 13: Da lo patrone; e.mocie derropate. * 
Sciarvogliare > disciogliere:, svolgere .' . 
«Bcikà., fiatare, ansare ; auclere.; ; anticamente 
{crivenfi shiatare . 
Sciattecare, e fciattechejate , usare, Fhfi 
sa Nfra & anzmoiua no: Carriero. -aftieto: 
”» »» Sciattecanno compare , © MPorvertte ico 
» Eli"uno ell’ ansro fcisttechèja; e Firma 
NE 7 Poe la fica, dn vceca f@ la (cavia. 
| Scianro. Alito ; e talvolta odkre. Dal latino 
- ama. Cisiee. cant. KIL st 38. 
” Lefta, ci a DLE fica. nia la caftettà 
La care accal 


>» 


nno 3; CGI 
. fanno nguanno ,s che fe conzolava > . 
: Io "igniiaro di alito grave , ‘przzalente . 
, Casco. cant, XIV. ste 44: 
< n Ma fa che bud, chillo mazditto addore , 
ASI” Chillo,fciayro ciuccigno”, che tant anne 
dee 43 BNcuollo aveano portato , e nzi a la core 
‘» L’.erastrafito:, da fotta li panne: . 
s7 Sempe l’afcèa , comm’ a no rradetose # 
Sciafcio , igporante . Fal, fcialcie Moro a scioce 
< -epi essi. . 
- Sciamdone v. fciadone .- 
Sciccare, strappare , graffiare , stracciara con 
Sui unghie s.V. ralcagnare . Skicci le mnmole, C4- 
var le mole - 
Selglio, fracasso con pianti ; da euvdtia, Lace» 
MR donde fcigliato ,, scarutigliato., rabbufta- 
. 803 ‘scompigliato y da fcigliarîi, uvapigliarsi < 
«Signa è. Sesia ‘> hertuccia , animal noto + 
Fà la scigna . Fax la fcimia, come in To- 
feanò. Ciuce; cant. VI st. 28. 
° + sy N'anto vo fà la (cigna a lo Boccaccio v 
«© ‘sy Ma nan:.fape: dir auto’, ch’ io vorrebbe 
- > Un quanco dar de’ calci a quel farbaccio 
s Di rovajo,, e ad ‘ogn’otta 10 lo farebbe: 
sy. Ter it altro otta catattta un buon migliaccio 
n.Mi mangiò ,68 le guaguel, che non m° 


% To lo mangiò sd wa delco s Ove era a 
ss fcranna,. 


19% n 6 Tan Don-Cherche , e la Contea Ore . 


anna - . |. 

Atibilino rapportato” per intiero quefta _inge- 
oliffima ottava’, perchè vi fono in effe cri- 

ticati i due più frequ uenti emari , in.cui în- 

cappano pochi per altro del. volgo de Napo 

4 


SCI 

3° rn; allorchè voglioto ofar: i i dalito To 
fcano , di dir cioè , ie farebbe invece di dir, 
fo AA e di dir, io mangiò, in vece di dir, 
fe mamigiai «+ Ma anche il volgo Francele di. 
“ce; f$° avons, fe venens, in vece di dir, moas 
. SUO, MONS. VENORI, eri ignoranti fon da per 
tutto. Piglià la (cigna valo ubbriasarii,: Cinee. 

cent. XH, st. 61. 
n E pecchè fleano torte unece jute, l 
.1y Ca fuje brutta la fcigna, che pigliajeno. e 
Avi, .0 fa lo culo de da fcigna , val invol. 


 Sclccagie, sescrhini , neciffimo ersamente pa 


LARE e levsr la- cime, 

- Scioccare , fioccere, neuigare , ceder i én ablee 
danza cosa, come fiocca la nèue , onde fciocs 
cano le mmazzate, val .si den delle Busso 
tremende, Faf. 

n Votta, ‘affeconnaît po, votta Fortuna, 
; Scieccame”o capo: prete te molino . 

Scioffolare, e fcioffellare, slogar altrui si lom. 
bi con. qualche buona ‘bastenataza , oper ca 
duta 006 

. Scioffolato, e fcioillato ; 06; mor si; regge sul. 
". le genbe . 4 . n.3. 
Sciongare , evventarsi sopra, Fal. 
: seveso a canna, e ccaccia 
’, Mano, è 
» E fiale (cionga “i cnallo, comme.a ccano. 
Scioriea. e fcionna fionda ,. « frombola . 
-Sciore,. fiere, saticassente; fehipre sii pio (cin 
+ re, dofide (ciorite, forivey WIE € .cApa. 
»Sciorejare , infionate;: : Ta dot 15 
‘Sciorta, “Grie y dessinai.; *. q. -d4 di. To. 
a Dna Scie 


te ” 
» 


$ 0 
sin, soffiare : vaglia "de [elofaiare , Pare 
LI 
Scià fcid.,’ voce nfata: nel fugar. uccelli, e detto. I 
di cofa, che non si- voglia + 
CO x’ Scid. fecit», dice Goffredo, ela defenne» 
Sciofcia ca vola, dicefi di cofa ben leggiera., e 
facile: ad' effer portata via dal. vento, o: dichi . 
refti folo ,. e fenza.altri appoggi, Faf.. 
sy Fu ddà ranta fmargiaffe .ntorneiata ,. 
, E ppo fciofcia ca. vola remmanette. 
Sciofeiello, pietanza , che preparafi.di ava sbat- 
tute ‘ih cacio; Di ricotta, e: pangratto. in - sr 
qua bollente condita di batiro ,- 0- laxdo -,, od: 
altro watume, petrofemoto , , pali. . pepe ec 
Seippare. Syruppare . Pare che. ponga | dal latino: 
excenpera Cort. Ros att. IV. 
4. Ch° a fto. munno de. mmerda ,. 
» Comme laffaro fcritto li ran 
;, Tatto n'aje, quanto fcippe-co:li. i. # 
Scitci , auBiocherello per traftullo , e trattepimen- 
"to de”ragazai s. dallEbr. siucim, obleGlazios 
ner, delicio. 
- Scise, uscire, onde: feiuto suUecito.» . 
-Scirpia. Brusta.steega. Pare, che venga.dal Lat. 
A. scinpus:, è dinataffe primitivamente. perfona » 
che aveffe Ì capelli, come i giunchi, irti, 
dritti, sore réra-bersde - Ciucc. canto VIL Pa 


3%: 

3 Che: bud. dì. brutta. faccia de Megera,.» 
:<yy.Scirpia» brutta naia ,. fcigna cacata.,. . 

s» Lava. colata: fenza la cammifa, 

,y Comme fi: brutta! pese z'effere accifa, -88t 
Seli, efclamazione dî fchi cd abborrimenta- 
., di' quale. col difguftante” O pet puzza. ,, o 

‘ A Si BE 


r 


108 I. 
"per -ifehifeeza, dall’ Ebr. scixctr, Oscineeta, 
abominor . Faf, 
- $ 0 sbreitudiio de tutte, {cit breccone . 
Sciucare v. #fciucsre,, asciagrare . 
Sciulejare , e feiultare , sdiacciohete. s_V fcivo. 
are. 
‘“&ciummo , fari... du. 
Sciuocco , * fiocco . i z 
Sciuovoto , sere/eb. 
Scivoto, scelto. ©“* 
-Sciufefo, soffro . 
-Stocciare . Audar via im fo s? Slersdla > 
Ciel cent. VII. st. 44. 
1,5 lafatelo If, ty la feucciajtuo. ® 
; coder t denti è farli cada alsrea, 
" Batser il grama Well” aju , rompete ec. 


© Scocozzare, fompere, b tresca la festa. 


s Castrarò . 
ber ta ; conversazione , unione di persone , 
ì 4 af 
‘ 3; Tornàje- d Amida a la fedia fpantefa 
3, Ddove mille fcogliette fo dd’ amante 
Scogna. mole. Colpi ‘da far,cadere i denti a le 
ria di fgrdohioni : Scognare fi dice del bartet 
iù |: grano, € vatto tattar: fuori delta fpiga. Cert. 
Ros.: att. 
arr NI fonte a ta fatce,. © 
x. E na fecozzoniata a fcognamole. ® 
Scojetato , celibe , vi Tauietaito : forfe 1’ unico 


-‘ termine imfroprio , ‘e molto mal a prapofite, 


giacchè ’1 vero fcojetato è il congugaro, 
‘Seolaborracce , «bbriacone sbirro , dal vizio di 
tal talea 
 Scoligarrafelle:, Épivaò ingiuriefo ‘dato ai gio. 
°° vani clerici delle Sitcreftie , che fogliono di 
t- 


timeihic! ped a LA rimifugli ‘167 
_ wino, che refta rielle garafine fervite ‘per la 
| ‘mella . Fassi cant. Lost, 

,» Sì be ca tutte Mefle, Afficle, e Sante, 

‘+"’ » E da quatt*anne fcolagarrafelle e. 
Scolapejo , n pi Esculapio 
Scomipare , s far uscin i sangne dal maso ;; cum 

un pugno , 0 simile." 

-éommogliate y & fcoràmegliare - Scoprire s. 
‘svolgere.’ Quanto alP etimologia vedi Com. 

mog lare. Ciucc. cant. XIV. st. 4 
‘» Fatto chel ; s fcomiioglia nò tiano - * 
Fafano :. 
20 Ma Rinardo cchiù ddinto ncrapecciato 
s, Trafe ppe Îtommegliare nuove ngamne. 
Scompere, finsre» wecidere , finir di uccidere 
donde feompauto', e feompetura , fine e 

. ‘Scompoto, e- ftomiputo , escompnro + 
, Scorte R scomporre. fnterrompere*, impre 

re 

* Sconcaeaglioco, disrurtiiro elle Pack ulerui , 
e dettò di ‘chi ‘per'far'l’aggraziato , © brigar- 

ps de fatti pura »,li guafta , ed inguleta la 


o i Voniorto da Ooncitio , fi prende pes 

Coneiliatele ; Or: lib: V. 
» Ca la roba dopo varié fconkiglie 
NA Nè Pa dira ifafeno cet’ arpie + 

Sconfalenzefa:: diffidenza : + 

Scongiuro, esorcisnto + 

Scpnocchiare , cadere , 0 ‘vacillare’ per ‘debole 
za , non reggerfi in più: finis di filar il lino, 
.o fimile, chè B abbia avvolto alla rocca ) da 

" nol: dsfta Voocthia . * 4 

6 ; insipido; nidtctto sino 
” E Scope» - 


Ce 


rn" 





108. $ £ O 

Scoppegtella . Carfori elle Enrie: Msiphe , 

, tetti così, perchè era ad effi lecito andar ar- 

‘© matà di scoppegse corte, che nafcendevane. for- 

to i mantelli; arme, che a tutti gli ali 
fotto graviflime pene veniva vietata. Orser. 
lib. D. » tf p 

0 Comme ”n vedè uno baffa a cinco, e a feje; 

M Vide Tpatafonnì li fcoppettelle. # .. st | 

. Scorcogliare , srar..quelche cosa. di mana & 

scusa enna garba, « con furberia , da cure 
CULTO è (o gno. ‘ 2 . 
Scordariello, oblioso., che facilmente si scorda. 

Scorore, oscurità . cu: 

Scorputo , scolpire. +.  . 

Scorrutto , corrotto, fradicio, che è cominciate 

.. ad imputridire, da (cortamprre.. LA 

Scortare , abbiguiart. . . o 

Scortecare, escorigre s levar la, pelle, la cov- 
ce PRECIB a. Lt POI 

Scorza, cortéccia, da ‘fccrzare , tor. fa” corteo. 
‘fia, v. monnage; dicefi, di uom rogzo , ofli- 

nato, caparbio : fcorza fcorza , val superficisl. 
mente. a È 

Scofamente , snascostamente . . i 

Saofeiare., € fcofare s scossolare  quastar le co 
“scie, Y. fguarrare.. 0 .. 

Scotolare ,-.e fcotolejare . "Scuotere”, saorolare s 

gmuovere di battenda ,. mauendo far cadere . 
Fosfe dal Francefe ‘secaur . Cisce, cont, b 
st, 10 . | 

- * 33°» + = +-E eco na fcotolata : 

° 3, De retchie la lecienzia le fi ddata. # 

- Me ne fcatolo li pamue, mon ci uoglio zuer 
parte, 10 ftefso che, me ne lavo le mmano, 
e{yrÉioai angichiffiune ‘al pe di ee tali ag 

. ” * a. st 
£ è 1 ° 


\ 


e da $ 6 R 109 
, igganee fariente a.noi ate: rammenti 
uzione delle Lato di. pato nel condannare 
ito 01, Ra pe queto a’ fuoi difce» 
‘ ‘poli di fcuoterì vere da” lor panni, 
_dalle loro fcarpe n ito ufcir di quelle cale. © 
-cià. dov’ effi non. foffero flati ben: aecolti., e 
‘ accettata la lor miffione,.e dottrina » Fafi » 
ci A: ffnogze fe noe {cotola li panne > è è: 
t. "fi i ba;na piczzo fcotolaje-.nzorfata 
s La porta, e cqhiù fe. -mefe "n fantafia . è 
&crammazejone 3 beclamazione e. | 
Scravaccare , scavalcare , smontar dé cavallbs, 
dicelì del far faltar taluno da qualche pofto. - 
Scravoglià, e fciarvo ogli. > sbrogliare. 
Screfpare , sor le rughe, dicefi minacciando , te 
fcrefpo flo culo co na cavoce. | 
°.. » E ucap a. me tengo. vela 
- +, Ca a-da trovà no jrarno chi ce 
Screltare, roper la cgesta, cioè la testa ) sfres 
giare è. abbatter. liorg glo: 
ettotejo! , forziere x " Revplind. Faf. 
», Vocca, fcrettoreib de-la cortefia,.- 
nza mia de.confolazeione. —— —. 
Sere ,. disperdere » spazia 290 andar Via’ è 
af 
,,, Piega ‘îemmena, è CoBiagne F Quinno È 


“ix Ballf abperaì le Biaché) È Giriannella 
Seral5, e fgriato, consumato; 
Scroccliejare , carpire , dal crocto., rampine 


per pefar cati ,. fecchie , fimili caduti ne 
Selettore , farazizoa chi sa sarai disnate 


dondsingue . Ai Li 
- . svi . . REL SII 
dux i Sero» 





Cd 


‘130 CU,. 

Scrofà , perca da razzi, e detto di 4otn4 im 

"i padiea. © TA 

Serofonejà » mangiar da'perco , v. ciangolejare, 

i naso €, ” ° 

‘Scratinejo , squittinio, sì in fenfo di ricerca > 
«chs d’ unione di Cittadini. 


Scrudère ;, escludere. a u 
Stucgio mucciò . È ra infelice Puamo baffo , 
e/curvo ( Vi Cuccia ). Corr. Ros. ast: II. 

0° 3,00% Si Chillo Pitra, a 
.. s Chillo zembritio, chiffo feuccio muccio. # 
Gcuffeja , c#fi#;, noto ornamento da. tefta di 
donna e i e ° x 
Scumma, schiama, onde 
Scummare , sor Za schisima , dicefi propriamen 
te de’ vafi bollenti con qualche pezzo di car- 
ne, ad altro dentro, ch’ alzando fpuma, lor 
‘bifogna togliere 'notr val però far fa spuma, 
“che fa'24 scumma fi dice. Si 
Scuoncio , 0 fceuanceco | disecconcib , malposta, 
Scuoppo , e fchiupppo | eadura , botta , ra- 
more + sn 
Scurare , oscurare , asmmuvdlersi | infoscare ; 
‘mme fe fcura to tore, val mi sento affagar 
dal dispiacere, ana nera tetvagine , ni ‘op- 
prime. . (9 «Si. a V.. 
Scuuiato . Fruste, sferza di canape ritaorto , 
* con cui ‘ft battono È cavalli . Voce faftiataci 
dagli Spagnuoli‘, che ‘diconò Zurriago . 
‘ Scuriffo, sfortunato luit.° | 
uro. Oscuro. Infelice, sventurato .' Om. dib.L 
- >, Perrd Principe mieje ve raccomanno, 
‘- ,5°Che:mè dornate Chelli ftura figlia, # 
Scuxzeto, scorso, trascorso . TI 
Scur. 


“a 
. 


GS EC I5L 
Scurza, scorso, detorso, finita ;. rovinato, fem. 
| scorza coll’ o Da dea ‘diverfo da scorza coll” 
0 la v. i} giù etto + .. 
Sdamme, Done Signora, dimain. 
Bdammecella , Damigulla. . | 4 
Sdellanzare, suenerso con impeto su di alcuno 
Sdellenzare , /accrare , squarciare.. 
Sdellammare , dilombare , cioè fracassere ri 
hambi, le reni <c: Sorle da, sous: , gire per 
. muerte, da che tanto avviene n chi con uo remo 
«#0 manarè. forzato a falcate. le. falla inquiete 
: onde. . 


Sebbeione , n. 0) Scipione . e - 


4 


i armaggiatz.. 
Seccare , inquietare , ibfastidire , esser uni 


‘briciole, da noi deste - molliche € gg 
anjarfele , come. dicefi de” Fiorentini, economi. 
ci fin al” eccello , che dan tre moîfi ad un 
faggiuolo +. 
Secca, secsagie, Lenco d'arme in PALE 3. ni 
dità , sete , ardenza, Faf..:4 
33 Comme a na cerva de fecca 3 
metta per un peversono , o come aper di- 
cel una pittime cardliele. . 


Secare , segare : in fenfo ofteno. val. sar 


denza , sonar il viobina ». 04 Altro rano 
2800. 


.Secato fecato.. Sareito retto, Si dice 


- mente del camminare a vela a tutta. @rza cori 
‘ ‘vento frefco , che 1 Erzhtefi. diema eerrer-de 


mame de:pròs, € l'iatimolegia.è la dielfa, quali 


— 


bee: SED 
| {f fegalfe il vento colla-vela. Cinec: conti 
seg O i 

ss Cacciaje lo viento:, che te le bottaje, 

» E fecato fecato le portaje.-* 
Seccerì , aridità , siccità, quando il Signor di 
:° gafiga con non mandarci' poggie nell’ eflà 
. per lunga pezza, coficchè le carspagne nt 
i patiftone. — 0° 
Becoléro, o fietolò:, estasi , funga stagione , 
.« astrazione: Tre *n fecoloro , o °n fiecolo , 
:° andarfene come in-eftafi per troppo ‘contento, 

maraviglia ec. ’n fecoloro, val anche per sens 
pre , in eterno. = 
Secota, inseghimento». 
Secotapignate, paresito:, scrocchina .. 
Secotare, seguire, sener dietro, v. fecotejare:, 
Sécotejare, SEQUILATE è vo 
Lecotore, eserusore». ‘ 
Lecétorojo, erecurorio, ‘Mio giudiziale in ifcrit- 
to con: cai fi aftringe il debitore a: pagase ,.. 


+ »» Cch° ogne ccartella Il° era fecotoreto + 
azejone ) esecuzione , 0 da COVA'ENEZUICA 3 è 
Sequestrata . 
Secorzane, sergongoni. 
NIZO", sQcrorso:; ajuto è . 
«Sedeticcio», stansioo, non fresco + diveli cun , 
pane sedeticcio, e val di più giorni . 
Sedeturo , e- fedeture: hr pi. s po i, luoghi da 
«. fulare , sgabelli, dall? Ebr: h, ordines 
in parieribus eminentes | © depressi, farle 
.: come i scaglioni negli: antichi. Teatri Ro- 
fa. Mmant.a dt : 
,Sedicine . Cafe. “E° giuoco di. parola nafcente 
: dall voce sedeze: e pare che voglia: dimazare 


x 


dl 


go 


( x 

3EL 1373 

,s'sw.cui, fi fede . ‘ Siecome l' antica 

Cisa di Teano della Campania fdiRtinfe dal 
Teano ‘Appula col chiamarfi Sedicino , e vi 
fa: un grammatico Donato, che dalla fua pa- 
tria. Teano fi chiamò Sedicimo; vengono gain. 


: 7, var feherzi sù quefta equivoca parola. Om 


;, E ghiee, comme lo jenneto P azzenna; 
sr ” Nala la faglia a frufcià lo fedicino.# 
Sedagnere , insudieiare , regalare per ottener 

qualche favore, sporcar di prascià, elio ec. 
V. aontate. - Quindi. fedunto, v. fuzzo . 
Seggia., eedin.: Seggia feggia, "dicefi di chi è de- 
gno d’ andar agl’ Incurabili per matto , da 
che ordinariamente colà gl inftemi in salia 


-. fon pogiatr. * 

Seje; sei, numero fpelo refo indeterminata» 
mnefite -per smuadtissimo . | 
> lafsammo ll ibburle deciarrite, 
39° Ca feie vote de viento è ngnetato . 
Sejellare oggi difulato; per fegge re, suggeB- 

are.) ballare... ci 
| Sellozzare. , soffrir la rota. comvnlzion puerile ; s 
"5 . detta; liuto. n è | la 
elluzzo, 5129010220, Pi amente ue 
sdalca: lonvalbene ti pre ° bambini i {pe 
cialmente dopo fucchiato ,. a. prefa la lot pap. 
| parella, detta con altro termine, V all'area 


1 stenseniallo. 


Sermmana , sestimgna 

. Semraenta, granello 5 acino di seme, ore bezie 

- RA Motdgsi € vaslatamente prendendo il 
egntenuto pel cogtinente , ib culo... la fogne ri 
Capafso contro Amenta: +. 


sa; Gals PPELDÌ addarilla; de sfermmenta os 


®- 


194 Se o fr he revelegio 
,) Se jocarria o p . 

Semmentella, dimivntivo di semmenta, e diceli 
. de’ femi dit miloni.,, zucche, e Simili Dicebi 
pur d'una notiffima erbetta marina, che cre. 
» defi uh potente farmaco contro de’ vermini , 
«i. quali perchè credoafi nafcere ,, e generarfi 
nelle noftre vifcere ,, e fpecialmente ne’-sagaz. 
qualche parirà, vindi il prov. accoglie. 
/ re Comibenceli: s pia è la femmentella ec. 
* per ever timore - È° par uno (orse di palla 


Semmideo , detto d’ uom., che affetti un arie 
greve, è che al di dai SHALO: NOE COIEVOT=- 
rebbe... —* - 

* Sensimola da ee1t44 + 

Semmione, e Semmejone » Simene, e Si INICONE 3 

CR p 

Semmozzi , cesesarsi sett-acqua y dicefi: de’ na» 
tstori da*tatini detti srimetores , i quali fo- 
gtionfi: talor per diletto a capitembolo da 
qualche rialto., 04 elevato fcoglio gittarfi in” 
mare, € quindi per fott acqua Girue ad ulcie 


de altiove.. 


Semmozzariello n forta di nocello w ue 
“sarina’, che dolce. © - scqua più 
- Seng, fissuro, in fenfò ofcene la NetarÒ» 
° Serigare, segnare: fendare è 
penti 3 punsollane’. 
Serra ferra, rumore, chiasso , visear, così det- 
. to dal folito gridare tra noi così per la Cit- 
-* fb fh tempo di qualche tumulto:, avvifandofi 
ti ‘di chiuderii le botteghe ,,- affinchè I Lazzari. 
+‘. {mo non le facelieggi, approfittandofi dell’oc- 


gafione , Faf.- i 
Fa Furia è Baneefo ra de .Taleiane ,: i 


3” 


"S E dR- “Ir 
, Serra fetta: f brenne co flo tane. 

Berchta, fiscària dicefò: propriamente quella Spb 
catvrime, che-vitmw a’ capitetti delle 

delle lattanti , falle Ixbbra, e mani È ogni 

altro per gli ecceffivi. freddi rell’imverno con 

fiero dolere:: - metafore la notura delle 

+ aferine: quindi P&divoco feherzo del''itiftro 

| + Palcinella:îmedico a tolei, ché fofftendo do- 

- borof affezioni’ uterine ;. “gti domandava con- 

| glio; e qualebe forcifice , Sedugnete co ‘lo: 

| passo de /d sponstle. la serchia s ca staje: 


Serena; rigida, che badi adi notte .. 
Setenatz,. vi. rmatenata .. 


Serpe , e fierpo",. serpen 
-Sietrih siga o nbtificro frumento meccanico 5 è 


Serrare, segare, chiudere » 
Serrecchiit ,. forta di wicelto; è per: ‘derifione det. 
«todd pedi, tratte lè-dertominazione dalla: 
| fersriglinm coll ssersi, 0 fia sege.. 
Serene, i. e-£ dette. propriamente di coloro,. 
he Saw ab feretzio delle monache. Cavalier 
rventa, diciam chi da ‘vezzofo- cafcante va 
frupanto' tutter gonne, e facendò:' il calca. 
edito: preffti qualche: Rama > per: derifione: 
cponbtàm serpetite ,. locesperrle» frecefentote 9 
e con peggiori epiteti contradifiint 
; in: ferifo: ofcene» ogmar capifce di 
o et Res vat importi fia: stat voce Salcettibile , 


 s dott role. ol''bene: mio chillo. fervizeio. 
Tatto € fseevizejo:, per resto ve ‘ben farte: 


Sefca, colpo s ferita:x Fas. 
Îa te (sefche a cciento ni provare + 


Sefcare , e filfcare, fischiare + 
Se 


336 Ss ET 

‘ Setageiare , SCALLIAO | V. CEUDOTÒ,: 

:Sette-carrine , setto cardini, prezzo ; perchè 
tempo di no paso di fcarpe , fe ufar'da Fafa- 
no il noftro detto volgare per ee vile, che vol 
fuggire. PU 

» Ajutatemme vnie, lette-carrime . 
..  wsrie altre confimili - Iutre . ban 
: abbiamo, così lè quella di sE ratto 
lo, cche ba feie rana, cioà” us pitale, ch' 

- wn tempo fei grani vendersh, e | 

. del motto è, or ede sato è "pitduto e 
occorre pensar ad iero , #è più pensar a 
passato, ed a qual che si è perduto. 

- Sette allegrizza, lette-panelle, e:palata de pù 
ftroppetata dicefi de? fervitori.. . 

Sette celefle diceli ad. efprimere un. altezze (008 
ma, Fas. . 

MCR m:Viva da crone,- tenne fi.strellaro © 1. 
£ sy Tutte, e bettoria , e a:le fiereò celefle 

» Se, ntefe, e balla, e: tyhnte 

» Settepanelle + Seruitore. di misera mesato.ili 
salario. Fino a che la (coperta: .dell’india nen 

.. moltiplicaffe i metalli prezioli tra Noè, durl 

-P ufo antico de’ Romani di dare.ai fervitori 
fucceduti agli anzichi fervi.. picralo Aalazio in 

denaro , e Tomgiiltrar loro. ipfiememente il 
pane, e-talvolta.ariche il winq.è ’i campanatico. 
€osì ancora ufafi nelle Provincie. Il pane fon 
una fola volta lafettimana ,. cioè il Sabato, 
mattina della Domenica =: 
gnorte a ciafcun; fervitgge. da. 

«ge tutta la fetrimana. Per. n 


furono detti serse scorze. «qu por rilipendie 
. veflero. i intiere. le e pagnorte s ma: le nei ca 


S FA sr 
ze di effe, “mangiandone il padrone la mol. 
nica C) Om. lib. V. 
st 4, Lo riefto fino Hi fettepapelie s 
+ a, Che no le reftajeno auto, che la pela * 
tte fcorze. Peggiorativo di settepanetle ( ve- 
di quefta voce ), e dinota un miferabiliffimo 
rfervitore , che neppar è. pagato con un pane 
:iì giorno, ma -feMlanto con una fcorza di 
‘ pane. Om, lib. VII. 

3 » È a Retaglione, ch’era fettefcorze, -’ 

» » > Chell’ armatura dfe-così famofa .' * 

etella, e fetaccio , staceio da ripassar la' fa- 

ei rina o 

pttenzeja, e fentenzeja:, senrenza , detto argu- 
to, morale ec. 

Iptiglia. Mantello di feta nfato dalle perfone di 
legge nell’abito di Cirrà. Cincc. cant. x st 


,, Nori potaraggio al, ca nfi a ha gatta 

so M°abburlarrìà : ah Go fetiglia sfatta. * 
letoato , e fetovato, s:twato, maritato , che 0C- 
, cupa qualche posto. 

Malancare , a//ergar le gambe nel camminare, 
+ così deo dalle aenghe < de’ hezza, le, , cui 
+ ralsomi i, & lan za, le gambe. 

» Cride gnopà ca fi non sfalibgava; 

» E a gamme ncuolio ‘non me ne foreva . 
Mallìi, vexir meno da eeadhen, è 
Marzo , pompa». gala, comparsa luminosa y a- 
«ia grande, baggianeria, vi sfuorgio. 
nice, rovina; ig sfafeio, disfarrì | diuo- 


ftidiare , infastidire ) venir 4 nausea, 
tto, stancé, Intro , Fas. o 
ss Cche 


238 
» Cche ge ficsonazia siatto,e fire 

6fazeo, soddisfZione . 

Sfecatare , torre si fegato, necidere sbudetloro 


pa °° Sfecata Arbina ,. e (ppo da * n: cuolle « 
+ Ggallo . 

- To fcrefta buono se ghierta da cavallo, 
sì Dimme, fu da li.spaofte sfecatato ? 
‘Sfeccagliare passar da parte a parte.. "9 
Sfelare , sfilaze, partirò. Sfelaje Îa corona, gli 

disse an sacco d’ impreperi, gli disse quasto 
0. . 1 
Sfelenza . Uomo povero, # mal in arnese - Pare 
corrotto da melenso. Om. /eb. 1. 
E fi fe fa na ftraccia ogne sfelenza, 
s Non vò lo rafo,. fi n'è de Sciorema 
Sferra. Spada, Falavo: |. 
x E ammolano fe sferre ,€ fse ne censo 
35 "N chefto to Sole, e. Bino ccà. fe trenne 
‘99 Comparze, e cco ia sferra sfoderata 
» Ncoppa-lo pente, e fiace fila sbravata. 
«Ciuce. cant. XII st. so. - 
330 + è 0 + 0 E lafsa a mene 
, > Ch’ è arte mia.de manejà la sferra. , 
Bferrecchiata , cacciare di, geano; assalto. colli 
spada. Fal. 
43 Non re dì ne,fi’c 0 chpo mo.mme mett 
s, De fcire fora a fia na sferrecchiata.. 
Sferrà | passare ,. scappare , ;prorompere in M 
giurie contro alcuno ; e sferrare, ci ses 
3 ferri ad ui animale y 0 simile, dì 
are pur «iceli anche .quando » intenda È 
{7 1 ceppi di ferro da piedi di qualche 
reo. Fafano: - \ 
1» Tu de flo campo puorte Îa battuta, i 


da 


SF O Di 199- 
__ >», E ss sferra oie, la rqufeca è feomputa. 
Sficcagliare , eraforare a colp: d° arme portute, 
do: ‘or LÀ 
. 39 Mente fto cano sfoca Il odio nterno, 
‘3, E fse groltia de sficcaglià Franzike, 
s, E fi no ascevolea , fe sficcagliava .. 
3, E pe chelfto a no Tempio 1° avarone 
3, LO sficcagliaje a botte de cortiello. *. 
Sfidare , e sfedare:, savitar a duello , a far- 
malche prova, v. sésfedite 
$fifare, scappar vik v: sfelate. : 
Sfigoto , sfivolo , e sfiolo , desiderio propria» 
mente dî cofa da mangiare; Quindi sfegolufo, 
Fafano. — 
s) Sfiola fotta la fporta , e ppe fo muro, 
» E te fsenghe de chrella va Îleccanno. 
Sfizejo, e sfizio , piccer sommo. 
Sfocare , dicefi -d’'uno fchibppo dopo favato ; în 
cui fi ponga um po di polvere, e fi fpari per 
afciugarlo : dir ad alcuno le fue ragioni do- 
po lungo filenzié, per ténvenienza ferbato : 
respirare , esalare , usar com donna ec. v. (pa. 


DI 


rare. 

Sfogliatelle , nofiffimo noftral lavorio da forno, 

‘ ripieno di ‘ricotta ; cedronata, uovi, zucche. 
ro &c. 
'Sfommato, e sfammato , svanito. - 

Sfonnerio , rovina, dicefi d’ ogni cofa ch’ abbia 
del grande, come no sfonnerio de magniì , 
‘Axza (grant quamità de cibi, od uma storpac- © 
eiata terribile, i, o 

ss Ca fente, ma non vedetò sfonnerio. +. 
E” anche aggettivo, Fas. ©’ 
», De bellizze sfonnerie , autere , e fante.‘ 
i e. La kia 28 


220  S$.F R 
E val di Bellezze, superbizsime’, senza ser- 
WINE + ° 


Stonnolare N romper 3 fondo , V. sguarrare A 
‘odi 


Quindi 
Sfonnolara . detto di dewneccio pabblica, 1 di 
‘cui bafi fiano fiati pur troppo mano- 
mefli, e {quinternati. pi 
Sfonmolejare , sremaer di paura da cape appiù. 
Sfornà , cacciar dal farno , dir delle cose & 
proposito , per-raetaf. partorire. Faf. - 
», Sta gran mamma de zrazza mperatrice 
o Sfornaie Matirda bella, quanto autera. 
Sfoesecà , quastar il suolo bugandolo. 
Sfranatecare , sfrenetecare , e sfrenetechejare , 
arneticare. 
Sfrantommà, e sfrantumà , ridurre in pezzetti 
striturande.. - ; 
Sfrattare , «vdare , e mandar via, quindi 
Sfratto, esilio. FÀ sfratta sfratta |, cecciar via 
alcuno . 
Sfrifo, sfregio , detto da sfrefare , romper le 
. faccia ad alcuno. | Ì 
Sfrecolejare ,- ridurre in minuzzoli . 
Sfrifare detto per ischerzo dal franzefe friser , 
. peitinare s arriceiare , acconmodar i ce- 
elli. 
© &fumecare, cndar in fumo. 
Sunnolo , paura, terrore, tim0r0% 
Sfuorgio, galanteria, ornamento d° abiti, lus- 
-.s0, gala. Fas. Tutto sfuozgie , val zuzo ben 
abbigliato . - , 
Sgammettare , darsi alle gambessmentire , vin 
cere ragionando. _ ——.. 
Sganare. Saziar ba vaglia. Gana in Spagnuo- 
- do dinota #/ desio , la-voglia, ed è voce ri 
e a 


- 


SGR' 22£ 
dottata nel .noftro Dialetto. Tuass. ... 
es, Mme voglio ghi a fganà fla fantafia. 
«i Tiord...... 
ss Si chella te sganaje ciente golie.. * 
lare, smascellare, trar le ganasse. 
Sgarg'ato , sgamassato, 
Sbazrate, errare, sbagliare. | 
S Skmipo , dirupo 3 v. fcarrupo. 
Sghizzaré , e fchizzare , scoppiare , scappar via 
con elasticità , saltare per allegria, cutem, 
accaro , fendere, sbucare pet traslato , da 
che P umore, o liquido qualunque rinfertate, 
le fellure schizza, e scappa via: quindi . 
Sghizzariello, sghizzetto. VE ue 
Sghizzo, 0 fchizza , goccia d’un liquido scap. 
. pata con impéto su di qualche rosa. 
$ghizze. Biscazze . Luogo di giuochi viziofi. 
Ciscc. cant. VII. st. 6. . 
» Jie pe tutte. li. sghizze, e Tavernare, 
«9 Ca là fapea, che ne trovava affaje. # - 
Sgolejà , torre. sl desiderio, saziare, covar la 
vogli®e °° so 
Sgorgiare, scensatà. . .- . i . 
Sgortà , sirericare e «dice de* fiumi , e di qua- 
langue altto rifagno dil/acque, mediante qual. 
- che sriàcdllina. —. ERE 02 
£granate:.. Mangiena: quaG -voleffe dire rimaci. 
nar il grane co’ denti. Om: d/6.V1. va 
33 Colsì è. 1° nfo.:. a fgranà: quanta vuoje n° 
» 2)e.. | . I 
:* 5 Tatto finne:Ziîbeo quanno so guaje. # 
e ” , 
‘sgrallare.. disuoire per forza cosa: al bosa . 
come fi dice delle pictre incaltenare , e degli 
. emanti, v. fcrafiara, fcaccellare .. ca 
Sgrato , sngrate. - ...Li. 
. . Dix. Nap. T.II F . Sgre 


122 . 8.G U dere 

Sgregnare , 028 2 > SOFVIMETe 3 

Serignare , s far pa reg / digrignare , | deridere , 
detto propriamente de’ cani, quando: moftrato 
arrabbiati i lor denti. 


Sgrimmo , grinze , grame , tapino , da niente, 


Sgrognone , pugno sul muso , da. PRI, 
fecozzone . — areni 
€guallarare , sbonzolare . di È 


SE nartare - Fare in pezzi, shranere Voce re. 
ftata a noi dallo *paguuolo esgerrer, che di. 
.nota do fteffo , Lor. Sch. de Nuim. 

,» E che buò marionciello, che te fguarro? # 

. Val anche, divaricar le coscie , o sbranar 

uno afferrand olo per Je gambe donde si di-. 
vida . n p 

Sguazzare , viver ix allegria fra sozzovigire , 

Shmebesti ‘ec. ed ogni altra sorta sli pieceri » 

Sguazzarejare > SEUAZZATE 

Sguazzatorio , convito Jauo, buona IMINSa » 

Sgnbbia, Ho di scrignuse - . 


” Ma ue edite i i (guelit ) 
- 0» Peochè nen c°.4 chi:we pò flare è ruzzo. 
Sguigliare = Spuntare, sbucciare - Sì sica delle delle 


piante; quando propignane 
dice della: cipolla DIla aNlorchte ne ne dune fi fl gi 
; sue . cQrrazione viene - la voce. 
Cince, cane cant. che ne. 


i. eta ue le Avanta; 
cu» » Sgnigle Sinne e pe sunate fi 


| ,Sguinzaglio, “sringio.di "i; 7, enejo. , conda 
. #unarco, v. » correjulo , zagaglia.: 
lia >» Sguin 


# el 


5 I S. ds . 
Sguirizo : In fianco, per traverso. Ci fembra' 9,5 
che venga dall’ Italiano sc4nzo ,° giicché per 
fcanzare alcun colpo, convien fare un (alto pet spet * 
traverfo . Tsorh. . .. | 
s> Tu.ncoppa lo.Cavallo Pegafeo 
‘++ Faje li. zumpe-de f{guinzao, e le corvette. # 
Siz-catarenella, /4a natura della donna. 
Sicchio , secchia . 
Siceo , arido, smunto , 30600, dira fato. 
Sieggio, calo, sedile, portico; v. Mita. e, 
Sieppè ; da, «e è per, certamente , Faf. , 
9 «+ + + Orsà a lallegra, . 
» Sieppè fta vata, la facimmo negra . 
si - meglio Grivel feparatamente si è ppe. 
lerpo, 47, e, da c/pro, serbo, 
Si-leca, cet aziello che fi acne fulle perte 
delle cafe. d° appiggionarti .. 
Simpio , semplice , sgombro . 
Sinneco.. Sindaco .-Sinneco de lo Pajefe , detto 
di talun, che non-vefta ful buon gufto della 
Città , o. ch’ abbia. an andamento, grofsolano. 
Sino , seno, grembo , quindi vantefino se man 
, grombiale 
Sio, e tignd, e Segnore s Signore è. 
Si Peppa , carzero ; v.. nella voce Peppe: 
- 6QRR tal vale ‘tra noi Luol coftare fei grana 
di noftra moneta + con altro nome dicefì , 
chillo che ba seje grana, Fal 
si Ma. fi.la varetate no è ppacchiana, 
,» Ha rrutto affè chillo che ba (eie rana. 
Sifcare , fischiare, onde fifco, fischio , e fifca- 
bratto . 
Sirve , selve . . 
Sifcolo , bussa , .il pl. Gicole., Qual 3 V. Te 
» Gagglie » 


Pal 


F 2 Sti 


M A 
Sifeto, Semirotso, srcpao. Dicefi de' vali ‘rifen. 
.titi da qualche colpo, o caduta, e d’ uomo 
infermiccio . “Val pure Gelato, imtirizzioe , 
Deriva dal Francefe sessi. Cincr. Prol. 
33 Non dico a chille Hi, che fe rejevano 
* ,3 A mala ppena, e fiettio mieze filete. ® | 
Sitonno , guappo, trasore : credefi corrotto da 
Signer Antonio ; ma da che non fi ha -me- 
moria nella noftra ftotia, nè anche per tn. 
dizione ,- di qualche famolo finargiafio di tal 
nome , perchè non poterfi trar da 
Thrax, come fe diceffimu un guappo all’ ufo 
Turco, come i Gianmizzeri Traci ? 
Smaccare , chiarire, reprimere far conoscere la 
vilià di saluno , onde fmacco, disenore . 
Smacenare , immaginare è 
Smafarare, forar la pancia ad uno, detto dal coc- 
chiume .da noi detto mafaro , ‘onde fi fa ufcie 
{l ‘vino ; come dal corpo fi fi per i apertura 
violenta inferita, wfcir i amrima . 
Smallazzo , ceduta, v. cepollone , meno. 
maro . . 


Smammare. Spoppare ; detto de’ ragazzi, 


lor fi-toglie {l farte, e s’ incominciano ad. av- 
‘yezzar è’ cibi più folidi . Om. lib. VT, 
| 43 Fallo pe ninno tujo, che mo (€ fmam. 
. ” mao. n» 
Smancare, diminuire. 
Smargiàffo .- Uomo , ehe fa i il bravo', Smat- 
giaffone fuo aumentativo ‘ Cimec, cant. XII 
's. 
» “Non pozzo fa conofce a Ri fmargiafse , 
,, Ca nce ftong’io pe le staglià li pafe .® 
fsaria , sraseneria ; miltanveria . 
. Sena. 


sMo 125 
Smpatra, spada lunga, pet metafora brave » 
gasppo s Fal. 
agi Csà se lo fmarra OguINO | voze fre ri 
Smafcato , Macilento. 
Smatamerfeja , meramorfosi + AS 
: Smatricolato, famose, dalla matricola , o fia 
- ssa tal.forta dia provazione 9. che fi di, ne 
nofri. Collegi a chi fi porta be 
Smerioire, diminutre 
. Spaantecare , scordare , dimentienre, onde. {men- 
tecanzeja, oblio , dimenticanza . | 
Smeraglia, medaglie. —, 
Smerza, rovescio : a la fmerza, « rovescio . 
Smerzare, rovesciare, metter fuoni ih di den- 
c . 80, svolgere: Gmerzà Il uvocchie. ,. stravolto 
.ne gli ocebi ,» diceli. propriamente di chi muo- 
re, 0 che foffre qualche infulto apopletico , 
o fvezimento, per cui fambri. agonizzaze + 
Smeforato , smisuzata., imutensar. > È 
fimezzaro , dimezzare. , 
Smicciare , smoccolare, mirar bene, o die. lungi. 
Smicciacannele , 5120060/40j0 strumento da fmoe= 
colar lè candele, e foprannome per. de: 
| Fifigne.ad Ad uno fpilorcig ,, ed è chi. facendo la 
: earte a qualche: Nin, ‘poco canfiderato inft- 
Hicemente la, ferve.., . 
Pi e fmivozo:, milza, delicoro nu 
mocco s scempiato da Hunss se por proltef rue» 


s faru 
somilt , se {mollecheare sbiieciglari il 


Snlorhare pusgar un. luogo 
Smorfeja, E {morfia , brutta figa, da uti, 

deformitno, s e. 
SIE) P3 ‘:.., Spine. 


ef. 


D 
ci Jen 
è- 


‘136 s58R Ì 
+ Spinleja,- Na, delld ragazza ‘, talor pie 
tana . 
Sea, meglio fdjàa se; riel pi. foje, sue è 
Sobbrimare , sublimare , innalzare . - 
Sodamma , e fodimma, sudore sudata forte cn 
Solachianietle ‘Sabatino , vil prod 
fearpe vecchie , che fio? andar girà o 
Città con una: ‘fporta indoflo co’ vili A eil: 
del fuo meftiere . 
Solare, e .fofefà ;' derivato dalle. fote , ender 
Via > partire. . i 
Solaro, pavimento s astrico . 
< 39 è + +%-« Che cchefta con la via 
s De fà finerzare attuomo a lo folare. 
Soltaziino, e follecifemo , sillogismo ‘, diverfo 
- dal fe ch° è un error di grammatica. 
+ E° da sîcordatfi il verfo-dî Maretale: 
+ Eb-seliecàsmor mentula nostra facie . 
Sommare, celbelare-, tirar conte . 
Somarro, e fommarro, sth, detto d' ua igm; 
»- » fante. 
Sommeglisne domigliante, simile è 
mp ci + garbizzare, Fal. 
2 è cciprte talè faorze no' le :fone. 
Sonagiie detto per ifeberzo if tessicolo , în pi. 
fonaglie : applicaff pr prezzo ad som‘ vi: 
e. e feti rrantera;, 
dice totale, 00, veglione. 
Sonaglisra, ng îera, sen piera ta canale, di: qualche: ani 
intorno , detto 


pole brrona baftonarera . 
Sonfiverata. Oggi stranzo verace. Corr. Ni 
att. Il. 
» Mentre c° amma Ì 
n Quanto la vita Tummo, Ì 
» Quan 


- s © P 
+ 39 Quanto lo pefce Pacqua, n° 
33 Quanto la mofca la'fonfiverata. # 
£opierchio , sovserchio, val talora appena’ pas- 


- sabile, come fto libbro è ffopierchio buono, . 


