Et Len : LA LUN ro Le ; ONE A D 4 (OTIQI 641 k k 4 4 * dr ar Yi } k DRE Net LT ; As Le “4 1 AU HÉENET CRETE ARS EI GRAN ORAN Lhent FUUS pie à i DEAR UATENE K HAN cuits - SATAT eme ! fl Hhes ue it, ; Ge sr Rata Ha IE ; ui POUTINE frire Myseer) se RIT EH A En is RS ne EE RE une HN (A dette [En [HS nr Yu: EU pt ut en Faut AUS FEU j ph ine ns Lu DANS jette Apt Mug {a sel RE Attente ea robe 284070 RME D Get f verni a M0 nt tnt: 3 er era CRT REP EMERES APE lneenns 2 Ni rrraitraiarees ne LL LRU paretgs guet « MARQUIS ANTOINE DE GRBGORIO 28 Tivraison | Gui) MNNNENEESRDE NGC OECOICrE EN DE: PALEONTOEOIGTE PUBLIÉES À PALERME SOUS LA DIRECTION DU MARQUIS ANTOINE DE GREGORIO 29 Livraison. -— Juin 1900. ICONOGRAFIA DEI ED RPREREISTORICI CPALEOLITIGL » DELLA GRONTA DE VACGART DEL N° GAILO PRESSO PALERMO (avec me troisième appendice aux études sur le genre Amnssium) DEL M. ANTONIO DE GREGORIO TORINO PALERMO CARLO CLAUSEN ALBERTO REBER 1900. JAN 11 1901 DÉESCRIZIONE Uno dei siti più poetici dei dintorni di Palermo è senza dubbio il Monte Gallo; esso si eleva a 463 metri di al- tezza a nord della grande vallata “ dei colli , a cavaliere del promontorio che determina la baia di Palermo. Dalla parte del mare si scoscende quasi a picco, dalla parte di terra à pure abbastanza trarupato, ma non difficilmente ascensibile. Sul vertice di esso sorge il semañforo, cui si accede per comoda mulattiera. Ho già pubblicato una breve memoria su questo monte, (Nei dintorni di Palermo, Parte I, Bull. del C. Alp. It. 1889) facendo la relazione di una gita alpina, cui rimando il lettore. Il villaggio di Mondello si protende sulla spiaggia che distendesi a piè del monte Gallo di faccia a Mt Pellegrino, che dalla parte di dietro acquista un aspetto assolutamente dissimile. Tra l’uno e l’altro distendesi un grande banco x di finissima sabbia. Lungo Mondello perd il litorale non à sabbioso ma roccioso. Nella carta dello Stato Maggiore tale scogliera à segnata come trias (norico). Non ho nulla à ridire; perd devo osservare che avendo fatte delle ricer- che ho scoverto lungo il mare un grosso banco con grandi impronte di fossili che somigliano alle caprine. Siccome l’elemento litologico non dà alcuna guida e siccome le stratificazioni caotiche e tumultuose non ne danno neppure aicuno, bisogna affidarsi alla guida sicura paleontologica. To non so se gl'ingegneri del comitato geologico abbiano osservato ed estratto di tali fossili. À me in vero, cosi a giudicare dallo esterno dei profili, mi parrebbero piuttosto del pericdo cretaceo. Appena lo posso, fard eseguire delle mine per estrarne qualcuno per accertarmene. | Di prospetto a Mondello, lungo il monte Gallo, si aprono varie screpolature di rocce di non molta npaeute che perd dovrebbero essere di nuovo ispezionate. Lungo il fianco del monte proprio prospiciente il villaggio e a due passi ; di esso, si stende il piccolo podere di Carella che è stato finora incolto, ma che ora si sta riducendo a coltura. Esso fiancheggia l’estremità del monte. La celebre grotta “ pirciata , di cui ho detto nella mia relazione alpina, ha l’in- gresso dall’altro versante del monte cioè dal versante nord est; perd essa ha un’apertura assai pittoresca da questo versante à guisa di finestra. Dispiacevolmente il proprietario sopramentovato ora sta facendo chiudere in muratura tale apertura per impedire il passaggio ai conigli e alle persone. Cosi vien tolta la principale attrattiva e caratte- ristica di detta grotta. La spiaggia si protende un poco in avanti sino alla estremità ove à la piccola torre (batteria). Essa resta distaccata dal monte (il quale si scoscende a picco) per poche centinaia di metri; perd poi si restringe sif- fattamente che al di là della Lanterna al “ malpasso , viene molto difficile e pericoloso il transito, Ora ritornando indietro cioè al fondo Carella dird che svoltando il Monte si trova a breve distanza