umor Las , e Dì - a Pi P Peg À H . eo. it s PRE — , 8 y h_2 7 } A ti ‘4 rà, | è ì du » si da pi load d 4 pi 4 d ù @ VI: ES (A Ds ATTI ISTITUTO BOTANICO REDATTI DA GIOVANNI BRIOSI ProrEssoRE DI BOTANICA NELL'UNIVERSITÀ E DIRETTORE DELLA STAZIONE DI BOTANICA CRITTOGAMICA. II Serre a Volume Dodicesimo Con 14 tavole litografate e un ritratto. Seguito dell’ Archivio Triennale del Laboratorio di Botanica Crittogamica. || Victoria Regia — Orto Botanico di Pavia. MILANO | TIPO-LIT. REBESCHINI DI TURATI E 0. RO 16, Di ISTITUTO BOTANICO REDATTI DA GIOVANNI BRIOSI ProressorE DI BoranICA NELL'UNIVERSITÀ E DIRETTORE DELLA STAZIONE DI BOTANICA CRITTOGAMICA, JI SERIE Volume Dodicesimo Con 14 tavole litografate e un ritratto. Seguito dell’ Archivio Triennale del Laboratorio di Botanica Crittogamica. Victoria Regia — Orto Botanico di Pavia. MILANO TIPO-LIT. REBESCHINI DI TURATI E C. 1915, ISTITUTO BOTANICO DELLA R. UNIVERSITÀ DI PAVIA LABORATORIO CRITTOGAMICO ITALIANO DIRETTI da GIOVANNI BRIOSI CENNO SOPRA GIOVANNI GUSSONE (Con ritratto) L'immagine severa e pensosa che orna questo dodicesimo volume degli Atti dell’ Istituto Botanico di Pavia è quella di un botanico napole- tano che nacque nel 1787 a Villamaina in provincia di Avellino e morì professore a Napoli nel 1866. Fu un esploratore indefesso della flora delle nostre provincie me- ridionali, specie della Sicilia e delle isole adiacenti, alle quali facilmente accedeva con una nave messa a sua disposizione dalla Casa Reale di Napoli, onde la maggior parte delle piante che descrive furono da lui stesso raccolte. Il Gussone viaggiò molto anche all’estero e fu in Spagna, in Francia, nella Svizzera ed in Inghilterra, ovunque annodando amicizie e racco- gliendo materiale per il suo erbario, che ora conservasi nell’Orto Bo- tanico di Napoli ed è ricchissimo, in grazia altresì dei molti esemplari ottenuti in cambio dai più noti sistematici del suo tempo. Osservatore perspicace, scrupoloso, infaticabile, fu uno dei fitografi più stimati dell’epoca sua. Numerosissime furono le specie nuove da lui trovate e studiate; egli fondò anche due nuovi generi: il Petagnia ed il Bonannia. Le specie dal Gussone descritte come nuove superano le 800, ma non tutte rimasero: alcune, per legge di priorità caddero in sinonimia, altre restarono come sottospecie o varietà. Solo 340 di esse reggono PETy AT tuttora, delle quali 42 considerate come specie nel senso Linneano e 298 quali forme di minore entità. Forse non tutta l’opera sistematica del Gussone è stata finora sufficientemente esaminata e vagliata, benchè molto sia il già fatto, ma il mio Istituto, cui manca il materiale, non potrebbe in aleun modo coo- perare ad un tale lavoro, al quale del resto valenti botanici italiani tuttora accudiscono. I generi Petagnia e Bonannia appartengono ambedue alla famiglia delle Umbelliferae e pure oggidi reggono. Al Gussone vennero dedicati quattro generi: uno di Euforbdiaceae, il Gussonia, dallo Sprengel, nel 1821; uno di Cyperaceae, il Gussonea, dal Presl nel 1828; uno di Orclideae dal Richard, pure col nome di Gussonea, nel 1828; finalmente uno di Zichenz dal Tornabene nel 1849 pure sotto il nome di Gussonea. ! A lui venne dedicato il Giardino al- pino Gussonea fondato da Cavara sulle falde dell'Etna. GiovanNI BRIOSI. 1 Il primo di tali generi è divenuto oggidì sinonimo del genere Sebastiania Sprengel (1821), poichè lo Sprengel stesso poco dopo averlo istituito si accorse che non aveva caratteri generici sufficienti; il secondo sinonimo del genere Fim:- bristylis Vahl (1818) per legge di priorità: il terzo del genere Angraecum Petit- Tours (1822), altresì per legge di priorità; il quarto del genere Acarospora Mas- salongo (1853), in seguito alla revisione ed allo smembramento del genere Par- melia, su una specie del quale esso era stato fondato. ELENCO DELLE OPERE DI GIOVANNI GUSSONE Analisi delle osservazioni del dott. Ronconi sulla flora napolitana@& Napoli 1821. Adnotationes ad Catalogum plantarum quae asservantur in Regio Orto Serenissimi Francisci Borbonii Principis Iuventutis in Boccadifalco prope Panormum. Neapoli 1821, Typ. Trani. Vol. 1 in-8, 16 p. Plantae rariores quas in itinere per oras Ionii ac Adriatici maris, et per regiones Samnii ac Aprutii collegit I. Gussone. Neapoli 1832, ex Regia Typographia. Vol. 1 in-4°, 412 p., 66 tavole. Florae Siculae Prodromus sive plantarum in Sicilia ulteriori nascentium enumeratio secundum systema Linneanum disposita. Neapoli 1827-28, ex Typ. Regia. 2 vol. in-8. Vol. I, vm-592 p., vol. II, 586 p. Flora Sicula sive descriptiones et icones plantarum rariorum Siciliae ulterioris. Neapoli 1829, ex Typ. Regia. Fasc. 1 in folio, 16 p, 5 tav. color. Notizie sulle isole Linosa. Lampione e Lampedusa e descrizione di una nuova specie di Sfapelia che trovasi in questa ultima. Napoli 1832, 25 p. Supplementum ad Florae Siculae Prodromum quod, et specimen Fiorae insularum Siciliae ulteriori adjacentium. Fasc. I et II. Neapoli 1832-34, ex Typ. Regia. In-8, vin-242 p. Florae Siculae Synopsis exhibens plantas in Sicilia insulisque adiacen- tibus hucusque detectas, secundum systema Linneanum dispositas. Neapoli 1842-44, Typ. Tramater. 3 vol. in-8. Vol. I, v-582 p., vol. II, pars I e II, 920 p. Enumeratio plantarum vascularium in insula Inarime sponte provenien- tium vel oeconomico usu passim cultarum. Neapoli 1854, Typ. Vanni. 1 vol. in-8, x1-428 p., 20 tav. Peregrinazioni fatte in alcuni luoghi del Regno di Napoli nella state del 1838 (insieme a Tenore). Napoli 1838, in-8, 36 p. ei ta = MVIBE-— INDICE DEL PRESENTE VOLUME (xm) Cenno su Giovanni Gussone, con ritratto (G, Briosi) . Prefazione Contribuzione allo studio della Micologia Ligustica. Prima centuria, con una tavola lit. (x1) (L. Maffei) . Critica alla pubblicazione del dott. S. Nizza intitolata: Il Problema dell’Aldeide formica nelle piante (G. Pollacci) . Intorno alla Flora del calcare e del serpentino nell'Appennino Bobbiese (L. Pavarino) Intorno alla Micologia Lombarda. Memoria I (M. Turconi) . Sulla conducibilità elettrica dei succhi e dei tessuti vegetali. Nota I (E. Mameli) Rassegna crittogamica per il primo semestre dell’anno 1907, con notizie sul carbone e la carie dei cereali (G. Briosi) . . Rassegna crittogamica per il secondo semestre dell’anno 1907 (G. Briosi) Operosità della Stazione di Botanica crittogamica di Pavia nell’anno 1907 (G. Briosi) Note micologiche e fitopatologiche: I. Cercospora lumbricoîdes n. sp. sul Frassino e Nectria Castilloae n. sp. sulla Castilloa elastica nel Messico. II. Sfeganosporium Kosaroffii n. sp. sul Gelso in Bul- . garia, con una tavola lit. (x11) (M. Turconi e L. Maffei) . Sulla Batteriosi del pomodoro (Bacterium Briosii n. sp. ); | con una ta- vola (xmn) (L. Pavarino) . Sugli elaioplasti nelle Mono- e Dicotiledoni. Nota preliminare (I. Politis) Intorno alla cleistogamia ed alla possibilità della fecondazione incrociata artificiale nel riso (Oryza sativa), con una tav. (xrv) (R. Farneti) Ricerche anatomo-fisiologiche sopra le vie acquifere delle piante. Se- condo contributo, con dieci tavole (1-x) (L. Montemartini). . Pag. II 365 *") ;l, Fida Faggi ati ® Ò start gg Dea ERI TIT. PREFAZIONE Questo dodicesimo volume vede la luce con ritardo, cioè dopo che l’anno scorso è stato pubblicato il volume quattordicesimo. Ciò è do- vuto al fatto che alcune ricerche relative a lavori che in esso si vo- levano comprendere, si dovettero, dopo averle incominciate, per varie ragioni sospendere. È così che esso contiene lavori eseguiti in diversi tempi, il primo nell’anno 1906, l’ ultimo nel 1915. Alla fine di ogni singolo lavoro peraltro trovasi la data nella quale esso vide la luce e fu distribuito al pubblico sotto forma di estratti, man- dati alle effemeridi scientifiche, agli studiosi, ece. Questo volume non è, come quasi tutti quelli che lo precedettero, diviso in due parti, l’una riservata alle ricerche originali, l’altra alle Rassegne crittogamiche sulle malattie di natura vegetale sviluppatesi in Italia, poichè di queste Rassegne esso ne contiene due sole, ambedue relative all'anno 1907, le quali, insieme ad una breve relazione dello stesso anno, sull’operosità del nostro Istituto, vennero per opportunità intercalate fra le Note e le Memorie originali, e non riunite eome al solito per formare la seconda parte. Tutte le Note e le Memorie sono, come sempre, originali e danno conto esclusivamente di ricerche fatte nel nostro Istituto, onde questi Atti rispecchiano fedelmente la sua operosità. Delle quattordici tavole che il volume annovera, le prime dieci (I-X) sì riferiscono all’ultimo lavoro, quello sulle Ricerche anatomo-fisiologiche sulle vie acquifere delle piante, e le quattro ultime (XI-XIV) a lavori che questo precedono, perchè stampati prima. Pr Masi ALDI PMO neo DIGA opta di DE BLIA tai dre n bortal a avitatan sgoitane FU PRI grinioni urcuttto REA STA dial roles 18 hr NS MI) Tel pate xt Dis aasdtio? rai fi dalazoa ia ato into di se: COLE I salbug liti apehial: ses 70 Lau sant bitrgnia }e to Me TTI clio iù: uu Hgion sciletog te orintista bt pid a vaste fare auoBtinato ISTITUTO BOTANICO DELLA R. UNIVERSITA DI PAVIA LABORATORIO CRITTOGAMICO ITALIANO DIRETTI da GIOVANNI BRIOSI. CONTRIBUZIONE ALLO STUDIO DELLA MICOLOGIA LIGUSTICA Dott. LUIGI MAFFEI PRIMA CENTURIA. Avrei desiderato di contribuire alla Micologia Ligustica con un nu- mero maggiore di specie; ma quello già rilevante da altri precedente- mente studiate, rende sempre più difficile una raccolta proficua; ed io, anche per non perdere la priorità di alcuni miceti nuovi (vedi n° 15- 65-78), presento, per ora, quel poco che in mezzo al molto materiale da me raccolto e studiato ho trovato da aggiungere alla flora micologica di detta regione. Numerosi e valenti micologi hanno esplorato diverse plaghe della Liguria! così che essa può dirsi una delle regioni italiane di cui me- glio si conosce attualmente la micoflora. Ho erborizzato in diverse località, sopra tutto lungo il littorale della Riviera di Ponente, da Genova ad Albenga, internandomi per il gruppo del monte Carmo che fa corona alla città di Loano, fino a Bardineto in valle della Bormida; per la Riviera di Levante mi sono limitato ai dintorni della città di Nervi. Estesi pure le mie ricerche alla piccola isola Gallinara che dista circa due chilometri in linea retta dalla città di Albenga. 1 Per quanto riguarda la Bibliografia Ligustica, confronta: Ponraccir G. Micologia Ligustica, pag. 7. (Estratto dagli Atti della So- cietà Ligustica di scienze naturali e geografiche, vol. VII, fase. IV e vol. VIII, fasc. I). È Traverso G. B. Elenco bibliografico della Micologia italiana in cui havvi un'appendice coll’indice degli autori che contribuirono alla conoscenza della flora micologica italiana distribuiti per regioni. Traverso G. B. Bullettino bibliografico della botanica italiana. Atti dell’Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie Il — Vol. XII. 1 DID = Il materiale studiato, base di questa mia contribuzione, coi relativi preparati microscopici delle specie meno note, si trova, come d’uso, de- positato presso l’Istituto botanico di Pavia. Mi è gradito e doveroso cogliere l'occasione d’esprimere al mio Maestro Professore Giovanni Briosi, i sensi della mia gratitudine per avermi iniziato ed indirizzato nei complessi quanto interessanti studi micologici, e ringraziamenti ai colleghi e amici di laboratorio che mi furono pure qualche volta d’aiuto e consiglio in queste mie modeste ricerche. Pavia, dal Laboratorio crittogamico, dicembre 1906. Dott. Luigi MAFFEI. ELENCO DELLE SPECIE Cohors BASIDIOMYCETAE. Fam. Agaricaceae. Sect. MELANOSPORAE. . Psalliota campestris Linn., var. alba, Berk. Owl. t. 10, f. 3; SAGEM ITA Sul monte Pagliarina (Loano). Fam. Uredinaceae. Sect. AMEROSPORAE. 2. Endophyllum Sempervivi (Alb. et Scliwein.) De Bary Morphol. p. 304; Sace. Sy. VII, p. 767. Sulle foglie di Sempervivum montanum L.; sul monte Carmo (Loano). . Uromyces Rumicis (Schum.) Winter Die Pilze, p. 145; Sace. S722. VII, p. 544. Sulle foglie di Rumex obtusifolius L.; dintorni di Ceriale (Al- benga). . Uromyces Erythronii (D. C.) Pass. in Comment. Soc. Critt. Ital. Il, pag. 452; Sace. Sy. VII, p. 564. Sulle foglie di Erythronium dens-canis L.; sul monte Pagliarina. (Loano). . Peridermium Pini Wallr. I. Crypt. Germ. p. 262; Sace. Sy2. VII, p. 751; Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 321. Sul tronco e rami di Pinus sylvestris L.; sul monte Ravineto (Loano). Sect. DIDYMOSPORAE. . Puccinia Allii (D.C.) Rud. in Linnaea, IV, p. 392; Sace. Sy2. VII, p. 655; Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 316. Sulle foglie di Alm sativum L.; a Loano e dintorni di Ce- riale (Albenga). 2a 44 7. Puccinia Iridis (D. C.) Wallr. in Rabenh. Krypt. P., n. 211; Sace, Syl. VII, p. 657; Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 36. Sulle foglie di Iris germanica L.; Ceriale (Albenga). Fam. Ustilaginaccae, Sect. AMEROSPORAF. 8. Ustilago Hordei (Pers.) Kell. et Sw. II, Itep. Agr. Kans. p. 215 et 268, tab. II, f. 2-6; Sacc. Sy22. IX, p. 283, Sopra spighe di Hordewm vulgare L.; Loano (Albenga). 9. Entyloma Ranuneuli (Bonord.) Schroet. Pila. Schles. p. 282; Sace. SyU. VII, p. 488; Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 205. Sulle foglie di franuneulus Picaria L.; Albenga. Cohors ASCOMYCETAE. Fam. Perisporiaceae. Sect. HyALOSPORAE. 10. Eurotium repens De Bary, Beitr. 2. Morph. u. Phys. d. Pilze et in Hedw. 1871, p. 52; Sace. Sy. I, p. 26. Sulle foglie putrescenti di Evonymus japonicus L.; Sestri Po- nente. 11. Penicillium glaucum Link. 0ds. myc. I, p. 15; Sacc. Sy22. IV, pag. 78. Sulle foglie di Ceratonia Siligqua L.; Genova. Fam. Sphaeriaceae. Sect. PHAEOSPORAE. 12. Anthostomella pisana Pass. Micr. Ital. in Rev. Mye. II, 35: Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 136; Sacc. Sy. I, p. 280. Sulle lamine fogliari secche di Chamaerops humilis T.; Pegli. Sect. HyALODIDYMAE, 13. Sphaerella Clymenia Sacc. M. V., n. 908; Sace. Sy2. I, p. 492. Sulle foglie di Lonzcera sp.; all'isola Gallinara. Ossery. Stadio spermogonico è la PhyMosticta Caprifolii (Opiz.). Sacc. a cui si trova associata (Sace. .Sy2. III, p. 19). —. 5 — 14. Sphaerella Ferulae ! n. sp. Peritheciis dense gregariis, globosis, primum epidermide tectis, demum ostiolo fere papillato pertusis; ascis cylindrico-clavatis 160-180 < 21-25 u, aparaphysatis, octosporis; spo- ridiis monostichis, cylindraceo-ellipsoideis, obtusis vel acutiuseulis, 1-septatis, ad septum leniter constrietis, loculis inaequalibus, hyalinis, guttulatis, granulosis, 19-28 < 6-9 wu. In caulibus exsiccatis Ferulae communis L.; isola Gallinara. Sect. PHAEODIDYMAE. 15. Massariella Palmarum n. sp. Maculis atris, peritheciis sparsis vel gqregariis, globoso-depressis, maiusculis, ostiolo erumpente, ascis cy- lindricis 80-110 x 10-13 u, paraphysatis, octosporis; sporidiis obli— que monostichis, ellipsoideis, uniseptatis, ad septum constrictis, oli- vaceo-fuligineis, strato jalino obrolutis 15-18 » 6-8 wu. In foliis Cocî campestris Mart. et Phoenicis sylvestris Roxb. Pegli. Novembre 1906. Questo fungillo che per i suoi caratteri diagnostici credo appar— ‘ tenga ad una specie non ancora descritta, si trova spesso associato all’Hendersonia Sabaleos Ces. var. Phoenicis Sace., alla Pestalozzia Pal- marum Cooke e ad una varietà del Conzothyrium olivaceum Bon.; essa si sviluppa sulle foglie di Phoenix sylvestris Roxb. e di Cocos campe- stris Mart. Le foglie attaccate da questi parassiti sono coperte da grande quantità di macchie nere irregolari. Talora sono macchie così fitte e confiuenti fra loro che anneriscono quasi completamente le foglie che uccidono. [Tav. XI, f. 1, 2.] I periteci di forma globosa contengono numerosi aschi di forma cilindrica con parafisi filiformi |Tav. XI, f. 3, 4]. Le spore, in numero di otto per ogni asco, sono elissoidali e unisettate, un po’ ristrette in corrispondenza del setto. Hanno un colore olivaceo scuro con due grosse goccie d’aspetto oleoso che stanno una per loculo [Tav. XI, f. 5]. Sono avvolte da un leggero strato mucoso ialino. Sulle palme fino ad ora non fu riscontrato alcun ascomicete ap- partenente al genere Massariella Speg. Una coltivazione di Cocos campestris e di Phoenix sylvestris, nella Villa Doria a Pegli, si trova attaccata, da alcuni anni, da questi paras- siti con molte piante malamente ridotte. ! Pubblicata negli Atti dell’Istit. Botan. dell’Università di Pavia, serie II, vol. XI, tav. XXI (Brevi note, terza serie; pag. 29). 16. 17. 18. Ho: 20. 23. 2g Sect. HyALOPHRAGNMIAE. Metasphaeria Chamaeropis Pass. Diag. Fung. nuovi, III, n. 32; Sace. Sylt. IX, p. 839. i Sulle foglie di Chamaerops humilis L.; Pegli. Osserv. Le spore del mio esemplare hanno da 26 a 31 w di lun- ghezza e 4-7 di larghezza, mentre quelle descritte dall’ autore misurano 17,5-20 v 4-5 w. Sect. PHAEODICTYAF. Pleospora Dianthi De Not. Sfer. ital. p. 74, f. 80; Sace. Sy22. II, pag. 250. Sul calice essicato di Dianthus sp.; a Pegli. Pleospora Juncei Pass. et Beltr. Fungi siculi novi, n. 9; Sace. Syll. WR Ai2Z48: Sul Juncus maritimus Lam. ; all’isola Gallinara. Pleospora phragmospora (Dur. et Mont.) Ces. f. Yuecae Sace. Sy. II, pag. 269. Sopra foglie di Yucca gloriosa L.; Nervi. Fam. Dothideaceae. Sect. HyALOSPORAK. Phyllachora Graminis (Pers.) Fuck. Symbd. mye. pag. 216; Sace. Sylt. II, pag. 602. Sopra foglie di Andropogon GryUus Linn.; Varazze. Fam. Phacidiaceae. Sect. HyALOSPORAE. . Trochila Laurocerasi (Desm.) Fr, Stmma pag. 367; (Phacidium) Desm. Exs. n. 292; Sace. Sy2. VIII, pag. 729. Sulle foglie morte di Prunus Lauro-Cerasus L.; Pegli. Sect. ScoLECOSPORAE. . Coccomyces dentatus (K. et Sehm.) Sace. Mich. I, pag. 59; Sace. Syli. VIII, pag. 745. 1 Sopra foglie cadute di Castanea vesca Gaertn.; Varazze, Pegli. Fam. Exoascaceae. Sect. HyALOSPORAE. Exoascus deformans (Berk.) Fuckel. Symd. p. 252; Sace. Sy2. VIII, p. 816; Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 104. Sulle foglie di Amygdalus Persica Linn.; nei dintorni di Al- benga. 24. 26. 27. 28. 29. 30. 31. Sele = - Cohors PHYCOMYCETAE. Fam. Peronosporaceae. Sect. AMEROSPORAE. Peronospora Sehleideni Ung. Bot. Zeit. 1847, p. 315; Sace. Sy. VII, p. 257; Briosi e Cav. Fung. Parass. n. 151. Salle foglie di AZZum Cepa L.; dintorni di Albenga. Cohors MYXOMYCETAE. Fam. Liceeae. Sect. LAMPROSPORAE. . Licea minima Fr. Syst. myc. III, p. 199; Sace. Sy. VII, p. 405. Sopra legno putrescente di Abies sp.; Pegli. Cohors DEUTEROMYCETAE. Fam. Sphaerioidaceae. Sect. HyALOSPORAE. Phyllostieta Violae Desm. 14, Not. p. 29; Sacc. Sy. III, p. 38; Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 391. Sulle foglie di Viola odorata L.; Pegli. Phyllostieta Opuntiae Sacc. et Speg. var. microspora Briosi et Cav. Fung. Parass., n. 118; Sace. Syll. X, pag. 124. Nei cladodi di Opuntia Ficus-indica Mill.; Pegli. Phyllostieta Hederae Sacc. et Roum. Mich. II, pag. 620; Sace. Syll. III, pag. 20. Sulle foglie di Hedera L.; Pegli. Phyllostieta hedericola Dur. et Mont. Sy22. 279, Mich. I, p. 137; Sace. Sy. III, pag. 20. Sulle foglie di Hedera L.; Pegli. Phyllosticta Lauri West. Exs. n. 650. Kx. Flandr. I, 417; Sace. Sy WI. po 7 Sulle foglie di Laurus nobilis L.; Pegli. Phyllostieta vulgaris Desm., var. Viburni, Sace. Sy. INI, p. 18. Sulle foglie di Vidburnum Tinus L.; Genova. 33. 34. 36. SI. 39. 40. 41. 42. 43. — 8 . Phyllostieta tinea Sacc. Mich. I, p. 135; Sace. Sy2. III, p. 16. Sulle foglie di Widurnum Tinus L.; Genova. Phyllostieta camelliaecola Brunn. Miscell. mycol. p. 13; Sg SII Sulle foglie di Camellia japonica L.; Genova. Phyllostieta Caprifolii (Opiz.) Sace. Sy. III, pag. 19. Sulle foglie di Lonicera sp.; all'isola Gallinara. Sace. Osserv. Si trova associata alla Sferiacea “ Sphaerella Clymenia Sacc. ,, della quale è lo stadio spermogonico. 5. Phyllostieta Medicaginis (Fuck.) Sace. Ascochyta Medicaginis Fuck. Symb. myc. p. 388; Sace. Sy02. III, p. 42. Sulle fogiie di Medicago sativa L.; dintorni di Albenga. Phyllostieta concentrica Sacc. Fungi Veneti, ser. V, pag. 203; Sacc. Sy. III, p. 21. Sulle foglie di ZHedera L.; Genova. Phyllostieta fuscozonata Thiun. Contr. II. mie. Lit., n. 331; Sace. Sytt. III, pag. 8. Sulle foglie di Rudus L.; Orto botanico di Genova. Osserv. Questa specie trovasi spesso associata alla Pyrenochaeta Rubi-Idaei Cav. . Phyllostieta Eriobotryae Thiim. Contr. II micol. Lit. n. 215, OMMI SACCA S/N p eda Sulle foglie di £7/obotrya japorica LinA].; Genova. Phyllostieta ilicicola Pass. Fung. Gall. novi, in Journ. d’ Hist. nat. 1885, n. 4, p. 54; Sacc. Sy. X, p. 118. Sulle foglie di Quercus INex L.; Varazze, Pegli, Genova. Phoma smilacina (Peck.) Sacc. Sphaeropsis smilacina Peck. Rep. St. Mus. 24; Sace. Sy0l. III, p. 160. Sulle foglie di Smax aspera L.; Nervi. Phoma negleeta Desm. 22 Not. p. 8; Sace. .Sy22. III, p. 164. Sopra cauli secchi di Juncus L.; all'isola Gallinara. Phoma castanea Peck. 40 Sep. p. 59; Sace. Sy/2. X, pag. 160. Sopra i picciuoli di foglia di Castanea vesca Gaertn.; Varazze, Pegli, Genova. Phoma eocoina Cooke var. Phognieis Brunn.; Sace. Sy. X, pag. 181. i Sulle foglie giovani di Phoenix canariensis Ehrb.; Pegli. Osserv. Associata alla Diplodia Passeriniana Thuem., alla Graphiola Phoenicis (Moug.) Poit. e al Macrophoma Phoenicum Sace, 44. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. Moi — Phoma phacidioides Sacc. Mich. II, pag. 274; Sace. .Sy22. II, p. 106. Sulle foglie morte di Buxus sempervirens L.; Pegli. Osserv. Il mio esemplare ha le spore più piccole (5-6 v 2-3 4), ma corrisponde per il resto alla descrizione dell’autore. . Phomopsis Pritehardiae (C. et H.) Sacc. var. chamaeropina D. Sacc. Mycol. ital., n. 1531; Sace. Sy0U. XVIII, pag. 266. Sulle foglie di Chamaerops humilis L.; Pegli. Macrophoma Hyppoglossi (Mont.) Berl. et Vogl.; Sacc. Sy2. X, pag. 199. Sui cladodi di Ewseus Hyppoglossun L. e I. aculeatus L.; Pegli 1906. Phoma Hyppoglossi (Mont.) Sace.; Pollacci “ Micol. Lig., pag» 95. Genova 1897. Osserv. Si trova associata alla specie Conzothyrium olivaceum Bon. Macrophoma Candollei (Berk. et Br.) Berl. et Vogl. Add. Sy. n. 624 et in Atti Soc. Veneto-Trentina 1886, p. 178; Sace. Sy0U. X, pag. 1594. Sulle foglie cadute di Buxws sempervirens L.; Pegli 1906. Pnhoma Candollei (Berk. et Br.) Sacc.; Magnaghi Prima Contr. Mic. Lig. n. 36. Pegli 1902. Macrophoma Phoenicum Sacc. F. Rom. n. 45, f. 6; Sace. Sy0. X, pag. 200. Sulle foglie di Phoenix canariensis Elwb.; Pegli. Macrophoma spartiicola Berl. et Vogl. F/. Anconzt. p. 17, tab. I, f. 10; Sacc. Sy22. X, p. 190. Sui rami morti di Spartium junceum L.; all'isola Gallinara e monti nei dintorni di Loano. Macrophoma QOleandri Pass. Diagn. F. N. IV, n. 92; Sace. Sy. X, pag. 196. Su foglie di Neriwn Oleander L.; Sestri, Pegli. Pyrenochaeta KRubi-Idaei Cav.; Briosi e Cav. Mung. Parass., n. 90; Sace. Sy. X, p. 221. Sopra foglie di /?udbus L.; Orto botanico di Genova. Vermicularia Dematium (Pers.) Fr. Summa V. S., p. 420; Sace. Sylt. III, p. 225. Sui cauli secchi di Laserpitium sp. e di Gentiana sp.; sui monti di Loano. . Dothiorella Berengeriana Sacc. Mich. II, p. 271; Sace. Sy2. III, pag. 238. Sopra foglie di Agare americana L.; Nervi. 56. 59. 60. 65. — 10 — Sect. PHAEOSPORAE. . Coniothyrium olivaeeum Bon. in Fuck. Symbd., p. 377; Sace. Sy. ILTANANZ05: Sopra foglie verdi di Rhododendron sp. e Ruseus Hypoglossum 1.; Genova, Pegli. . Coniothyrium Delacroixii Sace. Conzothyium Hellebori Delacroix; Sacc. SyU. X, p. 261. Sopra foglie di ZMeZleborus foetidus Linn.; dintorni di Bardineto. Coniothyrium Halymi (Cast.) Sacc. Mick. II, pag. 371, Sphaeria Halymi Cast.; Sace. SyU. III, p. 316. Sulle foglie di Atreplec Halimus Linn.; sul litorale di Nervi. Sect. PHARODIDYMAE. . Diplodia Eriobotryae Sace. .Sy2/. III, p. 362. Sulla nervatura mediana di foglia di Eriobotrya japonica Lindl.; Genova. . Diplodia Photiniae Speg., Sace. Sy2. III, p. 362. Sulle foglie di Photinia serrulata Lindl.; Pegli. Sect. HyALODIDYMAE. Ascochyta buxina Sacc. Sy2. IMI, p. 393. Sulle foglie di Buxrus sempervirens L.; Pegli. Ascochyta seandens Sacc. 72. III, p. 395. Su foglia morta di Hedera L.; Pegli. Osserv. Associata alla PhyZosticta Hederae Sace. . Ascochyta laurina F. Tassi; Sacc. Sy. XIV, p. 946. Sulle foglie di Larus nobilis L.; Pegli. . Ascochyta Tini Sacc. Mich. I, p. 170; Sace. Sy2 III, p. 387. Sopra foglie di Vidurnum Tinus L.; Genova. . Ascochyta Ferulae Pat.; Sace. Sy2. XIV, p. 944. Sui cauli morti di Ferula communis L.; all'isola Gallinara. . Ascochyta Oleae Scal. Funghi della Sicilia Orientale p. 42 (1900); Sacc. SyUl. XVI, pag. 932. Sulle foglie di Olea Europaea L.; Sestri, Pegli. Ascochyta Cynarae n. sp. Maculis orbicularibus ochraceis v. albo griseis; pycnidiis epiphyllis 110-150 u; sporulis numerosis cylindra- ceo-ellipsoideis, medio 1-septatis, non, vel parum constrictis, jalinîs, guttulatis, granulosis, 8-11 5-4 wu. In foliis languentibus Cynarae Scolymi L. prope Ceriale (Al- benga). Aprile 1905. Sulle foglie languenti del carciofo (Cynara Scolymus L.), si sviluppa questo fungo e forma delle macchie circolari prominenti d’un colore bianco-sporco, talvolta tendente al giallognolo. Sono localizzate sulla pagina superiore della foglia e cosparse di pic- coli punti neri che sono i picnidi (Tav. XI, f. 6). Essi hanno una forma più o meno sferica e si aprono all’esterno per mezzo di un distinto ostiolo (Tav. XI, f. 7). Contengono numerose spore di forma elittica o cilindrica con un solo setto e sono legger- mente ristrette in corrispondenza di questo. Sono jaline, guttulate, granulose (Tav. XI, f. 8). Sulle stesse macchie si trova pure la Ramularia Cynarae Sace. Sect. HyALOPHRAGMIAE. 66. Stagonospora macrospora (Dur. et Mont.) Sacc. Septoria macro- spora. Dur. et Mont.; Sace. Sy22. III, p. 450. Sulle foglie marcescenti di Agave americana L.; dintorni di Albenga. Osserv. Si trova associata al Coniothyrium Agaves (Mont.) Sace. Sect. PHAEOPHRAGMIAE, 67. Hendersonia sarmentorum West. Bu. de Brur. XVIII, n. 60, f. 2; Sacc. Sy0. III, p. 420. Sopra foglie di Photinia. serrulata Lindl.; Pegli. 68. Hendersonia Sabaleos Ces. var. Phoenicis Sace. Sy2. X, p. 326. Sulle foglie di Cocos campestris L.; Pegli. Ossery. Questa specie rinvenuta sul Cocos corrisponde alla diagnosi data da Sacc. per la varietà che si sviluppa sul Phoenix dacty- lifera L. e si trova associata ad una varietà della specie Conso- thyrium olivaceum Bon. Sect. PHAEODICTYAE. 69. Camarosporium Nandinae F. Tassi. Atti R. Acc. dei Fisioer. di Siena, 4° ser. VIII, 1896 (Microm. III, p. 7); Sace. Syll. XIV, pag. 964. Sopra rami secchi di Nandina domestica Thbg. Orto botanico di Genova. Sect. ScoLECOSPORAR. 70. Septoria japoniea Thiim. Contr. FPung. Litor. n. 354; Sace. Sy0. 1 III, p. 497. Sulle foglie cadute di Ligustrum juponieum Ham.; Pegli. ERO E 71. Septoria Spinaciae West.; Sace. Sy27. III, p. 555. Sulle foglie di Spinacia oleracca L.; Pegli. 72. Septoria Meliloti (Lasch.) Sace. Bu. Soc. Mye. V, p. 122, Sphaeria (Depazea) Melloti Lasch. in Kl. n. 370; Sace. SyMl. X, p. 362. Sulle foglie di Me/i/otus italica Liam.; all’isola Gallinara. 73. Septoria Tini (Are.) Sace. PhyMl. Tini Are. in Thiim. M. U. n. 1691; Sacc. Syl. X, p. 357. Sopra foglie di Viburnum Tinus L.; Genova. Osserv. Si trova associata all’ Ascochyta Tini Sace. 74. Septoria piricola Desm. in Sace. Sy. III, p. 487; Briosi e Cav. Funo. Parass., n. 22. Sulle foglie di Pyrus communis L.; Diano Marina. Septoria Paulowniae Thiim. Contr. Mic. Litor. n. 194, t. I, f. 15; Sacc. Sy. III, p. 497. Sulle foglie cadute di Paulownia imperialis Sieb.; Pegli. Osserv. Le spore del mio esemplare hanno dimensioni che variano entro larghi limiti (8-22 x 1'/,-2 &) e sono guttulate; il resto corrisponde alla descrizione del Thiimen. 76. Septoria Hepaticae Desm. Ann. Se. nat. 1843, p. 340; Sace. Sy0. MIFEnAro222 Sulle foglie di Anemone Hepatica Lam.; dintorni di Bardineto. 77. Septoria carieicola Sacc. Sy. III, p. 566. ; Sulle foglie di Carer acuta L.; Varazze. 78. Septoria Eriebotryae n. sp. Maculis irregularibus, nigrescentibus; pycnidiis amphigenis 120-150 u, gregariis, punctiformibus, immersis, prominulis, atris; ostiolo crateriformi; sporulis bacillaribus, eylin- dricis, numerosis, rectis vel leniter curvulis, 1-septatis, spurie bi-tri- septatis, guttulatis, hyalinis, 14-22 v 1'|,-2 w. In foliis languentibus Zyi0botryae japonicae Lindl. Genova. Mag- gio 1905. Questa Septoria si sviluppa sulle foglie di Er/obotrya japonica Lindl., e invade specialmente la pagina inferiore. I picnidii, in grandis- sima quantità, sono radunati in gruppi in macchie piccole, poco distinte, di colore bruniccio (Tav. XI, f. 9). Osservati in sezione si presentano di forma globosa col contesto della parete del pic- nidio bruno circondato da un micelio che serpeggia in mezzo ai tessuti della foglia. Comunicano all’esterno per mezzo di un am- pio e prominente ostiolo da cui escono numerosissime le spore. Esse sono a forma di bastoncino, diritte o leggermente ricurve, jaline e di lunghezza varia. Alcune sono distintamente uniset- tate, altre, per la presenza in esse di alcune goccioline di aspetto oleose, sembrano bi-trisettate (Tav. XI, f. 10-11). = (bai 19: 80. 81. 82. 83. 84. Sulle stesse foglie di Eyobotrya e fra gli stessi picnidi di Septoria se ne trovano altri di PhyNostieta Eriobotryae Thiim. e di Di- plodia Eriobotryae Sacc. La specie da me descritta differisce dalla Septoria Mespili Sace., dalla Septoria perularun (Thiim.) Sacc., per avere spore settate ed inoltre di dimensioni molto minori, ragione quest’ultima per coi differisce pure essa ancora dalla Septoria piricola Desm., dalla Septoria cerasina Peck. Nè credo d'altronde sia da ascriversi a nessuna delle altre forme di Septoria descritte quali parassite su Rosacee e di cui ho esaminato attentamente i caratteri differen- ziali. Fam. Leptostromaceae. Sect. HyALOSPORAF. Leptostroma Pinorum Sace. Sy. III, p. 641. Sulle foglie secche di Pinus sy/cestris L.; monte Ravineto (Loano). Sect. HyALOPHRAGMIAE. Entomosporium Mespili (D.C.) Sace. Mieh. II, p. 115; 5y2. III, p. 657. Briosi e Cav. Mung. Parass. n. 146. Sulle foglie di Er/obotrya japonica Lindl.; Sestri Ponente, Pegli. Fam. Melaneoniaccae. Sect. HyALOSPORAF. Gloeosporium affine Sacc. Mich. I, p. 129; Sy2?. IT, p. 709. A Sulle foglie di Hoya carnosa R. Br.; Pegli. Sect. PHAEOPHRAGMIAE. Coryneum microstietoides Sacc. et Penz. in Sacc. Sy2. IIl, pa- gina 774. Sopra i tumori causati dal Gymnosporangium clavartiforme (Jacq.) Rees., nei rami secchi di Juniperus L.; monte Carmo (Loano). Pestalozzia funerea Desm. in Ann. Seiene. nat. XIX, 1843, pag. 235; Sace. Syll. III, p_791. Sulle foglie di It0Qus fruticosus L.; Sestri Ponente, Pegli. Pestalozzia Guepini Desm. in Sace. S72. III, p. 794. Sulle foglie di Camellia japonica L.; Pegli. 85. 86. 87. 88. 89. 90. SUL 92. 93. SE Pestalozzia Palmarum Cooke in Grezil/ea t. 86, f. 3; Sace. Sy0l. III, p. 796. Sulle foglie di Cocos campestris Mart. e Phoenix sylvestris Roxb.; Pegli. Sect. ScOLECOSPORAE. Phleospora sicula (Br. et Cav.) Sace. et D. Sace. Cylindrosporium siculum. Br. et Cav. Fung. Parass., n. 375. Sace. SyUll. XVII, p. 491. Sulle foglie di Quercus sp.; Pegli. Fam. Mucedinaceae. Sect. HyALOSPORAE. Oidium Evonymi-japoniei (Arc.) Sace. ap. Salmon in Ann. Myc. 19057 9piWo, te etie7ze Sace Sy XVII, Spi R5.0 6% Sulle foglie di £vorymus japonicus L.; Nervi, Sestri, Pegli, Loano. Sporotrichum intertextum Schw.; Sace. Sy22. IV, p. 98. Sopra legno putrescente di Quercus Mex L.; Genova. Ovularia obliqua (Cooke) Oud. Hedw. 1883, p. 85; Sace. Sy2. IV, p. 145; Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 386. Sulle foglie di /tuwmex sp.; Pegli. Sect. HyALODIDYMAE. Triehothecium candidum Wallr. F cr. n. 1879; Sace. Sy2. IV, pasto? Sopra foglie marcescenti di Agaze americana L.; Nervi. Trichothecium roseum (Pers.) Lin. Obsero. mycol. I, p. 16, f. 27; Sacc. Syll. IV, p. 178. Sopra foglie putride di Neriwm O/eander L.; Nervi. Sect. HyALOPHRAGNIAR. Ramularia Cynarae Sacc. Mich. I, p. 536; Briosi e Cav. Funghi Parass., n. 267; Sace. Syll. IV, p. 208. Sopra foglie di Cynara Scolymus L.; dintorni di Albenga. Ramularia laetea (Desm.) Sace. Mich. II, p. 549; Sy22. IV, p. 201; Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 325. Sulle foglie di Viola odorata L.; Pegli. 94. 96. 97 98. 99; Fam. Dematiaceae. Sect. HyALOPHRAGMIAE. Clasterosporium Amygdalearum (Pass.) Sacc. Mich. IT, p. 557; SyUl. IV, p. 391; Briosi e Cav. Funghi Parass., n. 113. Sulle foglie di Persica vulgaris Mill.; Pegli. Sect. PHAEODICTYAE. . Mystrosporium polytriehum Cooke in Rav. Amer. Fung. n. 610, 611 et Grev. XII, p. 33; Briosi e Cav. Fungh. Parass., n. 191; Sacc. Sy2l. 1V, p. 541. Sulle foglie languenti di G/adiolus sp.; Pegli. Macrosporium ramulosum Sace. F. if, t. 854; Sy2. IV, p. 527. Sopra rami secchi di Petroselinum sativum Hoffm.; Pegli. Macrosporium parasiticum Thiim., 1/yc. Univ. n. 667; Sace. SyU. IV, p. 537; Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 152. Sulle foglie di AZ» Cepa L.; dintorni di Albenga. Osserv. Questa specie accompagna sempre la Peronospora Schlei- deni Ung. Sect. ScoLECOSPORAE. Cercospora Smilacis Thiim. Contr. Mie. Lusitan. n. 214; Sacc- Syll. IV, p. 476. Sulle foglie di Smiax mauritanica Poir.; Nervi. Cercospora neriella Sacc. Mich. II, p. 294; Sy. IV, pag. 473; Briosi e Cav. Fung. Parass., n. 184. Sulle foglie di Ner/wmn Oleander L.; Pegli. Fam. Tuberculariaceae. Sect. HyALOPHRAGNIAE. 100. Fusarium roseum Link. Sp. pl. Furg. IT, p. 105; Sace. Sy2. IV, pag. 699. Sopra foglie marcescenti di Agave americana L.; Nervi. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA —_ . Frammento di lacinia fogliare di Cocos campestris MART. con macchie. (So) ” 3 5 Phoenix sylvestris RoxB. , n . Peritecio di Massariella Palmarum n. sp. visto in sezione. . Asco di È x n. sp. con spore e parafisi. . Spore isolate di Massarzella Palmarum. + 00 . Frammento di toglia di Cymara Scolymus L. con macchie. . Picnidio di Ascochyta Cynarae n. sp. visto in sezione. . Spore isolate di Ascochyta Cynarae n. sp. o 20 IS . Frammento di foglia di Eriobotrya japonica Linp1. cosparsa di picnidi. HW (©) . Picnidio di Septoria Eriobotryae n. sp. visto in sezione. 11. Spore isolate di Septoria Eriobotryae n. sp. ISTITUTO BOTANICO DELLA R. UNIVERSITÀ DI PAVIA LABORATORIO CRITTOGAMICO ITALIANO DIRETTI da GIOVANNI BRIOSI Critica alla pubblicazione del Dott. S. NIZZA intitolata: Il Problema dell’Aldeide Formica nelle Piante. Nora DEL Dott. GINO POLLACCI. In una memoria stampata nel giornale La Mulpighia in data giugno 1906, il signor dott. S. Nizza, servendosi sopratutto di un nuovo e sensibilissimo reattivo proposto dal signor E. VorseneT (Bull. Soc. Chim. de Paris, vol. XXXIII, pag. 1198, ann. 1905), giunge alle se- guenti conclusioni : “ 1) L’aldeide formica esiste quasi costantemente nella parte le- gnosa delle piante e si rende tanto più evidente quanto più sviluppato è il legno. “ 2) L’aldeide formica manca negli organi verdi delle piante. “ 3) La formazione dell’aldeide formica è indipendente dalla pre- senza della luce e dal processo assimilatorio delle foglie. “ 4) L’aldeide formica è da considerarsi come parte integrale del legno delle piante legnose e da questo probabilmente ha origine ,. Tali conclusioni, in opposizione a quanto io da anni vado pubbli- cando, comparivano contemporaneamente ai lavori! di V. Grafe. L. ! Francis L. UsHER and :J. H. PriestLEv. A study of the Mechanism of Carbon assimilation in Green Plants. Proc. of the Royal Society of London, vol. 77, 1906; ed in vol. 78, 1906. V. Grare und L. RrrrER v. PortHEIM. Untersuchungen iber die Rolle des Kalkes in der Pflanzen. Sitzungsb. k. Akadem. Wissensch. Wien. Band. CXV. Abt. I, 1906. V. Grare. Ueber ein neues spezifisches Formaldehyd reagens. Oesterreich. botan, Zeitschr., n.° 8, 1906. G. Kimpruin. Sur la présence des méthanal (aldehyde formique) dans les végétaux verts. Compt. Rend. Academie Science. Paris, 21 gennaio 1907. Recensioni di questi lavori si trevano nel fascicolo XII del Giornale: La Malpighia, annata 1906. Atti dell’Ist. Bot. dell Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. to Sica Ritter v. Portheim, F. L. Usher, I. H. Priestley e G. Kimpflin, tutti au- tori i quali trovavano proprio l'opposto di quello che ha affermato il Nizza, quindi il lavoro di questo autore m’avea destato sorpresa, la quale ben presto scomparve quando, consultata la memoria originale del Voisenet ho trovato non solo che il reattivo da lui proposto non è affatto adatto per la ricerca del formolo in tessuti così complessi come sono quelli della pianta !, ma ho trovato anche che lo stesso Vozsenet scrive: “ LA PLUPART des aldéhydes ne donnent pas cette reaction... notam- ment l’éthanal... TOUTEFOIS, L'ALDÉHYDE SALICYLIQUE ET D'AUTRES ALDÉHYDES PHÉNOLS DONNENT CETTE REACTION ,. (pag. 1208). Il dott. Nizza quindi non poteva in nessun modo concludere, come ha fatto, poichè, come è noto, fino dal 1835, Pangenstecher farmacista a Bdle, scoperse l’aldeide salicilica distillando la Spirea ulmaria e poco dopo l’aldeide salicilica venne estratta da un'infinità di piante e spe- cialmente dal LEGNO di Orepis foetida, ecc. (Liebig’s Ann. der Chem. und Pharm. t. LXXXIII, p. 175, t. XCI, p. 374). Il Nizza inoltre non ha usato gli altri numerosi reattivi racco- mandati da me e dai diversi autori sucitati, solo ha fatto qualche ricerca oltre che col reattivo di Vozsenet. anche con quello di 7mznz, il quale, come io ho ripetutamente detto e stampato ?. è il metodo che per diverse cause ha dato sempre meno buone prove di tutti gli altri. Basta infatti (come giustamente del resto ha fatto pure osservare il dott. Nizza) mettere il solo acido cloridrico concentrato ehe entra nella costituzione ! Infatti il reattivo VorsenuT è basato sulla reazione che si ha allorquando si tratta una sostanza albuminoide in soluzione od in sospensione nell’acqua con dell’acido cloridrico o solforico leggermente nitroso, ed in? presenza di traccie di aldeide formica; si produce cioè per condensazione, una sostanza colorante il cui colore varia dal rosa debole al bleu violaceo secondo la proporzione dell’aldeide che reagisce. Questa reazione è dovuta alla formazione di piccole quantità (per l’azione degli acidi concentrati sopra le sostanze albuminose) degli acidi scatol- glycolieo, scatolearbonieo, indolearbonieo e dei loro prodotti di decomposizione scatolo ed indolo È la condensazione con la formaldeide dei prodotti d’ossida- zione di questi composti per l'acido nitroso, che fornisce la sostanza colorante rivelatrice di questa reazione. Spiegata così la ragione della colorazione, capirà il lettore, che il reattivo VoIsENET, che è assai sensibile, potrà essere usato per la ricerca della formaldeide in ben pochi casi, certo non è assolutamente indicato per la ricerca di tale sostanza nel tessuto vegetale, tantochè VorsenEt il suo reattivo lo propone a proposito dell’aldeide formica unicamente per la ricerca di tale sostanza nel latte. 3 ° PoLLacci Gino. Intorno all’assimilazione clorofilliana delle piante. Memo- ria I8 in Atti dell’Istit. Bot. Pavia, vol. 7°, 1899 (vedi pag. 19 e 20). PoLLacci Gino. Sulla scoperta dell’aldeide formica nelle piante in Rend. R. Accad. dei Lincei. Febbraio, 1907 (vedi pag. 204). gra del detto reattivo, in contatto di diverse sostanze organiche per otte- nere la colorazione rosso-vivo data come caratteristica per l’aldeide formica. Il suddetto Autore, in conclusione, si è sopratutto preoccupato di usare un metodo sensibilissimo, il che è una bella cosa, ma non si è preoccupato d’altro, il che è male, poichè quel che importa sopratutto in queste ricerche è di usare dei reattivi veramente caratteristici e sicuri ed ottenere la conferma dei risultati usando il numero maggiore pos- sibile dei reattivi conosciuti, altrimenti succede di trovare l’aldeide formica in luogo della salicilica o di altra fra le numerose aldeidi fenolo, e non trovarla dove invece esiste, precisamente come ha fatto il dott. S. Nizza. Questo è bene rendere noto per impedire che senza fondamento alcuno si diffondano dei dubbi o degli errori sopra uno dei problemi che interessa maggiormente la fisiologia vegetale. Istituto Botanico di Pavia, luglio 1907. ISTITUTO BOTANICO DELLA R. UNIVERSITÀ DI PAVIA LABORATORIO CRITTOGANMICO ITALIANO DIRETTI da GIOVANNI BRIOSI INTORNO ALLA FLORA DEL CALCARE E DEL SERPENTINO NELL’APPENNINO BOBBIESE Dott. G. L. PAVARINO Assistente onorario presso il R. Istituto Botunico di Pavia CONTRIBUZIONE PRIMA Il merito di aver intrapreso lo studio della flora del territorio pa- vese risale ai botanici Nocca e Balbis che ne raccolsero i dati nella loro Flora Ticinensis.* Fecero aggiunte alla flora pavese il Bergamaschi ? ed il Rota 3, li- mitando però il loro studio alla compilazione di elenchi sistematici. La contribuzione più importante (già pubblicata in parte) alla flora pavese è dovuta al prof. R. Farneti il quale cercò di mettere in rilievo la considerevole differenza ed i rapporti floristici che passano tra la flora dell’appennino oltrepadano, e quella della pianura insubrica. La prima sarebbe formata di elementi di origine prevalentemente mediterranea 1 Flora ticinensis, seu Enumeratio plantarum quas... coll'igerunt Domini- cus Nocca et JoAnNES BaprIstA BaALBIS; Ticini, tom. I, 1816; tom. II, 1823. ? Gita botanica agli apenninici Boglelio e Lesime fatta dal dott. GiuosePPE Ber6AMAscHI; inser. nel bim. I, 1823, del Giornale di fisica ece. di Pavia. — Sopra varie piante degli apennini, colli oltrepadani e della campagna pavese ece.; bim. III, 1824, del giorn. cit. ® Prospetto delle piante fanerogame finora ritrovate nella provincia di Pa- via, del dottor Lorenzo Rota. Giorn. botan. ital., tom. II, anno 2°, fase. 7-8. 4 Aggiunte alla Flora pavese e ricerche sulla sua origine. Nota di RopoLro Farneti. Atti dell’Istit. bot. della R. Univ. di Pavia. II serie, vol. VI, 1900. Atti dell’Ist. Bot. dell Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 3 . — dv o meridionale, la seconda di piante dell’ Europa centrale e prealpina. Per ultimo (tralasciando brevi contribuzioni dovute al Bozzi, al Ca- vara ed al Traverso) il dott. V. Pavesi pubblicò il risultato di una sua gita floristica col quale arricchisce la flora dell'Appennino di parecchie specie, varietà e forme.! Lo scrivente ha erborizzato, nella scorsa estate, sul calcare del M. Penice e sul serpentino dei Sassi Neri e del Monte di Pietra Corva con l'intento di portare un contributo allo studio della flora in rapporto con l’ambiente e sopratutto con le condizioni fisiche e chimiche del ter- reno. La presente Nota, frutto di tali erborizzazioni, comprende perciò tre parti distinte: I. Descrizione del distretto esplorato dal lato topografico, geologico e climatologico. Relazione della gita botanica. 6 TI. Esame delle specie più importanti rispetto al loro comportamento secondo la natura del substrato. III. Elenco sistematico delle specie raccolte. Nella disposizione e classificazione sistematica ho seguito la Flora analitica d’Italia di Fiori, Paoletti e Bésuinot. Ed ora, prima di passare all’ esposizione dei risultati delle mie ri- cerche, mi sia concesso esprimere anche qui le più sentite azioni di grazie al Prof. G. Briosi che mise gentilmente a mia disposizione i libri e le collezioni di questo Istituto Botanico, al Prof. 'T. Taramelli che mi fornì preziose indicazioni per la parte geologica ed al Dottor G. B. Traverso che mi fu compagno nella escursione e mi coadiuvò nella de- terminazione di alcune piante. Pavia, dal R. Istituto Botanico, maggio 1907. L’appennino Bobbiese. Per le condizioni geologiche mi basti citare i lavori completi del chiarissimo prof. T. Taramelli, di cui riporto alcuni brani che si rife- riscono al distretto botanico esplorato, premettendo che i più elevati rilievi di questo Appennino sono formati da roccie eoceniche: (arenarie e marne plumbee a fucoidi — calcari marnosi e arenarie con Helmin- thoidea labyrintica — argille scagliose o galestri — gabbro rosso — eu- fotidi — iperiti — diabasi — ofioliti brecciate steatitose — serpentine con o senza diallagio — schisti argillosi — conglomerati — calcari marnosi inferiori alla formazione ofiolitica). ! Virrorio Pavesi. Elenco di piante dell'alto appennino pavese. Atti della Soc. Ital. di Scienze naturali. Vol. XLV, pag. 4. Zona calcare. — “Nel centro della regione montuosa bobbiese, in rapporto con quel brusco angolo che forma coi tronchi attigui il tratto della valle di Trebbia da Ponte-Organasco a Confiente, si innalza il gruppo del Penice (1462") con le sue propaggini verso nord del Monte Calenzone (1154") ed a sud del Monte Lago (1122%) formante la con- tinuazione orografica ed in parte stratigrafica dei monti interposti fra la Trebbia e l’Aveto.,,! Il Penice, notevole per la fisonomia alpina dei versanti, s' innalza dalla zona arenacea e calcareo-marnosa che lo cir- conda, formato sino alla vetta in prevalenza da calcari marnosi con spiccata schistosità. Substrato calcare. — Il calcare alberese, sebbene abbastanza com- patto, è decomponibile meccanicamente e chimicamente, per cui si al- tera alla superficie abbandonando un residuo argilloso che viene aspor- tato dall'acqua piovana. Questa forma numerosi rigagnoli i quali pe- netrano per le innumerevoli fratture del pendio, allargandole nel sot- tosuolo dove si formano le caverne. La permeabilità di questi terreni disgregabili (euseogeni secondo Thurmann) mantiene quasi costante la secchezza alla superficie del substrato che offre delle stazioni in genere favorevoli alla vegetazione xerofila. Zona serpentinosa. — Nella stessa regione che circonda il calcare del Penice e precisamente verso nord-est, si sviluppano i dorsi di ser- pentino ? “ sporgenti dalle roccie calcari od arenacee, brulli, desolati, di colorito bruno, rossastro ,, (spesso per licheni incrostanti), for- manti un paesaggio spiccante per profilo e per colorito, dalle masse circostanti. ... “Dal punto di vista agrario, quei dossi di serpentino, di conglo- merati serpentinosi, di iperiti, di gabbro rosso, di aggregati granitici, di ranocchiaie e così di seguito, sono quasi letteralmente sterili, nè vi si scorge altro verde se non quello prevalente per cotali rocce in ta- lune vene e rilegature di serpentino o di crisotilo. , * Questi dossi che i geologi toscani chiamarono grugni, nel bobbiese si distinguono coi nomi molto espressivi di Sassi Neri, Pietra Corva, Rocca Bruna. 1. TARAMELLI. Descrizione geologica della provincia di Pavia. Milano, 1882, pag. 16. ? T. TARAMELLI. Op. cit., pag. 85. (La zona serpentinosa è interstratificata fra i calcari marnosi di sotto e le arenarie, i calcari marnosi ed i galestri di sopra.) ® T. TARAMELLI. Op. cit., pag. 19. = gi Substrato serpentinoso. — I dossi di serpentino, nel distretto da noî esplorato, presentano roccie dure e resistenti agli agenti meteorici. Per la loro difficile disgregazione, il substrato resta povero di detriti e di humus e quindi con debole potere igroscopico. L'acqua piovana, scorrendo sulle rocce ripide e denudate, penetra e scompare attraverso le fratture senza allargarle, lasciando la super- ficie del terreno nelle condizioni di un’aridità quasi permanente. Sebbene le rocce serpentinose siano di colore oscuro, e quindi as- sorbano maggior copia di radiazioni calorifiche di quelle calcari, si raf- freddano però assai più rapidamente, cosicchè in definitiva la loro ca- pacità calorifica è minore. In conclusione: Le condizioni fisiche di stazione — sopratutto per l’aridità del suolo — sono sensibilmente analoghe nelle due zone, an- che perchè la diversa esposizione dei versanti esplorati compensa la maggior capacità calorifica dei terreni calcari, in confronto di quelli serpentinosi. Perciò la regione si presenta litologicamente molto adatta per lo studio comparativo della flora calcare e serpentinosa, potendosi racco- gliere il materiale sopra affioramenti isolati di calcare e serpentino, si- tuati in condizioni altimetriche e climatologiche press’a poco uguali. Condizioni climatologiche dell'Appennino Bobbiese. Ad ovest di Bobbio (275 metri sul mare), si innalza il M. Penice che è la cima più elevata del contrafforte dell’ Appennino situato fra Bobbio, Tortona e Voghera raggiungendo, come già dissi, 1462 m. Per la stazione di Bobbio, ho potuto prendere in esame i moduli del Regio Ufficio centrale di Meteorologia e di Geodinamica, dove sono segnati i dati meteorologici dell’anno 1899 (raccolti dal dott. Prosio), i quali però son troppo pochi perchè si possa da essi ricavare le condizioni clima- tologiche della regione. Di queste condizioni ho cercato di farmi un concetto approssimativo, confrontando i dati meteorologici di Genova, Bobbio e Voghera. Da tutto l'insieme ho notato che: a) La differenza di temperatura fra le tre stazioni a cominciare dalla primavera e durante l’ estate è relativamente piccola. 6) Però detta differenza aumenta nell'autunno e raggiunge il ma- rimum fra Genova e le altre due stazioni — Bobbio e Voghera — nei Vo — mesi invernali; cosa che si capisce facilmente pensando all’ ubicazione di Genova in confronto a quella delle altre due; tuttavia anche in queste due ultime stazioni generalmente la media decadica sì mantiene al disopra di zero gradi. c) Notevole è la quantità di pioggia, essendo pure frequenti i temporali, ma il terreno fratturato e permeabile neutralizza in gran parte il beneficio notevole dell’acqua piovana la quale si disperde nel sottosuolo. d) Inoltre a rendere il clima asciutto concorrono i venti che, ora deboli ora forti, non mancano in nessuna stagione dell’anno. Sul Penice e nella zona serpentinosa, con un dislivello di oltre mille metri rispetto alle tre stazioni citate, le condizioni del clima non pos- sono essere che notevolmente diverse, specialmente per quanto riguarda la temperatura. ! Sul Penice ia neve più abbondante può arrivare a cm. 45-50 (a Bobbio arriva a 25-30); generalmente però le nevicate sono leggiere ed il nevaio che si forma non produce acqua in quantità notevole per- chè quella formatasi dalla fusione, filtra per le fratture e si disperde nel sottosuolo. È inoltre notevole la prevalenza dei giorni nebbiosi du- rante l'inverno e anche in primavera, cosicchè gran parte del Penice per lo più rimane coperto dalla nebbia che impedisce alla temperatura di abbassarsi di molto sotto lo zero. Cosicchè nel distretto esplorato il clima — relativamente all’ alti- tudine — è piuttosto mite durante l’inverno e asciutto durante l’estate sia per l'influenza dei venti, sia per la natura fisica del substrato. VEGETAZIONE SUL CALCARE. Da Varzi alla Cantoniera Ospidaletto. L'escursione che riguarda la presente Nota venne fatta nel giorno 31 luglio e nei primi tre giorni seguenti del mese di agosto. Discen- demmo a Varzi, piccolo paese situato nella valle, presso la Staffora. Verso il Penice si estende un pittoresco anfiteatro di colline popolate di al- ! Per circa 200 metri vi è un abbassamento di temperatura di un grado. CO e beri da frutta e di vigneti intercalati a campi coltivati a cereali. Più in alto la strada postale è fiancheggiata da boschi sparsi di quercie, che presso la cantoniera Ospidaletto cedono il posto a cedui formati da essenze diverse. *! La prevalenza dei calcari marnosi dà alle roccie l’aspetto comune del /7ysch appenninico. Infatti la zona è costituita sino al passo del Penice da strati di calcare marnoso in cui si intercalano arenarie e galestri. In questi è scolpito anche il passo a 1129 metri. Salita al M. Penice. Dalla Cantoniera salimmo verso la vetta del Penice (1462") se- guendo la mulattiera del versante nord-est, coperta da frammenti di calcare marnoso che è la roccia prevalente sulle arenarie. Ai piedi del primo ridosso si estendono i prati da cui emergono frequenti spunti di roccia di facile frammentazione, e coi prati s’ inter- calano tratti ridotti a coltivazione di Triticum aestivum L. n Spelta (L.). In uno di questi campi raccogliemmo specie prevalentemente segetali e comuni come Je seguenti: Muscari comosum, Silene inflata, Brassica Sinapistrum, Alyssum ca- lycinum, Ranuneulus arvensis, Delphinium Consolida, Melilotus officinalis, Coronilla varia, Lotus corniculatus, Onobrychis sativa, Anthyllis Vulneraria, Ononis spinosa, Galium tricorne, Plantago major, Cirsium acaule, Carlina vulgaris, Cichorium Intybus, ecc. Nei prati aridi e discontinui del ridosso prevalgono le specie sotto elencate: Phleum pratense, Agrostis alba, Bromus erectus, Polygonum aviculare, Hypericum perforatum, Helianthemum Chamaecistus 0) vulgare, Prunus spi- nosa, Poterium Sanguisorba, Rosa canina, Rosa villosa, Trifolium ochro- leucum, Medicago lupulina, Onobrychis sativa, Vicia Cracca, Ononis spi- nosa, Hippocrepis comosa, Daucus Carota, Seseli montanum, Polygala major, Linum catharticim, Euphorbia Cyparissias, Anagallis arvensis, Cymoglos- sum officinale, Convolvulus arvensis, Rhinanthus minor, Euphrasia salisbur- gensis, Salvia pratensis, Teucrium Botrys, Teucrium Chamaedrys, Satureja ! Attorno alla Cantoniera raccogliemmo poche piante segetali e ruderali, alcune delle quali non figurano nell’ Elenco generale come le seguenti: Loliwn temulentiim L. 8) speciosum (Stev. in N. B.); Bromus mollis L. y) racemosus (L.) ; Chenopodiuwn Bonus-Henricus L.; Astragalus glycyphyllos L.; Vicia sativa @) vul- garis Gr. et Godr. d) ochrosperma Rehb.; Scandix Pecten- Veneris L.; Turgenia latifolia (L.) Hoffm.; Centaurea scabiosa L. «) vulgaris Koch, ece. SSL SS Acinos, Brunella vulgaris, Asperula cynanchica, Galiwm rubrum, Galim verum, Plantago media, Cirsium acaule, Carlina acaulis, Sonchus arvensis, Centaurea Cranus, ecc. Prima di arrivare alla vetta dovemmo superare un secondo ridosso dove trovammo dei pascoli più omogenei, non del tutto privi di humus, e dove la vegetazione era meglio sviluppata. Vi raccogliemmo le spe- cie seguenti: Lilium Martagon, Allium vineale, Helianthemum vulgare, Viola tri- color, Rosa canina, Medicago lupulina, Vicia » Cracca, Lotus corniculatus, Melilotus officinalis, Ononis spinosa, Ononis Natrix, Hippocrepis comosa, Trifolium ochroleucum, Trifolium montanum, Lathyrus pratensis, Pimpi- nella Saxifraga, Polygala major, Linum tenuifolium, Euphorbia falcata, Gentiana cruciata, Gentiana acaulis, Euphrasia officinalis, Orobanche gra- cilis (su Cytisus), Teucrium montanum, Teucrium Chamaedrys, Galeopsis Ladanum, Satureja Acinos, Asperula cynanchica, Galium rubrum, Galium verum, Scabiosa columbaria, Plantago Cynops, Plantago serpentina, Cam- panula rotundifolia, Cirsium eriophorum, Aster Amellus, Antennaria dioica, ecc. Una stazione umida. Ad un centinaio di metri sotto la vetta si trova una fontana at- torno alla quale si è formata una piccola stazione umida dove trovammo parecchie piante, fra cui alcune indifferenti come: Carum Carti, Aegopo- dium Podagraria, Trollius europeus, Geranium rotundifolium, Geranium columbinum, Veronica serpyllifolia, Euphorbia dulcis, Tussilago Farfara, Senecio nebrodensis, Tararacum officinale, Senecio laciniatus, Achillea Mil- lefolium ecc.; ed altre igrofile, come le seguenti: Equisetum palustre, Juncus articulatus, Juneus glaucus, Ranunculus repens, Veronica Becca- bunga. Presso la vetta. Fra la fontana e la vetta, sulla pendice ripida e coperta da pascoli più o meno aridi raccogliemmo: Festuca ovina, Festuca pubescens, Botrychinm Lunaria, Lilium Mar- tugon, Hypericum Richeri, Aconitum Lycoctonum, Sedum serangulare, Genista tinetoria, Anthyllis Vulneraria, Hippocrepis comosa, Ononis spinosa, Trifolium montanum, Linum viscosum, Gentiana campestris, Scrofularia canina, Verbascum nigrum, Origanun vulgare, Stachys recta, Brunella vul- garis, Campanula glomerata, Hieracium Pilosella ecc. og e Sulla vetta del monte sorge una chiesa con annesso fabbricato di- roccante, attorno al quale si è formata una piccela stazione di piante ruderali fra cui la solita Capsella Bursa-pastoris, Malva Alcea, Cyno- glossum officinale, Lithospermum officinale, Senecio nemorensis, Rubus fru- ticosus, ecc. Versante meridionale. Sul versante meridionale della cima notammo una maggior quan- tità di essenze arbustive formanti macchie di Corylus Avellana, Fagus silvatica, Ostria carpinifolia, Cytisus sessilifolius, Rubus caesius è fruticosus. Raccogliemmo inoltre, fra i cespugli: Bromus sterilis, Lilium bulbiferum, Daphne Mezereum, Alyssum ca- lycinum, Thalictrum aquilegifolium, Aconitum Lycoctonum, Helleborus foetidus, Ranunculus bulbosus, Geum urbanum, Cytisus Laburnum, Astra- galus glycyphyllos, Vicia Cracca, Anthyllis Vulneraria, Hippocrepis comosa, Ononis Natrix, Trifolium ochroleucum, Laserpitium latifolium, Caucalis dau- coides, Pimpinella Saxifraga, Polygala major, Linum viscosum, Euphorbia exiqua, Cynanchum Vincetoricum, Gentiana cruciata, Gentiana acaulis, Li- thospermum officinale, Cuscuta epithymum, Scrophularia canina, Linaria vulgaris, Irhinanthus minor, Melampyrum arcense, Digitalis lutea, Verba- scum nigrum, Stachys Betonica, Stachys recta, Satureja vulgaris, Galeopsis Ladanum, Brunella vulgaris, B. yrandiflora, Globularia vulgaris, Galium Mollugo, G. rubrum, Knautia silvatica, Campanula medium, O. rotundi- folia, Anthemis tinctoria, Cirsium arvense, Buphthalmum salicifolium, Leon- todon hispidus, Carduus litigiosus, Picris hieracioides, Chrysanthemum Leu- canthemum, ecc. Nella discesa, lungo il versante diretto alla casa di Ricovero, trovammo pressa poco la stessa flora erborizzando su pascoli più 0 meno discontinui e su piccoli tratti coltivati. Raccogliemmo ancora: Bromus erectus, Dactylis glomerata, Avena pubescens, Orchis globosa, Dianthus Seguierii, D. Caryophyllus, Ononis Natrix, Trifolium pratense, Linum viscosum, Euphorbia Cyparissias, Thymus Serpillum, Teucrium Chamaedrys, Satureja Acinos, Brunella vulgaris, Galium verum, Scabiosa columbaria, Plantago Cynops, P. media, Campanula rotundifolia, C. me- dium, Antennaria divica, Leontodon hispidus, Centaurea Jacea, ed altre piante comuni. La flora calcare. Nella zona calcare non vi sono stazioni rupestri con pendici de- nudate, ma piuttosto stazioni aride e sassose dove la roccia si decom- pone meccanicamente e dove l’Qumus può mancare quasi del tutto. Tuttavia —— come appare dagli elenchi sopra riportati — la flora è abbastanza ricca per il numero delle famiglie rappresentate ed anche per il numero delle specie e degli individui. Ed il paesaggio botanico è dominato da piante che, pure potendo vivere in stazioni di natura diversa, assumono (specialmente nei prati aridi e discontinui) un Radi- tus evidentemente xerofilo che ricorda quello dei pascoli più elevati subalpini. VEGETAZIONE SUL SERPENTINO. Dalla Cantoniera Ospidaletto discendemmo nella conca seguendo la mulattiera che conduce a Borone e Pozzallo. Sopra Pozzallo tro- vammo la “grandiosa frana dei dirupi serpentinosi dei Sassi Neri, ! che forma un paesaggio caratteristico. L'aspetto floristico è cambiato. Intorno ai dirupi si stende la cotica erbosa formante dei pascoli po- veri di piante, fra cui è frequente la Calluna vulgaris. Tra i dirupi — sul versante est — sono folti i cespugli di Sw perus communis, di Pteris aquilina e abbondanti si trovano |’ Asplenzun Adiantun nigrum, P serpentini e VA. septentrionale. Raccogliemmo inoltre : Ceterach officinarwin, Asplenium Trichomanes, Notlolaena Marantae, Briza media, Nardus stricta, Phleum Micheli, Avena pubescens, Corylus Avellana, Silene nutans, Hypericum perforatum, Alyssum argenteum, Agri- monia Eupatoria, Rosa pimpinellifolia, Anthyllis Vulneraria, Cytisus hirsu- tus, Malva Alcea, Geranium nodosum, Geranium Iobertianum, Linum ca- thartieum, Cynanchum Vincetoricum, Digitalis ferruginea, Asperula cy- nanchica, Galiwm rvubrum, Campanula rotundifolia, Hieracium conringae- folium, Hieracium murorum, Helichrysum italicum, Centanrea Jacea, ecc. Sulle vette (1000% circa) raccogliemmo : Melica ciliata, Nardus stricta, Allium sphaerocephalmn, Cerastium arvense, Arenaria grandiflora, Alyssum argenteum, Anemone Hepatica, Sedum album, Sempervivum tectorum, Alchemilla vulgaris, Potentitia verna, Potentilla argentea, Trifolium vepens, Pimpinella Saxifraga, Armeria vul- garis, Frarinus Ornus, Erythraea Centaurium, Centaurea paniculata, An- tennaria dioica, Evigeron acer, ecc. Nei pascoli sotto i dirupi la Calluna, pianta sociale predominante, si trova in associazione con Helianthemum Chamaccistus @) vulgare, Molinia coerulea, Dianthus Seguieri, Potentilla verna, Teucrium montanum, Bru- nella vulgaris, Euphrasia salisburgensis, Thymus Serpillum, Asperula cy- nanchica, Galium rubrum, Leontodon Villarsii, Leontodon autunnalis, Achillea Millefolium, ecc. 1 T. TARAVELLI. Op. cit., pag. 85. RS Bosco fra i Sassi Neri ed il Monte di Pietra Corva. Sul versante nord-ovest della conca che separa gli affioramentî serpentinosi si stende un bosco ceduo formato da diverse essenze ar- borescenti e arbustive come le seguenti: Salix aurita L. 8) Caprea, Fagus silvatica, Quercus Cerris, Ostrya carpinifolia, Populus tremula, Acer campestre, Pirus communis @) Achras, Prunus spinosa, Crataegus Oxyacantha, Corylus Avellana; piante che formano una stazione ombrosa, mantenuta umida in alcuni tratti da un rigagnolo che attraversa il bosco. I Faggi, abbondanti nella parte bassa calcarea, che separa i due affioramenti, vanno diradandosi man mano che si sale verso la cima del monte per cedere il posto alle Quercie ed ai Ginepri, che diventano prevalenti sopra il suolo serpentinoso. Nel bosco raccogliemmo le specie seguenti: Pteris aquilina, Daphne Mezereum, Alisma Plantago, Juncus glaucus Carex distans, Avena pubescens, Briza media, Dianthus Caryophyllus, Anemone Hepatica, Ranunculus acer, Potentilla erecta, Fragaria vesca, Ononis spinosa a) spinosa, Genista tinctoria, Trifolium cenroleucum, Do- rycnium pentaphylum @) herbaceum, Calluna vulgaris, Linum catharticum, Gentiana cruciata, Thymus Serpillum, 2) polytrichus, Stachys Betonica c) hirta, Brunella vulgaris Plantago major, Plantago maritima f) ser- pentina, Galimm rubrum, Viburnum Lantana, Valeriana officinalis, Cam- panula Trachelium e) dasycarpa, Cirsinm arvense, Leontodon autumnalis, Oychorium Inthybus, Hieraciun coringaefolium, Hier. virga-aurea, Hier. heterospermum Var. virgauroides.! Le piante trovate soltanto in questa stazione non furono incluse nell’Elenco sistematico, essendo il substrato misto di calcare e serpen- tino e quindi inadatto per i confronti che noi vogliamo stabilire. M. Pietra Corva (1060"). “Osservando l’affioramento di Pietra Corva, lo vediamo formato da tre sporgenze. La più meridionale e più elevata è di serpentino ba- stitico, la mediana di serpentino globulare, la settentrionale di ranoc- 1 Gli HMieracium furono determinati dal chiarissimo prof. BeLLI che viva- mente ringrazio. e Ae Tn chiaia e di oficalce;... l’approssimativa potenza è di qualche centinaio di metri; la inclinazione è decisamente nord-est. * ,, Il ciglio settentrio- nale è franoso, a picco; la china di nord-est si prolunga in un ridosso a roccie frantumate rivestito di un tappeto erboso povero di piante. Vi raccogliemmo, salendo il versante sud-ovest (serpentino basti- tico): Asplenium Trichomanes, Poa bulbosa, Phleum Micheli, Brachypo- dium pinnatum, B. silvaticum, Allium sphaerocephalum, Helianthemum Cha- maecistus @) vulgare, Alyssum argenteum, Potentilla verna, P. evecta, Trifo- lium arvense, Laserpitium Siler, Armeria vulgaris, Euphorbia Cyparissias, Erythraea Centaurium, Gentiana cruciata, Echium vulgare, Euphrasia suli- sburgensis, Teucrium Chamaedrys, Satureja Acinos, Stachys recta, Thymus Serpillum, Plantago serpentina, P. Cynops, Asperula cynanchica, Galium ru- brum, Scabiosa Columbaria, Campanula rotimdifolia, Helichrysum italicum, Achillea Millefolium, Carlina vulgaris, Artemisia campestris, ecc. Sulla vetta del monte, fra roccie denudate di serpentino bastitico raccogliemmo ancora: Nardus stricta, Ostrya carpinifolia, Seleranthus annuus, Dianthus Caryophyllus, Cerastium arvense, Silene nutans, Sazifraga cuneifolia, Nedum album, S. dasyphyllum, Sempervivum tectorum, Crataegus Oxyacantha, Rosa pimpinellifolia 8) spinosissima, Geranium Robertianum, Linum catharticum, Galium verum, Hieracium Pilosella, Anthemis arvensis, Centaurea montana, Inula montana, ece. Sul ridosso di nord-est raccogliemmo poche piante già incluse fra quelle elencate. Flora serpentinosa. Nella flora del substrato serpentinoso le famiglie rappresentate sono in minor numero che in quella del calcare e quindi essa riesce, nel suo complesso, molto più scarsa per quanto alcune specie vi sieno ric- camente diffuse. Più largamente rappresentate sono specialmente le Fe/ci, le Ca- ryophyllaceae, le. Crassulaceae, le Labiatae e le Compositae. Certe famiglie, pure essendo qui limitate per numero di specie, contribuiscono a ca- ratterizzare il paesaggio botanico con la diffusione degli individui. Citiamo per esempio: Juniperus communis, Helichrysum italicum, Alyssum argenteum, Alchemilla vulgaris, Potentilta verna, Calluna vulgaris, ece.; è 1 T. TarAMELLI. Op. cit. pag. 85-86. Sugli Appennini predominano le ser- pentine bastitiche. Op. cit., pag. 97. — a32,= nelle stazioni rupestri: Asplenium septentrionale, Notholaena Marantae, Cerastium arvense, Saxifraga cuneifolia, Teucriuin montanum, Centaurea montana, Inula montana, ecc. Certe specie e varietà presentano il feno- meno del nanismo.! Raccogliemmo esemplari pigmei di /arinus Ornus L., Crataegus Oxyacantha L. $) monogyna (Jacq.), Itosa pimpinellifolia L. 8) spinosissima, Carlina vulgaris (L.) for. pusilla N. Terr. Le specie viventi sulle stazioni rupestri, aride, presentano un aspetto xerofilo, o per avere le foglie ridotte (Linum catharticum, Cen- taurea, ecc), oppure trasformate in punte aghiformi come nei Nardus e nelle Festuche. Alcune piante, per impedire l’eccessiva traspirazione, come per difendersi dal calore oscuro riverberato dalle roccie, hanno ispessite le pareti delle cellule epidermiche (Saxi/raga cunesfolia), 0 sono provvedute di un rivestimento viscoso (Silene nutans |f. viridella Otthl.]); molte finalmente sono provviste di un rivestimento di peli (No- tholaena Marantae, Artemisia campestris, Alyssum argenteum, Thymus serpillum L. 7) lanuginosus, ecc. per cui la flora acquista nel cuore del- l'estate un color grigio fosco caratteristico. COMPORTAMENTO DELLE SPECIE SECONDO LA NATURA DEL SUBSTRATO. Zona calcare del Monte Penice. Secondo la designazione dei fitostatici, si possono considerare cal- cicole le specie seguenti: Brassica Sinapistrum Boiss. — Sono d'accordo col Béguinot® nel rite- nere la specie come calcicola prevalente, avendola trovata abba- stanza frequente fra le messi e nei prati del M. Penice. ! Il nanismo sarebbe spiegato con l’influenza del clima e specialmente della sterilità delle roccie, di difficile decomposizione e quasi mancanti di humus. — GiisreR (C. R. Soc. de biol., 1848; Soc. bot. d. Fr., 1854). — PauL GAUCHERY: Rech. sur le nanisme végétal (A. d. S. N., 8° sér., IX, 1899, pag. 61). ? Bieuinot. Saggio sulla flora e sulla fitogeografia dei Colli Euganei. Me- moria della Soc. Geogr. italiana, vo!. I. Roma 1904, pag. 44. PSI eo È = Alyssum calycinum L. — Questa specie nel nostro distretto sembra com- portarsi come cale. mentre secondo il Béguinot (1. c., pag. 44) sa- rebbe silicicola nel versante meridionale dei Colli Euganei. Passa quindi nelle indi/ferenti, adatte però alle stazioni aride. Ranunculus arvensis L. — Anche nella zona da noi visitata, si comporta come cale. prev., benchè alcuni autori la considerino come indif- ferente. Delphinium Consolida L. — Questa specie, ritenuta cale. prev., fu rac- colta fra le messi sopra suolo calcareo. Ononis Natrix L. — Specie ritenuta da tutti i fitostatici come cale. escl.; venne da noi trovata molto frequente e diffusa specialmente nei prati aridi e discontinui a substrato calcareo-marnoso meno decalcificato. (Il Bonnier ! ha coltivato l’Ononis Natrix su due terreni, l’uno formato di metà sabbia e metà argilla; l’altro di due terzi di calcare e di un terzo di sabbia. La pianta si è sviluppata meglio sul terreno calcare formando cespuglio più alto, a foglie più larghe, a sepali più piccoli e d’un colore diverso che nel terreno povero di calcare. Dal punto di vista anatomico, le piante cresciute in terreno po- vero di calcare avevano un midollo lignificato con numerose fibre ed un tessuto fitto a palizzata nelle foglie, mentre che sul terreno ricco di calcare le piante non avevano midollo lignificato, poche erano le fibre e lassi i tessuti a palizzata). Ononis spinosa L. — Nota come cale. prev. e come tale si comporta nella nostra zona calcareo-marnosa dove è molto comune. Cessa quasi completamente ai confini degli affioramenti serpentinosi; ma si dif- fonde anche su terreni alluvionali, come asserisce il Béguinot. ? Hippocrepis comosa L. — Benchè alcuni autori abbiano segnalato questa pianta sopra terreni silicei, essa si comporta tipicamente come cale. e accompagna le due specie sopraindicate, nella nostra zona cal- care meno decalcificata. Anche sui colli torinesi si comporta come una delle piante più resistenti all’azione del calcare. * Onobrychis sativa Lam. — Ritenuta come cale. prev.; fu raccolta fra le messi sopra suolo calcareo. Caucalis daucoides L. — Anche questa specie sembra fedele al suolo calcareo, benchè talvolta si diffonda anche nei terreni silicei. 