n a % Li bi . Ù D ’ rr r . È : È 7 3 ' Upg n min . , . a , . et, db a . hi i a 7 Po . + È Wa Li og : " . eri eee pee dl aka ds bi 7 agree. i AI ue kre ' pat Bee Cid aan pino ey ms g rene CILE DI I ROSSI ee sor ceete duo gici pote ti teo praga va tie È i SPFZARI mene tapis 7 seat MISTO TE ZZIRORZE 2% ‘ È yey ten leita ARA È a ip sepsi reggae pat PD agata e NE gegen FS >: gironi Mona 3 ‘ MERLETTI 1 are Be or PAPIRI 2 si ret H piste ty Oe etary ie te . n Pagni gigia st spleen | PERA ? 4 Wh awe IT RatI thee peu nase ligt wy ELA Sea, tel (aged ; pas Pa dial . nent : n SEE; vate ay oer oe ARA ila tr Sy rm ie rest a CALI nh bai i e IT AZ vet pert wibr rece tte At fay vig sure bate ep neta 4 (o & 7 IX N) | ISSN 0365-4389 ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI RIA NATURA LE “GIACOMO DORIA,, PUBBLICATI PER CURA DI L. CAPOCACCIA E V. RAINERI VOLUME XC WITHSONTAY MAY 2 1996 LIBRARIES GENOVA ERGA EDIZIONI 1994-95 NGS EO" JC EV T € Ors Dt Sar Ty Seine LIVRE «Gi DORIA, VIA BRIGATA LIGURIA, 9 - 16121 GENOVA PERSONEAERECSCIENTEELGO Direttore - Dott. Lilia CAPOCACCIA ORSINI Conservatori - Dott. RoBERTO POGGI - Dott. GIULIANO DORIA - Dott. VALTER RAINERI CONSERVATORI ONORARI Dr.ssa GIANNA ARBOCCO - Zoologia Prof. MARIO GALLI - Mineralogia Prof. SALVATORE GENTILE - Botanica Prof. SANDRO RUFFO - Zoologia Sig. Nino SANFILIPPO - Entomologia (+ 30-X-1994) Prof. MicHELE SARÀ - Zoologia Si vedano nella 3° pagina di copertina le norme per i Collaboratori. ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE “GIACOMO DORIA, Volume XC ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI SOR ae ng Nien R.A “GIACOMO DORIA,, PUBBLICATI PER CURA DI L. CAPOCACCIA E V. RAINERI VOLUME XC GENOVA ERGA EDIZIONI 1994-95 bak A IA PAIA! IR, A Tot AMOTKIGI: A. GIORDANI SOIKA (*) RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI DELLA REGIONE ORIENTALE E DELLA PAPUASIA [HYMENOPTERA, VESPOIDEA] Nel lontano 1935 pubblicai, in questi stessi Annali, i risultati delle mie prime "Ricerche sistematiche sugli Eumenes e Pareumenes dell'Ar- cipelago malese e della Nuova Guinea". A distanza di molti anni pubblico ora i risultati delle mie recenti ricerche su altri generi di Eumenidi della stessa area; ricerche basate, oggi come allora, principalmente sulle preziose collezioni del Museo civico di Storia naturale di Genova (MCG), messe gentilmente a mia disposizione dalla Direttrice Dr. Lilia Capocaccia e dal Conservatore Dr. Valter Raineri. Li ringrazio nel modo più vivo. Pure vivamente ringrazio tutti coloro che mi aiutarono in queste ricerche: in primo luogo il Prof. J. van der Vecht, che mi ospitò nei miei frequenti viaggi a Putten, comunicandomi la Sua eccezionale espe- rienza e l'abbondante materiale da lui riunito in tanti anni di intensa attività. Desidero pure manifestare la mia gratitudine al Dr. A. v. Achterberg del National naturhistorisches Museum di Leiden (ML), il Dr. W. Hogenes dell'Institut v. taxonomische Zoologie - Afd. Entomologie - di Amsterdam (MA), il Dr. M.C. Day ed il Dr. C.R. Vardy del Britsh Museum, ora Natural History Museum di Londra (BM), il Dr. 0.0'Toole dell'Hope Departm. dell'University Museum di Oxford (OUM), il Dr. Borge Petersen del Zoologiske Museum di Copenhagen, Noona Dan Exped. (UZMC), la Dr. J. Casevitz-Veulersse del Laboratoire d'Entomologie del Museo di Parigi (MP), il Dr. C. Besuchet del Muséum d'Histoire Naturelle di Ginevra (MHNG), il Dr. W. Sauter dell'Eig. technische Hochschule, Entom. Institut di Zurigo (ETHZ), il Dr. M. Brancucci del Naturhistorische Museum di Basilea (NMB), il Dr. K. Krombein, dell'U.S. national Museum di Washington (USNM), il Dr. (*) Museo civico Storia naturale - Venezia Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC A. GIORDANI SOIKA A.G. Menke del Systematic entomological Laboratory dello stesso Museo (USNM) il Dr. J.M. Carpenter del Museum of comparative Zoology dell'Università di Cambridge (MCZ), il Dr. R.R. Snelling del Natural History Museum di Los Angeles (LACM), il Dr. R.M. Brooks dello Snow entomological Museum dell'Università del Kansas (KU), il Dr. A.P. Kapuz dello Zoological Survey of India di Calcutta (ZIC), il Dr. Lee Tie Sheng dell'Institut of Zoology dell'Academia sinica di Beijing (ASB), il Prof. K. Tsuneki di Mishima ed il Dr. J. Kojima del Departm. of Biology, Faculty of Sciences di Ibaraki Unviersity (FSIU). Sono infine grato ai colleghi ed amici che raccolsero per me in località di particolare interesse: Sig. K.M. Guichard di Londra (Bor- neo), Dr. S. Mochi di Roma (Bangladesh), Dr. C.G. Roche di Kuala Lumpur (Malaya e Borneo) e C.C. Chua di Singapore (Malaya e Nuova Guinea). In questi ultimi anni Autori americani hanno modificato la termi- nologia di alcune parti del corpo dei vespoidei. Dopo attento esame raggiunsi le seguenti conclusioni. Sono d'accordo nel chiamare "mesosoma" (non alitrunk!) l'insieme torace più propodeo; per opportunità, nelle descrizioni, talvolta ho descritto separatamente il torace ed il propodeo. Per quanto riguarda il torace: da qualche tempo il termine "mesonoto" è stato sostituito da "mesoscuto". Non comprendo perché, oggi, si vuole chiamare, con un procedimento in certo senso opposto, "metanoto" lo scutello; tanto più che lo scutello continua ad avere il nome di "Scutello". Per l'addome, a mio avviso, quando si dice "tergum 1", o "Sternum 2", è assolutamente chiaro a quali parti ci si riferisce. Ritengo, pertanto, del tutto inutile, pleonastico e quasi ridicolo, aggiungere ogni volta, come alcuni Autori hanno fatto, "metasomal". Si è arrivati persino a scrivere "metasomal segment 2 tergum" anziché, più semplicemente, itercum: 205 Nel presente lavoro descrivo alcune sottospecie che saranno sicu- ramente messe in sinonimia delle rispettive forme nominali dal mio amico Carpenter, il quale non attribuisce alcun valore ai caratteri di colorazione rifiutando sottospecie "distinguished solely by color, and we regard their recognition on that basis alone without value" (CARPENTER & VAN DER VECHT, 1991: 226). Attribuisco la frase al Carpenter e non RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 3 al suo coautore, alla cui attenzione ritengo la frase sia sfuggita. Infatti il Van der Vecht, nelle numerose sue pubblicazioni ed in colloqui che ebbi con lui a Putten anche in tempi relativamente recenti, si mostrò sempre di diversa opinione. Ed io sono dello stesso avviso, come pure il CUMMING, che recentemente (1989: 12) scrisse: "A subspecies is here considered a geographically separate portion of a species which differs slightly (generally in coloration and/or punctation) from the remaining portion of that species, but is not connected by extensive clines of intermediate "specimens". Vi sono, naturalmente, delle eccezioni: alcune specie presentano una notevole variabilità cromatica anche in individui della stessa loca- lità, e cito ad esempio l'Artepipona rufescens (Smith) (GIORDANI SOIKA, 1982: 235-239); lo Stenodyneriellus insularis (Smith); la Lissepipona vartabilis n.sp. descritta nel presente lavoro, e la Ropalidia flavoviridis Kojima (GIORDANI SOIKA, 1991: 84). Ma si tratta, appunto, di ecce- zioni che - come si usa dire - confermano la regola. Può anche ve- rificarsi il caso della cattura di forme intermedie di sottospecie che iniziamente apparivano ben distinte. Ma anche questa è un'eccezione. Gli insetti non sono francobolli, ai quali sono paragonati da Mud D'aub (GIORDANI SOIKA, 1990: 70). Ritengo che ogni modificazione di colorazione di un insetto abbia una causa, un significato, spesso anche una precisa finalità come avviene, per esempio, nei non infrequenti e spesso sconcertanti casi di mimetismo. E' compito del tassonomista di individuare, valutare e segnalare, con precise descrizioni, queste modificazioni, affinché successivi ricer- catori, a conoscenza del fenomeno, lo possano approfondire. Desidero, infine, ricordare un particolare molto importante: nella misura della larghezza e lunghezza del primo tergite, questo deve tro- varsi in una posizione tale, per cui il suo margine apicale risulta per- fettamente rettilineo. Come sempre, i bellissimi disegni che accompagnano il presente lavoro sono di Gea D'Este, disegnatrice del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia. Molto vivamente la ringrazio. A. GIORDANI SOIKA TABELLA PER L'IDENTIFICAZIONE DEI GENERI TRAT TAT NEI PRESENTESSIUDIO Lobo posteriore delle tegule cortissimo, completa- mente ‘arrotondato................ Tropidodynerus Blithgen Lobo posteriore delle tegule bene sviluppato, triango- lare fap puntiro Mala piece RADO IO A ete | 2 Tutto il corpo é color verde, azzurro o violetto, con intensi riflessi metallici. ...................... Eudiscoelius Friese Altra colorazione, non riflessi metallici.................... 3 Tensite sconadwes carenestrasversali ae gent, aie pa sisi el cited amends Gwe tid ae fl Subancistrocerus Saussure Tergite I con una sola carena o privo di carene, 4 I due primi tergiti, talvolta anche alcuno dei succes- sivi, hanno una lamella apicale bene sviluppata. ... 5 I due primi tergiti sono privi di lamella apicale. In due specie del genere Stenodyneriellus il II tergite ha una lamella apicale, ma è molto corta e molto sottile. 7 Ueroite ly comanmacarcnal loa sal e A ORE a Lissodynerus n. gen. icroifcgliprimo,diticarcna ee sali ee aetna 6 Carene superiori del propodeo molto sviluppate, in alto formano due grossi denti triangolari dietro il postscutello. La punteggiatura del II tergite, molto grossa, si arresta ad una certa distanza dal margine apicale, formando una larga fascia preapicale liscia e lucida. I margini laterali del II tergite, prima di incontrare il margine apicale, presentano una leggera MARCIA STANCA AIA RR Aue ROSE AA E ET TA a Kennethia n. gen. Carene superiori del propodeo assenti. La punteg- giatura del II tergite, assai più fina, raggiunge il margine apicale. Margini laterali del II tergite nor- mali bd tea ee sla Lissepipona n. gen. Paratesulestassenti. iti. Knemodynerus Bluthgen Pararcouliegberessvilup pate ee eres weet ee 8 Tergite I Molto pit stretto del tergite successivo il quale, di conseguenza, è assai più largo all'apice che 10 1 12 13 14 UD) 16 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI > allambascasinton esta eR, elia 9 Tergite I non, o di poco, più stretto del tergite suc- CESOIRE MATO O II ONTO WZ Carena epicnemiale assente, o appena accennata solo nella parte inferiore del mesoepisterno..................... cence cet CERIN CRA, ee eee Antamenes Giordani Soika Carena epicnemiale presente e bene sviluppata an- che nella parte superiore del mesoepisterno. ......... 10 Tergite I cortissimo, circa tre volte pit largo che lun- SORT I Erodynerus n. gen. ile semolioipialunso nn 11 Carena del pronoto nettamente angolosa sugli omeri. IR RAEE One. ene ee Apodynerus n. gen. Carena del pronoto largamente arcuata sugli omeri. pobre rien sk} Mewenh cherry k 33 Paraleptomenes Giordani Soika Postscutello troncato posteriormente, con una faccia dorsale orizzontale ed una faccia posteriore verticale eterne sario 13 Postscutello declive; se presenta due facce, esse non SOON ANIMO I 14 Carene superiori del propodeo molto sviluppate, for- manti in alto, dietro il postscutello, due denti acuti. PRA ERE STO terete or tesa Eudynerus Dalla Torre Carene superior! dell propodeo fassenti Nt. scl al ere ERE art och RI ee Pe eA Epsilon Saussure Merete coma umalcanema asalicns..pate.... n 5 Hierenper lie PAVONE nn 16 Tergite I cortissimo; la sua faccia dorsale, misurata dalla carena basale al margine apicale, è circa tre VOTE presa RE or LEARN RA RARI PALE RO Aruodynerus n. gen. Tergite I molto più lungo... Parancistrocerus Bequaert Faccia anteriore verticale del pronoto con, nel cen- tro, due fossette molto vicine tra loro. .................... SR A O pa Stenodynerus Saussure Faccia anteriore verticale del pronoto priva di fosset- (Sara IE n Stenodyneriellus Giordani Soika A. GIORDANI SOIKA Gen. Tropidodynerus Blùthgen Tropidodynerus Blithgen, 1939, Veròff. Dt. Kolon. Ubersee Mus. Bremen, 2: 259, 260. - V. der Vecht e Fisher, 1972, Hym. Cat., 8, Pal. Euminidae: 6. - Carpenter, 1986, Psyche, 93: 87. - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verh. Leiden, 260: DS): Questo genere attualmente annovera 3 specie paleartiche, con 7 sottospecie. Due specie orientali, descritte come Odyzerus possono essere ad esso attribuite, ma alcune importanti differenze consigliano di includerle in un nuovo sottogenere. Tropidepipona n. subg. Come nei tipici Tropidodynerus le antenne del 6 hanno gli ultimi articoli arrotolati a spirale; le tegule sono molto corte, con il lobo posteriore cortissimo ed arrotondato, non appuntito all'apice; le parategule sono fortemente compresse, lamelliformi ed assai allungate, per cui il loro apice sorpassa di molto l'apice delle tegule. Differisce da Tropidodynerus s. str. per avere i palpi labiali di 3 articoli (i mascellari di 6); il propodeo completamente arrotondato ai lati, con facce dorsali fortemente convesse, del tutto privo di carene laterali. Tipo: Odynerus hostis Nurse 1903. Due specie, nella regione orientale: ostis (Nurse) e fraternus (Bingham). TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE DI Tropidodynerus subg. Tropidepipona 1 26. Clipeo quasi regolarmente convesso. Fronte subopaca, con punti molto piccoli e poco fitti. Propodeo for- temente rigonfio ai lati, con le facce dorsali assai convesse. 9 Clipeo con punti piccoli, rotondi, molto fitti. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 7 3 Clipeo meno lucido, con punti piccoli e fitti. hostis (Nurse) - 26 Clipeo nettamente depresso nel centro. Fronte lucida, con punti non molti piccoli e più fitti. Propodeo non ringofio ai lati, con le facce dorsali pochissimo conves- se. g Clipeo con punti più grossi, più spaziati, allungati tan- to da formare fini e superficiali rugosità longitudinali. 3 Clipeo pit lucido, con punti piu grossi e meno fitti. fraternus (Bingham) mona (Tropidepipona) hostis (Nurse) n. comb. Odynerus hostis Nurse, 1903, Ann. Mag. nat. Hist., 7, 11: 533 (gd 2). - R. Aiyar, 1914, J. Bombay nat. Hist. Soc., 24: 713. 2 - Capo, visto di fronte, nettamente più largo che alto. Clipeo circa tanto lungo quanto largo, debolmente convesso, strettamente ed abbastanza profondamente emarginato all'apice; i denti apicali sono subtriangolari e distano tra loro circa 1/4 della larghezza massima del clipeo. Spazio interantennale debolmente convesso, non carenato. Tem- pie poco sviluppate; viste dall'alto appaiono molto più corte dei lobi superiori degli occhi. Antenne corte; già il IV articolo è più largo che lungo. Mesosoma circa 1 volta e 1/3 più lungo che largo. La carena del pronoto è sottile, regolare, arcuata sugli omeri, al disotto dei quali si interrompe bruscamente; le carene delle facce laterali sono bene svi- luppate, subrettilinee, ma non sono unite alla carena dorsale. Carena epicnemiale bene sviluppata, ma presente solo sulla metà inferiore della - parte inferiore del mesopisterno. Scutello debolmente convesso. Postscutello inclinato, modicamente convesso. Propodeo completamente arrotondato ai lati e posteriormente, con facce dorsali fortemente con- vesse e faccia posteriore largamente concava. Tegule con il lobo poste- riore cortissimo, largamente arrotondato all'apice. Parategule depresse, quasi orizzontali, lunghe, per cui il loro apice oltrepassa di molto l'api- ce delle tegule. Nulla di notevole nelle zampe ed ali. Tergite I cupoliforme, quasi emisferico, di poco più largo del doppio della sua A. GIORDANI SOIKA lunghezza; margine apicale semplice, non ispessito. Tergite II pochis- simo più largo che lungo, circa tanto largo all'apice che alla base, debolmente rigonfio ai lati. Sternite II modicamente convesso alla base, molto debolmente dopo. Clipeo molto finamente e molto fittamente punteggiato. Fronte subopaca, con punti circa eguali a quelli del clipeo, ma meno fitti; nei seni oculari e sulle tempie sono più grossi e più spaziati, con interspazi lucidi. Torace fittamente punteggiato, con punti leggermente più grossi di quelli del capo; in particolare sono più grossi e più spaziati sullo scutello e sul postscutello. Le facce dorsali del propodeo sono punteg- giate circa come scutello e postscutello, con interspazi assai minori dei punti; sulle facce laterali sono più spaziati e sulla faccia posteriore pressoché assenti. Tergite I con punti assai più grossi di quelle delle facce dorsali del propodeo, più spaziati, con iterspazi in media eguali ai punti. Su II tergite i punti sono circa della stessa grossezza, ma ancora più spaziati; ai lati e presso l'apice i punti sono più grossi e più fitti. Sternite II più fittamente punteggiato del corrispondente tergite. Quasi glabro. Ferrigineo. Sono wert: una grande macchia sulla fronte, che occupa tutta l'area ocellare; lo scutello; la parte inferiore delle facce laterali e la faccia posteriore del propodeo; una macchietta od una breve fascia trasversale, sul I tergite; il II tergite. Sono gzalli: mandibole; clipeo; una grande macchia sulla fronte, che occupa interamente lo spazio interantennale; larghe fasce lungo le orbite interne degli occhi, fino all'altezza degli ocelli posteriori; una linea sulle tempie; la faccia infe- riore dello scapo; una larga fascia sulla faccia dorsale del pronoto; la parte superiore del mesoepisterno; due grandi macchie rotonde sullo scutello; il postscutello; tegule; parategule; parte delle tibie di tutte le zampe; sul I tergite due grandi macchie laterali, unite ad una fascia apicale; sul II tergite due grandissime macchie laterali largamente unite ad una fascia apicale; i tergiti III-VI; una fascia apicale sul II sternite e macchiette triangolari ai lati del margine apicale degli sterniti III e IV. Ali debolmente imbrunite lungo la costa. 3 - Clipeo circa tanto lungo quanto largo, con emarginatura apicale molto larga e profonda, quasi tanto profonda quanto la distanza che separa i denti apicali; questa è eguale a circa 1/3 della larghezza massima del clipeo. Antenne allungate, con gli articoli IV-XIII più lunghi che RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 9 larghi; gli articoli XI-XIII sono arrotolati a spirale. Il resto circa come nella 9. Colorazione. Nero. Sono ferruginez: il funicolo; il terzo posteriore della faccia dorsale del pronoto; gran parte delle facce dorsali del propodeo; la base dei femori; la parte anteriore delle macchie laterali del I tergite e la parte anteriore della grande macchia del II sternite. Sono gzalli: mandibole; clipeo; scapo; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari; una grande macchia sulla fronte, che occupa interamente lo spazio interantennale; una macchietta sulle tempie; i 2/3 anteriori della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; due macchiette sullo scutello; il postscutello; tegule; parategule; zampe; parte delle macchie laterali del I tergite; grandi macchie laterali sul II tergite, largamente unite ad una fascia apicale; una grandissima macchia nel centro del II sternite; larghe fasce apicali sui tergiti III-IV e sterniti II-VI. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2¢ mm. 8- iO) Fig. 1: Tropydodynerus hostis (Nurse) @: tegula e parategula. 10 A. GIORDANI SOIKA Al British Museum esaminai la serie tipica: l'olotipo e numerosi paratipi di Abu. Inoltre, nella mia collezione vi sono 1 2 edi J& raccolti dal Prof. Athos Goidanich in India: Bhopal, IX-X-44. Tripidodynerus (Tropidepipona) fraternus (Bingham) n.comb. Odynerus fraternus Bingham, 1897, Fauna Br. India, Hym., 1: 366. nec "Odynerus fraternus" Schulthess, 1927, Fauna Sumatrensis, Vespidae: 81. 2 - Affine a T. hostis (Nurse). Clipeo meno convesso, con l'area mediana subpianeggiante. Facce dorsali del propodeo molto meno con- vesse, meno rigonfie, per cui il propodeo, visto dall'alto, appare più stretto, con margini laterali meno convessi. Clipeo con punti poco fitti, superficiali, di modica grossezza, per lo più allungati sì da formare sottili ed irregolari rugosità longitudinali. Fronte lucida, con punti di media grossezza, molto fitti. Tutto il mesosoma ha punti più grossi che in bostis. Tergite I con punti di poco più piccoli, modicamente fitti, con intersapzi in media eguali ai punti. Tergite II con punti più piccoli, più superficiali, e più spaziati. Quasi glabro. Nero, con mandibole, antenne e zampe ferruginei o bruno-ferruginei più o meno scuri. Sono gzall/z: i terzi laterali del clipeo; una fascia lungo le orbite interne degli occhi che, in alto, raggiungono l'altezza degli ocelli posteriori; una grande macchia sulla fronte, che occupa intera- mente lo spazio interantennale; la quasi totalità delle tempie; la faccia inferiore e la base della faccia dorsale dello scapo; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte supe- riore del mesoepisterno; una macchietta sul mesoscuto; scutello; postscutello; grandi macchie ai lati del propodeo; la faccia esterna delle tibie anteriori; macchie ai lati del I tergite, unite ai rami laterali della fascia apicale; una fascia apicale sul I tergite, prolungata in avanti lungo i margini laterali del tergite stesso; macchie, obliquamente allungate, ai lati del II tergite; una fascia apicale, prolungata lungo i margini laterali, sul II tergite; due macchiette ai lati del II sternite; strette fasce apicali sui tergiti III-IV e sterniti II-VI. Ali modicamente imbrunite. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 11 3- Clipeo nettamente depresso nel centro, con punteggiatura più grossa che in hosts. Antenne visibilmente più corte che in bostis. Il resto circa come nella @. Colorazione. Nero, con antenne e zampe ferruginei o bruno- ferruginei. Sono gzallz: la base delle mandibole; il clipeo; una grande macchia sulla fronte, che occupa interamente lo spazio interantenna- le; una fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, fino al fondo dei seni oculari; una grande macchia sulle tempie; gran parte dello scapo; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; due macchiette sullo scutello; una fascia sul postscutello; fasce ai lati del propodeo; tegule; parategule; l'apice dei femori anteriori e medi; la faccia esterna di tutte le tibie; macchiette ai lati del I tergite, unite ad una stretta fascia apicale; macchie, allungate obliquamente, ai lati del II tergite; fasce apicali, di modica larghezza, sui tergiti e sterniti II-VI. Lunghezza, fino al margine apicale del II tergite: 2 mm. 10, ¢ mm. 9. Descrizione basata su una coppia della Thailandia: Changmai Prov., Chiengdao, 450 m, 5-11 - IV-58 (T.C. Maa - ML). E' sicuramente con- specifico dell'olotipo, una 9 di Ihaungyin Valley, da me esaminata nel British Museum. Gen. Subancistrocerus Saussure Subancistrocerus Saussure, 1955, Et. Fam. Vesp., 3: 206. - Bequaert, 1925, Trans. am. entom. Soc., 51: 61. - Van der Vecht, 1967, Bull. zool. Nomencl., 24: 27, 31; 26: 187, 189. - Carpenter, 1986, Psyche, 93-85. - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool., Verh. Leiden, 260: 56. Tipo: Odynerus sicheliz Saussure. Genere afrotropicale ed orientale, con una specie nel Queensland, Australia. 12 A. GIORDANI SOIKA TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE NON AFROTROPICALI DEL GENERE Subancistrocerus Q Q (1) 1 Carena del pronoto angolosa, dentiforme, sugli omeri 2 = Carena del pronoto largamente arcuata sugli omeri. 4 7, Seni oculari rigonfi, fortemente convessi, lisci e lu- cidi. Clipeo fortemente convesso nei 2/3 basali, con nay depressioue « centrale, percui Ma ppare bimammellato. Punteggiatura dei due primi tergiti grossa e fitta, con interspazi minori dei punti....... Sap amet itehvo. ra scone Sp) Ul 2 3 4 Fig. 2-4: Antenne 6 di Subancistrocerus: 2, S. clavicornis (Smith); 3, S. monstricornis (Giordani Soika); 4, S. sichelii (Saussure). (1) In questa tabella non è inclusa la specie esakii (Bequaert ed Yasumatsu) a me ignota, e le specie reflexus n. sp., angulatus 7. sp., e bambongensis (G. Sozka), le cui £ 2 non sono conosciute. Per le sottospecie si veda anche la tabella dei 3S. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 13 Seni oculari normali, subpianeggianti, punteggiati. Clipeo di forma diversa. Punteggiatura dei due pri- mi tergiti molto più fina e più spaziata, con interspazi molkofmossiorigde pump rat ae... 3 Tempie molto sviluppate: viste dall'alto appaiono circa tanto lunghe quanto i lobi superiori degli occhi. Fronte e vertice fittissimamente punteggiati fino all'altezza degli ocelli posteriori; da qui all'occipite è improv- visamente liscia, con pochi punti piccolissimi. Care- ne laterali del propodeo molto sviluppate. Capo e mesosoma subopachi. Sul pronoto e mesoscuto la punteggiatura è fittissima, e gli interspazi formano rugosità longitudinali. ..... spinicollis n.sp. Tempie poco sviluppate, molto meno lunghe dei lobi superiori degli occhi. Vertice con punteggiatura uni- forme, sia anteriormente, sia posteriormente agli ocelli. Capo e mesosoma molto lucidi. Sul pronoto e sul mesoscuto gli interspazi non formano rugosità longitudinali. trp... 1908 angulicollis n.sp. Margine apicale del II tergite fortemente riflesso; inol- tre la sua faccia dorsale presenta, nel terzo apicale, una depressione semicircolare fittissimamente pun- teggiata, con interspazi careniformi, od anche SPIA. TOTI: abdominalis n.sp. Margine apicale del II tergite non, o molto debol- mente, riflesso; comunque privo di depressione semicircolaretapicale alan. cone ali onsm. a. 5 Tergite I più lungo, meno di 1 volta e 1/2 più largo che lungo. Nero, con macchie e fasce color bianco- avioniono) siallopallido:;wtiruazzoss sichelii (Saussure) Tergite I meno lungo, circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo. Nero, con macchie e fascie color giallo vivo Galianehes. seen ata (i osere ile Uitte he: ota 6 Seni oculari rigonfi, fortemente convessi e lucidi. Clipeo con punti piccoli e spaziati, interspazi molto MAS TORICECI: pumtiatis basse cpa nna REN. li 7 Seni oculari normali, non rigonfi né lucidi, normal- Mente puintesoalatbesi had io ansie lammionio 8 14 10 A. GIORDANI SOIKA Carena del pronoto sottile, ma ben distinta in gran parte della faccia dorsale. Sternite II modicamente convesso alla base, non depresso dopo. Mesoscuto con una grande macchia gialla................. Smiomentl 12s: n> sp) Fasce apicali del II tergite e del II sternite molto allargate nel mezzo ed ai lati. Margine apicale dei tergiti e sterniti III-V giallo....... Sspassm a his n. Fasce apicali del II tergite e del II sternite più strette e regolari. Tergiti e sterniti III-V con margine apicale NERO SIN. eae ssp negrosensis n. Carena del pronoto assente in quasi tutta la faccia dorsale. Sternite II fortemente convesso alla base, nettamente depresso dopo. Mesoscuto senza macchie avalos) adr ledere domesticus (Williams) Sternite II quasi regolarmente convesso, o con la base leapermentendopressagienza ata. ai Sn Sternite II più fortemente convesso alla base che dopo. 11 Tergite II con punti grossi e fitti; almeno alla base ed ai lati i punti sono quasi tanti grossi quanto quelli delipronotoretdetmesescuro va seen 10 Tergite II con punti piccoli e molto spaziati; sono molto più piccoli di quelli del pronoto e del mesoscuto. SIE sc METTLE |, SRR SI, ai camicrus (Cameron) Parte inferiore del mesoepisterno con punti di poco piu piccoli e meno fitti di quelli della parte superio- re. Faccia dorsale del propodeo, dietro il postscutello, non bene separata dalla faccia posteriore, per cui la grossissima punteggiatura invade la parte piu alta della faccia posteriore. Punteggiatura del I tergite poco fitta, con interspazi in media eguali o di poco minori det Punti. slarwa tiene kankauensis (Schulthess) Parte inferiore del mesoepisterno con punti molto più piccoli di quelli della parte superiore, molto spaziati e quasi assenti nell'area infero-posteriore. Faccia dorsale del propodeo, dietro il postscutello, nettamente separata dalla faccia posteriore per la presenza di una carena trasversale assai sviluppata, lamelliforme. Punteggiatura del I tergite molto fitta, Fig. 5-7: dl 12 15 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI Antenne 6 di Subancistrocerus: 5, S. reflexus n.sp.; 6, S. domesticus (Williams); 7, S. Rankauensis (Schulthess). con interspazi quasi sempre careniformi. Borneo. 1600514 RATE PRRRRERNIARRO SEN RARE, 2... nigritus n. Sternite II modicamente convesso alla base, non de- Piesselidopo. se... Sternite II con la base assai convessa, sporgente, e MEANT depressa (dope... GUS concn, PUNE SFOSSIEMIO .2..,00..ccceneete tee nud Glipeoficoni puntt, plccolive spaziati., oh... Clipeo piu largamente e meno profondamente emar- ginato all'apice, con area mediana poco distinta. Nero, con macchie e fasce color bianco-avorio. Isole Nolneches set. obiensis n. Clipeo più strettamente e più profondamente emar- ginato; con area mediana ben distinta. Nero, con Sp. 12 15 13 14 Sp. 16 A. GIORDANI SOIKA macchie e fasce color giallo vivo o giallo-arancio. Isole Salomones iii Ae solomonis (Giordani Soika) 14 Facce laterali del propodeo con punteggiatura eviden- te. Tergite II con punti piccolissimi, che diventano pit grossi presso il margine apicale, ove sono anche più fitti, con interspazi per lo più minori dei punti. Ad- dome nero, con fasce apicali color arancio sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Isole Palau. .........:...... eh eee palaunensis (Bequaert e Yasumatsu) = Facce laterali del propodeo con punteggiatura talmen- te superficiale da essere pressoché indistinta. Tergite II con punti piccolissimi, che diventano di poco pit grossi presso il margine apicale ove gli interspazi sono molto maggiori dei punti. Addome quasi interamente color giallo-citrino. Isole Yap........ yapensis (Yasumatsu) 15 Pronoto e postscutello neri. Tegule nere. Papuasia. thalassaretos (Dalla Torre) “= 9 10 Fig. 8-10: Antenne 6 di Subancistrocerus: 8, S. bambongensis Giordani Soika; 9, S. angulatus n.sp.; 10, S. camicrus (Cameron) RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 17 = Pronoto e postscutello con macchie gialle. Tegule ferruginee 0 giallo-ferruginee. ......i... in 16 16 Carene laterali e superiori del propodeo bene svilup- pateve molto@mette: Isole Molucche a ......4.. Mete a Dicale Aigle si den e | clavicornis (Smith) = Carene laterali e superiori del propodeo poco nette, più o meno confuse con la grossissima punteggiatura. Continente australiano. monstricornis (Giordani Soika) dé (1) 1 Femori anteriori rigonfi nella metà apicale, ove por- tano un ciuffo di peli lunghi, bianchi. Metà basale dei femori anteriori più o meno compressa............ 2 = Femori anteriori normali, non rigonfi nella metà apicale, che è priva di lunghi peli; la metà basale non CEGOMIDECSSA NI cin n 6 2 Antenne normali, non claviformi, con gli articoli X ed XI pochissimo più larghi dei primi articoli del È funicolo; l'ultimo è gracile, digitiforme, ed il suo apice possiunaclialbaserdellballarticolo kl... e RA St. ame u lie o IT is. Mn. sp. = Antenne claviformi, con gli articoli X e XI molto più larghi dei primi articoli del funicolo; l'ultimo è molto limoni ati Aa ei salina 3 5 Faccia inferiore del VII articolo delle antenne norma- le, non scavata né depressa. Femori anteriori debol- mente convessi nella metà basale, con i peli del rigon- MEATS IN LOM APICAL S PAU COMM: nn E rtaea edn ES solomonis (Giordani Soika) a Pronoto con due macchie gialle. Mesoscuto nero. Tergite I senza macchie gialle ai lati, o con macchie molto PICCOCICESCMPECISO AE nno Stat ele ge ssp.solomonis (Giordani Soika) (1) In questa tabella non sono incluse le speci esakii (Beg. ed Yas.) a me ignota, spinithrox n. sp., spinicollis x. sp., nigritus 7.sp., similis 2.sp. ed obiensis .sp., i cui 3 dsono ignoti. 18 A. GIORDANI SOIKA Fig. 11-16: Zampe medie 6 di Subancistrocerus: 11, S. clavicornis (Smith); 12, S. monstricornis (Giordani Soika); 13, S. sichelii (Saussure); 14, S. reflexus n.sp.; 15, S. domesticus (Williams); 16 S. Rankauensis (Schulthess) = Pronoto con la faccia dorsale interamente gialla. Mesoscuto con una grande macchia gialla. Tergite I con grandi macchie gialle ai lati, spesso largamente unite alla fascia apicale. ssp. gizensis Giordani Soika - Faccia inferiore del VII articolo delle antenne profon- damente scavata come gli articoli successivi. Femori anteriori fortemente compressi nella metà basale, con RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 19 i peli del rigonfiamento apicale più lunghi. .............. 4 Anche il VI articolo delle antenne ha la faccia inferio- re leggermente, ma nettamente depressa. Femori an- teriori con lunghi e fitti peli bianchi non solo sulla parte apicale rigonfia, ma anche nella metà basale, WYER SOMO) dI OCG) sole COR, 256 CERTE ee Re RE tN monstricornis (Giordani Soika) La faccia inferiore del VI articolo delle antenne non é depressa, e la concavita apicale delle antenne inizia nettamente nel VII articolo. Femori anteriori provvisti di lunghi peli bianchi solo nel rigonfiamento apicale. 5 Carene laterali e superiori del propodeo molto svi- luppate e molto nette. Clipeo con punti grossi e fitti; interspazi minori dei punti. Indonesia. .................... RITO Lo nn Riclawicornis (Smith) Carene laterali e superiori del propodeo poco svilup- pate. Clipeo con punti più piccoli e meno fitti. Papuasia ii dS ts shes dat snans thalassarctos (Dalla Torre) Primo articolo dei tarsi medi dritto o molto debol- mente arcuato, cilindrico e lungo: è quasi 7 volte più luncegeheslarooi api glassa sichelii (Saussure) Primo articolo dei tarsi medi di lunghezza normale, od anche corto, più arcuato e spesso depresso dorsal mente eeietireanin 1 Primo articolo dei tarsi medi cortissimo, assai piu corto degli articoli successivi presi insieme; inoltre è fortemente arcuato........................ reflexus n.sp. Primo articolo dei tarsi medi di lunghezza normale, debolmentetarcuato sese adatti 8 Il primo articolo dei tarsi medi è fortemente depres- so nella metà basale, per cui lo spessore della metà apicale è circa il doppio di quello della metà basale. 9 Il primo articolo dei tarsi medi è depresso in tutta la sua lunghezza, per cui il suo spessore è circa eguale nella metà basale e nella metà apicale. .................... Till Faccia inferiore degli articoli VII ed VIII delle an- tenne non scavata né depressa; lo sono invece gli Arkicoligsucsessivii. toc. elia Sagl. 10 20 Fig 10 11 A. GIORDANI SOIKA 17 . 17-19: Zampe medie 6 di Subancistrocerus: 17, S. bambongensis Giordani Soika; 18, S. angulatus n.sp.; 19, S. camicrus (Cameron). Faccia inferiore dell'articolo VII delle antenne scavata solo nella metà apicale; quella dell'articolo successivo lo è interamente .... palauensis (Bequaert e Yasumatsu) Tergite II con punti piccoli ma ben distinti anche sul dorso; la punteggiatura è notevolmente più grossa e più fitta ai lati e all'apice. Addome nero, con fasce gialle sui due primi tergiti e sul secondo sternite. IsoletRiippine. ian IAN domesticus (Williams) Tergite II con punti estremamente piccoli, pressoché indistinti sul dorso e nella metà anteriore delle facce laterali; solo in prossimità del margine apicale si osservano punti di media grossezza e poco fitti. Addome quasi interamente giallo. Micronesia: Is. Yap. IUIRO NOVE, SORDI LAGER) EEA IE yapensis (Yasumatsu) Margine apicale del II tergite fortemente riflesso; inoltre la faccia dorsale del tergite presenta, nel terzo apicale, una depressione semicircolare depressa e fittamente punteggiata, con interspazi careniformi od anche:spinifo mil... 050. abdominalis n.sp. 12 13 14 LS RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 21 Margine apicale del II tergite non o debolmente rifles- SOmmacciaudorsalemormale: ato. Qin ees ks. 12 Solo gli articoli XI e XII delle antenne hanno la fac- cia inferiore largamente e molto profondamente sca- AI ARE ee RS bi vada kankauensis (Schulthess) La grande cavità apicale delle antenne inizia nell'VIII dnicalotpatuetaeninezegha erre Aida 13 Sternite II debolmente convesso alla base, non de- piicssogtlapolssia. ketch. plored. cesura 14 Sternite II fortemente convesso, sporgente, alla base, KODEMENECNACPFESIPACO POE ee eeet denen 15 Seni oculari fortemente convessi, rigonfi, lisci e lu- cidissimi. Facce laterali del propodeo con punti gros- sissimi, a fondo piatto, separati da interspazi sottil- mente careniformi; nell'insieme la punteggiatura delle facce laterali non è molto differente da quella delle liaceogdonsalia — tamer ated EPs angulatus n.sp. Seni oculari debolmente convessi, punteggiati. Pun- teggiatura delle facce laterali del propodeo fina e molto superficiale, molto differente da quella delle facce dorli, nno camicrus (Cameron) Seni oculari fortemente convessi, rigonfi, lisci e lu- cidi. Tibie posteriori senza una serie regolare di peluzzi eretti, corti e fitti, sulla faccia interna. .................... SHE Ss Se Ss eee eso bambongensis (Giordani Soika) Seni oculari subpianeggianti, punteggiati. Tibie poste- riori provviste, sulla faccia interna, di una serie rego- lare e fitta di corti peli eretti, tutti della stessa lun- SEZIONE SODICO. Lee Tet imbecillus (Saussure) Subancistrocerus angulicollis n.sp. 2 - Clipeo circa tanto lungo quanto largo, modicamente convesso alla base, con l'area mediana leggermente depressa vicino all'apice; questo è debolmente emarginato, largo circa 1/3 della larghezza mas- 22 A. GIORDANI SOIKA sima del clipeo. Antenne corte: il IV articolo è lungo circa quanto il III, ed un poco più lungo che largo; il V è circa tanto lungo quanto largo. Tempie poco sviluppate: viste dall'alto sono circa lunghe la metà dei lobi superiori degli occhi. Mesosoma 1 volta e 1/2 più lungo che largo, modicamente ristretto in avanti, più fortemente all'indietro. Faccia dorsale del pronoto priva di carena, ma con omeri dentiformi; sulle facce laterali la carena è bene sviluppata, rettilinea. Scutello quasi pianeggiante. Postscutello interamente orizzontale, poco convesso. Propodeo con una faccia dorsale orizzontale, lunga quanto il postscutello. Carene superiori e laterali poco sviluppate; carene infe- riori lamelliformi. Tegule, ali e zampe senza caratteristiche particolari. Tergite I allungato, quasi tanto lungo quanto largo, con le due carene bene sviluppate. Tergite II allungato, circa tanto lungo quanto largo, di poco più largo all'apice che alla base, pochissimo rigonfio ai lati. Sternite II modicamente convesso alla base, debolmente depresso dopo. Clipeo con punti piccoli e radi. Capo con punti piccoli e poco profondi, assai fitti. Torace con punti assai più grossi ed egualmente fitti, separati da interspazi careniformi. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi, a fondo piatto, separati da interspazi careniformi. Parte superiore della faccia posteriore irregolarmente punteggiata; facce laterali con punti fitti, di media grossezza, superficialissimi, a fondo piatto. Tergite I con punti molto piccoli e molto spaziati. Tergite II egualmente con punti piccolissimi e molto radi, pochissimo più fitti in prossimità del margine apicale. Punteggiatura del II sternite più rada che sul tergite corrispondente. Tutto il corpo presenta una finissima pubescenza argentea, e pochi peli eretti di diversa lunghezza. Nero, con antenne e zampe color ferrugineo più o meno scuro. Sono color giallo pallido: parte delle mandibole; la metà basale del clipeo; la faccia inferiore dello scapo; una linea, appuntita alle estre- mità, al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una lineetta sulle tempie; una stretta fascia sul margine anteriore del pronoto; il postscutello; le tegule; le parategule; le carene inferiori del propodeo; la metà apicale della faccia esterna dei femori anteriori e medi; gran parte delle tibie anteriori e medie; la base delle tibie posteriori; strette e regolari le fasce apicali sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Ali molto leggermente imbrunite. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 23 g - Clipeo circa tanto largo quanto lungo, modicamente e rego- larmente convesso, debolmente e largamente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro poco meno di metà della larghezza mas- sima del clipeo. Antenne normali, non claviformi, con gli articoli X ed XII pochissimo più larghi dei primi articoli del funicolo; visti dall'alto sono di poco più larghi che lunghi; l'ultimo è gracile, digitiforme, arcuato; il suo apice è arrotondato e raggiunge la base dell'XI articolo. Clipeo con punti molto piccoli e fitti. Mandibole in gran parte gialle. Clipeo interamente giallo. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm 6, 6 Mod, Malaya: Johore, Ulu Sedili, 42 m, Mersing Rd., 2-VIII-70, 2 dd (C.G. Roche-AGS). - Johore, 15.3 KM W Sedili Besar, 16-X-86, 1 @ (J. W. Wenzel - Snow ent. Mus. Lawrence). Sumatra: Deli, 1 9, olotipo (G. Martin-AGS). Borneo: Sabah, Ulu Desun, 12-22-V-73, 7 6g (K.M. Guichard- AGS). - Sarawak, Kanovit, 20-VI-71 (C.G. Roche-AGs). Olotipo nella mia collezione. Subancistrocerus spinithorax n.sp. 2 - Clipeo più largo che lungo, debolmente e strettamente emar- ginato all'apice; nei 2/3 basali è fortemente convesso, con una depres- sione mediana per cui presenta due rigonfiamenti mammelliformi; nel terzo apicale è fortemente depresso. Antenne ancora più corte che in angulicollis; con il IV articolo tanto lungo quanto largo. Seni oculari rigonfi, lisci e lucidi. Tempie poco sviluppate: viste dall'alto sono circa metà della lunghezza dei lobi superiori degli occhi. Mesosoma circa come in angulicollis, ma pochissimo ristretto in avanti e all'indietro, con denti omerali piccoli, ma molto acuti. Concavità della faccia po- steriore del propodeo più profonda che in argulicollis. Addome circa come in questa specie, ma con il I tergite più corto, 1 volta e 1/2 più largo che lungo, ed l II sternite leggermente, ma nettamente depresso nel centro. 24 A. GIORDANI SOIKA Punteggiatura del capo e del torace notevolmente più grossa che in angulicollis. Faccia posteriore del propodeo interamente liscia. Il I tergite è fittamente punteggiato, con punti di varia grossezza. Tergite II con punti quasi grossi come quelli del mesoscuto, allungati e molto fitti, con interspazi quasi sempre minori dei punti. Sternite II con punteggiatura non molto differente da quella del corrispondente tergite, ma un poco meno fitta. Pilosità come in angulicollis. Nero, con mandibole, antenne e zampe color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono gialli: gran parte delle mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; una macchia ovale al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una macchia allungata sulle tempie; una fascia, interrotta nel mezzo, sul pronoto; tegule; parategule; macchie apicali sui femori anteriori e medi; e la quasi totalità delle tibie e dei tarsi di tutte le zampe; una stretta fascia apicale, unita a due macchiette laterali, sul I tergite; fasce apicali, più larghe, sul II tergite e sul II sternite. Ali jaline, con una macchia bruna sulla cellula marginale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 6. dé ignoto. Is. Filippine: Tangcolan, Bukidon, 1 ® (Baker - USNM). Olotipo nell'USN Museum di Washington. Subancistrocerus spinicollis n.sp. 2 - Affine a spznithorax n.sp., dal quale differisce per i seguenti caratteri; clipeo quasi 1 volta e 1/3 più largo che lungo, debolmente e regolarmente convesso e debolmente emarginato all'apice. I denti apicali sono corti, ma acuti, e distano tra loro circa 1/4 della larghezza massima del clipeo. Seni oculari non rigonfi, fittamente punteggiati. Tempie molto sviluppate: viste dall'alto appaiono circa tanto lunghe quanto i lobi superiori degli occhi. Mesosoma come in spznithorax, ma le carene. superiori del propodeo, ed anche le laterali, sono sviluppatissime. Faccia dorsale del propodeo molto meno lunga del postscutello. Addome come in spzuzthorax, ma il II sternite è debol- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 25 mente convesso alla base, ancora più debolmente dopo. Fronte con punti più piccoli e più fitti che in spznithorax; gli interspazi sono careniformi. Il vertice dietro gli ocelli, e le tempie, sono lisci, con pochissimi piccoli punti. Pronoto, mesoscuto, scutello e postscutello hanno punti grossi, separati da interspazi careniformi, spesso uniti formando rugosità longitudinali. Mesoepisterno con punti più piccoli e meno fitti. Punteggiatura del propodeo circa come in spirzthorax. Tergite I con punti molto piccoli, modicamente fitti. Tergite II con punti piccolissimi e molto radi: sono quasi indistinti nel centro, più visibili alla base, ai lati, e nell'immediata vicinanza del margine apicale. Sternite II più distintamente punteggiato del corrispondente tergite. Pilosità come in spinithorax. Nero, con le zampe bruno-ferruginee. Sono gialli: una fascia, in- terrotta nel mezzo, alla base del clipeo e due macchiette al suo apice; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; una macchietta sulle tempie; le parategule; una strettissima fascia apicale sul I tergite. Ali debolmente imbrunite, con una macchia bruna sulla cellula margi- nale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 6.5. d ignoto. Borneo: Ranav, 11-X-58, 1 2 (L.W. Quate - ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Subancistrocerus clavicornis (Smith) n. comb. Odynerus clavicornis Smith, 1859, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 3: 21 (6); 1871, J. Proc. Linn. Soc., Zool. 11: 376. - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 282. - Schulthess, 1914, Zool., Jahrb., Syst., 37: 264. 3d - Clipeo fortemente e regolarmente convesso, leggermente più lungo che largo, con la parte basale interoculare del doppio più lunga della parte libera apicale; è debolmente emarginato all'apice, e la di- stanza che separa i denti apicali è eguale a circa 1/3 della larghezza massima del clipeo. Antenne fortemente claviformi, con gli articoli IX 26 A. GIORDANI SOIKA e X del doppio più larghi dei primi articoli del funicolo, e del doppio più larghi che lunghi. Nel VII articolo - faccia inferiore - inizia la grande cavità che occupa tutta la faccia inferiore degli articoli succes- sivi; l'ultimo è grande, fogliaceo ed un poco accartocciato, stretto alla base, poi allargato, indi nuovamente ristretto fino all'apice, che è subappuntito e raggiunge la base del IX articolo. Mesosoma circa 1 volta e 1/2 più lungo che largo, modicamente ristretto in avanti, più fortemente all'indietro. Scutello e postscutello debolmente convessi. Propodeo con una faccia dorsale orizzontale quasi tanto lunga quanto il postscutello. I suoi margini laterali sono rettilinei e convergenti al- l'indietro; carene superiori, laterali ed inferiori molto sviluppate; faccia posteriore fortemente concava. Femori anteriori fortemente compressi nella metà basale, poi rigonfi e provvisti inferiormente, nella metà apicale, di peli argentei molto lunghi. Tibie posteriori con lunghi peli inclinati e, nella faccia interna, una serie molto fitta e regolare di corti peluzzi eretti. Tergite I circa 1 volta e 1/3 più largo che lungo, cupoliforme, con due carene bene sviluppate ed un poco irregolari. Tergite II circa tanto largo quanto lungo, circa 1 volta e 1/3 più largo all'apice che alla base, pochissimo rigonfio ai lati. Sternite II assai convesso alla base, leggermente depresso al centro. Clipeo con punti grossi e molto fitti: interspazi in media eguali ai punti. Capo con punti circa della stessa grossezza, ma assai più fitti: interspazi molto minori dei punti. Sul torace la punteggiatura è fitta come sul capo, ma assai più grossa. Sul postscutello la punteggiatura è fina e irregolare. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi e profondi, separati da interspazi careniformi. Facce laterali con punti molto più piccoli, a fondo piatto, separati da sottili carene. Faccia posteriore con piccoli punti superficiali. Sul I tergite i punti sono grossi come sul torace, o di poco più piccoli, ma meno fitti. La punteggiatura del II tergite è circa della stessa grossezza, ma più spaziata, con interspazi maggiori dei punti, tranne che all'apice, ove i punti sono fittissimi. Sternite II con punteggiatura più rada che sul corrispondente tergite. Capo e mesosoma con peli eretti fulvi di media lunghezza e densità. Addome con finissima pubescenza dorata e pochi corti peluzzi. Nero, con antenne, tegule, zampe, tergiti e sterniti III-VII color ferrugineo o bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono gialli: mandi- bole; clipeo; una linea che occupa interamente lo spazio interanten- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 27 nale e sale un poco sulla fronte; i seni oculari; la faccia inferiore dello scapo; una lineetta sulle tempie; due macchie sul pronoto; una macchietta sulle tegule; macchiette apicali sui femori anteriori e medi; la faccia esterna delle tibie anteriori e medie; tutti i tarsi; una fascia apicale sul I tergite; fasce più larghe, regolari, sul II tergite e sul II sternite. Ali debolmente imbrunite. 9 - Clipeo debolmente convesso, circa tanto largo quanto lungo, con emarginatura apicale poco profonda, delimitata da due denti acuti distanti tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo. Dai denti apicali salgono verso la base del clipeo due grosse carene assai diver- genti. Il clipeo è irregolarmente e fittamente punteggiato. Antenne corte, con il IV articolo pochissimo più lungo che largo, ed il V circa tanto lungo quanto largo. Clipeo giallo, con una macchia, od una linea trasversale, nera non sempre presente. Zampe interamente ferruginee. Il resto circa come nel Sd. Al Museo di Oxford esaminai il tipo, una d di "Mak (assar)", ed, inoltre i seguenti esemplari: Sumatra: P. Weh Salang, 25-IX-38, 1 @ (M.A. Lieftinck-ML). - Sebuku, 15-VI-55, 12 (A.M.R. Wegner-ML). Giava: Idjen Djerochoendjoer, 28-XII-40, 1 @ (Aluncht-ML). Sumba: Kodi, 31-VII-49, 16. - Lokujengo, 22-VI-49, 16. - Mau Marru, 18-VII-49, 1 ®. - Melolo, Laiwuhi, 11-VI-49, 12 (Buhler e Sutter-ML). Sulawesi: Manado, Minahasu, 1-VII-49, 1 9 (C. Fransson-ML). - Makassar, V-1949, 5 6 (C. Fransson-ML). - Sungguminasa, VII-1949, 1 3 (C. Fransson-ML). - Paloe, I-1934, 12 (J.V.D. Vecht-ML). - "S. Celebes", XII-1936, 1 ¢ (JT.V.D. Vecht-ML). - Toli Toli, XI-XII-1895, 19 (H. Frustorfer-AGS). Obi: Anggai, 0-50 m, X-1953, 19. - Kasowari, 0-50 m, VIII-IX- 1953, 1 9(A.M. Wegner-ML). Ambon: Waai, V-1966, 19; 21-11-64, 19. - "Ambon", 0 m, 4-VIII- 62,322 (A.M. Wegner-ML). Descritto di "Celebes". ae A. GIORDANI SOIKA Subancistrocerus im becilluss (Saussure) n. comb. Odynerus imbecillus Saussure, 1852, Et. Fam. Vesp., 1 126 (2). Odynerus imbecillus; Saussure, 1855, Et. Fam. Vesp., 3, Suppl.: 197 (6). Ancistrocerus imbecillus; Bequaert, 1918. Bull. Am. Mus. nat. Hist., 39: 288. Odynerus imbecillus venne descritto di Giava. Successivamente Saussure esaminò un secondo esemplare, proveniente da Sierra Leone, che attribuì alla stessa specie segnalando però alcune differenze. L'esa- me dell'olotipo, cortesemente inviatomi dalla Dr. J. Casevitz-Villeresse, mi convinse che l'esemplare descritto nel 1852 è sicuramente specie orientale, e la località Giava è esatta. L'esemplare citato nel 1855 ap- partiene certamente ad una delle varie specie afrotropicali del genere Pseudonortonia provviste di due carene nel I tergite. L'olotipo di zmbecillus è in pessime condizioni di conservazione: mancano le antenne, e la posizione molto raggruppata delle zampe ne impedisce un completo esame. Fortunatamente nella mia collezione si trova un 6 di Banjoewngl, Java, che presenta tutte le caratteristiche del tipo di i720eci/lus; non dubito che si tratti della stessa specie, e ne fornisco una sommaria descrizione. 3 - Affine a clavicornis. Clipeo un poco meno largo, con punti piu piccoli e più spaziati. Articolo VI delle antenne normale, in quanto la concavità apicale delle antenne, molto larga e profonda, inizia esatta- mente nell'VIII articolo; l'ultimo è circa come in clavicornis. Femori anteriori normali. Primo articolo dei tarsi medi come in clavicornis. Come in questa specie le tibie posteriori portano sulla faccia mediale una serie di fitti peluzzi eretti corti, tutti della stessa lunghezza ma, a differenza di clavicornis, una serie di peluzzi eretti è presente anche nei due primi articoli dei tarsi posteriori. Nero. Sono ferruginez: il funicolo delle antenne; le tegule; le zam- pe, con la sola eccezione delle anche che sono tutte nere. Sono gzallz: mandibole; clipeo; una macchietta ovoidale sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, fino al fondo dei seni oculari; una minuta macchietta sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; due piccolissime macchie sul pronoto; la faccia esterna delel tibie anteriori; l'apice delle tibie e la faccia esterna del primo articolo dei tarsi delle zampe medie; una fascia apicale, RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 29 molto stretta e regolare, sul I tergite; fasce più larghe ed egualmente regolari sul II tergite e sul II sternite. Ali quasi jaline. La ® è a me ignota, e non sono noti altri esemplari. Subancistrocerus o biensis n.sp. 2 - Affine a clavicornis. Clipeo più convesso, più strettamente e più debolmente emarginato all'apice, privo di carene. Seni oculari non rigonfi, punteggiati. Mesosoma come in clavicornis. Addome come in questa specie, ma il centro del II sternite non è depresso (olotipo), o lo è molto debolmente (paratipo). Clipeo lucidisismo, con punti grossi e fitti. Capo e mesosoma meno fittamente punteggiato che in clavicornis. Addome punteggiato circa come in questa specie. Tutto il corpo è ricoperto da una finissima pubescenza argentea, alla quale si aggiungono, sul capo e sul mesosoma, peluzzi eretti bianchi di modica lunghezza. Nero. Sono ferruginet: la mandibole; la faccia inferiore del funicolo e tutte le zampe. Sono biarco-avorio: una macchietta alla base delle mandibole; la faccia inferiore dello scapo; una macchietta sulla parte superiore dello spazio interantennale; i seni oculari; una linea sulle tempie; una larga fascia sul margine anteriore del pronoto; il postscutello; le tegule, tranne una macchia basale bruna; le parategule; strette e regolari fasce apicali sui tergiti I-V, e sugli sterniti II-IV. Ali quasi jaline. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7.5-8. Sd ignoto. Is. Molucche: Obi, Obi Lake, 160-260 m, VII-IX-1953, 2 99, olotipo e paratipo (A.M.R. Wegner-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. 219 A. GIORDANI SOIKA Subancistrocerus solomonis solomonis Giordani Soika Subancistrocerus solomonis Giordani Soika, 1981, Boll. Soc. ent. ital., 113: 169 (2) 6 - Affine a clavicornis; ne differisce perché la grande cavità apicale della faccia inferiore delle antenne inizia nell'VIII articolo, ed il VII è normale. Femori anteriori poco compressi alla base, debol- mente rigonfi nella metà apicale, che porta un gruppo di peli bianchi molto corti e poco abbondanti. Tibie posteriori con peli inclinati molto più corti e meno abbondanti che in clavicornis; la faccia interna di queste ed i primi due articoli dei tarsi portano, nella faccia interna, una serie regolare e fitta di corti peluzzi eretti, più corti e meno distinti nei tarsi. 9 - Clipeo circa tanto largo quanto lungo, strettamente e debol- mente emarginato all'apice, con denti apicali che distano tra loro circa 1/4 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è debolmente convessa, e le carene apicali sono deboli, poco distinte; porta punti grossi e fitti, con interspazi minori dei punti. Per altre caratteristiche si veda la descrizione originale. Is. Salomone: Is. Tukagi, Cocos, 1 9 (R.A. Lever-BM). - Quarters, 9-III-34, 12 (H.T. Pagden-BM). - Is. Guadalcanal, Honiara, 10-14- IX.53,2 22 (J.D. Bradley-BM). - Lunga, XI-1932 (R.J.A.W. Lever- BM). - "Britsh Solomons", XII-1932, 19 (R.J.A. Lever-BM). - Guadalcanal, Betikam Riv., IX-1960, 19 (W.W. Brandt-ML). - Honiara, 0-50 m, 5-X-69, 3 2 (Y. Hirashima-ML). - Velle Lavella, 30 m, 28- VI-63, 1 @ (P. Shananhan-ML). - Motinakau Riv., 23-V-44, 1 9 (H.E. Milloron-ML). Russel Is., Yandina Manu, 1 6 (MCZ). New Britain: Gazelle penins., Gaulim, 130 m, 28-X-62, 1 ® (J. Sedlacek-ML). Non sono noti altri esemplari. Subancistrocerus solomonis gizensis Giordani Soika Subancistrocerus solomonis gizensis Giordani Soika, 1981, Boll. Soc. entom. ital., 113: 169 (2) Di questa sottospecie, caratterizzata dalla notevole estensione delle macchie gialle, esaminai i tipi, 2 2 £ di Ixora, nell'isola di Gizo ed altri RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 31 esemplari, pure di quest'isola: 0-100 m, XI-1970, 1 2; 0-200 m, I-1974 e XII-1975, 1 6 3 29 (N.L.M. Krauss-ML). Non sono noti altri esemplari. Subancistrocerus monstricornis (Giordani Soika) Ancistrocerus (Subancistrocerus) monstricornis; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana ol. nat. 2312410 tie 20/3 (90) Subancistrocerus monstricornis; Giordani Soika, 1962, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 14: 67; 1977, Mem. Soc. entom. ital., 55: 109. 6 - Affine a clavicornis; ne differisce per i seguenti caratteri: la cavità apicale della faccia inferiore delle antenne inizia, anche se de- bolmente, nel VI articolo. I femori anteriori hanno inferiormente lun- ghi e fitti peli bianchi in tutta la loro lunghezza, e non solo nel rigon- fiamento apicale. Tibie e primo articolo dei tarsi delle zampe posteriori non arcuati. Le tibie posteriori portano una serie regolare di corti peluzzi eretti; i tarsi posteriori non hanno una simile serie di peli, ma solo una fittissima e bassissima pubescenza argentea. 2 - E' affinissima a clavicornis, e può essere riconosciuta special- mente per il minore sviluppo delle carene superiori e laterali del propodeo, e perché segnalata solamente del continente australiano, non popolato da clavicornis. Esemplari esaminati: N. Australia: Port Darwin, 19 (C.R.L. Perkins-AGS). Queensland: Townsville, 1 6 (G.F Hill - S. Austral. Mus.). - Townsville, the Town, 9 e 20-IX-76, 2 Sd (D.C. e R. Geijsckes-ML). - Black River, Upper Part, 25 KM NW of Townsville, 24-[X-76, 1 9 (D.C. e R. Geijskes- ML). - Mackay, varie date, 6 6g 4 9 (R.E. Turner-BM). - Cairns, 1 2 (EP. Dodd csIro Canberra). - Brisbane, varie date, 6 22 746 (H. Hacker-BM e Queensl. Mus.). - Stradbroke Is., 17-IX-15 e 3-XII-12, 2 dé (H. Hacker - Queensl. Mus.).- Queensland, 1 9 (coll. Saunders- BM). N.S. Wales: 1 3 senza precisa località (coll. Smith-BM). S. Australia: Enfield, Adelaide, 11-I-08, 1 ¢ (Austral. Mus.). Non mi risulta siano noti altri esemplari. 32 A. GIORDANI SOIKA Subancistrocerus thalassarctos (Dalla Torre) n. comb. Odynerus modestus Smith, 1859, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 3: 165 (2); 171, J. Linn. Soc., Zool., 11: 376. - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6,2: 283. Odynerus thalassarctos; Dalla Torre, 1889, Wien. ent. Zeitg., 8: 125. Ancistrocerus thalassarctos; Giordani Soika, 1941. Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, SOZZI Subancistrocerus monstricornis nigritus; Giordani Soika, 1988, Boll. Mus. Civ. St. nat. Venezia, 38: 178 (9 6) n. syn. 3d - Clipeo nettamente più lungo che largo, con punteggiatura più fina e più spaziata che nelle due specie precedenti. Nelle antenne la cavità apicale inizia nel VII articolo, il quale è quasi interamente con- cavo; l'ultimo articolo è conformato circa come in clavicornis, ma è un poco più corto, per cui il suo apice non raggiunge la base del IX articolo. Femori anteriori fortemente compressi alla base; nella metà apicale, che è assai rigonfia, la pilosità bianca è particolarmente lunga ed abbondante. Le tibie ed il primo articolo dei tarsi delle zampe posteriori sono debolmente ma nettamente arcuati. Tibie posteriori con peli inclinati corti e radi; inoltre portano, sulla faccia interna, la serie regolare di corti peluzzi eretti, la cui lunghezza è circa eguale allo spessore delle tibie stesse. I due primi articoli dei tarsi posteriori hanno anch'essi una serie regolare di peluzzi eretti lunghi circa quanto il loro spessore. 2 - Clipeo circa come in clavicornis, ma con punteggiatura un poco più fina e meno fitta. Il resto circa come nel 6. Esaminai, al Museo di Oxford, l'olotipo di Aru. Inoltre esaminai i seguenti esemplari: INgovasGatueas Wau. 2930 XI/2N3% 2 2-6 Xue? 1 5 CONI Richards-BM). - Mt. Missim, 11-VII-85, 322 8 dé (J. Kojima). - Baliem Camp, 160 m, 19 e 27-XI-38, 2 92 2 dg (LJ. Toxopeus-ML). - Hollandia, 300-600 m, I 1938, 1 ® (BM). - Kokuda, 1200 ft, IV-1933, 1 ® (L.E. Cheesman-BM). - Njau Limon, S of Mt. Boungainville, 300 ft, II-1936, 1 g (L.E. Cheesman-BM). RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 33 Subancistrocerus sichelii (Saussure) Odynerus sichelii; Saussure, 1855, Et. Fam. Vesp., 3: 206, Pl. 10 fig. 6 (2). - Bingham, 1896, Proc. Zool. Sic. London, 1896: 449; 1897, Fauna Br. India, Hym., 1: 361, 363. - Rothney, 1903, Trans. ent. Soc. London, 1903: 107. - Paiva, 1907, Rec. Indian Mus. 1: 15. - Dover, 1925, J. Porc. as. Soc. Bengal, NS, 20 (1924): 299. - Dusmet, 1931, Bol. Soc. ent. Espana, 13: 104. Ancistrocerus sichelii; Giordani Soika, 1941. Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 3: 242. Subancistrocerus sichelii; Iwata, 1965, Mushi, 38: 105 (anatomia). - Van der Vecht, 1967, Bull. zool. Nomencl. 24: 31, 33; 1970, Bull. zool Nomencl., 26: 89. - Gusenleitner, 1987, Linz. biol. Beitr., 19, 1: 263, fig. 7; 1988, Linz. biol. Beitr., 20, 1S WUT Ancitrocerus intendens Walker, 1860, Ann. Mag. nat. Hist., 3, 5: 304 (2). - Motschoulsky, 1863, Bull. Soc. imper. Nat. Moscou, 36, 2: 23. Odynerus intendens; Binghham, 1896, Proc. zool. Soc. London, 1896: 449; 1897, Fauna Br. India, Hym., 1: 363, 373. 3d - Clipeo circa 1 volta e 1/3 più lungo che largo, modicamente convesso ma con l'area mediana un poco depressa; è poco profonda- mente emarginato, con denti apicali piccoli, acuti, distanti tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo. Antenne modicamente claviformi, allungate, con gli articoli IV e V più lunghi che larghi; gli articoli IX e X sono soltanto 1 volta e 1/2 più larghi dei primi articoli del funicolo; la cavità apicale inizia nell'VIII articolo e non è molto profonda; l'ul- timo è press'a poco simile a quello delle specie precedenti. Propodeo con carene superiori e laterali poco sviluppate. Tergite I cupoliforme, circa 1 volta e 1/5 più largo che lungo, con le due carene bene svilup- pate. Sternite II bruscamente abbassato alla base, più che in ¢a/assarctos, poi largamente depresso, concavo. Tarsi delle zampe medie lunghi, dritti, gracili, quasi 7 volte più lunghi che larghi. Punteggiatura come in tbalassarctos. Fronte ed addome con finissima pubescenza fulva. Capo, mesosoma ed addome con peli eretti di media lunghezza, non molto fitti. Nero, con la faccia inferiore del funicolo ferruginea o giallo- ferruginea, e le zampe color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono color bianco-avorio o giallo pallido: il clipeo, tranne una macchia cen- trale bruna; la faccia inferiore dello scapo; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; il fondo dei seni oculari; una minutissima 34 A. GIORDANI SOIKA macchia sulle tempie; raramente due macchie sul pronoto; una linea, spesso assente, sulla faccia esterna delle tibie e dei tarsi anteriori; strette e regolari fasce apicali sui due primi tergiti, ed una fascia apicale più larga sul II sternite. Ali perfettamente trasparenti, incolori. 2 - Clipeo tanto largo quanto lungo, modicamente emarginato all'apice, con denti apicali acuti e distanti tra loro circa 1/4 della lar- ghezza massima del clipeo; da essi salgono due carene più o meno sviluppate, irregolari, che quasi raggiungono la base del clipeo. Clipeo nero, o nero con una fascia basale gialla. Zampe nere, con una sottile linea gialla sulle tibie anteriori. Il resto circa come nel d. " Esaminai l'olotipo, 19 di "Goréé (Ind. or.)" nella collezione Sichel al Museo di Parigi, ed esemplari delle seguenti località: India: Assam, Nongpoh, 15-X-75, 19 (Caupta-ML). - Manipur, Kangpokpi, 1535 m, 7-X-76, 12 (Caupta-ML). - Bengal, Calcutta, 15- VIII-08, 1 ® (E. Brunetti-BM). - Madras, Koympattur, X-1964, 1 @ (P.S. Nathan-ML). - Bombay, 3 2 £ (BM). - Nysore, Bandipur, 1100 m, 3-IV-70, 1 2 (Simon Thomas-MA). Sri-Lanka: Thwaites, 19 (BM). - Anu Distr., Hunowlagama, 22-26- V-76, 6 66 (K.V. Krombein-ML). - Ham Distr., Palatupana Tank, 18 20-I-79, 3 6g (K.V. Krombein-ML). - Col. Distr., Ratmalana, 20-22- VI-78, 12 (K.V. Krombein-ML). - Jaf Distr., Kanniyai, 15 m, 10-X-77, 1 do (K.V. Krombein-ML). - Man Dikstr., Cashew Corp, Mauillu, 17- 21-11-79, 1 g (K.V. Krombein-ML). - Annuradhapura, Maradankadawela, 1SelVa70" tS 12 "(Simon Thomas-MA), Chagos Archip.: Diego Garcia, Pointe Marianne, 12-18-IV-71, 12 (A.M. Hutson-USNM). Burma: Rangoon, 1 @ (C.G. Nurse-BM). - Bhamo, VIII-1885, 4 3 36 (L. Fea-MCG). - Mandalay, XI-1885, 19 7 66 (L. Fea-MCG). - X-1885, 1 é (L. Fea-MCG). - Toungoo, X-1887, 2 29 (L. Fea-MCG). Viet Nam: Kunkun, N of Pleiku, 550 m, 13-V-60, 16 (L.W. Quate- USNM). Thailandia: Chiang Khan, 101° 36' E 17° 52' N, 250 m, 17-VII- 86, 16 (R. Hensen-ML). - Trang, 50 m, 27-VII-86, 18 (R. Hensen-ML). - Phuket, Patong Beach, 5-19-III-86, 62 £ (Simon Thomas-MA). - Wang Sapoune, 17. i NelOl] 45 ET EVI 6 RS (Roklensen ND) - Hna Ton, 23-X-86, 29 2 (P. Pronk-ML). Bangkoh, 26-III-31, 299 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 35 AMIRENTS3I TS (EL Smith USN). Cambogia: Siem Reap, XI-1958, 12 (N.L.H. Krauss-USNM). Malaya: Penang, 25-26-III-66, 29 2 (H.P. Pagden-BM). - Batu Kawan, Prov. Wellesley, 10-IV-61, 19 (H.P. Pagden-BM). - Singapore, 20-11-31, 22 2; V-1969, 12 (K.M. Guichard-AGS). Descritto di "Les Indes orientales" (sicheliz) e "Ceylon" (intendens), successivamente segnalato di Sikkim, Nepal, Barrackpore, Siliguri, Mussoree, Bandra, Burma, Tenasserim. Subancistrocerus reflexus n.sp. 6 - Clipeo circa come szchelti, ma assai più convesso. Antenne con gli articoli IV e V circa tanto larghi quanto lunghi; nella parte apicale sono fortemente claviformi, con il X articolo del doppio più lungo che largo e del doppio più largo dei primi articoli del funicolo; l'articolo XI è grande, nettamente più lungo che largo. Gli articoli IV-IX sono provvisti inferiormente, e per tutta la loro lunghezza, di tiloidi sottili e rettilinei. La concavità apicale inizia nel IX articolo; l'ultimo è quasi pianeggiante, grande, circa del doppio più lungo che largo, di forma ovale; il suo apice, largamente arrotondato, raggiunge la base del X articolo. Propodeo con carene laterali e superiori bene sviluppate. ma confuse nella grossissima punteggiatura. Tergite I cupoliforme, circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo. Tergite II 1 volta e 1/3 più largo che lungo, con il margine apicale riflesso e preceduto da una serie regolare di grossi punti. Sternite II non sporgente alla base, ma modicamente convesso nel terzo basale e molto debolmente convesso dopo. Tarsi medi di forma molto particolare: il I articolo è lungo quanto i tre articoli successivi, e come l'ultimo, ed è fortemente arcuato. I tre primi articoli dei tarsi posteriori hanno una serie regolare di peluzzi eretti, lunghi circa quanto lo spessore dei tarsi stessi. Clipeo punti piccolissimi e molto radi. Capo e mesosoma punteg- giati circa come nelle specie precedentemente descritte, ma la faccia posteriore del propodeo è in massima parte liscia, e la grossissima punteggiatura delle facce dorsali ne invade solo la parte più alta. Il 3 6 A. GIORDANI SOIKA I tergite ha punti grossi come quelli del torace, quasi egualmente fitti. Sul II tergite i punti sono più grossi e più fitti, con interspazi minori dei punti; si arrestano a breve distanza dal margine apicale con una serie regolare di grossissimi punti. Capo e mesosoma con pilosità corta e rada. Addome quasi glabro. Nero, con antenne e zampe color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Ultimo articolo delle antenne color arancio. Sono color giallo vivo, o giallo-arancio: mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; una macchietta sullo spazio interantennale; i seni oculari; una lineetta sulle tempie; una fascia di media larghezza, assai abbreviata ai lati, sul pronoto; le parategule; una fascia sul postscutello; macchie apicali sui femori anteriori e medi; una linea sulle tibie anteriori ed una macchia sul primo articolo dei tarsi medi; fasce apicali regolari sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Ali subjaline. Lunghezza fino al margine posteriore del II tergite: mm 6. Qing India: Orissa, 9-X-64, 1 6 olotipo; 3-IX-64 164 (S.D. Jayakas e H. Spurway-ML). Thailandia: NW Chiangmai, Fang, 500 m, 12-19-IV-58, 16 (T.C. Maa-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Subancistrocerus domesticus (Williams) Ancistrocerus domesticus Williams, 1928, Phil. J. Sc., 35: 79-99, Pl. 6, fig. 6. (2). Odynerus (Ancistrocerus-Subancistrocerus) domesticus; Sculthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin - Dahlem, 1: 69. Ancistrocerus (Subancisotrocerus) domesticus; Baltazar, 1966, Pacif. Ins. Mon., 8: 301. Subancistrocerus domesticus; Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. Civ. St. nat. Ve- nezia, 35: 82. Odynerus imbecillus; Zavattari, 1911, Annuario Mus. Zool. Univ. Napoli, NS, RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 37 {| 925) 6 - Clipeo circa tanto lungo quanto largo, con emarginatura apicale poco profonda, ma larga, per cui i denti apicali distano tra loro quasi metà della larghezza massima del clipeo. Antenne debolmente claviformi, con il IV articolo più lungo che largo, ed il successivo circa tanto largo quanto lungo. Il funicolo si allarga molto gradatamente, ed il X articolo è meno largo del doppio dei primi articoli. La cavità apicale inizia nel IX articolo, ma già l'VIII presenta, nella metà apicale, una leggera depressione. L'ultimo articolo è grande, accartocciato, largamente ar- rotondato all'apice, il quale raggiunge la base del X articolo. Seni oculari rigonfi e lucidi, non punteggiati. Propodeo con carene superiori sviluppatissime; carene laterali ed inferiori presenti, ma poco svilup- pate. Tergite I 1 volta e 1/2 più largo che lungo. Tergite II normale, non riflesso all'apice. Sternite II assai sporgente alla base, depresso dopo. Clipeo con punti piccolissimi e molto radi, pressoché indistinti. Capo con punti grossi e fitti, ma con interspazi non careniformi. Torace con punti assai più grossi ed egualmente fitti. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi, a fondo piatto, separati da interspazi formati da grosse carene. Faccia posteriore del propodeo punteggiata solo nella parte più alta. Facce laterali con punteggiatura irregolare e superficia- lissima. Femori anteriori normali. Primo articolo dei tarsi fortemente depresso nella metà basale, poi rigonfio. Tibie e tarsi posteriori senza serie regolare di corti peluzzi eretti. Tergite I con punti più piccoli di quelli del torace, modicamente fitti: interspazi in media eguali ai punti. Tergite II con punti assai più piccoli, molto spaziati, nettamente più fitti in prossimità del margine apicale. Sternite II con punti più grossi e più spaziati. Tutto il corpo porta una finissima pubescenza fulva alla quale, sul capo e sul mesosoma, si aggiungono corti peli eretti, pure fulvi. Nero, con le zampe in parte bruno-ferruginee, e la faccia infriore del funicolo ferruginea. Sono gialli: mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; una macchietta sullo spazio interantennale; i seni oculari; una lineetta sulle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; il postscutello; le tegule; le parategule; gran parte delle zam- pe; larghe e regolari fasce apicali sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Ali molto leggermente imbrunite. 3 8 A. GIORDANI SOIKA 2 - Clipeo debolmente convesso, tanto lungo quanto largo, de- bolmente emarginato all'apice, con denti apicali distanti tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo; da essi salgono due lunghe carene, più o meno sviluppate; porta punti piccoli e poco fitti. Clipeo giallo. Il resto circa come nel dé. Is. Filippine Luzon, Aaparre, 9-VIII-03, 26 6 (MCZ).- Cagayan, DINE ISIS (GS banksu(MeEZ)h = wos an sN 25 dl om one: Nolledo-MCZ); varie date, 4 22 546 (MCZ). - Laguna, 16 (MCZ). Pampanga Prov. Clark Filed, 21-X-45, 12 (R.P. Dow-MCZ). - Mindanao: Kolambungan, 1914, 12 16 (N. Banks-MCZ). - Dapitan, 3 (Baker- USNM). - Sibuyan: 3 £ 2 56 ¢ (Baker-USNM). - Panay: Culasi, VI-1918, 19 (Mc Gregor-USNM). - Samar: Oquendo, 19 (MCZ). - Biliran, 1 9 (Baker-USNM). - "P.I.", 89 2 56 d (Bur. od. Sc.-MCZ). - Negros: Cuernos Mts., 2 22 (Baker-USNM). Descritto di Los Banos e Laguna, Luzon e successivamente da me segnalato anche di Leyte, Mindanao e Palawan). Subancistrocerus palauensis (Bequaert e Yasumatus) n. comb. Pseudonortonia palauensis Bequaert e Yasumatsu, 1939, Tenthredo, 2, 3: 323, PI. VIII (®). - Krombein, 1949, Proceed. hawn entom. Soc., 13, 3: 374. 3d - Clipeo come in domesticus. Antenne circa come in questa specie: la cavità apicale inizia nel VII articolo: l'ultimo è grande, subpianeggiante, largamente arrotondato all'apice, e circa del doppio più lungo che largo alla base. Seni oculari rigonfi, lisci e lucidissimi. Mesosoma circa come in domesticus. Tarsi medi come in questa specie. Tergite I allungato, circa 1 volta e 1/5 più largo che lungo. Sternite II non depresso nel centro. La punteggiatura del capo differisce poco da quella dei domesticus, ma sul mesosoma i punti sono più grossi e molto più spaziati; anche sull'addome la punteggiatura è assai più rada che in dorzesticus. Per la colorazione si veda la descrizione originale. 2 - Clipeo molto simile a quello di domesticus, ma con punteg- giatura più grossa e carene pressoché assenti. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 39 Micronesia: Is. Caroline, Palau, Peliliu Is., I-I]-1948, 12 (HS. Dybas-AGS); 30-VII-45, 1 2 (H.S. Dybas-ML). - Melekeiok, 7-IV-36, 19 (Z. Ono-MCZ). Koroi, 20-VIII-46, 16 (Townes-AGS). - Angaur Is., 11-12-VIII-45, 16 (H.S. Dybas-AGS). Descritta in base ad esemplari di molte località delle isole Palau. Subancistrocerus yapensis (Yasumatsu) n. comb. Pseudonortonia yapensis Yasumatsu, 1945, Mushi, 16: 37 (9). - Krombein, 1949, Proceed. hawn entom. Soc., 13, 3: 374. 3d - Clipeo come in domesticus. Antenne circa come in questa specie: la cavità apicale inizia nel IX articolo ed in modo assai netto; l'ultimo articolo è circa come in domesticus, ma è più largo all'apice. Seni oculari rigonfi, lisci, lucidissimi. Tarsi medi come in dorzesticus. Punteggiatura del mesosoma circa come in palauensis, ma è net- tamente più spaziata. Il I tergite è quasi liscio e porta alcuni piccoli punti solo in prossimità del margine apicale. Anche il II tergite è liscio, punteggiato solo vicino all'apice. 2 - Clipeo come in domesticus, interamente giallo. Il resto circa come nel d. Micronesia: Is. Yap. 1935, 19 (N.L.H. Krauss-AGS). VII-VIII- 1950, 2 2 £(R.J. Goss-MCZ). Specie nota solo delle isole Yap. Subancistrocerus similis n.sp. 2 - Molto affine a domesticus. Seni oculari rigonfi, lisci e lucidi come in questa specie. Carena del pronoto sottile, ma bene sviluppata in gran parte della faccia dorsale. Faccia posteriore del propodeo punteggiata sulla parte superiore. Punteggiatura dei due primi tergiti 40 A. GIORDANI SOIKA più grossa e più fitta, specialmente vicino al margine apicale del se- condo tergite. Secondo sternite modicamente depresso alla base, non depresso dopo. Nero. Sono gsa/li: la quasi totalità delle mandibole; il clipeo, tran- ne una macchia centrale nera; la faccia inferiore dello scapo; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una linea sulle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia rettangolare sul mesoscuto, vicino al postscutello; il postscutello; le valvule del propodeo; tegule; parategule; gran parte della faccia esterna dei femori anteriori e medi; tutte le tibie, tranne una macchia ventrale bruna; i tarsi, in parte giallo-ferruginei; una fascia apicale, modicamente allargata nel mezzo, sul I tergite; una fascia apicale, fortemente allargata nel mezzo e, meno fortemente, ai lati sul II tergite; una fascia apicale allargata nel mezzo ed ai lati, sul II sternite; i margini apicali dei tergiti e sterniti III-IV. Ali quasi jaline. Lunghezza fino al margine posteriore del II tergite: mm 7.5-8. d ignoto. Is. Filippine: Is. Samar, 29 2, olotipo e paratipo (Baba-USNM). Olotipo nell'US Nat. Museum di Washington. Subancistrocerus similis negrosensis n. ssp. 2 - Differisce dalla forma nominale per avere le fasce dei primi due tergiti e del secondo sternite strette e regolari ed i tergiti e sterniti III VI interamente neri. Dimensioni come nella forma nominale. d ignoto. Is. Filippine: Negros, Cuernos Mts, 19 (Baker-USNM). - Tawi Tawi, Tarawakan, 25 e 28-X-61, 2 22 (Noona Dan Exp.-UZMC). Olotipo nell'U.S. Nat. Museum di Washington. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI dal Subancistrocerus esakii (Bequaert e Yasumatsu) n. comb. Pseudonortonia esakii Bequaert e Yasumatsu, 1939, Tenthredo, 2, 3: 319 (9g). - Krombein, 1949, Proceed. hwan. entom. Soc., 13, 3: 374. Questa specie, delle isole Palau, è a me ignota. Subancistrocerus ab do ninalis nsp. 3 - Clipeo tanto largo quanto lungo, con la parte basale interoculare del doppio più lunga della parte libera apicale; è debolmente e larga- mente emarginato all'apice ed i denti apicali, corti ed acuti, distano tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo; è visibilmente più convesso che nelle specie precedenti. Antenne circa come in dorzesticus, ma gli articoli IV e V sono più lunghi che larghi, ed il successivo è tanto largo quanto lungo. La cavità apicale inizia nell'VIII articolo, ma nel VII si osserva già una leggera depressione apicale. L'ultimo è confor- mato circa come in yapersis. Seni oculari rigonfi e lucidi. Postscutello orizzontale, debolmente convesso. Nel propodeo le carene superiori sono sviluppatissime ed in alto, dietro il postscutello si uniscono sulla linea mediana, delimitando posteriormente una faccia dorsale orizzon- tale e conceva, lunga quanto il postscutello. Il primo articolo dei tarsi medi ha la faccia dorsale interamente depressa ed è quasi regolarmente arcuato. Tergite I circa 1 volta e 2/5 più largo che lungo, con le due carene bene sviluppate. Tergite II di poco più largo all'apice che alla base, pochissimo rigonfio ai lati. Il suo apice è fortemente riflesso, ed il solco che precede la lamella apicale riflessa è assai più largo nel mezzo ed è, specialmente in questa zona, fittissimamente punteggiato con interspazi anche spiniformi. Sternite II come in domesticus. Clipeo con punti piccolissimi e molto spaziati, per cui quasi appare liscio. Capo con punti di media grossezza, fitti ma non fittissimi. Torace con punti assai grossi, modicamente fitti, interspazi minori dei punti ma non careniformi. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi a fondo piatto, separati da interspazi careniformi. Facce laterali con punti di poco più piccoli ma superficialissimi, separati da interspazi pianeggianti. Faccia posteriore quasi completa- 42 A. GIORDANI SOIKA mente liscia. Tergite I con punti più piccoli di quelli del torace, con interspazi in media eguali o minori dei punti. Tergite II con punti grossi come quelli del pronoto o del mesoscuto, ma allungati, con interspazi in media minori dei punti; nel solco preapicale, e specialmente nel suo allargamento mediano, i punti sono irregolari e fittissimi, con interspazi talvolta spiniformi. Punteggiatura del II sternite più fina e più rada. Capo e mesosoma con peli eretti fulvi di varia lunghezza. Addome quasi glabro. Nero, con antenne e zampe color bruno-ferrugineo più o meno scuro, e la faccia inferiore del funicolo ferruginea. Sono gialli: man- dibole: clipeo; faccia inferiore dello scapo; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una lineetta sulle tempie; il terzo anteriore della faccia dorsale del pronoto; il postscutello; le tegule; le parategule; macchie sulla faccia anteriore delle anche anteriori e medie; gran parte dei femori anteriori; la metà apicale della faccia esterna dei femori medi e posteriori; la quasi totalità delle tibie e dei tarsi di tutte le zampe; sul I tergite una fascia apicale, stretta ai lati, più larga nel mezzo; sul II tergite una fascia apicale leggermente allar- gata ai lati e più fortemente nel mezzo; sul II sternite una fascia della stessa larghezza, ma quasi regolare. Ali debolmente, quasi uniforme- mente, imbrunite. 2 - Clipeo circa come in domesticus, ma privo di carene, e con punteggiatura più grossa. Clipeo giallo. Il resto circa come nel d. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm 11-12, o mimi) Is. Filippine: Mindanao, Kolambugan, 26 2, olotipo e paratipo (Baker-USNM). - Dapitan, 29 2 18 (Baker-USNM). - Davao, 16 (Baker- USNM). - Basilan, 19 (Baker-USNM). Olotipo nell'US Nat. Museum di Washington. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 43 Subancistrocerus nigritus n.sp. 2 - Affine a S. kankauensis:(Sculthess). Clipeo di poco più largo che lungo, strettamente e debolmente emarginato all'apice, con denti apicali piccoli, acuti, debolmente carenati; la sua superficie è modica- mente e quasi regolarmente convessa, ma leggermente depressa tra le carene apicali. Carena del pronoto assente nel mezzo, largamente ar- cuata sugli omeri. Carene laterali, inferiori e superiori del propodeo molto sviluppate; queste ultime si uniscono tra loro dietro il postscutello, formando un'unica carena trasversale sviluppatissima, che separa net- tamente dalla faccia posteriore una faccia dorsale orizzontale, forte- mente concava, con alcuni larghi solchi longitudinali. Tergite I quasi emisferico, con due carene trasversali molto nette e molto sviluppate; l'area da esse compresa porta, nella metà anteriore, una serie di solchi longitudinali, più o meno larghi e più o meno fitti. Tergite II circa tanto largo quanto lungo e tanto largo all'apice che alla base, modicamente rigonfio ai lati. Sternite II debolmente e quasi regolarmente convesso. Clipeo con punti piccoli, molto spaziati. Capo finemente e fitta- mente punteggiato, con interspazi sottilmente careniformi sulla fronte e sul vertice, un poco meno fitti sull'occipite e sulle tempie. Pronoto con punti più grossi che sul capo, egualmente fittissimi. Sul mesoscuto e sullo scutello i punti sono nettamente più spaziati. La parte superiore e la parte più alta della parte inferiore del mesoepisterno portano punti grossi circa come quelli del pronoto, ma tutto il resto della parte in- feriore è quasi interamente liscia, con punti piccolissimi e molto radi. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi e fittissimi, separati da interspazi careniformi. Facce laterali subopache, con punti minutis- simi, molto fitti e molto superficiali. Faccia posteriore liscia, ma con alcuni punti vicino alle carene superiori. La faccia dorsale del I tergite porta punti grossi quasi come quelli del mesoscuto, fittissimi, con ten- denza degli interspazi a formare rugosità longitudinali. Tergite II pun- teggiato circa come nel precedente ma con punti assai meno fitti. Sternite II con punti piccolissimi, molto spaziati. Capo e mesosoma con peli eretti fulvi, e modica lunghezza, non molto fitti. Tergiti con una fittissima pubescenza dorata. Nero, con i tarsi bruno-neri più o meno scuri. Sono gialli: gran parte delle mandibole; due fasce longitudinali sul clipeo; la faccia in- feriore dello scapo; una lineetta sulle tempie; l'apice dei femori ante- dé A. GIORDANI SOIKA riori; una linea sulla faccia esterna delle tibie anteriori, ed una sot- tilissima fascia apicale sul II tergite. Ali quasi jaline, con una grande macchia bruna sulla cellula marginale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7-8. d ignoto. Borneo: Sabah, near Long Pa Sia (West), 1010 m, 1-14-IV-87, 4 2 2, olotipo e paratipi. - Near Long Pa Sia (East), 1000 m, 1-13-IV- 87, 12 (C. v. Achterberg-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Subancistrocerus kankauensis (Schulthess) n.comb. Odynerus (Ancistrocerus - Subancistrocerus) kankauensis Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin --Dahlem, 1: 69 (96) (partim). Ancistrocerus (Subancistrocerus) kankauensis; Baltazar, 1966, Pacif. Ins. Mon., 8: 301. Nortonia kankauensis; Twata, 1939, Trans. nat. Hist. Soc. Formosa, 29: 70 (biol.); 1942, Tenthredo, 4: 18, 102, (biol). Ancistrocerus kankauensis; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 3: 242, fig. 20. 6 - Clipeo circa come in bambongensis; anche i tarsi medi sono come in questa specie. Ma assai diverse sono le antenne: la cavità apicale occupa solamente l'XI articolo e l'ultimo articolo ne è quasi il coper- chio. Esso è un poco più lungo di 1 volta e 1/2 la sua larghezza ed è largamente arrotondato all'apice; i suoi margini laterali sono subparalleli. 2 - Clipeo tanto lungo quanto largo, debolmente emarginato al- l'apice, con denti apicali distanti tra loro un poco meno di 1/3 della larghezza massima del clipeo; è modicamente convesso, con l'area mediana depressa vicino all'apice e delimitata ai lati da due carene fortemente arcuate. La metà basale del clipeo porta punti di media grossezza ed abbastanza fitti, con interspazi spesso minori dei punti; ma la metà apicale è quasi liscia. Clipeo giallo. Il resto circa come neld . RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 30 Taiwan: Kankau, VII-1912, 16. - Teraso, II-1910, 1°. - Taihorin, X-1910, 12 (H. Sauter-AGS). Questa specie è stata descritta di Taiwan e delle Filippine, ma gli esemplari di queste isole appartengono alla specie seguente. Subancistrocerus bambongensis Giordani Soika Subancistrocerus bambongensis Giordani Soika, 1981, Boll. Soc. entom. ital., 51/0 fisse 3-415): 3 - Alla descrizione originale va aggiunto che il I articolo dei tarsi medi è arcuato e depresso in tutta la sua lunghezza. La è tuttora ignota. Is. Filippine: Luzon, Bombong, 16-V, 16 (olotipo) (Bottcher-AGS). - Lima, 16 (coll. AGS). - Kolambugan, I-1915, 16 (Béttcher-AGS). - Sibuyan, 46 d (Baker-USNM). - Mindanao, Surigao, 16 (Baker-USNM). Non sono noti altri esemplari. Subancistrocerus angulatus n.sp. 4 - Clipeo circa tanto lungo quanto largo, con la parte basale interoculare del doppio più lunga della parte libera apicale; è molto debolmente emarginato all'apice, ed i denti apicali distano tra loro circa metà della larghezza massima del clipeo. E' fortemente convesso. Antenne circa come in abdorzinalis; la cavità apicale inizia a metà dell'VIII articolo, ma già l'articolo precedente presenta una distinta depressione apicale; l'ultimo è circa come in domesticus. Seni oculari rigonfi e lisci, lucidi. Mesosoma circa come in abdominalis; ma l'apice del II tergite è normale, non riflesso e preceduto da una serie quasi regolare di punti grossissimi ed allungati. Clipeo con punti piccolissimi e molto spaziati, più distinti presso la base che nel resto. Capo finamente e fittamente punteggiato. Torace con punti assai più grossi e di poco meno fitti. Punteggiatura del 46 A. GIORDANI SOIKA propodeo come nell'abdorzizalis, ma la faccia posteriore porta tracce evidenti di punti nella metà superiore. Tergite I con punti di poco meno grossi di quelli del torace, modicamente fitti: interspazi in media circa eguali ai punti. La base del II tergite è punteggiata circa come il tergite precedente, ma poi nel centro i punti diventano assai più piccoli, obliqui e molto spaziati; ritornano più grossi e più fitti in prossimità della serie preapicale di punti grossissimi ed allungati. Sul II sternite i punti sono di media grossezza ed assai spaziati. Pilosità come in abdorzinalis. Nero, con antenne, zampe, tergiti IV-VII e sterniti V-VII color bruno-ferrugineo più o meno scuro, e la faccia inferiore del funicolo ferruginea. Sono gzalli: mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una linea sulle tempie; il terzo anteriore della faccia dorsale del pronoto; postscutello; tegule; parategule; una macchia sulla faccia anteriore di tutte le anche; gran parte dei femori anteriori e medi; tutte le tibie ed i tarsi, tranne una breve linea bruna sulla faccia interna delle tibie medie e posteriori; una fascia apicale sui tergiti I e II e sul II sternite; fasce apicali, più strette, sul III tergite e sugli sterniti IMI e IV. Ali debolmente imbrunite, con una macchia bruna sulla cellula marginale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 8.5-10. 2 ignota. Is. Filippine: Samar, 16, olotipo, (Baker-USNM). - Leyte, Tacloban, 2 36 (Baker-USNM). - Panay, Culasi, VI-1918, 16 (Mc Gregor-USNM). - "Panay", 16 (Baker-USNM). Olotipo nell'US Nat. Museum di Washington. Subancistrocerus camicrus (Cameron) Odynerus camicrus Cameron, 1904, Entomologist, 37: 159 (4). Ancistrocerus (Subancistrocerus) camicrus; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. vene- ziana St. Mat., 2,3: 241, fie. 20/2. Subancistrocerus camicrus; Gusenleitner, 1988, Linze biol. Beitr., 20, 1: 178. (= S. obscuripennis Gus. 1987). RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI Ae i Subancistrocerus obscuripennis Gusenleitner, 1988, Linzer biol. Beitr., 19, 1: 263, fia (6 (2). Ia @ di questa specie è stata recentemente descritta da Gunsenleitner, e ritengo utile ridescrivere il 6, che presenta alcune caratteristiche interessanti. 3 - Clipeo tanto lungo quanto largo, con la parte basale interoculare solo 1 volta e 1/2 più lunga della parte libera apicale; è molto debol- mente emarginato all'apice, che è largo circa 1/3 della larghezza mas- sima del clipeo; è modicamente convesso. Seni oculari normali, non rigonfi, punteggiati. Antenne con l'XI articolo del doppio più largo dei primi articoli del funicolo. La faccia inferiore degli articoli V-VII por- tano piccole formazioni subcircolari, molto piccola quella del V arti- colo, e progressivamente sempre più grandi fino all'VIII. Solo nel IX inizia la cavità apicale che, però, ha il suo sviluppo negli articoli suc- cessivi; l'ultimo è piriforme, depresso, ed il suo apice raggiunge la base dell'XI articolo. Mesosoma circa come nel truncatus. Nelle zampe il primo articolo dei tarsi medi è debolmente arcuato, ed il secondo non è allungato né arcuato alla base, ed in tutto simile agli articoli succes- sivi. Tergite I circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo. Tergite II un poco più largo all'apice di 1 volta e 1/2 la sua larghezza alla base; è più rigonfio ai lati che in truncatus. Sternite II modicamente convesso alla base, debolissimamente convesso dopo. Clipeo pressoché liscio. Capo con punti di media grossezza, molto fitti. Pronoto e mesoepisterno con punti grossi circa come nel capo, di poco meno fitti. Mesoscuto con punti molto più grossi, modicamente fitti. Facce dorsali e posteriori del propodeo circa come in truncatus. Tergite I con punti piccoli e poco fitti; interspazi eguali o minori dei punti. Tergite II con punti simili a quelli del tergite precedente, ma nettamente più spaziati; più piccoli e più radi nel centro, più grossi e fittissimi in prossimità del margine apicale. Sternite II con punti piccoli e molto spaziati. Capo e mesosoma con lunghi peli argentei. Addome con bassissima pubescenza fulva e pochi corti peluzzi. Nero, con parte del funicolo e le tegule ferrugizei. Sono color giallo o giallo-arancio: due macchie sul pronoto; una fascia sul postscutello; le parategule; una stretta fascia apicale sul I tergite; fasce apicali un poco più larghe sul II tergite e sul II sternite. Sono netta- 48 A. GIORDANI SOIKA mente gialli: mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una macchietta sulle tempie; l'apice dei femori anteriori e medi; gran parte delle tibie anteriori e medie; l'apice delle tibie posteriori e gran parte dei tarsi di tutte le zampe. Ali jaline, con una macchia bruna sulla cellula marginale. Esaminai l'olotipo, 1 6 di Darjeeling, al British Museum, ed esem- plari delle seguenti località: India: Sikkim, Melli, 235 m, 4-VI-76, 16 (G. Sing-AGS). - Bengal, Tista, Kalimpong, 22-V-66, 16 (Gupta-USNM). Thailandia: Chiangmai, 15-VI-52, 16 (D.E. Thurman-USNM). - Phuket Is., 7° 47' N 98° 19 E, I-VIII-86, 2 6 d (R. Hensen-ML). - 13 Km SE Hat Yai, 100 m, 6° 56' N 100° 23"E, 24-VII-86, 16 (R. Hensen- NIGER ne EN 008 605 ORSI lensea Mio) Burma: Bhamò, XI-1886, 16 (L. Fea-MCG). - Tenasserim: Hauntraw, III-1896, 16 (Bingham-AGS). - Mykyna, 175 m, 1-14-III-34, 16 (Malaise-ML). Malaya: Selangor, Ulu Langat, 300-3900 m, 13-VI-58, 16 (USNM). - Luboktamang, 3600 ft 22-V-31, 12 (H.T. Pagden-AGs). Gia segnalato di Darjeeling, Nepal e Thailandia. Gen. Stenodyneriellus Giordani Soika Stenodyneriellus Giordani Soika, 1962, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 14: 65, 71. - Carpenter, 1986, Psyche, 93: 85. - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verh. Leiden, 260: 55. Hylodynerus; Van der Vecht in sched. - Gusenleitner, 1988, Linzer biol. Beitr., 20: 180. - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verh. Leiden, 260: 26. Tipo: Stenodyneriellus turneriellus Giordani Soika 1962. Regione orientale, Australia e Papuasia. Specie di medie e di modiche dimensioni. Clipeo di forma assai varia, con l'apice troncato od emarginato, anche molto largamente e profondamente, con denti apicali lunghi, gracili, spiniformi; quasi sem- pre le differenze tra il clipeo dei dd e quello delle Sd sono assai RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI so modeste. In due specie gli occhi hanno una corta e fitta pilosità, come in Eumenes lucasius Saussure. Mesosoma di poco più lungo che largo, ad eccezione di longithorax n.sp., nel quale è quasi del doppio più lungo che largo. Carena anteriore del pronoto quasi sempre bene svi- luppata e regolare, largamente arcuata sugli omeri ma, in molte specie australiane, strettamente arcuata o nettamente angolosa. In sequestratus (Nurse) il pronoto è molto sporgente in avanti, con margini laterali subparalleli e facce laterali rientranti, fortemente concave. Postscutello non sporgente, pianeggiante o leggermente convesso, orizzontale od anche declive. Facce dorsali del propodeo poste circa all'altezza del postscutello, talvolta più o meno prolungate in direzione mediale, ed unite tra loro sulla linea mediana, separando così il postscutello dalla faccia posteriore del mesosoma. Questa è più o meno largamente e più o meno profondamente concava. Carene superiori del propodeo in qualche specie totalmente assenti, in altre bene sviluppate e regolari, talvolta sporgenti in alto sì da formare due denti posti dietro il postscutello. Tegule generalmente larghe, più strette nelle specie au- straliane che in quelle indonesiane, ancora più strette in fegularis n.sp. ove la loro lunghezza è quasi il doppio della larghezza; lobo posteriore sempre piccolo, corto. Parategule normali. Nulla di particolare nelle zampe ed ali. Primo tergite non o di poco più stretto del tergite suc- cessivo, cupoliforme, quasi sempre assai più largo che lungo; solo in due specie, rufinodus n.sp. e nitidus n.sp. è più stretto del tergite successivo e circa tanto lungo quanto largo. In pseudancistrocerus (Giordani Soika) la faccia anteriore è separata dalla faccia dorsale da una carena più o meno sviluppata. Il margine apicale del II tergite è privo di lamella, con le sole eccezioni delle specie guttulatus (Sauss.) ed heterospilus (Cameron) nelle quali il II tergite porta una lamella apicale molto sottile, spesso assente ai lati per usura. Tergiti III e successivi sempre privi di lamella apicale. Secondo sternite con la base leggermente convessa, o subpianeggiante od anche leggermente de- pressa. Allo stato attuale delle nostre conoscenze questo genere annovera 48 specie, con alcune sottospecie, di cui 12 abitanti il continente au- straliano. 50 A. GIORDANI SOIKA TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE NON AUSTRALIANE DEL GENERE Stenodyneriellus ‘0 1 Secondo tergite con una lamella apicale sottilissima e traslucida; bene sviluppata sul dorso, si accorcia ai lati e poi scompare senza raggiungere i margini laterali. e O RE ERI SCRIVO IS PRA DD, = Secondo tergite privo di lamella apicale o con una lamellafceria gipo eee 2 2 Pronoto di forma molto particolare, con la carena anteriore sviluppatissima, lamelliforme e presente solo nella faccia dorsale. Le facce laterali del pronoto sono fortemente depresse, concave, separate dalla faccia dorsale da una grossa carena rettilinea.................... oo ra i te ae a 8 sequestratus (Nurse) — Rronetofgmormale. Lit eee ian 3 3 Occhi con peli eretti corti e molto fitti, come nella specie afrotropicale Eumenes lucasius Sauss. .......... 4 - Oschiolabuig eli 5 4 Seni oculari rigonfi, fortemente convessi, lisci e lu- cidi. Clipeo della 9 con punti grossi e fitti. La pilosità degli occhi è presente sia nei lobi superiori che in quclliinierionio e boholensis (Schulthess) a I due primi tergiti hanno punti piccolissimi, talvolta indistinti, molto spaziati. Base del II tergite con due macchie laterali gialle. Secondo sternite con due grandi macchie laterali unite tra loro presso il margine apicale. Padi dei iatale aiicna, UE ssp. boholensis (Schulthess) - La punteggiatura dei due primi tergiti è molto più grossa e più fitta. Base del II tergite senza macchie gialle. Secondo sternite con due piccole macchie late- rali e una fascia apicale gialla. .................... ssp. planus n. = Seni oculari normali, non rigonfi, punteggiati. Clipeo della 9 con punti molto piccoli ed assai (1) La Tabella per la determinazione delle specie del continente australiano è stata da me pubblicata nel 1977 in Mem. Soc. entom. ital., 55: 114-115. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI spaziati. La pilosità degli occhi è presente solo nei lobi SUPenIO Mind o ihutiihialiola lett. laevis Faccia posteriore del propodeo nettamente sepa- rata dalle facce dorsali dalle carene superiori, che sono bene sviluppate e molto nette; solo in una specie sono presenti solo nella meta superiore. Carene superiori del propodeo assenti o pochissimo su Li Ae sts tit erioacdieieedtlolv Facce dorsali del propodeo lisce e lucide, prive di puniesalalura bove alera snianlizcase Facce dorsali del propodeo almeno in parte punteg- SA NOR O any aa tielN ole eh a Parte superiore del mesoepisterno con punti molto spaziati; parte inferiore liscia, o con punti piccolis- Simiuestrcmnamentespaziatià astanti. agua Parte superiore del mesoepisterno fittamente pun- teggiata; parte inferiore con punteggiatura fitta, od anche rada, ma sempre ben distinta. ........................ Faccia posteriore del propodeo nettamente e fitta- mente punteggiata. Parte superiore del mesoepistenro con alcuni grossi punti. Clipeo della £ con punti più grossi e più fitti. Mesosoma nero. Tegule e parategule > Il n.sp. 29 MGRCH Meeks kak tenet tok trimaculatus (Giordani Soika) Faccia posteriore del propodeo quasi del tutto liscia. Parte superiore del mesoepisterno con punti piu piccoli e pit spaziati. Clipeo della 2 con punti pic- coli e meno fitti. Mesosoma macchiato di giallo. Tegule espanarcoule, cial, bath all convexus n. sp. Circa la meta anteriore del pronoto é gialla. Mesoscuto nero. Parte inferiore del mesoepisterno nera. ........ Circa i 2/3 basali del pronoto sono gialli. Mesoscuto con due macchiette gialle. Spesso la parte inferiore del mesoepisterno è macchiata di giallo. ........................ 2 RIO MATRICI IE da TORI ssp. bismarcki n. Fascia apicale del II tergite fortemente allargata ai lati. Tergiti III-IV neri. Sternite II quasi interamente gial- loda bl naam ten made sea, ssp. convexus n. Fascia apicale del II tergite non allargata ai lati. Apice 52 10 ILL U2 13 14 A. GIORDANI SOIKA dei tergiti III-IV gialli o giallastri. Sternite II nero, con una fascia apicale gialla di media larghezza. ssp. irianusn. Tegule strette e lunghe, quasi del doppio più lunghe che larghe, con il lobo posteriore grande, allungato, imilansolagel et ee ARES tegularis n.sp. Tegule larghe, di poco pit lunghe che larghe, con il lobosposteriorespiccohissimom eae teen. 10 Primo tergite allungato, circa tanto lungo quanto largo all'apice, molto più stretto del tergite successivo.. Primo tergite più corto, molto meno lungo della sua 11 larghezza all'apice, di poco più stretto del tergite SUCCESSIVO SRO, APREA ia, A ACS IS Facce dorsali del propodeo quasi regolarmente con- 12 vesse, fittamente punteggiate. Faccia posteriore del propodeo con una depressione centrale piccola, poco profonda. Punteggiatura del I tergite grossa e fitta, simile a quella delle facce dorsali del propodeo. PERA RARI ROR eas EER BORER DP ee ANE rufinodus n.sp. Facce dorsali del propodeo in gran parte pianeggian- ti, con pochi punti molto spaziati. Faccia posteriroe del propodeo con depressione centrale grande e pro- fonda. Punteggiatura del I tergite formata da punti estremamente piccoli e spaziati........ nitid wus n.sp. Facce dorsali del propodeo provviste in alto, dietro il postscutello, di due denti acuti e bene sviluppati. Tergite I cortissimo, con la faccia anteriore nettamente sepa- rata dalla faccia dorsale da una sottile piega quasi CRV ett Ae fistulosus (Saussure) Facce dorsali del propodeo senza denti dietro il postscutello. Tergite I pit allungato, con faccia an- teriore non nettamente separata dalla faccia dorsale. 13 Le facce dorsali e la parte superiore della faccia posteriore del propodeo hanno punti grossissimi e fit- ti, con interspazi sottilmente careniforni. .................. PORUGAO SIN “eis 1 310) perpunctatus n.sp. Propodeo con punteggiatura differente................ 14 Clipeo, nei due sessi, molto pit largo che lungo, con 15 16 7 18 Uy) RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI emarginatura apicale larghissima e molto profonda, subrettangolare. Denti apicali molto lunghi e stretti, bacilliformi, distanti tra loro circa il doppio dello spazio inicran Ce MTNA SWAN AAP Gee i me oh abe aT, Glipeogiditiormalidificrcate aliante Facce dorsali del propodeo fittamente punteggiate, con interspazi spesso careniformi. ............................. Facce dorsali del propodeo con punti molto meno fitti; interspazi eguali od anche maggiori dei punti. RE RSI FORI flavoclypeatus Mesoepisterno con punti grossissimi, molto più gros- si di quelli del pronoto o mesoscuto, separati da interspazi in media eguali ai punti......................... SC air rubroclypeatus Mesoepisterno con punti non molto più grossi di quelli delipronotoo)fraesoseutog + BLEI Concavità della faccia posteriore del propodeo molto ampia, bene separata dalle facce dorsali, che sono BOGONGODWESSCs 4s BAe hy we RIOD Concavita della faccia posteriore del propodeo pit piccola, non bene separata dalle facce dorsali, che SONO VASSal NCOMVESSEN eats seeesrseat: clypearis Specie più corta, con il mesosoma 1 volta e 1/4 più lungo che largo. Primo tergite del doppio più largo che lungo. Nero, con poche macchie e strette fasce color giallo pallido. ........... birostratus Specie più allungata, con il mesosoma 1 volta e 1/2 più lungo che largo. Primo tergite meno largo del doppio della sua lunghezza. Nero e ferrugineo, ab- bondantemente macchiato di giallo vivo. ................. DIS UD ILS) 16 n.sp. n.sp. 17, 18 n.sp. n.sp. ma: Mese Pea Ltrs ae sala insularis(Smith) Clipeo, nei due sessi, circa tanto largo quanto lun- go, od anche pit largo che lungo, assai convesso, largamente emarginato ad arco di cerchio; dai denti apicali salgono verso la base del clipeo e fino a metà altezza, due pieghe careniformi rettilinee e parallele, che delimitano un'area mediana largamente ed intera- IMCMICHCONICAVA SRO HED cE Ne 20 54 20 ZII 22. A. GIORDANI SOIKA Clipeosdiformatditiicrente See, Roi. Concavità della faccia posteriore del propodeo pic- cola e non bene separata dalle facce dorsali. Primo tergite cupoliforme, circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo, con la faccia anteriore molto convessa. Secon- do tergite molto più largo all'apice che alla base. Clipeo del 6 circa tanto largo quanto lungo. Ultimo articolo delle antenne del dé piccolo, debolmente arcuato; il suo apice non raggiunge la base dell'XI articolo. De RR VIa A Maat flaviventris I due primi tergiti hanno grandi macchie gialle iso- ZA n.sp. TARRA Ae e ssp. flaviventris n. I due primi tergiti non hanno macchie gialle ai lati. gi e LOR RITARDO ssp. obscutrus n. Concavità della faccia posteriore del propodeo molto ampia, nettamente separata dalle facce dorsali, anche se non vi è traccia di carene superiori. Primo tergite subtroncato, circa del doppio più largo che lungo, con la faccia anteriore pochissimo convessa. Secondo tergite pochissimo più largo all'apice che alla base. Clipeo del Smolto più largo che lungo. Ultimo articolo delle antenne del d grande, più fortemente arcuato; il suo apice quasi raggiunge la base del X articolo. ........... RR VO: (REE octolineatus Faccia posteriore del propodeo con cavità centrale piccola e poco profonda, non bene separata dalle facce dorsali. La punteggiatura delle facce dorsali occupa ‘anche parte’ della faccia posteriore. ........... Faccia posteriore del propodeo con cavità centrale più ampia e più profonda, più distintamente separata dalle facce laterali e non punteggiata....................... Tergite I quasi del doppio più largo che lungo, con una faccia anteriore fortemente convessa, non bene distinta dalla faccia dorsale e dalle facce laterali; vista di profilo presenta un margine superiore quasi rego- larmente arcuato. Tergite II senza traccia di lamella n.sp. DD, 25, ap caer RAI BOSA LR bannensis (Schulthess) Tergite I circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo, con 25 24 25 26 2% 28 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI una faccia anteriore poco convessa, nettamente distin- ta dalla faccia dorsale e dalle facce laterali; vista di profilo presenta un margine superiore nettamente piegato tra le due facce. Tergite II con una lamella apicale ‘cortissima‘e poco distinta! Moti. -ARFDIS INR he TRA Me VEL SARE sublamellatus Facce dorsali del propodeo nettamente separate dalla faccia posteriore, che è largamente e profon- damente concava............... RA LR eR Facce dorsali del propodeo non nettamente separate dalla faccia posteriore, che è molto meno concava. Secondo sternite quasi regolarmente convesso. Propodeo nero e giallo. Faccia anteriore del I tergite MRI atch I O ER nigriculus Secondo sternite fortemente depresso alla base. Gran parte del propodeo e faccia anteriore del I tergite D5 n.sp. 24 25 n.sp. FOSSI IERI OLA, Fae ORE O wickwari (Meade Waldo) Tutto il vertice, fino alla carena occipitale, porta punti grossi e fittissimi, con interspazi careniformi. VIRILE RIEN ge PO Faso SRI) punctula tus Vertice con punteggiatura meno grossa e meno fitta. Sul vertice, dietro gli ocelli, i punti sono molto pic- coli e molto spaziati, con interspazi molto maggiori dei punti. Clipeo della 2 pochissimo pit largo che ERE RAErO RTOAIO. bistrigatus Sul vertice, dietro gli ocelli, i punti non sono parti- colarmente piccoli, e gli interspazi sono in media eguali od anche minori dei punti. Clipeo della 2 molto più Jarcoliehedlungo serie A, I due primi tergiti hanno punti piccoli e spaziati, ma ben distinti. Clipeo della ® largamente ed abbastanza profondamente emarginato all'apice, con denti apicali acuti. Postscutello quasi interamente OZONO RO O en IAA NIE Lia I due primi tergiti sono quasi del tutto privi di pun- teggiatura. Clipeo della ® troncato all'apice. n.sp. 26 n.sp. 29] 28 Postscutellomdechivel Asics praeclusus (Nurse) Propodeo molto sviluppato dietro il postscutello, tan- 5 6 29, 30 Dil: 32 35 A. GIORDANI SOIKA to da formare una faccia dorsale orizzontale, che se- para largamente il postscutello dalla faccia posteriore delimesoso mati e a celebensis n.sp. Propodeo non sviluppato dietro il postscutello, per cui questo si affaccia sulla faccia posteriore del MESOSOMA E E o pseudoplanus n.sp. Base del II sternite subpianeggiante, senza solco basale longitudinale. Propodeo non particolarmente rigon- fio ai lati, con margini laterali non paralleli. ......... 30 Secondo sternite quasi regolarmente convesso, con un solco basale longitudinale che raggiunge il centro dello sternite. Propodeo molto rigonfio ai lati, con marmi lateral, subpanalileli, o 2,0 facilis (Smith) Facce laterali del propodeo concave, separate dalle facce dorsali e dalla faccia posteriore da una piega careniforme assai sporgente. ....... IR DIREI Sl Facce laterali del propodeo non concave, non sepa- rate dalle facce dorsali e posteriori da pieghe GARE rt duplostrigatus (Schulthess) Postscutello debolmente convesso, non sporgente; non presenta una faccia dorsale distinta da una faccia posteriore. Mesoscuto e scutello con punti di media grossezza, modicamente fitti. Mesoepisterno fittamente Puofesslaio i en cilicius (Cameron) Postscutello sporgente, visibilmente gibboso nel mezzo, con una faccia dorsale bene separata da una faccia posteriore. Mesoscuto e scutello assolutamen- te lisci e lucidi. Mesoepisterno egualmente privo di DUM ie n cilicioides n.sp. Mesosoma molto allungato, quasi del doppio più lungo che largo. Mesoscuto più lungo che largo.............. IRSA SARE RA longithorax n.sp. Mesosoma normale, molto meno lungo di due volte la sua larghezza. Mesoscuto tanto largo quanto lungo. 35 Facce dorsali del propodeo lisce e lucide nella metà AN enone SPECIE di imedie dimen i 34 Facce dorsali del propodeo interamente punteggiate. Specie di piccole dimensioni ....... carinicollis (Cameron) 34 35 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 57 Pronetoginticiameniefieismeo Ri a Sissi spronato ssp. carinicollis (Cameron) Pronoto;mero, com, duc macehiette eialle.|, 4. eee etay a hada Mea em ian VI ANNI ORE ssp. ninimus n. Base del II sternite convessa. Facce laterali del propodeo con punti grossissimi e fittissimi nella metà superiore, con grosse rugosità irregolari nella metà MICRON e e multipictus (Smith) Base del II sternite depressa. Facce laterali del propodeo con punti poco grossi e poco fitti nella metà superiore, non striati nella metà inferiore. ... ron ar PIERA DRM GIR PAIR hewittii (Cameron) Primo tergite corto, circa del doppio più largo che lungo. Tergite II pochissimo più largo del tergite precedente. Propodeo con due denti bene sviluppati dietro il postuscutello. Ultimo articolo delle antenne del 3 piccolissimo: il suo apice non raggiunge la base GLAD CMAN ero a guttulatus (Saussure) Primo tergite più lungo, meno largo del doppio della sua lunghezza. Tergite II 1 volta e 1/4 più largo del tergite precedente. Propodeo senza denti dietro il postscutello. Ultimo articolo delle antenne del 4 di media larghezza: il suo apice raggiunge, e spesso olinepassay lal baserdellyX1 articolo... PRM RO scale oo Mn, heterospilus (Cameron) Stenodyneriellus sequestratus (Nurse) n. comb. Odynerus sequestratus Nurse, 1903, Ann. Mag. nat. Hist. 7, 11: 532 (9). - Ramakrishna Aiyar, 1914, J. Bombay nat. Hist. Soc., 13: 713. Descrizione di un sintipo di Deesa, 9-01. 3 - Capo, visto di fronte, tanto largo quanto alto. Clipeo circa tanto lungo quanto largo, modicamente emarginato all'apice, con denti apicali che distano tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo. Questo è debolmente convesso nella metà basale, quasi pia- 7 8 A. GIORDANI SOIKA neggiante nella metà apicale. Antenne modicamente allungate, con gli articoli IV-VI più lunghi che larghi ed il VII subquadrato; l'ultimo è gracile, digitiforme, quasi dritto, arrotondato all'apice, che quasi rag- giunge la metà del X articolo. Mesosoma circa 1 volta e 1/3 più lungo che largo, visibilmente meno ristretto in avanti che all'indietro. Pronoto fortemente scavato sotto gli omeri, con facce laterali cortissime. La faccia dorsale avanza fortemente ed è prolungata in avanti da una lamella traslucida, largamente arcuata sugli omeri. Faccia anteriore fortemente concava, specialmente. ai lati. Tegule strette. Parategule piccole, debolmente arcuate. Postscutello poco convesso, debolmente declive. Propodeo con carene superiori presenti solo in alto, ove formano, dietro il postscutello, due denti subtriangolari. Carene in- feriori e laterali del propodeo assenti. Nulla di particolare nelle zampe ed ali. Tergite I cupoliforme, del doppio più largo che lungo. Tergite II pochissimo più largo che lungo, e pochissimo più largo all'apice che alla base. Sternite II quasi regolarmente convesso, con un solco basale mediano longitudinale bene sviluppato. Clipeo quasi liscio. Capo con punti piccoli, superficiali, modica- mente fitti, quasi assenti nei seni oculari. Torace con punti un poco più grossi e più profondi, con interspazi di poco minori dei punti sul 20 Fig. 20-21 Stenodyneriellus sequestratus (Nurse) 6: 20, antenna; 21, parte anteriore del mesosoma. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 59 pronoto e sul mesoepisterno; un poco più fitti nella metà anteriore del mesoscuto. Propodeo quasi liscio, con pochi punti irregolari. I due primi tergiti ed il II sternite hanno punti piccoli, superficiali, assai spaziati. Nero, con le antenne bruno-ferruginee. Sono rosso-ferruginei: le facce laterali e parte della faccia posteriore del propodeo; le poche parti non gialle delle zampe, ed il I tergite, tranne due imprecise macchie brune preapicali. Sono color gzallo pallido o bianco avorio: mandibole; clipeo; gran parte dello scapo; una grande macchia sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una lunga linea sulle tempie; una larga fascia sulla faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; due minute macchiette sullo scutello; il postscutello; le facce dorsali del propodeo quasi in- teramente; la maggior parte delle zampe; tegule; parategule; una fascia apicale, larga nel mezzo ed assai assottigliata ai lati, sul I tergite; sul II tergite due grandi macchie rotonde laterali presso la base, ed una fascia apicale debolmente allargata ai lati e più fortemente, ma stret- tamente, nel mezzo; fasce apicali, egualmente allargate ai lati e nel mezzo, sui tergiti III-V; macchie centrali sui tergiti VI e VII; sul II sternite due grandi macchie laterali, largamente unite ad una fascia apicale, fasce apicali, allargate ai lati e nel mezzo, sugli sterniti III-V. Ali perfettamente jaline. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7.5. Venne descritta di Deesa, ed esaminai un altrod di Bombay, Malir (Comber-AGS). Stenodyneriellus boholensis (Schulthess) n. comb. Lionotus bobolensis Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Entom. Berlin - Dahlem, 1: 92 (26). - Van d. Vercht, 1937, Treubia, 16, 2: 287. - Baltazar, 1966, Pacific Monogr., 8: 302. 2 - Capo, visto di fronte, circa tanto largo quanto alto. Clipeo circa tanto largo quanto lungo, all'apice è emarginato a semicerchio, con denti apicali distanti tra loro circa quanto le inserzioni delle an- tenne; è modicamente convesso, con l'area mediana largamente de- 60 A. GIORDANI SOIKA pressa. Antenne corte, con il III articolo circa tanto lungo quanto largo all'apice, ed il IV articolo molto più largo che lungo. Seni oculari molto rigonfi, convessi, lucidi e privi di punteggiatura. Tempie poco sviluppate: viste dall'alto appaiono lunghe circa la metà dei lobi superiori degli occhi. Mesosoma 1 volta e 1/2 più lungo che largo, poco ristret- to sia in avanti che all'indietro. Scutello pianeggiante. Postscutello interamente orizzontale, perfettamente pianeggiante e giacente sullo stesso piano dello scutello. Propodeo piuttosto allungato, con le facce dorsali unite sulla linea mediana e poste alla stessa altezza del postscutello; è del tutto privo di carene. La faccia posteriore del propodeo è largamente e profondamente concava, ma non nettamente separata dalle altre facce. Nulla da segnalare riguardo ali e zampe. Tergite I una volta e 1/5 più largo all'apice che lungo, con margini laterali corti e subrettilinei e abbastanza bene separati dal margine anteriore. Tergite II pochissimo rigonfio ai lati e di poco più largo all'apice che alla base. Il margine apicale è semplice. Sternite II in gran parte pianeggiante, debolmente convesso presso i margini late- rali. Clipeo subopaco, con punti fitti, di mediocre grossezza. Capo pure subopaco, con punti profondi di media grossezza: interspazi eguali al diametro dei punti o di poco minori. Torace con punti pochissimo più grossi di quelli del capo e circa di eguale densità. Facce dorsali del propodeo punteggiate come il torace, ma assai più fittamente. Facce laterali del propodeo con punti piccoli e molto spaziati. Faccia posteriore del propodeo liscia e lucida, con tracce di punti superficialissimi. Tergiti I e II con punti piccolissimi e molto radi. Sternite II con punti un poco più grossi ed ancora più spaziati. Capo e mesosoma con finissima pubescenza bianco-dorata e peluzzi eretti fulvi di media lunghezza. Occhi con pilosità corta, eretta, fulva e molto fitta. La pilosità è più lunga, più rada e più distinta sull'addome che sul mesosoma. Nero. Sono ferruginez più o meno scuri: mandibole; antenne, le parti non gialle delle zampe; talvolta i lati del I tergite. Sono gzallz: il clipeo, tranne una macchia centrale bruna; la faccia inferiore dello scapo; una grande macchia sulla fronte, che occupa tutto lo spazio interantennale e si prolunga in alto fino a sfiorare l'ocello anteriore: larghe fasce lungo le orbite interne degli occhi, che occupano inte- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 61 ramente i seni oculari e si prolungano fin quasi all'occipite; le tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; gran parte del mesoepisterno; due linee sul mesoscuto; fasce sullo scutello e sul postscutello; macchiette sulla parte anteriore delle facce dorsali del propodeo e grandissime macchie ai lati di questo; tegule; parategule; le zampe, tranne la faccia superiore di tutti i femori; due macchiette alla base della faccia dorsale del I tergite ed un'altra, più larga, lungo il margine apicale; macchie ai lati della base del II tergite; una fascia stretta, ma allargata nel mezzo, all'apice del II tergite; fasce apicali sui tergiti III-V ed una grande macchia sul VI il II sternite, tranne una grande macchia triangolare bruna alla base; fasce strettissime e sinuose sugli sterniti III e IV. Ali leggerissimamente imbrunite. 36 - Clipeo profondamente emarginato, debolmente e quasi rego- larmente convesso. Antenne corte, con il IV articolo di poco più lungo che largo ed il successivo tanto lungo quanto largo; l'ultimo è picco- lissimo, debolmente arcuato ed il suo apice, che è arrotondato, oltre- passa di poco la metà dell'XI articolo. Il resto circa come nella 9, ma il clipeo è interamente giallo. Forma oplomerocefala. Su 14 ¢ 4, 9 hanno il clipeo molto più profondamente emarginato, con una distinta variabilità; i denti apicali sono lunghi e stretti. Ritengo trattarsi di un caso di oplomerocefalia. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 9mm 13-15, 3d mm 12-13.5. Is. Filippine: Bohol: ® ® g g; serie tipica (Sauter-ETHZ). - Luzon: Los Banos, 29 9 18 (E. Villegas-MCZ); 19 19 (Baker-ML). - Bambong, V-1913, 16 (Béttcher-AGS). - Laguna, 23-V-53, 19; 18-X-53, 19 (Townes-ML). - Camarines, Sur, Mt. Isarog, 800 m, 30-IV-65, 12 (H.M. Torrevillas-ML). - Rizal, Mt. Montalban, Wa-Wa Dam, 150-200 m, 22- II-65, 16; 16-III-65, 22 2 (H.M. Torrevillas-ML). - N.W. Panay, 19 16, (Baker-USNM). - Mindanao, Butuan, 16 (BM). - Dapitan, 16 (Baker- USNM). - Davao, 1 ®(Baker-USNM). - Iligan, 19 (Baker-USNM). - Kolambugan, 222 (Baker-USNM). - Surigao, 19 (Baker-ML). Zamboanga, 16 2 9 9 (Baker-MCZ e USNM). - Samar, 19 (Baker-MCZ). - Leyte, Tacloban, 19 (Baker-MCZ). - Basilan, 19 (Baker-MCZ). Erano noti solo i tipi, delle Filippine (Bohol, Catbologan e Luzon). 62 A. GIORDANI SOIKA Stenodyneriellus boholensis planus n. ssp. 26 - Punteggiatura dei due primi tergiti e del II sternite molto più grossa e più fitta che nella forma tipica. Sul II tergite mancano le macchie gialle laterali; sul I tergite le macchie laterali sono appena accennate o assenti. Il II sternite è nero, con due macchie gialle laterali di medie dimensioni, ed una fascia apicale. Dimensioni come nella forma tipica. Potrebbe trattarsi di specie distinta. Is. Filippine: Luzon, Mt. Banabao, 1 6. - Malinao, Taybas, 19 olotipo, 16 allotipo (Baker-USNM). Olotipo nell'U.S. Nat. Museum di Washington. Stenodyneriellus la e vis n. ssp. ?- Affinissimo a boholensis, dal quale differisce per la punteg- giatura del clipeo, formata da punti piccolissimi e poco fitti; per i seni oculari non rigonfi e punteggiati, per la presenza di peli solo nei lobi superiori degli occhi. Inoltre il propodeo presenta in alto, dietro il postscutello, due brevi carene lamelliformi verticali, dentellate all'apice. Differisce anche per la colorazione, in quanto il mesoscuto è ferrugineo nei terzi laterali e pure ferruginea è la faccia anteriore del I tergite. Il clipeo è interamente giallo e la faccia posteriore del propodeo è color bruno-ferrugineo. Lunghezza, fino al margine posteriore del I tergite: mm 14.5-5. d ignoto. Is. Filippine: Mindoro, S. Luis Calapan, 18-IV-54, 1 olotipo; 13- IV-54, 1 9 paratipo (Townes-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 63 Stenodyneriellus co nvexus n. ssp. 2 - Clipeo tanto largo quanto lungo, modicamente convesso nel terzo basale, poi debolmente depresso, con l'apice emarginato ad arco di cerchio; i denti apicali, triangolari ed appuntiti, distano tra loro circa 1 volta e 1/3 la larghezza massima del clipeo. Spazio interantennale fortemente carenato e stretto, di poco maggiore degli spazi oculoantennali. Antenne modicamente allungate, con gli articoli IV-VI più lunghi che larghi ed il VII subquadrato. Vertice con una fossetta piccola e poco distinta. Tempie bene sviluppate: viste dall'alto non appaiono molto più corte dei lobi superiori degli occhi. Mesosoma circa 1 volta e 3/5 più lungo che largo, pochissimo ristretto in avanti e all'indietro. Carena del pronoto bene sviluppata, lamelliforme, net- tamente angolosa sugli omeri. Postscutello quasi regolarmente conves- so, declive. Mesoepisterno con carena epicnemiale appena accennata. Propodeo privo di carene, ma con le facce bene distinte tra loro. La concavità posteriore è ampia e nettamente distinta dalle facce dorsali; le facce laterali sono quasi interamente, molto debolmente, concave. Tegule strette ed allungate. Ali e zampe normali. Tergite I cupoliforme. ma con margini laterali ben distinti dal margine anteriore, un poco meno largo del doppio della sua lunghezza. Tergite II di poco più largo che lungo, pochissimo più largo all'apice che alla base. Sternite II abbastanza fortemente e quasi regolarmente convesso nella metà basa- le, con un netto solco basale longitudinale. Clipeo molto lucido, con punti piccoli e spaziati; interspazi in media eguali ai punti. Capo con punti pochissimo più grossi ma molto fitti, più spaziati però sul vertice e sulle tempie. Sul mesosoma i punti sono assai più grossi e più spaziati, con interspazi in media eguali od anche superiori ai punti: sono più grossi e più fitti sul postscutello. Parte superiore del mesoepisterno con punti molto piccoli ed assai spaziati; parte inferiore quasi interamente liscia e lucida. Facce dorsali e parte superiore delle facce laterali del propodeo molto fittamente punteggiate; faccia posteriore liscia, con qualche piccolo punto. Tergite I praticamente privo di punteg- giatura. Tergite II pure liscio, tranne i lati ed il terzo apicale, ove si osservano punti piccoli e spaziati. Sternite II con punteggiatura molto fina e rada. Pubescenza fulva molto corta e poco fitta. 64 A. GIORDANI SOIKA Nero, con l'apice delle mandibole, la faccia inferiore dello scapo, ed una macchietta sulle tegule ferruginei. Sono gza//z: i margini laterali del clipeo; una macchia sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari; una minuta macchietta sulle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; la quasi totalità dello scutello e delle facce dorsali del propodeo; le tegule; l'apice delle parategule; la faccia anteriore delle anche medie e posteriori; tibie e tarsi di tutte le zampe; il I tergite, tranne la faccia anteriore nera; il I sternite; una larga fascia, fortemente e bruscamente allargata ai lati, sul II tergite; la quasi totalità del II sternite, ed una macchia sul VI tergite. Ali debolmente imbrunite, più fortemente lungo la costa. 3- Clipeo come nella 2, ma più convesso, più largamente e più profondamente emarginato all'apice. Ultimo articolo delle antenne pic- colo, gracile, quasi dritto; il suo apice non raggiunge la base dell'XI articolo. Clipeo giallo. Faccia anteriore dello scapo gialla. Una larga linea gialla apicale sui femori medi. Tracce di fascia apicale gialla sugli sterniti III e IV. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 9mm 13.5- iam UD New Ireland: Schleinitz Mts., Lelet Plateau, X-1959, 29 2 tra cui l'olotipo, 52 2 (W.W. Brandt-ML). - Lemkamin, 11 e 15-IV-62, 52 9 6 (Noona Dan Exped.-UZMC). Olotipo nel Museo di Leiden. Stenodyneriellus convexus bismarcki n. ssp. ®- Differisce dalla forma nominale per i seguenti caratteri: le fasce gialle delle orbite interne dei lobi inferiori degli occhi si prolungano oltre i seni oculari. Sulle tempie, anziché una minuta macchietta, vi è una larga e lunga fascia. La fascia del pronoto è più larga, ed il mesoscuto può presentare due macchiette, o due lineette, sui margini antero-laterali. Talvolta anche la parte inferiore del mesoesterno ha una macchia gialla. Nelle zampe i femori sono in gran RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 65 parte gialli. Il III tergite ed il III sternite hanno una fascia apicale gialla, e fasce simili, ma molto più strette, si osservano spesso all'apice dei tergiti e sterniti IV e V; l'ultimo tergite porta una grande macchia gialla. © Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite mm 12-12,5. d ignoto. Is. Bismarck: New Britain, Yalom, 1000 m, 18-V-62, 12 olotipo; 17 e 23-V-62, 4 ® £(Noona Dan Exped:-UZMC). - Gazelle Penins., Mt. Sinewit, 900 m, 7-16-XI-62, 19. (Sedlaceck-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Stenodyneriellus convexus irianus n.ssp. 2- Nero, con la faccia inferiore del funicolo ferrugizea. Sono gialli: parte delle mandibole; il clipeo, tranne una macchietta centrale nera; larghe fasce lungo le orbite interne degli occhi - parte inferiore e parte superiore - che occupano interamente i seni oculari; una larga fascia sulla fronte, che occupa interamente lo spazio interaritennale e sale, allargandosi, verso gli ocelli; le tempie; la faccia inferiore dello scapo; una larga fascia sulla faccia dorsale del pronoto; la quasi to- talità della parte superiore del mesoepisterno; lo scutello; le facce dorsali del propodeo e la parte infero-superiore delle facce laterali; le zampe, tranne gran parte dei femori posteriori, che è bruna; tegule; parategule; la metà posteriore della faccia dorsale del I tergite; una fascia apicale, circa della stessa larghezza, sul II tergite; il VI tergite; una stretta fascia apicale allargata ai lati e nel mezzo, sul II sternite; strettissime e regolari fasce apicali sugli sterniti III e IV; tutto il VI sternite. I tergiti III-V ed il V sternite hanno il margine apicale giallastro. Ali modicamente imbrunite lungo la costa. g- Clipeo interamente giallo. Le fasce gialle lungo le orbite in- terne degli occhi non oltrepassano i seni oculari. Ultimo tergite ed ultimo sternite color giallo-bruno. Il resto circa come nella @. 66 A. GIORDANI SOIKA Dimensioni come nella forma nominale. Nuova Guinea - Irian J.: Jayapura, 200 m, 2° 37' S140° 39 E, 29- III-88, 1 Qolotipo, 12 paratipo (R. Hensen-ML). - 20 km W Sentani, 300m, 2° 40' S 140° 30' E, 2-V-88 (R. Hensen-ML). - Ifar, VIII-57, 19 (G. den Hoed-ML). - Norong, Kp Malano, 28-VIII-6-IX-48, 19 (M.A. Lieftinck-ML). - Mt Missim, 980 m, 20-VII-69, 16 (J.L.M. Gressitt- ML). - Bayer Riv., 6-25-II-79, 1100 m, 1 ®(J. Sedlacek-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Stenodyneriellus trimaculatus Giordani Soika e Kojima Stenodyneriellus trimaculatus Giordani Soika e Kojima, 1988. Boll. Mus. civ. St. mor Wemeak Der Uo ee 2 (C2): Di questa specie, affine a convexus, ma da questo nettamente distinta, sono noti i tipi, 22 2, raccolte ai piedi del monte Missim (Papua-Nuova Guinea) ed i seguenti esemplari: Nuova Guinea - Irian J. 11 km S Bupul, 20 m, 7° 39 140° 53' E, 9-IV-88, 1 PR. Hensen-ML). - Wau, 1500 m, McAdam Park, 17-IX- TRARRE JD A VEchtaME) Stenodyneriellus te gularis n.sp. g- Clipeo più largo che lungo, strettamente emarginato al- l'apice, con denti apicali corti, triangolari; la distanza che li separa è un poco maggiore dello spazio interantennale. La sua superficie è modicamente e quasi regolarmente convessa. Antenne allunga- te, con gli articoli IV-XI più lunghi che larghi; l'ultimo è di media grandezza, digitiforme, poco arcuato, gradatamente assottigliato dalla base all'apice, il quale raggiunge e quasi oltrepassa la base dell'XI articolo. Tegule più strette che nelle altre specie del genere, quasi del doppio più lunghe che larghe, con il lobo posteriore grande, lungo, triangolare. Faccia posteriore del propodeo non subcircolare e con- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 67 cava, ma solo leggermente depressa lungo la linea mediana. Tergite I circa tanto lungo quanto largo, cupoliforme-allungato, quasi conico come in rufinodus. Tergite II un poco più largo che lungo, quasi 1 volta e 1/2 più largo all'apice che alla base, modicamente rigonfio ai lati. Base del II sternite non depressa, ma leggermente convessa. Clipeo con punti piccoli e profondi, poco fitti, con interspazi assai maggiori dei punti. Capo con punti di mediocre grossezza, poco profondi ed a fondo piatto, separati da interspazi careniformi. Torace con punti della stessa grossezza, ma più profondi, di poco meno fitti. Facce dorsali del propodeo con punti molto piccoli; facce laterali e faccia posteriore lucidissime, con punteggiatura irregolare, superficia- lissima tanto da risultare poco distinta. Punteggiatura del I tergite formata da punti piccoli e profondi, con interspazi di varia grandezza, spesso molto maggiori dei punti. Tergite II con punti molto più pic- coli, molto spaziati. Sternite II con punti piccolissimi, molto più radi che sul corrispondente tergite. Pilosita come in bannenszs. Nero. Sono gzallz: mandibole; clipeo; la faccia inferiore dello scapo; le orbite interne degli occhi; una linea che occupa tutto lo spazio interantennale e si prolunga in alto fino a raggiungere l'ocello anterio- re; le tempie; i 2/3 anteriori del pronoto; due sottili linee sul mesoscuto; larghe fasce sullo scutello e sul postscutello; le facce laterali del mesosoma; il propodeo, tranne una stretta fascia mediana bruna; la quasi totalità delle zampe; le tegule, tranne una macchietta centrale ferruginea; le parategule; il I tergite, tranne una grande macchia triangolare nera sulla faccia dorsale; macchie ai lati della base del II tergite ed una stretta fascia apicale all'apice dello stesso; fasce apicali sui tergiti IMI-VI; gli sterniti I-VI quasi interamente; la metà basale del VII tergite e VII sternite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite mm 13-14. 9 ignota. Borneo: Sandakan, 28 6, olotipo e paratipo (Baker-USNM). Olotipo nell'U.S. Nat. Museum di Washington. 68 A. GIORDANI SOIKA Stenodyneriellus sublamellatus nsp. 2 - Affine a convexus n.sp. Clipeo più debolmente convesso e meno depresso in vicinanza del margine apicale, molto più stretta- mente e meno profondamente emarginato all'apice. Antenne un poco più allungate, con il V articolo nettamente più lungo che largo. Mesosoma più ristretto in avanti, con margini laterali più arcuati e più convergenti in avanti. Pronoto con la faccia dorsale più convessa che in convexus, non bene separata dalle facce laterali; queste non sono concave, ma continuano la convessità della faccia dorsale. Carena del pronoto bene sviluppata, regolare, largamente arcuata sugli omeri. Parategule più sviluppate, più grosse, allargate verso l'apice, che è nettamente e largamente troncato. Postscutello e propodeo circa come in convexus, ma il propodeo si restringe più fortemente all'indietro; le sue facce dorsali sono più convesse e non bene separate dalle facce laterali, che non sono concave. Tergite I con la faccia anteriore ver- ticale meno convessa e più nettamente separata dalla faccia dorsale che in convexus; visto dall'alto presenta il margine anteriore più net- tamente distinto dai margini laterali, i quali sono un poco meno convergenti in avanti. Il II tergite è un poco più largo rispetto al tergite precedente ed è leggermente più rigonfio ai lati; ha una cor- tissima, ma distinta, lamella apicale bruna. Base del II sternite meno convessa che in convexus, priva di solco longitudinale basale. Clipeo con punti piccolissimi, molto radi. Fronte con punti molto piccoli e molto fitti, con il fondo piatto e gli interspazi sottilmente careniformi. Sul vertice e sulle tempie i punti sono leggermente più grossi e più fitti. Pronoto, mesoscuto, scutello e postscutello con punti un poco più grossi, molto fitti e profondi. Mesoepisterno con punti superficialissimi, a fondo piatto e fittissimi, con interspazi sottilmente careniformi. Facce dorsali e parte superiore delle facce laterali e po- steriore del propodeo con punti grossi e fitti; parte inferiore delle facce laterali con punti piccoli e superficialissimi; parte inferiore della faccia posteriore liscia. Il I tergite presenta punti molto piccoli e molto fitti, con una fascia apicale liscia. Tergite II con punti piccoli, modicamente fitti: interspazi maggiori dei punti sul dorso, minori ai lati. Sternite II con punti più grossi e più spaziati. Capo e mesosoma con peli eretti bruni, corti, modicamente fitti. Tergiti con bassissima pubescenza bruna e corti, radi, peluzzi incli- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 69 nati, pure bruni. Nero, con qualche parte delle tibie ferruginee e bruno-ferruginee. Sono gialli: mandibole; clipeo, tranne una linea nera longitudinale che parte dal margine basale e quasi raggiunge il margine apicale; sulla fronte una macchietta rotonda al disopra dello spazio interantennale ed una lineetta che scende dall'ocello anteriore e quasi raggiunge lo spazio interantennale; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari; una linea lunga e sottile sulle tempie; sul pronoto una stretta fascia che nel mezzo si trova sul margine anteriore, ma se ne allontana ai lati, rimanendo a metà distanza dal margine anteriore e quello po- steriore; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; le tegule, tranne una macchia centrale bruna; le parategule; una sottile linea sul postscutello; grandi macchie sulle facce dorsali del propodeo; la faccia posteriore dei femori anteriori e quella posteriore dei femori medi; tutte le tibie, tranne linee ventrali bruno-nere; la totalità dei tarsi; la faccia dorsale del I tergite, tranne una linea mediana longitudinale nera; una larga fascia apicale sul II tergite; fasce apicali, strette e molto regolari, sui tergiti III-V; macchie laterali sul margine apicale degli sterniti II-V, grandi sul II, piccolissime sugli altri. Ali debolmente im- brunite, con una grande macchia bruna sulla cellula marginale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 9. d ignoto. Borneo: near Long Pa Sia (West), 1010 m, 1-14-IV-87, 29, olotipo e paratipo (A.v. Achterberg-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Stenodyneriellus bannensis (Schulthess) n. comb. Odynerus (Lionotus) bannensis Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin- Dahlem, 1: 99 (2). - Baltazar, 1966, Pacif. Ins. Mon., 8: 302. 2 - Clipeo leggermente più lungo che largo, modicamente emargianto ad arco di cerchio, con denti apicali distanti tra loro circa quanto le inserzioni delle antenne; la sua superficie è debolmente e quasi regolarmente convessa. Articolo III delle antenne circa 1 volta 70 A. GIORDANI SOIKA e 1/2 più lungo che largo all'apice; IV e V leggermente più lunghi che larghi; VI subquadrato. Mesosoma circa 1 volta e 1/2 più lungo che largo, con il pronoto nettamente meno convesso che nella specie pre- cedente. Scutello e postscutello debolmente convessi; formano con le facce dorsali del propodeo un'unica superficie quasi regolarmente convessa. La convessità delle facce dorsali del propodeo si estende a parte della faccia posteriore che, di conseguenza, ha la concavità centrale piccola e pochissimo profonda. Tergite I più allungato che nelle specie precedenti, solo 1 volta e 1/5 circa più largo che lungo; è cupoliforme, con margini laterali non ben distinti da quello anteriore. Tergite II circa tanto lungo quanto largo all'apice, circa 1 volta e 1/3 più largo all'apice che alla base. Clipeo con punteggiatura uniforme, grossa e molto fitta. Di poco diversa è la punteggiatura del capo e del torace. Egualmente non molto differente è la punteggiatura delle facce dorsali del propodeo, la parte non concava della faccia posteriore, e la parte superiore delle facce laterali; nella parte inferiore di queste i punti sono assai più piccoli, più superficiali e più radi. Tergite I con punti di poco più piccoli di quelli del torace, ma meno profondi, obliqui e meno fitti, con interspazi in media maggiori dei punti. Tergite II con punti assai più piccoli, più ‘superficiali e molto spaziati, di poco più grossi ai lati del tergite. Sternite II con punti simili, ma molto più spaziati. Nero, con antenne, spesso la parte posteriore del vertice, quasi sempre il pronoto, una macchia sulle tegule, le parti non gialle delle zampe, la base del I tergite, il V tergite e tutti gli sterniti color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono gzalli: le mandibole; il clipeo, tranne una macchietta centrale bruna; la faccia inferiore dello scapo; una fascia lungo le orbite interne degli occhi, che occupa interamente il seno oculare, e si prolunga in alto fino alla fascia gialla delle tempie; una linea, che occupa lo spazio interantennale e si prolunga in alto, restringendosi, fino a raggiungere l'ocello anteriore; una larga fascia sul margine anteriore del pronoto; due lineette, non sempre presenti, sul mesoscuto; due macchie sul mesoepisterno; due fasce subeguali sullo scutello e sul postscutello; grandi macchie ai lati del propodeo; grandi macchie sulle anche; la faccia esterna dei femori anteriori e medi; una macchietta apicale sui femori posteriori; la faccia esterna di tutte le tibie ed i tarsi; tegule; parategule; fasce apicali RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI an subeguali sui due primi tergiti e tutto il VI tergite; due grandi macchie ai lati del II sternite, ed una sottile fascia all'apice dello stesso. Ali leggermente imbrunite, più fortemente lungo la costa. g- Clipeo circa come nella 9. Antenne corte, con il IV articolo leggermente più lungo che largo, ed il successivo subquadrato; l'ultimo è di media grandezza, pochissimo arcuato, gradatamente assottigliato dalla base all'apice, che è appuntito e raggiunge la base dell'XI articolo. Clipeo quasi interamente giallo. Ultimo tergite bruno-ferrugineo. Il resto circa come nella ®. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 14-16, Sinn 3) Is. Filippine: Luzon, Los Banos, 49 2 (Baker-MCZ), - Laguna, 13- XII-53, (Townes-AGS); 1913, 19 (G. Villegas-MCZ). - Mt. Makiling, 6225 d d (Baker-MCz). - Banabao, 32 9 366 (Baker-MCZ e USNM). Si conosceva solo il tipo, 16 di Los Banos, Luzon. Stenodyneriellus rufinodus nssp. 2 - Affine a S. bannensis (Schulth.). Clipeo circa tanto largo quanto lungo, modicamente emarginato all'apice, con denti apicali di- stanti tra loro quanto le inserzioni delle antenne; è debolmente conves- so, con l'area mediana subpianeggiante. Antenne corte, con il IV ar- ticolo pochissimo più lungo che largo ed il V subquadrato. Mesosoma circa come in baznensis. Tergite I tanto largo quanto lungo, cupoliforme- allungato, quasi conico, con margini laterali lunghi, subrettilinei e for- temente divergenti. Tergite II circa tanto lungo quanto largo e quasi 1 volta e 1/3 più largo all'apice che alla base, pochissimo rigonfio ai lati. Sternite II largamente depresso alla base. Punteggiatura del clipeo, capo e mesosoma non molto dissimile da quella di bannensis. Facce dorsali, gran parte della faccia posterio- re e parte superiore delle facce laterali punteggiate circa come il torace, con punti di poco più piccoli e più fitti; parte inferiore delle facce laterali con punti piccoli e superficiali. La punteggiatura del I tergite è molto grossa e fitta, e differisce poco da quella del propodeo. Tergite 72 A. GIORDANI SOIKA II con punti assai più piccoli, ma profondi e separati da interspazi in media non molto maggiori dei punti. Sternite II con punti simili, ma molto più radi. Nero, con le antenne e le parti non gialle delle zampe color bruno o bruno-nero. Sono rosso-ferruginei: il pronoto; parte delle tegule; la base ed i lati del I tergite. Sono gzallz: una macchietta alla base delle mandibole; il clipeo, tranne una macchietta centrale bruna; una fascia lungo le orbite interne, che si prolunga sul vertice fino a quasi raggiun- gere l'occipite; una linea sulla fronte, che occupa lo spazio interantennale e sale fino a raggiungere l'ocello anteriore; le tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; due linee, che si uniscono posterior- mente formando una V, sul mesoscuto; due grandi macchie sul mesoepisterno; larghe fasce sullo scutello e sul postscutello; due grandi macchie sul propodeo; tegule e parategule; la quasi totalità delle anche; la faccia esterna dei femori anteriori e medi; una macchietta apicale sui femori posteriori, la faccia esterna di tutte le tibie ed i tarsi; una fascia apicale, ristretta ai lati, sul I tergite; una fascia apicale quasi regolare sul II tergite; due grandi macchie rotonde ai lati ed una fascia apicale molto stretta, sinuosa, sul II sternite; tergiti e sterniti III-VI ferruginei. Ali fortemente imbrunite. 3d - Clipeo circa come nella 2, ma più largamente emarginato: la distanza che separa i denti apicali è maggiore dello spazio interantennale; è interamente giallo. Tergite I interamente rosso-ferrugineo, con fascia gialla apicale molto stretta. Tergiti III-VII e sterniti III-VI con larghe fasce apicali gialle. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 13, é OZ Is. Filippine: Luzon, Baguio Benguet, 16. - Imugin, N. Viscaya, 12, olotipo. - Is. Camiguin, VII-1915, 19 (Bottcher-AGs). Olotipo nell'U.S. Nat. Museum di Washington. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI ne 22 23 Figg. 22-23: 22, Stenodyneriellus tegularis n.sp., tegula; 23, Stenodyneriellus rufinoidus n.sp., 2, addome. Stenodyneriellus nitidus n.sp. 9 - Affine a bannensis (Schulth.). Clipeo ed antenne circa come in questa specie. Mesoepisterno privo di carena epicnemiale. Tegule come in bannensis. Facce dorsali del propodeo pochissimo convesse ed in parte quasi pianeggianti; faccia posteriore piccola e fortemente concava. Tergite I di poco pit largo che lungo, cupoliforme. Tergite II pochissimo pit largo che lungo e quasi 1 volta e 1/2 pit largo all'apice che alla base. Base del II sternite pianeggiante. Punteggiatura del clipeo, capo e mesosoma circa come in bannensts, ma visibilmente piu fitta. Facce dorsali del propodeo con punti grossi e spaziati; la loro distribuzione é assai irregolare, ed alcuni interspazi sono molto maggiori dei punti. Faccia posteriore del propodeo liscia, priva di punti. Facce laterali con punti piccoli, poco fitti. I due primi tergiti portano punti piccolissimi e molto radi, poco visibili sul dorso, più distinti ai lati. Sternite II con punti assai più grossi, molto spaziati. Pilosità come in bannensis. Nero, con la faccia inferiore del funicolo e le parti non gialle delle Te: A. GIORDANI SOIKA zampe di color ferrugineo più o meno scuro. Sono color giallo intenso: le mandibole; il clipeo, tranne una macchietta centrale bruna; la faccia inferiore dello scapo; una fascia lungo le orbite interne degli occhi, che si allarga dietro l'area ocellare; una linea, che occupa la metà superiore dello spazio interantennale e raggiunge l'ocello anteriore; le tempie; la quasi totalità delle facce dorsali del propodeo; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno, ed una un poco più stretta e più lunga, sulla parte inferiore; larghe fasce sullo scutello e sul postscutello; una macchietta sul propodeo, subito dietro le inser- zioni delle ali; grandi macchie ai lati del propodeo; tegule; parategule; le zampe, tranne la faccia anteriore dei femori anteriori e la faccia dorsale dei femori medi e posteriori; sul I tergite due macchie rotonde sulla linea d'incontro della faccia anteriore con la faccia dorsale, ed una fascia apicale stretta e regolare; sul II, circa a metà, una larga fascia abbreviata ai lati ed interrotta nel mezzo, ed una fascia apicale stretta e regolare; fasce apicali strette e regolari sui tergiti III-V; tutto il II sternite, e strettissime fasce apicali sugli sterniti succes- sivi. Ali debolmente imbrunite. 3 - Clipeo più largamente e più profondamente emarginato, lu- cidissimo e privo di punti. Antenne con gli articoli IV-X circa tanto lunghi quanto larghi; l'ultimo è piccolo, gracile, leggermente arcuato, assottigliato dalla base all'apice, che raggiunge la base dell'XI articolo. Punteggiatura del capo, ma specialmente del mesosoma, molto meno fitta che nella 2 olotipo, tanto che sul mesoscuto molti interspazi sono maggiori dei punti. Anche sull'addome i punti sono nettamente più piccoli e più radi. Clipeo interamente giallo. Le macchie gialle dei due primi tergiti sono più grandi. Tergiti V-VII e sterniti I-VII color giallo un poco volgente al ferrugineo. Il resto circa come nella ®. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 17-18.5, 6 mm 14-15. Is. Filippine: Mindanao, Butuan 1 olotipo. - Iligan, 26 ¢. - Samar, 1 3 allotipo (Baker-USNM). Olotipo nell'U.S. Museum di Washington. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 13 Stenodyneriellus cly pearis n.sp. 2 - Clipeo circa tanto lungo quanto largo, molto largamente e profondamente emarginato; la distanza che separa i denti apicali è molto maggiore di quella che separa le inserzioni delle antenne e l'emarginatura, la cui profondità è circa la metà della sua lar- ghezza, è rettangolare. Denti apicali gracili, spiniformi, a forma quasi di bastoncino molto lungo. La superficie del clipeo è quasi uniformemente convessa. Terzo articolo delle antenne circa 1 volta e 1/2 più lungo che largo alla base; il IV è leggermente più lungo che largo; il V è subquadrato. Scutello quasi pianeggiante. Postscutello obliquo, ma interamente dorsale. Facce laterali del propodeo in parte convesse, non bene separate dalle facce dorsali e dalla faccia posteriore, che è largamente e modicamente conca- va. Tergite I circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo, quasi emisferico. Tergite II più largo che lungo, di poco più largo all'apice che alla base e pochissimo rigonfio ai lati. Base del II sternite subpianeggiante. Clipeo subopaco, con punti piuttosto grossi e profondi, separati da interspazi in media eguali ai punti. Capo subopaco, con punti simili a quelli del clipeo, ma più fitti. Mesosoma e propodeo più lucidi, punteggiati circa come il capo. Le facce laterali del propodeo sono interamente punteggiate, con punti piccoli e fitti; la faccia posteriore porta punti di media grossezza e molto radi. I due primi tergiti hanno punti molto piccoli e molto spaziati. Sternite II con punti assai più grossi e più fitti. Capo e mesosoma con cortisisma pilosità eretta. Addome con peluzzi più lunghi, obliqui. Nero, con le antenne, la metà posteriore del pronoto, il centro delle tegule, le parti non gialle delle zampe, la base ed i lati del I tergite ferruginei. Sono gialli: la base delle mandibole; larghe fasce ai lati del clipeo; la faccia inferiore dello scapo; una linea sulla fronte, che parte dallo spazio interantennale - che è nero - e sale, restringen- dosi, fino a raggiungere l'ocello anteriore. Larghe fasce lungo le orbite interne degli occhi, che si prolungano sul vertice fino a quasi raggiun- gere l'occipite; le tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; due linee sul mesoscuto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno, ed una più piccola sulla parte inferiore; due macchie triangolari sullo scutello; una fascia sul postscutello; 76 A. GIORDANI SOIKA grandi macchie ai lati del propodeo; tegule; parategule; la maggior parte delle zampe; due macchiette dorsali sul I tergite, sulla linea d'incontro della faccia anteriore con la faccia dorsale; larghe fasce apicali sui due primi tergiti; il II sternite, tranne una macchia basale semicircolare bruna; fasce apicali di media larghezza su tergiti e sterniti III-V. Tergite e sternite VI di color giallo-ferrugineo. 3 - Clipeo con emarginatura apicale semicircolare, e denti apicali corti, subtriangolari; porta punti grossi e fitti, con interspazi minori dei punti. Colorazione in parte differente dalla 9: Nero e bruno-nero, con le antenne, le parti non gialle delle zampe, la faccia anteriore del I tergite, ed una fascia trasversale a metà del II tergite color ferrugineo o bruno-ferrugineo. Sono gialli: mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; il capo, tranne due larghe fasce nere che dalle inserzioni delle antenne salgono unendosi in alto nell'area ocellare, la quale è unità al nero dell'occipite; i 2/3 anteriori della faccia dorsale del propodeo; due linee sul mesoscuto; una fascia di media larghezza sul mesoepisterno; larghe fasce sullo scutello e sul postscutello; grandi macchie sul propodeo; tegule; parategule; le zampe, tranne la faccia interna dei femori anteriori e medi, tutte le tibie (i tarsi sono ferruginei); sul I tergite due macchiette rotonde nella parte anteriore della faccia dorsale, ed una fascia apicale, stretta e regolare sullo stesso; una fascia apicale, assai più larga ed egualmente regolare, sul II tergite; una stretta fascia sul III tergite; fasce apicali strette ai lati ma allargate nel mezzo, sui tergiti IV e V; il II sternite, tranne una grande macchia bruna alla base; strette fasce apicali sugli sterniti III e IV; fasce un poco più strette sugli sterniti V e VI. Ali leggermente e quasi uniformemente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: £mm 12.5, ey season 1%, Is. Filippine: Luzon, Mt. Makiling, 2 2, olotipo e paratipo. - 19. - Mt. Limay, 12. - Samar, 16 allotipo (Baker-USNM). Tipi nell'U.S. Nat. Museum di Washington. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI UN Stenodyneriellus flavoclypeatus n.sp. 2 - Molto affine a clypearis. Clipeo come in questa specie, ma con punti più piccoli, superficialissimi e più spaziati. Capo e torace più fittamente punteggiati. Facce dorsali del propodeo lucidissime e in gran parte lisce; solo presso i margini laterali e posteriore vi sono alcuni punti di media grossezza. Facce laterali assai lucide, con pochi punti piccoli e superficialissimi. Faccia posteriore non punteggiata. I due primi tergiti portano punti assai più grossi che nel clypearis. Nero, con le antenne e le parti non gialle delle zampe bruno-nere. Sono ferruginez: la parte posteriore del vertice; il terzo posteriore della faccia dorsale del pronoto; due macchiette sul mesoscuto; la faccia anteriore del I tergite; i margini laterali del II tergite; l'apice del V tergite; VI tergite e VI sternite. Sono gialli: mandibole; clipeo; la maggior parte dello scapo; il capo, tranne due larghe fasce nere che partono dalle inserzioni delle antenne e salgono fino all'area ocellare, ove si uniscono; i 2/3 anteriori della faccia dorsale del pronoto; 2 larghe linee sul mesoscuto; una larghissima fascia sul mesoepisterno; larghe fasce sullo scutello e sul postscutello; la quasi totalità del propodeo; le zampe quasi interamente; tegule; parategule; sul I tergite due macchiette rotonde lungo la linea che separa la faccia anteriore dalla faccia dorsale, ed una fascia apicale; sul II tergite una larga fascia basale, strettamente interrotta nel mezzo, ed una fascia apicale di poco più stretta; il II sternite, tranne una macchia basale bruna; fasce apicali su tergiti e sterniti III e IV. Ali modicamente imbrunite lungo la costa ed all'apice. 3 - Clipeo come nella 2, ma più convesso. Funicolo delle anten- ne assai ingrossato verso l'apice, con gli articoli IV-VI più lunghi che larghi; l'ultimo è di media grossezza, rapidamente assottigliato dalla base all'apice, che è appuntito e raggiunge la base dell'XI articolo. Colorazione circa come nella 2, ma le mandibole sono gialle ed il propodeo è nero con due grandi macchie laterali gialle. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 12, gd mm 12-12.5. Is. Filippine: Luzon, Los Bafios, Laguna, 30-I-53, 1 6 olotipo; 7-III- 53 16. - Mindoro, Alcate, Vict., 10-IV-54, 1 allotipo (Townes-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. 78 A. GIORDANI SOIKA Stenodyneriellus rubroclypeatus nssp. 9 - Affine a clypearis. Clipeo con emarginatura più larga, per cui i denti apicali distano tra loro circa la metà della lunghezza massima del clipeo. Base del II sternite leggermente, ma nettamente, convessa. Punteggiatura molto differente. Clipeo fittamente punteggiato, con interspazi quasi careniformi. Punteggiatura del capo circa come quella del clipeo, ma più fitta. La punteggiatura del pronoto, mesoscuto, scutello e postscutello è simile a quella del capo, ma sul mesoepisterno i punti sono molto più grossi e più spaziati. Sulle facce dorsali del propodeo i punti sono ancora più grossi, fittissimi, con interspazi a forma di sottili carene. Facce laterali del propodeo con punti piccoli e spaziati; faccia posteriore liscia e lucida. Addome punteggiato circa come in clypearis. Pilosità come in clypearis. Nero. Sono color rosso-ferrugineo chiaro: mandibole; una grande macchia nel centro del clipeo; lo scapo; la faccia inferiore del funicolo; due minute macchiette tra gli ocelli e gli occhi; il pronoto; una piccola macchia sulla parte inferiore del mesoepisterno; propodeo; zampe; faccia anteriore e parte della faccia dorsale del I tergite; i lati del II tergite ed una fascia trasversale assai vicina alla base dello stesso tergite; parte dei tergiti successivi e tutti gli sterniti. Sono gzallz: la base delle mandibole; il clipeo; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari; una linea che parte dallo spazio interantennale e raggiunge l'ocello anteriore; le tempie quasi interamente; una stretta fascia sul pronoto; due lineette sul mesoscuto; due macchiette sullo scutello; una fascia sul postscutello; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una fascia lungo i margini laterali della faccia posteriore del propodeo; tegule; parategule; macchiette apicali sui femori anteriori e medi; la faccia esterna di tutte le tibie e parte dei tarsi; una fascia apicale, leggermente ristretta, sul I tergite; una fascia apicale più larga sul II tergite; strette fasce apicali sui tergiti III e IV: grandi macchie rotonde ai lati del II sternite e strettissime fasce apicali sugli sterniti II-IV. Ali leggerissimamente imbrunite. 3d - Clipeo, per forma e punteggiatura, non molto dissimile da quello della®; pertanto assai diverso da quello di clypearis. Ultimo RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 1 articolo delle antenne più grande che in clypearts. Colorazione circa come nella 2, ma il clipeo è interamente giallo e le macchie del capo e del mesosoma sono più piccole, tanto che la fascia del pronoto è ridotta ad un breve tratto mediano. Le tegule hanno una macchia bruna assai più grande e più scura che nella®. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 6 2mm. 14. Sglaweste “S° Celebes”, X1I1-1936, 12° olotipo (V.d.Vecht-ML). - Toli-Toli (reg. N dell'isola), XI-XII-1895, 16 allotipo (Fruhstorfer- AGS). Olotipo al Museo di Leiden. 24 25 Figg. 24-25 Stenodyneriellus rubroclypeatus n.sp.: 24, clipeo 2; 25, clipeod. Stenodyneriellus fistulosus (Saussure) n. comb. Odynerus (Leionotus) fistulosus Sausse, 1867, Reise d. Novara, Zool., 2, 1, Hym.: TE?) Odynerus fistulosus; Bingham, 1896, Proceed. Zool. Soc., 29: 448; 1897, Fauna Bre elincianselymi. 362.9270: 2 - Capo, visto di fronte, circa tanto largo quanto alto. Clipeo leggermente più largo che lungo, con emarginatura apicale 80 A. GIORDANI SOIKA poco profonda, ma larga: la distanza che separa i denti apicali è di poco minore di metà della larghezza massima del clipeo; i denti apicali sono bene sviluppati; la sua superficie è debolmente e quasi regolar- mente convessa anche se, nella parte apicale, si presenta un poco depressa. Antenne piuttosto corte, con gli articoli IV e V tanto larghi quanto lunghi, ed i successivi più larghi che lunghi. Tempie modica- mente sviluppate. Mesosoma pochissimo più lungo che largo, di poco ristretto in avanti, pochissimo all'indietro. Pronoto completamente arrotondato ai lati, con carena sottile, regolare, largamente arcuata sugli omeri. Carena pretegulare netta. Mesoepisterno quasi privo di carena epicnemiale. Postscutello declive, debolissimamente convesso, con il margine anteriore un poco rialzato. Propodeo cortissimo, com- pletamente arrotondato ai lati, con la faccia posteriore largamente concava; le carene superiori sono assenti, ma le estremità mediali delle facce dorsali sporgono verso l'alto formando due denti grossi, molto appuntiti. Zampe, tegule, parategule ed ali normali. Tergite I molto corto e largo, un poco più largo del doppio della sua lunghezza; subtroncato anteriormente, ma con margini laterali non bene separati dal margine anteriore. La faccia anteriore è nettamente separata dalla faccia dorsale da una sottile piega che però non presenta le caratte- ristiche di una verra e propria carena; il margine apicale è semplice. Tergite II 1 volta e 1/3 più largo che lungo, pochissimo rigonfio ai lati, circa tanto largo alla base che all'apice. Sternite II debolmente convesso, quasi pianeggiante alla base. Clipeo con punti di mediocre grossezza, assai superficiali e fitti. Capo con punti fitti, leggermente più grossi e nettamente più profondi e più fitti. Torace con punti più grossi e meno fitti. Facce laterali del propodeo con punti più piccoli e più fitti di quelli del mesoepisterno; facce dorsali del propodeo con punti assai più grossi, a fondo piatto, separati da interspazi sottilmente careniformi; faccia posteriore quasi interamente liscia. I due primi tergiti sono privi di punteggiatura, tranne i lati del secondo, che portano punti piccolissimi, più o meno fitti. Capo e torace con peli cortissimi, eretti, fitti. Propodeo con peli più lunghi e meno fitti. Addome con peli inclinati, modicamente fitti. Nero, con mandibole ferruginee ed antenne, tegule e zampe bru- no-nere. Sono gialli: due macchiette alla base delle mandibole; quattro macchiette sul clipeo; una minutissima macchietta alla base dello scapo; RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 81 le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino quasi al fondo dei seni oculari; una macchia al disopra dello spazio interantennale ed una stretta linea che da questa sale fino a sfiorare l'ocello anteriore; una linea stretta e lunga sulle tempie; una fascia sul terzo medio del margine anteriore del pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; strettissime fasce apicali sui tergiti I-V; grandi macchie ai lati del II sternite, e fasce apicali, molto largamente inter- rotte nel mezzo, sugli sterniti II-IV. Ali leggermente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 8.5. . d ignoto. Esaminai 1 9di Trincomalee, Sri Lanka, ricevuta molti anni or sono dallo Schulthess, che potrebbe essere un sintipo. Stenodyneriellus insularis (Smith) n. comb. Odynerus insularis Smith, 1858, J. Proc. Linn. Soc. Zool., 3: 21 (4). - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 282. Odynerus sobrinus Smith, 1863, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 7: 40 (£). - Maindron, 1882, Ann. soc. ent. France, 6, 2: 283. 9 - Affine a clypearis n.sp. Clipeo circa come in questa specie, ma molto più fittamente punteggiato. Concavità posteriore del propodeo più ampia, bene separata dalle facce dorsali, che sono meno convesse. Tergite I più allungato, circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo, cupoliforme. Tergite II di poco più largo che lungo, pochissimo più largo all'apice che alla base. Base del II sternite subpianeggiante od anche leggermente concava. Nel ¢ olotipo il clipeo è conformato circa come nella ®, ma è un poco più corto. L'ultimo articolo delle antenne è piccolissi- mo, spiniforme e raggiunge a fatica la metà dell'XI articolo. La colorazione di questa specie è molto variabile, e in parti- colare, la forma di Ceram, sobrinus Smith, è più abbondantemente macchiata di rosso e di giallo che nella forma di Sulawesi. La colorazione dell'olotipo (4) è la seguente. 82 A. GIORDANI SOIKA Nero. Sono ferruginez: le antenne; tutto il pronoto; due linee sul mesoscuto; parte delle macchie della parte inferiore del mesoepisterno; la parte anterolaterale delle facce dorsali del propodeo; tutte le zam- pe; il I tergite ed il I sternite; grandi macchie ai lati della base del II tergite; tutto il II sternite. Sono gzallz: mandibole; clipeo; faccia in- feriore dello scapo; la fronte, tranne due fasce nere, che salgono dalle inserzioni delle antenne, e si uniscono nell'area ocellare; macchiette tra gli ocelli posteriori e gli occhi; gran parte delle tempie; una larga fascia sul margine anteriore del pronoto; la metà anteriore dello scutello; una fascia sul postscutello; la parte non ferruginea delle facce dorsali del propodeo; tegule; parategule; una larga fascia apicale, un poco assottigliata ai lati, sul I tergite; una fascia apicale, un poco allargata a metà ed ai lati, sul II tergite; fasce più strette e quasi regolari al- l'apice dei tergiti III-V, e sugli sterniti II-V. Ali leggermente imbru- nite, più fortemente all'apice. Una ® di "Celebes" ha la seguente colorazione. Ferruginea. Sono zerz: una macchia sull'estremità anteriore del mesoscuto, il margine posteriore dello scutello e del postscutello, ed il II tergite. Sono gzallz: la faccia inferiore dello scapo; tegule; parategule; larghe fasce apicali sui due primi tergiti; fasce apicali più strette sui tergiti III-V ed una, ancora più stretta, sul II sternite. Le zampe sono giallo-ferruginee. Il II tergite ha due macchie laterali ferruginee, inglo- banti una macchietta gialla. Un'altra 9, di Toli Toli, N Sulawesi, ha una colorazione assai dif- ferente. Nera. Sono ferruginez: la faccia posteriore del propodeo; il I tergite; grandi macchie ai lati del II tergite; i due primi sterniti. Sono gzallz: mandibole; clipeo; le orbite interne dei lobi inferiore degli occhi ed i seni oculari; una larga linea sulla fronte, che occupa lo spazio interantennale e raggiunge in alto l'ocello anteriore; macchiette sulle orbite interne dei lobi superiori degli occhi; le tempie; una larga fascia sul margine anteriore della faccia dorsale del pronoto, ed una fascia più stretta sul suo margine posteriore; una grande macchia sul mesoepisterno; larghe fasce sullo scutello e sul postscutello; larghe fasce sul propodeo; tegule; parategule; le zampe, con qualche parte ferruginea; fasce apicali sui tergiti I-IV; fasce apicali strettissime sugli sterniti II e III; macchiette apicali ai lati del IV sternite. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 83 Ancora diversa è la colorazione di una ® di Pirore, Ceram. Nero. Sono ferruginez: mandibole; tutto il funicolo; il pronoto; il propodeo; la parte inferiore del metaepisterno; le zampe; il I tergite, tranne una linea preapicale, che separa il ferrugineo basale dalla fascia gialla apicale. Sono gialli: una macchia alla base delle mandibole; il clipeo, tranne una macchia centrale nera; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari; una linea che occupa lo spazio interantennale e sale sulla fronte senza però raggiungere l'ocello ante- riore; le tempie; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una molto piccola sulla parte inferiore; larghe fasce sullo scutello e sul postscutello; una macchia all'apice dei femori an- teriori; la faccia esterna di tutte le tibie; tegule; parategule; strette fasce apicali sui due primi tergiti e sul II sternite. Esaminai, ad Oxford, i tipi dell'ivsu/aris, 1 6 di Makassar, e di sobrinus, molto mutilato, ma riconoscibile, una 2 di Ceram. Esaminai inoltre esemplari delle seguenti località: Sulawesi: Toli Toli, XI-XII-95, 12 (Fruhstorfer-AGS). - "Celebes", 1 ® (AGS). Ceram: Piroe, I-1909, 1 9 (F Muir-AGS). - 15 Km NNE Tehoru: Hatumete, 300 m, 3° 17' S 129° 39' E, 20-III-88 (R. Hensen-ML). Erano noti solo i tipi di zvsularis (Sulawesi) e di sobrinus (Ceram). Stenodyneriellus birostratus nsp. 2 - Capo, visto di fronte, circa tanto largo quanto alto. Clipeo 1 volta e 1/4 piu largo che lungo, molto largamente e molto profonda- mente emarginato, con denti apicali lunghi e sottili, bacilliformi, di- stanti tra loro circa meta della larghezza massima del clipeo. Antenne corte, con il IV articolo gia tanto largo quanto lungo. Vertice con due minute fossette pubescenti, poco distinte. Mesosoma circa 1 volta e 1/5 più lungo che largo, pochissimo ristretto sia anteriormente che posteriormente. Carena del pronoto poco sviluppata. Postscutello mo- dicamente convesso, declive e facente parte, anche se di poco, della faccia posteriore del torace. Carene superiori del propodeo poco 84 A. GIORDANI SOIKA sviluppate, più sviluppate nella metà superiore. Angoli laterali del propodeo poco marcati. Tergite I cupoliforme, del doppio più largo che lungo. Tergite II più largo che lungo, pochissimo più stretto del tergite precedente e pochissimo rigonfio ai lati, circa tanto largo all'apice che alla base. Base del II sternite largamente e debolmente depressa, quasi pianeggiante. Clipeo con pochi punti superficialissimi. Capo con punti simili; un poco più grossi sul mesoepisterno e sulle facce dorsali del propodeo. Facce laterali del propodeo con punti più piccoli, fitti; faccia posteriore liscia. Tergiti I e II con punti piccolissimi e molto spaziati. Sternite II con punti simili, ma ancora più spaziati. Capo e mesosoma con corti peluzzi eretti bruni, discretamente fitti. Addome con peli più sottili e più lunghi, più radi ed inclinati. Nero, con gli ultimi articoli dei tarsi brunastri. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole, quattro macchiette sul clipeo, le due apicali assai più piccole di quelle basali; una linea sulla faccia inferiore dello scapo; una macchietta sulla fronte; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari; una lunga linea sulle tempie; una strettissima fascia, abbreviata ai lati, sul margine anteriore del pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; strette linee sul postscutello e lungo le carene supe- riori del propodeo; due macchiette sulle tegule; le parategule; macchie apicali sui femori anteriori e medi; una linea sulle tibie e sul I articolo dei tarsi delle zampe anteriori: macchiette basali ed apicali sulle tibie medie; fasce apicali strettissime sui due primi tergiti e sul II sternite. Ali subjaline, imbrunite lungo la costa, specialmente presso l'apice. gd - Clipeo circa come nella 2. Antenne più allungate, con il IV articolo più lungo che largo. Ultimo articolo lungo e gracile, digitiforme, pochissimo arcuato e pochissimo assottigliato verso l'apice, che è ar- rotondato e raggiunge la base dell'XI articolo. Il resto circa come nella 2. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm 11.5- 12.8; 6 mm 10-11. Thailandia: 27 Km SW Hat Yai, Ton Ha Chang, 24-VII-86, 1 9 (R. Hensen-ML). - Malaya: Kuala Lumpur, Selangor, 8-I-22, 1 2 (H.M. Pendlebury- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 85 MCZ). - Kuala Lumpur, 3-II-85, 1 9 (BM).- Pahang, Kuala Tahan, 20- XI-22, 1 2 (H.M. Pendlebury-MCz). Borneo: Sabah, Kalambakan, 3-11-IV-73, 29 ®, tra cui l'olotipo, 66 gd .- Sabah, Piring Springs, 1600 ft, 6-10-V-73, 12 (K.M. Guichard- AGS). - Sandakan, 19 (Baker-USNM). Olotipo nella mia collezione. 26 Fig. 26 Stenodyneriellus birostratus n.sp. 9. Stenodyneriellus flaviventris n.sp. 2 - Clipeo circa tanto largo quanto lungo, largamente e poco profondamente emarginato a semicerchio; la distanza che separa i denti apicali è un poco maggiore di quella che separa le inserzioni delle antenne. Dai denti apicali salgono verso l'alto due pieghe 86 A. GIORDANI SOIKA careniformi che raggiungono la metà del clipeo; sono rettilinee e pa- rallele, e delimitano un'area mediana depressa, concava. Antenne al- lungate, con il III articolo quasi 1 volta e 1/2 più lungo che largo all'apice; IV leggermente più lungo che largo; V subquadrato. Mesosoma circa 1 volta e 2/5 più lungo che largo. Faccia poste- riore del propodeo largamente e abbastanza profondamente concava, ma convessa sulle linee d'incontro delle altre facce. Tergite I 1 volta e 1/2 più largo che lungo, quasi emisferico e di poco più stretto del tergite successivo; che è circa tanto largo quanto lungo, di poco più largo all'apice che alla base e pochissimo rigonfio ai lati. Base del II sternite subpianeggiante. Clipeo con punti piccolissimi e spaziati, poco visibili. Capo subopaco con punti grossi e profondi, separati da interspazi in media di poco maggiori dei punti; la metà inferiore delle tempie non è punteggiata. Mesosoma lucido, con punti simili a quelli del capo, o di poco più piccoli, circa della stessa densità ma più fitti sul pronoto. Facce dorsali del propodeo con punti piccoli e fitti. Faccia latero- posteriore fittamente punteggiata in alto, quasi liscia e lucida in basso. Faccia posteriore modicamente lucida, priva di punti. I due primi tergiti portano punti piccolissimi, molto spaziati; punti egualmente piccoli, ma ancora più spaziati, si osservano sul II sternite. Pilosità cortissima, fulva, modicamente fitta, con peluzzi più lun- ghi, radi, sul propodeo e sull'addome. Nero e bruno-nero, con mandibole, faccia inferiore del funicolo, la parte posteriore del vertice, le zampe, parte del I tergite color ferrugineo e bruno-ferrugineo. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole; il capo, tranne due fasce nere che dalle inserzioni delle antenne salgono fino all'area ocellare ove si uniscono; clipeo; faccia inferiore dello scapo; i 2/3 anteriori del pronoto; due linee sul mesoscuto; una larghissima fascia sul mesoepisterno; tegule; parategule; i 2/3 anteriori dello scutello e del postscutello; larghissime fasce ai lati del propodeo; le facce laterali di tutte le anche; la faccia laterale dei femori anteriori e la faccia anteriore dei femori medi; la faccia laterale di tutte le zampe e dei tarsi; sul I tergite due macchie ovali nella parte anteriore della faccia dorsale ed una fascia apicale, che si prolunga per un breve tratto in avanti lungo i margini laterali; sul II tergite una fascia ab- breviata ai lati ed interrotta nel mezzo circa a metà del tergite; fasce RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 87 apicali, con margine anteriore sinuoso, sui tergiti II-VI; due grandi macchie rotonde, unite ad una stretta fascia apicale, sul II sternite e macchiette triangolari a lati del margine apicale degli sterniti III- V. Ali modicamente imbrunite, con una macchia preapicale bruna. 6 - Clipeo quasi esattamente come nella ®. Antenne più allun- gate, con gli articoli V-VI più lunghi che larghi; l'ultimo è molto piccolo, gracile, digitiforme, ed il suo apice, modicamente appuntito, oltrepassa di poco la metà dell'XI articolo. Colorazione circa come nella 9. Le mandibole sono gialle ed il VI tergite porta tre macchiette gialle; il VI è bruno-nero. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm 12- [ot tony Ike Is. Filippine: Luzon, Mt. Banahao, 1 2 (Baker-USNM). - Sibuyan, 22 ®® tra cui l'olotipo, 16 ¢¢ (Baker-USNM e MCZ). - Negros, Mt. Canlaon, 3600 ft, 29-IV-53, 12 (H.M.D. Townes-ML). Olotipo nell'U.S. Nat. Museum di Washington. Stenodyneriellus flaviventris o bscurus n.ssp. 9 - Differisce dalla forma tipica per la colorazione dell'addome. I due primi tergiti hanno soltanto fasce apicali, subeguali, di modica larghezza. Fasce strettissime, sinuose ed incomplete, si osservano sui tergiti III-V; il V tergite è interamente giallo. 