. val a stento ‘vi st trova cosa, che gli faccia 
i merttare la pena di depgersi. ° i 


‘Soppigno . Quella (tanza, e mezzanino, che in. 


tercede 1” ultimo folajo , o fia lafttîco delle 
cafe; e ’L tetto:, Onx Lib. L' 1 
. »» E Bedt a fa. Cetà, che fa lo potra," 
° 3, Le ftalle ad atto, e-li foppigne. forta.® 
Soppofta , e feppofta , quel che fottomettefi, od 
| intromertefi, a dir meglio ; al podice per 
promuovere” l”efito. del' fuperfiuo: pefo.del ven- 


tré, per qualche incidente attraffato , ed im. 


. pedito.. 
Sopraffiggeja , superficle.- 
Soprano , detto di mufico' ,. che canta. a quel 
«* tono cesì detto .. | o 
Sopranejare , sopravanzare s. sorpassare, Fal * 
s Sopraneja la: mazzamma Solemano. — 
ejone, supersrizione .. I 
‘Sopprejore, e foprejoré, s&pertore . 
preffa , srretsojo, macchifta da ffîrar panni , 
e dar loro la cilenta,. v.. zopprefla . 
Soppreffata , noto: preziofo: boccone di carne por- 
cinà falata ‘,. chie ft conferva: anche per giù 
anziî , quarido: fia ben fatto , e. meglio con- 
fervato o’ nr > vu 
Sopprire , supplire » 
Soraca , sorce femina da pat bparos è. 
Sorbettiare, prender sorbetti. | 
Sorchfare, succhiere, snghiottirsi succhiande , 
astratti col naso, succiare , bertraendo a se 
con wremenza di fiato . 
F «4 . © Sore 


119 


e 


238 SOR. 
Sore,«serelîa, e titolo diftintivo delle monacFe, 
come Sore Morta viene co la savoza : aje 
ppe ssore carnale la Fortuna. n 
Sorece , topo .» detto d’ un dannatario di na. 
tura , della qualità di tal animaletto. n 
‘ Sorrejere. Spaventarsi, spiritare., morir quest 
di paura. Dal latino surgere; e più diretta. 
mente -dalla voce Francefe sursaut , soprasal- 
to, reftata a noi. * V, fperetà, appatirarefe, 
‘ fchiantarefe ,shagottirefe, atterrì ec. 
Sorrejemento . Spavento. Corr. Micce. Pass. 
arte IHIL ©. o 
ss È chillo, che de tutto fto paefe 
.+-° sE lo fotrejemiento, è lo terrore.. — 
. +3 Chillo, che lo Spagnuolo, e lo Franzefe 
ss Tutto fe caca pe le fare annore. 
go Oimè ! ca chiù lo fuoco a ft arma ficco 
: + ss Haje ca m’afcevolefco, è Micco, è Micco, ® 
Sotiere, sorgere > dicefi dell’ acqua, partic, forjw 
to, surto. SO ‘x | 
Sorchiare , sorbire è: | i 
Sorvigno , aspro, disagredevole , da fuorvo, il 
serbo, frutto noto per la fua qualità mai non 
; Buona, fe non, nel punto di fua perfetta ma- 
turità o, . Lo. 
| fo:zetare, suscitare, avvivare 
‘eamiello. Corrotto di Sesemello. Marzapane, 
. dolce fatto anticamente con mele, e, femi di 
fefamo ; genere di femenza alquanto aromati- 
ca affai guftata ne’ paefi d' Oriente , e di È 
venuta. a. noi. fin dal .tempa degli antichi Ro- 
mani, oggi andata affatto in difulo. A_que 
>, - fti marzapani, che oggi.fi fauno con fior di 
7 + farina di grano, e mele, e. qualche, pezza di 
cedro candito , ed altri aromi 4. 6. Mino altri 
o : ID 


a° 
v, . 


SOT 13299 
:: «fefifprati, cioè vermiciati. n, ‘zucthetto , altri 
-* nb, G di coltantermente ia figura d’ us S. - 
. Quindi «tiene le gamme .a sosamiello , vale 
di qranto dir: siene le gambe storse. Ciucc.cant. 
DV. st. 24 
» N°anto facea no trillo 2 foftmiello >. 
a Vale a- disp: farca ‘n» rrilfo scancio e Virgiz. 
canti. IL st. 10%. 
e n Piano che-a chillo bello nepotie' lo 1 
‘3 Mo davz vale, ‘e mo no-fofamiello . # 
Sola, il mare, Fal‘ 
.- f Ccirfia provato ‘de fofca lo fpaviento.. 
Sofcilnafo, fazzoletto da 
Solciam ; e fciofciare ;; seffiare , "vergre” SI. nroce 
. cia, bere. 
Sofere. Aizarsi . Dal latino SMI + Ciare, cant. 
o SF.i t9 Ge 
»” Rapie |’ nocchie, vedette, e revedetee . 
son ce trovaje nefcluno,, e fe folerte . e 
Bolpecae LOSPESTArE > inamaginare ” 


0, sogpettoso. 
Ses. aria 1 grande nobile, ve ‘tube. 
biente 
gar 
Aaa la nette ficure volando alla 
| Benevento, dican 


. ars ty fopra. vento,. vu 
ss Sotto la noce-dìi Benevento 
ad' efprivher dunque i Fafano, Rei ki- 
SOGNA IACAMESINI , CANTÒ». 
.1y Ccà nonce vo fort” aisso, enesppa vientk: 
Sottana , «bite salare.de Preti se gonna bianca 
donnesca, detta pur serramielio.. NARIIONE 
Sainefturo'.. Canne cons pula è-quafi le 
Îeffo, che lo sfere. Dal voce laniaa. reo 


ial dt | Yando at las fpcta. 


Pi 


‘230 s. 


che cinta ves o cipinsdie dr trito, *. ben 
facilé, che anche gli antichi. avellero fatta l° 
altra subrestation , per dinotar cofa cotta fot- 
to coperchio: di creta, che noi fin eggi ancor 
chiamiamo Testo. ( Vedi Tiefto. ) Ciucc. 
° cant. KIT. st. 30. . 
,, Co' tutto chefto» n° afciajene: na: «refaglia 
s,, De prefatto , e no po.de fotteftazo è 
Sozzelo, © fezziò ; socie , compagno, €. dezto 
d’ uomi’ tutto corpo, € niente: fpirito , con al- 
tro nome Tuttumpezze è. 
, e: ppefa.: dicefi. d'un millantatore, e d° 
un difpotico , Faf. .- 
n'Iff-® lo core-mia,, lo fpacca è ppeîe- 
Spaccamonte, millantatore, così detto da Pa- 
fcartello 


paccamonte: e-‘faimolo Saltimbanco chie 
fi refe celebre nel finger la parte del Cada 
Matra:mores..: 


Spaccaftrommola». I raganzi colle: strammolo , 
ch'è la tratacle, fanno un gioca , che colei, 
a cui cade la forte, tira-prime.il fun, e gli 
altri , - mentre quefte' ruota wi. tirano fopsa per 

- ifpaccario .. ‘Or taslb:coy forza, vanno 
rÙa ftrominola ‘shbatzandb «Com --fstria ; e a rifghio 
» divdur foi vifb n-chiunque fiiafi vicino:: ehde 
fi dice a-ipuccastrosmasià j.che.dinoea 2//a 
gieca; e colla” maspggor Ponf viole , ‘© iigordi- 

. Tass.'cune. ttt: 986) . 
cla da ele. * 


Spaccatura , 4 aperture nre finte son colpo. accee- 

| fa, Gi tal quella ndelle: mura , 

‘ ed ‘in font oscena natata-dellim. Deszs v. 
.fpaccazza .. vitatumitor e. di 

Spacca”, fessure pensa peri in font tn 

RO, Fk: Seu L- ‘Le sO liso ti <i., 


1 9 F, «d 0 





= 


-5 PA 1 


‘-° ‘n Ca fatta s'ha nia cerza na fpaccazza, 


Lal % 


3 E ccomme foffe femmiena , Ilà ffiglia, 
3° E ddace a Îluce poie na giovenazza” 
‘ © +, De Ninfa, e ben veltuta, e bella figlia. 
Spactone, millantatore.. 


.Spagliocca . Da pagliuca : e dinota wr niente , 


una quantità. minima . Nell’ ifteflo modo di- 
* cono i Francefi un brit d° berbe + Diol. vere 
macch, IL. a 
» e + è + Manco na fpagliocca,. 
ss Nce laffo de laude, che l’attocca. # 
v. cria. È "o 
Spalatrone, pelo grosse, e talora forcuto per ap- 
poggiarvi le viti, o pen sostegno delle piano 
‘te ancor troppo giovani... c o 
Spallata.. Specie di ballo contadinefco: ufato af- 
.’fai oggi negli Abruziî, regione’ più fredda , e: 
quindi meno» foggetta alla gelofia .. Prende il 
nome dal battert fpatla con: fpalla luomo , 
e la donna, che danzano : licenza , che ne” 
pae di maggior: gelofia non fi foffrirebbe.. 
* Cort. Micc. Pass. cant. X. a 
‘4, Ed ogne foretana fu mmetata,. 
Che beneffe a ballare la fpallata, # 


‘Spalle ;. jettasefella reto le (palle, mor. farne 4l- 


Cu CORLtO. , 
Spalleto , pallido .. 
Spamfiare, mi//antarsi . i 0 
Spimpanare. Schiudere , aprire. Nel fenfo na 

‘ turale è il difendere i pampeni, che fa la vite, 

e la rofa, el garofalp le lor frondi nella felice 
ioné . Tess. 

‘on Pata vose accofsì maie de matina; 
i 9 Sole la cod mbanaje . 

A | re mpana Ma 


3it, 52, 
a fi trasferifce a di A 
Tullo, o PP mA vegle 0,.Je sfarzo del 
Ri dite di doma fe per he dt 
pompofamente , a dì chi va de x fo abbigh 
vanti de’ fuoi talenti, ricchezio orlolamente fi 
-Spampanata in fenfo traslato mi nà nobiltà ec® 
Sparagno , risparmio, da fpara GARERIIA + 
Bpanfio . Sferzo, Deriva dall preco 
dappertutto rilucere. Onle EIeco mavparza, 
di un ecceffo in cola buona per traslato dicei 
sell occhi, come Spanfio d 3 Nd che perciò di 
,) beltà . Ciucc. cant. IV. Pi pie > SECESTO 
” Rrè quanno Mars c. 
Spantecare . Partre , ‘venir (panto cammenava.® 
estatico per allegrezza, m pai » Testar come 
ce propriamente dell’ effer refo lia. Si di- 
rofa ; e quindi spansecato”, a doglia ama- 
- «tuto , dinota ) » non men che pa- 
un :324mMmMOr P 
Panteco . Core. Mic P; atr catto. Vedi 
Fò ; -.. Pass. cant. VI. 
>» porzì nnammorato , e {pa ". 
Spant Pe Nifeta » che face tà a 
O. 054 maravi Li 
| bellezza . cosa da Snia. errore , paura , 
stupore Voce mmivarsi , maraviglia , 
. teffatà a noi daol L) 
che dicono espantar per im agli Spagnuoli , 
pere ee. Corr. Mice. Pascrcame IL 
1» Lo gran Pafcale fu chif y Va POP 
s» D’ogni funneco fpinto, ” lo dico . 
Spaparanzare. Aprir rutto ,e d’ogne vico # 
piemente aprire. Dici » spalancare , ame 
- % sprire. Dicefì delle s 
. ca Par + q° 
| . » E a hogli nafo'»° è fpap:ranzato, 
Fit: . 1a, F0ja fta..lo nt . : 
Natale ore al fuo, Poma del “Tali 
ANI cont, Li 5L dica Taffo 
€ È sh. 74 dice, venir tal vo» 
ce, 


rd 


% 


x SPA 137 
«Cai della Papera, la quale ne' fuoi moti apre 
| ‘$n niodo particolare ambe le fue ali. Altri 
« —‘crede venire dalla pefca di due tartane accop- 
| © piate, che andando in pari chiamanfi Pare» 
zelle,.e tengono ciafcuna un tapo della retè, 
e. per far piena pefca, qualor iucontrano fqua» 
dre di pefèi, &i slontanano , e fi fpaparanfano 
‘© Quanto più può diftendert la rete per poi re. 
tringert farta la preda. II Lombardo invo- 
cando l*ajuto di Parnafo , dice: 
“ > Sfe recchie: appizza , sforgiate (lo nafo, 
» E fpaparanza l'una, e l'auta vocca, # 
Sparpetejare, pa/pitare , diceli di quel tremoler 
. Imoto de’ moribondi . i 
Spaporare. Aprire 5 cuore , sfogarsi parlando. 
Corrotto dali’ Italiano susporare : ed È voce 
addetta unicamente. a quelto fignificato , € 
nori giù a tutti quegli, che ha la voce svsepo-- 
rare, Che nel-noitro, dialetto manca, e in di 
cui luogo evvi l'altra susziare. Tass. cano 
ZII. st. 66. n ” . | 
3) Mi le. dace Goffredo da penzare na cofa, 
|. ; a Ne la vole fpapotare ..* . VI 
._  Laffamme fpaporare, /asciami dir cen .liben 
s4 s fatti micî, le mie razioni , v. sbafà., 
che dicefi propriamente del. foro’, quando 
perde il calore, v. sfocà. i ° 
Spara , cencio , da osp, onde | antico lab. 
supparum. Quelta cercava Ulifle a Nauficaa 
per coprir le ofcene nudità, ce: mov c'Avus 
emtipov eyes sdad* isvoa , fi ppe ccalualerate-quar. 
che mmattuoglio de (tracce, © na fpgra avive 
"n venì ccà. Odyss. 6. vw. 1799.: — | 
Sparace , sparago, detto d' uom molto delicato 
di corporatura. i 


. ' PA . 
Y e . tra 


"ri4 02 SPAR —  . .. 
.Sparalfonnate. Cbrrotto da sprofindare, fignifi- 
i èa metter a fondo, a rovina qualche cosa . 
‘* Quindi fparafunno , rovine, esrerminio . Cisco. 
* cant. XIV. sti 15." 
- 39 + + è + » Jate Figlie e 
- ,, Jate fparaffonmate fti coniglie +. 
Dinota ancora sparire, dileguarsi.. One. . e 
sn Vide fj nà fi fcoppettelle . * 
“ in fatti un tal verbo fin: da principio ‘fa pro. 
priamente ufato a dinotar la: fubitanea fpari- 
‘ zione. de’ fpiriri mafigni, de’ diavoli ec’, che 
| penfafi. calar fempre all’ ingiî?. 
Sparagno , risparmio, economia 
Sparmata,. dicefi d’ una nave, ch'abbia fpiegate 
tutte le fue vele ,'e bandiere, e di cionna or- 
‘. nata pompofamente- per far comparfa : fire 
‘ mento’ da pedante: per batter Î ragazzi ,. pale 
mata; lat. ferula. 
Eparlettiere , cierfore , da fparfettejare. 
‘fparo , disparte je prima perfona del verbo spe- 
.rare , che dicefi dell’armi da fuoco, archi ec. © 
e lo scoppio fteflo, torre 5 paramenti. 
Sparpetolo ,, fparpeto ,. amprrtar lungamente , € 
‘con impazienza , v. fa To cuolio luongo. 
‘Sparata, bravatà di parole. di 
Eparte, n disparte, da parte , Fas. 

» Iffo fà fparte, e ffa tutte contiente, 
*Sparfie e (pirtére dividere, donde fparruto, 
» dover pirte, aver'ebe fare . 
SpifTorare , spestofare dalla paftoja , noto cep 
* de’- cavalli, quando ft tengono fcapoli nelle 
‘’ emmoague ‘all etba, ‘corr aîrro nome Fergie : 

torre altrui I"offràio ‘di Paftore . 
Bpatafora; rissoro, che subito mette nano a’ fin 
$i s Fasano: sd 
e ” Vive 


sPE ‘385 
“ o: Winta 10Spamifora,,. ch'è benato . 
| 3 Dan Aiteemmede a ja formì co mmico. 
Spatola, fpezie di meftola.,,ma di -legne, e per 
ufo di dii luo gif maciullato per fase 
cader le asiflayv. mangano, 
Sparole;are. Dioelo gia linayche hatteli colla (pa. 
. r farnerufcir tuste le arifte, «dopo rot- 
pong co la maciolla.. Vose.intieranrente reftata 
a noi dalla Greca. cadpuere:, fecero, e collo 
feto fignificato .. Giuoco. cons: FII. is.. 11. 
3, Nere refiano: actossì. (patolejate. 
. < 3ple tranne, te termerelle de. le; vite. #. 
Sparuto, scomparse dileguato , suarto , smpal. 


« » 


iep 4 
|; Spercione. Dismigonny: spiesiare, sciogliere ? 
, inoosr 


& 
,, No lo (peccecarriano. na femmanmu: 
1% 3g°Tuatte chifiar; che cardano ‘la.lang. # 
$peccecato . Skmccoto.> Quindi perfe:sarnte 
lemmcequafi come l'impronta flacca- 
ta dal Lao cavo . Chace. cant Vi, st. x8. 
La poarià .femmenifro pecaecatò. . 
pat tape o ca, 
Re 
— Spedare , vie "nen camminando , 
1. ppctete cidunionssg:i prodi ewobid:n0 . 
Spedurzo s gamboncello del parco , cher faiaro), 
. «ek affimeto, è di ettime: “condimento per: «le 
noftre mineftre :-diceli auche«tmslatamente de 


peccecato 


igta attaglii, sgmgratto 
meio ingl, mamme, Fe 


Ss PE 
Sa uorce, avaro , sordide. Y. (pieedo , PE 
È olantorcie, fecamolleca, maflò , o 0 firatto 
‘. lefena 
Spenfate ,. .refpenfare , e delpenfare, dispensare A 
Spenzaramiento , s ‘spenzieramentay 2703 CHTANDI. 
Lperciare . T'ampassere , tteffrare . Dal Frad. 
.cefe. percer , che originariamente è dal lazino 
pergere - Cort. Ros att. W. 
- | »-»$, E fo - cheffe 
n » Da non a° Fonzs 
», Lo tavolone de fto nigro pietto. ® 
re, intimorirsi, palpiture., o mesir di 
‘. paura , Fas. l ufa tranfitivo : - 
‘, n E chi fi tru, sbottzie pò, cche prociede 
<. > n Coofì ppe fpergrae Ji vidanante ? 
Speretato , spiritato , indemoniato s more di 
SAUNA ‘ 
5 rire, detideras: ardintemeite fre a suenirno 
. dome a dennb:igravida., vi .sfegolì ,. 
-. fperuto , quest morra , o Svesmo per « 
.920 Fas, 
3» Nè ppe lo civo cehîù anto fpirelie. 
‘ Sperlonga, Karol sietto: di donna alta assai. 
up primera alle mal ne? paci tend di "alt 
Hercalcagna 


Spafefe., ‘dispenzersi, astenersi; y far 4 mene. 
SpeSeià , esser: else Frequente . 
Bpefelejare, Mizar in. mano, 10lirvere, come fe 
fi volelle peftre ‘an ‘grave. Om tb. DV. 
» N° aruojo tantò aizava de cant 
”» Gotami unerSpeloleja ro ‘duje capi. r 
SMIRAZI > vt SI LIMI lata 0 , Spe. 


®» 


TSSPRE 0. 3377 
Speltellò | pestare, romper de opta + -$ dqmibi 9. 
TERI è ION i A 

Spetacciare , far in pezzi, in quarti, . 
Shetale s spedale, dicefi d’ un T iferabile, o@ 
.- tn pieno di guai fienfi fifici, fienfi morali. 
Ire a lo fpetale , esser. ravinato . Stare a 
mmuro a mmuro co lo fpetales fare mal ri. 
“ dotto per povertà, malattiggee. | 
; Spetejare , dissipare. Ò : 
:Spettorene , pugno forte date in petto , urte.da- 
so con impeto a pugno chiuso. i 
eSpezzatiello , vivanda di carne di capretto , © 
gallina in brodo fardierò con uovi , cacio , 
pangratto , petrofemolo, pepe ec. 
‘Spezzeca e fpezeca. Uomo «vero, e sordide, 
che fi lafcia tormentar dalla famie per non 
fpendere . Viene da fpizzolejare. Palm. Son 
sì Spezzeca mio faje, che te voglio dire? 
- 1° «39° Sta vita;:che faje tà, non fe po fare; 
pezzejaria ; anticamente fpezellaria , come da 
taluni. de’ contorni. di quefta capitale ancor 
‘_. oggi fi dice, spezieria, e luogo immonde. 
Spiare , domandare, far ba spia. 
Spiccecare, dicefi de” capelli . e del filo, o feta 
. in matafle imbrogliata, che fi fciolga da man 
flemmatica , e paziente, e per traslato detto 
. dagli affari.. » ci) i 
Spiccecato , sciolto , timilissimo , * lo diavolo 
fpiccecato, è brutto quanto il diavolo, cui 
sassomiziia în carne, ed ossa. Faf, |. . 
._ . sy .La parlà feramenifco fpiccecato. |. 
Spicolp , spicchio , spigolo . No fpicchio, 0 
, Spicolo d’aglio de cetrangolo ec. 
Spierto. Sì dice di thi vì ramingo, o incerto 
. selto fcopo del fuo viaggio .. Viene dall’ Ita, 
dt po, des TO, Vi lizie 


® 


‘138 ,. - a6 PI 
e "tb vprttà, nb già dell'esperto) cn 
de. mal diffe quell’Avvocato, che volende: to- 
.. fcanesgiare parlando innanzi ai Giudici , dif 
© 3e, che il fuo cliente era andato esperse per 
‘ - #1 mondo , e fece ridere tutta |’ Affemblea. 
* Cort. Ros.' arr. ILL _* 
> «>» Saje fe Mafe ave afciato — 
, Titta; hè fpierto lo jeva cercanno * 
. Dicefi però al: contrario. nel noftre dialetto 
‘è spierto, per esperto ,, e per dissipato : e' 
prov. ire fpierto, e nnemierto y.val now rre. 
° var sede fissa s gir vagabende'da misere 
, errone. 
€niezejo, pepe 
=pilare, spillare. Spilare patria; ri/asciarsa il 
mentre Con uscite dî corpo fierissime + 
Spingola, spilla . 

Spirazejone ,. ispirazione» © O 
Spiritillo; detto d*%om coraggiose , 0 vivace € 
Spito, spiedo, schidone. o 
. Spizzolare,. dice dal tor dalle torce quelle la- 
.  grimette di cera',. che' colapo intorno, ef 

.cavar da”denti i filacci dî carne, o fimile, 
intromefficifi nel’ mangiare . i poi non. 
a chi daffi: fra: noi: il: titolo di fpizzolanto» 

x cie , - ” l 
Spizzolejare, Nel fenfo proprio dineterebbe l’endar 
rompendo le punte , che nel noftro: dialetto 
diconfi pizzi; ma fi trasferifce a sigmificar chi 
mangia a piccoli bocconi qualche cola, prin 
°cipaltmente t rafpi\di uva, dicui fe ne vanno 
* rompendo, gli acini, n dopo daltro « Quindi 
inota mangiar a ftento , e fenza pervenire è 
fatollari. # S 
\ Spollecare. Pr/Zucciene; spogliar l'ossa dalla car 
i n 


- 3 fx "a . . Vo. _ Y Li io CA° se Lo 


- 


CS 2 Apo 
e “mdlgi asiboheia» Pare vi gie! venga perciò 
da una antica voce spolpecare. riche è duidata 
e: in. difilor Omm kb, DE . 0 
se Ne tenite aute dinto a ssi cervielle, 
“1% », Cie .derve::{pollecà ssi morticielle , P 
Divefi ancora per misutamente cogliere ‘ dell” 
- etbe, e feerte pre minelbe gcosl pur: di fiori, 
frondi èc:: e parlindofi de*vibi, ‘e cami, val 
-‘ nettaste: tutte g' come # bu già. spallecate n0 
capone, vai so dl ba | vangiato tatto 3 detesani 
‘ dest fin osa. 
-Spona » spetta ‘v..fajettola. 
Spoutare, row /4 punta ,. sconchiuder Pi 
pustaenoe ;. COmparive ss mascere - ‘» Va fgui. 


gliarsi 
s forte di mata: armate di ferre acu-- 
fo in: 1 prata. y El drone . 
ir redle aggiunto 6 "val ua e parlar 


1» Ed accompagna lor pparlà niute: 
° 3 Co.ga fazto:de.cuozia: lo Corsute. 
-Sporchia . Nel fuo fignificato naturale-dindta î 
‘print bottoni «le pere foglie s che fpun- 
tano. dalle: piante! , ‘o: duggli: alberi . _Sicchè ve- 
defi da ha fua:. origine» «dall. 
esporrotias de ‘latià:,..:‘ onde pi Ttadiani ibbe 
. TO NIE tig ngi pr 
i tate ogni picciole: quanti 
di - Cmachvento di cola. ed.in:quelto fenfo la 
Samto Villani. nel {ao «Poema intitolato. 
a Sporchia de lè deri Cora. Misc. Pass. 
cant: Zi 


Che.nep ce: cliede: (perchia de he gente. 
Sporchiare. Distrugger la sanza; e fi tragferifhe 


X 


(790 1 $'P "6 
‘ "7 dinote To-Eparire ‘andar. dia. Virg. cant. 
i IN. st. 143.. 

» Iffo, e lo figlio * ‘tutta ne, fporchiava 


v, "ile , shignare , alliceiere , squagliare ., 


' allippare , , , affuffave., sfrattare , 
. fcriare. F dice, che fporchiare è lo sftel- 
fo che fimammare, o allontanare i lini 


sporta Troja, quando Je vien meno i il latee. 
ione. Pipitnello, Dice d’uom che .gira 
uti i notte, od almeno più di notte , che 
di giorno. "Gratta de ili Fagioitgr Ml è un 
a vicino aiepoli fee! la porta Capuaza | 
pna che  foprafta 
il campo de’ Francefi comandato Mep; dove 
Lautrec'reftò .defolato dalla pre, a pe più 
vero dire, dalla malatia di quel paludafo luo. 
9 nel 1537. È cadaveri de’ Francefi faroeo 
polti in quelta vafta grotta. Smile alle. Ca- 
tacombe noftre , e di Roma tagliare nel 1 tufo: 


Ciuco. cant. IV..st. 


Fatano : 


n Ed io fo (porteglione , e fso anfato 
9: ,,, Vedè de notte meglie aflaje la via. 
‘ Splortella. Piccobe cesta + Si trasferifce nel. no- 
firo Dialetto mente , che in altri d’Ita 
» ia a_dinotar nasura delle denue, ed è 
voce imaginata per sr_mose dir posta. Onde più 
moceftamente fi Fio sporta, € nel fuo dimi 
e sativo sportella.; Cert. Micc. Pass. cans.Il. 
-3> Pò falaje dinto la la fpostella 
», No pocorielle de fale pelato ; 
r Decenno : tè, ca chiù faporetella . 
19. Sartà, quanno “aie po lo marito allato. 


- 


+ 


—_ 


SPO er 
efto- coftame ftranifsimo , e quafi fapertti. 


Sd 


rigfo di -mettere. il fale nella natura alle bam- ‘ 


bine, allorchè nafcono,e per la ragione appun- 
to indicata dal Cortefe, ancor dura ossi nel 
volgo , nè i riti della noftra’ Santa religione 
‘4°"hanno abolito. Sarebbe degno della coltura 
del sieftro fecolo lo sbandirlo , tantoppiù-che 
noti fi vede produrre alcun veto effetto fi- 
fico. La) e ° 
Sportiello , sporzino , finestrino. 


è 


Spofeto. Cotrotto da expositas. E’ il nome, 


‘ che noi diamo ai bambini projetti all’ Ofpe.: 


pale della Nunziata , che fa ‘1° opera di rac- 


‘cogliergli. Tutti quei, che adulti non incon.’ 


trano qualche fpezie di adozione , prendono 


cognome gentilizie quefto di Sposero , che. 


perciò è afsai frequente nel volgo. Quindi 
-effer «di cafa Spofeto , vale esser bastardo, de- 
geneiante. Om. dib. I I 
3» Nullo nc*è ccà, che paffa pe lo chirchio, 
53 Non faccio chi è de nuje de cafa Spofeto. 
Vuol dire: Niuno sra noi è bastardo , e ds 
meno degli altri, ® | 


Sonata e fputazza, sputo , saliva: in dimin, -- 


tazzélla . Piccolo cnr »- Fare fpotazzella è 


nodo proverbiale indicante, ver gran veste,” 


e non poterla soddisfare. E° tratto dalla ve- 


riffima ofservazione , ‘che [*ardente defio’ di 


gualche cibo non foddisfatto genera fubito una 
pezie di continua piccola falivazione non me- 
no alle gravide, che agli uomini flefti. Trord. 
cord. Ill. SO 
3) Jo faccio Spotazzella a no 'pontone. * 
Spottorone , in pi. fpottorune, pwnzeni, urti , 
pugni forti , ed a braccia stese. Fas, 
-» Che 


n SPpR. I 

;» Cche ppigliare- da vientà 3.-fpattormae ..: 

Spozare , pullulare, produrre , 34 sguigliaze , 
Fasano: i 

3, E fsi be antico ‘tempore fpezava N 
s, Sordatune valiente, e aro;e petffette , - 
s,3 Non mancarrà de nne cacciare a o 
» Ca fempe mette cshiù mareche fosta 1: - 

Sprecare, dissipare... _ ‘ne 

Spreflummo , profumo, ma per io più èn fenfo 
di peffimo odore. n i 

Sprefonnare , a5bissare , v,riparafonnare . 

Spreffunno , fordo, voragine , fasso , centro del. 
la terra, limo fondo, 

“Sprellongare, e fprollongare , «e//ongare, differi- 

‘re; v. portare. SE, 

Spremmentare , prowere , sperimentate . 

Spricare, e fprecare, spssgare . 

Spriorare, far che-uno più nen sia priore cè 
me dicea fra Ppeftacchio. al iuo faperiore, 
col quale. folo era- in un conyento, 0 se sprio- 
ro, e valea dir Io. ti Fascio. sole. senza Queer 

cui comandare.» . |. ‘Ag 

Sprefonare , sprigionare , sScarcerare 

Sprefelato:, prefilazo.. ‘’.: 


143 


Sproviere., e fpraviero , sparyicre , note uccek. 
Jo di rapina , e forta di padigliaoe all’an- 
tica. : ” . N N 
Sprovifto , smaprewveduto , © cui manchi cose. 
Spruoccolo ,, leguetio per Jo più aguzzo , maz- 
zarello , nre ha mpizzato lo fpreogcola , 84 
« fatto punto finale , più -non ze ne briga. 
Mettere fo fpruoccolo a la coda ,.stazascare 
i lo fcianca; spronare , pangere ;: all’ uvoc- 
chie, euerney pd ispirare invidia , dispie 
cere. 1 com cm 1A , 


Spur 


.$ QU: O 14. 

Spungolo , palitale:, pungolo . se 

Spuzzare, sere in aria , in contegno ,, Fas . 

Mm La fpuzza da Regina a le mmanere, 

Spuzzabellezze , squasimodeo s ganimede , un 
alon Vanesio. 

Spuzzetta, saperbotto. visensito . i 

Squacquara . $i di dice così la bambina, che nafce: 
Ha fatta la squacquara nfafi-dir trà noi di. 
ci bi: ‘porterito femina..Cort. Vaj. sant. HI. 

Pocca chi ave bella seda a.fare ©. 

s ; Befogn a da na fquacquara ncegnare. . 
. Il ra porto delle. idee, che ha ‘prodotto il tra, 
sferirii la. voce sguacquara, che originariamen. 
“te -dinotò la conchiglia aperta , alle bambine, 
è così facile a trovarfi , £ così ofceno , che 
ci -crediam difpenfati dallo  fpiegarlo rai letro. 

‘ri con maggior dett ettago . . 

Squacquarare. Dicefi d rumoreggiar dell’ scqpa 
che bolle, e dell’aprirfi tutto, come fi aprono 
«le conchiglie ‘ Quindi s che derivi dalla 
voce squagui liare , che metaforicamente di- 


nota r d’ alle rezza. Tiorb. cord, IL 
» Pansacchio già fe fquacquara flo er 
- pecche: ica Cecca mia ‘non me vò bere : 
43 u rack, -€a jer-si. na, Ma' more. 
“ Mi Lal recchiare.- Schyge- 
‘serate, 'dilatdro assai: E} vooe., che.non ba,al. 


> rara etimelogia , che. dati? dealiano squarciare ; 
«ana altersta ad arte per far. col fugno, e col. 
sila proianzia. inditar ciò. che fi- vuole: efpri- 
mere ; cofa conforme. al genio di molte lin. 
-signa:, e dialetti: , ma.fopratto. del Napoleta: 
no. Anche nel’ latino fi trovano voci » che 
balene hanno inlga origine. ‘etimologica ssche it 
È pra 


144 © S° Q- U. 
proprio fuono, come il Teresuztara di En.. 
nio. Ciuec. cant. XIV. ut. 19. 
3» LO -nafo sprofelato , e peocerille 
. 35 se-le fquaquaracchiaje . * AS | 
 Dicefi propriamente delle pagnotte, che levie 
tandofi troppo , vfano-, allazgansi, am- 
maccansi , -perch Sa ndo di punto , perdon 
il lor fefto, ed efton dalla figura , "e forma 
datale- dal lavosatore: facce, 0 aaso squigua- 
racchiate, val wise po naso schiacciato, alla 
chinese , 
Squaglià. Li quefare , spavive . 
Squaguigliza Uiucioni d° amore. Fis. 
» Squaguiglia lo, marito, e a lo ggiaa meco 
unta Ue jelo .dà la: gelosia. 
Val pure «prir il cuore ; e Quiadi, 
dinotare |’ inzenérirsi , ed anche la lenire 
dokez-a, © per fentimento di tenerezza. 
Om. lib. V. 
o Vennere in che la mainma s che ai 
» Quiglia,. 
"ve Vede, s' addomecchiae, ch'è bona 
ene. l'etimologia dalla voce quegu:glia , 
‘ conchiglia ufata -da’ moftri antichi , ma..oggi 
. *difufata : onde sgacmmigliare. dinétà Dl’ apnrfi 
DR PIada, feconda oi i are, pi al 
-ì E ,s 0 e 
tra voglia che ‘sbbiato ; giacchè farà. Temmpre 
- difficile ai: navuralifti indaghe 00fa 
-’ nelle levo asioni le: Sfirache, aimale di sos 
corto dialogo. 
. Squaraquacchiare 9 achidera N jguomare di, dee - 
W rire.» n» « 
° ’$quarcienaria, v. ‘avendo, ‘è Sanarcione ; ume 
»pitan Taglia-frittate . N | 
| Square 


ii 


1° tel 


. è . è $, Q.- 145. 
Squarcioneji , mai//ehtare , vantare., o’ 
Squartare, e squartarejare, squarciare , Fas, 
a E ll’è fquartarejato chilfò core 
3» Cchiiù da fo fdigno, cche da lo dolore. 
Squafe. Carezze ‘smorfiofe , che’ fi fanno dalle 
donne a° loro figli, o agli amanti. Pare che 
vehga dal latino stuzvium. Tass. cant. V. 
st. 6I. 
‘ 3» Ma fibbè mamma è de forfanteria, 
» E tutta fquafe, e bruotcole, è ciantiafa.#? 
Quindi squafille , seberzevoli ‘tenerezze v. 
vvruoccole, puattarelle,, jacovelle, tennerum- 
me, mmerruojete , .verrizze. | 
Squafofa‘, detto di donna piena di difficoltà, e 
di vani ed inetti defider) , che fon il flagello, 
e feccatura di chi le ftà intorno. 
© Squatrare. Osservare, guardare con attenzione , 
| anzi da capo a’ fondi una persona. E' prefa 
Ja ‘metafora da’ Maeftri fcarpellini, quando efa- 
minano un' maffb di pietra da ogni via per 
poi tagliarlo. Ciuec. cent. XI. st. B.. + 
», Fujeno ”n miezo la chiazza addové jettere 
so Squatrerino tutte chelle che benettero . 
Nel Diario di Matteo Spinelli all’ anno 1258. 
fi legge: /o mese ‘d’Aprile in juorno de Santo 
. Giorgio lo Re Manfredo fo in perzona a de- 
| signare le pedamiente de le mura, e a squas 
-  rrare le strate de Maîfredonia:. Qui è in 
‘ fenfo dì riguardare , ‘ed infatti le ftrade di 
‘quella piccola , ma bella Città:, fono tutte - 
ritte, e tagliate in quadro. # 
Squietato ‘, spensierato , celibe. 
Equinternare , dicefì de’ libri, che si sesolgone, 
Squinzaglio . Spago ritorto. i . 
5, Se cala, e co na capo de fquinzaglio. 


U 


Diz. Nep. T.IL G » Se 


146 STA 

i Se l'attacca a lo pede.. * 
Ssaodire, esaudire. Ra Ì 
Sso, codesto, ssa, codesta y ‘in pl. ssi, esse. 
Ssobbedejenzeja , disobbedienza è di 
Secbbeflare, rovinare . SO 
Ssobbrecare , dissobligare, v. deflobbrecare; . 
Ssoffrutto , usofrutto , v. zoffrutto . 
Ssoneftamente disonestamente . .- 
Stacca, giovane giumente, 0d asina , treccia 

di capelli, Fas. . 
» De ffte ftacche accofsi ghionne , e fmar. 


», giaffe .. co. 
3 De capille , che chiù nne voglio fare ? 
Stachejo, Eustachio n. F 
Staffetta, novella , ‘e’ lator di questa, e di 
lettere di premura , che corre per la poste. 
Stallone, animal padre, come l’afino , il caval. 
lo di monta ec. quindi sì detto un che fia 
molto dedito a° piaceri di Venere ,. Fas. 
»3 Nè ccà pponno allegnare cofliune } 


| Ma ferverrite fchitto ppe flallune.. 
Stampìta, strapazzo , passeggiata , lunga cant- 
‘minata , incommodo. Fas. 
s3 De manco-ne può fa previta mia 
+ —» De te pegliare tutta fta ftampita. # 
Stanfelle. Grucce. Dal latino stepia sla ftaffa,o 
| più precifamente dal fuo diminutivo srepella, 
‘vien quefta voce , che propriamente fignificd 
, quella-gruccia , al-bafso della quale evvi un 
piccolo fegnetto da appoggiarli il piede, o il 
ginocchio di chi zoppica. Tass. cant.I. 53.30. 
“3 Sempe aggio avuto da concià ftanfelle. # 
Ire co le ftanfelle , 207 reggersi in piò , an 
° dar male... 
Stantivo , vieto, v. granceto, — 


s 


Stan 


® 


® 


- 


STI. i 147 

Stanghetta , ssrumento da cormentare. Fas. 
Stanza, iftanzia, e ftanzeja, tamera, istanza , 
querela , che si propone ne’ Tribunali ve 
Stavza d° una canzone. 0 . 


Staro, stejo, mifura , e pefo di dieci rotoli, ed 


un terzo. Ì | 
Starza, pezzo di terrone , seminaterio, . 


Starela, e ftateja, stadera, dicefi fcherzevol. 
mente. talor.‘della (pada- dal bilanciati appela 


al noftro fianco. 
Statola, statue. .. e 
Stencare , rovinare, romper i stinchi, Fas, 
sy Ne flenca quanta gente li’Afia aduna. 
Stennecchiare , stirare , stendere, distender le 


braccia, e le'gambe sbadigliando, sdrajarsi, . 
dicefì propriamente di ‘quel -diftenderli fonnac- 


chiofo, ch’ uno fa in ifvegliandofi . 

- Stentino ,. dudello., in pl. ftentina» Vederefe le 
ftentina , guardare con dispiacere Alcuno + 
Fà cofa co le ftentine "n braccia, farlo a mas 
dincuore . Fas, 
- », E fsa Ddio fi ppe cchelto mo a Îtebotte 

s, Co le ftentina °n braccia fli duie magno. 

| Sterrafinare, Aandire, espellert fuor di Regno y 

‘dal lat. extra serra fines.  - 


Stezrella, diminut. di (lizza, gasciola , goccian. 


lina e’ : , 
Sticchetto , legnetto, che fi pone per fogno fifso 
.3n luogo da non paffaf Pond ftare a fio: 
.chetto, vale srar 4a sagno., procedere con ri. 

serba . , ° 
Stiglio, istramento , attrezzo da s‘yes, | ago, 
.da sabbia | © desina , per fineddoche così 
prefo . Stiglie de cocina, fon gli «ssrezzg di 


CUCINA è 
G--2 __. Sti. 


14 $ TO 

Stigtiole de porco , «ro deg Interiori di tal 
‘ animale .- 

Stiento, srento, fatica. 

Stimmate de San Francifeo-, notiffime. ‘venerabi. 
di cicatrici del- Santo, me. «traslatamente detto 
per tormenti infoffribili ,. ed inquietitudini @ 
animo date a qualcheduno . 

“Stipare 3 YiSer bare . 

Stirà le ccavozette, sver aria ’ alrerigie s 00 
nar boria. 

Grirare , tirar avanti, farle lunga s'Fas. 

s, Ma perchè ‘ogrrino vozela 
, Ammore non ce -feppe autre cche ffare . 
Stio, o disteso 1, 
Stizzare s irritore, sbezzere, abbezzare . 
Stizzefere , cader a goccia 4 goccia , piovizzi- 
cari Co 
Sto, questo : fa, questa: in pi. fli, fle ac. 
Stofato , stufo, ra, 
Stejare . Nettare. Dal latino extergere . ® 
Stojaucco . Salvietto di tavola, che ferve a ss0- 
gar la vocca. ln pL Rojavucche. Cert. Pam. 
Fest Siglia fo fio Te magnare 
» ‘Figlia javuoco , e fe m 
s, Tu vuoi, ftiennelo °n terva, e vi che bene® 
Macao, .emim30 ’ valore x coraggio » Fas. 
3, Oh che nn°aveffe dece de vint’ anne 

‘ 9» De fso ftommaco tujo, e fciala core. 

‘$tojello , Vucignuolo di sfilacci, ‘ebe si pon ned- 
be ferite , onde nen ce vò: Rojella , val è 
mule incurabile. 

Stompagnare , diceli del levar alle botti il fon- 
de, da noi pur detto sompegno , quindi tra- 

_ -rslacamente sondare , sfendoigre , acciaio e 


‘STO 0 7 149 
fracassar le asse con busconatt ad alcuno., 
-. -JFafino : i 

3, Chifto quanno *n chele arme ia vedette, 

» Diffe : chelta gnopatre ftompagnaje. 
toppafare , e fiopefare , stupefare , maraui. 
€ zar e. ” n . ” 

pa , dette per furberta., scaltrezza . Fas. 
si Pp° A Mi marea hi a . 

