SOCIETÀ ENTOMOLOGICA ITALIANA, FIRENZE, Adunanza del 26 dicembre 1875, p.3-8 2097295 SOCIETÀ — ENTOMOLOGICA ITALIANA: Adunanza del 26 Dicembre 1875. -$3 sir do "i È x * xT x dl ” Po tune del 26 dicembre 1875) x s : 1 Dr ti È È TI s° È ur DA ri _AL n dl ai n ù 4 % ci x TIE Ù VIT?, È 1041 ne I ni sà Blue né Loana Ti PENNA co Msi "i CMS Cau Adunanza del 26 Dicembre 1875 Il Prof. Targioni annunzia con un discorso alla società lo sta- bilimento di una Stazione di Entomologia Agraria posta in Firenze presso il R. Museo di Fisica e sotto la sua direzione, esponendo insieme la parte avuta da esso nel secondare il pensiero sorto nel Mini- stero e più volte ripreso in proposito. Imponendosi egli in ogni proposta la più stretta riserva quanto ai particolari del luogo e delle persone che potessero essere desi- gnate per questa nuova istituzione, si è però preoccupato dell’ idea che essa dovesse riuscire tanto vantaggiosa alla pratica dell’ agri- coltura, quanto essenzialmente ispirata da un concetto scientifico negli atti suoi e quindi profittevole alla scienza. Ha cercato se vi fossero esempi da imitare in altri paesi, ed ec- cettuatone uno che forse si ha realmente in America, non ne trovò altri ma vidde però che in Europa, lo stato della cultura generale intorno alle cose naturali, il numero delle scuole agrarie, e la dire- zione di queste, fanno sì che se l'istituto manca, si hanno però in assai larga mano sparsi gli elementi che possono valere per lui. E discorrendo della stazione e degli atti per essa possibili avverte che per quanto questa venga per gli ordini dati ad essere assai più ristretta di quello che in un primo disegno fosse stata concepita, dovrà prima di tutto tener di mira i fatti pratici pei quali è special- mente ordinata, e che denunziati in modo empirico dagli inte- ressati o più scientificamente raccolti e investigati da uomini di studio e illustrati anco con pubblicazioni da loro, saranno sem- pre il soggetto principale delle sue occupazioni. 4 Degli ultimi, la Stazione naturalmente farà il miglior conto; gli al- tri procurerà con suggerimenti e consigli di condurre al punto di mettere in chiaro la loro natura, le circostanze sotto le quali si mo- strano, per conferire anco ad essi valore di elemento razionale e di scienza; dato poi su questi specialmente quel parere pratico che sia possibile e più vantaggioso per gli agricoltori, gli coordinerà con quelli già più o meno conosciuti nella pratica e nella scienza per dedurne le più naturali attinenze, che dichiarate gioveranno alla pratica stessa in altro modo, e potranno d’ altronde servire alla storia scientifica degli insetti da cui dipendono. Ma la stazione, senza astenersi dal prender parte diretta allo stu- dio dei fatti agrari dentro un raggio più o meno esteso, potrà isti- tuire studi propri sulle specie degli insetti comuni per investigare le condizioni di esistenza, abitudini, fenomeni, rapporti biologici di ogni specie; dal che se la scienza potrà sperare qualche au- mento, la pratica avrà notizie che a tempo e luogo daranno luce ad avvenimenti successivi di immediato interesse per lei. Così la stazione, istituto centrale ma non centralizzatore, non assorbente, non esclusivo ; istituto di pratico studio ma guidato dalla ragione scientifica, appoggiato a un grande istituto di stu: di scientifici com’ è il Museo, potrà corrispondere alla scienza da un lato e dall'altro all’ intento pratico speciale pel quale è fondato. Il prof. Cavanna propone, si voti un plauso al Ministero di Agri- coltura, Industria e Commercio per la istituzione di uno stabili- mento il quale senza dubbio alcuno recherà non lievi vantaggi alla scienza. Il socio Marchese Niccolò Ridolfi dichiara astenersi dal votare per- chè nella sua qualità di Consigliere Provinciale si era opposto, circa due anni fa, innanzi al Consiglio all’invito fatto dal Governo affinchè la Provincia prendesse parte alla spesa occorrente pel mantenimento della Stazione Entomologica agraria, e ciò perchè egli ritiene che, in generale, non spetti al governo la iniziativa di imprese le quali possono essere promosse da privati o da società, e tanto più si era opposto perchè egli socio della Società Eutomologica Italiana che ha sede in Firenze, riteneva nulla di più nè di me- glio avrebbe potuto fare la nuova istituzione, di quello che pel suo scopo avrebbe fatto la esistente Società Entomologica italiana della quale il Ministero d’ Agricoltura, Industria e Commercio vis = hat od FATE nn tà RAR PDT PETALI. SRI TS CIONTRN TOSI 5) ‘avrebbe potuto tenere conto e valersi in ogni occasione, senza incontrare altra spesa. Per queste ragioni è dolente di non potere associarsi ed approvare