3 - Differisce dalla forma tipica in quanto i due primi tergiti hanno solo una fascia apicale gialla. Nei tergiti e sterniti successivi la colo- razione è uguale a quella della 9. Dimensioni come nella forma tipica. Is. Filippine: Negros, Mt. Canlaon, 3600 ft 29-IV-53, 32 ? tra cui l'olotipo; 8-V-53, 1 ¢ allotipo; 1,6 e 7-V-53 422 16 (Townes-ML e MCZ). Olotipo nel Museo di Leiden. DE A. GIORDANI SOIKA Stenodyneriellus wickwari (Meade Waldo) n. comb. Odynerus wickwarîi Meade Waldo, 1911, Spolia zeylanica, 7: 155 (9 d). - T.V.R. Aiyar, 1914, J. Bombay nat. Hist. Soc., 24: 713. - Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2,3: 252, figg. 22/5,6. Odynerus quadrinotatus Giordani Soika, 1986, Lavori Soc. veneziana Sc. nat., 11: TIA) as sya 2- Clipeo di poco più largo che lungo, leggermente convesso alla base, poi subpianeggiante; il suo margine apicale è di poco maggiore dello spazio interantennale ed è leggermente emarginato, con denti apicali largamente arrotondati. Antenne corte, con il IV articolo circa tanto largo quanto lungo ed il successivo già più largo che lungo. Carena del pronoto largamente arcuata sugli omeri. Scutello modica- mente convesso. Postscutello debolmente convesso, con la metà an- teriore nettamente dorsale. Propodeo corto, con facce dorsali forte- mente convesse ed una larga faccia posteriore, bene separata dalle altre facce, interamente, fortemente e regolarmente concava. Tergite I cupoliforme e corto, quasi del doppio più largo che lungo. Tergite II molto più largo che lungo, pochissimo più largo all'apice che alla base, un poco rigonfio ai lati. Sternite II largamente depresso alla base. Clipeo con punti più piccoli di quelli della fronte, assai superfi- ciali e modicamente fitti: interspazi in media eguali o minori dei punti. Capo con punti di media grossezza, fitti, con interspazi careniformi. Punteggiatura del torace egualmente fitta, ma visibilmente più grossa. Facce dorsali del propodeo lisce nella metà anteriore, poi con punti molto grossi, a fondo pianeggiante, ed interspazi sottilmente careniformi. Facce laterali del propodeo in gran parte lisce; faccia posteriore con punti piccoli e spaziati; tergite I con punti molto pic- coli e radi. Tergite II con punti più piccoli e più spaziati sul dorso, più grossi e più fitti ai lati. Sternite II con punti grossi, modicamente fitti, assai più piccoli e più radi nella depressione basale. Capo e mesosoma con punti cortissimi ed abbastanza fitti. Ad- dome con peluzzi fulvi più lunghi, modicamente fitti ed una finissima e bassissima pubescenza argentea. Nero. Sono color rosso-ferrugineo: le mandibole; la parte inferiore del metaepisterno e tutto il propodeo; le zampe; la faccia anteriore RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 89 e le facce laterali del I tergite. Sono gza/li: una macchietta alla base delle mandibole; una fascia lungo i margini superiore e laterali del clipeo; la faccia inferiore dello scapo; una linea, che parte dal disopra dello spazio interantennale - che è nero - e sale, assottigliandosi, fino a raggiungere l'ocello anteriore; una fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, fino ai seni oculari, che occupa interamente; due lineette arcuate sul vertice; la quasi totalità delle tempie; una larga fascia sul margine anteriore del pronoto; due linee sul mesoscuto; due grandi macchie ovoidali sul mesoepisterno; una fascia, stretta nel mezzo ed assai allargata ai lati, sullo scutello; una stretta linea sul postscutello; una macchia sulla metà mediale delle facce dorsali del propodeo; macchiette alle estremità anteriore e posteriore delle tegule; la quasi totalità delle anche; la faccia esterna dei femori anteriori e medi, di tutte le tibie e di parte dei tarsi; una fascia apicale regolare sul I tergite; sul II tergite 2 oppure 4 macchie rotonde isolate, ed una fascia apicale allargata nel mezzo ed ai lati; una fascia apicale, stretta nel mezzo e rapidamente allargata ai lati, sul II sternite; tre macchiette apicali sui tergiti III-V e sugli sterniti III e IV; una macchietta apicale sul VI tergite. Ali quasi ialine. 3 - Clipeo più strettamente e meno profondamente emarginato, con punti assai più piccoli di quelli della fronte. Ultimo articolo delle antenne lungo, gracile, digitiforme e raggiungente con l'apice, che è arrotondato, la metà del X articolo. Colorazione come nella 9, ma il clipeo è interamente giallo, le fasce addominali sono più strette e le macchiette isolate del II tergite sono assenti. Sono assai piccole e tal- volta assenti le macchiette dei tergiti e sterniti III e successivi. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 9 mm 11-12, é mm 10. Esaminai i tipi di wickwari, di Oddinchudan (2) ed Anuradhapura (3) (Sri Lanka), e di guadrinotatus, 4 92 di Tranquebar (Mus. Copenhagen). Altri esemplari esaminati: S. India: Tanjore, Nedungadu, I e 13-VI, 2 2 2 (Nathan-MCZ). - Malabar, Walayar Forest, 1000 ft, IX-1951, 168 (Nathan-AGs). - Kurumbagaram, Karakaltart, 1 2 (P.S. Nathan-MCZ). Sri Lanka: Tri Distr., Trincomalee, China Bay, Ridge Bungalow, 25-50 ft, 26-II-79, 1 9 18 (K.V. Krombein-ML). - Anu Distr., Padayiya, 180 m, 2-8-XI-70, 1 @ (O.S. Flynt-ML). - Col. Distr. Botanic Garden, 70 A. GIORDANI SOIKA 14-I-77, 1 2. - Kan Distr., Kandy, 1600 ft, Udawattkele, 18-21-I-77 (K.V. Krombein e coll.-ML). - Kurunegala, 24-VI-53, 1 @ (F. Keiser- ML). Non mi risulta siano noti altri esemplari. Stenodyneriellus nigriculus n.sp. ?- Affinissimo a wickwari. Parte inferiore del mesoepisterno con punti nettamente più spaziati e, in basso, anche più piccoli. Facce laterali del propodeo con punteggiatura più evidente. Secondo sternite non depresso alla base, ma quasi regolarmente convesso. Colorazione molto differente. Nero, con la faccia inferiore del funicolo e le parti non gialle delle zampe ferruginet. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole; una fascia, stretta nel mezzo e larga ai lati, alla base del clipeo, e due lineette apicali; la faccia inferiore dello scapo; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari; una linea che parte dal disopra dello spazio interantennale - che è nero - e sale fino a raggiungere l'ocello anteriore; una macchietta tra gli ocelli e gli occhi; la quasi totalità delle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; due corte lineette sul mesoscuto; una fascia, assai stretta nel mezzo ed assai allargata ai lati, sullo scutello; grandi macchie ai lati del propodeo, che ne occupavano interamente le facce dorsali; la quasi totalità delle anche; la faccia esterna di tutti i femori e delle tibie anteriori e medie; sul I tergite una larga fascia apicale, con margine anteriore sinuoso, unita ai lati con due macchiette rotonde; fasce assai simili all'apice dei tergiti II, IV e V; tracce di stretta fascia apicale sul III tergite; due grandi macchie triangolari ai lati del II sternite; macchiette laterali all'apice degli sterniti INI e IV. Ali quasi ialine. 3 - Clipeo circa come nella £, nero, con una larga fascia basale e due macchiette preapicali gialle. Antenne circa come in wickwari, ma con l'ultimo articolo visibilmente meno gracile. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2¢ mm i Dad, Sri Lanka: Rat. Distr., Gilimale Indurowa, Giungla, 7-8-III-79, RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI Sl 12 olotipo (K.V. Krombein-ML). - Kan Distr., Uda, Wattakele Sanct. SRO RS 65078 282) a6 (RNVAKrombein Mb) Kan Distr., Lady Horton's, 19-VIII, 7-IX, 2-X, 222 16 (E Keiser- ML). - Kandy, Roseneathe, VII-VII-53, 16 (F Keiser-ML). - Gal Distr., Sinharaja Jungle, Kanneliya Sect., 13-VI-78, 19 (K.V. Krombein-ML). Stenodyneriellus perpunctatus n.sp. 2 - Clipeo circa tanto lungo quanto largo, quasi interamente pia- neggiante, con l'apice troncato e circa tanto largo quanto lo spazio interantennale. Spazio interantennale debolmente convesso, non carenato. Antenne corte, con il IV articolo tanto largo quanto lungo. Vertice declive, pianeggiante immediatamente dietro l'area ocellare. Mesosoma di poco più lungo che largo, pochissimo ristretto in avanti, un poco più all'indietro, pochissimo convesso, ed in parte pianeggiante, nella metà anteriore. Carena del pronoto sottile, pochissimo arcuata sulla faccia dorsale. Scutello subpianeggiante. Postscutello con una breve faccia dorsale convessa ed una posteriore declive, debolmente convessa. Mesoepisterno con carena epicnemiale bene sviluppata. Propodeo privo di carene, con le facce dorsali non bene separate dalla faccia posteriore. Tegule un poco più larghe che nelle altre specie del genere. Tergite I cupoliforme, molto corto, circa 2 volte e 1/2 più largo che lungo. Tergite II più largo che lungo, di poco più largo all'apice che alla base, modicamente rigonfio ai lati. Base del II sternite largamente ma debol- mente depressa. Clipeo con punti di mediocre grossezza, poco profondi e molto allungati. Capo con punti piccoli e fittissimi. Pronoto, mesoscuto e parte superiore del mesoepisterno con punti piccoli ed estrema- mente fitti; facce laterali del pronoto con grosse rugosità longitudinali. Scutello e postscutello con punti più grossi e meno fitti. Parte inferiore del mesoepisterno liscia, tranne qualche punto nella parte anteriore. Facce dorsali e gran parte della faccia posteriore del propodeo con punti grossissimi e molto fitti. Facce laterali del propodeo con punti piccoli e superficiali, a fondo piatto, fittissimi con interspazi sottil- mente careniformi. Tergite I con punti piccoli e fitti. Tergite II con punti simili ma obliqui, con interspazi molto maggiori dei punti; in 72 A. GIORDANI SOIKA prossimità del margine apicale la punteggiatura è molto più fitta. Sternite II con punti più grossi e più spaziati. Fronte con peli eretti bruni, fitti, di media lunghezza. Mesosoma con peli simili ma più spaziati e più chiari. Addome con corti e radi peluzzi biancastri. Nero. Sono gialli: gran parte delle mandibole; due larghe fasce ai lati del clipeo; lo spazio interantennale; minute macchiette nel fondo dei seni oculari; la faccia inferiore dello scapo; una lineetta sulle tempie; una sottile fascia sul margine anteriore del pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; una larga fascia sul postscutello; una macchia all'apice dei femori anteriori e medi; la faccia esterna di tutte le tibie ed il I articolo di tutti i tarsi; tegule; parategule; fasce apicali di media larghezza sui due primi tergiti e sul II sternite. Ali debolmente e quasi uniformemente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 14. d ignoto. Borneo: Sabah, Tuaran 24-30-III-73, 19 (K.M. Guichard-AGS). Olotipo nella mia collezione. Stenodyneriellus bistrigatus n.sp. 9 - Affine alle due specie precedentemente descritte, ma ben di- stinto per alcuni importanti caratteri, specialmente per la forma del clipeo e del propodeo. Clipeo circa tanto largo quanto lungo, con l'apice leggermente più largo dello spazio interantennale; è molto debolmente emarginato, quasi troncato. La sua metà basale è modica- mente convessa e tutta l'area mediana è pianeggiante. Terzo articolo delle antenne circa 1 volta e 1/2 più lungo che largo; IV e V circa tanto lunghi quanto larghi. Mesosoma 1 volta e 1/2 più lungo che largo. Facce laterali del propodeo interamente pianeggianti, bene separate dalle facce dorsali e posteriore; sono però assenti sia carene laterali che superiori ed inferiori. Non vi è, invece, una netta distinzione tra facce dorsali e faccia posteriore; questa è debolmente concava. Tergite I 1 volta e 1/2 più largo che lungo, quasi emisferico, con margini laterali non separati dalla faccia anteriore. Tergite I] nettamente più largo che RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 23 lungo, pochissimo più largo all'apice che alla base e poco rigonfio ai lati. Sternite II debolmente e quasi regolarmente convesso. Clipeo con punti piccoli e molto superficiali, poco fitti. Capo fittamente e finamente punteggiato, molto più fittamente e più finamente che nelle due specie precedentemente descritte. Torace con punti più grossi, molto fitti. Facce dorsali del propodeo con punti egualmente fitti; facce laterali con punti più piccoli, più superficiali, di poco meno fitti; faccia posteriore liscia ma con alcuni grossi punti. Tergiti I e II con punti piccolissimi, superficiali e molto spaziati. Sternite II con punti assai più grossi e più fitti. Pilosità modicamente lunga e poco fitta, più lunga sul propodeo; i peli sono eretti sul capo e sul torace, obliqui sull'addome. Nero. Sono gialli o gialli leggermente volgenti all'arancio: quattro macchiette sul clipeo; la faccia inferiore dello scapo; una linea al di- sopra dello spazio interantennale; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari; una linea sulle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto e sottilissime fasce lungo il margine posteriore; una linea sullo scutello; due macchiette sulle facce dorsali del propodeo ed una lineetta sugli angoli laterali dello stesso: macchie apicali sui femori anteriori e medi; la faccia esterna delle tibie anteriori e medie; una fascia apicale, un poco allargata nel mezzo, sul I tergite; una fascia apicale più stretta, regolare, sul II tergite; una fascia apicale, assai stretta, sul II sternite. Ali fortemente imbrunite, specialmente all'apice. 3 - Clipeo leggermente più largo che lungo, emarginato come nella 2, ma più profondamente. Ultimo articolo delle antenne come nelle specie precedenti, ma più lungo: l'apice oltrepassa la base dell'XI ar- ticolo. Clipeo e spazio interantennale gialli. Propodeo senza macchie gial- le. Fascia apicale del II sternite strettissima ed incompleta. Il resto circa come nella ®. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 9mm 13-14.5, Smm 11-12. Burma: S. Shan State, Taunggyi, 1500 m., 1-VIII-22-IX-34, 399 tra cui l'olotipo, 2 Sd tra cui l'allotipo (ML). - Road 40 Km E di Taunggyi, 25-IX-13-X-34, 19 16 (ML). - Carin Chebà, 900-110 m, V- XII-88, 32 2 (L.Fea-MCG). Tenasserim, Sokli, 75 Km E di Moulmein, 74 A. GIORDANI SOIKA 600 m, 27-31-X-34, 2 9 £(ML). Malaya: Kedah Peak, 3500 ft, 19-20 e 29-III-28, 22 2 (ML), 3300 o OZ 222) Olotipo nel Museo di Leiden. Stenodyneriellus pun ctulatus nsp. @ - Affine a bistrigatus, ma ben distinto per vari ed importanti caratteri. Clipeo più largo che lungo, debolmente e quasi uniformemente convesso; all'apice è largamente, poco profondamente, emarginato, con denti piccoli ed assai acuti. Antenne circa come in bistrigatus. Ca- rena del pronoto meno largamente arcuata sugli omeri, quasi angolosa. Postscutello debolmente convesso, obliquo. Facce laterali del propodeo non interamente pianeggianti, ma visibilmente convesse in alto e posteriormente. Faccia posteriore del propodeo più larga- mente concava, più nettamente separata dalle facce laterali. Addome circa come nel bistrigatus. Clipeo con punti grossi e molto fitti, circa grossi come quelli della fronte e di poco meno fitti. Fronte e vertice, fino alla carena occipitale, con punti grossi e fittissimi, interspazi careniformi. Sul vertice, dietro gli ocelli, sono nettamente più grossi ed un poco meno fitti che sulla fronte. Punteggiatura del torace circa come in bistrigatus. Facce dorsali del propodeo con punti grossi e molto fitti, che invadono la parte superiore delle facce laterali; queste, nella restante superficie, hanno punti piccoli, superficiali, molto spaziati. Faccia posteriore del propodeo con qualche punto molto superficiale nella parte superiore, nel resto è liscia. Punteggiatura dell'addome circa come in bistrigatus. Pilosità fulva, più lunga e più abbondante che in bistrigatus. Nero. Sono color gia/lo-rossastro: una macchietta alla base delle mandibole; due macchie alla base del clipeo ed i denti apicali; faccia inferiore dello scapo; una macchietta sulla fronte, subito al disopra dello spazio interantennale, che è nero, prolungata in alto da una sottile linea che raggiunge l'ocello anteriore; le orbite interne dei lobi inferiori RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 75 degli occhi ed i seni oculari; larghe linee sulle tempie; una fascia stretta, quasi regolare, sul margine anteriore del pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; strette e regolari fasce sullo scutello e sul postscutello; macchie luniformi ai lati del propodeo; circa i 2/3 della faccia esterna dei femori anteriori e medi; una macchietta apicale sui femori posteriori; le tibie ed i tarsi di tutte le zampe; tegule, parategule; strettissime fasce apicali sui tergiti I-V e sul II sternite; una macchietta sul VI tergite e macchiette ai lati del margine apicale degli sterniti III-V. Ali quasi jaline. 3d - Clipeo circa come nella? per forma e punteggiatura, ma interamente giallo. Antenne come in bistrigatus, ma con l'ultimo ar- ticolo assai più grosso. Il resto circa come nella @. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 13, émm 10-11. Is. Filippine: Benguet, Baguio, 3 £ £ tra cui l'olotipo, 5d 6 (Baker- USNM). Olotipo nell Ue 29 Fig. 27-28 Stenodyneriellus flaviventris n.sp.: 27, clipeo 2; 28, clipeo d. Fig. 29-30 Capo visto dall'alto di Stenodyneriellus: 29, S. bistrigatus n.sp.; 30, S. punctulatus n.sp. 76 A. GIORDANI SOIKA Stenodyneriellus pseudoplanus nssp. 2 - Molto affine al punctulatus n.sp. Clipeo circa come in questa specie, ma largamente depresso nella metà apicale. Carena del pronoto più largamente arcuata sugli omeri, e un poco rientrante subito sotto questi. Scutello perfettamente pianeggiante. Postscutello con una fac- cia anteriore nettamente dorsale e giacente sullo stesso piano dello scutello, ed una faccia posteriore obliqua assai più corta. Propodeo come nel bistrigatus. Tergite I leggermente più largo e tergite II po- chissimo più largo all'apice che alla base. Clipeo con punti molto più piccoli di quelli della fronte, superfi- cialissimi e spaziati: interspazi in media eguali od anche maggiori dei punti. Capo con punti di media grossezza, modicamente fitti, essendo gli interspazi in media eguali o minori dei punti, più piccoli e meno fitti sul vertice, specialmente dietro gli ocelli. Punteggiatura del torace simile a quella del capo. Le facce dorsali del propodeo portano punti più piccoli. Le facce laterali del propodeo sono, nella parte superiore, punteggiate circa come le facce dorsali; nel resto portano punti piccoli e radi. Punteggiatura dell'addome circa come nelle due specie prece- denti. Pilosità biancastra molto corta e rada. Nero, con le mandibole antenne e le parti non gialle delle zampe color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono gzallz: la base delle mandibole; il clipeo, tranne una grande macchia rotonda centrale nera; sulla fronte una larga linea che occupa interamente lo spazio interantennale ed in alto raggiunge l'ocello anteriore; la quasi totalità delle tempie; una larga fascia sulla faccia dorsale del pronoto; due grandi macchie sul mesoepisterno; una fascia, assai larga ai lati, ma strettissima nel centro, sullo scutello; una larga fascia sul postscutello; larghissime fasce ai lati del propodeo; tegule; parategule; gran parte delle zampe; due macchiette rotonde nel centro del I tergite ed, al- l'apice di questo, una fascia che, ai lati, risale verso la base del tergite stesso: una fascia apicale, di media larghezza, sui tergiti III-V; il VI tergite quasi interamente; sul II sternite grandissime macchie laterali, largamente unite ad una fascia apicale. Ali quasi ialine. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 8. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 300 dé ignoto. Is. Filippine: Antipolo, Riz., 2-VII-27, 19 (Townes-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Stenodyneriellus praeclusus (Nurse) n.comb. Odynerus praeclusus Nurse, 1903, Ann. Mag. nat. Hist., 7, 11:532 (¢). - Ramakrishna Aiyar, 1914, J. Bombay nat. Hist. Soc., 24: 713. - Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 3: 253. I tipi sono 3 22 di Abu, al British Museum; uno è stato da me designato lecto-olotipo. E' affine al pseudoplanus n.sp.; ne differisce per avere il clipeo 31 Riel Stenodyneriellus cilicius (Cameron) 9: parte posteriore del mesosoma. 98 A. GIORDANI SOIKA quasi troncato, il postscutello più convesso, declive, e per la punteg- giatura dell'addome che è quasi indistinta. Ma la distinzione è assai facile per la colorazione, molto differente. 2 - Nero, con le antenne bruno-ferruginee. Sono color ferrugineo chiaro: le mandibole e le zampe. Sono color diazco-avorio: una fascia alla base del clipeo e due macchiette al suo apice: una lineetta sulla faccia inferiore dello scapo; una macchia sulla fronte,al disopra dello spazio interantennale, prolungata in alto fino all'ocello anteriore da una stretta linea; i seni oculari; due macchiette dietro gli ocelli; una linea sulle tempie: una fascia, fortemente abbreviata ai lati, sul pronoto; una minuta macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; due lineette sui margini laterali dello scutello; due fasce sul propodeo; le estremità anteriore e posteriore delle tegule; le parategule; la faccia anteriore delle anche; una grande macchia all'apice dei femori anteriori; una piccolissima all'apice di quelli medi; gran parte della faccia esterna delle tibie anteriori e medie; una stretta linea, largamente interrotta nel mezzo, sulle tibie posteriori; la faccia esterna del primo articolo di tutti i tarsi; una fascia, di mediocre larghezza e strettamente intac- cata nel mezzo, all'apice del I tergite; una fascia apicale, circa della stessa larghezza, sul II tergite; una macchietta apicale sul IV tergite ed una molto più grande, sul V tergite; il II sternite, tranne una grande macchia basale bruno-nera. Ali quasi ialine. Non mi risulta siano stati raccolti altri esemplari oltre i tipi. Stenodyneriellus celebensis n.sp. 2 - Affine a pseudoplanus. Clipeo circa come in questa specie. Propodeo molto più sviluppato, tanto da formare dietro il postscutello una ben distinta faccia dorsale fortemente depressa nel mezzo ma immediatamente sporgente ai lati, i quali raggiun- gono l'altezza del postscutello, circa come in guttulatus. Faccia posteriore del propodeo largamente concava, più nettamente separata dalle facce laterali che in pseudoplanus. Tergite I legger- mente più allungato che in pseudoplanus. Dimensioni maggiori. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 29 Punteggiatura del clipeo, capo e torace circa come in pseudoplanus. Facce dorsali e laterali del propodeo pit fittamente punteggiate che in questa specie. La punteggiatura dei due primi tergiti, relativamente grossa e fitta alla base, diventa rapidamente più grossa e più spaziata verso il margine apicale. Sternite II con punti più grossi e meno fitti che nel corrispondente tergite. Pilosità circa come in pseudoplanus. Nero, con le antenne ed i femori posteriori, ad eccezione di una macchietta apicale gialla, color bruno-ferrugineo più o meno scuro, ed il I tergite e I sternite ferruginez. Sono gialli: mandibole; clipeo; una larga ed irregolare fascia sulla fronte, che parte dallo spazio interantennale e raggiunge l'ocello anteriore; i seni oculari; due macchiette tra gli ocelli ed i lobi superiori degli occhi; la quasi totalità delle tempie; la faccia dorsale del propodeo quasi interamente; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno, ed una assai più piccola sulla parte inferiore; tegule; parategule; la metà anteriore dello scutello; una stretta fascia sul postscutello; le zampe, tranne la maggior parte dei femori e macchiette preapicali brune sulle tibie medie e posteriori; due grandi macchie ovoidali sulla parte anteriore della faccia dorsale del I tergite, ed una larga fascia apicale assai ristretta ai lati; due minute macchiette ai lati del II tergite ed, al suo apice, una fascia irregolare più stretta; fasce apicali sui tergiti III e IV; il II sternite tranne una grande macchia triangolare nera, che ha la base alla base dello sternite, e l'apice sul margine apicale. Ali molto debolmente imbrunite lungo la costa. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 10. 3d ignoto. C. Sulawest: Luwuk Salodik, 400 m, 19, 19-X-89 (A.v. Achterberg- ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Stenodyneriellus facilis (Smith) n.comb. Odynerus facilis Smith, 1860, J. Proc. Linn. Soc., Zool. 4: 88 (2). - Maindron, 100 A. GIORDANI SOIKA 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 282. Odynerus facialis Dalla Torre, 1894, Cat. Hym., 9: 67. Descrizione del tipo, 1 6 di Mak (assar), unico esemplare cono- sciuto. 3- Clipeo più largo che lungo, abbastanza profondamente emar- ginato all'apice; i denti apicali sono subtriangolari, acuti; la distanza che li separa è circa eguale allo spazio interantennale. Antenne modi- camente allungate, con gli articoli IV-VI più lunghi che larghi; VII ed VII subquadrati; successivi trasversi; mancano gli ultimi articoli. Tem- pie molto strette: vista dall'alto la loro lunghezza è eguale a circa 1/ 3 della lunghezza dei lobi superiori degli occhi. Mesoepisterno con carena epicnemiale poco sviluppata nella metà inferiore, assente nella parte superiore. Postscutello debolmente convesso, circa come in cilicius (Cam.). Propodeo più corto che in cilicius, ma molto rigonfio ai lati, per cui i margini laterali sono subparalleli, completamente arrotondati; le facce laterali sono subpianeggianti. Primo tergite più largo e più corto che in cilicius. Il secondo tergite, a differenza di cilicius, è di poco più largo all'apice che alla base. Il secondo sternite è quasi regolarmente convesso, con un sottile e ben netto solco basale me- diano longitudinale che ne raggiunge il centro. Clipeo con punti di poco più piccoli di quelli della fronte, abba- stanza fitti, con interspazi eguali o minori dei punti. Fronte con punti visibilmente più grossi e più profondi, meno fitti che nelle specie cilicius, cilicioides e duplostrigatus. Torace con punti assai grossi, più grossi che nelle specie ora citate, profondi, di densità irregolare, in media con interspazi eguali ai punti. Facce dorsali del propodeo lisce e lucide; facce laterali con punti piccoli e poco fitti. I due primi tergiti hanno punti piccoli e spaziati, un poco più grossi di quelli di czliczus. Sul II sternite i punti sono più grossi, più fitti, quasi regolarmente distribuiti. Tutto il corpo porta pilosità fulva eretta sul capo e sul mesosoma, inclinata sull'addome. Nero, con le antenne, le parti non gialle delle zampe, ed i due primi sterniti ferruginez. Sono gialli: mandibole; clipeo, tranne una macchietta preapicale bruna; la faccia inferiore dello scapo; una macchia allungata sulla fronte, che dallo spazio interantennale quasi raggiunge l'ocello anteriore; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 101 seni oculari, la quasi totalità delle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del propodeo; strette fasce sulla metà anteriore dello scutello e del postscutello; una larga fascia sul mesoepisterno; tegule; parategule; grandi macchie che occupano interamente le facce dorsali del propodeo e la parte supero-esterna della faccia posteriore; gran parte delle zampe; una fascia regolare lungo il margine anteriore della faccia dorsale del I tergite; una fascia alla base del II tergite ed una, più stretta, lungo il suo margine apicale, strettissime fasce apicali sui tergiti III e IV; grandi macchie rotonde, non molto distinte, ai lati del II sternite, e macchiette ai lati del margine apicale del III sternite. Ali leggermente imbrunite lungo la costa. Stenodyneriellus cilicius (Cameron) n. comb. Odynerus cilicius Cameron, 1902, J. Str. Br. as. Soc., 37: 111 (2). - Meade Waldo, 1910, Ann. Mag. nat. Hist., 8, 6: 100. - Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 283. - Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 3: 256. 2 - Clipeo tanto largo quanto lungo, moderatamente e quasi re- golarmente convesso, leggermente e strettamente emarginato all'apice: la distanza che separa i denti apicali è circa eguale a quella che separa le inserzioni delle antenne. Articolo III delle antenne circa del doppio più lungo che largo alla base; articoli IV-VI un poco più lunghi che larghi; articoli VII e VIII circa tanto larghi quanto lunghi. Spazio interantennale nettamente carenato, ma poco sporgente. Mesosoma leggermente più lungo di 1 volta e 1/2 la sua larghezza. Carena del pronoto largamente arcuata sugli omeri. Scutello quasi pianeg- giante. Postscutello obliquo, non sporgente, anzi depresso nella metà posteriore. Propodeo rigonfio ai lati e superiormente, con facce dorsali larghe ed assai convesse. Facce laterali del propodeo perfettamente pianeggianti, separate dalla faccia posteriore da una grossa piega careniforme, non netta ma assai sporgente. Faccia posteriore del propodeo largamente ma non fortemente concava, non bene separata dalle facce dorsali. Tegule larghe, con lobo poste- riore cortissimo, come di regola in questo genere. Tergite I circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo, con una faccia anteriore quasi ver- 102 A. GIORDANI SOIKA ticale; la linea di separazione tra la faccia anteriore e la faccia dorsale è assai netta, ma non carenata. Tergite II circa 1 volta e 1/4 più largo che lungo, pochissimo più largo all'apice che alla base e pochissimo rigonfio ai lati. Sternite II debolmente convesso; la convessità è de- bolissima alla base, un poco più accentuata dopo. Clipeo con punti moderatamente fitti ma picccolissimi, quasi in- distinti. Capo con punti di mediocre grossezza, poco profondi, a fondo piatto, separati da interspazi quasi careniformi. Parte posteriore del vertice liscia. Torace con punti circa della stessa grossezza, ma assai profondi e meno fitti; interspazi in media maggiori dei punti sul mesoscuto, un poco più fitti sul pronoto e sul mesoepisterno. Facce dorsali e faccia posteriore del propodeo perfettamente lisce, tranne qualche punto nell'area d'incontro delle due facce. Facce laterali del propodeo con punteggiatura fitta ed uniforme, formata da punti un poco più piccoli di quelli del mesoepisterno. I due primi tergiti hanno punteggiatura quasi uniforme, formata da punti grossi circa quelli delle facce laterali del propodeo, ma obliqui e più spaziati. Sul Il sternite i punti sono press'a poco simili, ma ancora più spaziati. Capo e mesosoma con peluzzi molto corti, modicamente fitti, più lunghi sulla fronte ed ancora più lunghi sul propodeo. Addome con peli più spaziati, di media lunghezza, inclinati. Nero, con il funicolo, i 2/3 della faccia dorsale dei femori poste- riori ed una strettissima linea sulla faccia dorsale delle tibie posteriori ferruginei o brunastri. Sono gialli: mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi; i seni oculari; una macchietta triangolare tra gli ocelli ed il lobo superiore degli occhi; una linea irregolare, che parte dallo spazio interantennale e sale fino a raggiungere l'ocello anteriore; le tempie; i 2/3 anteriori della faccia dorsale del pronoto; due lineette sul mesoscuto; una larghissima fascia sul mesoepisterno; una larga fascia sullo scutello ed una, più stretta, sul postscutello; il propodeo, tranne una stretta linea lungo la linea mediana; le zampe; tranne le parti brune già descritte; tegule; parategule; la metà inferiore della faccia anteriore del I tergite e due linee sulla sua faccia dorsale; di questa l'anteriore è molto più larga di quella poste- riore; due fasce sul II tergite, l'anteriore è più larga di quella poste- riore; strette e regolari fasce apicali sui tergiti III-V; i due primi sterniti interamente; strette fasce apicali sugli sterniti III e IV; macchiette ai RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 103 lati del margine posteriore del V sternite. Ali quasi jaline, con una macchia bruna sulla cellula marginale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 15.5-16. da me ignoto. Esaminai l'olotipo, al British Museum, ed i seguenti esemplari. Borneo: Tabang, Bengen Riv. 125 m, 6, 22 e 23-IX-56,3 2 £ (A.M.R. Wagner-ML). - Batanbessi, VI-1937, 19 (M.E. Walsh-BM). Descritto di Sarawak. Stenodyneriellus cilicioides n.sp. - Affinissimo a cilicius (Cam.), dal quale differisce per i seguenti caratteri. Postscutello sporgente, con una leggera, ma ben distinta, gibbosità mediana. Presenta una faccia dorsale orizzontale ed una faccia poste- riore quasi verticale, assai convessa in senso trasversale, circa come nelle specie del genere Antodynerus. Fronte con punteggiatura più superficiale. Vertice liscio. Mesoscuto, scutello e mesoepisterno - ad eccezione dell'epimero - egualmente lisci. Punteggiatura delle facce laterali del propodeo molto più superficiale. Punteggiatura dei due primi tergiti notevolmente più fitta che in ci/icius. Colorazione come in ci/icius, ma con le seguenti differenze: fascia del pronoto più stretta, ed ai lati un poco spostata verso il margine posteriore. Linee gialle del mesoscuto molto più larghe e più lunghe. Scutello con due grandi macchie isolate. Propodeo nero, con due gran- di macchie. Le fasce gialle dei due primi tergiti sono circa di eguale larghezza. Il II sternite porta una grande macchia mediana, che si prolunga fino alla base. 6 - Emarginatura apicale del clipeo un poco più larga e meno profonda. L'ultimo articolo delle antenne è grosso, debolmente arcua- to; appare corto, ma il suo apice oltrepassa la base dell'XI articolo. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 9mm 13.5- 90 mani 104 A. GIORDANI SOIKA Malaya: Singapore, 29 9 tra cui l'olotipo, 16 allotipo (Baker- USNM). Sumatra: Pakan Baru, V-VI-63, 12 (O. Milton-ML). Borneo: Sandokan 29 2 (Baker-USNM). - Sarawak, Mt. Matang, 1000 ft, 8-II-14, 19 (G.E. Bryant-BM). Giava: Djampang Mt., Tjimerang XI-1937, 12 (K.M. Waksh-BM). Olotipo dell'U.S. Nat. Museum di Washington. Stenodyneriellus duplostrigatus (Schulthess) n. comb. Lionotus duplostrigatus Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Entom., 1:96 (® 2). - Van d. Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 288. - Baltazar, 1966, Pacific Monogr., 8: 302. 2 - Affine a cilicitus (Cam.). Antenne più corte, con il V articolo già tanto largo quanto lungo, ed il VII nettamente piu largo che lungo. Facce laterali del propodeo pianeggianti solo nella metà anteriore e non separate dalle facce dorsali e posteriore. Clipeo con punti piccoli e profondi, poco fitti. Capo subopaco, con punti piccoli e spaziati: interspazi in media assai maggiori dei punti. Vertice liscio. Mesosoma con punti relativamente grossi e profondi; interspazi in media assai maggiori dei punti; sul mesoepisterno e sulle facce laterali del propodeo sono assai più piccoli. Facce dorsali e po- steriori del propodeo lisce e lucide; alcuni punti si osservano nell'area ‘ in cui si incontrano le facce dorsali con la faccia posteriore. Tergiti I e II con punti piccolissimi e molto radi, un poco più grossi e più fitti ai lati. Pilosità come in cilicius. Nero, con il funicolo, le parti non gialle delle zampe e l'ultimo tergite e sternite ferruginez o brunastri. Sono gialli: mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; una fascia lungo le orbite interne degli occhi, che si unisce ad una fascia trasversale che si trova dietro gli ocelli; una linea irregolare che dallo spazio interantennale - il quale però è nero - sale fino a raggiungere l'ocello anteriore; le tempie; i RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 105 2/3 anteriori della faccia dorsale del pronoto; due linee sul mesoscuto; una larga fascia sul mesoepisterno; una fascia, ristretta nel mezzo, sullo scutello; una fascia sul postscutello; grandi macchie ai lati del propodeo; le zampe, tranne la faccia dorsale di tutti i femori e la faccia ventrale di tutte le tibie; tegule; parategule; una fascia regolare lungo il margine anteriore della faccia dorsale del I tergite; una fascia trasversale presso la base del II tergite; strette fasce apicali sui tergiti II-V; una macchia apicale sul VI tergite; il II sternite, tranne una macchia basale bruna; larghe fasce sugli sterniti III-V. Ali quasi ialine, un poco imbrunite lungo la costa. 2 - Ultimo articolo delle antenne molto più gracile che in ci/iciozdes. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm 13+16, S$ mm 10-12. Is. Filippine: Luzon, Los Banos, 1-VII-53, 12 (Townes-ML). - La- guna, 22-XI-53, 19 (Townes-ML). - Locos Norte; Bangui, 15-V-11, 19 (C.S. Banks-MCz). - Mt. Makiling, 14-I-54, 12 (A.A. Marmoto-USNM); 32 Riot Stenodyneriellus cilicioides n.sp. 2: parte posteriore del mesosoma. 106 A. GIORDANI SOIKA 2-I1-54, 19 (FR. Candelaria). - Basilan, 16 (Baker-USNM). - Biliran, 18 (Baker-ML). - Sibuyan, 1 ¢(Baker-MCZ). - Mindoro, Butuan, 19 (Baker-ML). - Surigao, 19 (Baker-BM). - Negros, Cuernos Mts., 19 (Baker-ML). - Canlaon, 3600 ft, 7-V-53, 19(Townes-ML). - Samar. Catbalogan, 16 (AGS). - "Samar", 12 (Baker-BM). - Leyte, Palo, 12- XI-57, 12 (ML). - Mindoro, Alcate, Vict., 10-IV-54, 12 (Townes-ML). - San Luis Calapan, 16-17-IV-54, 3¢ 3d (Townes-ML). - Mindanao, Dapitan, 19 (Baker-MCZ). Stenodyneriellus carinicollis carinicollis (Cameron) n.comb. Odynerus carinicollis Cameron, 1903, J. Str. Br. as. Soc., 39: 168 (dg). Ancistrocerus carinicollis; Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 290 (2). - Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 3: 236. 2 - Clipeo di poco pit largo che lungo, modicamente convesso nei 2/3 basali, leggermente depresso dopo; all'apice è troncato e largo circa quanto lo spazio interantennale. Antenne molto corte, con il IV articolo più largo che lungo. Mesosoma di poco più lungo che largo, con il postscutello interamente dorsale, un poco rialzato alla base. Carene superiori del propodeo bene sviluppate. Tergite I circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo, troncato anteriormente, con margini laterali ret- tilinei e bene separati dal margine anteriore. La faccia anteriore è quasi verticale e separata dalla faccia dorsale da una piega ben netta. Tergite II non molto più largo che lungo, circa tanto largo all'apice che alla base e pochissimo rigonfio ai lati. Base del II sternite debolmente convessa, quasi pianeggiante. Clipeo con finissima micropunteggiatura e qualche piccolo punto molto superficiale. Capo con punti di media grossezza, fittissimi, con interspazi careniformi; nella parte posteriore del vertice i punti sono più grossi e meno fitti. Torace con punti leggermente più grossi e meno fitti che sul capo. Facce dorsali del propodeo con punti ancora più grossi, fittissimi, con interspazi finemente careniformi. Facce laterali con punti di poco meno fitti, molto meno profondi. Faccia posteriore con pochi piccoli punti. I due primi tergiti hanno punti piccoli e radi, RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 107 ben distinti ai lati ma pressoché indistinti sul dorso. Sternite II con punti più grossi e più fitti, piccolissimi nella depressione basale. Pilosità corta, ma fitta, sul capo e sul torace; più lungo e meno fitta sull'addome. Nero. Sono rosso-ferruginez: tutto il pronoto: lo scutello; la faccia posteriore del propodeo; le tegule; le zampe; i lati del I tergite. Sono gialli: la base delle mandibole; una larga fascia alla base e due macchiette all'apice del clipeo; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una lineetta sulle tempie; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; una fascia lungo le carene superiori del propodeo; le parategule; macchiette apicali sui femori anteriori e sulle tibie posteriori; la faccia esterna delle tibie anteriori e medie; fasce apicali quasi regolari sui due primi tergiti e sul II sternite; fasce apicali quasi regolari sui due primi tergiti e sul II sternite; fasce apicali molto strette sui tergiti III-V, e lineette ai lati del margine apicale degli sterniti III-V. 3d - Clipeo di poco più largo che lungo, largamente e molto debolmente emarginato all'apice; è modicamente convesso nei 2/3 basali, leggermente concavo nel terzo apicale. Antenne molto corte: il IV articolo è nettamente più largo che lungo; l'XI è circa tanto lungo quanto largo alla base; l'ultimo è cortissimo, ed il suo apice raggiunge appena la metà dell'XI articolo. Il resto circa come nella £ Esaminai l'olotipo, 1 6 di "Kuching 4 July 1900" (BM); ed esem- plari delle seguenti località. Malaya: Bukit Langan, near Kuaka Lumpur, 1-VI-73, 16 (C.D. Michener - Snow entom. Mus. Lawrence). - Penang, 15-XI-23, 19 (AGS). Borneo: Sandakan, 13 (Baker-USNM). Era noto solo l'olotipo. 108 A. GIORDANI SOIKA Stenodyneriellus carinicollis minimus n.ssp. 2 - Nero, con le antenne, le tegule e le zampe color ferrugineo più o meno scuro. Sono gialli: due macchie alla base e due all'apice del clipeo; una lineetta sulla fronte; il fondo dei seni oculari; due macchiette dietro gli ocelli; una lineetta sulle tempie; una sottile fa- scia, molto abbreviata ai lati, sul pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; due piccole macchie sullo scutello; fasce lungo le carene superiori del propodeo; parte delle tegule; le parategule; macchie apicali sui femori anteriori e medi; fasce strettissime e rego- lari sui tergiti I-V; fasce apicali più strette sul II sternite e macchiette ai lati del margine apicale degli sterniti III-V. Dimensioni come nella forma tipica. d ignoto. Malaya: Johore, Rengam E.R., 16-VIII-70, 12 (C.G. Roche-AGS). Differisce dalla forma nominale soprattutto in quanto pronoto e scutello, anziché essere rosso-ferruginei, sono neri con macchiette gialle. Olotipo nella mia collezione. Stenodyneriellus multipictus (Smith) n.comb. Odynerus multipictus Smith, 1857, J. Proc. Linn. Soc., Zool, 1857: 112 (?). - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 282. - Gribodo, 1891, Boll. Soc. ent. ital., 23: 297. - Cameron, 1907, Ann. Mag. nat. Hist., 7, 20: 84. - Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 288. - Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 33 239, ? Odynerus multipictus; Bingham, 1897, Fauna Br. India, Hym., 1: 308. - Dover, 1929, Bull. Raffles Mus., 2: 45. - Schulthess, 1914, Zool. Jahrb. Syst., 37: 266. 2 - Clipeo 1 volta e 1/6 più largo che lungo, debolmente convesso nella metà basale, poi subpianeggiante; l'apice, che è troncato, è di poco minore dello spazio interantennale e di 1/3 della larghezza mas- sima del clipeo. Antenne modicamente allungate, con il IV articolo nettamente più lungo che largo ed il successivo subquadrato. Mesosoma circa di 1/5 più lungo che largo, con il mesoscuto più lerzo che lungo RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 109 ed il postscutello interamente dorsale, separato dalla faccia posteriore del propodeo dalle facce dorsali di questo che si uniscono tra loro sulla linea mediana. Carene superiori del propodeo molto sviluppate in alto, dietro il postscutello, lamelliformi. Faccia posteriore del propodeo re- golarmente concava, liscia e lucida. Tergite I del doppio più largo che lungo, cupoliforme, con margini laterali non bene distinti dal margine anteriore. Tergite II del doppio più largo che lungo, circa tanto largo all'apice che alla base, visibilmente rigonfio ai lati. Sternite II quasi regolarmente convesso. Clipeo con punti piccoli, radi e superficiali. Capo con punti di media grossezza e molto fitti; interspazi careniformi. Torace con punti egualmente molto fitti, grossi come sul capo od anche più grossi. Facce dorsali del propodeo lisce nella metà anteriore, poi con punti grossissimi, molto profondi e molto fitti, con interspazi careniformi. Sulle facce laterali i punti sono eguali come grossezza, ma molto su- perficiali, più radi e misti ad alcune grosse rugosità longitudinali. Il tergite I porta punti piccolissimi e molto spaziati. Il tergite II ha punti assai più grossi, molto spaziati, di poco più grossi e più fitti ai lati che nel dorso. Sternite II con punti più grossi e meno fitti. Pilosità come nelle altre specie. Nero, con la faccia inferiore del funicolo e parte dei tarsi color ferrugineo. Sono gialli: gran parte delle mandibole: il clipeo, tranne una macchia subtriangolare nel centro; la faccia inferiore dello scapo; una fascia lungo le orbite interne degli occhi che, brevemente inter- rotta al disopra dei seni oculari, si prolunga fino quasi all'occipite; una linea che parte dal disopra dello spazio interantennale e sale fino a raggiungere l'ocello anteriore; le tempie; una larga fascia sulla faccia dorsale del pronoto; due linee sul mesoscuto; una larga fascia, un poco ristretta nel mezzo, sullo scutello; due grandi macchie sul mesoepisterno; grandi macchie sulle facce dorsali del propodeo, un poco debordanti sulla faccia posteriore; gran parte delle zampe; tegule; parategule; due fasce, circa della stessa larghezza, sul I tergite, una anteriore più lunga che raggiunge i margini laterali ed una posteriore assai più corta, abbreviata ai lati; due macchie rotonde ai lati della base del II tergite ed una fascia all'apice dello stesso; il II sternite tranne una grande macchia basale pentagonale nera; fasce apicali subeguali e quasi regolari, sui tergiti e sterniti III-V. Ali quasi jaline. 110 A. GIORDANI SOIKA Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 12.5-14. d ignoto. | Malaya: Djampang Wetan, G. Bengbreng, V-1938, 19 (V.d. Vecht- AGS). - Pahang, Tasek Bera, 17-VIII-61, 19. - Penang, Batu Feringgi, catchment Area, 23-VII-58 e 18-VIII-58, 22 9 (H.T. Pagden-BM). - Is. Penang, 19. - Singapore, 19 (Baker-USNM). W Giava: Mt. Tjioeng, Djampang Tengah, 1-XI-37, 19 (BM). Borneo: 19 (AGS). - Sandakan, 19 (Baker-USNM). Descritto di Sarawak, Borneo, e segnalato di Liangtélang, pure nel Borneo, da Gribodo. Van der Vecht lo cita di Sumatra (Padang) e Giava (Djampang, Radjamandala, E. Prianag, Penandjoeng, Tengger, Waterfall Baoeng). Dubbie sono le determinazioni del Bingham, dello Schulthess (Sri Lanka, Mt. Iluppalama) e di Dover (Pahang). Stenodyneriellus hewittii (Cameron) n.comb. Odynerus Hewittiî Cameron, 1907, Ann. Mag. nat. Hist., 7, 20: 82, 84 (6). - Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 283. - Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. Maite 25 SkEN25)9) 2 - Molto affine a multipictus (Smith). Mesosoma più lungo, circa 1 volta e 1/4 più lungo che largo. Il II tergite è soltanto 1 volta e 1/ 3 più largo che lungo e, come in multipictus, è nettamente rigonfio di lati. La base del II sternite è largamente depressa. Punteggiatura del capo più fina, del torace meno fitta che in multipictus; in particolare sullo scutello e sul postscutello i punti sono piccoli e poco fitti. Anche la punteggiatura del propodeo è meno grossa, e sulle facce laterali si osservano solo punti molto superficiali ed a fondo piatto; non vi è traccia di rugosità longitudinali. Il I tergite è pressoché liscio ed il II tergite presenta, in tutta l'area dorsale, punti impercettibili; un poco più grossi ed assai più fitti ai lati. Anche la punteggiatura del II sternite è più fina e meno fitta che in multipictus. Pilosita circa come in mmultipictus. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 111 La colorazione dei miei esemplari differisce da quella di multzpictus solo nei seguenti punti: macchie del mesoepisterno grandi ed unite tra loro; una fascia gialla sul postscutello; le fasce del I tergite sono di eguale lunghezza e si uniscono ai lati del tergite stesso; il II tergite porta due fasce subeguali di cui l'anteriore può essere brevemente interrotta nel mezzo. 36 - Clipeo circa come nella. Antenne modicamente allungate, con il IV articolo più lungo che largo ed il V subquadrato; l'ultimo è piccolo, modicamente arcuato, rapidamente assottigliato dalla base al- l'apice, che è poco appuntito e raggiunge a fatica la base dell'XI ar- ticolo. Clipeo interamente giallo. Il resto circa come nella 9. Malaya: Johore, Mt. Kluang, 500 m, 5 Km E Lembak, 29-VII-72, 1£ (J.v.d. Vecht-AGS). - Singapore, 29 £ (H.N. Ridley-BM); 59 £ 16 (Baker-USNM). Borneo: Liangtélan, 19 16 (coll. Gribodo-MCG). - Sandakan, 14 (Baker-USNM). - Pontianak, 19 (Muir-USNM). - Katapan, V-1937, 19 (M.E. Walsh-AGS). Descritto di Sarawak, Kuching e segnalato della stessa località da Van der Vecht. Stenodyneriellus o ctolineatus n.sp. 3 - Molto simile a Aewzttz2 (Cameron), ma ben distinto per la forma del clipeo e per l'assenza di carene sul propodeo. Clipeo conformato circa come in flaviventris, ma più largo, circa 1 volta e 1/5 più largo che lungo; il suo apice è molto largamente emarginato ad arco di cerchio ed i denti apicali, assai acuti, distano tra loro circa la metà della larghezza massima del clipeo. E' modicamente convesso, con l'area mediana assai concava e delimitata ai lati da due pieghe careniformi subparallele. Ultimo articolo delle antenne grande, arcuato, pochissimo assottigliato dalla base all'apice, che è arrotondato e quasi raggiunge la base del X articolo. Mesosoma corto e tozzo, di poco più lungo che largo, con il mesoscuto nettamente più largo che lungo. Carena del pronoto sottile e regolare, largamente arcuata sugli 112 A. GIORDANI SOIKA omeri. Postscutello pochissimo convesso, quasi interamente orizzon- tale. Concavità della faccia posteriore del propodeo ampia, intera- mente concava, nettamente separata dalle facce dorsali, anche se man- cano le carene superiori. Facce laterali del propodeo quasi interamen- te pianeggianti. Tegule, zampe ed ali senza caratteri di rilievo. Tergite I di poco meno largo del doppio della sua lunghezza, subtroncato anteriormente, con margini laterali nettamente distinti dal margine anteriore. Tergite II quasi del doppio più largo che lungo e circa tanto largo all'apice che alla base. Sternite II largamente e molto debolmen- te depresso alla base. Clipeo con punti molto fitti ma piccolissimi. Capo con punti di mediocre grossezza, fitti con interspazi quasi careniformi; la punteggia- tura della fronte mantiene circa le stesse caratteristiche sul vertice e sulle tempie. Mesosoma con punti assai più grossi, più profondi e meno fitti; sono nettamente più fitti sulle facce dorsali del propodeo. Sulle facce laterali si osservano punti piccoli e radi, e tracce di fini rugosità longitudinali; la faccia posteriore è liscia e lucida. I due primi tergiti portano punti piccoli e molto spaziati. Sternite II con punti assai più grossi e più fitti. Pubescenza cortissima e poco fitta sul capo e sul mesosoma, assai più rada sull'addome. Nero e bruno-nero. Sono gzalli: mandibole; clipeo; faccia inferio- re dello scapo; una larga fascia sulla fronte, che occupa interamente lo spazio interantennale e si prolunga in alto fino a raggiungere l'ocello anteriore; larghe fasce lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi; due grandi macchie triangolare sul vertice e, talvolta, una macchietta dietro gli ocelli; le tempie; la quasi totalità della faccia dorsale del pronoto e del mesoepisterno; due larghe linee sul mesoscuto; larghe fasce su scutello e postscutello; grandisisme macchie ai lati del propodeo; tegule; parategule; facce anteriori e laterali di tutte le anche; faccia esterna dei femori, tibie e tarsi di tutte le zampe; due larghe fasce sulla faccia dorsale del I tergite; due fasce sul II tergite, quella anteriore è assai allargata ai lati e strettamente interrotta nel mezzo, quella posteriore è quasi regolare; il II sternite, tranne una grande macchia triangolare alla base; larghe fasce apicali sui tergiti e sterniti III-VI. Ali debolissimamente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 11-12. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 113 2 ignota. Malaysia Penins.: Singapore, 56 g tra cui l'olotipo (Baker-MCZ); 16 (Birò-AGS). Olotipo al Museum of Compared Zoology di Cambridge. Stenodyneriellus longithorax n.sp. - Affinissimo a hewittii (Cam.). Mesosoma più allungato; nell'olotipo è più di 1 volta e 1/2 più lungo che largo, e nel paratipo del doppio più lungo che largo. Mesoepisterno nettamente meno con- vesso, con la parte inferiore in gran parte quasi pianeggiante. Addome allungato, subcilindrico. Tergite I 1 volta e 1/2 più largo che lungo, nettamente troncato alla base, con margini laterali bene separati dal margine anteriore. Tergite II circa tanto largo quanto lungo, subcilindrico, non rigonfio ai lati. Sternite II depresso alla base, come in bewittii. Nero, con la faccia inferiore del funicolo e le parti non gialle delle zampe brunt. Sono gialli: gran parte delle mandibole; una larga linea che parte dal disopra dello spazio interantennale che sale raggiungen- do l'ocello anteriore; sul vertice due macchie triangolari tra gli ocelli ed i lobi superiori degli occhi; le tempie; una larga fascia sulla faccia dorsale del pronoto; due linee sul mesoscuto; una larga fascia ristretta nel mezzo, sullo scutello: due grandi macchie sul mesoepisterno; grandi macchie ai lati del propodeo; gran parte delle zampe; tegule, parategule; due fasce subeguali sulla faccia dorsale del I tergite, del quale raggiun- gono i margini laterali; sul II tergite due fasce un poco più larghe, una vicino alla base del tergite ed interrotta nel mezzo (largamente nell'olotipo, molto strettamente nel paratipo), l'altra all'apice e quasi regolare; regolari fasce apicali sui tergiti III-V; una grande macchia sul VI tergite; sul II sternite due grandi macchie laterali, unite ad una fascia apicale, che è strettissimamente interrotta nel mezzo; strette fasce apicali sugli sterniti III-V, largamente interrotta nel mezzo in quest'ul- timo. Ali quasi jaline. Variabilità nel paratipo di Sandakan: tergiti e sterniti III-VI sono 114 A. GIORDANI SOIKA 33 Fig. 33 Stenodyneriellus longithorax n.sp.® , olotipo. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 115 color giallo-ferrugineo. Lunghezza, fino al margine apicale del II tergite: mm 10-11.5. d ignoto. Borneo. Sabah, Tuaran, 24-30-III-73, 19 olotipo (K.M. Guichard- AGS). - Sabah, Sandakan, 19 (Baker-USNM). Olotipo nella mia collezione. Stenodyneriellus guttulatus (Saussure) n.comb. Odynerus guttulatus Saussure, 1862, Stett. ent. Zeitg., 23: 200 (9). - Gribodo, 1891, Boll. Soc. ent. ital., 23: 297. - Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 285 (9 6). - Iwata, 1965, Mushi, 38, 2: 103. Ancistrocerus megaspilus Cameron, 1907, Ann. Mag. nat. Hist., 7, 20: 85 (@). Odynerus megaspilus; Meade Waldo e Morley, 1915, Ann. Mag. nat. Hist., 8,14: 405. - Dover, 1931, J. fed. Malay. St. Mus., 16: 255. - 1930, Bull; Raffles Mus., 19"o: BIN Odynerus santabongensis Cameron, 1908, Deutsh. ent. Zeitschr., 1908: 562 (@). Odynerus guttulatus var. heterospilus Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 286. Odynerus guttulatus var. nigridorsus Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 287 (23). Hylodynerus guttulatus; Gusenleitner, 1988 Linzer biol. Beitr., 20, 1: 180. ? Odynerus multipictus; Bingham, 1897, Fauna Br. India, Hym., 1: 368. Odynerus (Lionotus) fraternus Bingh.?; Schulthess, 1927, Suppl. entom., 16: 81. L'olotipo di guttulatus, che potei studiare per la cortesia del Dr. C.v. Achterberg, è una @ di "Sumatra", conservata nel Museo di Leiden. Lo studio dei tipi di O. santabongensis Cam. ed O. megaspilus Cam., al British Museum, mi ha convinto che ambedue apparten- gono a tale specie. Non ritengo opportuno separare dalla forma nomi- nale la var. nzgridorsus Van der Vecht, descritta come endemica dell'iso- la di Giava. Infatti si trova in molte altre località e presenta spesso forme intermedie. 9 - Clipeo tanto lungo quanto largo, debolmente convesso nella metà basale, poi leggermente depresso; l'apice è troncato, largo quan- 116 A. GIORDANI SOIKA to lo spazio interantennale e poco più di 1/3 della larghezza massima del clipeo. Antenne corte, con il IV articolo circa tanto lungo quanto largo, ed il successivo nettamente più largo che lungo. Tempie poco sviluppate: viste dall'alto appaiono molto più corte dei lobi superiori degli occhi. Mesosoma di poco più lungo che largo, più fortemente ristretto in avanti che all'indietro. Carena del pronoto sottile e rego- lare. Scutello modicamente convesso. Postscutello interamente oriz- zontale, leggermente e quasi regolarmente convesso. Propodeo bene sviluppato, con facce dorsali non bene separate dalla faccia posterio- re, che presenta una piccola cavità centrale liscia e lucida. Nella parte superiore del propodeo, vicino alla linea mediana, vi sono tracce di carene che finiscono, in alto, con due piccoli tubercoli, o due denti posti dietro il postscutello. Primo tergite cupoliforme emisferico, del doppio più largo che lungo. Secondo tergite pochissimo più largo del tergite precedente: la sua larghezza massima è circa eguale ad 1 volta e 1/7 la larghezza del tergite precedente; la sua larghezza massima è circa eguale ad 1 volta e 1/7 la larghezza all'apice del tergite prece- dente, ed è molto leggermente rigonfio ai lati. Porta una corta lamella apicale molto sottile, trasparente, che si accorcia e poi scompare ai lati, prima di raggiungere i margini laterali del tergite. Terzo tergite normale, privo di lamella apicale. Sternite Il leggermente e quasi re- golarmente convesso. Clipeo subopaco, praticamente privo di punteggiatura. Capo con punti piccoli, poco profondi e molto fitti, interspazi sottilmente careniformi; sul vertice, dietro gli ocelli, i punti sono molto piccoli, radi e superficiali. Sul mesosoma i punti sono grossi circa come quelli della fronte, ma più profondi e meno fitti. Ritornano fitti, con interspazi careniformi, sul postscutello e sulle facce dorsali del propodeo. Que- sta punteggiatura si estende alla parte più vicina della faccia poste- riore ed a gran parte delle facce laterali. Il I tergite porta, nella parte anteriore della faccia dorsale, pochissimi piccoli punti; nella metà posteriore è invece liscio. Il II tergite ha punti piccolissimi e molto spaziati, visibilmente più grossi e più fitti presso l'apice ed ai lati. Sternite II con punti più grossi e più fitti. Capo e mesosoma con peli eretti fulvi, di mediocre lunghezza. Addome con peli un poco più lunghi, più sottili e meno fitti. La colorazione di questa specie presenta una certa variabilità; RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 117 l'olotipo ha la colorazione seguente. Nero, con lo scapo e le zampe bruno-nerit. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole; il clipeo, tranne una macchietta centrale nera; una linea, che parte dallo spazio interantennale, che è nero, e raggiunge l'ocello anteriore, assottigliandosi; larghe fasce lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, che occupano intera- mente i seni oculari e si continuano verso l'alto lungo le orbite interne dei lobi superiori fin quasi a raggiungere due macchiette, trasversal- mente allargate, poste ai lati del vertice e vicine agli occhi; la quasi totalità delle tempie; la faccia inferiore dello scapo; i 2/3 anteriori della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte su- periore del mesoepisterno; due lineette sul mesoscuto; una larga fascia sulla parte anteriore dello scutello; una fascia assai più stretta sul postscutello; grandissime macchie ai lati del propodeo; le estremità anteriore e posteriore delle tegule; le parategule; grandi macchie sulle anche di tutte le zampe; la faccia antero-esterna dei femori, tibie di tutte le zampe e dei tarsi posteriori; due grandi macchie, trasversal- mente allungate, sulla linea d'incontro tra faccia anteriore e faccia dorsale del I tergite; una fascia, un poco allargata nel mezzo, sul margine apicale dello stesso; due grandi macchie rotonde ai lati della base del II tergite, ed una fascia leggermente allargata nel mezzo ed ai lati, sul suo margine apicale; i lati e l'apice del II sternite; strettis- sime fasce apicali sui tergiti III-V e i sterniti III e IV. Ali molto debolmente imbrunite. 6 - Clipeo circa come nella £. Ultimo articolo delle antenne molto piccolo, quasi dritto, non raggiungente con l'apice la base dell'XI articolo. Il resto, inclusa la colorazione, circa come nella ®. Variabilità. Le macchie gialle sono più o meno estese e non di rado il mesoscuto è interamente nero. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 11- [pmi Oltre al tipo, 19 di "Sumatra Muller" esaminai i seguenti esem- plari: Sikkim: Rong Po, 1400 ft, 6-IX-09, 19 (AGS). Thailandia: Trang, 7°33'N 99°36' E, 50 m, 42 2 18 (R. Hensen- 118 A. GIORDANI SOIKA ML); “Chians Khan, 417552 4N*10185/688E3 BONES 2A Hensen-ML). - Phuket Is., 7°47'N 98°19" E, 50 m, 1-VII-86, 222 16 (R. Hensen-ML). - 20 Km E Trang, Khao Chong, 7°34'N 99°49' E, 400 m, 28-VII-86, 19 (R. Hensen-ML). - Bangkok, 1-VI-13, 14 (H.M. Smith- USNM). Burma: Pegu Hills, VIII-TX-87 (L. Fea-MCG). - Bhamò, X-1886, 499 (L. Fea-MCG). - Rangoon, 12-VI-92, 1 9(Binsham-BM). = lenasserim= Cee Viaulimaine on lEtso4as ew 2io%2 (Bingham-BM). Tenasserim, Haundraw Valley, X-1892, 12 (Bingham-BM). Malaya: Johore, Renjan, 11-VII-71, 12 (C.G. Roche-AGS). - Johore, Whur Sed ZEVIO TS ls (GG Roche="AGs)o = Marans, 2979 (AGS). Selangor, Gombah Valley, 26-XII-30, 19. - Selangor, Ampang, 13-V1-40, 12. - Kuala Lumpur, 10-1X-22, 12 1¢ (HT. Pasden-BM). - Kuala Lumpur, near Gardens, 4-X1-34, (H.M. Pendlebury-BM). - Penang Hills, varie date, 62 2 16 Penang, Tanjoug Bungah, cathchment area, 20-1X-57, 263. - Penang, catchemmt area, Ayer Hitam, 5-X-57, 29 2 . - Sungei Kelian, cathchment area, 12-11-56, 19 (H.T. Pagden-BM). Penang, Sungei Pinang, 23-I-55, 19. - Sungei Kechil, varie date, 3 9 OZ o oo. ounces, 20 XC) tx oo. OI 65210 Penang, Paya Terubong, 8-III-59, 16. - (H.T. Pagden-BM). - Penang, Kedah Peak, 3300-3950 ft, 11-III-28, 1¢; 2000-3600 ft. 30-III-28, 16. - Penang, Tanjong Bingah, 2-XII-57, 1. - Batu Feringgi, 24-VII-55, 16 e 31-VII-55 (H.M. Pendlebury-BM). - Is. Penang, 29 2 76 6 (Baker- USNM). - Malay Penins; E. Coast, Perhentian Is., 2-VIII-26, 16. - Id., W Coast, Langkawi, 25-IV-28, 19 (BM). - Singapore, 799 2 36 (Baker- USNM); 8-IV-72 e 20-IX-70, 333 (C.G. Roche-AGS). Sumatra: 18 (coll. Gribodo-MCG). - Sibolangit, 500 m, 4-I-55 (J.V.d. Vecht-ML). - Osthaven, 29-III-37, 12 (J.V.d. Vecht-AGS). - Pakaibaru, V-VI-1963, 16 (O. Milton-ML). - Plegunei, 19-VI-55, 19 (A.M. Wegner-AGS). - Res. Benkoelen, Moearatenam, 4-14-VII-35, 16 (M.E. Walsh-AGS). Bukittingi, 0°18' S 100°20' E, 1000 m, 29-IV-88, 292 (R. Hensen-ML). Giava: Boekaboerni, 500-600 m, 1933 (Verboek-ML). - Mt. Tjieng, Djapang Tengah, 1-1937, 19. - Gunung Malang, 3000-4000 ft, 1937, 12. Gunung Vjimerans, Djapans Veneah, I-Ill-1937, 200058 Radjamandola, 1200 ft, Djampang Wetan, III-1937, 19. - Tegger Highlands, 1000 m, Nongkodjarjar, 1938, 19 (K.M. Walsh-BM). - RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 119 Tjibaronhan Diasinga, 15-XI-36, 150 m, 1 2 olotipo della var. nigridorsus (J.V.d. Vercht-ML). - Djasinga, 30-IV-35, 16, allotipo della var. nigridorsus (J.V.d. Vecht-ML). Borneo: Tenggarong, M. Pandjang, 100 ft, 2-VII-37, 19 (K.M. Walsh-AGS). - Buttun Point, 300 ft, VI-1937, 18 (K.M. Walsh-BM). - Tenggarong, Mt. Pandjang, 100 ft, 2-5-VII-37, 299 16 (K.M. Walsh-BM). - Sampajan, VI-1937, 16 (K.M. Walsh-BM). - Sarawak, R. Kapah trib. R. Tinjar, 6-X-32, 19 (A.W. Moore-BM). Descritto di Sumatra ed i sinonimi del Borneo; recentemente se- gnalato da Van der Vecht di varie località di Sumatra. L'esemplare di Sumatra, Fort de Koch, determinato e pubblicato da Schulthess come "Odynerus (Lionotus) fraternus Bingh.?", che po- tei esaminare al Museo di Amsterdam, appartiene a questa specie. Stenodyneriellus heterospilus (Cameron) n.comb. Odynerus heterospilus Cameron, 1907, Ann. Mag. Nat. Hist., (7) 20: 84 (9). Odynerus guttulatus var. megaspilus; Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 286. L'olotipo di questa specie è una ® etichettata "Kuching Feb. 4 1902". Si tratta di specie affinissima a guttulatus ma da questo ben distinta per i caratteri evidenziati nella seguente tabella: s. guttulatus Propodeo con due denti acuti e bene sviluppati dietro il post- scutello. Primo tergite più corto, circa del doppio più largo che lungo. Secondo tergite pochissimo più largo del tergite precedente. s. beterospilus Propodeo senza denti dietro il postscutello. Primo tergite più allungato, meno largo del doppio della sua lunghezza. Secondo tergite circa 1 volta e 1/4 più largo del tergite prece- dente. Ultimo articolo delle antenne 120 A. GIORDANI SOIKA Ultimo articolo delle antenne deld del 6 più grande: il suo apice rag- piccolissimo: il suo apice non giunge, e spesso oltrepassa, la base raggiunge la base dell'XI artico- dell'XI articolo. lo. La colorazione dell'olotipo è la seguente: Nero, con antenne e zampe color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono ferruginez: il vertice, dietro gli ocelli; la metà posteriore della faccia dorsale del pronoto; due grandi macchie sul mesoscuto; il I tergite; il I sternite; la base del II sternite. Sono gzalli: gran parte delle mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; una linea sulla fronte; i seni oculari; macchiette triangolari tra le tempie e l'area ocellare; le tempie interamente; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno ed una, assai più piccola, sulla parte inferiore; le tegule, tranne una macchia centrale bruna; le parategule; la metà anteriore dello scutello; larghe fasce sul propodeo; la faccia esterna dei femori anteriori e medi; la quasi totalità delle tibie e dei tarsi di tutte le zampe; una fascia apicale sul I tergite; una fascia apicale, quasi eguale, sul II tergite; fasce più strette all'apice del II sternite e dei tergiti III-V; il VI tergite quasi interamente. Ali subjaline, con una macchia bruna sulla cellula marginale. g- La colorazione deld non differisce in modo apprezzabile da quella della £.. In questa specie la colorazione è molto variabile, soprattutto per quanto riguarda il colore rosso che, negli esemplari più scuri, può essere presente solo sul I tergite. Non mi fu possibile individuare delle valide sottospecie in quanto la variabilità della colorazione si mani- festa spesso anche in individui della stessa località. Negli esemplari di Sarawak, Sandokan e Sabah, il colore rosso può estendersi a tutto il capo tranne, in qualche caso, la parte più bassa della fronte. Sul mesosoma può essere rosso il pronoto, gran parte del mesoscuto, ed una parte più o meno estesa del propodeo. Sull'addome sono sempre rossi: il I tergite, il I sternite, e la base del II sternite. Per quanto riguarda il giallo, sempre in esemplari di questa località, le macchie e le fasce sono più o meno estese su capo, torace e propodeo; sull'addome, in alcuni esemplari, sono presenti due macchie RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 121 rotonde più o meno grandi, ai lati della metà basale del II tergite. In queste località il I tergite ha solo la fascia apicale gialla. Esemplari di Kudat, Tuaran ed "E. Borneo" differiscono da quelli di Sarawak per la riduzione del color rosso e la presenza costante di macchie laterali alla base del II tergite. Rosso, con solo la fascia apicale gialla, il I tergite. Nelle ® 9 di Tabang, sempre nel Borneo, il II tergite è sempre privo di macchie gialle ai lati della base, mentre il I tergite presenta, in5 2 Psu8, una fascia gialla abbreviata ai lati ed interrotta nel mezzo, sulla linea d'incontro tra faccia anteriore e faccia dorsale. In 222 di Sumatra il I tergite presenta le due fasce gialle ora descritte ed il II tergite presenta le due macchie laterali alla base. Nell'isola di Penang, infine, il colore rosso è limitato al I tergite ed il colore giallo è assai esteso, specialmente sul capo e sul mesosoma, il cui mesoscuto porta due lineette gialle come in guttulatus. Esaminai l'olotipo, 12di Kuching, ed i seguenti esemplari. Thailandia: 30 Km NE Satun, Thaleban, 6°41'N 100°11' E, 200 m, 26-VII-86 (R. Hensen-ML). Malaya: Penang, Batu Feringgi, catchmen Area, 20-X-63, 12 (H.T. Pagden-BM). - Penang, Tiger Hill, 2000 ft, 24-XII-58, 16 (H.T. Pagden- BM). - Penang Is., 42 £ (Baker-USNM). - Selangor, Kuala Sleh, 4-I-48, 16 (H.T. Pagden-BM). - Kedah, near Jitra, catchmen Area, 10-IV-28, 16 (T.C. Maa-ML). - Singapore, 1¢, 22 9 (Baker-USNM). Sumatra: Babahnot, 15-VII-83, 19 (Klapperich-AGS). - Braslogi, 1400 m, 7-14-XI-50 16 (M.A. Lieftinck-ML). - SW Lapong Distr., Mt. Tanggamoes, XI-1939, 600 m, 19-31-III-40, 16 (M.A. Lieftinck-AGS). Giava: Mt. Gedeh, Tapos, 700 m, VIII-1933, 12 (J.V.d. Vecht- AGS). Borneo: Sabah, Tuaran, 24-30-III-73, 12 (K.M. Guichard-AGS). - Kudat, 5, 10, 11-IX-27, 12 266 (BM). - Tabang, Bengen Riv., 24 e 27-IX-56, 26 6; 4-IX-56, 19; 3 e 22-X-56, 222 (A.M.R. Wegner). - Bau Distr., Pangkalan, Tebang, 300-400 m, 7-IX-58, 16 (T.C. Maa- ML). - Sandakan, 622 266. (Baker-USNM). - Sarawak, 5-9-XI- 14, 19 (G.E. Bryant-BM). - Sarawak, Mt. Matang, 27-XII-13, 16 (G.E. Bryant-BM). - Sarawak, Kapit Distr., Merirai, 30-300 m, 1-6- VIII-58, 19, (D.C. Maa-ML). 22 A. GIORDANI SOIKA Era noto solo il tipo. 36 37 Figg. 34-35 Parte posteriore del mesosoma di Stenodyneriellus: 34, S. guttulatus (Saussure) 2; 35, S. heterospilus (Cameron) ®. Figg. 36-37 Addome di Stenodyneriellus; 36, S. guttulatus (Saussure) 3; 37, S. heterospilus (Cameron) dé. Gen. Paraleptomenes Giordani Soika Paraleptomenes Giordani Soika, 1970, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 20-21: 79. - Carpenter, 1986, Psyche, 93: 78. - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verh. Leiden, 260: 42. Questo genere venne da me descritto per una specie indiana, L. nurseanus Giordani Soika, ed attualmente annovera 7 specie, tutte ap- partenenti alla regione orientale. Una di esse, L. communis n.sp. è una delle specie più diffuse e più comuni in questa regione. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 123 TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE DEL GENERE Paraleptomenes Giordani Soika Scutello subpianeggiante. Postscutello quasi orizzon- tale, per cui il suo margine posteriore si trova ad una certa distanza dalla concavità posteriore del POPE AI RR ARRE AB a i 2 Scutello convesso. Postscutello molto inclinato, per cui il suo margine posteriore si affaccia alla concavità posceniote (cicli porse alee. .Aud eet) celt ildt ees: 3 Tergite I allungato, quasi emisferico, circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo. La larghezza massima del II tergite è eguale a circa 1 volta e 1/2 quella del tergite precedente. La punteggiatura del II tergite rimane quasi invariata in prossimità del margine apicale, che rag- SIAE OD: eR nurseanus Giordani Soika a Colorestondamentaledell Itersite nosso... E LE RO RATA ssp. nurseanus Giordani Soika - Colorestondamentale! delim tereitesmero: ..1.........; convandaaedngocbopndensbendecedenoopegennoocde ssp. montanus n. Tergite I molto corto, circa del doppio più largo che lungo. La larghezza massima del II tergite è di poco maggiore di quella del tergite precedente. La punteg- giatura del II tergite diventa improvvisamente più fina e più fitta in prossimità del margine apicale, che non rega ee Rei, kosempoensis (Schulthess) Tergite I meno largo del doppio della sua lunghezza. n E E RON A miniatus (Saussure) a Colore fondamentale del I tergite rosso-ferrugineo. E en ssp. miniatus (Saussure) - Colore: tondamentale del I termite iero b b Pronoto, mesoepisterno, scutello e postscutello con macchie gialle. Clipeo della £ in parte giallo........ IR cla alte dica ssp. mephitis (Cameron) = Torace nero, tranne due piccolissime macchiette gial- le sul postscutello. Clipeo della ® interamente nero. II LA ei Sprint serio ella tp Tergite I del doppio, o più del doppio, più largo della 124 A. GIORDANI SOIKA suaslunshezza aid e SR ALONE 4 4 Parte inferiore del mesoepisterno punteggiata solo nella metà superiore; in basso è liscia e lucida.................. ani ARE guichardi n.sp. = Parte inferiore del mesoepisterno interamente pun- CSO A TAR: i Smirsbibo ll e mame cuca cece tema s 5 5 Punteggiatura del II tergite molto grossa; i punti sono molto più grossi di quelli del pronoto o del mesoscuto. Tergite II con tre larghe gibbosità: una dorsale nel centro Wendue. lateraligoneapicaline eee steerer... So aaa dia cee humbertianus (Saussure) - Punteggiatura del II tergite molto fina; i punti sono notevolmente più piccoli di quelli del pronoto o del mesoscuto. Tergite II normale, senza gibbosita. .... 6 6 Il I tergite presenta un solco preapicale molto largo e profondo. Clipeo della 2 con grossi punti in parte alluncan iatiscasotMonsitudnale ei Pi: RARI OT DI PRIORI, rufoniger n.sp. _ Il I tergite presenta un solco preapicale appena accennato. Clipeo della £ privo di grossi punti. Paraleptomenes nurseanus nurseanus Giordani Soika Paraleptomenes nurseanus Giordani Soika, 1970, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 20-21: 79. Di questa specie sono noti solo i tipi, di Deesa. Paraleptomenes nurseanus montanus n.ssp. 2 - Nero, con mandibole, antenne, ed il colore fondamentale delle zampe bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono gialli: macchie basali ai lati del clipeo; una grande macchia che occupa interamente lo spa- zio interantennale e sale un poco sulla fronte; il fondo dei seni oculari; RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 125 una larga linea sulle tempie; due macchiette sul pronoto; una minuta macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; due piccole mac- chie rotonde sul postscutello; una macchietta sulle anche medie; l'apice dei femori anteriori e medi; la faccia esterna delle tibie anteriori e medie e tutti i tarsi; una fascia apicale stretta e regolare, sul I tergite; una simile ma un poco più larga sul II tergite; una fascia, leggermente più stretta, sul II sternite. Ali debolmente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7.5. dignoto. SO. India: Nilgiri Hills, Guadalur, 3500 ft, IV-1949, 19 (BS. Nathan-MCZ). Olotipo nel Museum of comparative Zoology di Cambridge. Paraleptomenes kosempoensis (Schulthess) n.comb. Odynerus kosompoensis Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin-Dahlem, 1: 102. - Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 35: 127. Questa specie, della quale abbiamo un'ottima descrizione di Schulthess, è affine a murseanus, ma se ne distingue facilmente per il I tergite molto pit corto e pit largo, e per la punteggiatura del II tergite. Ho esaminato l'olotipo ed ho, nella mia collezione, due paratipi £ di Kankao (Koshun), VIII-1912 (H. Sauter). Paraleptomenes miniatus miniatus (Saussure) n.comb. Odynerus miniatus Saussure, 1855, Et. Fam. Vesp., 3: 249, PI. 11 fig. 6. - Bingham, 1897, Fauna Br. India, Hym., 1: 262, 267. - Cameron, 1898, Mem. Proc. Manchester litt. phil. Soc., 42: 44. - Meade Waldo, 1910, Ann. Mag. nat. Hist., 6: 101. - Ramakrishna Aiyar, 1916, J. Bombay nat. Hist. Soc., 24: 713. - Dover, 1923, J. Proc. as. Soc. Bengal, NS, 18: 239; 1925, J. Proc. as. Soc. Bengal, NS, 20: 299. - Dusmet, 1931, Bol. Soc. ent. Espana, 1931, 102. - Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 3: 265. 126 A. GIORDANI SOIKA Pterochilus pulchellus Smith, 1870, Trans. entom. Soc. London, 7, 3: 190 (@). - Bingham, Bingham, 1987, Fauna Br. India, Hym., 1: 374, fig. 110. Odynerus wroughtoni Cameron, 1898, Mem. Manchester Soc., 42, N° 11: 44 (9). La colorazione tipica è stata così descritta da Saussure. "Insecte noir. Mandibule, une tache entre les antennes, devant de leur premier article, dessous du flagellum, bord postérieur des orbites et sinus des yeux, jaunes; chaperon jaune avec une tache noire ovoide au milieu. Deux taches sur le prothorax ou son bord entier, jaunes; un point jaune sous chaque aile; écailles jaunes avec un point roux; quatre points sur les angles des écussons. Premier segment de l'abdomen roux, bordé d'un cordon jaune; le deuxiéme noir, bordé de jaune et orné de chaque cote dun petit point jaune; bout de l'abdomen brun. Pattes rousses, hanches et tarses jaunes. Alles hyalines." Nei miei esemplari il clipeo è più o meno estesamente ferrugineo all'apice, ed ha due larghe fasce laterali gialle. La macchia della fronte raggiunge il clipeo in basso e si estende un poco in alto verso gli ocelli. I seni oculari sono interamente gialli, le tempie hanno una lunga linea gialla e la faccia inferiore dello scapo è pure gialla. Sul mesosoma sono gialli: una fascia, assai abbreviata ai lati, sulla faccia dorsale del pronoto; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; due linee longitudinali alle estremità laterali dello scutello; due macchiette sul postscutello. Le tegule e le zampe sono ferruginee e gialle. Il I tergite è rosso-ferrugineo con una stretta e regolare facsia apicale gialla. Il II tergite è nero, con una fascia apicale gialla; qualche esemplare prota due macchie laterali rotonde. La fascia apicale del II sternite è circa come quella del tergite corrispondente. L'ultimo tergite e, raramente, i tre ultimi tergiti hanno una macchia gialla nel mezzo del margine apicale. La colorazione del dé differisce da quello della 9 per il clipeo interamente giallo e per la presenza di tracce più o meno evidenti di fasce apicali sul tergiti IV-VI. Esaminai il tipo di Pterochilus pulchellus (BM), quello di O. wroughtoni Cam. al Museo di Oxford, ed esemplari delle seguenti località. India: Yenna Valley, Satara Distr. 2200 ft, 17-23-IV-12, 1 2 (Gravely- AGS). - Lonauli, 12 (Birò-AGS). - Orissa, Bhubanesawat, Barabil, 2- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 127 V-66 3,22, 14-V-66, 16 (H. Sourway-ML). - "India", 16 (AGS). Noto di alcune località dell'India. Paraleptomenes miniatus mephitis (Cameron) n.comb. Odynerus mephitis Cameron, 1901, Proc. zool. Soc. London, 1901: 30. - Ramakrishna Aiyar, 1916, J. Bombay nat. Hist. Soc., 24: 712 Odynerus (Leptochilus) miniatus var. mephitis; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat. 2, 3: 266. Odynerus rufobimaculatus Cameron, 1909, J. Bombay nat. Hist. Soc., 19, 1: 136. - Ramakrishna Aiyar, 1916, J. Bombay nat. Hist. Soc., 24: 713. Secondo la descrizione originale la colorazione di questa forma è la seguente. "(®) Legs pallid yellow, the femora rufous; the middle tibiae are listed behind with black: the posterior are entirely black. On the thorax there are two yellow marks on the pronotum, which become gradually wider outwardly; the tegulae are yellow at the base and apex; sides of the scutellum and of the psotscutellum more widely are also yellow. Wings clear hyaline, the stigma fuscous; the nervures are darker coloured. The basal half of the petiole is rufous; its apex and the apex of the second segment are yellow; the apical three segments are marked with yellow in the middle. On the sides of the second segment behind the middle is a small yellow mark". I miei esemplari di Sri Lanka, determinati O. mephitis da Van der Vecht, corrispondono perfettamente a questa descrizione; ma uno di essi (di Kandy) non ha le macchie gialle ai lati del II tergite. Non diversa la colorazione degli esemplari di Orissa e di Calcutta. O. rufobimaculatus Cameron, del quale esaminai il tipo al British Museum, presenta la stessa colorazione, e pertanto dev'essere consi- derato sinonimo di mephitis. India: Calcutta, Barrackpore, 7-IV-24, 19 (AGS). - Madras St., Coimbatore, 1400 ft, VI-62, 19 (P.S. Nathan-ML). - Orissa, 7-X-65, Iloni(SDa Jakan2AGs) E 128 A. GIORDANI SOIKA Sri Lanka: Kandy, Peak View Motel, 15-24-I-70, 12 (Davis e Rowe- AGS). Descritto di "Ceylon" ed India (Poona). Paraleptomenes miniatus nigrithorax nssp. 9 - Capo nero, tranne una sottilissima linea sulle tempie; antenne nere con la faccia inferiore dello scapo gialla. Mesosoma interamente nero. Tegule bruno-nere, e parategule gialle. Colorazione delle zampe molto più scura che nelle altre sottospecie. Macchie rosso-ferruginee ai lati del I tergite. Strettissime fasce apicali gialle sui due primi tergiti e sul II sternite. Dimensioni come nella forma nominale. 3d ignoto. India: Calcutta, 27-VI-08, 19 (I.H. Burdiel-AGS). Olotipo nella mia collezione. Paraleptomenes guichardi n.sp. 9 - Affine a miniatus, ma ben distinto soprattutto per avere il I tergite molto più corto e più largo: circa 2 volte e 1/3 più largo che lungo. Clipeo privo di carene longitudinali, con punteggiatura notevol- mente più fina e più superficiale. Tempie nettamente più larghe in alto, e più strette in basso che in mznzatus. Faccia anteriore del pronoto più fittamente punteggiata che in questa specie. Punteggiatura delle facce dorsali del propodeo molto più grossa e più profonda; gli interspazi sono formati da carene molto sviluppate. La punteggiatura del mesoepisterno non è uniforme come in miniatus, ma pressoché assente nella metà inferiore. Tergite I circa 2 volte e 1/3 più largo che lungo, con solco trasversale preapicale assai marcato, più vicino al margine apicale ai lati che nel mezzo. Base del II sternite non convessa e RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 129 sporgente come in miniatus, ma largamente, debolmente, depressa. Molto differente anche la punteggiatura del II tergite. In mznzatus i punti sono molto spaziati alla base, poi diventano gradatamente più fitti fino al margine apicale, che raggiungono. In guichardi invece, la punteggiatura, spaziata alla base, diventa gradatamente più fitta pro- cedendo verso l'apice, ma di poco; quasi improvvisamente, ad un tratto, diventa molto più fitta poco prima del margine apicale, che non raggiunge. Pilosità circa come in miniatus. Nero, con antenne, tegule e zampe color gzallo-testaceo-ferrugineo in parte brunastro. E' ferruginea gran parte della faccia dorsale del pronoto. Sono gzalli: gran parte delle mandibole; il clipeo, tranne una grande macchia centrale bruna, che raggiunge il margine basale e che nel paratipo diventa una larga fascia longitudinale che attraversa il clipeo in tutta la sua lunghezza; una macchia sullo spazio interantennale, che si estende un poco sulla fronte; una macchietta rotonda nel fondo dei seni oculari; una lineetta sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; le parategule; una larga fascia sul postscutello; le valvule del propodeo; una sottile fascia apicale sul I tergite; fasce apicali un poco più larghe sul II tergite e sul II sternite. Ali quasi jaline, con una macchia bruna sulla cellula marginale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7-7.5. Signoto. Borneo: Sarawak, Kanowit, 20-VI-71, 12 olotipo (C.G. Roche- AGS). - Sandakan, 19 (Baker-USNM). Olotipo nella mia collezione. Paraleptomenes communis _ nzsp. 2- Affine a guichardi n.sp. Clipeo punteggiato come in questa specie, ma con due carene longitudinali quasi parallele e ben svilup- pate. Faccia anteriore del pronoto più finamente, ma ancora più fit- tamente, punteggiata. Mesoepisterno interamente punteggiato. Facce 130 A. GIORDANI SOIKA dorsali del propodeo punteggiate circa come in guichardi. Base del II sternite non depressa, ma modicamente convessa, meno però che in mintatus. Pilosita circa come in guzchardi. Nero, con l'apice del clipeo ferrugineo; la faccia inferiore del funicolo, le tegule e le zampe sono color gzallo-testaceo-ferrugineo in qualche parte brunastro. Sono gialli: parte delle mandibole; due macchie alla base del clipeo; una macchia sullo spazio interantennale, un poco prolungata sulla fronte; i seni oculari; una lunga linea sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; una fascia, un poco abbreviata ai lati e strettamente interrotta nel mezzo, sul margine anteriore del pronoto; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una fascia sul postscutello; le estremità anteriore e posteriore delle tegule; le parategule; una stretta e regolare fascia apicale sul I tergite; fasce più larghe ed egualmente regolari, sul II tergite e sul II sternite. Ali molto legger- mente imbrunite. 3 - Clipeo circa tanto lungo quanto largo, largamente e poco pro- fondamente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è modicamente e quasi regolarmente convessa, e presenta solo una finissima micropunteggiatura. Ultimo articolo delle antenne piccolo, gracile, digitiforme e quasi dritto, leggermente depresso; il suo apice raggiunge la base dell'XI articolo. Clipeo interamente giallo. Il resto circa come nella ®. Variabilità. La colorazione di questa specie è assai costante, e solo pochi esemplari hanno lo scutello macchiato di giallo. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 9.6 mm 7- LD. India: Kerala State, Walayar forest, 700 ft, X-1962, 12 (PS. Nathan- ML). Thailandia: Chiangmai, 18° 47' N 98°59' E, 4-VII-86, 1 9 (R. Hensen- ML). Malaya: Kuala Lumpur, Gordans, 4-VIII-29 (H.T. Pagden-AGs). - Kuala Lumpur, varie date, 42 2 (U.M.P. Pendlebury-BM). - Selangor, varie date, 109 2 15 (H.M. Pendlebury-MCZ). - Penang, 15 Km S. Georgetown, 50 m, 17-V-88 19 (R. Hensen-ML). - Penang, 19 (Baker- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 131 USNM). - Singapore, 32 2 46 6 (Baker-USNM). Giava: Bogor, varie date, 72 £ 16 (J.V.d. Vecht-ML MCZ); Bogor Tjiboerial, 26-IV-36, 16 (J.V.d. Vecht-ML); Bogor, Botanical Garden, 250 m, 1955, 366 (Hamann-ML); Bogor, B.P.H.T. Institut; 1955, 1 (Haman-ML); Bogor, Gng Tjampea, 2-II-36, 1916 (J.V.d.Vecht-ML); - Semarang, Tjandi, VIII-1939, 12 (Betrem-ML); Semarang, III-1909, 12 (E. Jacobson-ML). - Djakarta, 12 (P. Serre-AGS); VIII-1907, 19 (Jacobson-AGS). - Bandoeng, 18-19-I-41, 16 (J. Olthof-ML). - Bandoeng, Preanger, 760 m, X-1937, 22 2 (Jacobson-ML). - Moera Angke, IV- 1908, 16 (E. Jacobson-ML). - Dungusswal, 18-III-55, 12 (Amsari-ML). - Pekalongar, 1 (ML). - Pasoeroean, 3 9 2 tra cui l'olotipo, 16 (AGS). Bali: 12 (MCG). Paraleptomenes rufoniger n.sp. 2- Affine a communis n.sp. ma facilmente riconoscibile per i seguenti caratteri. Clipeo con carene molto sviluppate, con punti grossi e fitti, longitudinalmente allungati nell'area mediana. Faccia posteriore del propodeo non liscia nel centro, ma interamente punteggiata con punti più o meno grossi. Il I tergite presenta un largo solco prapicale per cui, visto il profilo, ha una faccia dorsale fortemente depressa abbastanza nettamente separata da una faccia anteriore. Nero. Sono color rosso-scuro: due grandi macchie alla base del clipeo; una linea sullo spazio interantennale che sale un poco sulla fronte; il fondo dei seni oculari; una linea sulle tempie; lo scapo, tranne una linea nera sulla faccia dorsale; una larga fascia, ristretta ed arretrata ai lati, sul pronoto; una macchia rotonda sulla parte superiore del mesoepisterno; due macchie sullo scutello; il post-scutello quasi inte- ramente; una macchia all'apice dei femori anteriori e medi; tutte le tibie ed i tarsi; una fascia apicale, un poco allargata nel mezzo, sul I tergite; una fascia apicale più larga, leggermente allargata nel mezzo ed ai lati, sul II tergite; una fascia più stretta, più fortemente allargata nel mezzo ed ai lati, sul II sternite. Ali abbastanza fortemente imbrunite. 132 A. GIORDANI SOIKA Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7-7.5. dignoto. Sikkim: Chumtang, 5120 ft, 18-29-VII-59, 29 2 olotipo e paratipo (E Schmid-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Paraleptomenes humbertianus (Saussure) n.comb. Odynerus humbertianus Saussure, 1867, Reise d. Novara, Zool., 2, 1: Hym.: 13 (26). - Bingham, 1869, Proc. Linn. Soc., 1896: 449; 1897, Fauna Br. India, Hym., 1: 362, 371. - Schulthess, 1914, Zool. Jahtb. Syst., 37, 3: 266. Noto solo dell'India meridionale e dell'isola Sri Lanka, humbertianus si riconosce facilmente per la punteggiatura molto grossa e fitta, specialmente sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Il secondo tergite è inoltre caratterizzato dalla presenza di tre larghe gibbosità, una dorsale centrale e due laterali preapicali. Esemplari esaminati: India: Madras St., Coimbatore, 1400 ft, VI-1967, 19 (P.S. Nathan- MA). - Kerala St., Walauar forest, 700 ft, X-1962, 19 (P.S. Nathan-ML). Sri Lanka: Tr. Distr., Trincomalee, China Bay, Ridge Bungalow, 1- OO Tay 27ST. VON O Sail NET | ONS IR WE ron cine - Trincomalee, 26 d (AGS). - Hata Distr., Kibissa, 05 mls W of Sigiriya, ZSMEMIETO See Gi) A Gi Disc umnuwilacama.’ 222 VOI 25 (K.V. Krombein-ML). Anuradhapuma, Maradankadawela, 15-IV-30, 19 16 (Simon Thomas- MA). Descritto di Sri Lanka. Segnalato da Bingham anche di Sikkim, Burma e Tenasserim, ma è probabile che si tratti di specie differenti. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 133 Gen. Stenodynerus Saussure Stenodynerus Saussure 1893, Mem. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 17: 228. - Bequaert, 1941, Am. Mus. Novit., 1106: 1. - 1970, Opinion 893 Bull. zool. nomencl., 26: 187. - Gusenleitner, 1981, Polsk. Pismo Entom., 51: 221. - Carpenter, 1986, Psyche, 93: 84. - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verh. Leiden, 260: 55. Nannodynerus Blithgen, 1938, Konowia, 16, 281. Parbypodynerus Giordani Soika, 1974, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 24: 110. Le principali caratteristiche di questo genere sono state segnalate da Gusenleitner. Le maggiori affinità sono con il genere Parancistrocerus Bequaert, ed il carattere che caratterizza quest'ultimo è la presenza di una carena trasversale alla base della faccia dorsale del I tergite. Va però ricordato che in qualche Stenodynerus sono presenti tracce più o meno evidenti di questa carena. TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE ORIENTALI DEL GENERE Stenodynerus Saussure ©! i Nel centro dell'area ocellare vi è un grosso tubercolo 2 _ [icaloeellaresprmafci@ruberscolopRe ei. 3 2 Tergite II con una serie preapicale irregolare di punti piccoli ma assai profondi, per cui il margine apicale è riflesso. Base del II sternite con un solco media- no longitudinale. Faccia dorsale del I tergite con punti molto grossi e fitti, senza tracce di carena GERAIS CSAC sn cli ea baronii Giordani Soika - Tergite II senza serie preapicale di punti e non riflesso alliapiscNMBasc id cisterne imonliisolcata (1) In questa tabella è stato incluso Parancistrocerus rhipheus (Cam.) che, per avere la carena del I tergite poco sviluppata ed irregolare, potrebbe suscitare qualche incertezza circa l'attribuzione all'uno o all'altro genere. S. baronii G.S. è stato inserito in due punti della tabella per la possibilità di incertezze sulla presenza o meno del tubercolo interocellare. A. GIORDANI SOIKA longitudinalmente. Faccia dorsale del I tergite con punti piccoli e molto spaziati, con leggere ma evidenti tracce di:carcnagrrasyessle toa e CARRO) VARIO eae pai monotuberculatus Giordani Soika Tergite II fortemente riflesso all'apice, circa come nelle specie del genere Mitrodynerus V.d.Vecht. ................ lecsite Minion nitless@ vallvajice erences eta: Tergite I subpianeggiante, anche in senso trasver- sale, nella meta anteriore della faccia dorsale. Pun- teggiatura del postscutello e delle facce dorsali del propodeo assai evidente. Tergite I nero, con una fasCliavapiealesrosso-letnueinean! a): senate see) da ee canines, I Fota of 9) peninsularis Tergite I debolmente, ma nettamente convesso, alme- no in senso trasversale, nella meta anteriore delle facce dorsali. Punteggiatura del postscutello e delle facce dorsali del propodeo poco evidente, anche per il loro colore giallo. Tergite I interamente color cdlo-imodge i o ignotus Sternite II modicamente convesso alla base, con un solco mediano longitudinale corto ma assai netto. Sternite II molto sporgente alla base, privo di sol- CORMANO VO NSILU SIAE anes Facce dorsali del propodeo nettamente separate tra loro, per cui l'estremità posteriore del postscutello si affaccia alla faccia posteriore del mesosoma. ......... Facce dorsali del propodeo unite tra loro sulla linea mediana, formando un'unica faccia dorsale che sepa- ra largamente il postscutello dalla faccia posteriore GEIMeSOSOUNae ey: E OI Clipeo della £ meno largo, più strettamente troncato all'apice. Faccia posteriore del propodeo separata dalle facce laterali da carene sottili ma ben distinte. Faccia posteriore del propodeo nettamente punteggiata nella metà superiore. Facce laterali del propodeo interamente punteggiate. Tergite Il con punti piccoli, rotondi e poco fitti; gli interspazi sono in media eguali ai punti o n. Sp. n.sp. WZ, IALIA RESI ens kusigematii Gusenleitner 10 11 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 135 Clipeo della 2 più largo, più largamente troncato all'apice. Faccia posteriore del propodeo interamente liscia. Facce laterali del propodeo quasi sprovviste di punteggiatura. Tergite II con punti più grossi, allun- gati longitudinalmente e molto fitti: gli interspazi sono sempre minori dei punti. .................. bicolor n.sp. | Carena del pronoto bene sviluppata, quasi lamelliforme. Carene superiori del propodeo bene sviluppata e nette, per cui le facce dorsali sono ben distinte alla faccia POSTSH ORS MI RARE: TOA IRA LORIA, RL. 9 Carena del pronoto pochissimo sviluppata, presso- ché indistinta. Carene superiori del propodeo non nette, ma in parte confuse con gli interspazi della grossissima punteggiatura delle facce dorsali; di con- seguenza queste non sono nettamente separate dalla 2000. O I 10 Tergite II con punti grossi e fitti, di poco meno grossi e meno fitti di quelli del tergite precedente. Clipeo della 9 più strettamente emarginato all'apice: la di- stanza che separa i denti apicali è un poco minore di 1/4 della larghezza massima del clipeo. Anche nel ¢ l'emarginatura apicale del clipeo è più larga............ AAT) AN II RIOT ODA. frauenfeldi (Saussure) Tergite II con punti piccoli e poco fitti, nettamente più piccoli e più spaziati di quelli del tergite preceden- te. Clipeo della 9 più strettamente emarginato all'api- ce: la distanza che separa i denti apicali è eguale a circa 1/5 della larghezza massima del clipeo. Anche neld l'emarginatura apicale del clipeo è più stretta. Lebel: ceoes i fata ae Lhe rufomaculatus Gusenleitner Pronoto e mesoscuto con punti fittissimi e molto pic- coli, circa eguali a quelli della parte inferiore della fronte. Denti apicali del clipeo della 2 fortemente FURNESS LTA III AN nepalensis Giordani Soika Pronoto e mesoscuto con punti molto grossi, più gros- si di quelli della parte inferiore della fronte. Denti apicali del clipeo della 2 non riflessi........................ sol Emarginatura apicale del clipeo, nei due sessi, abba- 2 13 14 A. GIORDANI SOIKA stanza profonda. Angoli apicali del clipeo dentiformi e acuti. Punteggiatura del clipeo di media grossezza e modicamente fitta: gli interspazi sono in media eguali ai punti. Facce dorsali del propodeo con punti di mediocre grossezza e poco profondi. Faccia posteriore del propodeo interamente punteggiata, subopaca. Tergite I allungato, circa 1 volta e 1/4 più largo che lune asbatetan ire chinensis (Saussure) Clipeo molto debolmente emarginato; quasi tron- cato. Angoli apicali non dentiformi. Punteggiatura del clipeo formata da punti piccolissimi e molto spaziati. Facce dorsali del propodeo con punti gros- sissimi e profondi. Faccia posteriore liscia e lucida nella metà inferiore. Tergite I assai più corto, quasi livella /24piùglarso; ehe lino a 22! IA Me ST I Reeee ear baronii Giordani Soika Sternite II bruscamente e fortemente abbassato alla base, poi subpianeggiante, od anche depresso. ........ siding te desing Parancistrocerus rhipheus (Cameron) Sternite II modicamente convesso alla base, non piancsplanichidopori ne rom ceceb ace tugae coe Faccia dorsale del I tergite cortissima: la sua lun- ghezza è eguale a circa la metà di quella della faccia anteriore verticale. Antenne del 6 molto corte, con l'articolo IV tanto lungo quanto largo, e gli articoli successivi molto più larghi che lunghi. .................... cationi iansea case kasi Amani brevis Faccia dorsale del I tergite molto più lunga: la sua lunghezza è circa eguale a quella della faccia ante- riore verticale, od anche maggiore. Antenne del d più lunghe, con gli articoli VI e VII molto più lunghi che Hare init (TR aicleli/aereis: ie) 1 mOto) ese ees eee eee Sternite II con un piccolo scalino basale, poi depresso per un breve tratto. Mesoepisterno con punti picco- lissimi e molto spaziati. Clipeo del 6 più lungo che largo. Ultimo articolo delle antenne della 9 bene sviluppato, per cui il suo apice raggiunge la base dell'XI 1 n.sp. 14 PASCO, Secocnon ogasawaraensis Yamane e Gusenleitner RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 137 = Sternite II di forma assai diversa. Mesoepisterno con punti grossi e fitti. Clipeo del d circa tanto largo quan- to lungo. Ultimo articolo delle antenne del dg piccolo, per cui il suo apice raggiunge appena la metà dell'XI articolo ini fida ee no risalita 15 15 Clipeo della 2 debolmente e strettamente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro circa 1/5 della larghezza massima del clipeo. Fascia gialla del I tergite molto larga, per cui ne occupa quasi interamente la facciagdonsaleeeeo nr... laetus n.sp. - Clipeo della @ più profondamente e più larga- mente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro circa 1/4 della larghezza massima del clipeo. Fascia gialla del I tergite molto stretta. ............... ESSER RI IE DIECI a RT malayanus n.sp. Stenodynerus monotuberculatus Giordani Soika Stenodynerus monotuberculatus Giordani Soika, 1972, Boll. Soc. entom. ital., 104: 104, 105 (9). Di questa specie, descritta di Rangoon, esaminai anche 29 £ di Singapore, 21-III-71 e 8-IV-72 (C.G. Roche) nella mia collezione. Stenodynerus baronii Giordani Soika Stenodynerus baroni Giordani Soika, 1975, Entomol. Basiliensis, 1: 387, fig. 1; Di questa specie è noto solo il tipo, 19 del Bhutan, Km 87 da Phuntsholing, 14-V-72, tipo al Museo di Basilea. Quando descrissi questa specie mi sfuggì la presenza del tubercolo nell'area ocellare, tubercolo che, però, è visibile nel disegno che accom- pagna la descrizione. A. GIORDANI SOIKA Fig. 38 Clipeo ed antenne di Stenodynerus baroni Giorddani Soika, 2, olotipo. Stenodynerus ignotus n.sp. 9 - Affine a S. pappi Giordani Soika della Corea. Emarginatura apicale del clipeo un poco meno profonda; punteggiatura del clipeo assai più fina che in pappz. Facce laterali del propodeo più finamente punteggiate, specialmente nella parte superiore. Il II tergite è forte- mente riflesso, come in pappz, e presenta sulla linea mediana un pic- colo tubercolo preapicale, del tutto assente in pappz. Punteggiatura dei due primi tergiti molto più fina e più fitta che in pappz. Sul II sternite i punti sono di media grossezza e relativamente fitti: nel centro gli interspazi sono in media eguali ai punti; ai lati nettamente minori. Colorazione molto differente. Nero. Sono color gzallo limone: clipeo, faccia inferiore dello scapo; RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 139 una macchietta rotonda sulla fronte, al disopra dello spazio interan- tennale; una macchietta sulla parte superiore delle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; la quasi totalità della parte superiore del mesoepisterno; postscutello; grandi macchie ai lati del propodeo, che ne occupano interamente le facce dorsali e si estendo- no alla parte superiore delle facce laterali; tegule; parategule; la quasi totalità delle zampe; il I tergite; il I sternite; una fascia, di media larghezza e regolare, all'apice del II tergite; una simile, ma più stretta, all'apice del II sternite. Ali modicamente imbrunite, specie lungo la costa. g- Clipeo circa tanto largo quanto lungo, strettamente emargi- nato all'apice, con denti apicali piccoli ed acuti; la sua superficie è abbastanza fortemente, regolarmente, convessa. Antenne allungate, con tutti gli articoli del funicolo più lunghi che larghi; l'ultimo è debolmente arcuato, gradatamente assottigliato fino all'apice, che è appuntito e raggiunge la base dell'XI articolo. Una linea gialla sulle mandibole. Il resto come nella 9. Singapore: "Singapore", 21-III-71, 19 (C.G. Roche-AGS). Malaysia: Johore, S. Seluyut, 25-VI-72, 16 (C.G. Roche-AGS). Giava occidentale: Gedeh, Tjibodas, 1450 m, 26-27-XI-38, 19, olotipo (J.V.d. Vecht-ML). - Id. 1400 m, 15-I-39, 30-V-37, 22 2 (M.A. Iiefinek):24DC,19) (A.G.R, Wesner): 9-1V-33, 17-X11-40, 22 9 (Ly. Toxopeus); 14-V-35, 30-XI-38, 322 (J.V.d. Vecht). - id. 1400-1700, 20-28-VI-32, 42 2 (H.R.A. Muller). - Tjikadjang, Bandjarwangi; 800- 900 m, 7-10-IV-39, 18 (M.A. Lieftinck). - Mt Panggerango Tjisaroea, 10-VI-30, 19. - Sarangan Gng Lawoe, VI-1938, 19, tutti nel Museo di Leiden, che conserva anche l'olotipo. Stenodynerus bicolor n.sp. 9 - Estremamente simile S. 7gvotus n.sp., ma, nettamente distinto per avere il II tergite normale, non riflesso all'apice. Il I tergite è circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo: visto dall'alto presenta un margine anteriore molto più lungo dei margini laterali, e nettamente separato 140 A. GIORDANI SOIKA da questi. Punteggiatura, pilosità e colorazione circa come in 7gnotus, ma sul II sternite la punteggiatura è più spaziata che in tale specie, con interspazi assai maggiori dei punti anche ai lati. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7-8. dé ignoto. Sumatra: Soekaranda, 19, olotipo (H. Dohrn-AGS). - Goenoeng Padang, Nongkodjanjan, 1502 m, VIII-1935, 49 £ (Betrem-ML). - Goenoeng Pandjang, 62 2 (ML). Giava: Mt. Tagk, Trahoe, 1650 m, 10-VIII-41, 12 (M.A. Lieftinck- ML). - Gedeh, 1700 m, Tjibodas, 28-XII-35, 12 (M.A. Lieftinck-ML); 1400-1700 m, 28-VI-32, 12 (H.R.,A. Muller-ML). - Ardjoeno, 7000 ft, I-1936, 19 (M.E. Walsh-ML). - Mt. Patuha, Ront-jaboali, IX-1941, 19 (J.V.der Becht-ML). Olotipo nella mia collezione. Questa specie è molto imbarazzante, in quanto sembra differire da ignotus solo per la forma del II tergite. Differenza, però, talmente importante da giustificare la separazione delle due forme. Stenodynerus peninsularis n.sp. 2 - Capo, visto di fronte, tanto largo quanto alto. Clipeo circa tanto largo quanto lungo, debolmente emarginato all'apice, con denti apicali acuti e brevemente carenati, distanti tra loro circa 1/4 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è modicamente e quasi regolarmente convessa. Antenne un po' allungate, con gli articoli V e VI visibilmente più lunghi che larghi; il VII è tanto largo quanto lungo. Spazio interantennale poco sporgente, ma provvisto di una carena longitudinale netta e sottile. Tempie bene sviluppate, lunghe circa quanto i lobi superiori degli occhi. Area ocellare non tubercolata nel centro. Torace (mesosoma senza propodeo) circa 1 volta e 1/3 più lungo che largo, debolmente e quasi egualmente ristretto in avanti e all'indietro. Pronoto privo di carena anteriore sulla faccia dorsale; è presente solo RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 141 sugli omeri, ove è arcuata, e sulle facce laterali. Mesoepisterno con carena epicnemiale bene sviluppata sulla parte inferiore, assente sulla parte superiore. La metà anteriore del postscutello è fortemente con- vessa e quasi orizzontale, si continua senza distinzione nella metà posteriore che è declive e debolmente convessa. Propodeo, visto dal- l'alto, con margini laterali quasi rettilinei e debolmente convergenti all'indietro: facce dorsali debolmente convesse e bene separate sia dalle facce laterali che dalla faccia posteriore, anche in assenza di carene; faccia posteriore ampiamente e quasi regolarmente concava. Tergite I circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo: visto dall'alto pre- senta un margine anteriore debolmente arcuato, nettamente separato dai margini laterali, che sono quasi rettilinei e poco divergenti, quasi paralleli. La faccia anteriore presenta, nella metà superiore, una ca- rena longitudinale che, nella linea d'incontro con la faccia dorsale, si unisce a tracce irregolari di carena trasversale. La faccia dorsale è subpianeggiante nel terzo medio della metà anteriore. Tergite II circa tanto largo quanto lungo, fortemente riflesso all'apice, con un solco preapicale largo e profondo. Sternite II modicamente convesso alla base, con un solco mediano longitudinale ben marcato. Clipeo con punti piccoli, modicamente fitti. Capo con punteggia- tura molto fina e fittissima; interspazi careniformi. Pronoto, mesoscuto e scutello con punti egualmente molto fitti e di poco più grossi. Postscutello punteggiato nella metà anteriore, liscio nella metà poste- riore. Propodeo subopaco; facce dorsali con punti grossi ma non gros- sissimi, separati da interspazi sottilmente careniformi; faccia posterio- re perfettamente liscia; facce laterali finamente e fittamente punteg- giate solo nella metà superiore. Tergite I con punti visibilmente più grossi di quelli del torace e fittissimi, con interspazi tendenti a for- mare grosse rugosità longitudinali. Tergite II con punti un poco più piccoli, fittissimi. Sternite II con punti circa della stessa grossezza, ma molto spaziati. Sternite III con punti più grossi di quelli del prece- dente sternite, fittissimi. Pilosità eretta cortissima, poco distinta. Nero. Sono rosso-ferruginez: la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una minuta macchietta sulle tempie; il postscutello; le tegule; la metà apicale 142 A. GIORDANI SOIKA dei femori anteriori; una macchia apicale sui femori medi; le tibie ed i tarsi di tutte le zampe; larghe fasce apicali sui due primi tergiti; una fascia apicale molto più stretta sul II sternite. Sono gzallz: la meta basale del clipeo; la faccia inferiore dello scapo e le parategule. Ali quasi ialine, ma assai imbrunite lungo la costa e sulla cellula margi- nale. 3 - Clipeo leggermente più lungo che largo, debolmente emarginato all'apice, con denti apicali che distano tra loro poco meno di 1/3 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è debolmente ed uni- formemente convessa. Antenne con il VI articolo visibilmente più lungo che largo; i due successivi sono circa tanto lunghi quanto larghi; l'ul- timo è robusto, debolmente arcuato, pochissimo assottigliato dalla base all'apice; questo è ottuso e raggiunge la base dell'XI articolo. Sternite II con punti grossi come quelli dello sternite precedente, ma assai più fitti. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2d mm 8.5. Singapore: Singapore, 21-III-71, 19, olotipo (C.G. Roche-AGS). Malaysia: Johore, S. Saluyut, 25-VI-72, 16 (C.G. Roche-AGs). Olotipo nella mia collezione. Stenodynerus rufomaculatus Yamane e Gusenleitner Stenodynerus rufomaculatus Yamane e Gusenleitner, 1982, Rep. Fac. Sc. Kagoshima Univ. (Earth Sc. and Biol.), N° 15: 118, figg. 4, 8 (6); Yamane, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc., 18: 327. - 1990, Ins. mats., NS, 43: 30. Stenodynerus rufomaculatus kikatensis Yamane e Tano, 1987, Shikoku ent. Soc. 927 328 (LS) Di questa specie esaminai un 6 di Okinawa Honto, IBU, 3-VIII- 80 (K. Baba - coll. Gusenl.), gentilmente comunicatomi dal Gusenleitner; ed, inoltre, 19 26 g di Ioshima, Ryukyus, 5 e 19-VIII- 45 (K.V. Krombein-ML). Noto delle isole Amami e Okinawa. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 143 Stenodynerus chinensis (Saussure) Odynerus chinensis Saussure, 1863, Mém. Soc. Phys. Hist. nat. Genève, 17: 230 (2). - Schulthess, 1935, Arb. morph. taxon. entom. Berlin, 1: 91. - Yasumatsu, 1938, Trans. nat. Hist. Soc. Formosa, 28: 446. Stenodynerus chinensis; Giordani Soika, 1972. Boll. Soc. entom. ital., 104: 105. - Gusenleitner, 1981, Polsk. Pismo Entom., 51: 220, 289. - Yamane e Gusenleitner, 1982; Rep. Fac. Sc. Kagoshima Univ. (Earth Sc. and Biol.) N° 15: 115-119. - Lee, 1982, Hornets agric. Reg. China, Beijing: 224, 227. - Carpenter, 1986, Psyche, 93: 85. - Yamane e Tano, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc., 18: 327. - Yamane, 1990, Ins. Matsum., NS, 43: 27: figg. 28, 34, 41. Odynerus japonicus Matsumura, 1926, Ins. Matsum., 1: 37, Pl. 1 fig. 11. Questa specie, dettagliatamente descritta da Gusenleitner, venne descritta della Cina settentrionale. E' nota della Cina, Giappone, Taiwan (Schulthess, Gusenleitner, Yamane e Tano) e di Okinawa (Matsumura). Della Regione orientale esaminai vari esemplari di Taiwan: Taihorin e Kankau (H. Sautter-AGS). Stenodynerus nepalensis Giordani Soika Stenodynerus nepalensis Giordani Soika, Lavori Soc. veneziana Sc. nat., 10: 40 (9 ee Gusenleitner, 1987 slinzer biol! Beitr, 19:2 255, tise. 1, 2 (2). Questa specie, descritta del Nepal, Distretto Tapleijng, è stata successivamente segnalata da Gusenleitner ancora del Nepal (Pokhara e Tatopani), dell'India (Kalimpong), Himalaya (Distr. Uttarkashi, Gangani) e Bengala occidentale (Darjeeling, Kalimpong, Bhalukhop. Stenodynerus brevis n.sp. 3 - Capo, visto di fronte, leggermente più largo che alto. Clipeo circa tanto largo quanto lungo, modicamente emarginato all'apice; i denti apicali non sono carenati, e distano tra loro circa 1/3 della 144 A. GIORDANI SOIKA larghezza massima del clipeo; la sua superficie è debolmente convessa nella metà basale, quasi pianeggiante nella metà apicale. Antenne corte, con il III articolo pochisismo più lungo che largo all'apice; già il IV articolo è più largo che lungo; l'ultimo è tozzo, corto, debolmente arcuato, ed il suo apice raggiunge a fatica la base dell'XI articolo. Spazio interantennale debolmente convesso, quasi pianeggiante. Tem- pie corte; la carena che le margina posteriormente è per la maggior parte subrettilinea. Torace (mesosoma senza propodeo) pochissimo più lungo che largo. Carena del pronoto bene sviluppata, arcuata sugli omeri. Anche la carena epicnemiale è bene sviluppata. Scutello debolissimamente convesso. Postscutello declive, facente parte della faccia posteriore del mesosoma. Propodeo completamente arrotondato ai lati, privo di carene, per cui non vi è una netta distinzione tra facce laterali e faccia posteriore. Nulla da segnalare per le tegule, ali e zampe. Tergite I cortissimo: visto dall'alto appare del doppio più largo che lungo, con margine anteriore e margini laterali formanti un'unica linea debolmente e regolarmente arcuata ad arco di cerchio. Visto di profilo presenta una faccia anteriore molto più lunga della faccia dorsale, che incontra formando un: angolo molto ottuso. La faccia dorsale è netta- mente depressa, quasi solcata. Tergite II molto più largo che lungo, di poco più largo all'apice che alla base, debolmente rigonfio ai lati; il margine apicale è normale. Sternite II quasi regolarmente convesso, non solcato logitudinalmente alla base. Clipeo lucido, con punti superficialissimi, poco distinti. Capo finamente e fittamente punteggiato. Torace con punti egualmente fitti, un poco più grossi che sul capo. Parte inferiore del mesoepisterno con punti molto più piccoli, superficiali e molto più spaziati che nella parte superiore. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi e fittissimi, interspazi sottilmente careniformi; questa punteggiatura invade la parte superiore della faccia posteriore, il resto della quale è liscio. Facce laterali del propodeo con punteggiatura superficialissima. Faccia ante-. riore del I tergite pressoché liscia; faccia dorsale con punti piccolissimi, poco fitti. Tergite II con punti grossi circa come quelli del mesoscuto, ma più superficiali e molto meno fitti, con interspazi maggiori dei punti; presso l'apice, però, gli interspazi sono, in media, minori dei punti. Sternite II con punti piccolissimi e molto molto radi. Capo e mesosoma con pilosità eretta, fulva, discretamente lunga. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 145 Pilosità simile, ma meno fitta, si osserva sulla faccia dorsale del I tergite. Nero. Sono gzalli: gran parte delle mandibole; i 2/3 apicali del clipeo; la faccia inferiore dello scapo; una macchia assai allungata, che occupa interamente lo spazio interantennale e sale un poco verso l'ocello anteriore; una macchietta nel fondo dei seni oculari; una macchietta sulle tempie; una stretta fascia, un poco abbreviata ai lati, sulla faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una lineetta sul postscutello; due macchie sulle tegule; le parategule; le zampe, dalla metà circa dei femori anteriori e medi; dall'apice dei femori posteriori in poi; una stretta fascia apicale sul I tergite; fasce apicali più larghe e regolari sul II tergite e sul II sternite; una fascia apicale stretta, ed assai abbreviata ai lati, sul III sternite. Ali quasi ialine, leggermente imbrunite lungo la costa. Lunghezza, fino al margine apicale del II tergite: mm 8. ? ignota. Borneo: Sabah, Mt. Kinabala, 5000 ft, 1-5-V-73, 16 (K.M. Guichard-AGS). Tipo nella mia collezione. Caratterizzato dalla forma del I tergite e dalla punteggiatura del mesoepisterno. Stenodynerus laetus n.sp. 2- Affine allo S. brevis n.sp. Clipeo circa tanto largo quanto lungo, debolmente e strettamente emarginato all'apice; i denti apicali sono debolmente carenati e distano tra loro circa 1/4 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è debolmente e quasi regolar- mente convessa. Antenne normali, con gli articoli V e VI circa tanto lunghi quanto larghi. Spazio interantennale molto sporgente e forte- mente carenato in senso longitudinale. Tempie bene sviluppate, con la carena posteriore debolmente e quasi regolarmente arcuata. Torace (mesosoma senza il propodeo) circa 1 volta e 1/6 più lungo che largo. Carena del pronoto bene sviluppata, arcuata sugli omeri. Carena 146 A. GIORDANI SOIKA epicnemiale bene sviluppate. Scutello leggermente convesso. Postscutello declive, abbastanza fortemente convesso nella metà an- teriore. Propodeo completamente arrotondato ai lati, privo di carene, per cui non vi è distinzione tra facce dorsali e faccia posteriore. Il I tergite, visto dall'alto, appare meno largo del doppio della sua lun- ghezza, e presenta un margine anteriore arcuato e ben distinto dai margini laterali, che sono quasi rettilinei; la faccia anteriore è circa tanto lunga quanto la faccia dorsale, e forma con questa un angolo quasi retto. Tergite II più largo che lungo, pochissimo più largo al- l'apice che alla base, con il margine apicale semplice. Sternite II largamente convesso nella metà basale, molto meno nella metà apicale. Clipeo con punti piccoli, profondi e fitti; interspazi minori dei punti. Capo con punteggiatura fina e fitta. Torace con punti un poco più grossi ed egualmente fitti. Parte inferiore del mesoepisterno con punti grossi e fitti, come nella parte superiore. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi e fittissimi, interspazi sottilmente careniformi. Una punteggiatura simile, ma con punti leggermente più piccoli e molto meno profondi, a fondo piatto, invade interamente le facce laterali e, con punti ancora più superficiali, tutta la faccia posteriore. Faccia dorsale del I tergite con punti di mediocre grossezza, modicamente fitti. Tergite II con punti piccoli e spaziati, non più grossi né più fitti in prossimità del margine apicale. Sternite II con punti grossi e spaziati: nella metà apicale gli interspazi sono in media di poco maggiori dei punti. Pilosità come in brevis, ma ovunque più corta. Nero. Sono gialli: clipeo, faccia inferiore dello scapo; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una macchietta nel fondo dei seni oculari; una macchietta sulle tempie; una larga fascia, abbreviata ai lati, sulla faccia dorsale del pronoto; la quasi totalità del postscutello; tegule; parategule; femori, tibie e tarsi di tutte le zampe; la quasi totalità della faccia dorsale del I tergite; fasce apicali regolari, di media larghezza, sui II tergite e sul II sternite; una fascia apicale molto stretta sul III tergite. Ali quasi jaline, ma fortemente imbrunite lungo la costa. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 8. Sd ignoto. Borneo: Sabah, Mt. Kinabalo, 5000 ft, 1-5-V-73, 19 (K.M. Guichard-AGS). RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 147 Olotipo nella mia collezione. Differisce dalle specie affini per la forma del I tergite, la punteg- giatura del mesoepisterno e dell'addome. Stenodynerus malayanus nsp. 2 - Affine al S. /aetus n.sp. Clipeo più largo che in /aetus, circa 1 volta e 1/4 pit largo che lungo. Carene superiori del propodeo bene sviluppate, unite tra loro sulla linea mediana, per cui formano una carena subrettilinea, che corre parallelamente al margine posteriore del postscutello ed a breve distanza da questo. Sternite II pit fortemente convesso nella meta basale, pochissimo convesso nella meta apicale. Faccia dorsale del I tergite con punti fittissimi e molto pit grossi nella metà basale che nella metà apicale. In /aetus la punteggiatura del I tergite è tutta formata da punti molto piccoli e modicamente fitti. Nero, con i tarsi gzallo-ferruginet. Sono gialli: il clipeo, tranne i margini laterali ed il margine apicale; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una macchietta sul fondo dei seni oculari; una macchietta sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; una larga fascia, assai abbreviata ai lati, sulla faccia dorsale del pronoto; una fascia sul postscutello; macchie apicali sui femori anteriori e medi, più grandi sugli anteriori; tutte le tibie, tranne linee nere apicali sulla loro faccia interna; due macchie sulle tegule; le parategule; strette e regolari fasce apicali sui due primi tergiti e sul II sternite; una strettissima fascia apicale sul III tergite. Ali leggerissimamente imbrunite, un poco più fortemente lungo la costa. 3 - Clipeo fortemente depresso nel terzo apicale, molto lucido, con punti piccolissimi e molto spaziati. Ultimo articolo delle antenne corto, tozzo, rapidamente assottigliato dalla base all'apice, che è assai appuntito ed oltrepassa appena la metà dell'XI articolo. Clipeo interamente giallo. Il resto circa come nella @. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 9 mm 7-8, 3d mm 7.5. A. GIORDANI SOIKA Borneo: Sabah, Mt. Kinabalo, 5000 ft, 1-5-V-73, 39 ® tra cui l'olotipo, ed 16; 7000 ft, 1-5-V-73, 12 16 (K.M. Guichard-AGS). Olotipo nella mia collezione. Stenodynerus ogasawaraensis Yamane e Gusenleitner Stenodynerus ogasawaraensis Yamane e Gusenleitner, 1982, Rep. Fac. Sc. Kagoshima Univ., (Earth Sc. a. Biol.), 15: 114, 126 Fig. 11 (26). - Yamane, 1990, Ins. Matsum:, INS, 432.26, 33. ties 5. 018854. Ritengo utile ridescrivere questa specie, sia per facilitare il con- fronto con le mie descrizioni delle specie affini, sia in quanto la descri- zione originale non segnala alcuni caratteri che ritengo importanti. 2 - Capo, visto di fronte, circa tanto largo quanto alto. Clipeo tanto largo quanto lungo, troncato all'apice; il margine apicale é eguale a quasi 1/3 della larghezza massima del clipeo; gli angoli apicali non sono arrotondati, ed appaiono quasi carenati; la sua superficie è debolmente e quasi regolarmente convessa. Spazio interantennale modicamente spor- gente, subcarenato longitudinalmente. Antenne con il IV articolo leg- germente più lungo che largo; V e VI circa tanto larghi quanto lunghi; successivi trasversi. Tempie bene sviluppate: viste dall'alto appaiono circa tanto lunghe quanto i lobi superiori degli occhi. Torace (mesosoma senza propodeo) circa 1 volta e 1/5 più lungo che largo. Carena del pronoto sottile e regolare, strettamente angolosa sugli omeri; facce laterali del pronoto nettamente concave. Tegule visibilmente ristrette nella metà posteriore. Parategule meno arcuate che nelle altre specie. Scutello pochissimo convesso. Postscutello fortemente convesso nella metà anteriore. Propodeo largamente arrotondato ai lati, ma con le facce dorsali bene separate dalla faccia posteriore; questo non per le carene superiori, che sono assenti, ma a causa dell'accentuata conca- vità di quest'ultima. Zampe ed ali normali. Tergite I cupoliforme- allungato, quasi subconico, pochissimo più largo che lungo, con margini laterali arcuati e non distinti dal margine anteriore, che è fortemente arcuato. Tergite II più lungo che largo, nettamente più largo all'apice che alla base leggerissimamente rigonfio ai lati. Sternite Il con un piccolo e brusco scalino basale, seguito da una depressione larga ed N RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 149 accentuata. Clipeo con punteggiatura uniforme, formata da punti piccoli e fitti. Capo finamente e fittamente punteggiato. Punteggiatura del pronoto simile a quella del vertice. Mesoscuto con punti pochissimo più grossi, ma nettamente più spaziati. Scutello più finamente pun- teggiato. Facce dorsali del propodeo con punti piccoli, di poco più grossi di quelli del mesoscuto, poco fitti essendo alcuni interspazi eguali ai punti; facce laterali con punti più piccoli e più superficiali, di densità varia; faccia posteriore con punti superficialissimi, poco visibili; tergite I con punti di media grossezza, fittissimi, interspazi quasi careniformi. Tergite II con punti circa eguali a quelli del tergite precedente, ma più spaziati: interspazi in media circa eguali ai punti, ma minori in prossimità del margine apicale. Sternite II con punti molto piccoli e più spaziati. Pilosità quasi indistinta, visibile solo sulla fronte e, cortissima, sul dorso del torace. Propodeo pressoché glabro, ma con una finissima pubescenza biancastra. Nero. Sono ferruginet: le mandibole; i due primi tergiti ed i due primi sterniti. Sono gzalli: clipeo; faccia inferiore dello scapo; una minuta macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; un'altra, circa della stessa grandezza, sulle tempie; la quasi totalità del pronoto e della parte superiore del mesoepisterno; una grande mac- chia sulla parte inferiore di questo; scutello; postscutello; la quasi totalità del propodeo; tegule; parategule; le zampe, tranne i tarsi bruni e la faccia interna dei femori posteriori in gran parte bruna od anche nera; una fascia apicale gradatamente assottigliata ai lati, sul I tergite; larghe e regolari fasce apicali sul II tergite e sul II sternite. Ali molto leggermente imbrunite. 6S - Clipeo più lungo che largo, modicamente e quasi regolarmen- te convesso, strettamente e molto debolmente emarginato all'apice. Antenne allungate: gli articoli III e IV sono quasi del doppio più lunghi che larghi; i successivi sono tutti più lunghi che larghi, legger- mente moniliformi; l'ultimo è gracile, quasi dritto, gradatamente assottigliato dalla base all'apice, che quasi raggiunge la base dell'XI articolo. Clipeo con punti piccoli, modicamente fitti. Parte inferiore del mesoepisterno sempre senza macchia gialla. In un dé si osserva una 150 A. GIORDANI SOIKA strettissima fascia apicale, abbreviata ai lati, sul III tergite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: ® mm 5- 95 iam 45: Esaminai i seguenti esemplari: Is. Ogasawara (Bonin): Chichi Jima, 10-VII-51, 22 2 9g d. - Muko IGIENE Bohart GzP Specie descritta di Ogasawara-shoto, Chichi Jima e Haba Jima. Stenodynerus ogasawaraensis rufoornatus Yamane e Tano Stenodynerus ogasawaraensis rufoornatus Yamane e Tano, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc. 18: 332 (26). - Yamane, 1990, Ins. Mats, NS, 43: 34. Questa sottospecie differisce dalla forma tipica per la riduzione delle macchie gialle: il clipeo è interamente nero, ridotte la fascia del pronoto e la macchia dello scutello; anche nelle zampe c'è meno giallo. Venne descritta di Hama-Jima e Kitakoo, Ogasawara Isl. A me ignota. Stenodynerus kusigematii kusigematii Yamane e Gusenleitner Stenodynerus kusigematii Yamane e Gusenleitner, 1982, Rep. Fac. Sc. Kagoshima Univ., (Earth Sc. and Biol.), 15: 114, 123 (9). - Yamane eTano, 1987, Trans. Shikoku EMAS O CARS 89295 Van an e 990 MIS RMS Nise 45:1 26.83.6. ON teen ole 37, 58, 60, 61. Per la cortesia del Dr. Gusenleitner potei esaminare una ® di Hentona, Okinawa-honto, 5-VI-83 (A. Nagaomi - coll. Gusenl.). Questa specie sembra esclusiva delle Ryukyu. Yamane e Tano de- scrissero tre sottospecie riconoscibili in base alla tabella qui trascritta. 1 Gastral tergite 2 laterally with a pair of yellow spots. Ocular sinus extensively yellow. Yonaguni-jima. ...... RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 151 neri talea tebe 13, S.k. pachymenoides Tano = Gastral tergite 2 without yellow spots. Ocular sinus at mostiwitmiarsmalliyellow4Spokni tiro 2 Z Gastral sternites 1 and 2 extensively rufous. Tokuno- SUN Intape ween esate en rT alia S.k. rufiventris Yamane - Gasccalh stermmesil and: 2) bla 3 5 Clypeus black in lower two-thirds. Ocular sinus without yellow spot. Scutellum and propodeum without yellow markings. Amami éshima.............. Pao ediz pato penne addi S.k. isunckii Tano = Clypeus at most with a blackish bar. Ocular sinus often with a small yellow spot. Scutellum atmost wholly yellow. Propodeum laterally with a pair of wide stripes. ODIA AAT ARR he OREO NR ier OR a7 onReR ee dll of S.k. kusigematii Yamane et Gusenleitner Stenodynerus kusigematii tsunekii Yamane e Tano Stenodynerus kusigemati tsunekit Yamane e Tano, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc., 18: 329 (@). Fig. 1 - Yamane, 1990, Ins. Mats., NS, 43: 38, 39, Fig. 58. L'olotipo è una 2 di Nishinakama, Amami-Oshima, Ryukyus cen- trale. Stenodynerus kusigematii rufiventris Yamane e Tano Stenodynerus kusigematii rufiventris Yamane, e Tano, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc So O29 Mtoe hicw 2.04) n 1920/alns Mats) INS, 43:13:81 397 bie, 59. L'olotipo è una 2 di Kametsu, Tokyno-shima, Ryukyus centrale. 152 A. GIORDANI SOIKA Stenodynerus kusigematii pachymenoides Yamane e Tano Stenodynerus kusigematii pachymenoides Yamane e Tano, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc., 18: 329, 330 (26). - Fig. 4. - Yamane, 1990, Ins. Mats., NS, 43: 38, 41. Descritto delle Ryukyus meridionali: Urabu, Yonaguni-jima e Kubura, Is. Yayeyama. Stenodynerus frauenfeldi (Saussure) Odynerus frauenfeldi Saussure, 1867, Reise d. Novara, Zool., 2 (1), Hym.; 15, PI. 1, fig. 9 (g). - Schulthess, 1934, Arb. tax. morph. Entom. morph. Entom. Berlin, 1: 91. - Yasumatsu, 1935, Kontya, 9: 225. - Iwata, 1938, Mushi, 11: 125, fig. 5 (biol.); 1952, Icon. Ins. Japan) 4202. -Tsuneki, 1961, Mem. Fac. lib. Arts Fukui Univ. (II) 11: 103-160 (biol.); 1969, The Life Study, Kukui, 13: 1-12 (biol.). Stenodynerus frauenfeldi; Giordani Soika, 1972, Boll. Soc. ent. ital., 104: 105. - Gusenleitner, 1981, Polskie Pismo Ent., 51: 220-287. - Yamane e Gusenleitner, I9s2kep. Hac Se. Kagoshima: Univ (BartheSe aibiol®) 1525s IMSS 1982, Hornets agric. Reg. China, Beijing: 224. - Yamane, 1990, Ins. mates., NS, 43: DI, Gig, D1 29, AO) Odynerus nigriclypeatus Sonan, 1930, Trans. nat. Hist. Soc. Formosa, 20: 356 (2). Odynerus apiciornatus; Yano, 1932, Icon. Ins. Japan, 1 st. Edit: 309, fig. 600. E' specie paleartica, nota della Manciuria, Cina e, specialmente, del Giappone. Il.tipo è di Shanghai, per cui ho ritenuto opportuno includere questa specie in questo studio in quanto altri esemplari po- trebbero venir raccolti nel territorio qui considerato. Gen. Parancistrocerus Bequaert Parancistrocerus Bequart, 1925, Trans. am. entom. Soc., 51: 64 (come sottogenere di Ancistrocerus). - Carpenter, 1986, Psyche, 93: 79. - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verch. Leiden, 260: 42. Tipo: Odynerus fulvipes Saussure RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 153 Come si è già detto a proposito del genere Stenodynerus Saussure, il genere Parancistrocerus è molto affine ad esso, e ne differisce spe- cialmente per la presenza di una carena sul I tergite. Le specie neartiche sono più omogenee di quelle orientali, pre- sentando una loro fisionomia. Comunque la diagnosi di Bequaert è valida anche per le specie orientali. TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE ORIENTALI DEL GENERE Parancistrocerus i Terzo tergite prolungato nel mezzo, ove forma un LOSS) ‘mimente piave O, -esceses saan voces coneescco--ceuneue: 2 = ilcrzogicsorte sa onmale e... 3 2 Prolungamento del III tergite non molto sviluppato. Carene superiori del propodeo molto sviluppate e nette, regolari. Carene inferiori sviluppatissime, tan- to da formare una lunga lamella gialla, in parte tra- sparente, che si uniscono alle carene superiori for- mando un'unica lamella circolare, che separa dalle altre facce la faccia posteriore, largamente e quasi regolarmente concava. Clipeo della 2 più strettamente emarginato all'apice. ................. samarensis (Schulthess) - Prolungamento del III tergite molto sviluppato. Carene superiori del propodeo sviluppate solo nella parte superiore, ove sporgono formando, dietro il postscutello, due grossi denti triangolari. Carene inferiori assenti. Clipeo della 9 più largamente emarginato all'apice......... yachowensis Giordani Soika a Tergite I con punti molto piccoli e molto spaziati. Tergite II con punti di mediocre grossezza e non molto fitti nella metà basale, assai più grossi e più fitti nella metà apicale pi ceo ssp. yachowensis Giordani Soika - Tergite I con punti abbastanza grossi e fitti: interspazi minori dei punti. Tergite II con punti grossi e fitti in tutta la sua superficie; non molto più grossi nella merstapicalciche nellalmeratbasale 2c escdeaer.: 154 A. GIORDANI SOIKA fera ssp. konkunensis n. Tergite II con il margine apicale prolungato nel mezzo. Tergite II con il margine apicale normale............... Carene superiori del propodeo molto nette e bene sviluppate, specialmente nella parte superiore, ove esse separano nettamente una faccia dorsale orizzontale del propodcoldallatiacciamposicn o Re Carene superiori del propodeo poco sviluppate ed irregolari, per cui non esiste una vera faccia dorsale del propodeo nettamente separata dalla faccia poste- Solco preapicale del II tergite con una serie di punti piccolissimi e molto fitti; essi sono molto più piccoli di quelli della parte del tergite che lo precede. Tergite II interamente nero, provvisto di una fittisisma puscenza nera che gli conferisce un aspetto intensa- mente vellutato. Dimensioni maggiori. ..................... AI ORI SIAT nigriventris Solco preapicale del II tergite con una serie di punti molto grossi, assai più grossi di quelli della parte del tergite che lo precede. Tergite II nero con una fascia apicale rosso-ferruginea, del tutto privo di pubescenza nera. Dimensioni minori..ca pocacciai 9 ignota. d: Parte libera apicale del clipeo molto più corta della parte basale interoculare, più strettamen- te emarginata all'apice. Antenne con l'articolo XI cor- to, pochissimo più lungo che largo; l'ultimo è molto allungato, ed il suo apice oltrepassa di molto la base Bas n.sp. celal articolom st ee irritatus Giordani Soika 3: Parte libera del clipeo di poco meno lunga della parte basale interoculare, più largamente emarginata all'apice; antenne con l'XI articolo lungo, circa 1 volta e 1/2 più lungo che largo; l'ultimo è corto, ed il suo apice raggiunge, od oltrepassa di poco la base dell'XI MUCO ence eee Cee incorruptus Giordani Soika Tergite [in gran parte rosso-ferrugineo .................. Tergite I senza macchie rosso-ferruginee ................. Sio dt PST ssp. kalimpongensis n. 10 11 12 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 155 Propodeo in gran parte rosso-ferrugineo. Tergite II senzatracoasciallazapicale. pastons. donna ss... mos lire dopo di ssp. incorruptus Giordani Soika Propodeo nero. Tergite II con una fascia gialla apicale. ee Eiht tie aloe ssp. demens Giordani Soika Faccia anteriore del primo tergite fortemente con- vessa e continuantesi nella faccia dorsale formando un'unica convessità. Essa porta, circa a metà altezza, una carena trasversale sottile e regolarissima, abbre- viata ai lati, per cui non raggiunge i margini laterali. 8 Faccia anteriore del primo tergite poco convessa, for- mante sempre un certo angolo con la faccia dorsale. La carena è posta nella linea d'incontro tra la faccia anterioceeiguiellatdorsale: sites an seen 10 Sternite II modicamente e quasi regolarmente con- uso nazisti ia cylindricus (Saussure) Sternite II fortemente convesso alla base, depresso, COncavonidopois anice. ella igia) 9 Clipeo della ® più largo all'apice: il margine apicale è circa eguale allo spazio interantennale. Faccia posteriore del propodeo praticamente priva di punti, liscia. Nero e giallo, senza macchie ferruginee. laid. Sash abeereh area Chivtetio ip isert usi nusp. Clipeo della £ più stretto all'apice: il margine apicale è molto più stretto dello spazio interantennale. Fac- cia posteriore del propodeo quasi interametne pun- (essa lano cylindroides n.sp. Tergite Il fortemente riflesso all'apice. .................... di aa: ciente ala rr caiman assamensis (Meade Waldo) Dictate ilk nongritiessolalapice Rohan. dol Parte anteriore della faccia dorsale del pronoto liscia e lucida, o con punti assai piccoli e molto spaziati; parte posteriore con punti grossi e fitti..................... E a eee alc eels MNS na luzonicola Van der Vecht Faccia dorsale del pronoto interamente fittamente puniessiatan tab Lalenle birra o larlclonanpo da: 2 Sternite II bruscamente e fortemente abbassato alla base, dopo è largamente e quasi interamente depres- 156 15 14 15) 16 Ie 18 A. GIORDANI SOIKA SOL: LVII VERDE SOG. DIA CERO RA, Sternite II convesso alla base, non o molto debol- MICMMCC HAS EESSOM ODOM LOR Il fondo ed il margine inferiore dei seni oculari sono assai sporgenti e formano una carena liscia e lucida che corre lungo il margine inferiore dei seni oculari. Carene superiori del propodeo sviluppatissime, for- manti una lunga e grossa lamella nera che, unitamente alle carene inferiori, pur esse molto sviluppate, deli- mita un acarinario grande e profondo, più largo nel fondo che all'imboccatura. a c a ro philus Seni oculari normali. Propodeo con carene deboli e Sotul\monsformanitiuni carina nio vee LO. Faccia anteriore verticale del I tergite provvista, nella metà superiore, di una carena verticale bene svilup- pata. Clipeo della 2 più strettamente e meno profon- damente emarginato all'apice, con denti apicali non GaremateNicroconamacchtenotalles) semi s...emn, IS 14 RN GARLIC TE RS ade ELIA OC OL holzschuhi Gusenleitner Faccia anteriore verticale del I tergite non carenata. Clipeo della 2 più largamente e più profondamente emarginato all'apice, con denti apicali nettamente carenati. Nero con macchie rosse. rhipheus (Cameron) Faccia anteriore verticale del I tergite tanto lunga, od anche più lunga della faccia dorsale orizzontale. Faccia anteriore verticale del I tergite assai più corta dcllairaceratdorsaletorizzontale RL Base del II sternite senza solco mediano longitudinale. Base del II sternite con un solco mediano longitudinale A Era ER DND AU NTa (300) Facce laterali del propodeo fortemente e largamente depresse ‘avanti value ne ra N00 Facce laterali del propodeo non o pochissimo depres- SEU ava nina ul. Carene inferiori del propodeo sviluppatissime e for- mantitunatlunsallamella sala Renee er: Carene inferiori del propodeo assenti o pochissimo SVIlap patenti ea MR o, BUOTIL GEES DI. 16 28 17 23 18 20 19 23 Wy) 20 Dil 22 25 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 157 Carene superiori del propodeo sviluppate quasi come quelle inferiori, regolari e taglienti, per cui tutta la faccia posteriore del propodeo forma un grande acasinanio, Latiano titi elio. nic jay'v us; n.sp. Clipeo della 2 giallo. Zampe bruno-nere e gialle. ssp. triconcavus n.ssp. Clipeo della 2 nero. Zampe ferruginee, con le anche bruno-ferrusinee ss. arno ssp. rufipes n.ssp. Carene superiori del propodeo molto meno sviluppa- te di quelle inferiori, più o meno irregolari a causa della grossissima punteggiatura delle facce dorsali. Fm esate ran i ct iste en dromle 14 feai n. ssp. Seni oculari rigonfi, convessi. Carene superiori del propodeo sviluppatissime, circa quanto le inferiori. falle facine poulesizle kolambuganensis (Schulthess) Seni oculari normali. Carene superiori del propodeo molto meno sviluppate di quelle inferiori. .............. DI Carene inferiori del propodeo sviluppatissime, gial- le, unite alle lamelle superiori delle valvule per for- mare un acarinario che interessa solo la parte infe- mone: del&propodeo:z;:-::2/:3.1. malayanus n.sp. Carene inferiori del propodeo poco sviluppate, non unite alle lamelle superiori delle valvule, non forma- Moglia caninario, ap rei dii. 22 Carene superiori del propodeo bene sviluppate nella parte più alta, ove formano, dietro il postscutello, due grandi denti triangolari depressi dall'indietro in avanti, che contribuiscono a delimitare posteriormen- te la faccia dorsale orizzontale del propodeo. .......... SARO IRE RE Vaso (N90 difformis n.sp. I due primi tergiti ed il secondo sternite portano fasce apicalisoralle ne asino! ssp. difformis n.ssp. Addomeyoteramente merone tant eo ilo: no isarstatai. ssp. nigerrimus n. ssp. Carene superiori del propodeo praticamente assenti. Non esiste una faccia dorsale orizzontale del propodeo. Aye) Doce wht le bai ol a NBM wt makilingi n.sp. Carene superiori del propodeo bene sviluppate .... 24 158 24 25 26 A. GIORDANI SOIKA Carene superiori del propodeo pochissimo sviluppate, © AS SCTE AIR AC OEE TSS CINE Dole) 29 Parte inferiore del mesoepisterno con punti grossi e fitti. Sternite II con due gibbosità preapicali. Anche il II tergite ha un leggero rigonfiamento preapicale. Pterostigma bruno-nero............... robertianus (Cameron) Fasce gialle dei due primi tergiti strettissime. Tergite III nero. Tibie bruno-fersueinee on Meo SERRE KG OA Ti ASS Ors Rho ssp. robertianus (Cameron) Fasce gialle dei due primi tergiti molto larghe. Anche il III tergite ha una larga fascia apicale. Tibie gialle. La SAE LR ANTI Sspihjta vita) u sn: Parte inferiore del mesoepisterno perfettamente liscia, priva di punteggiatura. Tergite II e sternite II normali. Picrostiematsfallo Hierro tie a eee Ue Sree kennethianus n.sp. Tergite II molto più largo che lungo, con uno stret- tissimo e profondo solco preapicale, che porta una serie regolare di grossi punti ed è preceduto da un mMaicaro nia onsamentot delicate ee 26 Tergite II meno largo, con un margine apicale nor- Malese RHEE ANAT DRUL CG (icona dna Dy Il II tergite presenta, poco prima del margine apicale, una serie regolare di punti di media grossezza, pre- ceduto da un rigonfiamento, ove i punti sono di poco più grossi di quelli del mesoscuto, con interspazi poco convessi, eguali o minori dei punti e di gros- sezza poco varia. Punteggiatura della parte inferiore del mesoepisterno circa eguale a quella della parte SUPERIORE nanni suuslse/a. ft u.stnispi Il rigonfiamento che, nel II tergite, precede la serie apicale di punti, ha una punteggiatura grossissima, con punti di varia grossezza, per lo più assai più grossi di quelli del mesoscuto. Gli interspazi sono fortemen- te convessi e di grandezza assai variabile, spesso sono maggiori dei punti. Parte inferiore del mesoepisterno con punti molto più piccoli e più spaziati di quelli Glee FO MANS SCO oe 2% 28 29 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 159 NEE Ae ak ee SU i ee taihorinshoensis (Schulthess) Parte superiore del mesoepisterno con pochi piccoli punti; parte inferiore liscia, del tutto priva di pun- teggiatura. Fronte piu convessa della norma. Anten- ne corte, con gli articoli IV e V non più lunghi che larghi: i... eee ngi a tic eps n.sp. Tutto il mesoepisterno è fortemente e fittamente pun- teggiato. Fronte di convessità normale. Antenne più allungate, con gli articoli IV e V nettamente più lunghi e dica Re... i ad pseudallodynerus n.sp. Carene superiori del propodeo completamente assen- ti, per cui non esiste, dietro il postscutello, una faccia dorsale orizzontale del propodeo nettamente separata dalla iaccial postcnore een Vin eo Mes) esp. Carene superiori del propodeo presenti, almeno nella parte piu alta. Dietro il postscutello si trova la faccia dorsale, orizzontale, del propodeo, nettamente sepa- rata dalla faccia posteriore da una carena spesso RM Roe eee 29 Carena del pronoto sottile, regolare, strettamente interrotta nel mezzo e nettamente angolosa sugli oneri. Nero, con macchie e fasce color giallo pallido o bianco- EIKO Oy i... E pseudodynerus (Dalla Torre) Carena del pronoto più sviluppata ma largamente interrotta nel mezzo e largamente arcuata sugli omeri. Nero, con macchie e fasce color giallo vivo. Et RI 7 O Li a androcles (Meade Waldo) Mesoscuto con una grande macchia gialla. ............. A DO o, sat Si spi om a rali m a lisi i, McsoscuroSinteramentetaorofi 8... ere b Macchie del pronoto, del postscutello ed, eventual- mente dello scutello, ferruginee. Fasce dell'addome are eee fs ac a ssp. sumbanus n. Macchie del mesosoma gialle come quelle dell'addo- IDS: AR RR E nt dita sd ro meee eee c Seuicllof@aero sio ssp. androcles (Meade Waldo) Seutellloneralllonwey 39.3 ssp. scutellaris n. 160 A. GIORDANI SOIKA Fig. 39 Clipeo di Parancistrocerus rhipheus (Cameron). Parancistrocerus samarensis Schulthess Euancistrocerus samarensis Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin-Dahlem, ig 73 (2S). Ancistrocerus (Ancistrocerus) samarensis; Baltazar, 1966, Pacific Mon., 8: 301. Parancistrocerus samarensis; Giordani Soika, 1866, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 35: 126, fig. 32. Questa specie, dettagliatamente descritta dallo Schulthess, è ca- ratterizzata dalla forma del III tergite e dalle caratteristiche del propodeo. Ho designato lectoolotipo un sintipo di Catbologan, Samar, nella mia collezione. Due altri sintipi di Kankau (Koshun) appartengono ad altra spe- cie. Inoltre esaminai gli esemplari di Luzon, Los Banos, Laguna e di Palo, Leyte, già da me citati (1986). Oltre agli esemplari delle Filippine (Samar e Mindanao) Schulthess ne segnala altri di varie località di Taiwan (Kankau, Taihorin, Taihorinsho e Kosempo, ma alcuni, e forse tutti, appartengono ad una sottospecie di P. yanchowensis G.S. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 161 Fig. 40 Parancistrocerus triconcavus n.sp., olotipo 4. A. GIORDANI SOIKA Parancistrocerus yachowensis Giordani Soika Parancistrocerus yachowensis Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. civ. Storia nat. Venezia, 35: 1259 iiee 932-33 (2). Di questa specie, affine a samarensis, ma da questo nettamente distinta, sono noti solo i tipi, 29 £ di Yachow, Szechuan. Per un errore tipografico, nella descrizione originale è stampato Tachow. Parancistrocerus yachowensis konkunensis nssp. 2 - Differisce dalla forma nominale specialmente per la punteg- giatura dei due primi tergiti. Sul primo i punti sono molto più grossi. Sul secondo sono grossi e fitti sia nella parte basale che in quella apicale, ove la grossezza non è molto maggiore che alla base. Nero, sono ferruginei o bruno-ferruginet: una linea dorsale sullo scapo; la faccia inferiore del funicolo; le tegule e le parti non gialle delle zampe. Sono gzalli; le mandibole; il clipeo; lo scapo; una macchietta nel fondo dei seni oculari; una macchietta sulle tempie; la metà an- teriore della faccia dorsale del pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; una sottilissima linea, con tre prolunga- menti in avanti, sullo scutello; il postscutello; una macchietta al- l'estremità anteriore delle tegule; le parategule; femori, tibie e tarsi anteriori; parte della faccia esterna dei femori e tutte le tibie medie; la quasi totalità delle tibie posteriori; sul I tergite due macchiette la- terali ed una fascia apicale di media larghezza; una fascia apicale, più larga e debolmente biemarginata anteriormente, sul II tergite; una fascia simile ma un poco più stretta, sul II sternite; il prolungamento apicale del III tergite. Ali modicamente imbrunite, con una grande macchia bruna sulla cellula marginale. g- Clipeo più lungo che largo, fortemente e quasi regolarmente convesso, debolmente e strettamente emarginato all'apice, con punti di media grossezza e modicamente fitti. Ultimo articolo delle antenne digitiforme, piccolo, gradatamente assottigliato dalla base all'apice e debolmente arcuato; il suo apice raggiunge appena la base dell'XI articolo. Fascia gialla del pronoto assai abbreviata ai lati. Il resto circa come RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 163 nella 9. Variabilità. La 9 di Tsaoshan ha il clipeo con una larga fascia trasversale nera, e tutte le fasce dell'addome più strette. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm 7.5- Se imi 72 Taiwan: Kanaku (Koshun) VIII-1912, 1 ® olotipo; VII-1912, 16, ambedue paratipi di samarenszs (Schulthess). Kagi, 1907, 19 (H. Sauter- AGS). Tsaoshan, 9-VII-58, 12 (K.S.Lin-ML). - Kuraru, 12-VIII-34, 16 I Gressit-Mk), =) danvan,. Vil, ld (Hog ML). Olotipo nella mia collezione. Figg. 41-42 Estremita posteriore del II tergite in Parancistrocerus: 41, P. capocacciai n.sp.; 42, P. nigriventris n.sp. Figg. 43-44 Addome di: 43 P. sulcatus n.sp® ; 44, P. tathorinshoensis. A. GIORDANI SOIKA Parancistrocerus irritatus Giordani Soika Parancistrocerus irritatus Giordani Soika, 1972, Boll. Soc. entom. itam., 104: 103, MOSS) Di questa specie, facilmente riconoscibile, sono noti solo i tipi, 836 di "Sikkim" ed un altro 6, pure di "Sikkim". Parancistrocerus capocacciai n.sp. 9 - Affine a nigriventris n.sp., ma facilmente riconoscibile per le minori dimensioni, per il II tergite non intensamente nero-vellutato, e per la serie preapicale di punti del II tergite formata da punti assai più grossi. Nero, con antenne e zampe bruno-ferruginee più o meno scure. Sono rosso-ferruginet: una macchietta al disopra dello spazio interan- tennale; i seni oculari; una lineetta sulle tempie; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; sulla faccia dorsale del pronoto una larga fascia sul margine anteriore, ed una molto stretta sul mar- gine posteriore; tegule, parategule; la quasi totalità del postscutello; una strettissima e regolare fascia apicale sul I tergite; una fascia apicale più larga ed egualmente regolare, sul II tergite; una strettisisma fascia apicale sul II sternite. Sono gz4//: il clipeo, tranne una grande macchia centrale bruna; la faccia inferiore dello scapo; una linea sulla faccia esterna delle tibie anteriori. Ali imbrunite, con una grande macchia bruna sulla cellula marginale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm. 9. Sd ignoto. Burma: Carin Cheba, 900-1100 m, V-XII-1888, 19 (L. Fea-MCG). Olotipo nel Museo di Genova. Dedicato alla Dr. L. Capocaccia, Direttrice del Museo di Genova, che ha sempre molto attivamente collaborato alle mie ricerche. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 165 Parancistrocerus incorruptus Giordani Soika Parancistrocerus incorruptus Giordani Soika, 1972, Boll. Soc. entom. ital., 104. Ot fie. 112). Di questa specie, dettagliatamente da me descritta, è noto solo l'olotipo, 19 di "Assam". Parancistrocerus incorruptus demens Giordani Soika Parancistrocerus incorruptus ssp. demens Giordani Soika, 1972, Boll. Soc. entom. teil) Woks ir Differisce dalla forma tipica per la presenza di una fascia apicale gialla sul II tergite. Anche di questa forma sono noti solo i tipi, 266 di "Sikkim". Parancistrocerus incorruptus kalimpongensis n.ssp. 2 - Differisce dalle sottospecie già note per l'assenza di macchie rosse sul propodeo e sul I tergite, e per la presenza di una fascia apicale gialla sul II tergite. Dimensioni, come nella forma nominale. 2 ignota. India: Dajeeling, Kalimpong, 20-IV-84, 164 (Banhadur-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Parancistrocerus nigriventris n.sp. 9 - Affine a P. incorruptus Giordani Soika. Clipeo circa come in 166 A. GIORDANI SOIKA questa specie. Facce dorsali del propodeo unite tra loro sulla linea mediana, formando un'area orizzontale dietro il postscutello, lunga circa metà della lunghezza di questo; una carena molto sviluppata separa quest'area dalla faccia posteriore del propodeo. Questa è concava superiormente, ma subpianeggiante nel resto. Il I tergite è più allun- gato che nell'incorruptus, pochissimo più largo che lungo, circa 1 volta e 1/2 più largo all'apice che all'altezza della carena basale. Tergite II con una lunga lamella apicale nera prolungata nel mezzo, ma visibil- mente meno che nell'zzcorruptus. Convessita del II sternite quasi re- golare, nell'zzcorruptus è più accentuata nella metà basale che nella metà apicale. Clipeo con punti di mediocre grossezza, poco fitti. Capo finamente e fittissimamente punteggiato, con interspazi sottilmente careniformi. Pronoto con punti molto più grossi, egualmente fittissimi. Nel resto del torace i punti sono più piccoli, sempre molto fitti. Facce dorsali del propodeo con punti molto larghi, irregolari, a fondo piatto, separati da interspazi sottilmente careniformi. Questa punteggiatura si esten- de alla parte più alta della faccia posteriore la quale, nel resto, è pressoché liscia. Facce laterali del propodeo con punti simili a quelli delle facce dorsali, ma più piccoli, molto più superficiali ed allungati in senso longitudinale. Metà anteriore del I tergite con punti grossi e fitti; metà apicale con punti notevolmente più piccoli e più radi. La punteggiatura del II tergite, quasi interamente nascosta dalla fittissi- ma pubescenza nera, è formata da punti assai grossi ai lati, meno nel centro, e modicamente fitti, con interspazi talvolta eguali ai punti. Sternite II con punti molto grossi e poco fitti alla base, poi gradatamente più piccoli e più spaziati. i Capo, mesosoma e I tergite con pubescenza fulva finissima e poco distinta; più peluzzi eretti corti e radi, propodeo con alcuni peli eretti bianchi. Tergite II con fittissima pubescenza color nero intenso, che gli conferisce un accentuato aspetto vellutato. Nero, con mandibole, antenne, zampe, tergite I, sternite I ed ultimi tergiti e sterniti color bruno-nero più o meno scuro. Sono gzalli: parte delle mandibole; larghe fasce lungo i margini laterali della parte basale interoculare del clipeo, ed una macchia all'apice di questo: una minuta macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interoculare; macchiette entro i seni oculari; una minutissima macchia sulle tempie; la faccia RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 167 inferiore dello scapo; due macchie sul propodeo, subito sopra le valvule; linee irregolari su tutte le tibie. Ali molto debolmente e diffusamente imbrunite, ma con una grande macchia scurissima sulla cellula margi- nale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 10,5. d ignoto. Borneo: Sabah, Tuaran, 24-30-III-73, 19 (K.M. Guichard-AGS). Olotipo nella mia collezione. Parancistrocerus cylindricus (Saussure) n.comb. Odynerus (Ancistrocerus) cylindricus Saussure, 1862, Stett. ent. Zeitg., 23: 193 (9 9 - Clipeo circa tanto largo quanto lungo, molto debolmente e quasi regolarmente convesso; il suo margine apicale è subtroncato e gli angoli di incontro con i margini laterali sono largamente arrotondati. La larghezza del clipeo all'apice è circa eguale a 1/4 della larghezza massima del clipeo. Antenne corte, con il IV articolo già tanto largo quanto lungo. Tempie poco sviluppate: viste dall'alto la loro lunghez- za è eguale a metà della lunghezza dei lobi superiori degli occhi. Torace circa 1 volta e 1/3 più lungo che largo, poco ristretto in avanti e all'indietro. Pronoto con carena sottile e regolare, leggermente de- pressa sulla linea mediana, nettamente angolosa sugli omeri. Mesoepisterno con carena epicnemiale appena accennata. Parategule grandi, convesse, larghe, quasi rettilinee e dirette prevalentemente di lato. Scutello e postscutello stretti: lo scutello è pochissimo più largo che lungo e la sua larghezza è eguale a circa la metà della larghezza del mesoscuto. Postscutello con una faccia dorsale orizzontale ed una posteriore quasi esattamente verticale. Propodeo completamente ar- rotondato ai lati, con margini laterali quasi paralleli; le facce dorsali sono quasi pianeggianti e si trovano molto al disotto della faccia dorsale del postscutello. Carene superiori appena accennate ed inferiori pra- ticamente assenti. Tegule, ali e zampe senza caratteri di rilievo. Tergite I 1 volta e 1/4 più largo che lungo, largamente cupoliforme, con 168 A. GIORDANI SOJKA margini laterali non distinti dal margine anteriore, debolmente diver- genti. La carena basale è perfettamente regolare ed è abbreviata ai lati, per cui non raggiunge i margini laterali del tergite, è seguita da un uno stretto solco. Tergite II circa 1 volta e 1/3 più largo che lungo, pochissimo rigonfio ai lati e pochissimo più largo all'apice che alla base; margine apicale semplice. Sternite II debolmente convesso. Clipeo con punti grossi e fitti. Capo punteggiato circa come il clipeo, con punti pochissimo più grossi ed egualmente fitti. Torace con punti ancora più grossi, assai fitti. Facce dorsali del propodeo con punti assai più spaziati. Facce laterali del propodeo fittamente e più finamente punteggiate; anche la faccia posteriore è punteggiata. La punteggiatura del I tergite è più grossa alla base che all'apice, modi- camente fitta. Sul II tergite i punti sono obliqui, più grossi e più spaziati. La punteggiatura del II sternite è assai particolare; nella metà basale i punti sono grossi e fitti e nella metà apicale sono piccolissimi ed estre- mamente radi. Pilosità bianco-fulva molto corta, poco fitta. Colorazione dell'olotipo. Nero, con i tergiti e sterniti II-VI bru- no-neri. Sono ferruginei: mandibole; antenne; la quasi totalità del pronoto e del mesoepisterno; tutto il propodeo; i due primi tergiti e sterniti. Sono gialli: la base delle mandibole; il clipeo; una grande macchia triangolare sulla fronte al disopra dello spazio interantenna- le; i seni oculari e la parte della fronte ad essi vicina; una larga fascia sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; una larga e regolare fascia sul pronoto, la parte superiore del mesoepisterno; la metà posteriore dello scutello; il postscutello; tegule; parategule; una fascia apicale, gradatamente assottigliata ai lati, sul I tergite; una fascia apicale, circa della stessa larghezza, ma regolare, sul II tergite; una stretta fascia apicale, un poco allargata ai lati e nel mezzo, sul II sternite. Ali de- bolmente, diffusamente imbrunite. Il dé tuttora ignoto. Esaminai l'olotipo ed altre 22 £ etichettati "Gorontalo, Forsten". L'olotipo porta un'etichetta con "Ancistrocerus cylindricus Sauss. 1862". Nel Museo di Leiden vi è pure una 9 di "Celebes, Pagurat, Rosenb.". RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 169 Variabilità. Una 9 di "Celebs, Pic Bouthain", nella mia collezio- ne, presenta una colorazione assai più scura. Nero. Sono ferruginez: antenne; primo tergite; macchie laterali presso la base del II tergite e la metà basale del II sternite. Sono giallz: mandibole; clipeo; una grande macchia triangolare sulla fronte; i seni oculari; una linea sulle tempie, la faccia inferiore dello scapo; tutto il pronoto; una macchia sul mesoepisterno; scutello e postscutello; facce dorsali del propodeo; tegule; parategule; zampe; una larga fascia apicale sul I tergite, debolmente allargata nel mezzo; una larga fascia apicale, quasi regolare, sul II tergite; una fascia molto più stretta all'apice del II sternite; tracce di fasce apicali sui tergiti e sterniti successivi. Ali quasi ialine, con una macchia bruna sulla cellula mar- ginale. Parancistrocerus cylindroides n.sp. 2 - Affinissimo a cylindricus, dal quale specialmente differisce per avere il clipeo della £ molto più strettamente troncato all'apice, ed il II sternite non regolarmente convesso, ma assai sporgente alla base, poi largamente depresso. Colorazione assai differente. Nero. Sono ferruginez: le mandibole; l'apice del clipeo; lo scapo; la faccia inferiore del funicolo; una macchia nel centro delle tegule; il I tergite ed il I sternite. Sono gza/li: una macchietta alla base delle mandibole; una larga fascia alla base del clipeo; una macchia al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una grande macchia sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; una fascia regolare sulla faccia dorsale del pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; il postscutello, due macchiette sul propodeo vicino alle valvule; le tegule; parte delle zampe; fasce apicali quasi regolari sui 3 primi tergiti e sterniti; tracce di fascia apicale sul IV sternie. Ali modicamente imbrunite all'apice. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm. 9. d ignoto. N. Sulawesi: Madoindino, 1060 m, V-1941, 12 (F. Dupont-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. 170 A. GIORDANI SOIKA Parancistrocerus citropictus n.sp. 9 - Affine a cylindrotdes, ma da questo nettamente distinto. Clipeo circa tanto lungo quanto largo, con l'apice troncato, più largo che in cylindroides: circa tanto largo quanto lo spazio interantennale. Sternite II meno depresso dopo da forte convessita basale. Clipeo punteggiato come in cylindroides. Punteggiatura del mesosoma circa come in questa specie, ma la faccia posteriore del propodeo, nettamente punteggiata in cylindroides, in citropictus è pra- ticamente liscia. Tergite I con punti più piccoli e meno fitti che in cylindroides. Il II tergite ha punti assai più piccoli e più spaziati che in tale specie. Nero, con le mandibole ferruginee e qualche parte delle zampe giallo-ferruginea. Sono color gzallo-citrino: una fascia alla base del clipeo ed una macchia sul suo apice; una macchietta sulla base delle mandibole; la faccia inferiore dello scapo; una lineetta nei seni oculari; una macchia sulle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; il postscutello; una grandissima macchia sul propodeo, che occupa le facce dorsali e si estende a parte delle facce laterali e posteriore; tegule; parategule; tutte le zampe, incluse le anche ed i trocanteri; il I tergite, tranne l'estrema base nera; il I sternite; una fascia apicale larga e quasi regolare, sul II tergite; una, di poco più stretta, sul II sternite. Ali abbastanza fortemente, diffusamente, imbrunite. Variabilità. La parte superiore del mesoepisterno può avere una macchia gialla, ed una macchia gialla vi può anche essere nel centro dello scutello. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 9. dé ignoto. Sulawesi: Reg. SW Berg Tangke Salokko, 1500 m, 15-II-32. 29 2 olotipo e paratipo (G. Heinrich-AGS). - Bua Kraeng, 5000 ft, II- 1896, 19 (H. Fruhstorfer-AGS). Olotipo nella mia collezione. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI De Parancistrocerus assamensis (Meade Waldo) n.comb. Odynerus (Ancistrocerus) assamensis Meade Waldo, 1910, Ann. Mag. nat. Hist., 8, 6: 103 (26). Ancistrocerus (Ancistrocerus) assamensis; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. vene- ziana St. nat., 2, 3: 235. Questa specie, nera con macchie color rosso scuro, si riconosce facilmente per il II tergite riflesso all'apice, il quale è preceduto da uno stretto solco preapicale. Il II sternite è fortemente e bruscamente ab- bassato alla base, poi subpianeggiante od anche leggermente depresso. Nella @ il clipeo è circa tanto lungo quanto largo, strettamente emarginato all'apice, con denti apicali brevemente carenati. Nel ¢ il clipeo è egualmente circa tanto lungo quanto largo, più strettamente emarginato all'apice che nella 9, quasi regolarmente con- vesso. L'ultimo articolo delle antenne del 6 è gracile, debolmente ar- cuato, gradatamente assottigliato dalla base all'apice, che è appuntito e raggiunge la base dell'XI articolo. Esaminai il tipo, 19 di Shillong, Assam, ed i seguenti esemplari. Nepal: Bagmati, Kathamandu, near Bagmati Riv., and Ropeway Station, 18-XI-75, 19 (Ph.Prul-ML). Viet Nam: loc. indecifrabile, 12 (coll.-AGS). Burma. Carin Cheba, 900-1.100 m, V-XII-1888 e VI-1888, 26 4 (L. Fea-MCG). Non mi risulta siano noti altri esemplari. Parancistrocerus holzschuhi Gusenleitner Parancistrocerus holzschuhi Gusenleitner, 1987, Linzer biol. Beitr., 19: 258 (26). Questa specie è estremamente simile a rhzpheus (Cam.); per la preziosa collaborazione del Dr. Gusenleitner e del Dr. C.R. Vardy del British Museum, mi è stato possibile confrontare tra loro i tipi delle due specie. Come in rhipheus, holzschuhi ha la carena del I tergite poco di- stinta, e deformata dalla grossa punteggiatura della faccia dorsale, pun- 72 45 Fig. 45 Parancistrocerus holzshuhi Gusenleitner, olotipo: clipeo ®. teggiatura che si arresta bruscamente all'incontro con la faccia ante- riore. A parte la differente colorazione, holzchuhi differisce da rhipheus quasi esclusivamente per il clipeo della 2 più debolmente emarginato all'apice, con denti apicali non carenati; e per la presenza di una carena longitudinale nella metà superiore della faccia anteriore verticale del I tergite, come in Stenxodynerus tokyanus (Kostylev). Esaminai l'olotipo, 16 di "Fusseweg Hedangna - Lamobagar, 1100-1200 m, 27-V-80 5 (C. Holzschuh), e l'allotipo, 19 di Kathmandu Valley, Godavari, 15-21-V-83 (C. Holzschuh), ambedue nella collezio- ne Gusenleitner. Parancistrocerus rhipheus (Cameron) n.comb. Odynerus rbipheus Cameron, 1904, Entomoiogist, 37: 308 (®). Ancistrocerus (Ancistrocerus) rhipheus; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. venezia- na St. nat., 2, 3. 235. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 173 Descrizione dell'olotipo. 2 - Capo, visto di fronte, circa tanto largo quanto alto. Clipeo tanto largo quanto lungo, strettamente e debolmente emarginato: i denti apicali distano tra loro quanto le inserzioni delle antenne; sono acuti e brevemente carenati. Il clipeo appare modicamente convesso, ma depresso tra le carene apicali, e questa depressione si estende un poco verso il centro. Tempie bene sviluppate: viste dall'alto appaiono circa tanto lunghe quanto i lobi superiori degli occhi. Articoli IV e V delle antenne pochissimo più lunghi che larghi; VI subquadrato e successivi trasversi. Mesosoma rapidamente ristretto in avanti, molto più lentamente all'indietro. Carena del pronoto presente solo sulle facce laterali fino agli omeri, ove è largamente arcuata ed interrotta. La punteggiatura della faccia dorsale invade parte della faccia ante- riore. Mesoepisterno con carena epicnemiale molto sviluppata. Scutello subpianeggiante. Postscutello con una brevissima faccia dorsale ed una declive, subpianeggiante, che contribuisce a formare la faccia posteriore del mesosoma. Faccia posteriore del propodeo obliqua, interamente concava e distinta dalle facce dorsali del propodeo quasi solamente per la diversa punteggiatura. Carene superiori, laterali ed inferiori del propodeo assenti. Tegule normali. Parategule corte e piatte. Faccia dorsale del I tergite circa 1 volta e 1/2 più larga che lunga. Il I tergite è subtroncato anteriormente, con margini laterali subrettilinei e pochissimo divergenti, quasi paralleli. Nel punto d'incontro tra fac- cia anteriore e faccia dorsale non vi è una vera carena; ma la punteg- giatura, particolarmente grossa, fitta ed irregolare, forma qua e là tracce di carena. Il margine apicale non è ispessito e la punteggiatura quasi lo raggiunge. Tergite II circa tanto largo quanto lungo, di poco più largo all'apice che alla base, con il margine apicale leggerissimamente riflesso. Sternite II fortemente abbassato alla base, poi largamente depresso, concavo. Clipeo con punti fitti, di media grossezza, interspazi in media minori dei punti. Fronte e vertice con punti leggermente più piccoli, più rotondi e più fitti. Tutto il torace porta punti molto fitti, uniformi, un poco più grossi di quelli del capo. Mesoepisterno con punti leg- germente più grossi e più radi, più irregolari. Facce dorsali del propodeo con punti grossi, irregolari, poco profondi ed a fondo piatto; interspazi sottilmente careniformi. Faccia posteriore liscia, finissimamente ed impercettibilmente rugolosa; la punteggiatura delle facce dorsali si 174 A. GIORDANI SOIKA arresta all'inizio della faccia posteriore. Le facce laterali portano in alto punti simili a quelli delle facce dorsali, ma più piccoli e molto più superficiali; nel resto sono pressoché lisce. Tergite I fittamente punteggiato, con punti assai più grossi di quelli del mesosoma; interspazi per lo più careniformi. Tergite II con punti egualmente grossi, ma molto più spaziati: solo presso l'apice sono un poco più fitti. Sternite II con punti simili a quelli del corrispondente tergite, ma notevolmen- te più spaziati. Cortissima e rada pubescenza bruna. Nero. Sono rossi: una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una macchietta sulle tempie; sul pronoto una fascia che occupa poco meno della metà anteriore della faccia dorsale; una minuta macchietta sul mesoepisterno; le parategule; una fascia apicale, allargata nel mezzo, sul I tergite; fasce relativamente larghe, regolari, sul II tergite e sul II sternite. Zampe e tegule interamente nere. Ali imbrunite, specialmente lungo la costa. E' noto solo l'olotipo, 19 di "Darjeeling", al British Museum. Parancistrocerus luzonicola V.d. Vecht Hypancistrocerus luzonensis Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Entom. Berlin- Dahlem: 70 (9g). Ancistrocerus (Ancistrocerus) luzonensis; Baltazar, 1966, Pacific Mon., 8: 301. Parancistrocerus luzonicola Van der Vecht, 1981, Proceed. Konink. Ned. Akad. v. Vetensc. C, 84 (4): 455. Questa specie è caratterizzata dalla punteggiatura del pronoto: presso il margine anteriore i punti sono estremamente piccoli e spaziati, per cui appare liscio ed assai lucido. Nella 9 il clipeo è circa tanto largo quanto lungo, molto debol- mente emarginato all'apice, con il margine apicale maggiore dello spazio interantennale. Nel 6 il clipeo è fortemente e quasi regolar- mente convesso, un poco più lungo che largo, con emarginatura apicale poco profonda e denti apicali distanti tra loro molto più della distanza che separa le inserzioni delle antenne; è finamente micropunteggiato RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 175 e privo di grossi punti. Esaminai esemplari delle seguenti località. Is. Filippine: Is. Sibuyan, 19 16 (Baker-USNM). - Is. Basilan, 19 (Baker-USNM). Is. Negros, Cuernos Mts, 19 (Baker). Erano noti solo i tipi, una coppia di Bombong, Mt. Banahao, Luzon. Parancistrocerus robertianus (Cameron) n.comb. Odynerus robertianus Cameron, 1903, J. Str. Br. as. Soc., 19/169 (2). Ancistrocerus (Ancistrocerus) robertsianus; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. ve- neziana St. nat., 2, 3: 237. Odynerus matangensis Cameron, 1905, J. Str. Br. aa. Soc., 44: 161 (@). Ancistrocerus (Ancistrocerus) matangensis; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. vene- ziana St. nat., 2, 3: 236. 3 - Clipeo leggermente più lungo che largo, fortemente e rego- larmente convesso; l'apice è debolmente emarginato con denti apicali acuti e distanti tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo. Antenne modicamente allungate, con gli articoli IV-VI più lunghi che larghi, VII-VII subquadrati; l'ultimo è gracile, digitiforme, quasi drit- to, gradatamente assottigliato fino all'apice, che è appuntito e raggiun- ge solo la metà dell'XI articolo. Tempie corte: viste dall'alto sono lunghe quanto i lobi superiori degli occhi. Torace corto, circa 1 volta e 1/3 più lungo che largo, modicamente e quasi egualmente ristretto in avanti e all'indietro. Carena del pronoto presente soltanto vicino agli omeri, presso i quali è largamente arcuata. Carena epicnemiale netta e bene sviluppata. Scutello modicamente convesso. Postscutello quasi interamente declive e quasi pianeggiante. Propodeo con carene supe- riori molto sviluppate, quasi lamelliformi e formanti in alto, dietro il postscutello, due larghi denti triangolari; carene inferiori poco svilup- pate. Faccia posteriore del propodeo nettamente separata dalle altre facce, debolmente concava ed interamente liscia. Tergite I 1 volta e 3/5 più largo che lungo, con la faccia anteriore debolmente convessa. I suoi margini laterali sono subrettilinei, poco divergenti e 176 A. GIORDANI SOIKA molto nettamente distinti dal margine anteriore. La faccia dorsale presenta due larghi e leggeri rigonfiamenti, sui quali la punteggiatura è più grossa. Tergite II di poco più lungo del tergite precedente, con due larghi rigonfiamenti preapicali ed il margine apicale un poco rientrante, per cui il tergite è circa tanto largo all'apice che alla base. Base del II sternite largamente convessa, con un solco mediano longitudinale ben marcato, e due larghe, ma non molto accentuate, gibbosità preapicali. Clipeo con punti piccolissimi e molto spaziati. Capo con punti piccoli e fitti: interspazi careniformi. Torace con punti egualmente fitti ma più grossi. Facce dorsali del propodeo con punti larghissimi, poco profondi, a fondo piatto, separati da interspazi careniformi; faccia posteriore liscia; facce laterali con punti grossi e fitti nel terzo supe- riore, piccoli e spaziati nei due terzi inferiori, i quali portano anche una finissima striatura longitudinale. Tergite I punteggiato circa come il mesoscuto, ma sui rigonfiamenti i punti sono nettamente più grossi. Tergite II con punteggiatura molto più grossa; sul dorso i punti sono più o meno allungati longitudinalmente; nell'area preapicale sono assai più piccoli e più fitti e si arrestano ad una certa distanza dal margine apicale. Sternite II con punti piccoli e radi. Fronte con pilosità cortissima, fulva. Torace con peli più lunghi e meno fitti. Addome con finissima pubescenza fulvo-argentea. Nero, con antenne, tegule, zampe e qualche parte dell'addome color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono gzallz: mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; una lineetta sullo spazio interantennale; il fondo dei seni oculari; una macchietta sulle tempie; una breve fascia sul terzo mediano del margine posteriore del pronoto, una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; una fascia, o due puntini, sul postscutello; le parategule; l'apice dei femori anteriori; le tibie ed i tarsi di tutte le zampe, più o meno estesamente; strette fasce apicali sui due primi tergiti e sul II sternite. Ali quasi ialine, con una macchia bruna sulla cellula marginale. Esaminai il tipo di robertianus, 12 di "Matang June", ed il tipo di matangensits, 13 pure di "Matang June", ed ho concluso trattarsi dei due sessi della medesima specie, al British Museum. Altri esem- plari esaminati: Sumatra: SW’ Lampong Distr., Mt Tanggamoes, 500 m, XII-1939, RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 177 (M.A. Lieftinck-ML). Borneo: Sarawak, Kapit Distr., Merirai, 300 m, 30-VIII-58, 16 (T. Maa-ML). - Mt Matang, 11-13-II-14, 1000 ft, 16 (AGS). - Bettotan, near Sandakan, 19-VIII-27, 16 (BM). - Kanovit, 20-VI-71, 16 (C.G. Roche-AGS). Parancistrocerus robertianus javanus n.ssp. 6 - Differisce dalla forma nominale per la maggiore estensione del colore giallo. Nero, con antenne e zampe bruno ferruginee o bruno-nere. Sono gialli: gran parte delle mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; una macchietta che occupa interamente lo spazio interantennale e deborda un poco verso l'alto; i seni oculari; una macchietta sulle tempie; una fascia, stretta ed assai abbreviata ai lati, sul pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno, il postscutello; le estremità anteriore e posteriore delle tegule; le parategule; grandi macchie apicali sui femori anteriori e medi; tutte le tibie ed i tarsi; una fascia apicale, di media larghezza, sul I tergite; una fascia apicale, ancora più larga ed assai allargata ai lati, sul II tergite; una fascia apicale, ancora più larga, sul III tergite; una fascia apicale, di media larghezza, allargata nel mezzo ed ai lati, sul II sternite; tracce di fascia apicale sul III sternite. Dimensioni come nella forma nominale. ? ignota. Giava: Mt. Gedeh, Tapos, 800 m, 1-16-VIII-36, 16 (J.V.d. Vecht- ML). Olotipo nel Museo di Leiden. A. GIORDANI SOIKA Parancistrocerus kennethianus n.sp. 2 - Affine a robertianus, ma ben distinto per numerosi ed impor- tanti caratteri. Clipeo più largo che lungo, largamente emarginato all'apice, con denti apicali acuti e brevemente carenati; è modicamen- te convesso; con una leggera depressione preapicale. Sulla faccia dorsale del pronoto la carena è presente solo sugli omeri, ove è largamente arcuata. Postscutello come in robertianus. Carene superiori ed inferiori del propodeo bene sviluppate ma assai sottili; le inferiori sono spostan- te medialmente, per cui si trovano sulla faccia posteriore del propodeo. Questa è debolmente concava, e la sottile carena mediana longitudinale la divide in due emifacce pianeggianti. Tergite I circa 1 volta e 2/3 più largo che lungo, con margini laterali quasi rettilinei, debolmente diver- genti all'indietro. Tergite II circa tanto lungo quanto largo, tanto largo all'apice che alla base, molto debolmente rigonfio ai lati. Sternite II fortemente convesso alla base, con un solco mediano longitudinale molto netto, che raggiunge il centro dello sternite. Clipeo con una finissima micropunteggiatura e pochi punti pic- colissimi. Capo con punti piccoli, assai fitti. Pronoto, mesoscuto, scutello e parte superiore del mesoepisterno con punti assai più grossi ed egualmente fitti. Parte inferiore del mesoepisterno liscia, del tutto priva di punti. Facce dorsali del propodeo con punti grandissimi e poco profondi, a fondo piatto, separati da interspazi sottilmente careniformi. Facce laterali del propodeo con punti simili ma notevol- mente più piccoli e più superficiali. Faccia posteriore pressoché liscia, con pochi punti sparsi. Tergite I con, nella metà basale, punti simili a quelli del pronoto, ma un poco meno fitti e, nella metà apicale circa, punti assai più piccoli. Tergite II con punti estremamente piccoli e molto radi; questa punteggiatura non raggiunge il margine apicale, ma si arresta ad una certa distanza da questa, con una serie quasi regolare di punti di mediocre grossezza. Sternite II con punti leggermente più grossi di quelli del tergite corrispondente. Nero. Sono ferruginez: le mandibole; tutto il pronoto; le tegule; macchie sulle facce dorsali del pronoto; gli ultimi 4 articoli dei tarsi; sulla parte anteriore della faccia dorsale del I tergite una fascia, che si allarga ai lati fino a raggiungere la fascia gialla apicale. Sono gzalli: una fascia alla base del clipeo; una’ macchia, che occupa tutto lo spazio interantennale e deborda un poco verso l'alto; i seni oculari; RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 179 una lunga linea sulle tempie; due macchie, unite tra loro nel mezzo, sul pronoto; una macchietta sulla parte superiore nel mesoepisterno; una macchietta sul mesoscuto, vicino allo scutello; il postscutello; grandissime macchie ai lati del propodeo; una macchietta sulle tegule; le parategule; macchie apicali su tutti i femori, grandi sugli anteriori, più piccole sui medi ed assai piccole sui posteriori; tutte le tibie, tranne una macchietta bruna sulla faccia esterna di quelle medie ed una linea, pure bruna, sulla faccia esterna delle posteriori; il primo articolo di tutti i tarsi; fasce apicali, di mediocre larghezza, sui due primi tergiti e sul II sternite. Ali assai imbrunite lungo la costa, con nervature bruno-nere e pterostigma giallo-ferrugineo. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7.5. dé ignoto. Borneo: Sabah, Ulu Dusun, 12-22-V-73, 12 olotipo (K.M. Guichard-AGS). Olotipo nella mia collezione. Parancistrocerus sulcatus n.sp. (Fig. 43) - Affine a robertianus (Cam.), ma ben distinto per i seguenti ca- ratteri. Clipeo tanto lungo quanto largo, con l'area mediana depressa, concava, ed emarginatura apicale un poco più stretta. Ultimo articolo delle antenne più lungo; il suo apice raggiunge la base dell'XI articolo. Carene superiori del propodeo assenti, per cui non vi sono distinzioni tra facce dorsali e faccia posteriore, e la grossa punteggiatura delle facce dorsali si estende anche alla parte superiore della faccia poste- riore. Tergite I del doppio più largo che lungo, privo di rigonfiamenti. Tergite II visibilmente più largo all'apice che alla base, con un netto e regolare rigonfiamento preapicale che è delimitato posteriormente da una serie preapicale e regolare di grossi punti. Base del II sternite convessa e longitudinalmente solcata come in robertianus. Clipeo con punti più grossi e più fitti che in robertianus. Punteg- giatura del capo e del torace come in questa specie. Punteggiatura del I tergite regolare. Punteggiatura del II tergite senza punti allungati 180 A. GIORDANI SOIKA longitudinalmente e nettamente meno fitti che in robertianus, special- mente alla base, ove gli interspazi possono essere anche molto mag- giori dei punti; la punteggiatura diventa più grossa e più fitta proce- dendo dalla base all'apice e, dopo il brusco rigonfiamento preapicale, è arrestata dalla serie preapicale di grossi punti. Sternite II con punti molto più grossi e più spaziati. Il III tergite che, in robertianus è punteggiato circa come nel tergite precedente, in su/catus porta punti piccolissimi e molto fitti. Pilosità bianco-fulva molto corta, poco distinta. Nero, con mandibole, antenne, zampe, ultimo tergite e ultimo sternite color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono ferruginez: il pronoto, una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno e le tegule. Sono gzal/z: una larga fascia alla base del clipeo; la faccia inferiore dello scapo; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari, una lineetta sulle tempie; una fascia, male delimitata posteriormente, sul margine anteriore del pronoto; l'estremità ante- riore delle tegule; le parategule; il postscutello; l'apice dei femori e la faccia esterna delle tibie delle zampe anteriori; fasce apicali strette e regolari sui due primi tergiti e sul II sternite. Ali modicamente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7, 5. 9 ignota. Thailandia: Chiangmai, 4-V-52, 16 (D. e E. Thurnman-USNM). Olotipo nell'U.S. Nat. Museum di Washington. Parancistrocerus taihorinshoensis (Schulthess) n.comb. Euancistrocerus tathorinshoensis Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Entom. Berlin- Dahlem, 1: 72 (@). Odynerus (Ancistrocerus) tathorinshoensis; Iwata, 1939, Trans. nat. Hist. Soc. Formosa, 29, 187: 70. In questa specie, come in sulcatus, il II sternite è assai convesso, con un solco basale longitudinale lungo e ben marcato. Da sulcatus differisce soprattutto per la punteggiatura del II tergite, già descritta RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 181 nella tabella. Sono noti i tipi, 29 £ di Taihorin e Taihornisho ed esaminai anche 19 di Tahihorin, X-1900 (H. Sauter-AGS) Parancistrocerus taihorinensis (Schulthess) n.comb. Euancistrocerus tathorinensis Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Entom. Berlin- Dahlem, 1: 72 (9). Specie descritta in base a 29 9 di Taihorin, a me ignota. Parancistrocerus inflaticeps n.sp. 2 - Affine alle specie tathorinshoensis e sulcatus. Da ambedue differisce per avere il II tergite meno largo e con margine apicale semplice. Inoltre la fronte è più convessa, con seni oculari più larghi. Clipeo più debolmente emarginato all'apice che in tazhorinshoenszs. Antenne più corte, con gli articoli IV e V più larghi che lunghi. Spazio interantennale assai sporgente, quasi tubercoliforme. Fronte assai con- vessa, rigonfia, con seni oculari assai più larghi. Mesosoma circa 1 volta e 1/2 più lungo che largo, un poco più ristretto posteriormente che in avanti. La carena del pronoto sulla faccia dorsale, è presente solo sugli omeri, ove è nettamente angolosa, quasi dentiforme. Postscutello con una faccia dorsale cortissima ed una declive assai più lunga, separate da una carena sottilissima, un po' irregolare. Propodeo circa come in tathorinshoents, ma più allungato. Tergite I circa 1 volta e 2/3 più largo che lungo, con carena bene sviluppata e margini la- terali subrettilinei e quasi paralleli. Tergite II pochissimo più largo che lungo, circa tanto largo all'apice che alla base, molto poco rigon- fio ai lati; il margine apicale è semplice. Sternite II modicamente convesso alla base, molto debolmente dopo, con una carena basale longitudinale mediana poco accentuata, ma ben distinta. Clipeo con punti piccolissimi, superficiali, modicamente fitti. Capo con punti di media grossezza, fitti ma non fittissimi, con interspazi in media di poco minori dei punti. Torace con punteggiatura simile, 182 A. GIORDANI SOIKA più fitta nel pronoto, meno nel mesoscuto, ancora più spaziata ed anche più fina sullo scutello. Parte inferiore del mesoepisterno inte- ramente liscia e lucida. Propodeo con punti molto grossi e fitti, interspazi sottilmente careniformi, sulle facce dorsali; piccoli e super- ficialissimi sulle facce laterali; quasi assenti sulla faccia posteriore. Il I tergite porta, nella parte anteriore della faccia dorsale, punti grossi come quelli del mesoscuto, ma più spaziati, con interspazi in media circa eguali ai punti; nella parte posteriore della stessa faccia i punti sono assai più piccoli ed anche più spaziati. Tergite II con punti assai piccoli e molto radi, tranne che nel terzo apicale ove sono nettamente più grossi e più fitti. Punteggiatura del II sternite non molto dissimile da quella del tergite corrispondente. Pilosità circa come in tazhorinshoensis. Nero: sono ferruginei o bruno-ferruginez: lo scapo, la faccia infe- riore del funicolo; il pronoto; le parti non gialle delle zampe; le parti non gialle del I tergite, ad eccezione della 2 di Bogor. Sono gialli: mandibole; clipeo; tranne una macchia centrale ferruginea; la faccia inferiore dello scapo; una macchia che occupa interamente lo spazio interantennale e deborda un poco verso l'alto; grandi macchie che occupano interamente i seni oculari e si prolungano lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al clipeo; le tempie quasi interamente; la metà anteriore del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una fascia, o due macchiette, sullo scutello; il postscutello; grandissime macchie ai lati del propodeo; tegule; parategule; gran parte dei femori anteriori e quasi interamente quelli medi; le tibie anteriori; gran parte delle tibie medie e poste- riori; una fascia apicale, più o meno largamente intaccata nel mezzo, sul I tergite; fasce apicali sui tergiti e sterniti II-V, più larghe sui tergiti che sugli sterniti, il VI tergite ed il VI sternite interamente. Ali de- bolmente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite; mm 7-7, 5. d ignoto. W Giava: Tjikadjang, Bandjarwangi, 800-900 m, 7-10-IV-39, 299, olotipo e paratipo. - Bogor, Djasinga, 100-200 m, 16-VI-37, 19 (M.A. Lieftinck-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 183 Parancistrocerus pseudallodynerus n.sp. 2 - Molto simile per forma, colorazione e dimensioni ad un Allodyenerus. Clipeo circa tanto lungo quanto largo, modicamente emarginato all'apice, con denti apicali acuti e distanti tra loro poco meno di 1/3 della larghezza massima del clipeo; è molto debolmente convesso. Antenne visibilmente ispessite verso l'apice, con il V arti- colo leggermente più lungo che largo, ed il V tanto lungo quanto largo. Tempie bene sviluppate: viste dall'alto appaiono quasi tanto lunghe quanto i lobi superiori degli occhi. Torace, cioè mesosoma senza il propodeo, misurato cioè dal margine anteriore del pronoto al margine posteriore del postscutello, quasi 1 volta e 1/4 più lungo che largo. Carena del pronoto presente, nella faccia dorsale, solo in vicinanza degli omeri, ove è largamente arcuata. Propodeo modica- mente sviluppato, con facce dorsali, laterali e posteriori bene separate tra loro, anche in assenza di carene. Tergite I circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo, cupoliforme, anche se la faccia anteriore verticale è bene separata dalla faccia dorsale ed anche, però un poco meno, dalle facce laterali. Tergite II pochissimo più largo che lungo e pochissimo più largo all'apice che alla base, debolmente rigonfio ai lati; il margine apicale è semplice. Sternite II assai convesso alla base, che è longitudinalmente solcata, pochissimo convesso dopo. Clipeo con punti piccoli, modicamente fitti, per lo più allungati longitudinalmetne formando irregolari rugosità. Capo con punti piccoli e fittissimi, interspazi careniformi. Torace con punti di poco più grossi ed egualmente fittissimi; più fitti sul pronoto e sul mesoscuto che sul mesoepisterno e sullo scutello. Facce dorsali del propodeo opache, con punti molto grossi, pochissimo profondi ed a fondo piatto, sepa- rati da carene sottilmente careniformi; facce laterali e posteriore pressoché lisce. Il I tergite porta, nei 2/3 basali circa, punti fittissimi, irregolari, grossi circa come nel pronoto o mesoscuto; nel terzo apicale i punti sono più piccoli rotondi ed un poco meno fitti. Tergite II finamente e fittamente punteggiato, con interspazi in media un poco minori dei punti. Sternite II con punteggiatura notevolmente più rada del tergite corrispondente. Capo e mesosoma con pilosità eretta bruna, corta ed abbastanza fitta. Addome con pubescenza finissima dorata e, sui tergiti III-V, alcuni peli grigiastri discretamente lunghi. A. GIORDANI SOIKA Nero, con qualche parte dei tarsi ferruginea. Sono color giallo pallido: 1a metà basale del clipeo; una minuta macchietta al disopra dello spazio interantennale; una macchietta ancora più piccola sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; una fascia, stretta e sinuosa, sul pronoto; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; le tegule; tranne una macchia centrale bruna; le parategule; il postscutello; una grande macchia apicale sui femori anteriori; ed una più piccola sui femori medi; tutte le tibie, tranne una macchia allungata bruna sulla faccia interna; parte dei tarsi; fasce apicali, regolari e di media larghezza, sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Ali modicamen- te, quasi uniformemente, imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 8. dé ignoto. Borneo: Sabah, Kinabalu Park, H.Q., 1600 m, 7-10-III-87, 19 (C.v. Achterberg-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Parancistrocerus acarophilus n.sp. (Fig. 46) 2 - Clipeo circa tanto lungo quanto largo, debolmente convesso, debolmente emarginato all'apice, con denti apicali che distano tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo. Antenne corte, con gli articoli IV-VI leggermente più lunghi che larghi, successivi subquadrati. I seni oculari hanno una caratteristica mai vista in altri vespodei: il fondo ed il margine inferiore sono sporgentissimi, elevati a forma di grossa carena liscia e lucidissima. Dietro gli ocelli si osserva una breve e sottile carena trasversale e dietro questa il vertice è declive, pianeggiante. Mesosoma, misurato dalla carena del pronoto alla ca- rena che delimita posteriormente la faccia dorsale del propodeo, circa 1 volta e 1/4 più lungo che largo. Carena del pronoto bene sviluppata e brevemente depressa sulla linea mediana, arcuata sugli omeri. Ca- rena epicnemiale debolmente accennata. Postscutello debolmente con- vesso, interamente orizzontale, separato dalla faccia posteriore del propodeo dalla brevissima faccia dorsale di questo; propodeo visto- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 185 samente trasformato in un grandissimo acarinario, delimitato dalle carene inferiori e superiori unite a formare un'unica grossa lamella nera fortemente arcuata. Dopo aver asportato i numerosissimi acari che conteneva, l'acarinario si rivela molto profondo e molto largo in profondità, ove è molto più largo che all'imboccatura. Tergite I un poco più largo di 1 volta e 1/2 la sua lunghezza, con la faccia anteriore verticale che incontra la faccia dorsale orizzontale formando un an- golo quasi retto. Visto dall'alto ha margini laterali rettilinei, modica- mente divergenti e nettamente separati dal margine anteriore, che è debolmente arcuato. Tergite II circa tanto largo quanto lungo e circa tanto largo all'apice che alla base, pochissimo rigonfio ai lati, con margine apicale semplice. Sternite II molto sporgente alla base, for- temente depresso dopo. Clipeo con punti grossi e fitti. Capo con punteggiatura simile, ma ancora più fitta. Torace con punteggiatura leggermente più grossa, egualmente molto fitta. Facce dorsali del propodeo opache, irregolar- mente punteggiate-rugose. Facce laterali con punti piccoli, modera- tamente fitti. La punteggiatura dei due primi tergiti non differisce gran che da quella del mesoscuto. Sternite II con punti piccoli, molto spaziati. Capo e torace con finissima pubescenza dorata e corti peli eretti bianco-fulvi. Addome con peluzzi biancastri cortissimi e radi. Nero. Sono ferrugineî: la faccia inferiore del funicolo; tegule e zampe. Sono gzallz: una macchietta alla base delle mandibole; il clipeo, tranne una grande macchia centrale nera, che può frammentarsi in una fascia basale e due macchie apicali; la faccia inferiore dello scapo; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; le carene dei seni oculari; una macchia sulle tempie; una larga e regolare fascia sul margine anteriore del pronoto; il postscutello; le tegule; le parategule; tutte le zampe; regolari fasce apicali sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Ali modicamente, diffusamente, imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7-8. 3 ignoto. Is. Filippine: Luzon; Los Banos, Laguna, 1-VII-53, 19, olotipo; 19-VIII-52, 29 9 (Townes-ML). - Mt Banahao, 29 @ (P.I. Baker-USNM). - Mt. Makiling, 19 (Baker-USNM). - Bohol, 22 2 (USNM). - Negros, 186 A. GIORDANI SOIKA Mt. Canlaon, 3600 ft, 7-8-V-53, 22 2; 29-30-IV-53, 32 2; 5000 ft, 6- VEBRMISE1A200 AVE 1953682 “Mowmes=Ml) Olotipo nel Museo di Leiden. 46 Fig. 46 Parancistrocerus acarophilus n.sp.: parte posteriore del mesosoma. Parancistrocerus kolambuganensis (Schulthess) Odynerus kolumbuganensis Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin-Dahlem, IONE Ancistrocerus kolambuganensis; Baltazar, 1966, Pacific Inst. Mon., 8: 301. Parancistrocerus kolambuganensis; Giordani Soika, 1986, Ball. Mus. civ. St. nat. Venezia, 35: 82. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 187 2- Affine ad acarophilus, ma molto differnete per alcuni impor- tanti caratteri. Apice del clipeo nettamente pit stretto e meno pro- fondamente emarginato. Antenne pit corte, con gli articoli IV e V non più lunghi che larghi. Seni oculari modicamente ma nettamente rigonfi, specialmente nella parte più interna. Tempie nettamente più corte che in acarophilus. Mesosoma meno allungato: misurato dalla carena del pronoto alla carena che divide la faccia dorsale del propodeo dalla faccia posteriore è solamente 1 volta e 1/5 più lungo che largo. Carena del pronoto presente solo nei terzi laterali della faccia dorsale, nettamente angolosa sugli omeri. Mesoepisterno con carena epicnemiale bene sviluppata. Postscutello più declive che in acarophilus, una bre- vissima faccia dorsale del propodeo lo separa dalla concavità poste- riore del mesosoma. Il propodeo ha le caratteristiche di un acarinario, però molto meno specializzato che in acarophilus: la faccia posteriore è debolmente e quasi regolarmente concava, delimitata dalle carene superiori lamelliformi e nere, e dalle carene inferiori, che sono unite alle superiori e trasformate in lunghe lamelle concave, semitrasparenti e di colore giallo. Parategule picole, fortemente arcuate. Nulla di particolare nelle ali e zampe. Tergiti I e II come in acarophilus. Sternite II debolmente convesso. Clipeo con punti grossi e fitti. Capo con punti simili, ma più fitti. Sul torace i punti sono più grossi, modicamente fitti. Le facce dorsali del propodeo portano punti assai più grossi, più o meno profondi, separati da interspazi sottilmente careniformi; facce laterali con punti più piccoli, molto superficiali ed a fondo piatto, meno fitti. I due primi tergiti hanno punteggiatura più fina e più fitta di quella del mesoscuto; i punti, specialmente sul II tergite, sono spesso più o meno allungati e, in certi esemplari, gli interspazi si uniscono forman- do rugosità careniformi. Sternite II con punti più grossi e molto meno fitti. Capo e torace con cortisismi peli fulvo-dorati. La seguente è la colorazione di un paratipo di Kolambuganan. Nero, con antenne e zampe color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono gialli: mandibole; clipeo, tranne una macchietta centrale bruna; la faccia inferiore dello scapo; i seni oculari; una linea sulle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; il postscutello; le carene (lamelle) 188 A. GIORDANI SOIKA inferiori del propodeo; tegule; parategule; la metà apicale circa della faccia esterna dei femori e medi; la quasi totalità delle tibie e tarsi di tutte le zampe; una regolare fascia apicale sul I tergite; una fascia, leggermente allargata ai lati e nel mezzo, sul II tergite; una simile, ma più stretta, sul II sternite; fasce apicali strettissime sul III tergite e III sternite. Ali molto debolmente imbrunite. 3d (di Luzon, mt. Banahao) - Clipeo circa come nella 9. Antenne assai più lunghe, con gli articoli IV-VI più lunghi che larghi; l'ultimo è piccolo, gracile, quasi dritto, leggermente e gradatamente assotti- gliato verso l'apice, che raggiunge la base dell'XI articolo. Propodeo non trasformato in acarinario, con carene superiori ed inferiori molto meno sviluppate. Colorazione circa come nella 2, ma la fascia del pronoto è più stretta ed abbreviata ai lati. Nelle zampe il colore giallo è meno esteso. I tergiti e sterniti III sono privi di fasce gialle. Esaminai i seguenti esemplari. Is. Filippine: Luzon: Los Banos, Laguna, 13-III-80, 12 (J.Kojima). - Is. Tawi Tawi, Tarawakan, north of Batu Batu, 25-27-X-61 e 5, 10- XI-61, 42 2 (Nona Dan Exped.-UZMC). - Is. Leyte, Palo, 23-VI-80, 12 (J. Kojima). - Mindanao, Kolambugan, 15-I, 19 sintipo (Bottcher- AGS) che qui viene designato lecto-olotipo, nella mia collezione. Parancistrocerus triconcavus n.sp. (Fig. 40) 2 - Affine a kolambuganensis, dal quale specialmente differisce per la forma del clipeo e del propodeo. Clipeo circa tanto lungo quanto largo, strettissimamente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro circa la metà dello spazio interantennale e meno di 1/4 della lar- ghezza massima del clipeo. In kol/amzbuganensis la distanza che li separa è eguale allo spazio interantennale e a circa 1/3 della larghezza mas- sima del clipeo. La sua superficie è quasi regolarmente convessa. Postscutello e propodeo circa come in kolambuganensis, tranne le carene superiori del propodeo che sono molto sviluppate, quasi quanto le inferiori; sono a forma di grosse e lunghe lamelle nere, regolari, RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 189 taglienti, non deformate dalla grossissima punteggiatura delle facce dorsali. Dietro il postscutello le carene dei due lati si uniscono e formano un'unica carena lamelliforme molto sporgente, ma incisa nel mezzo. In tutto il corpo, ma specialmente sull'addome, la punteggiatura è assai più grossa che in ko/ambuganensis. Sui due primi tergiti i punti sono molto grossi e fitti, più o meno allungati, con tendenza degli interspazi a formare grosse rugosità longitudinali. Sul II sternite i punti sono ancora più grossi che nel tergite corrispondente, e non allungati, con interspazi in media circa eguali ai punti. Pilosità del clipeo e del corpo più lunga e più abbondante che in Rolambuganensts. Nero, con la faccia inferiore del funicolo e le tegule ferrugizez, e le parti non gialle delle zampe bruno-ferruginee. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole; il clipeo; la faccia inferiore dello scapo; i seni oculari; una minuta linetta sulle tempie; due macchiette sul pronoto, vicinissime tra loro, una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; il postscutello; le carene inferiori del propodeo; una macchietta sulle tegule; le parategule; circa la metà apicale dei femori anteriori e medi; tutte le tibie ed i tarsi; strette e regolari fasce apicali sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Ali molto debolmente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 8,5. d ignoto. S Sulawesi: Patunuang, I-1890, 19 (Fruhstorfer-AGs). Olotipo nella mia collezione. Parancistrocerus triconcavus r u f ipes n.ssp. 2 - Differisce dalla forma nominale per avere tutte le zampe interamente ferruginee, con le anche bruno-ferruginee. Dimensioni come nella forma nominale. 190 A. GIORDANI SOIKA dé ignoto. Is. Sumba: Lokojengo, 25-IX-49, 19 (Buhler e Sutter-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Parancistrocerus f e a i n.sp. ?- Affine a kolambuganensis. Clipeo molto più largamente emarginato all'apice, con denti apicali che distano tra loro circa quanto le inserzioni delle antenne; la sua superficie è meno regolarmente convessa, con una leggera depressione preapicale. La sua punteggia- tura è meno grossa e, soprattutto, meno regolare: nella parte inferiore dell'area mediana i punti sono superficiali e molto allungati. Seni oculari fittamente punteggiati. Il propodeo è circa come in kolambuganensis, ma le carene superiori sono molto meno sviluppate, e le facce laterali sono fortemente depresse vicino alle valvule. Pilosità circa come in kol/mabuganensis. Nero. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole; il clipeo, tranne una larga fascia trasversale nera; la faccia inferiore dello scapo; una macchia apicale sui femori ed una linea sulla faccia esterna delle tibie delle zampe anteriori. Sono ferruginez: una larga fascia sul margine anteriore della faccia dorsale del pronoto; una macchietta, talvolta assente, sulla parte superiore del mesoepisterno; il postscutello; le valvule del propodeo; tegule; parategule; larghe e regolari fasce apicali sui due primi tergiti; una fascia più stretta, o strettissima, sul II sternite. Ali modicamente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7-8. 3d ignoto. Sikkim: "Sikkim, V-1912, ® (AGS). Burma: Carin Cheba, 900-1100 m, V-XII-1988, 3 2 2 tra cui l'olotipo (L.Fea-MCG). Malaysia: Johore, S. Seluyut, 9-VIII-32, 12 (C.G. Roche-AGS). Olotipo nel Museo di Genova. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI To Parancistrocerus ma kilingi n.sp. 2- Molto affine a Rolambuganensis, ma il propodeo, pur essendo popolato da qualche acaro, non è trasformato in un vero acarinario. Clipeo con emarginatura apicale larga, in quanto i denti apicali distano tra loro più dello spazio interantennale; è debolmente convesso. La metà superiore delle tempie è rigonfia, convessa, lucida e priva di punti. Carena del pronoto ininterrotta, ma debolissima, largamente arcuata sugli omeri. Faccia posteriore del propodeo debolmente e re- golarmente concava, nettamente delimitata da ogni lato anche se le carene superiori ed inferiori sono totalmente assenti. Addome circa come nel ko/ambuganensis, ma il II sternite è debolmente e largamente depresso nel centro. Clipeo quasi liscio, con punti molto piccoli e spaziati. Tranne il caratteristico rigonfiamento delle tempie, la punteggiatura di capo, to- race, propodeo ed addome non differisce molto da quella di kolambuganensis. Pilosità come in kolambuganensis. Nero, con mandibole, antenne, tegule e zampe color bruno- ferrugineo più o meno scuro. Sono giallz: clipeo; faccia inferiore dello scapo; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una fascia sulle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una macchia sul mesoscuto, vicino al postscutello; il postscutello; parategule; gran parte dei femori anteriori e medi e delle tibie e tarsi di tutte le zampe; una stretta fascia apicale sul I tergite; fasce apicali più larghe sul II tergite e II sternite; strette fasce apicali sugli sterniti III-V. Ali debolmente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7. Sd ignoto. Is. Filippine: Luzon, Mt Makiling, 23-III-54, 12 (S.R. Capco- AGS). Olotipo nella mia collezione. 192 A. GIORDANI SOIKA Parancistrocerus malayanus n.sp. 2- Affine a makilingi, ma nettamente distinto per avere le tempie normali e per i seguenti caratteri. Clipeo più strettamente emarginato in quanto i denti apicali di- stano tra loro quanto le inserzioni delle antenne. Antenne allungate, con gli articoli IV-VII nettamente più lunghi che larghi. Propodeo privo di carene superiori, ma con la faccia posteriore molto nettamen- te separata dalle facce dorsali. Le carene inferiori, unite ai lobi su- periori delle valvule, formano due piccole cavità lineari trasversali provviste di acari. Addome circa come in makilingi. Clipeo con punti grossi e fitti. Punteggiatura del capo e del torace più fina e più fitta che in makilingz. Facce dorsali del propodeo con punti molto più grossi che in makzlingz; gli interspazi formano grosse carene irregolari. Facce laterali del propodeo quasi interamente pun- teggiate, con punti rotondi, pochissimo profondi ed a fondo piatto, separati da interspazi sottilissimi. Addome punteggiato come in makilingi. Pilosità come in makilingi. Nero, con antenne e zampe color bruno ferrugineo più o meno scuro; mandibole e tegule ferruginee. Sono gzallz: il clipeo, tranne una larga fascia trasversale nera; la faccia inferiore dello scapo; una sottile fascia lungo il margine posteriore del pronoto; le parategule; una fascia sul postscutello; le lamelle apicali del propodeo; il terzo apicale della faccia esterna dei femori anteriori, la faccia esterna di tutte le tibie; una stretta fascia apicale sul I tergite; una fascia apicale, più larga, sul II tergite e sul II sternite; ed una strettissima, sul III tergite. Ali de- bolmente imbrunite. Lunghezza, fino al margine apicale del II tergite: mm 5. d ignoto. Malaysia. Selangor, 18-IV-83, @ (C.Samuel-AGS) Olotipo nella mia collezione. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 193 Parancistrocerus difformis n.sp. - Affine a malayanus n.sp. Clipeo, capo e torace circa come in questa specie, ma propodeo assai differente. Le carene superiori del propodeo sono molto più sviluppate, più nette, unite nel mezzo for- mando, dietro il postscutello, una faccia dorsale orizzontale circa tanto lunga quanto il postscutello e, dietro questo, due grandi denti trian- golari, depressi dall'indietro in avanti. Capo e mesosoma punteggiati circa come nel malayanus ma nel- l'addome la punteggiatura del I tergite è più fina e quella del II tergite è formata da punti piccoli e spaziati, con interspazi quasi sempre maggiori dei punti. Il II sternite porta pochi piccolissimi punti. Pilosità circa come in malayanus. Nero. Sono gzallz: la metà basale delle mandibole; il clipeo, tranne i lati della parte libera ed una larga fascia trasversale merz; una minu- tissima macchietta nel fondo dei seni oculari, una, non molto più grande, sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; due macchie, assai vicine tra loro, sul pronoto, le tegule, tranne una macchia centrale ferruginea; le parategule; postscutello; due macchiette sui denti superiori del propodeo e le valvule; l'apice dei femori anteriori; tibie a tarsi di tutte le zampe, questi ultimi sono in parte ferruginei; una sottilissima, rego- lare, fascia apicale sul I tergite; fasce apicali, in poco più larghe, sul II tergite e sul II sternite. Ali quasi jaline, con una macchia bruna sulla cellula marginale. Variabilità: In un paratipo la fascia gialla del I tergite è assai più larga di quella del tergite successivo. In un altro paratipo la fascia del I tergite è presente solo ai lati, e quella del II tergite è strettissima ed abbreviata ai lati. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7-8. 3d ignoto. Borneo: Sabah, near Long Pa Sia (West), 1010 m, 1-14-IV- 67, 42 2 tra cm l'olotipo; 1200°m, 2°14: 1V-87, 49° 2 (C Achterbere- ML). Olotipo nel Museo di Leiden. A. GIORDANI SOIKA Parancistrocerus difformis ni gerrimus n.ssp. 2 - Differisce daila forma nominale per avere il pronoto nero, due piccolissime macchie gialle sul postscutello, e l'addome interamente nero. Dimensioni come nella forma nominale. dé ignoto. Borneo: Sabah, near Danum Valley, Field C, 150 m., 20-26-III-87, 12 (A.v. Achterberg-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Parancistrocerus vicinus n.sp. - Affine all'ardrocles, ma da questo nettamente distinto in quanto il propodeo non presenta una faccia dorsale orizzontale dietro il postscutello. Clipeo più lungo, più strettamente emarginato all'apice, con denti apicali meno acuti. Propodeo assai corto, con carene superiori debol- mente accennate e del tutto sprovvisto di faccia dorsale orizzontale, per cui il postscutello si affaccia alla faccia posteriore del mesosoma. Addome circa come in ardrocles. Clipeo molto più fortemente punteggiato che in androcles, con punti di media grossezza ed abbastanza fitti: interspazi circa eguali ai punti. Punteggiatura del capo, del mesosoma e dell'ad- dome circa come in androcles. Nero, con la faccia inferiore del funicolo, le tegule e le parti non gialle delle zampe ferruginei o bruno-ferruginet. Sono gialli: una mac- chia alla base delle mandibole; il clipeo, tranne una macchia centrale nera più o meno estesa; una macchia sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una lunga fascia sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; una larga fascia sulla faccia dorsale del pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; le estremità anteriore e posteriore delle tegule; le parategule; il postscutello; una macchia apicale sui femori anteriori; i femori medi quasi interamente; tutte le tibie, tranne una linea dorsale bruna; fasce apicali larghe e RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 195 quasi regolari sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Ali quasi jaline. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 7-8. é ignoto. India: Maharashtra, Matheran, III-1899, 6£ 9, tra cui l'olotipo (C.G. Nurse-BM). Olotipo nel British Museum. Parancistrocerus androcles androcles (Meade Waldo) Odynerus androcles Meade Waldo, 1910, Ann. Mag. nat. Hist., 8, 6: 103 (9). Ancistrocerus (Ancistrocerus) androcles; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. venezia- na St. nat., 2, 3: 236. Ancistrocerus horni Sonan, 1938, Arb. morph. tax. Entom. Berlin-Dahlem, 5: 262, figg. 4-6. (9). Parancistrocerus androcles; Gusenleitner, 1988, Linzer biol. Beitr., 20, 1: 178. 2 - Clipeo un poco più largo che lungo, debolmente convesso, ma con l'area mediana subpianeggiante; è debolmente emarginato all'apice ed i denti apicali, cortissimi e triangolari, distano tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo. Antenne corte, con il IV articolo già tanto largo quanto lungo. Tempie corte: viste dall'alto la loro lunghezza è minore di metà della lunghezza di lobi superiori degli occhi. Mesosoma 1 volta e 1/4 più lungo che largo, assai più largo anteriormente che posteriormente. Carena del pronoto debolissima, più distinta solo sugli omeri, ove è largamente arcuata. Scutello po- chissimo convesso. Postscutello inclinato, quasi pianeggiante. Facce dorsali del propodeo modicamente convesse, unite sulla linea media- na dietro il postscutello, ove formano un'area quasi orizzontale lunga circa la metà del postscutello. Questa area è delimitata posteriormen- te dalla parte più alta delle carene superiori che, nel resto, sono appena accennate. Carene inferiori assenti. Faccia posteriore del propodeo - largamente e regolarmente concava; facce laterali quasi esattamente pianeggianti. Tegule normali. Parategule piccole, fortemente arcuate. Tergite I circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo; i margini laterali sono 196 A. GIORDANI SOIKA subrettilinei e fortemente divergenti, per cui il tergite è un poco meno del doppio più largo all'apice che all'altezza della carena. Tergite II circa tanto lungo quanto il tergite precedente e molto più largo che lungo, circa tanto largo all'apice che alla base, pochissimo rigonfio ai lati; margine apicale semplice. Sternite II debolmente convesso, ma nettamente depresso alla base. Clipeo con punti piccoli e superficiali, molto spaziati. Capo con punti di media grossezza ed assai fitti. Torace con punti fitti come sul capo e pochissimo più grossi. Facce dorsali del propodeo con punti molto larghi, poco profondi, a fondo piatto, con interspazi formati da sottili carene. Facce laterali del propodeo con punti più piccoli, su- perficialissimi ed a fondo piatto, modicamente fitti. I due primi tergiti hanno punti molto più piccoli di quelli del pronoto e mesoscuto, poco fitti, con interspazi in media eguali ai punti. In ambedue la punteggia- tura si arresta ad una certa distanza dal margine apicale. Sul II sternite i punti sono più grossi ed assai più spaziati. Capo e mesosoma con bassissima pubescenza fulva e peluzzi eretti biancastri di varia lunghezza. Addome con finissima pubescenza dorata e radi peluzzi inclinati bianchi. Nero, con antenne, zampe e tegule, color ferrugineo più o meno scuro. Sono gzalli: una macchietta alla base delle mandibole; una fascia alla base del clipeo e, talvolta, due macchiette apicali; la faccia inferiore dello scapo; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; il fondo dei seni oculari; una lineetta sulle tempie; una fascia di media larghezza, assai abbreviata ai lati, sul pronoto; parte delle tegule; parategule; postscutello; l'apice dei femori anteriori e medi; la faccia esterna di tutte le tibie; regolari fasce apicali sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Ali quasi jaline. 3d - Clipeo più largo che lungo, fortemente e quasi regolarmente convesso, con punti piccolissimi e molto radi; l'apice è debolmente emarginato, ed i denti apicali distano tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo; l'ultimo articolo delle antenne è gracile, digitiforme, gradatamente assottigliato fino all'apice che raggiunge la base dell'XI articolo. Pilosità più abbondante che nella £; clipeo con peli lunghi coatto Mandibole e clipeo gialli. Il resto circa come nella 9. Esaminai il tipo di androcles, 19 di Shillong, Assam, al British RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 197 Museum; e quello di horni; 16 di Kandy, Sri Lanka, a Berlino, ed esemplari delle seguenti località: Sri Lanka: Hata Kibissa, 5 mls W Sigiriya, 28-VI-4-VII-78, 22 2 (Krombein-ML). Burma: Schwego Myo, X-1895, 12 16 (L. Fea-MCG). Tenasserim: Sukli, 75 km E Moulimein, 600 m, 27-31-X-34, 19 . (ML). Viet Nam: Kontun, N of Pleiku, 550 m, 13-V-60, 19 3664 (S. Quate-ML). Malaya: Penang, 10 e 13-XI-13, 29 2 (G.E. Bryan-BM). - Singapore, 49 2 (Baker-USNM). Sumatra: Bukittinggi, 1000 m, 29-IV-88, 264 dg (R. Hensen-ML). Giava: Tjimerang, Djampang Tergah, X-1936, 19 (M.A. Lieftinck- ML). - Gedangar, 10-I-31, 12 (L.G.E. Kalshoven-ML). - Djasinga, 23- III-41, 800 1000 m, 12 (M.A. Lieftinjck-ML). Borneo: Sabah, Tuaran, 24-30-II-73, 12 16 (K.M. Guichard-AGs). Sabah, Kalabakan, 3-11-IV-73, 1 ¢ (K.M. Guichard-AGS). - Sabah, Long Pa Sia (West), 1020 m, 1-14-IV-87, 12 (C.V. Achterberg-ML). Sulawest: Dumoga Bone, near Toraut bank, 18-23-XI-85, 19 (C.v. Achterberg-ML). - Is. Filippine: Palawan: Puerto Pincesa, 7-XII-52, 12 (Townes- ML); 12 366 (Baker-USNM). Gli esemplari delle Filippine non sembrano differire dagli altri. L'androcles venne descritto di Shillong, Assam, e l'hornz di Kandy, Sri Lanka. Recentemente Gusenleiter lo segnalò della Thailandia: Phuket, Chiangmai, Chom Thong, Trang e "13 Km SW Ht Yai". Non mi risulta siano noti altri esemplari. Parancistrocerus androcles scutellaris n.ssp. 9- Differisce dalla forma nominale per la punteggiatura dei due primi tergiti più fina e più rada, e per avere lo scutello interamente giallo. 198 A. GIORDANI SOIKA d ignoto. Is. Filippine: Is. Sibuyan, 49 ®, tra cui l'olotipo, 16 (Baker-USNM). Olotipo nell'U.S. national Museum di Washington. Parancistrocerus androcles marginalis n.ssp. 6 - Differisce dalla forma nominale per la maggior estensione del colore giallo e, soprattutto, per la presenza di una grande macchia gialla nella metà posteriore del mesoscuto. Nero, con antenne e zampe color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono gzalli: mandibole; clipeo; la quasi totalità dello scapo; sulla fronte una macchia triangolare che occupa lo spazio interanten- nale e sale fino a metà della fronte; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari; la metà superiore delle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte suepriore del mesoepisterno; una macchia sul mesoscuto, con- tigua allo scutello: il postscutello; tegule; parategule; gran parte delle zampe; larghe e regolari fasce apicali sui due primi tergiti ed una fascia più stretta, biemarginata, sul secondo sternite. Ali perfettamen- te trasparenti. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 6-6,5. 2 ignota. Is. Filippine: Is. Negros, Mt. Conlaon, 16-IV-10, 266 tra cui l'olotipo (C.S. Banks-MCz), Luzon, Manila, XI-1914, 19 (Bottcher- AGS). : Olotipo nel Museum of comparative Zoology di Caambridge. Parancistrocerus androcles su mbanus _ n.ssp. 2 - Clipeo giallo-ferrugineo. Sono ferruginei: mandibole; anten- ne, con la faccia dorsale del funicolo un poco imbrunita; una macchietta sulle tempie; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; la RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 199 metà posteriore dello scutello; il postscutello; tegule; parategule; tutte le zampe, in parte giallastre. Sono gi4//: la base delle mandibole, una fascia alla base del clipeo; macchiette al disopra dello spazio interan- tennale e nel fondo dei seni oculari; fasce apicali, larghe e quasi regolari, sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Ali debolmente imbrunite. 3 - Clipeo giallo. Il resto circa come nella @. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm. 8- SOM MI Is. Sumba: Lokojengo, 22-IX-49, 19 olotipo; 24-IX-49, 16. - Pogobina, 17-IX-49, 19; 18-IX-49, 16. - Waimangura, Mata Kuri, 23- VIII-49, 19 (Buhler e Sutter-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Parancistrocerus pseudodynerus Dalla Torre n.comb. (Fig. 47) Odynerus (Pseudodynerus) exiguus Saussure, 1862, Stett. engin. Zeitg., 22: 194 (26) (nec Sauss. 1852). Odynerus Pseudodynerus Dalla Torre, 1889, Wiener ent. zeitg., 8: 125. 6 - Affine all'azdrocles (Meade Waldo), dal quale differisce spe- cialmente per il torace pochissimo più largo anteriormente che poste- riormente, per la carena del pronoto più sviluppata e nettamente angolosa sugli omeri e per il secondo tergite più allungato. Clipeo meno convesso. Ultimo articolo delle antenne un poco più lungo. Torace pochissimo più largo anteriormente che posteriormen- te. Carena del pronoto sottile ma ben distinta in tutta la faccia dorsale, tranne una breve interruzione nel mezzo; sugli omeri è nettamente angolosa, quasi dentiforme. Mesoepisterno con carena epicnemiale bene sviluppata. Parategule più piccole che in amndrocles. Postscutello e propodeo circa come in ardrocles. Nulla da segnalare per le tegule, ali e zampe. Tergite I circa 1 volta e 1/4 più largo all'apice che al- l'altezza della carena; misurato da questa carena al margine apicale risulta 1 volta e 1/3 più largo che lungo. Tergite II quasi tanto lungo quanto largo, pochissimo più largo all'apice che alla base. Sternite II sporgente alla base e leggermente depresso al centro. 200 A. GIORDANI SOIKA Clipeo con punti piccoli e moderatamente fitti. Capo finamente e fittamente punteggiato, con interspazi careniformi. Punteggiatura del torace un poco più grossa e più fitta. Punteggiatura del propodeo circa come in androcles. Tergite I con punti grossi circa come quelli del capo, ma assai meno fitti: interspazi eguali o maggiori dei punti. La punteggiatura del II tergite è formata da punti simili a quelli del tergite precedente, o di poco più piccoli, ma assai più radi, con interspazi sempre maggiori dei punti. Sternite II con punti di poco più grossi di quelli del corrispondente tergite, assai più spaziati. Clipeo con fitta pubescenza argentea, più corta che in androcles. Capo e torace con peli eretti biancastri di media lunghezza e non molto fitti. Addome con finissima pubescenza argentea e pochissimi peli di varia lunghezza. Nero, con mandibole, antenne e zampe di color bruno - ferrugineo più e meno scuro. Sono color giallo pallido o bianco-avorio: la metà basale delle mandibole; il clipeo; la faccia inferiore dello scapo; una grande macchia rotonda al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una macchietta sulle tempie; una fascia, abbreviata ai lati e strettamente interrotta nel mezzo, sul pronoto; una grande macchia nella parte superiore del mesoepisterno; le estremità anteriore e poste- riore delle tegule; le parategule; la faccia anteriore delle anche medie; una macchia all'apice della faccia esterna dei femori anteriori e medi; la faccia esterna di tutte le tibie; fasce regolari, di eguale larghezza, sui due primi tergiti e sul secondo sternite. Ali quasi ialine, con una macchia bruna sulla cellula marginale. 2 - Clipeo molto debolmente emarginato all'apice, con denti apicali corti, ma acuti, distanti tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo; è debolmente convesso con l'area mediana subpianeggian- te; porta punti molto superficiali, più o meno allungati. Antenne circa come in androcles. Clipeo nero, con una fascia basale gialla. I] resto circa come nel oy Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm 7-7,5, d mm 6. Esemplari esaminati: Giava: Bogor, 10-VII-48, 12 (C.G.v. Nidek-USNM). - Koeripan, Fig. 47 RICERCHE SISTEMATIGITE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI Parancistrocerus pseudodynerus (Dalla Torre) 3. 201 202 A. GIORDANI SOIKA 18-VIII-34, 12 16 (J.V.der Vecht-AGS). - Malang, IV-1933, 16 (Betrem- ML). - Koeripon, 19-VIII-34, 19 14 (J.V.der Vecht-ML). - Tjikadjang, Bandjarwngi, 7-10-IV-39, 12 (M.A. Lieftinck-ML). - Moeria, Mt. Tjolo, 20-24-X-39 412 (M.A. Lieftnck-ML). - Semarang, 39 2 (Jacobson- AGS). - Tengger Hyghlands, 1100 m; V-1938, 19 (BM). Nella mia collezione vi è anche una @ di "Amboina" ma, secondo Van der Vecht, la località sarebbe errata. Descritto di Giava. Erodynerus n. gen. Affine al genere Apodynerus n. Capo e mesosoma circa come in questo genere, ma ben distinto per i seguenti caratteri. Carena del pronoto molto sviluppata, regolare, quasi lamelliforme. Primo tergite cortissimo, circa 3 volte più largo che lungo. Secon- do tergite circa 1 volta e 1/3 più largo del tergite precedente. Tipo: Odynerus maculipennis Smith, 1858. Due specie della regione orientale. TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE DEL GENERE Erodynerus 1 Seni oculari normali, pianeggianti. Tergite II con punti piccolissimi e spaziati: interspazi maggiori dei punti; in prossimità del margine apicale la punteggiatura è di poco più grossa e più fitta, e spesso è eguale a quella del resto del tergite. Clipeo della 2 debolmente ma nettamente emarginato all'apice. Clipeo del 6 piu largamente e molto più profondamente emarginato all'apieesIndonesia s.yccsher vos: maculipennis (Smith) — Seni oculari rigonfi, sporgenti. Tergite II con punti RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI molto più grossi e più fitti: interspazi in media eguali od anche minori dei punti; in prossimità del margine apicale la punteggiatura è molto più grossa e più fitta. Clipeo della quasi troncato all'apice. Isole Filippine. RISO RAI LIE TIA oculatus n.sp. Erodynerus maculipennis (Smith) n. comb. (Fig. 48) Odynerus maculipennis Smith, 1858, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 2, 4: 111 (9). - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 282. - Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 281, fig. 5. Odynerus kuchingengis Cameron, 1905, J. Str. Br. as. Soc., 44: 161 (2). Dettagliatamente ridescritta da Van der Vecht, questa specie sem- bra non rara in Malaya, Sumatra e Borneo. Esaminai il lectotipo, designato da Van der Vecht, una 2 etichettata SAR (awak), nel Museo di Oxford e, nel British Museum, il tipo di kuchingensis Cameron, una? pure di Sarawak. Ed esemplari delle seguenti localita. Malaya: Penang, Tanjong Bungah, Sungei Kechil, 24-VII-57, 16 (H.T. Pagden-BM). - Penang, Tanjong Bungah, Catchment area, 20-I- 56, 16 (H.T. Pagden-BM). - Penang, S. Batu Feringgi, 31-VII-55, 29 2 (H.T. Pagden-BM). - Sungai Pomsom, Ulu Laungat, 2-IX-28, 19 (H.T. Pagden-BM). - Selangor, Ampang Res., 3-XI-63, 19 (H.T. Pagden- BM). - Selangor, Kanching, 26-VII-36, 12 16 (H.T. Pagden-BM). Sumatra: Betoeng Soengeritang, 400 m, 27-III-37, 16 (J.V.d. Vecht- ML). - Riouw Res., Inderagiri, Pankalan, IV-1939, 19 (P. Buwalda-ML). - "Sumatra", 12 (Martin-AGS). Borneo: Pelawanberan, III-1937, 19 (M.E. Walsh-ML). - Pemantan - Sampit, VII-1953, 19 (M.A. Lieftinck-ML). - Plawanbesor, V-1937, 16 (M.E. Walsh-ML). - Sarawak, 52 2 (USNM). - Pandjang Tanggarang, 4-VII-37, 12 (J.V.d. Vecht-AGS). - Tabang, Bengen River, 125 m, 28- III-56, 12 (A.M.R. Wegner-AGS). - Liangtelan, 19 (MCG). Erano noti i tipi e 2 9 9 citate da Van der Vecht di Borneo, Pandjang e Palawan Besa. 204 A. GIORDANI SOIKA Fig. 48 Erodynerus maculipennis (Smith) ®. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 205 Erodynerus o culatus n.sp. 2 - Affine a A. maculipennis, ma nettamente distinto per i seguen- ti caratteri. Clipeo molto debolmente emargianto all'apice, quasi troncato. Seni oculari rigonfi, convessi e sporgenti. La punteggiatura del II tergite è molto più grossa e più fitta, con interspazi in media eguali od anche minori dei punti. Pilosita come in maculipennis. Nero. Sono gzallz: mandibole; clipeo; lo scapo, tranne una linea nera dorsale; una grande macchia, che occupa la metà superiore dello spazio interantennale e si estende, allargandosi, sulla fronte; una fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi; occupa interamen- te i seni oculari, e si prolunga verso l'alto fino ad oltrepassare l'area ocellare; le tempie quasi interamente; i 2/3 della faccia dorsale del pronoto; lo scutello; una stretta fascia, abbreviata ai lati, sul postscutello; due larghe fasce ai lati del propodeo; una larga fascia sul mesoepisterno, che occupa sia la parte superiore, sia quella inferiore; gran parte delle zampe; le tegule; le parategule; sul I tergite una fascia apicale stretta ma un poco allargata ai lati; sul II tergite due macchie laterali alla base ed una fascia di media larghezza, un poco allargata ai lati e nel mezzo, all'apice; tergiti successivi con larghe fasce apicali; sternite II con due grandi macchie alla base ed una fascia apicale larga circa quanto quella del tergite corrispondente; sterniti III-V con fasce apicali allargate nel mezzo. Ali leggermente imbrunite, con una grande macchia preapicale bruno-nera. 3- Clipeo circa come nella 2, con l'apice molto più stretto e meno profondamente emarginato che in maculipennis. Antenne circa come in questa specie, cioè con gli ultimi due articoli estremamente piccoli tanto da essere difficilmente individuabili. Sulla fronte la fascia gialla lungo i lobi inferiori degli occhi occupa interamente i seni ocu- lari, ma non si prolunga oltre. Solo la parte superiore del mesoepisterno è macchiata di giallo. Il resto circa come nella ®. Variabilità: Nella £ il clipeo può avere una stretta fascia trasver- sale bruna a forma di largo M. Anche in alcune 9 la fascia gialla dei lobi inferiori degli occhi, dopo aver occupato i seni oculari non si prolunga verso l'alto. La parte inferiore del mesoepisterno può 206 A. GIORDANI SOIKA essere priva di macchia gialla ed il postscutello è spesso interamente nero. Le macchie rotonde basali del II sternite possono essere piccole, od anche molto grandi, tanto da toccarsi sulla linea mediana. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite:9 mm. 6,5- COTONE Is. Filippine: Mindanao: Dapitan, 3 £ 2 tra cui l'olotipo. - Butuan, 42 2.- Iligan, 19. - Surigao, 49 2. - Zamboanga, 19 16. - Kolambugan, DS Basilan 22 ee Samat 3 9 2. Tutti raccolti da Baker (USNM). Olotipo nell'U.S. Nat. Museum di Washington. Apodynerus n. gen. Pachymenes Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 277-279. - Giordani Soika, 1943, Mem. Soc. ent. ital., 22: 102-108 (partim). , "Pachymenes" Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 35: 79, 90; 1987, ibid. 37: 145-147. Apodynerus Gusenleitner, 1988, Linzer Biol. Beitr., 20, 1: 180 (xomen nudum). Capo, visto di fronte, circa tanto lungo quanto largo. Clipeo, nei due sessi, circa tanto lungo quanto largo, strettamente emarginato al- l'apice. Vertice non depresso dietro l'area ocellare. Tempie debolmente sviluppate: viste dall'alto appaiono assai più corte dei lobi superiori degli occhi. Ultimo articolo delle antenne del ¢ molto piccolo; sol- tanto nel gregariozdes è di dimensioni normali, ed il suo apice raggiun- ge la base dell'XI articolo. Mesosoma ovoidale, modicamente allun- gato, circa egualmente ristretto in avanti e all'indietro. Carena del pronoto poco sviluppata, molto sottile, largamente arcuata sugli omeri e quasi assente nel mezzo della faccia dorsale. Carena pretegulare bene sviluppata. Tegule modicamente allungate, circa 1 volta e 1/2 più lunghe che larghe. Parategule gracili, normali, piegate ad angolo. Postscutello declive, non prevalentamente orizzontale come nel gene- re Paraleptomenes G.S. A differenza dalle specie di questo genere non RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 207 è debolmente e regolarmente convesso, ma sporgente nella metà anteriore. Propodeo del tutto privo di carene, con le facce dorsali bene sviluppate, convesse, poste nettamente al disotto del postscutello. Faccia posteriore del propodeo molto più largamente e più profon- damente depressa che nel genere Paraleptomenes. Tergite I cupoliforme - allungato, circa 1 volta e 1/3 più largo che lungo, od anche meno largo come in gregariozdes, nel quale è allungato, piriforme, un poco più lungo che largo. In questa specie, se visto dall'alto, appare subtriangolare, molto gradatamente allargato dalla base all'apice: se visto di profilo, appare fortemente ispessito nella metà apicale. Tergite II da 1 volta e 1/2 a 2 volte più largo del precedente, assai rigonfio ai lati, privo di lamella apicale. Sternite II modicamente convesso alla base, molto debolmente dopo. Specie di mediocri dimensioni, presenti nella regione orientale, specialmente in Indonesia e nelle Filippine. Assente in Australia e Papuasia. Tipo: Odynerus troglodytes Saussure 1856. TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE DEL GENERE Apodynerus 1 La punteggiatura della fronte, fina e modicamente fitta nella meta inferiore, diventa progressivamente piu superficiale e più spaziata nella metà superiore e nella parte anteriore del vertice. La parte posteriore del vertice, dall'area ocellare all'occipite, porta punti grossi CRA e J coe rufipes n.sp. - La punteggiatura della fronte e del vertice è fina, MO ROB CALC MEESSOEME UMM 2 2 Lamelle superiori delle valvule del propodeo lunghe, gracili, spiniformi, arcuate verso l'alto e di lato...... Nate natia Mr OM hai flavospinosus (Giordani Soika) - Lamelle superiori delle valvule del propodeo corte e iene nn 3 3 Sternite II largamente depresso alla base, la quale 208 A. GIORDANI SOIKA presenta un solco mediano sottile, più o meno svilup- Dato wma Sempre euldenter css dela 4 Sternite II assai convesso alla base, che non è solcata, © loxègmoltofdebolmentcrafe neo na 5 Mesoepisterno con punti molto superficiali, fitti, con interspazi careniformi. Tutto il corpo porta peli fitti e molto lunghi. Clipeo della 9 con punti superficiali e spaziati: interspazi maggiori dei punti. India e Botneollal:. anello crasornatalen icarioides (Bingham) Mesoepisterno con punti profondi, separati da interspazi non careniformi: Pilosità molto meno lun- ga, in tutto il corpo. Clipeo della 9 con punti più fitti e più profondi: interspazi minori dei punti. Taiwan e Cima mictichoneale RA formosensis (Schulthess) Margine anteriore del pronoto con una strettissima fascia gialla. Scutello, postscutello e propodeo neri. Nel ¢ il postscutello può essere in parte giallo. Cina Ba Rath ARS MEA Re RESA ssp. continentalis n. Margine anteriore del pronoto con una larga fa- scia gialla oppure rosso-ferruginea. Scutello, postscutello e macchie sul propodeo gialle o rosso- FELICE SEA Ae o A DO PRL Ll | Te id b Macchie e fasce gialle. Punteggiatura del II tergite più erossa. ‘Naiwan. .:..... ssp. formosensis (Schulthess) Macchie e fasce rosso-ferruginee. Punteggiatura del IT tereite! più fina. Nepali i... SSpHeeds nei eius amar SBOE ta eth LEO MAM el ae its Came Sao GIRI I 6 SE Mane SMI DIL, BLN) cated eng ae Ue ee 8 Clipeo più largamente e più profondamente emarginato all'apice. Tergite I più stretto, ferrugineo, cono senza unalrascia apicale gialla. 0. SIMO PARTE, POETA gregarioides (Giordani Soika) Clipeo più strettamente e meno profondamente emarginato all'apice. Tergite I più largo, nero, con o Scazaiunastaseratapicaletsialla eee e 7 Clipeo più largamente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro circa 1/4 della larghezza. massima del clipeo. Specie molto diffusa e comune RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 209 in quasi tutta la regione orientale. ............................. (RR OE RR POTE troglodytes (Saussure) Mesosoma ed addome interamente neri..................... n ic ssp. karimonensis (Van der Vecht) NEesosomafconimaeehie salle nn b Sterne Ile quast imteramente ta lE E eee aaah a ssp. baliensis (Giordani Soika) Sternite II nero con una sottile fascia apicale gialla. c Pronoto con due macchiette gialle, raramente con una sottile fascia ininterrotta. Scutello con due pic- cole macchiette gialle. Propodeo interamente nero. A E IO e Ed ssp. shanensis n. Pronoto con una larga fascia gialla. Scutello e propodeo con grandi macchie gialle. ........................ Elan aida. ssp. troglodytes (Saussure) Clipeo più strettamente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro circa 1/5 della larghezza massima del clipeo. ............. yayeyamensis (Matsumura) Mesosoma ed addome con macchie e fasce gialle. SETE STR cuenta, sce Ne ssp. yayeyamensis (Matsumura) Mesosoma con macchie rosso-ferruginee; di questo colore sono anche due macchie alla base del II tergite. Tergiti I, II, IV, V, e sternite II con fasce apicali bian- COmANOMOM a te ecsa ee estan voto ssp. tricolor n. Ultimo articolo delle antenne grande, largo; il suo apice raggiunge la base dell'XI articolo. Tergite I più stretto, ferrugineo, con o senza una fascia apicale gialla. gregarioides (Giordani Soika) Ultimo articolo delle antenne piccolissimo; gracile; il suo apice al massimo può raggiungere la metà dell'XI articolo. Tergite I più largo, nero, con o senza fascia Apicalesefalilo è ste osi. ua, ook sia 9 Clipeo più largamente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro circa 1/4 della larghezza mas- she celere troglodytes (Saussure) Clipeo più strettamente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro circa 1/5 della larghezza massima del clipeo............. yayeyamensis (Matsumura) 210 A. GIORDANI SOIKA Apodynerus troglodytes troglodytes (Saussure) Odynerus troglodytes Saussure, 1856, Et. Fam. Vesp., 3, Suppl.: 249 (dg). "Pachymenes" troglodytes; Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 35: 67, figg. 1-4. - 1987, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 37: 146, figg. 3-4. Apodynerus troglodytes troglodytes Gusenleitner, 1988, Linzer biol. Beitr., 20, 1: 180. Odynerus fragilis Smith, 1857, Cat. Hym. Br. Mus., 5: 61 (6). - Saussure, 1862, Stett. ent. Ztg., 23: 195 (9 6). - Bingham, 1897, Fauna Br. India, Hym., 1: 367. - Dover, 1929, Bull. Raffles Mus., 2: 45. - Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin- Dahlem, 1: 92-94 (partim). Pachymenes fragilis; Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 277. - Giordani Soika, 1943, Mem. Soc. ent. ital., 22: 107. Antepipona fragilis; Lee, 1982, Hornets agr. Reg. China, Beijing: 218, 220. Odynerus petulans Smith, 1861, J. Proc. Lina SociZool 51.891 (2): Odynerus maculipennis Smith, 1862, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 6: 58 (nec maculipennis Smith 1858). Odynerus lybas Cameron, 1902, J. Str. Br. as. Soc., 37: 114. Odynerus drescheri Cameron, 1905, Tijskr. f. Ent., 48: 77. Odynerus brooksi Cameron, 1908, Deutsch. ent. Zeitschr., 1908: 561. Di questa specie abbiamo l'ottima descrizione di Schulthess; re- centemente pubblicai alcune note, illustrate da figure, del tipo, con- servato nel Museo dell'Istituto zoologico di Torino. Esaminai pure i - tipi dei sinonimi. . E' molto diffuso nella regione orientale e, a quanto risulta, è ovunque piuttosto comune. Mi sono .noti i seguenti esemplari. India: Nilgiri Hills, Devala, 3200 ft, X-1960, 22 9 (P.S. Nathan- ML). - Nilgiri Hills, Cherangode, 3500 ft, V-1950, 16 (PS. Nathan- ML). - Is. Andamane: Carbin's Cave, 17-1-68, 16 (Manipudi-ML). - Maya Bandar, 21-I-68, 46d (Manipur-ML). China: Amoy, 19 1¢ (BM). - Fukien, Fustin, VII-1938, 16 (H. Calvell-ML). - Hong Kong, 266 (BM), 16. (Baker-MCz); 12-VI- 78, 1 ® (R.D. Montgomery-USNM). Burma: Shwgiyn, IX-1897, 12 (Bingham-AGS). - Swego Myo, X- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 211 1895, 19 96 & (L. Fea-MCG). - Bhamò, VII e XI-86, 19 54 6 (L. Fea- MCG). - Rangoon, VI-1890, 19; X-1897 19 16; 26-V-81, 12 (Bingham- BM). Laos: 19 16 (AGS). Tenasserim: Haundraw Valley, VII-1893, 12 (Bingham-BM). - Maulmain, VII-1893, 19 (Bingham-BM). Thailandia: Klong Rangsit, 10-I-27, 164 (W.R.S. Ladell-AGS). - Trong, 39 2 (W.L. Abbott-USNM). - Lampoon, 16-III-52, 18 (D.E. Thurnman- USNM). - Satun Prov., XI-1966, 29 2 (R.D. Robertson-USNM). Malaya: Pahang, Fraser's Hills, 4000 ft, 29-VI-33, 12 (Pendlebury- BM). - Pahang, near Karat Chintmani, Jungle, 17-VII-35, 12 (Pendlebury- BM). - Penang, Retau, 17-XII-56, 16 (Pagden-BM). - Kedah, near Jitra, catchment area, 4-IX-38, 12 (Pendlebury-BM). - Perak, Batu Gajat, 1925, 164 (W. Simmonds-BM). - Kuala Lumpur, 30-X-32, 19 (Pendlebury-BM). - Selangor, Ulu Langat, Sungei Chongkok, 29-VII- 61, 12 (O. Milton-BM). - Selangor, Klang Area, Batu Tinga, 7-IV-73, 19 (M.A. Lieftinck-ML). - Selangor, 26 5 (Baker-USNM). - Singapore, Chanei, VIN-T9IT, 12 (BM). = Singapore, 17-1-71, 19-11-72, 22 2 (C.G. Roche-AGS). - Singapore, 12 (MCG). - Johore, Ulu Sedil, 29-VIII-71 (C.G. Roche). - Johore, S. Seluyut, 30-VII-72 (C.G. Roche-AGs). Sumatra: "Sumatra", 168 (MCG). - Pematang, Siantar, VI-1937, 16 (C.T. e B.B. Brues-MCZ). - P. Sebesi, 11-VI-55, (A.M.R. Wegner-ML). - Siberut Is., IX-1924, 12 (ML). Giava: S. Bantam Bajah, 300 ft, I-1937, 12 (K.M. Walsh-BM). - Repok, 19 (Bryant e Palmer-USNM). - Mt. Gedeh, Tapos, 800 m, 1- 16-VIII-36, 16 (J.V.d. Vecht-ML). - Djasinga, Toge, 17-IX-39, 16 (J.V.d. Vecht-ML). - Lawang, 19 (Fruhstorfer-AGS). Borneo: Sandakan, 26 6 (Baker-USNM). - Buttum Point, 300 ft, VI-1937, 19 (K.M. Walsh-BM). - Liangtelan, 19 (MCG). - Sarawak, Sibu, 11-X-70, 16 (Roche-AGS). - Sabah, Tuaran, 24-30-III-73, 32 @ 636. - Sabah, Poring Spring, 1600 ft, 6-10-73, 19 18. - Sabah, Schiano sal oy Gases Kalabakans51 -IN273,.2 29. 26.dn Suoni =22 1-73. tb rumase\NBY) 549232271 7 ohen Ine NG a Sulawesi: Mapanget, Mt. Rasa, V-1949, 16 (C.C. Franssen-ML). - Tomohong, 800 m, IX-41, 12 (E Dupont-ML). - Palu Valley, 212 A. GIORDANI SOIKA 1955, 1 2 (H.H.F Hamann-ML). - Bantimuhung, 1-VI-48,19 (J.V.d. Vecht-ML). - Makassar, 1909, 19 (F Muir-ML). - "Celebes", 16 (MCG). Kangean Is.: Ardjasa, 17-VIII-54, 16 (A. Hoogerwerf-ML). Ambon: Waai, 1 50 m, 21-V-65, 16 (A.M.R. Wegner-ML). - "Amboina", 16 (C.R.L. Perkins-BM). Obi: Obi Lake, 160-260 m, VII-IX-53, 16. - Laiwui, IX-X-1953, 322 (A.M.R. Wegner-ML). Bachian: Babang, VI-VII-53, 16 (A.M.R. Wegner-ML). Gilolo (Halmahera): Kalam, 24-VI, 19 (C.S. Banks-MCZ). Kan, 26-31-X-51, 26d (ML). - Tolewang, 50 m. 12-25-X-51, 16 (ML). Odynerus troglodytes fu descritto del Senegal, localita che succes- sivamente si rivelò errata. Gli autori successivi lo segnalarono, sotto vari nomi, di Sulawesi, Gilolo, Burma, Tenasserim, Giava, Singapore, e più volte del Borneo. Secondo Schulthess questa specie si troverebbe a Giava, Formosa ed isole Filippine. Gli esemplari di Taiwan appartengono, come veri- ficato da Yamane, a yayeyamensis (Matsumura) e quelli delle Filippine a flavospinosus (Giordani Soika). Più attendibili le indicazioni di Van der Vecht, che lo segnala come comune a.Giava e presente anche nell'isola Mentawei; dubbia la sua segnalazione di Taiwan. Apodynerus troglodytes baliensis (Giordani Soika) n. comb. Pachymenes troglodytes baliensis Giordani Soika, 1987, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 37: 145 (9g). Sottospecie caratterizzata dall'inconsueta estensione delle mac- chie gialle. Oltre ai tipi di Bali, Samur, esaminai un altro dpure raccolto a Bali, Oeboed, Denpasar, IV-1940 (W. Spies-ML), che dai tipi differisce per avere la fascia anteriore del I tergite interrotta nel mezzo e le macchie laterali del II tergite e del II sternite più piccole. Non sono noti altri esemplari. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 213 Apodynerus troglodytes shanensis nssp. 36 - Nero. Sono gzallz: una larga fascia alla base e due minuscole macchiette all'apice del clipeo; la faccia inferiore dello scapo; una macchietta rotonda sulla fronte, al disopra dello spazio interantenna- le; una fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari; una lineetta sulle tempie; una stretta fascia, o due macchiette, sul pronoto; due macchiette sullo scutello; una macchia, assente nel paratipo, sulla parte superiore del mesoepisterno; le parategule; macchiette all'apice dei femori anteriori e medi; una linea sulla faccia esterna delle tibie anteriori e medie; una stretta fascia apicale sul I tergite; sul II tergite una fascia apicale regolare ed una poco più larga che sul tergite precedente, e due macchiette ro- tonde ai lati della base; sul II sternite una fascia larga quanto quella del corrispondente tergite. Ali come nella forma nominale, ma più scure lungo la costa. 2 - Clipeo con una stretta fascia basale gialla, brevemente inter- rotta nel mezzo. Torace nero, con due minute macchiette sul pronoto e due simili sullo scutello; parategule gialle. Il II tergite non ha le macchie laterali alla base, ma solo la fascia apicale. Il resto circa come inal 1 Dimensioni come nella forma tipica. Burma: Shan State, estremita S del lago Inle, Taugdo, 900 m, 10- IX-34, 266 tra cui l'olotipo, ed 12 (Malaise-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Differisce dalla forma nominale per la notevole riduzione delle macchie gialle, sia come quantita che come estensione; ma non quanto la ssp. karimonensis (V.d.Vecht) che ha tutto il corpo nero. Apodynerus troglodytes karimonensis (Van der Vecht) n. comb. Pachymenes fragilis var. karimonensis Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 277. - Giordani Soika, 1943, Mem. Soc. entom. ital., 22: 107. In questa sottospecie mesosoma ed addome sono interamente neri; solo in qualche ¢ si può osservare una sottile fascia gialla apicale 214 A. GIORDANI SOIKA sul II tergite. Venne descritta in base a 29 9 e 266 dell'isola Karimon Djava, a N di Giava. Esaminai due paratipi e 29 2 1¢ della stessa isola, località Pulau Parang, 25-X-27-XI-55 (A. Hoogerwerf-ML). Apodynerus ru fipes n.sp. 2 - Affine a troglodytes (Saussure). Clipeo nettamente troncato all'apice. Facce laterali del propodeo interamente pianeggianti e, anche se non vi sono le carene laterali, nettamente separate dalle facce dorsali. Punteggiatura assai differente: sulla parte inferiore della fronte i punti sono modicamente fitti, con interspazi in media di poco minori dei punti; procedendo verso l'area ocellare i punti diventano rapida- mente più fitti, ed anche più piccoli, e tali rimangono fin dietro gli ocelli; in prossimità della carena occipitale vi sono punti grossi e relativamente fitti. Sul mesoepisterno, e specialmente sulla parte in- feriore, la punteggiatura è fina e molto spaziata. Pilosità come in troglodytes. Nero. Sono ferruginei: parte dello scapo; la faccia inferiore del funicolo; la faccia anteriore delle anche medie; trocanteri, femori, tibie e tarsi di tutte le zampe; una macchietta nel centro delle tegule. Sono gialli, talvolta giallo-pallido: una macchia alla base delle man- dibole; il clipeo, tranne una grande macchia centrale nera; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari; una linea sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; due grandi macchie sullo scutello; grandi macchie sulle facce dorsali del propodeo; tegule; parategule; una macchietta sulle anche medie; macchie laterali alla base del II tergite; fasce apicali quasi regolari sui due primi tergiti e sul II sternite. Ali leggermente e quasi uniformemente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 8. 3d ignoto. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 215 Flores: Ruteng, 9-XI-49,19 olotipo (Buhler e Sutter-ML). - Enach to Wolawaru, Km 14,5-VIII-50, 12 (J.V.der Vecht-ML). - Mborong, 31-III-58, 12 (A.M.R. Wegner-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Apodynerus yayeyamensis yayeyamensis (Matsumura) n.comb. Odynerus yayeyamensis Matsumura, 1926, Ins. mats., 1: 36, Tav. 3 fig. 12 (6). Pachymenes yayeyamensis; Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 35: 67-71, figg. 5-9. - Yamane, 1990, Ins. mats., NS, 43: 136, figg. 284-287. Pachymenes fragilis; Yasumatsu, 1938, Trans. nat. Hist. Soc. Formosa, 28, N° 183: 446. - Azuma e Kinjo, 1987, Check-list Ins. Okinawa: 315. Odynerus fragilis; Schulthess, 1934, Arg. morph. tax. ent. Berlin-Dahlem, 1: 94 (partim). Odynerus hokotoensis Sonan, 1929, Trans. nat. Hist. Soc. Formosa, 19: 534 (@ Gi). Questa specie, le cui principali caratteristiche sono state da me descritte e figurate, é affinissima a troglodytes, ma sicuramente da questo ben distinta. Esaminai esemplari delle seguenti localita: Is. Ryukyus: Okinawa, Sesoto Is., Motobu, 29 2 566 (J. Kojima). Is. Taiwan: Sakahen, 14-VII-34, 12 (MCZ). - Kankau (Koshun), VIII-1912, 29 9; IX-1912, 1g (Sauter-AGS). - Anping, VII-1911 (Sauter-ML). - Takao, 1907, 1908, 222 266 (Sauter-AGS). - Kagi, 1907, 19 16 (Sauter-AGS). Descritto delle Ryukyus: Okinawa-Honto. Il tipo di bokotoersis è di Hokoto, Taiwan. Apodynerus yayeyamensis qua dricolor n.ssp. 6 - Nero. Sono color rosa-ferrugineo pallido: mandibole: antenne; una linea sulle tempie; i 2/3 anteriori della faccia dorsale del pronoto; 216 A. GIORDANI SOIKA una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; lo scutello; due minute macchiette sul postscutello; grandi macchie sulle facce dorsali del propodeo, che invadono parte delle altre facce; tegule; parategule; trocanteri, femori, tibie e tarsi di tutte le zampe; macchie ai lati della base del II sternite. Sono gz4//: il clipeo; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; i seni oculari. Solo color bianco-avorio: fasce apicali regolari sui tergiti I, II, V e VI. Ali debolmente imbrunite. 2 - Clipeo giallo, con una grande macchia centrale nera. Tergite VI nero. Il resto circa come nel Sd. C. Sumba: Lokojengo, 24-IX-49, 16 olotipo; 25-IX-49, 16; 26- IX-49, 19 (Buhler e Sutter-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Apodynerus flavospinosus (Giordani Soika) n. comb. "Pachymenes" flavospinosus Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, SO TRL NOIA) Questa specie è caratterizzata dalla forma delle valvule del propodeo, ed anche dalle dimensioni, maggiori che nelle specie finora considerate, e dall'ultimo articolo delle antenne del 6. Oltre ai tipi, di Luzon, Leyte, Mindanao e Palawan, esaminai esemplari delle seguenti località; tutte nelle isole Filippine. Luzon: Los Banos, 19-XI-20, 12 (G. Briones-MCZ); 10-X-16, 1d (E. Quisonbink-MCZ); 27-VI-23, 12 (S.M. Cendana-MCZ). - Pampanga Prov., Clark Field, 21-X-45, 12 (R.P. Dow-MCZ). - Pampanga Prov., W of Stotsenburg, 4 e 22-X-45, 19 466 (R.P. Dow-MCzZ). - Rizal Prov., Wackwack, 12-19-IX-45, 222 4¢¢ (R.P Dow-MCzZ). - Rizal Prov., Rees Road, 23-IX-45, 12 1¢ (R.P. Dow-MCzZ). - Rizal Prov., 4 mls E of Marikina, 19-IV-45, 16 (R.P. Dow-MCZ). - Rizal Prov., Maly, 7-X-45 (R.P. Dow-MCZ). - Manila, V-1924, 1 2(R.C. Mc Gregor-MCZ). - Bataan Prov., Dinalupihan, 5.5 mls W of Culo, 16-IX-45, 19 (16- IX-45) (R.P. Dow-MCZ). Leyte: 1 ml E of Tarragona, 36 6 (C.L. Remington-MCZ). Negros: Bago, 400 m, 9-IV-34, 19 (T.A. Araneta-MCZ). - Puerto RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI ZANT) Galera, 10-IV-35, 12 (S.M. Cendana-MCZ). - Dumanguete, 2? @ (C.T. Brues-MCZ). Talim Isl.: 3-V-30, 12 16 (F. Villanueva e G.B. Viado-MCZ). Mindanao: Kolambugan, 1914, 16 (Banks-MCZ). - Sibulan Riv., Mt. Apo, 2000 ft, 12 (C.E Clagg-MCz). - Dapitan, 12 (Baker-USNM). Panay: 19 (Baker-USNM). Apodynerus formosensis formosensis (Schulthess) n. comb. Odynerus formosensis Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin-Dahlem, 1: LOM (Ped): Pachymenes formosensis; Giordani Soika, 1943, Mem. Soc. entom. ital., 22: 108. Accuratamente descritta da Schulthess, questa specie sembra ab- bastanza comune nell'isola di Taiwan: i tipi sono 3022 e 3166 di Kankau, Kosempo, Taihorin e Taihorinsho; alcuni sono oggi nella mia collezione, a me donati dallo stesso Schulthess. Non mi risulta siano conosciuti altri esemplari. Apodynerus formosensis continentalis nssp. 2 - Nero, con la faccia inferiore del funicolo e le tempie color bruno-ferrugineo. Sono gialli: due macchiette, vicinissime tra loro, al- l'apice del clipeo e, nei paratipi, anche due macchie, assai più grandi, alla base; la faccia inferiore dello scapo; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; macchiette tra le inserzioni delle antenne e gli occhi; una macchietta sulle tempie; una fascia, stretta ed irrego- lare, sul margine anteriore della faccia dorsale del pronoto; raramente due macchiette sullo scutello; quasi tutta la faccia esterna delle tibie anteriori; una stretta e regolare fascia apicale sul I tergite; una fascia, egualmente regolare ed un poco più larga, all'apice del II tergite; una fascia apicale, stretta ed un poco allargata ai lati, sul II sternite. Ali abbastanza fortemente ed uniformemente imbrunite. 218 A. GIORDANI SOIKA 36 - Gran parte delle mandibole e del clipeo è gialla. Manca la macchietta al disopra dello spazio interantennale, ma lungo il margine interno dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari, vi è una strettissima fascia gialla. L'apice dei femori anteriori è giallo, e pure gialle sono macchiette alla base ed all'apice della faccia esterna delle tibie medie. Il resto circa come nella 9. Dimensioni come nella forma tipica. Cina: Kukien, Kuatun, VI-1946, 19 olotipo (Tsung-Shen-AGS). - Fukien, Kuatun, 2300 m, 27° 40' N 117° 40' W, 15-VII-38, 12 J. Klappaerich-USNM). - SW Fukien, Liung Chon San, 21-VII-36, 19 (L. Gressitt-MCZ). - Guangdong, Wa Sua Toul (Lofou), 19 (AGS). - Kwangtung, Mei-hsien, 31-V-36, 19 (L. Gressitt-MCZ). - Yen Ping. - VIII-1917, 19 (USNM). Vietnam: Tandao, Vinhphu, 11-VI-85, 19 (V. Kiban-M. Basel). Olotipo nella mia collezione. Apodynerus formosensis indicus n.ssp. 2 - Punteggiatura del II sternite più fina che nella forma nomi- nale e nella ssp. continentalts. Nero. Sono color rosso-ferrugineo: mandibole; clipeo, tranne una macchia centrale nera; scapo; il I articolo del funicolo e la faccia inferiore degli articoli scucessivi; una macchietta sulla fronte, al di- sopra dello spazio interantennale; una fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari; una grande macchia sulle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; ed una sottilissima fascia sul margine posteriore; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una larga fascia sullo scutello; quasi tutto il postscutello; una macchietta sulle facce dorsali del propodeo; una lineetta lungo le carene inferiori del propodeo; l'apice dei femori e le tibie ed i tarsi di tutte le zampe; tegule; parategule; una fascia apicale, molto leggermente assottigliata ai lati, sul I tergite; fasce più larghe e quasi regolari sul II tergite e II sternite; sottilissime fasce apicali sul III tergite e sugli sterniti III-V. Ali modicamente imbrunite. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 219 Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 9. d ignoto. Nepal: Taplejung Distr., Snagu, 6500 ft, 5-13-X-61, 19 (L.C. Coe- BM). Olotipo nel British Museum. Apodynerus icarioides (Bingham) n. comb. Odynerus icarioides Bingham, 1987, Fauna of Br. India, Hym., 1: 372 (@). Pachymenes icarioides; Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 278, fig. 4; "Pachymenes" icarioides; Giordani Soika, 1987, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 372 147, Lise. 2° Questa specie, ridescritta recentemente da Van der Vecht, ha una distribuzione inconsueta: Sikkim, Tenasserim e Borneo, ove sembra comune. Esaminai, al British Museum, il tipo, una ® dei Amherst, Tenasserim, 9-I-94; ed esemplari delle seguenti località. Sikkim: 12 (Bingham-AGS). Borneo: Sarawak, Nanga Pelagus, near Kapit, 180-585 m, 7-14- VIII-58, 16 (T.C. Maa-ML). - Sandakan, 132 2 16466 (Baker-USNM). - Bettotan, near Sandakan, 25-VII-27, 19. - Sabah, Brumas, 23-27-IV- 73,3646. - Sabah, Ulu Dusun, 12-22-V-73, 3 g dg. - Sabah, Kalabakan, 3-11-IV-73, 22 2 (K.M. Guichard-AGs). Apodynerus gregarioides (Giordani Soika) n. comb. "Pachymenes" gregarioides Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 397 80S 2): Oltre ai tipi di Palo (Leyte) e Munoz (Luzon), esaminai esemplari delle seguenti localita: Is. Filippine: Luzon: Manila, 2-XI-52, 19 (Townes-ML). - Los Banos, 220 A. GIORDANI SOIKA 336 (Baker-USNM). - Mt. Makiling, 26 6 (Baker-USNM). - Leyte: 10 mls N of Tacloban, 19-VIII-45, 19 (DG. Hall-ML). - Mindanao, Zamboanga, 19 (Baker-USNM). - Kolambugan, 19, (Baker-USNM). Is. Sumba: Lokojengo, 22-24-TX-49, 22 9 26 4; 8-X-49, 12 (Buhler e Sutter-ML). Gen. Antamenes Giordani Soika Antamenes Giordani Soika, 1958, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 10: 214. - Carpenter, 1986, Psyche, 93: 64. - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verch. Leiden, 260: 11. Tipo: Odynerus flavocinctus Smith 1857 (Odynerus vernalis Saussure 1853): Genere esclusivo dell'Australia e della Nuova Guinea. Due specie della Nuova Guinea hanno il clipeo delle 2 £ tridentato. Il sottogenere Australochilus Giordani Soika annovera solo specie australiane. TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DI TUTTE LE SPECIE DEL GENERE Antamenes subg. Antamenes 1 Mesoepisterno abbastanza fittamente punteggiato. 2 = Mesoepisterno quasi del tutto liscio, con pochi punti nio piccole strane e 5 2 Sternite II fortemente convesso, quasi gibboso; la massima convessità si trova quasi nel centro dello sternite. Australia...............: vorticosus (Giordani Soika) - Stermite wll tlonscosi tortemente) |comvesson tyes: 3 3 Sternite II bruscamente abbassato alla base. Clipeo della 2 molto più largo che lungo, per la maggior parte subpianeggiante, ma bruscamente depresso poco prima del margine apicale, che è tridentato con denti subeguali. Clipeo deld largamente e molto profonda- mente emarginato, con denti apicali lunghi e sottili, RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 221 spiniformi. Ultimo articolo delle antenne piccolissimo, per cui il suo apice rimane molto lontano dalla metà dell igarticolo- Nuova (Guinea SACE A CAR DE ARTO CORE PLEIN tf itdlemn ft ait us. 1sp. Sternite II debolmente e quasi regolarmente convesso. Clipeo della £ tanto lungo quanto largo, modicamen- te convesso, non depresso prima del margine apicale, che è bidentato. Clipeo del 6 con emarginatura apicale meno profonda e denti meno lunghi. Ultimo articolo delle antenne deld di medie dimensioni, per cui il suo apice raggiunge la base dell'XI articolo. Australia. . 4 Clipeo della 2 profondamente emarginato, con gros- si denti apicali. Clipeo deld emarginato a semicer- chio. Antenne deld allungate, con gli articoli IV-XI tutti più lunghi che larghi; l'ultimo è gracile, quasi dritto, ed il suo apice oltrepassa la base dell'XI AEREO ORE REA RIO, STATA, vernalis (Saussure) Clipeo della 2 subtroncato, senza veri denti apicali. Clipeo del ¢ molto debolmente emarginato, egualmente senza veri denti apicali. Antenne del 6 più corte, con gli articoli VII-IX non più lunghi che larghi; l'ultimo è meno gracile, debolmente arcuato; il suo apice rag- lune ibloasa Blog tao IA pened neal Pte es pseudoneotropicus (Giordani Soika) Clipeo della 2 molto pit largo che lungo, tridentato Alb'apiecstaritzti 80.0. LAOS LOR tridens n.sp. Mesoepisterno, scutello, propodeo e tegule neri. Seer ALE ee eee eee eee li trifasciatus n. Mesoepisterno, scutello e propodeo con grandi macchietigialle8 et. do ssp. tridens n. Clipeo della £ non, o di poco, più largo che luasoWbidensatoralila piena nation 6 Clipeo della @ strettamente emarginato al- l'apice. Scutello con due grandi macchie gialle. isd ANT e ISTRIA FERA ERO unicornis n.sp. I primi due, o tre, tergiti portano una fascia apicale sl gii csi solo n Re e e SSp Riunite TE NI Us Con. 222 A. GIORDANI SOIKA - Tutti i tergiti portano una fascia apicale gialla. Inoltre il II tergite, oltre alla fascia apicale, ha una seconda fascia, brevemente interrotta nel mezzo. Ree oe eM er ssp af leaaveecrul Li ales) sin. = Clipeo della £ largamente troncato all'apice. Scutello HSK RA SIONI RA 040) annulatus n.sp. Antamenes tridentatus n.sp. (Fig. 50) 9- Affine a vernalis (Saussure). Clipeo molto più largo che lungo, assai convesso e quasi gibboso poco prima dell'apice, che è rientrante e provvisto di due denti apicali sottili ed acuti, ed un terzo dente, un poco più corto, in mezzo ad essi. Tempie bene sviluppate, circa come in vernalis. Antenne più allungate che in questa specie, con gli articoli V e VI nettamente più lunghi che larghi. Facce laterali del propodeo subpianeggianti, molto nettamente separate dalla faccia posteriore, un poco meno dalle facce dorsali. Tergite I cupoliforme, quasi emisferico, circa 1 volta e 2/3 più largo che lungo. Tergite II pochissimo più largo che lungo, debolmente rigonfio ai lati. Sternite II bruscamente e for- temente abbassato alla base, formando una faccia anteriore che forma un angolo quasi retto con la faccia ventrale; sulla linea d'incontro di queste due facce il solco mediano longitudinale è fiancheggiato da due piccole sporgenze tubercoliformi. Clipeo con punti assai grossi e fitti, interspazi in media eguali o minori dei punti. Punteggiatura del capo e del torace circa come in vernalis, ma assai differente sul propodeo. Le sue facce dorsali hanno punti fitti, di media grossezza; sono fitti nella metà anteriore, ma nella metà posteriore sono assai più radi, con interspazi molto maggiori dei punti. Le facce laterali hanno punti piccolissimi, molto spaziati, e la faccia posteriore è perfettamente liscia. Tergiti lisci e di aspetto vellutato. Sternite II con punti di varia grandezza, molto radi. Capo, mesosoma e I tergite con lunghi peli eretti bianco-fulvi, discretamente fitti sulla fronte, più radi altrove. Qualche peluzzo anche sul II sternite. Nero. Sono rosso-ferruginet: una fascia apicale, leggermente allar- gata ai lati, sul I tergite; una fascia, assai più larga, ed egualmente RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 223 allargata ai lati, sul II tergite; macchiette ai lati del margine apicale del II sternite. Ali modicamente imbrunite. 3 - Apice del clipeo più largo e più profondamente emarginato che in vernalis, con punti di media grossezza, fitti, e peli lunghi e fitti quanto quelli della ®. Antenne allungate come in vernalis, ma gli ultimi due articoli sono piccolissimi; l'ultimo, visto di profilo, è triangolare e molto appuntito all'apice. Zampe con lunghi peli. Clipeo giallo. Sternite II con una stretta fascia apicale rosso-ferruginea. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: £mm 9-11.5, 6 mm 10-11. Nuova Guinea: Bulldog Rd. 2550 m, 25-26-VII-69, 264 (Y. Hirashima-ML). - 40 Km S Wau, 2700 - 2800 m, 22-31-V-69, 19 (J. Sedlacek-ML). - Daulo Pass, 2500 m, 2-V-59, 12 (ML). - Mt. Giluwe, 2500 m, 1-V-63, 12 (J. Sedlacek-ML). - Mt. Kauendi, Morobe Distr., Wau, 7950 ft, 28-XII-72, 12 (O.W. Richards-ML). - Mt. Kaindi, 2350 oly EI NETS WEENIE IE 1S (NEMI AE Zos Oink Zee a LS (J.L. Gressit-ML). - Mt. Kaindi, Wau, 1750-2350 m, VI-1968, 19 (N.L.H. Krauss-ML). - Keglsugi, 2500-2700 m, 1-7-VIII-69, 19 (Y. Hirashima- ML). - Kerowagi, 2300 m, 6-VII-55, 16 (J.L. Gressitt-ML). - Tambul, 2200-2250 m, 26-V-63, 12 (J. Sedlacek-ML). - Top Cam, 2100 m, 22- 1-39, 19 (Amer. N. Guinea Exped.-ML). - Mt. Wilhelm, 2550 m, 24- XII-68 24-1-79, 19 (J. Sedlacek-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Antamenes tridens n. sp. (Fig. 51) 2 - Clipeo come in trzdentatus, ma debolmente e quasi regolarmen- te convesso. Vertice, dietro gli ocelli, con due grandi aree ovoidali prive di grossi punti e portanti una corta spazzola di peli eretti bruno- fulvi. Carena del pronoto molto più svilupata, lamelliforme. Facce laterali del propodeo non separate dalle facce dorsali e posteriore. Addome circa come in tridentatus, ma nel II sternite la sporgenza basale è meno accentuata; le due facce non sono nettamente separate ed il solco longitudinale è più largo. 224 A. GIORDANI SOIKA Clipeo con punti grossi e fitti. Fronte con punti piccoli e fittis- simi; vertice e tempie con punteggiatura più grossa e meno fitta. Faccia dorsale del pronoto con punti grossi come quelli del vertice, molto fitti, interspazi in media eguali o minori dei punti. Mesoscuto, scutello e postscutello con punti molto più spaziati. La parte superiore del mesoepisterno è punteggiata circa come il mesoscuto, ma la parte inferiore è quasi del tutto liscia e lucida. Propodeo liscio, ma con qualche piccolo punto sulle facce dorsali e laterali. Tergiti lisci, di aspetto vellutato. Sternite II con punti estremamente piccoli e radi. Nero. Sono gzallz; il clipeo, tranne i denti apicali neri; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una grande macchia sulle tempie; una fascia, molto larga e regolare, sulla faccia dorsale del pronoto; grandi macchie rotonde sul mesoepisterno, sullo scutello e sulle facce dorsali del propodeo; la metà posteriore delle tegule; fasce apicali, quasi regolari, sui due primi tergiti; brevi lineette apicali ai lati del II sternite. Ali modicamente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 10. d ignoto. Nuova Guinea: Papua, S. Highlands, N of Mendi, 1800 m, 8-V- DRAMA Gressitt- Mil). Olotipo nel Museo di Leiden. Antamenes tridens trifasciatus n.ssp. 2- Differisce dalla forma nominale per la mancanza di macchie gialle sulle tempie, e per il torace interamente nero, tranne una stretta fascia sulla faccia dorsale del pronoto. Le due fasce addominali sono assai più strette che nella forma nominale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 10,5. d ignoto. Nuova Guinea: Finschhafen, 1891, 19 (Fruhstorfer-AGS). Olotipo nella mia collezione. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 225 Antamenes unicornis n.sp. (Fig. 49) ?- Affine a vernalis (Saussure). Clipeo più strettamente e meno profondamente emarginato all'apice. Spazio interantennale molto spor- gente, tubercoliforme, nella metà superiore. Facce laterali del propodeo debolmente convesse nella metà ante- riore; la convessità aumenta nella metà posteriore ove passano insen- sibilmente nella faccia posteriore, per cui non vi è alcuna distinzione tra facce laterali e faccia posteriore; come pure non vi è distinzione tra faccia posteriore e facce dorsali; queste sono assaai convesse. Tergite I cupoliforme, quasi emisferico, 1 volta e 1/2 più largo che lungo. Convessità del II sternite assai accentuata alla base, debolissima dopo, con solco longitudinale molto leggero. Clipeo con punti assai più grossi che nel verzalis, ed assai fitti. Capo con punti piccoli, assai fitti nella fronte, meno nel vertice e nelle tempie. La punteggiatura del pronoto è simile a quella delle tempie, ma più fitta. Mesoscuto con punti piccolissimi e molto spaziati. Mesoepisterno, scutello, postscutello e propodeo con punti piccolis- simi e molto radi. Addome liscio, tranne pochi piccolissimi punti sul II sternite. Pilosità scarsa, come in vernalis. Nero. Sono color giallo pallido: i terzi laterali del clipeo; una macchietta sulla fronte al disopra dello spazio interantennale; una macchietta sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; una larghis- sima fascia sulla faccia dorsale del pronoto; quasi tutta la parte su- periore del mesoepisterno; due macchiette nel centro del mesoscuto, assenti nei paratipi; due grandissime macchie sullo scutello, due sul postscutello; grandi macchie sulle facce dorsali del propodeo; una macchia apicale sulla faccia posteriore dei femori anteriori e la quasi totalità della faccia esterna delle tibie anteriori; una macchietta apicale sui femori medi; sul I tergite una fascia apicale modicamente ma bruscamente allargata sulle facce laterali. Una fascia apicale, stretta e regolare, sul II tergite; una fascia più stretta ed egualmente regolare, sul II tergite; macchiette laterali all'apice del II sternite. Ali modica- mente imbrunite. Variabilità: Nella 2 di Mendi, Papua, le fasce gialle del clipeo si uniscono prima del suo apice, il postscutello è nero ed il III tergite 226 A. GIORDANI SOIKA non ha fascia apicale. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 10-10.5. dignoto. Nuova Guinea: Purosa, 20-26 Km SE Okapa, 1800-2020 m, 28- VIII-64, 12 olotipo; Okaka, 22 Km SE, 2100 m, 28-VIII-64, 19 J.M. Sedlacek-ML). - Papua, S. Highlands, N of Mendi, 1800 m, 8-X-58, 19 (L. Gressitt-ML). Antamenes unicornis flaviculus n.ssp. 2- Nero. Sono gzallz: parte delle mandibole; il clipeo, tranne una grande macchia centrale nera, che raggiunge il margine basale; una macchietta sulla fronte, al disopra delle spazio interantennale; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari; una grande macchia sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; una lar- ghissima fascia sul margine anteriore della faccia dorsale del pronoto; due linee nell'area centrale del mesoscuto; la quasi totalità della parte superiore del mesoepisterno; due macchie sullo scutello e due picco- lissime sul postscutello; grandi macchie sulle facce dorsali del propodeo; tegule; parategule; la faccia anteriore di tutte le anche; gran parte della faccia posteriore dei femori anteriori e della faccia anteriore dei femori medi; una macchia apicale sulla faccia anteriore dei femori posteriori; la faccia esterna di tutte le tibie; una larga fascia apicale sul I tergite; tutto il I sternite; una fascia regolare all'apice del II tergite ed una simile, largamente interrotta nel mezzo, a metà distanza tra questa ed il margine basale del tergite; fasce apicali, strette e regolari, sui tergiti III-V e sterniti II-V; il VI tergite è quasi interamente giallo. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 9. 6 ignoto. Nuova Guinea: Hight Highlands, Aiyura, 1900 m, 9-I-64, 12 (J.L. Gressitt-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 227 Antamenes annulatus n.sp. ?- Affinissimo all'urzcorzis n.sp. dal quale differisce per vari ca- ratteri. Clipeo largamente troncato all'apice, punteggiato come in urzcornis. Pilosità della fronte più lunga e più densa. Scapo, tempie, scutello, tegule, parategule e zampe interamente neri. Nero. Sono gzallz: due linee alla base del clipeo; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una larga fascia sulla faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte su- periore del mesoepisterno; una fascia sul postscutello; le facce dorsali del propodeo; una larghissima fascia apicale, con il marginte anteriore profondamente intaccato nel mezzo; una fascia stretta e regolare al- l'apice del II tergite; una stretta fascia apicale, assottigliata e larga- mente interrotta nel mezzo, sul II sternite. # ae OM ft 51 Fig. 49-51 Clipei 2 di Antamenes; 49, A. unicornis n.sp.; 50, A. tridentatus n.sp.; 51 A. tridens n.sp. 228 A. GIORDANI SOIKA Ali fortemente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite mm. 9. d ignoto. Nuova Guinea: Papua, S. Highlands, Dimifa, SE mt Giluwe, 2200 fm, W2=X-58) 12 (LL. Gressitt-MD) Gen. Eudiscoelius Friese Eudiscoelius Friese, 1904, Z. Hym. Dipt., 4: 16. - Carpenter, 1986, Psyche, 93: 69. - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verh. Leiden, 260: 22. Euchalcomenes Turner, Trans. ent. Soc. London, 1908: 90. Tipo: Eudiscoelius metallicus Friese 1904. Le specie di questo genere, in passato attribuite ai generi Pachymenes o Nortonia, sono inconfondibili per avere il corpo inte- ramente color verde metallico, con riflessi bluastri, olivacei o rameici, od anche color violaceo metallico. E' un genere presente solo nelle isole della Papuasia, con due specie nel Queensland. TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DI TUTTE LE SPECIE DEL GENERE Eudiscoelius 1 Tutti i tergiti e sterniti eccettuato il primo portano una fascia apicale giallo-testacea. Specie del con- tinente australiano (Queensland). ........................ eeees 2 = Tergiti privi di fascia apicale giallo-testacea. Specie SUA Re AE nn 5) 2 Secondo tergite con punti di media grossezza, fitti. Cipe elia? Gone alla pie sono gilberti (Turner) ~ Secondo tergite con punti piccolissimi e molto spaziati. Clipeo della ® arrotondato all'infuori all'apice..... CR O pulchert.i muis'’nsp RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 229 Secondo tergite con punti di media grossezza, fitti; anche presso la base gli interspazi sono eguali o dig pocormasgiori.dei puntini nea dere Secondo tergite con punti piccolissimi e molto spaziati. Ciriani an siate. solerte ile co Vl 0a Primo tergite escluso il peziolo, cioè guardato dal- l'alto in una posizione per cui il margine apicale appare rettilineo, circa tanto largo quanto lungo. .............. 6 Primo tergite escluso il peziolo, visto dall'alto come sopra detto, nettamente più largo che lungo.......... 7 Apice del clipeo più stretto, arrotondato all'infuori, con due brevi carene, o tubercoli bene sviluppati, preapicali. Punteggiatura del II sternite più grossa e piùntittanimanlicienr stalli one solomon n.sp. Apice del clipeo più largo, nettamente troncato, privo di carene o tubercoli preapicali. Punteggiatura del II sternite più fina e più spaziata. ..................viridis (Smith) Vertice provvisto, dietro gli ocelli, di una larga e pro- fonda depressione trasversale, che ingloba la fossetta centrale, ed è delimitata ai lati da due grandi aree ovali rigonfie, convesse, lucide, portanti alcuni punti più grossi di quelli del resto del vertice, separati da interspazi irregolari, spesso maggiori dei punti. Pe el asl poro siepi. Abe. mn viridipes (Cameron) Vertice normale, senza particolari caratteristiche BRIO PARRA ee Ee rechbergi (Meade Waldo) Clipeo largamente troncato all'apice. Ultimo articolo delle antenne piccolissimo, globoso, circa come nel OCOERCMIGZZ VASE ORA 0v 1 tate bawhenes! solomon n.sp. Clipeo più stretto all'apice, che è debolmente ma nettamente emarginato. Ultimo articolo delle antenne grande, digitiforme, arcuato; il suo apice oltrepassa la base dell'XI articolo.............4 rechbergi (Meade Waldo) Margini laterali del I tergite fortemente divergenti fino al margine apicale. Postscutello fortemente depresso nel mezzo. Facce dorsali del propodeo in gran parte subpianeggianti od anche concave, in quanto sono 230 10 ILL 12 Io, A. GIORDANI SOIKA separate dalla faccia posteriore da un rigonfiamento allungato trasversalmente, e dalle facce laterali da una grossa piega careniforme..........i5l. lucens Margini laterali del I tergite debolmente divergenti o subparalleli. Postscutello non depresso nel mezzo. Facce dorsali del propodeo convesse, continuantesi regolar- mente nella faccia posteriore e nelle facce laterali... HOD GEA RESA IA AEREI, A Zampe ed antenne color ferrugineo chiaro, senza riflessi metallici; queste ultime sono più o meno im- brunite superiormente. Clipeo con una macchia apicale CEREA o... ferrugineipes Zampe ed antenne nere o bruno-nere, con riflessi metallici. Clipeo senza macchie apicali. ................... Mesosoma molto lucido, con punti poco fitti; in par- ticolare lo scutello che ha punti molto piccoli, separati da interspazi molto maggiori dei punti. Tutto il corpo è di color violetto, o verde scuro con riflessi violacei. n.sp. 10 Li 14 WW Lodo ARE ica aan aaa OA Bey, SLI violaceus (Schulthess) Mesosoma meno lucido, con punti molto più fitti; sullo scutello gli interspazi sono eguali o minori dei punti. Colorazione verde o verde-bluast#o, ............... Primo tergite, escluso il peziolo, cioè visto dall'alto nella posizione già indicata, circa tanto largo quanto lungo, emisferico, con la faccia anteriore fortemente convessa, continuantesi regolarmente nelle facce la- terali. Una piega abbastanza netta separa le facce laterali del propodeo dalle facce dorsali. Faccia poste- riore del propodeo fortemente concava. .................... cet Pans ER OMSL) ue nee bismarck i Primo tergite, escluso il peziolo, più largo che lungo, non emisferico, con la faccia anteriore poco conves- sa, non continuantesi regolarmente nelle facce late- rali. Non vi è una piega che separi le facce laterali del propodeo dalle facce dorsali, che sono largamente arrotondate, sia lateralmente che posteriormente. 13 n.sp. IRRADIO Me) SWC airs. ate elegans (Smith) RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 231 a Sternite II con punti piccolissimi e molto spaziati. Isole Molbechealbic:tsa, ergo ssp. elegans (Smith) — Sternite II con punti molto più grossi. New Britain. RA RO IR I ssp. gazella n. 14 Clipeo interamente color violaceo con intensi riflessi metallici. Antenne pit allungate, con il IV articolo circa del doppio più lungo che largo; l'ultimo è lun- go, gracile, digitiforme, debolmente arcuato e di poco assottigliato dalla base all'apice; questo oltrepassa la base dell'iXJartieolo.................:..:.- violaceus (Schulthess) = Clipeo interamente color giallo pallido. Antenne meno allungate, con il IV articolo meno lungo del doppio della sua larghezza; l'ultimo è corto, rapidamente assottigliato dalla base all'apice; questo è appuntito e non raggiunge la base dell'XI articolo. ...................... RR RI RE IRA solomon n.sp. 52 53 Fig. 52-53 Capo visto dall'alto di Eudiscoelius :2 52, E. viridis (Smith) paratipo; 53, E. rechbergi (Meade Waldo). 232 A. GIORDANI SOIKA Eudiscoelius gilberti (Turner) n. comb. Euchalcomenes gilberti Turner, 1908, Trans. ent. Soc. London, 1908: 90 (9). Nortonia gilberti; Meade Waldo, 1910, Ann. Mag. nat. Hist. 8 5: 48. Pachymenes gilberti; Giordani Soika, 1943, Mem. Soc. ent. ital., 22: 103, 115. Si riconosce facilmente per le fasce giallo-testacee dei tergiti II- VI; la fitta punteggiatura del II tergite lo differenzia nettamente dal- l'affine pulcherrimus n.sp. Esaminai l'olotipo, 19 di Cairns Kuranda 2.02 ed un'altra @ , pure di Kuranda, nel British Museum. Nella mia collezione vi è una terza 2 di "N. Queensland". Non mi risulta siano noti altri esemplari. Eudiscoelius pulcherrimus n.sp. 2- Affine a gilberti. Clipeo più largo che lungo, assai stretto all'apice, che è arrotondato all'infuori. Il vertice è normale, solamente si osserva una leggerissima carena arcuata che va dall'uno all'altro occhio passando dietro l'area ocellare. Postscutello obliquo, molto più obliquo che in gz/bertiz, sporgente ed intaccato nel mezzo nella metà antero-superiore. Propodeo corto, più corto che in gzlberti, completamente arrotondato ai lati e posteriormente. Tergite I, peziolo escluso, leggermente più largo che lungo, con un largo e leggero solco preapicale. Tergite II più largo e più rigonfio ai lati che in gzlbertz. Clipeo con punti un poco più piccoli e più spaziati che in gilbertz. Mesosoma con punti leggermente meno fitti che in gz/bertz. Sul I tergite i punti sono circa grossi come sul mesoscuto e scutello, ma molto più spaziati, con interspazi sempre maggiori dei punti. Tergite II con punti piccoli e molto radi; in prossimità del margine apicale, però, i punti diventano assai più grossi e più fitti. Punteggiatura del II sernite non molto diversa da quella del corrispondente tergite. In tutto il corpo si osserva una finissima pubescenza bruno-do- rata ed inoltre peli eretti bruno-neri, assai lunghi, sul capo e sul mesosoma; sono più corti e molto più radi sull'addome. Tutto il corpo è di color rameico metallico, con qualche parte verde. Sono ferruginet: mandibole; antenne; una macchia all'apice del RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI'FEUMENIDI 233 clipeo; tutte le zampe, con i femori più o meno oscuriti; le tegule e strette, regolari, fasce apicali sui tergiti e sterniti II-VI. Ali ferruginee con nervature ferruginee. Lunghezza, fino al margine apicale del II tergite mm 11. d ignoto. Australia: Queensland, Buya Mt., 2000 ft, 5-I-38, 12 (N. Geary- AGS). Olotipo nella mia collezione. Eudiscoelius viridis (Smith) n. comb. (Fig. 52) Pachymenes viridis Smith, 1858, J. Proc. Linn. Soc., Zcol., 3: 163 (£). - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 276. - Giordani Soika, 1943, Mem. Soc. ent. ital., 772 MN0)5}. IUS: Nortonia viridis; Meade Waldo, 1910, Ann. Mag. nat. Hist., 8, 5: 48. Leptochilus jacinthae Gribodo, 1894, 1894, Misc. ent., 2: 23 (dé). Nortonia jacinthae; Lavattari, 1913, Boll. Mus. Zool. Anat. comp. R. Univ. Torino, 28, N° 665: 1-2. Descrizione dell'olotipo di Aru. 2 - Capo, visto i fronte, circa tanto largo quanto alto. Clipeo tanto lungo quanto largo, strettamente troncato all'apice, con margine apicale eguale a circa 1/4 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è debolmente e quasi regolarmente convessa. Spazio inte- rantennale largo, un poco più del doppio dello spazio oculo-antennale, fortemente carenato nel mezzo. Vertice e tempie bene sviluppati: le tempie, viste dall'alto, sono circa lunghe quanto i lobi superiori degli occhi. Sul vertice, dietro gli ocelli e circa a metà distanza tra gli ocelli e la carena occipitale, si nota una larga depressione semicircolare inglobante una piccola fossetta pelosa centrale, delimitata ai lati da due grandi aree ovali, convesse, rigonfie, con qualche grosso punto assai spaziato ed interspazi lisci, lucidi, irregolari e, per lo più, molto maggiori dei punti. Carene delle tempie quasi regolarmente arcuate. Articoli IV e V delle antenne più lunghi che larghi; i successivi circa tanto lunghi quanto larghi. Mesosoma leggermente ristretto in avanti 234 A. GIORDANI SOIKA e all'indietro. Torace, cioè mesosoma senza il propodeo, circa 1 volta e 1/3 più lungo che largo; il propodeo, visto dall'alto tanto lungo quanto il postscutello. Carena del pronoto sottile e regolare, angolosa sugli omeri. Scutello molto debolmente convesso. Postscutello oriz- zontale, o leggermente declive, anch'esso molto debolmente, e rego- larmente, convesso. Propodeo assai rigonfio ai lati, completamente e largamente arrotondato ovunque; le sue facce dorsali formano con il postscutello quasi un'unica superficie debolmente convessa; faccia posteriore con un solco mediano che diventa assai profondo nella metà inferiore. Valvule con la sola lamella inferiore. Tegule non molto più lunghe che larghe, con lobo posteriore piccolo, triangolare ed appuntito. Parategule triangolari, appuntite all'apice e dirette lateral- mente. Nulla di notevole nelle zampe ed ali. Tergite I emisferico: visto dall'alto e disposto in modo che il suo margine apicale appaia retti- lineo, è pochissimo più largo che lungo: il margine apicale è semplice. Tergite II poco meno di 1 volta e 1/4 più largo che lungo, quasi del doppio più largo del tergite precedente, leggermente ma nettamente depresso nell'ottavo apicale. Sternite II modicamente e quasi regolar- mente convesso. Clipeo con punti di media grossezza, modicamente fitti: interspazi in media un poco minori dei punti. Capo con punti piccoli e fittissimi, interspazi careniformi. Una punteggiatura quasi eguale si osserva su pronoto, mesoscuto, scutello, postscutello e facce dorsali del propodeo; i punti sono più grossi ed un poco più spaziati sul mesoepisterno e sulle facce laterali del propodeo, ove sono molto irregolari con tendenza degli interspazi a forma carene corte ed irregolari. La faccia poste- riore del propodeo è fittamente, irregolarmente, punteggiata. Punteg- giatura del I tergite molto simile a quella della fronte. Nel II tergite i punti sono assai più piccoli e meno fitti; la punteggiatura è pressochè uniforme in tutto il tergite ma, nella parte apicale depressa, sono più grossi e più fitti. Sternite II con punti piccoli e molto spaziati. Su tutto il corpo vi è una finissima pubescenza bruna, e peli eretti, pure bruni, corti e modicamente fitti. Interamente color verde metallico, con mandibole, antenne e zampe color bruno-ferrugineo più o meno scuro; scapo e zampe possono avere riflessi verdastri. Ali modicamente imbrunite, più fortemente lungo la costa. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 235 Variabilità. I riflessi verdi dello scapo e delle zampe variano di intensità nei vari individui. Talvolta il II tergite è d'un verde tendente al verde-oliva. g- Clipeo circa tanto lungo quanto largo, molto debolmente, ma distintamente emarginato all'apice; il margine apicale è molto più corto che in solomon ed eguale a circa 1/4 della larghezza massima del clipeo. Antenne più allungate che in solomon: l'ultimo articolo è grande, digitiforme, abbastanza fortemente arcuato, debolmente e gradatamente assottigliato dalla base all'apice, che è ottuso e raggiun- ge, od oltrepassa, la base dell'XI articolo. Sono color gzallo-pallido: il clipeo, tranne una fascia basale verde, ed una sottile fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, che non raggiunge i seni oculari. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm 11- Arcana 27 Esaminai, nel Museo di Oxford, l'olotipo di viridis, una ® di "Aru"; ed un altro esemplare @ etichettato "M" (Mysool) che, secon- do due etichette di Van der Vecht, non sarebbe tipo ed apparterrebbe alla specie rechbergi (M.W.). Nel Museo di Genova esaminai il tipo di Leptochilus jacinthae Gribodo un 6 di Humboldt Bay certamente conspecifico di viridis (Sm.) Altri esemplari esaminati: Mysool: Fakal, 0-75 m, 8-IX-20-X-48, 49 ® (M.A. Lieftinck-ML). Aru: 19 (AGS). Nuova Guinea: Bernhard Camp, 50 m, VII-XI-1938, 39 2; 7-IV- 39,12 (VJ. Olthof-ML). - Hollandia, VII-1938, 39 2 236 (L.J. Toxopeus- ML). - Finister Range, Saidor: Gabumi Vill., 1-21-VII-58, 12 (W.W. Brandt-ML). Erano noti solo i tipi sopra elencati. Eudiscoelius viridipes (Cameron) n. comb. Nortonia viridipes Cameron, 1911, Nova Guinea, 9, 2 Zool.: 192. Pachymenes coeruleus Giordani Soika, 1943, Mem, Soc. ent. ital., 22: 103, 116 (@). In questa specie, da me gia descritta con il nome di coeruleus, le 236 A. GIORDANI SOIKA aree convesse del vertice, dietro gli ocelli, sono presenti, ma appena accennate, e poco distinte dalla restante superficie. Il clipeo è tanto largo quanto lungo, troncato all'apice, con mar- gine apicale lungo un poco meno di 1/4 della larghezza massima del clipeo. Il I tergite è largo e corto, circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo. Il II tergite presenta tracce di depressione apicale. Specie di colore verde-azzurro con parti violacee sul capo e sul mesosoma. Le zampe sono bruno-nere con intensi riflessi color verde- azzurro. Ali abbastanza fortemente oscurite. Ilo è sconosciuto. Esaminai, al Museum di Amsterdam, l'olotipo di virzdipes: 19 di Bivak Eiland, 1909-10 (Lorenz). L'olotipo di coeruleus (G.S.) di Finschhafen, nella mia collezione, appartiene sicuramente alla stessa specie. Inoltre esaminai una 9 della Nuova Guinea, Hollandia, XII-1936 (W. Stuber-ML). Eudiscoelius solo mon n.sp. (Fig. 54, 56, 57) 2- Affinissimo a viridis (Sm). Apice del clipeo più stretto, arro- tondato all'infuori, con due brevissime carene, o tubercoli, preapicali. Depressione apicale del II tergite appena accennata. Tutto il corpo ha un colore verde-olivastro anziché verde-azzurro. Zampe bruno-nere o bruno-ferruginee con riflessi verdi più o meno accentuati nei vari individui. E' gialla una linetta lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi. g- Clipeo circa tanto largo quanto lungo, largamente troncato all'apice: il margine apicale è circa eguale a 1/3 della larghezza mas- sima del clipeo; questo è debolmente e quasi regolarmente convesso. Antenne allungate, con gli articoli IV-XI tutti più lunghi che larghi; l'ultimo è piccolissimo, globoso, quasi come nel genere Paralastor. Sono gzallz: il clipeo ed una lineetta lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino ai seni oculari. Variabilità: le due 2 2 di Choisuel Isl. e Santa Isabel presentano RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 237 riflessi rameici più o meno accentuati. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm 12- 14.5, é mm 10.5-14. Is. Solomon: Nggela Is., near Halaita, 20-III-34, 72 2 (H.T. Pagden- ML). - Florida Is., Siota, 12 (ML). - "Florida", III-1945, 266 (GE. Bohart-ML). - Takopekope, 12-IX-60, 16 (C.W.O' Brien-ML). - Choiseul Is., Kolombangara, 80 m, 20-III-64, 16 (ML). - Malangona, 10 m., 8- III-64, 29 2 (P. Shanahau-ML). - Santa Isabel, Sukapisu, 900 m, 19- VI-60, 19 16 (C.W.O' Brien-ML). - Boungainville Is., Kukugai Vill., 150 m, X-1960, 19 (W.W. Brandt-ML).- Kokure, 690 m, 8-18-VI-56, 12 (J.L. Gressit-ML). 12-VI-56, 12 (E.J. Ford-ML). - Tokinoitu, 20 m, 2-VI-56, 12 (J.L. Gressit-ML). - Mumurai, 7-VI-56 19 (E.J. Ford- ML). - Guadalcanal, 10-IX-44, 16; 11-VI-44 19 (A.L. Beattie-ML). Olotipo, 19 di Nggela, Halaita, nel Museo di Leiden. Fig. 54 Capo di Eudiscoelius solomon n.sp. 92. A. GIORDANI SOIKA Eudiscoelius elegans elegans (Smith) n. comb. Pachymenes elegans Smith, 1860, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 4, Suppl.: 131 (2). - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 276. - Giordani Soika, 1943, Mem. Soc. ent. ital., 22: 103, 115. Nortonia elegans; Meade Waldo, 1910, Ann. Mag. nat. Hist., 8, 5: 48. Dalla Torre proposte il nuovo nome elegantula, in quanto vi sa- rebbe stata omonimia con Eumenes elegans Saussure 1852. Ma la specie di Smith venne descritta come Pachymenes, e successivamente sempre attribuita a tale genere (MAINDRON 1882 e GIORDANI SOIKA 1943) o dal genere Nortonia (MEADE WALDO 1910). Solo Dalla Torre, e per errore, la considerò un Eumenes per cui, giustamente, Meade Waldo non accettò il nome di Dalla Torre. 9 - Clipeo tanto largo quanto lungo, strettamente troncato all'api- ce, la cui larghezza è un poco minore di 1/4 della larghezza massima del clipeo; presenta tracce di brevi carene apicali, poco visibili; la sua superficie è debolmente e regolarmente convessa nella parte basale interoculare, leggermente depressa nel mezzo della parte libera apicale. Antenne con gli articoli IV-VI più lunghi che larghi, VII-VII tanto lunghi quanto larghi, IX-XI più larghi che lunghi. Il vertice può dirsi normale, anche se nelle zone poste tra la fossetta centrale e gli occhi presenta una punteggiatura leggermente più grossa e meno fitta. Mesosoma 1 volta e 1/3 più lungo che largo, debolmente e quasi egualmente ristretto in avanti e all'indietro. Propodeo con facce dorsali fortemente convesse, largamente arrotondate sia verso la faccia po- steriore che verso le laterali. Faccia posteriore del propodeo pochis- simo depressa. Tergite I più largo che lungo, con la faccia anteriore meno convessa che in bismarckz. Tergite II 1 volta e 2/5 più largo del precedente e di poco più largo che lungo. Clipeo con punti piccoli e fitti, interspazi quasi sempre minori dei punti. Capo con punti piccoli e fittissimi. Non molto differente è la punteggiatura del torace; nelle facce dorsali del propodeo i punti sono egualmente molto fitti, ma più grossi. Sul I tergite i punti sono grossi circa come nel mesoscuto e scutello, ma sono poco meno fitti, interspazi in media eguali ai punti, o di poco minori. Tergite II con punti pic- colissimi e radi; diventano un poco più grossi ai lati, e più grossi e più fitti in prossimità del margine apicale. Sternite II con punti pic- colissimi e più spaziati che nel tergite corrispondente, pochissimo più RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 239 grossi e più fitti ai lati, più grossi e molto più fitti presso l'apice. Pilosità di media lunghezza e poco fitta su capo e mesosoma; molto rada e più corta sull'addome. Colore interamente color verde metallico. Mandibole, antenne e zampe bruno-nere; queste ultime con intensi riflessi verdi. Ali legger- mente imbrunite, specialmente lungo la costa, con nervature bruno- nere. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 10-11. d ignoto. Esaminai, al Museo di Oxford, l'olotipo, una di "Bachian". Accanto ad esso vi è un'altra 2 di GIL (olo) pure etichettata Pachymenes elegans Sm. Type N° 085 ma, secondo un'etichetta di Van der Vecht, non sarebbe un tipo. Infatti la specie venne descritta di Bachian, e successivamente segnalata di Gilolo. Altri esemplari mi sono noti pure di Bachian. Bachian: "S. Batjan", 10-VII-53, 19; e Wainana, VI-VII-1953, 12 (A.M.R. Wagner-ML). Eudiscoelius elegans gazella n.ssp. 2- Differisce dalla forma nominale per la punteggiatura del II sternite molto più grossa e, specialmente nella metà basale, più fitta. Dimensioni come nella forma tipica. Signoto. Is. Birsmarck: New Britain, Gazelle Penins., Upper Warangoi, 250- 600 m, 20-30-XI-62, 12 olotipo. - Gazelle Penins., Gaulim, 130 m, 28-X-62, 12 (J. Sedlacek-ML). - Gazelle Penins., Kerawat, 60 m, 11- 1X-55, 12 ULL. Gressitt@ML). Olotipo nel Museo di Leiden. 240 A. GIORDANI SOIKA Eudiscoelius saussurei (Kirsch) n. comb. Montezumia saussurei Kirsch, 1878, Mitth. zool. Mus. Dresden: 377. Nortonia saussurei; Schulthess, 1904, Zeitschr. Hym. Dipt., 5: 271, 282, 283. - Kohl, 1907, Denkschr. k. Ak. Wiss. Wien, math. naturw. KI., 71: 241. In un genere di grande difficoltà come il genere Eudiscoelius, la descrizione originale non permette di individuare questa specie che, vivendo nel lontano arcipelago di Woodlark, dovrebbe differire dalle altre specie, note di località lontane da quella di saussure. Il tipo venne distrutto durante la seconda guerra mondiale, e solamente la cattura di altri esemplari nella stessa località potrà permettere di risolvere il problema. Eudiscoelius violaceus (Schulthess) n. comb. Nortonia violacea Schulthess, 1903, Verh. k.k. zool. bot. Ges. Wien, 261 (9 g); - 1904, Zeitschr. Hym Dipt., 5: 271, 281, 282, - Kohl, 1907, Denkschr. k. Ak. Wiss. Wien, math. naturw. KI, 71: 241. Eudiscoelius metallicus Friese, 1904, Zeitschr. Hym. Dipt., 4: 16. Questa specie, descritta da Schulthess e da Friese, si riconosce immediatamente per il suo color violetto metallico, ed il suo aspetto particolarmente lucente, dovuto alla punteggiatura assai fina e spaziata. Nelo il clipeo è in tutto eguale a quello della 2 incluso il colore. Le antenne sono assai allungate, ed il IV articolo è quasi del doppio più lungo che largo; l'ultimo è lungo, digitiforme, modicamente ar- cuato, debolmente assottigliato dalla base all'apice, che oltrepassa la base dell'XI articolo. Esemplari esaminati: Is Key, 1900, 29 2, paratipi (Kilhn-AGS) Is. Tenimber: Larat, 1901, 19 (Kuhn-AGS) appartenente alla serie tipica di Eudiscoelius metallicus Friese. - Tenimber, P. Hamadena, IV- 1938, 12 (P. Buwalda-AGs). Erano noti solo i tipi di violaceus e di metallicus. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 241 Eudiscoelius rechbergi (Meade Waldo) n. comb. (Fig. 53) Nortonia viridis Schulthess, 1903, Verh. k.k. zool. Bot. Ges. Wien, 1903: 262 (2 ) (nec Smith 1860); 1904, Zeitschr. Hym. Dipet., 5: 271, 281, 283. - Kohl, 1907, Denkschr. k. Ak. Wiss. Wien, math. naturw. KI., 71: 241. Nortonia rechbergi Meade Waldo, 1910, Ann. Mag. nat. Hist., 8,5: 49. Questa specie è affine a viridipes, ma il vertice è perfettamente normale, con punteggiatura ovunque uniforme. Il I tergite è un poco meno corto, non molto più largo che lungo. Colorazione circa come in viridis. Nel Museo di Leiden esaminai l'olotipo, 19 di "N. Guinea". Altri esemplari esaminati: Nuova Guinea: Hollandia Binnen, 100 m, I-XI-58, 1 9 (J.L. Gressitt- ML); VII-1938, 16 (L.J. Toxopeus-ML). - Genjam, 40 Km W of Hollandia, 100-200 m, 1-10-III-60, 19 (T.C. Maa-ML). - Bernhard Camp, 50 m VII-XI-38, 39 2 (J. Holthof-ML). Is. Mysool: Haitlal, 0-75 m, 8-IX-20-X-48, 49 2 (M.A. Lieftinck- ML). Is. Aru: "Aru", 19 (Rosenberg-ML). Eudiscoelius ferrugineipes n.sp. 2 - Clipeo circa tanto largo quanto lungo, debolmente e quasi regolarmente convesso, con l'apice troncato e largo circa 1/4 della larghezza massima del clipeo. Il vertice porta, dietro gli ocelli, una depressione allungata trasversalmente, inglobante la fossetta centrale, e fiancheggiata da due aree di modeste dimensioni, leggermente con- vesse, ove la punteggiatura è nettamente più spaziata. Postscutello interamente orizzontale, modicamente convesso. Propodeo bene svi- luppato, con facce dorsali quasi interamente convesse, che si conti- nuano insensibilmente nella faccia posteriore, ma formano con le facce laterali una piega non molto accentuata, non careniforme. Tergite I, peziolo escluso, pochissimo più largo che lungo, quasi emisferico, con margini laterali subrettilinei e poco divergenti, quasi paralleli. Tergite II pochissimo più largo che lungo, circa 1 volta e 1/2 più largo del 242 A. GIORDANI SOIKA tergite precedente. Clipeo con punti irregolari, poco fitti. Capo finamente e molto fittamente punteggiato. Torace punteggiato circa come il capo, ma un poco meno fittamente; molto simile è la punteggiatura delle facce dorsali del propodeo. Il I tergite ha punti relativamente grossi e fitti, ma non fittissimi, con interspazi in media eguali o minori dei punti. Tergite II con punti notevolmente più piccoli, specialmente nel centro ove sono anche più superficiali e gli interspazi sono molto maggiori dei punti; ai lati sono più grossi ma non più fitti, e presso il margine apicale sono più grossi ed assai più fitti. Sternite II con punteggiatura press'a poco simile a quella del corrispondente tergite, ma molto più rada. Capo e mesosoma con radi peluzzi eretti brunastri. Addome glabro. Interamente color verde metallico con qualche riflesso rameico. Sono ferruginez: una macchia all'apice del clipeo; mandibole; antenne, più o meno oscurite superiormente; tutte le zampe, che non presentano riflessi metallici. Ali debolmente tinte di ferrugineo, con nervature ferruginee. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 12-12.5. d ignoto. Is. Solomon: Vella Lavella, Pususoma, 17-XI-63, 39 ® tra cui l'olotipo. - Kow, 30 m, 28-XI-63, 12 (P. Shanahan-ML). Eudiscoelius bismarcki n.sp. 2 - Affine a ferrugineipes n. sp. Aree convesse del vertice più distinte, più sporgenti. Punteggiatura del I tergite notevolmente più fitta, specialmente nella metà anteriore. Sul II tergite i punti sono molto più piccoli. Capo e mesosoma con pilosità molto più lunga e più fitta. Colorazione molto differente: interamente color verde metallico, scapo e zampe comprese. Sull'addome, in qualche individuo, il verde volge al verde-olivastro dal II tergite in poi. Le zampe possono essere color bruno ferrugineo con riflessi verdi più o meno deboli. Ali modi- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 243 camente imbrunite, più fortemente lungo la costa, con nervature bru- no-nere. 6 - Clipeo tanto largo quanto lungo, troncato all'apice, con punti piccoli e spaziati. Antenne allungate, ma con il IV articolo meno lungo del doppio della sua lunghezza. L'ultimo è corto, fortemente assot- tigliato dalla base all'apice, che è appuntito e non raggiunge la base dell'XI articolo. Il resto circa come nella 2. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 12- 13.5, dmm 12. Is. Bismarck: New Britain, Yalom, 1000 m, 20-V-62, 32 2 tra cui l'olotipo. - Lavongai, Banatam, 16-III-62, 22 2. - Komgi, 1000 m, 14- V-62, 22 2 (Nona Dan Exp.-UZMC). - New Ireland, Lemkamin, 12 e 16-IV-62, 32 2 (Nona Dan Exp.UZMC). Is. Solomon: New Georgia, Munda Pt Area, 3-VII-44, 12 (J.G. Franclemont-ML). - Gizo Is., 50-120 m, 16° 26-IV-64, 16 (J. Sedlaceck- ML). Olotipo nel Museo Zoologico dell'Università di Kbenhavn. Eudiscoelius lucens n.sp. (Fig. 56) 2- Clipeo tanto largo quanto lungo, troncato all'apice, la cui larghezza è eguale a 1/4 della larghezza massima del clipeo. Vertice normale, non depresso nella zona della fossetta centrale. Mesosoma più ristretto anteriormente che posteriormente. Scutello orizzontale, assai convesso, con un profondo solco mediano longitudinale. Propodeo assai rigonfio ai lati, con le facce dorsali in gran parte pianeggianti, od anche concave, separate dalla faccia posteriore da due grosse e larghe pieghe; e separate dalle facce dorsali da una piega careniforme molto sviluppata. Le facce laterali sono interamente pianeggianti e la faccia posteriore è quasi verticale, solcata longitudinalmente. Tergite I, peziolo escluso, più lungo che largo, con margini laterali fortemente divergenti fino all'apice, per cui si avvicina alla forma conica; è poco rigonfio dorsalmente per cui, visto di profilo, presenta un margine superiore poco convesso. Tergite II quasi del doppio più largo del precedente, non depresso nell'area preapicale. 244 A. GIORDANI SOIKA Clipeo con punti grossi e fitti. Capo e torace finamente e molto fittamente punteggiati. Facce dorsali del propodeo con punti più grossi ma egualmente fitti. Tergite I con punti piccoli e spaziati; interspazi spesso molto maggiori dei punti. Tergite II con punti piccolissimi e molto radi. Sternite II con punti ancora più fitti e più radi in pros- simità del margine apicale. Capo e mesosoma con peli eretti bruni sul capo e sul mesosoma, più fitti sul capo che sul mesosoma. Interamente color verde metallico o verde-olivaceo scuro, qua e là con riflessi rameici. Scapo e zampe bruni con riflessi metallici. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 13-14. 3d ignoto. Is. Solomon: San Cristobal, Bweinanfawari, 11-VIII-60, 19 olotipo; Wigiroga, 8-VIII-60, 19 (C.W. O' Brien-ML). Figg. 55-56 Addome di Eudiscoelius 2: 55, E. solomon n.sp.; 56, E. lucens n.sp. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 245 57 Fig. 57 - Eudiscoelius solomon n.sp.®. 246 A. GIORDANI SOIKA Gen. Euodynerus Dalla Torre Euodynerus Dalla Torre, 1904, Genera Insect., 19: 38 (come sezione di Odynerus subg. Lionotus Thomson). - Blithgen, 1938, Konowia, 16: 277. - 1970, ICZN Opinion 893: 187. - Carpenter, 1986, Psyche, 93: 70. - Van der Vecht e Carpenter 1990, Zool. Verh. Leiden, 260: 23. Tipo: Vespa dantici Rossi. TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE ORIENTALI E PAPUANE DEL GENERE Euodynerus 1 Carene epicnemiali assenti. Carene superiori del propodeo presenti solo nel terzo superiore, ove forma- no due denti lunghi, gracili, spinoformi e molto acuti, che una stretta fessura separa dal postscutello. Mesoepisterno con punti piccoli, molto spaziati; interspazi molto maggiori dei punti. (subg. In col epipona n. subg.)..... convergens n.sp. — Carene epicnemiali presenti. Carene superiori del propodeo regolarmente sviluppate in tutta la loro lunghezza. Mesoepisterno con punti grossi e fitti, IMFECESPAZIECA ICROM tn s....ches 3. eee men Nansen 2 2 Carene superiori del propodeo molto sviluppate, per cui in alto formano due denti acuti, che una stretta fessura separa dal postscutello. Clipeo fittamente punteggiato, con punti rotondi. Tegule lisce, o con pochi punti superficiali nella metà posteriore. (subg. Pareuodynerus Blùthgen)......................iin 3 — Carene superiori del propodeo meno sviluppate, per cui in alto formano due denti corti e grossi. Clipeo con punti molto allungati, tanto da formare lunghe rugosità longitudinali. Tegule fittamente punteggiate nella metà posteriore. (subg. Euodynerus Dalla Torre). O, RR A an dantici (Rossi) a Mesoepisterno, scutello e facce dorsali del propodeo neri. Eccezionalmente possono avere piccole macchie RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 247 gialle. Ali fortemente imbrunite, con intensi riflessi violacei. Giappone, Corea, Cina settentrionale. ....... RIA, BLOOR ssp. violaceipennis Giordani Soika Mesoepisterno, scutello e facce dorsali del propodeo sempre con grandi macchie gialle. Ali modicamente imbrunite con deboli riflessi violacei. Isole Taiwan e Ruykyusgti:St aera akon ssp. nigrescens Gusenleitner Le orbite degli ocelli sono molto sporgenti nel lato interno, cioè nel lato posteriore nell'ocello anteriore, e nei lati mediali negli ocelli posteriori, formando delle lamelle nere quasi semicircolari. .................................. Siunerzea Mi. ile alata. age trilobus (Fabricius) Le orbite degli ocelli sono normali............................. 4 Facce laterali del pronoto depresse, concave, sepa- rate dalla faccia dorsale da una carena orizzontale più o meno sviluppata. Tegule larghe e corte, molto meno lunghe del doppio della loro larghezza, con il lobo posteriore molto corto. Sternite II senza solco basale lesstiudbalemediano 5. spencepcbeeaseet souk ere epcocoeccebecesceseees RA e adnan koenigsmanni Giordani Soika Facce laterali del pronoto non depresse, per cui si continuano regolarmente nella faccia dorsale. Tegule strette ed allungate, quasi del doppio più lunghe che larghe, con il lobo posteriore bene sviluppato. Sternite II con un solco basale longitudinale molto netto. LOL Meth ee: AA. un e RITI nipanicus (Schulthess) Calia Menta dio ck AA ORG. eee b CIR RE e lo cala ff Propodeo nero; raramente vi è una macchietta gialla susligansobzlarerale alato a c Propodeo con le facce dorsali estesamente gialle. d Clipeo nero; raramente vi è una stretta fascia gialla sul margine basale. Scapo nero. Zampe nere; raramen- te le tibie medie e posteriori hanno una sottilissima fascia gialla. Fascia apicale del I tergite non o debol- modterallareara aan, Za LS hese SSP. nipanicus (Schulthess) Clipeo quasi interamente giallo, oppure nero con una 248 A. GIORDANI SOIKA larga fascia basale gialla. Tibie di tutte le zampe ferruginee e gialle, od anche giallo-ferruginee. ........ DIE O CEE RE RR RI RI ssp. tonkinensis (Giordani Soika) d Facce dorsali del propodeo interamente gialle. Sono pure gialle le carene superiori ed il loro dente apicale. e 2 Facce dorsali del propodeo con macchie gialle meno estese, per cui parte delle carene superiori ed i denti apicalitisone neri Poni ssp. ryukyuensis Tano e Scapo nero con solo la faccia inferiore gialla. Zampe in parte bruno-ferruginee o bruno-nere. Mesoscuto TOTO, A e ssp. flavicornis Yamane - Scapo e zampe interamente gialli. Mesoscuto con 4 lieensdlie ce. ssp. subtropicalis n. it Facce dorsali del propodeo nere, o con minute Mmacchietewaralici i GORA zia iL ON eos. SETA nipanicus (Schulthess), tonkinensis (G. Soika) _ Facce dorsali del propodeo estesamente gialle. ........ ga wee i, È ryukyuensis Tano, flavicornis Yamane Subg. Euodynerus Dalla Torre Euodynerus dantici violaceipennis Giordani Soika Euodynerus dantici violaceipennis Giordani Soika, 1973, Boll. Mus. Civ. St. nat. Vene- zia, 24: 114 (9 6). - Yamane, 1990, Ins. Mats., NS, 43: 50, figg. 101, 108. Odynerus dantici; Yasumatsu, 1950, Icon. Ins., Japn, 2 nd Edit.: 1455, fig. 4199. Ishikawa, 1965, lconwwlnsmijapnaColynat, Edis 297 pls 4965 24° Euodynerus dantici brachytomus; V.d.Vecht e Fischer, 1972, Hym. Cat., 8: 88 (partim). Yamane, 1979, New Entom., 28: 8-9, figg. 3, 6, 9; - Yamane e Tano, 1987, Shikoku ent. Soc. 18: 333-334. La sottospecie violacetpennis del comune dantici è paleartica: non è rara nella Cina settentrionale, Corea e Giappone. Ma ho esaminato anche una @ del Cekiang, per cui credo doverla includere tra le forme orientali. Venne catturata il 3-X-18 e si trova nelle collezioni del Museum of Comparative Zoology di Cambridge. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 249 Euodynerus dantici nigrescens Gusenleitner Euodynerus dantici nigrescens Gusenleitner, 1979, Nachrichtbl. Bayer. Ent., 28: 62 (23). - Tano et al. 1985, Hym. Comm., 23:31. - Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 35: 71. - Yamane, 1990, Ins. Mats., NS, 43: 50-51, figg. 102, 110 B. Euodynerus dantici violaceipennis; Yamane e Tano, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc., 18: 334-335. Di questa forma, nota di molte località delle Ryukyus, esaminai esemplari delle seguenti località: Corea: Mjiri, 19-VII-89, 19 (G.J. Jeong-AGS). Manciuria: Harbin, VIII-1935, 19 (Skurtzov-MCZ). Rykyus: Nakada, 1-VIII-67, 16 (T. Kifune-AGS). - Izema Is., 24- VII-67, 19 (T. Kifune-AGS). Taiwan: Shuhmen near Hengchuen, 7-V-76, 16 32 2 paratipi (Coll. Gusenl. ed AGS). Subg. Pareuodynerus Blithgen Euodynerus nipanicus (Schulthess) Lionotus tomentosus var. nipanicus Schulthess, 1908, Mitt. Schweiz. ent. Ges. 11: 287-288 (6). Euodynerus notatus; Yamane e Tano, 1987, Trans Shikoku ent. Soc., 18: 335- 336. Euodynerus notatus notatus; V.d.Vecht e Fischer, Hym. Cat., 8: 95-96 (partim). Euodynerus notatus ssp. 2, 3; Yamane, 1979, New. Ent., 28: 10-11, figg. 18-20, 23, 24. Euodynerus notatus nipanicus; Yamane e Tano, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc., 18, 337-338, fig. 7. Euodynerus notatus pubescens; Yamane e Tano, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc., 18: 335i tie, 6 Euodynerus nipanicus; Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 35: 135-138, fig. 37. Yamane, 1990, Ins. Mats., NS, 43: 47, 52-56, figg. 94-96, 99, 103, 104, 110A. 20 A. GIORDANI SOIKA Odynerus micado; Matsumura, 1911, Thous. Ins. Japn, Suppl., 3: 682, pl. 39, fig. 14; 1930, Thous. Ins. Japn, 2: 13-14, pl. 2 fig. 14; 1931, 6000 Ill. Ins. Japn Emp.: 16. N° 78. - Yano n 1932, Icon. Ins. Japn, 1 st Edit.: 308. Odynerus flaviclypeatus Sonan, 1930, Trans. nat. Hist. Soc. Formosa, 20: 355 (dg). Rabynchium satsumanus Sonan, 1930, Trans. nat. Hist. Soc. "Formosa, 20: 356 (2). Odynerus nigripes; Yasumatsu, 1935, Kontyt, 9: 225-225. Odynerus quadrifasciatus; Yasumatsu, 1930, Icon. Ins. Japn, 2nd Edit.: 1456, fig. 4202. - Ishikawa, 1965, Icon Inst. Japan. Col. mat. Edit, 32 297, pl 149, fis 3. E. nipanicus nipanicus è forma paleartica, ma arriva a popolare anche le isole Ryukyus. Yamane, infatti, lo segnala di varie località delle Ryukyus settentrionali. Esaminai numerosi esemplari di molte località del Giappone, Corea e Cina settentrionale. Euodynerus nipanicus tonkinensis (Giordani Soika) n. comb. Odynerus (Pareuodynerus) notatus ssp. tonkinensis Giordani Soika, 1973, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 24: 118 Questa interessante sottospecie è stata da me troppo brevemente descritta, per cui ritengo opportuno ridescriverla. 9 - Nero, con le parti non gialle delle zampe bruno-ferruginee più o meno scure, e tutti i tarsi ferruginei. Sono gza//z: una macchietta alla base delle mandibole; il clipeo, tranne i margini laterali della parte libera neri; una macchia che occupa la parte centrale dello spazio interoculare e si estende, allargandosi, sulla fronte; una macchietta sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una stretta fascia lungo i margini posteriore e laterali dello scutello; il postscutello; macchiette sugli angoli laterali del propodeo; tegule; parategule; macchie apicali sui femori anteriori e medi; le tibie; una fascia apicale, stretta nel mezzo ma allargata ai lati, sul I tergite; una fascia apicale, larga e regolare; sul II tergite; una fascia, più stretta ma egualmente regolare, sul III tergite; una fascia, stretta ed abbreviata ai lati, sul IV tergite; macchiette triangolari ai lati del margine apicale del II sternite. Ali assai imbrunite, specialmente lungo la costa. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 251 Esaminai i tipi, del Vietnam (Hoa-Binh) e della Cina (Canton, Tientsin e Peiping, stampato per errore Pekin), ed esemplari delle seguenti località: Cina: Hopei, Peiping, 27-VII-38, 19 (T.P. Chang-AGS); VIII-1932, 19 (Liu-MCZ). - Kiangsu, Shanghai, 12-VIII-32, 16 (O. Piel-AGS). - Nang King, 2-15-V-24, 12 (H.R. Jaynes-AGS). - Ning Po, 16 (AGS). - Yachow, 1928, 16 (D.C. Graham-AGS). - Foochow, 16 (Kellog-MCZ). - Chekiang, Chusan, 20-VII-37, 12 (O. Piel-AGS). - Kwantung, Tsin- Leon g 3e 5-VI-36, 29 2 16 (L. Gressit-MCZ). - Kwantung, Mei-hsien, 19-VII-36, 16 (U. Gressit-MCZ). - Kwantung, Mahn-tsi-Scan, VII-1924, 18 (S. Mell-AGS). - Canton, Pestacho, Tsiuwangtau, 20-VIII-16, 16 (H. Weijold-AGS). Viet Nam: Hoa Binh, 1926-29, 79 ® olotipo e paratipi (A. de Cooman-MP); VIII-1918, 29 2 (R. Vitalis de Salwaza-BM). Descritto di Hoa-Binh (per errore tipografico è stato stampato Lloabinh) e della Cina: Kunmin, Canton e Tientsin. Euodynerus nipanicus flavicornis Yamane Odynerus flavolineatus; Matsumura, 1911, Thous. Ins. Japn, Suppl. 3: 111, pl. 39, fig. 13. - Matsumura e Uchida, Ins. Mats., 1: 36. - Kuroiwa, 1926, Trans. nat. Hist. Soc. Formosa, 16: 140. - Matsumura, 1930, Ill. Tous. Ins. Japn, 2: 13, pl. 2, fig. 13. - Matsumura, 1931, 6000 Ill. Ins. Japn. Emp.: 16 N° 77. (nec Smith). Euodynerus notatus flavicornis Yamane e Tano, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc., 18: 3391 He. SIL) Euodynerus nipanicus flavicornis; Yamane, 1990, Ins. Mats., NS, 43; 53, 56, figg. 92, 93, 98, 110 A. Euodynerus nipanicus tonkinensis; Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 35: 71. Differisce dalle altre sottospecie per avere le facce dorsali del propodeo interamente, o quasi interamente, gialle. Questo colore è pure assai esteso nelle zampe, ove spesso tende a volgere al giallo- ferrugineo. Esaminai esemplari delle seguenti località: 252 A. GIORDANI SOIKA Is. Ryukyus: Okinawa, Nakagu Suku, 3-X-77, 19 (S. Yamane- AGS). - Nakada, Izema, 24-VII-67, 16 (T. Kifune-AGS). - Toyama, 500 ft, 19-IX-45, 12 (C.T. Parsons-MCZ). - Iwa, 29 £ (EK G. Werner-MCZ). - Sesoko, Motobu, 13 e 15-IX-82, 12 16 (J. Kojima-AGS). - Motobu, 10 Vo 14 (SHAG SiriaVie7) n= Chizika 58 M2 SAGA Bohan ML). - loshima: 5-VII-46, 26 g, 12-VII-45, 12 (K.V. Krombein). Taiwan: Pilam, VII-1912, 16 (H. Sauter-AGS). Segnalata di varie località delle Ryukyus, non ancora di Taiwan. Euodynerus nipanicus ryukyuensis Yamane e Tano Euodynerus notatus ryukyuensis Yamane e Tano, 1987, Trans. Shikoku ent. Soc., 18: 339-340, fig. 9 (2 d). - Yamane, 1990, Ins. Mats., NS, 43: 53, 57, figg. 106, 110A. Differisce dalla ssp. flavicornis per avere le macchie gialle delle facce dorsali del propodeo meno estese, per cui il dente superiore delle carene superiori rimane nero, e per altre particolarita di scarsa im- portanza. Esemplari esaminati: Ryukyus: Okinawa: Yogi, Naha, 15-30-VI-51 (EG. Werner-MCZ). - Chizuka, VII-IX, 29 2 (G.E. Bohart-ML). - Ishigaki, Kawahara, 20- VII-62, 12 (K. Okamoto-ML). - Tonoshiro, 25-VII-62, 19 (K. Okamoto- ML). - Iriomote, 8-VIII-62, (K. Okamoto-ML). Euodynerus nipanicus subtropicalis n.ssp. 2 - Nero. Sono gzallz: le mandibole, quasi interamente; il clipeo; una grande macchia sulla fronte, che occupa tutto lo spazio interan- tennale e sale verso l'ocello anteriore; fasce lungo le orbite interne dei lobi superiori degli occhi che si uniscono sul vertice alle grandi macchie delle tempie; tutto lo scapo; i 2/3 anteriori della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterho; 4 linee longitudinali sul mesoscuto; scutello; postscutello, facce dorsali RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 253 del propodeo; tegule; parategule; tutte le zampe; sul I tergite una larga fascia apicale che ne occupa la faccia dorsale ed è profondamen- te intaccata nel mezzo; una larga fascia apicale sul II tergite, forte- mente allargata ai lati; larghe fasce apicali sui tergiti III e IV; fasce apicali, strette ed un poco allargate ai lati, sugli sterniti II e III. Ali debolmente imbrunite. Dimensioni come nella forma nominale. dé ignoto. Is. Hainan: Nodoa, 29-VI-35, 19 (L. Gressitt-MCZ). Olotipo nel Museum of Comparative Zoology di Cambridge. Caratterizzato dalla notevolissima estensione del colore giallo. Eudodynerus trilobus (Fabricius) Vespa triloba Fabricius, 1787, Mant. Ins., 1: 290; 1793, Ent. Syst., 2: 268; 1804, Syst--biezs 260. Odynerus trilobus; Lepeletier, 1841, Hist. nat. Ins. Hym., 2: 635 (¢ dg). - Saussure, 1395, Et. Hamme) Vespa 5) suppl: 252; 867. Reise d. Novara, Zool, 2515 tym.: 10; 1890, in Grandidier, Hist. Madagasc., 20, 1, Hym.: 10. - Dover, 1926, China J. Arts Sc., 4: 233. - Meade Waldo, 1912, Trans. Linn. Soc., Zool., 15, 1: 43. - Bequaert, 1818, Bull. am. Mus. nat. Hist., 39: 313. - Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin- Dahlem, 1: 74 - Sonan, 1938, Trans. nat. Hist. Soc. Formosa, 28: 79. - Yasumatsu, 1950, Icon. Ins. Japan, 2"° Edit.; 1456, fig. 4200. - Lee, Hornets agr. reg. China 235-244, fig. 66-68. Pseudepipona triloba; Iwata, 1939, Trans. nat. Hist. Soc; Formosa, 29, N° 187: 62. Euodynerus trilobus; V.d. Vecht e Fischer, 1972, Hym. Cat., 8: 101. - Yamane e Tano, 1987, Transsikoku ent; Soc., 18: 241-242. - Yamane, 1990, Ins. Matsum., NS, 43: 47, 60, 62, figg. 75, 87, 109, 110. Odynerus coenocephalus Cameron, 1907, Trans. Linn. Soc., Zool., 2, 12: 72 (2 3). Odynerus chagosensis Cameron, 1907, Trans; Linn. Soc., 2, 12: 73 (98). Odynerus emma Sonan, 1929, Trans. nat. Hist. Soc; Formosa, 19: 535 (gd). Specie inconfondibile per le particolarita, veramente eccezionali, dell'area ocellare. 254 A. GIORDANI SOIKA Descritto della Cina, venne successivamente segnalato di varie località della regione orientale, in particolar modo delle isole Choagos e Taiwan. E' presente anche nelle isole afrotropicali di Réunion e Maritius. Erroneamente citato del Madagascar. Esemplari esaminati: Viet Nam: 19 (AGS). Malaya: Pahang, Kuontan, VIII-1948, 18 (N.L.H. Krauss-ML). Chagos Arch: Diego Garcia, De Moulin, 23-IV-71, 12; Diego Garcia, Ecliptes, Point, 19-IV-71, 16 (A.M. Houston-AGS). Cina: Fukien, Eutsing, VIII-1938, 12 (Caldwell-ML). - Kwantung, Nei-hsien, 31-V-36, 26 6 (L. Gressitt-MCZ). Is. Purmerend: Batavia Bay, 14-II-37, 16 (J.V.d. Vecht-ML). Is. Ryukyus: Okinawa, Chizuka, VII-IV, 16 (G.E. Bohart-ML). Taiwan: Anping, VII-1910, 16; VI-1911, 12 (H. Sauter-AGS). - Takao, 1907, 19 268 (H. Sauter-AGS). Euodynerus koenigsmanni Giordani Soika Euodynerus koenigsmanni Giordani Soika, 1972, Boll. Soc. ent. ital., 104, 6, 7: 99 (E A prima vista questa specie può essere confusa con l'Epszlor burmanicum (Bingham). Ma i caratteri del genere, specialmente le carene superiori del propodeo bene sviluppate, lamelliforni e spor- genti in alto con un dente acuto, che una stretta fessura separa dal postscutello, e la molto diversa forma del clipeo, permettono una sicura identificazione di questa specie. Esemplari esaminati: Sikkim: "Sikkim", 799 946, olotipo e paratipi (Bingham-MB); 12 (MezZ). Assam: Div. Kameng, Bhairabkunda, 700-1000 ft, 19-V-61, 19 (E Schmide-ML). Thailandia: Muok-Lek, 1000 m, 19 (H. Fruhstorfer-AGS). - RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 255 Chiangmai, Fang, 500 m, 19-IV-58, 36 é (T.C. Maa-ML). - Chiangmai, Chiangdao, 450 m., 5-11-IV-58, 23 5 (T.C. Maa-ML). - Thai, Chomtong, 27-V-61, 12 (K. Iwata-AGS). - Ratcha Prov., Nakkon, Ratchasima, 60 Km S. 2-4-III-71, 19 (PP. Spangler-USNM). - Malaya: Perak, Kuala Kangsar, 1902, 12 (Grubauer-AGS). Erano noti solo i tipi, di Sikkim e Muok-Lek, Thailandia. Subg. Incolepipona n. Clipeo della £ più largo che lungo, con punti piccolissimi, fitti e superficiali. Mesoepisterno privo di carena epicnemiale. Faccia dorsale e faccia posteriore del postscutello nettamente distinte, ma non sepa- rate da una carena. Carene laterali ed inferiori del propodeo assenti. Le carene superiori sono presenti solo nella metà superiore ove forma- no un dente gracile, lungo, spiniforme, triangolare e molto appuntito, separato dal postscutello da una fessura stretta e lunga. Tegule rela- tivamente larghe, con lobo posteriore molto corto. Secondo sternite quasi regolarmente convesso. Corpo lucidissimo, con punteggiatura molto fina spaziata e superficiale. Solo le facce dorsali del propodeo hanno punti di media grossezza ed assai fitti. Tipo: Euodynerus convergens n.sp. Euodynerus convergens n.sp. 2 - Clipeo leggermente più largo che lungo, debolmente e stretta- mente emarginato all'apice; la distanza che separa i denti apicali è eguale a circa 1/5 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è debolmente e quasi regolarmente convessa. Terzo articolo delle an- tenne quasi del doppio rn°.. lungo che largo all'apice; articoli IV e V leggermente più lunghi che larghi e successivi tanto lunghi quanto larghi o più larghi che lunghi; Vertice con un'area ellittica subpianeg- giante o leggermente depressa, finissimamente punteggiata e con una fossetta centrale poco distinta. Torace - mesosoma senza il propodeo 256 A. GIORDANI SOIKA - circa 1 volta e 1/4 più lungo che largo. Carena del pronoto sottile e regolare, largamente arcuata sugli omeri. Mesoepisterno privo di carena epicnemiale. Mesoscuto pianeggiante nella metà posteriore. Scutello debolmente convesso. Postscutello con una faccia dorsale perfettamen- te orizzontale, ed una faccia posteriore quasi esattamente verticale ed un poco più lunga; le due facce sono nettamente separate tra loro, anche se non vi è una vera carena. Facce del propodeo bene separate tra loro anche se mancano le carene laterali ed inferiori; le carene superiori sono presenti solo nella metà superiore; sono sottili, lamelliformi e formano in alto un dente stretto ed acuto, quasi spiniforme, separato dal postscutello da una fessura assai stretta. Tegule piuttosto larghe, con lobo apicale corto e triangolare. Parategule bene sviluppate, dirette dapprima di lato, poi all'indietro. Ali e zampe normali. Tergite I della consueta forma degli Ewodynerus, circa 1 volta e 1/2 più lungo che largo; margine apicale semplice. Tergite II circa 1 volta e 1/3 più largo che lungo, pochissimo più largo all'apice che alla base e pochissimo rigonfio ai lati. Sternite II debolmente e quasi regolarmente convesso, con un solco mediano longitudinale basale ben marcato. Clipeo con punti piccoli e molto fitti. Capo con punti non molto più grossi ed egualmente fitti. Pronoto, mesoscuto, scutello e postscutello con punti circa eguali a quelli del capo, ma di grandezza e densità diverse: più grossi e più fitti sul pronoto, più piccoli e meno fitti sul mesoscuto, specialmente nella metà posteriore. Mesoepisterno con punti più piccoli e più spaziati. Facce dorsali del propodeo con punti grossi e fittissimi, interspazi careniformi, facce laterali con punti molto piccoli e poco fitti; faccia posteriore quasi liscia, con finissime strie, più evidenti nella metà inferiore. Tergite I con punti piccoli e molto spaziati. Tergite II con punti simili o leggermente più grossi, ancora più spaziati. E' interessante il fatto che in prossimità del margine apicale i punti sono assai più grossi ma non più fitti, e gli interspazi sono molto maggiori dei punti. Sternite II con punti più grossi e più fitti di quelli del corrispondente tergite. Capo e mesosoma con peli bianchi o fulvi, cortissimi e poco fitti. Addome quasi glabro. Nero. Sono rosso-ferruginez: i due primi tergiti ed il secondo sternite. Sono galli: parte delle mandibole; il clipeo, tranne una fascia trasver- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 257 sale nera, che non raggiunge i margini laterali; una macchia sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale, che manda in basso un sottile prolungamento fino al margine basale del clipeo; una macchietta sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; la quasi totalita della faccia dorsale del pronoto e la parte pit alta della faccia anteriore; due corte linee sul mesoscuto; una grande macchia sul mesoepisterno; una larga fascia, ristretta nel mezzo, sullo scutello; il postscutello; la quasi totalita del propodeo; tegule; parategule ed il margine del mesoscuto a queste vicino; grandi macchie su tutte le anche; la faccia posteriore dei femori anteriori, la faccia anteriore di quelli medi, ed i 2/3 apicali di quelli posteriori; la faccia esterna delle tibie, pit o meno estesamente (tutti i tarsi sono neri); i lati del I tergite; fasce apicali, male delimitate anteriormente, sui due primi tergiti ed una, assai piu stretta, sul II sternite; fasce, ben delimitate anteriormente, sui tergiti III e IV. Ali modicamente imbrunite, con nervature scuris- sime. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 8. 3d ignoto. Is. Ogasawara (Bonin): Chichi Jima, 10-VII-51 29 9, olotipo e paratipo (R.M. Bohart-MCZ). Olotipo nel Museum of comparative Zoology di Cambridge. Gen. Knemodynerus Blithgen Knemodynerus Blithgen, 1940, Entom. Tidskr., 61: 43 (come sottogenere di Euodynerus). - Carpenter, 1986, Psyche, 93: 73 (come genere). - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verh. Leiden, 260: 30. Tipo: Odynerus excellens Pérez 1907. Il genere Knemodynerus, che differisce da Euodynerus quasi esclu- sivamente per l'assenza delle parategule, ha specie nelle regioni paleartica, afrotropicale ed orientale; una specie in Australia. 258 A. GIORDANI SOIKA TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE ORIENTALI DEL GENERE Knemodynerus 1 Carene laterali del propodeo molto sviluppate, Iefnny ell Saco\ieiout & Somerset eco 2 = Carene laterali del propodeo poco sviluppate, non Jerome 4 2 Seni oculari lisci, solo raramente si possono osserva- em Baupiecolii putissi i 3 - Seni oculari; almeno nella metà superiore, punteg- Siatl, comegla. finonte i circumspectus (Smith) a Colore fondamentale del pronoto, del propodeo e celblftcraterross oso OR RIETI Ea ee ee VR CLERO) ssp. circumspectus (Smith) - Colore fondamentale del pronoto, del propodeo e delfecsalicen ero e SSporsgaidue; eiuaibtafitiasanì 3 Mesoepisterno con punti di media grossezza, fittis- simi; interspazi careniformi. Ultimo articolo delle an- tenne del d grande, per cui il suo apice raggiunge, e talvolta oltrepassa, la base dell'XI articolo. ........ AA AE A CR complanatus n.sp. a Tergiti e sterniti IV-V o IV-VI con fasce apicali gialle o giallastre. Scutello con grandi macchie gialle. Spesso vi sono due linee gialle sul mesoscuto ....................... LIA I Re cana e SSpe wp eluate ive uw Ss) me = Tergiti e sterniti III-V o IV-V neri. Scutello nero (solo nella £ del Tenasserim lo scutello ha due strettissime linee longitudinali laterali gialle). Mesoscuto sempre (NEST Oy Ra a: ssp. complanatus n. - Mesoepisterno con punti grossi e spaziati: gli interspazi non sono mai careniformi e, specialmente nella parte superiore, sono spesso eguali ai punti. Ultimo arti- colo delle antenne del 3 molto piccolo, per cui il suo apice raggiunge appena la metà dell'XI articolo. .. CITI RA n ree i longitegulae (Williams) 4 Tegule punteggiate. Tergite I fittamente punteggiato. 5 - Tegule lisce. Tergite I liscio, tranne pochi punti la- terali; oppure con punteggiatura molto spaziata...... 6 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 259 5 Carene superiori del propodeo molto sviluppate, lamelliformi; la loro estremita superiore raggiunge l'altezza della faccia dorsale del postscutello. Punteg- giatura del I tergite molto fina e fittissima, con interspazi sempre minori dei punti. Color giallo, o giallo-aran- Gio uniforme e. at excellens (Pérez) = Carene superiori del propodeo poco sviluppate, non lamelliformi; la loro estremita superiore rimane molto al disotto della faccia dorsale del postscutello. Pun- teggiatura del I tergite più grossa e meno fitta, interspazi spesso eguali ai punti; ferrugineo, con macchie e larghe fasce gialle.coriaceus Giordani Soika 6 Tergite I liscio; solo ai lati vi sono alcuni punti assai piccoli. Interamente color giallo-ferrugineo. India. ws Aes atc ot (UA MENA pseudocoriaceus Giordani Soika _ Tergite I con punteggiatura molto spaziata ma ben distinta. Nero, estesamente macchiato di giallo. Isole Crisis e ea polyphemus (Kirby) Knemodynerus circumspectus circumspectus (Smith) n. comb. (Fig. 58) Odynerus circumspectus Smith, 1860, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 4, Suppl.: 88 (2). - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 283. 2- Capo, visto di fronte, circa tanto largo quanto alto. Clipeo circa tanto largo quanto lungo, abbastanza fortemente emarginato all'apice, con denti apicali larghi ed arrotondati all'apice; distano tra loro circa 1/4 della larghezza massima del clipeo; è fortemente con- vesso nella metà basale, con l'area mediana fortemente depressa, concava. Spazio interantennale del doppio più largo degli spazi oculo- antennali. Terzo articolo delle antenne circa del doppio più lungo che largo alla base, IV più lungo che largo, V tanto lungo quanto largo. Tempie modicamente sviluppate; viste dall'alto appaiono assai più corte dei lobi superiori degli occhi. Torace (mesosoma senza il propodeo) circa 1 volta e 1/4 più lungo che largo. Carena del propodeo bene sviluppata, regolare, largamente arcuata sugli omeri. Scutello 260 A. GIORDANI SOIKA pianeggiante. Postscutello con una breve faccia dorsale subpianeggiate, ed una posteriore quasi verticale. Carene laterali del propodeo sviluppatissime, lamelliformi, rettilinee, terminanti posteriormente con un dente acuto; le carene superiori sono sviluppate solo in alto, ove formano un grosso dente, che una larga fessura separa dal postscutello; facce laterali perfettamente pianeggianti. Tegule con il lobo posteriore largo ed allungato. Parategule cortissime, praticamente assenti. Nulla di particolare nelle zampe ed ali. Tergite I 1 volta e 2/3 più largo che lungo, quasi verticalmente troncato in avanti, con margini laterali subrettilinei e pochissimo divergenti; margine apicale normale. Tergite II di poco più largo che lungo, circa tanto largo all'apice che alla base, pochissimo rigonfio ai lati; margine apicale semplice. Sternite II assai convesso alla base, che presenta un leggero solco mediano longitudinale. Clipeo con punti piccoli, irregolarmente disposti e più o meno allungati. Capo con punti piccoli ed assai fitti. Pronoto e mesoscuto punteggiati circa come il capo, ma più fittamente. Metà posteriore del mesoscuto e scutello con punti più grossi, egualmente molto fitti. Mesoepisterno con punti grossi e meno fitti. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi, profondi e molto fitti, separati da interspazi sottilmente careniformi; facce laterali con punti superficialissimi; faccia posteriore liscia e lucida nella metà superiore, con finissime e leggere rugosità nella metà inferiore. Tergite I con punti di media grossezza e modicamente fitti, la loro disposizione è irregolare, e gli interspazi sono in media circa eguali ai punti, o di poco minori. Alla base, la punteggiatura del II tergite è simile a quella del tergite precedente; poi i punti diventano progressivamente più grossi e più fitti. Punteg- giatura del II sternite assai più grossa e più spaziata di quella del corrispondente tergite. Capo con peli eretti piuttosto fitti, bruni. Mesosoma con peli eretti un poco più corti, egualmente fitti, biancastri. Addome quasi glabro, con radi peluzzi sui tergiti III-VI. Nero. Sono color rosso-ferrugineo: mandibole; clipeo; scapo; tutta la faccia dorsale del pronoto; la quasi totalità del propodeo; tegule; zampe; due grandi macchie ai lati del I tergite. Sono gialli: due macchie alla base del clipeo; una sottilissima fascia lungo le orbite interse dei lobi inferiori degli occhi, fino al fondo dei seni oculari; una macchietta sulla fronte, al disopra dei seni oculari; una macchia allungata sulle RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 261 tempie; una larga fascia sul postscutello; fasce apicali sui tre primi tergiti e sul secondo sternite, spesso incompleta quella del III tergite e del II sternite. Ali molto debolmente imbrunite, un poco più for- temente lungo la costa. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm. 9-10. 6 (della ssp. derufatus n.). Clipeo tanto largo quanto lungo, mo- dicamente emarginato all'apice, con denti apicali acuti; la distanza che li separa è eguale a circa 1/4 della larghezza massima del clipeo. La superficie del clipeo è fortemente e quasi regolarmente convessa. Ul- timo articolo delle antenne lungo, gracile, digitiforme pochissimo as- sottigliato dalla base all'apice, il quale raggiunge la base dell'XI arti- colo. Clipeo interamente giallo, il resto circa come nella ®. Esaminai, nel Museo di Oxford, l'olotipo, unico esemplare finora noto: una @ etichettata MAK (ssar). Altri esemplari esaminati: Sumatra: "Sumatra", 12 (AGS). Buru: III-1914, 19 (Denin-AGS). Ambon: "Ambon, X-1949, 19 (M.A. Lieftinck-ML). - "Ambon", 70 m, 22-III-62, 19 (A.M.R. Wegner-ML). - Waai, X-1966, 10-20, 25- XI-64, 62 2 (A.M. Wegner-ML). Kai: "Key Ins." 19 (Kuthn-AGs). Knemodynerus circumspectus de rufatus n.ssp. 2- Nero, con la metà apicale delle mandibole, lo scapo e tutte le zampe, incluse le anche, ferruginez. Sono gialli: il clipeo, tranne una larga fascia mediana nera; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari; una macchietta rotonda al disopra dello spazio interantennale; una linea sulle tempie; una larga fascia sul margine anteriore della faccia dorsale del pronoto; la metà posteriore della parte superiore del mesoepisterno; la quasi totalità del postscutello; fasce sulla faccia dorsale del propodeo, lungo le carene superiori; le tegule; una stretta e regolare fascia apicale sul I tergite; una fascia apicale, 262 A. GIORDANI SOIKA Fig. 58 Knemodynerus circumspectus (Smith): tegula e margine laterale del mesoscuto. pochissimo più larga, egualmente regolare, sul II tergite; una strettis- sima fascia apicale, un poco allargata ai lati, sul II sternite. Ali de- bolmente oscurite. 3- Clipeo interamente giallo. Sono pure gialli la faccia inferiore dello scapo e strettissime fasce apicali sul III tergite e sul III sternite. Propodeo senza fasce gialle. Il resto circa come nella 9. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2 mm 9-10, d mm 8-8.5. Is. Solomon: Bougainville, Kieta, 30-XI-59, 3 2 @ tra cui l'olotipo; DOVES aka GI 322 (MG Wiley). une (J.L. Gressitt-ML). Santa Isabel, Tamatahi, 450 m, 2-3-VII-60, 19 2366 (W. O'Brien-ML). - Malaita: Dala, 50 m, 9-14-VI-64, 12 (J.M. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 263 Sedlaceck-ML). - Guadacanal: Metanikan Riv., 26-V-44, 19 (H.E. Milliron-ML). - Honiara, 0-100 m, X-1970, 16 (N.L.H. Krauss-ML). - Honiara, 13-15-IV-66, 19 (G.L. Bush-ML). - Lunga Riv. Bridge, VII- VII-60, 16; 23-VIII-60, 12 (J. Schenk-ML). - "Guadacanal" VIII- 1944, 236 (L.N. Jarcho-MCZ); XI-XII-43, 19 (A.B. Gurney-USNM). - Lavoro, 16-11-34, 49 92. - Lunga Estali, 18-XII-33, 19. - Veisali - Tenamba, 28-VIII-34, 19. - Siavo Is., Reko, 24-II-34, 2 @. - Shortland Isl., 22-IV-34, 18. - Ganonga Is., Koremu Estali, 18-IX-33, 19 (H.T. Pagden-BM). - New Georgia, Munda, 1-30 m, 15 e 21-VII-59, 29 9 (L. Gressitt-ML). Knemodynerus co mplanatus n.sp. 2- Affine a circumspectus (Sm.). Clipeo tanto largo quanto lungo, debolmente emarginato all'apice; i denti apicali distano tra loro poco meno di 1/3 della larghezza massima del clipeo; è debolmente convesso alla base, con area mediana subpianeggiante ed un poco depressa vicino all'apice. Propodeo con carene laterali meno sviluppate, raramente rettilinee; le carene superiori sono invece sviluppatissime, lamelliformi, e terminano in alto con un dente corto e largo. Tergite I leggermente ma visibilmente più corto che in circumspectus. Solco basale longitudinale del II sternite più marcato che in questa specie. Clipeo con punteggiatura finissima, fittissima, superficiale ed al- quanto irregolare. Fronte con punti piccoli e molto fitti, interspazi careniformi; però i seni oculari e l'area tra questi e le inserzioni delle antenne, sono perfettamente lisci, e mostrano solo una finissima e superficiale micropunteggiatura più o meno distinta. Pronoto, mesoscuto e scutello con punti di media grossezza, molto fitti. Sul mesoepisterno i punti sono ancora più grossi e molto fitti, con ten- denza degli interspazi a formare grossolane rugosità irregolari. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi, poco profondi ed a fondo piatto, irregolarmente disposti; gli interspazi nella parte posteriore sono sottilmente careniformi, ma nella parte anteriore vi sono aree liscie e pianeggianti talvolta maggiori dei punti. Facce laterali del propodeo punteggiate circa come le facce dorsali, ma con punti estre- 264 A. GIORDANI SOIKA mamente superficiali, e più regolari. Faccia posteriore lucida, con rugosità oblique superficiali ed irregolari, più accentuate nella metà inferiore. Il I tergite porta, ai lati, punti grossi circa quanto quelli del mesoscuto con interspazi circa eguali ai punti; sul dorso i punti sono più piccoli e molto più spaziati. Tergite II con punti più grossi di quelli del precedente tergite, di densità pressoché uniforme; interspazi in media eguali o un poco minori dei punti; vicino al margine apicale sono un poco più fitti. Sternite II con punti più grossi, ed interspazi in media eguali o minori dei punti. Pilosità circa come in circumspectus. Nero, con mandibole e zampe ferruginee. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole; il clipeo, tranne una macchietta, od una linea centrale bruna 6 nera; una macchietta rotonda sulla fronte al disopra dello spazio interantennale; una fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, che occupa quasi interamente i seni oculari; una lunga linea sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; ‘una fascia di media larghezza sulla faccia dorsale del pronoto, una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una fascia, che può essere irregolare o strettamente interrotta nel mezzo, sul postscutello; grandi macchie ai lati del propodeo; le tegule, tranne una grande macchia centrale bruna; grandi macchie sulle anche medie e posteriori; macchie apicali in tutti i femori, talvolta assenti su quelli posteriori; una fascia apicale, stretta e regolare, sul I tergite; fasce assai più larghe ed egualmente regolari sul II tergite e sul II sternite; fasce assai più strette e talvolta interrotte a metà sul III tergite e sul III sternite, che possono mancare. Ali jaline, leggermente imbrunite lungo la costa. g- Clipeo leggermente più lungo che largo, modicamente emarginato all'apice con denti apicali acuti e distanti tra loro circa 1/ 3 della larghezza massima del clipeo: è debolmente e quasi regolar- mente convesso. Ultimo articolo delle antenne digitiforme, quasi dritto, pochissimo assottigliato dalla base all'apice; questo è appuntito e oltrepassa la base dell'XI articolo. Clipeo interamente giallo. Talvolta vi è una macchietta gialla al- l'apice delle tibie posteriori. Il resto circa come nella ®. Variabilità: La 9 delle Kangean ha due macchie gialle sullo scutello, ed il I tergite ha due macchie laterali unite alla fascia apicale. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 265 Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 8-9.5, omm 7. Malaya: Singapore, 2-VI-73, 56d (K.M. Guichard-AGs). - Giava: Semarang, VII-VIII-1939, 29 £ (Betrem-ML). - Tjandi, VIII- 1939, 222 16 (Betrem-ML). Kangean: Bujutan, 23-VIII-54 (A. Hoogerworf-ML). - Bataputil, 24-VIII-54, 16 (A.Hoogerworf-ML). Borneo: Sabah, Tuaran, 24-30-III-73, 149 @ tra cui l'olotipo, 16 (K.M. Guichard-AGS). Olotipo nella mia collezione. Knemodynerus complanatus pelagicus n.ssp. 9- Nero, con le antenne color bruno-ferrugineo più o meno scuro, e le zampe gzallo-ferruginee. Sono color giallo vivo: una macchia alla base delle mandibole; il clipeo, tranne una linea longitudinale mediana, presente solo nell'olotipo; una macchietta nella parte inferiore dello spazio interoculare, ed una grande macchia rotonda sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, ed i seni oculari interamente; la quasi totalità delle tempie; la faccia inferiore dello scapo; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sul mesoepisterno; due linee, più o meno sviluppate, sul mesoscuto; due macchiette sullo scutello; una larga fascia sul postscutello; grandi macchie ai lati del propodeo; le tegule; la faccia anteriore di tutte le anche; gran parte della faccia posteriore dei femori anteriori; gran parte della faccia anteriore dei femori medi e posteriori; parte della faccia esterna delle tibie di tutte le zampe; una fascia di media larghezza modicamente allargata ai lati, sul I tergite; una fascia apicale leggermente allargata nel mezzo ed ai lati, sul II tergite; una fascia apicale, con margine anteriore sinuoso, sul II sternite; strette e regolari fasce apicali sul III tergite e sul III sternite. I due tergiti e sterniti successivi sono giallastri, o portano una fascia apicale gialla. Ali molto leggermente imbrunite. 3 - La colorazione del d è quasi eguale a quella della 9, ma il mesoscuto è senza linee gialle, e sono gialli anche il VI tergite e VI sternite. 266 A. GIORDANI SOIKA Dimensioni come nella forma tipica. Is. Filippine: Luzon, Los Bafios, 29 ® tra cui l'olotipo, 16 (P.I. Baker-USNM). Los Banos, Laguna, 11-V-80, 26 3d (J. Kòjima). - "Gov. Lab. Philipp., N° 3783", 12 (USNM). "Phil. Bur. Agric.", N° 1529, 19 (USNM). Knemodynerus longitegulae (Williams) n. comb. Odynerus longitegulae Williams, 1928, Phil. J. Sc., 1: 98, Pl. 6, figg. 2,4 (@). - Baltazar, 1966, Pacif. Ins. Mon., 8: 300. La dettagliata descrizione originale va cosi completata. 2 - Clipeo tanto largo quanto lungo, emarginato all'apice come in circumspectus, ma debolmente e quasi regolarmente convesso, con punteggiatura finissima e molto fitta, irregolare. La fronte porta punti piccoli e fitti, ma i seni oculari sono quasi lisci e portano pochi punti assai piccoli. Tegule come in circumspectus; parategule assenti. Carene laterali del propodeo poco sviluppate, non lamelliformi né rettilinee. Punteggiatura del mesoepisterno molto caratteristica, formata da punti grossi e profondi, assai spaziati specialmente nella metà superio- re, ove gli interspazi sono lisci, lucidi, e talvolta maggiori dei punti. La punteggiatura del II tergite diventa molto più fitta in prossimità del margine apicale, il quale è nettamente riflesso. d - Clipeo un poco più largamente e meno profondamente emarginato all'apice che in circurmzspectus, più debolmente convesso che in questa specie. L'ultimo articolo delle antenne è piccolissimo e raggiunge appena la metà dell'XI articolo. Di questa specie, descritta di Los Bafios, nell'isola di Luzon nelle Filippine, esaminai i seguenti esemplari: Is. Filippine: Mindanao, Surigao, 2 9 £ (Baker-MCZ). - Kolambugan, 1914, 18 (Bancks-USNM). - Dapitan, 168 (Baker-USNM). RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 267 Knemodynerus polyphemus (Kirby) n. comb. Odynerus polyphemus Kirby, 1888, Proc. zool. Soc. London, 1888: 551 (9 gd). Pseudepipona (Euodynerus) poliphemus; Giordani Soika, 1957, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 10: 199. Tav. 2. i 2 - Clipeo tanto lungo quanto largo, debolmente emarginato, quasi troncato, all'apice; la distanza che separa i denti apicali è eguale a circa 1/4 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è de- bolmente convessa nella metà basale e l'area mediana è subpianegggiante, depressa vicino al margine apicale. Articolo IV delle antenne di poco più lungo che largo, i due successivi sono circa tanto lunghi quanto larghi. Mesosoma allungato, un poco più ristretto po- steriormente che anteriormente. Il torace (mesosoma senza propodeo) è circa 1 volta e 1/3 più lungo che largo. Carena epicnemiale molto debole. Facce dorsali del propodeo poco convesse, molto nettamente separate dalle facce laterali, che sono pianeggianti anche se le carene laterali sono pochissimo sviluppate, quasi assenti. Carene superiori del propodeo bene sviluppate, specialmente nella metà superiore, e terminano in alto con un piccolo dente acuto, che una stretta fessura separa dal postscutello. Tegule allungate, con il lobo posteriore lungo, triangolare come nelle specie precedenti. Tergite I allungato, 1 volta e 1/2 più largo che lungo; margine apicale semplice. Tergite II pochis- simo più largo all'apice che alla base e pochissimo rigonfio ai lati; margine apicale semplice. Sternite II modicamente convesso alla base, con un solco mediano longitudinale corto ma molto profondo. Fronte con pilosità eretta biancastra molto corta e discretamente fitta. Mesosoma con pilosità cortissima e rada. Addome quasi glabro. Nero, con le zampe bruno-nere. Sono color gzallo-limone: la metà basale del clipeo; una macchietta subquadrata sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una sottile fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, fino al fondo dei seni oculari; una macchia allungata sulle tempie; una larga fascia sul margine anteriore della faccia dorsale del pronoto, un poco allargata ai lati; una grandissima macchia sul mesoepisterno; due macchiette sullo scutello; il postscutello; grandissime macchie ai lati del propodeo; le tegule, tranne una mac- chia centrale bruna; la quasi totalità della faccia dorsale del I tergite; una fascia apicale sul II tergite, molto allargata ai lati, ove è tre volte più larga che nel mezzo; fasce apicali di modica larghezza sul III 268 A. GIORDANI SOIKA tergite e sul II sternite. Ali quasi ialine, un poco imbrunite lungo la costa. g- Clipeo più lungo che largo modicamente emarginatao ad arco di cerchio, con denti apicali acuti, distanti tra loro un poco meno di 1/3 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è debolmente e quasi regolarmente convessa. Antenne allungate: gli articoli IV-XI sono tutti più lunghi che larghi e l'ultimo è lungo, gracile, digitiforme, debolmente arcuato e debolmente assottigliato dalla base all'apice, il quale è arrotondato ed oltrepassa la base dell'XI articolo. Clipeo interamente giallo. Tracce di fascia apicale sul III tergite. Il resto circa come nella ©. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 10- LOD 5G atm: OF Nel British Museum esaminai la serie tipica ed i seguenti esem- plane Christmas Isl, x1 90461, 9 (RiHlanitsch) 921 93924045 oO On(@sAt Gibson); West Coast, 16 (C.W. Andrews). Questa interessante specie è nota solo delle isole Christmas. Knemodynerus coriaceus (Giordani Soika) n. comb. Euodynerus (Euodynerus) coriaceus Giordani Soika, 1970, Boll. Mus. civ., St. nat. Venezia, 20-21: 160 (dé 9). Di questa specie conosco i tipi, di Deesa, ed altri esemplari delle seguenti località. India: Madras Pres, Tuticirin, Pearl Bank Fisheries, 11-III-26, 19 . - Orissa, Gopkuda Is., Lake Chilka, 7-15-VIII-07, 1. - Orissa, Satpara, 17-IX-13, 12 (AGS). - Coimbatore, VI ed VIII-1958, 22 9 (P.S. Natham-ML). Erano noti solo i tipi. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 269 Knemodynerus excellens (Pérez) n. comb. Odynerus excellens Pérez, 1907, Bull. scient. Fr. Belg., 41: 493 (2). - Bliitgen, 1939, Veroff. dt. Kolon. - Uebersee Mus. Bremen, 2: 240; 1940, Entom. Tidskr., 61: 43. - Giordani Soika, 1970, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 20-21: 160. Rynchium aurantiacum Cameron, 1908, J. Bombay nat. Hist. Soc., 18: 307. Odynerus fulvus Kostylev, 1935, Arch. Mus. zool. Univ. Moscou, 1: 127. E' affinissimo a coriaceus ed i caratteri indicati nella Tabella ne permettono una non difficile identificazione. La colorazione è pure assai caratteristica. E' questo il tipo del sottogenere Knemodynerus Blithgen che, nella mia interpretazione, comprende le specie di Euodynerus carat- terizzate dall'assenza di parategule, o dalle ridottissime loro dimen- sioni. Si tratta di specie non molto rara, largamente diffusa nelle zone caldo-aride dell'Asia paleartica. Venne raccolta anche a Deesa dal Nurse e descritta dal Cameron come Rhynchium aurantiacum. Della Regione orientale esaminai, appunto, il tipo di questo ed altri esemplari di Deesa, al British Museum. Knemodynerus pseudocoriaceus (Giordani Soika) n. comb. Euodynerus (Euodynerus) pseudocoriaceus Giordani Soika, 1970, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 20-21: 161 (8 2). Di questa specie esaminai, oltre ai tipi di Deesa, i seguenti esem- plari. 5 Punjab: Salt Range, Gandhaka Res., Forest Chia, 25-IV-31, 19 (AGS). S. India: Nedungadu, Tanjore, 30-V, 19 (P.S. Nathan-ML). Non sono noti altri esemplari. 270 A. GIORDANI SOIKA Gen. Epsilon Saussure Affine al genere Euodynerus Dalla Torre, dal quale specialmente differisce per i seguenti caratteri. Clipeo molto più largo che lungo, liscio, subopaco, o con punti piccoli e poco fitti. Tegule molto più larghe, con il lobo posteriore molto più corto. Postscutello stretto e molto sporgente, con una faccia posteriore verticale, pianeggiante o modicamente convessa, ed una faccia dorsale orizzontale, nettamente distinta dalla prima ed un poco rial- zata alle estremità laterali. Propodeo corto, privo di carene, in par- ticolare di carene superiori; le facce dorsali sono assai convesse e poste molto al disotto della faccia dorsale del postscutello, con punti grossi, fitti e quasi uniformemente distribuiti. Tergite I cupoliforme ed assai corto, più del doppio più largo che lungo. Regione orientale, Papuasia; una specie nel Queensland. Tipo Odynerus dyscherus Saussure, 1853. TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE DEL GENERE Epsilon Saussure 22 1 Punteggiatura del II tergite grossa e fitta, grossa quan- to quella del pronoto od anche pit grossa, con interspazi in media eguali ai punti od anche minori di questi. Tergiti III e IV con punteggiatura grossa e fittissima. Clipeo più profondamente emarginato all'apice, con denti apicali sottili ed acuti. Lobo posteriore delle tegule COMISSIMO IA on mn) burmanicum (Bingham) = Punteggiatura del II tergite fina e spaziata, con interspazi maggiori dei punti. Tergiti III e IV con pun- teggiatura fina e spaziata. Lobo posteriore delle tegule bene sviluppato... de a eran 2 2 Clipeo molto strettamente e molto profondamente emarginato all'apice, con denti apicali larghi, arro- tondati e nettamente riflessi. ................ vie ‘eh til nisp. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 271 Ghipeovar Morararditterciate late n Liz 3 Tergite II con una lunga lamella apicale gialla...... 4 Tergite II con lamella apicale cortissima e traslucida, oiprivegdi lamella 2 iero denis) BB AUR Soo >) Clipeo lucido, con punti di media grossezza. Austra- artt ioniticna sì chartergiforme (Giordani Soika) Clipeo subopaco, non punteggiato. Molucche........ VERO Slee Rls A118 abile. Hi manifestum (Smith) Clipeo con sola micropunteggiatura. Tergite I con punti radi e superficiali. Tergite II con punteggiatura menoverossa, ima ‘piatta’ nell'centio: kA. REUNITE SONS ORO. ta: ssp. manifestum (Smith) Clipeo con punteggiatura piu grossa. Tergite I con punti più fitti e più profondi. Tergite II con punteg- giatura più grossa, ma più spaziata nel centro. ..... Va VES ASA, ssp. crassipunctatum Gusenleitner Clipeo più strettamente emarginato all'apice: la di- stanza che separa i denti apicali è eguale a circa 1/4 della larghezza massima del clipeo .................... 6 Clipeo più largamente emarginato all'apice: la distanza che separa i denti apicali è eguale a circa 1/3 della l'arehezza massimagdeltelipeore..da. sar piani 7 Vertice, dietro gli ocelli, liscio e lucido. Pronoto, mesoscuto e scutello con punti piccoli e spaziati. NirovalGuincas. i. Selo: 0A incola n.sp. Vertice, dietro gli ocelli, nettamente punteggiato. Pronoto, mesoscuto e scutello con punti grossi e fitti. Is#Solemonana diro Las achterbergi n.sp. Ocelli molto piccoli: la distanza che separa l'ocello anteriore da uno dei posteriori è maggiore del suo diametro. Area interocellare fittamente punteggiata. Parategule molto larghe alla base. Tergite II con la- mella apicale corta, ma ben distinta. Is. Filippine. . TARTS RASO BUM Brats) pri. ( dyscherum (Saussure) Ocelli di dimensioni normali: la distanza che separa l'ocello anteriore è eguale od anche minore del suo diametro. Area interocellare priva di punti. Tergite WFisenzasiamellagapia]le oloni 8 272 A. GIORDANI SOIKA Clipeo con punti di media grossezza. Dietro gli ocelli vi è una larga depressione trasversale, con una fos- setta centrale più grande e più profonda, fiancheg- giata da due piccoli denti. Fronte con punti meno super- ficiali, non a fondo piatto, separati da interspazi non careniformi. Pronoto con punteggiatura meno fitta, interspazi spesso eguali ai punti. Punteggiatura dei due primi tergiti più fina e più spaziata. Zampe macchiate difetallo Papuasia tanta cplice laboriosum (Smith) Clipeo con punti piccolissimi, quasi indistinti. Die- tro gli ocelli vi è una debole depressione, con una fossetta centrale più piccola e meno profonda, fian- cheggiata da due piccoli denti. Fronte con punti più superficiali, a fondo piatto, separati da interspazi sottilmente careniformi. Pronoto fittamente punteg- giato, con interspazi careniformi. Punteggiatura dei due primi tergiti più grossa e più fitta. Zampe inte- ramente nere. India, Sri Lanka.... tinctipenne (Walker) EE Punteggiatura del II tergite molto grossa e fitta, grossa come quella del pronoto od anche più grossa, con interspazi in media eguali od anche minori dei punti. Tergiti III e IV con punteggiatura grossa e fittissima. Lobo posteriore delle tegule cortissimo.................... BESSER TO IR NERI IR PPEREI VEL ad et nt PERA burmanicum (Bingham) Punteggiatura del II tergite fina e spaziata, con interspazi in media molto maggiori dei punti. Tergiti III e IV con punteggiatura fina e poco fitta. Lobo posteriore delle tegule più sviluppato. ..................... DI Tergite II con una lunga lamella apicale gialla. ....... 