Stoppata, mifto di ftoppa , bianco d'uovo, 
PERSA ar 

‘. ferie 


to, e tretnentina, che fi mette alle 
.: +2% - n. . UU 
Stora , -st0je, fpezie di bifaccia: di giunchî' da 
| trafportar fu de’ giumenti mineftte, immon- 
- dezze, e fimilly e Imghe falce, o lifte pur 
di grunchi fimili a ferze' di tele o panni d” 
arezzi da flenderfi fu de’ pavimenti per riparo: 
. + dal freddo, ufate nelle cafe magnatizie nell’ 
inverno; da sepe*, sterno, donde. spopa., stra. 
- aulam. O 0 
‘ Storia ,. ftoseja ,-setoria , chiasehiera, opposizioe 
. ‘mo, pretesto. Fas: a 
‘ _* 3 Now ghi twovanno fiorie. o 
o lio. Turacciole di ftoppa , perché di 
. eta fuol fari ne! fiafchi di- vino. Ciuce, case 
e SI, Ze l E . “ i i 
“© Ne piglia uno', né leva fo'*ffoppaglio, # 
Storta da: ftuorto , ed rstrumento du patron, o 
distillar liquori y°- esorta: di sciabla. all'uso 
aereo. © SI 
x :s qgonfiare; strogzare, strangolare: 
Storzellare , disrorcere, storpiare', obliquiare , 
quastar la fantasia, dicefi pur delle donne 
+ «quando lor: vengono. gli effetti ilterici , c6° 
Fanno li storzilte “o 
a Ger 17908 
Gr Stra» 


dr 


TR 
° Strafalaifo è Uomo: miserabile ; » E° voce tutta 
‘© degli Spagnuoli, che dicona estrafilari» nello 
eta 1 O. fo bb. el è o 
sx Po nce fujeno sej ario, 
ì xx Che noù {6 cofe pe SOT aialarto » 

‘Sirajere ; sscire ; ; me la ftrajo , me.wesco, me 
me vada via. 

Strangoglione. Scberanzie , MPEIRA Corr.Micca 
Paso cant. VII, 

» Che ne crep ca fenéva lo Patrone | 
s» Appifo, pe quann’ ha lo ftrangegliene .® 

Stranio € Atranejo , estrameo, stramtero . 

| Strapontino , vil materasso =. 

NO ppaonare s Squassare s apnapipar cos impete 

: man altrat qualche cosa, qQ 
nata dicefi. quello strappatasebe dà Ò ragaz 
20 alla poppa -della nnerice enel succhia del 
latte < . 

| Straportare,, trasportare. 

Strato. Corrotto da cssresto ..Si dicono così È 
numeri tiratà a forte nel :giueco «del lotto ,. 
diftinguendofì in prima: isratto , secumna. 

. tratto ec..Om, lib L - . 
l » Trova caccrno, che locpei marne: eftratto. © 
ss Sempe annevina - # 
Val anche delicate» di gite re salle Com 
poratutea .. 
° Stravaltanza,. sesuberanza e 
"Stravefare, e ftravilare , romper la. Aeccia ad 
alcuno, «defirmarlo 3, da prata > LOPCET: gli 
occhi, far viso arcigno., ciocchè 

10 volto niente galante :-talor detto. per nari 
menar d° in ingsurse s. gru ovManci , per losum 

«mordere, dicaciter ludere, | * 


i» è St 


La 


sGermifo., un d° Balice fuse s edi mesehi. ° 
._29d cendizione .. 
Stregnere , stringere, costifiare s obbligere.. 
£ etare, fiamchetti .;. 
trellazzaro , che svrilla sempre sd alza la: 
voce da ftrellase:, gridar, alto 
. sStrelliffà,, ‘e rel Lic , ebbelli sò , , fici pro- 
. = priamnente: delle denne ,. quando» fi. lifcian le 
. chiome, fi ftrofinan la. faccia, e ’l petto, cal. 
..» le.lorunzioni , beiletti:,. e- pezze-colorase, ec. 
‘ Streppare, divenire sterile, sventrare, svadica- 
. #é, onde-fiseppa, val doma infeconda o 
«Sereppagna a rezza. diceli 
trep ne , gambo ,. e per lo iù fotto; cefi 
3° DA di balla Li bet. P ° 
Pina sveliere;,. «Vi sbotane , | fiarantolà., 
ftorzellà , , stvabiliare Strevellare. Il avocchie, 
I vrigidie gii occh: per orrore, Maravigiia , 
, degne ec. stravolgetti. Coll’uvecchie: firevel- 
ate, «agis ocebi svolti, stralunasi; Fafano : 
| so LI’ uvocchie a- .lo-Turco, fe le-ftrevellaro,. 
Btroverio -Savnaguassorj diserdine:, serage., cnu- 
° dehtà , coss.grande..ed' ozribile. Dal latino. 
strepere ; e forfe ebbero i latini la ftelsa. voce 
streperinaì come l'altra rirepitas ;: ma quel- 
‘ Is nen farà: giunta anci ta i pechifimi crit= 
tori, che fi fon falvati dalla ruina de’barbarî, 
. Fà ho ftreverejo val fer nei grande stra- 
e + #. Fafano dice ne’fuei commentarj al Taf. 
0 : effer ‘queftà. voce derivata di us rale Spe 


finto! ne ognome Sinevier,: che fetto 
ippo. II. da: Sopratatetidemtò della. Campagna. 
: ft'una enfa di faecufciti nella Lu 
lia, ed A 20 è 4 
tto s stretto, avaro, che Gino de - spino 
Ga ‘pur. 


N 152 5 TR | 
ur dicefi: costiere 2 lo Britto, Vitarattan nto 
? sito angusto , 0 colpirlo 1 CITCOStANZE 3 
do cui non sappia, nè possa risoluersi .. 
Strolaco , estrologe : in fetn. firolaca , Di ‘frela. 
vo eheffa er. 
Strolabejo , astrolabio ye: Liteacirvo e US 
«Stroncare, saglixr in tondo > ‘le le Aroncanto: te 
mmano , val gli persa voglia di ‘fat cora s 
$tronare, ulaar la voce , gridar: cèn vece de 
suono ( nel noftro dialetto sruono 7. she es 


sorda, Fas. "o. me. 
> Stronava lo a lo Gigante @h f ccbillo . 
Stronzillo , e ftraazillo,, emicciattolo, sm da 
WTCHLE + Fa f, 


», Mo Abbate Strortziltò cchiù non citotà 
Strozzejone s ostruzione, € direrazione, - ° 
Strudere, vsruggon 4 consumare. * 
‘Struffote , forie di paftella fritta ,-e condite «coh 
.- mele, e zucchero, talor in «fenfo” di Ugisasi 

ade, firaffolofa:; . denna Capriceolage ; Sorta 
. da rURIoN: delicato viventi: 
Serummolo Froseoha Dar Greco Lagos ‘o da 


sy Chi perno so setole nasci , 
,, Chi fefpaffava ‘co li firammelitte fidi 
Straunzo:, estremento umano, foife ‘da; ‘spartoe 3 it 
passero, da.che fra tutti ‘gti vecetli . 
più fi diletta-di beccar tali fotvifezze * . 2 
Struoza *n: maezo. | Giocofo noftro detto/po Pare, 
e val «fto [èv' Fra propria de'  fnciull?"per 
. vinotar,- che fr-ceffistial. razdire, e ‘dea. er ‘per 
... derifione: dî celti ... che tra. loro” fi mette ia 
MEZZO . Ciucc. cant. X. 12.16. | 
‘» Fa ftranizo tamiezo. ca lp culnoro » Pa, 


LS 


°° 
4 a 


Su. STU i. . 0. rs 
. Parfandofi di Mercurio , che fa ceffar fe si 
tra combattenti. # Fas. ‘o. 
» Dicette , ftranzo ’n miezo , e lo cavallo 
», Mpezzaie nfra loro , ed' a Rraimunno 


s” C. . -_ 
Strappolo , e fluppolo, vedi seppo , «ppelaglio, 
, Autaccio, da suprdor , o.sigAor, durum , forte.y 
firmum, donde fn. lat. srupulumi.e stipulum,: 
@ lo sripulare de’ «Giurifprudenti", Sa/mas. 
© Gloss. nomic. simevAw toyypov. Fas, 


. È» DIffe : de te no ftuppolo nne faccio. 


Stroppole , cose vane , e da niente da spupior , 
Telt stroppus . ” . 
Strufcio , v. fruscio » detto propriamente dé 

quel rumore, che fan gli abiti di feta, (pezial- 

mente i' donnefchi ,. o talari, e quel de’ fer: 

penti . | . . 
Struyare, e storvere, turbare, disturbate ; 
Stutacandele”, coppizo da smorzar le candele: x 

dicefi. d’ un nafo squicquerato ,, o-che ha la: 

figura del detto coppino. 
Stuoteco, stupido , estatico.. v. nzallanuto . 
Stutare, smorzare, spegnere s dicefi propriamena 

te delle candele, del fuoco, della bile. 
Stuzzecare, rormentare, muouere, incitare ,- 

onde ftuzzecì lo vefparo, val inguierare chi 
| stà per i fatti suoî, e che, come le vespe’ 

può nuocere ban in risposta a' tal importo, 
Ssuà , interjezione per far tacere, forfe da 17%: 

sace è . 

filo fulillo, soletra, affatto sole. 

timmo: fammo', cima cima, alto alte , sopra: 


SOPIM ve e 
Suo , e fujo», s4é iu pl. fuoje, sue e foje 


del è . si 
‘ Goo Suac- 


152 8 TR 
ur dicefi: cogliere a lo finitto, Vacetattar ato 
3 site angusto , 0 colpirlo in circostanze 3 
de cui non seppia ;.? , nè porta risoluezi. 
Strolaco , astrologe feta. firolaca , ®’ ‘firela— 
: cheffa ec. da l 
Strolabejo ) assrolabio y “inesceroo . cu 
«Stroncare , segliar ‘#0 sondo > ‘le he rca le 
mmano , val gli passa voglia di fat cosa 
$tronare, ulaar le voce , gridar: con vece de 
suono ( nel noftro. dialetto srmono ). she: 45= 
s0rdn n Fas. 0 .. ” 
3» Stronava lo Giagante: ch to fi ccbîtlo » 
Stronzillo , e ftraazilio, emicciatolo, om da 
IHICHILO: è "Faf - 

», Mo PAbbate Stresbzilio cchiù mon cinta 
Strozzejone , ostruzione © direrazione, - © 
Smalere, usruggeri J consmmare® . 
Struffole , forse di paftella fritta ‘è condite <<ch 
‘mele, e 2ucthero, talot in «fenfo” di viari . 

:nde , firaffolofa; . denna capri ‘colpe 5 i 
‘da rURIoS. delicate viventi. 
Strummolo.. Froseohe: Dar. Greco Lapo ‘o da 


ss Chi Ci pit Pa eltole ntsc . 
4» fpaffava ‘co ti trommelilte-. 8" 
seno escremento umano, forfe ‘dar'epontore if 

| passero, «da.che ‘fra tutti ‘gli vécetti Gdo 
, più fi diletta-di beccar talî fobifezze * . :2 
Struoza > n; maezo. Giocofo nofttb detto. popalàre, 
e val «ito /è+' Fralt propria de’  Anelull?rper 
. dinotar,- che fr ceffistial razdare, e "detta. per ‘per 
. derifione: dî celti ,. che tra. lero- fi mette: ia 
mezzo. Ciucc. cant. X. 2.16. . 
‘:m &Fa firiazo riamieza: ca lp cadoceo . 
Ly 


Par. - 


— 


‘tra combattenti. # Fas. l 
»» Dicette , ftranzo ’n miezo, e lo cavallo 
>» Mpezzate nfra Iloro , ed' a Rraimunno 


i mc "8 T U o. ré 
Parlandofi di Mercurio ; chie fa ceffar fe sii 


” diffe. . . = 
Strappole , e ftuppolo , vedi reppo, «ppelaglio, 
, «Sutaccio, da. spo, cesigdo, durum, forte. y 
.  firmum, donde În lar. srupulumze stipulum 
| e lo stipulare de’ -Giurifprudenti:, Salmas. 
|. © Gloss. nomic. sevdw soyypov. Fas. «=. 
. 3°» Diffe: de te no fiuppolo nne faccio, i 
Stroppole , case vane , e da niente da spurior > 
Telt stroppus . ° 
Strufcio., v. fruscio ,» detto propriamente di 
quel rumore, che fan gli abiti di feta, (pezial- 
mente i' donnefchi ,. o talari, e quel de’ fer: 
Struvare, e storvere, turbare, disturbare; 
Stutacandele, coppizo da smorzar le candele + 
. dicelì d’un nafo squicquerato ,,0-che ba la 
| figura dèl detto coppino.. 
i Smoteco", stupido , estetico. v. nzallanuto . 
“Stutare, smorzare, spegnere sdicefi propriamens 
te delle. candele, del fuoco, della bile. 
Stuzzecare, rformentare, muvuere , incitare y- 
‘ cnde ftuzzecì lo vefparo’, val inguserare chi 
_ stà per i fatti suoî", e che, come le vespe 
può nubcere ban in risposta a' tal importuno. 
Ssuà , interjeZione per far tacere, forfe da 97%: 
ace e . 
flo fulillo, sole, affatto sole. — 
timmo” fammo', cima cima, alto alte , sopra 
sopra. E . | 
850, e: fujo, suò, iu pi. fuoje, suoi e f0je p 


1 Cogo Suac- 


I 
LI 


e 


— 


154, TA.C 

Suoccio .-pars, uguale , fem. .seccra ;, Fas. -Nue 
tremma. foccia, val mne srema. sgualmente 
tutta... da, capo, appi «. 


‘Suogro, sudcero, e fogra, suoccra è. 


Sufcio., e fcinftio, soffio « 
Suffò ,, veloce, voce però, affatto antiguata. 
Surfo , sorso .. , cu. 
Suvaro, sugbera > addeventato: (uvaro:, dicefi dî 
chi sembra. non, aver più. calore, d'esser ref 
_freddiato. affatto .. O | 
Suzzo ,.fordo:, sporco, quindi fozzimma , /er= 
ATA 
“o. B 


T__. 


MAbbaccliejare:, prendin tabacco ,, fragere » 
i dissimulare , . 

Tabbana:, forta. dî: vefte talare s. & propria de” 
Chiefaftici; da. «Stra o 

Tiacca.. Pezzo, di legno tagliato, Forfe viene dall” 
Italiano rocco, p- pure &- voce derivante. dal fuo- 

| ne.ifteffo, che. fa-il legno riello (paccart.#* Oltre. 
però, del fignificato di. schseggia: ,. o. fimile , 

, vale: quel: pezzetto. di: legno: con altro: eguale 
. n fronte.,, cui, fi fégna, da* villanî; col: coltello. 
. Al'inumero della cofè, chÈeffi: vendono: ,, com- 
| perano ,, efigorio:,,.danno, eci. forta: di: fcrittuta. 

“che; fente: non. poco; de” Quipl: Americani. 

"Faccagno-,, quaro-,. vi fpelnorcio».. 

‘Faccarejare.. Tagliare. penzi., far in. tacche è 
Val: anche. 2ormarare:.. V.. mefefca .. Viol.. 
merns, 47: | ° 

1..Co. chella. te. farria, ©. vefficane: 
x» Tutto, taccarejà..".. 0. <. è . . ” 
r- È Tac. 


, CA 
- 


’ 


STAFF 


i _ 16 
Faccarella, pezcetto di. lege , ch'attaccato al- 


* da Tremoja; batte fticeffànitenitente falla mola: 


n nel girar di ‘quetta ;: cude per prev: eeccere/- 


mobino &-detto di. chi parta: fenza. mai 

ftancarfi , dicefi pur di' pen: mafchile ,. Faf. 
+ 35 E ‘fifefariello che la lengua move). : 
> y La face fare comtmie:a ttaccariella.. 
E famofo I’ Abbare-Taccarela»: fu: de’ noftri” 
Teatri. Fafano 1’ ufk pur. în: fenfo d’ un iu. 
mento fimile--ali” edietrio: ntricchevallacche ,. 
oride fa dir a Solimano ,. che: fugge :-. 

39 Cche mme: facciano: ‘arreto: ie fiefcate 

s.Co-campanune:, allucche , e taccarelle. 


‘’Ticcariello , pezzetto. di degno. ufo: metterfi ‘in 


bocca a’ragazzi pes paftigo , fpezialmente pe- 
‘13. ufato da’ Cappuccini con. que” poveri: lor 
‘è Novig.. ©“ PRRRINIORE: 3 © N 


Facche tacche:.. Fan tacche ticche, stritofsre ,, 


sagliare in pezzi . Dicefi anche metaforicamen- | 


te, far colla. lingua. tacche. tacche, per dinotare: 
+: 3 ciàrlare assai senza vifinar met. 
Tàccone:, pezzo di: fuola. per lo: più. vedehià:, e: 
* detto. dl que pezzi malpoffi:in qualche: com-- 
pofiziofie poètica , vd'‘oratoria +‘ 3 


n 


Taddéo-, n:'p. e detto per :dileègio. ad'’uno 


— ftupidé ;o groffblano. nelle. fue. azioni ,. v.. 
prato 


fLPafiinari:.. Calo”. Diceff anclie raficebio .. Forfe. 
dal Greco. 7«208, sepolcro, fia: per. la puzza , 0- 
+ pèr efftr<così. l°no) come P altro; vie ansver-- 
se carnisi Crucc: cant: VIII sf. 301. 
- ,» CHff6- che. flace coflaà: vocea-aperta,. — 
»» Chi è?" che. fa" (Chit? & lo: Secretario .. 
‘ 1) E tuttò buotio, e-bello, ma na certa. 
.» Co 9 che fole. ave a le-tefinario ,, . 


vs6 GTA 
,, Lo fia ce ni Gucce a beta a beta, 
‘(59 » Che non fa bonà ,- ma pare: «devota: ® 
Tafareja , «quel tiratojo di. teggo ; che (la £oeto 
la grattugia, ed meoglinil cacio , mengse fil 
‘gratta, SO4R0grattne 
Fafaro, calo s lo fico. che Taficchio . Faf. 
4) Si be flo co-lo tafaro a la. folta, 
> Aggio le ffurie meje:.-. ; +. 
Mengiare, Om: lib. VI 
. » Mo.quanto fente, vaga picia felice, 
> Schiave perpeteo,- e-ceremenie 2 viento; 
», Ma tanno -s° alloggiava ,-£ deva taffio, 
mali Cl pe 
agla ch è rullo » Losi gri 1 ragazzi ui 
venditori. di cogetneti ; è quali con un -gran 
. coltellaccio gli ;(paccano per vendargli iu pez- 
. zî; e fe non fi trovano roffi , non avendo 
. - nè matarità, nt è fa lafciano . Vien 
trasferita. quefta fea » djvotar la (ragge, che 
. colle armi bianche fi ‘faccia de’nemici, quafic- 
| sf fi fpaccano come cacemeti . Trarà. cord. 
o (4 lo taglia ch'è rullo farà prielto . # 
‘Tagliacantune , millansater:futile, Kaf 
i; O Sio Tagliacantune, & de paglia  - 
. xi. Chillo- folle, farsifle peo shsavasa ?, | 
Taglio ; no taglio d’abeto, val tento di irtoffe 
quanto basta per un vestito, val anche moda, 
maniera, Fab: 
| s» Progaie, chizietale, Arie» nen ce fa 
99. ttaglio ;; : ° 
Pigliafe.chefo mo, capo; de maglio. 
Tagliare, uogntar vena E 
DE. Coplo) G edo. 2 A no ara. t lato 
Tagli io de liatto, “ponda di lesa Fal. 
» Gof. 


= TAL 357 
» felleda Rea arlo ragito accafitonato 
» >» De lo dietto., aildov’ era Zio Raimunno, 
Tala, e Talia, Itelia. .. 
. | Tatfone, a ealeaggaz n: 4 ° 
. TFallonejà, canspinar. puesto , encr Pes È tra. 

. Bate. gi” À 

| Taluorno. Guaie, fassidie:, grave s € spiace» 
‘vol suona, Tass. 

‘% Cthe tai la: chianto fajo logran taluomno, 

No LE Ova dib, FL. 

» Ca me vre; a ‘comtà ffi taluorme. % 

Tanno. A//ars . Lat. tune. Viene dal Greco 

— Vas, Cimce. cant VII. st. 18. .. 

».-* 3. Tanne £e potea dite, refpannette : 
- 30 L'auto, éh’ era la tiempo. de licinccie, 
yi Va se Je trova MO sin. e + # 
iFrailio; ranpino , poobesto, 
“Tappe s furbo, ande Tappone , scolsrir, Fal 
» È ttanto gita., e: bosa lo. Tappone,, 
99 3, Ch'afcia lo capo d ogne mpaveglione . 
| Tappe. tAppe-y Somor. ‘grassi esarnente finto nel n0° 
.gtro dialetto , Faf. 
NEGRI Lo cose;tappe tappe le foca ’n piesto , 
cioè aveva un bapsituere è». 

Tarabelle..,. segenirizli .. ... 

Tarrafinare , esterrafenare, taroceare: peri un su» 
cole senza rifinare+;, miattrittare, persegnita. 
ve, Faf : -* 

Piadina ro 1 

» Le tagfafendiraggio into a © nficeno., 

bi Val enche' naidar rn: perdizione . Dovrelì. 


be pronuncizzbi serriifinare : e vedefi chiarà 


che dinota mandar: taluno boudise , raminge - 


. della; Serri. Fare. cant. IV. SE. 69 
A » ia sin Ammenaccia e fempe tene pronte 
° l . » 


-» 
- . . 
DI ” 
” 


7 158 "TAR 
» Le voglie, ca me vò pirrifasire, o 

. Tarallo,, ciambella. i in in fenfi piceno, ed in get- 

go, #4 forello.. .. 
Tarantella .. Corrotto da atastaranterie: . Fafino. 

‘la prende: .per la taranteta:, noto animaletto ,. 
che nella Puglia fi crede Velenolo:, ed atto a- 
‘aromettee in: eftro. di. contiuamente ballare. 


e talor cantare a chi ne ‘fia ‘morfo.. 
‘ella, peo de ‘chi ha la tarantella. 


n. Qurnno 
» Se chiammaie no, crelato coNpagnone « 
. Trorb.. . 
n Quannò arrevate pò fubeto NT 
1» Fecemo priefto ne ntantarantera . 
Taratappa , fuono del tamibarro militare, voce- 
imitata dal. terantere di Ennio .. 

* Taratufolo, sartufo:, detto d° un arsfenso. 
Tarcenale:. Luogo: dove fi-cufteesiftono le navi. 
74° Tasmana la voce: Araba; dacai nell lingue- 
. nvaderne. fono ‘venute. tutte de: faguenti voci . 

+ Arsenske,e Darsena; Afvenal, e Darse in Fran- 
- oefe.. E noftri. han» comfervara: urla. voce ; 
che. più. s'‘accofta alla: voce: ‘madre .. Dante 
“sneHa -fua. Divita .conimedia. td; fonza alterar. 
la,.la.'voce Araba.: ff. _ 
Come: mel: Tarzanà. dé brbrizioni” 
.-.1 Ballensivale In cocente ‘pree o: 
«Ware. cauto I 30: € 
so, Ei là cacciate. da vio Tarfenate: 
33- Le. galere, #° -- - 
 Tacma., merlo, onde surmate; fe sele. 
Tasocciola:,. e: treccibla: ) pirelia da: perzo di 
Tpexmbia, e: da: quelta. rpogves i. 
,Taweca , 
Tartaglia, "Balbazione , € Carattere” 9: e : perlo- 
pag 


TAV T59 
io comico, rapprefentante .le {ciling uato, 
lo fteffo.,..che senzagliuso.. VE 

afca, dorsa : bonatalca, won risentito .. 
Tata, pedre da arte. , 
Tatane)are , e tatanare , chiscebiarere. 

! -* *Tavano,.zaazara., infetto molto insommodo . 

* avolillo de la Caretà , vab luogo. pieno di fio- 
ri-,.e fruttîi,.come nella Primavera principal-. 
mente 6 vede nella moftra :Carità un florido. 

° apparato di tali cofe venali fa de” tavolini ,, 

3» Pareano le ddoie ripe tavolille 

1 A Pprimmavera de la Caretate . 
Tavierzo, treversan forta; di trave, ed ilframert- 
to .di fiato, v.-de:fguinzo.. 
avoliero,. Saffestino .. E ppe lo tavoliero, es. 
| Sen meminato,, ivattarri , discorrersi di lui . 
+Tavuto, cassa sepolcrale, auello:, v.:cafcia , 

bavuglio:.. Va: È accatta Ip. tavuro ,, val poco: 

glù resta di vita. i 

Te, piglia , dal lat. rene, © dal greco 7, co. 
me fi vede nel detto di: Venere a Giunone: 
Py, voy Conzov. funrra , toccate mo sta conta ., sta 
fascia, sto. vracbiere. IL. 14, . 

Te a tà... E” modo proverltiale, clie dinota esser 

.la cosa più difficile; che non st vuol far cre» 

dere. Quindi fi. ula dire 2 Te a ta. frittata : 
Tè ata. navuenata-eci s. volendefi così dino- 
tare ,, che non È tanto facile la cola, quanto 
farebbe il. folo compitar;, e: pervenir a leggere 
una. intiera. parolar.. Tiord cere. V. vr. mn. 
. — v, Te a. ta nnevenata, o chelta è bella! * 
,° Tecola, regola, ambrice, v. ermece. 
Tenno , € tiauno.,. teme da ya, <° 
Tellechejare:, sizi/Jare, v. feulciaze:,, Giiuecare: 


, 1 





ot. 


far di del pà icciarè, 0 grattar 
dic prio quel dolce ftropicciarè, o { 
Livemente, alcure rti del corpo altrui, perchè 

ne rifenta folletico, e fuffulti. 

Tellecufo, risentito. . 
Tenagliarefe, venir alle mani e far da vero, 

carrcandosi vicendevolmente di villanie : in 

° attivo val rormentar un'reo a colpi di tena- 

.. glie, affliggere, strepazzare. 
+ Fenemente, € un: verbo ,. che dinota pwerdere, 
amnirare , Fal ° ° 
39 E a fpalla a fpalla facele botare, ‘ 
3) Attaccate a no-palo ftrentamente,, 
» Cche mmanco- fe poteano tenemente . 
"Fenente, vischioso, avere. 

Tenere in fenfo di Jascikr- speraro:, esser di 

. «sppoggio, Fal. ” 

1» Sulo: Aggitto la tène, e lioha notte, 
. Ferriello, fpezie: di mezzabotte per tener liquidî 
‘dall’ Ebr sbens. — 

Teniero, cass: di schioppo, pissola ec: 
-‘Ferrore in: fenfo di cofa*maravigliofa, come è 
: * tin terrofe.. ‘ 

+ Fentazejone*, demonio s Brutta figura, ten 
tatore . ” ° 

- Fenutamente:. Occhiata . Dicefi anche con me- 
tatéeli Tenamentata. Cort. Micc. Pasì. cante 


+ Fo fo chella che maf pubje artevare 
. » D’ avere fchitto na tenutamente . ® 
:Ferranova ,. Fafano graziofamente- fi avvale d' 
. tn mofito popolare modo» dî diré per deftrivet 
* .Ernsnia, cui convenne dornàir fuila nuda ter; 
ra, ed in luogo fconofciute. ‘* - 
|» De lo- belfo fordano ll’ acqua trova’; 
‘5° Ilà co.lo Duca file de-‘Perranova » _ i; 
el - 


- 32 
-. 


ATER * 161 
-PLetratfeniete:, Da serne , e senerò, Ufaalifima 
° efpreffione popolare a dingrar, ehe nè cuce 
e‘ cgutro Hi ‘ntondo lo” riterrebbe , , ® porrebbe 
far fernan.dt far quel, cl abbia già ri- 
e soluto. Cor... Ros. Miti He. 1:35! 
su: E **,,'B fe-io ‘po: me racco. ‘quarche cola, 
sa "33 °°” “Pergationert:, fu teme dice : 
Fia SRO Tornio « lo patrone. ® . 
Te "edi anche ‘TForrome". -Cibo ‘dolce fatto 
di i: iodelle s'& mandorle tritate, e legate in- 
fieme col mele , o vestmente ‘col giuleppe 
di zucchero, quando» voglia farli più Welica- 
+10 |. E*.venuoa not ‘co* Fràncefi °, - che re- 
, gnarono in quello Regi. In - Provenza fe 
he: fa ‘antor oggi mob ; è chiattafi Nugò , 
» forfeidai Latino naze:, ‘perchè è cibosdi ra- 
gaazi'. Conferva ancor trà woi Pindicazione 
«'.aletla fua. ‘origine. Angioina ‘; giacchè molto 
fe ne mangia, e fe ne manda in dono nel 
:.tgiontio: della maggior feltività de’ France , 
cioè nella Fefta di S. Muertino Turonense , 
> «il. came rela di cui patria “deriva appunto — 
nello di Torrone .. Cruceyswante XII st.'17 
+ 02:35 DIA temnacco: na baneli te -Terrone % 
| + 792.4, Afgdò Giove sràfenno -s° affettava . 
» Potrebbe ‘anche Jerivare dal Latino ferie” 5 
o \ perch Gi.: «prepara cel fuoco. © 
‘AFerrazzana i. Il. fav dimimativo + Tertuazanella, 
» *Freranzane “vo di FITTA è  Ciuce. CIA 
SUL ‘st. 
sigg ‘Exda db: fofciao la* terrazzanelia ,: 

» Nce fo 1° aute montagne d° off pelle. . 
A'errazzano , paesano, chi abita. dentro terra , 
n° SEN aluophi: dt mara, chi non veste da 

ilitare , ma gode l onore , e’! belle impa- 
“o. 4 té 


*% 


362 «TIE 
‘vegiabil vantaggio della montura della Liber: 
tà, agricoltore. 
Terzasulo , , barilosto, così detto dalla mifura , 
e. qontiene $ come il- quartarulo ec. . 
Teta, e tetella, la gallina, forfe così detta , 
., perchè utile..qual i 46 degli, antichi Greci, in 
Atene, Policoro ,. Taranto ec. nm. F. M.: F 
fia, s ascelle, quel voto fotte le braccia 
« .®la giuntera coì bufto, della dicni parsa. a 
. chi non ha-cura del luo. corpo , i latini dice» 
vano olet bircum. - 
Tiatro , e trejato, seatro. 
. Tiella,, padella per lo più da foigere , le met 
n ra delle donne, Fal. 
. 3 E mmone arme temute, antere;-e belle 
.99 Non fite manco bone a ffà tielle-... 
4. Ncignare tu lo primme tiella , 
sa Chefta, cche fftieto arca , fac io cche 


» ppi fee. 
» Cchiù bietchie , e st sno (chialo mme 
. .» la pile. 
‘Tiene ca tengo ec: fr ® tiene € tengo, for e 
cvchi più può faure, Fal, 
». Fanno a ttiene pa sesgo ce l’ammico . 
cio s atrendona a sollazzensi. in egni modo 
, Fiennero",, sezera, fase: ; tronia 
: rozzo, ASproy cossinate-: fi dî cofa mezzo 
icia, coma Varca teneri, derce vecbia, 
v che tira :A SAPUSCIPSI 4 adi appena per poro è 


n dla servibile .. 
iente,,wè che; titnte cottarielio; vale vò che 
<« ciiruutello infine <: n 


€ 


Tiepolo, do . x 
jermete-,. di in Gog, «tenete. , pda veppata 
INITA è. 


Tit 


IT NO=C 189 
Tiefto .-Perordi crete. Dal-davino veste. Pro. 


‘ -  priamente [fi dice di quello ,.che ferve co. 


 prir he. peotele:, e, i. tagami . -Sogliono le don. 
‘micciuple:farte infoca: una:) €, poi avvolto 
- ‘*din.telap espanno.e «al, ventre di chi 


- * abbia:dalori) o:Ge aNvenute per malattia , 


1) intirizzito dal frtddo .. + 8 quelto dicefi. fare 


“rise rtresto a Corta Vejasscnant, JIL. 


sa Ga fe fi sfredda , te faccio no tiellor * 


“33 Elo tiane.a. sbreguogna, me la cola) 
‘as Sino fpertofa: Aggante comme a ttiefto - 
+ Perchè nelicetzaitelto vi fogliaho, efsere due 
“Imehettî ia talut ch' abbia piocioli e malfatti 
cohi., fagliana diservuacchie. de tiesto . . 
Tiraturo, falteta.da doffesrino s:forziere , dice 
d° una giiccipfa. sanizia:, v..caramottolo . 
Fiere: e. Squasi delle dome. V.mpero» 
Jete ,, versizze «-Qmn Sil V. 
” ca nuje patimmo de tirre petire, 
i o.fimme-maczejate , comm) a sbirre -® 
Pilato. Dall? htaliane Tisico, € .dinota lo flefso. 
la: voce -viene anche dall’ Italiano 
verso g-erallera-@ignifica dritto , e corrifponde 
sal Fenocafe Rond he Viol, vern. ql. 
.) Tileco pa che me.parea no turzo. 
*Quindi il nera verbio i va cebià srisere 
«darte Simneco.. " Casoria " 


| |:'Thito tetto, comturà 


Fosd, nuinore:, ande - dano. «t0.tò vale, far us 

cche vasto è avsrrepatave 3 gridare , dall’ Ebr. 350. 
are, camonalo: rumaren edere . 

Eros tocca , «efpreffione di. chi ha fretta, ed 


incita .altri.a sbrigarfi , da 1'exxos , vedica 
day resa 3 € e.da sett, bor Tocca °n pre 
ene. 


+ n° 
Cd 


TOM 


ro 
_‘ fone, Fate canigine preteo in prigione. 
; ‘ Foccate » Meconciatuna di tela messe sul ca- 


Vece a: noi dela Spagnueli , che 1 
Fino nello fe gi Anche i Francefi 


. dicono um Tognè, e pare, che dx ‘effi origi. 


sd ‘ 
, 


:. nariamentie fia derivata quelta parola . + Corn 


Micce. P_asss cant. FIL 
, Ne coezento , ta rest, e no. toccato. # 


Falzib 1 
» Lo toccato nfi alPuocchie, e a la 
Tocolejare , semosere delciomente , rata fpomella, 


‘Toditco Tedesco y-diceli-d’ un mezzo fapido 


f»> 


cei. molto piaccia il vino, di cui Ga 
ben. Mon a rifentir effetti. Fodilcence. 


"> Pen le le Toe I sea, 


ron? Vittoria , Yo Vettoreja: in diminativo 


Tol lecchîa P 


‘"Fomacchio. -E* vece d rhodeemiffimo: conio . Le 
- anguille di Comissebio arteltite , e conciate in 
!- aceto fono da gran. ctnofciutifimà in 


Lc 


‘ Lembardia < Nel noftro Regno erano affatto 
ignote sif&ton effendofene UH commercio. 
Non forio ancora trent? antit @acchè ne vengono; 
‘e-la:.voce Comacchio gianta mova alle erec- 
chie del volgo- Napoletano, fi è trovata-ftor- 
piata, e convertita in samenchie, e folo fi 


‘ adoperà per. dînotare un pezzo di bea an 
se 


-v -guille: ;.cioè delle fole -venute- di 


rate in quella guifa + Chi fa che camazino | 
Bra: ‘quefta-voce coli’ andar de’ tempi ? Forfe 
he’ luoghi noftri di Yerano, Lesine, Paesiay 
 Licola 9 intredutrà conciar le anguille & se 


- _ 00M 185° 
“fto fodò » Si thiameranno fotfe Tomacchi'.: 
“Miferi i filturi etimologifti, fe a loro non per. . 
‘verrà la notizia, che qui diamo, dell origine 
di quefta parola in penfare donde pofsa deri. 
«vare. Chi ia farà venite dall’'Arabo , chi dal 
Fenicio, e chi dal Copto. Si ftruggeran- 
no il cervello .- Il più ammirato ed applau- 
«dito farà colui, che la trarrà dal'Greco. 
‘Dirtà, che. in Greco rauvo dinota zronca- 
ge, e che reuesov dinota segmento, porzione ;. 
«tunde abbiamo anche in Italiano fa voce To. 
mo per efprimere divisione dî qualche: epe- 
sgia . Sicchè contliuderà , che i fesmenti di an 
guille “( che in fatti ‘i Francefi dicono Tron. - 
-gons ) fi doveano chiamare Tomi, ed ‘in di. 
minutivo Tomacedi. Sarà così bella quefta. 
‘‘erimologia , e così naturale , che fi giurerì ef- 
fer deffa. Poveri pofteri*-A buon conto chi, 
‘ potrà indovinare, perchè un pezzo d’anguilla 
| in aceto fi chiami Tomacchio? *# 
"Tommafthina , forta di-fpada di ottima qualità 
quali fon quelle di Damafco, e val quafi Da. 
matchisa, per la nota alterazione, che dè 
‘il sioftro dialetto ; Faf. - 
4 » Acciaffa îfo a ddoje mano po na mazza 
,s Ferrata; «e nfodaraie la tommafchina . 
Rofa tortimafchina , diciam del ber colorite 
» volto d'una giowanetta , perchè somigliante 
a sal rosa. | <- SE, di 
Tommartielle. Spezie di fafetti, o ‘fufcelliti di 
legno per avvolgerci del filo, o della feta , 
‘ fe donne favorane pezzilli ful cuffina; 
«+ @ fia tambutretto.-In traslato Gastoni, gambe. 
Tiorb. e ra 
m Tu ciento tommarielle ajefopra a tene. * 


Tor 


si I doppià fonda della 3 
Tom 0. o fondo a bottt, 0 quel 
due tinello ec. Po. cupBzo, il famofo tin pra 
pano de’ Coribanti , cui fi raffomoglia. Di 
nota ancora la macchina da tormentar rei w- 
fata da’ Greci, ed Ebrei { Macab. II.) Ora 
Aib. VII. 
s, No fciito, ma che fcuto? Di, che buoje 
»» Ca parea no ,tompaguo de: tenaccio . ® 
Perciò per zuco de tompagne intendiam il 


*Tommolejare s far capitomboli, cader giù, ro- 
.tolar cadendo, 
Tonnara , rete con barcaccia da peltcar tonni , 
‘ © Faî. chiene avriano doje:tounare . Portà 
fece a la tonnara, detto di sn conduttor di 
gente a qualche cassivo luego! . 
‘Tenninola, (pezie di caulaceg , © picciola con- 
chiglia de’ noftri mari, 
Tonto. Uomo fsruo n SCIDCCO è E voce tutta 
Spag nuola; . 
TFopella , epiteto dell’ pensa Laepida , ® seni 
 _.calda; onde Topiello UECIO < 
Torcia, e ntorcia a biento. , Torta di face in ufo 
| * fra noi di notte, che fi fa di fune vecchia 
di {toppa ritorta ed inppegolata s che collo 
‘ fcotimento più (i accende., Faf. |. 
3) Lo sdigno. a.ttale chella pigliaie fuoce 
. 3, Camme,a na vntoîcia a bienta fcotolata. 
Tordea, forta di uccello, e Dorodeann. pi. 
Tordegliune, siosconi, che van fongando + 
Torra, torre, fortezza è 
Torceniello', tortiglione , dicefi de’ capelli, e 
modo di .attorcer quelt ufaso .dalle Donne , 


» ‘E li gapille feto a storganisllo, 


” 


a TOR. 169. 

“ — Cche tenea?n fronte, priefto s'afciogliette, 

| Torceturo, certo pezzo di legno ufato dà’ vet. 
torini è ftringer le fome fu de’ giumen:i icon 
torcer le funi, e per baftonarlii. ©’ 

Tore, Salvadore s'dimin. Toreciello, e Sarva- 
toriello . ì 

Torrejaca, e triaca. Teriaca, rimedio antichi(- 
fimo ; ed unico per la coftanza det credito , 
e della celebrità, in cui fi è mantenutb. $i 
trasferilce in burlefco a dinotar la cacca ne’ 

° calzoni fatta per effetto di fubitanea paura . 
Om. dik. VI" } I 
> Haie fatta giù fenza fenfì tammurro 
‘» La torrejaca, fede de ciaurra! 
La metafora viene dalla fomiglianza del co- 
lore , dal difguftefo odore, e fopratutto per- 
chè facendofi male quefta .compofiziore tra 
noi ( inalgrado la precauzione ufatavi di far- 
la far folo, dagli otto più. accreditati Speziali 
. della. Capitale), riefte fiquida , e non confi- 
ftente, come TA Veneziana. Sarà gloria dell° 
età. noftra, che perfezionandofi la confezione 
della noftra terriata vada in dementicanza que- 
* fta naufeofa, e malangurofa metafora. #* 

— Torriero, fa lo torriero , star ozioso 4 far la 
spia, come da fu d’ una torre fi fuol far da’ 
cuftodi , e foldati invalidi. Fas. 0 

s E cca no è àdofito a ffare lo Torriero. 

Tornare , ritornare, restituire, | 

Tornefe, moneta noftrale importante feî cava li, 

‘ © fia la metà del noftro grano. i 

33 « + + + + E a fto paefe 

s» L’ ararole avarraje quatto 2 ttornefe. 
‘ Torta, ritorta; e forta di focaccia: Pè trorta 
IP ombra, ditefi di cdi stia di balumore . 
o | Tor- 


168. FT ©. s- . 
Terza. Torsi de cavoli ,-0 simili piante. V. 
turzo. Ire pe le ttorza, capitar male. Tiorh 
so Tu chelle cofe de lo tiempo antico, 
» Che I° aveano pe bbaje, le faje vere; - 
so ( Ch’a lo canto corrié Paglio, ela fica). 
» Pecchè fi Aliffe ’n miezo a ffe padale, 
3» Chiù che non fece Orfeo correre Fere, 
37 Corrarriano le Torza ; e li cetrale. ® 
Torza., pl. y. turzo.: ire tia le ttorza, tretter 
male, esser gastigato , E: , 
| 33 E nne jarriano, uh quanta! pe le ttàrza..a 
© 3, Ch'Isdraello facea ghì ppe le ttorza. 
Tofino . Carwe di porco salata . E° ‘voce tutta 
Spagnuola . Ogg! comincia tra noî a difufar- 
fi. L’usò il Falano (Tass. cent. V. st. 89.) 
s, Venneva arrobba ’n quantetate magna 
s, De vafcuotto, tofino, cafo , è fave. 
Quefte eranp infatti le provifioni, ché ufavano 
fari per le galere. * .. 
Tofto, e tuofto. Sade, duro. Dal latino ta. 
 stus, arrtoftito ; giacchè molise cofè coll’ arro- 
ftirfi s° indurano, principalmente le uova, che 
.' perciò noi diciamo uova foste , e che i To- 
icani chiamano wova sode. Cort. Micc. Pass. 
+ cant. IL i 
,» E iofteatafta, è maje cagnaje penziero.# 
Totaro, e ntontaro , “7 milezso, e perciò-di. 
fpreggevole da 7eYx@, o dall’ Ebr. soter, 0 
tatar s donde vuole Scaligero, detti î Tarta. 
ri, da che fcioperati, e elvaggi , ma perché 
non penfarfi anzi a Toto, © Totone, dettò 
‘ pur Zetone, famofo nella ftoria de’ baffi rem- 
i? e perchè non pur da tres y il german d° 
filiate, la di cui favola è nota, fpezialmen» 
te per 1’ arrefto di Marte, che xsAxep ev xe- 
pass 


TO Z 169 
. pr dedeto cpsrzidena pmas : che brutte figure! 

— MN faccia maraviglia ja mancanza del T', che 
da noi. ben fi fupplifce , come da’ Greci, i 
quali da ye, duco , facevan tra , dux, 
meglio che da e4eco, erdino . E’ anche n. 

- p., e val Teodoro. | 
otèra., e totorìa , sutele. 

Toto, forta di befana finta. per intimorir i ra. 
gazzi, e quindi anche 

Totomagli , forta d’ erba moltò lattaginofa, e 
nociva da cordes , ed auaros, mollis , come 

| fon le fue frondi. 

| —Tovaglia, notifimo pannolino, da re4e, e quello 

| dall’ Ebr. thub, /e sele di lino, e fpezie di 
antica camicia fimile agli afcingatoi de’ noftri 
Zoccolanti, e Cappuccini. Quindi 1° iwruSioy 
da Efichio interpretato per fazzoletto , e to» 
vaglia con frange ei dwe capi ; e da Gale, 
no , ed Areteo oovov maxv, cioè rela grosso. 
lana, o di corpo. 

Tozzare, cozzare , mrtare , combattere, fare 
totza martino, a«rter di capo , 0 corzar col- 
da -fronte , come fan i montoni, che noi di- 
giam magtini. Fas, . 

» E ben guarnuta ppe ttozzà Sorìa 
s De no tozzolatorio tanto forte. 

Tozzolare , e tozzolejare . Picchiar luscio. 

. Quafi far sec toc. Tozzolare a la porta, pre- 
sendere a quel tal posto, Tass. | 

sy Ma Germanio nce tozzola a fta porta. 
. o Pur iffo, mo ce ttutto ec, i 
Corr. Micc. Pass. cant. VIII. 
33 E ghiefene a la cafa, e tozzolaie .® 
Tozzolatorejo , batter forte di porte , fracasso. 
Dix.Nap. Ti 377 H Tra. 


