MISCELLANEA ENTOMOLOGICA MEMORIA PRIMA DI ACHILLE CosTA NAPOLI TIPOGRAFIA DELL'ACCADEMIA REALE DELLE SCIENZE DIRETTA DA MICHELE DE RUBERTIS 1888 la a \ So sli n Memoria estratta dal Vol. I, Serie 24, N° 10 degli Atti della R. Accademia delle Scienze fis. e mat. in Napoli _ (presentata nell'adunanza del dì 3 Dicembre 1887) & E Par MISCELLANEA ENTOMOLOGICA MEMORIA PRIMA Col titolo di Miscellanea Entomologica ci proponiamo di andar pubblicando suc- cessivamente la illustrazione di specie d’insetti non conosciute esistenti nelle Collezioni del Museo Zoologico di questa Università. Le europee sono o prodotto delle stesse nostre ricerche, ovvero ricevute da persone da noi incaricate, in regioni diverse, di fare raccolte per conto del delto Museo. Le estraeuropee provengono da acquisti fatti principalmente a Parigi ed a Londra, Le specie che illustriamo in questa prima memoria sono in gran parte frutto di recenti ricerche fatte nella Sicilia dalla metà di maggio a quella di giugno dello spirante anno. Avevamo già altre volte esplorata quell’isola: e la prima volta fu nel 1839, quando vi discoprimmo varie nuove specie di Emitteri Eterotteri '), di cui in allora principalmente ci occupavamo, le quali ci porsero argomento del secondo nostro la- voro entomologico. Ma dopo avere per anni sei conseculivi esplorata la Sardegna, conce- pimmo il pensiere di intraprendere anche in Sicilia un seguito di ricerche analoghe. Non perchè quest'isola fosse poco esplorata, come lo era stata la Sardegna. Chè anzi da pochi anni in qua vi ha grandissima atlività per la illustrazione di quella Fauna: di che dà prova il giornale, IZ Naturalista Siciliano, pubblicato dal Ragusa. Ma solo pel desiderio di stabilire da noi stessi confronti tra le Faune terrestri di queste due più grandi Isole d’Italia. E per siffatta ragione scegliemmo la stagione in cui avremmo tro- vato, come trovammo, la Tapsia Garganica in piena fioritura. E nel fatto poi, non ostante moltiplicati gli esploratori,- non ci mancarono delle assai buone cose, soprat- tulto nell’ ordine degli Imenotteri. Sono infatti ben interessanti l’Euceribanchus (n. gen.) 1) Acanthothorax (n. gen.) siculus, Podops siculus, Ceraleptus squalidus, Pachymerus sube- rythropus. 1 PSR maculipennis e lAgathis imperialis. Ancora fu interessante constatare trovarsi in Sicilia le due belle specie di Cryptus discoperte in Sardegna, il carni/eo ed il leucozonatus. Non vogliamo pertanto tacere che innanzi di deciderci alla pubblicazione di queste nuove specie, non abbiam mancato di corroborare il nostro parere con quello di distinti specialisti, come Kriechbaumer, Schmiedeknecht, Staudinger, Puton, Andrè. Stizus villosus, n. Tav. I, fig. 1. d'. Niger, cinereo villosus; antennarum scapo infra, orbitis anticis, clypeo, labro, mandibulis (apice eaceplo), pronoti margine postico, geniculis tibiis tarsisque, flavis; antennarum flagello infra pallide ferrugineo, arliculis 7-11 planatis, pallidioribus; ab- domine elevato-villoso, segmentis omnibus flavo fasciatis, fasciis 1-3 late interruplis, 4-5 in medio coarctatis, 6-7 inlegris aequalibus; alis flavescenti-hyalinis, venula tran- sverso-cubitali secunda parum sinuosa. — Long. mill. 15. Capo e torace di color nerastro matto, stivatamente punteggiati, rivestiti di pelu- ria cenerina folta ed elevata: nel primo vi ha le orbite anteriori, il clipeo, il labbro e le mandibole (meno |’ estremità ); nel secondo il margine posteriore del pronoto, di color giallo. L'addome è di color nero più intenso e splendente, tutto egualmente rive- stito di peluria elevata simile a quella del torace, soltanto un poco più corta. Gli anelli addominali tutti con fascia gialla: le fasce de’ tre primi anelli largamente interrotte e convertite ciascuna in due macchie trasversali ristrette da fuori in dentro; la quarta e la quinta ristrette ed appena interrotte nel mezzo ; la sesta e la settima intere ed occu- panti tutto il dorso de’ rispettivi anelli. Le antenne hanno la faccia inferiore dello scapo di color giallo e quella del flagello ferruginosa, gli ullimi cinque articoli da sotto sono spianati, ma nè scavati, nè arcuali, Le ali sono tinte leggermente di giallo; la seconda venetta trasverso-cubitale è poco sinuosa. I piedi sono neri coni ginoechi, le tibie e i tarsi, gialli. Delle tre spine anali, le due laterali sono nere, la mediana gialla con la sola estremità nera. Raccolto in Sicilia, nelle adiacenze di Acireale. Osservazioni. Questo Stizus simiglia a primo aspetto allo integer ed al ruficornis. Differisce da entrambi per tre essenziali caratteri: 1° per le antenne nere, con solo la faccia inferiore dello scapo giallo, e quella del flagello ferruginosa; 2° per l'addome tutto egualmente rivestito di peluria folta ed elevata simile a quella del capo e torace, men- tre nelle «pecie affini citate il solo primo anello ha peluria elevata; ne’ rimanenti vi ha pubescenza corta e coricata; 3° per l’ultimo articolo delle antenne inferiormente spia- nato, non scavalo, Vogliamo a tal proposito notare che la distinzione fatta dal Dahlbom nelle tavole sinottiche, in specie con scutello giallo e specie con scutello nero, non regge. Dappoichè nello stesso ruficornis, di cui possediamo parecchi individui d’ambo i sessi, lo scutello è nero nei maschi, giallo nelle femmine. Volendo intercalare questa specie con le altre italiane del genere Stizus, p. d, '), si- nora conosciute della Fauna italiana, esse potrebbero andare così distribuite e distinte: ') Noi persistiamo nella opinione che lo St. tridens ed altri affini debbano formare un gruppo generico a parte, pati rn a. alae nigro-violaceae ; abdomen fasciis duabus integris flavis. bifasciatus aa. alae flavescenti-hyalinae; abdomen fasciis flavis pluribus, plus minusve interruptis. db. venula transverso-cubitalis secunda vie sinuosa. c. antennae in ulroque seau fulvae (in d' articulo ultimo infra arcuato-excavato); abdomen, praeter basim, pube adpressa vestilum. ruficornis ce. antennae in mare (® ignota) dorso nigrae, articulo ultimo infra planato; abdomen totum elevato-villosum. villosus bb. venula transverso-cubitalis secunda valde arcuata: antennae ful- vae, în d' dorso nigro variae, articulo ultimo infra arcuato- excavato. ; terminalis Harpactes transiens, n. Tav. I, fig. 2. Niger, nitidus, ovbitis anticis, clypeo (in $ macula nigra basali notato), labro, antennarum scapo infra, pronoti margine postico interrupto, callis humeralibus macu- laque scutelli, albidis; abdominis segmentis primis duobus rufis, £. immaculatis, St se- cundo margine postico late interrupto albo; segmento tertio fascia postica marginali, quinto fascia basali (in 9 in medio posterius quadrato-producta), albis; pedibus testa- ceo vartis, femoribus anterioribus eatus macula apicali oblonga eburnea notatis; alis hyalinis, cellula radiali parum fumata. — Long. mill. 7-8. Maschio. Capo con due strisce orbitali, le quali cominciano dal basso in contatto del clipeo più ampie e si vanno restringendo in alto, terminandosi poco al di sopra della metà dell’orbita; ed una macchia triangolare al di sopra del clipeo, di color gial- lo. Clipeo leggermente sinuoso nel mezzo del margine inferiore , interamente giallo, Antenne crasse ; gli articoli 3° a 10° poco più lunghi che larghi: lo scapo inferiormente giallo. Torace col margine posteriore del pronoto, interrotto nel mezzo, ed una macchia sullo scutello di color giallo di crema. Addome coi due primi anelli rossi, il secondo col margine posteriore, interrotto nel mezzo, bianco; il terzo anello con una fascia inte- ra sul margine posteriore, il quinto con una fascia basilare accorciata a’ due estremi, bianche, Il dorso degli anelli sesto e settimo è più stivatamente punteggiato che negli altri. Le ali sono trasparenti, vitree; la cellula radiale un poco ombrata. I qualtro pie- di d’avanti hanno la faccia anteriore delle tibie e della metà apicale de’ femori ed i tarsi testacei; più, una macchia ovale d’un bianco d’avorio nella faccia esterna apicale dei femori. I due di dietro hanno soltanto la faccia anteriore delle tibie lestacea. Femmina. Antenne meno crasse ed un poco più lunghe. Il clipeo ha una macchia ne- ra nel mezzo della base. Il secondo anello addominale manca del margine bianco. La fascia bianca del quinto anello nel mezzo si prolunga verso dietro. La valvola anale dorsale ha i margini elevati, la superficie coriacea sparsa di punti impressi. Trovata in Sicilia ne’ contorni del Lago di Lentini, ove non sembra raro. Ne abbia- mo raccolti contemporaneamente il signor De Stefani e noi, Osservazioni. È molto affine all Harp. elegans, sopratutto per la macchia bianca d'avorio de’ qualtro femori anteriori. Ne differisce: 1° per la diversa posizione delle * — fasce bianche addominali; 2° pel flagello delle antenne interamente nero; 3° per la di- versa colorazione de’ piedi. De' quali tre caratteri, il primo è quello che principalmente ci ha delerminati a considerare questo Marpactes come specie distinta, e non varietà dell’elegans. Le specie del g. Harpactes che ora possediamo d’Italia sono otto, e possono an- dare distinte nel modo seguente: a. corpus varimode piclum. b. abdomen, praeter picluram flavam, totum nigrum. c. thoraw rufo piclus. d. abdominis segmentum primum albo bimaculatum, secun- dum et quintum albo fasciata. il formosus dd. abdominis segmentum primum immaculatum, secundum et quintum albo fasciata. laevis cc. thorax miger; abdomen basi (segm. 4-2) rufum. e. femora anteriora eotus ante genu macula oblonga eburnea notata. f. abdominis segmentorum 3-6 unum alterumve albo notata. g. segm. secundum terlium et quartum albo fasciata, elegans gg. segm. (secund. 3) tertium et quintum albo fasciata. | transiens ff. segm. 3-6 immaculata; primum et secundum albo no- tata. 4-signatus ee. femora anteriora macula eburnea nulla. h. abdominis segm. 3,4 et 5 (et 6 3) albo fasciata. affinis hh. abd. segm. 2 et 5 albo notata, tumidus bb. abdomen fere totum fulvo-castaneum, albido pictum. pulchellus aa. corpus tolum nigrum. niger N. B. Kohl!) preferisce il nome cruentatus, Fa b., al Zaevis, Latr. Però, come abbiamo notato nel Prospetto degl'Imenotteri Italiani, il nome di Latreille è del 1792, quello di Fabricio del 1798. L’Harpactes formosus, Jur., potrebbe considerarsi come una varietà del /aevis: però è una di quelle varietà costanti per le quali vi ha bisogno d’un nome, Per tal ragione le abbiam lasciato un posto nel quadro delle specie. Mutilla bison, n. Tav. I, fig. 3. 9. M. nigra, cinereo hirta, capitis disco amplo thoraceque rufis; abdominis fasciis tribus argenteo pilosis, prima angusta aequali in segmenti primi margine postico, se- cunda in medio angulato-aucla în margine postico segmenti secundi, tertia laliore se- gmenti terlii dorsum totum occupante; capite super antennas bicorne; abdominis se- gmento primo basi ulrinque plerigio parvo ealerne truncato-emarginato, praedito, in- fra carinato, carina humili aequali, — Long. mill. 8. ') Die typen zu Jurine' s werk, ecc. ROER e Capo più ampio del torace, quadrato, slivatamente punteggiato, nero con ampio disco fronto-facciale rosso-ferruginoso. Superiormente alla inserzione delle antenne sì elevano due cornetti quasi conici, ottusi all'estremità, che incurva leggermente in fuo- ri. Mandibole robuste, fortemente dilatate all'estremità, terminate in due validi denti di- vergenti; nere, rosse soltanto innanzi i due denti terminali. Antenne robuste; scapo un poco arcuato, nero; flagello ferruginoso oscuro. Torace rettangolare, di un terzo più lun- go che largo, non ristretto nel mezzo, con un tubercolo calloso obliquo a ciascun estre- mo della sutura: meso-metatoracica; interamente di color rosso maltone, Addome col primo anello campanulato: alla base fornito da ciascun lato di una piccolissima aletta esternamente troncalo-smarginala, rossa come l'estremità di attacco dell'anello: la sua carena ventrale estesa pe’ due quinti della lunghezza, tutta di eguale altezza. Nel resto l'addome è nero, sparso di cigli bianchicci; il margine posteriore del primo anello ha una delicata frangia bianca; il secondo ha una fascia marginale, avanzata angolarmente nel mezzo; il terzo ha una fascia che ne occupa tulto il dorso. Piedi neri con peluria ceneri- na; tarsi picei. Raccolta in Sicilia, nelle adiacenze di Girgenti. Osservazione. Guardando superficialmente e ad occhio nudo questa Mutilla sì giu- dicherebbe facilmente la cornuta o la corniculata. Però, indipendentemente dal colorito del capo non uniformemente rosso, distinguesi da ambedue per la carena del primo anello ventrale bassa e tutta di eguale altezza, e più ancora perchè la base dell’addome è fiancheggiata ne’ due lati non da un dente ottuso, ma da una piccola espansione de- pressa, esternamente troncato-smarginata, Pterochilus meridionalis, n. Tav. I, fig. 4. 9. Niger, antennarum scapo basi rufo-ferrugineo; maculis duabus clypei, macula in oculorum sinu alteraque pone oculos, pronoti lobis, macula sub alarum radice, ma- culis duabus scutelli postsculelli et metamoti, abdominis segmentorum 1-5 fuscia mar- ginis postici omnino aequali maculaque segmenti seali, flavis; palpis fulvis; pedibus fulvo-ferrugineis, coxis, trochanteribus et femorum summa basi nigris ; alis flavescenti= hyalinis, vena subcostali sligmateque testaceis, legulis albis; clypeo leviter arcuato-e- marginalo, angulis rotundatis. — Long. mill. 13, Femina. Capo punteggiato, a punti ineguali assai ravvicinati, taluni confluenti. Una delicata carena tra la base delle antenne. Clipeo levigato, splendente, con forti punti im- pressi: il margine inferiore a leggiera curva rientrante. Torace punteggiato come il capo; il mesonoto con'due delicati solchi paralleli mediani che cominciano al livello de- gli omeri e terminano alla base dello scutello, più risentiti nella metà posteriore. Ad- dome a superficie finissimamente coriacea, poco splendente. Il colore fondamentale del corpo è nero, con la seguente macchiatura gialla, Nel capo: una macchia nel fondo de’ seni oculari ed un'altra più grande dietro ciascun oc- chio; due macchie ovali nella metà superiore del clipeo, una per lato; il labbro supe- riore; una macchia sulla faccia esterna della base delle mandibole. Nel torace : i lobi laterali del protorace, una macchia sotto la inserzione delle ali, due macchie quadrate sullo scutello, due trasversali sul dietroscutello e due piccole nel metatorace. Nell’ ad- di dome: una fascia sul margine posteriore de’ primi cinque anelli dorsali esattamente di eguale ampiezza, senza alcuna traccia di sinuosità, ed una macchia sul sesto anello; una trasversale da cadaun lato degli anelli ventrali secondo a quinto. Antenne nere; lo scapo rosso-ferruginoso alla base, talvolta fino alla metà della lunghezza. Palpi di color giallo-fulvo. Piedi fulvo-ferruginosi ; ànche, trocanteri ed origine de’ femori, neri, Ali tinte di giallo; le vene e lo stigma testacei, le tegole bianche. Varietà. Clipeo ed ultimo anello addominale interamente neri. Raccolta nella provincia di Lecce e nelle montagne di Gava de’ Terreni, In que- st'ultima località ne ha pur rinvenuto individui il prof, G. Palma. Osservazioni. Le maggiori affinità di questo Pterochilo sono col numida descritto da Lepellelier con individui di Orano; ne differisce per due essenziali caratteri: 1.° per lo scapo delle antenne rosso-ferruginoso alla base, non nero nel dorso e giallo inferior- mente ; 2.° per le fasce addominali tutte di eguale ampiezza, mentre nel numida si di- cono dilatate ne’ lati e ristrette nel mezzo. Aggiungasi: le ànche interamente nere; le tibie e i tarsi fulvi. Genere EUCERIBANCHUS, nob. Antennae validae, cylindraceae, corporis dimidio parum longiores. Alarum antica- rum cellula cubitalis secunda (areola) triangularis, venulam recurrentem secundam in angulo externo excipiens; cellula discoidalis media trapezina, angulo infero ab alae mar» gine postico valde remoto; venula prima recurrens (n. recurrens discotdalis, Holmg.) in medio distinete geniculata. Abdomen basi depressiusculum, posterius compressum. %.. Habitus gen. Banchus. Sebbene l’Icnemonideo per lo quale istituiamo questo nuovo genere a guar- darlo superficialmente simigli molto a” Banchus; pure esso ne differisce per due essenziali caratteri: 1.° per le antenne proporzionalmente corte e robuste; 2.° per una diversa disposizione delle vene delle ali anteriori. In questo la seconda cellula cubitale ha forma di triangolo, di cui la base, leggermente arcuata, guarda la estremità dell'ala, e l'apice la base di questa; la detta cellula riceve la seconda vena ricorrente presso l’ angolo esterno. Mentre ne’ Banchus e negli affini Exetastes la detta cellula è trasversale e ri- ceve la seconda venelta ricorrente nel mezzo della base, Inoltre la seconda cellula dis- soidale è più accorciata, trapezoidale, ed il suo angolo inferiore è più distante dal mar- gine posteriore dell'ala; la prima vena ricorrente è piegata ad angolo proprio nel mezzo. Euceribanchus maculipennis, n. Tav. I, fig. 5. Niger, antennis fulvis, orbitis anticis, pronoti maculis duabus, mesonoti vitta utrinque ante alas, scutello, melalhoracis macula media dorsali maculisque duabus la- teralibus, abdominis segmentorum omnium fascia marginis postici, flavis; pedibus flavo- fulvescentibus, coris et femorum posticorum dorso obscure brunneis; alis flavescenti- hyalinis, macula apicali fumata; stigmale flavo-testaceo. — Long. mill. 11. Antenne giallo-fulve, robuste, lunghe un poco meno del corpo: il primo articolo rigonfiato, gli altri cilindracei streltamente connessi tra loro: ciascun articolo, dal ter- a zo in poi, non più lungo che grosso. Capo nero; le orbite anteriori gialle, Clipeo trasver- sale; nella base levigalissimo con scarsi punti impressi, giallo; inferiormente scavato da grossi punti, nero; il margine inferiore rossiccio. Mandibole rosse alla base, nere nel resto. Palpi giallo-fulvi. Torace stivatamente punteggiato, nero; una piccola imac- chia su cadaun lobo laterale del pronoto, due strisce longitudinali, una per lato, sulla metà anteriore del mesonoto, fiancheggianti il margine interno del rispettivo lato del pronoto, lo scutello, un punto sul dietroscutello, una macchia quadrata nel mezzo del metanoto, la quale inferiormente si prolunga da cadaun lato in linea orizzontale, una grande macchia su ciascun fianco, di color giallo leggermente tendente al testaceo. Ad- dome ovato-ellittico, avendo la massima ampiezza tra il margine posteriore del secon- do segmento e la base del terzo; il primo segmento convesso-depresso, con solco lon- gitudinale poco profondo, non prolungato fino al margine posteriore; i due segmenti se- guenti piano-convessi nel dorso; i rimanenti un poco compressi: nero splendente ; tutti i segmenti con largo margine posteriore giallo. Piedi giallo-fulvicci ; le ànche tolte, i tro- canteri ed il dorso de’ femori posteriori, di color bruno castagno, Ali tinte di gialliccio con lo st:gma giallo-fulviecio; le anteriori con una macchia fuliginosa quasi circolare presso la estremità, contigua al margine costale, Raccolto in Sicilia, nelle adiacenze di Piazza Armerina intorno gli ombrelli della Tapsia Garganica, negli ultimi giorni di niaggio. Crypturus siculus, n. Tav. I, fig. 6. Niger, subopacus, orbitis, palpis, abdominis segmentorum 1-3 margine postico te- nuissimo albis; pedibus (coxis el primis trochanteribus exceplis) rufis ; tarsis posticis articulis duobus vel tribus primis albis; alis hyalinis vena costali testacea, sligmale ve- nisque ceteris nigricantibus. — Long. mill, 8-9. Antenne discretamente robuste, filiformi, lunghe quanto i tre quarti del corpo, nere. Corpo di color nero carbone, con le orbite anteriori, i palpi ed il lembo posterio- re esilissimo de’ tre primi segmenti addominali, bianchi, Piedi: ànche e i primi Ltrocan- teri neri; nel resto di color rosso chiaro, che nelle tibie e ne’ tarsi passa al lestaceo verso l’estremità ne’ quattro piedi anteriori, ed al nerastro ne’ posteriori ; tarsi di questi ultimi neri coi due o tre primi articoli, meno la base del primo, di color bianco latteo. Faccia assai stivatamente puntinata, inferiormente con due fossette oblunghe che toccano la base del clipeo, e superiormente si prolungano in delicate linee impresse; superiormente alla inserzione delle anteni.e un delicato solco mediano e da cad.iun lato un incavo a superficie splendente. Clipeo trasversale, elevato-convesso, con una profon- da fossetta nel mezzo della parte inferiore, Metatorace punteggiato-rugoso, con le aree incomplete. Spiracoli ovali. Addome col primo segmento angusto, con gli spiracoli po- sti quasi nel mezzo della lunghezza: in un individuo ha un solco longitudinale ampio, ma poco profondo, nella prima metà. Il resto dell'addome quasi in forma di clava allun- gala, tullo stivatamente punteggiato. Carena ventrale estesa dal secondo al quinto segmento. Ali trasparenti, incolori; la vena costale testacea; lo stigma bruno-nerastro : le tegole nere, stivatamente punteggiate, Ba Ne possediamo parecchi individui, raccolti da un nostro corrispondente nelle cam- pagne di Castelvetrano. Osservazioni. Abbiamo ascritto quest'Icneumonideo al genere Crypturus, come quello, tra i conosciuti, cui più si avvicina. Del resto, il Sig. Kriechbaumer dubita non convenga per esso cosliluire un gruppo generico distinto. Megastylus multicolor, n. Tav. I, fig. ?. Niger, ore, antennarum scapo infra, pleuris anterioribus abdominisque incisuris omnibus, albis; seutello, postscutelli parte media, maculis duabus metanoti, pedibus po- sticis (eaceplis tibiarum apice tarsisque) abdominisque segmentis tertio et quarto in di- sco, cinnamomeis; alis vitreis, stigmate triangulari venisque nigris. — Long. mill. 7. Vallombrosa in Toscana. Antenne assai delicate, un poco più lunghe del corpo; il solo primo articolo grosso, dilatato alla base: nere, il primo articolo inferiormente bianco. Corpo angusto, gracile, Capo sensilmente ristretto dietro gli occhi, nero, splendente; la faccia, dal livello della inserzione delle antenne in basso, bianca. Clipeo trasversalmente ovato-ritondato, mol- to convesso, bianco. Mandibole bianche co’ denti terminali rossicci. Palpi bianchi. Pro- noto bruno-rossastro col margine posteriore, più ampio ne’ lobi laterali, bianco. Dorso del mesotorace di color rosso-cannella, con tutto il contorno nero; i solchi che separa- no il lobo medio da’ laterali, delicati ma ben pronunziati, Scutello elevato, convesso, del colore del mesonoto; così pure il mezzo del dietroscutello. Metanoto finamente co- riaceo, con peluria poco slivata ma lunghetta, bianchiccia; senza aree distinte, Proster- no e propleure bianchi; mesosterno e mesopleure di color rosso-cannella : metapleure con grande macchia rosso-cannella : metasterno nero, Piedi; i quattro anteriori con le anche e i trocanteri bianchi di neve; il resto di color bianchiccio sporco; i due poste- riori di color rosso-cannella con la metà inferiore delle tibie ed i tarsi neri. Ali vitree; lo stigma triangolare e le vene, neri; tegole bianche. Addome spatolato, stretto; il pri- mo segmento assai angusto, più lungo del secondo, con i tubercoli spiracoliferi posti precisamente nel mezzo della lunghezza; nero, col margine posteriore di tutti i seg- menti bianco: il terzo e quarto segmento rossicci nel mezzo. Raccolto nei boschi di Vallombrosa, nel mese di luglio. Osservazione. Le poche specie conosciute del gen. Megastylus ') pare siano tutte del settentrione di Europa. In Italia, per quanto sappiamo, non erasi prima trovato alcun rappresentante di questo genere. Le differenze che distinguono la specie pre- sente dalle altre note sono molteplici, sì da non voler la pena di andarle tutte nume- rando, non essendovi alcuna specie cui possa dirsi in preferenza affine, 1) Vedi Holmgren, Monographia Tryphonidum Sueciae, p. 128 e 129. Gi Apathis imperialis, nob. Tav. I, fig. 8. Rubra, capite cum ore antennisque, scutello, metathorace, pectore, coriîs et tro- chanteribus anlicis tarsisque omnibus, nigris; alis nigro-purpurascentibus, gutlis