4 ! Boxxnier. Remarque sur les différences que présente VOnonis Natrix cul- tivé sur un sol colcaire et sur un sol non calcaire (Bull. de la Soc. bot. de France t. XLI, pag. 54, 1894). ? Op. cit., pag. 52. * Dott. GrovannI NEGRI. La vegetazione della Collina di Torino. (Accademia R. delle Scienze di Torino, ser. II, vol. LV), pag. 141. * Beeurnor. Op. cit., pag. 58. Linum tenuifolium L. — Si comporta come calcicola nella nostra zona specialmente sui pascoli discontinui; fu trovata anche sul gneiss del Lionnese (Magn.) per cui non sarebbe più cale. ese/.; il Christ! la indica fra le piante che crescono su terreno secco formato da alluvioni e dal /iss ed il Béguinot (l. c., pag. 59) come esclusiva dei settori calcarei dei Colli Euganei. Euphorbia falcata L. — Anche nella nostra zona si comporta come cale.; analogamente sul calcare dei colli torinesi. Brunella grandiflora L. — Tende ad essere calcicola, ma secondo le ri- cerche di molti fitostatici le varie forme di questa specie mostre- rebbero appetenza diversa. Globularia vulgaris L. — Questa specie, ritenuta eminentemente cade., raccogliemmo sui prati aridi e discontinui della vetta del Penice; ma è nota anche nei terreni granitici e gneissici e su lembi ar- gillosi non facenti effervescenza cogli acidi (Magn.). Il Negri la elenca fra le forme più resistenti all’azione del calcare di tutta la flora dei colli torinesi ?; ma il Béguinot (1. c., pag. 70) ne ha segnalato indubbie stazioni anche sui terreni silicei dei Colli Euganei. i Plantago media L. — Sembra svilupparsi meglio nei terreni calcari, ma è ritenuta ind;f. dal Contejeau. ® Sui colli torinesi resta fedele al calcare la P. Cynops L., che nel nostro distretto trovammo pure più frequente e meglio sviluppata sul calcare, ma non mancante sul serpentino. Galium tricorne (With.). — Ritenuta ca/cicola da taluni fitostatici e sé- licicola dal Magnin*; venne raccolta fra le messi in suolo cal- careo. Buphtalmum salicifolium L. — Passa come cale. escl ; la si trovò infatti meglio sviluppata fra i cespugli della vetta meridionale del monte calcare, e ciò anche in rapporto con l’esposizione. Aster Amellus L. — Questa pianta, trovata sul calcare del Penice, è ritenuta fra le piante più eminentemente calcicole della fiora dei colli torinesi. ! Carist. La flore de la Suisse et ses origines, pag. 167. Bàle-Genève- Lyon. 1883. 2 Op. cit., pag. 144. * Ca. ContEJEAU. Geographie botanique. Influence du terrain sur la végéta- tion. Paris 1881. 4 A. MaGNIN. Observations sur la flore du Lyonnais. Ann. Soc. Botan. de Lyon. 1885. Po Il numero delie piante ritenute calcicole esclusive da tutti gli au- tori è quindi ridotto, nel distretto da noi esplorato, a due sole specie: Ononis Natrix L. e Buphthalmum salicifolium L. Sempre fedeli al suolo calcareo si dimostrarono però nelle nostre ricerche anche le seguenti specie ritenute concordamente quali calcicole prevalenti: Brassica Sinapistrum Boiss. — Ranuneulus arvensis L. — Del- plvinium Consolila L. — Ononis spinosa L. — Hippocrepis comosa L. — Onobrychis sativa Lam. — Caucalis daucoides L. — Linum tenuifolium L. — Euphorbia falcata L. — Brunella grandiflora L. — Globularia vul- garis L. — Plantago media L. — Galium tricorne (With.). Zona serpentinosa. Secondo i fitostatici sarebbero silicicole le specie seguenti limitate, nel nostro distretto, alle roccie serpentinose. Notholaena Marantae (L.) R. Br. — Questa specie nota in tutta la sua area distributiva come eminentemente si/iczcola, si comporta come tale anche nel nostro distretto dove l’abbiamo riscontrata solo sul serpentino. Secondo il dott. V. Pavesi !, la specie sarebbe limitata alle roc- cie serpentinose dei Sassi Neri; merita però conferma la sua spe- ciale appetenza per dette roccie serpentinose. Asplenium Adiantum-nigrum var. Serpentini Tausch. — Secondo Bégui- not ? trattasi di una varietà o razza fedele alle roccie serpentinose ed in generale ai substrati silicei. Nel nostro distretto accompagna la specie precedente sul serpentino. Asplenium septentrionale. (L.). — Questa specie ritenuta come uno dei tipi più fedeli al suolo siliceo, fu trovata da noi abbastanza frequente fra i dirupi serpentinosi dei Sassi Neri, dove si sviluppa assai bene; non può tuttavia ritenersi esclusiva del serpentino essendo stata indicata per le rupi trackitiche del M. Pendice nei Colli Euganei ? e trovata talvolta nelle stazioni ruderali, sia pure sporadica come a Superga, sui muri esposti a settentrione. ! Scleranthus annuus L. — Questa specie è ritenuta sil. escl.; avendola riscontrata sulla vetta del M. Pietra Corva, fra le specie ombro- 1 Op. cit., pag. 5. ? Op. cit., pag. 24. * BeeuInoT. Op. cit., pag. 24. 4 Negri. Op. cit., pag. 142. — 36 — fobe, siamo d’accordo nel constatare il suo comportamento quale pianta silicicola, non però esclusiva o propria del serpentino po- tendola trovare nelle associazioni delle specie stradali. * Cerastium arvense L. @) typicum, b. strictum (L.) e Cerastium arvense L. 8) suffruticosum (L.). — Ambedue queste varietà nel nostro distretto sono abbastanza fedeli al substrato serpenti- noso; secondo le ricerche del Vaccari, sembra che le diverse forme di questa specie mostrino un’ appetenza diversa. L’ Autore citato (lungo la costa occidentale del Mont-Digny, formata in basso da serpentino, e sopra da gneiss intercalato da strati di calcare che ne costituisce la vetta) trovò comune il C. Zineare AI, distribuito in modo da formare belle e grandi colonie alternate con altre non meno belle di C. arvense L., senza confusione nè mescolanza fra di loro. Può credersi che tali colonie corrispondano ai diversi strati di calcare e gneiss alternantisi ? ? Silene nutans L. (f. viridella Otth.). — Pianta ritenuta indi/.; difatti, mentre nel nostro distretto è rappresentata sul serpentino da una forma, il Vaccari raccoglie la specie sul serpentino e sul calcare. Che non possa essere caratteristica la varietà? Silene inflata Sm. var. ciliata R. form. angustifolia (Cucubalus angustis- simus Nocca e Balbis.) — Si tratta di una pianta raccolta dal dottor V. Pavesi esclusivamente sui serpentini dei Sassi Neri e sulla quale richiamano l'attenzione anche Nocca e Balbis per averla trovata soltanto sulle roccie serpentinose del M. Groppo. Il fatto può valere come conferma della diversa appetenza delle forme. Dianthus Carthusianorum L. @) typicus. — Questa forma pare in realtà comportarsi come szilicicola, mentre la specie in senso lato è rite- nuta indiff., adatta però alle stazioni rupestri soleggiate. Alyssum argenteum Vitm. — Si tratta di una specie esclusivamente diffusa sul serpentino come a segnalarne il substrato e, per la sna abbondanza e sviluppo degli individui, rappresenta una delle spe- cie più caratteristiche del paesaggio botanico. Nocca e Balbis * se- .gnalarono detta specie nei luoghi serpentinosi del Monte Groppo. Così pure il Bergamaschi ? trovò sul Groppetto in copia 1 A/yssum 1 NeGRI. Op. cit., pag. 142. ? Lino Vaccari. La flora del serpentino, del calcare e del gneiss nelle Alpi Graie orientali. Aosta 1903, pag. 15. 2 Op. cit., pag. 8-16. 4‘ Op. cit., vol. II, pag. 9. © GruserrE BerGAMASCHT. Op. cit. Lettera seconda, pag. 4. (Il groppetto è fatto di massi di serpentino con diallaggio.) == 7 c argenteum. Il Prof. Vaccari — fra le piante che non vivono che sul serpentino — cita (in litteris) questo A?yssum come la più impor- tante, e diffusissima in Toscana sulla stessa roccia. Ammettendo che vi siano piante esclusive del serpentino, la specie citata sa- rebbe una di queste. È Sedum album L. — Specie ritenuta s7/. escl.; fu raccolta sul serpentino insieme con altre specie di Sedum, tutte da considerarsi silicicole nel senso della natura fisica e della aridità del substrato. Potentilla erecta (L.) Hampe. Potentilla argentea L. &) typica e) demissa Jord. — Ambedue le specie sono ritenute silicicole in grado emi- nente e come tali si comportano anche nel nostro distretto. Trifolium arvense L. — Specie nota come silicicola in tutta la sua area distributiva, è rappresentata sul serpentino del nostro distretto dalla var. Brittingeri (Weiten.), in associazione col Trifolium repens b) Biasolettit (Steud. et Hochst). Calluna vulgaris Salisb. — Ritenuta eminentemente silicicola; nel no- stro distretto è una delle piante caratteristiche del substrato ser- pentinoso, essendo largamente distribuita intorno ai dirupi dei Sassi Neri, ma sarebbe opportuno considerarla come silicicola pre- valente in genere, potendosi essa diffondere sul gneiss! e persino sul calcare ® dove venne segnalata in due località limitate. Che la specie non possa tollerare che leggere quantità di calce, come assevera il Magnin *, lo dimostra il fatto che la Calluna può svilupparsi su terreno argilloso * capace di neutralizzare l’azione nociva del calcare. Armeria vulgaris W. — Si tratta di una specie abbastanza caratteristica e frequente sul serpentino dove è rappresentata dalie varietà «) elon- gata (Hoffm.) e 8) seticeps (Rchb.). Sembrano avere una preferenza per la stazione serpentinosa arida e rupestre, ed anche il Nocca e Balbis segnalarono lA. vulgaris W. var. seticeps (Rehb.) (scorzoneri- folia Nocca et Balbis) nei luoghi serpentinosi di Groppo e Pregola. ? ! Vaccari. Op. cit., pag. 23. ? M. PemmmencIn. Sur ladaptation aux sols caleaires des plantes silicicoles. Bull. d. VAc. Intern. de Géogr. botanique, 1900, pag. 194-195. Hugo von Monn. Vermischten Schriften, pag. 410. — La si trova qualche volta su terreno calcare, ma poco sviluppata. Nella Lorena, non vive sul giurassico e sul lias se non quando il suolo è coperto da un dilurian siliceo. L'Autore riferi sce che si è fatta sparire la Calluna da un campo spargendovi della marna calcare. 5 Bieurnor. Op. cit., pag. 62 ‘ GrovannI Necri. Op. cit., pag. 148. 5 Nocca et Bareis. Op. cit., vol. I, pag. 150. Atti dell'Ist. Bot, dell'Uuiversità di Pavia — Serie II — Vol. XII. 4 == lo, > Thymus Serpillum L. 1) lanuginosus Mill. var. pannonicus All. — È note- vole il fatto che la specie è rappresentata sul serpentino da varietà diverse da quella trovata sul calcare.! Tutte sono ritenute ind:7. Galium verum €) approximatum (Gr. et Godr.) — La specie è ritenuta indif.; da noi fu trovata sul serpentino e può darsi che si tratti di una forma di adattamento. Galium rubrum L. — Specie rappresentata sul serpentino dalla varietà glaberrimum Ces. P. et G. e dalla var. piligerum H. Braun. sul cal- care. La specie è indicata fra le più resistenti all’azione del cal- care di tutta la flora dei Colli torinesi. ? Helichrysum italicum G. Don. — Trattasi di una specie frequente e caratte- ristica sul serpentino del nostro distretto, in associazione con 1’ A/ys- sum. Merita però conferma la sua speciale appetenza pel serpentino. Robertia tararacoides DC., Leontodon Villarsiù (W.) Lois., Leontodon au- tumnalis L. — Sono piante ombrofobe, caratteristiche delle stazioni aride. Trovate nel nostro distretto sul serpentino, ma ritenute indiff. Notevole il fatto che il Leontodon trovato sul calcare appar- tiene ad una specie diversa (Leont. hispidus L.). Dall'esame delle piante raccolte nel nostro distretto, sembrano averé un’ appetenza speciale per le roccie serpentinose soltanto due specie, che sarebbero: Alyssum argenteum Vitm. Asplenium Adiantum nigrum, var. Serpentini Tausch. L'Aspleniun Serpentini viene considerato come una varietà dell’ A- splenium Adiantum nigrum in seguito alle esperienze culturali fatte da M. Sadebeck il quale ha coltivato l’ Asplenium Serpentini in un terreno privo di serpentino ed ha visto ricomparire l’Asplerium Adiantum ni- grum. Cinque generazioni furono necessarie per la metamorfosi completa. Viceversa riuscirono inutili tutti gli sforzi fatti per trasformare sia l’Asplen. Adiantum nigrum nell’A. Serpentini, sia l Asplen. viride nell’A. adulterinum che sul serpentino sostituisce il TricRomanes. (Vedasi Sa- debeck. Ueber die generationsweise fortgesetzen Aussaaten und Culturen der serpentine-forme der Fern-Gattung Asplenium. Berichte iiber die Sit- zungen der Gesellschaft fiir Botanik in Hamburg. III Heft, pag. 4, 1887.) Sui monti di serpentino presso Gurhof, nella Bassa-Austria, due specie di piante che si sviluppano, la Biscwiella laevigata, e il Doryc- nium decumbens, presentano una proporzione considerevole di magnesia. 1 Vedi Elenco Generale. ? NeGRI. Op. cit.. pag. 144. : — ea Le ceneri della prima specie presenta la composizione seguente potassa, 9.6; calce, 14.7; magnesia, 28.0; ossido di ferro, 7.8; silice, 13; solfo, 5.2; fosforo, 15.2 (Kerner von Marilaun, Pflanzenleben, I, pag. 64). Fra le piante che si comportano come silicicole — mantenendosi fedeli al serpentino — possono citarsi le seguenti : Notholaena Marantae (L.) R. Br. Asplenium septentrionale (L.). Silene inflata Sm. var. ciliata R. form. angustifolia. Potentilla erecta (L.) Hampe. Potentilla argentea L. @ typica (c. demissa Jord.). Trifolium arvense L. Calluna vulgaris Salisb. Piante ritenute calcicole trovate sul serpentino. Melica ciliata L. 8) Magnolii (Gr. et Godr.). — Questa specie ritenuta cale. escl., ma segnalata anche su terreni gneissici, granitici, trachi- tici, fu trovata da noi soltanto sulle roccie serpentinose. Dianthus CaryophyUlus L. var. virgineus. — Anche questa specie rite- nuta cale. escl., la trovammo diffusa sul calcare, ma non mancante sul serpentino (Vedi Elenc. Gener.). Poterium Sanguisorba L. — Ritenuta cale. prev., si comporta invece come indiff., diffondendosi su terreni di diversa natura. Anthyllis Vulneraria L. — Anche questa specie fu considerata come cal- cicola, ma il suo comportamento -è quello di una pianta #di7., e come tale è ritenuta anche dal Béguinot.! Cynanchum Vincetoricum Pers. — Piuttosto che cale. prev., sembra una specie indiff.; fu riscontrata dal Magnin su substrati silicei e da noi sul serpentino. Teucrium Chamaedrys L. — Parecchi fitostatici ritengono la specie co- me fedele alle roccie calcaree, ma essa fu segnalata dal Béguinot nei Colli Euganei (1. c., pag. 68) “anche sulle stazioni più aride e più calde dei terreni sia trachitici, come andesitici , e dal Ma- gnin su suolo siliceo o misto. Noi la trovammo abbastanza fre- quente anche sul serpentino. La specie per il suo comportamento potrebbe entrare nel novero di quelle chiamate erratiche. 1 BeevinoT. Op. cit., pag. 52. A (e Tevcrium montanum L. — Trattasi di un tipo ritenuto eminentemente calcicolo e come tale si comporta secondo il Béguinot (1. c., pag. 68) nel distretto dei Colli Euganei; ma noi l'abbiamo trovato sul ser- pentino (sotto i dirupi dei Sassi Neri) ed il fatto concorda con os- servazioni del Magnin, secondo il quale sarebbe stato raccolto su roccie granitiche, sopra schisti completamente privi di calcare e sopra lembi argillosi non facenti effervescenza cogli acidi, ecc. Asperula cynanchica L. — Si tratta di una pianta trovata meglio svi. luppata sulla zona calcare, ma abbastanza frequente anche sul ser- pentino da noi. I fitostatici non sono d'accordo nella designazione, ciò che prova il suo comportamento come indifferente. Inula montana L. -- Questa specie, nota come ca/cicola, fu trovata su roccie granitiche dal Magnin e abbastanza frequente sul serpentino di Pietra Corva. Passa quindi nel numero delle piante indifferenti. Fra le specie elencate in questo gruppo possono tuttavia rimanere nella categoria delle calcicole pravalenti (e come tali si comportano nel nostro distretto) il Teucrium Chamaedrys, T. montanum, Dianthus Ca- ryophyllus, pure diffondendosi sul serpentino. Sarebbero invece da considerarsi come ‘indi. le altre piante e cioè: Poterium Sanguisorba L. — Anthyllis Vulneraria L. — Cynanchum Vin- cetoricum Pers. — Asperula Cynanchica L. ecc., perchè si possono tro- vare sviluppate anche in terreni con caratteri diversi e persino anta- gonistici. Alcune specie ritenute silicicole 0 proprie del serpentino. trovate sul calcare. Pteris aquilina L. — Questa specie ritenuta silicicola per la sua fre- queza sui terreni silicei di qualunque natura, anche nel nostro distretto sembra più adatta al substrato serpentinoso. Il Mascelef! ha studiato un esemplare, sviluppatosi su terreno. calcare e argilloso e trovò che il rizoma era più breve, le radici più numerose, più forte il tessuto di protezione e più scarso il pa- renchima di riserva. Invece, secondo le osservazioni del Béguinot ?, questa spscie com- portasi nel distretto dei Colli Euganei quale silicicola esclusiva. Essa ! MascLer. Sur l’adaptation du Pteris aquilina aux sols calcaires (Revue 1 gén. de bot., 1892). ° BeauinoT. Op. cit., pag. 24. AR tuttavia si diffonde anche sui terreni calcarei quando questi siano decalcificati, e con tale fatto spieghiamo la sua presenza nel bosco a substrato prevalentemente calcareo fra Sassi Neri e Pietra Corva. Cresce pure anche sul gneiss. * Luzula campestris DC. — Ritenuta da qualche fitostatico come silicicola, sarebbe invece 7nd:7. secondo le nostre osservazioni, avendola tro- vata sul calcare. Plantago maritima L. $) serpentina (Vill.). — Specie rinvenuta sul ser- pentino e sul calcare; quindi passa nel numero delle specie indi. Il Negri indica la specie come facente parte dell’associazione xe- rofila del suolo ghiaioso. ? Galeopsis Ladanum L. — Specie trovata dal Béguinot su terreno sili- ceo, è rappresentata sul calcare del nostro distretto dalla for. în- termedia. Può Qarsi che la forma abbia appetenza diversa. Fra le piante caratteristiche della flora serpentinosa, sono assai poche quelle che si diffondono sul calcare, cosicchè si verifica anche per il nostro distretto il fenomeno osservato dal Béguinot che cioè ie specie note come sz/icicole sono molto più esclusive o prevalenti di quelle legate al suolo calcare. Piante indifferenti. Il numero» delle piante indifferenti sulle quali è inutile soffer- marsi, supera di molto, come è facile comprendere, quello delle specie prevalenti od esclusive del substrato calcare o serpentinoso. Si veda in proposito l’ Elenco Generale. Come fu osservato nel corso del lavoro, sta il fatto fitogeografico indiscutibile che cambiando la natura del substrato, muta il paesaggio botanico. Ma prima di trarre una qualche conclusione sopra un argomento di tale importanza e vastità, mi riservo di estendere le ricerche su altri ‘affioramenti di serpentino e di calcare allo scopo di studiare meglio i rapporti fra la natura fisica e chimica dei substrati e stabilire possibil- mente l'influenza fisiologica che — in date condizioni di ambiente — può esercitare piuttosto la natura fisica che la chimica — o viceversa — del substrato sulle piante così dette calcicole 0 silicicole. 1 Lino Vaccari. Op. cit., pag. 24. ? NEGRI. Op. cit., pag. 145. Per maggior comodità e chiarezza riassumo nelle due tabelle se- guenti quanto fu oggetto del precedente capitolo. Nella prima sono elencate le piante caratteristiche raccolte sul calcare, con l'aggiunta di alcune, pure raccolte sul calcare ma ritenute invece s7/icicole da molti autori. Nella seconda sono elencate, collo stesso criterio, le piante rac- colte sul serpentino. TABELLA PRIMA. Specie raccolte sulla zona calcare Specie ritenute calcicole dagli Autori Specie ritenute silicicole Brassica Sinapistrum Boiss. Alyssum calycinum L. Ranuneulus arvensis L. . Delphinium Consolida L. Onotis Nat RO Ononis spinosa L. Hippocrepis comosa L. Onobrychis sativa Lam. . Caucalis daucoides L. Linum tenuifolium L. Euphorbia falcata L. . . . . Brunella grandiflora L.. . . . Globularia vulgaris L. o o Wioniacokmea geni. Galium tricorne (With.). Buphthalmum salicifolium Ù, Aster Amellus L. . ++++++4+++4++4+++t+4++ Pteris aquilina L. an: : Luzula campestris DO, ESE: - Plantago maritima L. ) serpentina (vin) Galeopsis Ladanum L. . +4++ era TABELLA SECONDA. Specie raccolte sulla zona serpentinosa one Dna5° One dagli Autori calcicole Notholaena Marantae (L.) R. Br. al Asplenium Adiantum-nigrum var. Serpentini SE Tausch. sue due Asplenium septentrionale (L.) aL Allium spaaerocephalum L. . ela Seleranthus annuus L. “e Dianthus Carthusianorum L. . aL Alyssum argenteum Vitm. + Sedum album L. . . . . . = Potentilla erecta (L.) Hampe . 2 G; argentea L. =E Trifolium arvense L. e Calluna vulgaris Salisb. , i Melica ciliata L. &) Magnolii. : 27 Dianthus Caryophyllus L. var. virgineus . 35 Anthyllis Vulneraria L. + 37 Teucrium Chamaedrys L. . + Tencrium montanum L. + Inula montana L. . . . + + 44 — ELENCO SISTEMATICO DELLE PIANTE RACCOLTE SUL CALCARE E SUL SERPENTINO DELL’APPENNINO BOBBIESE. Nome della specie Calcare Serpentino Filices 1. Ceterach officinarum W. . MIE; + 2. Notholaena Marantae (L.) R. Br... . . | SE 3. Asplenium Adiantum-nigrum L. $ Serpentini | (Tausch). DIRO ANIA SANA EE 3 4. Asplenium Trichomanes L. . sons] + 2) st 2a è A septentrionale (L.) Hoff. 600Lrensiaguima due dt et 7. Botrychium Lunaria Sw. . ++ Equisetaceae. 8. Equisetum palustre L. > ì; SER (ori misi Milde | e Coniferae. IO VIVE IMITA e] + FR Graminaceae. 11. Anthovantum odoratum L. 12. Phleum pratense L. . . ingl 135 » Michelii All. 0) ESA 14. Agrostis alba L.. . Bonito . 15. Calamagrostis arundinacea Li.) Hart. var. montana Hort. VET Sea 16. Trisetum flavescens (L.) P. B.. .. 17. Avena versicolor Vill, [ad d. praetutianam (Parl.) vergens] . 1 18. Avena pubescens L. SNA a DE di SUO, + 19. Molinia coerulea Moench. . . . . .. SF + ++ ++ ++ ! Le piante più diffuse o più caratteristiche sono segnate con la croce più grande. = Nome della specie Calcare Serpentino . Briza media L. i, . Melica ciliata L. B Magnoli ica di GUN) . Poa bulbosa L. LD ” z L. 5) vivipara Wai . Poa compressa L. 7 . Festuca rubra L., %) Dicloia Gal in Gand) | form. aurata Gaud. . Festuca rubra, d) Puccinelli (Parl.) e, mutinensis Hack. . Festuca ovina L. ©) a o Capa Kocli. . Fest. pubescens L. . Bromus sterilis L. . Bromus erectus Huds. . . Nardus stricta L. . Brachypodium silvaticum (Huds.) P. Bi pinnatum (L.) P. B. d) caespi- a (R. et S.) Al! . Lolium rigidum Gaud. @) typicum . 3 perenne L. @) typicum, c) tenue (L.) . Serrafalcus mollis (L.) Parl. Cyperaceae. . Eriophorum latifcliun Hoppe . Heleocharis palustris R. Br. @) typica. . Heleocharis palustris (L.) R. Br., d) multi caulis Sm. . Heleocharis multicaulis Di 5) dna Gr. et Godr . : Carex paniculata L. @) typica n» pilulifera L. » panicea L. AS n glauca Scop. d) Casoria Hpe. » fava L. a) typica . » Oederi Ehrh. » lepidocarpa Tausch. Lc +++++ + ++ +++ +PP+P++++ + ++ + 58 ++ 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. Nome della specie Calcare | Serpentino Juncaceae. Luzula nivea (L.) DC. @) typica campestris (L.) DC. @) typica . ti) Juncus articulatus L. &) lamprocarpus (Ehrh.) | Juncus glaucus Ehrh. @) typicus Liliaceae. Colchicum autumnale L. Lilium bulbiferum L. c) croceum Choix n Martagon L. Allium vineale L. s sphaerocephalum L. Paris quadrifolia L. Polygonatum officinale Al. i multiflorum (L.) All. . Amaryllidaceae. Narcissus poeticus L. Orchidaceae. Orchis globosa L. s sambucina L. Muscari comosum (L.) Mill 5) Jour i pi L. 3) purpurea Koch A AAT) viride (L.) Hartm. Epipactis latifolia (L.) All. Loroglossum hircinum Spr. (L.) Rich. Cupuliferae. Corylus Avellana L. @) typica . Fagus silvatica L. - Ostrya carpinifolin Scop. . Thymelaeaceae. Daphne Mezereum L. . . . . 1 Non mancano nel nostro distretto esemplari PP4T+ ++++ +++ - +P+++++ ++ -- sul serpentino. PEZZETTI Nome della specie | Caleare Serpentino | Seri Polygonaceae. 72. Polygonum aviculare L. y) Bellardi (AIl.) . | + Paronychiaceae. + 73. Sceleranthus annuus L.. Caryophyllaceae. 74. Alsine laricifolia (L.) Crantz 75. Arenaria grandiflora L. SITE 76. Cerastium arvense L. @)typicum bd) str ict, 77. Cerastium arvense L. p) suffruticosum (L.) . 78. Silene nutans L. f). viridella Otth pos infilata» Ju 3. È. . FRITTA SE 805°, n Sm (FI. germ. p. 823) var. ciliata R. form. angustifolia ( Cucubalus angustissimus Nocca e Balbis) Sr 81. Dianthus CaryophyUus L. B) virgineus (L). Se ai 82. A Carthusianorum L. a) typicus . . Do eco, Seguiersi Chaix in Vill. «_... L ar 84. Moheringia muscosa L. ig sa +38 +6 Hypericaceae. 85. Hypericum perforatum L. a) typicum . . + + 86. 3 RieheraeVill: svi ne eso. IL al 87. È MOMONUNMNTIA IE RSA AN + Cistaceae. 88. Helianthemum Chamaecistus @) vulgare Gaert. + - Violaceae. 89. Viola tricolor L. e) saxatilis (F. W. Schm.) + Cruciferae. 90. Arabis muralis Bert. 00.00. 0.0. +. + 91. Brassica Sinapistrum Boiss. (form. siliquis À ERE AR ERE E E + | Nome della specie 92. 93. 94. 95. 96. 97. 98. 99. 100. 101. 102. 103. 104. 105. 106. 107. 108. 109. 110. PR TERE 112. 113. 114. 115. Brassica Sinapistrum Boiss. (form. siliquis ‘ glabris) . spe Alyssum calycinum L. È R argenteum (All.) Vito: Capsella Bursa-pastoris Moench Vesicaria utriculata (L.) DC. Ranunculaceae. Thalictrum aquilegifolium L. Ranunculus arvensis L.-. 7A repens L. 5 bulbosus L. @) tic Trollius europaeus L. Helleborus foetidus Lu. Delphinium Consolida L. Aconitum Lycoctonum L. a variegatum L. p) Cammarum (L) Anemone Hepatica L. Saxifragaceae. Saxifraza cuneifolia L. . Crassulaceae. Sedum secangulare L. $) acre (L.) fi album L. RA urto 5) dasyphylum L. . Sempervivum tectorum L. Rosaceae. Prunus spinosa L. . Geum urbanum L. . Potentilla verna L. Potent. argentea L. @) pica o) dra Jord. IVUS Potent. CERN (L) Hdi 7 Calcare Serpentino at + De == i si at SL DE == 21 > > Di > BR + R + + + Di L i > # t daigigr Nome della specie Calcare Serpentino 116. Fragaria vesca L... P + LI 117. Agrimonia Eupatoria L. . + 118. Rubus caesius L. = 119 n» fruticosus L. + 120. Poterium Sanguisorba L. sla 121. Rosa villosa L. 8) pomifera Herrm . + 122. , canina L. o) lutetiana (Lem.). sia 123. , pimpinellifolia L. a) typica. 2 SÒ SI I94. (.; È, » P) spinosiss. Auct. Ne 125. A/chemilla vulgaris L. Y) hybrida (F. W. __ Schm.). PS sa 126. Crataegus osa n È) monogyna (Jacq.) . Se Leguminosae. 127. Cytisus Laburnum L. de 128 È hirsutus L. DE 129 a sessilifolius L. SE 130. Genista tinetoria L. Nz 131. Ononis spinosa L. @) spinosa À (Wallr.) . ; sa 132. Ononis Natrix L. @) typica . : - 133. Medicago lupulina L.. E > 3 134. Melilotus officinalis (L.) ECT p. p. 9) i titpierreana (W.). . . 5 Br 135. Trifolium repens L. b) Biasolettii [Stend. et Hochstl]. ge — 136. Trifolium arvense L. 3) Br CI nz Mi37. n hybridum L. $) elegans (Savi) N21 e 138. # pratense L. ET eacaito + 139... n montanum L. . SR 140. bo ochroleucum Huds. . Na] _ 141. Lotus corniculatus L. + 142. Anthyllis Vulneraria L. è + + Wi 143. E L. 9) Hubra n le 144. SA Cicer L. rar + 145. A glycyph dI, L. + 146. Coronilla varia L.. + 4 DR Te Nome della specie Calcare Serpentino 162. 163. 164. 165. 166. 167. 168. 169. 170. 171. 7. Coronilla minima L. 8. Hippocrepis comosa L. . Onobrychis viciaefolia Scop. c) ratio ioni ). Lathyrus pratensis L. 6) pubescens Strobl. . Vicia Cracca L. €) tenuifolia (Roth.) Vicia Cracca L. a) imbricata sa ) n Ki- taibelii | Rchb.] Umbelliferae. . Carum Carvi L. . Aegopodiwn DIA ia k. . Pimpinella saxifraga L. . Seseli montanun L. y) glaucum Jacq. . Daucus Carota L. . 3 . Laserpitium latifolium L. Siler. L. . » . Caucalis daucoides L. . ChacrophyUun aureum L. Polygalaceae. Polygala major Jacq. Geraniaceae. Geranium Robertiamum L. DI sanguineum L. rotundifolium L.. È columbinum L. sE nodosum Lu. MATADOR OE P tenuifolium Lu. x catharticum L. Malvaceae. Malva bAlcea Wii. € LP SRO + +++8+ ++ zia ++ +++ - +8 +++ Nome della specie Calcare Serpentino 172. 173. 174. 175. 176. 177. 178. W9£ 180. 181. 182. 183. 184. 185. 186. 187. 188. 189. 190. Euphorbiaceae. Euphorbia dulcis L. . eriqua L. . falcata L. . Cyparissias L. n » Ericaceae. Hypopithys multifora Scop. b) 9 e D.C. Calluna vulgaris Salisb. . : Primulaceae. Anagallis arvensis L. @) phoenicea (Scop.) Plumbaginaceae. Armeria vulgaris W. a) elongata (Hoffm.). W. 9) seticeps (Rchb.) . n ti] Oleaceae. Frarxinus Ornus L. Asclepiadaceae. Cynanchun Vincetoricum (L.). Pers. Gentianaceae. Gentiana cruciata L. 5 , acaulis L. 8) anna (Pere di Song.) Gentiana i Î LI Ro, x ciliata L. Erythraca Centaurium (L.) ‘Pers, Borraginaceae. Lithospermum officinale L. . Cynoglossum officinale L. Echium vulgare L. + ARR + + +++ BK 8 BHE Nome della specie Calcare 19) 192. 193, 194. 195. 196. TE)TE 198. N99% 200. 201. 202. 203. 204. 205. 206. Convolvulaceae. Convolvulus arvensis L. . Cuscuta Epithymum (L.) sitio Scrophulariaceae. Verbascum nigrum L. 3 Winaria vulgaris Milli. © eo s supina i Desf. for. bipunctata Dum. acini Scr Mirilario canina n d) nin Veronica Beccabunga L.. È, serpyllifolia Li. Digitalis lutea L. . A, ferruginea L. Melampyrum arvense L. ERIC Euphrasia salisburgensis Funek in po - officinalis L. 9) hirtella Se in Reut.). i Rhnanthus META (Son) Poll. È typicus a) medius Rehb. wa Rhinanthus minor Ehrh. @) typicus . Orobanchaceae. Orobanche gracilis Sm. Labiatae. . Teucrium montanum L. . a di Chamaedrys L. n Botrys L. . Brunella vulgaris L. . : 1) lanimiia Îi 5) udine» gra Hausm. . Brunella vulgaris L. 8) limita sn i pin- natifida Koch. . Brunella vulgaris L. y) gr a RioraO Ton . Galeopsis Ladanum L. B) intermedia (Vill.) . Stachys recta L. @) typica . ; ++ ++ + +++++++ +++ +++ Serpentino + +8 Nome della specie 222. 223. 224. 225. 226. 227. 228. 229. 230. 231. 232. 233. Asperula cynanchica L. . 234. 235. Atti dell'Ist. Bot, dell’Università di Pavia — Serie II — Vol. XII . Stachys Betonica Benth. c) hirta Relb. . Salvia pratensis L. 1 . Satureja vulgaris (L.) Bég. . Thymus Serpillum L. 2) polytrichus Kern. | . Thymus Serpillum L. ) lafugiroaa (Mi) Acinos (L.) Scheele . ap. Borb. b) pannonicus All. Globulariaceae. Globularia vulgaris L. Plantaginaceae. Plantago media L. S Cynops L. E major L. SEI Ac “i maritima L. $) serpentina (Vill.) | Rubiaceae. Galium verum L. @) siii db) RIONI mum Wallr.) . Bega Galium verum €) appr on (Gr. et Godr.) . 5 Galium rubrum L. @) n DE glateri mum Ces. P. et G. Galium rubrum L. @) typicum b) zi um H. Braun . . Galium Mollugo L. 7) ao (Thu) » tricorne (With.). Caprifoliaceae. Lonicera alpigenu L. . Valerianaceae Valeriana officinalis L. Ca leare Serpentino + DA sa 8 | ala | | LL R | sn + | sa De s- + NE [ RK # + L BR + se Nome della specie Dipsacaceae. ;. Knautia silvatica (L) Duby . Scabiosa Columbaria L . . Succisa pratensis Moench Campanulaceae. Campanula rotundifolia L. . RE E. glomerata L. e) elliptica (Kit.). Medium L. . ID SESSTIRGGAA »” ” Compositae. . Tussilago Farfara L. : | . Senecio nebrodensis L. 9) rupestris (W. 5. K.) (= Senecio laciniatus Bert.) . Senecio nemorensis L. a) typicus c) Jacqui- nianus (Rehb.) 245. Bellis perennis L. . ;. Aster Amellus L. . Erigeron acer L. . Ohrysanthemum Lenin 9) DO Gay. . Artemisia o is t O: pere . Anthemis arvensis L. a) typica c) lincane- scens Fiori. . Anthemis tinetoria L. . Achillea Millefolium L. @) sona (Vent. ; ns P) collina (Becker) e) stricta SIUSI » d) rosciflora Piloni . Antennaria dioica (L.) dn . Inula bdifrons L. » montana L. . . Helichrysum italicum G. Por . Buphthalmum salicifolium L. . Carlina acaulis L. » vulgaris L. SI » 5 e) Pala N. Ta +++ ++ ++ ++ Serpentino PI Nome della specie Calcare Serpentino 263. Centaurea Jacea L. y) Vochinensis (Bernh.) + + 264. 5 montana L. $) SIOE n e) carniolica (Host.) 4 Se 265. Centaurea Cyanus L. . . . . i 266. n paniculata L. @) Maci/losà tant a) maculoso-maculata Micheletti . . . FR 267. Carduus litigiosus Nocca et Balbis . sla 268. Cirsium eriophorum (L.) Scop. + 269. 2 arvense (L.) Scop. 33 270. A acaule (L.) Scop. . + 271. Cichorium Intybus L. Bi e ni 272. Robertia tararacoides (Lois.) DCO. . . . De 273. Leontodon hispidus L. @) typicus c) ericeto- FICO E BERO e pag >R 274. Leontodon Villarsii (W.) Lioîs. 8) Posani DC. 23 275. TASSI Pina L, - 5 276. Picris hieracioides L. d) ruderalis (Schm. MR VVAS tre Lt sin 277. Tarazacum officinale Web... ARE SE 278. Sonchus arvensis L. . . . . : + 279. ! Hieracium pseudojuranum Arv. osi ESSI ola ae parata te a SE 280. Hieracium Pilosella tn TRIO ce CPC gite Ae È 281. z murorum L. (foòtma) . + ! Per gli Hieracium mi sono rivolto alla competenza e cortesia del chiaris- simo specialista prof. SAveRIO BELLI. — 56 — APPENDICE. Piante del Monte Penice registrate da Nocca e Balbis. Avena pratensis L. Agrostis vulgaris Willd. = Agrostis alba L. var. Orchis conopsea = Gymnadenia conopsea (L.) R. Br. Orchis viridis Willd. = Coeloglossum viride Hartm. Orchis nigra Willd. = Nigritella nigra (L.) Rchb. f. Orchis odoratissima = Gimnadenia odoratissima (L.) Rich. Stellaria holostea L. = Stellaria graminea L. Gentiana amarella L. Salix serrulata Willd. = Salix hastata L. forma. Salix cerasifolia Sprengel = Salir hastata L. hanunculus aconitifolius L. OhaerophyItwun bulbosum L. Angelica verticillaris Willd. = Peucedanum verticillare (L.) M. et K., Spr. Achillea distans Willd. = Achillea Millefolinm n) tanacetifolia (AU.) Pedicularis comosa Willd. Senecio Doronicum (L.) L. Doronicum scorpioides Willa. = Doronicum austriacum Jacq. Arnica montana L. Cineraria crispa Willd. = Senecio alpester (Hpe ) DC. d) crispatus (DC.). Hieracium staticaefolium Willd. Hieracium prenanthoides Wild. sii ic: ISTITUTO BOTANICO DELLA R. UNIVERSITÀ DI PAVIA LABORATORIO CRITTOGAMICO ITALIANO DIRETTI da GIOVANNI BRIOSI. INTORNO ALLA MICOLOGIA LOMBARDA. MEMORIA I° PER MALUSIO TURCONI Assistente al Laboratorio Crittogamico di Pavia. INTRODUZIONE. È veramente numerosa la schiera di studiosi che, come si può ri- levare dalla bibliografia che più avanti riporto, dal principio del secolo decimottavo in poi, successivamente, con assidue ed accurate ricerche, sia in tutta la Lombardia, sia nelle singole sue provincie od in parti di queste, hanno continuamente arricchito il patrimonio micologico lom- bardo così che il numero dei miceti raccolti in questa regione e studiati costituiscono già una parte rilevante della micologia italiana. Tra gli antichi sono degni di menzione Nocca, Balbis, Vittadini, Venturi, Zantedeschi, Pollini, Cesati, Balsamo-Crivelli, De Notaris ed altri già ben noti micologi i quali, per la maggior parte, si occuparono principalmente dei macromiceti. Ma è in questi ultimi venti anni che lo studio della Mzcoflora lom- barda ha avuto il maggior incremento. E furono specialmente gli ad- detti al Laboratorio crittogamico di Pavia quelli che, dedicandovisi con assiduità ed amore, vi portarono un largo contributo; merito questo an- che dell’attuale direttore dell’ Istituto il quale, com’è noto, essendosi proposto di ampliare e completare lo studio della Flora Crittogamica della Lombardia e specialmente della Micologia, ha spinto ed incorag- giato a tale studio, ed aiutato con tutti i mezzi possibili me ed i miei predecessori. Tra questi deve essere per primo menzionato il chiarissimo profes- Atti dell'Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 6 sore Fridiano Cavara come quegli che, colle sue Contribuzioni alla Mi- cologia Lombarda, fatte allorchè era ancora assistente all'Istituto bota- nico di Pavia e coi Fungi Longobardiae exsiccati vi ha portato il più forte contingente. All’infuori delle ricerche fatte in questo Istituto poche altre pub- blicazioni su questo argomento furono elaborate in tale periodo di tempo. Quando per consiglio del mio Maestro, il prof. G. Briosi, mi ac- cinsi a studiare i miceti lombardi, pensavo solo ad un contributo di specie nuove per la regione. Ma nel fare lo spoglio delle numerose pubblicazioni sorse in me l’idea di riunire ed in parte ordinare secondo i criteri moderni e la moderna nomenclatura tutte le specie riscontrate e descritte nelle diverse provincie coll’intento di far cosa utile a co- loro che si occuperanno in seguito di tali studi, In questa prima memoria ho cercato di presentare, per quanto mi fu possibile, in un quadro unico tutte le specie lombarde che ora sono sparse in diverse pubblicazioni valendomi per la riduzione a sinonimia moderna delle opere adatte dello Streinz, del Fries, del Laplanche, del Saccardo ece., e ricorrendo sempre, ove m’era possibile, al confronto di iconografie ed all'esame degli essiccati esistenti. Per ogni specie riscontrata in una o più provincie e menzionata in varie memorie, invece di tutte le citazioni particolareggiate che oc- cuperebbero troppo spazio, ho pensato di indicare con dei numeri in carattere grassetto, corrispondenti a quelli dell'elenco bibliografico, i relativi lavori in cui la specie è citata come lombarda. Nella sinonimia mi attengo alla Syoge del Saccardo ed alle mo- nografie posteriori indicando però anche i nomi sotto cui le specie sono date nelle diverse pubblicazioni riguardanti la micoflora della nostra regione. Cito gli Ewsziccata noti e pubblicati quando la specie elencata è data in essi come raccolta in località lombarda, e per ogni specie infine indico le varie provincie in cui essa è stata trovata. Per quanto riguarda la disposizione sistematica dei vari gruppi: classi, famiglie, tribù, sezioni e generi, ho seguito l’ordine delle 7'a- bulae comparativae del prof. P. A. Saccardo pubblicate nel volume XIV della Sylloge Fungorum. Le specie nei singoli generi sono disposte in ordine alfabetico, quelle da me raccolte o esaminate e nuove per la regione o per qual- che provincia, sono scritte in carattere grassetto. Questo lavoro potrà tornar utile, io credo, non solo per le future pubblicazioni della parte micologica della Flora italica eryptogama, per le nuove specie lombarde in esso menzionate; ma altresì ed in modo spe- ET ona ciale per gli studiosi della micoflora di qualche singola provincia, poi- chè mentre la Flora italica cryptogama ripartisce le specie italiane solo per regioni, nel mio lavoro la distribuzione di esse è fatta per ogni provincia della Lombardia. Perchè questo lavoro potesse riuscire il più possibilmente completo, ho creduto bene chiedere a coloro che, per quanto è a mia conoscenza, più o meno si sono occupati o si occupano della micologia di questa regione, se possedessero nei loro erbari specie non ancora pubblicate. Dal Dott. G. Bianchi ho potuto avere un elenco delle specie raccolte nella provincia di Mantova, inserite nell’ erbario del Conte Magnaguti. Di queste molte sono nuove, cioè non ancora pubblicate per la provin- cia di Mantova, alcune anche per la Lombardia. — Non avendo potuto esaminare il materiale, le ho inserite in questo elenco limitandomi sem- plicemente a ridurle, ove del caso, a nomenclatura moderna; tanto più che di esse sta facendo uno studio speciale lo stesso Dott. (+. Bianchi, in questo Laboratorio. Diversi altri mi hanno risposto dando le notizie richieste e mi è grato poter qui porgere a tutti i più sentiti ringraziamenti. Sarò anche riconoscentissimo a tutti coloro che vorranno favorirmi notizie e consigli di cui farò tesoro in una seconda memoria nella quale penso di portare un maggior contributo di specie nuove e di citare le specie eventualmente sfuggitemi od ignorate quali facenti parte del patrimonio micologico lombardo. Prima di chiudere l'introduzione mi sia concesso ancora di rin- graziare l’amico Dott. G. B. Traverso che mi fu talora compagno in escursioni ed in modo speciale il collega di Laboratorio Dott. Rodolfo Farneti che sempre mi proferse volonterosamente l’opera sua. A) Direttore poi, il chiarissimo prof. G. Briosi, che mi fu sempre largo di consigli e d'aiuto e che mise a mia disposizione le collezioni e la biblioteca dell'Istituto nonchè la sua privata, sento il dovere di esprimere in modo particolare le mie più vive azioni di grazie e di affettuosa riconoscenza. Pavia, dal Laboratorio Crittogamico, aprile 1907. 9 3. . 1803. 10. li. 19. . 1736. 2 Ape BIBLIOGRAFIA RIGUARDANTE LA FLORA MICOLOGICA DELLA LOMBARDIA . (sec. XVI). Porta G. B. Manoscritto esistente nella Biblioteca del dott. E. Chiovenda. VanpeLLI D. Saggio di storia naturale del lago di Como, della Valsas- sina, ecc. Padova, 1736. (manoscritto esistente nella Biblioteca Uni- versitaria di Pavia). 1786-88. ScoponLi G. A. Deliciae Florae et Faunae insubricae. Ticini, 1786-88. . 1806. 6. 1808. . 1808. . 1810. . 1811. 1813. 1814. . 1814. . 1815. . 1815. . 1821. . 1821. . 1822. . 1823. 1823. MarronI DA Ponte G. Osservazioni sul dipartimento del Serio. Ber- gamo, 1803. BayLE-BARELLE G. Della malattia detta Golpe del granturco. Milano, 1806. — Descrizione esatta dei funghi nocivi o sospetti. Milano, 1808. CarRADORI G. ricerche ed osservazioni su quella malattia del grano- turco detta “carbone ,. Milano, 1808. (in Giorn. d’Agric., t. IV, p. 157). ConrieLiaccHI L. e BAyLe-BarELLE G. Sulla Golpe. Milano, 1810. (in An. d’Agr. del Regno d’Italia, t. IV, pag. 3). CarRADORI G. Osservazioni sopra una nuova specie di ruggine. Milano, 1811. (in An. Agr. del Regno d’Italia, t. XII, pag. 261). — Della ruggine delle fave. Milano, 1813. (in Ann. d’Agr. del Regno d’Italia, tom. XX, pag. 44). — Osservazioni sulle galle 0 false galle dell’ Azzeruolo selvatico (Cra- taegus monogyna) dalle quali si rileva che sono cagionate da una nuova specie di ruggine. Pavia, 1814. (in Giorn. di Fis. Chim. e storia nat., dec. I, tom. VII). — Della nebbia dei mori 0 gelsi. Milano, 1814. (in Ann. d’Agr. del Re- gno d’Italia, t. XXII, pag. 61). — Della ruggine del granoturco. Pavia, 1815. (in Giorn. Fis. Chim. e storia nat., dec. I, tom. VIII, pag. 237). MALACARNE S. Di un fungo della classe dei Licoperdi formato a guisa di tempietto che nasce particolarmente nel territorio pavese a S. Ze- none. Verona, 1815. (in Mem. Soc. Ital. delle Scienze, vol. XVII; Fi- sica, Parte I, pag. 1). BerGAMaAscHI G. De fungis lactartis. Milano, 1821. (in Bibl. Ital. t. LX). Nocca D. e BanBIs I. B. Flora Ticinensis. Ticini Regii, 1821. BercamascHI G. Osservazioni micologiche ed enumerazione storica di tutti i funghi della provincia pavese. Milano, 1822. Nocca D. Clavis rem herbariam'addiscendi absque praeceptore seu en- chiridion ad excursiones botanicas in agro ticinensi. Pars. II Ticini Regii, 1823. MarronI DA Ponte G. / tre regni della natura nella provincia berga- masca. Modena, 1823. (in Mem. Soc. Ital. delle Scienze, vol. XIX, pa- gina 151). stà 34. È 37. 39. 40. 4l. 42. LEG 1823-24. BercaMASscHI G. Lettera seconda al Sig. Prof. G. Moretti sopra varie piante degli Appennini, colli Oltrepadani e della campagna pavese da aggiungersi alla Flora ticinese. (in Giorn. di Fis. Chim. e Storia nat. Pavia, dec. II, vol. VII, pag. 211 e 266). . 1823-24. ZantEDESCHI G. Descrizione dei funghi della provincia bresciana. Pavia, 1823-24. (Giorn. di Fis. Chim. ecc., dec. II, tom. III, pag. 232; tom. IV, pag. 90, 307, 344, 430; tom. V, pag. 436; tom. VI, pag. 148; tom. VII, pag. 181 e 346). . 1824. Porcini C. Flora Veronensis. Veronae, 1824. 23. 1825. FERRARI P. Saggio sui funghi e descrizione delle specie comprese nella Muchetologia del Pizzagalli. Milano, 1825. (in Bibl. ital., vol. XXXIX, pag. 95). . 1826. Cima G. Relazione e tavola sinottica dei funghi commestibili più co- muni. Bergamo, 1826. . 1826. MoreTTI G. Il botanico italiano, ossia discussione sulla flora italica. I. Pavia, 1826. . 1826. Virrapini C. Tentamen mycologicum seu Amanitarum illustratio. Me- diolani, 1826. . 1827. BenpiscioLI G. Collezione dei funghi commestibili, velenosi e malsani della provincia di Mantova. Mediolani, 1827. . 1827. BARBIERI P. Cenni sulla coltivazione dei funghi (in Giornale di Chim. Fis. e Storia nat., bim. III. Pavia, 1827). . 1831. VirrapinI C. Monografia Tuberaccarum. Mediolani, 1831. . 1834. Massara F. Prodromo della flora valtellinese. Sondrio, 1834. . 1835. BaLsamo-CRIVELLI G. Osservazioni sopra la nuova specie di Mucedinea del genere Botrytis che si svolge sopra i bachi da seta ecc. Milano, 1835. (Bibl. Italiana, tom. LX XIX, pag. 125-129). . 1835. VirtADINI C. Descrizione dei funghi mangerecci più comuni dell’Italia. 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Rassegna crittojamica. — Nota dei casi di malattie dei ve- getali presentati alla R. Stazione di patologia vegetale di Roma du- rante il mese di luglio 1888. Roma, 1888. (in Boll. di Not. Agr., vo- lume X, pag. 1896-1904). — Idem durante il mese di agosto. Roma, 1888. (ibid., pag. 2081-2086). — JIdem durante i mesi di ottobre e novembre 1888. Roma, 1889. (in Boll. Not. Agr., an. XI, pag. 50). — Idem durante i mesi di maggio, giugno e luglio 1889. Roma, 1889. (ibid., pag. 1504). = \68./— 173. 1889. — Idem durante i mesi di agosto e settembre 1889. Roma, 1889. (ibid., pag. 1942). 174. 1890. — Idem pei mesi di ottobre-dicembre 1889. Roma, 1890. (in Boll. Not. Agr., an. XII, 1° sem., pag. 156-162). 175. 1901. — Attività della R. Stazione di patologia vegetale di Roma 1901. (in Boll. Not. Agr., an. XXIII, 1° semestre, pag. 404-412). 6. 1902. Lroyp C. G. Mycological Notes n. 11. Cincinnati, 1902. 7. 1903. MartIROLO O. I funghi ipogei italiani raccolti da O. Beccari, L. Cal- desi, A. Carestia, V. Cesati, P. A. Saccardo. Torino, 1903. 178. 1905. Lroyp C. G. Mycological Notes n. 19. — The Genus Lycoperdon in Europe. Cincinnati, 1905. 179. 1906. Traverso G. B. La Peronospora del Frumento in provincia di Padova e l’epoca della sua prima scoperta in Italia. Padova, 1906 (in Il Rae: coglitore, nuova ser., vol. IV, pag. 182-188). EXSICCATA. Briosi G. e Cavara F. / funghi parassiti delle piante coltivate od utili. Fasc. I-XVI. Pavia, 1888-1904. Cavara Fr. Fungi Longobardiae exsiccati. Ticini Regi, 1892-1894. Erbario Crittogamico italiano. Genova-Milano, 1858-1882. RasenHorst L. et KLorzscH Fr. Herbarium vivum mycologicum. Berolini-Dres- dae, 1837-1865. RapenHoRrst L. Fungi europaci. Dresdae, 1861. SaccarDo D. Mycotheca italica. Patavii-Romae, 1897-1903. Sypow P. und H. Uredineen. Berlin, 1889-1902. — Ustilagineen. Berlin, 1894. Tuiimen F. (von). Herbarium mycologicum aconomicum. Bayreuth, 1872-1877. — Mycotheca universalis. Bayreuth-Wien, 1875-1884, Garovagnio S. Fungyi exsiccati. Fase. I-VI. (1) (!) Ne esiste una sola copia che trovnsi ora nella collezione degli Essiccati di questo Istituto, e che faceva prima parte della Biblioteca Garovaglio. — ek ELENCO DELLE SPECIE Classis BASIDIOMYCETAE. Ordo GASTERALES Fam. NIDULARIACEAE. 1. Cyrargus stRIATUS (Huds.) Hoffm. — Sace. Sy2. VII, p. 33. — Bibl. 16, 18, 21, 22, 80, 115. Sopra terreno sabbioso e su legno morto: prov. Brescia, Cremona, Mantova (in erbario Magnaguti), Milano, Pavia. 2. €. vernicosus (Bull.) DC. — Sace., 7. c., p. 38. — Bibl. 98, 115, 142, 148. — C. Olla Pers. — Bibl. 16, 18, 21, 22, 165. — Peziza lentifera L. — Bibl. 4. (1) Essicc.: Cavr. Fung. Longob. n. 28. Su travi e legni marcescenti e su terreno: prov. Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Milano, Pavia. Ossery. — Riscontrai questa specie a Porto Ceresio (Como) nel settembre 1904. 3. Crucibulum vulgare Tul. — Sace., 7. c., p. 43. — Bibl. 103. — Cyathus crucibulum Pers. — Bibl. 16, 18, 21, 22. Sopra frammenti di corda e legni putrescenti: prov. Brescia, Man- tova (in erbario Magnaguti), Milano, Pavia. Ossery. — Ne raccolsi alcuni esemplari sopra un frammento di corda lungo il fiume Lambro, presso Sant'Angelo Lodigiano (Milano); ottobre 1905.‘ (4) I numeri in grassetto seguenti un dato sinonimo, indicano le opere cor- rispondenti in cui la specie elencata è citata sotto quel dato sinonimo; i nomi delle provincie poi scritti in grassetto, indicano che la specie è nuova per essa provincia. 10. DIE 12. — 70 — Fam. LYCOPERDACEAE. Tribus Diplodermeae. . Tylostoma mammosum (Mich.) Fr. — Sacc., ,972., VII, p. 60. — Bibl. 39, 98, 115, 158. — 7. brumale Pers. — Bibl. 16, 18, 22, 34. — Lycoperdon pedunculatum L. — Bibl. 17, 30. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 25. In terreni sabbiosi e nei pascoli: prov. Brescia, Cremona, Mantova (in erbario Magnaguti), Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Ne trovai diversi esemplari presso Musocco su terreno sabbioso; ottobre 1905. . Graster ELEGANS Vittad. — Sace. Sy, VII, p. 78. — Bibl. 39, 42. In luoghi aridi: prov. Pavia. . G. rimpriaTtus Fr. —-Sacc., 2. c., p. 82. — Bibl. 98. In bosco di Robinia: prov. Pavia. . G. cLorirorMIs Vittad. — Sace., 2 c., p. 87. -— Bibl. 39, 42. In terreni aridi: prov. Pavia. . Geaster fornicatus (Huds.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 73. — Bibl. 14, 98. -- Geastrum quadrifidum Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia, Milano, Pavia. Osserv. — Raccolto presso Motta Visconti, ottobre 1905! . G. hygrometricus Pers. — Sace., 7. c., p. 90. — Bibl. 39, 42, 98, 115. — Geastrum hygrometricum. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 34. Essice.: Cavr. Fung. Longob. n. 26. In luoghi sabbiosi: prov. Brescia, Cremona, Milano, Pavia. Osserv. Ne riscontrai esemplari presso Motta Visconti, ottobre 1904. G. LAGENAFFORMIS Vittad. — Sacc., 7. c., p. 86. — Bibl. 39, 42. In luoghi incolti: prov. Milano. G. mammosum Chév. — Sacc., 7. c., p. 85. — Bibl. 39, 42. Presso le siepi: prov. Milano, Pavia. G. marcinatus Vittad. — Sace., Z. c., p. 81. — Bibl. 39, 42. In luoghi sabbiosi umidi: prov. Milano, Pavia. . G. rurescens Pers. — Sace., /. c., p. 88. — Bibl. 21, 22, 148. — Lycoperdon stellatum L. — Bibl. 4. Nei boschi montani: prov. Bergamo, Brescia. 14. 16. dir, 18. TG 21. 22. 23. 24. nes gal — Grasrer ScHasFFERI Vittad. Sacc., 5y2/., VII, p. 90. — Bibl. 39, 42. Nei luoghi incolti: prov. Pavia. . G. Scammeti Vittad. — Sace. 2. c., p. 76. — Bibl. 39, 42. Nelle brughiere e luoghi aridi: prov. Pavia. G. striatus DC. — Sace. Z. c, p. 77. — G. Woodwardii Zanted. — Bibl. 21. — Geastrum striatum. — Bibl. 22. Nei boschi: prov. Brescia. G. ruxicatus Vittad. Sacc., Z. c., 73. — Bibl. 39, 42. Salla terra tra gli aghi di /Pé2us picea: prov. Milano. G. vurcatus Vittad. — Sacc., 7. c., p. 83. — Bibl. 39, 42. Nelle brughiere: prov. Milano, Pavia. Tribus Lycoperdeae. LycoperRpon ATROPURPUREUM Vittad. — Sace., Sy2., VII, p. 123. — Bibl. 39, 42. Nei boschi di quercie: prov. Milano, Pavia. . L. Bovista Linn. — Sace., 7. c., p. 109. — Bibl. 21, 30, 32, 40, 42, 98, 122, 148, 165. — L. giganteum Batsch — Bibl. 4, 16, 17, 18, 22, 30, 39. Nei boschi, nei prati, ecc.: prov. Bergamo, Brescia, Como, Cre- mona, Milano, Pavia, Sondrio. L. carLatux Ball. — Sacc., Z. c., p. 115. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 39, 42. In prati montani: prov. Brescia, Pavia. L. excipuLIFORME Scop. — Sace., Z. c., p. 108. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 39, 42, SO, 98, 168. Nei boschi, prati e luoghi incolti: prov. Mantova, Pavia. L. rRracice Vittad. — Sacc., 7. c., p. 126. — Bibl. 39. — L. Bovista . Vitt. — Bibl. 32. Prov. Milano, Pavia. L. rurraraceum Schaeff. — Sacc., 2. c., p. 110. — Bibl. 98. — L. po- ‘ Iymorphum Vitt. — Bibl. 39. Essice.: Cavr. Fung. Longob. n. 161, Nei prati e campi sabbiosi: prov. Pavia. 5. L. gemmatum Batsch — Sace., 2. e, p. 106. — Bibl. 98, 115, 148. — L. proteus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 34. — L. perlatum Pers. — Bibl. 21 n. 235. — L. pratense Pers. — Bibl. 21, 24, 165, 178. 26. 27. 28. 29. 30. 31 33. 34. 35. ro e Nei prati e nei boschi: prov. Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Lo riscontrai presso Porto Ceresio, autunno 1904. LycoPERDON cossyPINum Bull. — Sacc., 7. c., p. 123. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Su tronchi morti, marcescenti: prov. Pavia. L. HiemALE Bull. — Sacc., 7. c., p. 115. — Bibl. 39, 42. Nei prati asciutti: prov. Milano, Pavia. L. marcinatum Vittad. — Sace., 7. c., p. 127. — Bibl. 39, 42. Nei boschi di quercia: prov. Milano, Pavia. L. ririrorne Schaeff. — Sace., l. c., p. 117. — Bibl. 21, 39. In prati alpini: prov. Brescia, Milano. L. saccatum Wahl. — Sacc., 2. c., p. 128. — Bibl. 98. Sul terreno: prov. Pavia. L. veLatum Vittad. — Sace., Z. c., p. 127. — Bibl. 39, 42. Nei boschi di quercia: prov. Milano. . Bovista perossa (Vittad.) De Toni. — Sace. Sy22., VII, p. 101. — Ly- coperdon defossum Vittad. — Bibl, 39, 42. Nei luoghi arenosi: Lombardia. B. peRMoxANTHA (Vittad.) De Toni. — Sace. Sy22., VII, p. 100. — Ly- coperdon dermoranthum Vitt. — Bibl. 39, 42. Nei luoghi graminosi: prov. Mantova (in erbario Magnaguti), Mi- ‘lano, Pavia. B. nicrescens Pers. — Sacc. Sy2., VII, p.99. — Lycoperdon nigre- scens Vitt. — Bibl. 39, 42. Nei prati montani: Lombardia. B. prLumpra Pers. — Sace. Syll., VII, p. 96. — B. furfuracea Pers. — Bibl. 21. — Lycoperdon furfuraceum Batsch. — Bibl. 22 (n. 2602); — L. ardesiacum Bull. — Bibl, 16, 17, 18, 22, 30. — L. plumbeum Vitt. Bibl. 39, 42. Nei boschi e Inoghi sabbiosi: prov. Brescia, Pavia, Sondrio. . B. romentosa (Vittad.) De Toni. — Sacc. Sy0/., VII, p.97. — Ly- coperdon tomentosum Vittad. — Bibl. 39, 42. In prati asciutti: prov. Milano. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. SSR (3) CÒ Fam. SCLERODERMATACEAER. ScLERODERMA Bovista Fr. — Sacc. Sy0. VII, p. 135. — S. citri- num Pers. — Bibl. 21, 22. In prati e boschi montani: prov. Brescia. S. Graster Fr. — Sace. l. c., p. 138. — Bibl. 39, 42, 98. Nei boschi: prov. Pavia. S. verrucosum (Bull.) Pers. — Sace. /. c., p. 136. — Bibl. 16, 18, 80. — Lycoperdon verrucosum Bull. — Bibl. 22. Nei boschi: prov. Pavia. S. voLcare Horn. — Sace. l. c., p. 134. — Bibl. 39, 42, 98, 115. — S. cepa Poll. 21. — S. spadiceum Pers. — Bibl. 16, 18. — Lycoperdon cepa Poll. — Bibl. 22. Essicc.: Cavr. Fung. Longob. n. 27. Nei boschi, nei prati e luoghi sabbiosi: prov. Brescia, Cremona, Pavia. PoLysaccum pisocarpiom Fr. — Sace. Sy2. VII, p. 148. — Bibl. 39, 42. In querceti aridi: prov. Milano e Pavia. P. susaRRHIZUM (Scop.) Fr. — Sace. 2. c., p. 199. — Lycoperdon arhizon Scop. — Bibl. 3, 22. In luoghi aridi: prov. Como. Fam. HYMENOGASTRACEAE. HysrerancIUM cLatHRODES Vittad. — Sacc. Sy, VII, p. 155. — Bibl. 29, 42. Nelle brughiere: prov. Pavia. H. rraciLe Vittad. — Sacc. /. c., p. 156. — Bibl. 29, 42. Nei boschi di quercia: prov. Pavia. H. memgranaceum Vittad. — Sace. /. c., p. 156. — Bibl. 29, 42. Nei boschi: prov. Milano. Ocraviana AsteRrOsPERMA Vittad. — Sacc. Sy, VII, p. 159. — Bibl. 29, 42. Nei boschi: prov. Milano, Pavia. Ruzopogon craveoLENS Tul. — Sace. 8722. VII, p. 162. — Bibl. 177. — Hysteromyces graveolens Vitt. — Bibl. 29, 42. Nei boschi di pino: prov. Milano. Atti dell’Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. ti 48. 49. 50. 51. 52. 53. D4. 55. 56. DI. 58. 59. 60. 61. DAN Rurzopocon rUBESCENS Tul. — Sace. /. c., p. 16. — Bibl. 177. — Hy- steromyces vulgaris Vitt. — Bibl. 29. Nei boschi di pino e di quercia: prov. Milano. MeLANOGASTER AMBIGUUS (Vittad.) Tul. — Sacc. Sy2., VII, p. 165. — Octaviana ambigua Vittad. — Bibl. 29. Nei boschi di quercia: prov. Milano, Pavia. M. 4aurEUS (Vittad.) Tul. — Sacc. Sy, VII, p. 167. — Octaviana aurea Vittad: — Bibl. 29. In boschi di collina: prov. Pavia. M. oporatissimus (Vittad.) Tul. — Sace. Sy2., VII, p. 165. — Octa- viana odoratissima Vittad. — Bibl. 29. In boschi di quercia: prov. Pavia. M. rupescens (Vittad.) Tul. — Sacc. /. c., p. 166. — Octaviana ru- bescens Vittad. — Bibl. 29. Nei boschi: prov. Pavia. M. sarcomeLAs (Vittad.) Tul. — Sace. 2. c., p. 167. — Octaviana sar- comelas Vittad. — Bibl. 29. i Nei boschi: prov. Pavia. M. variegatus (Vittad.) Tul. — Sace. 2. c., p. 165. — Bibl. 177. — Octaviana variegata Vittad. — Bibl. 29. Nei boschi: prov. Milano, Pavia. HymenocasteR BuLLiarpi Vittad. — Sace. Sy, VII, p. 168. — Bibl. 29. Nei boschi dei colli e monti transpadani: Lombardia. H. cereseLLum Cavr. — Sacc. Sy2., XI, p. 171. — Bibl. 102, 103. Essice. — Cavr. Fung. long. n. 109. Nel terriccio di vasi di Casuarina: prov. Pavia. H. cirrinus Vittad. — Sacc. Sy, VII, p. 169. — Bibl. 29, 42. Nei colli e monti transpadani: prov. Pavia. H. criseus Vittad. — Sacc. 2. c., p. 170. — Bibl. 29, 42. Sui colli transpadani: prov. Pavia. H. vureus Vittad. — Sace. 2. c., p. 171. — Bibl. 29, 42, 177. Sui colli e monti e nelle brughiere: prov. Pavia. H. LycoperpIineus Vittad. — Sace. 7. c., p. 171. — Bibl. 29, 42, 177. In luoghi argillosi dei colli e monti transpadani: prov. Pavia. H. niveus Vittad. — Sacc. 7. c., p. 172. — Bibl. 29, 42. In querceti: prov. Milano, Pavia. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. HywenogasTER oLIvaceus Vittad. — Sace, /. c., p.172. — Bibl. 29, 42, Nei boschi di quercia: prov. Pavia. H. rurus Vittad. — Sacc. /. c., p. 174. — Bibl. 29, 42. Nei boschi dei colli e monti: prov. Pavia. GAUTIERA GRAVEOLENS Vittad. — Sacc. 2. c., p. 178. — Bibl. 29, 42. Nelle brughiere e nei boschi: prov. Pavia. G. morcHELLAEFORMIS Vittad. — Sacc. 2. c., p. 177. — Bibl. 29, 42. In querceti dei colli e monti, e nelle brughiere; prov. Pavia. Ordo PHALLOIDALES, Fam. PHALLACEAE. Tribus Phalleae. Ithyphallus impudicus (Linn.) Fr. — Sace. Sy2., VII, p. 8. — Bibl. 98, 122, 148. — /Rallus impudicus L. — Bibl. 1, 4, 16, 18, 22, 27, 30, 165, 168. Nei boschi e luoghi ombrosi: prov. Bergamo, Cremona, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Riscontrato nei boschi del Lambro presso S. Angelo Lodigiano; autunno 1904. MutINus canINUS (Huds.) Fr. — Sace, 2. c., p. 12. — Phallus caninus Huds. — Bibl. 16, 18. Prov. Pavia. Tribus Clathreae. Clathrus cancellatus Linn. — Sace. 7. c., p. 19. — Bibl. 4, 16, 18, 22, 98, 115, 148, 152, 165. Lungo le strade e negli orti: prov. Bergamo, Cremona, Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai in un orto a S. Angelo Lodigiano: au- tunno 1904. Ordo HYMENIALES. Fam. AGARICACEAE. Tribus Agariceae. Sect. Leucosporae. AxANITA ASPERA Pers. — Sace. Sy0., V, p. 19. — Agaricus asper Fr. Bibl. 16, 18, 22, 32, 40, 42, 48. Nei boschi: prov. Brescia, Milano, Pavia. 70. CA 73. 74. 75. 76. 77. 78. SAR (RE AxmANITA BULBOSA (Bull.) Schroet. Pilze Schles., p. 681. — Agar. bul- bosus Bull. — Bibl. 16, 18, 24, 27, 168. Nei boschi: prov. Bergamo, Mantova, Pavia. A. CAESAREA (Scop.) Pers. — Sacc. S7y2., V, p. 8. — Bibl. 21, 122, 148. — Agar. caesareus Scop. — Bibl. 22, 24, 30, 32, 34, 40, 42, 48, 165, 168. — Agar. aurantiacus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 27. Nei boschi, in tutte le provincie lombarde. . A. citrINA Pers. — Sace., 2. c., p.10; Schroòt. Palze Schles., p. 681. — Bibl. 21, 22, 101. Nei boschi: prov. Brescia. A. EecHinocerHALaA Vittad. — Sace., Z. c., p. 16. — Bibl. 32. — Ag. echinocephalus Vitt. — Bibl. 42, 165. Nei boschi: Lombardia. A. Mappa (Batsch.) Fr. — Sace., 2. c., p. 10. — Bibl. 101, 103. — Agar. citrino-albidus Vittad. — Bibl. 32, 42. — Ag. Mappa Batsch. — Bibl. 40, 48. Prov. Brescia, Como, Mantova, Milano, Pavia. A. muscarIA (L.) Pers. — Sacc., Z. c., p. 13. — Bibl. 21, 24, 103, 148. — Agar. muscarius L. — Bibl, 2, 16, 17, 18, 30, 32, 40, 42, 48, 165, 168. — Agar. pseudoaurantiacus Bull. — Bibl. 27. — Amanita puella Batsch — Bibl. 21 (n. 2). Nei boschi, in tutte le provincie lombarde. A. ovorpea (Bull.) Fr. — Sacc. ,8y4., V, p. 8. — Bibl. 148. — Agar. ovoideus Bull. — Bibl. 27, 32, 40, 42, 48, 168. — Ag. Coccola Scop. — Bibl. 24. Nei boschi: prov. Bergamo, Brescia, Mantova, Pavia. A. pantherina (DC.) Fr. — Sace. ,Sy2., V, p. 14. — Bibl. 97b, 98, 101, 122. — Agar. pantherinus DC. — Bibl. 32, 34, 40, 42, 48. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 156. Nei boschi: prov. Brescia, Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a Porto Ceresio; autunno 1904. A. phalloides Fr. Sacc., . c., p. 9. — Bibl. 22, 98, 148. — Agar. phalloides. Fr. — Bibl. 34, 42. — Agar. virosus Vitt. — Bibl. 32. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 69. Nei pascoli e nei boschi: prov. Brescia, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai nei boschi del Ticino presso Motta Vi- sconti; autunno 1905. 7OS 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88. 89, 90. cun — AMANITA PHaLLOMES Fr. f. virinis Sacc., 2. c., p. 10. — Agar. viridis Pers. — Bibl. 16, 18. Nei boschi: prov. Pavia. A. rubescens Pers. — Sace., 7. c., p. 16. — Bibl. 21, 97, 98, 101. — Agar. rubescens Fr. — Bibl. 16, 18, 22, 27, 32, 40, 42, 48. