■sm^m:^:: -- .Mt ...^ ^.- h'T'i- :i.-^-^' it ' ,*.*. W ''■ -J^ 5 -^ , % "r .^,}^p^.^-:^^ -^ '"^ ,A*;V w ■ .^•..r^ * ' '■.* jr»pjF*-*- i> l^il^> 4^ '^-^ ^^^ '^- >?^ ^^& '■ K '^^^ il mS^ <-M\^:->*:-./: ^^ HARVARD UNIVERSITY. LIBRARY MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY. ^' '^U^-slX^vy^» ATTI R E A L E I S T J T U T 0 VENETO SCIENZE, LETTERE ED ARTI TOMO LXiy (Sl'IRIE ()'1'TA^'A - TOMO SKTTTMO) ATTI DEL REALE ISTITUTO VENETO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI ANNO AOOADKMICO 1904-905 T0]\[0 LXIV (se rie O T T a V a - TOMO SETTIMO PARTE PRIMA VENEZIA PRESSO I.A SKOIÌETEKIA DEL REAliE ISTITTTO PALAZZO LOKKDAN SANTO STKFANO .A-TTi DEii Reale Istituto Veneto di scienze, letteri'; ed arti. Anno accadeuiico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima. ELENCO DEI MEMBRI E SOCI DEL U. ISTITUII) VENETO DT SOIENZE. LETTERE ET) ARTI A[. IH NOVEMBRE U)04 presidente Antonio Fogazzaro (R. Decreto Ti novembre 1902) vicepresidente Antonio Pavaiio (R. Decreto 27 noveuibre 1902) SEGRETARIO CTuaTiTRT,Mo Bkrchet (R. Decripto 30 i-eiinaió 1902) VI0ESE(4RKTARIO rflUSEPPE OCCIONI-BONAFFONS lR. Decreto 25 luglio 1904) amministratore Enrico Filippo Trois (R. Deei'cfo 15 hm-lin 1000) ELENCO DEI MEMBRI E SOCI M E M B \{ I E F F E T IM \ I (') ( (*) — 6 ottobre 1864 — 2 luglio 1890 ("■) ) Lampertico Fedele, dottore nelle leggi, Senatore del Regno, Cavaliere dell' Ordine del merito civile di Savoja, (Ir. Uff. ^ , 0^' : membro dell'Istituto Storico Italiano, socio nazionale della R. Accademia dei Lincei, socio corrispondente dell' Ac- cademia della Crusca, ecc., socio onorario dell'Istituto Statistico Internazionale, socio corrispondente della Società Reale di Sta- tistica a Londra, dottore nelle leggi, honoris causa, dell'Uni- versità di Dublino. - Vicenza. (Corso Principe Umberto, 2338). (22 novembre 1868 — 6 aprile 1872 — 16 dicembre 1883) LuzzATTi Luigi, Cav. dell'Ordine del merito civile di Savoja, Cav. Gr. Croce decorato del Gr. Cordone -^ , °^ , Or. Croce decorato del Gr. Cordone della Legion d'Onore e Gr. Uff. dell'Ordine di Leopoldo del Belgio, Gr. Croce dell'Ordine di Francesco Giuseppe d'Austria e dell'Aquila Rossa di P classe di ]-*ru8sia, Grande Ufficiale dell'Ordine della Concezione del Portogallo, ecc., Consigliere di Stato, Ministro del Tesoro, Mini- stro delle Finanze e già xMinistro delle Poste, deputato al Parlamento, membro della R. Accademia dei Lincei, membro dell'Istituto di Francia (Accademia delle scienze morali e ])oli- tiche), membro dell'Accademia Reale delle scienze di Najìoli, Presidente del Consiglio di emigrazione. {ì) Il segno ^ ludica l'Ordine dei Ss. Maurizio e Liizziiro ; il se- gììo c§3 1' Ojdine della Corona d' Italia. (2) Nominato dilettamente membro ettVfttivo. (3) La prima diita si riferisce alla elezione a socio corris))on(l('nti' : la seconda .ì\ l)<;cr(;to ili nomina a nnimbio effettivo; l;i terza a (inello del (■onreiiiiieiito dclhi pensione accad(!mi('!i. DEL R. ISTITUTO VF^NETO Ó (2(i inai>-tjio 1.S72 — !;> (licoiiibfo 1877 — 17 febbraio 18S1) LouENZONi Giuseppe, ^ , Comm. ogo , socio nazionale della R. Ac- oademia dei Lincei, socio nazionale della Società italiana delle scienze detta dei Quaranta, socio eflettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, socio corrispondente della R. Accademia di Torino, socio corrispondente della R. Acca- demia di scienze ed arti di Modena, membro della Société Imperiale des naturalistes de Moscou ecc. , prof, ordinario di astronomia e direttore dell' Osservatorio astronomico nella R. Università di Padova. (Osservatorio astronomico). (12 luglio 1874 — 11 aprile 1878 — 27 agosto 1883) Tuois Enrico Filippo, ^ , membro della Commissione provinciale di viticoltura ed enologia, Vicepresidente della Società regio- nale veneta per la pesca e l'acquicoltura, socio dell'Accademia di microscopia del Belgio e dell'Ateneo Veneto, conservatore e custode delle raccolte scientifiche e della Esposizione indu- striale di questo R. Istituto. - Venezia (S. Luca, Rio terrà degli Assassini, 3692 A). (26 febbraio 1871—7 luglio 1878 — 15 febbraio 1885) Bernardi Enrico, d^ , socio effettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, prof, di macchine agricole, idrauliche e termiche ed incaricato dell' insegnamento della meccanica applicata nella R. Università di Padova. (Agli Ere- mitani, Via Porciglia, 14). (26 maggio 1878 — 17 f(jl)bra,io 1881 — 15 febbraio 1885) Be^^trame sac. Giovanni, ex missionario dell' Africa centrale, Comm. c§a , membro d'onore della Società geografica italiana ; membro dell'Accademia d'agricoltura, arti e commercio di Verona, prof, emerito di storia e geografia nella lì. Scuola normale femminile, prof, emerito della Scuola normale ma- schile provinciale pareggiata; ex direttore spirituale dell'Orfa- notrofio femminile in Verona e Superiore generale dell'Istituto Mazza. (Via Mazza, 16). 4 l'UilONflO IH'll MiailllM K H()(!| {'.) f(>l»l)rai(i \^~' iiiiif;i;-i() ISKl — HI iiiìifjrfii<» I^'"^-")) Kavaro iioh. ANTONIO; IHf. -ì^ , Coiiini. ^. , Oav. (Uillii liCf^ioii d'onoro, l'H'. «Icllii pultltlica iHtni/ioiic di l'^niiiciu, I 'IV. (l(dl'< )r- diiio^ di Leopoldo ona. dcdla Socjietà botartic;a di l^^'ancia residcMite a Pariui. \)\'A. H. is'i'irii'i'o \ i';.Ni'ri(i o della Società Slesiana in Breslavia; della T. E. Società zoolo- oico-b'itanica di Vienna, della Società delle scienze naturali di iìriinn, dell'Accademia dello scienze naturali e matematiche di CMiorhourg, dell'Accademia delle scienze di California in S. Francesco, della Società scientifica " Antonio Alzate „ di Mexico, dell'Associazione internazionale di Botanica residente in Leida, della Società degli studi naturali " Giuseppe Ragaz- zoni „ in Brescia, della Società italiana di scienze naturali di Milano, della Società entomologica di Firenze, della Società bibliografica italiana in Milano, della Commissione internazio- nale per la nomenclatura botanica residente in Parigi e della Commissione internazionale di Fitopatologia in Berlino, ecc., prof, ordinario di botanica e direttore del R. Orto botanico presso la R. Università di Padova. (Orto botanico, 13). '') febbraio l87i) - 27 agosto I8HB — 18 marzo 1892} (ii.uuiA Am>kka, Ufi'. -ì^, Comm. c§ì, socio eft'ettivo della R. Acca- demia di Padova, onorario dell' Ateneo di Bergamo, corrispon- dente di altri Atenei, Accademie, prof, ordinario di p;ileografia nella R. Università, direttore emerito del Museo civico di Pa- dova. (u;c. fVia S. Eufemia, 26). I I + Niai;,m 1897) (Socio corrisponi lente dell' Isliiuto Lombardo (4 febb. 1869) ) Teza Emilio, Comm. ;§; , dottore honoris cnusd dell'Università di Pest, socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, socio effet- tivo della R. Accademia di Padova, socio onorario dol Parnassos di Atene, socio corrispondente dell'Accademia della Crusca, della Società Geografica di Roma, delF Ateneo Veneto, del- l' Accademia Armena a S. Lazzaro, dell' Accademia Reale ■ di Palermo, dell'Accademia Reale di Pest, dell'Accademia di Storia di Madrid, della Società Letteraria di Finlandia, della Società Finno-Ugrica di Helsingfors, della Società Letteraria estone di Dorpat, dell' Istituto Reale dell' India Olandese^ delle Società Orientali d'Italia e di Germania, delle Società di Storia Patria a Bologna e a Roma, prof, di sànscrito e di grammatica comparata delle lingue classiche nella R. Università di Padova (Via Zattere, 639).' (22 novembre 1868 — 13 marzo 1892 — 15 febbraio 1900) LiOT nob. Paolo, Uff". -^ , Comm. , c§3 , ex deputato al Parlamento, già membro del Consiglio superiore dell'istruzione pubblica, già Presidente del Club Alpino Italiano - Vicenza. (S. Mi- chele, 1995). 8 ELENCO DEI MEMBKI E SOCI (•2'6 mai/.o 1884 — 13 marzo 1892 — 8 marzo 1!)C)0) Maktini Tito o^ , membro fondatore della Società veneto-trentina di scienze naturali residente in Padova, socio corrispondente della R. Accademia dei Georgofili e della Colombaria di Fi- renze; prof, ordinario di matematiche nella R. Scuola superiore di commercio e prof, titolare di fisica e chimica nel R. Liceo Marco Foscarini di Venezia. (S. Felice, calle Pali, 3842). (23 marzo 188+ — 31 marzo 185)2 — 8 marzo 19CK)) Tamassia dott. Ahkigo, ^ , jirof. ordinario di medicina le<^-ale sperimentale nella R. Università di Padova. (Via S. Prosdo- cimo, 14). (23 marzo 1884 — 4 difi-mbic 1892 — 31 maggio 1«,)()0) Vekonesk Giuseppe, Senatore del Regno, ^ . Socio straniero della Accademia Uno^herese delle scienze, socio nazionale del- l'Accademia Reale dei Lincei, membro della Società Italiana delle scienze (detta dei XL), socio della R. Accademia delle scienze di Torino, socio effettivo della R. Accademia di Pa- dova e dell'Ateneo veneto, ex deputato al Parlamento Na- zionale, prof. ord. di geometria analitica e incaricato di geometria superiore presso la R. Università di Padova. (Yia S. Sofia, 17). (23 marzo 1885 — H agosto 1893) Papadopoli conte Nicolò, Senatore del Regno, Connii. ^ , (Jr. Uff. c§3 , Ufficiale onorario di cavalleria, presidente della Società numismatica italiana, membro onorario della R. Società nu- mismatica di Bruxelles, Accademico di merito residente della R. Accademia di belle arti, socio residente dell' Ateneo Veneto, presidente del Consiglio direttivo della Scuola superiore di Commercio in Venezia, presidente del Consiglio direttivo della Scuola d'Arte applicata alle industrie in Venezia. (S. Apolli- nare, 1464). UiiL R. ISTITUTO VENETO (10 aprile 1881 — 8 febbraio 1895) Homo (da) Almerico, Presidente dell'Accademia Olimpica di Vicenza e direttore dell' Ufficio metereologico. (Corso Principe Umberto, 878). (2^1 iiiagg'io 1885 — 8 iii>T»sto 1895) Cassani PiKTJto, dottore in matematica, ^ , socio dej^-li Atenei di Venezia e Treviso, dell'Accademia dei Concordi di Rovigo, dell'Accademia di Bovolenta, e socio non residente del Circolo matematico di Palermo, prof, di matematica nel R. Istituto ' tecnico Paolo Sarpi in Venezia. (S. Martino, Campo della Tana, 2160). (14 aprile 1889 — 2 febbraio 189(5) MoLME-NTi Pompeo, Deputato al Parlamento Nazionale. Venezia. (S. Caterina^ Calle Zanardiì. (22 g-mgno 1890 — 2Ò febbraio 189B) l^ASsiNi dott. Edoardo, Senatore del Regno, Uff. -i|f, Comm. c§ , prof, ordinario di clinica e medicina operatoria nella li. Uni- versità di Padova (Via S. Massimo, 10). (24 aprile 1892 — 8 api'ile 1897) Stefani Aristide, c^i ; membro onorario dell'Accademia medico- chirurgica di Ferrara, socio effettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, socio corrispondente della So- cietà medico-chirurgica di Bologna e delle xiccademie Virgiliana di Mantova e medica di Perugia, membro onorario delF Acca- demia Olimpica di Vicenza, socio corrispondente della Reale Accademia di Medicina di Torino, e della Reale Accademia dei Lincei, prof, ordinario di fisiologia presso la R. Università di Padova. (Via Gr. B. Belzoni, 43). (14 aprile 1889 — 8 aprile 1897) Fogazzaro dott. Antonio, Senatoi-e del Regno, ^, Conun. d|j, - Vicenza. (Ai Carmini, 182). 10 ELEXfO DEI MEMBRI E SOCI (16 giugno 1H8ÌJ — -1- luglio 181)7) Fekkauis Carlo Francesco, Deputato al Parlainejito Nazionalo, Oomni. ?|r, c^, Comni. deir(.)rdiiie della Stella polare di Svezia, socio nazionale della R. Accademia dei Lincei, socio effettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, membro del Consiglio superiore per la pubblica istruzione, del Consiglio superiore di Statistica e del Consiglio della Pre- videnza, membro onorario della Società Svizzera di Statistica e della Reale Società Inglese di Statistica, prof, ordinario di Scienza dell'Amministrazione e Diritto amministrativo e incaricato di Statistica nella R. Università di Padova. (Via 20 Settembre, 7). (24 aprilo 1892 - 4 luglio 1897) Dk Toni Giovanni Battista, dottore in scienze naturali od in chimica, laureato dell' Istituto (Accademia delle scienze) di Parigi, prof, di Botanica e direttore del R. Orto Botanico dell' Università di Modena, membro onorario della Società Reale di Microscopia di Londra, della Società Botanica di Francia in Parigi, della Società Linneana della Nuova Galles del Sud in Sydney, membro effettivo della Società Imperiale dei na- turalisti in Mosca, socio perpetuo effettivo della Società bota- nica italiana in Firenze, della Accademia veneto -trentina- istriana in Padova, della Società botanica tedesca in Boriino, della Società francese di botanica di Courrensan, dell" Accade- mia Romana dei nuovi Lincei, socio corrispondente della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Padova, delP Ateneo Veneto, della Accademia Reale delle scienze di Lisbona, del- l' I. R. Accademia degli Agiati in Rovereto, della Società de- gli Zelanti di Acireale, della Società dei naturalisti russi in Iview, della Società danese di botanica in Copenhagen, della Società botanica di Lione, della Società del ^luseo civico di Rovereto, della Società bibliografica italiana in Milano, della Società spagnuola di storia naturale in Madrid, della Società di scienze mediche e naturali in Giessen, della Società «li scienze mat<'matiche e naturali di ('?herbourg, delegato dal Iv. Ministero (lolle [''iiiunze per lo studio dello malattie critto- DEI, li. ISTITUTO VENETO 11 gamiche dei tabacchi, membro della Commissione internazionale di fitopatologia, libero insegnante di botanica o-eneralo presso la E. Università di Padova. (24 luaggio 1HH5 ',) (liccuibro 1897) OcGioNi-BoNAPFONS GIUSEPPE, dottore in filosofia, -^ , Uounn. o^ , socio onorario dell'Accademia di Udine e della Minerva di Trieste, socio residente e bibliotecario dell'Ateneo veneto, membro effettivo e segretario della R. Deputazione veneta di storia patria, socio corrispondente dell'Accademia dei Concordi di Rovigo e della Colombaria di Firenze, membro della Com- missione Reale per la pubblicazione dei documenti finanziari della Repubblica veneta, condirettore del periodico Nuovo Archivio Veneto^ prof, liceale emerito di storia e geografia. Venezia. (Maddalena, Corte Erizzo, 2137). (21 mai-zo hS8() — 1) dicembre 1897) Galanti prof. Fekdinando, Ufi'. -^ , Comm. c§3 , socio corrispon- dente di parecchie Accademie d'Italia e della Società di geo- grafia di Lisbona, preside del R. Ginnasio Liceo Tito Livio e libero docente della R. Università di Padova. (Via del SantO; 3905). (16 giugno 1881) — 20 febbi-aio 1898) Gkaiìenkìo conte dott. Pietro, Comm. i§) , socio di varie Acca- demie, prof, ordinario di oftalmojatria e di clinica oculistica presso la R. Università di Padova. (Via S. Francesco, 21). C2à aprile 189.^ — 19 maggio 1898) Ragnisco Pieteo, Comm. c^ , già prof, ordinario di storia della filosofia nella R. Università di Palermo, socio effettivo della R. Accademia di Padova, socio corrispondente nazionale della R. Accademia di scienze morali e politiche di Napoli, prof ordi- nario di etica nell'Università di Roma. (Via Arenula, 4). 12 ELENCO DEI MEMBRI E SOCI (■14 aprile 1892 — 13 gennaio 1899) Ricci noi). Geecìoreo, c^; , socio oorrispondente della R. Aocadcinia dei Lincei, prof, di algebra complementare, incaricato di fisica matematica, Preside della Facoltà di scienze fisiche, matemati- che e natnrali nella E. Università di Padova. (Piazza Vittorio Emanuele li, 29). (23 aprile 1893 — 9 aprile 1899) Nasini nob. E^ffaello, -^ , Comm. d§: , uno dei XL della So- cietà italiana delle scienze, socio corrispondente nazionale della E. Accademia dei Lincei; socio corrispondente della E. Acca- demia delle scienze di Padova, e di quelle di Bologna e di Modena, membro onorario della Associazione Britannica pel progresso delle scienze, membro onorario della Eoyal Institu- tion della Gran Brettagna, rappresentante dell'Italia nel Con- siglio internazionale e nel Comitato esecutivo pel Catalogo in- ternazionale della Letteratura scientifica, dottore honoris causa della Università di Glasgow (LL. D). prof, ordinario di chi- mica generale e incaricato di chimica fisica nella E. Univer- sità di Padova. (Via S. Francesco, Istituto di Chimica generale). (29 dicembre 1895 — 15 febbraio 19tX)) J*oj>A{;cu avv. Vittorio, r^ , Uff", o^ , professore onorario del- l'Università di Camerino, socio effettivo e Presidente della E. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, socio cor- rispondente dell' Accademia Pcloritana di Messina, membro della "" Internationale Vereinigung fùr vergleichende Eechtswis- senschaft und Volkswirtschaftslehre „ di Berlino, ])rol'. ordina- lio (li Diritto civile nella E. Università e incaricato di Mate- lie giuridiche nella E. Scuola di Applicazione per gli Inge- gneri di Padova. (Via S.'** Lucia, 38). (29 dicembre 1895 — 8 aprilo 1900) VicKNTiNi dott. GiusRPPE, 0^ , socio effettivo della R. Accademia di scienze; lettere ed arti di Padova, prof, ordinario di fisica sperinientalc nella j{. Università di i*adova. (istituto Fisico). BEL R. ISTITUTO VENETO 13 Vbrson Enrico, Uff. ^ , socio corrispondente della R. Acca- demia di scienze, lettere ed arti di Padova, della Imperiale Società x\.graria di Odessa, della R. Accademia di agricoltura di Torino, dell' L R. Società agraria di Gorizia, della Società agraria Istriana, membro effettivo della Imperiale Società di acclimatazione della Russia, membro titolare della Società Im- periale di economia rurale di Mosca, presidente onorario del Museo Nazionale di sericoltura di Torino, socio onorario del-, r Accademia di Pesaro, della Imperiale Società agraria di Tiflis, della Società agraria di Rovereto, del Comizio agrario di ( Uineo, direttore della R. Stazione bacologica di Padova. (Piazza Vit- torio Emanuele II). (29 diceiJiìire 1895 — 16 agosto 1900) Brugi Biagio, ^ , c§3, socio effettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, socio effettivo dell' Accademia veneto- trentino-istriana, socio onorario dell'Accademia Grioenia di Catania, socio dell' Accademia Raffaello di Urbino, prof, ordi- nario di Istituzioni di diritto romano e incaricato di Introdu- zione alle scienze giuridiche e Istituzioni di diritto civile nella R. Università di Padova. (Yia Beato Pellegrino, 70''). (29 dicembre 1895 — 6 giugno 1901) Pascolato avv. Alessandro, ex deputato al Parlamento Nazionale, e già Ministro delle poste e dei telegrafi, Comm, *{? , Grr. Uff. §: , Cav. della Legion d' Onore, Ufficiale di Accademia e Ufficiale dell'Istruzione pubblica di Francia, socio residente dell'Ateneo di Venezia, socio dell' Accademia dei Concordi di Rovigo e dell'Accademia di Udijije, direttore della R. Scuola superiore di commercio in Venezia, presidente della Giunta di vigilanza del R. Istituto tecnico e nautico Paolo Sarpi di Venezia, presi- dente del Consiglio provinciale di Venezia. 14 ELENCO PEI MEMBin K SOCI ' I membri effettivi del R. Istituto Lombardo di scienze e lettere sono di diritto aggregati all' Istituto Veneto, e nelle adunanze sono pareggiati ai membri effettivi di questo, escluso soltanto il diritto di voto.,, (Art. i;')*) del Regolamento interno). ATTUALI MEMBRI EFFETTIVI DELL'ISTITUTO LOMBARDO Per la Classe di scienze matematiche e naturali : SCHIAPARELLI Ing. GflOVANNI M.VNTEGAZZA pi'of. PaOLO Colombo prof. Giuseppe Fereini prof. Rinaldo CeLORIA prof. GrIOVANNI Maggi prof. Leopoldo Taramelli prof. Torquato Koener prof. Guglielmo Golgi prof. Camillo Ardissone prof. Francesco Pavesi prof. Pietro Bardelli prof. Giuseppe Gabba prof. Luigi Jung prof. Giuseppe Briosi prof. Giovanni MuEANi prof. Oreste AscHiERi prof. Ferdinando Pascal prof. Ernesto Mangiagalli prof. Luigi Visconti dottor Achille l*(!r lii. ("Imssc di l(itl:(M'(!, soieii/c mornii n storiche (Jeriani nioiis. dott. An'I'onio Ascoli prof. Ghaziadio Htrambio prof. Gaktano Lattes prof. Elia Ceruti ab. dott. Antonio Cantoni prof. Carlo Massa RANi dott. Tullo V'iDAiM |)rof. Er(;olk V^ioNoi,! i)r(d'. 'I^to Inama prof. ViRoiLio Del Giudice prof. Pasc^uale Gobbi prof. UjìISSE Ratti ab. prof. Achillk Beltrami prof. Luca Gabba avv. Barsano Canna prof. Giovanni Minguzzi prof. Livio Zuccantk prof. Giuseppe DEL H. ISTITUTO VENETO 15 MEMBRI. ONORARI (28 ottobre 1900) S. A. R. il Principe Luigi Amedeo Giuseppe Ferdinando Fran- cesco di Savoia- Aosta, Duca degli Abruzzi. (20 marzo 1904) S. E. il Conte Costantino Nigra, gay. dell'ordine supremo della SS. Annunziata, Senatore del Regno — Venezia. (juolielmo Marconi. SOCI CORRISPONDENTI DELLE PliOYINCIE VENETE (26 febbraio 187 Ij Caccianiga Antonio, ^ , Comin. :^ , cittadino onorario della città di Torino, socio onorario della R. Deputazione veneta di Storia patria, socio degli Atenei di Venezia e Treviso e della R. Accademia di scienze e lettere in Padova. - Treviso. (Villa Saltore) . (12 luglio 1874) Poltteo dott. Giorgio, UflF. ^ , professore emerito di filosofia nel R. Liceo Marco Foscarini in Venezia. (SS. Apostoli, fondamenta dei Sartori, 4805). (22 i-iugno 1890) Cipolla Francesco. - (Verona. Via Stella, 21). (24 aprile 1892) NicoLis Enrico, ^ , Uff. ^ , decorato delle medaglie comni. dell' indipendenza ed unità d'Italia, membro dell' Accademia d' agricoltura e scienze, delle Commissioni provinciali Censua- ria, di Statistica e di Appello per le imposte dirette. Presi- dente della Banca Mutua Popolare, Conservatore dei Musei, Civico e dell' Accademia, ecc. ecc. di Verona, corrispondente Ifi KLENCO DEI MEMBKT E SOCI (Iella R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, del- l'Accademia di scienze di New- York, dell'I. R. Istituto geo- loi^ico di Vienna, dell'I. R. Accademia deg-li Agiati e del Museo Civico di Rovereto, dell'Ateneo di scienze di Brescia, l-*residente della Comm. Munic. di Verona per la ricerca ter- mo-idrologica e lavori di Caldiero, eco. (Corte Quaranta). (29 dicembre 189.5) C.v'i'KLhAxi Enkico, -^ , ^ , membro dell'Istituto di Diritto interna- zionale, socio dell' Istituto Coloniale Internazionale, socio ef- fettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Pa- dova, socio della Peloritana di Messina, membro dell' Asso- ciazione per la riforma e la codificazione del Diritto delle genti sedente a Londra, prof, ordinario di Diritto internazionale presso la li. Università di Padova. (Via Spirito Santo, 1806). (29 dicembre 1895) Crescini Vincenzo, o|-. , socio effettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, corrispondente della R. De- putazione Veneta di Storia patria e dell' Ateneo Veneto, mem- bro del Félibrige latin (Montpellier), prof, ordinario di Storia comparata delle letterature e delle lingue neo-latine nella R.. Università di Padova. (Via Roma 1). (29 dicembre 1895) Massa IjONgo dott. Roberto, Uff. cgi , membro della Société ana- tomique di Parigi, della Société de thérapeutique di Parigi, della Société médico-psycologique di Parigi, della Société FrauQaise d'hygiène, della Société zoologique de France, della Société Royale des Sciences médicales et naturelles de lìru- xelles, dell' Accademia de medicina y chirurgia de Barcellona, della Société de médecine di Parigi, della Società dei nevrologi ed alienisti tedeschi, della Società Reale Italiana d'igiene, dell'Accademia medico-chirurgica di Napoli, membro onorario dell'Accademia di medicina di Ferrara, dell'Accademia medica di Genova, della R. Accademia medica di Roma, della Società medico-fisica Fiorentina, della R. Accademia di medicina di DEL. R. ISTITUTO VENETO 17 Torino, prof, pareggiato di medicina interna nella R. Univer- sità di Padova, direttore e medico primario dell'Ospitale Mag- giore di Verona. (26 gennaio 1896) Berchet Federico, c^ , M. e. 48-49, Oav. di I* classe dell'Or- dine Norvegese di S. Olaf, ingegnere architetto, accademico emerito residente dell'Accademia di Belle Arti in Venezia, socio dell'Accademia ligustica di Belle Arti, dei Greorgofili di Firenze, corrispondente dell' Ateneo Veneto, della R. Deputa- zione Veneta di storia patria, e dell'Associazione artistica e d' architettura di Roma. - Venezia. (Santa Marina, Corte del Doge). (25 marzo 1897) CiscATO prof. Giuseppe, socio corrispondente della R. Accademia di Padova, professore di Geodesia teoretica all'Università di Padova. (25 marzo 1897) BoRDiGA Giovanni, libero docente di geometria proiettiva e geo- metria descrittiva, incaricato dell' insegnamento della Geometria descrittiva nella R. Università di Padova. (25 marzo 1897) Landucci avv. Landò, Deputato al Parlamento Nazionale, ^ , Comm. D^ , socio effettivo della R. Accademia di scienze, let- tere ed arti di Padova, socio corrispondente della R. Accademia Petrarca di scienze; lettere ed arti di Arezzo, della R. Acca- demia Raffaello di Urbino, della R. Accademia di scienze, lettere ed arti della Valtiberina in Sansepolcro, della R. Acca- demia Valdarnese del Poggio in Montevarchi e della R. Acca- demia di scienze e lettere Peloritana di Messina, socio della " Internationale Vereinigung fiir vergleichende Rechtswissen- schaft und A^olkswirthschaftslehre „ di Berlino, membro ono- rario dell' Istituto di storia del diritto romano di Catania, 18 ELENCO DEI MEMBRI E SOCI prof, ordinario di Diritto romano, ed incaricato con effetti legali della Storia del diritto romano nella R. Università di Padova. (Piazza Vittorio Emanuele II, 47). (25 marzo 1897) Tellini dott. Achille, socio corrispondente dell' Accademia dei Zelanti di Acireale e dell'Ateneo di Brescia. - Udine. (22 maggio 1897) Arri&oni degli Oddi conte Ettore, membro effettivo della U- nione ornitologica inglese, della Società zoologica di Francia, della Società italiana di scienze naturali, della Società Yeneto- Trentina di scienze naturali, della Società Ornitologica Tede- sca, socio corrispondente dell'Unione Ornitologica Americana, della Centrale Ornitologica Ungherese, della Società Zoologica Italiana, dell'Unione Zoologica Italiana, dell'Accademia di Ve- rona, dell'Ateneo di Bergamo, collaboratore speciale della In- chiesta ornitologica italiana, della Rivista italiana di scienze naturali e del giornale italiano V Avicuht., socio onorario della Società Colombofila fiorentina, socio corrispondente dell'Acca- demia dei Zelanti e PP. dello studio di Acireale, membro del Comitato Ornitologico Internazionale, socio corrispondente del- l'I. R. Accademia di Rovereto, Vice Presidente della Riunione Ornitologica Internazionale di Serajevo (1899), socio del Co- mitato di Patronato e segretario di Sezione al 3" Congresso Ornitologico Internazionale di Parigi (1900) ecc., insegnante libero di zoologia nella R. Università di Padova. (Via Um- berto I, 10). (22 maggio 1897) Si'i(;a-Maì{,(!at.\.ii) (Jkjvanni, % , Dottore in Chimica ed in Chimica ',' farmacia, già Professore del R. Istituto Tecnico di Catania, insegnante libero di Chimica generale e di Chimica farmaceu- tica nella R. Università di Padova, Chimico principale di l^ classe nella R. Marina e Direttore del Laboratorio Chimico del III Dipartamento Marittimo. - Venezia (Sant'Antonino; 3341). DEL R. ISTITUTO VENETO 19 (22 maggio 1897) Poggi Tito, Deputato al Parlamento Nazionale, ^ , Uff. og: , socio corrispondente della Società di agricoltura di Reggio Emilia e della Società agraria di Bologna^ socio onorario dei Comizi Agrari di Modena, Lendinara, Loreo, Rovigo. Bologna, dell'As- sociazione Agraria dell' Alto Veronese, membro corrispondente nazionale della Reale Accademia di Agricoltura di Torino, membro effettivo dell' Accademia di Agricoltura, scienze, let- tere ed arti di Verona, Delegato per la ricerca e la sorve- glianza della fillossera nella provincia di Verona, Direttore del giornale " U Agricoltura Veneta „ , Direttore della Cattedra ambulante di Agricoltura di Verona, Direttore onorario della Cattedra ambulante di agricoltura di Rovigo, libero docente di Economia rurale nella R. Scuola d'Applicazione per gl'In- gegneri di Padova, membro del Consiglio di Agricoltura. - Verona, (Lungadige Sanuiicheli, 7). (22 maggio 1897) BoNOMB Augusto, ^ , socio corrispondente della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, membro onorario del- l'Associazione medica Lombarda, prof, ordinario di anatomia patologica nella R. Università di Padova. (Piazza Vittorio Emanuele II, 21). (22 maggio 1897) Tamassia Giovanni (Nino) , prof, ordinario di storia del diritto italiano nella R. Università di Padova. (Via S. Fermo, 1350). (22 maggio 1897) Sacerdoti Adolfo, 4^ , membro effettivo dell' Institut de droit International, socio effettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, socio corrispondente del R. Istituto Lombardo di scienze e lettere, prof, ordinario di diritto com- merciale nella R. Università di Padova. (Via Dante, 18). 20 ELENCO DEI MEMBRI E SOCI (27 febbraio 1898) D'Arcais Francesco, -^ , socio effettivo della R. Accademia di scienze; lettere ed arti di Padova, Accademico onorario della R. Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, prof, or- dinario di calcolo infinitesimale, ed incaricato dell' insegnamento dell'analisi superiore, direttore della Scuola di Magistero an- nessa alla Facoltà di scienze fisiche matematiche e naturali, nella R. Università di Padova. (Via Santa Eufemia, 2). (27 febbraio 1898) Pennato Papinio, Uff. c^ , decorato della medaglia d' argento a' benemeriti della salute pubblica, docente libero di clinica medica propedeutica nell' Università di Padova, consigliere sa- nitario provinciale, membro effettivo dell' Accademia di Udine, medico primario direttore dell'Ospitale civile, e del Brefotrofio di Udine. (27 febbraio 1898) Zanon Giovanni Antonio, costruttore e professore di costruzione . navale, membro del Collegio decemvirale degli italiani della Pontificia Accademia Romana di S. Tommaso d'Aquino, socio onorario corrispondente della Società di letture e conversazioni scientifiche di Grenova, prof, titolare di macchine a vapore nel R. Istituto nautico di Venezia. (Dorsoduro, 299). (27 febbraio 1898) Castelnttovo Enrico, ^ , o^ , prof, d'istituzioni commerciali nella R. Scuola superiore di commercio in A^enezia. (S. Fosca). (27 febbraio 1898) Predelli Riccari30, c§3 , membro effettivo e tesoriere della K. Deputazione veneta di storia patria, membro corrispondente dell'I. R. Accademia degli Agiati di Rovereto, della Società Ligure di storia patria, socio residente dell'Ateneo veneto. DEL K. ISTITUTO VENE'J'O 21 primo archivista e docente di paleografia ed archivistica nel- l'Archivio di Stato di Venezia, membro della R. Commissione per la pubblicazione dei documenti finanziari della Repubblica di Venezia, condirettore del periodico " Nuovo Archivio veneto „. (SS. Apostoli, Palazzo Da Mosto). Venezia. (24 aprile 1898) BiADEGO Giuseppe, c§! , dottore in filosofia, socio corrispondente della R. Accademia delle scienze di Torino, della R. Acca- demia di Lucca e della R. Accademia degli Agiati di Ro- vereto, membro effettivo della R. Deputazione veneta di storia patria e della Società Veneto-Trentina di Padova, membro effettivo e segretario dell'Accademia di agricoltura, scienze, lettere ed arti di Verona, membro governativo della Commis- sione conservatrice dei monumenti, vicepresidente della Giunta di Vigilanza dell'Istituto tecnico e bibliotecario della Comu- nale di Verona. (27 novembre 1898) Setti Giovanni, c§5 , socio corrispondente delle RR. Deputazioni di storia patria per le provincie Modenesi e per le provincie di Romagna, della R. Accademia Peloritana di Messina e del- l'Ateneo di Brescia, e socio effettivo della R. Accademia Pa- dovana di scienze, lettere ed arti : prof, ordinario di lettera- tura greca nella R. Università di Padova. (Via dei da Carrara, 1). (27 novembre 1898) Flamini Francesco, c§] , socio effettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, socio corrispondente della Società Colombaria di Firenze, dell'Ateneo di Venezia e degli Atenei di scienze, lettere ed arti di Bergamo e di Brescia, socio onorario della Società scientifico-letteraria Luigi Camoens di Napoli, membro effettivo della Reale Commissione per i testi di lingua e del Comitato Centrale della Società Dantesca Italiana, professore ordinario di letteratura italiana nella R. Università di Padova. iVia Vescovado, 25). 