la proposta fatta dal Segretario degli atti prof. Cavanna. Il Prof. Stefanelli dice ch’ egli pure si asterrà dal votare la proposta del Prof. Cavanna perchè con vivissimo rincrescimento gli sembra che il R. Ministero di Agricoltura e Commercio nel- l’istituire in Firenze la Stazione non abbia tenuto quel conto della nostra Società che essa meritava, e che quasi abbia vo- luto darle una pubblica dimostrazione di sfiducia. Fa osser- vare che la medesima, fedele al disposto dell’articolo 1° dello Statuto sociale, si è sempre occupata con amorosa premura degli studi di entomologia applicata, massime all’ agricoltura, come si può facilmente riscontrare esaminando i sette volumi del 2u/- Lettino dati in luce ed i processi verbali delle adunanze generali. Rammenta in fine che ciò non era al certo ignorato dal R. Mi- nistero di Agricoltura e Commercio il quale, anche di recente ebbe motivo di consultare per cose di pratica applicazione la So- cietà Entomologica Italiana, chiedendole un rapporto intorno alla Doriphora decemlineata; rapporto che con molta diligenza e solle- citudine fu composto e spedito. Il prof. Targioni, appena aperta una discussione sulla proposta Cavanna, ha dichiarato di astenersi dal votare. Poi uditi i propositi del marchese Ridolfi e del prof. Stefanelli, fa osservare al primo che la parte generale della sua tesi, fors’ an- co fuori della portata della discussione presente, vera in qualun- que modo come principio generale, non può adattarsi alla pratica senza modificarsi, come appunto si modificano tuttii principii di simile natura per entrare nel campo delle cose reali. Nell’ accomodarla poi come vorrebbe it marchese Ridolfi alla So- cietà entomologica, per contrapporre questa alla Stazione di ento- mologia agraria ,egli non crede che nessuna Società simile potrebbe mai convertirsi nella prima secondo le vedute diun’amministrazione governativa. E poichè questo quadra al prof. Stefanelli, il quale ricorda lo Statuto della Società entomologica, e quel che essa ha fatto di entomologia agraria, risponde, che dell’ operato della So- cietà in questo senso sa egli pur qualchecosa, facile a ritrovarsi nei volumi del Bullettino dallo stesso prof. Stefanelli citati. Ma così 6 facendo la Società non può mutare la natura della istituzione, il cui fine è di studiare largamente, liberamente, senza obbligo o vin- colo alcuno, e non fa nulla di più di tutte le Socieià entomologiche, o meglio di tutte le Società scientifiche; le quali non si turbano mi- nimamente delle istituzioni che per opera di privati o di governo sorgano intorno a loro, per occuparsi di uno stesso soggetto ma con fine e con modi diversi. La pretesa dimostrazione di sfiducia del Ministero verso la Società non esiste pertanto, ed egli avrebbe saputo in caso diverso rile- varla, certo anco di ottenere per la Società ogni desiderabile sodi- sfazione. Nel caso della Doryphora il Ministero interrogò la Società en- tomologica e tutte le Associazioni agrarie del regno e le proposte e i pareri furono portati innanzi al Consiglio Superiore di Agricol- tura, ma da questo non discende punto la conseguenza del prof. Stefanelli per le ragioni dette di sopra e per molte più che sarebbe inutile di mettere avanti. I rapporti del R. Ministero colla Società entomologica (e il prof. Stefanelli lo sa al pari dei colleghi che trattano gli affari sociali) sono stati sempre pieni di delicati riguardi, e di non poco vantag- gio, ed egli (il Targioni), che ha pure avuto qualche parte nello sta- bilirli, sarà lietissimo di contribuire a mantenerli, come per quanto è in lui come Direttore della Stazione di Entomologia, farà che sieno quelli della Stazione stessa colla Società. La comunicazione da esso fatta col suo discorso fu appunto ispi- rata e da riverenza per la Società e da questo pensiero, senza preve- dere la proposta Cavanna e le opposizioni ad essa fatte, alle quali per ufficio e per convinzione doveva rispondere. Dopo non breve ulteriore discussione nella quale vengono chia- rite le idee ed i principii suesposti ed alla quale prendono parte oltre ai proff. Targioni e Stefanelli e marchese Ridolfi anche i pro- fessori Marchi e Cavanna, la Società approva il seguente ordine del giorno redatto da quest’ ultimi « La Società considerando l'interesse che può venire agli studi « entomologici in Italia dalla Stazione entomologico-agraria deli « bera applaudire al Real Ministero d’ Agricoltura, Industria e « Commercio che testè di propria iniziativa ne decretava la fon- « dazione. » La sE e RT a MAO leali ME MOL Ù hi bd Leica peri” È; Il vicepresidente prof. Stefanelli comunica alcune notizie intor- no allo abbondantissimo sviluppo