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 70. Nei boschi: prov. Brescia, Como, Milano, Pavia. Osseryv. — Raccolta presso Motta Visconti, autunno 1904. A. SOLITARIA (Bull.) Fr. — Sacc., Z. c., p. 15. — Agar. solitarius Bull. — Bibl. 16, 18, 22, 27, 168. In luoghi incolti: prov. Mantova, Pavia. A. stroBiLirorRMIs Vittad. — Sacc., 2. c., p. 15. — Bibl. 101, 104. — Agar. strobiliformis Vittad. —- Bibl. 32, 40, 42, 48. Nei prati incolti: prov. Bergamo, Brescia, Como, Milano, Pavia. A. vernA Fr. — Sace., /. c., p. 10. — Bibl. 97h, 98, 101, 148. — Agar. vernus Bull. — Bibl. 32, 40, 42, 165. — Agar. dubosus vernus Bull. — Bibl. 24. Nei boschi: prov. Bergamo, Brescia, Cremona, Milano, Pavia. A. virosa Fr. — Sacc., 2. c., p. 9. — Bibl. 148. Prov. Bergamo. Amanitopsis vaginata Fr. — Sacc,, /. c., p. 21. — Bibl. 97 b, 98, 100. — Agar vaginatus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 27, 32, 34, 40, 42, 48, 168. — Agar. lividus et Agar. spadiceus Pers. — Bibl. 21. Nei boschi: prov. Brescia, Como, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — Raccolta presso Motta Visconti, autunno 1905. LepPiorA AcuotESQuaMosa Weinm. — Sace. Sy2. V, p. 34. — Aygar. aculeatus Vitt. — Bibl. 32, 42. Nei boschi, lungo i margini dei campi e degli orti: Lombardia. L. AmrantHYNA Scop. — Sacc., Z. c., p. 48. — Bibl. 148. — Agar. ochraceus. — Bibl. 4, 34. Sul terreno: prov. Bergamo, Brescia. L. cePAESTIPES Sow. — Sacc. 2. c., p. 43. — Agar. cretaceus Bull. — Bibl. 32, 42. Sul terriccio: Lombardia. L. crisraTA Alb. et Schw. — Sacc., 2. c., p. 39. — Bibl. 98. Nei campi: prov. Pavia. L. cLyeEoLARIA (Bull.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 36. — Bibl. 148. — Agar. clypeolarius Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 161. Nei prati e boschi: prov. Bergamo, Pavia. 91 92. 93. 94. 96. O: 98. 100 101 = Re . LePiova DENUDATA Rabenh. — Sacc., 7. c., p. 52. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 215. Sulla terra dei vasi nell’Orto Botanico di Pavia: prov. Pavia. L. excoriata Schaeff. — Sacc., 2. c., p. 31. — Bibl. 98, 115. — Agar. eacoriatus Schaeff. — Bibl. 32, 40, 42, 48. Nei prati e lungo i canali: prov. Brescia, Cremona, Pavia. L. aranuLosA (Batsch.) Fr. — Sace., l. c., p. 47. — Ag. granulosus Batsch. — Bibl. 21, 22. Nei prati alpini: prov. Brescia. L. haematosperma (Bull.) Bresad. Fung. Trident., vol. II, p. 1, tav. CXCVI (optime!). — Agar. haematospermus Bull., tav. 595, f. 1. — Sacc. SyU., V, p. 1007. Sopra mucchi di detriti nelle concerie, ottobre 1906: prov. Pavia. . L. santHINA Cooke — Sace. Sy22., IX, p. 10. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 216. In serra calda nell’Orto Botanico di Pavia: prov. Pavia. L. xesomorPHA (Bull.) Fr. — Sace. SyU., V, p. 51. — Agar. mesomor- phus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. . Sul terreno: prov. Pavia. L. naucina Fr. — Sace. Sy022., V, p. 43. — Agar. naucinus Fr. — Bibl. 48. — Agar. leucothites Vittad. — Bibl. 32, 42. Nei prati e lungo i margini dei campi e delle strade campestri: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Porto Ceresio; autunno 1905. L. proceRA (Scop.) Pers. — Sacc., /. e., p. 27. — Bibl. 80, 97 b, 98, 101, 148. — Agar. procerus Scop. — Bibl. 16, 17, 18, 21, 22, 24, 32, 34, 40, 42, 48, 168. Nei boschi e nei campi: prov. Bergamo, Brescia, Mantova, Milano, Pavia. . L. rHAcopes Vittad. — Sacc. Sy2l., V., p. 29. — Agar. rhacodes Vittad. — Bibl. 32, 42. Prov. Milano. . L. Virrapini (Mor.) Fr. — Sace., /. c., p. 41. — Amanita Vittadini Moretti — Bibl. 25, 26. — Agar. Vittadini Mor. — Bibl. 30. Nei campi e nei boschi: prov. Pavia, Sondrio. . ARMILLARIA MELLEA (Vahl) Fr. — Sacc., l. c., p. 80. — Bibl. 97, 98,101, 101a, 122. — Agar. annularius Bull. — Bibl. 16,18. — TO Agar. polymyces Pers. — Bibl. 21, 168. — Ag. melleus Vahl. — Bibl. 22, 40, 42, 48, 114, 165. Essice.: Br. e Cav. Fung. parass. ece., n. 166. In tutte le provincie della Lombardia. 102. TrictoLoma AcERBUM (Bull.) Fr. — Sace. Sy2., V, p. 129. — Bibl. 32. — Agar. acerbus Bull. — Bibl. 40, 42, 48. Nei boschi: prov. Brescia, Milano. 103. T. aLgeLLUM Fr. — Sace. Sy02., V, p. 121. — Agar. pallidus Schaeff. — Bibl. 16, 17, 18. Nei boschi: prov. Pavia. 104. T. ALBO-BRUNNEUM (Pers.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 93. — Agar. albo- brunneus Pers. — Bibl. 48. Prov. Brescia. 105. T. aLBum (Pers.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 127. — dAgar. albus Pers. — Bibl. 21. — Ag. leucocephalus Bull. — Bibl. 22. Nei boschi: prov. Brescia. 106. T. BIcoLoR (Pers.). — Agar. dicolor Persoon (1801). — Schrot., Pile, Schles., p. 658. — Bibl. 21. — 7. personatum Fr. — Sacc. Sy0l., V, p. 130. — Agar. personatus Fr. (1815). — Bibl. 22, 34. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. Osserv. — Seguendo la legge di sinonimia odiernamente adottata, ho denominato questa specie 7°. bieolor (Pers.) invece di 7. persona- tum (Fr.) Sacc., poichè delle due antiche denominazioni Ag. bicolor Pers. ed Ag. personatus Fr. ritenute sinonimi, quella di Ag. dicolor Persoon (1801) è anteriore. — Lo Schroeter (vedi loc. cit.) nota questa priorità ma ritiene ancora il nome generico di Agaricus suddiviso in varie sezioni o sottogeneri. 107. T. sREvIPES (Bull.) Fr. — Sace. Sy2U., V, p. 135. — Agar. brevipes Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Nei boschi: prov. Pavia. 108. T. coneLosatum Vitt. — Sacc., 7. c., p. 126. — Bibl. 32. — Agar. conglobatus Vitt. — Bibl. 40, 42: — Lombardia, (prov. Brescia). 109. T. corvpnaeum Fr. — Sacc., . c., p. 88. — Agar. coryphaeus Fr. — Bibi. 48. Prov. Brescia. i 110. T. equestRE (L.) Fr. — Sace., 2. c., p. 87. — Agar. flavovirens Pers. — Bibl. 21, 22. Sopra ceppi marcescenti: prov. Brescia. 111 112. 113. 114. 115. 116. IBIZA 118. OLE) 120. 121. Rn . TRICHOLOMA FLAVO-BRUNNEUM Fr. — Sacc. Sy02. V. p. 93. — Agar. tri- chopus. — Bibl. 30. Nei boschi montani: prov. Sondrio. T. Grorena Fr. — Sacc., /. c., p. 120. — Bibl. 148. — Agar. mow- ceron Vittad. — Bibl. 32, 42, 161. Prov. Bergamo, Milano, Pavia. T. GRammopoDIUM (Bull.) Fr. — Sacc., /. c., p. 133. — Agar. gram- mopodius Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Prov. Pavia. T. craveoLENS (Pers.) Fr. — Sace., Z. c., p. 122. — Agar. mouceron Tratt. (non Bull.). — Bibl. 40, 48. Nei boschi: prov. Brescia. T. Luripom (Schaeff.) Fr. — Sacec., 2. c., p. 97. — Agar. luridus Schaeff. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. T. nupuM (Bull.) Fr. — Sacc., Z c., p. 131. — Agar. nudus Bull. — Bibl. 17, 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. T. Russura (Schaeff.) Fr. — Sacc., /. c., p. 94. —- Agar. Russula Schaeff. -- Bibl. 30, 40, 48. Prov. Brescia, Sondrio. T. srermatIcuM (Paul.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 90. — Hypophyllum spermaticum Paul. — Bibl. 48. Prov. Brescia. T. sutpHurEUM (Bull) Fr. — Sacc., 7. c., p. 112. — Agar. sulphu- reus Bull. — Bibl. 21, 22, 34, 48. Nei luoghi umidi arenosi: prov. Brescia. T. reRREUM (Schaeff.) Fr. — Sacc., 4. c., p. 104. — Agar. argyra- ceus Bull. — Bibl. 16, 18. — Ag. myomyces Pers. — Bibl. 21, 22. — Ag. terreus Schaeff. — Bibl. 48. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. T. rierinom (Schaeff.) Fr. — Sacc., /. c., p. 123. — Agar. tigrinus Schaeff. — Bibl. 40, 48. Sopra avanzi di alberi: prov. Brescia. . CLyrocyBE AGGREGATA (Schaeff.) Fr. — Sacc., /. c., p. 160. — Agar. aggregatus Schaeff. — Bibl. 21. — Ag. glomeratus Poll. — Bibl. 22. Sopra tronchi di quercie e di altri alberi: prov. Brescia. 123. CLyrocyBe cerussatA Fr. — Sacc., Sy2. V, p. 154. — Agar. cerus- satus Schròt. — Pilze Schles., p. 654. — Ag. sordarius Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi e lungo le siepi: prov. Brescia. Osserv. — Havvi ancora dubbio però se l’ Ag. sordarius Pers. sia la specie sunnominata oppure la C. obtexta (Lasch.) Fr. (Cfr. Sacc., SyI., V, p. 154 e Schroeter, Voc. cit.). 124. C. cvarHIForMIS (Bull.) Fr. — Sacc. Sy, V, p. 176. — Aygar. cya- thiformis Bull. — Bibl. 16, 17, 16, 22. — Ag. tardus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei prati: prov. Brescia, Pavia. 125. C. rLaccipa (Sow.) Fr. — Sacc., l. c., p. 172. — Agar. flaccidus Sow. — Bibl. 22. Nei boschi: prov. Pavia. 126. C. crotroPA (Bull) Fr. — Sace., 2. c., p. 171. — Agar. geotropus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 27, 168. Su terra, solitario: prov. Mantova, Pavia. 127. C. ciLva (Pers.) Quélet. — Sacc., 2. c., p. 170. — Agar. gilvus Pers. — Bibl. 21, 22. Su tronchi d’alberi, sui margini dei prati: prov. Brescia. 128. C. inronpisuLIFORMIS (Schaeff.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 165. — Bibl. 101a, 103. — Agar. infundibuliformis Schaeff. — Bibl. 16, 17, 18. Nei boschi: prov. Como, Pavia. 129. C. Laccata (Scop.) Quélet. — Sacc., Z. c., p. 197. — Bibl. 80, 115. — Agar. amethysteus Pers. — Bibl. 16,17, 18, 22, 27, 168. — Ag. rosellus Batsch — Bibl. 22. — Ag. farinaceus rosellus Zantd. — Bibl. 21. Nei boschi: prov. Brescia, Cremona, Mantova, Pavia. 130. C. tabescens (Scop.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 206; Bresad. Fung. trà dent. II, tav. CXCVII. Nei boschi lungo il Ticino, ottobre 1905 e 1906: prov. Pavia. 131. CoLuyBra acervata Fr. — Sace., Sy. V, p. 234. Essice.; Cave Fung. Longob. n. 217. Nei boschi, alla base dei tronchi: prov. Pavia. 132. C. CLavus (L.) Fr. — Sace., 2. c., p. 238. — Bibl. 148. — Agar. Clavus L. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 24. Sul terreno e su tronchi d’alberi: prov. Bergamo, Pavia. 1133: 134. 136. 137. 138. 139. 140: l4l. gg CoLLyBIA COLLINA (Scop.) Fr. — Sace., Sy. V, p. 226. — Agar. col- linus Scop. — Bibl. 21, 22, 34. — Agar. arundinaceus Bull. — Bibl. 16, 18. Prov. Brescia, Pavia. C. conrLuens (Pers.) Fr. — Sacc., Z. c., p. 222. — Agar. confluens Pers. — Bibl. 21, 22. Nei luoghi muscosi: prov. Brescia. 5. C. escuLenTa (Wulf.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 227. — Agar. esculentus Wulf. — Bibl. 22, 30, 165. Nei boschi: prov. Brescia, Cremona, Sondrio. C. rusires (Bull.) Fr. — Sace., /. c., p. 206. — Agar. fusipes Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 48. — Magnaguti {in herbario). Essice.: Cavr. Fung. Longob. n. 105. Nei boschi tra le foglie ed attorno ai tronchi d’alberi: prov. Bre- scia, Mantova, Pavia! C. zarIOLORUM (DC.) Fr. — Sacc., Z. c., p.221. — Agar hariolorum DC. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Nei boschi: prov. Pavia. C. Loncipes (Bull.) Fr. — Sacc., /. c., p. 200. — Agar. pudens Pers. — Bibl. 48. Prov. Brescia. C. rADICATA (Relh.) Fr. — Sace., /. e., p. 200. — Agar. radicatus Relh. — Bibl. 21, 40. Nei boschi: prov. Brescia. C. velutipes (Curt.) Fr. — Sace., /. c., p. 212. — Bibl. 98, 115. — Agar velutipes Curt. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 27, 48, 168. Essicc.: Cavr. Fung. Longob. n. 17. i Sopra tronchi d’alberi: prov. Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai nei boschi del Ticino presso Motta Vi- sconti; autunno 1905. C. ventRIcosa (Bull) Fr. — Sacc., 2. c., pag. 226. — Agar. ventri- cosus Bull. — Bi52. 16, 17, 18, 22. + Nei boschi: prov. Pavia. 142. Mycena corticola (Pers.) Fr. — Sace., SyU., V, p. 302. — Agar. corticola Pers. — Bibl. 22. Sui tronchi di Salix nei boschi lungo il Ticino: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai presso Motta Visconti; ottobre 1904. soon 143. MycENA DENTICULATA (Bolt.) — Agar. denticulatus Bolton (1791). — Schrot. Pilze Schles., pag. 639. — Bibl. 21. — M. pelianthina Fr. — Sace. Sy2l., V, p. 251. — dg. pelianthinus Fr. — Bibl. 22. Nei boschi: prov. Brescia. 144. M. ePIPTERIGIA (Scop.) Fr. — Sacc., Sy2. V, p. 194. — Agar. flavipes Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. 145. M. riuiees (Bull.) Fr. — Sacc., Z. c., p. 283. — Agar. filipes Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Nei boschi, tra i muschi: prov. Pavia. 146. M. rLavo-ALBA Fr. — Sacc., 2. c., p. 259. — Agar. pumilus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Nei boschi, tra i muschi: prov. Pavia. 147. M. caLERICULATA (Scop.) Fr. — Sacc., 7. c., p. 268. — Bibl. 98. Agar. fistulosus Bull. — Bibl. 17. — Agar. galericulatus Scop. — Bibl. 21, 22, 34, 40. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 17. Sopra tronchi morti marcescenti: prov. Brescia, Pavia. 148. M. hyemalis Osbeck. — Sace. /. c.,, p. 302. — Agar. corticalis Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22.-— 4g. corticola Fr. — Magnagati (in herbario). Su tronchi d’alberi: prov. Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — Ne riscontrai esemplari su tronchi di Salx lungo il fiume Lambro presso Sant’ Angelo Lodigiano; aprile 1905. 149. M. ractrAa (Pers.) Fr. — Sace. 4. c., p. 259. — Agar. lacteus Pers. Bibl. 21, 22. Nei boschi montani: prov. Brescia. 150. M. poLyeramma (Bull.) Fr. — Sace., l. c., p. 259. — dAgar. poly- : gramma Bull. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. 151. OmpÒÙazia Figura (Bull.) Sow. — Sacc., Z. c., p. 331. — Bibl. 80. Sulla terra, tra i muschi: prov. Pavia. 152. O. IntEGRELLA (Pers.) Fr. — Sace,, /. c., p. 331. — Agar. integrellus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei luoghi ombrosi: prov. Brescia. 153. O. uxeLLIFERA (L.) Fr. — Sace., 2. c., p. 221. — Agar. umbelliferus L. — Bibl. 2: prov. Como. 154. 155. 157. 158. 159. 160. 163. 164. 165. Sc [NIRLAI PLeuROTUS AcERINUS Fr. — Sace. Sy4., V, p. 360. -— Bibl. 98. Sopra tronco vecchio di Acer rubrum: prov. Pavia. P. ApPPLICATUS (Batsch) Sow. — Sacc. 2. c., p. 379. — Agar. ap- plicatus Batsch. — Magnaguti (in herbario). Nelle cavità cariose di tronchi di SaZiz: prov. Mantova. . P. pRyInus (Pers.) Fr. — Sace. 2. c., p. 340. — Agar dryinus Pers. — Bibl. 48. Prov. Brescia. P. Erynau (DC.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 347. — Agar. Eryngii DC. — Bibl. 27, 32, 40, 42. In radici marce di Eryngium campestre: prov. Brescia, Mantova, Pavia. P. LIGNATILIS (Pers.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 344. — Agar. lignatilis Pers. — Bibl. 21, 22. Su tronchi putrescenti: prov. Brescia. P. oveARIUS (DC.) Fr. — Sacc, 2. c., p. 346. — Agar olearius DO. — Bibl. 84, 48. Prov. Brescia. P. ostreatus (Jacg.) Fr. — Bibl. 97b, 98, 101a, 122, 148. — Agar. pleurotus orcellus Bergam. — Bibl. 17, 22. — Agar. incostans Pers. — Bibl. 21, 22. — 4g. ostreatus Jacq. — Bibl. 40, 42, 161, 168. Su tronchi languenti e morti: prov. Bergamo, Brescia, Como, Man- tova, Milano, Pavia. Ossery. — Lo riscontrai a S. Angelo Lodigiano; autunno 1904. . P. petALOIDES (Bull.) Fr. — Sace. Sy2., V, p. 361. — Agar. peta- loides Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 40, 48. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. . P. saLignus (Schrad.) Fr. — Sacc., Z. c.. p. 359. — Bibl. 115. Al piede di vecchi salici: prov. Cremona. P. sepricus Fr. — Sacc., lc, p. 375. — Bibl. 98. Su rami secchi: prov. Pavia. P. uLmaRIUS (Bull.) Fr. — Sacc. Sy2., V, p. 341. — Agar. ulmarius Bull. — Bibl. 17, 32, 42, 48. Sopra tronchi di Ulmus: prov. Brescia, Pavia. Sect, Rhodosporae. VoLvaRrIA BOMBYoINA (Pers.) Fr. — Sacc., Sy2l., V, p. 656. — Agar. bombycinus Pers. — Bibl. 28, 32, 42. Nei boschi: Lombardia (prov. Mantova). —Wgpa— 166. V. gloiocephala Fr. — Sace., 2. c., p. 662. Nei boschi lungo i fiumi Ticino e Po, ottobre 1906: prov. Pavia. 167. VoLvarIa PUSILLA (Pers.) Schròt. Pilze Selles., p. 621. — V. parvula Weinm.; Sace. .SyU., V, p. 663. — Bibl. 98. — Agar. pusillus Pers. — Bibl. 16, 18. — Amanita pusilla Pers. — Bibl. 17. — Agar. volvaceus minor Bull. — Bibl. 27. Nei boschi e negli orti: prov. Mantova, Pavia. 168. V. speciosa Fr. — Sace., Sy2. V, p. 661. Nei boschi lungo il Ticino, autunno 1905 e 1906: prov. Pavia. 169. V. vorvacea (Bull.) Sace. — Sacc., Z. c., p. 657. — Agar. volvaceus major Bull. — Bibl. 27, 40. Nei boschi: prov. Brescia, Mantova. 170. PLurEUS NANUS Pers. var. LuTESCENS Sace. Sy02Z., V, p. 672. — Agar. gymnopus pyrrospermus Bergam. — Bibl. 17. Prov. Pavia. 171. EnroLoma cLyPeatuwm (L.) Quélet. — Sace. SyU., V, p. 694. — Agar. phonospermus Bull. — Bibl. 16, 18. — Agar. fertilis Pers. — Bibl. 22. Nei boschi: prov. Pavia. 172. E. serIceuM (Bull.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 696. — Agar. pascuus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei pascoli montani: prov. Brescia. 173. CLiroprLus OrceLLA (Bull.) Fr. — Sace. Sy2l., V, p. 699. — Agar. Orcella Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 40, 168. Su tronchi languenti: prov. Brescia, Mantova, Pavia. 174. C. PrunuLUS (Scop.) Fr. — Sace., l. c., p. 699. — Agar. Prunulus Scop. — Bibl. 16, 18, 21, 22, 168. Nei boschi: prov. Brescia, Mantova, Pavia. 175. NoLAnEA mAmmMosA (L.) Fr. — Sace., /. c., p. 718. — Agar. mammo- sus L. — Bibl. 21, 22. Nei boschi montani: prov. Brescia. 176. CLaupoPus sessiLis (Bull... — Derminus sessilis (Bull.) Schròt. Pilze Schles., p. 578. — C. variabilis (Pers.) Fr. — Sacc. Sy2., V, p. 730. — Agar variabilis Pers. — Bibl. 21, 22. — Magnaguti (in herbario). Su tronchi e rami putrescenti: prov. Brescia, Mantova. Osserv. — Pur tenendo ancora questa specie nel genere C/audo- pus la denomino C. sessilis (Bull.) invece di C. variabilis (Pers.) Fr. essendo fra i sinonimi l’Agar. sessilis Bulliard (1783) ante- riore all’Ag. variabilis Pers. (1799). 180. 182. 183. 184. 186. 187. —-86. — . InocyBE LANUGINOSA (Bull.) Fr. — Sace. .Sy22., V, p. 765. — Bibl. 80. — Agar. lanuginosus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Nei boschi: prov. Pavia. . I. rimosa (Bull.) Fr. — Sace. l. c., p. 775. — Agar. rimosus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 80. Nei boschi: prov. Pavia. . FLammuLA AMARA (Bull.). — Naucoria amara (Bull.) Schroet. Pilze Schles., p. 607. — Flammula alnicola Fr. — Sace. Syl0., V, p. 820. — Bibl. 115. — Agar. amarus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 27. Su tronchi d’alberi: prov. Cremona, Mantova, Pavia. F. connisans Fr. — Sace. Sy2., V, p. 820. — Agar. pulverulentus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Su ceppi di piante putrescenti: prov. Pavia. . F. rLavipa (Schaeff.) Fr. — Sace., /oc. cit., p. 820. — Agar. flavidus Pers, — Bibl. 21, 22. Su tronchi tagliati: prov. Brescia. F. nicrIpes (Bull.) Cke. — Sace. Sy2., XIV, p. 139. — Agar. nigri- pes Bull. — Bibl. 16, 27. Su tronchi d’alberi: prov. Mantova, Pavia. NAUCORIA MELINOIDES (Pers.) Fr. — Sacc. Sy, V, p. 836. — Agar. melinoides Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. N. semrorBIcuLARIS (Bull.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 814. — Agar. semi- orbieularis Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. In luoghi graminosi: prov. Pavia. Sect. Ochrosporae. 5. Pholiota Aegerita Brig. — Sacc. Sy22., V, p. 743. — Agar. popu- linus Vitt. — Bibl. 32, 42. Su tronchi d’alberi: Lombardia. Osserv. — Se ne raccoglie ogni anno in gran quantità sopra un tronco di Populus pyramidalis nell’Orto Botanico di Pavia. Pa. aurEA (Mattusch.) Fr. — Sace. Sy2., V, p. 736. — Agar. aureus Mattusch. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Nei boschi: prov. Pavia. Pa. pestrUENS Brond. — Sace. Sy2., V, p. 746. — Agar. destruens Fr. — Magnaguti (in herbario). Su tronchi: prov. Mantova. PALE AS 188. ProLiora muraBILIS (Schaeff.) Fr. — Sacc., Sy2., V, p. 758. — Bibl. 98, 148. — Agar. caudicinus Pers. — Bibl. 24, 30, 165. — Ag. mutabilis Schaeff. — Bibl. 22, 27, 34, 40, 168. Nei boschi, presso tronchi morti: prov. Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Pavia, Sondrio. 189. Ph. praecox (Pers.) Fr. — Sace., 2. c., p. 738. — Bibl. 80. — Ag. cereolus Schaeff. — Bibl. 21. — Ag. praecor Fr. — Magnaguti (in herbario). Nei boschi e sui margini dei campi: prov. Brescia, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — Raccolto presso Motta Visconti. 190. Pr. spraLEROMoRPHA (Bull.) Fr. — Sacec., 2 c., p. 739. — Agar. sphaleromorphus Bull. — Bibl. 16, 18. Prov. Pavia. 191. Pa. squarrosa Miill. — Sace., 2. c., p. 749. — Agar. squamosus Bull. — Bibl. 48: — Pr. squar. var. rEFLEXA Schaeff. — Sacc., l. c., p. 749. — Ag. reflerus Schaeff. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. 192. Pr. TERRIGENA Fr. — Sace., 2. e., p. 737. — Bibl. 98. » Nei boschi, fra i muschi: prov. Pavia. 193. PH. rocuLariIs (Bull.) Fr. — Sace., 2. c., -p. 738. — Agar. togularis Bull. — Bibl. 16, 17, 16, 22. Prov. Pavia. 194. HEeBELOMA FASTIBILE (Pers.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 792. — Agar. fa- stibilis Pers. — Bibl. 22, 34. Nei luoghi incolti: Lombardia (prov. Brescia). 195. GaLera HyPnorux (Batsch.) Fr. — Sacc., Sy2., V, p. 868. — Agar. Hypnorum Batsch. — Bibl. 16, 18, 21, 22, 34. Tra i muschi: prov. Brescia, Pavia. 196. G. ovanis Fr. — Sace, Z. c., p. 862. — Bibl. 115. Prov. Cremona. 197. G. renERA (Schaeff.) Fr. — Sace. Syl2., V, p. 860. — Agar. tener Schaeff. — Bibl. 21, 22. — Agar. foraminulosus Bull. — Bibl. 21, Nei boschi: prov. Brescia. 198. CrepIports MmoLLIs (Schaeff.) Fr. — Sace., 2. c., p. 877. — Ag. mol- lis Schaeff. — Bibl. 21, 22. Su tronchi e travi marcie : prov. Brescia. —<998— 199. CREPIDOTUS MOLLIS var. OcHRACEA (Jacq.) — Agar. ochraceus Jacq. — Miscell. Austr. II, tav. 16, fig. 2. — Bibl. 21, 22. Sopra tronco marcio di Fraxinus: prov. Brescia. Osserv. — Secondo lo Streinz (Nomencel. Fung., p. 75), Ag. ochra- ceus Jacq. sarebbe sinonimo di Ag. mollis Schaeff. Nel confronto delle figure però, ho potuto notare come quest’ultimo sia di color bianchiccio superiormente, mentre l’ Ag. ochraceus Jacq. è veramente ochraceo pure essendo molto simile negli altri caratteri al pre— cedente. Ho fatto perciò di questa specie una varietà dell’ Agar. mollis Schaeff. 200. C. paLmatus (Bull.) Fr. — Sace., 2. c., p. 876. — Agar. palmatus 3ull. — Bibl. 40, 48. Prov. Brescia. 201. Tusaria Muscorum (Hoffm.) Fr. — Sace. SyU., V, p. 874. — Agar. Muscorum Hoffm. — Bibl. 16, 18, 22. Tra i muschi sui tronchi degli alberi, nei boschi: prov. Pavia. 202. CoRTINARIUS ALBO-VIOLACEUS (Pers.) Fr.— Sace. Sy2. V, p. 925. — Agar. albo-violaceus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi di castagno: prov. Brescia. 203. C. BiveLus Fr. — Sacc., 2. c., p. 948. — Agar. divelus Fr. — Bibl. 22. Nei boschi: prov. Brescia. 204. C. BuLBOSUSs (Sow.) Fr. — Sacc., /. c., p. 948. — Agar. dulbosus Sow. — Bibl. 21, 22. Nei boschi montani: prov. Brescia. 205. C. caLocHRous (Pers.) Fr. — Sacc., 7. c., p. 902. — Agar. calochrous Pers. — Bibl. 22, 34. Nei prati e boschi alpini: prov. Brescia. 206. C. casranEUS (Bull.) Fr. — Sace., Z. c., p. 971. — Agar. Cortin. castaneus truncorum Zanted. — Bibl. 21, 22. Sopra tronchi vecchi: prov. Brescia. 207. C. cinnamoxeus (L). Fr. — Sacc., 2. c., p. 941. — Bibl. 148. — Agar. cinnamomeus L. — Bibl. 4, 21, 22. — Agar. croceus Schaeff. — Bibl. 21, 27, 168. Nei boschi: prov. Bergamo, Brescia, Mantova. 208. C. coLLinITus (Pers.) Fr. — Sace., 2. c., p. 916. — Agar. collinitus Pers. — Bibl. 21, 22, 34. Nei luoghi erbosi, sui colli: prov. Brescia. = 89 — 209. CorTINARIUS DECOLORANS (Pers.) Fr. — Sacec., 2. c., p. 912. — Agar. decolorans Pers. — Bibl. 21, 22. Nei prati e boschi alpini: prov. Brescia. 210. C. pecumBENS (Pers.) Fr. — Sacc., 7. c., p. 935. — Agar. decumbens Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. 211. C. ruLcens (Pers.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 905. — Agar. fulgens Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. 212. C. ruLvoruLieineUSs (Pers.) Schròt. Pilee Schles., p. 599. — C. seaurus Fr. — Sace. Sy0., V, p. 909. — Agar. fulvo-fuligineus Pers. (1796). — Bibl. 21. — Ag. scaurus Fr. (1821). — Bibl. 22, 34. Nei boschi: prov. Brescia. 213. C. aLaucopus (Schaeff.) Fr. — Sacc., 7. c., p. 901. — Agar. glaucopus Schaeff. — Bibl. 22, 34. Nei boschi: prov. Brescia. 214. C. HarmatocHELIS (Bull) Fr. — Sacc., 2. c., p. 953. — Agar. hae- matochelis Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Nei boschi: prov. Pavia. 215. C. susarINUs Fr. — Sacc., 7. c., p. 975. — Agar. araneosus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 27, 168. Nei prati e nei boschi: prov. Mantova, Pavia. 216. C. ocnroLevcus (Schaeff.) Fr. — Sace., 2. c., p. 935. — Agar. ochro- leucus Schaeff. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. 217. C. prasimus (Schaeff.) Fr. — Sace., /. c., p. 908. — Agar. prasimus Schaeff. — Bibl. 48. Prov. Brescia. 218. C. psammocepHaLUS (Bull.) Fr. — Sace., 2. c., p. 961. — Agar. psam- mocephalus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Prov. Pavia. 219. C. sancuineus (Wulf.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 640. — Agar. sanguineus Wulf. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. 220. C. rraganus Fr. — Sace., 2. c., p. 629. — Agar. traganus Fr. — Bibl. 40. Prov. Brescia. Atti dell Ist. Bot, dell’ Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 8 — 90 — 221. CortinaRIUS TURBINATUS (Bull.) Fr. — Sacc., /. c., p. 905. — Agar. turbinatus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 48. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. 222. C. vIOLACEO-cINEREUS ( Pers.) Fr. — Farlow. North. Am. Fung., p. 163. — Ag. violaceo-cinereus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi e prati montani: prov. Brescia 223. €. violaceus (L.) Fr. — Sacc., Z. c., p. 924. — Ag. araneosus vio- laceus Bull. — Bibl. 27. — Ag. violaceus L. — Bibl. 40, 48. Nei boschi: prov. Brescia, Mantova, Pavia. Osserv. — Riscontrai questa specie nel bosco dell’ Orto botanico di Pavia; ottobre 1906. Sect. Melanosporae. 224. Psalliota arvensis (Schaeff.) Fr. — Schròt. Pilze Schles., p. 575. — Bibl. 97 b, 115. — Agar. arvensis Schaeff. — Sace. Syll., V, p. 994. — Bibl. 98. — Ag. edulis Krombh. — Bibl. 16, 18. —— Ag. pra- tensis Scop. — Bibl. 27. — Ag. erquisitus Vittad. — Bibl. 32, 42. Ag. pretiosus Vent. — Bibl. 27, 40, 48, 168. Nei campi e nei boschi: prov. Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai presso Motta Visconti; autunno 1905. 225. P. campestris (L.) Fr. — Schròt. Pilze Schles., p. 574. — Bibl. 97 b, 101, 115, 148. — Agar. campestris L. — Sace. Sy, V, p. 997. — Bibl. 2, 4, 17, 21, 22, 24. 30, 34, 40, 42, 48, 80, 98, 165, 168. — Agar. edulis Bull. — Bibl. 16, 18. Nei prati: prov. Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Ossery. — Ne trovai esemplari presso Badile; autunno 1905. 226. P. siuvatica (Schaeff) Fr. — Schrot. Pilze Schles., p. 575. — Agar. silvaticus Schaeff. — Sace. SyU., V, p. 1000. — Bibl 32, 42. Nei boschi: Lombardia. 227. STROPHARIA MELANOSPERMA (Ball.) Karst. — Sace. Sy2., V, p. 1015. — Agar. melanospermus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 21 22. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. 228. S. virimuna (Schaefft.) Turc. — Psalliota viridula (Schaeff.) Schròt. Pilze Schles., p. 573. — S. aeruginosa (Curt.) Fr. — Sace. Sy0., V, p. 1013. — Aygar. aeruginosus Curt. — Bibl. 21, 22. Nei boschi d’abete: prov. Brescia. bo bo Kiel 230. 3233. 234. 235. 237. 238. 239. gi =— Osserv. — Come fa notare anche lo Scroeter (ved. 2. c.) l’Ag. viridulus Schaeff. (1762) è anteriore all’Ag. aeruginosus Curtis (1778). . HyPHoLoma APPENDICULATUM (Bull) Fr. — Sacc. Sy, V, p. 1039. — Bibl. 103. — 4g. appendiculatus Bull. — Bibl. 16, 17, 18,21, 22. Nei prati e nei boschi: prov. Brescia, Pavia. H. fascieulare (Huds.) Sacc. Sy2., V, p. 1029. — Bibl. 80, 97b, 98, 101a, 122. — dgar. fascicularis Huds. — Bib]. 21, 22, 48. Essice.: Cavr. Fung. Longob. n. 22. Sopra cepaie d’alberi putrescenti: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai a Porto Ceresio; autunno 1904 ed a S. An- gelo Lodigiano; autunno 1905. . H. rarerItioM (Schaeff.) Schrot. Pilze Schles. p. 572. — H. subla- teritium Fr. — Sacc., l. c., p. 1028. — Agar. lateritius Schaeff. — Bibl. 21, 22. — Magnaguti (in herbario). Su radici umide e tronchi putrescenti: prov. Brescia, Mantova. . H. stipatum (Pers.) Schrit. Pilze Schles., p. 570. — Agar. stipatus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. PANAEOLUS CAMPANULATUS (L.) Wahl. — Sace. Sy, V, p. 1121. — Agar. campanulatus L..— Bibl. 2. Prov. Como. P. rimcoLa Fr. — Sace. ,SyYZ., V, p. 1124. — Agar. fimicola Fr. Bibl. 21, 22. Sulle letamaie: prov. Brescia. P. pAPILIONACEUS (Bull.) Fr. — Sace., 2. c., p. 1122. — Agar. papi- lionaceus Bull. — Bibl. 48. Prov. Brescia. . ANELLARIA FIMPUTRIS (Bull.) Karst. — Sace. Sy, V, p. 1126. — Ag. fimiputris Bull. — Bibl. 16, 18, 22, 48. Nelle concimaie: prov. Brescia, Pavia. A. sePaRATA (L.) Karst. v. maJoR. — Sace., /. c., p. 1125. — Agar. semiovatus Sow. — Bibl. 21, 22. Sopra sterco di cane: prov. Brescia. PsrLocrse cerNnUA (Vakl.) Fr. — Sace. SyU., V, p. 1053. — Agar. cernuus Vahl. — Bibl. 21, 22. Su ceppi d’alberi e tra i muschi: prov. Brescia. P.eRicAEA (Pers.) Fr. — Sacc., /. c., p. 1044. — Agar. ericaeus Pers. Bibl. 21, 22. Nei pascoli alpini: prov. Brescia. cp 240. PsilocyBE uDA subsp. eLonGaTA Pers. Sacc., 2. c., p. 1046. — Agar. elongatus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi umidi: prov. Brescia 241. PsatHyRA GYRoFLEXA Fr. — Sace. Sy0l., V, p. 1063. — Agar. digi- taliformis Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 48. Su tronchi morti: prov. Brescia, Pavia. 242. P. sPADICEO GRISEA (Schaeff.) Berk. — Sacc., /. c., p. 1065. — Agar. spadiceogriseus Schaeff. — Bibl. 16, 18, 22 Su tronchi d’alberi: prov. Pavia. 243. PSATHYRELLA DISSEMINATA (Pers.) Fr. — Sacc., Z c., p. 1131. — Bibl. 98. — Agar. disseminatus Pers. — Bibl. 21, 22, 48. Essicce.: Cavr. Fung. Longob., n. 24. Su terriccio e sopra tronchi vecchi: prov. Brescia, Mantova (in er- bario Magnaguti), Pavia. 244. P. araciLis (Pers.) Fr. — Sace, 2. c., p. 1127. — Agar. graeilis. Pers. Bibl. 21, 22. Nelle carbonaie, sui monti: prov. Brescia. 245. Coprinus atramentarius (Bull.) Fr. — Sace., /. c., p. 1081. — Bibl. 97 b, 98, 115. — Agar. atramentarius Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. — Ag. plicatus Pers. — Bibl. 21. Nei luoghi umidi: prov. Brescia, Cremona, Mautova (in erbar. Ma- gnaguti), Milano, Pavia: Osserv. — Lo riscontrai presso S. Angelo Lodigiano; autunno 1904. 246. C. cimnereus Schaeff. — Sacc., 2. c., p. 1088. — Bibl. 115. 248. 249. In una concimaia: prov. Cremona. . C. comatus Fr. — Sacc., 2. c., p. 1079. — Bibl. 115. — Agar. co- matus Mull. — Bibl. 21, 22, 168. — 4g. typhoides Bull. — Bibl. 16, 17, 18. Lungo le vie, nei luoghi arenosi: prov. Brescia, Cremona, Mantova, Pavia. C. coneregaTtUS (Bull.) Fr. — Sacc., 2 c., p. 1095. — Bibl. 97b. — Agar. congregatus Bull. — Bibl. 16, 17, 18. In luoghi sabbiosi: prov. Pavia. C. deliquescens (Bull.) Fr. — Sace., /. c., p. 1094. — Agar. de- liquescens Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. In prati ed orti: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Raccolto in orti a S. Angelo Lodigiano ed a Badile. e Ao e 250. Coprinus DrierraLis Cavr. — Sace., 2. c., p. 1095. — Bibl. 98, 101. — Agar. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 23; prov. Pavia. 251. €. domesticus (Pers.) Fr. — Sace., 7. c., p. 1102. — Bibl. 122, Nei boschi ed orti: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai in un orto a Casarile, autunno 1905. 252. C. ePHEMEROIDES (Bull) Fr. — Sace.. /. c., p. 1096. — Agar. ephe- meroides Bull. — Bibl. 16, 17, 18. Nelle concimaie : prov. Pavia. 253. C. ePHEMERUS (Bull.) Fr. — Sace., 2. c., p. 1106. — Agar. ephemerus. — Bibl. 16, 18, 168. Su terreno grasso: prov. Mantova, Pavia. 254. C. exrintoRIUS (Boh.) Fr. — Sacc., 2 c, p. 1086. — Aygar. extintorius Bull. — Bibl. 2, 21, 22. Su terreno grasso: prov. Brescia, Como. . C. fimetarius (L.) Fr. —- Sacc., Z. c., p. 1087. — Bibl. 103. — Agar. fimetarius L. — Bibl. 2, 4, 30. — Ag. cinereus Ball. — Bibl. 21, 22, 34, 168. Essice.: Cavr. Fung. Lomb., n. 72. Sui mucchi di letame: prov. Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Riscontrato presso Badile; autunno 1905. 256. C. wicaceus (Bull.) Fr. — Sace., Z. c., p. 1090. — Bibl. 103. — Agar. micaceus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 34, 168. — Ag. /errugineus- lignorum Zanted. — Bibl. 21. Negli orti, nei boschi, ece.: prov. Brescia, Pavia. 257. C. niveus (Pers.) Fr. — Sacc., 7. c., p. 1088. — Agar. niveus Pers. —- Bibl. 21, 22. Sopra fimo di cavallo: prov. Brescia. 258. 0. PLIcaTILIS (Curt.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 1108. — Agar. plicatilis Curt. — Bibl. 22. — Ag. coprinus pulcher Pers. — Bibl. 21. Lungo i sentieri dei boschi: prov. Brescia. 259. C. rapratus (Bolt.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 1101. — Agar. radiatus Bolt. — Bibl. 21, 22. Su fimo equino: prov. Brescia. 260. C. srercorarIUs (Bull.) Fr. — Sace., Z. e., p. 1103. — Agar. sterco- rarius Bull. — Bibl. 16, 18. — Agar. coprinus stercor Bergam. — Bibl. 17. Sui letamai: prov. Pavia. do Li (ai 261 263. 264. 26 Ot 266. 267. 268. 270. sog . Coprinus tTRUNcORUM (Schaeff.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 1092. — Bibl. 115. — Agar. ferrugineus hortensis Zanted. — Bibl. 21. Su tronchi marcescenti: prov. Brescia, Cremona. . GompuÒiprus eLutINosUs (Schaeff.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 1137. — Agar. glutinosus Schaeff. — Bibl. 17. Su piante di A/nus: prov. Pavia. G. macuLatus (Scop.) Fr. — Sacc., /. c., p.1138. — Agar. macu- latus Scop. — Bibl. 21, 22. Nei prati e boschi alpini: prov. Brescia. Tribus Paxilleae. Sect. Leucosporae. HyaroPHorus cHRYsoDON (Batsch.) Fr. -- Sacc. Sy2., V, p. 387. — Agar. chrysodon Batsch. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. . H. conicus (Scop.) Fr. — Sacc., /. c., p. 418. — Bibl. 80. — Agar. conicus Scop. — Bibl. 16,18, 21, 22. — Ag. croceus Bull. — Bibl. 48. Nei luoghi sabbiosi, nei prati e boschi montani: prov. Brescia, Pavia. H. eBurNEUS (Bull.) Fr. — Sace., /. c., p.388 — Agar. edurnevs Bull. Bibl. 16, 17, 18, 21, 22, 34, 48 Nei prati e nei boschi: prov. Brescia, Pavia. H. minratus (Scop.) Schroet. Pilze Schles., p. 528. — H. coccineus (Schéff.) Fr. — Sacc. Sy2., V, p. 412. — Agar. coccineus Schòiff. — Bibl. 21, 22, 34, 48. Nei boschi e prati alpini: prov. Brescia. H. psirracinus (Schaeff.) Fr. — Sace. 6y2., V, p. 420. — 4g. psitta- cinus Schaeff. — Bibl. 21, 22, 48. Nei boschi: prov. Brescia. . H. puniceus Fr. — Sacc., /. c., p. 416. — Agar. puniceus Fr. — Bibl. 34. Prov. Brescia. H. vireineus (Wulf.) Fr. — Sace., 2. c., p. 402. — Agar. virgineus Wulf. — Bibl. 21, 22, 40, 42, 48. Nei prati dei colli: prov. Brescia. Osserv. — Lo Schroeter ( Pilze Schles. p. 529) cita questa specie col nome di H. ericeus (Bulliard 1783). Siccome però la denominazione di Ag. virgineus Wulfen (1781, in Jacquin Miscel/. Austr., II, p. 104) e Sa è anteriore a quella di Ag. ericeus Bull. ritengo debbasi conservare per ragione di priorità il nome specifico già adottato dal Saccardo (cfr. Sylloge, 1. c.). Sect. Ochrosporae. 271. PaxiLLus InvoLutUs (Batsch.) Fr. — Sacc. Sy2., V, p. 987. — Agar. contiguus Bull. — Bibl. 16, 17, 18. — Ag. omphalia trunciginus Zanted. — Bibl. 21. — 4g. involutus Batsch. — Bibl. 22, 48. Nei boschi: prov. Brescia, Mantova (in erbario Magnaguti), Pavia. 272. P. Lepista Fr. — Sacc., l. c., p. 984. — Agar. truncatus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei prati alpini: prov. Brescia. Tribus Lactarieae. Sect. Leucosporae. 273. Lacrarius AauRANTIACUS Fr. — Sace. Sy2, V, p. 440. — Bibl. 148. — Agar. aurantiacus Fr. — Bibl. 19, 48. Prov. Bergamo, Brescia. 274. L. azonites (Bull) — Agaricus az. Bull., tav. 567, f. 3 (1791). — L. fuliginosus Fr. — Sace. SyUi., V, p. 446. Nei boschi del Ticino, autunno 1906: prov. Pavia. 275. L. campHoraTUs (Ball.) Fr. — Sace. Sy2., V, p. 45L. — Agar. cam- phoratus Bull. — Bibl. 40, 48. Prov. Brescia. 276. L. circeLLATUS (Bull) Fr. — Sace., 4 c., p. 430. — Agar. zonarius Vent. — Bibl. 48. Prov. Brescia. 277. L. controversus (Pers.) Fr. — Sace., 2. c., p. 426. — Bibl. 122. — Agar. controversus Pers. — Bibl. 32, 40, 42, 48. Nei boschi: prov. Brescia, Milano, Pavia, (Lombardia). Osserv. — Raccolto nei boschi lungo il Ticino presso Motta Visconti; autunno 1905. 278. L. peLIicrosus (L.) Fr. — Sace., /. c., p. 438. — Agar. deliciosus L. — Bibl. 16, 17, 18, 21, 22, 32, 40, 42, 48. Essicc.: Garov. Fung. ers., fasc. I. Nei boschi montani: prov. Brescia, Milano, Pavia. 279. 280. 281. o e Lacrarius FLEXv0sUs Fr. — Sacc., 7. c., p. 432. — Agar. /lexuosus Fr. — Bibl. 21, 22. Nei boschi e prati montani: prov. Brescia L. necatoR (Pers.) Schròet. Pilze Schles, p. 540. — L. turpis Fr. — Sacc. Sy2., V, p. 426. — Agar. necator Pers. — Bibl. 17, 168. Nei boschi: prov. Mantova, Pavia. L. paLuinus (Pers.) Fr. — Sacc. Sy22., V, p. 439. — Agar. pallidus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. 282. L. piperATUS (Bull.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 436. — Bibl. 97 b, 115. — Agar. piperatus Scop. — Bibl. 17, 21, 22, 34, 165, 168. — Agar. acrîs Bull. — Bibl. 27. Nei boschi e sui colli: prov. Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Pavia. 283. L. rLumBeus (Bull.) Fr. — Sacec., 2. c., p. 435. — Agar. plumbeus Bull. — Bibl. 21, 22. Negli ericeti montani: prov. Brescia. 284. L. pudibundus (Scop.) Ture. — Agar. pudibundus Scop. Flor. carn. II, p. 452, n. 1555. — L. acer. (Bolt.) Fr. — Sace. Sy2., V, p. 434. — Ag. acris Bolt. — Bibl. 16, 18, 22, 27. Nei boschi: prov. Brescia, Mantova, Milano, Pavia. Ossery. — Lo riscontrai nei boschi del Ticino presso Motta Vi- sconti; autunno 1904. Adotto per questa specie la data denominazione invece di L. acer, perchè dei due antichi nomi sinonimi Ag. pudibundus Scop. (1772) e Ag. acris Bolt. (1791), il primo è anteriore. Lo Schroeter (Pilze Schles., p. 542) nota pure tale priorità e adotta il nome specifico di Lactaria pudibunda (Scop.) Schrét. 285. L. rurus (Scop.) Fr. — Sace. Sy2U., V, p. 442. — Agar. lactifluus rufus Zanted. -- Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. 286. L. suspuLcis (Bull.) Fr. — Sace., 2. e., p. 450. — Bibl. 80. — Agar. subdulcis Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 34, 168. Nei boschi: prov. Brescia, Mantova, Pavia. 287. L. rHEJocALUS (Bull.) Fr. — Sace., 2. e., p. 441. — Agar. thejogalus Bull. — Bibl. 34. Prov. Brescia. 288. 290. 291. 292. 293. 294. 295. 297. 296. 298. 299. gni LaAcraRIUS TORMINOSUS (Schaeff.) Fr. — Sace., /. c., p. 424. — Agar. torminosus Schaeff. — Bibl. 21, 22, 40, 48. Nei boschi montani: prov. Brescia. - L. umBRINUS (Pers.) Fr. — Sacc., Z. c., p. 4359. — Agar. umbrinus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi e prati montani: prov. Brescia. L. uvipus Fries. — Sacc., 2. c., p. 431. — Agar. uvidus Fr. — Bibl. 21, 22. Nei boschi, sulle colline: prov. Brescia. L. veLLeREUS Fr. — Sace., 2. c., p. 437. — Bibl. 101 a. Prov. Como. L. voremus Fr. — Sace., Z. c., p. 447. — Bibl. 97 b, 10la, 103. — Subsp. oepema topus Fr. — Sacc., 2. c., p. 448. — Agar. lactifluus Schaeff. — Bibl. 30, 40, 48. Nei boschi, sui colli: prov. Brescia, Como, Milano, Sondrio. L. zonarIvs (Bull.) Fr. — Sacc., 2 c., p. 428. — Ag. lacti/luus zona- rius Bull. — Bibl. 40, 48. Sui monti: prov. Brescia. RussuLa ADUSTA (Pers.) Fr. — Sace. Sy2., V, p. 454. — Agar. adustus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi montani: prov. Brescia. R. arRUGINEA Fr. — Sace., Z. c., p. 472. — Agar. russula vesca Vent. — Bibl. 40, 48. Prov. Brescia. R. ALUTAcEA Fr. — Sacc., 2. c., p. 479. — Bibl. 115. — Agar. alu- taceus Fr. — Bibl. 32, 42. Nei boschi: Lombardia (prov. Cremona). R. COERULFA (Pers.) Fr. — Sace., /. c., p. 459. — Bibl. 40. — Agar. coeruleus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. R. crANoXANTHA (Schaeff ) Fr. -- Sacc., 2. e., p. 465. — Bibl. 97 Db, 98, 101a. — Ag. cyanoxanthus Schaeff. — Bibl. 16, 18, 21, 22. Nei boschi: prov: Brescia, Como, Pavia. R. peLica Fr. — Sace., 2. c., p. 455. — Bibl. 40, 48. Nei luoghi montuosi: prov. Brescia. 300. 301. 303. 304. 305. 306. 307. 308. 309. 310. agg) = RussuLa eMETICA Fr. — Sace. 2. c., p. 469. — Agar. emeticus Schaeff. — Bibl. 18, 21, 22, 32, 34, 42. Nei boschi: prov. Brescia, Milano, Pavia, (Lombardia). R. roetENs (Pers.) Fr. — Sacc., l. c., p. 467. — Agar. foetens Pers. — Bibl. 16, 17, 18, 22. —. Ag. piperatus Bull. — Bibl. 48. Essicc.: Garov. Fung. exs., fase. I. Nei boschi: prov. Brescia, Milano, Pavia. . R. rRaGILIS (Pers.) Fr. — Sacc., l. c., p. 472. — Bibl. 98. — Ag. sanguineus Vent, — Bibl. 48. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. R. integra (L.) Fr. — Sace. 2. c., p. 475. — Bibl. 80, 148. — R. lutea Vent. — Bibl. 48. — Agar. ruber Schaeff. — Bibl. 32, 42. — Ag. integer L. — Bibl. 4. — Magnaguti (in herbario). Prov. Bergamo, Brescia, Mantova (sec. Vittad. Lombardia). R. Livia (Pers.) Schroet. Pilze Scehles., p. 546. — £. heterophylla Fr. — Sace. Sy2., V, p. 465. — Ag. lividus Pers. — Bibl. 21, 22. — Agar. heterophyUus Fr. — Bibl. 32, 42. Nei boschi: Lombardia (prov. Brescia). R. LurEA (Huds.) Fr. — Sacc., Sy. V, p. 480. — Agar. luteus Huds. — Bibl. 21, 22. — Magnaguti (in herbario). Nei boschi: prov. Brescia, Mantova. R. nauskosa (Pers.) Fr. — Sace., /. c., p. 481. — Agar. purpureo—- , fuligineus Pers. — Bibl. 21. Sui colli: prov. Brescia. - R. wiericans (Bull.) Fr. — Sacc., 2 e, p. 453. — Agar. nigricans Bull. — Bibl. 16, 18, 22, 48. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. R. nirIDA (Pers.) Fr. — Sace., /. c., p. 477. — Agar. nitidus Pers. — Bibl. 22. Sui colli: prov. Brescia. R. PECTINATA (Bull.) Fr. — Sace., 2. c., p. 470. — Agar. pectinaceus Bull. — Bibl. 16, 18. Nei boschi: prov. Pavia. R. rosaceA (Bull.) Fr. — Sace., 2. c., p. 457. — Agar. rosaceus Bull. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. Pelnigg] = 311. RussuLa ruBRA Fr. — Sace., 2. c., p. 462. — Bibl. 40, 97 b, 101a. — Agar. sanguineus Vitt. (non Bull). — Bibl. 32, 42. Nei boschi: prov. Brescia, Como, Milano, Pavia. 312. R. sancuineA (Bull.) Fr. — Sacc., 4. c., p. 457. — Agar. sanguineus Bull. — Bibl]. 165. Prov. Cremona. 313. R. virescens (Schaeff.) Fr. — Sacc., Z. e., p. 460. — Bibl. 97, 98, 101a, 115, 122. — Aygar. virescens Schaeff. —— Bibl. 16, 18, 21, 22, 32, 40, 42, 48. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 104. Nei boschi: prov. Brescia, Como, Cremona, Milano, Pavia. Tribus Cantharelleae. Sect. Leucosporae. 314. CANTHARELLUS AURANTIACUS Fr. — Sace. Sy2., V, p. 483. — Bibl. 148. — Merulius nigripes Pers. — Bibl. 17, 161. Ai piedi di gelsi morti: prov. Bergamo, Pavia. 315. C. srvopHILUS (Pers.) Fr. — Sace., 7. c., p. 496. — Merulius bryo- philus Pers. — Bibl. 21, 22. Tra i muschi, su radici di quercie: prov. Brescia. 316. C. cisarius Fr — Sace., 0. c., p. 482. — Bibl. 32, 42, 48, 97b, 98, 101, 101a, 148. — Merulius Cantharellus Pers. — Bibl. 16,17, 18, 21, 22, 168. — Ag. Cantharellus L. — Bibl. 4, 27, 30, 40. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 18. Nei boschi: prov. Bergamo, Brescia, Como, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. 317. C. cimereus Fr. — Sacc., 2. c., p. 489. — Merulius hydrolips DO. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Nei boschi: prov. Pavia. 318. C. eLaucus Fr. — Sacc., l. c., p. 495. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 157. In luoghi sabbiosi: prov. Pavia. 319. C. rusAEFORMIS (Bull.) Fr. — Sace., 2. c., p. 489. — Merulius tubae- formis Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. 320. NycrALis LycopeRDOIDES (Bull.) Schroòt. Pilze Sehles., p. 525. — N. asterophora Fr. — Sacc. SyIl., V, p. 501. — Agar. lycoperdoides Bull. — Bibl. 16, 18, 21, 22. Sul pileo di Agarici putrescenti: prov. Brescia, Pavia. 321. 326. — 100 — Tribus Marasmieae. Sect. Leucosporae. MaARASMIUS ALLIACEUS (Jacq.) Fr. Sace. Sy0., V, p. 534. Agar. alliaceus Jacq. — Bibl. 1°, 22. — Ag. gymnopus alliatus Zanted. Bibl. 21. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. . M. anprosaceus (L.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 543. — Agar. androsa- ceus L. — Bibl. 17, 21, 22; Magnagauti (in herbario). Essice.: Garov. Fung. ewc., fase. I. Su foglie e rami marcescenti: prov. Brescia, Mantova, Milano, Pavia. . M. epipayLLUS Fr. — Sacc., /. e., p. 559. — Magnaguti (in herbario). 21, 22. — Agar. epiphyllus Fr. — Bibl. Su foglie marcie: prov. Brescia, Mantova. . M. oreades (Bolt.) Fr. — Sacc., /. c., p. 510. — Bibl. 97, 98, 101, 101a, 115. — Agar. oreades Bolt. — Bibl. 32, 42, 168. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 19; Garov. Fung. exs., fase. I. Nei luoghi erbosi: prov. Como, Cremona, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi presso S. Angelo Lodigiano e presso Bi- nasco; settembre 1905. 5. M. PERFORANS (Hoffm.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 510. — Agar. perforans Hoffm. — Bibl. 21, 22. Su rami putridi: prov. Brescia. M. prassrosmus Fr. — Sace., 7. e., p. 515. — Agar. porreus FI. Dan. -— Bibl. 21, 22. Nei pascoli e boschi delle prealpi: prov. Brescia. . M. Rotuta (Scop.) Fr. —- Sacc., 2. c., p. 541. — Bibl. 98, 101; Ma- gnaguti (in herbario). — Ag. Rotula Scop. — Bibl. 21, 22. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 20. Su rami e foglie putrescenti: prov. Brescia, Mantova, Pavia. . Lentinus tigrinus (Bull.) Fr. — Sace., /. c., p. 580. — Agar. ti grinus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 40, 48. — Magnaguti (in herbario). ; Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 71. Su radici e tronchi morti: prov. Brescia, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — Ne riscontrai diversi esemplari nei boschi lungo il Ti- cino, presso Motta Visconti; autunno 1904 e 1905. 329. 330. 332. 3390 334. 336. — 101 — Panus stypTIcus (Bull.) Fr. — Sace., /. c., p. 622. — Bibl. 98, 115, 148. — Agar stipticus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 21, 22, 34. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 21. Su tronchi e legni secchi: prov. Bergamo, Brescia, Cremona, Pavia. Tribus Lenziteae. Sect. Leucosporae. Lenzites ABIETINA (Bull.) Fr. — Sace. Sy/., V, p. 640. — Bibl, 103. — Agar. abietinus Bull. — Bibl. 48. Su pali di abete: prov. Brescia, Pavia. L. betulina (L.) Fr. — Sace., 2. c., p. 638. — Bibl. 105. — Agar. coriaceus Bull. — Bibl. 16, 17. 18, 21. — Daedalea betulina Rebent. — Bibl. 22; Magnagati (in herbario). Su asse e tronchi secchi: prov. Brescia, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai presso S. Angelo Lodigiano; autunno 1904. L. sepIARIA (Wulf.) Fr. — Sace., 2. e., p. 639. — Magnaguti (in her- bario). — Agar. sepiarius Pers. -—- Bibl. 21. — Daedalea sepiaria Sw. — Bibl. 22. Sopra travi marcie: prov. Brescia, Mantova. L. TRABEA -(Pers.) Fr. — Sace, /. c., p. 638. — Magnaguti (in her- bario); Bibl. 115 — Agar. versicolor Bergam — Bibl. 17. Su tronchi di pioppo: prov. Cremona, Mantova, Pavia. L. rrIcoLoR (Bull.) Fr. — Sace., 7. e, p. 639. — Ag. tricolor Bull. Bibl. 17. x Su tronchi di Betula alba: prov. Pavia. 5. L. variegata Fr. — Sace., /. c., p. 638. — Bibl. 115, 157. — Agar. versicolor Plan. — Bibl. 21, 22. Sopra vecchi ceppi d’alberi: prov. Bergamo, Brescia, Cremona. Tribus Schizophylleae. Schizophyllum commune Fr. — Sace. .8y2., V, p. 655. — Bibl. 98. 115, 157; Magnaguti (in herbario). — Agar. alneus L. — Bibl. 16, 17, 18, 91, 22, 34. Sopra vecchi tronchi: prov. Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Pavia, (Lombardia). Osserv. — Ne riscontrai esemplari nei boschi lungo il Lambro, presso S. Angelo Lodigiano, settembre 1904, e lungo il Ticino presso Motta Visconti, ottobre 1905. - 102 Fam. POLYPORACEAE. Tribus Boleteae. Sect. Leucosporae, 337. SurLLus casranEUS (Bull.) Poll. — Schroter Pilze Schles., p. 496. — Boletus castaneus Bull. — Sace. Sy2., VI, p. 45. — Bibl. 21, 22, 42. Nei boschi: Lombardia (prov. Brescia). 338. S. eyanescens (Bull.) Karst. — Schrot. Pilze Schles., p. 496. — Boletus cyanescens Bull. — Sace. Sy0l., VI, p. 44. — Bibl. 17, 22, 103, 122, 168. Nei boschi: Lombardia (prov. Mantova, Milano, Pavia). Osserv. — Lo riscontrai nei boschi del Ticino presso Motta Vi- sconti; autunno 1903. Sect. Ochrosporae. 339. BoLerus AEREUS Bull. — Sace. Sy2., VI, p. 29. Bibl. 148, 161. Nei boschi: prov. Bergamo. 340. B. amarus Vitt. — Catt. Not. natur. e civil. sulla Lombardia, p. 343. — Bibl. 42. Nei boschi di quercie ; in autunno: Lombardia. Osserv. — Questa specie del Vittadini della quale vien data solo la diagnosi nell'opera suindicata, non è citata per quanto sin’ora a me consta in altri lavori, nè in alcuna opera di sinonimia mi- cologica. Non esistendo di essa materiale per esame, nè figure per confronti, elenco qui la specie sotto il nome con cui viene menzionata nell’opera suddetta del Cattaneo. In questa oltre al B. amarus, sono inoltre citate, colla relativa diagnosi, altre tre specie del Vittadini: B. mollis, B. salitus, B. scleropus, che io ho pure inserito sotto i dati nomi in questo elenco. 341. B. sovinus L. — Sace. Syll., VI, p. 6. — Bibl. 4, 30, 32, 42, 148. Nei boschi: prov. Bergamo, Milano, Sondrio. 342. B. Brrosranus Farneti — Sace. Syl!., XVI, p. 115. — Bibl. 118. In luoghi incolti: prov. Pavia. 343. B. caLopus Fr. — Sace. Sy2., VI, p. 24. — Bibl. 21, 22, 42. — B. monstruosus Vent. — Bibl. 48 Nei prati montani ed alpini: Lombardia (prov. Brescia). 344 346. 347. 348. 349. 350. 351. 353. 354 355 — 103 — . BoLeTUS cHRYSENTERON Fr. — Sacc., Sy2., VI, p. 14. — Bibl. 16, 17, 18, 27, 42, 101a. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 158. Nei boschi: Lombardia (prov. Como, Mantova, Pavia). 5. B. epuLis Bull. — Sace., 7. c, p. 29. — Bibl. 16, 17, 18, 21, 22, 24, 27, 32, 34, 40, 44, 48, 97, 98, 101a, 115, 122, 148, 165, 168. — B. aurantius rufus Zanted. — Bibl. 21. — B. dovinus Mas- sara. — Bibl. 30. i In tutte le provincie della Lombardia. B. eryrHROPUS Pers. — Sacc., Ze, p. 35. — Bibl. 21, 22. Nei prati alpini: prov. Brescia B. rragrans Vitt. — Sacc., Z. c., p. 30. — Bibl. 32, 42, 48. Nei boschi: prov. Brescia, Milano, Pavia. B. cranuLatus L. — Sacc., 2. c., p. 5. — Bibl. 22, 42, 48, 97 Db, 98. — B. circinans Pers. — Bibl. 21. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. B. Luripus Schaeff. — Sace., Z..c., p. 54. — Bibl. 21, 22, 34, 42, 80, 115, 168. — B. rubeolarius Bull. — Bibl. 16, 17, 18. — B. rubeolarius sanguineus Zanted. — Bibl. 21. — B. Fré Bellard. — Bibl. 30. Nei boschi: prov. Brescia, Cremona, Pavia, Sondrio. B. Luteus L. — Sacc., /. c, p. 3. — Bibl. 22, 42, 48, 148. — B. anu- latus Pers. — Bibl. 21. Sui colli nei boschi di Pinus: Lombardia (prov. Bergamo, Brescia). B. moLuis Vitt. — Catt. Notiz. nat. civ. sulla Lombardia, p. 344. — . Bibl. 42. Nei boschi, in autunno: Lombardia. . B. parasiticus Bull. — Sace. Sy2., VI, p. 22. — Bibl 42. Sopra Sceleroderma: Lombardia (prov. Como) Osserv. — Havvi nella Collezione morfologica di questo Istituto un esemplare raccolto a Corenno Plinio (Como); autunno 1899. B. PIPeRATUS Bull. — Sace., /. c., p. 8. — Bibl. 42, 97b, 98, 115. Nei boschi: Lombardia (prov. Cremona, Pavia). . B. pRUINATUS Fr. — Sace., /. c., p. 121. — B. cupreus Schaeff. — Bibl. 21. —— Prov. Brescia. . B. rADICANS Pers. — Sacc., 2. c, p. 16. — Bibl. 42. Nei boschi: Lombardia. 561. 363. 364. 366. 367. — 104 — . BoLetus REGIS Krombh. — Sace., 7. c., p. 28. — Bibl. 40. Nei boschi: prov. Brescia. . B. rimosus Vent. — Sace., 7. c., p. 27. — Bibl. 40, 48. Prov. Brescia. . B. sauitus Vitt. — Catt. Notiz. nat. civ. sulla Lombardia, p. 343. — Bibl. 42. Nei boschi: Lombardia. . B. Saranas Lenz. — Sace. Sy2., VI, p. 34. — Bibl. 42. Nei boschi: Lombardia. . B. scaser Fr. — Sacc., Z. c., p. 41. — Bibl. 16, 17, 18, 21, 22, 32, 34, 40, 42, 48, 97b, 98, 101a, 115, 148; 165, 168 — B. aurantius Pers. — Bibl. 21. — B. aurantiacus Bull. — Bibl. 24, 27, 161. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 65; Garov. Fung. exs., fase. I. In tutte le provincie della Lombardia. B. screropus Vitt. — Catt. Not. nat. civ. sulla Lombardia, p. 343. — Bibl. 42 Nei boschi di quercie: Lombardia. . B. sosromentrosus L. — Sace. ,8y2., VI, p. 14. — Bibl. 22, 42. B. communis Bull. — Bibl. 48. Nei boschi e luoghi ombrosi: Lombardia (prov. Brescia). B. suLPHUREO-cINNAMOMEUS Zanted. Descr. fung. prov. br.sciana, n. 156; in Giorn. Fis. Chim. e St. nat. Pavia, dec. II, tom. V, p. 439. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. B. versipeLLIs Fr. — Sace. Sy2., VI, p. 40. — B. aurantiacus Sow. — Bibl. 16, 18. — B. rufus Schaeff. — Bibl. 21. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. 5. Gyropon LIVIDUS (Bull.) Fr. — Sace. Sy2., VI, p 52. — Boletus lividus Bull. — Bibl. 42. Sul terreno: Lombardia. G. Sisrorrema Fr. — Sace., Z. e., p. 53. —— Boletus Sistotrema Fr. — Bibl. 42. Nei boschi: Lombardia. Fistulina hepatica Fr. — Sace. Sy2!., VI, p. 54. — Bibl. 82, 42, 98, 115. — Boletus hepaticus Huds. — Bibl. 17, 21, 22, 27, 30, 40, 165, 168. Su tronchi di que:cia e castagno: prov. Brescia, Cremona, Man- tova, Milano, Pavia, Sondrio. 7 Ossery. — Ne raccolsi alcuni esemplari sopra tronchi di quercia nei boschi presso Motta Visconti; ottobre 1905. 2=..4#095, — Tribus Polyporeae. Sect. Leucosporae. 368. PoLyPorus apustus (Willd.) Fr. — Sace. Sy2., VI, p. 125. — Ma- gnaguti (in herbario). Sulla corteccia dei salici: prov. Mantova. 369. P. asus (Huds.) Fr. — Sacc., Z. c., p. 122. — Boletus salicinus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Sopra tronchi languenti di Salix: prov. Pavia. 370. P. setuLuINUS Fr. — Sace., /. c., p. 139. — Boletus suberosus L. — Bibl. 30. Su tronchi di Betula alba: prov. Sondrio. 371. P. pryApEUS (Pers.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 136. — Boletus pseudoigna- rius Bull. — Bibl. 16, 17, 18. — B. dryadeus Pers. — Bibl. 22. Sopra tronchi di Morus alba: prov. Pavia. 372. P. eLEGANS (Bull.) Fr. — Sacc., /. c., p. 85. — Boletus nummula- rius Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Sa rami tagliati: prov. Pavia. 373. P. rronposus Fr. — Sacc., /. c., p. 95. — Bibl. 48. — Boletus fron- dosus. Fl. Dan. -- Bibl. 16, 17, 18, 22. — B. ramosissimus. — Bibl. 30. Su piante di Quercus e Castanea: prov. Brescia, Pavia, Sondrio. 374. P. rumosus (Pers.) Fr. — Sace., /. c., p. 123. — Magnagauti (in herbario). Su vecchi pali di Ulmus: prov. Mantova. 3/5. P. mspipus (Bull.) Fr. — Bibl. 98, 115, 157. — Magnagauti (in her- bario). — Boletus hispidus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22. " Essice.: Rabh.-Klotz. Herbd., viv. myc., n. 1913. Su piante diverse: prov. Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Pavia. 376. P. imerBis (Bull.) Fr. — Sacc., l. c., p. 144. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 67. Su ceppi marcescenti di Celtis: prov. Pavia. 377. P. LeprocepHALUSs (Jacq.) Fr. — Sace., Z. e., p. 71. — Boletus leptoce- phalus Jacq. — Bibl. 21, 22. Sn radici marcescenti: prov. Brescia, Atti dell’Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 9 383. 384. 388. 389. lr 78. PoLyporus LoBaTUs (Huds.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 100. — Bibl. 115. Alla base delle quercie: prov. Cremona. . P. moLLuscus (Pers.) Fr. — Sace., 2. c., p. 114. — Boletus molluscus Pers. — Bibl. 22. — 5. Poria molluscus Zanted.-— Bibl. 21. Su legno secco marcescente: prov. Brescia. . P. nipunans Fr. — Sace. Sy, IX, p.171. — Magnaguti (in herbario). Su corteccia di Rodinia Pseudacacia: prov. Mantova. . P. orricimams (Will.) Fr. — Sacc. Sy22., VI, p. 139. — Boletus Agaricum Allion. — Bibl. 22, 30. — B. Laricis Scop. — Bibl. 165. Sopra tronchi di Fagus, Larix, ecc. : prov. Cremona, Sondrio (Lom- bardia). . P. ovinus (Schaeff) Fr. — Sacc., 2. e., p. 57. — Boletus ovinus Schaeff. — Bibl. 22. — B. a/bidus Pers. — Bibl. 21. Nei boschi montani: prov. Brescia. P. Scuwenitzia Fr. — Sacc., 2 c., p. 76. — Bibl. 101a. Prov. Como. P. scoBInAcEUS (Cum.) Bres. Fung. mang. e velen., p. 104, tav. XCV. — Bibl. 42. -- P. Pes-caprae Pers. — Sace., 1. c., p. 58. — Bibl. 48. Nei boschi di pino: Lombardia (prov. Brescia). . P. Sponera Fr. — Sacc., /. c., pag. 128. — Bibl. 115. Sopra legni marci: prov. Cremona. . P. squamosus (Huds.) Fr. — Sacc., 7. c., p. 79. — Bibl. 101, 103, 110, 122 — Boletus Iuglandis ea — Bibl. 16, 17, 18, 30. — B. squamosus Huds. — Bibl. 22, sh Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n Su piante diverse: Lombardia ORE Milano, Pavia, Sondrio). . P. supHuREUs (Bull.) Fr. — Sace., 2. c., p. 104. — Bibl. 48, 98, De — Magnaguti (in herbario). Sopra un tronco di Prunus Armeniaca e su tronco vecchio putre- scente: prov. Brescia, Mantova, Pavia. PoLystierus aBIETINUS Fr. — Sacc., l. c., p. 265. — Bibl, 115. — Boletus abietinus Diks. — Bibl. 1695. i Sopra un pino languente: prov. Cremona. P. arrsutus Fr. — Sacc., Z. c., p. 257. — Bibl. 98, 122, 142. — Polyporus hirsutus Fr. — Bibl. 48; Magnaguti (in herbario), Su tronchi di ontani, pioppi ed abeti: prov. Brescia, Mantova, Pavia. 390 391. n a . PoLysTICTUS LUTESCENS (Pers.) Fr. — Sace., Sy, VI, p. 273. — Boletus lutescens Pers. — Bibl. 16, 17, 18. Sopra tronchi secchi: prov. Pavia. P. peRENNIS (Linn.) Fr. — Sace., /. c., p. 210. — Bibl. 98. — Bo- letus perennis L. — Bibl. 2, 16, 17, 18, 22, 48. — B. coriaceus Bull. — Bibl. 17. Nei boschi: prov. Brescia, Como, Pavia. 392. P. picrus Fr. — Sace., Z. c., p. 210. — Boletus fimbriatus. Bull. — Bibl. 22. Nei boschi: prov. Pavia. 393. P. veLutINUs (Pers.) Fr. — Sace. /. c., p. 258. — Boletus velutinus 394. 396. 397. 398. Pers. — Bibl. 21, 22. Su tronchi secchi: Lombardia (prov. Brescia). P. versicolor (Linn.) Fr. — Sacc., Z. e., p. 253. — Bibl. 98, 115, 142, 148. — Boletus versicolor L. -- Bibl. 4, 16, 17, 18, 21, 22, 30, 34. — Polyporus versicolor (L.) Fr. — Bibl. 80. — Magna- guti (in herbario). Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 15. Sui tronchi d’alberi: prov. Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Lo riscontrai su ceppi morti di salice nei boschi del Ticino presso Motta Visconti; autunno 1904. . Fomes appLanATUS (Pers.) Wallr. — Sace. Sy, VI, p. 176. — Ma- gnaguti (in herbario). Su tronco di Prunus domestica: prov. Mantova. F. fomentarius (L.) Fr. — Sace., 2. c., p. 179. — Bibl. 98, 122. — Boletus ungulatus Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 21, 48. — B. Yo- mentarius L. — Bibl 22, 34, 168. Su tronchi di Fagus e Quercus: prov. Brescia, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai presso S. Angelo Lodigiano, autunno 1904. F. ruLicimosus (Scop.) Fr. — Sacc., Z. c., p. 164. — Boletus fuligi- nosus Scop. — Bibl. 21, 22. Su tronchi di Abies: prov. Brescia. F. ruLvus Fr. — Sace., 7. c., p. 182. — Boletus fulvus. — Bibl. 30. — Polyporus fulvus Fr. — Magnaguti (in herbario). Sopra tronchi di Prunus e al piede di vecchi salici: prov. Mantova, Sondrio. 399. 400, 401. 402. 403. 404, 405. 406. 407. 408. — 108 — Fomes igniarius (L.) Fr. — Sace, L. c., p. 180. — Bibl. 98, 115, 148. — Boletus obtusus Bull. = ‘Bibl. 16, (18. — Bignan boa Bibl. 4, 19, 22, 30, 168. — Polyporus ignarius Fr. — Bibl. 48. Sopra tronchi di Sali, Fraxinus, Pirus: prov. Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Lo riscontrai sopra salici presso Motta Visconti e presso Binasco. F. lucidus (Leys.) Fr. — Sace., , p. 157. — Bibl. 98, 157. — Boletus obliquatus Bull. — Bibl. n ti 18. — Bol. lucidus Leyss. — Bibl. 22, 48; Magnaguti (in herbario). Prov. Bolano Brescia, Como, Mantova, Pavia. Osserv. — Ne riscontrai un giovane esemplare presso Viggiù, set- tembre 1904. F. marcimatus Fr. — Sacc., 2. c,, p. 168. — Polyporus marginatus i (in herbario). Su tronchi di vecchi salici: prov. Mantova. F. sanicinus Fr. — Sacc., 2. c., p. 184. — Boletus Poria salicinus Zanted. — Bibl. 21. — B. salicinus Pers. — Bibl. 22. Su tronchi e radici di Salir e Ulmus: prov. Brescia. F. Ulmarius Fr. — Sace., 2. c., p. 166. — Bibl. 98. Essice.: Briosi e Cavr. Funghi parass., n. 167. Sopra tronco di Ulmus: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato presso Casarile, autunno 1904. Poria INcARNATA (A. et S.) Fr. — Sace. Syl., VI, p. 317. — Po- Iyporus incarnatus Fr. — Magnaguti (in herbario). Su tronco di Amygdalus Persica: prov. Mantova. P. MepuLLA PANIS (Pers.) Fr. — Sacc., /. c., p. 299. — Boletus Me- dulla panis Pers. — Bibl. 16, 17, 18, 21, 22. Su radici e tronchi secchi: prov. Brescia, Pavia. P. nucipA (Pers.) Fr. — Sacc., Z. c., p. 294. — Boletus mucidus Pers. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Sopra rami tagliati: prov. Pavia. P. reticuLata (Pers.) Fr. — Sace., 2. c., p. 330. — Boletus (Poria) reticulatus Pers. — Bibl. 21, 22. Prov. Brescia. P. vuLcaris Fr. — Sace., 7. c., p. 292. — Bibl. 98. — Polyporus vulgaris Fr. — Magnaguti (in herbario). Su tronchi vecchi e su legni secchi: prov. Mantova, Pavia. — 109 — 409. Trameres BorLiarDI Fr. — Sace. Sy22., VI, p. 337. — Boletus sua- veolens Bull. — Bibl. 17, 48, 168. Su vecchi tronchi: prov. Brescia, Mantova, Pavia. 410. T. cinnaBARINA Fr. — Sace., 2. c., p. 353. — Boletus cinnabarinus Jacq. — Bibl. 22. — Polyporus cinnab. Fr. — Bibl. 48. Sopra alberi: prov. Brescia. 411. T. eisBosa (Pers.) Fr. — Sace., Z. c., p. 337. — Daedalea gibbosa Pers. — Bibl. 21, 22. Sopra tronchi di Sax, Betula, Fagus: prov. Brescia. 412. T. nispima Bagl. — Sace., 2. c., p. 346. — Bibl. 98, 115, 157. — Magnaguti (in herbario). Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 68. Sui tronchi e pali secchi di Sax: prov. Bergamo, Cremona, Man- tova, Pavia. 413. T. suAvroLens (L.) Fr. — Sace., 7. c., p. 338. — Bibl. 98, 115. — Boletus suaveolens L. — Bibl. 21, 22, 30, 165. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 16. Su tronchi vecchi: prov. Brescia, Cremona, Pavia, Sondrio. 414. T. suAveoLENS form. suBRESUPINATA. — Sacc. in Mich., I, p. 548; — Bibl. 80. Prov. Pavia. 415. DAEDALEA cINEREA Fr, — Sace. Sy2., VI, p. 370. — Bibl. 21, 22. Su travi vecchie: prov. Brescia. 416. D. quereina (L.) Pers. — Sace., 2. c., p. 570. — Bibl. 16, 17, 18, 21, 22, 48, 98, 115, 142, 148. — Agar. quercinus L. — Bibl. 4. Su tronchi di quercia: prov. Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai presso Casarile, autunno 1904. 417. D. unicoLor (Bull.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 577. — Bibl. 103, 115, 148. — Sisfotrema cinereum Pers. — Bibl. 21. Su cepaie e tronchi d’alberi: prov. Bergamo, Brescia, Cremona, Pavia. 418. FavoLus euroPAarUS Fr. — Sace. Sy, VI, pag. 392. — Polyporus Mori Poll. — Magnaguti (in herbario). Su tronco di Morus alba: prov. Mantova. 419. MeruLIvs Lacrymans (Jacq.) Fr. — Sacc., Sy2., VI, p. 419. — Bibl. 115. Sopra travi: prov. Cremona. = o 420. MeruLIUs PAPyrAcEUS Fr. — Sacc., Sy2. VI, p. 420. — Magnaguti (in herbario). Su legni umidi: prov. Mantova. 421. M. porinorpes Fr. — Sacc., Z. c., p. 417. — Bibl. 115. In legno marcio: prov. Cremona. 422. M. serpENS Tode. — Sacc., 2. c., p. 417. — Bibl. 21, Sopra legni e travi: prov. Brescia. 99 uu. 423. M. rremeLLosus Schrad. — Sace., 2. c., p. 411. — Bibl. 115. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 159. — Magnaguti (in herbario). Sopra corteccia di Salix: prov. Cremona, Mantova, Pavia. 424. PorortHELIUM suBTILE (Schrad.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 422. — Bole- tus subtilis Schrad. — Bibl. 21, 22, Su rami putrescenti di Corylus Avellana: prov. Brescia. 425. SOLENIA ANOMALA (Pers.) Fr. — Sacc., 2. e., p. 427. — Bibl. 103. Essicc. : Cavr. Fung. Longob., n. 108. — Magnaguti (in herbario). Su tronco decorticato e su corteccia di Sordus: prov. Mantova, Pavia. Fam. HYDNACEAE. Sect. Leucosporae. 426. Hvpnum Auriscanprum Linn. — Sace., Sy2., VI, p. 445. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 106. Sugli aghetti putrescenti di /’nus sylvestris: prov. Pavia. 427. H. compactum Pers. — Sacc., 2. c., p. 438. — Bibl. 48. Prov. Brescia. 428. H. coralloides Scop. — Sace., 7. c., p. 446. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Su tronchi e legni tagliati: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai sopra un pezzo di tronco marcescente lungo il fiume Lambro presso S. Angelo Lodigiano; ottobre 1904. 429. H. cratHIrorWMe Schaeff. — Sacc., 2. c., p. 443. — Bibl. 17, 22, 34,48. Nei boschi, sui salici ecc.: prov. Brescia, Pavia. 430. H. Erinaceus Bull. — Sacc,, 2. c., p. 449. — Bibl 32, 42, 48. Lombardia (prov. Brescia). 431. H. imericatom Linn. — Sace., 2. c., p. 430. — Bibl. 21, 22, 34. — HA. cervinum Pers. — Bibl. 40, 48. Ai piedi di vecchi alberi, nei boschi di collina: prov. Brescia. — 111 — 432. Hypxum rePANDUM Linn. — Sace, 2. c., p. 435. — Bibl. 16, 17, 18,21, 22, 34, 40, 42, 48, 148, 168. Nei boschi montani: prov. Bergamo, Brescia, Mantova, Pavia. 433. H. squamosum Schaeff. — Sacc., 2. c., p. 431. — Bibl. 16, 17, 18. Nei boschi: prov. Pavia. 434. H. srrigosum Sw. — Sacc., Z. c, p. 455. — Bibl. 22. — H. parasiti- cum Pers. — Bibl. 4, 21, 148. Prov. Bergamo, Brescia. 435. H. sussquamosum Batsch. — Sace., Z. c., p. 431. — Bibl. 103. Sui monti: prov. Como. 436. H. zowatum Batsch. — Sace., 7. c., p. 441. — H. concrescens Pers. — Bibl. 21. Nei boschi: prov. Brescia. 437. Irpex obliquus (Schrad.) Fr. — Sacc. Sy2l., VI, p. 490. — Bibl. 115. — Magnaguti (in herbario). Sopra tronchi di SaZzx, Populus, Robinia: prov. Cremona, Mantova, Pavia. Osserv. — Riscontrai questa specie su rami secchi di pioppo nei boschi presso il Rotone (Pavia) nell'ottobre 1905. 438. SrsrorrEMA conrLueNs Pers. — Sacc. 87y2., VI, p. 480. — Magnaguti (in herbario). Sopra muschi lignicoli: prov. Mantova. 