22 ELENCO DEI MEMERI E SOCI (22 aprile 1900) Breda Achille, o^ , membro onorario della Società di Dermato- logia di Yienna. socio corrispondente della Società di Dermatologia Francese, socio effettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, prof, ordinario di Dermopatologia e Clinica dermosifilopatica nella R. Università di Padova. (15 luglio 1900) Bertelli Dante, socio della Anatomische Gesellschaft, membro della Association des anatomistes, membro della Unione zoo- logica italiana, socio corrispondente della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Padova, prof, ordinario di Anatomia umana normale nella R. Università di Padova. (Istituto Anatomico). (15 luglio 1900) Ficalbi Eugenio, dottore in medicina, dottore in scienze naturali, professore ordinario di Zoologia, e di Anatomia e Fisiologia comparate nella R. Università di Padova. (Istituto Zoologico della R. Università di Padova). (22 giugno 1902) Ghirardini Gherardo, o§o , membro ordinario dell' Instituto xVr- cheologico Germanico, effettivo estero dell'I. R. Istituto Archeo- logico Austriaco, socio corrispondente della R. Accademia dei Lin- cei, effettivo della R. Accademia di scienze lettere ed arti di I^a- dova, corrispondente delle RR. Deputazioni di Storia Patria p(!r il Veneto e per la Romagna, della Società Colombaria Fiorentina, delle Accademie dei Sepolti di Volterra e dei Concordi di Rovigo^ dell' Accademia di Udine, del Silloge Parnassos d'Atene, della Società antropologica di Vienna, professore ordinario d'ar- cheologia nella R. Università di Padova, sopraintendentoai musei e agli scavi d'antichità del Veneto e membro della Commis- sione conservatrice dei monumenti por la provincia di Padova. (22 giugno 1902) Malagola CakIìO, dottore in Leggi. Uff. c§: , ^ ; cav. di (J. M. dell' Ord. di Malta, Gr. Uff. dtdrOid. di S. Sava di Serbia, DEL K. ISTITUTO VENETO 23 e del Merito Civ. della Rep. di S. Marino ; Comm. dell'Ord. di Isa- bella di Spagna, del Sole e Leone di Persia, di Danilo I di Mon- tenegro e dell'Ord. della Casa Ernestina di Sassonia; Uff. della Co- rona Reale di Prussia e dell'Ordine del Leone di Zaeringen di Ba- deu, Cav. dell'O. di Francesco Griuseppe d'Austria, Ufficiale della Pubblica Istruzione di Francia; prof, pareggiato (già Incaricato) di Paleografia e Diplomatica e Dott. Collegiate onoracio della Facoltà giuridica della R. Università di Bologna; socio eff. delle RR. Deputazioni di Storia Patria per le Prov. Venete, e delle Ro- umgne; membro della R. Commissione Araldica Veneta; della R. Commissione pei Documenti Finanziari della Reputazione Veneta, e dell'Ateneo Veneto, socio d'onore dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna, socio corr. delle RR. Accad. di SS. LL. ed AA. di Padova e di Palermo e della Società Coper- vnicana di Thorn, Direttore dell' Archivio di Stato di Venezia. - (Venezia, Rio Terrà dei Frari, 2556). (12 luglio 1903) Lampektico Domenico, ^ , Cav. al Merito del Lavoro, dottore in giurisprudenza, agronomo, Vicenza. (Corso P. Umberto, 2338). (12 luglio 1903) Rossi ing. LuiGri Vittorio, già Direttore incaricato dell' Istituto industriale di Fermo, già Vice-direttore della Scuola indu- striale A. Rossi di Vicenza, socio corrispondente della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, professore ponti in ferro e legno nella R. Scuola degli ingegneri di Padova. (12 luglio 1903) Levi-Civita Tullio, socio corrispondente della R. Accademia di Padova, professore ordinario di Meccanica razionale e incari- cato di Meccanica superiore nella R. Università di Padova. (12 luglio 1903) Lazzarini Vittorio, socio effettivo della Deputazione veneta di storia patria, socio corrispondente della R. Accademia di scienze 24 ELENCO l)j;i MKMBJU E SOCI lettere ed arti di Padova e dell'Ateneo di A'eiiezia, libero docente nella li. Università di Padova, vice direttore del Museo civico, condirettore del Nuovo Archivio Vcrufo (Via Mentana, 53). SOCI CORRISPONDENTI NAZIONALI (23 gennaio 1870) Conti Augusto, professore emerito di filosofia teoretica e morale del R. Istituto di studi superiori in Firenze. (23 gennaio 1870) ViTiLARi Pasc^uaIìK, Senatore del Regno, socio residente deirAc- cademia della Crusca, prof, di storia moderna e preside della Sezione di filosofia e filologia presso l'Istituto di studi supe- riori di Firenze. (22 dicembre 1872) Cannizzaro Stanislao, Senatore del Reg-no, prof, di chimica ge- nerale e direttore dell' Istituto chimico nella R. Università di Roma. (18 luglio 1875) Ai.iuNi rriiisKi'i'i;, i)rof. di fisiologia e direttore dell' Istituto fisio- logico presso la R. Università di Napoli. (18 luglio 1875) Blaserna PiK/nto, Senatore del liegno, prof, di fisica e direttore dell' Istituto fisico nella R. Università di Roma. (18 luglio 1875) Tahdt prof. Placido, professore emerito dcllii R. Università di Genova - Firenze. DKL li. ISTITUTO VENETO 25 (25 marzo 1877) Cappellini Giovanni, Senatore del Regno, prof, e direttore del- l' Istituto geologico presso la li. Università di Bologna. (26 maggio 1878) Naccaki Andrea, prof, di fisica esperimentale e direttore del re- lativo gabinetto nella K. Università di Torino (9 febbraio 1879) Carducci G-iosuè, Senatore del Regno, prof, di letteratura ita- liana nella R. Università di Bologna. (9 febbraio 1879) Tacchini prof. Piktko, direttore della Società degli spettroscopisti italiani e della Società sismologica italiana. - Spilamberto di Modena. (14 maggio 1882) Del Lungo Isidoro, socio residente della R. Accademia della Crusca. - Firenze. (23 marzo 1884) Carutti di Cantoono barone Domenico, Senatore del Rejrno, presidente della R. Deputazione sovra gli studi di storia patria per le antiche proviiicie e la Lombardia, ecc. - To- rino. (28 marzo 1884) Comparetti Domenico, Senatore del Regno, prof, emerito della R. Università di Pisa e del Regio Istituto superiore di Fi- renze. (23 marzo 1884) D'Ancona Alessandro, Senatore del Regno, prof, emerito di let- teratura italiana nella R. Università di Pisa. 26 ELENCO DEI MEMBRI E SOCI (23 marzo 1884) Manno barone D. Antonio, segretario della R. Deputazione sopra gli studi di storia patria per le antiche provincie e la Lom- bardia. - Torino. (23 marzo 1884) .Mdssu (lott. An(tEJjU, Senatore del Regno, prof, di fisiologia nella R. Univertità di Torino. (21 mar/o 18^(i) ToMMASiNi Oreste. - Roma. (21 iiiai'zo 188(i) Bassani dott. Francesco, prof, ordinario di geologia, incaricato di paleontologia e direttore dell'Istituto geologico nella R. Uni- versità di Napoli. (21 marzo 1886) Dalla Vedova Giuseppe, prof, ordinario di geografia nella R. U- niversità di Roma. (21 marzo 188(1) GiGLiOLi Enrico Hillyer, prof, ordinario e direttore del gabi- netto di /oologia, e anatomia degli animali vertebrati nel R. Istituto di studi superiori, pratici e di perfezionamento in Firenze. (21 marzo 1886) RòiTi Antonio, professore di fisica, direttore del relativo gabi- netto e del museo degli antichi strumenti di fisica e di astro- nomia nel R. Istituto di studi superiori, pratici e di perfe- zionamento in Firenze. (21 marzo 1886) RuFPiNi dott. Ferdinando, professore di meccanica razionale jiresso la II. Università di Bologna. DEL R. ISTITUTO VENETO 27 (14 aprile 1889) RiciHi Augusto, professore ordinario di fìsica nella R. Università di Bologna. (16 giugno 1889) Cii^oLLA co. Carlo, professore di storia moderna nella lì. Uni- versità di Torino. (16 giugno 1889) Donati dott. Cesare. - Roma. (16 giugno 1889) MiLLOSEViCH prof. Elia, direttore del R. Osservatorio astrono- nomico, ed annesso Museo astronomico al Collegio Romano. - Roma. (16 giugno 1889) Paterno di Sessa dott. Emanuel k, Senatore del Regno, profes- sore ordinario delle applicazioni della chimica nella R. Uni- versità di Roma. (16 giugno 1889) PiooRiNi dott. Luigi, professore di paleoetnologia presso la R. Università di Roma. (16 giugno 1889) Salvadori conte Tommaso, professore di storia naturale del R. Liceo Cavour di Torino e vicedirettore del Museo zoologico presso quella Università. (16 giugno 1889) ScARABELLi-GoMMi Flamin.t GIUSEPPE, Senatore del Regno, Iv. Ispettore circondariale degli scavi e monumenti. - Imola. 28 ELENCO DKT MEMBRI E SOCI (l(i giugno 1889) Zambaldi (lott. FRANCESCO, professore di letteratura g-reca nella •R. Università di Pisa. (22 giugno 1890) Mazzoni Guido, professore ordinario di lettere italiane presso il R. Istituto di studi superiori e di perfezionamento in Firenze. (26 aprile 1893) Abetti Antonio, professore ordinario di astronomia nel R. Isti- tuto di Studi superiori pratici e di perfezionamento in Fi- renze, direttore del R. Osservatorio di Arcetri. (28 febbraio 1896) B(JiTo Camillo, professore di architettura nella R. Accademia di belle arti e nel R. Istituto Tenico superiore di Milano. (23 febbraio 1896) Favero Giovanni Battista, professore ordinario di strade ferrate nella Scuola d'applicazione per g-li ingegneri nella R. Uni- versità di Roma. (23 febbraio 1896) Fekoola Emanuele, professore ordinario di astronomia nella R. Università di Napoli, direttore del R. Osservatorio astrono- mico di Capodimonte. (23 febbraio 1896) Mauti-iTìLo 'Vuìaao, professore di economia ])olitica e di diritto finanziario della R. Università di Bologna. (23 febbraio 1896) l*Ai{<)NA Caulo Fabrizio, professore ordinario di geologia nella R. Università di Torino. DEL K. ISTITUTO VENETO 29 (22 maggio 1897) ScHiArARELLi pi'of. ERNESTO, direttore del R. Museo di antichità. - Torino. (22 maggio 1897) YivANTE avv. Cesare, professore ordinario di diritto commerciale nella R. Università di Roma. (22 maggio 1897) Alfani prof. AuftUSTO, segretario della Società Colombaria. - Fi- renze. (22 maggio 1897) Battelli Angelo, Deputato al Parlamento, professore di fisica e direttore del relativo gabinetto nella R. Università di Pisa. (22 maggio 1897) Camerano Lorenzo, Deputato al Parlamento, professore di ana- tomia comparata e di zoologia e Direttore dei Musei relativi nella R. Università di Torino. (22 maggio 1897) CiAMiciAN (tiacomO; professore ordinario di chimica generale nella R. Università di Bologna. (22 maggio 1897) Massalongo Caro, professore ordinario di botanica e direttore dell' Orto Botanico della Università di Ferrara. (22 maggio 1897) Penzig Ottone, professore ordinario di botanica e direttore del R. Orto Botanico dell'Università di Genova. (22 maggio 1897) Stringher Bonaldo, incaricato dell'insegnamento della legisla- zione comparata delle dogane nella Università di Roma, mem- bro del Consiglio Superiore di Statistica, Direttore generale della Banca d'Italia. - Roma. 30 ELENCO DEI MEMBRI E SOCI (22 maggio 1897) Tizzoni Guido, professore e direttore del laboratorio di patologia «generale nella R. Università di Bologna. (22 aprile 1900) Loria Achille, professore nella Università Bocconi di Milano, prof, di Economia politica nella K. Università di Torino. (30 dicembre 1900) Acri Francesco, professore di filosofia nella R. Università di Bologna. (30 dicembre 1900) Cagni Umbebto, capitano di corvetta. (30 dicembre 1900) MoNTicoLO (tiovanni, professore di storia moderna nella R. Uni- versità di Roma. (29 iioveuibre 1903) Bellio Vittore, professore di geografia nella li. Università di Pavia. D'Ovidio Francesco, professore di storia comparata delle lette- rature neo-latine nella R. Università di Napoli. Stoppato Alessandro, professore di diritto e procedura penale nella Regia Università di Bologna. Casalini Alessandro. - Rovigo. Gian Vittorio, professore di letteratura italiana nella R. Uni- versità di Pisa. Gradknigo Giuseppe, professore di otojatria e rinolaringoiatria nella R. Università di Torino. DEL R. ISTITUTO VENETO 31 SOCI CORRISPONDENTI ESTERI (29 maggio 1862) Alber de Glanstatten Augusto (Barone). - Trieste. (19 aprile 1869) Berthelot Marcellino, prof, di chimica al Collegio di Francia. Parigi. (20 maggio 1883) Forster Guglielmo, professore di astronomia all' Università di Berlino. HoRTis Attilio, bibliotecario della Comunale di Trieste. Struve Ottone, astronomo, già Direttore dell'Osservatoi-io impe- riale di Pulkova. - Carlsruhe. (21 marzo 1886) Gùnther Sigismondo, prof, di geografia (Erdkunde) alla R. Scuola tecnica superiore in Monaco. (16 giugno 1889) BoussiNESQ Valentino, prof, di fisica matematica alla Sorbonne. - Parigi. Carruthebs Guglielmo, Direttore del Dipartimento botanico nel Museo Britannico. - Londra. Delisle Leopoldo, membro dell'Accademia delle Iscrizioni e Belle Lettere dell'Istituto di Francia (Amministratore generale della Biblioteca Nazionale di Parigi). - Parigi. Fischer Teobaldo, prof, di geografia all' Università di Marburg. Gaudrt Alberto, prof, di paleontologia al Museo di storia natu- rale di Parigi. Kolliker Alberto, prof, di anatomia all'Università di Wiìrzburg. LoRioL (de) Percbval, geologo e paleontologo, - Fontenex (presso Ginevra). 82 ELENCO DEI MRMBRI E SOCI MussAFiA Adolfo, prof, di filologia romanza all' Università di Vienna. OppERT Giulio, prof, di filologia e di archeologia assira al Col- legio di Francia. - Parigi. Rado Antonio, filologo a Budapest. SiMONSEELD Eneico, prof. di storia all'UniTersità di Monaco. SuESS Edoardo^ prof, di geologia all'Università di Vienna. Thomson Guglielmo, (Barone Kelvin), prof, di filosofia naturale all' Università di Glasgow. (27 febbraio 1898) Brown Orazio, Londra (Venezia). Dejob Carlo, prof, di storia alla Soibonne. - Parigi. Mayr Giorgio, prof, onorario di statistica all'Università di Stra- sburgo. Monaco 23. Newcomb Simone, prof, emerito di matematica e di astronomia all'Uniyersità di Baltimora. Poincaré Giulio Enrico, prof, di astronomia matematica alla Sor- bonne. - Parigi. Wagner Adolfo, prof, di economia politica all' Università di Berlino. (BO dicembre 1»00) Levasseur Adolfo, prof, di demografia al Collegio di Francia. - Parigi. Rontgen Guglielmo Corrado, prof, di fisica all' Università di Wiirzburg. Klein Felice, prof, di matematica all'Università di Gottinga. Fischer Emilio, prof, di chimica all' Università di Berlino, Haeckel Ernesto, prof, di zoologia all'Università di Jena. Cantoe Maurizio, prof, di matematica all' Università di Hei- delberg. Darwin G. H., prof, di astronomia allTniversità di Cambridge. Helmert F. R., prof, di geodesia all'Università di Berlino, di- rettore deiristituto geodetico prussiano a Potsdam. MtJNTZ Eugenio, prof, air Fecole nationalc dcs beaux arts. - i'aris. Ramsay Guglielmo, prof, di chimica all'Università di Londra. UKL B. ISTITUTO VENETO 38 Sabatiee Paolo, presidente onorario della Società di studi france- scani in Assisi. - Parigi. Sabatier P., prof, di chimica all'Università di Toulose (Francia). Van't Hoff J. H., prof, onorario di chimica generale all'Uni- versità di Berlino. Weismann Augusto, prof, di zoologia all'Università di Friburgo, WiLAMOWiTZ-MoLLENDORFF (von) Ulrico, prof di filologia clas- sica all' Università di Berlino. (29 novembre 1908) LuscHiN Arnoldo, prof, di storia del diritto all'Università di Graz. KOHLRAUSCH FEDERICO, prof. e direttore dell'Istituto Tecnico Fi- sico a Charlottenburg (presso Berlino). Ludwig Gustavo, critico d'arte. - Venezia. Langley P. Samuele, segretario generale della Smithsonian In- stitution di Washino-ton. 34 ELENCO DEI MEMBKI E SOCI COMMISSIONI DEL R. ISTITUTO Consiglio per le elezioni (biennale) MEMBRI CHE LO COMPONGONO Presidente C(Ue(joria delle scienze mateiiKdtcJie e naturali Loreiìzoni Giuseppe ] Bellati Manfredo / Lioy Paolo ) (ch'tti nel re))l)raio lt)(ì8) Veronese Ginsei)pe Stefani Aristide Categoria delle scienze inorali e lettere Bonatelii Francesco \ Moinienti Pompeo i Ferraris Carlo Francesco ; (••'etti nel t'ebi>riuo 1903) Occioni-Bonaft'ons Giuseppe Pascolato Alessandro Giunta biennale per la Biblioteca MEMBRI CHE LA COMPONGONO Presidente - Vicepresidente - Segretario Vicesegretario - Amministratore e ('onservatore delle Raccolte Lorenzoni Giuseppe Galanti Ferdinando Nasini Raffaello ) (el(!tti nel inagg-io IDO:!) Polacco Vittorio Verson Enrico DEL K. ISTITUTO VENETO 85 Giunta triennale pel Pantheon Veneto (eretto dall' Istituto nel 1847) MEMHKI CHE LA COMPONGONO Presidente La IH pertico Fedele \ Gloria Andrea / Molnienti Pompeo ^ U'ietti jiel febbraio 1ih)2,) Galanti Ferdinando \ Pascolato Alessandro Revisori dei conti dell' Istituto (annuali) Galanti Ferdinando , . , ^. ,„ ,, . i,,,v,> } (eletti nelr ottobre lUOi) Vicentini Giuseppe Consiglio Miiiich (biennale) MEMBRI CHE LO COMPONGONO Presidente - Vicepresidente - Segretario AniniinistratoiM delle Raccolte Vicesegretario - Amministratore e Conservatore Spica Pietro 1» 1^11 I } (eletti nel novembre 1*J02) Pascolato Alessandro ' ^ Revisori dei conti dell' Amministrazione Minicli (biennali) Da Schio Almerico Ricci Gregorio (eletti nel febbraio 1903.) 36 ELENCO DEI MEMI3U1 E SOCI INDICE MEMBRI K SUGI OKLLK PROVINCIE VKNKTE E «001 NAZIONALI Abctti Antonio Acri Francesco Albini Giuseppe Alfani Augusto Arrigoni degli Oddi Ettore Bassani Francesco Bassini Edoardo Battelli Angelo Bellati Manfredo Bellio Vittore Beltrame Giovanni Berchet Federico Berchet Guglielmo Bernardi Enrico Bertelli Dante Biadego Giuseppe Blaserna Pietro Boito Camillo Bonatelli Franc(!sco Bonomo Augusto Bordiga Giovanni Breda Achille Brugi Biagio Caccianiga Antonio Cagni Umberto Camerano Lorenzo Capellini Giovanni Carducci Giosuè Carutti di Cantogno Domenico Casalini Alessandro Cassani Pietio Castelnuovo Enrico Catellani Enrico Ciamician Giacomo Gian Vittorio Cipolla Callo p. 28 Cipolla Francesco p. 15 . 30 Ciscato Giuseppe „ 17 ., 24 Comparetti Domenico „ 25 „ 29 Conti Augusto « 24 ., 18 Cossa Alfonso 22 .. 26 Crescini Vincenzo .. 16 „ 9 Dalla Vedova Giuseppe „ 26 „ 29 D'Ancona Alessandro „ 25 „ 6 D'Arcais Francesco „ 20 ., BO De Giovanni Achille 5 ,. 3 Del Lungo Isidoro „ 25 ^ 17 De Toni Giovanni Battista ., 10 „ 6 Donati Cesare „ 27 „ 3 D' Ovidio Francesco „ 30 22 Favaro Antonio „ 4 . 21 Favero Giovanni Battista ., 28 . 24 Fergola Emanuele „ „ 28 Ferraris Carlo Francesco . 10 „ 6 Ficalbi Eugenio 22 „ 19 Flainini Francesco \ 21 . n Fogazzaro Antonio ., 9 22 Galanti Ferdinando „ Il „ 13 Ghirardini Gherardo 22 „ 15 Giglioli Enrico Ilillyor „ 26 „ 30 Gloria Andrea r, 5 „ 29 Gradenigo Giuseppe ,. 30 „ 25 Gradenigo Pietro .. Il „ 25 Lampertico Fedele 2 Lampertico Domenico „ 23 » 1! Landucci Landò « 1* „ 30 Lazzarini Vittorio „ 23 » 9 Levi-Civita Tullio „ „ 20 Lioy Paolo 1 7 „ 10 Lorenzoni Giuseppe „ 3 „ 29 Loria Achille „ 30 „ HO liuzzatti Luigi 2 . 27 Malagola Carlo •n "" DEL K. ISTITUTO VENETO 37 Manno Antonio p. 26 Martello Tullio „ 28 Martini Tito . S Massalongo Caro „ 29 Massalongo Roberto „ 16 Mazzoni Guido „ 28 Millosevich Elia .. 27 Mohnenti Pompeo „ 9 Monticolo Giovanni „ 30 Mosso Angelo . 26 Naccari Andrea „ 25 Nasini Raffaello « 12 Nicolis Enrico „ 15 Nicolucci Giustiniano ,. 24 Occioni-Bonaffons Giuseppi» „ 11 Omboni Giovanni 5 Papadopoli Nicolò „ 8 Paiona Carlo Fabrizio ., 28 Pascolato Alessandro ., IH Paterno di Sessa Emanuele ., 27 Penzig Ottone ., 29 Pennato Papinio „ 20 Pigorini Luigi . 27 Poggi Tito „ 19 Polacco Vittorio r 12 Politeo Giorgio „ 15 Predelli Riccardo „ 20 Ragnisco Pietro „ 11 Ricci Gregorio „ 12 Rigbi Augusto . 27 Ròiti Antonio „ 26 Rossi Luigi Vittorio Ruffini Ferdinando Saccardo Pier Andrea Sacerdoti Adolfo Salvadori Tommaso Scarabelli-Gomuii Flaminj Giuseppe Scliiaparelli Ernesto Schio (da) Almerico Setti Giovanni Spica Marcatajo Giovanni Spica Pietro Stefani Aristide Stoppato Alessandro Stringher Bonaldo Tacchini Pietro Tamassia Arrigo Tamassia Giovanni Tardy Placido Tellini Achille Teza Emilio Tizzoni Guidò Tommasini Oreste Trois Enrico Filippo Veronese Giuseppe Verson Enrico Vicentini Giuseppe Villari Pasquale Vivante Cesare Zambaldi Francesco Zanon Giovanni Antonio p. 23 26 4 19 29 9 21 18 6 9 30 29 25 8 19 24 18 7 30 26 3 8 18 11 24 29 11 20 MEMBRI ONORARI S. A. R. Il principe Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi S. E. il conte Costantino Nigra Guglielmo Marconi 15 SOCI CORRISPONDENTI ESTERI Alber de Glanstatten Berthelot Marcellino Boussinesq Valentino Brow^n Orazio Cantor Maurizio 31 Carruthers Guglielmo p. 31 Darwin G. H. „ 32 „ Dejob Carlo „ „ 32 Delisle Leopoldo „ 31 De Loriol Perceval „ „ 38 ELENCO DEI MEMBKI E SOCI Fischer Emilio p. 82 Fischer TeobaUlo „ 81 Forster Guglielmo „ Gaudry Alberto ., ^ Giinther Sigismondo " n Haeckel Ernesto „ 82 Helmert F. R. n V Hortis Attilio „ 31 Klein Felice „ 82 Kohlrausch Fedcirico „ 88 Kòlliker Alberto „ 81 Langley P. Samuele „ 88 Levasseur Emilio „ 82 Ludwig Gustavo „ 88 Mayr (von) Giorgio „ 32 Miintz Eugenio yi ?T Mussafia Adolfo Newcomb Simone Oppert Giulio Poincaré Giulio Eniico Rado Antonio Ramsay Guglielmo Rontgen Guglielmo Conado Sabatier Paolo Simonsfeld Enrico Struve Ottone Suess Edoardo Thomson Guglielmo Van't Hoff J. R. Wagner Adolfo Weismann Augusto Wilamowitz-Mollendoitf Ul- rico MEMBRI EFFETTIVI DELL' ISTITUTO LOMBARDO Per la Classe di scienze ìd ai ematiche e naturali Ardissone Francesco Ascliieri Ferdinando Bardelli Giuseppe Briosi Giovanni Celoria Giovanni Colombo Giuseppe Ferrini Rinaldo Gabba Luigi Golgi Camillo Jung Giuseppe p. 14 Kòrner Guglielmo ,, „ Maggi Leopoldo Mangiagalli Luigi Mantegaz/a Paolo Murani Oreste Pascal Ernesto Pavesi Pietro ,, Schiiiparelli Giovanni Taramelli Torquato Visconti Achille Per la Classe di lettere, scienze morali e storiche Ascoli Graziaci io Beltrami Luca Canna Giovanni Cantoni Carlo Ceriani Antonio Ceruti Antonio I)(d Giudice Pasquale Gabba Barsano Gobbi Ulisse p. 14 Inama Vigilio „ „ Lattes Elia „ „ Massarani Tulio „ „ Minguzzi Livio „ „ Ratti Achille „ „ Vidari Ercole Vignoli Tito ,, „ Zuccante Giuscìppe Commissioni oki, R. Istituto, p. 84 Atti del Realk Istituto Vknkto di sciknzk, lettere ed arti. Anno accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima. A 1) Il N A N ZA ORDINARI A DEL 30 OTTOBRE 1904 PRKSIDRNZA DEI. M. E. FOGAZZARO presidente Presenti i membri effettivi : Favaro, vicepresidente ; Occioni-Bo- . NAPFONS, vicesegretario ; Lorenzoni, Tkois, P. Spiga, Teza, Martini, Da Schio, Bassini, Stefani, G. B. De Toni, Ga- lanti, Ricci, Polacco, Vickntini, Verson, Pascolato ; ed i soci corrispondenti : Catellani, Ciscato, G. Spiga, G. Ta- massia, Predelli, Setti, Breua, Levi-Civita, Lazzarini. Giustificata l'assenza del segretario G. Beeghet, dei mm. ee. : Lampertigo, Saggardo, Brugi. — Il Presidente si fa in- terprete dei convenuti mandando al Segretario cordiali saluti con l'augurio di pronta guarigione. Letto ed approvato l'Atto della precedente adunanza, il Pre- sidente annuncia la morte del Socio corrispondente Enrico Pan- zACGHi colle seguenti parole : " Compio il doloroso dovere di ricordare al R. Istituto la " morte del nostro socio nazionale Enrico Panzacchi, avvenuta nel " sesto giorno di questo mese. " Poeta e novelliere, oratore e critico, Enrico Panzacchi parve " nel campo tumultuoso delle lettere italiane un amabile spirito di " bontà, che, pio alle tradizioni antiche dell' arte e affettuoso ai " diritti nuovi, si studiasse di rispecchiare nell'opera propria questo " sentire pacifico. E se l'opera non gli è riuscita perenne più del '' bronzo, ne vive tuttavia un suono o^entile che non va dileo-uan- '" dosi senza tristezza nostra, senza particolare tristezza di chi ri- " corda la immagine onesta dell'uomo, il nobile cuor franco, la 40 ADUNANZA OKDINAKIA ■' immacolata probità, la moravig'liosa facondia, i servigi prestati '' alla Patria nella Scuola, nel Parlamento, negli alti uffici del " Governo. Da questo seggio onde già fu rivolto un saluto festoso ''a lui presente, io dico addio con affetto d'amico e di collega " d'arte alla cortese anima partita ,, . Presenta poscia il catalogo dei libri ed opuscoli acquistati e pervenuti in dono dopo 1' ultima adunanza. Vengono quindi presentate le seguenti Memorie : E. F. Trois, m. e. : La femmina del " Coris julis „ . Secondo nuove ricerche. — 11 Coris julis ed il Coris Giofredi considerati come specie distinte, nui la cui somiglianza di caratteri fissò l'at- tenzione di molti ittiologi moderni, indusse l' A. a farne soggetto di uno studio accurato. In questa occasione ebbe l'opportunità di constatare, a con- forma di un suo preconcetto, un fatto degno d' interesse. In tutti gli esemplari raccolti per tre anni di seguito, la forma C. julis era rappresentata da soli maschi e la C. Giofredi da sole femmine. Confortato da quanto fu scoperto da tempo in altri iubridi e segnatamente nel Lubrus mixtus e carneus, rappresentanti i due sessi di una stessa specie, estese le ricerche anche in numerosi esemplari conservati nelle collezioni, sempre con lo stesso risul- tato. Ritiene quindi che le due forme rappresentino differenze ses- suali di un' unica specie. Non essendo giunto a sua conoscenza che alcun A. abbia fatte ricerche in questo senso e sia venuto a questa conclusione, invita i zoologi, posti nelle opportune cojidizioni, a controllarle. A. Favaro, m. e. : Amia, e corrispondenti di Galileo (raliloi. - XII. Vincenzin Benieri. — Le indagini istituite dall' A. lo condus- sero fortunatamente a trovare nella celebre collezione dei Mano- scritti Galileiani nella Biblioteca Nazionale di Firenze molti ma- teriali, in parte inediti ed in parte anche completamente scono- sciuti, i quali gli permisero di dire della vita e delle opere del celebre Olivetano con molto maggiore precisione e assai più am- j)iameiito cho non fosse stato fatto finora. (Questi materiali oonsi- DKL 30 OTTOBKM 1904 41 Stono priiii'ipaliiieiite in aUnuic iioti- aiitolnof^iufiche di g'rande va- loi'c, nel carteggio tenuto dal Renieri, oltre che con Galileo, con cospicui personag-g'i e in quanto pervenne fino a noi di ciò che egli aveva preparato per continuare i lavori del suo Maestro, per- fezionare la teoria dei Pianeti Medicei ed applicarla alla soluzione del gravissimo problema della determinazione delle longitudini. Nino Tamassia s. e. : Libri di chiese e monasteri nelV Italia ineridionale d i mm. ee. Galanti e Vicentini. Il Presidente A. FO(tAZZARO // Vicesec/refaìio U. OCOIONI-BONAFPONS. •m Atti del Riìat.f, Istituto Vknkto ih sciknzk, IvKttkrk ki» arti. Anno accademico UJO-i-DOS - Tonio LXIV - Parte prima. A D U N A N Z A ( ) R I) 1 N A R 1 A DEL 27 NOVEMBRE 1904 " PRESIDENZA DEL M. E. FAVARO VICEPRESIDENTE ^^^^sell^i i membri effettivi: Occioni-Bonafpons, viceseg-retario ; LouENzoNi, Tkois, P. 8pica, Teza, Martini, A. Tamassia, Veronese, Da Schio, Molmenti, Stefani, Ferraris, G. B. De ToxN'i, Galanti, Ricci, Polacco, Vicentini, Verson, Bru(tI ; ed i soci corrispondenti : Ciscato, Bordiga, G. Spica, Bonome, D'Arcais, Castelnuovo, Predelli, Malagola, Rossi, Levi-Civita. Giustificata l'assenza del Presidente Fogazzaro, del segretario G. Berchet, dei mm. ee. : Lampertico, Saccardo, Omboni, Bellati, Gradenigo, Pascolato ; e del s. e. Poggi. Letto ed approvato l'Atto della precedente adunanza, il Pre- sidente, ricordando che nel mese scorso si compirono quarant'anni, dacché il m. e. anziano Senatore Lampertico appartiene al nostro Istituto, pronunziò le seg'uenti parole : " Nello scorso mese si compirono quarant'anni dacché uno fra " i più illustri e benemeriti fra i nostri Colleghi, il Senatore Lam- " pertico, fu eletto Membro Effettivo dell'Istituto. Quarant'anni di " appartenenza effettiva all'Istituto rappresentano già per loro soli " un fatto così eccezionale da non potersi lasciar passare inosser- " vato ; ma quando io aggiunga che questi otto lustri costituiscono " una serie ininterrotta di altissime benemerenze di ogni ordine " verso questo Reale Istituto, sono certo di rendermi fedele inter- " prete del comune sentimento proponendo che in tale occasione " siano manifestate al Senatore Lampertico le congratulazioni di " tutto il Corpo Accademico insieme con gli augurii più fervidi " perchè la di lui preziosa cooperazione ci sia ancora per lunghi " anni conservata „. 