- 


198. TRA - 
Tradetora , fem. de tratdetore, detto di donne 
di malanimo . a 
Trafano , traffichimo, che fa allettar la gente 
con belle mantere , e furbette, 
Traffecà , negoziare , trattare. . 
Trajenielle . Inganni, accalappj : detto guasi «a 
una corda che si trae per terra per farvi in. 
ciampare taluno , e farlo cadere . 
as Ncegnajeno li fofpette, li penziere 
so Li trajenielle,, le frabottarie, 
ss Tutte chille ftreverie , e chille male, 
,, Che mannajeno lo munno a l’Ofpetale.# 

‘ Fra lamme e ffufco, « derlume. 

.FTrammarìa, cobala ,. inganno , furberia, x. 
marcangiegno . 
Trammera. Donna ingamnatrice ,. che ordisce 
trame. Tass. cant. X. st. S0. 
e + + Ah mo canofco la manera, 
ss Che ttenea co nnuie fciuocche la Tram. 
3, mera. * | 
"Trapano , da Tpuraver , v, yregara. 
. Trapanaturo , 4rco/4je, v. matafiaro, 

Trappito , srappeto ,, nota macchina da fpremer 
olio, vine ec. e detto per seppero |, panno 
ftragolo ec. 

*Trapolino , e trapolone, swebroglione . 

Trappolejì , eccelappirare , ingannare . 

*Trapontare, srapungere , imbottire , detto de 

“, materafli, bufti, coltre ec. 

Trafcurzo , discorse. 
Trasire . Entrare , passar la porte. Dal latino 
transire. Ciuce, cant. X. st. 2. 
3» Simmo lefte, refpefero; frasite , 
s Stanno tutte a l’ allerta, che bolite . ® 

Trasire a la malizeja, eccorgersi , ‘compres- 

| dere; 


3 R_ K 171 
dere , giunger all erà di ‘saper le cose del 
Meondo.. Trafitemè de chiatto val, vi 60 zeb 
culo . Ta 
‘Traforo , tesoro, onde Traforiero ._ O 
Trafportare , v. fportare, fpricare, sredurre d° 
una, in altra Lingua, 
Trafuto , entrato, Fas. . o) 
sì Ma mentre ch’ è ttrafuto lo cortiello : 
metafora per dire, giacché” è sortito il danno, 
il caso è fatto. 
Trattejare, agonizzare . v. affengare. 
Tratto, rradimento, agonia ; fare lo tratto, es- 
ser al ultimo respiro , 0 periodo della vita. 
Travacca, fpezie di padiglione , o cortinaggio. 
"Travoccamiento, efusione per soverchia dose, 
= traboccamente . I 
Trebuto , anticamente trevuto , sriduro. 
Trejlegna, e trelligne , bricconz, uom da fara 
.cay.la quale già &i la effer compolta di tre 
. legni - anche i latini «bbero una confimile 
efpreflione. v. chiappo de mpifo. Ò 
Tremmare , e tremmolejate, sremare , crollare, 
. MUOVETSI sE 
‘Tremmentira , hoto medicamento per le ferite, 
Fafano . 

‘ sg Ma a li cchiù now ce ferve tremmentina. 
Tremmoja, sramoggia .. 
Tremmoliccio , sremiore, payra, ribrezzo . 
Trencato, furbo , furfante . 0 
Trencia, cipsola de’ calzoni . Lo) 
Treppete , #repiè , nota macchinuccia di ferro 

da cucina: fedia della Pitonefla ., onde ditto 
de treppete, oraco/o : e pare che pparle da 
ncoppa lo treppete, val oracolizzi 4 der c. 
sputi oracoli . Scrivefi pur con una fo 


la p. 


/  PKk pg 
Ifetcare, mepar galloria s Grillare. 
revolato', #ribularo ; ‘afflitto ; pevero 
Trevolejare , pianger altamente , direttamente. 
Tricare, Trattenersi , trovar inciampi. Viene 
dalla voce latina tricse, quafi fi voleffe dire 
nebtere tricas. Tass. cant. X. st. 79. - 
s «Ca s°iffo troppo trica, ni°è -fcofato 
»» Si lo paefe pò trova fcopato. # 
- Fafano . 
3» Ma cche faje, fi cchiù trrica?... 
‘Tricche tracche . Sorta di fuochi artificiali : in 
Francefe Perard. Non ha altra etimologia , 
che il fnono dello ftrepito di quefti fcoppj . 
Tiorb. 
> Giove fta a fare trivole , e fciabbaccone, 
so Pecchè sè aecnorto,ca fo cchiù potiente 
4, De fi fravole fuoje fti tricchetracche . ® 
Tridice . Tredici. Tridece co lo gallo è una 
* efpreffione d’imparienza contro chi ripete lo 
‘fteffo fenza venire a conchiufione del difcorfo; 
nata dal racconto d’ un villano, che intricatdfi 
mel fare il conto delle fue galline , e del 
gallo, replicava fempre efler tredici col gallo 
quando doveano effer tante fenza contar i 
gallo . Ciucc. cant. VII. sì. 29. 
| 3» Segnora mia, ie fongo mo arrevato: 
, Bravo, diffe Io Rre, chifso m°ha nil. 
ss ‘Segnora ia, io fongo mo Sirevaro : 
» Secuteja. ca chefflo è già comprifo. 
so Segriora mia, io fougo mo atrevato, 
s, Tridece co lo gallo, fufs° accito. . 
39 Signora mia io fongo... E bà amal 
» Pe caretà cacciatennilio fora. ® 
Triemmolo , sremore, vi 


+1 


TR” Vi 
Triglio, . furbo . Fas, Pirito del famalo Va, 


397° n scle lo. triglio» de vertola, 

‘Trinche lanze. Parole delle quali cò ferviamo 
per invitare a bere. Sono .yoci Tedefche., 
cioè di una Nazione, che qbn odia. il bere; e 
perciò è ftato: naturale il prender da effi qual. 

. Che frafe in: quefta materia:. In quella lingua 

. .faona: Bevi paesano. Om dib, | 

,» Che fcialà tanno fuje,iche erinche: tanze. 
. Che lo munno era d’oro; e tutte manze.. 
E Virg.. cant, IL st. 1192 
” me buonp. viento:, e Îonne manze, . 
quer Commtio ve dò, fle:bello trinche - lane 
Tripoa, VONITE, > pasCia: 
da, Cattive. come GuaMmO? tri, dol di 
pn condotte: Màtrifto-,: ses " di mbla 
ntelupe $ anzi presso a morire, Trifta,. deeto 
@li: donna, val pusena . 

Trivalo, Lit 5. ttivalo vattato: s —dicimo, 

“an. ianto di più perfone accompagnato. da” 
H o baztar di mani, indizio di eftremo: 

s deofoy Fas 
ta «rontanne CONZAINO è li’ fia: ppatuto: 

î: e fa no miezo trivolo vatcate. 
TOTSaNO... "de ‘donde: mupene + . 

Troccare, 


, prengiare, s Fas 
sE ttrocca, e fficca: ve: fl commutunià 
35 La maarrafia de Cannik a-ocarrafune. * 

° cioè divora beze ye beve megtio è 

Trocchione , aggiunto di i plemmo» val celoes: 
bo selvaggio -diverfo dallo .ntretchiato + che 
vale Doltanto: inprassetà . .. 

Trocciola. Carrutola: Dal Giuco. corno Corn 
Beta Poss, gprt.. ui e "a > 

3 


| ,y Na 


-194 RU L. 
3, Na trocciela de ‘puzzo nce tiraje , ® 

Tròommiento , zormento + 

Trommone , eretta. grande , carafone di Larga 
imboccature, onde fonà io trommone , 
sollentemense , able greca è 

Tronchiato , £ 

- Tronola , suoni. so 

'  ‘Tropeja, e trobbeja, subita biagnia con venta, 
e taler con qualebe cosa di peggio , de 
Sptme , verto, Fas. 

se Cierto a fte ddoie trobbeie nn ajero 
ss affrontate. 

‘Eropefia, e trobbefia , iditpiria . 

Tsottato » scaltro, da‘ parta » ingegnoso , Asti 

te, smpostore , lat. Veterator > intermersor 

Trucco , fort di ginoso , ‘e quel colpo di peo 

» la., che fa-faltar quella rivale da - buon 
fito., ondé traceare , smuovere, ‘toffiere e6> 
trucco a riefto colpo fatto sul punta, e Trac 
co a mmatco, ce/poò + sesto . Fas. c. 6. 89. 

Truocchie , fafcio d* erbe ritorte', corte «il fie- 
no.ies. e fortà di birettà da: ragazzi: per ‘ìco 
prefervar la fronte dagli-urti , -€ contufilmi , 
3 ferite :nello lore: ‘imievitabili, quanto frequen. - 
ti, cartere . Bf... 

Truone , suanò:, fort di fadchî. artificiali el - 
ordine di gerarchia celtite: metgottet . v. trae. 

- nolo, e-tronch +: 

‘Tiicche , faono ‘del martello ; dti” orologio , 
e della tenaglia. quando i in “efere cofa, fcap:. 
Bo agio & riato 

‘o o .t8:6n za ’ 
sy Ma a lo ttirào fa rueda, SSR storta, 

Tubba casba.-tuci fendi di: erolSàsixzt*o 

ll remore sopra roman; ® dee pròprtgpten 


te 


TÙ F ‘175 
te dégli ubriachi, che non fi reggono îù pie- 
«di, e che vacillanti .van cadendo come i no. 
ftri Svizzeri > i di cui inciampi fi fuccedono 
fenza interruzione. Sorta di ballo în contra. 
danza, in modarun. tempo fra’ noftri padula. 
ni, e baffo popolo,.come la frescarola, con 
intreccio di cia, il che fortiva con quell” 
ordine fucceffivo di paffaggio di coppia a 
coppia per fotto le braccia. de”comballanti ,. 
cedendofi così vicendevolmente i luoghi; potrà 
dunque dedurfi l° etimologia da e° #/4us xar' w- 
Br per 115 #61 uar' win, di truppa intrudpa. 
Dicefi aver anche i Turchi un fimil ballo , 
e detta Catubba ancora ,* nel quale par che 
in: ogni for moto vogliam cadere. Fas. 

‘. . 3 Chi vo l’ ajutante ppe ddà no. pafso, e 

o” ppuro fa ceatubba. 
val anche arie. grave e sosternta ,. onde i 
co na tubba de lo diafcance , mon ‘se gli può 
parlare, tuntò impone con un aria tronfia , 
e’ pettoruta » 

Tufulo; Desiva dal latino 1u6x/us; ed ha.lo*ffeffo- 
fignificato tra’ not . Si dice però più. partico» 
larmente de’ condotti fatti di creta, e prin» 
cipalmente di que’ che fi adoprano nelle fab. 
briche per coftruitfi i condotti deli’ acqua, . 
delle immowslezze nell intemo delle mure e 
H Cortefe parlando del fua eroe Micco Pafe 
fare (cant. II.), dice: 
| 33. Quaato vedifte chillo fommozzate. 

5) Pe io tufolo lieggio comm’a.grillo, 

s3. Ma pecchè nce sea ftritto , io paffer , 
| 19 Difse ntofcano, o quinci morirò. * 

‘Fufolo, buco, condotto qualunque , aquedotto; 
$» Corinutto» Ciaramito . 

H 4 Ta 


caio — 


- 196 


® 


TO 
Ta mme piiche s val tu 105 comprendi, ma 
Gi 


noi lo diciam di perfona , di cui il dippiù 
tacer vogliamo. Così Fafano parlando del 
Paggio di Solimano, di cui gli parve fentit 
non molto buon odere, “i che non volendo 
{piegare per medeftia, cantò : 

3» Mente fto te mme pifche, volea fare 

ss Ifso puro dell* ommo troppe priefto.. 

Tune, tx, dal dorico rw: Parlà da tune a tra. 

me, cioè serza soggezione, con libertà, da 
tu per tu. 


‘Tunno , risendo, e pefce noto , dalPEbr. 162 


nim. duale, 0 sbeuzinim pl. certe , monstra 
maritta è e tunno avx., e val rosendamente, 
senza dubbio, Fas. . n 

. 3, E io bea lo nnemmico,e ccreda tunno. 

"Funnolillo , ritondetto . DE 

Tuocco, forta di ginoco , e d'uccello , Zardags 

ANI è . 

T dorno torio; vatte a ffa fso culo alo tuor» 

no ca nce cacce na tabbacchera, dicefi 


. difprezzo ad uno, il cui. parere mon piaccia. 


Tuolto, duro, soda, pertitace , forte, v. to- 
flo, fem. tofta, .intrepida ec. . 

Tuozzo , in pl. tazze , pezzetti di pane. Non 
manconò maje tozze a lo monafterio : Nce 
fiano tozze , ca. muonace now ne mancana : 
modi di dire proverbiali, e nome di difprezzo. 

Ttuppete , e tteretuppete, efpreffione d’ un.ru- 
more da ruera, percutio , donde pur- 

Tuppetejare, e toppetejare , picchiare, od in 

nfe ofceno piantar uomint. . 

Tuppo , ciuffo de capelli sulla fronte , alle 
volte per l° inzera chioma... | | 

Turdo s Ro térda, tacita, PENSOSA è 


[A 


Tu 


adi 


TUE. a 39 
‘Fare:, gorfior di glandole ne'polfi.,. che £ gua 
A rifce con iftrpicciarfi ; ma non’ fenza dolor 
.° dell’ammalato-, quindi il prov. menà li ture: 
| per esser incommodato , battuto ec. Fas. 
sx Ca mo nc’ è chi. le è menì li ture. 
Turzo. Torso del tavola Bicefi anche de’Zeicà 
— degl’ Ordini Religiofi. V. commierzo, 0 con+ 
vierzo, Fratiello. Tiorb. cord. VIIE. 
,, Machi dura. te glorie de lo Turzo, 
,> Che a chi 1° ha ncanna dì tanta prejezza; 
- «+: » Ed'io: pecchè durafee fia docezza, 
- 3 Mo ncuollo vorria avè chiù de no ftureo. 
Cort. Parn cant. VII. 
., Ommo privo: de nciegn@»*, e de defcurzo;, 
” Che n’ha provato mai, che cefà è tutzo. 
Tiorb, cord Lio 5 
;, Lo vraoccolo fpecate fubero: mmuplo “. 
- 35 E fe fece ogne turzo' quanto a mere 
"Futaro, certo pezzo di Bastone: in fenfo ofteno: 
il membro virile ,. come Tutare ,. /e mam- 
melle delle donne , dall’ Ebr. dudaim, mam» 
MA , AMOTES . 
Fuzzo, urto, va, da. tuzzo a ttuzzo, è4 corage” 
. Qgiosamente ad incontrare + \ 


o * 


ica di 46m» 0 dal Punico Beccars. Le 
, vacca è la nofta, lo fteffo che lo puorco” 
€ lo nuofto, e val abbiam guadagnato 
Wacantia, donna senza marito Voce oggi di» 
. fufata. - 
Vacile, Facmno + n . | 
Vagno , bagno danaro che si dà. perccorrorte 
gere qualche magistero» ‘o simile + * 
dtt ae 


baci 


- - 


178 i. VAT 
Vajaffa. Serva di casa. Viene dall'Arabo, nella 
‘ qual lingua B«sesc& fignifica lo fteffo . Nel 

° dialetto Tofcano Zagasciae è prefo in mala 
parte , in fenfo cioè di donne disoresta ; ma 
nel Napoletano non è mai prefa la voce Ve. 

© fassa in quefto fignificato , ma foltanito di 
serva. Ciuec. cant. VI. se. 3., deferi 
|’ Aurora : 

» Già s'era la vajaffa de lo Sale 
+, Sofuta pe ghi a fpanne la colata. 

Me faje l’ammico , e mme mpriene la Va. 
jaffa è proverbio , che sndice # tradimen. 
to fatto da chi meno + aspettava.: E° fin 
golare , che i noftri amichi credeffero magi 
gior tradimento quello di corromper le lo- 
ro ferve , che non le loro donne. Era 
no curiofi que’ noftri antichè . ® Dice pu- 
se per derifione corema grassé, forfe perchè 
nel cocinar effe, in'ifcoriando il lardo, la 
cotenna , ch'è di lor pertinenza , fe la la 
fciamo con buona porzione di quella pingue- 
dine fopra. —. 

Vajano. Nome d’ un luogo’ non lontano da 
Napoli. La fimiglianza del fuono di quefta 
voce con quelle del verbo vado, vai, ve ha 
fatto sì, che fi prendeffe metaforicamente la 
frale pigliar Vajano, per dir che taluno fe ne 

- vada. Corr, Ros. att.L. sn 

ss Va bene mio, ca Marzo ne lo rafe, 

», Ha pegliato Vajano . ... 

Quì dinota l’effer morto. # Fàf. 

»» Puoi dire ,, e ba ca mo piglie Vajano. 
Vaina , fodera , vagina, guaina. . 
Valanza , bilancid: ‘flare *n valanza , ster fn 

dubbie. È © -* MEZZA E, 
Val. 


. VOR N ,P79 
Wallano:, castagna /assa con su:sta ba cortec- 
cia, da Sadxss , giano. Falano l’ usò per 
Valdrtona ; quat | I | 
-Valdrappa, queldrappa-: cu 
Valeto,. vel do , fe s AMCENTICO« 
Valciare ,- abbassare, calore. 7 
. Vranca , in pi branche, branca, manata. 
Vafamano, beciamano , saluto. 
Valinco,. mifura. di lunghezza per 
polfono slargare l’ iridice , e ’l po 
Sd dxne.. ° l 
Vammace , dZombace:. Ummele- cchiù dde la: 
vammace, val umiznissizio . Vattere uno co- 
la mazza de vammace, vale fargli une cor.’ 
rezione molto caritatevole , e niente aspra‘: 

‘ talor vale snsensibilmente gastigo tale dar- 
gli, ch alla Fre, melto- bene: now se ne sape 

, pia trovere .- Dall’ ufarfi' ne’ ‘tempi ‘ paf» 

fari: dî‘ porG quefta nelle narici de’ cadaveri ,. 
pafsò in proverbio per dinotar un- vifo fmor- 
to: 0 per un ch’ abbia’ tanto timor' concepi- 
to., che fia quafi morto ,.e tal-infatti.all’ap.. 
© parenza fembri, Faf. 
sy Si be a fta prova cchiù dd’ uno è rrome- 
99- MAIO , . 
-—— 3y Quanto le miette la vastimace a lo nafe. 
Vammana . Corfotta da mammana> Levatrice + 
s Lo core mio mo pe la vocca figlia, 
s° E la vammana avite vuje da fare. * 
Vampore , vapore. culor forte come di vane 
s Fornette de pregare ,-e no vam è 
Mi Dinto x le DEne, e ’n: facce fe Fentette . 
Vanna , Zanda , parte. 


quanto fr 


lice, da: 


Wao,. . 


180 «VA R 

Vao , & vo, da Seu, co: Vaome, ne vads. 

"Nara, feretro, da Api, la barchessa, schiffec- 
eo; Ssps fa pur detta la famofa barchetta d’ 
Ifide, Frodos. e quefti dall’ Ebr. 65454» , è 
bara, passò , varcd, tragittà. Chì fa fe non 
quindi la favoletta della mortual barca di Ca- 
ronte, la quale ben può da Mapes , mrodestio 

ur derivarlì ; non potendo effer quella forta 

# naviglio di piacere ad alcuno per il ben 
incommodo , è troppo lungo viaggio, che ad 
alcun non mai fpeme lafcia di ritorno , emie 
fi parte. 

Varare, spingere in mar fa barca. 


Varattolo, forti di vafo, da bacrio, e bacar, © 


dall Ebreo , o Fenicio, dacac , evacmevit , 
donde lo ferittural: Mofaico Secbuc , ogni for- 
ta di vafo firetto di gola, da cui nell’ effra- 
zione de” liquidi & mandi un fordo ramore , 
e rauco 

Varchiglia, /evoro di pasta e forno. 


Varda, Zardella : mette la varda, ridurre , o. 


perre in serwità , l"oppolto di jettà la varda, 
scuovere il giogo, sottrarsi da servitù. 
Varra dall’Ebreo derich, ueBis v. li 70. bar- 
ra, onde varrata. 0 
Warrecchia , forta di tinelto, taler detto di don. 
ne, @ dilei pancia. Capas. 
> Nce vo sa vregata fperet | 
ss Ppe ffare no pertufo a fta varrecchia . 
Varrile, notiffimo commedo di legno per fer. 
bar liquidi, da 4xpuAr:ov , bydroscopinm da 
Maps, pondur, effende un tempo fervito ed 
aquas flibvandas ; e così que’ detti da”latini 
Aquilices , faron detti pur all’ ufo Greco A4- 
ryllistan è Symes, epist, ad Hypatiam 15, . 


tro 


VAS | tr 
. Warto varo, pio fin al colina.,, e nen più , 
v. ruglio : diverfo da curmo, che val ripieno 

al disopra della misura ginsta:. 

Warva , barba. . 

- Watvante ,, romite burburo, Cappuccino. 

Vartommeo, n: p. Zerzolomeo.. 

Varvajanno ,;e varvajanne , Serbaggiani, noto 
uccel notturno , e di rapina, non che di brut- 
ta figura:, perciò per traslato detto. d’ uone 
brutto. , 

VWafcellorejo, moltitudine di vascelli. 

Valcio:,. basso , aggeatt., e casetta meschina in: 
pian terreno , onde valciajola. , donnicciuda 
della plebe, così detta da'tal infelice abitu- 
To. Gente de vafciamano. , plebe ;. di bassa. 


CITAZIONE è. | i 

WVafilecoja:, e vafilecola, basilico, erba nota, e 
veramente: regia pel fuo bell’odore , come 1” 

. ludica nel nome. da: 4x7, nre. . 

Vaflo, bacio. . . 

Vaftà:. Nome proprio: di denna. disonesta . 4 
de are: belle: Menechella ,. Porchbiacchella., è 
Vasta; che ghievano a spasso:,til titolo d’ un: 
Sonetto- della. Tiorba . o) 

3,3 Che tu lo tienghi mente.c bella Valla, 
” e non: te pò fto: core affritto . # 

Vaftafo. Facchino. Dal Greco Aseraio, che 
guifica portare. i 
"35 Ogne guattero laffa la cucina , 

1r° Ogne vaftafo lo facco , o feggetta. 
‘Fre cote non fongo ftemmate. Forza de Va. 
fia , Configlio. de poverommo , Bellezza de 
pottana ,# —. | 

Vateca; carriaggio, numero di. bossi da sé- 
seà , Faf. i ula in generale per sin gran. nu- 

"à . l 9 . mero , 


st: VEE 
mero, come infatti-.il- noftrò- volge” fuel im. 
precare , te venga: na vateca de malanne, 
» Venne Ormuflfe nfra ll' serre, che guidaje 
sì De feccurzo la. vateca portata . 
Wattecore , Sarticuore,. palpito-, paura 3. diver- 
cx fo da Vantecore che autecere “i 
attente è quel, che is tempi I penitenza ve 
ftito in abico d di conftaternita colle fpalle fce- 
+. verte, 0 quali ignudò: gira. per le chiefe-,. e 
Aiade, difeiplinandofi a-fangue , Faf. 
,»- Quanno fe vedde Argante foriufo: - 
vi. *, Neangolentato commo a no  vattente'.- 
: Vattejare , battezzare , bagnare. | 
Vattilta, n. p. Batzista.- 
.VWava, «va, smonma : diciamio talora 
zo a-densa di qualche età , e poste ba ag 
- « Ronna: avanzata , ancorchè fiaci effettivamente 
‘. ‘in .quel: grado di parentelà:, dacchè un tal epi: 
teto che perta: con fe congiunta lunga età 
mon mai garbizza, ed odiofa cola-è anzi al 
*. bel feflo. Vsva vestas’ omme diciam talumo:, 
ch”abbia:, benchè giovene, b infelici fembiane 
ze di vecchio. 
Vavo, e Vavone,-cve, monno”. 
Navejare ,, onbevare , sbaveggiare. 
Vavu:o, cus scorte la buiva pel stento». 
.Vecaria, nome del .nofiso gran Tribunale. 
Vecchiacone, vecchio. 
Vecienze:, n. La KWincenzo, v. Giento: E! famo- 
fa fra’ noftri' 1 ofcena efpreffione de Ja Si-Vi- 
crenzo, € pe dla a Capa de lo Ss:Vecienzo per 


x. intender N olo piaatatore e la dilui gle | 
bra ce piro do ° 


Vesco, ves, veccoto=ccà, © boscone ccè » e 
‘ comi: gite gelose - % 
‘ & 2. ul 


DS 





VE LS | - 183 
edita; Vedova < > o o 
Veladino., Bivardito , v. Volardino . 
eletta 61 as belutitive, also punto di veduta: 

sveletta ). Sadere aftentamente . 

vana” e velifedlo, umbilico , centro. 
- Valînneja, volineja-, e volunmeia . Velinia d* 
‘’ u0v0-, #/ branco dell’ ovo. 
Vena , ° genio - no -flecde vena ; nen.isà, Call 


umore. 
Vennegna, mondenia talor. furto. de’ magi» 
strati + 
‘Wentojare-, farsi. usnto:eoh. umsaglio , che dice. 
fi di chi fta negkittofa: , efi diverte: in vib 
ezio ,. Faf, * 
33 Statevo tutte-quante a bentejare, 
ss Mitnfe io corrimatta, e a'giodecà la tiny 


‘ Wai anche, sperer invano: Se ‘vertteja | 


mico , detto Piun che sperava di contegnir i î 

favori di certa tale; le ‘quale infassî 4 cut 

to altro isene ee -a-bi "C Se 
Veppeta, bevuta. 


Vetduco , spadà quadrilatero , e stresta , con 


altro nome ssocco., ot almen di quelta fpe- 
zie , e forta di' bafton da pellegrino , come il 
mulus ‘mtrbenzee 


‘Vergura:, e più correttamente vregata . Swbb;4, 


i romento di ferro da erforare s ma con | 
. Ria 0 fa una fpezie di è vite.in punta» Dal 
latino vergere. Cince. cams. XI. st. 10, 
., Ctive , chinove, trocciole , vregare. * 
edo , ‘ver dognols ; é ne 
Vergenella de Pontelcato , some da partito , da 
in quel Benedetto rione ‘non no, ‘che 


7 tafi buone robe. 


‘Vetmenasa , pane rombi, quo è foffanti. 
vo - 


134 VE R 


vò . Ha la vermenara °n 9. Se guente 
paura. Quando è è print ang a ‘melenò 
Lacerta vermenare , forta- di ls 
certola "di {chifo! : afpetto.;. e- velenofà. 
Vermuzzo , diminut. di verme... 
Vernacchio, rumore, che si fa colla bocca si- 
mile al peto per disprezza di alcuno : e no- 
me d’ un famofle epufcolo di quelti uitimi 


993 ” ce 
ss E cchiù de no vernacchio s’ ha fentuto. 
Vernecale, fpezie. di fendella di legno da tener 
danaro , diceli pur verzecare:. . 
Vernia. Bejata , inezia, cosa scancia . ‘ Dalla: 
voce latina verna un disprezzeve. 
de, evil servo: qual voce derivano an- 
che vernacobio ec: Nicola Lombardo nel: Pro- 
“logo della Ciunceide. par tando della fondagione 
d’ uva Accademia 9 dice :. 
» Se dappò ciento chelle , e ciento chiao» 
s, Chiere 
3» De lo come, € la quanto, -refosvettere 
sì De farla ogn’otto juorne, e le mettettere 
3, Lo nomme d’ Accademia dell’ afeno., 
» È concrufo accofsì , fa die. ipio 
:° w Ncape dell’ otto juorne a la verola. 
E più fotto: 
co agere 0 0 + SU Auf, vernia 


n_Nee manoatia d’avò a fenti pe tappe. 


0A più fotto : . 
«= +, Che vemia è chela viacchie de Caronte, 
so Statevie Fili . fiate acgife.. # 


Vernolejare, distillare ga de” vafi. nuovi , 
che per lafchezza de’ pori. irano , € tra- 
amadano iINSerEp gacce. de lignidi ..che foca 


| VER r8s 
in effi. Diceft pure susorrer dagli necelli , 


srapolare 

Verole, e vrole , castagne coste a fuoso vive 
con tutt’ i gusci. Quindi 

Verolaro, e vrolaro , padella perforata da cuo 

| cer castagne , el venditor di esse vrote. 

.Wesrezzofa , e- verrezzofella lo fteffo, che ver. 
rULA è 

Verrillo , fantino , persona giovane da non 
farne conto. 

Verrineja, s/ seno della scrofa lattante salato, 
v- longa:. fe parti pudende della donna, la 
cioncia., Y. pettorina . 

Verrizze , squasi di ‘dante; ciance , v.-mmer- 
ruojete » * o 

Verro , e verre, porco padre . detto perciò 
d’ nonr'dato perdutamente. alto foz4ure cat- 


. nali. . 
« Vestuicole, bruòbr. sa 
Vemmuta dicefi di domna poco soda, ed oneste ; 


sr Doie giovenelle verrute , e ttrencate. 
Vertecene , vertigine , eapagivolo ,. pensiere 
SIPARO . "> 
Vertolina .. Soframe- Bastonatara, Om: kb, V. 
n Ma fi na vota ’u mano ‘a Giove ncappa; 
‘3, Sacce ca nce la fa la: vertolina., * 
Vestolufo , virtuoso. . sa 
Vertonaca, dessonica., erba medicinale .. 
Vervefejare, chiecchiarare, barbottare, parlar 
ali specchio , sordo rumoreggiare . 
Vefagcia , bisaccia ;.v. velazza :. detto.delle pop- 
delle .donne . il 
Vefcagliufo , /ieigoso, petolante. 
Velcazzia.. Dridduessà commessa con donne. La 


# 


186 VES 
fciamo la ricerca di quelta etimologia ai To- 

. fcani, che la incontreranno nel cercar quella 
del verbo biscazzare , e bdiscazza. Sono per 
role pericolofe. Orma Vib. VI. 

3» Pa Giove, ch’a ncormare è no dermmonio 

59. Fece .co chefta ccà la. vefcazzia . 
Val.anche , frode:, sporchezza ,. imbroglio; 3 
fa velcazzìa , usar con donna. 

Wefcuotto, bisconte». Nvarcarele fenza vafcuot- 
to, val imprender un assunta senza prime 
aver prose le giuste misure per riusciroi . 
. Vefcuatto de galera, discaszo negre: , e ben 
catt vo . 

.Vefenterio, disienterie. A befenterejo no abbe- 
fogna culo altr nere , val mel occasioni è 
.duopo andar colla corrente . 

-Vefpone., vespa grassa , mettere a Ì° arecchia lo: 
wefnone, metter in pensiere , in. timore. Fare 
a l’arecchia lo vefpone , surerrere all’ ertt- 

. shio, {15ffAar quelo Seduno 

Vella. Vento di peto senza raomore . Anche i 
Francefi in quefto fteffo fenfo hanno la ftefla 

. voce. Foîle noi l’abbiam tratta da loro. Re- 
foluto a veffa fi dice di cose andata in fie 
mo, e restata a nulla ©iucc. canr.IV,st,26- 

,5 E già qhe l'avea atta la 
» Non ce l’avellè rafoluta a velfa. è 

Veltiamma.,. bestiamt. . 

Veflica ec. dare .-0 vennere veffiche .ppe llanter: 

. ne, dar « credere, 

Veltia, ; e bellia farvataca, bestia selvaggia. 

Weveiaggio , regale d° allegria , cioè done, che 
fi fa ae chi p porta qualche buona-notizia , 204» 
&', 

sv Cd n° autra. mova: n'è de vereraBeDo, 


e VI EC 189 
Veraarrìia, bizzarrda. o 
Wezzoca, monaca di casa. 
Vezzuoco , laico di religione . 
Uffa ! «b ‘quanto È 
.Ufera, bufera, tempesta. 
Ufo. Osso dé lombi. Om. lib. V. 
» È afferra fio vreccione ‘che portare 
», Non poterriano. mò duje vaftafune.. 
3, Chiffo fervizio aH* uffo 1’ abbiaje ,. 
;, E fo fpireto tanno arrepofaje . 
‘ Gorr. ig: 19sì. canti EH. 
> E fe mbe fieva tutto mbrognolato, 
"È me doleano l”uffo, e li feliette. # 
UR” è-@iffolo ,, ? vlto delP anche ,. natica, 
- Jombe. 
NA: intersezione ‘vedi ,. ecco .' - 
Vi ca li*aje, cose da ‘scherno , chesi pente ados: 
so d’ aleuno. 
Fià: had fo: mmnollo, /4 pancia; Fafi 
s Ma cchiù cch* ad ‘autra parte lo ferelce. y 
0 PB atbla I cuorpe a-la via delo mmuollo,. 
Viato:, (Beste. 
Viatrice, rt p. Bènsrice. 
Vico de le ttozze, gola. 
VWicce , sortitnerto, da Auunes ; pane nell” ‘antico. 
dialetto. Frigio , ed in lingua Egizia.; pri. 
funi voce ,.qual' fi racconta, fortita di bocca: 
vel felvaggio- ragazzo -di‘ Pfammitico:. Vo-- 
co li chiama dalla lor forma coronas , che- 
3 dilFenfari dati”. Imperator: Aureliano alla. 
— plebe ana ,.in greto "oMspas , e noMAòpr= 
i e în' fatti in’ terra d'Otranto attualmen.- 
» te Codtrure fon chiamati” que” sì- modificati 
pani , fumili in verità, più a noftri patri pic 
WE n che a*sersggii: * 


Vieno 


188 - VI $ 

Viennerdì , e Viernerdì , Venerdì). I 

Vierme , in fenfo di solletico ; avè li vierme a 
le mmano, son porersi contenere di far use 
delle mani. 

Vierze. Pronunziàto con z dolce, dinota usa 
fpecie di cavoli : pronunziato con 2 afpra, € 
quali foffero due 22, fignifica È uersi , e pren 

e l'etimologia dalla voce Italiana ; ma al 
lorchè dinota i cavoli è voce. lafciataci dagli 
Spagnuoli , che-gli chiamano Werges , e pa- 
rè che originariamente venga dal latino vyri. 
dts ,, verde. # Val pure arl; , Fal. 

. » De:li vierze, cche llupe, e ccame fanno, 
» Vuoje, afene , urze, affierve lo tenore.- 

Vifaro, dal lar. biferus, limoncello de” prima. 

ricci , giacchè 1° albero ne produce dopo que 
tall... g_ ° 

Vinaccia, e venaccia, talora strage. . . 

, Vinocuotto,-farebbe queflo diverfo dal muflo cos. 
t0-, ma noi quefto intendiamo , Faf. 
— ap Rretutto è attierzo. comme a bino cuotto 

Viola serba, ed. iftrumento malico . her Pond ’ 
che nulla voglia far di gli & dice, 
diciam noi, e cantò. Fal | . 

O ttuttè , -fona maffo fa viola. 

Vippeto, bevaga. : o. cu, 

Vitre virre, sciocca presunzaone, solletico, Eaf, 

-__— 3» Camofco propio ch’ ha. li virre virre. 

Viftiole ,, viscere. |. . 

Vifeto . Lutto. Dal dialetto Siciliano , ia cui 
.vesttusa dinota chi è in lutto. Qusenso se 
. visitusa La natura. Ran. Poes. Forfe deriva 
dall’ufo di vifitare chi è in. lutto. Ciuce. caste 
VII > SA. TIT. , 

» La terra fe facea già la vonnella. 


YO C 1839. 
33 De lo vifeto ncuolfo arrepezzare . * 
Volendofi indicar la notte, che fopravveniva. 
EFlwocciolo , ‘in pl. ulecciola, aggiunto d’ eva 
val sorlo di vovr.: 

IJmmeto , umido . sv 
Vocale , forta di vafo per dar da bere 2° ragaz- 
«zi fatto con becce , che lor fi pone in bocca 

per non farli bagnare , così detto magis guenti 
usa vocalis ese dal greco Bulen, Gaubari , 
nde SavnsAior, che Ateneo, e Polluce tra- 
«cucono vas angweti oris., sonum edens, dum 
quid infunditar, aut exeritur . Di tal forta 
i boccale, o fimile qual fi fuffero dilettate 
le antiche Romane veggafi |’ annotato a Gio- 
venale deve de vitreo Priape, e da noi nella 
noftsa diffe rtaZione. E, i 
Vocare , remare..-  — È 
Vocciaria , beccaria, macello, . 
sy: Ha lo celore jufto dé premmone 
s» Stato no mefe e cchiù a la vocciaria. 
Voccolaro , il mento con tutta la giogaja del 


porco , {quifito mangiare fi frelco , che fa- 


Veccoleca , vitto, Faf. 

»» De voccoleca avettemo patenza . 
Voccola, chioccia . 
Vocconotte, dorcomotti . 
Vocetejare , sridar alto . 
Voje, bove. 
Vollere, bollire , onde voltato , partic. 
Vommaro , vomere, e nome d’ un noftre Celle 

deliziofo-per le fue ville. 
Vemmecare , vomitare , dir tutto. 
Vommescaterio , veniva, 
- Vone 


‘O R' 
Vonnella A somnelta, detto. d° uom. di: poro fpi- 
rito, d’ animo donnefco . 
Vorraccia, v. borraccia , nome anche d’ erba; 
con altra voce detta sSfracciacaBarUne è 
Vorraccio, «bbriaco, 
Vorcano , vu/caso, monte ignifezo s. detto è 
ogni voragine ardente , € #0 egrandi fgo- 
vi 


ale, vorgare, e bongare Rat » «onde 
orgarezzare , vo 
Vordiello , bordello, da a vordlaie, mene ita 
dissoluta . 
Vorea, e voreja » boria è 
Vorpa, vo pe ;s nato animale per Ja fua fcal- 
‘ trezza: detto perciò d’uam fubo , can altro 
nome vor ne, vorpe verte Satrapone , po 
litico : la vorpe ec. , fermarsi uel me 
glio del correre. del- nemico per deluderio ; 
Fa / . 
» E ppo gira da chella, e cchella parte, 
,», E ffa la verpe, e cchillo fe nna'pafla . 
 Vorpara, rampivo di ferro per lo. più a - quat- 
tro alte , ma picciolo, fimile ad un’ ancora 
di nave, per ufo di pelcar cati, a fecchi, che 
caféano le cifterne .. u. CORCO Cert. Ros. 
att. 
» Ta a pirhe da lo puzzo de flo pietto 
a vorpara de fta chiacchiarella, 
Vorpino. e vorpile, mersbro genitale , dicefi 
propriamente di quel degli animali , € pre- 
cifamente di quel de’ buoi diffeccato per ufo 
di battere. 
Vorza, borsa, da Aupea, x. F. M. E 
Voflo pezzillo Sperane delle sibià . Fquali of 


Vv o 191: 
fo che fa prazo $ cioè punta . Cinec. cant. 
XIII. sto 46. 

"x Nonè ch'a li fordate le fa male 
. > L’uoffe pezzillo, comme ve credite. * 
Vota , volta, fata, eupola ,Jemia ; ; dà de vo- 
.ta , andar in pazzia: dà vota, consinciare a 
far cosa, Faf. 
» È ttu nce difle vota, e la zucafte . 
Votate s voltare, muovere. 
Vottaro, dertajo. Da votte ,:- dotte , nel pi. 
vuste bosti ; concià vutte, sronare. , trasia- 
to to prefo dalla fimigifanza del rumore , così 


1° O comme quanno Giove mette mano . 
so A cconcià vutte, e ognuno un’ è atterrato. 

Vottazzo , bestacero , detto d’ uom panciuto . 

Verzille , Serse/fino, scarsella . 

Vota ca sarde. Modo provesbiale per efpri- 
mere la deftrezza in cambiar difcorlo , prefa 
la metafora dalla prontezza, con cui convieno 
voltar il pefce folla | a graticola, acciocchè non 
sincazbonifca. Tass. cant. IV. st. gb. . 

» Lo sfuje, e fi lo muode po le dona, 
39 Belli vota ca s’arde le fa fare. * . 

Vottare. Spingere , urtare . Sebbene fia la Met - 
fa voce, che la Italiana buttare , cambia però 
fenfo nel dialetto Napoletano , e non 5° ado- 
pra mai per girare, ma folo per wrtare. Si ufa 
anche in fenfo d° imiprecazione . Ciucc. cant. 
VI st.1s. 

99 + + + Scumpela mo, non chiù, mantiene . 

. s9 Mo ne votto fo ciuccio, e chi lo tene. * 

Votta ; sbrigati , via su, Pato 
- 3, Votta, diffe Goffrade ec. 

Vott' avante. Quel baftone armato di ferro in 

. pun- 


È he 6 7 Pipino bovi ad 
ata, che u er -fpingere i bovi ad ara. 
Ha e chiamafi anche fanti) . Tiorb. ... 
. » Che me fia dato co no vett avante. ® 
Vozza, e vorvola. Gozzo, gofa.-Dinota anche 
qual male di glàndole enfiate, che viene al 
‘ fe donne, in Francefe detto. Guene, edal qua. 
‘le fono Py ped le donne di. molti - villaggi 
iutorno a i; quantunque in quali tutto 
il Regno, ed il sto d Italia fia male igno. 
to. # Quindi vezzolata., vorzotova , chi hà 
tal incommodo . Fafane dice , che dalla co- 
mune popolar credenza. di derivaze tal male 
da preceduti difpiaceri, nacque il prov. calà 
laWozza, 0 vezzole, cantò : 
»» Scife tano, facce’ ie mo ce cche bazza, 
35 Ma trovaie, che no avea ia catarouza. 
Vozzacchie . Uomo di. gran gozze. Quindi fi 
tsasferifce a dinotare.ume fciocce , uno -fciau. 
rato, giacchè gli fciocchi fogliono aver gran 
gola, e gran voce. Grand gasser è il nome 
dato da Rabelais-2d uno degli Eroi del fao 
Romanzo . Corr. Res. att. IL : 
‘» 4 Bello caccialo a pafcere voazacchio , 
Dicefi pure vezzacebione . Significa anche wc- 
cello di rapina , in Tofcana Pejera ; ed Y 
detto anche meedico . Chi sa poi qual rapper» 
to i Tofcani abbian trovato tia un medico, 


ed un vozzacchio ? a noi è ignoto. * 
Uppola. Tacete. Dal latino «page. Ciucc. cant. 
II. 


3 Uppola ! craje lo bbide priefto prielto . 
: Fuorf. tagl. I 
,» Quanto vorria parlà, ma faccio uppola, * 
Vraca, forta di calzone largo all’ antica. da 
pace, . . *. 


, 9 V ta. 