5 (1) In questa Tabella non sono incluse le specie timctipenne (Walker) vechti n.sp.,ed incola n.sp. i cui d d sono ignoti. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI Tergite II con una lamella apicale molto corta, traslucida, oppure senza lamella apicale. ................. Ocelli molto piccoli: la distanza che separa l'ocello anteriore da uno dei posteriori è maggiore del suo diametro. Area ocellare sporgente e punteggiata. Parategule molto larghe alla base. Tergite II con una lamella apicale traslucida corta, ma ben distinta. Is. 273 Lippi eee a dyscherum (Saussure) Ocelli di dimensioni normali: la distanza che separa l'ocello anteriore da uno dei posteriori è uguale, od anche minore, del suo diametro. Area interocellare debolmente convessa e priva di punti. Tergite II senza lamellatapicalcatsso. nio are dl ae Clipeo più strettamente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro circa 1/5 della larghezza mas- simavidell'chipeossià Salomone eee -.-s-.-5- LISI Cees: fic. ane het esrb: eon ot Clipeo piu largamente emarginato all'apice: i denti apicali distano tra loro circa 1/4 della larghezza mas- sima del clipeo. Nuova Guinea, Is. Bismarck, Nuova Rara na, e i Rd Mts idee meee laboriosum (Smith) Clipeo lucido, con punti grossi e modicamente fitti. Lamella apicale del II tergite un poco pit corta. Amspralia, assi veer hartergiforme (Giordani Soika) Clipeo subopaco, privo di punti. Lamella apicale del II tergite un poco più lunga. Molucche. ................. ME e Sa de ta manifestum (Smith) 274 A. GIORDANI SOIKA Fig. 59-62 Clipei di Epszlon: 59, E. incola n.sp.; 60, E. laboriosum (Smith); 61 E. mantfestum (Smith); 62, E. ténctipenne (Walker). Epsilon burmanicum (Bingham) n. comb. Odynerus burmanicus Bingham, 1897, Fauna Br. India, Hym., 1: 361, 372 (9). Odynerus taprobanae Cameron, 1901, Proc. zool. Soc., London 1901: 31 (@). - Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2,3: 261. Odynerus kanthaleyensis Giordani Soika, 1935, Arb. morph. tax. Ent. Berlin- Dahmel, 2: 245 (9). La seguente descrizione è basata su un paratipo di burmanicum di "Rangoon 5-87". 2- Capo, visto di fronte, circa tanto largo quanto alto. Clipeo circa tanto largo quanto lungo, largamente ed abbastanza fortemente RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 275 emarginato ad arco di cerchio; i denti apicali sono triangolari, acuti, e la distanza che li separa è di poco minore di 1/3 della larghezza massima del clipeo. La superficie del clipeo è leggermente e quasi regolarmente convessa nella metà basale, poi un poco depressa tra i denti apicali. Antenne con gli articoli IV e V più lunghi che larghi, VI e VII tanto larghi quanto lunghi. Vertice normale, senza particolari caratteristiche. Torace - mesosoma senza propodeo - quasi tanto lungo quanto largo, egualmente ristretto in avanti e all'indietro. Carena del pronoto molto sviluppata, lamelliforme. Lobo posteriore delle tegule cortissimo, quasi assente. Parategule piccole. Tergite I cupoliforme, quasi emisferico, circa del doppio più largo che lungo. Tergite II circa 1 volta e 1/2 più largo che lungo, circa tanto largo all'apice che alla base; questo è debolmente riflesso, con un solco preapicale poco marcato. Sternite II fortemente e quasi regolarmente convesso. Clipeo con punti di mediocre grossezza, profondi, sepàrati da interspazi in media eguali ai punti. Fronte con punti di poco più grossi e molto fitti; interspazi quasi careniformi. Pronoto, mesoscuto e scutello con punti assai più grossi, molto fitti, interspazi sempre careniformi. Mesoepisterno con punti ancora più grossi, egualmente fitti. Facce dorsali del propodeo con punti non più grossi di quelli dello scutello e fittissimi. Facce laterali del propodeo e parte della faccia posteriore irregolarmente punteggiate-striate. Tergite I con punti di mediocre gros- sezza e poco fitti; interspazi irregolari, ma quasi sempre maggiori dei punti. Sul Il tergite la punteggiatura è assai più grossa, ed i punti raggiungono quasi la grossezza di quelli del pronoto o mesoscuto. Sono relativamente fitti, con interspazi in media eguali o minori dei punti; sul solco preapicale i punti sono più fitti ed anche un poco più piccoli. Sul II tergite la punteggiatura non è molto dissimile da quella del corrispondente tergite. Tergiti III e IV con punteggiatura fittissima e più o meno fina. Capo e torace con corta pubescenza bianca, abbastanza fitta. Addome con una bassissima pubescenza fulva e qualche peluzzo eretto. Nero. Sono ferruginei o bruno-ferruginei più o meno scuri: man- dibole; scapo; faccia inferiore del funicolo, zampe; base e lati del I tergite e gli ultimi tergiti e sterniti. Sono color gallo pallido: una macchia triangolare alla base delle mandibole; sul clipeo una larga fascia basale e macchiette sui denti apicali; il margine inferiore dei 276 A. GIORDANI SOIKA seni oculari; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interoculare; una macchietta sulle tempie; una fascia strettissima e regolare sul margine anteriore della faccia dorsale del pronoto; due macchiette sul postscutello; le tegule, tranne una macchia centrale bruna; le parategule; una linea sulla faccia esterna delle anche medie; l'apice dei femori anteriori; la quasi totalità della faccia esterna di tutte le tibie; una regolare fascia apicale, di media larghezza, sul I tergite; fasce apicali, un poco più larghe, sul II tergite e sul II sternite; strettissime fasce apicali sul III tergite e sul II sternite. Ali quasi perfettamente ialine. 3 - Nel g il clipeo è più largo che lungo, abbastanza fortemente convesso, profondamente e largamente emarginato all'apice, per cui la distanza che separa i denti aicali è di poco minore di metà della larghezza massima del clipeo. Le antenne sono modicamente allunga- te, con gli articoli IX e X circa tanto lunghi quanto larghi; l'ultimo è assai gracile, sottile, bacilliforme, dritto, ed il suo apice, acuto, raggiunge la base dell'XI articolo. Il clipeo è nero con una fascia bianco-avorio, od interamente di questo colore. Egualmente giallo pallido sono una lineetta gialla sulle tibie anteriori e fasce apicali sul III tergite e III sternite. Esaminai i tipi di burmanicum, di Rangoon, e di kanthaleyensis di Kanthaley, Sri Lanka, ed esemplari delle seguenti località: India: Madras, Coimbatore, Kallar, 500 m, 7-IV-70, 16 19 (R.T. Simon Thomas-ML). - Mysore, Bandipur, 1100 m, 3-IV-70 (R.T. Simon Thomas-ML). - Pondicherry, Karikkal, III-1962, 16 29 2 (PS. Nathan- ML). - Tranquebar, V-1952, 19 (PS. Nathan-ML). - Balasore, 19 (R. Oberthur-AGS). - Bombay, Surat, 19, 6-V-04 (W. Horn-AGS). Sri Lanka: Kanthaley, 29 2 (W. Horn-M. Berlin). Burma: Rangoon, 19 (Bingham-AGS). Epsilon dyscherum (Saussure) n. comb. Odynerus dyscherus Saussure, 1853, Et. Fam. Vesp., 1: 175. Lionotus dyscherus; Brown, 1906, Philipp. J. Sc., 1: 688. - Baltazar, 1966, Pacif., RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 277 Ins. Mon., 8: 302. Odynerus xanthozonatus Ashmead, 1905, Proc. U.S. nat. Mus., 28: 962 (@). - Brown, 1906, Philipp. J. Sc., 1: 688: - Willians, Philipp. J. Sc., 35: 99 (dg), PI. 6 figg. 1, 3. Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 290. Odynerus chartergoides Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin-Dahlem, ISTE) Questa specie è stata dettagliatamente descritta da Schulthess come Odynerus chartergoides. Molto caratteristico è il vertice: gli ocelli, e specialmente l'ocello anteriore, sono più piccoli del consueto, per cui la distanza che separa l'ocello anteriore da ognuno dei posteriori è maggiore del suo diame- tro. Inoltre, nella 9, l'area interantennale è sporgente e provvista di alcuni grossi punti. Le parategule sono grandi, ed il loro diametro trasversale è quasi eguale a metà della larghezza delle tegule; sono assai larghe alla base, ma gracili nella metà posteriore, diretta all'in- dietro. Il II tergite porta all'apice una lamella traslucida, molto corta ma ben distinta. Esaminai i tipi di dyscherum, 29 2 di "Manile M. Godefroy", al Museo di Parigi, ed altri esemplari delle seguenti località: Luzon: Limay, III-1914, 19, paratipo di chartegoides Schulthess (Bottcher-AGS). - Luna, Liliw, VII-IX-80, 19 (M. Wilan-M. Oxford) Sibuyan: 19 (Baker-MCZ). Samar: Oquerdo, 19 (USNM). Mindanao: Surigao, 22 £ (MCZ). - Kolambugan, 1 £ (AGS). - Butuan, 19 (Baker-MCZ). Tawitawi arcip.: Tarawakan, N of Batubatu, 25-27-X-61 e 8-14- XI-61, 69 2 (Nona Dan Exp.-UZMC). Segnalato di varie località delle Filippine. Epsilon incola n.sp. (Fig. 59) 9- Affine all'E. dyscherum. Clipeo circa 1 volta e 1/3 più largo 278 A. GIORDANI SOIKA che lungo, strettamente e molto debolmente emarginato: la distanza che separa i denti apicali, che sono largamente arrotondati, è eguale a circa 1/4 della larghezza massima del clipeo. Area interocellare mo- dicamente e quasi regolarmente convessa, delimitata posteriormente da due dentini come in dyscherum. Parategule grandi, come in dyscherum. Tergite II privo di lamella apicale. Sternite IJ largamente depresso alla base, come in dyscherum. Clipeo con punti piccoli, profondi e poco fitti; interspazi maggio- ri dei punti. Fronte con punti di media grossezza, fitti ma non fittis- simi; però sul vertice, dietro gli ocelli i punti sono piccolissimi e molto spaziati. Pronoto, mesoscuto e scutello con punti di mediocre gros- sezza, profondi e spaziati; interspazi molto maggiori dei punti, spe- cialmente sulla metà posteriore del mesoscuto e sullo scutello. Mesoepisterno con punti più grossi, poco profondi, a fondo piatto, separati da interspazi assai stretti nella metà superiore, careniformi nella metà inferiore. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi e fittissimi; qualche punto anche sulla faccia posteriore; facce laterali fortemente punteggiate-striate. Tergite I con punti piccolissimi e molto radi. Tergite II con punti piccolissimi e molto spaziati nel mezzo, più grossi e più fitti ai lati, ma sempre con interspazi maggiori dei punti. Sternite II con punti molto più grossi e più fitti che sul corrispon- dente tergite. Pilosità circa come in dyscherum, ma la fronte non presenta quella bassa e fittissima pubescenza argentea molto evidente in dyscherum. Nero. Sono gialli: due grandi macchie alla base del clipeo; una macchietta sul margine inferiore dei seni oculari; una grande macchia rotonda sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una linea sulle tempie; una larga fascia, ristretta ed abbreviata ai lati, sulla faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; la faccia dorsale del postscutello; una macchia all'apice delle tegule; le parategule; strette e regolari fasce apicali, subeguali, sui due primi tergiti. Le zampe sono interamente nere. Ali fortemente e quasi uniformemente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 9.5. dé ignoto. Papua Nuova Guinea: Finschhaffen, 1891, 19 (Fruhstorfer-AGs). Olotipo nella mia collezione. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 279 Epsilon achterbergi nssp. 9 - Affine all'E. dyscherum; parategule circa come in questa specie ma ocelli di dimensioni normali, per cui la distanza che separa l'ocello anteriore dagli ocelli posteriori è eguale o minore del suo diametro. L'area ocellare è debolmente convessa, ed i due dentini che si trovano posteriormente ad essa sono più lontani tra loro che in dyscherum. La lamella apicale del II tergite è cortissima e pressoché indistinta. Clipeo di poco più largo che lungo; il suo margine apicale è debolmente e strettamente emarginato, per cui la distanza che separa i denti apicali è eguale a circa 1/4 della larghezza massima del clipeo. La superficie del clipeo porta punti di poco meno grossi di quelli della fronte, più o meno profondi e fitti, con interspazi minori dei punti. Fronte con punti piccoli, rotondi, a fondo piatto, separati da interspazi careniformi. Pronoto con punti di poco più grossi, ma profondi, modicamente fitti; interspazi in media eguali ai punti. Mesoscuto e scutello con punti visibilmente più grossi, ma egualmente poco fitti; interspazi eguali ai punti o di poco minori di questi. Punteggiatura del propodeo circa come in dyscherum. Tergite I con punti di media gros- sezza, profondi e poco fitti, assai irregolarmente distribuiti. Tergite II con punti della stessa grossezza, ma più piccoli nel dorso e più grossi ai lati, ove sono anche un poco più fitti; gli interspazi sono in media circa eguali ai punti, ma minori vicino al margine apicale. Sternite II con punti più grossi e più fitti che sul corrispondente tergite. Pilosità come in dyscherum, ma la fronte non ha quella fitta e bassa pubescenza argentea molto evidente in dyscherum. Nero. Sono gialli: una larga fascia arcuata lungo il margine della parte interoculare del clipeo, che può essere brevemente interrotta nel mezzo; una grande macchia rotonda sulla fronte al disopra dello spazio interantennale; una macchietta sul margine inferiore dei seni oculari; una lineetta sulle tempie; una macchietta alla base dello scapo, che può allungarsi fino ad occupare quasi tutta la faccia inferiore; una larga fascia lungo il margine anteriore della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; una fascia sul postscutello; le tegule, tranne una macchia centrale bruna; le parategule; una grande macchia all'apice dei femori anteriori e medi; tutte le tibie ed i tarsi; una stretta fascia apicale sul I tergite; una fascia apicale, più larga, sul II tergite; minutissime macchie ai lati del margine posteriore 280 A. GIORDANI SOIKA del II sternite. Ali modicamente imbrunite. g- Clipeo strettamente ed abbastanza profondamente emarginato all'apice: i denti apicali sono triangolari ed acuti, e distano tra loro circa 1/5 della larghezza massima del clipeo. Antenne modicamente allunga- te, con gli articoli V e VI più lunghi che larghi; i due successivi sono circa tanto larghi quanto lunghi; l'ultimo è piccolo, rapidamente assot- tigliato dalla base all'apice, che è assai acuto e non raggiunge la base dell'XI articolo. Clipeo interamente giallo. Il resto circa come nella 23 Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 9-10, ira SI Is. Solomon: Santa Ysabel, Kolotuve, 21-VI-60, 19, olotipo (ML). - Santa Ysabel, Tatamba, 10-VI-60, 19 (ML). - Guadalcanal, Lunga Riv., 8-V-44, 19 (H.E. Milliron-ML). - Guadalcanal, Honiara, 0-100 m, 5-X-69, 19 (ML). - Guadalcanal, Kiwi Creek, 10-VII-44, 16 (H.E. Milloron-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Epsilon manifestum manifestum (Smith) n. comb. (Fig. 61) Odynerus manifestum Smith, 1857, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 2: 110 (6g). - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 282. Affine alle due specie precedenti, dalle quali differisce per alcuni importanti caratteri, e specialmente per la presenza, sul II tergite, di una lamella gialla assai lunga. La punteggiatura è più fitta e, sul pronoto, mesoscuto e scutello, gli interspazi sono quasi sempre careniformi. Sul II tergite la punteg- giatura è quasi uniforme ed assai più fitta che nelle altre specie, con interspazi in media eguali, e spesso minori dei punti. Il clipeo della £ è più stretto all'apice, e più debolmente emarginato che nelle due specie precedenti, e la sua punteggiatura è indistinta. Esso è circa 1 volta e 1/3 più largo che lungo, e la distanza che separa i denti apicali, che sono largamente arrotondati, è eguale a circa 1/4 della larghezza massima del clipeo. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 281 Il clipeo del S è circa di 1/4 più largo che lungo, ed i denti apicali, anch'essi completamente arrotondanti come nella 9, distano tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo; è praticamente privo di punteggiatura, come nella ®. Esaminai l'olotipo, 16 di "SAR" (-awak), al Museo di Oxford, ed esemplari delle seguenti località: Malaya: Singapore, 19 (Baker-USNM). W Giava: Mt Salah, from clay nest, 3-XII-39, 12 (J.V.d. Vecht- ML). - Waroengloa, 3-XII-39 e 17-XII-3959 29 436 (M.A. Lieftinck- ML). - Mt. Cede, 1000 m, I-1935, 22 2 5 (J.V.d. Vecht-ML). - Borneo: Sandakan, 56 6 (Baker-USNM). - Sabah, Ulu Dusun, 12- 22-V-73,236 (K.M. Guichard-AGs). - Sabah, Kalabakan, 3-11-IV-73, 16 (K.M. Guichard-AGs). - Sarawak, 4 th Div. Gn Muli, 17-IX-23-X- 77,1 (D. Hollis-BM). - Brunei, Ulu Temburong, Base Camp hut, 300 m, 115° 16' E 4° 26' N, 16-II--9-III-82, 12 (M.C. Day-BM). Epsilon manifestum crassipunctatum Gusenleitner Epsilon manifestum crassipunctatum Gusenleitner, 1991, Linzer biol. Beitr., 23, ile 259 (2). Di questa forma sono noti solo i tipi, 22 2 di NE Sulawesi, Dumoga- Bone Natl Park, Toraut, 27 Km WSW di Kotamobagu, 211 m. Epsilon laboriosum (Smith) n. comb. (Fig. 60) Odynerus laboriosus Smith, 1863, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 1863: 41 (6). - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 283. - Meade Waldo e Morley, 1914, Ann. Mag. nat. Hist., 8, 14: 404. Odynerus waigeuensis Cameron, 1913, Bijdr. Dierk., 19: 79 (9). Epsilon waigeuensis Giordani Soika e Kojima, 1986, Boll. Mus. civ. St. nat. Ve- 282 A. GIORDANI SOIKA neziani 38: 179! Questa specie è molto simile a dyscherum, dal quale differisce nettamente per i seguenti caratteri. Gli ocelli hanno dimensioni normali, e la distanza che separa l'ocello anteriore da ognuno degli ocelli posteriori è circa eguale, od anche minore, del suo diametro. L'area interocellare è debolmente convessa e priva di punti. Le parategule sono assai più piccole: il loro diametro è circa eguale a 1/3 della larghezza delle tegule; alla base sono net- tamente più strette, la lamella apicale del II tergite è indistinta. Il clipeo, nella 9, è assai simile a quello di dyscherum; nel dg, invece, l'apice è più stretto e distintamente più emarginato in /aboriosum che in dyscherum. Di questa specie esaminai l'olotipo, 16 di "M" (Mysool), ed un altro esemplare, pure determinato /aboriosus da Smith, di "Wag" (Waigeu?), ambedue nel Museo di Oxford. Inoltre esaminai esemplari delle seguenti località. Nuova Guinea: Jayapura (Humboldt Bay), 19 (Doherty-AGS). - Finschhafen, 1910, 16 (Hertle-AGS). - Aroano State, Aroa Riv., 19-25- III-66, 12 (G.L. Bush-MCZ). - Morobe Distr., Wau, I-1973, 22 2 (O.W. Richards-BM). Is. Bismarck: N. Britain, Yalom, 1000 m, 17-V-62, 12 (Nona Dan Exp.-UZMC). - Duke of York, Manuan, 21-VII-62, 12 (Nona Daan Exp.-UZMC). Is. New Ireland: Lemkamin, 23-VI-62, 19 (Nona Dan Exp.-UZMC). Epsilon tinctipenne (Walker) n. comb. (Fig. 62) Odynerus tinctipennis Walker, 1860, Ann. Mag. nat. Hist., 3, 5: 304 (9). - Motschoulsky, 1863, Bull. Soc. imp. Nat. Moscou, 36, 2: 23. - Bingham, 1896, Proc. Zool. Soc. London, 1869: 449; 1897, Fauna Br. India, Hym., 1: 373. - Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 3: 260. Specie molto affine a laboriosum (Smith); dal quale si distingue per i caratteri segnalati nella Tabella. La colorazione è la seguente. 2- Nero. Sono gzallz: due macchiette alla base del clipeo; una RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 283 fascia stretta e molto abbreviata ai lati, sul pronoto: le estremita anteriore e posteriore delle tegule; le parategule; una fascia, strettamente inter- rotta nel mezzo, sul postscutello; strettissime e regolari fasce apicali sui due primi tergiti. Ali modicamente imbrunite. Esaminai il tipo di t2mctipennis, 19 senza località, al British Museum. Pure nel British Museum si trova una £ della stessa specie, etichettata dal Cameron "Odynerus wroughtoni Cam. Type Poona" ed è conside- rato l'olotipo di questa specie. Però non corrisponde alla descrizione originale di wroughtoni, bensì a quella di Odynerus erebodes Cameron. Nel Museo di Oxford potei esaminare i tipi di wroughtoni e di erebodes. Il tipo di wroughtoni è una 2 di Poona, molto mutilata, ma sicu- ramente attribuibile a Paraleptomenes miniatus (Saussure), ed infatti Cameron segnala la sua affinità con questa specie. Il tipo di erebodes, pure una £ di Poona, risulta conspecifico di tinctipennis. Fvidentemente vi è stato uno scambio di etichette. Inoltre esaminai 29 £ di #rctipennis di "S. India", ed 19 di Sri Lanka, Kandy, 9-X, (O.S. Wickawar-BM). Epsilon vechti n.sp. (Fig. 63) 9- Affine a laboriosum, ma di maggiori dimensioni e nettamente distinto per l'inconsueta forma del clipeo. Questo è molto strettamente e molto profondamente emarginato all'apice, con denti apicali molto larghi, lunghi, e largamente arroton- dati all'apice, quasi tanto lunghi quanto larghi alla base. La punteg- giatura del clipeo è formata da punti piccoli, superficiali ed abbastan- za fitti, con interspazi in media circa eguali ai punti. Nero, con l'apice dei femori posteriori, parte della faccia esterna delle tibie posteriori e gli ultimi articoli di tutti i tarsi bruno-ferruginet o ferruginet. Sono gialli: il clipeo, tranne una macchia centro-apicale nera; una linea nella metà basale della faccia anteriore dello scapo; macchiette nel fondo dei seni oculari; una lunga linea sulle tempie; 284 A. GIORDANI SOIKA 63 Fig. 63 Epsilon vechti n.sp., clipeo 9. una stretta fascia, abbreviata ai lati, sulla faccia dorsale del pronoto, una grande macchia sul mesoepisterno; una larga fascia sul postscutello; le estremità anteriore e posteriore delle tegule; le parategule; grandi macchie apicali sui femori anteriori e medi; la faccia esterna delle tibie anteriori; i 2/3 apicali della faccia esterna delle tibie medie; una macchia apicale sulle tibie posteriori; il I articolo dei tarsi anteriori e medi; i due primi articoli dei tarsi posteriori, regolari fasce apicali sui due primi tergiti. Ali debolmente imbrunite. Variabilità: Nella ® di Toli Toli il clipeo è nero con due macchie basali triangolari gialle. Lo scapo è interamente nero ed i tarsi sono giallo-ferruginei. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 11. 6 ignoto. Sulawesi: Lindu, 600 m, 1° 14' S 120° 21' E, presso Tongoa, 6- XII-53, 12 olotipo (C.V. Acherberg-ML). - Toli Toli, XI-XII-1895, 19 (H. Fruhstorfer-AGS). Olotipo nel Museo di Leiden. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 285 Epsilon chartergiforme (Giordani Soika) n. comb. Pseudepipona chartergiformis Giordani Soika, 1962, Boll. Mus. civ. St. nat. Vene- 70) ee Data DL Affine a manifestum; è l'unica specie australiana del genere. Sono noti solo i tipi, 29 9 e 26 5 del Queensland, Cairns, Kuranda, ed un non meglio precisato fiume Illidge. Gen. Lissepipona n. Molto simile al genere Lissodyzerus. Come in questo genere i tergiti II, III e IV portano una lunga lamella apicale. Si distingue per avere il I tergite molto più lungo e arrotondato anteriormente, del tutto privo di carena. Regione orientale. Tipo: Lissepipona variabilis n.sp. Lissepipona variabilis nsp. 3 - Clipeo tanto lungo quanto largo, quasi regolarmente convesso, modicamente emarginato all'apice; i denti apicali sono completamente arrotondati e distano tra loro poco meno della metà della larghezza massima del clipeo. Antenne allungate, con tutti gli articoli del funicolo molto più lunghi che larghi; l'ultimo è digitiforme, lungo, arcuato, gradatamente assottigliato dalla base all'apice; che è appuntito e rag- giunge la metà del X articolo. Tempie molto corte; viste dall'alto sono circa la metà della lunghezza dei lobi superiori degli occhi. Torace circa 1 volta e 1/2 più lungo che largo. Carena del pronoto sottile e regolare. Scutello debolmente convesso. Postscutello con una faccia orizzontale nettamente separata da una faccia posteriore verticale, che fa parte delle faccia posteriore del torace. Propodeo molto corto, con la faccia posteriore debolmente e quasi regolarmente concava, nettamente se- parata dalle facce dorsali, anche se le carene superiori sono totalmen- te assenti. Facce laterali del propodeo largamente concave. Tergite I 286 A. GIORDANI SOIKA 1 volta e 1/2 più largo che lungo, cupoliforme. Tergite II 1 volta e 1/4 più largo che lungo, di poco più largo all'apice che alla base, modicamente rigonfio ai lati. I tergiti II, III e IV portano una lamella apicale bruna, non molto lunga e non più lunga ai lati che nel mezzo. Base del II sternite subpianeggiante. Clipeo opaco, con punti piccoli, moderatamente fitti. Capo con punti di media grossezza e molto fitti, visibilmente più grossi sulla parte superiore della fronte. Torace con punti più grossi, non molto fitti. Facce dorsali del propodeo, e parte superiore delle facce laterali, con punti grossi, profondi e fitti. Parte inferiore delle facce laterali con punti più piccoli ed alcune rugosità. Faccia posteriore liscia ma con qualche punto piccolo e superficiale nella parte superiore. I due primi tergiti hanno punti obliqui, poco profondi, di mediocre grossezza e modicamente fitti, con interspazi in media minori dei punti. Sternite II con punti di poco più grossi, molto radi. Capo e torace con peli eretti fulvi di media lunghezza. Addome con peli simili ma molto inclinati. Nero. Sono ferruginez: la faccia inferiore del funicolo; le zampe, tranne la faccia anteriore delle anche posteriori che è bruno-nera; il I tergite; la base ed i lati del II tergite; la base degli sterniti III-VI. Sono gialli: mandibole; clipeo; una linea che occupa lo spazio interanten- nale e sale fino a raggiungere l'ocello anteriore; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari; una lunga linea sulle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno, ed una più piccola sulla parte inferiore; due macchie sullo scutello; una fascia sul postscutello; larghe fasce ai lati del propodeo; gran parte delle zampe; una larga fascia apicale sul I tergite; una larga fascia apicale, assai allargata ai lati, sul II tergite; fasce apicali sui tergiti III-V e la quasi totalità del II sternite. Ali modicamente, quasi uniformemente, imbrunite. Variabilità: Un 6 della stessa località e data ha il propodeo quasi completamente ferrugineo. Il I tergite ha una sottile fascia gialla lungo la linea d'incontro tra faccia anteriore e faccia dorsale. Il II tergite ha nel mezzo una fascia trasversale gialla, abbreviata ai lati ed un poco ristretta nel mezzo. Porta fasce apicali gialle sui tergiti III-IV e sterniti III-V. 9- Clipeo più strettamente emarginato all'apice. Antenne molto RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 287 più corte che nel dg, con il IV articolo più lungo che largo ed il V tanto largo quanto lungo. Clipeo giallo con una macchia allungata bruna nel centro. Nelle zampe il color giallo è meno esteso. Sul I tergite, tra la parte basale ferruginea e la fascia apicale gialla vi è una macchia allungata brunastra. Il II tergite è ferrugineo solo ai lati e non anche alla base. Il II tergite è nero con due macchie rotonde presso la base e tracce di fascia apicale gialli. Il resto circa come nel 4. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 4 mm 11- 12 som 10712: Sulawesi: Toli-Toli, XI-XII-1895, 336, tra cui l'olotipo, e 29 9 (H. Fruhstorfer-AGS). - Bonthain, 1884, 19 (C. Ribbe-ML). Olotipo nella mia collezione. Gen. Aruodynerus n. Mesosoma non molto più lungo che largo, fortemente ristretto in avanti, poco all'indietro. Pronoto con carena lamelliforme, un poco più corta nel mezzo ed ancor più corta ai lati, per cui sugli omeri è cor- tissima. Postscutello in gran parte subpianeggiante ed obliquo; nella sua metà posteriore giace al disotto delle facce dorsali del propodeo le quali, provviste di sviluppatissime carene superiori, sporgono in alto formando un grande dente triangolare. Carena pretegulare sottilissima, poco visibile. Per la posizione delle zampe non è possibile accertare la presenza e no delle carene epicnemiali. Tegule come nel genere Stenodyneriellus. Tergite I molto corto: la faccia dorsale, misurata dalla carena basale al margine apicale, è quasi tre volte più larga che lunga; la carena basale è bene sviluppata. Tergite II corto, pochissimo più largo all'apice che alla base e pochissimo rigonfio ai lati; non porta lamella apicale ed anche i tergiti successivi ne sono privi. Tipo del genere: Od werus aruanus Gribodo. 288 A. GIORDANI SOIKA Aruodynerus aruanus (Gribodo) n. comb. Odynerus multipictus Smith, 1858, J. Proceed. Linn. Soc., Zool., 3: 165 (9) (nec multipictus Smith 1857). Odynerus aruanus Gribodo, 1891, Boll. Soc. entom. ital., 23: 297, nota. Le seguenti descrizioni sono basate sull'olotipo, 16 di Aru, unico esemplare finora conosciuto (Mus. Oxford), ed 19 di Fiume Purari, Nuova Guinea, 1-1894 (Loria-MCG). g- Clipeo di poco più largo che lungo, modicamente e quasi regolarmente convesso, largamente ed abbastanza profondamente emarginato all'apice, quasi a semicerchio; i denti apicali sono assai acuti e distano tra loro molto più della distanza che separa le inserzioni delle antenne. Articoli IV-VI delle antenne più lunghi che larghi; VII e VIII circa tanto lunghi quanto larghi; l'ultimo è gracile, debolmente arcuato e gradatamente assottigliato dalla base all'apice, che è strettamente arrotondato e quasi raggiunge la metà del X articolo. Per altri caratteri si veda la descrizione del genere. Clipeo con punti fitti, di modica grossezza. Capo con punti di poco più grossi ed assai fitti. Mesosoma con punti assai più grossi, modica- mente fitti. Più piccoli sul mesoepisterno, più irregolarmente distribuiti sulle facce dorsali e laterali del propodeo. Tergite I con punti piccoli ed assai spaziati. Tergite II con punti simili, poco fitti, interspazi molto maggiori dei punti nella metà basale, eguali od anche minori déi punti presso l'apice. Punteggiatura del II sternite simile a quella del corrispondente tergite. In tutto il corpo si osservano peluzzi fulvi, corti e sottili. Nero, con la faccia inferiore dello scapo e le zampe ferruginei. Sono gialli: mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; una gran- de macchia sulla fronte, che occupa lo spazio interantennale e sale verso l'ocello anteriore, che non raggiunge; orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculati; una linea sulle tempie; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; due lunghe linee sul mesoscuto; macchie sulla parte superiore e sulla parte inferiore del mesoepisterno; due grandi macchie sullo scutello; fasce, allargate superiormente, ai lati del propodeo; tegule; parategule; gran parte delle zampe; strette e regolari fasce apicali sui due primi tergiti; una fascia simile, ma allargata ai lati e nel mezzo, sul II sternite; tracce RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 289 di fasce apicali sui tergiti IV-VI. Ali leggermente imbrunite, più for- temente lungo la costa. 2- Clipeo un poco meno profondamente emarginato all'apice che nel 3, con punteggiatura leggermente più grossa; è nero con due larghe fasce laterali gialle. Faccia inferiore dello scapo gialla. Macchia della fronte piccola, non subtriangolare ma quasi rotonda. Il pronoto è nero con, sulla faccia dorsale, una fascia gialla stretta e regolare, che nel mezzo è contigua al margine anteriore del pronoto ma, proceden- do verso i lati, se ne allontana. Parte superiore del mesoepisterno con una macchietta gialla; parte inferiore interamente nera. Tegule bruno- nere, con due macchiette gialle. Tergite III con una stretta fascia apicale gialla. Il resto circa come nel od. Kennetia n. gen. Affine al genere Allorhynchium Van der Vecht. Clipeo circa tanto largo quanto lungo nella 2, un poco più largo nel d, strettamente e debolmente emarginato all'apice nella 2, più largamente e più pro- fondamente nel g. Ultimo articolo delle antenne del 6 normale, digitiforme e ripiegato ad uncino sugli articoli precedenti. Mesosoma tozzo, circa una volta e 1/2 più lungo che largo od anche più largo. Carena del pronoto bene sviluppata e più o meno largamente arcuata sugli omeri. Postscutello subpianeggiante o debolmente convesso, interamente orizzontale. Propodeo di forma particolare: le carene superiori sono molto sviluppate, specialmente nella metà superiore; sono subrettilinee e terminano in alto formando un grosso ed acuto dente triangolare, il cui apice si trova all'altezza del postscutello. Le carene inferiori del propodeo sono meno sviluppate, e si incontrano con le superiori formando, sugli angoli laterali, un dente grosso ed acuto, molto sporgente. Carene laterali assenti. Facce laterali del propodeo punteggiate come le facce dorsali. Tegule larghe, con il lobo posteriore cortissimo, oltrepassato dalle parategule, pur essendo queste poco sviluppate. Nelle ali anteriori la IMI cellula submarginale, a differenza dal genere Allorhynchium, è circa tanto lunga quanto la distanza che la separa dall'apice della cellula marginale. Tergite I 290 A. GIORDANI SOIKA subtroncato alla base, con la faccia anteriore abbastanza fortemente convessa e bene separata dalle altre facce; la faccia dorsale è circa del doppio più larga che lunga. Il II tergite non porta lamella apicale, ma presenta una serie preapicale di punti regolari, che dista dal margine apicale circa 1/5 della lunghezza del tergite. Questa serie di punti separa una parte anteriore del tergite più o meno fortemente punteg- giata, da una parte posteriore perfettamente liscia o, al massimo, con qualche punto preapicale. Una serie regolare preapicale di punti si osserva anche nei tre successivi tergiti. Inoltre, carattere molto impor- tante in quanto esclusivo di questo genere, i margini laterali del II tergite, talvolta anche del III tergite, sono nettamente emarginati nel terzo, o nel quarto, apicale. Tipo: Odynerus unifasciatus Schulthess. Annovera 5 specie, tutte della regione orientale. Dedicato al mio collaboratore ed amico Kenneth Guichard. TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE DEL GENERE Kennethia n. 1 Tergite I con punti molto spaziati e molto piccoli. Il II tergite, dopo la serie preapicale di grossissimi punti, è perfettamente liscio fino al margine apicale. ......... 2 - Tergite I con punti modicamente fitti e grossi. Il II tergite, dopo la serie preapicale di grossissimi punti, non è del tutto liscio, in quanto presenta qua e là alcuni piccoli punti, generalmente vicini al margine apicale. 3 2 Tergite I con punti estremamente piccoli e molto radi, con larghe aree lisce. Vertice della? interamente pun- teggiato, anche in prossimità delle fovee. Queste sono molto piccole, vicinissime tra loro e provviste di peli bruni molto corti. Tergiti I-V (2) o I-VI (6) con fascia gialla preapicale. Seni oculari visibilmente ri- eonticonyvessi Is.) rilippimes Me LR Ri ALA MI RENDI multicineta n.sp. = Tergite I con punti meno piccoli e meno radi. Vertice RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 291 della 2 solo in parte punteggiato, per la presenza di due grandi fovee, provviste di molti e lunghi peli bruni, inserite nel mezzo di una grande fascia liscia, subopaca, debolmente arcuata, che ai lati raggiunge i lobi su- periori degli occhi. Tergite I con una fascia stretta e regolare, strettamente interrotta nel mezzo, posta lun- go la linea d'incontro della faccia anteriore con la faccia dorsale. Vi sono inoltre fasce apicali sui tergiti II e III. OMe Oa net. Sa oo inversa n.sp. Carene superiori del propodeo pochissimo sviluppa- te ed irregolari, in parte confuse tra le carene degli interspazi della grossissima punteggiatura delle facce dorsali; terminano in alto con due piccoli e corti denti. Scutello e postscutello interamente gialli. Giava. .. nn I eee ca: javana n.sp. Carene superiori del propodeo molto sviluppate e molto regolari, rettilinee, ben distinte dagli interspazi delle facce dorsali,e terminanti in alto con due grossi denti triangolari. Scutello e postscutello neri......... 4 Secondo tergite con punti molto grossi, molto più grossi di quelli del mesoscuto; sono modicamente fitti alla base, assai più spaziati presso l'apice. Pronoto, scutello, postscutello e I tergite neri. Mesosoma non CERESSOM E Ae na, 5 Secondo tergite con punti di media grossezza, non più grossi di quelli del mesoscuto; la loro densità è quasi uniforme. Pronoto, scutello e postscutello rosso- ferruginei; primo tergite in gran parte di questo colo- re. Mesosoma visibilmente depresso. Is. Ambon. .... SaR RA ATTO DI Tk a bicolorata n.sp. ? Punteggiatura del clipeo grossissima e fittissima. Punteggiatura del II sternite molto grossa e molto fitta, con interspazi sempre minori dei punti e spesso _careniformi. La fascia gialla del II tergite è apicale, in quanto raggiunge il margine apicale. Cina, Taiwan. Sri ALINE ae ERA SIOE unifasciata (Schulthess) ? Punteggiatura del II sternite meno grossa e meno fitta, con interspazi spesso molto maggiori dei punti. 297, A. GIORDANI SOIKA La fascia gialla del II tergite è preapicale, in quanto non raggiunge il margine apicale, che è nero, o bruno- MErOm DOCK. SOR ro sabahensis n.sp. 64 65 Fig. 64-65 Addome di i, 9: 64, K. inversa n.sp.; 65, K. sababensis n.sp. Kennethia unifasciata (Schulthess) n. comb. (Fig. 66) Odynerus (Lionotus) unifasciatus Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Ent. Berlin- Dahlem, 1, 1: 75 (9). Allorbynchium unifasciatum; Giordani Soika, 1986, Boll. Mus. Civ. St. nat. Vene- zia, 35: 141. Specie dettagliatamente descritta da Schulthess. Venne descritta su una 2 di Hoozan, Taiwan, ed esaminai 29 2 pure di Taiwan, Fuhosho, VIII-1909, e Takao, 1908 (H. Sauter) nella RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 293 mia collezione, ed un'altra 9, della Cina, Szechwan, Kuanshien, 3000 ft, 12-22-IX-24 (D.C. Graham-USNM). Non sono noti altri esemplari. Kennethia sabahensis n.sp. (Fig. 65) g- Capo, visto di fronte, leggermente più largo che alto. Clipeo leggermente più largo che lungo, largamente emarginato all'apice ad arco di cerchio; i denti apicali sono acuti e distano tra loro circa 2/5 della larghezza massima del clipeo. Spazio interantennale fortemente carenato. Antenne allungate, con gli articoli IV-VII più lunghi che larghi; l'ultimo è lungo, gracile, digitiforme, molto leggermente arcua- to, poco assottigliato dalla base all'apice; questo è arrotondato e rag- giunge la base dell'XI articolo. Tempie poco rigonfie, ma bene svilup- pate; viste dall'alto appaiono circa tanto lunghe quanto i lobi superiori degli occhi. Mesosoma pochissimo più lungo che largo, pochissimo ristretto in avanti e all'indietro. Carena del pronoto sottile e regolare. Carena epicnemiale poco distinta a causa anche della fitta e grossa punteggiatura. Postscutello poco sporgente, obliquo; raggiunge la fac- cia posteriore del mesosoma, ma senza farne parte. Carene superiori del propodeo molto sviluppate, grosse, nere, in gran parte subrettilinee. Il loro sviluppo aumenta gradatamente procedendo verso l'alto ed esse terminano dietro il postuscutello formando un grosso dente triangola- re; si incontrano con le carene inferiori, pur esse bene sviluppate, formando un grosso dente. Carene laterali confuse con la grossissima punteggiatura. Tegule meno larghe che nel genere Stenodyneriellus, quasi 1 volta e 1/2 più lunghe che larghe, con il margine esterno quasi regolarmente arcuato, e il lobo posteriore cortissimo. Tergite I cupoliforme, emisferico, del doppio più largo che lungo. Tergite II molto largo, circa tanto largo all'apice che alla base, pochissimo ri- gonfio ai lati. I suoi margini laterali sono nettamente emarginati nel terzo, o quarto, apicale. Lo stesso carattere si osserva nel tergite successivo. Sternite II quasi regolarmente convesso. Clipeo con punti piuttosto grossi e fitti. Capo con punti piccoli, 294 A. GIORDANI SOIKA molto fitti; interspazi careniformi. Torace con punti egualmente fitti, di poco più grossi, ad eccezione del mesoepisterno ove i punti sono assai più grossi. Facce dorsali del propodeo con punti grossissimi e molto fitti, interspazi careniformi; non molto differente è la punteggia- tura delle facce laterali, con punti un poco più superficiali; faccia posteriore liscia. La faccia dorsale del I tergite porta anteriormente punti grossi circa come quelli del pronoto, o del mesoscuto, di poco più fitti; procedendo verso il margine apicale i punti diventano rapi- damente più piccoli e più spaziati, e si arrestano ad una certa distanza dal margine apicale il quale, pertanto, è preceduto da una larga fascia liscia e lucida. La punteggiatura del II tergite è grossa circa quanto quella del tergite precedente nella parte anteriore; è assai spaziata e quasi uniformemente distribuita; si arresta ad una certa distanza dal margine apicale, come nel tergite precedente ma, a differenza di questo, tra la parte basale punteggiata e la parte apicale liscia vi è una serie regolare di grossissimi punti. Sul III tergite si osserva una parte basale con punti piccoli e fittissimi, ed una parte apicale liscia, come nel tergite precedente, tra le due vi è una serie regolare di grossissimi punti. Punteggiatura dei tergiti IV-VI circa come nei tergiti preceden- (ile Capo con peli eretti bruni di media lunghezza. Mesosoma con peli simili, ma piu corti. Addome con finissima pubescenza bruna e peluzzi biancastri. Nero, con funicolo, tegule e zampe ferruginet, o bruno-ferruginet. Sono gialli: gran parte delle mandibole; clipeo, tranne una macchia centrale ed il margine libero neri; la faccia inferiore dello scapo; una minuta macchietta sulla fronte; la faccia esterna delle tibie anteriori; una fascia, che occupa tutta la fascia liscia apicale, sul II tergite. Ali modicamente imbrunite, molto più fortemente lungo la costa. 2- Clipeo circa come in urifasciata, ma meno convesso e con punteggiatura assai meno grossa e meno fitta. Vertice con un'area trasversale depressa e liscia, con fitti peli bruni e due piccole fovee. Questa area non raggiunge i lobi superiori degli occhi, ed in questo spazio, piuttosto ampio, la punteggiatura è simile a quella del resto del capo. Clipeo nero, con una larga fascia arcuata alla base e due macchiette apicali di colore giallo. Il resto circa come nel d. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 295 Borneo: Sabah, Ulu Dunun, 12-22-V-73, 16, olotipo. - Sabah, Tuaran, 24-30-III-73, 16 (K.M. Guichard-AGS). Sabah, near Long Pa Sia (West), 1010 m., 1-13 e 1-14-IV-87, 52 @ (A.V. Achterberg-ML). Olotipo nella mia collezione. Kennethia multicineta n.sp. 6- Affine alla sababensis n.sp. Clipeo più largo che lungo, più largamente emarginato all'apice; i denti apicali distano tra loro circa la metà della larghezza massima del clipeo. Ultimo articolo delle antenne egualmente dritto, ma più corto, per cui il suo apice non raggiunge la base dell'XI articolo. L'area interocellare è sporgente e sovrasta l'ocello anteriore che, di conseguenza, è quasi verticale, e guarda in avanti; gli ocelli posteriori guardano lateralmente. Carena del pronoto più svilup- pata. Mesoepisterno privo di carena epicnemiale. Postscutello e propodeo circa come in sababensis. Tergite I molto più corto: più largo di due volte la sua lunghezza. Anche il II tergite è più corto che in sabahensis. Punteggiatura del clipeo più fitta che in sabahensis. Capo e mesosoma con punti assai più grossi che in questa specie, e per lo più meno fitti. Punteggiatura dell'addome molto differente: il I tergite ha solo po- chissimi piccoli punti presenti solo sulla parte anteriore della faccia dorsale. Il II tergite presenta, nella metà anteriore, punti piccoli e spaziati, che diventano assai più grossi ma non più fitti nella metà posteriore; una serie regolare di grossi punti precede una larga fascia apicale liscia e lucida. Sui tergiti III-VI una parte basale di punti grossi e modicamente fitti, è separata dalla fascia apicale liscia da una serie regolare di grossi punti. Nero, con la faccia inferiore del funicolo, le zampe e la faccia anteriore del I tergite color bruno-ferrugineo più o meno scuro. Sono gialli: mandibole; clipeo; una macchia sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari; una lineetta sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; una larga fascia sulla faccia dorsale del pronoto; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; due grandi macchie sullo scutello; due lineette sul postscutello; le tegule, tranne una macchia 296 A. GIORDANI SOIKA centrale bruna; la faccia esterna dei femori anteriori e medi e gran parte di tutte le tibie ed i tarsi; una larga fascia apicale sul I tergite; fasce preapicali (il margine apicale è nero) sui tergiti II-VI. Ali for- temente imbrunite. 2 - Clipeo tanto largo quanto lungo, debolmente e poco profon- damente emarginato all'apice; i denti apicali sono appuntiti e distano tra loro circa 1/3 della larghezza massima del clipeo; è molto debol- mente e quasi regolarmente convesso. Antenne corte, con gli articoli IV e V leggermente più lunghi che larghi ed i due successivi tanto larghi quanto lunghi. Sul vertice si osserva una fossetta trasversale a forma di mezza luna, provvista di corti peli bruni. Clipeo giallo con una macchia centrale nera. Alla macchia gialla della fronte, che è più grande che nel 6, segue una lineetta verticale che raggiunge l'ocello anteriore. Sul vertice vi sono due macchiette, poste tra gli ocelli e gli occhi. Mesoscuto con due linee gialle. Il resto circa come nel dé. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 9-10.5, dé mm 8. is? Filippine: Panay, 16 olotipo (Baker-USNM). - Luzon, Benguet Bangui, 19 16 (Baker-USNM). - Sibuyan, 29 2 (Baker-USNM). Olotipo nell'U.S. National Museum di Washington. Kennethia inversa n.sp. (Figg. 64, 67) 2- Affine a multicincta n.sp. Clipeo circa tanto largo quanto lun- go, troncato all'apice, con gli angoli apicali arrotondati. Il margine apicale è eguale a circa 1/3 della larghezza massima del clipeo; la superficie di questo è molto debolmente convessa, con l'area mediana subpianeg- giante. Articoli IV-VI delle antenne leggermente più lunghi che larghi, VII ed VIII tanto larghi quanto lunghi. Area interocellare non spor- gente; posteriormente ad essa vi è una grande fascia arcuata subopaca e priva di punti che ai lati raggiunge gli occhi e porta due gruppi di peli lunghi e fitti. Mesosoma circa come in multicincta. Tergite I un poco più largo di 1 volta e 1/2 la sua lunghezza, con la faccia anteriore RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 297 molto meno convessa e più nettamente separata dalle facce dorsali e laterali. Clipeo con punti più piccoli e più superficiali che in multicincta, ma egualmente fitti. Punteggiatura del capo e del mesosoma notevol- mente più fina e più fitta che in mmulticincta. Nel I tergite la metà apicale circa è liscia e la metà anteriore ha punti nettamente più grossi che in multicincta. Nel II tergite la serie preapicale di grossi punti è formata da punti simili a quelli della parte anteriore del tergite stesso. Sono pochissimo più grandi di quelli del tergite precedente ed abba- stanza fitti: presso la base sono più fitti e gli interspazi sono in media eguali ai punti. Nei tre tergiti successivi i punti della serie preapicale sono assai più grossi di quelli del tergite precedente e sono preceduti da una punteggiatura finissima e fittissima. E' opportuno ricordare che, in mmulticincta, la serie preapicale di punti nei tergiti III-V è preceduta da punteggiatura molto più grossa e meno fitta che in zmver- sa. Pilosità come in multicincta. Nero, con antenne e zampe bruno-nere e tegule bruno-ferruginee. Sono color gzallo pallido: gran parte delle mandibole; il clipeo, tranne i margini ed una fascia longitudinale mediana assai allargata nel mezzo, che sono neri; una macchia sulla fronte al disopra dello spazio interan- tennale; una lunga linea sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; due maccchiette sul pronoto; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; il postscutello; macchie apicali sui femori anteriori e medi; la faccia esterna di tutte le tibie; macchiette alle estremità an- teriore e posteriore delle tegule; una fascia, leggermente allargata ai lati e brevemente interrotta nel mezzo, sulla linea d'incontro tra faccia anteriore e faccia dorsale del I tergite; fasce preapicali regolari sui tergiti II e III; minute lineette ai lati del margine apicale del II sternite. Ali quasi jaline. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 8. d ignoto. Borneo: Sabah, Tuaran, 24-30-III-73, 19 (K.M. Guichard-AGs). Olotipo nella mia collezione. 298 A. GIORDANI SOIKA 67 Fig. 66 Kennethia unifasciata (Schulthess) £, addome. Fig. 67 Kennethia inversa n.sp. 9: faccia posteriore del mesosoma. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 299 Kennethia javana n.sp. 2 - Affine a inversa n.sp. Clipeo nettamente emarginato all'apice, con denti apicali depressi e distanti tra loro un poco meno di 1/3 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è, nella metà basale, più convessa che in zmversa. Dietro gli ocelli, che hanno una posizione normale, vi è un'area liscia subopaca, semilunare, provvista di due grossi gruppi di peli bruni lunghi ed eretti, si tratta di un'area simile a quella di ‘zversa, ma più piccola per cui, ai lati, rimane ad una certa distanza dagli occhi. Carena del pronoto, a differenza di irversa, visi- bilmente piegata sugli omeri. Propodeo più stretto che in zzversa, con margini laterali abbastanza convergenti all'indietro. Margini laterali del I tergite più lunghi e più divergenti che in irversa. Clipeo con punti di media grossezza ed assai fitti. Capo, pronoto, mesoscuto, scutello e postscutello con punteggiatura molto fina e fit- tissima: interspazi per lo più careniformi. Mesoepisterno con punti grandi, superficialissimi ed a fondo piatto, separati da interspazi sot- tilmente careniformi. Facce laterali del propodeo punteggiate circa come il mesoepisterno, ma i punti sono nettamente più grossi. Facce dorsali con punti grossi circa come nelle facce laterali, ma più pro- fondi, con le carene degli interspazi assai sporgenti. La faccia poste- riore porta grosse rugosità oblique, ed è subopaca. Sul I tergite i punti sono assai più grossi di quelli del mesoscuto e molto fitti; però, avvicinandosi al margine apicale, diventano poco a poco più piccoli e più spaziati. Sul II tergite i punti sono leggermente più piccoli di quelli del tergite precedente, e più spaziati, con interspazi in media eguali ai punti. Questa punteggiatura viene arrestata dalla serie preapicale di punti che però non sono più grossi di quelli della punteggiatura che li precede. Nei tergiti III-VI la serie preapicale è formata da punti più grossi di quelli della punteggiatura che li precede, ed è visibilmente più grossa di quella che si osserva in zaversa. Clipeo con lunghi peli bianchi. Fronte con peli eretti bruni, lun- ghi ed abbondanti. Mesosoma con peli fulvi più corti e meno abbon- danti. Nell'addome solo il I tergite presenta una pilosità simile a quella del mesosoma. Nero. Sono gza/li: una macchia alla base delle mandibole; il clipeo; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; 300 A. GIORDANI SOIKA una minuta macchietta sulle tempie, assente in altri esemplari; la faccia inferiore dello scapo; i 2/3 anteriori della faccia dorsale del pronoto; le tegule; scutello e postscutello interamente; parte dei femori; tibie e tarsi di tutte le zampe; una fascia apicale brunastra sul I tergite; una fascia apicale più larga, ed allargata ai lati, sul II tergite; una fascia apicale molto più stretta, spesso un poco abbreviata ai lati sul II tergite; due macchiette isolate, assenti in un paratipo, ai lati del II sternite. Ali modicamente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 8-9. 6 ignoto. Giava: Gedeh Tjibodas, 1400 m, 26-VIII-40, 12 olotipo (M.A. Lieftinck-ML); 14-V-35, 19 (J.V.d. Vecht-ML). - Rarahan-Tjibenreum, 1400-1500 m, 20-VI-32, 19 (H.R.A. Muller-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Kennethia bicolorata n.sp. ?- Affine a unicincta (Schulthess). Clipeo più profondamente emarginato all'apice, con punti meno grossi. Mesosoma visibilmente depresso. Tergite I un poco più allungato. Tergite I con punti grossi circa quanto quelli del mesoscuto, modicamente fitti, con interspazi minori dei punti sulla parte anteriore della faccia dorsale, poi eguali od anche maggiori dei punti. Tergite II con punti un poco più piccoli, più spaziati e quasi uniformemente distribuiti. Capo e mesosoma con peli eretti bianchi, di modica lunghezza, abbastanza abbondanti. Addome quasi glabro. Nero. Sono color gzallo-ferrugineo: una larga fascia lungo i mar- gini della parte basale interoculare del clipeo; una macchia triangolare sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; la faccia inferiore dello scapo. Sono rosso-ferruginez; le mandibole; quasi tutto il pronoto; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; scutello; postscutello; tegule; parategule; le zampe, tranne parte delle anche che sono brune; il I tergite, tranne parte della faccia anteriore e sulla RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 301 faccia dorsale, una fascia mediana, di media larghezza, che parte dalla parte nera della faccia anteriore, e quasi raggiunge il margine apicale. Ali modicamente imbrunite, più fortemente lungo la costa. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 11. é ignoto. Is. Ambon: M. Salahutu, 600 m, 22-X-61, 12 (A.M.R. Wegner- ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Si conosce facilmente per la caratteristica colorazione. Lissodynerus n. gen. Lissodynerus Giordani Soika, 1973, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 24: 119 (non valido). Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verh. Leiden, 260: 32. Trichodynerus Giordani Soika e Kojima, 1988, Boll. Mus. Civ. Venezia, 38: 178 (non valido). - Van der Vecht e Carpenter, 1990, Zool. Verh. Leiden, 260: 286. Affine al genere Stenodyneriellus Giordani Soika. Come nella maggior parte delle specie di questo genere, la carena del pronoto è bene sviluppata, regolare, e largamente arcuata sugli omeri. Il postscutello può essere pochissimo convesso ed interamente orizzontale, oppure abbastanza fortemente convesso, con una faccia dorsale obliqua, spesso ben distinta dalla faccia posteriore quasi verticale, che fa parte della faccia posteriore del mesosoma. Tegule e parategule circa come nel genere Stenodynerzellus. Le carene superiori del propodeo sono più o meno sviluppate, talvolta male identificabili a causa della grossissima e fittissima putneggiatura delle facce dorsali; comunque queste sono nettamente separate dalla faccia posteriore, che è interamente concava. Talvolta si osservano, dietro il postscutello, due denti come nel genere Euodynerus. Tergite I corto, circa del doppio più largo che lungo, con una faccia anteriore verticale, debolmente convessa. Lungo la linea d'incontro della faccia anteriore con quella dorsale, vi è una carena regolare e bene sviluppata. I tergiti II e III, oppure I-IV, hanno una lamella apicale spesso assai lunga, talvolta più lunga ai lati che nel mezzo, di colore bruno o bruno-nero. In una specie il d ha una lamella 302 A. GIORDANI SOIKA anche all'apice del V tergite. Sternite II subpianeggiante alla base. Di regola, ad una corta e più o meno fitta pubescenza, o pilosità, biancastra, si aggiungono grossi e lunghi peli neri, poco fitti. Regione orientale, Papuasia e Queensland in Australia, con 14 specie. Tipo: Odynerus septemfasciatus Smith, 1857. TABELLA PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPECIE DEL GENERE Lissodynerus n. 1 Solo i tergiti II e III portano una lamella apicale... 2 = Anche il IV tergite ha una lamella apicale. ............ 3 2 Postscutello interamente orizzontale. Carene supe- riori del propodeo molto sviluppate, lamelliformi; ter- minano in alto con un dente assai acuto il cui apice spesso si trova al disopra del postscutello. Carena epicnemiale molto sviluppata. Clipeo della 9 quasi EEOMERRORAlP apice ccss dese neces ictenese: lamingier (Gribodo) a Colore fondamentale dei tergiti e sterniti IIJ-VI nero. DI RIETI TETRA ON oh aed UAT A CREA ssp. lamingier (Grib.) - Colore fondamentale dei tergiti e sterniti II-VI EROICO ase doometmeeenae nero WES ssp. ruficauda n. - Postscutello con una faccia posteriore che fa parte della faccia posteriore del mesosoma. Carene supe- riori del propodeo poco sviluppate, non lamelliformi, non dentiformi dietro il postscutello. Carena epicnemiale pochissimo sviluppata. Clipeo della 9 MCKEAN TS MARIA LO O inn ant tenn) NS) a Pronoto con una fascia gialla. Di questo colore sono pure due macchiette sullo scutello, due strette linee sul propodeo ed una fascia apicale stretta ed interrotta melimezzZo cul lltersite: ssc. ue. eee TE caterers ace A ssp. emifasciatus n. _ Pronoto nero, o con due minute macchie gialle. Scutello, propodeo e II tergite interamente neri... MIE RE TRI ARE RISI, CR EC RE Sspy a te fr ir RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI Carene superiori del propodeo assenti o debolmente ACCCOMA eee eaten VR nt Carene superiori del propodeo bene sviluppate, molto nce leone oriali niucna Lamelle apicali dei tergiti II-IV più strette ai lati che nelemezzo spinta te trilaminatus Lamelle apicali dei tergiti I-IV tanto lunghe ai lati che nel mezzo, od,anche, pin lunghe....2..5..........-..- Vertice, dietro gli ocelli, con punti grossi e modica- mente fitti. Nella 9 il vertice presenta una fossetta provvista di un ciuffetto di peli bruni. Lamelle apicali dei tergiti II-IV grosse, opache, di color bruno scuro o bruno-nero. Dimensioni maggiori. ....................... Vertice, dietro gli ocelli, in gran parte liscio, con punti piccoli e molto spaziati. Nella il vertice non pre- senta fossette pelose. Lamelle apicali dei tergiti II-IV sottilissime, trasparenti, di color ferrugineo pallido, CIMENSIORIAIMIMOTI nn pallidus Postscutello con una gibbosita dentiforme nel mez- zo. Ultimo articolo delle antenne del ¢ grosso e for- icmentefascuato.laseramente erogato 303 n.sp. n.sp. Ma 00, Ss CROs LO DETTO AEP philippinensis (Schulthess) Postscutello normale, non gibboso nel mezzo. Ulti- mo articolo delle antenne del 6 gracile e debolmente arcuato. Addome, e per lo più anche il mesosoma, abbondantemente macchiati di giallo. ........................ I due primi tergiti portano una fittissima e finissima pubescenza, che è bianco-nivea sulle fasce gialle, nera sulle parti nere. Inoltre portano sottili peluzzi obli- qui neri, modicamente fitti.......... niveatus I due primi tergiti non portano una simile pubescenza capisca lori oleole. del Postscutello debolmente convesso, interamente oriz- zontale ed un poco declive; non fa parte della faccia posteriore del mesosoma. Lamelle apicali dei tergiti corte, visibilmente più lunghe ai lati che nel mezzo, di colore ferrugineo chiaro. Base del II sternite convessa, con un soleo lonsitudinale.......--...,......-. 304 10 Jet A. GIORDANI SOIKA MET te VERB ORA, kurandensis n.sp. Postscutello fortemente convesso, con una faccia po- steriore che fa parte della faccia posteriore del mesosoma. Lamelle apicali dei tergiti molto lunghe, tanto lunghe ai lati che nel mezzo, di colore bruno- nero. Base del II sternite pianeggiante, non solcata lonsirudinalm ente SERE ott INERME ec rerce 9 2 Clipeo largamente emarginato. d Tergite V senza lamella apicale. Is. Filippine......... vespoides (Williams) 2 Clipeo troncato o molto debolmente emarginato. 3 Tergite V con una lamella apicale simile a quella dei terormepreeedenti: Indonesia nre errate A POLI a IIC SPO NET. septemfasciatus (Smith) Torace*quasitinteramente mero BEAR... NE AAR AL: 5 3, Bee 4 ATM ssp. feanus (Giordani Soika) Torace abbondantemente macchiato di giallo ......... b Mesoscurommero, com (duestinicets talee e REA: AE TTT, ssp. septemfasciatus (Smith) Mesoseutolin ro ran pare PMR e PANTS 12, Mold SE ILG. a ssp. flavithorax n. Secondo sternite largamente depresso alla base, poi convesso, specialmente ai lati. Clipeo del ¢ più lun- go che largo, più strettamente emarginato all'apice: la distanza che separa i denti apicali è minore di metà della larghezza massima del clipeo. Clipeo della 2 più strettamente e più debolmente emarginato all'api- ce, com dent! apicali poco sviluppati. 0... 11 Secondo sternite non depresso alla base, subpianeg- giante; poi è leggermente convesso. Clipeo del d circa tanto lungo quanto largo, più largamente emarginato all'apice: la distanza che separa i denti apicali è circa eguale a metà della larghezza massima del clipeo. Clipeo della £ più largamente e più profondamente emarginato all'apice, con denti apicali assai sviluppati ed allunga- tH, E AL IRE OE ORES LOL), SEI coe. 12 Parte inferiore del mesoepisterno con punti più pic- coli e molto spaziati. Base del II sternite più larga- mente e più profondamente depressa. Nel ¢ gli ar- Ws RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 305 ticoli VI e VII delle antenne sono più lunghi che lar- ghi. Secondo tergite con una sola fascia gialla......... AA ARE 0 RATIO LEME simillimus n.sp. Parte inferiore del mesoepisterno con punti più gros- si e più fitti. Base del II sternite meno largamente e meno profondamente depressa. Nel ¢ gli articoli VI e VII delle antenne sono circa tanto lunghi quanto larghi. Secondo tergite con due fasce gialle.............. RISI eo solomon nssp. Clipeo della 9 circa tanto lungo quanto largo. Facce laterali del propodeo con punti più piccoli, più radi e più irregolari che nelle facce dorsali. Secondo tergite senza lineette isolate nel mezzo della faccia dorsale. Nella £ le antenne sono più allungate, con gli articoli IVA VSpraionshi che: larelat er... agilis (Smith) Torace quasi interamente nero. Sono gialle solo macchiette sul propodeo e, talvolta, anche due MACCHICHESMIBPLONOLO o. Mn b Torace abbondantemente macchiato di giallo, con due enamel enmaeenic sullo !iscutello?. MER... c Solo i due primi tergiti hanno una fascia gialla apicale. PRI ri olii ar desio ssp. agilis (Smith) Tutti i primi 4 tergiti hanno una fascia gialla apicale. ies OR CTP IPE MI ssp. cursor (Giordani Soika) I due primi tergiti hanno una fascia gialla apicale. RR ne eae ssp. novaeguineae (Giordani Soika) I tre primi tergiti hanno una fascia gialla apicale. .. La Piceni de le eg ssp. postremus n. I quattro primi tergiti hanno una fascia gialla apicale. WROD Thy Ns ssp. multifasciatus n. Clipeo della più largo che lungo. Punteggiatura delle facce laterali del propodeo simile a quella delle facce dorsali. Secondo tergite con due lineette isolate nel mezzo della faccia dorsale. Antenne più corte, con gli articoli IV e V non più lunghi che larghi........... TS BRI OS a SI NAARIUOna 3 impulsus (Smith) 306 A. GIORDANI SOIKA A / y iN Li n IMI È | pt Welt MAI I Me a W \\ i An A \ È “SEZ = A ale ZA si 70 71 Fig. 68-71 Clipei di Lissodynerus: 68, L. agilis (Smith) 2; 69, lo stesso, 3; 70, L. solomon n.sp. 2; 71, lo stesso, d. Lissodynerus laminiger laminiger (Gribodo) n. comb. Odynerus laminiger Gribodo, 1891, Boll. Soc. ent. ital., 23: 299 (6). Ancistrocerus laminiger; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 3: 239). Ancistrocerus bilaminatus Van der Vecht, 1937, Treubia, 16, 2: 292 (9 6) n. syn. Di questa specie, accuratamente descritta da Gribodo e da Van der Vecht, esaminai i tipi, che appartengono alla stessa specie, ed esemplari delle seguenti località: RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 307 Malaya: Perak, 19 (AGS). - Selangor, Bukit Kutu, 3500 ft, 14-IX- 09, 16 (H.M. Pendlebury-BM). - Singapore, 26 gd (Baker-USNM). Giava: Djampang Tjisoeroe, 2000 ft, II-1935, 16 (M. Walsh-AGS). Borneo: Pelawanbesar, V-1937, 19 (M. Walsh). - "Borneo", 19 (Shelford-BM). Il tipo di laminiger è di 18 di Liangtélan, Borneo (MCG). I tipi di bilaminatus provengono da varie località della Malaya, Sumatra, Giava e Borneo. Lissodynerus laminiger ruficauda n.ssp. 2 d- Nero, con le antenne, le parti non gialle delle zampe, i tergiti e sterniti III-VI color ferrugineo o bruno-ferrugineo. Sono gialli: man- dibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; il capo, tranne due larghe fasce che salgono dalle inserzioni delle antenne e si uniscono tra loro nell'area ocellare; la faccia dorsale del pronoto quasi interamente; due lunghe linee sul mesoscuto; una larga fascia sul mesoepisterno; larghe fasce su scutello e postscutello; macchie alla base del propodeo e larghe fasce sulle sue carene superiori; tegule; parategule; la maggior parte delle zampe; due fasce, unite tra loro ai lati, sul I tergite; due fasce sul II tergite, come nella forma tipica, cioè una anteriore leg- germente arcuata e bruscamente allargata alle estremità laterali, ed una posteriore un poco più stretta e quasi regolare; una sottilissima fascia apicale sul III tergite; due grandissime macchie ai lati del II sternite; strettissime, e appena accennate, fasce apicali sugli sterniti III-V. Ali debolmente e quasi uniformemente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 9mm 7.5- Sami Borneo: Sandakan, 32 2 264 (Baker-USNM). Olotipo nell'U.S. national Museum di Washington. 308 A. GIORDANI SOIKA Lissodynerus ater n.sp. @- Affine a laminiger (Gribodo). Clipeo circa tanto largo quanto lungo, largamente ed abbastanza profondamente emarginato all'apice: la distanza che separa i denti apicali è circa eguale a 1/3 della larghezza massima del clipeo; la sua superficie è debolmente convessa nella metà basale, subpianeggiante nella metà apicale. Mesoepisterno con carena epicnemiale debolmente accennata. Postscutello con una fac- cia dorsale orizzontale ed un posteriore quasi verticale, che fa parte della faccia posteriore del mesosoma. Faccia posteriore del propodeo largamente, profondamente e regolarmente concava, molto nettamen- te separata dalle facce laterali, anche se le carene superiori non sono molto nette e non terminano in alto con un dente; le carene laterali del propodeo sono assenti. Tergite I poco meno di due volte tanto largo quanto lungo. Tergite II circa tanto largo quanto lungo e circa tanto largo alla base che all'apice, pochissimo rigonfio ai lati. E' provvisto di una lamella apicale. Il III tergite porta una lamella apicale visibilmente più corta di quella del tergite precedente. Tergite IV senza una vera lamella apicale. Sternite II debolmente e largamente depresso alla base, modicamente convesso dopo. Nero, con le zampe bruno-nere ed in qualche parte bruno ferruginee. Sono gzalli: una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio inte- rantennale; una sottilissima fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, che non raggiunge il fondo dei seni oculari; minutissime macchiette, non sempre presenti, sulle tempie, sul pronoto e sul mesoepisterno; talvolta parte della faccia inferiore dello scapo. Ali debolmente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite. mm 11-12. d ignoto. Is. Solomon: Malaita, Auki, 2-20 m, 2-X-57, 1 olotipo (J.L. Gressit- ML); Dala, 50 m, 15-18-VI-64, 22 (M. Sedlacek-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 309 Lissodynerus ater e mifasciatus n.ssp. 2- Nero, con le zampe, escluse le anche, ferruginee o bruno- ferruginee. Sono gialli. due macchiette alla base del clipeo; una macchietta sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una sottile fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, che non raggiunge il fondo dei seni oculari; una lineetta sulle tempie; parte della faccia inferiore dello scapo; una fascia, abbreviata ai lati e strettamente interrotta nel mezzo, sul pronoto; una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; le estremità anteriore e posteriore delle tegule; due macchiette sullo scutello; una fascia, stretta e quasi regolare, lungo le carene superiori del propodeo; una strettissima fascia apicale sul II tergite, molto largamente interrotta nel mezzo, e pertanto ridotta a due linee laterali. Ali più scure che nella forma nominale. Dimensioni come nella forma nominale. Sd ignoto. Is. New Georgia: Munda, 0-200 m, XI-1975, 12 (N.H.L. Krauss- ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Lissodynerus trilaminatus n.sp. (Fig. 72) 2- Affine a septemfasciatus, ma ben distinto per i seguenti carat- teri. Clipeo nettamente emarginato all'apice, con due carene rettilinee e parallele, che dai denti apicali salgono fin quasi alla meta del clipeo, delimitando un'area subpianeggiante. In septemfasciatus il clipeo è troncato all'apice e privo di carene. Lamelle apicali dei tergiti II-IV molto più corte che in seprerzfasciatus; ai lati, anziché essere più lunghe che nel mezzo, diventano progressivamente più corte, e non raggiun- gono i margini laterali del tergite stesso. Punteggiatura e pilosita circa come in septemfasciatus. Nero. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole; quat- tro macchie sul clipeo, due basali grandi e due apicali assai più pic- 310 A. GIORDANI SOIKA cole; la faccia inferiore dello scapo; una macchietta rotonda sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una stretta fascia lungo i lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari, dei quali occupa solo la parte inferiore; una linea, bruscamente allargata nel quarto inferiore, sulle tempie; sulla faccia dorsale del pronoto vi è una fascia di media larghezza, che nel mezzo tocca il margine anteriore, ma nei lati se ne allontana rimanendo a metà distanza tra i due margini anteriore e posteriore; due macchie subeguali sul mesoepisterno; una macchia sul metaepisterno; due macchie sullo scutello ed una sul postscutello; quattro macchie ai lati del propodeo; le tegule, tranne una macchia centrale bruna; le parategule; macchie ai lati di tutte le anche; fasce sulla faccia esterna dei femori anteriori e medi; lunghe linee che occupano la faccia esterna di tutte le tibie; due fasce sottili e regolari, unite tra loro lungo i margini laterali, sul I tergite; una fascia, strettamente interrotta nel mezzo, a metà del II tergite ed una fascia della stessa larghezza all'apice dello stesso; due grandi macchie ai lati del II sternite; regolari fasce apicali sui tergiti III-V; fasce più strette, assottigliate od interrotte nel mezzo, sugli sterniti II-V. Ali leggermente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 10. d ignoto. Bachian: 12 olotipo (H. Frushstorfer-AGS). Nella mia collezione. Lissodynerus pallidus n.sp. (Fig. 74) 9 - Clipeo circa tanto largo quanto lungo, debolmente convesso nella metà basale, poi subpianeggiante; l'apice è troncato, e largo circa quanto lo spazio interantennale. Articolo IV delle antenne visibilmente più lungo che largo; il successivo è tanto lungo quanto largo. Vertice senza fossetta pubescente. Torace circa 1 volta e 1/5 più lungo che largo. Scutello leggermente convesso. Postscutello declive, ma quasi orizzontale. Faccia posteriore del propodeo bene distinta dalle facce dorsali, anche se nessuna carena le separa. Tergiti II-IV con una lamella apicale sottilissima, trasparente, pallida, circa tanto lunga ai lati che nel mezzo. Il I tergite è un poco più largo del doppio della sua lun- RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 311 ghezza, circa come in septemfasciatus, con carena non molto svilup- pata ma ben evidente. Tergite II molto largo, quasi 1 volta e 1/2 più largo che lungo, pochissimo rigonfio ai lati e pochissimo più largo all'apice che alla base. Sternite II largamente e debolmente depresso alla base. Clipeo con punti piccoli e fitti, interspazi in media eguali ai punti. Capo con punti più grossi e più fitti che sul clipeo, con interspazi careniformi; ma il vertice, dietro gli ocelli, è lucido con punti picco- lissimi e molto spaziati. Sul torace la punteggiatura è di poco più grossa che sulla fronte, ma nettamente meno fitta. Sulle facce dorsali del propodeo e sulla parte superiore delle facce laterali i punti sono circa come quelli del torace, ma più fitti. La parte inferiore delle facce laterali del propodeo porta punti più piccoli e gli interspazi tendono a formare fini, irregolari, rugosità longitudinali. I due primi tergiti hanno punti piccolissimi e molto radi, che diventano un poco più grossi sulle facce laterali. Pilosità eretta fulva, di mediocre lunghezza, sul capo e sul torace. Addome con peli simili, ma inclinati e meno fitti. Nero, con antenne e zampe color bruno-ferrugineo. Sono gialli: la quasi totalità delle mandibole; clipeo; faccia inferiore dello scapo; larghe fasce lungo le orbite dei lobi inferiori degli occhi, che occu- pano interamente i seni oculari e continuano sul vertice fin dietro gli ocelli, avvicinandosi tra loro; una grande macchia sulla fronte, che occupa interamente lo spazio interantennale e si prolunga verso l'alto fino a raggiungere l'ocello anteriore; le tempie; la quasi totalità della faccia dorsale del pronoto; due linee sul mesoscuto; una larga fascia sul mesoepisterno; una larga fascia sullo scutello; grandissime mac- chie ai lati del propodeo; le anche e la faccia esterna dei femori, tibie e parte dei tarsi di tutte le zampe; tegule, tranne una macchia centrale scura; parategule; sul I tergite una stretta e regolare fascia all'inizio della faccia dorsale, lungo la carena, ed una fascia apicale più stretta, talvolta incompleta o addirittura assente; due fasce quasi regolari, di media larghezza, sul II tergite; il Il sternite, tranne una larga linea basale bruno-nera; tergiti e sterniti III-V. Ali quasi ialine, leggermente imbrunite all'apice. g- Clipeo con punti piccoli e spaziati. Ultimo articolo delle an- tenhe piccolissimo, quasi dritto; il suo apice oltrepassa di poco la 312 A. GIORDANI SOIKA metà dell'XI articolo. Il resto circa come nella @. Lunghezza, fino al margine posteriore deluliftersite: 52 mm W055 SG mimi —7) Is. Filippine: Mindanao, Butuan, 39 @ tra cui l'olotipo e 16. - Davao, 19. - Iligan, 29 2. - Zamboangu, 12 (Baker-USNM). Olotipo nell'U.S. national Museum di Washington. Lissodynerus niveatus n.sp. 3- Molto affine al septerzfasciatus (Smith). Clipeo molto più lun- go, più largamente e molto più debolmente emarginato all'apice, con angoli apicali largamente arrotondati. Antenne circa come in septemfasciatus. Torace e propodeo circa come in questa specie, ma le facce laterali del propodeo sono subpianeggianti e non concave come nella specie dello Smith. Punteggiatura di tutto il corpo meno grossa e molto meno fitta che in septemfasciatus. Sui primi tergiti, è finissima e molto fitta. Capo e torace con bassissima e rada pubescenza bruno-fulva e lunghi peli eretti neri, piuttosto fitti. I due primi tergiti sono fittamente coperti da una finissima pubescenza che è nera sulle parti nere, e bianco- nivea sulle fasce gialle. Inoltre vi sono fitti peli inclinati su tutti i tergiti e sterniti, che sono di poco più corti e meno fitti dei peli eretti del torace. Nero, con le mandibole, lo scapo, la faccia inferiore del funicolo, le tegule e tutte le zampe, ad eccezione delle anche, color ferrugineo chiaro. Sono galli: una linea sulle mandibole; la faccia inferiore dello scapo; una sottile fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi, fin quasi al fondo dei seni oculari; una minutissima macchietta al disopra dello spazio interantennale; una fascia, assai abbreviata ai lati, sul pronoto; una minuta macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; una fascia sullo scutello; il postscutello; fasce lungo le carene superiori del propodeo; una fascia, sottile e regolare, sul I tergite, lungo la linea d'incontro tra faccia anteriore e faccia dorsale, che si unisce ai lati ad una fascia apicale assai più larga; una fascia, larga e RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 313 regolare, a poca distanza dalla base del II tergite e, su questo stesso tergite, una fascia apicale più stretta e fortemente assottigliata ai lati, che non raggiunge. Ali intensamente ed uniformemente tinte di giallo- ferrugineo. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 11. 9 ignota. Is. Filippine: Is. Samar, 16 olotipo (Baker-USNM). - Borongam, 16 (AGS). Olotipo nell'U.S. national Museum di Washington. Lissodynerus septemfasciatus septemfasciatus (Smith) n. comb. (Fig. 73) Odynerus septemfasciatus Smith, 1857, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 2: 111 (dg). - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 282. - Gribodo, 1891, Boll. Soc. ent. ital., 295. - Cameron, 1903, J. Str. Br. as. Soc., 39: 168. - Bingham, 1905, Fasc. Malay., 1905, 48. - Cameron, 1907, Ann. Mag. nat. Hist., 7, 20: 84. - Dover 1931, J. fed. Malay St. Mus., 1931, 255. - 2- Capo, visto di fronte, leggermente più largo che alto. Clipeo un poco più largo che lungo, con l'apice troncato o leggerissimamente emarginato, largo circa 1/3 della larghezza massima del clipeo; è leg- germente convesso nella metà basale ed un poco depresso nella metà apicale. Antenne corte, con il IV articolo tanto largo quanto lungo. Tempie poco sviluppate: viste dall'alto sono più corte dei lobi superiori degli occhi. Mesosoma pochissimo più lungo che largo, pochissimo ristretto in avanti e all'indietro. Postscutello declive, ma con una faccia posteriore quasi verticale. Carene superiori del propodeo appena ac- cennate, poco distinte a causa della grossa e fittissima punteggiatura delle facce dorsali. Facce laterali nettamente concave. Tergite I molto largo, più largo del doppio della sua lunghezza, con carena sottile e regolare. Tergite II circa 1 volta e 1/3 più largo che lungo, pochissimo rigonfio ai lati. I tergiti I-IV presentano lamelle apicali molto lunghe, leggermente rialzate, circa tanto lunghe alle estremità laterali che nel mezzo. Sternite II subpianeggiante alla base. Clipeo con punti fitti, di mediocre grossezza, molto superficiali. 314 A. GIORDANI SOIKA Capo con punti simili per grossezza ma più profondi e più fitti, interspazi careniformi. Torace subopaco, con punti pochissimo più grossi, meno fitti. Facce dorsali e laterali del propodeo con punti molto grandi, fittissimi, con interspazi sottilmente careniformi. Tergite I con punti piccolissimi e molto spaziati. Tergite II con punti un poco più grossi, assai spaziati, più grossi e più fitti ai lati ed in prossimità del margine apicale. Sternite II con punti assai più grossi. Capo e torace con peli eretti di media lunghezza, in parte bruni ed in parte nerissimi. Tergiti con pilosità più abbondante, formata prevalentemente da peli neri. Nero. Sono gialli: gran parte delle mandibole; il clipeo, tranne una grande macchia nera centrale, che raggiunge il margine apicale: la faccia inferiore dello scapo; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari: una lineetta sulla fronte, tra lo spazio interan- tennale e l'ocello anteriore; la quasi totalità delle tempie; una fascia di mediocre larghezza, arcuata, posta circa a metà distanza dai mar- gini anteriore e posteriore del pronoto; due linee sul mesoscuto; grandi macchie sul mesoepisterno e sul metaepisterno; due macchie sullo scutello ed una macchia nel centro del postscutello; grandi macchie ai lati del propodeo; macchiette alle estremità anteriore e posteriore delle tegule; le parategule; gran parte delle zampe; sul I tergite due fasce subeguali, strette e regolari che si uniscono ai lati; sul II tergite fasce simili, un poco allargate ai lati ed unite presso i margini laterali; fasce apicali, allargate ai lati, sui tergiti III-V; due grandissime mac- chie ai lati del II sternite; fasce strette ed irregolari all'apice degli sterniti III-V. Ali modicamente imbrunite. 3- Clipeo circa tanto lungo quanto largo, debolmente convesso e molto leggermente emarginato; i denti apicali distano tra loro quasi la metà della larghezza massima del clipeo. Antenne modicamente allungate, con gli articoli IV-VII più lunghi che larghi; l'ultimo è di media grandezza, digitiforme, leggermente arcuato, pochissimo ristretto dalla base all'apice, che è arrotondato e raggiunge la base dell'XI articolo. Tergite V con lamella apicale simile a quelle dei tergiti pre- cedenti. Clipeo interamente giallo. Colore giallo assai più esteso nelle zampe. Sternite II quasi interamente giallo. Fasce regolari, subeguali, all'api- ce dei tergiti III-VI. Fasce apicali irregolari sugli sterniti INI-VI. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 315 Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 7-10 Smm 8-8.5. Esaminai l'olotipo, 16 di Sarawak (Mus. Oxford) ed i seguenti esemplari: Penins. Malaya: Perak, Dinding, Pulan Pangah, 7-12-IV-39, 1°. =itedak Peak 5950) nt. 25-10-26, 1 2 3500-3950 tt, 2-1 e128 1 eS 3000-3500 ft, 15-III-28, 2¢ 6 (H.M. Pendlebury-BM). Sumatra: Betoeng, Soengeilangka, 27-III-37, 12 (J.V.d. Vecht-AGS). Giava: "Java", 16 (MP). Borneo: Sabah, Ulu Dusun, 12-22-V-73, 16. - Sabah, Tuaran, 24- 30-III-73, 12 (K.M. Guichard-AGS). - Sarawak, Nanga Pelagus near Kapit, 180-585 m, 7-14-VII-58, 19 (T.C. Maa-ML). - Mt. Matang, 9- XII-13, 12 (G.E. Bryan-BM); II-1938, 1 (J. Van der Vecht-ML); 3600 ft, VI-1900, 16 (BM). Era conosciuto solo del Borneo. Lissodynerus septemfasciatus feanus (Giordani Soika) Ancistrocerus (Ancistrocerus) septemfasciatus var. Feanus Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat. Venezia, 2, 3: 239 (@). Lissodynerus septemfasciatus feanus; Giordani Soika, 1973, Boll. Mus. civ. St. nat... 24% 119 (23). Questa sottospecie ha il torace quasi interamente nero. Possono esser gialli: una lineetta nel mezzo della faccia anteriore del pronoto; una minuta macchietta sul postscutello; raramente una macchietta sulla parte superiore del mesoepisterno; macchie sulle facce dorsali del propodeo, e le parategule. Oltre ai tipi, 29 2, di Burma, Carin Cheba (MCG e AGS) unici esemplari finora conosciuti, esaminai esemplari delle seguenti località. Vietnam: Hoa Binh, VIII-1918, 19 (Vitalis de Salvaza-BM). Malaya Penins.: Pahang, Cameron Highlands, 4500-4800 ft, 20 e 25-VI-35, 166 6; G. Jerbakar, 4500-5565 ft, 9-VI-33, 27-VIII-38, 19- V-39. - Rhododendron Hill, 5200 ft, 20-VII-38 e 22-VI-33, 26 6c. - 316 A. GIORDANI SOIKA Erasen) Einlisw4200) fe 2332 Valles Sle NES 1 3 8-2 MESiGs 86 d. - Larut Hills, 3770-4500 ft, 12 e 21-II-32,22 £ 36 6 2 (H.M. Pendlebury- BM). Lissodynerus septemfasciatus flavithorax nssp. 2- Nero. Sono gzallz: lineette tra le inserzioni delle antenne e gli occhi; il mesoscuto, tranne una larga fascia nera, che parte dall'estermita anteriore e raggiunge il centro; larghe fasce su scutello e postscutello; facce dorsali del propodeo: tegule; parategule; linee apicali sulla fac- cia esterna dei femori medi e posteriori; una lineetta sulla faccia esterna delle tibie anteriori; la faccia esterna delle tibie medie e posteriori; due larghe fasce, unite tra loro ai lati, sul I tergite, due fasce, circa della stessa larghezza, largamente unite ai lati, sul II tergite; fasce apicali regolari sui tergiti III-V; macchiette ai lati del margine apicale degli sterniti I-IV e, inoltre, due grandi macchie rotonde ai lati del II sternite. Ali molto scure, con riflessi violacei. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm 10. dé ignoto. Sumatra: SW Lampongs, Mt. Tanggamoes, 1-I-75, 19 (Lieftinck e Toxopeus-ML). Forma caratterizzata dall'inconsueta distribuzione del colore giallo. Lissodynerus philippinensis (Schulthess) n. comb. (Fig. 75) Odynerus (Ancystrocerus) philippinensis Schulthess, 1913, Arch. f. Zool., 8, 7: 11. Euancistrocerus philippinensis; Schulthess, 1934, Arb. morph. tax. Entom. Berlin- Dahlem, 1: 71. Ancistrocerus (Ancistrocerus) philippinensis; Baltazar, 1966, Pacific Ins. Monogr., 8: 301. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 317 Questa specie, dettagliatamente descritta da Schulthess, è carat- terizzata, oltre alla colorazione, dalla peculiare punteggiatura del ver- tice, e dal tubercolo centrale del postscutello. Nella ®, non ancora descritta, il clipeo è circa tanto lungo quanto largo, molto largamente troncato all'apice, con angoli apicali arroton- dati; è fittamente punteggiato, circa come nella fronte ed interamente nero. Ali scurissime con intensi riflessi violacei. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 2mm 15-16, dmm Io, Esaminai i seguenti esemplari: Is. Filippine: Mindanao, Surigao, 16 (AGS). Is. Misamis: Dinawihan, Gingoog, 26 Km E of Gingoog City, 100-300 m, 24 e 25-VII-65, 29 9. - Mt. Empagatao, 1050-1200 m, 19-30-IV-67, 19 (H. Torrevillas- ML). Lissodynerus vespoides (Williams) n. comb. Odynerus vespoides Williams, 1919, Bull. Hawaii. Sugar Plant. Exper. Stat. entom. Ser., 14, 2: 51, 151 .(£). - Baltazar, 1966, Pacific Ins. Monogr., 8: 300. 2- Affine a septemfasciatus. Clipeo più profondamente ed anche un poco più largamente emarginato, con denti apicali bene sviluppati ed un poco diretti lateralmente. Lamelle apicali dei tergiti I-IV più lunghe e nettamente più lunghe ai lati che nel mezzo. Punteggiatura del capo e del torace più grossa e meno fitta che in septemfasciatus. Pilosità formata soltanto da peli bruni, senza peli neri. Per quanto concerne la colorazione, minime sono le differenze tra le due specie, ma in qualche esemplare il vertice ha due lineette a V poste tra l'ocello anteriore e gli ocelli posteriori. 6- Il gd differisce nettamente da quello di septemfasciatus per avere il V tergite privo di lamella apicale. Dimensioni circa come in septemfasciatus. Esemplari esaminati: 318 A. GIORDANI SOIKA Is. Filippine: Luzon: Lamao, 19, (coll. AGS). - Los Banos, 19 (AGS). - Mindanao: Cotabato, 11-X-53, 16 (H. Townes-ML). - Dapitan, 19 16 (Baker-USNM). Descritto di Los Banos, Laguna, Luzon. Lissodynerus kurandensis n.sp. 2- Affine a septemfasciatus ed a vespoides. Clipeo largamente emarginato come nel vespoides. Postscutello molto debolmente con- vesso, interamente orizzontale ed un poco declive, senza una faccia posteriore suborizzontale che faccia parte della faccia posteriore del mesosoma. Lamelle apicali dei tergiti II-IV molto corte, visibilmente più lunghe nei lati che nel mezzo, di color ferrugineo pallido. Sternite II debolmente e quasi regolarmente convesso, con un solco basale mediano longitudinale non profondo, ma ben distinto. Pilosità lunga ed abbondante in tutto il corpo, specialmente presso l'apice di tutti i tergiti. Punteggiatura come nelle due specie affini. Nero. Sono ferruginei o giallo-ferruginei: mandibole; scapo; faccia inferiore del funicolo; tegule; l'apice di tutti i femori; tibie e tarsi di tutte le zampe. Sono gzalli: una macchietta alla base delle mandibole; due grandi macchie alla base del clipeo, e due più piccole sui denti apicali; una linea tra lo spazio interantennale e l'ocello anteriore: una fascia lungo le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fin quasi al fondo dei seni oculari; una lunga e sottile fascia sulle tempie; una larga fascia sul margine anteriore della faccia dorsale del pronoto; due macchiette poco dopo il centro del mesoscuto; le estremità anteriore e posteriore delle tegule; due macchie sullo scutello; una sottile linea sul postscutello; due grandi macchie sul propodeo, che occupano interamente le facce dorsali e si estendono a gran parte della faccia posteriore, ed un poco anche sulle facce laterali; sul I tergite una stretta e regolare fascia lungo la carena, unita ai lati con una fascia apicale assai più larga; una fascia apicale di media larghezza sul II tergite; fasce apicali, strette e regolari, sui tergiti III-V; il VI tergite; una fascia apicale, con il margine anteriore sinuoso, sul II sternite; RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 319 l'apice del V sternite e tutto il VI sternite. Ali debolmente imbrunite. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: mm. 9-10. 3 ignoto. Queensland: Kuranda, 1100 ft, 3-V-20-VI-13, 3 2 ®, tra cui l'olotipo (R.E. Turner-BM). Olotipo nel British Museum. Lissodynerus agilis agilis (Smith) n. comb. (Fig. 68, 69) Odynerus agilis Smith, 1858, J. Proc. Linn. Soc., Zool., 3: 164 (2); 1863, ibid., 7: 39. - Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 283. Ancistrocerus agilis; Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 3: 240 (2S). Odynerus lucasius, Maindron, 1882, Ann. Soc. ent. France, 6, 2: 283. 2- Capo, visto di fronte, circa tanto largo quanto alto. Clipeo tanto lungo quanto largo, molto largamente emarginato all'apice, con denti apicali lunghi, subtriangolari, distanti tra loro circa meta della larghezza massima del clipeo. Antenne corte, con il IV articolo tanto lungo quanto largo. Torace circa 1 volta e 1/4 più lungo che largo, pochissimo ristretto in avanti e all'indietro. Postscutello declive, modicamente convesso, prevalentemente dorsale. Carene superiori del propodeo bene sviluppate, specialmente nella parte superiore, ove formano due denti grossi e triangolari dietro il postscutello. Tergite I circa del doppio più largo che lungo con la faccia anteriore verticale, molto debolmente convessa. Visto dall'alto presenta i margini laterali subrettilinei e divergenti, nettamente separati dal margine anteriore. Tergite II circa 1 volta e 1/3 più largo che lungo, di poco più largo all'apice che alla base e pochissimo rigonfio ai lati. I tergiti I-IV presentano lamelle apicali di modica lunghezza, un poco più lunghe ai lati che nel mezzo. Clipeo con punti piccoli, fitti, poco profondi. Capo con punti della stessa grossezza, ma più fitti e più profondi. Torace con punti simili, un poco meno fitti che sul capo, nettamente più grossi sullo scutello e sul postscutello. Facce dorsali del propodeo con punti molto grossi e fitti, interspazi careniformi. Facce laterali del propodeo con 320 A. GIORDANI SOIKA punti molto piccoli, poco fitti. Tergite I con punti piccolissimi, molto spaziati. Sul II tergite la punteggiatura è simile ed abbastanza unifor- me, in quanto solo ai lati i punti sono leggermente più grossi e più fitti. Sternite II con punti più piccoli e più radi che sul corrispondente tergite. Ad una bassissima pubescenza biancastra si aggiungono peli eeretti bruni di mediocre lunghezza. Nero, con mandibole, faccia inferiore del funicolo e tutte le zampe ferruginei. Tegule bruno-ferruginee. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole; larghe fasce ai lati del clipeo; la faccia inferiore del funicolo; una grande macchia sulla fronte; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari; una lineetta sulle tempie; due macchie nel mezzo del margine anteriore del pronoto; una sottile fascia, più o meno interrotta nel mezzo, lungo le carene superiori del propodeo; una fascia apicale, un poco allargata ai lati, sul I tergite; fasce più larghe all'apice del II tergite e del II sternite. Ali leggermente imbrunite. 3- Clipeo circa tanto largo quanto lungo, largamente emarginato all'apice ad arco di cerchio, con denti apicali appuntiti e distanti tra loro poco meno della metà della larghezza massima del clipeo. Antenne corte, con il IV articolo più lungo che largo ed il V subquadrato; l'ultimo è corto, modicamente arcuato, fortemente ristretto dalla base all'apice che è appuntito ed oltrepassa la base dell'XI articolo. Clipeo interamente giallo. Anche medie e posteriori macchiate di giallo. Macchie allungate gialle vi sono anche all'apice dei femori anteriori e medi. Sulle tibie anteriori vi è una macchia apicale gialla ed una stretta linea dorsale gialla. Faccia dorsale dei tarsi anteriori gialla. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 9mm 8.5- 10.5, Smm 9-10. Esemplari esaminati. Is Key: Mocal, 22 NI) Papua New Guinea: Vogenkop, Fak Fak, S Coast of Bomberai, 10- 100 m, 11-VI-59, 19. - Biak I., Mangrowawa, 50-100 m, 29-V-59, DICO Gee Maa) = Biak Ie SIZE GO US NY DARE Inonda, Horanda Dis., IV-1943, 19 (W.C. Bodenstein-USNM). RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 321 Erano noti solo i tipi di agz/zs, 16 di Aru, e dilucaszus, 12 dell'isola Mancinam, Nuova Guinea, (Raffray e Maindron) ed inoltre 34 6 e 19 di Key (GIORDANI SOIKA 1941). Lissodynerus agilis novaeguineae (Giordani Soika) n. comb. Ancistrocerus agilis novaeguineae Giordani Soika, 1941, Boll. Soc. veneziana St. nat., 2, 3: 240 (26); 1973, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 24: 29. In questa sottospecie il pronoto porta una fascia gialla sul mar- gine anteriore: sul mesoscuto vi possono essere due macchiette gialle; di questo colore sono pure due grandi macchie sullo scutello e larghe fasce ai lati del propodeo. Oltre ai tipi, di Huboldt Bay, Dilo e Kupakapa, esaminai i seguen- ti esemplari: Nuova Guinea: Mt. Gyifrie, 0-1000 ft, IV-1939, 19. - Cyclops Mt., 3500 ft, III-36, 12. - Njau - Limon, S of Mt. Bougainville, 3000 ft, II-36, 12. - Papua, Oquali, 4500 ft, VII-33, 16 (L.E. Cheesman- BM). - "Ned. n. Guinea, V-1958, 1¢ (G. den Haed-ML). Erano noti solo i tipi. Lissodynerus agilis cursor (Giordani Soika e Kojima) n. comb. Trichodynerus agilis cursor Giordani Soika e Kojima, 1988, Boll. Mus. civ. St. nat. Venezia, 38: 178 (9g). Questa interessante sottospecie è stata raccolta da Kojima a Wau, ai piedi del monte Missim, l'11-VII-85. Sono noti solo i tipi. 322 A. GIORDANI SOIKA Lissodynerus agilis postremus n.ssp. 2- Nero. Sono ferruginez: le mandibole; le zampe, tranne le anche, i trocanteri e parte dei femori. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole; due grandi macchie alla base del clipeo e due assai più piccole al suo apice; la faccia inferiore dello scapo; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari; una macchia sulla fronte, al disopra dello spazio interantennale; una linea sulle tempie; una larga fascia sul pronoto; due lineette sul mesoscuto; una grande macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; due grandi macchie sullo scutello; larghe fasce ai lati del propodeo; tegule; parategule; macchie apicali sulla faccia esterna dei femori, lunghe sugli anteriori, più corte su quelli medi, piccole su quelli posteriori; una macchietta all'apice delle tibie anteriori; regolari fasce apicali sui tre primi tergiti ed una fascia apicale molto più stretta sul II sternite. Ali debolmente imbru- nite. dé ignoto. Dimensioni come nella forma tipica. New Ireland: Kandan, 25-XII-59, 12 olotipo; 1-I-60, 19 paratipo (W.W. Brandt-ML). Olotipo nel Museo di Leiden. Differisce dalla ssp. novaeguineae per la presenza di una larga fascia all'apice del III tergite. Lissodynerus agilis multifasciatus nssp. 2 - Differisce dalla ssp. postremus per i seguenti caratteri: macchie basali del clipeo unite a quelle apicali; postscutello con due lineette gialle. Nelle zampe le anche medie e posteriori sono macchiate di giallo; macchie dei femori molto più estese e tibie anteriori quasi interamente gialle. Il IV tergite porta una fascia apicale gialla simile a quella del tergite precedente. d ignoto. Dimensioni come nella forma tipica. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 323 New Britain: Nonga ne Rabaul, 2-III-66, 19 olotipo (A.H. Mann- ML). - Cape Hoskins, VI-1970, 19 (J. Stibick-ML). In questa sottospecie le macchie gialle sono molto più estese, ed anche il IV tergite porta una larga fascia gialla. Lissodynerus solo mon nssp. (Fig. 70, 71) 9 - Affine a agzlzs. Clipeo con emarginatura apicale molto più stretta e meno profonda: la distanza che separa i denti apicali è eguale a 1/3 della larghezza massima del clipeo (la metà in agzlis). Base del II sternite pianeggiante od anche leggermente convessa. Punteggiatura del I tergite più grossa e più fitta che in agzlis. Nero, con mandibole e zampe ferruginez. Sono gialli: una macchietta alla base delle mandibole; il clipeo, tranne una linea mediana nera (nel paratipo di Yalom il clipeo è nero con due fasce gialle ai lati), le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi ed i seni oculari; una linea sulle tempie; la faccia inferiore dello scapo; la metà anteriore della faccia dorsale del pronoto; due linee sul mesoscuto; una grande macchia rotonda sulla parte superiore del mesoepisterno; due grandi macchie ai lati dello scutello; una macchietta nel centro del postscutello, che può mancare; una fascia, molto allargata superiormente, lungo le carene superiori del propodeo; tegule; parategule; linee sulle anche medie e posteriori; grandi macchie allungate sui femori anteriori e medi e sulle tibie medie. Due fasce, sottili e regolari, sul I tergite, ma in certi esemplari la fascia anteriore può mancare od essere ridotta a due macchie la- terali; a metà del II tergite una fascia abbreviata ai lati ed interrotta nel mezzo; fasce larghe e regolari all'apice dei tergiti II-V; sternite II con grandi macchie laterali unite ad una fascia apicale; sterniti III e IV con macchiette ai lati del margine apicale. Ali modicamente im- brunite. 3 - Clipeo più lungo che largo, più convesso e molto più stret- tamente emarginato che in agz/zs. Antenne modicamente allungate, con gli articoli V e VI più lunghi che larghi; l'ultimo è circa come in agzlis. Mandibole e clipeo gialli. Sterniti III-V con fascia gialla apicale. 324 A. GIORDANI SOIKA Nelle zampe le macchie gialle sono più estese. Il resto circa come nella9. Lunghezza, fino al margine apicale del II tergite: 2mm 8-11 dmm 8-9. Esemplari esaminati: New Britain: Yalom, 1000 m, 7-V-62, 12 (Nona Dan Exp.). Bougainville I: Buin, 1-3-VI-56, 16. - Kieta, 26-XI-59, 26 é (T.C. Maa-ML). - Kokure, 690 m, 10 e 12-VI-56, 29 2 168. (EJ. Ford-ML). Chotseul I.: Kitipi R., 80 m, 13-III-64 19. - Kolambangara R. 80 mo, 20-0E64 (MO) St. Isabel I: Tamatahi, 450 m, 3-VII-60, 16 (C.W. O' Brien-ML). Gizo: Gizo, 100 m, 20-VII-64, 19 (J.M. Sedlacek-ML); 0-200 m, XII-1975, 16 (N.L.H. Krauss-ML). Florida Gr.: Hanavaivine, Small Nggela I. 15-IX-60, 16 (C.W. O'Brien-ML). - Nggela I., Haleta,, 250 m, 17-X-64, 16 (R. Straatman- ML). - Tokopekope, 12-IX-60, 16 (C.W. O'Brien-ML). - Hali-Ali, 23- XI-33, 16 (H.T. Pagden-BM). Savo I.: Reko, 26-II-34, 49 ® tra cui l'olotipo (H.T. Pagden-BM). Guadalcanal I.: Honiara, 0-100 m, 5-X-69 (Y. Hirashima-ML); 10- 14-TX-53, 19 (J.D. Bradley-BM). - Gold Ridge, 800 m, 23-VI-55, 16 (J.L. Gressit-ML). - Tulagi Ridge, 22-VII-34, 18 (H.T. Pagden-BM). - Tapenanie, 10-23-XII-53, 19 36 g (J.D. Bradley-BM). - "Guadalcanal" 1944, 19 288 (E. Reinscheissel ed E. Beck-USNM); VIII-1944, 19 (L.N. Jarcho-MCZ). - Lunga River, 8-VI-44, 16 (H.E. Milliron-ML). Olotipo nel British Museum. Lissodynerus simillimus n.sp. 2- Affinissimo a solomon, con il quale però coabita. Clipeo leg- germente più lungo. Parte inferiore del mesoepisterno con punti più piccoli e molto più spaziati. Base del II sternite largamente concava. Colorazione come in solomon, ma il I tergite non ha la fascia basale, e quella apicale è più larga. Egualmente il II tergite ed il II RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 325 sternite hanno solamente la fascia gialla apicale. La base del II sternite è più profondamente depressa. g - Clipeo più profondamente emarginato all'apice, con punti più piccoli e più spaziati che in solomon. Articoli VI e VII delle antenne nettamente più lunghi che larghi. Lunghezza, fino al margine posteriore del II tergite: 9 mm 10, dimin'95: Solomon I.: Guadalcanal, Gallego Camp 2, Hidden Valley, 10-14- VII-65, 12 olotipo ed 16 (BM). Olotipo nel British Museum. Lissodynerus impulsus (Smith) n. comb. Odynerus impulsus Smith, 1864, J. Linn. Soc., 8: 88 (2). 2- Affine a agzlis (Sm.). Clipeo come in questa specie, ma net- tamente più largo che lungo. Antenne più corte, con gli articoli IV e V più larghi che lunghi. Punteggiatura del capo e del mesosoma come in agz/zs, ma le facce laterali del propodeo portano punti rotondi, fitti, grossi quanto quelli delle sue facce dorsali. Tergiti con punti molto più piccoli di quelli di agilis. Nero. Sono ferruginei: mandibole; faccia inferiore delle antenne; tegule; zampe dall'apice dei femori in poi. Sono gza//z: una lineetta alla base delle mandibole; grandi macchie ai lati del clipeo; una macchietta al disopra dello spazio interantennale; le orbite interne dei lobi inferiori degli occhi fino al fondo dei seni oculari; una linea sulle tempie; una fascia, assottigliata ed abbreviata ai lati, sul margine anteriore del pronoto; una macchia sulla parte superiore del mesoepisterno; due macchiette rotonde sullo scutello; larghe fasce ai lati del propodeo; le estremità anteriore e posteriore delle tegule; le parategule; macchiette ai lati delle anche medie e posteriori; macchie allungate all'estremità dei femori anteriori e medi; due brevi lineette sul margine anteriore della faccia dorsale del I tergite; larghe e regolari fasce apicali sui 326 A. GIORDANI SOIKA primi 4 tergiti e due macchie, allargate trasversalmente ai lati del II tergite; sul II sternite due grandi macchie rotonde ai lati, ed una fascia apicale fortemente assottigliata nel mezzo ove è brevemente interrot- ta. Ali molto leggermente imbrunite. Esaminai l'unico esemplare conosciuto, 1 etichettata "M" (Morty Is.) nell'University Museum di Oxford. Fig. 72-73 Addome di Lissodynerus 2:72, L. trilaminatusn.sp.; 73, L. septemfasciatus (Smith). Fig. 74-75 Capo visto dall'alto di Lissodynerus: 74, L. pallidus n.sp.; 75, L. philippinensis (Schulthess). RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 327 BIBLIOGRAFIA! ASHMEAD W.H., 1902 - Classification of the Fossorial, Predaceous and Parasitic Wasps or the Superfamily Vespoidea, Fam. XXIX, Eumenidae - Canadian Entom., 34: 203-210. Ottawa. ASHMEAD W.H., 1904a - Description of new genera and species of Hymenoptera from the Philippine Islands - Publ. U.S. Mus., 28, N° 1387: 127-158. Washington. AsHMeAD W.H., 1904b - A list of the Hymnoptera of the Philippine Islands with description of new species - J. N. York ent. Soc., 12: 1-22. 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ABSTRACT RESEARCHS ON ORIENTAL AND PAPUAN EUMENIDAE, with: Keys to the oriental and papuan genera species and subspecies of the genera Tropidodynerus Blithgen, Subancistrocerus Saussure, Stenodyneriellus Giordani Soika, Paraleptomenes Giordani Soika, Stenodynerus Saussure, Parancistrocerus Bequaert, Erodynerus n. gen., Apodynerus n. gen., Antamenes Giordani Soika, Eudzscoelius Friese, Euodynerus Dalla Torre, Knemodynerus Blithgen, Epsilon Saussure, Lissepipona n. gen., Aruodynerus n. gen., Kennethia n. gen., Lissodynerus n. gen. Descriptions of new genera or subgenera: Tropidepipona, subgenus of Tropidodynerus Blithgen, type Odynerus hostis Nurse 1903 - Erodynerus, type Odynerus maculipennis Smith 1858 - Apodynerus, type Odynerus troglodytes Saussure 1856 - Incolepipona, subgenus of Euwodynerus Dalla Torre, type Euodynerus convergens n.sp. - Lissepipona, type Lissoepipona variabilis n.sp. - Aruodynerus, type Odynerus aruanus Gribodo, 1891 - Kennethia, type Odynerus unifasciatus Schulthess 1934 - Lissodynerus, type Odynerus septemfasciatus Smith 1857. Descriptions of new specie or subspecies: Subancistrocerus angulicollis 2 3 (Malaya, Sumatra, Borneo); spinithorax 2 (Philipp. Isl.); spizicollis 9 (Borneo); obiensis £ (Obi); reflexus 3 (India, Thailand); szzlis simzilis® (Philipp. Isl.); simzilis negrosensis 2 (Philipp. Isl.); abdominalis 23 (Philipp. Isl.); nzgritus £ (Borneo); angulatus 3 (Philipp. Isl.). Stenodyneriellus boholensis planus 23 (Philipp. Isl.); laevis 2 (Philipp. Isl.); convexus convexus 26 (New Ireland); convexus bismarcki 2 (Bismarck Isl.); convexus irianus 2936 (New 342 A. GIORDANI SOIKA Guinea); tegularis $ (Borneo); sublamellatus 2 (Borneo); rufinodus 2 3 (Philipp. Isl.); nitidus 28 (Philipp. Isl.); clypearis 2S (Philipp. Isl.); flavoclypeatus 23 (Philipp. isl.); rubroclypeatus 2S (Sulawesi); birostratus 2S (Thailand, Malaya, Borneo); flaviventris flaviventris 23 (Philipp. Isl.); flaviventris obscurus 28 (Philipp. Isl.); nigriculus £ 3 (Sri Lanka); perpunctatus 2 (Borneo); bistrigatus 2 8 (Burma, Malaya); punctulatus 2 3 (Philipp. Isl.); psewdoplanus 2 (Philipp. Isl.); celebensis 2 (Sulawesi); cilicioides 2° 3(Malaya, Sumatra, Java, Borneo); carinicollis minimus @ (Malaya); octolineatus 8 (Singapore); longithorax 2 (Borneo). Paraleptomenes nurseanus montanus % (India); miniatus nigrithorax 2 (India); guichardi 2 (Bor- neo); communis 28 (India, Malaya, Java, Bali); rufoniger 2 (Sikkim). Stenodynerus ignotus 2 8 (Malaysia, Java); bicolor 2 (Sumatra, Java); peninsularis 2 3 (Malay- sia); brevis 2 (Borneo); laetus 2 (Borneo); malayanus 2S (Borneo). Parancistrocerus yachowensis konkunensis 98 (Taiwan); capocacciai 2 (Burma); incorruptus kalimpongensis 3 (India); nigriventris 2 (Borneo); cylindroides £ (Sulawesi); citropictus 2 (Sulawesi); Rennethianus 2 (Borneo); sulcatus 3 (Thailand); inflaticeps 2 (Java); pseudallodynerus £ (Borneo); acarophilus 2 (Philipp. Isl.); triconcavus triconcavus & (Sulawesi); triconcavus rufipes 2 (Sumba); feaz 2 (Burma); makzlingi 2 (Philipp. Isl.); malayanus ® (Malaysia); difformis difformis 2 (Borneo); difformis nigeerrimus ? (Borneo); vicinus ® (India); androcles scutellaris 2 (Philipp. Isl.); androcles marginalis S (Philipp. Isl.); androcles sumbanus 2°36 (Sumba). Erodynerus oculatus 23 (Philipp. Isl.). Apodynerus troglodytes shanensits 2& (Burma); rufipes 2 (Flores); yayeyamensts quadricolor 23 (Sumba); formosensis continentalis ® (China, Vietnam); formosensis indicus @ (India). ‘Antamenes tridentatus 2 & (New Guinea); tridens tridens £ (New Guinea); tridens trifasciatus 2 (New Guinea); uricornis unicornis 2 (New Guinea); unicornis flaviculus 2 (New Guinea); annulatus 2 (New Guinea). Eudiscoelius pucherrimus @ (Queensland); solomon 263 (Solomon Isl.); elegans gazella ® (Bismarck Arch.); ferruginezpes £ (Solomon Isl.); bismarckz 2 8 (Bismarck and Solomon Isl.); lucens £ (Solomon Isl.). RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI 343 Euodynerus nipanicus subtropicalis ® (Hainan Isl.); convergens 2 (Ogasawara Isl.). Knemodunerus circumspectus derufatus 9 3 (Solomon Isl.); complanatus complanatus 2 3 (Malaya, Java, Kangean, Borneo); complanatus pelagicus 96 (Philipp. Isl.). Epsilon incola 2 (New Guinea); achterbergi 2% Galemen Isl.); vechti 2 (Sulawesi). Lissepipona adhe variabilis 23 (Sulawesi). Kennethia sabahensis 23 (Borneo); multicincta 2S (Philipp. Isl.); zzversa 2 (Borneo); javana ® (Java); bicolorata 2 (Ambon): Lissodynerus laminiger ruficauda 98 (Borneo); ater ater 2 (Solomon Isl.); ater emifasciatus 3 (New Georgia); trilaminatus 2 (Bachian); pallidus 23 (Philipp. Isl.); xzveatus 3 (Philipp. Isl.); septemefasciatus flavithorax @ (Sumatra); kurandensis 2 (Queensland); agilis postremus 2 (New Ireland); agzlis multifasciatus ° (New Britain); solomon 3 (New Britain, Solomon Isl.): simillimus 23 (Solomon isl.). New synonyms: Stenodyneriellus insularis (Smith) = Odynerus sobrinus (Smith); Stexodyneriellus . wichwari (Meade Waldo) = "Odynerus" quadrinotatus (Giordani Saika); Paraleptomenes miniatus miniatus (Saussure) = Odynerus wroughtoni (Cameron); Paraleptomenes miniatus mephitis (Cameron) = Odynerus rufobimaculatus (Cameron); Parancistrocerus robertianus (Cameron) = Odynerus matangensis (Cameron); Erodynerus maculipennis (Smith) = Odynerus kuchingensis (Cameron); Eudiscoelius viridis (Smith) = Leptochilus jacinthae (Gribodo); Ezxdiscoelius viridipes (Cameron) =-Pachymenes coeruleus (Giordani Soika); Terminology of mesosoma and abdomen, and importance of color patterns are also discussed. 344 A. GIORDANI SOIKA INDICE, » Pag. Pag. abdominalis ........................... Ads. vy boholensist 28. 59 acarophilus............................. RADUNO een ee ee 274 achterbergi..... li. 279 apilisyesine. i 400 ee doc: Gals FEAR 46 AMG TOTS SHEERS... claves sci 195. Lreapocaccial:..; cat 164 angculatus' (nnt n 00 ASTA TIMICOlli sv LOR) 106 angulicollis ............................. 21 celebensis............................... 98 annulatus. 203. Li 227 Rare reo eee 285 Amiamenes sele a 22.0, chmmensiscs een 143 Apodynerus............................ 206 ciliciotdes;....4.... ee 103 GRE ATA UTS ROTA GE RG Se 280 CI ICIS: ea 101 Aruodynerus .......................... 287 @ CITCUMSPE ent vote 259 ASSAMMEM SESH aN I, I {7A ClLrOpIChUss e eee 170 Aerei a 2054 clavicoraiso e a DS clypearis in eens ae 75 ISVS eee Om eee 212). cOCrul cus die 235 bambonsensistanntlt ia AD »y COMMUNIS). eee 129 {seo ANCE GUSTS edhe n 69 complanatus........................... 263 OVP ONAN eee eae 137. continentalisy. > 0 ZAGh bicolot..sti lens 139 iconvergensi.. bed. 255 bicolorata! n ee 300 > CONVEXUSE AE J ee 63 birostratus: sini G3)» COPAGCE Sie IT 268 bismarcki (Eudisc.) .............. LDS Cine Sn 281 bismarcki (Stenodyn.) ......... 64° LCUISOR sow wee a errr ella Neen 521 bistrigatus .............................. OP ceylindecuist 2 eee ee 167 brevisaniontieni. ie 143° eylindroides 25525). 169 Dio som aarti... a: sensi) 210 1) Come di consueto, le nuove specie sono in neretto, i sinonimi sono in corsivo. RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI Pag. GIENMGT GI persia iran 248 dEemnensg liano 165 derufatus .................... i 261 GUM EINES ccc iii 193 GIOMAESELCUS Line 36 UEPIOStrISA US. 104 GM SEINE TN ninna 210 cdpschesuimptos Ad sioni 276 SERIE e IR, 238 emifasciatus ........................... 309 Fipsilonkst. asi os dee 270 Erodynerus............................. 202 soliti 41 Ebichaleomenes.............. 4100 228 Eiudiscocliuassiz... hl 228 PERO CAM EGU Ss init 246 reclusi ci de 269 CURE ERA RR PEA 99 ica n al loro 190 AI Ratio BAS ferrugineipes.......................... 241 HSU SUIS) unito uy) BU AIVAC OL TVIS AA. iii 2511 Mavienlus}:oz. ita 226 Hawithorax..u...... ano 316 flaviventris ............................. 85 flavoclypeatus........................ Lid BIANMOS PINOSUS ....... it 216 HOMMOS EMSS) it falistioio sia fratermus is e ei a cazellanii amazon Ribera COSI SRESARIDICES nn guichardi 0000100000000 0000000000000 SUE UA RUIS ere ia NEESROS IS fa legate canioidesA sio ign).. darà jomopus eee) koe bss IMPERI, ene ss eo ee flint PASS HMNCO AGU TNS) 18 tt incola 1000000000000 0002 0000000000000 Incolepipona.......................... ill atiCeps...;;;..--. coro insularis 2000022000000 00000 0000000000000 346 A: GIORDANI SOIKA Pag. Pag. intendens-ss::nvnni RIED 33. longitegulae .............. PRIORA SII, 266 INVersasin tia 20206. longithoraxw:--osnurso Ae 113 IM ANUS inn Lai BI 69 lucens Persie steroidi eae 243 irotatus- porre IRA. NGA VAZONCNSIS eee 174 lizonicolart:anants Bugis 174 SUCLNEDAE rin n BI DBS. Masini CO 210 WAV ANAS aie asini 299 javanussart n 177 = maculipennis (Apodyn.)...... 210 maculipennis (Erodyn.)....... 203 kalimpongensis ..................... 165 malulingi.anien TS Kanlauensis, e eee 44 malayanus (Paranc.)............. 192 | UPA NENT DSS eae Pepe eae 274 malayanus (Stenodyn.)........ 147 RAFIMONENSIS 3 MOIO 26 nia 280 Kennethia............................... 289 marginalis............. passa 198 kennethianus ......................... 178: ‘mephitiss4 4005 BRODO 277 Kinicimodynefust: ran 257 metallicus casas . 240 koenigsmanni i... DSA Times scsi FIN 125 kolambuganensis.................... 186 minimus.............................. 108 Fonkumensisss: ta RON 162 monotuberculatus ................. 1537 kosempoensis ........................ 125° Mmonstiicosnis. rr 31 RUCHInsensis. tn BI iz05 - montanus......................... saad 124 kurandensis ....cccccccccccessecscedees. 318 multicineta I A 295 Essen FILO 150 multifasciatus ........................ 322 MULtipietasis ra See . 108 labofiosumy, a RE 281 laetasssria nona 145 negrosensis............................. 40 laevismrinrr RM M62. nepalensist..- A: 143 laminiser. a verity BOG | NISERFIMUS <2..0<.01001. te A Lissepipona............................ 285° ‘nipanieusis eat uao 249 Lissodynerus....................... 150 MIOTESCEHS TI 249 RICERCHE SISTEMATICHE SU ALCUNI GENERI DI EUMENIDI Pag. nigrithorax ....................... aa 128 IRC; RIE 90 ALIAS AA AIAR TTI 52 IONE do ana 43 nigriventris............................. 165 VE o 73 MDE CALS. TIR gal. MONACI CAR en 321 IMESCAMU Sie RR 124 ObIENSIS ch 29 ODSCUMIPCHINNIS SII 47 obseurus 1.4.04 so ee 87 octolineatus ........................... 111 OLE ES Ce i 205 OPaASaw aALaewmSis inn 148 PaAchyimMeMm@lGes i. meat... LZ PMLI aree ote 38 pallidus wee e e 310 Paraleptomenes..................... 122 PATA CIS tLOCeGUse a 152 ane UOC Menus) sarai 249 Pelasicus Le ee ae. 265 peninsularis .................. isbn 140 perpunctatus..................... 91 PIUIPPIACASISO A una 316 (CIENT en 62 polyphemus TRI eno 267 posgremust........i. ina DOD Pag. pracclusws: tI 97 pseudallodynerus .................. 183 pseudocoriaceus..............4.-.. 269 pseudodynerus...........i..ne 199 pseudoneotropicus ............... 221 pseudoplanus......................... 96 vulchellas tele aie 126 pulcherrimus.......................... 232 punctulatus ............................ 94 quadricolor ............................ 215 GHAADFUMOLALUS BE) Se 88 ECO CRI I 241 ‘ reflexus ................... sii RO 35 ln INES, LIAN li OO CR ELAS 2-452; 220 eee 1S rubroclypeatus........................ 78 mufiCAUda 0.0). 307 FUMO CUS: 4301 PRI ma rufipes (Apodyn.)........... datti 214 rufipes (Paranc.)................... 189 UNO ie 151 rufobimaculatus .............u. 27] rufomaculatus............... (DAMA? rufoniger............... MOTI 131 GUE O OMA Soon 150 Otay key CRISIS. 252 sabahensis .............................. 293 348 A. GIORDANI SOIKA Pag. SAMDARCIOSÌS int O I60) .tiiconcayvus.,.............. FAM SAUSSurei,..c..... Attenta DAD EITASCIALOUS,............ NO scutellaris.......... atastooni 197 ‘inilamnatos....._... SEQUEShrALUS,...... TIT > (ridensizizii... i Septemiascia iso tane 315° inidentatus................at shamensis.......; PRA PNG tillobusi tin SIERO nin BS fiimaculatus,... ot. eee SOS rn ASEM BO” ‘moglodyiest. 80008 sE S.A 324 Tropidepipona....................... SOD TUS I RO SSA gi dine pidodymerus 2. sree solomon (Eudisc.) ................ AHO ‘une Peasants La solomon (Lissodyn.) ............ 323 SONO RC SR MIO 30. UIDICOLDIS (inni spinicollis(................. gun Di umilasciata (22. eae spinithorax ............................. 23 Cedar Ag watiabilis —— — 0° Lin fea. ua E: Ca MA li VEspordesil:i scatterers Sablamellatas. 0 Lala 68 vechii ia ain tee a ra subinepicaliog i. she DISSE sulcatusizi. Lele 179 violaceipennis .......... SAM IR. Ve os, Wola eee NILO O UK MORO RIESI NARVA Us 8 PANN OTITACTASIS(scpe-u4. fee eee eee 181 Viridipes....... Luilorialiechsic siete (iQ) VOTES noor LEPC ODGIGE, ns risi ci E 274 VERULALIS.. iii RIZII 66 VISIT oi FRalassAretos,...u0 #00 32 et ie VACMOWEMGISH.. n BUM GLP SiS ita 282 Tonkinemsisil 0 ee 250 I VAVEVAMIEOSIs. e aes 349 CUARTAS ELENA IRENE (*) ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO [PORIFERA] INTRODUCCION: El antecedente mas reciente sobre los poblamientos bénticos de Tierra del Fuego podemos referirlo al trabajo de SARA (1978). En opinién de este autor se trata de una de las regiones mas pobladas del globo en cuanto a nimero y diversidad de poriferos. Reconoce ademàs en las costas fueginas, una cierta individualidad zoogeografica con caracteristicas de activo centro de especiaciòn, resaltando la necesidad de estudios mas profundos. Anterior a este uno de los trabajos mas importantes sobre poriferos en la regién es el de THIELE (1905). Existen menciones aisladas de RIDLEY (1881); RIDLEY & DENDY (1886); TOPSENT (1902); DENDY (1924); BurTON (1932; 1934; 1940) y DEsQUEYROUX(1972). Aunque la mayoria de ellas se limitan al Area costera del Estrecho de Maga Ilanes (45°-46° S) lindante con localidades chilenas. Distinta es la situacién del Canal de Beagle (54°-55° S), de sus costas se describen doce especies en el citado trabajo de Sarà, y cuatro en la publicaci6n de BurTON (1940). Este trabajo describe cinco especies recolectadas de Bahia Golondrina (54° 50'00'' S-67° 19'18"' W, Canal de Beagle), dos de Rio Grande (53°-50'06"' S-67°-40'30"', Costa atlantica de Tierra del Fuego) y tres especimenes depositados en la Divisién Invertebrados del Museo de La Plata con la Unica referencia del lugar de recoleccién "Tierra del Fuego". De esta forma se amplia con la descripcién de un grupo de especies, el conocimiento faunistico de la regién. El material citado en primer término, se extrajo del intermareal en los meses de septiembre de 1988 y enero de 1989 respectivamente. (*) Departamento de Biologia, Universidad Nacional de Mar del Plata, Funes 3250-7600 Mar del Plata, ARGENTINA Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 350 CUARTAS.ELENA IRENE Los ejemplares del Museo de La Plata fueron cedidos gentilmente por la Dra. O. Blanco para su estudio. La determinacién se realizz6 con la metodologia propuesta por DESQUEYROUX (1972), van SOEST (1980) utilizandose el criterio clasificatorio de LEVI (1973), y la actualizacién taxon6mica aportada por de WEERDT (1986), y Hooper (1991). ABREVIATURAS UsaDpas: BPo: Bentos Porifera; DB: Departamento de Biologia (Universidad Nacional de Mar del Plata); M.A.C.N.: Museo Argentino de Ciencias Naturales "Bernardino Riuvadavia"; M.L.P.: Museo de La Plata (Argentina); Po: Porifera. CERACTINOMORPHA POECILOSCLERIDA RASPAILIIDAE Hentschel, 1923 Subgenus Clathriodendron Lendenfeld, 1888. Raspailia (Clathriodendron) levis n.sp. Material examinado: un ejemplar completo, en forma de roseta (MI.P. Polo); varios ejemplares y fragmentos menores DB Bpo 30. (Coleccién M.L.P.). Holotipo: MLP, Po 10, costas de Tierra del Fuego, ejemplar com- pleto de 7 cm de altura, superficie cubierta por polvo fino. Descripci6on- (Lam, I, Figs. 1 y 2) Ejemplares flabelados, con pedunculo subcircular de 1-1,5 cm de alto por 1,5-2 cm de ancho y espesor variable. Las ramas flabeladas se bifurcan a distancia de la base y coalescen secundariamente, agrupandose. El conjunto en los ejemplares mayores adquiere forma de roseta. La altura de los ejemplares es de 6-9 cm, el espesor de las ramas, 0,3-0,5 cm y el ancho variable. Consistencia del material seco, firme e incompresible; color gris verdoso. Superficie homogéneamente cribada, en el apice de las ramas de algunos ejemplares, en los surcos que determinan los pliegues se observan ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO ha 351 LAMINA I. Raspazlia (Clathriodendron) levis n.sp. Holotipo Fig. 1 y 2 Vista de ambas faces del ejemplar designado como holotipo Barra = 1 cm Fig. 3 Corte longitudinale del esqueleto. Barra = 50 um Fig. 4 Corte longitudinal del esqueleto coanosémico en su relacién con el esqueleto superficial. Barra = 50 pm 352 CUARTAS ELENA IRENE aberturas atriales de 0,6 cm que dejan ver en su interior pequefias camaras con dos o tres ésculos de 0,1-0,2 mm de diametro, los ostiolos miden 0,1 mm. Coanosoma- (Lam. I, Figs. 3 y 4) Reticulado de gruesas fibras de esponjina, las principales son ascendentes con eje de 5-8 ia [} estilos dispuestos en forma plumosa miden 35-40 um de espesor (Lam. 1 LAMINA II. Raspazlia (Clathriodendron) levis n.sp. Bigenl Espiculas: estilo, tilostilo y scantostilo. Fig, 2 Sector del esqueleto coanosémico. I, Fig. 3) se observan intercalados escasos tilostilos. Las fibras transversales de union tienen eje uni o biespicular, (Lam. II, Fig. 2) con acantostilos incrustados por la base, espesor 20-25 pm. Todas las fibras estàn regularmente erizadas por acantostilos. Si bien no se observa esqueleto ectos6mico diferenciado, adyacente a la superficie la trama se incrusta de arena adquiriendo aspecto de capa o "costra", las fibras principales protruyen en la superficie y causan aspecto rugoso, son escasos los estilos aislados que erizan la misma. Espiculas - (Lam. II, Fig. 1) Estilos robustos, rectos o levemente curvos a veces flexuosos con cabeza lisa y Apice romo; longitud 170-189 um; espesor 6-9 um. Tilostilos lisos con y sin cabeza diferenciada, longitud 280-310 pm; diametro 5-6 um. Acantostilos con cabeza espinada a la que sigue una zona lisa, ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGU 353 cerca del Apice vuelve a observarse espinacién. Longitud 90-108 um; diimetro 6-9 um. Rafides muy escasos agrupados en dos longitudes promedio a) 43- 113 jm; b) 140-200. pm se observan sueltos en la trama, no forman tricodragmatas. Comentarios-Conrespecto a la descripcién de Clathriodendron hecha por WIEDENMAYER (1989: 55), y transferida a subgénero por HOOPER (1991), estos ejemplares coinciden en dos aspectos fundamentales, fuerte desarrollo de esponjina y falta de condensaci6én axial. Si bien la presencia de rafides podria relacionarlos con el gén. Rhaphidectyon Topsent, 1927, éstos son escasos y no presentan formacién de tricodragmatas. Por otro lado la rigidez de estos ejemplares no esta dado por la predominancia del esqueleto siliceo como en Rhaphidectyon sino _justamente por poseer una fuerte trama de esponjina con importante porcentaje de espiculas en su eje. Si bien este subgénero no ha sido citado aùn para el atlantico sur, CARTER (1885) crea Clathriodendron cacticutis para N. Zelanda que difiere de los presentes ejemplares en la falta de lacinulas que protruyen en la superficie; en la morfologia de las espiculas, sobre todo de los acantostilos y en las medidas de los tilostilos del esqueleto principal. El epiteto especifico "/evis", se utilizé en referencia al aspecto liso de la superficies sin las espinas presentes en C. cacticutis. Raspailia (Clhatriodendron) fue guensis n.sp. Material estudiado: un ejemplar pedunculado (MLP, Po, 11), costas de Tierra del Fuego, designado como holotipo. (Coleccién MEP): Descripcion: (Lam. III, Figs. 1 y 2) Esponja pedunculada, con un pedicelo circular que se expande en ramas robustas, columnares que coalescen y terminan en forma roma. La superficie del ejemplar seco es irregular poroso y sin rastros de esqueleto ectosémico. Las fibras verticales del coanosoma Ilegan a la periferia pero se mantienen a un nivel uniforme sin sobresalir. Aspecto general del ejemplar es cavernoso, consistencia firme, color Ambar. 354 CUARTAS ELENA IRENE LAMINA III. Raspazlia (Clathriodendron) fueguensis n.sp. Holotipo Figs. 1 y 2 Vistas de ambas faces del ejemplar estudiado. Barra = 1 cm Riolo Corte longitudinal de esqueleto Barra = 50 wm Coanosoma - (Lam IV, Fig. 3 y 4) reticulo subcuadrado de esponjina con eje de estilos y subtilostilos en numero de 1 a 4, y con un diAmetro entre 30 y 60 um, no hay clara diferenciacién entre haces principales y secundarios o de unién. Le esponjia es abundante y en algunas zonas hay espiculas libres, de tipo tilostilo. No hay espiculas erizantes en la superficie pero los haces del coanosoma se ven regularmente erizados por acantostilos. ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO 355 Espi otha s - (Lam. IV, Fig. 5) Estilos lisos, con leve curvatura o flexuosos, canal central visible, en general se ven rotos dentro de la trama esquelética; longitud 180-22 o um; diametro 7-9 um. Tilostilos con cabeza levemente diferenciada, fleuosos; longitud 5 LAMINA IV. Raspailia (Clathriodendron) levis n.sp. Bic. 3 Hascendente con eje plumoso. Fig. 4 Raspailia (Clathriodendron) fuequensis n.sp.; estructurasubcuadrada de la trama esquelética. Fie. 3 Detalle de espiculas: Estilo; tilostilo y acantostilo de cuello liso. 356 CUARTAS ELENA IRENE 190-310 pm; diametro 5-7 um. Acantostilos con cabeza levemente espinosa, con el primer tercio del eje liso; longitud 90-105 um; diametro 5-7 pm. Este especimen corresponde al igual que el anterior a la descripcién del subgénero Clathriodendron, solo que la diferencia de tamafio espicular asi como el aspecto general del mismo nos pone en presencia de una especie distinta. El epiteto especifico se refiere a la provincia de procedencia. HALINCHONDRIDA HALICHODRIIDAE Vosmaer, 1887 Spongosorites Topsent, 1896 Spongosorites incisa Sara, 1978 Material examinado: MLP Po 12, costas de Tierra del Fuego. 6 ejemplares. (Coleccién MLP). Descripciò n: (Lam. VI, Figs. 4 y 5) Esponjas esféricas o subesféricas con aspecto de "bochas", el punto de adhesion al sustrato esta incrustado de guijarros, restos de valvas y de placas de cirripedios. La consistencia es dura e incompresible, color blancogrisiceo con un tono mas claro en la superficie. Dimensiones, desde 7 cm de largo por 8 cm de ancho y 4 cm de altura hasta 4 cm de largo y ancho y 2,5 cm de altura. En el material seco, la superficie es lisa, de aspecto aterciopelado y libre de sedimento. En algunos ejemplares parecen haber existido papilas o prolongaciones digitiformes que al secarse el material quedan soldados a la superficie. No se observan ésculos ni ostfolos. El ectosoma esta representado por una fina capa o costra de 0,5 mm que se continua hacia el interior en una zona compacta atraversada por canales de 1 a 3,5 mm de didmetro. El coanosoma es compacto, en la zona central se observan canales ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO 357 4 5 LAMINA VI. Ulosa plana n.sp. Fig. 1 Detalle de la superficie Barra = 1 cm Fig. 2 Ejemplar designado como Holotipo Barra = 1 cm Fig.s. 3,4 y 5 - Spongosorites incisa Sara, 1978 Riolo Corte transversal de un ejemplar Fig. 4 Vista dorsal Bis. 5 Vista de la superficie de adhesién. Barra = 1 cm 358 CUARTAS ELENA IRENE de 5-7 mm de didmetro en cuyo interior se compacta arena y detritos (Lam. VI, Fig. 3). En algunos ejemplares se observa una cavidad central ciega, con material ex6geno compactado. Todas la cavidades y canales estan cubiertas de una estructura cortical semejante a la superficial. El esqueleto coanosémico esta compuesto por oxeas de tres tipos dispuestas en forma confusa y de estructura muy densa, en algunos sectores se diferencian tractos pauciespiculares. El esqueleto superficial se forma por una empalizada densa de oxeas dispuesta en forma oblicua. Espiculas - Oxeas rectas, longitud 380-500 um; diametro 4-13 pm. (Lam. VII). Oxeas con leve flexion central, longitud 365- 500 wm; diametro 4-13 um. Oxeas flexuosas y finas, longitud 350-400 pm; diametro 3-7 um. Comentarios - Estos ejemplares de Spongosorites coinciden con la descripcién hacha por SARA (1978), de S. zzczsa aunque el aspecto de la superficie difiere esto podria deberse a que el material en seco enmascara sus caracteristicas superficiales, tanto la diferenciaci6n del esqueleto superficial como el tipo y dimensién de las espiculas lo corroboran. Distribucién: Rio Grande. Costas de Tierra del Fuego. HYMENIACIDONIDAE Ulosa Laubenfels, 1936 Ulosa plana n.sp. Material examinado: MLP Po 14, litoral de Rio Grande (Tierra del Fuego), I-1988, 2 ejemplares. Coll. Genzano Holotipo: un ejemplar adherente de 5x3 cm de superficie y 1 cm de espesor, depositado bajo el N° PO12, en el Museo de la Plata. Descripcién-(LAm. VI, Fig. 1) Esponja masiva, adhrente, ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO LAMINA VII. Spongosorites incisa. Sara, 1978 Espiculas: Oxeas flexuosas. 359 200 CUARTAS ELENA IRENE LAMINA VIII. Ulosa plana n.sp. Haces de estilos en el coanosoma, relacién con abanicos dérmicos. ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO 361 unida al sustrato en puntos aislados. Espesor 0,5 a 1 cm, cubre una superficie de 5 cm x 3 cm. Color blanco grisaceo en formol; superficie hispida con membrana dérmica fina y de dificil diseccién. Osculos en el Apice de elevaciones crateriformes, con rebordes de la membrana dérmica alrededor, diametro 1-4 mm (Lam. VI, Fig. 2). Los ostiolos se distribuyen en forma homogénea en general estan sobreelevados. Esqueleto coanos6mico conformado por haces de estilos lisos, agrupados de a 2-3 (Lam. VIII), en el seno del estroma orgfnico, unidos por espiculas transversales, la esponjina envuelve delicadamente las espiculas. La estructura deja espacios para las cAmaras del vasto sistema acuifero, dispuesto en estratos paralelos a la superficie alternados con zonas de espiculacién mas densa. No hay esqueleto dérmico diferenciado, pero, los haces ectos6micos perpendiculares a la superficie al llegar a la misma se relacionan con abanicos pluriespiculares (4-8), que son los que causan la hispidaciòén. Espiculas - Estilos lisos y curvos, longitud 180-250 um; dia4metro 5-7 um. (Lam. IX). Comentarios - Estos ejemplares comparten todas las caracteristicas definidas para el género Ulosa Laubenfelds, 1936; "estilos alineados en el seno de fibras de esponjina, ésculos situados en el Apice de eminencias cénicas". Vacelet (1971) reconoce que Ulosa es un género de taxonomia dudosa, no obstante considera suficientes para la determinacién de los ejemplares del Mediterraneo caracteres como la abundancia de esponjina y la consistencia friable. No ha sido mencionado hasta el momento para el Atlantico Sur. La diferencia fundamental con el gén Leucophloeus citado por Uriz (1989) para Namibia, es que éste a pesar de tener la misma composici6n espicular tiene esqueleto coanosémico reticulado y ectoesqueleto bien desarrollado. El epiteto especifico "plana", se refiere al habito adherente de la esponja. 362 CUARTAS ELENA IRENE um 001 LAMINA IX. Ulosa plana n. sp. Detalle de espiculas: Estilos curvos de cabeza lisa o con ensanchamiento subterminal. ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO 363 HAPLOSCLERIDA CHALINIDAE Gray, 1867 Haliclona cf. delicata (Sara, 1978) Reniera delicata Sara, 1978; Haliclona cf. delicata Uriz, 1989; Haliclona cf. delicata Cuartas, (1991). Materialexaminado: Bahia Golondrina, Usuahia, ARGENTINA. IX-88, 2 ejemplares, coll. Excoffon. DB BPo N° 35. Die scrip e 10m - (lam) XE 1) Unitraemento adherente 3 LAMINA X. Haliclona delicata (Sara, 1978) Fig. 1 Vista de la faz dorsal Barra = 1 cm Figs. 2 y 3 Haliclona topsenti (Thiele, 1905) Fig. 2 Faz dorsal del fragmento Barra = 1 cm Fig. 3 Faz en contacto con el sustrato Barra = 1 cm 364 CUARTAS ELENA IRENE de 1 por 1,5 cm. de superficie y 0,5 cm de espesor, sin ésculos ni ostfolos en la superficie; otro mayor de 3,5 por 2,5 cm de superficie y 2 a6 mm de espesor, con elevaciones digitiformes de 4 a 6 mm de alto y 3 a 4 mm de diametro, con ésculos en el extremo. Superficie lisa por la presencia de una membrana dérmica delicada finamente hispida. Color rosa lilaceo en vivo, blanco transparente en formol. Esqueleto coanosémico (Lam. XI), red uniespicular de disefio triangular y rectangular alternado, con esponjina rodeando las espiculas y manifestandose en los angulos de union. Haces aislados biespiculares refuerzan la malla con espacios que varian entre 80 a 180 um. El disefo de la red ectos6mica no varia con respecto al esqueleto principal. Espiculas - Oxeas rectas o con leve flexién central y extremos aguzados. Longitud 80-130 wm; diametro 8-10.8 wm. Comentarios - Nila descripciòn original, ni la de Uriz (1989) para Namibia dan cuenta de aspectos notables en la superficie de la esponja. En este caso uno de los fragmentos comparte esta caracteristica; el otro posee digitaciones semejantes a los ejemplares hallados en Mar del Plata, Cuartas (1991), coinciden sin embargo con el resto de los caracteres que se dan para la especie. Distribucién: Canal de Beagle (SARA, 1978); Namibia (Uriz, 1988); Mar del Plata (CuARTAS, 1991) Haliclona topsenti (Thiele, 1905) Sinonimia - Thiele, 1905: 462 (Reziera); Burton, 1929: 419 (chalina); 1940: 99 (Haliclona) Materialexaminado: Costas Canal de Beagle, Bahia Golondrina, VIII-89, un fragmento. Coll. Excoffon DB BPo N° 36 Descripcién (Lam. X, Fig. 2 y 3). Pequefio fragmento de 0,4 cm de espesor y 2,5 por 1,5 cm de superi», donde se observa un 6sculo levemente sobreelevado. El resto de la superficie esta cubierta por pequefios ostiolos de 0,3 mm de diametro. Consistencia compresible y fragil, color del material fijado castafio. 365 ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO omico 2 LAMINA XI. Haliclona delicata (Sarà, 1978) Detalle de esqueleto coanos 366 CUARTAS ELENA IRENE 100 um LAMINA XII. Haliclona topsenti (Thiele, 1905) Piatt Detalle de esqueleto Bigs 2 Oxea El esqueleto coanosémico esta formado por una red uniespicular isodictial, con espojina en los 4angulos de unién, el ectosoma es de disefio similar algo mas laxo (Lam. XII Fig. 1). Espiculas - Oxeas rectas y levemente curvas de extremos acerados midiendo de longitud 130-170 pm y diametro de 6.8-8.1 um (Lam XII Fig. 2). Comentarios - Esta especie ha sido anteriormente citada ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO 367 LAMINA XIII. Haliclona gemina Sarà, 1978 Fig. 1 - Estructura del esqueleto de la region basal por Burton (1940) para el estrecho de Magallanes, y el ejemplar depositado en el MACN "Bernardino Rivadavia" bajo el N° 12.784, coincide con el fragmento estudiado en la estructura del esqueleto y el tamafio espicular. Distribuciòn: Atlantico Sur: Punta Arenas, Canal de Beagle (BURTON, 1940). O. Antartico: Tierra de Victoria, Islas Campbell y Kerguelen. (KoLttum, 1964). 368 CUARTAS ELENA IRENE Haliclona gemina Sara, 1978 Haliclona gemina Sarà, 1978: 105 Material examinado - Canal de Beagle (Bahia Golondrina), VIII-89; 2 ejemplares. Coll. Excoffon. DB BPo N° 31. Descripciòn : (Lam. XIV Fig. 1) Dos ejemplares adherentes, uno de 3,5 por 1,2 cm de superficie y 0,5 cm de altura; el otro de 4 por 2,5 cm de superficie con elevaciones digitiformes de 1,3 cm de alto con ésculos de 1 mm de diAmetro en su extremo. Aspecto delicado y transparente en formol, color en vivo azul suave, los ejemplares tienen incrustaciones de arena en la base de los mamelones lo que les da aspecto punteado. Consistencia compresible y poco friable. Superficie levemente hispida. Ectoso ma - Reticulacién tangencial subcuadrada rodeada por una pelicula de esponjina que limita una malla con espacios de 40 a 210 pm. 1 Coanosoma - La base masiva (Lam. XIII Fig. 1) esta compuesta por fibras principales pauciespiculares (3-5 espiculas) unidas por haces transversales (1-3 espiculas) que forman una trama subcuadrada, la esponjina la rodea a todo lo largo de los haces. En corte transversal de los mamelones los haces pauciespiculares (de 20- 30 wm de espesor) unidos por haces transversales de 10-15 um de diametro, forman una trama mas laxa cerca de la superficie donde las F1 sobresalen produciendo hispidacién. Hacia la luz del tubo las oxeas se disponen desordenadamente. (Lam. XIII, Fig. 2). Es piculas - Oxeas rectas o levemente curvas de puntas aguzadas, tamafio regular, longitud 90-110 wm; diametro 4-7 wm. Comentario- Esta esponja presenta amplias similitudes con H. gemina por la diferenciacién en fibras principales de 3 a 5 espiculas y secundarias de 1 a 3 espiculas de espesor irregular de 20 a 35 um. La dimension espicular se encuentra en el rango descripto para la especie, aunque la morfologia no es estrictamente igual también se presenta con una base masiva del que se elevan los mamelones. Distribucién: Atlantico Sur (Costa atlantica de Tierra del Fuego); Canal de Beagle. ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO 369 LAMINA XIV. Haliclona gemina Sarà, 1978 Pig, 2 Estructura es quelética de corte transversa 1 de un mame lén 210 CUARTAS ELENA IRENE Haliclona cinerea (Grant, 1827) Sinonimia - Por sinonimia detallada ver Weerdt (1986): 104. Materialexaminado: Canal de Beagle, Bahia Golondrina, VII-89, 5 ejemplares. Coll. Girola. DB BPo N° 36. Descripci én - (Lam. XIV Fig. 2). Esponja de aspecto globular o de base incrustante y masiva, usa como sustrato una colonia de bryozoos, hay fragmentos globulares de 1 a 3 cm de diAmetro y otros desarrolados en forma plana de 1,5 a 2 cm de espesor de 5 a 7 cm de superficie. Los ésculos se reparten uniformemente por la superficie, algunos levemente elevados, otros en el Apice de formaciones crateriformes a veces bordeados por una formacién membranosa continuacién del esqueleto superficial. Superficie lisa con zonas levemente hispidas, color lila en vivo castafio grisaseo en formol, consistencia compresible y muy friable. Coanoso ma - (Lam. XV, Fig. 1) Red uniespicular densa cerca de la superficie y de la base; en la zona intermedia es mas laxa y da lugar a un amplio sistema acuifero. La esponjina esta limitada a los nudos, hay algunas F1 biespiculares de refuerzo, en general las F1 al atravesar la superficie causan la hispidacién. Ectosoma- Estructura subcuadrada uniespicular con esponjina limitada a los nédulos de la trama. Espiculas-Oxeasrectas o levemente curvas de puntas agudas, longitud 85-110 um, diametro 5.5-7 um. También se observan algunas oxeas muy finas con aspecto de toxas y otras de extremos romos y diametro de 7-8 pm con aspecto de oxeotes (Lams X Ve Pies?) Comentarios - Esta especie ampliamente estudiada para el Atlantico Norte y el Mediterraneo, también ha sido citada para Nueva Zelanda por BERGQUIST y WARNE (1980), siendo considerada cosmopo- lita por estos autores, no sorprende encontrarla en material procedente de Tierra del Fuego. Distribucién - Atlantico Norte, Mediterraeo, Atlantico Sud-Oriental (WEERDT, 1986). Cosmopolita (BERGQUIST & WARNE, 1980). ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO 371 2 LAMINA XIV. Haliclona gemina Sarà, 1978 Bio. Vista dorsal del ejemplar Barra = 1 cm Fig. 2 Haliclona cinerea (Grant, 1827) Vista de dos especimenes globosos (derecha) y un ejemplar masivo plano (izquierda) Barra = 1 cm 372 CUARTAS ELENA IRENE 100 um eo n ff 1 2 LAMINA XV. Haliclona cinerea (Grant, 1827) Fig. 1 Corte longitudinal del esqueleto. S zona sperficial; T zona basal. Fig. 2 Espiculas: Oxeas y oxeote. Haliclona domingoi (Sara, 1978) Sinonimia: Adocia domingoi Sara, 1978: 107 Material examin ad o: Canal de Beagle (Bahia Golondrina), VIII-89, 1 ejemplar globoso. Coll. Girola. DB BPo N°3. Descripci6n: (Lam. XVI, Fig. 1 y 2). Ejemplar globoso, desarrollado sobre un pequefio guijarro. Consistencia dura y friable, ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO 373 1 2 LAMINA XVI. Haliclona domingoi (Sarà, 1978) Figs. 1 y 2 Vista de ambas faces del ejemplar Barra = 1 cm color azul en vivo decolorado en formol hasta el blanco crema, aspecto sumamente poroso. Sobre uno de los lados se observan numerosos 6sculos alineados de 2 a 5 mm de didmetro algo sobreelevados que conectan a cavidades atriales profusamente cribadas por ésculos de 1 mm de diametro, el resto de la superficie esta cubierta por ostiolos de 0,5 mm de diametro. Coanosoma - Haces perpendiculares a la superficie, uni o triespiculares, de 10 a 25 pm de diadmetro, se relacionan por espiculas transversales, conformando una escalera irregular, con espacios de 80 a 200 wm. La terminacién de las F1 en haces o abanicos determinan una zona mas densa cerca de la superficie, facilmente diferenciable del resto del esqueleto pero de dificil diseccién, la densidad espicular determina una coloracién blanca diferenciable del resto del ejemplar. Estos mismos abanicos emergen en la superficie formando conulaciones que le dan aspecto rugoso o irregular. 374 CUARTAS ELENA IRENE La red ectos6mica tangencial es poco distinguible pero mantiene una estructura uni o bi espicular, subcuadrada o triangular con espacios entre los 60 y 130 pm. Espiculas- Oxeas rectas o con leve flexion central, algunas de aspecto rafidiforme. Longitud 110-160 yum; diametro 6-8 um. Comentarios - El espesamiento dermal no disecable, la consistencia compacta pero friable, ademas de la similitud en la estructura del esqueleto relaciona a este ejemplar con H. dorzingoîi (SARA, 1978). Distribucién - Atlantico Sur, Costa de Tierra del Fuego. (SARA, SS). NIPHATIDAE van Soest, 1980 Amphimedon decurtata (Sara, 1978) Pachychalina decurtata Sara, 1978: 90 Material estudiad o: Bahia Golondrina, (Tierra del Fuego), VIII-89, 1 ejemplar. Coll. Girola DB BPo N° 40. Dies criplcn on = (kam XVII ies! 2 a5 ee raomento de esponja de 14 cm de largo por 6 cm de ancho por 1,5 a 6 cm de altura. Aspecto masivo, superficie cavernosa, consistencia suple y poco friable. Color en formol, marrén oscuro a negro en la base y zonas mas claras en la periferia de los 6sculos. El sistema acuifero esta muy desarrollado y presenta en la super- ficie aberturas cloacales sobreelevadas de bordes irregulares de 1,5 a 0,5 cm de diametro, ocupados en su mayoria por poliquetos nereidos. Las aberturas ostiolares son muy abundantes a. nivel, homogéneamente distribuidas y con un diametro entre 1 a 2,5 mm. Se observan restos de membrana dérmica con inclusiones de espiculas similares a las del esqueleto principal. Coanosoma formado por una red escaleriforme de esponjina con eje pluriespicular (Lam. XVIII). Las fibras primarias ascendentes miden 375 ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO LAMINA XVII. Amphimedon decurtata (Sara, 1978) Rio Detalle de superficie Barra = 1 cm Fig. 2 Osculo en el extremo de una elevacién cloacal. Biss 3 Vista general de un fragmento. Barra = 1 cm CUARTAS ELENA IRENE LAMINA XVIII. Amphimedon decurtata (Sarà, 1978) Estructura del esqueleto ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO 377 40 a 80 pm de diametro con eje de 8 a 10 espiculas, las fibras secundarias con eje pauciespicular tienen un diametro de 20 a 40 pm, los espacios de la red esquelética miden entre 100 y 250 wm. La esponjina es abundante y marca el disefio de la trama, las espiculas del eje se ven con frecuencia quebradas. Espiculas - Diactinas largas rectas o flexuosas con ambos extremos aguzados pero de morfologia diversa, ambas puntas pueden ser levemente afiladas o una ser roma, a veces, presentan ensanchamientos subterminales; longitud 170-250 wm; diametro 4-7 um. Distribuci 6n: Canal de Beagle; el hecho de que esta especie haya sido mencionada hasta el presente solo para el Canal de Beagle puede indicar un cierto endemismo de la misma, pero tampoco hay que descartar su aparici6n en futuros muestreos debido a la escasa exploracién sistematica de las costas patag6nicas y fueginas del Atlantico Sur. CONSIDERACIONES FINALES - El hecho de haber encontrado en este material, recolectado en forma diversa en distintas localidades de Tierra del Fuego, solo especies nuevas o ya descriptas exclusivamente para la region, nos lleva a pensar en un fuerte endemismo para la zona. Esta afirmaci6n es provisoria, hasta que puedan concretarse muestreos sistematicos en toda el area que nos ayuden a comprender y definir la interesante condicién zoogeografica de la costa austral del Atlantico Sudoccidental. AGRADECIMIENTOS: Se agradece la colaboracién de los licenciados A. Excoffon, C. Girola y G. Genzano por la recoleccién y donacién del material asi como a la Dra. O. Blanco del Museo de La Plata por el envio del material depositado en dicha institucién. Se reconoce especialmente la colaboracién de la Sra. M. Tobfo del Instituto Nacional de Investigaciones Pesqueras por la confeccién de las fotograffas y al labo- ratorio de Cartografia de la Fac. de Cs. Ex y Naturales por el entintado de los dibujos. 378 CUARTAS ELENA IRENE BIBLIOGRAFIA BERGQUIST P.R. & K.P. WARNE, 1980 - The marine fauna of N. Zealand: Porifera, Demospongiae, Part 3 (Haplosclerida and Nepheliospongida), N. Zealand Oceanogr. Inst. Mem. 87: 1-42; 17 plates. Burton M., 1929 - Porifera. Part. II. Antarctic Sponges. In: British Antarctic (Terra Nova) Exp. 1910. Brit. Mus. (N.H.), Zoology, VI (3): 269-392. Burton M., 1932 - Sponges - Discovery Reports Cambridge, VI: 237-398. Burton M., 1934 - Sponges - Further Zool. Results Swedish Antarct. Exp. 1901-1903, 3, 2: 1-58. Burton M., 1940 - Las esponjas marinas del museo argentino de Ciencias Naturales, Ann. 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"Belgica" 1897-1899: 1-54. ESPONJAS DE TIERRA DEL FUEGO 379 Uriz M.J., 1988 - Deep-water sponges from the continental shelf and slope off Namibia (Southwest Africa): Classes Hexactinellida and Demospongia. Monografias de Zool. Marina, 3: 9-157. WEERDT W.H. DE 1986 - A systematic revision of the North-eastern Atlantic shallow- water Haplosclerida (Porifera, Demospongiae), Part III: Chalinidae. Beaufortia, Amsterdam 36 (6): 81-165. WIEDENMAYER F., 1989 - Demospongiae (Porifera) from northen Bass Strait, southern Australia. Memoirs of the Museum of Victoria 50 (1): 1-242, pls. 1-38. ABSTRACT Several specimens of Porifera (Demospongiae) from Tierra del Fuego were analyzed. Some of them were obtained in a museum while the rest were collected in shallow waters of Beagle Channel and Rio Grande coast. Ten species were identified: three of them, Raspazlia (Clathriodendron) levis, n.sp.; Raspailia (Clathriodendron) fueguensis n.sp. and Ulosa plana n.sp. appeared to be species which have not been described previously. Five species, Spongosorites incisa; Haliclona delicata; H. gemina; H. domingoi and Amphimedon decurtata have been created by Sara (1978) for the same region. Haliclona cinerea is cosmopolita and Haliclona topsenti is endemic for Antarctic sea and S.W. Atlantic Ocean. n ud gni: i et ini Gal eat a bgt ie sae sla: Ng aa 3 po by Di Mi AA Sans nord i SISI ATOAR si Pri tak ihe . % J Conti Bl 0 pi bet ae ESSA DE a4. a degre ti belaé. Bos 381 VALTER RAINERI (5) RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHÒN, GERMANIA CENTRALE, E CONSIDERAZIONI ECOLOGICHE. (LEPIDOPTERA, GEOMETRIDAE) INTRODUZIONE - Negli anni dal 1988 al 1991 su invito del dr. Otakar Kudrna, e grazie alla disponibilità della pubblica Amministrazione del Comune di Genova, ho avuto l’opportunità di effettuare, per quattro volte, raccolte di Eteroceri nel parco della Hohe Rhon in Germania. Lo scopo di queste ricerche era quello di valutare se e come alcuni gruppi di lepidotteri notturni possano essere presi in considerazione quali indicatori dell'ambiente. Il parco della Hohe Rhòén si trova all’estremo limite settentrionale della Baviera (Fig. 1), al confine con l’Hessen, a settentrione della città di Wurzburg e a sud-est di Fulda. Il parco è caratterizzato da una notevole eterogeneità d’ambiente ed è occupato dalla torbiera chiamata Rotes Moor, che verrà descritta dettagliatamente più avanti (KUDRNA, 1988), purtroppo, in alcune zone è alterato nella sua componente vegetazionale dall’introduzione di aghifoglie come Picea abies (L.) Karsten. METODI DI RACCOLTA - Ho impostato le mie ricerche, visto il limitato numero di campagne di raccolta che potevo condurre, cercando all’in- terno del parco tre biotopi sufficientemente differenziati, la scelta è caduta su: Rotes Moor; Thirmleinwiese e Steinschlag-Wiesen. Rotes Moor (Figg.2,3) è una torbiera sita a ca. 800 m s.l.m. con una superficie di ca. 315 ha costituita da due complessi: le “Grossen Moor” e le “Kleinen Moor”. È un classico esempio di torbiera centro- europea di alta quota con una caratteristica struttura a collinette e depressioni. (*) Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria", Via Brigata Liguria, 9 - 16121 Genova Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 382 VALTER RAINERI M.Baltico Qam8urGo CRE ON OHE . FULDA E cl ©) eM late) = Buuns FRANCOFORTE Omowa co Erode Carta geografica della Germania indicante l'ubicazione del parco della Hohe Rhon. Scala 1: 4.000.000. RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON 383 La torbiera è stata a lungo e massicciamente sfruttata per la pro- duzione della torba, con conseguenti problemi legati all’aumentato drenaggio ed all’abbassamento della falda freatica. Quando fu final- mente trasformata in parco era tanto vicina all'esaurimento che la raccolta della torba non era più economicamente valida. Per recuperarla è stato costruito uno sbarramento artificiale atto a trattenere l’acqua e formare un piccolo lago che alimenta la torbiera; in questo modo si sono ripri- stinate quelle condizioni che permettono alla torbiera di crescere e che hanno portato alla ripresa di alcune specie vegetali quali Vaccinium uliginosum L. Ora che le Rotes Moor sono state recuperate, l’ambiente è molto ricco e vario e la torbiera, molto bella, è meta di una notevole quantità di visitatori. Le autorità del parco hanno fatto costruire, sospeso sulla Fig. 2: Laghetto della torbiera delel Rotes Moor. 384 VALTER RAINERI Fig. 3: Sentiero che conduce all’interno della torbiera delle Rotes Moor. torba, un sentiero di assi di legno che consente al visitatore di inol- trarsi nel cuore della torbiera, accostandosi alle piante che la carat- terizzano favorito dalla presenza di pannelli didattici che ne illustrano le caratteristiche biologiche. La torbiera è circondata da foreste di Picea abies ma si sta cer- cando di abbattere questi alberi, introdotti artificialmente dall’uomo, per far crescere essenze indigene. Gli alberi predominanti nella torbiera sono Betula pubescens ssp. carphatica (Willd.) Ascherson Graebner e molti salici tra cui Salix aurita L.; tra le piante erbacee si possono menzionare Polygonum bistorta L., Cirsium palustre (L.) Scop., Vaccinium uliginosum L., Carex rostrata Stokas ex With., C. fusca All., Filipendula ulmaria (L.) Maxim. e Calluna vulgaris (L.) Hull. Le raccolte sono state effettuate in uno spiazzo situato circa 50 m RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON 385 ove sono state effettuate le raccolte a Thirmleinwiese. Ried: Luogo ove sono state effettuate le raccolte a Steinschlag-Wiesen. Fig. 4: Luogo 386 VALTER RAINERI all’interno della torbiera, seguendo ovviamente il sentiero di assi. Thurmleinwiese (Fig. 4) si trova ad una altezza di ca. 650 m sulla strada B278 che conduce, più in alto, alle Rotes Moor; è un ambiente abbastanza eterogeneo con prati incolti. Ho effettuato le raccolte al margine di prati abbandonati caratterizzati da appezzamenti abbastan- za limitati a Picea abies (L.) Karsten a diversi stadi di sviluppo; gli alberi invece tipici dell'ambiente e che costituiscono le essenze domi- nanti sono Corylus avellana L., Alnus glutinosa (L.) Gaertner e, soprat- tutto, Fagus sylvatica L. di cui a margine del luogo delle raccolte esiste una vera e propria foresta. Steinschlag-Wiesen (Fig. 5) è ad un’altezza di ca. 500 m lungo la strada B279 che conduce da Bischofsheim a. d. Rhon verso Oberelsbach; le catture sono avvenute in un tipico ambiente di transizione costituito da un lato da prati falciati divisi fra loro da cespugli e dall’altro da bosco ceduo misto costituito da Corylus avellana L., Fagus sylvatica L., Fraxinus sp., Crataegus sp., Populus tremula L. e Carpinus betulus JE: CRITERI DI LAVORO - Le raccolte sono state fatte in quattro periodi differenti e precisamente fra il 7 ed il 12 Novembre 1988, fra il 21 ed il 31 Maggio 1989, fra il 24 Settembre ed il 4 Ottobre 1989 ed infine fra 1’8 ed il 18 Luglio 1991. Poichè la maggior parte dei lepidotteri notturni presenta fototropismo positivo le catture sono state effettuate di notte con l’uso di due trappole luminose equipaggiate con lampade a vapori di mer- curio da 160 W ed alimentate da un generatore da 600 W; una volta entrati nella trappola gli Eteroceri venivano uccisi dalle esalazioni dell’acetato di etile posto sul fondo delle trappole stesse. Gli esemplari catturati venivano tolti dalle trappole la mattina successiva per essere riposti con le ali piegate in bustine in modo da essere trasportati senza danneggiamenti al Museo di Genova. Altre raccolte venivano effettuate di giorno con un retino allo scopo di catturare quelle specie che volano in pieno sole o all’imbrunire. Al Museo di Genova, dopo la preparazione, si è provveduto alla determinazione delle specie, ricorrendo anche all’estrazione e prepara- zione degli apparati riproduttori. RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON 387 Sono stati raccolti circa 4000 esemplari appartenenti a diverse famiglie di Eteroceri ma è stata presa in considerazione la sola fami- glia dei Geometridae perché essa è una tra le meno vagili per cui almeno potenzialmente si presta bene a considerazioni ecologiche. Tutti i dati sono stati elaborati con un computer utilizzando un DbaseIIl+ al fine di ottenere indicazioni utili dal punto di vista eco- logico. Si è ritenuto, inoltre, opportuno prendere in considerazione faune note di luoghi vicini per avere un’idea della ricchezza in specie della Hohe Rhén, anche perché, come ho già detto, ho potuto effettuare solamente quattro missioni e ciò non consente certamente di avere un quadro faunistico esauriente di questo parco. Sono state prese a paragone le faune di : Lange Rhon (HACKER e¢ al., 1985), Frankfurt am Main (STEEG, 1961), Rhur (ZIELASKOWSKI, 1951), Hoher Vogelsberg (BAUMANN, 1967), Sud Bohmens (KRAMPL, 1973), Mainfranken (GOTTARD, 1958) e Nord Bayern (A.A.V.V., 1988). Dal confronto di tali faune si è potuto constatare che quello della Hohe Rh6n può essere considerato un parco potenzialmente ricco in specie se si pensa che, contrariamente alle ricerche condotte nelle località prese a campione, le raccolte sono state effettuate in quattro periodi diversi, in maniera non continuativa e complessivamente per una tren- tina di giorni. Ini tetale sono state catturate 133 specie di Geometridae ed il periodo più ricco di catture è risultato essere Luglio 1991 seguito da Maggio 1980; vengono fornite le tabelle riguardanti i diversi periodi con il numero totale di specie raccolte in ogni singolo biotopo, il numero di quelle comuni ai biotopi (considerati due a due) e il numero di quelle tipiche del solo biotopo considerato e non catturate negli altri due hata: ol: VW.) Il biotopo più ricco di specie è risultato essere Steinschlag-Wiesen (Figg. 6-10), risultato prevedibile in considerazione del fatto che i Geometridae sono ecotonali (legati, cioè, più o meno strettamente a stadi di trasformazione della vegetazione) e quindi in un ambiente di transizione come quello di Steinschlag-Wiesen era logico ipotizzare tale ricchezzza di specie; ciò è confermato anche dall’analisi delle specie raccolte solamente in uno dei tre biotopi; da notare che l’am- biente meno ricco in Geometridae è quello della torbiera a conferma 388 VALTER RAINERI AWA Boel | PERIODO: 21-31 Maccio 1989 Specie raccolte in Hohe Rhon (totale) Specie raccolte in Steinschlag-Wiesen Specie raccolte in Rotes Moor Specie raccolte in Thurmleinwiese Specie comuni ai tre biotopi Specie comuni a Steinschlag-Wiesen e Rotes Moor Specie comuni a Steinschlag-Wiesen e Thirmleinwiese Specie comuni a Rotes Moor e Thiurmleinwiese Specie raccolte solo a Steinschlag-Wiesen Specie raccolte solo a Rotes Moor Specie raccolte solo a Thurmleinwiese TABA PERIODO: 8-18 LUGLIO 1991 Specie raccolte in Hohe Rhon (totale) 84 | Specie raccolte in Steinschlag-Wiesen 60 Specie raccolte in Rotes Moor 40 Specie raccolte solo a Steinschlag-Wiesen 28 Specie raccolte solo a Rotes Moor 6 Specie raccolte solo a Thirmleinwiese 7 RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON 389 TAB. III PERIODO: 24 SETTEMBRE - 4 OTTOBRE 1989 Specie raccolte in Hohe Rhén (totale) Specie raccolte in Steinschlag-Wiesen Specie raccolte in Rotes Moor Specie raccolte in Thuùrmleinwiese Specie comuni ai tre biotopi ON} | CO ON Specie comuni a Steinschlag-Wiesen e Rotes Moor 0 Specie comuni a Steinschlag-Wiesen e Thurmleinwiese 0 Specie comuni a Rotes Moor e Thirmleinwiese 3 Specie raccolte solo a Steinschlag-Wiesen Specie raccolte solo a Rotes Moor N Specie raccolte solo a Thùrmleinwiese TAB. IV PERIODO: 7-12 NOVEMBRE 1988 Ww | A jy Specie comuni ai tre biotopi Specie comuni a Steinschlag-Wiesen e Rotes Moor Specie comuni a Steinschlag-Wiesen e Thtirmleinwiese Specie comuni a Rotes Moor e Thirmleinwiese Specie raccolte solo a Steinschlag-Wiesen Specie raccolte solo a Rotes Moor o |O5 |N|TOolr|M N Specie raccolte solo a Thurmleinwiese 390 VALTER RAINERI ENB EV TABELLA RIASSUNTIVA DEI QUATTRO PERIODI DI CATTURA Specie raccolte in Hohe Rhòén (totale) Specie raccolte in Steinschlag-Wiesen 133) i i 108 Specie raccolte solo a Steinschlag-Wiesen 44 IAB, WIL NS SC S Thurmleinwiese-Steinschlag-Wiesen 76-108 58 0.63 Steinschlag-Wiesen - Rotes Moor 108-62 47 055 Rotes Moor - Thurmleinwiese 62-76 49 0.71 NS = specie presenti nel primo biotopo - nel secondo biotopo SC =. specie in comune ai due biotopi S= indice di similarità fra due campioni di ciò che ormai è acquisito in letteratura, cioè che le torbiere sono ambienti difficili ed estremamente poveri faunisticamente. Comparando i biotopi a due a due, ed usando l’indice di similarità tra due campioni (Tab. VI) si rileva che le maggiori affinità faunistiche esistono tra Thurmleinwiese e Rotes Moor (0.71) e tra Steinschlag- Wiesen e Thirmleinwiese (0.63) ed effettivamente la torbiera delle Rotes Moor, come già scritto, è troppo dissimile e caratterizzata ri- spetto a Steinschlag-Wiesen (ambiente di transizione) ed è logico quindi che si distacchi maggiormente da quest’ultimo ambiente. DO RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON ‘ey[OD0RI Ip oporzod sod astAippns TWesapisuod 1doyorq 94] HU 2][0v9EI dIDads 3] d]URIISOW olIEq e ewwwEISEI( or | @SOIMUIS|LWUNU | JOO SE}0H | ussalp,-Be|Yyosulais Pe | Iponed ‘HOS be SAQUISAON EL - £ 0;bBew LE - iz o76n7] gi - 8 OL 0% OE os 09 09 39 OZ eloeds OCOINAd WAd ASIAIGGNS IdOLOIA AML IAN ALTOOOVA AIOddS VALTER RAINERI 392 ‘EJjodD9VI Ip oporsod sad asrAtppns ‘onp 113]e I]Se runwI09I UOU ‘ 3 0doloxq o]os un ur 21[od9tI a1oads a] oJUETISOWI oJIEqE ewWEISEIC SSOIMUIO|WWNUL JOOW Se10y usselAA-Be|YDSUIEIS EE ipoued SAQUISAON EL - £ SAGONO db - ‘HOS DE CM pe e/oeds OTONMHd WHd ASIAIGGNS OdOLOId NO NI OTOS ALTOOOVEA HIDHdKS ‘2 “81 RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON 393 NUMERO SPECIE RACCOLTE IN OGNI BIOTOPO 108 43.9% Steinschalg-Wiesen Roles Moor Thunmnleinwiese Fig. 8: Diagramma a torta mostrante il numero di specie raccolte in ogni biotopo. Per avere un “punto di riferimento” ho preso in considerazione un lavoro di REZBANYAI-RESER (1991) su una piccola torbiera svizzera; in esso l’autore indicava undici specie di Geometridi come caratte- ristiche dell'ambiente di torbiera centro-europea: nella torbiera di Rotes Moor ne ho raccolto otto: Xanthorhoe spadicearia ([Denis & Schiffermuller], 1775), Xanthorhoe montanata ([Denis & Schiffermuller], 1775), Eulithis populata (Linnè, 1758), Eupithecia tantillaria Boisduval, 1840, Itame brunneata (Thunberg, 1784), Alczs repandatus (Linnè, 1758), Cabera pusaria (Linnè, 1758), e Campaea 394 VALTER RAINERI margaritata (Linnè, 1758). Tra le specie tifofile catturate nella torbiera è sicuramente degna di nota, anche per il numero di esemplari catturati, Itame brunneata (Thunberg, 1784). In base ai risultati ottenuti mi sembra di poter indicare alcune specie come indicatrici di particolari situazioni ecologiche, ma vorrei ricordare che queste considerazioni sono valide per l’ambiente preso in esame. I criteri adottati potranno comunque essere usati in altre esperienze a patto di tenere sempre presente il contesto in cui si opera e cioè che certe specie interessanti per il centro Europa potrebbero essere molto comuni, e quindi meno interessanti dal punto di vista ecologico, ad altre latitudini. Dalle Rotes Moor, oltre le già citate specie tipiche delle torbiere, mi sembra opportuno segnalare anche Hydriomena ruberata (Freyer, 1831) specie tipica di zone umide il cui bruco si nutre di foglie di Salzx ssp., Irichopteryx carpinata (Borkhausen, 1794) che predilige foreste di tipo “atlantico” il cui bruco vive a spese di Betula sp. e Salix sp., Cabera exanthemata (Scopoli, 1763) che ama i bordi delle foreste soprattutto con suoli umidi, il cui bruco vive su molte specie di Salzx e Betula. Infine è da segnalare la cattura di Eupithecia nanata (Hubner, 1813), specie termofila la cui larva vive su Calluna vulgaris (L.) Hull e su Erica sp. Per ciò che concerne Thumleinwiese mi sembra importante segna- lare Semiothisa signaria (Hubner, 1809) la cui presenza evidenzia una situazione anomala per il biotopo in quanto si tratta di una specie legata alle foreste di Picea abies essenza introdotta artificialmente e presente a macchie. Infine per il terzo biotopo, Steinschlag-Wiesen, possono essere validi indicatori di un ambiente di transizione, quale è quello in que- stione, i seguenti taxa: Catarhoe cuculata (Hufnagel, 1767) tipica specie che vive ai margini dei boschi, Abraxas grossulariata (Linnè, 1758) che si rinviene di preferenza negli ambienti con cespugli, con siepi o nei giardini e la cui larva vive su Ribes sp., Crataegus sp., o Prunus spinosa L. e infine Itame wauaria (Linnè, 1758) che ha le stesse abitudini e piante nutrici della specie precedente. Avendo raccolto un numero di specie non indifferente in sole quattro missioni, come risulta evidente dalla comparazione fatta con RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON 395 SPECIE RACCOLTE IN UN SOLO BIOTOPO = TX 7 XX È © © 06 6 RL RS x LR I LS CX» 0a MI 6 RK RI LR es LI OS 4s es 5 3 x Q 10 16.4% 11.5% KS Steinschiag-Wiesen Rotes Moor Thurmileinwiese lehieag Qe Diagramma a torta mostrante il numero di specie raccolte in un solo biotopo e non comuni altri altri due. altre faune limitrofe, non vengono sicuramente commessi apprezzabili errori se si applicano ai biotopi studiati alcuni indici ecologici atti a valutare meglio la qualita dell’ambiente e gli stadi dinamici delle singole comunità. Il primo indice, che nella sua semplicità fornisce indicazio- ni importanti sulla ricchezza di una specie rispetto alle altre, è quello di Berger-Parker (Tab. VII) detto anche indice di dominanza. Nella Tabella VIII viene fornito l’elenco di tutte le specie cattu- rate con l’indicazione del biotopo della cattura, e, biotopo per biotopo, di una classe contraddistinta con un numero romano scelto in maniera fittizia da 1 a 6 (ved. Tab. IX), che altro non sono che la visualizzazione e la semplificazione dell’indice di Berger-Parker (=B. & P.). Tali classi sono state create considerando i valori minimi e massimi dell’indice di dominanza ed effettuando quindi una divisione che risul- tasse bilanciata. Il valore più elevato in assoluto, VI, si riferisce a due specie che 396 VALTER RAINERI sono risultate essere numerosissime nella torbiera e precisamente Eupithecia tantillaria (i. B. & P. = 17.20) e Cabera pusaria (i. B. & P. = 11.30), questo picco può essere spiegato se esaminiamo la biologia delle due specie: la prima entità si nutre a spese di Picea abies essenza vegetale ben rappresentata tutto intorno alla torbiera (da notare che pure a Thurmleinwiese abbiamo un indice di B. & P. elevato (8.66) per la stessa ragione) mentre Cabera pusaria vive a spese di Betula sp., Salix sp. e Alnus sp. piante, soprattutto le prime due, preponderanti nella torbiera propriamente detta. Si può notare, analizzando la Tabella IX che il maggior numero di specie è compreso nella prima classe e ciò può essere interpretato come sintomo di ambienti abbastanza ricchi di specie ma con pochi esemplari di ciascuna di esse, considerazione preoccupante se si pensa che minime variazioni del biotopo potrebbero portare alla scomparsa di specie fino ad oggi presenti. A parte sono stati elaborati altri indici biotici (Tab. X) allo scopo di inquadrare meglio l’ambiente studiato anche se tali risultati, lo ri- peto, devono essere analizzati com riserva essendo necessario condurre ricerche più complete nel tempo per avere un quadro più realistico. Dall’esame di tale tabella l’indice di Shannon-Weaver evidenzia che l’ambiente in assoluto più ricco di specie, rappresentate ciascuna da un numero di individui simile, è Steinschlag-Wiesen. Rotes Moor è carat- terizzato, invece, dalla presenza di poche specie ognuna con numero di individui diverso talora anche molto alto, come suggerisce la lettura dell’indice di abbondanza di individui entro le specie. Ciò è ad ulte- riore conferma di un ambiente molto selettivo, in grado di ospitare solo un piccolo numero di forme altamente specializzate ed il numero elevato di individui per specie si può spiegare con lo stato di salute in cui si trovano oggi le Rotes Moor. Alla fine del lavoro viene dato un elenco con tutte le piante ospiti delel specie raccolte nella Hohe Rhon per avere il quadro più com- pleto possibile della biologia di questi lepidotteri. Concludendo, dall’esame dei dati raccolti si può dire che, per i biotopi considerati e per la loro collocazione geografica (Europa cen- trale), i Geometridi sembrano essere realmente ottimi indicatori eco- logici. 397 RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON ‘onp è onp è HEJuoIJuod Idojorq IE SUNUIOI UT 3I9IdS IP OI9WUNU I 2JUETISOWI 3 IIEq e eLWwEISEI (01 “Sly SSOIMUILS|LUNY | 8 SSOIMUIB|UUNU] 9 Fy JOOIN S81OH JOOW SE1OH uoseim-Bejuosuis:s |. ueseim-be|juosuieis Iponed GJQUIOAON ZL - £ 94GOHO & - ‘HOS bz o1Bn] gl - 8 o0/665eyw LE - iz BEI er Ru comes 3 i PARE Tor ae (6) (6) (0) (0) 0 È Pa le ra E S OL SL oz elseds INT V ANA LLNVINOYWANOO IdOLOId IV ANNIOO HIDHdS 398 VALTER RAINERI TESA INDICE DI BERGER E PARKER ELABORATO PER I TRE BIOTOPI ii cr Alsophila quadripunctaria Esper 0.54 a Geometra papilionaria Linné 0.43 — Thetidia smaragdaria Fabricius O22 a Hemistola biliosata Villers 0.11 —.— Jodis lactearia Linnè 1.08 —. Cyclophora annulata Schulze 0.22 i Cyclophora punctaria Linnè 0.43 — Cyclophora linearia Hubner PALO — Timandra griseata Petersen O22 —_. Scopula immorata Linnè —— | —— Scopula ornata Scopoli O22 —.— Scopula incanata Linnè Ota — — Scopula immutata Linnè 15.0 —.— Idaea muricata Hufnagel 0.32 o Idaea biselata Hufnagel Ox —. Idaea humiliata Hufnagel 0.87 0.31 Idaea aversata Linné 5.63 Za Scotopteryx chenopodiata Linnè 3.46 0.77 Scotopteryx luridata Hufnagel 1.84 —.— Xanthorhoe biriviata Borkhausen 052 0.15 Xanthorhoe designata Hufnagel O82 0.93 Xanthorhoe spadicearia D. & S. 4.44 IEZZO Xanthorhoe ferrugata Clerck 0.43 OS Xanthorhoe quadrifasciata Clerck 0.22 —.— Xanthorhoe montanata D. & S. 65,0 TD Xanthorhoe fluctuata Linné 0.43 0.31 Catarhoe cuculata Hufnagel 0.11 —.— RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHÒN 399 Epirrboe tristata Linnè Epirrhoe alternata Muller Epirrhoe molluginata Hubner Camptogramma bilineata Linné Anticleata badiata D. & S. Anticleata derivata D. & S. Mesoleuca albicillata Linné Lampropteryx suffumata D. & S. Cosmorhoe ocellata Linnè Eulithis prunata Linnè Elithis populata Linnè Eulithis pyraliata D. & S. Ecliptopera silaceata D. & S. Ecliptopera capitata H. - S. Chloroclysta siterata Hufnagel Chloroclysta miata Linné Chloroclysta truncata Hufnagel Cidaria fulvata Forster Plemyria rubiginata D. & S. Thera obeliscata Hubner Thera variata D. & S. Thera britannica Turner Eustroma reticulatum D. & S. Electrophaes corylata Thunberg Colostygia pectinataria Knoch Hydriomena furcata Thunberg Hydriomena impluviata D. & S. Hydriomena ruberata Freyer Horisme vitalbata D. & S. Horisme tersata D. & S. VALTER RAINERI Horisme aemulata Hubner Melanthia procellata D. & S. Spargania luctuata D. & S. Rheumaptera undulata Linnè Philereme vetulata D. & S. Epirrita christyi Allen Operophtera brumata Linnè Operophtera fagata Scharfenberg Perizoma affinitata Stephens Perizoma alchemillata Linnè Perizoma albulata D. & S. Perizoma flavofasciata Thunberg Eupithecia exiguata Hiibner Eupithecia insigniata Hubner Eupithecia centaureata D. & S. Eupothectia trisignaria H. - S. Eupithecia satyrata Hubner Eupithecia absinthiata Clerck Eupithecia vulgata Haworth Eupithecia tripunctaria H. - S. Eupithecia subfuscata Haworth Eupithecia icterata Villers Eupithecia succenturiata Linnè EFEupithecia subumbrata D. & S. Eupithecia nanata Hubner Eupithecia virgaureata Doubleday Eupithecta tantillaria Boisduval Chloroclystis v-ata Hw. Chloroclystis rectangulata Linnè Aplocera plagiata Linné RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON Odezia atrata Linnè Euchoeca nebulata Scopoli Asthena albulata Hufnagel Hydrelia flammeolaria Hufnagel Lobophora halterata Hufnagel Trichopteryx carpinata Borkhausen Pterapherapteryx sexalata Retzius Nothocasis sertata Hubner Abraxas grossulariata Linnè Calospilos sylvata Scopoli Lomaspilis marginata Linnè Ligdia adustata D. & S. Semiothisa notata Linnè Semiothisa alternaria Hubner Semtothisa signaria Hubner Semiothisa liturata Clerck Semiothisa clathrata Linnè Itame wauaria Linnè Itame brunneata Thunberg Plagodis pulveraria Linnè Plagodis dolabraria Linnè Opisthograptis luteolata Linnè Pseudopanthera macularia Linnè Ennomos alniarius Linnè Selenia dentaria Esper Selenia lunularia Hubner Selenia tetralunaria Hufnagel Odontopera bidentata Clerck Ourapteryx sambucaria Linnè Colotois pennaria Linnè VALTER RAINERI Biston betularia Linnè Agriopis aurantiaria Hùbner Erannis defoliaria Clerck Deileptenia ribeata Clerck Alcis repandata Linnè Boamia roboraria D. & S. Hypomecis punctinalis Scopoli Paradarisa consonaria Hubner Cabera pusaria Linnè Cabera exanthemata Scopoli Lomographa bimaculata Fabricius Lomographa temerata D. & S. Campaea margaritata Linnè Hylaea fasciaria Linnè Puengelaria capreolaria D. & S. Siona lineata Scopoli RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON 403 TAB. VIII PRESENZA DELLE SPECIE NEI BIOTOPI CONSIDERATI E CLASSE IN BASE ALL'INDICE DI BERGER E PARKER (Tre rl ro a Alsophila quadripunctaria Esper Geometra papilionaria Linnè Thetidia smaragdaria Fabricius Hemistola biliosata Villers Jodis lactearia Linnè Cyclophora annulata Schulze Cyclophora punctaria Linnè Cyclophora linearia Hubner alare ie eee Timandra griseata Petersen Scopula immorata Linnè Scopula ornata Scopoli Scopula incanata Linnè Scopula immutata Linnè Idaea muricata Hufnagel Idaea biselata Hufnagel Idaea humiliata Hufnagel Idaea aversata Linné Scotopteryx chenopodiata Linnè Scotopteryx luridata Hufnagel Xanthorhoe biriviata Borkhausen Xanthorhoe designata Hufnagel Xanthorhoe spadicearia D. & S. Xanthorhoe ferrugata Clerck Xanthorhoe quadrifasciata Clerck Xanthorhoe montanata D. &. S. Xanthorhoe fluctuata Linné 404 VALTER RAINERI cam O Sa aS Catarhoe cuculata Hufnagel Epirrhoe tristata Linnè lea la Epirrboe alternata Muller Epirrhoe molluginata Hubner Camptogramma bilineata Linné Anticlea badiata D. & S. Anticleata derivata D. & S. Mesoleuca albicillata Linnè Lampropteryx suffumata D. & S. Cosmorhoe ocellata Linnè Eulithis prunata Linnè Eulithis populata Linnè Eulithis pyraliata D. & S. Ecliptopera silaceata D. & S. Ecliptopera capitata H.-S. I I I I I I I I I I I I Chloroclysta siterata Hufnagel Chloroclysta miata Linné Chloroclysta truncata Hufnagel Cidaria fulvata Fabricius Plemyria rubiginata D. & S. Thera obeliscata Hubner Thera variata D. & S. Thera britannica Turner Eustroma reticulatum D. & S. Electrophaes corylata Thunberg Colostygia pectinataria Knoch Hydriomena furcata Thunberg Hydriomena impluviata D. & S. Hydriomena ruberata Freyer Horisme vitalbata D. & S. RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON 405 (I Horisme tersata D. & S. Horisme aemulata Hubner Melanthia procellata D. & S. Spargania luctuata D. & S. Rheumaptera undulata Linnè Philereme vetulata D. & S. Epzrrita christyi Allen Operophtera brumata Linnè Operophtera fagata Schrank Perizoma affinitata Stephens Perizoma alchemillata Linnè Perizoma albulata D. & S. Perizoma flavofasciata Thunberg Eupithecta Eupithecia Eupithecta Eupithecta Eupithecia Eupithecta Eupithecta Eupithecia Eupithecta Eupithecta Eupithecia Eupithecia Eupithecia Eupithecia Eupithecia exiguata Hubner insigniata Hùbner centaureata D. & S. trisignaria H.-S. satyrata Hubner absinthiata Clerck vulgata Haworth tripunctaria H.-S. subfuscata Haworth icterata Villers succenturiata Linné subumbrata D. & S. nanata Hubner virgaureata Doubleday tantillaria Boisduval Chloroclystis v-ata Haworth Rbinoprora rectangulata Linnè 406 VALTER RAINERI I Mn RM TE ST Aplocera plagiata Linnè Odezia atrata Linnè Euchoeca nebulata Scopoli Asthena albulata Hufnagel Hydrelia flammeolaria Hufnagel Lobophora halterata Hufnagel Trichopteryx carpinata Borkh. Pterapherapteryx sexalata Retzius Nothocasis sertata Hubner Abraxas grossulariata Linnè Calospilos sylvata Scopoli Lomaspilis marginata Linnè Ligdia adustata D. & S. Semiothisa notata Linnè Semiothisa alternaria Hubner Semiothisa signaria Hubner Semiothisa liturata Clerck Semiothisa clathrata Linnè Itame wauaria Linnè Itame brunneata Thunberg Plagodis pulveraria Linnè Plagodis dolabraria Linnè Opisthograptis luteolata Linnè Pseudopanthera macularia Linnè Ennomos alniarius Linnè Selenia dentaria Esper Selenia lunularia Hùbner Selenia tetralunaria Hufnagel Odontopera bidentata Clerck Ourapteryx sambucaria Linnè RICERCHE SUI GEOMETRIDI DELLA HOHE RHON 407 conii va ei : * : Il Colotois pennaria Linnè * I Biston betularia Linnè I I I Agriopis aurantiaria Hubner A 2 - I Erannis defoliaria Clerck - i I I I Deileptenia ribeata Clerck I - Alcis repandatus Linnè iù } I I II Hypomecis roboraria D. & S. - È - I Hypomecis punctinalis Scopoli 1° si - I I - Paradarisa consonaria Hubner È - I I - Cabera pusaria Linnè O > È I Jom av Cabera exanthemata Scopoli Jt BE Lomographa bimaculata Fabricius * i - I I Lomographa temerata D. & S. Ù È - TO SLL Campaea margaritata Linnè I I II Hylaea fasciaria Linnè hi = I Puengeleria capreolaria D. & S. |} * - È I - I Siona lineata Scopoli I TEA Fae NUMERO DI SPECIE SUDDIVISO PER CLASSE, RICAVATA IN MANIERA FITTIZIA, DALL'INDICE DI BERGER E PARKER Biotopo Thurmleinwiese <8 8 stdvaury snqiqdoary snadjnosui snjiqdoan wmyopinbso snj1]d025) unsoon{ snjiqdoan DULADLUGNS V]PUIGISOAPKI] vivutAD vikpuayoskqovig Sisuadoilau V]KPUIGIS vauvsiayipail vik puayas VUVIANSIA, VIUIF] PIDULAYIIG VIUIF] SA]Ygda90191U1 UopoqiyUusiq: $1]19943 401s9301v1U311S S1]214gY3 UNUUMIUDIUIE] snoiund sdoqdki5 snqvoqnsizq sdordluo sisuatuvLo vipuado0rg mo dds Id ONINAN LA MADDALENA SANTO STEFANO 11|+ + + + 1 5) 4 2 Sardegna SE| 5 Arcipelago Tavolara | 15 PIANA DI SAN PIETRO Arcipelago Maddalena LI NIBANI 1+2+3 SANT'ANTIOCO SAN PIETRO 10 Sardegna SW PIANA DI ALGHERO PIANA DELL'ASINARA Sardegna NW 506 A. MINELLI, D. FODDAI, L. TONON, M. ZAPPAROLI TAB TE SPECIE AD AMPIA DISTRIBUZIONE NELLA REGIONE OLOARTICA 4.2% corotipo turanico-europeo-mediterraneo 4.2% Pachymerium ferrugineum SPECIE AD AMPIA DISTRIBUZIONE IN EUROPA 37.5% corotipo europeo s. str. 25.0% Hydroschendyla submarina Schendyla nemorensis Geophilus insculptus Geophilus linearis Lithobius crassipes Lithobius lapidicola corotipo S-europeo 12.5% Henia vesuviana Lithobius castaneus Lithobius microps SPECIE AD AMPIA DISTRIBUZIONE NEL BACINO MEDITERRANEO 58.3% corotipo mediterraneo s. str. 25% Himantarium gabrielis Stigmatogaster gracilis Dignathodon microcephalus Henia bicarinata Clinopodes poseidonis Scutigera coleoptrata corotipo W-mediterraneo 33.3% Geophilus fucorum Geophilus osquidatum Schendyla mediterranea Brachyschendyla armata (tirrenica) Cryptops trisulcatus Cryptops punicus Scolopendra oraniensis Eupolyhothrus nudicornis Tab. III - Ripartizione in corotipi delle specie di Chilopodi presenti nelle isole circumsarde. 