48 ADUNANZA DlilMNARIA Tale proposta è uiiaiiiineinente approvata, con apjìlausi, dal- l'intiero consesso ; e il Presidente dichiara che ne sarà data co- nmnicazione, in o-iornata, al colleg-a Lampertico. La parola è poi accordata al ni. e. A. Taniassia, il quale, con vibrate espressioni, si fa eco della indignazione sollevata ovunque in Italia dai barbari fatti di Innsbruck. Il nostro Istituto, dice, che estende la sua giui'isdizione su tutte le provincie venete, cWè ebbe ed ha nel suo seno taluni colleglli che appartengono alle Provincie irredente, non può non alzare solenne la sua voce di protesta nel modo che stimerà più conveniente. Il Presidente è sicuro che l'Istituto si associerà a tale dimo- strazione e invita il preopinante a presentare un Ordine del giorno nel senso indicato. Compilato l'Ordine del giorno, il proponente è invitato a darne lettura, e dopo alcune osservazioni dei mni. ee. : Brugi e Da Sch|o si conviene a unanimità, di deferirne l'ultima redazione alla Pre- sidenza, esprimendo in esso " il profondo dolore dell'Istituto per " le brutalità commesse contro gl'italiani in Innsbruck, e l'inco- " raggiamento a questi a perseverare nella loro eroica lotta in " difesa della idealità e della coltura italiana, violate da gente " che tiene a vile perfino l'umanitario e sereno concetto dell'uni- " versalità degli studi „. Poscia il Presidente fa circolare il catalogo dei libri e degli opuscoli acquistati e pervenuti in dono dopo l'ultima adunanza. Il m. e. A. Tamassia fa omaggio di un ojjuscolo dei dottori Greggio e Valtoi'ta " I)ell del Politi^ tiitlle tradi- zioni popolari di Grecia. A. Tamassia, ni. e. : SiUVaiiectasia. polnionare artifi<:i((/e. — L'A. dà notizia di alcune sue nuove ricerche circa la possibilità del polmone, che ha respirato, a ritornare allo stato fetale, rife- rendosi specialmente ai lavori di Traube rimessi in onore del pro- fessore Uno-ar e da altri. Tali ricerclie dimostrano però come le deduzioni del Traube non si possano strettamente applicarsi ai casi forensi. Gr. Vicentini m. e. : Ulteriore >^tadio sa materiali radioalliri. — L'autore comunica i risultati di ricerche sui fang-hi termali della regione euganea, come seguito della Nota già presentata nella seduta del luglio. E. Verson, m. e. : Manifestazioni rigen-eratrici nella larca del fìlugello. — L'A. comunica una serie di 180 sperimenti, dai quali risulta che anche il filugello possiede allo stato larvale in grado eminente l'attitudine a processi rigenerativi. L. V. Rossi, s. e. : Contributo alVidraiUiao lagunare. Metodo teorico per calcolare le portate e le velocità medie effettive attra- verso le foci portuali. — L'A. premette alcune nozioni sul moto ondoso di marea esterna e lagunare e ricava la profondità media generale dei bacini. Adotta come profilo dell'onda quello sinusoidale dato dal La- place e confermato dalle esperienze mareografiche. Determina quindi la quantità d'acqua che si trova in laguna in tempo qualunque, ricavando le portate integrali e le velocità medie effettive attraverso le foci portuali quando si verificano le condizioni seguenti di tre casi teorici. Pel I" caso : Ritardo tra le fasi di marea interna sull'esterna 50 ADUNANZA ORDINARIA DRI, 27 NOVEMBRE 1004 e smorzamento di ampiezze d'onda trascurabili (Caso limite su- periore). Pel TI° caso : Ritardo crescente con legge lineare, crescendo la superficie del bacino col procedere verso i margini e smorza- mento di ampiezze d'onda trascurabili. Pel III" caso : Ritardo crescente come sopra e smorzamento crescente con legge logaritmica. Si divide la superficie di ciascun bacino lagunare, procedendo dalle foci ai margini, in tre zone, in ciascuna delle quali si ripro- ducono prossimamente le condizioni dei tre casi suddetti e si de- terminano le portate integrali e le velocità col metodo di compo- sizione dei vettori j'otanti. Seguono le conclusioni dello studio, nelle quali sono riassunte le leggi di mutua dipendenza fra le portate e gli elementi, super- ficie del bacino^ ritardo nelle fasi di marea ^ smorzamento nell'am- piezze d^onda e considerate brevemente le circostanze eccezionali di moto ondoso e di maree di straordinaria ampiezza. • A. Stefani, m. e. : Presentazione a termini dell'art. 18 del Regolamento della Nota del dott. Ferdinando Soprana : Ulteriori ricerche intorno alla, azione del vago sulla, respirazione interna. F. D'Ai'cais, s. e. : Idem della Nota del Prof. Carlo Alberto Dell' Agnola : Analogia fra alcune serie di palinomi e le serie di potenze. Nota I*'*. — In questo lavoro l'autore dimostra che le serie di polinomi soddisfacenti ad una certa condizione hanno la notevole proprietà di essere assolutamente convergenti nei punti interni ad un campo connesso e di cessare di essere tali nei punti esterni ; precisamente come avviene per le serie di potenze e coef- ficienti costanti. Terminate le letture, l'Istituto si raccolse in adunanza segreta. // Fircprcsidcnfc A. FA VA HO // Viresc(irctario (J. OCCIONI-HONAFFONS. My Atti hkt, Rkaj.k Istituto Venkto j>i sciknziì, lettere eb arti. Anno accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Vavte prima. A 1 > r N A N /A () 1{ 1) 1 N ARIA DEL 18 DICEMBRE 1904 PRF.RIDEXZA DEL M. E. FOGAZZARO l'RKSIDENTE l^-os(Miti i iiioiiibri ofFettiri : Favaho, vicepresiflente ; G. Berchet. seo-retario ; Occioni-Bonaffoxs, viceseji-retario ; Loeenzont, Trots, De Giovanni, Bellati, P. Spiga, Teza, Martini, Veronese, Da Schio, Molmenti, Stefani, Ferraris, G. B. De Toni, Galanti, Ricci, Nasini, Polacco, Vicentini, Vrrson, Bru«i, Pascolato ; ed i soci corrispondenti : Catel- lani, Ciscato, BoRBifrA, G. Spiga, Bonome, G. Tamassia, D'Argais, Castelnuovo, PredellI; Setti, Flamini, Breda, Malaoola, Levi-Civita, Lazzarini. Giustificata l'assenza del m. e. Lampertigo. Letto ed approvato l'Atto della precedente adunanza, il Pre- sidente anuunzia con le seguenti parole la morte del ni. e. Pietro Gradenigo avvenuta in Padova il 1" corrente. " Ho sperato invano, egregi colleghi, che gli ultimi giorni .. della mia Presidenza non sarebbero contristati da lutti del- „ r Istituto. Sorgo invece col cuore dolente a ricordare nn nobile „ o caro compagno nostro, il ])rofessore Pietro Gradenigo, inan- „ cato ai vivi il primo giorno di questo mese, quando gli allievi „ suoi, sparsi ))or V Italia, si associavano nel gentile pensiero di .. festeggiare il prossimo anniversario trentesimo della sua prima .. lezione. Altri dirà più largamente in quest' aula com'egli a dicias- .. sette amii <(uì prendesse le armi per la sua città e per 1' T- „ talia : come più tardi, volontario soldato della scienza e del- „ r ai'te salutare, affrontasse in Dalmazia il colèra; come, venuto „ meritamente in fama, dalle sale degli ospitali ascendesse alla DJ ADUNANZA OliDINARtA ., (Jtittodra e (nijilc contributo di studi abbia dato alle scienze nie- „ diche e chirui-giche e qual fine coltura artistica possedesse e „ quanto aureo ne fosse il carattere, proba la vita, (giovanilmente „ caldo, pur ne^-li anni suoi tardi, il sentire. A me basti onarare ., Of^'g-i la sua memoria nel modo che più ,<>-li è «irato colà dove ,, fermamente sperò rivivere ,,. „ Perveng-a la mia voce a colui che di Pietro Gradenigo fu „ amore, premio e oro-oglio, al professore Giuseppe Gradenif,^o, „ nostro socio corrispondente, e g-li dica che questi suoi colleghi „ dell'Istituto Veneto, dato al padre suo il più affettuoso com- „ pianto, salutano, a conforto, discesa in lui la paterna virtù. „ Tutti si alzano in piedi in segno di omaggio e di consentimento. Il Presidente agg-iunge che TTstituto si affretti) ad inviare, per telegramma, sentite condoglianze alla famiglia e alla R. Università di Padova, che risposero ringraziando. In pari tempo 1" Istituto si fece rappresentare ai funerali solenni dal Vicepresidente e dal m. e. Stefani. ]i' annunzio della morte fu dato al 3Iinistero della istruzione pubblica, e largamente diffuso fra i membri, soci, autorità e istitu- zioni scientifiche, le quali in numero di 19 risposero inviando le condoglianze. Comunica inoltre che all'indirizzo inviato al membro effettivo anziano Lam|)ortico in occasione del suo quai'antemiio di apparte- nenza air Istituto, egli rispose ringraziando. Si fa circohire il Catalogo delle pubblicazioni ac(ptistate o ricevute in dono dopo V ultima adunanza, segnalando fra esse il dono fatto dal m. e. lirugi delTerudito discorso inaugurale tenuto dal prof. Hmiiid Costa all' Università di Hologna intorno a Teo- doro Mommsen. A questo punto chiede e ottiene di pailare il m. e. Teza che così si esprime : " noiiiaiii --i ria])re, perchè tutti ne possano tnir profitto, la „ Muniaiia ; dim, la nijstra Marciana. Se mag-giori solennità sono DEL 18 DICEMBRE 1004 53 liserbate ad altri giorni, quale festa più bella nella casa dei liV»ri che r accostarsi a loro con affettuosa riverenza ^i Tornano i libri, sotto le ali del Leone, più accosto all'antica sede. Simbolo da non far scomparire è anche il nome della Zecca. Verghe d'oro depone la scienza, monete d' oro batte 1' industria dei dotti : ne ferree sbarre che le assicurino fanno più bisogno, perchè sta là dentro il regno della generosità : e i giganti, non as])ri o altieri, che ne custodiscono le porte, non mostrano la violenza ma la forza : o si accenni agli studiati misteri della natura, oppure a quelli degli umani intelletti, palesandone la storia insieme e le virtù. Eleganza severa è nel nuovo albergo : degnamente vi sono allettati e ospi- tati quanti hanno cari gli studi, e portano esempi nuovi, o ser- bano questa bella tradizione dei nostri vecchi. Dubbi che potevano sorgere nei timidi, ed io ero dei timidi, scompaiono davanti ali" opera compiuta ; compiuta con maestria, con rapidità, con ordine : perchè prevedeva una mente, e un co- raggio, non domato da ciarle ne da accuse, provvedeva. A Salo- mone Morpurgo dobbiamo tutti riconoscenza : e al nobile animo ,, di lui sarà essa premio non sgradito. Con più forte compiacenza, che altri non debba sentire, „ guardo io nella vecchiaia a sì grande tesoro di antica e di novella „ dottrina : una stanza, sia pur umile, raccoglierà anche i libri che „ mifurono consiglieri e consolatori nella vita ; e che, in altre mani „ e davanti ad altri intelletti, spero fruttino di più. „ Il discorso è accolto da applausi: e il Presidente nota che nessuno avrebbe potuto meglio del collega esprimere con altret- tanta eloquenza, proprietà, densità di pensiero il proprio concetto ; (li che, associandosi alle approvazioni dei presenti, ringrazia l'oratore. Sono poscia presentate e lette le seguenti Memorie : (}. P). De Toni, m. e. e prof. Edmondo Solmi: Jnforrio «1- ra Ufi (ita (li LeoìKirdo da ì'inci hi Fraiicid. — Crii autori chiari- scono un punto importante della biografia del grande artista e scienziato, dimostrando erronea l' affermazione dei biografi che Leonardo abbia varcato le Alpi diretto in Francia poco dopo l'in- contro di re Francesco 1 con Leone X in Bologna (dicembre 1515), ossia nell'inverno del 1516. Kesta invece provato che il A'inci si 54 ADUNANZA ORDINARIA trovava nell'agosto 1516 tuttora in Roma e vengono ricercate le cause (Iella partenza di Leonardo da quella città : dalle ricerche fatte dagli autori risulta che solo in sulla fine del 1 T)!!) l'artista può aver lasciato l'Italia, aumentandosi in tal maniera di (|uasi un anno il soggiorno del Vinci tra noi. E. Yerson, m. e. : Dei seyni esterni atti a rioelare nel Hom- hyx m. il se.sso della larm. — Passa in rassegna i segni esterni ritenuti capaci di indicare il sesso della larva del filugello; mo- strando come sieno tutti fallaci, all' infuori di quelli recentemente segnalati dal sig. IshiM^ata dell' Università di Tokyo, che a loi'o volta sono strettamente collegati ai quattro dischi imaginali fem- minei, già descritti fin dal 1895 negli Atti del K. Istituto Yeneto. R, Massalongo, s. e: Sull'origine digesti ra del reuma lisniu articolare acuto. — L'A., combatte l'origine digestiva del reuma- tismo articolare acuto sostenuta recentemente da Gilhert e T^ere- boullet. Ricorda ancora come non fu possibile precisare la porta d'entrata dell'agente infettivo. Tutto però farebbe ritenere essere le tonsille la via per la quale penetrano nell'organismo i microbi patogeni, come lo dimostrerebbe 1' eccezionale frequenza dell'an- gina reumatica iniziale. Dalla sua ricca statistica risulta infatti questa frequenza nel 70 " o di tutti i casi di reumatismo artico- lare acuto. Il non aver constatato nel 40 o 50 "o dei casi questa angina iniziale indussero Gilbert e Lereboullet a cercare nel tubo dige- stivo ed annessi la via d'accesso dell'infezione reumatica. (Jilbert e Lereboullet basarono la loro teoria enterogena del r. ;i. a. sui precedenti personali e famigliari degli ammalati noi (|uali avreb- bero trovato sempre affezioni biliari, itterizia, litiasi, infezioni delle vie biliari, l'ittoro acolurico, ecc. (,)uali fatti clinici aiuMU-a pigmen- tazioni anormali della pelle, urobilinuria, emorragie, orticaria, eritema, polimorfo, ipertrofia epatica e splenica, bradicardia, emi- cranie, dispepsie, colite muco-membranosa, ecc. (^)uali fatti anato- mici un solo caso nel quale oltre le banali alterazioni del reu- matismo viscerale, trovarono lesioni infettive del fegato, del jìan- creas e dell' appendice, lesioni che per Oilbert e Lereboullet devono essere considerate come altrettante ])orte d' entrafa tbd DEL 18 j)ickmbrp: 1904 55 processo infettivo reumatico. Cercarono ancora appog'g-io alla loro teoria nclFug-uaglianza di alcuni microrganismi della flora hacte- rica intestinale con altri raramente trovati negli essudati artico- lari. Per i due patologi parigini questi precedenti intestinali e biliari non mancherebbero mai e costituirebbero quello eh' essi chiamano diatesi d'autoinfezione, diatesi che d'ora innanzi dovrà sostituire quella di diatesi artritica. Il salicilato di soda per loro ag'irebbe favorevolmente nel r. a. a. appunto perchè questo ri- medio è pure efficace nelle infezioni biliari. E se tutto questo non bastasse a proposito di reumatismo articolare arulo^ sosten- gono la medesima teoria enterogena per la maggior parte dei casi di reumatismo articolare cronico. E qui r A., pone subito alcune considerazioni pregiudiziali. Quando esiste l'iniziale angina reumatica, sono sempre assenti le alterazioni delle vie digerenti ed annessi invocate da Gilbert e LerebouUet ? E quando coesistono angina ed affezione delle vie digestive, ciò che non è improbabile, allora per quale delle due porte d'en- trata farebbero il loro ingresso i bacteri patogeni ? E quando non esiste 1' angina iniziale esiste sem])re la dia- tesi d' auto-infezione ? L'A., compulsando la sua statistica 'rovo sopra 200 fasi di r. a. a. solo nel 18*V(i precedenti gastrici ed intestinali, nel 6"o le emorroidi, nel 2 f' „ 1' itterizia transitoria, 1' appendicite nel 0.5 " „. r orticaria nel 8 " „, la porpora nel 4 " „, nel 3 ° „ il tu- more di milza, mai la bradicardia. E quale controprova l'A., ha rivolto le sue indagini ancora ad un ceito numero di casi di nialattie acute e croniche delle vie digerenti, del fegato, del pancreas, dell'appendice per vedere se nei loro precedenti o nelle loro successioni morbose esistevano attacchi di r. a. a., od almeno di qualche localizzazione articolare. Ma aiicbe questa inchiesta riuscì sfavorevole alla teoria eiitero- gena del r. a. a. L' A., trova più logico inoltre di considerale le alterazioni del fegato, pancreas ed appendice trovate da Grilbert e Lereboul- let nel loro caso, quali conseguenze della generale infezione reu- matica e non come altrettante porte d'entrata dell'infezione stessa. L' A., infine scarta senza discussione 1' ipotesi che anche il 56 ADUNANZA ORDINARIA reunuitisnio articolare cronico possa avere una orinale origino di- (>;estiva; si riferisce a questo riguardo alla sua classificazione delle artriti croniche ed alla sua Relazione sullo stesso argomento al Congresso di Napoli nel 1897. Fino a prova in contrario, conclude 1' A., egli è del parere che r angina reumatica iniziale sia la porta aperta per la quale penetrano i bacteri dell' infezione reumatica. Con questo egli non vuole negare che anche altre porte d'en- trata possano dar accesso a questi agenti infettivi, fra le quali l'intestino ed annessi, ma fino ad ora gli argomenti invocati non hanno valore tale da poter essere innalzati a criteri logici per costruire sopra di essi una nuova teoria patogenetica del r. a. a. Questo è doveroso constatare, finisce l'A., anche nei riguardi terapeutici, imperocché a nuove teorie patogenetiche potrebbero seguire nuovi indirizzi curativi non giustificati e forse dannosi. A. Bonome, s. e. — Presentazione a termini dell'art. 18 del Regolamento delle Note : 1" del Dott. Ettore Ravenna: S?// cosidfffo cudoteìionìd nfdlifpxi 'ico. dispetto alle cause di orig-ine va distinta, secondo VX., Tatro- fia essenziale, idiopatica dell' ipofisi, dall' atrofia secondaria : la prima si presenta con costanza (se non intervengono particolari anomalie) nella vecchiaia, ed è V espressione di uno stato di in- voluzione fisiologica dell" organo ; la seconda può determinarsi in (|ualsiasi epoca della vita e sta particolarmente in rapporto con uno stato di idrocefalia che duri da un certo tempo, con lo svi- luppo di tumori nelle vicinanze della sella turcica, con processi infiammatori a tipo distruttivo delle pareti del cavo ipofisario e del tessuto glandolare stesso, ecc. Mentre questa seconda specie di atrofia può colpire indiffe- rentemente 0 l'uno 0 l'altro dei due lobi dell'ipofisi o tutti e due insieme, Y atrofia idiopatica di solito interessa precipuamente la parte nobile e funzionante dell'ipofisi, il lobo glandolare: la por- zione nervosa partecipa nuli' affatto o solo in modico grado al- l' impiccolimento dell' organo. La rappresentazione anatomica più frequente dell'atrofia pri- maria dell'ipofisi è la depressione, la insellatura più o meno inar- cata della sua faccia superiore: tale deformità si accompagna con lo stiramento in basso dell'infundibolo, con l'allungamento e as- sottigliamento del peduncolo e con la dilatazione del forame cen- trale dell' opercuìnm sellae furcirae, il quale abbandona il punto d'impianto dello stelo sull'ipofisi e si retrae eccentricamente, la- sciando scoperta buona parte della superficie superiore della glandola. Questa retrazione dell' opercolo è in rapporto diretto col grado di atrofia e può ritenersi, anzi, come 1" indice di tale grado. Neil' atrofia parziale (varietà peripeduncolare dell' atrofia) r opercolo lascia scoperto solo quel tratto di ipofisi che giace in tutta vicinanza all'estremo prossimale del peduncolo ; nell' " atro- 58 ADUNANZA ORDINAKIA fia totale „ , all'opposto, pur rimanere scoperta quasi tutta la fac- cia opercolare della g-laiidola. Nei riguardi istolog-ici è de,oiin di nota il fatto che in quasi tutte le ipofisi atrofiche esaminate dall'A. esiste un'iperplasia più 0 meno pronunciata del tessuto di sosteo-no : se 1' atrofia è par- ziale, l'ipei-plasia dello stroma si limita alla porzione dell'organo maggiormente interessata dal processo. Di pari i)asso procedono le alterazioni dei vasi sanguigni e degli epiteli. I vasi, rappre- sentati di solito da capillari di vario calibro, a parete esilissima. si forniscono di una parete robusta, che si immedesima col connet- tivo iperplastico perivasale : 1' endotelio, però, partecipa assai di rado air ispessimento della parete. Relativamente agli epiteli può dirsi, che in corrispondenza alle zone profondamente atrofiche (e in tutta r ipofisi, se V atroHa è totale e grave) essi perdono la caratteristica di epiteli secernenti : si impiccioliscono, si deformano e riducono il citoplasma ad un orletto esilissiino perinucleare af- fatto privo 0 fornito di scarsissimi e minimi granuli, il nucleo stesso partecipa al processo palesando certe modificazioni morfo- logiche e tintoriali, che sono Tespressione di una metamorfosi re- gressiva. Al contrario, nelle zone prossime alle isole atrofiche nelle atrofìe parziali, e in tutta la gland(da se l'atrofia è di grado mo- derato, si assiste ad un rigoglio di attività funzionale, che si ma- nifesta con la comparsa di jiumerose e grandi cellule cromofile ben fornite di vacuoli di secreto : gli epiteli pallidi o cromofobi cedono il posto agli epiteli funzionanti. Non si tratta di vera iper- plasia, ma di semplice sostituzione di elementi. Il fenomeno, secondo TA.. può esser suscettibile di una dop- pia interpretazione : o verso le cause che i)ortano l'ipofisi all'atro- fia gli elementi cromofìli oppongono, fino ad un certo punto, una resistenza superiore a quella dei cromofobi, destinati ad esser sa- crificati per primi, oppure, ipotesi forse più attendibile, Taumento degli epiteli cromofili è 1' espressione di un fatto di compenso funzioiuile atto a sopperire alla perdita di tessuto secernente su- I)ìta dall' organo parzialmente atrofico. Converrebbe con ciò am- mettere la ripresa funzionale degli («leiìienti di riserva, le cellule cromofobe, le quali dalla fase di riposo passerebbero allo stato di funzione coir arricchire il loro protoplasma di granuli. Sia iieir un caso che neir altro, del resto, il significato di DEL IS DICEMBUK 1904 59 questo reperto non pu»> af'iio-oire : esso denota, al postutto, l'alto valore funzionale delF ipofisi ed il bisogno che sente l'organismo del secreto di questa glandola. (ì. Tamassia. — Id. della Nota del Prof. Melchiorre Roberti: Li di ì'rrDini „ Mono^'rafia-statÌ8tica-(;(;oiiomica-ammi- nistrativa, d(d (piale oma«4rso : La Floni Benacenxe. Recano inoltre un notevole contributo alla disamina della vita intelletuale e morale delle provincie venete fino alla vigilia del cinquantanove. L. V. Rossi, s. e. : Su alcuni rilievi mareor/rafìri lagunari contemporanei. — Vennero messe a confronto le indicazioni con- temporanee dei mareografi di Chioggia, Trozze (presso le botti) e Venezia collegate, le prime, da un'esatta livellazione compiuta dal prof. Salvotti e dall' ing. G. Bullo, in due intervalli di tempo assai distinti per condizioni astronomiche, meteoriche e di marea. Dall' esame di circa 60 flussi ed altrettanti riflussi, confrontati negli elementi giornalieri e medi seguenti : Ampiezza di onda, .■^iia degradazione, imposta menti di fasi e forma del profilo, si dedu- cono leggi generali e particolari interessanti lo studio del com- plicato moto mareoso in laguna. 8i esprime il convincimento, comune con altri studiosi del probleuui lagunare, che moltiplicando le ricerche mareografiche contemporanee si possano ritrarre le basi più sicure per la desi- derata soluzione del problenui stesso che è di supremo interesse per Venezia e le sue lagune. P. Hpica, ni. e.: Presentazione a termini dell'art. 18 del Re- golamento della Comunicazione del dott. Umberto Pazienti : O.v- servazioni sulle tintuì-e riportate dalla Farmacopea ufficude italiaud. Nota preliminare. — L'A. in questa Nota, lamentata la ingiusta esclu- sione dei farnuicisti dalla Commissione incaricata di rivedere la 1" edizione della Parnuicopea Ufficiale italiana, raccoglie le inesattezze e gli errori esistenti nella 2''^ edizione e riguardanti alcune tin- ture sia dal lato fisico che chimico. E da ultimo nota la parziale numcanza di reazioni caratteristiche, riservandosi di trattare tale argomento in una prossima sua Nota. B. Brugi, m. e. : Idem, della Memoria del prof. Enrico Pesta: Un formulario notarile veronese del secolo XII J. — L'A. illustra il formulario notarile che ci fu tramandato dal ms. XLIV ci. V. Lat. della Marciana e dal ms. n. 1328 della Comunale di Verona, frià ne dettero notizia il Valentinelli e il liiadego ; ma le 74 ADUNANZA (JRDINAKIA DEli 2fi FEBBRAIO 1905 loro notizie non ebbero dagli storici del diritto la considerazione che meritano. L'A. riconduce opportunamente il formulario nella corrente viva degli studi giuridici e ne mostra l'importanza nella storia della (xiurisprudenza italiana. Il formulario qui descritto è infatti del tutto indipendente dagli altri già noti, sia per l'ordine della materia che abbraccia tutti gli atti da farsi in curia ed extra (iiriatn, sia per le istituzioni che ricorda. L' A. indubbiamente s'ispira alla pratica notarile veronese, senza che si possa esclu- dere r imitazione di qualche più antico maestro, darebbe stato utile confrontare questo formulario con quello che nel 1228 (un anno dopo il principio dello Studio di Padova) compose quivi i>i(((jister CorradinuH ; ma pur troppo questo clnirtalarinm giace tutt'ora ine- dito e inesplorato nella biblioteca dei benedettini di Al> N A K KUNS Atti ukl Realk Istituto Veneto m suienzk, lettere ed arti. Anno accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima. A D [] N A iN Z A ORDINARIA DEL 26 MARZO 1905 PRESIDENZA DEL M. E. FAVARO presidente Presenti i membri effettivi : Teza, vicepresidente ; G. Beechet, seo-retario ; Occioni-Bonaffons vicesegretario ; Lorenzoni, Teois, De Gtiovanni, Bellati, Bonatelli, P. Spiga, Lioy, Martini, A. Tamassia, Da Schio, Molmenti, Bassini, Ste- fani, Fogazzaro, G. B. De Toni, Galanti, Ricci, Nasini, Polacco, Yicentini, Yerson, Brugi ; ed i soci corrispondenti : Catellani, Crescini, F. Berchet, G. Spica, Bonome, D'Ar- CAis, Castelnuovo, Predelli, Rossi, Levi-Civita. Giustificata l'assenza dei min. ee. : Ferraris e Pascolato, e del S. e. ClSCATO. Letto ed approvato l'Atto della precedente adunanza, il Pre- sidente comunica il telegramma spedito a Sua Maestà il Re nel- l'adunanza pubblica del 26 febbraio pp., plaudente all'iniziativa per la fondazione in Roma di un Istituto internazionale d' agri- coltura. Esso è del seguente tenore : Ministro Casa Reale Roma, Reale Istituto Veneto 'oggi per la prima volta riunito dopo annun- nunzio augusta iniziativa vi plaude unanime bene augurandomc; per u- niversale prosperità e prega V.E. a voler rassegnare a Sua Maestà sensi di ossequio e devozione. Favaro, l'resùlente. 76 ADUNANZA OUDINAKIA A questo telef^rfiimiia fu risposto dal Ministro della Real Casa nei seguenti termini : Presidente Reale Istituto Veneto Venezia. Esprimo S. V. per il Reale [ttituto cui presiede i cordiali ringra- ziamenti di Sua Maestà clie ha gradito molto ed apprezzato cortesi feli- citazioni ed i voti inviatigli per l'iniziativa presa. Il Ministro^ E. Ponzio Vaglia. Il Presidente comunica, con acconcie parole di rimpianto, la morte del socio nazionale comm. prof. Aug-usto Conti, e annunzia che l'Istituto incaricò il socio comm. Isidoro Del Lungo di por- gere le condoglianze alla famiglia a nome dell'Istituto stesso, e di rappresentarlo ai funerali. Fu inviata pure una lettera di condo- glianza alla E. Accademia della Crusca di cui il prof. Conti era Arciconsolo. Ottenutane licenza dal Presidente il m. e. Donatelli dà let- tura del seguente cenno necrologico : " Augusto Conti, di cui l'Italia tutta rimpiange la recente " perdita, apparteneva a questo illustre sodalizio fino dal gennaio " del 1870. È perciò troppo giusto che anche in questa sede egli " s'abbia il meritato tributo d'onore. Che se la nostra Presidenza " trascelse me, ultimo tra voi, a esercitare tale alto ufficio, io me le " professo riconoscente, sì per la comunanza degli studi e della fede " religiosa e politica che ebbi sempre con V illustre defunto, sì per " r amicizia intima di cui mi onorava da oltre sette lustri; e l'ul- " tima lettera sua, dettata non scritta di suo pugno per l' infermità " degli occhi, ma da lui firmata, precedette di poche settimane la " sua morte. " Io mi restringerò a brevi cenni ; ma questi, se non avranno " il pregio dell' eloquenza che si converrebbe parlando di chi fu " così solenne maestro di lingua e di stile, avranno certo quello " di sgorgare direttamente dal coro. " Che Augusto Conti fosse nato il 6 dicembre 1822 in S. Pietro " alle fonti presso S. Miniato al Tedesco, che abbia percorso gli " studi di giurisprudenza e esercitata l'avvocatura prima di dodi- DEL 26 MARZO 1905 77 " carsi tutto all' insegnamento della filosofia, che nel 48, patriotta " ardente, abbia preso spontaneamente le armi e combattuto da prode " a Montanara nella famosa giornata del 29 maggio, a tutti è noto. " Insegnò filosofia per ben sette anni nel Liceo di S. Miniato e quindi " in quello di Lucca ; nel 60 era nominato professore di storia della " filosofia presso l'Istituto di studi superiori di Firenze. Due anni " dopo passava alla medesima cattedra nell' Università pisana, donde " nel 67 ritornò definitivamente a Firenze per insegnarvi filosofia " teoretica e morale. Fu per due legislature deputato al Parlamento, " per tre anni membro del Consiglio superiore della Pubblica Istru- " zione. Accademico residente della Crusca fino dal 1869 e due " volte arciconsolo, nella quale dignità rimase fino alla morte. Dal " 1888 apparteneva anche come socio effettivo alla R. Accademia " dei Lincei e altre Accademie ancora si ascrissero a onore di an- " noverarlo tra i loro corrispondenti. L' operosità sua, veramente " singolare, manifestò coli' opera assidua dell' insegnamento e con " molte e importanti pubblicazioni, le più d'argomento filosofico, " che resero caro e noto il suo nome in tutta Italia. Ne' suoi libri, " dettati con ponderato e coerente pensiero, anche quelli che dalle " sue dottrine dissentivano dovettero riconoscere la libertà e la di- " rittura dei propositi, l' altezza del sentire, il calore dell' affetto, " lo splendore dell'esposizione. Anima d'artista, innamorato d'ogni " cosa bella, era tenuto in gran conto anche per rispetto alle opere " delle arti propriamente dette, tantoché il suo consiglio era ascol- " tato da' più insigni rappresentanti di quelle. La religione sentiva " nel profondo del cuore e a suoi dettami conformava la vita ; la " quale, pura d' ogni macchia, come fu circondata dall' amore e dalla " venerazione della famiglia, dei discepoli, dei concittadini, degli " amici (tra' quali annoverò alcuni de'più insigni uomini d'Italia), " così trascorse a guisa di maestoso e limpido fiume, nelle cui acque " si specchia il cielo. E la morte sua tranquilla, serena, santa corri- " spose alla vita. ,, Al ni. e. Bonatelli si associa anche in nome della antica consuetudine il m. e. Lampertico. Ricorda particolarmente le be- nemerenze del Conti come Presidente di una Associazione che validamente propugnò e contribuì a rivendicare il Protettorato Nazionale in Oriente. 