WR'E . 10} 
Wrachetta,, quase d’ avanti del noftro.calzone, 
dove fi..affibia la cintura; e dove .ci sbotto- 
niamo per far l’ atto picciolo , onde traslata- 
mente, dà .gufto a la vrachetta,.val esser ses 
suale, Fab, i 0 
» Che ppe ddì a la vrachetta troppo gufto, 
, 4 Fuerze lo munno le. fcappaie da mano . 
Viichiere , cintura , e legatura per gli ee- 
RIOSI è : 


, . . . . . - i F 
Viraccio , braccia, forza. Ha le braccia longhe. 


ba forza da farsi far'ragione. 
Vracco, dassotto, e razza di cane. ' 
Vraccorto » Di bassa statura, e pienosto. Om. 
lib. V. ni a 
s> Tu non aje nierite de chello de Tata, 
39-Ch° era vraccotto fi , ma tutto pepe. # 
Vramma, dramma , fame fifa, v. allancà. 
Vranza , branca, zampa, mano. 
Vrafla, hiacia. . ci I 
Vrafciole , intingoletto noftro- particalare.di car- 
ne tagliata in lunghe fette , nelle Quali. fi 
avvelgono piccioli pezzetti di falame, paffi, 
ignuoli, aromi, cedronata ec. e fi pon a flu» 
re. | | 
Vrafiere, e vrafera, braciere, da vrala, braciae 
Urdene , ‘ordini, in fing. ordene. è» | 
Vreccia , pietra, pezzo di macigno . 
 Wregara , vergara .. . 
Vrenna, crusca, e verenna, v. btenna ; talor 
prendefi per n4//a , Faf. ca mo è brenna+ 
| Vrennatia, cosa da nulla, Fal. di 
,>» Comme na vrermaria foffe la. cofa. 
Yrenzole, strecci veredi, cencî ; dicitm pup 
così le donnicciuole dal lor mifero -vellire, è 
per ingiuiîa, o dilprezzo diam ‘quelte ‘bell’ 


Dix. Nap. T.H 


LANE i 


ef n 


94 V.RU 
epiteto anche a qualche Signora j «di cii # 
abbia poca buona idea ri:uardo al coftume. 
Uriello, Urzefe , fpirito celere. - 7 
Vrito; e vitro ,-verre, quindi vritaro. - | 
Urlo , e vrolo, or/o, v. afreco , revietto , pe- 
deja, allucco . (0 
Urmo, .e/m0, noto albero marito della vite, e 
forta di giuoco. — Ò 
Vrocca, forchetta da mangiare. sa 
Wrociolare, e vrociolejare . Cotrotto da fdma 
ciolare, vale. cader rotolando , vi capotriem. 
«molo. n 
—  ,, Chi ve vatte, che tanto vrociolate. 
‘. Vrodetto, afcì vrodetto, sporcarsi per la paso 
ra, Fal. 
0» Cche ffacette a- cchiù dd uno aftì vro. 
x 4 5 etto .° ° sn . 
“Viuoco dicefi dell’ imbrumir dell’ aria fut farfi 
notte, e-prima di albeggiar la mattina , da 
| Bpixn, ‘“imber , da che proffima effendola piog- 
gia ; $ anmubila îl Cieto ,-e s' infofca l’aria 
qual fe fi voleffe far notte. 
Wruoccole ,- e ttruoctole', detto proverb. Faf, 
- 39 Tutta vruoccole,-e cciance . . . 
Wrioccole Broccoli; e squasilli + 
‘Vruotciolo, il vosso degli VIVI e 
Vruodo ., drodfo, da Sredcev , - onde il latino bre. 
. dium, ev ywypov Yeov, da Yes) ferveo, bullo, 
‘ talor sdulazione ,-come dà vruodo, dar pie 
dere; Faf. sa 
| 3, E nnevle ffa ghi ’à vtuodo, e le ccon- 
i cs ifonne. 0 | 
Vruogno , pl. vrogne,-sofe, conche marine ac- 
;. tommodate per fonaré , quali fon quelle, che 
4 do 4 os dae i ° fi 
. CO 


WU o Je 





1 Magisisi, F. Vo. BI.O 
sy ‘Siente pipe lo palazzo , e-a li commesbe 
3 ? Strille, Pifche s catene , Yrogne , e.ccuorae, 
Vamognalo, contasiene £0% . gonfiore i Yrause ’ 
.tàlor. bisorzete s malinconza.. » : 
Veniso , brusco, aspro: dll'abreo derercini ata 
cvrade “dolntuns . e dira . 
Ufzo . Qnia . N'escalnlurzo È modo di dire, 
che fi ignifica a quel che ascesce. Olucticam, 
VIE $3.:3- sir ie ad 3 Mi MAGIE, 
: 33 None’ t:auto she farce no concurzo, 
» Mano a li fierre, e po che n° etica mi 
"e 44h 4 urzo Pig -% 
Detto pure Amon ferino , imociabite, * ® pe 
QIÒ0 è . +3 » 
Urzacchiotto , dimin:: d'irzo: «Al -anche giova- 


Bed pionoira , s<cortd , "dd ‘alquantò. pozze: ul 
, 


arpatto, LPP la 

Utzolella. dimini.di. Urola,. Orsola TIENI 
Ufcla; ufceria, i-vofforia, : @ lofferia , Ussigho. 

- né, titolo notiffimo de ‘gentilmordini ; 3 loftéf.. 

fo che: vasera. Sigrioria ; dio, ‘“ 
Dicià'; nvsta sigli ocebt jiFali n i 

+; 5, ST: Pn spenziere pra în darà ; Na ricuijero, 

+ è Ma-guardà IP nftia> *ppe ve dafe) abretot 
Ufemo.,. = vuoferto!, anaapaento 03 
Yu; va, vod fatte ‘ad efprimere il ritote to) 

- tremuoto , Faf.. 


«1. 33 Scie da 1a. tele n2îceb ‘fizacco. tànno - ‘. 


i De, tremmbliccio'no mu; ALE ‘0 tire 
sm amore i - Li. . 


Veifiiza” bufala Varg MAD 


Whorchic ‘egrenta 5 “bboftate svi RIST 
vasi gonfi » è. E AI ubefate sr 1.033. : 


1 2 Voc. 


Rei ai Fal Tsitoal, "6 a nano «ia! | 


pe”; . 1) 


v-:u:. o 

oli deritto,-5/ sosregno; “il topo a ade 
COSA 3 dalla comune popélar cadenza, che per 
fegna.di furera affizione ci abbia 2 batter P 
vecchio «dritto i Fab chi 

o:do canofcette a pi simma .oc lata, 

> "E iP vooccito ritto - le pra prefia . 

Unòffale , genasse ,:1/ pian. della. faccia =_sh5 
d'alto. delle gore, che si gonfia nel mangiare, ® 
solfati; men ti gnoffole.,' 0 vnoffole,: e.jocà 
.de ‘-guoffole., prengiane. 

.Unoglio se lio; * uvoglio , è uvoglio , di cei di 
chi. sia ubriaco Unioglio nvertecato 3 Yo 
avertecalo . 

“Vuoje, devi, ‘avere chiufe li vaoje ; vale zxow 
eve altro a che peusare , star in calma, ed 
in conmodità , Fal. 

“0 eee E fa cche buoje- ° 
ss Fortuna , <a .mo. chiufe aggio-ti. wuoje, 

Wuolo. «Gettito: di rete, che taluno com prio pala paia 
che fia tirato . Jafus resis ‘fa detto 
-Quelta è anche ‘uva . delle pochiffime parole 
XFreche reffatecî ( giacchè 4eAss in lin- 
gua corrif al joflus de latini}; ma era 
già natura izzata latina fin «dagli antichifimà 
.teiripi di Plauto. Svetonio «nella. Introduzio- 
ne al;fuo ;bibso « cari <Rbetaribns. cap. £ , 
‘accennando que’-foggetti di. controverfia fiati , 

Lala” Greci. detti, peosrafes Gv. quali i retorj lf 
.efercitavano -a declamare, rammenta. il feguen- 
te: Astivo tempere adolescegies urbani cum 
rQstiam veuissent , litusi ingnessi y piscgtores 
trabentes rete adierunt ; © pigennns .bolune 
quanti cn) osp so Ueadiz di 0Èp04 
Da 1 erenpep Ali quandy 
‘eRtractes, gn TERRE HS SR) sfuie, sed sporta ri 


all 7 . ti 





di 


a UO im 
obiuteziì Tubrò emptore: bolun Sauim afunt 
piscatores seu . Abbiam rapportato per îg. 
tiero quefto cririofo” paffo ngn nîen' per |? 
etirnologia della-voce veo/è; che per riguar. 
do all’ efitrfi fine all’ età --hoftra : confervata 
ardente la paffîone tra ‘néiidi ‘comprat queltà 
‘ *ytiolij ‘malgrado che-,-pet efièr. il‘ noftto cra” 
| were foverchio efaufto - di pefce dal perpetuo 
gittat delle reti ° non -folo bétze ‘«d’ ‘oro nor 
‘ s*intontrino più; mia ‘neppur’ pefce -x' prober-'. 
. zione della compra fi riccolga piammei uri 
de’ noftri Oratori, al quale per effetto dell’ 
eleguio: della fusa fempre” profpera forte:, avé 
anne ‘non fof tiolti- anni, «che avendo a Po 
filipo per dar divertimento alla. faa-.moglie” 
comprato per dodici» carlini-w vuolo., ven 
mero nella pictioltffima rete fette reggidfe, del 
fe quali la maggiore oltrepaffava le. quaranta * 
. rotola, la minore giungeva alle quindici . 
& favvértimento tanto iricredibile,-quanto "vero di: 
i? £svofevolée fortuna. Ed è:curiofo-il 'rifléttere, 
°° gie:narque infatti fubito: afpriffima‘ controver- 
- gîa tra’pefcatoni; è ‘il‘compratore ‘; 1a non 
ve LA) detfé ‘queta , malgrado. la : nota- ficondia : 
- eli Iui-y'nt-otensione-a declamazioni ; nè sfo=' 
gu: sli” cloquenzà rel Foro. Pechi-catlini ag- ‘ 
giunti per véveraggio -, oltre al patto conve- 
muto , fecero transigere fubito la lite . Tanto ‘ 
ali”età noftra la- deftreaza di ‘transigere ha - 
vinto.! ib-talento.-di- perorare !. Basi Mis Nap; - 
de LO . | . ° SO 
» E calcescerebiatatante: 
| me È lenze , -e:vuole de li core*Winianei #" 
Waonne-echiù ? vojeite più lee 
vo Ss Fi | 3 a «* 


pa 


@ 


Uuor= 


[I 


‘19% uz 
Uuorca,, orco , -beftia immaginaria , fogoa.ta pr 
terror de’ ragazzi : dices d’ nom di. coffum 
‘ felvaggio, folitario ,-intrattabile . | 
Uuorgio, erza ; donde orgiata , arzaza: dà} 
‘ uvosgio , dattepe. | 
Uvprgane., «d organo pl. d’.organo. : ., 
Uuorta;s erzo ,;gaerdiro ,, donde Darò non Yup! 
«tolano, ma artolarto , #/ grarginiero . 
Uuoflo ; osso, nagciola, rompere ll’ ofla de Î 
: . .grilommole., val romperne i noccioli ». Noi 
—____eliraffi nerd. auindi mai vagssuto, ma osswzo 
di for Cosa , Faf, <>». 3 x 
» Chiammato da Goffredo, va dicenno, . 
. » Ch'ave li’uvoffo 2-19 pede , e nnon fi 
. x s pp PITTE è Con ‘o: 
Unofco, e vefca, dose. .. 
Uuovo, ovo, in prova, vesi.. |" 
Vullo .5/ Sollire: a pprimmo-vullo , di pri 
. mo lancio... sE 
Vuttaro ,, garzon de bufalari , è vaccari., e 
| piccioli feni de’ fumi, .0 pantani , doye si 
. raccoglie dell’ acqua, e v*impantana, da xve- 
- TApOS, sl fassa, ata cupa g, 0 sia. alveare del- 
- le api, o.vefpe ela neras, spapitas ;- dande 
forfe pur Ciuserzia per;dpnua. brutta. per. Je 
merche de’ vajuoli che P abbian tarlaso il 
e VISO « ©... : i ° 
Utemo, ultimo , finale. 
Uafcio, basse, v. avufcio.  —. 
‘ Uufciola, bussola « Me IT PA 
Utre, pl. d’otre. sO va 
| Uzzo, cagnolino, barchetta nin dim. wzzarie!» 
n 10, & APE E Y OA IPO DI EI "PO n ' 
- sr E; pp’effere na.cogcola, de noce ,-. + 
0%) Ld vuzzo , illo folillo fe nce nfoce. 


3 


E praddeo , sciocco, testa di piccola: eleva- 
tura, e talor anche d* infelice figura:, e 
. poco spirito, forfe all’ erientale Izabadei , 
. fluxzus vebemens, nai ditemmo”, #0 cacazza. 
va, u0 cacasotta, forfa da iaBos,.vurvus:, è 
dos, eimor , che noi meglio efprimeremmo: 
n’.arregnato , no cicco-tre-pparme:, no. moz- 
zone d’ ommo, no Rre de miezo. cannone , 
-. uno cche ppe paura, e ‘ghiajo- s° ammattelce 
- * ‘gomm'a cconiglio, .s° arronchia ,- e .guatto. 
‘quatto fe la fcappa : o.da {«, valde; e ha 
diw, gradior ,.cioè che cammina patetico: par 
setico:, non per affesttar gravità , ma per iscom- 
° piraggine. 2 . . 
«Zaccheo , n4r0 5 tratto è un tal epiteto dal fa- 
mofo Zaccheo della Scrittura: capo de” Gabbel. 
* lieri-di* Gerico; il’quale curtofo*di- veder Ge. 
sÙ., quem cam‘now posset. pre turba videre y 
quia statura: pusillus: erat, pracurrens 4scene 
dit in arborenz sycomsrum. Luc. ‘19. 3. > 
Zacchia, n; pi Ewzecchia.. 0 0: 
Zacchijello , n; p. Ezzecchiele. - 
affio , e zaffejo. Ignorante, goffò . Voce la- 
fciataci dagli Spagnuoli , che 1° hanno nella 
‘lor lingua . Forfe-deriva originariamente ‘ dal 
Gréco arcgov 5 ma è più facile che fia dèri. 
.gine:Araba:. Cap. Sox.- 0 
s5 Ma fi fia mula è zaffia, è fempre frelca x 
,» Farraggio comme fa Patre: Francifo, > - 
so Allucco tanto, nfi che te fordifco . 
Intendendo del P. Francesco di Geronimo, 5 
4 de 


n“ 


200 ZAN 
famofo Miffiomario ,.che urlava affai, e dice: 
va. poco . | 

Zagarella , o ziarella , zestro. 


Zangofe, o fangofe, scarpe in generale, e ff 
.- . 2le di quelle ben: forti., e groffolane te 


nell’ inverno per evitar i’umido , e?l loto, 
che nel noftro dialetto diciam zengo, e 24%- 
ga da fa, e gli Asabù, e Turchi Tze 
gutha., Franc. Jun. Eusopalat. in.Ced. Tbeo- 
des. cap. 18. . 

Zambare , e zammare, sa. ustigno., un misero 
contadino, da xepopss ,. sventurato , come:fon 
rutti i campagntioli., qui dunen vitem ira 
hunt : o. da espBaros, qui sandalis atitar , 
da che quefta forta di calzari mon è- de’ foli 

. Monfignori, e delle Dame. . 

Zampaglione ,, «briecone. famosa» 

Zampana , zanzara, 


ciò per difprezzo ad nom vile, quali-volendolo 
. dir villano,. astore,j roaze , da Che non. più 
al -prefente. fa fampogna- “eatra fra da. clafle 
.1-de nobili iframenti muficali,,. ma.è appena 
confiderata_-per. un vil iftramentaccio, paftoti- 
zio © v. il detto fu.ciò. da F. M. È. nella 
Bellezz. i 0 
Zancarrone. Uomo di gambe lunghe . Viene dah 
- lo Spagnuolo Zercarron, che dinota lo ftia. 
.60 della gamba del bue, ajdella vacca, Tes. 


Zampognaro ,.somator di sampagua s. detto. pet. 


. «cante IV; st. 68. | - 


9, Me fo chiù dece.de fi gra;Euanpuas, 

. CsseChe-dece milia dautre zangarrune. # 
Zannejare., burlare, v..G0ffejare... 
Zarino, som da niente. 0. 

Zavmuotto., ridicol bab5buine ,.Fale, Ma 

n | sn Ma. 


“N 


VA 


> P. E: e. . 201 
Fer 3gt8 6a 0 Ma ppe ‘fto zanituotto ©‘ 
_ 3, Riretutto è a ttierzo conime'abinocnotto. 
lia y fomiziucita vile. 0? 
: Zappe ; pl di zappa, notiffimo «iftramento ru. 
ito da toltivar da terra; lat. Zigo : da not’ 
s’adopra anche in fenfo d’imbroglio , gaba 
la, ragiro, v. mpèca. Tiorb. o 
‘ sy E fentà fare zellé, “e manco zappe, 

n “Tu metetafte "ad “Afecona entrare . 
Zarefffio-, e Ziitafino ; Séreftne. ©" ©. 
Zavattino x Chebartizo: Benché la noftra voce:: 
= fih'‘fmile aMa-Tofcana , la rapporfiamo per 

dirne l’ etimologia dalla parbla Spagnuola 24 
pato , che Uitiota sekrpà, e che‘originariamen.: 
te :è voce Arabia". Nap: Scontr. 
- 4 Si -dammo=a lf cavallé la revifta, 
îx «'-3y-S@ tanta che a contarle nallo vafta, 
,y-Ca non c° è :zavattino, e nònc’è artiffa, 
sx Che a chi dex-tene:meglio non contrafta: *- 
Baltarra ;: piro di capelli ‘alquanto luighi, eta-— 
deh 'cincirssai ; che ‘ lasciansi nell’ occipizio : 
aperolanti: sul collo 1 e quel fango , che fi: 
“ «attàcta a- più: de? noftri. abiti" talari >, .240- 
Cc her A è I _ 
Zecca: Pizicola. Dikiamlo pure : d’ un- grant 
ficcante; che: non ci. poffiam. levar d’ in- 
LESIONI VO quaggfiice mico cca rand, > 
cs. Chi vò. "co nico cincò rand, > 
: ela chella È ‘cerca, che «ine da dolore; 

* $, E ‘tu da ‘puorte nfaccià-ca fi cana. 
Parlando del neo della fua bella, # | 
Zecca:y palazzo dove: fi ‘batte «la moneta , -da.* 
anos 3 aepeplm palati ; dall’ Etrufco Tthec, 

fanunm Valor 4 lo-ftramento ftefo del detto ’ 
conio ; ed-una: forta d* infetto - (0 
Dog 1-5) » Zece 


(I + «Z:-E-L 


Zeccare , batter moneta., confare , v. cognare . 
. Azzeccare po val. uxire, avvicinare . 


Zecchejare . 


‘ave sl fischio dè richiami de 
tordi + Ciucc. cant. XV. st. 8. Da. 
» Naomma fi nfenfejava no -froncillo., 
so Si zecchejava Ilì. no marvezziello , 
sn Si zio zi faceva no forecillo, — 
sy Si mbè mbè refponnea’ no pecoriello , 
n -Si 1 abbajava nenollo po canillo , 
s, Si fentive arraglià uo ciucciariello ;. , - 
- s*Pative dire, : gutte fl anemale si. 
» Erano nommene apprimmo , e ma fo 


- - .:$9- È è è è sc ‘o. 
Zefierno , demonio, ed il più cattivo, Faf. 


* 


3 Anze Aftagorro, uno lo cchiù zefierno, 
,s. Diffe. ad Aletto furia de -lo nfiema. 


Zeffonbare , e zeffontà , effondare , srander a 


POVINA è »° 


Zeffunno, rovina, esterminto e . 
— Zellz. Tigna,.morbò Hel capo + Ver teaslato 


«debiti, e'prendefi l° allegoria, perchè il penfie 
ro de’ debiti dà a grattare il capo , .come la 
tigna.. Sapè le zelle vale essere inteso de 
secrett. Ciucc. cant. X. st. 7. i. 
39 -Deceane. chi era chiflo,clie le azelle, è 
55 Sape de Giove ;;e porta. le mmafciate. 


i Parlandosi di Mercurio. Ammactare. la. gel. 
cla 'vale Gattere.. in capo 5 avvilie è Ciuce. 


“ 


s 
\@ x 


SARDI Le St Ei a 
2» La fpennaje: tutto: e 1° ammaccaje la 

95 della ct... 

Spelare la, zella, dar guai.. Talora per gra- 


| ziofa metafora è detro dell’ Loverno, che fa ca. 


der le frondi degli alberi, Faf, ; 
2» Nè a ccercole. perdonane . nè. a alii i 


2% 


Z E 20 
;, Cche mmille vote avettero la zella ;. 
cioè cui passaron mille invertate per so- 
pra. . ° ? ° ì . 
Zellufo . Tignoso. E’ voce d° ingiuria. * fem... 
zellofa. Ciuce.-cant. XIV. st..43. . 
‘3 Ah zzellofe mmardette, cche mettite 
: 3» Co -nachiantillo Il” uvommene a la corda. 
» Quanto fa fia zellofa de fortuna 
: n Ve fa mette no ciuccio mpofetura. 
Zelletra , dite, e chi litiga, quindi - 
Zelletrejare, contrastare . 
Zembrillo. Fanciullo. E” termine di difprezzo. 
- Dallo Spagnuolo Hombrille , uomicciattolo , 
e conferva lo fteffo fenfo. Cort. Ros. «tr.,IL. 
, Chillo zembrillo , chillo fcurcio mayccio. # 
Zenfonìa, sinfonià. —. ? ; o 
‘Zemgarda , colpo di elefticità dato com un dito, 
facendolo fcoppiar di faccia all’ altro . 
Zenna , estremità d’ us orlo. o 
Zennare s far cenno, e proprio cogli occhi ,_ 


vo 3 
|» Zennaje li sbirre, e Qlinno È ncarcerato- 
Zennariella , picciol cenne fatto cogli ocehi , 

,, Famme n° uvacchio a z4ànrariello . . 
Zenziglio ec. flare ’n zenziglio, ster medgo igna- 
i do per povertà più.che per piacere. 
Zenzole, cenci; e detto di vil donnaccia .. 
Zeppa, piena, e pezzetto di legno cuneato da 

-frammetterfì a due corpi incominciati a fenderfi 
‘. per totalmente dividerlt , 0° per tenerli ftretti 
in contrafto. Fal. zeppa de velino. _. . 
Zeppola , patta fritta, è però di diverfe qua- 


cl ; 

ZLoppolejare>; pigliare, attrappar quasi. di s0p- 
piatto, e talòta con vealenza a e. 

6 


Ze- 


204. | on 
Zezenella, e zezzetrielta , mammella, 0 cosa che 
‘rende dell'utile molto, Fal. - 
»» Ch’ aggia iffo mo la zezenelta mia. 
Zeruottolo , picciol” vafo di creta da tener 
elio , frutta in compofta coll’aceto, v. fefe. 
nella. 
Zervole; stracci vecchi, cenci, capelli , che zi- 
role più propriamente» fen detti , Faf 
3» Ma de-lota-le zzervole s’ ha cchiene, 
s) E cchiove. fango. tutto raftagnaro . 
Zetola , cedola, v. voltettino , e bollettino. 
Zera , Lucrezia-n. p. che Lwcrezze;a -pur dice- 
‘fi, in-dimin. Zezolla: Fà zeza, far P ap 
‘ «graziato, lò fquasimodeo, lo-squasoso , far- 
° ‘sf a pregare per far cosa, che in effetto in. 
5 eyrnamente si brama di fare . 
© Rerza', o-zizza-, mammella, onde, 2eazata., 
popputa. | 
Zezzare, e zezzarefe, sedenzia 
Zezeniello ; -/” ugola 
3 #0, come zi Boemunno, 250 Béoemuxno : 
zi viecchio mio; buon vsechio, Noi diam il 
titolo-di 2/0 volentieri ad: un - maggiore di 
età di noi; e come un»titoto di onore, e ri. 
fpetto ,- ner-altramente che «gli Greci , Ebrei, 
Latini-ec.: davan quello did ibn, Rabhr., var, 
Pater ec. Pal. | | 
©. 3. Dimme zi:viecchié-mio, cottale guerra 
‘39, Ch' ave miezo lo manno arzo, e ddeftrutto. 
Zitzà, voce di: fegno per chiamartaluno , come 
ib pisse pisse., o pst-psi, Fal... 
: 5 35-Aoftazeio zi 2 feoe; € cohella.torna. 
Zia Zofroneja , nome di caftiffima donna., edat- ‘ 
tempata», come l’-Ippoliso de’ Greci e Latizi 


gito perciò in- proverbio.: Fal. 
" ” ‘ ” Zia 


RT 





È 


I I .M ‘3205 
» ZianZoftantia. desrille mo ci pare . 
Zito ;, miro aio: 
Zifera, bufera, surbine, Fat 
»- Sderradeca la zifera, e: ssfrsicalfa 
» ”” Cetcolé sé.ccafe, e-maiente fano laffa. 
Zifle zaffe .. Percosse di stafflase -, e di disci. 
fina. Vocè twicamente tratta dal Tuono del- 
e tnedelime ...Frg-Muac. Sax Gugle 
s9 Viejat ilo, fiente dì. . 
+» Gruoffa,, gruoffò ,.. 
»- Gallo s graffo. 
“ »n-Lo patraflo monacene - 
‘-, A refettorio 1. . 
,» Se ne và. i 4 
3» Ma non vonno.po fentà: 
sy Quanno fona —. + 
i y.Lo campanone ; 
33 ‘Ch’ ogne patre a mezza: notte - 
59 Ziffe zaffe., zaffe ziffe.,. 
» °° Belle botte. 
s- Che fe dà... - 03 
Zimmaro, caprone ; da upapes 4 
Zimea. Uomo , che fa la vista di non sentire» 
Ha dovuto aver origine quefta voce da qual. 
che Bartolomeo, ché giù vecchio , e fordafito 
poca a fodisfazione dava alle impotune richie-. 
. ite de’fuoi nipoti ; giacchè Zrmao vale tra noi. 
Zio Bartolomee. Ma va indovina chi fucoltui, — 
Cetra cofa-è, che-oggi fanno tra noi Zimeo 
molti(fimi..che non han nipoti , £.. nom fi chia- 
mano Bartolomei. Om. 48. I. 
‘ > Sta a pregà di duije Rrì ‘figlie d Atreo, 


» Che. aneli chiù po faceano zimeo . # 


» Fa'ri.meo ,.val. pure faggira; fingere far la 


pasianorta Fal 


‘ sE 


cf 


; 206 :T.T 

sy E Tiro bi 1a enna po . 

» Ma ppe Rrinardo nou. po fa zi meo. 

Ziugaro ,, noto nome di siurmatori, che voglion 
fai da indovini, Fal i 

n Ma cche. (Terveva:,. che. fo feuro core , 
» ,, Comme. mmzierda. de- zingaro magnafse , 
E comecchè pet a lo poca. colte var fu- 
dici , e neri, 
ss La notté co lo vilo segrolillo 
sì Se nne venea de zingara d’ Aggitto . 

Zinno, cenzo, atta; dende.zennare, far cenno 
di sì 0 di nù colla sesta y 0 comunque al. 
tro sia. 

Zio-zio, voce finta del. force» 

Zippo, pieno a ricolmo, fem. zeppa, Fal. 

3; Zippo de muorte era lo campo, e ttutta . 
» Quafe da: gente nodta era:deftrutta,, 

Ziremoneja ,. e zeremoneja., cetemonia , .v. Île- 
verenzeja + 

Zirrejufo , e zerrejufo , inguisto , inquietatore , 
cercaliti , Da zitreja , dite , capriccio , fas 
rasta di far qualche cose, ‘dmpegno crus- 
Cioso e . 

Zita bona . Corrotto da cedo bonis , formola 
nota della ceffione de’ beni. Si trasferifce a 
". ginorae il .cader le brache. Cort. Cerr. èent. 

II, 
», De li vracune fe rompie lo lazzo, 

| _» € fece zita bona a chella terra. 

Tiorb. 4 
"3, Ch” Apollo ste donaje conciette x fsarma, 
3 E ifso fta pe fare zita bona. 
». La cagione di quefto traslato ‘è un° antica, e 
coftante tradizione tra noi, che nella femepli- 
ci 


- 





ZI 
cità. de’ anftumi de’ hi miaggiori ; per dal 
na caftigo di ignontinia. a coloro, che. fi am- 
; Iuetpegano al miferabile beneficio della ‘ceffio- 
ne de’ beni, 6 offe ufato obbligargli a .falir 
* fu d’ana colbunettà. in mezso alta pubblica 
za del Palazzo de’ Tribunali , ed ivi ca- 
ei i calzoni ,:6 moltrando ii deretano ignu- 
do, dire tre ‘volte: Gbi ba d° avere, si ven. 
a pagare Eh0e: la ‘colonnetta ; efifte la 
. fore dovervifi efalir : fopra da’ decottori : 
ma Pe efifte 1’ ufo di calarfi fe brache, anzi 
non fe ne trova più. traccia neppur nelle no- 
. fre, antiche prammatiche . Fotfe fa creduta 
intmodeftia . Fotfe parve egualmente infulto 
ecceffivo a”crediagri; ehe: foverchia umiliazione 
-., ai, fdebitori .. Mesiterebbe in quefto: fecolo il 
,Paminato, i in cuì fi fon fatti-tanti bei libri fw 
‘ Addlitti, € ‘falle: pene; -elaminérfi cogli alti tu. 
mi della ragion: rafinata, fe convenifle riltabi. 
lir quefto coltume-di calar le brache , alme- 
NO - per Aattertir: è- creditori dal far erceffive 
‘credenze , (I nfando con quante facile: metodo 
. gorgon rif ‘dè effer pob pagati re faldati » 
Tiorb, 
, x Ma &i tu Genck la vooje fire bona, 
ss Giacchè «de quelte m' aje' fatto fon , 
,s Fame fa a fta Colonna zita bona. 
Zitàre, citare ; chiamar in giudizio è 
Zitella "aÌta., denzodha.. 
. Zitto s e-mumutto ; cheto. cheto: ; | chiotso , 
. chietto en 
Zizio, sio, @ talor menzo ; ma val propriazmen. 
. te Signor Zio. . 
Zizza , mammella:di dorse, da seisz s in Fi.. 
done =eradet, cioè una.fpezie di mita del gran 
= Sa- 


- 268 2'0:F- 
Sacerdote degli Ebiei ; Grigio ad una tetta: 
- i gi Vo . » o 


Zasaie e cucaje , smechid da'szocare , O° 2% 


 Zaccola, Sorcio dels: più grodi > in To. 

foano Tope. Si-dice : più preci nte delle: 

femmine pregne = di: ‘quia. Specie di beltie ; 
Toorb. .. 

»-Le zoccole che ameno parziato è | 

»- Mmiezo a la «chiazza. 3 abbalcio a le- 


- ”»-Cantine 
- -$ erano cafoschiate ; 
Defcrivendofi il ritorno del giorno è E Ciao. - 
. cant, X. ‘St. Io 
1 :S*:io-dico. fchiavo-de - offegroria , 
. gr cni «che non -faje de; Gaeta Zac. 


“Ziccolejave , far ricivere ‘scordo rnahdo, . 

.  o‘camminan semplicemente co zoccoli, 
Zoffeciente ; bastante; idonvo . 

.Toffejone , ‘fchioppo ali3 antica, i dicni grittì del : 
fucile: fon veramente “graziofi , perchè fi cari- 
cavano pel merzo d’ una rotella , eda mar. 
tello , come la molle d’ un erolagio . 

Zofifleco ; sofiesica; di Zofia, Sofia; voce gre- 
carne, «Sepientia. ud + ROME - ‘ proprio. di 


Zoe. fard c. 
Zoffitto. Mahiera di cuotere” . e*condiîte “a por 
. «-mone , il cuore ; ed' altre ‘interiore del porco . 
tagliate in pezzi minuti, e mezzo fritti; on- 
- de'il nome di.soffrissev Suole mangiar all 
“alba dal popolo nell’ inverno», e “patte della 
imavera-, spago Lombinio delcrigendo 
so’ 


Z OR | 
guido ei +°B da rotutto ©" te 
3» Sera già lo. zoffritto miezo -firatto . 9 
-8ì prepasa. con modo ‘particolare - nelle  noftoe 
. “bottole. E°.-talor- aggiuuto d'olio ;.come diffe 
Faf.- nvoglio zoffritto: a-la lucerna co.l’arm , 
-- «ta, ottimo rimedio per lerferite.. — 
.Zoffretto 9 ssofentta 9 V. foffratto CS 

ZLollare . Batsere., mantemer esercitato y ed ine 
quinto di spirito. Corrotto da zertene, dar zosre. 

. ET: o. . 

” a la a mene ca_ntriàc e cuollo 
sr-Le fchiaffo na cagliola, etelo solin, # 
. + Fafano:. È È | 
. = 3,.(Ca.vedarraje de nuje chi meglio. zolla. 
9 Ch? ha n”Autra. cacciattella , che io zolla. - 
.Zampare, 4ltgre, dice del pari de’ pefci guiz- 
zanti ‘in acqua, che de pedi-, e degli: 
womini': appe a ffa zompà nietto, ebbe a far 
saltar di peso . . 

Ad , ciù; Z0C-:, CIoÈ..4 . nzeechèfefia 9. ciocches 
SS .° è’ | . 

Zoxfa., solfa, cantata , furia idi villanie, scap- 
pata di p PENPPPEIZIEDTE, n. 

Zorfegna , iaggiunto..di noftca «tal aequa minerale - 
faluberrima per-varj-malogi,, sn/furca . 

Zorfasiello , solfanelloy da. zurfo , 50/fd e 0 
Zorfatara , so/fataja , luogo famofo . nek  noftro- 
Poazuolo , e forta diattrezzo bellico , detto 
con altro termina la Assrona.., per: tener i 

cartacei -da. {para ec, ; 

Zorfurio , 0'zorfurejo, su/firso . - 

Zotte. Bestonate date‘con frusta . Dalla voce. 
Spagnugla ufzore , che fignifica lo fteffo . Ori. 
ginaziamente. vien.dallì Araba sAlzete . Ciucc. 

» A 


canta XIV. st. :26. A 


DÒ 


cafe ZUEF 

;s A fo partire co quatt'ante zotte., . 

» Le tornavano a dì la bona notte. # 
“Zoss, Sala. E° vifibilmente derivata dalla Fran. 
‘ti cefe Sance, che fi ncia sose ,, ma col. 
-2tlare- alle due ss: la della z dokce. Si tra- 

sferifce a dinotar-saeco ;- sostanza. Om. dib.Y. 
‘—». » Tanta zom tengh’ io vinto a ff lumne, 
4, E*:chitt la jomta.che nc'a mela Palla. # 
« Bezzd, voce finta de’ tordi. -. . 
Zubba, voce Turca, o di oGeno fignificato,, fia 
noî coss da mievss, ns biltri, Fal. 
19 Teco na -2tbba ; do fice-io: lo- euorpo : 
+, Aute * na zubba.: io mo nne jurarzia. 
«. val quinto- la- Romana'-ben ‘nota interjezione, 
che fra-not hx tanto del: nido... |  —. 
Zucannoglia , epiteto di difprezzo, e vale scio. 
co, netto, babbuasso. 
Zucare. Sucebizre, Si trasferifce a dinotare il 
fopportar qualche puntura di dolore ; perchè 
- in fatti volendo taluno celare, fa un contor- 
cimento colla bocca, come: fe: fucchiaffe . È v. 
-* Porcitiare., Quindi nel: fenfo-fteo il Capafig 
, usò Zucare la basca. Omi Rib: I ©" 
‘© j, Palla, ch°*. figlia, ferrucaje la bafca , - 

,:° Ciannone no c° ha la. correja chiù lafca. # 

Zuffece,. basta , non più, v. avafta; vien dal 
latino sufficir. 
Zuffete zaffe , rumor finto dell’armi, Faf. 
!° A li azuffete 22affe d° erme, e fcute, 

», E llanze rotte nce fu no' fconquaffo . 
Zumpo, salto s. ELI 0 
“Zuoccole ;- pramelle di legno con torreggia di 

: ‘pollo sopra «per sostegno dé pisdi , usate dal. 
e nostre donticciuole, e da? Zoccolanti : co- 

sì diciam anche i foli tacchi di legno vfati 
n , tar 


em =. 


. ZU Z 2IL 
tanto dalle donne, quanto dagli uomini nelle 
loro fcarpe : forfe da cexyo:, pianelle alP uso 
Frigio: I Perfiani, ed altri Greci 1° ufarono 
di fugliero, e pioppo, nè. fu preffo coftoro 
un tal ufo fol della plebe, ma pur de’ nobi- 
li, come ci atteftano: Senofonte ,. Strabone , 
ed Aleffio preffo Aterteo della moglie d’ Ifco- 
saco: Iresenne *n zuoccolo val: isvenire, gir- 
sene dolcemente >. andar felicemente , esser 
costantemente: fortunato; essere portato sn cant- 


zone con belle parole, Faf. 
%” Th fANw vo\ PIPE, ed desi aunseeplo a le: ttenne: 
sy Non: fe. refente ’n tutto lo feruto .. 


Zuoppo', zoppo, donde" zoppechejare, e zoppe- 


care, camminar cogie-i zoppîi s v. fcianfelle» 
jare s. fciancliejare ,- arrancare +. 


Zuppo-, den bagnato. 


Zurro.,. rozzo:,, OStinaf0, ZOFICO è 


Zu zu , espressione di rumore , Fal. 


» No:zu zu zu pe la Cetà fe fente. 


Zuzzo, meglia fuzzo , sozzo dal' lat. sus, la 


xl 


dicui nota natural' polizia: ci. difpenfa. da ul- 
teriore fpiega.. 


FIN.E. 


è, 


er 


. 
Ad 





e, 


v*” 


L' ECCELLENZA 
DELLA LINGUA NAPOLETANA 
CON LA MAGGIORANZA ALLÀ 
| TOSCANA — 
PRB&$}OSLE M A 
DI 
PARTENIO TOSCO 
‘ACCADEMICO LUNATICO, 


Ti 


. 215 

PARTENIO TOSCO . 

ALL'EREDE DEL FAMOSO: POETA | 
NAPOLETANO 


: GIULIO CESARE CORTESE, 


% ° t . - 
*. . i .t 


3 
. - 
ui SIN 
‘ ‘ 


LS 


O voluto brevemente trattare. d’ 

un problema sin! ora -:non udito, 

11 quale si è: Quale delle due favel- 
le sia la più degna: se la Toscana, o 
la Napoletana : palesando :con :chiare ; 
ed efficaci ragioni :L’ ECCELLENZA DEL- 
LA LINGUA NAPOLETANA ;CON:LA MAG- 
GIORANZA ALLA "TOSCANA: .e facendo 
io riflessione .all’ artificio «del Poema 
del vostro Antenato celebrato da’ primi 
Professori della Poesia , “e  particolar- 
mente del Serenissimo Ferdinando Gon- 
zaga Duca .di Mantova, arca delle 
| scien 


16 | 

scienze , if qual di lui diceva, ch'era 
il seconito”:Marone ‘de nestti secoli , 
avende riguardo alle parti della Poe- 
sia , tra \le quali l'ipvenzione ne por- 
ta il vanto, poco importando l idioma 
o Greco d' Omero, o Latino di Vir- 
gilio Marane ;nativo di Mantova : ho 
giudicato espediente mandarlo .a luce , 
dimostrando parimente 1’ idioma , non 
giù .gotfo, ma dolce , e più degno del 
Toscano , dedicandolo a V. S. degno 
erede di tal famoso Poeta, a cui mi 
sotferisco per devotissimo servidore. 


2 


.L’IN- 


> 217, 


| &° INCOGNITO ACCADEMICO. 


AL BENIGNO, E CURIOSO LETTORE, 


cn 
N 

> ECCELLENZA DELLA LUN. 
GUA NAPOLETANA dopo tan- 
ti secoli sin-qui racchiusa nell’ oscuro se- 
no della sterile taciturnità, dellg facon- 
° dirà di eloquente spirito vien concetta , 
partorita a quest’ aure, vitali. per vivere 
immeortalmente , E se parpoleggiando an- 
cora, si dimostra adulta, fa con ciò a 
divedere-a tutti, che anco ne’ suoi prin- 
cipj è così perfetta , .che le fascie mede- 
siyme le servono di khandiere: che non ri- 
stringono con gli avvolgimenti le sue glo- 
rie, ma ne loro cerchi, ove l'immortali- 
rà è raffigurata, unisce gli aggruppamen- 

ti de' supi trionfi è. a 
— La raccoglierai nelle tue braccia, or, 
ch' apre le luci alla luce del Mondo: E 
se deol infanti si dica, che aprono pria, 

‘ Dia. Nap.T.II. K . «he 


i 218 

che al Sole, gli occhi al pianto > ‘accioe 
chè ‘una stilla sola di lagrimoso minore di 
sì nobil Parto non perturbi le sue alle 
gresse : sia. il Sole. della tua benignità 
così per lui favorevole s che prevenendo le 
sue lacrime, si offra alla tua vista per 
alfissarvi prima le pupille ,\ per non trar- 
de più dal tuo magnanimo. aspetto, di- 
spensiero di contenti, e converta le ca- 
* denda-srugiade in. perle di gioja: che così 
son' ‘io sicura, che fra brieve nella tua 
fanciullezza sarì con le sue snote sÌ cano- 
so, che de bambini saprà. solamente pa- 
lesar la dolcezza; anzi nella ua età più 
canuta, fattò ‘amaulo de' Cigni , ‘ed imitan- 
do insieme le Fenica, non morirà altri- 
menti cantando : ma nel cauto mantenerà. 


tl stto rogo immortale, per trasferire al 


la' pesterità’ le sue armonie. 
:08} degno Germe ‘inon si rende dunque 
indegno della tua ascoglienza , a ‘cui las 
sciandolo in'gtembo, altro non mi resta 
di desiderare, che con vezzi , ecarezze il 
debbi pascere del latte - della vua prot to 
zi one re vivi Felice, cui 


Li 


& "’ " o x - 


e 0 PRO. 


cc PROBLEMA 
‘ DELL’ ACCADEMICO LUNATICO. 


Quale delle due favelle sia la più ; 
degna * se la Toscana, 0 la ih 
o Napoletana. 0 1 


: Sk PRUOVA O. 


RT VE ET 
CHE SIA LA NAPOLETANA... 


Sy farà il Lettore di quefit fogli , “farà nel' 
meine’ di Lurafieo : e fhrfe fe ‘ie fervirà 
"bero pugnare - al'Prabféma è avvalettiot 
. dîel' nome di Lunatice ‘con affermaf&; che quat: 
to ci È di buono nella propoff?ittie Problema. 
tica è il: (opranome di: Lunatico; perchè, fe la 
Luna è fimbolo delta pazzia , tonforme infegna 
il Savib : Srultus hkt'Luna ‘miutatur > qual 
maggior pazzia , che voler foftenere, ché ‘la 
‘lingua Napoletana fia più degna della Tofcina} 
cbritro PUpfnione di tutti "i Savi “ pratichi; nelle 
Fingue : Ma ‘non penetrano fotfe! il fenfe dg 
Lunatico, che pare a primo incontro: nel némé 
viziofo , effendo poi nel fenfo virtuol , e'corti. 
pendiofo :-che però tutti î fopranomi dell’Aécae 
. demie pzjono difettofi:; come degli Umorittà 
di Roma, della Crufcà in Firenze, degli Oziofi 
in Napoli, e d’ altri fimili per ‘tutta 1° Italia , 
e fuor d’Italia : E pure racchiudenò riela- vil 
Ko2. cor- 


2 O ben: d, chie ld. grinta, dbpoliziohe s' ché 


- 


Y 


arm 
* corteccia del fnpranome: eftem abtiffapi Teofi, 
che ci conducono al vero . E chi mai credeffe, 
che nel fopranome degli Oziofi ‘a° afcondeffe il 
‘ fenfo di ‘ perfezionarfi- a rimizar :i1:Sole della 
verità , .e pur l’ imprefa è dell'Aquila, che fifa 
gli.occhi al Sole. del. vero , ritravandovi la 
quiete nelle propofizioni dubie , ed incerte, ef. 
‘fendo 1° ozio virtuolo, mentre ritrova la qui 
«della fcienza del vero. E fimile PP imprefa del 
Lunatieo , che fa per imprefa la Luna, che co 
«mincia a crefeere rimisando il Sole : e quante 
più lo mira, più crefce nella luce, e fi perfe 
ziona, col motto , perficisur; Si che mio caro 
‘ Lettore, mon ti paia ftrano, e viziofo il fopra- 
.zieme, «ma virtuofo , e gravido d’ altiffimo fen. 
fo, che non afpita ad altre, ad che i roni 
della luce del vero. SE 

Il punto dia a raffodare }a propofizione a 

ima fronte ftrana ., che la lingua Na 
più degna della Tofcana: E qui alle pruoce 


| 


, 


ti defidero attento , dichiarandomi, che non fo. * 
no oftinato a foftenerla , ma curiofo a pafcere 


i belli umori ando il tempo a. contemplar 
le ragioni , £ pierro il mio intelletto alla 


credenza dell'Autore, rimettendomi alla certefia 


gl chi legge. . 
» «E; per dar principio ,al diforfo, bifegna fp. 
orre y ghe il fine del favellare fi è lo fpiegare, 
è perfuadere il concetto interno ; effende la lin; 
fia -banditrice del cuore non come fanno i pa 
pagalii , 0 animali fmili , che profferifcono Re 
parole., ma nen intendono fpiegare , o perlua 
gere il fenfo. Di..queta lingua non han'bifogno 
oli Angioli, e Je foftanze fpirituali , perchè 
no la cognizione del concerto. interno l° une 
Ur vò a ° ! dell’ 


4a 
‘del? altro ‘con: 1° Intettigenza fefimente= della 
lor foftanza : ma 1° anima- ancorchè fia foftanzà 
! fpirituale 3. rekè' fia unità col. corpo ;, ha bifo- 
| gno dello firomento della per ifpiegate”,. 
| @ perfuàderè il fuo fenfo :- E quefto. .P affiguifce. 
j un nyaggior faciltà con la Hngua Napoletana ,. 
| che colla Tofcana: perchè le- fpiegar: bene, è 
I st #intemno procede da°cinque capî del 
O ione delle lingua ;- Cioè a dite, per 
| la cezza, per la Proprietà”, perla Verità -, 
. E P Amotevolerza ye pet la Spctimezze del : 
vellare:: Ed in tuti Ni quelli. copi fa lingua Na. -. 
politana eccede ‘la Toft 
Per prova: del primo ca + dille Delcerza” , 


| 
| 
mota afpra 

o. - Oresdi spetta, tremendi ha , spuvins 
i 


Spuoli pertenti‘, 

Nel quale fi- fcorge 1” aggropi to- di-tat. 
se confonanti per ifpiegare l*afprezza del favel=- 
- nre ;-dove al contrario nel. periodo: della - “Rota: 
j pie, com'è nel feguente. 
- Sace gioco, ‘Veggiero-pese;, gisconda fatica, 
ct gioire. tipici “ dot 

o multiplicate le-moca fpiegan 
del fa; dolcezza. E che la. lingua. Na- 
FSE delle vocali , che la' To- 
I fi conofce primieramente: dal-dinie dapa 
I sola fempre in vocale. ; ò il 

- Pietro Jacovo, Francisco neonio astiello- 
Ja ) Ù 3 Cesti"? 