439. RADULUM QUERCINUM (Pers.) Fr. — Sace. Sy22., VI, p. 494. — Sîsto- trema quercinum Pers. — Bibl. 16, 18. — Hydnum quercinum. — Bibl. 22. Sopra tronchi morti di Quercus: prov. Pavia. Fam. CLAVARIACEAE. Sect. Leucosporae. 440. CLavariA AmerAyYsTINA Bull. — Sace. Sy2., VI, p. 693. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 40. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. 441. C. ALIDA Schaeff. — Sacc., 2. c., p. 695. — Bibl. 157. Su terriccio: prov. Bergamo. 442. C. arGILLACEA Fr. — Sace., 7. c., p. 719. — C. ericetorum Pers. — Magnaguti (in herbario). Fra i detriti degli alberi: prov. Mantova. 443. 444. 449. 450. 453. 454. 455. 456. ia CLavaria AUREA Schaeff. — Sace., /. c., p. 699. — C. coralloides Bull. — Bibl. 17, 40, 168. Prov. Brescia, Mantova, Pavia. C. sorrvmIis Pers. — Sace., 7. ec, p. 292. — Bibl. 16,18, 21, 22, 30, 32, 40, 42. Nei boschi: Lombardia, prov. Brescia, Milano, Pavia, Sondrio. . C. BresapoLa£ Cavr. — Sacc. Sy2., XI, p 136. — Bibl. 103. Nel terriccio di vasi: prov. Pavia. 5. C. cinereA Bull. — Sace. Sy2/., VI, p. 695. — Bibl. 17. Nei boschi: prov. Pavia. . C. coraLLomes L. — Sace., /. c., p. 695. — Bibl. 4, 16, 18, 22, 30, 34, S4, 148. —— C. EA Pers e= Bible Nei boschi: prov. Bergamo, Brescia, Como, Pavia, Sondrio. . C. crispura Fr. — Sace, 2. c., p. 765. — Bibl. 22 Su legni morti putrescenti: prov. Pavia. C. rastigrata Linn. — Sacc., 7. c., p. 694. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Nei prati e sul margine delle vie: prov. Pavia. C. rLaccinpA Fr. — Sacc., 7. c., p. 702. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 160. Tra foglie di pino ammucchiate: prov. Pavia. . C. rLava Schaeff. — Sace., 2. c., p. 692. — Bibl. 21, 32, 42. — C. lutea Vent. — Bibl. 48. Nei boschi: Lombardia, prov. Brescia, Milano, Pavia. 2. C. rracinis Holmsk. — Sace., 2. e., p. 721. — C. vermiculata Vitm. — Bibl. 22. — C. edurnea solida Zanted. — Bibl. 21. Nei boschi di collina: prov. Brescia. C. imaequaLis Mill. — Sacc., 2. c., p. 719. — Bibl. 148. — Clavaria helveola Pers. — Bibl. 19. Prov. Bergamo. C. ariseA Pers. — Sace., 2. c., p. 703. — Bibl. 16, 18, 22, 80. Nei boschi: prov. Pavia. C. KromsHorzaa Fr. — Sace., 7. c., p. 696. — C. grossa Pers. — Bibl. 16, 18, 22. Nei boschi: prov. Pavia. C. Lureo-ocHRAcEA Cavr. — Sace. Sy22., XI, p. 137. — Bibl. 103, Essice.: Cavr. Fung. Longob., n Sopra Sphagnum: prov. Pavia. 457. 458. 459. 460. 461. 462. 463. 464. 465. 466. 467. — 113 — CLAvarIA Muscoes Linn. — Sace. 872, VI, p.694. — Bibl. 16, 17, 18. — C. corniculata Schaeff. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. C. pistiLLARIS Linn. — Sacc., 2. c., p. 722. — Bibl. 21, 22, 40, 48. Nei boschi montani: prov. Brescia. C. serosa Balb. et Nocca. — Sace., 2. c., p. 697. — Bibl. 16, 18, 22, 80. Nei prati montani, umidi: prov. Pavia. TyPHULA FILIFORMIS (Bull.) Fr. — Sacc. Sy2., VI, p. 749. — Bibl. 67. Su foglie morte di Oryza sativa: prov. Pavia. T. pHAcORRHIZA (Reich.) Fr. — Sacc,, 2. c., p. 744. — Magnaguti (in herbario). Su detriti vegetali: prov. Mantova. Fam. THELEPHORACEAE. Tribus Thelephoreae. Sect. Leucosporae. CraTERELLUS cornucoPIoDEes Pers. — Sace. Sy22., VI, p. 515. — Me- rulius cornucopioides Pers. — Bibl. 2, 21, 22, 34. Nei boschi: prov. Brescia, Como. C. LutEScENS (Pers.) Fr. — Sacc., 7. c., p. 515. — Bibl. 80. — Me- rulius lutescens Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. C. pusinLus Fr. — Sacc, 4. e, p.517. — Magnaguti (in herbario). Prov. Mantova. SteREUM ALNEUM Fr. — Sacc. ,Sy2/., VI, p. 587. —— Bibl. 115. Su ceppaie di A/nus glutinosa: prov. Cremona. S. suronium Pers. — Sace., /. c., p. 588. — Thelephora bufonia Pers. — Bibl. 21, 22. Sui rami putrescenti: prov. Brescia. S. hirsutum (W.) F. — Sacc., 7. c., p. 563. — Bibl. 986, 115, 122, 148. — Thelephora hirsuta Pers. — Bibl. 16, 17, 18, 21, 22, 34. — Magnaguti (in herbario). Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 61. Sopra tronchi e legni vecchi: prov. Bergamo, Brescia, Como, Cre- mona, Mantova, Pavia, Sondrio. Ossery. — Ne riscontrai esemplari presso Viggiù e Porto Ceresio. 468 — i ie . SterEUM ocHROLEUCoM Fr. — Sace., 7. c., p. 562. — Bibl. 115. — Thelephora sericea Schrad. — Bibl. 22, 34. Essice.: Garov. Fung. exs., fasc. VI (Thelephora ochr.) Su alberi languenti: prov. Brescia, Cremona, Milano, Sondrio. 469. S. purpureum (Pers.) Fr. — Sace., 2. c., p. 563. — Bibl. 103, 115. — Thelephora purpurea Pers. — Bibl. 21, 22. — Magnaguti (in herbario). Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 60. Su pali e tronchi d’alberi: prov. Brescia, Cremona, Mantova, Mi- lano, Pavia. Osserv. — Su pali di salice a S. Angelo Lodigiano; autunno 1904. 470. S. rueosum Fr. — Sacc., 2. c., p.572. — Bibl. 115. Sopra alberi: prov. Cremona. 471. S. sancurnoLeNnTUM (Abb. et Schw.) Fr. — Sacc., 2. c, p. 564 — Ma- gnaguti (in herbario). — Thelephora nitida Pers. — Bibl. 21. Sopra rami di pioppo: prov. Brescia, Mantova. 472. CoRrtIcIum caLcEUM (Pers.) Fr. — Sacc. Sy/., VI, p. 622. — Bibl. 115. — Magnaguti (in herbario). — Thelephora calcea Pers. — Bibl. 22. -— Th. nivea Pers. — Bibl. 21. Sopra tronchi, rami e radici secche di alberi: prov. Brescia, Cre- mona, Mantova. 473. €. coeruleum (Schrad.) Fr. — Sace., Z. e., p. 614. — Bibl. 98, 115, 148. Essice.: Cavr. Fung. Long., n. 13. Sopra legni decorticati umidi: prov. Bergamo, Cremona, Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai su rami caduti di Popu/us nei boschi del Ticino presso Motta Visconti; autunno 1905. 474. €. incarnatum (Pers.) Fr. — Sace., Z c., p. 635. — Bibl. 98. Sopra rami di Rodinia Pseudacacia: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai presso Casarile e Motta Visconti; au- tunno 1904. 475. C. Lacreum Fr. — Sacc., 7. c., p. 610. — Bibl. 115. Sopra corteccia di rami morti: prov. Cremona. 476. C. rapiosuM Fr. — Sacc., 2. c., p. 611. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Long., n. 62. Sopra tronco atterrato di Ulmus campestris: prov. Pavia. — 115 — 477. Corticiux RosEUM Pers. — Sace., Z. c., p. 611. — Bibl. 115. - The- lephora rosea Pers. — Bibl. 21, 22. Sopra rami secchi: prov. Brescia, Cremona. 478. HymeNocHAETE RUBIGINOSA (Schr.) Lév. — Sacc. Sy2., VI, p. 589. — Stereum rubiginosum Fr. — Magnaguti (in herbario). Sopra tronchi di Quercus: prov. Mantova. 479. H. raBAcINA (Sow.) Lév. — Sace., Z. c., p. 690. — Bibl. 115. — The- lephora ferruginea Pers. — Bibl. 22. Sopra tronchi e travi vecchie: prov. Brescia, Cremona. 480. PENIOPHORA cINEREA (Fr.) Cke. — Sace. Sy22., VI, p. 643. -- Bibl. 148. — Thelephora cinerea f interrupta Pers. — Bibl. 21. — Th. frazinea Pers. — Bibl. 22. Su tronco di Quercus Robur e di altri alberi: prov. Bergamo, Brescia. 481. PexioPHora QUERCINA (Fr.) Cke. — Sace., 7. c., p. 641. — Bibl. 98, 115. — Thelephora quercina Pers. — Magnaguti (in herbario). Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 107. Su tronchi e rami morti: prov. Cremona, Mantova, Pavia. 482. CyPHELLA MUSCIGENA (Pers.) Fr. — Sacc. SyZ., VI, p. 681. — The- lephora muscigena Pers. — Bibl. 21, 22. Sopra Hypnum: prov. Brescia. 483. C. vinLosa (Pers.) Karst. — Sacc., 2. e, p. 678. — Bibl. 103. Su corteccia di Ficus: prov. Pavia. Sect. Ochrosporae. 484. THELEPHORA ANTHOCEPHALA Fr. — Sace. S7y2/., VI, p.528. — Bibl. 103. Nei boschi del Ticino: prov. Pavia. 485. T. coraLLomes Fr. — Sacc., /. c., p. 528. — Bibl. 80. — Merisma co- riaceum. — Bibl. 16, 17, 18. — Clavaria coriacea Bull. — Bibl. 22. Nei boschi: prov. Brescia, Pavia. 486. T. sesacEA Pers. — Sacc., Z. c., p. 540. — Bibl. 21, 22, 103. Sopra tronchi e frustuli erbacei: prov. Brescia, Pavia. 487. T. unpuLaTA (Pers.) Fries. — Sacc., 2. c., p. 527. — Merulius un- dulatus Pers. — Bibl. 21, 22. Nei boschi: prov. Brescia. — 116 — Sacc., 7. c., p. 647. — Bibl. 488. ConroPHoRA PUTFANA (Schum.) Fi 98. — Thelephora cerebella Pers. — Bibl. 22. Essice.: Cavr. Fung. Long., n. 14. Sopra tronchi secchi: prov. Brescia, Pavia. Tribus Hypochneae. Sect. Leucosporae. 489. Hypocunus Sampuci (Pers.) Fr. — Sace. Sy2., VI, p. 656. — T'hele- phora Sambuci Pers. — Bibl. 22 Th. calcea Sambuci Zanted. — fafd. — Bibl. 21. Essicce.: Cavr. Fung. Longob., n. 213. Sopra tronchi putrescenti di Samdueus nigra: prov. Brescia, Pavia 490. H. serus (Pers.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 656. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 63 Sopra cauli secchi di Santolina Chamaecyparissus: prov. Pavia. Tribus Exobasidieae. Sect. Leucosporae. 491. ExoBasipium RiopopenprI Cram. — Sace. S722., VI, p. 664. — Bibl. 131. Sopra foglie di AR7ododendron ferrugineum: prov. Sondrio. 492. E. Vacomu (Fuck.) Woron. — Sace, 2. c., p. 664. — Bibl. 131. Sopra foglie di Vaccininm Vitis Idaea: prov. Sondrio. Ordo TREMELLOIDALES. Fam. TREMELLACEAE. Tribus Auricularieae. 493. AURICULARIA MESENTERICA (Dichs.) Fr. — Sace. Sy2. VI, p. 762. — Bibl. 98, 115, 142. i Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 12. — Rabenh. £ung. eur. exs., n. 1215 (leg. Anzi). Su tronchi di Salix ed altri alberi diversi: prov. Como, Cremona, Mantova, Pavia. PS 494 495. 496. 497. 498. 499. 500. 501 — da . Hirneola Auricula-Judae (L.) Berk. — Sace., 2 c., p. 766. — Bibl. 148. — Tremella Auricula-Judae L. — Bibl. 16,17, 21, 22, 168. Su tronchi di Samducus nigra e di diversi altri alberi: prov. Ber- gamo, Brescia, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi esemplari sopra tronchi lungo il fiume Lambro presso S. Angelo Lodigiano; ottobre 1905. Tribus Tremelleae. ExiDIA GLANDULOSA (Bull.) Fr. — Sace. $y2., VI, p. 773. — Bibl. 98, 115; Magnaguti (in herbario). Essice.: Garov. Fung. exs. fasc. II. Su tronchi morti: prov. Cremona, Mantova, Milano, Pavia. E. recisa Fr. — Sacc, /. c, p. 772. — Magnagati (in herbario). Su corteccia di Ulmus campestris e su radici umide di altre piante: prov. Mantova. ULocoLLa roLiacea (Pers.) Bref. — Sace. Sy2., VI, p. 778. — Tre- mella fo'iacea Pers. — Magnaguti (in herbario). Su legno decorticato di Salix: prov. Mantova. TRrEeMELLA rimprIiAaTA Pers. — Sace. Sy2., VI, p. 780. — Tr. undulata Hoffm. — Bibl. 21, 22. Su legno putrescente: prov. Brescia. T. mesenTERICA Retz. — Sacc., /. c., p. 783. — Bibl. 21, 22, (15. Sopra legno marcio e su tronchi e rami morti: prov. Brescia, Cre- mona. Tribus Dacryomycetae. Sect. Phragmosporae. DacryomycEes pELIQUESCENS (Bull.) Dub. — Sace. Sy, VI, p. 798. — Tremella deliquescens Bull. — Bibl. 17. — Tr. lacrymalis Pers. — Bibl. 21. Prov. Brescia, Pavia. Tribus Protobydneae. . TreMmELLODON GELATINOSUM (Scop ) Pers. — Sace. Sy2., VI, p. 479. — Hydnum gelatinosun Scop. — Bibl. 17, 21, 22. Su tronchi vecchi: prov. Brescia, Pavia. 502 504. 505. 506. 508. — 118 — Ordo UREDINALES, Fam. UREDINACEAKE. Tribus Endophylleae. . EnpopuyLLum SemPERVIVI (Alb. et Schw.) De Bary.— Sace. Sy0., VII, p. 867. — Bibl. 98, 131. Su foglie di Sempervivum: prov. Pavia, Sondrio. Tribus Melampsoreae. Sect. Amerosporae. 3. Cronartium asclepiadeum (Wild.) Fr. — Sacc. Sy2., VII, p. 597. — Bibl. 115, 148, Su foglie di Cynanchum Vincetoricum: prov. Bergamo, Cremona, Pavia. Osserv. — Riscontrato presso Fumo, antunno 1904. C. flaceidum (Alb. et Schw.) Wint. — Sace., 2. c., p. 598. — Bibl. 97, 98, 114a. Essice.: Br. et Cavr. FPung. parass., n. 57. Su foglie di Paeonia: prov. Como, Pavia. Osserv. — La riscontrai in un giardino a Porto Ceresio; settem- bre 1904. €. ribicolum Dietr. — Sace., 2. c., p. 598. Sopra foglie di Ribes rubram: prov. Como, Pavia. Osserv. — Ne trovai esemplari a Porto Ceresio; settembre 1904, ed a Fumo, settembre 1906! Melampsora aecidioides (DC.) Schroet. — Sace. 8y2., VII, p. 590. — Bibl. 114a, 120, 131. — Uredo aecidivides DC. — Magnagati (in herbario). Su foglie di Populus: prov. Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Raccolta a Musocco sopra foglie di Populus alda. . M. seruLINA (Pers.) Tul: — Sacc., 2. c., p. 592. — Bibl. 89, 97, 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass, n. 31. Su foglie di Betula alba: prov. Como, Pavia, Sondrio, M. Carpixi (Nees) Fuck. — Sace., 2. c., p. 593. — Bibl. 80, 110, 119, 120, 148. Su foglie di Carpinus bdetulus: prov. Bergamo, Como, Pavia. 509. 511. 512. 513. 514, 515. — 119 — MELAMPSORA EPITEA (K. et S.) Thiim. — Sacc., loc. cit., pag. 578. — Bibl. 131. Su foglie di Salix retusa: prov. Sondrio. . M. farinosa (Pers.) Schròt. — Sacc., Z. e., p. 587. — Bibl. 89, 98, 120, 122, 125, 151, 148. — M. Salicis Capreae (Pers.) Wint. Bibl. 89. — M. Salicina Tul. — Bibl, 66, $0. — Uredo Salicis DC. — Bibl. 16, 18, 22. Essicce.: Br. et Cavr. Hung. parass, n. 32. Su foglie di Sal alba, Caprea, purpurea, incana, ecc.: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — La riscontrai sopra foglie di Salix alba presso Motta Vi- sconti; autunno 1904. M. HeLIioscoprae (Pers.) Catal. — Sacec., 2. e., p. 586. — Bibl. 103, 119, 131, 148. — M. Euphorbiae Tul. — Bibl. 66. — Uredo pune- tata DC. — Bibl. 16, 18, 22. Essice.: Cavr. Fung. Long., n. 57. — Magnagauti (in herbario). Su foglie di Euphorbia helioscopia e di E. Peplus: prov. Bergamo, Como, Mantova, Pavia, Sondrio. M. Hypericorum (DC.) Schròt. — Sace., l. c., p. 591. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Pung. Long., n. 10. Sopra foglie di HMypericum Richeri: prov. Pavia. M. Lixi (DC.) Tul. — Sace., /. c., p. 588. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Long., n. 103. Sopra Linum strictum: prov. Pavia. M. popuuina (Jacq.) Lév. — Sace., 2. e, p. 590. — Bibl. 66, 89a, 97, 97b, 98, 114, 119, 122, 131. Essicc.: Br. et Cavr. Fung. parass., n. 5. Su foglie di Populus: prov. Como, Pavia, Sondrio. M. rustuLata (Pers.) Scliroet. — Pilze Schles., p. 364. — Uredo pustulata Pers. — Bibl. 162. — Pucciniastrum Epilobii (Chaill.) Otth. — Sace., ZL. c., p. 762. Su foglie di Epilobium: Lombardia. . M. Tremulae Tul. — Sace., 2. c., p. 589. — Bibl. 66, 131. Essice.: Erb. Critt. Ital., n. 1066. Su foglie di Populus Tremula: prov. Milano, Pavia, Sondrio. Ossery. — La riscontrai presso Motta Visconti; ottobre 1904. 120 Sect. Phragmosporae. 517. Carysomyxa RHopopENDRrI (DC.) De By. — Sacc., Sy2., VII, p. 760. — Bibl. 97a, 110a, 131. Su foglie di Abies: prov. Sondrio. 518. CoLrosPorium CampanuLAE (Pers.) Lév. — Sace., Sy, p. 762. — Bibl. 97, 98, 119, 157. — C. Campanulacearum. — Bibl. 66. Essicc.: Brios. e Cav. Funghi parass., n. 103. Su foglie di Campanula rapunculus: prov. Bergamo, Como, Pavia. 519. C. EuprRAsIAE (Schum.) Wint. — Sace., 2. c., p. 754. — Bibl. 92, 98) 1315 134. Sopra Melampyrum pratense: prov. Como, Pavia, Sondrio. 520. C. SenecionIs (Pers.) Lév. — Sacc., 2. c., p. 751. — Bibl. 66. Su foglie di Senecio vulgaris: prov. Pavia. 521. C. SenEcIONIS var. Minus Brios. et Cavr. — Sacec., Z. c., p. 752. — Bibl. 120, 157. Su foglie di Abies: prov. Bergamo. 522. €. Sonchi (Pers.) Lév. — Sacc., /. c., p. 752. — Bibl. 131. — C. Tussilaginis Lév. — Bibl. 66. Su foglie di Tussilago farfara e T. petasites: prov. Milano, Pavia, Sondrio. Ossery. — Raccolto nei boschi del Ticino presso Motta Visconti; settembre 1905. Sect. Dictyosporae. 523. Tuecopsora Vacciniorua (Link.) Karst. — Sace. S72., VII, p. 765. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 11. Sopra Vaccinium uliginosum e V. Myrtillus: prov. Pavia. 524. Th, Pirolae (Gmel.) Karst. — Sace., 7. c., p. 706. Sopra foglie di Pirola a Viggiù; agosto 1905: prov. Como. Tribus Puccinieae. Sect. Amerosporae. . Uromyces Acetosae Sehròt. — Sace. 8722, VII, p. 537. —- Bibl. 103. Su foglie di Rumew Acetosa: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Ne trovai esemplari presso Motta Visconti; settem- bre 1904 e presso Binasco; autunno 1905. Ot bo Ut ME Pere 526. 528. 529. 530. 531. 532. 533. 534. — pale Uromyces Aconiti-Lycocroni (DC.) Wint. — Sace. 72., VII, p. 561. — Aecidium bifrons. DC. — Bibl. 20, 66. Su foglie di Aconitus Lycoctonus: prov. Pavia. . U. ALcHemiLLaE (Pers.) Fuck. — Sacc., 7. c., p. 553. — Bibl. 131. — Uredo Alchemillae Pers. — Bibl. 21, 30. Su foglie di A/ehemilla: prov. Brescia, Sondrio. U. Anthyllidis (Grev.) Schròt. — Sacc., 7. c., p. 551. — Bibl. 131. Sopra Anthyllis vulneraria e Trigonella Foenum-graecum: prov. Mi- lano, Sondrio. Osserv. — Lo riscontrai sopra fieno greco presso Musocco; settem- bre 1904. U. appendiculatus (Pers.) Link. — Sace., 2. c., p. 535. — Bibl. 98, 157. — U. Phaseolorum De Bary. — Bibl. 66. — U. Phaseoli Wint. — Bibl. 97, 110, 110a, 120, 122. Essicc.: Briosi e Cav. Fung. parass., n. 3. Su foglie di Phaseolus vulgaris: prov. Bergamo, Milano, Pavia. Osserv. — Raccolto in orti a Motta Visconti; ottobre 1904 ed a Binasco; settembre 1905. U. AsrRrAGAaLI (Speg.) Sace. — Sacc., 2. c., p. 550. — Bibl. 98. — U. apiculatus Lév. — Bibl. 66. Su foglie di Astragalus glycyphyllus: prov. Pavia. U. BemenIis Ung. — Sace., 2. c., p. 559. — Bibl. 103. — Aecidium Behemis DC. — Bibl. 66. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 102. Su foglie di Sz/ene inflata: prov. Pavia, Sondrio. U. Betae (Pers.) Kuhn. — Sace., 2. c., p. 536. — Bibl. 148. Su foglie di Beta vulgaris L.: prov. Bergamo, Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai in orti a Pavia ed a S. Angelo Lodigiano. U. CacaLiare (DC.) Ung. — Sace., 2. c., p. 560. — Bibl. 103, 131. Su foglie di Adenostyles alpina: prov. Pavia, Sondrio. U. caryophyllinus (Schrank) Schròt. — Sace., 2. c., p. 545. — Bibl. 105, 110a, 114a, 122, 144, 173. Su foglie e fusti di Dianthus CaryophyMWus: prov. Bergamo, Milano, Como, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai a Varese; settembre 1904. Atti dell’Ist. Bot. dell Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 10 535. 536. 537. 539. 540. 541. 542. 543. Uromyces DacryLIDIS Otth. — Sacc., 2. e., p. 540. — Bibl. 66, 152. — Aecidium Ranunculi Pers. — Bibl. 16, 18. — Aecid. confertum DC. — Bibl. 16, 18. Su foglie di Dactylis glomerata e di Ranunculus Ficaria (f. ecid.): prov. Pavia. U. ErvrHRoxnI (DC.) Pass. — Sacc., l. c., p. 564. — Bibl. 103. Aecidium Erithronii DC. — Bibl. 20, 66. Essice.: D. Sace. Myec. ital, n. 1431; Cavr. Fung. Long., n. 55. Su foglie di Erithronium Dens-canis: prov. Pavia. U. Fapar (Pers.) De By. — Sace., 7. c., p. 531. — Bibl. 66, 98, 105, 110, 114, 114 a, 122, 125, 133. — U. Viciae Fabae (Pers.) Schròt. — Bibl. 80. — U. Orobi Fuck. — Bibl. 66 (n. 48), 97. — Aecidium Orobi Pers. — Bibl. 66 (n. 76). — Uredo Fabae Pers. — Bibl. 16, 18, 22. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass. ecc., n. 56. Su foglie di Vicia Faba e Orobus niger: prov. Milano, Pavia. . U. GENISTAE-TINCTORIAE (Pers.) Fuck. — Sace., /. c., p. 550. — Bibl. 97, 120 a, 125, 148, 153.— VU. Laburni Fuck. — Bibl. 66, 80. — U. Laburni DC. — Bibl. 22. — Puccinia Laburni DC. — Bibl. 16, 18. Essice.: Briosi e Cavr. Fung. parass. ecc., n. 156. Su foglie di Oytisus Laburnum L.: prov. Bergamo, Como, Pavia. U. GreranI (DC.) Otth. — Sace., 7. c., p. 535. — Bibl. 98, 157. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 9. Su foglie di Geranium nodosum: prov. Bergamo, Pavia. U. Juncr Tull. — Sace., 2. c., p. 541. — Puccinia Junci Desm. — Bibl. 66. Sopra culmi di Juncus sp.: prov. Pavia. U. Lupi Sace. — Sacc., 2. c., p. 554. — Bibl. 98, 1142. Essice.: Briosi e Cavr. Funghi parass., n. 55. Su foglie di Lupinus albus: prov. Como, Pavia. U. OrnitHoGaLI Lév. — Sacc., /. c., p. 567. — Bibl. 101a, 103. Sopra Gagea arvensis: prov. Milano. U. PayreumaTUM (DC.) Ung. — Sace, 4. e., p. 560. — Bibl. 131. Su foglie di PRyteuma sp.: prov. Sondrio. 544. U. Pisi (Pers.) De By. — Sacc,, 2. c., p. 542. — Bibl. 80, 98, 103, 114a, 125, 131,133 -- U. Lathyri Fuck. — Bibl. 66. — Uredo Eu- phorbiae. — Bibl. 34. — Aecidium Euphorbiae Pers. — Bibl. 21, 22. — Accid. Cyparissiae DC. — Bibl. 16, 18. 545. 546. 547. 548. 549. 550. 551. 552. — iper Su foglie di Pisum sativum (form. uredo e teleutosporica); sopra Euphorhia Cyparissias (form. ecidiosp.): prov. Brescia, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Ne riscontrai la forma teleutosporica in orti a S. Angelo Lodigiano; primavera 1904. Uromyces Polygoni (Pers.) Fuck. — Sacc., Z. c., p. 533. — Bibl. 92, 98, 110 a. Su foglie di Polygonum aviculare: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai presso Casarile nell'autunno 1904. U. Rumicis (Schum.) Wint. — Sacc., 7. c., p. 544. — Bibl. 98. — U. fraternus Lasch. — Bibl. 66. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 56. Su foglie di FRumex: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi esemplari presso Musocco; settembre 1904. U. ScropHULARIAE (DC.) B. et. Br. — Sace., 7. c., p. 559, — U. Ver basci Niessl. — Bibl. 66. Su foglie di Verdascum thapsiforme: prov. Pavia. U. ScirLaruwm (Grev.) Wint. — Sace., /. c., p. 567. — U. Muscari Lév. — Bibl. 66. Su foglie di Muscari comosum: prov. Pavia. U. SiLenrs (Schlecht.) Fuck. — Sace. l. c., p. 534. — Bibl. 66. Su foglie di Silene nutans: prov. Pavia. U. striatus Schròt. — Sace., 2. c., p. 542. — Bibl. 97, 97a, 98, 104, 110, 110a, 120, 134, 153. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass. ece., n. 4. Sopra Medicago sativa: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Raccolto presso S. Angelo Lodigiano, agosto 1904. U. Terebinthi (DC.) Wint. — Sacc., 2. c., p. 552. Essice.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. mye., n. 1067 (sub Pileolaria Terebinthi Castagn.); n. 1905 (Uredo T.DC.); n. 1996 (Uredo De- caisneana Lév.). Sopra foglie di Pistacia Terebinthus: prov. Brescia, Como. Osserv. — Lo riscontrai presso Porto Ceresio; autunno 1905. U. Trifolii (Hedw.) Lév. — Sace. Z. c., p. 534. — Bibl. 66, 89, 97, 98, 101, 110, 119, 120, 131. — Aecidium Trifolii repentis Cast. — Bibl. 66. — Puccinia Trifolii DC. — Bibl. 16, 18. — Uredo api- culata Strauss. — Magnaguti (in herbario). Essice.: Briosi e Cavr. Fung. parass., n. 29 e 208. — 124 — Sopra Trifolium repens e Trifolium campestre: prov. Como, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Raccolto presso Casarile, settembre 1904. Sect. Didymosporae. 553. Gymnosporangium clavariaeforme (.Jacq.) Rees. — Sacc. 672. VII, p. 787. — Bibl. 92, 97a, 98, 100, uu 120, 125, 157. Essicc.: Brios. e Cavr. Fling parass., n. 39 e 161. Sopra Orataegus Vxyacantha e Sorbus Aria (torni teleutosp.); sopra Juniperus (forma ecid.): prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrai la forma ecidica sul Crataegus presso S. An- gelo Lodigiano; estate 1904. 554. G. juniperinum (L.) Fr. — Sace., /. c., p, 738. — Bibl. 89, 92, 98, 110, 114a, 120, 157. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 162 e 163; Rabh.-Klotz, Herb. viv. myc., n. 1993 (Aecid. cornutum); Erb. Cr it ital., ser. I, n. 299 (Roestelia cornuta). Su foglie di Amelanchier vulgaris, Sorbus Aucuparia, S. torminalis, Prunus domestica (form. ecid.); sopra Jumiperus communis (f. te- leutosp.): prov. Bergamo, Brescia, Como, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Raccolsi esemplari della forma ecidica presso Musocco. 555. G. Sabinae (Dicks.) Wint. — Sacc., 2. c., p. 739. — Bibl. 98, 101, 114a, 119, 120, 157. — G. /uscum Oerst. — Bibl. 87, 89a. — Roe- stelia cancellata Reb. — Bibl. 66, 80, 126. — Aecidium cancellatum DC. — Bibl. 20. Sopra foglie di Pirus communis L. (form. spermogon. ea ecid.): prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — Ne trovai esemplari a S. Angelo Lodigiano, settem- bre 1905. 556. Puccinia AgsintHI DC. — Sydow Monog. Ured. I, p. 11. — Bibl. 131. — P. Artemisiarum Duby. — Bibl. 66. Sopra Artemisia Absinthium e A. vulgaris: prov. Pavia, Sondrio. 557. P. AcrtosaE (Schum.) Korn. — Sacc. Sy2., VII, p. 738. — Bibl. 98, 131. Essice.: Erb. crîtt. ital., ser. TI, n. 1061 (leg. Anzi). Sopra foglie di umex Acetosa: prov. Pavia, Sondrio. 558. P. Argopopir (Schum.) Mart. — SIR, Monog. Ured. I, p. 353. — P. Aegopodii Link. — Bibl. 66. Su foglie e piccioli di Aegopodium Praia presso Pavia. 561. 562. 563. 564. 565. 566. ona . Puccinia ANNULARIS (Strauss) Schlecht. — Sydow, 2. e., p. 300. — Bibl. 131. Essicc.: Rabh. Klotz. Herd. viv. myc., n. 1991 (P. Ohamaedryos Ces.) Su foglie di Teucrium Chamaedrys: prov. Brescia, Sondrio. . P. Arenariae (Schum.) Wint. — Sydow, 2. c, p. 553. — Bibl. 110 a. 120. — P. Lycnidearum Link. — Bibl. 66. — P. Dianthi DC. Bibl. 114a, — P. Caryophyllacearum Wallr. — Bibl. 162. Su foglie di Lychnis Flos-cuculi, L. viscaria, Gypsophila elegans, Dian- thus barbatus, Cerastium alpinum, Stellaria media: prov. Milano, Como, Pavia. Osserv. — Su foglie di Dianthus a Porto Ceresio, settembre 1904. P. Aristolochiae (DC.) Wint. — Sace. Sy. VII, p. 614. — P. Arè- stolochiarum Cda. — Bibl. 66. — Aecidium Aristolochiae Rabh. — Bibl. 20, 66, 162. Sopra foglie di Aristolochia pallida ed A. Clematitis: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Raccolta sopra foglie di A. Clematitis presso Binasco, settembre 1905. Puccinia Asparagi DC. — Sydow Monog. Ured. I., pag. 615. — Bibl. 98. Sopra Asparagus officinalis: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi a S. Angelo Lodigiano, autunno 1905. P. Balsamitae (Strauss) Rabenh. — Sydow 2. c., p. 162. — Bibl. 98, 114, 122. Su foglie di Tunacetum Balsamita: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Trovata a S. Angelo Lodigiano, settembre 1904. P. Bardanae Corda, Icon. IV, p. 17 (1840). —- Sydow, 2. c., p. 113. Su foglie di Lappa minor a Villa Campeggi, ottobre 1906: prov. Pavia. P. Baryi (Berch. et Br.) Wint. — Sydow, 2. c., p. 757. — Bibl. 126. Sopra Brachypodium: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Ne trovai nei boschi del Ticino presso Motta Visconti, settembre 1905. P. BeronIcAE (Alb. et Schw.) DC. — Sace. Sy. VII, p.677. — Uredo vagans Nocea et Balb. (non DC.). — Bibl. 16, 18, 22. Su foglie di Betonica officinalis: prov. Pavia. 567. 568. 569. 570. 57 (a 572. 573. 574. SMOG Puocinia Bisrortar (Str.) DC. — Sacc., 2. c., p. 638. — Bibl. 131. Essice.: Erb. critt. ital., TI, n. 398; Sydow, Uredin., n. 415. Su foglie di Polygonum Bistorta: prov. Sondrio. P. BuLBocasranI (Cum.) Fuck. — Sydow Monogr. Ured. I, p. 363. P. Bunii Wint. — Sacc. Sy0l. VII, p. 667 p. p. — Aecidium Bum DC. in Rabh.-Klotz. Herd. viv. mye., n. 1496. Sopra foglie di Umbelliferae (leg. Cesati): prov. Brescia. P. Buxi DC. — Sacc., /. c., p. 688. — Bibl. 97 a, 101 a, 103, 110, 114, 119, 120a, 125, 151, 157. Su foglie di Buxus sempervirens L.: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — Sopra foglie di Buxus a Musocco, ottobre 1905. P. Caricis (Schum.) Rebent. — Sace., 2 c., p. 626. — Bibl. 98, 120a. — Aecidium Urticae DC. — Bibi. 20, 66. Essice.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. mycol,. n. 1591; Cavr. Fung. Long., n. 210. Su foglie di Carex (form. uredo-e teleutosp.) e su foglie di Ur- tica diovica (form. ecid.): prov. Brescia, Milano, Pavia. . P. CentAUREAE Mart. — Sydow Mon. Ured. I, p. 39; Sacc., /. c., p. 633. — Bibl. 151. — P. compositarum Link. — Bib), 66. Su foglie di Centaurea: prov. Como, Pavia. P. Cerasi (Bereng.) Cast. — Sacc., 2. c., p. 640. — Bibl. 66, 89a, 97 b, 98, 114, 120, 126. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 35. Sopra foglie di Prunus Cerasus: prov. Milano, Pavia. Ossery. — La riscontrai a S. Angelo Lodigiano ed a Binasco, au- tunno 1905. Pucecinia chondrillina BubAk et Syd. in Oest. dot. Zeztsch. 1901, n. 1, p.7 et 1902, n. 2, p. 94; Sydow, Monog. Ured. I, p. 44. — P. Prenanthis (Pers.) Fuck. form. Chondrillae Cavr. — Bibl. 103 (n. 20). Sopra foglie e rami di Chondrilla jumea, Bastioni di Pavia, au- tunno 1906: prov. Pavia. P. Chrysanthemi Roze. — Sydow Monog. Ured. I, p. 46. — P. Ta- naceti, — Bibl. 114, 120, 151. Sopra foglie di Chrysanthemum indicum: prov. Milano, Como, Pavia (Orto Bot., autunno 1904). . P. Cicnorni (DC.) Belli. — Sydow Monog. Ured. I, p. 49, — Bibl. 131. Su foglie di Cichorium Intybus: prov. Sondrio. — 127 — 576. Puccinia CircareaE Pers. — Sacc. Sy2. VII, p. 686. — Bibl. 181, Sopra foglie di Circaea lutetiana: prov. Sondrio. 577. P. Cirsia Lasch. — Sace., l. c., p. 634. — Bibl. 66, 131. 578. Essicc: Erb. critt. ital., II, n. 649 (P. Compositarum Schlecht). Sopra foglie di Carsium spinosissimum: prov. Pavia, Sondrio. P. Cirsi-LANcEOLATI Schròt. — Sacc., 2. c, p. 606. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 209. Su foglie di Cirsium lanceolatum: prov. Pavia. . P. conaesa Long. — Sydow. Monog. Ured. I, p. 529. — Aecidium pun- ctatum Pers. — Bibl. 16, 18, 22. — Aec. platyodon. — Bibl. 16. — Aec. quadrifidum DC. — Bibl. 80, 162. Sopra foglie di Amemone ranunculoides: prov. Milano, Pavia. 580, P. Convolvuli (Pers.) Cast. — Sace, Sy2., VII, p. 610, Essice.: Erb. Critt. ital., II, n. 200; Rabh.-Klotz. Herb. viv. mye., n, 1492 (Aecid. Convolvulacearum Ces.). Su foglie di Calystegia sepium: prov. Como, Pavia (presso Mezzano Sicomario, ottobre 1905.) 581. P.coronata Corda. — Sacc., 2. c., p.623. — Bibl. 66, 97,97 a, 98, 131, 582 583 584 585 157. — Aecid. Rhamni Pers. — Bibl. 80. — Acc. Rhamni alpini DC. — Bibl. 16 (tav. 27, fio. 2). — Aec, crassum Pers. — Bibl. 16, 66. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 128. Sopra Avena, Triticum, Holcus (form. uredo— e teleutosp.), su foglie di Riamnus (form. ecidica): prov. Bergamo, Pavia, Sondrio. . P. Cynodontis Desm. — Sacc., 2. c., p. 661. — Bibl. 114. Su foglie di graminacee; prov, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai su foglie di Cynodon Dactylon presso Bi- nasco, autunno 1905. . P. dispersa Eriks. — Sydow Monogr. Ured. I, p. 709. Sopra Secale cereale presso S. Angelo Lodigiano e nei dintorni di Pavia; primavera 1904, estate 1905: prov. Milano, Pavia. . P. Enpiviae Pass. — Sacc. Sy2. VII, p. 647. Essice.; Briosi e Cavr. Funghi parass,, n. 160. Sopra foglie di Cichorium Endivia: prov, Pavia. . P. fusca Relh. — Sace., /. c., p. 669. — Bibl. 98. — P. Anemones Pers. — Bibl. 16, 18, 66. — Accidium Anemones Gmel. — Bibl. 21. Su foglie di Anemone nemorosa: proy. Brescia, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai nei boschi del Ticino presso Motta Vi- sconti, autunno 1904, 588. 590. 591. 592. 593. 3 a dò. PUCCINIA GENTIANAE (Strauss) Linck. — Sace., 2. c., p 604. — Bibl. 92, 98. Essice.: Briosi e Cavr. Fung. parass., n. 158; Rabenh.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 338. Su foglie di Gentiana acaulis e G. cruciata: prov. Brescia, Pavia, Sondrio. . P. GLapIoLI Cast. — Sacc., 2. c., p. 728. — Bibl. 110. Su foglie di G/adiolus segetum: prov. Pavia. P. Glechomatis DC. — Sacce., l. c., p. 688. — Bibl. 120a; Magnaguti (in herbario). — P. G/echomae DC. — Bibl, 162. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. mycol., n. 195. Su foglie di Glechoma hederaecea: prov. Brescia, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi presso Binasco, agosto 1904; e presso S. Angelo Lodigiano, settembre 1905. . P. aLumarum (Schm.) Erikss. et Henn. — Sydow. Mon. Ured.I, p. 706. — Bibl. 126. — Uredo glumarum Schm — Bibl. 55, Sopra Triticum vulgare: prov. Pavia. P. araminIis Pers. — Sacc., Z. c., p. 622. — Bibl. 16, 18, 22, 55, 66, 97, 97a, Db, 98, 110, 110a, 114, 114a, 119, 120a, 122, 125, 151, 133, 144, 148, 168. — Uredo linearis Pers. — Bibl. 22, 55. — Aece- dium Berberidis Gmel. — Bibl. 16, 18, 21, 22, 66, 80, 97 b, 120. Essice.: Brios. e Cav. Fung. parass., n. 33 e 59. Sopra diverse graminacee (form. uredo- e teleutosporica); su Berderis eulgaris (form. ‘ecidica): in tutte le provincie di Lombardia. P. erIsEA (Strauss.) Wint. — Sace. 2. e, p. 689. — P. Globulariae DO. — Bibl. 66. Sopra foglie di G/odularia sp.: prov. Pavia. P. Helianthi Schwein. — Sace., 2. c., p. 603. — Bibl. 66. Sopra foglie di He%ianthus annuus: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai presso Casarile, settembre 1905. P. Hieracn (Schum.) Mart. — Sacc., Z. c., p. 633. — Bibl. 98, 120, 122. — P. Hosculosorum Rohel. — Bibl. 92. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 58. Sopra Tararacum, Leontodon, Centaurea, Arctium ecc.: prov. Pavia. Ossery. — Questa specie, essendo stata come molte altre posterior- mente scissa, credo che le forme riscontrate sul Taraxacum, Le- ontodon, Centaurea ecc., possano essere riferibili alle odierne ri- spettive specie /?. Tararaci (Rebent.) Plowr.; P. Lentodontis Jacky; P. Centaureae Mart. ecc. — lag 594. P. Horcina Erikss. — Sydow. Mon. Ured. I, p. 715. — Bibl. 131. Sopra Holcus lanatus: prov. Sondrio. 595. P. Iripis (DC.) Wahl. — Sace. Sy22. VII, p. 657. — Bibl. 97,98, 120. — Uromyces Iridis Duby. — Bibl. 66. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 36. Su foglie di Iris: prov. Pavia. 596. P. LitracearuM Duby. — Sacc., 2. c., p. 668. — Bibl. 66, 114. Su foglie di Ornithogalum umbellatum e di Muscari comosumi: prov. Pavia. 597. P. Macnusrana Kéòrn. — Sacc., Z. c., p. 631. — Bibl. 157. Su foglie di Phragmites communis: prov. Bergamo. 598. P. MaLvacrarum Mont. — Sacc., /. c., p. 686. Bibl. 70, S9a, 104, 110, 114, 114a, 119, 120, 120a, 122, 131, 142, 148, 153, 169. Essicc.: Briosi e Cavr. Fung. parass., n. 38. Sopra foglie di Althaea e di Malva: prov. Bergamo, Como, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. 599. P. Maydis Bereng. — Sydow. Mon. Ured., p. 830. — Bibl. 69, 9a, 97, 110, 110a, 114a, 151, 157. — /. Sorghi Schw. — Bibl. 131, Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 7; Erb. critt. ital. II, n. 1294; Magnaguti (in herbario). Sopra foglie di Zea Mays: prov. Bergamo, Como, Mantova, Mi- lano, Pavia, Sondrio. Ossery.-- La riscontrai presso S. Angelo Lodigiano, sett. 1904. 600. P. Menthae Pers. --- Sacc. 8y22., VII, p. 617. — Bibl. 16, 18, 22, 66, 131, 148. Sopra foglie di Mentha aquatica, arvensis, longifolia, e di Satureja alpina e S. vulgaris: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. Ossery. — La riscontrai sopra Meniha aquatica presso Binasco, settembre 1905. 601. P. montana Fuck. — Sacc. Sy. VII, p. 619. — Bibl. 157. Su foglie di Centaurea sp.: prov. Bergamo. 602. P. oblongata (Lk.) Wint. — Sace., 2. c., p.. 758; Syd. Monog. Ured. I, p. 646. Su foglie di Luzula sp. ai rivoni di Cava Carbonara, novembre 1904, ig: prov,.Pavia. 603. P. obtegens (Lk.) Tul. — Sydow Monog. Ured. I, p. 53. — Uredo suaveolens Pers. — Bibl. 16, 18, 22. — Puccinia suav. (Pers.) Rostr. — Bibl. 80; Magnaguti (in herbario). 604. 605. 606. 607. 608. 609. 610. 611. — 130 — Essice.: D. Sace. Mycoth. ital, n. 1247. Su foglie di Serratula arvensis e Cirsium arvense: prov. Mantova, Mi- lano (presso Casarile, settembre 1905), Pavia. Puccinia OrEOSELINI (Str.) Fuck. Sacc., Z. c., p. 635. Bibl. 66. Su foglie di Peucedanum Oreoselinum: prov. Pavia. P. PiragmTIs (Schum.) Korn. — Sace., 572, VII, p. 630. — Bibl. 98, 120, 120a. 122, 143. — P. arundinacea Hedw. — Bibl. 66, — Aecidium rubellum Gmel. — Bibl, 16, 18, 22, 66,50. — Aec. Rumicis Pers. — Bibl. 162. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 34. Su foglie di PRragmites communis (form. teleutosporica), e sopra fo- glie di Rumex (form. ecidica): prov. Milano, Pavia. P. PimpineLLA® (Strauss) Link. — Sace, Z. c., p. 616. — Bibl. 98, 15%. Sopra ChaerophyUum lemulum e Pimpinella magna: prov. Bergamo, Pavia. P. Poaruw Niels. — Sace., 2. c., p. 625. — Bibl. 110, 131. - Aeci- dium compositarum Mart. — Bibl. 66. — Aec. Tussilaginis Pers. — Bibl. 16, 18, 21, 22, 66. Sopra Poa (form. ured. e telent.); sopra foglie di 7ussi/ago (form. ecid.): prov. Pavia, Sondrio. P. PoLyGoni-amPHIBII Pers. — Sydow Morog. Ured. I, p. 569; Sace., l.c., p 636. — P. Poligonorum Link. — Bibl 66. Su foglie di Polygonum: prov. Pavia. P. Porri (Sow.) Wint. — Sacc., 2. c., p. 605. — Uromyces Alliorum Lév. — Bibl. 66. Su foglie di varie specie di Alm: prov. Pavia. P. Pruxi-sPinosaE Pers. — Sacc,, /. c., p. 648. — Bibl, 97b, 105, 110, 114, 120, 153. — P. Pruni Pers. — Bibl, 98. — P. Prunorum Link. — Bibl. 66 (n.19). — P. Pruniarmeniacae Duby. — Bibl, 66 (n. 20) — Uromyces Amygdali Pass. — Bibl. 66 (n. 53). — Ur. Prunorum Fuck. — Bibl. 66 (n. 54). Sopra foglie di Prunus spinosa, domestica, armeniaca: prov. Uomo, Pavia, Sondrio, P. puncrata Link. — Sydow. Monog. Ured. I, p. 213. — Bibl. 148. — P. Gallii (Pers.) Schw. — Sacc. Sy2. VII, p. 600. — Aecidium Aspe- rulae Bals. et De Not. — Bibl. 20. 77. — Aec. Galli e Aec. Mollu- ginis Bals. et De Not. — Bibl. 162. Sopra foglie di Gallium eruciata, Mollugo e di Apa odorata : prov. Bergamo, Milano, Pavia. lisle— 612. Puccinia Rusico-vera (DC.) Wint. — Sace., 7. c., p. 624. — Bibl. 87, 97, 98, 105, 110a, 114a, 125. — P. straminis Fuck. — Bibl. 59, 66. — Uredo Rubigo-vera DC. — Bibl. 22,168. — Aecidium Asperi» folit Pers. — Bibl. 20, 66. Essice.; Brios. e Cavr. FPung. parass. ecc., n. 60. Sopra Hordewn Triticum ece. (forma uredo e teleutosporica). Sopra Anchusa officinalis (forma ecidiosporica): in tutte le prov. della Lombardia. Osserv. — La /. Rubigo-vera come è noto è stata scissa in diverse specie quali la P. dispersa Ericks., P. glumarum ed altre, alcune delle quali presentano poi alla lor volta diverse forme biologiche. Ho creduto bene però di conservare qui per ora ancora l’antico nome, poichè, non essendomi possibile confrontare il diverso ma- teriale, mancante nel maggior numero dei casi, non avrei potuto precisare bene le diverse specie moderne. Questo farò in seguito mano mano che potrò raccogliere materiale. 613 P. Rumicis-seutati (DC.) Wint. — Sacc. Sy. VII, p. 636. — Bibl. 131. Essice.: Erb. critt. ital., II, n. 1062, Sopra Rumex scutatus: prov. Como, Sondrio. Osserv. — Riscontrata presso Porto Ceresio, settembre 1904. 614. P. SaLviae Ung. — Sydow. Monog. Ured. I, p. 296. — Bibl. 148. Su foglie di Salvia glutinosa: prov. Bergamo. 615. P. Scampriana Diet. — Sydow, /. c., p. 784. — Aecidium Leuco)i Ber- { gam. — Bibl. 20, 66, 98, 162. Essicc.: Erb. critt. ital. II, n. 99. Sopra foglie di Leucojum aestivum (forma ecid.): prov. Pavia. 616. P. ScHRroETERI Pers. — Sace. Sy2., VII, p. 732. — Bibl. 103. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 234. Su foglie di Ajax Pseudonarcissus: prov. Como. 617. P. Scirpr DC. — Sydow. Monog. Ured., I, p. 688; Sace. SyU., VII, p. 659. — Bibl. 80, 142. — P. Junci Pirotta nec Desm. — Bibl. 66. — Aecidium Nymphoidis DC. — Bibl. 16, 18, 66, 80, 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob. n. 211; Erbar. crittog. ital., II, n. 1066. Sopra calami di Scirpus lacustris (form. uredo— e teleutosp.); sopra foglie di Lymnanthemum nymphoides (form. ecid.): prov. Mantova, Pavia. i 618. 619. 626. 628. 629. — 132 — Puccinia sessiLis Schneid. — Sace. Sy2., VII, p. 624. — Bibl. 110. Essice.: Br. e Cavr. Fung. parass. ecc., n. 285. Sopra foglie di Phalaris arundinacea: prov. Pavia. P. SiLenes Schròt. — Sacc., 2. c., p. 605 -- Bibl. 119, 151. — Aecidium Behemis DC.; in Erbar. generale d. Ist. Bot. di Pavia, n. 1205 (leg. Cattaneo; Motta Visconti, 1871). Su foglie di Sz/ene inflata: prov. Como, Milano, Pavia, Sondrio. . P. simpLex (Koern.) Erikss. et Henn. — Sydow. Monog. Ured. I, p. 756. — P. Rubigo-vera (DC.) var. simplex Kòrn. — Bibl. 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 159. Sopra Hordeum disticon: prov. Sondrio. . P. SorpaneLLAE (DC.) Fuck. — Sace. 872, VII, p. 618. — Aecidium Soldanellae Hoppe. — Bibl. 162. Sopra Sol/danella: prov. Milano. 2. P. Soxcni Rob. — Sace., 2. e., p. 638. — Bibl. 170. Sopra foglie di Sonchus: prov. Pavia. . P. Soreni Schwein. — Sace., 2. c., p. 659. — Bibl. 131. Sopra foglie di Zea Mays: prov. Sondrio. (ved. P. Maydis, n. 599.) . P. Tanaceti DC. — Sace., 2. e., p. 637. — Bibl. 142. Sopra Pyrethrum Tanacetum: prov. Mantova, Pavia. Osserv. — La riscontrai su foglie di Tanacetum vulgare a Redavalle, settembre 1904. 5. P. Taraxaci (Rebent.) Plowr. — Sydow. Monog. Ured., I, p. 164. — Uromyces formosus (Schlecht.) Pir. — Bibl. 66. Sopra foglie di Tararacum officinale: prov. Pavia. P. Tragopoci (Pers.) Corda. — Sydow, 7. c., p. 167. — Aecidium Ci- choracearum DC. — Bibl. 20, 66. Su foglie di Tragopogon pratensis: prov. Pavia. . P. VALANTIAE Pers. — Sace. Sy7. VII, p. 685. — P. Gallii-Verni Ces. in Rabh.-Klotz. Herb. viv. mye., n. 1092. Sopra Galium vernum: prov. Brescia. P. vARIABILIS Grev. — Sace. /. c., p. 634. — Bibl. 66. Su foglie vive di Tararacun officinale: prov. Pavia. P. Vincae (DC.) Berk. — Sydow, Mon. Ured., I, p. 338. — P. Vincae Cast. — Bibl. 41. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. mye., n. 197 e 1091, In foglie di Vinca minor: prov. Brescia. Muli 630. Puccinia Violae (Schum.) DC. — Sace. Sy, VII, p. 609. — Bibl. 97 b, 98, 114, 114a, 115, 119, 120, 1202, 131, 148, 148. — P. Vio- Tarum Lk. — Bibl. 66, SO, 162. Uredo Violae Sechum. — Bibl. 16, 18. — U. Violarum DC. — Bibl. 22. — Aecidium Violarum DC. — Bibl. 20, 66. — Aec. confertum DC. — Bibl. 16, 18, 22. Essice.; Erb. critt. ital. II, n. 1063; Magnaguti (in herbario). Su foglie di Vio/a : prov. Bergamo, Como, Cremona, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Ossery. — La riscontrai su foglie di Viole coltivate in giardini a S. Angelo Lodigiano ed a Musocco, 1904 e 1905. 631. P. VirgaurEAE (DC.) Lib. — Sace., Z. c., p. 679. — Bibl. 66. Su foglie di Solidago Virgaurea: prov. Pavia. Sect. Phragmosporae. 632. ParacmpIun FracarIastRI (DC.) Sehroet. — Sace. Sy2. VII, p. 742. — Bibl. 131. Su foglie di Potentilla caulescens: prov. Sondrio. 633. PH. rusiFoRME Schroet. — Sacc., l. c., p. 747. — Bibl. 157. Sopra foglie di ftosa alpina L.: prov. Bergamo. 634. Ph. Potentillae (Pers.) Karst. — Sacc., 2. c, p. 743. — Uredo Po- tentillae DC. — Bibl. 16, 18. — U. Potentillarum DC. — Bibl. 22. — Phragm. obtusum Wint. — Bibl. 66, 80. Sopra foglie di Potentilla verna: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi presso Musocco, autunno 1904. 635. Ph. Rubi (Pers.) Wint. — Sacc., 2. ce, p. 745. — Bibl. 97, 97 b, 98, 110, 110a, 120a, 122, 131, 148; Magnaguti (in herbario). — P%. asperum Sace. — Bibl. 80. — Ph. dulbosum Schlecht. — Bibl, 66. — Puccinia Rubi DC. — Bibl. 16, 18. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass. ecc., n. 164. Sopra foglie di Iubus: prov. Bergamo, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Lo riscontrai su Rubus fruticosus presso Casarile, autun— no 1905. 636. Pa. Rusi-Ipari (DC.) Karst. — Sacc., l. c., p. 748. — Bibl. 92, 97, 98, 111. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 64. Su foglie di Rudus Idaeus: prov. Pavia. 6537. Pa. SancuisorraE (DC.) Schrot. — Sacc., 2. c., p. 743. —{Bibl. 131, 148. — Uredo Poterii Spreng. — Bibl. 162. Sopra Poterium Sanguisorba : prov. Bergamo, Como, Sondrio. = 638. Phragmidium subceorticium (Schrank) Wint. — Sacc.. /. è., p. 746. — Bibl. 89, 89a, 97, 97a b, 98, 110, 110a, 114, 114a, 120, 122, 134, 143, 148, 172. Ph. Rosarum Rabh. — Bibl. 80. — Ph. mucronatum Link Bibl. 66 (n. 1). — Coleosporium miniatum Bon. - Bibl. 66 (n.57). — Uredo Rosae Pers. — Bibl. 16, 18, 22, S9a. — Puccinia Rosae Pers. — Bibl. 16, 18. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 8 e 63; Magnaguti (in herbario). Sopra Rose: prov. Bergamo, Como, Mantova, Pavia, Sondrio. Osserv. — Lo riscontrai in giardini a Porto Ceresio, autunno 1904. 639. Phragmidium violaceum (Schultz.) Wint. — Sace., 2. c., p. 744, — Bibl. 110, 119, 120a, 122, 151, 148. Su foglie di Rudus: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Lo riscontrai presso Casarile, settembre 1904. 640. TripHRAGMIUM ULmaRIAE (Schum.) Lk. — Sace, Z. c., p. 768. — Bibl. 158. Su foglie di Spiraea Ulmaria: prov. Sondrio. Formae inferiores. Uredo Agrimoniae (DC) Schroet. Pilee Scelles., p. 374. —- Sace. Sytt, VII, p. 839. Sopra Agrimonia Eupatoria, presso S. Giuseppe, ottobre 1905: prov. Pavia. 641. pa 642. U. aurAnTIAcA Montem. — Sacc. Sy, XVII, p. 452. — Bibl. 127. Sopra foglie di Oncidium Cavendishianum: prov. Pavia. 643. U. PoLyeopn (Pers.) DC. — Sace. Sy2. VII. p. 857. — Bibl. 98. — Caeoma filicum Link. — Bibl. 66. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 59. Sopra foglie di Adiantum Capillus- Veneris: prov. Pavia. 644. U. Symphiti DC. Eneyc?. VIII, p. 232. --- Sace. Sy0l., VII, p. 861. — Bibl. 133. Sopra foglie di Symphitum officinale, presso la cascina Rotino, set tembre 1904 e presso Casarile, autunuo 1905: prov. Milano, Pavia. 645. CaroMA coNFLUENS ( Pers.) Schroet.— Sace. Sy. VII, p. 864. — Uredo confluens Pers. — Bibl. 21, 22. Sopra foglie di Ribes alpinus: prov. Brescia. 646. C. Evonvar (Gmel.) Schroet. — Sacc, /. c., p. 867. — Bibl. 66, 80.) Sopra foglie di Evonymus europaeus: prov. Pavia. 647 648. 649. 651. 652. 653. 656 — 135 — . Caeoma Mercurialis (Mart.) Link. — Sace. Sy2. VII, p. 868 Uredo Mercurialis perennis Zanted. — Bibl. 21. Sopra foglie di Mercurialis perennis; prov. Como, Brescia. Osserv. — Riscontrata presso Porto Ceresio, settembre 1904. Arcipium AQuiLeGIAE Pers. — Sacc., 2. c., p. 777. — Bibl. 98. Su foglie di Aqguzegia vulgaris: prov. Pavia. Osserv. — Secondo il Jacky Unters. Schweiz Rostpilze. (in Bericht. Schweiz. Bot. Ges. 1899, XI, p. 18.) l'Aecidimumn Aquilegiae Pers. appartiene al ciclo evolutivo della Puccinia Agrostidis Plowr. (ved. Sydow. Monog. Ured. I, p. 717-718). Arc. CLemaTIDIS DC. — Sacc., l. c., p. 774. — Bibl. 16, 18, 22, 66. S0, 110, 120. Sopra Clematis Vitalba: prov. Pavia. OsseRv. — Questa forma ecidica appartiene, secondo Dietel, (in Oes- terr. bot. Zeitschr. 1892, Bd. 42, p. 261) alla specie Puccinia Agro- pyri Ell. et Ev. (vedi anche Sydow. Monog. Ured. I, 823-825). . Arc. Compositarum Mart. — Sacc., l. c., p. 798. — Aec. Paradalian- ches Bergam. — Bibl, 20, 66. Sopra foglie di Doronicum paradalianches: prov. Pavia. Arc. ELATINUM Alb. et Schw. — Sace., /. c., p. 825. — Bibl. 151. Sopra rami di Abies alba: prov. Sondrio. Arc. FepIiAE Bergams. — Bibl. 20, 98. — - Aec. Fediae-olitoriae Bals. et De Not. — Bibl. 162. Sopra foglie di Valerzanella olitoria: prov. Pavia. Osserv. — Nella SyZoge (ved. vol. VII, p. 797) questa specie viene data, con dubbio, quale sinonimo dell’Aec. Valerianellae Biv. Bernh. Arc. LeucantHEMI DC. — Sace. ,8y27., VII, p. 804. — Bibl. 98. Sopra foglie di Leucanthemum atratum: prov. Pavia. Osserv. — Secondo le ricerche di Ed. Fischer, l’Aec. Leucanthemi DC. appartiene al ciclo evolutivo della Pucciînia Aecidi-Leucanthemi EA. Fisch. (vedi anche Sydow. Monogr. Ured. I, p. 663-664). . Agc. Myosormpis Burr. — Sace., 2. e. p. 810. — Bibl. 110a. Sopra foglie di Myosotis sylvestris: prov. Pavia. . Arc. PLANTAGINIS Ces. — Sace., 7. c., p. 813. — Bibl. 66. | Essicc.: Erb. crittog. ital., Ser. I, n. 247. Sopra foglie di Plantago lanceolata: prov. Pavia, . Arc. RanuncuLacearUM DC. — Sace., 2. c., p. 776. — Aec. Ranunculi Pers. — Bibl. 66. — 136 — Essice.: D. Sace. Mycoth. ital., cent. XIII, n. 1263. Su foglie di Ranunculus acris: prov. Pavia. Osserv. — La forma ecidica sviluppantesi sul Ranunculus acris ap- partiene, secondo esperienze di Plowright, confermate più tardi da Dietel e Klebahn, alla specie Puccinia perplerans Plowr. (ved. Sy- dow Monogr. Ured., I, p. 719-720.) 657. Arcipium Sepi Ces. — Rabh.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 1087. Sopra caule di Sedum reflerum: prov. Brescia. Ordo USTILAGINALES. Fam. USTILAGINACEAE. Tribus Ustilagineae. Sect. Amerosporae. 658. UstiLaco BROoMmIvora Fisch. de Waldb.— Sace. Sy22., VII, p. 461. — Bibl]. 110, 125. Essicc.: Brios. e Cavi. Fung. parass., n. 279. Sopra foglie di Bromus sterilis: prov. Milano, Pavia. 659. U. Craweri Korn. — Sace., 7. c., p. 455. — Bibl. 104, 114a. Sopra Setaria glauca: prov. Pavia. 660. U. grandis Fr. — Sacc., /. c., p. 453. — Bibl. 120a. Su Phragmites communis: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai nei boschi lungo il Ticino presso Motta Vi- sconti, ottobre 1904. 661. U. nvpopyres (Schlecht) Fr. — Sace., 2. c., p. 453. — Bibl. 114. — Uredo hypodites Desm. — Magnaguti (in herbario). Sopra Phragmites communis: prov. Mantova, Pavia. 662. U. Horprr Kell. et Swingle. — Sace. Sy2., IX, p. 283. — Uredo se- getum, a Pers. — Bibl, 30. Sopra Hordeum: prov. Sondrio. 663. U. Ischaeni Fuck. — Sace. Sy27. VII, p. 454. — Bibl.89 a, 97 b, 98, 110. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 52. Sopra infiorescenze di Andropogon Ischaenum: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi a Musocco (Milano), estate 1905. FO e 664. UstILAGO LONGISSIMA (Sow.) Tul. — Sacec., Z. c., p. 451. — Bibl. 98, 104. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 154. — Rabh.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 1497. ( Uredo fusco virens Ces.). Su foglie di G/yceria: prov. Brescia, Pavia. 665. U. Maypis DC. — Sace,., /. c., p. 472. — Bibl. 5, 66, 89a, 97, 97 ab, 98, 110, 119, 120, 120 a, 121, 122, 131, 134, 148. — Uredo Maydis DC. — Bibl. 22, 34, 165, 168. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass. ecc., n. 2. Sopra Zea Mays: in tutte le provincie della Lombardia. 666. U. neglecta Niessl. — Sacc., Z. c., p. 472. — Bibl. 97, 98, 114, 120, 131. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 154. — D. Saec. Mycoth. ital., cent. XII, n. 1107. Su spighe di Setaria glauca: prov. Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — La riscontrai presso Binasco, settembre 1905. 667. U. nupa (Jens.) Kell. et Sw. — Sace. Sy2., IX, p. 283. — Bibl. 131, 137. In spighe di Hordewm vulgare: prov. Sondrio. 668. U. Paxici-winriacei (Pers.) Wint. — Sace. Sy2., VII, pag. 454. — Bibl. 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 53. Sopra infiorescenze di Paricum miliaceum: prov. Brescia. 669. U. RerLiana Kiihn. — Sace. 7. c., p. 471. — Bibl. 87. Sopra Sorghum: prov. Pavia. 670. U. Secetuw (Bull.) Ditm. — Sacc., 7. c., p. 461. — Bibl. 80, 97b, 98, 100, 110, 110, 114, 114 a, 120, 120a, 122. — U. Cardo Tul. — Bibl. 66, 97 b. — Uredo segetum Pers. — Bibl. 16, 18, 22, 34, 165, 168. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass. ecc., n. 54. — Cavr. Fung. Longob., n. 207. Sopra Triticum vulgare, Secale cereale, ece.: Lombardia. 671. U. SoreHi (Link.) Pass. — Sace., /. e., p. 456. — Bibl. 92, 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 28. Su infiorescenze di Sorghum vulgare: prov. Pavia. 672. U. Tririci (Pers.) Jens. — Sace., Sy. IX, p. 283. — Bibl. 131. 673 In spighe di Triticum vulgare: prov. Sondrio. . U. Vaillantii Tul. — Sace. 872, VII, p. 465. — Bibl. 66. In fiori di Muscari comosum: prov. Milano, Pavia. Ossery. — Ne trovai esemplari presso Musocco, primavera 1904. Atti dell’ Ist. Bot, dell’Università di Pavia — Serie II — Vol. XII Il 674. 677. 682. =. agi = UstILAGO vioLacea (Pers.) Fuck. — Sace., 2. c., p. 474. — Bibl. 66, 131. In fiori di Saponaria officinalis, Lychnis divica, Silenes sp.: prov. Pavia, Sondrio. . Sphacelotheca Hydropiperis (Schum.) De By. — Sace., 2. c., pag- 499. — Bibl. 92, 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 8. Sopra Polygonum Persicaria: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi presso Binasco, settembre 1905. . ANTHRACOIDEA CarIcis (Pers.) Bref. — Sacc. Sy2., XIV. p. 420. —- Ustilago Caricis (Pers.) Fuck — Bibl. 80, 85, 98. — U. urceolorum Tul. — Bibl. 66. — Uredo urceolorum DC. — Bibl. 16, 22. Essice.: Cavr. lung. Longob., n. 208. Su fiori di Carex praecox e pilulifera: prov. Como, Pavia. SorosPoRrIUM SAPONARIAE Rud. — Sace. 8727, VII, p. 511. — Bibl. 66. Essice.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. myc., n. 1479, 1480. Sopra Saponaria officinalis: prov. Brescia, Pavia. Tribus Tilletieae. Sect. Amerosporae. . illetia levis Kiihn. — Sace. Sy2., VII, p. 485. Sopra Tyiticum vulgare a Fumo, estate 1904: prov. Pavia. . T. StrurorMIS ( West.) Magnus. — Sace. 2. c., p. 485. — Bibl. 103. Su foglie di Ho/cus lanatus: prov. Pavia. . IT. Tririor(Bjerk.) Wint. — Sacc., 2. e., p. 481. — Bibl. 101a, 103, 125, 126, 148. — 7. Caries Tul, — Bibl. 59, 66, 168. Sopra Triticum vulgare: prov. Bergamo, Mantova, Pavia. . EntyLOMA ANZIANUM Pass. — Sace., 2. c., p. 494. — Bibl. 131. Essicc.: Erb. critt. ital., n. 1154. In foglie di Viola diflora: prov. Sondrio. E. Ranunculi (Bon.) Schroet. — Sace., 2. c., p. 488. — Bibl. 103, 125, 152. i Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 54. — Brios. e Cavr. Fung. pa- rass. ecc., n. 205. In foglie di Ranuneulus Ficaria: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi presso S. Angelo Lodigiano, primavera 1904. — 139 — 683. Tusurcinia TrienTALIS Berk. et Br. — Sace. Sy27. VII, p. 507. — So- rosporium schizocaulon Ces. in Rabh.-Klotz. Herd. viv. mye., n. 1083. In cauli di Euphrasia luteu: prov. Brescia. 684. Urocystis anemones (Pers.) Schroet. — Sace. Sy. VII, p. 518. — Bibl. 85. — U. pompholygodes Rabh. (non Lév.). — Bibl. 66. In foglie di Anemone hepatica di Helleborus niger e di Ranuneulus montanus: prov. Como, Milano, Pavia. Ossery. — La riscontrai sopra foglie di Elleboro in un giardino a Mu- socco, autunno 1904. 685. U. CorcHici (Schlecht.) Rabh. — Sacc., 2. e, p. 516. — Bibl. 66. In foglie di Co/chicum autunnale: prov. Pavia. 686. U. oeculta (Walbr.) Rbh. -- Sace. Z. e., p. 515. Sopra piantine di 7yitcum vulgare a Fumo (Casteggio), aprile 1905: prov. Pavia. 687. U. Violae (Sow.) Fisch. — Sace., 2. c., p. 519. Su foglie di Viola odorata in giardini a S. Angelo Lodigiano: prov. Milano. 688. Graphiola Phoenieis (Mong.) Poit. — Sace. .Sy2/. VII., p. 52. Essice.: Rabh.-Klotz., Herd. viv. myc., n. 1066. Su foglie di Phoenix: prov. Como, Milano. Osserv. — Riscontrata a Porto Ceresio, settembre 1904. Classis ASCOMYCETAE. Ordo PYRENIALES. Fam. PERISPORIACEAE. Tribus Erysipheae. 689. PoposPHAERA OxyAcanTHAE (DC.) De Bary. — Sacc. 8y2., I, p. 2. — Bibl. 131, 148, 155. Su foglie di Crataegus Ozyacantha: prov. Bergamo, Sondrio. 690. P. tridactyla (Wallr.) De Bary — Sace., Z. c., p. 2. — Bibl. 114, 120, 155. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass, n. 292. Su foglie di Armeniaca vulgaris, di Prunus Padus, spinosa, domestica, Cerasus ecc.: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai su foglie di Armeniaca vulgaris a S. Angelo Lodigiano, settembre 1904. 691. 692. 693. 694. 695. 696. 697. ao SPHARROTHECA FULIGINEA (Scllecht) Pollacci, Monog. Erisiph. ital., p.8. — Spl. Humuli (DC.) Burr. var. fuliginea (Schlecht) Salmon. ZI Essice.: Erb. critt. ital., ser. IT, n. 1068. Su foglie di Senecio cordatus, Melampyrum silvaticum e di una com- posita indeterminata: prov. Sondrio. Sph. Humuli (DC.) Burr. — Sace. Sy, I, p.3. — Bibl. 159. — Spl. Epilobii (Link.) De Bary — Bibl. 98. — Sph. Castagnei Lév. Bibl. 66, $9a, 98, 148. — SpA. fugar Pers. et Sace. — Bibl. 85. Essice.: Erb. critt. ital. II, no 1068. — Cavr. Lung. Longob., n. 30; Rabl.-Klotz, Herd. civ. mye., n. 460 (Erysiphe macularis). Su foglie di Epilobium hirsutum, di Geranium sylvaticum e Ai Humu- lus Lupulus: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — La raccolsi su foglie di Luppolo presso S. Angelo Lodi- giano, ottobre 1905. Sph. pannosa (Wallr.) Lév. — Sace., 2. e., p. 3. — Bibl. 98, 126, 1531, 155, 143, 144, 155, 157. Essice.: Brios. e Cavr. Hung. parass., n. 10. Su foglie di /tosa e di Amygdalus Persica: prov. Bergamo, Como, Mi- lano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Su germogli di pesco e foglie di rosa a S. Angelo Lodi- giano, primavera ed autunno 1905. PHYLLACTINIA SUFFULTA (Rabh.). Sace. — Sace., 2. e., p. 5. — Bibl. 89a, 92, 97a, 98, 120a, 131, 148, 153, 155. — P%. guttata (Wallr.) Lév. — Bibl. 66. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 11; D. Sace. Mycoth. ital., n. 1010. Su foglie di Alnus glutinosa, Fraxinus excelsior, Corulus Avellana: prov. Bergamo, Milano, Pavia, Sondrio. Uncinula Aceris (DC.) Sace. Sy2., I, p. 8. — Bibl. 85, 98, 120, 148, 158, 155. — U. dicornis Lév. — Bibl. 66, 87. Su foglie di Acer campestre: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi a Musocco, settembre 1905. U. clandestina (Biv. Bern.) Schroet. — Pollacci, £7ysipA. ital., p. 11. Bib]. 155. — U. divonae Lév. — Bibl. 114 a. Su foglie di U/mus campestris: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La raccolsi nei boschi del Ticino presso Motta Visconti, settembre 1904. U. Salieis (DC.) Winter. — Pollacci, Erysiph. ital., p.10. — Bibl. 120. 155, 157. — U. adunca Lév. — Bibl. 66, 89a, 97, 98. 698. 699. 700. 703. 704. 705. 706. 141 Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 69. Su foglie di Populus e Salix: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai su foglie di Popu/us nigra presso Casarile, settembre 1904. Micerosphaera Alni (DC.) Wint. — Pollacci, /. e., pag. 15. — Bibl. 155. — M. penicillata (Wallr.) Lév. — Bibl. 85, 89a, 98, 120a. Essicc.: Brios. e Cavi. Fung. parass., n. 40. Su foglie di A/Mmus g/utinosa: prov. Como, Milano, Pavia. Ossery. — Raccolta presso Badile, settembre 1904. M. AsrragaLi (DC.) Trev. — Sace. Sy7/. I, p. 19. — Bibl. 181, 155. Essice.: D. Sace. Mycoth. ital., n. 1013. Su foglie di Astragalus GlyciphyMos: prov. Sondrio. M. BergerIDIs (DC.) Lev. — Sace., 2. c., p. 13. — Bibl. 66, 155, Su foglie di Berderis: prov. Pavia. . M. Evonym (DCO.) Sace. — Sacc., l. c., p. 11. — Bibl. 126, 155. Su foglie di Evonymus europaeus: prov. Como. . M. Guarinonii Br. et Cavr. Fung. parass. n. 172. — Sace. SyIl. XI, p. 252. Su foglie di Cytisus Laburnum a Varese, estate 1904: prov. Como. M. Lonicerae (DC.) Wint. — Pollacci, Erysiph. ital., p. 16. — Bibl. 97, 98, 155. Essice.: Brios. e Cavr. Yung. parass., n. 71. Su foglie di Lonicera: prov. Pavia. Erysipue Cionoracrarom DO. — Pollacci, Erysiph. ital, p. 19. — Bibl. 131, 1559. — E. Montagnei Lév. — Bibl. 115, 142. — £. /am- procarpa Lév. — Bibl. 66 (n. 98). — E. Linkiù Lév. — Bibl. 66 (n. 99). Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 263, 264, 360. Su foglie di Helianthemum, XNantium, Artemisia, Plantago, ecc.: prov. Cremona, Mantova, Pavia, Sondrio. E. craminis DC. — Sace. Sy/7. I, p. 19. — Bibl. 64, 92, 98, 10la, 103, 104, 110, 110a, 155. Essîce.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 174. Su foglie di Avena, Secale, Festuca, Poa, Bromus ecc.: prov. Como, Milano, Pavia, Sondrio. E. Polygoni DC. — Pollacci, Monog. Erys. ital., p. 18. — Bibl. 131, 708. 709. 710. 711. — 142 — 155, 157. — £. communis (Wallr.) Fr. — Bibl. 97b, 98, 110, 114. — E. Marti Lév. — Bibl. 85, 144. — £. Umbelliferarum De Bary — Bibl. 85, 110, 114. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 173 (£. comm.) e n. 359 (E. Umbell.) — Cavr. Fung. Longob., n. 118 (£. comm.), e n. 225 (E. Umnbellif.). Erb. critt. ital., n. 1192 (E. Marti). — Rabenh. Fung. eur. ewes., n. 1742 (E. comm., f. Valerianae). Sopra foglie di De/phininm, Ranunculus, Trifolivm, Heraclenm, Vale- riana ecc.: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — La riscontrai su 7y%folm repens presso Binasco; au tunno 1905. Tribus Eurotieae. Sect. Hyalosporae. 7. Eurotium herbariorum (Wigg.) Link. — Sace. Sy2., I, p. 27. — Bibl. 92, 98. Su foglie e legno putrido e su Mais: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai su foglie marcie nei boschi lungo il Ti- cino presso Motta Visconti, ottobre 1904. Tribus Perisporieae. Sect. Hyalosporae. Apriosporium RaopopenprI Fuck. — Sace. S7y27., I, p. 32. — Bibl. 131. Sopra Rhododendron ferrugineum: prov. Sondrio. Sect. Hyalodidymae. Dimerosporium PuLcaRum. Sace. 872. I, p. 52. — Bibl. 151. Essice.: Erb. critt. ital., II, n. 1080. Su foglie di Cornus sanguinea: prov. Como. Sect. Phaeodidymae. Lasiosorrrs Lonicerar Kunze. — Sace. Sy2., I, p. 88. — Bibl. 115. Sopra foglie di Lomicera: prov. Cremona. ‘Tribus Capnodieae. Sect. Phaeophragmiae. Limacinia CameLniar (Catt.) Sace. Sy2. XIV, p. 475. — Bibl. 151. — Meliola Camelliae (Catt.) Sacc. — Bibl. 92, 97a, 98, 120, 125. — Fu mago Camelliae Catt. — Bibl. 78. — 143 — Essice.: Brios. e Cavr. Yung. parass., n. 106 (Meliola); Erb. critt. ital. II, n. 681 ( Fumago). Su foglie di Came/lia japonica: prov. Como, Milano, Pavia. 712. Limacinia Penzioi Sace. 8y/. XIV, pag. 474. — Meliola Penzigi Sace. — Bibl. 97b. Su foglie di Citrus Limonum: prov. Como, Pavia. Sect. Phaeodictyae. 713. Capnopinm sanicinum Mont. — Sacc. Sy. I, p.73. — Bibl. 131, 151, 15%. Su foglie di Sax alba e di Lythrum salicaria : prov. Bergamo, Como, Sondrio, 714. ANTENNARIA ELAEOPHILA Mont. — Sace. 877. I, p. 81. — Bibl. 110a. Su foglie di O/ea europaca: prov. Milano. 715. A. pitHYOPHILA Nees — Sace. Sy2. I, p. 80. — Bibl. 131. Essice.: Erb. critt. ital. II, n. 826. Sopra ramoscelli di Ad/es: prov. Sondrio. Fam. SPHAERIACEAE. Tribus Spaerelleae. . Sect. Hyalosporae. 716. Laestadia Buxi (Desm.) Sace. Sy. IX, p. 584. Sopra foglie di Buxus sempervirens a Musocco, aprile 1904; ed a Re- davalle, settembre 1905: prov. Milano, Pavia. 717. L. CooxEAna (Auersw.) Sacc. Sy/. I, p. 421. — Magnaguti (in her- bario). Su foglie secche di Querevs, Bosco Fontana: prov. Mantova. 718. L. Traversi Cavr. — Sace, $y7/. XIV, p. 519. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 231. Su foglie di Vanilla planifolia: prov. Pavia. Sect. Hyalodidymae. 719. SPHAERELLA AQUILINA (Fr.) Auersw. — Sace. Sy/. I, p. 532. — Sphae- ria aquilina Fr. — Bibl. 162. Su foglie morte di Pteris aguilina: prov. Milano. 720. 726. 124. 728. 129. 730. 731. — 144 — SPHAERELLA ASTEROMA (Fr.) Karst. — Sace., 2. c., p. 523. — DotRidea asteroma Fr. — Bibl. 162. Su foglie di Convallaria Polygonatum: Lombardia. . S. CHamagropsis Trav. — Sacc. Sy7/., XVI, p. 473. Bibl]. 119. Su foglie di Chamaerops humilis: prov. Como. . S. Erimeni Sace. Sy, I, p. 500. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 32. Sopra foglie di /pimediun alpinumi: prov. Pavia. 3. S. Ervnelr (Wallr.) Cooke. Sacc., 2. c., p. 511. — Bibl. 148. Su foglie di Eryngiwm campestre: prov. Bergamo. . S. Fiuicum (Desm.) Auersw. — Sace., /. c., p. 532. Essicc.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. myc., n. 1034 (Sphaeria Filicum). Su foglie di Asplenium Adiantum nigrimi prov. Brescia. . S. FracaRIAR (Tul.) Sacc., /. c, p. 505. — Bibl. 119. Su foglie di Fragaria vesca: prov. Como. S. hedericola (Desm.) Cooke. — Sace, 7. c., p. 481. — Bibl. 89a, 92, 98. Su foglie di Medera Helix: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a Musocco, autunno 1904. S. LinEoLATA (Desm.) De Not. — Sace., 2. c., p. 531. — Bibl 151. Su foglie di Phragmites communis: prov. Como. S. MACULIFORMIS (Pers.) Auersw. —- Sacc., 2. c., p. 477. — Sphaeria maculiformis Pers. — Bibl. 16, 18, 22. Su foglie cadate di Fagus e di Ulnus: prov. Pavia. S. MaLinveRNIANA Catt. — Sacc., 7. c., p. 527. — Bibl. 67, 97a, 98, 101, 104, 108. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. paross. ecc., n.236. Su foglie di Oryza sativa: prov. Milano, Pavia. Osserv. —- Io la raccolsi presso Badile, settembre 1904. S. MoLLeRIANa Thiim. — Sace., 2. c., p. 491. — Bibl. 98. Su foglie di Eucalyptus globulus: prov. Pavia. S. OryzaE (Garov. et Catt.) Sace. — Sace., 2. c., p. 527. — Bibl. 97, 97a, 98, 108. — Pleospora Oryzae Catt. et Garov. — Bibl. 60, 63, 67. Su foglie di Oryza sativa: prov. Milano, Pavia. 74 pari lan 732. SpHaERELLA Prrovae Rost. — Sacc. Sy2/., IX, p.628.— Bibl. 120, 157. Su foglie di Pirola sp.: prov. Bergamo. 733. S. punctIiFoRMIS (Pers.) Rabenh. — Sace. $7y2., 1, p. 476. — Sphaeria punctiformis Pers. — Bibl. 16, 18. ° Essice.: Cavr. Fumg. Longob., n. 79. Su foglie di Quercus, Fagus ece.: prov. Pavia. 734. Epiovmatia MammILLULA (Anzi). Sace. Sy22. I, p.571. — Leptosphaeria Mammillula Anzi. — Bibl. 52, Sopra tallo di Pe/tigera canina: prov. Sondrio. 735. SticmateA RoBERTIANI Fr. — Sacc., /. c., p. 541. — Dothidea Rober- tiani Fr. — Bibl. 162. Su foglie di Geranimm Robertianum: prov. Milano. 736. Venturia Alchemillae (Grév.) B. et Br. — Sace., 2. c., p. 593. — Bibl. 98. Su foglie di A/chemilla vulgaris: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La raccolsi presso Musocco, agosto 1904. 737. Priarcipia Psorar (Anzi) Wint., /’i/ze, p. 345. — Sphaerella Psorae Auzi. — Bibl. 52. Sul tallo di Psora decipiens: prov. Sondrio. 738. Pxw. ScHaeRrERI (Mass.) Arnold. — Sace. 877. IX, p. 676. — Sphaerella Schaereri Anzi. — Bibl. 52. Sopra tallo di Lecidea Hookeri: prov. Sondrio. Sect. Phaeodidymae. 739. TicHoreciux GEmmiFERUX (Tayl.) Kòrb. — Sace. Sy2., IX, p. 725. — Bibl. 50. Sopra tallo di Lecidea contigua: prov. Sondrio. 740. T. rimosiconum (Leight.) Arn. — Sacc., /. c., p. 727. — Xenosphae- ria rimosicola Kòrb. — Bibl. 51. Sopra tallo di Rhizocarpon petraeum: prov. Sondrio. Sect. Hyalodictyae. . Plaeosphaerulina Briosiana Pollacci. — Sace. Sy/., XVT, p. 554. — Bibl. 116, 134, 143. Essicc.: Brios. e Cavr. Lung. parass., n. 383. Su foglie di Medicago sativa: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai sopra erba medica presso Musocco, au- tunno 1904. 742. — 146 — Tribus Pleosporeae. Sect. Hyalosporae. PuHysALosPoRA BACCAE Cavr. — Sace. Sy2/., IX, p. 593. — Bibl. 90. Sopra acini d'uva: prov. Pavia. . PH. GREGARIA Sacc. Sy//., I, p. 435. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 230. Su corteccia di SaZre: prov. Pavia. . PH. PostuLATA Sace. Sy22. I, p. 435. — Bibl. 103. Su rami di Crataegus Oxyacantha i prov. Pavia. 745. DiropeLLA rusispora De Not. — Sace., 2. c., p. 450. — Bibl. 103, 157. 746. 749. 750. 751. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 122. Su rami di A/nus glutinosa: prov. Bergamo, Pavia. Sect. Hyalodidymae, DipyWELLA ANALEPTA (Ach.) Sace. 8y22., I, p. 548. — Bibl. 131, 157. Su rami di Castanea vesca e corteccia di Betula alba: prov. Ber— gamo, Sondrio. . D. coLWIGENA Sace., 2. c., p. 558. — Magnaguti (in herbario). Nelle guaine di graminacee, Sermide: prov. Mantova. . D. niereLLA Sacc. Sy//., II, p. xLiv e IX, p. 663. Essicc.: Rabl.-Klotz. Herb. viv. mye., n. 1936 (Sphaeria). Su caule di Ga/eopsis angustifolia: prov. Brescia. D. superFLUA (Fk.) Sacc. — Sacc., 2. c., p. 555. — Bibl. 131. Essice.: Erb. crittog. ital., ser. II, n. 592. (Sphaerella superflua). Su steli di Szsymbriuwm strictissimumi: prov. Sondrio. Sect. Phaeodidymae. DipywospÒaeria Emperri (Fr.). Sace. Sy2., I, p. 704. Essice.: Rabh. Fung. Eur., n. 1242 (Sphaeria Empetri). Su foglie di Empetrum nigrum: prov. Sondrio. Gibellina cerealis Pass. — Sace. Sy2., IX, pag. 740. — Bibl. 92, 96, 98. Sopra culmi di Triticum vulgare: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. —- La riscontrai presso Casarile, estate 1904. pene 0 752. 753. 754. 756. 757. 758. 759. 760. 762. 763. — 147 — Sect. Hyalophragmiae. MeTASPHAERIA ARAUCARIAR Trav. — Sace. Sy72., XVI, p. 530. Bibl. 119. Su foglie di Araucaria: prov. Como. M. CatTANEI Sace. .S7y22., II, p. 176. Pleospora Endiusae, var. ma- jor Catt. - Bibl. 67. Su foglie e cariossidi di Oryza sativa: prov. Pavia (Lombardia). M. CratERIUM (Mont.) Sace. Sy2/., II, p. 178. — Sphaeria Craterium Mont. — Bibl. 41. Sopra culmi: prov. Brescia. . M. HepERAE (Sow.) Sacc., 2. e. p. 169. — Sphaeria Hederae Sow. — Bibl. 162. Su foglie di Hedera Helix: Lombardia. M. LepiproraE (Anzi) Sacc., /. c., p. 184. Sphaerella Lepidiotae Anzi. — Bibl. 52. Su tallo di Pannaria lepidiota: prov. Sondrio. M. Orizar (Catt.) Sacc., 2. c., p. 180. — Leptosphaeria Oryzae Catt. — Bibl. 67. Sopra culmi, foglie e glume di Oryza sativa: Lombardia. M. Vincar (Fr.) Sacc., 2. e, p. 171. — Bibl. 115. Su foglie di Winca minor: prov. Cremona. Sect. Phaeophragmiae. LeprosPHAERIA AconitI Sacc. Sy22., II, p. 24. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 81. Su cauli di Aconitum Napellus: prov. Sondrio. L. acuta (Moug. et Niesl.) Karst. -— Sacc., /. c., p. 41. — Magnaguti (in herbario.) — Sphaeria acuta Hofîm. — Bibl. 168. Su steli secchi: prov. Mantova, Milano. . L. Arcira Sace. et Speg. — Sacc., 2. c., p. 51. — Bibl. 89a. Su foglie di Populus nigra: prov. Pavia. L. AmpHIBOLA Sace. --- Sacc., /. c., p. 75. — Bibl. 131.. Su culmi secchi di graminacea: prov. Sondrio. L. CapsuLartM Cav. -— Sace. Sy2U., XI, p. 324. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 174, c. ic.. Sopra cassnle di Oenothera biennis: prov. Pavia. 764. 767. 768. 769. 770. 773. — 148 — LeProsPHAERIA conorpea (De Not ) Sace. Sacc. Sy0., II, p. 14. Bibl. 98. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n.34; Erb. Critt. ital., ser. I, n. 879. Su fusti secchi di Angelica sylvestris: prov. Pavia. . L. curmrraca (Fr.) Ces. et De Not. — Sacc., 7. c., p. 75. — Bibl. 6%. Su foglie di Oryza sativa: Lombardia. 5. L. DoLioLum (Pers.) De Not. — Sacc., Z. c., p. 14. — Bibl. 103, 131. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 80. Si steli secchi di Urtica dioica e Atropa Belladonna: prov. Pavia; Sondrio. L. eustoma (Fr.) Sacc. f. SaLicineaRUM (Pass.) Sacc., 2. c., pag. 50; Berl. Icon. Fung. I, p. 57. Bibl. 148. Su foglie di Salite alba: prov. Bergamo. L. eustoma f. Tririci (Garov.) Pass. — Sacc., l. c., p. 62; Berl. Zeon. Fung. I, p. 56. Su culmi di 7yticum vulgare: prov. Pavia. L. HETEROSPORA (De N.) Niessl — Sace. Z. c., p. 67. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 173. Sopra rizomi di Iris germanica: prov. Pavia. L. macuLANS (Desm.) Ces. et De Not.- Sacc., Z. c., p. 35. — Magna- guti (in herbario). Su fusto secco di PAytolacca decandra, Sermide: prov. Mantova. . L. mopestA (Desm.) Auersw, -—— Sacc., . c., p. 39. — Bibl. 131. Su caule di Serophularia sp.: prov. Sondrio. . L. oGiLvIENsIS (B. et Br.) Ces. et De Not. — Sacc., /. c., p. 34. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 172. Su cauli secchi di ZErigeron canadense: prov. Pavia. L. Phyroraccar Cavr. — Sace. Sy02., IX, p. 763. — Bibl. 92, 98. Su foglie di Phytolacca decandra: prov. Pavia. 774. L. Rusci (Wallr.) Sace. Sy2., II, p. 74. — Bibl. 98, 110a, 148. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 35. Su cladodii di uscus aculeatus e. R. Hypoglossum: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai a Porto Ceresio; agosto 1905. 775. L. SaLvina Catt. — Sace., /. c., p. 62. — Bibl. 67. Sopra guaine e foglie languide di Oryza sativa: prov. Milano, Pavia. E n n! y357P 776 (NUE 778. 779. 780. 781. 782. 783. 784. 785 786 149 . LeprosPHAERIA SPARSA (Fuck.) Sacc. 7. c., p. 77. — Bibl. 92, 98. Su culmi di Agrostis sp.: prov. Pavia. L. specraBiLis Niessl. — Sace., 2. c., p. 40. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 82. In steli secchi di Laserpitium latifolinm: prov. Pavia. L. vacaBUNDA Sace., Z. c., p. 31. — Bibl. 122. Su rami secchi di Calycanthus sp.: prov. Pavia. TL. viriceNna Sace., . c., p. 29. — Bibl. 72. Sopra rami di Vitis vinifera: prov. Pavia. Sect. Phaeodictyae. Pleospora Allii (Rab].) Ces. Sace. Sy0., II, pag. 268. — Bibl. 92, 98. Sopra culmi secchi di AZ4%wmn: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, autunno 1904. PI. Asparagi Rabh. — Sacc., 2. c.. p. 268. — Bibl. 92, 98. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 180. Su rami di Asparagus officinalis: prov. Milano, Pavia. Osserv. —- La riscontrai a S. Angelo Lodigiano, autunno 1904. PL. GiLLetIaNa Sace., Z. e., p., 256. — Bibl. 103. Su rami secchi di Gewnista Scoparia: prov. Pavia. PL.inrrcroria Fuck. — Sacc. S722., IT, p. 265 et IX, p. 892. — //. A/- ternariae Gib. et Griff. — Bibl. 61. In culture: prov. Pavia. PI. herbarum (Pers.) Rab. — Sace. Sy22., II, p. 247. — Bibl. 98,151; Magnaguti (in herbario). — P. Sarcinulae Gib. et Griff. — Bibl. 61. — Sphaeria herbarum Pers. — Bibl. 16. 18, 22. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 236. Su rami di Sarothamnus scoparius, cauli di Gentiana lutea e cauli e foglie di diverse erbe: prov. Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Riscontrata sopra steli secchi presso Binasco, autunno 1904. . PL. mepia Niess]. var. Limonum Penz. — Sace. Sy7/. II, pag. 244. — Bibl. 151. Su foglie di Citrus Limonum: prov. Como. . PL. PHRAGMOSPORA (Dur. et Mont.) Ces. — Sacc., /. c., pag. 269 e IX, p. 892. — Magnaguti (in herbario). Sopra Yucca a Sermide: prov. Mantova. 789. 790. 191 792. 793. 794. 795. — 150 — . PrRENOPHORA cCALVEScENS (Fr.) Sace. Sy27., II, p. 279. — Magnaguti (in herbario). Su cauli erbacei: prov. Mantova. . P. Norarisi Sacc., 7. c., p. 285. — Venturia Dianthi De Not. — Bibl. 166. Su steli secchi di Dianthus atrorubens: Lombardia? (Lago Maggiore). P. PenicinLus (Schm.) Fuck. — Sace., lc, p. 282. — Sphaeria pe- nicillus Schum. —- Bibl. 162. Sopra cauli erbacei: Lombardia. Tribus Massarieae. Sect. Phaeophragmiae. MASSsARIA FOEDANS Fr. -— Sace. Sy22., IT, p. 2. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 237. Su rami morti di Tilia europaea: prov. Pavia. Tribus Clypeosphaerieae. Sect. Hyalodidymae. HypospiLa BIFRONS (DC.) Fr. — Sace. Sy, II, p. 190. — Sphaeria bifrons Fr. — Bibl. 162. Su foglie secche di Quercus: Lombardia H. Pusruta (Pers.) Karst. — Sace., /. e, p. 189. — Sphaeria pleuro— nervia De Not. — Bibl. 36 (dec. IX). Su foglie cadute di Quercus: prov. Milano. Sect. Phaeophragmiae. CLvprospHAERIA Norarisi Fuck. — Sace. Sy7., IT, p. 90. — Bibl. 157. Su rami di Rubus fruticosus: prov. Bergamo. Tribus Sphaerieae. Sect. Phaeosporae, RosELLINIA AMPHISPHAERIOIDES Sace. et Speg. -— Sacc. Sy/. I, p. 262, Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 224. Su corteccia e legno di Popwlus nigra: prov. Pavia. R. ByssiseDA (Tode) Schrét. Pilze Sehles., II, p. 299. — £è. aquila De Not. — Sacc. Syll., I, p. 252. Su tronchi d’alberi: Lombardia. NONE 798. 799. 800. 801. 802. 803. 804. 805. 806. 807. —.L.Iibl = i. RosELLINIA CLADONIAE (Anzi) Sacc., 2. c., p. 275. — Sordaria Cladoniae Anzi. — Bibl, 52. In poderi vecchi di Uladonia deformis: prov. Sondrio. R. coneLoBaTAa (Fr. et Fuck.) Sacc., /. c., p. 274. — Sphaeria conglo— bata Fr. — Bibl. 162. Su rami secchi di Betx/a alba: Lombardia. R. LIGNARIA (Grev.) Nits. — Sace., 7. c., p. 269. — Bibl. 15%. Su legno marcescente: prov. Bergamo. R. LIGNARIA forma Faci syLvaticaE Rota-Rossi, Seconda Contrib. Mye. della prov. di Bergamo, n. 261. — Bibl. 157. Su legno di Fagus sylvatica: prov. Bergamo. R. mammiroRrMIS (Pers.) Ces. et De Not. — Sace., 2. c., p. 258. — Sphae- ria mammiformis Pers. — Bibl. 162. Su tronchi decorticati: Lombardia. R. mepuLLARIS (Wollr.) Ces. et De Not. — Sace., 2. c., p. 258. Su legno di Plafanus: Lombardia (prov. Brescia). R. wecaTRIX (R. Hartig.) Berl. — Sacc. Sy2/.,XVII, p. 595. — Dema- tophora necatrix R. Hartig. — Bibl. 97b, 110, 110a, 120, 125, 184, 143. Su radici di Vitis vinifera e di varie pomacee: prov. Como, Milano, Pavia. R. rEomgispora Sace ,Sy//., I, p. 260. — Magnaguti (in herbario). Sopra tubercoli di Cyperus esculentus: prov. Mantova. R. poLveRAcEA (Elirh.) Fuck. —- Sace, 7. e, p. 265. Essice.: Cavr. FPung. Longob., n. 168. Su legno di Modinia Pseudacacia: prov. Pavia. HEeLMINTHOSPHAERIA CLAvarIARUM (Desm.) Fuck. — Sacc., 7. c., pag. 230. — Bibl. 157. Sopra C/lararia albida: prov. Bergamo. CHaeromium caxinum Ell ed Ev. — Sace. Sy/., IX, p. 485. — Bibl. 103. Su fimo canino: prov. Pavia. Ca. eLatuMm Kanze. — Sacc. Sy7., I, p. 221. — Bibl. .92, 98. Essice.: Cavr. Fumg. Longob., n 31; Magnaguti (in herbario). Sn frustuli di Asc/epias sp.: prov. Mantova, Pavia. 808. 813. 814. 816 Cnaeromum KunzeanuM Zopf. — Sacc., /. e., p. 223. — Bibl. 92, 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 31. Su frustolo di Asclepias sp. e su carta: prov. Pavia. . Ca. LaceNIFORME Sace., 2. c., p. 221. — Magnaguti (in herbario). Sopra carta bagnata: prov. Mantova. . Ca. MoxremartINII Cave. — Sace. Sy7/., XIV, p. 491. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 228. Sopra semi di Opuntia vulgaris: prov. Pavia Sect. Hyalodidymae. . Berta LIcHENICOLA De Not. — Sace. ,Sy/7., I, p. 583. — Bibl. 52. Sopra tallo di Solorina crocea: prov. Sondrio. . MeLanopsamma PomrormISs (Perr.) Sace. Sy//., I, p. 575 Essice : Cavr. Fung. Longob., n. 170 e 233. Su legno decorticato di Aesculus Hippocastanus e di Fagus sylvatica: prov. Pavia. EriospHaERrIA RenmI Cavi. — Sace. 877/., IX, p. 307. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 171 (c.ic.). Sopra Morus alba: prov. Pavia. Sect. Phaeodidymae. AMPHISPHAERIA BamBusar Trav., Seconda Contrib. Flor. mycol. della prov. di Como, n. 108. — Bibl]. 151. Su culmi secchi di Bambdusa sp.: prov. Como. . A. FALLAX De Not. — Sace. Sy0/., I, p. 719. — Bibl. 103, 166. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 127. Sopra corteccia vecchia di Quercus Prinus, palustris: prov. Milano, Pavia. . A. umBRINA (Fr.) De Not. — Sacc., 2. c., p. 720. — Sphaeria umbrina Fries. — Bibl. 36 (dec. IT). Su tronchi di U/mys: prov. Milano. Sect. Hyalophragmiae. 7. ZiNoELLA PULVISCOLA (Curr.) Sacc. Sy7., II, p. 214. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 131. Sopra vecchie ceppaie di Robinia Pseudoacacia: prov. Pavia. sà 153 — 818. MeLomastia Friesi Nits. — Sace. Sy22. IT, p. 219. Sphaeria ma- stoîvlea Fries. — Bibl. 162. Su corteccia di Salix: Lombardia 819. AcanTHOSTIGMA PERPUSILLUM De Not. — Sace., Z. c., p. 207. Bibl. 166. Su corteccia di Prunus Cerasus: prov. Milano. 820. LASIOSPHAERIA FELINA (Fuck.) Sacec., Z. c., p. 290. — Bibl. 103. Su tronco vecchio: prov. Pavia. 821. L. HirsuTa (Fr.) Ces. et De Not. — Sace., 2. e., p. 191. — Bibl. 166; Magnaguti (in herbario). Su vecchi rami di Salir e su legni putrescenti: prov. Mantova, Milano. 822. L. ovina (Pers.) Ces. et De Not. — Sacc., /. c., p. 199. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 38. Su tronchi putrescenti di Quercus: prov. Pavia. 823. L. RHacopiuw (Pers.) Ces. — Sace., /. c., p. 194. — Bibl. 115. Su legno marcio: prov. Cremona. 824. L. sperMoIpEs (Hoffm.) Ces. et De Not. -— Sace. Z. c., pag. 198. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 130. Su legno putrescente di Fagus sylvatica: prov. Pavia. Sect. Phaeophragmiae. 825. MeLanomMa Purvis-PyRIus (Pers.) Fuck. — Sace. Sy/. II, p. 98. — Bibl. 85. — Sphaeria Pulvis-pyrius Pers. — Bibl. 21, 22. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 175. Su rami di Aesculus Hippocastanum e sopra ceppi e legni morti: prov. Brescia, Pavia. 826. M. Socorixae (Anzi) Sace. — Sacc., /. e., p. 112. — Bertia Solorinae Anzi. — Bibl. 52. Sopra tallo di .So/orina saccata: prov. Sondrio. 827. TREMATOSPHAERIA PERTUSA (Pers.) Fuck. — Sacc., /. c., pag. 165. — Bibl. 103. Essiec.: Cavr. Fung. Longob., n. 176. | Su legno decorticato di Morus alba e di Sambucus nigra: prov. Pavia. Atti dell’Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 12 — 154 — 828. Caryvospora PUTAMIMUM (Schw.) De Not. — Sace. Sy. II, p. 122. — Bibl. 92, 98, 103. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 129. Su guscio dei semi di Amygdalus Persica e di Armeniaca vulgaris: prov. Pavia. 829. CHAFTOSPHAERIA Toeniniana Cavr. — Sace. Sy2. XI, p. 326. — Bibl. 103. Sopra legno putrescente: prov. Pavia. Sect. Phaeodictyae. 830. TEICHOSPORA PATELLARIOIDES Sace. Sy77. IT, p. 300. — Magnaguti (in herbario). : Sopra legno decorticato di Populus: prov. Mantova. 831. T. pezizomes Sace. et Speg. — Sacc. S7y22., II, p. 300. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 177. Su corteccia e legno di Aesculus Hippocastanum: prov. Pavia. Tribus Sordarieae. Sect. Phaeosporae. 832. SORDARIA ANSERINA (Rabh.) Wint. — Sacc. S7y22. I, p. 238. Hissice.: Cavr. Fung. Longob., n. 226. Sopra sterco vaccino: prov. Pavia. 833. HypPocopra DpIscosPORA (Auersw.) Fuck. — Sace, /. c., pag. 241. — Bibl. 131. Su fimo vaccino: prov. Sondrio. 834. H. rimcoa (Rob.) Sace. — Sace, 2. e., p. 240. — Bibl. 92, 98, 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob. n. 121. Su sterco di cane e di cavallo: prov. Pavia. 835. H. numana Fuck. — Sacc., 7. c., p. 240. -- Bibl. 92, 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 227. Su escrementi umani secchi: prov. Pavia. Sect. Phaeophragmiae. 836. Sporormia FImeTARIA De Not. — Sacc. Sy2. II, p. 132. — Bibl. 35 (dec. V), 69; Magnaguti (in herbario). Sopra sterco vaccino secco: prov. Mantova, Milano. —— po eo gr © 837. SPORORMIA INTERMEDIA Aunersw. — Sacc., 7. c., p. 268. 92, 98. Su sterco equino e vaccino: prov. Pavia. 838. S. minima Auersw. — Sace., 7. c., p. 124. Bibl. 68, 98. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 36. Su fimo equino e vaccino: prov. Pavia. 839. S. ocromera Auersw. — Sace., 7. c., p. 130. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 83. Su sterco di pecora: prov. Pavia. 840. S. rIcinensIs Pir. — Sace., / c., p. 132. — Bibl. 68. Su legno putrescente di Popwlus: prov. Pavia. =] Tribus Cucurbitarieae. Sect. Allantosporae. 841. FRACCHIAEA HETEROGENEA Sace. Syll. I, p. 93. — Bibl. 108. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 119 e 234. Bibl. 68, Su rami corticati di Acer campestris e di Alnus glutinosa: prov. Pavia. Sect. Hyalosporae. 842. BorryosPHAERIA BeRENGERIANA De Not. — Sace. SyW7. I, p. 457. — Bibl. 166. Sopra pali di Betulm: prov. Milano. 843. B. Detiner (Durr. et Mont.) Sace. Sy7. 1, p. 460. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 125. Su rami secchi di Salix alba: prov. Pavia. Sect. Hyalodidymae. 844. LizoNiA EMPERIGONIA (Awd.) De Not. — Sace. Sy. I, p. 574. Sopra Polytrichum commune: Italia superiore (Lombardia?) Sect. Phaedidymae. 845. OrrHIA Ackris Wint. — Sace. Sy. I, p. 739. — Bibl. 139, 140. Essice.: Cavr. Fung. Longob, n. 119. Sopra rami secchi di Acer campestre: prov. Pavia. 846. 847. 848. 849. 850. 851. 852. 853. uo Sect. Phaeodictyae. CucurBItARIA BerBERIDIS (Pers.) Grev. Bibl. 92, 98, 151. Essice.: Cavr. Fung. Longob, n. 84. Su rami secchi di Berberis vulgaris: prov. Pavia, Sondrio. Sacc. Sy. II, p. 308. — C. CastANEAE var. morIcOLA Sace., Z. c., pag. 316. — Magnaguti (in herbario). Su corteccia morta di Morus alba: prov. Mantova. C. ELONGATA (Fr.) Grev. — Sace., 7. c., p. 309. -— Bibl. 103, 166. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 132. Sopra rami secchi di Robinic Pseudacacia: Lombardia (prov. Pavia). CucursitarIA LasurnI (Pers.) De Not. — Sacc., 2. c., p. 308. — Bibl. 92, 98, 148. — C. Laburni form. Cytisi. — Bibl. 85. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 85. Surami secchi di Oytisus alpinus e Laburnum: prov. Bergamo, Como (Canton Ticino), Pavia. C. naucosa (Fr.) Fuck. — Sace., Z. c., p. 315. — Sphaeria naucosa Fr. — Bibl. 162. Su rami secchi di Ulmus: prov. Milano. Fam. CERATOSTOMATACEAE. Sect. Hyalosporae. CERATOSTOMELLA ROSTRATA (Fr.) Sacc. Sy. I, p. 408; Trav. Pyren. in Flor. ital. crypt.. pars. I, vol. II, p. 328. — Bibl. 108. Su legno putrescente di Fagus: prov. Pavia. GNOMONIELLA TUBIFORMIS (Tode) Sacc., /. c., p.413; Trav., 2. c., p. 331. — Ceratostoma tubaeforme Ces. et De Not. — Bibl. 166. Su foglie di Alnus glutinosa: prov. Como. Sect. Phaeosporae. CeRATOSTOMA RyNcoPHORUM (De Not.) Trav. Pyren. in Flor. ital. crypt., pars. I, v. II, p. 334. — Ceratostoma Notarisii Sacc. Syl1., I, p. 215. — Magnaguti (in herbario). Su tronco di A/mus: prov. Mantova. a ere * di Pd + - — 157 — Sect. Scolecosporae. 854. Linospora MacnacutIana Sace. S7/. II, p. 356. — Magnagati (in herbario). Su foglie secche di Nordus torminalis: prov. Mantova. 855. Ophiobolus graminis Sace. Sy2. II, p. 349. Sopra culmi di Triticum vulgare: prov. Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai presso Casarile e Badile, estate ed autunno 1904. 856. O. rorpayRoomus (Tode) Sacc., /. c., p. 338. — Bibl. 92, 98, 148. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., u. 86. Su fusti marcescenti di P7yto/acca ed altri caunli erbacei secchi: prov. Bergamo, Pavia. 857. O. Sarmenti (Pass.) Sacc., /. c., p. 348. — Bibl. 98. — Su sarmenti secchi di Vitis vinifera: prov. Pavia. 858. O. vuLearis Sace, /..c., p 338. — Bibl. 148. Su caule erbaceo secco: prov. Bergamo. Fam. XYLARIACEAE. Sect. Phaeosporae. 859. HyPoxiLon ARGILLACEUM ( Pers.) Berk. — Sacc. Sy/., I, p. 354; Trav. Pyren. in Flor. ital. crypt., pars I, v. II, p. 40. Su rami e tronchi di Fraxinus: Lombardia. 860. H. atroPuRPUREUM (Fr.) Fr. — Sace., /. c., p. 375; Trav., /. c., p. 54. Su legno marcescente: Lombardia. 861. H. conaEeRENS (Pers.) Fr. — Sacc., /. c., p. 361; Trav., L c., p. 49. — Bibl. 142. — Sphaeria cohaerens Pers. — Bibl. 16, 18, 21, 22. Su legno e corteccia putrescente di Castanea, Fagus, Quercus, Po- pulus: prov. Brescia, Mantova, Pavia. 862. Hypoxilon fuscum (Pers.) Fr. — Sacc., /. c.. p. 361; Trav., 4. e., p. 44. — Bibl. 80, 85, 98, 131, 148, 151. - Sphaeria fusca Pers. — Bibl. 16, 18, 22. Sopra rami secchi corticati di Alnus, Castanea, Betula, Fagus: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. - Raccolto sopra rami di A/nus glutimosa a Motta Visconti, ottobre 1904. 863. 864. 865. 866. 867. 868. 869. 870. 871. 872. 873. — 158 — Hypoxylon granulosum Bull. — Trav., (. c., p. 50. — H. multi forme Fr. — Sace., L. e., p. 363. — Bibl. 148. — Sphaeria rubifor- mis Pers. — Bibl. 16, 18, 22. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 169. Su corteccia di Alnus glutinosa e su tronchi d’alberi: prov. Ber- gamo, Milano, Pavia. Ossery. — Lo riscontrai presso Binasco, autunno 1904. H. rerroratuM (Schw.) Fr. — Sace., /. c., p, 375. — Bibl. 148. Su rami secchi decorticati di Castanea vesca: prov. Bergamo. H. serpens (Pers.) Fr. — Trav. Pyren. in Flor. ital. crypt., pars. I, Vv. II, p. 52: Sacc.,Sy7 Isipwi378: .Sopra legno di Salire a Villa Campeggi, settembre 1905: prov. Pavia. H. upuw (Pers.) Fr. — Trav., 4. c., p. 55. — Sacc., Z. c., p. 386. Su legni secchi: Lombardia. H. varioLosum (1.) Keissl. — Trav. /. c., p. 41. — H. coccineum Bull. — Sace. Sy. I, p. 353. — Bibl. 85. — Sphaeria fragiformis Pers. — Bibl. 16, 18, 21, 22. Su tronchi e rami secchi di Fagus: prov. Brescia, Como, Pavia. DALDINIA coNcENTRICA (Bolt.) Ces. et De Not. — Trav., /. c., p. 33. — Bibl. 85, 148. Su tronco di Alnus glutinosa: prov. Bergamo, Como (Canton Tic.). NUMMULARIA ANTHRACINA (Kunze et Schum.) Trav., /. c., p. 57. — Hy- poxylon nummularium Bull. — Bibl. 86 (dec. IX). Su rami morti di Fagus: prov. Pavia. . N. repANDA (Fr.) Nitsch. — Trav., /. c., p. 61; Sacc., l. c., p. 396. Su rami e tronchi di Sordus e Riamnus: Lombardia. N. succentuRIATA (Tode) Nitsch. — Trav., /. c., p. 60. — Bibl. 164. Su rami di Quercus e Acer: Lombardia. UsruLina maxIMA (Weber) \Vettst. — Trav., 7. c., p. 36. — Sphaeria deusta Hoffm. — Bibl. 16, 18, 21, 22. Su tronchi di alberi putrescenti: prov. Brescia, Pavia. Poronia OrpIipus Mont. — Trayv., /. c., p. 32. — Poronia macropoda et f cladonioides Ces. — Bibl. 43. — P. Oedipus 8 O. — Bibl. 49. | Essice.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. mycol., n. 1946. Su sterco umano e vaccino: prov. Como. — 159 — 874. XILARIA BULBOSA (Pers.) B. et Br. — Trav., /. »., p. 24. Sul terreno tra muschi e foglie di pini: Lombardia (Italia sup.). 875. X. pIcitaTA (L.) Grev. — Trav., l. c., p. 25. — Clavaria digitata L. — Bib. 2. Su legni putrescenti: prov. Como. 876. X. Gurpinu (Fr.) Ces. — Trav., 2. c., p. 28. — Bibl. 49. — Xyl. ew- piliaca Ces. — Bibi. 46. — Hypocrea eupiliaca Ces. — Bibl. 48. Su sterco e su terra grassa: prov. Brescia. 877. XyLARIA HypPoxyLon (L.) Grev. Traves spi28ta SaccaSyU50E p. 333. — Sphaeria Hypoxylon Pers. — Bibl. 21, 22. Su legno semiputrido: prov. Brescia. Fam. VALSACEAE. Sect. Allantosporae, 878. CALOSPHAERIA PULCHELLA (Pers.) Schròt. — Trav. Pyren. in Flor. ital. crypt., pars. I, vol. II, pag. 158. — Sphaeria pulchella Pers. — Bibl. 162. Su corteccia di Prunus Cerasus: prov. Milano. 879. QUATERNARIA QUATERNATA (Pers.) Schroet. — Trav., /. c., p. 78. — Sphaeria quaternata Pers. — Bibl. 35 (dec. VIII). Su rami secchi di Quercus: prov. Milano. 880. VaLsa AMBIENS (Pers.) Fr. — Trav., /. c., p. 102. — Bibl. 131. Su rami secchi di Betula alba: prov. Sondrio. 881. V. AurrswaLpI Nitsch. — Trav., /. c., p. 105; Sace. Sy2., I, p. 138. Su rami di Rhamnus: Lombardia. 882. V. Leucosroma (Pers.) Fr. — Trav., Z. c., p. 106; Sace, /. c., p. 139. — Bibl. 166. -Su corteccia di Prunus Cerasus: prov. Sondrio. 883. V. Massariana De Not. — Trav., /. c., p. 107; Sace., / e., p. 138. — Bibl. 166. Su rami secchi di Sorbus Aucuparia: prov. Sondrio. 884. V. saLicina (P.) Fr. — Sace. Sy/. I, p. 131. — Bibl. 148. Su rami di Salix viminalis: prov. Bergamo. 885. V. rransLUCENS Ces. et De Not. — Trav., /. c., p. 105. — Bibl. 92, 98. Sopra rami secchi di Salix alba, babylonica ecc.: prov. Pavia. 160 886. EuryPeLLa exIGUA Ell. et Ev.in Berl. Icon. fung. III, p. 58, t. 73. Tray,/tcAip IG aSaec Sy ESVAEp 56h! Su corteccia di Ulmus: prov. Milano. 887. E. PrunasTRI (Pers.) Sacc. Sy4. I, p. 147; Trav., 2. c., pag. 116. — Valsa Prunastri Fr. 3ibl. 166. Su rami di Prunus Cerasus: prov. Sondrio. 888. E. Sorsi (Alb. et Schw.) Sacc., 2. c., p.:148; Trav., 2. c., p. 116. Su rami di Sordus Aucuparia: Lombardia. 889. EuTyPA ANEIRINA (Somm.) Sacc., 2. c., p. 175; Trav, 4. c., p. 134. — Diatrype aneirina Fr. — Bibl. 166. : Su rami secchi: prov. Sondrio. 890. E. scasrosa (Bull.) Fuck. — Trav., Z. c., p. 132; Sacc., /. c., p. L7L Su legno di diversi alberi: Lombardia. 891. E. Lara (Pers.) Tul. — Trav.,.l.e., pi 137; Sacco. le. pî 10: Su rami di diversi alberi: Lombardia. 892. E. spinosa (Pers.) Tul. — Trav., 2. c., p. 140; Sacc., /. c., p. 169. Su rami di diversi alberi; Lombardia. 893. PERONEUTYPA HETERACANTHA (Sacc.) Berl. — Trav., Z. c., p. 124. — Bibl. 148. — Eutypa heteracantha Sace. — Bibl. 103. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 120. Su tronco decorticato di Sambueus nigra e rami di Tia ewropaea: prov. Bergamo, Pavia. 894. ENDOXYLA PARALLELA (Fr.) Sace. Sy, I, p. 181. Essice.: Rabenh. Fung. eur., n. 1244 (Sphaeria). Sopra pali: prov. Sondrio. 895. CRYPTOSPHAERIA OCELLATA (Fr.) Ces. et De Not. — Trav., /. c., p. 143. Su rami di Fraxinus: Italia superiore (Lombardia?). p 896. CryprovaLsa PROTRACTA (Pers.) Ces. et De Not. — Trav., 2. c., p. 146. Su rami secchi: Lombardia. 897. DramtRyPE BULLATA (Hoffm.) Fr. — Trav. /. c., p. 69. — Bibl. 92, 97a, 98, 115, 142; Magnaguti (in herbario). — Sphaeria bullata Hoffm. — Bibl. 16, 18, 22, 36 (dec. VIII). Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 78. Su rami secchi di Salir: prov. Cremona, Mantova, Milano, Pavia. 898. D. disciformis (Hoffm.) Fr. — Trav., 4. c., p. 68. — Bibl. 92, 98; Ma- — 161 — gnaguti (in herbario). — Sphaeria disciformis Hoffm. — Bibl. 16, 18, 22, 36 (dec. VIII). Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 77. Su corteccia e rami di Fagus: Lombardia (prov. Milano, Pavia). Osserv. — La riscontrai a S. Angelo Lodigiano, autunno 1904. 899. Diatrype stigma (Hoffm.) Fr.-- Trav., 2. c., p. 66. — Bibl. 92, 98, 148. — Sphaeria Stigma Hoffim. — Bibl. 22. — SpA. Stigma $ decor- ticata. — Bibl. 21. Su rami secchi di Castanea vesca, Fagus sylvatica, Corylus Avellana: prov. Bergamo, Brescia, Milano, Pavia. Ossery. — Riscontrata su rami di Corylus presso Casarile, autunno 1904. 900. DrATRYPELLA QUERCINA (Pers.) Nits. — Trav., 7, c., p. 71. — Bibl. 151. — Magnaguti (in herbario). Su rami di Quercus sp.: prov. Como, Mantova. 901. D. verruciformis (Ehrb.) Nits. — Trav., Z. c., p. 75. — Bibl. 115. — Sphaeria verrucaeformis Ehr. — Bibl. 16, 18, 22. Su pali corticati di Salix e rami di Corylus Avellana; prov. Cre- mona, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata su rami di Sali» presso Casarile; 1904. Sect. Hyalosporae. 902. Mamrania CoryLI (Batsch.) Ces. et De Not. — Trav, /. c., p. 168. — Gnomoniella Coryli (Batsch.) Sacc. 872/.I, p. 419. — Bibl. 85. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 235. Su foglie di Corylus Avellana: prov. Como, Pavia. 903. M. spicuLosa (Batsch.) Trav., 2. c., p. 167. — Bibl. 151. — Sphaeria fimbriata Fr. — Bibl. 162. i Essicc.: Erb. critt. ital., II, n. 1170 (Gnomonia fimbriata); Cavr. Fung. Longob., n. 33 ( Mamiania f.). Su foglie di Carpinus Betulus e di Ostrya carpinifolia: prov. Como, Milano, Pavia. Sect. Phaeosporae. FI — 904. ANTHOSTOMA MELANOTES (Berk. et Br.) Sace. — Trav., 2. c., p. 176. — Bibl. 103. Su legno decorticato di Castanea vesca : prov. Pavia. 905. 906. 907. 909. 910. CILE 912. 913. 914. 915. 916. ici ANTHOSTOMA OxvAcaNTHAE (Mont.) Sacc., /. c., p. 300. — Trav. Pyren. in Flor. ital. crypt., pars. I, vol. II, p. 180. Su rami di Crataegus Vxyacantha: Italia bor. (Lombardia ?), Lopaposroma Massarae (De Not.) Trav., l. c., p. 172. — Hypoxylon Massarae De Not. — Bibl. 166. Sopra ceppi di legna da ardere: prov. Sondrio. Sect. Hyalodidymae. MreLANcoNIS poLosa (Fr.) Sacc. var. MassaraE (De Not.) Sace. — Trav., 2. c., p. 185 — Bibl. 131, 166. Su rami di A/Mmus sp.: prov. Sondrio, . M. rHeLEBOLA (Fr.) Sacc. — Trav., 2. c., p. 187. — Bibl. 103, 131. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 124. Su rami secchi corticati di Almnus glutinosa: prov. Pavia, Sondrio. Hercospora Truiae (Fr.) Tul. — Trav., 2. c., p. 189. — Bibl. 103., Su rami di Tilia europaea: prov. Pavia. CHOROSTATE LEIPHAEMIA (Fr.) Trav., 2. c., p. 203. Su rami corticati di Quercus: Italia superiore (Lombardia ?). CH. NIDULANS var. eXIGUA (Niessl.) Trav., 2. c., p. 211. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 232. Su rami di Rubus cuesius: prov. Pavia. Ca. oncosroma (Duby) Trav., /. c., p. 192. — Diaporthe (Chor.) onco- stoma (Dub.) Fuck. — Bibl. 119. Su rami corticati morti di Rotinia l’seudacacia: prov. Como. CH. sALICELLA (Fr.) Trav., /. c., p. 203. — Diaporthe salicella (Fr.) Sacc. — Bibl. 103. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 125. Su rami corticati di Salx alba: prov. Pavia. DraporrHE AMBIGUA Nits. — Trav.; 2. c., p. 265. — Bibl. 98. Su rami giovani di Pirus: prov. Pavia. D. eres Nits. — Trav., 2. c., p. 248. — Bibl. 122. Su rami morti di Ulmus campestris: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Binasco, autunno 1904. D. crammopes (De Not.) Sace. — Trav., 2. e., p. 229. — Sphaeria grammodes De Not. — Bibl. 36 (dec. II). Su steli morti di Artemisia vulgaris: prov. Milano. I I 917. 918. 919. 920. 921. 922. 923. 924. 925. — 163 — DIAPORTHE INAEQUALIS (Curr.) Nits. — Trav., 2. c., p. 258. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 126. Su rami secchi di Sarothamnus vulgaris: prov. Pavia. D. KermiaE (Ces.) Trav., . c, p. 253. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. mye., n. 1938 (Sphaeria Ketmiae) Su rami morti di Hidiscus syriacus: prov. Brescia. D. ortHocERAs (Fr.) Nits. — Trav., Z. c.. p. 227. In cauli morti di diverse Compositae: Italia superiore (Lombardia?). EnporHIA eyRosa (Schw.) Fuck. — Trav., Z. e., p. 181. — E. radicalis Fr. — Bibl. 166. Su rami secchi e radici denudate di Quereus e Castanea: Lom- bardia. Sect. Phaeodidymae. Valsaria insitiva Ces. et De Not. — Trav., 2. c., p. 289. — Bibl. 105, 151. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 128. Su rami secchi di Rodinia Pseudacacia e di Gleditschia triacanthos : prov. Como, Milano, Pavia. Ossery. — La riscontrai su rami di Rodinia presso Binasco; au- tunno 1904. Sect. Phaeophragmiae. PseupovaLsa BeruLaE (Schum.) Schròt. — Trav., 4. c., p. 306. — Ps. lanciformis Ces. et De Not. — Bibl. 166. Su rami corticati di Betula: prov. Sondrio. Aglaospora profusa (Fr.) De Not. — Trav., /. c., p. 299. — Bibl. 36 (dec. V), 98. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 37. Su rami corticati di Robinia: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato a Porto Ceresio, settembre 1904. MeLoGRAMMA sPINIFERUM (Wallr.) De Not. — Trav., 2. c., p. 297. Su corteccia di Fagus sylvatica: Lombardia. M. vacans (Bull.) De Not. — Trav, /. e, pag. 206. — Bibl.36 (dec. IX). — Sphaeria Melogramma Pers. — Bibl. 16, 18, 22. Su rami di Quercus e d’altri alberi: prov. Milano, Pavia. — 164 — Sect. Scolecosporae. 926. SILLIA FERRUGINEA (Pers.) Karst. — Trav., /. c., p. 324. — Bibl. 151. Su rami di Corylus Avellana: prov. Como. Fam. DOTHIDEACEAE. Sect. Hyalosporae. 927. Mazzantia NapeLti (Ces.) Sace. Sy. II, p. 592. — Bibl. 98, 161. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 89; Rabh. Fung. europ.,n. 1272; Rabl.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 1952 (Dothidea Napelli Ces.). Su cauli secchi di Aconitum Napellus: prov. Como, Sondrio. 928. Phyllachora Cynodontis (Sace.) Niess]. — Sacec., 2. c., p. 602. — Bibl 1927.9798, 131. Essice.: Briosi e Cavr. Fung. parass, n. 74. Su foglie di Cynodon Dactylon: prov. Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Riscontrata presso Binasco, autunno 1904. 929. Ph. graminis (Pers.) Fuck. — Sace., 2. c., p. 602. — Bibl. 89a, 92, 98, 115, 120a, 131. — Sphaeria graminis Pers. — Bibl. 16, 18. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 134; Magnaguti, (in herbario). Su culmi e foglie di varie graminacee: prov. Cremona, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — La riscontrai presso Casarile, autunno 1905, 930. Pa. PreRIpIS (Reb.) Fuck. — Sacc., 2 c., p.607. — Bibl. 131. Essice.: Erb. critt. ital. II, n. 1282. Su foglie di Pteris aguilina: prov. Sondrio. 931. Ph. Trifolii (Pers.) Fuck. — Sace., 7. c., p. 613 e IX, p. 1020. — Bibl. 181. Essice.: Erb. critt. ital., II, p. 1076. Sopra foglie di 7yifolium: prov. Milano, Pavia, Sondrio. Ossery. — La riscontrai nei dintorni di Pavia, settembre 1904, ed a Musocco, autunno 1905. 932. EuryacHora STELLARIAE (Lib.) Fuck. — Sace., l.c., p. 625. — Bibl. 98. Su foglie di Stellaria Holostea: prov. Pavia. 933. E. srELLARIS (Pers.) Fuck. — Sacc., 2. c., p. 625. — Bibl. 98. Su foglie di Plyteuma Scheuchzeri: prov. Pavia. 934. 935. 936. 937. 938. citi. sn e 940. 941. 939. — 165 — Sect. Hyalodidymae. PLowrieutIA MEzEREI (Fr.) Sace. Sy2. II, p. 636. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 238. Su rami morti di Daphne Mezereum: prov. Pavia. DorHIDELLA BETULINA (Fr.) Sacc., /. c., p. 628. — Dothidea betulina Fr. — Bibl. 162. Su foglie morte di Popw/s: Lombardia. D. Ulmi (Duv.) Wint. — Sacc., /. c., p. 594. — Bibl. 98, 114, 131. — LhyUachora Uni Fuck. — Bibl. 80, 97. — Sphaeria xylomoides DC. — Bibl. 16, 18, 22. Essicc.: Briosi e Cavr. Hung. parass., n. 75. St foglie di Ulmus campestris: prov. Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — La riscontrai presso Motta Visconti; autunno 1904. Sect. Phaeodidymae. DorHIpEA PuccInIornes (DC.) Fr. — Sace., /. c., p. 641. — Bibl. 163. Su rami e foglie languenti di Buxus sempervirens: prov. Milano, Pavia. D. Samguci (Pers.) Fr. — Sacc., 7. c., p. 639. — Bibl. 181. Essicc.: Erb. critt. ital. II, n. 395. Su rami di Sambducus racemosa: prov. Sondrio. D. Samguci form. Visurni LanTANAE Rota Rossi, Seconda Contribuz. Myc. Bergam., n. 269. — Bibl. 157. Sopra rami di Vidurnum Lantana: prov. Bergamo. Sect. Phaeophragmiae, RuopocrapHus rFiicinus (Fr.) Fuck. — Sace., /. c., p. 648. — Bibl. 92, 98. Su foglie di Pteris aquilina: prov. Pavia. Fam. HYPOCREACEAE. Sect. Hyalosporae. Polystigma rubrum (Pers.) DC. — Sace., /. c., p. 458. — Bibl. 80, 110, 120. — Xy/oma rubrum Pers. — Bibl. 16, 18. Su foglie di Prunus domestica e P. spinosa: prov. Bergamo, Mi- lano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai su foglie di Prunus domestica a S. Angelo Lodigiano, autunno 1904. 942. 943. 944. 945. 946. 948. 949. 950. 951. 952. 953. — 166 — Sect. Phaeosporae. MeLANosPoORA Zama Corda. — Sace. Sy. II, p. 463. — Sphaeronema Zamiae Catt. — Bibl. 67. Su culmi languenti di Oryxra sativa: prov. Milano, Pavia. Sect. Hyalodidymae. NectRrIA AquiroLII (Fr.) Berk. — Sacc., 2. c., p. 487. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 178. Su rami corticati di Ilex Aquifolium: prov. Pavia. N. cinNABARINA (Tode) Fr. — Sace., /. c., p. 471. — Bibl. 92, 98, 115. Su rami secchi di gelso e pioppo: prov. Cremona, Pavia. N. coccinea (Pers.) Fr. — Sacc., /. c., pag. 481. — Sphaeria coccinea Pers. — Bibl. 21, 22. Sopra rami secchi: prov. Brescia. N. carysitEs (Wallr.) Rabh. — Sace., 2. c., p. 488. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 179. Sopra rami corticati di Ulmus campestris: prov. Pavia. . N. pirissima Tul. — Sacc., /. c., p. 482. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 133. Su gusci di frutto di Aesculus Hyppocastanum: prov. Pavia. N. MANTUANA Sace., /. c., p. 50. — Magnaguti (in herbario). Su legno decorticato di Populus, a Migliaretto: prov. Mantova. N. Preziza (Tod.) Fr. — Sace, /. c., p. 501. — Sphaeria Peziza Tode. — Bibl. 16, 18, 22. Su legni morti: prov. Pavia. N. Ribis (Tode) Rblh. — Sace., /. c., p. 480. Sopra rami di Ribes rubrum e Villa Jemoli, ed a Redavalle, aa- tanno 1904: prov. Pavia. N. squamuLiGERA Sace., 7. c., p. 503. — Bibl. 103. Sopra rami di Rodinia Pseudacacia: prov. Pavia. HyPomyces aURANTIACUS (Pers.) Fuck. — Sacc., /. c., pag. 470. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 87. Sopra Polyporus imberbis: prov. Pavia. H. roseLLUSs (Alb. et Schw.) Tul. — Sace., 2. c., p. 468. — Sphaeria rosella Alb. et Schw. — Bibl. 162. Su tronchi tagliati di Robdinia Pseudacacia : prov. Milano. — 67 — Sect. Hyalophragmiae. 954. GIBBERELLA CYANOGENA (Desm.) Sacc. — Sace. Sy7/. II, p. 555. — Bibl. 103. Sopra cauli di Brassica oleracea (var. colt.): prov. Pavia. 955. G. moricola (De Not.) Sace., /. c., p. 553. — Bibl. 97, 98, 101, 120. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 72; Cavr. Fung. Lon- gob., n. 88. Su rami di Morus alba: prov. Bergamo, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai presso Motta Visconti, ed a S. Angelo Lo- digiano, autunno 1904. 956. G. SausineTTI (Mont.) Sacc.. /. c., p. 554. — Bibl. 92, 98. — Botryo- sphaeria Saubinettii Niessl. — Bibl. 67; Magnaguti (in herbario). Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 39. Su rami secchi di Rodinia, sopra culmi e foglie di Oryza sativa e su fusto di Phyfolacca Decandra: prov. Mantova, Pavia. Sect. Scolecosporae. 957. Epichloe typhina (Pers.) Tul. — Sace., 2. c., p. 578.-- Bibl. 80, 97 a, 98, 114, 114a, 115, 143. — Sphaeria typhina Pers. — Bibl. 16, 18. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 109; Cavr. Fung. Longob. n. 180. Sopra Holcus e Poa: prov. Cremona, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai sopra Ho/eus lanatus, presso Binasco, pri- mavera 1905. 958. CLaviceps PURPUREA (Fr.) Tul. — Sace., 2. c., p. 564. — Bibl. 97a, 98, 114, 131; Magnaguti (in herbario).. Sclerotium clavus DO. — Bibl. 16, 18. i Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 181. Sopre Secale, Triticum, Lolium, Agropyrum: prov. Mantova, Mi- lano, Pavia, Sondrio. 959. C. pusinLa Ces. — Sace., /. c., p. 565. — Bibl. 49. — Hypocrea pu- silla Ces. — Bib). 48. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 1533. Sopra semi di Andropogon Ischaenum: prov. Brescia. . 960. C. capiratA (Holmsk.) Link. — Sace., /. c., p. 571. -— Bibl. 49. Nei boschi: prov. Brescia. — 168 — 961. CLAVICEPS FULIGINOSA Ces. Sace. SyU. II, p. 575. — Bibl. 49. — Hypocrea fuliginosa Ces. — Bibl. 48. Sopra crisalidi di Bombix antiqua: prov. Brescia. 962. 0. wivmraris (L.) Link. — Sace., /. c., p. 572. — Bibl, 49. Sopra larve d’insetti: prov. Como. 963. CorpycEPps MYRMAECOPHILA Ces, — Sacc., /. ec, p. 566. — Bibl. 49. — Hypocrea myrmaecophila Ces. — Bibl. 48. Essicc.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. mye., n. 719; Klotzsch. Herb. viv. mye., n. 1033. Sopra formiche morte: prov. Brescia. Fam. LOPHIOSTOMATACEAE. Sect. Hyalodidymae. 964. LopHospHaeRA PERPUSILLA Sacc. Sy2. II, pag. 676. — Lophiostoma perpusillum Sacc. — Magnaguti (in herbario). Su foglie putrescenti di Carex, Bosco della Fontana: prov. Man- tova. 965. L. viricona Sace. Sy2., IT, p. 676. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 181. Su corteccia e legno vecchio di Vitis vinifera: prov. Pavia. Sect. Hyalophragmiae. 966. LoPHIoTREMA ckENATUM (Pers.) Sacc. 722. II, p. 680. — Magnaguti (in herbario). Su legno decorticato putrescente : prov. Mantova. 967. L. nassariomes Sace. Sy Il, p. 686 e IX, p. 1080. — Magnaguti (in herhario). Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 182. Su rami di Azlanthus glandulosa e su tronco decorticato di Salix alba: prov. Mantova, Pavia. 968. L. Nucuca (Fr.) Sacc., Sy. II, p. 679. — Lophiostoma Nucula (Fr.) De Not. — Magnaguti (in herbario). Sopra corteccia di .A/nus: prov. Mantova. 969. L. vacagunpum Sace., . c., p. 684. — Bibl. 115. Su corteccia di A/mus: prov. Cremona. — 169 — Sect. Phaeophragmiae. 970. Lopmiosroma BaLsamanum De Not. — Sacc. Sy2!. II, p. 701 e IX, p. 1089. — Sphaeria Balsamiana De Not. — Bibl. 36 (dec. VIT). Su corteccia di Populus pyramidalis e di Ulmus: prov. Milano. 971. L. ELEGANS (Fabr.) Sace. Sy. II, p. 702. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 184. Su corteccia di Morus alba: prov. Pavia. 972. L. macrosromorpes De Not. — Sace., l. c., p.694. — Bibl. 92, 98, 115. Essice.: Cavr. Fung. Longob, n. 183. Su corteccia di vecchi salici: prov. Cremona, Pavia. 973. L. pibratum (Tode) Fuck, — Sace., 7. e., p. 701. — Magnaguti (in herbario). Su corteccia di Quercus: prov. Mantova, Sect. Phaeodictyae, 974. LopHpium comprEssum (Pers.) Sacc., 2. e., p. 711. — Bibl. 108. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 135. Su legno decorticato di Salix alba: prov. Pavia. 975. L. rENESTRALE (Cke. et Ev.) Sacc. Sy. II, p. 715 e IX, p. 1093. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 239. Su corteccia di Acer platanoides: prov. Pavia. 976. L. arapHposporum (Anzi) Sace. Sy0/. IT, p. 712. — Lophiostoma gra- phidospora Anzi. — Bibl. 52. Su corteccia di Prunus Cerasus: prov. Como. Ordo HYSTERIALES. Fam. HYSTERIACEAKE. Sect. Hyalodidymae. 977. AULOGRAPHUM vagun Desm. f. OLEAE, Sace. SyIl. II, p. 728. Essicc.: Rabh.-Klotz Herb. viv. myc., n. 1056 (Histerium mi- crographum De Not.). Sopra foglie di Olea europaea: prov. Brescia, Como. Sect. Hyalophragmiae., 978. DIcHAENA QuERCINA (Pers.) Fr. — Sace., 2. e, p. 771. — Bibl. 80. Su rami di Quercus: prov. Pavia. i Atti dell'Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 18 979 980. 981. 982. 983. 984. 985. 986. 987. — 170 — Sect. Phaeophragmiae. . HysTERIUM PULICARE Pers. — Sacc., 7. c., pag. 743. — Bibl. 21, 22, 92, 98, 115, 131. — Magnaguti (in herbario). Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 136. Su corteccia e rami di Quercus e d’altri alberi: prov. Brescia, Cre- mona, Mantova, Pavia, Sondrio. Sect. Hyalodictyae. GLonrorsis BIroRMIS (Fr.) Sace. Sy2/. II, pag. 773 e IX, p. 116. — — Bibl. 115. Su legno vecchio: prov. Cremona. Sect. Phaeodictyae. HystERoGRAPHIUM ELONGATUM ( Wahlb.) Cda. — Sace. Sy7. II, p. 777. — Hysterium elongatum Whlb. — Bibl. 163. Su legno di Quercus: prov. Milano. Sect. Scolecosporae. HyPopERMA conigeNUM ( Pers.) Cke. — Sace., 2. e., p. 786. — Sphaeria conigena Duby. — Bibl. 162. Sopra coni di /nus sivestris: prov. Milano. H. HepeRAE (Mart.) De Not. — Sacc., 2. c., p. 784. — Bibl. 157%. — Hysterium Hederae Mart. — Bibl. 41. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv.: myc., n. 1954. Su foglie di Hedera Helix: prov. Bergamo, Brescia, Como, Milano. H. vireuLtorum DCO. — Sace., /. c., p. 786. — Magnaguti (in her- bario). Su stelo secco di Calystegia sepium : prov. Mantova. LOPHODERNIUM ARUNDINACEUM (Schrad.) Chev. — Sace., Z.c., p. 795. — Magnaguti (in herbario). Sopra glume di graminacee: prov. Mantova. L. meLALEUcuM (Fr.) De Not. — Sace., /. c., p. 791. — Bibl. 131 Sopra foglie di Vaccinium Vitis-ldaea: prov. Sondrio. L. PrnasrrI (Schrad.) Chev. — Sace., 2. c., p. 794. — Bibl. 131, — Magnaguti (in herbario). Su foglie di Pinus: prov. Mantova, Sondrio, 171 — Ordo TUBERALES. Fam. ELAPHOMYCETACEAE. Sect. Phaeosporae. 988. ELapHomycrs acuLEATUS Vittad. — Sace. Sy. VIII, p. 869. — Bibl. 29, 42. Nei boschi: prov. Milano, Pavia. 989. E. AnTHRACINUS Vittad. — Sacc., 7. c., p. 866. — Bibl. 29, 42. Nei boschi di quercia: prov. Milano, Pavia. 990. E. asperULUS Vittad. — Sacc., 7. c., p. 869. — Bibl. 29, 42. Nei boschi di quercia e di pino: prov. Milano. 991. E. AtroPURPUREUS Vittad. — Sacc., 2. c., p. 864. — Bibl. 29, 42. Nelle brughiere e nei boschi: prov. Pavia. 992. E. cirrinus Vittad. — Sacc., Z. c., p. 865. — Bibl. 29, 42. Nei boschi di quereia: prov. Milano, Pavia. 993. E. pecipiens Vittad. — Sace., /. c., p. 867. — Bibl. 29, 42. Nei boschi: prov. Milano, Pavia. 994. E. ecHIinaTus Vittad. — Sacc., /. c., p. 870. — Bibl. 39, 42. Nelle brughiere, prov. Milano. 995. E. rormtipus Vittad. — Sacc., /. c., p. 871. — Bibl. 39, 42. Nei boschi: prov. Milano. 996. E. eranuLaTtus Fries. — Sacc., 2. c., p. 868. — Bibl. 39, 42, Nei boschi di pino e nelle brughiere: prov. Milano. 997. E. Levcosporus Vittad. — Sacc., 2. c., p. 865. — Bibl. 39, 42. Nei boschi di quercia: prov. Milano. 998. E. macuratus Vittad. — Sace., /. c., p. 865. — Bibl. 42. Nei boschi: Lombardia. 999. E. MorertI Vittad. — Sace., 2. c., p. 870. — Bibl. 29, 39, 42. Nei boschi: prov. Milano. ‘1000. E. murazinis Vittad. — Sacc, 2. c., p. 864. — Bibl. 29, 39, 42, 177. Nei boschi di quercia: prov. Milano, Pavia. 1001. E. papiratus Vittad. — Sace., 2. c., p. 864. — Bibl. 29, 39, 42. Nei boschi di quercia e di castagno: prov. Milano, Pavia. — 1722 — 1002. ELapHonycres Persoonii Vittad. — Sacc., 2. c., p. 870. — Bibl. 29, 39, 42, 177. Nei boschi di quercia: prov. Como, Milano. 1003. E. ririrorMIs Vittad. — Sace., 2. c., p. 867. — Bibl. 39, 42. Nei boschi di quercia: prov. Pavia. 1004. E. reticuLaTtus Vittad. — Sacc., 2. c., p. 867. — Bibl. 39, 42. Nei boschi di quercia: prov. Milano. 1005. E. serratus Vittad. — Sacc., 2. c., p. 866 — Bibl. 42. Nei boschi: Lombardia. 1006. E. variegatus Vittad. — Sacc., 7. c., pag. 867. — Bibl. 39, 42, 17%. Nei boschi: Lombardia. Fam. CENOCOCCACEAE. 1007. Cenococcum ecropHiLuMm Fr. — Sace, 7. c., pag. 871. — Bibl. 59, 42, 177. Nei boschi di querci e di castagno: prov. Milano. Fam. TUBERACEAE. Tribus Tubereae. Sect. Hyalosporae, 1008. Genga verrucosa Vittad, — Sace., 2. c., p. 873. — Bibl. 29, 42, 177. Nei luoghi sabbiosi incolti: Lombardia (prov. Milano, Pavia). 1009. STEPHENSIA BOMBYCINA (Vitt.) Tul. — Sace,, 2. c., p.880. — Bibl. 177. — Genea bombycina Vittad. — Bibl. 29, 42. Sotto i salici in luoghi umidi: Lombardia (prov. Milano, Pavia). Sect. Phaeosporae. 1010. Tuser agstIvun Vittad. — Sacc., 7. c., p. 891. — Bibì. 29, 42, 177. — T.cibarixm Sow. — Bibl. 16, 18, 21, 22, 54. — Lycoperdon tu- ber L. — Bibl. 4. Essice.: Erb. critt. ital. I, ‘n. 638. Lombardia (prov. Bergamo, Brescia, Milano, Pavia). 1011. T. Borca Vittad. — Sace., 7. c, p..889. — Bibl. 29, 42, 103, 17%. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 117. Lombardia (prov. Milano, Pavia). — 173 — 1012. Tuser BRUMALE Vittad. — Sace., , p. 895. — Bibl. 29, 42, 103, 148, 177 In luoghi aperti e boscosi: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. 1013. T. excavatum Vittad. — Sacc., 2. c., p. 886. — Bibl. 29, 42. Lungo il fiume Lambro: prov. Milano. 1014. T. rerrueineum Vittad. — Sacc., 2. c., p. 897. — Bibl. 29, 42. Nei boschi e nei querceti: prov. Milano, Pavia. 1015. T. rortipux Vittad. — Sacc., 7. c., p. 887. — Bibl. 29, 42. Lombardia. 1016. T. macrosporuw Vittad. — Sacc., 2. c., p. 887. — Bibl. 29, 42, 103, ir Sui colli e nei luoghi argillosi : prov. Pavia. 1017. T. macucatuw Vittad. — Sacc., /. c., p. 890. — Bibl. 29, 42. Prov. Pavia. 1012. T. Maenatux Pico. — Sace., 2. c., p. 885. — Bibl. 29, 42, 103. — T. griseum Pers. — Bibl. 16, 18, 22. Sui colli e monti e nella pianura traspadana: prov. Pavia. 1019. T. meLanosPoruw Vittad. — Sacc., Z. c., p. 894. — Bibl. 29, 42. Prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. 1020. T. nesenterIcum Vittad. — Sace., 2. c., p. 890. — Bibl. 29, 42. Nei boschi di quercia, sui colli e monti: prov. Bergamo, Como. 1021. T. microsporum Vittad. — Sacc., /. c., p. 888. — Bibl. 29, 42. Nei boschi e campi traspadani: prov. Pavia. 1022. T. niripom Vittad. — Sacc., 7. c., p. 897. — Bibl. 29, 42. Lombardia. | 1023. T. oLicosporun Vittad. — Sacec., 2. e, p. 887. — Bibl, 29, 42. Nei colli e monti traspadani: prov. Pavia. "1024. T. rurux Pico. — Sace., /. c., p. 897. — Bibl. 29, 42. Comune in Lombardia. Tribus Balsamieae. 1025. Barsamia poLysperma Vittad. — Sacc., 2. c., p. 878. — Bibl. 29, 42. In luoghi argillosi: Lombardia (prov. Pavia). 1026. B. vuaaris Vittad. — Sacce., /. c., p. 877. — Bibl. 29, 42, 177. In luoghi aperti argillosi: Lombardia (prov. Pavia). AU Tribus Terfezieae. Sect. Hyalosporae. 1027. Picoa Junieeri Vittad. — Sacc., 2. c., p. 899. — Bibl. 29, 42. Nei boschi dei colli e dei monti: Lombardia (prov. Pavia). Sect. Phaeosporae. 1028. CHorromyces GaneLIFORMiS Vittad. — Sacc., /. c., pag. 901. — Bibl. 29, 42. Nei luoghi incolti: prov. Pavia. 1029. C. meanprIFORMIS Vittad. — Sace., 7. c., p. 900. — Bibl. 29, 42, 179. Nei colli e monti traspadani: Lombardia (prov. Pavia). Ordo DISCALES. Fam. HELVELLACEAE. Tribus Morchelleae. Sect. Hyalosporae. 1030. MorcHELLA ponemica Krombh. — Sace. Sy2. VITI, p. 14. — Verpa speciosa Vittad. p. p. — Bibl. 32 (tav. XV, f. 5, 7, 8). Nei boschi e lungo i fossati: Lombardia. 1031. M. peLicrosa Fr. — Sacc,, 2. c., p. 10. — M. costata K. et Sch. — Bibl. 32, 42. Nei luoghi aperti, nei boschi ece.: Lombardia (prov. Pavia). 1032. M. escuLENTA (Linn.) Pers. — Sace., /. c, p. 8. — Bibl. 16, 18, 21, 22,32, 34, 40, 42, 48, 103, 122, 148. — Phallus esculentus L. — Bibl. 4, 2%. Prov. Bergamo, Brescia, Mautova, Milano, Pavia, Sondrio. 1033. M. Gicas (Batsch.) Fr. — Sacc, Z.c, p. 12. — Verpa speciosa Vitt. p. p. — Bibl. 32 (tav. XV, f. 6). Nei boschi e lungo i fossi: Lombardia. 1034. M. HyBRIDA (Sow.) Pers. — Sacc., 2. c., p. 13. — M. Rete Pers. — Bibl. 22. — M. semilibera DC. — Bibl. 32, 40, 42, 48. Lombardia (prov. Brescia). 1035. GyROMITRA ESCULENTA (Pers.) Fr. — Sacec., /. c., p. 16. — Helvella esculenta Pers. — Bibl. 21, 22, 42. Nei boschi: Lombardia (prov. Brescia). — 175 — 1036. GyromitRA INFULA (Schaeff.) Quél. — Rehm. Discom., pag. 1191. — Helvella infula Schaeff. — Sacc., 2. c., p. 2i. — Bibl. 21, 22. Prov. Brescia. 1037. HeLveLLA cRISPA (Scop.) Fr. — Sacc., l c., p. 18. — Bibl, 22, 42, 122. — H. Mitra L. — Bibl. 48. Nei boschi: prov. Brescia, Mantova, Pavia. 1038. H. ELASTICA Bull. — Sacc., /. c , p. 24. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 80, 103. Prov. Pavia. 1039. H. Lacunosa Afz. var. minor Sacc., /. c., pag. 19. — H. monachella Schàff. — Bibl. 48. Prov. Brescia. 1040. VeRPA DIGITALIFORMIS Pers. — Sacc., 2. e., p. 29, — Bibl. 82. Lombardia (prov. Milano, Pavia). Fam. PEZIZACEAE. Sect. Hyalosporae. 1041. AceraBuLa vuLgarIs Fuck. — Sace. Sy2l. VITI, p. 58. — Bibl. 98. — Peziza acetabulum L. — Bibl. 17, 22, 32, 42. Lombardia (prov. Mantova, Milano, Pavia). 1042. GrOPYXIS CARBONARIA (Alb. et Schw.) Sacc., /. c., pag. 71. Essicce.: Garov. Fungi exs., fasc. IV (Peziza carbonaria). Lombardia (prov. Milano). 1043. G. curuLARIS (L.) Sacc., /. c., p. 72. ; Essice.: Garov. Fung. eas., fase. IV (Peziza cupularis L.). - Sulla terra nei boschi: prov. Milano. 1044. G. verrucosa (Pers.) Wint. — Rehm. Pilze Ascom., p. 976. — Peziza verrucosa Pers. — Bibl. 21. Nei prati montani: prov. Brescia. 1045. Peziza aurantia Pers. — Sacc., /. c., p. 74. — Bibl. 21, 22. — P. coccinea Huds. — Bibl. 16, 17, 18, 34. — P. aurantiaca Harz. — Magnaguti (in herbario). Sopra humus: prov. Brescia, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. UOssery. — Riscontrato lungo il margine di una via campestre presso Casarile; autunno 1905. 1046. P. cerEA Sow. — Sace., /. c., p. 78. — Bibl. 48. Prov. Brescia. 176, 1047. Peziza vesieulosa Ball. — Sace., 2. c., p. 83. — Magnagauti (in herb.). Sopra travi tarlate, umide: prov. Mantova, Milano. Osserv. —— La riscontrai su terriccio nei boschi presso Motta Vi- sconti; autunno 1904, 1048. OripeA cocHLEATA (L.) Relm. Discom., p. 1024. — Peziza coch- leata L. — Bibl. 16, 17, 18. Prov. Pavia. 1049. Humaria ARANEOSA (Bull.) Quel. — Sace. Sy. VIII, pag. 122. — Bibl. 80. — Peziza araneosa Bull. — Bibl. 16, 17, 18. Sulla terra, nei boschi e giardini: prov. Pavia. 1050. H. cranuLATA (Bull.) Quel. — Sace., Z. c., p. 129. Essice.: Garov. Tung. exs, fase. IV (Peziza granulata Bull.). Su lettiera dei bachi, bagnata, putrescente: Lombardia, 1051. H. LeucoLona {Hedw.) Boud. — Sace., 2. ec, p. 118. — Peziza leu- colona Gonn. et Reb. — Magnaguti (in herbario). Su terreno arenaceo-cretaceo: prov. Mantova. 1052. H. rurILANS (Fr.) Sacc. Sy. VIII, p. 133. Essicc.: Garov. Fung. exs., fasc. IV ( Peziza rutilans Pr.) Sulla terra tra i muschi: Lombardia. 1053. H. Saccarpor Cavr. — Sace. Sy2. XI, p. 397. Essice.: Fung. Longob, n. 110. Sopra legno cariato, putrido: prov. Pavia (vedi n. 1127). 1054. H. suszirsuta (Schum.) Karst. — Rehm. Discom., p. 943. — Py- ronema subhirsutum Schum. — Sace. Sy2. VIII, p. 108. — Bibl. 92, 98. Sopra sterco umano: prov. Pavia. 1055. AscopEsMIs NIGRICANS v. Thiegh. — Sace. Sy. VIII, pag. 825. — Bibl. 92, 98. Sopra escrementi umani secchi: prov. Pavia. 1056. SArcoscyPHA coccineA (Jacq.) Cke. — Sace., 2. c., p. 154. — Peziza coccinea Jacq. — Bibl. 21, 22, 48. — P. epidendra Bull. — Bibl. 16, 17, 18. Sulla terra in prati montani e su rami morti: prov. Brescia, Pavia. 1057. Macropopia MacroPus (Pers.) Fuck. — Relim. Discom. pag. 985. — Helvella macropus Karst. — Sace. SyM. VIII, p. 28. — Peziza stipitata Huds. — Bibl. 21. Sul terriccio nei boschi: prov. Brescia. Maio 1058. PSEUDOPLEUTANIA NIGRELLA (Pers.) Fuck. — Sace. Sy2/. VIII, p. 165. Essice.: Garov. Fung. exs., fasc. IV (Peziza nigrella Pers.). Sopra terriccio: Lombardia (prov. Milano). 1059. LacuneA CÒatErI (Sm.) Rehm. Discom., p. 1659. — Humaria Chateri Sm. — Sace. Sy22. VIII, p. 120. — Bibl. 103. — Peziza luteo-nitens Cavr. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 74 Sopra terreno melmoso e su terra argillosa: prov. Pavia 1060. L. creGARIA (Rehm.) Phill. — Sace. Sy27. VIII, p. 170. Essice.: Garov. Fung. eas., fase. IV (Peziza gregaria). Su terreno: Lombardia (prov. Milano?). 1061. L. HEMIsPHAERICA ( Wigg.) Gill. — Sacc., Z. c., p. 166. — Peziza he- misphaerica Wigg. — Bibl. 21, 22, 80. — P. Labdellum Bull. — * Bibl. 16, 17, 18. Sulla ‘terra e su legni putrescenti: prov. Brescia, Pavia. 1062. L. ranugINosa (Bull.) Gi — Sace., 2. c., p. 167. — Peziza lanugi- nosa Bull. — Bibl. 16, 17, 18, 22, 34, S0. Prov. Brescia, Pavia. 1063. L. scurELLATA (L.) Gill. — Sace., /. c., p. 173. — Bibl. 98. — Pe- ziza scutellata L. — Bibl. 16, 17, 18, 22. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 75. Su legno putrido e tronchi secchi: prov. Pavia. 1064. L. setosA (Nees) Phill. — Sace., 2. e., p. 182. — Bibl. 98. Su tronchi secchi: prov. Pavia. 1065. L. rHELEBOLOIDES (Alb. et Schw.) Gill. — Sace., 2. c., pag. 179. — Peziza theleboloides Alb. et AE — Magnagut (in herbario). ‘ Essice.: Cavr. Fung. Long., n. 221. Su terra concimata e su detriti di foglie di Lea Mays: prov. Man- tova, Pavia. 1066. L. raELEBOLOIDES (Alb. et Schw.) Gill. var. semwnupA Cavr. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 111. Sopra sterco vaccino: prov. Pavia. 1067. L. umgrata (Fr.) Phill. —- Sace. Sy. VIII, p. 174. — Peziza um- brosa Fr. — Magnaguti (in herbario). Su cuscinetti di muschi: prov. Mantova. — 178 — 1068. LacHNEA umproruw (Fr.) Gill. — Sacc., 2. c., p. 174. — Peziza um- brorum Fr. — Magnaguti (in herbario). Su terreno cretaceo-sabbioso sugli argini del Po: prov. Mantova. 1069. ScLEROTINIA EcHINOPHILA (Bull.) Rehm Discom., p. 813. — Ciboria echinophila Sace. Syll. VIII, pag. 202. — Peziza echin. Bull. — Bibl. 167. Su ricci putrescenti di Castanea vesca: Lombardia? (Italia sup.) 1070. S. FuckeLiana De Bary. — Sacc. Sy. VIII, p. 196. - - Bibl. 114, 4a. Sopra Brassica e Beta: prov. Milano. 1071. S. LIBERTIANA Fuck. — Sacc., 2. c., pag. 196. — Bibl. 126. — Sele- rotium Libertianiim Fekl. — Bibl. 110a. Essice.: Briosi e Cavr. Funghi parass., n. 217. Sopra radici di Beta e di Phaseolus: prov. Brescia, Pavia. 1072. S. rriroLioruM Eriks. — Sace., 2. c., p. 196. — Bibl. 105. Sopra Medicago sativa: prov. Milano. 1073. Crsoria ciLtaTospora Fuck. — Sacc., 2. c., p. 205. — Bibl. 98. — Helotium Verbenae Cavr. — Bibl. 92. Su rami secchi di Verdena officinalis: prov. Pavia. 1074. HeLorium crrrinum (Hedw.) Fr. — Sace., 2. c., p. 224. — Magna- guti (in herbario). Essicc.: Garov. Fung. exs., fasc. IV (Peziza citrina). Su rami secchi: prov. Mantova, Milano. 1075. H. HERBARUM (Pers.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 217. — Bibl. 167. — Magnaguti (in herbario). — Peziza herbarum Pers. — Bibl. 21, 22. Sopra cauli erbacei marcescenti: prov. Brescia, Mantova. 1076. H. LENTICULARE (Bull.) Fr. — Sacc., l. c., p. 225. — Bibl. 131. — Peziza lenticularis Bull. — Bibl. 21, 22, 34. Essice : Erb. critt. ital., II, n. 192. Su tronchi secchi e su foglie putrescenti: prov. Brescia, Sondrio. 1077. H. saiceLLum Fr. — Sace., 7 c.; p. 230. — Bibl. 92, 98; Magna- guti (in herbario). Su rami secchi di Sale alba e triandra: prov. Mantova, Pavia. 1078. H. sarmentorun De Not. — Sace., 2. c., p. 245. — Bibl. 72, 167, Su sarmenti secchi di Vitis vinifera:; prov. Milano, ue Te — 179 — 1079. H. vireuLrorum (Vahl.) Karst. — Rehm Discom., pag. 782. — Ma- gnaguti (in herbario). Su ramoscelli secchi: prov. Mantova. 1080. H. viricenum De Not. — Sace. 8727. VITI, p. 229. — Bibl, 92, 98. Su sarmenti secchi di Vitis vinifera: prov. Pavia. 1081. ParaLrAa cauLICOLA (Fr.) Rehm. Discom., pag. 727. — Dasyschypha caulicola (Fr.) Sace. SyUl. VIII, p. 463. — Bibl. 148. Sopra caule erbaceo secco: prov. Bergamo. 1082. PH. cvarHoIDEA (Ball.) Gill. — Sace. Sy7. VIII, p. 251. — Bibl, 115. — Su frustuli di pianta erbacea: prov. Cremona. 1083. CyArHICULA coroNATA (Bull.) De Not. — Sace., 2. c., p. 304. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 162; Garov. Fung. exs., fase. IV (Peziza coronata Bull.). Su steli secchi marcescenti: Lombardia (prov. Milano, Pavia). 1084. C. retioLorUM (Desm.) Sacc., 7. c., p. 305. Essice.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. myc., n. 223 ( Peziza petiolorum). Su foglie di Quercus e Castanea: prov. Brescia. 1085. MoLLisia ATRATA (Pers.) Karst. — Relim Discom., p. 529. — Bibl. 151. — Pyrenopeziza atrata (Pers.) Fuck. -— Sace. SyM. VIII, p. 354. — Peziza atrata Pers. — Magnaguti (in herbario). Su fusti secchi di Artemisia vulgaris e su corteccia secca di Nam- bucus Ebulus: prov. Mantova, Sondrio. 1086. M. aurIcuLaE (Garov.) Sace. 872. VIII, p. 350. — Peciza auricu- lae Garov. — Bibl. 57. Sopra cerume dell'orecchio umano: prov. Pavia. 1087. M. cinerra (Batsch.) Karst. — Sacc., l. c., p. 336. — Bibl. 105. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 112. Sopra tronchi putrescenti di Quercus e su ceppaie vecchie di /?o- binia: prov. Pavia. 1088. M. xeLaLevca (Fr.) Sace., /. c., pag. 337. — Niptera melaleuca (Fr.) Fuck. — Magnaguti (in herbario). Sulla corteccia umida degli alberi: prov. Mantova. 1089. M, RasenHorsTI (Awd.) Rehm Discom., p. 537. — Peziza Raben- horstii Auersw. — Bibl. 167. Essicc.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. myce., n, 222, Su foglie di quercia: prov. Brescia. — 180 — 1090. Tapesia LuTEOLA (Fr.) Sacc. .Sy7. VIII, p. 378. Essice.: Garov. Fung. exs., fasc. IV (Peziza luteola Fr.) Su legno secco: prov. Pavia. 1091. DEsWAZIERELLA AcicoLa Lib. — Sacc., 2. e., pag. 386. — Bibl. 105. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 113. Su foglie di Pinus putrescenti: prov. Pavia. 1092. LAcHNELLA cORTICALIS (Pers.) Fr. —. Sacc., /. c., p. 393. — Bibl. 115; — Magnaguti (in herbario). Su rami morti di Salir e su corteccia di Hedera: prov. Cremona, Mantova. 1093. L. rLAmMEA (Alb. et Schw.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 392. — Magnaguti (in herbario). Su ramoscelli putrescenti: prov. Mantova. 1094. L. rrIcoLor (Sow.) Sacc., 2. e., p. 394. — Peziza Godroniana Mont. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. mye., n. 16. Su corteccia di Quercus: prov. Brescia. 1095. LAcunuM BIcoLOR (Bull.) Karst. — Rehm Discom., pag. 870; Sace. Syll., VIII, p. 439 (Dasyscypha b.). — Peziza bicolor Bull. — Ma- gnaguti (in herbario). Su corteccia di Sale: prov. Mantova. 1096. L. cranpestINUM (Bull.) Karst. — Rehm Discom. p. 898. — Dasy- seypha clandestina (Bull.) Fuck. — Sace. Sy2. VIII, p. 458. — Bibl. 98. Su rami secchi di Corylus: prov. Pavia. 1097. L. niveux (Hedw. fil.) Karst. — Relm Discom., p. 879; Sace. Sy0. VIII, p. 437 (Dasysceypha n.). — Peziza nivea Fr, — Magnaguti (in herbario). Su corteccia: prov. Mantova. 1098. L. paturum (Pers.) Relm, 2. c., p. 875; Sace., 2. c., p. 443 (Dasyscy- pha p.). — Peziza patula Pers. — Magnaguti (in herbario). Bosco Fontana: prov. Mantova. 1099. L. surHuREUM (Pers.) Relim, 7. c., pag. 891. — Trichopeziza sul- . phurea (Pers.) Fuck. — Sace. Sy. VITI, p. 401. — Magnaguti (in herbario). Sul fusto di un’ombrellifera: prov. Mantova. 1100. L. vircinevm (Batsch.) Retz. — Relm, 2. e, p. 872. — Dasyseypha virginea (Batsch.) Fuck. — Sace. Sy/. VIII, p. 432; Magnaguti (in erbario). Su cauli erbacei secchi: prov. Mantova. pe _e_ Pe — 81 — 1101. DasyscyPHA cERINA (Pers.) Fuck. — Sace. Sy. VIII, p. 453. Bibl. 148. Su tronco di Castanea vesca: prov. Bergamo. Sect. Hyalodidymae, 1102. LAnzia Longrasca (Cav.) Sacc. Sy7. X, pag. 24. — Niptera longiasca Cavr. — Bibl. 98. — Pyrenopeziza longiasca Cav. — Bibl. 92. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 223. Su rami secchi di Losa spinosissima: prov. Pavia. 1103. Niprera Rarweri De Not. — Sace. Sy. VIII, p. 480. Bibl. 16%. — Cenangium Raineri De Not. — Bibl. 86 (dec. I). Su rami di Genista radiata: prov. Como. 1104. BELONIELLA GRAMINIS (Desm.) Rehm Discom. p. 643. — Bibl. 181. Su culmi secchi di Molinia coerulea: prov. Sondrio. Fam. ASCOBOLACEAE. Sect. Hyalosporae. 1105. Ascorz4anus AuRoRA (Cronan.) Bound. — Sace. SyZ. VIII, p. 529. — Bibl. 98. Su fimo vaccino ed equino: prov. Pavia. 1106. A. carnEUS (Pers.) Boud. — Sacc., l. c., p. 534. — Bibl. 98. — Asco- bolus carneus Pers. — Magnaguti (in herbario). Essicc.: Cavr. Pung. Longob., n. 29. Su fimo vaccino secco: prov. Mantova, Pavia. 1107. A. susruscus Bound. — Sace., Z. c., p. 532. — Bibl. 92, 98. Su escrementi umani: prov. Pavia. 1108. LasropoLus equinus (Miill.) Karst. — Sace., /. c., p. 537; Rehm Discom., p. 1096. — Bibl. 131. — Lasiobolus pilosus (Fr.) Sace. — Bibl. 98. Essicc : Cavr. Fung. Longob., n. 222. Su fimo vaccino ed equino: prov. Pavia, Sordrio. 1109. RyparoBius puBiUs Bond. — Sace., 2. c., p. 541. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 165. Su fimo equino: prov. Pavia. — 182 — Sect. Phaeosporae. 1110. AscosoLus peNUDATUS Fr. — Sace. Sy2. VIII, p. 321. — Magna- guti (in herbario). Sn terreno creto-arenaceo: prov. Mantova. 1111. A. immersus Pers. — Sacc., 2. c., p. 523. — Bibl. 92, 98. Sopra fimo equino: prov. Pavia. 1112. A. mmersus var. MAcrosPorUs (Crouan) Rehm Discom., p. 1128. — A. macrosporus Crouan. — Sace. Sy22. VIII, p. 523.-— Bibl. 92, 98. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 163. Sopra fimo vaccino: prov. Pavia. 1113. A. steRcORARIUS (Bull.) Schroet. — Rehm, 2. c., p.1126. — A. fur- furaceus Pers. — Sace. SyU. VIII, p. 516. — Bibl. 98, 115; Ma- gnaguti (in herbario). Sopra fimo equino e vaccino: prov. Cremona, Mantova, Pavia. 1114. SaccosoLus KeRvERNI (Crouan.) Boud. — Sace. 872. VIII, p. 524. — Bibl. 92, 98. Su fimo vaccino: prov. Pavia. 1115. S. neeLEcTUS Boud. — Sace. 2. c., p. 526. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 164. Su fimo vaccino: prov. Pavia. Fam. DERMATEACEAE. Sect. Hyalosporae. 1116. DermatEA Rusi (Libert) Rehm Discom., p. 258. — Patellaria Rubi Libert. — Bibl. 167. Su rami secchi di Rubus: Italia superiore (Lombardia?). - 1117. CenaneIun ABiems (Pers.) Rehm, 2. c., p. 227. Essicc.: Rabh. Fung. cur., n. 1123 (0. ferruginosum Fr.). Sopra Pinus Picea: prov. Sondrio. 1118. C. rurruraceum (Roth.) De Not. — Sacc. Sy2. VIII, p. 565. Essicc.: Garov. Fung. exs., fasc. IV (Peziza furfuracea). Lombardia (prov. Milano?). 1119. C. raricinum (Pass.) Sacc., 7. c., p. 561. — Bibl. 131. Essice.: Erb. critt. ital. II, n. 828. Su rami di Larix europaea: prov. Sondrio. — 183 — 1120. C. rREMELLOSUM Anzi. — Sace. Sy7. XI, p. 424. Essice.: Rabenh. Fung. eur, n. 1230. Su corteccia di Pinus Cembra: prov. Sondrio. 1121. Tyxpams LARICINA (Fuck.) Sacc., /. c., p. 583. — Bibl. 131. Essice.: Erb. critt. ital. II, n. 1284. Su rami secchi di Larix europaea: prov. Sondrio. Osserv. — Il Rehm (Discom., p. 272) dà queste tre ultime specie quali sinonimi della specie 7ympanis Pinastri Tul. Sect. Didymosporae. 1122. CeNANnGELLA PimastRI (Tul.) Sacc., 2. c., p. 588. Essice.: Rabenh. Fung. eur., n. 1231 (Tympanis Pinastri Tal.). Sopra Pinus Cembra: prov. Sondrio. Fam. BULGARIACEAE. Sect. Hyalosporae. 1123. LeotiA ceLaATINOsA Hill. — Rehm Discom., p. 1165. — L. lubrica (Scop.) Pers. — Sacc. Sy2!. VIII, pag. 609. — Bibl. 21, 22. — Hel- vella gelatinosa Bull. — Bibl. 17, 22. Essicc.: Garov. Fung. exs., fasc. III (Leotia lubrica). Lombardia (prov. Brescia, Milano?, Pavia). 1124. OrBILIA carysocoma (Bull.) Sace. Sy22 VIII, p. 624. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 114. Su tronco putrescente: prov. Pavia. 1125. O. rusELLA (Pers.) Karst. — Sace, Sy. VIII, p. 621. Essicc.: Garov. Fung. exs., fasc. IV (Peziza rubella). Su legno secco marcescente: prov. Milano. Sect. Phaeosporae. 1126. BuLGarIA PoLyMORPHA (Pers.) Fr. — Rehm Discom., p. 495. — B. inquinans (Pers.) Fr. — Sace. Sy2t., VIII, p. 536. — Bibl. 103, 115, Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 166. Sopra tronco e rami secchi di Quercus: prov. Cremona, Pavia. Sect. Phragmosporae. 1127. Coryne CyLixcHiux (Tul.) Sace. Sy2, VIII, pag. 643. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 110 (Humaria Saccardoi Cavr.). Su tronchi putrescenti: prov. Pavia, MST Fam. STICTIDACEAE. Sect. Hyalosporae. 1128. PropoLis rAGINEA (Schrad.) Karst. — Sace. Sy. VIII, p. 648. Essice.: Garov. FPung. exs., fasc. V (Stictis alba Fy.). Su pali secchi: prov. Pavia. 1129. OceLLARIA coccinea (Fr.) Rehm Discom., p. 136; Sace. Sy7. VIII, pag. 657. Essice.: Garov. Fung. exs., fasc. V (Stictis coccinea Fr.). Su pali di Saltx e di Prunus: prov. Pavia. Sect. Phragmosporae. 1130. Phragmonaevia laetissima (Ces.) Rehm Discom., p. 167. — Pe- ziza laetissima Ces. — Magnaguti (in herbario). Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. mye., n. 1024. Su cauli di Equisetum: prov. Brescia, Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai sopra fusti di Equisetum hiemale presso Badile e presso S. Sofia; estate, antunno 1906. 