78 ADUNANZA OKDINARIA Il Presidente dice del grave lutto che vanno a risentire <^li studi per la morte, or ora annunziata dalla stampa periodica, del- l'illustre astronomo prof. Pietro Tacchini, altro nostro socio corri- spondente nazionale e prega il m. e. De Toni di rappresentare, se arriva in tempo, il nostro Istituto ai funerali. E infine comunica che furono spedite condoglianze al confra- tello Istituto Lombardo per la morte del m. e. prof. cav. -Leopoldo Maggi avvenuta nel 7 corrente, seguita, due giorni dapo, da quella del m, e. segretario prof. comm. Gaetano Strambio. Si fa circolare il catalogo dei libri ed opuscoli acquistati o pervenuti in dono alla biblioteca deiristituto dopo l'ultima adunanza. Poscia sono presentate e lette le seguenti Memorie : P. Bonatelli, m. e.: Studi di eimtemoloijid . A. Bonome, s. e. : Sulle variazioni del contenuto di (((/(/Infi- ttine e di precipitine nel sangue durante l'infezione morvosa. In detta Memoria sono riferiti i risultati delle osservazioni eseguito dal- l'A. sul potere agglutinante e precipitante del sangue di animali di varia specie, d'animali ammalati di morva manifestamente od affetti da morva latente, in confronto coi risultati ottenuti dalle ricerche sul potere agglutinante e precipitante del sangue dei medesimi animali allo stato di perfetta salute. Ij'A. ha trovato che in generale l'aumento del potere agglutinante e precipitante del siero sanguigno non è proporzionale air intensità dell'infezione, e sembra si istituisca piiì rapidamente quando l'inoculazione del baccillo della morva è avvenuta attraverso la mucosa Schneide- riana scarificata che non quando è avvenuta attraverso le vie digerenti normali, cioè per ingestione con boli chiusi. Secondo le osservazioni dell'A., durante la reazione malleinica il potere agglutinante del sangue si esalta. Tale esaltamento, che può raggiungere gradi considerevoli, è però transitorio e non pro- porzionale al grado di reazione determinato dalla malleina. Esso si verifica però anche in cavalli che iianno cessato di dare la rea- zione termica alla malleina e che danno la sola reazione organica DEL 26 MARZO 1905 79 anche deboliiiente. A questo esaltamento del potere agglutinante in seguito alle iniezioni di malleina in cavalli che hanno cessato di presentare la reazione termica si deve dare, secondo l'A, un certo valore per la diagnosi della morva latente. Anche la reazione agglutinante, può, secondo le osservazioni dell' A., al pari della reazione termica malleinica, affievolirsi. Ciò, secondo lui, dipenderebbe dalla formazione di speciali anti- corpi, accinto alle agglutinine, cioè dei così detti complementi, i quali, paralizzando l'azione dei complementi normali, impediscono od ostacolano il fenomeno fieli' agglutinazione. Questo modo di ve- dere dell'A. sarebbe sostenuto dal fatto, da lui stesso pel primo spe- rimentalmente dimostrato, che un siero di cavallo morvoso, il cui potere agglutinante sia diminuito, si può nuovamente' esaltare col- r aggiunta di complementi normali, cioè con un po' di siero di cavallo normale, o di gatto o d'uomo normale. L'A. ha inoltre dimostrato che esponendo alla temperatura di 58° — Q2^ per la durata di un'ora un siero dotato di forte potere agglutinante, tale siero diviene inattivo, e che si può riattivarlo con l'aggiunta di complementi normali sia di cavallo, sia d'uomo, sia di gatto. Il contenuto di precipitine nel siero degli animali raorvosi è sempre molto inferiore al contenuto di agglutinine. L. V. Rossi, s. e. e G. Tomasatti : Sulle deformazioni e sitila resistenza a rottura per distensione di provini in cemento con ar- mature metalliche diverse. — Gli AA. curarono personalmente la confezione di molte serie di provini in cemento, puro od allegato a sabbie, entro i quali distribuirono armature metalliche formate con fili di acciaio, diritti od a spira, di varia resistenza ed allun- gabilità allo scopo di ricacare criteri di massima sulla influenza di tali armature sulle proprietà resistenti defili impasti cementizi a sollecitazioni distensive. Descritte dapprima le modalità della confezione dei provini e delle esperienze sui medesimi, vengono in seguito illustrati con fotografie e tabelle numeriche i risultati ottenuti, dai quali si ha nuova conferma che la elasticità degli impasti cementizi armati e la loro attitudine a reagire a sforzi distensivi vengono tanto più esaltate (perdurando anche dopo visibili screpolature parziali), quanto 80 ADUNANZA OJJUINARIA ò più resistente e lueg-lio diffusa nella loro massa l' armatura me- tallica, M. Bellati, m. e.: Presentazione a termini dell'art. 18 del Re- golamento della Nota del prof. Ferdinando Lori : Un frequenzio- ììietro ed un fasometro per correnti alternate. — Trattasi dell'appli- cazione alla misura della frequenza e della fase del noto fenomeno di risonanza elettromeccanica per cui un filo conduttore, percorso da una corrente alternata, teso fra due punti fissi ed immerso in tutto 0 in parte in un campo magnetico costante normale alla sua direzione, si pone più facilmente in vibrazione quando la frequenza della corrente che lo percorre coincide col numero delle vibrazioni spontanee del filo. Il movimento del filo può essere comunicato ad un'asticina che segna le sue oscillazioni sopra una carta affumicata. Per misurare la frequenza basta contare il numero di queste osi'il- la/:ioni e misurare il tempo, durante il quale sono avvenute. L'apparecchio ha il vantaggio di una grande precisione e di permettere la misura anche quando la intensità della corrente è molto piccola, appena qualche decimillesimo di ampere. Il fasometro realizza un circuito telefonico con due contatti in serie. Naturalmente il telefono emette un suono soltanto se i duo contatti avvengono contemporaneamente. Di questi contatti uno è ottenuto facendo in modo che il filo vibrante (come nell'apparecchio precedente) tocchi un jezzo metallico nell'istante in cui passa per una delio successive posizioni che va assumendo ad ogni periodo, l'altro è ottenuto facendo in modo che uno spazzolino metaUico tocchi un piccolo segmento metallico fissato alla periferia di una ruota che gira mossa da un motorino sincrono. Spostando lo spaz- zolino 0 il pezzo metallico del primo contatto si fa in modo che i due contatti avvengano contemporaneamente. Così si può per cia- scuna delle correnti, di cui si vuole paragonare le fasi, individuare le posizioni dello spazzolino, in cui si chiude il circuito telefonico e dalla distanza delle successive posizioni dello spazzolino dedurre le difi'erenze di fase. L'apparecchio ha il vantaggio che consente una costante ap- prossimazione (jualunquc sia la difi'erenza di fase che si vuol misurare. DEL 26 MARZO 1905 SI P. Spica, m. e. : Presentazione e. s. della Nota dei sig-nori F. Zecchini ed N. Monti : Contributo alla ricerca di alcuni alcaloidi. — Gli A A. riferiscono su alcune esperienze per le quali vennero a conoscere Taconitina in una indaghine chimico-legale. Dallo osserva- zioni fatte deducono che, a loro parere, osservando il modo d'agire d'un estratto alcaloideo sull'occhio d'un coniglio, si può almeno limitare il campo di ricerca al gruppo formato da aconitina, del- finina e veratrina. Terminata l'adunanza pubblica, l'Istituto si raccolse in adu- nanza segreta, nella quale fu eletto un membro effettivo non pen- sionato nella categoria delle scienze fisiche e naturali, in sostitu- zione del defunto m. e. Gradenigo, e quattro soci corrispondenti delle Provincie venete, due per categoria. Il Presidente A.. FA VARO Il Vice.'^ef/ reta l'io (r. Occioxi-Ijoxakfons Atti dk\, Rkalk Istituto Venkto di scienze, j.ettere ed akti. Anno accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima. A i) (1 N A N /- A () H 1) 1 N A H I A DEL 10 APKILE 1905 PRESIDENZA DEL M. E. FA VARO PK EST DENTE Presenti i membri effettivi: Teza, vicepresidente; CI. Berchet^, sei^retario ; Occioni-Bonaffons vicesegretario ; Lorenzont, Trois, Bernardi, Bellàti, Bonatelli, P. Spiga, Da Schio, MoLMENTi, Stefani, Gt. B. De Toni, Gr alanti. Ricci, Polacco, VICENTINI; Yerson, Brugi, Ciscato ; ed i soci corrispondenti : Crescini, F. Berchet, Bordiga, Arrigoni degli Oddi, G. Spica, G. Tamassia, Predelli, Biadego, Setti, Ghirar- DiNi, Malagola, Levi-Civit.a.; Lazzarini, De Marchi. Giustificata l'assenza dei mm. ee. : Martini, Fogazzaro, Pasco- lato, e dei ss. ce. : Castelnuovo, Rossi, Medin, Forti. TI Presidente partecipa essere pervenute all' Istituto le let- tere di ringraziamento, per la loro nomina, dei soci corrispondenti d'elle Provincie venete De Marchi, Medin, Forti e Zoppi. Li oltre il Presidente comunica che il m. e. G. B. De Toni ha adempiuto alla delegazione avuta dalla Presidenza dell'Istituto di porgere le condoglianze del Corpo scientifico alla famiglia Tacchini per la perdita da essa fatta con la morte dell'insigne astronomo Pietro Tacchini, nostro socio nazionale. A questo punto il Presidente dà la parola al in. e. Loren- zoni il quale tiene un cenno commemorativo del Tacchini, corre- dandolo di alcuni documenti. Tale ricordo si pubhhVa subito doun il presente Atto, e ne fa parte integrante. 84 ADUNANZA ORDINARIA Il Presidente fa circolare il catalo«^o dei libri ed opuscoli acquistati e pervenuti in dono dopo 1' ultima adunanza, segnalando con parole di elogio il 1" volume dell'opera postuma, riccamente illustrata, dal titolo Istria nobi/issima, di Giuseppe Caprin, dono (lolla vedova Signora Caterina Croatto-Oaprin, e facendo ])ure menziono che il Vicesegretario fece prevenire 40 suoi opuscoli di argomento storico e letterario, a complemento di altre sue pub- blicazioni precedentemente inviate all' Istituto. Infine sono presentate e lette le seguenti Memorie : E. Bernardi, ni. e. : Soluzione del prohlema (/oìpra/e del lo sterzo corretto con sole ((ste articolate per un sistewa rotolante co- muncpie complesso. — In questa Nota FA. dimostra che lo sterzo corretto con semplici aste articolate, da lui immaginato per gli automobili e reso a pubblica conoscenza in una sua precedente Meuìoria, può servire anche a combinare il meccanismo per la corretta direzione di un sistema rotolante formato di un unico telajo rigido con quanto ruote si vogliano e qualsiasi numero di assi di sterzo. E. Teza, m. e.: // primo canto del " Baijhnraiura ,,, toifala versione in strofe di varia misura. R. Nasini, m. e. : Diutunica chimica., statica chimica ed elet- trochimica sotto V azione della luce. — A proposito di alcuni recenti lavori del D.r M. Wildermann. — L' A. riassume ed illustra al- cuni recenti lavori sopra l'influenza della luce su fenomeni di equilibrio chimico e su fenomeni elettrochimici. K indotto a questo riassunto dagli interessantissimi e bril- lanti risultati a (mi hanno condotto in ([uesti ultimi t(Mnpi geniali ed accurate ricerche quantitative di M. Wildermann so})ra l'azione della luce sul miscuglio di cloro ed ossido di carbonio e sopra la formazione di elementi galvanici per influenza della luce stessa. L'A. mette in evidenza l'importanza di questo genere di ricerche e rim|)or(.anza dei risultati ottenuti daMVildermann, dimostrando come essi portino un valido contributo ai capitoli della fotochimica e dell' e(jnilibrio cliimico. Del 16 APRILE 1905 85 G. Tamassia, s. e. : La Falcidia Ufi pia (intirhl docuìncnti (lei medio cfo. Note sfo)'ìco-(/iundiche. — Nei documenti roinano-fran- ehi e italiani è menzione frequentissima della F-iorno, diventerebbero necessari due eliofanografi fra loro comple- mentari ; ma si avrebbe il vantaggio che la sfera-lente sarebbe investita dai raggi solari nello stesso modo, tanto quando il sole è alto sopra l'orizzonte, quanto allorché esso è appena levato oppure sta per tramontare. M. iellati, m. e.: Idem, della Nota dell' ing. Ferdinando fjori : Ti-u.^in/.-o^ione di .■( Ol.tol»j(! 171)1, multo ivi il 25 dicembre 180(3. V. Vi(!rtol,)alirsschrift der astronouiiscbon Gesellschaft, anno 1868, pag. 161. COMMEMORAZIONE DI PIRTRO TACCHINI 91 aggiunti che mi coadiuvassero, e ridotto a non avere clie un mio Nipote, di buona volontà sì e diligente, ma non forte abbastanza nella carriera, ho supplicato al mio Sovrano per provvedere alla continuazione dello Stabilimento, che uno de' pù valenti giovani usciti dalle nostre scuole venga prescelto e spedito ad altra specola pei- quivi disporsi a divenir astronomo. S. A. R. benignamente annuendomi ha rimesso a me la pro- posta del giovine e dell'osservatorio dove esercitarlo, ed io per quest'ul- timo preferisco per molte buone ragioni il vostro a qualunque altro d'I- talia, poiché Milano è città di soverchio dissipamento e pericolo, (> la Specola di Brera alla non lontana mancanza di Carlini mi sembra mi- nacciare decadimiMito (*), oltre di che l'avuta esperienza di un Bernardi che non mi riuscì, mi dissuade d;il rinnovarla. Ma Padova, città studiosa e tranquilla, eolla sua Specola ben fornita e animata da Voi, da Tret- tenero e da altri, e congiunta com'è al vivo insegnanu;nto di una florida Università, dell'Università di Galileo, mi semi)ra il campo di studio a- stronomico da preferire, ed io stesso, benché minimo, mi rammento di essermi costà incamminato a tale studio. Pertanto che nv, dite voi? Ac- cogliereste e favorireste di vostri lumi un bravo e buon giovine che io vi raccomandassi all'indicato scopo? Di grazia non indugiate a rispon- dermi pi'rchè dal mio giudizio ne pendi' la Sovrana risoluzione.... Una così pressante richiesta non poteva rimanere senza pronta risposta, e questa fu data il 6 gennaio, e favorevole come risulta dalla seg-uente : Modena. .HO Aprile 1858. Amico e CoUerja carissimo, Recasi costà, latori! a voi della presente, il giovane Ingegnere Sig. Pie- tro Tacchini di Modena già prescelto e destinato per Sovrana Disposizione del mio (loverno ad istruirsi ed esercitarsi praticamente in codesto 1. R. Osservatorio Astronomico e sotto l'espertissima vostra direzione, all'uopo di approfittarvi dei maggiori mezzi di studio e ritornarne con più ampie cognizioni a questa R. e patria mia Specola. Io perciò, superiormente onorato di raccomandarvelo a tale scopo, sono vivamente a pregarvi che ottenutogliene il grazioso permesso dell' eccelso I. vostro Governo, vo- gliate insieme assisterlo di vostri lumi, e giovarlo ad ogni occorrenza di vostri amorevoli consigli al modo stesso che praticaste con me al co- mineiamento della stessa mia carriera in codesto Osservatorio medesimo. (*) Per buona ventura, ancora i)rima della morte di Carlini, l'Osservatorio di Milano in- cominciò a rifiorire splendidamente per opera dello Schlaparelli. ('Nota di Lor.J. 92 G- LORENZONI Egli è giovine fornito delle migliori doti per un'ottima riuscita e lau- reato nelle patrie scuole matematiche con piena lode per ingegno distinto e irreprensibile condotta morale, egli ne ha quindi tutte le predisposi- zioni al coltivamento più felice de' nostri studi, benché sino ad ora egli non abbia posto piede nei penetrali e neppui' nel vestibolo della sei(Mi/,a celeste. Però gli sarà facile colla vostra scorta v, dibittevole a un tempo di elevarsene alle cose più sublimi e interne .... Come sapete, ed io ve ne aveva prevenuto colla mia ultima '2 dello scorso gennaio, il raccomandatovi soggetto avrebbe dovuto costì recarsi assai prima, ed io anzi vi sono gratissimo di (luanto gentilmente me ne rispondeste colla vostra 6 dello stesso mese. Ma circostanze iiu)piniite Discorreremo altre volte di altre cose. Intanto io vi raccomando no- vellamente il giovane dott. Tacchini del quale son certo che mi darete fra poco le informazioni sincere più favoi'evoli, e Voi accoi"d;ilegli piisno soccorso a qualunque sua necessità e ragionevole; imdiiesla in tutto come fareste a me, To so, per averlo appreso nella casa del Santini, che cedendo alle vive istanze di qualcuno della famiglia Tacchini, forse del padre che lo accompagnava per la prima volta, il professore Tretteiiero condiscese a tenere il giovine ingegnere prc^sso di se a dozzina, così che questi ebbe il vantaggio inestimabile di tro- varsi quasi del continuo a contatto col suo maestro, il quale allora divideva la sua attività principalmente fra l'insegnamento univer- sitario e le osservazioni al circolo meridiano delle 2G00 stelle comprese nella zona di — 12» 80' a - 15", le cui posizioni me- die sono contenute nel IV Catalogo Padovano. Ne fosse poi causa il mutamento delle abitudini di vita o l'applicazione allo studio, sembra che verso l'epoca del l'itorno in famiglia per passarvi le vacanze autunnali, la salute di Tacchini lasciasse a desiderare. Ciò si arguisce dalla seguente lettera di Bianchi al Santini. Modena, 10 Novembre IS.óS Amico carissimo, Kitoiiia costì rimesso pienamente in salute dall' ;iria nativa e dal goduto riposo, il nostro bravo giovane dott. Tacchini, tutto voglioso di ripigliarti sotto I' amorevoh; vostra direzione e del cominu? collega Trelle- ncM'o gì' interrotti esercizi d'Astronomia ....Ora, grazie a Dio, nn sento discretamente bene, se non c;he i COMMEIIOHAZIONE BI PIKTRO TACCHINI 93 primi freddi anticipati mi avvisano che ilebbo tenermi in molto riguaido contro i rigori dell' inverno por la sovverchia facilità del mio sangue ad accendersi e minacciarmi pericolosamente la vita. Quindi non potrò nep- pnr applicarmi di troppo, e di conseguenza rendesi sempre più necessario nii valido e pronto aiuto alle mie pubbliche incombenze in questo R. Os- servatorio. E questo senza dubbio mi verrà dalle ottime già spiegate di- sposizioni del Tacchini assistito e istruito con tanta e sì gentile prejnura da Voi e Trettenero, ai scientifiche. Però dopo mi anno e più, dacché i passati miei pubblici servigi sembravano al lutlo 0 disconosciuti o dimenticati dal nuovo (xoverno, d' improvviso, v. non so p(!r benevolenza e raccomandazione di chi, un Decreto Reale da Torino mi accordò la mia intera pensione
  • r colpa di amoie, zelo e diligenza, bensì unicamente per la vastità e complicazione soverchia delle ricerche a cui iiiir;ii, e per aver tutto impreso ad eseguir da ?ne solo.... „. (*) li prof. Ciro Chistoni, attuale Direttore dell'Osservatorio di Mo- dena, con sua lettera del 27 Aprile p. p. gentilmente mi comunica che lU'H'Archivio di Stato di quella città si conservano i seguenti documenti che concordano con le riferite letteri; del Bianchi : 1. (30 dicembre 1857: N. 4424). Chirografo di Francesco V, col (luale per secondare il desiderio del Prof. Giuseppe Bianchi, stabilisce ehe sarà mandato un giovane all' estero (intendasi fuori dei/li Stati Estensi) per studiare Astronomia. La scelta del giovane sarà fatta die- tro proposta del Prof. Bianchi. TI. (16 aprile 1858, N. 1191). Chirografo del Duca Francesco V. Decreta che sia inviato a Padova il Tacchini presso (iU(dr Osservatorio Astronomico come alunno per un anno con l'assegno nnmsile di lire 70 e una indennità d'alloggio di 20 lire mensili a datare dal 1" mag- gio 1858. IH. (12 maggio 1859: N. 1974). Con altro chirogiafo Ducale è pro- rogato al Tacchini per un anno 1' assegno suddetto, onde egli possa ri- manere presso l'Osservatorio di Padova. IV. (17 settembre 1859: N. 324). L'ing. Pietio Tacchini manda una supplica al Direttore del Ministero della Pubblica Istruzione del (jo- verno Dittatoriale per essere nominato Astronomo all'Osseivatorio di Modena. V. (29 settembre 1859). Il Dittatore Farini nomina il Tacchini Di- lettore sostituto dell'Osservatorio di Modena in luogo del Piof. Bianchi Direttore dimissionario, portandogli l'assegno mensile di italiane lire 70 da lui percepito come alunno di pratica astronomica, a lire 100 mensili decorrenti dal prossimo ottobre. Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Alino accademico lS)0-l-y05 - Tomo LXiV - Parte prima. SUI LAVORI PRESENTATI AL CONCORSO PEL MKlLIOli LIBRO Al) ISTRUZIONE DEL POPOLO APERTO DAI, MA.(;iSTRA'l'0 CtVHM) J)I TRIESTI) PEL CONFERIMENTO DEL PREMIO r> I 1^ o IV 13 ^v 2i5 I <> IV 13 r> E i« o «s* s^ i3 T ^i^ i Relazionr (Iclhi Coiihiiìssìo/ìv >iiiiiiinat(i dal R. Istituto letta nell'ailimanza scfjrcta del 2(j inai'zn IÌJ05. Uhi stri Colleglli, La Commissione alla quale vi piacque deferire il giudizio sui lavori presentati al Concorso di Fondazione Rossetti; bandito dal Magistrato Civico di Trieste pel miglior opuscolo (iìii(i, raccomandando però all' autore di renderla più svelta e più breve, sia col far qualche ta<^'lio qua e là, sia col relegar nelle note parecchie citazioni e documenti che ingombrano il testo, sia con lo spezzar alcuni capitoli che per la loro eccessiva lunghezza riescono faticosi a chi voglia leggerli tutti d' un fiato. F. (taIjAnti K. Predelli E. OaSTELNUUVO. l-f/o/nrr Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Anno accculemico 190-4-905 - Tonio TjXIV - Parto prima. A D li N A N Z A 0 R I ) 1 N A 11 i A DEL 14 MAGGIO 1905 PRESIDENZA DEL M. E. EAVARO PRESIDENTE Presenti i membri effettivi: Teza, vicepresidente; G. Berchet, se- gretario; OcciONi-BoNAFFONS vicescgretario ; Lampertico. Lu- RENZONI, TrOIS, BERNARDI, De GIOVANNI, BeLLATI, P. Si'ICA, LiOY, Martini, Veronese, PapadopolI; Da Schio, Mot.mkxti, Stefani, G. B. De Toni, Galanti, Ricci, Nasini, Polacco, VICENTINI; Verson, Brugi, Ciscato : od i soci corrispondenti : CaTì'.llani, Orescini, F. Berchet, Arrigoni degli Oddi, G. Spiga, Castelnuovo, Predelli, Biadego, Flamini, Ma- lagola, Levi-Civita, Medin, Forti, Zoppi. Giustificata l'assenza dei mm. ee. : Fogazzaro; Kagniscd, Pa- scolato. Letto ed approvato TAtto della precedente adunanza, il m. e. IjÌov si fa interprete dei coUeg-hi mandando un saluto e un augurio (li guarigione al m. e. G\assani. Il Presidente dichiara che sarà soddisfatto il comune desiderio. Il ni. e. Papadopoli rivolge a nome di tutti la stessa dimo- strazione al m. e. Pascolato. 11 Presidente rinnova la risposta pre- cedente, aggiungendo che T Istituto non mancia di prendere spesse informazioni della salute delTamato collega. TI Presidente fa circolare il catalogo dei libri ed opuscoli ac- quistati e pervenuti in dono dopo l'ultima adunanza. 90 ADUNANZA OEDINAKIA Infine sono presentate e lette le seg-uenti Memorie : E. F. Trois ni. e.: Nota soijra un caso (il inetdrionìKti.'^nìo ìte/r(tiif/)i/(ht. — La breve Nota che l'A. presenta iliusti'a un caso (li albinismo parziale neiranguilla. L'albinismo che nei pesci è raro viene considerato rarissimo nell'anguilla specialmente se, come nell'esemplare descritto, si aggiunge per terzo colore il giallo. TI Pavesi in un caso analogo comunicato nel 1894 in un'a- dunanza del R. Istituto Lombardo ne fece un interessantissimo studio e distinse questa forma di tricromia col nome di icteropar- dalis che VX. addotta ed applica in questa occasione. A. Favaro, m. e. : Amici e corrispondenfi di Galileo Galilei - XI JI. Vincenzio Galilei. — L'A. presenta un nuovo numero della serie degli " Amici e corrispondenti di Galileo Galilei „ dedicato a Vincenzio Galilei, e dichiara essere stato indotto ad occuparsene di proposito principalmente per due motivi; l'imo cioè della di- fesa che gli parve di dover fare dell'unico figlio di Galileo contro la o-ravissima accusa mossag^li contro di recente da tale che cre- dette poterlo imputare d'avere spiato il vecchio Padre per conto della Inquisizione ; l'altro del trovarsi in grado di portare in campo nuovi argomenti per dimostrare la parte che al padre ed al figlio insieme deve esser fatta nella applicazione del pendolo all'orologio. P. Ragnisco, m. e. : Pietro Abelardo e S. Bernardo di Cìiia- ravalle. La Cattedra ed il pidpito, a- correzione di alcuni f/iadizi su Ahelardo.1 come logico^ moralista e teologo. — Dopo di aver esposto i diversi caratteri fisici e morali di S. Bernardo e di A- belardo, l'A. rileva l'ascendente che godeva presso il popolo il pri- mo nelle cose di fede per mezzo dell'arma potente della predica e l'attrattiva del secondo presso la gioventù studiosa colla dialet- tica sulla cattedra. Indi esamina le opinioni diverse sulla logica e sull'etica di Abelardo. Entra nella questione sul numero delle proposizioni incriminate di Abelardo, toccando anche ([uclia sulla siiicerità di S. Bernardo in questa lotta. Rileva infine la jìarte istruttiva e morale dell'opera di S. Bernardo come mistico e di Abelardo come dialettico nella loro rispettiva vita. DEL 14 MAGGIO 1905 91 T. Levi-Civita, s. e. : Sulla contrazione delle rene liquide. — Deduzione rig'orosa di una rorniuhi _£>enerale, da cui discendono iinniediatauiente le conseg'uenze praticlie ben note : 1. Nei casi ordinari di efflusso da un foro, scolpito in pa- rete piana o convessa, il coefficiente di contrazione ò sempre nui";- 1 giore di -— . "ì. Se r orifizio e provvisto di una imboccatura cilindrica 1 interna, il detto coefficiente si riduce sensibilmente ad -—- . La stessa formula dà poi luogo ad uiui terza conseguenza, elle forse non era stata prima avvertita, ed è questa : Applicando all'orifizio una imboccatnra interna divergente, la contrazione della vena aumenta ancora, risultando il relativo 1 coefficiente minore di — . Questa previsione analitica potrà facilmente essere controllata con qualche esperienza. A. De Griovanni, m. e.: Presentazione, a termini dell'art. 18 del Regolamento, della Nota del Dott. F. I). Siccardi: Osservazioni su r (nielli lostomiasi. Uancijclosf orna aniericirnnìn Ililes. Y. Orescini, s. e: Idem della Memoria del prof. Dante Olivieri: Di una faìniglia di codici italiani de' viaggi di Marco Polo. — Nello studiare il manoscritto poliano, finora ignoto o non avvertito, che si trova nella Biblioteca Civica di Padova, l'A. seguì una traccia indicatagli dal prof. Crescini e venne a conclusioni originali che mutano affatto le figliazioni architettate dal benemerito colonnello Yule. Egli in vero dimostra come dal testo francese (la dettatura di Marco Polo a Rusticiano da Pisa) derivasse una redazione ita- liana, da cui altre due principali e indipendenti dovettero uscire, una delle quali veneta. Da queste due famiglie di codici de' Viaggi di Marco Polo ebbe a diramarsi la varia discendenza de' testi nostrali di essi Viaggi; discendenza la quale, mercè le cure dell'A., viene ad esser meglio investigata e chiarita rispetto alle affinità graduali ed alla genesi primitiva. ) 92 ADUNANZA ORDIXAlirA BEL 14 MAGGIO 1905 Prima che sia sciolta 1 .ulunaiiza pabl)lica, il ni. e. G. B. De Toni presenta i due volumi deiropera Floi-ii rn-oitcìis/x, offerta in oma^-g-io dal prof. Agostino Goiran, e ne parla mettendone in rilievo l'im- portanza ; e il m. e. Brugi presenta un opuscolo del prof. Costa dal titolo : Mufid /poferarii (jreco-egizii. Terminata l'adunanza pubblica, ITstituto si raccolse in adu- nanza segreta nella quale si convalidarono le proposte delle sin- gole Commissioni pel conferimento del premio agli industriali am- messi al concorso indetto pel corrente anno ; e si nominarono i menil)ri della nuova Giunta biennale per la Biblioteca. // Presidente .\. F AVARO // Vicesegretario (x. OcCIONF-BtiXAFFOXS Atti dkl Rkalk Istituto Vknkto di sciknzio, lettkrk kd mìim. Alino accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Partt^ inimii. A 1) U N A N Z A S 0 L E N N E DEL 21 MAGGIO 1905 PRESIDENZA DEL M. E. ANTONIO FA VARO presi nENTK Sono presenti il cav. Quaranta Consi<>-liere delegato pel R. Prefetto, l'avv. Donatelli per il Sindaco, le principali Autorità civili e militari, con nunieroso eletto uditorio, fra cui parecchie signore. Yi assistono i membri effettivi : G. Bkhchrt, segretario ; Occioni- BoNAFPONS, vicesegretario ; Lampertico, Tjorenzoni, Thois, De Giovanni, Bellati, Martini, A. Tamassia, Da Schio, MoLMENTi, Stefani, Fogazzaro, G. B. De Toni, Galanti, Ricci, Polacco, Vicentini, Verson, Brucit, Ciscato ; ed i soci corrispondenti : Catellani, Bordiga, Arrigoni Degli Oddi, G. Spica, Castelnuovo, Flamini, D. Lampertico, Rossi, Medin, ed il s. e. estero Brown. Sono giustificati gli assenti mm. ee. : P. Spica, Ferraris, Ra- GNisco, Pascolato ed i ss. ce. : Biadego, Massalongo, Zoppi. Quest'adunanza è tenuta, come di consueto, alle oi'e 15 nella Sala dei Pregadi del Palazzo Ducale. Il Presidente invita il Vicesegretario a dar lettura della Re- lazione sui concorsi scientifici e sui premi agli industriali veneti. Ultimata la lettura della Relazione del Segretario, il Presidente invita il in. e. Do Giovanni a tenere il suo discorso dal titolo : ^irfc (ìiriiui. Terminata l'adunanza alle ore Hi ' , , le Autorità ed il ))uh- blico si recarono nel Palazzo Loredan sede dell'Istituto, per visi- tare la mostra campionaria delle industrie presentate al concorso. // Presidente A. F A V A R 0 II Vicesegretario U. Occioxi-Bonaffons Atti dki. Rk.xm: Istituto Vknkto di soiknzk, JiKTTKtiK kd arti. Anno aec;i.(l('mico 1904-905 - Tomo LXIV - Pailc iniiiia. RELAZIONE SUI PREMI SCIENTIFICI E INDUSTRIALI LETTA DAL SEGRETARIO NELL'ADUNANZA SOLENNE DEL 21 MAGGIO I905 I. PREMI SCIENTIFICI. Andato deserto il concorso scaduto il HI dicembre 1904 pel premio di lire 3000 di Fondazione Querini sul tema / Manuzii^ V Istituto ripropone il medesimo tema, per un nuovo concorso a ;n dicembre 1908, così precisandone i limiti e gli intendimenti: Si desidera un libro che rievochi la vita e V opera di Aldo Manuzio il Vecchio, studiato nei suoi multiformi aspetti e in at- tinenza alle condizioni della cultura immediatamente anteriore e contemporanea, dimostrando gli incrementi da lui e dai suoi com- pagni dati alla civiltà del Rinascimento. Il concorrente non dovrà quindi curare soltanto quelle ricer- che nelle biblioteche e negli archivi che gli permettano di rico- struire fedelmente la vita e l'immagine del grande umanista-tipo- grafo, specie per il periodo giovanile che è il men noto, ma dovrà raccogliere tutti quelli elementi che lo mettano in grado di illu- strare le relazioni coi letterati, l'indole, le ricerche e l'opera della sua Accademia, la attività dell' umanista e dell' editore. Si mo- strino le innovazioni ardite e feconde nei vari campi della filolo- gia greca e romana, della letteratura medievale e perfino della moderna nella lingua classica e nella volgare per gli scrittori profani e per i sacri. Per tal modo apparirà l'efficacia grande dell'uomo, cosi lette- laria come morale, a spingere e guidare gli studiosi. i)(j RELAZIONE DEL SEGRETARIO Nella parte bibliografica e sovratutto in (|Iip11ìi riguardante la rassegna e la descrizione delle stampe aldine, per la quale il lavoro preparatorio è «-ià copioso ed utile, l'opera dovrà avere un carattere definitivo. Delle lettere cbe Aldo scrisse o che ricevette si avrà a dare un indice esatto, cavandone quelle parti che giovano o per la vita dell'uomo, o per le dottrine o per le relazioni coi suoi contemporanei. Questo libro nuovo diventi dunque il miiiliore e ju'ù dure- vole monumento (ihe Venezia g-rata e orgogliosa, per iniziativa del R. Istituto, vorrebbe innalzare nel lY centenario della sua morte al o-rande figliuolo adottivo che tanto accrebbe la gloria della Re- pubblica nel periodo piìi luminoso della Rinascita. A conseguir più degnamente l'intento e rendere questo se- gno d'onoranza più adeguato all'indole e allo spirito dell'immor- tale tipografo, la stampa del lavoro che sarà premiato verrà ese- guita in tipi aldini con severa e semplice eleganza. Sarà un sag- gio felice, analitico e sintetico, di storia, di critica e di psicolo- gia storica, inspirato a quel senso della bellezza e dell'arte, che ebbe in Aldo un interprete nobile ed alto. Oltre a questo nuovo prenn'o, riiiume aperto il concorso ai premi scientifici pure di Fondazione Querini Stampalia già pro- clamati negli anni precedenti, cioè : Origine dclhi j/illnra rcnezidìui. PerfezìOìKiìf in (j uà /che- punto impari ani e hi f/ronìcfr/a projet- tifd lìcllc snjjrrficie (i/i/rhrichc a (Ino t/inìrnxioni drllo sjkizìo ad n d/nìcnfiioni. Mowxp'iifiii (/co/mca e h/nloc/ica dpi /n(/Jii rrncfi, iipici per (iltUndine e fp'andezsa, CHciìm) il (ìardu. I concorsi a questi tre premi di lire HOOO ciascuno scadono rispettivamente il :}] decenibre lUO.J- 1900- 1907. A tutto HI decemljrc 1905 rimaiu» a|)(Mt() il concoi'.so ad al- tro priMoio di lire SOOO di Fondazione C'avalli, sul tema : Sr e ciiìnc le niKirc vondiiioni Iciìiivlif. rconoinic/ir e sm-iitli, iiincch/nc, conrimi, foo^terazioìUi /xinihr, /'(jltc, crr. in/lidf^cnno sulle rel(i:iitni LETTA nell'adunanza SOLENNE DEL 21 MAGGIO 1905 97 economirlie e f/iuridiche fra proprietari e co/firdtoì'i, con speciale rif/n((ì'(/o . — Filatura della seta. Piva Italico, J'dine. — Fabbrica zoccoli di legno. Cojutti Enrico, (lodia. — Molino a cilindri. Grilli e Frigo, Venezht. — Lavori in perle. Padovani A. e Comp., Venezia. — Fabbrica confetture. Calore Luigi e Veronese Giovanni, Este. — Riproduzione di situle in bronzo e vasi in terra borchiati in bronzo. Scarpa Silvio e Feltrin Egidio, Poìpef, Forfogua e Maè. — Fornaci a fuoco continuo. Larghin Emanuele, Vicenza. — Impianti di apparecchi di riscaldamento e cucine economiche. Vasconetto Marco, Treeim. — Fabbrica colori e vernici. Marzuttini ed Angeli. Sanf/uarzo. — Fabbrica di paste alimen- tari e segheria legnami. Nesso Enrico, Adria. — Merletti di Cantù a fusello. Premi di Incoragcuamento in denaro. La signora Ernesta Ruderi di Padova, dirige con molta abi- lità una fabbrica di fiori artificiali, che, por mancanza di mezzi meccanici e segnatamente di una trancia, non può ricevere quello 102 KKhAZlONE DEL SKGRETAEIO sviluppo (lei quale sarebbe meritevole. E l'Istituto apprezzando il merito e la industria della si<^nora Ruderi le assegna un ])renìio di incoraggiamento di lire 300 necessarie appunto perchè possa provvedersi di questo apparecchio. Un altro premio di incoraggiamento di lire 200 viene pure assegnato al sig. Vittorio Cargnel, fonditore di campane a Treviso, e oggi stesso premiato con medaglia di bronzo, pel suo inerito industriale ed artistico. Parecchi altri concorrenti, per non aver ottemperato a tutte le condizioni richieste dall'avviso di concorso, rimangono esclusi dal premio, ma ad alcuni di questi è doveroso tributare una pa- rola di encomio insieme all' augurio, che in un prossimo con- corso, soddisfatte tutte le esigenze prescritte, possano essere ri- meritati colle migliori e più adeguate distinzioni. Soranzo Vittorio di Mo)ifalzature. Produzione ril(> vanto. Si vale di energia elettrica, ma la fabbrica è di recentissimo impianto. Vivante Giacomo di Miu;iitn. Ceramiche artistiche. LETTA XP,Li/aT)1JNANZA S(ìriKNNI<] BEL 21 MAGGIO 1 OOò 108 Dato cosi tei'iuiiio ti questa breve Relazione che riassume i rapporti delle singole commissioni deputate alla visita degli stabili- menti e delle industrie che si presentarono al concorso; il R. Isti- tuto invita a vedere la Mostra campionaria dei prodotti, nel pa- lazzo Loredan di sua residenza a S. Stefano, in ogni giorno di questa settimana dalle ore 11 alle ore 15. Il m. e. segretario G. Bekchet. u At'1'1 dkl Rkalk Istituto Venkto di s(nKNZK, IìKTTkki: 1:1) akii. Anno iiecademico lJK)4-9()r) - l'omo LXIV - Piii'lc |HÌin;i. C 0 N C O li .S J A P K E i\J 1 ( ) BEL R. ISTITUTO VENETO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI PEOCLAMATI NELL' ADUNANZA SOLENNE DEL 21 MAGGIO 1905 PREMI DEL R. ISTITUTO Arfiroli) o'^ (h'ììo Sf{tfiff(i ((jiprorafn cn/i li. bccrt'to 17 iiuirzo 1S95 L'Istituto, (li tre in tre iinni, stiin/.ici'à nel bilancio la somma di L. ]50(), per premi (l'incoraggiamento a coloro che giudicherà Itenenn-i'iti delle scienze applicate 0 delle industrie manilatturiere ed agricole, e per bene avviate iniziative o per miglioi'anu'iiti d'importanza nei j)rodotti. I membri onorari ed effettivi non possono concorrere ai premi. La prossima aggiudicazione si farà nel maggio 1907. PREMI DI FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA Concorso per l'anno 1005 Tnint prescelto neW adunanza ordinaria 27 aprile 1902 Origini deìla piiinra veneziana. 