3: 


Volturmo Rusa maripa., hello cavalla , DIA 
sramontage de lo Sole... 
. E così per ordinarie i ia tutte | altre parole ! 
ed in lingua Tofcana fi direbbe. 
Pier. Jacobo s' : Autos Francesca; Castel Vol 
° turno, Resmarina > fel cavetto s al rramonise 
del S SE o da, ; 
‘ Toglien bggi parola uva, © 
li per erafafcias P altre lingue: paffata L'rola Tola 
D4 4 ove dicono: ° 
Pier Jacob, Anson Frances, Castel Voltusa, 
Rosmarin., bel caval > al tramzantat del Sol. 
E fempre finifcone im uha,'e più confonanti, 
come più sipramente Lt) Kioegt negli Pltrttori. | 
tapi : 


‘Trinb, aria, ISFOL «i. E 

| Facendo il facchino. una’ povera vpoale a fo- 
in quattro «confonaati «, | - 

Si feorpe in-oltre la. dolcsaza.. negli ‘articoli 
Napoletani , i quali fempm finifaono : “at vocali, 
ed' + Tofcani in confonanti. 

. Lo bene de Dio, la puorso , lo terremaso , 

Pala viento , nÒ varcone ;- » voje: , nà pieimordo 
erro 

. Ed il Tofcano. direbbe s da 

; H bas. di’ Dia, ii porse:s dk srboetay i n 

zo, un bue, un porge dr ferva. ‘ 

+ Maneandavi per.ogni tetteta, una. vocale; di 
tre il finire gli articoli in confonanti s che 
la nata afpri : non più: deloé cencle vocal. 

E° tantb dolcè la parela:cint. rapite vecalio; 
© poche. confosanti , che. bambini dal: Jesse 
Cor poppei:masesne infegnane-la dolcezza , è 
però naturalmente fuggana! , noe: - faddep- 

SANE Le <piùr 
‘ 


| . . 3% 
pias le confonanti, -ma faggir quelle. , . che di 
auatura fano afpre : Non diranno duggue mai, 
a °° Stromenta. — . 
Ba». “. Le cda Ì ‘ 
Tomaigto, |: ©... . 0. 
; «Per fuggir tre canfopanti, e-lalciar a S, & 
la R, che fopo.rigide a piofezire .. Non di- 
«“FRONO . . da o 
lo - SRTARA di. MS TUR 


bestia hei 


Presanigase si. —. 
. 03 DI 
Pesontuso, . É 
Non diranno: | | rn 
Ay torto 9 - 


<  * °° è» 


Tuotto è 
E pur fi sà, che la favella de”bambini rapifce 
‘i cuori per la delcezza:.- | . 

E fe da’ bambini ignoranti vogliame far paf. 
faggio a’ Vecchi favj, impariamo-quefta verità 
de’ vecchi Venéziabi , i quali per. effere nati 
mel mare tra le dolcezze di Venere, come diffe 
«colui: Feveiia:, Veweris Retsa.; fon tutti pieni 
di amore nel favellare., e tolgono. quanto-f? può 
Je coufonanti, multiplicando fempre le “vocali. 

Fredila, fogao, pregzi, fia era, CAVA 
colona , filipero , quela, e la muoja , Anche 
tremendi fon dolci , abbracciando lè vocali, e: 
fuggendo. lé-confonanti e i 

gRiungafi; che dalla ‘fariga’ fi augumettta” 

1° afprezza , così l’ afcender sù °l mohte, ol 

‘ «ezlar nelle walli , non ki nelle vié-ipiane . E 
” ‘ & sì 


- 


P- renti 


CS 


‘33 sa 
fi to , che nel, proferie le confonanti viè 
maggior fariga , che nelle vocali : Perchè le 
confonanti, © fono liquide, o mute : fe fono 
liquide, come.la L, fi ha da muovere la lin- 
‘per toccar il palato ; fe fono mate , come 

‘il B, fi-han da muovere due labbra per proferir- 
le : ma nelle vocali fenza fatiga -verena, e fen- 
ra afprezza fi proferifcono dolcemente in apeit 
foto la kpcca A. E. L O. V. E per le 
due. fole vocali, cioè PV. e la I, i S.A 
vir tal” ora per confonanti a proferir la ; 
ta favella Napoletana fe ne _ferve più fpefio 
della Tofcana per palefar la dolcezza della pa. 
rola, però, ' 

Le spiaggia, 

anno 

Chiaja, e 

Lo Specchia 3 

Sciecco, 

H Rotole, 

Ruotolo, 

JI Bue , 

Vose > ‘% 
Con cirigne vocali per fupgir l"afprezza, e pa 
:Tefar la dolcezza. 
‘ . E che ciò dalla dolcezza proceda » credo non 

ingannarmi , fe io dicefli , che trahe l’origine 
dalla dolcezza del Clima : Quindi è , che da 
Napoli, per Roma, Firenze, Bologna., Lom- 
bardia obiezione, Germania , ed. io mmtti 
gli altri luoghi Oltramontani, quanto più afpri 
È no i Paefi, più mancano le vegali na crefta. 
mo le confonanti, conforme l’afprezza de’ Iuo- 
ghi allontanandofi dalla ‘benignità del nofto 

lima ,. ed appraffimandofi. all’ Afprezza: dell’. A- 


qui. 


4 


P . Lo zi 
cperitbie : e che Napolf fa fituato fotto it più 
benigno Clima de’fopraddetti Paefi non è da dif; 
ficoltarto però fugce Pafprezza' delle‘ confonan- 

E, -ed-abbtactia la dolcezza délle vocali, ingan- 
.mandofi quelli , che danno titolo di goffo a queh 
lo, ch'è delcè per adiolcire ,- e' perfuadere il 
‘cuore ) che perfuade; 

- ’ E fe-dalta: doltezza' déllè parola vosliamo -@ir 

aggio alla dolcezza de’periodi ,.-Y eéfa degna 

xt4* maraviglia, <he d'orditatio ‘sù ’ piiacipio, e 
sel mezzo del:favellare intrecciando | va fempre 
parole diigibicezza , come farebbera dire, 

> Beite mio, fate mio, care mio bello‘; faccie 

mia bella, maorssllo mio, o) 

E alere parolè fmilt, alleno: affaro da ture 
‘gh altri linguaggi”, a tel, ch’ è-da offer 

Latti nel. medefimò riprendere, e fd per dire, - 

ingiuriaro, .fi moftrano così-dolci, che-i perio-. 
dì pajond: più tofto avifi”, che*raddojcifeono, che 
ingiurie , che offendono : Però fe-alcuno favelfa - 

fuor di propefito , fogliono digli, © i 

 Ora,frasòè mio, non-si n'aseno md, perdoname;': 
ea té itico'lo veto: i 
Ove ,.col, frate mio’, e :col'perdoname, par” 

.che ‘{morzi: A irefcibile: per l*ingraria:, tuiefo: che 

sj raddoppi. — AE sa 
Bello 'chisfeo, bello catamomiro:; bravaros 
Levzta ; brAvo spisone è doje gamme , busno 

- anvino y-che ‘te ttuove ;: buono ssamaco 5 che 
bajo SOR, 
+. .B col bellò bravo ,-e‘buond*,: che’ precede 

1° iagiuia , par, che na raddokcifca l'afprezza... 
Per quefto ‘pirimente fi-fervono-deli’ Iteniar, 


‘ chg:facnel fenfò ingiuria:, disgno ;° i 
Qua, ch'è cannamele. —.. a 
» FE Ki. Si Per: 


-_ 


__ 


| 
2"5a: dicliarazio.un RETORIO: » piso cel 


dire, 
Viav isse, che Mgnelillo? cu 

Per trattarlo da ignorante , irenicamente gli 
dicono, l 

Te scorre lg sapienzia pe bi tellune . 

Per dir, che ftai infangazo in mille vizi, lb 
elgfano colle purele feguenti:. 

Auzanà da 3sò miesto, . <- |’ 

Per-dichiararlo brutto, nop. dicono altro > 
che la parole feguenti : a. ‘ 

Isce, che belle giaje. 

Si che can la doleezza dell Tronia cuepeond 
}»afprezza della taccia , e- per conchiudere que 
fto ‘punto ; è tanto dolce la lingua Napeletana, 
che il. medafimo dolce saddolcifce, parendoli trop- 
po. afpro fl dolce. con replicar .le confonanti , 
ed in vece di dire, . > 6,,5 . i Ti 24 
n Se ne cala:più dolce’ delea ‘4. 
iVà dicendo, * .... e 

«Se ne scenne abbarsie dace dep, 

«E tante balli per quello. primò capitolo del 
la dolcezza della lingua a perfuadere il cuore . 

Siegme ‘in oltre. la ‘proprietà della lingua, che 
la rende più-stta .a pestuadere wn cuore : : e gir 
fi vede chiaro delle. ole». ne” rodi ,° She 

gir. preprj ingna Tpfcana: in pro- 
va: ft efta:prppaficiene, per quel, che prima 
‘tocca alla. pasole;; mon farò: fcelta d’ alcune fo- 
le, raccokte con fatiga , ed artificio, ma jo 
“prover primiecamente. can ilifeotfi interi , e 

te ly s degli abiti, e degli arnamen- 
«ti e de cibi ,. e doppe dicomereno di molti 
vocaboli , diftintamente. panderati: al paragone 

della proprietà. cilena. 3 
e Per 


«& 


. i . 227 
y 1, che: tocéà alla proprietà ‘de’ voca: 
boli AH egli da È 


membra preferite. ‘Tofcani,. o da' 
Napoletani, 
1 Le Tempia,. ” 
Dicono, n 
Cdiotche, 


, «Che fe bene le Tempia, pair che derivino dal-- 
la parola tempora , là qual fi deve fuggire, 
wanto fi può dall’ Idiomga volgare, le chiocche- 
1 derivano. da chiome, ch’è idioma: volgere, ufa- 
to parimente da’ Tofcani . 
d Gola, 
La chiamane ,: 
- Canna, °° 
Per la- metafora: camma rotondi , nodoéa | 3 
vuota: effenda ii più belle. della gola -la< rotore 
dezza, avendo in oltre i:nvdi, ed effendo vue. 
ta per formarne la voce, come dalle. canne* de- 
gli Organi, ed altre fiftole, ed-iftframenti vuoti. 
fi fperimenta.. Spiegandò in oltre l'interno. per 
la voce, e -l*efternò per i nodi, e retondezza: 
“ové per "la Gola, fi fpiega folo:l’ interno della: 
golofità de” cibi , che però fi dice, 
‘ Com'è goloso colut. - è e 
Non: già le fattezze efterne , de ‘intende Spia: 
gare la lingua, che favella a- 
I Dentr, 
Chiamano-, 
enti: 
E fe bene, Dente, È ben ditro: dalla 
latina, # ° Dbmendo ,- come vuole Cali to, 9 
“dal troncare’ il ‘cibo > 0 ‘altra: cofa fimite : -quelb o 
I, di più fi pone per le-ragioni fudeste di nrall: 
tiplicar le vocali, e: particolarmente PI, nè 
per quello è mal detto, ficcome- fi dice, * 


- k | Niens 


-_ 


ii 


* 


Niente ,. Li | 0 
Tn Tofcana.;. ed. în’ Sicilia, e Calabria fi dice; 
Nente ;. 
Fd in oltre ? denti molari pur fi chiamano 
Denti da”Tofcani , e noi diciamo, | 


ole, 
Poichè è è denti troncarto ; le mole ffangoneo», | 
| farvendoci. della. metafora per la forza. mag- 
giore . ; : . 
Le. Nareci ,. 
Ch’ è pur latino, fi chiamano 9 l 
Naserchie, 
Che vien dal mafo; e- dal fuon di quelle Efcia, 
te, ne irare, per fuggire il latino, e 
gar del nalo più proprisméote I° effetto . pie 
» I meftacci fapra le labbra., i Tofcani li chia- 
mano, ! ì 
Basette + 
Ne ritrovo la: proprietà: della Bafetta:, non ft- 
nendo-, come Bafe cofa. alcuna , anzi più to- 
fto fono fellenute dal labbro.; ove, . 
Il mostaecia,. n. 
Più propriamente vien detto., perchè: ftà attor- 
mo al mufo:. Quindi è, che. con nuova impro- 
pietà. 
Per mostuccio,. 
Entendono, quel clie chiamano» faccia ;. — 
| Mustaccio di cane, mustaccto dî porco, cioè 
faccia di cane, faccia di porco ; il che fpiega 
iinpropriamente: tatto. il vifo ,. e. non. folo quel- 
lo, che fta attorno al mufo , che perciò nei 
mai: diciamo per ingiuria, a nisno:.,. mostaccia , 
fuor. che--quando. diciamo a chi ha. pochi. peli 
selle bafette ,. i , 
Mostaecio, di gatto: ‘ De: 


- ‘#2 

Perché la Gatta n° È fcarfà» 4 
L’umbilico, 

Vien detto da’ Napoletani, 
. Welbicolo, . 
E nel Tofcano. non trovo proprietà, ma ufo 
. di parola latina :° ove. nel' Napoletano , Velti. 
colo ;.trova l’’etimologia dal latino, quafi vel. 
lus. colò ;, perchè ricuopre l’’inteftino co/d.; dona 
dè fi dicono i dolori: colici . | 

L° asselle, 0 Ale sosto il braccio,. 

Come dicono i Tofcani, le chiamiamo, 

Tetelleches 

Perchè. nell’ Affelle, o Ale, che voglian dîte,. 
v? è improprietà , non volàndo mai Î uomo 
tutto che fiano in quel medéfimo luogo degli 
| Uccelli: ma la proprietà dello Tetelleche è chia- 
ra; perchè effendo tocche in'quel. luogo , l 
‘ uomo fi follética ,. dice il Toftane ,. ave. noi 
diciamo se gelleca: doride deriva il folleticare , 
. 0. il tellecare. Di modo, che-da tutte le parole 
| fuddette delle membra dell’uomo vi è improprie. 
“tà nellà lingua' Tofcana..e- proprietà. nella Na- 
poletana . : n | 

Paffiamo.innanzi- a-fpiegare . i nomi degli a- 
Biti, de’ quali fi ferve l’uomo per ricoprirfi , 
e pur fl. vedrà chiaro ‘1’ improptietà di quelli , 
e la proprietà di quefti : e per cominciare dalli 
piedi-. Per ifpiegare.i. Tofcani. quel , che. li cuo- 
prono, dicono ,. 

Le pianella ,. 

Con quefta folta proprietà’, percht fono pianè : 
ma è più proprio il dire,. 

Li chianielle, o . 
Per chè cueprono' i piedi, di' genere mafcolino , 
e. perà quei, che noi diciamo), or 

| Pe 


230. ea n 
Pedalt,. » . ® 0.0 . 
Effi dicono, 
Calcetri . efend, | K 
E calcette, o’ în oltre maggior: pro- 
prierà” nella voce pedali, coprendo ? piedi, che 
calcetti, che derivano dal calcia-, ch’è P effet 
.to del piede, non già il piéde,o dal lat. cele. 
‘Quelle , ‘che. coprono le gàmbe le chiamano, 
Calze, 
E nei diciamo, 
Cauzetto, 
Fer corsifpondere a”calzoni-, fuperando le cal- 
‘ Zette net nome per la. grandezza maggiore ;. 
cen che ricuoprone . 
° I ferraiolo, 

‘ E ben detto nella: voce» Tofcana: dalla parola 
‘Atabica., Ferriare , che ‘vuole dire circondare ,. 
‘éome s° ufa in Sicilia, ed anche. i 
"© Il mantello, . 

A diffinzione del manto , che cuopre tutto il 
‘corpo , come il'manto Rtale.;, ed im. Napoli” 
pur dicono, i 

Ferraguolo , a | 
Ne vi è errore per la V di più, ficcome dico- 

‘ no i Tofcani Orivuolo ,. e non Oriolo, ed an- 
che dicono , SE | 

Mantiello, © .. i 

‘’Per le ragioni di fopra dell’ T, ma quel man- 
tello, ch’ è fuccinto per combattere, î Napole- 
. tani lo*chiamano , 

__ Cappa ; a i 
Però efcono a-duello con Ta fpada, e la cappa: 
poiche È prefo dalla cappa de”Padiglioni ,. che 
cuopre 1 bellico.‘ La. 


Lo sal 


k 


“n 


231 
Ta vefte., chie fi ripone fopra, fine a’ piedi. 
. & Tofitani: la. chiamano , -. TE 

ie > 0. 0 
TI sò il derivative di quello nonie , sò bene: 
she col chiamarla;, . . 
. ‘Giubba, de 
-Gome diconp i Napoletani ,. deriva dal Giube 
Kore ,--o' per: dir meglio .vi hà conneflione. .; 

Il Berettino., i . ; 
Moi lo chiamiamo: 


. Coppola» To - A 
Rerila proprietà detla cappa, ch’? un curione 
potondéo , che cuopre.: la parte più eminente.,. 
come una coppa d’argento, che cugpse-il vafe. 
- E fe. il Berettino. deriva dalla Reretta, non fi 
, fa perchè abbia tal nome : e santo più è im- 
proptio , quanto, che la Beretta conviene. a” 
Preti, ed è quadiangelaze:, ed il. Rerettino }: 
‘‘ratondo:, come la coppa ; ‘per lo che. fi dice 
Coppoline ; fe pur non vogliame dire più pre- 
priamente , che viene dal cupolino., effendo la 
Chpela rotonda ,. che cuspre là cima dell” edi. 
io. . : 
. La ligagsia, 
Noi diclama, c' 
Attaccaglia, a . Lo 
Non effendo men proprio l”uno, che l’altro 
. dagli effetti; ina % più proprio l attaccare, che 
non wie folamente a cespo morbido , e pie 
girevole, ch”"è il ligare, ch’è troppo generico 
anche a corpi duri; chie però f& dice: Stà ben 
legata quella fabbrica con catene di, ferso , nè fi 
, pud dire attaccata » . 
Lo fazzoletto, È 
Vien detto da’ Tofcmi ,, - 
to. La 


” Lo. Va 


- 1 


. 
. 


332 
{ 535, Pexzuolk * e ° 
E chiaramente Gi fcerge* diresti ine li 
toprietà dell’ uno, e la ‘proprietà dit!’ altro : 
Bercht fe la Pezssidlà è-dominativo della per 
za, ch'è poca tela farebbe it fazzoletto minor 
ipicciolà pezza , otire il fimile baffò , ed'im 
. ‘proprio, dall’èffetto di rafciucar la faccia, par- 
| ite sì-nobile,-e perdb«è meglio detto fazzolesrò, 
La vefte dana: fpela: la: cifiam@no , 
Abito, 
, Ch°è troppo generico : Che bel: abito rice. 
. mato de quella sposa: Ma i Napoletani di- 


GONO , l 
Gonnellà ; ; 
. Ed il nome vien derivato detta Gonna s ch'è 
‘ abito di donna; come i: medefiimi 
Tofcani . 
Il Gremivolà, è rembimale* 
Sarà ben detto* di° Fofcani , perch rituopre P 
grembo , e 
Lo Mentesino;, 
Sarà ben dette da’ Napolttani:,- «mentre amman- 
ta, e cuopre il feno. 
bmanichesti di tela s che caeprono solo i 
olsi ,.e mon il braccio ,- come fa la- manica; , 
fo N Napoli fi chiameno ,. 


Non dicono prendere siti mastcheiti stà pe 
gliame ssi puze : è" rituoprono i * polsi : 1 
che chiaramente DI ‘vede di mei nomi fdt 
P improprie i a', ela 
prietà : "aL ila 1 Nieporesani ae pro 
Aggiungafi a ‘aganto fi è detto degli ‘abati, 
la- proprietà de’ ornamenti e 
La collanà, - \ 


Ss 


r 
Ì 


Si chiama, . ich 
2 de ber pare, che vi‘fui la proprieti , per 
n pare, . che vi fia la proprietà 
devdo dal cello , non'affiguifce il nome l'ap: 


; plicazione del ornamento : Perchè fola negli 
, ammi, oc abiti, che vogliain'dire, de collane 


no dal collo : però fi dice la collana del 
ofone , e- de'fimili : ma Puitre catene , che . 
> applicano a”fianchi, alle'fpalie , al cinto per 
adornarli , nbn poffono dirfi collane ; come la 


. casena:, di cui è proprio il circondare , ed è 


ferapre catena , - perchè fempre circonda il cor- 
po, ed è-iavorata in forma di catena, che non 
altro nome, fe non la diftinzione del metal 
lo, e perciù dicosa in Napoli... - . n 
.- Na catena d’ ore. > 
° IH vezzo di perle, 
Vierì detto da’ Napoletani, 
Casnacca : 


- Ed è con lor rietà:< erchè il Vezza 
è parola, chi Die Pm 


| conviene a: cerpo ‘animato , 


° Quanti verzi fe la madre 2 quel bambino è 


zion già all inavimato . Questi vezzi fa & 
quel bambino il fil di perle. Quafto è parlare 
improprio: ma la cannacca, che fla attorno al. 
la canna , che non ammette altro abito , che 
fimile ornamento , è più proprio. nello: piegare. 
La Gsoja del penso 9 
La chiamano in Napoli, 
«Rratchigho; Le - 
E fondano. i TFofeani il nome dellà Goja, dall. 
effetto del gioire,.perchè rallegragchi là porta, 


.® non ifaiegonp Facceppiamentg di molte gem. 


. pae ,, ch'è proprio della Gioja,, come fpiega, 


Mo Franch:glio , ne 


Ba ivato dal branco, che racchiude molte gan- 
me , e cot diminutivo nobiltà, e fa più genti- 
te il foggetto. Anche un Diamante di gran w- 
fare, e: Carbonchio , ‘o Rubino fa gioire a chi 
:p ‘posta, e maggiormente.tal' ora, che la Gio 
da. è puse una , no & può dise, Giaja .usa 
Gemma , € conforme adj” omamento gli danso 
. «il.nome, : per 5 Cha, però 
° «quella gioja, Lesppello chiamano , 
Pussna : ... 
Perchè è patente mella ‘parte più alta per ader- 
nare il capo - | 
+ Un abito ricamato:; © che fia. oro, 0 dar- 
- o pur di feta. colesita con varie. frutta , 
fori e perfonaggi , fémpre - dicono i 1- Tofcani, 
*- Ricamato: è aL Le fail no 
©ve in Napoli, il lauro, eva, e dioro, 
) d’argento, o di. Gea legno fi fulamente , . 


‘uil it al 
Ba quel i, fanta, 2 perfonaggi fanili al- 
. le pitture ,. che .{e no per 7 ossbre, chiamano, 
ome 6 0 > 
«Ne mai diranno (al abito è ricaiato 3 fpiegan: 
ind he proprietà della diffinzione RE 
° Le value di Rlazizzio, © è 
« Come dicomo la T'ofeaca, e chiamano in Napeli, 
Le Carte di capisciohe 
Effendo più proprio', cepizal ch’ è il capo 
del lavoro del verme della fota- per fabbricar 
ftanza più dura, e foda, che non è'i/ filazie- 
‘sie, per eflere coramtane a’ tutto quetlo , che fi 
ta E--per-eonchiudere quel, che tra gli ora 
menti di una Bonna ne porta il vanto, effendo 
i. capelli, che adornano. il capo 1° «dirà ir Tofca- 


no pes vantarli. ro 


°° ” Que 


oa Quae avellati crivi, wi fanno: impazzare :. 
s “Id il Napoletano dirà, — Li ) 
1 © Sti capille arricciare me fanno spansecare;, 
is Ed in ogni parola -vi è proprietà. maggiore , 
{ per ifpicgar l'interno: più fpiega ,,.st, .che 
. vuol dir, questi, afditando 13 bellezza prefento,. - 
i che :Buegl:, ch'è proprio degli oggetti affenti.. 
1 inpellati, then detta, perchè i capelli 9’ adoy: 
ranan@ come Pianella ; sea arricciate, più pre- 
uiamente è detto, perchè viene. da’ ricetti ,., e 
pome anro ditone..i. Tofcani. delle chiorse- ane]- 
te de’ fanciulli: © E 
Che Bei riccetti son quegli. . 
@uoella parola pois che. fegue nel. periode»,. 
ehiamando crisi i capelli, è. affatta impropria > 
poichè ; crisi fono proprj de’Cayalli, che pen-. 
dono dal collo, ed’ # capelli. fon proprj delle 
donne, che adornano il capo . Il dir poi per: 
-Rfpiegar 1 effegto Vell’’amore, mi fenzò imparo 
zare, è troppo sfagerazione, che eccede il va 
- #0 t-ma ll dive, sm fanno spantecare , fpiega. 
. più: rianaenée-, é=tmoderatamente l’ effetta , 
rivando dalla: parala ,; spentare: dle per l’am- 
mirazione ,. e :fpanto della bellezza fi spaleta li 
affetto; 6 diconh apentesare.: perchè. il verbo 
frequentativo raddoppia il-fenfo interne - . 
X fe-dapo gli-Artifici, vagliamo {piegare il: 
name degli Srtefici di varie. profeffiani , ancora. 
în Quelli, preprietà maggiore fi-ricanofce : >. 
Ehi fa le fcarpe-lo.chiàmano, . 


E pusmnoft % lnrcalzer: -ed'ia Napoli dicono: 
più: pregeiamente © -- credi 


- d 


* 


-rlecdtpare 3 Pi Do... a . 
. Perchè lavora le. (carpe. Chi: vende. varie mer. 
O ch,. 


6 
di, come naftri, fpille, pole, veli, © fimuili smer 
ciarie , lo chiamano, 2 
Valisraj; 5 
E quì dicono, - 
Mercia 
«Chi cucie f ‘veftiti, lò chiamano ,, 
Sarto : 


Che fe. ben viene da farcire, non:i s Pu 


mione delle parti del: veftito , la q fi f dal 
cucire : oltre che € voce ‘comune » anche a? Gue. 
ti delle navi , e però più propriamente qui fi 
ice 
Lo Cosetore, 


Fiogo gii fa raffetta gl abiti ,. ed anche in a quale. 


nl jo mo pprietà evidente er fo 
‘Molino, e n >) non fi conofce 
Lo Mastro Porri astia, 
+ Alla proprietà per tu ffromento' dell’Afcia , ie 
stanegnli, , cortifponde ; ma nel, 
Marangone : 
Teme dicono i Tofcani, non G può inveftigne 
. Lo coscino, 
Dito lavorare: i riccioli, ’ merletti , e cofe fi 
‘ mili , ancorché ferva alle ie Tipoid 
per. lo che È ben: dette-in Folcano P "po, 
Guanciale : 
Spiega più vivamente la parola Cesesno, e 
‘nel. Fpole , e nel’ lavort:, perchè Pronti *tra fe; a 
.fcie . E per conchiudere , 
mome- del luogo, dove” fi cosferato gi pi al 


«Ei 


=" 


] 


Led aqui ivo amento, in Tofcane lo chi. 
mano , 


Ara 0 
Ch*è proprio folamenga dell Armi e ma noi il 
chiamiamo , 


Stipe : 
Che vien dalla parola, fipare s 0 Divare , cioè 
saffertare : defignando "la varietà di quel, che 
fì ripone ben’ acconeio al .fuo luego”, come fi 
dice , d’una -Galea , che Îta bene flivata.. 
Paffiame . ‘più in. oltre alla proprietà de’ cibi 
con fare un diforfo intiero di tutto quello , 
che wi bifogna per .un lauto convito, e per 
1° apparecchio di quello , ‘ed in tusti, i nomi fi 
fcorgerà l’ im roprietà «della li Tofcana, è 
la proprietà della Napoletana : per comincia. 
‘ re dall’ apparecchio su la tavola Pella spenfa + 
quel, che cuopre la menfa , i i Tofcani dicono s 
TovagliA + t, x Ò 
Ch’ è nome troppo generico alle mani., ad ai 
vife: ma i Napeleteni dicono, 0. 
Lo Mesale : 
Perchè fpiega folamente il ricopfie da menfa $ 


Psr Ifpiegae la falvietta < ed è più proprio & 


din i mmocca. s0 salvietto . e. 
Perchè netta la bocca, e falva il petto. a 
La Saliera, Pepiere , 
Diciamo qui, 
Salera, Pepera : : 
| Sale. non fi dice teca Selle, sa Pipe, è e 
ALE, 
+ da * Forchega, di N 
Di. 


2380 . 0. 


Diciamo ,: Le tim dfanibo . 3 89 
Brocca : ly Le 

Perchè non a forma 4: Forge > nen effendevi 

traverlo ,;--ma bet sì dall’ « ‘dal’ imbrocca. 


re, fi dice più propriamente, dal prewder con 
impeto il cibo, /a brecce. 3 piatti picciok per 
cotfervar le fdise 0 alri fMoneri "d° intiguere è 
Tofcani li chiamano» Cd 
Tonnini >’ i ' : I 
Ch° è nortté troppo generico - ad.osni cofa pic- 
ciola; e rotoridi : ma qui li chiansino., 
+ Sanzarfelle, © ‘ TA > 
. Per la falfa, chie ritchiudono 3° ne pecorte dar 
taccia ,- che dicofio , Saszierielto , ‘e-mori Salza 
velli, perchè arfch*effivditoné Salzia i, e ton 
salza, per Riggire die comfonanii . E ‘per fede 
‘ne a tavola:dicofid,- do La GR0 Pon 
-Prendestomi quella sedia: > 00 © * 
E noi diciamo, .. e 
. Abcostamie sti veglia ) 
E per ogni parolima, vi è proprietà maggiore s: 
Accostame, non fi può dir meglio, ‘per t{piega- 
re la vicinanza’ più':ftett®, - prendendo a fomi: 
glianza dalle cofte s'othe ‘fhihno tante vicine , 
‘Puna all’ altra. Dicemo inoltre: Seggzati e 
ribrt, (Sedia tia “diffinzioite duna. fedia ‘piccola 


‘dalla grande , che però non dicono , ha 
Sediola ; comes a Rein. 
ma, vu TO SIP 
dov. 


Seggiola . | RR 
I nomi poi de” cibi fono impropriiffimi quelli , 
e propriiffimi quefti : e per cominiciar dal Pane: 


eftà È nome troppo. sniverfale , ché vuol dire 
più propriamente v:?s0. Coftui #6 per da man 
giare in cafa fua: ma non addità: la poreton — 

‘ 

par- 


28 9- 
var: icolare nella menfa, + però dicono in N - 
1, Ri e ION 

Pigliane na panella : 

Che Spiega la fua parte - più vivamente . De 
vino, dicono , 

Vin bianco, vin nero; —. TR 
Ne-anzi fi :vede il vino , che fia tegro , mè 
roffo ; ‘e i cava dal primo miracolo nelit noz2 
ze : Aque yubescunt Hpdtie , non già migra 
scunt; E per quefto diciamo. 

- Vino janco, vino ‘russe. IA 
La carne bollisa dicono, I, 

- Carne nllesza : 

Ne ‘sò inveftigare sitra ragione s che-délla pa. 
rela, «/licio , ch** parola latina ; peichè als 
letta, o pure dalla parola , cliaa , che pàri. 
mente ‘è latina, nè merita tal vatito d° allerta» 

mento +; allettando’ maggiormente‘ 1° arrofto, o 
altro condimento ; .che però è ‘meglio il dire : 

Carne volluta , 

Per lo vollire, che fà dentro la peritola . La 
came di animale, nè tenero, come il Vitello , 
nè duta come il bue, chiamano , 

Carne di Manso:: 

ll ache mi gare Jtnproprtò arch guardo: if 
bue è giovane, all’ ora è più ero ,-the:mai , 
non già manfo, e manfueto; e però è meglio 
‘dir carne. 

De Jenco, 
S° è mafcolo s dalla parola, Juvmenlne , € 
carne 

D’ Annecchia, 

. Si è femina , detta parola Somiculd cos 

infegnandoci la fingua latina con' rriag ggior copia 
di sermini ‘più Prop) ; e più diltinéi dei ) 
I 


240 
H Gallo &Inniay © - ne 


Dicono, 
Pollo d° India , 

O veramenze, - 

Gallinaccio , l 

E & vede l’improprietà -, perchè il nome di. 

Pollo non contiene -folamente a quèfto galli 

.cio ,- ma anche a gli altri animali, quasdo fo- 

no piccini, © che fia d’ uccelli, o pur de bre. 

ti. Pullus Hirundinis ; Asinam, Pullung 
ejus, ria il nome di Gallo d° India a queto 

lo conviene, per affomigliari al gallo nelle 
fattezze, ancorchè più grande :: perchè le cofe 

d’ India fono di grandezza maggiore , come le 

voci d° India. i faggioli d° India, ed altre fimili. 

. Lo Piccione, E 

Dicono pipienej; O 0 

E credo dalla nace Merate > che ta è del pi, 

P' » come ft dice degli urli de’ Lupi, de’ ruggi- 

ti de’ Leoni, de’ muggiti de’ Fedi e d’ altri 

‘ famili, ma è più proprio dire /o picesone; per- 

chè oltre 5/ ps, pr,.vi è di più quello; Ceto. 

ne donde vien detto piccioso , éhi fi lamenta 

— ed è querulo, come par, che faccia queft'Ucel- 

dp, e non & dice, come è pipiose. 

Le Foretolag i Si. 
icone n I 
Becca fichi ; n 

Ed in quefto van di pari dal cibo, che fe nu- 

drifce , ma quelle, che fano più grandi, e più 

graffe le chiamano , 

Ortofani : So. i 

Ne°mai-ho vifto, che. paftaao, negli Orti, 

ove folamenre fono erbe; ed è nome , che con 


‘viene all’ uomo, cha. guarda l'orto : fi palcovo, 


LI 


AAA 


s. - 24 
)benst, finiti i fichi, de’ granelli delle fiepi., € 
perciò meglio vien detto, 

Focetole separole . 
Lo Lepore, n 
Dicono 
i La Lepre, a si 
, Ne mai il Lepre . Non fapendo perchè folo 
; anno-il nome feminino , e non il mafcalino .; 
| «E pare. inoltre ) che.convenga col più cattivo 
male , che polla avere un uomo s come la le- 
ra : ma il dire, fo /epore, è più rio : 
erchè , fe dice Marsi , che tra IE carni * 
la più faporofa , ed 4 /epore, non lo diftingue 
ia altro, per ifpiegare :/ /epore, che dalla pe- 
nulrima breve, fpiegando cof /epore |’ eminen- 
za del cibo : Inter quadrupede Lepus. 
: Il Capoxe,. - di 
Dicono , l 
—_ Cappone, Cl . 
iChe par più .tofto fpieghino > una Oeppe grende 
«di Paviglione, che un Capone di mangiare , 
-.così chiamano da tatti. . . 
Li Marvizzi, 
A chiamato, 
Tordi . . - 
‘ fe attendiamo alla condizion di queft’ Ucetlo, 
mi pare il nome fuddetto molto improprio : Per- 
hè Tordo, vuol dire propriamente , mezzo ftor- 
sito , e goffo ; e però fogliam dire di coftore: 
Se ne va tordo, tordo : € più conviene a gli 
. Orfi, che fono tordi, goffi ,- non già a quelt’ 
Ucello, ch'è molto accorta, e fagace : ma per- 
chè vengono dall’ Africa per mare a goder Cli- 
: “ma più dolce, riponendo, quafi nocchieri nella 
ftanchezza, un'ala trà I onde, e l’altra al 
Diz. Nap.T IL: . L ven» 


- si 


- 


248» 
vento, come fi fpamwde la vela, fi chiamano pà 
propriamente, Marvizze , quali nel mare è 
vezzi.. 
‘No -puorco sarvaggio, 
E più proprio detto , che, 
Un Cignale , 
‘Non avendo alcuna ‘Etimologia. proporzionata : 
ina quefto nome :lo- diftingue dal Porco dome 
* ftico, perchè è delle felve, e però fi dice, 
Puorco salvaggio . 
No Crapetto. o. 
"E più proprio in volgare, che 
Un capretto: i 
Perchè vien dalla Craps , e non dalla Capre, 
-eh° è parola datina . 
. «Un Pastone, 
Che racchiude, © carne, © polli, @ cofa fimi- 
.Je. dicono 
Pasticcio . ° priccà a 
‘ E noi diftinguiamo .con pro maggiore i 
, Rassone dal Pasticeso : Berchè quello e di pa- 
fta sfogliata , ed è minore. Dandue è più pro. 
«prio , perchè diftingue gl’ individui con proprj 
nomi 4 
Lo presutto , 
Dicono, - ;. . 
Layrne secca, . 
- Fotfèe per diftinguere dalla cotta, non effendof 
» adoprato fnoco a rafcîugarla , e farla comeftbi. | 
le, Variate forti di carni fecche, come Salci.: 
.ciatti, AMortatelle, Salami groffi , ed altre fi. 
mili, che pur fono fecche col fale ,. e fenza 
‘’fuoco » perchè non harmo .iliimedefimo nome ? 
Dunque è più proprio | #/ Presso , commune. 
‘a tutti n. e . se 
° ' Ì ì la SARTO è li 


\ 


“Ls Saucicciune ; iii 
cono , 
Salcicciottt i o 
> è nome diminutivo de//s salciccia, ‘e put 
no più poli, e: pure è più proprio l° aumen- 

rativo, che ?] diminuitivo. 

La foglia a cappuccio, ® foglia cappuccia 

ya chiamano 
Cavolo, ue 
XI quale.conviene ad ogni forte di Cavolo: che 
però fi dice in Napoli , 
Cauli torzuti, e cauli ‘cappucci 
Per diitinguere gli uni da gli altri , e non di. 
chiarano la proprietà <° esser cavolo con le fa- 
«glia rotonde a guifa di cappuccio , diftinguendd 
dalle foglie lunghe, ‘e diltele. =. 
1 condimenti poi delle :vivande d’ erbe, li 
fpiegano univerfalmente . a 
Abbiam gustaro sta mane una vivanda squi= 
sita, col salato dentro. .E qui finifcorio ; ma 
wo Napoletano dirà : STO i 
Sta mmatina m° aggio magnata na foglia aù- 
Cappuccio co’ na pettorina, Na uerrinia ; no 
voccolaro, na sopressata , n° annoglia , «he me 
nraggio ticcare te deta, Ecco la proprietà del. 
la pettorina, chè il falato del Derro, del Voc- 
colaro per quel che fla attorno /4 bocca, della 
.Fopressata., cioè, soprasalata , e della anno- 
glia, cioè, dentro Poglia, 0 Pentola, chè dir 
«3 ligmo . + eì . a DI ve 
Le basagnette delicate, 
.Dicano , .. et 
Bassotti . c , i sa 

-.J nen hanno altra proprietà che d’ elfer bassi 
nel teame, pon già come le lafagne , che fono 

so 2 al. 


\ Li i 


24% > è 

alte nel piatto : ma ciò conviene a tutto -quel 
ch’ è o nel teame, e non ifpiega la qualirà 
del cibo. Anche la Fevert4 nel teame , come! 
vula in Tofcana, fi può dir Bassora: ma cd. 
dire, Lasagnetta, fpiezano la delicatezza dé 
Bassotti, e la qualità delle lasagne. } 

Li tagliariel ” | 
Li chiamano, du 

-Fedeli + I 
Ed ammiro chì vuol conofcere fa qualità di 
tal cibo dalla fedeltà : quafi quefti cibi foli faf- 
fero Fedeli; e gli altri infedeli. Non vi è pun- 
to-di proprietà : ma col dire, Tuag/iarielle , 
fi diftinguono dalle pafte paffate per ‘la trafila ; 
come fono i maccaroni, -e fimili , perchè fone 

fte fottilmente tagliate col coltello. ‘’ 
— «No sguazzetto, ” 

Diceno PO ” 

Guazzetto 
“E forfe prendono la parola 42! suaezzare , co- 
.me il fiume, o torrente, effendo vivanda liqui- 
da : ma i Napoletani. vi aggiungono ‘4a S , di 

più, è ne cavano la parola, 

Sguazzare, - OT 

‘ Che vuol dire, godere un convito lauto, nen 
"Bardofi # guazzetti ne’ pafti ordinari : Quella 
S di più, ditre che par, che ti riempia da 
becca, lo diftingue #25 guazzare, che ay ne' 
torrenti. ‘' - 

S° accommodi un’ insalata con olse, ed aceto, 
Dirà il Tofcano; 

Conciame na nsalata co d uoglio, e acito, 
Dice il Napoletano : e così è meglio detto ne 
nsalata , che ‘un’ insalafa ; perchè quando fie 
gue nella parola N, ed S, chica la vocale del- 

i la 


| l aus 
la parola feguente , e rimane la precerlente ; 
che’ però diîcono-1 Tofcani: /è ’asefare, non già 
b infgjare : l Olio. poi, è parola pure latina, 
e # Aceto non ifpiega un. liquore acida , ed ar . 
gro 3, come, Acite ; nen dicendofi. Acedo , ma 
cido . i 
Delle frutta poi , la prima: contefa è nel 
genere : perchè i Tofcani tacciano i Napoletank 
che li declinano in genere mafcolino , dicendo, — 
che tal’ genere conviene: all’ Arbore, non al 
frutto, e però è mal detto, wr pero, che fignk 
ica È arbore del pero, ma fi vuol dire , une 


pera che n”addita. il frutto. Qui fi che am. i 


miro più, che mai l’improprietà ;- perchè , o 
che diciamo la pianta, o l’Artbore, e fempre 
nella lingua latina, e volgare, feno in genere 
feminino , bec Arbor, via pianta ;- Addungue 
pon fi deve dire :/ pero, per dinotar l’arbore, 
@ la Pianta, ma /4- pera ,-come noi dichiamo, 
4a pigna, la Cerza-,. la Vite , là palmare 
fimili , ed i Tofcani- medefimi. mai diranne, #7 
Quercio , il Vito, il Palmo. Oltre, che.s° è 
pro rio della - pianta il partorir le frutta ,. deve 
declinarG col-genere feminino» Il: fruseo ben sì, 
devefi declinare in genere mafeolino , come pas 
} più fodo ,.e nobile del femipine ; che. però. 
i Tofeani , fe ben dicono , -un4 pera, ed 
na pesca,- dicono ancora. #» Pepene. , ed un 
Limone :- sicchè. non devono -riderfi tanto ;. che 
noi diciamo, 0 piro, no peerzeco è “o pruno-, 
e così deglî altri, perchè è più proprio il no- 
i, Stro dire, che il detto loro. 
Venghiamo adeffo alle frutta particolari. -- 
* Lo pierzeco. î un 
Ricane 







L30 ” © da 


Pi 


. La Pescai, “©” © E - | 
- Ed è vero, ch’* frutto vehuto dalla Persia, 
colà velenofo; ed'in ‘Italia trafpiantato , per li 
bontà del terreno ,'- zuccherofo ; e fpiega più 
Prerzeco, che Pesca, che:vuol dire più tofta 
pescare , che la Persia. 
© _a Melone, 
Dicona ,. 


pepone % RN O . 
Ch° è voce latina ;- Pepo, Peponis, ma 
Mellone addita la qualità del frutto, che rare 
wolte. fra. molti si ttova uno buoro , e però fi 
chiamano Mellune, cioè, tra mille une .. 

La Cetrergolo ;, 
Dicono... 

‘ Melangolo > i 
NE conofco. la conneffione colla. Mela, ma 
. bensì coÈ Cedro; e. fe_®® innefta- il Cedro alla 
pianta di. Mela, nen. produce mela , .ma s'ia- 
nefta. alla pianta del Cetrangolo produrrà Cedri: 
Ecco evidente la proprietà maggiore . 

No. Piro. Bergamutto ,.. FS 
Ha belliffibro derivativo , perchè viene dalta 
parola | Berg5,, che vuol dire Pera, compefta 
colf motth', che vuol dire, sisrore , che 
. fn Turchia:le chiamano, Bergnst,: perchè va 
ramente:è tina pera. di. Signore , della. qual dite 
fo Spagnuolò ,: Comer, y Vever: e tra*”Tofca 
ni non. vi è quella voce particolare. tanto: pre». 
pria di quella Pera... 