1131. OpontoTREMA minus Nyl. — Sace. Sy. VIII, p. 680. — Bibl. 181 Su legno di Larix europaea: prov. Sondrio. Sect. Scolecosporae. 1132. Srieris Panizzi De Not. — Sace. Sy2. VIII, p. 690. Essîice.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. mye., n. 1056. Su foglie di Olea europaea: prov. Brescia, Como. 1133. NaEeMAcyYcLUS NIVEUS (Pers.) Sace., 2. c., p. 701. — Peciza nivea Pers — Magnaguti (in herbario). Essice.: Rab -Klotz. Herb. viv. mye., n. 1850 (Stictis nivea). Su foglie di Pinus Picea: prov. Brescia, Como, Mantova. Fam. PHACIDIACEAE. Sect. Hyalosporae. 1134. Puacipium NERVISEQUUM Ces. — Sace. Sy7/. VIII, p. 719. Essicc.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. myc., n. 1054. Su foglie di Digitalis parviflora: prov. Brescia. 1135. Pu. Taxi Fries. — Sace., 2. c., p. 714. — Trochila Taxi Fr. — In Herbario generale Aell’Ist. Bot. di Pavia, n. 1863. Sopra foglie di Taxus a Monticello (leg. Colombo 1872): prov. Como. — ls 1136. Pseupopeziza CerastIoroM (Wallr.) Fuck. — Sace., /. c., p. 725. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 1420 ( Peziza). Sopra Cerastium: Lombardia (prov. Como). 1137. P. Trifolii (Bernh.) Fuck. — Sace., /. c., p. 723. — Bibl. 89a, 91, 92, 97, 98, 110, 114, 114a, 119, 120, 120a, 148, 157. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 68. Su foglie di Trifolium: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — Sopra foglie di 7y;folium repens presso Binasco, autun- no 1905. 1138. P. TriroLi forma MepicacinIs (Lib.) Rehm Discom., pag. 598. — Bibl. 91, 98. — P. Medicaginis (Lib.) Sace. — Bibl. 92, 101a, 110, 120, 120, 125. — Phacidium Medicaginis Lib. — Bibl. 80. — Puc- cinia Trifolii. — Bibl. 16, 18. Sopra Medicago sativa e falcata: prov. Milano, Pavia. 1139. TrocHGia CraterIux (DC.) Fr. — Sace. Sy. VIII, p. 728. — Bibl. 167. — Sphaeria Craterium DC. — Bibl. 36 (dec. II). — Peziza He- derae Lib. — Magnagauti (in herbario). Su foglie secche di Hedera Helix: Lombardia (prov. Mantova). 1140. T. Inicrs (Chev.) Crouan. — Rehm Discom., p. 129. — Stegia Ilicis Fr. — Sace. Sy7. VIII, p. 733. — Bibl. 103, 119, 157. — Zustegia Ilicis Chev. — Bibl. 162. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 115; Rabh.-Klotz. Herd. viv. myc., n. 1055 (Eustegia). Su foglie di Ilex Aquifolium: prov. Bergamo, Brescia, Como, Pavia. 1141. T. Laurocerasi (Desm.) Fr. — Sace. Sy2. VIII, p. 729. — Bibl. 157; Magnaguti (in herbario). Essice.: Erb. critt. ital., n. 490; Rabh.-Klotz. Herd. viv. mycol., n. 1465 (Phacidium). ‘ Su foglie di Prunus Laurocerasus: prov. Bergamo, Brescia, Mantova. 1142. SreGiA Lauri (Cald.) Sacc., /. c., pag. 733. — Bibl. 157. Su foglie di Laurus nobilis: prov. Bergamo. Sect. Didymosporae. 1143. FaBrAFA AsTRANTIAE (Ces.) Rehm Discom., p. 602. Essice.: Rabh.-Klotz., Herb. viv. myc., n. 258 (Phacidium). Su foglie di Astrantia major: prov. Brescia. Atti dell’Ist, Bot. dell'Università di Pavia — Serie II — Vol, XII. 14 = digg i 1144. FaBrAFA RanuncuLi (Fr.) Karst. Rehm Discom., pag. 601. — Niptera congener De Not. — Bibl. 167. Essice.: Rabh.-Klotz. Merd. viv. mye., n. 1727 ( Phacidium conge- ner Ces.). Su foglie di Ranuneulus silvaticus: prov. Brescia. Sect. Scolecosporae. 1145. RavrIisma AcERINUWM (Pers.) Fr. — Sacc. Sy2. VIII, p. 753. — Bibl. 97, 97, 98, 110a, 114, 115, 119, 151. — Xyloma acerinum Pers. — Bibl. 16, 18, 22. Su foglie di Acer campestre: prov. Como, Cremona, Milano, Pavia, Sondrio. 1146. Rx. Comm Ces. — Sacc., 2. c., p. 763; Rehm Discom, p. 87. Essicc.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. mye., n. 1953. Su foglie di Cotimus: prov. Brescia. 1147. Rw. Ewperri Fr. — Rehm Discom., p. 85. — Bibl. 151. Su foglie morte di Empetrum nigrum: prov. Sondrio. 1148. Rn. LiriopeNprI (Wallr.) Sace., /. c., p. 763. — Eetostroma Lyrioden- dri Fr. — Bibl. 92, 98. Su foglie di Lovodendron tulipifera: prov. Pavia. 1149. Ru. SaLicinum (Pers.) Fr. — Sacc., 2. c., pag. 753. — Bibl. 97b, 98, 120. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 214; Cavr. FPung. Lon- gob., n. 76. Su foglie di Salir alba, purpurea e nigricans: prov. Bergamo, Pavia, Sondrio. 1150. Coccomyces penTATUS (K. et Schn.) Sacc., 2 c., p. 745. — Bibl. 131. Essicc.: Garov. Fung. exs., fasc. IV ( Phacidium leptideum). Su foglie secche di Castanea vesca e Quercus Robur: prov. Milano, Sondrio. Osserv. — Phacidium leptidenm Fr. è sinonimo di Coccomyces quadra= tus Karst. La specie però inserita sotto tal nome nei Fungi easice. di Garovaglio è senza dubbio il 'C. dentatus come ho potuto assicu- rarmi dall'esame dei caratteri macro- e microscopici. Stan — Fam. PATELLARIACEAE. Sect. Hyalosporae. 1151. HerEROsPHAERIA PareLLA (Tode) Grev. — Sace. Sy. VIII, p. 775. — Bibl. 92, 98, 157; Magnaguti (in herbario). Essice.: Erb. critt. ital., n. 1275; Rabh.-Klotz, Herd. viv. myc., n. 447 e 1052 (a) (Tympanis). Su varie Umbelliferae: prov. Brescia, Como, Mantova, Pavia. Sect. Didymosporae. 1152. KarscHIa NIGERRIMA Sace, 872. VIII, p. 780. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Pung. Longob., n. 116. Su tronchi putrescenti: prov. Pavia. 1153. K. raLcoPHILA (Ash.) Koòrb. — Sace., 2. c., pag. 782. — Abrothallus talcophilus Mass. -— Bibl. 51. Sopra tallo di Zeora sordida: prov. Sondrio. 1154. PATELLEA SANGUINFA ( Pers.) Relim Discom., p. 284. — Tapesia sun- quinea (Pers.) Fuck. — Sace. Sy. VIII, p. 371. — Bibl. 115. Su legno vecchio: prov. Cremona. 1155. ScUTULA EPIBLASTEMATICA (Wallr.) Rehm Discom., pag. 322; Sace. Sylt. VIII, p. 788 ( Patellaria epiblastematica). Essicc.: Rabh.-Klotz. I/erd. viv. mye., n. 1016 (Peziza epibl.). Su tallo vecchio di Peltigera canina: prov. Brescia. Sect. Phragmosporae. 1156. DURELLA coMPRESSA ( Pers.) Tul. — Sace. Sy. VIII, p. 790. — Pe- ziza compressa Pers. — Magnaguti (in herbario). Sopra fuscelli: prov. Mantova. 1157. LECANIDION ATRATUM (Hedw.) Rbh, — Sacc., /. c., p. 795. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 167. Sopra legno veechio di Aesculus, Quercus, Morus: prov. Pavia. 1158. LecioGrAPHA URCEOLATA (Th. Fries.) Rem Discom., p. 376. — Ce- lidium Lopadii Anzi. — Bibl. 52. Sul tallo di Lopadium muscicolum: prov. Sondrio. 1159. PsevporrysLIbium Neesu (Flot.) Rehm Discom., p. 371. — Peciza Neesii Flotow. — Bibl. 52. Sul tallo di Biatora commutata: prov. Sondrio, — 188 — Fam. CALICIACEAE. Sect. Hyalosporae 1160. ConrocyBE NIVEA (Hoffm.) Rehm Discom., p. 396. — €. pallida Fr. — Magnaguti (in herbario). Sopra fusto di Popwlus, isola Magnaguti sul Po, presso Sermide: prov. Mantova. Sect. Phaeosporae, 1161. Enporus ocareatUS (De Not.) Sace. Sy2. VIII, p. 832. -— Bibl, 103. Su legno decorticato di Salix: prov. Pavia. Sect. Dydimosporae. 1162. Caricrum BREVE De Not. — Sace. Sy7. VIII, p. 837. — Bibl. 103. Su legno decorticato di Castanea: prov. Milano. 1163. C. prusinLum Flork. — Sace., l. c., p. 835. Essicce.: Cavr. Fung. Longob., n. 224. Su tronco denudato di Quercus Rodur: prov. Pavia. Fam. ARTHONIACEAE. Sect. Dydimosporae. 1164. CeLipIUM LEPIDOPHILUM (Anzi) Rehm Discom., p. 427; Sace. Sy2. X; p. 76. — Abrothallus lepidophilus. — Bibl. 52. Sopra squamme del tallo di Cladonia pixidata: prov. Sondrio. 1165. C. rapescens Anzi. — Rehm Discom., p. 428. — Bibl. 52. Sul tallo di Imbricaria saratilis: prov. Sondrio. 1166. C. varians (Dav.) Arn. — Rehm Discom., p. 428. — Bibl. 51. Sopra apoteci di Zeora (Lecanora) sordida: prov. Sondrio. Ordo GYMNOASCALES. Fam. EXOASCACEAE. 1167. EFxoascus ALni-INcaNaÈ Kithn. — Sace. Sy7. X, p. 69. — Bibl. 131. Su foglie di Alnus incana: prov. Sondrio. 1168. E. peFoRrMANS (Berk.) Fuck. — Sace. Sy. VIII, p. 816. — Bibl. 9a, 97 b, 98, 101, 105, 110, 110a, 114, 114a, 120, 120a, 125, 143, 158. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 104. Su foglie di Amigdalus Persica, e vulgaris: prov. Como, Milano, Pavia. — 189 — 1169. Exoascus Osrryar Massal. — Sace., 7. c., p. 818. — Bibl. 98, 101, 184. Su foglie di Ostrya carpinifolia: prov. Como, Pavia. 1170. E. Pruni Fuck. — Sacc., /. c., p. 817. — Bibl. 97a, 97b, 98. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 105. Su frutti di Prunus domestica e P. spinosa: prov. Pavia. 1171. E. Ulmi Fuck. — Sacc., l. c., p. 819. — Bibl. 97 b, 98, 105. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. paross., n. 133; Cavr. Fung. Lon- gob., n. 219. Su foglie di Ulmus campestris: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai presso Motta Visconti ed a S. Angelo Lo- digiano; primavera ed estate 1905. 1172. Taphrina aurea (Pers.) Fr. — Sace., 2. c., p. 812. — Bibl. 131 — Ezxoascus aureus (Pers.) Sadeb. — Bibl. 97a, 97 b, 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 168. Su foglie di Populus nigra: prov. Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Raccolta a Musocco; estate 1905. 1173. T. coerulescens (D. et M.) Tul. — Sace., 7. c., p. 814. — Bibl. 98. — Ewxoascus coerulescens Sadeb. — Bibl. 97b, 101, 134. Su foglie di Quercus Cerris: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Gallarate; estate 1904. Ordo PROTOMYCALES. Fam. PROTOMYCETACEAE. 1174. Protomyces macrosporus Unger. — Sace. Sy/. VII, p. 319. Sopra foglie di Apium nudi/lorum a Villa Campeggi, settembre 1906: prov. Pavia. Classis PHYCOMYCETAE. Ordo ZYGOMYCALES. Fam. MUCORACEAE, Tribus Mucoreae. 1175. Mucor caninus Pers. — Sace. Sy2. VII, pag. 191. — Bibl. 16, 18, 22, 98. Sopra sterco canino: prov. Pavia. MEO 1176. Mucor cLavatus Sk. — Sace., 2. c., p. 193. — Bibl. 15%. Su frutto marcescente di Citrus Limonumi: prov. Bergamo 1177. M. rLavipus Pers. — Sacc., 7. c., pag. 209. — Bibl. 21, 22 Sopra Agaricus: prov. Brescia. 1178. M. Mvucrpo Linn. _ Sace, /. c., pag. 191. — Bibl. 16, 18, 21, 22, 34, 98, 168. Su varie sostanze putrescenti: prov. Brescia, Mantova, Milano, Pavia. 1179. M. racemosus Fries. — Sace, 2. c., p. 192. — Bibl. 92, 98. Su sterco canino: prov. Pavia. 1180. Rayzopus nicrICANs Ehremb. — Sace., l. e., p. 212. -- Bibl. 53, 92, 98, 15%. — Mucor stolonifer Ebrb. — Magnaguti (in herbario). Su frutti putrescenti e diverse sostanze organiche in decomposi- zione: prov. Bergamo, Mantova, Pavia. 1181. SporopINia ‘AspeRGILLUS (Scop.) Schrét. Sacc., l. c., pag. 207. — Bibl. 98. — Sp. grandis Link. — Bibl. 80. — Mucor ramosus Bull. — Bibl. 92. — Mucor rufus. — Bibl. 16, 18, 22, Sopra Agaricus, Boletus ed altri imenomiceti putridi: prov. Pavia. 1182. THnamnIDIUM ELEGANS Link. — Sace, /. c., p. 212. — Bibl. 92, 98. Su sterco canino; prov. Pavia. Ordo 00MYCALES, Fam. CHYTRIDIACEAE. Tribus Olpidieae. 1183. Puysoperma HeLEeocW®aRrIDIS (Fuek.) Schròt. — Sace. Sy2. VII, pag. 317. — Bibl. 131. Essice.: Erb. critt. ital., II, n. 1275 (Protomyces). Nelle guaine di Me/eocharis palustris: prov. Sondrio. Fam. SAPROLEGNIACEAE. Tribus Saprolegnieae. 1184. SaproLEGNIA FERAX (Gruith.) Nees -- Sace. Sy. VII, p. 269. — Bibl. 120a. Sopra lucci: prov. Como, — aloe Tribus Pythieae. 1185. Pythium De Baryanum Hesse — Sacc. 8727. VII, p. 270. Su piantine di Beta vulgaris nell’Orto Botanico di Pavia; prima- vera 1905. Fam. CYSTOPODACEAE. 1186. Cystopus Bliti (Biv.) De Bary. — Sace. 8y2/. VII, p. 236. — Bibl. ‘92, 97, 98, 114, 122. Uredo Amaranthi Bals. et De Not. — Bibl. 162. Su foglie di Amarantus: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai a Porto Ceresio, autunno 1905. 1187. C. canpIipuUSs (Pers.) Lév. — Sacc., 0. c., p. 234. — Bibl. S0, 97, 98, 110, 110a, 114, 114a, 120, 121, 151. — Uredo candida Pers. — Bibl. 16, 18, 22, 168. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 201. Su foglie di Capsella Bursa-pastoris, Brassica oleracea ed altre cruci- fere: prov. Como, Mantova, Pavia, Sondrio. 1188. C. PortuLacaE (DC.) Lév. — Sacc., 2. c., p. 235. — Bibl. 92, 98, 120, 122. — Uredo Portulacae DC. -- Bibl. 162. Su foglie di Portulaca oleracea: prov. Como, Milano, Pavia. Fam. PERONOSPORACEAE. 1189. PuvroPHTORA INFESTANS (Mont.) De Bary. — Sace. Sy. VII, p. 237. - Bibl. 83, 87, 89a, 92, 97a, 98, 110, 110a, 114, 114a, 119, 120, 122. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 26. Sopra piante di Sol/anum Lycopersicum, S. tuberosum: prov. Como, Milano, Pavia, Sondrio. 1190. ScreRospora GRAMINICOLA (Sacc.) Schròt var. SETARIAE ITALICAR Trav. — Bibl. 131. | In foglie e spighe di Setaria italica: prov. Sondrio. 1191. S. macrospora Sace. Sy//. IX, pag. 342. — Bibl. 179, -— Protomyces macrosporus. — Bibl. 59. In spighe di Triticum vulgare: prov. Pavia, — iio2 — 1192. PLAsMoPara NIVEA (Ung.) Schròt. — Sace. Sy. VII, p. 240. — Bibl. 89a, 92, 98, 120, 157. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 203. Su foglie di Aegopodium Podagraria: prov. Bergamo, Milano, Pavia. 1193. P. viricoLa (Berk. et Curt.) Berl. et De Toni. — Sace., 2. c., p. 239. — Bibl. 78, 92, 98, 119, 122, 131, 157 ed in tutte le Rassegne crit- togamiche di questo Laboratorio. Kssice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 1 e 27. In tutte le provincie della Lombardia. 1194. Bremia Lactucae Regel. — Sacc., 2. c., p. 244. — Bibl. 92, 98, 101, 110, 114, 114a, 157%. — Peronospora gangliformis De By. — Bibl. 89a. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 51. Su foglie di Lactuca, Cynara, Sonchus, Scolymus, Centanrea ecc.: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano. 1195. Peronospora Alsinearum Casp. — Sacc., 2. c., p. 246. Essice.: D. Sacc. Mycoth. ital., cent. XV, n. 1464. Su foglie e fiori di Stellaria media: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai presso Casarile, primavera 1906. 1196. P. alta Fuck. — Sacc., 2. c., p. 262. — Bibl. 98, 131. Su foglie di Plantago maior: prov. Como, Milano, Pavia, Sondrio. Ossery. — La riscontrai a Porto Ceresio, autunno 1905. 1197. P. ArBOREScENS (Berk.) De Bary. — Sacce., Z. c., p. 251. — Bibl. 105. Sopra foglie di Papaver: prov. Como. 1198. P. Dianthi De Bary. — Sace., 0. c., p. 247. Essice.: Brios. e Cavr. lung. parass., n. 302. Su foglie di Dianthus chinensis: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai a S. Angelo Lodigiano, estate 1905. 1199. P. rerusa (Grev.) Rabenh. — Sacc., /. c., p. 256. — Bibl. 89a, 92, 97, 98, 105, 110, 120a, 131. Su foglie di Chenopodium album, Oh. murale, Spinacia oleracea: prov. Como, Milano. 1200. P. Ficaria& Tul. — Sacc., Z. c., p. 251. — Bibl. 92, 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 7; D. Sace. Mycoth. ital., n. 1465. Su foglie di Ranunculus repens, bulbosus, acris: prov. Pavia. 1201. P. FRAGARIAE Roze et Co1nu. — Sace,, l. e., p. 260. — Bibl. 125, 126. Sopra piante di /ragaria vesca: prov. Pavia. — 1935 — 1202. PrRonosPoRa GANGLIFORMIS De Bary. — Sace., 7 c., pag. 244. Bibl. 89a. Sopra composite: prov. Pavia. OSssERY. È sinonimo di Bremia Lactucae; vedi n. 1194. 1203. P. crisra (Ung.) De By. — Sace,, 7. c., p. 255. — Bibl. 110a. Sopra Veronica: prov. Pavia. 1204. P. Kxautiar Fuck. Sacc., 2. c., p. 263. — Bibl. 98, 148. Su foglie di Knautia arvensis: prov. Bergamo. 1205. P. Lam (Al. Br.) De Bary. — Sacc., 7. c., p. 256. — Bibl. 92, 97, 98, 157. Su foglie di Lamium album e L. purpureum e di Salvia sp.: prov. Bergamo, Pavia. 1206. P. Linariae Fuck. — Sacc., 2. e., p. 256. Essice.: D. Sace. Mycoth. ital., n. 1466. Sopra foglie di Linaria vulgaris: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai presso Motta Visconti; autunno 1906. 1207. P. parasitica (Pers.) De Bary. — Sace., 7. c., p. 249. — Bibl. 97, 103, 110, 114a, 120. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 53; Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 204. Su foglie di Cheiranthus Cheiriì: prov. Pavia. 1208. P. Rumicis Corda. — Sacc., 2. c., p. 262. — Bibl. 92, 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 153. Su foglie di Rumex Acetosa e R. Acetosella: prov. Pavia. 1209. P. TriroLiorum De Bary. — Sace., 2. c., p. 252. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 303. Sopra foglie di Mellotus officinalis, di Medicago sativa e di Trifolium: prov. Pavia. 1210. P. Viciae (Berk.) De Bary. — Sacc., 7. c., p. 245. — Bibl. 122, 143. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 301. Su foglie di Pisum sativum: prov. Milano, Pavia, Caio Classis MYXOMYCETAE. Ordo MYXOMYCALES. Fam. MYXOMYCETACEAKE. Tribus Physareae. 1211. Badhamia melanospora Speg. Fg. Arg. Pug. I, p. 88; Sace. SyI. VITNPA335: Sopra tronco morto di Pincenectitia nell’Orto Botanico di Pavia, autunno 1905: prov. Pavia. 1212. B. urrIcuLARIS (Bull.) Berk. — Sace. Sy22. VII, p. 231. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 1. Su tronco secco di Acer rubrum: prov. Pavia. 1213. Physarum cinereum (Batsch.) Pers. — Sacec., /. c., pag. 344. — Didymium cinereum Fr. — Magnaguti (in herbario). Nei boschi lungo il Po presso Sermide e su foglie marcescenti nel- l'Orto Botanico di Pavia: prov. Mantova, Pavia. 1214. Pa. conrexruMm Pers. — Sacc., /. c., p. 342. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 201. Su corteccia di Azantus glutinosa: prov. Pavia. 1215. PH. LeucoPHAEUM Fr. — Sacc:, /. c., p. 345. — Bibl. 92, 98; Magna- guii (in herbario). Su foglie putrescenti: prov. Mantova, Pavia. 1216. PH. LeUcoPUS (Link.) Rost. — Sace., /. c., p. 343. — Bibl. 92, 98. St foglie putrescenti: prov. Mantova Magnag. (in herb.), Pavia. 1217. FuLieo septIca (Link.) Gmel, — Sacc., 2. c., p. 353. — Bibl. 98. — F. vaporaria Pers. — Bibl. 16,18,22. — £. dutyracea Hall. — Bibl. 21 (n. 243). — Y. fava Pers. — Bibl. 21 (n. 242), — Leticularia lutea Bull. — Bibl. 22. — R. hortensis Bull. — Bibl. 22, 168. Prov. Mantova, Milano, Pavia. 1218. TILNADOCHE NUTANS (Pers.) Rost. — Sacc., 7. c, p. 359. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 2. Su tronco di Elaeagnus e su legni putridi: prov. Pavia. 1219. CHONDRIODERMA DIFFORME (Pers.) Rost. — Sacc., /. c., p. 371. — Di derma difforme Pers. — Magnaguti (in herbario). Su foglie cadute di Rodinia: prov. Mantova. — 195 — 1220. CHoNDRIODERMA GLOBOSUM (Pers.) Rost. -- Sacc., /. e., p. 370. — Di- derma globosum Pers. — Bibl. 21, 22. Sopra foglie cadute: prov. Brescia. 1221. Ca. Micaela (Lib.) Rost. — Sace, 4. c., p. 367. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 51. Su foglie, rami e frustuli: prov. Pavia. 1222. Ca. spumaRrIomEs (Fr.) Rost. — Sace., 7. c., p. 367. — Diderma spu- marioides Fr. — Magnaguti (in herbario). Essice.: Garov. Fung. exs., fasc. IT. Su foglie secche ed umide: prov. Mantova, Milano. Tribus Didymieae. 1223. DipyMiuw squamuLosum (Alb. et Schw.) Fr. — Sace., /. c., p. 148; var. d lutescens Cavr. — Bibl. 108. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 101. Su foglie e frustuli marcescenti: prov. Pavia. 1224. Spumaria ALBA (Bull.) DC. — Sace., 2. c., p. 388. — Sp. Mucilago Pers. —- Bibl. 22. Su foglie e rami marcescenti: prov. Brescia. Tribus Stemoniteae. 1225. STENONITES FERRUGINEA Ehrh. — Sace, 7. e., p. 428. — Bibl. 108. Essicc.: Garov. FPung. exs., fase. V (St. fasciculata DO.) Su legno putrescente: prov. Milano, Pavia. 1226. S. crusca (L.) Roth. — Sacc., /. c., p. 397. — Bibl. 92, 98, 115. — Clatrus nudus L. — Bibl. 1. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 3. Su tronchi vecchi putrescenti: prov. Como, Pavia, 1227. ComarricHa tyPHINA Rost. — Sace. SyM. VII, p. 394. Essicc.: Garov. Fung. cas., fasc. V (Stemonites). Su legno marcescente: prov. Milano. 1228. LAMPRODERMA coLumBINUM (Pers.) Rost. — Sacc., 2. c., pag. 391. — Physarum bryophilum Fr. — Magnaguti (in herbario). Sopra corteccia di pioppo a Sermide: prov. Mantova. 1229. L. PHYsAROIDES (Alb. et Schw.) Rost. — Sace., 2. c., p. 390. Essice.: Garov. Fung. ers, fase. V (Stemonites). Su legno marcescente: prov. Sondrio. — 196 — Tribus Reticularieae. 1230. RerIcuLARIA* Lycorerpon Bull. Sace. Sy02l. VII, p. 418. — Ly- cogala argentea Pers. — Bibl. 22. Su tronchi putridi: prov. Brescia. Tribus Trichieae. 1231. TrIcHIA cHRYsosPERMA (Bull.) DO. — Sacc. Sy. VII, pag. 442. — Bibl. 16, 18, 22, SO, 165. Su legni umidi marcescenti: prov. Cremona, Pavia. 1232. T. varia Pers. — Sacc., 7. c., p. 442. — Bibl. 98. Su tronchi marcescenti di Al/nus: prov. Pavia. 1233. HERMIARCYRIA RUBIFORMIS (Pers.) Rost. — Sace., 4. c., p. 447. — Tri- chia piriformis Hoffm. — Magnaguti (in herbario). Su tronchi d'albero: prov. Mantova. Tribus Arcyrieae. 1234. ARrcyRIA ADNATA (Batsch.) Rost. — Sace. Sy. VII, pag. 428. — Bibl. 103. Su legno marcescente: prov. Pavia. 1235. A. nUTANS (Bull) Grev. — Sacc., 2. c., p. 429. — A. fava Pers, — Bibl. 21. — Trichia nutans Bull. — Bibl. 22, Su tronchi putrescenti: prov. Brescia. 1236. A. punieea Pers. — Sace., /. c, p. 426. — Bibl. 92, 98 Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 4. Sopra Sphagnum: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai presso Motta Visconti e presso Binasco; autunno 1904 e 1905. Tribus Lycogaleae. 1237. LycogALaA EPIDENDRUM Buxb. — Sace. Sy22. VII, pag. 335. — Bibl. 103, 115; Magnagati (in herbario). — L. miniata Pers. — Bibl. 21, 22 SELLA Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 151; Garov. Fung. exs., fase. III. Su legno carioso marcescente: prov. Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Pavia. cr Fam. PHYTOMYXACEAE. 1238. Plasmodiophora Brassicae Woron. — Sace. Sy. VII, p. 461. — Bibl. 97a, b, 98, 104, 110a, 120, 120a, 144. Essice.: Briosi e Cavr. Fung. parass., n. 126. In radici di Brassica oleracea: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a Casarile ed a S. Angelo Lodigiano, au- tunno 1904 e primavera 1905. 1239. PL. ALNI (Vor.) Moller. — Sace., /. c., p. 464. — Bibl. 97b, 98. — Frankia Alni (Wor.) Brunch. — Bibl. 120a. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 5; Brios. e Cavr. Fung. parass. n. 55. In radici di AZnus glutinosa: prov. Pavia. Subdiv. DEUTEROMYCETAE. Ordo SPHAEROPSIDALES. © Fam. SPHAERIOIDACEAFE. - Sect. Hyalosporae. 1240. PayLLosricra Aceris Sace. 8722. III, p. 14. — Bibl. 131, 148. Su foglie di Acer campestre: prov. Bergamo, Sondrio. 1241. PÒ. ArscuLINa Sace., 7. c., p. 3. — Bibl. 114. Su foglie di Aesculus Hyppocastanum: prov. Pavia. 1242. Pr. AvismatIs (Burr.) Pass. — Sacc., 2. c., p. 60. Essicc.: Erb. critt. ital. II, n. 1093. Su foglie languenti di Alîisma Plantago: prov. Cremona. 1243. Pa. ALNIGENA Thiim. — Sace. 2. e., p. 31. — Bibl, 148. Su foglie di Alnus glutinosa: prov. Bergamo. | 1244. Prw. Awgrostoipis Thim. — Sace., 2. c., p. 55. — Bibl. 122. Su foglie di Chenopodium ambrosioides: prov. Pavia. LI 1245. Pr. AscLeprApEARUM West. var. minor Rota-Rossi Prima Contribue. Mycol. prov. di Bergamo. — Bibl, 148. Su foglie di Cynanchum Vincetorieum : prov. Bergamo. 1246. Pa. AvcugicoLa Sace. Sy2. IIS, p. 30. — Bibl. 114, 120a. Su foglie di Aucuba japonica: prov. Como. — 198 — 1247. Pu. AucupariAE Thiim. — Sacc., 2. e., pag. 7. Bibl. 89a, 92, 98, 110, 119. Sopra foglie di Sordus Aucuparia: prov. Como, Pavia. 1248. Pu. sAcTERIOSPERMA Pass. — Sacc. Sy7. X, p. 125. — Bibl. 157. Su foglie di C/lematis Vitalba: prov. Bergamo. 1249. Pu. BereerIiDis Rabh. — Sace. Sy7. III, p. 26. — Bibl. 119, 151. Su foglie di Berderis vulgaris: prov. Como, Sondrio. 1250. Phyllosticta Brassicae (Curr.) West. — Sacc., 2. c., p. 38. — Bibl. 89a, 92, 98, 119. Sopra foglie di Brassica: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai a S. Angelo Lodigiano, settembre 1904. 1251. Pm. Briosiana Trav. — Sace. Sy2. XVIII, pag. 223. — Bibl. 130. Su foglie di Acalipha virginica: prov. Pavia. 1252. Pu. CaLycantHI Sace. et Speg. — Sace. Sy. III, p. 9. — Bibl. 158. Su foglie di Calycanthus praecox: prov. Cremona. 1253. Pu. CameLiaR West. — Sace., 7. c., p. 25. — Bibl. 120. Su foglie di Thea viridis: prov. Pavia. 1254. Ph. Celosiae Thiim. — Sacc., 2. c., pag. 54. Su foglie di Ce/osia cristata: Orto Botanico di Pavia, 1903. 1255. Ph. cireumscissa Cke. — Sace., /. c., p. 6. — Bibl. 158 Su foglie di Prunus Armeniaca: prov. Cremona, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai in orti di Pavia e S. Angelo Lodigiano. 1256. Pu. CratAEGIcOLA Sace. — Sace., 7. c., p. 6. — Bibl. 98, 119. Su foglie di Crataegus Oxyacantha: prov. Como, Pavia. 1257. Ph. cruenta (Fr.) Kichx. — Sace,, /. c., p. 58. — Bibl. 85, 92, 98, 105, 114, 119, 120, 153, 15%. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 90. Su foglie di /’olygonatum anceps e officinale: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia (Canton Ticino). Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, settembre 1904. 1258. Ph. Cynarae West. — Sace. /. c., p. 45. — Bibl, 122. Su foglie di Cyrara Scoltymus: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai in orti a S. Angelo Lodigiano, estate 1905. 1259. Pu. CyriseLLA Sace., 7. c., p. 10. — Bibl. 148. Su foglie di Cytisus Laburnum: prov. Bergamo. 1260. PH. Dammarar Pollacci. — Sace. Sy7. XIV, p. 562. — Bibl. 111, Su foglie di Dammara Moorti: prov. Pavia. — 199 — 1261. Pn. EsuLi (Fuck.) Sace. Sy. III, p. 57. — Ascochyta Ebuli Fuck. — Magnaguti (in herbario). Su foglie di Samducus Ebulus: prov. Mantova. 1262. Pu. EupatorINA Thiim. — Sace., /. c., p. 45. — Bibl. 157. Su foglie di Eupatorium cannabinum: prov. Bergamo. 1263. Pa. ForsyTHIAE Sacc., /. c., p. 27. — Bibl. 119. Su foglie di Forsythia suspensa: prov. Como. 1264. Pu. FracarIcoLa Desm. et Rob. — Sacce., 2. c., p. 40. — Bibl. 153. Su foglie di Fragaria vesca: prov. Como. 1265. Ph. fusco-zonata Thiim. — Sace., /. c., p. 8. — Bibl. 110. Su foglie di Rudus: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Casarile, autunno 1904. 1266. PH. GLEcHOMAE Sace., /. e., p. 50. — Bibl. 98, 157. Su foglie di G/echoma lhederacea: prov. Bergamo, Pavia. 1267. Pa. GLycines Thiim. — Sacc., 2. c., p. 11. — Bibl. 114. Su foglie di Glycine: prov. Pavia. 1268. Pu. GrossuLariae Sacc., 7. c., p. 17. — Bibl. 89a. Su foglie di Ribes Grossularia: prov. Como. 1269. Pi. Haynanpi Roum. et Sace. — Sace., /. e., p. 25. — Bibl. 122. Su foglie di Zlex Aquifolium: prov. Pavia. 1270. Pu. HEDERAE Sace. et Roum. — Sace., 2. c., p. 20. — Bibl. 114, 119. Sopra foglie di Hedera Helix: prov. Como. 127]. Pr. HEDERICOLA Sm. et Mont. — Sacc., /. e., p. 20. — Bibl. 148. Su foglie di Hedera Helix: prov, Bergamo. 1272. Ph. hortorum Speg. — Sace., /. e., p. 49. — Bibl. 120, 122. Su foglie di So/anum Melongena: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a Casarile, autunno 1904. 1273. Pa. iicicoa Pass. — Sace. Syll. X, p. 118 — Bibl. 151. Su foglie di Quercus Her: prov. Como. 1274. Pu. iLicima Sace. Sy, III, p. 35. — Bibl. 110. Su foglie di Quercus Ilex: prov. Milano. 1275. Pu. JAcoRARAE Sace. /. c., p. 44. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 186. Su foglie di Senecio coriaceus: prov. Pavia. — 200 — 1276. Pa. JueLanpIs (DC.) Sace. — Sacc., /. c., p. 31. — Bibl. 110, 15%. Su foglie di Juglans regia: prov. Bergamo. 1277. Pu. LANTANAE Pass. — Sace. SyU. X, p. 113. — Bibl. 157. Su foglie di Vibwnum Lantana: prov. Bergamo. 1278. Pa. LAuRELLA Sace. Sy0/. III, p. 18. — Bibl. 122. Su foglie di Laurus nobilis: prov. Pavia. 1279. Pa. Lauri West. —— Sacc., Z. c., p. 17. — Bibl. 110, 157. Su foglie di Laurus mobilis: prov. Bergamo. 1280. Pa. Lavrocerasi Sace. et Speg. — Sacc., /. c., p. 4. —- Bibl. 98. Su foglie di Prunus Laurocerasus: prov. Pavia. 1281. Pr. LeucantHEMI Speg. — Sace., 7. c., p. 40. — Bibl. 120. Su foglie di Chrysanthemum indicum: prov. Pavia. 1282. Ph. Ligustri Sacc. — Sacec., 2. c., p. 21. — Bibl. 110 Su foglie di Ligustrum: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano; settembre 1905. 1283. Ph. limbalis Pers. — Sacc,, 2. c., p. 24 e IX, p. 113. — Bibl. 122, 157. Su foglie di Buxus sempervirens: prov. Bergamo, Como, Pavia. Osserv. — Riscontrata a Porto Ceresio; agosto 1905. 1284. Pa. macuLirorMs Sacc. — Sace., 7. c., p. 35. — Bibl. 92, 97, 98, 148, 151. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 18. Su foglie di Castanea vesca: prov. Lear sia Pavia. 1285. Ph. Magnoliae Sace., 2. c., pag. 25. — Bibl. 92, 98, 119, 152. Essice.: Brios. e Cavr. Lung. parass., n. 19. Su foglie di Magnolia grandiflora; prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai in giardini a S. Angelo Lodigiano, autun- no 1904. 1286. Ph. Mahoniae Sacc. et Speg. — Sacc., 7. c., p. 25. — Bibl. Lee: Su foglie di Malonia japonica: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai a S. Angelo La tomo autunno 1904. 1287. Pu. Maui Prill. et Delacr. var. comensis Trav. — Sace. Sy. XVIII, p. 229. — Bibl. 151. Su foglie di Pirus Malus: prov. Como, Pavia. 1288. Pa. Mepricacinis (Fuck.) Sace. — Sacc. Sy. TII, p. 42. — Bibl. 110a, 119. i Sopra Medicago sativa: prov. Como, Pavia. = dui 1289. PayuLosticta Mespint Sace. — Sace., l. c., p. 5. — Bibl. 148. Sopra foglie di Mespilus germanica: prov. Bergamo. 1290. Pa. mespiLicoLa Rota-Rossi Due nuove specie di microm. parass. in Atti Ist. Bot. di Pavia. — Bibl. 144, 147, 148. Sopra foglie di Mespilus germanica: prov. Bergamo. 1291. Pu. mespiuina Montemart. — Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 298. — Bibl. 110, 114. Su foglie di Mespilus germanica: prov. Pavia. 1292. Pa. moricoLa El. et Ev. — Sacc. Sy2. XI, p. 476. Bibl. 110, 157. Su foglie di Morus alba: prov. Bergamo 1293. Ph. nebulosa Sace. Sy. IT!, p. 43. — Bibl. 110. Su foglie di Stlene: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Casarile, autunno 1905. 1294. Pa. Neri West. — Sacc., 2. c., p. 26. — Bibl. 97 a, 152. Sopra foglie di Nerium Oleander: prov. Pavia. 1295. Pa. noBiLIS Thiim. — Sace., 2. c., p. 18. — Bibl. 110, 153. Su foglie di Laurus nobilis: prov. Pavia 1296. Pa. Opui Sace. — Sace., /. c., p. 16. — Bibl. 98. Su foglie di Vidurnum Opulus: prov. Pavia. 1297. Ph. osteospora Sacc. — Sace., 7. c., p. 34. — Bibl. 89a, 92, 98, 110, 114, 157. Su foglie secche di Populus nigra e di Morus alba: prov. Bergamo, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata su foglie di pioppo presso Binasco; au- tunno 1905. 1298. Ph. Persicae Sace. — Sacc., 2. c., p. 8. — Bibl. 97, 97a, 98, 110, 114, 119, 122, 144. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 88. Su foglie di Amygdalus Persica: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai a S. Angelo Lodigiano; estate 1904. 1299. Ph. phaseolina Sacc., /. c., p. 41. — Bibl. 122, 133, 134. Sopra foglie di Phaseolus vulgaris: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a Binasco ed a Musocco; estate, autunno anno 1905 1300. Pu. PaiLopenpri Turconi Nuovi micromie. parass. in Atti Ist. Bot. di Pavia, vol. XI, tav. XXI, fig. 11-13. — Bibl. 144, 146. Su foglie di Philodendron bipinnatifidum: prov. Pavia. Atti dell'Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 15 go 1301. Phyllostieta piricola Sace. et Speg. — Sace. SyM. II, p. 7. - Bibl. 97 b, 114. Sopra foglie di Pirus communis: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Ne raccolsi a S. Angelo Lodigiano; autunno 1904. 1302. Ph. pirina Sacc., 2. c., p. 7. — Bibl. 89a, 92, 98, 110, 114, 120a, 122, 158. Essice.: Brios. e Cavr. Fung parass., n. 338. Su foglie di Pirus communis: prov. Cremona, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a Binasco ed a Musocco; autunno 1905 e 1906. 1303. Pa. PratanomIS Sace., Z. c., p. 13. -. Bibl. 92, 98. Su foglie cadute di Citrus: prov. Pavia. 1304. Ph. populina Sacec., 2. c., p. 33. — Bibl. 148. Su foglie di Populus nigra: prov. Bergamo, Pavia. Osserv. — Raccolta presso S. Sofia; autunno 1905. 1305. Pa. rrimuLicoLa Desm. — Sacc., 2. e., p. 56. — Bibl. 119, 151. Su foglie di Primula acaulis e P. officinalis: prov. Como. 1306. Ph. prunicola (Opiz.) Sacc., /. c., p. 4. — Bibl. 97 a b, 98, 110, 114, 119, 122, 126, 134, 15%. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 141. Su foglie di Pirus Malus, Prunus domestica, armeniaca, Cerasus: prov. Bergamo, Como, Milane, Pavia. Osserv. — La riscontrai su foglie di A/bicocco e di Ciliegio a S Angelo Lodigiano ed a Casarile; autunno 1905 e 1906. 1307. PH. Quercus Sace. et Speg. — Sacc., /. c., pag. 34. — Bibl. 114. Su foglie di Quercus: prov. Pavia. 1308. Pai. Quercus-ILicis Sace., 7. c., p.35 — Bibl, 110 Su foglie di Quercus Ilex: prov. Como. 1309. Pu. Rnamni West. — Sace., Z'e., p. 14. — Bibl 98. Su foglie di Rramnus Frangua: prov. Pavia. 1310. PÒÙ. Rosiniar Sace., 2. c., p. 10. — Bibl. 122. Su foglie di ‘obinia Pseudoacacia: prov. Pavia. 1311. PH. ruBIcoLa Rabh. — Sacc., /. c., p. 8. — Bibl. 89a. Su foglie di fudus caesius: prov. Pavia. 1312. Pu. saLicicoLa Thiim. — Sace. Sy/. X, p. 119. — Bibl. 122, 148, 153. Su foglie di Sax: prov. Bergamo, Pavia. — 203 — 1313. PaycLosriera Soreni Anzi. — Sace. Sy2. III, p. 65. — Bibl. 151. Essicc.: Rabhen. Fung. europ., n. 2162; Thum, Mycoth. unibv., n. 2196 Su foglie di Sorghum saccharatum: prov. Como. 1314. Pa. sorGHINA Sace., /. c., p. 61. — Bibl. 122. Su foglie di Sorghum vulgare: prov. Pavia. 1315. Pr. srycorniLa Thiim. — Sace., /. c., pag. 32. — Bibl. 97 a, 98, L10, 1202, 122. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 269. Su foglie di Fieus Carica: prov. Milano, Pavia 1316. Pu. Tapaci Pass. — Sace., /. c., p. 48. — Bibl. 131. Su foglie di Nicotiana Tabacum: prov. Sondrio. 1317. Pu. Tiriar Sace. et Speg. — Sacc., £. c., p. 27. — Bibl. 89a, 158. Su foglie di Zilia europaea: prov. Como, Pavia. 1318. PH. rineA Sace. — Sace. /. c., p. 16. — Bibl. 110a, 152. Su foglie di Vidurnum Tinus: prov. Pavia. 1319. PH. Vincae-mayorIs Allesch. — Sace. Sy. XV, p. 844. — Bibl. 157. Su foglie di Vinca minor: prov. Bergamo. 1320. Ph. Violae Desm. — Sace. Sy. ITI, p. 38. — Bibl. 125, 134. Essice : Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 391. Su foglie di Viola odorata: prov. Milano, Pavia. Osserv. -- Riscontrata a S. Angelo Lodigiano e presso Binasco; primavera 1905 ed estate 1906. 1321. Pu. viricoLa Sace. et Speg. — Sace., /. c., p. 19. — Bibl. 148. Su foglie di Vitis vinifera: prov. Bergamo. 1322. Pa. Viris Sace. — Sace., Z. c., p. 20. — Bibl. 110a, 114a. Su foglie di Vitis vinifera: prov. Sondrio. 1323. PA. Zinniae P. Bum. —- Sacc. Sy. XIV, p. 856. — Bibl. 122. Su foglie di Zinnia elegans: prov. Pavia. 1324. PHomaA ANTHRACINA Speg. — Sace. Sy. III, p. 138. -- Bibl. 114. Su foglie di Erythrina: prov. Pavia. 1325. P. Araucariae Trav. -— Sacc. SyZ, XVI, p. 876. — Bibl. 119. Su foglie di Araucaria brasiliensis: prov. Como. 1326. P. Aucubae West. — Sace. Sy22. III, pag. 115, e XI pag. 484. — Bibl. 122. Su rami secchi di Aueudba japonica: prov. Milano, Pavia. Ossery. — Riscontrato a S. Angelo Lodigiano, autunno 1904. CONA 1327. Puowa Capsici Magnaghi. — Sacc. Sy. XVIII, pag. 256. — Bibl. 122 Su foglie di Capsicum annuum var.: prov. Pavia. 1328. P. cicatRIcuLAÈ Briosi et Farn. — Sacc. Sy. XVIII, pag. 261. — Bibl. 123. Nelle cicatrici delle foglie e sui rami vivi di Morws alba: prov. Pavia. 1329. P. cryPrIca (Nke.) Sacc. (Syl. IIT, p. 69. — Bibl. 98. Su rametti di Lonicera: prov. Pavia. 1330. P. duleamarina Sacc., 2. e., p. 127. — Bibl. 122. Su ramo secco di Solanum Dulcamara: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato presso Casarile, autunno 1905. 1331. P. errusa Rob. — Sace., 2. c., p. 144. — Bibl. 157. Su foglie secche di He/ledorus viridis: prov. Bergamo. 1332. P. ELAFAGNI Sacc., Z. c., p. 114. Bibl]. 152. Su foglie di E/aeagnus reflera: prov. Milano. 1333. P. EPIPHYLLA (Lév.) Sacc., 2. c., p. 107. — Bibl. 151. Su foglie di Prunus Laurocerasus: prov. Como. 1334. P. herbarum West. — Sacce., 7. c., p. 133. — Bibl, 85, 103; Ma- gnaguti (in herbario). Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 91. Sopra Phytolacca decandra, Urtica dicica e cauli di varie piante er- bacee: prov. Brescia, Como, Mantova, Milano. Osserv. — Riscontrato su cauli secchi presso Binasco, autunno 1905. 1335. P. Hippoccrossi (Mont.) Sace., 2. c., p. 162. — Bibl. 114. Sopra Puscus aculeatus: prov. Pavia. 1336. P.ILicis Desm. *Evoxymi gaPoNICI. — Sacce., /. e, p 106. -— Bibl. 157. Su foglie di Evonymus japonicus: prov. Bergamo. 1337. P. LaBiuis Sacc. — Sace., Z. c., p. 122. -— Bibl. 101, 103. Sopra Hibiseus: prov. Milano. 1338. P. LentIcuLARIS Cav. — Sace. Sy0. X, p: 152. — Bibl. 90, 92, 98. Sopra acini d'uva: prov. Pavia. — 1339. P. Limonis T'hiim. et Bolle — Sace. Sy2. III, p. 83. — Bibl. 151. Sopra rami di Citrus Limonum: prov. Como. 1340. P. LineoLATA Desm. — Sacc., 2. e, p.:150. — Bibl. 131. Sopra coni caduti di Lariw europaea: prov. Sondrio. — 205 — 1341. Proma LoPHiosToMOIDESs Sace., /. c., p. 167. — Bibl. 103, 114. Essice.: Briosi e Cavr. Fung. parass., n. 219. Su culmi di Triticum vulgare: prov. Milano, Pavia. 1342. P. Mahoniana Sace., /. c., p. 117. — Bibl. 110. Su foglie di Malonia japonica: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato a S. Angelo Lodigiano, autunno 1905. 1343. P. Marvacearum West. — Sacc., 7. c., p. 122. — Bibl. 122. Su ramo secco di A/thaea rosea: prov. Pavia. 1344. P. mkpia Ell. et Ev. — Sace. Sy. X, p. 184 — Bibl. 157. Su cauli secchi di Asparagus officinalis: prov. Bergamo. 1345. P. Mororum Sace. 872. III, p. 95. — Bibl. 131. Su rami quasi secchi di Morys alba: prov. Sondrio. 1346. P. occipenTALIS Sace. var. IRREGULARIS l'rav., Cont. FI. mie. prov. di Como, II, n. 127. — Bibl. 151. Su foglie di G/editschia triacanthos: prov. Como. 1347. P. OLEAE (DC.) Sace. Sy. III, p: 112 — Bibl. 119. Sopra foglie di Olea europaea: prov. Como. 1348. P. oncosroma Thiim. — Sace., 2. c., p. 69. — Bibl. 98, 157. Su rami secchi di Rodinia Pseudacacia: prov. Bergamo, Pavia. 1349. P. pHAcIDIOIDES Sace., Z. c., p. 166. — Bibl. 157. Su foglie di Buxus sempervirens: prov. Bergamo. 1350. P. PopaGraRIAE Bres. — Sacc. Sy7. XI, p. 490. — Bibl. 151. Su foglie di Aegopodium Podagraria: prov. Como. 1351. P. puratoR Sace. Sy//. III, p. 97. — Bibl. 119. Su rami di Populus nigra: prov. Como. 1352 P. pyrirorms Briosi et Farn. — Sace. Sy2. XVIII, p. 260. — Bibl. 123. Nelle cicatrici, sulle foglie e sui rami vivi di Morus alba: prov. Pavia. 1353. P. rupIs Sace. Sy. III, p. 68. — Bibl. 85, 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 137. Sopra rami di Cytisus Laburnum: prov. Como, Pavia. 1354. P. saLicima West. — Sacc., 2. c., p. 97. — Bibl. 157. Su rami corticati di Salix sp.: prov. Bergamo, — 206 — 1355. Phoma Sophorae Sace., Z. c., p. 67. — Bibl. 89a, 92, 98. Su rami secchi di Sophora japonica: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai a S. Angelo Lodigiano, autunno 1905. 1356. P. succepaneA Pass. — Sace, 2. c., p. 110. — Bibl. 103. Essicc : Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 218. Su foglie di Vitis vinifera: prov. Pavia. 1357. P. Urticar Schultz. et Sace. — Sacc., /. c., p. 140. — Bibl. 131. Sopra Urtica dicica: prov. Sondrio. 1358. P. Vimis Bon. — Sace., Z. c., p. 79. — Bibl. 157. Su sarmenti di Vitis vinifera: prov. Bergamo. 1359. Maerophoma Candollei (B. et Br.) Berl. et Vogl. — Sace. Sy2. X, p. 194. — Bibl. 92, 98. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 92. Sopra foglie di Burus sempervirens: prov. Milano. Pavia. Osserv. — Riscontrato a S. Angelo Lodigiano ed a Binasco, au- tunno 1904 ed estate 1905. 1360 M. rraccipa (Viala et Rav.) Cavr. — Sace. 7. c., p. 198. — Bibl 90, 92, 98. — Phoma flaccida Vial. et Rav. — Bibl. 89. Su acini secchi: prov. Pavia. 1361. M. japoniea Pass. — Sace., /. c., p. 196. — Bibl. 122. Su foglie di Evonymus japonicus: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai a S Angelo Lodigiano ed a Musocco; au- tunno 1905 ed estate 1906. 1362. M. Lagurni (West.) Berl. et Vogl. — Sacc., 2. c., p. 190. — Bibl. 92, 98. Su rami secchi di Cytisus Ladurnum: prov. Pavia. 1363. M. OLeAE (DC.) Berl. et Vogl. — Sacc., 2. c., p. 204. — Diplodia Uleae De Not. -- Bibl. 36 (dec. IV). — Sphaeria Oleae DC. — Bibl. 162. Essicc.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. myc., n. 1056. Su foglie di Olea europaea: prov. Brescia, Como. 1364. M. rexirorms (Viala et Rav.) Cavr. — Sace., 7. c., p. 204. — Bibl. 90, 92, 97b, 114, Su acini di uva: prov. Pavia. 1365. M. saLicarIa (Sacc.) Berl. et Vogl. — Sace., /. c., p.190. — Bibl. 98. Sopra rami di Salix: prov. Pavia. — 207 — 1366. Macrophoma Taxi (Berk.) Berl. et Vogl. — Sace., 2. c, p. 194. — Bibl. 98. Essicc.: Brios. et Cavr. Fung. parass., n. 192. Su foglie languenti di Taxus daccata: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato a Porto Ceresio, e a S. Angelo Lodigiano, autunno 1904 e 1905. 1367. ApPosPHAERIA ANOMALA Rota-Rossi, Prima Contrib. alla Micol. della provincia di Bergamo, n. 97. — Bibl. 148. Sopra caule erbaceo morto; prov. Bergamo. 1368. A. PuuviscuLa Sace. Sy. III, p. 175. — Bibl. 148 Sopra legno di Castanea vesea : prov. Bergamo. 1369. Dendrophoma Convallariae Cavr. — Sace. Sy. X, p. 211. — Bibl. 92, 97,98, 110, 114. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 89; D. Sace. Mycoth. ital., n 1336. Su foglie di Convallaria majalis: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato a Motta Visconti e S. Angelo Lodigiano; primavera ed estate 1904 e 1906. 1370. D. Marconii Cavr. — Sace. Sy2. X, pag. 211. — Bibl. 89a, 90, 92, 98. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 20. Su steli di Cannabis sativa: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato in orti a S. Angelo Lodigiano; estate 1905. 1371. D. eLeurosPoRA Sace. Sy2/. ITI, p. 178. — Bibl. 85. Su legno di Fagus sylvatica: prov. Como. 1372. D. pleurospora form. laurina Sace. Sy2. IIT, p.178.-— Bibl. 120. Sn foglie di Laurus nobilis: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a Porto Ceresio ed a S. Angelo Lodigiano. 1373. SPHAERONEMA VERMICULARIODES Sace. et Trav. — Sace. Sy2. XVIII p. 281. — Bibl. 151. Sopra foglie di Viburnum Tinus: prov. Como. 1374. Srn. Gerani Ces. — Sace. 722. III, p. 196. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. mycol., n. 1161. Su foglie di Geranium rotundifolium: prov. Brescia. 1375. Caarropzona Orvyzae Cavr. — Sace. Sy2. X, p. 218. — Bibl. 92, 98. Sopra Oryza sativa: prov. Pavia. — 208 — 1376. ASTEROMA RETICULATUM (DC.) Chev. — Sace. Sy2. ITT, pag. 214. — Bibl. 151. Su foglie di Polygonatum sp.: prov. Como. 1377. Cicinnobolus Cesatii De Bary. — Sace., /. c., p. 213. —- Bibl. 98, 114a, 120. Sopra Delphinium in concomitanza dell’ Erysiphe communis e sa fo- glie di Pirus Malus affette da Oidium: prov. Como, Milano, Pa- via, Sondrio. Osserv. — Lo riscontrai su foglie di melo affette da Oidium a Va- rese, settembre 1904. 1378. PrrenocHaEeTa Rusi-Ipari Cavr. — Sace. Sy2. X, p. 221. — Bibl. 92, 98, 114. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 90. Sopra foglie di Rubus Idaeus: prov. Milano, Pavia. 1379. VERMICULARIA comPacta C. et E — Sacc. Sy7! III, p. 222. — Bibl. 12, 98. Sopra sarmenti secchi: prov. Pavia 1380. V. Dematium (Pers.) Fr. — Sace., 2 €, pag. 225. — Bibl. 92, 98, 148; Magnaguti (in herbario). Sopra scapi fiorali, foglie e rami secchi di diverse piante: prov. Bergamo, Mantova, Pavia, Sondrio. 1381. V. HrRBAKUM Mart. — Sacc, 2. c., p. 226. — Bibl. 92, 98. Su piccioli di Aquilegia vulgaris: prov. Pavia. 1382. V. Liliacearum West. — Sacc., Z. c., pag. 233. — Bibl. 110, 114, 119, 122, 151, 157. Su foglie di Convallaria japonica: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano; autunno 1905. 1383. V. trichella Fr. — Sace., 2 c., p. 224. — Bibl. 97, 98, 110, 114, 119, 120, 120a, 122, 148. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 93; Brios. e Cavr. Fung. parass. n. 340. Sopra Hedera Helix: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano e presso Masocco. 1384. Dothiorella decorticata Ell. et Ev. — Sace. Sy27. X, p. 232. — Bibl. 122 Su ramo secco di Populus nigra: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Motta Visconti, autunno 1904. — 209 — 1385. DorHIoRELLA GREGARIA Sace. Sy. III, p. 236. — Bibl. 103. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 138. Su rami secchi di Populus nigra: prov. Pavia. 1386. PLacospHagRIA TriroLm (Pers.) Trav. — Sace. Sy7. XVII, p. 291. — Bibl. 131. i Sopra foglie di Trifolium repens: prov. Sondrio. 1387. CyrosporeLLa CerEi Pollacci. — Sace. Sy. XIV. p. 913. — Bibl. 111, 120. Sopra Cereus sp.: prov. Pavia. 1388. Crrospora amBIENS Sace. 8777. ITT, p. 268. — Bibl. 122, 181. Sopra rami secchi di Acer e di Betula alba: prov. Pavia, Sondrio. 1389. C. pecorticans Sace — Sacc., 7. c., p. 266. — Bibl. 103. Su rami di Carpinus Betulus: prov. Pavia. 1390. C. chrysosperma (Pers.) Fr. — Sace, /. c., p. 260. — Bibl. 103, 115, 122, 157. Essice.: Cavr. Fung. Longob, n. 139. Sopra rami di Populus alba e di Salix: prov. Bergamo, Cremona, Milano, Pavia. Osserv. - Riscontrata su rami di pioppo presso Binasco, autun- no 1905. 1391. C. LeucosPERMA (Pers.) Fr. — Sacc., 2. c., p. 268. — Bibl. 115. Su rami morti di Salir: prov. Cremona. 1392. C. nosiis Trav. — Sace. SyUl. XVIII, p. 299. — Bibl. 151. Sopra rami di Laurus nobilis: prov. Como. 1393. C.-parapoxa (Dur. et Mont.) Sace. Sy22. ITI, p. 265. — Sphaeria ce- ratosperma Tode. — Bibl. 16, 18. Sopra rami morti di Quercus: prov. Pavia. 1394. C. pHYyLLoceNa Penz. et Sace. — Sace. Sy2. III, p. 275. — Bibl. 85. Su foglie marcie di Rudus sp.: prov. Como. 1395. €. Robiniae Schw. — Sace., 2. c., p. 271. — Bibl, 122. Su rami secchi di Robinia Pseudacacia: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Casarile, autunno 1904. 1396. C. rusescens Fr. — Sacc., /. c., p. 253. — Bibl. 157. Su rami di Persica vulgaris: prov. Bergamo. 1397. C. Sanicis (Corda) Rabl. — Sacc, /. c., p. 261. — Bibl, 148. Su rami secchi di Salix alba: prov. Bergamo. — 210 — 1398. Cyrospora SopHorar Bres. — Sace. $Yy2. XI, p. 508. — Bibl. 122. Su ramo secco di Sophora japonica: prov. Pavia. 1399. C. translucens Sace. Sy. ITT, p. 261. — Bibl. 92, 98. Sui rami secchi di Sa/ix: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Motta Visconti e presso Casarile, pri- mavera ed autunno 1905. Sect. Phaeosporae. 1400. Coniothyrium concentricum (Desm.) Sace. 8y2/. III, p. 317. — Bibl. 98. 119, 120, 122, 148, 151. Essicc.: Cavr. Pung. Longob., n. 96; Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 220. Su foglie di Chamaerops humilis, Yucca aloifolia, gloriosa, Furcraea rigida: prov. Bergamo, Como, Pavia. 1401. C. concenTRICUM v. Acaves Sace., 7. c., p. 317. — Bibl. 114, 114a, 119, 157 Su foglie di Agave americana: prov. Bergamo, Como, Pavia. 1402. C. DirLopIELLA (Speg ) Sace., / c., p. 310. — Bibl. 87a, 101a, 1202. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 48. Sopra acini d’uva: prov. Como, Milano, Pavia. 1403. C. roeDANS Sace., /. c., p. 308. — Bibl. 157. Su rami corticati di Morus alba: prov. Bergamo. 1404. C. HepeRAE (Desm.) Sacc., /. c., p. 307: — Bibl. 98. -- Phoma He- derae Desm. — Bibl. 163. Su foglie e steli secchi di Hedera Helix: prov. Milano, Pavia. 1405. C. HeLLEBORI Cooke et Mass. — Sace. Sy77. X, p. 261. — Bibl. 126. — PhyMostictella Hel'ebori (Cke. et Mass ) FI. Tass. — Bibl. 148. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 368. Su foglie di Zelleborus niger: prov. Bergamo, Como. 1406. C. aysreRrIOIDEUM Karst. et Har. — Sace. Sy2. X, p. 267. — Bibl. 104, 110. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 246. Su foglie di varie specie di Dasylirion: prov. Pavia. 1407. C. insitivum Sace., 2. e., p. 306. — Bibl. 151. Su rami di Gleditschia triacanthos: prov. Como. 1408. C. Mororuw Br. et Farn. — Sacc. Sy27. XVIII, p. 306. —- Bibl. 128. Su foglie e rami vivi di Morus alba: prov. Pavia. [ee e —_ °° _ e co — 211 — 1409. CoxrorayRIUM oLivaceum Bon. — Sace. Sy2/. III, p. 305. — Bibl. 85, 110, 120, 151, 157. Su Cycas revoluta, Sarothannus scoparius. Helleborus sp., Rubus sp.: prov. Bergamo, Como. 1410. C. oLivaceum form. HeDERAE Sace,., 2. c., p. 306. — Bibl. 157. 2 rami secchi di Hedera Helix: prov. Bergamo. 1411. C. Oryzar Cavr. — Sacc Sy2!. X, p. 267. — Bibl. 92, 98, 101. Su foglie di Oryza sativa: prov. Milano, Pavia. 1412. C. Pamarum Cda. — Sace. Sy27. III, p. 318. — Bibl. 119. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 188. Su foglie di Chamaerops humilis: prov. Como. 1413. C. saicicoLun Rota-Rossi Due nuove specie di microm. parass.in Atti Istit. Botan. di Pavia, vol. XI, tav. XXI, fig. 9 e 10. — Bibl. 144, 147, 148. Su foglie di SaZir alba: prov. Bergamo. 1414. SpHaeropsis craTaRGICOLA Cavr. — Sacc. Sy22. XI, p. 511. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 187. Su foglie di Orataegus Oxyacantha: prov. Como. 1415. Spu. ELLisi Sace. Sy2. III, p. 300. — Bibl. 89a, 92, 97, 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob, n. 95. Sopra squame di .strobili di Pinus sylvestris: prov. Pavia. 1416. Sph. hedericola (Speg.) Sacc., 7. e. 0A 295. — Bibl. 103, 122 Essicc.: Cavr. Fung. Long 0 Sopra foglie di HMedera Helix: prov. im Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Binasco e Musocco; estate 1905. 1417. SpH. HETEROSPORA Pass. — Sacc. Sy2 X, p. 303. — Bibl. 151. Sopra rami di Morus alba: prov. Como. 1418. Sph. minuta (Bell. et F.) Sacc., 2. c., p. 253. — Bibl. 120, 122. Su foglie di Acer sp.: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, autunno 1904. 1419. Spa. Oryzae (Catt.) Sace. Sy22. ITI, p. 303. — Phoma Oryzae Catt. — Bibl. 60, 67. Sulle foglie e guaine di Oryza sativa: prov. Milano, Pavia. 1420. Spx. saicicoLa (Speg.) Sace. Sy2. X, p. 256. — Bibl. 2. Su rami secchi di Salix alba: prov. Pavia. o 1421. SPHAEROPSIS vaGINARUM (Catt.) Sace. 8722. III, p.303. — Phoma va- ginarum Catt. — Bibl. 67. Sulle guaine fogliari di 0ryza sativa: prov. Milano, Pavia. 1422. CnÒareromeLLa ATRA Fuck. — Sace Sy. ITI, p. 321 — Bibl, 103. Sopra foglie secche di Acorus Calamus: prov. Pavia. 1423. Haplosporella chlorostroma Speg. — Sace. ,Sy7. III, p. 323. Su rami di G/editschia tryacanthos, dintorni di Pavia, autunno 1904. Sect. Phaeodidymae. 1424. Diplodia Aurantii Catt. — Sace. Sy7. III p. 330 Su rametti di Crus, Orto Botanico di Pavia. 1425. D. CeLtIpIs Ronm. — Sace., 2. c., p. 349. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 97. Su rami secchi di Celtis occidentalis: prov. Pavia. 1426. D. conigena Desm. — Sace., 2. c., p. 359. — Bibl. 148. Su strobili di Abies pectinata: prov. Bergamo, Pavia. Osserv. — La riscontrai su strobili di pino nei boschi presso Torre d'Isola; autunno 1906. 1427. D. Gleditschiae Pass. — Sacc., 2 c, p. 335. — Bibl. 122, 151. Su ramoscelli di G/edztschia triacanthos: prov. Como, Milano, Pavia. 1428. D. Iicis (Desm.) Sace. — Sacc., 2. e, p. 360. Essicc.: Rabl.-Klotz. Herb. viv. mye., n. 1055 Su foglie di Ilex Aquifolinum: prov. Brescia. 1429. D. LAURINA v. minor Pass. — Sace. 877. X, p. 279. — Bibl. 151. Su rami secchi di Laurus nobilis: prov. Como. 1430. D. meLAENA Lév. — Sace. Sy7/. III, p. 349. — Bibl. 98. Su rami di U//mus campestris: prov Pavia. 1431. D. Mori West. — Sacc., l. c., p. 351. — Bibl. 151. Su rametti di Morus alba: prov. Como. 1432. D. muriLa Fr. et Mont. — Sace., lc, p. 353. — Bibl. 122. Su ramo secco di Populus: prov. Pavia. 1433. D. OLEANDRI Speg. — Sacc., /. c., p. 360. — Bibl. 148. Su foglie di Nerium Oleander: prov. Bergamo. 1434. D. PasserIiniAna Thiim. — Sacc., 2. e., p. 371. — Bibl. 114, 119. Su foglie di Chamaerops humilis: prov. Como. —. 213; — 1435. DreLopia RoumeGueRI Sace. — Sace. Sy2. III, p. 340. Bibl. 15%. Su rami di /yrunus Laurocerasus: prov. Bergamo. 1436. D. rubieola Sacc. -- Sace. / c., p. 339. Su rami di Rudus a Groppello Cairoli, autunno 1904: prov. Pavia. 1437. D. scasra Fuck — Sace,, l. c., p. 355. — Bibl. 122 Su ramo di A/nus glutinosa: prov. Pavia. 1438. D. rePHROstoMmA Lév. — Sacc., /. c., p. 350. — Bibl. 103. Su corteccia di Ulmus campestris: prov. Pavia. 1439. DiPLODIA vineAE Pass. — Sace, 2 c., p. 332. -— Bibl. 98. Su sarmenti secchi di Vitis v/nifera: prov. Pavia. 1440. D. viricoLa Desm. — Sacc., /. c., p. 332. — Bibl. 72. Sopra sarmenti di Vitis vinifera: prov. Pavia. 1441. BorRyopIPLODIA concestA (Lév.) Sacc., 7. c., p. 378. — Bibl. 157 Su rami di Juglans regia: prov. Bergamo. Sect. Hyalodidymae. 1442. AscocHvra AscLEPIADEARUM Trav. — Sace. Sy2. XVIII, p. 342. — Bibl. 131. Su foglie di Vincetoricum officinale: prov. Sondrio. 1443. A. buxicola Sace. 8722. ITI, p. 393. Su foglie di Burus sempervirens a Fumo (Casteggio), settembre 1904: prov. Pavia. 1444. A. Calycanthi Sacc. et Speg. — Sace., /. c., p. 292. — Bibl, 114, 122. Su foglie di Calycanthus floridus: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, autunno 1905. 1445. A. Campzorae Turconi Nuovi micromic. parass. in Atti Istit Botan. di Pavia, vol. XI, tav. XXII, fig. 7-9. —- Bibl. 146. Su foglie di Camphora glandulosa: prov. Pavia. 1446. A. cuLorospora Speg. — Sace. Sy2. III, p 386. — Bibl. 114. i Su foglie di Pirus Malus e Prunus Cerasus: prov. Pavia. 1447. A. cornicoLA Sacc., / c, p. 388. — Bibl. 115. - Su foglie di Cornus sanguinea: prov. Cremona. 1448. A. Craraegi Fuck. Sacc., /. c., p. 386. — Bibl. 110. Su foglie di Crataegus Oxyacantha: prov: Pavia. — 214 — 1449. Aseochyta Dianthi (A. S.) Berk. — Sacc., /. e., pag. 398 e X, p. 301. — Bibl. 115. Su foglie di Dianthus e di Saponaria officinalis: prov. Cremona, Milano. Osserv. — La riscontrai su foglie di garofano a S. Angelo Lo- digiano; estate 1905. 1450. A. EvaraenI Sace. Sy2. ILL, p. 392. — Bibl. 92, 98. Su foglie di Elueagnus Gussoni: prov. Pavia. 1451. A. Facopyri Bres., f. iraLica Trav. — Sace. Sy XVIII, p. 345. — Bibl. 15 Su foglie di Polyzonum Fagopyrum: prov. Sondrio. 1452. A. LarAyRI Trail. — Sace. Sy7. X, p. 303. — Bibl. 151. Sopra Lathyrus odcratus: prov. Como. 1453. A. Mespili Pass. — Sacc. Sy0. X, p. 238. Su foglie di £riobotrya japonica: Orto Botanico di Pavia. 1454. A. Okyzar Catt. — Sace. Sy. III, p. 406. — Bibl. 67, 110. Su foglie di Oryza sativa: prov. Pavia. 1455. A. PurLapELPHI Sace. et Speg. — Sacc., 7. c., p. 386. — Bibl. 122. Su foglie di P7i/adelphus coroniarus: prov. Pavia. 1456. A. Pisi Lib. — Sacc., 2. c., p. 397. — Bibl. 97, 98 101, 101a, 114, 1l4a, 120, 122, 1553, 157. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 119. Sopra Pisum sativum e Cicer: prov. Bergamoy Milano, Pavia. 1457. A. Quercus Sace. et Speg. --- Sacc., 7. c., p. 393. — Bibl. 131. Su foglie di Quercus Robur: prov. Sondrio. 1458. A_RoginiaE Sacc, et Speg. — Sacc., 2. c., p. 385. — Bibl. 103, 104. Su foglie di obinia Pseudacacia: prov. Pavia. 1459. A. sanicicoLa Pass. — Sace. Sy22. X, p. 300. — Bibl. 148. Sopra foglie di SaZzz alba: prov. Bergamo. 1460. A. Tini Sace Sy22. ITT, p. 387. — Bibl. 119. Su foglie di Viburnum Tinus: prov. Como. 1461. A. VeratRI Cavr. — Sace. Sy22. XI, p. 525 — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n Su foglie di Veratrum album e V. nigrum: prov. Pavia. 1462. DipLopina Farneti Cavr. — Sace. Sy7. XI, p. 527. — Bibl. 103. Sopra Rumex arifolius: prov. Pavia. — 215 — 1463. DipLopina Vimis Brun — Sace. Sy22. X, p. 313. — Bibl. 157. Su sarmenti di Vitis vinifera: prov. Bergamo. 1464 ActinoneMa Rosae (Lib.) Fr — Sace. Sy2 III, p. 408. — Bibl. 97 a, 98, 148. — Dicoccum Rosae Bon. — Bibl. 42, 89a. — Marsonia Ro- sae (Bon.) Br. et Cav. — Bibl. 114, 119, 145. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 97. Su foglie di Rosa: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. 1465. Darluca Filum (Biv.) Cast. — Sace. Sy. IIT, p. 410. — Bibl, 98, 131, 148, 151. Essicc.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. myc. 1959 a e b (Phoma Filum). Sopra uredosori e teleutosori di diverse Uredinee: prov. Bergamo; Como, Milano, Pavia, Sondrio. Ossery. — La riscontrai sopra teleutosori di Puecinia Caricis presso Binasco, estate 1905. Sect. Phaeophragmiae. 1466. Hendersonia europaea Speg. — Sace. Sy. III, p. 424. Su rami secchi nell’Orto Botanico di Pavia; autunno 1906. 1467. H. Paragwitis Desm. — Sacc., 2. c., p. 437. — Magnagauti (in her- bario). Su foglie di Erzanthus Ravennae: prov. Mantova. 1468. H. PiricoLa Sacc., Z. c., p. 428. — Bibl. 89a. Su foglie di Pirus communis: prov. Pavia. 1469. H. ruLcHeLLA Sace. .Sy22. III, p. 430. — Bibl. 148. Su caule secco: prov. Bergamo. 1470. H. Rosae Kick. — Sace. Sy. X, p. 319. — Bibl. 122. Su ramo secco di Rosa sp.: prov. Pavia. 1471. H. sarmentorum West. — Sace. Sy2. III, p. 420. Su sarmenti secchi: prov. Pavia (Orto Bot.; autunno 1905). 1472. H. sarmenTORDM v. Lauri Sace. Sy22. ITI, p. 420. — Bibl. 110, 157. Su foglie di Laurus nobilis: prov. Bergamo. | 1473. H. Tini El. et Langl. — Sace. Sy7. X, p. 322. -- Bibl. 152. Su foglie di Viburnum Tinus: prov. Pavia. 1474. HenpersonuLA macrosPERMA Cavr. — Sace. Sy0. XI, pag. 533. — i .Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 140. Sopra pali corticati di SaZir: prov. Pavia. — 216 — Sect. Phaeodictyae. 1475. CAMAROSPORIUM OREADES (Dur. et Mont.) Sace. Sy22 III, p. 466. — Bibl. 157. Su foglie languenti di Quercus Rodur: prov. Bergamo. 1476. C. rorvmorpHum (De Not.) Sace. form. Jasmini Trav. — Sace. Sy. XVIII, p 373. — Bibl. 181. Sopra rametti di Jasminum officinale: prov. Sondrio. 1477. C. Psrupacaciae Brun. -- Sace. Sy2. X, p. 339. — Bibl. 131. Su rami di Robinia Pseudacacia: prov. Sondrio. 1478. Dremomera LasugrnI Cke. et Mass. form. minor. Trav. — Sace. S7y0/. XVIII, p. 375. — Bibl. 151. Sopra rami di Cytisus Laburnum: prov. Como, Sect. Scolecosporae. 1479. SeproriA AcantHI Thiim. — Sace. Sy2. JII, p. 535. — Bibl. 98. Su foglie di Acanthus mollis: prov. Pavia. 1480. S. Arcopopina Sace., 2. c., p. 529. — Bibl. 92, 98, 151. Sopra foglie di Aegopodiwm Podagraria e di Pimpinella Saxifraga : prov. Como, Pavia. 1481. S. Aesculi (Lib.) West. — Sacc,, 2. c., p. 479. - . Bibl. 97, 98, 114. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 120. Sopra foglie di Aesculus Hippocastanum: prov. Milano, Pavia. Osserv. Riscontrata a S. Angelo Lodigiano; autunno 1905. 1482. S. aesculicola (Fr.) Sace. Sy. X, p. 354. — Sphaeria (depazea) aesculicola Fr. — Bibl. 162. Su foglie morte di Aeseulus Hippocastanum: prov. Milano, Pavia (Orto Botanico; autunno 1906). 1483. S. Anni Sace. Sy22 III, p. 507. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 190 Su foglie di AZnus glutinosa: prov. Pavia. 1484. S. avnicoLa Sacc. Sy0. III, p. 506. — Bibl. 104. Su foglie di Almus glutinosa: prov. Pavia. 1485. S. AquiLeera& Penz. et Sace. — Sacc., 2. c., p. 525. — Bibl. 85. Su foglie di Aquilegia atrata: prov. Como. 1486. S. arethusa Penzig. — Sace., 2. c., p. 477. — Bibl. 101, 103. Su foglie di Citrus Limonum: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata ‘a S. Angelo Lodigiano, estate 1905 e a Bereguardo, autunno 1906. Zlaa= 1487. SeprorIA AstRAGALI Desm. —- Sace., l. c., p. 508 Bibl. 157. Su foglie di Astragalus Glyciphyllus: prov. Bergamo. 1488 S. Brom Sace. — Sacc., 2. c., p. 562. — Bibl. 114. Su foglie di Bromus sp.: prov. Pavia. 1489. S. Cannabis (Lasch.) Sacc., 2. c., p. 557. — Bibl. 89a, 92, 97, 98, 110, 122, 151, 158. — S. cannabina West. — Bibl. 87a, 89a. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 94. Su foglie di Cannabis sativa: prov. Como, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, settembre 1905. 1490. S. castanicola Desm. — Sacec., 2. c., p. 504. — Bibl. 89a, 92, 98, 110 a 114, 119, 131, 148. — PWleospora castanicola. — Bibl. 151, 153. — Cylindrosporium castanicolum. — Bibl. 134. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 47. Su foglie di Castanea vesca: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Riscontrata a Musocco, autunno 1904. 1491. S. Cercipis Fr. — Sace., 2. c., p. 484. — Bibl. 97, 98, 148, 157. Essicc.: Brios. e Cavr. Yung. parass., n. 91. Sopra foglie di Cercis siliquastrum: prov. Bergamo. 1492. S. Chelidonii Desm. — Sacc., 2. c., p. 521. — Bibl. 98, 110a, 120, 122, 131, 151. Sopra foglie di Chelidonium majus: prov. Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Riscontrata presso Binasco e Casarile, autunno 1905. 1493. S. Crysanthemella Cavr. — Sace. Sy2. XI, p. 542. — S. Okry- santhemi Cavr. — Bibl. 98. i Essicc.: Cavr. Fung. Longob. n. 40; Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 40. Sopra foglie di CArysanthemum indicum: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a Musocco ed a Varese, autunno 1905. 1494. S. Citri Pass. — Sace. Sy0. III, p. 477. — Bibl. 92, 97a, 98, 101° 105, 172. Su foglie e frutti di Citrus: prov. Bergamo, Milano, Pavia. Ossery. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, settembre 1904. 1495. S. CLemamIDIS Rob. et Desm. — Sacc., /. c., p. 524. — Bibl. 98, 131. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 99. Su foglie di Clematis Vitalba: prov. Pavia, Sondrio. 1496. S. CLematIpIS-RECTAE Sacc. — Sace., 2. c., p. 524. — Bibl. 119. Su foglie di Clematis recta: prov. Como. Atti dell’ Ist. Bot. dell’ Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 16 — 218 — 1497. Septoria Convolvuli Desm. — Sace., l..c., p. 536. — Bibl. 85, 92, 98, 110a, 120, 122, 151, 157. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 1862. Su foglie di Calystegia sepium e Convolvulus arvensis: prov. Ber- gamo, Milano, Pavia, (Canton Ticino). 1498. S. cornicola Desm. — Sace., Z. c., p. 492, — Bibl. 92, 98, 110, 114, 119, 122, 148, 157. Su foglie di Cornus sanguinea: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Motta Visconti, autunno 1904. 1499. S. Crataegi Kicks. — Sacc., 2. c., p. 486. — Bibl. 98, 101, 119, 120, 122, 15%. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 194. Su foglie di Crataegus Oxyacantha: prov. Bergamo, Como, Milano; Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Musocco, settembre 1905. 1500. S. CucursiTAcEARUM Sace., /. c., p. 527. — Bibl. 92, 97, 98, 122. Su foglie di Cucurbita Pepo: prov. Pavia. 1501. S. eurvata (Rab. et Br.) — Sacc., Z c., p. 484. — Bibl. 98, 101 a, 114, 120a, 131, 148. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass,, n. 142. Su foglie di Robinia Pseudacacia: prov. Bergamo, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Kiscontrata presso Casarile e Binasco; estate ed au- tunno 1905. 1502. S. Crcnammis Dur. et Mont. — Sacc.. 7. c., p. 533. — Bibl. 92, 97, 98, 119. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 92. Sopra foglie di Cyclamen europaeum: prov. Como, Pavia. 1503. S. Cyrisi Desm. — Sace., /. c., p. 485. — Bibl. 85, 97, 98, 101 a, 110, 119, 120, 148. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 247. Su foglie di Cytisus alpinus e C. Laburnum: prov. Bergamo, Como? 1504. S. Desmazieri Sace. — Sace., 2 c., p. 491. — Bibl. 157. Su foglie cadute di Hedera Helix: prov. Bergamo. 1505. S. DrantHI Desm. — Sace,, 7. c., p. 513. — Bibl. 120. Su foglie di Dianthus: prov. Pavia. — 29 — 1506. Septoria Dietami Fuck. — Sace. 7. e., p. 514. — Bibl. 98, 114. Su foglie di Dictamus albus: prov. Como, Pavia. Osserv. — La riscontrai a Viggiù, settembre 1904. 1507. S. pipyma Fuck. — Sacc., 2. c., p. 501. — Bibl. 98, 157. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 122. Su foglie di Salx alba: prov. Bergamo, Pavia. 1508. S. pipyma Fuck. var. santoneEnsIS Pass. — Sace. SyUl. X, p. 359. Bibl. 114. Su foglie di Sali: prov. Como, Pavia, Sondrio. 1509. S. pimera Sacc. — Sace., l. c., p. 517. — Bibl. 131 Su foglie di Silene nutans: prov. Sondrio. 1510. S. pisseminata Desm. — Sacc., 2. c., p. 488. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 344. Su foglie di Prunus Laurocerasus: prov. Pavia. 1511. S. DuLcamaraE Desm. — Sacc., 2. c., pag. 535 — Bibl. 122. Su foglie di Solanum Dulcamara: prov. Pavia. 1512. S. ErIiGERONTIS B. et C. — Sace., /. c., p. 547. — Bibl. 119, 131. Su foglie di Stenactis annua: prov. Como, Sondrio. 1513. S. EuparorI Rob. et Desm. — Sacce.,, 2. c., p. 546. — Bibl. 131. Su foglie di Eupatorium cannabinum: prov. Sondrio. 1514. S. EvonymeLLA Pass. — Sacc. Sy2. X, p. 350. — Bibl. 120 a. Su foglie di Evonymus japonicus: prov. Pavia. 1515. S. Evonymi Rabb. — Sace. ,$y2/. ITI, p. 482. — Bibl. 120, 120a. Su foglie di Evunymus japonicus: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, autunno 1904. 1516. S. exoTIca Speg. — Sace. /. c., p. 533. — Bibl. 101 a, 103. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 141. Su foglie di Veronica speciosa: prov. Como. 1517. S. Ficariar Desm. — Sace. /. c., p. 522. — Bibl. 110. Su foglie di Ranunculus Ficaria: prov. Pavia. 1518. S. FracariaÈE Desm. — Sace., /. c., p. 511. — Bibl. 131. Su foglie di Fragaria vesca: prov. Sondrio. 1519. S. GeranI Rob. et Desm. — Sace, /. c., p. 514. — Bibl. 157. Su foglie di Geranium molle: prov. Bergamo. 1520. S. GLaproLi Pass. — Sacc., l. c., p. 574. — Bibl. 89a, 92, 98. Su foglie di G/ladiolus segetum: prov. Pavia. ORA 1521. SeproRIA (LumarUM Pass. Sace., 2. c., p. 561. — Bibl. 103, 134. Sopra glume di Triticum vulgare: prov. Como. 1522. S. craminum Desm. — Sace., /. e., p. 565. — Bibl. 85, 98, 110, 114, 114 a, 120, 133, 143, 148, 152, 158. Essicè.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 197. Sopra foglie di Ph/enum alpinum, Triticum vulgare: prov. Bergamo, Como (Canton Ticino), Milano, Pavia. 1523. S. HepERAE Desm. — Sace,, /. c., p. 490. — Bibl. 157. Su foglie di Hedera Helix: prov. Bergamo. 1524. S. HeLLEBORI Thiim. — Sacc., /. c., p. 524. — Bibl]. 119. Su foglie di He/leborus: prov. Como. 1525. S. IntyBi Pass. — Sacc,, 7. c., p. 551. -. Bibl. 122. Su foglie di Cichorium Intybus: prov. Pavia. 