1 vecchi storici dell'arte non sono immuni da erroi'i di l'atfo e di giudizio. 11 Vasari, giudice sospetto (juando paiIa d(dla scuola, toscana, non (^ autoi'cvole quando discorre delle altre scuole italiane. Ne fanno testimonianza, per la veneta pittuia, il Sansovino, il Ridolfi, il Boschini. lo Zanetti, il Meschini, il Lanzi ed altri. Soltanto recenti e pazienti li- cerche negli Archivi hanno di nuova luce fatte chiare alcune parti (hdla storia dell'arte veneziana. Così, intorno alle origini della grande arte veneziana, parlarono, per 102 CONOOUSI A PKEMTO l'itine solo i i)iii icconti, il Cavalcaseli*! od il Crowo, o con acutoz/a di indatfini (Jiovamii Moiclli. Poi noi particolari si tVoei'o più accurate ri- cerche, traendo da. doeunienti i nomi di molti pittori dei secoli decimo- quarto e decimotiuinto, \v. date e il domicilio; si studiarono da scrittori foresti(M'i e nosti'i. con ordine analitico, le opere di V(!neti maestri e si distinsero, mediante confronti, aitefici di nomi simili, cliiiiicndo in tal modo molti dubiti. Ola tali studi e ricerche as))ettano di essere coordinati ad un fine. di essere lumesKÌi^*^' dalla, finezza (h'A ii;iudizio, di ess(!re i-accolti in un libro, che mostri in qual modo nacque (s si svolse nel trecento e (luat- trocento la pittura, veneziana.. E all'appello del K. istituto è da sperare rispondano fili studiosi e si compia, un' oj^Ma utile e decorosa perla pa- tria e per l'aite. Il concorso resta aperto a. tutto il lU dicembre 11)05. Il premio r di lire 3000. Concorso per l'anno lOOfi Trina ^^r^.sve/^> )7el/' (tdiuKinza ordinaria 17 mariDÌo 1003 Perfezionare in quaiclic /unito iìii/jorhtnfe la (/eoniefria proiei- iica delle xKjjer/icie al(/ehi'ic/ir a duo dimensioni dello spazio ad n dimensioni. Il concorso rimarrà aperto fino al lU dicembre 1906. Il premio è di lire 8()t)0. Concorso I'er l'anno 1907 7'enìa prescelto rieir adunanza ordinaria 20 maggin 1900 e riproposti) „ „ 22 „ 1904 Monoi/i'ii/iif (p'ofisini V hioloyica dei laghi reiieti^ tipici, per al- titudine e (jiacitiirn, escluso il Garda. i/autoi'e, ])r('messii una eoiiiplota l)ibliooratia ììill' iidiindnzd onliiKtfia ^ 1 api-Hc IffOl r//i)'' „ l!)Oò Aldo Manuzio il Vecchio. Si desidera un Hl)ro che rievochi hi vita e V opera di Aldo Manuzio il Vecchio, studiato nei suoi nudtifonui aspiriti e in at- tinenza alle condizioni (Udla cultura ininiediataniente anteriore e contemporanea, dimostrando gli incrementi da lui e dai suoi com- pagni dati alla civiltà del Rinascimento. il concorrente non dovrà (|uindi curare soltanto quelle ricer- che nelle biblioteche e negli archivi che gli permettano di rico- struire fedelmente la vita e l'immagine del grande umanista-tipo- grafo, specie per il periodo giovanile che è il men noto, ma dovrà raccogliere tutti quelli elementi che lo mettano in grado di illu- strare le relazioni coi letterati, l'indole, le ricerche e l'opera della sua Accademia, la attività dell' nnuinista e dell' editore. Si mo- strino le innovazioni ardite e feconde nei vari campi della filolo- gia greca e romana, della letteratura medievale e perfino della moderna nella lingua classica e nella volgare per gli scrittori ))rofani e jìer i sacri. Per tal modo apparirà l'elficacia grande dell'uomo, così lette- raria come morale, a spingere e guidare gli studiosi. Nella i)arte bibliografica e sovratutto in quella riguardante la rassegna e la descrizione delle stampe aldine, per la quale il lavoro preparatorio è già copioso ed utile, l'opera dovrà avere un carattere definitivo. Delle lettere che Aldo scrisse o che ricevette si avrà a dare un indice esatto, cavandone quelle parti che giovano o per la vita dell'uomo, o \mv le dottrine o per le relazioni eoi suoi contemporanei. Questo libro nuovo diventi dunque il migliore e più dure- 104 CONCORSI A PREMIO • ole monumento che Venezia grata e orgogliosa, per iniziativa lei K. Istituto, vorrebbe innalzare nel lY centenario della sua morte al irrande fiirliuolo adottivo che tanto accrebbe la gloria della Ke- pubblica nel periodo ])iù luminoso della Rinascita. A conseguir più degnamente l'intento e rendere questo se- gno d'onoranza più adeguato all'indole e allo spirito dell'immor- tale tipografo, la stampa del lavoro che sarà ppemiato verrà ese- guita in tipi aldini con severa e semplice eleganza. Sarà un sag- gio felice, analitico e sintetico, di storia; di critica e di psicolo- gia storica, inspirato a quel senso della bellezza e dell'arte, che ebbe in Aldo un interprete nobile ed alto. Il ('uncurso riiiiiine aperto iiiiu ;d ol dicembii' lUOH. Il prt'iiiid r (li live 3000. PREMIO DI FONDAZIONE CAVALLI Concorso pel triiinnio 15)0;]-1!)05 Tenui prescelto uell' ((iltiminzd ordiìito-ùi 2V) aprii e 1!>()3 S('. e comi' le ano re condizioni tecniche, economiche, e sociali, inocchine,' C(nicimi, cooperazioni, banche, leghe, ecc. in fin ideano mille relazioni econoiniche e i/inridic/ie fra proprietari e colUrafori, con particolare rigmirdo alle l'rorincie ì'enefe. Il concorso resta aporto a tutto 151 dicciiil^i'c ISK)"). Il premio è di lire 8000. PREMIO DI FONDAZIONE BALBI-VALIER per il proyrestio delle scienze mediche e cJrìntrtjiclie Sarà conferito un premio d' italiane lire 0000 all' italiano " che avrà fatto pro/)(> (leirapjxiyecchit) rcsjiira forzo nei rciichra/i pid tnonali . In questi uitiuii toiiipi intorno all'apparc'cciiio rcsjìiratoiio dei vt^rtcbrati muiiili (li polmone, fu studiato aecurataiiieiit(! Io sviluppo del dialVainuui e della pleura, e negli uccelli fu studiato lo sviluppo dei sacchi aent'eri, lua venni! trascurato lo studio dello SAMluppo della laringe, d(dla trachea e dei polmoni. Perciò 1' Istituto desidera estese ricerche embriologiche per queste parti dell' appai'occhio respiratoi'io, perchè a tale studio si con- neltono questioni importanti di embriologia e di morfologia comparata Il concoi'so resta aperto a, tutto il 31 dicembri- rjOti. Il premio è fli lire 5000. Tema pì-esrelfo naU'adirnanza ordinaria ''0 marzo J904 Portare nn eonlrih/ifo ori(//na/c allo s/ik/Ìo di nn ai'i/oiiìenlo di /isio/o(/in di importanza foiKÌdìiìcntalc. Il concorso resta aperto a, lutto il i5l dicembre IDOG. Il premio è ili lire 5000. DISCII'lilXK KKLATIVK A (^ITKSTO PREMIO Al concoi'so non |)olranno partecijiare (die italiani, e vi soim aninu^ssi pure i soci (X)rrispon(leiiti d(d K. Istituto. Le Memorie dovranno essei'e scritte in lingua italiana. Le altre discii)line inerenti alle modalità di (juesto concorso sono co- ninni a lineile dei concorsi di Fonda/ione t^uerini e di h'onda/ione Cavalli. DEL R. ISTITUTO VENETO lU7 A V VERTENZA ( J ENERALE Ogni preiiiinto dovi'à pjigare, sotto foiMìin di trattenuta sul premio ag,'iij,'iuUieat(>gli, l'importo della tassa governa- tiva di Ricchezza ]\Iobile (93,15 pei* mille). Vene~ia, .^1 ni a e/ e/ io lUOò. Il Presidente A. F A V A R 0 // Sef/rrfario G. B E R e H E T Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Anno accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima. ARTE DIVINA Discorso letto nell'Adunanza solenne del R. Istituto Veneto DEL 21 MAGfilO 1905 dal prof, achille DE GIOVANNI, m. e. (senatore del regno) La Medicina è nata coll'uomo, perchè il suo istinto doveva gui- darlo ad atti e pratiche spontanee, che concorrono a mantenere sana e durevole la esistenza. E non fa meraviglia se la Medicina, come istituzione, cominciò ad essere sacerdotale, quando coll'istinto della conservazione, svi- luppandosi nell'uomo la riflessione, la mente umana, nel dolore come nel piacere, assorgeva ai primi concepimenti intorno alle cause materiali e sopranaturali dell'uno e dell'altro ed ai mezzi adeguati per assicurare il fine supremo della propria conservazione. Sacerdotale fu la Medicina nell'India, dove solo i Brahmani la esercitavano e di essi appena un certo numero si dava esclusiva- mente allo studio di questa scienza. La iniziazione dello allievo si faceva con un rito ed un cerimo- niale imponente : durava quattro giorni ed aveva luogo di primavera. Nel primo giorno il maestro e gli allievi offrivano agli Dei un sacri- ficio di miele, di burro e di latte ; il secondo giorno era interamente consacrato al digiuno ed alla preghiera; nel terzo i giovani allievi ricevevano l'investitura; nel quarto si accendeva il fuoco, simbolo della intelligenza e della vita e l'allievo vi girava intorno pronun- ciando il giuramento solenne di vivere secondo le regole della Corpo- razione, di non adoperare mai la scienza per compiere cattive azioni, ma di soccorrere egualmente i poveri come i ricchi e di abbandonare come indegno di lui ogni pensiero di lucro e di vendetta. Dopo questo l'allievo era ammesso allo studio della Scienza. E durante "fi no A. DE «TOVANNI (2) il liiociiiio era obbligato ad attenersi al più. severo regiiiìo di vita, alla nettezza, alla castità e perfino alla mendicità, ciò valendo come il digiuno. In breve lo stud(>nte doveva, direi quasi, santificarsi mentre apiMcndeva ad esercitare il suo nobilissimo e severo sacer- dozio. Cosi imponeva la legge di 3Ianù, la quale inoltre faceva obbligo all'allievo di non mai obliare dopo gli studi il proprio Maestro. Mosè dal Sinai proclama la sua legge, nella quale padroneggia solenne il pensiero della Medicina, perchè solo gli uomini vigorosi fanno un popolo forte. Presso gli Ebrei la ignoranza della Medicina reiuleva indegni del Trono ed il Re Salomone fu un medico sapiente. J medici avevano diritto al rispetto e alla considerazione, benedetti da Jehova. Onorate i medici, dei quali avete bisogno, perchì' Dio li ha creati, sta scritto nell'Ecclesiastico. Ippocrate voleva che il Medico fosse un santo, che colla co- scienza pura desse saggi consigli, che amasse ed assistesse i poveri, che, non curante dei piaceri, preferisse la dimora più semplice. Narrano le storie che Esculapio venisse posto dagli antichi nella schiera degli Dei e che emblema del Nume fossero il Serpe, il Ba- stone nodoso e l'Alloro e ciò per esprimere quanta vigilanza, quanta prudenza adoperi la Medicina per vincere le difficoltà e le dure prove dell'Arte, alla quale per la eccellenza e la nobiltà spetta l'o- nore dell'Alloro. Però gli antichi dissero diiuna l'Arte professata dai Medici; e Cicerone non ha potuto negarle il più grande elogio, chiamandola Arte onesta. Como le vedute sintetiche dell'antica filosofìa compresero la legge naturale, che tutto muove e trasforma, così quei primi tempi, quasi divinizzando la Medicina, ne vaticinarono l'altissima missione, suo luminoso avvenire. E come attraverso a mille e niille meandri, sposso fuorviata da (U'roi'i di scuola o di interpreti, la Scienza è venuta scovrendo (mI (irdinaiulo i fatti suoi e componendo i suoi assiomi, così la Me- dicina fra le scienze naturali ha acquistato attributi o dignità di scienza altamente biologica e, semprt^ più cosciente e piovvida, abbracciava gli individui e la società. Sì, o Signori, la Medicina scruta assiduamente la Jiiologia dell'Essere conu^ la ]*atologia so- ciale, può infoi-mare i costumi e le leggi e può guidare sulla via (3) ARTE DIVINA 111 (lei progresso rUmanità e, considerata nelle sue imprese pietose onme ne' suoi iiobilissinii intenti, è pur sempre Arte Dirina. Ma l'entusiasmo che mi ha trasportato a questa solenne affer- mazione, suggerita dalla storia della Scienza, vien meno alla triste reminiscenza di un'altra storia, quella delle innumerevoli peripezie che hanno attraversato ed attraversano la carriera della Medicina; quella degli equivoci in mezzo ai quali è continuamente trascinata; la storia delle accuse e degli sfavorevoli giudizi che tutto dì la col- piscono; in fine la storia della ignoranza del pubblico, in mezzo al quale troppe volte noi vediamo la Medicina sconosciuta e vilipesa, mentre a due mani essa va spargendo inattesi e inestimabili benefizi. Se dal giorno che Nunia Pompilio creava V Ordine dei Medici nella antica Roma avesse potuto liberamente espandersi la funzione del pensiero ippocratico, integrando così mirabilmente l'istinto umano sulla via del progresso, noi avremmo acquistato un titolo di civiltà superiore, considerato tanto negli individui quanto nelle masse. Ma dell'antica sapienza a poco a poco si dispersero i precetti. Nò starò a dirne le ragioni, che le storie chiaramente le ricordano. Il fatto ò, che nel Medio Evo la Medicina perde il suo carattere nativo, oblia i rapporti suoi colla storia naturale dell'Essere, si sposa alla Metafisica, abbandona il suo compito nell'organismo sociale per dedicarsi esclusivamente all'individuo sofferente. Così avvenne che decadesse dall'alto concetto nel quale era primamente tenuta e si misconoscesse la competenza del suo con- siglio e dell'opera sua nel continuo succedersi delle riforme sociali. Solo più tardi, dopo il Rinascimento, spuntò la novella aurora anche per la Medicina; e le scoperte scientifiche e la diversa orientazione del pensiero sociale la trassero a poco a poco a meditare i problemi che si agitano in molti lati della organizzazione del corpo sociale. Pare incredibile, ma è vero ; concetti naturalistici compren- sivi e grandiosi, che nei tempi più remoti della storia dominarono sovrani nel movimento evolutivo della Umanità, quando vennero moltiplicandosi gli organi del corpo sociale e quei concetti per ciò si scomposero in parti, parve che taluna perdesse valore ed im- portanza e, se prima integrava il primitivo concetto organizzatore, poscia rimase negletta, quasi a questo estranea. A riabilitarla oc- 112 A. DE GIOVANNI (4) corono scienza ed esperienza. Quella ci- fa vedere l'errore, questa ci insegna a correggerlo, E a proposito della Medicina, possiamo dire che finalmente la scienza progredita ci fa toccare con mano l'errore di esserci per tanto tempo tenuti lontani dalle inspirazioni del genio ippocratico. L'esperienza ci dirà poi come meglio attuarle. Ed intanto lealmente affermiamo, che il nostro culto per V Arie divina di Ippocrate non ha raggiunto il fervore di cui è degna. Questo ò il monito della esperienza. Presso il Governo centrale l'Ufficio sanitario è poco più di un ufficio di Amministrazione, dove si modellano progetti e riforme secondo iniziative ed esigenze parlamentari e dove si macchinano combinazioni ed editti giusta le pretese della sempre ambigua di- plomazia. Leggi, decreti, regolamenti, circolari denunciano il vero stato di sofferenza in cui giace il Genio della Medicina, quando per ragioni dello sfruttato bilancio, quando per tirannia di voti in- competenti, quando per ignoranza dei veri utili umanitari scopi, ai quali tende lo spirito della Medicina. Scendiamo a considerare l'Ufficio sanitario al governo delle Provincie. Il titolare deve rinunciare ai comandamenti della Igiene, per divenire un semplice burocratico: diffondere circolari non sem- pre interpreti fedeli del pensiero medico, spiegare articoli, com- porre questioni forzando ora la legge, ora le amministrazioni, ser- vendo assai di rado agli intenti supremi dell' ^irfc divina. E non conosciamo forse noi tutti che cosa sia l'Ufficiale sa- nitario nell'orbita di azione dei Municipi? E una sentinella avan- zata; ma qualche volta impegnata a non dare l'allarme^ sia per non compromettere il bilancio conmnale, sia per non sgomentare le masse e qualche volta per non compromettere se stesso. Il Medico provinciale ed il Sanitario municipale sono là a con- statare i grandi bisogni della salute pubblica e privata e la impotenza a provvedervi in modo conforme; sono là a deplorare duo cose - la manchevolezza e gli errori di parecchie istituzioni ed anche il pro- posito di non volere accoglierei voti della savia, onesta Medicina. La quale quasi sempre vediamo ammessa con particolare de- gnazione a fare da ancella alla beneficenza, mentre dovrebbe il- luminarla, dirigerla, trasformarla, togliendola con sani criteri scion- tilici dal suo indirizzo medioevale. (5) ARTE DIVINA 113 E che cosa dirò io della Medicina in mezzo al pubblico ad essa profano':' Ho d'uopo della piena libertà di pensiei'o per rispondere e la invoco per an)ore del vero, Ij^nari e illusi, adulatori e schernitori ad ogni passo secondo la circostanza, sfruttatori ingrati, saccenti oppositori, giudici igno- ranti, padroni che pagano e che non pagano servizi inestimabili . . . ecco la folla che tumultua intorno alla Dea. Alla (juale non rimane che il conforto della contemplazione dei propri ideali v (jiiello delle dolci j)i'omesse che a quando a quando le vengono dai pochi eletti, che in mezzo alla turba a lei si rivolgono colla fede sincera nella scienza e con perfetta devozione a' suoi ])recetti. Ohe cosa sia la Medicina fra i medici io non voglio dire; ma sento che se tutti i suoi cultori l'avessero egualmente, interamente compresa, se tutti ne avessero appreso i concetti fondamentali, quelli per cui la Medicina si rivela come storia naturale del ge- nere umano; se tutti i medici come un solo uomo cospirassero a mantenere alto ed illibato il decoro della scienza e tutti fossero egualmente compresi della loro divina missione, avrebbe fine il cicaleccio degli ignari, sarebbe umiliata la petulanza dei saccenti e passerebbero freddamente le umoristiche tirate degli stolti. I quali — duole il dirlo — troppo soventi dalTineguale parere dei Medici intorno alla Mediciua, traggono l'argomento, non che la ragione, sebbene apparente, per i loro sproloquj. E nemmeno nei così detti sacrarj della scienza siede la Me- dicina nel posto che le spetta. Qui si vede un fenomeno straor- dinario: del suo bel corpo si vorrebbe fare scempio e negare alla parte sua più degna per fino l'onore dell'Aula accademica. Ma che resta del corpo umano se togli il capo ? Così che cosa resterebbe della Medicina se sopprimeremo quella parte alla funzione della quale tutte le altre debitamente concorrono ? Eppure una specie di lotta per la esistenza, tra le parti fondamentali della dottrina ip])o- cratica, attraversa i disegni del Clenio riformatore della Medicina. Così avvenne ed avviene, che dalle più alte alle j)iù basse sfere sociali sia violata o negletta, immiserita o tarpata l'opera sua Itenefica ed offuscato il suo splendore. 114 A. DE GIOVANNI (6) Eppure, 0 Signori, il Genio della Medicina riavrà il suo seggio accanto alle altre scienze per dirigere di conserva i destini del- l'Umanità. Non vi è istante della vita dell'uomo, non vi è momento della vita sociale in cui non si agiti più o meno grave questione bio- logica. E tutte le questioni biologiche riferibili all'uomo, non pos- sono essere intimamente! comprese, ne largamente discusse uè lo- gicamente risolte, che dalle intuizioni e dalla esperienza della Me- dicina. La quale non solo conosce e leggi e rapporti antropologici, ma ha appreso che si danno perturbazioni nelle une e negli altri, ed ha intuito i! modo onde poterne sfuggire od almeno scemare gli effetti. Una condizione si richiede perchè la Medicina possa sicura- mente dedicarsi alla sua missione: è necessario che i suoi ministri, stretti ad un patto, con eguale indirizzo, col medesimo e costante fervore spendano l'opra loro intorno ai medesimi argomenti. Non è qui luogo per enumerarli, classificarli secondo la im- portanza e la ragione di precedenza degli uni e degli altri; ba- sterà che accenni a tutto quanto concerne la educazione fisica e mm-ale, alla scelta delle professioni e dei mestieri, a tutte le que- stioni aventi attinenza con fatti e leggi di biologia umana, che entrano nel corpo delle nostre leggi In questi tempi di rinnovamento scientifico si assorge, è vero, a quando a quando a concetti biologici, a leggi naturati ; ma si oblia troppo facilmente, che fatti e leggi biologiche non possono prendersi in senso assoluto e che non di raro le leggi che ne di- pendono riescono provvide e improvvide insieme. 8'io potessi pas- sare in rivista gli istituti di educazione, molti istituti di benefi- cenza, le norme che regolano la scelta delle reclute, etc. troverei documenti irrefragabili per sostenere il mio asserto. Non è il caso che un ministro, che il legislatore, che il di- rettore di un istituto, l'estensore di un regolamento, prendano a prestito un assioma, una sentenza, pochi fatti di biologia generale per soddisfare i voti della sapienza ippocratica; ma è necessaria una estesa e profomla interpretazione dello spirito delle leggi bio- logiche dell'essere umano, veduto in tutte le sue possibili contin- genze. Però fra le vedute geniali dei savi antichi va ricordato un detto della biologia mussulmana che suona: " Gloria a Dio, che a (7) ARTE DIVINA 115 " ciascun uomo ha dato una natura speciale ,,. E ciò è in perfetta armonia colle constatazioni della scienza moderna, dalla quale ap- prendiamo che la varietà è lcg(je per t'essere amano. Di fronte a questi veri, io mi chiedo se tanti precetti assoluti, se tante disposizioni di leg'g'e comprese in forinole quasi fossilizzate, se tanti regolamenti inflessibili, se tante massime implacabili si conciliano colla variabilità dell'essere umano, colle versatilità dei fatti biologici, colla pieghevolezza delle leggi biologiche nelle loro attuazioni fenomenali; e se la intenzione di giovare all'uomo ed alla società possa essere coronata dal pii!i felice successo. Io non lo credo, e nessuno può dimostrarmi il contrario. (Questa mia affermazione, per quanto possa sembrare ad alcuni non assolu- tamente conforme al vero, è necessaria per apprezzare debitamente quanto ho precedentemente esposto e quanto sono per esporre. Affinchè l'istituto della Medicina renda alla società tutti i frutti di cui è capace e salga alla dignità che le spetta, è indispensabile che vengano divulgati e portati a far parte della enciclopedia po- polare tutte quelle nozioni che da essa vengono a completare, a perfezionare nell'uomo ta conoscenza di sé stesso. Bisogna creare nell'uomo la esatta coscienza di ciò ch'egli è in confronto cogli altri uomini e coU'ambiente nel quale \ive e del quale vive; bi- sogna che l'uomo, crescendo, senta, per così dire, se stesso ed im- pari senza pregiudizi a comprendere, sia pure in forma sommaria 0 sintetica, il meccanismo d'azione reciproca che le parti, onde egli risulta formato, esercitano fra di loro e il modo onde si stabili- scono influenze inevitabili fra il suo corpo e il mondo esterno. Questo insegnamento positivo, svolto debitamente mano mano cresce il fanciullo, mano mano sviluppa l'adolescente ed il g'iovane, renderà possibile l'uomo conscio di quanto a lui manca per il proprio perfezionamento, fidente in chi la nuova esperienza gli ad- dita maestro neìVArte divina. E se quest'uomo diventerà un edu- catore, un direttore di istituto, un legislatore, un ministro, avrà la chiave per comprendere i bisogni materiali e spirituali degli allievi, uniformerà i suoi regolamenti alle leggi naturali che governano la vita unuma, infonderà nelle sue leggi l'anima della scienza, la quale coli' ordine crea e perfeziona. 116 A. DE GIOVANNI (8) La scienza, o Signori, crea e perfeziona la conoscenza di se stessi nell'Individuo e nella Società; l'uno e l'altra acquistano l'i- stinto della propria conservazione e della propria evoluzione; quindi abitudini, caratteri umani, costumi, aspirazioni personali e sociali per quanto possano riflettere ciò che è naturale, la varietà dell' Es- sere, non saranno mai la espressione di anomalie di evoluzione, sia neffli individui sia nelle masse, effetti necessari della i"-noranza delle leggi naturali e del precetto della più alta intuizione del genio umano che dice da tanti secoli: Conosci fé sfesso. Devo dirlo un'altra volta: se avesse potuto mano mano libe- ramente espandersi la funzione del pensiero ippocratico, integrando mirabilmente l'istinto umano sulla via del progresso, noi avremmo acquistato un titolo di civiltà superiore tanto negli individui, quanto nelle masse. Che voi condanniate la rea abitudine di forzare o tarpare le attività del fanciullo secondo precetti aprioristici e talvolta ca- pricciosi, e di influire il suo pensiero con pregiudizi e paurose impressioni ; che voi troviate senza legge e senza misura (|uel simulacro di educazione fisica, che finisce coH'essere un trastullo per i volenti ed un orrore per i deboli ed impotenti; che deplo- riate certe manifestazioni letterarie, espressioni di corpi e di pen- sieri lasciati crescere come vedemmo e ne constatiate la sinistra influenza che esercitano; che vi affligga lo spettacolo della incon- sapevolezza di partiti estremi^ che non rappresenteranno mai la realtà avvenire e che vi sgomenti la lotta audace ed anche selvaggia onde si contendono ciò che veramente non appartiene agli uni nò agli altri; che vi nmilì il non essere ancora arrivati, se non a sop- primere, a diminuire non poche brutture sociali, malgrado le vostre leggi; se per tutto ciò l'uomo di errore in errore cade nella colpa e nel delitto e se la genesi di questo e di quella è tanto differente- mente discussa; se per gli uni delitto e colpa non sono che fatalità organiche e per gli altri frutto di jìremeditazione, di riiidimcnto, di oltraggio alla legge morale ed alle leggi scritte; se per tutto ciò troppo spesso vediamo da una parte offesa la (liustizia, dall'altra l'Umanità, io non ne dubito, tutta questa somma di mali deriva dalla stessa cagione : 1' Uomo e Id Società iunt conoscono se sfessi. W)v (juesto, rijomo e la Società in mezzo ad etei'ue incognite cercano ansiosamente, ma ciecamente, il bene senza mai trovarlo. (9) ARTE DIVINA 117 Quando io mi rappresento la visione del Bene sociale a cui miravano i Saofgi dell'antichità, inspirandosi ai g-randi concetti della Natura, comprendo come ai ministri della Medicina si attribuisse un carattere sacerdotale; e comprendo del pari quanto nol)ili e vera- mente apostoliche debbano essere la coscienza e l'opera del Medico, il quale e dalla natura de' suoi studi e dalle classiche tradizioni e dalla assidua osservazione delle sofferenze e dei traviamenti umani e dall'esame delle commedie e dei drammi sociali ò tratto nel campo dell' azione umanitaria. Ma ragioni di differente natura si oppongono ancora al suo in- tervento. Se la Società, come dicemmo, non è ancora largamente, esattamente consapevole delle leggi naturali alle quali deve unifor- marsi, non può riconoscere quegli che ad essa parla in nome delle leggi ignorate. E di qui la ragione di innumerevoli equivoci aspri e dolorosi ai quali ho accennato in principio del mio dire, per cui r Arte divina passa fra le genti o negletta, o miseramente sfruttata. Eppure i tempi sono maturi. T pensieri che ho portato in mezzo a Yoi promuovono in Yoi stessi una domanda che ne è il corollario legittimo. Perchè, dunque, perchè, domanderete, tanto si tarda a rendere possibile il supremo beneficio di quella che voi dite Arte (Urina ''! Risponderò colla Storia e mi atterrò a quella del nostro Paese. Malgrado la Scienza abbia sparso faci luminose in ogni sfera dello scibile, malgrado siano stati sorpresi molti errori e le deficienze di tutte le nostre istituzioni, non venne ancora concepito il programma della riforma. E qui si tratta di riformare prima di tutto i metodi di istruzione e di educazione ])opolare, poscia tutti gli istituti, 1 quali, per impulso del nuovo orientamento naturalistico, quasi spontanea- mente devono atteggiarsi secondo le esigenze del supremo fine della civiltà umana. Forse impedimenti di ordine politico, forse ostacoli finanziari hanno attraversato i più alti intendimenti degli Uomini illustri chia- mati a reggere le cose della Publ)lica istruzione; ma il fatto storico è in ciò: Nessun Governo^ da qualsiasi parte sorgesse, ha mai acren- nafo a matura preparazione per inaugurare la riforma delia quale dicemmo. 