507 CHILOPODI 100 ® i=) 2 a - a 3S 10 + n mo mn o n n LI e nn n E m mm n n = n n n n = n n mu na n 1 EE E: È i 0.01 1 100 10000 superficie Eine Diagramma di dispersione dei valori rappresentativi delle isole circumsarde evidenziate in Tab. I nel piano delle variabili superficie (in km?) (x) e numero di specie (y), entrambe espresse in scala logaritmica. I tre valori più prossimi all'estremo destro del diagramma sono quelli relativi alle isole di Asinara, S. Pietro e Sant'Antioco. 100 Do (3) ® a = n zi E 10557 n o) - © E n n n 5 nn Bu n E = n n n mus = n n Theat n =e tn 1 10 100 1000 altezza sul livello del mare Fig. 2 - Diagramma di dispersione dei valori rappresentativi delle isole circumsarde evidenziate in Tab. I nel piano delle variabili altezza (in m s.l.m.) (x) e numero di specie (y), entrambe espresse in scala logaritmica. 1000000 208 A. MINELLI, D. FODDAI, L. TONON, M. ZAPPAROLI RIASSUNTO Il popolamento di Chilopodi delle isole circumsarde viene discusso da un punto di vista faunistico e zoogeografico. Viene fornito un catalogo delle specie rinve- nute, basato soprattutto sul materiale inedito raccolto durante le campagne faunistiche 1985-1988. Le 24 specie rinvenute corrispondono a circa la metà della fauna sarda. Hydroschendyla submarina è qui citata per la prima volta per la fauna sarda. Il numero di specie presente su ciascuna isola è correlato con l'area dell'isola stessa e con la sua altezza massima, ma non con la distanza dalla Sardegna. SUMMARY Zoogeographical expeditions of the C.N.R. ship "Minerva" in the circumsardinian islands. XX. Centipedes (Chilopoda). The centipedes of the circumsardinian islands are discussed from a faunistic and zoogeographic point of view. A catalogue of the species is given, chiefly based on materials collected during the C.N.R. research missions carried out between 1985 and 1988. There are 24 species, one of which (Hydroschendyla submarina) is new to Sardinia. The number of species on each island is correlated with the area and the highest elevation but not with the distance from Sardinia. 509 VEZIO COTTARELLI (*) E MARIA CRISTINA BRUNO (*) RICERCHE ZOOLOGICHE DELLA NAVE OCEANOGRAFICA "MINERVA" (C.N.R.) SULLE ISOLE CIRCUMSARDE. XXI. PARASTENOCARIS RIVI N. SP. DI ACQUE IPORREICHE-DELL ISOEA DIS. PIETRO (SARDEGNA). [CRUSTACEA, COPEPODA, HARPACTICOIDA] Nel corso di una recente campagna di ricerche zoologiche sul popolamento faunistico delle isole circumsarde e di altre piccole isole italiane, effettuata utilizzando la Nave Oceanografica "Urania" del C.N.R., che attualmente sostituisce le N.O. "Minerva" e "Bannock", gia impiegate in precedenti campagne, (BACCETTI, COBOLLI, SBORDONI, PoGGi, 1989), abbiamo eseguito nuovi campionamenti di fauna di acque s@tterranee continentali nell'Isola di San Pietro. Nel materiale raccolto a Cala Spalmatore, presso la foce di un piccolo corso d'ac- qua, erano presenti alcuni esemplari di una Parastenocaris, a nostro parere attribuibile ad una nuova specie, che viene qui descritta e discussa. Alcune notizie sull'ecologia della nuova specie e brevi consi- derazioni sulle modalità di popolamento, concludono il lavoro. PARASTENOCARIDIDAE CHAPPUIS, 1933 Parastenocaris rivi n.sp. MATERIALE - Cinque maschi e quattro femmine, raccolti a Cala Spalmatore (Isola di S. Pietro, CA) con il metodo Karaman-Chappuis l'11-12-1993 (Lara ed Eva Ciampicali legg.), lungo le rive di un pic- (*) Dipartimento di Scienze Ambientali, Università della Tuscia, Via C. de Lellis - 01100 Viterbo (1) Ricerche eseguite con contributi C.N.R. e M.U.R.S.T. 60% Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 510 V. COTTARELLI e M.C. BRUNO Fig. di - Parastenocaris rivi n.sp. Olotipo d: b,c,e; paratipo £: a, d. a: ultimo somite addominale, opercolo anale e rami caudali, dorsale; b: ultimo somite addominale, opercolo anale e rami caudali, dorsale: c: ultimo somite addominale, opercolo anale e rami caudali, laterale; d: ultimo somite addominale, opercolo anale e rami caudali, laterale; e: P1. PARASTENOCARIS RIVI 511 colo corso d'acqua senza nome che sfocia nella cala stessa. Tipi - Olotipo: un maschio, completamente dissecato e montato su un vetrino contrassegnato dalla dicitura Parastenocaris rivi ht. Paratipi: tutti i restanti esemplari, alcuni dissecati, montati su vetrini numerati da 1 a 8 e contrassegnati Parastenocaris rivi pt. Tutta la serie tipica è temporaneamente conservata nella collezione Cottarelli, Di- partimento di Scienze Ambientali, Università della Tuscia, VT. DiaGnosi - Una Parastenocaris del gruppo minuta Lang, 1948, caratterizzata dalla particolare morfologia e ornamentazione del P3 e dell'endopodite P4 dei maschi, del P5 e dei rami candali dei due sessi. DESCRIZIONE DELL'OLOTIPO - Corpo cilindrico e allungato, depigmentato, fotorecettori assenti. Lunghezza, misurata dall'estre- mità del rostro al termine dei rami caudali: 0, 374 mm. Rostro (fig. 3a): piccolo e triangolare, fuso con il capo, con due sensilli. Opercolo anale (figg. 1b, c): a margine distale leggermente con- cavo. L'ultimo somite presenta una fila di spinule sottili disposte infe- riormente all'opercolo anale e due altri gruppi di spinule allineate lateralmente sul somite stesso (figg. 1b, c). Rami caudali (figg. 1b, c): approssimativamente cilindrici, più brevi dell'ultimo metamero addominale; rapporto lunghezza/larghez- za: 2,3. Ornamentazione rappresentata da tre setole distali, la mediana lunga e robusta, due setole subapicali presso il margine laterale ester- no ed una setola composta inserita dorsalmente a circa 2/3 della lun- ghezza dei rami. Antennule (fig. 3a): di sette articoli, il primo senza ornamentazione, il secondo porta distalmente sei setole, la più lunga "piumosa"; terzo articolo con quattro setole e una spina distali; quarto articolo ingros- sato, con due lunghe setole ed un estetasco apicali. Quinto articolo parzialmente fuso con il precedente, senza ornamentazione, così come l'articolo successivo. Ultimo articolo con cinque setole e un breve estetasco. Antenne (fig. 2e): esopodite monoarticolato, con una setola apicale pennata; allobasipodite senza ornamentazione; ultimo articolo dell'endopodite portante 7 spine, 3 corte setole spinulate, due setole 212 V. COTTARELLI e M.C. BRUNO 0025mm Parastenocaris rivin.sp. Olotipo d : a,b,c,d,e,h,i,l; paratipo 2: f,g. a: mandibola; b: prima mascella; c: seconda mascella; d: massillipede; e: antenna; f: endopodite P4; g: P5; h: P5; i: endopodite P4, laterale; 1: P4. Fig. 2 - PARASTENOCARIS RIVI 513 genicolate e una trasformata apicali. Mandibole (fig. 2a): precoxa con pars incisiva bidentata; palpo mandibolare monoarticolato con due setole apicali. Prime mascelle (fig. 2b): artrite della precoxa con tre spine in- curvate; coxa con una setola apicale, basipodite con due setole distali. Seconde mascelle (fig. 2c): sincoxa con due enditi portanti rispet- tivamente una e due setole (di cui una pennata), basipodite prolun- gato in una lunga punta spinulata. Endopodite rappresentato da un piccolo tubercolo portante due setole. Massillipedi (fig. 2d): come da figura. Pi (fig. le): basipodite con una setola laterale. Esopodite triarticolato, lungo quasi quanto il corrispondente endopodite; il pri- mo articolo con una robusta spina pennata, l'articolo distale porta apicalmente due setole pennate e due lunghe setole genicolate. Endopodite biarticolato, articolo distale con una breve setola pennata e una lunga setola genicolata. Restante ornamentazione come da fi- gura. P2 (fig. 3c): esopodite triarticolato, ornamentazione come da figura. Endopodite lungo come la metà del primo segmento del corrispon- dente esopodite, rappresentato da un articolo piccolo e cilindrico, con quattro spinule e una breve setola incurvata apicali. P3 (fig. 3d): abbastanza tozzo; basipodite con una lunga setola esterna e una serie di spinule. Endopodite ridotto a una setola sottile e alquanto lunga. Primo articolo dell'esopodite con un tubercolo prossimale appuntito sul margine interno; un altro tubercolo, tondeggiante, è inserito a circa 1/3 della lunghezza dell'articolo, presso lo stesso margine. Il margine esterno porta tre robuste spine a 2/3 della lunghezza. L'articolo si conclude con una ampia lamina appiat- tita e lobata. Il secondo segmento è ridotto a una punta incurvata che supera di poco l'apice del primo articolo. P4 (fig. 21): esopodite triarticolato con due setole distali di dif- ferente lunghezza, restante chetotassia secondaria di questa appendi- ce e del basipodite come da figura. L'endopodite (figg. 21,1) è lungo quasi quanto i primi due articoli dell'esopodite corrispondente, pre- senta due estroflessioni appuntite, l'interna ricurva, nella porzione prossimale. L'articolo si prolunga poi in una lamina allungata e ap- 514 V. COTTARELLI e M.C. BRUNO Fig. 3 - Parastenocaris rivi n.sp. Olotipo ¢: a,c,d; paratipo ®: b,e. a: antennula; b: antennula; c: P2; d: P3; e: P3. PARASTENOCARIS RIVI 515 piattita con il margine distale esterno lobato e quello interno spinulato. Presso l'origine dell'endopodite è disposta internamente una lamina chitinosa da cui si originano quattro "punte" di lunghezza decrescen- te. P5 (fig. 2h): ridotto, rappresentato da una lamina allungata, approssimativamente rettangolare, con una lunga setola sull'angolo apicale esterno, una spina e due setole subuguali sul margine distale, una robusta spina appena ricurva sull'angolo distale interno. DESCRIZIONE DELLA FEMMINA - Lunghezza, misurata come nel maschio: 0,348 mm. Rostro, antenne, appendici boccali, massillipedi, rami caudali, opercolo anale e ultimo somite addominale (figg. la, d), P1, P2, esopodite P4, come nel maschio. Antennula (fig. 3b): di sette articoli; secondo articolo con la forte setola "piumosa" già segnalata per il maschio. Quarto articolo por- tante apicalmente due lunghe setole e un estetasco. Un altro breve estetasco sull'ultimo articolo. P3 (fig. 3e): endopodite rappresentato da un articolo sottile, allungato e ad apice leggermente ricurvo, lungo quanto il primo ar- ticolo del corrispondente esopodite, che è biarticolato e la cui ornamentazione è rappresentata in figura. Endopodite del P4 (fig. 2f): corto e tozzo, lungo quanto il primo segmento del corrispondente esopodite, distalmente si prolunga in una punta pennata con alcune spinule alla base. P5 (fig. 2g): di forma trapezoidale, con lo stesso tipo di ornamentazione degli arti del maschio, ma con la setola inserita sul- l'angolo distale interno diritta. DERIVATIO NOMINIS - Il nome specifico deriva dal sostantivo latino "rivus" = piccolo corso d'acqua. VARIABILITÀ - I caratteri considerati risultano costanti in tutti gli esemplari della serie tipica. AFFINITÀ - L'ornamentazione e la morfologia dell'endopodite P4 del maschio dimostrano l'appartenenza della nuova Parastenocaris al gruppo di specie mnuta Lang, 1948, rappresentato da un discreto numero di taxa nell'Italia peninsulare, in Sicilia e in Sardegna. Tra queste, alcune specie (P. andalusica Enckell, 1965; P. bera Cottarelli, 516 V. COTTARELLI e M.C. BRUNO 1969; P. stellae Cottarelli et al., 1981; P. oligoalina Cottarelli et al., in stampa; P. etrusca Cottarelli et al., in stampa) presentano interessanti affinità con la nuova specie per quanto riguarda, ad es., alcuni aspetti della struttura ed ornamentazione del P3, degli endopoditi P2 e P4 dei maschi, del P5 e dei rami caudali in entrambi i sessi. P. oligoalina, presente ugualmente in Sardegna, sembra maggior- mente affine alla specie qui descritta poiché le due specie hanno anche lo stesso numero di spine esterne sul P3 del maschio e la struttura degli endopoditi P2 e P4, sempre del maschio, è quasi coincidente. Minori affinità si evidenziano rispetto a P. etrusca ed hera; P. stellae ed andalusica sono meno confrontabili. In un precedente lavoro (COTTARELLI ef 4a/., in stampa) abbiamo descritto anche la morfologia e l'ornamentazione delle prime e secon- de mascelle di queste Parastenocaris, nel tentativo di evidenziare dei caratteri discriminanti applicabili ai due sessi, che vengono così schematizzati per offrire un quadro più completo. Prime mascelle Seconde mascelle P. andalusica Non descritte Non descritte P. etrusca Artrite: 3 spine distali Endep gi Zesctale 1 setola lat. Endite 1: 2 setole Coxa: 1 setola Endite 2: 1 setola Basip.: 2 setole P. hera Artrite: 3 spine distali Endop.: 2 setole 1 setola lat. Endite 1: 1 setola Coxa: 1 setola Endite 2: manca Basip.= “2ysetole P. oligoalina Artrite: 3 spine distali Endop.: 2 setole 1 setola lat. Endite 1: 2 setole Coxa: 1 setola Endite 2: manca Basip.: 3 setole PARASTENOCARIS RIVI 217 IED SMS ey. Artrite: 3 spine distali Endop.: 2 setole Coxa: 1 setola lat. Endite 1: 2 setole Basip.: 2 setole Endite 2: 1 setola P. stellae Non descritte Endop.: 1 setola Endite 1: 1 setola Endite 2: 2 setole Comunque, P. rivi n.sp. si distingue bene da tutte le specie citate per la presenza di due caratteri mai riscontrati prima: una "placca" a quattro punte inserita vicino all'attacco dell'endopodite P4 dei maschi ed una spina, invece dell'usuale punta allungata, sull'angolo distale interno del P5 di entrambi i sessi. Va notato che, secondo Dumont, 1981, quest'ultimo carattere dovrebbe essere considerato come primi- tivo in Parastenocaris. DiscussioNE - Come già altrove osservato, (COTTARELLI ef a/., in stampa), le sei specie considerate sono caratterizzate non solo da singolari affinità morfologiche, ma anche da una ecologia simile: esse sono state sempre rinvenute in ambienti interstiziali ed iporreici di foce di corsi d'acqua: fiume Fiora, Montalto di Castro, VT, per P etrusca; Rio de Li Saldi, SS, per P. olzgoalina; fiume Sele, SA, per P hera; rio Fuengirola, Malaga, Spagna, "sandbank 300 meters from the river mouth", per P. andalusica; fiume Cedrino, NU, per P. stellae. Le affinita morfologiche ed ecologiche fra le specie qui conside- rate potrebbero avvalorare l'ipotesi che esse abbiano tratto origine da un comune ancestore popolante le foci dei fiumi del Mediterraneo. Il carattere "primitivo" rappresentato dalla spina articolata sull'ango- lo distale interno del P5 di P rivi n.sp. potrebbe suggerire che questa specie rappresenti un "ricordo" dei primi colonizzatori dell'ecotono acque salmastre/acque dolci da cui poi si sarebbe sviluppata la colonizzazione delle acque interstiziali continentali, così come indi- cato dall'"active migration model" (RoucH e DANIELOPOL, 1987). Un'alternativa potrebbe essere quella di considerare queste Parastenocaris di foce come, invece, rappresentanti di un gruppo che, proveniente dalle acque interstiziali dolci, si sarebbe spinto di nuovo, 218 V. COTTARELLI e M.C. BRUNO con un percorso "di ritorno", verso l'ecotono di foce. In questo caso le affinità morfologiche riscontrate potrebbero essere attribuite a fenomeni di convergenza evolutiva. Allo stato attuale ci sembra che il problema rimanga aperto; probabilmente l'utilizzazione di tecniche di indagine elettroforetica, che prevediamo di applicare nei riguardi dei taxa qui discussi, potrà contribuire alla sua soluzione. RINGRAZIAMENTI Lara ed Eva Ciampicali, studentesse del C.d. L. in Scienze Biologiche dell'Uni- versità della Tuscia, hanno collaborato attivamente alle raccolte e allo smistamento del materiale; le ringraziamo per questo. BIBLIOGRAFIA BacceTTI B., COBOLLI SBORDONI M., Pocci R., 1989 - Ricerche zoologiche della nave oceanografica "Minerva" (C.N.R.) sulle isole circumsarde. I. Introduzione. - Annali Mus. civ. St. nat. G. Doria, Genova, 87: 127-136. COTTARELLI V., 1969 - Nuove Parastenocaris (Copepoda, Harpacticoida) dell'Italia centro- meridionale. - Riv. Idrobiol., 8 (3): 1-28. CortARELLI V., SApoRITO P.E., Puccetti A., 1981 - Parastenocaris stellae n.sp. della falda iporeica del fiume Cedrino (Sardegna). (Crustacea, Copepoda, Harpacticoida) - Fragm. Entomol., 16 (1): 1-7. CoTTARELLI V., Bruno M.C., VENANZETTI F., 1994 - Two new species of Parastenocaris from interstitial waters of rivermouths from Latium and Sardinia (Crustacea, Copepoda, Harpacticoida) - Fragm. Entomol., 26, in stampa. Dumont H.J., 1981 - Cladocera and free-living Copepoda from the Fouta Djalon and adjacent mountain areas in West Africa - Hydrobiologia, 85: 97-116. ENCKELL, P.H., 1965 - New harpacticoids from Spain. Acta univers. Lunden., 2 (19): 1-9. Roucu R., DanteLOPOL D.L., 1987 - L'origine de la faune aquatique soutterraine, entre la paradigme du refuge et le modéle de la colonisation active - Stygologia 3 (4): 345-372. PARASTENOCARIS RIVI 519 SUMMARY In this work Parastenocaris rivi n.sp., a species collected near the rivermouth of a little stream in Cala Spalmatore, S. Pietro Island (SS, Sardinia), is described and discussed. This new species is easily distinguishible from all the other Parastenocaris inhabiting rivermouth waters for the presence of a plate with four tips near the insertion of P4 endopod in males, and of an articulating spine on the inner distal corner of P5 in both sexes. This last feature is now considered plesiomorphic in Parastenocaris. Some short remarks and hypothesis concerning the ecology and the colonization process of continental waters conclude the work. RIASSUNTO P. rivi n.sp., raccolta in ambiente interstiziale nell'Isola di S. Pietro, Sardegna, è descritta e discussa nel presente lavoro. La nuova specie appartiene al gruppo mnuta Lang, 1948, e presenta le maggiori affinità con P oligoalina, anch'essa presente in Sardegna. Nel lavoro si sottolinea anche l'interesse biogeografico ed ecologico di questo nuovo taxa e si propongono alcune considerazioni relative ai processi di colonizzazione delle acque sotterranee continentali. ihe ae = di lav i ve inisanabina2 cara ni DI D'INTENTO bieiricrioni Sami ; ty di sel naa E pout hoe Bi PIT E retail 521 ENRICO Borco (*) I LARIDAE DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE "G. DORIA" DI GENOVA. I. STERCORARIINI E RYNCHOPINI. Nel corso di una ricerca sulla biometria dei Laridae ho controllato tutti gli esemplari appartenenti a questa famiglia presenti nelle colle- zioni del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, d'ora in avanti indicato con la sua sigla internazionale MSNG. Tali collezioni sono il frutto sia di notevoli raccolte zoologiche, effettuate tra la fine del secolo scorso e l'inizio di questo, in diverse parti del mondo e specialmente in Asia e Africa, sia di piccoli incre- menti continui nel tempo, fino ai giorni nostri (TORTONESE, 1969; CAPOCACCIA ORSINI, 1981). E' da ricordare un apporto piuttosto cospicuo, avvenuto negli anni '20, a seguito del deposito presso il Museo delle collezioni dell'ex Museo Zoologico dell'Università di Genova: purtroppo molto spesso questi soggetti sono forniti di un cartellino con indicazioni di località e di data imprecisi o mancanti; nel prosieguo del lavoro tali esemplari sono indicati con "Ex MZU" seguito da un numero. Nell'ordinamento delle specie viene seguita la classificazione recentissima proposta da SIBLEY & MONROE (1990) e basata su tecni- che di ibridazione DNA-DNA, perché penso sia un tentativo giusto di dare un ordinamento fondato su caratteri più oggettivi e quindi ho deciso di seguire questa piuttosto che una sistematica tradizionale. Certamente l'impatto con questa sistematica può essere difficile e ci sono ancora notevoli perplessità tra gli ornitologi ma sono con- vinto che questa strada sia da percorrere. Secondo questo nuovo modo di vedere le cose, attualmente i Laridae si inquadrano così: (*) Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria" Via Brigata Liguria, 9 - 16121 Genova Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 522 ENRICO BORGO Classe AVES Sottoclasse NEORNITHES Infraclasse NEOAVES Parviclasse PASSERA Superordine PASSERIMORPHAE Ordine CICONIIFORMES Infraordine CHARADRIIDES Parviordine CHARADRIIDA Superfamiglia LAROIDEA Famiglia LARIDAE Sottofamiglia LARINAE Tribù STERCORARIINI, RYNCHOPINI, LARINI, STERNINI In questo primo lavoro vengono prese in considerazione le Tribù Stercorariini e Rynchopini. Per ogni esemplare vengono riportati, quando disponibili, nel seguente ordine questi dati: - Numero di riferimento progressivo del Catalogo Entrate (C.E.) del MSNG, che viene assegnato in prevalenza ai vertebrati al momento della immissione nelle collezioni; su tale catalogo, scritto a mano fin dagli albori del Museo, vengono riportati anche i dati inerenti ciascun soggetto e per realizzare un controllo incrociato ho scorso tutti e dieci i grossi tomi che lo compongono. - Sesso: maschio, femmina, indeterminato. Molti soggetti hanno l'indicazione del sesso incerta perché non determinato al momento della preparazione, o perché non riportato sul cartellino o sul C.E., [N o ancora perché il cartellino originale è andato perduto. - Data di cattura (gg.mm.aa): talvolta limitata al mese oppure all'anno se non vi sono indicazioni più precise. - Luogo di cattura. - Note: Possono esservi oppure no delle indicazioni aggiuntive quali l'eventuale appartenenza ad una collezione storica, notizie par- ticolari sul soggetto e altro. I LARIDAE DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE "G. DORIA" DI GENOVA 223 Nel caso esista una citazione bibliografica questa è indicata nella forma {**-***}, dove le cifre prima del trattino sono la nu- merazione dei lavori come riportato in bibliografia mentre quelle dopo il trattino si riferiscono alla pagina del lavoro nella quale viene citato l'esemplare. All'interno di ciascuna specie i soggetti sono ordinati secondo il loro numero di catalogo. STERCORARIINI Nelle collezioni del Museo "G. Doria" sono presenti 5 specie appartenenti a questa Tribù, pari al 62.5% di quelle indicate su SIBLEY & MONROE (1990); il numero dei soggetti controllati è 33, così ripar- titi: Catharacta skua (2), Catharacta chilensis (1), Stercorarius pomarinus (10), Stercorarius parasiticus (16) e Stercorarius longicaudus (4). Catharacta skua Brinnich Sul cartellino e/o sul C.E. questa specie è citata anche come: Stercorarius skua (Brinn.); Megalestris catarrhactes Linnaeus - MSNG 23415; Indeterminato; ?; Isole Far Wer; dal Museo di Cristiania [Oslo]. - MSNG 40953; Indeterminato; 2; Nord Europa; Ex MZU. Il numero relativo all'Ex MZU del soggetto MSNG 40953 non è indicato perché a questo esemplare è stato sostituito il piedistallo, che portava anche il suddetto numero. Catharacta chilensis Bonaparte Sul cartellino e/o sul C.E. questa specie è citata anche come: Megalestris chilensis Bp. - MSNG 23414; Indeterminato; ... 4.1880; Coste del Cile, 36°S 80°20'W. ENRICO BORGO Stercorarius pomarinus (Temminck) Sul cartellino e/o sul C.E. questa specie è citata anche come: Stercorarius pomatorhinus Temminck; Lestris pomarina. - MSNG - MSNG - MSNG - MSNG - MSNG MSNG - MSNG - MSNG - MSNG - MSNG 20915: 23416; 23417; 23418; 23419; 46148; 46149; 46150; 46151; 47654; Maschio; 4.8.1911; Pegli (GE). Indeterminato; 10.10.1870; Porto di Genova. Femmina; 1.6.1873; Genova. Indeterminato; 24.5.1885; Genova, 2 miglia al largo del Lido; interessante l'annotazione sul cartellino: "Fu ucciso mentre inseguiva una quaglia che riusci ad afferrare e stava mangiandola". Femmina; ?; Lago di Neuchatel (Svizzera). Indeterminato; ?; Mari boreali; Ex MZU 2991. Indeterminato; ?; Mari boreali; Ex MZU 2993. Indeterminato; ?; Liguria (?); Ex MZU 2990. Indeterminato; ?; Mari boreali; Ex MZU 2992. Indeterminato; ?; Dintorni di Genova. Sui 10 esemplari presenti, 6 sono di provenienza ligure; purtroppo non si può trarre alcuna conclusione dal periodo di cattura perché sono ben 6 i soggetti con la data di cattura non specificata. Stercorarius parasiticus (Linnaeus) Sul cartellino e/o sul C.E. questa specie è citata anche come: Lestrzs crepidatus Illiz.; Stercorarius crepidatus (Banks). - MSNG - MSNG - MSNG - MSNG - MSNG - MSNG - MSNG - MSNG - MSNG 1960; 4435; 20909; 20910; ZOOM 20912: 20915: 20914; 23420; Maschio; ...4.1914; Cornigliano (GE). Maschio; 13.4.1885; Imbocco del porto di Genova. Femmina; 7.4.1912; Cornigliano (GE). Femmina; 7.4.1912; Cornigliano (GE). Femmina; 7.4.1912; Cornigliano (GE). Indeterminato; 7.4.1912, Cornigliano (GE). Femmina; 7.4.1912; Cornigliano (GE). Indeterminato; 27.4.1912; Pegli (GE). Femmina; 30.3.1912; Cornigliano (GE). I LARIDAE DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE "G. DORIA" DI GENOVA 925 - MSNG 23421; Femmina; 19.4.1912; Cornigliano (GE). - MSNG 23422; Femmina; 7.5.1911; Cornigliano (GE). -@MSNG 23423; Femmina; 15.3.1912; Pegli (GE). - MSNG 33380; Femmina; 2.4.1939, Recco (GE). - MSNG 34452; Femmina; 7.4.1946; al largo di Priaruggia, Quarto (GE). - MSNG 46147; Indeterminato; 2; Mari boreali; Ex MZU 2989. - MSNG 47760; Indeterminato; 16.11.1985; foci del Po, Gorino (FE). E' da notare che praticamente tutte le catture sono state effettuate nel periodo del passo primaverile e ben 11 su 16 nel mese di Aprile. Questi dati, uniti alla cattura avvenuta in Novembre, concordano con le abitudini della specie, che si può osservare più frequentemente in Italia durante i passi, specialmente quello primaverile. Dei 15 esemplari recanti l'indicazione di località, ben 9 risultano catturati nello stesso luogo e precisamente a Cornigliano (GE), località situata a circa 7 chilometri ad Ovest di Genova; globalmente sono ben 14 le catture avvenute nella parte centrale della regione, in una zona abbastanza ristretta centrata su Genova. Interessante è osservare che la distribuzione temporale delle cat- ture è alquanto sbilanciata, infatti 9 dei 15 soggetti datati sono stati catturati nel 1912 e, fatto curioso, 5 perfino lo stesso giorno e nella stessa località. Un'altra particolarità che colpisce è l'elevata percentuale di fem- mine che sono state catturate: 10 esemplari su 16 appartengono infatti al sesso femminile, solo 2 sono maschi e 4 sono indeterminati. Stercorarius longicaudus Vieillot - MSNG 46142; Indeterminato; ?; Mari boreali; Ex MZU 2986. - MSNG 46143; Indeterminato; 2; Mari del Nord; Ex MZU 2987. - MSNG 46146; Indeterminato; ?; Mari boreali; Ex MZU 2988: esem- plare in precedenza determinato come Stercorarius parasiticus [det. E. Borgo 1992]. - MSNG 48489; Femmina; 22.9.1991; Sturla (GE); {1-181}. L'esemplare MSNG 48489 è la prima segnalazione accertata per 526 ENRICO BORGO la Liguria di questa specie. RYNCHOPINI Nelle collezioni del MSNG è presente con due esemplari una sola specie di questa Tribù (pari al 33%) di cui nel mondo sono conosciute altre due specie: Ryzchops flavirostris Vieillot dell'Africa e Rynchops albicollis Swainson dell'Asia. Rynchops niger Linnaeus Sul cartellino o sul C.E. si può trovare anche come: Rhyncops nigra Linnaeus; Rhynchops intercedens Saund. - MSNG 23531; Indeterminato; 1865-1866; Montevideo. - MSNG 46140; Indeterminato; ?; Nord America (?); Ex MZU 3025 La data dell'esemplare MSNG 23531 è piuttosto vaga ma è stata desunta da ricostruzioni fatte sulle annotazioni riportate sul cartellino e sul C.E. su cui è scritto "Viaggio della R. Pirof. 'Principe Umberto’. Comandante G. Acton". Grazie alle ricerche di un collega, P. Berti, appassionato studioso di marineria, sono riuscito a sapere che la Regia Pirofregata "Principe Umberto" salpò il 28.1.1865 per le acque dell'America meridionale agli ordini del Comandante Guglielmo Acton (che diventerà poi Ministro della Marina) e ritornò in patria per la preparazione della terza guerra d'indipendenza (1866). Da queste notizie ho potuto stabilire la data proposta. Le collezioni del MSNG relative alle due Tribù di Laridae trattate in questo lavoro si sono rivelate abbastanza equilibrate se non proprio cospicue, con 33 esemplari di Stercorariini e 2 di Rynchopini. Le specie rinvenibili nella regione paleartica occidentale sono presenti tutte, con percentuali che rispecchiano abbastanza la relativa "frequen- za"; comprensibile la quasi assoluta mancanza di soggetti provenienti dai mari australi, tenuto conto che nel periodo d'oro delle esplorazioni, negli anni della costituzione del nucleo delle collezioni del Museo di Storia Naturale "G. Doria", solo una spedizione italiana è andata nelle I LARIDAE DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE "G. DORIA" DI GENOVA 527 regioni australi, limitandosi però alla parte meridionale del continente sudamericano, la Spedizione Antartica Italiana (S.A.1.) del 1882 (Bove, 1883). E' invece strano che vi siano 2 esemplari del genere Rynchops americani e non ve ne sia nemmeno uno proveniente dall'Africa o dall'Asia, regioni che sono state interessate da molte spedizioni che facevano capo al Museo di Storia Naturale "G. Doria", mentre in America vi sono stati pochissimi viaggi di studio ed esplorazione. RINGRAZIAMENTI Desidero ringraziare: il Dr. Valter Raineri del MSNG per i consigli ed i suggerimenti fornitimi; la Dr. Lilia Capocaccia (direttore del MSNG) ed il Dr. Giuliano Doria del MSNG per avermi consentito di controllare il materiale; Monica Beggiato per l'aiuto prestato. BIBLIOGRAFIA 1 - Borco E., TRurri G. & VERNER A., 1992 - Primo accertamento in Liguria di Labbo codalunga, Stercorarius parasiticus. Rivista italiana di Ornitologia, Milano, 62 (3- 4): 181-182. 2 - Bove G., 1883 - Patagonia - Terra del Fuoco - Mari Australi. Rapporto del Tenente Giacomo Bove Capo della Spedizione al Comitato Centrale per le Esplorazioni Antartiche. Parte I. Genova, 150 pp. 3 - CAPOCACCIA ORSINI L., 1981 - Il museo di storia naturale di Genova dalle sue origini ad oggi. Notiziario periodico della vita dell'Associazione Nazionale dei Musei Scientifici, Orti botanici, Giardini zoologici ed Acquari, Milano. Anno 8, n° 1 (Gennaio-Giugno). 4 - Cramp S. & Simmons K.E.L. (eds.), 1985 - Handbook of the Birds of Europe, the Middle East and North Africa: the Birds of the Western Palearctic. Vol. III: Waders to Gulls. 913 pp. + 18 plates. 5 - HARRISON P., 1988 - Seabirds: an identification guide. Revised edition. Christopher Helm (Publishers) Ltd., London. 448 pp. 6 - Howarp R. & Moore A., 1980 - A complete checklist of the Birds of the World. Oxford University Press, Oxford. 701 + VIII pp. 7 - Peters J.L., 1934 - Check-list of Birds of the World. Vol. II. Harvard University Press, Cambridge (USA). 401 + XVII pp. 8 - TorTONESE E., 1969 - Il Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria" in Genova, 928 ENRICO BORGO nel suo primo centenario. Annali del Museo Civico di Storia Naturale "Giaco- mo Doria", Genova, 77: I-XIX. 9 - VAURIE C., 1965 - The Birds of Palearctic Fauna. A systematic reference. II. Non- Passeriformes. Witherby, London. 763 + XX pp. SUMMARY The main data about specimens of Tribes Stercorariini and Rynchopini (Aves- Laridae) stored in the collection of the Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria" of Genoa are reported. There are 33 specimens belonging to the Tribe Stercorariini: Catharacta skua (2), Catharacta chilensis (1), Stercorarius pomarinus (10), Stercorarius parasiticus (16) and Stercorarius longicaudus (4). Regarding Tribe Rynchopini only a species is present, Rynchops niger, with two specimens. RIASSUNTO Vengono riportati i dati principali relativi agli esemplari delle Tribù Stercorariini e Rynchopini (Laridae) presenti nelle collezioni del Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria" di Genova. Vi sono 33 soggetti appartenenti alla Tribù Stercorariini, così suddivisi per specie: Catharacta skua (2), Catbaracta chilensis (1), Stercorarius pomarinus (10), Stercorarius parasiticus (16) e Stercorarius longicaudus (A). Della Tribù Rynchopini è presente solo una specie, Ryrchops niger, con due esemplari. DIZIO AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI (*) RICERCHEZOOLOGICHE DELLA NAV E-OCEANOGRAFICA “MINERVA” (C.N.R.) SULLE ISOLE CIRCUMSARDE. XXII. PDERMATEERL DELLE ISOLE CIRCUMSARDE (1) (INSECTA, DERMAPTERA) Scopo di questa breve nota è pubblicare i risultati dello studio dei Dermatteri raccolti durante le campagne faunistiche sulle piccole isole circumsarde della nave oceanografica “Minerva” del Consiglio Nazio- nale delle Ricerche. Si tratta di un materiale ricco (circa 980 esemplari complessivi), campionato da numerosi zoologi con tecniche varie in numerose isole (33 tra isole ed isolotti, sulle 63 visitate), alcune delle quali esaminate accuratamente e più volte, tra il settembre 1985 ed il dicembre 1993. Nel maggio 1994, nel corso del XXX Congresso della Società Italiana di Biogeografia, veniva ancora compiuta una escursione a Tavolara, che forniva ulteriori interessanti dati, anche inediti rispetto a quanto avevo comunicato in tale sede (VIGNA TAGLIANTI, 1994b), che ovviamente superava la breve nota presentata nel maggio 1987, dopo i primi due anni di ricerche, durante il simposio internazionale “Biogeographical aspects of Insularity” dell’Accademia Nazionale dei Lincei (BACCETTI et al., 1991). La possibilità di prendere in esame il popolamento di un numero così elevato di piccole isole, diverse per l’articolazione dei parametri fisici ed ambientali, ma situate in un’area tuttavia omogenea e limitata, g per di più esaminate ripetutamente in periodi differenti, costituisce effettivamente una occasione unica. (*) Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo (Zoologia), Università di Roma “La Sapienza”, Viale dell’Università 32 - 00185 Roma. (1) Ricerche in parte eseguite con contributi del C.N.R. e del M.U.R.S.T. (fondi 40%). Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 730 AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI In precedenza per le isole circumsarde mi erano noti solo un paio di reperti, inediti, della Maddalena e dell’Asinara, che vengono ad ogni modo qui elencati tra il materiale esaminato. In occasione di questo studio ho poi voluto riprendere in consi- derazione l’intero popolamento di Dermatteri delle piccole isole italia- ne, su dati talora più sporadici e frammentari, ma purtuttavia signifi- cativi e, come vedremo, generalizzabili. MATERIALE ESAMINATO - Vengono riportate qui di seguito, per cia- scuna specie rinvenuta, le liste di tutto il materiale esaminato. Le specie sono elencate con la nomenclatura e nell’ordine della “Checklist delle specie della fauna italiana” (VIGNA TAGLIANTI, 1994c); le diverse isole sono raggruppate per arcipelaghi, o per zone, nell’ordine e con la denominazione ufficialmente adottata in BACCETTI e? al. (1989); le diverse serie della stessa isola sono in ordine temporale di raccolta ed alfabetico dei raccoglitori, ma raggruppate per stazione. Per ciascuna serie di esemplari raccolti, vengono riportati, nel- l’ordine, i dati seguenti: nome dell’isola, eventuale località all’interno della stessa, data, nome (o sigla) del raccoglitore, numero degli indi- vidui, sigla tra parentesi della collezione in cui è depositato il mate- riale. Le abbreviazioni utilizzate sono le seguenti: a) principali raccoglitori: RA = R. Argano, BB = B. Baccetti, MB = M. Bologna, MC = M. Cobolli, VC = V. Cottarelli, ML = M. Lucarelli, CM = C. Manicastri, MM = M. Mei, BO = B. Osella, RP = sR Pogst, Ns — N Santilippo, CU.= € Umer, AV i AC Vigna Taglianti, VV = V. Vomero, MZ = M. Zapparoli; b) collezioni: B = Collezione B. Baccetti, Siena; G = Collezione del Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria”, Genova; V = Collezione A. Vigna Taglianti, Roma. IDERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 231 Anisolabis maritima (Bonelli in Gené, 1832) ARCIPELAGO DI TAVOLARA Isola Tavolara, approdo, 19.V.1994, M. Olmi leg., 1 larva (V). Euborellia annulipes (Lucas, 1847) SARDEGNA S-W Isola Sant'Antioco, Su Tuppei, 12.XII.1993, RP, 16, 29 ®, 1 larva (G, V). Euborellia moesta (Gené, 1837) SARDEGNA S-W Isola Sant'Antioco, Canai, 12.VI.1989, ML, 12 (V); Cussorgia, 12.VI.1989, CU, 1 larva (V). Isola San Pietro, acquedotto, 11.VI.1989, VC, 2 larve (V) (determinazione non sicura). Labidura riparia (Pallas, 1773) ARCIPELAGO DE LA MADDALENA Isola La Maddalena, I Pozzoni, 18.VI.1989, RP, 26 g, 12 (G). SARDEGNA S-W Isola Sant'Antioco, Cala Lunga, 13.VI.1989, RA, 1 larva (V). Isola San Pietro, Carloforte, presso le saline, 26.VI.1987, RP, 1 larva (G); Stagno Viva ina f9 VATS.S SBIBAISA (BE RMRAVIRO 8 STAB BAGNO (B) dard NSOE aide 2 2 2 (G); Punta Nera, 11.V.1988, ML, 2 larve (V). SARDEGNA N-W Isola Asinara, Cala Reale, 15.V.1988, BB, 16 (B). Nala lividipes (Dufour, 1828) ARCIPELAGO DE LA MADDALENA Isola La Maddalena, 12.XI.1986, MB, 19 (G); 13.XI.1986, MB, 46 6, 492 (V); I Pozzoni, 18.VI.1989, RP, 12 (G); id., 15.X.1989, RA, 16 (V). Forficula auricularia (Linné, 1758) ARCIPELAGO DE LA MADDALENA Isola Razzoli, 13.XI.1986, MB, 12 (V); vers. SO, 13.XI.1986, L. Tonon, 16, 732 AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI 2922 (G); a S del Faro, 14.XII.1993, RP, 16 (G). Isola Barrettini, 5.VIII.1986, RP; 4 exuvie (G). SARDEGNA N-E Isola delle Bisce, 11.X1.1986, L. Tonon, 16 (G); id., MZ, 19 (G). Isola Occidentale de Li Nibani, 11.X1.1986, MB, 19 (V). Isola delle Rocche, 11.XI.1986, RP, 19 (G). Isola Settentrionale dei Poveri, 11.1V.1986, BB, 19, 12 larve (B); id., MC, resti 16 e 12, 22 9, 4 larve (V); id., sotto sassi, RP, 16, resti 168, 119 2, 39 larve (G); 11.XI.1986, RA, 19, 1 larva (G); 18.VI.1989, RA, 266,399 (V). Isola Meridionale dei Poveri, 11.IV.1986, BB, 12 (B); id., RP, 2 larve (G). Isolotto Camize, 3.VII.1987, RP, resti di cerci (16, 12) (G). Isola Orientale delle Camere, 11.1V.1986, BB, 11 larve (B); id., RP, 3 larve (G). ARCIPELAGO DI TAVOLARA Isola Molara, Cala di Chiesa, 9.1V.1986, BB, 5 larve (B); Villa Tamponi, 9.IV.1986, BB, 6 larve (B); 9.IV.1986, RP, 1 larva (G); 10.XI.1986, RP, 16 (G). Isola Molarotto, 2.VII.1987, RA, 16 (V); id., VV, 16 (V); 12.IX.1987, RP, 12 (G). SARDEGNA S-W Isola Il Toro, 31.VII.1986, BB, 106 6, 112 2 (B); id., VC, 444, 22 2 (V); id., CM, 346, 22 2 (V); id., RP, 236 gd, 2122 (G); 26.VI.1987, N. Baccetti, 56 6, 99 2, 1 larva (G); 10.V.1988, BB, 16, 22 2 (B); id., M. Biondi, 16, 12 (V); id., VC, 246, 1 larva (V); id., RP, 8664, 39 9, 6 larve (G); 14.VI.1989, RP, 76 6, 12 (G); id., sotto Ecballium, RP, 16 (G). Isola La Vacca, 14.VI.1989, BO, 12 (G). Isola Sant'Antioco, Canai, 11.V.1988, BB, 12 (B); Su Ponini, 11.V.1988, BB, iD (05) AVIS WES ie), DL QW): Isola San Pietro, Giaraffa, 1.VIII.1986, BB, 12 (B). Isola dei Ratti, 13.V.1988, BB, 16 (B). SARDEGNA N-W Isola Piana di Alghero, 29.VI.1987, RA, 266 (V). Isola Asinara, Fornelli, V.1969, G. De Sievo, 16 (V); id., 9.VII.1990, C. Corti, 968 dg, 42 2? (G); Cala Arena, 9.IX.1987, RP, 466,52 2 (G); id., 14.V.1988, BB, 19 (B); id., 12.X.1989, MB, 16 (V); Alta Valle Rio di Baddi Longa, 14.V.1988, RP, 16, 229, 2 larve (G); Cala Reale, 15.V.1988, BB, 26 6, 222 (B); id., id., M. Biondi, 12 (G); id., id., RP, 966,52? (G); id, id., CU, 46 g, 22 2 (V); 14.V.1988, RA, 16, 19, 1 larva (V); 15.V.1988, BO, 2¢6 (G); Campu Perdu, 15.V.1988, BB, 16, 10 (8); Dia, Ruda; 15.V.1988; BB, 3g 6 (B)sids. id, RE: 40g, 4 ee (Ge id: I DERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 333 16.VI.1989, RP, 164 (G); Pendici M. Scomunica, 12.X.1989, RP, 12 (G). Forficula decipiens (Gené, 1832) ARCIPELAGO DE LA MADDALENA Isola Razzoli, Cala dei Morti, 13.XI.1986, BB, 16, 22 2 (B); id., MB, 168, 12 (V); id., MZ, 12 (V); a S del Faro, 14.XII.1993, RP, 222 (G). Isola Budelli, Cala di Trana, spiaggia, sub Ammophila 26.IX.1985, RP, 36 g, 22 2 (G); id., 5. VIII.1986, BB, 16 (B); id., Spiaggia Rosa, 10.VII.1990, RP, 12 incompleta (G); id., 14.XII.1993, RA, 16, 12 (V). Isolotto Paduleddu settentrionale, 26.IX.1985, B. Lanza, 168 incompleto (G). Isolotto Paduleddu meridionale, 26.IX.1985, B. Lanza, 666, 592 (B, V). Isolotto Stramanaro di mezzo, 26.IX.1985, B. Lanza, 46 é, 622 (B, V). Isola La Presa, 16.X.1989, MB, 16 (V). Isola Sparsiottoy 251985 TRASI 1312 (LIB, IV) tid BBs ZA (8): id., B. Lanza, 36 6, 12 (B); id., sotto pietre, RP, 866, 142 2 (G); 5.VIII.1986, BB, 1g, ILL (By). Isola Spargi, Cala del Grano, 16.X.1989, MB, 266, 12 (V); 16.X.1989, CM, 12 (V). Isola La Maddalena, 11.III.1968, RA, 19, 1 larva (V); Abbatoggia, 24.IX.1985, BB, 12 (B); id., id., spiaggia, sotto Helichrysum, RP, 7¢¢, 622 (G, V); Spiaggia dello Strangolato, 24.IX.1985, BB, 366,522 (B); Spiaggia La Trinità, 24.IX.1985, RA, 16 (V); id., id., AVT, 16 (V); Punta Cannone, 18.VI.1987, NS, 16, 1 larva (G); Cala Bassa Trinità, 14.X.1989, RP, 12 (G); Case Fangotto, 4.VII.1990, RP, 26 gd (G). Isola Caprera, Fortezza, 15.X.1989, MM, 16, 12 (V). Isola Santo Stefano, 12.XI.1986, BB, 19 (B). SARDEGNA N-E Isola delle Bisce, 11.XI.1986, MB, 16, 12 (V); id., L. Tonon, 29 2 (G); id., MZ, 42 (G); 10.IX.1987, M. Biondi, 12 (G). Isola Occidentale de Li Nibani, 11.XI.1986, MB, 36 46, 29 2 (V); id., RP, 12 (G); id., L. Tonon, 16, 19 (G). Isola delle Rocche, 11.XI.1986, RP, 322 (G). Isola Occidentale delle Camere, 11.1V.1986, RA e VC, 26 4, 29 9, 2 larve (V); id., BB, 36 g, 12 (B); id., CM, 12 (V); id., RP, 23d, 62 9, 4 larve (G); 3.VII.1987, RP, 866, 19 (G). ARCIPELAGO DI TAVOLARA Isola Tavolara, 27.IX.1985, BB, 266, 12 (B); 6.IV.1986, MB, 12 incompleta, 234 AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI 1 larva (V); 8.IV.1986, VC, 16, 19, 2 larve (V); id., vaglio macchia, RP, 16, 2 larve, (G); Spalmatore di Terra, 8.IV.1986, RP, 66 4, 322 (G); id., 9.XI.1986, RP, 26 g, IC) SORIA NI, DLE ICE oro io 228 (E) dietro l’abitato, MZ, 26d (V); 10.XI.1986, MB, 492 £ (V); 8.VI.1989, RA, 16 (V); Fornace, 16.X.1989, MB, 222 (V); approdo, 19.V.1994, AVT, 292 (V). Isola Molara, Cala di Chiesa, 9.IV.1986, BB, 19 (B); 9.IV.1986, RP 4646, 39.9, 10 larve (G); Cala Spagnola, 9.IV.1986, BB, 346 (B); Villa Tamponi, 9.IV.1986, BB, 29 2 (B); 10.XI.1986, M. Galdieri, 26 g, 19, 1 larva (V); 10.XI.1986, RP, 66 3, 139 2 (G); id., L. Tonon, 164, 12 (V). SARDEGNA S-E Isola Varaglione meridionale, 9.VI.1989, RA, 19 (V). Isola Serpentara, alla base di Ferula, 25.VI.1987, RP, 168, 19 (G); 9.V.1988, BB, 334,322 (B); id., M. Biondi, 1 g (V); id., BO, 56 46, 39 2 (G); id., su Ferula, RP, 176 6, 132 2 (G, V); 9.VI.1989, BO, 16 (G); id., RP, 12 (G); 7.VIL1990, RP, 12 (G). Isola dei Cavoli, 30.VII.1986, RP, 266,522 (G); 9.VI.1989, VC, 16 (V). SARDEGNA S-W Isola La Vacca, 31.VII.1986, VC, 26 6, 422 (V); id., RP, 11466, 1222 (G); 26.VI.1987, RP, 2646, 222 (G); id., VV, 16, 422 (V); 9.V.1988, BB, 12 (B); 10.V.1988, RP, 3466, 322 (G). ; Isola Sant'Antioco, Su Tuppei, 12.XII.1993, RP, 12 (G). Isola San Pietro, Stagno Vivagna, 10.V.1988, BO, 1°. SARDEGNA N-W Isola Asinara, 15.V.1988, BO, 1d (G); Cala Reale, 15.V.1988, RP, 1¢ (G); Diga Ruda, 15.V.1988, RP, 12 (G); Cala Arena, 12.X.1989, RA, 16, 19 (V); id., id., MB, IRR Ed Ne) se? (Gs Eala Scombro, 1321989) MORA Vine Tumbarino, 13.X.1989, RP, 2646, 222 (G). Forficula pubescens (Gené, 1837) ARCIPELAGO DE LA MADDALENA Isola La Maddalena, dint. La Maddalena, 23.IX.1985, RP, 16 (G); Trinità, 24.IX.1985, S. Minelli, 12 (B); Spalmatora, 24.IX.1985, RP, 16 (G); 12.XI.1986, MB, 16,3 (V); 13.X1.1986, MB, 16 (V); Case Fangotto, 4.VII.1990, RP, 26 gd (G). ARCIPELAGO DI TAVOLARA Isola Molara, 28.VII.1986, BB, 16 (B). SARDEGNA S-W Isola Sant’ Antioco, S’Aqua de sa Canna, 18.VI.1989, BO, 22 £ (G, V); id., id., I DERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE RP, 266, 222 (G). SARDEGNA N-W Isola Asinara, Cala Reale, 9.VII.1990, RP, 16 (G). Forficula sp. (larve indeterminabili di I e II età) ARCIPELAGO DE LA MADDALENA Isola Razzoli, vers. SW, 13.XI.1986, 3 (G); id., L. Tonon, 1 (G). SARDEGNA N-E Isola delle Bisce, 11.XI.1986, M. Galdieri, 2 (G). Isola Occidentale de Li Nibani, 11.X1.1986, L. Tonon, 9 (G). Isola Occidentale delle Camere, 11.1V.1986, BB, 1 (B). ARCIPELAGO DI TAVOLARA Isola Tavolara, 6.IV.1986, CM, 13 (G); 9.XI.1986, L. Tonon, 4 + 1 (G). Isola Molara, Cala di Chiesa, 9.IV.1986, BB, 10 (B); Cala Spagnola, 9.IV.1986, BB, 1 (B); Villa Tamponi, 9.IV.1986, BB, 11 (B); 10.XT.1986, CM, 3 (G); id., L. Tonon, IG): SARDEGNA S-W Isola Sant’ Antioco, Sa Scrocca Manna, 11.V.1988, RP, 1 (G); Su Ponini, 11.V.1988, REGGE DISCUSSIONE - Come risulta dalle liste del materiale esaminato, le specie di Dermatteri rinvenute nelle piccole isole circumsarde sono 8, cioè la totalità di quelle finora note per la Sardegna: ritengo oppor- tuno esaminarle qui di seguito, singolarmente, e commentarne breve- mente la presenza nelle isole circumsarde e nelle altre isole minori italiane. Anisolabis maritima (Bonelli in Gené, 1832) E’ stata recentemente rinvenuta a Tavolara, in occasione della escursione del XXX Congresso S.I.B. (19 maggio 1994) anche questa specie, che nella mia comunicazione allo stesso Congresso (VIGNA TA- GLIANTI, 1994b) consideravo come l’unica di Sardegna ancora non rin- venuta nelle isole minori, ma che discutevo comunque brevemente, ritenendone probabile la presenza. Non potevo infatti escludere Anisolabis maritima, già nota di Sardegna e Corsica, dalle specie po- 536 AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI tenzialmente presenti sulle isole circumsarde, data la scarsa frequenza con cui viene rinvenuta ed i particolari habitat colonizzati. Io stesso per le Ponziane affermavo (VIGNA TAGLIANTI, 1975) di averla osservata “solo a Ponza, mentre non l’ho mai rinvenuta lungo le altre spiagge, appa- rentemente altrettanto adatte, delle altre isole”: eppure parecchi anni dopo è stata raccolta a Ventotene, in ambienti che pur avevo esaminato. Questa specie, a vasta distribuzione lungo le coste marine di di- versi continenti, considerata cosmopolita dagli Autori (SAKAI, 1970), è da ritenere un elemento decisamente stenotopo e stenoecio, loca- lizzato e minacciato. Descritta di Genova, e citata di Nizza e della Toscana dallo stesso Bonelli (in GENÉ, 1832), è stata riscontrata in varie località del Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia (“neotypi” di Dalmazia, Dubrovnik, in HARZ & KALTENBACH, 1976: 43) e lungo il Nord Africa (CHOPARD, 1943). Ho potuto esaminare materiale di Dalmazia, Grecia (Thesprotia) e di Tenerife. In Italia questa specie, da considerare a gravitazione meridionale, mediterranea, è nota delle coste tirreniche, dalla Liguria alla Sicilia, Sardegna e Corsica comprese (MACCAGNO, 1933; ALBOUY e CAUSSANEL, 1990; VIGNA TAGLIANTI, 1994a), dove vive sulle rive rocciose e ciottolose, fra i detriti; fa parte, con l’Isopode Lygia italica Fabricius, 1798, gli Anfipodi del genere Orchestza, il Grillide Mogoplistes squamiger (Fischer, 1853) ed il Carabide Limnaeum nigropiceum (Marsham, 1802), di una comunità della zona intertidale, che rapidamente si va frammentando e scomparendo, per la trasformazione o distruzione diretta dell’habitat ad opera dell’uomo e per la distruzione indiretta provocata dal petro- lio. La biologia di questa specie in Italia è stata studiata da HERTER (1963). Nelle isole circumsarde, come già affermato, questa specie non era finora stata osservata, anche se gli habitat adatti, con la comunità su citata, esistono e sono stati indagati con cura, particolarmente da R. Argano, da R. Poggi e da me stesso; è stata invece rinvenuta dal collega ed amico Massimo Olmi, del tutto casualmente, una sola larva, con cerci rovinati e rigenerati, vagante sul suolo presso la riva, vicino al- l’approdo di Tavolara (sulla costa antistante, a Golfo degli Aranci, era già stata rinvenuta da Menozzi, in MACCAGNO, 1933: 268). Per le isole minori, Arisolabis maritima è citata dell’ Elba (MENOZZI, 1924; Maccagno, 1933), di Ischia (Maccagno, 1933), delle Isole Egadi I DERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 937 (Favignana) (CAPRA, 1973), Eolie (Salina) (FOCARILE, 1972; CAPRA, 1973; FAILLA et al., 1973) e Ponziane (Ponza) (VIGNA TAGLIANTI, 1975). Durante le ricerche zoologiche delle navi oceanografiche del C.N.R. (Minerva, Bannock e Urania), svolte dal 1990 in poi, successive alle campagne sulle isole circumsarde, questa interessante specie è stata rinvenuta in alcune località, anche inedite, che ritengo utile aggiungere alla lista del materiale italiano esaminato riportata qui di seguito. Va anche osservato che in alcune località la sua presenza non è più stata confermata. LAZIO. RM. Anzio, spiaggia Cincinnato, 25.V.1968, RA, 19, 3 larve (V). ISOLE PONZIANE (LT). Isola Ponza (vedi Vigna Taglianti, 1975: 205). Isola Ventotene, spiaggia presso il faro, 5.X.1990, CM, 1d, 5 larve (V). CAMPANIA. SA. Villammare (Sapri, Golfo di Policastro), 15.VIII.1965, A. Basile, 16, 10 larve (V). ISOLE PARTENOPEE (NA). Isola Ischia, Casamicciola, 6.X.1990, CM, 16, 29 2, 2 larve (V). SICILIA (ME). Taormina, 26.VIII.1966, VC, 36 gd, 109 9, 18 larve (V, MVr, Sakai); ME, Messina, spiaggia loc. Paradiso, 22.11.1993, VC, 19 (V). ISOLE EOLIE (ME). Isola Salina, 7.1V.1990, RA, 14,19 (V); id., MM, 24 6,22 @ (V); id., MZ, 34 8, NCAA linea 41995) RPI2 222 (V)aid.. id. YMZ, 28.4 9.(V)! ISOLE EGADI (TP): Isola Marettimo, 16.IX.1966, 1 larva (V); 17.IX.1966, 12 (V). Isola Favignana, X.1967, BO, 19 (MVr). Euborellia annulipes (Lucas, 1847) Specie presente in Sardegna e Corsica (Maccagno, 1933), rinve- nuta solo recentemente, a fine 1993, nelle isole circumsarde a Sant'Antioco (a meno che ad essa non siano da riferire anche un paio di larve dell’Isola San Pietro). Elemento anch’esso cosmopolita (SAKAI, 1970; Harz & KALTENBACH, 1976), ma euritopo ed eurizonale, di ori- gine afrotropicale, presumibilmente antropofila (od almeno importata dall’uomo) nelle regioni temperate e fredde, sia boreali che australi. 538 AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI Descritta di Parigi (Jardin des Plantes), la conosco di parecchie regioni, dall'Africa tropicale (dove l’ho raccolta in Somalia) al Sudamerica (Argentina, Uruguay) al Nepal (Basantapur, 2200 m), oltre che di quasi tutta l’area mediterranea (Marocco, Tunisia, Turchia, Grecia). In Italia anche questa specie ha gravitazione meridionale, mediter- ranea, e mi è nota del Piemonte (solo zone xerotermiche dell’ Astigiano), Liguria, Veneto (zone xerotermiche), Lazio, Calabria, Sicilia e Sarde- gna: sembra mancare nella parte più interna delle Alpi e sul versante adriatico (VIGNA TAGLIANTI, 1994a). Ho esaminato materiale di parecchie isole, da Juan Fernandez (Robinson Crusoe Is., Bahia Cumberland, 5.1.1992, M. Olmi leg.) a Jamaica (Royal Palm Park near Negril, 23.VII.1993, W. Rossi leg.); frequente nelle Canarie (Fuerteventura, Gran Canaria (“neotypus” di Gran Canaria”, in HARZ & KALTENBACH, 1976: 46), Gomera), a Madeira, e nelle isole mediterranee, come Kerkira, Zakinthos, Rodi; citata anche delle isole dalmate (Hvar) (Us & MATVEJEV, 1967). Per quanto riguarda le isole italiane minori, l’ho citata (VIGNA TAGLIANTI, 1975) delle Ponziane (Ponza e Ventotene), di Lipari, delle Egadi (Levanzo, Favignana, Marettimo), e della Capraia nell’ Arcipela- go Toscano (di quest’ultima isola, dove l'ho rinvenuta nel 1974, è stata riportata anche da Capra, 1976, ma non era stata raccolta in precedenza da Mancini, durante le accurate ricerche degli anni ’30). E’ nota anche di Linosa, Ustica, Eolie (Vulcano, Alicudi e Panarea) (CAPRA, 1973; FAILLA e? al., 1973). Per Lampedusa e Linosa, Salfi (in Zavattari e coll., 1960) citava Euborellia moesta, ma è stata sempre rinvenuta solo E. annulipes, anche durante le recentissime campagne delle navi oceanografiche del C.N.R. (Isola di Linosa, cava pozzolana, 2.1V.1990, R. Argano leg.). Le località dove questa specie è stata raccolta, che ho potuto esaminare personalmente o di cui ho sufficienti indicazioni, sono sempre situate in ambienti secondari, degradati o coltivati o comunque di origine antropica (città, orti, coltivi e zone incolte da ex coltivi o zone marginali di insediamenti abitati). Credo che questa specie, ottimo colonizzatore, così ampiamente diffusa e così facilmente trasportabile dall’uomo, possa esser presente anche in altre isole circumsarde, oltre a Sant'Antioco, almeno in quelle più fortemente antropizzate, se pur con popolazioni ridotte e forse instabili. I DERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 539 Euborellia moesta (Gené, 1837) Presente solo nelle due grandi isole della Sardegna sud-occiden- tale, Sant’ Antioco e San Pietro (di quest’ultima isola ho visto solo due larve, non identificabili con certezza a livello specifico), vicine e col- legate alla costa sarda. Specie a distribuzione mediterranea, principalmente occidentale, descritta di Sardegna (inspiegabili i “neotypi” della Francia meridio- nale, La Couronne, di Harz & KALTENBACH, 1975: 46), mi è nota di Corsica, Spagna, Francia meridionale, Nord Africa (Marocco), ed è citata di Algeria e Tunisia (CHOPARD, 1943) e Dalmazia (isole di Hvar e Korkula) (Us & MATVEJEV, 1967). In Italia, dove mostra una corologia a gravitazione meridionale, mediterranea, la specie è ampiamente diffusa, e sembra mancare solo nella parte più interna delle Alpi ed in Calabria e Sicilia (VIGNA TA- GLIANTI, 1994a). Per le isole minori mi è nota solo dell’isola Palmaria (MACCAGNO, 1933) e dell'Arcipelago Toscano (già citata da MACCAGNO, 1933, e da CAPRA, 1976, dell'Elba, Gorgona e Capraia; l’ho poi rinvenuta anche a Giannutri); la citazione di Salfi (in ZAVATTARI e coll., 1960) per Lampedusa e Linosa è certamente da riferire ad annulipes, come ho già affermato in precedenza (VIGNA TAGLIANTI, 1975). Labidura riparia (Pallas, 1773) Presente in quattro isole circumsarde (La Maddalena, Sant'Antioco, San Pietro ed Asinara), che non solo sono quelle di maggiori dimen- sioni, ma anche quelle con la maggiore articolazione territoriale e le uniche con stagni salmastri. Questa specie, ritenuta cosmopolita (SAKAI, 1970), ma in realtà paleartica, con limitate estensioni (od importazio- ni?) in altre regioni, dove è sostitutita da altre specie allopatriche, spesso non riconosciute dagli Autori (come L. confusa Capra, 1929, dell’Africa tropicale, simpatrica con la precedente in Libia, Egitto e Somalia, o L. bengalensis Dohrn, 1863, della regione orientale, o L. truncata Kirby, 1903 della regione australiana), sembra maggiormente legata alle coste marine basse, con lagune salmastre e rive fangose, e formazione vegetazionali alofile, come il Salicornietum. In Europa ed Asia risale anche le rive dei fiumi all’interno, ed è 540 AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI presente con popolazioni anche molto abbondanti nei bacini salati continentali. Descritta di Siberia (in Harz & KALTENBACH, 1975: 58, ritenuta di località tipica “Unbekannt”, con “neotypi” di Irlin e di Albania), mi è nota di quasi tutta Europa ed Asia (Sistan iraniano, Baltistan); nell’area mediterranea, la conosco dalla Spagna e Francia alla Grecia e Turchia (coste del Mar Nero, del Mediterraneo, rive del Tigri, laghi dell’interno, compresi i grandi laghi salati, come il Tuz Golu ed il Van Golù), fino alla Giordania, Iraq ed Iran; in Nord Africa, del Marocco, Algeria, Tunisia, Libia; delle isole Canarie (Fuerteventura, Tenerife); della Somalia, sulle rive del Mar Rosso. Per le isole mediterranee, ho esaminato materiale di Creta, Rodi, Egina, Cicladi (Naxos, Astipalea) e Sporadi (Kos). Per l’Italia, mi è nota di tutte le regioni, tranne il Trentino (VIGNA TAGLIANTI, 1994a): la conosco di poche stazioni continentali subalpine, lungo la Bormida (ad Acqui Terme), la Stura di Demonte (tra Cuneo e Borgo San Salmazzo), delle brughiere lombarde del Bergamasco e lungo l’Adige (Verona); di poche stazioni interne appenniniche, dell Umbria (Lago Trasimeno) e Lazio (Lago di Canterno); delle coste tirreniche della Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, di quelle adriatiche del Veneto, Romagna, Abruzzo, Puglia, e di quelle ioniche di Puglia, Basilicata e Calabria. Per le isole minori, mi risulta dell'Arcipelago Toscano: Gorgona, Giglio (CAPRA, 1976), delle Isole Ponziane: Ponza (VIGNA TAGLIANTI, 1975), delle Eolie: Vulcano, Lipari, Salina, Stromboli (CAPRA, 1973; Harz & KALTENBACH, 1975), Egadi: Marettimo, Favignana (CAPRA, 1973), delle Isole dello Stagnone (Isola Grande, dato inedito), di Pantelleria (CAPRA, 1929, 1973; Maccagno, 1933) e Lampedusa (Salfi, in ZAVATTARI e coll., 1960; CAPRA, 1973). Nala lividipes (Dufour, 1828) Specie ad ampia distribuzione, descritta di Spagna, ma di proba- bile origine afrotropicale, diffusa in tutta la regione mediterranea, dal Portogallo e Spagna al Nord Africa, a Madagascar, Afghanistan, India, Ceylon, Giava, Sumatra, Sulawesi, China, Formosa, Giappone, Filippine, Hawaii, Australia, tutte regioni in cui la sua presenza è spesso dovuta a trasporto antropico. Ho esaminato o rinvenuto esemplari di Algeria, Tunisia, Etiopia, Uganda, Isole Canarie, ma anche di Thailandia e I DERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE Da Bangladesh, oltre al materiale italiano, spagnolo e portoghese. Non citata di Francia e Corsica, in Italia questa specie, a gravitazione meridionale, è nota di Sicilia e Sardegna (gia in MACCAGNO, 1933, ma ho esaminato materiale anche recentissimo), e, su dati piuttosto re- centi, successivi al 1977 (VIGNA TAGLIANTI, 1994a), risulta presente anche nel Lazio, in campi di erba medica presso Maccarese. Per le piccole isole, sembra presente solo a La Maddalena. Forficula auricularia (Linné, 1758) Specie ad ampia distribuzione, cosmopolita o subcosmopolita, ma da ritenere di origine asiatico-europea. Presente in tutta Italia ed isole maggiori (VIGNA TAGLIANTI, 1994a), per le piccole isole è nota solo dell’Arcipelago Toscano: Elba (Burr, 1912), Giglio (MENOZZI, 1924), Capraia, Gorgona e Pianosa (CAPRA, 1973), di Lampedusa (SALFI, in Zavattari e coll., 1960), di Linosa e Pantelleria (CAPRA, 1973) e forse di Ustica (CAPRA, 1973) e Tremiti (San Domino: CECCONI, 1908). Di solito, nelle piccole isole si rinviene solo F decipiens, come alle Ponziane, alle Eolie, Egadi, (VIGNA TAGLIANTI, 1975, 1994a) (vedi tab. 3); nelle isole circumsarde invece sembra molto frequente anche F auricularia, in ben 18 isole ed isolotti su 33 esaminati. Solo in 9 isole, non necessariamente nelle più grandi e più antropizzate (Sant'Antioco, San Pietro, Asinara, Molara), ma anche a Razzoli, le Bisce, Li Nibant, le Rocche, la Vacca si rinviene in simpatria e sintopia con F. decipiens (vedi tab. 1); di solito si osserva però una certa esclusione tra le due specie, con una decisa predominanza di decipiens nelle isole dell’ Arci- pelago de La Maddalena e nelle piccole isole meridionali, più aride. Forficula decipiens (Gené, 1832) Specie mediterranea, diffusa in Europa meridionale ed Africa settentrionale. Descritta dell'Appennino ligure, è un tipico elemento a gravitazione meridionale, mediterraneo, dell’area occidentale e tirrenica, con limitata presenza nell’area adriatica, sulle coste dalmate (Us & MATVEJEV, 1967). In Italia è presente in tutte le regioni peninsulari, tranne la por- zione più interna delle Alpi, ed insulari (VIGNA TAGLIANTI, 1994a); AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI SS LE SPECIE DI DERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE Am = Anisolabis maritima, Ea = Euborellia annulipes, Em = Euborellia moesta, Lr = Labidura riparia, Nl = Nala lividipes, Fa = Forficula auricularia, Fd = Forficula decipiens, Fp = Forficula pubescens Isola Am Ea Em Lr NI Fa Fd Fp N°specie/isola ARC. DE LA MADDALENA Razzoli + Budelli Paduleddu settentrionale Paduleddu meridionale Stramanaro di mezzo La Presa Barrettini + Spargiotto +++ + + + Spargi La Maddalena At Caprera Santo Stefano + + + + + + SARDEGNA N-E delle Bisce Occidentale de Li Nibani delle Rocche Settentrionale dei Poveri Meridionale dei Poveri Camize Occidentale delle Camere a Orientale delle Camere + ae APPS SP APP Re pia Re E Re NH LD LO ARCIPELAGO DI TAVOLARA Tavolara au si 2 Molara + + + 3 Molarotto + IDERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 543 Isola Am Ea EmLr NI Fa Fd Fp N°specie/isola SARDEGNA S-E Varaglione meridionale + 1 Serpentara + 1 Dei Cavoli - 1 SARDEGNA S-W Il Toro + 1 La Vacca + + 2 Sant'Antioco + + + + + + 6 San Pietro 6 + + + + 4 Dei Ratti + 1 SARDEGNA N-W Piana di Alghero Asinara + + + + 4 + _— N°isole 33 N°isole/specie eh 2A MISA ZE NES perle particolarmente frequente nelle regioni tirreniche centrali e meridiona- li, è ampiamente diffusa nelle piccole isole, dove è talora l’unica specie di Dermattero presente. j La conosco, oltre che di tutto l’Arcipelago Toscano: Gorgona, Capraia, La Praiola, Elba, Pianosa, Giglio, Giannutri, Formiche di Grosseto (MENOZZI, 1924; Maccagno, 1933; CAPRA, 1976) e Pontino: Ponza, Zannone, Palmarola, Scoglio Cappello, Scoglio Spaccapolipo, Scoglio La Ravia, Ventotene e Santo Stefano (VIGNA TAGLIANTI, 1975), anche di Malta, Ustica, Egadi (Marettimo, Favignana, Levanzo), Eolie (Lipari, Vulcano, Salina, Filicudi, Panarea, Stromboli) (CAPRA, 1973; FAILLA et al., 1973; VIGNA TAGLIANTI, 1975). Per l’area adriatica, era già citata delle Tremiti da MACCAGNO (1933) e la conosco di Caprara e San Domino, dove è stata rinvenuta anche nel corso delle campagne della “Minerva”. Per le isole circumsarde, questa specie microttera, ma tipicamente insulare ed ottimo colonizzatore dell’area tirrenica, è presente in ben 24 tra isole ed isolotti, sulle 33 considerate; solo in 9 di questi (vedi sopra) è simpatrica con FE. auricularia, ed in 14 (soprattutto in quelle 344 AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI minori; vedi tab. 1) è l’unica specie di Dermattero rinvenuta. Forficula pubescens (Gené, 1837) Specie W-mediterranea, descritta di Sardegna e presente in Italia peninsulare ed insulare, con gravitazione meridionale, apparentemente assente in tutte le regioni adriatiche (VIGNA TAGLIANTI, 1994a). Nota anche della Penisola iberica, della Francia meridionale e di Corsica, oltre che di Marocco (ho raccolto materiale nel Rif e nelle provincie di Taza, Safi e Kénitra), Tunisia ed Algeria, è citata anche di “Yougoslavie” da ALBOUY & CAUSSANEL (1990), dove è assente secondo Us & MATVEJEV (1967) e probabilmente è stata confusa con F obtusangula Krauss, 1904, così come nel Mediterraneo orientale è stata confusa con F aetolica Brunner, 1882, con F. hincksi Burr, 1947, e con F brignolii Vigna Taglianti, 1974. La conosco anche delle Canarie (Fuerteventura). La specie è presente nelle isole dell’ Arcipelago Toscano, alla Capraia (Maccagno, 1933), Gorgona, Giglio, Pianosa (CAPRA, 1976), nelle Eolie (Lipari) (Capra, 1976) e nelle 4 isole circumsarde su riportate (La Maddalena, Molara, Sant'Antioco e Asinara), che sono tra quelle con maggiori dimensioni, più ricca articolazione territoriale e più antropizzate. TANS 2 DIMENSIONI DELLE ISOLE E NUMERO DI SPECIE DI DERMATTERI Isola Superficie Altezza Distanza Numero kmq m costa km specie ARC. DE LA MADDALENA La Maddalena 19,6 156 1,6 4 Caprera Sey DAP 1,4 1 Spargi 4,2 155 2,4 1 Santo Stefano 3 101 12 1 Budelli 1,64 87 8 il Razzoli 1,54 65 9,5 z La Presa 0,48 50 11 1 Barrettini 0,14 10 8 1 Spargiotto 0,12 10 5 1 I DERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 545 Isola Superficie Altezza Distanza Numero kmq m costa km specie SARDEGNA N-E Le Bisce 0,6 70 0,4 2 Li Nibani W 0,24 10 0,4 Z Le Rocche 0,2 10 0,2 2 Le Camere 0,06 10 2 1 ARC. DI TAVOLARA Tavolara 5,4 564 3 2 Molara 4 158 DIA 3 Molarotto 0,09 51 De 1 SARDEGNA S-E I Cavoli 0,30 41 0.8 1 Serpentara 0,24 54 3.4 i SARDEGNA S-W Sant'Antioco 109 240 2 6 San Pietro 51,3 211 8 4 Il Toro 0,16 80 18 1 La Vacca 0,08 50 12 2 SARDEGNA N-W Asinara DO) 408 1,4 4 Piana di Alghero 0,18 105 0,2 1 CONCLUSIONI Da quanto esposto, sulle 63 isole circumsarde, isolotti e scogli compresi, esaminate nel corso degli ultimi 9 anni, ben 33 hanno mo- strato la presenza di Dermatteri (tab. 1). Sono state rinvenute complessivamente tutte le 8 specie note per la Sardegna, compresa Anisolabis maritima, specie ad ampia distribu- zione, subcosmopolita, ma localizzata e poco frequente, stenoecia e stenotopa, alofila e legata a spiagge rocciose o ciottolose, e quindi “rara” e minacciata da estinzioni locali, che pare presente solo a Tavolara. 546 AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI Delle altre 7 specie, due sono elementi subcosmopoliti, di origine afrotropicale o paleotropicale, ad ampia diffusione nell’area mediter- ranea, ma presenti ciascuno in una sola isola, tra le maggiori: Euborellia annulipes, rinvenuta a Sant'Antioco, e Nala lividipes, a La Maddalena. Queste due specie sono certamente da considerare antropofile, od almeno facilitate dalla dispersione antropocora. Euriecie ed euritope, ben adattate all’attività agricola, ortofrutticola e commerciale dell’uomo, sembrano essere entrambe buone colonizzatrici: la prima attera, ma con forte capacità di “adesione” al substrato, la seconda con ali funzionali, spesso attratta dalle luci e capace di spostamento attivo anche a distanze notevoli. Euborellia moesta, specie mediterranea, ampiamente diffusa in Sardegna, ma più stenoecia e con esigenze di elevata “qualità ambien- tale”, microttera e predatrice, sembra presente solo a Sant'Antioco e a San Pietro, due isole tra le maggiori e le più vicine alla costa sarda. La sua ridotta presenza nelle altre piccole isole italiane e mediterranee ne testimonia la bassa capacità di dispersione e presumibilmente una nicchia molto più specializzata della congenere annulipes. Labidura riparia è presente in 4 isole, tra le maggiori: Sant’ Antioco, San Pietro, Asinara e La Maddalena. Elemento ripicolo ed alofilo, legato agli stagni retrodunali o almeno alla disponibilità di corpi idrici, è ovviamente presente solo nelle isole di maggiore superficie e con più elevata articolazione territoriale, dove possano permanere ambienti di tale tipo. A Sant'Antioco, Asinara e La Maddalena, oltre che a Molara, è stata rinvenuta anche Forficula pubescens, specie microttera, a distri- buzione W-mediterranea, piuttosto frequente in Sardegna, ad ecologia poco nota, la cui presenza si lega evidentemente alle isole di maggiore superficie e con maggiore complessità di ambienti. Forficula auricularia e F. decipiens sono le due specie più ampia- mente diffuse: ottimi colonizzatori entrambi, questi due elementi sem- brano piuttosto complementari nel loro modello di popolamento. La prima specie, ad ampia diffusione, subcosmopolita, ma di ori- gine asiatico-europea, è da considerare un elemento più mesofilo, alticolo e frigofilo; la sua capacità di dispersione, pur avendo ali funzionali, è però legata all’importazione con le derrate o con le attività agricole da parte dell’uomo, grazie ad una marcata capacità di “adesione” al substrato. Nelle isole minori dell’area mediterranea è specie poco I DERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 547 TAB: 3 LE SBE CIE DI DERNIAL TERI DELILE PICCOLE TSOLE TTALIANE Le isole sono raggruppate per arcipelaghi o per zone unitarie; le specie sono indicate con le iniziali del binomio linneano: Am = Antsolabis maritima, Ea = Euborellia annulipes, Em = E. moesta, Lr = Labidura riparia, NV = Nala lividipes, Lm = Labia minor, Fa = Forficula auricularia, Fd = F. decipiens, Fo = F. obtusangula, Fp = F pubescens. Indico con "+" la presenza su dati verificati su materiale, con "o" quella di letteratura, con "?" quella dubbia. Isole Am EaEm Lr NI Lm Fa Fd Fo Fp Arcipelago de La Maddalena + + + + + Sardegna N-E i Arcipelago di Tavolara + fee ae sp Sardegna S-E + Sardegna S-W ORI EAT Sok ye un Sardegna N-W su ata VIa sù Arcipelago Toscano OT E o o + + Ponziane + + + + Partenopee ste Eolie + 0 + ee or O) Ustica re) oe oO Egadi cai + + Pantelleria ni de Pelagie i i Li Tremiti QUE TOTALE gruppi di isole 15 Rig SOUR AZOTO 748 AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI frequente, limitata alle isole circumsarde ed alle Pelagie, con poche citazioni non confermate per le Toscane ed Ustica, assente dalle Ponziane, Eolie, Egadi, Tremiti, evidentemente non favorita dal clima di tipo mediterraneo. Nelle isole circumsarde, è presente in 18 tra isole ed isolotti: in 9, di dimensioni molto piccole e molto vicine alla terraferma, da sola, in altre 9 isole, di dimensioni mediamente maggiori, insieme con altre specie, ed almeno con F decipiens. Quest'ultima specie, diffusa nell’area mediterranea, in particolare lungo le coste tirreniche, è presente invece in tutti gli arcipelaghi esaminati, spesso da sola: pur microttera, la capacità di “adesione” al substrato (presenza all’interno di steli, infiorescenze ed infruttescenze, bratteee e strati vegetali di vario tipo), la resistenza alla salinità, alle variazioni di temperatura e di umidità, la marcata xerotermofilia, le rigide cure parentali, ne rafforzano la capacità di dispersione e colonizzazione, e la fanno altresì considerare un buon indicatore del bioclima mediterraneo. Nelle 33 isole circumsarde considerate, è pre- sente in ben 24 isole ed isolotti, in 14 come unica specie presente, in 10 insieme ad auricularia ed altre specie, secondo le dimensioni e la complessità geografica dell’isola. Da questo punto di vista, si può ancora notare come (tab. 2) il numero massimo di specie (6) si rinvenga a Sant'Antioco (ca. 109 kmq), mentre a San Pietro e all’Asinara (ca. 51 kmq ciascuna) se ne rinven- gono 4, come a La Maddalena, più piccola (ca. 20 kmq), ma più com- plessa: a Caprera, di superficie poco inferiore, è stata rinvenuta una sola specie, per la maggiore omogeneità di un ambiente meno adatto ai Dermatteri. Anche Tavolara e Molara sono simili per superficie, ma Tavolara ha finora mostrato due sole specie (F decipiens e la stenotopa Anisolabis maritima), mentre a Molara, più piccola, più bassa ma meno omogenea, sono state rinvenute tre specie, forse anche in rapporto alla maggiore antropizzazione (orticoltura) che può favorire qualche specie relativamente banale, anche se meno frequente, come in questo caso F pubescens. Le considerazioni svolte sul popolamento di Dermatteri delle isole circumsarde valgono, come si è visto nella discussione delle singole specie, per l’intero popolamento delle piccole isole italiane, che già avevo preso in considerazione in una recente sintesi (Vigna Taglianti, 1994a). Le 10 specie elencate nella tab. 3, che coincidono in pratica I DERMATTERI DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 949 con quelle discusse per le isole circumsarde, più un paio di reperti, che ritengo casuali, di Labza minor, piccola specie volatrice e subcosmopolita nelle Isole Toscane e ad Ustica, e di Forficula obtusangula nelle Eolie, costituiscono il contingente dei “buoni colonizzatori”, il blocco di spe- cie della fauna italiana con la massima capacità di dispersione. TAB. 4 COROTIPI DEI DERMATTERI DELLE PICCOLE ISOLE ITALIANE (sigle come in Vigna Taglianti et al., 1993; COSM = elementi cosmo- politi o subcosmopoliti) Anisolabis maritima (Bonelli in Gené, 1832) COSM Euborellia annulipes (Lucas, 1847) COSM Euborellia moesta (Gené, 1837) MED Labidura riparia (Pallas, 1773) COSM Nala lividipes (Dufour, 1828) COSM (AIM+AUSTR) Labia minor (Linné, 1758) COSM Forficula auricularia (Linné, 1758) COSM (ASE) Forficula decipiens (Gené, 1832) MED Forficula obtusangula (Krauss, 1904) EME Forficula pubescens (Gené, 1837) WME I corotipi cui vanno riferite le loro distribuzioni geografiche sono riportati in tab. 4: si evidenzia come ben 6 specie siano elementi cosmopoliti o subcosmopoliti, quasi tutti con origini ed affinità paleotropicali, anche Afrotropicale-Indiano-Mediterraneo esteso alla regione Australiana, tranne Forficula auricularia, di origine Asiatico- Europeo. Le rimanenti 4 specie sono da riferire a corotipi mediterranei (2 Mediterranei, 1 W-Mediterraneo, 1 E-Mediterraneo). Mancano nelle piccole isole tutte le altre specie della fauna italiana e circummediterranea legate a situazioni ambientali più ristrette, alle comunità forestali, steppiche ed alticole, che presentano areali più limitati sui gruppi montuosi e che sono talora endemiche di singoli settori delle Alpi e degli Appennini, dove assumono un particolare significato come indi- catori faunistici e biogeografici in chiave storica. 250 AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI Il popolamento delle isole risulta in questo modo costituito esclu- sivamente di elementi indicatori di situazioni ecologiche e dinamiche, significativi, anche se da valutare con cautela: la composizione e dina- mica di simili tassocenosi, costituite da un numero di specie così basso, può essere infatti pesantemente influenzato da fattori semplicemente dovuti al caso. 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Delle altre specie presenti, Forficula auricularia e F. decipiens sono le più diffuse, colonizzan- do rispettivamente 18 e 24 delle complessive 33 isole considerate (isolotti e scogli compresi). La prima, dominante nelle isole nord-orientali e sud-occidentali, più vicine alla costa, è un elemento più continentale, eurasiatico, oggi cosmopolita, alato e con IDE AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI forte capacità di dispersione; la seconda, dominante nelle isole settentrionali e sud- orientali, più distanti dalla costa, è un elemento tipicamente insulare, termofilo, frequente nel Mediterraneo, attero, ma buon colonizzatore per la facilità di trasporto antropico e per la capacità di adesione al substrato. Nelle isole maggiori (Sant'Antioco, San Pietro, Asinara, La Maddalena) il numero di specie rinvenute è più elevato, per la maggiore articolazione ambientale: il massimo (6) si raggiunge a Sant'Antioco, nelle altre tre isole sono invece presenti 4 specie, variamente combinate. Comune a tutte le quattro isole principali è ovviamente Forficula decipiens, e così Labidura riparia, ripicola ed alofila, legata alla presenza di zone umide costiere, che ne è però esclusiva; Euborellia moesta, elemento mediterraneo con bassa capacità di dispersio- ne, è presente solo nelle due grandi isole sud-occidentali; a Sant'Antioco è stata rinvenuta anche Euborellia annulipes, e a La Maddalena Nala lividipes, entrambe specie paleotropicali, già note di Sardegna, presumibilmente importata dall’attività antropica; in queste stesse due isole è stata rinvenuta anche Forficula pubescens, specie W-mediterranea, in comune con Asinara e con Molara. Si discute infine brevemente del popolamento complessivo di Dermatteri delle piccole isole italiane. SUMMARY The Dermaptera of circumsardinian islands. Eight species are recorded from 33 (on 63 examined) circumsardinian islands and islets; Forficula auricularia and F. decipiens are by far the most common ones and are also frequently collected in the smallest islands. The former species is a continental, eurasiatic, today almost cosmopolitan element, winged and good colonizer, and was found in 18 islands (mainly north-eastern and south-western ones, the nearest to the coast). The latter is a typical thermophilous element, largely distributed in the Mediterranean area, apterous, but good insular colonizer, also by anthropic transport, and was found in 24 islands (mainly northern and south-eastern, the smallest and the most distant ones). Labidura riparia, a largely distributed primary palaearctic species, has been collected in the salt marshes only in the four major island (namely, La Maddalena, Sant'Antioco, San Pietro, Asinara). Each of these islands has 4 species, but L. riparia and F decipiens are the only two common to all. F pubescens, a W- Mediterfanean species, is present in three of the 4 major islands (La Maddalena, Sant’Antioco, Asinara) and in Molara. Euborellia moesta, a Mediterranean species, apterous, more stenotopic, has been observed only in Sant’Antioco and San Pietro islands, the nearest to Sardinia; in Sant'Antioco also E. annulipes, while in La Maddalena Nala lividipes, two introduced palaeotropical elements, have been found. In Tavolara also Anisolabis maritima, a true stenotopic sea shore element, almost cosmopolitan, but localized and rare, has been collected. Finally, a brief account on the Dermaptera fauna of general italian small islands is also given. 553 le aS TS ax MARIA CRISTINA BONCI (*) - GABRIELLA CIRONE (*) GALEODES (VOLEMA) BASILICA (BELLARDI): UNA FORMA TIPO DELLA COLLEZIONE PARETO DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE “G. DORIA” DI GENOVA. (GASTROPODA, BUCCINACEA) KEY WORDS: Gastropoda, Buccinacea, Sintipo, Oligocene, Bacino Terziario Ligure- Piemontese INTRODUZIONE - Nel corso del lavoro di recupero e revisione si- stematica della storica Collezione Pareto è stato individuato un esem- plare tipo di Myristica basilica Bellardi [= Galeodes (Volema) basilica (Bellardi)]. In base a quanto scritto da BELLARDI (1872) risulta chiaro che gli individui da lui studiati sono almeno cinque, nessuno dei quali è stato indicato in modo specifico come olotipo: di conseguenza l'esemplare in possesso del Museo viene considerato un sintipo. Bisogna sottoli- neare che dei due esemplari figurati da BELLARDI (1872) si è conser- vato soltanto quello qui preso in esame, in quanto l’altro, appartenen- te alla Collezione del Regio Museo di Mineralogia e Geologia del- l’Università di Torino, durante la ricatalogazione (FERRERO MORTARA et al., 1981) degli ultimi anni non è più stato ritrovato. La forma tipo, che pur essendo un esemplare giovanile presenta ben definiti i.caratteri della specie, è stata ridescritta, misurata e rifigurata. Per le misure sono stati utilizzati i parametri di BERNASCONI & RoBBA (1984). INQUADRAMENTO SISTEMATICO - BELLARDI (1872) definendo la spe- cie la attribuisce al genere Myristica Swainson (1840). ica) Dipartimento di Scienze della Terra, Universita di Genova, Corso Europa 26, 16132 Genova. Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 201 MARIA CRISTINA BONCI - GABRIELLA CIRONE Successivamente ROVERETO nello studio del 1900 sui Molluschi fossili tongriani considera Myristica Swainson (1840) sottogenere di Melongena Schumacher (1817), avanzando però l’ipotesi che Melongena sia in realtà sinonimo di Volema Bolten (1798). Egli istituisce, inoltre, la var. justiniensis, che però attualmente non può essere considerata sottospecie in quanto non soddisfa le condizioni imposte dall’International Code of Zoological Nomenclature (1985) (vedi art. 45 f comma ii e 45 g comma ii). La definizione di Rovereto è poi ripresa senza ulteriori annota- zioni da Sacco (1904). In seguito, nel lavoro del 1914 sulla stratigrafia e la fauna dell’Oligocene ligure, Rovereto segnala e figura la specie e la var. justiniensis senza alcuna indicazione di sottogenere. Nell’inquadramento sistematico proposto da WENZ (1962) e qui seguito Melongena Schumacher (1817) è considerato sinonimo di Galeodes Bolten in Réding (1798), a cui vengono attribuiti due sottogeneri: Galeodes s.s. e Volema Bolten in Roding (1798). Riteniamo che le caratteristiche dell’esemplare studiato ben cor- rispondano a quelle del sottogenere Volema anche se Wenz lo segnala solo nel Pliocene ed in aree extraeuropee. Galeodes (Volema) basilica (Bellardi, 1872) = Myristica basilica Bellardi, 1872 (Tav. I, figg. 1-3) 1872 Myristica basilica Bellardi - Moll. terr. terz. Piem. Lig., I, 158- 159, X, 4-5, cum syn. 1900 Melongena (Myristica) basilica (Bell.) - Rovereto, Ill. Moll. foss. (povaysiey, JL Oe 1904 Melongena (Myristica) basilica (Bell.) - Sacco, Moll. terr. terz. Piena, kOe 2: 1914 Melongena basilica (Bell.) - Rovereto, Nuovi studi Str. Fauna Olio ise. 40; IVA 2-2 1973 Galeodes basilica (Bell.) - Baldi, Moll. Fauna Hung. Upper Olig., 295-296, XL, 3-4, cum syn. GALEODES (VOLEMA) BASILICA (BELLARDI): UNA FORMA TIPO DELLA COLLEZIONE PARETO 555 Dimensioni: Altezza totale: mm 61, 20 (?) * Altezza della spira: mm 17, 9 (?) * Altezza dell’ultimo giro: mm 55, 3 Altezza dell’apertura: mm 49, 35 Diametro massimo: mm 48, 8 Ampiezza dell’apertura: mm 2, 25 Angolo spirale: 96° * Il punto interrogativo indica una misura parziale. Figg. 1-3: Galeodes (Volema) basilica (Bellardi), sintipo. La barra corrisponde a 1 cm. 56 MARIA CRISTINA BONCI - GABRIELLA CIRONE DESCRIZIONE - Conchiglia di medie dimensioni, ad avvolgimento elicospirale, destrorsa. Forma biconica, con spira moderatamente bassa (circa 1/3 dell’altezza totale). Protoconca non conservata. Teleoconca costituita da quattro giri compreso l’ultimo giro. Giri della spira ini- zialmente piatti poi debolmente concavi. Sutura debolmente inclinata rispetto all’asse, incisa e ad ondulazioni irregolari. Ultimo giro molto ben sviluppato (circa 4/5 dell’altezza totale), di forma biconica, diviso in una parte adapicale lievemente concava (circa 1/3 dell’altezza del- l’ultimo giro) ed in una abapicale che si rastrema gradualmente verso la base a formare un corto collo. La parte basale è incompleta. Con- chiglia sifonostoma con canale sifonale appena visibile data la lacunosità della zona basale. Apertura di forma subtriangolare, allungata, alta circa 2/3 dell’altezza dell’ultimo giro. Labbro esterno mancante. Labbro parietale e columellare lisci, callosi, ripiegati e saldati sulla superficie dell’ultimo giro. Ornamentazione della spira costituita da numerose costicine spirali, subeguali, equidistanti tra loro, distribuite su tutta l’ampiezza della spira. Nel penultimo giro comincia a comparire una fila di nodi, ad andamento spirale, decorrente immediatamente al di sopra della sutura; il margine adapicale del giro successivo tende a ricoprire questi nodi. Nell’ultimo giro tutta la superficie è ricoperta da fitte costicine spirali, subeguali nella zona adapicale ed alternati- vamente sottili e larghe in quella abapicale. Verso la base l’ornamentazione si attenua gradualmente. L'ultimo giro è inoltre caratterizzato da una fila, sempre ad andamento spirale, di spine robuste a base larga, via via di dimensioni crescenti, che sono la prosecuzione dei nodi della spira. Questa fila di spine divide la parte adapicale dell’ultimo giro da quella abapicale. Nella parte basale dell’ultimo giro sono presenti altre due file spirali di spine tozze, meno pronun- ciate delle precedenti, con andamento fortemente inclinato rispetto all’asse di avvolgimento. Le linee di accrescimento sono visibili quasi esclusivamente sull’ultimo giro dove assumono gradualmente un aspetto lamellare più accentuato verso il labbro esterno; nella parte adapicale del giro e soprattutto vicino alla sutura si inflettono marcatamente. STATO DI CONSERVAZIONE - Si tratta di un guscio originale con evidenti segni di ricristallizzazione (Cat. Paleont. n° 8725). La cavità interna è completamente riempita da un sedimento arenaceo a grana GALEODES (VOLEMA) BASILICA (BELLARDI): UNA FORMA TIPO DELLA COLLEZIONE PARETO 337 medio-fine di colore grigio-verdastro. Tracce dello stesso tipo di sedimento sono visibili anche in alcuni punti sulla superficie del guscio. La conchiglia è mancante della protoconca, della parte basale dell’ul- timo giro e del labbro esterno. Inoltre le parti apicali delle spine sono spesso fratturate e su tutta la superficie si riscontrano segni di abra- sione e piccole fratture. Nel complesso i fenomeni di abrasione hanno interessato maggiormente la spira rispetto all’ultimo giro. Sulla parte iniziale dell’ultimo giro si nota una perforazione forse di origine mec- canica, mentre in prossimità del labbro esterno, al di sotto della prima fila di spine, è presente un’incrostazione di probabile origine organica (frammento di guscio?). OSSERVAZIONI - L’esemplare studiato è stato identificato senza dub- bio con quello figurato da Bellardi (1872) in base a un confronto accurato delle caratteristiche morfologiche. Bisogna però precisare che il disegno presentato da Bellardi risulta alquanto idealizzato e “migliorato” rispetto all’originale. A questo proposito basta solo evidenziare che nel suddetto disegno non è stato riportato il riempi- mento della cavità interna e sono state omesse le incrostazioni pre- senti sulla superficie esterna (Bellardi, 1872 Tav. X, figg. 4-5). Bellardi cita come località di provenienza due località del Bacino Terziario Ligure-Piemontese (Dego e Cassinelle) senza specificare da quale delle due provenga l’esemplare in questione. Dal punto di vista stratigrafico l’attribuzione è oligocenica senza possibilità di ulteriori specificazioni. La segnalazione della specie da parte di Issel (1876 - 1877) nel Pliocene di Genova risulta errata. RINGRAZIAMENTI Desideriamo ringraziare la Dott.ssa L. Capocaccia e il Dott. V. Raineri (Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria”) per avere cortesemente messo a disposizione il materiale di studio e per i loro preziosi consigli durante la stesura del lavoro. Un vivo ringraziamento alla Prof.ssa C. Pirini Radrizzani (Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Genova) per la revisione critica del manoscritto, al Dott. E. Po (Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Genova) per la realizzazione della parte iconografica ed alla Sig.na G. Borghetti (Biblioteca del Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Genova) per l’assistenza nella ricerca bibliografica. Un particolare ringraziamento alle socie del Soroptimist International Club di Genova, grazie al cui contributo è stato possibile eseguire questo lavoro. 258 MARIA CRISTINA BONCI - GABRIELLA CIRONE RIASSUNTO Nel presente lavoro è stata presa in esame una forma tipo (sintipo) della specie Galeodes (Volema) basilica (Bellardi) appartenente alla collezione Pareto conservata presso il Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria” di Genova. Questo esemplare, ridescritto, misurato e rifigurato, è attualmente l’unico ancora esistente dei due origi- nariamente figurati dall’ Autore. ABSTRACT In this work we have examined a syntipe of the species Galeodes (Volema) basilica (Bellardi) belonging to the Pareto collection placed at the Natural History Civic Museum “G. Doria” in Genoa. This specimen, that we have measured, described and represented again, is, at present, the only remaining one of the two originally delineated by the Autor. LAVORI CITATI BaLpI T., 1973 - Mollusc fauna of the Hungarian Upper Oligocene/Egerian. Studies in stratigraphy, palaeoecology, palaeogeography and systematics - Akadémiai Kiad6, Budapest: 511 pp. BeLLARDI L., 1872 - I Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte I. Cephalopoda, Pteropoda, Heteropoda, Gasteropoda (Muricidae et Tritonidae) - Mem. R. Acc. Sci. Torino, ser. II, tomo XXVII, Stamperia Reale, Torino: 264 pp., XV tavv. BERNASCONI M.P. & RoBBA E., 1984 - The Pliocene Turridae from Western Liguria. I. Clavinae, Turrinae, Turriculinae, Crassispirinae, Borsoninae, Clathurellinae - Boll. Mus. Reg. Sci. Nat. Torino, 2 (1): 257-358. FERRERO MORTARA E., MONTEFAMEGLIO L., Pavia G. & TAMPIERI R., 1981 - Cataloghi. VI. Catalogo dei tipi e degli esemplari della Collezione Bellardi e Sacco. Parte I - Museo Reg. Sci. Nat. Torino: 327 pp. INTERNATIONAL CODE OF ZOOLOGICAL NOMENCLATURE, 1985 - 3rd ed. London International Trust for Zoological Nomenclature: XX pp., 338 pp. IsseL A., 1876 - 1877 - Appunti paleontologici. I fossili delle marne di Genova - Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, 9: 209-264. ROVERETO G., 1900 - Illustrazione dei Molluschi fossili tongriani - Atti R. Univ. Ge- nova, 15: 29-210. RoveERETO G., 1914 - Nuovi studi sulla Stratigrafia e sulla Fauna dell’Oligocene Ligure - Oliveri E. & C. Soc. Tip.: 179 pp. Sacco F., 1904 - I Molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte XXX. Aggiunte e correzioni - C. Clausen, Torino: 203 pp., XXXI tavv. WENZ W., 1962 - Handbuch der Palaozoologie herausgegeben von O.H. Schindewolf, Band 6, Teil 1, Gastropoda, Prosobranchia - G. Borntraeger, 6: 1201-1505. = JOHN IRISH NEW DATA ON LEPISMATIDAE, MAINLY FROM ITALY AND NORTH EAST AFRICA, WITH NOTES ON THE STATUS OF CTENOLEPISMA ROTHSCHILDI SILVESTRI (INSECTA: THYSANURA) The following is based mainly on the entomological collection of the Museo Storia Naturale Genova (MSNG), with the bulk of material coming from Italy, Ethiopia and Somalia. For the sake of completeness, a few additional records from the same territories were added. The latter specimens are from the California Academy of Sciences, San Francisco (CASC), Illinois Natural History Survey, Champaign (INHS), Museum National d'Histoire naturelle, Paris (MNHN), United States National Museum, Washington DC (USNM), Zodlogisch Museum, Amsterdam (ZMAN), and the Zoologiska Muset, Helsinki (UZMH). In quoting previous literature records, only the earliest are given. Acrotelsa collaris (F.) Material examined. ETHIOPIA: Assab, XII.1884, G. Frasca; 1 2, 1 6 (MSNG). Massauah, ii. [18]95, K.M.L.; 1 2,1 6 (UZMH). IRAN: Isola di Farur Nabi, Golfo Persico, 23.II.1956, Marcante; 1 2 (MSNG). SOMALIA: Oddur, 1929, N. Mosconi BL; 1 2 (MSNG). Piana di Bieiar (Giumbo, basso Giuba), Luglio 907, G. Ferrari; 1 dé (MSNG). Belet Amin, 1934, Patrizi & Confalonieri; 2 22,2 6g (MSNG). Recorded before from Ethiopia (STACH 1935) and Somalia (MENDES 1988). New for Iran. (*) Nasionale Museum, Posbus 266, Bloemfontein 9300, South Africa Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 960 J. IRISH Ctenolepisma (Ctenolepisma) algharbica Mendes Material examined. ITALY: Sardegna S-W (CA), Is. di Retti, 13.V.1988, R. Poggi; 2 6g (MSNG). Previously known from southern Portugal only (MENDEs 1978). Ctenolepisma (C.) ciliata (Dufour) Material examined: ITALY: Is. Camere Est (Sardegna N-E, prov. SS), sub Euphorbia dendroides, 11.IV.1986, leg. R. Poggi; 2,1 2,1 6 (MSNG). Is. Camere W (Sardegna N-E, prov. SS), 11.IV.1986, leg. C. Manicastri; 4,1 2,3 &6g (MSNG). Isola dei Cavoli (CA), Sotto Pistacia, 9.IV.1989, R. Poggi; 2 6d (MSNG). Is. Molara (Sardegna N-E, SS), 9-IV.1986, leg. M. Bologna; 2 2 2 (MSNG). Sardegna N-E: Is. Molara (SS), 10.X1.1986, leg. C. Manicastri; 1 £ (MSNG). Sardegna N-E: Is. Molara (SS), 10.X1.1986, leg. L. Tonon; 1 6 (MSNG). Sardegna N-E: Is. Molara, 10.X1.1986, leg. M. Galdieri; 1 2 (MSNG). Is. Molarotto (Sardegna N-E, SS), 10.IV.1986, leg. M. Bologna; 1 ® (MSNG). Is. Molarotto (Sardegna N.-E., prov. SS), 10.IV.1986, leg. R. Poggi; 1 @ (MSNG). Sardegna N-E: Is. di li Nibani 1 (SS), 11.XI.1986, leg. L. Tonon; 3 22° (MSNG). Is. Tavolara (Sardegna N-E, prov. SS), 8.1V.1986, leg. V. Cottarelli; 2, 19, 1 3 (MSNG). Is. Tavolara (Sardegna N-E, SS), 8.IV.1986, leg. M. Bologna; 1 £ (MSNG). Sardegna N-E: Is. Tavolara (SS), 9.XI.1986, leg. M. Galdieri; 1 6 (MSNG). Sardegna N-E: Is. Tavolara (SS), Settore S-W, al voglio, 9.XI.1986, leg. R. Poggi; 1 2 (MSNG). Sardegna N-E: Is. Tavolara (SS), Spalmatore di Terre, 9.XI.1986, leg. R. Poggi; 1 9 (MSNG). Sardegna N-E: Is. Tavolara (SS), strada militare, vers. N-W, 9.XI.1986, leg. M. Zapparoli; 1 2 (MSNG). Sardegna N-E: Is. Tavolara (SS), zona bassa, dietro l'abi- tato, 9.XI.1986, leg. M. Zapparoli; 3, 1 9,2 6d (MSNG). Is. Giglio, IX.900; 1 9 9 (MSNG). Isola Linosa, 27.IV.1986, leg. N. Baccetti; 1 6 (MSNG). Recorded from Sardinia (MENDES 1980) and Linosa (STACH 1926) before. New for Giglio. NEW DATA ON LEPISMATIDAE, MAINLY FROM ITALY AND NORTH EAST AFRICA 561 Ctenolepisma (C.) feae Silvestri Material examined. CAPE VERDE ISLANDS: Is. Capo Verde, S. Vincenzo, Dint. Mindello, 15.XII.1908, Dr. Andreini; 1 2,1 3d (MSNG). Common in the Cape Verde Islands, and recorded from S. Vicente before (PAcLT 1966). Ctenolepisma (C.) lineata (E) Material examined. CANARY ISLANDS: Lanzerote, 15.VIII.1882, Crociera del "Corsaro"; 1 4 (MSNG). Tenerife, Pico de Teyde, Alta Vista, 23.7.31, R. Stora, 1 @ 2,1 6 (UZMH). ITALY: Genova, città, 15.1V.1987, leg. R. Poggi; 1 2 (MSNG). Is. Molara (Sardegna N-E, prov. SS), 9.IV.1986, leg. R. Poggi; 1 2 (MSNG). Sardegna N- E: Is. di li Nibani 3 (SS), 11-XT.1986, leg. R. Poggi; 2 dd (MSNG). Sardegna N-E.: Is. di li Nibayiz, 11.XI.1986, Leg. C. Manicastri; 1 2 (MSNG). Common in the Canary Islands, and recorded from both Lanzarote and Tenerife before (RIDLEY 1881; PACLT 1966). First recorded from Sardinia by PARONA (1892), and from Genova by PARONA (1888). Ctenolepisma (C.) longicaudata Escherich Material examined. ITALY: Ge. Bolzaneto-Begato, 12.III.1989, leg. Paganini; 4, 2 66,1 9, 1 unsexed broken (MSNG). Genova, Albaro, 20.II.1985, leg. S. Botti; 2, 1 9,1 3 (MSNG). Genova, città, I-1986, leg. R. Poggi; 1 ®, desiccated (MSNG). Genova, C.so Magenta, nella Biblioteca della Società Entomologica, 4.III.1985, Leg. R. Poggi; 1 ? (MSNG). Genova - Foce, 19.VII-1983, leg. Magnasco; 1 2 (MSNG). Genova - Porto (uffici CAP), 29-XII.1988, Leg. Gattulli; 2,1 2,1 ¢ (MSNG). Ge- Via G. Rossetti, 9/1V/1989, leg. Salvazeni; ca. 8 broken, unsexed (MSNG). Is. Giglio, G. Doria; 1 9,1 6 (MSNG). Recorded from Liguria before (MENDEs 1980). New for Giglio. 562 J. IRISH Ctenolepisma (C.) mauritanica (Lucas) Material examined. ETHIOPIA: Assab, XII.1884, G. Frasca; 2 22 (MSNG). SOMALIA: Belet Amin, 1934, Patrizi e Confalonieri; 1 ® (MSNG). Though known from adjacent Saudi-Arabia (IRISH 1991) and Yemen (WYGODZINSKY 1952), this is the first time the species has been recorded from Africa. Ctenolepisma (C.) rothschildi Silvestri Ctenolepisma rothschildi Silvesti, 1907: 514; 1922: 160. Lepisma nigra Oudemans, 1890: 82. syn. nov. (p.p.: Buitenzorg ex. only). Ctenolepisma nigra Escherich, 1905: 98 (p.p.); Silvestri, 1913: 56; Wygodzinsky, 1959a: 441. Ctenolepisma diversisquamis Silvestri, 1908: 153; Wygodzinsky, 1955: 1; Paclt, 1966: 151, Wygodzinsky, 1972: 14, Mendes 1982: 611, 1986a: 17, 1986b: 334, 1986c: 214; Irish, 1986: 344; Mendes, 1992: 226. syn. nov. Ctenolepisma reducta Folsom, 1923: 170; Silvestri, 1934: 305; Wygodzinsky, 1959b: 33: Ctenolepisma rothschildi was described from Ethiopia and Soma- lia, but not recorded again. The present material allowed an assessment of its status to be made. Examination of the types of C. rothschildi showed them to be conspecific with the widespread and better known C. diversisquamis (as already suspected by IRISH 1986). The name C. rothschildi takes date priority and becomes the valid name for the taxon. The types of Lepiszza nigra were also examined. The single specimen from Buitenzorg was found to belong to C. rothschildi, while most of the Maumerie specimens conform to true C. migra, as per the original description. The redescription of C. nigra by SILVESTRI (1913) refers to C. rothschildi, and therefore also the material of WYGODZINSKY (1959a). True C. nigra carries 3+3 bristlecombs on urotergites I-VI. The Buitenzorg cotype of L. nigra is therefore hereby excluded from the type series of L. migra, on the grounds of heterogeneity. NEW DATA ON LEPISMATIDAE, MAINLY FROM ITALY AND NORTH EAST AFRICA 963 Judging by the descriptions only (requests to borrow the types, in MNHN, went unanswered), it is highly probable that both Crexolepisma incita and Ctenolepisma brachyura Silvestri 1918, from Kenya, may be conspecific iwth C. rothschildi, too. PACLT (1966) already suggested this for at least C. brachyura. C. reducta was previously synonymised with C. diversisquamis by WYGODZINSKY (1972). C. rothschildi is easily recognisable by the urotergal setation (3+3 bristlecombs on urotergites II-V, as in the original description, and not II-VI, as given in SILVESTRI 1922), the relatively few macrosetae per urotergal bristlecomb (2-4), the short urotergite X, and the presence of pauciradiate scales in well preserved material. Individuals tend to be of small size (maximum body length recorded here is 9 mm). Many records of C. rothschildi are anthropophilic, and the species is easily transported by man (e.g., PACIT 1966, and many records below). It is cosmopolitan, being particularly common in the warmer parts of the world, and is now known in the literature from Cape Verde, Colombia, Ethiopia, French Polynesia, Gambia, Germany, In- dia, Indonesia, Netherlands Antilles, Nigeria, Puerto Rico, Sierra Leone, Somalia, Srilanka, United States, Venezuela and Zaire. Below are added new records for Brazil, Cuba, Dominican Republic, Honduras, Montserrat and Papua New Guinea. Types examined: LECTOTYPE: here designated, male, body broken: MusEum Paris, Ethiopie Mér., Bouttah, M. de Rotschild [szc/], 1905, Ctenolepisma Rotschildi Silv., Auct. det. 1908 [male sign], Cotypes! (17 Aout 1904); Collection Maurice DE ROTHSCHILD, Date 17 Aoùt 1904, Loc. Bouttah; Ctenolepisma Rotbschildi Silv., [male sign] Cotypus! (MNHN). PARALECTOTYPE: here designated, female, body lenght 5 mm, desiccated: Muséum Paris, Abyssinie, Diré Daoua, M. de Rothschild, 1905, Ctenolepisma Rothschild: Silv., Auct. det. 1908, Cotype! [female sign]; Cezolepisma Rothschildi Silv., [female sign] Cotypus! (MNHN). Associated with the types of C. rothschildi, but not labelled as types, are a well preserved male from Daouenlé, and three unsexed and very broken specimens from Tchafianani (MNHN). Additional material examined: BRAZIL. Rio de Janeiro, Brazil, September 1962, 364 J. IRISH H.B. Mills, in house; 18 22,16 66, 3 unsexed (INHS). CUBA: Baragua, collected in old box, 29.1X.1931, L.D. Christenson; 1 unsexed, broken (USNM). DOMINICAN REPUBLIC. on didi divi pod, [ex] Dominican Republic, [intercepted] at Philadelphia, Penna., 15.IX.1952; 1 6 (USNM). ETHIOPIA: Addis Abeba, 20.V.1967, in house, coll. L.W. Teller; 1 £, 1 unsexed (USNM). HONDURAS: in trunk of wearing apparel, [ex] Honduras, Intercept. N. Orleans, La. [Louisiana], Aug. 4, 1933; 1 2 (USNM). INDONESIA: Lepisma nigra, Buitenzorg; 1 d (original cotype, types heterogeneous) (ZMAN). MONTSERRAT: dry herbs, [ex] Montserrat, B.W.I., [intercepted] at Boston, Mass., 15.X.1952; 19 (USNM). PAPUA NEW GUINEA: Morobe District, Wau, Big Wau Creek, 1200 m, 26.11.1973, Thomas W. Davies; 1 2 (CASC). SOMALIA: Belet Amin, 1934, Patrizi e Confalonieri; 1 2 (MSNG). UNTRACED: Banana leaf packing in baggage [from] San Mateo, Oct. 2 1933, [intercepted at] Quar. Phila. [delphia]; 1 unsexed, damaged (USNM). VENEZUELA. Peanuts [from] Venezuela, [intercepted USA], 28.11.1935; 1 ® (USNM). Ctenolepisma (C.) somaliensis Mendes Material examined: SOMALIA: Belet Amin, 1934, Patrizi Confalonieri; 3 £ 2, 2 3 3 (MSNG). Mogadiscio, 1931, V. Priarone (tra le formiche); 1 2, plus 2 ants, apparently Camponotus maculatus F., but not formally identified (MSNG). The above records extend the distribution of this species, previously known from a single locality in southern Somalia (MENDES 1988). Ctenolepisma spp. are not normally myrmecophilous. Ctenolepisma (Sceletolepisma) albida Escherich Material examined. ALGERIA: dune a sud dell'Oasi di Timimoun, 30.XII.1986, leg. F Vanucci; 1 6 (MSNG). CANARY ISLANDS: Lanzerote, 15.VIII.1882, Crociera del "Corsaro"; 1 6 (MSNG). Widespread in North Africa, including Algeria (WyGODZINSKY 1958), but not before recorded from the Canary Islands. NEW DATA ON LEPISMATIDAE, MAINLY FROM ITALY AND NORTH EAST AFRICA 565 Ctenolepisma (S.) sudanica Mendes Material examined. SAUDI ARABIA: Arafati, 25.10.1891, Dr. V. Ragazzi; 2 6 g (MSNG). Previously known only from females, described from northeastern Sudan (MENDES 1982). The present males agree with the females' description in all respects, except in the slinghtly shorter inner processes of coxites IX (each about 0.3 times the lenght of stylus IX), which results in a correspondingly wider appearance for the inner process. If the locality 'Arafati' is meant to indicate Arafat, near Makkah in Saudi Arabia, across the Red Sea from the type locality, this would indicate a new record for Saudi Arabia. Ctenolepisma (S.) targionii (Grassi & Rovelli) Material examined. ITALY: Genova, città, 15.IV.1987, leg. R. Poggi; 1 £ (MSNG). Genova, città, 30.VIII.1987, leg. R. Poggi; 1 £ (MSNG). Described from Italy, and first recorded from Genova by MENDES (1980). Lepisma saccharina (L.) Material examined. ITALY: Is. Il Catalano, Sard. W., 12.VI.1989, leg. R. Poggi; 4,1 2,3 635 (MSNG). Is. Il Catalano (Sardegna W, OR), 3.VIII.1986, leg. R. Argano; 222,16 (MSNG). Isolotto Il Catalano (Sardegna W, OR), 3.VIII.1986, leg. R. Poggi; 2 22,2 6 (MSNG). Sardegna W: Is. Il Catalano (OR), 28.VI.1984, leg. R. Poggi; 2 9 2 (MSNG). Sardegna N-E: Arcip. Maddalena, Is. La Presa (SS), 30.VI.1981, leg. N. Baccetti; 4, 1 2, 3 unsexed juveniles (MSNG). Dint. di Kammo, Alto Isonzo, IV-VI- 1916, A. Andreini; 1 2 (MSNG). Found throughout Italy, first recorded from Sardinia by PARONA 1888. 966 J. IRISH Neoasterolepisma crassipes (Escherich) Material examined. ITALY: Sicilia, Piano Zucchi (PA), Madonie, 1100 m, 8.V.1981, leg. R. Poggi; 1 £ (MSNG). Known from Sicily, first recorded from there by WyGODZINsSKy (1941). Stylifera galapagoensis (Banks) Material examined: PERU: Arequiba Paracas, 30-1-1983, G. Dellacasa; 1 dé (MSNG). Well known from Peru (IRISH 1988a). Thermobia aegyptiaca (Lucas) Material examined. ETHIOPIA: Assab, XII.1884, G. Frasca; 3 £ 9,2 66 (MSNG). Massauah, aus Wohnzimmer, 16.XII.[18]94, K.M.L.;52 2,5 6 g, 1 unsexed (UZMH). Recorded from Ethiopia before (STACH 1935). The present specimens are in too bad a condition to allow the checking of minor details, but some have prosterna approaching that of T. zwfelzx, described from Somalia (cf. IRisH 1988b). The status of T. irfelix remains inde- terminate, but it does seem possible that it may lie within the bounds of variation of T. aegyptzaca. Thermobia domestica (Packard) Material examined. ETHIOPIA: Assab, Sped. Franchetti-Dancalia 1928-29, 1929, S. Patrizi; 1 6 (MSNG). ITALY: Is. Dissei, IV.92, "Scilla"; 2 636 (MSNG). New for Ethiopia. NEW DATA ON LEPISMATIDAE, MAINLY FROM ITALY AND NORTH EAST AFRICA 567 Tricholepisma aurea (Dufour) Material examined. ITALY: Castiglioncello Bandini (Prov. di Grosseto), VII.1919, Andreini; 1 6 (MSNG). Moscona (Grosseto), 12.III.1918, Dr. Andreini, 25, 12 9 9, 13 636 (MSNG). Sardegna N-E, Is. Bisce (SS), 11.XI.1986, leg. R. Poggi, 1 2,2 dd (MSNG). Sardegna N-E: Is. delle Bisce (SS), 11.XI.1986, leg. M. Zapparoli; 6, 39 2,3 3 (MSNG). Sardegna N-E: Is. delle Bisce (SS), 11.XI.1986, leg. R. Poggi; 19, 8 immatures (MSNG). Is. Camere W (Sardegna N-E, prov. SS), 11.IV.1986, leg. C. Manicastri; 4, 1 £,3 6g (MSNG). Found throughout Italy; previously recorded from Sardinia (PARONA 1882). Tricholepisma gyriniformis (Lucas) Material examined. ITALY: Lippiano (Arezzo), IV-1918, Dr. Andreini; 1 6 (MSNG). Though long known from Sicily (Grassi & ROVELLI 1889), this is the first record of T. gyrintformis from the Italian mainland. It is also the most northerly point at which the species has been recorded so far. ACKNOWLEDGEMENTS I wish to thank Dr. V. Raineri (MSNG) for allowing me to study this interesting collection. Material from other institutions were kindly made available by Drs. J. Coddington (USNM), W. Hogenes (ZMAN), V.F Lee (CASC), J. Legrand (MNHN), K.C. McGiffen (INHS) and P. Vilkamaa (UZMH). 568 J. IRISH REFERENCES EscHERICH K., 1905 - Das System der Lepismatiden - Zoologica, Stuttg., 43: 1-164. 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Viene anche dimostrato che C. diversisquamis e C. nigra sono sinonimi di C. rotbschildi Silvestri. 571 ELENA I. CUARTAS (*) REDESCRIPCION DE CLATHRIA BURTONI "NOMEN NOVUM" DE C. PROLIFERA BURTON, 1940. (PORIFERA: DEMOSPONGIAE) INTRODUCCION - La especie C. prolifera fue descripta por BURTON (1940), en base a dos ejemplares procedentes del Atlantico Sur (37° 30'S). Ambos ejemplares fueron depositados en la coleccién del Museo Argentino de Ciencias Naturales "Bernardino Rivadavia" bajo los numeros 15582 (Holotipo) y 17010. La observacién del holotipo permiti6 comprobar que las fotos publicadas en el trabajo original no corresponden al material recibido con esa denominacién; es posible que la figura del trabajo pertenezca al ejemplar n° 17010, que no se ha encontrado en dicha colecci6n. En marzo de 1985, fueron recolectados por el BI Oca Balda frente a Mar del Plata (38°, 05' S - 57° 32' W) y a 35 m de profundidad, varios ejemplares de poriferos que respondian basicamente a la descripcién de C. prolifera Burton, 1940. En base al estudio morfolégico de estos ejemplares y su comparacién con el holotipo de C. prolifera, se redescribe esta especie, proponiéndose Clathria burtoni "nomen novum" para Clathria prolifera Burton, 1940 homénimo de Clathria prolifera Ellis & Solander, 1786. DESCRIPCION: Material examinado: 1. Tres ejemplares, Mar del Plata (38° 50' S - 57° 32' W), 35 m "Oca Balda" marzo 1985. 2. Holotipo MACN "Bernardino Rivadavia" n° 15582 frente a Mar del Plata (37° 30' S. long. desconocida) 60-80 brazas, "Undine", C.A.N.P., abril, 1925. Esponja masiva y adherente desarrollada sobre sustratos diversos. La base tiene un espesor de 3 a 4 cm en los ejemplares mas (*) Dto. de Biologia, UNMP, Funes 3250-7600, Mar del Plata, ARGENTINA Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 372 E.I. CUARTAS desarrollados y de 2 a 3 mm en los menores, elevandose con dimensién diversa sobre tubos, algas y todo tipo de material biolégico. La superficie es levemente hispida con crestas y surcos paralelos entre si y cubierta por una membraba traslicida. Textura compresible y fragil, color en vivo amarillo, rosa suave después de la fijaciòn. La descripciòn original habla de un "proceso digital con ésculos en el vértice", lo que se observa en el material depositado como holotipo es una masa basal irregular de 2 a 3 mm de espesor, elevandose al rededor de un tubo quitinoso cuya abertura se localiza en el extremo de la prolongacién. (PI. II, Fig. 2). Conviene destacar que el material colectado por el Oca Balda crece totalmente sobre sustrato biolégico en el que se incluyen algas, tubos de poliquetos sabellidos, valvas, urocordados coloniales, y, tubos quitinosos semejantes a los que sirven de sustrato al holotipo. La superficie coincide en su estructura en ambas muestras aunque contrariamente a lo expresado en la descripcién original, resalta en el material del "Oca Balda" la ausencia de ésculos y ostfolos en el los ejemplares fijados. Esqueleto de estructura reticulada en los ejemplares menores (Lam. 1, Fig. 5) a plumosa en los de mayor porte (Fig. 2), las fibras ascendentes miden 60-75 wm de diametro con eje de tilostilos (6-7) acompafiados de estilos generalmente dispuestos en la periferia; los haces transversales de union tienen eje uni o biespicular de estilos, y miden 35-50 um de espesor. Toda la trama esta erizada de acantostilos de espinacién uniforme. El esqueleto dérmico tiene un espesor que varia entre los 450-600 pm formado por tilostilos dispuestos en forma aislada o en abanicos relacionados con el esqueleto principal, algunos tilostilos tienen la cabeza levemente espinada. Espiculas-Estilos lisos de cabeza lisa. (Lam. I, fig. 1). Tilostilos coanosémicos, lisos y rectos con Apice abrupto. Tilostilos ectos6micos lisos y rectos con cabeza diferenciada a veces microespinada. Acantostilos erizantes de espinacién regular. Microscleras: Isoquelas palmadas, muy tenues, longitud del man- go 11-12 um. REDESCRIPCION DE CLATHRIA BURTONI DI LAMINA I. Figura 1. Espiculas: Tilostilos, estilos, acantostilos e isoquelas. Figura 2. Estructura del esqueleto de un ejemplar masivo. 274 E.I. CUARTAS Cuadro 1. Comparacién de las medidas espiculares ESTILOS TILOSTILOS ACANTOSTILOS ISOQUELAS C. prolifera (Holotipo) 530x14pm 250x4um 100um 11pm C. prolifera 220-280um 170-290um 75-90um reexaminacién del Holotipo x 7-10.8pum x 3-6um x 6.7/-8um 11-12um C. prolifera M. del Plata 190-290um 170-290pm 85-100um "Oca Balda" x 8-10.5um x 4-7.5um x 8-9um 10-12um Comentarios: los caracteres morfolégicos del material del "Oca Balda" examinado concuerda con la descripcién dada por BURTON (1940) para C. prolifera, excepto por la medida de los estilos principales y la presencia de un ésculo apical. La remedicién de las espiculas del holotipo no concuerda con el tamafio de los estilos principales indicado en la descripcién original, pero si concuerda con las medidas de los estilos principales de los ejemplares del "Oca Balda" (Cuadro 1). La presencia de un osculo apical segtin la descripcién de Burton, se debe al corte transversal del tubo que actàia como sustrato (Lam. II, Fig. Ne REDESCRIPCION DE CLATHRIA BURTONI 515 LAMINA II. Figura 1. Ejemplar de Mar del Plata desarrollado sobre tubo quitinoso n° 15.582'1 (Barra = 1 cm). Figura 2. MACN n° 15.582 (Barra = 1 cm). Figura 3. Ejemplar masivo DB-Bpo 28 (Barra = 1 cm). Figura 4. C. burtoni desarrolada sobre sustrato de Sycozoa. La flecha indica una porciòn de la esponaj de 1 mm de espesor. Figura 5. Corte transversal de un ejemplar de Mar del Plata (x 40) Figura 6. Corte transversal del ejemplar n° 15.582. 376 E.I. CUARTAS BIBLIOGRAFIA Burton M., 1940 - Las esponjas marinas del Museo Argentino de Ciencias Naturales. Anales del Museo Argentino de Ciencias Naturales 40, 95-121. ELLIS J. & SOLANDER R., 1786 - The natural History of neary curious and uncommon zoophytes, collected from various parts of the globe. White & Son, London: 1- 206. AGRADECIMIENTOS El autor agradece a los responsables de la Divisién Invertebrados del Museo Argentino de Ciencias Naturales el envîo del material original; al personal de apoyo del Lab. de Cartografia de la Facultad de Cs. Ex. y Naturales de la Universidad Nacional de Mar del Plata, la confeccion de los dibujos, a la Sra. M. Tobio (INIDEP), las tomas fotograficas y a la Dra. R. Desqueyroux (M.H. naturelle-Géneve), su permanente estimulo. RESUMEN Clatbria prolifera Burton, 1940, que fuera descripta sobre dos especimenes provenientes del Atlantico Sur (37° y 39° S), es redescripta a partir de nuevos ejemplares recolectados en la misma regiòn. Se propone C. burtoni "nom. nov." para C. prolifera Burton 1940, homénimo de C. prolifera Ellis & Solander, 1786. ABSTRACT Clathria prolifera Burton, 1940 which was described on two specimens from the south Atlantic Sea, is redescribed using new individuals from the same region. Clathria burtoni "nom. nov" is proposed for C. prolifera Burton, 1940 a homonym of C. prolifera Ellis & Solander, 1786. 577 VEZIO COTTARELLI - CINZIA FORNIZ (*) RICERCHE ZOOLOGICHE DELLA NAVE OCEANOGRAFICA "MINERVA" (C.N.R.) SULLE ISOLE CIRCUMSARDE. XXIII. MEIOPSYLLUS MARINAE: A NEW GENUS AND A NEW SPECIES OF PARAMESOCHRIDAE FROM THE MEIOBENTHOS OF ASINARA AND S. PIETRO ISLANDS (SARDINIA) (CRUSTACEA, COPEPODA, HARPACTICOIDA) From 1985 till now a team of Italian researchers coordinated by Prof. B. Baccetti of the University in Siena has carried out a series of zoogeographical expeditions to the small circumsardinian islands by use of the C.N.R. oceanographic ship “Minerva” (BACCETTI et al., 1989). The research was later extended to other small Italian and Greek islands by use of the oceanographic ships “Bannock” and, recently, “Urania”. The interstitial fauna of the marine and subterranean habitats of these small Italian islands had not been explored yet. Due to these expeditions a great deal of material, partly already studied, was collected (COTTARELLI & VENANZETTI, 1989; FORNIZ e? 4/., 1990; COTTARELLI & FORNIZ, 1991; COTTARELLI & FORNIZ, 1993). This paper deals with the description and discussion of a new genus and a new species of Paramesochridae that we consider particularly interesting from a systematic, faunistic and ecological point of view (cfr. BACCETTI et al., 1990). This is the first paper devoted to the numerous Paramesochridae collected during these research expeditions and which are presently under examination. (659) Dipartimento di Scienze Ambientali, Università della Tuscia, Viterbo, Italy. Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC V. COTTARELLI - C. FORNIZ PARAMESOCHRIDAE LANG Meiopsyllus ngen. DiAGNOSIS - Paramesochridae with: Al 8-segmented in female and 7-segmented in male; exopod A2 1-segmented; mandible without exopod; P1 with 2-segmented exopod and without endopod; P2-P3 with 3-segmented exopod and without endopod; P4 with 3-segmented exopod and 1-segmented endopod; P5 confluent in both sexes, with distinct exopod in female; caudal rami longer than the last 2 abdominal somites combined. DERIVATIO NOMINIS - The generic name Mezopsyllus is a combination of the greek terms “meios” (=small, minor) and “psylla” (=flea). REMARKS - The main diagnostic feature of Mezopsyllus n.gen. is the complete lack of endopod P1, a reduction not found in any other Paramesochridae thus for. The new genus belongs to the subfamily Paramesochrinae as defined by Huys (1987). The author identifies two branches in the subfamily: the Scottopsyllus group, which represents the plesiomorphous branch, and the Paramesochra group, which represents the apomorphous branch. Meiopsyllus n.gen. seems to have those features that, according to Huys, identify the apomorphous branch, i.e. the unisegmented condition in exopod of antenna and in exopod of mandible. Actually, in this genus the exopod of the mandible is absent. Within the Paramesochra group, the new genus seems to belong to the Kliopsyllus-Kunzia lineage, defined by the following apomorphies: 1) endopod P2-P4 unisegmented 2) exopod P1 with 4 setae on distal segment 3) distal segment of exopod P4 with 3 setae (Huys, 1987). We would like to point out that Mezopsyllus n.gen. seems to be part of the evolutionary trend already observed in Kunzia (Huys, 1987). In fact, in the last genus the endopod P1 seems to be already strongly reduced and unarmed; in the new genus this appendage is completely lacking. Nevertheless, Kunzia shows an unisegmented exopod P1, while this appendage is 2-segmented in the new genus. On the other hand, a 2- MEIOPSYLLUS MARINAE: A NEW GENUS AND A NEW SPECIES 202) segmented exopod P1 seems to be a condition that has evolved convergently within the family of Paramesochridae. The morphology and the armature of legs P2-P4 in Mezopsyllus n.gen. are rather similar to those of the corresponding legs in Leptopsyllus T.Scott, a genus placed in the Scottopsyllus group by Huys (1987). These similarities, however, are not regarded as an indication of common ancestry, yet are considered here as the result of parallel evolution related to the colonization of the interstitial habitat. We think that the new genus too underwent the paedomorphic phenomena previously supposed by Huys (1987) for the evolution of Paramesochrinae. The reduced size and the noteworthy tendency to the reduction and the exemplification of various appendages give Mezopsyllus n.gen. a kind of habitus that is already been observed in highly specialized Paramesochridae (KUNZ, 1981). Hence the new genus could be included in the “morphological series with increasingly pronunced larval characters” as stated by Huys (loc.cit.) in relation to certain taxa of the Scottopsyllus group. Meiopsyllus marinae n.sp. MATERIAL - 30 females, 20 males, 2 copepodites collected (M.Cobolli Sbordoni, V. Cottarelli, E. De Matthaeis leg., 9 September 1987) on Cala Arena seashore (Asinara island, northwestern Sardinia). 14 females, 13 males, 3 copepodites collected (M.Cobolli Sbordoni, V. Cottarelli, E. De Matthaeis leg., 1 August 1986) on the seashore near Punta Martin (S. Pietro island, southwestern Sardinia). Types - HOLOTYPE: a female from Asinara island mounted on a slide labelled Mezopsyllus marinae ht. Paratypes: 30 females, some ovigerous, and 20 males, also mounted on slides labelled M.marinae pt. and numbered from 2 to 50, with the indication of the sampling sites. The type-series and the remaining material preserved in alcohol are temporarily stored in the senior author’s collection at the Dipar- timento di Scienze Ambientali, Universita della Tuscia - Viterbo. V. COTTARELLI - C. FORNIZ DERIVATIO NOMINIS - The new species is dedicated to our colleague, Prof. Marina Cobolli Sbordoni, who took part in these zoogeographical expeditions and often helped us collecting interstitial samples. DESCRIPTION OF THE HOLOTYPE - Body (fig.1b) elongate and cylindrical, slightly depressed dorsoventrally, tapering posteriorly. Cephalothorax, caudal rami and all somites, with the exception of the last two, bearing sets of dorsal pores and chitinous thickenings, whose distribution patterns is shown in fig.1b. Body colourless, nauplius eye not observed. Length, measured from the apex of rostrum to distal margin of caudal rami: 0.215 mm. Cephalothorax slightly longer than following three somites combined. Rostrum diminutive, conical, fused with dorsal cephalic shield and without any sensillae. Genital somite longest, without any sign of subdivision. Anal somite shortest, ventral hind edge with a set of setules. Anal operculum convex, smooth. Caudal rami (fig.2d) slightly divergent, about 2.5 times as long as maximum width and longer than last 2 somites combined. Dorsal surface with two longitudinal chitinous ridges. Armature represented by 1 proximal dorsal seta near the outer lateral margin; 1 longer distal dorsal seta near the inner lateral margin, that is provided with some spinules; 1 strong and plumose subapical seta near the outer distal corner; principal apical seta long and slender, accompanied with 1 outer plumose seta and 1 inner smaller seta. Antennule (fig.2g): 8-segmented, strong and short. First segment longest, anterior margin with 4 spinules. Second segment with 5 slender setae along the anterior margin and 1 longer dorsal seta. Third segment with 5 slender setae and 1 short, spinulose seta along the anterior margin. Inner distal corner of the fourth segment forming a sub- cylindrical processus provided with a long and slender aesthetasc and 1 slender seta, which are confluent at the base. Fifth segment with a long and slender seta on the anterior distal corner. Sixth segment with 2 distal setae. Seventh segment smallest, with 1 seta. Eighth segment small, furnished with 8 distal setae. Antenna (fig. 3h): basis elongate, slightly widening distally, without armature. Exopod 1-segmented, sub-cylindrical, with 1 seta at about half the length of inner margin and 1 strong spatulate and apically Fig. 1. MEIOPSYLLUS MARINAE: A NEW GENUS AND A NEW SPECIES Mezopsyllus marinae n.gen. n.sp. Female holotype: b. Male paratype: a. a: habitus; b: habitus. 581 582 V. COTTARELLI - C. FORNIZ Bige2 Meiopsyllus marinae n.gen. n.sp. Female holotype: a, b, d, g, h. Male paratype: c,e,f. a: P5; b: intercoxal plates; c: caudal rami; d: caudal rami; e: P6; f: P5; g: antennule; h: genital somite with egg. MEIOPSYLLUS MARINAE: A NEW GENUS AND A NEW SPECIES 983 spinulose seta. First segment of endopod shortest, without armature. Second segment with 4 distal geniculate setae, 4 distal spinulate setae and 1 subdistal spinulate seta. Mandible (fig.3g): palp well-developed. Coxa-basis long and narrow, without armature. Non exopod. Endopod 2-segmented; segments short, approximately of the same length. First segment with 1 short distal seta; second segment with 4 distal setae. Maxillula (fig. 3m): arthrite of praecoxa with 3 strong apical spines, accompanied by 2 slender subapical setae. Coxal endite cylindrical, with 2 setae apically. Endite of basis extending beyond coxal endite, with 3 apical setae and 1 subapical smaller seta. No exopod. Endopod small, sub-conical, with 2 short apical setae. Maxilla (fig. 31): syncoxa with 2 endites. Proximal endite with 1 seta; distal endite with 2 setae. Basis drawn out into a strong claw. Endopod apparently 1-segmented, with 2 slender setae and 1 stronger seta. Maxillipede (fig. 3a): basis approximately as long as 1.6 maximum width, without armature. Endopod 2-segmented; first segment longest, about 2.5 as long as maximum width, without any spinules or hairs; second segment short, with 1 spinule and 3 distal geniculate setae. P1 (fig. 3b): coxa short, with a set of small and short spinules on the outer distal corner. Basis narrow and elongate, with 1 proximal seta at about 1/3 the length of inner margin. Exopod 2-segmented; each segment with row of spinules along outer margin. Proximal segment ‘ longer than distal. one, with 1 seta on the outer distal corner; distal segment widening distally, with 2 subapical outer setae and 2 apical geniculate setae No endopod. P2-P3 (fig. 3c,d): basis elongate, with 1 dorsal seta near outer margin. Exopod 3-segmented; each segment furnished with a row of spinules along the outer margin and 1 strong seta on the outer distal corner. First segment longest, with 3 longer spines near the inner distal corner; second segment forming spinous and curved projection at the inner distal corner; third segment with 2 apical setae; the inner one longest and geniculate. No endopod. P4 (fig. 3e): basis elongate, with 1 slender seta on outer proximal margin. Exopod 3-segmented, each furnished with a row of spinules V. COTTARELLI - C. FORNIZ Rip Metopsyllus marinae n.gen. n.sp. Female holotype: a, b,c,d, e, g, h, i, 1, m. Male paratype:f. a: maxillipede; b: P1; c: P2; d: P3; e: P4; f: P4; g: mandible; h: antenna; i: genital complex; |: maxilla; m: maxillula. MEIOPSYLLUS MARINAE: A NEW GENUS AND A NEW SPECIES 985 Fig.4. Meiopsyllus marinae n.gen. n.sp. Copepodite (seven-somites stage): a, b, c, d, ef, g. a: P3; b: P2; c: P4; d: antenna; e: caudal rami; f: P1; g: P5. 586 V. COTTARELLI - C. FORNIZ along the outer margin. First segment longest; second segment forming spinous and curved projection at inner distal corner. First and second segment each with 1 strong seta on outer distal corner; third segment with 2 distal setae, the inner one geniculate and longer. Endopod 1- segmented, narrow and slender, with clavate and spinulose apex. Intercoxal plates P1-P4 as shown in fig.2b. Intercoxal plates P2- P3 furnished with fine spinules near the distal margin. P5 (fig. 2a): baseoendopods confluent, forming a large plate extending just beyond exopods, each with a long and slender seta lateral to exopod. Baseoendopodal plate strongly bilobed at distal edge; each lobe with 1 short inner seta and 1 longer outer seta. Exopod small, distinct, sub-quadrangular in shape, with 3 slender setae, the middle one the longest. Genital complex (fig.3i): P6 forming a small transverse plate, bilaterally furnished with 1 seta, just inside the outer corner. DESCRIPTION OF THE MALE - General body shape similar to that of female (fig.1a). Length, measured from apex of rostrum to distal margin of caudal rami: 0.210 mm. Antenna, oral appendages, P1, P2 and P3 similar to that of female; caudal rami not sexually dimorphic with the exception of the set of spinules along inner margin, that is replaced by 1 spinule.Cephalothorax, caudal rami and all somites, with the exception of the last two, bearing dorsal sets of pores and chitinous thickenings. Antennule (fig.1a): 7-segmented, subchirocer; first and fourth segments longest; sixth segment shortest. Seventh segment claw-shaped. Fourth segment swollen, furnished with an aesthetasc, longer than the female’s one and accompanied by 1 seta, also long and slender; anterior margin forming a concave depression in which the fifth segment articulates (subchirocer apparatus). P4 (fig. 3f): endopod differs from the corresponding leg of female because it is curved and slightly longer. P5 (fig. 2f): baseoendopods similar to the female’s ones but the plate lobes are much less developed; furthermore, the lobes are furnished with 2 almost identical setae. P6 (fig. 2e): confluent along median line forming a narrow and MEIOPSYLLUS MARINAE: A NEW GENUS AND A NEW SPECIES 587 transversally elongate plate, provided with 1 slender seta on each outer distal corner; distal margin with 2 pairs of setae, the outer the longest. DESCRIPTION OF COPEPODITE - We deem it useful describe and discuss also some features of a copepodite in the seven-somites stage. Antenna (fig. 4d): exopod similar to that of the adult, but the apical seta is simple and does not bears any spinules near its insertion. P1 (fig.4f): basipod as in adult; exopod with a sign of articulation between the second and the third seta of the outer lateral margin. Such an articulation does not correspond to the adult condition where the segment boundary is located between the first and the second seta of outer lateral margin. P2-P3 (fig.4b,a): still with 3-segmented exopod. P4 (fig.4c): endopod represented by 1 segment with 1 seta and differing from the corresponding leg of the adult. Exopod still 1- segmented, furnished with 4 setae as in adult. P5 (fig.4g): exopods not well-developed yet, each bearing only 2 setae. The endopodal lobes are smaller, but already provided with 2 setae as in the adult. Caudal rami (fig.4e): the morphology is already somewhat similar to that of the adult. Nevertheless, the dorsal. proximal seta and the dorsal longitudinal lamina are missing and the strong pointed tip on the outer distal corner is represented by a shorter bifid projection. REMARKS ON THE SAMPLIG SITES - Mezopsyllus marinae n.sp. has been collected in interstitial marine waters. Both Cala Arena (Asinara island) and Punta Martin (S.Pietro island) seashores are characterized by very fine grained sand. In Asinara island, together with M.marinae n.sp., that is very abundant, few specimens of K/liopsyllus sp., Scottopsyllus sp. and Apodopsyllus sp. (Paramesochridae family) were found. Furthermore, in the sampling site Psammopsyllus maricae Cottarelli, 1983, Arenopontia cfr. subterranea Kunz, 1937 (cfr. COTTARELLI & VENANZETTI, 1989); Psammastacus sp. and Laophontidae ind. were also present. In S.Pietro island together with the new species Klzopsyllus sp., 988 V. COTTARELLI - C. FORNIZ Apodopsyllus sp. and Arenopontia subterranea Kunz, 1937 were also been collected. Most of these species are characterized by a reduced size and a slender, elongate body: so they show a high specialization to live in very fine grained sand. It is interesting to point out that M. marinae n.sp. seems to have a K-breeding strategy. In fact, among the numerous ovigerous females observed, just a few had 2 eggs while the most remaining ones had only one big egg (fig. 2h). REFERENCES BAccETTI B., COBOLLI SBORDONI M. e Poggi R., 1989 - Ricerche zoologiche della nave oceanografica “Minerva” (C.N.R.) sulle isole circumsarde. I. Introduzione - Ann. Mus. civ. St. nat. Genova, 87: 127-136. BACCETTI B., CALLAINI G., ARGANO R., BronpI M., COBOLLI SBORDONI M., COTTARELLI V., Mer M., UTzERI C., VIGNA TAGLIANTI A., Pocci R., MINELLI A., BoLoGNA M., OseLLA G., Manicastri C., LANZA B. and BACCETTI N., 1990 - Zoogeographical expeditions of the C.N.R. ship “Minerva” around the small circumsardinian islands: a synthesis - In: Biogeographical aspects of insularity. Atti dei Convegni Lincei, Acc. Naz. Lincei, Roma, 85: 521-532. CoOTTARELLI V. e VENANZETTI E,, 1989 - Cylindropsyllidae del Meiobenthos di Montecristo e delle isole circumsarde (Crust., Cop., Harpact.) - Ann. Mus. civ. St. nat. Genova, 87: 183 - 235. CoOTTARELLI V. and Forniz C., 1991-Laophontidae from the meiobenthos of some circumsardinian islets: Echinolaophonte armiger typica and Echinolaophonte mi- nuta n.sp. - Ann. Mus. civ. St. nat. Genova, 88: 665-676. COTTARELLI V. e FORNIZ C., 1993 - Due nuove specie di Nitocrellopsis Petkowki ( Crust., Cop., Harpact.) di acque freatiche delle isole di Kos e Tylos (Sporadi Meridio- nali)-Fragm. entomol., Roma, 24 (2): 131-145. Forniz C., COTTARELLI V. and VENANZETTI F., 1990 - First records of phreatic Harpacticoids from some Aegean Islands. 5th Congress on the Zoogeography and Ecology of Greece and adjacent regions. Iraklion, Crete: 65 -66. Huys R., 1987 - Paramesochra T. Scott, 1892 (Copepoda, Harpacticoida): a revised key, including a new species from the SW Dutch coast and some remarks on the philogeny of the Paramesochridae - Hydrobiol., Dordrecht, 144: 193-210. Kunz H., 1981 - Beitrag zur Kenntnis mariner Copepoda Harpacticoida (Fam.Paramesochridae Lang) mit Beschreibung zweier neuer Arten und einer neuen Unterart - Crustaceana, Leiden, 62 (1): 85-97. MEIOPSYLLUS MARINAE: A NEW GENUS AND A NEW SPECIES 589 RIASSUNTO Mezopsyllus marinae: un nuovo genere ed una nuova specie di Paramesochridae (Crustacea, Copepoda, Harpacticoida) del meiobenthos delle isole di Asinara e S. Pietro (Sardegna). Nel lavoro si presentano la descrizione e discussione di M. marinae n.gen. n.sp., raccolto nelle acque interstiziali marine delle isole di Asinara e S.Pietro (Sardegna). Il nuovo taxon è caratterizzato principalmente da: antennula di 8 articoli nella femmina e di 7 articoli nel maschio; esopodite dell’antenna uniarticolato; P1 con esopodite di 2 articoli ed endopodite assente (l’assenza dell’endopodite P1 non era mai stata riscon- trata finora nei Paramesochridae); P2 e P3 con esopodite di 3 articoli ed endopodite assente; P4 con esopodite di 3 articoli ed endopodite uniarticolato; P5 fusi nei due sessi; rami caudali più lunghi degli ultimi due segmenti dell’urosoma. Nel lavoro sono inoltre presentate alcune osservazioni sulla sistematica, le affinità e l’ecologia del nuovo taxon. SUMMARY Description and discussion of M. marinae n.gen. n.sp., collected in marine interstitial waters of two circumsardinian islands.The new genus is mainly characterized by the lack of endopod PI, a reduction not found in any other Paramesochridae thus for. Some remarks on the systematics, the affinities and the ecology of the new taxon are also given. ‘Mme sad, Cosi ca "MI PAT, e a e Ù quiet È Riinsiyt AURA walic sane ane tano sio IR SOIA tas is Shall Cool BP. MIRROR oT ; ee jsizerztatio iti cities pipi Nigris 26 Yor ootantionl ae Coens pia Rana canna. parere paco i i radi ore ano 908. Ì nn) seria adi ‘asilbabresmgonida ip ay i Ai Ms Eph oi LE wie Lagboatizae Tent iena di Pi Follina Rete tert Son pon aah. Hohimolanphane ‘ Peed i Mm i it} n te 1B tig + Ù 1 byes Va i | o vii ao A Lp piro E sey itn. Bake Ad (i kD i del aa Al o wey La] ¥ SNe Bret 4 4 8] My d a FRE hunt mae ui a di O tipa rt oats 5 ti; Fe W94È REST i DE, oe tepid eet am: Pei Rie inl ue eee Pere nhs ira aan ree “ts ft te £5 66, ; at i ; eee e; sis f oe BO) NC uate a eae | if art partico! iv: $ ai Î 4 we ae port ta vet Bal AR TTT n sinti ssnne atenei di: ‘a q tati pony ae Li Five visio? Liagera N° tit A ind; eres tee _ Betton moe ae vg PS, Copepoda: Horas fr yi fesa pra î met ia tx init vati sweies nex sec ‘fate | Ma tal Luter, G2 Til 48 arene 591 VALTER RAINERI (*) BIOLOGIA E DISTRIBUZIONE DI AEDES ALBOPICTUS (SKUSE, 1894) A GENOVA (DIPTERA, CULICIDAE) Key words: Aedes albopictus, Genoa, biology. Nel 1990 veniva segnalata per la prima volta in Italia (SABATINI e? al., 1990) la presenza di Aedes albopictus, una zanzara la cui diffusione era già seguita con una certa apprensione dall'Organizzazione Mondia- le della Sanità. Per l'Europa quella di Genova costituiva la seconda segnalazione in quanto la specie era stata citata già per l'Albania (ADHAMI, 1987). La previsione di una rapida diffusione della specie sul territorio italiano, fatta quando si è rinvenuto il primo reperto, si è rivelata purtroppo giusta anche perché, sul territorio genovese, da parte delle autorità competenti non sono stati compiuti interventi di alcun tipo. Oggi la specie è diffusa in diverse regioni italiane: Veneto (DALLA Pozza, MAJORI, 1992), Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Tosca- na e Lazio (DELLA TORRE, BoMBOI, CANCRINI, 1992), recentemente si hanno segnalazioni della provincia di Napoli e di quella di Cagliari. La causa di questa rapida diffusione può essere dovuta sia ad una continua introduzione dall'estero sia ai traffici interni tra una città e l'altra (il commercio di copertoni di gomme sembra costituire la prima causa di questa diffusione). Mi sembra opportuno fornire su questa rivista una breve nota sulla biologia e sulla distribuzione aggiornata della specie. Aedes albopictus è originaria del Sud-Est asiatico, probabilmente della penisola indomalese. Essa appartiene al sottogenere Stegomyza (9) Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria", via Brigata Liguria 9, 16121 Genova, Italy Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 592 V. RAINERI (circa una cinquantina di specie nella sola regione orientale) con molti taxa gemelli quali A. subalbopictus e A. novalbopictus. Negli anni ottanta A. albopictus aveva già una diffusione che andava dalle Hawaii, ad Est, fino al Madagascar, ad Ovest, con popolazioni numerose in India, Cina, Indocina, Indonesia, Malesia, Filippine e Nuova Guinea. In America, oggi, l'insetto è presente in Brasile ed anche negli Stati Uniti dove ha raggiunto la latitudine di 40° Nord. Occasionali ritrovamenti sono avvenuti in città di porto con depositi di copertoni usati come, ad esempio, Città del Capo in Sudafrica e Auckland in Nuova Zelanda. In Europa, dopo l'infestazione segnalata in Albania, la specie è stata trovata a Genova ove non solo si è insediata stabilmente ma ha ampliato la propria presenza (SABATINI ef 4/., 1990; RAINERI e? al., 1991 e 1992) occupando, come si può notare dalla cartina, quasi tutta la ‘città (fig. 1). A. albopictus è un vettore del virus della Dengue, ma ciò costitu- isce un pericolo solo ove esistono focolai di tale malattia. Per cid che riguarda il contesto italiano il pericolo più immediato potrebbe essere costituito dalla possibilità di trasmettere filariosi (Dirofilaria immitis e D. repens) da cani infetti all'uomo. E' stata dimostrata, infatti, un'ot- M.LIGURE Fig. ll Cartina del comune di Genova con la distribuzione aggiornata al 1994 di Aedes albopictus: anno 1990 (quadrato), 1991 (cerchio pieno), 1992 (cerchio vuoto), 1993 (stella) e 1994 (triangolo). BIOLOGIA E DISTRIBUZIONE DI AEDES ALBOPICTUS (SKUSE, 1894) A GENOVA 593 tima capacità di trasmissione di microfilarie attraverso l'apparato boc- cale, migliore di quella riscontrata in Culex pipiens, vettore abituale in Italia (CANCRINI ef al., 1993). Altro problema da non sottovalutare è quello dovuto al dolore provocato dalle morsicature dell'insetto che ha attività prevalentemen- te diurna e, se presente in maniera massiccia, interferisce fastidiosa- mente con le diverse attività antropiche. A Genova, ad esempio, molte persone hanno difficoltà a soggior- nare in giardino, specie se questo è ricco di arbusti. La presenza delle zanzare nei cimiteri (particolarmente grave la situazione in quello monumentale di Staglieno) costituisce un serio problema per i visi- tatori, specie se anziani, e soprattutto per gli addetti alle seppelliture che sono i più esposti alle morsicature. I focolai larvali, sulla base dell'esperienza genovese, sono stati trovati nei luoghi più disparati ove può raccogliersi una quantità, anche piccola, d'acqua: tombini per lo scolo delle acqua piovane, fori destinati ad ospitare ringhiere sui muri di cemento, buchi in tronchi di alberi, sottovasi ed infine portafiori nei cimiteri. Le osservazioni compiute dai ricercatori americani che avevano evidenziato una notevole plasticità ecologica di A. albopictus sono state confermate in pieno dalle ricerche compiute in questi anni a Genova; solamente i tempi di adattabilità si sono dimostrati molto più veloci. Solitamente questa zanzara, che è una specie selvatica nei luoghi di origine, colonizza le zone periurbane delle città, ha abitudini pre- valentemente diurne e popola le zone esterne alle abitazioni. Nella realtà genovese molti esemplari sono stati catturati di notte ed alcuni anche ai piani alti delle abitazioni (fino al sesto piano). In questo lavoro fornisco le foto dell'ultimo dei quattro stadi larvali e i disegni dell'insetto adulto. In media lo sviluppo completo avviene tra i cinque ed i dieci giorni a temperature prossime ai 25 C°; ovvia- mente temperature più basse rallentano il processo. Una femmina depone le uova (in media fra 300 e 400 durante la sua esistenza) in luoghi ombrosi ed in prossimità della superficie dell'acqua: la schiusa avviene quando il livello idrico aumenta e le sommerge, se questo non accade le uova possono, comunque, rimanere vitali per molti mesi. 294 V. RAINERI Fig. 2 Larva di IV stadio di Aedes albopictus. Le larve, detritivore, vivono nell'acqua e respirano attraverso il sifone posto in zona caudale; tale sifone è più tozzo di quello delle larve di C. pipiens e ciò costituisce un valido aiuto per la loro iden- tificazione. Le differenze trofiche tra il maschio e la femmina riguardano la necessità della femmina di avere pasti di sangue, oltre a sostanze zuccherine, per poter vivere più a lungo e far maturare le uova, mentre il maschio si nutre solamente si sostanze zuccherine. La femmina di A. albopictus non è una forte volatrice, studi condotti in tale senso hanno dimostrato che spostamenti di cento metri sono rari, svolge attività trofica durante le ore centrali della mattinata e del pomeriggio e punge, oltre all'uomo, uccelli, topi, cani, gatti, maiali e, in laboratorio, in condizioni estreme, anche rettili. Per quanto riguarda l'uomo le aree del corpo più colpite sono le parti basse delle gambe, soprattutto le caviglie, inoltre sembra essere maggiormente attratta da abiti di colore scuro e respinta da quelli chiari. Spesso, nei soggetti anziani o particolarmente sensibili, le morsicature di questa zanzara provocano pomfi od emorragie sottocutanee (RAINERI, RONGIOLETTI, REBORA, 1993). Subito dopo la BIOLOGIA E DISTRIBUZIONE DI AEDES ALBOPICTUS (SKUSE, 1894) A GENOVA 395 segnalazione del primo caso a Genova, con l'appoggio del mio Istituto, il Museo di Storia Naturale "G. Doria", ho iniziato un monitoraggio che definisco "passivo" perché i protagonisti sono i sistemi di infor- mazione che sensibilizzano la popolazione sul problema e la popolazio- ne stessa che cattura esemplari e li consegna al Museo rendendo pos- sibile la determinazione degli insetti e l'aggiornamento della mappa delle catture effettuate in città. In questo modo, confrontando le mappe tracciate anno dopo anno, ci si rende conto della straordinaria capacità di diffusione della specie (vedi figura 1) che nel 1994 ha raggiunto come limite estremo occidentale Genova-Prà. Recentemente si sta sperimentando un nuovo sistema di lotta contro le larve di A. albopictus che va ad integrare quelli già conosciuti, esso consiste nell'utilizzo di rame metallico da immettere in tutti quei con- tenitori che potrebbero costituire focolai larvali. La quantità di rame necessaria ad inibire lo sviluppo delle larve di I e II stadio è stata calcolata in almeno 2 grammi per litro d'acqua (DELLA TORRE, RAINERI, CANCRINI 1993). Il metodo proposto potrebbe rivelarsi utile in raccolte d'acqua domestiche (sottovasi) o in realtà cimiteriali come, ad esempio il cimi- | tero monumentale di Staglieno. Questo ha un'estensione di ca 20 ettari di cui il 70% è costituito da campi all'aperto che ospitano circa 40.000 tombe, considerando quelle nei campi decennali, le tombe di famiglia e quelle nei campi trentennali, (Morando, com. pers.); è evidente quale sarebbe l'entità dell'intervento se, coinvolgendo la cittadinanza, si potesse instaurare una collaborazione per mettere il rame in tutti i portafiori del cimitero con un abbattimento notevole dei focolai. Questo comun- que non potrebbe evitare gli interventi "classici" da parte delle autorità competenti, come i trattamenti a base di piretroidi da eseguire soprattutto agli inizi dell'autunno quando le femmine cominciano a deporre le uova diapausanti per superare l'inverno. RINGRAZIAMENTI L'autore desidera ringraziare i Sigg. Borgo Enrico, Giomi Folco, Morando Adolfo ed inoltre l'Amministrazione Comunale per la disponibilità dimostrata. 596 V. RAINERI Fig. 3 Aedes albopictus 9 (visione laterale). [L'insetto nel cerchio rappresenta le dimensioni reali]. Y N N > i ar aa S Fig. 4 Aedes albopictus @ (visione dorsale). [L'insetto nel cerchio rappresenta le dimensioni reali]. BIOLOGIA E DISTRIBUZIONE DI AEDES ALBOPICTUS (SKUSE, 1894) A GENOVA 597 BIBLIOGRAFIA ADHAMI J., Murati N., 1987 - Presence du mousquite Aedes albopictus en Albanie [in albanese]. Revista Mjekesore 1: 13-16. CANCRINI G., RAINERI V., DELLA TORRE A., 1992 - Aedes albopictus quale possibile vettore di dirofilariosi canina ed umana in Italia. Parassitologia, Roma 34 (suppl.): 13. DaLLa Pozza G., Mayori G., 1992 - First record of Aedes albopictus establishment in Italy. J. Am. Mosq. Control Assoc. 8: 318-320. DELLA Torre A., RAINERI V., CANCRINI G., 1993 - Effetto del rame metallico sullo sviluppo larvale di Aedes albopictus: primi dati di laboratorio. Parassitologia, Roma 35: 51-52. O'MEArA EG., Evans L.F. yr., GETTMAN A.D., 1992 - Reduced mosquito production in cemetery vases with copper liners. J. Am. Mosq. Control Assoc. 8 (4): 419- 420. RAINERI V., RONGIOLETTI F., REBORA A., 1993 - Osservazioni sulla presenza di Aedes albopictus in Liguria. Parassitologia, Roma 35: 31-32. RAINERI V., TROVATO G., SABATINI A., CoLuzzi M., 1991 - Ulteriori dati sulla diffusione a Genova di Aedes albopictus. Parassitologia, Roma 33: 183-185. 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Miotto A ities selen]. sir five DE ds ‘oh DS 599 VEZIO ECOTPARERLD = (CI LIGRAZIELLA SNIURA *(**) RICERCHE ZOOLOGICHE DELLA NAVE OCEANOGRAFIA "MINERVA" (C.N.R.) SULLE ISOLE CIRCUMSARDE. XXIV. ULTERIORI REPERTI DI ANOSTRACI, NOTOSTRACI E SPINICAUDATI (CROSTACEI BRANCHIOPODI) DELLA FAUNA ITALIANA Le informazioni più recenti reperibili in letteratura sul popolamento e la distribuzione dei Branchiopodi Anostraci, Notostraci e Spinicaudata nell'Italia peninsulare ed insulare sono comprese fra gli anni '80 e '90 (COTTARELLI e MURA, 1976, 1983, 1984; Mura e COTTARELLI, 1984, 1986; REBECCHI e? al., 1990). Altre ricerche, abbastanza frequenti, hanno permesso di racco- gliere nuovi dati, presentati in questa nota, anche con lo scopo di integrare ed approfondire le notizie, necessariamente sintetiche, già fornite in una Checklist di prossima pubblicazione (COTTARELLI, MARGARITORA e MuRA, in stampa). Alcuni dei risultati maggiormente significativi sono stati ottenuti grazie a numerose campagne di ricerche faunistiche sulle piccole isole italiane, condotte con l'ausilio delle Navi Oceanografiche del C.N.R. Minerva, Bannock ed Urania; queste ricerche, fino al 1988, sono elencate ed illustrate in BACCETTI et 4/., (1989). Altre campagne si sono svolte a Giugno 1989, Luglio 1990, Novembre-Dicembre 1992, Dicembre 1993. I migliori risultati sono stati quelli ottenuti nei mesi invernali e primaverili; proprio in questi periodi, ottimali per le raccolte dei Branchiopodi, ma caratterizzati spesso da cattive condizioni del mare, le Navi Oceanografiche e l'elevata professionalità dei loro equipaggi si sono rivelate indispensabili per raggiungere le isole non collegate da mezzi di linea od anche le altre che, seppure collegate, possono (*) Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università della Tuscia (VT) (**) Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo dell'Università di Roma "La Sapienza" Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 600 V. COTTARELLI - G. MURA a volte presentare notevoli difficoltà di approdo per i mezzi normali. Le informazioni sull'Italia peninsulare e la Sardegna si riferiscono invece a campagne di raccolta, anch'esse recenti, condotte indipen- dentemente dagli Autori. L'interesse di questi dati, inoltre, non si esaurisce nella definizione del quadro faunistico; infatti, in qualche caso, è stato possibile puntualizzare anche alcuni aspetti corologici ed ecologici che verran- no ugualmente presentati qui di seguito. MATERIALI E METODI - Tutto il materiale elencato è stato raccolto con piccole draghe e retini da plancton ed è attualmente conservato nelle collezioni degli Autori presso i rispettivi Dipartimenti di afferenza. Le stazioni di raccolta prospettate sono individuate da un numero d'ordine progressivo che viene riportato nel successivo elenco dei taxa identificati. I colleghi e collaboratori che hanno contribuito, a parte gli Autori, alle raccolte sul campo, vengono così indicati: P. Audisio, (PA); M.A. Bologna, (MAB); C. Brinati, (CB); G. Carchini (GC), E. Ciampicali (EC), L. Ciampicali (LC), M. Cobolli (MC), V. Cottarelli (VC), E. De Matthaeis (EDM), N. Di Domenico (NDD), C. Manicastri (CM), Maurizio Mei (MM), G. Mura (GM), P. Pucci (PP), M. Rampini (MR), P. Rocco (PR), M. Zapparoli (MZ). STAZIONI DI RACCOLTA ITALIA PENINSULARE 1) Montagna dei Fiori, Monte Piselli (TE), 1680 mslm: pozza circolare in pascolo presso gli impianti di risalita, diametro 3 m, profondità 0,35 m; vegetazione di Macrofite assente. 2) Macera della Morte, Pizzo di Sevo, Monti della Laga, Amatrice (RI), 1490 mslm: cinque pozze circolari in pascolo, diametro 1 - 3 m, profondità 0,25 - 0,35 m; vegetazione di Macrofite assente. 3) Località Le Forme, Alfedena (AQ), 1355 mslm: grande pozza ellissoidale in pascolo, lunghezza 140 m a pieno invaso, profondità 0,50 m; vegetazione di Macrofite assente. ULTERIORI REPERTI DI CROSTACEI BRANCHIOPODI DELLA FAUNA ITALIANA 601 4) Località Pozzo Calamaro, Monte Lupone (versante pontino), Monti Lepini, Norma (LT), 630 mslm: pozza ellittica in pascolo, lunghezza 5 m, profondità 0,30 m; vegetazione di Macrofite assente. 5) Pianoro carsico fra il Monte Lupone e il Monte Semprevisa (versante pontino), Monti Lepini, Norma (LT), 708 mslm: pozza di forma irregolare in pascolo, lunghezza 15 m, profondità 0,40 m; vegetazione di Macrofite assente, acque torbide. 6) Pian di Spille, Tarquinia (VT): oltre 50 pozze, forma e dimen- sioni varie, disseminate lungo la costa in terreni a pascolo, lunghezza 2 - 15 m, profondità 0,20 - 1,20 m; vegetazione di Macrofite presente; acque generalmente torbide. SARDEGNA E PICCOLE ISOLE ITALIANE 7) San Nicola, Isole Tremiti (FG): piccola pozza circolare in roccia sulla costa orientale dell'isola, diametro 0,40 m, profondità 0,35 m; vegetazione di Macrofite assente; acque limpide. 8) Razzoli, Arcipelago della Maddalena (SS): pozza rettangolare in roccia in prossimità del semaforo, lunghezza 7 m, profondità 0,50 m; vegetazione di Macrofite presente; acque limpide. 9) Capo Mannu, Sinis (OR): due pozze soprassalate di forma irregolare in terreno arido, poste a breve distanza dallo stagno "Sa Marigosa", lunghezza 9 - 7 m, profondità 0,40 - 0,35 m; vegetazione di Macrofite assente; acque limpide. 10) Mari Ermi, Sinis (OR): due pozze soprassalate ellissoidali in terreno sabbioso a breve distanza dal mare, diametro 10 - 8 m, pro- fondità 0,40 - 0,35 m; vegetazione di Macrofite assente; acque limpi- de. 11) Notteri, Villasimius (CA): grande stagno costiero ellissoidale con acque soprassalate, diametro 250 m, profondità 0,50 m; vegeta- zione di Macrofite assente; acque limpide. 12) S. Pietro (CA): tre pozze di forma irregolare in roccia, in località "Stagnetto", lunghezza 1 - 3 m, profondità 0,20 - 0,50 m; vegetazione di Macrofite assente; acque limpide. 13) S. Antioco (CA): pozza di forma irregolare in roccia, in lo- calità "S'arcu de sa Canna", lunghezza 3 m, profondità 0,50 m; ve- getazione di Macrofite presente; acque torbide. 602 V. COTTARELLI - G. MURA 14) Favignana (TP): A: pozza circolare in roccia presso "Cala Rossa", diametro 6 m, profondità 0,40 m; vegetazione di Macrofite presente; acque limpide. B: fontanile in cemento presso l'imboccatura occidentale della galleria stradale, lunghezza 3 m, profondità 0,70 m; vegetazione di Macrofite assente; acque limpide. 15) Lampedusa (AG): A: località "Cala Francese", pozza circolare in roccia, diametro 0,30 m, profondità 0,45 m; vegetazione di Macrofite assente, acque limpide. B: località "Taccio Vecchio", quattro pozze di forma irregolare in terreno arido e sassoso, lunghezza 1,5 - 3 m, profondità 0,20 - 0,40 m; vegetazione di Macrofite assente; acque limpide. C: località "Aria Rossa", pozza circolare in terreno arido, diametro 2,5 m, profondità 0,30 m; vegetazione di Macrofite assente; acque limpide. MATERIALE RACCOLTO ANOSTRACA THAMNOCEPHALIDAE Branchinella spinosa (Milne - Edwards, 1840). 9): 30 65,40 22 ovigere, 24-04-1985, GM leg. 10): 48 6d, 5522 ovigere, - 24-04-1985, GM leg. ARTEMIIDAE Artemia salina (Linnaeus, 1758). 11): 32 646,41 2? ovigere, 26-03-1990, GM leg. BRANCHIPODIDAE Branchipus pasai Cottarelli, 1968. 15): A: 25 dd, 27 PL ovigere, 05-1990, MC, VC, EDM leg. B: 40 36, 209 ? ovigere, 2-12-1992, VC leg. C): 5 dd, 4 ££ ovigere, 2-12-1992, VC leg. Branchipus schaefferi Fischer, 1834. 1):5 66,8 2 ovigere, 23-06-1980, GM, MR leg. 6): 3 dd, 42 ovigere, 9-03-1994, VC leg. 14): A: 10 66,8 22 ovigere, 4-12-1992, VC leg. B: 4 dg, 3 22 ovigere, PA, MAB, CM, MM, MZ, leg. ULTERIORI REPERTI DI CROSTACEI BRANCHIOPODI DELLA FAUNA ITALIANA 603 Tanymastix stagnalis (Linnaeus, 1758). 8)) 4 36,3 22 ovigere, 1421221993” EC, LC, VC les: 12): 5-01-1980, 11 87 1322 ovigere, GM leg. CHIROCEPHALIDAE Chirocephalus diaphanus Prévost, 1803. 2):6 33,4 22 ovigere, 25-05-1978, GC, GM, MR leg. 3): 7 35, 62 @ ovigere, 14-05-1986, CB leg. 4): 4 66,3 22 ovigere, 20-11-1992, PP leg. 5): 5 66,7 £ 2 ovigere, 10-11-1993, PP leg. 6): 12 6g, 12 2° ovigere, 9-03-1994, VC leg. 13): 10 66,8 ££ ovigere, 12-12-1993, NDD, PR leg. STREPTOCEPHALIDAE Streptocephalus torvicornis (Waga, 1842). 7):2 66,4 99 ovigere, 28-11-1992, PR leg. NOTOSTRACA TRIOPSIDAE Triops cancriformis cancriformis (Bosc, 1801). 6): 3 9 9 ovigere, 9-03-1994, MAB leg. 14): B: 3 646, 222 PA, MAB; CM, MZ, leg. SPINACAUDATA CYZICIDAE Cyzicus tetracerus (Krynicki, 1830). 13): 7 66,6 9? ovigere, 12-12-1993, ND, PR leg. OSSERVAZIONI - Per quanto riguarda la Penisola, i nuovi reperti. permettono senz'altro di definire meglio il "quadro" della distribu- 604 V. COTTARELLI - G. MURA zione dei diversi taxa, che rimane, tuttavia, ancora lacunoso per molte regioni. Branchipus schaefferi, in particolare, noto sino ad oggi solo per Marche, Toscana e Puglia (COTTARELLI e Mura, 1976, 1983) non era stato mai rinvenuto nel Lazio. La popolazione di Pian di Spille (stazione 6), inoltre, è interessante anche da un punto di vista ecologico perché la specie convive negli stessi bacini con Chirocephalus diaphanus; i casi di coesistenza e sintopia fra gli Anostraci sono abbastanza rari (MURA, 1991), ed appaiono particolarmente stimolanti per quanto riguarda lo studio della diversificazione delle strategie riproduttive e di alcuni fenomeni di competizione interspecifica specialmente a livello trofico. Un altro dato notevole è rappresentato dal rinvenimento, sempre a Pian di Spille, di Triops cancriformis cancriformis, anch'esso nuovo per il Lazio, e molto raro in Italia Centrale. Per le isole maggiori, mancano, per quanto a noi noto, ulteriori contributi per la Sicilia (cf. COTTARELLI e MurA, 1979), per la Sarde- gna, invece, è confermata l'ampia diffusione nei bacini soprassalati dell'Isola di Artemia salina e Branchinella spinosa, spesso conviventi (Mura, 1985). Le informazioni sulle piccole isole italiane erano limitate agli Anostraci e riguardavano la presenza di Branchipus schaeffert a Serpentara, Chirocephalus salinus a Mal di Ventre (COTTARELLI e Mura, 1973), Branchipus pasat a Lampedusa (COTTARELLI, 1968), Tanymastix stagnalis all'Asinara (ARTOM, 1927), alla Maddalena, a Caprera, a Capraia, nell'Arcipelago Toscano (STELLA, e? al., 1972). Le campagne © delle N.O. del C.N.R. hanno effettivamente permesso di ampliare le conoscenze: il range di B. schaefferi risulta così esteso anche alle Egadi (stazione 14), mentre la presenza di T. stagnalis è confermata per una nuova isola dell'Arcipelago della Maddalena, Razzoli (stazione 8) e per S. Pietro (stazione 12). I reperti di maggior interesse riguardano la presenza a S. Antioco di C. diaphanus (stazione 13), specie molto frequente nella Penisola ed in Sicilia, ma assente in Sardegna dove sembrerebbe sostituita dal congenere C. salizus. Anche la scoperta nelle isole Tremiti (stazione 7) di Streptocephalus torvicornis, primo rappresentante di una famiglia di Anostraci nuova per la Fauna ita- liana, è notevole. Con il ritrovamento di questa specie, segnalata sino ad oggi per l'Europa Sud-orientale e Centrale, la Penisola Iberica e l'Africa Settentrionale (DUMONT e? al., 1991), viene invalidata la teoria ULTERIORI REPERTI DI CROSTACEI BRANCHIOPODI DELLA FAUNA ITALIANA 605 secondo la quale la diffusione di S. torvicornis verso l'Italia sarebbe stata impedita da barriere geografiche insormontabili (DUMONT, e? al., in stampa). Sembrerebbe assai verosimile, al contrario, che le uova resistenti di S. torvicornis fossero giunte alle Tremiti dai Balcani, dove la specie è assai comune e diffusa, veicolate dall'avifauna migrante. Tale ipotesi appare ancor più plausibile se si considera che le caratteristiche ecologiche dei siti nei quali la specie è presente (pluviometria, escur- sioni termiche ed altri parametri climatici) sono comuni sia al biotopo italiano che a molti di quelli descritti in letteratura (Alonso, 1980; Thiéry, 1987; Vekhov, 1991). Infine, anche i reperti di Notostraci e Spinicaudati, sembrano significativi; T. cancriformis cancriformis (stazione 14 A, B) non era mai stato raccolto in alcuna delle piccole isole italiane; lo stesso vale per Cyzicus tetracerus (stazione 13); inoltre questa specie, rara nell'Italia peninsulare, è nota per una sola località della Sicilia e manca tuttora in Sardegna. RINGRAZIAMENTI Siamo vivamente grati ai colleghi ed amici che ci hanno aiutato nelle raccolte o fornito il materiale di Branchiopodi. Un ringraziamento particolare è dovuto al prof. Baccio Baccetti dell'Università di Siena, che ha invitato V. Cottarelli a parte- cipare alle campagne di ricerca sulle piccole isole italiane. BIBLIOGRAFIA ALonso M., 1980. Estudio sistematico y ecologico de los Eufilopodos no Cladoceros de Espana. Tesis licenciatura, Universidad de Barcelona, 230 p. Artom C., 1927. Tanymastix lacunae Guérin dell'Asinara (Sardegna). Sonderdr. aus Inter. Revue derges. Hydrobiol. u. Hydrogr, 18: 418-421. COTTARELLI V., 1968. Osservazioni tassonomiche su Branchipus visnyai Kertész e diagnosi preliminare di Branchipus pasat n.sp. (Crustacea, Euphyllopoda, Anostraca). Fragm. entom., 6:, 63-68. COTTARELLI V & G. Mura, 1973. On some Anostraca (Crustacea, Branchiopoda) from . Sardinia. Boll. Zool, 40: (3-4): 323-335. 606 V. COTTARELLI - G. MURA COTTARELLI V. e G. Mura, 1976. Reperti inediti di Anostraci Italiani. Fragm. entom., ID (page CoTTARELLI V. e G. Mura, 1979. Reperti inediti di Crostacei Anostraci, Notostraci e Concostraci di Calabria e Sicilia. Boll. Mus. Civ. St. Nat. Verona, 6: 353-361. CoTTARELLI V. e G. Mura, 1983. Guide per il riconoscimento delle specie animali delle acque interne italiane. Anostraci, Notostraci, Concostraci. Collana del Progetto Finalizzato della Qualità dell'Ambiente, 18: 1-71. COTTARELLI V. e G. Mura, 1984. Chirocephalus ruffoi n. sp. (Crustacea, Euphyllopoda, Anostraca) di acque astatiche di alta quota dell'Appennino Calabro-Lucano. Boll. Mus. civ. St. nat. Verona, 11: 515-523. CottARELLI V., F MArGARITORA e G. Mura. Crustacea Branchipoda. Checklist della Fauna italiana. Calderini Ed., 26, in stampa. Dumont H., C. DE WarscHE & J. MERTENS, 1991. Distribution and morphological variation of Streptocephalus torvicornis (Waga, 1842) in Northen Africa. Hydrobiologia, 212: 203-208. Dumont H., MERTENS & A. MaEDA-MARTINEz, Historical biogeography and morphological differentiation of Streptocephalus torvicornis (Waga) since the Wurm II-glaciation. Hydrobiologia, in press. Mura G., 1985. Preliminary report on the sympatric occurence of two species of fairy shrimps (Crustacea, Anostraca) in some temporary ponds from Italy. Rzv. Idrobiol., 24: 73-82. Mura G., 1991. Life history and interspecies relationships of Chirocephalus diaphanus Prévost and Tanymastix stagnalis (L.), (Crustacea, Anostraca) inhabiting a group of mountain ponds in Latium, Italy. Hydrobiologia, 212: 45-59. Mura G. e V. COTTARELLI, 1984. Gli Anostraci delle acque temporanee di Castelporziano (Roma). Riv. Idrobiol, 23 (2-3): 165-171. Mura G. e V. COTTARELLI, 1986. Indagini preliminari su alcune specie di Crostacei delle acque astatiche del Parco Nazionale del Circeo. Atti Conv. Asp. Faun. Probl. Zool. PN. Circeo (Sabaudia, 1984): 109-116. ReBECCHI L., S. LEONARDI e M.A. SABATINI, 1990. Presenza di Chirocephalus ruffoi Cottarelli e Mura 1984 (Crustacea, Anostraca) nell'Appennino Tosco- Emiliano e descrizione del cariotipo. Riv. Idrobiol, 29, 2: 587-595. STELLA E., F MARGARITORA e V. COTTARELLI, 1972. La Fauna ad entomostraci di acque astatiche della Sardegna Nord Orientale. Rendic. Acc. Naz. XL, 22 (4): 1-50. THIERY A., 1987. Les Crustacés Branchiopodes Anostraca, Notostraca and Conchostraca des milieux limniques temporaires (dayas) au Maroc. Thése Dr. Sc. Univ. d'Aix- Marseille, 403 pp. VEKHOV N., 1991. Anostracan and Notostracan of the Fauna of U.R.S.S. Hydrobiol. Journ., B-91: 2-31. ULTERIORI REPERTI DI CROSTACEI BRANCHIOPODI DELLA FAUNA ITALIANA 607 SUMMARY Further findings of Anostraca, Notostraca and Spinicaudata (Crustacea Branchiopoda) from Italian Fauna. In this paper data on Branchiopoda Anostraca, Notostraca and Spinicaudata from peninsular and insular Italy have been presented and discussed. Seven species of Anostraca, one species of Notostraca and one species of Spinicaudata have been sampled and identified. As regards Anostraca, it is worthy to notice the findings of Streptocephalus torvicornis, a new taxon for italian fauna; Chirocephalus diaphanus has also been sampled for the first time in a small island near Sardinia. It seems also interesting to stress the attention on the first finding of Triops cancriformis cancriformis and Cyzicus tetracerus in a some small italian island. RIASSUNTO Vengono presentati i risultati di una serie di ricerche faunistiche su Crostaci Branchiopodi che hanno permesso di meglio definire il quadro della distribuzione di diversi taxa della fauna italiana, specialmente per quanto riguarda le piccole isole. Streptocephalus torvicornis non era mai stato rinvenuto prima in Italia, Chirocephalus diaphanus è nuovo per la Fauna sarda, Triops cancriformis cancriformis e Cyzicus tetracerus sono segnalati per la prima volta per le piccole isole. o pà MAR Hy pad Sk ronan ean MSHS’ bhi PAP ital i panna sr ear ated bythe athe ian alee Big tt ‘3 ister sed ra Tan Fane RAI tra ANS: Ate A rin oremavah oe n: late ma DIGI nomi wey TREN deeb nde; per da I ; Troni ia vu: Po Brocspbal tare Hr Acenta Ineio:Bat ut patito 4 Matti TATO i is! 609 RICCARDO GROPPALI (*), Marco PRIANO (**), MONICA BROZZONI (***), EMANUELA ParoDI Marvino (****), CARLO PESARINI (*****) I RAGNI DELLA RISERVA NATURALE BIOGENETICA "MONTE D'ALPE" (APPENNINO LIGURE, PROVINCIA DI PAVIA), CON APPUNTI SULLE METODOLOGIE DI RACCOLTA. (ARACHNIDA, ARANEAE) INTRODUZIONE - Per completare gli studi faunistici finalizzati anche all'ottimizzazione gestionale dell'area protetta (istituita dalla Regione Lombardia nel 1985) e all'incremento dei luoghi noti a livello araneologico nell'Appennino Settentrionale e Centrale, sono state eseguite indagini sulle specie di Ragni presenti nella Riserva naturale biogenetica "Monte d'Alpe" (Comune di Menconico, Appennino Ligure, provincia di Pavia). Dagli studi, in parte finalizzati a rilevare gli effetti di un incendio che aveva interesssato l'area nel febbraio 1990 (PARODI, 1992; GROPPALI, PRIANO, PARODI MALVINO, BROZZONI & PESARINI, in litt.) e delle popo- lazioni di Formica lugubris Zett. - trapiantate per scopi di controllo biologico su fitotagi - nei confronti dei Ragni (BROZZONI, 1993; GROPPALI, PRIANO & PESARINI, 1993), è derivato un elenco faunistico sufficiente- mente completo, che riguarda un'area e un tratto appenninico ancora virtualmente sconosciuti a livello araneologico. MATERIALI E METODI - Le raccolte, eseguite nel corso del 1991 (24, 30-VII, 29-IX) e del 1992 (10-VI, 21-VII, 6-VIII, 10-IX, 1-X), sono state effettuate con i metodi dell'araneologia classica: a vista, anche con il ricorso all'aspiratore e con particolare attenzione alle specie lapidicole rinvenute rivoltando i sassi, con retino da sfalcio nei popolamenti erbacei, @) Istituto di Entomologia dell'Universita, Viale Taramelli, 24, Pavia (Ge) Via dei Mille 33, Novi Ligure (AL) (***) Via Spino 40, Ambria di Zogno (BG) (****) Via Libarna 148, Arquata Scrivia (AL) (*****) Museo Civico di Storia Naturale, Corso Venezia 55, Milano Annali del Mus. Civ. St. Nat. "G. Doria", Vol. XC 610 R. GROPPALI, M. PRIANO, M. BROZZONI, E. PARODI MALVINO, C. PESARINI con ombrello entomologico per l'esame di fronde di alberi e arbusti, con vaglio entomologico per la lettiera, con trappole a caduta (JONES- WALTERS, 1989). I circa 1.120 esemplari trovati sono stati conservati in alcool al 75% fino al loro studio tassonomico. RISULTATI - Aree-campione di 9 mq e loro Ragni. Appunti ecologici. Sono stati studiati in dettaglio alcuni punti giudicati rappresenta- tivi dei popolamenti arboreo-arbustivi non danneggiati dal fuoco, in- dividuando tre aree-campione di 9 mq, e raccogliendovi a vista tutte le specie di Ragni osservabili oppure sfalciandovi con cura le erbe. Tale metodologia speditiva, che permette anche di effettuare valutazioni numeriche, è stata collaudata con validi risultati in numerose zone italiane ed estere (GROPPALI e PRIANO, in litt.), dopo essere stata descrit- ta come accettabile da CANARD (1981). Le tre aree di 9 mq studiate (con alcune caratteristiche ambientali di interesse araneologico indicate con +++ per la massima presenza e --- per la minima, con tutte le eventuali possibilità intermedie) sono le seguenti: 1) PINETA INTERNA FITTA (1.220 m.s.l.m.) = pineta mista di pino nero, Pinus nigra Arnold, alto 9 m e pino silvestre, Pinus sylvestris L., alto 5 m, con copertura erbacea piuttosto ricca e piccoli esemplari di rosa selvatica, Rosa canina L.. Nell'area è presente un tronco caduto parzialmente combusto, in quanto il fuoco del febbraio 1990 è passato velocemente senza intaccare gli alberi vivi presenti. La presenza di un formicaio di Formica lugubris Zett. (Hymenoptera, Formicidae) costi- tuisce un fattore di probabile riduzione di parte delle popolazioni araneologiche nell'area circostante, in quanto svariati Ragni, soprattut- to terricoli, vengono predati negli immediati dintorni dell'acervo (GROPPALI, PESARINI & PRIANO, 1993; BRUNING, 1991, per un'altra spe- cie del gruppo Formica rufa). Sassi al suolo ---, ceppi di alberi, cortecce sollevate e legni cavi +--, lettiera +--, erbe +++. I Ragni trovati il 6-VIII-1992 sono: 16 Bolyphantes luteolus (Black.) 13 99 e3 66,7 Linyphia triangularis (Cl.) 1 6 e 6 juv., 5 Linyphia hortensis Sund. 3 juv., 1 2 e 1 6,3 Clubiona corticalis (Walck.) 2 9 juv. e 1 6 juv., 2 Arazeus sp. juv., 1 Segestria bavarica C.L.K. 3, 1 I RAGNI DELLA RISERVA NATURALE BIOGENETICA "MONTE D'ALPE" 611 Metellina segmentata (Cl.) juv., 1 Theridion sisyphium (Cl.) ®. 2) PINETA INTERNA RADA (1.170 m.s.l.m.) = i pini neri, Pinus nigra Arnold, dominanti, sono alti in media 10 m, la copertura erbacea del terreno è molto ricca e sono presenti noccioli, Corylus avellana L. e alcune rose selvatiche, Rosa carina L.. Sassi al suolo +--, ceppi di alberi, cortecce sollevate e legni cavi +--, lettiera +--, erbe +++. I Ragni trovati il 6-VIII-1992 sono: 3 Bolyphantes alticeps (Sund.) 2 29 el 6,2 Amaurobius sp. juv., 2 Araneus sp. juv., 2 Linyphia hortensis Sund. 2 2, 2 Linyphia triangularis (Cl.) 3, 1 Zelotes sp. juv., 1 Clubiona terrestris West. 2, 1 Philodromus sp. juv., 1 Salticus sp. juv., 1 Heliophanus sp. juv., 1 Marpissa nivoyi (Lucas) 36, 1 Enoplognatha ovata (Cl.) 9,1 Lepthyphantes tenuis (Black.) juv. 3) ARBUSTETO ISOLATO NEL PRATO (1.220 m.s.l.m.) = fitto nucleo di cespugli, circondato dal prato-pascolo sommitale di Monte d'Alpe, dominato dal nocciolo, Corylus avellana L., con abbondante presenza - di ginepro, Juniperus communis L. e alcuni esemplari di rosa selvatica, Rosa canina L.; la copertura erbacea è piuttosto scarsa. Sassi al suolo ---, ceppi di alberi, cortecce sollevate e legni cavi ---, lettiera ++-, erbe +--. I Ragni trovati il 10-IX-1992 sono: 11 Metellina segmentata (Cl.) 99,2 Araneus diadematus Cl. 2, 1 Xysticus lanio C.L.K. 2, 1 Zygiella atrica (C.L.K.) 6,1 Lepthiphantes tenuis (Black.) ©. Tali dati permettono di effettuare alcune valutazioni ecologiche, adottando gli indici più impiegati per lo studio dei parametri di comu- nità (Shannon-Weaver per la diversità specifica ed Evenness per l'equiripartizione, secondo Krebs, 1989). Gli indici ottenuti sono i seguenti per le diverse aree studiate (1 - Pineta fitta, 2 - Pineta rada, 3 - Arbusteto isolato nel prato): Aree-campione 1 2 3 Diversità specifica 2,902 AND 2203 Equiripartizione 0,43 0,61 0,33 Numero di specie 8 13 7 612 R. GROPPALI, M. PRIANO, M. BROZZONI, E. PARODI MALVINO, C. PESARINI In questo modo è facile rilevare che l'area più ricca ed quilibrata nel suo popolamento araneologico è quella costituita dalla pineta rada, nella quale si trova infatti la massima varietà ambientale, con alberi, arbusti e fitte erbe, oltre ad alcuni elementi essenziali nel determinare la presenza di svariate specie di Ragni, come ceppi di alberi e accumuli di rami accatastati. OSSERVAZIONI COMPARATIVE SUI METODI DI RACCOLTA IMPIEGATI. E' evidente che ogni metodologia di cattura di Ragni è espressa- mente rivolta ad alcune specie: è quindi soltanto l'impiego combinato di diversi metodi che può permettere di conoscere in modo sufficiente le popolazioni araneologiche di un'area. Può essere interessante, comunque, osservare quali specie di Ragni siano state catturate con l'impiego di un solo metodo di cattura nel- l'area oggetto di studio. In particolare, per importanza decrescente e con le specie trovate disposte in ordine alfabetico: - 20 specie catturate soltanto a vista (con un asterisco * sono indicate quelle lapidicole, rinvenute cioè soltanto sollevando sassi) = Amaurobius crassipalpis Canestr. & Pavesi*, Amaurobius ferox (Walck.)*, Clubiona corticalis (Walck.), Drassodes lapidosus (Walck.)*, Dysdera erythrina (Walck.)*, Dysdera ninnii Canestr., Neriene peltata (Wider), Pardosa agrestis (West.), Pardosa hortensis (Thorell), Saztis barbipes (Simon) *, Segestria bavarica C.L.K., Steatoda bipunctata (L.), Theridion impressum L.K., Theridion melanurum Hahn, Theridion sisyphium (Cl.), Trochosa ruricola (Degeer)*, Xerolycosa nemoralis (West.), Xysticus lanto C.L.K., Zelotes apricorum (L.K.)*, Zygiella atrica (C.L.K.); - 18 specie catturate soltanto con il retino da sfalcio = Achaearanea lunata (Cl.), Aculepetra ceropegia (Walck.), Anelosimus vittatus (C.L.K.), Clubiona neglecta O.P.-Cambr., Cyclosa conica (Pall.), Heliophanus cupreus (Walck.), Hyposinga sanguinea (C.L.K.), Mangora acalypha (Walck.), Maso gallicus Simon, Minicia marginella (Wider), Pachygnatha degeert Sund., Pisaura mirabilis (Cl.), Philodromus cespitum (Walck.), Theridion bimaculatum (L.), Theridion varians Hahn, Thomisus onustus Walck., Xysticus cristatus (Cl.), Xysticus kochit Thorell; - 4 specie catturate soltanto con trappole a caduta = Centromerus incilium (L.K.), Ozyptila atomaria (Panz.), Pholcus phalangioides I RAGNI DELLA RISERVA NATURALE BIOGENETICA "MONTE D'ALPE" 613 (Fuessl.), Zora nemoralis (Black.); - 2 specie catturate soltanto con l'ombrello entomologico = Misumena vatia (Cl.), Philodromus praedatus (O.P.-Cambr.); - 1 specie catturata soltanto con il vaglio entomologico = Tapinocyba insecta (L.K.). Dal confronto si può pertanto concludere che il metodo di raccolta più produttivo è quello delle catture a vista sollevando sassi e altri ripari simili (come cortecce parzialmente staccate dai tronchi): tali modalità di prelievo vengono infatti impiegate nell'esplorazione delle aree-campione di 9 mq, fornendo quindi risultati complessivamente accettabili per indagini speditive. LE SPECIE DI RAGNI DI MONTE D'ALPE. L'elenco sistematico completo delle almeno 71 specie trovate nell'area studiata (v. Tabella) permette di rilevarvi alcune presenze faunistiche di elevato interesse. In particolare, anche a dimostrazione delle scarse conoscenze pregresse riguardanti tale territorio appenninico, vi sono state rinvenute (in ordine alfabetico): - 2 specie non ancora descritte per il territorio italiano: - Maso gallicus Simon (Linyphiidae), specie paleartica, segnalata in Europa occidentale da MAURER & HANGGI (1990) e in particolare nota per Francia, Germania, Inghilterra e Svizzera; - Philodromus praedatus O.P. - Cambr. (Philodromidae), specie paleartica di Dalmazia, Inghilterra, Svizzera e Ungheria; - 1 specie già segnalata ma senza l'indicazione di località certa: Minicia marginella Thorell (Erigonidae), paleartica nota sino ad ora solo per l'Alto Adige; - 22 specie non ancora descritte per il territorio lombardo: Agroeca proxima (O.P.-Cambr.) (Liocranidae), Bolyphantes alticeps (Sund.) (Linyphiidae), Bolyphantes luteolus (Black.) (Linyphiidae), Centromerus incilium (L.K.) (Linyphiidae), Clubiona corticalis Walck. (Clubionidae), Clubiona neglecta O.P. - Cambr. (Clubionidae), Clubiona terrestris West. (Clubionidae), Drapetisca socialis (Sund.) (Linyphiidae), Hyctia nivoyi (Lucas) (Salticidae), Hyposinga sanguinea (Walck.) (Araneidae), Leptyphantes flavipes Black. (Linyphiidae), Leptyphantes tenuis (Black.) 614 R. GROPPALI, M. PRIANO, M. BROZZONI, E. PARODI MALVINO, C. PESARINI (Linyphiidae), Neriene peltata (Wider) (Linyphiidae), Ozyptila atomaria (Panz.) (Thomisidae), Pardosa agrestis (West.) (Lycosidae), Pardosa hortensis (Thorell) (Lycosidae), Philodromus cespitum Walck. (Philodromidae), Philodromus dispar (Walck.) (Philodromidae), Tapinocyba insecta (L.K.) (Linyphiidae), Theridion impressum L.K. (Theridiidae), Zelotes apricorum (L.K.) (Gnaphosidae), Zora nemoralis (Black.) (Zoridae). ConcLusionI - Dallo studio effettuato in un'area protetta dell'Appennino Ligure emerge in modo chiaro l'importanza di tali lavori in ambiti ancor oggi conosciuti in modo del tutto insufficiente dal punto di vista araneologico. Delle 71 specie rinvenute, infatti, due sono risultate nuove per l'intero territorio nazionale, una vi ha avuto la prima collocazione geografica esatta, e ben 22 sono state descritte per la prima volta nella regione di appartenenza (Lombardia). Lo studio ha inoltre permesso di confermare ulteriormente la validità del metodo da noi proposto di prelievo a vista in aree standard di 9 mq di superficie, per 1 ora di lavoro. I dati ottenuti in tale modo permettono infatti di eseguire anche alcune elaborazioni statistiche e di ottenere dati riguardanti i parametri di comunità. E' comunque evidente la necessità di completare, anche in questo territorio italiano, raccolte sufficienti di materiali, per ottenere una visione accettabilmente approfondita riguardo a distribuzione geogra- fica, biologia ed ecologia delle specie di Ragni che popolano l'Appennino settentrionale. Tabella - Elenco sistematico delle 71 specie di Ragni (Araneae) della Riserva naturale biogenetica Monte d'Alpe (Appennino Ligure, provin- cia di Pavia). Amaurobiidae - Ammaurobius crassipalpis Canestrini & Pavesi Amaurobius ferox (Walckenaer) Dysderiidae - Dysdera erythrina (Walckenaer) Dysdera ninniz Canestrini Segestridae - Segestria bavarica C.L. Koch Pholcidae - Pholcus phalangioides (Fuesslin) Gnaphosidae - Drassodes lapidosus (Walckenaer) Zelotes apricorum (L. Koch) I RAGNI DELLA RISERVA NATURALE BIOGENETICA "MONTE D'ALPE" Clubionidae Liocranidae Zoridae Thomisidae Philodromidae- ‘Salticidae = Lycosidae Pisauridae Agelenidae Theridiidae - Chetracantium sp. Clubiona corticalis (Walckenaer) Clubiona neglecta O.P.-Cambridge Clubiona terrestris Westring Agroeca proxima (O.P.-Cambridge) Zora nemoralis (Blackwall) Zora spinimana (Sundevall) Misumena vatia (Clerck) Ozyptila atomaria (Panzer) Xysticus cristatus (Clerck) Xysticus kochii Thorell Xysticus lanio C.L. Koch Thomisus onustus Walckenaer Philodromus aureolus (Clerck) Philodromus cespitum (Walckenaer) Philodromus dispar Walckenaer Philodromus praedatus O.P.