1526. S. Lamii Pass. — Sace., 2. c., p. 538. — Bibl. 131, 148. Sopra foglie di Lamium: prov. Bergamo, Pavia, Sondrio. Osserv. — La riscontrai su foglie di Lamium purpureum presso San Giuseppe; estate 1905. 1527. S. Laserpitia Cavr. — Sace. Sy2. XI, p. 541. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 142. Su foglie di Laserpitium latifolium: prov. Pavia. 1528. S. Lavandulae Desm. — Sace. Sy2. III, p. 537. — Bibl. 120, 157. Su foglie di /avandula Spica: prov. Bergamo, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a Musocco, settembre 1904. 1529. S. Lecuminum Desm. — Sace. 7. c., p. 559. — Bibl. 97, 157. Su foglie di Phaseolus vulgaris: prov. Bergamo. 1530. S. LimnantHEMI Thiim. — Sace., 7. c., p. 541. — Bibl. 114 a. Su foglie di Limnanthemum: prov. Pavia. 1531. S. Limonux Pass. — Sacc., /. c., p. 477. — Bibl. 88, 97, 104, 105, 114, 120 a, 157. Su foglie di Citrus Limonum: prov. Bergamo, Milano, Pavia. 1532. S. LineoLaTAa Sace. et Speg. — Sace. /. c., p. 567. — Bibl. 85. Su foglie di diverse graminacee: prov. Como (Canton Ticino). 1533. S. Lycopersici Speg. — Sace. /. c., p. 535. — Bibl. 114, 120. — var. EUROPAEA Br. et Cavr. — Bibl. 97 a, 98, 101, 110, 119, 122. Essice.: Brios. e Cavr. Yung. parass., n. 93. Sopra foglie di Lycopersicum esculentum: prov. Como, Milano, Pavia. — 221 — 1534. SeprorIA Lycopr Pass. — Sacc., 2 c., p. 540. — Bibl. 15%. Sopra foglie di Lycopus europaeus : prov. Bergamo. 1535. S. LysimacHiae West. — Sace., 7. c., p. 533. — Bibl. 110 a. Su foglie di Lysimachia vulgaris: prov. Pavia. 1536. S. macropopa Pass. — Sace., 2. c., p. 561. — Magnaguti (in herbario.) Su foglie di Sclerochloa dura a Sermide: prov. Mantova. 1537. S. montana Trav. — Sace. Sy22. XVIII, p. 389. — Bibl. 131. Su foglie di Genziana acaulis: prov. Sondrio. 1538. S. NapeLLI Speg. — Sace. Sy2. III, p. 535. — Bibl. 131, 15%. Su foglie di Aconztum Napellus: prov. Bergamo, Sondrio. 1539. S. oceLLata Sace. Sace, 7. c., p. 505. — Bibl. 85. Sopra foglie morte di Quercus peduneulata : prov. Como (Cant. Tic.). 1540. S. Oenotherae West. — Sacec., 7. c., p. 505. — Bibl. 98. Su foglie di Oenothera biennis: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Motta Visconti, autunno 1905. 1541. S. oleandrina. — Sacc., /. c., p.497.— Bibl, 110, 110, 114, 119, 120, 120 a, 122, 152. Su foglie di Nerium Oleander: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai a S. Angelo Lodigiano ed a Musocco; estate 1904 ed autunno 1905. 1542. S. oroBicoLa Sace. —- Sace., /. c., p. 509. — Bibl. 181. Su foglie di Orodus vernus: prov. Sondrio. 1543. S. Oryzar Catt. — Sace., l. c., p. 562. — Bibl. 67. Su foglie di Oryza sutiva: prov. Milano, Pavia. 1544. S. Petroselini Desm. — Sace., /. c., p. 530. — Bill. 97 a, 98, 114, 119, 120, 134. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 143. Su foglie di Petroselinum sativum: Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, settembre 1904. 1545. S. PerRosELINI v. Api Brios. et Cavr. Fung. parass., n. 144, — Bibl. 98, 101 a, 110 a, 114, 114 a, 120, 122, 148. Essicc.: Brios. e Cavr., /. c., n. 144. Su foglie di Apium graveolens: prov. Bergamo, Como, Pavia. 1546. S. Payreumatis Siegm. — Sacc. Sy2. III, p. 544. — Bibl, 131. Su foglie di Plyteuma sp.: prov. Sondrio. = M22 24 1547. Septoria Phitolaccae Cavr. — Sace. Sy2. XI, p. 545. — Bibl. 98, 120, 120 a. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 189. Su foglie di Phytolacca decandra: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Motta Visconti, autunno 1905. 1548. S. piricola Desm. — Sace. Sy2. III, p. 487. Bibl. 89a, 92, 97, 97 b, 98, 110, 114, 119, 122, 134, 151, 153, 157. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 22. Su foglie di Pirus communis: prov. Bergamo, Como, Cremona, Mi- lano, Pavia. Osserv. — La riscontrai a S. Angelo Lodigiano, settembre 1905. 1549. S. PLANTAGINEA Pass. — Sace,, /. c., p. 554. — Bibl. 119. Sopra foglie di Plantago lanceolata: prov. Como. 1550. S. Poae Catt. — Sacc., 2. e., p. 562. — Bibl. 67. Su foglie di Oryza sativa: prov. Milano, Pavia. 1551. S. poLyeonina Thiim. — Sacc., 2. c., p. 554. —- Bibl. 15%. Su foglie di Polygonum sp.: prov. Bergamo. 1552. S. Poryconorum Desm. — Sace. /. e., p. 555. — Bibl. 92, 98, 110, 119, 131, 151. Su foglie di Polygonum Persicaria e Polygonum sp.: prov. Como, Pavia, Sondrio. 1553. S. PopuLi Desm. — Sace., 2. c., p. 502. — Bibl. 89a, 92, 97, 98, 120, 120 a, 157. — Xz/oma concentricum Pers. — Bibl. 16, 18. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 46. Su foglie di Populus nigra: prov. Bergamo, Pavia. 1554. S. PopuLi Desm. form. trEMuLIcoLa Trav. — Sace. Sy. XVIII, p. 392. — Bibl. 131. St foglie di ’opulus tremula: prov. Sondrio. 1555. S. Querceti Thiim. — Sace. Sy. III, p. 505. Su foglie di Quercus nell’Orto Bot. di Pavia. 1556. S. quercina Desm. — Sace., /. c., p. 504. — Bibl. 89 a, 97, 98. Su foglie di Quercus Robur: prov. Pavia. 1557. S. RnAMNI-cATHARTICAE Ces. — Sacc., Z. c., p. 482. Essicc.: Rabh.-Klotz. HMerd. viv. myc., n. 1956. Su foglie di Rhamnus cathartica : prov. Brescia. 1558. S. Raapontici Thiim. — Sacc., 4. c., p. 555. — Bibl. 98. Sopra foglie di RReum Rhapontieum: prov. Pavia. — 223 — 1559. Seproria Rusi West. — Sacc., 7. c., p. 486. — Bibl. 97, 98, 110, 119, 157. Su foglie di Rubus fruticosus e di Rubus sp.: prov. Bergamo, Como, Pavia. 1560. S. Saponariae (DC.) Savi et Becc. — Sace., 7. c., p. 516. — Bibl. 144, 157. Su foglie di Saponaria officinalis: prov. Bergamo, Como, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso S. Sofia; autunno 1906. 1561. S. scaBIosicoLa Desm. — Sacce., 2. c., p. 553. — Bibl. 85, 181, 148. Su foglie di Knautia sylvatica, di Scabiosa sp. e di Succisa pratensis: prov. Bergamo, Como (Canton Ticino), Sondrio. 1562. S. Senecionis West. — Sacc., Z. c., p. 549. — Bibl. 92, 98. Su foglie di Senecio coriaceus: prov. Pavia. 1563. S. SoLpaNELLAE Speg. — Sacc., /. c., p. 532. — Bibl. 103. Su foglie di So/danella alpina: prov. Pavia 1564. S. Turae Cavr. — Sace. Sy2l. X, p. 353. — Bibl. 92, 98. Su foglie di Thea viridis: prov. Pavia. 1565. S. Tririci Desm. — Sacc. Sy. III, p. 561. — Bibl. 64, 74,97 a, 114, 120, 172. Su foglie di Triticum vulgare: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. 1566. S. UnepInIs Rob. et Desm. — Sacc., /. c., p. 493. — Bibl. 119. Su foglie di Ardutus Unedo: prov. Como. 1567. S. Urticae Desm. — Sacc., /. c., p. 557. — Bibl. 110 a, 131. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 191. Su foglie di Parietaria officinalis e di Urtica dioica: prov. Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — La riscontrai su Urtica presso Binasco; autunno 1905. 1568. S. VERBENAE Rob. et Desm. — Sace, /. c., pag. 537. — Bibl.101a,108. Sopra foglie di Verdena officinalis: prov. Milano. 1569. S. ViLarsiae Desm. — Sacc., /. c., p. 541. — Bibl. 92, 98, 110. Su foglie di Limnanthemum nymphoides: prov. Pavia. 1570. Raaspospora Falx (B. et C.) Sace. — Sace. Z. c., p. 582. — Bibl. 98. Su rami secchi di Vitis vinifera: prov. Pavia. 1571. Rx. persica Sacc. — Sace,, /. c., p. 581; Cavr. Fung. pomie. II, p. 15. — Bibl. 94, 98. Su rami secchi di Amydalus Persica: prov. Pavia. 1572. Ra. Preussi Sace. — Sace., l. c., p. 580. — Bibl. 103, Su rami secchi di Cytisus Laburnum: prov. Como. > par 1573. PHLEOSPORA MACULANS (Bereng.) Allesch. Fung. imperfect., p. 935. — Bibl. 151, 153. — PA. Mori Sace. — Bibl. 89a, 92, 98, 119, 148. — Septogloeum Mori Br. et Cavr. — Bibl. 97 a, b, 104, 105, 107, 110, 110a, 114, 114a, 120, 120 a, 122, 152, 153, 157, 172. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 21. Sopra foglie di Morus alba in tutte le provincie di Lombardia. 1574. Pur. TriroLa Cavr. — Sacc. Sy7. X, p. 399. — Bibl. 91. — Septoria Trifolii Cavr. — Bibl. 92, 98. Sopra foglie di Trifolium repens: prov. Pavia. 1575. TricnoseptorIA AuprI Cavr. — Sacc. Sy2. XI, p. 548. — Bibl. 100, 103, 105. Sopra frutti di Citrus vulgaris: prov. Milano. 1576. CyrosPoriNa QUERCINA (Tul.) Trav. Flor. micol. prov. di Como, II n. 111. — Bibl]. 151. Su rami di Quercus sp.: prov. Como. Fam. NECTRIOIDACEAE. Sect. Scolecosporae. 1577. Polystigmina rubra (Desm.) Sace. Sy. III, p. 622. — Bibl. 98. Libertella rubra Bon. — Bibl. 85. Su foglie di Prunus domestica e P. spinosa : prov. Como? (Canton Ti- cino), Milano, Pavia. Ossery. — La riscontrai su foglie di Prunus domestica a Musocco, settembre 1904. Fam. LEPTOSTROMACEAE. Sect. Hyalosporae. 1578. LeprorHyRIvM acerINUM (Kunze) Corda. — Sace. Sy/. III, p. 630. — Bibl. 92, 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 49. Su foglie di Acer opulifolium e platanoides: prov. Pavia. 1579. L. alneum (Lèv.) Sace. Sy2. IT, p. 627. -- Bibl. 92, 98, 110, 114, 122, 151, 157%. Su foglie di AZnus glutinosa: prov. Bergamo, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Riscontrato presso Badile, autunno 1905. SII ORE 1580. LeprorHyRIom CastaneaE (Spr.) Sace., Sy7. III, p. 628. — Bibl. 157%. — Sphaeria castanaecola Fr. — Bibl. 162. Su foglie di Castanea vesca: prov. Bergamo, Milano. 1581. L. HepeRAE (Mont.) Storb. — Sace. Sy. XI, p. 554. — Bibl. 157. Su foglie cadute di Hedera Helix: prov. Bergamo. 1582. L. LitIGIosum (Desm.) Sace. Sy. INI, p. 636. — Leptostroma litigio- sum Desm. — Bibl. 85. Su rachidi di Pteris aquilina : prov. Como? (Canton Ticino). 1583. L. macrotHEcIiuM Fuck. — Sace. 8722. IIT, p. 633. — Bibl. 114, 119. Su foglie di Quercus Ilex: prov. Como. 1584. L. parasiticum Pollacci. — Sace. Sy2. XIV, p. 992. — Bibl. 111, 120. Su foglie di Cereus stellatus e triangularis: prov. Pavia. 1585. L. PeRPUSILLUM Pass. et Thiim. — Sacc. Sy. XIV, p. 631. - Bibl. 89 a. Sopra sarmenti di Vitis vinifera: prov. Pavia. 1586. L. vureare (Fr.) — Sace., Sy. III, p. 633. — Leptostroma vulgare Fr. — Bibl. 163. Su rami morti di Clematis Vitalba: prov. Milano. 1587. Piecoria AstROIEA B. et Br. — Sace. Sy2. III, p. 637. — Bibl. 97 a, 98. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 395. Su foglie di Ulmus campestris: prov. Pavia. 1588. MeLasMiA AcERINA Lèv. — Sace. Sy2. III, p. 637. — Bibl. 85. Su foglie di Acer campestris: prov. Como? (Canton Ticino). 1589. M. BerserIpis Thiim. — Sace. Sy2. III, p. 638. — Bibl. 120, 15%. Su foglie di Berderis vulgaris: prov. Bergamo. 1590. AcrINoTHECIUM cARIcIcoLa Ces. — Sacc., Sy/7/. III, p. 639. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 1976. Su foglie di Carex montana: prov. Brescia. 1591. LeProstROMA HysTERIOIDES (Fr.) Sacc. v. craminicoLuMm De Not. — Sace. Sylt. III, p. 659. — Bibl. 36 (dec. III). Sopra culmi e guaine fogliari di Molinia coerulea: prov. Como. 1592. L. spHaERoIDES Fr. — Sacc., Z. c, p. 646. — Bibl. 151. Eîssice.: Erb. critt. ital., II, n. 1090. i Su fusti secchi di Angelica silvestris: prov. Como. — 226 — 1593. LABRELLA CoryLI (Desm. et Rob.) Sace. ,Sy2. III, p. 648. — Bibl. 92, 97 a, 97 Db, 98, 114. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 23. Sopra foglie di Corylus Avellana: prov. Milano, Pavia. Sect. Phaeosporae. 1594. Pirosroma FarnetIANUM Pollacci. — Sacc. SyM. XIV, p. 996. — Bibl. 111, 114 a, 120. Sopra foglie di Pandanus utilis: prov. Pavia. Sect. Hyalophragmiae. 1595. Discosia ArtocERAS (Tode) Fr. — Sacc. Sy. III, p. 656. — Bibl. 85, 131, 148. Su foglie di Betula alba, Fagus silvatica, di Juglans regia e di Quercus Robur: prov. Bergamo, Como? (Canton Ticino), Sondrio. 1596. D. cuvprata De Not. — Sace., 2. c., p. 654. — Magnaguti (in her- bario). Su foglie di Sordus torminalis: prov. Mantova. 1597. D. Tarare Cavr. — Sacc. Sy01. X, p. 427. — Bibl. 92, 98. Su foglie di Thea viridis: prov. Pavia. 1598. Enromosporium macuLatum Lèv. — Sace. Sy0. III, p. 657. — Bibl. 131. Su buccia di frutti di Pirus communis: prov. Sondrio. 1599. E. Mespili (DC.) Sace. — Sacec., 2. c., p. 657. — Bibl. 97a, 97 b, 98, 110, 120, 157. — Morthiera Mespili Fuck. — Magnaguti (in herbario). Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass, n. 146. Su foglie di Mespilus germanica : prov. Bergamo, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato a S. Angelo Lodigiano; autunno 1904. Sect. Scolecosporae. 1600. AcrinoTAYRIUM GRAMINIS Kze. — Sace. 8y0. III, p. 658. — Bibl. 85. Su foglie secche e vagine fogliari di Anthoranthum odoratum: prov. Como? (Canton Ticino). i Alenia Sio Fam. EXCIPULACEAE. Sect. Hyalophragmiae. 1601. ExcIPuLINA vALTELLINENSIS Trav. — Sace. SyM. XVIII, p. 443. — Bibl. 131. Su cauli secchi di Dianthus Carthusianorum: prov. Sondrio. 1602. DrnemasPorIUMm DECIPIENS (De Not.) Sace. SyZ. III, p. 685. — Bibl. 157. Su rami secchi decorticati: prov. Bergamo. 1603. D. mspinuLum (Schrad.) Sacc. — Sace., 2. e, p. 685. — Bibl. 148. Su caule erbaceo secco: prov. Bergamo. Ordo MELANCONIALES. Fam. MELANCONIACEAE. Sect. Hyalosporae. 1604. GLorosporium AFFINE Sace. — Sace. 572. ITI, p. 709. — Bibl. 120 a. Su Vanilla planifolia: prov. Pavia. 1605. G. ampeLopHagum Pass. — Sace. 727. III, p. 719. — Bibl. 89, 97, 97a b, 101, 104, 105, 110, 114, 120, 125, 145, 144, 152, 157. — Sphaceloma ampelinum. — Bibl. 89, 97, 172. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 96. Su Vitis vinifera; in tutte le provincie della Lombardia. 1606. G. AquiroLit Penz. et Sacc. — Sace. Sy. III, p. 701. — Bibl. 85.‘ Sopra foglie secche di Ilex Aquifolium: prov. Como? (Cant. Tic.). 1607. G. cincrum B. et GC. — Sace. Sy. III, p. 721. — Bibl. 120. Su foglie di Orchidee: prov. Pavia. 1608. G. CoryLi (Desm.) — Sace. Sy. III, p. 713. — Bibl. 120, 120 a. Su foglie di Corylus Avellana: prov. Pavia. 1609. G. crocatum. — Sace. Sy. X, p. 453. — Bibl. 114. Sopra Euphorbia sp.: prov. Pavia. 1610. G. Cyponrae Mont. — Sace., Sy2. III, p. 705. — Bibl). 115. Su foglie di Cydonia vulgaris: prov. Cremona. 1611. G. rrucricenum Berk. — Sace., 2. c., p. 718. — Bibl. 120. Su frutti di Prunus domestica: prov. Pavia. SER p È 1612. GLorosporiom Heticis (Desm.) Oud. — Sace., 2. c., p. 707. — Bibl. 89 a, 92, 98, 100a. Su foglie di Hedera Helix: prov. Pavia. 1613. G. Hesperidearum Catt.-- Sacc., 2. e., p. 702. — Bibl. 62, 92, 98, 122. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 373. Su foglie di Crus: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Lo riscontrai su foglie di limone a Porto Ceresio; estate 1904 ed a Musocco ;. autunno 1905. 1614. G. incospicuum Cavr. — Sace. SyZ. XIV, p. 1010. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 249; Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 350. Su foglie di Ulmus americana: prov. Pavia. 1615. G. immerMEDIUM Sace. — Sacc., 7. c., p. 702. — Bibl. 110. Su rami e frutti di Citrus Limonum: prov. Pavia. 1616. G. lagenarium (Pass.) Sacc. et Roum. — Sace., 2. e., p. 719. — Bibl. 110. Sopra Cucumis Anguria: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato presso Binasco; estate 1806. 1617. G. minuruLum Br. et Cav. — Sacc. Sy2/. X, p. 450. — Bibl. 94 (Contrib. II). Essice.: Brios. e Cavr. Lung. parass., n. 110. Su foglie di Mespilus germanica: prov. Pavia. 1618. G. MuEHLEMBECKIAE Br. et Cavr. Fung. parass., n. 397. Sopra foglie di Mwuellembeckia platiclados: prov. Pavia. + 1619. G. Musarux Cke. et Mass. — Sace. Sy2. X, p. 461. — Bibl. 120. Su diverse specie di Musa: prov. Pavia. 1620. G. nervisequum (Fuck.) Sacc., Sy2. III, p. 711. — Bibl. 97 a, 98, 101a, 120, 122. Essicc.: Briosi e Cavr. Fung. parass., n. 124. Su foglie di Platanus occidentalis: prov. Pavia. 1621. G. nobile Sacc. — Sacc., 2. c., p. 710. — Bibl. 98, 101a, 104, 114a, 119, 134, 153. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 249. Su foglie di Laurus nobilis: prov. Milano, Como. Osserv. — Riscontrato a S. Angelo Lodigiano; estate 1905. 1622. G. OrnI Sace. — Sace., 2. c., p. 707. — Bibl. 131. Su foglie di Fraxinus Ornus: prov. Sondrio. — 229 — 1623. GLorosporiom ParAapoxUM (De Not.) Fuck. — Sace., 2. e., p. 707. — Myxosporium paradoxum De Not. — Bibl. 36, 41. Su foglie morte di Hedera: prov. Brescia, Como, Milano. 1624. G. PHoMoIpES Sace. — Sacc., 2. e., p. 718. — Magnaguti (in herbario). Su frutti di Lycopersicum esculentum: prov. Mantova. 1624 bis. G. PuysaLosporar Cavr., Rev. mycol. 1888, p.99; Sacc. Sylt. X, p. 448. — Bibl]. 90, 98. Su acini d’uva attaccati dalla PRysalospora baccae Cavr.: prov. Pavia. 1625. G. Populi albae Desm. — Sace. Sy2. III, p. 712. — Bibl. 97a, L. 98, 114 a, 120, 120a, 153; Magnaguti (in herbario). Essice.: Briosi e Cavr. Funghi parass., n. 147. Su foglie di Populus alba: prov. Mantova, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato su foglie di pioppo nei boschi presso Motta Visconti, autunno 1905. 1626. G. Rhododendri Brios. et Cavr. — Sace. Sy. XI, p.565. — Bibl. 98, 133. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 198. Su foglie di hododendron: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato a Musocco, settembre 1904. 1627. G. Ribis (Lib.) Mont. et Desm. — Sace. Sy. III, pag. 706. — Bibl. 103, 104, 114 a, 131, 133. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass, n. 222. Su foglie di Ribes rubrum: prov. Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Lo riscontrai a S. Angelo Lodigiano, autunno 1904. 1628. G. Robergei Desm. — Sacc., Z. c., p. 712. — Bibl. 97 a, b, 98. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung Parass., n. 148. Su foglie di Carpinus Betulus: prov. Como, Pavia. Osseryv. — Riscontrato a Porto Ceresio, autunno 1904. 1629. G. Salicis West. — Sacc., 2. c., p. 711.— Bibl. 114 a. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass, n. 125. Su foglie di Salix: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato presso Binasco ed a Musocco, autunno 1904. 1630. G. tineum Sace. — Sace. 2. e., p. 707. — Bibl. 120, 152. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass, n. 398. Su foglie di Viburnum Tinus: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato a Musocco, primavera 1905. 1631. G. Venetux Speg. — Sace., 2. c., p. 706. — Bibl. 110, 157. Su foglie di Rosa sp.: prov. Bergamo. ZSN0A AS 1632. HypopeRMium NERVISEQuUM Link. — Sace., Sy. III, pag. 729. — Bibl. 103, 104. Su foglie di Abies pectinata: prov. Brescia. 1633. BLenworIa Buxr Fr. — Sace., Sy. III, p. 730. — Bibl. 115. Su foglie di Burus sempervirens: prov. Cremona. 1634. TruLLULA oLivascens Sace. — Sace. Sy22. III, p. 731. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 192. Su rami secchi di Aegle sepiaria e di Sarothamnus scoparius: prov. Pavia. 1635. CoLLerotRrIcHauM Acaves. Cavr. — Sace. Sy7. XI, p. 570. Bibl. 103, 120 a. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 100 cum icon. Sopra foglie di Agave americana: prov. Pavia. 1636. C. ampecinum Cavr. — Sacc. SyWZ. X, p. 470. — Bibl. 92, 97, 98, 120. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 100. Su foglie di Vitis Labrusca: prov. Pavia (0. B.). 1637. C. Briosi Turconi Nuovi micromie. parass. in Atti Ist. Bot. di Pa- via, vol. XI, tav. XXII, fig. 4-6. — Bibl. 146. Su foglie di Cinnamomum dulce: prov. Pavia. 1638. €. Camelliae Massee. — Sacc. Sy7. XVI, p. 1007. Sulle foglie di Thea viridis nell’Orto Bot. di Pavia, autunno 1903 e 1904: prov. Pavia. 1639. C. exvauux. Penz. et Sacc. — Sacc. Sy. III, p. 735. — Bibl. 85. Su foglie di Spiraca Aruncus: prov. Como (Cant. Tic.). 1640. €. gloeosporioides Penz. — Sace. Sy. III, p. 735 — Bibl, 89 a, 92, 98, 134. Sulle foglie degli Agrumi: prov. Como, Milano, Pavia. Ossery. — Lo riscontrai su foglie di limone a Porto Ceresio; estate 1905 ed a Binasco; autunno 1906. 1641. C. LisnpemurHIanUM (Sacc. et .Magnus) Br. ‘et Cav. — Bibl. 97 a, b, . 98, 110, 110 a, 114, 119, 120, 120a, 134, 151, 152, 157. — GIoeo- sporium Lindemuthianum. — Bibl. 97. Essice.: Brios. Cavr. Fung. parass., n. 50. Sopra Phaseolus vulgaris: prov. Bergamo, Como, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. 1642. C. Macnusianum Bres. — Sacc. Sy77. XI, p. 569. — Bibl. 131. Su foglie di Malva rotundifolia: prov. Sondrio. — 231 — 1643. Colletotrichum oligochaetum Cavr. — Sace. Syl. X, p. 469 — Bibl. 92, 97, 97 a, b, 98, 101, 110, 114a. Sopra diverse Cucurbditaceae: prov. Cremona, Pavia, Milano. Osserv. — Riscontrato su foglie di Cucumis Anguria e C. Melo, a Casarile, estate 1905. Sect. Phaeosporae. 1644. MeLanconiUM JuGLANDINOM Kunze. — Sace. Sy. III, pag. 753. — Bibl. 119, 120, 157. Su foglie di Juglans regia: prov. Bergamo, Como. 1645. M. ovatuw (Pers.) Link. — Sace., 2. e., p. 758. — Bibl. 162. Su rami morti di Juglans regia: prov. Milano. 1646. M. spparrorpeum Link. — Sace., 7. c., p. 755. — Bibl. 103. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 143. Su rami di AZnus glutinosa: prov. Pavia. 1647. M. spHaEROSPERMUM (Pers.) Link. — Sace., 2. c., p. 759. — Magna- — guti (in herbario). Su foglie di Cynodon dactylon presso Sermide : prov. Mantova. 1648. Tayrsipiom HEDERICOLUM (De Not.) Durr. et Mont. — Sacc., l. c., p. 761. -- Bibl. 115. Su rami secchi di Hedera Helix: prov. Cremona. Sect. Hyalodidymae, 1649. MarsoniA FracariIaÈ Sace. 8727. XIV, p. 1031. — Bibl. 151, 153. Su foglie di Fragaria vesca: prov. Como. 1650. M. Juglandis (Lib.) Sace. $y2/. III, p. 768. — Bibl. 87, 89 a, 92, 98, 110, 114, 119, 122, 131, 144. 148. Essicc.: Brios. e Cavr. Yung. parass., n. 24. Su foglie di Juglans regia: prov. Bergamo, Como, Pavia, Milano, Sondrio. Osserv. — Riscontrata a Musocco, settembre 1904. 1651. M. PanartonIANA Berl. — Sace. 842. XIV, p. 1021. — Bibl. 133. Su foglie di Lactuca sativa: prov. Como. 1652. M. Populi (Lib.) Sacc. Sy. III, pag. 767. — Bibl. 89a, 92, 97 a, 98, 114, 114a, 120. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 149. Su foglie di Populus alba, nigra, tremula: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata su foglie di Populus alba presso Binasco e presso Motta Visconti; autunno 1905, — 232 — 1653. M. PorentILLAE (Desm.) Fisch. — Sace., . c., p. 770. — Bibl. 85. Su foglie di Agrimonia Eupatoria : prov. Como. 1654. M. rruncaruLa Sace. — Sacc., l. c., p.768. — Bibl. 134. — Sphaeria depazea acericola Dub. — Bibl. 162. Su foglie di Acer campestris: prov. Como, Milano. 1655. M. Viorar (Pass.) Sacc. — Sace., /. c., p. 770. — Bibl. 131. Su foglie di Viola di/lora : prov. Sondrio. 1656. GLorosPorIELLA ROsAECOLA Cavr. — Sace. Sy. XI, pag. 575. -— 3ibl. 98. Essicc.: Cavr. Fung. Longob, n. 41. Su aculei di Rosa spinosissima: prov. Pavia. Sect. Hyalophragmiae. 1657. SeproeLorum Cyponrae (Mont.) Pegl. in Berl. Riv. Pat. veg II, p. 335. — Bibl. 120. ‘Su foglie di Cydonia vulgaris: prov. Pavia. 1658. S. ULmi (Fr.) Br. et Cavr. Funghi parass., n. 98 e. ic. — Bibl. 97. Essicc.: Brios. e Cavr. 7. c. n. 98. Su foglie di Ulmus campestris: prov. Pavia. Sect. Phaeophragmiae. 1659. StiLBospora THELEBOLA Sace. Sy7 III, p. 771. — Bibl. 131. Su rami secchi di A/mnus sp. : prov. Sondrio. 1660. CoryneuM BeverIncKuI Oud. — Sace., 2. c., p. 774. — Bibl. 125, 157. Su rami di Amygdalus Persica: prov. Bergamo. 1661. C. sracHyurI Sace. — Sacc., 2. c., p. 779. Essicc.: Rabh.-Klotz. Herb. vid. mye., n. 1872. Su legno di Aesculus: prov. Brescia. 1662. C. roLiicorum Fuck. — Sacc., 2. c., p. 780. — Bibl. 98. — Pesta- lozzia Saccardoi Cavr. — Bibl. 92. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 199. Su foglie di Quercus Suber: prov. Pavia 1663. €. triseptatum Peck. — Sace, 2. c., p. 781. Su foglie di RrRododendron, nell’Orto Botanico: prov. Pavia. 1664. PresraLozzia BanKsIana Cavr. — Sacc. Sy2. X, p. 489. — Bibl. 91. Su foglie di Banksia Robur?: prov. Pavia. — 233 — 1665. P. Briosrana Montem. — Sace. Sy2. XVI, pag. 1017. — Bibl. 113, 120. Su foglie di Anthurium: prov. Pavia. 1666. P. concentriea B. et Br. — Sace. Sy. III, p. 797. Su foglie di Cydonia vulgaris a Fumo (Casteggio): prov. Pavia. 1667. P. runerEA Desm. — Sace. Sy22. ITI, p. 791. — Bibl. 98, 110, 114, 119, 120. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 200. Su foglie di Aravcaria, Dammara, Laurus, Podocarpus, Taxus: prov. Como, Pavia. 1668. P. Guepini Desm. — Sace. 872. III, p. 794. — Bibl. 89 a, 92, 98, 110, 120, 125, 151. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 150. Su foglie di Camellia, Quercus: prov. Como, Pavia. 1869. P. microspora Speg. — Sace., 2. c., p. 789. — Bibl. 148. Su foglie di Hedera Helix: prov. Bergamo. 1670. P. PaLmarum Cke. — Sace., 2. c., p. 796. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 193. Sopra Chamaerops humilis: prov. Pavia. 1671. P. pezizomes De Not. — Sace., /. c., p. 789. — Bibl. 36 (dec. III), 72,89 a, 92, 98, 122. Sopra sarmenti di Vitis vinifera: prov. Pavia. 1672. P. Saccarpo1 Speg. — Sacc., Z. c., p. 797. — Bibl. 89a, 92. Su foglie di Quercus Suber: prov. Pavia. 1673. P. rrUncata Lèv. — Sace., 2. c., p. 794. — Bibl. 151. — P. trun- catula (Cda.) Fuck. — Bibl. 85. Sopra coni di Abies nigra e su graminacea indeterminata : prov. Como. 1674. P. viricora Cavr. — Sace. Sy2l. X, p. 493. — Bibl. 90, 92, 98. Sopra acini d’uva: prov. Pavia. Sect. Scolecosporae. 1675. CyLixprosporium PoLraccena Turconi. — Sace. Sy22. XVIII, p. 492. — Bibl. 135. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 400. Su foglie di Mex furcata: prov. Pavia. 1676. LiserteLLA FAgINEA Desm. — Sace. Sy2/. III, p. 744. — Bibl. 157. Su rami corticati di Pagus sivatica: prov. Bergamo, Atti dell'Ist. Bot. dell’ Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 12 234 — Ordo HYPHALES. Fam. MUCEDINACEAE. Sect. Hyalosporae, 1677. MrcrostRoma ALBUM (Desm.) Sace. — Sace. 722. IV, p.9. — Bibl. 98, 110a. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 75. Su foglie di Quercus Robur: prov. Pavia. 1678. Oospora crusTAcEA (Bull.) Sace. — Sace., 7. c., p. 20. — Bibl. 98. Su crosta di formaggio: prov. Como. 1679. Moninia AUREA (Link.) Gmel. — Sacc. Sy2. IV, p. 33. — 103. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 241. Su legno carioso di Salix: prov. Pavia. 1680. M. cinerea Bon. — Sacc., /. c., p. 34. — Bibl., 148. Su frutti di Prunus domestica: prov. Bergamo. 1681. M. rRuctIGENA Pers. — Sacc., /. c., p. 34. — Bibl. 89 a, 92, 98, 101, 110, 110 a, 114, 120, 131. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 182. Sopra frutti di Orataegus, Cydonia, Persica, Pirus, Prunus: prov. Como, Milano, Pavia, Sondrio. 1682. Oidium Aceris Rabh. — Sace. Sy2. IV, p. 44. — Bibl. 158. Su foglie di Acer Pseudoplatanus: prov. Pavia, Milano (1905). 1683. O. suLBIGERUM (Bon.) Sacc. et Vogl. — Sacc., 2. c., p. 47. — Bibl. 110, 122. Sopra culmi di Triticum vulgare e di Bambusa gracilis: prov. Pavia. 1684. O. CarysAntHEMI Rabh. — Sace., 7. c., p. 43. — Bibl. 148. Su foglie di CArysanthemum indicum: prov. Bergamo. 1685. O. erysipHomEs Fr. — Sace., 2. c., pag. 4L. — Bibl. 89 a, 97, 110, 110 a, 114, 114 a, 119, 120, 122, 131, 134, 148, 151. — 0. oblon- gum Bals. et De Not. — Bibl. 162. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 41. Sopra foglie di diverse piante, comune in tutta la regione o. 1686. 0. Evonymi-japonici (Arcang.) Sacc. — Sacc. Syll. XVIII, p. 506. — Bibl. 151, 153, 15%. Su foglie di Evonymus japonicus: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato a S. Angelo Lodigiano, estate 1905. toccarti Mittente 23.5 1687. O. HormyxI Farneti. — Sace. Sy. XVIII, p. 505. — Bibl. 124. Su foglie di Salvia Horminum : prov. Pavia. 1688. O. LEococonivx Desm. —. Sace. Sy2. IV, p. 41. — Bibl. $7, S9 a, 110, 110, 114, 114 a, 119, 120, 120a, 131, 143, 157. Su foglie di pesco e di rosa (comune ovunque): prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. 1689. 0. monilioides Lok. — Sace. Sy. IV, p. 46. — Bibl. 97, 97 a, 110 a, 125, 15%. Su foglie di Triticum vulgare e di diverse graminacee: prov. Ber- gamo, Pavia, Milano. Osserv. — Riscontrato presso Badile, estate 1905. 1690. O. Tucgeri Berk. — Sace. 2. e., p. 41. — Bibl. #2, 89, 92, 97ab, 105, 110, 114, 114a, 120, 122, 125, 143, 153. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 137. Su acini di Vitis vinifera: Lombardia. 1691. O. VioLar Pass. — Sacc. 2. c., p. 43. — Bibl. 110, 119. Su foglie di Viola odorata: prov. Como, Pavia. 1692. AsperGILLUS GLAUCUS (L.) Link. — Sace. 2. e., p. 64. — Bibl. 181, 15°. Sopra frutti putridi e sù stelo di Lychnis Flos-Cuculi: prov. Bergamo, Pavia, Sondrio. 1693. Botryosporium pyramidale (Bonord.) Costantin Mucéd. simpl., p. 44.; Lindau Hyphomye., p. 117. Su foglie secche di Tradescantia nell’Orto Botanico di Pavia, au- tunno 1906. 1694. SreRIGMATOCISTIS Nigra Van Thiegh. — Sace. 8722. IV, pag. 75. — Bibl. 92, 98. Sopra limoni, fichi ed acini d’uva putrescenti: prov. Pavia. 1695. S. ocaracea (Wilhehn.) Van Tiegh. — Sace. Sy. X, p. 527. — Bibl. 98. Sopra Agar di colture bacteriologiche: prov. Pavia. 1696. PeniciLLiom canpipum Link. — Sace. Sy2. IV, p. 79. — Bibl. 131, 148. Sopra crosta di formaggio e su frutti putrescenti di Taxus daccata : prov. Bergamo, Sondrio. 1697. P. piciraTux (Fr.) Sace. — Sace. /. c., p. 78. — Bibl. 159. Su frutti marcescenti di Citrus Limonum: prov. Bergamo. — 236 — 1698. PrxiciLiom cLaucum Link. — Sace. 2. c., p. 78. — Bibl. 148. — Ae- gerita crustacea. — Bibl. 22. Su frutti marcescenti: Lombardia (prov. Bergamo). 1699. Puvsospora ELEGANS Cavr. — Sace. SyU. X, p. 530. — Bibl. 92, 98. Su legni putridi: prov. Pavia. 1700. Pu. rusicinosa Fr. — Sacc. Sy2. IV, p. 89. — Bibl. 103. Su torba: prov. Pavia. 1701. Acremonium Vitis Catt. in Arch. Lab. critt. di Pavia, II-III, p. 57. Bibl. 72, 76. Su corteccia di Vitis vinifera: prov. Pavia. 1702. SpororrIicnum ANGULATUM Catt. in Arch. Lad. critt. di Pavia, vol. II- III, p. 124. — Bibl. 67, 97, 98. Su foglie e steli di Ory2za sativa: prov. Pavia. 1703. Sp. aRanEARUM Cavr. — Sace. SyZ. XIV, p. 1051. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 240, ec. ic. Sopra ragni: prov. Pavia. 1704. Sp. pyssinux Link. — Sacc. Sy2. IV, p. 97. Bissus candida DC. — Bibl. 22. Su foglie morte: prov. Brescia. 1705. Sp. roseum Link. — Sace., /. c., p. 106. — Magnaguti (in herbario). Su carta e cartone umido a Sermide: prov. Mantova. 1706. Sp. surrnureum Grev. — Sace., 7. c., p. 102. — Bibl. 103. Nell’interno di botti: prov. Pavia. 1707. BorryTIs AcinoruM Pers. -—— Sacc., 2. c., p. 131. — Bibl. 72 Sopra acini d'uva putrescenti: Lombardia. LE B. Bassiana Bals. — Sacc,, 2. c., p. 119. — Bibl. 81, 33, 87. Essice.: Rabh.-Klotz. Hi: viv. myc., n. 1082. Sopra bachi: Lombardia. 1709. B. carnEA Schum. — Sace., /. c., p. 119. — Bibl. 98. Su terriccio: prov. Pavia. 1710. B. cinereA Pers. — Sace,, /. c., p. 129. — Bibl. 16, 18, 22, 97b, 120. Su foglie e frutti putrescenti: prov. Pavia. 1711. B. picporoma Corda. -— Sacc., /. c., p. 123. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 195. Sopra frutti e frustuli putrescenti: prov. Pavia. = 1712. Borryris EPIGAEA Link. — Sacc., /. c., p. 136. — Bibl. 92, 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 145. In vasi da fiori: prov. Pavia. 1713. B. parasitica Cavr. — Sace. Syl. X, p. 536. — Bibl. 91, 92, 98, 120, 1202. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 13. Sopra foglie di 7uZpa: prov. Pavia. 1714. B. ramosa Pers. — Sace. .Sy7/. IV, p. 133. -— Bibl. 22. Sopra sostanze putrescenti: Lombardia. 1715. B. vuLearis (Pers.) Fr. — Sace. Sy2. IV, p. 128. — Bibl. 89a, 92, 97, 98, 120, 133, 148, 149, 152. — Polyactis vulgaris Link. — Ma- gnaguti (in herbario). Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 183 e 385. Comunissima sopra organi in via di decomposizione ed anche su organi vivi: Lombardia. 1716. OpHrocLapium HorprI Cavr. — Sace. Sy22. XI, p. 587. — Bibl. 99, 103. Su foglie di Hordeum sativum: prov. Pavia. 1717. OvuLaria BisrortaE (Fuck.) Sace. Sy7. IV, pag. 145. — Ramularia Bistortae Fuck. — Bibl. 184. Su foglie di Polygonum Bistorta: prov. Sondrio. 1718. 0. decipiens Sace. — Sacc. Sy. IV, pag. 139. — Bibl. 1I4a, IURIS Su foglie di Ranunculus acris: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Binasco; estate 1905. 1719. O. Horci-LanatI Cavr. — Sace. Sy. XI, pag. 599. — Bibl. 101 a, 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob.. n. 144, cum icon. Su foglie di Ho/cus lanatus: prov. Pavia. 1720. O. Lamr (Fuck.) Sace. — Sace. Sy. IV, p. 144. — Bibl. 151. Su foglie di Lamium album: prov. Como. 1721. O. necans (Pass.) Sace. Sy7. X, p. 540. — Bibl. 97a, 97 b, 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 110. ; Su foglie di Mespilus germanica e Cydonia vulgaris: prov. Pavia. 1722. 0. obliqua (Cooke) Oud. — Sace. .Sy2. IV, p. 145. — Bibl. 92, 98, 110, 110a, 126. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 196. — D. Sace. Mycoth. ital., n. 364. — 238 — Su foglie di Rumex crispus, obtusifolius ecc.: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. Osserv. — Riscontrata presso Binasco ed a S. Angelo Lodigiano; primavera ed estate 1905. 1723. OvuLapra ovata (Fuck.) Sace. — Sacc., 2. e., pag. 144. —- Bibl. 131. Su foglie di Salvia pratensis: prov. Sondrio. 1724. O. puLcHeLLA (Ces.) Sace. — Sacc., 7. c., pag. 145. — Bibl. 97, 98, 105, 114a. Essicc.: Brios. e Cavr. Yung. parass., n. 76. Su foglie di Lolium italicum e di Holcus sp.: prov. Milano, Pavia. 1725. O. simpLex (Pass.) Sacc. — Sacc. Sy2. X, p. 541. — Bibl. 131. Su foglie di lRanuneulus repens: prov. Sondrio. 1726. SePEDONIUM cirysospermum (Bull.) Fr. — Sacc. Sy. IV, p. 146. — Bibl. 92, 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 42. Sopra Boletus putrescenti: prov. Pavia. 1727. PACHYBASIUM PYRAMIDALE (Bon.) Oud. — Sace. Sy2. IV, pag. 147. — Bibl. 98. Essicc. Cavr. Fung. Longob., n. 43. Su frustuli marcescenti: prov. Pavia. 1728. VerticiuLiom Buxr (Link.) Auersw. — Sace. Sy. IV, pag. 155. — Bibl. 92, 98. — Psélonia Buri Fr. — Bibl. 162. Su foglie di Buxus sempervirens: Lombardia (prov. Pavia). 1729. V. Lacrari Peck. — Sacc., 2. c., p. 153. — Bibl. 92, 98. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 242. Sopra Lactarius: prov. Pavia. 1730. V. raterITIÙM Berk. — Sacc., 7. c., p. 156. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 44. Su parti di piante marcescenti: prov. Pavia. 1731. Acrostalagmus cinnabarinus Corda. — Sace. Sy2. IV, p. 163. Sopra fusti secchi di Vanilla planifolia nell’Orto botanico, antunno 1905: prov. Pavia. 1732. NEMATOGONIUM AURANTIACUM Desm. — Sacc., /. c., p. 170. — Bibl. 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 45. Su corteccia di Ulmus: prov. Pavia. 239 Sect. Hyalodidymae. 1733. TrIcHorEciom RoseuM (Pers.) Link. — Sace., /. c., p. 178. — Bibl. 67, 98, 114a, 131, 157, 162. Su foglie e rami morti di varie piante: Lombardia (prov. Bergamo, Pavia, Sondrio). 1734. DipyMariA PRUNICOLA Cavr. — Sace. Syl2. X, p.551. — Bibl. 94, 98. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 111. Su foglie di Prunus domestica: prov. Pavia. 1735. D. Sanicis Cavr. — Sace. 572. X, p. 550. — Bibl. 92, 98. Su foglie di Salix Caprea: prov. Como. 1736. D. UxcerIi Cda. — Sace. 5722. IV, p. 184. — Bibl. 98. Su foglie di ranuncoli a fior doppio: prov. Pavia. 1737. Mycocone rosea Link. — Sacc. Sy7. IV, p. 183. — Bibl. 103, 115. Sopra Amanita rubescens: prov. Cremona, Pavia. 1738. DieLocaprum minus Bon. — Sace., 2. c., p. 176. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 87. Su Polyporus imberbis: prov. Pavia. Sect. Hyalophragmiae. 1739. Rorara FLAVA Ces. — Sacc. ,Sy2. IV, p. 222. Essicc.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 1458. Sopra follicoli di Phalaena Cossi: prov. Brescia. 1740. SeProcyLINDRIUM AROMATICUM Sace. — Sace., l. c., pag. 224. — Bibl, 98, 120. Essice.: Briosi e Cavr. Fung. parass., n. 138. Su foglie di Acorus Calamus: prov. Pavia. 1741. DAcTYLARIA PARASITANS Cavr. — Sacc. Sy2. XI, p. 601. — Bibl, 101a, 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 147, cum icon. Su foglie di Digitaria sanguinalis: prov. Pavia. 1742. Piricuraria OryzaE Cavr. — Sacc. Syll. X, p. 563. — Bibl. 98, 101, 108, 109, 110, 120, 134. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 49; Brios. et Cavr. Fung. Pa- rass., n° 188. Su foglie di Oryza sativa: prov. Milano, Pavia. — 240 — 1743. RamuLARIA Apoxae (Rabh.) Karst. — Sace. Sy. IV, p. 206. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 244. Su foglie di Adora Moscatellina: prov. Pavia. 1744. R. AEQuIvoca (Ces.) Sace. form. RanuNcuLI-AcRIS C. Mass. — Sace. Sy. XVITI, p. 546. — Bibl. 157. Su foglie di Ranunculus acris: prov. Bergamo, 1745. R. Axcnusae Mass. — Sace. Sy22. XI, p. 604. — Bibl. 110. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 243. Su foglie di Anchusa: prov. Pavia. 1746. R. brunnea Peck. — Sace. Sy2. IV, p. 209. Su foglie di 7ussilago farfara nell’Orto botanico: prov. Pavia. 1747. R. Coreospori Sace. — Sace., 2. c., p. 211. — Bibl. 98. Su Coleosporium Campanulae: prov. Pavia. 1748. R. CyNARAE Sacc. — Sacc., /. c., p. 208. — Bibl. 98. Su foglie di Cynara Scolymus: prov. Pavia. 1749. R. pipymariomEs Br. et Sacc. Sy2. X, p. 556. — Bibl. 103. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 146. Su foglie di Sélene inflata: prov. Pavia. 1750. R. lactea (Desm.) Sacc. — Sacc. Sy2. IV, p. 201. — Bibl. 120a, 122, 125, 133, 155. Su foglie di Viola odorata: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, primavera 1905. 1751. R. LampsanaE (Desm.) Sace. form. TaArAXacI Sace., Z. c., p. 207. — — Bibl. 92, 98. Su foglie di Tarawacum officinale: prov. Pavia. 1752. R. PARIETARIAE Pass. — Sace., 7. c., p. 216. — Bibl. 110, 15%. Su foglie di Parzetaria officinalis e di Petasites: prov. Bergamo, Pavia. 1753. R. pratensis Sacc. — Sacc., 7. e., p. 215. — Bibl. 110, 114. Su foglie di Rumex acetosa: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso S.Angelo Lodigiano; estate 1904. 1754. R. Primulae Thiim. — Sace., /. c., pag. 214. — Bibl. 114, 120, 122, 133. Su foglie di Primula: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano; primavera, 1905. = — 1755. RamuLarIA PURPURASCENS Wint. — Sace., Z. c., p. 209. * Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 199. Su foglie vive di Nardosmia fragrans: prov. Pavia. 1756. R. RanuncuLi Peck. — Sace., 7. c., p. 200. — Bibl. 120a. Su foglie di Ranunceulus: prov. Pavia. 1757. R. rosea (Fuck.) Sace. — Sace., l. c., p. 199. — Bibl. 98, 110a. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 77. Su foglie di Salzx triandra: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Binasco; autunno 1905. 1758. R. samucina Sace. — Sace., 7. c., p. 197. — Bibl. 114a. Su foglie di Samducus: prov. Como, Pavia. 1759. R. Scolopendrii Fautr. — Sace. Sy2/. XI, p. 605. Su foglie di Scolopendrium officinarum, nell’ Orto Botanico, au- tunno 1906: prov. Pavia. 1760. R. subrufa El]. et Hollw. — Sace. Sy. X, p. 562. Sopra foglie di Smilax nell’Orto botanico 1905: prov. Pavia. 1761. R. TrorTERIANA Sace. — Sace. Sy22. XVIII, p. 548. — Bibl. 129,131. Su foglie di Geum montanum: prov. Como, Sondrio. 1762. R. Turasner Sace. — Sacc. SyZ. IV, p. 203. — Bibl. 89, 92, 97 a, 98, 110, 114, 120, 122, 148, 152, 153, 172. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 14. Su foglie di Fragaria vesca: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. 1763. R. UrtIcaE Ces. — Sacc., 2. c., p. 216. — Magnaguti (in herbario). Su foglie di Urtica dicica a Sermide: prov. Mantova. 1764. R. variabilis Fekl. — Sace., 2. c., p. 212. Su foglie di Digitalis purpurea nell’Orto botanico 1906: prov. Pavia. 1765. DacryLiuMm DENDROIDES (Bull.) Fr. — Sace. Sy/2. IV, p. 189. — Bo- trytis dendroides DC. — Bibl. 16, 18, 22. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 198. Su foglie e sostanze putrescenti: prov. Pavia. Sect. Scolecosporae. 1766. CercosporELLA cana Sacc. — Sace. Sy22. IV, p. 218. — Bibl. 92, 98. Su foglie di Erigeron canadense: prov. Pavia. 1767. C. pantHoLEUCA Sacc. — Sace., /. c., p. 219. — Bibl. 98, 131. Su foglie di Plantago lanceolata: prov. Pavia, Sondrio. 242 — 1768. Cercosporella Primulae Allesch. — Sace. 8y7/. XI, p. 607. Su foglie di Primula: prov. Milano, Pavia. Osserv. — La riscontrai in giardini di S. Angelo Lodigiano, pri- mavera 1905, e di Redavalle, estate 1906. Fam. DEMATIACEAE. Sect. Hyalosporae. 1769. CrrcinotRrIcHUM MAcULIFORME Nees. — Sacc. Sy. IV, pag. 314. — Bibl. 162. Su foglie morte di Castanea e Quercus: Lombardia. 1770. MyxorRicHum cHarTARUM Kze. — Sace. Sy. IV, pag. 317. — Bibl 92, 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 47. Su carta umida: prov. Pavia. 1771. Zygosporium oscheoides Mont. — Sace. SyU. IV, p. 329. Sopra foglie marcescenti di Saxifraga? Orto botanico, inverno 1906: prov. Pavia. Sect. Phaeosporae. 1772. Conrosporium ArunpiNIS (Corda) Sacc. — Sace. 872. IV, p. 243. — ‘ Bibl. 98. — Magnaguti (in herbario). Su culmi secchi di Plragmites communis e su frammenti umidi di Arundo Ionax: prov. Mantova, Pavia. 1773. C. BamBusar (Thiim. et Bolle) Sace. — Sacc., /. c., p. 244. — Bibl. 92, 98, 151. Su culmi di Bamdusa nigra: prov. Pavia. 1774. C. OryzaE (Catt.) Sace. — Sacc.. 2. c., pag. 244. — Gymnosporium Oryzae Catt. — Bibl. 67. Su culmi di Oryza sativa: prov. Milano, Pavia. 1775. EcHinosorryum Cirri Gar. et Catt. — Sacc. Sy. IV, p. 268. — Bibl. 62. Su radici putrescenti di Cztrus:. prov. Brescia. 1776. ToruLa aspERULA Sace. Sy2. IV, p. 262. — Magnaguti (in herbario). Sopra caule putrido di So/anum Lycopersicum: prov. Mantova. 1777. T. cramINIS Desm. — Sace. Sy2. IV, p. 258. — Bibl. 67. Sopra culmi di Oryza sativa: prov. Milano, Pavia. — 243 — 1778. Torura RHopopenprI Kunze. — Sacc., /. c., pag. 254. — Bibl. 98, 110a, 131. Essice.: Erb. critt. ital. II, n. 1081; D. Sace. Mycoth. ital., n. 1182» Su foglie di RXododendron ferrugineum: prov. Pavia, Sondrio. 1779. GyroceRras CeLTIDIS (Biv.) Mont. et Ces. — Sacc. Sy72. IV, p. 267. — Bibl. 151. Essice.: Rabb. Fung. europ., n. 738. Su foglie di Celtis -australis: prov. Como. 1780. SynsPorium BiGuTTATUM Preuss, — Sacc. Sy7. IV, p. 278. — Bibl. 92, 98. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 46, cum icon, Sopra carta umida: prov. Pavia. 1781. Camproux curvatum (Kze. et Schm.) Link. — Sace. Sy. IV, p. 726. — Magnaguti (in herbario). Sopra una ciperacea a Sermide: prov. Mantova. 1782. Periconia PuLLA (Fr.) Sace. Sy. IV, pag. 272. — Bibl. 92, 98. — Botrytis pulla Fr. — Bibl. 67. Sopra Oryza sativa: prov. Pavia. 1783. P. pycnospora Fr. — Sacc., /. c.. p. 271. — Bibl. 92, 98. Su fusti secchi di Phytolacca decandra e caule secco erbaceo: prov. Bergamo, Pavia. 1784. SracHyBoTRYS ALTERNANS Bon. — Sace. Sy22. IV, p. 269. — Magna- guti (in herbario). Su carta umida: prov. Mantova. 1785. Arthrinium sporophlaeum Kze. — Sace. Sy. IV, pag. 279. — Bibl. 103, 104. Su foglie di Carex maxima e pendula: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato presso Badile, estate 1904. 1786. AcREMONIELLA vERRUCcOSA Tognini. — Sace. 5y2. XIV, p. 1075. — Bibl. 106. Sopra culmi di Triticum vulgare: prov. Milano. 1787. HaprorRIcHUM Paracmmis Fuck. — Sace. Sy2. IV, p. 301. — Ma- gnaguti (in herbario.) Sopra foglie di Phragmites communis: prov. Mantova. 1788. H. Popuri Sace. — Sace., /. c., p. 301. — Bibl. 89, 92, 97, 98, 101, 120, 122, 126, 134, 157. — 244 — Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 139 e 274. Su foglie di Populus nigra, di Rosa, Rubus, Sorbus, Pirus: prov. Ber- gamo, Milano, Pavia, Sondrio. 1789. Tricnosporium Lauri (Cda.) Sace. Sy2. IV, p. 292. Essicc.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. mycol., n. 1484 ( Plecotrichum). Su foglie di Laurus nobilis: prov. Brescia. 1790. T. Maypis (Garov.) Sacc., 2. c., p. 293. — Sporotrichum Maydis Ga- rov. — Bibl. 56. Sopra cariossidi di Zea Mays: Lombardia. 1791. DemaTIUM HIsPIDULUM (Pers.) Fr. — Sace. 72. IV, pag. 308. — Bibl. 115. Sopra foglie morte di Arundo Donax e di Phragmites: prov. Cremona. 1792. HAPLOGRAPHIUM cHLOROCEPHALUM (Fres.) Grove. — Sace. Sy2. IV, p. 306. — Bibl. 92, 98. Su steli secchi di Phytolacca decandra: prov. Pavia. Sect. Phaeodidymae. 1793. CycLoconiux oLrAGInUM Cast. — Sace. Sy. IV, p. 343. — Bibl. 101, 103, 110a, 114, 119. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 223. Su foglie di Olea europaea: prov. Como, Milano. 1794. CLaposPorium Asreroma Fuck. — Sace. .Sy2. IV, p. 357. — Bibl. 97, 98. Su foglie di Popwl/us alba: prov. Como. 1795. C. carpopHiLom Thim. — Sace,, 2. c., p. 353. — Bibl. 131. Su frutti di Persica vulgaris: prov. Sondrio. 1796. C. peLectum C. et E. — Sacc,, /. c., p. 358. — Bibl. 122. Su foglie di Magnolia grandiflora: prov. Pavia. 1797. C. eLEGANS Penz. — Sacc., 7. c., p. 358. — Bibl. 97a, 120, 122. Su foglie di Citrus Aurantium, C. Limonum e di osa sp.: prov. Como, Pavia. 1798. C. ePIPHyLLUw (Pers.) Mart. — Sacc., 2. c., p. 360. — Bibl. 115, 148. Su foglie di Quercus Robur: prov. Bergamo, Cremona. 1799. C. rAscicuratum Cda. — Sace,, Z. c., p. 366. — Bibl. 97. Sopra gladioli coltivati: prov. Pavia. — 245 — 1800. CLaposporIuM FascicuLaTuMm Cda. form. AameroTRICHUM Trav. — Sace. Sy. XVIII, p. 577. — Bibl. 151. Su foglie languenti di G/adz0l/us sp.: prov. Como. 1801. C. ruLvum Cooke. — Sace. Sy2. IV, pag. 363. — Bibl. 110a, 112, 114, 119,120, 122. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 331. Su foglie di Solanum Lycopersicum: prov. Como, Pavia. 1802. C. craminum Cda. — Sace., /. c., p. 365. — Bibl. 110, 134. Su foglie di Avena e su piantine di Triticum vulgare: prov. Pavia. 1803. C. HERBARUM (Pers.) Link — Sace., 2. c., p. 350. — Bibl. 97 b, 98, 110, 1102, 114, 114a, 119, 120a, 122, 126, 131, 133, 148. — Ma- gnaguti (in herbario). — Dematium herbarum Pers. — Bibl. 16, 18. Su piante diverse, in tutte le provincie di Lombardia. 1804. C. LycopPersici Plow. — Sace. Sy22. X, p. 602. — Bibl. 126. Su frutti di Solanum Lycopersicum: prov. Pavia. 1805. C. Oryzar Sace. et Syd. — Sace. Sy22..XIV, p. 1082. — Helmintho- sporium maculans Catt. — Bibl. 67. Sopra culmi e foglie di Oryza sativa: prov. Milano, Pavia. 1806. C. Paroniar Pass. — Sacc. Sy2. IV, p. 362. — Bibl. 97, 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 78. Su foglie di Paeonie coltivate: prov. Pavia. 1807. C. Pisi Cug. et Macch. — Sace. $y2. X, pag. 601. — Bibl. 110, 122, 133. Su frutti di Pisum sativum: prov. Pavia. 1808. C. ScrisuerIANUM Br. et Cav. — Sace. Sy. XI, p. 620. — Bibl. 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n.:187. Su foglie di Betula populifolia: prov. Pavia. 1809. Passalora bacilligera Mont. et Fr. — Sacc. Sy2. IV, p. 345. — Bibl. 92, 98, 120a. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 42. Su foglie di Alnus glutinosa: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Binasco, autunno 1905. 1810. Fusicapium peNTRITICUM ( Wallr.) Fuck. — Sacc. Sy. IV, p. 345. — Bibl. 97 b, 98, 101, 104, 110a, 114, 126, 134, 143, 158, 157. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 140. ‘ Su foglie e frutti di Pirus communis e P. Malus: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. — 246 — 1811. FusicLapium PIRINUM (Lib.) Fuck. Sace., l. c., pag. 346. — Bibl. 89a, 92, 97, 97b, 98, 105, 110, 114, 114a, 120, 144, 157, 172. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 43. Su foglie e frutti di Piras communis: prov. Bergamo, Como, Pavia, Sondrio. 1812. F. Sorghi Pass. — Sace. Sy. X, p. 599. — Bibl. 104, 120, 125. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 240. Su foglie di Sorghum halepense: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato presso Casarile, estate 1905. 1813. PoryrmRrInciom Trironi Kunze. — Sace. Sy2. IV, p. 350. — Bibl. 89a, 92, 97, 97 a, 98, 101 a, 110, 120, 120a, 122, 131. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 15. Su foglie di Tyifolium campestre, pratense è repens: prov. Milano, Pavia, Sondrio. 1814. Fumaco vacans Pers. — Sacc. Sy. IV, p. 547. — Bibl. 97, 98, 110, 22, 131, 144, 15%. — Cladosporium fumago Link. — Bibl. 97, 162. Sopra foglie e frutti di diverse piante: prov. Bergamo, Como, Mi- lano, Pavia, Sondrio. Sect. Phaeophragmiae. 1815. Sricwna Briosrana Farn. — Sacc. Sy. XVIII, 581. — Bibl. 117. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 364. Su frutti di Prunus Armeniaca: prov. Pavia. 1816. CLASTEROSPORIUM AMYGDALFARUM (Pass.) Sacc. Sy22. IV, p. 391. — 3ibl. 89a, 92, 97, 97ab, 98, 101, 110, 1102, 114, 114a, 120, 120a, 122, 126, 133, 148, 151, 153. Essice.: Brios. e Cavr. Lung. parass., n. 113, 189. Su foglie di Amygdalus communis, Persica, Prunus Cerasus: prov. Bergamo, Como, Cremona, Milano, Pavia. 1817. ©. Hirupo Sacc. — Sace., /. c., p. 382. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 247. Sopra semi di Thea viridis: prov. Pavia. 1818. SporoscHISMA MIRABILE Berth. — Sace. Sy22. IV, p. 486. — Bibl. 98, var. ATTENUATUM Cavr. — Bibl. 92. Su legni pautridi: prov. Pavia. 1819. AcROTHECIUM TENEBROSUM (Preuss.) Sacc. Sy22. IV, p. 484. — Bibl. 103. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 150. Su rami secchi putrescenti: prov. Pavia. SSTOMTR = 1820. Heterosporium echinulatum (Berk.) Cke. — Sace. Sy2. IV, pag. 481. — Bibl. 122. Su foglie di Dianthus CaryophyUus: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscortrato a S. Angelo Lodigiano; estate 1905. 1821. H. gracile (Wallr.) Sacc. — Sace,, . c., p. 480. — Bibl. 98, 110, 151. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 115. Su foglie di Iris germanica, florentina: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato a S. Angelo Lodigiano; estate 1905. 1822. HeLwinTHosPoRIUM carPoPHILUM Lév. — Sacc. Sy2. IV, p. 410. — Bibl. 114. Su rami di Amygdalus Persica: prov. Pavia. 1823. H. Iseripis Pollacci. — Sace. Syl!. XIV, p. 1084. — Bibl. 111. Sopra foglie di /deris: prov. Pavia. 1824. H. LunariaE Pollacci. — Sace. Sy. XIV, p. 1084. — Bibl. 111, 119, 122. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 365. Su foglie di Lunaria biennis: prov. Como, Pavia. 1825. H. macrocarpux Grev. — Sace. Sy2. IV, p. 412. — Bibl]. 60, 67, 151. Su foglie di Hedera Helix e diOryzasativa: prov. Como, Milano, Pavia. 1826. H. sieworneum Cavr. — Sace. Sy. X, p. 615. — Bibl. 92, 98. Sopra Oryza sativa: prov. Pavia. 1827. H. reres Sace. — Sace. Sy2. IV, p. 412. — Bibl. 97, 97a, 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 80. Su foglie di Avena sativa: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato presso Casarile, primavera 1905. 1828. H. turcicum Pass. — Sacec., /. c., p. 420. — Bibl. 97, 110, 114a, 120àa, 122, 144. Essicc : Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 81. Su foglie di Zea mays e di Sorghum: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato su foglie di SIR presso S. Angelo Lodigiano, estate 1905. 1829. Napieladium arundinaceum (Cda.) Sace. Sy/ IV, p. 482. Su foglie di Phragmites communis: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato presso Motta Visconti e S. Sofia; estate 1905. 1830. N. Bruxanpir Sacc. — Sace., 2. e., p. 482. — Bibl. 97b, 105. Sa foglie di Prunus Laurocerasus: prov. Como. 1831. N. pusiLLum Cavr. — Sace. Sy. X, p. 660. — Bibl. 90, 92, 98. Su acini d’uva: prov. Pavia. SENO AR Sect. Phaeodictyae. 1832. Speira TorULOIDES Cda. — Sace. Sy22. IV, p. 514. — Cattanea hep- taspora Garov. — Bibl. 62. Su legno decorticato e radici di Citrus Limonum e Citrus Aurantium: prov. Brescia. 1833. Sporopesmium PIRIFORME Cda. — Sace. Sy22. IV, p. 502. — Bibl. 87. Sopra agrumi: prov. Pavia. 1834. Siropeswum antIquum Sace. — Sace. Sy2. IV, p. 517. Essice.: Rabl.-Klotz. Herb. viv. mye., n. 1962 (S. granulosum). Sopra legno di Castanea vesca: prov. Brescia. 1835. SarcineLLA HETEROSPORA Sace. — Sace. Sy2. IV, p. 548. — Bibl. 103. Su foglie di Ligustrum vulgare: prov. Pavia. 1836. Mystrosporium polytriehum Cooke. — Sace. Sy2. IV, p. 541. — Bibl. 98, 110, 120. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 191. Su foglie di G/adiolus: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato a Musocco, estate 1905. 1837. Macrosporium CaLycantHI Cavr. — Sace. Sy. X, p. 673. — Bibl. 92; 98. Su foglie di Calycanthus praecor: prov. Pavia. 1838. M. CnerrantHI (Lib.) Fr. — Sace. 872. IV, p. 525. — Bibl. 119, 133. Su foglie di Chezranthus: prov. Como, Pavia. 1839. M. commune Rabh. — Sace., /. c., p. 524. — Bibl. 97, 105, 110, 119, 120, 120, 122, (31, 148. Su piante diverse: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. 1840. M. ConvaLLarIAE (Schum.) Fr. — Sace., 2. c., p. 538. — Bibl. 157. Su foglie di Polygonatum officinale: prov. Bergamo. 1841. M. rcnopiLe Karst. — Sacc. SyM. X, p. 677. — Bibl. 151. Su foglie secche di Seca/e cereale: prov. Como. 1842. M. parasiricum Thiim. — Sacc. Sy2. IV, pag. 537. — Bibl. 97b, 98, 120 a. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 152. Su foglie di AZZum Cepa: prov. Milano, Pavia. 1843. M. PeLargGonm Ell. et Ev. — Sace. Sy2. XI, p. 635. — Bibl. 122. Su foglie di Pelargonium sp.: prov. Pavia. 1844. M. sareinaeforme Cavr. — Sace. Sy22. X, p. 675. — Bibl. 93, 98, 101, 114a, 120. — 249 — Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 116. Su foglie di 7yfolium pratense: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrato presso Binasco e Casarile, estate 1905. 1845. MacrosPorium SarcinuLa Berk. — Sacc. Sy2. IV, p. 524. — Bibl. 114, 120a. Su foglie di Cucumis Melo e di Cucurbita : prov. Milano, Pavia. 1846. M. Sonani Ell. et Mart. — Sacec., 7. c.. p. 530. — Bibl. 97a, 98, 110. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 190. Su foglie di Datura Stramonium e di Solanum Melongena: prov. Mi- lano, Pavia. 1847. M. Sypowranum Farneti — in Ann. Mycol. III, p.433-436 — Bibl, 154. Sopra frutti di /irus communis: prov. Pavia. 1848. M. Tomato Cke. — Sacc., 2. c., p. 534. — Bibl. 151. Su frutti di Solanum Lycopersicum: prov. Como. 1849. M. Viocae Pollacci. — Sace. Sy. XIV, p. 1094. — Bib). 111, 114a, 125, 133, 144. Su foglie di Viola odorata: prov. Milano, Pavia. 1850. M. Viris Sorok. — Sace. .8y22. XI, p. 635. — Bibl. 153, 157. Su foglie di Vitis vinifera: prov. Bergamo. 1851. ALTERNARIA Brassicar (Berk.) Sace. Sy. IV, p. 546. — Bibl. 89, 97, 97 ab, 98, 110, 110, 114a, 120, 122, 133, 157. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 87. Su foglie di Brassica oleracea: prov. Bergamo, Pavia. 1852. A. Brassicar form. nierEScENS Pegl. in Riv. Pat. Veg., vol. II, p. 227. — Bibl. 126, 133. Su foglie di Cucumis Melo: prov. Como, Pavia. 1853. A. renuIS Nees. — Sacc. Sy2. IV, p. 545. — Bibl. 110, 157; Ma- gnaguti (in herbario). Su foglie secche di Citrus Limonum e di Sorghum sp.: prov. Ber- gamo, Mantova, Pavia. 1854. A. Viorar Dorsett. — Sacc. Sy. XVI, p. 1080. — Bibl. 133. Su foglie di Viola odorata: prov. Pavia. 1855. A. Vimis Cavr. — Sace. Syll. X, p. 679. — Bibi. 90, 144. Su foglie di Vitis vinifera: prov. Pavia. Atti dell’Ist. Pot. dell’Università di Pavia. — Serie II — Vol. XII. if#18 — 250 — Sect. Staurosporae. 1856. Hirudinaria macrospora Ces. — Sace. 8722. IV, p. 553. Su foglie di Orataegus Oxyacantha nelle brughiere di S. Sofia; set- tembre 1906: prov. Pavia. 1857. H. Mespili Ces. — Sacc. Sy2. IV, p. 553. Su foglie di Mespius germanica presso S. Sofia, settembre 1906: prov. Pavia. Sect. Scolecosporae. 1858. Cercospora ApII Fr. — Sacc. Sy22. IV, p. 442. —- Bibl, 110a. Su foglie di Apium sp.: prov. Milano. 1859. C. Api v. PetroseLINI Sace. — Sacc., 7. e., p. 442. — Bibl. 120. Su foglie di Petroselinum sativum: prov. Pavia. 1860. C. ArmoraciaE Sace. — Sacc., /. c., pag. 433. — Bibl. 97, 151. Su foglie di Cocklearia Armoracia: prov. Como, Pavia. 1861. C. setIcoLa Sace. — Sacc., 2. c., p. 456. — Bibl. 97, 97a, 98, 110, 110a, 120, 122, 134, 148, 153. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 86. Su foglie di Beta vulgaris: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia, Sondrio. 1862. ©. Bolleana (Thiim.) Speg. — Sacc., l. c., p. 475. — Bibl. 92, 97, 98, 114, 148. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 85. Su foglie di Ficus Carica: prov. Bergamo, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, estate 1905. 1863. C. Capparipis Sace. — Sace., /. c., p. 435. — Bibl. 97, 98, 119. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 79. Su foglie di Capparis spinosa: prov. Como. 1864. Cercospora cerasella Sace. Sy2. IV, p. 460. -- Bibl. 89a, 92, 97, 98, 101, 114, 126, 148. Essicc.: Brios. e Cavr. Yung. parass., n. 16. Su foglie di Prunus Cerasus e P. Avium: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. i Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, estate 1905. 1865. C. CnerrantHI Sace, — Sace. Sy2/. IV, p. 432. — Bibl. 97, 98. Essicc : Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 82. Su foglie di Cheiranthus Cheiri: prov. Pavia. SIRIO = 1866. CeRrcosPoRA cRUENTA Sacc. — Sace., 7. c., p. 435. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 246. Su foglie di Dolichos sesquipedalis: prov. Pavia. 1867. C. depazeoides (Desm.) Suce. — Sace., 7. c., pag. 469. — Bibl. 89a, 92, 98, 120, 122, 131, 151, 157. Essice.: Cavr. Fung. parass., n. 245. Su foglie di Sambucus nigra: prov. Bergamo, Como, Milano, Pa- via, Sondrio. Osserv. — Riscontrata presso Motta Visconti, autunno 1904. 1868. C. pugra (Riess.) Wint. — Sace., Z. c., p. 456. — Bibl. 126. Su foglie di ChRenopodium album: prov. Pavia. 1869. C. HeLianTHEMI Br. et Cavr. Fung. parass., n. 334. — Bibl. 119. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 334. Su foglie di Helianthemum vulgare e di H. polifolium $ roseum: prov. Como, Pavia. 1870. C. LyrHRI (West.) Niessl, — Sacc. Sy2. 1V, p. 452. Essicc.: Cavr. Fung. Longob., n. 200. Su foglie di Lythrum: prov. Pavia. 1871. C. MercuriaLIs Pass. — Sacc. Sy2. IV, pag. 456. — Bibl. 98, 98, 131. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 48. Su foglie di Mercurialis annua: prov. Pavia, Sondrio. 1872. C. microsora Sace., /. c., p. 459. — Bibl. 98, 134, 144, 151, 157. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 44. Su foglie di Tilia europaea e Tilia sp.: prov. Bergamo, Como, Pavia. 1873. C. nerIELLA Sacc. — Sacc., /. c.,, pag. 473. — Bibl. 97 b, 98, 101, 110, 114, 114a. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 184. Su foglie di Nerium Oleander: prov. Pavia. 1874. €. olivaseens Sace. — Sace. 7. c., p. 453. — Bibl. 103, 114, 120. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 149. Su foglie di Aristolochia Clematitis: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Binasco e Casarile, estate 1905. 1875. C. rapiara Fuck. — Sace., 7. c, p. 438. — Bibl. 131. Su foglie di Anthyllis vulneraria: prov. Sondrio. I = 1876. Cercospora Resedae Fuck. — Sace, Sy2/. IV, p. 435. — Bibl. 89a, 92, 97, 98, 101a, 110, 119, 120, 120a, 134, 152. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 83. Su foglie di Reseda odorata: prov. Como, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, estate 1905. 1877. C. RorsterI (Catt.) Sacc. — Sacc., /. c., pag. 458. — Cladosporium Roesleri Catt. — Bibl. 72, 110a, 114. Su foglie di Vitis vinifera: prov. Pavia, Sondrio. 1878. C. rosaecoLA Pass. — Sace., l. c., p. 460. — Bibl. 92, 97, 97, 98, 110, 122. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 45. Su foglie di rose coltivate: prov. Como, Pavia, Sondrio. 1879. C. Rubi Sace. — Sacc., Z. c., p. 461. — Bibl. 120, 122, 148. Su foglie di Rudus fruticosus e Rubus sp.: prov. Bergamo, Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata presso Motta Visconti, autunno 1905. 1880. C. soranicoLa Atk. — Sace. Sy2. X, p. 635. — Bibl. 122. Su foglie di Solanum Dulcamara: prov. Pavia. 1881. C. micinensis Br. et Cavr. Funghi parass. ecc., fase. XIV, n. 336. Sopra foglie di Sambucus nigra: prov. Pavia. 1882. O. VioLar Sace. — Sace. Sy2. IV, p. 434. — Bibl. 97 b, 98, 110 a, 131. Su foglie di Viola odorata: prov. Pavia, Sondrio. 1883. C. VioLar-TRICOLORIS Br. et Cavr. — Sacc. Sy. X, pag. 620. — Bibl. 98, 105. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 185. Su foglie di Viola tricolor: prov. Brescia, Pavia. 1884. C. viricoLa (Ces.) Sacc. Sy2. IV, pag. 458. — Bibl. 97b, 98, ll4a, 120, 120a, 122. — Cladosporium viticolum Ces. — Bibl. 110, 110a. Helminthosporium Vitis Pirot. — Bibl. 71, 72, 92. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 114; Cavr. Fung. Lon- gob., n. 148. Su foglie di Vitis vinifera: prov. Milano, Pavia. 1885. C. zeBRINA Pass. — Sace., /. c., p. 437. — Bibl. 120,120. Su foglie di Medicago sativa e di Trifolium: prov. Milano, Pavia. 1886. C. zonata Wint. — Sacce., Z. c., p. 437. — Bibl. 143. Su foglie di Vicia Faba: prov. Milano, Pavia. Osserv. — Riscontrata a S. Angelo Lodigiano, primavera 1905. Fam. STILBACEAE. Tribus Hyalostilbeae. Sect. Hyalosporae. 1887. STILBUM ERyTHROcEPHALUM Ditm. — Sace. Sy27. IV, p. 567. — Ma- gnaguti (in herbario). Sopra sterco di pecore a Sermide: prov. Mantova. 1888. ST. roseum Schw. — Sace., 2. c., p..570. Essice.: Garov. Fungi exrs., fase. V. Su legno carioso: Lombardia (prov. Milano?). 1889. CiLicroropiuM sanGuInEUM Cda. — Sace. Sy2. IV, pag. 577. — Ma- gnaguti (in herbario). Su steli putridi di Phytolacca decandra a Sermide: prov. Mantova. 1890. Isaria cLavata Ditm. — Sace. Sy. IV, p. 593. — Magnaguti (in herbario). Su corteccia putrida di Salix a Sermide: prov. Mantova. 1891. I. reLiNA (DC.) Fr. — Sacc., /. c., p. 587. — Bibl. 98. Sopra sterco di gatto: prov. Pavia. 1892. I. cLauca Ditm. — Sacc., Z. c., p. 592. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 1427. Su legno putrido di /odinia Pseudacacia. prov. Brescia. 1893. Coremun GLaucuM Fr. -— Sace. Sy. IV, p. 581. — Bibl. 98, 110a. Sopra limoni e acini d’uva putrescenti: prov. Pavia. 1894. GiseLLULA PULCHRA (Sacc.) Cavr. — Sacc. Sy. XI, pag. 643. — Bibl. 103. Sopra insetti putrescenti: prov. Pavia. Sect. Hyalophragmiae. 1895. Isarropsis erISEOLA Sace. — Sace. Sy2. IV, p. 630.. — Bibl. 92, 97ab, 98, 110, 110a, 114a, 120, 122, 148, 151. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 17. Su foglie di Phaseolus vulgaris: prov. Bergamo, Como, Milano, Pavia. — 254 — Tribus Phaeostilbeae. Sect. Hyalosporae. 1896. GrapHiux stILBormEUM Corda. — Sace. Sy. IV, p. 610. — Bibl. 151. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. myec., n. 1751. Sopra graminacee secche: prov. Como. 1897. GRAPHIOTHECIUM PHYLLOGENUM (Desm.) Sace. SyU. IV, pag. 624. — Bibl. 131. Su foglie di Fragaria vesca: prov. Sondrio. 1898. Strsamus VeronIcaE Pass. — Sace. SyU. IV, pag. 633. — Bibl. OR M9S: Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 50; Brios. e Cavr. Fung. pa rass., n. 224. Su foglie di Veronica longifolia: prov. Pavia. Sect. Phaeosporae. 1899. SpoRocyBE ByYssoInes (Pers.) Bon. — Sace. Sy. IV, p. 606. — Pe- riconia byssoides Pers. — Magnaguti (in herbario). Su rami secchi: prov. Mantova. 1900. SaccARDEA EcHINOCEPHALA Cavr. — Sacc. Syll. XI, pag. 643. — Bibl. 103. Su foglie secche di Acorus Calamus: prov. Pavia. 1901. Briosia AmeLopHaga Cavr. — Sace. Sy02. X, p. 698. — Bibl. 90, 92, 98. Su acini d’ uva: prov. Pavia. Fam. TUBERCULARIACEAE. Sect. Hyalosporae. 1902. TusercuLARIA Acinorum Cavr. — Sace. Sy2. X, p. 705. — Bibl. 90, 92, 98. Sopra acini d’uva secchi: prov. Pavia. 1903. T. conerLuens Pers. — Sacc. Sy2/. IV, p. 641. — Magnaguti (in herbario). Su corteccia di Sophora japonica a Sermide: prov. Mantova. retti — 2655 — 1904. TUBERCULARIA GRANULATA Pers. — Sacc., 2. c., p. 639. — Magna- guti (in herbario). Su corteccia di Populus a Goverocolo: prov. Mantova. 1905. T. minor Link. — Sace. Sy22. IV, p. 639 e X, p. 703. — Bibl. 115, Su rami secchi: prov, Cremona. 1906. T. vuoearIS Tode. — Sacc. 8727. IV, p. 638. — Bibl. 92, 98, 110a, 122, 148. — 7. minor Link. — Bibl. 162. — Tremella purpurea L. — Bibl. 16, 17, 18, 21, 22. Sn rami secchi di varie piante: prov. Bergamo, Brescia, Milano, Pavia. 1907. SPHACELIA TYPHINA (Pers.) Sacc. Sy2. IV, p. 666. Essice.: D. Sace. Mycoth. ital., n. 1595. Sopra spighe di Anthoxanthum odoratum: prov. Pavia. 1908. VoLureLLA Buxi (Corda) Berk. — Succ. Sy. IV, p. 685. — Bibl. 98, 157. Su foglie di Buxus sempervirens: prov. Bergamo, Pavia. Sect. Phaeosporae. 1909. Epicoccun nEGLECTUM Desm. — Sace. Sy22. IV, p. 737. — Bibl. 67, 131. — Magnaguti (in herbario.) Sopra foglie di Ho/cus lanatus e di Sorghum e su culmi di Oryza sativa e Phytolacca decandra: prov. Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. 1910. E. purpurascens Ehrbg. — Sacc,, 2. c., pag. 736. — Bibl. 67, 110, 120a, 157. Sopra foglie di Zea Mays, di Sorghum, Phaseolus: prov. Bergamo, Milano, Pavia. 1911. E. UsneaE Anzi. — Sacce., /. c., p. 741. — Bibl. 52. Sopra apotecii di Usnea barbata: prov. Sondrio. 1912. E. vureare Corda. — Sace., /. c., p. 737. — Bibl. 119, 148. Su glume di Tritiam vulgare: prov. Bergamo, Como. 1913. MyrorHEcIom inunpatuMm Tode. — Sacc. Sy. IV, pag. 751. — Bibl. 115. Su fungo putrido: prov. Cremona. Sect. Hyalophragmiae. 1914. FusarIoM ARcUATUM B. et C. — Sace. SyU.IV,p. 697. — Bibl. 110a, Su rami di Pirus communis: prov. Pavia. — 256 — 1915. Fusarium ARGILLACEUM (Fr.) Sacc. — Sacc., Z. c., pag. 718. — Bibl. 144. Sopra Beta vulgaris: prov. Brescia. 1916. F. HERBARUM (Corda) Fr. —-Sacc., 2. c., p. 701. — Bibl. 157. Su caule di Saponaria officinalis: prov. Bergamo. 1917. F. HereRosporum Nees. — Sacc., 2. c., p. 707. — Bibl. 67, 98, 148. Sopra glume di Oryza sativa e Secale cereale, e su frutti di Zea Mays: prov. Bergamo, Pavia. 1918. F. LateRrITIUM Nees. — Sace., 7. c., p. 694. — Bibl. 115, 120a, 126, 143, 148, 152; Magnaguti (in herbario). Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 389. Su rami di Morus alba e di Sophora japonica: prov. Bergamo, Cre- mona, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio. 1919. F. oxysporux Schlecht. form. Lycopersici Sace. Sy22. IV, p. 705. — Bibl. 110. Su frutti di Solanum Lycopersicum: prov. Pavia. 1920. F. praLLens Nees. — Sacc. Sy2. IV, p. 695. — Bibl. 157. Su ramo marcescente di Robinia Pseudacacia: prov. Bergamo. 1921. F. pirIiNum (Fr.) Sacc. Sy2. IV, p. 720. — Bibl. 98. Su frutti di Pirus: prov. Como. 1922. F. roseum Link. — Sace. Sy. IV, p. 699. — Bibl. 92, 98, 120, 134, 148. Sopra glume di Triticum vulgare, Oryza sativa: prov. Bergamo, Mi- lano, Pavia. Ossery. — Su spighe di frumento presso Casarile, estate 1905. 1923. F. sarcocHRoum (Desm.) Sace. Sy2. IV, p. 694. — Bibl. 156. Sopra rami di Syringa vulgaris: prov. Pavia. 1924. F. SOLANI (Mart.) Sace. SyI2. IV, p. 705. — Bibl. 110. Sopra tuberi di Sol/anum tuderosum: prov. Milano. Sect. Phaeophragmiae. 1925. Trimmatostroma SaLicis Cda. — Sace. Sy. IV, p. 757. — Bibl. 157. Sopra legno decorticato: prov. Bergamo. = Rol Fam. MYCELIA STERILIA. 1926. ScLeRotIom CLavus DC. — Sace. Sy2. XIV, p. 1151. — Bibl. 16, 18, 34, 89a, 131. i Sopra graminacee: prov. Pavia, Sondrio. 1927. S. compLanatum Tode. — Sacc., 7. c., p. 1140. — Bibl. 162; Ma- gnaguti (in herbario). Sopra foglie di Populus e di Ulmus: Lombardia (prov. Mantova). 1928. S. OryzaE Catt. — Sacc., 7. c., p. 1153. — Bibl. 67, 77, 92, 97, 97 b, 98, 101. Essicc.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 25. Sopra piante di 0ryza sativa: prov. Milano, Pavia. 1929. S. PusruLa DC. — Sace, 7. c., p. 1168. — Magnaguti (in herbario). Su foglie secche di Populus: prov. Mantova. 1930. S. rRUNncoruMm (Tode) Fr. — Sacc., /. e., p. 1148. — Magnaguti (in herbario). Sopra detrito vegetale umido: prov. Mantova. 1931. S. Tuuipae Lib. — Sace., 2. c., p. 1172. — Bibl. 90, 92, 98. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 13. Sopra piante di T'ulipa Gesneriana: prov. Pavia. 1932. S. Tuupar. var. HyAcintHI Gnep. — Sace., /. c., p. 1172. — S. Tulipae — Bibl. 110. Sopra bulbi di Hyacinthus: prov. Pavia. 1933. S. varium Pers. — Sacc., l. c., p. 1166. — Magnaguti (in herbario). Su foglie di Diplotaris tenuifolia a Sermide: prov. Mantova. 1934. RaizoctoniA vioLaceA Tul. — Sacc. Sy. XIV, p. 1175. — Bibl. 101, 110a. Essice.: Brios. e Cavr. Fung. parass., n. 225. Sopra radici e steli di Medicago sativa: prov. Pavia. 1935. Ecrostroma LiriopenDRI Fr. — Sace. Sy. XIV, p. 1177. — Bibl. 92, 98, 162. Su foglie di Liriodendron Tulipifera: prov. Milano, Pavia. 1936. RuizomorPHA suBcoRTIcALIS Pers. — Sacc. Sy. XIV, p. 1180. — Bibl. 16, 18, 21. — RA. fragilis Roth. — Bibl. 22. Su tronchi morti: prov. Brescia, Pavia. — 258 — 1937. RHAcopIUuM cELLARE Pers. — Sace. Sy2. XIV, p. 1189. — Bibl. 148; Magnaguti (in herbario). Sopra carta umida: prov. Mantova. 1938. RgH. PETRAEUM Pers. — Sacc., /. c., p. 1190. — Dematium petracum Zanted. — Bibl. 21. Sopra rupi: prov. Brescia. 1939. RH. rupestRE Pers. — Sacc., Z. c., p. 1189. — Bibl. 21. Sopra rupi: prov. Brescia, 1940. HyPHa BomBycina Pers. — Sace. Sy7. XIV, p. 1192. — Byssus floc- cosa Schreb. — Bibl. 22. — B. sombycina Nees. — Bibl. 22, 142. — Hyphasma floccosum Rebent. — Bibl. 16, 18, 22. — Dematium bombycinum Pers. — Bibl. 21. Nei condotti sotterranei: prov. Brescia, Mantova, Pavia. 1941. HimantiA canpIDA Pers. — Sace. Sy7. XIV, p. 1194. — Bibl. 21. Su tronchi e foglie putrescenti: prov. Brescia. 1942. PaALOEOcOMMIS vioLAcEA (Ces.) Sacc. Sy27. XIV, pag. 1197. — Bibl, 133, 143. Su radici di gelso: prov. Brescia, Sondrio. APPENDICE 1943. AureoBasIipium Vitis Viala et Boyer. — Sace. Sy. XI, p. 132. — Bibl. 114. Su grappoli d'uva: prov. Sondrio. 1944. BoLetus AESTIVALIS Fr. subsp. PinicoLa Sace. Sy2. VI, p. 31. — B. pinicola Vent. — Bibl. 48: prov. Brescia. 1945. B. cirrinus Vent. — Sacc. 8/22. VI, p. 27. — Bibl. 48: prov. Brescia. 1946. B. cruentus Vent. — Sacc., /. c., D. 27. — Bibl. 48: prov. Brescia. 1947. B 1948. B. rLavipus Fr. — Sace., 7. c., p. 4. — Bibl. 48; prov. Brescia. 1949. B . ELEGANS Fr. — Sace., 2. c., p. 3. — Bibl. 48: prov. Brescia. . OLIVACEUS Schaeff. — Sacc., /. c., p. 24. — Bibl. 48: prov. Brescia. 2 ng 1950. BoLerus PacHyPus Fr. — Sace., Z. c., pag. 24 — B. albus Vent. — Bibl. 48: prov. Brescia. 1951. B.pERNIcIosus Vent. — Sacc., 2. c., p. 27. — Bibl. 48: prov. Brescia. 1952. B. viscosus Vent. — Sace., l. c., p. 7. — Bibl. 48: prov. Brescia. 1953. Caromosporium Maypis (Ces.) Sacc. Sy2. IV, pag. 8 — Sporisorium Maydis Ces. in Rabh.-Klotz. Herd. viv. myc., n. 1070. Sopra semi immaturi di Zea Mays: Lombardia. 1954. CLAVARIA cRISTATA Pers. — Sacc. Sy4. VI, p. 625; Magnaguti (in herbario): prov. Mantova. 1955. Coccospora AURANTIA Wallr. — Sace. Sy22. IV, p. 9. — Protomyces xylogenus Sace. — Magnaguti (in herbario). Su legno umido di Popwulus: prov. Mantova. 1956. EnroLoma LIVIDUM Bull. — Sace. Sy2Z. V, p. 680. — Bibl. 101: prov. Pavia. 1957. Fusipium GeraNII Ces. — Sace. Sy7/. IV, p. 204. Essice.: Rabh.-Klotz. Herb. viv. myc., n. 1483: prov. Brescia. 1958. GrAsTER LIMBATUS Fr. — Sace. Sy2. VII, p. 81. — Bibl. 148: prov. Bergamo. 1959. GLoEosPORIELLA RosIcoLA Cavr. — Sace. Sy2. XI, p. 575. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 41. Sopra aculei di Rose rubiginosa: prov. Pavia (vedi anche n. 1656). 1960. LopHopERMIUM cuLMIGENUM (Fr.) Karst. — Sace. Sy. II, p. 795. — Hysterium culmigenum Fr. — Bibl. 168. Su culmi secchi di graminacee: Lombardia (prov. Milano.) 1961. Marasmus Hupsonu (Pers.) Fr. — Sace. Sy2. V, p. 558. Essice.: Rabh.-Klotz. Herd. viv. myc., n. 1055, 1403. Su foglie di Ilex: prov. Brescia. 1962. MeLANcoNIUM FULIGINEUM (Scrib. et Viala) Cavr. — Sace. Sy/Z. X, p. 472. — Bibl. 171. — Su acini d’uva: prov. Milano. 1963. MoniLIA canDIDA Bon. — Sace. Sy2. IV, p. 33. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 194. Sopra gelatina di culture: prov. Pavia. 1964. PapuLosPoRA PARASITICA (Eid.) Harz. — Sace. Sy. IX, p. 339. Essice.: Cavr. Fung. Longob., n. 197. Sopra bulbi putrescenti di Tulipa Gesneriana: prov. Pavia. — 260 — 1965. PoLyPorus varIus Fr. — Sace. .Sy2. VI, p. 84. — Boletus calceolus Bull. — Bibl. 48: prov. Brescia. 1966. P. vireLLus Fr. — Sacce,, /. c., p. 60. — P. cristatus Vent. — Bibl. 48: prov. Brescia. 1967. Puccinia LeontopontIis Jacky. — Sacc. Sy. XVII, pag. 304. — Bibl. 151. Su foglie di Leontodon sp.: prov. Come. 1968. RussuLa CLusn Fr. — Sace. Syl2. V, p. 470. — RE. emetica Vitt. — Bibl. 32 (tav. 38, fig. 1): Lombardia. 1969. SEPTORIA STELLARIAE Rob. et Desm. — Sace. Sy. III, pag. 518. — Bibl. 170. Su foglie di Sfellaria media: prov. Pavia. 1970. STROBILOMYCcES sTROBILACEUS Berk. — Sace. Sy2. VI, p. 49. — Bole- tus strobilaceus Scop. — Bibl. 48: prov. Brescia. INDICE DELLE SPECIE. (Le cifre indicano i numeri d'ordine). Abrothallus lepidophilus 1164 talcophilus ..... 1155 Acanthostigma perpusillum .... 819 Acetabula Muicariso.. si: 1041 Acremonium WES... 1701 Acrostalagmus cinnabarinus. . . . 1731 Acrothecium tenebrosum. . . .. 1819 Actinonema ROERO e AA. 1463 Actinothyrium PRAIA) i. in 1600 Aecidium Anemones . .... 585| Aristolochiae .... 561 Asperifoliù ..... 612 Asperulae.. .. .... 611 Behemis. ... 531 e 619 ‘Berberidis ..... 590 ALA 526 EVO 568 i cancellatum . ... 555 Cichoracearum . . . 626 Compositarum . . . 650 confertum. . . 535 e 630 Convolvulacearum . 580 cornutum . . .. .. 554 CMUABBUMI: È 0 i. 581 Cyparissiae .... 54 OLI 651 Erythronii . .... 526 Euphorbiae . . ... 544 {SERE (CARE RO n 652 Fediae-olitoriae .. 652 Mais si. 611 Leucanthemi . ... 653 Aecidium TICUCO]ÙA RIO: 615 Molluginis. . . ... 611 Myosotidis.. .... 654 Nymphoidis .... 617 Plantaginis. .... 654 OF 537 Paradalianches . . 649 platyodon . ..... 579 punctatum . .... 579 quadrifidum .... 579 Ranunculacearum . 656 Ranunculi . .535 e 656 RR SI FUDEL UNI 605 RUMAICISI SPO 605 Seditri STA 657 Soldanellae . ... . 621 Trifolii repentis . . 552 Tussilaginis . ... 607 Urticaza MI: 570 Valerianellae ... 652 Violarum...... 630 Aegerita. Crustacea:. uan 1698 Agaricus abietimus >... 330 CCOKOUS E TAO 102 QETIS® 78 ca 289 e 284 ACHIRALUSt 86 ADUSIUSISTO RA 294 aeruginosus .... 228 aggregatus . . ... 129 albo-brunneus ... 104 albo-violaceus. ... 202 UDYIS ARI 105 AMMACEUSTTEORIEE 321 GINEUB®' >