118 A. DE GIOVANNI (10) Credo che verrei meno airuffìoio assuntomi in questa occasione solenne, se mi dispensassi dalTindicare francamente le cause che a me pare abbiano trattenuto e possano trattenere tuttavia anche gli intelletti superiori dal caldeggiare la sospirata riforma. Oltre le cause dianzi accennate, penso che una principalissima provenga da ciò che direi metodo di governo. E la medesima causa la quale anche nel movimento scientifico rende frustranei molti studi e tante teorie. In fatti è assioma inespugnabile questo: il punto più fragile di ogni teoria risiede là dove la generalizzazione proviene da un solo fatto dell'analisi. Cosi, se io medito le sempre mutevoli disposizioni governative negli istituti che potemmo comprendere nelle nostre considerazioni, devo dire che il punto più fragile si rivela nell'indirizzo o pedagocico, o didattico, o filosofico, o sta- tistico, 0 giuridico, tutti di diversa origine, che le ha successi- vamente determinate. Il che vuol dire, che tutto l'insieme del mec- canismo delle nostre istituzioni non conduce sul migliore indirizzo della evoluzione sociale, perchè tutti gli ordinamenti nostri e le di- sposizioni relative e le consuetudini non sono conseguenze e corol- lari di premesse uniformi, procedenti dal medesimo principio. E se pensiamo che il pensiero odierno ò la irradiazione della scienza po- sitiva, che illustra non poche divinazioni dell'antica sapienza, fa- cilmente comprenderemo e spiegheremo la erroneità di alcune delle vigenti istituzioni, la incoerenza di altre, la incompletezza di queste, la vanità di quelle e finiremo col dire: o lo Stato unifonna il metodo della sit/i azione alle esigenze delle leggi natura h\ ed ele- verà perfezionandola la funzione degli individui e delle masse; o si atterrà (ti metodo fin qii) seguito.^ e perpetuerà l'attuale condizione di cosc^ non, raggiungendo qaclla organizzazione sociale cos) omo- genea, nelle parti, così, io direi, i^piritufflizzala dal soffio delle leggi naturali, da assicnrare il su.o progressivo tnigtioramcnto, la sua eroi nziinic. Farmi udire voci dalla mia discordi e sollevare dilHcoltà ed ob- biezioni: di ordine tecnico le une, di ragione filosofica le altre; ma la confutazione verrà dalla fatalità della legge biologica uni- versale, la quale tutto muove e trasforma. Solo io dico, che lo studio (1«>1I(> li'ggi naturali per cui gli individui (> le masse sono e si tra- (11) ARTE BIVINA 119 sformano, anticipa od aj^evola il ras^o-i uno-i mento (lei Hcne, al quale affannosamente tutti noi aspiriamo. Fate che ogni attitudine, oo-ni l'unzione biolog-ica dell'individuo e delle masse armonizzi collo spirito delle istituzioni opportuna- meìite riformate e vedrete l'aurora del più splendido avvenire. Quante volte mi tolsi dalla meditazione sopra pensamenti di moderni positivisti, o da ([uella sopra i problemi sociali moderni, venne in me fortificandosi la convinzione, die la oryanlzzazìone so- ciale richiede anzi tutto l'opportuno adattamento degli elementi^ cioè degli individui, che devono comporre gli organi sociali. Per quanto le leggi abbiano influenza educativa, dobbiamo confessare che de- vono essere anche e forse più di tutto coercitive, perchè manca, o difetta, il lavoro di adattamento delFindividuo alla intelligenza dello spirito della legge. Se poi questa contrasta o poco o tanto colle leggi generali della biologia, risulta due volte coercitiva; di qui i sotterfugi e le ribellioni alla legge scritta ed i disordini sociali che ne conseguono. E, portando su questi il nostro esame spregiudicato affatto e sereno, noi potremmo dire, che certi mancamenti deiruomo, stando come sono le cose, sono da attribuire alla legge, non sempre inter- prete delle esigenze biologiche. ]SIon posso condurvi attraverso i mille e mille casi che raduna la esperienza giornaliera e che sono argomento della disputa più calorosa; mi basta avere toccato un tema arduo e grave più che non sembri, dal quale anche una volta emerge, se al legislatore possa essere -di prezioso ausilio il consenso e la cooperazione ([eW Arte divina. Certi sofi con accento scettico vogliono insinuare che in fin de' conti scienza ed ignoranza si equivalgono, perchè la scienza in genere, e quella proprio di Ippocrate in specie, non valgono a mutare menomamente la natura delle cose. Rispondo. Come sarebbe stolto credere che la scienza in g(?- iicie sia pervenuta al massimo della sua perfezione, così è insana pretesa attendere dalla scienza nostra miracoli, o funzione su))e- riore alle sue capacità. Per ammirare la Divina. Arte e comprenderne gli alti inten- dimenti, fa mestieri non arrestarci a considerare coloro che cre- dono in una idealità scientifica oggi, cui rinnegano domani alle 12U A. DE GIOVANNI (12) primo (liffieoltà, per appigliarsi ad uiTaltra, cui rinnegheranno, quando una niez/a opportunità li consiglia. Qui bene si vede, che sotto parvenze di idealità scientifiche si nascondono o vani conati intellettuali, o mire di volgare materialismo. Per annnirare e com- prendere la Divina Afte, dobbiamo sollevarci dalla bassa marea del volgo e fermarci dove per luce di scienza e per geniale intuito spiega la sua azione in perfetto accordo colle leggi naturali. Ma anche le garrulità sofistiche di oggi avranno, come ebbero sempre, la condanna dalla storia delle scienze. E noi per auto, fermi sempre nei nostri convincimenti, fac- ciamo voti perchè si inizi dalle fondamenta la riforma, alla (|uale aspiriamo per assioma di scienza, con amore umanitario. Facciamo voti perchè quelli che sono chiamati al sommo delle cose della Pubblica Istruzione non sacrifichino le elette intelligenze in sempre nuovi decreti, in tocchi e ritocchi regolamentari, mai rispondenti alla pura esigenza scientifica ; in sforzi burocratici destinati a ve- lare 0 pretese illecite, o ambizioni illegittime, o seduzioni parla- mentari ; ma pongano invece tutta la loro mente e l'opera loro nel rinnovare (tb imis la letteratura scolastica, il metodo, il meccani- smo didattico, per trasformare l'enciclopedia popolare e creare fi- nalmente il pensiero italiano moderno — il baluardo più formida- bile contro le invasioni e le insidie di ogni fatta — artefice ge- niale di forza e di ffloria. A questi pensieri tornano nell'animo mio gli entusiasmi coi quali ho cominciato a parlarvi e rivedo il simulacro del divo Esculapio col fatidico emblema, fatto segno agli onori de' nostri tempi. Superando innumerevoli difficoltà egli ha conquistata la sa- ))ienza necessaria per essere vero ministro della Natura. Egli ha appreso a misurare le potenze degli istinti, il progressivo mecca- nismo del pensiero uiìiano, come le vicende del respiro ed il ritmo del cuore, e fra le parvenze infinite dei più svariati morbi ha rac- colto i documenti ])er la storia della Psicologia unuina. Egli dallo studio delle l'oi-nie è assorto allatlott rina. delle funzioni; comprese e spiegò la legge della divisione del lavoro nell'individuo e nella società e dettò, a caratteri indelebili, clic la d/i'isionc del lacoro (13) AETK DIVINA 121 nell'organismo sociale non ha senso, quando non sia, ordinata e di- retta da un solo principio, in modo che il prodotto del lavoro delle ime parie armonizzi^ si completi^ si perfezioni con quello delle altre jier (dtiKive In fufte le sue possildl/tà i ronceffi coiifemifl nel prin- cipio doHìiìKinte, cos'i rome avrieue neirorcjanismo amano. Gloria airA.rte Divina! (Licenziate le bozze per la stampa il giorno 5 maggio 1905) Al-I'l DKK RkALK Is'I'l'l'lI'l'U VlONKTO DI SCI KN/IO, I-KT'I'I'IKK Kl) y\RTI. Anno ìU'CìmIcimìco l'.)()4-lt(>5 - Tomo iiXIV - l'iiifc pi'iin.'i. A 1) ri N A N Z A 0 R 1) I N A i; 1 A DELL'I 1 CtTUGNO 1005 IMIKSIDKNZA DEL M. E. FAVARO PRF-SIDKNTK I^roseiiti i membri effettivi : Teza, vicepresidente ; G. Brrchei seo-retario ; OorniNi-BoNAFFONS viceseo-retario ; Lamperttoo. LoRENZONi, Trois, De GIOVANNI, Bellati, P. Spioa, Ltoy, Martini, A. Tamassia, Papadoimdli, Da Schio, Molmrnti, Stefani, Galanti, Nasini, Polacco, Vicentini, Yerson, Brugi, Ciscato ; ed i soci corrispondenti : Catellani, F. Ber- OHET, BoRDiGA, Landfcci, G. Spica, Bonomb, D'Arcais, Castrlnuovo, Setti, Malaoola, Lazzarini, Forti. Giustificata l'assenza del m. e. G. B. Dk Toni e dei soci corri- spondenti : Poggi, Predelli, Ghirardini, Medin. Letti ed approvati gdi Atti delle precedenti adunanze ordi- naria del 14 mac^^io e solenne del 21, il Presidente commemora, con le parole che seguono, le dolorose perdite fatte dall' Istituto dei mm. ee. non pensionati gr. uff. coiiim. avv. Alessandro Pa scolato e prof. cav. Pietro Cassani. Oìioriiìulì Colli gii >, '' Nel breve tempo trascorso dall'ultima adunanza un doppio " lutto ci ha colpiti, togliendoci due compagui di lavoro, sulla coo- '' perazione dei quali ancora pochi mesi or sono noi facevamo così ■' grande assegnamento. Ho appena bisogno di richiamare alla me- ■ moria vostra che in quella più recente occasione di raccoglierci •" qui dentro, rispondendo al desiderio che fossero chieste notizie 124 ADUNANZA ORDINARIA " (Iella saluto di due CoUei^-hi o-raveniente infermi, io non nascon- " devo le sempre magg'iori trepidazioni nelle quali eravamo per " quelle preziose esistenze, così da non lasciare adito a quasi ve- " runa speranza di rivederli fra noi. Queste, pur troppo facili " previsioni, si sono dis<^raziatamente avverate : l'alba del 26 mag- " int(M-|)r(^te (hd sentimento di voi tutti. " La partecipazione di Pietro Cassani ai nostri lavori era in- dell'I 1 giugno 1905 125 " cominciata trentacinque anni or sono, e del valore del suo contri- " buto scientifico sarà detto, e con piena competenza, da chi, " rendendo al perduto Collega il doveroso omaggio, ne tesserà con- " degna commemorazione. Ma io non posso trattenermi dal ricordare " qui come ben di rado avvenga d'incontrare, anche fra i piìi grandi " cultori delle discipline alle quali egli s' era votato, un entusiamo ■' così schietto, cosi sincero, così disinteressato per la scienza per " la quale può dirsi eh' egli abbia esclusivamente vissuto. " Il nuovo indirizzo dato agli studi geometrici negli ultimi lu- " stri lo trovò fra gli antesignani, e la profonda stima, 1' affetto " cordiale e la altissima deferenza che ebbe per lui il più sim- " patico ed il più geniale fra i nostri maggiori matematici, Eu- " genio Beltrami, sono la più indiscutibile prova, quando pur ve •■ ne fosse bisogno, del suo altissimo valore. Che se mi si chie- " desse perchè questo non abbia avuto più largo consenso e per- " che una più ampia e più elevata palestra non sia stata dischiusa ■■ alla sua attività didattica, risponderei che le cause devono es- " seme cercate nella modestia eccessiva per la quale chi ben lo "• conobbe avrebbe potuto dubitare se i suoi sforzi, anziché a met- '' tere in evidenza lo splendore delle doti che ne adornavano la " mente, non fossero piuttosto diretti a nasconderle; e fors'anco gli " nocque quella insuperabile ed ingenua bontà d' animo che lo " privava quasi affatto dell'esercizio d'una volontà sua propria. " Egli fu infatti un idealista nello stretto senso della parola: " ed a completare il più armonico insieme di chi, dedito alle più •' ast)-atte speculazioni, passa nella vita senza quasi comprenderne " le necessità, non mancò in lui nemmeno la nota poetica, altis- ■■ sima nella forma, nel pensiero, nel sentimento. Sicché, quando ■' un fitto velo scese su quella lucidissima intelligenza, ne fu largo •' ed universale il rimpianto. " Quale e quanto profonda diversità fra l'ingegno, e quanto • diverso il corso della vita dei due Colleghi che piangiamo per- " duti! Condotto meritamente l'uno al più alto fastigio della vita ■• pubblica, rimasto l' altro nella più modesta cerchia, e quasi " ignorato da se stesso; ambedue tali da onorare l'Istituto al " quale appartennero: procuriamo di sostituirli degnamente, e sarà •^ il maggiore omaggio che potremo rendere alla loro memoria. „ 126 ADUNANZA ORDINARIA Il s. 0. Castelnuovo aggiunge di suo quanto appresso : " Mentre mi associo con tutto il cuore a quello che con tanta " nobiltà di pensiero e di forma disse il nostro Presidente intorno " ai due colleghi che abbiamo perduto, chiedo licenza d'aggiunger " una parola circa a uno dei due, Alessandro Pascolato, del " quale io, insieme col Senatore Papadopoli, sono qui il più vec- " chio amico. Grli altri l'hanno visto nella pienezza dell'età e della " fama, oppure lo videro solo nel periodo in cui egli era ormai " decaduto non nell'intelligenza ma neUa salute; io lo vidi negli " anni della lotta e posso dire con quanto ingegno, con quanta " energia, con quanta audacia egli lottasse; ma anche con quanta •^ nobiltà e quanta lealtà. Egli è riuscito nella vita, ma riuscì per " merito suo senza transigere sui suoi principi, senza commettere " tnai alcun atto meno che retto. E poiché se è bello il riuscire, " e più bello il riuscire con mezzi nobili, io che per tanti anni " conobbi il Pascolato desidero rendere all'amico questa solenne " testimonianza. „ La Presidenza dell' Istituto, appena edotta del grave lutto che colpì il Corpo scientifico si affrettò ad inviare le condoglianze alle famiglie e rese partecipi delle dolorose notizie i membri e soci, le autorità cittadine ed i principali Sodalizi coi quali V Istituto è in relazione. Ai funerali degli illustri estinti V Istituto fu l'appresentato ilal Presidente e dai Segretari, e prima che le bare fossero deposte nella barca funebre, il Presidente, a nome dell'Istituto, i-ivolse alle amate salme un caldo saluto. Pervennero all' Istituto condoglianze numerose da parte delle principali Autorità cittadine e da vari Corpi scientifici del Regno. Le famiglie degli illustri estinti diressero alla Presidenza del- l' Istituto i ringraziamenti per la parte presa al loro lutto. Il Presidente aggiunge che la Commemorazione di AU^ssandro Pascolato, da farsi all'Istituto, fu assunta dal in. e. l*ai)adopoli ; e che sono già avviate le pratiche per la Commemorazione di Pietro Cassani. Il m. (\ Lioy invita la Presidenza a comunicare alle famiglie dei due colleghi h; dimostrazioni di compianto a cui V Istituto volle oggi associarsi. dell' 11 GIUGNO 1905 127 Dopo (li che il Presidente, dichiarandosi certo di interpretare il sentimento unanime dei CoUeg'hi, porg-e le cong-ratnia/,ioiii del- r Istituto al m. e. Stelaìii per il premio reale che T Accademia dei Lincei ag-g-iudicò ai suoi lavori di fisiologia. Sono comunicati i ringraziamenti del prof. Ciscato per la sua nomina a membro effettivo. In oltre il Presidente fa sapere che il signor rxiuseppe Degai, operaio dello stabilimento Carbonaro e Tamburlini in Venezia, regalò alT Istituto uu piccolo busto rap|)resentaiite il compianto socio corrispondente delle proviucie venete prof. Luigi Stalio, che sar<à collocato sopra 1' armadio principale della splendida collezione malacologica da lui raccolta e classificata, dono munifico dello scultore prof. comm. Dal Zotto di Venezia. Infine si comunica una lettera dei fratelli Berchet i quali donano alla Biblioteca dell' Istituto l'esemplare del foglio scien- tifico-letterario " // condiiatore „ che apparteneva al loro zio, col- laboratore col pseudonimo di Grrisostomo. Il volume è prezioso perchè, oltre a tutti i numeri del giornale che videro la luce, contiene manoscritti gli ultimi che furono sequestrati dalla Polizia quando il giornale fu soppresso. L' Istituto caldamente ringrazia. Il Presidente fa circolare il catalogo delle opere ed opuscoli acquistati e pervenuti in dono dopo l'ultima adunanza, facendo speciale menzione del dono del \n. e. Saccardo del volume XVII della sua opera : Sl/ìof/e faiKjonim. — A questo punto il ni. e. Brugi presenta in dono all' Istituto 1' opera, or ora uscita, del prof. Alessandro Levi : Per un programma di filosofìd del. diriffo, facen- done speciali elogi, e il m. e. Martini presenta a sua volta due opuscoli del Padre All'ani. Infine sono presentate e lette le seguenti Memorie : A Tamassia, m. e.: Sul fa resistciw'<^ior parte, lo osservazioni fatto dal dott. Castellana e raccolto in una Memoria ^ojn'd 1(1 ricerrii di (ilcani acidi, pubblicata nei rendiconti dell'Ac- cademia dei Lincei. B. Brug-i, m. e.: Idem della Memoria del dott. Ciuso])pe Doi^anello: // lavoro delle dotme nell' iiidui^fria. — L' A. osserva come all'astratta e verbosa trattazione dei problemi (chiusi nella grande questione che si soleva dire sociale) siasi ormai venuta so- stituendo la loro analisi scientifica. La quale, partendo dai fatti ed esaminandoli in tutte le loro relazioni, consultando coscien- ziosamente la statistica, considerando g-li effetti mediati e imme- diati di ogni riforma, cerca proporre utili rimedi ai dolori sociali. TI dott. Deganello, studiando il problema sul lavoro della donna nell'industria anche alla luce della legislazione comparativa, giunge alla conclusione che l'A. può senza danno, anzi con vero van- taggio morale, sociale ed economico, escludere le donne maritate dal lavoro nell'industria. A. Bonomo, s. e : Idem della Memoria del dott. E. Ravenna: Hill comportamento del virila morooxo nel tuho f/axtro-enterico. — Dalle ricerche istituite sopra il modo di com])ortarsi del bacillo della morva nel tubo gastro-enterico, l'A. conclude che l'ingestione di virus morvoso in cavalli e in gatti non provoca lesioni apprez- zabili sulla mucosa dello stomaco e dell' intestino, poiché di loca- lizzazioni morvoso nella mucosa stessa non si rinviene traccia al- cuna, sacrificando gli animali a distanza varia dall'ingestione (da L) giorni a 10 mesi) e neppure quando assai rilevante è stata la quantità di bacilli introdotti. Integra si presentò pure la mucosa del tubo gastro-enterico di un gatto, il quale contrasse la morva per ingestione di bacilli, con localizzazioni in alcuni gangli linfatici in corrispondenza del cieco ed al margine inferiore del polmone sinistro. 180 VniTNANZA ORDINAEIA DELl/1 1 (IIUGXO 1905 \"oleiido ricercare la rai^ione per cui il bacillo della morva non attecchisce sulla mucosa gastro-intestinale, si provò Fazione dei vari succhi digestivi in vifro sul bacillo della morva. Bile, emulsione di fegato, di pancreas, di mucosa intestinale e di mucosa gastrica, succo gastrico di cavallo di cavia e di gatto tenuti a contatto per vario numero di ore (fino a 72 ore) col bacillo della morva, non lo attenuarono nella sua virulenza. Non modifica le proprietà tossi- che del bacillo morvoso neppure la flora bacterica che normalmente trovasi nel contenuto intestinale del cavallo. Diverso risultato diedero esperimenti sulla digestione naturale, perchè il contenuto del tubo gastro-enterico neutralizza in viro nel gatto e nella cavia, e in quest'ultima più rapidamente, il ve- leno della morva. Nelle setticemie morvose provocate nelle cavie con iniezione di virus sotto cute può il bacillo della morva essere trovato anche nel contenuto intestinale e quivi mantenere il suo potere patogeno. F. D' Arcais, s. e. : Idem delle Note : l" della dott. Clementina Mazzelli : Sai la continuità d' una serie doppia. — L' A. nella presente Nota, dà la condizione neces- saria e sufficiente per la continuità di una serie doppia di funzioni, estendendo a questo caso un teorema dimostrato dal prof. Arzelà per le serie semplici. 2-' Del prof. Carlo Severini : Sulle .-ferie di funzioni ana- litirhe. — L' A. estende ad un campo connesso (|ualunque alcuni risultati già noti per campi semplicemente connessi, e dimostra, collo stesso inetoflo, altri teoremi. Terminata l'adunanza pubblica, l'Istituto si raccolse ia adu- nanza segreta, nella quale si approvò il bilancio preventivo per l'esercizio finanziario 1 905-1900. // /'resiliente À. 1' A V A li O Il l'^ice^eiii'etorio ( J. OC('ll)M-l>(»NAl''l'UNS ^ Ài ri DKi. ki<;Ai.K Isirni'i'o Vknkto di s(uen/,k, lktikkk kJ) Miti. Anne» ace;i(lomic(i r.(0-t-i)05 - Tomo LXIV - rarto piiina. A 1 ) Il N A N Z A ORDÌ iN A H I A DEL !) L LOGLIO 1905 PRESIDENZA DEL M. E. FA VARO PRESIDENTE Presenti i lìienibri effettivi : Teza, vicepresidente ; G. Berchei segretario ; Occioni-Bonafpons vicesegretario ; Lampertico. LoRENzoNi, Trois, Saccardo, De Giovanni, Bellati, P. Spiga, LioY, Martini, A. Tamassia, Veronese, Da Sohio, Molmenti, Bassini, Stefani, G. B. De Toni, Galanti, Eicci, Nasini, Polacco, Vicentini^ Yerson, Brugi, Ciscato ; ed i soci cor- rispondenti : Crescini, F. Berchet, Landucci, G. Spica, Ca- stelnuovo, Predelli, Flamini, Bbeda, Bertelli, Ghirar- DiNi, Rossi, Levi-Civita, De Marchi, Forti. Giastificata l'assenza del m. e. Bonatelli e dei soci corrispon- denti : Poggi e Malagola. 11 Presidente annunzia la morte del socio corrispondente estero prof. Adolfo Mussafia avvenuta in Firenze nel 7 giugno 1905. La Presidenza dell'Istituto inviò una lettera di condoglianza a nome del Corpo scientifico alla famiglia Mussafia, e la vedova diresse alla Presidenza un biglietto di ringraziamento all'Istituto per la parte presa al suo lutto. Il Presidente così commemora il compianto collega : Onoranti/ CoUcgiu', " Non può il p.ome illustre di Adolfo Mussafia sparire dall'albo ■ dei nostri Corrispondenti esteri, nel quale fu inscritto per vo- " lontà vostra or sono circa tre lustri, senza che noi ci asso- j;{2 AUTNANZA ORDINAIIIA ^ clamo al lutto degli studi che hanno con lui perduto uno fra i " più insigni e venerati cultori. Perchè a buon diritto egli fu " riconosciuto dovunque come uno fra i più degni e valorosi con- ■' tinuatori di quella scienza delle lingue romanze che fu fondata " dal Diez ; e forse nessuno al par di lui dominò così compiu- " tamente abbracciandola tutta intera, dall' italiano al rumeno, ■ dal francese al catalano ed allo spagnuolo, profondo del pari " nella conoscenza delle lingue e dei dialetti come in quella delle " letterature. " Nato su quei lidi dalmati che il lungo dominio di San '' Marco e la costante devozione dei migliori verso la Serenis- " sima hanno consacrato Italiani, se anche l'attività scientifica e "■ didattica sua si svolse fuor dei nostri confini e ivi toccò l'a- •' pice degli onori che lo legarono con vincoli di gratitudine, è " doveroso ricordare come per lui fosse mantenuto alto il livello " degli studi italiani nel cuore del vicino Impero ed in uno dei " maggiori centri universitarii di tutto il mondo ; e lode pur gli " si deve per aver dettato nella lingua nostra, ch'era pur sua, " molte fra le più importanti pubblicazioni, e per aver notevol- " mente contribuito con lavori suoi proprii alle più corrette edi- " zionì de' nostri autori de' primi secoli, e per la attenzione da " lui rivolta in particolare a studi concernenti questa istessa " nostra regione, e perchè della lingua e della civiltà nostra egli " propugnò sempre, e in questi ultimi tempi fin anco nei Consi- " gli dell' Impero, gli imprescrittibili diritti. " Prossimo a raggiungere quel limite di attività oltre il " quale non gli era più consentito il ministero della cattedra, volle " appagare quello che era stato un suo lungo desiderio e si ri- '' dusse fra noi, scegliendo a proprio domicilio quella Firenze " della quale direi quasi che ogni buon italiano si sente cittadino. " E nella gentile città egli venne non già per cercare meritato " riposo alle gloriose fatiche, ma piuttosto nuova materia sulla " (|uale esercitare il suo ancor cosi robusto pensiero ; ed anzi va- " gheggiava perfino 1' idea di risalire colà come libero docente la " cattedra, (]uando la morte troncò inesorabilmente ogni suo ^ disegno. " OniMiuiiioiic la memoria, come è dovere si faccia (|ui dcn- DEL 9 LUGLIO 1905 133 ' tro verso chi ha nobihiiente spesa la vita a vantaggio e decoro " degli studi „. Poi accorda la parola al s. e. Crescini la cui coniineniora- zione è allegata al Verbale. I convenuti danno segno di consenso. II Presidente comunica la lettera del Ministro della Real Casa Ponzio-Vaglia colla quale esprime il compiacimento di Sua Mae- stà il Re pel dono offertogli dall' Istituto del Voi. I p. 1" della Relazione sull'isola di Creta. Aggiunge un elogio al m. e. Papa- dopoli che, oltre una prima cospicua offerta per tale pubblicazione, sostenne la grossa spesa per la riproduzione di tavole cromolito- grafiche, le quali compariranno nei successivi volumi dell'opera. L'Istituto applaude alla munificenza del collega. Il Segretario Berchet presenta all'Istituto, con opportune pa- role, il lavoro del conte Giulio Da Schio, dal titolo: Enologia e ritìvoltuxt ìiolla proì^hicia di Vicenza, brevemente esaminandolo, rilevandone i pregi e proponendolo ad esempio. Ij' Istituto ringrazia. Il Presidente dà la parola al m. e. Da Schio che desidera dire dei risultati ottenuti in questi giorni della sua aeronave " Italia „. La comunicazione è riportata come allegato al presente Atto Verbale. Viene presentato il catalogo dei libri ed opuscoli acquistati p pervenuti in dono dopo l'ultima adunanza, tacendo speciale men- zione del dono della famiglia del defunto m. e. Gradenigo, del- l' opera : Scritti oftalin(>/o(/ici del conte Pietro (irodenigo roccolti rlai .'()k'o dei Colli Bevici. N. Papadopoli, m. e.: Idem, della Memoria del comm. Ce- sare Augusto Levi: // mistero d'Otello secondo c/li Archi ri di Htoto, (^idergi, Qnerini e del Cinico Museo di Venezio. — Dalla Memoria e dai documenti uniti parrebbe secondo il Levi, che Nicolò (incrini di S. Francesco da Oandia sia stato l'Otello e Palma Querini la Desdemona : epoca dell' avvenimento l'estate del 1542 ; luogo S. Francesco di l^etimo in Candia. Nei lunghi anni trascorsi dalla prinui notizia datane, (dall'Aprile 1898 ad DEL 9 LUGLIO 1995 139 og-o^i) il Levi avrebbe raccolto nuove prove all' interpretazione storica che egli dà di quei due personag;gi e tra le altre un te- stamento dell'umanista Antonio Kalergi cav. di 8. Marco, compro- prietario del Palazzo Vendramin Calergi, da cui si desume che egli era intimo col Cinzie dalla cui novella Shakespeare prese il suo dramma. A. Stetani, ni. e.: Idem della Nota del dott. Ferdinando So- prana: Degenerazioni del /tn/lx), del cerrellefto, dei midollo spinale, dei nerci e dei innscoli, in un ndondio colpito da gli studi, che fecero brillare il ^hissafia tra i neola- " tinisti come uno de' maggiori discepoli e continuatori del Diez, " come uno de' più efficaci promotoi'i e perfezionatori della ge- " niatc disciplina, che quel grande aveva instaurata. " Il Mussafìa abbandonò alla scienza un retaggio cospicuo : (1) Baicsteini; :>o- liDiiKfnisrIicn l^ltiloloijic, Fest(f(ibr fili' Adolfo Mussafìa, UalU^ a. <1. 8., Niemeyer, l'-K).'). 1/ aiunricaiio ò il Lano (Ynic University, New llavon, Comi. v. S. A.), lo studioso della liiica d'arte poi- tof-liest! nella età di re Dionigi: ed è saggio de' suoi lavori su l'argo- (nenfo pui- t|uesto conliihiito, Ohi j)i>rlaf/uese i^ui/z/s, pp. "27 sgg. (3) COMMEMORAZIONE DI ADOLFO MUSSAFIA 145 " sono 336 gli scritti che la bibliografìa registra. Essi muovono " dal 1855 e giungono al 1904, ossia dal ventesimo al penul- '^ timo anno del nostro filologo, senza interrompersi mai, non '' ostante la malattia che ancor nel fiore prese ad insidiargli, a " torturargli inesorabilmente la esistenza. Di questi 336 scritti " circa dugento riguardano la lingua, i dialetti, la letteratura del- " r Italia : spaziano gli altri per il resto della romanità europea. " E sempre V agilità s' accompagna e s'armonizza alla sodezza ; " sempre luce nuova da ogni parte s'effonde, luce d'acume, d'eru- " dizione, d'ordine, di metodo, si tratti di glottologia o di metrica " o di storia letteraria, si ricomponga un idioma od un testo, si '' persegua e s' approfondisca questo o quel soggetto per entro a " questa od a quella varietà neolatina, nel portoghese e nello " spagnuolo come nel francese, nel catalano e nel provenzale " come neir italiano o nel rumeno. " Uno de' migliori fra gli allievi del Mussafia, collaboratore " del volume giubilare, Matteo Gfiulio Bartoli, nel chiuder la sua " comunicazione la offre con animo grato al maestro, e soggiunge " eh' esso desta un sentimento universale di riconoscenza in tutti " i cultori della filologia neolatina per l'opera sua vigile in ogni " direzione di tempo e di luogo, quasi in ogni provincia della '' vastissima disciplina, ma più ancora ne' molti, " ch'ebbero la •' fortuna di venire iniziati, e guidati agli studi dal verbo, lim- " pido ed in una profondo, del suo magistero „. " Limpido e profondo : ecco una coppia di epiteti esatti poi- " che tale fu il Mussafia : né solo dalla cattedra, ma pur negli " scritti. In lui la dottrina non soverchiò 1' intelletto, come spesso " avviene : si equivalsero invece quella e questo armonicamente. " Non fu egli vago dell' abbandonarsi a tutte le tentazioni del " sapere con quella enciclopedica volubilità, che, salvo qualche " miracolosa eccezione, finisce per essere infeconda : ebbe all' in- '' contro la volontà ferma di conoscere profondamente qualche '^ cosa e di essere qualcuno. La dottrina fu pertanto governata " da consapevolezza metodica e diretta ad un fine : fine pur sempre '' altissimo ed arduo, per la nobiltà e la difficoltà degli studi, a' " quali s' addisse il Mussafia dagli anni giovanili e si serbò co- " stanteraente fedele, sino alla morte. " Rammento com'egli una volta, oramai vicino al termine 146 V. CRESCINI (4) " (lolla sua faticosa giornata, riguardando l' insieme del suo la- ' voro si rammaricasse di avere preferita la frammentaria varietà "^ de' molti scritti diversi, monografie, contributi, appunti, recensioni, " alla compatta unità d'una o di poche opere poderose: e rammento '' com' io rispondessi che, in qualunque modo, ed a tacer d' altro, " s' era egli aggirato entro l'orbita, per quanto larga, d'una sola " scienza ; che quindi 1' unità complessiva dell' intendimento ge- " nerale aveva conferito coesione e disciplina alla varietà delle " ricerche particolari. Fatto è che nella storia della filologia ro- " manza il nome del Mussafia rimarrà segnato indelebilmente: la ' qual cosa può essere asserita con la maggiore serenità di giu- " dizio, senz'ombra di facili abbandoni alla bugia de' lirismi fu- " nebri. " Dicevo poco fa che de' 336 scritti del Mussafia ben 200 •' illustrano le favelle e la letteratura dell' Italia : anche qui ò la " consueta ampiezza versatile della conoscenza e dell' indagine, " per cui s'arriva da' volgari del Trentino o del Veneto al napo- " litano, al siciliano. Anzi è da ripetere con l'Ascoli che all' I- '" talia dialettale il Mussafia dette il fiore delle sue forze ('). Ed '' a noi veneziani e veneti, nella maggior nostra accademia, ba- ■' sti ricordare particolarmente le singolari benemerenze del Mus- '' safia rispetto all' analisi di quel fenomeno curioso che fu, per ■ entro al secolo XTII ed al XTY, la epopea franco veneta ; ri- " spetto alla esplorazione della letteratura negli idiomi di Ye- ' nezia e di Verona a que' tempi stessi ; la edizione della Pr/.sr ■ de Pampe/une e del Macairc, quella del trattato politico di fra " Paolino minorità, l'altra de' poemi su la infernale Babilonia e " su la celeste (rerusalemme di fra Giacomino, per non richia- " mare alla mente di chi ascolta se non i i)iù noti fra i monu- " menti dellantico veronese, studiati, carezzati dal Mussafia, al '' modo stesso d'ogni altra cosa, col solito amore composto, ele- ■' gante, sagace della nitidezza e della perfezione. E fu egli in " queste così come in altre parti del dominio neolatino un pre- ■' corritore ed un incitatore : si voglia solamente rammentare che "^ al primo comparire dell' Archivio ascoliano il Mussafia era già (\) VcdiUisi lo parole coinineinorativf di'W X^vohi nv'' liendlrofiii i\e\ li. Ist. Lombanlo, S. II, V, XXXVllI, 1905. (5) COALMKMOUAZIUNE DI ADOLFO MUSSAFIA 147 " insig-ne per le prove offerte e per l'autorità acquisita in età o-io- '' vanile ancora. " Pio Rajna ebbe a scrivere, nell' occasione che fu presen- " tata al Mussafia la miscellanea giubilare, che se per gli uomini •' (li scienza egli era un grande romanista, per gl'italiani era " insieme altra cosa. " Nativo „, proseguiva il Rajna, " della Dai- " mazia egli personifica, come meglio non si potrebbe, ciò " che costituisce il nostro voto per quella regione : che essa, " pur divisa dall' Italia nell'ordine politico. . . ., sia italiana di col- " tura e quanto è possibile italiana di linguaggio. Al Mussafia " uè gli uffici esercitati a Vienna e nella corte stessa, dov'egli " fu maestro a vari arciduchi, né la dignità più che meritamente *' conferitagli di senatore austriaco, tolsero mai di dichiarare " apertamente, senza con ciò venir meno ad alcun dovere o ri- " guardo, che italiana era la sua lingua e che la civiltà della '^ quale s' era imbevuto e alla quale intendeva di servire era la " civiltà che porta nel suo vessillo Dante e la divina commedia „ (^). " Qui torna in niente la bella, ordinata sintesi della storia " della coltura italiana in Dalmazia, con la quale il Mussafia " contribuiva alla illustrazione letteraria ed artistica de' territori " austro-ungarici ; sintesi, la quale incomincia da queste parole : "• come su tutta la vita spirituale degli abitanti della Dalmazia. " COSI particolarmente su la loro attività letteraria esercitò sem- '^ pre r Italia il più durabile influsso ,, ; e par quasi tramutarsi, " verso la fine, in un fervido inno al maggiore degl' italo-dalmati, " a Nicolò Tommaseo (3). '' Lungi da noi qualsiasi retorica vaghezza di convertire il " Mussafia, nato e vissuto per la romita pace degli studi, in un " agitatore, in un irredentista: ma certissimo è questo che dell' I- " talia egli fu innamorato, ch'egli si sentiva intellettualmente, affet- '■ vamente italiano. Un antico soffno rideva alla sua fantasia : nel " bel paese chiuder gli occhi al sonno che non sa risvegli sotto " la carezza allegra del nostro sole, morire italiano in Italia. Ed (2) V. // Marzocco, X, S, 19 Febbi-. 