0. Grasate ,.. e 

Lo chiamano,. ©’ » 

Melé granato +. e 

E por non ha conneffione con- fr srefà - ma 
quando l’aveffe, che gccorre fpiegarlo con- due. 

VO, 


- 


veci, fè può fgieparii con una, € tanto proprio 


, Che folamente a quefto frutto viene il detto piùs 


conveniente ?- E per finire il. pafto , quel, che 
moi chiamiamo, ; ; 
‘ Mrmerta diente > 
‘; Stunzica denti. * . 4 
E la parola srizzic@e; val dire propriartien= 
te muovere: a sdegno: ne può convenite af 
dente, che non fi adita ,: quando fi netta, ‘ma 
paù ‘tofto: fe ne compiace ; e però è più propria: 
dire, anmetta dienté .». 

Of foppofto per fermo; comè s"Èè provato ; 
gliu ie voci faddette: Nanoletane ,' abbiano la’ 
mett proprietà lontana Galle Toltàne , ‘factiamo 
‘ano épiloghetto dî quanto. fi.è defto' nel convità 

recedente-,- chè vi accorgerete - del verò.. Che 

rebbe. fe un Napolétàne diceffe : 

, Sfammatina aggio sguazzato co n° amico, è 
na ha fatto accostare na seggià d da tavola , 

che nc'era no mesale de séiannéna ; e no stoia- 

mueco nietto co nè salera”, peperàkutcarera, - 
e vrocca d° abgiento: na panella funcà cò tas 

ta sauzarielle, tagliati de presutto, sauciccio» 

ne, Sopressate , sguazzette ; pastuite, pasticcie, 
no pegnatò maritato co né Velia n cappuccio , 
verrinia, vaccolaro , pettorina, nnoglia: e no 


0 ® 


° piezzo d° annecchia- volluta , e n° nuto piezzo- 


de Jenca» stufata; no piatto: de lasagnette co: 
no Gallo d° Innia , e picciuie arrostute, e n 
antro de tagliariellè co focetàle separole, ca 
pune, liepore; puorto falvateci , marvizze s. 
Grapetto ; e pò mettere appetito: na bella: nza- 
data co acito, e vuoglio ; e'pò mellune pier- 
meche , pera bergamutte L cétvangola pe sprem- 
4: MI = 


- 


A .° l 

mere s-pranete co ‘atgmae; è euccara”, e pe Pe 

semo n° annetta diente . 

Credo , che i Tofcasi fi fcoppierebbono delle 
rifa, e tofto direbbono È che be Covello è has 
ftui : a come parla goffo. E: pur di fopra-fi È 

rovato, ch'è parlar propriiffimo . E fe i To- 
ani raccontafsero it fadetto convito cella lot 

Li a‘, parlarebbono imprepriamente , come fi. 

etto » . l 

Ridano pure a lor voglia, che fe ’1 rifo.vie- 
ne dall’ ammirazione , e l’ ammirazione , dall’ 
ignoranza , han ragione di ridere, non fapendo 
Ja vera proprietà delle parole . 

.. Provato dunque per cinque difcor& non men. 

dicati , e fcielti, delle Membra, H Abiti, 

degli Ornamenti, degli Artefici , e de’ Cibi, la 
verità della «propofizione foftenuta , mi fi può 
dar licenza di provarle con alcune parole fcelte, 
degne di nderazione , per raflodare il vero, 
oflervato la varietà de’ vocaboli dell'una, e l° 
altra lingua, che ftupirete. 

La ventarola, - 

La chiamana, 

. Rosta. 

La Vampa, 

. Baldoria. SE 
Le bone, i ‘ 
Vajuolo., n. 

. Non so, perchè & debba dire, Rosta, ( che 
col norde folo par, che sifcaldi , ed zerofta) 

quello ftromento, che fa vento, e ritfrelca se 

non ventarola ,. che agitando l’aria, fa vente? | 

Perchè ‘sha da dire Bu/deria, quella fiamma, . 

€he.avvampa , e_non più tofto, vampa ? 

. dl mal commune, ch’hanno tatti i ragazzi ) 

CO. 


tà ha nella voce Vajuolo, effendovi più, nel. 
la parola, Zone, per Antifrafi, così nobil figa- 
ra, come la morte. fi dice /sum, quia ‘mon 
Letum , la Guerra, dellum-, quia non bellum, 
. così diconfi., bone, quia non bbne. 
Quando uno cammina di lungo prefio ‘al mu- 
ro, che par, che rada il muro,. i Toftani di- 
. fo cono 9 i É 
.: Se ne và rasentée, tasente, I 
E prendono la metafora dal rafojo* ma'il Nà. —. 
poletano dice, 0. 
Se ne và rentè, rentè o) 
Con proprietà maggiore , perchè" oltre la meta- 
fora del rafojo,, vi è. la figura , Stncope , che’ 
‘ toglie ‘dal mèzza, come dal rasente, ! as. 
“. Quando uno è dapoco, e. di: cervello ‘rozzo*, 
fogliono dire i Tofcani ;. ; 
O5 comé è goffé. © 
E pei tacciano i Napoltani', i quali dicono, 
_Goffiare, 0 cofejare. n 
Quando vogliono dare Ta medelima taccia ., mia: 
per ifpiegare più propriamente ‘il goffo», dicorto' 
in Napoli, 
| Comm è catammaroti oe 
La qual vace-deriva' dal nòome'grécb*, Card ,. 
che vuol dire mezzo: & merops, chè vuol dire 
..sfomo , chè tanto , quanto dire, per ifpiegare 
la goffaggine, Quest è mezz” uomo : e'pure a 
‘primo incontto parè patola goffiffima, e pèr. - 
chè non ‘l’ufanò*, ne° méno* la conofcòno. Il: 
medefimo- dicono in Napali -d’ un -balotdo , cus: 
me dicono in Tofcanà °°° 
Ghissé è nò chiafeo: ©» sn 
Los Che- 


# 346 


2 " 
eume’ tributo-della natura inferma, che proprie. 
} 

) 


— 


250 - | Lo. . 
Che deriva dalla- parola Spagnola , Ocbefee, 
che vuol dire, «na cosa fed, e bBelorda. 

Il soffiare,, i ° 
Dicevaso i noftii maggiori: 

Hiubbiare s oggi Sciostiare ;. - 
E con la proprietà’ dell’ azione ,. perch® appena 
vi è una, confonante per foftenere: il di 
tre fillabe , ed È piena di tre vocali , e di tte- 
H; fifchè dal moto della bocca, che non untià 
fce ne.labra, ne lingua con dir folo, Hro5bere,, 
par che accendano il fuoca mezzo fpento.. * 

Il liquefiare ,_ di 
Quì diciamo ,. 

Squagliare :- 000 
Ciof a. dire, una cofa ‘quagliata-, e fodà, farla. 
liquida, ponendovi prima la S, che fpiega il’ 
contrario ; corne s'è detto di fopra, contento, 
scontento, e simili. E fi:fugge la parola /igne-. 
fare, ch’ è puramente latina. 

Quando di Maggio ,. o di .Giusno fi contar. 
ba l'aria. repentinamente con tuoni , e baleni ,. 
. e gragnuole, dicono in Tofcana:. 

. > ché tempesta si è mossa: 
Ma in Napoli dicono ,, - ° 
Ché. Tropejd s° è: posta... 
E la.proprietà della parola, , Tropeja non più. 
eflzre. migliore , perchè. viene alla. parola gre. 
«Ca, Trope» ‘che vuol dire , Revoluzzo, instan- 
. «tanea 3. È la tempesta è propriamente. del mare, . . 
; nè (piega la forza. della. moffa repentina delle- 
. nubi dell'aria 0. 
E per corichiudere. con. una parola di’ pelle. 
grina erudizione :: Ib ininiftro.' della giuftizia, i 
Apfcani to. chiamano gi 0 I VT + 


ll Carnefice : 


Ch 


lo 


uu. Li l agio 
7 ©he parimerite conviene: al macellaja so ma in: 


N Napoli lo chiamano, » 
| ja è 


054 :: | 
‘Perchè i Popoli Boj della Provincia di Tofcana* 
, «sel giagnere-al- Pà Annibale Cartaginefe , 5° ar- - 

refero' în: un: tratto , come poco’ amici de’ Re- 
mani :- e* ripigliando: quefti - tutto 1° Imperio , . 
cacciati i Cartaginefi = diedero. lero per gattigo, 
. che quella Nazione de’ Boj ,-fafle deftinata a 
far l’ ufficio de’ Carnefici : e: da- qui rimafe il‘ 
nome di Boja-, come” ofserva: Tito” Livio de” 
Dello:Purnico.; e.de?:nomi fimili ne direi. centi. - 
“.naja, fe non: temeffi: dar: noja a chi: legge:, 
Quapdo: dicono dunque i Napoletani, - 
Vientarola , Vampa;. le Bone, Rente Ren. 
se; Goffiare , Catammaro; Hiohhigrey Chinfeo,:. 
Squagliare, Tropeja j e Bojet  . | 07. 
“Non peoferifcono parole.ridicole ; ma proprie, - 
figpificanti ‘, ed:‘erudite :,:. che» hanno: Îa- dignità: 
nella favella . le Lime i E 
. Se dalle parole vogliamo” far” pafsaggio a. i° 
periodi ; nè dirò alcun chiari ‘, lag 
che-confirmeraniio -fodamente < la- propyfizione : 
gna -prinsa di‘annoverarli”,.- noir «vi: riricrefca di 
. grazia d’ udire quel) che-tante volte s° è repli. - 
‘ catò : perchè- han: tanto per’ male : nella Tofca- - 
na, che le parole Italiane” pervefsere: più pro- - 
rie -nell’ Italia , fr debbano: allotitanare dalle © 
role larine; e:pure il'Lazio diede la linisua in> 
Pealia în Ariene ; oil Lazio; che ftà tra. Roma, . 
e Tofcant, e però, per afsai:’, : che fuggano le 
parole laine. non ‘pofsono far ‘di mene: di: Fon + 
- replicarne: melita ;. e--molte anco” nella Tofcana ; : 
torne chiarzinente fi. fcopre' ne due\verfi fegnen- - 
. “ gi, che fono? latini‘, e-Tofcani. - i 
- L. 6 ba; 


“o 


©» » 
” 


252. | 
) lu masto mere, i subita procella lazioco. te, 
cara ,, benigna Stella. . 
Non. efsendovi altra differenza, che del Vo, 
wel fecondo. verfo, che in lingua latina è breve. 
E per fuggire queft’ inconveniente, mon. dire 
mo in Fofcana, SPOSE, 
Angelo, Pingere, 
©he fon parole latine ,. ma 
MAngnolo, Pingere, ©‘ 
Ed: ‘anco + Napoletani dicono, . . 
Agnelo, Pignere. =, 
E quefto fia detto per un pò di digreffione, 
per tornare: alla proprietà de? Periedi: più triti:,. 
@ più comuni. “o - 
ice il Napoletano » 


Ì 


i Spenna ssè Piccione 
Ed il Tofcano dice., ‘ 
Pela quel Pipone s 
Ecco evidente. la. proprietà dell’uno.,. e l'im. 
proprierà dell altro : Perchè :/ Pipowe- non: ba_ 
‘peli, ma penne: oltre che, par che dicono più 
tofto, che fi riponghino», non. già levino; per- 
chè non vi è la S, precedente-,. che fpiega il 
togliere, così fi dice, proposito ,. sproposita, 
garbato, sgarbato, e‘simili : e’ però, è più 
«proprio. il' dire , spemma. ssd: Piccione, fpiegando. 

: togliere.. | 

Dirà: it Tofcano, VPI 

E° sdrucciblato per una- corteccia di Papone .. 

* noi. diciamo., e. 

E° sciuliato pe na ‘scorza dè mellone:.. 
Ptimieramente, sdrucciolare», che comincia een. 
Pafprezza dî tre. confonanti ,. non ifpiega la ca- 

Festa: fuave. ,. come:avviene a. chi: calca in tale | 
i . ec-. 


» 


« 
.$ 


2 

«tsccaffone ; e più .tofto: precipitofa tra balzi, cdi 
fuave nel piano ,. come /o sciuliare ; il che par 
- tanto dolce;,, che. il fuono ilteffo della cafcata , 
par. che lo dichiari. In oltre, La. Corteccia , €’ 
mal detto.della qualità del- frutto,. ch’ È. propria 
della Pianta,.ma scorze è ben detto; che pe- 
. rò non.fi dice in Tofcana , cortecciate quella 
Pera, ma scorzate quella Pera. 

Questa Carozza m° ha scosso per tutt" oggie. 
Dirà.il Perioda Tofcano.: ma in Napoli fi di. 
rebbe : c 

Sta carrozza me. ba ’ntrontolejato tutt oje 
H dire sta., e. non questa, non-è errore, per» 
chè. anco eglino. dicono. st4 mare; e poi vo 
. gliono, che fia.errore ,.il dire., sta sera ; co- 
me dalla mattina alla fera vi fulle obbligo can. 
ciar. linguaggio . Carozza è mal detto, perchè 
vien dal. carro ;.e. non. Caro., e: però. è meglior. 
. detto, Carozza.;. Il dir poi , #trontolejare , 
fpiega. per eccellenza il propria del rumore pre- 
cipitofo. ,.ed interrotto. dalle ruote, dalla voce, 
. ro, ntro che fanno i faffi., come fapno i 

tuoni. dell'aria, che noi diciamo. Tron: ,. e 
. lo fcuotere, conviene. ad ogni moto, che fi fa: 

Il rue’ oje è più dolce del eut:’oggi , per mpl- 
tiplicarfi, le. vocali,, e fuggirfi. 1’ afprezza. delle 
confonanti. 

La cafcata nel: frame £i direbbe in Tofcana: 


. -Se'w è ito giù al fiume;. 
‘. Ed in Napoli direbbero, | 

Se ne.ghiuto per. l° acqua abbascio.... ©» 
H dire, #29, è parlar latino, dal verbo, e0, 


cu sa, ivi, itum quell’V, di più lo fa volgare, 


er più. dolce : Il dire pe, e non.per, Vl ufanv 


Z 


#54 <,° VE . 
sicora i Tofcani per fuggire l'altra confonante: 
Pregate pe’ morti :.I1 dir poi, pe l acqua ab 
‘ Bascio , non foto fpiega P andar giù al fiume, 
‘ che pub feguire il cafo , che taftando, non va- 
da giù’,. ma: fi falvi: in: qualche: cefpuslio , 0: 
*cannente., e però fpiega. pil propriamente 1° ef 
* ferì. affogato: nell’ àîcque ; . precipitandolo al bal 
. fo, com dire; pe 2 acqua abbascia .- 
Picchia-qulli nici, apri quell” 
‘© Prechia:quell'uscia; apri "SEIO 3: 
Ed ir Napolf dicone, - 7 
 «Tozzola sta portà, spaparanza sta porta ;. 

‘ La parola, Tozzofe, ch'è verbo frequentativo,:. 
 fpiega fa frequenza nel battere, non fermandofi 
. al primo colpo; e vien dal verbo, Tozzere, 0- 

. tozzare ;.come fa la. Capra; che-replica il coz- 
. zare. colP'altra : It dir poi; Apri quell’ uscio 3 
dial moto delle labbra, .par ché lo "chiuda: ma : 
ll Gtre, sbapar. Sta. porta: par; che F apra - 
parlando se vuci dire, Aprile. in medo tale , 
che fan pari le porte aperte con egual paran- 
‘ zay aprilà tutta, non mezza -, e propriamente 
fi (piega con una fola parola : ‘ Perchè © col dire * 
‘ Tolamente «pri, può. intenderfi:mezzo ; o parte. 
° di effaa SER 
“sr è calato per |” sppennino de Santa. Bar-- 
era. 2. 
Dicono i Tofcani ; ma qui fi dice; 
Se-n° è, sciso pe Yo pennino de Santa Ver- 
Vera i» - . e. 
Il calar per una via,'clte- pende , non è tanto: 
proprio, quanto /o scendere*: ‘che però non fi © 
. glice Lucifero se ne cald dal. Cielo:, ma scese 
° de Cielo, paléfando îl precipizio : E quell’A, 
‘@ quel P, non sò a che ferve, mentre fpiego 
Il p! 


è 
b. 
) 


_ 


. cu TF 255 
toftò 1° altezza , che cha :cafasta, . e difcefla ; Si 
dice-pot Varvera ; e. non Barbera. , non'fola-. 
mente per fuggir la parola tutta.latina, ma per. 
îmitare le prime lingue del- mondo, came ? E- 
breà che non ave. il B; e. lò-cangia. in. V: Co. 
A li Greca; che: pur lo proferifce per VW, 


i Vatilens: in vece di dir Basi/ems: così la Spa- 
‘ gnuolà, che non dice; Tabacco; ma Tavsacce... 


i. modo, che °Y dite; , N 
Sperna.ste Fiocivab. . 


. . E saiulizzo pe ma scorza de mellone,: 


Std Carrozza m° a ’atrotolzato tutt’ ose è . 

‘ Se'n° è gbinto pe Paéqua abbaseio.. 
Tozzola sta Porta... ‘ 
Spaparanza st4 perna e: ui CASINO 
Se. m.è. scisa pe la pennino, de Fama Vere. 

Vera ;., a, 
E fimili. pestodî., che tralalcie per fuagir:la: 
lunghezza, fono -pîà: propri: ia ta Napole- 
tana, che, nella Tofcana: E fe da. favella quan. 
to è più: propria; tanto più:fpiéga e perfuade, 
r confeguenza.tant* è: più degna » ne vien di- 
già raffodato il'fecondo Capitolo. per: .iftabili- 
mento. dob propofto Problema... >. - < 
Si cava-in.oltre- ta perfezione: della. Ifngua 


: dalla; varietà de'votaboli;. arciotchè il cuore ri- 
manga più perfuafo com molti termini, che con — 


uno ». E qual lingua è: più: ricca” di finonimi ,- 
che: ia, 1 etaza #-.Givatelo da alcune parole 
feguenti , le quali, quanto più fono baffe, ed. 
erdiriarie, tanto. più’ vivatserite fpiegano la va-. 
rietà: del: dite n 
Dirà il 'Tofcano, SEO 
L’°o dato un pugno 0 0 Gu» 


_ Bd il Nipoletamo direbbe... 


SE , L’ag-- 


256 

L''aggio dare è purio > Pa 

Nè sgrugnone ,- 

Nè socozzame , 

_N sciacqua mole, . 

__Nò mostaccione N 
Mira quanti vocaboli, e tutti pro » Fgrago= 
ne dal Giugno percoffo , pei da quel, 

. clte- fa il cozzone col freno attorno al moslo 
del Cavallo ; 

Sciacqua mole , «dall’effétto della percofla , 
che fa ufeir it fangue dalla bocca , e prende fu- 
bito 423 scracquare ; 

- Mostaccione dal mestacciv, - «che ha- ricevuto: 
la percorra . 
dunque non fono felo. propri» ma parimen. 
te copiefi nel favellare. 

L’° bo dato uno schiaffo, | 
‘Dicono in-Tofcana : e qui direbbero 

EA io daro nè schiaffone:, 

offettone, 

mn pierzeco apreturo 5’ 

N) garofano a cinco frunne, 

‘No sic vespondes Pontifici , 

O te P aggio buono cresensato è 
‘ ©fferva quanti vocaboli :pro pr Aimplificazioni,. 
Derivazioni,. Metafore. ioni ; e- che fi può 
‘ dir meglio”  - 

Schiaffone, 

‘ Che ingraadifee« fe sobfaffi , , ecco. Pic 
zione . | 
1« Bofestonte 
Ecco -la derivazione dille boffe dell vifo , che 
fi gonfiano per la percoffa È 
No pierzeco apreturo 3° © 
! Ecco mergfora «dura coluprogria alia impro- 
pria; 


prio; perchè” ficcome nella pelca aperta vi $o04 È 
cdi dentro quelle righe, così & veggono fegnate 
su ?1 vifo: dallo fchiaffo.. 
°° No garofano 4 cinco frunne ; 
Ecco la fomiglianza , rimanendo trelle guancie 
3 fegni delle. cinque dita l 
No. sic. respondes Pontifici ; co 
Ecco P allufione allo_ fchiaffo di Crilto, 
L' aggio buono cresemato . 
Ecco il fimile dello fchiaffa nella ( cresima: 1 
E qual arte Rettorica: petrebbe aggiugnere più 
alla naturalezza del parlare, Napoletano con. 
varietà , ed astificj di parole? 
Uno, che mangia affai, lo chiamano, , 
Gliotto.,. 
Ne dicono altro ; ; «d ‘un Napoletanò direbbe 
- Gisottone , i 
 Caqnarane,. | 
Canna de chiaveca 
‘ Leccardo , n ‘1 
Cavallo de. Troja,o SI ” . 
S parafynno ; po 
E tutto fpiega per eccellenza , si per tagranii 
mento di quell. Que; come | le fomiglianze , 
Canna de chiaveca , o fogna ,. che dir vo» 
gliama; perchè ficcome la fogna il tutto divora 
per la bocca, così il golofo. per la gola; 
Leccardo dal leccare, ch è meglio detto del 
lambire, chè puro latino, e viene d4/ /ecco 
della vivanda flropicciando colle dita tutto ilo 
piatto, .. 
Cavallo. de Troja, _perihè tiene “270 esercito 
di cibi nella pancia. 
© Sparafunno., perchè fe lo ftemaco sparato , 
- aperto, non ha fondo , così un Parafito di 


que» 


C) 3 + 
. . 


“N . Petto: 


ns. L O 
quett pat, ché non abbia fondo , come folle 
3parato , tanto ‘divora . Ò 
Un disonerato, 
Jl chiamano, 
° Becco; - 
E va. bene ; perchè allude alle corna y nè lo 
fpiegano con. altra varietà di nomi: ma in Na- 
poli dicono’;: 

Becco d Isnia ,:° 

Poteca a doje porte ,. 

— Mancia, mancia, 
.c. Chianta fasule;. 

Pignato chino,.. 

Fraste de cauzatarog 20 vo. 

E tutte: fono figure mirabili di replicazione ton: 
varietà di nomi: Non fi contenta del Becco :. 
ma- vi foggiunge e? Linia ;- per dimofttare ver- 
gogna maggiore : effenzio» le cofe ‘d’ India più 
giandi come le noci‘, caffagne, e fimili; ch'è. 
tanto quanto dire gran cornuto. 

Poreca. a. doje porte; per additare, che quan. 
do il marito entra per ama port& ,, } adultero. 
fe ne và via per Neliraz: 0° _. . 

Mancia; mancia.: perchè vive di reali , e 
"fierò. diffe. graziofiamente: uno Spagninolo , 
“Lor cnormos: som conse fo dientess ch° al saltr 
dan. dolor; y despues sirven-porcomer : cioè : 
chel corno è come il dente, che quande na- 
sce, dole;, e po quando è cresciuta, serve per 
ui rare”,. sn _ ° 

"Chiansa fasule; perchè li frutti di quefte fe 
menze:, han forma di coruetti., che noi dicia- 
mo cornicelli. 


- " Beguato chino, perchè non ha bifogne di por- 
oe de | tare - 


eso 
tare il vitto in cafa trovandele: sella pentola a 
fpefe del proprio onore. .:. 
E per quefta diffe colui: : Te: campo. se lo ne- 
ve 170. 
| Fronte! dé canqaure : - perchè. fe11. salzutajp 
fi. fa di corno, il difonorato.lo tiene me//a fron. 
#6. Non sò fe ciò. è: poffa. dire più vivamente 3. 
copiofaumente se variamente. .:. 
Uno.I ro. Ipporrire »- che vuol! Are dello fisica 
de, lo Ve > slo 
Ti te mi pie inipeopeio perchè Le 4 her 
che mi pare impre peio : a bacchetta,, 
quando è dando come fpiega quell’ ome, -è di- 
| sitta , e collosa. van. ferapro». col collo terto : e- 
pur dice il' Ma poletano: prù progeiasionte se bea 
riamente ,. 
-Cuotto <SEUDO 5. 
 Cuolle de-mpisoy E 
Roseca paternuostre sy. - 
Saeco d' -osti6 3 
| Faecia de zaffermo , 
- kx fpiéga. variamente di finpore: perchè P; ape 
picegto. tiene collo sorta». 
Rofeca pater. offre perchè basiino. così fpel-- 
-lu corona; e par che rodiano #ipater nostri. 
Sacchi Rostia , perchè: fi commumicano così: 
fpeffo: indegnamente_ come. ponefftre d° ostie in- 
SP SACCO è 
.Faccie di zaffarana, perch tengono i) visa: 
giallo per. parer fanti. come degl’ ippocriti la. 
diffe Criftor, Esmternoiiant: faciere: suam. Un. 
uomo’ di ‘ paco: talento:,-ditono , , 
Com è da. poco costui. 
.Ed in Napoli lo chiamano, . 
e Tonsaurro, . ” ° DA 
st -° Cac. 


CON 


266 
- Caccialo' a pastrte,.. 

Chianta malanne ,. . 

Avre cd fammo, 

Ha de lo Cavallo de Cristo ; 

E tutti quefti vocaboli: fen chiart, ed: in tanta 

varietà , non hanno di bifegno di fpiegazione . 

ve fimili potrei addurne mille ,. fe non 

cene dar n0ja; e chieflerra il parlare ,. ben 
fai hè accerge . 

Spicca parimente la varietà, pet P imitazione 
de’ linguaggi Ebri, ; Grad, a Panic, Furchefchi, 
Li edefchi , furono 

Roe eatatna , na che voci 

E’ prefa dalla’ parola Ebrea,. Rua, 

Gdire:,. Pirade , come in Francele PRC è 

Catarchio, 

Cioè ftordito, è parola greca, del catarro; che 
flordifca la tela. 

Ncignare» 
€he vuol dire, vestirsi d' un ‘abito nuovo , 
dice S. Geronimo s che: in lingua Ponica fi di- 
ee, Enceriare, fa quelle parole cell'Evengalia 
Encenie fate sunt » ©. 

° Aje feltusse. i 
Vuol dire:, dai .detrari, e così dicono i. Turci, 
ehe le morrete' le chiamano Eellussi 

Trine lans, 

Vuol dire, ubriaco, dalla. parola Tedelca, Trinch, 
che fignifica, bere. 

Ferra afuolo s 
E° parola Arabica dal Ferriwre, che in lingwa 
bro vuol dire circondare’,.come. il Ferrajuole 
circonda il corpo . 

Alcanzare , 


Arrivare s. e molte altre parole che fono: toe 


‘261: 
endie , com'è noto a tutti. Ecco'‘dunque che 
per 18 verità de’ finonimi , de vocaboli , e del- 
e lingue, eccede la lingua Tofcana mnotabil 
meente.. ° 
i ‘Difcorriamo adeffo del quarto Capitolo dell’ 
amerevolezza ; e vi accorgerete dal ‘parlar natti- 
rale , che vi rabba il core con tante parole 
‘amorevoli. I n 
+ *Schizuoe patrone mio, Te sot angarto., e per 
angario. Spacca, pesa. Me te coso filo aup- 
| pio > Coreciello mito . Schiecco de sto core ; 
Mussillo mio bello .. Bene mio ,. frate mio, 
E cento di quefte parole, -che riconciliano amo- 
re, e per confeguenza più perfuadono il cuore, 
che è il fine della più degna favella. Però vi 
fono ne’ nomi, tanti diminutivi, | 

Titta, Towno, Ciccio, Pize, Ciommo, Micca, 

Ciutla, 'Tolla, Popa, Tenza., Belluccia , 

Rita, Rttella, Tella,; © 
‘ E cento, e mille, per dinotar ‘tenerezza. col 
: diminutivo -nel -favellare. Come:dîce S. Paole:, - 
Filibli mei, Abba Pater , ch'è tanto, quanto 
dire tra noi altri. Txrz.,, nominando il ‘Padre, 

E con tanti diminutivi fpirano amore , come 
anche talotà , ancorchè rariffime volte fi ufa 
‘“fn Tofcana, e quando dicono il diminutivo di 
‘Domenico , lo chiamano Becco, e.li fanno fa- 
vore , di farlo nafcere fotto il Capricorno. 

Per quefto ogni un canta in Napoli fin dalle . 
fafcie , e come diffe un gran Perfonaggio Ro- 
mano Tre..cofe hanno connaturali i Napoleta- 
ni; Cavalcare, Sciacquare ; e cantare :: Da 
:bei Cavalli di Regno; dall’ acque limpide , 
e fresche , dall'amore, ch'insegna la ‘viisica: 
Perchè Arrer musicun docet. a 

Can. 


L) -oba ‘ è . ” 
+ Cantano i Ragazzi, è Marigari,, i Vittorisi, 
gli Artegiani, gli Agricoltori, i :Bottegai , le 
Fanciulle, le Dorme,:e tutti : a lo fan volen 
tieri, acciocchè perfuadano .il fenfo interno . 
'_ Quindi è (( il che è esfa degna d offervanza) 
che i Fruttajuoli particolarmente , ed alzi, 
acciocchè perfuadane di vomprar Je fratta ,, le 
vendono cantando : ‘Perchè 11 parlar cantando è 
più efficace , ed:amorofe a perfuadere un cuore. 
Uva °neoleca mooidece cavalle fe ruotolo. 
Fico trofanelle., -e mosce -a duje tornesi lo 
ruotele . : sa - 
E le note fono le'feguenti , s0/, 10) f2, fa mi, 
mi, n, sè.,.00ÌÌe prime bianche, -e crome, 
.@ 1° altre .brevi, e femicrome. , 
E tal perfuadene cantando , ‘viene dall’ amore, 
offervando ‘Ia naturalezza fer? aste , dall’ amore 


‘ amplifica. maggiermente s quanto la Napoleta- 
. na? e per confeguenza più perfuade, il cuore, 
ed è più degna 
Lafciamo Parte, ch'è ?l ritratto , ed appi 
pliamoci all’ originale , --che :inafce colla natura 
nella gente ordinazia, che fenza artificio ver 
no fi fcerge chiara la pruova. | 
Se vi faranno .nel Porto molti Padroni di 
“ Barca di varie Nazioni-, i quali invitano i paf- 
‘faggieri è veleggiare , al Padzone -di. barca To 
» Îcano:, dirà folamente: © 
«A Livorno, a' Livenno. . — 
« «Il. Gehovefe. e: Zépe , a Zens... 
_11 Palermitano a Pelicrma, .@ Palietme: 


«21 Meffinefe, a Messina, a Messina, Onde. 
effi non dicono altre per efortare al viaggio - 
Ji che è più toffo fignificare il porto, che per- 
‘ fuadere l'imbarco. Ma il Padrone di barca Na- 
poletano comincia a dire , 


O bene mio, che bella Galera sparmata sim. 


mo sette lejune , che nce ghottimmo sso mare 
?3 quatto saute y°volimmo sre a fa li caudare, 
Mira, che applicazione. La Filuca , Galera. 
Gli uomini, deoni , il mare, wn Becchier d° ac- 
_ qua , le giornate, salti. E tante dice, ed am. 
piifica, che perfuade l’ imbarco: cominciando , 
Col bene mio , per dar principio. all emsore, è 
. dando fine al caldajo, pet conchiudere col go- 
dimento . ‘ SE a SPECIE 
Vedrete în Firenze ‘nel mercato vecchio , che 
3 contadirii tengano» innanzi -le frutta per ven- 
— derle a’ compratori , ne dicono’ mai parolé , :a 
‘fine di perfuaderli altro, che ’1 puro nome del- 
fe frutta ; e -nel mercato di Napoli , 0 quante 
amplificaziori , ‘e perfuafive è 0 © sr 
Ceuza a prunella , 
Fico senz’ vuosso è 
Taglia, ch’ è susso, 
Percoce d” Arienzo è i 
‘E pure ?e celz4. non done mai tante grandi 
quanto /e prugna. | 
‘Nè mai trovafi fico, che aveffe ? osso . 
Nè meno ogni rocumere, che fi taglia, è rosso. 
Nè tutte le Pefche fono ‘d° Arsenzo . 
Ed il Napeletano amplifica:: con dire fempre 
il meglio naturalmente , acciò che perfuada i 
.. tompratori a. comprarli . 4° 
Anco nelle mmie di primo: moto ‘per 
impazienza , più per ifcherzo che per vedtie il 


ma- , 


\ 


pe 


264 7 | 
male, le vanno gpraziofamente amplificando . Se 
dirà il Tofcano 5 | 
I mal? anno che'Dio ti dia: 
Dirà il Napoletano . 
Che te vengono mille malanne , mascole, e 
femmene . i 
Per alludere a multiplicare il numero colla pro- 
le feconda. 20 
. Che'te vengano mille malanne collo fidecom- 
misso : acciò non fi poffano trasferire ad altri. 
Che te vengano mille malanne co ‘la farina 
appriesso , e v- 
XE quefto ΰ intefi io colle mie proprie orecchie; 
e domandando del fenfo ,‘ch’io non intendeva, 
. mi fu rifpofto : Quando marcia l’ efercito fenza 
vettovoglie , e farina ; fi ‘disfà in poco tempo: 
ina fe va appteffo fx farsna , fi conferva colla 
‘munizione , e però vogliamo , cede durino li 
mal” ante. Mirate per ‘corsefia, dove giunge 
la natutalezza dell’ amplificare : che con mille 
altri detti potrei provarlo . 
- Per quefto i Napoletani fon chiamati, Squar- 
- ciont, perchè squarciano, è dilattano la veri. 
rà coll amplificazione, e quel che .ftarebbe ri- 
ftretto nella pura narrazione, coll’ amplificare , 
‘ vengono più a palefarlo, eda perfuadere, ch°è 
il fine del favellare , che fa più degna la lin- 
gua ; perchè più petlnade colta Rettorica natu- 
rale amplificando, che narrando ; o pet dir 
meglio-, per dir la diffinizione delia Rettorica 
con maggior arte, Dicià apra ad persuadendum» 
Conchiudiamo ‘finalmente ‘coi quinto capitolo 
‘nel dir fentenziofo della favetla, e confifte prio» 
° cipalmente con triplicato modo; de’ rraaslari , 
tslle metafore) dè proverbj, ne quali più 
| pro- . 


è 


a“ 


propriamente, e fuaccintamente (piaga l’ingegno, 

fpiega, e perfuade l’atto interno. . l 
i Ofervare 1 feguenti #ratlati , ancorchè po- 
chi ; che li vedrete chiari. ue 
°° Assoceta mautune . o. 

| Tenaglia franzese. da 

= ‘"Conme è arciue. © « . da 

« Coe grasso de suuara: ©... 

. Quarpo de veretate ,. UENLTE ce. 
‘Lo.-socturzo de sPisavi. | 20. a 
Te.l aggio conciato ?n  cordavana. 

Stà nietto conime vacile de varviere i 
.- (0° è robba a pietto de cavallo °° |. 

E migliaja di-quefti erass/azi, tutti proprjz"e 

Sgnificapti 200, 

:. Il zoppo, do chiamano, dassoccia smeazine ; 

. perchè fe cammiraffe per una flanza: de’ mattoni 
4ouguali .fatsa di frefco-, col piè zoppo sche 
‘rcafca più atto: dell’ altro, col’ impeto ,’ e pelo 
del corpo l’ uguaglierebbe', .con torre la -fariza 

all’ artefice. per appianarli . . 

Tenaglia franzese, chiameranno 42 2vare, 
.che sempre toglie,e méi dona ; e quando s'apre, 
non s' apre mat: per .altro, che per rubbarei 2 
vi aggiungono poi freszeze., come più sqdaà , 
| WARENSGE a e da 
«Comm è ‘iarcivo, diqone d°'uno, abcorto, per- 
chè :/.Re Arcivio ema astutissimo mel conosee= 
re pl inganni de vassalli . SESIA 
Che grasso de suvaro , dicono di coloro, 
. che recano qualche nova di cantento , poi nul- 
eda: vi è.vero , perchè /a naovz par grassa , € 
poi Deffitto è secco, tom è il' sughero. 
Cwuorpo de. veretà diranno d° un hugiatdo ; 
«. perchè, quando esce fuor della. bocca , tuzta è 
«= Diz. Nap.T.II. M i 


pi 


bugia se la verità lmuiena in corpo , ne è 
palesa . . ; su - 
Lo soccusza de Pisa, fi dice:di ‘guel ,. ch: 
ajuta P amico, passata Poccusione, come av 
venne alla Republica di Pisa , dapo-s/ gioge 
del vassallaggio . VE 
Te l aggio concitato °n cerdovava vien tet- 
to di chi percuote ‘malamente un altro cen 
fatti, e con parole, e con varj strapazzi , sice 
.come la pelle .di cordovana per divenir più 
gentile nella sua concia, passa per tormenti 
maggiori d° ogni alsra pelle. 
Stà ntetto comme a vacilo de varviero, fpie- 
nga ‘quel tale stimato «da sutti con gr 
lendore, e poi non ba un quadrizo, come il 
Locile di barbiere tutto Junsineso ‘e senza so- 
‘stanza dentro , no.meu dell’ odere per la po 
litezza ,-come ne gli altri vasi cen liquori. 
«Ne? è robba ‘a pietto de camallo , fpiega il 
contrarie del detto precedente , cb’ è tanto ric- 
co, come il torrente grosso, che quando inon- 
. da, và fino al pesto del Cavallo. 
, Neggafi dunque fe è copiofa di translati la 
: lingua Napoletana .con..tal’. arte , che quafi nen 
1 fa. parlare fenza traslati. - >» « . 
he direm poi delle metafore., fatte tanto 
‘seonnetmmali , «che calqra pars che sdegnino la 
. t “grida sseltirla ingegnofamente 
Pol 4 metafora, actiò Gi dichiari, che la favel. 
« la umana fi diffingua: dagli animali : perchè è 
‘parto ;dell* anima razionale. Da quelte poche 
*s argomentino gl'inspmérabili gerghi , ve met 
del popelo , lontane.dalf? artificio .. . *. 


: ‘AN cada de ’mbiso mon mire chiqppe : 
> Per inlegnanti, cda 20 sieve dimore i que | 
vid 14 ah su: FEE I di 
- . C] 


” 


aiferto in conversazione , deb ) quite vida nat? 


chiato uno di circostanti. 
-Dice lo allure s non ‘jognammo »° leve cop. 


Li 
" o 


Acci&h ‘og ognn fi guardi di parlar cen altei 
_ di che petea vi». | 
« mile srì provisto ,: tonime a-ltpara. de codal, 
Ciò fi dir a colui, che rie scarso di peli” met 
Ia barba. «st >. . errore 
«Io rvwllue è deumrato rass: |. 
Per dir fotto Metafora, che ha il mei franény 
se; essendogli cercati è peli della barba, e dal 

04 . . - <3% 10% 

Pare, che foca a lo juoco ‘de la coriola.: 
©Cusì Fpiegarido: ia nattra de° doppj., & simala- 

esori, che quando: ispelleto di averli in pugno ; 
-f2 quete fuora ji come avviene apphbrò in que 
sto gioto de’Zingari, i quali gqhando le fauno, 
dicono queste pamole, chi è denerà; ch° è fifora. 

Arrassate Caudara, ca-me tigne: fi dice a 
quel tale , che vi riprende d° un difetto , ch 
egli ha, introducendo la pentola rinta , che 

arli colla caldaja'vitinta. 

Che me singhe arrobbaro senza caperzia: . 
Lo dichiarano per uno animale tento inutile , 
che ne men vi voglion perdere un poco di ca- 
nape + 

Dio manna vescuotte a chi n° ha diente : : 
Quando fi vede tal’ ora chi. Sa buona occasio. 
ne d assegair quel , cho brama ae nOn Se ne 
- Sa, serve. bio 

°N casa de sonature viene n° + miatitates qu 
‘Palefà l'accortezza propria , cde non si fa in- 

| gannare in quella professione ‘che n° è frario 
"00; ea csperimentato © a 
M 2 A 


P 


268 | 
£ clsappe susene pe feme - . 

Spiega il medefimo pi altra sormeltanza 
Tra cricco, e cracco, e meneca d° ancino. 
Allude allo -ftello : perchè sati tre fanno us 
mestiero di rubbare . : : 

Lo mariuole secgta le sbirro: . 
Lo dicano quand’ uno ba il torto , e parla ge 
meda , come avesse ragione. so - 
Piglia la via de miezo, ca nen cade : 
E ciò dicono per insegner -ne° negozi fuggiv 
gli estremi : — 
° Neoppa a lo cuatto acqua velluta 
Quando si /agnano, e per colmo sopragiugne une 
disgrazia maggiore. . ' 
fe mella suscintezza delle metafore Lacorsi 
che fpicca tanto |’ ingegno in perfuader |’ ine 
terno con periadi , chi non ammirerebbe l’ ag 
zia di tanti matti in due fole parole? 
Meza festa. . - 
Spiehne 4 e-frife . 
Arre, ca fammo . 
Sfuje come anguilla . 
Cammina, come a Grangio . 
sSciocascila, ca vola. 
Porta pollastre » 
L «Scopa ROUVA è o 
Mo te nfenocchia . 
Ssraccia velluto . 
- dAuza to ponte 
ille metti fimili a quelli cn al- 


E cento » e mi 
tifimi fenfi, tutti propr), e foecinti, che-per- 
faadano il vero . E PI 
‘. SA voglion dire, che uno è cisco d’un'occhie, 
lo «chiamano: meza. fata :. quando ‘appunto i 
Bottegai non aprone tutta la bartega , come 

. vi ne' 


é 


_ 


i 1 266 
rue” gioriti feriali, ne la chiudotro tutta, come 
de feste di precetto : ma l’ aprono mezza, e 
3>-altra riman chiufa per riverenza delle feste 
ci divozione . 

Spienne, e frije: ciò fi dice , quando uno 
crede d'ingaunar P altro , di entrambi rimani 
. gono ingannati, come fa il Zingaro, che. veni 

ta‘ padella. ftagnata , e nel frigere- fi vide , 
ehera tatlata-; come fe patimente chi lx pap@ 
colla: moneta false , éd allo spendere Îì accor: 
fe, che non correva. — St 
. Arre, ca jammo,-fi rifponde-a colui , ch 
avrà tacciate il com di animale, percli 

etere < findice ad un vid'giumento ,. è li fossi 
@ne , jammo , per ticordarit, chie “egli ‘fionè 
omone ,' raaitienr 4’. illeffà taecio. È“ ** 
Sfuje come angnilla ; quando per picciéla 
dtoslidhe nello friggere l'affetto, co-neva via. 
Cammina comr a grincio : Spiegano |’ inabi: 
Meà .di chi fa qualche profeffione , e fenza far 
to, sempre va indietro. 3 

Seliosciala , ca vola: per palefar che non è 
Biabile medle promefle , 104 per. onsi: soffio d'imd 
pervla., como piuma re ne vola. 59 

Porra pollastre : fv dice. de meutani d’Aniv> 
se, che-han per ulficio di porter uoiò i regali, 
gna: non.goder i>antante . |: . 

Scope nova : altutle a chi comincia a puver: 
mare', che fa gran-runsore , e non: ispazza lu 
franza; tutto: il contrario: della. feopa vecchia, 
che metta cor filenzio ; e con v- 
abete nfosscetia è uno aweifb di non. fir- 
sù iugabnare colle belle pasote , Le flimat dolce: 
FPamaro come fa chi :vehda.ibvin.cabtivoP 
che per farlo parer bueno , si de prima 4 ma- 

M 3 sari 


‘ 270 

Fi “n; fecobio , aci nov venofchi il di- 

to. 

Straccia velluto : è -taccia, che fi dà a co» 
fui 7 che vuol far del gentiluomo ben veftito, 
ma è un fervitore:, che fi pene gli abiti del ' 
padraze , quando ion vecchi ; e per quello si 
Stracciane in un trafto:. 