duabus pellucidis pone stigma. & — Long. mill. 10. Maschio. Anlenne molto robuste, fortemente contorte nel disseccamento naturale, nere. Capo nero, splendente, con corta pubescenza dello stesso colore. Faccia nel mezzo elevata in oltusa carena; la fronte ed il vertice con rughe o pieghe rilevate: lo spazio compreso tra le inserzioni delle antenne a curva rientrante. JI labbro superiore quasi circolare, levigatissimo , con punti impressi sparsi. Protorace (meno il prosterno) e mesonoto di un bel color rosso. Il resto del torace nero. Metatorace con grosse pie- ghe rilevate. Addome piano convesso nel dorso; inferiormente un poco compresso, so- prattutto nella parle posteriore. Piedi rossi: le ànche e i trocanteri de’ quattro anteriori, la base de’ trocanteri e la estremità delle tibie de’ due posteriori e tutti i tarsi, neri. Ali di color nero-porporino intenso, splendenti; due areole trasparenti dietro lo sligma; la cellula radiale di color meno intenso del resto dell'ala: la seconda cellula cubitale quadrata. Raccolto in Sicilia nel bosco S. Pietro presso Caltagirone, sui fiori della Tapsia Garganica negli ullimi giorni di maggio. Osservazioni. Evidentemente pe’ caratteri essenziali delle parti boccali e delle cel - lule alari questo Braconideo si appartiene al genere Agathis. Nondimeno vi ha una dif- ferenza nelle nervature alari. Nelle ali anteriori dalla seconda cellula cubitale parte un nervo che scorre tra la vena radiale e la cubitale perdendosi verso la metà del campo che percorre, Vedi fig. cit. A,x. Di questa vena soprannumeraria non si osserva alcuna traccia nelle vere Agathis. Aggiungi a questo, che la sua statura, che sorpassa di molto quella delle specie tutte innanzi conosciute, la robustezza delle antenne, la natura dei colori gli dànno un abito molto singolare. Per siffutte ragioni crediamo che di questa potrebbe formarsi una sezione speciale col nome di Megagathis. Probabilmente quando sarà conosciuta la femmina potrà in questa trovarsi qualche altro carattere che giusti- fichi la nostra proposta. Crambus italellus, n. Tav. Ig fig. 9. Argenteus, alis anticis fasciis duabus angulatis, striga subcostali a basi ad angu- lum primae fasciae decurrente, margineque apicali ad costae apicem triangulariter di- latato, fusco-cinnamomeis; alis posticis cinereis. — Long. cum alis flexis, mill. 13; exp. alar. mill. 24, Ali anteriori argentine, traversate da due fasce angolose e tra loro parallele di color bruno cannella, formanti un angolo che guarda il margine apicale dell'ala e presso il margine posteriore (considerando l'ala spiegata) si raddrizzano divenendo verticali. La prima fascia, ossia quella più vicina alla base, è situata in modo che il 2 cale suo angolo esterno ricade nel mezzo della lunghezza dell'ala ed al terzo anteriore del- l'ampiezza: nel terzo posteriore poi si raddrizza e scende dritta quasi perpendicolare al margine posteriore. La seconda fascia è posta poco oltre la metà dello spazio tra la prima ed il margine apicale: i due lati che formano l’angolo sono paralleli a quelli della prima fascia, ma posteriormente invece di scendere diritta al margine, forma un altro piccolo angolo, e si prolunga obbliquamente in dentro fino ad incontrare il pre- detto margine posteriore. Dalla base dell’ ala alla prima fascia corre una striscia quasi parallela alla costa, che si termina entro l’angolo della fascia. Fra la seconda fascia ed il margine apicale vi ha una zona dello stesso color cannella, più oscuro sulle coste, ove all’ estremità vi ha un traltolino nero. Le ali posteriori sono di color cenerino a splendore argentino, tinte leggermente di cannella verso il margine. Corpo, antenne, palpi e piedi , argentini. Raccolto negli Abruzzi. Osservazione. Sono già molti anni da che possediamo questo bellisssimo Cram- bo; la difficoltà di giudicare della novità in fatto di Microlepidotteri ce lo ha fatto tene- re inedito. Avendolo infine comunicato al giudice più competente, Sig. Staudinger, siamo stali assicurati essere specie non conosciuta; onde ci siam determinati a pubbli- carla. Systellonotus venustissimus, n. Tav. I, fig. 10. \ Brunneo-niger, capite, antennis pedibusque obscure rufîis, elytris fascia trian- gulari nivea basi marginem ewlernum, apice internum tangente, anlice posticeque a linea atra cincla: elytris 3° cum membrana completa albida basi fuscescente abdomen superantibus, 92 cum membrana abbreviata corpore brevioribus. — Long. mill, 7. Maschio. Corpo gracile, angusto. Capo ovoidale, allargato gradatamente dall’ oc- cipite fino agli occhi, che sono distanti dalla base del capo tanto, quanto dalla estre- mità deli’ epistoma; bruno rossiccio, levigato, splendente. Occhi neri. Rostro eccedente di poco le ànche anteriori. Antenne delicate, esattamente filiformi; il secondo articolo un poco più lungo del terzo: i due primi articoli rossicci, il terzo ed il quarto pallidi. Protorace in avanti ristretto e quasi cilindraceo, indi un poco allargato-rotondalo ; un poco compresso ne’ fianchi ; posteriormente allargato verso gli angoli posteriori; con una impressione Lrasversale ben marcata dietro il margine anteriore; superficie finissima- mente coriacea: nero-brunastro, poco splendente. Sculello proporzionalmente grande , a superficie e colore simili al protorace. Elitre con la membrana normale, superanti l’e- stremità dell’ addome: il corio ha color bruno-cannella, con una fascia d'un bianco di neve, in forma di triangolo posto a traverso, di cui la base tocca il margine esterno dello esocorio e l'apice il margine suturale poco dietro l'estremità dello scutello: questa fascia nivea è fiancheggiata avanti e dietro da una linea di un nero profondo, che la fa maggiormente risaltare. Squama nerastra. Membrana con la metà basilare bruna, nel resto cenerina. Piedi rossicci, i femori più o meno oscuri. Ventre nero ne’ lati, rossiccio nel mezzo, p Femina. Differisce dal maschio per la membrana delle elitre sviluppata a metà e quindi per l’elitre intere più corte dell’addome. Ultimo anello dorsale con forame po- pete steriore circolare per l'apertura anale. La rima vulvare si prolunga fino alla base del- }’ antipenultimo anello ventrale. Ne abbiamo raccolto i due sessi su’ monti della Majella, negli Abruzzi. Sembra abbastanza raro, avendone potuto rinvenire un'unica coppia. Osservazione. Registriamo questo grazioso Capsideo nel genere Systellonotus, Fieb., come quello cui maggiormente si avvicina. Però paragonandolo con la specie servita di tipo a Fieber per fondare questo genere, il S. triguttatus, Lin., vi si riscontrano dif- ferenze, che secondo taluni sistematici potrebbero avere valore generico. Il capo è più ovoidale; gli occhi equidistanti dal margine occipitale e dalla estremità dell’epistoma. Nel S. triguttatus il capo è più accorciato e gli occhi più sporgenti e più vicini al mar- gine occipitale che all'estremità dell’epistoma. Anche il protorace ha forma diversa. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA Figura 1.° Lo Stizus villosus. » 2. L’Harpactes transiens. » 3.° La Mutilla bison.: A, il primo anello addo- minale, » 4. Lo Pterochilus meridionalis. » 5. L’Euceribanchus maculipennis. » 6. Il Crypturus siculus. » 7. Il Megastylus multicolor. » 8.° L'Agathis imperialis: A, l'ala anteriore, e la vena soprannumeraria. » 9. Il Crambus italellus. » 10. Il Systellonolus venustissimus: A, il maschio; B, la femmina; C, gli ultimi segmenti ven- trali di questa. finita stampare a 10 gennaio 1888. Le diagnosi specifiche però sono state pubblicate nel Rendiconto di decembre 1887. siria lg dei bit ù iiienea [ eb, si plana atta Micellinea En tomotogica Giov: Fusano ine: Salo: Calyò dis: MISCELLANEA ENTOMOLOGICA , pel Socio Ordinario A. Costa. MEMORIA PRIMA. (Adunanza del dì 3 Dicembre 1887) — (Sunto dell’ Autore). Estratto dal Rendiconto della R. Accademia delle Scienze Fis. e Mat. di Napoli, Fascicolo 11° e 120 — Novembre e Dicembre 1887. Col nome di Miscellanea Entomologica ci proponiamo andare successivamente pub- blicando molte cose nuove che conservansi nel Museo Zoologico di questa Università , sia italiane, frutto di nostre ricerche, sia d’ altre località, in vario modo acquistate. Ed in appendice registreremo osservazioni relative a specie note. In questa prima memoria il numero maggiore delle specie che descriviamo, e forse le più singolari, appartengono alla Sicilia. Ve le abbiamo discoperte in una esplorazio- ne faltavi dalla metà di maggio alla metà di giugno dello spirante anno, visitando le campagne di Girgenti, Caltanissetta, Caltagirone, Siracusa, Lentini, Catania, Acireale. Ed in quanto ad ordini, le più, e precisamente di quelle che vengono dalla Sicilia, spet- tano ad Imenotteri. À Facciamo qui seguire le frasi diagnostiche delle specie nuove. Stizus villosus, n. gd. Niger, cinereo villosus; antennarum scapo infra, orbitis anticis, clypeo, labro, mandibulis (apice escepto), pronoti margine postico, geniculis tibiis tarsisque, flavis ; antennarum flagello infra pallide ferrugineo, articulis 7-11 planatis, pallidioribus; ab- domine elevato-villoso, segmentis omnibus flavo fasciatis, fasciîs 1-3 late interruptis, 4-5 în medio coarctatis, 6-7 integris aequalibus; alis flavescenti-hyalinis, venula tran- sverso-cubitali secunda parum sinuosa. — Long. mill. 15. Sicilia. Dalle specie cui è più o meno affine pel colorito del corpo differisce pel vello del- l’addome folto ed elevato; mentre negli altri, meno che sul primo anello, è assai breve e coricato. Harpactes transiens, n. Niger, nitidus, ovbitis anticis, clypeo (in 9 macula nigra basali notato), labro, antennarum scapo infra, pronoti margine postico interruplo, callis humeralibus macu- laque scutelli, albidis; abdominis segmentis primis duobus rufis, 9 immaculatis, 3 se- cundo margine postico late interrupto albo; segmento tertio fascia postica marginali, quinto fascia basali (in ® in medio posterius quadrato-producta), albis; pedibus testa- ceo vartis, femoribus anterioribus eatus macula apicali oblonga eburnea notatis ; alis hyalinis, cellula radiali parum fumata. — Long. mill. 7-8. | | Sicilia, Dall’Zarp. affinis, cui maggiormente è affine sopratutto per la macchia bianca alla estremità della faccia esterna de’ quattro femori anteriori, differisce per diversa posi- zione delle fasce bianche addominali. Mutilla bison, n. Q. M. nigra, cinereo hirla, capitis disco amplo thoraceque rufis; abdominis fasciis tribus argenteo pilosis, prima angusla aequali în segmenti primi margine postico, se- cunda in medio angulato-aucta in margine postico segmenti secundi, tertia latiore se- gmenti tertii dorsum totum occupante; capite super antennas bicorne; abdominis se- gmento primo basi utrinque plerigio parvo eaterne truncato-emarginato, praedito, in- fra carinato, carina humili aequali, — Long. mill. 8. Sicilia, Affine allo corniculata ed alla cornuta, dalle quali distinguesi principalmente per le due piccole espansioni aliformi alla base dell'addome, e per la carena del primo anello ventrale bassa ed eguale. Pterochilus meridionalis, n. 9. Niger, antennarum scapo basi rufo-ferrugineo; maculis duabus cl)pei, macula in oculorum sinu alteraque pone oculos, pronoti lobis, macula sub alarum radice, ma- culis duabus scutelli postscutelli et metamoti, abdominis segmentorum 1-5 fascia mar- ginis postici omnino aeguali maculaque segmenti sexti, flavis; palpis fulvis; pedibus fulvo-ferrugineis, coris, trochanteribus et femorum summa basi migris ; alis flavescenti- hyalinis, vena subcostali stigmaleque nigris, tegulis albis; clypeo leviter arcuato-emar- ginato, angulis rotundatis. — Long. mill. 13. Variat.: clypeo abdominisque segmento sexto immaculatis. Provincia di Lecce e montagna di Cava de’ Tirreni. Affine allo Pt. numida: diverso per lo scapo delle antenne nero, rosso ferruginoso alla base (non nero nel dorso, giallo inferiormente); per le fasce addominali esatta- mente eguali, mon ristrette nel mezzo e dilatate ne’ lati. Genere EUCERIBANCHUS, nob. Anlennae validae, eylindraceae, corporis dimidio parum longiores. Alarum antica- rum cellula cubitalis secunda (areola) triangularis , venulam recurrentem secundam in angulo externo exwcipiens; cellula discoidalis media trapezina, angulo infero ab alae mar» gine postico valde remoto; venula prima recurrens (n. recurrens discoidalis, Holmg.) in medio distincte geniculata. Abdomen basi depressiusculum, posterius compressum. &.. Habitus gen. Banchus. Euceribanchus maculipennis, n. Niger, antennis fulvis, orbitis anticis, pronoti maculis duabus, mesonoti vitta ulrinque ante alas, scutello, melathoracis macula media dorsali maculisque duabus la- Peo i teralibus, abdominis segmentorum omnium fascia marginis postici, flavis; pedibus flavo- fulvescentibus, coxis et femorum posticorum dorso obscure brunneis; alis flavescenti- hyalinis, macula apicali fumata; stigmate flavo-testaceo. — Long. mill. 11. Sicilia, Megastylus multicolor, n. Niger, ore, antennarum scapo infra, pleuris anterioribus abdominisque incisuris omnibus, albis; scutello, postscutelli parte media, maculis duabus metanoti, pedibus po- sticis (eaceplis tibiarum apice tarsisque) abdominisque segmentis tertio et quarto in di- sco, cinnamomeis; alis vitreis, stigmate triangulari venisque nigris, — Long. mill. 7. Vallombrosa in Toscana. Crypturus siculus, n. Niger, subopacus, orbitis, palpis, abdominis segmentorum 1-3 margine postico te- nuissimo albis; pedibus (coxis et primis trochanteribus eaceptis) rufis ; larsis posticis apticulis duobus vel tribus primis albis; alis hyalinis vena costali testacea, stigmate ve- nisque ceteris nigricantibus. — Long. mill, 8-9. Sicilia. Agathis imperialis, nob. Rubra, capite cum ore antennisque, scutello, metathorace, pectore, coxîs et tro- chanteribus anticis tarsisque omnibus, nigris; alis nigro-purpurascentibus, guitis duabus pellucidis pone stigma. d* — Long. mill. 10. Sicilia. È la più grande specie europea che attualmente conoscasi in tal genere, e pre- senta un abito d’insetto estraeuropeo. i Grambus italellus, n. Argenteus, alis anticis fasciis duabus angulalis, striga subcostali a basi ad angu- lum primae fasciae decurrente, margineque apicali ad costae apîicem triangulariter di- latato, fuscocinnamomeis; alis posticis cinereis. — Long. cum alis flexis, mill. 13; exp. alar. mill. 24, Abruzzi. Systellonotus venustissimus, n. Brunneo-niger, capite, antennis pedibusque obscure rufis, elytris fascia trian- gulari basi marginem eaternum, apice internum tangente, antice posticeque a linea atra cincla: elytris X cum membrana completa albida basi fuscescente abdomen supe- rantbus, 2 cum membrana abbreviata corpore brevioribus. — Long. mill. 7. Majella (Abruzzi). Poe, î *, a ot Di nre MISCELLANEA. ENTOMOLOGICA MEMORIA SECONDA DI ACHILLE Costa NAPOLI TIP, DELLA REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZE FISICHE E MATEMATICHE DIRETTA DA MICHELE DE RUBERTIS 1888 [E MISCELLANEA ENTOMOLOGICA MEMORIA SECONDA Le specie che descriviamo in questa seconda memoria di Miscellanea Entomologica si appartengono. tutte all’ordine degl’Imenotteri. Per la maggior parte spettano alla Fauna Italiana, della quale in preferenza ci occupiamo. Una sola proviene dall’ Arme- nia unitamente a parecchie altre specie interessanti inviateci dal professore Bramson di Ekaterinoslaw, sulle quali ci proponiamo intrattenerci in altra memoria, Mutilla intermedia. Tav. II, fig. 1. Nigra, parce argenteo pilosa, thorace rufo, mesonoto toto pectoreque nigris ; abdo- minis fimbria marginali postica segmenti primi, fascirsque tribus (prima angustiore in segmenti secundi margine postico , secunda et tertia latioribus segmenta terlium et quar- tum tota occupantibus) argenteo villosis ; tibiarum calcaribus albis ; alis fuscescentibus; oculis emarginatis, pronoto angulato, mesonoto bisulcato, carina segmenti print ven- tralis humili, aequali,— Long. mill. 10, Capo fortemente e stivatamente punteggiato dalla fronte fino al clipeo; sul vertice con grossi punti alveolari; un delicato solco dall’ocello inferiore sino alla base delle antenne; interamente nero, con scarsa peluria elevata argentina e con peli cigliari neri interposti. Occhi distintamente intaccati. Antenne nere. Torace ovoidale, fortemente punteggiato: pronoto posteriormente angoloso ; il mesonoto con due delicati solchi pa- ralleli, il metanoto tulto egualmente reticolato ; rosso , il metanoto per intero ed il petto neri; il primo, oltre a’ scarsi peli argentini, ha peli cigliari semicoricati neri. Addome ovato-oblungo , col primo segmento ristretto gradatamente da dietro in avanti, con gli 1 Mas pet angoli della base dentiformi: nero ; il primo segmento con delicata frangia di peli bian- chi argentini sul contorno posteriore; il secondo segmento con fascia angusta eguale di vello coricato argentino sul margine posteriore: i due segmenti coperti per intero da fascia di simile vello coricato argentino: su tutto l'addome vi ha inoltre scarsi peli ele- vali simili a quelli del rimanente del corpo. La carena del primo anello ventrale è bassa ed eguale. Piedi neri con peli argentini; i tarsi posteriori con pubescenza stivata ce- nerina , sì che a certa luce sembrano di questo colore. Speroni delle tibie bianchi. Ali fosche: tre cellule cubitali chiuse. Tegole alari grandi, reniformi , nere, levigate, splen- denti, con pochi punti impressi e cigli. Raccolta in Sicilia nelle adiacenze di Noto ne’ primi giorni di giugno dal sig. T. De Stefani, dal quale ci è stata gentilmente donata. Osservazione. Le maggiori affinità di questa specie sono con la nostra M. melano- lepis di Sardegna '). Ne differisce per diversa scoltura del capo, di cui l’area ocel- lare non è affatto elevata; per l’ assoluta mancanza di vello coricato argentino sulla fronte e sulla faccia; pel mesonoto nero; le ali più oscure. La fasciatura dell'addome la fa pure simigliare al maschio della littoralis; ma, ol- tre le differenze di colorito del torace , questa si appartiene al gruppo con occhi non in- taccali. N. B. Il Dott. De Stefani nel Naturalista Siciliano *) ha descritto una Mutilla in- termedia che ritenevamo dover corrispondere ad una da noi posseduta, e donataci dallo stesso ottimo amico De Stefani. Però quando abbiam confrontato l’ individuo con la descrizione, vi abbiam riconosciute tali differenze, da farci credere di aver fra le mani una specie diversa da quella ivi descritta. In questa infatti gli occhi diconsi in- teri, mentre nella nostra sono smarginati: in quella dicesi che i tre primi segmenti dell'addome hanno una frangia bianca, mentre nella nostra la fasciatura bianca del- l'addome è ben altra. Prima però di pronunziare un giudizio ci è sembrato utile con- sultare lo stesso autore; dal quale abbiamo appreso esser incorso un equivoco involon- tario nella descrizione, e che l’insetto che egli ha inteso descrivere è perfettamente si- mile al nostro. Per tal ragione abbiamo stimato opportuno pubblicare una più esatta de- scrizione di questa Mutilla, conservandole il nome impostole dal sig. De Stefani, senza però citarvi la descrizione, poichè con ciò si continuerebbe nell’equivoco, anzi nella contradizione. Odynerus sinuatofasciatus, n. Tav. II, fig. 2. Robustus, abdominis segmento primo campanulato, sutura elevata nulla, in mar- gine postico linea media longitudinali exoleta; clypeo infra profunde arcuato-emargi- nato, angulis dentiformibus ; niger, clypeo ( toto *, basi tantum $), macula inter an- tennarum basim, orbitis anticis partim, fascia pone oculos, mandibulis (apice excepto), pronoto antice, macula mesopleurarum, maculis duabus scutelli, linea postscutelli, abdo- minis fasciis marginalibus g sex (in segm. 1-6), feminace quinque (in segm. 1-5) ante- 1) Prospetto degl’ Imenotteri Italiani, II, p. 152, tav. III, fig. 9. 2) Anno VII, p. 24. i rius sinuatis et utrinque auclis, margine segmenti secundi ventralis, flavis ; pedibus fulvis, coris nigris; alis flavescenti-hyalinis , tegulis flavis fusco notatis—Long. mill.14. d' antennarum articulis ultimis quatuor in spiram contortis, articulo 1° (scapo) an-= tice, octavo apice, nono toto, flavis. Femina. Capo coriaceo-scabro; una delicata carena tra la inserzione delle anten- ne. Glipeo un poco men lungo che largo alla base, nel margine inferiore profonda- mente smarginato , con gli angoli della smarginatura sporgenti, dentiformi; leggerissi- mamente convesso , liscio, splendente, con punti impressi, di cui molti si fondono in- sieme con fini solchi. Torace coriaceo-scabro come il capo: mesonoto con due linee im- presse parallele nella metà posteriore ; faccia posteriore del metatorace concava con de- licata linea elevata nel fondo della concavità. Addome ovoidale, non molto convesso, finissimamente puntinato; il primo segmento campanulato, senza traccia di sutura ele- vata, e nel margine posteriore con la lineetta longitudinale impressa appena vi- sibile. Il colore fondamentale del corpo nero con la seguente macchiatura di color giallo di cromo. Nel capo, le orbite interne dal seno oculare in giù, una macchia presso la base delle antenne, una fascia arcuata alla base del clipeo, talvolta una piccola mac- chia presso ciascun angolo inferiore dello stesso, una striscia dietro ciascun occhio, una macchia alla base esterna delle mandibole, i palpi: nel torace , il pronoto fino a metà dei lobi laterali, una macchia sulle pleure medie, due macchie quasi quadrate sullo scu- tello, due più piccole sul dietroscutello (talvolta riunite in una): nell’addome, cinque fasce sul margine posteriore de’ primi cinque anelli; la prima un poco intaccata nel mezzo e presso ciascun angolo dilatata in lobo rotondato, le altre quattro simili, a con- torno anteriore leggermente trisinuoso e più larghe agli estremi: una fascia ampia- mente smarginata presso i due estremi sul margine posteriore del secondo anello ven- trale; una macchia triangolare su ciascun estremo del terzo e quarto anelli ventrali, prolungate talvolta in delicato profilo sul margine posteriore del rispettivo anello. Lab- bro superiore piceo. Piedi fulvi; solo le ànche e i trocanteri neri. Ali tinte leggermente di gialliccio; tegole gialle con una macchia bruna presso il margine esterno. Maschio. Clipeo più convesso, finissimamente puntinato , interamente giallo. Lab- bro superiore giallo. Antenne con gli ultimi quattro articoli contorti a spira: fascia in- feriore dello scapo gialla , il flagello inferiormente testaceo-ferruginoso, l'estremità del decimo articolo delle antenne e l’undecimo quasi per intero di color giallo pallido. In altri individui il flagello è nero fino al settimo articolo, l'ottavo ed il nono articolo sono inferiormente ferruginosi, il decimo ed undecimo sono gialli, il dodicesimo (ultimo dell’antenna) nerastro. Anche e femori inermi. - Osservazione. Per la conformazione delle antenne del maschio, aggiuntavi la forma del primo segmento addominale, si appartiene al sottogenere Oplopus di Saussure ed al gruppo IX di Andrè. Specificamente poi non abbiam potuto associarlo ad alcuno di quelli descritti nelle opere de’ citati entomologi. Seguendo la chiave dicotomica del- l’Andrè si giunge all’ Od. scandinavus, il quale ne è tanto diverso, da non valer la pena di andare registrando tutte le differenze. E pure non contenti dello studio su’ libri, ab- biam voluto sottometterlo ancora allo esame dello stesso sig. Andrè; ed il suo parere ci ha maggiormente indotti a pubblicarne la descrizione. Noteremo infine essere questa la specie più grossa di Odynerus delle provincie napoletane. ERE Specie non rara nel mezzogiorno d’Italia e raccolta nella provincia di Lecce, nella Sicilia nella Sardegna. Andrena uromelana, n. Tav. II, fig. 3. 