1905, l'^ p. 4'' e. (8) A. Mussafia, Italienische LUeratur \zur Literatar Dahnatiens\, nella grand' opera Die Oesterreichiftch-Ungansche Monarchie in Wort und Biìd, X, 18 (Wien, 1891). Cfr. la bibl. mussafiana, n. 289. 148 V. CRESCINT (()) '' il sogno fu avverato da un destino troppo frettoloso, pochi mesi " dopo che r insigne si era condotto a dimorare a Firenze, ov'e- ■* gli spirò la mattina del 7 giugno 1905. Non lasciamo la elet- " tissima figura senza ricordare l'ultimo episodio del suo soggiorno " in Austria ; quello che l'Ascoli dice il '' tragico episodio col " quale si chiuse la sua carriera „. " Lo aveva l' imperatore „, son " parole sempre dell'Ascoli, " chiamato di recente a far parte della " Camera de' Signori; e sfinito com'egli pur era da lunghe soffe- " renze fisiche e ammonito officiosainente, coni" egli pur fU; che " ogni consenso gli sarebbe mancato, volle nondimeno tentar di " persuadere quella Camera dell'opportunità di stabilire in Trie- " ste un gruppo italiano di studi superiori. Si preparò all' ardua " prova con gravissimi stenti e la compì ; uia finito eh' ebbe di " parlare si trovò così affranto da dover abbandonare l'aula prima "^ ohe vi risonassero le gelide risposte che tutti sappiamo. E " stata una dolorosa sconfitta, ma è stato un avvenimento nobi- " lissimo, uno di quelli che si sentono forieri di meno sfortunate " riscosse. Onore sia intanto alla memoria di Lui ! „ ('). " Rendiamo noi pure al Mussafia la giustizia, ch'è racchiusa " in questo supremo saluto dell'Ascoli ; e voli insieme da Yene- " zia su l'altra sponda dell'antico suo mare un augurio pieno di " fraterne speranze. (1) Cit. liemlivonti del |{. Isf. Loinl). Atti dmi. Iìkalk I.stitutu Vknktu di suikn/h, li;ttkrk kd aktj. Anno :(,cCii(leiiiico r.)()i-'J05 - Tomo LXIV - Vinte prima. PRIMI mmMì wmMmm " Italia „ a se 1/ Giugno - 4 Lugiìo 1S05 D I A L M E ureo DA S C li I O, m. e. (A(lt(ni(nza del D luf/llo 1!)()5J Dopo diciassette anni di vicende dal 17 _ siamo in grado di annunciare che a eiuesta prima prova ne seguiranno delle altre, nedle; eiuali ai perfezionamenti del macchinario si aggiungerà la maggior pra- tica e conoscenza dei vari organi eia parte di chi de've comandarli. 152 A. DA SCHIO (4) \jH (lirc/.ioiic (Irllii .Socit'tà sente il dovere di riiigraziiiie coloio elle voloiiterosaiiieiite si jirestiirono alle iiianovre della presa di terra. t' tu Almerico da Schio BOLLETTINO III. Martelli 27 (iiuyiiu l'J()5. Questa mattina l'aeronave lUiìùt usciva dall'aeroscalo alle ore 5 112 con progianinia di prove di dirigibilità navigando sul cavo, sopra i prati a cavaliere dcdla strada Scliio-8. Oiso. Alle 0.15 Vlialid si levava e partiva lilteiacon unadire/ione iniziale Kst-Nord-Est. A bordo stavano il pilota tenente Cianciti, il nniccliinista Jìottazzi, Almerico da Schio. Dopo una serie di evoluzioni compiute con lotla fin ilaiiprima stal)i- lita e per un pei'corso di circa due cliilonu'Iri l'aeionave picst' terra le- licement(* nei ])ressi dello scalo. In una seconda e in una terza [trova salirono a bordo il lenente (!iaiH'tti e l'ing. Letlei'. Con Itrevi e raiddi' evolnzioni liirono sni)era(i e schivali ostacoli tacendo uso degli a,eroi)iani e del limiine; in eiitiambe (lueste j)rove l'aeronave ili litonuj andò a [tosaisi dolcrnirnle a teiia al I)unto esatto di i>a,rtenza. Alle or(,' 7 e mezza V lini io rienirava allo scalo, dopo questa matti- nata di esi)erienze fortunate e lusinghieri;. BOLLETTINO IV. Schio, 28 (aei'itscalo) ore 1) (>>nesta mattina si proseguirono le espiMÌen/e di evoluzioni nelle adia- cenze dell' aiToscalo. Jl programma, di oggi comportava. Ira gli ali ri, una ascensioni; a itinerario stabilito; però l'aerostato, non essendo stalo ri- fornito ed essendo |)erciò deiiciente di l'orza ascensionale, anche per la causa impreveduta dell' assiMiza. del risc;iJdaniento del gas dovuto all'ir- radiazione solare, non potè che ripetere e del resto confermale felice- mente le esperienze e Tesilo di ieri. In lina, prima ascensione salgono a bordo : pilota Almerico da Schio e macchinista Ijottazzi : dopo alcune docili evoluzioni l'aerostalo ha itreso terra presso allo scalo. In una seconda ascensione salirono a bordo il lenente l'Utore Cia- iii'tli pilota e il meccanico del sig. l'iccoli, macchinisla : ani-he ipiesta volta, pure con rotta iniziale |)erfellanieiile opposta alla lOecedeiite, fii- l'Oiio eseguite alcune evoluzioni lerminale con felice presa di terra al posto esatto di partenza. l'inlrambe le volte furono etlicacemeiile adulteratigli aero|)iani tanto Iter la salila elle per la disresa. (5) 1 iMMìMi 1':si'I';immI';nti ecc. 153 Alle (Ilio ascensioni lìrcccdciftc un;) pi-ova a forra di oitnt rollo do! nnno'ro doi o-ji'i d(dra.ll)('ro dcdl'olico. F.to A/uiiriro ila Si'liin. BOLLETTINO V. Sabnto 1 Ln-lio IDOf) OkK' il"'" <"■'' 1^-1''> •'"•' i)roson/a .q;raziosa di S. M. la Ki'i^ina iMadro si osoi^'ii irono os]iorion/,o di (lirii;ii)ilità ad ain'ostato libero. Doiìo una r;i|)idii niiiiiovr.i di parlen/.n, Vlhiliii si librò ii.d un' a.Ue//,a di oircii l^r)() metri, e ('onii)ì nninerose evoluzioni, l'iniaiiondo (bipprinia sul cainix) d(dlo scalo, (lUJinlnnqiie la bi'e/,/.a sikì-csI^ che la spinft'ova vei'So i nionli, te- nesso s])iega.to e svobi/zanti le l)andiere; si diresse poi verso ì/itnl, indi verso orcsf, fino ali' a,lt(;/,/a, di S. Ma.r(,ino. Il motore, a causa dello sforzo l'icliiosto per vincere il vento, cominciava a liscaldaisi. i^'u quindi iniziata, la i-otta. di ritoi-no che fu mantenuta, borde^S'iando, i)er ciica metii 400. Ma il riscii.ldaiiiento d(d motore divenuto eccessivo, al punto di bru- ciare alcuiu! guarnizioni, fu decisa la disc(!sa che si effettuò l'elicemente a circa m. 200 dallo scalo. \j Italia fu condotta sollocitainente e senza inconvenienti ni l'aeroscalo, dov(^ f-iuns'ova alle ore IH.IO. — S. M. la RoiJ-ina Madre i!;razios:i.mente si dei;'nava di scrivere nel- r albo dei visitatori le seguenti p;i,role : « Auguio ali'aeionave Italia «di seguitare sempre nel suo gloi'ioso cammino e di giungere ;ill;i mel;i, « ju-omio inei'itato di tanta e sì ainmii'ovole ed intelligt^ite costanzii ili « propositi ». — AIarf/Jirrif(/. BOLLETTINO VI. Schio, 3 luglio (aeroscnlo) oi'o H Questa mnttina si continuarono sempre le esperienze di dii'igibilità. Alle Ole (1.45 si effettuava la partcMiza sul cavo, in direzione sud-est con l'intendiuiento di eseguire un giro completo attorno al Cimitero Nuovo. Compiuto il gii-o e constatato il perfetto funzioniunento dei vari oi-gani, Vltalia staccatasi dal cavo si spinse fino sul Timonchio, a valle del ponte (hdla ferrovia. Il ritorno si compì senza inconvenienti di sortii con l'Otta costante, giungendo al ]tuiito i)reciso di paitenza allo oi'o 7.35. In ([uesta manovra che si può litcnere ([U(dla di maggioi' duratn fino fid oi;i e la più completa, si ebbe unii lusinghiera confermii d(d jierfetto fiinzioiiiiiiiento dell' aeronave. BOLLETTINO VII ED ULTIMO. Schio, (aeroscalo) 4 luglio 1905 Htnmano 1' aeronave doveva ripet(M'o l'esperienza di ieri con inten- zione di un itinerario di iuidiitii e ritorno ahiuanto più iiinpio. 154 A. DA Sf'HK") (0) Quando Vlfaìia si accingeva alla partcìi/.a spirava hrczzii ovest. Allo ().:")() minuti essa i)artì lihoi'a. in dirc/iono sud vci'so il Ciniitn-o Nuov(», di cui coniiìiva eonic ieri il i^iro. Si spinse poscia tino all'altcz/.a della ferroviii. a, nord di Marano. I^a, brezza, rinforzata rendeva dit'Iicile la, nnmovra di ritorno. Il pilota si dirosse allora verso C!ontrà Tinion- cliio, alle falde del Sunmiano, por tjiunf^erc! a ripai'o «lol vento ed ivi prese col cavo eontiitto col suolo. Una corrente nord-est. af^evolava, al- leo;! il ritorno allo scalo, verso il (|ii;ile iniziò una rotta rapida e sicura. Maess(Midosi il cavo inii)ii;'li,i,lo, V Ihilin si althiissò e toccò dolcemente il suolo. Nel risollevarsi dojx) l'urlo prese in pieno un filare di incisi, dove riniiisc! coin(! ancoiata (; conti'o i ([uali si IViiltuiai'ono lo intelaia- Inre deii,li aei'opiani e si lacerò In, copei'tura di un'iila dell'elice. Ciò non di meno lil>erat;i, la navict'Ila dai rami che la, t rat teiievnno, l'aero- nave zoppicante si avvicinò pei' i|u;iiito era possibile allo senio, pren- dendo terra n meno di duecento medi {\'.i esso, e cioè ])resso il villino Saccardo. (Jon In mnnovi'a d'oiiM'i, come si era, fin da i)rinin stnldlilo, VI1(ili(( termina il |)rimo ciclo di espei'ienze. .Si ritirn orn in cantiei-e i»er l'ice- vere (|uelle iiiod ificnzion i elle la, prima pratica ha sui?i;'erito ; ripromet- teiiddsi in mi nuovo periodo di approssimarsi ancoi-a di più alla soluzione d(d proldema impostosi. Al un' ri CD (la Sr/iio Atti del Rralk Istituto Vkneto rn scienze, lettere ed arti. Anno aceadcinico linH-ilOf) - Tomo LXIV - l'arto prima. " RICORDITi DI ME „ LETTERA DI FRANORSCO CIFOLI. A, s. e. al prof. Ludovico Perroni Grande Messina. (AihinavKi liti !l h,f/lin 11)05) Brevissimo, e pure eommoventissinio episodio, e da tutti ri- cordato non meno che V episodio di Francesca, è, senza dubbio, quello della Pia, negli ultimi versi del canto V del Purgatoi'io: Dell quando tu sarai tornato al mondo, E riposato della lnn»a via. Ricorditi dì me, che son la l'ia; e segue il compendioso e velato accenno alla sua grande sventura. È persona immersa nel dolore, che si raccomanda a chi la può aiutare : e si raccomanda con tutta umiltà, come chi impetra una grazia, di cui non ardisce chiamarsi degna: e si raccomanda con brevissima parola, lontana da noiosa insistenza, ma, con ciò stesso, riconoscendo la potenza e la benigna disposizione della persona, a cui la parola è rivolta ; mi basta che vi ricordiate di me ; so che, se vi ricordate, certamente sono esaudita. Il patetico di questo episodio è qui : « Ricorditi di me. » Dante aveva fatta sua la poesia virgiliana, e, nella Divina Commedia ne sentiamo la eco in cento luoghi. Lo stesso è, come accennai altra volta, delle Sacre Scritture, che Dante ebbe fanii- o-liarissime. 150 1"'. (•irni,L.v - jfi('(»i{i)rn di me (2) Or bone, nella Genesi, cjijx) XL, si riicconta del sog'no fatto, in carcere, dal Capo dei co|)j)icri di Faraone, e come Giuseppe o-lielo interpretò nel senso ciie, dopo tre f;iorni, sareblx' stato li- bero, e rimesso nel suo ufficio, (Giuseppe ; dopo la spieg-azione, a^^- ^lunge, con molta semplicità, v. 14: Taiifuni mrwoifo mei, nnii licìie iiìn fiifr/f, ef fifciaf; mccum iii/^rricordidin ci siK/i/crat^ J'Iki- riKiiii ut rdìiciif me de isfo carcere. (^esù p(Mideva dalla croce, in mezzo a due malfattori, croci- fissi insieme con lui. Uno di questi gli diceva villania. L'altro lo sgridò severamente, richiamandolo a retti pensieri; e rivolto (piindi a Gesù, gli disse (San Luca, XXII F, 42): Domine^ memento mei, cnm venerici in re(/iuim tuum. Certo (|[uesto memeìifo è connnoven- tissimo sopra ogni altro, quando si pensa 'ishi ora quegli che par- lava, e chi era Gesù. Ala anche Giuseppe commuove. Il tapino, che domanda a chi è potente e buono la limosina del ricordo, tocca seiìipre il cuore molto teneramente. Dante lo sentì (e che cosa non sentiva egli ?), e scolpì il suo mirabile llicordU'i di me. Atti i)i;I/ Rk.vlf, JsTJTrTit V'kn'kth di scikn^ii;, JìKI'tkiìk kd aiìti. Anno ;i«'c;i(l(Mniro liMU-DO") - Tonio LXIV - l'.'ii'fc i)rÌMifi. (a.nnkssi) CATALOGO DEI LIBRI ED OPUSCOLI PERVENUTI ALLA BIBLIOTECA DELL'ISTITUTO dall'I! luglio 1004 al 10 luglio 1905 Acuto Giovanni - {Sir John Ilairkicood)^ storia di un com/of fiere, per G. Tempie- Leader e G. Marcoffi. - Tedi Occioni-Bonaf- FONS. - Recensione. Agazzi Augusto. - Discorso tenuto il 24 Luglio 19<>4 inau(/n- raìidosi la bandiera della " Società delle arti edificatorie di Mutuo Soccorso „ nella Scuola Grande di S. Giovanni Evan- (jelisia in Venezia. — Venezia, Garzia, 1904, 8°, br., p. 14, ili. Agnola (Oell') Carlo Alberto. - Analogie fra alcune serie di polinomi e le serie di potenze. (Nota I"). — Venezia, Fer- rari, 1905, 8°, br., p. 7. Idem (XotalL')- — Venezia, Ferrari. 1905, 8^ br., p. 12. Agosti Giuseppe, Zanniohelli Gian Girolamo e Martini Barto- lomeo. - (I codici botanici figurati e gli erbari di) esistenti nell'Istituto botanico di Padova. Studio storico e sinonimico. P. A. Saccardo, con un'Appendice sull'Erbario di L. Pedoni. — Venezia, Ferrari, 1904, 8" br., p. 122, con 1 tav. Albergati Francesco. - (La vita, i tempi, gli amici di) comme- diografo del secolo XVI] I, di Ernesto Masi. - Vedi Occioni- BoNAFFONS G. - Recensione. Alberico da IVIai'cellise. - (La Congratulatio di) per la nascita di Cane Francesco Della Scala. - Vedi Biadego G. Alffani Guido. - Il disastro d'India segnalato all'Osservatorio Xi- moiiano. — Pavia, Succ. Fusi, 1905, 8°, br., p. 7. Il grande terremoto d'' India del 4 Aprile 1905 e le registra- zioni sismiche all' Osservatorio Ximeniano di Firenze. — Fi- renze, Ricci, 1905, 8", br., p. 6. \'^\ CATALOno DEI I/IP,i;i HI) OlTSCOl.I Alimena Bernardo. - L'iniiividio roloiiftirio iir/ìc Iniì^luziiniì iiio- derne. — Messina, D'Angelo, 1904, M", br., j). (1 (Nel Volume Onoranze al ])rof. Lilla). Allievo Giuseppe. - La forzn deU'pdnatzioìic e la l(>fl(( ddln rifa. — Messina, D'Angelo, 1904, 8", br., p. 4. (Nel volume onoranze al prof. Lilla). Aliighieri Dante. - ( L' arfr. in) e nei Mcdìn Krn. - Wdi (Io- letti L. *Aloi Alberto. - Piante indastriali . 3" ediz. — Milano, Bellinza- ghi, 1904, l(r, tela, p. 274, con 64 incis. Alpago R., Vicentini G. - Studio sulla radioatfirità dei prot/otfi delle sorgenti ter mali euganee. Nota IH». — Venezia, Fer- rari, 1905, 8" br., p. 46, ili. Alpi Orientali - (Carta delle pioggie vrlte) e net Veneto. - V(m1ì Tellint a. ^Amati A., Guarnerio P. E. - Dizionario etimologico di dodicimila vocaboli italiani delirati dal greco. — Milano, Vallardi, 8°, tela, p. 275. Ambrosoli Soione. - Intorno ad un nuovo esempla re della vìo- neta Camllina di Candid. Lettera al sig. co. Nicolò Papa- dopoli. — Milano, Cogliati, 1905, 8°, br., p. 3, ili. Amelia (D') Leone Vincenzo. - L'exule. — Foggia, Leone, 1 904, 8°, br., p. 146. Annali hihliografici e Catalogo ragionato delle edizioni di JJar- hh-a, liiancìii e C. e di G. Barhèra. - Vedi Bakrkra Gr. Annino Sebastiano. - Foche parole sulla (Conferenza " l'ro Jloma marittima „ tenuta in Roma dall' ing. l\(olo Orlando. — Lecce, Spacciante, 1905, 8°, br.; p. 14. Archivio storico per Trieste^ l' Istria ed il Trentino diretto da S. Morpurgo ed A. Zenatti. - A^edi Occioni Bonaffons G. — Recensione. Arcidiacono S. - Il terremoto di Niscemi del 1.') Luglio ì'Jth'ì. — Modena, Soliani, 1904, 8", br., p. 9, con 1 tav. Principali fenomeni eruttici avvenuti in Sicilia e nelle isole adiacenti durante l'anno 1901. — Modena, Soliani, 1904, 8", br., p. 9. Ardigó Roberto. - (/l diritto naturale nella filosofìa di). - Vedi IjEVI Ai/KSSAN1)K(). PKKVKNP'n ALLA lìl lìLloTKCA DKLl' I S'ITt'UTO \H\ Apenappìmo Giuseppe. - PI al, •uni Icllori ilcìln s/m/in Mr.^e uri are. XVI. — Mossimi, D'Aiio'olo, 1004, 8". l)r., p. 7. (Nel voi. Onnraii/c al j)rot'. \A\h\). Ateneo Veneto (L') e Samuele Romanin. - Vedi OcrioxF IJo- NAFFOXS ri. Atti del XII Congresso sanitario interprovinciale. - \ (mIì Congresso. IBaratta Mario. - Ancora per hi cdizioìir uazioìialr dei itXDiosrriffi (lì Leoìiardo da ìlari. Lotterà a S. E. il Ministro (lolla Pubblica Istruzione. — Voi^hora; Riva e Zolla, 1904, 16", br., pagine 7. Baratta M., Taramelli T. - L'acquedotto pugliese, le frane ed ì ferreììad/. — Voghera, Riva e Zolla, 1905, 8", br., p. Ki od 1 tav. Baratta Mario. - U acquedotto pugliese e i terremoti. — Voghera, Riva e Zolla, 1905, 8", br., p. 11. Barbèra G. - Annali bibliografici e Catalogo ragionato delle edizioni di Barbèra, Bianchi e Comp. e di G. Barbèra^ con elenco di libri, opuscoli e periodici stampati per commissione 1854-1880. — Firenze, Alfani e A^enturi, 1894, 4°, bod., p. 594. Bassani Francesco. - La ittiofauna delle argille marnose pli- stocenirhe di Taranto e di Nardo {Terra d'Otranto). — Napoli, Rubertis, 1905, 4^*, br., p. 56; con 3 tav. Battistella A. - Nel IL centenario dalla morte di Fra Basilio Brollo da Gemona. Commemorazione. — Udine, Del Bianco, 1904, 8°, br. p. 61. Béguinot Augusto. - Saggio snlia flora e sulla fìtogeografid dei colli Euganei. —Roma, Civelli, 1904, 8°, br. p. 192, con 1 tavola. Herbarium Camillae JJoriae II. Prodronio ad una fiora dei bacini Pontino ed Ausonio e del versante meridionale dei monti limitrofi [Lepini- Ausoni). — Genova, Sordo-Muti, 1897, 8°, br., p. 157. La fiora dei depositi alluvionali del basso corso del fiume Te- vere. Studio fitogeografico — Firenze, Pellas, 1901, 8'\ br., p. 81. U arcipelago Ponziano e la sua fora. Appunti di geografia [4j f;ATALO(;() DKl LIIÌIM l'.l) OIMTSCOI;! storica 0 di topografia botanica. — Roma, (divelli, 1902, 8°, l)!'., j). !)0, con 1 carta. Béguìnot Augusto. - Intorno ad alcnnl conceifl filila (ìisfrihu- zione (feografìca delle piante contenuti nell'opera " P/n/tor/no- monlca ^ di G. B. Porta. — Firenze, 1902, 8", br., p. 11. Le Scrofulariacee, Orohancacee, Bignoniacee, Labiate., rcrhe- nacee, Lentibulariacee, Acantacee, GlohiiJariacee, Pian fari- nacee, Ruhiacee, Caprifoglincee^ Valerianacee, Dipsacacee, Cucurbitacee, Campanulacee, indigene o subspontanee della flora italiana. — Padova, Seminario, 1902-3, 8°; br., p. 198. Contribuzione alla briologia dell' Arcipelago Toscano. Studio briogeografico. — Firenze, Cocchi, 1903, 8°; br., p. 150. Studio anatomico di due cecidii del genere Cuscuta. — Avel- lino, Pergola, 1903, 8", br., p. 14, con 2 tav. Ricerche intorno a Digitalis Lutea L. E. l). Mianntha lìotli nella flora italiana. Studio fitogeografico. — Firenze, 1903, 8°, br., p. 24. ' Béguinot A., Traverso G. B. - Notizie preliminari sulle arbori- cole della flora italiana. — Firenze, 1904, 8", br., P- 11. Béguinot A., Saccardo P. A. - Giacoìno Petiver e l' inrenzione delle " plantae exsiccatae. „ Nuove ricerche. — Siena, 1901, 8«, br., p. 8. ^'Belluomini Giuseppe. - Ricettario pratico di metallurgia. — Fi- renze, Laudi, 1905, 16°, tela, p. 328. ^Beltrami Gaudenzio. - La filatura del cotone. Manuale teorico- pratico. — Milano, Bellinzaghi, 1905, 16", tela, pag. 537, con 196 incisioni e 42 tabelle. Bemporad A. - Tavole ausiliarie per esperien-.e sulV assorbimento atmosferico fra r Osservatorio astrofisico di Catani(( e V Os- serinitorio Etneo, con appendice. — Catania, Calatola, 1 904. 4", br., p. 13. Berlese Antonio. - Illustrazione iconografica degli acari mirine- co/ili. — Firenze, Ivicci, 1904, 8", br., p. 474, con 14 tav. litoff. e 10 incis. nel tosto. Acari nuovi. Manij>uhix IH. - Firenze, Kicci, 1904, 8", br., p, 23, con 2 tav. PERVENUTI ALLA HIBLIOTKCA DELL'iSTITUTO [f)] BeHese Amedeo. - Attività dette solmioiii (itroolicJie di ^uf^ti- inato corrosivo a titolo elevato in alcune manifestazioni morbose. Nota preventiva. — Firenze, Ricci, 1904, 8», br., p. 16. Bernardi Enrico. - Un pa)-adosso idrodinamico. — Venezia, Ferrari, 1904, 8", br., p. 10. --'Bernardi G. G. - Contrappunto. — Milano, Alleg;retti, 1904, 16°, tela, p. 238. ^"Berthelet Giovanni. - Stirria e rivelazioni sul Conclave del liH)3. i: elezione di Pio X. — Roma, Tribuna, 1904, 8", br., p. 301 (con i ritratti dei Cardinali intervenuti al Conclave). Besta Enrico. - Un formulario notarile veronese del secolo XII J. — Venezia, Ferrari, 1905, 8^ br., p. 18. Betteloni Cesare. - Paralipomeni. - Vedi Biadego G. 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Jjilla). I\r una storia delle Vnircrsilà il((li((uc. Voli e proitostc. Venezia, Ferrari, 1905, 8", In., p. S, Bruno. ■ {lircie saggio critico sulle dolhinr di). - \ cili l,ii,i,s \. PERVENUTI ALLA BIBLIOTKCA DELL'iSTITUTO |7| Bullo Carlo. - lì Padre Antonio TornielU cappuccino. Cenni bio- grafici. — Venezia, Ferrari, 1905, 8°, br., p. 16. Bullo G. S. - La Laguna di Lesina. — Padova, Prosperini, 1902, 8", br., p. 156, ili., 1 tav. Busoemi Salvatore. Le utopie celebri. — Messina, D'Ang-elo, 1904, 8", br., p. 5. - (Nel voi. Onoranze al prof. Lilla). Buzzetti P. - Documenti della Rezla Chiaoennasca, anteriori al XIV secolo. - Vedi Sangiorg-io G. Cabreira Antonio. - (Quelques mots sur les mathématlques en Portuyal. Notices et défense des travcmx de) avec hlographie de r auteur ])ar A. Santos Lucas. — Lisbonne, Minerva, 1905, 8°, br.. p. 64. { Biografia di). - Tedi Lucas Santos A. Cagnotto Giovanni. - Osseroazlonl anatoìno-patologiche sull'atro- fia dell' Ipofisi. — Venezia, Ferrari, 1905, 8'\ br., p. 85, con 3 fig. nel testo. Calmo Giacomo. - Memorie Udinesi dal 17(H) al 1767 del noh. Lìirrezlo Pidladio degli Oliti, edite da G. Occioni-Bonaffons — Udine, Doretti, 1889, 8", g-r., p. 50. Campbell Arabella Georgina. - Vita di Fra Paolo Sarpl. - Vedi Occioni-Bonaffons G. - Recensione. Candia. - (Intorno ad un nuovo esemplare della moneta Caecd- lina di). - Vedi Ambrosoli S. Cannìzzaro Tommaso. - Gloria nera. Poesia. — Messina, D'Angelo, 1904, 8°, br., p. 1. - (Nel voi. Onoran/.e al pro- fessore Lilla). Cappellari Luigi. - (Elenco delle Memorie scientifiche del Doti.) — Vicenza, Pastorio, 1905, 8°, br., p. 10, con ritr. Caprin Giuseppe. - U Istria aohlllsslnia. — Trieste, G. Caprin, 1905, 8", br., p. 285, fig. 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Meinoria. — Venezia, Ferrari, 1905, 8°, br., p. 9. Catalogo racfionato delle edizioni di Barbèra, Bianchi e Comp. e di G. Barbèra. - Vedi G. Barbèra. Cattaneo P. - Alcuni teoremi sidU evoluta armonica. — Venezia, Ferrari, 1905, 8^ br., p. 14. Cavalieri Bonaventura e la quadratura della spirale. — Vedi Favaro a. Cesari Francesco. - Discorso intorno a Vincenzo Lilla in oc- casione del 4(f anno d' insegnamento. — Messina, D' An^^elo, 1904, 8', br., p. 2. - (Nel voi. Onoranze al prof. V. Lilla). Cesi Federico. - Tahulae phgtosophgcne. P. I'^ con illustrazione di Romualdo Pirotta. - (Pubblicata dalla R. Accademia dei Lincei). — Roma, Unione Coop., 1904, 4'\ br., p. XIV : 8(). Charcot J> IVI. - Lecons cliniques sur l' hgstérie et lligpnotisme. - Vedi PiTiiES A. Cipolla Carlo. - Il conte Loisio di S. Bonifacio Podestà di l*ii(- cciiza nel 1277. — Venezia, Ferrari, 1904, 8°, br., p. IT. Cobelli Ruggero. - Contribuzioni (dia (Ji.cu(l(di)gia ilei IVcnfini». NVieii, 1904, 8", br., p. 8. 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Colloredo. - (Salla famiglia di) - Vedi Occioni-Bonaffons (I. ''Colombo Ezio. - La Hej)Hhbli'a Argentina nelle sue fasi storiche e nelle sue attuali condizioni geograficlie, statistiche ed eco- nomiche. — Milano, Bellinzag-hi, 1904, 16", tela, p. 830, con 1 tavola, 1 carta ed indice dei nomi. Comitato - " Pro Roma Marittima „. - Tedi Orlando, P., Hors AHI L. Congresso (XII) sanitario iìiterprorinciale dell'alta Jl planisfero <(d uso della marina. — Pavia, succ. Fusi, 1905, 8", br., p. 7, fig-. 'Faè G. - Elettricità e materia del dI;A l'.l l'.LK ITI^K ;a IHOLi/ IS'ri'J'K'IM > [18 | Fontanini Giusto. - (Sul vero (fii/orc delia " Storia arcaìia della rifa dì Fra F. Sarpi „ altrihuifa a mons.). Nota o doo. (li F. Stefani. - Vedi Occioni-Bonafeons G. - Recensione. "Forel August. - Der ìi/jp/iotlsnìus imd die su(/(/estice psì/ehofhe- rapie. — Stuttgart. Union, 1002, 8", br., p. 256. '"Forino Luigi. - // violoncello, il violoncellista ed i violoncellisti. — Milano. 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Zenatti. — Vedi Occioni-Bonaeeons G. - Re- censione. Treviso. - (/>' Università di) nei .eccoli XIII e AV T e cenni di sttrria civile e letteraria della città in (/nel tempo. - N'edi ( )cci()Ni-BoNAFFONS («. - liccensionc. Trieste. - {l'rojct d'un jxirt de iner devant). - \'edi Wli'li?!';- jviKd e. F. (i. Caprili. I nostri nonni. I'a(/ine detta vitn triest-iia dal Isoo (/l ls:U). - Tempi andati, /nii/ine dello rila triestina [ fs.'H)- Is-l.s). - Vedi ()('cioM-l'n)\Aii'(t.Ns (i. - liecensione. (I)o) a Spitlalo e vicereisa. - N'edi ( >ri|(iM- l'iON A ll'oNS (f. PERVENUTI AlJi.V l'.l BliloTKCA DELI/ ISTITUTO l^!)] Trieste. - (L' Ar<-liiri() xtorivo /tei) ì'ìstr/a e il l'i-aitiiiv, diretto da S. Murpinujo ed A. Zotaffi. - Vedi Occioxi-Boxakfons (J. — Txeceiisioue. » Tringali E. - // minimo d(d periodo undecennale delle nxicchie molari acvenufo nel 1901 secoude) i ìistdiaii delle osserrazioni eset/ifile nel U>():> e ne(/li antii preredenti airo^sernitorio del Cidlet/io liomano. — Roma, 1904, 4", br., p. 5. Trois E< F. - La femmina del (Jorin julis secondo nitore ricerche. — Venezia, Ferrari, 1904, 8", br., p. 2. Trois E. F. e F. Truffi. - Sopiy/ nn cdso d'infezione per Merii- lins lacrijnKdi^ e critica di un mezzo di difesa del le(/ìiame. — A^euezia, Ferrari, 1905. 8«, br., p. 15, 1 tav. Turazza Giacinto, Rossi Luigi Vittorio:. - Jntorno alL'af)ri>^ma id raniico " (iran lat/ana fa (jran porto „ . {^Stndio jjreliinindre teorico sai jirohlema lagunare). Comunicazione. — Venezia, Ferrari, 1904, 8^. br., p. ;]5. Truffi F. e Trois E. F. - Sopi-n mi ca^o r/' infezione per Mern- lins lacrijinans e critica di nn mezzo di difesa del le(/n(nne. — Venezia, Ferrari, 1905, 8", br., p. 15, ] tav. Udine. - {Cenni stoiici della città di). - Vedi Occioxi-I^onae- FOìsS U. {EoanyeUci ed israeliti in). - Vedi Occioni-Bonaeeuns G. {Cenni sulle Accademie scientifiche e sai libri ed autori in). - Vedi (3cciONi-BoNAiTONS G. Memorie Udinesi dal 1700 al Ivli? del Noò. Lucrezio l'alla- dio dee/li Olivi, compendiate da G. Caimo-Dragoni. - Vedi Caimo. {(Jenni stoiici sulla Lo(j'77-/X). - \'cdi I'aI'A- DOPOLI N. Società delle Arti edijìcaforie itelld Sci/ol(( (iroìidedi S. (ì io- ni imi FraiiiieUMd. - Vedi Agazzi A. Mollliscili eduli. ^Ulerail/eilto delle oslrivhe. llldi(.dsilicd di S. Marco in). - N'cdi Mam'Ukih M. e. e Mauaniìdm \,. I nioniinienii del dialetto di Jjio Md:or. - Vedi 1jK\i Uuo. Scindd (il linde Arcicoiifiatei nita di Sdn Hocco. Resoconto iiiomle 19();{. N'eiiezia, ]*ellizzato, 1905, 8<', br., p. 2(1. Pl';RVE^lUTI ALLA HIBLIOTKCA DELL' ISTITUTO |411 Venezia. - (^tse openue. - Vedi Municipio di Venezia. Venezìan Giacomo. - Le;/'. Mori. \'eiie/,ia. Ferrari, liK)5, S'\ br., p. 39. Vincentiis (De) G* - L)iscorso inforru) a Vincenzo Lilla in occa- sione del 40" anno d' insegnamento. — Alessina, D'Angelo. 1904, 8'\ br., p. 11. - (Nel voi. Onoranze al prof. Lilla). Vicentini Giuseppe. - Sisìnoscopio registratore. Nota. — A^e- nezia, Ferrari, 1904, 8", br., p. li. Ulterio)-e studio sa materiali radioattivi. — Venezia, Ferrari, 1905. 8'\ br.. p. 13 fig. Vicentini G.y Aipago R> - Studio sulla nal/oattività dei prodotti delle sorgenti ternnili eaganee. Nota III''. — A^enezia, Fer- rari. 1905, 8«, br., p. 4(1, ili. Vicentini G.j Lewi Oa Zara Wl. - Stadio snJla radioattività dei |42| CATALOGO DEI LIBRI Ei) OflTSGOLI lirodofti delle .Horyenti termali eìufanee. — Venezia, Ferrari, 1904, 8f', br., p. Hi. Vicenza. - [Eitolof/ia e viiicolfani della l'roviiiria di). - Yedi ScHKt (Da) G. Vinci (Da) Leonardo. - l)er dej/kei- forsc/ier iiiid poef. - Vedi Hekzj'eld M. {Intorno all'andata di) in Fr<(ncia. - Tedi Toni (De) (t. B. e Solmi E. Vitali Vittore. - (^ondizi(»ii j>rr la jtrei'alenzo,\ai'fo:ns (J. '''Webster Arthur Gordon. - Tìa' Dijiiamics of Fartides, of i /(/id, elaslic., (rial fluid Bodies heiwj jA'ctares on Afathemafind fln/^ir,. — Dresden, Tenbner, 1904, 8", tela, p. 588. Wiebeking Charles Fréderio. - Mémoires concernant les amélio- rations des ports de Jeniso^ la conservation des Ues, nom- mées Lidi, l'umélioration da cours de la Brenta, du Baccìii- glione et des canatix de desséchement et de latrif/ation entre Venise, Padane et l'Adige; aree le projet d'un port de mer devant Trieste, et la descrijdìon dn port de NicHirendiep en Hollaìale. — \[nnich, Ziingel, 1810, 4", br., p. (58, con 4 tav. Wisniewski Feliks. - ÌVgprostouanie okrega i Kiradratura kola. — AVarszawa, Bessera, 1904, 8", br., p. 1(5 ili. Zanella Giacomo traduttore di K. Heine. - Yedi Biai)K(;o (J. Zaniol Angelo. - (Jommemorazione di Mons. Leonardo prof. /V- ro^'i. ^ Yeiiozia, Oallegari, 1905, 8", In-., ]). 40. Zannìchelli Gian Giroiaino, Martini Bartolomeo e Agosti Giù- seppe. - (/ radici hofaiiici /inarati e gli erhari di) esistenti ncTIsf luto holaniro di l'ttdooa. Studio storico o sinonimico. P. A. Saccardo (con un'A))pcndtce sull'Mi'bario di L. Pedoni). - Venezia, Ferrari, 1904, 8", l)r., p. 122, l tav. Zanon G. A. - l'ort'da di una, bocca d' eslnaria. Continuazione della Memoria: ì'^elorità raggHagliat(t e potenza effossoria delle maree in una l/occa d' estuario. — N'euezia, Ferrari, 1905, 8'*, br., p. 17. PERVENUTI ALLA BIBLIOTECA DELL'tSTITUTO [4S] Zara (Da) Levi M. - Vedi Levi Da Zaba. Zecchini F., iVSonti N. - Confri/mfo alla ricerca di alcuni alca- loidi. Nota. — Venezia, Ferrari, 1905, 8", br., p. 5. Zenatti A., Morpurgo S. - {Arcliicio storico per Trieste, l'Istria ed il Treìdiìio^ diretto da). - Vedi Occioni-Bonafeoxs Ct. - Recensione. LM)ICE (ìEXEUALE DEL TOMO LXR DELLA PARTE VnìMX PER AUTORI, PER NOMI E PEPx. xMATERIE A'I'Tl DKI. KkALK Isi'il'l^TO VkNK'IM) III SriKN/K, M'/I'TKKK Kl) AK'I'I. AniKì acciiflemico l',KM-0()5 - Tonio LXIV - l'arto prima. 