-Cambridge _ Tibellus oblongus (Walckenaer) Heliophanus cupreus (Walckenaer) Icius sp. - Marpissa nivoyi (Lucas) Saitis barbipes (Simon) Salticus sp. Alopecosa pulverulenta (Clerck) Pardosa agrestis (Westring) Pardosa hortensis (Thorell) Pardosa lugubris (Walckenaer) Pardosa riparia (C.L. Koch) Trochosa ruricola (Degeer) Xerolycosa nemoralis (Westring) Pisaura mirabilis (Clerck) Tegenaria fuesslini Pavesi Histopona italica Brignoli Achaearanea lunata (Clerck) Anelosimus vittatus (C.L. Koch) Enoplognatha ovata (Clerck) Steatoda bipunctata (Linneo) Theridion bimaculatum (Linneo) 615 616 R. GROPPALI, M. PRIANO, M. BROZZONI, E. PARODI MALVINO, C. PESARINI Theridion impressum L. Koch Theridion melanurum Hahn Theridion sisyphium (Clerck) Theridion varians Hahn Metidae - Metellina segmentata (Clerck) Pachygnatha degeeri Sundevall Araneidae - Aculepetra ceropegia (Walckenaer) Araneus diadematus Clerck Araniella sp. Cyclosa conica (Pallas) Hyposinga sanguinea (C.L. Koch) Mangora acalypha (Walckenaer) Zygtella atrica (C.L. Koch) Erigonidae - Minicia marginella Thorell Bolyphantes alticeps (Sundevall) Bolyphantes luteolus (Blackwall) Centromerus incilium (L. Koch) Drapetisca socialis (Sundevall) Lepthyphantes flavipes Blackwall Lepthyphantes tenuis (Blackwall). Linyphia hortensis Sundevall Linyphia triangularis (Clerck) Maso gallicus Simon Neriene peltata (Wider) Tapinocyba insecta (L. Koch) Linyphiidae BIBLIOGRAFIA Brozzoni M., 1993. I Ragni (Araneae) terricoli nella zona di Monte d'Alpe e il loro rapporto con Formica lugubris Zett.. Tesi di Laurea, Università degli Studi di Pavia. BRUNING A., 1991. The effect of a single colony of the Red Wood Ant, Formica polyctena, on the Spider fauna (Araneae) of a Beech forest floor. Oecologia, 86: 478-483. CANARD A., 1981. Utilisation comparée de quelques méthodes d'échantillonage pour l'étude de la distribution des Araignées en landes. C.R. VIème Coll. Arachnol. express. franc., Modena - Pisa 1981, Atti Soc. Tose. Sci. Nat., Mem., ser. B. 88, suppl. (1981): 84-94. I RAGNI DELLA RISERVA NATURALE BIOGENETICA "MONTE D'ALPE" 617 GropPALI R., PRIANO M., Paropi Marvino E., Brozzoni M., PESARINI C., (in litt.). Conseguenze sulle popolazioni di Ragni (Araneae) di un incendio in pineta appenninica d'impianto e nei pascoli limitrofi: l'esempio di Monte d'Alpe (Appennino Ligure, provincia di Pavia). GroppaLI R., PESARINI C., PRIANO M., 1993. Rapporti tra Ragni (Araneae) e formiche del gruppo Formica rufa. Prima indagine su Formica lugubris Zett. in area di trapianto (Monte d'Alpe, Appennino Ligure, provincia di Pavia). Atti Soc. It. Sc. Nat. e Mus. Civ. St. Nat. Milano, 134. (In stampa). Jones-WarrTeRS L.M., 1989. Keys to the families of British Spiders. Field Studies 9: 370-376. Kress C.J., 1989. Ecological methodology. New York, Harper & Row. MAURER R., Hincci A., 1990. Katalog der Schweizerischen Spinnen. Neuchatel. Schw. Bund f. Naturschutz, Doc. Faun. Helvetiae, 12. ParopI E., 1992. I Ragni (Araneae) non terricoli nella zona di Monte d'Alpe. Tesi di Laurea, Università degli Studi di Pavia: 35-47. RIASSUNTO Nel corso del 1991 e del 1992 sono state raccolte nella Riserva naturale biogenetica "Monte d'Alpe" (Provincia di Pavia), con diverse metodologie di cattura che sono discusse criticamente nel lavoro, almeno 71 specie di Ragni (Araneae) due delle quali nuove per l'Italia. L'ambiente considerato, sconosciuto dal punto di vista araneologico, è costi- tuito da boschi di impianto a Pino nero d'Austria con rari nuclei di latifoglie e radure a prato. Questi diversi biotopi presenti all'interno della Riserva sono anche stati indagati con un metodo speditivo di raccolta di Ragni su aree-campione di 9 mq, metodo già utilizzato in precedenti lavori. SUMMARY Spiders of Biogenetic Nature Reserve "Monte d'Alpe" (Ligurian Apennine, Northern Italy) and notes about the methodology of gathering. During 1991 and 1992 in "Monte d'Alpe" Biogenetic Nature Reserve (Province of Pavia), 71 spiders species (Araneae), two of which were found for the first time in Italy, were gathered by using different catching methodologies, which are critically discusssed in the present paper. The examined environment, unknown as to Spiders, is made up to set of Austrian blackpine woods with rare groups of broadleaves and grassland. These different biotopes present in the Reserve were also investigated with a method of gathering Spiders in 9 square metre sampleareas, a method which had been previously utilized. vsdoiima@ a to nina mn bibite mi 306% (MI Sh eh hy Ty ena = By: iat da Vi ti saldi cationi alii po loan VA pd ange ral snai Wlialalcorari ings TSeRt dico salt Pacha ne ives, 26 Resia hive) lin ica DRS iS) ae ul a ee agrks oe VE LANA Lit ipa SS "NI tO ANS erg nr Wit (nre his 259 Ho A: ili imoda tolo: bus (cli pe: { hi ibs by BG ar ne 4 roth fia salta A va wi ae scusa rene pay “a oan i AS Bathe Vitae 3 sm Bd OSSERVAZIONI SULLA FLORA LIGURE NOTA II 619 Mauro Giorgio MARIOTTI (*) RES LIGUSTICAE CCXXVI OSSERVAZIONI SULLA FLORA LIGURE. NOTA II (**) INTRODUZIONE - Dopo alcuni anni dalla prima nota, desidero pre- cisare altri dati corologici relativi soprattutto ad entità dubbie o tra- scurate dalla “Flora d’Italia” (PIGNATTI, 1982), ma anche evidenziare alcuni caratteri morfologici osservabili su campioni originali. Atriplex halimus L. (Chenopodiaceae) Porto Maurizio, VIII. 1842, s. coll. (GDOR); lungo la strada ferrata tra Pegli e Prà, s.d., coll. (GDOR - Herb. Baglietto). Non viene indicata in Liguria da PIGNATTI (1982), tuttavia era già segnalata da DE NOTARIS (1844), con probabile riferimento al campio- ne di Porto Maurizio (Ad sepes et in sterilibus secus litora nicaeensis et Liguriae finitimae), ma anche da altri Autori (ARDOINO, 1862; PENZIG,1897; BARBERIS e MARIOTTI, 1981). La specie è piuttosto fre- quente qua e là sul litorale ligure, soprattutto nel ponente: Ventimiglia, Bordighera, Laigueglia, Alassio, Loano, Pietta Ligure, Genova (Voltri, Prà, tra Sturla e Quinto). Rorippa pyrenaica (Lam.) Reichenb. (Cruciferae) Sassello, VI. 1843, s. coll. (GDOR- Herb. Brignole); Passo del Faiallo (M.Dente), m 1050, 19.V.1907, E. Jahn (GDOR); sotto il Geremia, 27:VI, s.coll. (GDOR); piazza dietro la Villa Spinola, Voltri, s.d., s. coll. (GDOR); Scogli Neri a Pegli, 12.V.1904, G. (*) Dip.to di Fisiologia delle Piante Coltivate e Chimica Agraria, Universita degli Studi di Milano, Via Celoria 2, 20133 Milano (**) La precedente nota è stata pubblicata su Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova 87:1-7 (1988) 620 M.G. MARIOTTI Bevilacqua (GDOR); Molinassi a Sestri Ponente, 17.IV.1871, s. coll. (GDOR); ibidem, VI. 1961, s. coll. (GDOR). Non viene indicata per la Liguria da PIGNATTI (1982), quantunque fosse già segnalata (sub Nasturtium p. R. Br.) da DE NOTARIS (1844) “cz submontanis ad viarum latera, atque in pascuis frequens”. Si tratta di una specie abbastanza frequente in tutto il massiccio del M. Beigua e del Gruppo di Voltri sino alle alture di Sestri Ponente ad Est, ma è citata da PENZIG (note manoscritte sulla copia dell’opera notarisiana conservata presso la biblioteca dell’Istituto Botanico “Hanbury” del- l’Università degli Studi di Genova) anche sul letto del Bisagno e a Pieve Ligure; si estende a Nord ed a Ovest nella Valle dell’Olba, a Calizzano, M. Gallè, lungo il torrente Prino e sopra Finalborgo. Si tratta di una specie che predilige prati, bordi di sentieri e strade sterrate soggetti a discrete variazioni della disponibilità idrica. Calicotome spinosa (L.) Link, Calicotome villosa (Poiret) Link (Leguminosae) Popolazioni con caratteri debolmente riferibili a C. villosa (sensu Brullo in PIGNATTI, 1982) si trovano a Capo Santa Croce, mentre ivi e più a ponente (Capo Mele, dintorni di Diano Marina e Monte della Torre, Pizzo d’Evigno, dintorni di Oneglia e Porto Maurizio) è comu- ne una forma con peli sericei appressati e bratteole profondamente trifide ascrivibile a Calicotome spinosa subsp. ligustica Burnat. Nel resto della Riviera, più a levante, si rinviene solo la tipica C. spinosa. Anthyllis barba-jovis L. Lungo la Riviera di Ponente, 30.6.1831, Ricasoli (BOLO, FI); Mortola VI.1949, Senni (FI); prope Porto Maurizio, s.d., Berti (PI); Alassio, 19.V.1895, Bicknell (TO); al Capo tra Alassio e Albenga, IV/V.1886, da Ricca (FI); Capo S. Croce tra Alassio e Albenga, IV.1886, da Mari (FI); ibidem, V.1851, Berti (FI); ibidem, 1874, G. Gentile (FI); ibidem, VI.1990, Mariotti (GDOR); Finale, rupi di Caprazoppa, V, Panizzi (BOLO); Caprazoppa presso Finale, 18.V.1869, s. coll. (GDOR); Capo Noli, s.d., Sassi (BOLO); ibidem, VI.1841, Rainer (BOLO); ibidem, IV.1842, s. coll. (PI); ibidem, 28.VI.1870, da Canepa (FI); ibidem, XII.1876, Ardissone (FI); ibidem, 27.V.1908, Marchesetti (FI); Prom. Noli, V.1892, Basteri (FI, GDOR, TO); Strada provinciale tra Noli e il Capo, 11.V.1873, da Baglietto (FI); In insula Bergeggi, V.1854, s. coll. (GDOR); ibidem, 18.VI.1903, G. Doria (GDOR); ibidem, 24.IV.1904, id. coll. (GDOR); OSSERVAZIONI SULLA FLORA LIGURE NOTA II 621 ibidem, 24.1V.1914, R. Cucini (SIENA); Savona, VI.1840, s. coll. (GDOR); ibidem VI.1841, De Notaris (FI); ibidem, s. d., s. coll. (TO-Herb. Delponte); Presso Savona, V.1869, Gibelli (TO); Savona, V.1869, Gibelli (TO);Savona rupi sotto Valloria, X, Panizzi (FI, TO); Albisola Marina, 20.1V.1867, Piccone (TO); ibidem, 20.IV.1869, id. coll. (FI); ibidem, IV.1874, ex Gibelli (FI); presso Albisola, 14.IV.1871, id coll. (FI; PI); Albisola, s.d., Baldacci (FI); Celle, margine della strada di Albisola, 27.I1V.1922, Gresino (FI); tra Cogoleto e Varazze, 2.VII.1984, Mariotti GDOR). Specie stenomediterranea occidentale, per la quale la Liguria co- stituisce l’estremo settentrionale della distribuzione, peraltro molto frammentata; nella Regione è presente qua e là solo nella Riviera di ponente dal confine con la Francia sino a Cogoleto (Fig. 1); la cita- zione di una stazione nelle Cinque Terre (POGLIANI, 1970) non è suffragata da materiale di erbario e molto probabilmente errata. Oltre che nelle località riportate dai reperti, è presente a Finalmarina, rupi di Capo Nero a S. Remo, Capo Nero fra Ospedaletti e S. Remo, Capo di Cervo, Vado, Capo Mele (PENZIG, note manoscritte); Capo di Castello Borelli pr. Borghetto, Capo Mele (MARIOTTI e BARBERIS, 1985) e alla Mortola. =. etnie e e g//5= 3%] |_| pA eatin a VISA DADA aap 9) JT pa] Di a D Bi & ia DE a pa a DI le fal S B LI | Haast COLES 622 M.G. MARIOTTI Euphorbia dendroides L. (Euphorbiaceae) S. Remo, s. d., s. coll. (FI-Herb. Marchesetti); Porto Maurizio, s. d., Berti (PI); fra Alassio e Albenga, V/VI.1866, da Ricca (FI); Is. Gallinara, presso Albenga, 23.V.1903, G. Doria & R. Gestro (GDOR); ibidem, 23.IV.1904, id. coll. (GDOR); ibidem, 7.VI.1914, E. & P. Burnat, Briquet, Saint-Yves, Cavillier, Abrezol & Lascand (G-BU); ibidem, 10.V.1990, M. G. Mariotti (GDOR); Finalmarina, III.1867, Piccone (FI); tra Finalpia e Varigotti, 22.1II.1898, Mezzana (FI); Finalpia, 5.V.1869, Carestia (TO); presso Varigotti lungo la strada verso Finalmarina, V.1869, s. coll. (TO); Al Capo di Noli e alla Caprazoppa, 21.1I.1895, Mezzana (FI); Capo Noli, IV.1842, da Carrega (FI); ibidem, da Baglietto 1873 (FI); ibidem, 26.III.1895, Gestro (FI); Ibidem, 27.V.1908, Marchesetti (FI); Capo di Noli scogliere marine alla Casina D'Albertis, 24.VI.1956, R. Cucini (SIENA); Promontorio di Noli, IV.1862, s. coll. (GDOR); Recco, 7.VI.1905, Bevilacqua (GDOR); Promontorio di Portofino a S. Fruttuoso, V, s. coll. (GDOR); Portofino, 1843, s. coll. (GDOR); ibidem, s.d., Rosellini (PI); Ibidem, V.1840, De Notaris (FI); ibidem, IV.1868, Delpino (FI); Chiavari, s. d., Bertoloni (PI); Sestri Levante e Portofino, VI.1850, Allis (TO); Sestri Levante, Villa Piuma, 20.11.1913, s. coll. (FI); Monterosso al Mare luogo Corone dicto, 26.II.1925, Montale (FI); Cinque Terre, Monterosso al Mare, 27.III.1951, Chiarugi (FI); Rupi sopra Vernazza, 13.V.1962, Ariello (TO), Corniglia pr. Prevo, 8.VI.1924, Fontana (TO); Corniglia lungo il mare, 2.V.1913, Ferrari (TO); sopra Persico in direzione di Campiglia lungo la costa fra Porto Venere e le Cinque Terre, 28.III.1978, D. Marchetti (SIENA); Is. Palmaria, IX.1879, Sommier (FI), ibidem, 30.V.1883, id. coll. (FI; PI); ibidem, 4.V.1967, Ferrarini (FI); Is. del Tino e anche a Palmaria, 20.IV.1902, Barsali (PI). Questa specie steno-centromediterranea trova in Liguria l’estremo limite settentrionale della sua distribuzione: è presente su ambedue le Riviere, ma manca in un tratto della Riviera di Ponente e nei dintorni immediatamente a Est di Genova. In Fig. 2 è rappresentata la distri- buzione regionale: oltre che nelle località citate dai reperti è stata osservata recentemente anche a Ventimiglia pr. Mortola, Capo S. Croce, sopra Borgio, Is. Bergeggi, Punta Manara, Punta Baffe pr. Riva Trigoso, Framura, Corniglia preso la frana del Guvano, sopra Riomaggiore, sopra Portovenere, Punta Bianca (MARIOTTI e BARBERIS, 1985), Capo Mele, Punta Moneglia, fra Deiva e Framura; è riportata inoltre per Cavi di Lavagna (PENZIG, note manoscritte) e Levanto (DE NOTARIS, 1844). Altitudinalmente si rinviene da 10 a 250 m circa sul mare. Nell’area delle Cinque Terre-Tramonti si ha la maggiore diffusione su scala re- gionale. Si presenta come tipica Nano- o Meso- fanerofita e raggiunge in certi casi i 3-3,5 m (Isola Palmaria; frana di Corniglia, ecc.); fiorisce OSSERVAZIONI SULLA FLORA LIGURE NOTA II 623 ELLE EUVECaugss ee | NIN BSH Te? cS | © A N RL DE Dax DIO A iS ia id DS | || DI a = Fig. 2 Distribuzione accertata di Euphorbia dendroides L. in Liguria, (con H sono indicati i dati relativi solo ad antichi campioni d'erbario). tra novembre e maggio e presenta le foglie tra dicembre e giugno, ma il fenomeno della estivazione (ingiallimento e caduta delle foglie nel periodo arido), comune anche ad altre specie mediterranee, dipende molto dall’andamento climatico e può verificarsi in modo più o meno accentuato e prolungato o appena accennato. E’ diffusa prevalentemente in lembi di macchia più o meno de- gradata con predominanza di elementi dei Quercetea ilicis Br.-BI. (1931) 1936, fra i quali alcune significative presenze di entità tipiche dell’ Oleo- Ceratonion s.l.. Nelle cenosi ad E. dendroides è comunque spesso evidenziabile una discreta percentuale di specie dei Tuberarietea Br.- BI. 1952 em. Riv.-Mart. 1972 e di compagne indicatrici di situazioni edafiche differenti: sia suoli sciolti e ben aerati e talora dilavati (fasce pietrose), sia con alti residui azotati (coltivi abbandonati) (MARIOTTI e BARBERIS, 1985). Impatiens balfourii Hooker fil. (Balsaminaceae) Questa specie hymalaiana è stata segnalata come spontaneizzata per la prima volta in Liguria da MARTINI e ZAPPA (1990), con riferimen- 624 M.G. MARIOTTI to a stazioni localizzate sulle Alpi Liguri in Valle Argentina e sull'Appennino a Ovest di Genova nell’alta Valle Stura e in Val Varenna. Osservazioni effettuate nel 1993 e 1994, su indicazioni gentilmente fornite dal Mar. Italo Franceschini del Corpo Forestale dello Stato (Comando Stazione di Casarza Ligure) hanno permesso di costatarne la diffusione anche più a levante, nell’alta Val Petronio e lungo la strada del Bracco, ai confini tra le province di Genova e La Spezia, su scarpate stradali e in luoghi abbandonati dall’agricoltura. Plumbago europea L. (Plumbaginaceae) Isola Gallinara sui terrapieni presso il muraglione alla sommità dell’isola sul versante occidentale, luglio 1990, M. Mariotti (GDOR); Sestri Ponente sui terrapieni di Via Calda presso Calcinara, luglio 1982, M. Mariotti (GDOR). Questa apofita venne segnalata per la.prima volta in Liguria da BERTOLONI (1804) “In littore alla Foce, et a Sestri di Ponente” . Ulteriori dettagli sulle stazioni genovesi furono forniti da DE FERRARI (1809): “Trovasi attorno a Genova all’imboccatura del Bisagno, a Sestri di Ponente presso al mare alla sinistra della strada che viene da Genova. Fiorisce in luglio”. DE NOTARIS (1844) riporta: In pascuts et secus vias, secus litora frequens, ma già PENZIG (note manoscritte) corregge que- st ultimo avverbio con “passim” e cita le seguenti località liguri: “Col- Fig. 3 Rappresentazione della sezione della seconda foglia delle innovazioni sterili effettuate sul Lectotypus di Festuca inops De Not. OSSERVAZIONI SULLA FLORA LIGURE NOTA II 625 line al Bisagno, Sturla, Genova Sestri Pon., alla Foce (Bert. PI. gen.). Finalborgo, Roccabruna, Eza (Bickn.), S. Remo (Panizzi), Valle Roja Ventimiglia (Bi.), Genova presso il letto del Bisagno all’origine dei condotti (H. Turii)”. La stazione di Sestri Ponente è stata distrutta definitivamente per . lavori sulle scarpate stradali nel 1992. Convolvulus sabatius Viv. (Convolvulaceae) M. Mao (Spotorno), 1.VI:1905, G. Bevilacqua (GDOR) Dopo la prima segnalazione per la Liguria orientale ad opera di PENZIG (1892) lungo la strada fra Portofino - S. Margherita e Recco, PECCENINI (1992) ha recentemente confermato la presenza di questa specie in due stazioni lungo la via Aurelia tra Recco e Ruta di Camogli. Al riguardo è importante osservare che C. sabatius, per i pregi orna- mentali e le doti di colonizzatore di terreni aridi, è stato ampiamente utilizzato nelle opere di consolidamento delle scarpate da parte delle aziende di manutenzione delle strade e, come riferisce MARTINI (1984), è stato sovente “messo a dimora nei giardini, sfuggendone a volte e diffondendosi nei dintorni, come lungo |’ Aurelia tra Camogli e Ruta”. L'origine delle stazioni recentemente confermate è quasi sicuramente artificiale, mentre nella Riviera di Ponente, dove C. sabatzus è presente in numerose località, appaiono di origine spontanea le stazioni di Capo Noli e dubitativamente quella di Monte Mao sopra Spotorno. Festuca inops De Not. (Poaceae) Una migliore conoscenza di F inops appare indispensabile soprattutto per la recente convinzione che si tratti di una specie caratteristica delle formazioni vegetali serpentinicole relativamente frequente nell’arco tirrenico. Dubbi al riguardo vennero peraltro già sollevati (MARIOTTI, 1994). Occorre precisare innanzitutto che il dettagliato protologo di De NOTARIS (1844) riporta come Locus classicus: in pascuis aridis montis Gazzo supra Sestri a Ponente; il Monte Gazzo è un rilievo dominato da dolomie e calcari dolomitici del Triassico medio e superiore e solo sui contrafforti occidentali, fra M. Spassoja e Chiesa della Costa, af- fiorano metagabbri e meta-Fe-gabbri del Giurassico, rocce comparabili, sotto il profilo ecologico con le serpentiniti. Lungi dal porre una parola S25 M.G. MARIOTTI definitiva alla questione si ritiene utile procedere alla lectotipificazione e far conoscere le caratteristiche anatomiche delle foglie. Le sezioni rappresentate in Fig. 3 sono state gentilmente effettuate nel 1985 dal Dr. Luigi Aita (Istituto Botanico dell’Università di Genova) utilizzando la seconda foglia delle innovazioni sterili del campione più avanti designato come lectotipo. Questo corrisponde molto bene alla descrizione originale del De Notaris ed ha un aspetto cespitoso compatto, fere Nardi, come descri- ve l'Autore. Designatio typi - Viene qui designato come Lectotypus di Festuca mops De Not. Repert. Fl. Ligust.: 466 (1944) il campione conservato in GDOR (ex Herb. Brignole) provvisto di etichetta originale che ri- porta: Festuca inops Dntrs/M.te del Gazzo/VI-843. [manu De Notaris] (GDOR) (Fig. 4). Fig. 4 Lectotypus di Festuca inops De Not. conservato in GDOR. OSSERVAZIONI SULLA FLORA LIGURE NOTA II 627 BIBLIOGRAFIA ARDOINO H., 1862 - Catalogue des plantes vasculaires qui croissent spontanement aux environs de Menton et de Monaco avec l’indication des principales espèces de Nice, Sospel Vintimille, S. Remo, ecc. - 46 p., Imp. Royale, Turin. BARBERIS G., MARIOTTI M., 1981 - Ricerche floristiche sulle spiagge liguri - Arch. Bot. Biogeogr. Ital. 57: 154-170. BERTOLONI A., 1804 - Plantae genuenses quas annis MDCCCII - MDCCCIII observavit et recensuit Antonius Bertolonii M.D. - Mem. Soc. Med. Emul. Genova 3 (1): 1-64; 3 (2): 1-76. De Ferrari L., 1809 - Osservazioni ed esperienze sulla materia colorante che fornisce la pianta indigena, distinta da Linneo col nome di Plumbago europaea - Mem. Accad. Imp. Sct. Genova 2: 37-46. De Noraris G., 1844 - Repertorium Florae Ligusticae - I: 1-270; II: 271 - 495, Reg. Typogr., Taurini. MArRIOTTI M. G., 1994 - Osservazioni sulle formazioni a Buxus sempervirens e a Genista salzmanni della Liguria orientale - Boll. Accad. Sci. Lunig. 59 (1989): 77-123. Marriott! M., BARBERIS G., 1985 - Note vegetazionali sugli aspetti a Euphorbia dendroides e Anthyllis barba-jovis in Liguria - Not. Fitosoc. 22: 77-82. MARTINI E., 1984 - Fiori protetti in Liguria - 190 pp., Cassa di Risparmio di Genova ed Imperia. MARTINI E., ZAPPA E., 1990 - Segnalazioni floristiche italiane: 553-554 - Inform Bot. Ital. 20 (1988): 667-668 PECCENINI S., 1992 - Segnalazioni floristiche italiane: 644 - Inform. Bot. Ital. 23 (1991): 137-138 PENZIG O., 1892 - Escursione a Portofino, Rapallo e Recco -Atti Congr. Bot. Intern. Genova: 126 PENZIG O., 1897 - Florae Ligusticae Synopsis - Ann. Mus Civico Storia Nat. Genova 38: 423-531. PIGNATTI S., 1982 - Flora d’Italia - 3 voll. Edagricole, Bologna PoGLIANI M., 1970 - Osservazioni cariologiche in Anthyllis barba -jovis L. - Ann. Bot. 30: 207-209. RIASSUNTO Vengono precisati alcuni dati corologici ed ecologici su sette specie della flora ligure e viene designato il lectotipo di Festuca inops De Not. ABSTRACT Chorological and ecological data are given about seven taxonomic units of the Ligurian Flora. The lectotypus of Festuca inops De Not. is designated. | ipse Dig; Rieti: si Kline bit er Ance pia | nanos <) si glittragni 1 ths ‘ahh, (tty ORE: t RSH. DAN a Moi cofanetto aut rifeb pala zo ccy Manoisanigns stat CI) Aa Lat f 3S, cyl di lazagio Lo ISLA DI OE: a i a re, ty A Agee et steal Si: È. : here ‘avon: tt a. È Ara ona LUNE Ha subi» orli Sa MS AE pi tg ni “n MESERO aa Pg È 4 Oe ‘ eo x } i Log va seeds aper out stette talee breil imigolozodò ti i È toh i Sl è a xi poe’ Mh, Ae: SHPO soft UE j he A “Ok, COPISOEY gie ae LE ib sindigito > Pi E N° A noe: ees 629 Maurizio Bronpi (*), RENATO REGALIN (**), Mauro Daccorpi (***) & ROBERTO Poggi (****) RICERCHE ZOOLOGICHE DELLA NAVE OCEANOGRAFICA “MINERVA “ (C.N.R.) SULLE ISOLE CIRCUMSARDE. XXV. I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE (COLEOPTERA, CHRYSOMELIDAE) Le indagini zoologiche effettuate da alcuni ricercatori nelle isole circumsarde, con l’ausilio delle navi oceanografiche messe a disposizio- ne dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, hanno consentito la raccolta di un discreto ed interessante lotto di Coleotteri Crisomelidi, parte del quale, quello riguardante gli Alticini, è già stato oggetto di una recente pubblicazione (Bronpi 1990). Con il presente contributo si intende invece rendere noti i risultati frutto dello studio dei materiali appar- tenenti alle altre sottofamiglie di Crisomelidi. Con lo scopo di fornire un catalogo più completo delle specie di questa famiglia presenti nelle isole circumsarde, sono stati inoltre aggiunti alcuni dati raccolti in collezioni museali e private ed altri opportuna- mente vagliati dalla scarsa letteratura esistente sull’argomento (BARGAGLI 1873; Piras & Pisano 1972; CROVETTI & UscIbDA 1979; DACCORDI & RUFFO 1988; DE CARLINI 1885). Le vecchie citazioni sono state, quando possibile, reinterpretate o aggiornate dal punto di vista nomenclatoriale. Le isole circumsarde dove sono stati reperiti materiali o che risul- tano interessate da citazioni concernenti i Crisomelidi (Alticini esclusi), vengono di seguito sinteticamente elencate: (#) Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di L'Aquila, Facoltà di Scienze, 67010 Coppito (AQ) (**) Istituto di Entomologia Agraria dell'Università, Via Celoria 2, 20133 Milano (***) Museo Regionale di Scienze Naturali, Via Giolitti 36, 10123 Torino (****) Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria", Via Brigata Liguria 9, 16121 Genova M. BIONDI, R. REGALIN, M. DACCORDI, R. POGGI - Sardegna N (Sassari): Isola Rossa; - Arcipelago della Maddalena (Sassari): Isola Razzoli, Is. Santa Maria, Is. La Presa, Is. Spargi, Is. La Maddalena, Is. Caprera ed Is. Santo Stefano; - Sardegna NE (Sassari): Isola delle Bisce, Is. Soffi; - Arcipelago di Tavolara (Sassari): Isola Piana di Tavolara, Is. Tavolara, Is. Molara; - Sardegna SE (Cagliari): Isola Serpentara, Is. Cavoli; - Arcipelago del Sulcis (Cagliari): Isola La Vacca, Is. Sant'Antioco, Is. San Pietro, Is. Piana di San Pietro; - Sardegna W (Oristano): Isola Mal di Ventre; - Sardegna NW (Sassari): Isola Piana di Alghero, Is. Piana dell'Asinara, Is. Asinara. Per un elenco completo delle isole e delle date in cui si sono svolte le campagne di raccolta del progetto di ricerca, si rimanda al lavoro di BACCETTI, COBOLLI SBORDONI & PocGi 1989. Ulteriori indagini sono state svolte nel giugno 1989, luglio 1990 e dicembre 1993. L elenco dei taxa, di seguito riportato, è ordinato secondo la recente check-list delle specie italiane dei Crisomelidi (BIONDI, DACCORDI, REGALIN & ZAMPETTI 1995). Corredano la trattazione delle specie: - le relative categorie corologiche, secondo i modelli recentemente proposti da VIGNA TAGLIANTI et al. 1992; - la presenza in Italia, espressa per lo più in regioni amministrative; - le note ecologiche sulle piante ospiti della specie, dedotte dalla letteratura o in base ad osservazioni svolte sul campo; - eventuali note di carattere tassonomico. Per i materiali esaminati, le isole sono elencate in ordine geogra- fico. Quando non altrimenti specificato, i materiali esaminati sono da considerarsi conservati nelle collezioni del Museo Civico di Storia Naturale di Genova. Tuttavia per la stesura di questo lavoro sono stati considerati anche i materiali conservati presso i seguenti Musei e col- lezioni private: Museo Civico di Storia Naturale di Verona (MV), Museo Civico di Storia Naturale di Milano (MM), coll. Maurizio Biondi (CB), coll. Mauro Daccordi (CD) e coll. Renato Regalin (CR). I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 631 Infine per quanto riguarda le considerazioni di carattere biogeografico relative all’intero popolamento crisomelidologico delle isole circumsarde si rimanda a BIONDI et al. (in stampa). CRIOCERINAE Crioceris (s. str.) macilenta Weise, 1888 Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo. Presenza in Italia. Italia peninsulare tirrenica, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna. - Materiale esaminato. LA MADDALENA: 18.1.1993, B. Colonna leg., 1 ex. (CB). SAN PIETRO: Carloforte, 26.1V.1902, A. Dodero leg., 1 ex. (coll. Dodero); M.te Guardia dei Mori, 10.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex. (CB). PIANA DI SAN PIETRO: VI.1956, G. C. Doria leg., 1 ex. sub ‘Isola Piana Mer.’. Note ecologiche. La specie vive su piante del genere Asparagus (fam. Asparagaceae). Crioceris (s. str.) paracenthesis (Linné, 1767) Categoria corologica. Elemento mediterraneo. Presenza in Italia. Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Italia peninsulare, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. LA MADDALENA: 7.IX.1987,-B. G. Osella leg., 1 ex. (CB); i Pozzoni, 14.X.1989 M. Biondi leg., 1 ex. (CB). SAN PIETRO: M.te Guardia dei Mori, 10.VI.1989, B. G. Osella leg., 2 exx. (CB). Note ecologiche. Specie legata ad Asparagus acutifolius L. (fam. Asparagaceae). Oulema (s. str.) duftschmidi (Redtenbacher, 1874) Categoria corologica. Sulla base dell’indagine svolta da BERTI 1989, sembra si tratti di un elemento turanico europeo mediterraneo. In realta la corologia di questa specie è ancora da definire nel dettaglio e non si esclude che la sua presenza occupi un areale pit ampio all’interno della regione paleartica. Presenza in Italia. Lombardia, Calabria, Sicilia e prima segnalazio- 632 M. BIONDI, R. REGALIN, M. DACCORDI, R. POGGI ne per la Sardegna (San Pietro). La reale distribuzione in Italia di questa specie, molto affine ad Oulema melanopus (Linné, 1758), è al momento in fase di studio. Materiale esaminato. SAN PIETRO: Carloforte, 17.IV.1912, A. Dodero leg., 1 ex. (coll. Dodero). Note ecologiche. Specie legata a diversi generi di Poaceae spon- tanee e coltivate. CHRYSOMELINAE Timarcha (s. str.) sardea A. & G. B. Villa, 1835 Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo, endemico di Sardegna e Corsica. Presenza in Italia. Sardegna. Materiale esaminato. ROSSA: 2.VI. 1982, Pad. leg., 2 exx. (CD). RAZZOLI: 15 XIM986 Me Bologna les: 1 ex. e M. Zapparoli les. lueex;dintaStitdel'aro! 14.XII.1993, R. Poggi leg., 2 exx. SPARGI: Cala Grano, 16.X.1989, V. Cottarelli leg., 1 ex. LA MADDALENA: 24.IX.1985, A. Vigna leg., 1 ex.; 13.XI.1986, M. Bologna leg., resti di 1 ex.; i Pozzoni, 13.XI.1986, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); idem, 10.X.1989, M. Bologna leg., 1 ex.; Cala Bassa Trinità, 14.X.1989, M. Bologna leg., 1 ex. (CB); idem, 14.X.1989, R. Poggi leg., 2 exx.; Case Fangotto, 11.X.1989, M. Biondi leg., 2 exx. (CB); Punta Cannone, 20.VI.1987, N. Sanfilippo leg., 1 ex.; idem, 21.VI.1987, N. Sanfilippo leg., 2 exx.; Porto Massimo dint., 6.VI.1987, N. Sanfilippo leg., 7 exx. CAPRERA: 12.XI.1986, M. Biondi leg., 6 exx.; pendici M.te Teialone, 15.X.1989, M. Bologna leg., 5 exx. (CB); idem, 15.X.1989, R. Poggi leg., 1 ex.; Tomba della Marsala, 15.X.1989, R. Poggi leg., 2 exx. SANTO STEFANO: 12.X1.1986, R. Poggi leg., 4 exx.; 15.X.1989, M. Biondi leg., 2 exx. (CB). BISCE: 11.XI.1986, L. Tonon leg., 2 exx. SOFFI: 3.VII.1987, R. Poggi leg., 1.ex. PIANA DI TAVOLARA: 8.VI.1989, B. Baccetti leg., 1 ex. TAVOLARA: cfr. "DaccorpI & RUFFO 1988”: 345; 25.II.1960 2 exx. (CD); 27.IX.1985, B. G. Osella leg., 3 exx. (MV); 9.XI.1986, C. Manicastri leg., 1 ex.; 10.XI.1986, M. Bologna leg., 5 exx. MOLARA: 28.1X.1985, A. Vigna leg., IN: ONL 1986) Rep Possllcortitex.le resti velitre: 110 XIl9s6 Re Popeitless a vexx. e L. Tonon leg., 1 ex.; 8.VL1989, R. Poggi leg., 1 ex. SANT'ANTIOCO: cfr. Piras & Pisano 1972: 14 e 15; cfr. "DAccoRDI & RUFFO 1988”: 345; 12.IV.1912, A. Dodero leg., 1 ex. (coll. Dodero); 12.XI.1978, P. Leo leg., 5 exx. (CD); Cussorgia, spiaggia, 11.V.1988, R. Poggi leg., 1 ex.; Coaquaddus, 13.VI.1989, R. Poggi leg., 1 ex.; Cala Lunga, 13.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex.; Su Tuppei, 12.XII.1993, R. Poggi leg., I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 633 1 ex. SAN PIETRO: cfr. Piras & Pisano 1972: 14; Carloforte, 27.1V.1902, A. Dodero leg., 1 ex. (coll. Dodero); idem, 17.IV.1912, A. Dodero leg., 2 exx. (coll. Dodero); La Caletta, 11.XII.1993, R. Poggi leg., 9 exx.; Bacino acquedotto, 12.XII.1993, M. Galdieri leg., 2 exx. ASINARA: Cala Arena, 1.VII.1987, R. Poggi leg., 2 exx.; idem, 12.X.1989, M. Galdieri leg., 1 ex.; idem, 12.X.1989, M. Bologna leg., 2 exx. (CB); pendici M.te Scomunica, 12.X.1989, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); idem, 12.X.1989, R. Poggi leg., 1 ex.; Tumbarino, 13.X.1989, M. Bologna leg., 2 exx. (CB). Note ecologiche. La specie vive su Rubia peregrina L. (fam. Rubiaceae). Note tassonomiche. Le popolazioni di T sardea presenti nelle isole di Sant'Antioco e Tavolara presentano alcune peculiari caratteristiche nella morfologia esterna che le differenziano da quelle tipiche (DACCORDI & RuFFO 1988). Uno studio futuro sulla variabilità morfologica di questa specie potrà chiarire in modo definitivo lo status tassonomico di questa forma. Chrysolina (Menthastriella) viridana ssp. viridana (Kuster, 1844) Categoria corologica. Specie W-mediterranea. Presenza in Italia. Sardegna. Materiale citato. SANT'ANTIOCO: cfr. Piras & Pisano 1972: 14 e 15, sub "Chrysomela viridana Kùst.". SAN PIETRO: cfr. Piras & Pisano 1972: 14; "Chrysomela viridana Kust.". Note ecologiche. Specie legata al genere Mentha (fam. Lamiaceae). Chrysolina (Stichoptera) gypsophilae ssp. lucidicollis (Kiister, 1845) Categoria corologica. Sottospecie mediterranea di elemento turanico europeo mediterraneo. Presenza in Italia. Sardegna. Materiale citato. SANT'ANTIOCO: cfr. Piras & Pisano 1972: 14 e 15, sub "Chrysomela gypsophilae Kist.". Note ecologiche. La forma tipica di questa specie è legata al genere Linaria (fam. Scrophulariaceae). Probabilmente la ssp. /ucidicollis presenta le medesime preferenze trofiche. 634 M. BIONDI, R. REGALIN, M. DACCORDI, R. POGGI Chrysolina (Stichoptera) stachydis (Gené, 1839) Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo, endemico di Sardegna e Corsica. Presenza in Italia. Sardegna. Materiale esaminato. LA MADDALENA: IV.1987, G. Cesaraccio leg., 1 ex. (MV). Note ecologiche. La specie è legata a Stachys glutinosa L. (fam. Lamiaceae). Chrysolina (Taeniochrysea) americana (Linné, 1758) Categoria corologica. Elemento mediterraneo. Presenza in Italia. Veneto, Liguria, Italia peninsulare tirrenica, Puglia, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. LA MADDALENA: 25.III.1990, B. Colonna leg., 1 ex. (CB); Baia Trinità, 14.X.1989, M. Bologna leg., 6 exx. (CB). ASINARA: 12.VI.1967, S. Riese leg., 30 exx. TAVOLARA: 9.X1.1986, M. Biondi leg., 2 exx. SANT'ANTIOCO: cfr. Piras & Pisano 1972: 14 e 15, SAN PIETRO: cfr. Piras & Pisano 1972: 14. Note ecologiche. Specie legata a Rosmarinus e Lavandula (fam. Lamiaceae). Chrysolina (s. str.) bankii (Fabricius, 1775) Categoria corologica. Elemento mediterraneo, esteso anche all’ Eu- ropa occidentale atlantica. Presenza in Italia. Liguria, Italia peninsulare tirrenica, Puglia, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. LA MADDALENA: i Colmi, 29.X.1989, B. Colonna leg., 2 exx. (CB); La Trinità, 24.IX.1985, F. Giusti leg., 1 ex.; 12.VI.1986, M. Biondi leg., 1 ex.; i Pozzoni, 18.VI.1987, N. Sanfilippo leg., 2 exx. CAPRERA: 12.X1.1986, M. Biondi leg., 3 exx.; Due Mari, 16.V.1989, M. Bologna leg., 2 exx. (CB). BISCE: 11.XI.1986, L. Tonon leg., 1 ex. MOLARA: 28.VIIL1986, B. Baccetti leg., 1 ex. CAVOLI: 30.VII.1986, R. Poggi leg., resti elitre. SANT'ANTIOCO: cfr. Piras & Pisano 1972: 14 e 15, sub "Chrysomela Banksi: F."; Calasetta, 12.V.1988, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); Coaquaddus, spiaggia, 12.V.1988, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); Sa Scrocca Manna, 12.V.1988, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); Su Pruini, 11.V.1988, R. Poggi leg., 2 exx. SAN PIETRO: cfr. Piras & PISANO 1972: 14, sub "Chrysomela Banksi F.". ASINARA: 12.VI.1967, S. Riese leg., 4 exx.; Diga Ruda, 15.V.1988, R. Poggi leg., I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 635 1 ex.; Rada Reale, 15.V.1988, M. Biondi leg., 4 exx. (CB). Note ecologiche. Specie polifaga legata a Lamiaceae, Plantaginaceae, Asteraceae e Ranunculaceae. Chrysolina (Colaphodes) haemoptera (Linné, 1758) Categoria corologica. Elemento turanico-europeo. Presenza in Italia. Tutta la penisola italiana e le isole maggiori. Materiale esaminato. LA MADDALENA: Trinità, 24.1X.1985, B. G. Osella leg., 2 exx. (MV); 12.XI.1986, M. Biondi leg., 1 ex.; 13.X1I.1986, M. Biondi leg., 2 exx.; bacino artificiale, 13.XI.1986, L. Tonon leg., 1 ex. SANT'ANTIOCO: cfr. Piras & PIsANo 1972: 14 re 15 SAN PIETRO: cir) Prrastt& Pisano 1972: 14. PIANA DELL ASINARA: 16.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex. e R. Poggi leg., 2 exx. ASINARA: Cala Reale, 9.VII.1990, R. Poggi leg., 1 ex. Note ecologiche. La specie vive su piante del genere Plantago (fam. Plantaginaceae). Chrysolina (Minckia) peregrina ssp. erythromera (Lucas, 1849) Categoria corologica. Sottospecie W-mediterranea di elemento mediterraneo. Presenza in Italia. Toscana, Italia meridionale, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. SANT'ANTIOCO: cfr. BARGAGLI 1873: 249, sub “Chrysomela marcasttica Germ.”; cfr. Piras & PIsANO 1972: 15, sub "Chrysomela peregrina H. Schf."; Su Pruini, 11.V.1988, R. Poggi leg., 2 exx. SAN PIETRO: Carloforte, 27.IV.1902, A. Dodero leg., 1 ex. (coll. Dodero). ASINARA: 12.VI.1967, S. Riese leg., 1 ex. Note ecologiche. Specie legata a Foeniculum vulgare Mill. (fam. Apiaceae). Prasocuris vicina (Lucas, 1849) Categoria corologica. Elemento mediterraneo. Presenza in Italia. Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sarde- gna. Materiale esaminato. LA MADDALENA: Trinità, 24.[X.1985, B. G. Osella leg., 1 ex. (MV). SANT'ANTIOCO: 12.IV.1912, A. Dodero leg., 4 exx.; S’Aqua de Sa Canna, 13.VI.1989, B. G. Osella leg., 3 exx. Note ecologiche. Specie legata a piante dei generi: Czcuta, Oenanthe 636 M. BIONDI, R. REGALIN, M. DACCORDI, R. POGGI (fam. Apiaceae); Callitriche (fam. Callitrichaceae); Veronica (fam. Scrophulariaceae). Hydrothassa (s. str.) suffriani (Kuster, 1852) Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo, endemico di Sardegna e Corsica. Presenza in Italia. Sardegna. Materiale esaminato. RAZZOLI: 19.V.1991, B. Colonna leg., 1 ex. (CB). LA MADDALENA: La Trinità, m 100, 24.IX.1985, B. G. Osella leg., 4 exx. (MV, CR) e R. Poggi leg., 8 exx.; Porto Massimo, 21.VI.1987, N. Sanfilippo leg., 1 ex. TAVOLARA: 8.IV.1986, M. Bologna leg., 1 ex. Note ecologiche. Specie legata a Ranunculus lanuginosus L. (fam. Ranunculaceae). GALERUCINAE Galeruca (s. str.) sardoa Gené, 1839 Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo. Presenza in Italia. Sardegna. Materiale esaminato. SANT'ANTIOCO: Cala Lunga, 13.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex. SAN PIETRO: cfr. Crovetti & Uscippa 1979 (“Carloforte, senza data, C. M.”). Note ecologiche. Specie legata ai generi Knautza, Scabiosa (fam. Dipsacaceae) e Graphalium (fam. Asteraceae). CLYTHRINAE Labidostomis (s. str.) taxicornis (Fabricius, 1792) Categoria corologica. Elemento mediterraneo. Presenza in Italia. Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. SANT'ANTIOCO: cfr. BARGAGLI 1873: 248; cfr. Piras & I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 637 PIsANO 1972: 14 e 15. SAN PIETRO: cfr. BARGAGLI 1873: 248 (“Carloforte”) cfr. Prras & Pisano 1972: 14. ASINARA: V.1904, S. Folchini leg., 3 exx.; 2.VL1967, S. Riese eyes Note ecologiche. Specie polifaga legata a Polygonaceae, Fagaceae, Tamaricaceae, Anacardiaceae, Salicaceae e Vitaceae. Labidostomis (Chlorostola) centromaculata Gené, 1839 Categoria corologica: Elemento W-mediterraneo, endemico di Sardegna e Corsica. Presenza in Italia: Sardegna. Materiale esaminato. SANT'ANTIOCO: 12.1V.1912, A. Dodero leg., 1 ex. (coll. Dodero). Note ecologiche. Specie legata ad Erica scoparia L. (fam. Ericaceae). Tituboea biguttata (G. A. Olivier, 1791) Categoria corologica. Elemento mediterraneo. Presenza in Italia. Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. TAVOLARA: vers. SW, 19.V.1994, R. Poggi leg., 1 ex. SANT'ANTIOCO: cfr. BARGAGLI 1873: 248 (sub “Clythra (Titubaea) sexpunctata Ol.”); cfr. Piras & PISANO 1972: 14 e 15. SAN PIETRO: cfr. BARGAGLI 1873: 248 (Carloforte, sub "Clythra (Titubaea) dispar Luc.”); cfr. Piras & PISANO 1972: 14; Carloforte, V.1912, A. Dodero leg., 1 ex. (coll. Dodero). MAL DI VENTRE: 28.VI.1987, R. Poggi leg., 1 ex. ASINARA: V.1904, S. Folchini leg., 1 ex.; VII.1905, S. Folchini leg., 1 ex. Note ecologiche. Specie con adulto polifago legato soprattutto ad Anacardiaceae, Fagaceae e Rosaceae. La larva è mirmecofila detritivora. Lachnaia italica ssp. occidentalis (Grasso, 1961) Categoria corologica. Sottospecie sardo-corsa di elemento S euro- peo. Presenza in Italia. Sardegna. Materiale esaminato. SANT'ANTIOCO: Fontana di Cannai, 15.VI.1989, B. G. Osella leg., 6 exx. (CB). SAN PIETRO: Stagno di Cala Vinagra, 10.VI.1989, R. Poggi leo: 6) exx. Note ecologiche. La ssp. occidentalis, in base ad osservazioni svolte 638 M. BIONDI, R. REGALIN, M. DACCORDL R. POGGI sul campo, sembra prevalentemente legata ad eriche arborescenti (fam. Ericaceae), mentre la forma nominale risulta infeudata a Fagaceae e Rosaceae. Smaragdina (s. str.) ferulae Gené, 1839 Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo, endemico di Sardegna e Corsica. Presenza in Italia. Sardegna Materiale esaminato. ASINARA: V.1904, S. Folchini leg., 1 ex. Note ecologiche. Specie legata al genere Ferula (fam. Apiaceae). Coptocephala (s. str.) cyanocephala (Lacordaire, 1848) Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo, noto solo di Sardegna. Presenza in Italia. Sardegna. Materiale esaminato. RAZZOLI: 30.VI.1987, R. Poggi leg., 1 ex. LA PRESA: 30.VI.1987, N. Baccetti leg., 1 ex. LA MADDALENA: 4.VII.1993, B. Colonna leg., 1 ex. (CB). CAPRERA: VI.1944, R. Fabiani leg., 1 ex. (MM); invaso Ferracciolo, 18.VI.1989, B. G. Osella leg., 2 exx. SERPENTARA: 9.VI.1989, B. G. Osella leg., 2 exx. SANT'ANTIOCO: cfr. Piras & Pisano 1972: 15, Cala Lunga, 12.VI.1989, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); idem, 8.VII.1990, B. Baccetti leg., 1 ex. SAN PIETRO: cfr. DE CARLINI 1885: 194 (sub “Clythra scopolina Fabr.”); cfr. Piras & PISANO 1972: 14; Carloforte, 4.VI.1912, A. Dodero leg., 5 exx.; Carloforte, 10.VI.1989, B. G. Osella leg., 28 exx. PIANA DELL’ASINARA: 15.VI.1989, M. Biondi leg., 31 exx. (CB); LGAVIKIO SS Roy Pose MieASINARA Rest late]Mli904 Soehnle noto Cala Arena, 1.VII.1987, R. Poggi les., 1 ex.; Cala Reale, 9.VIT.1990, R. Poggi les., DIS Note ecologiche. L’ adulto frequenta le infiorescenze delle Apiaceae e delle Poaceae. Note tassonomiche. Nel materiale esaminato questa specie è rap- presentata nelle isole Caprera, Serpentara, San Pietro, Piana dell’Asinara e Asinara sia dalla forma tipica che dalla f. fabzanzi Burlini, 1946. Nelle isole Razzoli, La Presa e Sant'Antioco è stata reperita soltanto la f. fabianii, mentre nell’isola La Maddalena è stata raccolta la forma tipica. 639 I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE Figg. 1-6. Coptocephala (s. str.) crassipes Lefévre: capo del maschio (fig. 1), mandibole e clipeo del maschio (fig. 2); maculatura sulle elitre (fig. 3); edeago in visione laterale (fig. 4), particolare dell’apice in visione dorsale (fig. 5) e ventrale (fig. 6). Disegni tratti da esemplari provenienti da Cussorgia , Isola Sant'Antioco (Sardegna). 640 M. BIONDI, R. REGALIN, M. DACCORDI, R. POGGI Coptocephala (s. str.) crassipes ssp. crassipes Lefèvre, 1876 Categoria corologica. Sottospecie N africana di elemento centroasiatico-mediterraneo. Presenza in Italia. Non ancora segnalata. Questa è la prima cita- zione per l’Italia e per la fauna europea. Materiale esaminato. SANT'ANTIOCO: Cussorgia, 12.VI.1989, M. Biondi leg., 5 exx. (CB); idem, 12.VI.1989, R. Poggi leg., 3 exx. (2 in CR); idem, 13.VI.1989, BG. Osella leg., 4 exx. Note ecologiche. La biologia e l'ecologia della specie sono ignote. Probabilmente C. crassipes, analogamente ad alcune specie congeneri, frequenta le infiorescenze delle Apiaceae e delle Poaceae. Note tassonomiche. C. crassipes può essere agevolmente distinta dalle altre specie del genere Coptocephala, presenti in Italia, per la forma peculiare delle mandibole del maschio terminanti con un allun- gato e falciforme dente apicale (figg. 1, 2), rilevabile in minor misura anche nella femmina. Altre caratteristiche della specie sono la forma tronca del bordo anteriore del clipeo (figg. 1, 2), la maculatura delle elitre (fig. 3) e soprattutto la morfologia dell’edeago (figg. 4, 5, 6) e della spermateca (cfr. WARCHALOWSKI 1991). E° interessante rilevare che buona parte degli esemplari esaminati presentano le tibie ed i tarsi in parte o totalmente rossi; tale caratteristica risulta praticamente as- sente in esemplari provenienti da località maghrebine, dove le zampe si presentano solitamente nere. Non riteniamo al momento opportuno dare un valore sistematico a questo carattere, in quanto non si conosce in modo significativo l’effettiva variabilità cromatica di C. crassipes nel suo vasto e frammentato areale. CRYPTOCEPHALINAE Stylosomus (s. str.) tamaricis Herrich-Schaeffer, 1838 Categoria corologica. Elemento centroasiatico-europeo. Presenza in Italia. Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Liguria, Italia centrale e meridionale, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. SANT'ANTIOCO: Cala Lunga, 12.VI.1989, M. Biondi leg., 2 exx. (CB). SAN PIETRO: Stagno della Vivagna, 10.V.1988, B. G. Osella leg., I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 641 iL Gx Note ecologiche. La specie vive su Tamaricaceae dei generi Tamarix e Myricaria. Pachybrachis (s. str.) scriptus ssp. hellwigi Weise, 1882 Categoria corologica. Sottospecie sardo-corsa di elemento W-me- diterraneo. Presenza in Italia. Sardegna. Materiale esaminato. SAN PIETRO: Carloforte, 20.V.1901, A. Dodero leg., 4 exx. (coll. Dodero); La Caletta, 10.V.1988, B. G. Osella leg., 1 ex. (CB). Note ecologiche. Entita legata a Sarcopoterium spinosum (L.) Spach (= Poterium spinosum L.) (fam. Rosaceae) e ad alcune specie del genere Erica (fam. Ericaceae). Pachybrachis (s. str.) testaceus Perris, 1865 Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo, noto solo di Si- cilia, Sardegna e Corsica. Presenza in Italia. Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. SERPENTARA: 9.VI.1989, M. Biondi leg., 1 ex. CAVOLI: 9.VI.1989, R. Poggi leg., 1 ex. LA VACCA: 31.VII.1986, R. Poggi leg., 1 ex.; 26.VI.1987, R. Poggi leg., 6 exx. SANT'ANTIOCO: Fontana di Cannai, 13.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex. (CB). MAL DI VENTRE: 28.VI.1987, R. Poggi leg., 2 exx. PIANA DI ALGHERO: 29.VI.1987, R. Poggi leg., 1 ex. Note ecologiche. Specie legata ad Ericaceae del genere Erica. Cryptocephalus (Burlinius) blanduloides Normand, 1947 Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo. Presenza in Italia. Lazio e Sardegna. Materiale esaminato. LA MADDALENA: Punta Cannone, 15.VI.1987, N. | Sanfilippo leg., 1 ex. TAVOLARA: vers. W, al vaglio, 8.VI.1989, R. Poggi leg., 1 ex.; vers. SW, 19.V.1994, R. Poggi leg., 1 ex. SERPENTARA: vaglio sub Pistacia lentiscus, 9.VI.1989, R. Poggi leg., 1 ex. LA VACCA: 16.VI.1987, R. Poggi leg., 2 exx. SAN PIETRO: M.te Guardia dei Mori, 10.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex.; Carloforte, 10.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex. MAL DI VENTRE: 28.VI.1987, R. Poggi leg., 3 exx. ASINARA: spiaggia [di Cala Arena], 9.IX.1987, B. G. Osella leg., 3 exx. (MV, 642 M. BIONDI, R. REGALIN, M. DACCORDI, R. POGGI CR); Cala Arena, 9.DX.1987 R. Poggi leg., lrex.;; 10.1X1987; B: G. Osella les. 6 exx. (MV, CR); Diga Ruda, 15.V.1988, R. Poggi leg., 1 ex.; Est di M.te Scomunica, NOMS NERO s silos Aia Note ecologiche. La specie è legata ad Erica arborea L. (fam. Ericaceae) ed a Pistacia lentiscus L. (fam. Anacardiaceae). Cryptocephalus (Burlinius) fulvus (Goeze, 1777) Categoria corologica. Elemento sibirico-europeo. Presenza in Italia. Tutta la penisola, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. LA MADDALENA: invaso artificiale, 8.IX.1986, M. Biondi leg., 1 ex.; Guardia Vecchia, 7.IX.1987, M. Biondi leg., 2 exx.; Spalmatore, 18.VI.1989 Mi Biondi eos wivex:((GB)s SERPENTARA:25 VISIT MRO Posaiileo M2 sexe SANT'ANTIOCO: 12.VI.1989, B. G. Osella leg., 2 exx.; Sa Scrocca Manna, 12.V.1988 M. Biondi leg., 1 ex. (CB); Cala Saboni, 12.VI.1989, M. Biondi leg., 1 ex. (CB). SAN PIETRO: Carloforte, 20.V.1901, A. Dodero leg., 4 exx. (coll. Dodero); idem, 10.VI.1989, B. G. Osella leg., 3 exx.; Bacino acquedotto, 11.V.1988, B. G. Osella leg., 4 exx. (CB); Stagno della Vivagna, 13.V.1988, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); idem, 18.V.1988, B. G. Osella leg., 4 exx.; i Pozzoni, 18.VI.1989, B. G. Osella 8 exx. (CB). ASINARA: VII.1903, S. Folchini leg., 1 ex.; M.te Scomunica, VII.1903, S. Folchini les fade ViI904 9S: Folchini lese ter CalatArena,) Vile 19a 7p oaks Posen leon 1 ex.; idem, 9.IX.1987, R. Poggi leg., 3 exx.; Rada Reale, 15.V.1988, M. Biondi leg., 1 ex. (CB). Note ecologiche. Specie polifaga legata a varie famiglie botaniche tra cui Tamaricaceae, Lamiaceae, Cistaceae, Apiaceae, Asteraceae, Fagaceae e Betulaceae. Cryptocephalus (Burlinius) lostianus Burlini, 1951 Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo, noto solo di Sardegna. Presenza in Italia. Sardegna. Materiale esaminato. CAVOLI: 9.VI.1989, R. Poggi leg., 3 exx. PIANA DI ALGHERO: 29.VI.1987, R. Poggi leg., 2 exx. ASINARA: Cala Arena, 12.X.1989, R. Poggi leg., 1 ex. Note ecologiche. La specie è stata segnalata da TEMPÈRE 1971 come raccolta su Erica arborea L. (fam. Ericaceae). Uno degli esemplari proveniente dall’Isola dei Cavoli è stato raccolto vagliando alla base dei I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 643 cespugli di Pistacia lentiscus L. (fam. Anacardiaceae). Cryptocephalus (Burlinius) politus Suffrian, 1853 Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo. Presenza in Italia. Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. SANTA MARIA: 26.IX.1985, B. G. Osella leg., 1 ex. (MV). TAVOLARA: 27.IX.1985, B. G. Osella leg., 2 exx. (MV); 12.IX.1987, B. G. Osella leg., 11 exx. (MV, CR). MOLARA: sorgente, 13.IX.1987, M. Biondi leg., 1 ex. ASINARA: spiaggia di Cala Arena, 9.IX.1987, B. G. Osella leg., 1 ex. (MV). Note ecologiche. Specie legata a Tamarix gallica L. (fam. Tamaricaceae), Quercus ilex L. (fam. Fagaceae) e Pistacia terebinthus L. (fam. Anacardiaceae). Cryptocephalus (Burlinius) sp. prope macellus Suffrian, 1860 Materiale esaminato. RAZZOLI: 30.VI.1987, R. Poggi leg., 1 ex. SANTO STEFANO=Eorte iS-{Giorsio,WI7XVI.1989, Re Pose: lect lex SSERPENTARA: OVI MOSe5 eM Biondi lee 2oexx.) 9 ViMSS9RB: GeOsella les. 3 texx 1 7.VIEIS90, R. Poggi leg., 2 exx. LA VACCA: 14.VI.1989, R. Poggi leg., 1 ex. SAN PIETRO: Carloforte, 20.V.1901, A. Dodero leg., 7 exx. (coll. Dodero); idem, 26.IV.1902, A. Dodero leg., 2 exx. (coll. Dodero). MAL DI VENTRE: 28.VI.1987, R. Poggi leg., 1 ex. PIANA DI ALGHERO: 14.VI.1989, B. G. Osella leg., 4 exx. (CB); 15.VI.1989, PAGHOsellaliico Salite AolNARA: Vol9045°S. Holehint les, 2 exx. Note ecologiche. Non si hanno informazioni riguardo le piante su cui sono stati raccolti gli esemplari esaminati, rinvenuti in genere fal- ciando oppure (Is. Santo Stefano) al vaglio sotto Myrtus communis L. (fam. Myrtaceae). Note tassonomiche. Questo taxon, probabilmente nuovo, è piut- tosto affine a C. macellus, ma differisce per alcune caratteristiche rilevabili soprattutto a livello edeagico. Ci riserviamo in futuro di approfondire l’indagine sulla base dell’esame di ulteriori materiali provenienti dalla regione sardo-corsa. Cryptocephalus (s. str.) crassus G. A. Olivier, 1791 Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo. Presenza in Italia. Lombardia, Liguria e prima segnalazione per la Sardegna (Sant'Antioco). 644 M. BIONDI, R. REGALIN, M. DACCORDI, R. POGGI Materiale esaminato. SANT'ANTIOCO: Cussorgia, 12.VI.1989, M. Biondi leg., 4 exx. (CB); idem, 13.VI.1989, B.G. Osella leg., 2 exx. Note ecologiche. Specie legata al genere Arterzisia (fam. Asteraceae) e ad alcune specie di ginestre (fam. Phaseolaceae). Cryptocephalus (s. str.) rugicollis G. A. Olivier, 1791 Categoria corologica. Elemento mediterraneo. Presenza in Italia. Liguria, Emilia - Romagna, Abruzzo, Lazio, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. LA MADDALENA: i Pozzoni, 18.VI.1989, B. G. Osella leg., 7 exx. (CB). CAPRERA: 30.IV.1991, B. Colonna leg., 2 exx. (CB). TAVOLARA: cfr. BARGAGLI 1873: 249; cfr. BURLINI 1956: 99. SERPENTARA: 9.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex. LA VACCA: 10.V.1988, M. Biondi leg., 7 exx. (CB) e B. G. Osella leg., 6 exx. SANT'ANTIOCO: Cala Lunga, 12.VI.1989, M. Biondi leg., 3 exx. (CB); Calasetta, 12.VI.1989, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); Coaquaddus, spiaggia, 12.V.1988, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); Cussorgia, 12.VI.1989, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); Fontana di Cannai, 13.VI.1989, B. G. Osella leg., 3 exx. (CB); Sa Scrocca Manna, 12.V.1988, M. Biondi leg., 2 exx. (CB). SAN PIETRO: Carloforte, 20.V.1901, A. Dodero leg., 1 ex.; idem, 2.V.1912, A. Dodero leg., 3 exx. ASINARA: V.1904, S. Folchini leg., 1 ex.; Rada Reale, 15.V.1988, M. Biondi leg., 8 exx. (CB); Cala Arena, 14.V.1988, M. Biondi leg., 1 ex. (CB). Note ecologiche. Specie legata ai fiori delle Asteraceae. EUMOLPINAE Colaspidea oblonga Blanchard, 1855 Categoria corologica. Elemento S-europeo. Presenza in Italia. Tutte le regioni. Materiale esaminato. RAZZOLI: 13.XI.1986, M. Biondi leg., 2 exx. (CB). SPARGI: Cala Granara, 25.IX.1985, R. Poggi leg., 2 exx.; Cala Grano, 16.X.1989, R. Poggi leg., 1 ex.; Valle di Cala Canniccio, 13.XII.1993, R. Poggi leg., 1 ex. LA MADDALENA: Baia Trinità, 14.X.1989, M. Biondi leg., 19 exx. (CB); i Pozzoni, 13.1X:1986, M. Biondi leg. 1 ex. (CB); idem, 14.X.1989, 3 exx. (CB). BISCE: I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 645 11.XI.1986, R. Poggi leg., 1 ex. SANT'ANTIOCO: 12.IV.1912, A. Dodero leg., 7 exx.; Sa Scrocca Manna, 12.V.1988, M. Biondi leg., 18 exx. (16 in CB); Stagno de Cirdu, 12.VI.1989, R. Poggi leg., 1 ex. SAN PIETRO: Carloforte, 20.V.1901, A. Dodero leg., 3 exx. ASINARA: Cala Scombro di dentro, 13.X.1989, M. Biondi leg., 3 exx. (CB); M.te Scomunica, VII.1903, S. Folchini leg., 1 ex.; V.1904 S. Folchini leg., 4 exx: Note ecologiche. Specie legata a Cistus salvifolius L. (fam. Cistaceae). Pachnephorus (s. str.) bistriatus Mulsant, 1852 Categoria corologica. Elemento afrotropicale-indiano-mediterraneo. Presenza in Italia. Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. SANT'ANTIOCO: Cala Lunga, 12.VI.1989, M. Biondi leg., 1 ex. (CB); Cussorgia, 12.VI.1989, M. Biondi leg., 4 exx. (CB); idem, 13.VI.1989, B. G. Osella leg., 2 exx. SAN PIETRO: Stagno di Cala Vinagra, 13.V.1988, M. Biondi leg., 8 exx.; 10.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex.; Carloforte, 10.VI.1989, B. G. Osella leale Note ecologiche. La specie vive su Inula viscosa (L.) Aiton (fam. Asteraceae). Pachnephorus (s. str.) cylindricus Lucas, 1849 Categoria corologica. Elemento turanico-mediterraneo. Presenza in Italia. Toscana, Italia meridionale, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. SAN PIETRO: Bonifica Pescetti, 11.V.1988, M. Biondi ale Note ecologiche. Specie legata ai generi Anethum (fam. Apiaceae) e Limonium (fam. Plumbaginaceae). HISPINAE Hispa atra Linné, 1767 Categoria corologica. Elemento paleartico. Presenza in Italia. Tutta Italia e le isole maggiori. M. BIONDI, R. REGALIN, M. DACCORDI, R. POGGI Materiale esaminato. LA MADDALENA: Abbatoggia, 24.IX.1985, R. Poggi leg., 1 ex. TAVOLARA: 12.IX.1987, B. G. Osella leg., 1 ex. (CB). LA VACCA: 10.V.1988, R. Poggi leg., resti pronoto. PIANA DELL’ASINARA: 16.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex. Note ecologiche. Specie legata a Poaceae dei generi Dactylis, Poa, Elytrigia (=Agropyron) e Calamagrostis. Dicladispa testacea (Linné, 1767) Categoria corologica. Elemento mediterraneo. Presenza in Italia. Tutte le regioni. Materiale esaminato. CAPRERA: M.te Teialone, 25.IX.1985, B. G. Osella leg., 1 ex. (MV). SANTO STEFANO: 16.X.1989, M. Biondi leg., 1 ex. (CB). MOLARA: 28.VII.1986, B. Baccetti leg., 2 exx.; vaglio sub Pistacia lentiscus, 8.VI.1989, R. Poggi leg., 1 ex. SAN PIETRO: Stagno di Cala Vinagra, 10.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex. ASINARA: 10.IX.1987, B. G. Osella leg., 1 ex. (CB); pendici M.te Scomunica, 12 X198O eM Biondi leer lnexai(CS)) Note ecologiche. Legata a Cistaceae dei generi Cistus, Halimium e Helianthemum, ma raccolta anche (Is. Molara) in vagliature sotto Pistacia lentiscus L. (fam. Anacardiaceae). CASSIDINAE Cassida (s. str.) deflorata Suffrian, 1844 Categoria corologica. Elemento mediterraneo. Presenza in Italia. Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sardegna. Materiale citato. SANT’ANTIOCO: cfr. BARGAGLI 1873: 243 (sub "C. deflorata Illig.”); cfr. Piras & Pisano 1972: 14. SAN PIETRO: cfr. Piras & Pisano 1972: 14. Note ecologiche. Specie legata ad Asteraceae dei generi Czrsium, Silybum, Carduus e Onopordon. Risulta dannosa alle coltivazioni di carciofo (Cynara cardunculus ssp. scolymus (L.) Hayek). I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 647 Cassida (s.str.) hexastigma Suffrian, 1844 Categoria corologica. Elemento W-mediterraneo. Presenza in Italia. Liguria, Toscana, Umbria, Puglia, Basilicata e Sardegna. Materiale esaminato. LA MADDALENA: 25.X.1991, B. Colonna leg., 1 ex. (CB). Note ecologiche. Scarsi sono i dati sulla biologia di questa specie, che risulta tuttavia segnalata su Carlina corymbosa L. (fam. Asteraceae) in territorio francese (Sassi 1994). Cassida (Cassidulella) pusilla Waldt, 1839 Categoria corologica. Elemento mediterraneo. Presenza in Italia. Liguria, Emilia Romagna, Italia centrale, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Materiale esaminato. LA MADDALENA: Spalmatore, 18.VI.1989, M. Biondi leg., 1 ex. (CB). SAN PIETRO: Carloforte, 12.V.1912, A. Dodero leg., 1 ex. (coll. Dodero). Note ecologiche. Specie legata a Pulicaria dysenterica (L.) Bernh. e Inula viscosa (L.) Aiton (fam. Asteraceae). Cassida (Cassidulella) vittata Villers, 1789 Categoria corologica. Elemento paleartico. Presenza in Italia. Tutta Italia e le isole maggiori. Materiale esaminato. SERPENTARA: 9.VI.1989, B. G. Osella leg., 3 exx. LA VACCA: 31.VII.1986, R. Poggi leg., 5 exx.; 26.VI.1987, R. Poggi leg., 7 exx.; 10.V.1988, M. Biondi leg., 22 exx. (CB), C. Manicastri leg., 1 ex., B. G. Osella leg., 1 ex. e R. Poggi leg., 2 exx. ed una larva; 14.VI.1989, R. Poggi leg., 11 exx. SANT'ANTIOCO: cfr. BARGAGLI 1873: 253 sub “Cassida oblonga Illig.”; cfr. Piras & PIsANO 1972: 14; 12.1V.1902, A. Dodero leg., 2 exx. (coll. Dodero); Calasetta, 12.V.1988, M. Biondi leg., 2 exx. (CB). SAN PIETRO: cfr. Piras & Pisano 1972: 14. MAL DI VENTRE: 3.VIII.1986, R. Poggi leg., 1 ex. PIANA DI ALGHERO: 14.VI.1989, B. G. Osella leg., 5 exx. (CB); 15.VI.1989, B. G. Osella leg., 1 ex. PIANA DELL’ASINARA: 16.VI.1989, B. G. Osella leg., 2 exx. Note ecologiche. Specie prevalentemente legata a diversi generi di Chenopodiaceae e Caryophyllaceae. 648 M. BIONDI, R. REGALIN, M. DACCORDI, R. POGGI Cassida (Mionycha) margaritacea Schaller, 1783 Categoria corologica. Elemento sibirico-europeo. Presenza in Italia. Tutta la penisola e Sicilia. Riguardo la Sardegna esiste in merito solo la citazione riportata qui di seguito, che necessi- terebbe di ulteriore conferma. Materiale citato. SAN PIETRO: cfr. DE CARLINI 1885: 194. Note ecologiche. La specie risulta legata a Caryophyllaceae (generi Silene, Saponaria e Spergula), a Lamiaceae (genere Thymus) e ad Asteraceae (generi Helichrysum, Centaurea e Antennaria). Cassida (Hypocassida) subferruginea Schrank, 1776 Categoria corologica. Elemento paleartico. Presenza in Italia. Tutte le regioni. Materiale esaminato. SAN PIETRO: Carloforte, 2.V.1912, A. Dodero leg., 3 exx. (coll. Dodero). Note ecologiche. Specie legata a Convolvulaceae. Cassida (Mionychella) hemisphaerica Herbst, 1799 Categoria corologica. Elemento europeo. ~ Presenza in Italia. Tutta Italia. Materiale esaminato. SAN PIETRO: Carloforte, V.1912, A. Dodero leg., 1 ex. (coll. Dodero); idem, 4.VI.1912, A. Dodero leg., 1 ex. (coll. Dodero). Note ecologiche. Specie legata ai generi Szlene, Dianthus e Gypsophila (fam. Caryophyllaceae). I CRISOMELIDI (ESCLUSI ALTICINI) DELLE ISOLE CIRCUMSARDE 649 RINGRAZIAMENTI Desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta del materiale entomologico oggetto del presente lavoro, in particolare gli amici e col- leghi: Bartolomeo Giuseppe Osella, Università di l’ Aquila; Marco Bologna, Terza Università di Roma e Bruno Colonna, La Maddalena (SS). Inoltre per la possibilità che è stata offerta ad alcuni di noi di partecipare alle campagne faunistiche nelle isole circumsarde e per l’amabile assistenza ricevuta durante i periodi di imbarco, un vivo ringraziamento va a Baccio Baccetti, Università di Siena, Marina Cobolli, Università dell'Aquila, e a tutti i componenti degli equipaggi delle navi oceanografiche del C.N.R. BIBLIOGRAFIA BaccerTI B., COBOLLI SBORDONI M. & PoGci R., 1989 - Ricerche zoologiche della nave oceanografica “Minerva” (C.N.R.) sulle isole circumsarde. I. Introduzione - Annali Mus. civ. St. nat. “G. Doria”, Genova, 87: 127-136. 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Le specie citate sono 43 di cui Oulema duftschmidi (Redtenbacher) e Cryptocephalus crassus G. A. Olivier sono segnalate per la prima volta per la Sar- degna, mentre Coptocephala crassipes s.str. Lefèvre risulta nuova per la fauna italiana ed europea. Interessante è anche la presenza di un Cryptocephalus del sottogenere Burlinius affine a macellus Suffrian, appartenente probabilmente ad un nuovo taxon. SUMMARY This work contains the commented list of the leaf beetles (Alticinae excluded) occuring in the small circumsardinian islands. The recorded species are 43, of which Oulema duftschmidi (Redtenbacher) and Cryptocephalus crassus G.A. Olivier are for the first time reported for Sardinia, while Coptocephala crassipes s.str. Lèfevre is new for Italian and European fauna. Interesting is also the presence of Cryptocephalus (Burlinius) sp. near macellus Suffrian, probably belonging to a new taxon. crlilegnò. dn bet où i to OT ee canis i, di dae i ne 496 sr VEE ane Aas Ar ERI (Hyon, die ses date Se tes gia ASTRA dito li dec © intendano [e Opi ep! a iii “gi ri ' ibert ped Chee; Se dea 150 ai à A balia y 24 OF (Cathe ae ma ide Cheese 653 ROBERTO PoGci (*) RICORDO DI BRUNO BARI (1912-1993) E NOTIZIE SULLA SUA COLLEZIONE ENTOMOLOGICA Signorilità, cortesia, riservatezza, generosità: forse userei queste se dovessi sintetizzare in quattro parole le qualità di Bruno Bari che maggiormente ricordo. Ho conosciuto tardi quest'uomo ormai d’altri tempi, appena nel 1985, quando mi telefonò per chiedermi le località di un Carabide endemico di Corsica, Nebria lareyniei; saputo poi che al Museo di Genova esistevano solo individui di vecchia data, si affrettò ad inviar- mene 2 esemplari freschi, raccolti da lui, assieme a 5 Trechus varendorffi e a 2 paratypi della sua Nebria winkleri. Iniziò così un’amicizia a distanza, discreta ma sincera, basata soprattutto su una reciproca stima, che si ravvivava quando, un paio di volte all’ anno, approfittando o di una visita ad una figlia residente a Genova o di un periodo di riposo trascorso a S. Margherita Ligure, Bruno Bari passava in Museo, magari per esaminare qualche Cetoniino esotico, oppure alla biblioteca della Società Entomologica Italiana per completare una ricerca bibliografica. La sua figura alta e magra, i suoi gesti misurati e la sua estrema correttezza formale potevano all’inizio mettere un po’ di soggezione nell’interlocutore, ma poi rapidamente l’imbarazzo si stemperava nella amabilità della conversazione legata ai temi della passione comune. Bruno Bari era nato a Como il 1° agosto 1912 e risiedette sempre nella città natale, ove completò i propri studi diplomandosi Perito chimico tintore ed entrando quindi nella “Tintoria Lariana” aperta dal padre a Camerlata, che egli poi, indefesso lavoratore, pian piano ri- strutturò ed ampliò sino a farla giungere alle attuali dimensioni indu- striali, con oltre 100 dipendenti. (*) Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria”- Genova. R. POGGI Il 16 ottobre 1938 si sposò con Anna Maria Caminada, di Bellagio, e dal matrimonio nacquero tre figli, due femmine ed un maschio. Appassionato di scienze naturali fin da ragazzo, Bari scelse ben presto di dedicarsi in particolare all’entomologia, anche se continuò fino agli ultimi anni ad occuparsi pure di astronomia, fotografia, ecc. Suoi maestri nello studio degli Insetti, e soprattutto dei Coleotteri, furono prima Pietro Fontana, di Chiasso, e in seguito Arturo Schatzmayr, quando questi nel 1938 si trasferì da Duino al Museo di Milano. Bari effettuò intense cacce personali in particolare sui monti della sua Lombardia, nelle provincie di Como, Bergamo e Brescia, talora in compagnia di alcuni amici (quali Giovanni Binaghi, Alessandro Focarile, Mario Magistretti, Germana Pozzi, Italo Bucciarelli, Renato Rossi, etc.) o di suo cugino Carlo Bari, il quale gli cedette poi la propria collezione giovanile. In seguito Bari svolse ricerche in varie regioni d’Italia, spesso insieme ai familiari durante le ferie estive, in particolare in Trentino Alto-Adige (99405 Oss) 00) Veneto, (9 65/496) Valed ostan oo 1968. 97> 7) MRiemonte (0992-195705 SIN 69 RIO SAMO 82) Liguria (1957, 1960), Lazio, specie nella zona del Terminillo (1958, 1961, 1962, 1963, 1969), Abruzzo (1962), Campania (1962, 1964, 1965, 1978), Calabria (1962), Sicilia (1963) e Sardegna (1965, 1975). Orga- nizzò spedizioni entomologiche anche in Corsica (1957, 1971, 1972) e naturalmente si recò più volte nella vicina Svizzera, soprattutto in Canton Ticino. Ma alle raccolte sul campo Bari affiancò ben presto l’acquisizione di materiali stranieri presso le ditte specializzate dell’epoca (Reitter, Winkler, Staudinger & Bang-Haas) radunando così nel corso degli anni una ricca collezione di Coleotteri paleartici e in seguito, a partire dagli anni 50, un’altra ugualmente rappresentativa di Lepidotteri Ropaloceri paleartici. Sempre attorno alla metà degli anni ’50 iniziò poi a frequentare le borse degli Insetti, diventando in particolare un assiduo ospite di quella di Basilea ed acquistando splendide serie di rari e costosi Coleotteri e Lepidotteri Ropaloceri esotici, di cui divenne rapidamente un esperto conoscitore. Instancabile e perfezionista in ditta come nella sua attività entomologica, Bari giunse fino agli 80 anni in buone condizioni di RICORDO DI BRUNO BARI (1912-1993) E NOTIZIE SULLA SUA COLLEZIONE ENTOMOLOGICA 655 Bruno Bari in una foto scattata sul Lago di Como a metà degli anni ’80. salute, solo con qualche lieve disturbo circolatorio; il 9 maggio 1992 aveva ancora voluto presenziare a Genova alla assemblea generale della Società Entomologica Italiana per discutere sugli eventuali problemi legati alla legge 150/1992 (applicazione della Convenzione di Washington) e nulla faceva prevedere che poco più di un anno dopo, il 17 maggio 1993, egli avrebbe chiuso la sua esistenza terrena all’ospedale di Busto Arsizio per una polmonite virale. La collezione entomologica radunata da Bari in circa 60 anni di attività occupava due stanze della villa di famiglia di Como, in via Zezio 35, e nella sua originaria unitarietà era composta-secondo quanto ho personalmente rilevato-da ben 686 scatole, tutte con coperchio in vetro, di cui 404 di formato medio, tipo Gruppioni (cm 39 x 26) e 282 di 656 R. POGGI formato grande (cm 59 x 43), fatte realizzare appositamente da un falegname di Como. La collezione dei Coleotteri paleartici, assai ricca anche di tipi e materiali almeno topotipici, comprendeva 249 scatole medie e 72 gran- di, mentre quella dei Coleotteri esotici (ricca soprattutto in Scarabaeidae, Lucanidae, Cicindelidae, Carabidae, Cerambycidae e Buprestidae) era contenuta in 113 scatole grandi; i Ropaloceri paleartici costituivano un insieme di 155 scatole medie ed infine ai Ropaloceri esotici erano destinate 97 scatole grandi. Questi scarni dati numerici bastano da soli a far comprendere l’importanza dei materiali della collezione radunata da Bruno Bari, che egli curò sempre gelosamente con passione e competenza, della cui ricchezza fu ben conscio ed orgoglioso e che aprì con molta modera- zione alla consultazione di pochi fidati colleghi. Negli ultimi anni della sua vita Bari si pose il problema della destinazione futura della propria collezione e, dopo una attenta disamina di varie possibilità, espresse, purtroppo soltanto verbalmente, l’inten- zione di donarla nella sua interezza al Museo civico di Storia naturale di Genova. Ma dopo l’improvvisa morte del proprietario, e in mancanza di volontà scritte, la famiglia fu presto bersagliata da suggerimenti, pro- poste ed offerte da parte di vari entomologi e commercianti interessati ad acquisire singole parti della raccolta. Così, quella che era stata una delle più complete collezioni private esistenti in Italia ed il cui valore unitario e integrale Bruno Bari aveva sempre difeso, è stata irrimediabilmente smembrata assieme alla annessa biblioteca specializ- zata. I Coleotteri paleartici, assieme ai Cicindelidi e ai Carabidi esotici, sono stati acquistati dal sig. Burattini di Ivrea; molti Coleotteri esotici sono stati acquisiti dal sig. Sergio Bianchi di Como e parecchi dei “pezzi” più rari e costosi sono oggi dispersi in varie raccolte private. Una rappresentanza di Coleotteri e Lepidotteri esotici (in 40 scatole grandi) è stata donata dalla vedova al Liceo Classico Statale “Alessan- dro Volta” di Como, mentre gran parte dei Ropaloceri esotici ha cam- biato proprietà nel corso di alcune recenti borse entomologiche. Ma, per non dimenticare la stima che il marito nutriva verso il Museo di Genova, la signora Bari, con squisita sensibilità, ha voluto RICORDO DI BRUNO BARI (1912-1993) E NOTIZIE SULLA SUA COLLEZIONE ENTOMOLOGICA 657 che almeno una parte della collezione originaria potesse esser conser- vata in tale istituzione scientifica. Ella ha così deciso di donare al nostro Museo la raccolta completa delle specie mondiali del genere Colzas (Lep. Pieridae), uno dei gruppi più amati dal marito (26 scatole medie e 930 esemplari, con alcuni paratipi ex coll. Bang-Haas), una buona raccolta di Ropaloceri paleartici (82 scatole medie ed oltre 4.700 esemplari), priva però di molte specie di Parnassius, donate al Dr. De Castro di Como, e delle famiglie Lycaenidae ed Hesperiidae, che curiosamente-secondo la testimonianza del suo collega Bianchi-non furono mai collezionate da Bari, ed infine 22 scatole grandi di Ropaloceri esotici (circa 700 esemplari); l’accet- tazione della donazione è stata perfezionata con deliberazione della Giunta Comunale di Genova n. 201 del 2 febbraio 1995. Inoltre ella ha ceduto ad un prezzo di particolare favore la parte rimanente della collezione dei Coleotteri esotici, parte che, pur dopo i prelievi delle specie più pregiate e ricercate a livello amatoriale, comprendeva ancora 60 scatole grandi per un complesso di 6.640 esem- plari, in rappresentanza di oltre 1.800 specie diverse, nonché una sca- tola media di Col. Apionidae italiani indeterminati (280 es.). Quindi, in totale, oltre 13.000 esemplari provenienti dalla colle- zione Bari sono oggi di proprietà del Museo civico di Storia naturale “G. Doria” di Genova. Resta da fare un cenno alla produzione scientifica di Bari, che è numericamente limitata, in quanto egli preferì radunare materiali e prepararli perfettamente piuttosto che illustrarli; in totale mi sono noti 5 articoli sui Coleotteri Carabidi (con la descrizione di 5 nuove entità) ed uno divulgativo, elencati qui di seguito e tutti apparsi sui periodici editi dalla Società Entomologica Italiana, di cui Bari fu fedele socio per 57 anni, dal 1937 fino alla morte. 658 R. POGGI PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE DI B. BARI: 1) Una nuova forma di Duvalius cavernicolo delle Prealpi lombarde (Coleopt. Trechinae) - Boll. Soc. ent. ital, Genova, 1940, 72, (3): 37-39, 3 figg. 2) Revisione dei Dyschirzus del subgen. Rezcheiodes Gglb. e descrizione di due nuove specie italiane (Celeoptera: Scaritinae) - Boll. Soc. ent. ital, Genova, 1950, 80, (5-6): 36-39, 6 figg. 3) Una nuova specte di Trechino cavernicolo lombardo e una nuova tabella di determinazione degli Speotrechus (Coleoptera Carabidae) - Mem. Soc. ent. ital, Genova, 1957, 36 (1): 85-90, 2 figg. 4) Completamento della diagnosi dello Speotrechus pozzi Bari (Coleoptera Carabidae) - Boll. Soc. ent. ital., Genova, 1963, 93, (7-8): 126-128, 6 figg. 5) Le Borse degli insetti - Inform. giov. Ent., Genova, 1963, IV, 19 (suppl. Boll. Soc. ent. ital, 93 (7-8)): 13-16; ristampato nel 1967 con aggiunte, ma mantenendo la stessa numerazione. 6) Il maschio della Nebria (Nebriola) kochi Schatzm. e la N. kochi winkleri n. ssp. delle Alpi Pennine (Coleoptera Carabidae) - Boll. Soc. ent. ital, Genova, 1971, 103, (7-8): 124-132, 8 figg. Specie nuove descritte da B. Bari (status tassonomico e grafia secondo le diagnosi originali): Col. Carabidae: Nebria (Nebriola) kochi winkleri Dyschirius (Reitchetodes) fontanae Dyschirius (Reichetodes) schatzmayri Speotrechus (Boldoriella) pozzii Duvalius longhii larianus 659 iim vA CAPOCACEIA (6) IN RICORDO DI EMILIO BERIO Dalla sua borsa potevano uscire indifferentemente atti giudiziari o pubblicazioni entomologiche, rendiconti finanziari o scatole di farfalle. E sempre, comunque, uno sferragliante mazzo di chiavi di dimensioni inusitate, che ci piace ricordare come una sorta di sintesi rumorosa e vivace di una vita ricca di aspetti e interessi i più svariati. Di professione avvocato civilista, era - per il Museo di Storia Naturale - conservatore onorario, tra i più partecipi alla vita dell’Isti- tuto, e soprattutto un entomologo di fama internazionale. (*) Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria”- Genova. 660 L. CAPOCACCIA Specialista di una vasta famiglia di farfalle notturne, le Noctuidae, aveva pubblicato oltre 200 lavori (tra cui due volumi della “Fauna d’Italia”) ed aveva radunato una ricchissima collezione, frutto di acqui- sti, scambi e delle sue cacce notturne “al lume”. Dotato di straordinaria inventiva e frequentatore assiduo dei “robi- vecchi” e delle piccole botteghe di antiquariato, si era costruito, con materiale di recupero, curiose ma efficacissime apparecchiature per i suoi studi (dal microscopio alla “camera lucida”, all'apparato foto- grafico...), aveva empiricamente messo a punto raffinate tecniche di micropreparazioni entomologiche e un originale sistema di classifica- zione a schede perforate, che - in era pre-informatica - conferiva una sorta di automazione ante litteram alla diagnosi di specie. Membro dell’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia, era uno degli elementi trainanti della Società Entomologica Italiana, ove ricoprì volta a volta le cariche di Consigliere, Amministratore, Vicepre- sidente e Direttore responsabile delle pubblicazioni. Professionista e studioso, dunque, di grande rispetto, trovava anche il tempo per dipingere, per suonare, per comporre divertenti filastroc- che satiriche di cui era consigliabile non fare le spese! E trovava soprattutto anche il tempo per gli altri. Al tintinnio delle sue chiavi, che segnavano il suo ingresso in museo, era tutto un aprirsi di porte, uno scambio di battute scherzose (il rituale “la sapete l’ultima”); ed era facile a tutti, in quel clima amichevole, richiedere e ottenere consigli. E c’era una parola giusta per tutti e soprattutto c’era per tutti quel suo sorriso un po’ ironico, sempre rassicurante e affettuoso. Un sorriso giovane anche a 89 anni. Il sorriso con cui amiamo ricordarlo. 661 ROBERTO PoGci (*) NINO SANFILIPPO (1922-1994): MEMINISSE LICEAT. Una lettera, datata 10 febbraio 1966, costituisce il mio primo contatto con Nino Sanfilippo. La ricordo bene perché essa apre il mio archivio scientifico e perché a me, all'epoca poco più che quindicenne, fece un certo effetto ricevere dall'allora Segretario della Società Entomologica Italiana una comunicazione ufficiale in cui, in risposta ad una mia richiesta di poco tempo prima, mi si indicavano le modalità di iscri- zione alla Società. Mi colpì in particolare la firma apposta in calce alla lettera, comprensibilissima, in una bella calligrafia rotonda, regolare ed elegan- te; pensai che chi mi aveva scritto doveva essere una persona molto paziente e precisa oltre che assai gentile per aver risposto a un ragaz- zino del tutto sconosciuto. Allora non potevo ancora sapere che la nitidezza della scrittura era forse solo la più insignificante delle tante qualità di Nino Sanfilippo né potevo immaginare che, col trascorrere del tempo, avrei trovato in lui uno dei miei amici più fidati, riservati e disinteressati. Tutto questo, insieme a tant'altro su di lui, lo imparai solo alcuni anni dopo. Nino Sanfilippo era nato a Genova il 28 gennaio 1922; il suo vero nome in realtà era Antonino, ma tutti noi lo abbiamo sempre conosciu- to come "Nino" ed egli stesso si firmava così. Da ragazzo abitava con la famiglia (composta dal padre Giovanni, di origine siciliana, dalla madre Angela Bonfiglio e dalla sorella mi- nore Luisa) in Via Montaldo, nella bassa Val Bisagno, in una zona allora semiperiferica, con le colline e le fascie incolte a due passi da casa. (*) Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria”- Genova. 662 R. POGGI Nino Sanfilippo nel dicembre 1991, all'età di 69 anni. Appassionato di scienze fin da bambino, Sanfilippo effettuò lì le sue prime osservazioni naturalistiche, che integrava con frequenti visite ai saloni espositivi del Museo Civico di Storia Naturale, non eccessi- vamente lontano dalla sua abitazione. Con la mediazione di un attento inserviente (Emilio Gnecco), che lo aveva visto sostare a lungo davan- ti alle vetrine (soprattutto quelle entomologiche), il 4 febbraio 1937, a quindici anni, Sanfilippo fu finalmente ammesso all'ultimo piano dell'edificio, quello delle collezioni di studio e dei laboratori; l'occa- sione fu il dono di un mitilo con una valva anomala (con una sorta di perla irregolare) che Nino aveva rinvenuto l'estate precedente ai Bagni della Cava. I Bagni liberi "della Cava", come quelli più orientali "della Stre- ga", oggi non esistono più, sommersi e cementificati dalla Fiera Inter- nazionale di Genova e dalla strada sopraelevata, ma quel reperto, donato dallo "studente Antonino Sanfilippo", come scritto in un documento dell'epoca, è ancora in collezione malacologica, prima testimonianza di NINO SANFILIPPO (1922-1994): MEMINISSE LICEAT. 663 un amore per il Museo che Sanfilippo avrebbe coltivato con passione sino all'ultimo giorno della sua vita. Nino venne dunque accolto dal serio Prof. Oscar De Beaux, l'allora Direttore, che lo affidò subito a Carletta Borgioli, la giovane preparatrice incaricata, discendente da una famosa famiglia di tassidermisti, la quale gli trasmise le nozioni di base sulla raccolta e la preparazione degli animali, in particolare degli insetti. Nel corso del 1937 le visite di Sanfilippo in Museo si fanno più frequenti e si incrementano anche i suoi doni: una volta un orbettino, un'altra uno "Spelerpes" della Grotta della Scaggia, e poi topolini, bisce, miriapodi e insetti vari, in un inarrestabile crescendo. Quindi comincia a collaborare per preparare qualche insetto "facile" o per schedare qualche estratto in bilioteca e le giornate di volontariato aumentano. Nell'autunno del 1938 Sanfilippo, presentato dal Dr. Capra, chiede di essere ammesso nella Società Entomologica Italiana; nella seduta dell'11 novembre 1938 il Consiglio Direttivo accetta la sua richiesta: sarà Socio studente a partire dal 1° gennaio 1939. Frequentando Museo e Società Sanfilippo entra in contatto con i bei nomi dell'entomologia genovese del tempo (Capra, Solari, Masi, Mancini, Baliani, Mantero, Invrea, Paoli, Moro, Casiccia, etc.) ma anche con il gruppo dei meno anziani (Binaghi, Borra, Carrara, Berio, Festa) o decisamente dei più giovani (Conci, Franciscolo, Timossi), con i quali avrebbe stretto vincoli di duratura amicizia. Per esigenze familiari Nino non prosegue gli studi dopo il conse- guimento della licenza media e incomincia a lavorare, con occupazioni più o meno saltuarie, fino a che non viene assunto presso l'Esattoria per le Imposte Dirette di Genova. Ma con lo scoppio della guerra, nel 1940, viene chiamato alle armi e destinato prima in Francia, nella zona di Grasse, Nizza e Antibes, e poi in Liguria occidentale. Rientra quindi a Genova; fervente repubblicano, collabora, senza dare nell'occhio, con la Resistenza, in particolare nascondendo in casa qualche arma che l'inserviente Gnecco, in contatto col Comitato di Liberazione Nazio- nale, non poteva tenere presso di sé perché sorvegliato dalla polizia. Al termine del conflitto Sanfilippo può riprendere le ricerche scientifiche interrotte, sia quelle entomologiche, specializzandosi nello studio dei Coleotteri acquatici, che quelle speleologiche e mineralogi- 664 R. POGGI che, tutte con particolare riguardo al territorio ligure. Nel 1947, su segnalazione di Festa, viene assunto come impiegato dalla Libera Associazione Macellai di Genova e Provincia e il 31 di- cembre 1953 si sposa con Maria Elisa Michieletto ("Marisa" per gli amici), insegnante di Scienze, che gli sarà fedele compagna per tutta la vita. Nel 1956 l'amico Pietro Iade gli propone di andare a dirigere un supermercato in Venezuela ed egli accetta, approfittandone per effet- tuare raccolte naturalistiche, ma dopo 6 mesi, vista l'incertezza della situazione locale, invece di far emigrare anche la moglie, decide di rientrare a Genova e riprende il suo posto in ufficio alla Associazione Macellai, dove resterà definitivamente come esperto fiscalista, raggiun- gendo pian piano i massimi livelli di responsabilità, quale Direttore del Centro Servizi ERIT e poi Presidente del Collegio Sindacale. La passione per i viaggi però non diminuisce e così i periodi di ferie estive vengono utilizzati dai coniugi Sanfilippo per soggiorni (di Sanfilippo durante le ricerche svolte a Madera, nel 1965. (Foto E. Coddé) NINO SANFILIPPO (1922-1994): MEMINISSE LICEAT. 665 riposo e di raccolta entomologica) sia in Italia che all'estero, soprattutto in Africa. Nel 1977, a 55 anni, Sanfilippo ufficialmente va in pensione, anche se continua a frequentre l'ufficio come esperto. Riesce però a ritagliarsi un po' di tempo libero e così può finalmente realizzare il vecchio progetto di venire in Museo per collaborare nel riordino delle collezioni di studio, riprendendo quella attività di volontariato svolta da giovane. Grazie al pensionamento allunga anche i periodi di soggiorno a Carro, una località della Liguria orientale posta a Nord-Est del Passo del Bracco, dove dal 1967 ha acquistato una casetta di campagna che utilizza anche come base per ricerche naturalistiche nel comprensorio. Negli anni '80, in buone condizioni di salute, continua ad effet- tuare escursioni e ad occuparsi di raccolte, preparazioni e identificazioni di materiali; nel 1992 è invece costretto a vincere la sua eccezionale avversione per medici e medicine a causa di alcuni problemi cardiaci; dopo un periodo di cure può riprendere tutte le sue attività, ma con prudenza ed evitando di affaticarsi troppo. Ma nell'estate del 1994 un peggioramento delle condizioni respi- ratorie lo obbliga ad un ricovero di un paio di settimane all'Ospedale San Martino di Genova; anche questa volta la terapia ha i suoi effetti, pure se l'impossibilità di procedere ad interventi radicali sul cuore lascia in lui una facile affaticabilità, appena temperata da un forzato dimagrimento. Nell'ultimo fine settimana di ottobre Sanfilippo è a Carro e passa il pomeriggio di domenica 30 a preparare Girinidi; alla sera, dopo cena, mentre guarda un programma televisivo, seduto accanto alla moglie, un nuovo improvviso attacco cardiaco non gli lascia scampo. Ora Nino riposa nel piccolo cimitero di Carro, in mezzo a quei monti percorsi ed esplorati per tanti anni. I rapporti di Sanfilippo con il nostro Museo sono sempre stati assai stretti; dei primi approcci si è già detto; qui varrà però ricordare quanto egli ha realizzato negli ultimi quindici anni. Esortato da me, che avevo iniziato a lavorare in Museo nel 1976, e spinto dal Dr. Bartoli, che collaborava quasi quotidianamente con me, a partire dal 666 R. POGGI 1978 anche Sanfilippo prese a frequentare i laboratori del Museo al- meno una volta alla settimana (in genere il mercoledì mattina) e natu- ralmente incominciò col riordinamento della collezione dei Dytiscidae paleartici, che completò nel 1980 con la redazione dello schedario generale. Passò poi negli anni seguenti agli Haliplidae mondiali e ai Dytiscidae esotici; nell'ottobre 1983 poteva dire di aver revisionato e sintetica- mente schedato l'intera collezione generale mondiale dei Dytiscidae. Nei due anni successivi affrontò il riordinamento dei Gyrinidae mon- diali, completato nel novembre 1985, mentre dal dicembre 1985 si dedicò al non facile smistamento dei gruppi di Hydrophiloidea; que- sto ultimo lavoro si prolungò molto nel tempo, fino al 1991, poiché contemporaneamente Sanfilippo si assunse l'incarico della revisione della collezione mineralogica di Paolo O. Tiragallo. Tale importante raccolta, acquistata dal Museo tra il 1987 e il 1988, e comprendente oltre 12.000 campioni, in massima parte di provenienza ligure, necessitava di una completa revisione, etichettatura e schedatura; un impegno così delicato e di fiducia poteva essere af- fidato solo a Sanfilippo, il quale, oltre ad essere un ottimo mineralista (allievo di Leandro De Magistris, Conservatore Onorario del Museo per la mineralogia), era amico di vecchia data di Tiragallo, ne cono- sceva bene la collezione ed era in grado di identificare certi campioni anche sulla base di indicazioni un po' sommarie. Questo impegnativo riordinamento (svolto in stretta collabora- zione col Dr. Raineri, responsabile della sezione mineralogica del Museo) era già a buon punto allorché, nella notte tra il 27 e il 28 settembre 1992, l'alluvione che colpì Genova interessò pesantemente anche il piano seminterrato del Museo, dove tra l'altro si stavano accumulando i campioni mineralogici riordinati, in attesa di una sistemazione defi- nitiva: tutto finì sotto 2,70 metri di acqua e fango. Senza perdersi d'animo, Sanfilippo si mise subito al lavoro per coordinare le opera- zioni di pulizia e per risistemare i vari pezzi, ottenendo lusinghieri risultati. L'emergenza alluvionale bloccò ovviamente quasi del tutto l'etichettatura dei Coleotteri, in particolare quella degli Endomychidae, iniziata nel 1992 e completata poi da me solo nell'estate del 1993. Nel 1994, messa al sicuro la collezione Tiragallo, Sanfilippo mi manifestò NINO SANFILIPPO (1922-1994): MEMINISSE LICEAT. 667 il desiderio di riprendere a collaborare in campo entomologico; gli affidai così il compito di inserire nella collezione generale dei Cerambycidae, a suo tempo riordinata dal Dr. Bartoli, tutto quanto era pervenuto negli ultimi anni; il destino non ha purtroppo permesso che tale lavoro potesse essere completato. Per il validissimo supporto dato al riordinamento delle collezioni entomologiche del Museo, Sanfilippo venne nominato Conservatore Onorario per l'entomologia nel 1985 (con deliberazione del Consiglio Comunale 1229 del 21.11.1985) e rinnovato nel 1990 (con delib. della Giunta Comunale 1747 del 10.4.1990). Sanfilippo sulle alture di Molassana, negli immediati dintorni di Genova, il 13 aprile 1979. (Foto M.E. Franciscolo). 668 R. POGGI Ma l'amore per l'istituzione scientifica genovese dove egli aveva mosso i primi passi ebbe modo di manifestarsi nel modo più elevato quando, con munificenza e lungimiranza, dispose per testamento di legare al Museo di Genova l'intera sua collezione entomologica; la moglie ha dato attuazione pratica alle volontà del marito e il dono è stato infine formalizzato con delib. G.C. 661 del 6.4.1995. Tra aprile e maggio 1995 si è provveduto dunque al trasloco delle scatole ed ora la raccolta di Sanfilippo è venuta ad affiancarsi alle importanti collezioni coleotterologiche di studiosi genovesi (Mancini, Moro, Binaghi, Bartoli e Capra), già confluite in precedenza in Museo. Nel complesso si tratta di una raccolta di circa 80.000 esemplari radunati in circa 350 scatole di formato piccolo e medio: i soli Coleotteri Idroadefagi comprendono oltre 39.000 es: Grazie alle sue raccolte personali e al materiale ricevuto in cambio o in dono, oppure acquistato, Sanfilippo radunò nel corso degli anni una collezione di Hydroadephaga tra le migliori esistenti in Italia, pur senza trascurare una raccolta generale di Coleotteri italiani ed esotici e di rappresentanti di svariati altri ordini. Nell'ambito dei Coleotteri è particolarmente importante il settore di quelli cavernicoli: infatti al nucleo di materiali raccolti da Sanfilippo nel corso di una vita di ricerche in grotta si sono aggiunti gli acquisti della collezione di Carabidae Trechinae e Cholevidae Leptoderinae (= Bathysciinae) di Giacomo Mantero e di quella di Trechinae di Armando Baliani. Nel settore generale dei Coleotteri è invece confluita la coll. di Vittorio Carrara, acquistata dopo la morte del collega. Altrettanto imponente è la quantità del materiale ancora da pre- parare, anch'esso donato al Museo, con centinaia di tubi e barattoli contenenti migliaia di esemplari raccolti da Sanfilippo stesso o dal suo amico Carlo Bordon, che dal Venezuela gli spedì a più riprese ingenti quantità di Coleotteri. Sanfilippo esplorò accuratamente il territorio ligure e molte altre zone italiane; effettuò però ricerche anche in vari paesi europei (Fran- cia, in particolare Camargue e Corsica, Gran Bretagna, Germania, ex Jugoslavia, Is. Rodi, ecc.) e soprattutto in alcuni extraeuropei. Visitò ad esempio Madera (1965), Is. Canarie (1962), Tunisia (1974), Kenya (1968, 1971 e 1976), Uganda (1971), Zambia (1984), Madagascar (1970), NINO SANFILIPPO (1922-1994): MEMINISSE LICEAT. 669 Is. Seychelles (1973) e Venezuela (1956 e 1981). Egli aderì ovviamente a molte associazioni naturalistiche (WWE Società degli Amici del Museo civico di Storia naturale "G. Doria", etc.), ma fu particolarmente legato alla Società Entomologica Italiana, di cui fu socio per 56 anni consecutivi (dal 1939 al 1994), ricoprendo le cariche di Segretario (dal 1964 al 1967 e poi dal 1972 al 1983), Amministratore (dal 1968 al 1971), Consigliere (dal 1988 al 1993) e infine Vice-Presidente (nel 1994, purtroppo solo per pochi mesi). Sanfilippo fu un valente raccoglitore, un attento preparatore e un ottimo sistematico, dotato di un "occhio" particolarmente esercitato. Accurato e preciso nelle etichettature, nelle identificazioni e nelle ri- cerche bibliografiche, costituì anche una imponente serie di schedari sistematici, corologici, biospeleologici, ecc. di grande interesse che sono stati recentemente acquistati dal Museo; la ricca miscellanea entomologica è stata invece acquistata dalla Società Amici del Museo per essere destinata anch'essa al Museo. Purtroppo, un po' per gli impegni di lavoro e un po' per la naturale modestia del carattere, la produzione scientifica di Sanfilippo, notevole per qualità, è senz'altro numericamente inferiore a quella che la sua cultura e la sua preparazione gli avrebbero permesso di realizzare. Egli conosceva benissimo i suoi gruppi, a livello sia paleartico che mondiale, ma ci volle sempre del bello e del buono per riuscire a vincere la sua ritrosia, spingendolo a pubblicare qualcheduno dei suoi molti dati inediti, tanto è vero che un terzo dei suoi lavori sono scritti in collaborazione e sono spesso frutto di lunghe trattative di convin- cimento. Le sue pubblicazioni vertono essenzialmente sui Coleotteri Idroadefagi e sulla speleologia; per quest'ultima disciplina sono di particolare rilievo i contributi dedicati alla fauna cavernicola ligure e soprattutto del Genovesato, in cui sono raccolti i dati di tanti anni di ricerche nelle grotte della nostra regione. Per quanto riguarda i Coleotteri acquatici sono da segnalare gli articoli dedicati alla migliore conoscenza della fauna italiana e quelli destinati alla illustrazione della fauna di Sierra Leone, questi ultimi realizzati assieme a Franciscolo nel quinquennio 1986-1991. Inseribile in entrambe le discipline è la descrizione di Trogloguignotus 670 R. POGGI concii, nuovo genere e nuova specie di Dytiscidae freatobio raccolto da Sanfilippo in una grotta del Venezuela nord-occidentale (Cueva de Rio Gueque), primo Dytiscidae cavernicolo cieco del continente ame- ricano. Nell'elenco che chiude questo ricordo riporto anche il titolo del- l'ultimo articolo che ero riuscito a fargli iniziare e che, rimasto pur- troppo incompiuto, cercherò di finire io. Serio lavoratore, alieno da onori e riconoscimenti, Sanfilippo co- stituì sempre un modello di equilibrio, pacatezza ed equidistanza, sia sul lavoro che nelle riunioni tra amici e colleghi. Anche quando le posizioni di alcuni potevano apparire lontane o in insanabile contra- sto, egli si adoperò comunque per suggerire un punto di intesa inter- medio, una mediazione, un accomodamento, usando il suo proverbiale buon senso per evitare lacerazioni; non sempre riuscì nella sua opera di paciere, ma non rinunciò mai al tentativo di comporre le vertenze. Educato e gentile, discreto e riservatissimo, sarebbe forse stato più a suo agio nell'Ottocento che ai giorni nostri; era uno dei pochi che si alzava ancora immediatamente in piedi non appena una donna entrava in una stanza; in Museo poi, pur avendo da anni libero accesso al suo tavolo di lavoro, vi ci si recava solo dopo aver segnalato la sua presenza ad almeno uno dei conservatori, comunque sempre scusandosi ed esprimendo il timore di disturbare. Abbastanza alto e imponente, essendosi un po' appesantito col passar degli anni, ispirava subito un senso quasi paterno di affidabilità, cui si accompagnava l'innata simpatia che traspariva dal suo sguardo limpido e sereno. Alla sua competenza e disponibilità si poteva sempre liberamente ricorrere per chiedere un consiglio, un parere, un suggerimento, con la certezza di ricevere una risposta franca, seria, precisa e concreta. In lui, espressione vivente dell'onestà, si poteva tranquillamente riporre stima e fiducia: io lo feci per tanti anni e non ebbi mai a pentirmene. Nino era uno dei miei pochi veri amici con la "a" maiu- scola; per questo la sua perdita è così difficile da accettare. 5) 10) 11) NINO SANFILIPPO (1922-1994): MEMINISSE LICEAT. 671 ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI La Grotta del Brigidun e la Grotta Dragonara (Esplorazioni speleologiche nella provincia di Genova - I.) (Res Ligusticae LXIX) - Annali Mus. civ. St. nat. G. Doria, Genova, 61, 1943: 307-319, 2 figg. (in collab. con G. Timossi e C. Conci). La Grotta di Napoleone. Descrizione di una caverna finora sconosciuta della Liguria - Notiz. C.A.I., Sez. Ligure Genova, 2, (marzo-aprile), 1947: 23-24, 1 fig. Le grotte della provincia di Genova e la loro fauna - Mem. Com. scient. centr. C.A.I., Genova, 2, 1950: 1-95, 2 tavv., 2 cartine. Recensione di: CoNnci Cesare - Le Arene Candide N. 34 Li. Morfologia e Fauna. - Doriana, Suppl. agli Ann. Museo Civ. St. Nat. Genova, vol. 1, N. 24, 1952, pp. 1-12, 11 tav. - Rass. speleol. ital, Como, 6, (1), 1954: 44. Ricerche zoologiche sul Massiccio del Pollino (Lucania - Calabria). XVII. Coleoptera. 7. Dytiscidae, Gyrinidae - Annuario Ist. Mus. Zool. Univ. Napoli, 7, (14), 1956 (1955): 1-4. Sintesi della fauna cavernicola ligure - Publ. Premier Congr. internat. Spéléol., Paris 1953, Tome III, Communications; Sect. III - Biologie, 1956: 151-177, 3 tavv. Viaggio in Venezuela di Nino Sanfilippo. I. Localita di raccolta e ambienti - Annali Mus. civ. St. nat. G. Doria, Genova, 69, 1957: 333-351, 12 figg. Viaggio in Venezuela di Nino Sanfilippo. V. Descrizione di Trogloguignotus concti n. gen., n.sp. di Dytiscidae freatobio - Annali Mus. civ. St. nat. G. Doria, Genova, 70, 1958: 159-164, 2 gr. di 10 figg. Recensione di: C. Conci & E. HuLsMANN - Coleotteri. Aldo Martello Editore, Milano, 1959, pp. XXIX+118, 100 tavv. a colori, L. 800 - Boll. Soc. ent. ital. Genova, 89, (7-8), 1959: 125. Sull'accertata presenza in Italia del Deronectes delarouzei (Coleoptera Dytiscidae) - Boll. Soc. ent. ital, Genova, 91, (5-6), 1961: 82-85, 2 gr. di 8 figg. (in collab. con G.M. GHIDINI). Materiali per lo studio degli Haliplidae, Dytiscidae e Gyrinidae della fauna italiana. I° Contributo (Coleoptera) - Boll. Soc. ent. ital, Genova, 92, (1-2), 1962: 17-25. 672 12) 13) 14) 15) 16) 17) 18) 19) 20) 21) 22) 23) R. POGGI Descrizione di una nuova specie del genere Hyphydrus rinvenuta in Italia (Coleoptera Dytiscidae) - Boll. Soc. ent. ital, Genova, 93, (5-6), 1963: 76-80, 10 figg. La raccolta dei Coleotteri Idroadefagi - Inf. giov. Ent. (suppl. Boll. Soc. ent. ital.), Genova 4, (20), 1963: 17-20, 4 figg.; ristampato nel 1967, pp. 13-16, 4 figg. La raccolta dei Coleotteri Idroadefagi - Inf. giov. Ent. (suppl. Boll. Soc. ent. ital.), Genova, 5, (21), 1964: 1-4, 4 figg. Descrizione di una nuova forma di Hyphydrus ovatus L. (Coleoptera Dytiscidae) - Boll. Soc. ent. ital, Genova, 94, (9-10), 1964: 172. I Ditiscidi dell'isola di Madera e notizie sulla fauna acquatica associata (Coleoptera Dytiscidae) - Boll. Soc. ent. ital, Genova, 96, (3-4), 1966: 46-54, 21 figg. Contributo alla conoscenza degli Idrocantaridi del Lago Trasimeno (Coleoptera: Haliplidae, Dytiscidae) - Riv. Idrobiol., Perugia, 6, (2-3), 1967: 139-143. Contributo alla conoscenza dei Ditiscidi delle Isole Seychelles e del Madagascar (Coleoptera Dytiscidae) - Mem. Soc. ent. ital, Genova, 56, (1977), 1978: 239- 243, 10 figg. (in collab. con F. PEDERZANI). Segnalazione di un interessante insediamento di Idrocantaridi sull'Appennino ligure orientale e descrizione di Bidessus tiragalloi n.sp. (Col. Dytiscidae) (Res Ligusticae CCIII) - Annali Mus. civ. St. nat. G. Doria, Genova, 82, 1978: 125- 135, 9 figg. Canthyporus kenyensis n.sp., del Monte Kenya (Coleoptera Dytiscidae) - Boll. Soc. ent. ttal., Genova, 111, (4-6), 1979: 88-89, 4 figg. (in collab. con A. BILARDO). Recensione di: FRANCISCOLO M.E., 1979 - Fauna d'Italia. XIV. Coleoptera: Haliplidae, Gyrinidae, Dytiscidae, - Ed. Calderini, Bologna, 806 pp., 2235 figg., rilegato, L. 20.000 - Boll. Soc. ent. ital, Genova, 113, (1-3), 1981: 52. Agabus (Gaurodytes) striolatus Gyll. nuovo per la fauna italiana (Coleoptera Dytiscidae) - Doriana, Genova, 5, 245, 1982: 1-4, 4 figg. Gyrinidae and Dytiscidae collected in Sierra Leone (1982, 1983, 1984) by Dr. W. Rossi (Col. Hydradephaga) - Quaderni Acc. naz. Lincei, Roma, 260, 1986: 11-36, 92 figg., 1 tav. (in collab. con M.E. FRANCISCOLO). 24) 25) 26) 27) 28) 29) 30) NINO SANFILIPPO (1922-1994): MEMINISSE LICEAT. 673 Bidessus apicidens sp.n., and faunistic notes on the genus from Africa (Coleoptera, Dytiscidae) - Annales ent. fenn., Helsinki, 52, (1), 1986: 46-47, 1 gr. di 6 figg. (in collab. con O. BIsTROM). New Africophilus Guignot collected by Prof. Walter Rossi in the 1986-1987 expeditions to Sierra Leone sponsored by Accademia Nazionale dei Lincei (Coleoptera Dytiscidae) - Boll. Soc. ent. ital, Genova, 120, (2), 1988: 84-100, 55 figg. (in collab. con M.E. FRANCISCOLO). Four new species and new records of Hydradephaga from Sierra Leone (Coleoptera: Haliplidae, Gyrinidae, Dytiscidae) - Quaderni Acc. naz. Lincei, Roma, 265, 1990: 133-153, 55 figg. (in collab. con M.E. FRANCISCOLO). Derovatellus olofi, nomen novum pro D. bistroemi Franc. & Sanf. - Boll. Soc. ent. ital., Genova, 122, (3), (1990), 1991: 164 (in collab. con M.E. FRANCISCOLO). 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Raspaiia (Clathriodendron) lenis Guartas, Spal... 350 Raspatlia (Clathriodendron) fueguensis Cuartas, sp. 0. ..ecccccscssscscesesssseseeeseenseeesees 353 Wosstn/ing@nartas. spo SI A Bas aa 358 ARTHROPODA Crustacea Arenopontia (Neoleptastacus) phreatica Cottarelli, Bruno, Venanzetti, sp. n....... 471 Arenopontia (Neoleptastacus) speluncae Cottarelli, Bruno, Venanzetti, sp. n. ..... 475 Meopy/asiComnarellixRorhiz COME. n a den 578 NeopylyimarniiCottarcli Wormniz:sptot ec iti ee 570) ParasicnocarisimosCattarelli Bruno spinti e eran aaa 509 INSECTA Hymenoptera AIA SIP A EE CSI SO Dr] VMGGIEWES LTIGEHS GlOrG aint: Slay e o 23 Antamenes tridens trifasciatus Giordani-Soika, ssp. n. .............. n 24 OASI GORIRO LI eeetee ee tetas eee enna eee 22 PANCA CIANI TCA SOlkay SP Me Mic ere eine cece eee 25) Antamenes unicornis flaviculus Giordani-Soika, ssp. n... 26 VAD OU VIET MOAONGAT SRI COMO I NT TOT 206 Apodynerus formosensis continentalis Giordani-Soika, ssp. n. ............... DI Apodynerus formosensis indicus Giordani-Soika, ssp. n. ...............uiin 218 AVONITISTSGQRII ian 214 Apodynerus troglodytes shanensis Giordani-Soika, ssp. n... 213 Apodynerus yayeyamensis quadricolor Giordani-Soika, ssp. n. ................... 215 VAG OGN HEH AS GAOL CAINE SOLA OCI cceeer et et cere nee ra cee eaters ee ecco 287 EDICART SONA SPO nner eee en een: 279 BATTIATO OTT NITTO ZA) EOS OMmOCC UP GHORC AMO Kar Spree Mee cea OT I 283 JEP ROVE GAG TS A Noe aS 6) eh xia 10 ve Aa nn 202 PIONIERI GIORGAIIE SOUCANS On 205 EAISCOCIIUS IOUSIHANCET GIOKG AMIE SOIK ANSP) We ees cacssey nora 242 Eudiscoelius elegans gazella Giordani-Soika, ssp. n. ..s.scccscecsesseeseeteceeesesteteneeeeeees 239 BAIISCOCUUNCHI MEDEA CIONI SO nn 241 PUANCOCUIACIORRANESO RAEE inno 243 Eudiscochuspulchernimis Giordani SolaESsp ian 252 inladiaiignGotnsalas o eee eee AR 236 Euddynerus convergens Giordani-Soika, sp. n. .......-..scecesesesssesssssssesssssesessssscseseees 255) Euodynerus nipanicus subtropicalis Giordani-Soika, ssp. n....................... 25) Icon pon AGiordani-Scika sie Re n nn 255 WGI gn 289 Renncbhiatbicolora/ Giordani Sola Sp nn nn 300 CHANIA GlOLG ANI SORATSPI Ro nn 296 Pag. KRennethiayavand Giordani Sola spire 299 Kennethia sababensis Giordani: Solkaxspgonno ne nn 293 Knemodynerus circumspectus derufatus Giordani-Soika, ssp. n. ........................... 261 Knemodynerus complanatus Giordani-Soika, sp. n... 263 Knemodynerus complanatus pelagicus Giordani-Soika, sp. n. .................. 265 lassepipona" Giordani-Solkay oem. A O O MIR) 285 Lassepinona wariabiis Giordant Soap RIA 285 Missadyerus sumuuraus Giordani Soka Spi OE 324 Lissodynerus agilis multifasciatus Giordani-Soika, ssp. n... 322 Lissodynerus agilis postrumus Giordani-Soika, ssp. n. ....cccccssecccsssesssesensesescssesceens 322 VISITA SAPORI 308 Lissodynerus ater emifasciatus Giordani-Soika, ssp. n... 309 Lissodynerus kurandendis Giordani-Soika, sp. n... 318 Lissodynerus laminiger ruficauda Giordani-Soika, ssp. n... 307 lissoaynerws meats (Giordani.soilca,, pi 312 Dessoadynerus palsaus, Giorcani-soika, sp. nia tea 310 Lissodynerus septemfasciatus flavithorax Giordani-Soika, ssp. n. ......................... 316 Issodynergssolomon'Giordani- Soka spingi... nn 323 Lissodynerus trilaminatus Giordnai-Soika, sp. 0. .......cscsesesesessecssessesssesesseseseseess 309 Paracinsirocerus eylindroides Giordani:Solka#spint......... nno 169 Paraleptomenes communis Giordani-Soika, sp. n. ............ ii 129 PaalepromencesernehardGIOrdani Soka sp DEE EE 128 Paraleptomenes miniatus nigrithorax Giordani-Soika, ssp. n. ....................... 128 Paraleptomenes nurseanus montanus Giordani-Soika, ssp. n.......................... 124 Paraleptomenes rufoniger Giordani-Soika, sp. 0. ....cccccscscssssesecesseeseseseseseeeeenees n, soa Posi il GORAN SOIKA,. PI 194 Paraincistrocerus acarophilus Giordani-Soika, sp. n... 198 Parancistrocerus androcles scutellaris Giordani-Soika, ssp. n. ............................... 197 Parancistrocerus androcles sumbanus Giordani-Soika, ssp. n. .............................. 198 PANGNCISTTOCCHUSCAPOCACCIAAGIOTdAni Soka Spin 164 Pargpestroccrastcimopisiasi Giordani-Solka, spille a 170 Rangnoistrocerus ayjorms Giordani-Soika, Sp. nn 193 Parancistrocerus difformis nigerrimus Giordani-Soika, ssp. 0. ................. 194 Pago caiGiordani-Soika sph LOI 190 Parancistrocerus incorruptus kalimpongensis Giordani-Soika, ssp. n.................... 165 Parenesstrocenusiglanicens GiordaniSoika, sp. 1. Le 181 Parnestrocciusiagrilaz/Giordani Soka, Spini OI 19% Parancistrocerus malayanus Giordani-Soika, sp. n. ................ i 192 Parancistrocerus nigrivenins Giordani-Soika, sp. m...........x.... nn 165 Parancistrocerus pseudallodynerus Giordani-Soika, sp. n. ............... iii 183 Parancistrocerus robertianus javanus Giordani-Soika, sp. N. cscs: 177 Pagancistrocerus sulcatus GiordanieSoika Sp. DL 1/9 Parancistrocerus triconcavus Giordani-Soika, sp. N...............iii 188 Parancistrocerus triconcavus rufipes Giordani-Soika, sp. n.................. 189 Parancistrocerus yachowensis Ronkunensis Giordani-Soika, ssp. n. ...................... 162 Parancistrocerus kennethianus Giordani-Soika, sp. n. .......... ui 178 Stenodyneriellus birostratus Giordani-Soika, sp. n... 83 Stenodynertellus bistrigatus Giordani-Soika, sp. n. ................ uri 92 Stenodyneriellus boholensins planus Giordani-Soika, ssp. n... 62 Stenodyneriellus carinicollis minimus Giordani-Soika, ssp. n... iii 108 Pag. Stenodyneriellus celebensis Giordani-Soika, sp. n. ......... iii 98 Stenodyneriellus' clypearis Giordani -Solka; Spi nine 75 Stenodynertellus convexus Giordani-Soika, sp. n... 63 Stenodyneriellus convexus bismarcki Giordani-Soika, ssp. n... 64 Stenodyneriellus convexus irianus Giordani-Soika, ssp. n... 65 Stenodyneriellus flaviventris Giordani-Soika, sp. N... 85 Stenodyneriellus flaviventris obscurus Giordani-Soika, ssp. n. vise: 87 Stenodyneriellus flavoclypeatus Giordani-Soika, sp. n... TO WerodyacrellysglicusiGirodani-Solka spia. n 62 Stenodyneriellus longithorax Giordani-Soika, sp. N... 113 Stenodynertellus nigriculus Giordani-Soika, sp. n. ........... iii 90 Stenadynenellus miidys (Giordaal-Soika; Spin... 73 Stenodyneriellus octolineatus Giordani-Soika, sp. N... mata Stenodyneriellus perpunctatus Giordani-Soika, sp. N................ i 91 Stenodyneriellus pseudoplanus Giordani-Soika, sp. n. ........... ui 96 Stenodyneriellus punctulatus Giordani-Soika, sp. n. .............. i 94 Stenodyneriellus rubroclypeatus Giordani-Soika, sp. n... 78 Stenodyneriellus rufinodus Giordani-Soika, sp. n............ 7 Stenodyneriellus sublamellatus Giordani-Soika, sp. 0. ...ccccccscssescscesseeeseesneeeeeeeees 68 Stenodyneriellus tegularis Giordani-Soika, sp. n. ........... iii 66 NenodynerusibicolonGiordani-Solka span nta I. 139 WerodynernnsibrcvistGiordani-Solcagsp ni. inn 143 Wenodynerudiaciys]GiordaniSolkalsp ina takai ea) eeru care bodscussteoh ae tee eeeeees 145 Stenodynerus malayanus Giordani-Soika, sp. n. ..c.ccccccesescsecesessesssesesseesssenenseseees 147 Stenodynerus peninsularis Giordani-Soika, sp. 1. ....cceccccccccscescceceseserenenencsetessceees 140 Stenodyneriellus cilicioides Giordani-Soika, sp. n. .....cecsccccsceeseseeseeseeeseeneneeees 103 Subancistrocerus abdominalis Giordani-Soika, sp. n... 41 Sabancistrocerus obrensis (Giotdami-Soikay Spo. MU... nn 20) Swbanesmoccrasrc lexus Gloria SORA 35 Subancistrocerus nigritus Giordani-Soika, sp. 0. ....cccccsesecescssesescsssesseseecsesseseessessees 43 VADANO SIAE Gi@rcani-SOlkas Spiny nn 29) Subancistrocerus similis negrosensis Giordani-Soika, ssp. n. ................. 40 Subancistrocerus angulatus Giordani-Soika, sp. n. ...cccscccccscescccssscssesescseseesescseseees 45 Subancistrocerus angulicollis Giordani-Soika, sp. n............... iene 21 Subancistrocerus spinicollis Giordani-Soika, sp. 0. ...ccseccccssssesecssesssseseseseeeseeeseseees 24 Subancistrocerus spinithorax Giordani-Soika, sp. n. ............... Ri, 23 Saiki, Li i tae were vias gi a i Laga es tg idubrotst- Vio a. | ig sien avion yc WP ha” eh ce inobaoi O "pali ORE imbatte) } eke vai sisi ca ai 1 Ge Paling daebAoicd saint ed dillod-naliro tod i: Do Pansa Li de pen G8 PO gra eros de = en i Si CEE TR 3 CMC LTS i sas revues 68 hi fe ie eat INDICE La data che segue i titoli è quella di pubblicazione dell'estratto. BionpI M., REGALIN R., DaccorpIi M., PoGai R. - Ricerche zoo- logiche della nave oceanografica "Minerva" (C.N.R.) sulle isole circumsarde. XXV. I Crisomelidi (esclusi Alticini) delle isole circumsarde (Coleoptera, Chrysomelidae). (20-VII-1995) Bonci M.C., Cirone G. - Galeodes (Volema) basilica (Bellardi): una forma tipo della collezione Pareto del Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria" di Genova. (Gastropoda, Buccinaeca) (23 aa wk lie. iosa: de Borco E. - I Laridae del Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria" di Genova. I. Stercorariini e Rynchopini. (18-I-1995) Capocaccia L. - In ricordo di Emilio Berio. (11-X-1995)......... COTTARELLI V., BRUNO M.C. & VENANZETTI F. - Ricerche zoolo- giche della nave oceanografica "Minerva" (C.N.R.) sulle isole circumsarde. XVIII. First record in phreatic freshwater of ‘harpacticoids belonging to the genus Arenopontza (Crustacea, Copepoda) and description of two new species. (20-VII-1994) COTTARELLI V & Bruno M.C. - Ricerche zoologiche della nave oceanografia "Minerva" (C.N.R. sulle isole circumsarde. XXI. Parastenocaris rivi n.sp. di acque iporreiche dell'isola di S. Pietro (Sardegna). [Crustacea, Copepoda, Harpacticoida]. (15- CUES) trae de ee da on COTTARELLI V., FoRNIZ C. - Ricerche zoologiche della nave oceanografica "Minerva" (C.N.R.) sulle isole circumsarde. XXIII. Mezopsyllus marinae: a new genus and a new specie of Paramesochridae from the meiobenthos of Asinara and S. Pietro Islands (Sardinia). [Crustacea, Copepoda, Ila wactteorda- (CONGO in COTTARELLI V., Mura G. - Ricerche zoologiche della nave oceanografica "Minerva" (C.N.R.) sulle isole circumsarde. XXIV. Ulteriori reperti di Anostraci, Notostraci e Spinicaudati (Crostacei Branchiopodi) della fauna italiana. (25-V-1995) Cuartas E.I. - Esponjas de Tierra del Fuego. [Porifera]. (10-V- Cuartas E.I. - Redescripcion de Clathria burtoni "nomen novum" de C. profilera Burton, 1940. [Porifera: Demospongiae]. (8- MEO een We i e AR SA FocHETTI R. - Ricerche zoologiche della nave oceanografica "Minerva" (C.N.R.) sulle isole circumsarde. XIX. Sulla pre- senza di Iyrrhenoleuctra zavattarii nell'arcipelago maddale- nino. [Plecoptera, Leuctridae]. (14-IX-1994) ....................... GIORDANI SOIKA A. - Ricerche sistematiche su alcuni generi di Eumenidi della regione orientale e della Papuasia. [Fiymenopiera Vespoideal(GEIW A199 4a nn Pag. 629-650 953-558 521-528 659-660 471-484 DOOD 19 577-389 599-607 349-379 571-576 485-488 1-348 GroppaLi R., PRIANO M., BrozzonI M., MALVINO E.P., PESARINI C.-I ragni della riserva naturale biogenetica "Molte d'Alpe" (Appennino Ligure, provincia di Pavia), con appunti sulle metodologie di raccolta. [Arachnida Araneae]. (8-VI-1995) IrisH J. - New data on Lepismatidae, mainly from Italy and North East Africa with notes of status of Cterolepisma rothschildi Silvestridiinsecta:; Mhysanuirally(23 1-95) 2 o ManiLLa G. - Ricerche zoologiche della nave oceanografica "Minerva" (C.N.R.) sulle isole circumsarde. XVII. Mallofagi ed Acari parassiti lungo le coste della Sardegna. (22-VI-1994) MarIOTTI G.M. - Osservazioni sulla flora ligure. Nota II. Res Lisysrica GOOD MIEI) A ton MineLLI A., FoppaI D., Tonon L., ZapparoLI M. - Ricerche zoologiche della nave oceanografia "Minerva" (C.N.R.) sulle isole circumsarde. XX. Chilopodi. (24-IX-1994) ................. PoGci R. - Ricordo di Bruno Bari (1912-1993) e notizie sulla sua collezione enromolovica«(641X-1995)) o ee ee Poca R. - Nino Sanfilippo (1922-1994): meminisse liceat. (30- ihe TOO MALATE A) eo oncom lo stoliarramh teed ak RAINERI V. - Ricerche sui geometridi della Hohe Rhén, Germania centrale, e considerazioni ecologiche. [Lepidoptera, Geometnidacili(26VE99 DIETA AAS. Ah. okt. NS. Se RAINERI V. - Biologia e distribuzione di Aedes albopictus (Skuse, 1894) a Genova. [Diptera, Culicidae]. (3-V-1995) .............. VIGNA TAGLIANTI A. - Ricerche zoologiche della nave oceanografica "Minerva" (C.N.R.) sulle isole circumsarde. XXII. I Dermatteri delle isole circumsarde. [Insecta, Dermaptera]. (15-11-1999). Per l'aiuto prestato si ringrazia la Dr. G. Arbocco Pag. 609-617 559-570 423-470 619-627 489-508 651-656 661-673 381-422 591-597 IZ9-552 REGISTRATO AL TRIBUNALE DI GENOVA AL N. 74 IN DATA 17 luglio 1949 DOTT. LILIA CAPOCACCIA ORSINI - DIRETTORE RESPONSABILE DOTT. VALTER RAINERI - SEGRETARIO DI REDAZIONE PRINTED IN ITALY DA l ' " iu i r : SI i ae | I a ‘i i ai i! et x DUB. ‘ie ws f i n : 7 i ' il : i ie pile îi : ot : 7 Finito di stampare nel mese di dicembre 1995 n N im DIS orsgmta ib Im Lit clan nina LSS TI INORG tee Roel COL LABORATORY Sui volumi degli «Annali» e sui fascicoli supplementari «Doriana», vengono pubblicati lavori originali - anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo - attinenti ai diversi rami delle Scienze Naturali. Sono particolarmente graditi quelli relativi a materiali del Museo; sono esclusi quelli divulgativi o di scienza applicata. Tutti i lavori devono essere indirizzati impersonalmente alla Direzione, che si riserva di sottoporli al giudizio di consulenti e di decidere circa la loro pubblicazione sugli «Annali» o su «Doriana». La pubblicazione ha luogo, di massima, secondo l'ordine di recezione dei dattiloscritti. 3 Il manoscritto deve essere inviato in duplice copia dattiloscritta a doppia interlinea, su un solo lato del foglio e nella redazione completa e definitiva. Esso deve essere compilato in forma e il numero delle tabelle e delle figure limitato allo stretto ne- cessario. Al nome dell'Autore dovrà aggiungersi quello dell'Istituto di appartenenza o l'indirizzo privato. Nel testo dovranno unicamente essere sottolineati i nomi latini di generi e specie (da stamparsi in corsivo); ogni altro segno per la tipografia sarà apposto alla Reda- zione. Eventuali note a piè di pagina devono avere una numerazione progressiva. I riferimenti a materiale appartenente al Museo di Genova devono essere ac- compagnati dalla sigla MSNG (= Museo Storia Naturale Genova), seguita eventual- mente dal numero di catalogo. La bibliografia deve essere tutta riunita in fine, indicando ciascuna opera nel modo seguente: QUIGNARD J.P., 1965 - Les Raies du Golfe du Lion - Rapp. Proc. Verb. CIESM, Monaco, 18,)(2); 214-212. Alla bibliografia deve far seguito un breve riassunto in italiano e in inglese (o francese). Le figure devono essere inviate col dattiloscritto, contrassegnate da un numero progressivo, e corredate dalle relative didascalie - scritte su fogli a parte - e da tutte le indicazioni occorrenti per distribuirle nel testo o per comporre le tavole. I disegni devono essere eseguiti con inchiostro di china su carta da disegno o lucida e appron- tati con tutte le avvertenze che consentano le necessarie riduzioni. Queste dovranno essere pure chiaramente indicate. La redazione si riserva di apportare modifiche nella distribuzione e nel formato delle figure. Le spese per le illustrazioni saranno a carico degli Autori qualora il lavoro non tratti materiale del Museo. Sulle bozze sono ammesse soltanto le correzioni degli errori di stampa; ogni altro cambiamento del testo sarà addebitato all'Autore. Gli Autori riceveranno 30 estratti gratuiti. Nel licenziare le bozze, essi indiche- ranno l'eventuale numero in più che desiderano sia stampato a loro spese. Dattiloscritti e figure non rispondenti alle presenti norme verranno rinviati all'Autore per le necessarie modifiche. N H ISSN 0365-4389 ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI Se ORT Ae NATURAL E “GIACOMO DORIA,, PUBBLICATI PER CURA DI R. POGGI E V. RAINERI VOLUME XC bis (1995) ENT HSOM AK MAY 0 6 1996 LIBRARIES GENOVA ERGA EDIZIONI 1996 MUSEC.CIVNICO|IS SI BLARNRA AR REA Gi DORIA VIA BRIGATA LIGURIA, 9 - 16121 GENOVA PERSONALE: SCLENIIREGCO Direttore - Dott. ROBERTO POGGI Conservatori - Dott. GIULIANO DORIA - Dott. VALTER RAINERI GONSERVAT ORI “ONORA RI Dr.ssa GIANNA ARBOCCO - Zoologia Dr.ssa Lira Capocaccia - Zoologia Prof. Mario Gatti - Mineralogia Prof. SALVATORE GENTILE - Botanica Prof. SANDRO RUFFO - Zoologia Prof. MICHELE SARÀ - Zoologia Si vedano nella 3° pagina di copertina le norme per i Collaboratori. ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE “GIACOMO DORIA, Volume XC bis ISSN 0365-4389 ANNALI DEL MUSEO GIVICO DI RE iN ERETTE E “GIACOMO DORIA, PUBBLICATI PER CURA DI R. POGGI E V. RAINERI VoLume XC bis (1995) GENOVA ERGA EDIZIONI 1996 VALTER RAINERI(*), GABRIELLA CIRONE (**), ENRICO Borco (***) E Mauro BRUNETTI (****) ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE G.B. TRAVERSO CONSERVATI PRESSO IL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE "G. DORIA" DI GENOVA INTRODUZIONE - L'Ing. Traverso nel 1872 donò una ricca collezio- ne di minerali al Museo Civico di Storia Naturale di Genova dove è tuttora conservata; essa era inizialmente composta da 3400 esemplari a catalogo e da circa 1600 pezzi ancora da inventariare (PELLOUX 1907). Successive donazioni di Traverso ne hanno aumentato la consi- stenza; attualmente, a registro risultano catalogati circa 5000 campio- ni, numero dal quale vanno sottratti quegli esemplari che non è stato possibile rintracciare e che si suppone siano stati utilizzati come materiale di scambio od altro. Sono considerati appartenenti alla collezione Traverso anche minerali catalogati sino al 1914, data di scomparsa dello stesso Tra- verso; per i successivi campioni ci si è attenuti a quanto espressamente indicato nel catalogo. In questo lavoro, che si pone come meta l'elencazione dei cam- pioni, abbiamo fornito i nomi dei minerali così come riportati nei cartellini originali. Sono state solamente corrette alcune grafie inesat- te di località e si sono rese più omogenee talune evidenti difformità. La pubblicazione è divisa in due parti: nella prima i minerali sono elencati in ordine alfabetico, nella seconda in ordine di regione. (a) Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria", Via Brigata Liguria, 9 16121 Genova se) Dipartimento di Scienze della Terra, Universita di Genova, C.so Europa, 26 16132 Genova *) Via Oberto Cancelliere, 17/2 16125 Genova (****) C.so Mazzini, 14/2 17100 Savona V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI I minerali non rintracciati ma presenti nei cataloghi e negli sche- dari sono indicati da un asterisco posto prima del numero di catalogo. PARTE I MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO IN ORDINE ALFABETICO ORK? it 1VART 3 SOOT THEA. LA. ANIARO hie ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO > Acido Borico artificiale Toscana: Lago pr. Monterotondo n.4162 Adularia XX Svizzera:: Colle Lucendro, S. Gottardo n.290 Affioramento del filone Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4937, n.*4938, n.*4939, n.*4940, n.*4941 Aftalosio Campania: Vesuvio eruzione 1906, Napoli n.4019; Vesuvio, Napoli n.1982, n.2298 Alabastro gessoso candido Toscana: Castagno, Volterra n.1737; Volterra n.276, n.277 Albite Piemonte: Beora, Ossola n.2379 Toscana: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d'Elba n.1380 Albite XX Piemonte: Ala n.1003; Baveno, Lago Maggiore n.3391 Valle d’Aosta: Min. Praborna, S. Marcel n.4903 Albite XX con Clorite Piemonte: Valle d’Ala n.1048 Albite XX con Vesuviana Piemonte: Valle d'Ala n.1047 Albite XX su Quarzo Svizzera: Maderanerthal n.3752 Albite XX, Quarzo XX su Marmo Toscana: Carrara n.3405 Albite con Adularia Svizzera:: S. Gottardo n.1039, n.1040 Albite con Mica Piemonte: Beora, Ossola n.2231 Albite con Ortose Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.1051 Albite con Quarzo Piemonte: Valle d’Ala n.1050 Albite dai filoni pegmatitici Lombardia: Piona, Lago di Como n.5090 Albite e Quarzo nero Toscana: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d’Elba n.3086 Albite e Tormalina Toscana: Grotta d'Oggi, S. Piero, Isola d'Elba n.4821 Albite nella Borzolite Liguria: Borzoli n.4149 Albite su Ortose Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3393 Albite su Quarzo Piemonte: Beora, Ossola n.3504 Albite, Berillo, Quarzo nero Toscana: Isola d’Elba n.2709 Albite, Ortose, Quarzo Toscana: Facciatoja, S. Piero, Isola d’Elba n.3396 Albite, Quarzo, Tormalina V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Toscana: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d’Elba n.4819 Alite Campania: Vesuvio n.183 Sicilia: Cratere dell'Etna n.3277 Allofane Toscana: Val d’Aspra, Massa Marittima n.*3792 Allofane cuprifera Sardegna: Alghero n.*4202 Allofane cuprifera, Ocra rossa Sardegna: n.4203 Allofane cuprozincifero Sardegna: Arenas, Domusnovas n.2905 Allofane jalitico Piemonte: Brosso, Ivrea n.3572 Allofane zincifera Sardegna: Masua n.4046 Allofane, Crisocolla,Malachite Sardegna: Alghero n.4204 Allotrichite Lazio: Min. del Molino di Latera, Bolsena n.5464, n.5539, n.5540 Alunite Lazio: La Tolfa, Civitavecchia, Roma n.3626 Alunite in efflorescenze Piemonte: M. Desio, Vogogna n.377 Alurgite Valle d’Aosta: Min. Praborna, S. Marcel n.4616, n.4617 Ambra gialla in noduletti Emilia Romagna: Scanello, Lojano, Bologna n.1035 Ambra greggia ciottoletti Sicilia: senza località n.2478 Amianto Lombardia: Valtellina n.2277 Piemonte: Pinerolo n.*1218; Val Sesia n.1813; Valle Antrona, Ossola n.*1217 Valle d'Aosta: Fenis n.*1216; St. Vincent n.*1822, n.*2278 Amianto nella Pirite Piemonte: M. Brosso, Ivrea n.11188 Analcime Campania: Monte Somma n.155 Sardegna: M. Olladiri, Monastir n.2101 Sicilia: La Trezza n.2204 Toscana: Montecatini n.1571; Montecatini, Val di Cecina n.1369 Trentino Alto Adige: Alpi Fassa n.1935; Drio le Pale, Valle Fassa n.2623; Valle Fassa n.1106, n.1586 Veneto: Monte Verolo pr. Schio, Vicentino n.1977; Montecchio Maggiore, Vicentino n.541, n.1623; Valle dell’Orco Fretto pr. Schio, Vicentino n.2507; Valle di Zuccanti, Vicentino n.1954; dint. Recoaro, Vicentino n.1971 Analcime XX Sicilia: Isola Ciclopi, Catania n. 1114, n. 1115, n.11193 Trentino Alto Adige: Seisser Alpe, Tirolo n.3977; Valle Fassa n.274 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 7 Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1097, n.1100, n. 1116, n.1577, n.2265 Analcime XX sciolti Toscana: Montecatini, Val di Cecina n.1575 Analcime XX trasparenti Trentino Alto Adige: Valle Fassa n.1109 Analcime con Apofillite Trentino Alto Adige: Valle Fassa n.227 Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1679 Analcime con Calcite Toscana: Montecatini n.812, n.1542 Analcime con Calcopirite Toscana: Montecatini n.809 Analcime con Natrolite Toscana: Montecatini, Val di Cecina n.3096 Analcime e Cabasia Veneto: Castel Gamberto, Vicentino n.1939, n.1951 Analcime e Calcite gialla Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2648 Analcime e Stilbite Veneto: Valle de Mercanti, Vicentino n.1964 Analcime latteo con Apofillite Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1437 Analcime nel Basalto Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2505 Analcime nel Basalto cellulare Sicilia: Isola Ciclopi, Catania n.1101 Analcime nel Treppo basaltico Sicilia: Aci Castello n.1559 Analcime nel legno fossile Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.129 Analcime nerastro Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.130 Analcime roseo trapezoidale Trentino Alto Adige: Valle Fassa n.1108 Analcime trapezoidale Trentino Alto Adige: Valle Fassa n.1112 Analcime, Natrolite fibroso-radiato Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2289 Andesino XX Sardegna: Monte Palmas n.3896 Anfibolite Liguria: Campo Ligure n.*6102 Piemonte: Brosso n.*4551 Anfibolo Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4504, n.4505, n.4506, n.4507, n.4508; Min. Traversella n.4454, n.4456, n.4458 Anfibolo (Amianto) Piemonte: P. della Rossa, Ossola n.1248 Anfibolo (Horneblenda) V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Campania: Vesuvio n.1206; Vesuvio 1906, Napoli n.3995 Lombardia: Le Prese, Valtellina n.3171 Trentino Alto Adige: Roda, Val di Fiemme n.3508, n.3509 Svizzera: Airolo, S. Gottardo n.4055 Anfibolo (Horneblenda), Mica Campania: Monte Somma n.2405, n.2630 Anfibolo (Tremolite) Piemonte: Varallo Sesia n.1209 Svizzera:: S. Gottardo n.1207; Val Tremola, Canton Ticino n.1968 Anfibolo (soveno di monte) Piemonte: Alpe Devero, Valle Antigorio, Ossola n.1250 Sardegna: Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.2612 Anfibolo ? fibroso Piemonte: Min. Traversella n.2257 Anfibolo Amianto Valle d’ Aosta: S. Vincent, Aosta n.2127 Anfibolo Asbesto Piemonte: Valle Antrona, Ossola n.*1212 Anfibolo Attinoto Piemonte: Valle Bognanco n.1201 Trentino Alto Adige: Zillerthal, Tirolo n.1200 Valle d’Aosta: Fenis n.1205, n.2062 Svizzera: Zermatt n.1198 Anfibolo Attinoto con Talco Piemonte: Valle Bognanco n.1202 Trentino Alto Adige: Valle di Fassa n.1204 Anfibolo Attinoto in fasci XX Valle d’Aosta: Breuil, M. Cervino n.726 Anfibolo Attinoto radiato Piemonte: Ala n.1214, n.2262 Sardegna: Min. S. Leone Capoterra n.1787 Anfibolo Attinoto verde radiato Trentino Alto Adige: Valle di Fassa n.1203 Anfibolo Attinoto, Magnetite Valle d'Aosta: Emarese n.4653 Anfibolo Tremolite in Dolomite Svizzera: S. Gottardo n.1211 Anfibolo XX Campania: eruzione Vesuvio 1906 n.3512, n.3521 Anfibolo aciculare Campania: Vesuvio n.1485 Anfibolo con Clinocloro Piemonte: Min. Traversella n.2349 Anfibolo con Leucopirite Toscana: Isola d’Elba n.2769 Anfibolo con Magnetite Piemonte: Min. Traversella n.4457 Anfibolo con Ortoclasio Campania: Monte Somma n.*152 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Anfibolo con Talco Piemonte: Min. Traversella n.2356 Anfibolo e Augite Campania: Vesuvio n.2296 Anfibolo e Clorite Piemonte: Min. Traversella n.4455 Anfibolo fibroso Sardegna: Su Sufruru, Flumini n.142 Valle d’Aosta: S. Marcel n.2044, n.2528 Anfibolo fibroso (Tremolite) Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.1208, Svizzera: S. Gottardo n.1210 Anfibolo fibroso, Calcite Piemonte: Min. Traversella n.2247 Anfibolo fibroso-radiato Piemonte: Traversella n.11241 Anfibolo granatifero Piemonte: Min. Traversella n.4467 Anfibolo manganesifero Valle d'Aosta: S. Marcello n.1286 Anfibolo nel Feldspato Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.1252 Anfibolo radiato Toscana: Min. Fenice, Massa Marittima n.2059 Anfibolo radiato con Pirite Piemonte: Min. Traversella n.2343 Anfibolo, Orneblenda, Mica Campania: Monte Somma n.2638 Anfibolo, Quarzo Sardegna: Min. S. Leone Capoterra n.4986 Anglesite Campania: Vesuvio, eruzione 1906 n.3602 i Sardegna: Masua, Iglesias n.1965; Min. Masua, Iglesias n.1036; Min. Nebida n.3610, n.4151; Min. Scorra, Iglesias n.392, n.393, n.3194 Anglesite XX Sardegna: Argentiera della Nurra n.3658; Candriatus, Iglesias n.336; M. Onixeddu, Gonesa n.3113; Masua, Iglesias n.2583; Min. M. Oi, M. Onixeddu n.3981; Min. Malacalzetta, Iglesias n.1420, n.1441; Min. Scorra, Iglesias n.3601; Monteponi n.669, n.670, n.728, n.739, n.740, n.741, n.742, n.743, n.744, n.745, n.746, n.747, n.748, n.749, n.750, n.752, n.1382, n.1690, n.1804, n.2230, n.*3598, n.3600, n.3849, n.3910; S. Gio- vanni, Iglesias n.1904, n.1905, n.2117, n.2327, n.2584, n.2622, n.3597, n.3594, n.*3595, n.3596, n.*3599 Anglesite XX a facce curve Sardegna: Min. Malacalzetta, Iglesias n.1821 Anglesite XX aggruppamenti nitidi Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.668 Anglesite XX con Quarzo Sardegna: Min. Gennamari, Gonnosfanadiga n.1689 Anglesite XX giallo 10 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sardegna: Min. Malacalzetta, Iglesias n.3609 Anglesite XX in geode quarzoso Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.2582 Anglesite XX nella Galena Sardegna: Masua, Iglesias n.2969 Anglesite con Linarite Toscana: Scaricone di Val d’Aspra, Massa Marittima n.3794 Anglesite gialla XX Sardegna: Min. Malacalzetta, Iglesias n.3848 Anglesite ialina Sardegna: Min. Gennamari, Flumini Maggiore n.1611 Anglesite su Galena Sardegna: Min. Nebida, Iglesias n.2435; S. Giovanni, Iglesias n.1927; Min. Malacalzetta, Iglesias n.1412 Anglesite su Galena e Solfo Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.1902 Anglesite verde Sardegna: Malacalzetta, Iglesias n.*1657; Min. Gennamari, Flumini Maggiore n.1610; Min. Malacalzetta, Iglesias n.1442; Montevecchio n.848, n.853, n.854, n.855, n.1383, n.3611 Anglesite verde XX Sardegna: Montevecchio n.2367, n.2610, n. 2975; Min. Malacalzetta, Iglesias n. 3846, n. 3847 Anglesite verde in Ematite Sardegna: Montevecchio n.*2887 Anidrite Campania: Vesuvio 1872, Napoli n.2469 Valle d'Aosta: Piccolo San Bernardo n.87 Svizzera: Traforo Sempione n.3621, n.3622 Anidrite (Volpinite) Lombardia: Volpino, Bergamo n.346 Anidrite rosea saccaroide Veneto: Recoaro, Vicentino n.345 Anidrite saccaroide con Mica Piemonte: Sempione, Iselle n.3631 Annabergite su Nichelina Sardegna: Sa Menga, Flumini Maggiore n.3678 Anortite - Campania: Monte Somma n.1273 Anortite XX Trentino Alto Adige: Monzoni, Valle di Fassa n.320 Anortite con Mica Trentino Alto Adige: Monzoni, Valle di Fassa n.1283 Anortite dei tufi vulcanici Sardegna: M. Arcuentu n.2497 Anortite, Pirosseno Campania: Monte Somma n.1265, n.1266, n.1281 Anortite, Pirosseno, Apatite Campania: Monte Somma n.1269 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 11 Anortose XX sciolti Sardegna: Porto Scuso, Sulcis n.3672 Antigorite Lombardia: M. Furva, Val Malenco, Valtellina n.2195 Piemonte: Valle Antigorio, Ossola n.1229 Antimonio XX Sardegna: Su Suergiu n.3282 Antimonio nativo Sardegna: Su Leonargiu, S.Vito, Sarrabus n.2306; Su Leonargiu, Sarrabus n. 2471, n.2472 Antimonio nativo in arnione Sardegna: Su Leonargiu, Sarrabus n.1897 Antimonio nativo, Valentinite Sardegna: Su Suergius n.2898 Antimonite XX Lombardia: Stabiello, Valtellina n.3162 Apatite Piemonte: Balme, Valle d’Ala n.352, n.4058 Toscana: Filone della Speranza, S. Pietro, Elba n.3785 Trentino Alto Adige: Roda, Predazzo n.3879 Apatite XX Campania: Monte Somma, Napoli n.3992 Lazio: Vermicino pr. Frascati n.3130 Svizzera: Ghiacc. Lucendro, S. Gottardo n.3731; S. Gottardo n.347, n.*3623, n. 3768 Apatite XX con Adularia Svizzera: n.348, n.350 Apatite XX con Granato Piemonte: Ala n.349 Apatite XX con Pirosseno Campania: Monte Somma, Napoli n.3775 Apatite XX in blocco feldspatico Lazio: Farnese, Vulsini n.4853 Apatite XX in pietra ollare Lombardia: Alpe Pirlo, Val Malenco n.5080 Apatite XX rosa con Albite Svizzera: Riedertobel, Valle Reuss, S. Gottardo n.3580 Apatite XX, Idrocastorite Toscana: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.*3803 Apatite XX, Pirosseno, Mica Campania: Monte Somma, Napoli n.1325, n.1326, n.4893 Apatite con Adularia Svizzera: Monte Fibia, S. Gottardo n.351 Apatite con Muscovite Lombardia: Val Dombastone, Valtellina n.3168 Apofillite XX Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1759, n.2673, n.2675 Apofillite XX tabulari Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1997 Apofillite XX, Analcime XX 12 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Trentino Alto Adige: Alpe di Siusi n.3555 Apofillite e Analcime Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2916 Apofillite nel Basalto Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2645, n.2646, n.2647 Apofillite nel legno fossile Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2915 Aragonite Campania: Monte Somma n.222, n.2087, n.3984 Liguria: Bergeggi n.*4929; Murta, Genova n.*2126 Lombardia: Piatta Grande, Sondalo, Valtellina n.3174 Piemonte: Grotta della Gisetta, Val Tanaro n.4928 Sardegna: Buon Camino, Iglesias n.1472, n.1509; Concas de Sinnui, Iglesias n.1508; Masua, Iglesias n.2358; Monteponi n.1300; S’Arcilloni, Sarrabus n.3483 Sicilia: Aci Castello n.3893; Caltanissetta n.4216 Veneto: Montecchio Maggiore n.280 Aragonite (Mossonite) Toscana: Montieri n.3088 Aragonite XX Emilia Romagna: Cesena n.1728 Liguria: Libiola n.*3348; Monte Ramazzo, Borzoli n.*3890 Sardegna: Malacalzetta, Iglesias n.1783; Masua n.3721 Sicilia: Caltanissetta n.4886; Recalmuto n.2568 Aragonite XX aciculari Sardegna: Nebida n.2020 Aragonite XX con Solfo Emilia Romagna: n.1710 Aragonite XX ialini Sicilia: Caltanissetta n.712 Aragonite XX in Calcite Liguria: Genova n.*3285 Aragonite XX limpida su lava Campania: Vesuvio n.304 Aragonite XX limpidi Sicilia: Caltanissetta n.366, n.11244; Liguria: Monte della Guardia n.*307 Aragonite XX prismatici Sardegna: Baccu Scarro, Iglesias n.3103 Aragonite XX su Marna solfifera Sicilia: Caltanissetta n.*1505 Aragonite aciculare Campania: Vesuvio n.305 Aragonite azzurrognola Sicilia: Gerfalco n.2664 Aragonite con Carbonato di Fe Piemonte: Traversella n.281 Aragonite coralloide Lombardia: Schilparia, Brescia n.2057 Sardegna: senza località n.2144 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 13 Toscana: Isola d’Elba n.2722, n.2723 Aragonite fibroso-radiata Campania: Vesuvio n.306 Aragonite grosso XX Sicilia: senza località n.3048 Aragonite in XX aciculari Sardegna: Nebida, Iglesias n.2020 Veneto: Agordo, Belluno n.283 Aragonite in scodellette Emilia Romagna: Bolognese n.1514; Porretta, Bologna n.284 Toscana: Impruneta, Firenze n.1351 Aragonite incrostazioni su Limonite Toscana: Isola d’Elba n.2724 Aragonite su Calcare Sardegna: Masua n.1315 Arduinite Veneto: Valle Zuccanti, Vicentino n.1972 Argentite Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.888, n.1702, n.1763, n.4251; Correboi, Lanusei n.2003; Giovanni Bonu, Sarrabus n.203, n.868; Monte Narba, Sarrabus n.887, n.1758; Tacconis, Sarrabus n.2481 Argentite (Achantite) Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.4379 Argentite XX Sardegna: Acqua Rubbia, Sarrabus n.879; Baccu Arrodas, Sarrabus n.1568, n.1701, n.4250; S. Giovanni Bonu n.1391, n.1403, n. 2033, n.2321, n.4339, n.11212, n.11213 ; Masaloni, Sarrabus n.1915, n.2427, n.2465,n.4377; Monte Narba, Sarrabus n.885, n.4292, n.4430; Nicola Secci, Sarrabus n.4413; Tacconis n.2541; Tuviois, Cagliari n.1470; n.2586, n.2587, n.3413, n.4428, n.4429; Correboi, Lanusei n. 1580 Argentite XX con Argentite Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.1936 Argentite XX con Argento filiforme Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.2517 Argentite XX con Calcite Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.2861; Giovanni Bonu, Sarrabus n.864, n.4289 Argentite XX con Stefanite Sardegna: Tacconis n.3219; Baccu Arrodas, Sarrabus n.860, n.1703 Argentite XX con XX Argirose Sardegna: Tuviois, Cagliari n.3221 Argentite XX cubici Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2017; Masaloni, Sarrabus n.1124; Tuviois n.2914 Argentite XX cubottaedri Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1641 Argentite XX deformati Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1768; Tuviois, Cagliari n.1903 Argentite XX in Galena Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4340 Argentite XX su Argentite Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.4378 14 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Argentite XX su Fluorite Sardegna: Correboi, Lanusei n.3412 Argentite XX, Fluorina Sardegna: Monte Narba n.1747 Argentite XX, Fluorina,Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4338 Argentite XX, Fluorite, Calcare Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.858 Argentite XX, Galena, Blenda Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.4291 Argentite XX, Galena, Fluorite Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.4290 Argentite con Argento Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.4380 Argentite con Argento nativo filiforme Sardegna: Correboi, Lanusei n.2014 Argentite con Armotomo Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.2496 Argentite con Calcare Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1394 Argentite con Calcare e Pirite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.878 Argentite con Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2015; Monte Narba, Sarrabus n.1604 Argentite con Calcite e Pirite Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1392 Argentite con Galena XX Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2425 Argentite con Pirargirite XX Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.1857 Argentite dendritica Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1761 Argentite disseminata nella Barite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4344 Argentite disseminata nel Calcare Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.4381 Argentite e Pirargirite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2031 Argentite filamenti su Calcare Sardegna: Giovanni Bonu n.4341 Argentite filiforme nella Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2092, n.2785 Argentite filiforme Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1318, n.1614 Argentite filiforme pseudomorfa Sardegna: Giovanni Bonu n.4342 Argentite in dendriti Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1647 Argentite in scisto piritoso ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Db Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4343 Argentite laminare in Calcite XX Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1916 Argentite laminare in Fluorina Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.4293 Argentite laminare in geode calcitico Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1390 Argentite laminare nello schisto Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.877, n.4294 Argentite lamellare Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.1599, n.4253; Correboi, Lanusei n.1572; Monte Narba, Sarrabus n.1824 Argentite nel Calcare Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1397 Argentite nella Fluorite Sardegna: Correboi, Lanusei n.4441 Argentite, Galena XX, Argento nativo Sardegna: Giovanni Bonu n.*3220 Argentite, Stefanite, Baritina Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1769 Argento Sardegna: Perola S’Oliu, Flumini n.*1834 Argento XX nella Limonite Sardegna: Perda S’Oliu, Flumini n.11197 Argento a riccioli su Calcare Sardegna: Tuviois n.4425 Argento clorurato in granuli Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1574 Argento con noduli di Argirose Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4249 Argento dalle Argille Sardegna: Min. Tacconis n.4408 Argento disseminato nelle ganghe Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4248 Argento disseminato Sardegna: Min. Tacconis n.4410 Argento filamenti nel Calcare Sardegna: Giovanni Bonu n.4336 Argento filiforme in geode calcitico Sardegna: Correboi, Lanusei n.2004 Argento filiforme Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.2283; Tuviois, Cagliari n.2787 Argento filiforme e Argirose Sardegna: Correboi, Lanusei n.1588; Min. Tacconis n. 4406 Argento filiforme in Fluorina Sardegna: Correbi, Lanusei n.1587 Argento filiforme su Galena Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1573 Argento granulare in Fluorina 16 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sardegna: Tuviois n.4427 Argento in lamine Sardegna: Giovanni Bonu n.4334 Argento in roccia quarzosa Sardegna: Min. Tacconis n.4409 Argento lamellare in Fluorina Sardegna: Correboi, Lanusei n.1589, n.1590 Argento lamellare in Quarzo Sardegna: Min. Monte Narba n.4285; Giovanni Bonu n. 4337 Argento mammellonare Sardegna: Tuviois n.2848 Argento massiccio in Baritina Sardegna: Min. Tacconis n.4407 Argento nativo Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.840, n.844; Correboi, Lanusei n.1581, n.2382; Giovanni Bonu n.4333; Giovanni Bonu, Sarrabus n.2482; Monte Narba, Sarrabus n.827, n.828, n.831, n.835; Perda S’Oliu, Flumini n.1832; Tuviois n.2227 Argento nativo XX in Limonite Sardegna: Villagrande n.4446 Argento nativo XX minutissimi Sardegna: Perda S’Oliu, Flumini n.1833 Argento nativo a ciuffi Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2122 Argento nativo, AgS (frammenti) Sardegna: Min. Monte Narba n. 4625 Argento nativo con Galena Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.845; Min. Monte Narba n.4286 Argento nativo dendritico Sardegna: Tuviois, Sinnai n.*1450 Argento nativo e Argirose Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1569; Masaloni, Sarrabus n.2282; Tuviois n.4422; Min. Tacconis n.4405 Argento nativo e Calcite Sardegna: Tuviois, Cagliari n.2589 Argento nativo e Solfuro Sardegna: Tuviois, Sarrabus n.2485 Argento nativo e rivestito di Limonite Sardegna: Tuviois, Cagliari n.2590 Argento nativo filiforme, Galena Sardegna: Bacu Arrodas n.*4247 Argento nativo filiforme Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.842; Min. Masaloni n.4373; Monte Narba, Sarrabus n.829; Tuviois n.830, n.*4423, n.*4424; Tuviois, Sinnai n.*2852 Argento nativo granulifero, Pirrotina Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1762 Argento nativo granulare Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1582; Correboi n.2224 Argento nativo in Baritina Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1583 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 17 Argento nativo in Limonite Sardegna: Perda S’Oliu, Flumini n.1830 Argento nativo in arnioni Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1779 Argento nativo in filamenti Sardegna: Masaloni n.*4374 Argento nativo lamellare Sardegna: Giovanni Bonu n.*905; Min. Masaloni n.4375; Monte Narba, Sarrabus n.836 Argento nativo lamina isolata Sardegna: Min. Tacconis n.4404 Argento nativo nell’Ocra Sardegna: Brumu Arrubiu, Tuviois, Sarrabus n.2484 Argento nativo nella Fluorina Sardegna: Min. Monte Narba n.4287; Tuviois, Cagliari n.2591 Argento nativo nella Ganga Sardegna: Min. Serra d’Elisei n.4416; Tuviois n.4426 Argento nativo su Quarzo Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.832 Argento nativo, Argentite Sardegna: Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.3415; Min. Serra d’Elisei n.4418 Argento nativo, Argento rosso Sardegna: Min. S’Arcilloni n.4396; S’Arcilloni, Sarrabus n.*1912 Argento nativo, Solfuro, Fluorina Sardegna: Correboi n.4442 Argento nativo, XX Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1085 Argento nativo, Calcare, Baritina Sardegna: Giovanni Bonu n.*847 Argento nel Calcare e Galena Sardegna: Min. Masaloni n.4376 Argento nel Quarzo Sardegna: Fenugu Sibiri, Gonnosfanadiga n.1399; Min. S’Arcilloni n.4398 Argento nella Galena decomposta Sardegna: Min. Monte Narba n.4288 Argento nella Limonite Sardegna: Perda S’Oliu, Flumini n.1398 Argento rosso XX Sardegna: Baccu Arrodas n.*2319; Monte Narba, Sarrabus n.*1767 Argento rosso lamellare Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4352 Argento sulfurato flessibile Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2794 Argento trasformato in Solfuro Sardegna: Giovanni Bonu n.4335 Argento, Solfuro, Galena Sardegna: Min. S’Arcilloni n.4397 Argirose XX Sardegna: Monte Narba n.*872; Tuviois n.*2588 Argirose XX con Argento nativo 18 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sardegna: Tuviois, Sinnai n.*754 Argirose XX, Calcite rosea XX Sardegna: Giovanni Bonu n.*2863 Argirose compatto Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4252 Argirose con Stefanite Sardegna: Bacu Arrodas n.11211 Argirose filiforme Sardegna: Giovanni Bonu n.*2428 Argirose filiforme, Calcite Sardegna: Giovanni Bonu n.*806 Argirose flessibile Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n. 758 Argirose in arnione Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.*1564 Argirose in XX aciculari Sardegna: Correboi, Lanusei n.1919 Argirose in XX cubici Sardegna: Monte Narba n.*2353 Argirose nel Calcare Sardegna: Monte Narba n.*4295 Argirose nella Barite Sardegna: Tacconis n.4411 Argirose pseudomorfa Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.*2018 Armotomo Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2140; Giovanni Bonu, Sarrabus n.2827 Armotomo XX Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2487, n.2488, n.2489, n.2494, n.2826 Armotomo XX con Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2486, n.2508, n.2830 Armotomo XX con Calcite gialla Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2393 Armotomo XX su Calcite con AgS Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2831 Armotomo XX su Calcite lamellare Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2826 Armotomo XX su Calcite, Galena Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1646, n.2516 Armotomo con Laumontite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2828 Armotomo in geode Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2810 Armotomo sullo Schisto Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2829 Arnione di Argento nativo Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1246 Arseniato verde, Nichelio Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2815 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 19 Arsenico Piemonte: Borgofranco, Ivrea n.2039, n.2263 Arsenico con Argento rosso Sardegna: Giovanni Bonu n.*856 Arsenico con Siderite Piemonte: Borgofranco, Ivrea n.2526 Arsenico con Stibina Sardegna: Sarrabus n.2882 Arsenico mammellare su Calcare Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.680 Arsenico mammellare, Stibina Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.2833 Arsenico nativo Lombardia: Sondalo, Valtellina n.2183; Stabiello, Valtellina n.3159; Valtellina n.2034 Piemonte: Borgofranco, Ivrea n.1727 Sardegna: Burcei, Cagliari n.2788; Giovanni Bonu, Sarrabus n.1634; Min. Giovanni Bonu n.2814; Monte Narba, Sarrabus n.2095 Arsenico nativo con Orpimento Piemonte: Borgofranco, Ivrea n.2525 Arsenico nativo con Ulmannite Sardegna: Min. Monte Narba n.4309; Monte Narba, Sarrabus n.2022 Arsenico nativo in Galena Piemonte: Borgofranco, Ivrea n.2524 Arsenico nativo nel Calcare Sardegna: Min. Masaloni n.4365 Arsenico nel Quarzo Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.2832 Arsenico, Dolomite, Arsenite Lombardia: Stabiello, Valtellina n.3160 Arsenopirite Piemonte: Pestarena, Valle Anzasca n.450 Sardegna: Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.2953; Min. Masaloni, Sarrabus n.4394; Per- da Niedda n.3876, n.3941 Arsenopirite XX Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.2595; Monte Narba, Sarrabus n.455; Su Sufruru, Flumini n.3242 Arsenopirite XX in Fluorina Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1918 Arsenopirite e Quarzo Piemonte: Min. aurifera Pisse, Alagna n.3970 Arsenopirite in euriti micacee Calabria: Catanzaro n.2079 Arsenopirite, Blenda, Galena Sardegna: M. Su Para, Quirra n.1749 Artinite XX Lombardia: Franscia, Val Malenco n.3402 Asbesto di Serpentino Liguria: Tiglieto d’Olba n.*3882 Asbesto di Serpentino, Magnetite 20 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Liguria: Rio Baracca pr. la Ferriera n.*3883 Asbesto var. cartone di monte Sardegna: Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.4332 Atacamite Campania: n.519, n.2170, n.3433 Sardegna: Argentiera della Nurra n.3311 Atacamite con Tenorite Sicilia: Etna n.3296 Atacamite con Vesbina Campania: Vesuvio n.525 Atelina Campania: Vesuvio n.179, n.3434, n.3670 Atelina su Tenorite Campania: Vesuvio 1906, Napoli n.4009 Attinoto con Talco Piemonte: Val Bianca, Ossola n.*1213 Auricalcite Sardegna: Arenas, Iglesias n.578, n.2240; Campospino, Iglesias n.2371; Domusnovas n.3364; Masua n.632; Monteponi n.630; Sa Duchessa, Domusnovas n.628, n.629, n.631, n.3041 Toscana: Campiglia n.1705; Niccioletta, Massa Marittima n.662, n.4926; Scaricone di V.d’Aspra n.678; Valle Aspra, Massa Marittima n.1415, n.3092 Auricalcite XX Sardegna: Sa Duchessa, Domusnovas n.3042 Auricalcite aghiforme Sardegna: Iglesias n.633 Auricalcite fibrosa Sardegna: Sa Duchessa, Domusnovas n.1462 Toscana: Valle d’Aspra, Massa Marittima n.687 Azzurrite Sardegna: Castel di Bonvei, Mara n.3367, n.3368, n.3369, n.3370; Cheremule n.3960, n.3961; Rosas Sulcis n.2627; S.Giovanni, Iglesias n.2419 Toscana: Massa Marittima n.3093; Riparbella, Pisa n.4783 Azzurrite XX Sardegna: Arenas n.4154; Masua, filone quarzoso n.4125 Toscana: Valle Aspra, Massa Marittima n. 660 Azzurrite XX in Limonite Sardegna: Alghero n.4192, n.4193 Azzurrite XX trasformata in Malachite Sardegna: Alghero n.4196, n.4450 Azzurrite XX, Crisocolla Sardegna: n.*4194 Azzurrite con Calcopirite Valle d’Aosta: Min. Fenis, Aosta n.823 Azzurrite con Malachite Piemonte: Ponte di Nava, Val Tanaro n.3386 Sardegna: Masua, Iglesias n.3630; Rosas Sulcis n.2303; S.Vito n.4158 Azzurrite mammellonare Toscana: Valle Aspra, Massa Marittima n.666 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 21 Azzurrite noduli nelle Marne Sardegna: Pozzomaggiore n.3962 Azzurrite su roccia ferrifera decomposta Sardegna: Alghero n.4195 Azzurrite sul Marmo saccaroide Toscana: Massa n.3969 Azzurrite, Malachite, Barite Sardegna: Arenas, Iglesias n.4170 Babingtonite Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.826, n.969 Babingtonite, Albite Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.1038 Barettite Piemonte: Traversella n.2129, n.11184 Barettite var. Serpentino fibroso Liguria: Voltri n.*2091 Barite Calabria: Gerace n.2188 Piemonte: Brosso n.53 Sardegna: Argentiera della Nurra n.4979; Masua, Iglesias n.2139; Min. Montevecchio n.184, n.4622; Monteponi n.170, n.172, n.173, n.1476; Perd’Arba, S.Vito, Sarrabus n.1510 Valle d'Aosta: Chapy, Courmayeur n.4610 Barite (pietra fosforica) Emilia Romagna: M. Paderno, Bologna n.185, n.1706 Barite XX Lazio: Allumiere della Tolfa n.4060 Piemonte: Brosso n.2036; Valle Locana n.2276 Sardegna: Baccu Cannas, S.Vito n.3004; Buggerru n.3593; Giovanni Bonu, Sarrabus n.171, n.1473, n.1837, n.2173, n.2407; Min. Guzzurra Lula n.1872, n.1874; Min. Montevecchio n.182, n.1622, n.1805, n.2163, n.2368, n.3109, n.11176; Monteponi | n.180, n.181, n.1652, n.1797, n.3592; Nebida, Masua n.4150; S.Giovanni d’Iglesias n.1838; Su Suergiu, Gerrei n.3591; Tuviois, Cagliari n.2592, n.4419, n.4420; Masua, Iglesias n.3627 Trentino Alto Adige: Molignon, Valle di Fassa n.321 Barite XX con Allumite Lazio: Allumiere della Tolfa n.4059 Barite XX con Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1651, n.2021 Barite XX con Calcite e Pirite Sardegna: Monteponi n.4234 Barite XX con Mesitina Piemonte: Brosso n.68 Barite XX con Pirite Sardegna: Monteponi n.2619 Barite XX giallo miele Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.3005; S. Lucia, Flumini n.2304; Su Suergiu, Gerrei n.2962, n.3025 Barite XX lenticolari 22 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sardegna: Monteponi n.2620 Barite XX su Calcare Sardegna: Monteponi n.1499 Barite XX su Calcedonio Sardegna: Gennamari n.2611 Barite XX su Schisto Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1474 Barite XX su Stibina Sardegna: Su Suergiu, Gerrei n.2844 Barite XX tabulari aggruppamenti Piemonte: Brosso n.3056 Barite XX tabulari limpidi Sardegna: Min. Montevecchio n.1247 Barite XX, Calcite, Galena Sardegna: Min. Guzzurra Lula n.1871 Barite XX, Galena decomposta Sardegna: Tuviois, Cagliari n.2593 Barite XX, Galena, Quarzo Sardegna: Piccolina, Guspini n.11177 Barite aggruppamenti XX Sardegna: Cannas de Bidda, Sarrabus n.416; Su Sufruru, Flumini n.3105 Barite con Blenda Sardegna: Min. Montevecchio n.2413 Barite con Marcassite in XX Toscana: Min. Boccheggio n.1566 Barite con Pirite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.168 Barite con XX Galena inclusi Sardegna: Min. Montevecchio n.2974 Barite concrezionata Emilia Romagna: M. Paderno, Bologna n.1875 Barite ganga, lamelle di Argentite Sardegna: Monteponi n.4233 Barite in Fluorina Sardegna: Is. Luargius, Burcei n.3590 Barite ricoperta da Ocra gialla Sardegna: Monteponi n.1467 Barite su Septaria Emilia Romagna: M. Veglio, Bologna n.1562 Barite verdastra Sardegna: Nebida, Iglesias n.907 Barite verdastra in XX Sardegna: Tuviois, Cagliari n.873, n.874 Barite, Fluorina, Calcite Sardegna: Su Leonargiu, S.Vito n.2377 Barite, Galena, Cerussa Sardegna: Fenuga, M. Agroxau n.5024 Baritina Piemonte: Brosso n.5116 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 23 Baritina XX Sardegna: Montevecchio n.*175 Baritina con Calcite gialla Sardegna: Bacu Arrodas n.*2477 Bastite Toscana: Isola d'Elba n.1733 Bastite lamellare Toscana: Isola d'Elba n.1743 Bauxite Sardegna: M.Ollastu, Villamassargia n.3662 Bavenite Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3543 Berillo Piemonte: Craveggia, Ossola n.2330, n.2864; Pallanzeno, Ossola n.961, n.962, n.1242 Toscana: Isola d'Elba n.1558, n.2745 Berillo Acquamarina Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.1235, n.1236, Toscana: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d'Elba n.3059; Isola d’Elba n.2751 Berillo Acquamarina lenticolare Toscana: Isola d'Elba n.2746 Berillo Acquamarina, Ortose Toscana: Isola d'Elba n.2748 Berillo XX Lombardia: Piona, Lago di Como n.5087, n.5093 Piemonte: Craveggia, Val d’Ossola n.2816 Toscana: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d’Elba n.4824 Berillo XX con Tormalina Toscana: S. Piero in Campo, Isola d'Elba n.1366 Berillo XX con inclusioni Toscana: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d'Elba n.3070 Berillo XX nel Quarzo Piemonte: Craveggia, Val Vigezzo, Ossola n.2684 Berillo XX, Ortose, Quarzo Toscana: S. Piero in Campo, Isola d'Elba n.1026 Berillo azzurrognolo Toscana: Isola d'Elba n.1552 Berillo con Ortose Toscana: Isola d'Elba n.2855 Berillo con Ortose, Albite Toscana: Isola d'Elba n.2750 Berillo con Ortose, Quarzo Toscana: Isola d'Elba n.2749 Berillo con Tormalina Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.1238, n.1245, n.11182 Berillo incolore Toscana: Grotta d’Oggi, Isola d’Elba n.3081 Berillo incolore (Acroite) Toscana: S. Piero in Campo, Isola d'Elba n.1363 Berillo incolore con Ortose 24 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Toscana: Isola d'Elba n.960 Berillo roseo Toscana: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d'Elba n.3097; S.Piero in Campo, Isola d'Elba n.3514 Berillo var. Rosterite azzurra Toscana: S.Ilario, Isola d’Elba n.3079, n.3787 Berillo, Granato (Spessartina) Toscana: Grotta d’Oggi, Isola d'Elba n.3073 Berillo, Lepidotite, Albite Toscana: Fonte del Prete, S.Piero, Isola d’Elba n.3067 Berillo, Ortose, Quarzo, Rutilo ‘ Toscana: Isola d’Elba n.959 Berillo, Tormalina nera, Quarzo Toscana: Isola d'Elba n.2747 Berthierite Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.2324, n.2952 Berthierite (?) o Zinkenite ? Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.4267 Berthierite con Pirrotina Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.2989 Berthierite con XX aciculari Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.4266 Beudantite XX Sardegna: Gennamari, Gonnosfanadiga n.2868 Bindheimite Sardegna: Min. Arenas n.4172 Sicilia: senza località n.2609 Bindheimite pseudomorfa Sardegna: Arenas n.*4171 Binnite ?, Dufrenoisite ? Lombardia: S. Gottardo n.757 Binnite, Realgar, Pirite Svizzera: Imfeld, Binnenthal n.3727 Biotite Campania: Monte Somma, Napoli n.3982; Vesuvio 1872, Napoli n.1424; Vesuvio eru- zione 1631, n.1886 Lazio: Ariccia n.3129; Frascati n.3925; Marino n.3120 Piemonte: Varzo, Val d’Ossola n.3687 Svizzera: Biasca, Canton Ticino n.3778 Biotite XX Calabria: Stilo n.3898 Bismutinite Piemonte: Crodo, Valle Antigorio, Ossola n.645 Bismutinite XX, Siderite Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4732 Bismutinite con Pirite Toscana: Min. di Boccheggiano n.4086, n.4087 Blenda in XX ottaedrici Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.*640 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 25 Blenda Campania: Monte Somma n.*4004 Lazio: Allumiere della Tolfa n.*5899 Lombardia: Bergamo n.*4049 Sardegna: Buggerru n.*2309, n.*3963; Giovanni Bonu n.*2956; Masua n.*4041, n.*4185 Toscana: Campiglia Marittima n.*3223, n.*5469; Castel di Pietra, Gavorrano n.*5566; Montecatini n.*4785, n.*4786 Francia: Col di Tenda n.*3222 Blenda (Ganga Quarzo) Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4962 Blenda (prima cernita) Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4952, n.*4953 Blenda (seconda cernita) Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4954, n.*4955, n.*4956, n.*4957, n.*4958 Blenda (terza scelta) Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4959, n.*4960, n.*4961 Blenda XX Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5061 Sardegna: Gennamari n.*4043; Ingurtosu n.*3743; Min. Montevecchio n.2973; Montevecchio n.*3112; Perda Niedda n.*3944; Rosas Sulcis n.*571 Toscana: Val Cecina n.*558 Blenda XX con Baritina Sardegna: Flumini n.*2372 Blenda XX con Calcopirite Piemonte: Traversella n.*1262 Blenda XX con Galena XX Sardegna: Ingurtosu n.*3844 Blenda XX con Quarzo Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.*1407; Min. Montevecchio n.2972; Montevecchio n.*1624 Blenda XX con Siderite Sardegna: Montevecchio n.*3111 Blenda XX deformati Sardegna: Montevecchio n.*637 Blenda XX della Dolomia metallifera Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5069 Blenda XX e Jordanite XX Svizzera: Binnenthal n.*3755 Blenda XX limpidi e scuri Piemonte: Traversella n.*1942 Blenda XX nella Dolomia metallifera Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5055 Blenda a matrice quarzosa Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4964, n.*4965 Blenda argentifera Sardegna: Giovanni Bonu n.*4362 Blenda compatta Sardegna: Argentiera della Nurra n.*1444 Blenda compatta litoide 26 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sardegna: Flumini n.*1455 Blenda compatta nella Dolomia Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5053 Blenda con Argento e AgS Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.*1934 Blenda con Argento in lamella Sardegna: Monte Narba n.*2001 Blenda con Calcite Campania: Monte Somma n.*333 Blenda con Galena Sardegna: Ingurtosu n.*1752; Min. Montevecchio n.*2963 Blenda con Magnetite Sardegna: Perda Niedda n.*3942 Blenda con Marmatite Sardegna: Perda Niedda n.*3943 Blenda con Pirite Sardegna: Ingurtosu n.*1753; Masua n.*4757 Blenda contenente Indio Sardegna: Gonnosfanadiga n.*3224 Blenda cristallina Toscana: Min. Bruscolina, Massa Marittima n.*671 Blenda del Raibl inferiore Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5057 Blenda del Raibl superiore Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5056 Blenda della Dolomia metallifera Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5050 Blenda e Baritina Sardegna: Masua n.*3957 Blenda e Calamina Sardegna: Min. M. Agruxau n.*5026 Blenda e Calcopirite Sardegna: Min. Fontana Raminosa, Gadoni n.*5119 Blenda e Eteromorfite Toscana: Bottino, Seravezza n.*4136 Blenda e Galena ricca Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4972 Blenda ferrifera, Pirrotina Sardegna: Bacu Arrodas n.*3283 Blenda ferruginosa con Argento Rosso Sardegna: Giovanni Bonu n.*4360 Blenda ferruginosa con Argento lamellare Sardegna: Giovanni Bonu n.*4361 Blenda ferruginosa ricca in Argento Sardegna: Masaloni n.*4386 Blenda ferruginosa, Galena, Ulmannite Sardegna: Masaloni n.*4385 Blenda gialla in XX Sardegna: S’ Arcilloni, Burcei n.*2293 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 27 Blenda in Schisto quarzoso Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4963 Blenda in XX Piemonte: Traversella n.*2342 Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.*676; Ingurtosu n.*1696 Blenda iridescente con Argento Sardegna: Masaloni n.*4384 Blenda mammellonare Sardegna: Giovanni Bonu n.*2421, n.*2422 Blenda mammellonare con Argento Sardegna: Giovanni Bonu n.*2423 Blenda mammellonare, Argento rosso Sardegna: Giovanni Bonu n.*2424 Blenda nel Quarzo Sardegna: Baccu Arrodas n.*4265 Blenda nella Dolomia metallifera Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5054 Blenda passante a Calamina Sardegna: Masua n.*4742, n.*4763 Blenda, Dolomite ferrifera Piemonte: Brosso n.*2269 Blenda, Dolomite, Quarzo Toscana: Carrara n.*3786 Blenda, Fluorina, Calamina Lombardia: Bergamo n.*4051 Blenda, Fluorina, Calcare, Argento Sardegna: Monte Narba n.*4304 Blenda, Marmatite, Calcopirite Toscana: Bottino, Seravezza n.*1708 Blenda, Plumosite, Dolomite Piemonte: Brosso n.*4730 Blenda, Quarzite Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4967 Blenda, Quarzo, Pirite Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4966 Bolo manganesifero Toscana: Mazzarella, M. Amiata n.4095, n.4096, n.4097, n.4098 Bombiccite Toscana: S.Giovanni, Val d'Arno n.1371 Bornite Liguria: Bonassola n.*797; Min. Nascio, Chiavari n.*3972, n.*3975; Sestri Levante, Genova n.793 Piemonte: Ala n.795 Toscana: Montecatini n.1336 Valle d'Aosta: Ollomont n.3256 Bornite con Calcopirite Valle d'Aosta: Ollomont n.3240 Bornite con Quarzo Emilia Romagna: S. Maria, Bobbio n.794 28 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Bornite e Malachite Liguria: Min. Rossola, Comp. di Levanto e Bonassola n.3976 Bornite nel Quarzo aurifero Valle d’Aosta: Ollomont n.1439 Bornite nel Quarzo contorto Valle d’Aosta: Ollomont n.3802 Bournonite con Blenda Sardegna: Argentiera della Nurra n.815 Bournonite con Calcopirite Piemonte: Brosso n.4731 Bournonite con Siderite Sardegna: Argentiera della Nurra n.3250 Bournonite con XX Quarzo Sardegna: Argentiera della Nurra n.3661 Braunite Valle d'Aosta: Min. S. Marcello, Aosta n.384, n.385, n.389 Braunite XX Valle d'Aosta: St. Marcel n.3452 Braunite con Amianto Valle d'Aosta: Min. S. Marcello, Aosta n.391 Braunite con Violano Valle d’Aosta: Min. S. Marcello, Aosta n.387, n.390 Braunite litoide Toscana: Isola d'Elba n.2771 Braunite var. silicifera Valle d'Aosta: Min. Praborna, S. Marcel n.3177 Braunite, Epidoto magnesifero Valle d'Aosta: Min. S. Marcello, Aosta n.386, n.388 Braunite, Piemontite, Romeina Valle d’Aosta: Min. Praborna n.4902 Brecciola nummulitica Toscana: Min. Cortevecchia, Monte Amiata n.*5096 Breislakite Campania: Vesuvio, Napoli n.3513 Breislakite con Phillipsite Lazio: Vallerano pr. Roma n.3147 Breithauptite Sardegna: M. Monte Narba n.1892; Min. Masaloni, Sarrabus n.1386, n.2468 Breithauptite XX con Ullmannite Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1993 Breithauptite XX nel Calcare Sardegna: Min. Masaloni, Sarrabus n.2019 Breithauptite con Argento nativo Sardegna: Min. Masaloni, Sarrabus n.4390 Breithauptite con Galena Sardegna: M.Monte Narba n.4307 Breithauptite lamellare Sardegna: G.Bonu, Sarrabus n.2456; Min. Masaloni, Sarrabus n.2012 Breithauptite nel Calcare spatico ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 29 Sardegna: Min. Masaloni, Sarrabus n.4389 Breithauptite, Ullmannite Sardegna: Min. Masaloni, Sarrabus n.2467, n.2781, n.4388; Masaloni n.*2783 Brochantite Sardegna: Min. Rosas Sulcis n.3612, n.4134, n.4174; Rosas Sulcis n.*4175 Bronzite Lombardia: Le Prese, Valtellina n.3170 Brookite XX Svizzera: Maderanertal n.3735; Riedertobel Uri n.3352, n.3702, n.3734, n.3762 Brookite XX tabulari — Svizzera: Grieserthal n.3351 Brucione mineralizzato Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5048 Brucione sterile Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5047 Brucite Liguria: Monte Ramazzo, Borzoli n.3874, n.*3887, n.3888, n.3916, n.3951 Brucite e Brugnatellite ? Liguria: M. Ramazzo, Borzoli n.3950 Brugnatellite Liguria: M. di Monte Ramazzo, Borzoli n.3952 Lombardia: Torre S. Maria, Val Malenco n.3938 Brugnatellite (?) Liguria: Monte Ramazzo, Borzoli n.*3965 Buratite Sardegna: Arenas, Iglesias n.613; Domusnovas n.603; Sa Duchessa n.*3009 Buratite aciculare Sardegna: Campospino, Iglesias n.1451 Buratite, Auricalcite Toscana: Niccioletta, Massa Marittima n.677 Bustamite Veneto: Civillina pr. Schio, Vicentino n.2640; Dint. Recoaro, Vicentino n.1970; Montenaro Vicentino n.395, n.968 Cabasite Sardegna: Cala Francese, Isola Maddalena n.3049; Montresta n.2433 Toscana: Fonte del Prete, Isola d’Elba n.3796 Trentino Alto Adige: Puflerloch, Valle Fassa n.1658, n.2444; Valle di Fassa n.1083 Cabasite XX Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3748 Sardegna: Montresta n.2987 Cabasite XX gialli Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3746 Cabasite XX su Diorite Piemonte: Torrente Arsa Rumianca, Ossola n.1084 Cabasite con Berillo incolore Toscana: Fonte del Prete, Isola d’Elba n.3082 Cabasite su Iperite Trentino Alto Adige: Monzoni, Val di Fassa n.1953 Cabasite, Quarzo, Ortose 30 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Toscana: Fonte del Prete, Isola d’Elba n.3071 Calamina Lombardia: Ponte Nossa, Bergamo n.5065; S. Giovanni Bianco, Bergamo n.3967 Sardegna: M. Agruxau, Iglesiente n.5016, n.5036, n.5037, n.5038, n.5039, n.5041, n.5042, n.5043; M. Masua, Iglesias n.561, n.566, n.570, n.573, n.574, n.575, n.579, n.586, n.587, n.592, n.593, n.636, n.760, n.4030, n.4031, n.4034, n.4038, n.4039, n.4121; Min. Sa Duchessa, Domusnovas n.11186; Planudentis, Iglesias n.597; Sa Duchessa, Iglesias n.588, n.620, n.623, n.1908, n.2797 Calamina (Smithsonite) Sardegna: Masua, Iglesias n.1607; Monteponi n.564 Calamina (calcinata da 62% Zn) Sardegna: M. Agruxau, Iglesiente n.5033, n.5034, n.5035 Calamina XX Sardegna: Buggerru n.560; M. Agruxau, Iglesiente n.5017, n.5045; M. Masua n.4027, n.4032; Min. Barrasciutta, Domusnovas n.3657; Monteponi n.1889, n.3036, n.3037; S.Benedetto, Iglesias n.601, n.602; S. Giovanni, Iglesias n.1317, n.3860 Calamina XX e concrezioni Sardegna: Sa Duchessa, Iglesias n.625 Calamina XX nella Limonite Sardegna: Monteponi n.1901 Calamina XX su Calcare ferruginoso Sardegna: Malacalzetta, Iglesias n.2112 Calamina ad Arnioni Lombardia: Ponte Nossa, Bergamo n.5064 Calamina ammassi colonnari Sardegna: M. Agruxau, Iglesiente n.5030, n.5031, n.5032 Calamina azzurra con Buratite Sardegna: Sa Duchessa, Iglesias n.286 Calamina azzurra concrezionata Sardegna: Sa Duchessa, Iglesias n.626 Calamina azzurra mammellonare Sardegna: Reigraxius, Iglesias n.2680 Calamina blu Sardegna: Iglesias n.11242 Calamina cadmifera Sardegna: Buggerru n.4045 Calamina con Gesso Lombardia: Ponte Nossa, Bergamo n.5062 Calamina concrezionata Sardegna: Campo Spino, Iglesias n.1460 Calamina cuprifera zonata Sardegna: Sa Duchessa, Iglesias n.627 Calamina del III orizzonte Lombardia: Ponte Nossa, Bergamo n.5074, n.5075 Calamina del raibel profondo Lombardia: Ponte Nossa, Bergamo n.5059 Calamina di Dolomia metallifera Lombardia: Ponte Nossa, Bergamo n.5071 Calamina e Blenda ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Toscana: Min. Spannocchia pr. Rosia, Siena n.5060 Calamina e Idrozincite Lombardia: Reg. Manassa, Bergamo n.4050 Sardegna: M. Masua n.4028, n.4169 Calamina ferruginosa Sardegna: Masua, Iglesias n.589; S. Giovanni n.1891 Calamina ferruginosa stalattitica Sardegna: M. Masua n.567 Calamina fibroso-radiata Sardegna: Domusnovas n.*2287 Calamina fogliacea Lombardia: Ponte Nossa, Bergamo n.5066 Calamina giallo cera Sardegna: M. Masua n.559 Calamina giallo cera mammellonare Sardegna: M. Masua, Iglesias n.580, n.581 Calamina mammellonare su Quarzo Sardegna: Montevecchio n.563 Calamina mammellonare Sardegna: Masua, Iglesias n.*557; Montevecchio n.2378 Calamina pseudomorfica Lombardia: Ponte Nossa, Bergamo n.5063 Calamina stalattitica Sardegna: M. Masua n.4122; Monteponi n.1249 Calamina su Galena Sardegna: Masua, Iglesias n.634 Calamina zonata Sardegna: Sa Duchessa, Iglesias n.616, n.1890 Calamina, Barite in piccoli XX Sardegna: M. Agruxau, Iglesiente n.5040 Calcantite Campania: Vesuvio, Napoli n.1251 Calcare XX Sardegna: Min. Masua, Iglesias n.2978 Calcare XX con Ferro oligisto Piemonte: Traversella n.251 Calcare XX con Solfo Marche: Cafabri Pergola n.762 Calcare a lamelle incrociate Piemonte: Min. Pestarena, Valle Anzasca n.272 Calcare bianco ceroide Sardegna: M. Agruxan, Iglesias n.5021 Calcare con Anfibolo Piemonte: Traversella n.4460 Calcare con Dolomite Piemonte: Traversella n.4461 Calcare con Serpentino Piemonte: Traversella n.4462 Calcare dolomitico con Talco 31 32 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Piemonte: Traversella n.4459 Calcare ferruginoso in XX Piemonte: Traversella n.233, n.234 Calcare spatico compenetrato da Argento Sardegna: Tuviois n.1930 Calcare su Calamina Sardegna: S.Giovanni, Iglesias n.1494 Calcare zincifero Sardegna: Min. Masua, Iglesias n.4748 Calcare, Blenda Sardegna: M. Agruxan, Iglesias n.5023 Calcare, Blenda, Calamina Sardegna: M. Agruxan, Iglesias n.5044 Calcare, Dolomite selliforme Piemonte: Traversella n.313 Calcare, Fluorina Toscana: Angina pr. Pietrasanta n.1393 Calcedonio Piemonte: M. Musine, Torino n.3807 Calcedonio in noduli Veneto: Colli Berici n.115 Calcite Calabria: M. Stella n.3906 Campania: Monte Somma n.95, n.*224, n.245, n.247, n.317, n.1855 Emilia Romagna: Cesena n.1722 Lombardia: S.Giovanni Bianco, Bergamo n.4047 Piemonte: Baveno n.3749; Borna di Pugnetto, Lanzo n.1744 Sardegna: Bau Talentino n.249; Gerrei n.5147; Giovanni Bonu, Sarrabus n.212, n.1425, n.2029, n.2030, n.3469, n.3470, n.3471, n.3472, n.3473; Min. Masua n.248, n.2360 Toscana: Montecatini n.2550 Calcite XX Emilia Romagna: Min. Perticara n.4669; Perticara n.4668; Porretta, Bologna n.243, n.1432 Lazio: Parco Chigi, Ariccia n.4868 Liguria: Bonassola n.239, n.240; Madonna del Monte n.2205 Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3747; Brosso n.230, n.231, n.2873; Traversella n.228, n.229, n.*232, n.237, n.766, n.1851, n.2245, n.2335, n.4648; Valle d’Ossola n.1794; dint. Borgo S. Dalmazzo, Cuneo n.3722 Sardegna: Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.217, n.218,n.220, n.221, n.*1421, n. 1466, n.1493, n.1596, n.1609, n.1843, n.1847, n.1859, n.1923, n.2032, n.2105, n.2106, n.*2124,n.*3338, n.*3474, n.*3724, n.4312, n.4313, n.4314, n.4316, n.4317, n.4318, n.4320, n.4321, n.4324, n.4325, n.11204; Masaloni n.2464, n.4368, n.4369, n.4370, n.4367, n.4371; Masua n.4091, n.*4771; Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.201, n.*1477, n.1500, n. 1802, n.1844, n.2110, n.3343, n.3468, n.4236, n.4239, n.4241, n.4242; Min. Malacalzetta n.2364, n.2365, n.4130, n.11200; Marganai n.3045; Min. Masua, Iglesias n.226, n.2362, n.3373, n.4164; Min. Tuviois, Sinnai n.11203; Monte Narba, Sarrabus n.213, n.1798, n.2442, n.3340, n.4273, n.4275, n.4276, n.4277, n.4278, n.4279, n.4280; Montenuova, Malacalzetta n.3858, n.3859; Nebida n.3465; S’Arcilloni,Burcei n.*3723; S.Giovanni, Iglesias n.1479, n.1861, n.2120, n.3466; Serra S’Ilixi, Sarrabus n.3475; ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 33 Tacconis, Sarrabus n.841, n.4401 Sicilia. Min. Giona n.4213 Toscana: Antignano, Livorno n.5115; Carrara n.761; Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.2807, n.2808, n.4568, n.4582, n.4583; Monte Amiata n.*3817; Montecatini n.3341; Isola d’Elba n.2702, n.2703 Trentino Alto Adige: Lavarone n.3334; Molignon, Valle di Fassa n.250 Libia: pr. Homs n.4836, n.4837, n.4838 Svizzera: Traforo Sempione n.3335, n.3464 Calcite XX a facce ricurve Sardegna: Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.1803; Monte Narba, Sarrabus n.2453 Calcite XX aggruppamenti Piemonte: Traversella n.1868 Calcite XX ametistini Sardegna: Giovanni Bonu n.*2511 Calcite XX completi, Pirite Sardegna: Baccu Arrodas n.*4240 Calcite XX con Argento e Argentite Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.4372 Calcite XX con Argentite Sardegna: Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.3467 Calcite XX con Armotomo Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2838 Calcite XX con Blenda Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.2436 Calcite XX con Cinabro Toscana: S.Fiora, M. Amiata n.4094 Calcite XX con Fluorite Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.4621; Giovanni Bonu, Sarrabus n.1840, n.1841, n.11205 Calcite XX con Galena Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.4243, n.4244 Calcite XX con Pirite Piemonte: Brosso n.4498; Traversella n.235, n.236 Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.215, n.1650, n.2107 Calcite XX con Pirite XX Piemonte: Brosso n.4499 Calcite XX con Pirite inclusa Sardegna: Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.4238 Calcite XX con Stibina Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4569 Calcite XX con Gesso XX Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.11237 Calcite XX con grosso geminato Sardegna: Giovanni Bonu n.2594 Calcite XX con massa sferoidale Sardegna: S.Giovanni, Iglesias n.2495 Calcite XX e Barite XX Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4319 Calcite XX e Fluorina 34 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.4281 ‘Calcite XX e Kermesite Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.3832 Calcite XX geminati Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2006, n.2512; Malacalzetta, Iglesias n.4131; Monte Narba, Sarrabus n.3339; S. Giovanni, Iglesias n.2813, n.2849 Calcite XX in geode Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.3937 Calcite XX prismatici Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.1845, n.2104; Giovanni Bonu, Sarrabus n.1846, n.1866, n.2108; Montevecchio n.1795; S’Arcilloni, Burcei, Cagliari n.2102 Calcite XX prismatici esagonali Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1852 Calcite XX ricoperta da Mesitina Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.209 Calcite XX ricoperta da Pirite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1854 Calcite XX ricoperta da Pirite iridescente Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.4237 Calcite XX ricoperta da XX Pirite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2109 Calcite XX romboedrici Emilia Romagna: Porretta n.242 Calcite XX romboedrici (raro) Sardegna: Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.4245 Calcite XX romboidali Sardegna: n.