9 Nigra, capite, thorace abdominisque basi longe albido pilosis, antennarum fla- gello, abdominisque segmentis primis duobus fulvis, secundo tertio et quarto in margine postico fimbra densa nivea ornatis; segm. quinto in dorso dense nigro fimbriato; late- ribus albo piloso ; antennarum flagello tarsisque fulvis; alis vitreis, vena costali stig- mateque angusto pallide testaceis; clypeo laevi, nitidissimo, acque punctulato. — Long. mill. 13. Capo finamente punteggiato-coriaceo; faccia con un rilievo lineare levigato e splen- dente che comincia da poco sotto l’ocello medio e scende sino al livello della inser- zione delle antenne, solo un poco più largo nella parte superiore. Tutto il capo ri- vestito di lunga e folta peluria bianchiccia. Clipeo quasi nudo, mediocremente con- vesso , levigato, splendente, con punteggiatura poco stivata , fina e tutta eguale, con delicato solco trasversale interrotto nel mezzo presso il margine inferiore. Labbro su- periore con lunga e fitta frangia di peli di color giallo dorato. Torace coperto intera- mente di folta peluria bianchiccia simile a quella del capo, più lunga e più stivata nei lati del metatorace. Il mesonoto punteggiato assai stivatamente ne’lati, più scarsa- mente nel mezzo, Addome poco convesso, ovato-oblungo; liscio , splendente, assai fina- mente puntinato : i due primi segmenti rosso-fulvi, i rimanenti neri. Il primo segmento con peluria elevata bianchiccia: i tre seguenti con una frangia di peli coricati di color bianco niveo lungo il margine posteriore; il secondo anello ha inoltre alla base una zona di peli poco stivali simili a quelli del primo segmento; il terzo e quarto quasi nudi nel dorso. Il quinto segmento ha folta frangia nera sul dorso e peli bianchicci ne? lati. Ventre colorito come il dorso. Piedi nerastri: le tibie e i tarsi posteriori e i tarsi me- dii fulvi: tutti i femori con ampia frangia bianca; le tibie con folta peluria fulva. Ali completamente trasparenti. Flagello delle antenne fulvo. Affine all’A. melanura, Mor. del Caucaso; ne differisce per diversa scultura del cli- peo, del mesonoto e dell’ aja caratteristica del metanoto, pel flagello delle antenne fulvo, e per altri caratteri secondarii. Raccolta in abbondanza nelle adiacenze di Cerignola delle Puglie, nel mese di maggio. Andrena hyalinella, n. Tav. II, fig. 4. Capite, thorace pedibusque nigro-fuscis, fulvo hirtis, antennis nigris, abdomine fulvo-flavicante , nitidissimo; segmenti primi macula magna basali posterius bipartita , segmentisque quinto et seato nigris; segmentis tertio quarto et quinto in margine po- stico fimbria alba ornatis, sexto fulvo barbato ; alis hyalinis venis nigris, stigmate fu- sco-testaceo, — Long. mill. 10 9,8 7. Variat: abdominis segmento quarto nigro, antennarum flagello scutelloque piceis. Pe Femina. Capo nerastro rivestito di folta peluria fulva pallida ; clipeo leggermente convesso con punti eguali e stivati ma non mai confluenti; inferiormente troncato col margine incrassato e limitato in sopra da forte linea impressa, Torace punteggiato e pe- lacciuto come il capo. Addome poco convesso, ovato-oblungo, assai finamente puntinato, di color fulvo, splendente: il primo segmento ha una grande macchia nera che ne occupa - la base fino a’ due terzi o tre quarti della lunghezza, posteriormente scissa in due: il quinto e sesto sono neri: il secondo, il terzo ed il quarto hanno nel margine posteriore una frangia di peli bianco-fulvicci; questa frangia nel secondo anello è interrotta nel mezzo, nel terzo e quarto è intera. Il quinto ha una folta barba fulva nella metà po- steriore: il sesto ha simile barba ne’ lati. Ventre colorito come il dorso. I piedi hanno lunga peluria fulva. Le ali sono incolori con vene nere e stigma bruno-testaceo. Maschio. Indipendentemente dalle differenze proprie del sesso, cioè le antenne un poco più lunghe e l’addome più angusto e meno appiattito, diversifica dalla femina per la peluria del capo e del torace cenerina. Anche la macchia nera del primo segmento addominale occupa tutto intero il dorso; ma ciò può essere soggetto a variazioni, sic- come nella stessa femina è varia la estensione. Osservazione. La femina simiglia molto a quella della A. Ceti; e giustamente il signor Schmiedeknecht, cui l'abbiamo comunicata, dieeva je la croîs une forme de Cetiî. Poichè però abbiamo la ventura di possedere ambedue i sessi, possiamo senza esitanza dire che trattasi di specie ben diversa , poichè il maschio ha il clipeo nero, mentre in quello della Ceti è bianco-gialliccio: sicchè appartengono a due gruppi di- versì. Raccolta in abbondanza nelle adiacenze di Cerignola nel mese di maggio. Parec- chi individui ne abbiamo ancora ricevuti dal sig. Giuseppe Nicodemo, raccolti nel te- nimento di S. Severino. Bassus festatorius, n. Tav. II, fig. 5. Niger, orbitis anticis, ore, scutello et alarum tegulis flavo-albis; abdominis crebre punctulati segmentis 2-5 rufis ; pedibus anticis albidis; posterioribus comis nigris, tro- chanteribus albis, femoribus tibiisque fulvis, illis summa basi, hisce summo apice cum tarsis posticis nigris; alîs vitreis, stigmate nigro, tegulis albis. — Long. mill. 5. Capo nero; la fronte ed il vertice levigati e splendenti; la faccia finamente pun- tleggiata, matta, elevato-convessa nel disco, Orbite anteriori bianche per tre quarti della lunghezza. Clipeo trasversale, bianco: il margine inferiore leggermente smarginato. Mandibole bianche coi denti apicali rossicci. Palpi bianchi. Antenne nere; il flagello nella faccia inferiore un poco ferruginoso. Torace nero: il dorso del mesotorace levi- gato e splendente: il metatorace con forti rughe irregolari formanti quasi una rete. Scutello un poco più lungo che largo, molto convesso, levigato, con punti impressi sparsi; bianco-gialliccio , splendente. Addome finamente e stivatamente puntuggiato : il primo segmento quasi quadrato, di poco più stretto alla base che nel margine posterio- re, leggermente allargato un poco dietro la base, scabro, con due carene longiludi- ** a 1 nali estese pe due terzi anteriori, un poco convergenti in dietro, e lo spazio com- preso tra queste carene concavo: innanzi il margine posteriore una impressione tras- versale: nero. I tre segmenti seguenti un poco più larghi che lunghi, finamente e stivatamente punteggiati, ciascuno con una impressione trasversale nel mezzo della lunghezza, col margine posteriore levigato ; interamente rossi: ì rimanenti neri. Piedi anteriori con le ànche e i trocanteri bianchi; i femori e le tibie fulvi con la faccia an- teriore bianca, i tarsi fulvo-pallidi. I medii hanno le ànche nere col dorso bianco; i trocanteri bianchi: i femori, le tibie e i tarsi fulvi, i primi con la estremità basilare nera. 1 posteriori hanno le ànche nere, i trocanteri bianchi, i femori e le tibie fulvi, queste con la estremità nera: i tarsi nerastri. Ali vitree, iridate; lo sligma ed i nervi neri, le tegole bianche. Raccolto in Sicilia, nelle adiacenze di Caltanissetta. La specie cui molto somiglia è il Bas. laetatorius, Fab. '); ne differisce pel torace privo interamente di macchie ‘innanzi e sotto la inserzione delle ali, e sopratutto per le tibie posteriori fulve con la estremità nera, non nere con la estremità rossa ed un largo anello bianco presso la base. Euriproctus coxalis. Tav. IT, fig. 6. Niger, antennis, ore, abdominis segmentis 2-4 pedibusque rufo-castaneis, alis vi- treis, radice et tegula albis, venis stigmateque nigris, hoc basi albo. — Long. mill. 9. Antenne gracili , filiformi, un poco più lunghe dell’ intero corpo: il solo primo ar- ticolo ingrossato. Capo trasversale, largo meno che il doppio della propria lunghezza. Gli occhi situati nella metà anteriore del capo in guisa da sporgere un poco oltre il profilo anteriore: e dietro di essi il capo è rotondato. Gli ocelli formano un triangolo equilatero. Tutta la superficie del capo è finamente punteggiata. Il clipeo superiormente ha punteggiatura fina e stivata; inferiormente è levigato, splendente con punti più grossi disuguali sparsi. Torace ovato-oblungo , finissimamente puntinato-coriaceo , il metato- race un poco più lungo che largo, quasi cilindraceo, finamente e stivatamente punteg- giato, con le linee che circoscrivono le aje assai delicate: soltanto la parte posteriore del dorso è finamente ed irregolarmente rugosa. Addome delicato: il primo seg- mento più lungo e molto più stretto di ciascuno de’seguenti angoloso verso la metà ove sono i tubercoli spiracoliferi; la parte anteriore assai angusta e quasi cilindracea; la posteriore un poco più larga: il resto dell'addome è oblungo con i segmenti decre- scenti in lunghezza. I piedi sono proporzionalmente lunghi e gracili: gli speroni delle tibie posteriori lunghi appena il terzo del metatarso. Il capo è nero: le antenne, la parte inferiore del clipeo, le mandibole (meno l'estremità) ed i palpi sono di color rosso-ca- stagnino chiaro. Il torace è interamente nero: l'addome ha il primo segmento nero splendente: i tre segmenti di color rosso castagnino, i rimanenti neri. I piedi, com- presi le ànche e i trocanteri, interamente rosso-castagnino, Ali incolori : la radice e la tegola bianche, lo stigma nero con l’angolo verso la base dell'ala bianco: vene nere. !) Gravenorst — Ichneum, eur. III, p. 353. sulica Affine all'Eur. rufoniger , Holm. ‘) (Mesoleptus rufoniger, Grav.). Ne differisce per lo stigma delle ali anteriori più ampio e nero con la sola estremità, verso la base, bian- ca; e per le ànche e trocanteri rossi. Raccolto sulle montagne delle Sile nella Calabria; raro. Mesoleius bisignatus, n. Tav. II, fig. 7. Clypeo transverso, infra truncato ac vix arcuato-emarginato; metanoto în medio lineis duabus elevatis antrorsum approrimatis, posterius convexo-declivi, subtiliter ruguloso; abdominis segmento primo elongato-angustato, carinis duabus longitudinalibus medium versus approwimatis: niger, facie cum clypeo, mandibulis, palpis, genis inferis, macula sub antennarum scapo , macula hamata ulrinque mesonoti, macula minuta ante alas, lineola sub alis scutelloque albo-flavescentibus: clypeo puneto utrinque atro; abdomi- nis segmentis tertio et quarto in medio pallide fulvis ; pedibus fulvis, coris anterioribus albis, posticis dimidio apicali tibiarum tarsisque nigricantibus; alis vitreis, stigmate ni- gro, radice et squamula albis, posteriorum venula transverso-anali infra medium an- gulata. — Long. mill. 7. Antenne delicate, un poco più lunghe del corpo: il primo articolo (scapo) ovato - rigonfiato ; i due seguenti decrescenti in lunghezza e grossezza ; i rimanenti delicati pu- bescenti: colore nero; l'estrema base ed una macchia sotto la metà estrema dello scapo bianche. Capo trasversale, leggermente restringentesi verso dietro: finamente punteg- giato. Clipeo trasversale , col margine inferiore troncato , appena a curva un poco rien- trante nel mezzo. Il colore del capo è nero ; la faccia, dalla inserzione delle antenne in sotto, ed il clipeo ed una macchia nel basso delle gote presso l’articolazione delle man- dibole, di un bianco-gialliccio; il clipeo con due punti neri molto marcati , uno presso ciascun angolo esterno. Mandibole bianchicce con i denti terminali neri. Palpi pallidi. Torace finamente punteggiato, nero, con una macchia ad uncino in ciascun lato del mesonoto, un’altra assai piccola innanzi la tegola delle ali ed una breve linea longitu- dinale sotto la radice delle stesse, bianche. Scutello elevato, convesso, liscio, giallo splendente. Dorso del metatorace finissimamente puntinato, con due delicate linee ele- vate, molto ravvicinate in avanti, divergenti verso dietro, che chiudono un’area che potrebbe considerarsi come risultante dalla fusione dell’ antero-e postero-mediana; la parle posteriore è convesso-declive, finamente ed irregolarmente rugosa. Addome an- gusto, molto ristretto alla base. Il primo segmento di un terzo più lungo del seguente, co'tubercoli spiracoliferi posti un poco innanzi la metà della lunghezza, sporgenti; nei quattro quinti anteriori vi ba due carene delicate ma ben distinte, assai ravvicinate nel mezzo , divergenti in avanti ed un poco meno in dietro, ove si congiungono ad arco; abbracciano per tal modo un canaletto più ristretto nel mezzo: i margini laterali del terzo posteriore sono rilevati in delicata carena limitata internamente da depressione; i quattro anelli seguenti quasi quadrati : colore nero; il dorso del terzo e quarto segmento fulvo-pallido: la piega ventrale bianca. Piedi fulvi: le ànche de’ quattro anteriori bian- che: il terzo apicale delle tibie posteriori un po’ ingrossato ed i rispettivi tarsi nera- !) Monogr. Tryponidum Sueciae, p. 111. E stri. Gli speroni delle tibie medie eguagliano in lunghezza i tre quarti del metatarso , quelli delle posteriori eguagliano la metà del metatarso rispettivo. Ali vitree, iride- scenti, le vene e lo stigma neri, la radice e le tegole bianche: areola nulla; prima vena trasverso-cubitale appena un poco arcuata: vena trasverso-anale delle ali posteriori angolosa al disotto della metà. Raccolto ne boschi delle falde dell’ Etna, presso Zafferana. Osservazione. Abbiamo con molta diligenza consultato le descrizioni de’ Mesolejus compresi nella interessantissima monografia de’ Trifonidi della Svezia dell’ Olmgven; ma non ci è stato possibile trovarne qualcuna cui riferirla. Per la forma del metato- race, del clipeo ed altri caratteri entra nel gruppo nel quale sta il gracicilicornis, l'ar- millatorius, ecc. Bracon uromelas, nob. Tav. IT, fig. 8. Niger, abdomine rubro, segmento ultimo cum terebra nigro; alis fusco-nigris, areo- lis duabus hyalinis characteristicis parum distinclis; abdomine levissimo, segmento primo triangulo discoidali plano elevato, in ulroque latere late sulcato ; segmento ultimo ventrali valde compresso, vomeriformi, carina postice in spinam aculam terminata: te- rebra dimidiam abdominis longitudinem via aequante, valida, recta. 9 — Long. mill. 8. Capo piccolo, quasi quadrato, poco ristrelto dietro gli occhi, nero splendente , con breve peluria dello stesso colore ed una frangia di cigli, anche neri, alla base del clipeo. Mandibole rossicce, nere all'estremità. Palpi pallidi. Antenne lunghe quanto il corpo, nere, pubescenti. Torace levigato, nero splendente , con peluria simile a quella del capo ; i solchi che separano il lobo medio del mesonoto da’ laterali molto profon- di. Addome levigato, splendente, di color rosso cirieggia ; il settimo solo segmento nero. Il primo segmento ha nel mezzo un rilievo spianato a forma di triangolo iso- scele , la cui base corrisponde al margine posteriore del segmento, l'apice allo attacco di questo: in cadaun lato vi ha un profondo solco. La sutura tra il primo ed il secondo segmento è trisinuosa. L'ultimo anello ventrale è molto compresso ed inferiormente carenato, la carena lerminandosi posteriormente in punta spiniforme: veduto il lato presentasi triangolare, terminandosi al livello del margine posteriore del quinto anello dorsale (vedi figura A). La trivella è diritta, robusta, lunga appena la metà dell’ad- dome. Ali di color bruno-nerastro assai intenso , con le due areole chiare ordinarie ca- ratteristiche poco pronunziate: la seconda cellula cubitale rettangolare, lunga quasi il doppio della propria larghezza. Piedi neri, brevemente pelacciuti. Raccolto nell’ Isola di Sardegna. eng: E Bracon filicauda, nob. Tav. II, fig. 9. Capite thoraceque levissimis, nitidis, pallide rufis, antennis, spatio interocellari, palpis, metanoto pectoreque nigris, mesonoti vitta media maculaque utrinque fuscis; abdomine rufo-testaceo , crebre punetulato, subopaco, segmento primo macula magna quadrata, secundo macula bifida in medio baseos, nigris; alis fusco-fuliginosis, stigmate fiuvo; pedibus nigris; abdominis segmento primo irregulariter rugoso-striato, secundo ulrinque sulcato, in medio baseos carinato; tribus sequentibus basi transverse impres- sis; terebra corpore parum (septimo) longiore. 2 — Long. mill. 4,5. Variat: face nigra; abdominis segmentis terlio et quarto macula biloba nigra nota- tis; tibiis posticis dimidio basali rufis. Capo più angusto del torace, trasversale, non ristretto dietro gli occhi; liscio, splendente, rossiccio, brevemente pelacciuto: lo spazio compreso tra gli ocelli ed il di- sco dell’occipite, nero. Torace liscio, splendente e rossiccio come il capo: i solchi che separano il lobo medio da’laterali del mesonoto poco pronunziati; il lobo medio con una striscia longitudinale oscura, i lobi laterali con una macchia nera contigua alle te- gole delle ali. Il dorso del metatorace ed il petto neri. Addome rosso-testaceo, fitta- mente punteggiato, poco splendente. Il primo segmento con lineette impresse e rughe irregolarmente frammiste: con una grande macchia quadrata nera ben determinata che ne occupa tutta quasi la superficie. Il secondo segmento è fittamente punteggiato, ha nel mezzo della base una piccola carena ed una macchia nera, divisa in due dalla detta carena; da cadaun lato un solco longitudinale e nel disco due impressioni che partendo da’ lati della carena anteriore vanno, divergendo, a raggiungere i solchi late- rali presso il margine posteriore del segmento. La sutura tra il primo ed il secondo segmento è leggermente sinuosa nel mezzo ed arcuata ne’ lati. I quattro anelli seguenti (terzo a sesto) sono punteggiati come il secondo, meno sul margine posteriore, che è liscio e splendente: ciascuno di delti segmenti è trasversalmente impresso innanzi il margine posteriore. Il seltimo è levigalissimo e splendente. La valvola anale ventrale che succede al sesto anello è triangolare, scafoidea e supera l'estremità dell’ultimo anello dorsale. La trivella è delicata, diritta, lunga tanto da superare di un settimo la lunghezza dell’intero corpo. Ali di color fuliginoso oscuro con lo stigma giallo e le vene nere; le areole pallide caratteristiche poco pronunziate: la seconda cellola cu- bitale delle anteriori rettangolare, lunga il doppio della propria larghezza. Piedi intera- mente neri. Raccolta in Sicilia nelle adiacenze del Lago di Lentini ne’ primi giorni di giugno. Varietas. L’abito generale e sopratutto la scoltura dell'addome e la lunghezza dalla tri- vella fanno chiaramente vedere che il Bracon di cui discorriamo deve specificamente considerarsi non diverso dal tipo precedente. Notasi un contrasto nel dominio delle tinte: poichè mentre nel capo e nell’addome vi ha maggior melanismo, ne’ piedi il me- lanismo diminuisce. Raccolto nell'isola di Sardegna, nelle adiacenze d’ Assemini, nel mese di giugno. RIS) |{ (1 SS Cephus politissimus, n. Tav. IT, fig. 10. Niger nitidissimus, antennis subfiliformibus, articulo primo subtus albo-virescen- te: capitis fronte media, facie, orbitis anticis, genis, linea verticis oreque, thoracis ma- culis duabus in pronoto, duabus oblongis in pectore medio scutelloque, albo virescenti- bus; abdomine elongato, depresso, antrorsum angustato, membrana segmenti primi la- etea, segmentis dorsalibus 4, 6, 7,8 fascia postica marginali aequali, integra, 3 et 5 fa- scia simili latissime interrupta, ventralibus omnibus fascia lata anoque albo-virescenti- bus; pedibus albidis trochanteribus partim migris, tarsis luridis, articulorum summo apice fuscescente; alis vitreis, vena costali ei subcostali stigmateque pallide flavis, tegulis albis 3* — Long. mill. 8. Maschio. Antenne delicate, tanto poco ingrossate verso il mezzo, da potersi dire piuttosto filiformi: nere, solo il primo articolo bianco-verdiccio nella parte inferiore. Capo quasi quadrato, poco ristretto dagli occhi in dietro; il vertice levigalissimo con pochi punti impressi sparsi; fronte con una depressione mediana verticale, nel cui fondo superiore trovasi l’ocello inferiore o impare; nero , il mezzo della fronte, tutta la faccia, le orbite anteriori superiormente dilatate verso dentro, raggiungendo l’ ocello superiore del rispettivo lato, Je guance ed una linea longitudinale sul vertice, le parti boccali, eccetto l'estremità delle mandibole , di color bianco-cedrino. Torace nero: due macchie quasi quadrate sul pronoto, un punto sotto la inserzione delle ali anteriori, due grandi macchie oblunghe sul petto medio e lo scutello , di color bianco-cedrino. Addo- me allungato, angusto, depresso, leggermente allargato nella metà posteriore, nero. Il primo segmento ha il triangolo membranoso allungato , latteo ; i segmenti quarto , sesto, settimo ed ottavo hanno il margine posteriore bianco-verdiccio, colore che nel sesto, settimo ed ottavo si prolunga sui lati fino alla base, Il terzo e quinto hanno una fascia simile, ma largamente interrotta. Anelli ventrali con fascia eguale ed intera bianco- verdiccia. Valvole anali dorsale e ventrale interamente di questo colore. Piedi bianchi con parte de’ trocanteri nera; i tarsi di un bianco sporco con la estrema punta degli articoli oscura. Ali vitree ; la vena costale, lo stigma ,-la radice e la tegola bianchi. Raccolto in Armenia dal prof. Bramson. SEN SI NOTE DIVERSE Agathis imperialis, A. Cost. Questa specie da noi descritta nella precedente memoria ha certamente grandis- sima affinità con l’Agathis baetica descritta da Spinola tra gl’ Imenotteri della Spagna ') , sopratutto alla varietà B. Però l'Autore non parla del colorito de’ piedi; e poichè per quello che tace egli si riferisce all’A. purgator, ne risulterebbe una differenza notevole. Noteremo pertanto un altro fatto importante. Nelle annotazioni da noi apposte, dopo aver segnato una differenza tra la nostra specie e le vere Agathis relativa alle vene delle ali anteriori, per la quale quella specie può prendersi a tipo di un genere distinto col nome di Megagathis, abbiamo aggiunto che probabilmente quando sarà conosciuta la femmina potrà in questa trovarsi qualche altro carattere che giustifichi la nostra pro - posta. Ora dalla descrizione data dallo Spinola dall’ Agathis baetica, di cui ha conosciuto i due sessi, risulta che la femmina ha trivella brevissima, sì che oltrepassa appena la estremità posteriore dello addome, mentre in tutte le Agathis è lunga abbastanza. Per la qual cosa ci confermiamo nella idea che il genere Megagathis da noi proposto meriti essere conservato. x Priocnemis Dahlbomi, Sich. Tra gl’individui raccolti in Sicilia, e propriamente nel bosco San Pietro in quel di Caltagirone , abbiamo notato le due varietà seguenti: a) protorace e mesotorace privi di macchie gialle; una linea arcuata giallo- pallida dietro ciascun occhio: ®.. b) simile alla precedente, più: quarto segmento addominale senza macchie: 9. Il maschio tipico manca costantemente di macchie sul quarto segmento addo- minale. Ceropales maculata, Fab. var. major. In Sicilia abbiamo raccolto una Ceropales, nella quale non possono trovarsi carat- teri essenziali per separarlo dalla €. maculata; però ne differisce per l'assoluta man- canza di macchie nel primo segmento addominale. Quello che però lo rende singolare è la statura notevolmente maggiore della ordinaria: lunga mill. nove. Non avendone che un individuo solo, non possiamo che considerarla qual varietà. Ulteriori osserva- zioni potranno far meglio giudicare del valore di tali differenze. 1) Ann, de la Soc. Entom. de France 1845. Pristomerus orbitalis, Holmg. Questa graziosa specie di Imenoltteri Ofionidei descritta da Holmgren, sopra in- dividui della Svezia meridionale, non era ancora stata trovata in Italia. Noi ne abbiamo raccolti due individui in Sicilia, l’uno presso Caltanissetta , l’altro presso Licata. In ambedue le orbite posteriori hanno un profilo rossiccio come le anteriori, ed i femori de’ piedi posteriori sono interamente rossi. Exenterus nigricarpus, A. Cost. Triphon nigricarpus, A. Cost. Entom. della Cal. DIt. p. 39, tav. II, fig. 12. Il sig. Kriechebaumer, cui abbiamo comunicato questa nostra specie in natura, ritiene che a causa della mancanza di speroni nelle tibie posteriori deve essere regi- strata nel genere Ewenterus. Ci ha inoltre falto conoscere che nella collezione di Har- tig, ora facente parte del Museo Zoologico di Monaco di Baviera ne esiste un indivi- duo della Germania meridionale molto affine, etichellato E. fumatus, ma non stato de- scrilto. Mesolejus haematodes, Grav., 9 var. Di questa specie, in preferenza settentrionale e non ancora notata d’Italia, ne ab- biamo raccolto la femmina sulle montagne delle Sile in Calabria. Diversifica dal tipo descritto dal Gravenorst unicamente per lo scutello avente una delicata linea longitudi- rale mediana nera. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA Figura 1.% La Mutilla intermedia, maschio, » 2. L'Odynerus sinuatofasciatus, femina — 2. A antenna del maschio. » 3. L’Andrena uromelana, femina. » 4. L’Andrena hyalinella, femina. » 5.° Il Bassus festatorius, » — 6.* L’Euriproctus coxalis. » —7.* Il Mesoleius bisignatus. » 8.0 Il Bracon uromelas, femina. — 8. A l'addome veduto di lato. » 9. Il Bracon filicauda, femina. — 9. A idem. » 10.° Il Cephus politissimus, maschio. finita stampare il dì 17 maggio 1888 AMucellamen Catomologica” di Sal Calyo dis: Giov: Furaro inc: MISCELLANEA ENTOMOLOGICA MEMORIA TERZA DI ACHILLE Costa NAPOLI TIP. DELLA REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZE FISICHE E MATEMATICHE DIRETTA DA MICHELE DE RUBERTIS 1890 MISCELLANEA ENTOMOLOGICA MEMORIA TERZA La terza memoria di Miscellanea Entomologica che oggi presentiamo a quest’Ac- cademia contiene quattro diversi argomenti. Il primo si riferisce agli Imenotteri Tentredinidei che il distinto Imenotterologo Dott. Schmiedeknecht raccolse nella scorsa primavera in Grecia, e che, secondando il desiderio da noi espressogli, volle gentilmente cederci. Nel secondo diamo la descrizione di un nuovo genere di Tentredinidei spettante alla Fauna Italiana, facente parte di una collezione di Imenotteri del Piemonte, ricevu- ta, molti anni dietro, dal compianto Sig. Ettore Craveri di Bra. Nel terzo articolo descriviamo quattro specie d’Imenotteri dell'Armenia , ricevute dal Prof. Bramson di Ekaterinoslaw. Il quarto è destinato alla illustrazione di una nuova specie d’Ortotteri Blattidei del genere Derocalymma, del Capo di Buona Speranza. sE IMENOTTERI TENTREDINIDEI DI GRECIA Nella primavera del decorso anno fu di passaggio per Napoli il distinto Imenottero- logo Alemanno Dottor Otto Schmiedeknecht, diretto alle isole Jonie, ad oggetto di farvi ricerche entomologiche. Conoscendo che egli di talune famiglie non formava ar- gomento di suoi speciali studii, lo pregammo che al suo ritorno sì fosse compiaciuto co- 1 ERA, pre municare a noi tutti i Tentredinidei che avesse raccolti. Un tal desiderio in noi nasceva da due ragioni, In prima, perchè essendoci già con ispecialità occupati dello studio di questa famiglia per quanto riguarda la Fauna delle Provincie Napoletane, e pubblicata la corrispondente monografia *), ci sarebbe stato interessante uno studio comparativo delle specie delle due regioni. In secondo, perchè già sapevamo che de’ Tentredinidei della Grecia si conosceva assai poco. Il Signor Schmiedeknecht, che aveva favorevolmente accolto il desiderio da noi espressogli e ne avea fatta promessa, mantenne l'impegno; e non appena ritornato in sua casa c’ inviò tutti i Tentredinidei e Cefidei raccolti durante le sue ricerche nelle isole dell’ Arcipelago Greco. Lo studio fatto de’ Tentredinidei ?) ci ha dimostrato che ben ci apponevamo nel ritenere che la conoscenza di tali insetti della Fauna Greca sarebbe risultata di molto interesse. Le specie di Tentredinidei ricevute sono state sessantotto. Di esse, cinquantanove ci è stato agevole riconoscerle nelle specie già precedentemente descritte; nove non già. Considerate sotto il rapporto geografico, ci siamo confermati nella idea che per la Grecia poco conoscevasi in rapporto alla famiglia in parola. In fatti, consultando l’opera di Andrè, cha ha riunito quanto fino a lui si sapeva sull'argomento, si trova che, ad eccezione della Hylotoma rosae ed Athalia rosae, cui si assegna per patria tutta l' Eu- ropa, e la Perineura Corcyrensis finora esclusiva della Grecia, delle rimanenti per tre sole si cita la Grecia, cioè la Hylotoma atrata, }Allantus viduus e la Macrophya rustica. Di modo che per sessantadue specie la Grecia è da aggiungere alle regioni conosciute precedentemente. Le nove specie che non abbiamo potuto riconoscere tra quelle opere, saranno de- scritte; però verranno effigiate soltanto quelle per le quali la figura ne agevola la ricogni- zione. Ciò pertanto facciamo non senza una grande riserva, conoscendo quanto sia difficile dire con esattezza che una specie non sia stata prima conosciuta. La Monografia di Ten- tredinidei di Andrè l'abbiamo attentamente studiata. In essa spesso s'incontrano dei caratteri equivoci pe quali si può deviare facilmente dalla retta via; cosa della quale non può farsi certo un grave appunto all'autore, quando si calcola quanto sia malage- vole la trattazione della materia, sopratutto per certi generi, con quel sistema dicotomico. Specie di Tentredinidei raccolti in Grecia dal Dott. SCHMIEDEKNECHT 1. Amasts laeta, Fab. — Tre individui: ambo i sessi. 2. Amasis obscura, Fab. — Due individui maschi. 3. Hylotoma atrata, Forst. — Un individuo maschio. 4. Hylotoma enodis, Lin., — var. luridipes.— Un individuo femina. Le tibie ed i tarsi de’ quattro piedi anteriori nella faccia anteriore sono di color bruno-biancastro. Quello però che ha più richiamato la nostra attenzione è il cammino della terza vena trasverso-cubitale. Questa nella enodis, tipo, descrive una curva re- 1) Fauna del Regno di Napoli, Imenotteri, parte III ?) Anche tra Cefidei vi ha specie meriteyoli d’illustrazione; ma di queste ci occuperemo in al- tro lavoro. ed golare con la convessità in fuori. Nell’individuo che abbiamo di Grecia la delta vena è sinuosa quasi a forma di s. Il quale carattere, se fosse costante, associato al colorito de’ piedi , autorizzerebbe a riconoscervi una specie distinta. Avendo però nel momento un individuo solo, è d’uopo rimettere il giudizio a tempo migliore. 5. Hylotoma pagana, Panz. — Tre individui femine. 6. Hylotoma dimidiata, Fall. — Un individuo. 7. Hylotoma melanochroa, Gm. — Dieci individui: ambo | sessi. » » — ® var. Un individuo. Le valvole ipopigiali, che nel tipo sono interamente nere, in uno degl’individui sono di color giallo-arancio come l'addome, col solo contorno nero; il contorno interno, 0 suturale, più angusto dello esterno. 8. Hylotoma Schmiedeknechtii, nob., Tav. III, fig. 1. — Un individuo femina. Rufo-testacea, antennis, capite, scutello, metanoto, pectoris disco pedibusque nigris; alis aeque saturate fuliginosis; stigmate venisque fusco-nigris, vena costali tantum flava. g.— Long. mill, 7. Capo, comprese le parti boccali e le antenne, nero. Torace rosso-aranciato; lo scutello , il metanoto ed una grande macchia discoidale nel mezzo del petto , neri. Addo- me interamente rosso-aranciato, solo la base del primo anello dorsale è di color nero in- terrotto nel mezzo dal triangolo membranoso pallido. Piedi interamente neri. Ali tinte uniformemente di nero fuliginoso: lo stigma ed i nervi anche neri: solo il nervo co- stale delle ali anteriori è giallo-aranciato. Osservazione. La specie cui la quì descritta molto simiglia, è la Zy/. Friwaldskyi , Tischb; anzi pare che le due fossero identiche pel colorito del corpo. Però la descri- zione molto circostanziata che André fa della colorazione delle ali della 7yl. Friwald- skyi ci dimostra esservi per questa parte grande differenza tra le due specie. Egli infatti dice, che le ali anteriori nella citata specie sono in parte gialle, in parte affumicate, con una macchia più oscura sotto lo stigma ; che la cellula brachiale e le vene che la chiudo- no sono gialle, lo stigma bruno più chiaro alla estremità; mentre nella Hylotoma di Gre- cia descritta le ali, ad eccezione della vena costale delle anteriori giallo-aranciata, sono uniformemente nero-fuliginose. 9. Hylotoma rosae, Deg. — Tre individui. 10. Schizocera furcata, Vill. — Tre maschi ed una femina. La femina appartiene alla varietà in cui il torace è interamente rosso-testaceo: a quella cioè che corrisponde alla angelicae, Fab .; varietà che sembra predominare nelle regioni più meridionali. Ad essa, infatti, appartengono tutti gli individui raccolti nelle provincie napoletane. Invece la varietà a torace nero la teniamo dalle adiacenze di To- rino e di Monte Rosa. 11. Schizocera geminata, Gm. — Un individuo femina. ia 12. Priophorus padi, Lin. — Un individuo femina. 13. Cryptocampus quadrum, A. Cost. — Un individuo femina. 14. Dineura verna, KI. — Un individuo femina. 15. Nematus caeruleocarpus, Hart. — Un individuo maschio. 16. Nematus crassus, Fall. — Un individuo femina. 17. Nematus leucopodius, Hart. — Un individuo femina. 18. Nematus hololeucopus, nob. — Un individuo femina. Niger, pronoti lobis albido marginatis; alarum tegulis pedibusque (cum comis et trochanteribus) albis, horum posticis apice tibiarum et tarsorum articulorum fusco; alis hyalinis, vena costali basi albida, stigmate pallide fusco; clypeo emarginato; tarso- rum unguiculis bifidis. £.— Long. mill. 6. Capo nero ; labbro superiore bruno-pallido; palpi di color bianco-sudicio. Antenne nere. Torace nero con il margine posteriore de’ lobi del protorace bianco-cenerognolo. Addome nel dorso completamente nero; nella faccia ventrale nero col margine poste- riore dei segmenti ferruginoso. Piedi, compresi le ànche e i trocanteri, bianchi; i due posteriori con la parte apicale delle tibie oscura; i tarsi oscuri, con gran parte del me- latarso e la base de’ tre articoli seguenti, bianchicce. Epistoma fortemente smarginato. Osservazione. È affine al Zeucopodius, col quale potrebbe facilmente confondersi; per colorito: ne differisce per le ànche e trocanteri completamente bianchi; organica- mente, per l’epistoma fortemente arcuato-smarginato. 19. Nematus capreae, Panz.— Un individuo femina. 20. Nematus apicalis, Hart. — Un individuo maschio. 21. Nematus pallidiventris? Fall. — Un individuo femina. Osservazione. Riferiamo con dubbio a questa specie l'individuo che abbiamo sot- t' occhio perchè, sebbene la minuta descrizione che di essa dà André gli convenga nella massima parte, ne differisce pel colore del nervo costale delle ali anteriori, che egli dice esser bianco, e che nel nostro individuo è nero, soltanto bianco alla base del- l’ala e presso lo stigma. La striscia nera del dorso dell'addome è molto ampia, sì da lasciare pallidi soltanto i margini laterali, ed è inoltre quasi continua, avendo soltanto il secondo anello un delicato margine posteriore pallido. Quest'ultimo carattere non c' impone molto, sapendo quanto sia facile a variare la estensione delle tinte nere 0 pal- lide, sopratutto ne’ Nematus; ma il colorito del nervo costale non è parimenti soggetto facilmente a variazioni. La lunghezza del nostro individuo è di mill. sette. 22. Nematus ribesii, Scop. — Due individui femine. 23. Nematus albipennis, Hart. — Due individui femine. Osservazione. Il carattere che deve principalmente distinguere questo Nemato dallo affine leptocerus Fòrst, deve riporsi nelle unghiette dei tarsi fornite di dente subapicale o pressochè bifide; carattere che viene notato da André (Hartig non ne parla) nel- l’albipennis; lo che fa supporre che non si riscontri nel leptocerus, e che quindi in que- sto le unghiette siano semplici. In quanto alla parte nera dell'addome, pare che vi si RSS], Gpra possa far poca fidanza. L'Hartig dice nell’ albipennis l’addome essere interamente giallo-rossiccio; Andrè invece lo descrive con due piccole macchie nere sul primo se- gmento. Negl'individui che possediamo delle provincie napoletane, e ne’ due osservati ora di Grecia, sono di color nero, il mezzo del primo segmento e della metà anteriore del secondo, formandosi una macchia quadrata che racchiude lo spazio triangolare membranoso bianchiccio: carattere che si attribuisce al leptocerus. Ma la condizione delle unghiette dei tarsi consiglia riferire quegl’individui all’albipennis. 24. Nematus biannulatus, nob. Tav. III, fig. 2. — Un individuo femina. Capite testaceo macula magna frontali quadrata nigra; thorace nigronitidissimo, pronoto, maculis duabus in mesonoti lobo medio maculaque indeterminata mesopleura - rum, testaceis ; abdominis dorsi nigri marginibus lateralibus annulisque duobus posti- cis (in segm. 8 et 9) ventreque rufo-testaceis; pedibus rufo-testaceis, posticis apice summo tibiarum tarsisque nigris; alis hyalinis costa stigmateque pallidis , venis fuscis; antennis nigro-fuscis; tarsorum unguiculis bifidis. 9.. — Long. mill. 8. Antenne poco men lunghe del corpo, setacee, nerastre, un poco tendenti al ros- siccio nella pagina inferiore. Capo, comprese le parti boccali, testaceo-rossiccio, con una grande macchia nera quadrata frontale, i cui angoli anteriori o inferiori si prolun- gano obbliquamente in basso verso l’orbita del rispettivo lato. Protorace interamente testaceo. Il resto del torace nero splendente, con due macchie laterali sulla parte ante- riore del lobo mediano del mesonoto ed una macchia indeterminata nelle mesopleure rosso-testacea. Addome nel dorso nero co’ margini laterali rosso-testacei : il nono anello (brevissimo e sporgente appena da sotto l'ottavo) ed il margine posteriore del decimo, di color bianchiccio, formando due delicati anelli chiari presso l’ano. Ventre intera- mente rosso-testaceo. Cerci testacei alla base, neri nel resto. Piedi testaceo-rossicci, le ànche anteriori con una striscia dorsale nera; i due posteriori con la estrema punta delle tibie ed i tarsi nerastri. Unghiette bifide. Ali ialine, la vena costale e lo sligma di color testaceo assai pallido. Osservazione. È questa la specie che ci ha dato maggior imbarazzo per definirla. Molte in fatti sono le specie con le quali presenta affinità sia per la colorazione dell’ ad- dome, sia per quella del capo o de’ piedi. Con nessuna però abbiam trovata esalta cor- rispondenza di tutti i caratteri. Conveniamo poter ciò dipendere da variabilità, ma fino a tale dimostrazione non si può non indicarla con nome distinto. Per l'abito generale molto somiglia al N. capreae: però anche volendo ammettere le differenze di tinte dovute alla incostanza di essa, ne differirebbe per le unghiette dei tarsi che nel N. capreae hanno semplicemente un piccolo dente al di sotto, mentre in questo da noi descritto sono evidentemente bifide. 25. Nematus filicornis, nob. — Un individuo maschio. Fulvo-testaceus, macula frontali, maculis tribus mesonoti vittaque dorsali abdo- minis (a basi ad segmentum sextum decurrente) nigris; alis hyalinis, venis stigmateque pallide flavis; antennis corporis dimidio parum longioribus, filiformibus , fusco testa- ceis, articulis primis duobus nigris, religuis margine eatremo fusco. g'. — Long. mill, 4. Antenne lunghe poco più che la metà del corpo; i due primi articoli assai corti, Ba neri; i rimanenti, dello stesso calibro, di color testaceo oscuro, pubescenti, tulti gli ar- icoli 3 ad 8 col margine estremo di ciascun articolo nerastro, sì da risultarne sei finis- simi anelli. Capo di color fulvo assai pallido, quasi biarchiccio, con una macchia fron- tale nera racchiudente gli ocelli. Torace giallo-fulvo; una macchia nella parle anteriore del lobo medio, altra sul lato interno di ciascun lobo laterale del mesonoto , lo scutello e tutto il dorso del metatorace, neri. Addeme dello stesso colore del torace, con una striscia dorsale nera, che parte dalla base e si prolunga sino al sesto anello, interrotta in ciascuno degli anelli, il cui margine posteriore rimane fulvo. Piedi interamente di color fulvo-pallido. Ali ialine; la costa e lo stigma bianchicci ; le altre vene testaceo- oscure. Osservazioni. Affinissimo è questo Nemato al nostro Aypoleucus, sia per l’abito ge- nerale, sia per la colorazione; le poche differenze non avendo grande valore. Però, pa- ragonato col tipo della nostra specie, vi riscontriamo una notevole differenza nella fat- tezza delle antenne. Nel N. Aypoleucus queste sono un poco più lunghe del corpo ed esal- tamente setacee, mentre in quello ora descrillo sono assai più corte, superando di poco la metà del corpo stesso e quasi filiformi, E notisi che il confronto è fatto con individui dello stesso sesso, maschi. 26. Emphytus didymus, KI. — Due individui femine. » » — wartîetas. — Un individuo femina. 1 quattro piedi anteriori hanno il terzo apicale de femori rossiccio, le tibie di co- or giallo sudicio con la faccia posteriore nera, i tarsi giallicci col dorso nerastro. I due posteriori hanno le ànche e i trocanteri neri; i femori rossicci a base nera, le tibie nere col terzo basilare rossiccio, i tarsi neri. Questa varietà pare faccia il passaggio dall’ Emph. didymus al nigritarsis di Brul- lè, che sarebbe proprio della Grecia, ma del quale nessuno individuo abbiamo rinve- nuto tra quelli inviatici dal dott. Sechmiedeknecht ‘). 27. Emphytus fumatus, And. — Un individuo femina. Differisce dal tipo per avere le quattro tibie anteriori nerastre nella faccia poste- riore, e le due posteriori nere all'estremità; i tarsi di tutti i piedi quasi interamente neri. 28. Emphytus tricoloripes, A. Cost. — Un individuo maschio. 1 piedi d’ avanti sono bianchicci nella faccia anteriore; le tibie medie hanno la fac- cia esterna della base bianca. 29. Emphytus leucostomus , nob. — Due individui maschi. ') In un individuo femina, raccolto da noi a Smirne, i piedi hanno la metà apicale de’femori e le tibie ne’ quattro anteriori, i femori e le tibie (meno l’estremità) ne’ due posteriori, rossi; i tarsi d’a- vanti sono rossicci, i medii brunì,i posteriori neri. Nel resto esso somiglia completamente agl’ in- dividui di Europa. elfi Niger, ore toto, pronoti lobis, tegulis alarum, cenchris ac abdominis spatio trian- gulari segmenti primi dorsalis albis; pedibus albis, posticorum dimidio apicali femo- rum, tibiis tarsisque pallide rufis; alis hyalinis, costa pallide rufescente, stigmate ni- gro basti albo, venis fuscis; antennis crassis. 3. — Long. mill. 9. Antenne poco più lunghe della metà del corpo, crasse, nere. Capo nero; il mar- gine inferiore del clipeo (che è fortemeute smarginato ad arco di cerchio), il labbro su- periore ed i palpi, bianchi; la faccia esterna delle mandibole bianca, con delicato con- torno nero. Torace nero con parte superiore de’ lobi laterali del protorace e i due punti callosi alla base del metanoto (ceneri), bianchi. Tegole alari interamente bianche. Ad- dome snello, parallelo, nero splendente col triangolo membranoso bianco, nel mezzo del primo anello dorsale, equilatero. Piedi, compresi ànche e trocanteri, bianchi; i due posteriori con la metà apicale de’ femori, le tibie ed i tarsi di color rossiccio-pallido : tarsi posteriori più oscuri. Ali trasparenti, iridate; la vena costale rossiccia, le altre vene brune; lo stigma nerastro con la base bianca, La vena medio-discoidale delle ali anteriori raggiunge a’'due quinti interni (ossia verso la base dell'ala) la porzione della vena mediana interposta tra la vena marginale discoidale e la prima vena ricorrente. Osservazione. La specie cui maggiormente si avvicina è | E. grossulariae. E, seb- bene questa specie vada soggetta a variazioni, per le quali sono discrepanti le descri- zioni che ne dànno gli scrittori più accurati, pure nessuna di tali descrizioni quadra con la specie descritta. 30. Emphytus succinetus, KI., var. ruficornis. — Un individuo femina. È notevole il colorito delle antenne di questo Emfito: esse dalla metà del quarto articolo fino alla estremità sono di color rosso-ferruginoso molto spiccato. Nel rima- nente l’individuo è identico al tipo: e ciò ci ha persuasi a non dare maggiore impor- tanza al delto carattere, che del resto a primo aspetto s' impone. 31. Emphytus cinctus, Kl., var. — Un individuo femina. L'individuo che abbiamo di Grecia conviene meglio con la descrizione che di que- sta specie abbiamo data noi nella Fauna Napoletana ‘), anzichè con quella datane da Andrè. Questi, infatti, nei piedi posteriori dice, le ànche ed i femori neri senza ag- giungere altro; mentre nei nostri individui il margine posteriore delle ànche e la base de’ femori sono bianchi. Quello poi che distingue l’individuo di Grecia è il colorito dei due tarsi posteriori, di cui ì due primi articoli sono rossicci come le tibie, gli altri tre sono bruni, mentre generalmente i detti tarsi sono uniformemente bruni o nerastri. 32. Emphytus viennensis, Schrk. — Un individuo femina. 33. Emphytus calceatus, KI. — Due individui: un maschio ed una femina. 84. Dolerus thoracicus, K1. — Un individuo maschio. 35. Dolerus pratorum, Fall. — Un individuo femina. 36. Dolerus pratensis, Lin. (eglanteriae, Fab.). — Cinque individui: due ma- schi e tre femine. 1) Tentredinidei, pag. 37. 87. Athalia rosae, Lin. — Due individui femine. 38. Selandria stramineipes. KI. — Due individui femine. 39. Blennocampa aethiops, K1. — Un individuo maschio. Sebbene, questa Blennocampa venga considerata come varietà a torace interamente nero della BZ. ephippium, Panz., pure, rappresentando un tipo distinto, stimiamo debba essere registrata col suo vero nome. 40. Blennocampa ventralis, Spin. — Un individuo femina. 41. Blennocampa inquilina, Forst. — Tre individui femine. Osservazione. Se non avessimo tenuto in collezione un individuo di questa specie proveniente dalla Germania, confidando nelle descrizioni dell'’Andrè, le quali gene- ralmente sono assai esatte, non avemmo potuto riconoscere nella Blennocampa avuta da Grecia la inquilina Forst. Dappoichè il citato Imenotterologo attribuisce a tale spe- cie ali ialine (ailes Ayalines), mentre nel fatto le ali sono densamente fuliginose. Del re- sto anche la BI. nigripes viene dall’Andrè riposta sia nel gruppo delle specie ad ali ialine o un poco affumicate, sia nell'altro delle specie ad ali e densamente fuliginose. Lo che fa credere che la intensità della tinta delle ali in questa specie può molto variare. 42. Blennocampa lugubripennis, nob. Tav. III, f. 3. — Un individuo maschio. Nigra, nitida, abdomine flavo-rufo, segmento primo tantum nigro, tibiis anteriori- bus antice lutescentibus; fermoribus tibiisque posticis flavo-rufis, illis summa basi, his sumno apice nigris ; alis nigro-fuliginosis, posticis cellula discoidali clausa unica. *.— Long. mill. 7. Antenne crasse, nere. Capo e torace interamente di color nero splendente. Ad- dome giallo-rossiccio col primo segmento dorsale nero splerdente; il triangolo mem- branoso piccolo, di color cenerino scuro. I quattro piedi anteriori neri co’ ginocchi e la faccia anteriore delle tibie bruno-giallastra ; i due posteriori giallo-rossicci, con le àn- che, i trocanteri, l’ origine de’ femori, la estremità delle tibie e i tarsi, neri. Ali nere fu- liginose. Osservazione. Per l'abito generale questa Blennocampa entra nel gruppo della fu- scipennis, Fall. (e luteiventris, K1. '). Si distingue principalmente per la colorazione dei quattro piedi anteriori, la quale è molto caratteristica per poterla considerare quale espressione di varietà. Nella fuscipennis Fallen dice: pedes favi: ad basin, s. comîs ni- gris: tarsi parum infuscati, minime nigro annulati. È anche affine alla nigripes: ma ne è pure diversa pel colorito de’ piedi. 43. Blennocampa croceiventris, K1. — Un individuo femina. 44. Blennocampa candidipes, nob. — Un individuo maschio. !) Noi consideriamo la 27. /uscipennis, Fall., quale è stata giustamente interpretata ed illu- strata da Stein (Tenthredin. studien, XII), vale a dire con gli anelli gialli dell'addome privi di mac- chie dorsali nere, = Capîte, thorace abdominisque segmentis duobus primis dorsalibus nigris ; abdomine reliquo croceo; palpis pedibusque albis, conis tantum basi nigris; alis via umbratis, ve- nis stigmateque nigro-fuscis. x, — Long. mill. 5, Gapo ed antenne interamente neri, Palpi bianchi. Torace completamente nero. Ad- dome rossiccio col dorso dei due primi anelli nero: lo spazio membranoso pallido in triangolo a base (posteriore) assai ampia, Piedi interamente bianchi, solo la base delle ànche nera. Ali ombrate; vene e stigma nerastri; le posteriori senza alcuna cellola chiusa. Osservazioni. Per la colorazione del corpo simiglia alla tiliae, Kelt.; ne differisce no- tevolmente per la colorazione de’ piedi. Questi sono descritti da Andrè neri con le àn- che e i troncateri gialli. Dubitiamo però vi sia qualche equivoco; dappoichè secondo lo Stesso Andrè la tiliae entra nel gruppo 41, in cui tutti i femori sono interamente di co- lor chiaro, eccetto talvolta la base degli anteriori. Sicchè la tiliae o è stata mal piazza- ta, o nonha i piedi neri, Fosse mai l'inverso, cioè piedi gialli con le ànche e tro- canteri neri? In tutti i casi la nostra ne sarebbe diversa. 