l’iogresso della grotta pirciata. Perd tale grotta non à la prima ad incontrarsi, ma la seconda. La prima è quella del “ Magaru ,. Quella pirciata che viene immediatamente dopo è fu prima descritta dal Barone Anca (1859 Anca Note sur deux nouvelles grottes ossifères p. 686). Egli ritrovd varie conchiglie, ossa di animali e selce tagliate. La descrizione ch’egli dà della grotta à ben fatta perd la descrizione dei rinomata non solo per la sua pittoresca apertura dal lato di Mondello, ma perchè resti fossili è insufficiente. Alla grotta “ pirciata , segue continuando in avanti quella “ dei Caprai , (Crapari) che è la maggiore di tutte quelle di questa montagna; à circa 50w%i per 504, Seoue quella della “ Regina ,. Dopo questa s’incontra quella x dei “ Vaccari , che à circa 30 metri per 30 we, La distanza di essa dal mare è circa 400 metri. La distanza da 4 ANNALES DE GÉOLOGIE ET DE PALÉONTOLOGIE Mondello è circa 1000. Essa è di prospetto al mare, precisamente di prospetto al luogo inteso “ Siringa ,. Seguono infine talune piccole grotte dette “ Buzzillino ,. Procedendo in avanti al di là della lanterna cioè del faro si per- viene al luogo detto Malpasso oltre il quale in prossimità del mare si apre la grotta intesa “ Dell'olio , (ogghiu) e si riesce più in là a Sferracavallo, Il deposito preistorico che à oggetto di mio studio parmi di primaria importanza, perchè tra quelli scoverti nelle grotte dei dintorni di Palermo mi sembra contenga un materiale molto caratteristico, ben più di quello delle note grotte di l’Addauro dietro Montepellegrino. lo credo risalga ad epoca molto antica e precisamente alla paleolitica. Infatti le armi di pietra sono di fattura assolutamente grezza e primitiva; scarsissimi sono poi i cocci di creta, i quali sono mal cotti e rozzissimi. Cid che più di caratteristico contiene il nostro deposito sono le armi e gli utensili di selce per la maggior parte dentati. Basta dare un occhio alle tavole che accompagnano questo lavoro per formarsene un’ idea. To ritengo che doveano appartenere ad un popolo eminentemente sanguinario. Le seghe di selce si trovano qua e là in varie sta- zioni lacustri, perd in ristretto numero (Issel L’uomo preistorico in Italia. Appendice alla traduzione del lavoro di Lubbock I tempi preistorici p. 764). Non è cosa facile non dico rifare la storia, ma anche riandare i costumi di questi abitanti da cosi pochi avanzi. Talune armi mi paiono eminentemente di offesa e abbastanza crudeli, perchè laceranti. Per la maggior parte credo fossero destinate contro animali piuttosto che contro uomini. Talune schegge sottili dentate servivano forse per trap- pole per piccoli animali ovvero per pesca. Talune di esse sembrano piccole frecce; ma sono troppo laminari, sottili e legsere ed à impossibile che servissero per esser lanciate, poicchè non avrebbero potuto avere alcuna violenza; forse erano legate alle estremità di pezzi di osso o di pietre calcari che davano un certo peso, ovvero costituivano delle cla- verine come quelle della Nuova Caledonia. (Lubbock Tempi preistorici p. 74, £ 95-96). Le vere frecce sono molto scarse; perd ve ne ha qualcuna di forma ben definita. Esaminando il ricco materiale che io posseggo trovo molti pezzi che non hanno una forma e destinazione speciale ben chiara. Passando in rivista tutti i pezzi che possegco ho preso i più caratteristici e variamente li ho classificato dividendoli in sezioni. Spesso non ho dovuto limitarmi che a delle congetture non del tutto sicure e mi sono dovuto contentare di una probabilità relativa. Vi è per esempio una serie di sottili punte di selce tagliate à guisa di punteruoli. À cosa servivano ? Non à facile il rispondere* varie ipotesi si possono fare più o meno attendibili. Di frammenti di cocci non ne ho trovato che un solo. Ë di creta cattivissima, impura e mal cotta, porta qualche linea scalfita caratteristica. Di ossa