Auza lo poser quefto fi dice degli oftitazi, 
che non fi lafciano - perfuadere , perchè non 
danno il pafio all’ intelletto per do ponte della 
tagione . 1 

©r chi il credeffe ‘mai , che in parole così 

focciute fi racchiudeffero così proli pentieri . 
per [piegare ,.t perfuadere 1 interno 
que nel dir mataforico , e:suecizto y fpicca per 


eccellenza ja dignità della. lingua. Napole. 
Gna. 


| Nella ricchezza pei: de. proverbi RI 
Quinto capitelo , mi pary- Che veramente ccce- 
i da tutte non che la lirigia Tofcana ; E 4 
favio Salomone. ne fcsile tremila», credo y 
feaz2 fallo , che la-lingue Napoletanà. acesbil- 
mente tl itmero: ii ari È perchè hen .vi è 
ragionamento dì maniera ,-: she 
argatiffili: pre ngi inerescî'; a Srggpe Faina 

{at abbondaues 4 ehe due.betl? nori: giedarone 
una Valta a dir proverbi: cen cor pera Ab pagare. i 
pegno, quando u50: itopo «È fenza «pperler 
«tempo s'enreftalie ; ge quali. per.un’ Gra. dontisma 
.'fenza fallar mei ,; feninpse ne diffèto.; fi; chesga? 
uno. può. crasdete: che fafara-1ufizlia;a , eda mi, 
neri parte di quek., ‘che > fi direne:2en- maturo 


do , ed. infegniade. lampi ceù. lacenici penfiert 


‘i ® RI LI 1 eredi talay Gist Rcclio 
vi 


| i concetti del'cnare, ‘propagati.. dalla. lingna. per 
j{piegar l’ interno. . 
; -dEcco.i proverb) de’ precetti politigi. alle co. 
} rene, ed a’ Potegtati. .. & ' 
arvolo caduto accetta accetta E 
; “A cavallo magro Die manna mosche i 
— . Se $ abbruscia la casa de do vecizo ,, CURIE 
5 c0 l'acqua a la casa toja. 04 
Nè tanto doce,, ch ogu” UDO LA ZICA, RÈ 144, 
MMI cb Ogni URo 84 Sputa + 
a Allonga la via, e va.a la casa, 
me D ammico co lo vizio 14f0 < 
Aimmico mio cortese s comme. aje le nirate .. pe 
ee sacui fa le spegtio.» *- sa 
‘Faje li cute senza. Poste... 
a Gevsiglio de vstpe.» demmaggio de galline “ 
-0R «felici i \Priocipi si ch° offervaficro. nel. 
governo. quelli; precetti: Politicé poichè. 
© paecipiterebbero al ficuso: gli Stati. ed: À 
goi . Chi von fi accorge , che quarido un. Prioey 
cipe fla in piede come ‘un. -arbore. fiorita", . 
. 260€ fruttifeso:,. ogrizoo . fr: ricoverz; {ag 
Ivi: ma una wola.,; ste quica. per mal:ppite: 
na.de rinite 4 chele coltivano», agd'an nin 
ne scorda Scure ;:2, chk:ne'kronga Ka rate .: £ 
chi un’ taltro, perdendo lo Fo Fontegza: sti Stati, 
edi Regni? - .. 1: Dore da 
-Mneo le. moseba: de’ piecioli Paeastari rRiorde: 
.n0 s_e fucchiano.il Lo d'aste cesnbia die pì 
niagrate si ma fe piogse: sd dotta»: 
fcuote, e fi pre tratte fuggona, $ ud: 
Talora fi veggono le cotene de- vafialli.: 
tradite, < non. fi accergano.,: che st sl. uicizo 
dai la fiera Nudi fe Ventre 4 SUA. AIA‘. itopde, 
col. rt :d0). traditori). 
ere - 


—_ - 


3 








2 ue ca 
I nerchè non fi amttaeftrano dall’ efperienza ; 
che |’ amarezza del foverchio rigore ha del ti 
rannico , nes Za dolcezza dell’ immoderata fa- 
miliarità, fa succhiare anco il sangue , anzi 
eftinguere il farigue de*più congionti per fansue, 

Bisogna essere maturo pel consiglio, ma sof. 
decito nelle esecuzioni , enon allungare î pen. 
fieri per non finirla mai, fenza giugnere a ca- 
fa ‘a far, ch’altri vi alberghino.,° 

Si difsraziano talora i più intimi familiari, 
perchè con troppo libertà dicono il vero , e 
non prendone il documento , che per virtà es- 
senziale si puù soffrire un vizio accidentale , 

Un Principe savio per conseguire nn fine , 
deve pensare a i ‘inexzi ,-se son proporzionati 
alle sue forze.. E ‘mon imprendere una spesa 
intolerabile , Saziando îl volére fenza far con- 
to, fe ofte, arizi- il nemico Pammette . 

«È donsiglio delle volpi P adular nelle im- 
prese |, perchè ad alvro non ‘mirano y che & 
sstechiarò il sangne de vassalli. 

+ Tutti i faddetti precetti ‘par -che fiano- ufciti 
.. dulla ‘penna di Ariftotefe - nella fua. potitica ,. 
quaiido fi leggento helfa lingua Tofcana , come! 
ste offervatò «da ‘gl’ :intende@nti , e pur non’ 
fan-di fentenze ., ma di racconti. - È perchè 
non fi ammira la lingua. Napoletana , ché he: 
giù detti infogna: il -medefitmo , con ta- 
, Tagnarcò preverbi 7 tt 
. « Tdmparinb in oltre ‘i: corteggiani i dacumenti 
detta corte «da proverbi: Napoletani , «fe voglio» 
no bene gowernavt.o vio 0... 
‘Quanno li malinare fina. a punià ; stripie’ 
sedi sane 

Cuorve: co ‘cuvrur non: su cacciangi? socehia 

a $i DIO Chi 


Ei migra li pecviune dr he corte, mi 
. ‘ perzì a penne, 0.0 i 
* Ognuno magnia a lo pito nijo; va 
‘«- Miglio è ofe l'uovo; che -eraje la sellina: 
+ Guarino te be promette lo porcioHla. se ro 
curre co lo funecteblo. .. 
: bi vvede Taro ; sr perde lo fimsco: y non 
‘perde lo vino» I i 
Chi chiajeta licca. 
«Ch role lavcemò seno? H0s50* “acclaire pori 
PE 217 COLRINNE. Ò | 
\ Mrrarca Pasto: ndeve ve h patrono sè. 
+ “ipprles on ne feccia: A 
-iQuefti preverbj» fohbo. fe fr oftrraffero:, 
fenfi de gli avifi interni ,fpiegati dalla. line 
gua Napolicana ‘ faebbeno: ua perfetto: <orteg: 
giaro. 


U “N 


La prima. cole, chie. fi deve offervare” nelta; 
corte , è riverire i privati,; e: se nalbra. fra 
eli Toro vi è disparere , non Gisogma: dinmsttar 
pendenza più ad' ano, che all’ ultra: poichè 
dopo» saran d' accordo , e 1a rimarrai. col: 

‘© saccorvoro : perchè ti f dd la eelpa: delle. io. 
ro. contea, e però: “chiudi. la becca ,: e non: fa-- 


' 
- 


«Tante meno devi intrioarti- ni? difpareci deli 
Priveipi. del fangue; tran fratelli:,. tra figliuoli , 
ni fpofi ;.tre parenti:;: perc&®:fam,. come i cor 

vi, che sone. Buoni a: cavari gii valtri , ma tra 
di dor gracchiano, e non ni‘ firizeono-. | 

= Rer quefto deve essese il rho pierisiero amare 
atto sohamente: vel. 'grado: , simncui st\trovi , 
e non distender la mano al - piasso altrui , fe. 
(E hop vuoi , ché È maftro di enfa. ti. dia fu: 
giunture;.e. ti: “POCO af vivi SS 
M s Sg: 


#7 apre mito - sioni. repfirendiii. hà entra delle | 


facoltà de padroni con affissi , arrenbansenti, 
ed altri negazs > perchè da copio de’ cibi ti 
fa. Wiiagnre‘i picorasti., ma: fitalmente renderai 


con sue peîte ‘anco Ve prmecrcal dorse d’ ero, I 


e calle penne d argento ro. <.;. <>, 
v Averte.pafimente a ron rifiaer da mercedì 
de’ padroni colla speranza di ‘008 cise aneg. 
sort + 
: Perchè .se st sdegra.. sa. principe perdi. #74 
presente , ed il futuro: talvolta importa l'ali, 
è per .un mate dfficio y:echar perfe diagnenie 
del padrone; perchè Rimena nen sele, è perdi 
pollo; è se più diustissa,:se ve , e perdi 
2 nova , ed: 16 palla. si 
. Per.quetto . romrdrvs. far disegni ,, che la 
grazia oferta siria col rifinteri di: Ria sche 
‘treppii ital è tiva. euezia > 
È ofinte nella» corte... fuazi 
» Liga dungee l'occasione ;. ancerthi rasserm 
bri piccola , acli mett. fugge. : parchà -almeo 
Soatraz ana molta ma, porchetta : astavalà per 
* cibarti., se-mou piudi nienipirti la: dispensa . 
-Quefio:sÌ ;; .c bisogna estere sollicito nelle 
vacanze, e non curarsi , se il beneficio. ba la 
pensione v: E fe pes bere. beiors viste 3° st. 
- dl fiaxcas fi vede chiara; che colla. istanze , 
eveplicate. di mandi ist MR sE più ‘Aper tutto 
si piatto,;;' deccas., -e Lanbisce qual. 
che sapore ilitucro. 6 può. aflegnire con la 
pazienta . Ed-& fciocchezza il penfare , be. wel- 
le Corti vi posne aber. da pripa sinza veder 
| mill ossa di patimentizo.. 
Im afigioee palsiometta Paro nb hidivea’ padroni 
censrà ragione è I: cr sonda farfi..con. due 
? 


| 


| 275% 
no ivvilente deb 0 * e dvi (dò fiagnore RE 
nelle pollice però - ragni get fn fegfad ;; ;* 8 sfugel 

08 vi è iat za: id ripagare o) 


Lante sogrti pori: capr capricci; e-f ni ordie: 
marie qua ha ‘da comender col padrone » 
. darli det centrario: la: ragione 5: 'ma’ efeguiral 


quero 18 egli vo ‘ardina ;, e: bvami recto’ , che sica 
«he: find: :9000! snonienttà per a 
farti da lui benevolenza: , e ci penf- poi: 
die. gruinente molla campegna mbe 
gi: il'Anpe Sd um svdrtorte 16 divorfe 139 
- Per poi amabile It chrreggiano’,. sn 
ofervi' dir sempre i bene, ed il'mab egosrlezi 
perehò da Guise insino a tanto ;; .vhe-reudei sh. 
in chiaro, si tiene aperta‘, ma: quando azien 
ali farci i, ‘metbier i orse anda AI PICtO RITIRO 
r ché'petrà negarmi” , che-fe ‘aa - 
no''offer vale. quanto fe N derto , MOrr: Fasi 
* febice?” NÈ: Tacito patrie dir mai: mp per 
iftreirbo: € - E pure în Napolètano: del’ ol , 
naturalmente. parlando» coltà fua lingua ,. fenzaz 
penfarci- puo? ,- ne” proverbi ‘già: dettò ji tuto 
i infegna, e dichiara , per iftabilire dacia» La 
| pofizione 7 ‘chessselio fpiepar: femeanziafo”, 
ciuto “è arpariiime:,. ed Wfficace: ia perfi 
un avere, -per nil che dae ‘sa; Liaguni ifia: ku 
più dg na. eVfGli” sta. 5158 


Sé tni fi: gres CI che nbnevo: trai 
Iaftario ), che i Go fade tal” ‘ordriiano bale» 


NU 







delle Gaia fthe- ‘che Laico il ‘mulo, re di 
mite alerò\fimili” pus bar, idirindando’ folazbt- 


se 


' 
% 


ni coda vet; perco sempre s aggira , 
e mai ansrcida - E - on che che il via baf 
fo, il prowerbio è malso pro lo » € graziolo x 


Riman denque cenchiafa, ì provesbj Na- 
etani di fopra deri , altamente Adrnifcone è ù 
oiteggiasi « 


Imparina, per. Terzo:tuesi i, morali da’ pr 
verbi i Vapaletani nt a menar buona. vita , non Pri, 
morale; tg erifliana : è fi accerperanno s. che 
e dungire i fette peccati mortali, con due 
etbi per peccato, apprenderamb slftm 
docionenti.. 
° Guardate de. eeuglia. de na stalla. 
suto , che male accompagnato. 
Quelli due. prowerbi istfegnano a fuggite. Le sa 
+ perchè con faperbi non G può. trattare, 
tirasio. delchlti : a mi, e- mette cento lo far 
più: tolo olo, che aves pratica con. coltoro4, 
,\Mi patta, che lecca. cemnere , itom le fidare 
"Ta. fina, " . 
an vige. scamno ehi itrnansiae spirm 
Gostala sqgndizione degli gugri,. non petendofi 
falar: di lma;ik:ricmb .;/cop' darti a- negozia: la. 
farina della fua foltanza , mentre divora. la ce- 
nere; 2nro; de povenl è E. nen.: A meraviglia poi, 
che viwasiinfelice ; raccogliendo :raille panture 
di morali pentiti “mentre femina fpine delle - 
ricch az, ». 
1 La femmena: è commeta qustagna 3 bella de 
erev.e..dinga la; MABABIA. 3, 


DE è adirzene nè Meri a Lune: de Cannela. 


lune j pa Sanaire ba, lussuria, < 


Per 


i” 
NA 


| 
| 


| 
| 
| 


I Becco. Ira : perchè con. la vendere. 


. i) AE 
Perchè fa coniderafsero fatto quella bellezza 
efterna, quante frodi ; ed inganni ‘vi fi afcen- 
dano; non vi farebbero tanti lafcivi anpori : € 
però per onaafcere le: loro imperfezioni , : son 

fogna. mirazle con: mendicati lumi della pa 
fsoue - nel bujo.-dell’ ignoranza ,, ma di giorna 
con chiarezza.del vero ,' e- fe. di netta con la 
lncerna , e Ince: della- verità .. - . 
. Lo tane arraggiato uce fassa la pilo:. ‘* — 

Cavallo cqucesare cchiù ne leva, che ne dia 
matdendo. 
il proffimo , ci. lafcia il pelo delle proprie fa. 
coltà a? bravi , agli Avvocati, Corte .: 
e poi finalmente con tirar de’ calci a tatti con. 


| d’infolenze , tutti fi axventane' contrò di lui. 


tel ognuno. cerca di far feno alle peggio... .:-. 
Chi gliotte sano, more affocato . ‘ci. i 
- Bona ‘vita , e trista sestamisnt@n. . 
Così fanno i Golosi 1 diverata. quando. hanno 
il bene ,. el’ ingojano.tuteo sinniero | e sano id 
una volta. e poi Lera: mafica ih bene,.e @ muuo- 
jono della. faune , mon penfando alla dor fami» 
glia + e'che per empire. in. vita /a gele., ‘non 
hanno poi, che lafciare nel sestamento . 
. Lew faje caraue a. lo ‘cane rde Rartol ano... 
Se vo cacciare dujo noechie. pe ne. cactiare 
nio 4 lo. COMPARER. i L04 » ! 
Qui fi. vede la. naturalezza. degl” irmuidiosi ehe 
non pofsono godere del bene altxui.,. e latrano: 
come cani invidiofi.,. quando. altri voglion. go- 
dere del proprio bene e. non Mmaccorgeno, che 
con & inpicdia fi fan dannewmaggiore ; petthè 


credendo :cavar un’ occhio al fo no, fedne 
eavano realmente. due, avciecando. id unntenipo . 
4 l’ani- 
) 


Panima, ed:fipcorpo : perchè i corpo fma- 
cet, eW'animtati 0. 0. >; 
°° Maceatone: cantame *n Canta d » 
= Tengo li panne x chi và è natari. 
Bcco ‘baekimiente deftritta la condizione degli 
secidiose 3 È quali rie ment vogliono difendere 
la mano pet prendere il cibo,. mis vorrebbero, 
che li. faltafse nella gola - E-fe qualche amico 
fi fommetge fila i'oride de’ messagi, non vi è 
pericolo»,. che:fittmetta a. muoto:»- per falvario , 
“o gii: balia matére.t fisoì abiti tra fé fponde ,& 
portarti 2 tafa per fuoi' intereflì:. Qual più per 
morale pottebbe defctivere. uni ‘eneca? E 
qui più perfetto Criftiano potrebbe ammaettrar 
+. Tomafo:, «che un Napoletano dei Popolo 
con. derri':proverbj , mentre infegna fuggire tutti 
î peccati o. ;.. . peg e 

Mirate dunque, s”è ‘veto; ‘che. per 1” alterza 
de’ferifi , ‘e ’furintezza delle fentenze fi rende 
degna , ec eminente fa finguia Napoletana. 

Vi &no.ancora ne’ proverbj ; documenti mea 
dicinali pes viver fano’, e chnfervar la falute. 
n Zuoccole xe cappieilo,. e cata -a Sant Ae 

"e chevee nioppes Pircabisaii, ca se 

Non sk mr wrcabuseio, ca schiatta, 
>.Mtje bueno: chine io: belve è 

Piscia chiaro ,0 fa-la fico a lu miedeto. 
* iPaco. parate vo ceudo: de pinne , mon fece 


- Via tv 3 PE 

-’ Meglio è sudare, che tostire; | 

* Non-se pò avate ricco ye cappuccio. 

> Se vuoje lo "baN®', mapna co da gatta: 
° Carne fu carne 6 i i 
» Panen e passe!) edi conime ‘passe . i 


f 


| 


Î 


AGE 
Masi re pigliare, bici n 64; laaneearo ve, 
e 7a ISEE AA Pat SNO TONI GIONE 
Gerre. Gquanzo: sad mischia: 2018, vale 
#8. <, 
anta Galeno: Baconica ghe. ficciajamente 
v.ipfegna a. conlervan da faluta, quali con tanti 
Aforitmi ; imitandofi :la. (cola: Saleroitana . 
«be riguarda cadi abitan..in: quot” aria n. 
‘epr quella di: dente Agnella ,. a di mastamere 
sl capo gut. piede 4455 UsL0:n% dende si. “tran 
Piumidisàz vive sante #60 perfosta silute 3 
Perù i Frasi Zocqolanti,.. cla. abitano per ord». 
narte in:juoghi di buon'arle n C-EANGRUO | Z0OCA 
coli; e’ cappuccio , & veggon fempre, con sì 
buona: ciera. Nel mangiar pai: n. hitegna 00598 
BETIRTALA, ,. è RON PRGNSIAT a era Pancidi 3 ch 
IE suol dira, Perchè cel«cauican svoppa. ha 
stomaco Scoppia fa vita: MA cmpir sà » COME 
ib isacce sn inè tento calcato si cht sr 3 14è 
Fanto scarco sche. vom 4; ESA. im più 16: Così 
fi fuggono /e crudirà , che fine far È orint 
sorbide, e mal caste, a sé an chiare 9 Ke 
coste, che, ti ferro fr ar del madicn è: 
bifogue poi fidarsi de gni negli ‘dit, , 
e nelle couertbzi, Por pri brate ‘a:î Ji 
venti e ipròi posto atsicurarii cal caldo, < 
sia dra sli & da cdfredde &: perch 4; pop prigioni pr 
O y1/04 dt gossite danneggia. at 'p ‘pért@-a 
ad al pulrgane;. Nel' Ger au; geuereso ; disegna 
esser semprata : perchè chl bs». artppe 87 greco e 
accende 18 sangue s; ed in venir la fehre, bi 
sogna vende. eelara amhe..ib cappuccio al 
medico‘; e peso ne per. eurarst., È citò 
n08 Ce eile, s frusei a'tusto pasto; de 
quegli uom guitdsi gatta s ma di earne', e di 
{] . pe 


E __“ 


so . . 
 perco, gursado è-proiDira fa came: PA ttvver: 


tir-su’l principio dell’ infermità con far dicsa 


don Insfengiar solamente pane, \ passi : - perchè 


con |° astinenza , e digsune , lo stomaco pu 
concecere i mal umbre, neh applicato :s* crbi : 
Che però de”Romiani difse Galeno , che Mer. 
bos superubuiz-Gijumio . E 'fopra: ogni altra co» 
fa:Cinbbia riguardo: all” animo nell’ interno : 
0” endosi colera , ehe accende la bite 
cord malb va: ab cuore, e fa venir la fe- 
6r» , che come dice Avicenna , è un calor di- 
sordirazo ncciso al cuore. Febris est inordi= 
matus color eccensus cerca cor. E poi per ri. 
ftorario , e'rifanar la febbre vi Sisogwazo Eles- 
smerj ) moietus. Christi , Giuleppi gommati , 
Scereppi di burmgini, e simtili medicamenti > 
dove pin rutti: entra it zuiechero : è quando: 
muti caro, mumertente conto ‘alla: spesa. 
=. E .fugertitammaeltramenti ‘per ia falate sin: 
fendbno' per ordinario: netti Faticiulleria:, Ado. 
lefcenzià, Virilità:, e principio» della vecchiaja:, 
won: già. ‘nella vecchiaja decrepita-; poco , € 
smuila giovando a: fenar | infertnità. della vec= 
chiaje: eftendo-Ia: veechiaja- reedefiina:, infermi- 


gdo fino alla-vecchiaja ‘cot’'fua Neto canto 
2A | pro» 


nt 


hi “ 


atx 
roferifte quette rtote, Chrefermob?: è quando 
È vecchio. con. le fue rocire voci cangia le no.. 
te, e tutto mefto., e-fiocò , più fofpirando, 
che cantando. cangia verfo, e dice, Cacerecà,. 
E fe’i Francefe, e 11 Gallo per efter ? uno , 
e l’altro naturalmente furiofo, e guerriero, cre... 
derei nor ingannarmi , fe per ifeherzo dicelfi , 
che quel famofo Francele Capitan generale al 
noftri tempi, nen men guerziero , e 
Ghe profperdio, finchè - giunfe. alla vecchiasa: À. 
chiamava, Monsà di-Chichii : il quale neila 
vecchiaja.,:cdeporigndo 1° armi potea chiamati y 
Monsù di Crucù, per avverarì il proverbio, che 
quando uno;è vecchio , non bey più.. 
: Conchradiamo È. dilcosfo. «de * proserhj co de» 
eumenti fpirituali. 1 -.: 
Obi: premeca to de nfpo;; meo de Pam 


cpr c4 i 
. Chi assa ha via vecchia pe la sive, sefis 
so ngannato se trova . ©’ 
. Mmmore, e tosse, dove sta se conosce. 
> Jecsare sateze:, pe on cadigue ‘arseto.. 
- bi APTOIREOE Alive cade, + avanza de 
ve di 4 pueso +, 
 Tanse và la lancellà intro vt lo 
| che:serdassa Îh ‘imusend. è - ° 
Musso de poscieltà., - ipable l disgnielh s# 
* avrevebie de mercante - 
» Chi troppa la cira ba spezza. 
s Non. te pigliare b:penztere de lo russo. 
-. Non te messere fra do scantaro., e la porsos 
. Chi. guarda la ebha sof , où fa Farra 
| TUIGEUNO. è. Lo 
* Cante spisso, € amicizeja Jonga... . 
Der menar vita fpiritfaie.,, e‘ pesfetta., pete 


2’ 

be: offervare i :docnarerief* faddetti, e figiatigetà 

be. in‘un trasto ‘alia perfezione :. Perchè S. Pao 

lo infegna :1 Rallos facste gressus:vestrea , ne 

| clusedicans , quis erret,, ed na fi ritsovò 
un Giocò , che tera perverfi foffe none -: +. poichè 

il» rmale: efempio di chi ‘zoppica fa>meppive 





. Nè Bisogna vitorcere ‘i sentieri driîlà; 
din ari de* buasé. per trovarsi muigliori + ten le 
spratuaganae dell? asprezze del monti , d° imman 
derase:mernificazioni, e e profemdicà delle valli g 
cergiando L'antiliàin-bussezza, viltà 3 tha 
fi deve camminare per la viaLbattuta., e piana 
per von effere ingannato, come: |’ infegna S. 
Giovanni.: Oria vadiis. iniplebitur, & emma 
muas., ii robliz. Aunediabusar; G erane prave 
in direGa , © aspera: in vids piavas . 
urtò guakdi vera cd affbrtar a -beotà: nel telo 
efterno , con afcondere le paffionì interne; per- 
ehe può: fr quel, che:vuole , ade P amérisi 
conosce st è di se stestea., \0-di Die, non 

" fg bal effe si ancorchè guar 
proprio; «edi - Gue: sipoguanti ., 

pops fervire ,.ed antare ia, se medemo “oc: 
po i faddetti Padroni. Non porentis Sasha De. 
muinimotennime i +. 

Faccia parimentr been finaliste: nellumi: 
Bind, smmaol, cha. edificio spivituale, dal 
vento delle superbia rovinato non zia : Perchè 
chi da fe fteffo. G:girta a terra ; non può caftar 
con .Fimpeto de’ venti :: iaia L- refifere alla 
berea- della: divine. poreriza ndo fola 
mente a’ gli umili Rigi (un 00 gd all 
perbi;. Perchè Deus super 1& vesistiy bumidi bus 
Quitem dat prariam 
+ Quefto motiva sila: 6 deve paticolr 


Cile 


p-* 


| rare-che “fa ne.fc 


z 
muente' pretzlere , o callimperfzioni veniali Dei 
la-noftra debolezza, o dalle tentazioni paglia. 

a fuperate con la grazia Divina ; perchè non 
è cascar propriamente, ma iaciampare per cam 
msinar, più spedito. nella wia dello. spirito , e 
visorgere più snello. senza le passate. imperfee 
zions .;.che perciò diffe. ‘il Savio ;: Sepnies in 
_dia cadiz. jugens., & sese. . a 
E ben vero; che Sapore fusa uggir sempre Poca 
calione di cadere: :.. fidarst. della propria 
mirtù, ancorchè i fia pole gli ; sia SLUSCILO nei 
perchè un vafe-di creta nom è al calo per atti 
P dal.pozza, : e tal volta, nl fin 
nalmente fi rompe il. manico , ef 
fommergam Quefto infegnà S, Paolo ’ 
dille : Habemus rhesauzumm i in ARasiA o» 
Brizoa puonailicazione por de’ sensi è fa più né 
per le -perfezione ,. contentandofi ‘di 
dualfivo, TA cibo... folamente: . .per nudrirti ; pè 
dea cafo. di. quel che fi dice contrario al 


attender folamente all’ ac» 

quit. delle. lcclze, falle virtù, si viva p"% 
pmexcatante,, Che, atteride: folo, al .gua 

mon,faraudefi di quel, che fi.dice : ..e soppore 


sunto; che » qual vil aiumenro ogni — 
seme nsftioz imgtando Dapid -3, di i qua e 
99 lasci mei, Lidia: Us jumens 


Mv < SURA EP rig dg. ego sempe secum: 


Ma s osservi, che «Igrsi ficazione now 


PATTI indesereta. ; né tirar. tenta; la core 


selora.. leggerla x. COME | ‘quei Romito , 
pot in CAD la; Pernice» fi cs 





LER A AINORIA fari 


et.i* 


- 


| 


284 . so. 
Lentadfe , e colui la fentò, rifpondendo, chre al. 
trimente fi rompeva : perchè ogni cofa bifogna' 
. fare a fuo tempo . E ripigitò tl Santo , così 
debbianro far noi cor lentar talora i? rigore 
cn lecita ricreazione , infegnandoci it Savio : 
Tempus flendi , & tempus ridendi . 
° Per camminare in eltre nella via dello spiri- 
se, non bisogna mirare a è fatti d° altri , me: 
solamente sè stesso : mettte la Morte fta pran- 
ta ogni momento per recider la vita con la fua 
falce, e non far come il Roffè , mentre che 
andava ad efsere appiccato, fr prendea penfiero, 
‘ehe it pollo nello fpiedo , non fi bruciaffe; B 
erò: diceva tl Profeta come viatore, che cammi. 
nava alla motte. ‘ Nello vie delle mie ‘azioni 
mì prendo pevfitro dî me fteffo , e mon degli 
altri, ed indrizzo i miei piedi per morire ofser- 
tando i divini precetti‘ Cogrsevi vtes mess, 
© converti pedes meos in sestimonia tua. | 
° Quindi talora avviene, che col prenderei 
è pensieri, ehe nen ci toccano, cò frapponghie- 
mo tta duò amici, o parenti per disuniris cej 
siportamenti , e quelli non si disunirarino pinò 
t0 ; wiz ‘si aventeranno contro ‘Î disturbi 
della Pace . o della loro unione, -e vi rifnta 
fanno fchiacciati‘ come if' tito; fra fa>-port®; 
e’l'trave, con una guertà ‘continua, corte glè 
empi: perchè, mon ess pax impite, È via 
paris non cognoverusta * ‘o 
‘ In farti bisogna vivere in vid rale , “come 
, gempre sleladro volesse venire & casa, per ra 
barti dall'anima i tetori je nb giudicar ele 
bri, mg guardar té stesso, ‘con serrior bene-lo 
ports della casa dell’ anthia., e ‘venga: pot it 
Fadzo'! quando ‘li pirate è ©os} m' infegta Cri 


m“- —— —. ——. —- — 


285 
‘ fl .: $6 scires. paser familia: qua bora: fur Ug- 


mivet., Vigilaret utique , ©' mon sineret perfe 


- di domus suam . 


. Per chiufa finalmente «del compendio della 
vita, bisogna frequentare i sacramenti della 
tonfessiane, e commfinione : perabò confessando. 
si speme s.fa spesso i chus: con Dio , se ha 
onesta sufficiente per pagare i debiti de'pecca- 
pi passati con la penitenza ; ‘e-mon farfo una 
volta l’anno ; posendo e rischio di dimaenigar» 
ai molte partite ; ed anco fare è conti spesne a- 


° giatamente fedendo , - fe ha foldi de’ meriti vin 


tuofi per poter combattere col Re del Cielo nel 
«punto «della morte, ed impadronirfi della fortez- 
za del Paradifo, infegnandoci il Redentore: Qui 
Ren sturne. comminiere bellum contra gino 
Ragem > vomusedens prius cogitat ,. vt Rabeat 
‘sumprss ad necficlndune. «E pece. combatter si- 
curo; bifogna ancora .armarsi tpelso con ta com- 
muniene ; della: quale dicé la ‘bocca @ oro: : E 
Dominici Altaris celestis armatura | E con 
quefti conti spessi, s’acgerterebbe dell’ amore , 
«d amicizia lunga cen la visione della Gloria 
riella cafa di Dio, ricordandoci il Real Profeta: 
Domu tuam Donsine docet sasétetudo in lon- 
qgitudinem dierun . Ed-ecco un bel trattarino 
della vita fpirituale , compofto, non dal Padge 
Granata, 0 dal Taulero, mia da un Napoletano 
del Popole xo’ fuoi preverbj fuccinti, e fenten- 
-zigsi : si che fcorge, quanto sia eminente la 
lingua Napoletana , ed abile. a fpiegare, e. per- 
fisadere il cuore mella smultiplicità de’ psoverbì ., 
J- quali arricchifcono i .Principi di documenti 
politici , i Corteggiani, della Prudenza, nelle 
sorti, i Crifliani della vita. morale j .ce' fenza 
co. - ° col. 


286. o | | 
colpa , » deboli. de* precetti, ineditimali , vi 
ver fani, e tutti -gli-uomini degli samen | 
ti fpitituali per condursi al cielo, ferma adepra 
altr’ arte, chela pura navaralezza nel vel | 
E prima di dar fine -al ragionamento , mi 
lecito dir di vantaggio-, che ia. proprietà. del 
mome non «Srotede dell’ Autore -della nazione ; 
baftando ful-uire } t'bgono , perchè così lo di 
ce il Toftano:sma «iall’'erimologia:, che f 
il ternrine, quanfe: particolarmente ‘deriva della 
lingua del -Latrio , che diede. 1a tinpela ‘lacina a. 
tutta Italia, e:budna. parte dEatepe imitando 
la, non già efeguendola per farla velgate. 
Perchè siborsi della mattina a diflimzione 
della fera , -.che : fi chiaasa - cena, s*<ha da dir 
Destnare.3 come-si dice ‘tà Tofcane: , ‘e -nok 
pranzare ,,é0me dice iti Ronnano:; derivando 
‘quefto termine viella parola latina. ,. Prawdeo : 
non effendovi ‘altra «timologia  riel idesinare ? 
Forfe perchè- si. dice dal: Folcano !- E quefto è 
fonda? là proprietà. nefl’Autorità., non già nell’ 
«Etimologia , orde trae l’‘origine. ‘E di quefti 
. se -simili efempi ve. ne fort centineja , come si 
è detto, “ li - i i o 
+ In oltre Ta 4ingua «per efet propria, ‘non tie- 
| «nie autorità diicangiare ,-0 alterare i nomi pro- 
spri delle Cinà, come -faranno i Tofcanì , che 
chiaman. Miane } :Me/4n0'; e Napoli -Napele * 
. che però nel .detivativo stimano ettore il dir 
Napolitano y ivavNapylerano , tome più volte 
ho feritto per eompiacerli :- così parimertte il 
-caftigave ii momi' -proprj rider: Palee 3 :Mimando el 
.rore il ‘dir :Biass, com’ è faritto al Batresifno!, 
.ma deve diisi Bikpio perchè voglion così . 4 
:  Ed-a quefb ’progotité hi !fevien cola su 
" 210Î3 


‘ . Ù 
"4a } si » 


- . + 


Datel 


° e "off 
ziofa:d’ uno Avecato ; the. voleva far del To- 
fcano:, avecando contro di un di Napeli , nel 
. *Gonsiglio, che si chiamaen raso , e fempre 

diceva Biagio. Finito il fuo difcorrere , toc- 
‘cando a favellare all’ Avbcato contrario, il qua- 
@e avez caro: , che non si deeidefse la caufa::, 
e non Ì’ avea mai interrotto , mentre  paitava 
colui di Biagio; difse, efsendoci poco fpazio da 
poter ragionare per eftere fcorfa. quasi l’ ora : 
Signori io non pofto rifpondere , % ‘prima non 
fi perla contro’ del mio Cliente ;-.che ho da idi- 
fendere . Sopgiunfe |° Avocate Fiorentino ; che 
.Softe fordo, mentre io ragionai tante a lungo ? 
Replicò 1° Avocato da Napoli. Nel voftro ra- 
agionamento ‘di chi voi parlafte ? Difsè coluì , 
.-favellai conto il woftro «Cliente Biggio. -Quefti 
| conchiufe dicendo ; efso si.chiama Bizso , e 
non Biagio ; fe volete parlar. contro Bia:a,, 
cominciate da capo , .che vi rifponderd a -fuo 
favore , e così con un rifo di tuttisterminò fa - 
caufa, fenza :votarsi, come 1° Avocato di Bisso 
«desiderava. 
_ E. per aggiungere all’.Avocazione la fentenza 
“d’ un.cafo fimile , mi'fovviene : che -agdando 
al patibolo un povero fentenziato , #$ ‘era un 
-Patre , ‘che ’1 confortava tofcaneggiando: E per- 
chè s° era preparato «con alcuni motivi prefi' da 
var) nomi più frequenti, come ‘dice AMrsonio', 
Francesco , Pietro , e fimili: Gli domandò del 
fuo nome: ed'il.condannato rifbofe; Me chrap-' 
mo Pascareelta. Confufe il confortatore per non 
€ffer prepafato a tal nome. :'firifolle Ifinzimente 
di dirgli: O? rm felice Pasqual mid caro, vpgi 
sei conuitato 4 bantbettare , e tibart Abe. 
quello Pasquale nel Paradise: <ofpitzrito ‘ii- 
" fpo-. 


238 d. . 
fpofe P infelice: 4 ferre none’ aggio .diite, | 
‘ca me shidmmo Paschariello , e no Pasquali, 
e me spesarria de sto banchetto ca . fajuno pe 
oje. E così la Tragedia per un pochetto in 
ragicomedia srasformeflì . Per ifcherzo fia det- 
to, ma fi cavi jsche ‘la proprietà de’ nomi pre 
pri, e Città nen dipende. dall’ agterità del To‘ 
sco, di-nome fan Partenio , pér .défefla della 
lingua della mia:Partenope. _ . 
nchipdgfi fungue che la tingua: Napole 
tana, e per la ezza , e per. le Proprietà, 
e per no arietà , € perl Amorevolezza , € 
er cintezza , fia più degna, e perfetta 
bella Tofcana . n Pi o. 
‘ .° A«quanto fin bra fi èedetto ,. mi fi Dub cp 
‘porre, che: fe la lingua Napoletana è sì perfet- 
««ta , «perchè son fi è rifpbfto con la liugua Na- 
, poletana, ma Tofcana è. 
.. In oltse, che vuol.dir, che gli Gltramonta 
ni, e foraftieri volendo ‘apprender la, lingua Ita- 
«liana von imparano la: Napoletana, ma la To- 
fcana? Aggiungafi, s° è vero il detto d° Arifto- 
«tele: Bogum est, .guòd iommes appetunt : Men- 
«tre tutti ambifcone, più'la lingua Tofcana , che 
da Napéletgna , quella farà più buona di quella. 
Ata. prima difficaltà è facile la rifpofta « 
: Perchè È un maeltre vuol dichiarare allo fco- 
. lare i Poemi di Virgili, 0 di Omero, non li 
rdichiarerà in lingua ‘Îatina, p greca, che non in- 
tende , ma in lingua volgare, che già poffiede: 
E mentre s’ ha da palefare particolarmente 2° 
« Tofcani L'ECCELLENZA DELLA LINGUA 
«NAPOLETANA e che Sx lingua Napolitana 
Sia. più aminente , e. perfetta «della loro , fi ha 
«da infegiate quella verità con la lot lingua : 
ac. 


r ‘ 


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‘anpciocchi più facilmente: fi capifta; per nen fas 
suova dichiarazione del linguaggio per palefaro 
5 vero, che s’infegna. NE 

Alla feconda ditficoltà-, che par forfe. maggio» 
re , fi rifponde ancor facilmente r Che i fora» 
ieri a ono fempre ‘ lifguaggio-,- ove 
più ‘hab; da far la» relidenza: E perchè per ordi» 
mario , rifiedone in Roma,e paffano ‘per la To<. 
fcana apprendome quella, come-la migliore , e: 
più ufata nella Corte di Roma, ev’ è tanto nua 
tnero ‘di: Prelati ,- Cardinali col Pontefice ,: per: 
lafciare i Gentiluomini, Corteggiani, .e. Merca»- — 
tanti Tofcani,. che fuperano. tutte: le Nazioni*.. 
Per quefto in Nîpeli:, ove rifiede sì. numerofa 
3a Nazione -Spagnuola:,. tutto: che. abbiano la 
lingua fi enfatica.,. non parlano Tescano ;, mà. 
Napoletano; e- per nen efér. Napoli-Città di 
paflaggio a’ foraftieri ,€ com*è la Tofcana,, apie 
prendono più-quella, che quefta: :. Tanto più. 
che il (parlar Napoletano fi diftingae ,.come în. 
tutti «gli altri linguaggi; -tra.la Nobiltà... e la 
Plebe : E fe pondériamo il: parlar. nobile Napa 
ferano, è un parlar melta polito ,. e .gratiffimo: 
a chi 1° afsolta»,. togliendo - folo- 1’’afprezze la: 
porga , e certe voci ftrane de’ Tofcani: che pe» 
FÒ è parme "commune. de’ bell’ ingegni, che -*i 
Taflo , e ’i Marine, Soli del’Ciel.di Napoli-,. 
mon fcriffer’ sn lingua: Toscana ,. come _il Boc» 
“eaccio , e-:’1. Dante, ma: in*/ingue Napoletana: - 
«mobile, e fallevata , con buona coltura «ben sì., , 
per fuggir le-vosi della :Plebe:,- come fan par 
ticolarmente nelle-Spagne», effendo più nobile; . 
e degna .la:Caftigliana:. E-fe gli. efempj pre- 
detti fon portati non dalla nobiltà, . ma dalla: 
piche, è-ftato per convincer: con: argomento è’ 
Dix, Nap. T.lly N» fore 


- 


i fertioni + * che fe Ia] e: plebea: è st 


perfetta ,: che. farà. della nobile; e fcelto ? Ed 
anco per autenticare il veror,. ctre la: perfezione 
della favelta:, dal dimo: della: Natura: lo riceve 
più: ,. che dali“arte-.. : 

Latera difficoltà, che- pese-il nodo» Gordia- 
so indiffolubile, fi: (cioglie- con° la Penna, ch” 
è la: fpada. deflo. (crittore-, com. le fèguenti dife» 
fe-. IL dir,. che tutti ambifcone» la: lingua: Tor 
feana:, come tutti ambifcono il bene-,. non è 
affiinto: reale. Adanio: folo ricevette da .Dio la: 
favella , ficuramente: buona: Perchè: canfla; gue 

i ficerdr s erano valde: bang : ma fi diftrufse col’ 
. tempo, e particolarmente in Babelîe: ft disfece,, 
e divife- nelta- Torre... Nè mem - dirfi fol 
buona: la: lingua Ebrea cem: quel friuelo» detto ,. 
che: fà in denfa felva. fi: lafciafse- un- Bambino: 
lattante, e-col latte: di nua: fiera, ( comme’ av- 
. venne: a Romolo: fandater- di: Roma: ,. (2: cui 
Bali una. Eupa: ) lattato: forse favellarebbe- 
corr lingua: Ebrea ,, come la: più bitona ,. e: per- 
fetta : clie- però: il Verbo incamato:, efesoplar 
d”ogni bene, favellò. con quella» > ma: ciò.-esy 
gratis diBum (enza: prova cperchè fe. la: favella: 
dall” udito fi apprende. che» » chi: nafee 

, muto fi rendè ; anco: il bambiae,. adulto” 
farebbe. «muto: ed: ib Verbo. "incarnato» per: pale- 
farti uomo: vero , favellava:. con: lingua: Elinea..,. 

r-la bontà della: lingua ,, ma: perché dal- 
In] dre , e Giofeffo, ch’èrano Ebret, fm: dak- 
Te fafcie P apprefe , non. volendo” far: pompa: 
la Divinità com. la lingua dello Spirito: fast» 
tiniverfale: a. tutte le- Nazioni:,. intendendola 
ognano' nel’ fio linguaggio... Oxando: audiebar 
‘ unnaguisgne lingua: sua’ illos: equenttone quei 


| | gr 
| Rn.fofbrera buona , non. già | Ebrea .. Quell’ af- 


un- > 


ferir ,.che-Tusei: dichiaran fol per buona-la lin» 
gua, perchè Tursi l’ ambilcono: , come Tusa 
embiscono il' bene: Quel, Tutti: ha bifogna 
di: fpiegazione : perchè o- s'intende di Tusse 
le Nazioni, e l° efperienza infegna il contrario, 
effendo- Tutte comparstite: nell’Afia;, nell” Africa, 


. e nelP'Europa ,. oltre: il Mondo fcoverto dal 
‘ Colombo:: E Tutti favellano fiel natio linguag- 


| 
| 


gio: loro: o pur s'intende per la parte più nu- 
merofa ,. e- la: lingna Ottomana: farebbe la mi. 


, gliore,. come: più numerofa: nel: vafto Impero : 


©Oppur quel Twer: s° intende: per: 1° Italia ; e 
mon si’ deve dir surrr,, efsendo appena . una m4- 
mo di tutto il corpo: del Mondo: della quale la 
Tofcana: può. dirf: Dito: piccino :° E. pur. non 
tanto» limpido; che: non abbia avuto bifogno' del- 
Ta Crufca:.- Si: che-il detto d’ Ariftotele:,. che 


’ Tutti ambiscono sl' bene, s'avvera in ogni lin- 


guaggio  bramando Tare ib più nobile nella 
r Nazione , come s’ è detto. della Caftigliana , 
e dellà più civile,. e nobile Napoletana ,- difen- 
dendo io” così con sì chiare ragioni: la lingua 
sraturale-,. che fugge 1”arte,, per foftenere 4 for- 
ziori:,-Ia bontà. e perfezione della più nobile, 
e civile délla Patria: gentile... 

Rimane» danque ftabifito-,.-che la Proposizio. 
me foftenuta, non € paradoffica ,. ms reale; E 
Ta dolcezza particolarmente della Lingua, fenza 
gorghe:, accenti’, ed afprezze:, non si dee chia- 
mar: goffezza. col mezzo: proporzionato a perfua- 
dere: un: core... 

Tutto cid: sia detto per palsare il tempo, e 
faggit l’ozio, non per oflinazione del mio pare- 
se, per non pormi la fafcia rofsa. dello. fcuto _ 


, 

z07 
su ?î vifo: E fe la maggiore ECCELLEN 
DELLA LINGUA NAPOLETANA' si è ld. 
fer pieghevole ad apprendèr: tutri i linguaggi, 
iego le righe ancor io a° più, favj pareri; € 
a penna, che della: lingua è-miniftra,. più n0 
rende .- - 


BINE DEL TOMO Hb. 


Je è Say 





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207 
su ’Î vifo: E fe la maggiore ECCELLENZA 
DELLA LINGUA NA LETANA: si è Del 
fer Role ad apprender: tutri i linguaggi, 

e righe ancor io a° più favj pareri; € 
à penna, che della: Lingua miniftra,- più più nog 
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FINE DEL TOMO I5- 


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