45. Hoplocampa ferruginea, Panz. — Un individuo maschio. Osservazione. Andrè dice le antenne nere sul dorso. Però, sia nell’ individuo avuto di Grecia, sia in altro di Germania, esse sono interamente testacee. D'altronde nè Klug (Allantus brunneus), nè Lepeletier (7. ferruginea), nè Hartig (Hopl. brun- nea) parlano di dorso delle antenne nero. 46. Eriocampa umbratica, KI. — Un individuo maschio. Il nostro individuo misura sei millimetri di lunghezza, più di quel che assegna alla specie l’Andrè, che la dice lunga cinque millimetri. Pare però che corrisponda meglio alla grandezza indicata da Hartig, di linee tre. 47. Eriocampa alabastripes, n. — Un individuo maschio. Nigra nitida, labro, prosterno, tegulis alarum pedibusque albis, femoribus via ru- fescentibus, posterioribus apice tibiarum tarsisque fuscis; alis hyalinis, vir umbratis, venis stigmateque nigris; posticis cellula discoidali nulla. — Long. mill. 5. Antenne nere con gli ultimi quattro articoli inferiormente ferruginosi. Capo nero; il labbro bianco-cenerino, pelacciuto; clipeo profondamente smarginato ad arco. Torace nero; il prosterno e i ceneri, globolosi, bianco-cenerognogli ; le tegole alari bianche. Ad- dome completamente nero, privo di spazio membranoso pallido. Piedi bianchi; le ànche anteriori con una macchia bruna sulla base della faccia esterna; i femori tutti color bianco roseo; l'estremità delle tibie ed i tarsi de’ quattro piedi posteriori nerastri. Ali appena ombrate; le vene e lo stigma neri: le posteriori con le vene normali, senza al- cuna cellula discoidale chiusa. Osservazione. Per la condizione della venatura delle ali posteriori, e quindi per la mancanza di cellule discoidali, si avvicina alla Er. nitida, Tischb., però la colora- zione de’ piedi, sopratutto le ànche e i trocanteri bianchi, rendono la nostra specie molto distinta. 2 — 10 — 48. Tawonus agrorum, Fall. (nitidus, Kl., Hart.). — Un individuo maschio. La colorazione de’ piedi corrisponde meglio alle note di Hartig, in quanto che nei piedi posteriori i ginocchi e la estremità delle tibie non sono neri come li descrivono Klug ed Andrè. Dobbiamo poi notare che questo ultimo distinto scrittore, mentre stabilisce tra i caratteri generici de’ Yawonus, che le ali posteriori mancano di cellula discoidale chiusa, come lo è in realtà, nel descrivere il 7. agrorum gli assegna due cel- lole cubitali chiuse nelle ali posteriori; mentre nè Klug, nè Hartig ne fanno men- zione, nè noi ve le troviamo, quantunque in tutto il resto gl’individui che possediamo corrispondono esattamente con la descrizione data. 49. Tawonus equiseti, Fall. (bicolor, KI., Hart). — Un individuo maschio. 50. Macrophya rustica, Lin. — Trentacinque individui. 6I. Macrophya punctum album, Lin. (punctum, Fab.). — Otto individui, Andrè dice: le tibie posteriori bianche nella metà apicale; però in tutti gl’ indi- vidui che noi abbiamo osservati, siano gli attuali di Grecia, siano i già posseduti delle provincie napoletane, la metà apicale delle tibie posteriori è bianca soltanto nella faccia posteriore e più o meno sui lati; ma nella faccia anteriore rimane sempre nera. 52. Macrophya femoralis, Kawall. — Un individuo femina. 58. Macrophya pallidilabris, nob. — Un individuo maschio. Nigra, labro scutelloque albo-flavescentibus, illo marginibus lateralibus tantum ni- gris, clypeo truncato; pedibus anterioribus antice sordide albis, posticis femoribus ru- fis, dorso nigricantibus; alis hyalinis, venis stigmateque nigris. *. — Long. mill, 8. Affinissima è questa Macrofia alla femoralis; ma se ne distingue in quanto a colori per il labbro superiore bianco-gialliccio co' soli margini laterali neri. In quanto a colo- rito de' piedi, vi ha differenza in ciò solo, che ne’ piedi posteriori vi ha maggior mela- nismo, essendo le tibie per intero ed il dorso de femori, neri. Ma a questi caratteri, che potrebbero ritenersi di poca importanza, quantunque il colore del labbro superiore non sia di quelli molto soggetti a variare, si associa la forma del clipeo, il quale nella femoralis è fortemente smarginato , mentre in questa è quasi troncato. Nè può conside- rarsi come differenza sessuale, poichè l’Andrè parla del maschio della femoralis, senza notarvi alcuna di tali differenze. 54. Macrophya haematopus, Fab., — Undici individui. 59. Macrophya quadrimaculata, Fab. var. — Due individui, un maschio ed una femmina. Differisce dal tipo non solo per l'assoluta mancanza di macchie bianche nell’ ad- dome, ma ancora per maggiore melanismo ne’ quattro piedi anteriori, sopratutto ne’ due medii, ne’ quali di bianco rimane soltanto la faccia anteriore della porzione apicale dei femori e delle tibie. Relativamente poi al maschio è da avvertire, che Klug notò come in tale sesso la E: | SS macchia bianca delle ànche posteriori è più piccola. Andrè nulla dice su tal riguatdo. Noi possiamo aggiungere che ne’ maschi la detta macchia bianca delle ànche posteriori scomparisce anche completamente. Per modo che, ove non si tenesse conto de’ conno- tati generali, non si riconoscerebbe la spettanza specifica di tali maschi con ànche po- steriori interamente nere; soprattutto se sono scomparse ancora le macchie laterali del- l'addome. Possedevamo già del Piemonte siffatta varietà del maschio, ora l’abbiamo an- cora di Grecia, 56. Macrophya albicincta, Schrk. — Un individuo maschio. 57. Macrophya militaris, K1. — Sei individui, tutti femine. Spesso il melanismo domina più dell'ordinario, per modo che ne’ lobi del proto- race scomparisce ogni traccia di bianco, come pure divengono interamente nere le te- gole delle ali: i quattro piedi anteriori hanno tutta la faccia posteriore nera, ed i femori medii hanno inoltre una striscia nera lungo la faccia anteriore. 58, Allantus viduus, Ross. — Quattro individui: ambo i sessi. 59. Allantus flavipes, Fourc. — Un individuo femina. 60. Strongylogaster cingulatus, Fab. — Un individuo maschio. 61. Synairema rubi, Panz. — Un individuo maschio. Tutti gl’Imenotterologi nel descrivere questa specie hanno menzionato un mag- giore o minore dominio del color giallo nella parte cefalica. E però non sappiamo com- prendere come l’Andrè abbia potuto nel maschio dirlo completamente nero. Egli in fatti, dopo aver detto téte et thoraa noîr brillant, menziona alcune parti gialle nel to- race, ma pel capo non aggiunge altro, Il nostro individuo maschio è così colorito. Antenne bruno-testacee coi due primi articoli neri. Capo bianco; con una grande macchia rettangolare trasversale e la satura del clipeo, nere, Protorace bianco, Mesonoto nero splendente, con un tratto bianco sul lato interno di ciascuno de’ lobi laterali; scutello bianco con la punta nera. Metanoto nero con un triangolo dietro lo scutello e i ceneri, bianchi. Petto bianco con grande macchia nera. Addome giallo-fulvo; la metà anteriore del primo segmento ed il margine suturale dei 4 seguenti, neri; la metà po- steriore del primo, bianca. Piedi bianco-fulvicci; le ànche e i trocanteri di un bianco latteo. Ali ialine; vene brune; stigma bruno-livido col margine posteriore più chiaro e trasparente, 62. Tenthredopsis gynandromorpha, Rud. — Due individui, un maschio ed una femina. 63. Tenthredopsis coreyrensis, Mocs. — Un individuo femina. 64. Tenthredopsis cordata, Fourc. — Due femine ed un maschio. 65. Tenthredo dispar, KI. — Un individuo maschio. 66. Tenthredo velow, Fab. — Un individuo femina. Nel capo sono bianchi non solo l epistoma ed il labbro superiore, come dice A n- RESI drè, ma ancora la faccia esterna delle mandidole. Così son pure colorati taluni indi- vidui che possediamo del Piemonte; poichè nelle provincie napoletane questa specie non ancora è stata rinvenuta. 67. Tenthredo maculata, Fourc. (zonata, Fall.), — Un individuo femina. 68. Tenthredo olivacea, K1. — Un individuo maschio. Le tibie, al pari de’ femori, hanno una linea nera lungo la faccia posteriore; i tarsi tutti hanno il dorso nero. Invece in due individui femine, che teniamo della Svizzera, i tarsi sono verdicci con la estremità di ciascun articolo nera, INDICE DELLE SPECIE = . Amasis laeta, Fab. 2. » obscura,Fab. 3. Hylotoma atrata, Forst. 4. » enodis, Lin. 5. » pagana, Panz. 6. » dimidiata, Fall. 7. » melanochroa, Gm, 8. » Schmiedeknechtii, Cost. (n. sp.). 9. » rosae, Deg. ro. Schizocera furcata, Vill. Toro » geminata, Gm. 12. Priophorus padi, Lìn. 13. Cryptocampus quadrum, Gost. 14. Dineura verna, K1. 15. Nematus caeruleocarpus, Hart. 16. » crassus, Fall. 19: » leucopodius, Hart. 18, cd hololeucopus, Cost. (n. sp.). 19. » capreae, Panz. 20. » apicalis, Hart. 20, » pallidiventris, Fall. 22. » ribesii, SCOPp. 23: » albipennis, Hart. 24. » biannulatus, Cost. (n. sp.). 25 » filicornis, Cost. (n. sp.). 26. Emphytus didymus, KI. 27. » fumatus, Andr. 28. » tricoloripes, Cost. 29. » leucostomus, Gost. (n. sp.). 30. » succinctus, KI. 31: » cinctus, K1. 32, » viennensis, Schrk. ata . Emphytus calceatus, K1. . Dolerus thoracicus, KI. » pratorum,Fall. » praltensis, Lin. . Athalia rosae, Lin. . Selandria stramineipes, K1. . Blennocampa aethiops, KI. » ventralis, Spin. » inquilina, Forst. » lugubripennis, Gost. (n. sp.). » croceiventris, KI. » candidipes, Cost. (n. sp.). . Hoplocampa ferruginea, Panz. . Eriocampa umbratica, KI . » alabastripes, Cost. (n. sp.). . Taxonus agrorum, Fall. » equiseti, Fall. . Macrophya rustica, Lin. » punctum album, Lin. » femoralis, Kaw . » pallidilabris, Gost. (n. sp.). » haematopus, Fab. » quadrimaculata, Fab. » albincincta, Schrk. » militaris, K1. . Allantus viduus, Ross. » flavipes, Foure. . Strongylogaster cingulatus, Fab. . Synaîirema rubi, P nz. . Tenthredopsis gynandromorpha, Rud. » corcyrensis, Mocs . » cordata, Fourc. . Tenthredo dispar , K1.. » velox, Fab. » maculata, Fourc. » olivacea, KI. II. DI UN NUOVO GENERE DI TENTREDINIDEI ITALIANI In occasione dello studio de’ Tentredinidei della Grecia, che han formato il sog- getto dell’articolo precedente , abbiam dovuto, per i necessarii confronti, passare in ras- segna i Tentredinidei della collezione generale europea. E ci è ritornato sott'occhio un Tentredinideo del Piemonte, che possediamo da lungo tempo, senza che mai ci fossimo determinati a farlo conoscere. Ora, poichè ci troviamo a trattare di questa famiglia, crediamo opportuno il momento di darne la descrizione e la figura. Il Tentredinideo in parola offre una disposizione di cellule nelle ali superiori che non trova riscontro in alcun altro de’conosciuti. Seguendo il prospetto dicotomico de’ ge- neri di Tentredinidei dato dall’Andrè si giungerebbe al genere Pristiphora. Ma quel prospetto è erroneo in tale parte, e l’autore stesso lo à corretto quando à esposto i ca- ratteri del nominato genere ‘). Sicchè la notevole differenza tra il genere che noi isti- tuiamo e gli affini sta in ciò, che Je venette trasverso-discoidali terminano l’una nella prima, l’altra nella seconda cellola cubitale. Aggiungasi, che la prima cellola cubitale à tale forma, diversa dalle ordinarie, da non far nascere menomamente il dubbio che risulti da due fuse insieme per obbliterazione della prima venetta trasverso-cubitale. Vogliamo inoltre notare, che mentre per la cellola radiale unica entra nel gruppo de’ Nematini, la sua aggregazione a questo gruppo è del tutto artificiale, mentre l’abito generale è di Tentredinino. Per la qual cosa non esitiamo a proporre un nuovo genere col nome di Laurentia ?), i cui caratteri possono essere così formolati. Genere Laurentia, nob. Alae anticae cellula radiali unica; cellulis cubilalibus tribus, primaprimam, secun- da secundam venulam transverso-discoidalem egcipientibus; cellula lanceolata a nervo brevi transverso divisa. Alae posticae cellula discoidali unica, cellula anali appendiculata. Antennae filiformes, 9-articulatae, fare capitis thoracisque longitudine. Pedes normales. Corpus angustum. Laurentia Craverii, nob. Tav. LIT, f. 4: Nigra nitida, abdominis segmentis 3°-6° laete rufis, antennis infra pallidis, ore al- bido; pedibus flavo rufescentibus, femoribus postice nigris, tarsis posticis fuscis ; alis hyalinis, stigmate fusco basi pallido. — Long. mill. 7. Antenne nerastre , inferiormente dal terzo articolo in poi pallide. Capo nero; il ') Il Signor Andrè nel quadro di generi di Tentredinidei dice pel genere Pristiphora (pag. 18): le due vene ricorrenti terminano l’una alla prima, l’altra alla seconda cellola cubitale. Nello esporre poi i caratteri tutti del genere (pag. 89) dice che delle dette vene l’una termina alla seconda, l’altra alla terza cellola cubitale. Evidentemente, nella prima enunciazione vi era stato equivoco, ?) Secondo gli storici più accreditati Acca Laurenzia era il vero nome della Donna Romana che diè latte a Romolo e Remo, e cui come nomignolo si applicò quello di Lupa. SR margine inferiore del clipeo (che è troncato), il labbro superiore, la faccia esterna delle mandibole, bianchi. Torace nero; il margine posteriore de’ lobi del pronoto, le tegole delle ali ed i ceneri bianchi. Addome lungo quanto il capo e torace insieme, a lati paralleli: nero, con gli anelli terzo, quarto e quinto di color rosso chiaro. I quat- tro piedi d’avanti nella faccia anteriore, a cominciar dalle ànche, di color giallo-sudi- cio, nella posteriore nerastri. I due piedi posteriori con Je èànche e i trocanteri neri macchiati di gialliccio; i femori e le tibie rossicci con la faccia esterna nerastra; i tarsi nerastri. Ali perfettamente vitree, iridescenti, con lo sligma bruno a base pallida: nervi bruni. Nelle ali anteriori la vena radiale parte dalla estremità dello stigma, la cellula ra- diale è assai ampia nel mezzo: delle tre cellule cubitali, la media, o seconda, è più piccola; la prima è grande, sopratutto ampia. Col nome specifico abbiam voluto ricordare il Sig. Ettore Craveri, cui siam debi- tori di questa e di altre molte specie interessanti d’ Imenotteri. La disposizione singolare delle cellule potrebbe far nascere il dubbio di una ano- malia. Però la identicità della venatura nelle due ali, se non è ragione sufficiente per eliminare il sospetto, l’è sempre un falto che impone, Oltre di che, analizzando le forme affini, non riconosciamo di quale potrebbe considerarsi una deviazione. Per la qual cosa, fino a prova in contrario, slimiamo debba ritenersi come un organismo distinto. II. DESCRIZIONE DI QUATTRO SPECIE D’'IMENOTTERI DI ARMENIA Alcun tempo dietro il Prof, Bramson di Ekaterinoslaw ci inviava una piccola col- lezione d’ Imenotteri raccolti, altri nell’ Armenia, altri nel Caucaso. Tra essi parecchi ne trovammo assai interessanti. Nella seconda memoria descrivemmo un Cephus no- vello (Cephus politissimus). Ora diamo la descrizione di altre quattro specie. Siamo quasi certi che continuando lo studio dalle cose rimaste indeterminate, altre ancora ne riconosceremo degne di essere illustrate. Hylotoma cyanura, nob. Tav. III, fig. 5 Capite thoraceque obscure viridibus, antennis palpisque nigris, abdomine croceo-fla- vescente, ano obscure viridi; pedibus obscure viridibus, tibiis tarsisque flavis apice fu- scis; alis flavescenti-hyalinis, costa, subcosta venarumque longitudinalium basi flavis, stigmate nigro apice flavo. 2. — Long. mill. 8. Antenne e palpi neri. Capo e torace di color verde-oscuro , splendente. Addome giallo-aranciato, col margine posteriore dell'ottavo segmento, il nono per intero e le valvole ipopigiali, di color verde-oscuro. Piedi con le ànche, i trocanteri ed i femori di color verde-oscuro, le tibie e i tarsi gialli; le tibie posteriori con la faccia interna del- Lai l’ultimo quarto di loro lunghezza nerastro: l’ estremità degli articoli de’ tarsi nera. Ali tinte leggermente di giallo; la vena costale e la sotto-costale e la base delle altre vene longitudinali, gialle; stigma nero, con la estremità gialla. Osservazione. Affine alla Hyl. melanochroa. Diversa, per avere oltre alle valvole ipopigiali anche il segmento nono ed il margine posteriore dell'ottavo di color verde- oscuro; e per la mancanza di macchia scura nelle ali anteriori. Allantus violaceipennis, nob. Tav. III, fig. 6. A. niger, nitidissimus, pronoti lobis, abdominisque segmentorum 3-7 fascia mar- ginali, in medio late angustato-interrupta, fiavescenti-albis; tibiis larsorumque arli- culis duobus primis flavis apice nigris; alis flavo-violascentibus, anticis dimidio apicali fusco-violaceis, stigmate flavo.— Long. mill. 12. Gorpo robusto, con addome ampio e depresso, nero splendente. Antenne corte. Capo sparsamente punteggiato, con delicata, folta e breve pubescenza cenerina elevata. Clipeo e labbro con punti impressi più grossi di quelli del capo. Torace sparsamente pun. teggiato. Addome quasi liscio. Lobi del protorace di color bianco-gialliccio, formando una macchia quasi quadrata. Terzo, quarto, quinto e sesto segmento addominale con una macchia bianco-gialliccia su ciascun lato, la quale si prolunga verso dentro sul margine posteriore del segmento rispeltivo, restringendosi, risultando quasi triangola- re: quelle del terzo segmento si prolungano di più, formando un’angusta fascia inter- rotta nel mezzo. I due piedi anteriori ànno la faccia anteriore delle tibie e la base del primo articolo de’ tarsi, gialli; i quattro posteriori le tibie e i due primi articoli de’ tarsi, gialli con la estremità nera; nelle tibie medie il nero apicale occupa la sola faccia po- steriore ed è un poco più esteso. Ali di un color gialliccio tendente al violaceo, semi - trasparenti; le anteriori con la metà apicale di un color violaceo più intenso. Osservazione. Per la colorazione delle ali simiglia l’Allantus unifasciatus, Mocs. '), ma il colore del protorace, e dei piedi è tutt'altro. Senza parlare del numero maggiore dei segmenti addominali, macchiati di bianco. Lissonota ducalis, nob. Tav. III, fig. 7. L. capite albo vitta frontali lineisque tribus facialibus nigris, palpis fulvis, anten- nis nigris apicem versus rufescentibus; thorace nigro luauriose albo picto; abdominis 1) Di questa specie, descritta di Ungheria, possediamo individui freschissimi anche dell’Arme-. nia, ed in essi vedesi chiaramente che la metà esterna più oscura delle ali, la quale secondo l’An- drè sarebbe semplicemente un poco affumicata, presenta un bel cangiante violaceo. Noteremo ancora, in proposito di questa specie, possedere una varietà ad addome interamente. nero, della quale 1’Andrè non parla. Tale varietà che si riscontra in ambedue i sessi, non sembra ra- ra. Sopra cinque jindividui ricevuti, tre appartengono al tipo, due (un maschio ed una femina) alla. varietà. life segmentis tribus primis rufis, caeteris nigris; pedibus fulvis, coris et trochanteribus al- bis, nigro maculatis; alis hyalinis, anticis macula ante apicem costam tangente nigra; areola subtriangula, longe petiolata; terebra gracili, corpore vix breviore.--Long. m. 9. Antenne gracili, poco più corte del corpo, nella base han color nero, che passa gradatamente al bruno-rossastro verso la estremità. Capo minutamente punteggiato: bianco con una striscia nera a lati paralleli, che dagli occhi scende fino alla base delle antenne: tre altre linee nere, di cui la mediana più larga, scendono da sotto la base delle antenne fino alla sutura del clipeo. Mandibole bianche con la estremità picea. Palpi fulvi. Torace nel fondo nero, riccamente macchiato di bianco nel modo seguente: pro- torace per intero; sul mesonoto due macchie, che partendo dal margine anteriore (una per lato) ciascuna indietro si divide in due rami paralleli, di cui l'interno si unisce con l’omologo avanti la base del metanoto; scutello con una linea mediana nera nella metà anteriore; dietro-scutello; sul metanoto una grande macchia quasi triangolare nella parte posteriore declive e due altre quasi rotonde antero-laterali; su’ fianchi una linea longitudinale sotto la radice delle ali anteriori, una striscia verticale smarginata posteriormente nelle mesopleure, una linea verticale sotto la radice delle ali posterio- ri, una macchia su’ fianchi del metatorace. Addome lungo una volta e mezzo il capo e torace insieme, angusto; il primo segmento lungo quasi il doppio della propria larghez- za: i tre primi segmenti rossi, i rimanenti neri. Trivella gracile, poco men lunga del- l’intero corpo. Piedi anteriori; ànche e trocanteri bianchi nella faccia inferiore, neri nella dorsale; femori e tibie giallicci nella faccia anteriore, fulvi nella posteriore; tarsi fulvo-giallicci. I quattro piedi posteriori hanno le ànche e i trocanteri neri, le prime con macchia dorsale bianca; i femori, le tibie e la base del metatarso, fulvi; il resto dei tarsi bruno. Ali incolori, le anteriori con una macchia nera ben determinata poco in- nanzi l'estremità, la quale macchia tocca la costa, non però il margine opposto; lo stigma è nerastro, bianco alla base. Osservazioni. Questa Lissonota per la macchia delle ali anteriori simiglia comple- tamente alla Ziss. maculipennis da noi descritta tra le cose di Sardegna !). Anche la co- lorazione dell’addome ha molta simiglianza. Però la colorazione del capo e del torace è immensamente diversa. Per lo contrario, per questa colorazione del capo e del torace è simigliantissima alla sua compaesana, di cui diamo qui appresso la descrizione ; men- tre in questa le ali mancano di macchia e l'addome è assai diversamente colorato. Lissonota decorata, nob. Tav. III, fig. 8. L. capite albo vitta franto-faciali nigra, palpis fulvis, antennis nigris apicem ver- sus rufescentibus; thorace nigro lu®uriose albo picto; abdomine vinaceo segmentis omnibus postice flavido marginatis: pedibus fulvis, conis et trochanteribus albonigro- que variis; alis hyalinis, stigmate fusco basi albido, areola subtriangula longe petiolata; terebra corpore via breviore. — Long. mill. 8. 1) Notizie ed osservazioni sulla Geo-Fauna Sarda, Mem. 2°, p. 101. LSM SS Per la colorazione del capo, del torace, delle antenne e de’ palpi simiglia talmente alla specie precedente, che stimiamo inutile ripeterne la descrizione. Solo delle linee della faccia le due laterali svaniscono nel mezzo. L’addome è di un quarto soltanto più lungo del capo e torace presi insieme: il primo segmento, è di un terzo più lungo della propria larghezza posteriore: ha colore uniforme di vinaccia oscura col margine poste- riore di tutti i segmenti di un bianco-gialliccio. Piedi fulvi; i due anteriori con le àn- che bianche; i medii con le ànche bianche con una striscia nera sulla faccia esterna, il primo trocantere nero nel dorso ; i due posteriori con le ànche nel dorso bianche con una linea nera, inferiormente fulve; il primo trocantere fulvo ; il secondo bianco mar- ginato di nero nelle articolazioni. Ali completamente ialine; lo stigma nerastro, bianco alla base. Trivella poco più corta dell’intero corpo. IV. DESCRIZIONE DI UN BLATTIDEO DI AFRICA Derocalymma Brunneriana Tav. III, fig. 9. Atra subchalybeata, nitidissima; ore, antennis, abdominis margine tenui, cercis pedibusque rufo-castaneis, pronoto postice valde elevato-convexo, laevi, inaequaliter grosse punctato scabro, marginibus valde reflexis, angulis posticis parum productis ; meso-et melanoto sparse et inaequaliter, abdomine subtilius punctatis; antennis graci- libus, corporis dimidio longioribus. — Long. mill. 22; lat, mill. 9. Habitat Caput Bonae Spei. Protorace un poco più lungo della massima sua ampiezza, anteriormente ritondato ad arco di cerchio, alla base troncato quasi per diritto, molto elevato e convesso, con delicatissima carena longitudinale mediana che partendo dal margine anteriore va scom- parendo verso il centro del disco. I margini laterali sono fortemente ripiegati in sopra formandosi un grosso canale tra la lamina rivolta e la faccia discendente del dorso; il quale canale anteriormente è interrotto dalla origine della carena sopra indicata. Gli angoli posteriori, formati dalla terminazione de’ rivolti marginali, si prolungano in die- tro un poco al di là del margine posteriore. La superficie è liscia, disuguale, con punti e foveole, mediocremente stivati, disuguali per grossezza e per distribuzione. Il secondo ed il terzo anello sono del pari assai convessi per traverso, tra loro eguali, con gli angoli posteriori obliquamente prolungati, a superficie eguale, con punti grossi e misti a qualche fossetta, però tale punteggiatura è più grossa nel secondo anello che nel terzo. Addome con punti più piccoli di quelli del torace e più stivati. Il colore del corpo è nero, splendidissimo, con un po'di tendenza alla tinta d’ ac- ciajo. I segmenti addominali hanno un sottilissimo margine laterale di color marrone scuro. Le antenne sono dello stesso colore. I piedi sono interamente di color rosso mar- rone chiaro. PABNDY ((> QEBIRO Dedichiamo questa specie al chiaro Ortotterologo Sig. Brunner von Wat- tenwyl, alla cui gentilezza dobbiamo lo aver potuto consultare, nella sua ricchissima collezione, le specie affini del genere Derocalymma, e riconoscere quanto da quelle fosse la nostra diversa, soprattutto per la forte convessità del protorace. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA III FicuRA 1.° Hylotoma Schmiedeknechii. . » 2.° Nematus biannulatus. 3.° Blennocampa lugubripennis. » 4. Laurentia Craverii. » 5. Hylotoma cynaura. » 6. Allantus violaceipennis. » 7. Lissonota ducalis. > TP - DI » decorata. » 9. Derocalymma Brunneriana: A dal dorso ; B di profilo, C ultimi segmenti addominali. finita di stampare il dì 16 Luglio 1890. Tav.) i È Dv ale NS Miscellanea Entomo logica SE ALA Serino Napo SCalyo dis MISCELLANEA ENTOMOLOGICA MEMORIA QUARTA DI ACHILLE COSTA NAPOLI TIP. DELLA REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZE FISICHE E MATEMATICHE DIRETTA DA M. DE RUBERTIS E FIGLIO 1893 RETI, SIERO GIORIO GI RE 4 o VIE, i SE 07 cei O PI gi: Le, Ps PR RE O RIPESERT MISCELLANEA ENTOMOLOGICA MEMORIA QUARTA Oggetto principale di questa quarta Memoria di Miscellanea Entomologica l’è di apportare un contributo alla conoscenza ed illustrazione della Fauna della Tunisia. Quasi come appendice aggiungeremo la descrizione di due nuove specie di Imenotteri, una delle quali del genere Nomada proveniente dall'Isola di Malta, e che con molta proba- bilità si scoprirà in seguito anche nella Tunisia, ed una di Ditteri Asilidei, della Sicilia. I. Contributo alla Fauna Entomologica della Tunisia. Le conoscenze che si posseggono intorno la Fauna entomologica della Tunisia sono tuttavia assai limitate. Le ricerche che hanno principalmente contribuito alla raccolta del materiale oggi conosciuto possono ripartirsi in tre principali periodi: quelle fatte da Abdul Kerim nel 1873; quelle fatte dagli esploratori Italiani D'Albertis, Doria, Gestro ed Issel nel 1877; quelle de’ membri della Missione francese particolarmente incaricata della Esplorazione Scientifica della Tunisia, Letourneux, Sedillot, Valery Mayet, ecc. Non ostante tutte queste ricerche e raccolte, quello che si ha di pubblicato può dirsi poca cosa, sopratutto per taluni ordini. Nella state del decorso anno siamo stati a Tunisi, di dove proseguimmo il cammino per tutta la costa dell'Algeria fino ad Orano. Soltanto da Costantina c’internammo fino a Biskra, ove ci fermammo due giorni. Lo scopo però di quel nostro viaggio non era di fare ricerche; alle quali non prestavasi neppure la stagione: era il mese di NEOIO: Sic- RAR NS chè appena poche cose raccogliemmo, tanto da portarne un ricordo. Però in Tunisi vi è un Italiano colà stabilito, il sig. Francesco Miceli, già conosciuto da quanti Na - turalisti, italiani e stranieri, capitano in quella città '), perchè alla abilità ed accuratezza nelle raccolte associa quella passione indispensabile per dedicarsi a tali ricerche senza prospettiva di propria utilità. Nel passare a minuta rassegna il materiale da lui posseduto ci fu agevole riconoscere che nella raccolta di Imenotteri e Ditteri eranvi specie assai interessanti, talune delle quali prevedevamo non avremmo trovate descritte. In vista di ciò manifestammo al Miceli il desiderio di avere in Napoli tutto quel materiale, onde poterlo accuratamente studiare: al che egli gentilmente annuì. E poichè il risultamento ottenuto da tale studio è stato superiore alla nostra aspettativa, abbiamo stimato utile darne conoscenza col presente lavoro, insieme a note relative ad insetti di altri ordini. Il presente capitolo conterrà quindi: 1. L'elenco delle specie d’Imenotteri, con note. diverse, e la descrizione delle specie nuove. 2. L’elenco de’ Ditteri, come sopra. 3. Poche note su taluni Coleotteri non ancora segnati della Tunisia. 4. Aggiunte a’ due cataloghi di Emitteri della Tunisia sinora pubblicati. Avendo il signor Miceli, in seguito a nostre istanze, promesso di proseguire le ri- cerche entomologiche, ci auguriamo poter fra non molto presentare novelle aggiunte a quelle che oggi esibiamo. Non vogliamo omettere di fare una grata menzione de? distinti entomologi speciali- sti i quali gentilmente ci hanno dato schiarimenti sopra cose dubbie, come Saussure, Schmiedeknecht, Handlirsch, Andrè (Ern.), Mocsàry, Bigot ®); non che de] sig. Gestro, che ci ha fornito talune pubblicazioni sulla Fauna Entomologica Tunisina, una delle quali non ancora possedevamo. Le pubblicazioni speciali sulla Entomologia della Tunisia, che conosciamo, sono : INSETTI — Appunti sull’'Entomologia Tunisina, di R. Gestro, 1880. — Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, vol. XV. COLEOTTERI— Coleopteres de la Tunisie recoltés, par M” Abdul Kerim, decrits par L. Fair- maire.—Ann. Mus, Civ. di Gen., vol. VII, 1875. Liste des Coleoptères recueillis en Tunisie en 1883, par M” A. Letourneux; par Le- fèvre, Fairmaire, de Marseul et Sénac.— Exploration scientifique de la Tunisie, 1885. Zusammenstellung der von Herrn W. Kobelt von seiner Reise in den Provinzen Alger und Constantine, sowie von Tunis mitgebrachten Coleopteren, per L. von Heyden.— Bericht ber die senckenbergische naturforschende Gesellschaft in Frankfurt an Main, 1886. ORTOTTERI — Materiali per lo studio della Fauna Tunisina: VII. Orthoptères par A. De Ro- mans, 1885. — Ann. Mus, Civ. Gen,, serie 2°, vol, II. IMENOTTERI — Sopra alcuni Imenotteri della Tunisia, per &. Gribodo,— Crociera del Violante , 1880. Formiche della Crociera del Violante, per C. Emery.— Ivi, !) Kobelt ha insignito del di lui nome una nuova specie di Urzo, U. Miceliî, trovata insieme ad altra specie (U. Medjerdae) nel fiume Medjerda nella Tunisia.— Nackrichisblatt der deutschen Mala- kozoologischen Gesellschaft, 1884, p. 182. 2) Con vivo dolore abbiamo appreso, durante la impressione della memoria, la morte di questo distinto Ditterologo francese. diln Ba Materiali per lo studio della Fauna Tunisina: III, Rassegna delle Formiche della Tu- nisia, per C. Emery, 1884.— Ann. Mus. Civ. Gen., ser. 2°, vol, I. Fourmis de Tunisie et de l’ Algérie orientale, par A. Forel.— Ann. de la Soc. Ent. de Belgique, vol. XXXIV. — Compt. rend., 1890. Revision critique des Fourmis de la Tunisie, par C. Emery.— Heplopation scientifique de la Tunisie, 1891, EMITTERI— Materiali per lo studio della Fauna della Tunisia: V. Rincoti, per P. M. Fe rrari, 1884. — Ann. Mus. Civ. Gen., ser. 2°, vol. I. Énumeration des Hemipières recueillis en Tunisie en 1888 et 1884, par MM. Valery Mayet et Sedillot; par A. Puton. — Expl. scient. de la Tunisie, 1886. DITTERI— Énumeration des Diptér es recuetllis en Tunisie dans la mission du 1884, par M. Va- lèry Mayet, et description des especes nouvelles, par J. M. F. Bigot. — Expl. scient. de la Tun. 1888. TISANURI — Materiali per lo studio della Fauna Tunisina: IV. Sopra alcune Collembola e Thy- sanura di Tunisi; per C. Parona, 1884, — Ann. Mus. Civ. Gen., serie 2*, vol. I, ARACNIDI — Studi sugli Aracnidi Africani, per P. Pavesi. — Ann. Mus. Civ. Gen., vol. XV, 1888. Etudes sur les Arachnides recueillis en T'unisie en 1883 et 1884, par MM. ece.; par E. Simon.— Expl. scient. de la Tun., 1885. IMENOTTERI ._Sesi eccettuano le Formiche, ampiamente illustrate dai signori C. Emery e Fo- rel, per tutto il resto degli Imenotteri le conoscenze che sì hanno per la Tunisia sono molto scarse. Gribodo ebbe ad esaminarne ventitre specie soltanto, frutto delle ricer- che degli esploratori del Violante. Ne’ lavori monografici, la Tunisia è nominata per pochissime specie. Per addurne un esempio citeremo la recente grandiosa opera del Mocsàry sulle Crisidi '), nella quale la Tunisia figura per la Chrysis viridula Lin. var. integra, Fab. e per la Chrysis Vahli, DhIb. Noi possediamo attualmente centonovantacinque specie d’Imenotteri della Tunisia. Sono ancora poca cosa. Nondimeno tra esse vi ha specie importanti per la geografia en- tomologica e forme del tutto per lo innanzi sconosciute. Delle dette centonavantacinque specie, sette soltanto sono già comprese nel notamento del Gribodo. Per talune po- che siamo rimasti incerti nella determinazione. ELENCO DELLE SPECIE SPHEX MAXILLOSUS, Fab. SPHEX (Enodia) MocsARvyI, Kohl. var. denudatus, Kohl. . SPHEX (Enodia) Livipocinetus, Cost. (Prionony® Isselii, Grib ?). Co to ta Raccolta da noi medesimi nelle adiacenze di Tunisi nel mese di agosto. Gribodo ebbe il sospetto che l’imenottero ch'egli descriveva col nome di Prio- nonyx Isselii fosse la Enodia lividocincta, ma ne fu dissuaso dal fatto della esistenza di quattro, e non tre, denti sotto le unghiette de’ tarsi. Però il Kohl nel suo recente lavoro 3) 1) Monographia Chrysididarum orbis terrarum universi, 3) Imen. della Tunisia: Croc. del Viol. p. 209. *) Die Hymenopteren gruppe der Sphecinen, 1, gen. Sphex, Lin. 4 = lo riporta senza esitazione come sinonimo. Dal medesimo poi si rileva ancora che la nostra lividocincta non è la micans Eversmann come han creduto Radoskowsky e Andrè. 4. PSAMMOPHILA ARGENTATA, Le p. (non Fab.). I nostri individui corrispondono esattamente con la descrizione della Ammophila argentata data da Le peletier ') sopra individui di Orano e ripetuta da Andrè sotto il genere Psammophila °). Essi sono anche tutti femmine come quelli osservati dai due menzionati Imenolterologi. 5. AMMOPHILA QUADRATICOLLIS, nob. 2. Nigra, facie, clypeo, labro , thoracis lateribus (vitta obliqua denudata excepta) corisque posterioribus in dorso, argenteo tomentosis; mesonoto brevissime sericeo puberulo ; abdominis (petiolo excepto) segmentis primis tribus ommino rufis, caeteris nigris cyane- scentibus; pedibus anterioribus rufis coxis migris, posticis migris tibiarum dimidio basali rufo; alis flavescenti-hyalinis, venis stigmateque testaceis; tegulis rufis; pronoto transver- se rectangulo, angulis anticis rotundatis prominulis; mesonoto antice intrigate punctato et rugoso, in medio canaliculato, postice utrinque depresso, area media transverse striato- rugosa. — Long. mm. 22. Mandibole rosse, col terzo apicale nero. Capo liscio, con pochi punti impressi sparsi. Fronte e faccia ricoperte di vello argentino. Glipeo assai convesso, anteriormente quasi troncato, liscio, con pochi grossi punti impressi. Guance con una serie marginale di lunghi peli argentini. Pronoto trasversalmente rettangolare, con gli angoli anteriori ritondati ma molto pronunziati, a superficie liscia, con punti impressi sparsi. Dorso: del mesotorace nella metà anteriore leggermente solcato per lungo nel mezzo, coperto di rughe irregolari e punti impressi formanti una scultura intrigata; nella posteriore con i margini laterali depressi e l’area mediana con rughe trasversali ben marcate. I fianchi rivestiti di vello argentino, che lascia nuda soltanto una striscia obliqua innanzi la su- tura del metatorace. Addome col primo articolo del picciuolo nero, il secondo rosso con la base nera, ovvero nero tendente al rosso verso dietro; i tre primi segmenti del- l’addome propriamente detto interamente rossi; i rimanenti neri a cangiante cianeo. I quattro piedi anteriori rossi con le ànche nere; i due posteriori neri con la metà basi- lare delle tibie rossa, e i tarsi di color rosso scuro; dorso delle ànche medie e poste- riori con vello argentino. Ali ialine; vene e stigma testacei. Nel maschio il vello della faccia, del clipeo e del labbro tendono al dorato, anzichè all’argentino. Il dorso del mesotorace presenta una brevissima pubescenza, formata da peluzzi quasi squamiformi. Il secondo articolo del picciuolo è rosso con la sola base nera: il quarto dell’ addome propriamente detto è anche rosso. Osservazioni. — Seguendo il sistema dicotomico di Andrè si giunge con questa 1) Hymen. III, p. 366. 2) Hymen. d'Eur. III, p. 85. aa Ammofila alla A. iberica. Nel fatto però la nostra ne è molto diversa, per la colorazione delle ali, che in quella diconsi enfumées, noîrdires, surtoui vers l’ewtremité, nervures noîres *). Uno dei caratteri che più distinguono questa Ammofila di Tunisi sta nella forma del protorace, che presentasi esattamente rettangolare a causa degli angoli ante- riori bene sporgenti, sebbene arrotondati, mentre nelle specie affini il protorace in avanti lateralmente è convesso-declive. 6. PELOPOEUS SPIRIFEX, Lin. 7. PELOPOEUS PENSILIS, Latr. (destillatorius, Latr.) 8. PELOPOEUS TUBIFEX, Latr. 9. LARRA ANATHEMA, Ross. var. nudiventris, nob. Gribodo notò che nel maschio da lui esaminato mancavano le fasce di pelurie argentina su i margini de segmenti addominali. Poichè però quell’individuo era stato per lungo tempo nell’alcool, dubitò dovesse a tal fatto attribuirsi la scomparsa di detta pelurie. Noi abbiamo esaminato un gran numero d’individui di ambedue i sessi, tutti freschissimi ed infilzati agli spilli senza previa immersione nell’alcool, e possiamo affer- mare che la mancanza delle fasce marginali di pelurie argentina nell’addome è un fatto ‘normale, notevole sopratutto nelle femmine, il cui addome, di un nero splendentissimo, sotto qualunque inclinazione di luce si guardi, non presenta la minima traccia di riflesso argentino. Con ciò non può asserirsi che nella stessa Tunisia non si trovino individui tipici. Ma quando anche questi sì rinvenissero, rimane sempre il fatto della esistenza di questa distinta varietà ad addome completamente nudo, che perciò abbiamo controse- gnata col nome di nudiventris. 10. NOTOGONIA POMPILIFORMIS, Panz. 11. TacHyTEs FrEJ-GESSNERI, Kohl. De? numerosi individui che possediamo, solo le femmine hanno il quarto anello ad- dominale rosso come i due precedenti, i maschi l’hanno nero. E poichè Kohl, che ha osservato ambedue i sessi, non indica differenza tra essi nel colorito dell’ addome, è da ritenere che tali maschi rappresentano una varietà. (12. TAcHYTES TRICOLOR, Fab. (non Panz.). Specie già trovata in Orano ed Algieri. 13. TACHYTES MELANOPYGA, nob. 9. Nigra, facie, pronoto, mesopleuris ac metathoracis lateribus argenteo villosis ; abdominis segmentis primis duobus rufis, omnibus fascia marginis postici argenteo tomen- tosa (in detritis in medio interrupta); geniculis, tibiis tarsisque rufis, tibiis extus pilis adpressis argenteis ; sculello nitido, confertissime punctulato; alis hyalinis, venis testaceis; 1) Andrè, III, p. 69. Gra metanoto linea subtili impressa posterius in foveolam terminata; area pygidiali nigra posterius minus angustata, opaca, scabra, îrregulariter strigulosa.— Long. mm, 11. Variat: femoribus posticis ommino rufis. Mandibole rosse ad estremità nera; la faccia esterna della porzione basilare rive- stita di vello argentino. Capo un poco più largo del torace; gli occhi sulla fronte distanti tra loro per quanto son lunghi il secondo e il terzo articolo del flagello delle antenne riuniti. Faccia con corto e fine vello argentino: vertice con delicato solco longitudinale. Mesonoto finissimamente e stivatamente puntinato, con scarsa pubescenza bianchiccia. Dorso del pronoto e pleure con vello argentino. Scutello puntinato come il mesonoto, ma nudo e splendente. Metatorace finamente coriaceo, con scarsa pelurie bianchiccia; sul dorso un esilissimo solco che in dietro si termina in una fossetta quasi triangolare. Ad- dome coi due primi ') segmenti rossi ; tutti i segmenti con una fascia sul margine poste- riore, di pubescenza argentina facilmente caduca. La lamina dell’ uropigio è, relativa- mente alle specie affini (europaca ed obsoleta), più accorciata e meno angusta posterior- mente: la sua superficie è di un nero matto, scabra per punti impressi e piccole rughe irregolari. Tutti i segmenti neri sono guarniti, sui lati, di setole rigide spiniformi. L’estre- mità dei femori, le tibie ed i tarsi sono interamente rossi. La faccia esterna delle tibie rivestita di fine vello argentino. In un individuo anche i femori posteriori sono comple- tamente rossi. Primo articolo de’ tarsi anteriori con sei spine marginali. Osservazioni. — Sebbene in apparenza somigli molto alla ewoleta, nondimeno la Tachite descritta differisce da tutte le specie conosciute di europa per la lamina dell’u- ropigio, scabra, nuda e quindi senza l’ordinario splendore serico, e ciò non per detrito, ma per struttura propria. 14. TACHYSPHEX PANZERI, V. d. Lind. 15. ASTATA BOOPS, Schrk. 16. ASTATA MINOR, Kohl. Conosciuta di varie regioni di Europa, ma non ancora segnata di Africa. 17. ASTATA COSTAE, Picc. Trovata dapprima nella Toscana, e di poi nelle provincie napoletane, in Ungheria, nel Tirolo. Non ancora segnata di Africa. 18. BEMBEX OLIVACEA, Fab. (2 glauca, Fab.). 19. BEMBEX... Sp. Avendone soltanto un individuo femmina non possiamo pronunziare alcun giudizio ; possiamo solo affermare di non poter identificarla con alcuna delle ordinarie specie d’ Europa. ') Nella indicazione de' segmenti seguiamo l'antica maniera. Kohl (Zarriden) ha chiamato se- condo il primo segmento apparente, terzo il secondo e così di seguito. Siffatta innovazione, se giustifi- cata dall’anatomia, nuoce nella sistematica, inducendo confusione ed equivoci. puo ‘20. STIZUS TUNETANUS, nob.—Tav. IV, fig. 1. d'. Robustus, niger, capite thoraceque parce albido pubescentibus; capite (fascia ocellos amplectente excepta), antennarum scapo (flagello fulvo), pronoti margine postico, mesonoti lateribus lineolisque duabus abbreviatis în disco, scutello, postscutello, fascia ar- cuata metanoti, abdominis segmentis tribus primis margine postico nigro-brunneo tantum excepto, quarti fascia in medio attenuato-interrupta, ventris (inermis) segmenti tertii fa- scia basali medium versus angustata et late interrupta, saturate flavis; geniculis tibiis tar- sisque flavo-fulvescentibus; alis flavescenti-hyalinis venis flavis, macula fusca cellulas ra- dialem ac cubitales secundam et tertiam occupante; oculis versus clypeum paullo conver- gentibus; antennarum flagello apicem versus sensim incrassato.— Long. mm. 16. Mandibole gialle nei primi due terzi, nere nel resto. Palpi gialli. Clipeo largo poco meno del doppio della propria lunghezza, convesso, col margine inferiore a leggiera curva rientrante. Labbro quasi semicircolare. Scudo facciale un poco restringentesi verso basso per gli occhi alquanto convergenti; elevato in ottusa carena longitudinale nel mezzo, ed inferiormente con due fosselte attigue a” due angoli della base del clipeo. La faccia rivestita di pelurie coricata bianca, con leggiero splendore argentino: la pelurie del torace è elevata. L’addome è quasi completamente nudo. Lo scutello è largo un poco più della propria lunghezza, leggermente allargato d’ avanti in dietro. Osservazione. — Sebbene questa specie presenti delle affinità con gli St. fasciatus, integer ecc., distinguesi eminentemente pel sistema di colorazione dell'addome. Qui in fatti non trattasi di fasce gialle più o meno ampie, intere o interrotte; ma i primi seg- menti sono interamente gialli col solo margine posteriore bruno-nerastro. 21. GoryTEs curTULUS, nob. — Tav. IV, fig. 2. d'. Parum elongatus, crebre punctatus, parum nitidus, facie lata, oculis înferius modice convergentibus; abdomine ovoideo, segmento primo basim versus parum producto ; niger, antennarum scapo înfra, orbitis internis, clypeo, mandibularum basi extus, palpis, pronoti margine, callis humeralibus, mecula pone eos, scutello, abdominis fasciis margina- libus quatuor (in segm. 4-4), prima latiore anterius triangulariter emarginata, secunda et tertia aequalibus vel margine antico leviter bisinuoso , quarta tenui utrinque abbreviata, Ravis; pedibus anterioribus nigris, femoribus ex parte, tibiis tarsisque flavis, posticis coxis et trochanteribus migris, femoribus tibiisque flavo-fulvis posterius plus minusve nigris, tarsis nigris basi flavis; alis hyalinis, macula cellulam radialem et cellularum primae et secundae cubitalium partem occupante, fusca. — Long. mm. 7. Il carattere che principalmente distingue questa specie da altre affini, tra quali il latrifrons, Spin., sta nella forma del primo segmento addominale, il quale avanti alla parte dorsale convessa scende giù in piano quasi verticale e si attacca al torace imme- diatamente, per modo da essere più alto che lungo. Da ciò deriva che l’addome intero presenta una forma più accorciata, sì che la sua lunghezza eguaglia appena quella del capo e del torace insieme. Tutto il corpo è stivatamente punteggiato, da che risulta che è poco splendente. L’ampiezza della fronte tra l'estremo superiore degli occhi è eguale bg ge alla lunghezza del mesonoto, al livello della inserzione delle antenne è di un quarto minore. Il flagello delle antenne è un poco più corto e più crasso che nel maschio del latifrons. Pare che sia specie non molto rara, avendone ricevuto parecchi individui. 22. GoryTES (Hoplisus) quinquecincTUs, Fab. 283. CERCERIS ARENARIA, Lin. 24. CERCERIS QUADRICINCTA, Latr. 25. CERCÉRIS RYBYENSIS, Lin. 26. Un'altra specie. di Cerceris, non determinata, avendone il solo maschio. 27. PHILANTHUS DIADEMA, Fab. var. Abdelkader, Lep. Assai frequente, come lo è in molte altre regioni dell’Africa. 28. THYREUS VEXILLATUS, Panz. 29. EctEMNIUS vAGUS, Lin. In tutti gl’individui, di ambedue i sessi, nelle antenne sono gialli oltre lo scapo, il primo articolo del flagello e la base del secondo: come nella varietà 8, di Orano, indi- cata da Lepeletier '). 30. CERATOCOLUS MERIDIONALIS, A. Cost. Gl’individui di Tunisi sono tutti maschi e convengono esattamente con quelli da noi descritti 2) provenienti dalla Terra d° Otranto. Aggiungeremo soltanto che in taluni individui sul primo segmento addominale vi ha due maschie trilobe presso il margine posteriore, una per lato. 31. ECTEMNIUS Sp. Questo Ectemnio simiglia al vagus, ma ne differisce per lo scutello levigato, spar- samente e superficialmente punteggiato, completamente giallo splendente. 32. BLEPHARIPUS BUCEPHALUS, Smith. Descrilto primamente di Sicilia, trovato poscia nelle provincie napoletane ed in altre parti d’Italia. Non ancora notato di Africa. 33, CyPHONONYX CROCEICORNIS, Klug. Sebbene trovisi anche nella Sicilia e nella Sardegna, l'Africa è la patria principale ?) Monogr. du g. Crabro. 2) Prospetto Imenot. Ital. PET: RI e primitiva di questa specie. Nella Tunisia è molto frequente. È sorprendente che Lucas non l’abbia incontrata in Algeria. 34. PRIOCNEMIS GROSSUS, A. Cost. Gl’individui di Tunisi ci confermano maggiormente della validità di questa specie da noi descritta tra gl’ Imenotteri della Sardegna *). Sarebbe interessante riconoscere se la specie segnata da Lucas col nome di Calicurgus annulatus sia realmente tale, ovvero il grossus che con quella è stato confuso. 39. PRIOCNEMIS CULPABILIS, nob.— Tav. IV, fig. 3. 2. Niger, capite cum antennis , prothorace, mesonoto, scutello , legulisque, testaceis immaculatis; abdominis segmento secundo macula maxima transverse ovata sanguinea ; pedibus testaceis, coxis, trochanteribus et femorum basi lata, nigris; alis flavo-ferrugineis margine externo nigro-violascente ; metanoto transverse striato-plicato.