non molte, perd vari denti ben conservati, di cui taluni sono riprodotti nella nostra tavola prima, fra cui un dente di cavallo. Per la maggior parte parmi appartengano al genere Cervus di cui ho trovato un frammento di corno- Certo il nostro deposito risale ad epoca molto antica e ci per la maniera del taglio delle selci, per la cattiva cottura della creta e principalmente per lo stato di fossilizzazione delle ossa, le quali hanno perduto la sostanza organica e sono, specialmente talune, affatto pietrificate. Quali erano i rapporti tra gli abitanti della nostra grotta e quelli del deposito preistorico di Valdese ? Non à facile rispondere cosi su due piedi sui loro rapporti di età. Certo quello della grotta dei Vaccari parmi risalga ad epoca molto antica non certo posteriore a quello di Valdese, probabilmente anteriore ; ma cid non posso asserirlo cosi su due piedi. Tornerd a parlarne più dettagliatamente e specificatamente quando descriverd i resti fossili di Val- dese; questi uitimi parmi evidentemente debbano avere appartenuto a una tribù di pescatori come ne fanno fede ï molteplici pesi da rete che si trovano. Sono dei dischi di creta arrotondati alquanto ellittici con un foro non mai centrale ma laterale. Quindi più che spole da tessitore, le quali sogliono essere rotonde, mi paiono pesi per affon— dare lenze (Lubbock p. 148). Gli utensili di pietra che ho esaminato mi paiono perd di fattura migliore di quelli dei Vaccari e che accennino a un’epoca posteriore. Credo vi si trovino anche delle piccoli seuri tipo celtico che mancano assolutamente nel deposito della grotta dei Vaccari. Della grotta © pirciata , ho una piccola collezione che à composta di frammenti di selce di poca importanza, va- rie patelle del tipo “ ferruginea , frammenti di ossa, qualche dente di cervo e di cavallo (mascella inferiore)e qual- che altro che non so a quale specie appartenga. In questo lavoro, non limitandomi che ad una illustrazione iconografica dei più importanti resti fossili trovati ICONOGRAFIA DEI RESTI PREISTORICI D nella grotta dei Vaccari, credo opportuno seguire un metodo diverso che negli altri miei libri; citer i pezzi figurati dando una descrizione sommaria dei vari utensili e accennando allo scopo cui probabilmente erano destinati. Perd ol- tre dei pezzi figurati dei molteplici duplicati di questi; possiedo vari esemplari delle specie seguenti che evidente- mente erano di pasto dei medesimi abitanti : Murex trunculus L. Patella vulgata L. (F.° lusitanica Gmelin). F : (F.® caerulca L.). Pisania maculosa Lamck. Trochus turbinatus Born. SPIEGAZIONE PARTICOLAREGGIATA DELLE FIGURE Tav. |. Fig. 1-2. Due raschiatoi di selce di forma irregolare, sublaminare (specialmente quello rappresentato dalla fig. 1) e 7 alquanto ricurvi (specialmente il cennato). Io credo servivano a sgusciare le patelle (P. fer- ruginea) piuttosto che come arma. x 3 ab c (Lo stesso esemplare di faccia, dal dorso e di fianco). Questo pezzo di selce à evidentemente una punta 4 ab (Lo stesso 5 a b (Lo stesso 6 ab (Lo stesso 7 ab (Lo stesso 8 a b (Lo stesso 9 a b (Lo stesso di arma. Ha una forma molto caratteristica e diversa di ogni altra. L'estremità anteriore à ab- bastanza sottile a punta. I lati sono dentati. Questa punta di selce dovea evidentemente essere legata a qualche manico di legno o a qualche osso. esemplare visto da due lati). Pezzetto di selce triangolare destinato con molta probabilità ad estremità di una piccola arma. Due spigoli sono dentati, quello del dorso non è dentato, ma ha all’estremità posteriore una punta trinciante evidentemente per lacerare la carne anche nel- l’atto di tirar fuori l’arma quando era già confitta. La parte in basso à un pù scarificata evi- dentemente per esser legata a qualche pezzo di legno. esemplare di faccia e dal dorso). La figura rappresenta un altro pezzo di selce presso a poco nelle stesse condizioni del