*2839 Calcite XX rosei Sardegna: Min. Fontana Raminosa, Gadoni n.5124 Calcite XX scalenoedrici Piemonte: Traversella, Ivrea n.1299 Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1839, n.1865, n.2103; S.Giovanni, Iglesias n.2654; M. Mala calzetta n.1481 Calcite XX su Barite Sardegna: Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.1858 Calcite XX su Baritina Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.1488; Giovanni Bonu, Sarrabus n.1480; Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.1484 Calcite XX su Diaspro Liguria: Bonassola n.238 Calcite XX su Galena Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.3337 Calcite XX su Quarzo Piemonte: Brosso n.3680 Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.199; Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.200 Toscana: Carrara n.*3336 Calcite XX su Scisto nero Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4620 Calcite XX tabulari ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 35 Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.442 Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.*1867, n.2782; Monte Narba n.211 Calcite XX, Argentite, Fluorina Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.4274 Calcite XX, Barite, Marcassite Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.4235 Calcite XX, Fluorina, Galena Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4315 Calcite XX, Fluorite XX Sardegna: Tuviois n.*2795 Calcite XX, Fluorite, Galena Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4322 Calcite XX, Quarzo Sardegna: S.Giovanni, Iglesias n.1389 Calcite azzurra Sardegna: Min. Barrasciutta, Iglesias n.4207 Calcite azzurra, Idocrasio Calabria: Tiriolo n.*2071 Calcite bituminosa in stalattiti Emilia Romagna: n.1519 Calcite con Biotite, Granato Campania: Vesuvio n.4897 Calcite con Calcopirite Valle d'Aosta: Ollomont n.3404 Calcite con Clorite terrosa Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.2246 Calcite con Fluorite Sardegna: Perd’Arba, Sarrabus n.1856 Calcite con Gesso Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.3033 Calcite con Pirite Sardegna: Baccu Arrodas, Sarrabus n.206, n.1633; Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.1602 Calcite con Pirite e Mesitina Piemonte: Brosso n.4497 Calcite con Quarzo Piemonte: Crodo, Valle Antigorio n.241 Calcite con Solfo Sicilia: Recalmuto n.2201 Calcite con Steatite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1862 Calcite con XX Baritina Sardegna: Liv. Dario, Montecani, Masua n.3589 Calcite concrezioni falciforme Sardegna: Masua, Iglesias n.2363 Calcite concrezionata Sardegna: M. Malacalzetta n.1655; Masua, Iglesias n.2361 Calcite decomposta Piemonte: Brosso n.4555 Calcite del Calcare metallifero 36 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sardegna: Min. Masua, Iglesias n.4762 Calcite e Analcime Toscana: Min. Montecatini n.708 Calcite e Barite XX Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4323 Calcite e Gesso su Stibina Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.2634 Calcite ferrifera,XX Magnetite Valle d’ Aosta: Min. di Gressan, Aosta n.4657 Calcite ferruginosa concrezionata Sardegna: Grotta Marganai, Iglesias n.1864 Calcite ferruginosa in XX scalenoedrici Sardegna: Masua, Iglesias n.246; Min. Barrosciutto, Iglesias n.4206; Nebida, Iglesias n.1395 Calcite gialla con Pirite Sardegna: Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.2443 Calcite grossi XX, XX Pirite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1086 Calcite in XX romboedrici Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1103 Calcite in XX scalenoedrici Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1639 Calcite in XX tabulari Sardegna: Tacconis, Sarrabus n.2997 Calcite in concrezioni cristalline Toscana: Campiglia Marittima n.4209 Calcite in druse sferoidali Sicilia: senza località n.1522 Calcite in grossi XX Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1860 Calcite inversa in XX Emilia Romagna: n.1523 Calcite lamellare Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4585 Calcite lamellare fogliforme Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1608 Calcite lamellare madreperlacea Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.279 Calcite lamelle esagonali Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1870 Calcite lattea, Quarzo XX Sardegna: Malacalzetta, Iglesias n.1656 Calcite leggermente ametistina Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2226, n.2392 Calcite madreperlacea, Galena Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.3398 Calcite nella lava Lazio: Capo di Bove, Roma n.3813 Calcite ricoperta da XX Mesitina ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 37 Sardegna: Min. Baccu Arrodas, Sarrabus n.205, n.208 Calcite rosea Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.2219 Calcite spatica Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4311; Masaloni, Sarrabus n.4366 Calcite spatica gialla con AgS Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2225 Calcite spatica Sardegna: Pronu Sartu, Flumini n.1497 Calcite stalattitica Calabria: M. Stella n.3905 Sardegna: Min. Masua, Iglesias n.2359 Sicilia: Caltanissetta n.4921 Calcite su Barite Sardegna: Min. Tuviois, Sinnai n.4421 Calcite su Calamina Sardegna: Buggerru, Flumini n.225 Calcite su lava Trentino Alto Adige: M. Fiascone, Bolzano n.4064 Calcite su materiale scistoso Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4326 Calcite tavolette esagone Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.1853 Sardegna: Giovanni Bonu n.1847, n.1863 Calcocite XX con Erubescite Toscana: Montecatini n.2548 Calcocite con Malachite Sardegna: Masua, Iglesias n.590 Calcocite disseminata nel Gabbro Toscana: Montecatini n.2946 Calcocite e Rame nativo in XX Toscana: Montecatini n.816 Calcocite in noduli Toscana: Montecatini n.810 Calcocite nello Schisto Francia: Min. Varo, Nizza n.792 Calcopirite Piemonte: Traversella n.800 Toscana: Bottino, Seravezza n.3257; Montecatini n.1335; Colle Panestra, Alpi Apuane n.1337 Valle d’Aosta: Ollomont n.11243 Calcopirite XX Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4734; Traversella n.801, n.803, n.804 Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.3418 Toscana: Boccheggiano, Grosseto n.3235 Valle d'Aosta: Ollomont n.3232; Tavagnasco n.3231 Calcopirite XX nel Quarzo Sardegna: Errilis Ierzu, Lanusei n.805 Calcopirite XX su Quarzo 38 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Toscana: Boccheggiano, Grosseto n.3234 Calcopirite XX, Quarzo, Pirite Piemonte: Traversella n.2232, n.2233 Calcopirite e Bornite Toscana: Rocca Tederighi, Grosseto n.4780 Calcopirite e Malachite Piemonte: Traversella n.4483 Calcopirite e Pirite Valle d’Aosta: Chapy, Courmayeur n.4609 Calcopirite e Pirrotina Sardegna: Gadoni n.5118 Calcopirite e piani di scorrimento Valle d'Aosta: Ollomont n.3233 Calcopirite in diabase Sardegna: Gadoni n.5123 Calcopirite negli schisti neri Sardegna: Gadoni n.5121 Calcopirite nel giacimento Balme Valle d'Aosta: Min. Ollomont n.*4655, n.*4656 Calcopirite nella Prasinite Valle d'Aosta: Gall. Balme, Ollomont n.4654 Calcopirite parzialmente decomposta Piemonte: Traversella n.2234, n.2235 Calcopirite, Blenda, Magnetite Sardegna: Gadoni n.5120 Calcopirite, Blenda, Stibina Corsica: Meria pr. Luri, Bastia n.3779 Calcopirite, Solfuri di Rame Toscana: Le Cetine, Volterra n.4782 Calcopirite, XX di Adularia Valle d’Aosta: Ollomont n.3641 Calcosina Liguria: Min. Nascio, Chiavari n.*3971 Calcosina compatta Sardegna: Alghero n.4447 Toscana: Montecatini n.2547 Calcosina con Malachite Sardegna: Alghero n.4448 Caledonite XX Sardegna: Arenas, Iglesias n.3607, n.4165 Caolinite Calabria: Serra s. Bruno n.3900 Toscana: Isola d'Elba n.2760 Caolinite compatta Sardegna: Laconi n.1785 Caolinite rosea Sardegna: Laconi n.2156 Carbonato di Magnesio Piemonte: Baldissero n.*359 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 39 Carbonato di Cu, Malachite Emilia Romagna: Min. Farini d’Olmo, Piacenza n.4832 Cassiterite Toscana: Campiglia Marittima n.2853 Cassiterite XX Toscana: Campiglia n.2557, n.2652; Grotta d’Oggi, S.Piero in Campo, Is. d'Elba n.3083; Isola d’Elba n.2854 Cassiterite XX, Lepidotite Toscana: Isola d’Elba n.2734 Cassiterite postliassica Toscana: M. Valerio, Campiglia Marittima n.4777 Cassiterite su Granito e Tormalina Toscana: Isola d’Elba n.759 Castore Toscana: Fonte del Prete, S. Piero, Isola d’Elba n.4826 Cavolinite - Campania: Vesuvio, Napoli n.3983 Cavolinite XX Campania: Vesuvio eruzione 1906 n.3522 Celestina XX Sicilia: Girgenti n.*194; Caltanissetta n. 4215 Celestite Veneto: Dint. di Soletta, Vicentino n.1293, n.1294; Montecchio Maggiore, Vicenza n.1456 Celestite XX Emilia Romagna: Formignano n.2567 Marche: Cafabri, Pergola n.2111; Min. Cafabri, Fabriano n.4917; Min. Cafabri,Pergola n.195, n.818, n.1910, n.3716, n.3717 Sicilia: Caltanissetta n.187, n.188, n.189, n.190, n.191, n.2051, n.2055, n.2385; Girgenti n.192, n.193, n.196, n.1291; Solfara Giona n.2576, n.2921 Celestite XX con Bitume Marche: Min. Cafabri, Pergola n.698 Celestite XX con Solfo XX Marche: Min. Cafabri, Pergola n.813 Celestite XX con Solfo, Calcite Marche: Perticara n.1422 Celestite XX su Calcare stalattitico Sicilia: Caltagirone n.1295 Celestite XX su Calcite Sicilia: Lercara pr. Palermo n.4920 Celestite XX su Celestite mammellonare Sicilia: Caltanissetta n.4919 Celestite aggruppata di XX Sicilia: Caltanissetta n.138 Celestite azzurra XX multipli Sicilia: Caltanissetta n.4214 Celestite con Solfo, Calcare Sicilia: Raddusa n.1296 Celestite e Heulandite 40 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2642 Celestite in Basalto amigdalitico Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2641 Celestite in fasci di XX Sicilia: Caltanissetta n.1503 Celestite in nitidi XX Marche: Min. Cafabri, Pergola n.1461 Celestite lamellare Veneto: Castel Gomberto, Vicentino n.128; Monte Viale, Vicentino n.197 Celestite nella Calcite Sicilia: Racalmuto n.2206 Celestite pseudomorfa Veneto: Valle di Lonte, Vicenza n.2678 Celestite stalattitica XX Toscana: Solfatara Sartorio Lercara, Isola d’Elba n.1732 Celestite su Calcare Marche: Min. Cafabri, Pergola n.159 Sicilia: Girgenti n. 1299 Cerussa XX Sardegna: Nebida n.*4120 Cerussa da frattura del Calcare Sardegna: M. Agruxau, Iglesiente n.5028 Cerussite Sardegna: Cabitza, Iglesias n.1535; Gennamari, Gonnosfanadiga n.1617, n.1618, n.1645, n.1688, n.1771, n.1776, n.11175; Malacalzetta, Iglesias n.1695, n.3719; Monte Narba, Sarrabus n.1900; Monteponi n.720, n.721, n.731, n.733; Montevecchio n.700, n.1579, n.1899; S. Giovanni, Iglesias n.2228 Cerussite XX Sardegna: Argentiera della Nurra n.3366; Ingurtosu n.3845; Malacalzetta n.1417, n.3358; Masua, Iglesias n.1719, n.3359, n.3360, n.3362, n.3363, n.3494, n.3497, n.3498, n.4093, n.*4160; Monte Cuccheddu, Iglesias n.3493; Monteponi n.149, n.*202, n.*696, n.707, n.717, n.718, n.*732, n.892, n.3491, n.3492, n.3495, n.3496; Montevecchio n.701, n.702, n.703, n.704, n.705, n.*709, n.1777; Tini, Domusnovas n.3361 Cerussite XX a dente di porco Sardegna: Nebida, Iglesias n.893 Cerussite XX a fasci, Limonite — Sardegna: Montevecchio n.1628, n.1629 Cerussite XX aggruppati Sardegna: Monteponi n.1531; Gennamari, Gonnosfanadiga n. 1692; Montevecchio n.*1626 Cerussite XX geminati Sardegna: Monteponi n.723, n.1780; Montevecchio n.2543 Cerussite XX nella Galena Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.2302 Cerussite XX ricoperta da Idrozincite Sardegna: Buggerru, Flumini n.1107 Cerussite XX su Galena Sardegna: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1773 Cerussite XX, Galena, Barite ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 41 Sardegna: Bacu Arrodas n.1408 Cerussite aghiforme, Limonite Sardegna: Gennamari n.*1691 Cerussite azzurra, Cerussite XX Sardegna: Arenas, Iglesias n.2669 Cerussite con Galena Sardegna: Masua, Iglesias n.4765 Cerussite con Marcassite Sardegna: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1615 Cerussite fibroso-radiata Sardegna: Montevecchio n.846 Cerussite in dendriti Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.1814 Cerussite in fasci di XX Sardegna: Montevecchio n.886 Cerussite in fasci di XX aciculari Sardegna: Montevecchio n.1401 Cerussite in geode Quarzo Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.2624 Cerussite in piccoli XX Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.843, n.2097 Cerussite litoide Sardegna: M.te Cerbus n.714; Malacalzetta, Iglesias n.1419 Cerussite nella Limonite Sardegna: Montevecchio n.1413 Cerussite o Anglesite ? Sardegna: Tini, Domusnovas n.4132 Cerussite stalattitica Sardegna: Punta Curadori, Oridda n.2166 Cerussite stalattitica fibrosa Sardegna: Arenas, Iglesias n.2175 Cerussite struttura fibrosa Sardegna: Montevecchio n.*837 Cerussite su Galena Sardegna: Monteponi n.*1532 Cerussite su Quarzo Sardegna: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1775 Cerussite tinta da Malachite Sardegna: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1613 Cerussite, Piromorfite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2837 Chamoisite Sardegna: M. Canaglia, Nurra n.3954 Cherargirite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.901; Bruncu Arrubio n.2493; Campus S.Villagrande n.1440; Giovanni Bonu, Sarrabus n.898, n.902, n.4354, n.11227; Min. Tuviois n.2585; Min. Tuviois, Sarrabus n.2784, n.4435, n.4436; Mitza Rosa, Tuviois n.799, n.2628; Nicola Secci, Sarrabus n.4415; S.Lucia, Flumini n.1672; Serra S’Ilixi, Sinnai n.2883; Tacconis, Sarrabus n.2480, n.2509; Tuviois n.*3270 42 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Cherargirite XX piccoli Sardegna: Sa Brecca, S.Vito, Sarrabus n.34, n.35 Cherargirite con Solfuro Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4353 Cherargirite in Fluorina Sardegna: Sa Coa S’Olinu, Villagrande n.4444 Cherargirite in Fluorite Sardegna: Sa Coa S’Olinu, Villagrande n.4445 Cherargirite in Galena decomposta Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.900, n.4355 Cherargirite nella Barite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.899 Cherargirite nella Baritina Sardegna: Nicola Secci, Sarrabus n.4414 Cherargirite su Barite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.903 Cherargirite su Porfido Sardegna: Min. Tuviois, Sarrabus n.4434 Cherargirite su Quarzo Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.896, n.897; Min. Tuviois, Sarrabus n.4432, n.4433 Cherargirite su Scisto argilloso Sardegna: Tacconis, Sarrabus n.4412 Cherargirite, Barite, Selenite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.11228 Cherargirite, Cerussite,Galena Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.904, n.11226 Cherargirite, Embolite Sardegna: Tuviois, Sinnai n.4437 Chiastolite Sardegna.: Monte Narba, Sarrabus n.3633 Cianite Lombardia: Monte Redasco, Valtellina n.3172 Toscana: Monte Brugiana, Alpi Apuane n.2984 Svizzera: Pizzo Forno, Canton Ticino n.3732; Sonnemberg, Canton Ticino n.3528 Cianite XX con Staurolite Svizzera: Pizzo Forno, Canton Ticino n.3526 Cianite con Staurotide Svizzera: S. Gottardo n.925 Cianite nella Paragonite Svizzera: S. Gottardo n.922, n.923 Cianite var. Reticite Svizzera: S. Gottardo n.1956 Cianite, Quarzo, Mica Piemonte: Basodino-Frua, Val d’Antigorio n.3527 Cinabro Sardegna: Masua, Iglesias n.2968 Toscana: senza localita n.647; Cortevecchia, Petricci, M.Amiata n.4107, n.4109; M. Amiata n.3676; M. Ripa, Seravezza n.2197; Min. Cornacchino, M. Amiata n.2798; S. Fiora, Grosseto n.2651; Siele, M. Amiata n.3822 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Veneto: Val Alta Agordo, Belluno n.1416, n.1621, n.1678 Cinabro XX Corsica: Luri, Bastia n.3638 Toscana: Cornacchino, M.Amiata n.4598; Cortevecchia, M. Amiata n.3783 Cinabro XX con Calcite Toscana: Min. del Siele, M. Amiata n.3355 Cinabro XX nell’Argilla Toscana: Capalbio, Orbetello n.1453 Cinabro XX, Pirite Corsica: Luri, Bastia n.3260 Cinabro colorante XX Calcite Toscana: Min. Cornacchino, M. Amiata n.3780 Cinabro compatto Veneto: Val Alta Agordo, Belluno n.1631 Cinabro con Anglesite Sardegna: Monteponi n.691, n.693 Cinabro con Cerussite Sardegna: Monteponi n.694 Cinabro con Ematite Toscana: Min. Cornacchino, M. Amiata n.3821 Cinabro con Mercurio metallico Toscana: Min. Cornacchino, M. Amiata n.648 Cinabro con Mercurio nativo Toscana: Abbadia S. Salvatore, M. Amiata n.4113 Cinabro con Pirite decomposta Toscana: Cornacchino, Grosseto n.2800 Cinabro con Realgar Toscana: Cortevecchia, Petricci, M.Amiata n.4110, n.4111 Cinabro cristallino Toscana: M. Ripa, Seravezza n.2851; Seravezza n.3070 Cinabro e Calcite Toscana: Siele, M. Amiata n.3782; Cortevecchia Petricci, M. Amiata n. 4108 Cinabro e Calcite verde Toscana: Min. Solforate, M. Amiata n.3815 Cinabro e suo trattamento Veneto: Agordo, Belluno n.650 Cinabro in Scisto bituminoso Veneto: Val Alta Agordo, Belluno n.1429 Cinabro in breccia cinabrifera Toscana: Cortevecchia petricci, M. Amiata n.4106 Cinabro in massa con XX Toscana: Siele, S. Fiora n.2793 Cinabro mammellonare Toscana: Min. Solforate, M. Amiata n.3816 Cinabro nel Calcare Toscana: Cortevecchia, Petricci, M.Amiata n.4102, n.4104 Cinabro nel Quarzo Sardegna: Grugna, Iglesias n.2160 Toscana: Levigliani n.2802 43 a V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Cinabro nell’ Arenaria Toscana: Cortevecchia Petricci, M. Amiata n.4103, n.4105 Cinabro nell’ Argilla Toscana: Cortevecchia, M.Amiata n.4112; Cortevecchia, Petricci, M. Amiata n.4101 Cinabro nella Flanite Toscana: Min. Cornacchino, M. Amiata n.3781 Cinabro nella Marna Toscana: Cornacchino, S. Fiora n.2801; Min. Cornacchino, M. Amiata n.2799 Cinabro ocraceo Toscana: Cortevecchia, Monte Amiata n.3784 Cinabro polverulento Sardegna: Min. Campera, Iglesias n.2992 Cinabro su Galena Sardegna: M. Onixeddu n.2285; Monteponi n.4871 Cinabro su Stibina Sardegna: Su Suergiu, Gerrei n.3284, n.3637, n.5139 Cinabro su Trachite Toscana: Abbadia S. Salvatore, M.Amiata n.5100 Cinabro terroso Sardegna: M.Cuccheddu, Iglesias n.1989; Monteponi n.690 Toscana: Abbadia S. Salvatore, M.Amiata n.4114 Cinabro terroso con Cerussite Sardegna: S.Benedetto, Iglesias n.3043 Cinabro terroso su Galena Sardegna: M.Cuccheddu, Iglesias n.50; Min. Candiozzus, Iglesias n.3198; S.Giovanni, Iglesias n.3635 Cinabro, Cerussite, Calamina Sardegna: S.Giovanni, Iglesias n.4119; Monteponi n.*692 Clinocloro Piemonte: Ala n.1121; Min. Traversella n.2346; Pallanzeno, Ossola n.1240 Clinocloro XX Svizzera: Sempione n.1118 Clinocloro XX con Granato Piemonte: Ala n.1123 Clinocloro con Calcopirite Piemonte: Traversella n.2341 Clinocloro con Clorite Piemonte: Min. Traversella n.4463 Clinocloro con Pirite Piemonte: Min. Traversella n.2080 Clinocloro e Calcopirite Piemonte: Min. Traversella n.11195 Clinocloro lamellare Piemonte: Min. Traversella n.1122 Clinohumite Campania: Monte Somma, Napoli n.3990 Clinozoisite XX Valle d'Aosta: S. Barthelemy n.3681, n.3682, n.3683 Clorammonio ! ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 45 Campania: Vesuvio n.4005 Clorammonio XX sulla lava Campania: Boscotrecase, Vesuvio n.3403 Clorite Valle d’Aosta: S. Vincent, Aosta n.2083 Clorite XX con Quarzo Piemonte: Min. Traversella n.2338 Clorite con Granati Piemonte: Ala n.1117 Clorite con Smaragdite Valle d’Aosta: S. Vincent, Aosta n.2082 Clorite in Quarzo Piemonte: Traversella n.1530 Clorite in roccia Valle d’Aosta: Valle Mariana, Aosta n.2133 Clorite, Pennina concrezione verde Piemonte: Ala n.1119 Clorite, Quarzo, Dolomite Piemonte: Traversella n.2345 Cloritoide (Sismondina) Valle d'Aosta: Champ de Praz n.1430 Clorocalcite Campania: Vesuvio eruzione 1872 n.*2100 Cloromelanite ? Piemonte: Vallone Oropa, Biella n.3698 Cloromelonite Piemonte: Falde di M. Rosso, Alto Vallone Oropa, Biella n.3700; Staz. neolitica di Alba n.3693, n.3694, n.3695, n.3696 Cloromelonite (ascia) Piemonte: Staz. neolitica di Alba n.3692 Clorotionite Campania: Vesuvio 1906 n.4018 Cloruro di Argento su Baritina Sardegna: Tuviois n.*2786 Cobaltina ricca in Argento Sardegna: M. Monte Narba n.4308 Cobaltite Sardegna: Fenugu Sibiri, Gonnosfanadiga n.771; Flumini Maggiore, Fenugu Sibiri n.4219; Monte Narba, Sarrabus n.3243; Nieddoris, Flumini n.1612 Cobaltite con Eritrite Sardegna: Nieddoris, Flumini n.1033 Cobaltite con Millerite Sardegna: Fenugu Sibiri, Flumini n.4839 Cobaltite, Galena, Siderite Sardegna: Sa Menga, Flumini n.3244 Cobaltite, Ullmanite Sardegna: M. Monte Narba, Sarrabus n.3947 Columbite Piemonte: Craveggia, Ossola n.2686 46 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Columbite ? nel Quarzo Piemonte: Craveggia, Ossola n.2866 Columbite nel Quarzo Piemonte: Craveggia, Ossola n.2818 Comptonite Campania: Monte Somma, Napoli n.2049 Connellite XX con Spangolite Sardegna: Arenas, Iglesias n.3608 Cordierite Toscana: S. Piero in Campo, Isola d’Elba n.3788 Corindone Piemonte: Monte Rosa, Val Dossola n.367 Svizzera: S. Gottardo n.1168 Corindone armofane Piemonte: Biella n.365 Corindone rosa nella Dolomite Svizzera: S. Gottardo n.368 Corniola Veneto: Valle dell'Arco, Vicentino n.116 Cotunnite Campania: Vesuvio n.3629 Cotunnite XX Campania: Vesuvio 1906 n.4024 Couseranite XX Toscana: Botro ai Marmi, Campiglia Marittima n.5466 Covellina Campania: Vesuvio, Napoli n.4017 Crisocolla Liguria: Monte Ramazzo, Borzoli, Genova n.4145 Piemonte: Traversella n.2272, n.2273 Sardegna: Berra(d) e Padru, Ozieri n.3573; Ingurtosu n.4163 Crisocolla (?), Allofane (?) Sardegna: Alghero n.4201 Crisocolla concrezione mammellonare Piemonte: Traversella n.2271 Crisocolla mammellonare Piemonte: Traversella n.3777 Crisotilo Liguria: Libiola, Sestri Levante n.2202 Toscana: Impruneta, Firenze n.1374 Cuprite Liguria: Libiola, Sestri Levante n.*2209; Reppia n.*789 Sardegna: senza località n.4173 Cuprite XX ottaedrici, Malachite Sardegna: Min. Alghero n.4187 Cuprite XX trasformati in Malachite Sardegna: Min. Alghero n.4188 Cuprite compatta e Malachite Sardegna: Min. Alghero n.4190 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 47 Cuprite con Limonite Sardegna: Min. Alghero n.4189 Cuprite con Malachite Piemonte: Traversella n.1911 Cuprite incrostazioni su lava Campania: Vesuvio eruzione 1830 n.791 Cuprite, Crisocolla, Diaspro Sardegna: Min. Alghero n.4191 Cuprite, Malachite su Diorite Toscana: Isola d’Elba n.2732 Cuprite, Malachite, Azzurrite Sardegna: Arenas, Flumini n.2658 Cuprite, Malachite, Azzurrite Liguria: Sestri Levante n.*790 Cuspidina Campania: Monte Somma, Napoli n.1284 Cuspidina XX, Idocrasio Lazio: Parco Chigi pr. Ariccia n.4898 Danburite Lazio: La Volpara, Viterbo n.1041 Datolite Emilia Romagna: Serra dei Zanchetti, Bologna n.*556, n.2114 Liguria: Casarza, Sestri Levante n.*504 Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3539 Trentino Alto Adige: Seiser, Alpe Fassa n.554; Valle di Fassa n.3537, n.3538 Datolite XX Emilia Romagna: Lizzo, Porretta, Bologna n.1736; Serra di Zanchetti, Bolognese n.2561; Serrazanchetto, Bologna n.2479 Toscana: Montecatini n.2551 Trentino Alto Adige: Alpe di Siusi, Bolzano n.1760 Datolite con Prehnite Trentino Alto Adige: Seiser Alpe n.2635 Davyna Campania: Monte Somma n.214 Davyna (var. Nefelina) Campania: Monte Somma n.2028 Dawsonite Toscana: Campiglia Marittima n.2558; Min. Solforata, M. Amiata n.4142; Min. Solforata, Siele, M. Amiata n.3772, n.3773 Demantoide con Amianto Valle d’Aosta: Cave di Sechamp, Eresaz n.4618 Diallagio i Piemonte: Baldissero Canavese n.4605 ‘Diopside Svizzera: Zillerthal n.722 Diopside XX Piemonte: Valle d'Ala n.*2264 Diopside XX con Essonite Piemonte: Testa Ciarva, Val d’Ala n.*3506 48 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Distene o Cianite var.Reticite Svizzera: S. Gottardo n.924 Dolomia metallifera mineralizzata Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5070 Dolomite Piemonte: Brosso, Ivrea n.2660, n.3346, n.4488; Traversella n.1259, n.1301 Sardegna: Talentino, Tertenia n.264 Dolomite XX Piemonte: Brosso, Ivrea n.1079, n.1280, n.3345, n.3705, n.4733, n.4918; Traversella n.252, n.253, n.258 Trentino Alto Adige: Campitello, Valle di Fassa n.309; Pale S.Martino n.315 Svizzera: Traforo Sempione n.3344 Dolomite XX con Pirite Piemonte: Brosso, Ivrea n.4486 Dolomite XX con Quarzo Piemonte: Traversella n.260, n.4485 Dolomite XX con Quarzo ialino Piemonte: senza località n.254 Dolomite XX con Siderite Piemonte: Brosso n.2875; Brosso, Ivrea n.2874, n.4487 Sardegna: Monteponi n.263 Dolomite XX ialini Piemonte: Traversella n.256 Dolomite XX romboedrici Piemonte: Traversella n.1600 Dolomite XX selliformi Svizzera: Traforo Sempione n.3477 Dolomite XX su Micascisto Piemonte: Crodo, Valle Antigorio n.262 Dolomite XX, Quarzo ialino Piemonte: Traversella n.255 Dolomite XX, Quarzo, Calcare Piemonte: Traversella n.257 Dolomite XX, Quarzo, Calcopirite Piemonte: Brosso, Ivrea n.4490 Dolomite XX, Quarzo, Fe oligisto Piemonte: Traversella n.259 Dolomite XX, Quarzo, Pirite Piemonte: Brosso, Ivrea n.11199 Dolomite con Calcopirite Piemonte: Brosso, Ivrea n.4489 Dolomite con Mesitina e Quarzo Piemonte: Traversella n.308 Dolomite con Pirite Piemonte: Traversella n.1981 Dolomite con Quarzo Piemonte: Crevola d’Ossola n.3774 Dolomite ferrifera XX Piemonte: Brosso n.2067 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 49 Dolomite ferrifera con Blenda Sardegna: Min. Masua n.4767 Dolomite metallifera mineralizzata Lombardia: P.te Nossa, Bergamo n.5052 Dolomite metallifera Lombardia: P.te Nossa, Bergamo n.5049 Dolomite metallifera sterile Lombardia: P.te Nossa, Bergamo n.5051 Dolomite rosea Sardegna: Montevecchio n.1796 Dolomite selliforme Piemonte: Traversella n.265, n.266, n.268 Trentino Alto Adige: Valle di Fassa n.223 Dolomite selliforme con Pirite Piemonte: Traversella n.312 Dolomite var. miermite Toscana: Miemo n.314, n.1524 Dolomite, Calcite XX Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.808 Dolomite, Calcite, Fluorite Sardegna: Flumini Maggiore n.3720 Efflorenze di Solfato di Mg Liguria: Min. Ramazzo, Borzoli n.3891 Ematite Campania: Monte Somma n.285, n.292, n.301, n.2010; Vesuvio, Napoli n.2211, n.2431, n.2446; Vesuvio eruzione 1872 n.1873 Piemonte: Brosso, Ivrea n.3645, n.4531; Colle Vejdel Born, Alpi Marittime n.3314 Sardegna: Genna Ureu n.583; Masua n.4044; Perda Niedda n.3946 Sicilia: Aci Catena n.3321; Monti Etnei, Catania n.1774 Toscana: Isola d’Elba n.474; Min. Rio, Isola d’Elba n.4787, n.4788, n.4789, n.4790, n.4791, n.4792, n.479, n.4794, n.4795, n.4796, n.4797, n.4798, n.4799, n.4800, n.4801, n.4802, n.4803, n.4804, n.4805, n.4806, n.4807; Seravezza n.3316; Rio Marina, Isola d’Elba n.3317 Valle d'Aosta: La Tete du Chargiur n.3312; Ville sur Sarre n.3313 Corsica: Marina di Luri n.3642 Ematite (Ocra rossa) Toscana: Isola d'Elba n.511 Ematite XX Campania: Vesuvio n.3447, n.3448; Vesuvio 1906 n.4007 Sardegna: Padria n.4073 Toscana: Isola d'Elba n.466, n.473, n.2688, n.2689, n.2691 Ematite XX a rose Campania: Vesuvio eruzione 1906 n.3318 Ematite XX in Quarzo Svizzera: Monte Fibia, Gottardo n.3738; Tavetsch, Grigioni n.3737 Ematite XX, Mica, Albite Svizzera: S. Gottardo n.2429 Ematite a rose Svizzera: Unterloch n.3767 20 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Ematite a rosetta Piemonte: Brosso, Ivrea n.3018 Svizzera: S. Gottardo n.3928 Ematite bruna Sardegna: Gutterru, S. Antonio n.1475 Ematite bruna mammellare Sardegna: Su Meddau, Flumini n.1664 Ematite con Granato Piemonte: Brosso n.4502 Ematite con Quarzo Toscana: Rio, Isola d’Elba n.1343 Ematite con Smithsonite Sardegna: Min. Masua n.4749 Ematite in Quarzo Piemonte: Brosso, Ivrea n.3019 Ematite lamellare Piemonte: Brosso n.482; Brosso, Ivrea n.3106 Ematite lenticolare Toscana: Isola d'Elba n.471 Ematite micacea Campania: Vesuvio eruzione 1906 n.3319 Piemonte: Brosso n.4530 Ematite micacea in Ocra rossa Toscana: Isola d'Elba n.1314 Ematite nella lava Campania: Vesuvio n.3320; Vesuvio eruzione 1916 n.3443 Ematite ricoperta da Quarzo XX Eritrea: Min. Mendrizien n.5108 Ematite speculare Piemonte: Brosso n.4532 Toscana: Isola d'Elba n.2692 Ematite su Feldspato Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3315 Ematite, Pirite, Magnetite Piemonte: Brosso n.4533 Embolite Sardegna: Brecca, Gennaflumini n.1694, n.2912, n.2913, n.2976; Mitza Rosa, Tuviois n.2998, n.3269, n.3274; Tacconis, Sarrabus n.857, n.2933 Embolite XX Sardegna: Mitza Rosa, Tuviois n.3200 Epidoto Liguria: Sestri Levante n.*2203 Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3766; Brosso n.3542, n.3704; Pallanzeno, Ossola n.2333 Sardegna: Capo Carbonara n.3540, n.3541 Svizzera: S. Gottardo n.980 Epidoto Pistaccite Toscana: Isola d’Elba n.2735 Epidoto XX ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 5I Lombardia: Alpe Pirlo, Val Malenco n.5079, n.5081 Piemonte: Ala n.1004; Brosso n.3050; Colle del Pasciet, Val d’Ala n.3534, n.3535; Traversella n.975, n.978, n.979; Montajeu, Traversella n.2142 Epidoto XX aggruppati Piemonte: Traversella n.984 Epidoto XX con Diopside Valle d'Aosta: Ponte delle Capre, St. Vincent n.4509, n.4909 Epidoto XX con Oligisto Piemonte: Brosso n.3055 Epidoto XX con Traversellite Piemonte: Traversella n.981 Epidoto XX e Quarzo Piemonte: Traversella n. 977, n.982 Svizzera: Sempione n. 983 Epidoto XX nel Cloriteschisto Piemonte: n.2328 Epidoto XX su Granito Sardegna: Cala Francese, Isola Maddalena n.3544 Epidoto XX, Anfibolo verde Valle d’Aosta: S. Vincent n.2128 Epidoto a fasci di XX Piemonte: Traversella n.2143 Epidoto aghiforme su Feldspato Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.1808, n.11183 Epidoto compatto, Magnetite XX Valle d'Aosta: Min Creton, Valtournanche n.3564 Epidoto con Pirite Piemonte: Brosso n.4509 Epidoto in Borzolite Liguria: Borzoli, Genova n.4148 Epidoto manganesifero su Quarzo Valle d'Aosta: S.Marcello, Aosta n.971, n.972, n.973 Epidoto nel Quarzo Piemonte: Cistella, Ossola n.2281 Epidoto piccoli XX Toscana: Isola d’Elba n.976 Epidoto radiato Sardegna: Su Puru, tra Fonni e Correboi n.2498 Epidoto radiato, Quarzo, Sfeno Toscana: Isola d'Elba n.2736 Epidoto su Feldspato e Quarzo Sardegna: Cala Francese, Isola Maddalena n.3728 Epidoto su Quarzo Valle d'Aosta: S. Marcello, Aosta n.974 Epidoto su Sfeno con Gneiss Piemonte: Beora, Ossola n.4141 Epidoto, Quarzo, Pirite, Magnetite Piemonte: Brosso n.4510 Epsomite 72 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Abruzzo: Min. di Fuso n.2559 Eriocalco Campania: Vesuvio, Napoli n.4022 Eritrite Sardegna: Min Tuviois, Sarrabus n.4438 Toscana: Capo Calamita, Isola d'Elba n.1333; Isola d’Elba n.1819 Eritrite con Cerussite Sardegna: Monte Narba n.2009 Eritrite con Cobaltina e Argento Sardegna: Nieddoris, Flumini n.1410 Eritrite con Ossido nero Cobalto Sardegna: Nieddoris, Flumini n.1330 Erubescite con Calcopirite Toscana: Montecatini n.*2061 Eteromorfite, Blenda, Siderite Toscana: Bottino n.2024 Eurite dendritica Toscana: Isola d'Elba n.*2764 Facellite Campania: Monte Somma, Napoli n.1487 Fassaite con Granato Lazio: Farnese Vulsini n.4849, n.4850 Fassaite con Idocrasio Lazio: Farnese Vulsini n.4848 Fayalite Sardegna: Villacidro n.*3047, n.3057 Feldspati vari Lombardia: Cave di Olgiasca, Lago di Piona n.5086 Feldspato Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.*1023 Feldspato Ortose XX Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.*1010, n.*1013 Ferro oligisto Toscana: Min. Rio, Isola d’Elba n.475, n.478, n.479, n.480 Ferro oligisto XX Toscana: n.462, n.463, n.464, n.465, n.467, n.468 Ferro oligisto con Adularia Svizzera: S. Gottardo n.483 Ferro oligisto con Ocra Toscana: Isola d’Elba n.*476 Ferro oligisto con Pirite Sardegna: Monte Ferro, Senegu n.1539 Ferro oligisto con Quarzo Toscana: Min. Rio, Isola d'Elba n.472 Ferro oligisto iridescente Toscana: senza località n.469, n.477 Ferro oligisto lamellare Piemonte: Brosso n.481; Traversella n.486 Ferro oligisto litoide ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Liguria: Pietralavezzara, Pontedecimo, Genova n.494 Ferro oligisto micaceo Piemonte: Traversella n.488 Toscana: Isola d'Elba n.487 Ferro oligisto micaceo, Marmo Toscana: Carrara n.2985 Ferro oligisto ricoperto da Limonite Toscana: Min. Rio, Isola d'Elba n.470 Ferro oligisto su Dolomite Piemonte: Traversella n.484 Ferro oligisto, Calcare Piemonte: senza località n.490 Ferro oligisto, Calcare, Quarzo Piemonte: senza località n.489 Ferro titanite Sardegna: Villacidro n.2280 Ferro titonato Piemonte: Casaleggio, Ovada n.2777 Fibroferrite 53 Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3667, n.3979, n.4578; Rosia, Siena n.*3666 Fibroferrite in Marcassite Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4574 Fibroferrite nel Gesso Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3838 Fillipsite Campania: Monte Somma n.2052, n.11192; Vesuvio eruzione 1906 n.3999 Sicilia: Aci Castello n.3561 Fillipsite (var. Spangite) Lazio: Capo di Bove n.1725 Fillipsite XX Campania: Vesuvio eruzione 1906 n.3560 Lazio: Vallerano pr. Roma n.3143, n.3146, n.3148 Fillipsite XX nella lava Lazio: Capo di Bove n.1082 Fillipsite con Calcite Lazio: Vallerano pr. Roma n.3125 Fillipsite e Calcite Sicilia: Aci Castello n.3892 Fillipsite nel Basalto compatto Lazio: Acqua Acetosa, Roma n.1717 Fillipsite, Calcite in Basalto Lazio: Capo di Bove n.1741 Fiorite Toscana: S.Fiora n.4100 Fluorina Sardegna: Tuviois, Sinnai n.2995 Svizzera: San Gottardo n.*300 Fluorina XX compenetrati da Argento Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1755 24 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Fluorina XX con Baritina Sardegna: Su Luargius, Burcei n.917 Fluorina XX cubici Sardegna: S. Lucia, Flumini n.2430 Fluorina, Pirite, Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.*1876 Fluorite Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.289, n.298, n.302 Sardegna: Correboi, Lanusei n.1527; Giovanni Bonu, Sarrabus n.1882; Mina S’Oreri, Flumini n.1528, n.2384, n.2386; Monte Narba, Sarrabus n.2322, n.2408, n.2473; Perdas de Fogu n.1670; Perdas de Fogu, Flumini n.1671; Su Sufruru, Flumini n.1528; Tacconis, Sarrabus n.2999 Toscana: Carrara n.3801 Fluorite XX Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.291; Beura, Ossola n.293; Valle d’Ossola n.295 Sardegna: Baunei, Min. Golidoni n.3956; Flumini Maggiore n.3647; Giovanni Bonu, n.297, n.1320, n.2212, n.2409, n.4328, n.4329, n.4330; Mina S’Oreri, Flumini n.2909; Monteloro, Sarrabus n.2305; Monte Narba, Sarrabus n.2441, n.2510, n.2539, n.4282; Perd’ Arba, Sarrabus n.1881, n.2326; S. Lucia, Flumini n.2366, n.2394, n.4157, n.11230; Su Sufruru, Flumini n.1878, n.11239; Tacconis, Sarrabus n.3280, n.3281, n.4402,n.4403, n.4628; Margini Arrubio n.763; Min. Serra d'Ilixi n.*3435 Toscana: Isola del Giglio n.3268 Valle d’Aosta: Monte Bianco n.299 Svizzera: S. Gottardo n.296 Fluorite XX aggruppati, Baritina Sardegna: Su Luagiu, Burcei n.917 Fluorite XX con Albite XX Toscana: Carrara n.4225 Fluorite XX con Armotomo Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4331 Fluorite XX con Barite Trentino Alto Adige: M. Fronte, Levico n.3881 Fluorite XX con Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2599; Monte Narba, Sarrabus n.4283; Serra d’Ilixi n.*3655 Fluorite XX con Calcite XX Sardegna: Min. Tacconis, Sarrabus n.4916 Fluorite XX con Galena XX Sardegna: Tacconis, Sarrabus n.3278, n.3279 Fluorite XX con Marcassite Sardegna: Isola Luargius n.1792 Fluorite XX con XX da studiare Sardegna: Mina S’Oreri, Flumini n.3156 Fluorite XX cubici Piemonte: Vinadio, Cuneo n.2037 Sardegna: Perdas de Fogu n.1669 Fluorite XX cubici, XX Calcite Sardegna: Mina S’Oreri, Flumini n.1878, n.2011 Sicilia: Linguaglossa, Etna 1924 n.3158 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Fluorite XX e Quarzo Sardegna: Tuviois n.2629 Fluorite XX su Graniti Piemonte: Baveno n.3265, n.3267 Fluorite XX violetti Sardegna: S. Lucia, Flumini n. 1748 Fluorite XX, Dolomite Sardegna: Su Sufruru, Flumini n.3936 Fluorite XX, Quarzo, Mica Piemonte: Valle d’Ossola n.4835 Fluorite con Armotomo Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2596, n.2597 Fluorite con Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4327 Fluorite con Calcite XX Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.2432 Fluorite con Galena Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2410 Fluorite con Pirite e Calcare Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2598 Fluorite con Quarzo e Barite Sardegna: Su Sufruru, Flumini n.3654 Fluorite con Quarzo e Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2452 Fluorite e Barite Sardegna: Narcao n.3958 Fluorite e Microclino Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.5107 Fluorite frammento grosso X Piemonte: Villa d’Ossola n.4226 Fluorite gialla in grossi XX Sardegna: Su Sufruru, Flumini n.3155 Fluorite grossi XX Sardegna: Mina S’Oreri, Flumini n.1511; Tacconis, Sarrabus n. 1877 Fluorite levigata per scorrimento Sardegna: Correboi, Lanusei n.1879 Fluorite rosea XX Piemonte: Valle d’Ossola n.294 Fluorite su Calcite Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.4284 Fluorite verde Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.288 Fluorite verde XX Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1636 Fluorite verde XX deformati Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1637 Fluorite verde con Calcite XX Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2005 Fluorite violetta 55 26 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Lombardia: Min. Paj, S.Giovanni Bianco, Bergamo n.3968 Foresite Toscana: Fonte del Prete, S.Piero, Isola d’Elba n.3064, n.3795 Foresite nella Lepidotite Toscana: Isola d'Elba n.2755 Foresite, Stilbite Toscana: Fonte del Prete, S.Piero, Isola d’Elba n.3800 Fosforite formata da ossa Sardegna: Domusnovas n.*3663 Fosfosiderite XX violetti Sardegna: S. Giovanneddu, Iglesias n.3850, n.3851 Fosgenite Sardegna: M.te Onixeddu, Gonnesa n.3377; Monteponi n.1616, n.2086, n.2434, n.3500, n.3501, n.3503, n.3839, n.3840, n.3841, n.3842 Fosgenite XX Sardegna: Gibbas, Sarrabus n.3374, n.3375; Monteponi n.*683, n.738, n.751, n.*849, n.850, n.1319, n.1676, n.2532, n.2534, n.2535, n.2602, n.2845,n.*3499, n.*3502, n.*3911, n.3912, n.*3913, n.*4927; Montevecchio n.3376 Fosgenite XX aggruppati Sardegna: Monteponi n.851, n.2533, n.2977 Fosgenite con Cerussite Sardegna: Nebida, Iglesias n.2636 Fuchsite nel Micaschisto Liguria: Serrea, Voltri, Genova n.3110 Fuggerite XX Trentino Alto Adige: Alle Selle, Monzoni n.3131 Gadolinite (2?) XX Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3763, n.3764 Galena Sardegna: M. Agruxau n.5025; Masaloni, Sarrabus n.2603; Min. Masua n.4756; Min. Monte Narba n.663 Toscana: Caldana di Ravi, Grosseto n.4779 Francia: Min. Vallarnia pr. S. Dalmazzo di Tenda n.2934 Svizzera: Binnenthal, Vallese n.3726 Galena XX Sardegna: Acqua Rubbia, Sarrabus n.667; Bacu Arrodas, Sarrabus n.2605; Gennamari n.1713; Ingurtosu n.3742, n.3843; M. Monte Narba, Sarrabus n.659; Marganoi, Iglesias n.2621; Montevecchio n.2251; Rosas Sulcis n.1534, n.1554; Sa Roja in Pentumos, Flumini n.658 Galena XX con Argento Sardegna: Min. Giovanni Bonu n.664 Galena XX con Argento nativo Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.2455 Galena XX con Calcite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2618; Masaloni, Sarrabus n.2604 Galena XX con Jamesonite Toscana: Bottino, Seravezza n.2858 Galena XX con Quarzo Sardegna: Ingurtosu, Gonnosfanadiga n.1697 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Galena XX con Siderite Sardegna: Su Meddau, Flumini n.1663 Galena XX con Siderite decomposta Sardegna: Montevecchio n.2964 Galena XX cubici con Blenda Sardegna: M. Monte Narba, Sarrabus n.2007 Galena XX in Calcite XX Sardegna: Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.3264 Galena XX ottaedrici Sardegna: Min. Giovanni Bonu n.665 Galena XX povera in Argento Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4263; Min. Giovanni Bonu n.4357, n.4358 Galena XX su Baritina Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2617 Galena XX su Calcare Piemonte: Traversella n.673 Galena XX su Fluorite Sardegna: Tacconis, Sarrabus n.2991 Galena XX su Quarzo Piemonte: Traversella n.672 Sardegna: Correboi Lanusei n.1606 Galena XX su scisto Sardegna: Tacconis, Sarrabus n.1316 Galena XX sulla lava nuova Campania: Vesuvio n.3239 Galena XX, Argentite, Calcite Sardegna: Min. Giovanni Bonu n.2515 Galena XX, Marmatite, Calcopirite Toscana: Bottino Seravezza n.1339, n. 11214 Galena XX, Pirite, Dolomite Piemonte: Traversella n.1729 Galena XX, Quarzo, Marcassite Sardegna: Flumini Maggiore n.3643 Galena a grana fine e Argento Sardegna: Min. Giovanni Bonu n.4356 Galena a struttura radiata Sardegna: M. Monte Narba, Sarrabus n.1537 Galena argentifera Sardegna: M. Monte Narba, Sarrabus n.686 Galena argentifera, Argento rosso Sardegna: M. Monte Narba, Sarrabus n.4303 Galena compatta Sardegna: Correboi Lanusei n.1548 Galena con Argentite Sardegna: M. Monte Narba, Sarrabus n.1648 Galena con Calamina Sardegna: M. Agruxau n.5029 Galena con Cloruro di Argento Sardegna: Min. Giovanni Bonu n.679 57 38 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Galena con Pirite Sardegna: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1693 Galena con Quarzo Sardegna: Malacalzetta, Iglesias n.681 Galena con Siderite Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4546 Galena con incrostazioni quarzose Sardegna: Gennamari n.1700, n.1806 Galena concrezionata Sardegna: Acqua Rubbia, Sarrabus n.2167 Galena e Blenda Lombardia: Raibel profondo P. Nossa, Bergamo n.5058 Svizzera: Binnenthal, Vallese n.3725 Galena e Carbonato di Piombo Sardegna: M. Agruxau n.5027 Galena e Cerussite Sardegna: M. Agruxau n.5018 Galena fibrosa e brillante Sardegna: Min. Argentiera della Nurra n.4968, n.4969 Galena in Argento Sardegna: M.Tuviois, Sinnai n.4439; Villagrande n.*4443 Galena in Pirite Piemonte: Brosso n. 2871, n. 4056 Galena in Quarzo e Schisto Sardegna: Porto Torres n.4970 Galena nella Barite Sardegna: M. Agruxau n.5046 Valle d'Aosta: Chapy, Courmayeur n.4607; Min. Trou des Romains n.*4608 Galena nella Limonite Sardegna: Gennamari n.1754 Galena ricca di Argento Sardegna: M. Monte Narba, Sarrabus n.4302 Galena, Argento, Stefanite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4262 Galena, Blenda (Laveria) Sardegna: Porto Torres n.4971 Galena, Blenda e Calcopirite Toscana: Tatto, Grosseto n.4781 Galena, Blenda, Calamina Sardegna: Min. Masua n.4753, n.4759 Galena, Blenda, Calcite Campania: Monte Somma n.331 Galena, Blenda, Calcopirite Sardegna: Porto Torres n.4973 Galena, Blenda, Siderite Sardegna: Porto Torres n.4974 Galena, Cerussa e Calamina Sardegna: M. Agruxau n.5019 Galena, Pirite, Ematite ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 59 Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4545 Galena, Pirite, Siderite Piemonte: Brosso n.4547 Galestro giacimenti cinabriferi Toscana: Min. Cortevecchia, Monte Amiata n.*5098 Ganga baritica ed ocracea Sardegna: Min. M. Agruxau n.*5013 Ganga di Batite e Schisto Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4951 Ganga di Quarzo Sardegna: Argentiera della Nurra n.11246 Ganga di Quarzo e Schisto Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4950 Gastaldite Valle d’Aosta: Champ de Praz n.1427 Gehlenite Trentino Alto Adige: Monzoni, Valle di Fassa n.2119 Gesso Campania: Vesuvio n.1323, n.1887 Marche: Cafabri, Pergola n.3715 Sicilia: Caltanissetta n.706 Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.3707, n.4587; Saline di Volterra n.*3718 Valle d’Aosta: Courmayeur n.4612 Gesso (Sericolite) Calabria: Catanzaro, Squillace n.1726; Squillace n.2084 Gesso XX Emilia Romagna: Bolognese n.337 Marche: Cafabri, Pergola n.*1914, n.4888; Min. Cafabri, Fabriano n.3714; Perticara n.2279, n.4675 Sardegna: Gennarella, Sarrabus n.326 Sicilia: Caltanissetta n.1490, n.4217, n.4887 Toscana: Castellina Marittima, Pisa n.1298, n.2502; Le Cetine, Rosia, Siena n.2663, n.2805, n.2888, n.3034, n.3035, n.3706, n.3708, n.3709, n.3710, n.3711, n.3712, n.4584, n.4587, n.11179; Chianciano n.3090; Siena n.1349; Volterra n.1350 Gesso XX aggruppati Sicilia: n.338 Gesso XX aggruppati completi Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.3208 Gesso XX allungati con inclusi Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.2896 Gesso XX compatti Sardegna: Bacu Abis, Gonnesa n.2027 Gesso XX compenetrati da Solfo Marche: Cafabri Pergola n.1463 Gesso XX completo Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.3679 Gesso XX con Calcite Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.2806, n.4575 Gesso XX con Celestite 60 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sicilia: Caltanissetta n.332 Gesso XX con Kermesite Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.1635 Gesso XX con Solfo Sicilia: senza località n.1714 Gesso XX corroso Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.2895 Gesso XX in Galena Sardegna: Monteponi n.2229 Gesso XX in geode Calcite Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.2810 Gesso XX isolati Calabria: Petilia Policastro n.2520 Toscana: Castellina Marittima, Pisa n.2519; Le Cetine, Rosia, Siena n.834, n.2824 Gesso XX isolato Sardegna: Laconi n.325 Gesso XX lenticolare geminato Toscana: Castellina Marittima n.11245 Gesso XX lenticolari Toscana: Castellina Marittima, Pisa n.2501 Gesso XX lenticolari aggruppati Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.2825 Gesso XX nel Marmo Toscana: Carrara n.2986 Gesso XX nella parte calcarea Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.4576 Gesso XX sciolti Piemonte: Giacim. Realgar, Valle del Tanaro n.4075, n.4076 Gesso XX su Calamina Sardegna: Buggerru n.1458 Gesso XX su Calcare Marche: Cafabri, Pergola n.2932 Gesso XX su Galena Sardegna: Monteponi n.328 Gesso XX su Lignite Sardegna: Brabusi, Gonnesa n.2176 Gesso XX su Quarzite Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.2809 Gesso XX su Scisto Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.3628 Gesso XX su Solfo Sicilia: Girgenti n.1297 Gesso XX su Stibina Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.2804 Gesso XX tinto da Kermesite Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.4567 Gesso XX, Calcare, Solfo Marche: Cafabri, Pergola n.1630 Gesso XX, Quarzo, Dolomite ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 61 Toscana: Carrara n.2790 Gesso con Galena e Calcite Sardegna: Sarrabus n.4063 Gesso con Quarzo Valle d'Aosta: Courmayeur n.4611 Gesso con XX inclusi Marche: Cafabri, Pergola n.2931 Gesso concrezioni cristalline Sardegna: Saline di Cagliari n.303 Gesso cristallino coralloide Toscana: Rosia, Siena n.1661 Gesso fibroso Sicilia: Caltanissetta n.4923 Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.2632 Gesso fibroso nei Basalti Veneto: Serego, Vicentino n.340 Gesso frammenti grande XX Toscana: Castellina Marittima, Pisa n.2503 Gesso grossi XX Sicilia: Girgenti n.2569 Gesso grosso XX Toscana: Castellina Marittima n.2518; Le Cetine, Rosia, Siena n.3207, n.3713; Merlo, Siena n.2665 Gesso in XX nel Marmo Toscana: Carrara n.*2996 Gesso in grossi XX Toscana: Min. Cortevecchia, Monte Amiata n.4230 Gesso lenticolare Lazio: Bagnaja, Viterbo n.2131 Gesso limpido con Bitume Emilia Romagna: Solfare di Romagna n.1716 Gesso litoide Liguria: Pontedecimo, Genova n.2200 Gesso nel Calcare Veneto: Min. Agordo n.5153 Gesso penetrati di Solfo e Bitume Emilia Romagna: n.1520 Gesso pseudomorfo Bassanite Campania: Vesuvio eruzione 1906 n.4000 Gesso su Galena Sardegna: M. Onixeddu n.3613 Gesso zonato con XX inclusi Sicilia: Caltanissetta n.729 Gesso zonato litoide Emilia Romagna: Solfare Cesena n.1788 Giadeite Piemonte: Vallone Oropa, Biella n.3697 Valle d'Aosta: Vallone S. Marcello n.3699 Giaderite 62 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Piemonte: Alba n.*3691 Gigantolite Sardegna: Dorgali n.*2653 Gigantolite delle Granuliti Sardegna: Dorgali n.3653 Gimnite Trentino Alto Adige: Mezzavalle, Valle di Fiemme n.3570, n.3571 Gimnite (?) Liguria: Monte Ramazzo, Borzoli n.*3889 Gismondina Lazio: Capo di Bove n.1110 Glaucofane XX Piemonte: Le Beaume pr. Oulx n.3182 Gmelinite Campania: Monte Somma, Napoli n.2053 Gmelinite XX Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1643, n.2821 Gmelinite gialli XX Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2820 Gmelinite rossa XX Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.880 Gmelinite rossa XX, Analcime Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2819 Grafite Calabria: Maida n.3909 Piemonte: Calizzano, Valle Bormida n.*3173; Val Locana, Ivrea n.2383 Svizzera: Traforo Sempione n.3485 Grafite compatta Piemonte: Val Soana n.1536; Valle Strona, Omegna n.711 Grafite con Asbesto Piemonte: Montorolles n.3486; S. Germano, Chisone n.3015 Grafite scogliosa Piemonte: Pinerolo n.1433 Granatite e Pirite Sardegna: S.Leone Capoterra n.*4989 Granatite e Quarzo Sardegna: Min. S. Leone Capoterra n.4982 Granatite tetto del filone Sardegna: S.Leone Capoterra n.*4985 Granato Calabria: M. Tiriolo pr. Catanzaro n.3132 Campania: Monte Somma n.261, n.269, n.270, n.287, n.322 Lazio: Anguillara pr. Bracciano n.3126 Piemonte: Ala n.928, n.933, n.*936, n.939; Brosso n.4503; Pallanzeno, Ossola n.1237, n.1243; Traversella, Ivrea n.947, n.948, n.*2136, n.2137; Val d’Ala n.3515 Sardegna: Arcu Cannas, S. Vito, Sarrabus n.3008; Arenas, Iglesias n.1950, n.4065; Domus de Maria, Siliqua n.1817; Min. S. Leone Capoterra n.5004, n.5006; Nebidedda, Domusnovas n.3517 Toscana: Affaccata, Isola d’Elba n.3799; Capo Calamita, Isola d'Elba n.1365; Grotta ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 63 d’Oggi, Isola d’Elba n.3793; Isola d’Elba n.216, n.954; S. Pietro in Campo, Isola d'Elba n.1364 Trentino Alto Adige: Canzocoli, Predazzo n.3516 Veneto: Campo d’Oro di Lonedo, Vicentino n.952 Svizzera: Airolo, Canton Ticino n.4054 Granato (Colofonite) Toscana: S. Quirico pr. Pitigliano n.4854 Granato (Colofonite) in Quarzo Valle d’Aosta: S. Marcel n.3179 Granato (Grossularia) Toscana: Affaccata, Isola d’Elba n.3074; Isola d’Elba n.2350 Trentino Alto Adige: Monzoni, Valle di Fassa n.319 Granato (Grossularia), Epidoto Toscana: Affaccata, Isola d'Elba n.3075 Granato (Melanite) Campania: Vesuvio n.955 Lazio: Farnese, Vulsini n.4852 Granato (Melanite) XX Lazio: Frascati n.3151; Parco Chigi, Ariccia n.3191, n.3920 Granato (Spessartina) Toscana: Grotta d’Oggi, Isola d’Elba n.3069, n.3072 Granato (Spessartite) Valle d'Aosta: S. Marcello, Aosta n.2060 Toscana: Isola d'Elba n.932 Granato (Topazolite) Piemonte: Pian della Mussa, Val d’Ala n.935, n.941, n.3185 Granato (var. Demantoide) XX Lombardia: Franscia, Val Malenco n.5084 Granato XX Calabria: Porro di Mileto, Monteleone n.2078 Lazio: Anguillara pr. Bracciano n.3144 Lombardia: Sondalo, Valtellina n.4053 Piemonte: Trasquera, Sempione n.945; Valle d’Ala n.*3186 Sardegna: Acqua Rubbia, Sarrabus n.957, n.958, n.2995; Oliena, Nuorese n.4071; Per- da Niedda n.3939 Toscana: Isola d'Elba n.2856; Reg. Pantano, Pitigliano n.1099; S. Quirico pr.Pitigliano n.4858 Granato XX (Essonite) Valle d'Aosta: S. Vincent n.4901 Granato XX (Melanite) Campania: Monte Somma, Vesuvio n.3986 Granato XX con Vesuviana XX Campania: Monte Somma n.3776 Granato XX da Pegmatiti Lombardia: Olgiasca, Lago di Como n.5091 Granato XX deformati Piemonte: Ala n.930 Granato XX nel Micaschisto Piemonte: Cistella, Ossola n.944 64 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Svizzera: Trasquera, Sempione n.946 Granato XX ottaedrici, Albite Toscana: Isola d'Elba n.2730 Granato XX rombododecaedrici Lombardia: Sondalo, Valtellina n.2187 Granato XX, Epidoto Liguria: Rio Baracca pr. la Ferriera n.*3885 Granato XX, Ortose Toscana: Isola d'Elba n.2729 Granato XX, Ortose, Quarzo Toscana: Isola d'Elba n.1938 Granato amorfo Sardegna: Fonni, Correboi n.2186 Granato compatto Liguria: Rio Barzaca, Val dell’Orba n.3886 Piemonte: Torrente Arsa, Rumianca, Ossola n.956 Sardegna: Min. S. Leone Capoterra n.1793 Granato compatto con Anfibolo Piemonte: Traversella n.2243 Granato con Amianto Lombardia: Val Malenco, Valtellina n.1933 Granato con Clorite Piemonte: Ala n.*931 Granato con Diopside Piemonte: Ala n.*929, n.*938 Granato con Epidoto Piemonte: Montajeu, Traversella n.1790 Granato con Gastaldite Valle d'Aosta: Val Mariana n.943 Granato con Lepidotite Piemonte: Ala n.*937 Granato con Melonite Lazio: Frascati n.*953 Granato con Pennina Toscana: Isola d’Elba n.2770 Granato con Pirrotina Piemonte: Miggiandone, Pallanza n.949 Granato con Sfeno Valle d’Aosta: Valtournanche n.730, n.5101 Granato con Tormalina nera Lombardia: Olgiasca, Lago di Como n.1585 Granato con Vesuviana Piemonte: Ala n.934 Granato e Anfibolo Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2220; Min. S. Leone Capoterra n.5005 Granato e Idocrasio Campania: Vesuvio n.323, n.950, n.951 Lazio: Farnese n.4867; Farnese, Vulsini n.4847 Granato ferrifero ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 65 Toscana: Isola d'Elba n.2768 Granato nel Calcare Sardegna: Nebidedda, Domusnovas n.3046; Vetta S. Maria, Gonari Nuovo n.2185 Granato nel Quarzo Valle d'Aosta: Valle Mariana n.942 Granato nel Quarzo con Muscovite Calabria: Passo di Mileto n.2416 Granato su Granito Sardegna: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1949 Granato verdastro in Galena Sardegna: Su Sufruru, Flumini n.1512 Granato verde con Amianto Lombardia: Val Malenco, Valtellina n.2194 Granato verde cupo Toscana: Isola d'Elba n.940 Granato, Blenda, Nefelite Campania: Monte Somma n.1974 Granato, Pirite, Anfibolo Piemonte: Brosso n.4501 Granato, Pirite, Ematite Piemonte: Brosso n.4500 Granato, Pirite, Fe oligisto Piemonte: Brosso n.3053, n.3054, n.3195 Greenockite su Blenda Sardegna: Sarrabus n.1544 Greenockite sulla Galena Sardegna: Montevecchio n.2418 Greenockite sulla Marchesite Sardegna: Montevecchio n.447 Greenockite terrosa con Galena Sardegna: Montevecchio n.3225 Greenockite, Blenda, Calamina Sardegna: Masua, Iglesias n.3365 Greenokite con XX Barite Sardegna: Montevecchio n.*3226 Halite Campania: Vesuvio n.4016 Halite XX con Clorammonio Campania: Vesuvio n.4011 Halite XX su Tenorite Campania: Vesuvio n.4010 Hatchettite Emilia Romagna: Monte Falò n.1074, n.1411 Hatchettite nuova var. cristallina Emilia Romagna: Monte Falò n.1734 Hatchettite var. Ozocherite Emilia Romagna: Monte Falò, Savigno n.1985, n.1987, n.2917, n.2918 Hauerite Sicilia: Raddusa n.*2867 66 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Hauerite XX . Sicilia: Pietra Pizzuta, Raddusa n.1765, n.1766 Hauerite XX ottaedrici Sicilia: Raddusa n.*833, n.1765 Hauynite Campania: Monte Somma, Vesuvio n.1742, n.1943, n.4895; Vesuvio n.1125, n.1126 Hauynite XX Campania: Monte Somma, Vesuvio n.3996 Lazio: Ariccia n.3137; Marino n.3189 Hauynite XX azzurri Lazio: Ariccia n.3139 Hauynite compatta con Sanidino Lazio: Ariccia n.3118 Hauynite con Mica e Pirosseno Campania: Monte Somma, Napoli n.2631 Hauynite nella lava Campania: Vesuvio n.1127 Herschelite Sicilia: Palagonia, Val di Noto n.3894 Herschelite con Analcime Sicilia: Aci Castello n.1553 Heulandite Sardegna: M. Olladiri, Monastir n.2115; Monastir n.2075, n.2147 Toscana: S. Piero in Campo, Isola d’Elba n.1372 Trentino Alto Adige: Drio le Pale, Valle di Fassa, Tirolo n.1310; Valle di Fassa, Tirolo n.1952, n.1960 Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1543; Val Zuccanti, Vicentino n.2616 Heulandite XX Sardegna: Monastir n.2451 Trentino Alto Adige: Valle di Fassa, Tirolo n.1078 Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2672 Heulandite XX con Fluorite Svizzera: Vieschthal, Vallese n.3750 Heulandite con Sfeno Svizzera: Maderanerthal, Uri n.3736 Heulandite e Celestite Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.449 Heulandite e Desmina Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2674 Heulandite nel Basalto Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2649, n.2670 Heulandite, Calcite, Celestina Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2290 Heulandite, Stilbite Toscana: Fonte del Prete, S. Piero, Isola d’Elba n.3798 Hg nativo, Cinabro cristallino Toscana: Cortevecchia, Monte Amiata n.*3820 Hjordtalite (Guarinite) Campania: Monte Somma, Napoli n.1292 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 67 Humite Campania: Monte Somma, Napoli n.396, n.397 Humite con Mica Campania: Monte Somma, Napoli n.400 Humite con Pleonasto Campania: Monte Somma, Napoli n.401 Ialite (Opale) Sardegna: Perdas de Fogu, Isola di S.Antioco n.2577 Ialite su Trachite Sardegna: Perdas de Fogu, S. Antioco n.*2578 Ialite sulla Ciminite Lazio: La Quercia pr. Viterbo n.4859 Idocrasio Campania: Monte Somma, Vesuvio n.996 Lazio: Farnese, Vulsini n.4846 Piemonte: Ala n.*1008 Trentino Alto Adige: Canzocoli, Val di Fassa n.1848 Idocrasio XX Lazio: Ariccia n.3136; Farnese, Vulsini n.4856 Piemonte: Testa Ciarva, Val d’Ala n.*3523 Valle d'Aosta: Chatillon n.4906 Idocrasio XX con Essonite Piemonte: Testa Ciarva, Val d’Ala n.3525 Idocrasio XX con Granato Campania: Monte Somma, Napoli n.4896 Idocrasio XX e Clinohumite Campania: Monte Somma, Napoli n.3988 Idocrasio XX e Hauyna Lazio: Cappuccini di Albano n.3141 Idocrasio con Fassaite Lazio: Farnese, Vulsini n.4866 Idocrasio con Nefelina Campania: Vesuvio, Napoli n.*997 Idocrasio e Granato Lazio: Farnese, Vulsini n.4857 Idocrasio e Mica Campania: Monte Somma, Napoli n.137, n.988 Idocrasio giallo chiaro Campania: Vesuvio n.992 Idocrasio, Granato, Fassaite Lazio: Farnese, Vulsini n.4851 Idocrasio, Granato, Spinello Calabria: Tiriolo n.2072 Idrocarbonato di Zinco Sardegna: Min. Sa Duchessa, Domusnovas n.4737, n.4738; Campospino, Iglesias n.*605 Idrodolomite Campania: Monte Somma, Napoli n.1842, n.2633, n.3994 Lazio: Parco Chigi, Ariccia n.4833 Idrogiobertite 68 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Campania: Monte Somma, Napoli n.2504 Idromagnesite Liguria: Min. M. Ramazzo, Borzoli n.3875; Monte Ramazzo, Borzoli n.*3964 Valle d'Aosta: Cava di Sechamps, Eresa n.4651, n.4652; Emarese n.3915 Idromagnesite XX Liguria: Min. M. Ramazzo, Borzoli n.4153 Idrozincite Lombardia: Oneta Gorno n.1312 Sardegna: Buggerru, Flumini n.609; Campospino, Iglesias n.604, n.606, n.608; Gutturru Pala, Iglesias n.2174; Masua n.4085; Min. Masua n.584, n.4035, n.4036, n.4632, n.4633; S.Benedetto, Iglesias n.599; S.Giovanni, Iglesias n.1800 Idrozincite con Calamina Lombardia: Ponte Nossa, Bergamo n.5067 Idrozincite con Calcite Sardegna: Campospino, Iglesias n.604, n.606, n.608 Idrozincite e Calamina Sardegna: Min. Masua n.4029, n.4033, n.4037, n.4084; Min. Sa Duchessa, Domusnovas n.607 Idrozincite stalattitica Sardegna: Min. Sa Duchessa, Domusnovas n.598; Planudentis n.600 Ilmenite XX con Adularia Svizzera: Colle Lucendru, Gottardo n.3322 Ilmenite XX in pietra ollare Lombardia: Alpe Pirlo, Val Malenco n.5083 Ilmenite con Albite Valle d'Aosta: St. Marcel n.3193 Ilmenite nel Quarzo Piemonte: Valle Dora n.555 Ilvaite Toscana: Campiglia Marittima n.1306; Isola d’Elba n.2613 Ilvaite XX Toscana: Isola d'Elba n.551, n.552, n.1305, n.1306, n.1344 Ilvaite XX superficialmente decomposti Toscana: Isola d'Elba n.*549 Ilvaite XX, Anfibolo fibroso-radiato Toscana: Campiglia Marittima n.4208 Ilvaite con Pirosseno verde Toscana: Isola d'Elba n.553 Ilvaite nel Pirosseno Toscana: Isola d'Elba n.2754 Iperite Emilia Romagna: Bolognese n.*1197 Ipersteno con Plagioclasio Emilia Romagna: Pian di Casale, Bolognese n.2560 Ipersteno fibroso, Plagioclasio Emilia Romagna: Pian di Casole n.2560 Jaloallofane Sardegna: Montenovo, Correboi n.*3703 Jaloallofane cuprozincifera ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Sardegna: Rosas Sulcis, Iglesias n.2959, n.2960, n.2961, n.3102 Jamesonite Toscana: Bottino, Seravezza n.1529; Min. Rancio, Campiglia, Soana n.3249 Jamesonite con Galena Toscana: Bottino, Seravezza n.1340 Jamesonite, Meneghinite Toscana: Bottino, Seravezza n.2857, n.2862 Jordanite XX con Blenda Svizzera: Binnenthal, Vallese n.3756 Kermesite Lombardia: Stabello, Valtellina n.3161 Sardegna: Min. Su Leonargiu, Sarrabus n.2513, n.2514, n.2842 Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.3241, n.3833 Kermesite aghiforme Sardegna: Sa Brecca, S.Vito, Sarrabus n.92 Kermesite in veli su Gesso Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.3671 Labradorite XX Sicilia: M. Rossi pr. Nicolosi n.2936 Lapislazuli Campania: Monte Somma, Napoli n.2563 Lazio: Cappuccini di Albano n.3135; Parco Chigi, Ariccia n.3187, n.4834 Larderellite Toscana: M. Cerboli n.161, n.3089 Laumontite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1409 Laumontite (Caporcianite) Toscana: Montecatini, Val di Cecina n.1549, n.2552, n.3063 Laumontite X, Calcite, Quarzo Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2448 Laumontite XX Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3765 Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2483; Monte Narba, Sarrabus n.2615 Laumontite XX con Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2447, n.2449 Laumontite XX su Fluorite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2527 Laumontite XX su Quarzo Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3563 Laumontite XX, Calcite, Galena Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2450 Laumontite con Calcite Toscana: Montecatini, Val di Cecina n.2553 Laumontite decomposta Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2600 Laumontite, Fluorite verde Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2490 Laumontite, Fluorite, Quarzo Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2492 69 70 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Laumontite, Quarzo, Pirite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2491 Laumontite, Rame, Calcite Toscana: Montecatini, Val di Cecina n.3791 Lazulite Svizzera: Ghiacc. del Goerner, Zermatt n.3588 Leadhillite Sardegna: Malacalzetta, Iglesias n.1445, n.1446, n.1447, n.1448, n.1449, n.1533, n.1561, n.11178; Min. Barrasciutta, Domusnovas n.3615; S. Giovanni, Iglesias n.2625, n.3614 Leadhillite XX Sardegna: Arenas n.*3869; Malacalzetta, Iglesias n.2214; S. Giovanni, Iglesias n.2118 Leadhillite XX su Galena Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.889 Leadhillite con Linarite Sardegna: Argentiera della Nurra n.3616, n.3617 Leadhillite in geode Sardegna: Malacalzetta, Iglesias n.2215 Leadhillite in lamelle Sardegna: Malacalzetta, Iglesias n.2213, n.*2216, n.*2217 Leadhillite in tavolette XX Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.890 Lepidotite Toscana: Grotta d’Oggi, Isola d’Elba n.4820 Lepidotite con Tormalina rosea Toscana: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1378 Lepidotite con Tormalina verde Toscana: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1367 Lergolite Piemonte: Val Vigezzo, Ossola n.*2897 Leucite Campania: Monte Somma n.2096; Vesuvio 1872, Napoli n.1888; Vesuvio, Monte Som- ma n.1947; Dint. Vesuvio n.1063 Leucite XX Campania: Monte Somma, Napoli n.1346, n.1507n.1518, n.1526, n.1547, n.1563; Sessa pr. Roccamonfina n.1739; Napoli n.*1061; Vesuvio n.*1062 Lazio: Buon Respiro, Viterbo n.1169; Parco Chigi, Ariccia n.3919; Vicane, Viterbo n.4864 Leucite XX fluitati Lazio: Fosso di Acquacetosa, Roma n.3153 Leucite XX in parte metamorfizzata Campania: Monte Somma, Napoli n.1358 Leucite XX, Pleonasto Campania: Monte Somma n.1486 Leucite alterata Lazio: Ponte dell’Elce, Viterbo n.1164 Leucite con Anortite Campania: Monte Somma n.1355 Leucite con Biotite Lazio: Ariccia, Roma n.3123 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 71 Leucite con Mejonite Campania: Monte Somma, Napoli n.1959 Leucite e Anfibolo Campania: Vesuvio eruzione 1872 n.1064 Leucite in Leucotefrite Lazio: Buon Respiro, Viterbo n.4861 Leucitite Lazio: Lago di Bolsena n.1962 Leucitite con Hauynite Lazio: Tavolato, Roma n.3122 Leucitofiro in una colata Lazio: Buon Respiro, Viterbo n.1948; Viterbo n.1946 Liebeuerite Trentino Alto Adige: Viezena, Val di Fassa n.3675 Limonite Calabria: Pazzano n.3907, n.3908 Liguria: M. Ramazzo pr. Borzoli n.4146 Piemonte: Viganella, Valle Antrona, Ossola n.497, n.501, n.503 Sardegna: Min. di Gennamari, Flumini n.1812; S. Giovanni, Iglesias n.1885, n.2301 Toscana: Isola d’Elba n.502; Rio Marina, Isola d’Elba n.3332 Limonite XX Sardegna: Perdoniedda, Iglesias n.3940 Limonite calamifera Sardegna: Masua, Iglesias n.498 Limonite compatta Piemonte: Valle Antrona, Ossola n.1826 Limonite con Cerussite XX Sardegna: Montevecchio n.1825 Limonite concrezionata Piemonte: Brosso n.496 Sardegna: M. Masua n.4090 Limonite e Quarzo Piemonte: Min. di Brosso, Ivrea n.4548 Limonite epigenica di Ematite Piemonte: Min. di Brosso, Ivrea n.4549 Limonite epigenica di Pirite Toscana: Isola d’Elba n.505, n.508 Veneto: Rovere di Velo, Vicentino n.509 Limonite iridescente con Oligisto Toscana: Isola d’Elba n.1302 Limonite iridescente Toscana: Isola d'Elba n.499, n.2752, n.2772; Rio Marina, Isola d’Elba n.1342 Limonite pseudomorfa di Oligisto Toscana: Isola d’Elba n.2753 Limonite pseudomorfa Liguria: La Spezia n.*507 Piemonte: S. Damiano, Asti n.506 Linarite Sardegna: Arenas, Iglesias n.3604, n.3605, n.*3606; Is. Luargius, Burcei n.210; 72 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Min. Arenas, Domusnovas n.*3039; Rosas, Sulcis n.642, n.802; S. Giovanni, Iglesias n.881, n.882; S. Lucia, Flumini n.1662 Linarite XX Sardegna: Argentiera della Nurra n.3618, n.3619, n.3620; S. Giovanni, Iglesias n.3199 Linarite XX fibroso-radiati Sardegna: Arenas n.2779 Linosite XX Sardegna: Su Pepeu, Giojosa Guardia n.1584 Liparite Sicilia: Isola di Lipari n.*821 Liparite su lava Campania: Vesuvio n.*822 Magnesioferrite Campania: Vesuvio, Napoli n.1880 Magnesite Piemonte: Baldissero Canavese n.4599; Castellamonte n.360, n.361 Toscana: Isola d’Elba n.2766; S.Piero, Isola d’Elba n.4828 Magnesite (Giobertite) Piemonte: Caselletta n.363 Magnesite in Peridotite alterata Piemonte: Baldissero Canavese n.4602 Magnetite Emilia Romagna: Groppomaggio, App. Parmense n.526 Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4534; Traversella n.513, n.514, n.516, n.518, n.2242, n.4471 Sardegna: La Ginestredda, Teulada n.1820; Min. S.Leone Capoterra n.1496, n.4993, n.4994, n.4995, n.4998, n.4999, n.5000; Monte Cuccheddu, Iglesias n.3632; Perda Niedda, Domusnovas, Iglesias n.3945 Toscana: Isola d’Elba n.529 Valle d'Aosta: Min. Cogne n.5102; Min. di Barthelemy n.3331 Magnetite XX Campania: Monte Somma, Napoli n.3993 Piemonte: Traversella n.522 Sardegna: M. Saris, Talentino, Tertenia n.527 Valle d'Aosta: San Marcello n.1431 Magnetite XX con Malachite Piemonte: Traversella n.4472 Magnetite XX con Pirosseno Piemonte: Traversella n.521 Magnetite XX con Quarzo Piemonte: Traversella n.*1304 Magnetite XX fluitati Lazio: Fosso di Rubiano pr. Anguillara n.3154 Magnetite XX nel Cloritescisto Corsica: Marina di Luri n.3644 Magnetite XX nel cloritoscisto Piemonte: Craveggia, Ossola n.2685 Magnetite XX, Dolomite, Pirite Piemonte: Traversella n.4480 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Magnetite XX, Quarzo, Dolomite Piemonte: Traversella n.515, n.1303 Magnetite compatta Piemonte: Min. Brosso n.3014; Traversella n.523 Sardegna: Villanova Strixaili, Lanusei n.1489 Valle d'Aosta: Min. Cogne n.1540 Magnetite con Barettite Piemonte: Traversella n.517 Magnetite con Clorite, Talco Piemonte: Traversella n.4474 Magnetite con Dolomite Piemonte: Traversella n.524, n.4475 Magnetite con Epidoto e Quarzo Sardegna: Min. S.Leone Capoterra n.5003 Magnetite con Mica Campania: Monte Somma, Napoli n.341 Magnetite con Ortoclasio Campania: Monte Somma, Napoli n.1738 Magnetite con Pirite Piemonte: Brosso n.*4535, n.4536, n.4537; Traversella n.4476 Magnetite con Pirrotina Piemonte: Traversella n.2351 Magnetite con Quarzo Sardegna: Monte Prinei = Min. S.Leone Capoterra n.4966, n.4988, n.5001, n.5002 Magnetite con Quarzo e Pirite Sardegna: Min. S.Leone Capoterra n.4983 Magnetite con Scheelite Piemonte: Traversella n.4484 Magnetite con Steatite Piemonte: Traversella n.2336 Magnetite con roccia epidotica Piemonte: Traversella n.4478 Magnetite e Calcopirite Piemonte: Traversella n.4479 Magnetite e Ematite Trentino Alto Adige: Roncegno, Trento n.3330 Magnetite e pirite nel Calcare Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4538 Magnetite listata con Dolomite Piemonte: Traversella n.4481 Magnetite nella Serpentina Valle d'Aosta: Cogne n.3453 Magnetite nucleo da Serpentina Liguria: M. Ramazzo pr. Borzoli n.4144 Magnetite polare Sardegna: Min. Nebidedda, Domusnovas n.3038; Min. S.Leone Capoterra n.4992 Toscana: Capo Calamita, Isola d’Elba n.3329 Magnetite titanifera Piemonte: Baceno, Ossola n.4844 Ie; V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Magnetite, Dolomite e Pirite Piemonte: Traversella n.4477 Magnetite, Limonite e Pirite Piemonte: Traversella n.4473 Magnetite, Quarzo e Epidoto Sardegna: Min. S.Leone, Capoterra n.4997 Magnetite, Quarzo e Granato Sardegna: Min. S.Leone, Capoterra n.1496, n.4984 Magnetite, Sanidite, Augite Lazio: Farnese n.*4855 Malachite Liguria: Min. Ramazzo, Genova n.4147 Piemonte: Traversella n.2274; Val Bagnanco, Ossola n.811 Sardegna: Arenas, Iglesias n.591; Barrasciutta, Domusnovas n.4179; Malacalzetta, Iglesias n.3040; Min. Palmavexi, Iglesias n.3378; Montevecchio n.3021; Nuoro n.*3379; Rosas, Sulcis n.3022, n.3380, n.3511, n.4133, n.4176, n.4178; S.Giovanni, Iglesias n.2626 Toscana: Isola d'Elba n.2731 Malachite XX Sardegna: Alghero n.4451 Malachite XX aciculari Piemonte: Valle Bagnanco, Ossola n.824 Malachite XX aghiformi Sardegna: Alghero n.4199 Malachite XX con tetraedrite Sardegna: Arenas n.4181 Malachite aciculare Sardegna: Alghero n.4200 Malachite con Cerussite Sardegna: Min. Su Steri, Domusnovas, Cagliari n.3664 Malachite con Limonite Liguria: Monte Tagliolo, Sestri Ponente n.*819 Malachite con Massicotite Sardegna: Argentiera della Nurra n.3371 Malachite con XX Gesso ? Piemonte: Traversella n.1263 Malachite concrezioni su Ematite Sardegna: Alghero n.4452 Malachite e Bornite Toscana: Min. Cretaio, Massa Marittima n.4784 Malachite e Crisocolla Piemonte: Traversella n.1261 Malachite fibrosa Piemonte: Traversella n.2275, n.*2337 Malachite fibrosa in Limonite Sardegna: Alghero n.4198 Malachite mammellonare Sardegna: Alghero n.4197 Malachite terrosa ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO dD Piemonte: Valle Bagnanco, Ossola n.820 Manganite compatta Liguria: Vallone, Gava, Voltri n.1884 Manganite stalattitica Toscana: Isola d’Elba n.2757 Marcassite Sardegna: Gerrei n.5140; Giovanni Bonu, Sarrabus n.11232; Min. G. Bonu, Sarrabus n.2391, n.2601; Min. Masaloni, Sarrabus n.4392; Montevecchio n.448 Toscana: Rosia, Siena n.*3665 Marcassite XX Sardegna: Montevecchio n.736, n.1388, n.2892 Marcassite XX iridescente Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2780 Marcassite con Argentite XX Sardegna: Min. Tuviois, Sinnai n.4440 Marcassite con Calcare Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.445 Marcassite con Galena Sardegna: Perdas de Fogu, Flumini n.1665 Marcassite fibroso-radiata Veneto: Vicentino n.2252 Marcassite in Arnione Sardegna: Min. Su Suergiu, Gerrei n.5141 Marcassite in Calcite Sardegna: Min. G. Bonu, Sarrabus n.4364 Marcassite in XX con Calcite Sardegna: Bacu Arrodas n.*4270 Marcassite iridescente con Galena Sardegna: Correboi, Lanusei n.1994 Marcassite iridescente Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1436; Giovanni Bonu, Sarrabus n.2295; Masaloni 4395 Marcassite iridescente mammellonare Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.2681 Marcassite mammellonare Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.446, n.*4269; Min. G. Bonu, Sarrabus n.2778, n.4363 Marcassite nel Quarzo Sardegna: Montevecchio n.1434 Marcassite sferoide Sardegna: Su Suergiu, Villasalto n.2796 Marmatite nitidi XX Toscana: Bottino, Seravezza n.*1730 Marmo bianco e nero Liguria: Isola di Palmaria n.*3480 Marmo portoro Liguria: Isola di Palmaria n.*3478, n.*3479 Mascagnite Toscana: Castelnuovo n.160 76 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Massicot, Malachite, Barite Sardegna: Argentiera della Nurra n.3656, n.3659 Materiali argillosi ed ocracei Sardegna: Min. M. Agruxau n.*5011, n.*5012, Megmacite (?) Sardegna: Genna Ureu n.3165 Meionite Campania: Monte Somma n.167, n.1674, n.1718, n.1932, n.1941; Vesuvio n.963, n.967 Meionite con Pirosseno Campania: Monte Somma n.178 Melanite XX Lazio: Cappuccini d’Albano n.*3119 Melanoflogite Sicilia: Min. Giona n.1255, n.1423, n.2025, n.2570, n.2869, n.2920, n.4140 Melanoflogite XX Sicilia: Min. Giona n.1438, n.2919, n.4212 Melanoflogite XX con Celestite Sicilia: Min. Giona, Racalmuto n.869 Melanoflogite XX su Calcare Sicilia: Min. Giona n.1253 Melanoflogite amorfa Sicilia: Min. Giona, Racalmuto n.859 Melanterite Toscana: Isola del Giglio n.3107; Rosia, Siena n.3668, n.3669 Veneto: Min. di Agordo n.5155 Melilite (Humboldtilite) Campania: Monte Somma, Napoli n.1721 Melilite XX Lazio: Capo di Bove, Roma n.3133, n.3188 Melilite XX con Hauyna XX Lazio: Parco Chigi, Ariccia n.4899 Menacanite Veneto: Novole, Valdagno, Vicenza n.145 Meneghinite Toscana: Bottino, Seravezza n.4074 Meneghinite aciculare, Quarzo Toscana: Bottino, Seravezza n.2859 Meneghinite con Jamesonite Toscana: Bottino, Seravezza n.2860 Meneghinite, Siderite Toscana: Bottino, Seravezza n.3099 Mercurio nativo con Cinabro Toscana: Cortevecchia, Monte Amiata n.*3819; Min. Cortevecchio, Monte Amiata n.3818 Mercurio nativo nel Calcare Toscana: Due Ponti n.1521 Mesitina con Calcite Piemonte: Traversella n.532 Mesitina con Dolomite ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 77 Piemonte: Brosso, Ivrea n.4541, n.*4543 Mesitina con Quarzo Piemonte: Traversella n.530 Mesitina lenticolare Piemonte: Traversella n.531, n.1263, n.1308 Toscana: Min. Bottino, Seravezza n.1715 Mesitina su Oficalce Emilia Romagna: Bombiana Bolognese n.1560 Mesitina, Dolomite, Quarzo Piemonte: Brosso n.*4544 Mesitina, Pirite, Calcite Piemonte: Brosso n.4542 Mesitite XX lenticolari Piemonte: Brosso n.3052 Mesitite lenticolare Piemonte: Traversella n.1307 Mesolite o Natrolite Sardegna: Montresta n.2988 Mesotipo radiato Veneto: Recoaro, Vicentino n.*1969 Metavoltina XX, Euclorinite XX Campania: Vesuvio eruzione 1906 n.4020 Mica Campania: Monte Somma n.1163, n.2261 Piemonte: Craveggia, Val d’Ossola n.2900; Pallanzeno, Ossola n.1232 Mica (Alurgite) Valle d'Aosta: S. Marcel n.1171, n.2045 Mica XX Campania: Monte Somma, Napoli n.23, n.362, n.394, n.417, n.426, n.435, n.444, n.458, n.459 Mica XX con Albite Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3569 Mica argentina Piemonte: Craveggia, Val d’Ossola n.2329, n.3687 Mica bianca (Muscovite) Piemonte: Bagnanco, Ossola n.3010 Mica bruna Trentino Alto Adige: Monzoni, Valle Fassa n.646 Mica con Calcite Lazio: Farnese Vulsini n.4845 Mica con Nefelina Campania: Vesuvio, Monte Somma n.1973 Mica con Orneblenda Campania: Monte Somma n.47 Mica in XX su Quarzo Piemonte: Baceno, Valle Antigorio n.1161 Mica nella cavità della lava Campania: Vesuvio, Monte Somma n.1170 Mica nera 78 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Lazio: Lago di Albano n.1166 Piemonte: Baceno, Valle Antigorio n.1165 Mica rosea in lamina Piemonte: Cuneo n.1162 Mica verde Valle d’ Aosta: Val Mariana, Aosta n.1120 Mica, Feldspato, Berillo Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.1233 Micascisto Piemonte: Brosso n.*4552, n.*4553 Microclino XX, Quarzo XX Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.5110 Microsommite Campania: Monte Somma n.1483; Vesuvio n.1222; Vesuvio 1872, Napoli n.1996, n.2026 Microsommite XX Campania: Vesuvio eruzione 1906 n.3519, n.3985 Microsommite XX, Magnetite XX Campania: Vesuvio n.3518 Millerite Sardegna: Nieddoris, Flumini n.2381 Svizzera: Val Giuf, Grigioni n.3382, n.3383 Millerite XX Sardegna: Nieddoris, Flumini n.3935 Millerite aciculare Sardegna: Nieddoris, Flumini n.1835 Millerite in aghi su Calcite Sardegna: Bacu Arrodas n.2476 Millerite nel Quarzo Sardegna: Fenugu Sibiri n.772, n.4840 Millerite nell’Oficalce Emilia Romagna: Bolognese n.767 Millerite nell’Oficalce dolomitico Emilia Romagna: Bombiano, Bolognese n.1551 Millerite, Nichelina in Quarzo Sardegna: Fenugu Sibiri n.685 Mimetite XX Sardegna: Bena(d) e Padru, Ozieri n.3587 Minerale zincifero ferruginoso Sardegna: Min. Masua n.4760 Minerale cuproplumbifero Sardegna: Min. Rosas Sulcis n.4629 Minerale di Cobalto Sardegna: Min. Masaloni, Sarrabus n.4391 Minerale indeterminato ricco Sardegna: Min. Masua n.4772 Minerale indeterminato comune Sardegna: Min. Masua n.4769 Minerali di Ferro Sardegna: Min. S.Leone Capoterra n.4991 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Minerali di Ferro e Quarzo Sardegna: Min. S.Leone Capoterra n.4990 Minio Campania: Boscotrecase, Vesuvio n.4001 Minio in grumetti nel Quarzo Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.267 Minio sulla Cerrusite compatta Sardegna: Masua, Iglesias n.3646 Minio terroso su Quarzo Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1668 Mispikel XX su Pirite Piemonte: Brosso n.1098 Mispikel cobaltifero Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.2099 Mispikel con Quarzo e Pirite Piemonte: Brosso n.453 Mispikel su Pirite Piemonte: Pestarena, Valle Anzasca n.452, Brosso n.454 Mispikel su Quarzo Piemonte: Pestarena, Valle Anzasca n.451 Misti del III orizzonte e Gesso Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5073 Misti del III orizzonte Lombardia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5072 Molibdenite Calabria: Bivonzi, Stilo n.3902; M. Consolino n.3903 Piemonte: Traversella n.2235 79 Sardegna: senza località n.773; M. di Oscheri n.779; Villanova Strisaili, Lanusei n.1907 Molibdenite XX Sardegna: Santoru, Villa Grande, Tertenia n.3857 Molibdenite XX in Quarzo Sardegna: Gonnosfanadiga n.883 Molibdenite con Calcopirite Piemonte: Traversella n.2344 Molibdenite con Magnetite Piemonte: Traversella n.2340 Molibdenite con Molibdite Sardegna: Gonnosfanadiga n.4775, n.4776 Molibdenite con Pirite, Blenda Sardegna: Sciobedadroxiu n.1426 Molibdenite nel Gneiss Lombardia: Verampio, Baceno n.4842 Molibdenite nel Granito Sardegna: S. Leone Capoterra n.11231 Molibdenite nel Quarzo Sardegna: Acqua Rubbia, Sarrabus n.*775, n.2954; Arcu is Pangos, Sarrabus n.776, n.777, n.778, n.2168, n.2169; G. Bonu, Sarrabus n.2308; Gonnosfanadiga pr. Cagliari n.3929; Villacidro n.2299 Molibdenite, Granato, Blenda 80 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sardegna: Is Alinus n.774 Molibdite su Molibdenite Sardegna: Iglesiente n.3357 Molisite Campania: Vesuvio, Napoli n.4015 Monazite (Turnerite) Svizzera: Val Giuf, Grigioni n.3603 Monticellite Trentino Alto Adige: Monzoni, Valle Fassa n.2889 Mossottite (var. di Aragonite) Toscana: Gerfalco n.1724 Muscovite Lombardia: Olgiasca, Como n.4900 Muscovite XX con Sagenite Piemonte: Baceno, Valle Antigorio n.1231 Natrolite Trentino Alto Adige: Valle di Fassa, Tirolo n.1944 Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2643 Natrolite (Savite) Toscana: Montecatini, Val di Cecina n.2554 Natrolite con Calcite Toscana: Montecatini n.3061 Natrolite con Sodalite ? Campania: Vesuvio n.1089 Natrolite del Porfido pirossenico Veneto: Schio, Valle Zuccanti, Vicentino n.1976, n.2677 Natrolite e Analcime Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2644 Natrolite e Seladonite Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2822 Natrolite fibrosa e granulare Campania: Vesuvio n.1087 Natrolite mesotipo, Analcime Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2671 Natrolite o Mesolite Sardegna: Montresta n.2988 Natrolite radiata Trentino Alto Adige: Cipit, Val di Fassa n.318; Valle di Fassa, Tirolo n.1957 Natrolite, Analcime, Gmelinite Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1764 Natrolite, Apofillite bianca Veneto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1978 Nefelina e Cavolinite Campania: Monte Somma n.*2437 Nefelite Campania: Monte Somma n.1452, n.1525; Vesuvio, eruzione 1906 n.3520 Nefelite XX Campania: Monte Somma n.1066, n.4890 Lazio: Capo di Bove n.3926 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 81 Nefelite XX con Fe ossidulato Campania: Monte Somma n.1067 Nefelite XX con Melilite Lazio: Capo di Bove n.3142 Nefelite XX con Mica nera Campania: Monte Somma n.1068 Nefelite XX, Vesuviana, Orneblenda Campania: Vesuvio n.1065 Nefelite con Augite Campania: Monte Somma n.1627 Nefelite con Feldspato Campania: Vesuvio n.1081 Nefelite con Melilite Lazio: Capo di Bove n.3814 Nefelite con Mica Campania: Monte Somma n.1482 Nefelite con Ortoclasio Campania: Monte Somma n.219, n.1869 Neocrisolito con Sodalite Campania: Vesuvio n.520; Vesuvio, lava 1631 n.1345 Niccolite Sardegna: Fenugo Sibiri, Flumini Maggiore n.4220; Nieddoris, Flumini n.1329, n.1428; Perdas de Fogu n.1666, n.1896 Niccolite con Cobaltina Sardegna: Fenugo Sibiri, Flumini Maggiore n.4841 Noduli di Feldspato Sardegna: Fonni n.2426, n.11191 Ocra gialla Toscana: Min. Le Cetine n.4573 Ocra rossa Sardegna: Isola di Carloforte n.510, n.512 Ocra rossa iridescente Toscana: Isola d’Elba n.*500 Oligisto Sardegna: Monteferro, Oristano n.1464 Oligisto con Pirite Sardegna: Isola di Caprera n.2076 Oligisto iridescente Toscana: Isola d'Elba n.*2690, n.2693 Oligisto micaceo Piemonte: Brosso, Ivrea n.528, n.3020 Oligisto micaceo con Quarzo Piemonte: Brosso, Ivrea n.3196 Oligoclasio Emilia Romagna: Riola, Bolognese n.1054 Olivina Campania: Monte Somma n.335; Vesuvio n.1223, n.1224 Sardegna: Bonorva n.141 Trentino Alto Adige: Pale Robiose, Monzoni, Valle Fassa n.644; Val di Fiemme n.3530 82 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Veneto: Salcedo, Vicentino n.1221 Olivina bianchiccia Campania: Monte Somma n.324 Olivina bianchiccia, Calcite Campania: Monte Somma n.327 Olivina con Pleonasto Campania: Monte Somma n.334 Olivina nel Basalto Veneto: Salcedo, Vicentino n.2676 Olivina nella Trachite Sardegna: Bonorva n.1807 Onkosina nel Calcare dolomitico Piemonte: Fenestrelle n.2048 Onkosina var. Cossaite Piemonte: Valle Clusone, Pinerolo n.4088 Onkosina var. Cossaite ? Valle d'Aosta: Ollomont n.4180 Opale Piemonte: Ala n.108; Baldissero n.2521; M.Musinè, Torino n.3805; Vidracco n.266 Toscana: Isola d'Elba n.1723, n.2725, n.2727; S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1353 Veneto: Rovere di Velo, Vicentino n.1278 Opale (Ialite) Sardegna: Bari Sardo, Tortoli n.97 Opale resinite bianca, Idrofane Toscana: Isola d'Elba n.2728 Opale resinite gialla Toscana: Isola d’Elba n.2726 Opale resinite magnesifera Piemonte: Baldissero n.109 Opale var. Fiorite Toscana: S.Fiora n.1277 Opale, Resinite Piemonte: Baldissero n.104 Sardegna: Capo Altano n.3864 Opale, Resinite lattea Piemonte: Baldissero n.106 Opale, Resinite verde Sardegna: Bosa n.2164 Opale, Resinite violetta Piemonte: Baldissero n.105 Oro Piemonte: Vogogna, Ossola n.913, n.914 Oro con Erubescite Valle d’Aosta: Ollomont, Aosta n.919 Oro con Erubescite, Calcopirite Valle d’Aosta: Ollomont, Aosta n.920 Oro in granelli Piemonte: Casaleggio pr. Novi n.910 Oro in pagliette ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 83 Piemonte: Casaleggio, Ovada n.2775 Oro in polvere e granelli Piemonte: Ovada n.2776 Oro nativo Piemonte: Acqua d’Oro, Cuorgné n.1750; Casaleggio, Ovada n.*1270; Pomaro, Val d’Ossola n.966; Torrente Oro, Cuorgné n.2325 Toscana: Borra di Vandiglione n.987 Valle d'Aosta: Fenillaz, Brusson n.965 Eritrea: Amba Lata n.986, n.990 Oro nativo con Granato Valle d'Aosta: S. Marcello, Aosta n.1174 Oro nativo nel Quarzo Valle d'Aosta: Min. Fenillaz, Brusson n.3810, n.3811, n.3812 Oro nativo, Galena, Dolomite Toscana: La Borra, Campiglia n.3237 Oro nel Quarzo Lombardia: Domodossola n.622 Piemonte: Frasconi Casaleggio, Novi n.908; Ossola n.909 Valle d’Aosta: Ollomont, Aosta n.921 Eritrea: Amba Lata n.912; At-Zien, Asmara n.3210; Filone Saroa n.3487, n.3488 Oro nel Quarzo con Blenda Piemonte: Valle Antigorio n.915 Oro nel Quarzo con Ferro Piemonte: Frasconi Casaleggio, Novi n.911 Oro nel Quarzo in lamelle Piemonte: Oropa, Biella n.916 Oro sul Quarzo Valle d’Aosta: Ollomont, Aosta n.918 Orpimento Piemonte: Ormea, Cuneo n.157 Ortoclasio Trentino Alto Adige: Val Floriana, Fiemme n.3401; Val di Ceuta, Caldonazzo n.3399 Ortoclasio (Adularia) Lombardia: Piatta Grande, Sondalo, Valtellina n.3166 Svizzera: S. Gottardo n.1044 Toscana: Vallicello, S.Piero, Isola d’Elba n.3395 Ortoclasio (Adularia) XX Svizzera: Colle Lucendro, S. Gottardo n.3390; Pizzo Pusmeda, S. Gottardo n.3389; S. Gottardo n.1546; Vals, Grigioni n.3733 Ortoclasio (Adularia), Albite Svizzera: S. Gottardo n.1042, n.1043, n.1045 Ortoclasio (Adularia), Clorite Piemonte: Ala n.1049 Ortoclasio (Adularia), Quarzo Toscana: Isola d’Elba n.2704, n.2710; S.Piero in Campo, Isola d'Elba n.1361 Ortoclasio (Ortose) Campania: Monte Somma, Napoli n.63 Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.11190 Sardegna: S. Miali Sicci, Cagliari n.2608 84 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Toscana: Grotta d’Oggi, S.Piero, Isola d'Elba n.3077; Isola d’Elba n.1027 Trentino Alto Adige: Mulat, Predazzo n.3400 Ortoclasio (Ortose) XX Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.1012, n.1014, n.1017, n.1019, n.1020, n.1021, n.3397 Sardegna: S. Miali Sicci, Cagliari n.2606, n.2607, n.11189 Toscana: Isola d’Elba n.1025, n.1029, n.1031, n.1032 Ortoclasio (Ortose) XX bianco Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3392 Toscana: Isola d’Elba n.1030, n.1037 Ortoclasio (Ortose) XX completi Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.2085 Ortoclasio (Ortose) XX isolato Toscana: Capo S. Andrea, Isola d’Elba n.1377 Ortoclasio (Ortose) XX sciolti Toscana: Isola d'Elba n.2705 Ortoclasio (Ortose) XX violetti Toscana: Isola d'Elba n.1028 Ortoclasio (Ortose) XX, Mica Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.1015, n.1022 Ortoclasio (Ortose) XX, Quarzo Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.1011, n.1016 Toscana: Isola d’Elba n.1955 Ortoclasio (Ortose) compatto Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.1244 Ortoclasio (Ortose) roseo Sardegna: Isola Caprera n.2180; Isolotto di Tortolì n.1034 Ortoclasio (Ortose) vitreo Campania: Monte Somma, Napoli n.51 Ortoclasio (Ortose), Albite Toscana: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1379 Ortoclasio (Ortose), Fluorite Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.4089 Ortoclasio (Ortose), Quarzo Toscana: Isola d'Elba n.2707, n.2708 Ortoclasio (Ortose), Sodalite Campania: Monte Somma, Napoli n.76 Ortoclasio (Ortose), Orneblenda Campania: Monte Somma, Napoli n.52 Ortoclasio (Sanidino) Campania: Arso, Isola d’Ischia n.1052; Monte Somma, Napoli n.66, n.114, n.122, n.3991, n.3998, n.4891, n.4894; Vesuvio n.1053 Lazio: Ariccia n.3149 Ortoclasio (Sanidino) XX Lazio: Monte S. Valentino, Cimino, Viterbo n.1160; dint. Vetralla, Viterbo n.1167 ° Ortoclasio (Sanidino) XX geminati Lazio: M. Cimino, Viterbo n.2458 Ortoclasio (Sanidino), Hauyna Lazio: Ariccia n.3138 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Ortoclasio XX Calabria: Serra S. Bruno n.3897 Toscana: Isola d’Elba n.2706 Ortoclasio XX sciolti Toscana: Isola d'Elba n.2705 Ortoclasio, Berillo, Tormalina Toscana: Grotta d’Oggi, Isola d’Elba n.3065 Ortoclasio, Quarzo, Epidoto Piemonte: Baveno n.1740 Ortose XX da filone pegmatitico Toscana: Rio Rosseto, Isola d’Elba n.4827 Ortose dal Granito Piemonte: Baveno n.*3387, n.*3388 Ossidi di Manganese in dendriti Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2307 Ossidi e Carbonati di Rame Liguria: Min. Nascio, Chiavari n.*3974 Ossidiana Sardegna: Monte Arci n.*2536 Sicilia: Lipari n.*2789; Pantelleria n.*2023 Ossidiana blocco erratico Sardegna: Sarcidano n.*2537 Ossidiana nella lava Campania: Vesuvio 1906 n.*4014 Ossidiana rossa e nera Sardegna: Monte Arci n.*2925 Ossidiana scura Sardegna: Monte Arci n.*2927 Ossidiana zonata Sardegna: senza località n.*2158; Monte Arci n.*2926 Ossido di Cobalto Sardegna: Nieddoris, Flumini n.769, n.1331 Ottaedrite XX Lombardia: La Piatta Grande, Sondalo n.3167 Svizzera: Maderanertal n.3349, n.3350 Ottrelite Toscana: Alpi Apuane n.1557 Palagonite con Herschellite Sicilia: Catania n.*1219 Paligorskite Valle d'Aosta: S. Vincent n.2253 Periclasio Campania: Monte Somma n.1237, n.1515 Periclino XX Svizzera: S. Gottardo n.3394 Periclino XX su Quarzo Svizzera: Lago Scipsius, S. Gottardo n.3741 Peridotite con Magnetite Piemonte: Baldissero n.*4603 85 86 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Peridoto XX Lazio: Montefiascone, Viterbo n.*1113 Peridoto, Olivina Toscana: Isola d'Elba n.3529 Perlite Toscana: Isola d'Elba n.2733 Veneto: Monte Bello, Colli Euganei n.2928 Petalite Toscana: Fonte del Prete, S. Piero, Isola d'Elba n.3068 Petalite (Castore) Toscana: Isola d'Elba n.2758; S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.3790 Petalite (Castore) in massa Toscana: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1370 Petalite, Stilbite Toscana: Fonte del Prete, S. Piero, Isola d’Elba n.3797 Petrolio Emilia Romagna: Monte Falò, Savigno n.2462 Petroselce Veneto: Colli Euganei, Padova n.*1056 Picro analcite Toscana: Montecatini n.1354, n.2207, n.2555 Picro analcite e Bornite Toscana: Montecatini n.2945 Piemontite nell’ Albite Valle d’Aosta: Min. Praborna, S.Marcel n.4613, n.4614 Pietra ollare lavorata Calabria: Lago n.2193 Pietra paesina Emilia Romagna: Colline pr. Savigno, Bologna n.*1058 Pikeringite (Picroallumogeno) Toscana: Isola d’Elba n.2098 Pirargirite Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.2116 Pirargirite XX Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2113, n.3002; Giovanni Bonu, Sarrabus n.825, n.865, n.1849, n.2369, n.2846; Monte Narba n.2093 Pirargirite XX con Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1850, n.2881 Pirargirite XX con Galena Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1396 Pirargirite XX con Galena XX Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.207 Pirargirite XX con Stefanite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.839 Pirargirite XX in geode calcitico Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.11220 Pirargirite XX nel Calcare Sardegna: Masaloni n.4382 Pirargirite XX nella Galena ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 87 Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2315, n.2316, n.2317, n.2318 Pirargirite XX su Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus, n.4348; Bacu Arrodas, Sarrabus n. 4258 Pirargirite aggregamento XX Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.838 Pirargirite compatta Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.867 Pirargirite con Arsenico Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2993 Pirargirite con Calcite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4257 Pirargirite con Galena Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4349 Pirargirite con XX Calcite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2221 Pirargirite dendritica Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1687 Pirargirite in Calcare spatico Sardegna: Masaloni n.4383 Pirargirite in XX Galena Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2639 Pirargirite in XX geminati Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1570 Pirargirite in geode Calcite Sardegna: Masaloni n.2466; Monte Narba, Sarrabus n.2373 Pirargirite misto a Galena Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4350 Pirargirite nel Calcare Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.684; Tuviois n.4431 Pirargirite nella Fluorina Sardegna: Giovanni Bonu n.2784 Pirargirite nella Galena Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1625, n.2000 Pirargirite rivestimenti su Calcare Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.796 Pirargirite su Calcare Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4630 Pirargirite su Schisto nero Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.852 Pirargirite terroso in Blenda Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4351 Pirite Piemonte: Brosso, Ivrea n.4516, n.4521; Min. Crodo, Valle Antigorio, Ossola n.432; Traversella n.413, n.430 Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.755 Toscana: Isola d’Elba n.431 Trentino Alto Adige: Min. Mulat, Predazzo n.3880 Veneto: Min. di Agordo n.5157 Pirite XX 88 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Calabria: Maida n.3904 Emilia Romagna: Monti della Riva Bolognese n.906 Piemonte: Brosso, Ivrea n.403, n.405,n.409, n.410, n.411, n.415, n.422, n.424, n.427, n.764, n.2667, n.2668, n.2876, n.2878, n.2880, n.3230, n.3420, n.4078, n.*4513, n.4529, n.4869, n.11234, n.11235; Gall. Belbo, Montezemolo n.419; Traversella n.437, n.438, n.439, n.2145, n.2244, n.2255, n.4482, Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1801, n.3002; Gennamari n.5125; Min. di Baueddu, Iglesias n.3261; Narbolia, Oristano n.1400 Toscana: Gavorrano, Grosseto n.3930, n.3932, n.4639, n.4640, n.4641, n.4642, n.4643, n.4830, n.4872, n.4873, n.4874, n.4875, n.4876, n.4877; Isola d’Elba n.433, n.1309, n.2698, n.2699, n.2700, n.2701, n.4811, n.4813; Levigliani, Alpi Apuane n.1347; Min. Rio, Isola d’Elba n.4816; Min. di Boccheggiano, Grosseto n.3227; Min. Gavorrano n.*4644; Rio Marina, Isola d’Elba n.2695, n.4808, n.4809, n.4812, n.4814, n.4815, n.4817 Pirite XX allungati Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.3001, n.3259 Pirite XX alterati Piemonte: Traversella n.3262 Pirite XX con Argentite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1992 Pirite XX con Asbesto Valle d'Aosta: La Sengia della Dent d’Herins, Valtournanche n.3690 Pirite XX con Calcare Piemonte: Pestarena, Valle Anzasca, Ossola n.440; Traversella n.428 Sardegna: Cannas de Bidda, Sarrabus n.3730 Pirite XX con Ematite Toscana: Rio Marina, Isola d’Elba n.3333 Pirite XX con Limonite Toscana: Min. Boccheggiano, Grosseto n.2958 Pirite XX con Mesitina Piemonte: Brosso, Ivrea n.408, n.414, n.423, n.434 Pirite XX con Quarzo Piemonte: Brosso n.418, n.420; Traversella n.407 Pirite XX con Siderite Piemonte: Brosso, Ivrea n.3228, n.3229 Pirite XX cubici Piemonte: Brosso, Ivrea n.724 Sardegna: Bacu Cannas, S.Vito n.3003 Toscana: Min. Boccheggiano, Grosseto n.*2957 Pirite XX cubici deformati Piemonte: Brosso n.2877 Pirite XX cubici su Calcare Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2094 Pirite XX deformati Piemonte: Brosso, Ivrea n.425 Pirite XX e Ferro oligisto Piemonte: Brosso, Ivrea n.2879 Pirite XX geminati Toscana: Isola d'Elba n.2696 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Pirite XX in Geode calcitico Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2113 Pirite XX in Oligisto Toscana: Isola d'Elba n.2697 Pirite XX nel Calcare Piemonte: Brosso, Ivrea n.4525 Pirite XX ottaedrici Piemonte: Brosso n.429, n.4647 Pirite XX su Calcare Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.436 Pirite XX su Quarzo Sardegna: Perdas de Fogu, Flumini n.1471 Pirite XX, Ematite nel Quarzo Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4527 Pirite XX, Mispikel, Quarzo Piemonte: Brosso, Ivrea n.412 Pirite XX, Quarzo e Dolomite Piemonte: Brosso, Ivrea n.4519 Pirite XX, Silicato verde ferrifero Piemonte: Brosso, Ivrea n.4523 Pirite con Aragonite (?) Piemonte: Brosso, Ivrea n.441 Pirite con Armotomo e Mesitina Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.421 Pirite con Cerussite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.3101 Pirite con Crisotilo Piemonte: Brosso, Ivrea n.4511 Pirite con Dolomite selliforme Piemonte: Traversella n.1603 Pirite con Ematite nel Calcare Piemonte: Brosso, Ivrea n.4528 Pirite con Magnetite Piemonte: Brosso, Ivrea n.4526 Pirite con Malachite Piemonte: Traversella n.2352 Pirite con Mesitina Piemonte: Brosso n.*2249 Pirite con Mispikel e Quarzo Piemonte: Pestarena, Valle Anzasca, Ossola n.406 Pirite con Quarzo Piemonte: Brosso, Ivrea n.2259, n.4522 Sardegna: Min. Argentiera della Nurra n.4977 Pirite con Quarzo e Blenda Sardegna: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1680 Pirite con Siderite Piemonte: Brosso n.1831; Traversella n.1260, n.11233 Sardegna: Gennamari n.1675 Pirite con XX Calcite 89 20 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2221 Pirite concrezionata Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2454 Pirite cuprifera Sardegna: Gadoni n.5117 Pirite dell’affioramento Veneto: Min. Agordo n.*5148 Pirite disseminata nel Quarzo Piemonte: Brosso, Ivrea n.4518 Pirite e Calcopirite Sardegna: Gadoni n.5122 Pirite in XX Galena e Calcite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2639 Pirite in frammenti Piemonte: Brosso n.*4515 Pirite in ottaedri con Quarzo Piemonte: Brosso n.404 Pirite iridescente Piemonte: Brosso n.*2474 Pirite listata con Oligisto Piemonte: Brosso, Ivrea n.4517 Pirite mammellonare con Wulfenite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2835 Pirite mammellonare e XX Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2836 Pirite mimetica Sardegna: Ingurtosu n.4129 Pirite nel Calcare Piemonte: Brosso, Ivrea n.4524 Pirite nel Granito Sardegna: Cala Francese, Isola Maddalena n.3729 Pirite nel Quarzo Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2834 Pirite nel Quarzo con Galena Piemonte: Brosso, Ivrea n.4520 Pirite nella Galena Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1625, n.2000 Pirite ramifera Valle d’Aosta: Min. Creton, Valtournanche n.3565 Pirite su Quarzo Svizzera: Lucendro, S.Gottardo n.3744 Pirite trasformata in Limonite Toscana: Isola d'Elba n.2614 Pirite, Blenda e Quarzo Sardegna: Min. Argentiera della Nurra n.4976 Pirite, Cerussa Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4359 Pirite, Cerussite su Galena Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4264 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Pirolusite Sardegna: Isola di Carloforte n.2218 Toscana: Isola d’Elba n.380; Rapollano, Siena n.378, n.*382 Veneto: Montanaro, Vicentino n.379 Pirolusite con Calcedonio Sardegna: Padria, Bosa n.2159 Pirolusite cristallina Sardegna: Padria n.2923 Pirolusite impura Liguria: senza località n.1883 Sardegna: Santadi n.1782 Toscana: I Magazzini, Isola d’Elba n.1341 Pirolusite in concrezioni mammellonari Sardegna: Armugia, Gerrei n.2847; Murtas, Villaputru n.2682 Pirolusite in dendriti Toscana: Isola d’Elba n.402 Pirolusite nel Diaspro Sardegna: Bosa n.3385 Pirolusite terrosa Sardegna: Carloforte n.383 Pirolusite, Quarzo ametistino Veneto: Cingeo, Vicentino n.381 Piromorfite Piemonte: Alpe Teglio, Monte Falò, Lago d’Orta n.3581 Sardegna: Arenas n.1685 Piromorfite (?) Sardegna: Monte Cerbus, Iglesias n.756 Piromorfite XX Sardegna: Gennamari n.3585 Piromorfite XX in druse quarzose Sardegna: Gennamari n.1772 Piromorfite con Vulfenite Sardegna: Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.3016 Piromorfite grumi mammellonari Sardegna: Perdalunga, S. Vito n.753 Piropissite Toscana: Val d'Arno n.1375 Piropo nell’Eclogite Svizzera: Val Gordune, Canton Ticino n.4650 Pirosclerite e Conicrite Toscana: Forte Falcone, Portoferraio, Isola d'Elba n.3095, n.3878 Pirosseno Lazio: Capo di Bove, Roma n.3124 Piemonte: Montajeu, Traversella n.1186 Toscana: Isola d’Elba n.*2756 Sardegna: Castello Villamassargia n.1597 Pirosseno (Augite) XX Campania: Vesuvio n.1187; Vesuvio 1906, Napoli n.3989 Pirosseno (Augite) XX fluitati 91 72 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Lazio: Fosso Rubiano, Anguillara n.3152 Pirosseno (Augite) XX isolati Sicilia: M. Rossi Nicolosi, Etna n.2937 Pirosseno (Diallagio) Emilia Romagna: Bolognese n.1195 Valle d’Aosta: St. Marcel n.2042, n.2043; St. Vincent n.2081 Pirosseno (Diopside) Valle d’Aosta: Ussel, St. Vincent n.2090 Pirosseno (Diopside) XX Valle d’Aosta: Ponte delle Capre, St. Vincent n.4904, n.4905, n.4908 Pirosseno (Edembergite) Piemonte: Montajeu, Traversella n.1789, n.1791, n.1809 Pirosseno (Fassaite) Piemonte: Ala, n.1184 Trentino Alto Adige: Monzoni, Valle di Fassa n.2440 Pirosseno (Mussite) Piemonte: Ala, n.1183 Valle d’Aosta: Ponte delle Capre, St. Vincent n.4907 Pirosseno Augite Campania: Vesuvio, Napoli n.1188, n.1735; Monte Somma, Napoli n.1975, n.2146, n.2397; Vesuvio n.1145, n.1189, n.1191, n.1194, n.1196, n.*1545 Trentino Alto Adige: Bufaure, Valle di Fassa n.1190; Valle di Fassa n.1199, n.1746 Pirosseno Augite XX Lazio: Montefiascone, Viterbo n.1105 Sicilia: Stromboli, Isole Lipari n.3895 Pirosseno Augite decomposto Sicilia: Capo Passero n.1179 Pirosseno Diopside XX, Essonite Piemonte: Testa Ciarva, Val d’Ala n.3505 Pirosseno Diopside con Granati Piemonte: Ala n.1192, n.1193 Pirosseno Mussite, Topazolite Piemonte: senza localita n.1185 Pirosseno Traversellite Piemonte: Traversella n.1182 Trentino Alto Adige: Monzoni, Val di Fassa n.2463 Pirosseno XX Lazio: Montefiascone, Viterbo n.1096, n.4865 Pirosseno XX (Fassaite) Campania: Monte Somma, Napoli n.3997 Pirosseno XX a faccie scabre Lazio: Montefiascone, Viterbo n.1154 Pirosseno XX e Hauyna Lazio: Marino n.3127 Pirosseno XX su Peperino Lazio: Parco Chigi, Ariccia n.3918 Pirosseno XX, Peridoto rosso Lazio: Montefiascone, Viterbo n.1102 Pirosseno bianchiccio ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 93 Campania: Monte Somma n.2069 Pirosseno con Mica Campania: Monte Somma n.1979 Pirosseno giallo con Magnetite Campania: Monte Somma n.1966 Pirosseno giallo con Pleonasto Campania: Monte Somma n.1348 Pirosseno nel Basalto Trentino Alto Adige: Bufaure, Valle di Fassa n.1177 Pirosseno nella Granulite Campania: Vesuvio, Napoli n.1998 Pirosseno violana Valle d'Aosta: S. Marcello n.1173, n.1176 Pirosseno, Calcite, Ilvaite Piemonte: Traversella n.1178, n.1180, n.1181 Pirrotina Piemonte: Alvano Campello, V.Sesia n.1324; Brosso n.3236; Cant. Chigno, Valle Strona n.5528 Sardegna: Min. Bacu Arrodas n.4268; Monte Narba, Sarrabus n.457 Pirrotina XX Piemonte: Miggiandone, Pallanza n.460, n.461 Pirrotina XX con Pirargirite Sardegna: G. Bonu, Sarrabus n.2300 Pirrotina XX, Calcite Sardegna: Bacu Arrodas n.2906 Pirrotina compatta Toscana: Isola d'Elba n.2774 Pirrotina con Ullmanite Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1990 Pirrotina con XX Granato (?) Sardegna: Correboi, Lanusei n.1550 Pirrotina nel Calcare spatico Sardegna: G. Bonu, Sarrabus n.2637 Pirrotina, Breithauptite Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.2659 Pirrotina, Calcopirite, Magnetite Piemonte: Traversella n.456 Planckeite con Azzurrite Sardegna: Min. Arenas, Domusnovas n.5763 Pleonasto Piemonte: Baldissero canavese n.4601, n.4606 Pleonasto XX Lazio: Cappuccini di Albano n.3121; Marino n.3192 Trentino Alto Adige: Monzoni, Valle Fassa n.*1895 Pleonasto noduli isolati Piemonte: Baldissero canavese n.4604 Pleonasto su Pirosseno Lazio: Vicano pr. Viterbo n.4860 Plumbogummite 94 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sardegna: Guspini n.2177 Plumosite Piemonte: Brosso n.1478, n.2891 Plumosite con Galena Piemonte: Brosso n.2268 Plumosite, Blenda, Galena Piemonte: Brosso n.*2267 Polibasite XX Sardegna: Tuviois, Sarrabus n.3429 Polluce Toscana: Isola d'Elba n.1090, n.1495, n.2759; S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1368 Polluce amorfo Toscana: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.3510 Polluce amorfo su Granito Toscana: S.Piero in Campo, Isola d'Elba n.3953 Polluce o Castore Toscana: Grotta d’Oggi, S.Piero, Isola d'Elba n.4825 Prehnite Lombardia: Rovinazzo di Mondalizza, Valtellina n.3169 Sardegna: Cala Francese, Isola Maddalena n.3545 Toscana: Min. Montecatini n.1704; Monte Ferrato, Prato n.3546 Trentino Alto Adige: Drio le Pale, Val di Fassa, Tirolo n.1757; M. Rodella, Valle di Fassa n.1093; Val di Fassa n.1644, n.1756 Prehnite XX Piemonte: Ala n.1094 Trentino Alto Adige: Val di Fassa n.1095 Prehnite e Calcite Toscana: Min. Montecatini n.798, n.2556 Prehnite e Calcite dai Graniti Sardegna: Capo Carbonara n.2417 Prehnite nell’Eufotide Emilia Romagna: Lizzo, Bolognese n.1720 Prodotti fabbricati acido Borico Toscana: M.Cerboli n.495 Proustite ? Sardegna: M. Monte Narba n.4301 Proustite ? XX Sardegna: M. Monte Narba n.4298, n.4299 Proustite ?, Calcite, Barite Sardegna: M. Monte Narba n.4300 Proustite XX Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2376, n.3273, n.3275, n.3276; G. Bonu,Sarrabus n.1816 Proustite XX geminati Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.11219 Proustite XX in Calcite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2840 Proustite XX in Quarzite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2812 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 95 Proustite XX, geode Calcite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2841 Proustite in Galena e Calcite Sardegna: G. Bonu, Sarrabus n.895 Proustite in lamelle in Scisto Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4261 Proustite nel Quarzo e Calcare Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4260 Proustite nella Barite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1999 Proustite nella Galena Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4259 Psilomelano Sardegna: Nuraxi Figu, Porto Scuso n.4040; Pischin’Appiu n.3463; Porto Scuso n.*3863; S’Acquaestadi n.3861, n.3862; S.Antioco n.3955; fra Bosa e Mantiesta n.2924 Puflerite (var. di Desmina) Trentino Alto Adige: Puferloch, Valle Fassa n.2438 Puflerite, Cabasite, Analcime Trentino Alto Adige: Seisser Alpe, Valle Fassa n.1929 Quarzo latteo Piemonte: Traversella n.*2339 Quarzo Calabria: Foco Morto n.2189 Campania: Monte Somma, Napoli n.1638 Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.1517, n.2938 Piemonte: Baceno, Valle Antigorio n.17, n.45; Beora, Ossola n.70, n.3303, n.3304; Brosso n.2655; Pallanzeno, Ossola n.81, n.82; Traversella n.26, n.43, n.44, n.49, n.4077; Val Saggia, Valmaggia n.3760, n.3933; Valle Antigorio, Ossola n.119; Valle d’Ossola n./8 Sardegna: Min. Tacconis, Sarrabus n.2531; Perdas de Fogu, Flumini n.1469; S. Leone Capoterra, Cagliari n.2088 Valle d’Aosta: Brusson n.4597 Veneto: Recoaro, Vicentino n.1254 Quarzo (Agata) Veneto: Lugo, Vicentino n.1279 Quarzo (Calcedonio in concrezioni) Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.3206 Quarzo (Calcedonio) Sardegna: Alghero n.1274, n.2148, n.2400, n.2403; La Speranza n.2399; Perdas de Fogu n.2402 Toscana: Monte Rufoli n.1711; Poggio Peloso, Grosseto n.3044 Quarzo (Calcedonio) brecciforme Toscana: Monte Rufoli, Pisa n.1709 Quarzo (Calcedonio) concrezioni Sardegna: Alghero n.2404 Quarzo (Calcedonio) latteo varieta Toscana: Monte Rufoli n.1516 Quarzo (Calcedonio) stalattitico Sardegna: Alghero n.2401 96 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Quarzo (Diaspro rosso) Friuli: Cormons, Gorizia n.3307 Sicilia: Lipari n.1282 Quarzo (Diaspro rosso), Calcedonio Sardegna: Isola di Carloforte n.2250 Quarzo (Diaspro) Emilia Romagna: dint. Porretta (Bolognese) n.1387 Sardegna: Isola di Carloforte n.99; Min. Capo Becco, Isola di S.Pietro n.98 Quarzo (Diaspro) zonato rosso Sardegna: Isola di Carloforte n.2580, n.2581 Quarzo (Quarzina) Emilia Romagna: Formignano n.2565; Marazzano n.891, n.1418 Quarzo (Xiloide) Veneto: Lavarola, Vicentino n.1498 Quarzo Corniola Veneto: S.Orso, Vicentino n.117, n.1967; Valle dell'Orso, Vicentino n.116 Quarzo XX Liguria: Nostra Signora della Vittoria n.*3301 Lombardia: Traforo Sempione n.*3436 Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.88, n.3297, n.3298, n.3757; Beora, Valle d’Ossola n.19, n.20, n.79, n.4925; Brosso n.443, n.2065, n.2172, n.2354, n.3057, n.3649, n.3653, n.4079, n.4492, n.4493, n.4496; Busca, Cuneo n.2038; Monte Orfano n.1258, n.3759; Traversella n.4469, n.4470; Valle Meris n.3292, n.3293, n.3294, n.3295 Sardegna: Gennamari, Gonnas n.1659; Masua, Iglesias n.2530; Min. Ingurtosu n.4623; Min. Orbai n.4624; Montevecchio n.1619; S. Leone Capoterra, Cagliari n.3651 Toscana: Carrara n.*2792; Fetovaja, Isola d'Elba n.1356; Isola del Giglio n.3100; Le Cetine, Rosia, Siena n.4586; Palombaia, Isola d’Elba n.3098 Trentino Alto Adige: Levico, Trento n.*3300 Valle d'Aosta: Monte Bianco n.*3299 Svizzera: Cascine di Scipsius, Ticino n.4924; Maderanerthal n.*3739; Maderanerthal, Uri n.3740 Quarzo XX a tramoggie Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.15 Quarzo XX aeroidri Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.14, n.16 Quarzo XX aggruppati Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.1077, n.2944 Piemonte: Baceno, Valle Antigorio n.2; Beora, Ossola n.3; Brosso n.2907; Traversella n.1256, n.1257 Sardegna: Orbai Siliqua, Iglesias n.1506 Quarzo XX ametistino Trentino Alto Adige: Molignon, Val di Fassa n.1653 Quarzo XX completi Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.2942 Piemonte: Traversella n.29 Toscana: Pracchiola, Pontremoli n.1457 Valle d'Aosta: Challant n.*1818 Quarzo XX completi nel Marmo Toscana: Carrara n.4228 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Quarzo XX con Adularia Svizzera: S. Gottardo n.25 Quarzo XX con Albite XX Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.5112 Toscana: Carrara n.10 Quarzo XX con Calcite Emilia Romagna: Perticara n.765 Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4232 Quarzo XX con Clorite Piemonte: Traversella n.1513 Quarzo XX con Ematite micacea Piemonte: Brosso, Ivrea n.4915 Quarzo XX con Marcassite Sardegna: Perdas de Fogu, Flumini n.1660 Quarzo XX con Mesitina Piemonte: Traversella n.33 Quarzo XX con Pirite Piemonte: Brosso n.*2066; Min. Brosso, Ivrea n.4491 Quarzo XX con Sagenite Piemonte: Baceno, Valle Antigorio n.21 Quarzo XX con Siderite Piemonte: Brosso n.*2063 Quarzo XX con Solfo Sicilia: Caltanissetta n.342 Quarzo XX dai Porfidi decomposti Sardegna: Montenovo, Correboi n.64 Quarzo XX deformati Piemonte: Traversella n.54 Quarzo XX dodecaedrici Emilia Romagna: Monte Acuto Ragazza, Bologna n.*641 Quarzo XX e Dolomite Toscana: Carrara n.2719 Quarzo XX e Pirite Piemonte: Brosso, Ivrea n.11202 Quarzo XX geminati Sardegna: Iglesias n.2286 Quarzo XX ialini adamantini Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.2939 Quarzo XX in gruppi sferoidali Emilia Romagna: Formignano n.2566 Quarzo XX isolati Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.13 Toscana: Carrara n.9 Quarzo XX limpidi Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.1057, n.1060, n.*1072 Quarzo XX nel Calcare Sardegna: Masua, Iglesias n.3438 Quarzo XX neri Toscana: S. Filippo, Siena n.3931 97 98 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Quarzo XX piramidali, Attinoto Piemonte: Baceno, Valle Antigorio n.*22 Quarzo XX pseudomorfo di Stibina Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.3286, n.3287, n.3288, n.3289 Quarzo XX ricoperta da Calcite Piemonte: Traversella n.2544 Quarzo XX ricoperto da Barite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.58 Quarzo XX ricoprente Baritina Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.57 Quarzo XX sciolti Lombardia: Selvino, Bergamo n.4052 Toscana: Isola d'Elba n.2720 Piemonte: Brosso n.*3758 Quarzo XX su Galena Sardegna: Malacalzetta, Iglesias n.1810 Quarzo XX sul Marmo Toscana: Carrara n.4228 Quarzo XX, Dolomite Toscana: Carrara n.*2791 Quarzo XX, Dolomite selliforme Toscana: Carrara n.1683 Quarzo XX, Ortose, Fluorite Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.3934 Quarzo XX, Siderite, Dolomite Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4913 Quarzo XX, filone bersaglio Sardegna: S. Leone Capoterra, Cagliari n.4987 Quarzo a tramoggie con bolla Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.2941 Quarzo aeroidro Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.96, n.2939 Toscana: Isola d'Elba n.*2717 Quarzo affumicato Sardegna: Isola di Caprera n.2181 Toscana: Siena n.1357 Quarzo affumicato XX Sardegna: Cala Francese, Isola della Maddalena n.3804 Quarzo affumicato, Albite Toscana: Isola d'Elba n.2716 Quarzo affumicato, Tormalina Piemonte: Beora, Ossola n.3948; Valle d’Ossola n.61 Quarzo aggruppamenti di XX Piemonte: Traversella n.4229 Valle d'Aosta: Challant n.*4231 Quarzo ametistico Toscana: Isola d'Elba n.1271 Quarzo ametistino Piemonte: Traversella n.89, n.2412 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Sardegna: Osilo n.2150 Toscana: Isola d'Elba n.91, n.2719, n.2721 Trentino Alto Adige: Molignon, Val di Fassa n.329 Veneto: Fongara, Vicentino n.93 Quarzo ametistino XX Sardegna: Seneghe n.1784 Quarzo ametistino su Oligisto Toscana: Isola d'Elba n.90 Quarzo ametistino, Calcedonio Sardegna: Masullas n.*2151 Quarzo bianco candido Emilia Romagna: Montefeltro Perticara n.770 Quarzo calcedonioso Lazio: Vallerano pr. Roma n.3145 Veneto: M.Nuovo, Colli Euganei n.1980 Quarzo cariato Sardegna: Ingurtosa n.1654; Peddi Attu, S.Vito n.2990 Quarzo con Agata Trentino Alto Adige: Val di Centa n.3384 Quarzo con Albite Piemonte: Baveno n.1402 Quarzo con Amianto incluso Piemonte: Traversella n.62 Quarzo con Attinoto filiforme Piemonte: Traversella n.59, n.*84 Quarzo con Barite e Blenda Sardegna: Montevecchio n.56 Quarzo con Calcite Sardegna: Min. Tacconis, Sarrabus n.3000 Trentino Alto Adige: Molignon, Val di Fassa n.316, n.330 Quarzo con Calcite XX Sardegna: Min. Tacconis, Sarrabus n.4400 Quarzo con Calcite e Galena Sardegna: Min. G. Bonu, Sarrabus n.4310 Quarzo con Clorite Piemonte: Baveno n.83; Valle d’Ossola n.*86, n.*1828 Quarzo con Clorite inclusa Piemonte: Beora, Ossola n.75 Svizzera: S. Gottardo n.3761 Quarzo con Dolomite Piemonte: Traversella n.42 Quarzo con Dolomite e Calcite Piemonte: Traversella n.1601 Quarzo con Dolomite e Clorite Piemonte: Traversella n.41 Quarzo con Dolomite selliforme Piemonte: Traversella n.37, n.38, n.39, n.40 Toscana: Carrara n.1405, n.2470 Quarzo con Ematite inclusa 99 100 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Piemonte: Beora, Ossola n.*74 Quarzo con Ematite interna Piemonte: Beora, Ossola n.32 Quarzo con Ematite micacea Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4914; Traversella n.485 Quarzo con Epidoto Piemonte: Valle d’Ossola n.69 Sardegna: massa granitica del Limbara n.3648 Quarzo con Fe oligisto speculare Piemonte: Traversella n.*36 Quarzo con Fluorite rosa Piemonte: Beora, Ossola n.3011 Quarzo con Limonite su Ilvaite Toscana: Isola d’Elba n.2718 Quarzo con Pirite Piemonte: Brosso n.730; Pestarena, Valle Anzasca, Ossola n.*31; Traversella n.67, n.2192 Quarzo con Siderite Toscana: Isola d'Elba n.1272 Quarzo con Tormalina Piemonte: Beora, Ossola n.80 Quarzo con Tormalina in decomposizione Toscana: S.Pietro in Campo, Isola, d’Elba n.1360 Quarzo con Tormalina inclusa Piemonte: Beora, Ossola n.*73; Valle d’Ossola n.72 Quarzo con aghi di Tormalina Piemonte: Beora, Ossola n.6 Quarzo con inclusioni Toscana: Chianciano n.3091 Quarzo con lamelle di Ematite Sardegna: S. Leone Capoterra, Cagliari n.5007 Quarzo concrezioni stalattitiche Toscana: S.Fiora n.1276 Quarzo dodecaedro Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.65 Quarzo e Fluorite Sardegna: Su Leonargiu, Sarrabus n.4619 Quarzo e Magnetite Sardegna: S. Leone Capoterra, Cagliari n.5008 Quarzo e Pirite Piemonte: Min. Brosso, Ivrea n.4514 Quarzo e inclusioni di Plumosite Piemonte: Brosso n.2396, n.3437 Quarzo ferruginoso Piemonte: Brosso n.3290, n.*3291 Sardegna: S. Leone Capoterra, Cagliari n.2370 Quarzo fibroso xiloide Emilia Romagna: Imolese n.1707 Quarzo fibroso in Serpentina ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 101 Toscana: Impruneta, Firenze n.2935 Quarzo fibroso- raggiato Sardegna: Sarrabus n.4057; Min. Tacconis Sarrabus n.4399; S’Arcilloni, Sarrabus n.4395 Quarzo ganga del filone Sardegna: M. Monte Narba n.4272 Quarzo giallastro Toscana: Isola d'Elba n.2711 Quarzo gommoide con Quarzo XX Toscana: Isola d'Elba n.2715 Quarzo grossi XX piramidali Piemonte: Baceno, Valle Antigorio, Ossola n.121 Quarzo grosso XX piegato Piemonte: Traversella n.2138 Quarzo gruppo di XX Valle d'Aosta: Challant n.2125 Quarzo ialino Piemonte: Baceno, Valle Antigorio n.24; Beora, Ossola n.*4, n.5 Quarzo ialino XX Piemonte: Baceno, Valle Antigorio, Ossola n.1 Quarzo ialino con Clorite Piemonte: Valle Anzasca, Ossola n.18 Svizzera: S. Gottardo n.1268 Quarzo ialino con Pirite (?) Piemonte: Brosso n.3347 Quarzo ialino in geode Toscana: Isola d'Elba n.2712 Quarzo ialino su Calcedonio Sardegna: Masullas n.2162 Quarzo ialino, Albite, Calcare Toscana: Carrara n.8 Quarzo in geode, Calcedonio Sardegna: Alghero n.2155 Quarzo in grossi XX Piemonte: Valle Vigezzo, Ossola n.120 Quarzo in grossi XX aggruppati Piemonte: Brosso n.*4495 Quarzo in grossi XX ialini Piemonte: Brosso n.*4494 Quarzo in venette Sardegna: Porto Torres n.4930 Quarzo incrostato di Limonite Toscana: Isola d'Elba n.2713 Quarzo iridescente, Adularia Lombardia: Sondalo, Valtellina n.4138, n.*4139 Quarzo latteo Emilia Romagna: Porretta, Bologna n.2940 Sardegna: Su Leonargiu, S.Vito n.2911 Quarzo latteo XX Sardegna: Rosas Siliqua n.2152; Nebida, Iglesias n.48 102 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Quarzo latteo su Gneiss Piemonte: Beora, Ossola n.7 Quarzo leggermente affumicato Piemonte: Beora, Ossola n.2398; Pallanzano n.71; Sempione pr. Iselle n.60 Quarzo nella Silice gelatinosa Svizzera: Traforo Sempione n.3306 Quarzo nero (Calcedonio) Lombardia: S.Giovanni Bianco, Bergamo n.4048 Quarzo nero XX bipiramidale Toscana: Bagni S. Filippo, Siena n.3931 Quarzo nero, Albite, Ortose Toscana: Grotta d’Oggi, Isola d'Elba n.3076 Quarzo piramidale allungato ametistino Sardegna: S. Leone Capoterra, Cagliari n.1937 Quarzo pseudomorfo di Apofillite Trentino Alto Adige: Monzoni n.3302 Quarzo pseudomorfo di Calcite Piemonte: Brosso n.2529 Quarzo radiato Sardegna: Fonni n.3305 Quarzo ricoprente XX Barite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2538 Quarzo struttura mammellonare radiata Sardegna: Monte Narba n.1836 Quarzo su Calcare Toscana: Carrara n.11, n.12 Quarzo verdastro Piemonte: Traversella n.1267 Quarzo verde Piemonte: n.85 Toscana: Isola d’Elba n.1275 Quarzo xiloide Emilia Romagna: Pietra Colora, bolognese n.118 Quarzo, Clorite, Feldspato Piemonte: Ala n.46 Quarzo, Diaspro rosso Sardegna: Isola di Carloforte n.11209 Quarzo, Limonite su Oligisto Toscana: Isola d’Elba n.2714 Quarzo, Sfeno, Albite, Adularia Valle d'Aosta: Monte Bianco n.77 Quarzo, Siderite, Blenda Sardegna: M. Argentiera della Nurra n.4978; Su Leonargiu, S.Vito n.2657 Quarzo, XX di Laomontite Piemonte: Baceno, Valle Antigorio n.*27 Quarzo, XX di Mica Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.*28 Quarzo, Calcite, Fluorite verde Sardegna: Su Leonargiu, S.Vito n.2910 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 103 Rame XX aciculari Sardegna: Min. Su Sufruru, Flumini Maggiore n.3007 Rame grigio Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.894 Rame grigio con Fluorina Toscana: Angina, Pietra Santa n.2817 Rame grigio con Galena Sardegna: Nieddari, Flumini n.1684 Rame grigio con Malachite Valle d'Aosta: Champs de Praz n.817 Rame grigio nel Quarzo Piemonte: Stroppo, Cuneo n.3197 Sicilia: Girosera, Monti Peloritani n.4221 Rame grigio nella Siderite Piemonte: Min. Bellagarda, Ceresole Reale n.4831 Rame grigio, Carbonato di Fe Piemonte: Bellegarda n.3017 Rame nativo Emilia Romagna: Monte Modino, Frassinaro n.710; Montefiorino Frassinari n.3489 Liguria: Monte Creto, Genova n.*1983 Sardegna: Gennamari n.1334; Godoni n.674 Toscana: Campiglia n.782, n.*783; Capanne Vecchie, Massa Marittima n.2656 Francia: Min. Varo, Tolone n.780 Rame nativo con Calcite Toscana: Montecatini, Val di Cecina n.3062 Rame nativo con Cuprite Francia: Min. Varo, Tolone n.781 Rame nativo dai Calcari cretacei Marche: Pergola n.*2266 Rame nativo dalle sabbie Liguria: Deiva n.*786, n.787 Rame nativo dendriti in Gabbro Toscana: Montecatini n.2545 Rame nativo e Calcosina Toscana: Montecatini n.807 Rame nativo e Cuprite Toscana: Impruneta n.1338 Rame nativo in piccoli arnioni Liguria: Monte Creto, Genova n.*788; Rivo Aglio, Val Bisagno n.*785 Rame nativo lamellare Sardegna: Min. Su Sufruru, Flumini Maggiore n.3006 Rame nativo lamelle su Diabase Toscana: Montecatini n.2546 Rame nativo nel Gabbro Toscana: Montecatini n.2947 Rame nativo ossidato superficialmente Toscana: Montecatini n.814 Rame nativo sulla Pirite Piemonte: Traversella n.2334 104 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Rame nativo, Laomontite Toscana: Min. Monte Latini n.1931 Rame ossidato, Malachite Liguria: Bonassola n.*2058 Rammelsbergite Trentino Alto Adige: Cruvin Bruzolo, Val di Susa n.768 Realgar Campania: Vesuvio 1905 n.4025 Piemonte: Costa Ciagrea pr. Caccino, Val Tanaro n.3263; Ormea, Cuneo n.156; Pizzo della Cornia, Rio Re Bianco n.2208; Val di Tanaro, Pizzo d’Ormea n.3213, n.3214, n.3216, Corsica: Matra n.3826 Realgar XX Campania: Vesuvio n.3410 Piemonte: Val di Tanaro, Pizzo d’Ormea n.3215 Corsica: Matra n.3827, n.3921, n.3927 Svizzera: Binnenthal, Vallese n.3754 Realgar con Solfo-Selenio Campania: Vesuvio n.3408, n.4026 Realgar e Orpimento Campania: n.3212, n.3238 Piemonte: Frana del Bricco dell’Ozzea, Ormea n.3258 Corsica: Min. di Matra n.3823, n.3824, n.3825 Realgar nella Dolomite Svizzera: S.Gottardo n.158 Realgar nella Marna Toscana: Min. di Cortevecchia, M. Amiata n.3771 Regolo d’Antimonio Sardegna: Su Suergiu n.5143 Resinite Piemonte: Baldissero Canavese n.4600 Retinite nera Veneto: Colli Euganei n.*2929 Retinite rossa Veneto: Monte Croce, Colli Euganei n.2930 Rodonite Valle d’Aosta: Min. Praborna, S. Marcel n.3381; S.Marcello, Aosta n.2046, n.3183, n.3625 Rodonite XX, Albite XX Valle d'Aosta: S. Marcello, Aosta n.3624 Rodonite con Diallagio Valle d'Aosta: S. Marcello, Aosta n.2041 Rodonite in noduli Valle d'Aosta: Min. Praborna, S. Marcel n.3176 Romeite Valle d'Aosta: Min. Praborna, S. Marcel n.3184, n.3978 Romeite XX Valle d’Aosta: Min. Praborna, S. Marcel n.4843, n.4911 Romeite XX con Albite ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 105 Valle d’Aosta: Min. Praborna, S. Marcel n.4135 Romeite XX con Braunite Valle d'Aosta: Min. Praborna, S. Marcel n.4615 Rosasite Sardegna: Rosas Sulcis n.5264 Rutilo Piemonte: Baceno, Valle Antigorio, Ossola n.652, n.1906, n.1921, n.2236, n.2238, n.2239, n.2260; Traversella n.*2135 Rutilo XX: Piemonte: Valchiusella, Ivrea n.2237, Rutilo XX nel Quarzo Piemonte: Valchiusella n.*3454, n.4638 Rutilo XX, Granato, Adularia Piemonte: Valle Soana n.*3459 Rutilo con Clorite Piemonte: Ala n.653 Rutilo con ferro oligisto Svizzera: San Gottardo n.654 Rutilo su Quarzo Piemonte: Valchiusella, Traversella n.1745, n.11240 Salbanda argillosa del tetto Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4948 Salbanda argillosa quarzosa Sardegna: Argentiera della Nurra n.*4949 Sale ammonico Campania: Boscotrecase n.3701; Vesuvio, Napoli n.1443, n.1673, n.2040, n.2270 Salgemma Campania: Vesuvio, Napoli n.1991 Sicilia: Caltanissetta n.164; Saline Racalmuto Girgenti n.2196 Salgemma XX Sicilia: senza località n.4218 Salgemma XX con Gesso Sicilia: Racalmuto Girgenti n.1988 Salgemma XX con XX Solenite Sicilia: Cozzotondo, Recalmuti n.166 Salgemma stalattitico Sicilia: Caltanissetta n.163, n.165, n.11239 Salgemma violetto Sicilia: n.162, n.11225 Sanidino XX da Trachite-Andesite Lazio: S. Valentino, Viterbo n.4862 Sanidino XX dalla Vulsinite Lazio: Viterbo n.4863 Saponite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2297 Saponite con AgS, Baritina Sardegna: Bacu Arrodas n.2171 Sarcolite Veneto: Valle Zuccanti, Schio, Vicentino n.1092 106 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sarcolite XX, Humboldtilite Campania: Vesuvio, Napoli n.4892 Saussurite bianca manganesifero Emilia Romagna: Montese, Modena n.1055 Scheelite Piemonte: Traversella n.356; Valle Tuppa, Ossola n.4922 Sardegna: Min. Ballao, Gerrei n.4223; Su Suergiu, Villasalto, Gerrei n.3023, n.5142 Svizzera: Traforo Sempione n.3150 Scheelite XX Piemonte: Traversella n.354, n.355, n.357, n.11180 Trentino Alto Adige: Cinquevalli Levico n.3324; Mulat, Mezzavalle, Fassa n.3325 Scheelite XX con Magnetite Piemonte: Traversella n.353 Scheelite XX e Dolomite Piemonte: Traversella n.2357 Scheelite XX su XX Microclino Piemonte: Baveno, Lago Maggiore n.5114 Scheelite amorfa, Quarzo, Pirite Piemonte: Valle Tuppa, Ossola n.358 Scheelite con Stibina Sardegna: Genna Ureu, Orroli n.582; Su Suergiu, Villasalto n.3024 Seapolite nel Calcare metamorfico Toscana: Campiglia Marittima n.4210 Selenite XX Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.*2899 Selenite XX con Solfo Sicilia: Cordaro n.*697 Selenite XX, Calcite, Solfo Sicilia: Solf. Rabbione, Bosco S. Cataldo n.2894 Sellaite XX nell’ Anidrite Francia: Rocher du Sonfre, Savoia n.3636 Senarmentite, Valentinite Sardegna: Nieddaris, Flumini n.2885 Senarmontite XX Sardegna: Su Suergiu n.3441 Senarmontite con Schisto nero Sardegna: Su Suergiu n.5137 Senarmontite in XX microscopici Sardegna: Su Suergiu n.4910 Sepiolite in parte carbonato Toscana: S. Piero in Campo, Isola d’Elba n.3087 Sericite nel Quarzo Toscana: Isola d'Elba n.2767 Sfeno Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.1136 Sfeno XX Piemonte: Perero, Pinerolo n.3579; Pinerolo n.*3578; Valle d’Ossola n.1133 Svizzera: S. Gottardo n.1131 Sfeno XX gialli ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 107 Toscana: S. Piero in Campo, Isola d’Elba n.3574, n.3575 Sfeno XX nella pietra ollare Lombardia: Alpe Pirlo, Val Malenco n.5082 Sfeno XX, Granato, Epidoto Liguria: Rio Baracca pr. la Ferriera n.*3884 Sfeno con Adularia Valle d’Aosta: Monte Bianco, Aosta n.1135 Sfeno con Adularia e Calcite Svizzera: S.Gottardo n.1134 Sfeno con Tormalina Piemonte: Beora, Valle d’Ossola n.3673 Sfeno nel Cloriteschisto Piemonte: Ala n.1130 Sfeno su Quarzo Piemonte: Beora, Ossola n.1128 Sfeno, Clorite, Granati Piemonte: Ala n.1132 Sfeno, Granati, Bornite Piemonte: Ala n.1129 Siderite Emilia Romagna: Bolognese n.550 Piemonte: Brosso n.534, n.539; M. Brosso, Ivrea n.538, n.540, n.544, n.4634, n.4635, n.4649; Traversella n.537, n.542, n.543, n.545, n.547 Siderite XX in Scisto Sardegna: Argentiera della Nurra n.4205 Siderite XX in geode Calcite Sardegna: Su Suergiu, Cagliari n.4166 Siderite XX romboedrici Piemonte: Brosso n.2064 Siderite XX selliformi Piemonte: Traversella n.2141 Siderite XX sul Quarzo Toscana: Elba n.1196 Siderite con Dolomite Piemonte: M. Brosso, Ivrea n.4636 Siderite con Ematite Piemonte: M. Brosso, Ivrea n.548 Siderite con Quarzo Piemonte: M. Brosso, Ivrea n.536 Siderite con Rame grigio Piemonte: Ceresole Reale n.4222 Siderite decomposta Piemonte: M. Brosso, Ivrea n.546 Siderite lenticolare in Calcare Piemonte: Brosso n.*4539 Siderite lenticolare Piemonte: M. Brosso, Ivrea n.4637; Traversella n.533 Siderite lenticolare, Quarzo Piemonte: Brosso n.*2068 108 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Siderite pseudomorfa di Calcare Sardegna: Masua, Iglesias n.695 Siderite ricoperta da Pirite Piemonte: M. Brosso, Ivrea n.2414 Siderite selliforme Sardegna: Nieddoris, Flumini n.1681 Siderite, Galena, Blenda Sardegna: Argentiera della Nurra n.4975 Siderite, Mispikel, Plumosite Piemonte: M. Brosso, Ivrea n.535 Siderite, Pirite, Ematite Piemonte: M. Brosso, Ivrea n.4540 Sienite Piemonte: Brosso n.*4550; Traversella n.*4466 Silvite XX Campania: Vesuvio n.3407; Vesuvio eruzione 1906 n.3406, n.4013 Sismondina Valle d'Aosta: Valle Mariana, Aosta n.1226 Sismondina con Granato Piemonte: Traversella n.1220 Sismondina, Clorite, Granato Valle d'Aosta: Champ de Praz n.2256 Smeraldo XX isolati Piemonte: Craveggia, Ossola n.*2683 Smithsonite | Lombardia: Gorno, Clusone pr. Bergamo n.1313 Sardegna: Acquaresi, Iglesias n.3689; Genna Ruta, Iglesias n.594; M. Buggerru n.204; n.618, n.2313; Masua n.4042, n.4735; Min. Masua n.565, n.577, n.1595, n.2310, n.2312, n.4092, n.4747, n.4758, n.4764; Monteponi n.610; Min. Masua, Iglesias n.3980; Min. S.Giovanni, Iglesias n.614, n.4631 Toscana: M. Bruscolina, Massa Marittima n.675; Niccioletta, Massa Marittima n.657 Smithsonite XX Sardegna: Buggerru, Flumini n.875, n.1677 Smithsonite XX con Barite Sardegna: Masua, Iglesias n.3353, n.3354 Smithsonite XX, Cerussite XX Sardegna: Buggerru, Flumini n.876 Smithsonite a straterelli Sardegna: Masua n.4736 Smithsonite compatta Sardegna: Min. Masua n.4768, n.4773 Smithsonite con Blenda Sardegna: Masua n.4743 Smithsonite con Calamina ferrifera Sardegna: Min. S.Giovanni, Iglesias n.4626, n.4627 Smithsonite con Ematite Sardegna: Masua n.4751 Smithsonite con XX Cerussite Sardegna: Monteponi n.611 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 109 Smithsonite concrezione verdastra Sardegna: Masua n.4745 Smithsonite concrezionata Sardegna: Masua n.4744 Smithsonite e Calamina Sardegna: M. Buggerru, Flumini maggiore n.2311 Smithsonite e Calcite Sardegna: Masua n.4740 Smithsonite e Idrozincite Sardegna: M. Buggerru n.2374; Masua n.562, n.4739 Smithsonite gialla cadmifera Sardegna: Min. Masua n.4741 Smithsonite mammellonare Sardegna: Masua n.4752; Montecani, Masua, Iglesias n.2970; Monteponi n.884 Smithsonite o Calamina Sardegna: Masua n.4123 Smithsonite pseudomorfa di Calcite Sardegna: Masua n.4761; Min. Buggerru n.1799 Smithsonite ricoperta da Baritina Sardegna: Masua, Iglesias n.596 Smithsonite ricoperta da Zincite Sardegna: Montecani, Masua, Iglesias n.2971 Smithsonite stalattitica Sardegna: Min. Masua n.569, n.4770; Monteponi n.615 Smithsonite su Blenda piritosa Sardegna: Masua n.4755 Smithsonite su Quarzo Sardegna: Argentiera della Nurra n.3372 Smithsonite zonata Sardegna: Masua n.4754 Smithsonite, Blenda, Cerussite Sardegna: M. Buggerru, Flumini maggiore n.2314 Sodalite Campania: Monte Somma, Napoli n.1288, n.1592, n.1963; Vesuvio 1872, Napoli n.1699 Sodalite XX su Sanidino Campania: Monte Somma, Vesuvio n.4889 Sodalite con Breislakite Campania: Vesuvio lava 1631, Napoli n.2184 Sodalite verdiccia Campania: Monte Somma n.*866 Solfati naturali di K, Na, Ca Veneto: Min. Agordo n.5156 Solfo Sardegna: Masua, Iglesias n.2949 Sicilia: Isola Vulcano n.1594 Solfo Selenio Campania: Vesuvio eruzione 1906 n.*3409 Solfo XX Campania: Vesuvio 1906 n.*4003; Vesuvio 1908 n.4002 110 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Emilia Romagna: Romagna, n.1491, n.1502, n.4691; Min. Perticara n.*2054, n.4659, n.4660, n.4661, n.4665, n.4728 Marche: Cafabri, Pergola n.*713, n.*1406, n.*1414, n.1459; Min. Cafabri, Pergola n.4676, n.4677, n.*4678, n.*4679, n.4680,n.*4681, n.4682, n.4683, n.4684, n.4685, n.4686, n.4687, n.4688, n.4689, n.4690; Perticara n.133, n.134, n.135, n.146, n.148, n.2355 Sardegna: Montevecchio n.2406 Sicilia: senza localita n.1541, n.4692, n.4694, n.4715, n.4717, n.4718, n.4719, n.4720, n.4721,n.4722, n.4878, n.4879, n.*4880, n.4881, n.4882, n.4883, n.4884, n.4885; Caltanissetta n.123, n.124, n.4723, n.4724, n.4725, n.4726, n.4727; Catania n.*2132; Cordaro, Caltanissetta n.638, n.689, n.1504; Girgenti n.2571; Min. Giona, Racalmuto n.*4083, n.4695, n.4696; Racalmuto n.2199, n.3252; Solfatara Cozzo di Disi, Girgenti n.2575 Solfo XX a facce ricurve Sardegna: Min. Masua, Iglesias n.2966 Solfo XX con Antimonio Toscana: Grosseto n.3032 Solfo XX con Calcare concrezionato Sicilia: Caltanissetta n.1322 Solfo XX con Calcite Sicilia: Girgenti n.649; Monte Giona n.3809 Solfo XX con Celestina Sicilia: Cordaro n.688 Solfo XX con Galena Sardegna: S.Benedetto, Iglesias n.2294 Solfo XX con Gesso XX Sicilia: senza località n.4693 Solfo XX con Silice bianca Marche: Perticara n.1332 Solfo XX con Solfo grosso Marche: Cafabri, Pergola n.*734 Solfo XX con Stibina Toscana: Le Cetine, Siena n.3835, n.3836 Solfo XX isolati Marche: Cafabri, Pergola n.1404, n.*719 Sicilia: senza località n.*4697, n.4698, n.4699, n.4700, n.4701, n.4702, n.4703, n.4704, n.4705, n.*4706, n.4707, n.4708, n.*4709, n.4710, n.4711, n.4712, n.4713, n.4714, n.4716, Solfo XX isolati con Bitume Marche: Perticara n.132 Solfo XX laminare Sicilia: senza localita n.1925 Solfo XX minuti Emilia Romagna: Farmignano n.*2562 Solfo XX nella Galena Sardegna: Masua, Iglesias n.2948 Solfo XX nella Stibina fibrosa Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4596 Solfo XX nitidissimi in geode Sardegna: Min. Masua, Iglesias n.2967 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 111 Solfo XX ottaedrici Emilia Romagna: Perticara n.*871 Marche: Cafabri, Pergola n.1468 Sicilia: senza località n.*1815; Caltanissetta n.136, n.1321; Cordaro n.572, n.612, n.*651, n.1926, n.1928 Solfo XX ottaedrici accoppiati Sicilia: Cordaro, Caltanissetta n.621 Solfo XX ottaedrici appiattiti Sicilia: Cordaro n.2241 Solfo XX ottaedrici e tabulari Sicilia: Cordaro, Caltanissetta n.1328 Solfo XX ottaedrici in geode Marche: Cafabri, Pergola n.716 Solfo XX ottaedrici, Bitume Sicilia: senza località n.1893 Solfo XX perfetti Marche: Cafabri, Pergola n.725, n.*727; Min. Gallo, Urbino n.2056 Sicilia: senza località n.*2002 Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.3490 Solfo XX prismatici ialini Sicilia: Cordaro n.595 Solfo XX ricoperto parzialmente di Quarzo Emilia Romagna: Min. Polenta n.2121 Solfo XX ricoperti da Calcare Sicilia: Caltanissetta n.2388, n.2389 Solfo XX sferoedrici Sicilia: Ciangiana n.3253 Solfo XX su Argilla marnosa Emilia Romagna: Cesena n.2564 Solfo XX su Stibina Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.862 Solfo XX su legno decomposto Toscana: Grosseto n.3031 Solfo XX sul Marmo Toscana: Carrara n.4227 Solfo XX tabulari in Calcite XX Sicilia: Solfatara Grossa, Caltanissetta n.2572 Solfo XX tabululari incrostati di Calcite Sicilia: Solfatara Giovanello, Girgenti n.2574 Solfo XX tabulari Emilia Romagna: Cesena n.2089 Marche: Cafabri, Pergola n.*715, n.1538, n.1770 Sardegna: Iglesias n.398 Sicilia: senza località n.1576; Caltanissetta n.735, n.737; Cordaro n.*568, n.576, n.585, n.617, n.635, n.643, ; Solfatara Grossa, Caltanissetta n.2573 Solfo XX tabulari e ottaedrici Sicilia: Cordaro n.656 Solfo XX tabulari su ganga Sicilia: Cordaro n.619 112 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Solfo XX, Anglesite su Galena Sardegna: Monteponi n.151 Solfo XX, Anglesite, Galena Sardegna: Bugerru n.3808 Solfo XX, Calcare bituminoso Marche: Perticara n.131 Solfo XX, concrezioni stalattitiche di Calcite Sicilia: Cordaro n.655 Solfo amorfo Marche: S. Lorenzo in Salfinelli, Pesaro n.1922 Solfo compatto Sicilia: Caltanissetta n.2390; Isola di Vulcano n.*1593 Solfo con Anglesite e Galena Sardegna: Monteponi n.153, n.154 Solfo con Celestina Sicilia: Girgenti n.1289 Solfo concrezioni mamellari Toscana:Le Cetine, Rosia, Siena n.2908 Solfo cristalli e concrezioni su Marna Sicilia. Caltanissetta n.2387 Solfo cristallino su Marmo Toscana: Carrara n.870 Solfo giallo citrino Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4572 Solfo giallo miele Emilia Romagna: Mercato Saraceno n.2050 Solfo grosso XX tabulare Sicilia: senza localita n.*1311 Solfo grumi in Stibina Toscana: Min. Le Cetine, Siena n.2951 Solfo in geode di Anglesite Sardegna: Buggerru, Flumini Maggiore n.2994 Solfo in grumi in Quarzite Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4571, n.11198 Solfo in grumi in geode di Anglesite Sardegna: Buggerru, Flumini Maggiore n.3013 Solfo in noduli Piemonte: Montecastello, Alessandria n.3255 Solfo in strati, Celestina Sicilia: Caltanissetta n.125 Solfo minerale industriale Emilia Romagna: Min. Perticara n.4672, n.4673, n.4674 Solfo nel Bitume Marche: Perticara n.2411 Solfo nel Gesso Sicilia: Ciangiana n.*3254 Solfo nella Calamina Sardegna: Masua n.784 Solfo noduli cristallini in Galena ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Sardegna: Min. Masua, Iglesias n.2965 Solfo piccoli XX in Calamina Sardegna: Buggerru, Flumini Maggiore n.3012 Solfo pulverulento con Gesso Sicilia: Cordaro n.147 Solfo pulverulento su lava Campania: Vesuvio n.*150 Solfo ricoperto da Calcite Sicilia: Caltanissetta n.198; Min. Giona n.*2248 Solfo rivestimenti cristallini, Galena Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.2950 Solfo rosso Sicilia: Min. Giona n.4211 Toscana: Min. Le Cetine, Rosie, Siena n.4570 Solfo rosso in Quarzo Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena, n.3209 Solfo su Stibina Sardegna: Argentiera della Nurra n.624 Solfo sul Marmo Toscana: Carrara n.2459 Solfo sul fango Toscana: Larderello n.*3966 Solfo, Gesso XX completi Sicilia: Caltanissetta n.*1501 Solfuro d’ Antimonio liquato Sardegna: Gerrei, Min. Su Suergiu n.5144 Spangolite Sardegna: Arenas n.4115, n.4116, n.4117, n.4118 Spangolite XX Sardegna: Arenas, Iglesias n.3865, n.3866, n.3867, n.3873, n.3923 Spangolite XX con Azzurrite Sardegna: Arenas, Iglesias n.3871 Spangolite XX con Linarite Sardegna: Arenas, Iglesias n.3868 Spessartina (Granato manganesifero) Valle d’Aosta: S. Marcello, Aosta n.3178 Spinello Veneto: Campo d’Oro, Lonedo, Vicentino n.143 Spinello XX Calabria: Tiriolo n.3140 Spinello XX con Augite verde Campania: Vesuvio, eruzione 1906 n.3450 Spinello XX dei Basalti Veneto: Vicentino n.372 Spinello XX pleonasto Veneto: Guata, Vicentino n.1359 Spinello XX zincifero Piemonte: Miggiandone, Valle Toce, Pallanza n.373; Pallanza n.369 Spinello con Pirosseno 113 114 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Campania: Monte Somma n.*344 Spinello con Pirrotina zincifera Sardegna: Correboi n.1829 Spinello e Vesuviana Calabria: Tiriolo n.2070 Spinello nella Calcite Calabria: Tiriolo n.11206 Spinello nella Calcite azzurra Calabria: Tiriolo n.2073 Spinello nella sabbia Calabria: Pizzo Calabro n.3877 Spinello ottaedrico con Mica Campania: Vesuvio n.964 Spinello pleonasto Campania: Monte Somma n.375 Spinello pleonasto XX Campania: Monte Somma n.370; Vesuvio n.374 Trentino Alto Adige: Monzoni, Valle Fassa n.1898 Spinello pleonasto con Humite Campania: Monte Somma n.*339, n.399 Spinello pleonasto, Mejonite Campania: Monte Somma n.343 Spinello zincifero Sardegna: Bacu Arrodas n.4271 Spinello zincifero, Antomolite Piemonte: Miggiandone, Pallanza n.364 Spinello, Peridoto, Aragonite Campania: Vesuvio n.376 Staurolite XX con Distene Svizzera: S. Gottardo n.927 Staurolite con Granati Piemonte: Sempione, Iselle n.926 Steatite Sardegna: Oniferi n.3959 Stefanite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1823; Giovanni Bonu, Sarrabus n.2013; Monte Narba n.2016; Serra S’Ilixi, Sarrabus n.4417 Stefanite XX Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1088, n.2320, n.2375, n.3428, n.4254, n.4255; Gio- vanni Bonu, Sarrabus n.*1649, n.11218; Masaloni, Sarrabus n.2500; Min. G. Bonu, Sarrabus n.861, n.863, n.1598, n.1642, n.1920, n.1924, n.2982, n.2983, n.3271, n.3423, n.3424, n.3425, n.4345, n.4346, n.4347; Monte Narba,Sarrabus n.*1917, n.2223, n.4297, n.11216 Stefanite XX con Argentite Sardegna: Monte Narba n.4296 Stefanite XX con Calcite Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.3422, Serra S'Ilixi, Sarrabus n.2008 Stefanite XX isolati Sardegna: Min. G. Bonu, Sarrabus n.1385 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 15 Stefanite XX su Galena Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4256 Stefanite con Argentite Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.11217 Stefanite con Argirose Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.2222 Stefanite e Argirose in XX Sardegna: Min. G. Bonu, Sarrabus n.1454 Stefanite su Calcite Sardegna: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1591 Stibiconite Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4563, n.4565; Rosia, Siena n.1898, n.2292 Stibiconite pseudomorfa di Stibina Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.4561, n.4562, n.4581, n.11208 Stibina Piemonte: Traversella n.2420 Sardegna: Corti Rosas, Ballao n.3640; Gerrei, Min. Su Suergiu n.5133; Mazzoni Pizzuda, Escalaplanu n.3639; Min. Argentiera della Nurra n.4980, n.4981; Sa Mina, Ballao n.1018; Su Suergiu, Villasalto n.2165 Toscana: Isola d’Elba n.2761; Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4559, n.5658, n.6274, n.11223 Corsica: Luri, Bastia n.55, n.371, n.*1215, n.3323 Stibina XX Sardegna: Ballao n.3829, n.3949 Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.*2542, n.2662; Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4564, n.4593, n.4595, n.11222; Rosia, Siena n.2288; Min. del Leccio n.2284 Corsica: Luri, Bastia n.3484, n.3769, n.3770; Meria n.3828 Stibina XX aciculari Sardegna: Su Suergiu, Villasalto n.1382, n.3163, n.3164 Stibina XX aghiformi Sardegna: Su Suergiu, Villasalto n.682 Stibina XX alterati Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4558, n.11221 Corsica: Luri, Bastia n.126 Stibina XX con Pirite Corsica: Luri, Bastia n.127 Stibina XX con Quarzo Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4594 Stibina XX con Quarzo XX Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.11224 Stibina XX decomposti Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.4561 Stibina XX in Calcite Sardegna: Gerrei, Min. Su Suergiu n.5146 Stibina XX in Geode di Quarzo Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4579 Stibina XX in Quarzite e Gesso Toscana: Min. Le Cetine di Cotorniano, Siena n.4588 Stibina XX in geode Quarzo Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3204 116 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Stibina XX in geode di Quarzo Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.*3205; Pereta Scansano, Grosseto n.3028 Stibina XX in geode, Quarzite Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.*4912 Stibina XX isolati Toscana: Pereta Scansano, Grosseto n.3104 Stibina XX nell’Arsenico Sardegna: Monte Narba n.2035 Stibina XX nella Quarzite Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4589 Stibina XX ossidati superficialmente Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.2811, n.4592 Stibina XX, Gesso, Zolfo Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4591 Stibina XX, Siderite, Ematite Piemonte: Brosso, Ivrea n.4870 Stibina XX, Valentinite, Zolfo Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4580 Stibina XX, Zolfo, Valentinite Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4590 Stibina a grandi elementi Sardegna: Gerrei, Min. Su Suergiu n.5134 Stibina aghiforme Sardegna: Su Suergiu, Villasalto n.1465, n.3026, n.3164 Toscana:Le Cetine, Rosia, Siena n.3027 Stibina aghiforme in Quarzite Toscana: Rosia, Siena n.2890 Stibina con Arsenico Sardegna: G. Bonu, Sarrabus n.2679 Stibina con Bournonite Sardegna: Argentiera della Nurra n.1046 Stibina con Calcite Sardegna: Su Suergiu n.3251 Stibina con Kermesite Sardegna: Su Suergiu, Villasalto n.3245 Stibina con Solfo in XX Toscana: Rosia, Siena n.3114 Stibina con Valentinite Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4560 Stibina decomposta Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.2291 Stibina e Ossido di Antimonio Toscana: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4566 Stibina e vene di Calcite Sardegna: Gerrei, Min. Su Suergiu n.5135 Stibina fibrosa iridescente Sardegna: Su Laccu, Nurra n.1909 Stibina in geodi Toscana: Pereta Scansano, Grosseto n.3029 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Stibina in XX alterati Toscana: Rosia, Siena n.3217, n.3218 Stibina in XX con Gesso Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.3203 Stibina ricoperta di Kermesite Toscana: Pereta Scansano, Grosseto n.3030 Stibina su Calcite Sardegna: Gerrei, Min. Su Suergiu n.5136 Stilbite Sardegna: Pula n.2870 Trentino Alto Adige: Monzoni, Valle di Fassa n.1075 Veneto: Valle Zuccanti, Vicentino n.2506 Stilbite XX Sardegna: Monastir n.2460 Stilbite XX aggruppati Trentino Alto Adige: Valle di Fassa n.1080 Stilbite XX su Trachite Sardegna: Pula Capoterra n.1071 Stilbite con Natrolite Sardegna: Montresta n.639 Stilbite fibrosa Sardegna: Pula n.2157 Stilbite radiata Veneto: Valle Zuccanti, Vicentino n.1073; Vicentino n.1076 Stilbite ranciata laminare Trentino Alto Adige: Valle di Fassa n.1069, n.1070 Stilbite, Foresite, Lepidolite Toscana: Isola d'Elba n.2765 Stilbite, Lepidolite, Tormalina Toscana: Fonte del Prete, S. Piero, Isola d’Elba n.3066 Stolzite frammento di XX Sardegna: Bena(d) e Padru, Ozieri n.3584 Stronzianite XX Trentino Alto Adige: Alpe di Siusi, Bolzano n.1632 Talco Piemonte: Ossola n.2332; Praly, Pinerolo n.2803; Traversella n.699 Talco (pietra ollare) Valle d'Aosta: S. Marcel n.1556 Talco Clorite Emilia Romagna: Vesale, Modenese n.1555 Talco con Clorite Piemonte: Traversella n.2347 Talco con Dolomite Piemonte: Traversella n.2348 Talco var. Steatite Piemonte: Praly, Pinerolo n.1228; Traversella n.1227 Sardegna: Giovanni Bonu n.1940 Toscana: Impruneta, Firenze n.1362 Valle d’Aosta: M. Cervino, Aosta n.1786; S. Marcel, Aosta n.11194 117 118 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Talco var. Steatite su Quarzo Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1686 Talco var. Steatite, Pirite Sardegna: Bacu Arrodas n.1578 Tantalite ferrica Sardegna: Stintino n.3583 Taramellite Piemonte: Candoglia, Ornavasso n.4224 Tartufite Sardegna: Castelsardo n.2579 Tenorite Campania: Vesuvio n.1811; Vesuvio 1907 n.4008 Tenorite XX Campania: Vesuvio 1906 n.4021; Vesuvio 1908 n.*4012; Vesuvio eruzione 1916 n.3444 Tenorite XX con Halite Campania: Vesuvio 1908 n.4006 Tenorite a lamelle con scorie Campania: Vesuvio eruzione 1872 n.491; Vesuvio, Boscotrecase eruzione 1860 n.492 Tenorite in XX in lava Campania: Vesuvio eruzione 1834 n.493 Tetraedrite Sardegna: Min. Palmavexi, Iglesias n.3421 Tetraedrite (var. Frigidite) Toscana: Frigido n.3051 Tetraedrite XX Piemonte: Brosso n.3246, n.3247 Tetraedrite XX alterata Sardegna: Arenas, Iglesias n.3870 Tetraedrite nella Galena Sardegna: S.Giovanni, Iglesias n.3248 Thalerz con Galena Sardegna: S. Giovanni, Iglesias n.2123 Thomsonite Trentino Alto Adige: Puflerloch, Valle Fassa n.2415 Thomsonite (var. Sloanite) Toscana: Montecatini n.1352 Thomsonite con Analcime Sicilia: Isola dei Ciclopi n.3566 Thomsonite, Calcite, Datolite Liguria: Casarza, Sestri Levante n.*2198 Tinzenite (?) Valle d'Aosta: St. Marcel n.2047 Titanidroclinohumite, Brucite Valle d'Aosta: Min. Cogne n.5385 Titanite XX Lazio: Cappuccini di Albano n.3190 Titanite XX con Calcite Francia: Val Drum n.3753 Titanite con Granati ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 119 Lombardia: Val Malenco, Valtellina n.3674 Titanite var. Greenowite XX Valle d'Aosta: Min. Praborna, S. Marcel n.3180, n.3181 Titanolivina Lombardia: Franscia, Val Malenco n.3634 Tormalina Lombardia: Sondalo, Valtellina n.4137 Piemonte: Craveggia, Val Vigezzo, Ossola n.2872 Toscana: Isola d'Elba n.1148, n.1149, n.1150, n.1158 Tormalina (var. Rubellite) Toscana: Isola d'Elba n.2738 Tormalina Rubellite XX isolati Toscana: Isola d'Elba n.*2742 Tormalina XX Lombardia: Lago di Piona n.3554 Piemonte: Pallanzeno, Valle d’Ossola n.3688 Toscana: Grotta d’Oggi, S.Piero, Isola d'Elba n.3084, n.4818; S.Piero in Campo n.1230 Svizzera: M. Taneva, S. Gottardo n.3751 Tormalina XX con Granato Lombardia: Olgiasca, Lago di Piona n.5088 Tormalina XX con Quarzo Lombardia: Sondalo, Valtellina n.2190 Tormalina XX dalla Pegmatite Lombardia: Olgiasca, Lago di Piona n.5089; Lago di Como n.5092 Tormalina XX policromi Toscana: Grotta d’Oggi, Isola d’Elba n.3080 Tormalina XX sciolti Toscana: Isola del Giglio, Cava dell’Allume n.3556, n.3557, n.3558, n.3559 Tormalina XX, Muscovite Lombardia: Olgiasca, Lago di Como n.5094 Tormalina a fasci bacillari Toscana: Isola d’Elba n.1138 Tormalina con Castore Toscana: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.2737 Tormalina con Mica Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.1234 Tormalina con Quarzo e Mica Lombardia: Lago di Como n.1731 Tormalina con Quarzo lamellare Toscana: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.3085 Tormalina fibroso-radiata Lombardia: Ponte del Diavolo, Valtellina n.2191 Tormalina nel Cloritescisto Piemonte: Ala n.1155 Tormalina nel Micascisto Piemonte: Valle Anzasca n.1156, n.1159; Valle d’Ossola n.2523 Tormalina nel Quarzo Piemonte: Valle d'Ossola n.1137 Tormalina nella Pegmatite 120 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Lombardia: Olgiasca, Lago di Piona n.5085 Tormalina nera Piemonte: Beora, Ossola n.1157; Craveggia, Ossola n.2331, n.2687; Valle d’Ossola n.1239 Toscana: Grotta d’Oggi, Isola d’Elba n.3078; Isola d'Elba n.1147, n.2740 Tormalina nera XX Piemonte: Pallanzeno, Ossola n.1151; Valle d’Ossola n.1143, n.1144, n.1152, n.1241 Sardegna: Isola della Maddalena n.1153 Tormalina nera XX isolati Toscana: Isola d’Elba n.2744 Tormalina nera e Quarzo Toscana: Isola d'Elba n.2763 Tormalina nera, Quarzo, Albite Toscana: Isola d’Elba n.2773 Tormalina policroiti Toscana: Isola d’Elba n.*2739 Tormalina policroma Toscana: Isola d’Elba n.*1141, n.*1142 Tormalina policroma, Lepidotite Toscana: Isola d’Elba n.2741 Tormalina rosea XX Toscana: Isola d’Elba n.*1139 Tormalina rosea, Lepidotite Toscana: Isola d’Elba n.3058 Tormalina struttura palmare Lombardia: Sondalo, Valtellina n.*2850 Tormalina verde e nera Toscana: Isola d’Elba n.1140, n.1145, n.2743 Tormalina, Quarzo, Mica Sardegna: Isola Asinara n.2179 Trachite e Calcedonio Sardegna: Isola di S. Antioco n.*3108 Traversellite Piemonte: Min. Traversella n.4468 Traversellite XX Piemonte: Traversella n.*2134 Tridimite XX Veneto: S.Pietro Montagnon, Colli Euganei n.2979 Tridimite XX nella Trachite Veneto: S.Pietro Montagnon, Colli Euganei n.2922 Tridimite pseudomorfa Veneto: Colli Euganei n.2823; S.Pietro Montagnon, Colli Euganei n.2980, n.2981; Trubescite con Calcopirite Sardegna: Alghero n.4449 Turingite Sardegna: Isola di Caprera n.*2077 Turingite nel Granito Sardegna: Isola Caprera n.2182 Ullmanite ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 121 Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.2461, n.4387 Ullmanite XX Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.1384; Monte Narba n.1986; Masaloni n.*1913 Ullmanite XX con Calcite Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.4305 Ullmanite XX con Pirrotina Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.2457 Ullmanite XX cubici Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1958 Ullmanite XX nel Calcare Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.1492 Ullmanite con Breithauptite Sardegna: S’Arcilloni, Sarrabus n.1682 Ulmannite XX cubici, Calcare Sardegna: Masaloni, Sarrabus n.*1961 Ulmannite con Breithauptite XX Sardegna: Monte Narba n.*4306 Valentinite Sardegna: Balloro n.3830, n.3831 Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3442 Valentinite (?) Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.*3837 Valentinite XX Sardegna: Argentiera della Nurra, Porto Torres n.3309; Su Suergiu, Villasalto n.3310; Villasalto n.*2903 Corsica: Min. Luri n.3356 Valentinite XX e Stibina Sardegna: Su Suergiu n.5138 Valentinite XX e fibroso-radiata Sardegna: Su Suergiu, Villasalto n.2843 Valentinite XX in Quarzo argilloso Sardegna: Argentiera della Nurra, Porto Torres n.3308 Valentinite XX in Stibina Sardegna: Villasalto n.2901 Valentinite XX mammellonare Sardegna: Ballao n.3914 Valentinite XX, Kermesite Sardegna: Su Leonargiu, Sarrabus n.1894 Valentinite aciculare, Kermesite Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.3115, n.3117 Valentinite con Stibina Sardegna: Villasalto, Cagliari n.2161 Valentinite fibroso-radiata Sardegna: Villasalto n.2902, n.2904 Toscana: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3201 Valentinite su Antimonio Sardegna: Su Suergiu, Gerrei n.*5145 Valentinite, Millerite Sardegna: Nieddaris, Flumini n.2884 122 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Valentinite, Solfo, Stibina Toscana: Rosia, Siena n.3116 Vanadinite XX Sardegna: Bena(d) e Padru, Ozieri n.3582 Variscite Sardegna: Villaputzu, Sarrabus n.4152 Variscite alterata Sardegna: Villaputzu, Sarrabus n.5077 Variscite compatta Sardegna: Villaputzu n.4453 Vesbina e Azzurrite Campania: n.2475, n.2499, n.2694 Vesuviana Calabria: Tiriolo n.2074 Campania: Vesuvio n.985 Piemonte: Bech Rous, Testa Ciarva, Val d’Ala n.3524 Toscana: Isola d’Elba n.*2762; Pitigliano, Grosseto n.1376 Trentino Alto Adige: Valle di Fassa n.989 Vesuviana XX Campania: Monte Somma n.995 Lazio: Parco Chigi, Ariccia pr. Roma n.3917, n.3924 Piemonte: Val d’Ala n.993, n.1000, n.1005, n.1006, n.1007, n.1009; Testa Ciarva, Val d’Ala n.3745 Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4070 Toscana: Regione Pantano, Pitigliano n.1104 Trentino Alto Adige: Canzocoli, Predazzo, Valle Fassa n.2445; Fiorno, Valle di Fassa n.999 Vesuviana XX con Mica Lazio: Parco Chigi, Ariccia pr. Roma n.3922 Vesuviana XX, Blenda a Indio Sardegna: Rio Planu, Castangias, Gonnosfanadiga n.4072 Vesuviana con Augite Campania: Monte Somma n.95 Vesuviana con Mica Campania: Monte Somma n.169, n.174, n.176 Vesuviana e Granato Piemonte: Val d'Ala n.2380 Vesuviana gialla Campania: Vesuvio n.994 Vesuviana magnesifera XX isolati Piemonte: Valle d’ Ala n.998 Vesuviana manganesifera Piemonte: Ala n.1001, n.1002 Vesuviana verde-giallognola Piemonte: Ala n.991 Vesuviana, Pirosseno, Mica Campania: Monte Somma n.177, n.244 Violana Valle d'Aosta: San Marcello, Aosta n.*1175 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 123 Violana con Braunite Valle d’Aosta: San Marcello, Aosta n.*1172 Vivianite Liguria: Torriglia n.*3586 Witherite Sardegna: Donori n.2154; S. Andrea, Cagliari n.186 Wolframite Sardegna: Ortu Becciu, Donori n.1751 Trentino Alto Adige: Cinquevalli, Levico n.3326 Wolframite ? nel Quarzo Piemonte: Gaveggia, Ossola n.2865 Wollastonite Campania: Monte Somma n.1667, n.1698, n.1712, n.3987; Vesuvio n.1091 Lazio: Capo di Bove, Roma n.3134 Sardegna: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2323 Wollastonite nel Marmo Toscana: Posto dei Cavoli pr. Campo, Isola d'Elba n.3094 Wollastonite nella Quarzite Sardegna: Monte Narba, Sarrabus n.1640 Wollastonite nella lava Lazio: Capo di Bove, Roma n.3128 Woodwardite, Linarite, Atacamite Sardegna: Argentiera della Nurra n.3660 Wulfenite XX Sardegna: Gennamari, Gonnosfanadiga n.3211 Wulfenite XX con Piromorfite Sardegna: Min. Gennamari n.5126 Wulfenite XX in Silicato di Zn Lombardia: Ponte Nossa pr. Bergamo n.5068 Wulfenite XX su Baritina Sardegna: Tuviois, Sinnai n.2886 Wulfenite XX tabulari su Baritina Sardegna: Burcei n.2661 Wulfenite su Fluorite Sardegna: Is. Luargius, Burcei n.1111 Xantosiderite Sardegna: M. Masua, Iglesias n.3327, n.3328 Zeolite mimetica = Dachiardite Toscana: Fil. La Speranza, S.Piero, Isola d’Elba n.3789 Zinco (tipo comune di minerale) Sardegna: Min. Masua n.4750 Zinkenite Sardegna: S.Giorgio, Flumini Maggiore n.3872 Zircone Veneto: Novale, Valdagno n.*144 Zircone con Sanidino Campania: Monte Somma, Napoli n.1995 Zircone e Menacanite Veneto: Lonedo, Thiene, Vicentino n.2650 124 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI MINERALI DI INCERTA DETERMINAZIONE (?) Ematite Sardegna: Masua n.3853 ? e rutilo su Quarzo Valle d’Aosta: Val Chiusella, Aosta n.*2258 (?) Indeterminati Sardegna: Burcei n.*2540; Palmavexi, Iglesias n.*3852; Monte Narba, Sarrabus n.*3854; Bacu Arrodas n.*3855,n.*3856; Masua n.*4124, n.*4126, n.*4127, n.*4128; Arenas n.*4155,n.*4156, n. *4168, n.*4182, n.*4183; Giovanni Bonu, S. Vito n.*4167; Rosas Sulcis n.*4177 Toscana: Le Cetine, Rosia, Siena n.*3834; Cornacchino, M. Amiata n.*4184 Valle d’Aosta: San Marcello, Aosta n.*970; Valmariana, Aosta n.*4186 PARTE MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO IN ORDINE DI REGIONE 126 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI AFRICA ERITREA Oro nativo: Amba Lata n.986, n.990 Oro nel Quarzo: Amba Lata n.912; At-Zien, Asmara n.3210; Filone Saroa n.3487, n.3488 LIBIA Calcite XX: pr. Homs n.483, n.4837, n.4838 EUROPA FRANCIA Blenda: Col di Tenda n.*3222 Calcocite nello Schisto: Min. Varo, Nizza n.792 Galena: Min. Vallarnia pr. S. Dalmazzo di Tenda n.2934 Rame nativo: Min. Varo, Tolone n.780 Rame nativo con Cuprite:Min. Varo, Tolone n.781 Sellaite XX nell’ Anidrite: Rocher du Sonfre, Savoia n.3636 Titanite XX con Calcite: Val Drum n.3753 Corsica Calcopirite, Blenda, Stibina: Meria pr. Luri, Bastia n.3779 Cinabro XX: Luri, Bastia n.3638 Cinabro XX, Pirite: Luri, Bastia n.3260 Ematite: Marina di Luri n.3642 Magnetite XX nel Cloritescisto: Marina di Luri n.3644 Realgar: Matra n.3826 Realgar XX: Matra n.3827, n.3921, n.3927 Realgar e Orpimento: Min. di Matra n.3823, n.3824, n.3825 Stibina: Luri n.*1215; Luri, Bastia n.55, n.371, n.3323 Stibina XX: Luri, Bastia n.3484, n.3769, n.3770; Meria n.3828 Stibina XX alterati: Luri, Bastia n.126 Stibina XX con Pirite: Luri, Bastia n.127 Valentinite XX: Min. Luri n.3356 ITALIA Abruzzo Epsomite: Min. di Fuso n.2559 Calabria Arsenopirite in euriti micacee: Catanzaro n.2079 Barite: Gerace n.2188 Biotite XX: Stilo n.3898 Calcite: M. Stella n.3906 Calcite azzurra, Idocrasio: Tiriolo n.*2071 Calcite stalattitica: M. Stella n.3905 Caolinite: Serra S. Bruno n.3900 Gesso (Sericolite): Catanzaro, Squillace n.1726; Squillace n.2084 Gesso XX isolati: Petilia Policastro n.2520 Grafite: Maida n.3909 Granato: M. Tiriolo pr. Catanzaro n.3132 Granato XX: Porro di Mileto, Monteleone n.2078 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO Granato nel Quarzo con Muscovite: Passo di Mileto n.2416 Idocrasio, Granato, Spinello: Tiriolo n.2072 Limonite: Pazzano n.3907, n.3908 Molibdenite: Bivonzi, Stilo n.3902; M. Consolino n.3903 Ortoclasio XX: Serra S. Bruno n.3897 Pietra ollare lavorata: Lago n.2193 Pirite XX: Maida n.3904 Quarzo: Foco Morto n.2189 Spinello XX: Tiriolo n.3140 Spinello e Vesuviana: Tiriolo n.2070 Spinello nella Calcite: Tiriolo n.11206 Spinello nella Calcite azzurra: Tiriolo n.2073 Spinello nella sabbia: Pizzo Calabro n.3877 Vesuviana: Tiriolo n.2074 Campania Aftalosio: Vesuvio eruzione 1906, Napoli n.4019; Vesuvio, Napoli n.1982, n.2298 Alite: Vesuvio n.183 Analcime: Monte Somma n.155 Anfibolo (Horneblenda): Vesuvio n.1206; Vesuvio 1906, Napoli n.3995 Anfibolo (Horneblenda), Mica: Monte Somma n.2405, n.2630 Anfibolo XX: eruzione Vesuvio 1906 n.3512, n.3521 Anfibolo aciculare: Vesuvio n.1485 Anfibolo con Ortoclasio: Monte Somma n.*152 Anfibolo e Augite: Vesuvio n.2296 Anfibolo, Orneblenda, Mica: Monte Somma n.2638 Anglesite: Vesuvio, eruzione 1906 n.3602 Anidrite: Vesuvio 1872, Napoli n.2469 Anortite: Monte Somma n.1273 Anortite, Pirosseno: Monte Somma n.1265, n.1281, n.1266 Anortite, Pirosseno, Apatite: Monte Somma n.1269 Apatite XX: Monte Somma, Napoli n.3992 Apatite XX con Pirosseno: Monte Somma, Napoli n.3775 Apatite XX, Pirosseno, Mica: Monte Somma, Napoli n.1325, n.1326, n.4893 Aragonite: Monte Somma n.222, n.2087, n.3984, Aragonite XX limpida su lava: Vesuvio n.304 Aragonite aciculare: Vesuvio n.305 Aragonite fibroso-radiata: Vesuvio n.306 Atacamite: Vesuvio n.519, n.2170, n.3433 Atacamite con Vesbina: Vesuvio n.525 Atelina: Vesuvio n.179, n.3434, n.3670 Atelina su Tenorite: Vesuvio 1906, Napoli n.4009 Avogadrite e Malladrite: Vesuvio 1926, Napoli n.5393 127 Biotite: Monte Somma, Napoli n.3982; Vesuvio 1872, Napoli n.1424; Vesuvio eruzio- ne 1631 n.1886 Blenda: Monte Somma n.*4004 Blenda con Calcite: Monte Somma n.*333 Breislakite: Vesuvio, Napoli n.3513 Calcantite: Vesuvio, Napoli n.1251 Calcite: Monte Somma n.95, n.*224, n.245, n.247, n.317, n.1855 128 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Calcite con Biotite, Granato: Vesuvio n.4897 Cavolinite: Vesuvio, Napoli n.3983 Cavolinite XX: Vesuvio eruzione 1906 n.3522 Clinobumite: Monte Somma, Napoli n.3990 Clorammonio: Vesuvio n.4005 Clorammonio XX sulla lava: Boscotrecase, Vesuvio n.3403 Clorocalcite: Vesuvio eruzione 1872 n.*2100 Clorotionite: Vesuvio 1906 n.4018 Comptonite: Monte Somma, Napoli n.2049 Cotunnite: Vesuvio n.3629 Cotunnite XX: Vesuvio 1906 n.4024 Covellina: Vesuvio, Napoli n.4017 Cuprite incrostazioni su lava: Vesuvio eruzione 1830 n.791 Cuspidina: Monte Somma, Napoli n.1284 Davyna: Monte Somma n.214 Davyna (var. Nefelina): Monte Somma n.2028 Ematite: Monte Somma n.285, n.292, n.301, n.2010; Vesuvio eruzione 1872 n.1873; Vesuvio, Napoli n.2211, n.2431, n.2446 Ematite XX: Vesuvio n.3447, n.3448; Vesuvio 1906 n.4007 Ematite XX a rose: Vesuvio eruzione 1906 n.3318 Ematite micacea: Vesuvio eruzione 1906 n.3319 Ematite nella lava: Vesuvio n.3320; Vesuvio eruzione 1916 n.3443 Eriocalco: Vesuvio, Napoli n.4022 Facellite: Monte Somma, Napoli n.1487 Galena XX sulla lava nuova: Vesuvio n.3239 Galena, Blenda, Calcite: Monte Somma n.331 Gesso: Vesuvio n.1323, n.1887 Gesso pseudomorfa Bassanite: Vesuvio eruzione 1906 n.4000 Gmelinite: Monte Somma, Napoli n.2053 Granato: Monte Somma n.261, n.269, n.270, n.287, n.322 Granato (Melanite): Vesuvio n.955 Granato XX (Melanite): Monte Somma, Vesuvio n.3986 Granato XX con Vesuviana XX: Monte Somma n.3776 Granato e Idocrasio: Vesuvio n.323, n.951, n.950 Granato, Blenda, Nefelite: Monte Somma n.1974 Halite: Vesuvio n.4016 Halite XX con Clorammonio: Vesuvio n.4011 Halite XX su Tenorite: Vesuvio n.4010 Hauynite: Monte Somma, Vesuvio n.2431, n.2446, n.4895; Vesuvio n.1125, n.1126 Hauynite XX: Monte Somma, Vesuvio n.3996 Hauynite con Mica e Pirosseno: Monte Somma, Napoli n.2631 Hauynite nella lava: Vesuvio n.1127 Hjordtalite (Guarinite): Monte Somma, Napoli n.1292 Humite: Monte Somma, Napoli n.396, n.397 Humite con Mica: Monte Somma, Napoli n.400 Humite con Pleonasto: Monte Somma, Napoli n.401 Idocrasio: Monte Somma, Vesuvio n.996 Idocrasio XX con Granato: Monte Somma, Napoli n.4896 Idocrasio XX e Clinohumite: Monte Somma, Napoli n.3988 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 129 Idocrasto con Nefelina: Vesuvio, Napoli n.*997 Idocrasio e Mica: Monte Somma, Napoli n.137, n.988 Idocrasto giallo chiaro: Vesuvio n.992 Idrodolomite: Monte Somma, Napoli n.1842, n.2633, n.3994 Idrogiobertite: Monte Somma, Napoli n.2504 Lapislazuli: Monte Somma, Napoli n.2563 Leucite: Monte Somma n.2096; Vesuvio 1872, Napoli n.1888; Vesuvio, Monte Somma n.1947; dint. Vesuvio, Napoli n.1063 Leucite XX: Monte Somma, Napoli n.1346, n.1507, n.1518, n.1526, n.1547, n.1563; Sessa pr. Roccamonfina n.1739 Leucite XX in parte metamorfizzata: Monte Somma, Napoli n. 1358 Leucite XX, Pleonasto: Monte Somma n.1486 Leucite con Anortite: Monte Somma n.1355 Leucite con Mejonite: Monte Somma, Napoli n.1959 Leucite e Anfibolo: Vesuvio eruzione 1872 n.1064 Leucite in XX: Napoli n.*1061; Vesuvio n.*1062 Liparite su lava: Vesuvio n.*822 Litidionite: Cratere del Vesuvio 1873 n.5233 Malladrite e Avogadrite: Vesuvio XII-1924 n.5375 Magnestoferrite: Vesuvio, Napoli n.1880 Magnetite XX: Monte Somma, Napoli n.3993 Magnetite con Mica: Monte Somma, Napoli n.341 Magnetite con Ortoclasio: Monte Somma, Napoli n.1738 Marialite nel Piperno: Campi Flegrei n.5405 Mezonite: Monte Somma n.167, n.1674, n.1718, n.1941, n.1932; Vesuvio n.963, n.967 Mezonzte con Pirosseno: Monte Somma n.178 Melilite (Humboldtilite): Monte Somma, Napoli n.1721 Metavoltina XX, Euclorinite XX: Vesuvio eruzione 1906 n.4020 Mica: Monte Somma n.2261, n.1163 Mica XX: Monte Somma, Napoli n.23, n.362, n.394, n.417, n.426, n.435, n.444, n.458, n.459 Mica con Nefelina: Vesuvio, Monte Somma n.1973 Mica con Orneblenda: Monte Somma n.47 Mica nella cavità della lava: Vesuvio, Monte Somma n.1170 Microsommite: Monte Somma n.1483; Vesuvio n.1222; Vesuvio 1872, Napoli n.1996, n.2026 Miucrosommuite XX: Vesuvio eruzione 1906 n.3519, n.3985 Microsommite XX, Magnetite XX: Vesuvio n.3518 Minzo: Boscotrecase, Vesuvio n.4001 Molisite: Vesuvio, Napoli n.4015 Natrolite con Sodalite ?: Vesuvio n.1089 Natrolite fibrosa e granulare: Vesuvio n.1087 Nefelina e Cavolinite: Monte Somma n.*2437 Nefelite: Monte Somma n.1452, n.1525; Vesuvio, eruzione 1906 n.3520 Nefelite XX: Monte Somma n.1066, n.4890 Nefelite XX con Fe ossidulato: Monte Somma n.1067 Nefelite XX con Mica nera: Monte Somma n.1068 Nefelite XX, Vesuviana, Orneblenda: Vesuvio n.1065 Nefelite con Augite: Monte Somma n.1627 130 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Nefelite con Feldspato: Vesuvio n.1081 Nefelite con Mica: Monte Somma n.1482 Nefelite con Ortoclasio: Monte Somma n.219, n.1869 Neocrisolito con Sodalite: Vesuvio n.520; Vesuvio, lava 1631 n.1345 Otivina: Monte Somma n.335; Vesuvio n.1223, n.1224 Olivina bianchiccia: Monte Somma n.324 Olwina bianchiccia, Calcite: Monte Somma n.327 Olivina con Pleonasto: Monte Somma n.334 Ortoclasio (Ortose): Monte Somma, Napoli n.63 Ortoclasio (Ortose) vitreo: Monte Somma, Napoli n.51 Ortoclasio (Ortose), Sodalite: Monte Somma, Napoli n.76 Ortoclasio (Ortose), Orneblenda: Monte Somma, Napoli n.52 Ortoclasio (Sanidino): Arso, Isola d’Ischia n.1052; Monte Somma, Napoli n.66 , n.114, n.122, n.3991, n.3998, n.4891, n.4894; Vesuvio n.1053 Ossidiana nella lava: Vesuvio 1906 n.*4014 Periclasto: Monte Somma n.1327, n.1515 Phillipsite: Monte Somma n.2052, n.11192; Vesuvio eruzione 1906 n.3999 Phillipsite XX: Monte Somma n.5369; Vesuvio eruzione 1906 n.3560 Pirosseno Augite: Vesuvio, Napoli n.1188, n.*1545, n.1735; Monte Somma, Napoli n.1975, n.2146, n.2397; Vesuvio n.1145, n.1189, n.1191, n.1194, n.1196 Pirosseno Augite XX: Vesuvio n.1187; Vesuvio 1906, Napoli n.3989 Pirosseno XX (Fassaite): Monte Somma, Napoli n.3997 Pirosseno bianchiccio: Monte Somma n.2069 Pirosseno con Mica: Monte Somma n.1979 Pirosseno giallo con Magnetite: Monte Somma n.1966 Pirosseno giallo con Pleonasto: Monte Somma n.1348 Pirosseno nella Granulite: Vesuvio, Napoli n.1998 Quarzo: Monte Somma, Napoli n.1638 Realgar: Vesuvio 1905 n.4025 Realgar XX: Vesuvio n.3410 Realgar con Solfo-Selenio: Vesuvio n.3408, n.4026 Realgar e Orpimento: Vesuvio n.3212, n.3238 Sale ammonico: Boscotrecase n.3701; Vesuvio, Napoli n.1443, n.1673, n.2040, n.2270 Salgemma: Vesuvio, Napoli n.1991 Sarcolite XX, Humboldtilite: Vesuvio, Napoli n.4892 Silvite XX: Vesuvio n.3407; Vesuvio eruzione 1906 n.3406, n.4013 Sodalite: Monte Somma, Napoli n.1288, n.1592, n.1963; Vesuvio 1872, Napoli n.1699 Sodalite XX su Sanidino: Monte Somma, Vesuvio n.4889 Sodalite con Breislakite: Vesuvio lava 1631, Napoli n.2184 Sodalite verdiccia: Monte Somma n.*866 Solfo Selenio: Vesuvio eruzione 1906 n.*3409 Solfo XX: Vesuvio 1906 n.*4003; Vesuvio 1908 n.4002 Solfo pulverulento su lava: Vesuvio n.*150 Spinello XX con Augite verde: Vesuvio, eruzione 1906 n.3450 Spinello con Pirosseno: Monte Somma n.*344 Spinello ottaedrico con Mica: Vesuvio n.964 Spinello pleonasto: Monte Somma n.375 Spinello pleonasto XX: Monte Somma n.370; Vesuvio n.374 Spinello pleonasto con Humite: Monte Somma n.*339, n.399 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 131 Spinello pleonasto, Mejonite: Monte Somma n.343 Spinello, Peridoto, Aragonite: Vesuvio n.376 Tenorite: Vesuvio n.1811; Vesuvio 1907 n.4008 Tenorite XX: Vesuvio 1906 n.4021; Vesuvio 1908 n.*4012; Vesuvio eruzione 1916 n.3444 Tenorite XX con Halite: Vesuvio 1908 n.4006 Tenorite a lamelle con scorie: Vesuvio eruzione 1872 n.491; Vesuvio, Boscotrecase eru- zione 1860 n.492 Tenorite in XX in lava: Vesuvio eruzione 1834 n.493 Vesbina con Hausmannite: Vesuvio, lava 1631 n.5366 Vesbina e Azzurrite: Vesuvio, lava 1631 n.2475, n.2499, n.2694 Vesuviana: Vesuvio n.985 Vesuviana XX: Monte Somma n.995 Vesuviana con Augite: Monte Somma n.95 Vesuviana con Mica: Monte Somma n.169, n.174, n.176 Vesuviana gialla: Vesuvio n.994 Vesuviana, Pirosseno, Mica: Monte Somma n.177, 1.244 Wollastonite: Monte Somma n.1667, n.1698, n.1712, n.3987; Vesuvio n.1091 Zircone con Sanidino: Monte Somma, Napoli n.1995 Emilia Romagna Ambra gialla in noduletti: Scanello, Lojano, Bologna n.1035 Aragonite XX: Cesena n.1728 Aragonite XX con Solfo: Cesena n.1710 Aragonite in scodellette: Bolognese n.1514; Porretta, Bologna n.284 Barite (pietra fosforica): M. Paderno, Bologna n.185, n.1706 Barite concrezionata: M. Paderno, Bologna n.1875 Barite su Septaria: M. Veglio, Bologna n.1562 Bornite con Quarzo: S.Maria, Bobbio n.794 Calcite: Cesena n.1722 Calcite XX: Min. Perticara n.4669; Perticara n.4668; Porretta, Bologna n.243, n.1432 Calcite XX romboedrici: Porretta n.242 Calcite bituminosa in stalattite: Porretta n.1519 Calcite inversa in XX: Monte Veglio n.1523 Caronato. di Cu, Malachite: Min. Farini d’Olmo, Piacenza n.4832 Celestite XX: Formignano n.2567 Celestite XX con Solfo Calcite: Perticara n.1422 Datolite: Serra dei Zanchetti, Bologna n.*556, n.2114 Datolite XX: Lizzo, Porretta, Bologna n.1736; Serra di Zanchetti, Bolognese n.2479, n.2561 Gesso XX: Bolognese n.337; Perticara n.2279, n.4675 Gesso limpido con Bitume: Solfare di Romagna n.1716 Gesso penetrato di Solfo e Bitume: Solfare di Romagna n.1520 Gesso zonato litoide: Solfare Cesena n.1788 Hatchettite: Monte Falò n.1074, n.1411 Hatchettite nuova varietà cristallina: Monte Falò n.1734 Hatchettite var. Ozocherite: Monte Falò, Savigno n.1985, n.1987, n.2917, n.2918 Iperite: Bolognese n.*1197 Ipersteno con Plagioclasio: Pian di Casale, Bolognese n.2560 Ipersteno fibroso, Plagioclasio: Pian di Casole n.2560 Magnetite: Groppomaggio, App. Parmense n.526 132 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Mesitina su Oficalce: Bombiana Bolognese n.1560 Millerite nell Oficalce: Bolognese n.767 Millerite nell’ Oficalce dolomitica: Bombiano, Bolognese n.1551 Oligoclasio: Riola, Bolognese n.1054 Petrolio: Monte Falò, Savigno n.2462 Pietra paesina: Colline pr. Savigno, Bologna n.*1058 Pirite XX: Monti della Riva Bolognese n.906 Pirite XX nell’Arenaria: Rigollo, App. Parmense n.5345 Pirosseno (Diallagio): Bolognese n.1195 Prebnite nell’Eufotide: Lizzo, Bolognese n.1720 Quarzo: Porretta, Bologna n.1517, n.2938 Quarzo (Diaspro): dint. Porretta (Bolognese) n.1387 Quarzo (Quarzina): Formignano n.2565; Marazzano n.891, n.1418 Quarzo a tramogge con bolla: Porretta, Bologna n.2941 Quarzo XX a tramogge: Porretta, Bologna n.15 Quarzo XX aeroidri: Porretta, Bologna n.14, n. 16 Quarzo XX aggruppati: Porretta, Bologna n.1077, n.2944 Quarzo XX completi: Porretta, Bologna n.2942 Quarzo XX con Calcite: Perticara n.765 Quarzo XX dodecaedrici: Monte Acuto Ragazza, Bologna n.*641 Quarzo XX talini adamantini: Porretta, Bologna n.2939 Quarzo XX in gruppi sferotdali: Formignano n.2566 Quarzo XX isolati: Porretta, Bologna n.13 Quarzo XX limpidi: Porretta, Bologna n.1057, n.1060, n.*1072 Quarzo aeroidro: Porretta, Bologna n.96, n.2939 Quarzo bianco candido: Montefeltro Perticara n.770 Quarzo dodecaedro: Porretta, Bologna n.65 Quarzo fibroso xiloide: Imolese n.1707 Quarzo latteo: Porretta, Bologna n.2940 Quarzo xiloide: Pietra lolora, bolognese n.118 Rame nativo: Monte Modino, Frassinaro n.710; Montefiorino Frassinari n.3489 Saussurite bianca manganesifero: Montese, Modena n.1055 Siderite: Bolognese n.550 Solfo: Bolognese n.6234 Solfo XX: Bolognese n.1491, n.1502; Min. Perticara n.4658, n.4659, n.4660, n.4661, n.4662, n.4663, n.4664, n.4665, n.4666, n.4667, n.4670, n.4671; Solfo XX minuti: Farmignano n.*2562 Solfo XX ricoperto parzialmente da Quarzo: Min. Polenta n.2121 Solfo XX su Argilla marnosa: Cesena n.2564 Solfo XX tabulari: Cesena n.2089 Solfo giallo miele: Mercato Saraceno n.2050 Talco Clorite: Vesale, Modenese n.1555 Friuli Quarzo (Diaspro rosso): Cormons, Gorizia n.3307 Lazio Allume (Kalinite): Gall. del Fuoco, Min. Latera, Bolsena n.5537 Allume (Kalinite) incrostazioni: Gall. del Fuoco, Min. Latera, Bolsena n.5767 Allume (Kalinite) stalattitico: Grotta dell’ Allume, Latera, Bolsena n.5536 Allume (stalagmite): Min. del Molino n.*5545 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 133 Allumite fibrosa: Min. Val Perella n.*5436, n.*5437 Alunite: Cava Clementina, La Tolfa, Civitavecchia n.5923; La Tolfa, Civitavecchia, Roma n.3626 Apatite XX: Vermicino pr. Frascati n.3130 Apatite XX in blocco feldspatico: Farnese, Vulsini n.4853 Barite XX: Allumiere della Tolfa n.4060 Barite XX con Allumite: Allumiere della Tolfa n.4059 Bziotite: Ariccia n.3129; Frascati n.3925; Marino n.3120 Breislakite con Phillipsite: Vallerano pr. Roma n.3147 Calcite XX: Parco Chigi, Ariccia n.4868 Calcite nella lava: Capo di Bove, Roma n.3813 Cuspidina XX, Idocrasio: Parco Chigi pr. Ariccia n.4898 Danburite: La Volpara, Viterbo n.1041 Fassaite con Granato: Farnese Vulsini n.4849, n.4850 Fassaîte con Idocrasio: Farnese Vulsini n.4848 Phillipsite, Calcite in Basalto: Capo di Bove n.1741 Gesso lenticolare: Bagnaja, Viterbo n.2131 Gismondina: Capo di Bove n.1110 Granato: Anguillara pr. Bracciano n.3126 Granato (Melanite): Farnese, Vulsini n.4852 Granato (Melanite) XX: Frascati n.3151; Parco Chigi, Ariccia n.3191, n.3920 Granato XX: Anguillara pr. Bracciano n.3144 Granato con Melontte: Frascati n.*953 Granato e Idocrasio: Farnese, Vulsini n.4847, n.4867 Hauynite XX: Ariccia n.3137; Marino n.3189 Hauynite XX azzurri: Ariccia n.3139 Hauynite compatta con Sanidino: Ariccia n.3118 Ialite sulla Ciminite: La Quercia pr. Viterbo n.4859 Idocrasio: Farnese, Vulsini n.4846 Idocrasio XX: Ariccia n.3136; Farnese, Vulsini n.4856 Idocrasio XX e Hauyna: Cappuccini di Albano n.3141 Idocrasio con Fassaite: Farnese Vulsini n.4866 Idocrasio e Granato: Farnese Vulsini n.4857 Idocrasio, Granato, Fassatte: n.4851 Idrodolomite: Parco Chigi, Ariccia n.4833 Lapislazuli: Cappuccini di Albano n.3135; Parco Chigi, Ariccia n.3187, n.4834 Leucite XX: Buon Respiro, Viterbo n.1169; Parco Chigi, Ariccia n.3919; Vicane, Viterbo n.4864 Leucite XX fluitati: Fosso di Acquacetosa, Roma n.3153 Leucite alterata: Ponte dell’Elce, Viterbo n.1164 Leucite con Biotite: Ariccia, Roma n.3123 Leucite in Leucotefrite: Buon Respiro, Viterbo n.4861 Leucitite con Hauynite: Tavolato, Roma n.3122 Leucitofiro in una colata: Buon Respiro, Viterbo n. 1946, n.1948 Magnetite XX fluitati: Fosso di Rubiano pr. Anguillara n.3154 Magnetite, Sanidite, Augite: Farnese n.