— Long. mm. 20. Il tipo di colorazione dell’addome distingue nettamente questa specie da altre che le sono affini pel colorito del capo e del torace. Esso è di un nero intenso, con una grande macchia di color sangue sbiadito posta sul secondo segmento addominale, di cui occupa tutta l'ampiezza, arrotondata a’ due estremi, toccante la base del segmento, ma ben separata dal margine posteriore di esso in dietro. Nella regione anale non vi ha alcuno indizio di peli fulvi. Le pieghe trasversali del metanoto son rilevate ed assai re- golari. Ne’ due femori anteriori il nero occupa soltanto la terza parte, negli altri quattro i due terzi. 36. PRIOCNEMIS LUTEIPENNIS, Fab. Nel nostro Prospetto degl’ Imenotteri Italiani abbiamo notato come erroneamente Dahlbom avea riunite insieme le due specie di Fabricio annulatus e luteipennis, considerando il primo pel maschio, il secondo per la femmina. E ciò deducevamo dal fatto di possedere la femmina dell’annulatus non corrispondente alla descrizione del luteipennis. Attualmente abbiamo la controprova di tale nostra affermazione, poichè possediamo tra gl’ Imenotteri Tunisini il Priocnemis cui si adatta esattamente la frase diagnostica del P. luteipennis di Fabricio, il quale lo descrisse precisamente sopra individui della Barberia. Aggiungasi che insieme agl’individui tipici con addome ivtera- mente nero, ve ne ha pure uno corrispondente alla varietà menzionata dallo stesso Fa- bricio, avente sul secondo segmento addominale due grandi macchie rosse che nel nostro individuo si fondono insieme per il lato interno. La figura che dà Lepeletier *) col nome di Calicurgus luteipennis (di cui non parla nel testo) non corrisponde al vero, a causa del secondo anello addominale interamente chiaro. Lucas avea ben ricono- sciuta questa specie tra gl’Imenotteri dell'Algeria. !) Not. ed Osserv. s. Geo-Fauna Sarda, mem. 6, p. 29.—Pr. Imenot. Ital., 2, p. 26. 2) Hymenopt. pl. 32, fig. 2. do AD 37. PriocneMis CostAE (Tourn.) Cost. Abbiamo già avvertito nel precitato Prospetto degl’ Imenotteri che di questa specie, per la quale abbiamo conservato il nome con cui ci venne comunicato da Tournier (che pare non l’abbia descritto), esisteva in collezione un individuo di Orano. Ora ne abbia- mo altri due individui di Tunisi, i quali, mentre confermano la costanza de’ caratteri distintivi, dimostrano essere tale specie eminentemente meridionale: Sicilia, Tunisi, Orano. 38. PRIOCNEMIS PUSILLUS, Schdt. 39. PompiLus viaTIcus, Lin. Tra i varii individui ve ne ha uno solo appartenente alla nostra var. d, cioè con le tibie de’ piedi posteriori rosse: varietà che avevamo ricevuta dalla Sicilia. 40. PompiLus TROPICUS, Lin. L'individuo femina che teniamo di Tunisi corrisponde esattamente con la descri- zione che di questa specie dà Lepeletier, sopratutto per riguardo al colorito delle ali: alae omnino nigrae violaceo nitentes. Negl’individui di Europa le ali sono più o meno oscure, ma non giungono mai ad essere nero-violacee: fatto da noi già avvertito nel Prospetto degl’Imenotteri Italiani. 41. POMPILUS FUSCOMARGINATUS, Thom. 42. POMPILUS DIMIDIATUS, Fab. Lo aver osservato questo Pompilo tra gl’Imenotteri della Tunisia, vuol dire della regione stessa dalla quale proveniva la specie descritta da Fabricio, ci ha dato novella prova della esattezza delle osservazioni da noi riferite nel Prospetto degl’Imenotteri Ita- liani (pag. 64) relative allo apprezzamento di tale specie. Esse trovansi anche di accordo con la determinazione fattane da Lucas, che registra questa specie tra gl’Imenotteri dell’ Algeria. 43. POMPILUS QUADRIPUNCTATUS, Fab. 44. POMPILUS PERLATUS, nob. 2. Nigerrimus, nitidiusculus, parce nigro pilosellus, linea in orbitis internis maculis- que duabus in abdominis segmenti tertii basi lacteis; pronoti margine postico parum pro- funde arcuato-emarginato; metanoto lacvi, nitido; abdominis segmento ultimo compres- so, dorso valde convexo, infra obtuse carinato; alis umbratis, posticis cellula anali paul- lulum post originem venae cubitalis terminata. — Long. mm, 9. Pompilus tripunctatus Dablb. (non Spin.) Corpo interamente di color nero di ebano, mediocremente splendente. Una parte SSL (i SS delle orbite interne bianca. Alla base del terzo segmento addominale vi ha due macchie semiovali trasversali di un bianco latteo purissimo. Nessuna traccia di pubescenza con splendore serico. La seconda cellula cubitale è un poco più larga che alta; la terza in- vece è un poco più stretta che alta. Osservazione. —Affinissimo è questo Pompilo al nostro /unereipes. Se ne distingue per l'assoluta mancanza della piastra di pubescenza serica bianca presso la base della faccia esterna delle due tibie posteriori, la quale in quello è molto caratteristica. Ed in proposito del Pomp. funereipes dobbiamo osservare, che Kohl ') opina esser questo la cosa stessa che il Pomp. tripunctatus DahIb., che non è il tripuncetatus di Spi- nola, questo essendo un Priocnemis. Dapprima è da notare la differenza di colorito nei piedi, che dice doti nigri. Per la qual cosa crediamo che in realtà al tripunctatus Dahlb. corrisponda esattamente la specie che abbiamo ora descritta. In tutti i casi il nome di tripunctatus Dahlb. non può essere conservato perchè nome non proposto da lui, e male applicato. Ed in vero, per le norme di nomenclatura, se Dahlbom avesse de- scritta una specie sua, assegnandole un nome specifico già impiegato da Spinola, poichè questo nome veniva trasferito in altro genere , Quello poteva rimanere. Ma Dahlbom non si è avveduto di tenere una specie nuova, ed erroneamente l’ha descritta con un nome di altro autore che non le era appropriato. Sicchè non si ha alcun diritto a conservare quel nome specifico tra i Pompilus, che indurrebbe a maggiori equivoci. ta] 45. POMPILUS PLUMBEUS, Fab. 46. POMPILUS NUBECULA, Cost. Gl’individui di Tunisi , ove pare che questa specie sia molto frequente, somigliano completamente con quelli che possediamo d’Italia. E siffatta costanza di caratteri ci conferma sempre nella opinione che questo Pompilo è una buona specie, e non può con- siderarsi qual varietà del cinctellus, come ha opinato Kohl ?). 47. AGENIA VARIEGATA, Lin. var. hircana, Fab. 48. APORUS LEUCURUS, nob. d'. Niger, facie clypeoque densius, pronoto corisque obsoletius cano-sericeo pube- rulis; abdominis segmento primo et secundi basi pallide rufis, septimo dorsali lacteo ; alis umbratis, apice obscurioribus , anticis cellula cubitali secunda parum longiore quam alta, posticis cellula anali ante originem venae cubitalis terminata. — Long. mm. 6. Per l'abito generale poco differisce dai maschi di altre specie aventi addome più o meno rosso alla base. La nota caratteristica di questo che abbiamo di Tunisi sta nel colore bianco latteo dell’ultimo anello. dorsale dell'addome, di che non vi ha esempio in alcuna delle specie europee del genere Aporus. La faccia ed il clipeo sono rivestiti di densa pubescenza a splendore argentino. Il pronoto e le ànche pare che nello stato di freschezza dovessero ancora avere una pubescenza a splendore serico. 1) Zur synonymie der Hymenoptera aculeata. 2) Ivi. 12 - 49. PLANICEPS LATREILLEI, V. d. Lind. 50. ScoLIA FLAVIFRONS, Fab. (d hortorum, Fab.) 5I. ScoLIA BIDENS, Linn. (9 bimaculata, Fab .) 52. SCOLIA INTERSTINOTA, Klug (unifasciata, Fab. non Cyr.). Taluni individui, identici al tipo per la colorazione del corpo, hanno le ali assai pallide, con la estremità più oscura. 53. ScoLia arta, Schrk. (bicincta, Ross. — bifasciata, Lep..) 54. ELIS coLLARIS, Fab. 55. ELis ciiatA, Fab. (aurea, Fab. Lep.) 56. ELis (Trielis) siverEA, nob. — Tav. IV, fig. 4. 2. Atra, nitida, atro hispide pilosa, capite et mesonoto grosse punctatis, scutel- lo et postscutello levissimis, utrinque sparse foveolatis; abdominis segmentis dorsalibus subtilius et crebrius punctatis, tertio et quarto postice in medio levissimis; alis atro-ceru- leis, costa ad basim obscure ferruginea. — Long. mm. 14-15. Capo poco men largo del torace, liscio, con grossi punti impressi, più stivati sui Jati della fronte, rari sul vertice, con peli ispidi quasi setolosi stivati tra le antenne e nell’ occipite. Clipeo inferiormente con parecchie pieghe verticali. Protorace con collana di ispidi peli stivati. Mesonoto con grossi punti impressi, rari solo nella parte centrale, che è assai levigata. Scutello e dietroscutello levigati con grossi punti impressi sui lati. Metanoto assai stivatamente punteggiato; la troncatura posteriore concava, levigata, con punti sparsi solo nelle aree laterali. Segmenti addominali dorsali stivatamente punteg- giati; il primo con punti più fini e più stivati, il terzo ed il quarto perfettamente lisci nel mezzo della parte posteriore: tutti con una frangia di peli setolosi coricati neri. Fianchi e ventre setolosi. In qualche individuo il ventre verso la base tende al ferruginoso. In uno, poi, ano- malo, manca completamente la venetta trasverso-cubitale che dovrebbe separare la terza dalla seconda cellula cubitale, per modo che si crederebbe del sottogenere Dielis. Sembra specie piuttosto abbondante o per lo meno non rara, Però tutti gl’individui raccolti sono femmine. È da sperare che le novelle esplorazioni del Miceli faranno discoprire anche il maschio. i 57. MUTILLA CALCARIVENTRIS, Radz. 58. EUMENES . . . n.sp.?2 Descrivere questa Eumenes sarebbe lo stesso che copiare la descrizione della Eum. arbustorum, dalla quale non differisce affatto per colorito. Però il clipeo, che nella arbu- storum è troncato alla estremità, in questa di cui parliamo è fortemente arcuato-smar- ginato. Essendo un carattere organico, sul quale taluni classatori hanno stabilita la se- parazione delle Eumenes in due gruppi, potrebbe alludere a specie ben distinta. Però possedendone un individuo solo, che potrebbe essere anomalo, non avventuriamo al- cun giudizio. Ove però altri individui mostrassero la costanza di quel carattere, dovrebbe considerarsi come specie distinta, per la quale proponiamo il nome di Eum. Miceli. di 59. EUMENES MEDITERRANEUS, Krich. 60. EUMENES POMIFORMIS, R08S. 61. OpyNERUS TRIFASCIATUS, Fab. 62. ODYNERUS CONSOBRINUS, Duf. 63-66. Altre quattro specie di Odynerus tuttavia indeterminate. 67. POLISTES GALLICUS, Lin. 68. DoryLus sJuvencuLus, Shuch. (Oranzensis, Luc.) Le operaje non sono rare. I maschi son meno frequenti. Nessuna femmina. 69. APHAENOGASTER BARBARUS, Lin. 70. CAMPONOTUS SYLVATICUS, Oliv. 71. Myrmecocystus viaticus, Fab. 72. SPHECODES FUSCIPENNIS, Germ. var. rufipes. Assai distinta è questa varietà a causa de’ piedi interamente rossi, tanto che a primo aspetto si direbbe specie molto diversa dalla fuscipennzs. Il sig. Schmiede- knecht, al quale l'abbiamo comunicata, assicura tale varietà trovarsi in tutta la Spagna. 73. SPHECODES GIBBUS, Lin. var. tibiis tarsisque rufis, abdomine toto rufo. Anche in questa specie si osserva un predominio del color rosso. 74. HaLIetus LEUCOZONIUS, Schrk. 75. HaLictus FLAVIPES, Fab. (Apis subaurata, Ross.) 76-78. Tre altre specie di HaZictus, delle quali una affine al nitidiusculus Kirb., l’altra al morio Fab. 79. ANDRENA FLESSAE, Panz. 80. ANDRENA FUNEBRIS, Panz. 81. ANDRENA THORACICA, Fab. (bicolor, Ross.) 82. ANDRENA UROMELANA, A. Cost. Ne possediamo due individui femmine che convengono benissimo con la descri- zione della nostra specie, fatta sopra individui della Puglia '). Solo la statura è un poco più vantaggiosa ed i peli del torace tendenti al fulvo. Il flagello delle antenne in uno dlegl’individui è nero nel dorso. Altra piccola Andrena, maschio, potrebbe appartenere alla stessa specie. Essa è lunga nove millimetri ed ha il corpo angusto come tutti i maschi delle Andrene. Diffe- rirebbe dalla femmina per aver l’addome interamente nero con i primi cinque segmenti forniti di frangia biancastra, le tibie posteriori nerastre con pelurie fulva. Gli articoli del flagello delle antenne, eccettuato il solo primo, sono gibbosi di sotto. 1) Miscellanea entomologica, 2°, p. 4, tav. II, fig. 3. = da = 83. DASYPODA PLUMIPES, Panz. 84. OSMIA CORNUTA, Latr. 85. OsMIA TRICORNIS, Latr. 86. OSsMIA ATERRIMA, Moraw. 87. OSMIA IGNEOPURPUREA, A. Cost. Sebbene discoperta da noi nella Sardegna e descritta nella 2% delle memorie rela- tive alla Fauna di quell’isola, nella Tunisia era già da parecchi anni stata trovata. Schmiedeknecht, certamente per equivoco, attribuisce a questa specie la spazzola ven- trale fulva, mentre nella frase diagnostica abbiamo detto ventre nigro piloso (1. c., p. 95). 88. Osmia Giraupi, Schm. 89. CHALICODOMA SICULA, R 088. 90. AntHIDIUM sTICTICUM, Fab. 91. ANTHIDIUM SEPTEMDENTATUM, Latr. 92. CERATINA MAURITANICA, Lep. 93. MEGACHILE APICALIS, Spin. 94. NOMADA SEXFASCIATA, Pnz. 95. Nomapa AGRESTIS, Fab. 96. NOMADA FUCATA, Pnz. Gl’individui di questa specie provenienti da Tunisi porgono un altro elemento di affinità della Fauna entomologica di quella regione con quella della Spagna. Il color rosso è molto più intenso di quel che sia negl’individui di altre regioni. Neppure ne- gl’individui di Sardegna il rosso raggiunge tal grado d’intensità. 97. CROCISA RAMOSA, Lep. 98. MeLECTA LUCTUOSA, Scop. (punctata, Fab.) 99. EUCERA NUMIDA, Lep. Il colore rosso ferruginoso della pelurie del torace e dell’ addome in due individui femmine che abbiamo di Tunisi è molto sbiadito. 100. EucERA LONGICORNIS, Fab. 101. EUCERA SUBRUFA, Lep. 102. EUCERA ORANIENSIS, Lep. Gl’individui della Tunisia simigliano completamente a quelli da noi raccolti in Sar- degna. 103. ANTHOPHORA ALBIGENA, Lep. 104, ANTHOPHORA PILIPES, Fab. 105. ANTHOPHORA PERSONATA, Ill. Soi 106. ANTHOPHORA PENNATA, Lep. 107. ANTHOPHORA DISPAR, Lep. 108. ANTHOPHORA ATROALBA, Lep. Sembra esser specie alquanto abbondante, giudicando dai numerosi individui esi- stenti nella raccolta; siccome lo è pure nell’Algeria. 109. ANTHOPHORA RETUSA, Lep. 110e 111. Altre due specie di Anthophora non definite, una delle quali affine alla bal- neorum, Le p. 112. XYLOCOPA VIOLACEA, SCOPp. 113. BomBus TERRESTRIS, Lin. 114, APIS MELLIFICA, Lin. 115. ELLAMPUS AURATUS, Lin. Sebbene Lucas non registri questa specie, comune in Europa, pure essa è stata trovata in Algeria. Della Tunisia non si conosceva. 116. HoLOPYGA FLAVIPES, Eversm. Mocsàry assegna varie regioni di Europa come patria di questa molto caratteri- stica specie, ma nessuna dell’ Africa. Neppure Lucas la rinvenne in Algeria. 117. HoLOPYGA CHRYSONOTA, Forst. Secondo le indicazioni di Mocsàry questa specie era stata trovata finora nell’ Eu- ropa media e meridionale, nella Siberia e nel Turkestan. 118. HoLoPyGa AMOENULA, Dahlb. (Hedychrum fastuosum et micans, Luc.) Specie diffusa in tutta l'Europa e molto frequente nell’Algeria. Pare che anche nella Tunisia sia piuttosto frequente. 119. HoLoPYGA CURVATA, Forst. Anche questa specie, molto diffusa in Europa, era stata trovata nell’Algeria, non però nella Tunisia. 120. STILBUM CYANURUM, Forst. 121. CaRysIs CUPREA, Ross. 122. CHRYSIS INAEQUALIS, Dahlb. 123. Curysis ExuLANS, Dahlb. 124. CHRrysIs FULGIDA, Lin. 125, CHRYSIS PALLIDITARSIS, Spin. — dé = Specie descritta sopra individui di Egitto, non trovata da Lucas nell’Algeria, né finora conosciuta della Tunisia. 126. CHRYSIS SUCCINCTA, Lin. Pare sia specie non rara nelle adiacenze di Tunisi, ove ne abbiamo anche noi rac- colto un individuo. 127. LEUCOSPIS BREVICAUDA, Fab. 128. SmERA sISPES, Fab. 129. SmiERA cLAVIPES, Fab. 130. CHaLcIS MINUTA, Linn. La smarginatura posteriore dello scutello è più profonda di quella che ordinaria- mente s'incontra negl’ individui d’Europa. 131. EPyRIS PULCHELLUS, Luc. 132. EpyRIs NIGER? Westw. Giudicando dal colorito interamente nero del corpo di questo Epyris siamo indotti a crederlo il niger di Westwood. Però non trovando in alcuna delle opere che pos- sediamo la descrizione dell’insetto, non possiamo rimaner sicuri di tale giudizio. Ne pos- sediamo due individui. 133. AMBLYTELES NATATORIUS, Fab. Un individuo con gli ultimi due segmenti addominali completamente neri. 134. AMBLYTELES FASCIATORIUS, nob. (9 quadrimaculatus, Grav.). 135. AMBLYTELES CASTIGATOR, Fab. Pare che sia la specie d’Icneumonidi più abbondante nella Tunisia. Il Miceli ne ha raccolto centinaja d’individui. 136. IcaNEUMON saRcItoRIUS, Linn. (4 vaginatorius, L.). I maschi che teniamo di Tunisi hanno tutti la faccia interamente gialla e le antenne giallo-rossicce col solo primo articolo di color giallo puro. In qualche individuo poi tutta la tinta gialla dell'addome e de’ piedi è convertita in rosea, tinta la quale sembra origi- naria e non sopravvenuta dopo la morte. Per tal fatto essi DresRniane un aspetto più si- migliante a quello delle femine. In un individuo femina tutta la metà basilare delle antenne è ferruginosa. 137. ICHNEUMON CULPATOR, Schrk. MEO Apr Due individui maschi con le antenne interamente nere. La faccia anteriore de’ fe- mori e delle tibie de’ due piedi d’avanti è bianco-gialliccia. In uno de’ due è pure bianco- gialliccia una porzione della metà basilare delle due tibie posteriori. 138. IcHNEUMON APicALIS, Brull. (canthomelas, Brull.). Questa specie abita di preferenza |’ Algeria e la Tunisia; però noi la possediamo ancora del Portogallo, della Sicilia e della provincia di Lecce, ove è piuttosto rara. Lucas adotta per questa specie il nome di zanthomelas, Brull. Poichè però Brul- lè nella medesima opera ') evidentemente à descritto due volte il medesimo animale, dapprima (pag. 290) col nome di Joppa apicalis, e più oltre (pag. 309) con quello di Ichneumon canthomelas, è evidente doversi conservare il primo nome specifico apicalis. Aggiungi che la descrizione di questo è più completa, nell’ altro mancando le antenne. v 139. CRYPTURUS ARGIOLUS, Grav. Tra le molte varietà che questa specie presenta troviamo notevole una nella quale sul lobo medio del mesonoto vi ha due linee longitudinali gialle parallele per il lato in- terno, esternamente dilatate in triangolo nella parte anteriore e poco prima della estre- mità posteriore congiunte da linea trasversale, in guisa che il detto lobo risulta giallo con una striscia nera nel mezzo, interrotta innanzi la estremità. 140. TRYPHON scoToPTERUS, Gmel. 141. TRYPHON sp. 142. BancHus PIcTUS, Fab. Un individuo maschio, più grande di quanti ne abbiamo di Europa, lungo 21 mil- limetri. Le antenne sono completamente nere col solo primo articolo in parte giallo. 143. TRACHYNOTUS FOLIATOR, Fab. 144. PIMPLA INSTIGATOR, Panz. 145. PIMPLA ROBORATOR, Fab. 146 e 147. Due altre specie di Pimpla, una delle quali pare che abbia le maggiori affi- nità con la abdominalis, Gr. 148. LYSSONOTA MACULATORIA, Fab. 149 a 174. Altre ventisei specie d’Icneumonidei indefinite. 175. Vielo DESERTOR, Fab. (algiricus, Luc. anomalus). 176. Vipro sp. *) Hymen. IV. ai Tra i molti Vipio desertor tipici ve ne ha uno, maschio , in cui il quarto segmento addominale è quasi liscio, senza alcuna traccia della scultura de’ due segmenti prece- denti. In quanto a colori, ha il quarto segmento (meno la base) e tutti i seguenti neri. { trocanteri sono tutti neri, i tarsi testacei con l’ estremità dell’ ultimo articolo nera. At- tenderemo altri individui per giudicare. Raccolto da noi nelle adiacenze di Tunisi, in agosto. 177. BRACON FLAVATOR, Fab. 178. BRACON DISTINCTUS, Luc. 179. BRACON EXTRICATOR, Fab. Ne abbiamo raccolto noi stessi parecchi individui nelle adiacenze di Tunisi. 180. BRACON URINATOR, Nees. 181. Altra specie di Bracon indeterminata. 182. AGATHIS UMBELLATARUM, Nees. 183. DisopHRys coEsus, Klug. Nel 1887 raccogliemmo in Sicilia un maschio di questa bella specie di Braconide, nella quale intravedemmo la convenienza di istituire per essa un genere distinto, pro- ponendo il nome Megagathis *). Indicammo alcuni de? caratteri distintivi, tra quali quello de’ nervi delle ali anteriori; aggiungendo che probabilmente la femmina avrebbe offerto altri caratteri per giustificare la separazione generica. In effetti ora che abbiamo una femmina tra gl’ Insetti di Tunisi possiamo dire che essa distinguesi dalle Agathis per la estrema brevità della trivella, che è lunga appena quanto l’ultimo segmento addomi- nale, diritta. Il Marshall però ha creduto ripristinare il nome generico proposto già da Forster, senza descrizione. Marshall, che non ha conosciuto la femmina, sospettò che questa dovesse avere l'addome compresso, e si appose al vero. L’addome nella metà posteriore è assai com - presso, sopratutto nella parte ventrale, la quale nell’individuo secco è laminare. 184. MicROGASTER Sp. 185. ALYSIA MANDUCATOR, Panz. 186. EvANIA FUSCIPES, Ill., Nees. (punctata, Brull. Schlet.). Illiger nella edizione illustrata della Fauna Etrusca del Rossi (vol. 2°,1807) notò andar confuse col nome specifico appendigaster due diverse Evania di Europa: una delle quali avea il peduncolo dell’addome levigato, abdominis petiolo laevi insignis, © questa egli considerò come la vera appendigaster di Linneo; l’altra nella quale pelio- lus abdominis aciculatus est: ed a questa diede il nome di fuscipes. Nees ab Esen- beck conservò la distinzione delle due specie stabilita da Illiger; anzi per la fuscipes disse più acconciamente abdominis petiolo rimuloso. Dopo ciò non sappiamo compren- 1) Miscellanea entomologica, 1°, p. 9, 1888. E dere come Schletterer nella sua pregevolissima monografia sugli Evaniidei '), mentre ritiene tra i caratteri della E. appendigaster il petiolus abdominis levis, vi considera si- nonimi di questa specie l E. fuscipes di Illiger e Nees: adottando per l’altra, cui as- segna abdominis petiolus rugis obliquis grossisque, il nome di punctata Brull. (1832), che corrisponde alla fuscipes di Illiger. Da siffatta inversione risulta ancora un equivoco relativamente alla distribuzione geografica delle due specie. Egli, in fatti, tra le località in cui trovasi l’ E. appendigaster registra l’Italia con la Sardegna e la Sicilia. Non sappiamo s’egli abbia realmente osser- vato in natura individui della vera appendigaster provenienti dalle nominate località. Possiamo però affermare che in tutte le nostre ricerche nelle provincie napoletane, nella Sardegna e nella Sicilia non mai abbiam trovato una sola Evania (delle due in questio- ne) con picciuolo dell’addome levigato. Oltre a ciò, per meglio accertarci, abbiam chiesto in comunicazione Evanie dell’Italia media e della settentrionale, e sempre le abbiam trovate rispondenti alla E. fuscipes Ill. col quale nome l’abbiam registrata nella memo- ria terza sulla Geo-Fauna Sarda 3). 187. FOENUS GRANULITHORAX, Tourn. Raccolto da noi nelle adiacenze di Tunisi. 188. FoENUS RUBRICANS, Guer. Schletterer *) cita l'Algeria, non la Tunisia, in ambedue le riferite specie di Foenus. 189. ATHALIA ROSAE, Linn. 190. ALLANTUS syRIACUS, And. Conosciuto dell’ Algeria, della Siria e del Caucaso. Il colore de’ piedi, anzichè testaceo, nel nostro individuo, femmina, è giallo pallido tendente al verdiccio. Andrè nota che sovente vi ha una linea nera sulla faccia interna delle tibie anteriori. Nel nostro individuo una simile linea nera vedesi pure nelle tibie medie. In oltre è nera la base della faccia posteriore de’ quattro femori posteriori. Note- remo ancora che il primo articolo delle antenne è di color bianco gialliccio , non bruno o testaceo come lo dice Andrè. 191. ALLANTUS PECTORALIS, Kriech. Specie descritta da Kriechbaumer come propria di Tunisi. Ne possediamo di- versi individui femmine, ne’ quali abbiam potuto osservare che la estensione del color 1) Die Hymenopteren-Gruppe der Evaniiden. 2) Cade in proposito notare che la Ev. dinarica Schlet. ( 1886) della Dalmazia è la stessa che la nostra Ev, splendidula della Sardegna (Mem. 3°, p. 56), 1884. *) Hymen.-grup. der Evaniiden. LA giallo de? lati del petto varia di molto. In taluni il giallo prende gran parte de’ fianchi, e di nero vi rimane solo la porzione centrale ed una angusta striscia obbliqua tra le pleure medie e le posteriori. In altri è il nero che predomina, e di giallo rimane una grande macchia trapezoidale sulle pleure medie. 192. ALLANTUS MAURITANICUS, nob. — Tav. IV, fig. 5. 2. Niger, clypeo (profunde arcuato-emarginato), labro palpisque pallide flavis, tho- racis carinulis ad scutellum et postscutellum convergentibus pallidis; abdominis segmen- tis 3°-4° et 5° rufis; pedibus flavis, femoribus ex parte, tibiarum et articulorum tarsorum apice nigris; alis hyalinis ; stigmate nigro, bast et ad costam pallide-flavo.