precedente. Perd parmi sia più segnatamente un’arma di punta, mentre la precedente à dubbio se lo sia. Infatti l’estremità inferiore del pezzo rappresentata dalla figura sembra fatta in modo da potere esser legata. esemplare di faccia e di fianco). Pezzo di selce tagliato a freccia con i due spigoli dentati. Perd bisogna osservare che non à tagliato diritto ma curvo come lo mostra la figura di fianco, mentre le frecce hanno la faccia piana diritta e non curva; addippiù non è spessa, ma piuttosto sottile, sicchè difficilmente potrebbe se lanciata come freccia raggiungere una sufliciente vio— lenza. Per tali ragioni rimango in dubbio se piuttosto non fosse stata adoperata come arma di punta. esemplare di lato e di fianco). Punta di selce subtriangolare con uno spigolo finamente denti- colato e con l’estremità aguzza. Credo potea servire per pugnaletto, o per meglio dire per l’e- stremità di una piccola arma. esemplare di lato e di fianco). È uno dei pezzi di selce più interessant. È di forme bislunga, con uno spigolo fortemente dentato e con la estremità tagliata a sbieco a punta. Poteva ben servire per pugnale e anche come coltellino trinciante. esemplare di lato e di fianco). Pezzo di selce bislungo, contorto, laminare, bilanccolato, con gli spigoli erosi. Pare sna piccola freccia. lo perd non ne sono sicuro, perchè atteso la sua leg- gerezza parmi non possa essere lanciata con molta violenza. È forse più probabile che sia stata attaccata all’estremità di qualche legno. 10 a b-11 ab (Due esemplari di faccia e di fianco). Punte di selce contorte, sublaminari adunche: una ha tutte e due gli spigoli dentati, l’altra uno solamente. Lo non so precisamente à cosa servissero. 12 ab (Lo stesso esemplare da due lati). Piccolissima freccia equilaterale sottile. 8 ANNALES DE GÉOLOGIE ET DE PALÉONTOI OGIE ! Fig. 18 a b-14 a Db (Due esemplari di faccia e di fianco). Due punte di selce aguzze con uno spigolo dentato. Paiono- 7 7 n piccole frecce per piccoli animali. 14 ab (Lo stesso esemplare da due lati). Piccola scheggia adunca, laminare con un Jato dentato. Dubito sia servita per amo di grosso pesce. 15 a b (Lo stesso esemplare di faccia e di fianco). Scheggia sottilissima, laminare, aguzza. Non à casualmente prodotta nella lavorazione di altre armi, ma pare invece evidentemente lavorata in tal guisa. Pare sia stata adoperata per trarre l’animale dall’interno -del guscio dei gasteropodi come per esem- pio dei murici e dei trochi. 16 ab (Lo stesso esemplare di faccia e dal dorso). Piccola freccia probabilmente per uccelli. 17 ab (Lo stesso esemplare di faccia e di fianco). Scheggia bislunga, lanceolata, piuttosto sottile con spigoli non dentati da servire forse come raschiatoio. 18 ab (Lo stesso esemplare di faccia e di fianco). Scheggia di selce di forma lanceolata piuttosto sottile e la= minare con gli spigoli fortemente dentati, l’estremità aguzza. Ë questa una forma abbastanza importante. Io non so se servisse per estremità di fiocina contro pesci. Come piccola freccia parmi impossibile servisse, essendo abbastanza leggiera e con l’estremità anteriore non sufiiciente aguzza. 19 ab (Lo stesso esemplare di faccia e di fianco). Scheggia di selce laminare sottile con uno degli spigoli an- teriori dentato a sega da potere servire come trinciante e anche come arma di difesa legato al- l’estremità di uu’asta. 20 (Lo stesso esemplare di faccia e di fianco). Punta di selce credo che serviva per essere legata ad un’ asta per arma di combattimento ovvero anche per essere scagliata come piccola freccia contro pic- coli animali. 91 a b-22 a b (Due esemplari di faccia e di fianco). Due piccoli pugnali con uno spigolo a sega, forse da servire per trappole di piccoli animali ovvero per esser lanciati con qualche manico di legno contro piccoli animali forse pesci. ; 28 ab (Lo stesso esemplare di faccia e di lato). Schegoia sottile laminare con spigoli non dentati forse allo- stesso scopo che le due precedenti, vista di faccia e di fianco. 