*4855 Melanite XX: Cappuccini d’Albano n.*3119 Melilite XX: Capo di Bove, Roma n.3133, n.3188 Melilite XX con Hauyna XX: Parco Chigi, Ariccia n.4899 134 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Mica con Calcite: Farnese Vulsini n.4845 Mica nera: Lago di Albano n.1166 Nefelite XX: Capo di Bove n.3926 Nefelite XX con Melilite: Capo di Bove n.3142 Nefelite con Melilite: Capo di Bove n.3814 Ortoclasio (Sanidino): Ariccia n.3149 Ortoclasio (Sanidino) XX: Mt. S. Valentino, Cimino, Viterbo n.1160; dint. Vetralla, Viterbo n.1167 Ortoclasio (Sanidino) XX geminati: M. Cimino, Viterbo n.2458 Ortoclasto (Sanidino), Hauyna: Ariccia n.3138 Peridoto XX: Montefiascone, Viterbo n.*1113 Pbllipsite (var. Spangite): Capo di Bove n.1725 Phillipsite XX: Vallerano pr. Roma n.3143, n.3146, n.3148 Phillipsite XX nella lava: Capo di Bove n.1082 Phillipsite con Calcite: Vallerano pr. Roma n.3125 Phillipsite nel Basalto compatto: Acqua Acetosa, Roma n.1717, n.4851 Phillipsite, Calcite in Basalto: Capo di Bove n.1741 Pirosseno: Capo di Bove, Roma n.3124 Pirosseno (Augite) XX fluitati: Fosso Rubiano, Anguillara n.3152 Pirosseno Augite XX: Montefiascone, Viterbo n.1105 Pirosseno XX: Montefiascone, Viterbo n.1096, n.4865 Pirosseno XX a faccie scabre: Montefiascone, Viterbo n.1154 Pirosseno XX e Hauyna: Marino n.3127 Pirosseno XX su Peperino: Parco Chigi, Ariccia n.3918 Pirosseno XX, Peridoto rosso: Montefiascone, Viterbo n.1102 Pleonasto XX: Cappuccini di Albano n.3121; Marino n.3192 Pleonasto su Pirosseno: Vicano pr. Viterbo n.4860 Quarzo calcedonioso: Vallerano pr. Roma n.3145 Sanidino XX da Trachite-Andesite: S. Valentino, Viterbo n.4862 Sanidino XX dalla Vulsinite: Viterbo n.4863 Titanite XX: Cappuccini di Albano n.3190 Vesuviana XX: Parco Chigi, Ariccia pr. Roma n.3917, n.3924 Vesuviana XX con Mica: Parco Chigi pr. Roma n.3922 Wollastonite: Capo di Bove, Roma n.3134 Wollastonite nella lava: Capo di Bove, Roma n.3128 Liguria Albite nella Borzolite: Borzoli n.4149 Aragonite: Bergeggi n.*4929; Murta, Genova n.*2126 Aragonite XX: Libiola n.*3348; Monte Ramazzo, Borzoli n.*3890 Aragonite XX in Calcite: Genova n.*3285 Aragonite XX limpidi: Monte della Guardia n.*307 Asbesto di Serpentino: Tiglieto d’Olba n.*3882 Asbesto di Serpentino, Magnetite: Rio Baracca pr. la Ferriera n.*3883 Barettite var. Serpentino fibroso: Voltri n.*2091 Bornite: Bonassola n.*797; Min. Nascio, Chiavari n.*3972, n.*3975; Sestri Levante, Genova n.793 Bornite e Malachite: Min. Rossora, Comp. di Levanto e Bonassola n.3976 Brucite: Monte Ramazzo, Borzoli n.3874, n.*3887, n.3888, n.3916, n.3951 Brucite e Brugnatellite ?: M. Ramazzo, Borzoli n.3950 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 135 Brugnatellite: M. di Monte Ramazzo, Borzoli n.3952 Brugnatellite (2): Monte Ramazzo, Borzoli n.*3965 Calcite XX: Bonassola n.239, n.240; Madonna del Monte n.2205 Calcite XX su Diaspro: Bonassola n.238 Calcosina: Min. Nascio, Chiavari n.*3971 Crisocolla: Monte Ramazzo, Borzoli, Genova n.4145 Crisotilo: Libiola, Sestri Levante n.2202 Cuprite: Libiola, Sestri Levante n.*2209; Reppia n.*789 Cuprite, Malachite, Azzurrite: Sestri Levante n.*790 Datolite: Casarza, Sestri Levante n.*504 Epidoto: Sestri Levante n.*2203 Epidoto in Borzolite: Borzoli, Genova n.4148 Ferro oligisto litoide: Pietralavezzara, Pontedecimo, Genova n.494 Fuchsite nel Micaschisto: Serrea, Voltri, Genova n.3110 Gesso litoide: Pontedecimo, Genova n.2200 Gimnite (?): Monte Ramazzo, Borzoli n.*3889 Granato XX, Epidoto: Rio Baracca pr. la Ferriera n.*3885 Granato compatto: Rio Barzaca, Val dell’Orba n.3886 Idromagnesite: Min. M. Ramazzo, Borzoli n.3875; Monte Ramazzo, Borzoli n.*3964 Idromagnesite XX: Min. M. Ramazzo, Borzoli n.4153 Limonite: M. Ramazzo pr. Borzoli n.4146 Limonite pseudomorfa: La Spezia n.*507 Magnetite nucleo da Serpentina: M. Ramazzo pr. Borzoli n.4144 Malachite: Min. Ramazzo, Genova n.4147 Malachite con Limonite: Monte Tagliolo, Sestri Ponente n.*819 Manganidocrasia, Essonite: Vallone Gava, Voltri n.11238 Manganite compatta: Vallone Gava, Voltri n.1884 Marmo bianco e nero: Isola di Palmaria n.*3480 Marmo portoro: Isola di Palmaria n.*3478, n.*3479 Ossidi e Carbonati di Rame: Min. Nascio, Chiavari n.*3974 Pirolusite impura: senza località n.1883 Quarzo XX: Nostra Signora della Vittoria n.*3301 Rame nativo: Min. Mascio, Nè, Chiavari n.3973; Monte Creto, Genova n.*1983 Rame nativo dalle sabbie: Deiva n.*786, n.787 Rame nativo in piccoli arnioni: Monte Creto, Genova n.*788; Rivo Aglio, Val Bisagno n.*785 Rame ossidato, Malachite: Bonassola n.*2058 Sfeno XX, Granato, Epidoto: Rio Baracca pr. la Ferriera n.*3884 Solfato di Mg (efflorescenze): Min. Ramazzo, Borzoli n.3891 Thomsonite, Calcite, Datolite: Casarza, Sestri Levante n.*2198 Vivianite: Torriglia n.*3586 Lombardia Albite dai filoni pegmatitici: Piona, Lago di Como n.5090 Amianto: Valtellina n.2277 Anfibolo (Horneblenda): Le Prese, Valtellina n.3171 Anidrite (Volpinite): Volpino pr. Lovere, Bergamo n.346 Antigorite: M. Furva, Val Malenco, Valtellina n.2195 Antimonite XX: Stabiello, Valtellina n.3162 Apatite XX in pietra ollare: Alpe Pirlo, Val Malenco n.5080 136 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Apatite con Muscovite: Val Dombastone, Valtellina n.3168 Aragonite: Piatta Grande, Sondalo, Valtellina n.3174 Aragonite XX raggiata: Alta Valle Musella, Val Malenco n.11174 Aragonite coralloide: Schilparia, Brescia n.2057 Arsenico nativo: Sondalo, Valtellina n.2183; Stabiello, Valtellina n.3159; Valtellina n.2034 Arsenico, Dolomite, Arsenite: Stabiello, Valtellina n.3160 Artinite XX: Franscia, Val Malenco n.3402 Berillo XX: Piona, Lago di Como n.5087, n.5093 Binnite ?, Dufrenoisite ?: S. Gottardo n.757 Blenda: Bergamo n.*4049 Blenda XX: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5061 Blenda XX della Dolomia metallifera: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5069 Blenda XX nella Dolomia metallifera: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5055 Blenda compatta nella Dolomia: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5053 Blenda del Raibl inferiore: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5056, n.*5057 Blenda della Dolomia metallifera: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5050 Blenda nella Dolomia metallifera: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5054 Blenda, Fluorina, Calamina: Bergamo n.*4051 Bronzite: Le Prese, Valtellina n.3170 Brucione mineralizzato: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5048 Brucione sterile: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5047 Brugnatellite: Torre S. Maria, Val Malenco n.3938 Calamina: Ponte Nossa, Bergamo n.5065; S. Giovanni Bianco, Bergamo n.3967 Calamina ad Arnioni: Ponte Nossa, Bergamo n.5064 Calamina con Gesso: Ponte Nossa, Bergamo n.5062 Calamina del III° orizzonte: Ponte Nossa, Bergamo n.5074, n.5075 Calamina del raibel profondo: Ponte Nossa, Bergamo n.5059 Calamina di Dolomia metallifera:Ponte Nossa, Bergamo n.5071 Calamina e Idrozincite: Reg. Manassa, Bergamo n.4050 Calamina fogliacea: Ponte Nossa, Bergamo n.5066 Calamina pseudomorfica: Ponte Nossa, Bergamo n.5063 Calcite: Borna di Pugnetto, Lanzo n.1744; S.Giovanni Bianco, Bergamo n.4047 Cianite: Monte Redasco, Valtellina n.3172 Dolomia metallifera mineralizzata: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5070 Dolomite metallifera mineralizzata: P.te Nossa, Bergamo n.5052 Dolomite metallifera: P.te Nossa, Bergamo n.5049 Dolomite metallifera sterile: Pte Nossa, Bergamo n.5051 Epidoto XX: Alpe Pirlo, Val Malenco n.5079, n.5081 Feldspati vari: Cave di Olgiasca, Lago di Piona n.5086 Fluorite violetta: Min. Paj, S.Giovanni Bianco, Bergamo n.3968 Galena e Blenda: Raibel profondo P. Nossa, Bergamo n.5058 Granato (var Demantoide) XX: Franscia, Val Malenco n.5084 Granato XX: Sondalo, Valtellina n.4053 Granato XX da Pegmatiti: Olgiasca, Lago di Como n.5091 Granato XX rombododecaedrici: Sondalo, Valtellina n.2187 Granato con Amianto: Val Malenco, Valtellina n.1933 Granato con Tormalina nera: Olgiasca, Lago di Como n.1585 Granato verde con Amianto: Val Malenco, Valtellina n.2194 Idrozincite: Oneta Gorno n.1312 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 137 Idrozincite con Calamina: Ponte Nossa, Bergamo n.5067 Ilmenite XX in pietra ollare: Alpe Pirlo, Val Malenco n.5083 Kermesite: Stabello, Valtellina n.3161 Misti del III° orizz. e Gesso: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5073 Misti del III° orizzonte: Min. Ponte Nossa, Bergamo n.*5072 Molibdenite nel Gneiss: Verampio, Baceno n.4842 Muscovite: Olgiasca, Como n.4900 Oro nel Quarzo: Domodossola n.622 Ortoclasio (Adularia): Piatta Grande, Sondalo, Valtellina n. 3166 Ottaedrite XX: La Piatta Grande, Sondalo n.3167 Prebnite: Rovinazzo di Mondalioes, Valtellina n.3169 Quarzo XX sciolti: Selvino, Bergamo n.4052 Quarzo tridescente, Adularia: Sondalo, Valtellina n.4138, n.*4139 Quarzo nero (Calcedonio): S.Giovanni Bianco, Bergamo n.4048 Sfeno XX nella pietra ollare: Alpe Pirlo, Val Malenco n.5082 Smithsonite: Gorno, Clusone pr. Bergamo n.1313 Titanite con Granati: Val Malenco, Valtellina n.3674 Titanolivina: Franscia, Val Malenco n.3634 Tormalina: Sondalo, Valtellina n.4137 Tormalina XX: Lago di Piona n.3554 Tormalina XX con Granato: Olgiasca, Lago di Piona n.5088 Tormalina XX con Quarzo: Sondalo, Valtellina n.2190 Tormalina XX dalla Pegmatite: Olgiasca, Lago di Piona n.5089; Lago di Como n.5092 Tormalina XX, Muscovite: Olgiasca, Lago di Como n.5094 Tormalina con Quarzo e Mica: Lago di Como n.1731 Tormalina fibroso-radiata: Ponte del Diavolo, Valtellina n.2191 Tormalina nella Pegmatite: Olgiasca, Lago di Piona n.5085 Tormalina struttura palmare: Sondalo, Valtellina n.*2850 Wulfenite XX in Silicato di Zn: Ponte Nossa pr. Bergamo n.5068 Marche Calcare XX con Solfo: Cafabri Pergola n.762 Celestite XX: Cafabri, Pergola n.2111; Min. Cafabri, yee n.4917; Min. Cafabri, Pergola n.195, n.818, n.1910, n.3716, n.3717 Celestite XX con Bitume: Min. Cafabri, Pergola n.698 Celestite XX con Solfo XX: Min. Cafabri, Pergola n.813 Celestite in nitidi XX: Min. Cafabri, Pergola n.1461 Celestite su Calcare: Min. Cafabri, Pergola n.159 Gesso: Cafabri, Pergola n.3715 Gesso XX: Cafabri, Pergola n.*1914, n.4888; Min. Cafabri, Fabriano n.3714 Gesso XX compenetrati da Solfo: Cafabri, Pergola n.1463 Gesso XX su Calcare: Cafabri, Pergola n.2932 Gesso XX, Calcare, Solfo: Cafabri, Pergola n.1630 Gesso con XX inclusi: Cafabri, Pergola n.2931 Rame nativo dai Calcari cretacei: Pergola n.*2266 Solfo XX: S. Pietro Fabbro n.4683, n.4684, n.4687; Cafabri, Pergola n.*713, n.*1406, n.*1414, n.1459; Min. Cafabri, Pergola n.4676, n.4677, n.*4678, n.*4679, n.4680, n.*4681, n.4682, n.4684, n.4685, n.4686, n.4688, n.4689, n.4690, n.4691, n.5411; Perticara n.133, n.134, n.135, n.146, n.148, n.*2054, n.4728, n.4729 Solfo XX aggruppati: Perticara n.2355 138 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Solfo amorfo: S. Lorenzo in Salfinelli, Pesaro n.1922 Solfo XX, Calcare bituminoso: Perticara n.131 Solfo XX con Silice bianca: Perticara n.1332 Solfo XX con Solfo grosso: Cafabri, Pergola n.*734 Solfo XX isolati: Cafabri, Pergola n.1404, n.*719 Solfo XX isolati con Bitume: Perticara n.132 Solfo minerale industriale: Min. Perticara n.4672, n.4673, n.4674 Solfo nel Bitume: Perticara n.2411 Solfo XX ottaedrici: Perticara n.*871; Cafabri, Pergola n.1468 Solfo XX ottaedrici in geode: Cafabri, Pergola n.716 Solfo XX perfetti: Cafabri, Pergola n.*725, n.*727; Min. Gallo, Urbino n.2056 Solfo XX tabulari: Cafabri, Pergola n.*715, n.1538, n.1770 Piemonte Albite: Beora, Ossola n.2379 Albite XX: Ala n.1003; Baveno, Lago Maggiore n.3391 Albite XX con Clorite: Valle d’Ala n.1048 Albite XX con Vesuviana: Valle d'Ala n.1047 Albite con Mica: Beora, Ossola n.2231 Albite con Ortose: Baveno, Lago Maggiore n.1051 Albite con Quarzo: Valle d’Ala n.1050 Albite su Ortose: Baveno, Lago Maggiore n.3393 Albite su Quarzo: Beora, Ossola n.3504 Allofane jalitico: Brosso, Ivrea n.3572 Alunite in efflorescenze: M. Desio, Vogogna n.377 Amianto: Pinerolo n.1218; Val Sesia n.1813; Valle Antrona, Ossola n.*1217 Amianto nella Pirite: M. Brosso, Ivrea n.11188 Anfibolite: Brosso n.*4551 Anfibolo: Min. Brosso, Ivrea n.4504, n.4505, n.4506, n.4507, n.4508; Min. Traversella n.4454, n.4456, n.4458 Anfibolo (Amianto): P. della Rossa, Ossola n.1248 Anfibolo (Tremolite): Varallo Sesia n.1209 Anfibolo (soveno di monte): Alpe Devero, Valle Antigorio, Ossola n.1250 Anfibolo ? fibroso: Min. Traversella n.2257 Anfibolo Asbesto: Valle Antrona, Ossola n.*1212 Anfibolo Attinoto: Valle Bognanco n.1201 Anfibolo Attinoto con Talco: Valle Bognanco n.1202 Anfibolo Attinoto radiato: Ala n.1214, n.2262 Anftbolo con Clinocloro: Min. Traversella n.2349 Anfibolo con Magnetite: Min. Traversella n.4457 Anftbolo con Talco: Min. Traversella n.2356 Anfibolo e Clorite: Min. Traversella n.4455 Anfibolo fibroso (Iremolite): Baveno, Lago Maggiore n.1208 Anftbolo fibroso, Calcite: Min. Traversella n.2247 Anfibolo fibroso-radiato: Traversella n.11241 Anfibolo granatifero: Min. Traversella n.4467 Anfibolo nel Feldspato: Pallanzeno, Ossola n.1252 Anfibolo radiato con Pirite: Min. Traversella n.2343 Anidrite: Traforo Sempione n.3621, n.3622 Anidrite saccaroide con Mica: Sempione, Iselle n.3631 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 139 Antigorite: Valle Antigorio, Ossola n.1229 Apatite: Balme, Valle d’Ala n.352, n.4058 Apatite XX con Granato: Ala n.349 Aragonite: Grotta della Gisetta, Val Tanaro n.4928 Aragonite con Carbonato di Fe: Traversella n.281 Arsenico: Borgofranco, Ivrea n.2039, n.2263 Arsenico con Siderite: Borgofranco, Ivrea n.2526 Arsenico nativo:Borgofranco, Ivrea n.1727 Arsenico nativo con Orpimento: Borgofranco, Ivrea n.2525 Arsenico nativo in Galena: Borgofranco, Ivrea n.2524 Arsenopirite: Pestarena, Valle Anzasca n.450 Arsenopirite e Quarzo: Min. aurifera Pisse, Alagna n.3970 Attinoto con Talco: Val Bianca, Ossola n.*1213 Azzurrite e Malachite: Ponte di Nava, Val Tanaro n.3386 Babingtonite: Baveno, Lago Maggiore n.826, n.969 Babingtonite, Albite: Baveno, Lago Maggiore n.1038 Barettite: Traversella n.2129, n.11184 Barite: Brosso n.53 Barite XX: Brosso n.2036; Valle Locana n.2276 Barite XX con Mesitina: Brosso n.68 Barite XX tabulari aggruppamenti: Brosso n.3056 Baritina: Brosso n.5116 Bavenite: Baveno, Lago Maggiore n.3543 Berillo: Craveggia, Ossola n.2330, n.2864; Pallanzeno, Ossola n.961, n.962, n.1242 Berillo Acquamarina: Pallanzeno, Ossola n.1235, n.1236 Berillo XX: Craveggia, Val d’Ossola n.2816 Berillo XX nel Quarzo: Craveggia, Val Vigezzo, Ossola n.2684 Berillo con Tormalina: Pallanzeno, Ossola n.1238, n.1245, n.11182 Biotite (Mica nera): Varzo, Val d’Ossola n.3687 Bismutinite: Crodo, Valle Antigorio, Ossola n.645 Bismutinite XX, Siderite: Min. Brosso, Ivrea n.4732 Blenda XX con Calcopirite: Traversella n.*1262 Blenda XX limpidi e scuri: Traversella n.*1942 Blenda in XX: Traversella n.*2342 Blenda, Dolomite ferrifera: Brosso n.*2269 Blenda, Plumosite, Dolomite: Brosso n.*4730 Bornite: Ala n.795 Bournonite con Calcopirite: Brosso n.4731 Cabasite XX: Baveno, Lago Maggiore n.3748 Cabasite XX gialli: Baveno, Lago Maggiore n.3746 Cabasite XX su Diorite: Torrente Arsa Rumianca, Ossola n.1084 Calcare XX con Ferro oligisto: Traversella n.251 Calcare a lamelle incrociate: Min. Pestarena, Valle Anzasca n.272 Calcare con Anftbolo: Traversella n.4460 Calcare con Dolomite: Traversella n.4461 Calcare con Serpentino: Traversella n.4462 Calcare dolomitico con Talco: Traversella n.4459 Calcare ferruginoso in XX: Traversella n.233, n.234 Calcare, Dolomite selliforme: Traversella n.313 140 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Calcedonio: M. Musine, Torino n.3807 Calcite: Baveno n.3749 Calcite XX: Baveno, Lago Maggiore n.3747; Brosso n.230, n.231, n.2873; Min. Pestarena, Valle Anzasca n.5688; Traversella n.228, n.229, n.*232, n.237, n.766, n.1851, n.2335, n.2245, n.4648; Valle d’Ossola n.1794; dint. Borgo S. Dalmazzo, Cuneo n.3722 Calcite XX aggruppamenti: Traversella n.1868 Calcite XX con Pirite: Brosso n.4498; Traversella n.235, n.236 Calcite XX con Pirite XX: Brosso n.4499 Calcite XX scalenoedrici: Traversella, Ivrea n.1299 Calcite XX su Quarzo: Brosso n.3680 Calcite XX tabulari: Pallanzeno, Ossola n.442 Calcite XX tavolette esagone: Pallanzeno, Ossola n.1853 Calcite con Clorite terrosa: Pallanzeno, Ossola n.2246 Calcite con Pirite e Mesztina: Brosso n.4497 Calcite con Quarzo: Crodo, Valle Antigorio n.241 Calcite decomposta: Brosso n.4555 Calcopirite: Traversella n.800 Calcopirite XX: Min. Brosso, Ivrea n.4734; Traversella n.801, n.803, n.804 Calcopirite XX, Quarzo, Pirite: Traversella n.2232, n.2233 Calcopirite e Malachite: Traversella n.4483 Calcopirite parzialmente decomposta: Traversella n.2234, n.2235 Carbonato di Magnesio: Baldissero n.*359 Cianîte, Quarzo, Mica: Basodino-Frua, Val d’Antigorio n.3527 Clinocloro: Ala n.1121; Min. Traversella n.2346; Pallanzeno, Ossola n.1240 Clinocloro XX: Sempione n.1118 Clinocloro XX con Granato: Ala n.1123 Clinocloro con Calcopirite: Traversella n.2341 Clinocloro con Clorite: Min. Traversella n.4463 Clinocloro con Pirite: Min. Traversella n.2080 Clinocloro e Calcopirite: Min. Traversella n.11195 Clinocloro lamellare: Min. Traversella n.1122 Clorite XX con Quarzo: Min. Traversella n.2338 Clorite con Granati: Ala n.1117 Clorite in Quarzo: Traversella n.1530 Clorite, Pennina concrezionata verde: Ala n.1119 Clorite, Quarzo, Dolomite: Traversella n.2345 Cloromelanite ?: Vallone Oropa, Biella n.3698 Cloromelonite: Falde di M. Rosso, Alto Vallone Oropa, Biella n.3700; Staz. neolitica di Alba n.3693, n.3694, n.3695, n.3696 Cloromelonite (ascia): Staz. neolitica di Alba n.3692 Columbite: Craveggia, Ossola n.2686 Columbite ? nel Quarzo: Craveggia, Ossola n.2866 Columbite nel Quarzo: Craveggia, Ossola n.2818 Corindone: Monte Rosa, Val Dossola n.367 Corindone armofane: Biella n.365 Crisocolla: Traversella n.2272, n.2273 Crisocolla concrezione mammellonare: Traversella n.2271 Crisocolla mammellonare: Traversella n.3777 Cuprite con Malachite: Traversella n.1911 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 141 Datolite: Baveno, Lago Maggiore n.3539 Diallagio: Baldissero Canavese n.4605 Diopside XX: Valle d’Ala n.*2264 Diopside XX con Essonite: Testa Ciarva, Val d’Ala n.*3506 Dolomite: Brosso, Ivrea n.2660, n.3346, n.4488; Traversella n.1259, n.1301 Dolomite XX: Brosso, Ivrea n.1079, n.1280, n.3345, n.3705, n.4733, n.4918; Traforo Sempione n.3344, n.5807, n.5808; Traversella n.252, n.253, n.258 Dolomite XX con Pirite: Brosso, Ivrea n.4486 Dolomite XX con Quarzo: Traversella n.260, n.4485 Dolomite XX con Quarzo talino: Traversella n.254 Dolorzite XX con Siderite: Brosso, Ivrea n.2874, n.2875, n. 4487 Dolomite XX ialini: Traversella n.256 Dolomite XX romboedrici: Traversella n.1600 Dolomite XX selliformi: Traforo Sempione n.3477 Dolomite XX su Micascisto: Crodo, Valle Antigorio n.262 Dolomute XX, Quarzo talino: Traversella n.255 Dolomite XX, Quarzo, Calcare: Traversella n.257 Dolomite XX, Quarzo, Calcopirite: Brosso, Ivrea n.4490 Dolomite XX, Quarzo, Fe oligisto: Traversella n.259 Dolomite XX, Quarzo, Pirite: Brosso, Ivrea n.11199 Dolomite con Calcopirite: Brosso, Ivrea n.4489 Dolomite con Mesttina e Quarzo: Traversella n.308 Dolomite con Pirite: Traversella n.1981 Dolomite con Quarzo: Crevola d’Ossola n.3774 Dolomite ferrifera XX: Brosso n.2067 Dolomite selliforme: Traversella n.265, n.266, n.268 Dolomite selliforme con Pirite: Traversella n.312 Ematite: Brosso n.4531; Brosso, Ivrea n.3645; Colle Vejdel Born, Alpi Marittime n.3314 Ematite a rosetta: Brosso, Ivrea n.3018 Ematite con Granato: Brosso n.4502 Ematite in Quarzo: Brosso, Ivrea n.3019 Ematite lamellare: Brosso, Ivrea n.482, n.3106 Ematite micacea: Brosso n.4530 Ematite speculare: Brosso n.4532 Ematite su Feldspato: Baveno, Lago Maggiore n.3315 Ematite, Pirite, Magnetite: Brosso n.4533 Epidoto: Baveno, Lago Maggiore n.3766; Brosso n.3542, n.3704; Pallanzeno, Ossola n.2333 Epidoto XX: Ala n.1004; Brosso n.3050; Colle del Pasciet, Val d’Ala n.3534, n.3535; Traversella n.975, n.978, n.979; Montajeu, Traversella n.2142 Epidoto XX aggruppati: Traversella n.984 Epidoto XX con Oligisto: Brosso n.3055 Epidoto XX con Traversellite: Traversella n.981 Epidoto XX e Quarzo: Traversella n.977, n.982 Epidoto XX nel Cloriteschisto: Traversella n.2328 Epidoto a fasci di XX: Traversella n.2143 Epidoto aghiforme su Feldspato: Baveno, Lago Maggiore n.1808, n.11183 Epidoto con Pirite: Brosso n.4509 Epidoto nel Quarzo: Cistella, Ossola n.2281 142 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Epidoto su Sfeno con Gneiss: Beora, Ossola n.4141 Epidoto, Quarzo, Pirite, Magnetite: Brosso n.4510 Feldspato: Pallanzeno, Ossola n.*1023 Feldspato Ortose XX: Baveno, Lago Maggiore n.*1010, n.*1013 Ferro oligisto lamellare: Brosso n.481; Traversella n.486 Ferro oligisto micaceo: Traversella n.488 Ferro oligisto su Dolomite: Traversella n.484 Ferro oligisto, Calcare: Traversella n.490 Ferro oligisto, Calcare, Quarzo: Traversella n.489 Ferro titonato: Casaleggio, Ovada n.2777 Fluorite: Baveno, Lago Maggiore n.289, n.298, n.302 Fluorite XX: Baveno, Lago Maggiore n.291; Beura, Ossola n.293; Valle d’Ossola n.295 Fluorite XX cubici: Vinadio, Cuneo n.2037 Fluorite XX su Grantti: Baveno n.3265, n.3267 Fluorite XX, Quarzo, Mica: Valle d’Ossola n.4835 Fluorite frammento grosso: Valle d’Ossola n.4226 Fluorite rosea XX: Valle d’Ossola n.294 Gadolinite (?) XX: Baveno, Lago Maggiore n.3763, n.3764 Galena XX su Calcare: Traversella n.673 Galena XX su Quarzo: Traversella n.672 Galena XX, Pirite, Dolomite: Traversella n.1729 Galena con Siderite: Min. Brosso, Ivrea n.4546 Galena in Pirite: Brosso n.2871, n.4056 Galena, Pirite, Ematite: Min. Brosso, Ivrea n.4545 Galena, Pirite, Siderite: Brosso n.4547 Gesso XX sciolti: Giacim. Realgar, Valle del Tanaro n.4075, n.4076 Giadeite: Vallone Oropa, Biella n.3697 Giaderite: Alba n.*3691 Glaucofane XX: Le Beaume pr. Oulx n.3182 Grafite: Calizzano, Valle Bormida n.*3173; Val Locana, Ivrea n.2383 Grafite compatta: Val Soana n.1536; Valle Strona, Omegna n.711 Grafite con Asbesto: Montorolles n.3486; S. Germano, Chisone n.3015 Grafite scogliosa: Pinerolo n.1433 Granato: Ala n.928, n.933, n.*936, n.939; Brosso n.4503; Pallanzeno, Ossola n.1237, n.1243; Traversella, Ivrea n.947, n.948, n.*2136, n.2137; Val d’Ala n.3515 Granato (Topazolite): Pian della Mussa, Val d’Ala n.935, n.941, n.3185 Granato XX: Valle d’Ala n.*3186 Granato XX deformati: Ala n.930 Granato XX nel Micaschisto: Cistella, Ossola n.944; Trasquera, Sempione n.946 Granato almandino: Pozzalo Camasco, Val Sesia n.5295 Granato compatto: Torrente Arsa, Rumianca, Ossola n.956 Granato compatto con Anfibolo: Traversella n.2243 Granato con Clorite: Ala n.*931 Granato con Diopside: Ala n.*929, n.*938 Granato con Epidoto: Montajeu, Traversella n.1790 Granato con Lepidotite: Ala n.*937 Granato con Pirrotina: Miggiandone, Pallanza n.949 Granato con Vesuviana: Ala n.934 Granato, Pirite, Anfibolo: Brosso n.4501 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 143 Granato, Pirite, Ematite: Brosso n.4500 Granato, Pirite, Fe oligisto: Brosso n.3053, n.3054, n.3195 Idocrasto: Ala n.*1008 Idocrasio XX: Testa Ciarva, Val d’Ala n.*3523 Idocrasio XX con Essonite: Testa Ciarva, Val d’Ala n.3525 Ilmenite nel Quarzo: Valle Dora n.555 Laumontite XX: Baveno, Lago Maggiore n.3765 Laumontite XX su Quarzo: Baveno, Lago Maggiore n.3563 Lergolite: Val Vigezzo, Ossola n.*2897 Limonite: Viganella, Valle Antrona, Ossola n.497, n.501, n.503, Limonite compatta: Valle Antrona, Ossola n.1826 Limonite concrezionata: Brosso n.496 Limonite e Quarzo: Min. di Brosso, Ivrea n.4548 Limonite epigenica di Ematite: Min. di Brosso, Ivrea n.4549 Limonite pseudomorfa: S. Damiano, Asti n.506 Magnesite: Baldissero Canavese n.4599; Castellamonte n.360, n.361 Magnesite (Giobertite): Caselletta n.363; M.Musinè pr. Torino n.3806 Magnesite in Peridotite alterata: Baldissero Canavese n.4602 Magnetite: Min. Brosso, Ivrea n.4534; Traversella n.513, n.514, n.516, n.518, n.2242, n.4471 Magnetite XX: Traversella n.522 Magnetite XX con Malachite: Traversella n.4472 Magnetite XX con Pirosseno: Traversella n.521 Magnetite XX con Quarzo: Traversella n.*1304 Magnetite XX nel cloritoscisto: Craveggia, Ossola n.2685 Magnetite XX, Dolomite, Pirite: Traversella n.4480 Magnetite XX, Quarzo, Dolomite: Traversella n.515, n.1303 Magnetite compatta: Min. Brosso n.3014; Traversella n.523 Magnetite con Barettite: Traversella n.517 Magnetite con Clorite, Talco: Traversella n.4474 Magnetite con Dolomite: Traversella n.524, n.4475 Magnetite con Pirite: Brosso n.*4535, n.4536, n.4537; Traversella n.4476 Magnetite con Pirrotina: Traversella n.2351 Magnetite con Scheelite: Traversella n.4484 Magnetite con Steatite: Traversella n.2336 Magnetite con roccia epidotica: Traversella n.4478 Magnetite e Calcopirite: Traversella n.4479 Magnetite e Pirite nel Calcare: Min. Brosso, Ivrea n.4538 Magnetite listata con Dolomite: Traversella n.4481 Magnetite titanifera: Baceno, Ossola n.4844 Magnetite, Dolomite e Pirite: Traversella n.4477 Magnetite, Limonite e Pirite: Traversella n.4473 Malachite: n.2274; Val Bagnanco, Ossola n.811 Malachite XX aciculari: Valle Bagnanco, Ossola n.824 Malachite con XX Gesso ?: Traversella n.1263 Malachite e Crisocolla: Traversella n.1261 Malachite fibrosa: Traversella n.2275, n.*2337 Malachite terrosa: Valle Bagnanco, Ossola n.820 Mesztina con Calcite: Traversella n.532 144 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Mesitina con Dolomite: Brosso, Ivrea n.4541, n.*4543 Mesitina con Quarzo: Traversella n.530 Mesitina lenticolare: Traversella n.531, n.1263, n.1308 Mesitina, Dolomite, Quarzo: Brosso n.*4544 Mesitina, Pirite, Calcite: Brosso n.4542 Mesitite XX lenticolari: Brosso n.3052 Mesitite lenticolare: Traversella n.1307 Mica: Craveggia, Val d’Ossola n.2900; Pallanzeno, Ossola n.1232 Mica XX con Albite: Baveno, Lago Maggiore n.3569 Mica argentina: Craveggia, Val d’Ossola n.2329, n.3687 Mica bianca (Muscovite): Bagnanco, Ossola n.3010 Mica in XX su Quarzo: Baceno, Valle Antigorio n.1161 Mica nera: Baceno, Valle Antigorio n.1165 Mica rosea in lamina: Cuneo n.1162 Mica, Feldspato, Berillo: Pallanzeno, Ossola n.1233 Micascisto: Brosso n.*4552, n.*4553 Mispikel XX su Pirite: Brosso n.1098 Mispikel con Quarzo e Pirite: Brosso n.453 Mispikel su Pirite: Pestarena, Valle Anzasca n.452; Brosso n.454 Mispikel su Quarzo: Pestarena, Valle Anzasca n.451 Molibdenite: Traversella n.2235 Molibdenite con Calcopirite: Traversella n.2344 Molibdenite con Magnetite: Traversella n.2340 Muscovite XX con Sagenite: Baceno, Valle Antigorio n.1231 Oligisto micaceo: Brosso, Ivrea n.528, n.3020 Oligisto micaceo con Quarzo: Brosso, Ivrea n.3196 Onkosina nel Calcare dolomitico: Fenestrelle n.2048 Onkosina var. Cossaite: Valle Clusone, Pinerolo n.4088 Opale: Ala n.108; Baldissero n.2521; M.Musinè, Torino n.3805; Vidracco n.2666 Opale resinite magnesifera: Baldissero n.109 Opale, Resinite: Baldissero n.104, n.107 Opale, Resinite lattea: Baldissero n.106 Opale, Resinite violetta: Baldissero n.105 Oro: Vogogna, Ossola n.913, n.914 Oro in granelli: Casaleggio pr. Novi n.910 Oro in pagliette: Casaleggio, Ovada n.2775 Oro in polvere e granelli: Ovada n.2776 Oro nativo: Acqua d’Oro, Cuorgne n.1750; Casaleggio, Ovada n.*1270; Pomaro, Val d’Ossola n.966: Torrente Oro, Cuorgne n.2325 Oro nel Quarzo: Frasconi Casaleggio, Novi n.908; Ossola n.909 Oro nel Quarzo con Blenda: Valle Antigorio n.915 Oro nel Quarzo con Ferro: Frasconi Casaleggio, Novi n.911 Oro nel Quarzo in lamelle: Oropa, Biella n.916 Orpimento: Ormea, Cuneo n.157 Ortoclasio (Adularia), Clorite: Ala n.1049 Ortoclasio (Ortose): Baveno, Lago Maggiore n.11190 Ortoclasio (Ortose) XX: Baveno, Lago Maggiore n.1012, n.1014, n.1017, n.1019, n.1020, n.1021, n.3397 Ortoclasio (Ortose) XX bianco: Baveno, Lago Maggiore n.3392 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 145 Ortoclasio (Ortose) XX completi: Baveno, Lago Maggiore n.2085 Ortoclasio (Ortose) XX, Mica: Baveno, Lago Maggiore n.1015, n.1022 Ortoclasio (Ortose) XX, Quarzo: Baveno, Lago Maggiore n.1011, n.1016 Ortoclasio (Ortose) compatto: Pallanzeno, Ossola n.1244 Ortoclasio (Ortose), Fluorite: Baveno, Lago Maggiore n.4089 Ortoclasio, Quarzo, Epidoto: Baveno n.1740 Ortose dal Granito: Baveno n.*3387, n.*3388 Peridotite con Magnetite: Baldissero n.*4603 Pirite: Brosso, Ivrea n.4516, n.4521; Min. Crodo, Valle meena, Ossola n.432; Traversella n.413, n.430 Pirite XX: Brosso, Ivrea n.403, n.405, n.409, n.410, n.411, n.415, n.422, n.424, n.427, n.764, n.2667, n.2668, n.2876, n.2878, n.2880, n.3230, n.3420, n.4529, n.4869, n.11234, n.11235, n.*4513; Gall. Belbo, Montezemolo n.419; Traversella n.437, n.438, n.439, n.2145, n.2244, n.2255, n.4482, Pirite XX alterati: Traversella n.3262 Pirite XX con Calcare: Pestarena, Valle Anzasca, Ossola n.440; Traversella n.428 Pirite XX con Mesitina: Brosso, Ivrea n.408, n.414, n.423, n.434 Pirite XX con Quarzo: Brosso n.418, n.420; Traversella n.407 Pirite XX con Siderite: Brosso, Ivrea n.3228, n.3229 Pirite XX cubici: Brosso, Ivrea n.724 Pirite XX cubici deformati: Brosso n.2877 Pirite XX deformati: Brosso, Ivrea n.425 Pirite XX e Ferro oligisto: Brosso, Ivrea n.2879 Pirite XX nel Calcare: Brosso, Ivrea n.4525 Pirite XX ottaedri:Brosso, Ivrea n.4647 Pirite XX ottaedrici: Brosso n.429 Pirite XX, Ematite nel Quarzo: Min. Brosso, Ivrea n.4527 Pirite XX, Mispikel, Quarzo: Brosso, Ivrea n.412 Pirite XX, Quarzo e Dolomite: Brosso, Ivrea n.4519 Pirite XX, Silicato verde ferrifero: Brosso, Ivrea n.4523 Pirite con Aragonite (2): Brosso, Ivrea n.441 Pirite con Crisotilo: Brosso, Ivrea n.4511 Pirite con Dolomite selliforme: Traversella n.1603 Pirite con Ematite nel Calcare: Brosso, Ivrea n.4528 Pirite con Magnetite: Brosso, Ivrea n.4526 Pirite con Malachite: Traversella n.2352 Pirite con Mesitina: Brosso n.*2249 Pirite con Mispikel e Quarzo: Pestarena, Valle Anzasca, Ossola n.406 Pirite con Quarzo: Brosso, Ivrea n.2259, n.4522 Pirite con Siderite: Brosso n.1831; Traversella n.1260, n.11233 Pirite disseminata nel Quarzo: Brosso, Ivrea n.4518 Pirite in frammenti: Brosso n.*4515 Pirite in ottaedri con Quarzo: Brosso n.404 Pirite iridescente: Brosso n.*2474 Pirite listata con Oligisto: Brosso, Ivrea n.4517 Pirite nel Calcare: Brosso, Ivrea n.4524 Pirite nel Quarzo con Galena: Brosso, Ivrea n.4520 Piromorfite: Alpe Teglio, Monte Falò, Lago d’Orta n.3581 Pirosseno: Montajeu, Traversella n.1186 146 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Pirosseno (Edembergite): Traversella n.1789, n.1791, n.1809 Pirosseno Diopside XX,Essonite: Testa Ciarva, Val d’Ala n.3505; Val d’Ala n.5789 Pirosseno Diopside con Granati: Ala n.1192, n.1193 Pirosseno (Fassatte): Ala n.1184 Pirosseno (Mussite): Ala n.1183 Pirosseno (Mussite), Topazolite: Ala n.1185 Pirosseno Traversellite: Traversella n.1182 Pirosseno, Calcite, Ilvaite: Traversella n.1178, n.1180, n.1181 Pirrotina: Alvano Campello, V.Sesia n.1324; Brosso n.3236 Pirrotina XX: Miggiandone, Pallanza n.460, n.461 Pirrotina, Calcopirite: Caprile, Biellese n.5524 Pirrotina, Calcopirite, Magnetite Traversella n.456 Pleonasto: Baldissero Canavese n.4601, n.4606 Pleonasto noduli isolati: Baldissero Canavese n.4604 Plumosite: Brosso n.1478, n.2891 Plumosite con Galena: Brosso n.2268 Plumosite, Blenda, Galena: Brosso n.*2267 Prehnite XX: Ala n.1094 Quarzite schistosa con dendriti: Barge Cuneo n.94 Quarzo: Baceno, Valle Antigorio n.17, n.45; Beora, Ossola n.70, n.3303, n.3304; Brosso n.2655; Pallanzeno, Ossola n.81, n.82; Traversella n.26, n.43, n.44, n.49, n.4077; Val Saggia, Valmaggia n.3760, n.3933; Valle Antigorio, Ossola n.119; Valle d’Ossola n./8 Quarzo XX: Baveno, Lago Maggiore n.88, n.3297, n.3298, n.3757; Beora, Ossola n.19, n.20, n.79, n.4925; Brosso n.443, n.2065, n.2172, n.2354, n.3057, n.3649, n.3653, n.4079, n.4492, n.4493, n.4496; Busca, Cuneo n.2038; Monte Orfano n.1258, n.2254, n.3759, n.4469; Valle Meris n.3292, n.3293, n.3294, n.3295; Traversella n.4469, n.4470 Quarzo XX aggruppati: Baceno, Valle Antigorio n.2; Beora, Ossola n.3; Brosso n.2907; Traversella n.1256, n.1257 Quarzo XX completi: Traversella n.29 Quarzo XX con Clorite: Traversella n.1513 Quarzo XX con Ematite micacea: Brosso, Ivrea n.4915 Quarzo XX con Mesitina: Traversella n.33 Quarzo XX con Pirite: Brosso n.*2066; Min. Brosso, Ivrea n.4491 Quarzo XX con Sagenite: Baceno, Valle Antigorio n.21 Quarzo XX con Siderite: Brosso n.*2063 Quarzo XX deformati: Traversella n.54 Quarzo XX e Pirite: Brosso, Ivrea n.11202 Quarzo XX piramidali, Attinoto: Baceno, Valle Antigorio n.*22 Quarzo XX ricoperta da Calcite: Traversella n.2544 Quarzo XX sciolto: Brosso n.*3758 Quarzo XX, Ortose, Fluorite: Baveno, Lago Maggiore n.3934 Quarzo XX, Siderite, Dolomite: Min. Brosso, Ivrea n.4913 Quarzo affumicato, Tormalina: Beora, Ossola n.3948; Valle d’Ossola n.61 Quarzo aggruppato di XX: Traversella n.4229 Quarzo ametistino: Traversella n.89, n.2412 Quarzo con Albite: Baveno n.1402 Quarzo con Amianto incluso: Traversella n.62 Quarzo con Attinoto filiforme: Traversella n.59, n.*84 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 147 Quarzo con Clorite: Baveno n.83; Valle d’Ossola n.*86, n.*1828 Quarzo con Clorite inclusa: Beora, Ossola n.75 Quarzo con Dolomite: Traversella n.42 Quarzo con Dolomite e Calcite: Traversella n.1601 Quarzo con Dolomite e Clorite: Traversella n.41 Quarzo con Dolomite selliforme: Traversella n.37, n.38, n.39, n.40 Quarzo con Ematite: Beora, Ossola n.32 Quarzo con Ematite inclusa: Beora, Ossola n.*74 Quarzo con Ematite interna: Beora, Ossola n.32 Quarzo con Ematite micacea: Min. Brosso, Ivrea n.4914; Traversella n.485 Quarzo con Epidoto: Valle d’Ossola n.69 Quarzo con Fe oligisto speculare: Traversella n.*36 Quarzo con Fluorite rosa: Beora, Ossola n.3011 Quarzo con Pirite: Brosso n.*30; Pestarena, Valle Anzasca, Ossola n.*31; Traversella brave: 2192 Quarzo con Tormalina: Beora, Ossola n.80 Quarzo con Tormalina inclusa: Beora, Ossola n.*73; Valle d’Ossola n.72 Quarzo con aghi di Tormalina: Beora, Ossola n.6 Quarzo e Pirite: Min. Brosso, Ivrea n.4514 Quarzo e inclusione di Plumosite: Brosso n.2396, n.3437 Quarzo ferruginoso: Brosso n.3290, n.*3291 Quarzo grossi XX piramidali: Baceno, Valle Antigorio, Ossola n.121 Quarzo grosso XX piegato: Traversella n.2138 Quarzo ialino: Baceno, Valle Antigorio n.24; Beora, Ossola n.*4, n.5 Quarzo ialino XX: Baceno, Valle Antigorio, Ossola n.1 Quarzo ialino con Clorite: Valle Anzasca, Ossola n.18 Quarzo ialino con Pirite (2): Brosso n.3347 Quarzo in grossi XX: Valle Vigezzo, Ossola n.120 Quarzo in grossi XX aggruppati: Brosso n.*4495 Quarzo in grossi XX ialini: Brosso n.*4494 Quarzo latteo: Traversella n.*2339 Quarzo latteo su Gneiss: Beora, Ossola n.7 Quarzo leggermente affumicato: Beora, Ossola n.2398; Pallanzano n.71; Sempione pr. Iselle n.60 Quarzo pseudomorfo di calcite: Brosso n.2529 Quarzo verdastro: Beora, Ossola n.1267 Quarzo verde: Beora, Ossola n.85 Quarzo, Clorite, Feldspato: Ala n.46 Quarzo, XX di Laomontite: Baceno, Valle Antigorio n.*27 Quarzo, XX di Mica: Pallanzeno, Ossola n.*28 Rame grigio nel Quarzo: Stroppo, Cuneo n.3197 Rame grigio nella Siderite: Min. Bellagarda, Ceresole Reale n.4831 Rame grigio, Carbonato di Fe: Bellegarda n.3017 Rame nativo sulla Pirite: Traversella n.2334 Realgar: Costa Ciagrea pr. Caccino, Val Tanaro n.3263; Ormea, Cuneo n.156; Pizzo della Cornia, Rio Re Bianco n.2208; Val di Tanaro, Pizzo d’Ormea n.3213, n.3214, n.3216 Realgar XX: Val di Tanaro, Pizzo d’Ormea n.3215 Realgar e Orpimento: Frana del Bricco dell’Ozzea, Ormea n.3258 148 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Resinite: Baldissero Canavese n.4600 Rutilo: Baceno, Valle Antigorio, Ossola n.652 Rutilo (Sagenite): Baceno, Valle Antigorio n.2260 Rutilo.XX: Valchiusella, Ivrea n.1906, n.1921, n.2236, n.2237, n.2238, n.2239 Rutilo XX isolato: Traversella n.*2135 Rutilo XX nel Quarzo: Valchiusella n.*3454, n.4638 Rutilo XX, Granato, Adularia: Valle Soana n.*3459 Rutilo con Clorite: Ala n.653 Rutilo su Quarzo: Valchiusella, Traversella n.1745, n.11240 Scheelite: Traforo Sempione n.3150; Traversella n.356; Valle Tuppa, Ossola n.4922 Scheelite XX: Traversella n.354, n.355, n.357, n.11180 Scheelite XX con Magnetite: Traversella n.353 Scheelite XX e Dolomite: Traversella n.2357 Scheelite amorfa, Quarzo, Pirite: Valle Tuppa, Ossola n.358 Sfeno: Pallanzeno, Ossola n.1136 Sfeno XX: Perero, Pinerolo n.3579; Pinerolo n.*3578; Valle d’Ossola n.1133 Sfeno con Tormalina: Beora, Valle d’Ossola n.3673 Sfeno nel Cloriteschisto: Ala n.1130 Sfeno, Clorite, Granati: Ala n.1132 Sfeno, Granati, Bornite: Ala n.1129 Sfeno su Quarzo: Beora, Ossola n.1128 Siderite: Brosso n.534, n.539; M. Brosso, Ivrea n.538, n.540, n.544, n.4634, n.4635, n.4649; Traversella n.537, n.542, n.543, n.545, n.547 Siderite XX romboedrici: Brosso n.2064 Siderite XX selliformi: Traversella n.2141 Siderite con Dolomite: M. Brosso, Ivrea n.4636 Siderite con Ematite: M. Brosso, Ivrea n.548 Siderite con Quarzo: M. Brosso, Ivrea n.536 Siderite con Rame grigio: Ceresole Reale n.4222 Siderite decomposta: M. Brosso, Ivrea n.546 Siderite lenticolare in Calcare: Brosso n.*4539 Siderite lenticolare: M. Brosso, Ivrea n.4637; Traversella n.533 Siderite lenticolare, Quarzo: Brosso n.*2068 Siderite ricoperta da Pirite: M. Brosso, Ivrea n.2414 Siderite, Mispikel, Plumosite: M. Brosso, Ivrea n.535 Szderite, Pirite, Ematite: M. Brosso, Ivrea n.4540 Stienite: Brosso n.*4550; Traversella n.*4466 Sismondina con Granato: Traversella n.1220 Smeraldo XX isolati: Craveggia, Ossola n.*2683 Solfo in noduli: Montecastello, Alessandria n.3255 Spinello XX zincifero: Miggiandone, Valle Toce, Pallanza n.373; Pallanza n.369 Spinello zincifero, Antomolite: Miggiandone, Pallanza n.364 Staurolite con Granati: Sempione, Iselle n.926 Stibina: Traversella n.2420 Stibina XX, Siderite, Ematite: Brosso, Ivrea n.4870 Talco: Colle della Roussa n.5260; Ossola n.2332; Praly, Pinerolo n.2803; Traversella n.699 Talco con Clorite: Traversella n.2347 Talco con Dolomite: Traversella n.2348 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 149 Talco var. Steatite: Praly, Pinerolo n.1228; Traversella n.1227 Taramellite: Candoglia, Ornavasso n.4224 Tetraedrite XX: Brosso n.3246, n.3247 Titanite XX grigio-azzurri: Monte Camoscio, Baveno n.6147 Titanolivina, Vesuviana: Avigliana, Peraforcè n.5078 Tormalina: Craveggia, Val Vigezzo, Ossola n.2872 Tormalina XX: Lanzo, Torino n.6191; Pallanzeno, Valle d’Ossola n.3688 Tormalina con Mica: Pallanzeno, Ossola n.1234 Tormalina nel Cloritescisto: Ala n.1155 Tormalina nel Micascisto: Valle Anzasca n.1156, n.1159; Valle d’Ossola n.2523 Tormalina nel Quarzo: Valle d’Ossola n.1137 Tormalina nera: Beora, Ossola n.1157; Craveggia, Ossola n.2331, n.2687; Valle d’Ossola n.1239 Tormalina nera XX: Pallanzeno, Ossola n.1151; Valle d’Ossola n.1143, n.1152, n.1144, n.1241 Traversellite: Min. Traversella n.4468 Traversellite XX: Traversella n.*2134 Vesuviana: Bech Rous, Testa Ciarva, Val d’ Ala n.3524 Vesuviana XX: Ala n.1000, n.1005, n.1006, n.1007, n.1009; Testa Ciarva, Val d’Ala n.3745; Val d’Ala n.993 Vesuviana e Granato: Val d’Ala n.2380 Vesuviana magnesifera XX isolati: Valle d’Ala n.998 Vesuviana manganesifera: Ala n.1001, n.1002 Vesuviana verde-giallognola: Ala n.991 Wolframite ? nel Quarzo: Gaveggia, Ossola n.2865 da studiare: Brosso n.*2522 Sardegna Affioramento del filone: Argentiera della Nurra n.*4937, n.*4938, n.*4939, n.*4940, n.*4941 Allofane cuprifera: Alghero n.*4202 Allofane cuprifera, Ocra rossa: Alghero n.4203 Allofane cuprozincifero: Arenas, Domusnovas n.2905 Allofane zincifera: Masua n.4046 Allofane, Crisocolla, Malachite: Alghero n.4204 Analcime: M. Olladiri, Monoster n.2101 Andesino XX: Monte Palmas n.3896 Anfibolo (soveno di monte): Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.2612 Anfibolo Attinoto radiato: Min. S. Leone Capoterra n.1787 Anfibolo fibroso: Su Sufruru, Flumini n.142 Anfibolo, Quarzo: Min. S. Leone Capoterra n.4986 Anglesite: Masua, Iglesias n.1965; Min. Masua, Iglesias n.1036; Min. Nebida n.3610, n.4151; Min. Scorra, Iglesias n.392, n.393, n.3194; Tinì, Domusnovas n.4082 Anglesite XX: Argentiera della Nurra n.3658; Candriatus, Iglesias n.336; M. Onixeddu, Gonesa n.3113; Masua, Iglesias n.2583; Min. M. Oi, M. Onixeddu n.3981; Min. Malacalzetta, Iglesias n.1420, n.1441; Min. Scorra, Iglesias n.3601; Monteponi n.669, n.670, n.728, n.739, n.740, n.741, n.742, n.743, n.744, n.745, n.746, n.747, n.748, n.749, n.750, n.752, n.1382, n.1690, n.1804, n.2230, n.*3598, n.3600, n.3849, n.3910; S. Giovanni, Iglesias n.1904, n.1905, n.2117, n.2327, n.2584, n.2622, n.3594, n.*3595, n.3597, n.*3599 150 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Anglesite XX a faccie curve: Min. Malacalzetta, Iglesias n.1821 Anglesite XX aggrupamenti nitidi: S. Giovanni, Iglesias n.668 Anglesite XX con Quarzo: Min. Gennamari, Gonnosfanadiga n.1689 Anglesite XX giallo: Min. Malacalzetta, Iglesias n.3609 Anglesite XX in Galena: Gonnosfanadiga n.5712 Anglesite XX in geode quarzoso: S. Giovanni, Iglesias n.2582 Anglesite filone quarzoso: Tinì, Domusnovas n.4081 Anglesite gialla XX: Min. Malacalzetta, Iglesias n.3848 Anglesite talina: Min. Gennamari, Flumini Maggiore n.1611 Anglesite in geode di Quarzo: Tinì, Domusnovas n.4080 Anglesite nella Galena: Min. Malacalzetta, Iglesias n.1412 Anglesite su Galena: Min. Nebida, Iglesias n.2435; S. Giovanni, Iglesias n.1927; Masua Iglesias n.2969 Anglesite su Galena e Solfo: S. Giovanni, Iglesias n.1902 Anglesite verde: Malacalzetta, Iglesias n.*1657; Min. Gennamari, Flumini Maggiore n.1610; Min. Malacalzetta, Iglesias n.1442; Montevecchio n.848, n.853, n.854, n.859, n.1383, n.3611 Anglesite verde XX: Montevecchio n.2367, n.2610, n.2975; Min. Malacalzetta, Iglesias n.3846, n.3 847 Anglesite verde in Ematite: Montevecchio n.*2887 Annabergite su Nichelina: Sa Menga, Flumini Maggiore n.3678 Anortite dei tuft vulcanici: M. Arcuentu n.2497 Anortose XX sciolti: Porto Scuso, Sulcis n.3672 Antimonio XX: Su Suergiu n.3282 Antimonio nativo: Su Leonargiu, S.Vito, Sarrabus n.2306, n.2471, n.2472 Antimonio nativo in Arnione: Su Leonargiu, S.Vito, Sarrabus n.1897 Antimonio nativo, Valentinite: Su Suergius n.2898 Antimonio (Regolo di): Su Suergiu n.5143 Aragonite: Buon Camino, Iglesias n.1472, n.1509; Concas de Sinnui, Iglesias n.1508; Masua, Iglesias n.2358; Monteponi n.1300; S’Arcilloni, Sarrabus n.3483 Aragonite XX: Malacalzetta, Iglesias n.1783; Masua n.3721 Aragonite XX aciculari: Nebida n.2020 Aragonite XX prismatici: Bacu Scarro, Iglesias n.3103 Aragonite coralloide: Bacu Scarro, Iglesias n.2144 Aragonite in XX aciculari: Nebida, Iglesias n.2020 Aragonite su Calcare: Masua n.1315 Argentite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.888, n.1702, n.4251; Correboi, Lanusei n.2003; Giovanni Bonu, Sarrabus n.868, n.203; Monte Narba, Sarrabus n.887, n.1758; Tacconis, Sarrabus n.2481 Argentite (Achantite): Masaloni, Sarrabus n.4379 Argentite XX: Acqua Rubbia, Sarrabus n.879; Bacu Arrodas, Sarrabus n.1568, n.1701, n.4250; Correboi, Lanusei n.1580; Giovanni Bonu, Sarrabus n.1391, n.1403, n.2321, n.4339, n.11212, n.11213; Masaloni, Sarrabus n.1915, n.2033, n.2427, n.2465, n.4377; Monte Narba, Sarrabus n.885, n.4292, n.4430; Nicola Secci, Sarrabus n.4413; Tacconis n.2541; Tuviois, Cagliari, Sarrabus n.1470, n.2586, n.2587, n.3413, n.4428, n.4429 Argentite XX con Argentite: Masaloni, Sarrabus n.1936 Argentite XX con Argento filiforme: Masaloni, Sarrabus n.2517 Argentite XX con Calcite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2861; Giovanni Bonu, Sarrabus n.864, n.4289 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO D1 Argentite XX con Stefanite: Tacconis n.3219 Argentite XX con XX Argirose: Tuviois, Cagliari n.3221 Argentite XX cubici: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2017; Masaloni, Sarrabus n.1124; Tuviois n.2914 Argentite XX cubottaedri: Monte Narba, Sarrabus n.1641 Argentite XX deformati: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1768; Tuviois, Cagliari n.1903 Argentite XX e Stefanite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.860, n.1703 Argentite XX in Galena: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4340 Argentite XX su Argentite: Masaloni, Sarrabus n.4378 Argentite XX su Fluorite: Correboi, Lanusei n.3412 Argentite XX, Fluorina: Monte Narba n.1747 Argentite XX, Fluorina, Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4338 Argentite XX, Fluorite, Calcare: Bacu Arrodas, Sarrabus n.858 Argentite XX, Galena, Blenda: Monte Narba, Sarrabus n.4291 Argentite XX, Galena, Fluorite: Monte Narba, Sarrabus n.4290 Argentite con Argento nativo filiforme: Correboi, Lanusei n.2014 Argentite con Argento: Masaloni, Sarrabus n.4380 Argentite con Armotomo: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2496 Argentite con Calcare: Monte Narba, Sarrabus n.1394 Argentite con Calcare e Pirite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.878 Argentite con Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2015; Monte Narba, Sarrabus n.1604 Argentite con Calcite e Pirite: Monte Narba, Sarrabus n.1392 Argentite con Galena XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2425 Argentite con Pirargirite XX: Masaloni, Sarrabus n.1857 Argentite dendritica: Monte Narba, Sarrabus n.1761 Argentite disseminati nella Barite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4344 Argentite disseminati nel Calcare: Masaloni, Sarrabus n.4381 Argentite e Pirargirite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2031 Argentite filamenti su Calcare: Giovanni Bonu n.4341 Argentite filiforme: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1318, n.1614 Argentite filiforme nella Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2092, n.2785 Argentite filiforme pseudomorfa: Giovanni Bonu n.4342 Argentite in dendriti: Monte Narba, Sarrabus n.1647 Argentite in scisto piritoso: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4343 Argentite laminare in Calcite XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1916 Argentite laminare in Fluorina: Monte Narba, Sarrabus n.4293 Argentite laminare in geode calcitico: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1390 Argentite laminare nello schisto: Monte Narba, Sarrabus n.877, n.4294 Argentite lamellare: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1599, n.4253; Correboi, Lanusei n.1572; Monte Narba, Sarrabus n.1824 Argentite nel Calcare: Monte Narba, Sarrabus n.1397 Argentite nel minerale caffè latte: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1763 Argentite nella Fluorite: Correboi, Lanusei n.4441 Argentite, Galena XX, Argento nativo: Giovanni Bonu n.*3220 Argentite, Stefanite, Baritina: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1769 Argento: Perola S’Oliu, Flumini n.*1834 Argento XX nella Limonite: Perda S’Oliu, Flumini n.11197 Argento a riccioli su Calcare: Taviois n.4425 Argento clorurato in granuli: Monte Narba, Sarrabus n.1574 152 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Argento con noduli di Argirose: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4249 Argento dalle Argille: Min. Tacconis n.4408 Argento disseminato nelle ganghe: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4248 Argento disseminato: Min. Tacconis n.4410 Argento filamentoso nel Calcare: Giovanni Bonu n.4336 Argento filiforme in geode calcitico: Correboi, Lanusei n.2004 Argento filiforme: Masaloni, Sarrabus n.2283; Tuviois, Cagliari n.2787 Argento filiforme e Argirose: Correboi, Lanusei n.1588; Min. Tacconis n.4406 Argento filiforme in Fluorina: Correboi, Lanusei n.1587 Argento filiforme su Galena: Monte Narba, Sarrabus n.1573 Argento granulare in Fluorina: Tuviois n.4427 Argento in lamine: Giovanni Bonu n.4334 Argento in roccia quarzosa: Min. Tacconis n.4409 Argento lamellare in Fluorina: Correboi, Lanusei n.1589, n.1590 Argento lamellare in Quarzo: Min. Monte Narba n.4285; Giovanni Bonu n.4337 Argento mammellonare (minerale di): Tuviois n.2848 Argento massiccio in Baritina: Min. Tacconis n.4407 Argento nativo: Bacu Arrodas, Sarrabus n.840, n.844; Correboi, Lanusei n.1581, n.2382; Giovanni Bonu n.2482, n.4333; Monte Narba, Sarrabus n.827, n.828, n.831, n.835; Perda S’Oliu, Flumini n.1832; Tuviois n.2227 Argento nativo, AgS (frammenti): Min. Monte Narba n.4625 Argento nativo XX in Limonite: Villagrande n.4446 Argento nativo XX minutissimi: Perda S’Oliu, Flumini n.1833 Argento nativo a ciuffi: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2122 Argento nativo, Calcare, Baritina: Giovanni Bonu n.*847 Argento nativo con Galena: Bacu Arrodas, Sarrabus n.845; Min. Monte Narba n.4286 Argento nativo dendritico: Tuviois, Sinnai n.*1450 Argento nativo e Argirose: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1569; Masaloni, Sarrabus n.2282; Tuviois n.4422; Min. Tacconis n.4405 Argento nativo e Calcite: Tuviois, Cagliari n.2589 Argento nativo e Solfuro: Tuviois, Sarrabus n.2485 Argento nativo e rivestimenti di Limonite: Tuviois, Cagliari n.2590 Argento nativo filiforme, Galena: Bacu Arrodas n.*4247 Argento nativo filiforme: Bacu Arrodas, Sarrabus n.842; Min. Masaloni n.4373; Monte Narba, Sarrabus n.829; Tuviois, Sinnai n.830, n.*2852, n.*4423, n.*4424 Argento nativo granulare: n.1582; Correboi n.2224 Argento nativo granulifero, Pirrotina: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1762 Argento nativo in Baritina: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1583 Argento nativo in Limonite: Perda S’Oliu, Flumini n.1830 Argento nativo in arniont: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1779 Argento nativo in filamenti: Masaloni n.*4374 Argento nativo lamellare: Giovanni Bonu n.*905; Min. Masaloni n.4375; Monte Narba, Sarrabus n.836 Argento nativo lamina isolata: Min. Tacconis n.4404 Argento nativo nell’Ocra: Brumu Arrubiu, Tuviois, Sarrabus n.2484 Argento nativo nella Fluorina: Min. Mon Narba n.4287; Tuviois, Cagliari n.2591 Argento nativo nella Ganga: Min. Serra d’Elisei n.4416; Tuviois n.4426 Argento nativo su Quarzo: Giovanni Bonu, Sarrabus n.832 Argento nativo, Argentite: Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.3415; Min. Serra d’Elisei ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 13 n.4418 Argento nativo, Argento rosso: Min. S’Arcilloni n.4396; S’Arcilloni, Sarrabus n.*1912 Argento nativo, Solfuro, Fluorina: Correboi n.4442 Argento nativo, XX Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1085 Argento nel Calcare e Galena: Min. Masaloni n.4376 Argento nel Quarzo: Fenugu Sibiri, Gonnosfanadiga n.1399; Min. S’Arcilloni n.4398 Argento nella Galena decomposta: Min. Monte Narba n.4288 Argento nella Limonite: Perda S’Oliu, Flumini n.1398 Argento rosso XX: Bacu Arrodas n.*2319; Monte Narba, Sarrabus n.*1767 Argento rosso lamellare: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4352 Argento sulfurato flessibile: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2794 Argento trasformato in Solfuro: Giovanni Bonu n.4335 Argento, Solfuro, Galena: Min. S’ Arcilloni n.4397 Argirose XX: Monte Narba n.*872; Tuviois n.*2588 Argirose XX con Argento nativo: Tuviois, Sinnai n.*754 Argirose XX, Calcite rosea XX: Giovanni Bonu n.*2863 Argirose compatto: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4252 Argirose con Stefanite: Bacu Arrodas n.11211 Argirose filiforme: Giovanni Bonu n.*2428 Argirose filiforme, Calcite: Giovanni Bonu n.*806 Argirose flessibile: Giovanni Bonu, Sarrabus n.758 Argirose in Arnione: Bacu Arrodas, Sarrabus n.*1564 Argirose in XX aciculari: Correboi, Lanusei n.1919 Argirose in XX cubici: Monte Narba n.*2353 Argirose nel Calcare: Monte Narba n.*4295 Argirose nella Barite: Tacconis n.4411 Argirose pseudomorfa: Giovanni Bonu, Sarrabus n.*2018 Armotomo: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2140; Giovanni Bonu, Sarrabus n.2827 Armotomo XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2487, n.2488, n.2489, n.2494, n.2826 Armotomo XX con Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2486, n.2508, n.2830 Armotomo XX con Calcite gialla: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2393 Armotomo XX su Calcite con AgS: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2831 Armotomo XX su Calcite lamellare: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2826 Armotomo XX su Calcite, Galena: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1646, n.2516 Armotomo con Laumontite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2828 Armotomo in geode Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2210 Armotomo sullo Schisto: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2829 Arnione di Argento nativo: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1246 Arseniato verde, Nichelio: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2815 Arsenico con Argento rosso: Giovanni Bonu n.*856 Arsenico con Stibina: Sarrabus n.2882 Arsenico mammellare su Calcare: Giovanni Bonu, Sarrabus n.680 Arsenico mammellare, Stibina: Monte Narba, Sarrabus n.2833 Arsenico nativo: Burcei, Cagliari n.2788; Giovanni Bonu, Sarrabus n.1634; Min.Giovanni Bonu n.2814; Monte Narba, Sarrabus n.2095 Arsenico nativo con Ulmannite: Min. Monte Narba n.4309; Monte Narba, Sarrabus n.2022 Arsenico nativo nel Calcare: Min. Masaloni n.4365 Arsenico nel Quarzo: Monte Narba, Sarrabus n.2832 154 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Arsenopirite: Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.2953; Min. Linas n.5218; Min. Masaloni, Sarrabus n.4394; Perda Niedda n.3876, n.3941 Arsenopirite XX: Masaloni, Sarrabus n.2595; Monte Narba, Sarrabus n.455; Su Sufruru, Flumini n.3242 Arsenopirite XX in Fluorina: Monte Narba, Sarrabus n.1918 Arsenopirite, Blenda, Galena: M. Su Para, Quirra n.1749 Asbesto var. cartone di monte: Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.4332 Atacamite: Argentiera della Nurra n.3311 Auricalcite: Arenas, Iglesias n.578, n.2240; Campospino, Iglesias n.2371; Domusnovas n.3364; Masua n.632; Monteponi n.630; Sa Duchessa, Domusnovas n.628, n.629, n.631, n.3041 Auricalcite XX: Sa Duchessa, Domusnovas n.3042 Auricalcite aghiforme: Iglesias n.633 Auricalcite fibrosa: Sa Duchessa, Domusnovas n.1462 Azzurrite: Castel di Bonvei, Mara n.3367, n.3368, n.3370, n.3369; Cheremule n.3961, n.3960; M.Minerva, Padria n.5507; Rosas Sulcis n.2627; S.Giovanni, Iglesias n.2419 Azzurrite XX: Arenas n.4154; Masua, filone quarzoso n.4125 Azzurrite XX in Limonite: Alghero n.4192, n.4193 Azzurrite XX trasformata in Malachite: Alghero n.4450, n.4196 Azzurrite XX, Crisocolla: Alghero n.*4194 Azzurrite XX, Malachite: Min. Campo Pisano n.5261 Azzurrite con Malachite: Masua, Iglesias n.3630; Rosas Sulcis n.2303; S.Vito n.4158 Azzurrite noduli nelle Marne: Pozzomaggiore n.3962 Azzurrite su roccia ferrifera decomposta: Alghero n.4195 Azzurrite, Malachite, Barite: Arenas, Iglesias n.4170 Barite: Argentiera della Nurra n.4979; Masua, Iglesias n.2139; Min. Montevecchio n.4622, n.184; Min. S’Ortu Becciu, Donori n.5867, n.5869; Monteponi n.170, n.172, n.173, n.1476; Perd’Arba, S.Vito, Sarrabus n.1510 Barite XX: Bacu Cannas, S.Vito n.3004; Buggerru n.3593; Giovanni Bonu, Sarrabus n.3627; Min. Guzzurra Lula n.1872, n.1874; Montevecchio n.182, n.1622, n.1805, n.2163, n.2368, n.6257, n.11176; Monteponi n.180, n.181, n.1652, n.1797, n.3592; Nebida, Masua n.4150; S.Giovanni d’Iglesias n.1838; Su Suergiu, Gerrei n.3591;Tuviois, Cagliari n.2592, n.4419, n.4420 Barite XX con Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1651, n.2021 Barite XX con Calcite e Pirite: Monteponi n.4234 Barite XX con Pirite: Monteponi n.2619 Barite XX giallo miele: Giovanni Bonu, Sarrabus n.3005; S. Dass Flumini n.2304; Su Suergiu, Gerrei n.2962, n.3025 Barite XX lenticolari: Monteponi n.2620 Barite XX su Calcare: Monteponi n.1499 Barite XX su Calcedonio: Gennamari n.2611 Barite XX su Schisto: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1474 Barite XX su Stibina: Su Suergiu, Gerrei n.2844 Barite XX tabulari limpidi: Min. Montevecchio n.1247 Barite XX, Calcite, Galena: Min. Guzzurra Lula n.1871 Barite XX, Galena decomposta: Tuviois, Cagliari n.2593 Barite aggruppamenti XX: Cannas de Bidda, Sarrabus n.416; Su Sufruru, Flumini n.3105 Barite con Blenda: Min. Montevecchio n.2413 Barite con Pirite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.168 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 155 Barite con XX Galena inclusi: Min. Montevecchio n.2974 Barite ganga, lamelle di Argento: Monteponi n.4233 Barite in Fluorina: Is. Luargius, Burcei n.3590 Barite ricoperta da Ocra gialla: Monteponi n.1467 Barite verdastra: Nebida, Iglesias n.907 Barite verdastra in XX: Tuviois, Cagliari n.873, n.874 Barite, Fluorina, Calcite: Su Leonargiu, S.Vito n.2377 Barite, Galena, Cerussa: Fenuga, M. Agroxau n.5024 Baritina XX: Montevecchio n.*175 Baritina con Calcite gialla: Bacu Arrodas n.*2477 Bauxite: M.Ollastu, Villamassargia n.3662 Berthierite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2324, n.2952 Berthierite (?) o Zinkenite ?: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4267 Berthierite con Pirrotina: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2989 Berthierite con XX aciculari: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4266 Beudantite XX: Gennamari, Gonnosfanadiga n.2868 Bindheimite: Min. Arenas n.4172 Bindheimite pseudomorfa: Arenas n.*4171 Blenda: Buggerru n.*2309, n.*3963; Giovanni Bonu n.*2956; Masua n.*4041, n.*4185 Blenda (Ganga Quarzo): Argentiera della Nurra n.*4962 Blenda (prima cernita): Argentiera della Nurra n.*4952, n.*4953 Blenda (seconda cernita): Argentiera della Nurra n.*4954, n.*4955, n.*4956, n.*4957, n.*4958 Blenda (terza scelta): Argentiera della Nurra n.*4959, n.*4960, n.*4961 Blenda XX: Gennamari n.*4043; Ingurtosu n.*1696, n.*3743; Min. Montevecchio n.2973; Montevecchio n.*3112; Perda Niedda n.*3944; Rosas Sulcis n.*571; Masaloni, Sarrabus n.*676 Blenda XX con Baritina: Flumini n.*2372 Blenda XX con Galena XX: Ingurtosu n.*3844 Blenda XX con Quarzo: Giovanni Bonu, Sarrabus n.*1407; Min. Montevecchio n.2972; Montevecchio n.*1624 Blenda XX con Siderite: Montevecchio n.*3111 Blenda XX deformati:Montevecchio n.*637 Blenda a matrice quarzosa: Argentiera della Nurra n.*4964, n.*4965 Blenda argentifera: Giovanni Bonu n.*4362 Blenda compatta: Argentiera della Nurra n.*1444 Blenda compatta litoide: Flumini n.*1455 Blenda con Argento e AgS: Monte Narba, Sarrabus n.*1934 Blenda con Argento in lamella: Monte Narba n.*2001 Blenda con Galena: Ingurtosu n.*1752; Min. Montevecchio n.*2963; Siccaderba pr. Arzana n.*5704 Blenda con Magnetite: Perda Niedda n.*3942 Blenda con Marmatite: Perda Niedda n.*3943 Blenda con Pirite: Ingurtosu n.*1753; Masua n.*4757 Blenda contenente Indio: Gonnosfanadiga n.*3224 Blenda e Baritina: Masua n.*3957 Blenda e Calamina: Min. M. Agruxau n.*5026 Blenda e Calcopirite: Min. Fontana Raminosa, Gadoni n.*5119 Blenda e Galena ricca: Argentiera della Nurra n.*4972 156 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Blenda ferrifera, Pirrotina: Bacu Arrodas n.*3283 Blenda ferruginosa con Argento Rosso: Giovanni Bonu n.*4360 Blenda ferruginosa con Argento lamellare: Giovanni Bonu n.*4361 Blenda ferruginosa ricca in Argento: Masaloni n.*4386 Blenda ferruginosa, Galena, Ulmannite: Masaloni n.*4385 Blenda gialla in XX: S'Arcilloni, Burcei n.*2293 Blenda in Schisto quarzoso: Argentiera della Nurra n.*4963 Blenda in XX ottaedrici: Bacu Arrodas, Sarrabus n.*640 Blenda tridescente con Argento: Masaloni n.*4384 Blenda mammellonare: Giovanni Bonu n.*2421, n.*2422 Blenda mammellonare con Argento: Giovanni Bonu n.*2423 Blenda mammellonare, Argento rosso: Giovanni Bonu n.*2424 Blenda nel Quarzo: Bacu Arrodas n.*4265 Blenda passante a Calamina: Masua n.*4742, n.*4763 Blenda, Fluorina, Calcare, Argento: Monte Narba n.*4304 Blenda, Quarzite: Argentiera della Nurra n.*4967 Blenda, Quarzo, Pirite: Argentiera della Nurra n.*4966 Bournonite con Blenda: Argentiera della Nurra n.815 Bournonite con Siderite: Argentiera della Nurra n.3250 Bournonite con XX Quarzo: Argentiera della Nurra n.3661 Brezthauptite: M.Monte Narba n.1892; Min. Masaloni, Sarrabus n.1386, n.2468 Breithauptite XX con Ullmanite: Monte Narba, Sarrabus n.1993 Breithauptite XX nel Calcare: Min. Masaloni, Sarrabus n.2019 Breithauptite con Argento nativo: Min. Masaloni, Sarrabus n.4390 Breithauptite con Galena: M.Monte Narba n.4307 Breithauptite con Ullmanite: Min. Masaloni, Sarrabus n.2781 Bretthauptite lamellare: G.Bonu, Sarrabus n.2456; Min. Masaloni, Sarrabus n.2012 Bretthauptite nel Calcare spatico: Min. Masaloni, Sarrabus n.4389 Bre:thauptite, Ullmanite: Min. Masaloni, Sarrabus n.2467, n.4388; Masaloni n.*2783 Brochantite: Min. Rosas Sulcis n.3612, n.4134, n.4174; Rosas Sulcis n.*4175 Buratite: Arenas, Iglesias n.613; Domusnovas n.603 Buratite aciculare: Campospino, Iglesias n.1451 Buritite: Sa Duchessa n.*3009 Cabasite: Cala Francese, Isola Maddalena n.3049; Montresta n.2433 Cabasite XX: Montresta n.2987 Calamina: M. Agruxau, Iglesiente n.5016, n.5036, n.5037, n.5038, n.5039, n.5041, n.5042, n.5043; M. Masua, Iglesias n.561, n.566, n.570, n.573, n.574, n.575, n.579, n.586, n.587, n.592, n.593, n.636, n.760, n.4030, n.4031, n.4034, n.4038, n.4039, n.4121; Min. Sa Duchessa, Domusnovas n.11186; Planudentis, Iglesias n.597; Sa Duchessa, Iglesias n.588, n.620, n.623, n.1908, n.2797 Calamina (Smithsonite): Masua, Iglesias n.1607; Monteponi n.564 Calamina (calcinata da 62% Zn): M. Agruxau, Iglesiente n.5033, n.5034, n.5035 Calamina XX: Buggerru n.560; M. Agruxau, Iglesiente n.5017, n.5045; M. Masua n.4032, n.4027; Min. Barrasciutta, Domusnovas n.3657; Monteponi n.1889, n.3036, n.3037; S. Benedetto, Iglesias n.601, n.602; S. Giovanni, Iglesias n.1317, n.3860 Calamina XX e concrezioni: Sa Duchessa, Iglesias n.625 Calamina XX nella Limonite: Monteponi n.1901 Calamina XX su Calcare ferruginosa: Malacalzetta, Iglesias n.2112 Calamina azzurra con Buratite: Sa Duchessa, Iglesias n.286 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 157 Calamina azzurra concrezionata: Sa Duchessa, Iglesias n.626 Calamina azzurra mammellonare: Reigraxius, Iglesias n.2680 Calamina blu: Iglesias n.11242 Calamina cadmifera: Buggerru n.4045 Calamina concrezionata: Campo Spino, Iglesias n.1460 Calamina cuprifera zonata: Sa Duchessa, Iglesias n.627 Calamina degli ammassi colonnari: M. Agruxau, Iglesiente n.5030, n.5031, n.5032 Calamina e Idrozincite: M. Masua n.4028, n.4169 Calamina ferruginosa: Masua, Iglesias n.589; S. Giovanni n.1891 Calamina ferruginosa stalattitica: M. Masua n.567 : Calamina fibroso-radiata: Domusnovas n.*2287 Calamina giallo cera: M. Masua n.559 Calamina giallo cera mammellonare: M. Masua, Iglesias n.580, n.581 Calamina mammellonare su Quarzo: Montevecchio n.563 Calamina mammellonare: Masua, Iglesias n.*557; Montevecchio n.2378 Calamina stalattitica: M. Masua n.4122; Monteponi n.1249 Calamina su Galena: Masua, Iglesias n.634 Calamina zonata: Sa Duchessa, Iglesias n.616, n.1890 Calamina, Barite in piccoli XX: M. Agruxau, Iglesiente n.5040 Calcare XX: Min. Masua, Iglesias n.2978 Calcare bianco ceroide: M. Agruxau, Iglesias n.5021 Calcare spatico compenetrato da Argento: Tuviois n.1930 Calcare su Calamina: S.Giovanni, Iglesias n.1494 Calcare zincifero: Min. Masua, Iglesias n.4748 Calcare, Blenda: M. Agruxau, Iglesias n.5023 Calcare, Blenda, Calamina: M. Agruxau, Iglesias n.5044 Calcite: Bau Talentino n.249; Gerrei n.5147; Giovanni Bonu, Sarrabus n.212, n.1425, n.2029, n.2030, n.3469, n.3470, n.3471, n.3472, n.3473; Min. Masua n.248, n.2360 Calcite XX: Bacu Arrodas, Sarrabus n.201, n.*1477, n.1802, n.2110,n.4239, n.4241, n.4242; Giovanni Bonu, Sarrabus n.192, n.217, n.218, n.220, n.221, n.*1421, n.1493, n.1596, n.1609, n.1843, n.1847, n.1859, n.2032, n.2105, n.2106, n.*2124, n.*3338, n.*3474, n.4312, n.4313, n.4314, n.4316, n.4317, n.4318, n.4320, n.4321, n.4324, n.4325, n.11204; M. Malacalzetta n.2364, n.2365, n.4130; Marganai n.3045; Masaloni, Sarrabus n.2464, n.4367, n.4368, n.4369, n.4370, n.4371; Masua n.4091, n.*4771; Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.1500, n.1844, n.3343, n.3468, n.4236; Min. Giovanni Bonu n.*3724; Min. Malacalzetta n.11200; Min. Masua, Iglesias n.226, n.2362, n.3373, n.4164, n.4276, n.4277; Min. Tuviois, Sinnai n.11203; Monte Narba, Sarrabus n.213, n.1798, n.2442, n.3340, n.4273, n.4275, n.4278, n.4279, n.4280; Montenuova, Malacalzetta n.3858, n.3859; Nebida n.3465; S’Arcilloni, Burcei n.*3723; S.Giovanni, Iglesias n.1479, n.1861, n.2120, n.3466; Serra S’Ilixi, Sarrabus n.3475; Tacconis, Sarrabus n.841, n.4401 Calcite XX a faccie ricurve: Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.1803; Monte Narba, Sarrabus n.2453 Calcite XX ametistini: Giovanni Bonu n.*2511 Calcite XX completi, Pirite: Bacu Arrodas n.*4240 Calcite XX con Argento e Argentite: Masaloni, Sarrabus n.4372 Calcite XX con Argentite: Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.3467 Calcite XX con Armotomo: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2838 Calcite XX con Blenda: Masaloni, Sarrabus n.2436 Calcite XX con Fluorite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4621; Giovanni Bonu, Sarrabus 158 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI n.1840, n.1841, n.11205 Calcite XX con Galena: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4244; Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.4243 Calcite XX con Pirite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.215, n.1650, n.2107 Calcite XX con Pirite inclusa: Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.4238 Calcite XX con grosso geminato: Giovanni Bonu n.2594 Calcite XX con massa sferoidale: S.Giovanni, Iglesias n.2495 Calcite XX e Barite XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4319 Calcite XX e Fluorina: Monte Narba, Sarrabus n.4281 Calcite XX geminati: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1466, n.2006, n.2512; Malacalzetta, Iglesias n.4131; Monte Narba, Sarrabus n.3339; S. Giovanni Iglesias n.2813, n.2849 Calcite XX in geode: Bacu Arrodas, Sarrabus n.3937 Calcite XX prismatict: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1845, n.2104; Giovanni Bonu, Sarrabus n.1846, n.1866, n.2108; Montevecchio n.1795; S’Arcilloni, Burcei, Cagliari n.2102 Calcite XX prismatici esagonali: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1852 Calcite XX ricoperta di Mesitina: Bacu Arrodas, Sarrabus n.209 Calcite XX ricoperta di Pirite iridescente: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4237 Calcite XX ricoperta da XX Pirite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2109 Calcite XX ricoperta da Pirite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1854 Calcite XX romboedrici (raro): Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.4245 Calcite XX romboidali: Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.*2839 Calcite XX rosei: Min. Fontana Raminosa, Gadoni n.5124 Calcite XX scalenoedrici: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1839, n.1865, n.2103; S.Giovanni, Iglesias n.2654 Calcite XX scalenoedrico: M. Malacalzetta n.1481 Calcite XX su Barite: Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.1858 Calcite XX su Baritina: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1488; Giovanni Bonu, Sarrabus n.1480; Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.1484 Calcite XX su Galena: Bacu Arrodas, Sarrabus n.3337 Calcite XX su Quarzo: n.199; Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.200 Calcite XX su Scisto nero: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4620 Calcite XX tabulari: Giovanni Bonu, Sarrabus n.*1867, n.2782, ; Monte Narba n.211 Calcite XX tavoletta esagonale: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1847 Calcite XX, Argentite, Fluorina: Monte Narba, Sarrabus n.4274 Calcite XX, Barite, Marcassite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4235 Calcite XX, Fluorina, Galena: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4315 Calcite XX, Fluorite XX: Tuviois n.*2795 Calcite XX, Fluorite, Galena: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4322 Calcite XX, Quarzo: S.Giovanni, Iglesias n.1389 Calcite azzurra: Min. Barrosciutto, Iglesias n.4207 Calcite con Fluorite: Perd’ Arba, Sarrabus n.1856 Calcite con Pirite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.206, n.1633; Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.1602 Calcite con Steatite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1862 Calcite con XX Baritina: Liv. Dario, Montecani, Masua n.3589 Calcite concrezione falciforme: Masua, Iglesias n.2363 Calcite concrezionata: M. Malacalzetta n.1655; Masua, Iglesias n.2361 Calcite del Calcare metallifero: Min. Masua, Iglesias n.4762 Calcite e Barite XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4323 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 159 Calcite ferruginoso concrezionato: Grotta Marganoi, Iglesias n.1864 Calcite ferruginoso in XX scalenoedrici: Masua, Iglesias n.246; Min.Barrasciutta, Iglesias n.4206; Nebida, Iglesias n.1395 Calcite gialla con Pirite: Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.2443 Calcite grosso XX, XX Pirite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1086 Calcite in XX romboedrici: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1103 Calcite in XX scalenoedrici: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1639 Calcite in XX tabulari: Tacconis, Sarrabus n.2997 Calcite in grossi XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1860 Calcite lamellare madreperlacea: Monte Narba, Sarrabus n.279: Calcite lamellare fogliforme: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1608 Calcite lamelle esagone: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1870 Calcite lattea, Quarzo XX: Malacalzetta, Iglesias n.1656 Calcite leggermente ametistina: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2226, n.2392 Calcite madreperlacea, Galena: Monte Narba, Sarrabus n.3398 Calcite ricoperta da XX Mesttina: Min. Bacu Arrodas, Sarrabus n.205, n.208 Calcite rosea: Monte Narba, Sarrabus n.2219 Calcite spatica: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4311; Masaloni, Sarrabus n.4366 Calcite spatica gialla con AgS: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2225 Calcite spatico: Pronu Sartu, Flumini n.1497 Calcite stalattitica: Min. Masua, Iglesias n.2359 Calcite su Barite: Min. Tuviois, Sinnai n.4421 Calcite su Calamina: Buggerru, Flumini n.225 Calcite su materiale scistoso: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4326 Calcite tavolette esagone: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1863 Calcocite con Malachite: Masua, Iglesias n.590 Calcopirite XX: Bacu Arrodas, Sarrabus n.3418 Calcopirite XX nel Quarzo: Errilis Ierzu, Lanusei n.805 Calcopirite e Pirrotina: Gadoni n.5118 Calcopirite in diabase: Gadoni n.5123 Calcopirite negli schisti neri: Gadoni n.5121 Calcopirite, Blenda, Magnetite: Gadoni n.5120 Calcosina compatta: Alghero n.4447 Calcosina con Malachite: Alghero n.4448 Caledonite XX: Arenas, Iglesias n.3607, n.4165 Caolinite compatta: Laconi n.1785 Caolinite rosea: Laconi n.2156 Cerussa XX: Nebida n.*4120 Cerussa da frattura del Calcare: M. Agruxau, Iglesiente n.5028 Cerussite: Cabitza, Iglesias n.1535; Gennamari, Gonnosfanadiga n.1617, n.1618, n.1645, n.1688, n.1771, n.1776, n.11175; Malacalzetta, Iglesias n.1695, n.3719; Monte Narba, Sarrabus n.1900; Monteponi n.720, n.721, n.731, n.733; Montevecchio n.700, n.1579, n.1899; S.Giovanni, Iglesias n.2228 Cerussite XX: Argentiera della Nurra n.3366; Ingurtosu n.3845; Malacalzetta n.3358; Malacalzetta, Iglesias n.1417; Masua n.*4160; Masua, Iglesias n.1719, n.3359, n.3360, n.3362, n.3363, n.3494, n.3497, n.3498, n.4093; Monteponi n.149, n.707, n.3496; Monte Cuccheddu, Iglesias n.*202, n.*696, n.702, n.717, n.718, n.*732, n.892, n.3491, n.3492, n.3493, n.3495 ; Montevecchio n.700, n.701, n.702, n.703, n.705, n.1579, n.1777, n.1899 Cerussite XX a dente di porco: Nebida, Iglesias n.893 160 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Cerussite XX a fasci, Limonite: Montevecchio n.1628, n.1629 Cerussite XX aggruppati: Monteponi n.1531; Montevecchio n.*1626; Gennamari, Gonnosfanadiga n.1692 Cerussite XX geminati: Monteponi n.723, n.1780; Montevecchio n.2543 Cerussite XX nella Galena: S. Giovanni, Iglesias n.2302 Cerussite XX ricoperti da Idrozincite: Buggerru, Flumini n.1107 Cerussite XX su Galena: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1773 Cerussite XX, Galena, Barite: Bacu Arrodas n.1408 Cerussite aghiforme, Limonite: Gennamari n.*1691 Cerussite azzurra, Cerussite XX: Arenas, Iglesias n.2669 Cerussite con Galena: Masua, Iglesias n.4765 Cerussite con Marcassite: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1615 Cerussite fibroso-radiata: Montevecchio n.846 Cerussite in dendriti: S. Giovanni, Iglesias n.1814 Cerussite in fasci di XX: Montevecchio n.886 Cerussite in fasci di XX aciculari: Montevecchio n.1401 Cerussite in geode Quarzo: S. Giovanni, Iglesias n.2624 Cerussite in piccoli XX: Monte Narba, Sarrabus n.843, n.2097 Cerussite litoide: M.te Cerbus n.714; Malacalzetta, Iglesias n.1419 Cerussite nella Limonite: Montevecchio n.1413 Cerussite o Anglesite ?: Tini, Domusnovas n.4132 Cerussite stalattitica: Punta Curadori, Oridda n.2166 Cerussite stalattitica fibrosa: Arenas, Iglesias n.2175 Cerussite struttura fibrosa: Montevecchio n.*837 Cerussite su Galena: Monteponi n.*1532 Cerussite su Quarzo: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1775 Cerussite tinta da Malachite: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1613 Cerussite, Piromorfite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2837 Chamoisite: M. Canaglia, Nurra n.3954 Cherargirite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.901; Bruncu Arrubio n.2493; Campus S.Villagrande n.1440; Giovanni Bonu, Sarrabus n.898, n.902, n.4354, n.11227; Min. Tuviois, Sarrabus n.2585, n.2784, n.4435, n.4436; Mitza Rosa, Tuviois, n.2628; Nicola Secci, Sarrabus n.4415; S.Lucia, Flumini n.1672; Serra S’Ilixi, Sinnai n.2883; Tacconis, Sarrabus n.2480, n.2509; Tuviois n.*3270 Cherargirite XX piccoli: Sa Brecca, S.Vito, Sarrabus n.34, n.35 Cherargirite con Solfuro: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4353 Cherargirite in Fluorina: Sa Coa S’Olinu, Villagrande n.4444 Cherargirite in Fluorite: Sa Coa S’Olinu, Villagrande n.4445 Cherargirite in Galena decomposta: Giovanni Bonu, Sarrabus n.900, n.4355 Cherargirite nella Barite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.899 Cherargirite nella Baritina: Nicola Secci, Sarrabus n.4414 Cherargirite su Barite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.903 Cherargirite su Porfido: Min. Tuviois, Sarrabus n.4434 Cherargirite su Quarzo: Giovanni Bonu, Sarrabus n.896, n.897; Min. Tuviois, Sarrabus n.4432, n.4433 Cherargirite su Scisto argilloso: Tacconis, Sarrabus n.4412 Cherargirite, Barite, Selenite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.11228 Cherargirite, Cerussite, Galena: Giovanni Bonu, Sarrabus n.904, n.11226 Cherargirite, Embolite: Tuviois, Sinnai n.4437 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 161 Chiastolite: Monte Narba, Sarrabus n.3633 Cinabro: Masua, Iglesias n.2968 Cinabro con Anglesite: Monteponi n.691, n.693 Cinabro con Cerussite: Monteponi n.694 Cinabro nel Quarzo: Grugna, Iglesias n.2160 Cinabro polverulento: Min. Campera, Iglesias n.2992 Cinabro su Galena: M. Onixeddu n.2285; Monteponi n.4871 Cinabro su Stibina: Su Suergiu, Gerrei n.3284, n.3637, n.5139; Villasalto, Gerrei n.5501 Cinabro terroso: M.Cuccheddu, Iglesias n.1989; Monteponi n.690 Cinabro terroso con Cerussite: S.Benedetto, Iglesias n.3043 Cinabro terroso su Galena: M.Cuccheddu, Iglesias n.50; Min. Candiozzus, Iglesias n.3198; S.Giovanni, Iglesias n.3635 Cinabro, Cerussite, Calamina: S.Giovanni, Iglesias n.4119; Monteponi n.*692 Cloruro di Argento su Baritina: Tuviois n.*2786 Cobaltina ricca in Argento: M. Monte Narba n.4308 Cobaltite: Fenugu Sibiri, Gonnosfanadiga n.771; Flumini Maggiore, Fenugu Sibiri n.4219; Monte Narba, Sarrabus n.3243; Nieddoris, Flumini n.1612 Cobaltite con Eritrite: Nieddoris, Flumini n.1033 Cobaltite con Millerite: Fenugu Sibiri, Flumini n.4839 Cobaltite, Galena, Siderite: Sa Menga, Flumini n.3244 Cobaltite, Ullmanite: M. Monte Narba, Sarrabus n.3947 Connellite XX con Spangolite: Arenas, Iglesias n.3608 Crisocolla: Berra(d) e Padru, Ozieri n.3573; Ingurtosu n.4163 Crisocolla (2), Allofane (2): Alghero n.4201 Cuprite: n.4173 Cuprite XX ottaedrici, Malachite: Min. Alghero n.4187 Cuprite XX trasformata in Malachite: Min. Alghero n.4188 Cuprite compatta e Malachite: Min. Alghero n.4190 Cuprite con Limonite: Min. Alghero n.4189 Cuprite, Crisocolla, Diaspro: Min. Alghero n.4191 Cuprite, Malachite, Azzurrite: Arenas, Flumini n.2658 Cuprite, Malachite, Cu nativo: Calabona, Alghero n.*5127 Diaspro rosso, Calcedonio: Carloforte n.1781 Dolomite: Talentino, Tertenia n.264 Dolomite XX con Siderite: Monteponi n.263 Dolomite ferrifera con Blenda: Min. Masua n.4767 Dolomite rosea: Montevecchio n.1796 Dolomite, Calcite XX: S. Giovanni, Iglesias n.808 Dolomite, Calcite, Fluorite: Flumini Maggiore n.3720 Ematite: Genna Ureu n.583; Masua n.4044; Perda Niedda n.3946 Ematite XX: Padria n.4073 Ematite bruna: Gutterru, S. Antonio n.1475 Ematite bruna mammellare: Su Meddau, Flumini n.1664 Ematite con Smithsonite: Min. Masua n.4749 (2) Ematite: Masua n.3853 Embolite: Brecca, Gennaflumini n.1694, n.2912, n.2913, n.2976; Mitza Rosa, Tuviois n.2998, n.3269, n.3274; Tacconis, Sarrabus n.857, n.2933 Embolite XX: Mitza Rosa, Tuviois n.3200 Epidoto: Capo Carbonara n.3541, n.3540 162 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Epidoto XX su Granito: Cala Francese, Isola Maddalena n.3544 Epidoto radiato: Su Puru, tra Fonni e Correboi n.2498 Epidoto su Feldspato e Quarzo: Cala Francese, Isola Maddalena n.3728 Ervitrite: Min Tuviois, Sarrabus n.4438 Eritrite con Cerussite: Monte Narba n.2009 Eritrite con Cobaltina e Argento: Nieddoris, Flumini n.1410 Eritrite con Ossido nero Cobaltina: Nieddoris, Flumini n.1330 Fayalite: Villacidro n.*3047, n.3057 Feldspato in noduli: Fonni n.2426, n.11191 Ferro oligisto con Pirite: Monte Ferro, Senegu n.1539 Ferro titanite: Villacidro n.2280 Fluorina: Tuviois, Sinnai n.2995 Fluorina XX compenetrati da Argento: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1755 Fluorina XX con Baritina: Su Luargius, Burcei n.917 Fluorina XX cubici: S. Lucia, Flumini n.2430 Fluorina, Pirite, Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.*1876 Fluorite: Correboi, Lanusei n.1527; Giovanni Bonu, Sarrabus n.1882; Mina S’Oreri, Flumini n.1528, n.2384, n.2386; Monte Narba, Sarrabus n.2322, n.2408, n.2473; Perdas de Fogu, Flumini n.1670, n.1671; Su Sufruru, Flumini n.1528; Tacconis, Sarrabus n.2999 Fluorite 2 XX cubici: Mina S’Oreri, Flumini n.1878 Fluorite XX: Baunei, Min. Golidoni n.3956; Flumini Maggiore n.3647; Giovanni Bonu, Sarrabus n.297, n.1320, n.2212, n.2409, n.4328, n.4329, n.4330; Margini Arrubio n.763; Min. Serra d’Ilixi n.*3435; Min. Su Sufruru n.1878, n.2510, n.2909, n.4282, n.6179, n.11239; Mina S’Oreri, Flumini n.6270; Monteloro, Sarrabus n.2305; Monte Narba, Sarrabus n.2441, n.2510, n.2539, n.4282; S.Lucia, Flumini n.2366, n.2394, n.4157, n.11230; Tacconis, Sarrabus n.3280, n.3281, n.4402, n.4403, n.4628 Fluorite XX aggruppati, Baritina: Su Luagiu, Burcei n.917 Fluorite XX con Armotomo: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4331 Fluorite XX con Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2599; Monte Narba, Sarrabus n.4283; Serra d’Ilixi n.*3655 Fluorite XX con Calcite XX: Min. Tacconis, Sarrabus n.4916 Fluorite XX con Galena XX: Tacconis, Sarrabus n.3278, n.3279 Fluorite XX con Marcassite: Isola Luargius n.1792 Fluorite XX con XX da studiare: Mina S’Oreri, Flumini n.3156 Fluorite XX cubici: Perdas de Fogu n.1669 Fluorite XX cubici, XX Calcite: Mina S’Oreri, Flumini n.2011 Fluorite XX e Quarzo: Tuviois n.2394, n.2629 Fluorite XX violetti: S.Lucia, Flumini n.1748 Fluorite XX, Dolomite: Su Sufruru, Flumini n.3936 Fluorite con Armotomo: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2596, n.2597 Fluorite con Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4327 Fluorite con Calcite XX: Monte Narba, Sarrabus n.2432 Fluorite con Galena: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2410 Fluorite con Pirite e Calcare: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2598 Fluorite con Quarzo e Barite: Su Sufruru, Flumini n.3654 Fluorite con Quarzo e Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2452 Fluorite e Barite: Narcao n.3958 Fluorite gialla in grosso XX: Su Sufruru, Flumini n.3155 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 163 Fluorite grossi XX: Mina S’Oreri, Flumini n.1511; Tacconis, Sarrabus n.1877 Fluorite levigata per scorrimento: Correboi, Lanusei n.1879 Fluorite su Calcite: Monte Narba, Sarrabus n.4284 Fluorite verde: Bacu Arrodas, Sarrabus n.288 Fluorite verde XX: Monte Narba, Sarrabus n.1636 Fluorite verde XX deformati: Monte Narba, Sarrabus n.1637 Fluorite verde con Calcite XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2005 Fosforite formata da ossa: Domusnovas n.*3663 Fosfosiderite XX violetti: S. Giovanneddu, Iglesias n.3850, n.3851 Fosgenite: M.te Onixeddu, Gonnesa n.3377; Monteponi n.1616; n.2086, n.2434, n.3500, n.3501, n.3503, n.3839, n.3840, n.3841, n.3842 Fosgenite XX: Gibbas, Sarrabus n.3374, n.3375; Monteponi n.738, n.*849, n.1319, n.*3499, n.*3911, n.3912, n.*3913, n.*4927; Montevecchio n.3376 Fosgenite XX aggruppati: Monteponi n.851, n.1287, n.1565, n.2533n n.2977 Fosgenite con Cerussite: Nebida, Iglesias n.2636 Galena: M. Agruxau n.5025; Masaloni, Sarrabus n.2603; Min. Masua n.4756; Min. Monte Narba n.663 Galena XX: Acqua Rubbia, Sarrabus n.667; Bacu Arrodas, Sarrabus n.2605; Gennamari n.1713; Ingurtosu n.3742, n.3843; M. Monte Narba, Sarrabus n.659; Marganoi, Iglesias n.2621; Montevecchio n.2251; Rosas Sulcis n.1534, n.1554; Sa Roja in Pentumos, Flumini n.658 Galena XX con Argento: Min. Giovanni Bonu n.664 Galena XX con Argento nativo: Masaloni, Sarrabus n.2455 Galena XX con Calcite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2618; Masaloni, Sarrabus n.2604 Galena XX con Quarzo: Ingurtosu, Gonnosfanadiga n.1697 Galena XX con Siderite: Sa Meddau, Flumini n.1663 Galena XX con Siderite decomposta: Montevecchio n.2964 Galena XX cubici con Blenda: M. Monte Narba, Sarrabus n.2007 Galena XX in Calcite XX: Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.3264 Galena XX ottaedrici: Min. Giovanni Bonu n.665 Galena XX povera in Argento: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4263; Min. Giovanni Bonu n.4358, n.4357 Galena XX su Baritina: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2617 Galena XX su Fluorite: Tacconis, Sarrabus n.2991 Galena XX su Quarzo: Correboi Lanusei n.1606 Galena XX su scisto: Tacconis, Sarrabus n.1316 Galena XX, Argentite, Calcite: Min. Giovanni Bonu n.2515 Galena XX, Quarzo, Marcassite: Flumini maggiore n.3643 Galena a grana fine e Argento: Min. Giovanni Bonu n.4356 Galena a struttura radiata: M. Monte Narba, Sarrabus n.1537 Galena argentifera: M. Monte Narba, Sarrabus n.686 Galena argentifera, Argento rosso: M. Monte Narba, Sarrabus n.4303 Galena compatta: Correboi Lanusei n.1548 Galena con Argentite: M. Monte Narba, Sarrabus n.1648 Galena con Calamina: M. Agruxau n.5029 Galena con Cloruro di Argento: Min. Giovanni Bonu n.679 Galena con Pirite: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1693 Galena con Quarzo: Malacalzetta, Iglesias n.681 Galena con incrostazioni quarzose: Gennamari n.1806, n.1700 164 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Galena concrezionata: Acqua Rubbia, Sarrabus n.2167 Galena e Carbonato di Piombo: M. Agruxau n.5027 Galena e Cerussite: M. Agruxau n.5018 Galena fibrosa e brillante: Min. Argentiera della Nurra n.4968, n.4969 Galena in Argento: M.Tuviois, Sinnai n.4439; Villagrande n.*4443 Galena in Quarzo e Schisto: Porto Torres n.4970 Galena nella Barite: M. Agruxau n.5046 Galena nella Limonite: Gennamari n.1754 Galena ricca di Argento: M. Monte Narba, Sarrabus n.4302 Galena, Argento, Stefanite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4262 Galena, Blenda (Laveria): Porto Torres n.4971 Galena, Blenda, Calamina: Min. Masua n.4753, n.4759 Galena, Blenda, Calcopirite: Porto Torres n.4973 Galena, Blenda, Siderite: Porto Torres n.4974 Galena, Cerussa e Calamina: M. Agruxau n.5019 Ganga baritica ed ocracea: Min. M. Agruxau n.*5013 Ganga di Batite e Schisto: Argentiera della Nurra n.*4951 Ganga di Quarzo: Argentiera della Nurra n.11246 Ganga di Quarzo e Schisto: Argentiera della Nurra n.*4950 Gesso XX: Gennarella, Sarrabus n.326 Gesso XX compatti: Bacu Abis, Gonnesa n.2027 Gesso XX in Galena: Monteponi n.2229 Gesso XX isolato: Laconi n.325 Gesso XX su Calamina: Buggerru n.1458 Gesso XX su Galena: Monteponi n.328 Gesso XX su Lignite: Brabusi, Gonnesa n.2176 Gesso XX su Scisto: Monte Narba, Sarrabus n.3 628 Gesso con Galena e Calcite: Sarrabus n.4063 Gesso concrezioni cristalline: Saline di Cagliari n.303 Gesso su Galena: M. Onixeddu n.3613 Gigantolite: Dorgali n.*2653 Gigantolite delle Granuliti: Dorgali n.3653 Granatite e Pirite: S.Leone Capoterra n.*4989 Granatite e Quarzo: Min. S. Leone Capoterra n.4982 Granatite tetto del filone: S.Leone Capoterra n.*4985 Granato: Arcu Cannas, S. Vito, Sarrabus n.3008; Arenas, Iglesias n.1950, n.4065; Domus de Maria, Siliqua n.1817; Min. S. Leone Capoterra n.5004, n.5006; Nebidedda, Domusnovas n.3517 Granato XX: Acqua Rubbia, Sarrabus n.957, n.958, n.2955; Oliena, Nuorese n.4071; Perda Niedda n.3939 Granato amorfo: Fonni, Correboi n.2186 Granato compatto: Min. S. Leone Capoterra n.1793 Granato e Anftbolo: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2220; Min. S. Leone Capoterra n.5005 Granato nel Calcare: Nebidedda, Domusnovas n.3046; Vetta S. Maria, Gonari Nuovo n.2185 Granato su Granito: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1949 Granato verdastro in Galena: Su Sufruru, Flumini n.1512 Greenockite su Blenda: Sarrabus n.1544 Greenockite sulla Galena: Montevecchio n.2418 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 165 Greenockite sulla Marchesite: Montevecchio n.447 Greenockite terrosa con Galena: Montevecchio n.3225 Greenockite, Blenda, Calamina: Masua, Iglesias n.3365 Greenokite con XX Barite: Montevecchio n.*3226 Heulandite: M. Olladiri, Monastir n.2115; Monastir n.2075, n.2147 Heulandite XX: Monastir n.2451 Ialite (Opale): Perdas de Fogu, Isola di S.Antioco n.2577 Talite su Trachite: Perdas de Fogu, S. Antioco n.*2578 Idrocarbonato di Zinco: Campospino, Iglesias n.*605; Min. Sa Duchessa, Domusnovas n.4737, n.4738 Idrozincite: Buggerru, Flumini n.609; Campospino, Iglesias n.604, n.606, n.608; Gutturru Pala, Iglesias n.2174; Masua n.4085; Min. Masua n.584, n.4035, n.4036, n.4632, n.4633; S.Benedetto, Iglesias n.599; S.Giovanni, Iglesias n.1800 Idrozincite con Calcite: Campospino, Iglesias n.604, n.606, n.608 Idrozincite e Calamina: Min. Masua n.4029, n.4033, n.4037, n.4084; Min. Sa Duchessa, Domusnovas n.607 Idrozincite stalattitica: Min. Sa Duchessa, Domusnovas n.598; Planudentis n.600 Jaloallofane: Montenovo, Correboi n.*3703 Jaloallofane cuprozincifera: Rosas Sulcis, Iglesias n.2959, n.2960, n.2961, n.3102 Kermesite: Min. Su Leonargiu, Sarrabus n.2513, n.2514, n.2842 Kermesite aghiforme: Sa Brecca, S.Vito, Sarrabus n.92 Laumontite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1409 Laumontite X, Calcite, Quarzo: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2448 Laumontite XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2483; Monte Narba, Sarrabus n.2615 Laumontite XX con Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2447, n.2449 Laumontite XX su Fluorite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2527 Laumontite XX, Calcite, Galena: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2450 Laumontite decomposta: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2600 Laumontite, Fluorite verde: Giovanni Bonu, Sarrabus n.249 Laumontite, Fluorite, Quarzo: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2492 Laumontite, Quarzo, Pirite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2491 Leadhillite: Malacalzetta, Iglesias n.1445, n.1446, n.1447, n.1448, n.1449, n.1533, n.1561, n.11178; Min. Barrasciutta, Domusnovas n.3615; S. Giovanni, Iglesias n.2625, n.3614 Leadbillite XX: Arenas n.*3869; Malacalzetta, Iglesias n.2214; S. Giovanni, Iglesias n.2118 Leadhillite XX su Galena: S. Giovanni, Iglesias n.889 Leadbillite con Linarite: Argentiera della Nurra n.3616, n.3617 Leadhillite in geode: Malacalzetta, Iglesias n.2215 Leadhillite in lamelle: Malacalzetta, Iglesias n.2213, n.*2216, n.*2217 Leadbillite in tavolette XX: S. Giovanni, Iglesias n.890 Limonite: Min. di Gennamari, Flumini n.1812; S. Giovanni, Iglesias n.1885, n.2301 Limonite XX: Perda Niedda, Iglesias n.3940 Limonite calamifera: Masua, Iglesias n.498 Limonite con Cerussite XX: Montevecchio n.1825 Limonite concrezionata: M. Masua n.4090 Linarite: Arenas, Iglesias n.3604, n.3605, n.*3606; Is. Luargius Burcei n.210; Min. Arenas, Domusnovas n.*3039; Rosas Sulcis n.642, n.802; S. Giovanni, Iglesias n.881, n.882; S. Lucia, Flumini n.1662 166 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Linarite XX: Argentiera della Nurra n.3618, n.3619, n.3620; S. Giovanni, Iglesias n.3199 Linarite XX fibroso-radiati: Arenas n.2779 Linarite, Cerussite, Quarzo: Tinì, Domusnovas n.3677 Linosite XX: Su Pepeu, Giojosa Guardia n.1584 Magnetite: La Ginestredda, Teulada n.1820; M.Acodolopa pr. Arzana n.5707; Min. S.Leone, Capoterra n.1496, n.4993, n.4994, n.4995, n.4998, n.4999, n.5000; Monte Cuccheddu, Iglesias n.3632; Perda Niedda, Domusnovas, Iglesias n.3945 Magnetite XX: M. Saris, Talentino, Tertenia n.527 Magnetite compatta: Villanova Strixaili, Lanusei n.1489 Magnetite con Epidoto e Quarzo: Min. S.Leone, Capoterra n.5003 Magnetite con Quarzo: Monte Prinei = Min. S.Leone n.4988; Min. S.Leone Capoterra n.4996, n.5001, n.5002 Magnetite con Quarzo e Pirite: Min. S.Leone Capoterra n.4983 Magnetite polare: Min. Nebidedda, Domusnovas n.3038; Min. S.Leone Capoterra n.4992 Magnetite, Quarzo e Epidoto: Min. S.Leone, Capoterra n.4997 Magnetite, Quarzo e Granato: Min. S.Leone, Capoterra n.1496, n.4984 Malachite: Arenas, Iglesias n.591; Barrasciutta, Domusnovas n.4179; Malacalzetta, Iglesias n.3040; Min. Palmavexi, Iglesias n.3378; Montevecchio n.3021; Nuoro n.*3379; Rosas Sulcis n.3022, n.3380, n.3511, n.4133, n.4176, n.4178; S.Giovanni, Iglesias n.2626 Malachite XX: Alghero n.4451 Malachite XX aghiformi: Alghero n.4199 Malachite XX con tetraedrite: Arenas n.4181 Malachite aciculare: Alghero n.4200 Malachite con Cerussite: Min. Su Steri, Domusnovas, Cagliari n.3664 Malachite con Massicotite: Argentiera della Nurra n.3371 Malachite concrezioni su Ematite: Alghero n.4452 Malachite fibrosa in Limonite: Alghero n.4198 Malachite mammellonare: Alghero n.4197 Marcassite: Gerrei n.5140; Giovanni Bonu, Sarrabus n.11232; Min. G. Bonu, Sarrabus n.2391, n.2601; Min. Masaloni, Sarrabus n.4392; Montevecchio n.448 Marcassite XX: Montevecchio n.736, n.1388, n.2892 Marcassite XX tridescente: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2780 Marcassite con Argentite XX: Min. Tuviois, Sinnai n.4440 Marcassite con Calcare: Bacu Arrodas, Sarrabus n.445 Marcassite con Galena: Perdas de Fogu, Flumini n.1665 Marcassite in Arnione: Min. Su Suergiu, Gerrei n.5141 Marcassite in Calcite: Min. G. Bonu, Sarrabus n.4364 Marcassite in XX con Calcite: Bacu Arrodas n.*4270 Marcasstite iridescente con Galena: Correboi, Lanusei n.1994 Marcasstte tridescente: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1436; Giovanni Bonu, Sarrabus n.2295; Masaloni n.*4393 Marcassite tridescente mammellonare: Masaloni, Sarrabus n.2681 Marcassite mammellonare: Bacu Arrodas, Sarrabus n.446, n.*4269; Min. G. Bonu, Sarrabus n.2778, n.4363 Marcassite nel Quarzo: Montevecchio n.1434 Marcassite sferoide: Su Suergiu, Villasalto n.2796 Massicot, Malachite, Barite: Argientiera della Nurra n.3656, n.3659 Materiali argillosi ed ocracei: Min. M. Agruxau n.*5011, n.*5012 Megmacite (2): Genna Ureu n.3165 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 167 Mesolite o Natrolite: Montresta n.2988 Millerite: Nieddoris, Flumini n.2381 Millerite XX: Nieddoris, Flumini n.3935 Millerite aciculare: Nieddoris, Flumini n.1835 Millerite in aghi su Calcite: Bacu Arrodas n.2476 Millerite nel Quarzo: Fenugu Sibiri n.772, n.4840 Millerite, Nichelina in Quarzo: Fenugu Sibiri n.685 Mimetite XX: Bena(d) e Padru, Ozieri n.3587 Min. zincifero ferruginoso: Min. Masua n.4760 Minerale cuproplumbifero: Min. Rosas Sulcis n.4629 Minerale di Cobalto: Min. Masaloni, Sarrabus n.4391 Minerale indeterminato ricco: Min. Masua n.4772 Minerale indeterminato comune: Min. Masua n.4769 Minerale ossidato con 40% Fe: Argentiera della Nurra n.6125 Minerali di Ferro: Min. S.Leone Capoterra n.4991 Minerali di Ferro e Quarzo: Min. S.Leone Capoterra n.4990 Minio in grumetti nel Quarzo: Monte Narba, Sarrabus n.267 Minto sulla Cerussite compatta: Masua, Iglesias n.3646 Minio terroso su Quarzo: Monte Narba, Sarrabus n.1668 Mispikel cobaltifero: Monte Narba, Sarrabus n.2099 Molibdenite: senza località n.773; M. di Oschieri n.779; Villanova Strisaili, Lanusei n.1907 Molibdenite XX: Gonnosfanadiga pr. Cagliari n.5204; Santoru, Villa Grande, Tertenia n.3857 Molibdenite XX in Quarzo: Gonnosfanadiga n.883 Molibdenite con Molibdite: Gonnosfanadiga n.4775, n.4776 Molibdenite con Pirite, Blenda: Sciobedadroxiu n.1426 Molibdenite nel Granito: S. Leone Capoterra n.11231 Molibdenite nel Quarzo: Acqua Rubbia, Sarrabus n.*775, n.2954; Arcu is Pangos, Sarrabus n.776, n.777, n.778, n.2168, n.2169, n.5755; G. Bonu, Sarrabus n.2308; Gonnosfanadiga pr. Cagliari n.3929, n.5203; Villacidro n.2299 Molibdenite, Granato, Blenda: Isola Alinus n.774 Molibdite su Molibdenite: Iglesiente n.3357 Natrolite o Mesolite: Montresta n.2988 Niccolite: Fenugo Sibiri, Flumini Maggiore n.4220; Nieddoris, Flumini n.1329, n.1428; Perdas de Fogu n.1666, n.1896 Niccolite con Cobaltina: Fenugo Sibiri, Flumini Maggiore n.4841 Ocra rossa: Isola di Carloforte n.510, n.512 Oligisto: Monteferro, Oristano n.1464 Oligisto con Pirite: Isola di Caprera n.2076 Olivina: Bonorva n.141 Olivina nella Trachite: Bonorva n.1807 Opale (Ialite): Bari Sardo, Tortoli n.97 Opale, Resinite: Capo Altano n.3864 Opale, Resinite verde: Bosa n.2164 Ortoclasto (Ortose): S. Miali Sicci, Cagliari n.2608 Ortoclasio (Ortose) XX: S. Miali Sicci, Cagliari n.2606, n.2607, n.11189 Ortoclasio (Ortose) roseo: Isola Caprera n.2180; Isolotto di Tortoli n.1034 Ossidi di Manganese in dendriti: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2307 168 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Ossidiana: Monte Arci n.*2536 Ossidiana blocco erratico: Sarcidano n.*2537 Ossidiana rossa e nera: Monte Arci n.*2925 Ossidiana scura: Monte Arci n.*2927 Ossidiana zonata: senza località n.*2158; Monte Arci n.*2926 Ossido di Cobalto: Nieddoris, Flumini n.769, n.1331 Pirargirite: Monte Narba, Sarrabus n.2116 Pirargirite XX: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2113, n.3002; Giovanni Bonu, Sarrabus n.825, n.865, n.1849, n.2369, n.2846; Monte Narba n.2093 Pirargirite XX con Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2881, n.1850 Pirargirite XX con Galena: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1396 Pirargirite XX con Galena XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.207 Pirargirite XX con Stefanite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.839 Pirargirite XX in geode calcitico: Bacu Arrodas, Sarrabus n.11220 Pirargirite XX nel Calcare: Masaloni n.4382 Pirargirite XX nella Galena: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2315, n.2316, n.2317, n.2318 Pirargirite XX su Calcite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4258; Giovanni Bonu, Sarrabus n.4348 Pirargirite aggregamento XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.838 Pirargirite compatta: Giovanni Bonu, Sarrabus n.867 Pirargirite con Arsenico: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2993 Pirargirite con Calcite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4257 Pirargirite con Galena: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4349 Pirargirite con XX Calcite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2221 Pirargirite dendritica: Monte Narba, Sarrabus n.1687 Pirargirite in Calcare spatico: Masaloni n.4383 Pirargirite in XX Galena: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2639 Pirargirite in XX geminati: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1570 Pirargirite in geode Calcite: Masaloni n.2466; Monte Narba, Sarrabus n.2373 Pirargirite misto a Galena: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4350 Pirargirite nel Calcare: Giovanni Bonu, Sarrabus n.684; Tuviois n.4431 Pirargirite nella Fluorina: Giovanni Bonu n.2784 Pirargirite nella Galena: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1625, n.2000 Pirargirite rivestimenti su Calcare: Bacu Arrodas, Sarrabus n.796 Pirargirite su Calcare: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4630 Pirargirite su Schisto nero: Giovanni Bonu, Sarrabus n.852 Pirargirite terroso in Blenda: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4351 Pirite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.755 Pirite XX: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1801, n.3002; Gennamari n.5125; Min. di Baueddu, Iglesias n.3261; Narbolia, Oristano n.1400; Planu Sangemi, Gerrei n.5744 Pirite XX allungati: Bacu Arrodas, Sarrabus n.3001, n.3259 Pirite XX con Argentite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1992 Pirite XX con Calcare: Cannas de Bidda, Sarrabus n.3730 Pirite XX cubici: Bacu Cannas, S.Vito n.3003 Pirite XX cubici su Calcare: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2094 Pirite XX in Geode calcitico: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2113 Pirite XX su Calcare: Giovanni Bonu, Sarrabus n.436 Pirite XX su Quarzo: Perdas de Fogu, Flumini n.1471 Pirite con Armotomo e Mesitina: Bacu Arrodas, Sarrabus n.421 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 169 Pirite con Cerussite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.3101 Pirite con Quarzo: Min. Argentiera della Nurra n.4977 Pirite con Quarzo e Blenda: Gennamari, Gonnosfanadiga n.1680 Pirite con Siderite: Gennamari n.1675 Pirite con XX Calcite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2221 Pirite concrezionata: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2454 Pirite cuprifera: Gadoni n.5117 Pirite e Calcopirite: Gadoni n.5122 Pirite in XX Galena e Calcite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2639 Pirite mammellonare con Wulfenite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2835 Pirite mammellonare e XX: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2836 Pirite mimetica: Ingurtosu n.4129 Pirite nel Granito: Cala Francese, Isola Maddalena n.3729 Pirite nel Quarzo: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2834 Pirite nella Galena: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1625, n.2000 Pirite, Blenda e Quarzo: Min. Argentiera della Nurra n.4976 Pirite, Cerussa: Giovanni Bonu, Sarrabus n.4359 Pirite, Cerussite su Galena: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4264 Pirolusite: Isola di Carloforte n.2218 Pirolusite con Calcedonio: Padria, Bosa n.2159 Pirolusite cristallina: Padria n.2923 Pirolusite impura: Santadi n.1782 Pirolusite in concrezioni mammellonari: Armugia, Gerrei n.2847; Murtas, Villaputru n.2682 Pirolusite nel Diaspro: Bosa n.3385 Pirolusite terrosa: Carloforte n.383 Piromorfite: Arenas n.1685 Piromorfite (2): Monte Cerbus, Iglesias n.756 Piromorfite XX: Gennamari n.3585 Piromorfite XX in druse quarzose: Gennamari n.1772 Piromorfite con Vulfenite: Min. Giovanni Bonu, Sarrabus n.3016 Piromorfite grumi mammellonari: Perdalunga, S. Vito n.753 Pirosseno (Augite): Castello Villamassargia n.1597 Pirrotina: Min. Bacu Arrodas n.4268; Monte Narba, Sarrabus n.457 Pirrotina XX con Pirargirite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2300 Pirrotina XX, Calcite: Bacu Arrodas n.2906 Pirrotina con Ullmanite: Monte Narba, Sarrabus n.1990 Pirrotina con XX Granato (?): Correboi, Lanusei n.1550 Pirrotina nel Calcare spatico: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2637 Pirrotina, Bretthauptite: Masaloni, Sarrabus n.2659 Plumbogummite: Guspini n.2177 Polibasite XX: Tuviois, Sarrabus n.3429 Porfido: Su Suergiu, Gerrei n.*5132 Prehnite: Cala Francese, Isola Maddalena n.3545 Prehnite e Calcite dai Graniti: Capo Carbonara n.2417 Proustite ?: M. Monte Narba n.4301 Proustite ? XX: M. Monte Narba n.4298, n.4299 Proustite ?, Calcite, Barite: M. Monte Narba n.4300 Proustite XX: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2376, n.3273, n.3275, n.3276; Giovanni Bonu, 170 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Sarrabus n.1816 Proustite XX geminati: Giovanni Bonu, Sarrabus n.11219 Proustite XX in Calcite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2840 Proustite XX in Quarzite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2812 Proustite XX, geode Calcite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2841 Proustite in Galena e Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.895 Proustite in lamelle in Scisto: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4261 Proustite nel Quarzo e Calcare: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4260 Proustite nella Barite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1999 Proustite nella Galena: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4259 Psilomelano: Nuraxi Figu, Porto Scuso n.4040; Pischin’Appiu n.3463; Porto Scuso n.2924 Quarzite: Argentiera della Nurra n.*4931 Quarzo: Min. Tacconis, Sarrabus n.2531; Perdas de Fogu, Flumini n.1469; S. Leone Capoterra, Cagliari n.2088 Quarzo (Calcedonio): Alghero n.1274, n.2148, n.2400, n.2403; La Speranza n.2399; Perdas de Fogu, Flumini n.2402 Quarzo (Calcedonio) concrezioni: Alghero n.2404 Quarzo (Calcedonio) stalattitico: Alghero n.2401 Quarzo (Diaspro rosso), Calcedonio: Isola di Carloforte n.2250 Quarzo (Diaspro): Isola di Carloforte n.99; Min. Capo Becco, Isola di S.Pietro n.98 Quarzo (Diaspro) zonato rosso: Isola di Carloforte n.2580, n.2581 Quarzo XX: Gennamari, Gonnas n.1659; Masua, Iglesias n.2530; Min. Ingurtosu n.4623; Min. Orbai n.4624; Montevecchio n.1619; S. Leone Capoterra, Cagliari n.1620, n.2153, n.3651, n.3652; Su Leonaxi n.3650; Teulada n.1984 Quarzo XX aggruppati: Orbai Siliqua, Iglesias n.1506 Quarzo XX con Calcite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4232 Quarzo XX con Marcassite: Perdas de Fogu, Flumini n.1660 Quarzo XX dai Porfidi decomposti: Montenovo, Correboi n.64 Quarzo XX geminatz: Iglesias n.2286 Quarzo XX nel Calcare: Masua, Iglesias n.3438 Quarzo XX ricoperto da Barite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.58 Quarzo XX ricoprente Baritina: Bacu Arrodas, Sarrabus n.57 Quarzo XX su Galena: Malacalzetta, Iglesias n.1810 Quarzo XX, filone bersaglio: S. Leone Capoterra, Cagliari n.4987 Quarzo affumicato: Isola di Caprera n.2181 Quarzo affumicato XX: Cala Francese, Isola della Maddalena n.3804 Quarzo ametistino: Osilo n.2150 Quarzo ametistino XX: Seneghe n.1784 Quarzo ametistino, Calcedonio: Masullas n.*2151 Quarzo cariato: Ingurtosa n.1654; Peddi Attu, S.Vito n.2990 Quarzo con Barite e Blenda: Montevecchio n.56 Quarzo con Calcite: Min. Tacconis, Sarrabus n.3000 Quarzo con Calcite XX: Min. Tacconis, Sarrabus n.4400 Quarzo con Calcite e Galena: Min. G. Bonu, Sarrabus n.4310 Quarzo con Epidoto: massa granitica del Limbara n.3648 Quarzo con lamelle di Ematite: S. Leone Capoterra, Cagliari n.5007 Quarzo e Fluorite: Su Leonargiu, Sarrabus n.4619 Quarzo e Magnetite: S. Leone Capoterra, Cagliari n.5008 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 171 Quarzo ferruginoso: S. Leone Capoterra, Cagliari n.2370 Quarzo fibroso- raggiato: Sarrabus n.4057 Quarzo fibroso-raggiato: Min. Tacconis, Sarrabus n.4399; S’Arcilloni, Sarrabus n.4395 Quarzo ganga del filone: M. Monte Narba n.4272 Quarzo talino su Calcedonto: Masullas n.2162 Quarzo in geode, Calcedonio: Alghero n.2155 Quarzo in venette: Porto Torres n.4930 Quarzo latteo: Su Leonargiu, S.Vito n.2911 Quarzo latteo XX: Rosas Siliqua n.2152; Nebida, Iglesias n.48 Quarzo piramidale allungato ametistino: S. Leone Capoterra, Cagliari n.1937 Quarzo radiato: Fonni n.3305 Quarzo ricoprente XX Barite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2538 Quarzo struttura mammellonare radiata: M. Monte Narba n.1836 Quarzo, Diaspro giallo: Isola di S.Pietro, Capo Rosso n.5841 Quarzo, Diaspro rosso: Isola di Carloforte n.11209 Quarzo, Siderite, Blenda: M. Argentiera della Nurra n.4978; Su Leonargiu, S.Vito n.2657 Quarzo, Calcite, Fluorite verde: Su Leonargiu, S.Vito n.2910 Rame XX aciculari: Min. Su Sufruru, Flumini Maggiore n.3007 Rame grigio: S. Giovanni, Iglesias n.894 Rame grigio con Galena: Nieddari, Flumini n.1684 Rame nativo: Gennamari n.1334; Godoni n.674 Rame nativo lamellare: Min. Su Sufruru, Flumini Maggiore n.3006 Salbanda argillosa del tetto: Argentiera della Nurra n.*4948 Salbanda argillosa quarzosa: Argentiera della Nurra n.*4949 Saponite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.2297 Saponite con AgS, Baritina: Bacu Arrodas n.2171 Scheelite: Min. Ballao, Gerrei n.4223; Su Suergiu, Villasalto, Gerrei n.3023, n.5142 Scheelite compatta con Stibina: Su Suergiu, Villasalto n.3024 Scheelite con Stibina: Genna Ureu, Orroli n.582 Senarmontite, Valentinite: Nieddaris, Flumini n.2885 Senarmontite XX: Su Suergiu n.3441 Senarmontite con Schisto nero: Su Suergiu n.5137 Senarmontite in XX microscopici: Su Suergiu n.4910 Siderite XX in Scisto: Argentiera della Nurra n.4205 Siderite XX in geode Calcite: Su Suergiu, Cagliari n.4166 Siderite pseudomorfa di Calcare: Masua, Iglesias n.695 Siderite selliforme: Nieddoris, Flumini n.1681 Siderite, Galena, Blenda: Argentiera della Nurra n.4975 Simplesite: Riu Planu, Gonnosfanadiga n.5711 Smithsonite: Acquaresi, Iglesias n.3689; Genna Ruta, Iglesias n.594; M. Buggerru n.204, n.618, n.2313; Masua n.4042, n.4735; Min. Masua, Iglesias n.565, n.577, n.1595, n.2310, n.2312, n.3980, n.4092, n.4747, n.4758, n.4764; Monteponi n.610; Min. S.Giovanni, Iglesias n.4631, n.614 Smithsonite XX: Buggerru, Flumini n.875, n.1677 Smithsonite XX con Barite: Masua, Iglesias n.3353, n.3354 Smithsonite XX, Cerussite XX: Buggerru, Flumini n.876 Smithsonite a straterelli: Masua n.4736 Smithsonite compatta: Min. Masua n.4768, n.4773 Smithsonite con Blenda: Masua n.4743 172 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Smithsonite con Calamina ferrifera: Min. S.Giovanni, Iglesias n.4626, n.4627 Smithsonite con Ematite: Masua n.4751 Smithsonite con XX Cerussite: Monteponi n.611 Smithsonite concrezione verdastra: Masua n.4745 Smithsonite concrezionata: Masua n.4744 Smithsonite e Calamina: M. Buggerru, Flumini maggiore n.2311 Smithsonite e Calcite: Masua n.4740 Smithsonite e Idrozincite: M. Buggerru n.2374; Masua n.562, n.4739 Smithsonite gialla cadmifera: Min. Masua n.4741 Smithsonite mammellonare: Masua n.4752; Montecani, Masua, Iglesias n.2970; Monteponi n.884 Smithsonite o Calamina: Masua n.4123 Smithsonite pseudomorfa di Calcite: Masua n.4761; Min. Buggerru n.1799 Smithsonite ricoperta da Baritina: Masua, Iglesias n.596 Smithsonite ricoperta da Zincite: Montecani, Masua, Iglesias n.2971 Smithsonite stalattitica: Min. Masua n.569, n.4770; Monteponi n.615 Smithsonite su Blenda piritosa: Masua n.4755 Smithsonite su Quarzo: Argentiera della Nurra n.3372 Smithsonite zonata: Masua n.4754 Smithsonite, Blenda, Cerussite: M. Buggerru, Flumini maggiore n.2314 Solfo: Masua, Iglesias n.2949 Solfo XX: Montevecchio n.2406 Solfo XX a facce ricurve: Min. Masua, Iglesias n.2966 Solfo XX con Galena: S.Benedetto, Iglesias n.2294 Solfo XX nella Galena: Masua, Iglesias n.2948 Solfo XX nitidissimi in geode: Min. Masua, Iglesias n.2967 Solfo XX tabulari: Iglesias n.398 Solfo XX, Anglesite su Galena: Monteponi n.151 Solfo XX, Anglesite, Galena: Buggerru n.3808 Solfo con Anglesite e Galena: Monteponi n.153, n.154 Solfo in geode di Anglesite: Buggerru, Flumini Maggiore n.2994 Solfo in grumi in geode Anglesite: Buggerru, Flumini Maggiore n.3013 Solfo nella Calamina: Masua n.784 Solfo noduli cristallini in Galena: Min. Masua, Iglesias n.2965 Solfo piccoli XX in Calamina: Buggerru, Flumini Maggiore n.3012 Solfo rivestimenti cristallini, Galena: Masaloni, Sarrabus n.2950 Solfo su Stibina: Argentiera della Nurra n.624 Solfuro d’Antimonio liquato: Gerrei, Min. Su Suergiu n.5144 Sostanza in globuli pisolitici: Perd’ Arba n.*2130 Sostanza nitrosa fibrosa: Su Sufruru, Flumini n.*3175 Spangolite: Arenas n.4115, n.4116, n.4117, n.4118 Spangolite XX: Arenas, Iglesias n.3865, n.3866, n.3867, n.3873, n.3923 Spangolite XX con Azzurrite: Arenas, Iglesias n.3871 Spangolite XX con Linarite: Arenas, Iglesias n.3868 Spinello con Pirrotina zincifera: Correboi n.1829 Spinello zincifero: Bacu Arrodas n.4271 Steatite: Oniferi n.3959 Stefanite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1823; Giovanni Bonu, Sarrabus n.2013; Monte Narba n.2016; Serra S’Ilixi, Sarrabus n.4417 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 173 Stefanite XX: Bacu Arrodas, Sarrabus n.1088, n.2320, n.2375, n.3428, n.4254, n.4255; Giovanni Bonu, Sarrabus n.*1649, n.11218; Masaloni, Sarrabus n.2500; Min. G. Bonu, Sarrabus n.861, n.863, n.1598, n.1642, n.1920, n.1924, n.2982, n.2983, n.3271, n.3423, n.3424, n.3425, n.4345, n.4346, n.4347; Monte Narba, Sarrabus n.*1917, n.2223, n.4297, n.11216 Stefanite XX con Argentite: Monte Narba n.4296 Stefanite XX con Calcite: Monte Narba, Sarrabus n.3422; Serra S’Ilixi, Sarrabus n.2008 Stefanite XX isolati: Min. G. Bonu, Sarrabus n.1385 Stefanite XX su Galena: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4256 Stefanite con Argentite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.11217 Stefanite con Argirose: Monte Narba, Sarrabus n.2222 Stefanite e Argirose in XX: Min. G. Bonu, Sarrabus n.1454 Stefanite su Calcite: Giovanni Bonu, Sarrabus n.1591 Stibina: Corti Rosas, Ballao n.3640; Gerrei, Min. Su Suergiu n.5133; Mazzoni Pizzuda, Escalaplanu n.3639; Min. Argentiera della Nurra n.4980, n.4981; Sa Mina, Ballao n.1018; Su Suergiu, Villasalto n.2165 Stibina XX: Ballao n.3829, n.3949 Stibina XX aciculari: Su Suergiu, Villasalto n.1382, n.3163 Stibina XX aghiformi: Su Suergiu, Villasalto n.682 Stibina XX in Calcite: Gerrei, Min. Su Suergiu n.5146 Stibina XX nell’Arsenico: Monte Narba n.2035 Stibina a grandi elementi: Gerrei, Min. Su Suergiu n.5134 Stibina aghiforme: Su Suergiu, Villasalto n.1465, n.3026, n.3164 Stibina con Arsenico: G. Bonu, Sarrabus n.2679 Stibina con Bournonite: Argentiera della Nurra n.1046 Stibina con Calcite: Su Suergiu n.3251 Stibina con Kermesite: Su Suergiu, Villasalto n.3245 Stibina e vene di Calcite: Gerrei, Min. Su Suergiu n.5135 Stibina fibrosa tridescente: Su Laccu, Nurra n.1909 Stibina su Calcite: Gerrei, Min. Su Suergiu n.5136 Stilbite: Pula n.2870 Stilbite XX: Monastir n.2460 Stilbite XX su Trachite: Pula Capoterra n.1071 Stilbite con Natrolite: Montresta n.639 Stilbite fibrosa: Pula n.2157 Stolzite frammento di XX: Bena(d) e Padru, Ozieri n.3584 Talco bianco scistoso: Orani n.5402 Talco var. Steatite: Giovanni Bonu n.1940 Talco var. Steatite su Quarzo: Monte Narba, Sarrabus n.1686 Talco var. Steatite, Pirite: Bacu Arrodas n.1578 Tantalite ferrica: Stintino n.3583 Tartufite: Castelsardo n.2579 Tetraedrite: Min. Palmavexi, Iglesias n.3421 Tetraedrite XX alterata: Arenas, Iglesias n.3870 Tetraedrite nella Galena: S.Giovanni, Iglesias n.3248 Thalerz con Galena: S.Giovanni, Iglesias n.2123 Tormalina nera XX: Isola della Maddalena n.1153 Tormalina, Quarzo, Mica: Isola Asinara n.2179 Trachite e Calcedonio: Isola di S. Antioco n.*3108 174 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Trubescite con Calcopirite: Alghero n.4449 Turingite: Isola di Caprera n.*2077 Turingite nel Granito: Isola Caprera n.2182 Ullmanite: Masaloni, Sarrabus n.4387, n.2461 Ullmanite XX: Masaloni, Sarrabus n.1384; Monte Narba n.1986 Ullmanite XX con Calcite: Monte Narba, Sarrabus n.4305 Ullmanite XX con Pirrotina: Monte Narba, Sarrabus n.2457 Ullmanite XX cubici: Monte Narba, Sarrabus n.1958 Ullmanite XX nel Calcare: Masaloni, Sarrabus n.1492 Ullmanite con Breithauptite: S’ Arcilloni, Sarrabus n.1682 Ulmannite XX cubici, Calcare: Masaloni, Sarrabus n.*1961 Ulmannite con Breithauptite XX: Monte Narba n.*4306 Ulmmanite in XX: Masaloni n.*1913 Valentinite: Balloro n.3830, n.3831 Valentinite XX: Argentiera della Nurra, Porto Torres n.3309; Su Suergiu, Villasalto n.*2903, n.3310, Valentinite XX e Stibina: Su Suergiu n.5138 Valentinite XX e fibroso-radiata: Su Suergiu, Villasalto n.2843 Valentinite XX in Quarzo argilloso: Argentiera della Nurra, Porto Torres n.3308 Valentinite XX in Stibina: Villasalto n.2901 Valentinite XX mammellonare: Ballao n.3914 Valentinite XX, Kermesite: Su Leonargiu, Sarrabus n.1894 Valentinite con Stibina: Villasalto, Cagliari n.2161 Valentinite fibroso-radiata: Villasalto n.2902, n.2904 Valentinite su Antimonio: Su Suergiu, Gerrei n.*5145 Valentinite, Millerite: Nieddoris, Flumini n.2884 Vanadinite XX: Bena(d) e Padru, Ozieri n.3582 Variscite: Villaputzu, Sarrabus n.4152 Variscite alterata: Villaputzu, Sarrabus n.5077 Variscite compatta: Villaputzu n.4453 Vesuviana XX: Bacu Arrodas, Sarrabus n.4070 Vesuviana XX, Blenda a Indio: Rio Planu, Castangias, Gonnosfanadiga n.4072 Witherite: Donori n.2154; S. Andrea, Cagliari n.186 Wolframite: Ortu Becciu, Donori n.1751 Wollastonite: Bacu Arrodas, Sarrabus n.2323 Wollastonite nella Quarzite: Monte Narba, Sarrabus n.1640 Woodwardite, Linarite, Atacamite: Argentiera della Nurra n.3660 Wulfenite XX: Gennamari, Gonnosfanadiga n.3211 Wulfenite XX con Piromorfite: Min. Gennamari n.5126 Wulfenite XX su Baritina: Tuviois, Sinnai n.2886 Wulfenite XX tabulari su Baritina: Burcei n.2661 Wulfenite su Fluorite: Is. Luargius, Burcei n.1111 Xantosiderite: Min. Masua, Iglesias n.3327, n.3328 Zinco (tipo comune di minerale): Min. Masua n.4750 Zinkenite: S.Giorgio, Flumini Maggiore n.3872 Indeterminati: Burcei n.*2540; Palmavexi, Iglesias n.*3852; Monte Narba Sarrabus n.*3854; Bacu Arrodas n.*3855, n.*3856; Masua n.*4124, n.*4126, n.*4127, n.*4128; Arenas n.*4155, n.*4156, n.*4168, n.*4182, n.*4183; Giovanni Bonu, S. Vito n.*4167; Rosas, Sulcis n.*4177 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 175 Sicilia Alite: Cratere dell’Etna n.3277 Ambra greggia ciottoletti: senza località n.2478 Analcime: La Trezza n.2204 Analcime XX: Isola Ciclopi, Catania n.1114, n.1115, n.11193 Analcime nel Basalto cellulare: Isola Ciclopi, Catania n.1101 Analcime nel Treppo basaltico: Aci Castello n.1559 Aragonite: Aci Castello n.3893; Caltanissetta n.4216 Aragonite XX: Caltanissetta n.4886; Recalmuto n.2568 Aragonite XX ialini: Caltanissetta n.712 Aragonite XX limpidi: Caltanissetta n.366, n.11244 Aragonite XX su Marna solfifera: Caltanissetta n.*1505 Aragonite azzurrognola: Gerfalco n.2664 Aragonite grosso XX: Gerfalco n.3048 Atacamite con Tenorite: Etna n.3296 Bindheimite: Etna n.2609 Calcite XX: Min. Giona n.4213 Calcite con Solfo: Recalmuto n.2201 Calcite in druse sferoidali: Etna n.1522 Calcite stalattitica: Caltanissetta n.4921 Celestina XX: Girgenti n.*194; Caltanissetta n.4215 Celestite XX: Caltanissetta n.187, n.188, n.189, n.190, n.191, n.2051, n.2055, n.2385; Girgenti n.192, n.193, n.196, n.1291; Solfara Giona n.2576, n.2921 Celestite XX su Calcare stalattitica: Caltagirone n.1295 Celestite XX su Calcite: Lercara pr. Palermo n.4920 Celestite XX su Celestite mammellonare: Caltanissetta n.4919 Celestite aggruppata di XX: Caltanissetta n.138 Celestite azzurra XX multipli: Caltanissetta n.4214 Celestite con Calcare: Girgenti n.1290 Celestite con Solfo, Calcare: Raddusa n.1296 Celestite in fasci di XX: Caltanissetta n.1503 Celestite nella Calcite: Recalmuto n.2206 Ematite: Aci Catena n.3321; Monti Etnei, Catania n.1774 Fillipsite: Aci Castello n.3561 Fillipsite e Calcite: Aci Castello n.3892 Fluorite XX cubici, XX Calcite: Linguaglossa, Etna 1924 n.3158 Gesso: Caltanissetta n.706 Gesso XX: Caltanissetta n.1490, n.4217, n.4887 Gesso XX aggruppati: Min. Solfifere n.338 Gesso XX con Celestite: Caltanissetta n.332 Gesso XX con Solfo: Caltanissetta n.1714 Gesso XX su Solfo: Girgenti n.1297 Gesso fibroso: Caltanissetta n.4923 Gesso grossi XX: Girgenti n.2569 Gesso zonato con XX inclusi: Caltanissetta n.729 Hauerite: Raddusa n.*2867 Hauerite XX: Pietra Pizzuta, Raddusa n.1765, n.1766 Hauerite XX ottaedrici: Raddusa n.*833, n.1765 Herschelite: Palagonia, Val di Noto n.3894 176 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Herschelite con Analcime: Aci Castello n.1553 Labradorite XX: M. Rossi pr. Nicolosi n.2936 Liparite: Isola di Lipari n.*821 Melanoflogite: Min. Giona n.1255, n.1423, n.2025, n.2570, n.2869, n.2920, n.4140 Melanoflogite XX: Min. Giona n.1438, n.2919, n.4212 Melanoflogite XX con Celestite: Min. Giona, Recalmuto n.869 Melanoflogite XX su Calcare: Min. Giona n.1253 Melanoflogite amorfa: Min. Giona, Recalmuto n.859 Ossidiana: Lipari n.*2789; Pantelleria n.*2023 Palagonite con Herschellite: Catania n.*1219 Pirosseno Augite XX: Stromboli, Isole Lipari n.3895 Pirosseno (Augite) XX isolati: M. Rossi Nicolosi, Etna n.2937 Pirosseno Augite decomposto: Capo Passero n.1179 Pomice: Lipari n.*1567 Quarzo (Diaspro rosso): Lipari n.1282 Quarzo XX con Solfo: Caltanissetta n.342 Rame grigio nel Quarzo: Girosera, Monti Peloritani n.4221 Salgemma: Caltanissetta n.164; Saline Recalmuto Girgenti n.2196 Salgemma XX: Saline Recalmuto Girgenti n.4218 Salgemma XX con Gesso: Racalmuto Girgenti n.1988 Salgemma XX con XX Solenite: Cozzotondo, Recalmuti n.166 Salgemma stalattitico: Caltanissetta n.163, n.165, n.11239 Salgemma violetto: Caltanissetta n.162, n.11225 Selenite XX con Solfo: Cordaro n.*697 Selenite XX, Calcite, Solfo: Solf. Rabbione, Bosco S. Cataldo n.2894 Solfo: Isola Vulcano n.1594 Solfo XX: senza localita n.1541, n.4692, n.4694, n.4715, n.4717, n.4718, n.4719, n.4720, n.4721, n.4722, n.4878, n.4879, n.*4880, n.4881, n.4882, n.4883, n.4884, n.4885; Caltanissetta n.123, n.124, n.4723, n.4724, n.4725, n.4726, n.4727; Catania n.*2132; Cordaro, Caltanissetta n.638, n.689, n.1504 ; Girgenti n.2571; Min. Giona, Recalmuto n.*4083, n.4695, n.4696; Recalmuto n.2199, n.3252 ; Solfatara Cozzodi Disi, Girgenti n.2575 Solfo XX con Calcare concrezionato: Caltanissetta n.1322 Solfo XX con Calcite: Girgenti n.649; Monte Giona n.3809 Solfo XX con Celestina: Cordaro n.688 Solfo XX con Gesso XX: Cordaro n.4693 Solfo XX isolati: senza località n.*4697, n.4698, n.4699, n.4700, n.4701, n.4702, n.4703, n.4704, n.4705, n.*4706, n.4707, n.4708, n.*4709, n.4710, n.4711, 0.4712, n.4713, n.4714, n.4716 Solfo XX laminare: senza località n.1925 Solfo XX ottaedrici: senza località n.*1815; Caltanissetta n.1321, n.136; Cordaro n.572, n.612, n.*651, n.1926, n.1928 Solfo XX ottaedrici accoppiati: Cordaro, Caltanissetta n.621 Solfo XX ottaedrici appiattiti: Cordaro n.2241 Solfo XX ottaedrici e tabulari: Cordaro, Caltanissetta n.1328 Solfo XX ottaedrici, Bitume: Cordaro, Caltanissetta n.1893 Solfo XX prismatici talint: Cordaro n.595 Solfo XX ricoperti da Calcare: Caltanissetta n.2388, n.2389 Solfo XX sferoedrici: Ciangiana n.3253 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 177 Solfo XX tabulari: senza località n.1576; Caltanissetta n.735, n.737; Cordaro n.*568, n.576, n.585, n.617, n.635, n.643; Solfatara Grossa, Caltanissetta n.2573 Solfo XX tabulari e ottaedrici: Cordaro n.656 Solfo XX tabulari in Calcite XX: Solfatara Grossa, Caltanissetta n.2572 Solfo XX tabulari incrostazioni Calcite: Solfatara Giovanello, Girgenti n.2574 Solfo XX tabulari su ganga: Cordaro n.619 Solfo XX, concrezioni stalattitiche, Calcite: Cordaro n.655 Solfo XX perfetti: Cordaro n.*2002 Solfo compatto: Caltanissetta n.2390; Isola di Vulcano n.*1593 | Solfo con Celestina: Girgenti n.1289 Solfo cristallino e concrezioni su Marna: Caltanissetta n.2387 Solfo grosso XX tabulare: senza località n.*1311 Solfo in strati, Celestina: Caltanissetta n.125 Solfo nel Gesso: Ciangiana n.*3254 Solfo pulverulento con Gesso: Cordaro n.147 Solfo ricoperto da Calcite: Caltanissetta n.198; Min. Giona n.*2248 Solfo rosso: Min. Giona n.4211 Solfo, Gesso XX completi: Caltanissetta n.*1501 Thomsonite con Analcime: Isola dei Ciclopi n.3566 Toscana Acido Borico artificiale: Lago pr. Monterotondo n.4162 Alabastro gessoso candido: Castagno, Volterra n.1737; Volterra n.276, n.277 Albite: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d'Elba n.1380 Albite XX, Quarzo XX su Marmo: Carrara n.3405 Albite e Quarzo nero: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d'Elba n.3086 Albite e Tormalina: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d’Elba n.4821 Albite, Berillo, Quarzo nero: Isola d’Elba n.2709 Albite, Ortose, Quarzo: Facciatoja, S. Piero, Isola d'Elba n.3396 Albite, Quarzo, Tormalina: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d'Elba n.4819 Allofane: Val d’Aspra, Massa Marittima n.*3792 Analcime: Montecatini, Val di Cecina n.1369, n.1571 Analcime XX sciolti: Montecatini, Val di Cecina n.1575 Analcime con Calcite: Montecatini n.812, n.1542 Analcime con Calcopirite: Montecatini n.809 Analcime con Natrolite: Montecatini, Val di Cecina n.3096 Anfibolo con Leucopirite: Isola d’Elba n.2769 Anfibolo radiato: Min. Fenice, Massa Marittima n.2059 Anglesite con Linarite: Scaricone di Val d’Aspra, Massa Marittima n.3794 Apatite: Filone della Speranza, S. Pietro, Elba n.3785 Apatite XX, Idrocastorite: S.Piero in Campo, Isola d'Elba n.*3803 Aragonite (Mossonite): Montieri n.3088 Aragonite coralloide: Isola d’Elba n.2722, n.2723 Aragonite in scodellette: Impruneta, Firenze n.1351 Aragonite incrostazioni su Limonite: Isola d'Elba n.2724 Auricalcite: Campiglia n.1705; Niccioletta, Massa Marittima n.662, n.4926; Scaricone di V. d’Aspra n.678; Valle Aspra, Massa Marittima n.1415, n.3092 Auricalcite fibrosa: Valle d’Aspra, Massa Marittima n.687 Azzurrite: Massa Marittima n.3093; Riparbella, Pisa n.4783 Azzurrite XX: Valle Aspra, Massa Marittima n.660 178 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Azzurrite mammellonare: Valle Aspra, Massa Marittima n.666 Azzurrite sul Marmo saccaroide: Massa n.3969 Barite con Marcassite in XX: Min. Boccheggio n.1566 Bastite: Isola d'Elba n.1733 Bastite lamellare: Isola d’ Elba n.1743 Berillo: Isola d’Elba n.1558, n.2745 Berillo Acquamarina: Grotta d’ Oggi, S. Piero, Isola d'Elba n.3059; Isola d’Elba n.2751 Berillo Acquamarina lenticolare: Isola d'Elba n.2746 Berillo Acquamarina, Ortose: Isola d’Elba n.2748 Berillo XX: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d'Elba n.4824 Berillo XX con Tormalina: S. Piero in Campo, Isola d'Elba n.1366 Berillo XX con inclusioni: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d’Elba n.3070 Berillo XX, Ortose, Quarzo: S. Piero in Campo, Isola d’Elba n.1026 Berillo azzurrognolo: Isola d'Elba n.1552 Berillo con Ortose: Isola d’Elba n.2855 Berillo con Ortose, Albite: Isola d'Elba n.2749 Berillo incolore: Grotta d’Oggi, Isola d'Elba n.3081 Berillo incolore (Acrotte): S. Piero in Campo, Isola d’Elba n.1363 Berillo incolore con Ortose: Isola d'Elba n.960 Berillo roseo: Grotta d’Oggi, S. Piero, Isola d’Elba n.3097; S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.3514 Berillo var. Rosterite azzurra: S.Ilario, Isola d'Elba n.3079, n.3787 Berillo, Granato (Spessartina): Grotta d’Oggi, Isola d’Elba n.3073 Berillo, Lepidotite, Albite: Fonte del Prete, S.Piero, Isola d’Elba n.3067 Berillo, Ortose, Quarzo, Rutilo: Isola d’Elba n.959 Berillo, Tormalina nera, Quarzo: Isola d’Elba n.2747 Bismutinite con Pirite: Min. di Boccheggiano n.4086, n.4087 Blenda: Campiglia Marittima n.*3223; Montecatini n.*4785, n.*4786 Blenda XX: Val Cecina n.*558 Blenda cristallina: Min. Bruscolina, Massa Marittima n.*671 Blenda e Eteromorfite: Bottino, Seravezza n.*4136 Blenda, Dolomite, Quarzo: Carrara n.*3786 Blenda, Marmatite, Calcopirite: Bottino, Seravezza n.*1708 Bolo manganesifero: Mazzarella, M. Amiata n.4095, n.4096, n.4097, n.4098 Bombiccite: S.Giovanni, Val d'Arno n.1371 Bombiccite su Piligno: Min. di lignite di S.Giovanni, Val d’Arno n.5188 Bornite: Montecatini n.1336 Braunite litoide: Isola d'Elba n.2771 Brecciola nummulitica: Min. Cortevecchia, Monte Amiata n.*5096 Buratite, Auricalcite: Niccioletta, Massa Marittima n.677 Cabasite: Fonte del Prete, Isola d’Elba n.3796 Cabasite con Berillo incolore: Fonte del Prete, Isola d’Elba n.3082 Cabasite, Quarzo, Ortose: Fonte del Prete, Isola d’Elba n.3071 Calamina e Blenda: Min. Spannocchia pr. Rosia, Siena n.5060 Calcare, Fluorina: Angina pr. Pietrasanta n.1393 Calcedonio: Lagoni Rossi, Pomarance n.5837; Monte Rufoli, Pisa n.5689 Calcedonio in ciottoli: sondaggio del Gualdi di Gavorrano n.56 Calcite: Montecatini n.2550 Calcite XX: Antignano, Livorno n.5115; Carrara n.761; Isola d'Elba n.2702, n.2703; ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 179 Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.2807, n.2808, n.4568, n.4582, n.4583; Monte Amiata n.*3817; Montecatini n.3341 Calcite XX con Cinabro: S.Fiora, M. Amiata n.4094 Calcite XX con Stibina: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4569 Calcite XX con gesso XX: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.11237 Calcite XX e Kermesite: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.3832 Calcite XX su Quarzo: Carrara n.*3336 Calcite con Gesso: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.3033 Calcite e Analcime: Min. Montecatini n.708 i Calcite e Gesso su Stibina: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.2634 Calcite in Oftoliti: pr. Calagrande, Cap. Argentario n.5981 Calcite in concezioni cristalline: Campiglia Marittima n.4209 Calcite lamellare: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4585 Calcocite XX con Erubescite: Montecatini n.2548 Calcocite disseminata nel Gabbro: Montecatini n.2946 Calcocite e Rame nativo in XX: Montecatini n.816 Calcocite in noduli: Montecatini n.810 Calcopirite: Bottino, Seravezza n.3257; Colle Panestra, Alpi Apuane n.1337; Montecatini n.1335 Calcopirite XX: Boccheggiano, Grosseto n.3235 Calcopirite XX su Quarzo: Boccheggiano, Grosseto n.3234 Calcopirite e Bornite: Rocca Tederighi, Grosseto n.4780 Calcopirite, Solfuri di Rame: Le Cetine, Volterra n.4782 Calcosina compatta: Montecatini n.2547 Caolinite: Isola d'Elba n.2760 Cassiterite: Campiglia Marittima n.2853 Cassiterite XX: Campiglia n.2557, n.2652; Grotta d’Oggi, S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.3083; Isola d’Elba n.2854 Cassiterite XX, Lepidotite: Isola d'Elba n.2734 Cassiterite postliassica: M. Valerio, Campiglia Marittima n.4777, n.4778 Cassiterite su Granito e Tormalina: Isola d'Elba n.759 Castore: Fonte del Prete, S. Piero, Isola d'Elba n.4826 Celestite stalattitica XX: Solfatara Sartorio Lercara, Isola d’Elba n.1732 Ciantte: Monte Brugiana, Alpi Apuane n.2984 Cinabro: Monte Brugiana, Alpi Apuane n.647; Cortevecchia, Petricci, M.Amiata n.4109, n.4107; M. Amiata n.3676; M. Ripa, Seravezza n.2197; Min. Cornacchino, M. Amiata n.2798; S. Fiora, Grosseto n.2651; Siele, M. Amiata n.3822 Cinabro XX: Cornacchino, M.Amiata n.4598; Cortevecchia, M. Amiata n.3783 Cinabro XX con Calcite: Min. del Siele, M. Amiata n.3355 Cinabro XX nell’Argilla: Capalbia, Orbetello n.1453 Cinabro colorante XX: Min. Cornacchino, M. Amiata n.3821 Cinabro con Mercurio metallico: Min. Cornacchino, M. Amiata n.648 Cinabro con Mercurio nativo: Abbadia S. Salvatore, M. Amiata n.4113 Cinabro con Pirite decomposta: Cornacchino, Grosseto n.2800 Cinabro con Realgar: Cortevecchia, Petricci, M.Amiata n.4110, n.4111 Cinabro cristallino: M. Ripa, Seravezza n.2851; Seravezza n.3070 Cinabro e Calcite: Siele, M. Amiata n.3782; Cortevecchia Petricci, M. Amiata n.4108 Cinabro e Calcite verde: Min. Solforate, M. Amiata n.3815 Cinabro in breccia cinabrifera: Cortevecchia Petricci, M. ._miata n.4106 180 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Cinabro in massa con XX: Siele, S. Fiora n.2793 Cinabro mammellonare: Min. Solforate, M. Amiata n.3816 Cinabro nel Calcare: Cortevecchia Petricci, M.Amiata n.4102, n.4104 Cinabro nel Quarzo: Levigliani n.2802 Cinabro nell’Arenaria: Cortevecchia Petricci, M. Amiata n.4103, n.4105 Cinabro nell’Argilla: Cortevecchia, M.Amiata n.4112; Cortevecchia Petricci, M.Amiata n.4101 Cinabro nella Flanite: Min. Cornacchino, M. Amiata n.3781 Cinabro nella Marna: Cornacchino, S. Fiora n.2801; Min. Cornacchino, M. Amiata n.2799 Cinabro ocraceo: Cortevecchia, Monte Amiata n.3784 Cinabro su Trachite: Abbadia S. Salvatore, M.Amiata n.5100 Cinabro terroso: Abbadia S. Salvatore, M.Amiata n.4114 Cordierite: S. Piero in Campo, Isola d'Elba n.3788 Crisotilo: Impruneta, Firenze n.1374 Cuprite, Malachite su Diorite: Isola d'Elba n.2732 Datolite XX: Montecatini n.2551 Dawsonite: Campiglia Marittima n.2558; Min. Solforata, M. Amiata n.4142; Min. Solforata, Siele, M. Amiata n.3772, n.3773 Dolomite var. miermite: Miemo n.314, n.1524 Ematite: Isola d’Elba n.474; Min. Rio, Isola d’Elba n.4787, n.4788, n.4789, n.4790, n.4791, n.4792, 0.4793, n.4794, n.479, n.4796, n.4797, n.4798, n.4799, n.4800, n.4801, n.4802, n.4803, n.4804, n.4805, n.4806, n.4807; Rio Marina, Isola d’Elba n.3317; Seravezza n.3316 Ematite (Ocra rossa): Isola d’Elba n.511 Ematite XX: Isola d'Elba n.466, n.473, n.2688, n.2689, n.2691 Ematite con Quarzo: Rio, Isola d'Elba n.1343 Ematite lenticolare: Isola d’Elba n.471 Ematite micacea in Ocra rossa: Isola d'Elba n.1314 Ematite speculare: Isola d’Elba n.2692 Epidoto Pistaccite: Isola d'Elba n.2735 Epidoto piccoli XX: Isola d'Elba n.976 Epidoto radiato, Quarzo, Sfeno: Isola d'Elba n.2736 Eritrite: Capo Calamita, Isola d'Elba n.1333; Isola d'Elba n.1819 Erubescite con Calcopirite: Montecatini n.*2061 Eteromorfite, Blenda, Siderite: Bottino n.2024 Eurite dendritica: Isola d’Elba n.*2764 Ferro oligisto: Min. Rio, Isola d’Elba n.475, n.478, n.479, n.480 Ferro oligisto XX: Min. Rio, Isola d’Elba n.462, n.463, n.464, n.465, n.467, n.468 Ferro oligisto con Ocra: Isola d'Elba n.*476 Ferro oligisto con Quarzo: Min. Rio, Isola d'Elba n.472 Ferro oligisto iridescente: Min. Rio, Isola d'Elba n.469, n.477 Ferro oligisto micaceo: Isola d'Elba n.487 Ferro oligisto micaceo, Marmo: Carrara n.2985 Ferro oligisto ricoprente Limonite: Min. Rio, Isola d’Elba n.470 Fibroferrite: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3667, n.3979, n.4578; Rosia, Siena n.*3666 Fibroferrite in Marcassite: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4574 Fibroferrite nel Gesso: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3838 Fiorite: S.Fiora n.4100 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 181 Fluorite: Carrara n.3801 Fluorite XX: Isola del Giglio n.3268 Fluorite XX con Albite XX: Carrara n.4225 Foresite: Fonte del Prete, S.Piero, Isola d’Elba n.3064, n.3795 Foresite nella Lepidotite: Isola d'Elba n.2755 Foresite, Stilbite: Fonte del Prete, S.Piero, Isola d'Elba n.3800 Galena: Caldana di Ravi, Grosseto n.4779 Galena XX con Jamesonite: Bottino, Seravezza n.2858 Galena XX, Marmatite, Calcopirite: Bottino, Seravezza n.1339, n.11214 Galena, Blenda e Calcopirite: Tatto, Grosseto n.4781 Galestro giacimenti cinabriferi: Min. Cortevecchia, Monte Amiata n.*5098 Gesso: Le Cetine, Rosia, Siena n.3707, n.4587; Saline di Volterra n.*3718 Gesso XX: Castellina Marittima, Pisa n.1298, n.2502; Chianciano n.3090; Le Cetine, Rosia, Siena n.2663, n.2805, n.2888, n.3034, n.3035, n.3708, n.3709, n.3706, n.3710, n.3711, n.3712, n.4584, n.4587, n.11179 ; Siena n.1349; Volterra n.1350 Gesso XX aggruppati completi: Le Cetine, Rosia, Siena n.3208 Gesso XX allungati con inclusi: Le Cetine, Rosia, Siena n.2896 Gesso XX completo: Le Cetine, Rosia, Siena n.3679 Gesso XX con Calcite: Le Cetine, Rosia, Siena n.2806, n.4575 Gesso XX con Kermesite: Le Cetine, Rosia, Siena n.1635 Gesso XX corroso: Le Cetine, Rosia, Siena n.2895 Gesso XX in geode Calcite: Le Cetine, Rosia, Siena n.2810 Gesso XX isolati: Castellina Marittima, Pisa n.2519; Le Cetine, Rosia, Siena n.834, n.2824, Gesso XX lenticolare geminato: Castellina Marittima n.11245 Gesso XX lenticolari: Castellina Marittima, Pisa n.2501 Gesso XX lenticolari aggruppamenti: Le Cetine, Rosia, Siena n.2825 Gesso XX nel Marmo: Carrara n.2986 Gesso XX nella parte calcarea: Le Cetine, Rosia, Siena n.4576 Gesso XX su Quarzite: Le Cetine, Rosia, Siena n.2809 Gesso XX su Stibina: Le Cetine, Rosia, Siena n.2804 Gesso XX tinto da Kermesite: Le Cetine, Rosia, Siena n.4567 Gesso XX, Quarzo, Dolomite: Carrara n.2790 Gesso cristallino coralloide: Rosia, Siena n.1661 Gesso fibroso: Le Cetine, Rosia, Siena n.2632 Gesso frammento grande XX: Castellina Marittima, Pisa n.2503 Gesso grosso XX: Castellina Marittima n.2518; Le Cetine, Rosia, Siena n.3207, n.3713; Merlo, Siena n.2665 Gesso in XX nel Marmo: Carrara n.*2996 Gesso in grossi XX: Min. Cortevecchia, Monte Amiata n.4230 Granato: Affaccata, Isola d’Elba n.3799; Capo Calamita, Isola d'Elba n.1365; Grotta d’Oggi, Isola d’Elba n.3793; Isola d’Elba n.216, n.954; S. Pietro in Campo, n.1364 Granato (Colofonite): S. Quirico pr. Pitigliano n.4854 Granato (Grossularia): Affaccata, Isola d’Elba n.3074; Isola d'Elba n.2350 Granato (Grossularia), Epidoto: Affaccata, Isola d'Elba n.3075 Granato (Spessartina): Grotta d’Oggi, Isola d'Elba n.3069, n.3072 Granato (Spessartite): Isola d'Elba n.932 Granato XX: Isola d'Elba n.2856; Reg. Pantano, Pitigliano n.1099; S. Quirico pr. Pitigliano n.4858 182 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Granato XX ottaedrici, Albite: Isola d’Elba n.2730 Granato XX, Ortose: Isola d’Elba n.2729 Granato XX, Ortose, Quarzo: Isola d’Elba n.1938 Granato con Pennina: Isola d'Elba n.2770 Granato ferrifero: Isola d'Elba n.2768 Granato verde cupo: Isola d'Elba n.940 Heulandite: S. Piero in Campo, Isola d’Elba n.1372 Heulandite, Stilbite: Fonte del Prete, S. Piero, Isola d’Elba n.3798 Ilvatte: Campiglia Marittima n.1306; Isola d’Elba n.2613 Ilvaite XX: Isola d'Elba n.551, n.552, n.1305, n.1306, n.1344 Ilvaite XX superficialmente decomposti: Isola d'Elba n.*549 Ilvaite XX, Anfibolo fibroso-radiato: Campiglia Marittima n.4208 Ilvaite con Pirosseno verde: Isola d'Elba n.553 Ilvaite nel Pirosseno: Isola d'Elba n.2754 Jamesonite: Bottino, Seravezza n.1529, n.5779; Min. Rancio, Campiglia, Soana n.3249 Jamesonite con Galena: Bottino, Seravezza n.1340 Jamesonite, Meneghinite: Bottino, Seravezza n.2857, n.2862 Kermesite: Le Cetine, Rosia, Siena n.3241, n.3833 Kermesite in veli su Gesso: Le Cetine, Rosia, Siena n.3671 Larderellite: M. Cerboli n.161, n.3089 Laumontite (Caporcianite): Montecatini, Val di Cecina n.1549, n.2552, n.3063 Laumontite con Calcite: Montecatini, Val di Cecina n.2553 Laumontite, Rame, Calcite: Montecatini, Val di Cecina n.3791 Lepidotite: Grotta d’Oggi, Isola d'Elba n.4820 Lepidotite con Tormalina rosea: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1378 Lepidotite con Tormalina verde: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1367 Limonite: Isola d’Elba n.502; Rio Marina, Isola d’Elba n.3332 Limonite epigenica di Pirite: Isola d'Elba n.505, n.508 Limonite iridescente con Oligisto: Isola d'Elba n.1302 Limonite iridescente: Isola d’ Elba n.499, n.2752, n.2772; Rio Marina, Isola d'Elba n.1342 Limonite pseudomorfa di Oligisto: Isola d’Elba n.2753 Magnesite: Isola d'Elba n.2766; S.Piero, Isola d'Elba n.4828 Magnetite: Isola d'Elba n.529 Magnetite polare: Capo Calamita, Isola d’Elba n.3329 Malachite: Isola d’Elba n.2731 Malachite e Bornite: Min. Cretaio, Massa Marittima n.4784 Manganite stalattitica: Isola d'Elba n.2757 Marcassite: Rosia, Siena n.*3665 Marmatite nitidi XX: Bottino, Seravezza n.*1730 Mascagnite: Castelnuovo n.160 Melanterite: Isola del Giglio n.3107; Rosia, Siena n.3668, n.3669 Meneghinite: Bottino, Seravezza n.4074 Meneghinite aciculare, Quarzo: Bottino, Seravezza n.2859 Meneghinite con Jamesonite: Bottino, Seravezza n.2860 Meneghinite, Siderite: Bottino, Seravezza n.3099 Mercurio nativo con Cinabro: Cortevecchia, Monte Amiata n.*3819, n.3820; Min. Cortevecchio, Monte Amiata n.3818 Mercurio nativo nel Calcare: Due Ponti n.1521 Mesttina lenticolare: Min. Bottino, Seravezza n.1715 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 183 Mossottite (var. di Aragonite): Gerfalco n.1724 Natrolite (Savite): Montecatini, Val di Cecina n.2554 Natrolite con Calcite: Montecatini n.3061 Ocra gialla: Cantiere di ocre al Campese, Isola del Giglio n.5880; Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4573 Ocra rossa tridescente: Isola d'Elba n.*500 Oligisto iridescente: Isola d'Elba n.*2690, n.2693 Opale: Isola d’Elba n.1723, n.2725, n.2727; S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1353 Opale resinite bianca, Idrofane: Isola d’Elba n.2728 Opale resinite gialla: Isola d’ Elba n.2726 Opale var. Fiorite: S.Fiora n.1277 Oro nativo: Borra di Vandiglione n.987 Oro nativo, Galena, Dolomite: La Borra, Campiglia n.3237 Ortoclasio (Adularia): Vallicello, S.Piero, Isola d’Elba n.3395 Ortoclasio (Adularia), Quarzo: Isola d’Elba n.2704, n.2710; S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1361 Ortoclasio (Ortose): Grotta d’Oggi, S.Piero, Isola d'Elba n.3077; Isola d'Elba n.1027 Ortoclasio (Ortose) XX: Isola d’Elba, n.1025, n.1029, n.1031, n.1032 Ortoclasio (Ortose) XX bianco: Isola d'Elba, n.1030, n.1037 Ortoclasio (Ortose) XX isolato: Capo S. Andrea, Isola d'Elba n.1377 Ortoclasio (Ortose) XX sciolti: Isola d'Elba n.2705 Ortoclasio (Ortose) XX violetti: Isola d'Elba n.1028 Ortoclasio (Ortose) XX, Quarzo: Isola d'Elba n.1955 Ortoclasio (Ortose), Albite: S.Piero in Campo, Isola d'Elba n.1379 Ortoclasio (Ortose), Quarzo: Isola d’Elba n.2707, n.2708 Ortoclasio XX: Isola d’Elba n.2706 Ortoclasio XX sciolti: Isola d'Elba n.2705 Ortoclasio, Berillo, Tormalina: Grotta d’Oggi, Isola d’Elba n.3065 Ortose XX da filone pegmatitico: Rio Rosseto, Isola d'Elba n.4827 Ortrelite: Alpi Apuane n.1557 Peridoto, Olivina: Isola d'Elba n.3529 Perlite: Isola d'Elba n.2733 Petalite: Fonte del Prete, S. Piero, Isola d'Elba n.3068 Petalite (Castore): Isola d’Elba n.2758; S.Piero in Campo, Isola d'Elba n.3790 Petalite (Castore) in massa: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1370 Petalite, Stilbite: Fonte del Prete, S. Piero, Isola d'Elba n.3797 Picro analcite: Montecatini n.1354, n.2207, n.2555 Picro analcite e Bornite: Montecatini n.2945 Pikeringite (Picroallumogeno): Isola d’Elba n.2098 Pirite XX: Gavorrano, Grosseto n.3930, n.3932, n.4639, n.4640, n.4641, n.4642, n.4643, n.4830, n.4872, n.4873, n.4874, n.4875, n.4876, n.4877; Isola d’Elba n.433, n.1309, n.2698, n.2699, n.2700, n.2701, n.4811,n.4813; Levigliani, Alpi Apuane n.1347; Min. Rio, Isola d’Elba n.4816; Min. di Boccheggiano, Grosseto n.3227; Min. Gavorrano n.*4644; Rio Marina, Isola d’Elba n.2695, n.4808, n.4811, n.4812, n.4814, n.4815, n.4817 Pirite XX con Ematite: Rio Marina, Isola d’Elba n.3333 Pirite XX con Limonite: Min. Boccheggiano, Grosseto n.2958 Pirite XX cubici: Min. Boccheggiano, Grosseto n.*2957 Pirite XX geminati: Isola d'Elba n.2696 184 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Pirite XX in Oligisto: Isola d'Elba n.2697 Pirite trasformata in Limonite: Isola d'Elba n.2614 Pirolusite: Isola d'Elba n.380; Rapollano, Siena n.378, n.*382 Pirolusite impura: I Magazzini, Isola d'Elba n.1341 Pirolusite in dendriti: Isola d'Elba n.402 Piropissite: Val d'Arno n.1375 Pirosclerite e Conicrite: Forte Falcone, Portoferraio, Isola d'Elba n.3095, n.3878 Pirosseno: Isola d'Elba n.*2756 Pirrotina compatta: Isola d'Elba n.2774 Polluce: Isola d’Elba n.1090, n.1495, n.2759; S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.1368 Polluce amorfo: S.Piero in Campo, Isola d'Elba n.3510 Polluce amorfo su Granito: S.Piero in Campo, Isola d'Elba n.3953 Polluce o Castore: Grotta d’Oggi, S.Piero, Isola d'Elba n.4825 Prebnite: Min. Montecatini n.1704; Monte Ferrato, Prato n.3546 Prehnite e Calcite: Min. Montecatini n.798, n.2556 Prodotti fabbricati acido Borico: M.Cerboli n.495 Quarzo (Calcedonio in concrezioni): Le Cetine, Rosia, Siena n.3206 Quarzo (Calcedonio): Monte Rufoli n.1711; Poggio Peloso, Grosseto n.3044 Quarzo (Calcedonio) brecciforme: Monte Rufoli, Pisa n.1709 Quarzo (Calcedonio) latteo varietà: Monte Rufoli n.1516 Quarzo XX: Carrara n.*2792; Fetovaja, Isola d’Elba n.1356; Isola del Giglio n.3100; Le Cetine, Rosia, Siena n.4586; Palombaia, Isola d'Elba n.3098 Quarzo XX completi: Pracchiola, Pontremoli n.1457 Quarzo XX completi nel Marmo: Carrara n.4228 Quarzo XX con Albite XX: Carrara n.10 Quarzo XX e Dolomite: Carrara n.2719 Quarzo XX talino sul Marmo: Carrara n.2395 Quarzo XX isolati: Carrara n.9 Quarzo XX neri: S. Filippo, Siena n.3931 Quarzo XX pseudomorfa di Stibina: Le Cetine, Rosia, Siena n.3286, n.3287, n.3288, n.3289 Quarzo XX sciolti: Isola d’Elba n.2720 Quarzo XX sul Marmo: Carrara n.4228 Quarzo XX, Dolomite: Carrara n.*2791 Quarzo XX, Dolomite selliforme: Carrara n.1683 Quarzo aerozdro: Isola d'Elba n.*2717 Quarzo affumicato: Siena n.1357 Quarzo affumicato, Albite: Isola d'Elba n.2716 Quarzo ametistico: Isola d'Elba n.1271 Quarzo ametistino: Isola d’Elba n.91, n.2719, n.2721 Quarzo ametistino su Oligisto: Isola d'Elba n.90 Quarzo con Dolomite selliforme: Carrara n.1405, n.2470 Quarzo con Limonite su Ilvaite: Isola d'Elba n.2718 Quarzo con Siderite: Isola d'Elba n.1272 Quarzo con Tormalina in decomposizione: S.Pietro in Campo, Isola d’Elba n.1360 Quarzo con inclusioni: Chianciano n.3091 Quarzo concrezione stalattitica: S.Fiora n.1276 Quarzo fibroso in Serpentina: Impruneta, Firenze n. 2935 Quarzo giallastro: Isola d’Elba n.2711 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 185 Quarzo gommoide con Quarzo XX: Isola d’Elba n.2715 Quarzo talino in geode: Isola d’Elba n.2712 Quarzo talino, Albite, Calcare: Carrara n.8 Quarzo incrostato di Limonite: Isola d’Elba n.2713 Quarzo nero XX bipiramidale: Bagni S. Filippo, Siena n.3931 Quarzo nero, Albite, Ortose: Grotta d’Oggi, Isola d'Elba n.3076 Quarzo su Calcare: Carrara n.11, n.12 Quarzo verde: Isola d'Elba n.1275 Quarzo, Limonite su Oligisto: Isola d'Elba n.2714 Rame grigio con Fluorina: Angina, Pietra Santa n.2817 Rame nativo: Campiglia n.782, n.*783; Capanne Vecchie, Massa Marittima n.2656 Rame nativo con Calcite: Montecatini, Val di Cecina n.3062 Rame nativo dendriti in Gabbro: Montecatini n.2545 Rame nativo e Calcosina: Montecatini n.807 Rame nativo e Cuprite: Impruneta n.1338 Rame nativo lamelle su Diabase: Montecatini n.2546 Rame nativo nel Gabbro: Montecatini n.2947 Rame nativo ossidato superficialmente: Montecatini n.814 Rame nativo, Laomontite: Min. Monte Latini n.1931 Realgar nella Marna: Min. di Cortevecchia, M. Amiata n.3771 Seapolite nel Calcare metamorfico: Campiglia Marittima n.4210 Selenite XX: Le Cetine, Rosia, Siena n.*2899 Sepiolite in parte carbonato: S. Piero in Campo, Isola d'Elba n.3087 Sericite nel Quarzo: Isola d'Elba n.2767 Serpentino: Impruneta, Firenze n.1373 Sfeno XX gialli: S. Piero in Campo, Isola d'Elba n.3574, n.3575 Siderite XX sul Quarzo: Elba n.1196 Smithsonite: M. Bruscolina, Massa Marittima n.675; Niccioletta, Massa Marittima, n.657 Solfo XX con Antimonio: Grosseto n.3032 Solfo XX con Stibina: Le Cetine, Siena n.3835, n.3836 Solfo XX nella Stibina fibrosa: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4596 Solfo XX su Stibina: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.862 Solfo XX su legno decomposto: Grosseto n.3031 Solfo XX sul Marmo: Carrara n.4227 Solfo XX perfetti: Le Cetine, Rosia, Siena n.3490 Solfo concrezioni mamellari: Le Cetine, Rosia, Siena n.2908 Solfo cristallino su Marmo: Carrara n.870 Solfo giallo citrino: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4572 Solfo grumi in Stibina: Min. Le Cetine, Siena n.2951 Solfo in grumi in Quarzite: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4571, n.11198 Solfo rosso: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4570 Solfo rosso in Quarzo: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3209 Solfo sul Marmo: Carrara n.2459 Solfo sul fango: Larderella n.*3966 Stibiconite: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4563, n.4565; Rosia, Siena n.1898, n.2292 Stibiconite pseudomorfa di Stibina: Le Cetine, Rosia, Siena n.11208; Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4561, n.4562, n.4581 Stibina: Isola d'Elba n.2761; Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4559, n.11223 Stibina XX: Le Cetine, Rosia, Siena n.*2542; Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4564, 186 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI n.4593, n.4595, n.11222; Rosia, Siena n.2288 Stibina XX alterati: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.4558, n.11221 Stibina XX con Quarzo: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4594 Stibina XX con Quarzo XX: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.11224 Stibina XX decomposti: Le Cetine, Rosia, Siena n.4561 Stibina XX in Geode di Quarzo: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4579 Stibina XX in Quarzite e Gesso: Min. Le Cetine di Cotorniano, Siena n.4588 Stibina XX in geode Quarzo: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3204 Stibina XX in geode di Quarzo: Le Cetine, Rosia, Siena n.*3205; Pereta Scansano, Grosseto n.3028 Stibina XX in geode, Quarzite: Le Cetine, Rosia, Siena n.*4912 Stibina XX isolati: Pereta Scansano, Grosseto n.3104 Stibina XX nella Quarzite: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4589 Stibina XX ossidati superficialmente: Le Cetine, Rosia, Siena n.2811, n.4592 Stibina XX, Gesso, Zolfo: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4591 Stibina XX, Valentinite, Zolfo: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4580 Stibina XX, Zolfo, Valentinite: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4590 Stibina aghiforme: Le Cetine, Rosia, Siena n.3027 Stibina aghiforme in Quarzite: Rosia, Siena n.2890 Stibina con Solfo in XX: Rosia, Siena n.3114 Stibina con Valentinite: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4560 Stibina decomposta: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.2291 Stibina e Ossido di Antimonio: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.4566 Stibina in Geodi: Pereta Scansano, Grosseto n.3029 Stibina in XX: Min. Le Cetine pr. Rosia, Siena n.2662; Min. del Leccio n.2284 Stibina in XX alterati: Rosia, Siena n.3217, n.3218 Stibina in XX con Gesso: Le Cetine, Rosia, Siena n.3203 Stibina ricoperta di Kermesite: Pereta Scansano, Grosseto n.3030 Stilbite, Foresite, Lepidolite: Isola d'Elba n.2765 Stilbite, Lepidolite, Tormalina: Fonte del Prete, S. Piero, Isola d’Elba n.3066 Talco var. Steatite: Impruneta, Firenze n.1362 Tetraedrite (var. Frigidite): Frigido n.3051 Thomsontte (var. Sloanite): Montecatini n.1352 Tormalina: Isola d’Elba n.1148, n.1149, n.1150, n.1158 Tormalina (var. Rubellite): Isola d’Elba n.2738 Tormalina Rubellite XX isolati: Isola d’ Elba n.*2742 Tormalina XX: Grotta d’Oggi, S.Piero, Isola d’Elba n.3084, n.4818; S. Piero in Cam- po, Isola d’Elba n.1230 Tormalina XX policromi: Grotta d’Oggi, Isola d'Elba n.3080 Tormalina XX sciolti: Isola del Giglio, Cava dell’ Allume n.3556, n.3557, n.3558, n.3559 Tormalina a fasci bacillari: Isola d'Elba n.1138 Tormalina con Castore: S.Piero in Campo, Isola d’Elba n.2737 Tormalina con Quarzo lamellare: S.Piero in Campo, Isola d'Elba n.3085 Tormalina nera: Grotta d’Oggi, Isola d’Elba n.3078; Isola d’Elba n.1147, n.2740 Tormalina nera XX isolati: Isola d'Elba n.2744 Tormalina nera e Quarzo: Isola d'Elba n.2763 Tormalina nera, Quarzo, Albite: Isola d’ Elba n.2773 Tormalina policrotti: Isola d'Elba n.*2739 Tormalina policroma: Isola d'Elba n.*1141, n.*1142 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 187 Tormalina policroma, Lepidotite: Isola d'Elba n.2741 Tormalina rosea XX: Isola d’Elba n.*1139 Tormalina rosea, Lepidotite: Isola d'Elba n.3058 Tormalina verde e nera: Isola d'Elba n.1140, n.1145, n.2743 Valentinite: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3442 Valentinite (2): Le Cetine, Rosia, Siena n.*3837 Valentinite aciculare, Kermesite: Rosia, Siena n.3115, n.3117 Valentinite fibroso-radiata: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.3201 Valentinite, Solfo, Stibina: Rosia, Siena n.3116 Vesuviana: Isola d'Elba n.*2762; Pitigliano, Grosseto n.1376 Vesuviana XX: Regione Pantano, Pitigliano n.1104 Wollastonite nel Marmo: Posto dei Cavoli pr. Campo, Isola d'Elba n.3094 Zeolite mimetica = Dachiardite: Fil. La Speranza, S.Piero, Isola d’Elba n.3789 Zoizite: Min. Le Cetine, Rosia, Siena n.*4577 Indeterminati: Le Cetine, Rosia, Siena n.*3834; Cornacchino, M. Amiata n.*4184 Trentino Alto Adige Analcime: Alpi Fassa n.1935; Drio le Pale, Valle Fassa n.2623; Valle Fassa n.1106, n.1586 Analcime XX: Seisser Alpe, Tirolo n.3977; Valle Fassa n.274 Analcime XX trasparenti: Valle Fassa n.1109 Analcime con Apofillite: Valle Fassa n.227 Analcime roseo trapezoidale: Valle Fassa n.1108 Analcime trapezoidale: Valle Fassa n.1112 Anfibolo (Horneblenda): Roda, Val di Fiemme n.3508, n.3509 Anfibolo Attinoto: Zillerthal, Tirolo n.1200 Anfibolo Attinoto con Talco: Valle di Fassa n.1204 Anfibolo Attinoto verde radiato: Valle Fassa n.1203 Anortite XX: Monzoni, Valle di Fassa n.320 Anortite con Mica: Valle Fassa n.1283 Apatite: Roda, Predazzo n.3879 Apofillite XX, Analcime XX: Alpe di Siusi n.3555 Barite XX: Molignon, Valle di Fassa n.321 Cabasite: Puflerloch, Valle Fassa n.1658, n.2444; Valle di Fassa n.1083 Cabasite su Iperite: Monzoni, Val di Fassa n.1953 Calcite XX: Lavarone n.3334; Molignon, Valle di Fassa n.250 Calcite su lava: M. Fiascone, Bolzano n.4064 Datolite: Seiser, Alpe Fassa n.554; Valle di Fassa n.3537, n.3538 Datolite XX: Alpe di Siusi, Bolzano n.1760 Datolite con Prehnite: Seiser Alpe n.2635 Dolomite XX: Campitello, Valle di Fassa n.309, Pale S.Martino n.315 Dolomite selliforme: Valle di Fassa n.223 Fluorite XX: Cinquevalli n.3266 Fluorite XX con Barite: M. Fronte, Levico n.3881 Fuggerite XX: Alle Selle, Monzoni n.3131 Geblenite: Monzoni, Valle di Fassa n.2119 Gimnite: Mezzavalle, Valle di Fiemme n.3570, n.3571 Granato: Canzocoli, Predazzo n.3516 Granato (Grossularia): Monzoni, Valle di Fassa n.319 Heulandite: Drio le Pale, Valle di Fassa, Tirolo n.1310; Valle di Fassa, Tirolo n.1952, 188 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI n.1960 Heulandite XX: Valle di Fassa, Tirolo n.1078 Idocrasio: Canzocoli, Val di Fassa n.1848 Liebeuerite: Viezena, Val di Fassa n.3675 Magnetite e Ematite: Roncegno, Trento n.3330 Mica bruna: Monzoni, Valle Fassa n.646 Monticellite: Monzoni, Valle Fassa n.2889 Natrolite: Valle di Fassa, Tirolo n.1944 Natrolite radiata: Cipit, Val di Fassa n.318; Valle di Fassa, Tirolo n.1957 Olivina: Pale Robiose, Monzoni, Valle Fassa n.644; Val di Fiemme n.3530 Ortoclasio: Val Floriana, Fiemme n.3401; Val di Ceuta, Caldonazzo n.3399 Ortoclasio (Ortose): Mulat, Predazzo n.3400 Pirite: Min. Mulat, Predazzo n.3880 Pirosseno Augite: Bufaure, Valle di Fassa n.1190; Valle di Fassa n.1199, n.1746 Pirosseno (Fassaite): Monzoni, Valle di Fassa n.2440 Pirosseno Traversellite: Monzoni, Val di Fassa n.2463 Pirosseno nel Basalto: Bufaure, Valle di Fassa n.1177 Pleonasto XX: Monzoni, Valle Fassa n.*1895 Prehnite: Drio le Pale, Val di Fassa, Tirolo n.1757; M. Rodella, Valle di Fassa n.1093; Val di Fassa n.1644, n.1756 Prebnite XX: M. Rodella, Valle di Fassa n.1095 Puflerite (var. di Desmina): Puferloch, Valle Fassa n.2438 Puflerite, Cabasite, Analcime: Seisser Alpe, Valle Fassa n.1929 Quarzo XX: Levico, Trento n.*3300 Quarzo XX ametistino: Molignon, Val di Fassa n.1653 Quarzo ametistino: Molignon, Val di Fassa n.329 Quarzo con Agata: Val di Centa n.3384 Quarzo con Calcite: Molignon, Val di Fassa n.316, n.330 Quarzo pseudomorfo di Apofillite: Monzoni n.3302 Rammelsbergite: Cruvin Bruzolo, Val di Susa n.768 Scheelite XX: Cinquevalli Levico n.3324; Mulat, Mezzavalle, Fassa n.3325 Spinello pleonasto in XX: Monzoni, Valle Fassa n.1898 Stilbite: Monzoni, Valle di Fassa n.1075 Stilbite XX aggruppati: Valle di Fassa n.1080 Stilbite ranciata laminare: Valle di Fassa n.1069, n.1070 Stronzianite XX: Alpe di Siusi, Bolzano n.1632 Thomsonite: Puflerloch, Valle Fassa n.2415 Vesuviana: Valle di Fassa n.989 Vesuviana XX: Canzocoli, Predazzo, Valle Fassa n.2445; Fiorno, Valle di Fassa n.999 Wolframite: Cinquevalli, Levico n.3326 Valle d’ Aosta Albite XX: Min. Praborna, S. Marcel n.4903 Alurgite: Min. Praborna, S. Marcel n.4616, n.4617 Amianto: Fenis n.*1216; St. Vincent n.*1822, n.*2278 Anftbolo Amianto: S. Vincent, Aosta n.2127 Anfibolo Attinoto: Fenis n.1205, n.2062 Anfibolo Attinoto in fasci XX: Breuil, M. Cervino n.726 Anfibolo Attinoto, Magnetite: Emarese n.4653 Anfibolo fibroso: S. Marcel n.2044, n.2528 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 189 Anfibolo manganesifero: S. Marcello n.1286 Anidrite: Piccolo San Bernardo n.87 Azzurrite con Calcopirite: Min. Fenis, Aosta n.823 Barite: Chapy, Courmayeur n.4610 Bornite: Ollomont n.3256 Bornite con Calcopirite: Ollomont n.3240 Bornite nel Quarzo aurifero: Ollomont n.1439 Bornite nel Quarzo contorto Ollomont n.3802 Braunite: Min. S. Marcello, Aosta n.384, n.385, n.389 Braunite XX: St. Marcel n.3452 Braunite con Amianto: Min. S. Marcello, Aosta n.391 Braunite con Violano: Min. S. Marcello, Aosta n.387, n.390 Braunite var. silicifera: Min. Praborna, S. Marcel n.3177 Braunite, Epidoto magnesifero: Min. S. Marcello, Aosta n.386, n.388 Braunite, Piemontite, Romeina: Min. Praborna n.4902 Calcite con Calcopirite: Ollomont n.3404 Calcite ferrifera, XX Magnetite: Min. di Gressan, Aosta n.4657 Calcopirite: Ollomont n.11243 Calcopirite XX: Ollomont n.3232; Tavagnasco n.3231 Calcopirite e Pirite: Chapy, Courmayeur n.4609 Calcopirite e piani di scorrimento: Ollomont n.3233 Calcopirite nel giacimento Balme: Min. Ollomont n.*4655, n.*4656 Calcopirite nella Prasinite: Gall. Balme, Ollomont n.4654 Calcopirite, XX di Adularia: Ollomont n.3641 Clinozoisite XX: S. Barthelemy n.3681, n.3682, n.3683 Clorite: S. Vincent, Aosta n.2083 Clorite con Smaragdite: S. Vincent, Aosta n.2082 Clorite in roccia: Valle Mariana, Aosta n.2133 Cloritoide (Sismondina): Champ de Praz n.1430 Demantoide con Amianto: Cave di Sechamp, Eresaz n.4618 Ematite: La Tete du Chargiur n.3312; Ville sur Sarre n.3313 Epidoto XX con Diopside: Ponte delle Capre, St. Vincent n.4509, n.4909 Epidoto XX, Anfibolo verde: S. Vincent n.2128 Epidoto compatto, Magnetite XX: Min Creton, Valtournanche n.3564 Epidoto manganesifero su Quarzo: S.Marcello, Aosta n.971, n.972, n.973 Epidoto su Quarzo: S. Marcello, Aosta n.974 Fluorite XX: Monte Bianco n.299 Galena nella Barite: Chapy, Courmayeur n.4607; Min. Trou des Romains n.*4608 Gastaldite: Champ de Praz n.1427 Gesso: Courmayeur n.4612 Gesso con Quarzo: Courmayeur n.4611 Giadeite: Vallone S. Marcello n.3699 Granato (Colofonite) in Quarzo: S. Marcel n.3179 Granato (Spessartite): S. Marcello, Aosta n.2060 Granato XX (Essonite): S. Vincent n.4901 Granato con Gastaldite: Val Mariana n.943 Granato con Sfeno: Valtournanche n.730, n.5101 Granato nel Quarzo: Valle Mariana n.942 Idocrasio XX: Chatillon n.4906 190 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Idromagnesite: Cava di Sechamps, Eresa n.4651, n.4652; Emarese n.3915 Ilmenite con Albite: St. Marcel n.3193 Magnetite: Min. di Barthelemy n.3331 Magnetite XX: San Marcello n.1431 Magnetite compatta: Min. Cogne n.1540 Magnetite nella Serpentina: Cogne n.3453 Mica (Alurgite): S. Marcel n.1171, n.2045 Mica verde: Val Mariana, Aosta n.1120 Onkosina var. Cossatte ?: Ollomont n.4180 Oro con Erubescite: Ollomont, Aosta n.919 Oro con Erubescite, Calcopirite: Ollomont, Aosta n.920 Oro nativo: Fenillaz, Brusson n.965 Oro nativo con Granato: S. Marcello, Aosta n.1174 Oro nativo nel Quarzo: Min. Fenillaz, Brusson n.3810, n.3811, n.3812 Oro nel Quarzo: Ollemont, Aosta n.921 Oro sul Quarzo: Ollemont, Aosta n.918 Paligorskite: S. Vincent n.2253 Piemontite nell’Albite: Min. Praborna, S.Marcel n.4613, n.4614 Pirite XX con Asbesto: La Sengia della Dent d’Herins, Valtournanche n.3690 Pirite ramifera: Min. Creton, Valtournanche n.3565 Pirosseno (Diallagio): St. Marcel n.2042, n.2043; St. Vincent n.2081 Pirosseno (Diopside): Ussel, St. Vincent n.2090 Pirosseno (Diopside) XX: Ponte delle Capre, St. Vincent n.4904, n.4905, n.4908 Pirosseno (Mussite): Ponte delle Capre, St. Vincenti n.4907 Pirosseno violana: S. Marcello n.1173, n.1176 Quarzo: Brusson n.4597 Quarzo XX: Monte Bianco n.*3299 Quarzo XX completi: Challant n.*1818 Quarzo aggruppamenti di XX: Challant n.*4231 Quarzo gruppo di XX: Challant n.2125 Quarzo, Sfeno, Albite, Adularia: Monte Bianco n.77 Rame grigio con Malachite: Champs de Praz n.817 Rodonite: Min. Praborna, S. Marcel n.3381; S.Marcello, Aosta n.2046, n.3183, n.3625 Rodonite XX, Albite XX: S.Marcello, Aosta n.3624 Rodonite con Diallagio: S.Marcello, Aosta n.2041 Rodonite in noduli: Min. Praborna, S. Marcel n.3176 Romeite: Min. Praborna, S. Marcel n.3184, n.3978 Romeite XX: Min. Praborna, S. Marcel n.4843, n.4911 Romeite XX con Albite: Min. Praborna, S. Marcel n.4135 Romeite XX con Braunite: Min. Praborna, S. Marcel n.4615 Sfeno con Adularia: Monte Bianco, Aosta n.1135 Sismondina: Valle Mariana, Aosta n.1226 Sismondina, Clorite, Granato: Champ de Praz n.2256 Spessartina (Granato manganesifero): S. Marcello, Aosta n.3178 Talco (pietra ollare): S. Marcel n.1556 Talco var. Steatite: M. Cervino, Aosta n.1786; S. Marcel, Aosta n.11194 Tinzenite (2): St. Marcel n.2047 Titanite var. Greenowite XX: Min. Praborna, S. Marcel n.3180; S. Marcel n.3181 Violana: San Marcello, Aosta n.*1175 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 191 Violana con Braunite: San Marcello, Aosta n.*1172 ? e Rutilo su Quarzo: Val Chiusella, Aosta n.*2258 Indeterminati: San Marcello, Aosta n.*970; Valmariana, Aosta n.*4186 Veneto Analcime: Monte Verolo pr. Schio, Vicentino n.1977; Montecchio Maggiore, Vicentino n.541, n.1623; Valle dell’Orco Fretto pr. Schio, Vicentino n.2507; Valle Zuccanti, Vicentino n.1954; dint. Recoaro, Vicentino n.1971 Analcime XX: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1097, n.1100, n.1116, n.1577, n.2265 Analcime con Apofillite: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1679 Analcime e Cabasia: Castel Gomberto, Vicentino n.1951, n.1939 Analcime e Calcite gialla: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2648 Analcime e Stilbite: Valle de Mercanti, Vicentino n.1964 Analcime latteo con Apofillite: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1437 Analcime nel Basalto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2505 Analcime nel legno fossile: Montecchio Maggiore, Vicentino n.129 Analcime nerastro: Montecchio Maggiore, Vicentino n.130 Analcime, Natrolite fibroso-radiato:Montecchio Maggiore, Vicentino n.2289 Anidrite rosea saccaroide: Recoaro, Vicentino n.345 Apofillite XX: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1759, n.2673, n.2675 Apofillite XX tabulari: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1997 Apofillite e Analcime: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2916 Apofillite nel Basalto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2645, n.2646, n.2647 Apofillite nel legno fossile: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2915 Aragonite: Montecchio Maggiore n.280 Aragonite in XX aciculari: Agordo, Belluno n.283 Arduinite: Valle Zuccanti, Vicentino n.1972 Bustamite: Civillina pr. Schio, Vicentino n.2640; Dint. Recoaro, Vicentino n.1970; Montenaro, Vicentino n.395, n.968 Calcedonio in noduli: Colli Berici n.115 Celestite: Dint. di Soletta, Vicentino n.1293, n.1294; Montecchio Maggiore, Vicenza n.1456 Celestite e Heulandite: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2642 Celestite in Basalto amigdalitico: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2641 Celestite lamellare: Castel Gomberto, Vicentino n.128; M. Viole, Vicentino n.197 Celestite pseudomorfa: Valle di Lonte, Vicenza n.2678 Cinabro: Val Alta Agordo, Belluno n.1416, n.1621, n.1678 Cinabro compatto: Val Alta Agordo, Belluno n.1631 Cinabro e suo trattamento: Agordo, Belluno n.650 Cinabro in Scisto bituminoso: Val Alta Agordo, Belluno n.1429 Corniola: Valle dell'Arco, Vicentino n.116 Gesso fibroso nei Basalti: Serego, Vicentino n.340 Gesso nel Calcare: Min. Agordo n.5153 Gmelinite XX: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1643, n.2821 Gmelinite gialli XX: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2820 Gmelinite rossa XX: Montecchio Maggiore, Vicentino n.880 Gmelinite rossa XX, Analcime: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2819 Granato: Campo d’Oro di Lonedo, Vicentino n.952 Heulandite: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1543; Val Zuccanti, Vicentino n.2616 Heulandite XX: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2672 192 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI Heulandite e Celestite: Montecchio Maggiore, Vicentino n.449 Heulandite e Desmina: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2674 Heulandite nel Basalto: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2649, n.2670 Heulandite, Calcite, Celestina: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2290 Limonite epigenica di Pirite: Rovere di Velo, Vicentino n.509 Marcassite fibroso-radiata: Vicentino n.2252 Melanterite: Min. di Agordo n.5155 Menacanite: Novole, Valdagno, Vicenza n.145 Mesotipo radiato: Recoaro, Vicentino n.*1969 Natrolite: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2643 Natrolite del Porfido pirossenico: Schio, Valle Zuccanti, Vicentino n.1976, n.2677 Natrolite e Analcime: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2644 Natrolite e Seladonite: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2822 Natrolite mesotipo, Analcime: Montecchio Maggiore, Vicentino n.2671 Natrolite, Analcime, Gmelinite: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1764 Natrolite, Apofillite bianca: Montecchio Maggiore, Vicentino n.1978 Olivina: Salcedo, Vicentino n.1221 Olivina nel Basalto: Salcedo, Vicentino n.2676 Opale: Rovere di Velo, Vicentino n.1278 Perlite: Monte Bello, Colli Euganei n.2928 Petroselce: Colli Euganei, Padova n.*1056 Pirite: Min. di Agordo n.5157 Pirite dell’affioramento: Min. Agordo n.*5148 Pirolusite: Montanaro, Vicentino n.379 Pirolusite, Quarzo ametistino: Cingeo, Vicentino n.381 Quarzo: Recoaro, Vicentino n.1254 Quarzo (Agata): Lugo, Vicentino n.1279 Quarzo (Xiloide): Lavarola, Vicentino n.1498 Quarzo Corniola: S.Orso, Vicentino n.117, n.1967 ; Valle dell'Orso, Vicentino n.116 Quarzo ametistino: Fongara, Vicentino n.93 Quarzo calcedonioso: M.Nuovo, Colli Euganei n.1980 Retinite nera: Colli Euganei n.*2929 Retinite rossa: Monte Croce, Colli Euganei n.2930 Sarcolite: Valle Zuccanti, Schio, Vicentino n.1092 Solfati naturali di K, Na, Ca: Min. Agordo n.5156 Spinello: Campo d’Oro, Lonedo, Vicentino n.143 Spinello XX det Basalti: Vicentino n.372 Spinello XX pleonasto: Guata, Vicentino n.1359 Stilbite: Valle Zuccanti, Vicentino n.2506 Stilbite radiata: Valle Zuccanti, Vicentino n.1073; Vicentino n.1076 Tridimite XX: S.Pietro Montagnon, Colli Euganei n.2979 Tridimite XX nella Trachite: S.Pietro Montagnon, Colli Euganei n.2922 Tridimite pseudomorfa: Colli Euganei n.2823; S.Pietro Montagnon, Colli Euganei n.2980, n.2981; Zovon, Colli Euganei n.1605 Zircone: Novale, Valdagno n.*144 Zircone e Menacanite: Lonedo, Thiene, Vicentino n.2650 SVIZZERA Adularia XX: Colle Lucendro, S. Gottardo n.290 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 193 Albite XX su Quarzo: Maderanerthal n.3752 Albite con Adularia: S. Gottardo n.1039, n.1040 Anfibolo (Horneblenda): Airolo, S. Gottardo n.4055 Anfibolo (Tremolite): S. Gottardo n.1207; Val Tremola, Canton Ticino n.1968 Anfibolo Attinoto: Zermatt n.1198 Anfibolo Tremolite: S. Gottardo n.1210 Anfibolo Tremolite in Dolomite: S. Gottardo n.1211 Apatite XX: Ghiacc. Lucendro, S. Gottardo n.3731; S. Gottardo n.347, n.*3623, n.3768 Apatite XX con Adularia: S. Gottardo n.348, n.350 Apatite XX rosa con Albite: Riedertobel, Valle Reuss, S. Gottardo n.3580 Apatite con Adularia: Monte Fibia, S. Gottardo n.351 Binnite, Realgar, Pirite: Imfeld, Binnenthal n.3727 Brotite: Biasca, Canton Ticino n.3778 Blenda XX e Jordanite XX: Binnenthal n.*3755 Brookite XX: Maderanertal n.3735; Riedertobel Uri n.3352, n.3702, n.3734, n.3762 Brookite XX tabulari: Grieserthal n.3351 Calcite XX: Traforo Sempione n.3335, n.3464 Ciantte: Pizzo Forno, Canton Ticino n.3732; Sonnemberg, Canton Ticino n.3528 Cianite XX con Staurolite: Pizzo Forno, Canton Ticino n.3526 Cianite con Staurotide: S. Gottardo n.925 Cianite nella Paragonite: Traforo Sempione n.922, n.923 Cianite var. Reticite: Traforo Sempione n.1956 Corindone: Traforo Sempione n.1168 Corindone rosa nella Dolomite: S. Gottardo n.368 Diopside: Zillerthal n.722 Distene o Cianite var.Reticite: S. Gottardo n.924 Ematite XX in Quarzo: Monte Fibia, Gottardo n.3737, n.3738 Ematite XX, Mica, Albite: S. Gottardo n.2429 Ematite a rose: Unterloch n.3767 Ematite a rosetta: S. Gottardo n.3928 Epzdoto: S. Gottardo n.980 Epidoto XX: Sempione n.983 Ferro oligisto con Adularia: S. Gottardo n.483 Fluorina: San Gottardo n.*300 Fluorite XX: S. Gottardo n.296 Galena: Binnenthal, Vallese n.3726 Galena e Blenda: Binnenthal, Vallese n.3725 Grafite: Traforo Sempione n.3485 Granato: Airolo, Canton Ticino n.4054 Granato XX: Trasquera, Sempione n.945 Heulandite XX con Fluorite: Vieschthal, Vallese n.3750 Heulandite con Sfeno: Maderanerthal, Uri n.3736 Ilmenite XX con Adularia: Colle Lucendru, Gottardo n.3322 Jordanite XX con Blenda: Binnenthal, Vallese n.3756 Lazulite: Ghiacc. del Goerner, Zermatt n.3588 Milarite XX: Val Giuf, Grigioni n.3382, n.3383 Monazite (Turnerite): Val Giuf, Grigioni n.3603 Ortoclasio (Adularia): S. Gottardo n.1044 Ortoclasio (Adularia) XX: Colle Lucendro, S. Gottardo n.3390; Pizzo Pusmeda, 194 V. RAINERI, G. CIRONE, E. BORGO E M. BRUNETTI S.Gottardo n.3389; S.Gottardo n.1546; Vals, Grigioni n.3733 Ortoclasio (Adularia), Albite: S. Gottardo n.1042, n.1043, n.1045 Ottaedrite XX: Maderanertal n.3349, n.3350 Periclino XX: S. Gottardo n.3394 Periclino XX su Quarzo: Lago Scipsius, S. Gottardo n.3741 Pirite su Quarzo: Lucendro, S.Gottardo n.3744 Piropo nell’Eclogite: Val Gordune, Canton Ticino n.4650 Quarzo XX: Cascine di Scipsius, Ticino n.4924; Maderanerthal n.*3739; Maderanerthal, Uri n.3740 Quarzo XX con Adularia: S. Gottardo n.25 Quarzo con Clorite inclusa: S. Gottardo n.3761 Quarzo talino con Clorite: S. Gottardo n.1268 Quarzo nella Silice gelatinosa: Traforo Sempione n.3306 Realgar XX: Binnenthal, Vallese n.3754 Realgar nella Dolomite: S.Gottardo n.158 Rutilo con ferro oligisto: San Gottardo n.654 Sfeno XX: S. Gottardo n.1131 Sfeno con Adularia e Calcite: S.Gottardo n.1134 Staurolite XX con Distene: S. Gottardo n.927 Tormalina XX: M. Taneva, S. Gottardo n.3571 ELENCO DEI MINERALI DELLA COLLEZIONE TRAVERSO 195 BIBLIOGRAFIA ContTI-VECCHI G., STARA P., 1991 - Minerali della Sardegna. Dal fascino dei campioni da collezione alla storia dei ritrovamenti - Ed. Della Torre, Cagliari, 280 pp. PELLOUX A., 1907 - La collezione mineralogica Traverso del Museo civico Genovese nel 1907 - Annali Mus. civ. St. nat. Genova 43: 178-217. STARA P., Rizzo R., Brizzi G., 1993 - Sarrabus Miniere e Minerali - Stige Milano ed., 208 pp. TRAVERSO G.B., 1881 - Giacimento a minerali d'argento del Sarrabus e di alcune specie di minerali provenienti dai filoni che lo costituiscono facenti parte della collezione mineralogica del Museo civico di Genova - Arzali Mus. civ. St. nat. Genova 16: 493-522. Traverso G.B., 1898 - Sarrabus e suoi minerali - Tipografia Sansoldi, Alba, 74 pp. RIASSUNTO E' fornito l'elenco dei minerali della collezione Traverso conservata nel Museo Civico di Storia Naturale di Genova. Nella prima parte di questo lavoro i campioni sono disposti in ordine alfabetico, mentre nella seconda parte sono riuniti per regione. SUMMARY The list of Traverso minerals collection, stored at the Museo Civico di Storia Naturale di Genova, is given. In the first part they are listed in alfabetic order while in the second one they are ordered in accord to regions. RINGRAZIAMENTI Gli autori desiderano ringraziare la Dr.ssa Romina Brocanelli e il sig. Giorgio Lombardo per la collaborazione prestata durante il controllo dei materiali; la sig. Antonella Campi per la disponibilità dimostrata nell'elaborazione dei dati. {CL EE... i REGISTRATO AL TRIBUNALE DI GENOVA AL N. 74 IN DATA 17 giugno 1949 DOTT. ROBERTO POGGI - DIRETTORE RESPONSABILE DOTT. VALTER RAINERI - COORDINAMENTO EDITORIALE PRINTED IN ITALY NORME: PE ROY COL BAR ORAT ORI Sui volumi degli «Annali» e sui fascicoli supplementari «Doriana», vengono pubblicati lavori originali - anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo - attinenti ai diversi rami delle Scienze Naturali. Sono particolarmente graditi quelli relativi a materiali del Museo; sono esclusi quelli divulgativi o di scienza applicata. Tutti i lavori devono essere indirizzati impersonalmente alla Direzione, che si riserva di sottoporli al giudizio di consulenti e di decidere circa la loro pubblicazione sugli «Annali» o su «Doriana». La pubblicazione ha luogo, di massima, secondo l'ordine di recezione dei dattiloscritti. Il manoscritto deve essere inviato in duplice copia dattiloscritta a doppia interlinea, su un solo lato del foglio e nella redazione completa e definitiva. Esso deve essere compilato in forma e il numero delle tabelle e delle figure limitato allo stretto ne- cessario. Al nome dell'Autore dovra aggiungersi quello dell'Istituto di appartenenza o l'indirizzo privato. Nel testo dovranno unicamente essere sottolineati i nomi latini di generi e specie (da stamparsi in corsivo); ogni altro segno per la tipografia sarà apposto alla Reda- zione. Eventuali note a piè di pagina devono avere una numerazione progressiva. I riferimenti a materiale appartenente al Museo di Genova devono essere ac- compagnati dalla sigla MSNG (= Museo Storia Naturale Genova), seguita eventual- mente dal numero di catalogo. La bibliografia deve essere tutta riunita in fine, indicando ciascuna opera nel modo seguente: QuiGNARD J.P., 1965 - Les Raies du Golfe du Lion - Rapp. Proc. Verb. CIESM, Monaco, 18, (2): (211-212. Alla bibliografia deve far seguito un breve riassunto in italiano e in inglese (o francese). Le figure devono essere inviate col dattiloscritto, contrassegnate da un numero progressivo, e corredate dalle relative didascalie - scritte su fogli a parte - e da tutte le indicazioni occorrenti per distribuirle nel testo o per comporre le tavole. I disegni devono essere eseguiti con inchiostro di china su carta da disegno o lucida e appron- tati con tutte le avvertenze che consentano le necessarie riduzioni. Queste dovranno essere pure chiaramente indicate. La redazione si riserva di apportare modifiche nella distribuzione e nel formato delle figure. Le spese per le illustrazioni saranno a carico degli Autori qualora il lavoro non tratti materiale del Museo. Sulle bozze sono ammesse soltanto le correzioni degli errori di stampa; ogni altro cambiamento del testo sarà addebitato all'Autore. Gli Autori riceveranno 30 estratti gratuiti. Nel licenziare le bozze, essi indiche- ranno l'eventuale numero in più che desiderano sia stampato a loro spese. Dattiloscritti e figure non rispondenti alle presenti norme verranno rinviati all'Autore per le necessarie modifiche. 230 2691 SITI, tell vat ery AE EURIZON: I pirate LIO