— Long. mm. 9. d' tarsis posticis nigris, basi pallidis. Le tegole delle ali hanno talvolta il margine esterno gialliccio pallido ; dello stesso colore è in taluni un delicato lembo de’ lobi del protorace. Il primo segmento addomi- nale ha il lembo della porzione media che precede l’area membranosa, gialliccio. I quattro piedi anteriori hanno le ànche e buona parte de” femori nere; i due posteriori hanno le Anche gialle con due strisce, ovvero tutto il dorso, neri; i femori neri con la sola base gialla; le tibie e gli articoli de’ tarsi di tutti i piedi sono neri all’ estremità. Lo stigma alare è nero con la base prolungata lungo la costa, di color giallo pallido. Il maschio ha le tibie anteriori con la faccia esterna nera, i femori con la metà ba- silare gialla, i tarsi neri col solo primo articolo gialliccio alla base. Osservazione. — Pare che la specie cui questa Allanto più si avvicina sia L'A. balteatus, Kriechb., che è anche di Tunisi; ma indipendentemente da parecchie diffe- renze nella colorazione dell’addome e dei piedi, c’ impone il diverso colore dello stigma alare, che nel balteatus, secondo Andrè, è testacé claîr. Pare che sia specie non rara. Il Miceli ce ne ha mandato quattro femmine ed un maschio. 193. CepHus TABIDUS, Fab. 194, CEPHUS MACILENTUS, Fab. 195. CEPHUS PYGMAEUS, Linn. DITTERI Più circoscritte che per gl’Imenotteri sono le conoscenze che si posseggono sui Ditteri della Tunisia. Delle raccolte degli esploratori del Violante non si è avuta alcuna notizia su tale ordine. Il Bigot-ha pubblicato l’elenco de’ Ditteri raccolti da’ membri della Commissione per la esplorazione scientifica della Tunisia. Le specie sono trentotto, dieci delle quali son descritte come nuove. Però siffatto scarso numero dimostra, non la povertà della contrada, ma la poca premura avuta per gl’insetti di quest’ ordine, non ostante che nella raccolta fosse compresa anche la mosca domestica. La raccolta che noi possediamo si compone di settantatre specie, delle quali sol- tanto sei sono comprese nella nota del Bigot. i = 1. NEMOTELUS PROBOSCIDEUS, Loew. Due individui femmine ricevuti da Tunisi sono perfettamente simili ad altri che avevamo di Sicilia, ove, alcuni armi dietro, raccogliemmo noi stessi i due sessi, sopra- lutto nelle adiacenze di Girgenti. Pertanto la presenza di questa specie a Tunisi potrebbe avvalorare il sospetto che fosse questa la specie descritta da Fabricio col nome di pun- ctatus, comunque, siccome osserva il Loew ‘), la colorazione che Fabricio assegna a’ piedi della sua specie sarebbe ben diversa. In quanto alla descrizione abbastanza minuta che il Loew dà del proboscideus ?) una discrepanza troviamo nella colorazione del ventre. Nei nostri individui, nelle fem- mine i segmenti 2°, 3° e 4° presentano due macchie gialle formanti due serie longitudi- nali: ne’ maschi il colore giallo prende grande estensione in guisa da costituire il colo- rito fondamentale de’ detti segmenti, con tre serie di macchie nere, una mediana ed una da ciascun lato. 2. STRATIOMYS FLAVOLIMBATA , nob. — Tav. IV, fig. 6. 9. Capite, flavo, albido villoso, fascia în vertice nigra; thorace nigro-olivaceo albido villoso; scutelli margine spinisque flavis; abdominis margine omni, margine po- stico segmentorum 2, 8,4 în maculas duas late triangulas dilatato, segmenti quinti vitta media margineque, flavis ; ventre flavo , segmentis 3, 4, 5 basi fascia brunnea; pe- dibus flavis, femorum dimidio apicali ac tibiarum tarsorumque apice brunneis, alis flave- scenti hyalinis, venis flavo-testaceis.— Long. mm. 14. d' facie densius albido villosa, medio nigra, abdominis margine flavo angustiore. Variat: 9 fascia verticis exoleta, macula tantum ocellos amplectente nigra. A primo aspetto pare che la Stratiomys descritta abbia molta somiglianza con la ‘cenîsia, figurata anche da Lucas tra gl’insetti dell’ Algeria. Nel fatto però la differenza è notevole. Dapprima la nostra specie distinguesi per il margine di tutto l’ addome giallo, fatto che non trovasi nè nella cenisia, nè nelle altre specie affini. La posizione poi e forma delle macchie del secondo, terzo e quarto segmento addominale, sono ben diver- se. Qui le due macchie di ciascuno dei nominati segmenti han figura di triangolo a larga base che poggia sul margine posteriore, distante dalla linea mediana poco più che dal margine esterno. Oltre a.ciò, lo scutello nella cenisia è liscia splendente, giallo con una macchia semicircolare nera alla base. Nella nostra invece è punteggiato, coriaceo e pelac- ciuto come il mesonoto, e come questo ancora colorito, col solo margine e le spine gialli. Sebbene avessimo tre individui di un’altra specie di Strat#omys, cui neppure si adatta alcuna descrizione; pure ne attenderemo altri, che speriamo ricevere dallo stesso Miceli, per parlarne più accuratamente. 3. CHRYSOMYIA FORMOSA, SCOp. 4, TABANUS CARBONATUS, Macq. È singolare che il Loew nella monografia de” Tabanus di Europa °) non faccia al- ') Europdischer Dipteren, II, p. 45. 3) Linn. Entom. I, p. 423. ®) Zur Kenntniss der europdischen Tabanus, Arten. coda cuna menzione di questa specie descritta dal Macquart '), sopra individui di Sicilia, nè ritenendola come specie buona, nè citandola come sinonimo di altra. E pure a noi sembra essere ben distinta dall’ afer Ross. col quale potrebbe andare confuso. 5. TABANUS TROPICUS, Linn. 6. TABANUS AUTUMNALIS, Linn. 7. TABANUS BOVINUS, Linn. 8 a 13. Sei altre specie di Tabanus non determinate. 14. CHRYsoPs MAURITANICUS, nob.— Tav. IV, f. 768 ala e 2. d'. Supra niger, thorace cinereo-abdomine cinereo nigroque pubescentibus; facie alba gibberis characteristicis ebeninis nitidissimis ; thoracis vittis quatuor cinereis, duabus mediis fere exoletis; abdominis segmento primo macula utrinque laterali triangula alba, eodem ac tertio macula minuta triangula in medio marginis postici, quarto, quinto et seaxto maculis tribus triangulis cinereis; subtus cinerascens pectoris disco maculisque în segmentorum ventralium medio nigris; antennarum articulis duobus primis testaceo-cine- reis, tertio nigro; pedibus nigris tibiis anticis basi, posterioribus fere totis livido-testaceis ; alis pictura fusco nigra, in margine ad alae apicem ducta et intra apicem hamata, in me- dio în fasciam characteristicam expansa, fascia ante marginem posticum evanescente , în margine esterno acute incisa, ad basim alae vitta nigredini costali adiacente concolore, cellula discoidali aream pellucidam includente. — Long. mm. 7-8. 2. Griseo-cinerea, capite gibberis characteristicis, macula semicirculari supra an- tennarum insertionem, areaque ocellorum nigris; thorace vittis tribus fuscis; abdominis segmentis omnibus, maculis quatuor in series digestis, mediis majoribus triangularibus, segmentorum basi applicatis, in segmento primo magis obliquis et anterius conjunctis ; antennis ut in d' ; pedibus flavo-testaceis, geniculis tarsisque (articulo primo excepto) fuscis; alis pictura quam in mare dilutiore ac minus expansa.— Long. mm. 8. Non ostante i Ckrysops siano soggetti molto a variare, pure non stimiamo che quello descritto possa ascriversi a varietà del marmoratus, cui molto simiglia. Una diffe- renza notevole si osserva nella disposizione del disegno nero delle ali, come dalla fi- gura meglio che dalla descrizione può rilevarsi. Ma a questa avremmo pure attaccata poca importanza, appunto per lo facile variare. Quello che dimostra la diversità orga- nica è la lunghezza minore delle antenne. Im questo descritto le antenne sono più corte che nel marmoratus, e i due primi articoli in compenso della lunghezza minore hanno maggior robustezza, e ciò relativamente tanto nell’ uno, quanto nell’altro sesso. Il dubbio rimaneva che potesse essere il Chr. conne@us, Loew *), ma per quanto può rilevarsi dalla descrizione della femmina, solo sesso da lui conosciuto, non vi ha si- miglianza nel disegno alare. Una delle differenze sta nell’area ocellare centrale, che nel connemus è giallicecio-pallida *), mentre nel nostro è perfettamente incolore. 1) Insectes Diptères, I, p. 2) Europàischen Chrysops-Arten, p. 199. ®) Der Augenfleck ist gross, aber nicht weiss, sondern blassbréunlich. — DB 15. PANGONIA MACULATA , Fab. 16. ANTHRAX FENESTRATA, Fall. 17. ExoPROSOPA VESPERUGO, nob. — Tav. IV, f. 9, ala. Brunneo-nigra, scutello rufescente, nigro rigide pilosa, abdominis segmento primo utrinque fasciculo pilorum alborum, altero adiacente nigrorum ornato (in vivo forsan cor- pore cum pedibus pilis squamiformibus argenteis plus minusve vestito) ; alis nigris, margi- ne lato postico ad costam producto et anterius irregulariter bisinuato hyalino punctoque pellucido ad tertium alae. — Long. mm. 12. Corpo di color bruno nerastro uniforme; il solo scutello di un bruno rossastro. Primo articolo delle antenne bruno con peli setolosi neri; gli altri articoli neri. Faccia con breve pubescenza nerastra. Contorno posteriore dell’occipite con corona di corti cigli bianchi. Il collo con peli cenerognoli misti a neri: i lati del mesotorace, innanzi l’origine delle ali, con ampio fascio di peli setolosi d’ un nero intensissimo. Su ciascun margine laterale del dorso del mesotorace, all’interno della base delle ali, una delicata striscia di minuti peli quasi squamiformi argentini. Tutta l’area dorsale del torace è nuda, ma non possiam dire se sia così nello stato normale. In ciascun lato del primo segmento addominale vi ha un fascetto di peli bianchi ed altro più vistoso di peli seto- losi nerissimi. Di peli neri sono anche forniti sui lati i rimanenti anelli; ma sul dorso vedonsi peli squamiformi argentini, sopratutto sui segmenti quarto, quinto e sesto, Ì quali nel fresco debbono essere più stivati, e forse costituiscono macchie o fasce. In quanto alle ali, anzichè dalla descrizione, che difficilmente riesce chiara abbastanza, se ne può vedere nella figura la distribuzione caratteristica. Osservazione. — Fra le specie africane descritte da Loew '), quella cui più si avvi- cina per la colorazione delle ali è l’Ew. ignava. Mettendo però a confronto le due figure, scorgesi agevolmente esser ben diversa la distribuzione della tinta nera. Oltre a ciò, se la figura del Loew è esatta, come dobbiamo ritenerla, diverso sarebbe ancora il cammino della quarta vena longitudinale. 18. BomyLIus MEDIUS, Lin. 19. BOMBYLIUS MAJOR, Lin. 20. AMicTUS OBLONGUS, Fab. Sì Wiedemann che Macquart indicano il solo Marocco come patria di questa specie, che pare abbastanza rara e non sia stata ancora trovata in Europa. Lucas nep- pure la riporta. 21. XESTOMYZA CHRYSANTHEMI, Fab. Anche questa specie sembra assai rara, sebbene trovata già nella Spagna. 22. THEREVA POECILOPTERA, Loew. ') Dipteren Fauna Sudafrica's. Ma 23. Mmas virtaTUS, Wiedm. (Rhopatia viltata, Luc.) La figura di questa specie data da Wiedemann ') sopra individui della Nubia lascerebbe dubbia la identificazione specifica degl’individui di Tunisi. Però la figura datane da Lucas sopra gli esemplari di Algeria toglie ogni incertezza, riproducendo esattamente quelli di Tunisi. Da ciò pertanto può dedursi che la tinta fondamentale nei climi più caldi si oscura maggiormente fino a divenir quasi nera, mentre in altre parti della stessa Africa, ma relalivamente più temperate, si chiarisce sino a divenire quasi cenerina. 24. DIOCTRIA, Sp. 25 e 26. Due specie di Dasypogon indeterminate. 27. SAROPOGON LEUCOCEPHALUS, Meig. 28. STENOPOGON Sp. Ne abbiamo un solo individuo maschiv. Il sig. Bigot nella sua nota registra lo St. elongatus, Meig.; ma il nostro è ben diverso da questo. 29. ASILUS BARBARUS, Fab. 30. AsiLus sicuLus, Macq. Gl’individui di Tunisi in nulla differiscono da quelli della Sicilia e della Sardegna , ove lo abbiam trovato non raro. 31-33. Altre tre specie di Asé/us non definite, una delle quali molto affine al trigonus. 34. EMPIS Sp. 35. ERISTALIS PERTINAX, SCOPp. 36. ERISTALIS ARBUSTORUM, Lin. 37. ERISTALIS AENEUS, SCOp. 38. ERISTALIS SEPULCRALIS, Linn. 39. MALLOTA Sp. Molto affine alla cymbiciformis, Fall. Un solo individuo maschio. 40. CHEILOSIA , Sp. Avendone un individuo solo mancante del terzo articolo delle antenne, non può definirsi la specie. 41. SyRpHus GEMMELLARI, Rond. 1) Monographia generis Midarum, tab. LIV, fig. 23. = La sola differenza che troviamo in rapporto alla estesa descrizione datane dal Ron- dani ‘) sta nel colorito dello scutello, che egli dice luteum translucidum, mentre nel nostro è bensì traslucido, ma verdastro col contorno gialliccio. Dobbiamo però notare che in un individuo ricevuto dallo stesso Rondani e proveniente dalla Spagna meri- dionale, lo scutello è colorito come in questo di Tunisi. 42. SYRPHIS PYRASTRI, Lin. 43. SyRPHUs LUNIGER, Meg. 44. SYRPHUS COROLLAE, Fab. 45. SYRPHUS BALTEATUS, Deg. 46. MELITHREPTUS scRIPTUS, Linn. 47. MELANOSTOMA MELLINA, Linn. 48. SyRITTA PIPIENS, Linn. 49. CHRYsoTOXUM INTERMEDIUM, Meig. (italicum, Rond.). 50..CERIA CONOPSIFORMIS, Latr. 51. MyoPA PICTA, Panz. 52. MyoPA sp. 53. Conops ALGIRA, Macq. Luc. 54. Conops sp. 55. ECHINOMYA FERA, Linn. 56. GONIA CAPITATA, Fall. 57. LUCILIA CAESAR, Linn. 58. LUcILIA FLAVICEPS, Macq. Sebbene descritta primamente da Macquart, pure il Rondani ne ha meglio sta- bilito i caratteri che fan distinguere questa specie dalla comunissima caesar. 59. CALLIPHORA ERYTHROCEPHALA , Meig. 60 e 61. Due specie di Muscidei indeterminate. 62. SARCOPHAGA HAEMORRHOIDALIS, Meig. 63. SCATOPHAGA STERCORARIA , Linn. 64. MintHo compressa, Fab. Raccolta da noi nelle adiacenze di Tunisi. Pare si estenda nelle regioni calde più che la praeceps. Noi l'abbiamo trovata abbondante anche nel Basso e Medio Egitto. 65. OcYPTERA CYLINDRICA, Fab. 66. OcyPTERA RUFIPES, Meig. " 7. CERATITIS HSPANICA, Br. 68. TEPHRITIS Sp. !) Nota terza per servire alla Ditterologia Italiana. Ann. Accad. Aspìr. Natur., vol. III A i —26= Affine alla matutina Rond. ‘). 69. CHLORIA DEMANDATA, Fab. 70. PACHYRHINA Sp. 71. CEPHALEMYIA OVIS, Lin. È singolare che Lucas non faccia menzione di questa specie (come di nessun altro Estrideo), che noi abbiamo trovata anche in Algeria. . 72. HiPpPOBOSCA EQUINA , Linn. 73. HIiPPOBOSCA CAMELINA, Leach, Sav. Anche di questa Hippobosca Lucas non fa menzione, mentre registra la equina. E pure la camelina trovasi abbondante nell’Algeria come nella Tunisia, sopra i Dromedarii. EMITTERI Le conoscenze che si hanno sugli Emitteri della Tunisia sono assai più estese che per gli altri due ordini di cui si siamo occupati. La intera raccolta di Emitteri fatta dal Miceli non ancora ci è stata comunicata. Ci riserbiamo quindi trattare più diffusamente degl’ insetti di quest'ordine. Pel momento però non vogliamo omettere di registrare talu- ne specie scelte da noi medesimi nella sua collezione, e che in conseguenza abbiam po- tuto accuratamente studiare, le quali non sono menzionate nè nel Catalogo di Rincoti Tunisini pubblicato da Ferrari, nè tra gli Emitteri raccolti dagli esploratori della Mis- sione Francese per la Esplorazione scientifica della Tunisia pubblicato da Puton. Esse sono: PASIRA BASIPTERA, Stàl. (dimidiata, Fieb.). Stil ?) assegna per patria a questa specie l'isola di Cipro e la Grecia. Non sappia- mo che sia stata prima d’ ora trovata in ‘alcuna parte dell’ Africa. Noi ne possediamo i due sessi. Il maschio ha gli elitri normalmente sviluppati, la femmina li ha brevissimi tanto, da non raggiungere il margine posteriore del primo segmento addominale. NABIS SAREPTANUS, Dohrn. Anche questa specie pare non fosse stata prima rinvenuta in Tunisia, siccome non la trovò Lucas in Algeria. LeproPus EcHINOPS, Duf. 1) Orthalidinae Italicae — Bull. Soc: Entom. Italiana, II, p. 22. ?) Enumeratio Hemipterorum, 4°, p. 76. CICADATRA QUERULA, Pall. CicADETTA MUSICA, Germ. CICADETTA MEDITERRANEA, Fieb. AGLENA ORNATA, Friw. COLEOTTERI CYMINDIS SUTURALIS, Dej. Dejean descrisse questa specie sopra individui di Egitto. Lucas non la rinvenne in Algeria, e neppure la trovarono in Tunisia i diversi esploratori di cui abbiamo fatto cenno '). Nondimeno il Miceli ne ha trovato in quest’ultima regione parecchi indivi- dui, di cui noi possediamo quattro. Il citato Coleotterologo francese dopo aver detto?) che l’ elitre hanno la sutura bruno- oscura ed una linea dello stesso colore presso il margine esterno verso l'estremità, ag- giunge nelle annotazioni che in una varietà l’elitre hanno alla base presso lo scutello una piccola macchia bruna ed una linea oblunga che sembra continuazione della mac- chia, parallela alla sutura, e che si unisce alla striscia bruna suturale poco oltre il mez- zo. Negl’individui che noi possediamo questa linea è sempre ben pronupziata, sì esten- de dalla macchia basilare fino a tre quarti della lunghezza dell’ elitra, e si unisce alla striscia suturale alla base ed alla estremità, rimanendo tra le due una linea del colore fondamentale dell’elitra , chiusa in avanti ed in dietro. Noi crediamo che sia questa la colorazione normale e tipica della specie, e che siano da considerare piuttosto come varietà quelli in cui per diminuito melanismo quella linea bruna rimane più o meno ac- corciata od anche scomparisce totalmente. ORTHOMUS VARINI, Gaut. Anche questa specie non trovasi registrata nè da Lucas per }’ Algeria, nè da Fair- maire e Lèfèvre per la Tunisia. Noi ne abbiamo raccolti varii individui a S. Luigi di Cartagine presso Tunisi. Essi simigliano esattamente a quelli raccolti in Sardegna. OPATRUM GRANULIFERUM, Luc. Raccolto in abbondanza nelle adiacenze di Tunisi, specialmente a S. Luigi di Car- tagine. ?) Secondo il catalogo di Harold non sarebbe diversa dalla suzuralis la marginata Fisch. di Kinguis nella Tartaria. 2) Spec. gen. I, p. 206. Rae II Descrizione di alcune specie nuove. CEROPALES BALEARICA, N. 9 Robusta, nigra, orbitis internis, abdominis segmenti secundi margine postico în medio interrupto quinlique fascia, lacteis; pedibus nigro-piceis, femoribus libiîsque infra, tarsis basi rufis; thoracis dorso subtilissime coriaceo, subopaco, punctis impressis sparsis ; postscutello elevato-conveo, in medio constricto, levi, nitido; metanoto declivi, planulato, coriaceo, linea media impressa ewoleta ; abdomine levi, nitido; alis hyalinis , vio umbra- tis, margine apicali obscuriore. — Long. mm. 6. Specie molto ben distinta da tutte le conosciute di Europa, tra le quali non può neppure indicarsene una che più le rassomigli. La trivella è ben apparente. La seconda cellola cubitale delle ali anteriori è rettangolare, lunga quasi il doppio della propria altezza; la terza è assai ampia alla base e sensibilmente ristretta verso la radiale, con la terza vena trasversale-cubitale molto sinuosa. Proviene dalle Isole Baleari. NOMADA MELITENSIS, n ob. 9. Capite thoraceque nigris, subtiliter punctato-granulosis, breviter et parce albi- do pilosis; antennis (flagelli articulo secundo tertio parum breviore), genis, macula supra clypeum, clypeo, labro, orbitis posticis margine postico pronoti, callis humeralibus , tegulis, scutello (postice in medio impresso) et postscutello, fulvo-ferrugineis; macula ru- fo-ferruginea in propleurarum parte antica; abdomine rufo-fulvo, segmentis 2,3 et 4, postice brunneo marginatis; pedibus fulvo-ferrugineis, tibiis posticis posterius productis, spinis duabus brevibus crassis approximatis apice incurvis; alis fuscescenti-hyalinis, cellula cubitali secunda ampla, basi altitudine latiore. — Long. mm. 7. Giudicare della novità di una specie nell’ intrigato genere Nomada non è cosa assai agevole. Per tal ragione, sebbene convinti che non fosse alcuna delle già conosciute , l’abbiam tenuta inedita per circa quaranta anni. In fine ci siam determinati a farla esa- minare dallo stesso autore del migliore lavoro che oggi si possegga intorno a questo genere di Apidei, Sehmiedeknecht, il quale ha confermato il nostro giudizio. Abbiam voluto col nome specifico ricordare il sig. Antonio Schoembri, dal quale ricevemmo questa Nomada circa quarant'anni dietro e che in Malta occupavasi con molto ardore di Ornitologia ed Entomologia. TRICLIS OCTODECIMNOTATA, nob. — Tav. IV, fig. 10. Nigra, creberrime punctata, antennarum articulo tertio basi albido, capite longe niveo lanoso, thorace breviter sparse pallido piloso; segmentis abdominalibus primis quatuor et maculis binis oblongis oblique positis prope marginem posticum, tisdem ac quinto macula în quovis angulo postico, albis; pedibus albo pilosis; alis hyalinis, basim versus cinereis, venis transversis fusco marginatis. — Long. mill. 3. Antenne: i due primi articoli molto corti, quasi eguali in lunghezza, il primo un poco più grosso; il terzo un poco più lungo degli altri due presi insieme; lo stiletto brevissimo e crasso ; nere con la base del terzo articolo bianchiccia. Capo interamente coperto di folta pelurie d’ un bianco niveo; la faccia al di sotto della pelurie è bianca con splendore argentino, leggermente convessa con una carena lineare oscura che dalla base delle antenne scende fin presso il margine inferiore. Il dorso del torace è assai stivalamente punteggiato, con corti peli quasi setolosi coricati, poco stivati, bianchi. Tra gli angoli omerali e la inserzione delle ali corre una striscia costituita da peli assai stivati egualmente bianchi. Una simile striscia, trasversale, sta da ciascun lato dello scu- lello. Petto di color nero cangiante in cenerino, quasi nudo. Bilancieri fulvi. Addome con gli anelli dorsali convessi, incavati un poco innanzi il margine posteriore, punteg- giali slivatamente a mo? di raspa, con corti peli setolosi bianchicci poco stivati; i primi quattro banno presso il margine posteriore due macchie oblunghe, trasversali ed un poco oblique, per l'estremo esterno toccando il margine posteriore dell’ anello; altra macchia bianca quasi quadrata sta su ciascun angolo posteriore laterale de? detti quattro anelli. Il quinto anello ha soltanto le due macchie degli angoli posteriori. Piedi con pelurie bianca. Le ali sono leggermente colorate in cenerino verso la base, incolori nel resto: la cellula discoidale posteriore esternamente è troncata ad angoli quasi retti. Raccolta da noi nella Sicilia e propriamente nelle adiacenze di Caltagirone. III, Un’ aggiunta agl’Imenotteri di Sardegna. HEMIPEPSIS BARBARA, Lep. Nel Prospetto degl’ Imenotteri Italiani abbiamo parlato di questo interessante Pom- pilideo per un individuo di Sicilia ricevuto da Tournier (un’ altro, anche maschio ne avevamo di Bona). Ora possediamo una femmina, di Sardegna, nella quale abbiam po- tuto verificare le differenze relative al colorito del metatorace indicate da Lepeletier, Solo troviamo che i tubercoli laterali della base del metanoto sono assai sviluppati e striati. OpyNERUS JonIUs, Sauss. — Due individui £ : trovati uno a Oschiri, l’altro a Ozieri. - EGREGIUS, H. S..— Un individuo #* di Meana. — parvuLus, Lep.— Un individuo * di Laconi. PIMPLA CALOBATA, Grav.— Tempio-Arizzo. BRACON UROMELAS, A. Costa.—In varii luoghi. — FILICAUDA, À. Cost.— Assemini. «A Queste due specie di Bracon sono state descritte nella memoria seconda di Miscel- lanea entomologica. La seconda di esse l’abbiam raccolta anche in Sicilia. CHRYSIS COMTA, Forst. var. Il primo segmento addominale dorsale è di color verde puro senza alcuno splen- dore dorato, sotto qualunque inclinazione si guardi. CHRYSIS VIRIDULA, Lin. Per la piccolezza e gracilità del corpo, del pari che per la brevità del terzo articolo delle antenne corrisponde alla var. cingulicornis, Forst. — Lungh. mm, 5,5. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA IV. Fig. 1. — Stizus tunetanus. » 2.— Gorytes (Hoplisus) curtulus. » 3. — Priocnemis culpabilis. » 4 — Elis (Trielis) sederea. » 5. — Allantus mauritanicus. » 6.— Stratiomys flavolimbata. » 7. — Ala del C/Arysops mauritanicus. d' » 8. » » » 2 » 9. — Ala dell’Exoprosopa vesperugo. » 10, — Trzelis octodecimnotata. finita di stampare il dì 15 Maggio 1898 Aitt.& Ri Accad. di Scienze Fisiche e Maten. Vol. V- SerLE Nik i ARESE VA Emilio Antonucci dis. A 1) fi AA Serio Napoli 23%