24 a b-25 a db (Due esemplari di faccia e di fianco). Due schegge sottili con tuthi e due gli spigoli dentati a sega; forse per trappole di piccoli animali, visti di faccia e di fianco. 26-29 Patella ferruginea L. Ho parlato di questa specie e di diverse sue varietà nel mio lavoro “ Studi su ta- lune conch. medit. viv. e foss. , (p. 120-124). Questa specie nelle grotte preistoriche assume vari aspetti e vari caratteri, talchè si pud dire che ogni individuo abbia una forma speciale. Per chi sia amante di creare delle varietà ci sarebbe campo a spaziare. Gl’individui di grotta dei Vaccari sono stati da me divisi in 4 tipi: Fig. 27 (Var. A) depressa con grandi coste (perd minori della percostata De Greg.); ad egni intervallo vi à una costa minore interposta. Fig. 26 (Var. B) conica irsuta, con grandi coste ondulose, maggiori della precedente, ma sem- pre minori della percostata, la quale del resto à assai più depressa. Fig. 28 (War. C) di forma. gibbosa con forti coste. Fig. 29 (Var. D, pluricostata) questa varietà è una delle più impor- tanti, le coste si fanno più numerose e sottili cosi da ariegsiare una spesa diversa; Ve ne sono cinquanta. 30 a c Sembra un astragalo di cervo. 81 Un frammento di terra cotta con disegni incisi caratteristici. 32 Frammento doppio, di sostanza organica color cioccolatta, pesante. lo non so comprendere se sia da ascriversi ad osso ovvero ad altro. La struttura pare di osso, ma potrebbe darsi sia un frammento di carpace o di altro. 33 a © Dente di cavallo. Appartiene evidentemente al tipo di quelli che si trovano nell’ antico quaternario ; à ben fossilizzato di color cioccolatta. Somiglia a quello da me trovato a Levanzo (Annales de géol. et de Pal. livraison 16). Fig. Fig. ICONOGRAFIA DEI RESTI PREISTORICI (fe) 34-36, 38-41 Paiono denti di Cervus, perd non è facile determinare la specie cui appartenevano. 37 Dente incisivo di dubbia indentificazione. 42 Corno di cervus (frammento). Tav. 2. 1 abc (lo stesso esemplare visto da tre lati) È questa la migliore punta di lancia di selce della grotta dei Vaccari che posseggo ed è di forma caratteristica. Non è del tutto simetrica ma piuttosto rego- lare. Ha i due spigoli dentati non solamente quelli della parte anteriore cioè del corpo della lancia ma anche i posteriori. Cid indica che era destinata anche la parte posteriore ad essere confitta. Quindi dovea essere legata ad un’asta sottile probabilmente all’ estremità di un osso ovvero di un corno. Potrebbe darsi che fosse destinata ad essere lanciata come freccia; il carat- tere degli spigoli posteriori dentati farebbe supporre piuttosto da preferirsi tale ultima congettura. 1 ac 2. Pezzi di selce destinati probabilmente a sgusciare il mollusco delle patelle. Uno di essi visto da due lati e di fianco. Ê 2 a b. Punta probabilmente di lancia di selce con l’estremità rotta, gli spigoli non dentati, vista di faccia e di fianco. 3 ab, 4 ac, 5 a b. Tre punte di lancia con punte aguzzi e micidiali, due flgurate da tre lati, una da due lati. L'asemplare 3 è la punta diritta con gli spigoli dentati. L’esemplare 4 à curvo pianeggiante da una faccia; ha gli spigoli pure alquanto dentati. L’esemplare 5 & molto importante ha la punta solamente isolata dalla roccia e acuminata con gli spigoli non dentati. Cid à importante perchè mostra chiaramente che non era destinata a conficcarsi per intero dentro la carne, ma solamente per l’estremità. 5 bis, 6, 7, 8, 9. Cinque pezzi di selce picomaca tagliati in lamine, credo destinati a cucchiai. Il meglio confe- zionato à quello rappresentato dalla figura 5 bis che ha anche una specie di breve manico ; perd non sono sicuro se questo invece sia stato adoperato ad altro scopo e che l’estremità di esso sia stata appuntita e rotta. L'esemplare f. 9 à figurato da tre lati; gli esemplari 7, 8 da due Jati. 10. Pezzo di coltello molto importante si per la forma si per essere la roccia non di selce picomaca ma meta- morfica. À me pare che sia stata vetrificata dal calore. Si direbbe sia una roccia vulcanica , ma a me pare non lo sia. Ha struttura cellulare. 