della larva della Grophria qua- dra Linn. avvenuto nel settembre in prossimità di Castelfiorentino, e sui timori che quella comparsa aveva suscitati nei proprietari ed agricoltori del luogo. Aggiunge però che i timori medesimi erano del tutto infondati imperocchè mentre la larva della Grophria suol dimorare durante il giorno sulle foglie degli olmi e di altre piante non si nutre di quelle, ma bensì dei licheni che vegetano sui tronchi degli alberi stessi talchè va considerata piutosto come insetto giovevole che come nocivo all’ agricoltura. » Fa per ultimo avvertire che il copiosissimo sviluppo dell’insetto del quale ha preso a parlare è un fatto non peranco annunziato da altri nel nostro paese, mentre anzi egli non era peranco riuscito a trovare la Gnophria quadra in Toscana sebbene ne avesse fatta ricerca per molti anni. Annunzia quindi che nella primavera del corrente anno gli av- venne di trovare sui colli fiesolani più esemplari benissimo caratte- rizzati di Pierîs Ergane Hub. e che nell’ estate seguente potè fare copiosa preda di molti g g © 9 @ della Pieris rape var Mannii Mey (nuova per 1’ Italia) i quali per alcuni rispetti sono anche più belli, massime le @ 9, di quelli che comunemente si trovano in Dalmazia ed in Grecia. Dice inoltre che tanto tra essi, quanto fra gl’ indivi- dui di Pierîis Ergane Hùb., egli possiede buon numero d’individui con caratteri intermedi, in guisa che distribuendoli in serie riesce quasi insensibile, per via di graduali modificazioni, il passaggio dalla Pieris Ergane Hùb., alla Pieris rapae var Mannii Mey e da questa alla Pierîs rapae tipica; laonde conclude esternando il dub- bio che le tre Pierîs menzionate possano rappresentare tre forme di una medesima specie, ovvero che sia frequente il caso di ibridi connubi tra la P. Ergane e la P. rapae tipica con produzione d’indi- vidui aventi caratteri prossimi ora a quelli dell’una ora a quelli dell’altra. Ma a risolvere sicuramente la questione egli spera di poter fare nella prossima buona stagione accurate indagini sulle rammen- tate Pieris allo stato larvale. Presenta in fine alcuni esemplari di Plusia Ni Hub raccolti nel- l'autunno decorso presso Fiesole, notando che da lungo volgere di 8 anni tale specie (rammentata dal Godart nel 1829 come assai fre- i quente nei dintorni di Firenze) non era più stata nè dall’ esponente nè da altri rinvenuta nelle campagne adiacenti alla detta città. Il prof. Cavanna espone sommariamente una sua memoria sul Latrodectus malmignathus o ragno volterrano ch’egli, mercè la cor- diale ospitalità offertagli dai signori Biondi di Firenze nei loro teni- menti di Castelfalfi e della Striscia, potè studiare prima sui luoghi e poscia, avendone molti raccolti e conservati vivi, nel proprio la- boratorio. Il prof. Cavanna tessè la storia del Latredectus, rivendicò, con l’aiuto di documenti, al prof. Ottaviano Targioni buona parte della memoria inserita dal dott. Luigi Toti nel VII vol. degli Atti del- l’ Accademia dei Fisiocritici di Siena. Descrisse in seguito breve- mente il ragno malefico e le sue abitudini, e rese conto in ulti- mo delle sperienze da lui condotte su molti piccoli uccelli, piccioni e conigli allo scopo di provare la forza e la natura del veleno. Il quale è veramente sottile e potentissimo perchè tutti gli animali summenzionati in breve tempo morirono. Detto dei sintomi della malattia cagionata dal morso del Latrodectus concluse dichiarando avrebbe moltiplicate nella buona stagione, e prima di pubblicare la sua memoria negli Annali del Museo, le sperienze, continuando lo studio; e di questo come di quelle avrebbe tenuto poi parola alla Società. Tl prof. Stefanelli, al quale il prof. Targioni aveva ceduto la Presidenza perchè costretto a recarsi altrove, in seno ad altro sodalizio scientifico, invita il prof. Cavanna a fornire per in- serirlo nel Bullettino della Società un sunto delle cose dette. L’ora essendo assai tarda il Presidente scioglie 1’ adunanza, - malgrado non sia esaurito l ordine del giorno il quale recava oltre ad una comunicazione del prof. Cavanna sui nidi degli Ara-. neidi e specialmente sul nido della Nephila fasciata Fabr, ed una memoria del Dott. Andrea Batelli sovra alcune speciali produ- zioni dermiche nei Costacei, anche altre diverse comunicazioni scientifiche. Ae Line ie ic ta Zi, aa sui ie e Lou F Wa? + L'ICI) d ae Nar EE A er tO o dl) dat 3 ” a # #1 RTLA PAS ate de AE DAI O E Se TETTE SOIA ba Pond ut compilata i DA i aac: GUIDO VIMERCATI —DExz-- Condizioni di Associazione La Rivisto Scientifico-Industriale esce una volta al m per un anno: Italia lire "7 3 Altri stati (anticipate). 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