1 NDICK GKN KRALK VVAi AIJTOK'L PEK NOMI F. VVAi MiVVVAlW'] INDU'K ])VAA.\ PAKTK J»KIMA l'Eli AUTOlil J<: l'KH NOM[ A i'.i:i,Ai{i)0 Pietro o S. Jìkknahix» IH ("HiAKAVAnLK. La cattedra ed il pulpito. ì'isaitio di alcuni giudizi su Aixdardo, come logico, moralista e teolojj^o. - 1*. Ragni- sco, (reìitio), p. 90. AoNOIiA (DeIìI/) (!akI.O AmìKR'I'Ó. - Analogie fra alcune serie di po- linomi e le serie di potenze, No- ta I. (cenno), p. ")0. - Nota li. ('cenno), p. 59, ALL'AGO R. e Vkjkntini (i. - Studio sulla radioattività dfdle sorgenti termali eugaiKU', /'.s70?/o^,p. t)8-(i4. .\\i)i:ui,iNi, liKVi (! Nasini Rak- iai;m,i>. - Sullii ijulioattività dcd pi(j(lotti dei sotHoiii l)oracif('ii di Ijiirdcrello, (conni), |). 44-45. r>i;i;iii KT ( i n;i,i i:[,\iit. - Iveliizioiic sui premi sciciit itici <' iiidiisl riali. p. '.).")-!();!. l>i;i;.\AKiii Mnhiiki. - Solu/.ioiic del pi'ol)l((jna generale dello st(!rzo corretto con sole aste articolate |)er un sistema, rotolante comun- que complesso, (cenno), p. H4. Bi;srA Enrico. - Un t'orni uhi rio no- tarile vei'olKìse dtd secolo deci- moteizo. (ctnnoj, p. To-T4. P>KTTEr.ONi Cksare. - Paralipom(!ni. — (t. Biadego, (cenno), p. 72-H, J)iAi)K(iO (JriTSKi'PE. -Cesare Hettcdo- ni. Paralipomeni, f^rew^if;), p. 72-73. PiANOHi GiusEi'i'E. - (Tacchini Pie- tro nei primordi della sua car- riera astronomica a Padova, rac- comandato da) a Giovanni Santi- ni. Comuni cazione.-d. Loienzoni, p. 89-95. Ijonatelli Franuesccj. - ('cimo ne- crolog"ico su Augusto Conti, p. 7()- 77. PoNOME Augusto. -Sulle variazioni del contimuto di agglutinine e di precipitine del sangue durniifc r iiil'czioiK^ iiioi'vosa. ( 'oiitiihiilo alla siero-diagnosi india, morva. |{ic.er(die, Imuiii), p. 7JS-79. l)i;i;iiA Alili 1,1, i:. - ( 'ontiihiito allo ^tlldio d(dl;i iilccia f';igedcnica. dei paesi ciildi, (cenno}, p. ì'óó-ìk pRiNOHENTi A. -Azione dei metalli sopra le soluzioni saline, (cenno), p. 87-88. — Catalisi <> t'orza eh't- tromotrice, (cenno), p. 140. Hriigi Biagio. - l'er una storia ihdle università italiane. N'oli (; pio[)o- ste, (cenno), p. 64-*jò. INDICE GENERALE Ca(4Xj;'i'T() (iioVANNi. - Ossorviiziinii aiiatonio-patologiclie sull' atrofia (Iella ipofisi, (sunto), p. 57-59 Cassani Pietro. - (Favole nell' an- nunziare la morte del membro effettivo). — A. Favaro, p. 124-5. Castei-nuovo PiNRico. - Parole in commemorazione di A. Pascolato, p. 126. — [In critico della de- mocrazia, {cenno), p. 65-(j(). Castelnuovo e., Galanti F. e Pke- DKLLi R. - Sui lavori presentati al concorso pel miglior libro ad istruzione del popolo, aperto dai Magistrato Civico di Trieste pel conferimento del premio di Fon- dazione De Rossetti. (lielaziono della Commissione nominata dal R. Istituto letta nell'adun. segreta del 26 marzo 1905), p. 97-102. Cattaneo P. - Alcuni teoremi sul- l'evoluta armonica, (^re/mo^, p. 7 !. Cii'oi.LA Carlo. - 11 Conte Loisio di S. Bonifacio podestà di Pia- cenza nel 1277, {cenno), p. -fi). Conti Avcìusto. - (Cenno necrolo- gico su). F. Bonatelli, p. 76-77. Cri;s(!1Ni ViNCEN/o. - A proposito di Soi'(l(dlo, (cennv), p. l;j4. — Comimunorazione di Adolfo JMus- safia, p. 143-8. Da St:iiii». - Vedi Sciim. Da Zara (Lf;vi) Vedi 1ji;\i. Dk(ìanelIìO CiusEi'i'i;. - Il hndid delle donne nell' industria, (-t//- noj, P. P-^i>- l)i;i>i/A(iNoiiA. - Vedi A(i>M)i,A. Di-; Maiu'hi Liku. - Vedi Makcih. Dk RossHT'ri. - \'('(li UosM-riri ( Di:) Fondazione. Dk Toni C. 15. - NCdi Toni. Kafìini a. e I'aki ( i. A. - Coni li liuto alla conosccu/.a . 67. Fa\au(> Antonio. - Amici e corri- speiidenti di Galileo Galilei. — XIl. Vincenzio Renieri, (cenno), p. 40-41. — Amici e cori'ispon- denti di Galileo Galilei. XIII Vincenzio Galilei, {cenno)^ p. 90. — Parole nell' atto di assumere la carica di Presidente dell' l- stituto, p. 70-71. — Commemo- razione del socio corrispondente estero Adolfo Mussafìa p. 131-8. — Parole ncdl' annunziare la morte dei membri efì'ettivi A. Pascolato e P. Cassani, p. 124-5 Favaro Giuseppe Alessandro. - La durata della insolazione a Padova, (cennoj, p. 8(5-87. Fogazzaro Antonio. - Cenno com- memorativo del socio corrispon- dente nazionale Enrico Panzac- clii, p. Ì59-40. — Parole in licoido del 40.° anno di appai'tenenza al- l'Istituto del memliro efi'ettivo anziano Senatore Fedele Faiii- l)ertico, p. 48. — Cenno comnie- iiioi'ativo del membro effettivo Pietro (iradenigo, [k 51-52. — Parole nell' annunziare la morte del socio corrispondente estero Gustavo Ludwig, p. 61-62. — Pa- l'ole indi' atto di deporre 1" ufficio di l'i'esidente ibdl' Istituto, p. 70. ForuiEK. - (Sidla sei'ie di). -- C. Sevel'illi, Icciino), p. ()7. ti ALAN li Fi;i;iiiNAMm. - Siberia. ( l'dfolc ili jtn;si-)i/(t:i(inc). p. 72. (I ALANTI F., Pi!i:i)i;i.i.i K. e Castkì<- Nlovo 1']. - Sui lavori [ireseiltali al ('((iicorso pel miglior lilii'o ad istruzione did |)o|iolo, aperto dal •Magistrato Civico di Trieste, |)(d conferimento did Premio di l'\)n- dazione De llossetti. (Ivtdazione d(dla (sioiie nominata dal K. Istituto Iella ludi' atliiiian/.a. BELLA PAirrT'; PIUMA segreta del "io inar/.o l'.H).")), p. 1)7- 102. (ÌALILEI GrALILKO, - (.lllliei l' eoiTÌ- spoiidonti (li) — \ll. \ iiioenzio iieiiieii, - A. Favaio, (ren)io), p. 40-41. (tAlilei ViyoKNZio. - Aiiiiei e coi'- rispondenti di Galileo (lalilei. — XIII. Vincenzio Galilei. - A. Fa- varo, (cenno), p. 90. Ghirardini Gher.\rdo - Di una singolare lapide romana scoperta nelle fondazioni del campanile 8. Marco, (cenno), p. 184-5. Giovanni (De) Achille.- Dell'in- tervento del sistema nervoso in determinati casi morbosi a scopo terapeutico, (cenno), p. 71-72. — Arte divina. (Discorso letto nel- l' adunanza solenne del R. Isti- tuto Veneto, del 21 maggio 1905), p. 109-21. Gradenigo Pietro. - (Cenno com- memorativo del membro effet- tivo) — A. Fogazzaro, p. 51-52. Lamplrtico Fedele. - (Parole in ricordo del 40.'^ anno di appar- tenenza all'Istituto del membro effettivo anziano) — A. Fogaz- zaro, p. 48. Lazzarini Vittorio. - Una scuola calligrafica veronese nel sec IX, (sunto), p. 41-43. Levi, Anderlini e Nasini Raffael- lo. - Sulla radioattività dei pro- dotti dei soffioni boraciferi di Larderello, (cemio), p. 44-45. Levi Cesare Augusto. - Il mistero d' Otello secondo gli Archivi di Stato, Calergi, Querini e del Ci- vico Museo di Venezia, (cenno), p. 138-9. Levi-Civita Tullkj. - Sulla con- trazione delle vene liquide, (cen- no), p. 91. Loisru DI S. lioxiKAGio ( 11 conrc). - potlestà di Piacenza mi 1277. - C. C'ipolla, (cenno), p. 43. liOREXZONi Giuseppe. - Pietro Tac- chini nei primordi della sua car- rii'ra astronomica a Padova, rac- comandato da Giuseppe Bianchi a Giovanni Santini, p. 89-95. Lori Ferdinando. - Trasmissione di segnali per mezzo di correnti alternative, (cenno), p. 87. — Un freciuenziometro ed un fasometro per correnti alternate, (cenno), p. 80. Ludwig Gustavo. - (Parole nell'an- nunziare la morte del socio cor- rispondente estero) — A. Fogaz- zaro,p. 61-(i2. Marchi De Luigi. - La morfologia lagunare e il regime stazionario di marea (cenno), p. 59-()0. — Suir idrografia degli Euganei, (cenno), p. 137-8. Massalongo Roberto. - SuU' oi'igi- ne digestiva del reumatismo ar- ticolare acuto, (sunto), p. 54-5(5. Mazzblli Clementina. - Sulla con- tinuità di una serie doppia di funzioni, (cenno), p. 130. Medin Antonio. - La visione Bar- bariga di Ventura da Malgrate. Poemetto storico-allegorico della fine del secolo XV, p. 128. Monti N. e Zecchini F. - Contributo alla ricerca di alcuni alcaloidi, (cenno), p. 81. MussAFiA Adolfo. - (Commemora- zione del socio corrispondente estero). - A. Favaro, p. 131-3. — (Commemorazione dij. - V. Cie- scini, p. 143-8. Xasini Raffaello. - Dinamica chi- mica, statica chimica ed elettro- chimica sotto V azione della luce. A proposito di alcuni recenti la- INDICE (ìknkkatj-: voli del D.r .M. Wildcniiiiiiii, {i-i^ii- )io), p. 84. Nasini Rafi-akli.o, Axj)1':rlini, Levi. - Sulla radioattività dei prodotti dei sotHoni boraciferi di di Larderello, (renna )^ p. 'i-l:-45. Oi.iviERi Dante. - Di una famiglia di codici italiani dei viaa,'^i di Marco Polo, (cenno), p. 91. Otello (Il mistero d') secondo gli Archivi di Stato, Calergi, Que- rini e del Civico Museo di Ve- nezia-C. A. Lfìvi,(re;«?o), p. ISS-iJ Pa.nzac(;iu Enrico, socio corrispon- dente nazionale del R. Istituto Veneto. (Cenno commemorativo di) - A. Fogazzaro, p. 89-40. Faki (jì. a. e Fakini A. - Contiibiito alla conoscenza dell'innervazio- ne dei muscoli antagonisti dello scheletro, {cenno), p. (57. Pascolato Alessandro - (Paro- le neir annunziare la inorte del membro effettivo). - A. Favaro, p, 124. — (Parole commemorative su) E. Castel nuovo, p. 126. Pazienti UjAhjekto - Osservazioni sui procossi di determinazione della durezza delle acque, {cenno), p. ()()-()7. — Osservazioni sulh; tinture riportate dalla FarinsLCo- pea utticiivle italiana. Nota 1. [cenno), p. Tiì. — Notn W. {cenno), p. 128-!). Pknzo Rodolfo - Sulla intlueiiza dell'iperemia passiva nella rige- nerazione cellulare, con partico- lare riguardo alla guarigione delle ferite. RiccM'clie sperimen- tali ed osservazioni cliniche, (sun- to), p. 48-44. Polo Maroo - (Di uini faniiglia di codici italiani dei viaggi di). - D. Olivieri, (cenno) ji. 91. 1'i!i:ìii;i,m Kiccawiio - Li' rcli(|ui(' dell'ordine teutonico in Vciic/.ia. (cenno), p. 85-8(1. PreDKLLI R., ('ASTELNIOVO Fi., Ga- T-ANTi F. - Sui lavori presentati al concorso pel miglior liliro ad istiuzione del popolo, aperto dal Magistrato Civico di Trieste, pel cont'eriniento d(d premio di Fon- da/ione De Rossetti. (Relazione della Commissione nominata dal R. Istituto letta nell' adunanza segreta del 2(i ìiuarzo 1905), p. 97- 102. Racvisco PiKTiìO - Pietro Abelardo e S. Bernardo di Chiaravalle. La cattedra ed il pulpito. Esame di alcuni giudizi su Abelardo, come logico, moralista e teologo, (cni- no), p. 90. Ravenna Ettore - Sui cosidetti tumori endoteliali. - Memoria prima. Intorno ai tumori primi- tivi maligni della pleura e del peritoneo. Osservazioni anatomo- patologiehe e critiche, i^c.enno), p. .5(ì-57. - Sul comportamento del virus inorvoso entro il tubo gastro-enterico, (cenno), p. 129-80. Renieri Vincenzio - Amici e cor- rispondenti di (ralileo (ralilei. — Xn. Vincenzio Renieri. - A. Fa- varo, {cen.no), p. 40-41. RoiìEliTl Ml'lLCHlORRE - La luogote- tenenza imperiale d' Innsbruck e r Università di Padova nel se- colo XVI, (cenno), p. 59. Ros.sETTi (De) (Fondazione) - (Sui lavori presentati al concorso pel miglior libro ad istruzione del [)opolo, aperto dal Magistrato Ci- vico di 'J'rieste, pel conferimento del premio di). Relazione della Commissione nominata dal R. Istituto, letta nell'adunanza se- giela del 'Jt> iiiai/.o 190."). - V. (Ja- i)i;i.i,A l'Airri': I'kkma Ialiti, II. l'rcdclli. K. Cnstelmiov'o. p. 97-102. llossT Luigi Vittorio- (Contributo all' idraulien laguuiire. Mf^todo tcjcuico per calcolare le portate e le velocità medie effettive at- traverso le foci portuali, {cenno). |). 4:9-50. — Su alenile iiulicazioni luareografiche lagunari, contem- poranee, (cenno)., p. 78. — Sul!' at- tuale questione del Porto di Ve- nezia. Soluzione conciliativa, icennii), p. l;)7. Iiussr !.. V. e 'ro.MASATTl ( r. - Sulle deformazioni e sulla l'esistenza a rottura p.M' distensione di pro- vini in cenuinto con armatuic metalliche diviM-se, (cenno), p. 70- SO. Saccardo P. a. e Traverso G. B. - La flora delle Vette di Feltre. Saggio, (cenni)), p. 62-63. San Bernardo ih Chiaravallk. - Vedi Abelardo Pietro. Santini Giovanni - (Tacchini Pie- tro nei primordi della sua car- riera astronomica a Padova, rac- comandato (la Giuseppe Bianchi a). Comunicazione - G. Lorenzoni, p. 89-95. ScFTio (Da) AL.AfRRK'O - 1 primi spe- rimenti dell'aeronave " Italia ., a Schio, 17 giugno - 4 luglio 1905, p. 149-15t;. Shvkrini Carlo - Sulla serie di Fourier, (cenno), p. 67. — Sulle serie di funzioni analitiche, (cen- no), p. 130. Sol, MI Edmondo e Di; Toni G. B. - Intorno all'andata di Leonardo da Vinci in Francia, (cenno), p. 53-54. Soprana Ferdinando - Esame mi- croscopico del sistema nervoso e muscolare di un colombo nel quale all' asporta/ioiic dei canali semicircolari v.và succeduta gra- vissima atrofia muscolare, (re?mo) p. 139. SOKDHLLO - (A |)lt»pOsÌ(o (li). - V. Cresciiii, (cenno), p. 134. Tacchini Pietro nei primordi del- la sua carriera astronomica a Pa- dova, l'accomandato da Giuseppe^ Bianchi a Giovanni Santini. Co- municazione. - (J. Lor(mzoni, p. 89-95. Taai ASSIA Ai{iìi(;(i - Siiir ajiectasia pidmoiiare artificiale, (ctnno)., |). 49. — Sulla resistenza del- l' epistrofeo alla lussazione. Nuo- ve ricerche, p. 127-8. Taaiassia Nino - Libri di monasteri e di chiese iiell' Italia, meridio- nale, (cenno), p. 41. — La Falci- dia nei più antichi documenti del medio evo, (cenno), p. 85. Teza Emilio - Discorso in occasio- ne dell'apertura della nuova sede della Biblioteca Nazionale di Ve- nezia nel palazzo dell'ex Zecca, p. 52-53. Tomasatti G. e Rossi L. V. - Sulle deformazioni e sulla resistenza a rottura per distensione di pro- vini in cemento con armature me- talliche diverse, (cenno), p. 79-80. TiìNi (De) G. B. e Solmi Edmondo - Intorno alP andata di Leonar- do da Vinci in Francia, (cenno), p. 53-54. Traverso G. B. e Saccardo P. A. - La flora delle Vette di Feltre. Saggio, (cenno), p. 62-63. Trois Enrico Filippo - La femmi- na del Covisi julis, secondo nuo- ve ricerche, (cenno), p. 40. — Nota sopra un caso di metacro- inatisrao nell' a,nguilln. {cenno)., p. 90. INDKK (IKiNKIIAf/K Trois Vj. \'\ e TitLn-'Ki F. - Sopra un caso d' infezione per Meruiius /(/'.•r//iii'nis 0 critica di un mezzo (li dilVsa del legname, (mino) p. 48-4',). TiMi'i'i V. e Trois e. F. - Sopra un caso d' infezione perMendiux hirrìfiiKinx e critica di un mezzo di difesa d(d legname, [renun), p. 48-49. Vioi.AHBi OiusKPPE - Sopra la ri- ricerca d(dr acido borico, {remìo), p. 129. Vi;.\'Ti;h\ Da ^rALop.A'n: - (La vi- sione Harbariga di). Poemetto storico-allegorico della fine d(d secolo XV. - A. Medin, p. 128. Vi-.HSON Fi>'Ri(io - Manifestazioni ri- generative nelle z impe toraeali del Bombyx M., {cenno), p. 49. — Dei segni esterni atti a rive- lare nel Bombyx M., il sesso del- la larva, (cenno), p. 54. Vicentini Giuski-pI'; - Ulteriore stu- dio su materiali radioattivi, iri'ii- no), p. 49. VicKNriNi (}. e Al. i'A(t(p lì. - Studio sulla radioattività dei prodotti delle sorgenti termali euganee, (sìinfo), p. ()3-<)4. Vinci (Da) Leonardo - (Intorno al- l'andata in Francia di). - G. B. De Toni e Edmondo Solini, iren- )>n). p. 53-54. WiLDERMANS M. - (Dinamica cliinii- ca, statica chimica ed elettrochi- mica sotto l'azione della luce. - A proposito di alcuni recenti lavori del dott.). - R. Nasini, fr^»- //o), p. 84. Zanon Giovanni - Portata di una bocca d' estuario, ('ontinuazione della Memoria : Velocità raggua- gliata e potenza effossoria delle maree in una bocca d' estuario, [cenno), p. 65. Zara (Da) (Levi) - Vedi LEvr. Zecchini F. e Monti N. - Contri- buto alla licerca di alcuni alca- loidi, [cenno), p. 81. PER M AT E E I E AdiiiKUi:/'. - Atti ordinaria 30 ottobre 1904, !>• 1-45 „ 27 novembre ^, „ 47-50 11 18 dicembre » „ 51 -(io „ 22 g(!nnaio 1905, 11 ()l-()8 n 2() febbraio „ ,, ()9-74 » 2() marzo 11 11 75-81 » 1() aprile „ 11 83-88 » 14 maggio t» )i 89-92 solenne 21 11 „ „ 93 ordinaria 11 9 giugno luglio " " 123-30 131-41 ìdnnanzc. - Tabella dei giorni nei (juali si terranno le adunanze nell'anno aci-adeniico 1905-190(1. p. 141. ìcri'ondKticd. - I primi esperimenti dell' areonave " Dalia,, a Schio, 17 giugno -4 luglio 1905. -A. Da Schio, p. 149-5(). DELIiA PARTE PRIMA Aniiìisi superiore. - An.'ilogic fra alcune serie di polinoiiii e le se- rie (li potenze. - Agnola (deir) C A. - _Nota J., { renna), p. 50. — Idem. Xota IL, (cenno), p. ò\i. — Sidla serie di Fourier. - C. Se- verini, (cenno), p. 67. — Sulle seiie di funzioni analitiche. - C. Soverini, (cenno), p. 130. — Sulla continuità di una serie doppia di funzioni - C Mazzelli, (cenno), p. 130. Anatomia. - Sui cosidetti tumori en- doteliali. — Memoria prima. In- torno ai tumori primitivi maligni d(dla pleura e del peritoneo. Os- s(n-vazioni an atomo-patologiche e ci'itiche. - E. Ravenna (cenno), p. .5()-.57. — Ossei'vazioni anato- mo-patologiehe sull' atrofia del- l' ipofisi. - (t. (Jagnetto, (sunto) p. 57-5',). Arc/ieolo(/i(f. - Di una singolare la- pide romana scoperta nelle fon- dazioni del canii»anile di S. Mar- co. - (A. (Ihirardini, (cenno) p. 134-5. Arte. - Una scuola calligrafica ve- ronese nel secolo IX. - V. J^az- zarini, (sunlo), p. -11-43. Aslron,Oìuia. - La durata delhi in- solazione a Padova. - (iiuseppe Alessandi'O Favai'o, (cenno), p. 8(3-87. l!(tcotof/i(f. - .Manifestazioni rigene- rative nidle zampe toiacali del l)onil)\ X M. - Vj. Verson. (ccni/o). \). 41). — Dei segni estei'iii atti a rivelare nel Boniyx M. il sesso della lai'va. - L. Verson, (ce/ino). p. 54. Bafteriolof/ia. - Sulle variazioni del contenuto di agglutiniiu' e ili precipitine del sangue dui-ante r infezioni^ morvosa. ContrilMiio alla, siero-diagnosi nella morva. Ricerche. - A. Bononu; (cenno), p. 78-71). — Sul comportamento del virus morvoso entro il tubo gastro-enterico. - E. Ravenuii. (cenno), p. 129-80. Bihltolof/fa. - Libri di monasteri e di chiese nell' Italia meridionale. - Tamassia Nino, (cenno), p. 41. - Un formulario notarile vero- nese del secolo decimoterzo - E. Besta, (cenno), p. 73-74. — La visione Barbariga di Ventura da Malgrate. Poemetto storico- allegorico della fine del secolo XV. - A. Medin, p. 128. — Di una famiglia di codici italiani dei Viaggi di Marco Polo. - D. Oli- vieri, (cenno), p. 1)1. Bildiiiteca dell' Istituto ì^o/.'to. - (Ca- talogo dei libri ed opuscoli per- venuti alla) dall' 1 1 luglio 1904 al 10 luglio 1905, (annessi), p. 1-48. l'>il>h'otectezìa. - (Discorso in occasione dell' aper- tui'a della nuova sede della) nel Palazzo dell' ex Zecca. - l'L T(!za, ]). 52-53. botanica. - La flora d(dle Vette di Feltro. Saggio. - Ti'averso G. B. e Saccardo P. A., (cenna), p. ()2-(i3. Calligrafia. - Una scuola calligr;i- fic;i veronese nel secolo IX. - V. Lazzarini, (sunto), p. 41-43. (Itioiica. - Osservazioni sui processi di determinazione della durez- za d(dle ac(|Ue. - U. l'azienti (cenno), p. ()()-(')7. — Azione dei metalli sopi'a. le soluzioni salini'. - Bringlienti A., (cenno), p. 87- 88. — Diurimica, chimica, statica, chimica ed eletlrochimica, sotto 1' azione della luce. — A pi'opo- sito di alcuni recenti lavori del dott. \[. Wililenriann. - R. Na- INDICE GENERALE siili, {reiDìo), p. Si. — Contributo alla ricerca di alcuni alcaloidi. - Zecchini F. e >[onti N. (cenno), p. 81. — Catalisi e forza elettro- motrice, - A. Bringhenti, {renno\ p, 140. — Sopra la ricerca dell' a- eido borico. - G. Velardi, icenm)), p. 129. — Osservazioni sulle tin- ture riportate dalla Farmacopea ufficiale italiana. - U. Pazienti - Nota I. [cenno), p. 715. - No- ta II. [cenno), p. 128-9. Commemorazioni. - Cenno comme- morativo del s. e. naz. Enrico Panzacclii. - A. Fogazzaro, p. 39-40. — Cenno commemorativo del m. e. Pietro Gradenigo. - A. Fogazzaro, p. 51-52. — Parole neir annunziare la morte del so- cio corrispondente estero Gusta- vo Ludwig. - A. Fogazzaro p. 61- 62. — Pietro Tacchini nei pri- jnordi della sua carriera astro- nomica a Padova, raccomandato da Giuseppe Bianchi a Giovanni Santini. Comunicazione. - G. Lorenzoni, p. 89-95. — Cen- no necrologico del socio nazion. Augusto Conti. - F. lìonatelli, p, 76-77. — Parole in cornm(;ino- razione di Alessandro Pascolato. - I']. Castelnuovo. p. 126. — Adolfo Mussafia. - V. Crescini, p. 141Ì-8. — Commemorazione del socio corrispoiidiMite estero Adolto •Nfussatia. - A. l'avaiH). p. lol-;!. — Piirolc iicir aniiunziart; la morie dei mcinlìii cH'ettivi A. Pascolato e P. C;is.sani. - A. Fa- varo, p. 124-5. Commissioni ilei li. IstiUifo Venetn iti sriii)i,:('. IcUeie ed urli. - (Klcn- (H) di 'Ile) p. ;)4-;55. Conror.'ii Sii i',n tifici eil imlitstriitti del R. lati tutu Veneto (Relazione sui). - G. Berchet, p. 95-lu;j. - Concorsi scientifici a jjremi del R. Istituto Veneto proclamati nelV adunanza del 9 Maf/fjio 1905. (Temi), p. 101-7. — Con- corsi scientifici e letterari, (vedi Fondazione De Rossetti). Critica. - Cesare Betteloni. Parali- pomeni. - (t. Biadego, [cenno). p. 72-73. — A proposito di Sor- delio. - V. Crescini (cenno), p. 134. — Il mistero d' Otello secondo gli Archivi di Stato, Calergi, Querini e del Civico Museo di Venezia. - C. A. Levi, (cenno). p. 138-9. — Pietro Abelardo e S. Bernardo di Chiaravalle. La cattedra ed il pulpito. Esame di alcuni giudizi su Abelardo, come logico, moralista e teologo. - P. Ragnisro, [cenno)., p. 90. — Di una famiglia di codici italiani dei Viaggi di Marco Polo. - D. Oli- vieri, (cenno), p. 91. — Critica (vedi democrazia). Dantoloffia. - A proposito di Sor- delio. - V. Crescini, {cenno)., p. 134 Defanti. - Vedi Membri effettivi e Soci corrispondenti dell' Istituto Veneto. - Vedi Membri effettivi del R. Istituto Lombardo di scienze e lettere. Democrazia. - Un critico della ile- mocrazia. - E. Castelnuovo, (ceci- no), ]). ()5-66. I)i/i/(iiiiii/iri(. - liC reli(|uie delTordi- iie leiitonieo in Veniv.ia. - K. I'red(;lli, [cenno), p. .s5-8(). Kiiihriofjenia. - Manifestazioni rige- nerative nelle zain|)(^ toracali del l>onil>.\ \ M. - Vi. Verson, (cenno), (I. 49. — Dei segni esterni atti a rivelare nel Uombyx -M. il sesso ilella larva. - M Verson, (r< nnn), V. 51. DELLA l'AR'l'H PRIMA Etii'a. - Y. Crif ioii. - Pietro Abelaido. Euganei. - V. Idroi^i-afia. Farmacputica. - V. Chimica. Feltre. - La flora, delle Vette di Feltro. Saggio. - Saccardo P. A. e Traverso G. R., (cenno), p. 62-():^. i^^s'^cf^ - Sulla radioattività dei pro- dotti dei soffioni boraciferi di Larderello. - R. Nasini, Ander- lini, Levi, (cenno), p. -t-t-tó. — Ulteriore studio su materiali ra- dioattivi. - Ct. Vicentini, (cen- no), p. 49. — Studio sulla ra- dioattivitcà dei prodotti delle sor- genti termali euganee. Vicentini G. e Alpago R., {sunto), p. ti3-ti4. - Un frequenziometro ed un fa- sometro per (!orrenti alternate. F. Lori, {cenno), p. 80, — Trasmis- sione di segnali per mezzo di correnti alternative. - F. Lori, {cenno), p. 87. Fisiolofjia. - Dell' intervento del sistema nervoso in determinati casi morbosi a scopo terapeu- tico. - A. De Giovanni, (cenno), p. 71-72. — Nota sopra un caso di metacromatismo nell'anguilla. - E. F. Trois., (cenno), p. 90. — Esame microscopico del sistema nervoso muscolare di un colom- bo nel quale all' asportazione dei canali semicircolari era succedu- ta gravissima atrofia muscolare. - F. Soprana, {cenno), p. 139. Fondazione De Rossetti. - (Sui la- vori presentati al concorso pel miglior libro ad istruzione del popolo, aperto dal Magistrato Ci- vico di Trieste, pel conferimento del premio di). Relazione della Commissione nominata dal R. Istituto, letta nell' adunanza se- greta del 2fi marzo 190.5. - F. (i alanti; li. Predelli ; E. Castel- nuovo, p. 97-102. Geometria. - Alcuni teoremi sull'e- voluta armonica. Nota. - Catta- neo P., (cenno), p. 74. Ginrisprudenza. - Un formulario notarile veronese del secolo de- cimoterzo. - E. Besta, (cenno), p. 73-74. — La Falcidia nei più antichi documenti del medio evo. - N. Taraassia, (cenno), p. 85. [draidica. - Contributo alF idraulica lagunare. Metodo teorico per cal- colare le portate e le velocità medie effettive attraverso le foci portuali - L. V. Rossi, {cenno), p. 49-50. — Su alcune^ indicazioni mareografiche lagunari, contem- poranee. - L. V. Rossi {cenno),i). 73. — Portata di una bocca d' estua- rio. Continuazione della Memoria : Velocità ragguagliata e potenza effossoria delle maree in una bocca d'estuario. - (ì. Zanon, (cenno) p. B5. — La morfologia lagunare e il regime stazionario di marea. - L. De Marchi {cen- no),i). 59-60. — Sidl' attuale que- stione del Porto di Venezia. So- luzione conciliativa. - L. V. Rossi. (cenno), p. 137. Idrografia degli Euganei (SulV). - L. De Marchi, {cenno), p. 137-38. Industria. - (Il lavoro delle donne nell'). - G. Deganello, (cenno), p. 129. Industria. - Vedi Concorsi. Ingegneria. - Sulle deformazioni e sulla resistenza a rottura per di- stensione di provini in cemento con armature metalliche diverse. - Rossi L. V. e Tomasatti G., (cernia), p. 79-80. Italia. - Per una stoiia delle uni- DKIiia l'AI.-TK l'IMMA v<'r-ii(i"i ihiliii'ic. Voli I' |)i<)|MiNh!. ( Mli'iHMt (lei ) 111 I,") niivciiiliic l'.ini. - I». I»rii;;i, (rciiiii)], |). ()4-(i."). |i. 1-:;:;. Ihdid iiii'.riilii>n.(il('.. - (IjÌI)I'Ì ili iik»- M'inhri c/fi'U/n' ilrl II. IsIÌIiiId l'r- Miistcri e (li cliicsc ncH'). - iV. ftfito ili sricn:»'. Ictlm', al (irli, 'r;miiissiii, (l'riuKi), I». \\. defilili i : lllii)i()), p. 44-4;"). M iridnifid. - So|)rii, un caso d' inl'e- /jei/isli/:titnc. - \\ lavoro delle doline /ione per McriiHiix Idcri/iiiinis e neir iinlnstiiii. - (J. I )('^iinello, critica di nn nie/,/o di dil'es;) (!<•! ( i-ciiiiiì }, p. 121). Icj^nanu;. - 'l'rois K. I''. e 'l'niUi I"'., Iji'tliu'dliird. - U(.'Siir(! ilcttcdoni. i*a- (cenno), p. 4H-41). ralipoMieni. - (jÌ. liia(lof?>. Monde. - Vedi San Bernardo, p. 12-1'.'). — Ija visione. Ilarhari^a Morfolni/id. - DcW int(M'V(nilo ilei dì Ventura da Malffrate. l'oc- HÌst(Mria nervoso in dijtcrniinati Micfto stori(!0-allet?orico della tìn(! casi inorhosi a scopo UM'apcutico. (I('l secolo XV. -A. Medin, p, 12H. - \. De («iovanni, (cenno), |>. Tl- Lof/icd. - Vedi Critica.. Pietro A- 72. lMda,i(lo. Onoranze di'rddeiirii'hr. - Purole in iV/rcfr/jt/Vv/. - Solii/ione del prol)lenia ricordo del 40.° iinno di app;ii- {^(Micrale dello slcr/.o corretto tenenza all' Istil.nto del nienihro con sole ii.ste ai'ticolate pi'r un elle! ti vo an/.iaiio senatore l''edele sisl;enia rotolante c,oniuniiu(! coni- Liunpertico. - .\. l<\)f^a//,aro, p. 4s. plesso. - K. Uernardi, (cenno), l'ddovii. - (Ija durata della iiisola- p. S4. ziorK! a) - (i. .\. Kavaro, (cenno), Meccanicd riizidiiiile. - )>n\\\\. contra- p. S('.-K7. zinne didle vene li(|iiide. - '\\ l'iihitiiriilid. - Un scuola calli}.i'riitic;i Levi-Civita, (cenno), p. IM. venniese nel s(!c. IX. - V. I,iiz- Medicind. - Arte divina,. Discorso zarini, (sunto), p. 41-4:5. letto nell'adunanza sohnine did l'dloloi/id. - Osservazioni anatonio- \i. Isliliilo Veneto del 21 rn;i;;- lìatolo^liclHì sull' atrolia. dell' i- •••io Ilio,") diil ni. e. A. De (iio- potisi. - (3, ( !a.f;'iH't lo, (siiiiId), vanni, p I01»-2I. p. 07-51). — Sui cosidetti tumori Midicind Icf/dle. - Sull' anectasia <'ndot(diali. — M(Mnoria prinni. polinoinui^ artJHciale. — A. Ta- intorno ai tumori primitivi nni- massia, {cenno), p. 45). — Sulla lif,nii della, pleura e del ixtìIo- resiston/ai d'il'opistrofoo alla lus- neo. Osservazioni anatonio-piilo- sazione. Nuove riccjrclie. - A. lo^iidn- e critiche. - 10. ilaveiina. Tainassia, (cenno), p. 127-S (cnniu), p. 'ì(\-'h. — Sull' ori- Meinhri e soci del li. Istillilo I''- ^;in(> diKestiva del reumatismo nelo di scienze, lettere ed orli articolare a,cuto. - li. Massalon- INDICE (MINERALE SO, (s/fiì/ii), p. 04-56. — Sulla iiiHu(Mi/a dell' ip(>i'(Miiia passiva nella rigenerazione edlulare, con particolare riguardo alla guai'i- giono dello ferite. Rieerehe spe- rimentali ed osservazioni clini- che. - R. Penzo, (sunto), p. 4:i- 44. — Contributo allo studio della ulcera fagedenica dei paesi caldi. - A. Breda, (cenno), p. 135- 13G. Patologia. - Vedi Anchilostoniiasi. Piacenza. - (Il conte Loisio di S. Bonifacio podestà di) nel 1277. - C._ Cipolla,- (cerni,')), p. 43. Poesia. - Siberia. - F. (xalanti, (pa- role di presentazione), p. 72. Politica. - Vedi' Denioci'azia. Relazioni. - Vedi Concorsi scientifiei ed industriali. Scienze. - Amici e corrispondenti di Galileo fiali lei. — XII Vincen- zio Renieri. - A. Favaro, {cenno'), p. 40-41. — Amici e (M)rrispon- denti di Galileo Galilei. - XIII. Vincenzio Galilei. - A. Favaro, (cenno), p. 90. — Intorno all'an- data di Leonardo Da Vinci in Francia. - De Toni G. B. e Solmi E., (cenno), p. .53-54. - Scienze. - Vedi Università. Soci corrispondenti del li. Istituto Veneto di scienze, lettere ed rtrfi, defunti : Fnrico Panzacclii, p. 40-41. Gustavo Ludwig, p. (!l-()2. Augusto Conti, p. 7()-77. Pietro Tacchini, p. 7H. Adolfo Mussatìa, p. 1.3 I-i!. Storia. - Libri di monasteri e di cliiese nell'Italia meridionale. - X. Tamassia, (cenno), p. 41. — Tia luogotencMiza imperiale d'Inn- sbruck e V Un ivei-sità di Padova nel secolo XVI. - M. Roberti, (cenno), p. 5i>. — Le indiciuie del- l'ordine teutonico in Venezia. - R. Predelli, (cenno), p. 85-8(). — La Falcidia nei più antichi do- cumenti del medio (>vo. - N. Ta- massia, (cenno), p. 85. — A pro- posito di Sordello. - V. Creseini, [cenno), p. 131-. — Il mistei'o di Otello secondo gli Archivi di Stato, Calergi, Querini e dcd Ci- vico Museo di Venezia,. - C. A. Levi, (cenno), p. 138-9. — Di una famiglia di codici italiani dei viaggi di Marco Polo. - 1). Oli- vieri, (cenno), p. 91. Storia dalle scienze. - Vedi Scienze. Tecnologia. - Sopra un caso d' in- fezione pei' Menilias lacri/inuns e ci'itica di un mezzo di difesa d(d legname. L. F. Trois e F. Truffi, (cenno), p. 48-49. Tcrapei/tira. - Dell' intervento del sistema nervoso in determinati casi morbosi a scopo terapeutico. - A. De Giovanni, (cenno), p. 71- 72. Teratologia. - Xota sopra un caso di metacromatismo nell'anguilla. - I']. F. Trois, (cenno), p. 90. Tossicologia. - Vedi Chimica. Università. - Vedi Italia. Venezia. - (Discorso in occasione dell'apertura didhi nuova sede della Biblioteca Nazionale di) nel Palazzo dell' e.v Zecca,. - F. Teza, p. 52-53. — Li; reli(iuie dell' ordine teutonico in Venezia. - R. Predelli (cenno), p. 85-86. - (Suir attuale questione del Porto di). Soluzione conciliati- va. - L. V. Rossi, p. 137. — Di una singolare lapide romana sco- perta nelle fondazioni del cam- panile di S. Marco. - C. (Jhirar- dini, (cenno), p. 134-5. INDICE GENEKALE BELLA PARTE PKIMA Venezia. - Vedi Idraulica. famiglia di codici italiani dei). - Verona. - Una scuola calligrafica I). Olivieri, (cenno), p. i)l. veronese nel secolo IX. -V. La/.- Zoolofjia. - Nota sopra un caso di zarini, {sunlo), p. 41-48. metacromatisMio nell'anguilla. - Viaggi di Marco Polo. - (Di una, E. F. Trois, (cenno), p. 90. AGGIUNTA PER AUTORI E PER MATERIE Cipolla Francksco - "Ricorditi di DcDitoìogia - "Ricorditi di me „. F. me „. Lettera, p. 155. Cipolla, p. 105. Critica - '' Ricorditi di ine „. Let- Padova - Sull'idrografia degli Fu- tera. - F. Cipolla, p. 155. ganei. - L. De Marchi, (ceìuto). p. 137-8. ^ 3 2044 106 307 515 -^^i- .M^^ '^^ .,- f^ W 4J-t ,--<,^.>^. -m^^ '^y^ K" .-f^^vì ^':-« v^ ■- ^' ^ -•#'ilC;' V A e V^'/..^^^c>^'^ M. Vf ^i'i ^ '^ -i">^^'^' ^ H^ , ^' ^ i-I ^JW-r^'