11, 12, 13, 14. Quattro coltellini di selce con spigoli non dentati di forma abbastanza irregolari. 15 a c, 16 a b, 17 a b, 18 ac. Quattro coltellini di selce con spigoli acuti, non dentati, relativamente ben fatti. 18 bis a b Coltellino di selce bislungo, aguzzo da tutti e due lati e non dentato. È il migliore di quelli che posseggo della grotta dei Vaccari. 19. Punta di selce alquanto curva con denti serrati forse da servire per punta di fiocina per prendere molluschi cefalopodi. 20 ab (da due lati) Pezzo di selce da servire come punta di piccola lancia. Ha una estremità molto aguzza, lateralmente dentata. Probabilmente era legata ad un manico di legno o di osso da servire come piccola lancia per uso di caccia, non credo per offesa contro degli uomini. Potrebbe darsi sia stata usata contro dei cefalopodi (bolighi, seppie etc.) a guisa di fiocina. 21 ab. Pezzo di selce da servire come punta, di forma speciale di cui non ne ho che un esemplare. Ha una punta sublaminare scarificata in sotto, leggermente arcuata. 22 ab (da due lati. Pezzo di selce molto interessante perchè relativamente ben lavorato e di forma caratteri- stica. Ë un coltellino a sega munito anteriormente di punta abbastanza aguzza. Credo dovea di certo esser provvisto di qualche manico cui dovea esser legato. 23-24. Due pezzi di selce tagliati a sega. Probabilmente l'estremità anteriore loro fu rotta non so se nel co- struirli ovvero nell’adoperarli. 10 Fig. ” Fig. ANNALES DE GÉOLOGIE ET DE PALÉONTOLOGIE 25 ab. Pezzo di selce da servire per sega e per coltello disegnato da tre lati. 26 a b. Pezzo di selce gresiforme tagliata a sega non perd con denti regolari come le altre. Ë rimarchevole questo pezzo perchè la pietra non è selce picomaca a grana fina come gli altri pezzi ma è un grès fino. 27 ab, 28 a b. Due pezzi di selce picomaca (da due lati di faccia e di fianco) muniti di grossi denti destinati evidentemente a sega. Il coltello eschimese figurato da Lubbock (Trad. Issel p. 358, p. 216) ha molta analogia col nostro tipo. 29 ab, 30 a b. Due punte di lancia di selce di forma molto caratteristica; sono poco spesse, laminari con l’estre- nità anteriore aguzza i bordi laterali rientranti acutamente dentati. 31 a b (da due lati) Pezzo di selce laminare con punta acuta dentata. Serviva forse come punta di lancia 0 come piccola freccia; più probabilmente come punta di lancia. 32 a b Punta di lancia di selce con l’estremità aguzza, lateralmente dentata. Tav. 3. 1-9. Nove frecce di selce; almeno paiono tali, ma non si puù asserirlo con sicurezza.— Fig. 1 Pezzo gresiforme tagliato a freccia con gli spigoli dentati. — Fig. 2-5 quattro altre frecce presso a poco della stessa forma perd non dentate. — Fis. 6 Un altro pezzo di selce che sembra pure una freccia per più massiccio. — Fig. 8 Piccola punta di selce che sembra una piccola freccia forse per uccelli. — Fig. 9 Punta di selce con l’estremità aguzza e dentata. Potè servire come piccola freccia ovvero anche come arma di punta. 10. Arma di selce di forma molto caratteristica. Ë una punta triangolare dentata con una appendice per mezzo della quale credo venisse legata ad un manico. 11-12. Punte triangolari di selce dentate alquanto laminari. Dovevano probabilmente esser legate ad un manico 0 piuttosto piantate a guisa di cuneo all’estremità di esso. 13-15. Punte di armi di selce acuminate da esser legate all’estremità di qualche manico di legno o di osso. Una di esse (f. 15) ha gli spigoli alquanto dentati. Talune somigliano molto a certe selci delle ca- verne di Mentone (Issel L'uomo preistorico p. 766, f. 20-21) rapportate come punte di frecce, e anche a talune di Norvegia (1899 Gustafson En stenalders Jaederen Bergens Museum, p. 18 f. 7-8. 16. Pezzo di selce triangolare, massiccio, fortemente dentato. Serviva forse come piccola freccia. 17. Pezzetto di selce tagliato triangolarmente d’incerto uso. 18-26. Nove punte sottili di selce da servire come punteruoli ovvero come estremità di armi (f. 18) ovvero an- che per utensile per estrarre i piccoli molluschi gasteropodi dal loro guscio. (Trochus e Murex). sé lélh és 2 D HLL ie mé ME NDICE À MES ÉTUDES SUR LE GENRE AMUSSIUM (23-24 Livraison des Annales de $éolog. et de pal.) J'ai déja publié une première appeudice à mon ouvrage à laquelle je joins maintenant ces autres citations pour que mon ouvrage soit le plus complet que possible. Mon illustre ami M' Maur. Cossmann, en citant mon ouvrage dans son article bibliographique, observe qu’il à rencontré une double citation de son ouvrage une desquelles portait une date -équivoquée. C’est évidemment une faute typographique que j'avais corrigée et rectifiée, le tvpographe ayant oublié de suprimer la citation que j avais rayée. Comme j’ allais publier cette appendice, je m°’ empressai de le prier de lire soigneusement mon ouvrage et de vouloir m'écrire si par aventure il eût retrouvé quelque faute à laquelle paraissait faire allusion dans son article. Il me repondit qu’en l'étudiant bien il n’en’avait pu découvrir aucune autre. 1899. anconitanum For. Ugolini Monogr. dei Pettini mioc. Ital. centr. p. 188 (Boll. Soc. Mol.). : 5 Sacco Sull’età di alcuni terr. terz. Appennino p. 11. » COrneum Ugolini Monogr. dei Pettinidi mive. dell'Italia centr. (Bull. Soc. Mol.) p. 187 (Amussium) 5 4 Sacco Sull'età di alc. terr. terz. dell'Appennino p. 11. 1898. cristatum Bronn. Almera Excurs. Gracia et Villafranca (Boll. Soc. geol. Franc.) p. 759 (Pleuronectia). 1900. ; Levi Osserv. Distr. foss. Castellarquato p. 62-68 (Amussium). 1899. 5 Sangiorgi Fossili plioc. Santerno (Riv. it. di pal.) p. 111 (Amussium). » fenestratum Forb. Locard Coq. mar. côtes France p. 176. , Hoskynsi Forb. Locard Coq. mar. côtes France p. 176. , byalinus Poli De Stefano Appendice fauna foss. Mol. p. 116 (Riv. It. Pol.). , incomparabilis Risso Locard Coq. mar. côtes France p. 174. , lucidum Jeffr. Locard Coq. mar. côtes France p. 176. 1898. subpleuronectes D’Orb. Almera Excurs. Villanova et de Villafranca (Boll. Soc. Geol. Fr. p. 821). 1899. similis Lask Locard Coq. mar. côtes France p. 174. » Striatus Mull. Locard Coq. mar. côtes France p. 174. » Yitreus Poli Locard. Coq. mar. côtes France p. 170. TANT. TAV IT. + ST Dr a Le VAE SRE " 1 TAV Les Annales de Géologie et de Paléontologie paraissent par livraisons à intervalles pendant ca l’année. Le prix de chaque livraison dépend du nombre des planches. + È Pour les souscripteurs il est de 3 fr. à planche, c'est à dire qu'une vraison: qui aura 2 pl. coûtera 6 fr., si elle aura 3 pl. coûtera 9 fr. et ainsi de suite. — Si la NPA ne contiendra aucune planche, son prix sera de 1 fr. chaque 8 pages. Pour les non souscripteurs le prix de chaque livraison est de 4 fr. à 6 fr. à planche, selon l'importance de la livraison. Si la livraison ne contiendra aucune planche, son ie. sera de 2 re chaque 8 pages. sa Une fois par an sera publié un bulletin où seront annoncés tous les ouvrages envoyés à au à directeur (à Palerme, Rue Molo) et il sera délivré gratis aux donateurs. . Les planches seront exécutées toujours avec grand soin et tirées sur de trés-beau papier in “4 5 S'il y en aura in folio (c'est a dire doubles) le prix sera Hhoass doublé. Depuis le 1° Janvier 1886 jusqu’ à Juin 1900 vingt-neuf livraisons ont été on. 1. Monographie des fossiles du sous-borizon ghelpin De Greg., avec 5 pl. : : Æ Prix : 15 fr. pour les abonnés, 20 fr, pour le public. =: PALAS DR TA RUE RE 2. Monographie des fossiles du sous-borizon grappin De Greg., avec 6 pl.