SIa0: COTMUMS! SER 5: lycoperdoides . . . . 320 maculatus. . 2° 263 Mappa ti. ACE 74 melanospermus. . . 227 melinoides ..... 189 melleus: «= CS 101 mesomorphus. ... 96 MACALLUS! ACRI 256 Mollisi i SRO 198, 199 mouceron . . . .112, 114 MIUSCATIUST ERRE 75 Muscorum . 201 mutabilis SISI 188 MIYOMIYCEOS: . . .. . 120 - NAUCINUS' RO 97 necator . SC ReRERene 280 Nigricans . 0°. 307 MgriDes-a e 182 nitidus., CESENA 308 MIVeus:: <> LAETRSININE 257 NUdUS:S. TONE 116 ochraceus . . . .87 e 199 ochroleucus . ... . 216 OlCATIUS AMORE 159 omphalia trunciginus 271 ‘orcella. + SRI 173 Oreades®.. 1, SAe0E 3% ostreatus: (:0- SRene 160 Qvoideus. TERE 76 pallidus . . .. .103, 281 palmatus! I . 200 pantherinus Tr papilionaceus 235 DASCUAS'5 =. CCI 179 pectinaceus . . .. . 309 pelianthinus .... 143 perforans i SE 325 personatus . . . .° 106 petaloides:.. .. IERI bi phalloides... ... 78 phonospermus ... 4171 piperatus . . . . 282, 302 pleurotus orcellus . 160 iplicatilis!... 283 150 101 185 3926 189 217 994 994 98 74 9218 75 268 138 PALI 180 146 269 306 167 416 259 139 191 99 178 310 295 219, 302, 2926 81 123 242 85 190 191 — Lost | Agaricus stercorarius . stipatus . stipticus . strobiliformis . subdulcis sulphureus tardus . tener. terreus thejogalus . tigrinus . togularis torminosus . traganus trichopus tricolor truncatus . turbinatus typhoides . ulmarius . . umbelliferus umbrinus . uvidus vaginatus . variabilis È velutipes ventricosus . VOFILUBIO. cal ine versicolor . . 9299 1339; violaceo-cinereus . . violaceus virescens virgineus . viridis viridulus . . VIrOSUs . . Vittadini . . volvaceus major volvaceus zonarius Aglaospora PIOVANA Alternaria Brassicae:. . . . Brassicae SCENA erat tennista er Violaern ea, Minor + f. nigre- ate 260 932 325 82 986 119 194 197 120 987 328 193 288 220 111 BRL 979 991 DAT 164 155 289 290 176 140 141 83 335 999 293 313 270 79 298 78 100 169 167 276 9923 1851 1852 1853 1554 Alternaria Vitis. Amanita aspera bulbosa . caesarea citrina echinocephala Mappa muscaria . ovoidea. . .. pantherina . phalloides phalloides f. viridis puella . pusilla rubescens. solitaria strobiliformis verna . virosa . . Vittadini . . Amanitopsis vaginata Amphisphaeria Bambusae Fallax. umbrina Anellaria fimiputris. separata ..... Antennaria elaeophila pithyophila. Anthostoma melanotes. Oxyacanthae. . . . Anthracoidea CGAPICIAV te ee rr A piosporium Rhododendri. . . . Aposphaeria anomala 60205 pulviscol Reina Areyria adnata lento fava: i ei atita RITCHIE A SAT PINLECerRe een a I Susi Da Ou WI © 90 SJSTISITSTNI =] 1 — SI 1236 Armillaria mellea 101 Arthrinium sporophlaeum 1785 Ascobolus CATNOUS . . 1106 denudatus 1110 furfuraceus . 1113) immersus. so ii immersus v. macro- | sporus 11192 MACrosporus . 1112 | stercorarius 1113 | Ascochyta Asclepiadearum . . 1441 buxicola . 1449 Galycanthi . . 1443 Camphorae . . . 1444 chlorospora . 1445 cornicola . . . . 1446 Crataegi .. ... . . 1447 Dianthi . . 1448 Blaeagni . 1449 Hagopyri.. - .... . 1450 Taty se ei 1451 iMespili*$ ...... 1452 BVZAR ele ron 1455 Philadelphi 1454 Esito Querclif. . . .... 1456 Robiniae . ..... 1457 salicicola. . ... . 1458 HI HTI ERA 3 PEA O 1459 Merateion.@ Regole 1460 Ascodesmis DISTICANSIO. 1055 Ascophanus QUTOTAMIE RAO 1105 CARDEUSIEE OO Me06 SUDINSCUSA iN 1107 Aspergillus Slaucus:H- E 1693 Asteroma reticulatum. . ... 1376 Aulographum vagum f. Oleae .. 977 Aureobasidium Mps 1943 |. — 264 Auricularia mesenterica 493 Badhamia melanospora . . . . 1211 utricularis . 12192 | Balsamia polysperma. . 1025 vulgaris 1026 | Beloniella graminis 1104 Bertia lichenicola . Sit Boletus aestivalis Ae 1944 abietinus 388 ACIEUSICRAI,A 359 Agaricum. |... 381 ADIDUSIOE NEO 382 amarus . . . 340 amnulatus tt Sn: 350) aurantiacus 360, 364 aurantius. . 360 aurantius rufus . . 34 BOVviNus tane 3414 DOVE SI O 345 Briosianus . .,, 342 calopus . = 0943 chrysenteron. . .. 344 cinnabarinus . . 410 cucimansii . i 348 GENNUSRE 1945 COMACCUSE ENT 391 CFUentus ts e 1946 GUPIENSit nen 354 CIAACUSTAI ISO 371 COUS ze I 345 Clecansu attrae 1947 erythropus.. . ... 346 fimbriatus) 0... 392 Mavidusstr, 1948 fomentarius 396 fra gransy i 347 EREDI n 49 frondosus. . «.:.. 378 fuliginosus . .... 397 TUISUSIIICN E 398 granulatus ..... 348 MINE e 375 DIIISIA onoo 399 Boletus Inglan dist oe 386 MINISTRO 381 leptocephalus . 377 Wucidusi i 400 luridus . . . 349 Iutescens +1a890, IRtens}. e 350 Medulla panis . .. 405 Molise 340, 351 MONUSCUSTA 379 MUCIdUs-. - . 406 nummularius. . . . 372 obliquatus . .... 400 ObIUsus: > 0 MI 399 olivaceusr. Sri 1949 OVINUSI ... IONE 382 pachy;pus Aia 1950 parasiticus . . .. . 352 perennis. INI 391 perniciosus. . . 1951 PICASA 1944 piperatus. . ... . 358 Poria molluscus . . 379 Poria salicinus .. 402 pruinatus Ae 354 pseudoignarius . . 371 Tadicansei Set 355 ramosissimus. . . . 373 Tegius A Se . 356 reticulatus ..... 407 TiMOSUS'. FRENO rubeolarius . .... 349 rubeolarius sangui- NEOUST OTTTITOI . 349 CUfUS: Lai DISSE . 364 salicinus . . . . 369, 402 Salitus: fo 340, 358 Safanas;. (e ee3099 scaber:;..» Ser 360 scleropus . . . . 340, 361 squamosus . .... 386 strobilaceus. . ... 1970 suaveolens.. . . 409, 413 suberosus:.. <. 30 subtomentosus. . . 362 sulphureo-cinnamo- TÀ CUS" A RIARAN308: ungulatus. . .... 396 o een Boletus Calicium pusillame:t:etete 1163 | Calosphaeria pulchella ..... 878 Camarosporium Dreadest. Case 1475 polymorphum 1476 Pseudacaciae 1477 Camptoum GUI VALUTE RE 1781 Cantharellus Ò aurantiacus 314 bryophilus . ... . 315 CIDALIUS: Sr 316 CINEIECUS' I SI 317 SIAUCUSIA AI 318 tubaeformis 319 Capnodium Salon 718 Caryospora putaminum. . . .. $28 Celidium lepidophilum. . . . 1164 fabescens!: «ia 1165 VALIA USURA tà 1166 Cenangella PIASTRE 1199, Cenangium ADI 5, Sr a 1117 ferruginosum. . . . ALL7 furfuraceum 1118 LAICI OSE 1119 Raineri 1103 tremellosum . . . . 1120 Cenococcum geophilum . .... 1007 Ceratostoma NotarisW 4 vero 8553 rhyneophorum. . . 853 Ceratostomella FOStrataKet oto Sb Cercospora API eta 1858 Apii v. Petroselini 1859 Armoraciae 1860 beficolA nale. 1861 Bolleana .. -....... 1862 Capparidis >. 2,...,- 1863 cerasellan. 0 20. 1864 velutinus ...... 393 versicolor . ..... 394 versipellis . .... 364 | WISCOBUS: > 0. i. 1952 Botryodiplodia Conpesta . 1441 Botryosphaeria Berengeriana . S49 Bemete n.i 843 Saubinettii . . ... 956 Botryosporium pyramidale. . . . . 1693 Botrytis SEMO n 1707 Bassignana. 1708 MDHeARe . 1709 Eiereagnt ti >... 1710 dichotoma . ... .. 711 Bpicaean i... 1712 parasitica. . .... 1715 TÀ RR E 1782 MEmnosdit oil 1714 uolPaus. i. 1715 Bovista GPIOSSANte. ii 32 dermoxantha. . .. 33 furfuracea ..... 35 MISMCANS' slo» 34 plumbea <. . ....... 519) tomentosa . .... 36 Bremia Wagtucae ......... 1194 Briosia ampelophaga . . .. 1901 Bulgaria inquinans .... + 1126 polymorpha . + 11926 Byssus bombycina ..... 1940 (10) LC LAIIBERES PRESE 1704 Macepagita, i. 1940 Caeoma confinens:. |... 645 LEA ALL) CIAETIEOE 646 peum 0 645 Mercurialis. ....- 647 Calicium IRENE 1162 Atti dell’Ist. Pot. dell’ Università di Pavia. — Serie II — Vol. Cercospora Cheiranthi ....- 1865 eruenta:. . Sh... 1866 depazeoides. . . . . 1867 duabtonetà: gti 1868 Helianthemi 1869 Ev CHI ars 1870 Mercurnialis= o 1871 IMICrOSOLANEN 1872 Deriella te st,nsti 1873 Olivascens . ... +. 1874 TAG LAN 1875 Riesedae.*... 1876 R'OeSICORESZArIoO 1877 FOSICOlAr to 1878 RUDIUSt assi; 1879 Solanico age 1880 Uemensis AA 1881 Violaesmtt anta 1882 Violae-tricoloris . . 1883 ViuicolaNet-. ene 1884 zebrina +. ia 1885 ZONAta 1886 Cercosporella canattrolan args 1766 pantholeuca 1767 Pet Ae 1768 Chaetomella Ara imitano 1499 Chaetomium CAIO 806 CAI a 807 Kunzeanum SUS lageniforme 809 Montemartinii . .. 810 Chaetophoma Oryzae: tirar Chaetosphaeria Togniniana. . . .. 829 Choiromyces gangliformis . .. . 1028 meandriformis . . . 1029 Chondrioderma AI OLM EE 1919 globostmbtaazt 1220 Micheli! ati 19291 spumarioides. . . . 1292 Chorostate leiphaemia . . .. . 910 XII. .19 Chorostate nidulans v. exigua oncostoma salicella. Chromosporium Maydis . Chrysomyxa Rhododendri . Ciboria ciliatospora. echinophila . Cicinnobolus Cesatii Ciliciopodium sanguineum Circinotrichum maculiforme . Cladosporium Asteroma . carpophilum delectum elegans . epiphyllum . fasciculatum . id. form. chum . fulvum graminum herbarum . Lycopersici. Oryzae Paeoniae . Pisis Scribnerianum . Roesleri . viticolum . . Clasterosporium Amygdalearum Clathrus cancellatus . . Claudopus SESssiliso variabilis . Clavaria albida . amethystina argillacea . aurea Botrytis amerotri- 1075 1069 1377 1SS9 1769 1794 1795 1796 1797 1798 1799 1800 1S0I 1802 1803 1804 1805 1806 1807 1808 1877 1884 1510 MA 110 442 113 tan | Clavaria Bresadolae . 145 cinerea 4/16 coralloides . 447 coralloides 443 coriacea . 485 corniculata . 457 crispula. 148 cristata . 1954 digitata . 875 eburnea-solida 452 ericetorum 449, fastigiata . 449) flaccida . 450 flava 451 fragilis . 452 grisea . 454 grossa . 455 helvola 453 inaequalis 453 Krombholzii 455 lutea ; 451 luteo-ochracea . 456 muscoides 457 palmata . 447 pistillaris . 158 setosa . 159 vermiculata . 4592 Claviceps purpurea . 958 pusilla 959 Clitocybe aggregata. 199 cerussata . 193 eyathiformis . . 194 flaccida . 125 geotropa . . . 126 GINO, ee AC infundibuliformis 198 laccata ao 9) ODIEri Ai ee 05 tabescens . 150 Clitopilus Orcella 173 Prunulus . 174 Clypeosphaeria Notarisii 793 Coccomyces dentatus ANAL IO) Coccomyces quadratus Coleosporium Campanulacearum . Campanulae Euphrasiae . miniatum. Senecionis Senecionis v. minus Sonchi Tussilaginis . Colletotrichum Agaves . ampelinum . Briosii Camelliae. . exiguum gloeosporioides Lindemuthianum Magnusianum oligochaetum . Collybia acervatayin ene Clavus collina confluens . esculenta . . fusipes hariolorum . longipes radicata. velutipes . ventricosa Comatricha typhina. . Coniocyhbe DIVeAt. rico pallidar. Coniophora puteana. . . . Coniosporium Arundinis . . Bambusae Oryzae Coniothyrium concentricum 1150 DIS 518 519 638 520 521 529 . 522 1635 . 1636 . 1637 . 1658 1639 1640 1641 . 1649 concentr. v. Agaves Diplodiella . foedans . 1643 131 132 133 154 155 136 137 138 139 1402 PMR 1:10; j Coniothyrium Elederae:.. ta Hellebori...... hysterioideum . . . MORIENVUDI Mororam si #01 olivaceum ..... Mza eo. Coprinus atramentarius cinereus comatus Dientalis << .. -. domesticus. . ... ephemeroides ephemerus extinetorius fimetarius ..... MIcaceusi e. Mense. plicatilis EBGlAtUs o a 0 stercorarius truncorum Cordyceps capiiatani ott. fuliginosa BIISArIRO myrmecophila . . . Coremium glaucum Corticium VET ON RA radiosa... .. roseum Cortinarius alboviolaceus bivelus 1407 1408 479 473 474 4TD 476 477 202 | 203 204 205 206 — 267 — Cortinarius cinnamomeus 207 COLMItU Sir 208 decolorans . . . . . 209 decumbens . . .. . 210 fulbcens 3 RE 911 fulvofuligineus. . . 212 glaucopus ..... 213 haematochelis ... 214 TUDALINUS SN 215 ocehroleuceus . 216 PIASIMU SA A 217 psammocephalus . 218 sanguineus. . ... 219 TRA CAN US 290 turbinatus feno 291 violaceo-cinereus . 222 VIOLACE Sten 293 Coryne Cylinchiumiteat 1127 Coryneum Beyerinckii. .... 1660 brachyurum . . 1661 folico una e 1662 triseptatum. . . .. 1663 Craterellus cornucopioides . . 462 lutescens: o 0.0. (105) PUSILLUS' AE e 164 Crepidotus Molise Ue. 198 mollis var. ochracea 199 palmatuszii + 4° 200 Cronartium asclepiadeum. >... 503 HA CCA RO 504 TIDICOLUIAI EEN 505 Crucibulum VILICATE AN 3 Cryptosphaeria COLA ee A 895 Cryptovalsa protraciant teztiotà 896 Cucurbitaria Berberidis . .... 846 Castaneae v. moricola 847 elongata ...... 848 Ea burii ceo 849 DAUCOSIM TL IE 850 Cyathicula coronata .... 1083 petiolorum . . . 1084 Cyathus crucibulum . 3 Ollatn e Ss: 9 BINAUURE eta. I vernicosus . . . 2 Cyeloconium oleaginum . .... 1793 Cylindrosporium Pollaccil i. SStsì 1675 Cyphella muscigena ..... 4892 VILOSARTRE a 483 Cystopus BUA ts, 1186 candidus . . 0. 1187 Portulacae . 1188 Cytospora AO DICNST e 1388 chrysosperma . 1390 decorticans. . . . . 1389 leucosperma . . . . 1391 MODILISI Co RR 1392 ParadOxalt 1393 phyllogena . . ... 1394 Robiniae ...... 1395 rubescens. . . .... 1396 Salicistto e ROstarno, 1397 Sophorae . . . ... 1398 translucens. . . . . 1399 Cytosporella Gereir RE ee. 1387 Cytosporina QUuercinat. Cate 1576 Daeryomyces deliquescens . . . . 500 Dactylaria parasitans . . . 17414 Dactylium dendroides . . . 1765 Daedalea betulina . . . . . 331 CIDGreHM at tot 415 gibbosa . .t..:.. 411 quaercina. ..... 416 sepiaria. . . .. 332 unicolor . . .. 417 — 268 — Daldinia Diderma Ditopella concentrica . . . . . 868 spumarioides. ... 1229 HUSISPorat ae 745 Darluca Didymaria Dothidea RI NN 1465 pruniecolatt sso 1734 \MM0etu n'a IEEE 995 Dasyseypha Salicist tetati0one 1755| puccinioides . ... 937 BICOLORE N. 1095 MUNE CL rNerORE 1730) NSSambuci E ere 938 CRLIMAM tO .. + 1101 | Didymella Sambuci f. Viburni- clandestina . . .. . 1096 analeptatt eno 746 Lantanaes se 939 MICA e 1097 Coi cena eee 747 | Dothidella Daga eno. 1068) | efinigrella fi RES 748 Mbetulma eee 935 virginea +... 1i100|NASTIpertima re 749) PAU 936 Dematium Didymium Dothiorella bombycinumn 1940]. cinereum.. . 1913)|\ /decorticatar. ne 1384 hispidulum. . .. . 1791 squamulosum d lu- Sregaria 0 nn 1385 petraecum . . . ... . 1938 LeSCENs o ine 1993 | Durella Dendrophoma Didymosphaeria COMPIESSA NCR 1156 Convallariae . . . 31869! Empetri. 0... 750) | Echinobotryum Marconi. aio 1570 | Dimerosporium Grieco e 1775 pleurospora .. ...;.- 1371 |. pulchrum. <.... 709 | Ectostroma pleurosp. f. laurina 15372 | Dinemasporium Liriodendri. . .. . 1935 Dermatea FEGIPpiens e e 1602 | Elaphomyces Ruben I{{{6}Whispidulum}, 5 21603)| Mfaculeatus. 988 Derminus Diplocladium anthracinus 989 SESSUALI MR 170) RIO USER SEE 1i/38 Mas per lUSSeNe 990 Desmazierella Diplodia atropurpureus . .. 991 ACCO RE 1091 AUTO 1494 GILLRIDOSA 999 Diaporthe Opere e 1495.) decipiens.. ...... 993 BM DI SUA Q/lkconigena ri e 196) gechima SIA 994 GI MER E an %5 | Gleditsehiae . ... . 14927 LOCA SE 995 grammodes. . . . . CR IIS IAT 1498| granulatus ..... 996 inaequalis . .... 917] laurina v. minor . 1429] leucosporus 997 INR deo 98nelaena ao er 143 maculatus . .... 998 orthoceras . . ... DL OLE ea 1431 MEMOrett MORONE 999 Diatrype ER ero tia 14129 nuti 1000 bullata resa sesto SIZI RO Land e 1433| papillatus. . 22% 1001 discifo rms aneoe 898:| Passeriniana . ...-/1434| Persoonil. . 5. 1002 stigmate 899| Roumegueri 1435) MI PIcLorInIs e 1003 Diatrypella CHDICO Arene 1436| reticulatus . .... 1004 QUErcinaveto te 000: stabia fe n 1437) TSE pratus Re 1005 verruciformis 901 tephrostoma . . . . 1438| variegatus ..... 1006 Dichaena VIMERErION SS 1439 | Embolus QUuercina;.: Seno 078 VICO RR 1440| ochreatus. ..... 1161 Dichomera Diplodina Endophyllum Calia peo 1478:| Farnetil. . . 1469 Sempervivi. . ... 502 Dicoccum NIE E E 1463 | Endothia IST 3 A SE) 1464 | Discosia EVIOSA LE 920 Diderma ATTOCEras. il ee 1595 ilzadicalis Ei 920 Galore o. glo 1219} Welypeatao. 1596 | Endoxyla COEDITA a 1200) WIRE A e 1597] parallela 0.00 894 Entoloma clypeatum lividum. . . sericeum . . Entomosporium maculatum . . . . MEespili 3: ro Entyloma Anzianum Ranunculi Epicoccum neglectum purpurascens. . . . WUsieaeg. ri puuloane n. Epichloe typluna. Sr: Epicymatia Mammillula Eriosphaeria Rehmii .... Erysiphe Cichoracearum. . . communis 171 1956 172 1598 1599 OSI 682 1909 1910 1911 1912 813 704 706 comm.f. Valerianellae 706 graminis . Linkii Martii Montagnei Umbelliferarmn Euriachora Stellariae. stellaris Eurotium herbariorum . . . . Eustegia Ilicis Eutypa aneirina spinosa . . . . Eutypella PRIGUA 0... EDMAR Lon. s- Borebi-v. lamprocarpa i Polygoni . .... Ian 705 704 704 706 704 706 706 992 891 890 892 8586 887 SSS — 269 Excipulina valtellinensis. . . Exidia glandulosa . . . recisa . . Exoascus Alni-incanae . UUYTCUS coerulescens. . deformans Ostryae . . Pruni . Ulmi Exobasidium Rhododendri . . . . Vaccinii Fabraea Astrantiae Ranunculi Favolus europaeus Fistulina hepatica Flammula MILLI I UUMCO VII RISATE connisans flavida Fomes applanatus . . fomentarius fuliginosus . . TULVUSE ARONA igniarius . . . . lueidus . . marginatus. SAllCIDOS TARE ulmarius . .. Fraccvhiaea heterogenea Frankia flava septica VAPoOraria.., x. MISE ESERde . 1601 495 196 179 179 180 SI 182 395 396 397 398 399 400 401 440)2 40)53 S4I 1239 1217 1217 1917 1217 Fumago Camelliae . . . vagans Fusarium arcuatum . argillaceum herbarum. . heterosporum lateritium oxysporum . . pallen ssaa pirinum roseum . . sarcochroum . . . SODA dle Fusicladium dendriticum pirinum Sorghi Fusidium Geranitito Sr ARRE Galera HYpnorunm net Ovalis sten Tenerani tz e re Gautiera graveolens . . . . . morchellaeformis Geaster elegans . . . . fimbriatus floriformis . . fornicatus hygrometricus . . . lagenaeformis . . . limbatus tate mammosus marginatus. . . .. rufescens » . . . .. Schaefferi nai SchmidellAeae striatusA eee LUDICAtUs Ae VUlgatusi te Woodmwardii . Geastrum hygrometricum . . . quadrifiduni striatum. . 1... 1914 1915 1916 1917 1915 1919 19920 1921 1929 1923 1924: 1810 Genea bombycina . .... 1009 VICHELLCO SANT ei 1008 Geopyxis GIULDODADIARNANE 0 1042 cupularist ttt 1043 VCELUICONANte it 1044 Gibberella cyanogena . .,.. 954 MOTICOl RR 955 Saubinettii, . .,. 956 Gibellina Cercalisrene nnt 751 Gibellula PULCALARe RO 1894 Gloeosporiella rosicola. . . , 1656, 1959 Gloeosporium AMO : 1604 ampelophagum . . 1605 Aguilera Si 1606 CINGHIE 1607 Cory 1608 CrocaUumMmi eee 1609 Gyaoniaeta: 1610 fructigenum . 1611 Elos 1612 Hesperidearum . . 1613 incospicuum . . .. 1614 intermedium . . . . 1615 lagenarium. . .. . 1616 minutulum. .... 1617 Muehlembeckiae 1618 MERA 1619 nervisequum . 1629 NODI Ce 1621 OLII RIC eee 1622 paradoxum. . . .. 1623 plOMOLdest sett 1624 Populi-albae . .. . 1625 Rhododendri. . . . 1626 RiDiISA: CIRO 1627 Robergel e 1628 Salicis to cRARetAo 1629 linee . 1630 venetum . ..... 1631 Gloniopsis DIFOrRMIS ER 980 Gnomonia fimbriata TO 903 Gnomoniella COLUI REI 902 tubifo rimise 852 Gomphidius glutimosus Eten 262 maculatus ..... 263 Graphiola Phoenicist aan 688 Graphiothecium phyllogenum . . . . 1897 Graphium stilboideum 1896 Gymnosporangium clavariaeforme . . . 553 fuscumi\i 0. +e 555 juniperinum . ... 554 Sabinaea 555 Gyroceras Celtidis iena 1779 Gyrodon lividi StSSs6eSà 365 Sistotrema . .... 366 Gyromitra eserenta Reese 10835 INA 1036 Hadrotrichum Phraemitist Ss eeiZ87 Popular 1788 Haplographium chlorocephalum . . 1792 Haplosporella chlorostroma. . . . 14923 Hebeloma fasti bile AEREA 194 Helminthosphaeria Clavariarum . ... 805 Helminthosporium carpophilum . ... 1822 TPeciAist Re 1893 Eunariae,. ta 1524 macrocarpum . 1825 sigmoideum . 1826 teresa 1827 {Una CONE 1828 Helotium Gaara o rasdisto 6 1074 herbarum, ,. .. 1075 Helotium lenticulare . salicellum . 000% sarmentorum Verbenae virgultorum vitigenum Helvella crispa elastica gelatinosa infula lacunosa MACKOPUSA LEONE VIRA e RP 0; monachella Hemiareyria rubiformis Hendersonia europacat. i Phragmitis ...... pirico la Rise pulchel ate tae:e Rosa: toe sarmentorum. . .. sarment. v. Lauri. Hendersonula macrosperma. . . . Hercospora Till'ae. tate Heterosphaeria Patella) Ne Heterosporium echinulatum . . . . Pracilene ao de Himantia CRNILI UNA EE Hirneola Auricula-Judae Hirudinaria macrospora Mespilffese. ee Humaria granulata. ..... leucoloma . . ... 1078 1073 1079 1080 1037 1838 1035 11928 1036 1039 1057 1037 1039 1557 1049 Humaria pnblanszi costata 1052 Saccardoi. . .1053, 1127 subhirsuta . .... 1054 Hydnum Auriscalpium 426 COIUIMUM.. .-. 005 431 compactum. . . .. 427 concrescens . . ... 436 coralloides . . ... 498 cyathiforme .... 499 Erinaceus ..... 430 gelatinosum 501 imbricatum. . . .. 431 parasiticum 434 quercinum . .... 459 tepandumi ........ 439 squamosum 45: strigosum. ..... 4534: subsquamosum 135 ZODAbUM ©... 436 Hygrophorus chrysodon . .... 264 COMICUSTA i. 265 Edurneustsrio. <. 266 BISEOUSMIN ro 270 IUMIOLUS! 267 psittacinus.. .... 268 PURiGeUsi i. 269 VINTE NB, ti 270 Hymenochaete rubiginosa . .... 478 labaciuae:z cui. 479 Hymenogaster bulliardil 0... DD cerebellum . .... 56 QUTIDUSA ir; 57 CRIBCUBI. a 58 LARSEN IGRae 59 lycoperdoides 60 FOIS ag. tia GI î olivaceus... .... 62 È IONE io 63 . Hypha | bombycina . . ... 1940 Hyphasma Mioccosunmi ve: 3. 1940) Hypholoma appendiculatum . , 229 = Vale Hypholoma fasciculare . . . lateritium . .... stipatum . . . Hypochnus Sambuci eee SELUSh iN Hypocopra discospora . . . . . fimicola humana Hypocrea eupiliaca fuliginosa . .... myrmecophila pusilla 0 irrtoti Hypoderma conigenum HederacHta an virgultorum Hypodermium nervisequum. . . . Hypomyces aurantiacus TORELIUSAR N E Hypophyllum spermaticum . . . . Hypospila bifrons Pustula Hypoxylon argillaceum atropurpureum COCCINEUM.. . .. ... cohaerens AUSCUMITT AA granulosum Massarae . . ..... multiforme nummularium . . + perforatum BETPEnNsrA ET UIRAL udum Hysterangium clathroides fragile membranaceum 230 931 932 489 490 835 834 835 876 961 965 959 989 983 984 1632 952 953 118 791 792 859 860 867 861 862 863 906 863 869 864 865 866 867 Hysterium elongatum Hederae micrographum . . . Dulicareat et Hysterographium elongatum Hysteromyces graveolens. . . .... vulgaris Inocybe lanuginosa rimosa . . Irpex obliquus Isaria clavata felina FER o Isariopsis ELiSCOla. Re Ithyphallus impudicus Karschia MISSA, buoco ovo talcophila Labrella Goryli Lachnea Chateri gregaria hemisphaerica . lanuginosa scutellata SELONAIE SR theleboloides. . . . theleb. v. seminuda Lachnella corticalis flammea tricolor Lachnum bicolor - clandestinum . . . niveum patulum sulphureum., . .. 1890 1891 1892 1895 1152 1059 1060 1061 1063 1064 1065 1066 1092 1093 1094 1097 1098 1099 Lachnum virgineum Lactarius acer . aurantiacus azonites. camphoratus . circellatus controversus . deliciosus. flexuosus . fuliginosus . necator . . pallidus. piperatus . plumbeus. pudibundus rufus . subdulcis . thejogalus torminosus . turpis . umbrinus. uvidus vellereus . volemus zonarius Laestadia Buxi Cookeana . Traversi Lamproderma columbinum . physaroides Lanzia longiasca . Lasiobolus equinus. pilosus Lasiobotrys Lonicerae Lasiosphaeria felina”. hirsuta ovina . ; Rhacodium. spermoides . Lecanidion alratum. , 1100 1298 1299 1102 11OS 110S 710 820 821 829 823 82 1157 dia | Leciographa urceolata . Lentinus tigrinus. Lenzites abietina betulina sepiaria. trabea. tricolor . variegata . Leotia gelatinosa lubrica Lepiota aculesquamosa amianthyna cepaestipes . cristata . clypeolaria . denudata . excoriata . granulosa haematosperma janthina mesomorpha . naucina. procera . rhacodes Vittadini Leptosphaeria Aconiti . acuta . Aegira amphibola capsularum conoidea culmifraga Doliolum . sa eustoma £f. Salici- nearum ss eustoma ‘f. Tritici . heterospora maculans. Mammillula modesta ogilviensis Oryzae Phytolaccae . . 1158 328 5330 351 332 333 354 355 11923 1125 S6 87 SS SO 90 OI 92 93 9% 95 96 97 98 99 100 759 760 761 762 763 764 765 766 767 768 SIN n NI è Leptosphaeria Rusci . Salvinii . sparsa SMOMBATAOA spectabilis vagabunda . vitigena. Leptostroma minicolum . litigiosum. sphaeroides vulgare . Leptothyrium acerinum . alneum . Castaneae Hederae litigiosum macrothecium parasiticum perpusillum vulgare . Libertella faginea è. Srtenr rubra . Limacinia Camelliae. Penzigi Linospora Magnagutiana Lizonia emperigonia Lopadostoma Massarae . Lophidium compressum fenestrale. Lophiosphaeria perpusilla viticola . . Lophiostoma Balsamianum . elegans . graphidospora hysteriodes v. gra- graphidosporum . macrostomoides . Nucula > >. SW perpusillum . UH Ma TASSINSSN Pel = I SINNSI > 1591 1582 1592 1586 1578 1579 1580 15S1 1582 1583 1584 1585 1586 16 15 i Lophiostoma pileatumi: 0... Lophiotrema crenatum . massarioides . Nucula . vagabundum . Lophodermium arundinaceum . . melaleucum Pinastri... Lycogala argentea epidendrum miniata. . Lycoperdon ardesiacumi . . arhizon . . atropurpureum. BOW... cepa. .... defossum . .... dermoranthium. . . excipuliforme . . . marlene furfuraceum . . . . furfuraceum . .. . gemmatum . . ... giganteum . . . gossypinum hiemale. . marginatum .... migrescens .... pedunculatum . . . MAruumi*. 0. puritorme:. 31, plumbeum. . .... polymorphum. . . . pratense: >. 0... MPrOLeMst i: 0-01 saccatum ...... stellatum. ...... tomentosuni . . PSI I RIC SAR velatum ... verrucosum . . . . . Atti dell’Ist. Bot. dell’ Università di Pavia. — Berie II 973 966 967 968 969 985 986 987 12530 1257 1937 35 49, 19 20) 93 21 10) 32 33 29 23 DI 35 25 20 — 273 — Macrophoma Candollei . flaccida . japonica Laburni. Oleae . reniformis salicaria Taxi Macropodia macropus. . Macerosporium Calycanthi Gheiranthi commune . Convallariae . ignobile parasiticum Pelargonii sarcinaeforme Sarcinula . . Solani Sydowianum . Tomato. . . Violae Vitis Mamiania Coryliet.a 29h fimbriata . . SPICHIOSaN te Marasmius All'accastnnte androsaceus . ... epiphyllus . .. RHUOSODI N oreadeszi stema perforans . prassiosmus . . Rotulai! eee Marsonia Fragariae. . . Juglandis. . Panattoniana. . Populi sea, Potentillae. . ... ROSUO SAC ARIA truncatula : ... .. VIOlRGgai cr 1359 1360 1361 1362 1363 1364 1365 1566 1837 1838 1839 1840 IS4I 1849 1843 1844 1845 IS4f 1847 1848 1849 1850 902 903 903 521 329 323 1961 324 325 326 327 Massaria foedans . Mazzantia Napelli Melampsora aecidioides . betulina Carpini . epitea . Euphorbiae . farinosa Helioscopiae . Hypericorum. Lini. . populina pustulata . salicina . Salicis-Capreae. . Tremulae. . Melanconis dolosa helebola .. . Melanconium fuligineum . juglandinum . ovatum . . sphaeroideum sphaerospermunmi Melanogaster ambiguus. aureus odoratissimus . . . rubescens sarcomelas . . variegatus Melanomma Pulvis-pyrius Solorinae . . . Melanopsamma pomiformis . . 790 927 506 507 5058 509 SII 5IO DII 512 515 5I4 5I5 510 510 516 907 908 1962 1644 1645 1646 1647 49 50 5I 52 55 Di 825 8926 1588 1589 711 PeNZIGORT IATA 1649 | Melanospora 1650] Zamiae . . 1651 | Melasmia 1659} ‘acerina . . 1653 Berberidis 1464 | Meliola 1654 Camelliae . 1655 — Vol. XII. 19% Melogramma Spiniterumietas to 924 VASALSAO 1 dr 925 Melomastia EiGIesianornna 818 Merisma coriaceum 485 Merulius bryophilus . .... 315 Cantharellus . 316 cornucopioides . . . 462 PIRO 317 lacrymans: ... 419 ItESCENS ANA 463 MAGIIDeS, i ti papyraceus . . 420) porinordest. «iene 4921 SERENA 499 tremellosus 493 fubaeformis. . . . . 317 undulatus. . . 0 487 Metasphaeria Araucariae.../. 752 Cattaneo 58 753 Craterua none 154 Elederae tto an 155 Lepidiotae ... ... 756 Oryvzae nica 157 Vintae ano 758 Microsphaera ADI ae att gere 698 ‘Astragaliio.t0- 0. 699 penicillata ..... 698 Berberidis ..... . 700 Evonymi . . . 701 Guarinonii . ... . 702 Eonicerae. 703 Microstroma alb im Ae gente 1677 Mollisia atrata 00 Aa 1085 auriculae. . . . 1086 Ginerea. ere 1087 melaleuca ..... 1088 Rabenhorstii. ... 1089 Monilia EE Ai a PSN 1879 CONdidan 0. LS 1963 CIMErCae o o 1880 = ga Monilia fruciie cena ersten 1SSI Morchella 3ohemica tt. sete. 1030 COSLOLON a 1031 delltlosa tatoo 1031 esculenta . .... . 1032 GiCasso RR 1033 hybrida ol 1054 Rete: AS dira 1034 semilibera. . .... 1034 Mucor CADIUUSIN A 1175 clavatus ite 1176 Mavidus A ee 1177 MUCEdO Lr ARR 1178 racemosus.. .... 1179 TAMOSUS: ur LISI KUfUSst, x: AE 1181 stolonifera tv. 1180 Mutinus CQUNINUSERANRI 67 Mycena COLUCOl IRE 149 denticulata. . .. . 143 epipterigia 144 ALPES IE 145 fayvoalba = 146 galericulata 147 byemalist va k0. 148 lattea cre 149 pelianthina . . . . . 143 polygramma . ... 150 Mycogone TOSORIE ine 1757 Myrothecium inundatun.. . ... 1915 Mystrosporium polytrichum . 1836 Myxotrichum eiaaria e no 1770 Naemacyclus IIVEUSS EIA 1133 Napicladium arundinaceum . . . 1829 BLU ITA 1830 pusill um Sese 1851 Naucoria i QUO GONO 179 Nancoria melinoides . .... 183 semiorbicularis 184 Nectria Aquifolii 943 cinnabarina 944 COCCINCA: (IR 945 chrysites 0000 946 ditissim a, Nene 947 Mantuana Sese 948 Peziza.... Sese 949 Ribi3.-..o SS 950 squamuligera 951 Nematogonium aurantiacum . . ... 1732 Niptera CONGENEV >. + 0 1144 lo ngrasca RE 1102 melaleuca. =. 2003 1088 Rameri- Sese 1103 Nolanea Mall MOST 175 Nummularia antbracina ;. «n 869 TepaDdal Sean 870 succenturiata 871 Nycetalis asterophora . . . . . 320 lycoperdoides 320 Ocellaria coccinea e 1199 Octaviana ANDU 49 asterosperma. ... 46 QUE. E 50 odoratissima . . .. 5I FUDESCENSII SOSIA 52 sarcomelas . .... 53 variegata © . i 54 Odontotrema MUSE 181 Oidium Aceris. = 1682 bulbigerum. . . .. 1683 Chrysanthemi . . . 1684 erysiphoides . . . . 1685 Evonymi-japonici . 1686 Hormyni + SS 1687 leucoconium . . . . 1688 Oidium monilioides. . 1689 Muekeri; . uri: 1690 Malacca 1691 Omphalia Bbula tt; 151 integrella. . .... 1592 umbellifera. . . . . 153 Oospora erusiacean-. -. .. 1678 Ophiobolus Eraministo i. 855 porphyrogonus. . . 856 Sanmenti: <->. 857 Miolcanistio nno 858 Ophiocladium Mordente 1716 Orbilia chrysocoma . 1124 EUDEllaczz n. 11925 Otidea epehleata:: . ..... 1048 Otthia INGEnIsAisci sa cà 845 Ovularia Pstoriae: vu... 1717 decipiens.. ... ... 1718 Holei-lanati 1719 Bam: 1720 MEconso tnt 17921 Ubliagna:t. cron 1799 palace sce so. 1725 pulehella:.10.\.; 1724 BIDIDION. i. 1725 Pachybasium pyramidale. .... 1727 Panaeolus campanulatus . .. 233 fimicola.(..:. 5: 934 papilionaceus 235 Panus ST OLI RIA SEA 329 Papulospora parasitica. ..... 1264 Passalora bacilligera . .... 1809 Patellaria epitlastematica 1155 abilita 1116 — 275 — Patellea sanguinea ..... 1155 Paxillus involutus!. ... + 9271 Lhepistat ya, sh: 279 Penicillium Candid um a ee 1696 disttatu area 1697 Arrone cone con 1698 Peniophora CiNereasti n 459 GUSTO AE 481 Periconia DYSSOTUESAT AN 1899 pula: E 1782 pycenospora. . . .. 1783 Peroneutypa heteracantha. ... 893 Peronospora Alsinearum . 1195 EIRRoE PORRI AO 1196 arborescens. . . . . 1197 Dianthi stre 1198 CHIUSA a. 1199 Hicariae en nn 1200 Fragariae.. .... 1201 gangliformis . 1194, 1202 Erisegit a rt 1203 Kmautliae=. te 1904 Tania e RIe 1205 Tinariaei ne: 1206 parasitica. . .... 1207 RimMIcRI tia 1208 Trifoliorum. . . . . 1209 Vici iene 1210 Pestalozzia Banksiana ..... 1664 Briosiana=t arto 1665 concentrica. . .. . 1666 funenea #gien po, 1667 (Me PINI RA 1668 mierospora . . . . . 1679 Palmarum: it: 1670 pezizoides.. . . 1671 Saccardori ct. 1672 Eri catio. o 1673 truncatula ..... 1673 viticolaa etto 1674 Peziza acetabulum . . ... 1041 araneosag@e. :-< ..l 1049 Qtratu.* ui. È 1085 UGANDA. oe. 1045 UUWANAaca I 1045 auriculae . ...... 1086 BRCOLDIISASA Se 1095 carbonaria .. ... 1042 Cerastiorum . 1156 Cerea; «ere ee 1046 CURIOSO 107% coccinea. . . . 1045, 1056 cochlestv i. = I 1048 COMPressa. «n. . ". 1156 ‘coronata. e «0 1083 CUPUIArIBE 1043 echinopltila . . . . . 1069 epiblastematica. . . 1155 epidendra. . .... 1055 furfuracea D. . . 1118 Godroniana .. 1094 granulato. . . . . . 1050 gregaria. . atta 1050 ‘Hederae. D+ MAZIAE 1090 luteo-nitens . . . . . 1059 MACPOPUS:. i 0. - 1057 INEBSÙLI IO i ae 1159 auigrellati: OE. 1058 IVIVER IE 1097, 1133 patiti III 1098 petiolorum . . . . + 1084 Rabenhorstii . . . . 1089 rubella «sN VUE AAA 1052 SCUEIAta AN 1063 theleboloides. . . . . 1065 umbrorum . + 1068 VErTUCOSA:. ... 0. 1044 vesiculosa . ... . 1047 Phacidium Astrantiae congener, Laurocerasi, . . leptideum . . . Medicaginis. . nervisequum . Maxime. Phallus CANINUS . . esculentus . impudicus. Pharcidia Psorae Schaereri . Phialea caulicola . cyathoidea . Phleospora castanicola . . . . maculans . MOT EE Teolo Phloeoconis violacea. . . . Pholiota Aegerita guasto db destruens. . mutabilistt.e. praecox . . BRANO sphaleromorpha . . Squarrosa. . . . terrigena togularis Phoma Capsicio a enrne cicatriculae. CIVICA dulcamàrina . . CUMO SAS Elacasni Se 208 epiphylla. ... filum, . flaccida . . . herbarum 1081 1082 1490 1575 1573 1574 185 186 187 188 189 190 {91 192 1327 1328 1329 1330 1591 1332 1333 1465 . 1360 1394 276 Phoma Hippoglossi [licis labils ae lenticularis. . . Limonis lineolata lophiostomoides . Mahoniana . . Malvacearum. . Mediaset 058 occidentalis Oleae ..... oncostoma Onyeaen ae phacidioides . . . Podagrariae puta tori piriformis rudis salicimalt Sese Sophorae . . succedanea. . .. . URLA cere ee vaginarum Natisone Phragmidium USPLIUME IAA bulbosmm . Fragariastri fuUsiformerst.s. zone mucronatum . . . . Sanguisorbae subcorticium . . . . violaceum Phragmonaevia laetissima . . . Phyllachora Cynodontis. ..... . ErAMINIsÙ,,. sd Eteridisgao cuce alto LesenE Ulmi 1338 1339 1340 341 1349 13453 15344 1345 1346 1347 15348 1419 1349 1350 1353 1354 1355 1356 1357 1521 1358 635 6536 637 6538 639 1130 928 929 930 981 936 Phyllactinia GULtOL CINE NSATAR: 694 suffulta . 694 Phyllosticeta Aceris 1240 aesculina. . . . 1241 ATISMatist e 1249 alnigenal eee 1243 ambrosioidis. ... 1244 Asclepiadearum . . 1245 aucubicula Sane 1246 Aucupariae. .... . 1247 bacteriosperma. . . 1248 Berberidis . ... + 19249 Brassicac eee 19250 BILOSIAMA, N 1251 Calycanthi . . . . . 1259 Camelliae. . . . 1953 Gelosiae: n yton 1254 cireumscissa . . . . 1255 crataegicola . 1256 cruenta . ./.. . 1257 Gynarae 2: 01058 eytisella; 1. AN1259, Dammarae ..... 1260 IENE sv . 1261 eupatorina . . ... 1269 Forsythe Nan 1263 fragaricol Ne 1264 fusco-zonata . . . . 1265 Glechomae . .. .. 1266 Glycimesi ., 2 SM 207 Grossulariae . . . . 1268 Haynaldi ae 1269 Hederae .. 0270 hedericola! tene 1271 Morto LUNI 12792 ilicicola Sese, eee 1273 ILICINAAti e a SIRO Jacobacae 1 ME1245 UE CIS e 1276 Lantanaet a SRessizii latire lare: . 11278 Mauri. eo 1279 Laurocerasi .. . . 1280 Leucanthemi ... . . 1281 Mo strie . + 1282 Iimbalistessa 1283 maculiformis. . . . 1284 een O LI PIO en Phyllosticta Magnoliae . .... 1985 Mahoniae...... 1286 Malte d onto 1287 Medicaginis 1288 Mespilio eee 1289 mespilicola. . ... . 1290 mespilima.. cv. >. 1291 mancolat. a... 12.99 nebulosa. . ..... 1293 Eno 1294 Mobibstet o 1295 eee e. 1206 osteospora . . . . . 1297 Perstcae n. 1298 phaseolina . . ... 1299 Philodendri . 1300 fuuicolarmize0=, 1301 Pari erat 1502 Platanoidis. .... 1303 populina . ..... 1304 primulicola. . . . . 1305 pannicolatt 86 1306 Wuercusi ni: 1307 Quercus-Iicis . . . 15308 Bihamni see? 1309 Robmiae et... 1310 hubicola fossa... 1311 Salicicola ..... 1512 ERA 1315 SOESDIna, e i 1314 Sycophila. i. ut: 1315 iWabacies tene 1316 ae nno. 15317 EE RA La eri 1518 Vincae-majoris. . . 1319 Paplaele toa 1320 VU E SA 1321 VIS eh 1322 DT CR ARE 1323 Physalospora Pascale scri c 742 BECPALIg te 743 pustulata. ..... 744 Physarum bryophilum . .... 1298 emmereum si; / 1213 contextum: . ...... 1214 leucophaeum. . . . 1215 Physarum leucopus Physoderma Heleocharidis Physospora elegans rubiginosa Phytophtora infestans Picoa Juniperi Piggotia astroidea Pileolaria Terebinthi 00 N Piricularia Oryzae Pirostoma Farnetianum . . . . Placosphaeria Trifolii AMT ro ria Plasmopara nivea Pleosphaerulina BrIOslana to Son Pleospora NIH ia Asparagi Endiusae v. major. Gilletiana IMIECUOLIA Ata herbarame sera senani Sarcinulae media Orjsgg. aan; phragmospora . . . Pleurotus acerinus applicatus. . ..0.0. APYINUSH: 2 Eryngii lignatilis olearius ostreatus petaloides 1216 1183 1699 1700 11S9 1939 1958 780 781 ab) 782 783 784% 78% 785 159 160 161 Pleurotus Plowrightia Mezerei Pluteus Podosphaera Oxyacanthae. . . . tridacivlaainze Polyactis vulgaris Polyporus AGUSTA albus betulinus.. ... . +. cinnabarinus . . . . dryadeus... ..... .. eleransisa e TrONdOSUS AE TUUS SITES fumosus hirsutus. hispidus igniarius imberbis incarnatus leptocephalus lobatus marginatus. . + Molluscusttteea Moni: o RE nidulans officinalis. a N80 ovinus Schweinitzii . . . . scobinaceus Spongia squamosus sulphureus VALius':. Meo versicolor virellus As Teri VULYNUS 1 III Polysaccum pisocarpium . . .. subarrhizum . . . . 659 398 374 389 375 399 376 404 377 378 401 3/9 418 380 381 382 383 384 385 Polystictus abietinus . 388 hirsutus 589 | lutescens . 390 perennis 391 pietus. 392 velutinus . 395 versicolor 394 Polystigma rubrum 941 Polystigmina rubra 1577 Polythrincium Trifolii 1813 Poria incarnata . 404 Medulla-panls 405 mucida 406 reticulata.. 40)7 vulgaris 408 Poronia macropoda 875 macrop.pcladonioides 873 Oedipus . 873 Oedip. Bieladanioides 873 Porothelium subtile 494 Propolis faginea 11928 Protomyces Heleocharidis . 1183 macrosporus . . .. 1174 macrosporus . . . . 1191 . ylogenus . 1955 Psalliota arvensis 294 campestris . . . 295 silvatica 296 Psathyra gyroflexa . . . 241 spadiceo-grisea 249 Psathyrella disseminata 243 gracilis . DIA Pseudopeziza Cerastiorum 1136 Medicaginis. 1158 Trifolii . 1137 id, f. Medicaginis . 1138 — 278 — Pseudoplectania nigrella . Pseudoiryblidium Neesii . Pseudovalsa Betulae . lanciformis . Psilocybe cernua ericaea FEide uda subsp. elongata Puccinia Absinthii . Acetosae . i Aecidii- Rent Aegopodii Agropyri Agrostidis Anemones. . . annularis . Arenariae Aristolochiae Aristolochiarum Artemisiarum, . arundinacea . . Asparagi Balsamitae . Bardanae . Baryi Betonicae. . Bistortae . Bulbocastani . Bunii . a BIXIAIA TAAE Caricis CATE um Centaureae . . ... Cerasleso sat Chamaedryos. . . . chondrillina Chrysanthemi . . . CGICROLHE e Circaeae Girsili .i 5 Cirsii RIS RIE cohaesa . . Compositarum . Convolvuli coronata 5II, 1058 1159 92 922 938 239 240) 556 Yi 653 558 649 648 5S5 559 560 561 b6l 556 605 562 563 D64 565 566 567 568 568 569 570 560 DII Puccinia Cynodontis . 582 Dianthi . 560 dispersa 083, 612 Endiviae DSL flosculosorum . 593 fusca DSI Galii 611 Galii-verni , . 627 Gentianae 5S6 Gladioli . 587 Glechomae ..... 588 Glechomatis .... 588 Globulariae . . ... 591 glumarum . 589, 612 graminis 590 grisean rali Helianthi. . .. 5992 Hieracìi . 505 holcina . . 594 Iridis. cn ata RRR099 Junci . . D40, 617 TAbUIMi. RIS Leontodontis. . . . 1967 Liliacearum 596 Lychnidearun . . . 560 Magnusiana . 597 Malvacearum. . 598 Maydis:. ... «620599 Menthae ...... 600 Montanari. E SMc0l oblongata. . .... 602 obtegensi:. 0 WNN603 Oreoselini “. . ... 604 perplexans . 656 Prenanthis Doni Chondrillae. . . . 573 Phragmitis. .... 605 Pimpinellae .... 606 Roarimee . 607 Polygoni- ava plalni 608 Polygonorum . . . . 608 POL Ret 609 PIUME 0 E IZIOBIOLO, Pruni-Armeniacae . 610 Pruni-spinosae. 610 Prunorum ..... 610 punctata N64 Rosae T1.9 . Snia Rhacodium collare nat a tato: PEACE EUPERITENi a e Rhizoctonia violacea" cacare Rhizomorpha subcorticalis . . . . Rhizopogon graveolens . .... tubescensio. ui Rhizopus DIRTICANSA I sane Rhytisma ACL a Cotmit. o ne Ampetri..aetà Liriodendri. . ... salicinunità. 3988 Bistoriae: rt brunnea Chi ae didymarioides . . . pai Primulaetsttsetai Ranunceuli st Scolopendrii . . . . SUDLEUTO RARA Roestelia cancellata Rosellinia amphisphaerioides. (CAIO ISTE > SPIE byssiseda. . ..... Gladoniae .. ... conglobata ... . . . emanata te id. f. Fagi-silvaticae mammiformis medullaris . .... MECALLIIO NI rhombispora . . . . pulveracealta amg: Rotaea Bava I AZIZRÀ Russula adustalti3-Mace: aeruginea. . . . .. allbtacear see GIUSIeso eoerulea <.<... cyanoxantha . . . . Geller o ARE emetica tao faetEnsta oo PrAgilis Asti sat MILLE SAI TIVI dae Ae luteaset Ae dr nauseosa . . .... DICRICANSI SO ILIADE A a pectinata . tu. rosacea 0. net. TUDrA PARI sanguinea ... .. VIrescens i. 08 Ryparobius dubius: e Saccardea echinocephala . . . Saccobolus Kerverni © St neglectusatet ste Saprolegnia Cerato parato ot DDD 794 795 795 796 797 798 799 800 801 802 803 SDA 739 29% 295 296 1968 397 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 Sarcinella heterospora”.iftt 1835 Sarcoscypha Coccinedde nn 0. 1056 Schizophyllum COMMUNE ts i e 396 Scleroderma BOWIEta Rie deo 37 CEDAS 40) CUNMUNMI\ 0. 37 Geaster aeneon 38 SPARICCUMI IO 41) verrucosum. .... 899 vuo aret ala ene 4) Sclerospora graminicola var. Se- tariae-italicae . . 1190 macrospora. . . . . 1191 Sclerotinia echinophila. . . .. 1069 Huckeliana een 1070 IWbertlana ft to 1071 SBrIfol rum CE RaRde 1072 Selerotium clavus. . . . . 958, 1926 complanatum. . . . 1927 Libertianum . 1071, 1928 Oryzae teen 1929 PUstalaNen i AE 1930 EWA COLMI 1951 LL lipacereeant 1252 VALUE e 1933 Scutula epiblastematica . . 1155 Sepedonium chrysospermum . . 1726 Septocylindrium aromaticum. . .. . 1740 Septogloeum Cydoniae . . .... 1657 MOTd MAR 1573 Ulmio. CES 1658 Septoria ACANEDIE O 1479 aegopodina . . . . . 1480 AVES CULI 1481 Aeseullicola.. Pes: 1982 ANI E 1483 Alnieola e ee 1484 — 280 — Septoria Septoria Aquilegiae ... . . 1485| Limonum. ..... 1531 arethusa Wie 1486) ‘Iineolata ee 1532 Astragall.. fees 1487| Lycopersici. . ... 1533 BroMe 1488 ESIEy:CO pier e 1594 cannabina ..... 1489 Lysimachiae . . . . 1535 Cannabis... 1489| macropoda . . . .. 1536 castanicola . . . . . 1490) Simontana ter 1537 Cercidis:@apsu- ae 14091 Na pelli: ae 1538 Ghelido niente 1499 *rocellata i Sinne 1539 chrysanthemella . . 1493| Oenotherae. ... . 1540 Chrysanthemi. . . .1493| oleandrina..... 1541 IR 1494 orobicola renna 1549 Clematidis ene VO RZA seo 1545 Clematidis rectae . 1496] Petroselini . . . .. 1544 Convolvuli. . . .. 1497| id. var. Apii.... 1945 CONICO LAN 1498| Phitolaccae. ... . . 1547 Crataegi ne 1499| Phyteumatis . .. . 1546 Gueurbitacearum . 1500| piricola. . ..... 1548 CULVatat aa 1501| plantaginea 1549 Cyclaminis. . ... 102: Poae!. 3.0 AE 1550 CYtistoRt= o 996 1503 | polygonina. .... 1551 Desmazieri . . . . . 1504 | Polygonorum 1552 Diani ere ae 1505) SP puis 1553 Dica eo 1506| id.form.tremulicola 1554 CIGNITNEI Ste ooo 1507 NQUerce Lee 1555 id. var. santonensis 1508| quercina . ..... 1556 AIMEera eee 1509| Rhamni-catharticae 1557 disseminata . 1510). Rhapontici 00 1558 Dulcamarae 15118 ARIDI 1559 Erigerontis. .... 1512| Saponariae. . ./. . 1560 Bupatorii. ... .. 1513] scabiosicola 1561 evonymella. . ... 1514| Senecionis . ... ... 1562 Evonynit 1515| Soldanellae. . ... 1563 CXOLLCAII LO 1516] Stellariae. . ..... 1969 Hlicariae Eos sur 1517 RL ea e RIE 1564 Hragariae . 0. 1518!) ELrafo iti CI 1574 Gerani rase 1519) RRIritic RE 1565 Gladio lese. 1520| Unedinis . ..... 1566 glumarum . .... 19% Urticae tt eee 1567 graminum . .... 1522)|\N&Vierben ae}: AfNe 1568 Hederae ...... 15231 Villarsiae. . 00% 1569 Hellebori. . . .... 1594. | Sillia INtybltt ani 15925 ferruginea: 0 926 Ramiro 1526 | Sirodesmium Iaserpiti eni 1527 (anti quinta riRAztane 1834 Lavandulae . .. . 1528|Sistotrema leguminum. . ... 1529 cinereum . ...... 417 Limnanthemi ‘ 1530]. confluens .. ... 438 — 281 — Sistotrema Sphaeria quercinum, . . .. . 439| Craterium 754, 1139 Solenia depazea acericola . 1654 muomala”; - a. 495) AEUSEA EE 872 Sordaria ISCIfONIISIOAN S98 MASCEINAr,. filo 832 Empetrb 0 900 750 Cladoniae. ....... 194 | Ecm I O 724 Sorosporium fimbriatas-t e 903 Saponariae . . ... 677 fragiformis . . .. . 867 schizocaulon, . . . . 659. fusti 862 Speira Ggraministi ISO 929 MMPHIOldesi.. ...;- 1832| granimodes . .... 916 Sphacelia Hederaè%%- «Me. 755 iyplima'... .... 1907| herbarum.. . .... . 154 Sphaceloma Hypoxglon ...... 877 ampelinum . . ... 1605| Ketmiae....... 918 Sphacelotheca maculiformis. . .. 728 Hydropiperis. ... 675] mammiformis. ... 800 Sphaerella mastoidea. . .... 818 TED ee 719] Melogramma .... 925 osteroma .. . . ...°. 720) NAUTOSIU ER 0 850) Chamaeropsis 791 IRINA MOSSO co 748 Bpimedii...... 722 punctiformis .... 733 BEVMoeite. . e 723 OCAeSTA N, 1363 Balena cit. 724| parallela... .... 894 Mraparine tt. . 0. 725 Penicillus: a et 789 hedericola . .... 12.0)| E Pezizote ti fe 949 Lepidiotae ..... 756 | pleuronervia 792 lineolata ...... 727| pulchella ...... 878 maculiformis. . .. 728| Pulvis-pyrius. ... 825 Malinverniana . .. 729| quaternata . .... 879 Molleriana . . ... 130. OSE Ss. 953 MEVZAER von 731 rubiformis, . ... . 863 Pirolae tot. TEA ELI i deo 899 DPSOTOE Ni 737| stigma gf decorticata 899 punctiformis.... 733] typhina....... 957 Schaereri . ..... 138| umbrina. . .... +.816 superfiua ......... 749| verrucaeformis . . . 901 Sphaeria aylomoides . .... 936 TITO ARROSTO 760 | Sphaeronema aquilina. ........ AID Gerani, ee . 1374 Balsamiana 970| vermicularioides. . 1373 MEREorASiinO: licia 791 ZIANADR A 942 bullata. .-. 0... 897 | Sphaeropsis castanaecola . . . . 1580| cerataegicola . 14I4 COCCUIICA 1. 202.0 ol Eliseo, 00048 1415 cohaerens . . - 861 hedericola ..... 1416 conglobata. . . .. . 797| heterospora . 1417 conigena ...... 982| minuta ....... 1418 Sphaeropsis Oryzae salicicola . . vaginarum Sphaerotheca Castagnei Epilobii fugax fuliginea Humuli Humuliv. fuliginea pannosa Sporocybe byssoides. ..... Sporodesmium piriforme Sporodinia Aspergillus grandis Sporormia fimetatia naso intermedia minima Sporoschisma mirabile Sporotrichum angulatum aranearum byssinum roseum sulphureum Spumaria alba Mucilago Stachybotrys alternans. i. a Stemonites fasciculata ferruginea fusca physaroides thyphina Stephensia bombycina 1419 1420) 1491 69 693 1899 1784 1295 1295 1226 1299 1227 Stereum alneum bufonium . hirsutum . ochroleucum . purpureum . rubiginosum rugosum sanguinolentum Sterigmatocystis nigra ochracea Stictis alba . cOCCINCA . nivea Panizzei. Stigmatea Robertiani Stigmina Briosiana. Stilbospova thelebola . Stilbum erythrocephalum roseum Strobilomyces strobilaceus Stropharia melanosperma . viridula. Stysanus Veronicae Suillus castaneus. . cyanescens . . Synsporium biguttatum . Tapesia luteola sanguined Taphrina aurea . coerulescens . Teichospora patellarioides pezizoides Thamnidium elegans . 1SSS 1970 297 298 1898 337 398 1780 1090 1154 1179 1173 830 S31 1182 — 282 — Thecopsora Pirolae Vacciniorum . Thelephora anthoceephala bufonia . calcea . calcea Sambuci. cerebella . cinerea fp interrupta coralloides . ferruginea, . . fraxinea hirsuta MUSCIGENA, . nitida . NiVed ‘ochrolenca. purpurea quercina rOSCA, . Sambuci. sebacea . sericea. undulata . Thyrsidium hedericolum Tichothecium gemmiferum . rimosicolum Tilletia levis striiformis Tritici. Tilmadoche MITA cel E SSsso Torula asperula graminis Rhododendri . . Trametes Bulimia: cinnabarina gibbosa . bispida tate: suaveolens . id. f. resupinata. . Trematosphaeria pertusa . . 188 480 485 479 480 467 189 471 472 468 469 481 WTT 489 486 168 487 1649 Tremella Auricula-Judae deliquescens. fimbriata . foliacea . lacrymalis mesenterica undulata Tremellodon gelatinosum Trichia chrysosperma . . puiformis. .. 04 VEUGIO AE Tricholoma acerbum albellum albo-brunneum album. bicolor brevipes conglobatum . . coryphaeum . equestre flavo-brunneum . Georgii.. b grammopodium graveolens . luridum. nudum personatum . . Riussular ta spermaticum . sulphureum . . terreum. . tigrinum . .. Trichopeziza sulphurea . . . Trichoseptoria AMO oso Trichosporium Lauri . do Mays fe Trichotecium roseum . 3 Trimmatostroma Salicis Triphragmium Ulmariae . . ... 494 500 498 497 500 499 498 501 1951 . 1283 . 1232 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 119 113 114 115 116 106 117 118 | Uncinula DICOrNMASTRE SI SPAN 695 BiIVORARISI Eee 696 clandestina... . . 696 Salicis* Soto 697 | Uredo aecidioides . .... 506 Agrimoniae..... 641 Alchemillae . .... 527 Amaranthi . :‘.. | 1186 apiculata. i. 255 aurantiaca . .... 642 CONDI SIOE 1187 Decaisneana DDL Euphorbiae . ... . 54A MADRE: ZII 537 fusco-virens 664 glumarumi. . .... DS9 hypodites . ..... 661 = UMCONISI ANTE 590 Maydis”.x, 000% 665 Bolypodilt ae 643 Portulacae. . . .... 1188 Potentillae ..... 634 Potentillarum. . .. 634 Prumorumi! <.< °° 610 puncetata . . 0... DIL OSULO NINA: 658 Rubigo-vera. . .. . 612 SALES O 510 segetium.. ... . 662, 670 suaveolens. . .... 603 Symphiti .. .... 644 urceolorum . .... 676 VAGO Ea 566 VZ0l48: A ISEE 630 Violarum. ...... 630 Urocystis Anemones . .... 684 Colchicosemta = 685 Occulta es ene 686 pompholygodes . . . 684 Violaetorisane: 687 Uromyces Acetosae' ui. 525 Aconiti-Lycoctoni . 526 Alehemillae 527 Alliorumi rl. 609 Amygdali. ..... 610 Trochila Graferium Met, 1139 Ist Sa) 1140 Laurocerasi 1141 LF RO ATI 1135 Trullula olivascens ...... 1634 | Tubaria Muscorum ..... 201 Tuber aesuvum,. i 00. 1010 Berchite 0: 1011 brommaler.. 0210». 1012 cuarium .... ... . 1010 excavatum . 0. 1013 ferrugineum . . . . 1014 foendum: .°. 1015 macrosporum 1016 maculatum . .... 1017 Magnatum ..... 1018 melanosporum . 1019 mesentericum . 1020 microsporum. . . . 1021 dini, 1029 oligosporum . 1023 TERE ILLE CNS PO AE 1024 Tubercularia GGIMOLDOLA: 0 1902 continens:=.-ui..: 1903 granulata:.. .-.-... 1904 iau. 1905 walcamstt 0... 1906 Tuburcinia Muentalisi:'. 0: 683 Tylostoma alpi I. rc... 4 mammosum 4 Tympanis imiemisizesto, 3°,, 1121 Walelarisgni-; è. 1151 Pinastri . . . 1121, 1199 Typhula MMommnIisr o, 460 phacorrhiza 461 Ulocolla INACea tot. 497 Uncinula MIVeriBen i. 695 MIR 3; 697 Uromyces Anthyllidis apiculatus. . ... . appendiculatus. . . Astragali Behenis caryophyllinus. . . Dactylidis Erythronii Rabac are 00 iraternustst: 60) Genistae-tinctoriae Geranii Junci Lathyri Lupini MUSCOrOATI IAA Ornithogali. . . .. Orobi Phaseolorum . . . . Phyteumatum . . . IRA Polygoni Rune Serophulariae SCURI Sileness Ist. BILIONUSI A ene Terebinthi Trifolii Verbasciz: itato Viciae-Fabae . ... Ustilago bromivora Carbo Cramerig atei grandis Hordei hypodytes Ischaemi longissima Maydis neglecta nuda 546 538 539 540 538 DIA 541 548 549 537 529 529 543 DIA DAD 546 DAT 548 549 DDL 552 DAT 5537 658 670 676 659 661 663 664 665 666 Ustilago Panici-miliacei . . Reiliana segetum Sorghi TREO urceolorum . Vaillantii . violacea Ustulina maxima. . Valsa ambiens Auerswaldii leucostoma . Massariana . Prinastri i 0% salicina . translucens. Valsaria insitiva . 668 669 670 671 672 676 673 | 674 872 SS0 SSI SS2 SS3 S87 S84 885 921 — 284 — Venturia Alchemillae Dianthi . | Vermicularia compacta . . . Dematium Vermicularia herbarum . . . Liliacearum trichella Verpa digitaliformis. Speciosa. . . . Verticillium Buxi Ractareeesn lateritium -. . Volutella Buxi Volvaria bombycina . 736 788 1579 1550 1381 1582 1355 1040 1033 1728 1729 1750 1908 165 Volvaria gloiocephala . pusilla speciosa volvacea i Xenosphaeria rimosicola Xylaria bulbossateet digitata . eupiliaca . . . . (Gue pini Hypoxylon. . . Xyloma ACERINUM .. +. + rubrum . Zignoella pulviscula . . Zygosporium oscheoides . . . ili ISTITUTO BOTANICO DELLA R. UNIVERSITÀ DI PAVIA LABORATORIO CRITTOGAMICO ITALIANO DIRETTI da GIOVANNI BRIOSI. SULLA CONDUCIBILITA ELETTRICA DEI SUCCHI E DEI TESSUTI VEGETALI. Nora Ia! della Dott. EVA MAMELI Tra le ricerche più importanti della biochimica sia vegetale che animale, sono da annoverare, parallelamente a quelle sulle proprietà osmotiche e crioscopiche dei succhi e dei liquidi estratti dagli organismi, quelle della loro conducibilità elettrica. Come è noto, in seguito ai lavori del Raoult, del De Vries, del Kohl- rausch e di molti altri, tanto l'abbassamento del punto di congelamento di una soluzione, quanto la sua conducibilità elettrica, sono, come la pressione osmotica, funzioni del numero di molecole e di ioni contenuti nell'unità di volume del liquido; quindi ciascuno di questi valori è funzione dell'altro, e ciascuno dei primi due può servire indirettamente a darci il valore del terzo. E poichè le variazioni di questi valori sono strettamente legate alle variazioni che subisce il chimismo delle cellule vegetali, è naturale che molti problemi riguardanti gli equilibri chimici nelle piante, siano risolti con l’aiuto di tali metodi sperimentali. Ciò equivale a dire che, alle quantità variabili, dipendenti: 1° dalle sostanze che le piante tro- vano in natura e che da esse vengono assorbite ed elaborate, quali i componenti l'atmosfera, l’acqua ed i sali minerali: 2° da quegli agenti ! Queste ricerche, iniziate due anni fa ed interrotte di poi vennero riprese solo nello scorso anno e proseguite contemporaneamente nel Laboratorio di Bo- tanica nel quale mi trovo, e in quello di Chimica dell’ Università di Pavia. Ai rispettivi Direttori, che gentilmente misero a mia disposizione materiale ed ap- parecchi, mi è grato esprimere la più viva riconoscenza. Atti dell’Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie Il -—- Vol. XII. 20 el son che si possono chiamare “agenti catalizzanti ,, quali il protoplasma vivo e gli enzimi; 3° dalle energie di cui i vegetali continuamente usufrui- scono, quali il calore, la luce, la differenza di potenziale elettrico, deb- bono necessariamente corrispondere quantità variabili nei componenti lo stato chimico di un complesso cellulare. È evidente quindi, che in tutti gli elementi, liberi o combinati, esistenti in un organismo qualsiasi, debba avvenire, parallelamente ad oeni variazione nella composizione, nella concentrazione, o nella vita- lità di ciascuno dei suddetti “fattori,, un corrispondente cambiamento di ionizzazione o di aggruppamento molecolare 4!. In una parola, a noi è dato seguire con queste ricerche il processo vitale di un organismo qualsiasi, e più precisamente, avremo dal metodo crioscopico le variazioni che subiscono sia le sostanze ionizzate che quelle non ionizzate, e dal metodo della conducibilità elettrica le variazioni che subiscono le sole sostanze dissociate. Tra queste poi potremo distinguere, come già fece il Hea/d4?, le sostanze organiche dalle sostanze minerali, e constatare quale di esse abbia maggiore influenza sulla conducibilità. Per opera principalmente del Dutrochet, del De Vries, del Pfeffer e dell’Overton, gli studi sui processi endosmotici ed esosmotici delle piante portarono alla risoluzione di importanti problemi della fisiologia sì animale che vegetale, quali per esempio il movimento della linfa, e l’accrescimento degli organi delle piante, mentre di ricerche crioscopiche sui vegetali si occuparono solo in questi ultimi anni, per quanto io sap- ' Si considerino ad esempio le reazioni ioniche che vengono determinate: 1° dalla formazione e dalla presenza nei succhi vegetali di precipitati, quali il fosfato e l’ossalato di calcio; 2° dalla dissociazione dell’acido carbonico dell’aria dopo il suo assorbimento; 3° dall’ossidazione degli alcool e delle aldeidi in acidi ; 4° dalla formazione di basi organiche; 5° dall’aggiunta e dalla sottrazione di ae- qua effettuata nei modi più diversi, ecc. | ” ; ? Fr. Dr Forest Hrarn, The electrical conductivity of plant juwices (Bot. Gaz. agosto 1902) e (Science XV, p. 457, 1902). Tanto lo CzAareK (Biochemie der Pflanze, Jena, 1905, I, 48) quanto il Ni- coLosi-RoncarI (v. appresso) citano HrALD e De Forest come due persone di- stinte, mentre costituiscono la stessa persona, ed anche i lavori a cui i due au- tori accennano non sono che lo stesso lavoro riportato in due periodici diversi. — 287 — pia, il Maquenne!, il Sutherst®, il Cavara?, e recentemente £. e Hilda Drabble *. Riguardo alla conducibilità elettrica, ciò che nel campo della fisico- chimica animale, venne ampiamente trattato e discusso dall’ Heidmann, dal Person, dal Matteucci, dall’ Eckard, dal Weber, dall’Hermann, dal Du Bois-kReymond e dal Galeotti *, in quello della fisico-chimica vegetale ebbero ad illustrare solo in parte finora il Hea/d e recentemente il Nicolosi-Roncati®. Il metodo da essi seguito è il seguente: 1.’ Estrazione di una piccola quantità di succo dagli organi ve- getali (radici, bulbi, steli, foglie, frutti), per mezzo di un torchio (Heald) o in generale per mezzo della pressione (Nicolosi-Roncati). 2.° Determinazione a temperatura uniforme della resistenza elet- trica opposta da questo succo al passaggio di una data corrente, dalla quale veniva poi ricavato il valore della conduttività specifica. Il Heald poi, per indagare se vi sia qualche relazione tra la con- duttività e la quantità di ceneri presenti nel succo, determina le ceneri presenti in 5 cc. di succo, le discioglie in acqua distillata, diluisce la soluzione fino al volume originario del liquido, e determina la condut- tività specifica di questa soluzione. Il Nicolosi Roncati fa un interessante confronto fra i valori della - conduttività elettrica e quelli delle determinazioni crioscopiche per uno stesso organo vegetale. Dei lavori dei due Autori riporto qui in breve i risultati: 1.° La conduttività del succo delle piante è principalmente do- ! MaqueNNE L., Sur l'accumulation du sucre dans les racines de betteraves (Comptes Rendus de l’Ac. des Sciences. Paris, 121, 834-1895). ° Sormerso W. F., The freezing-point of vegetable saps and juices. (Chemi- cal news, vol. 84, p. 234) nov. 1901. " Cavara Fr., Risultati di una serie di ricerche crioscopiche sui vegetali (Rendiconti Congr. Botan. di Palermo; maggio 1902); (Contrib. Biol. veg. 1v, p. 41- 81, t. 1rr-1v, 1905). * E. e Hirna DrABBLE, The relation between the osmotie strength of cell sap în plants and their physical environnement (The bio-chemical Journal 2, 117, 1907). 5 GareortI G., Sulla conducibilità elettrica dei tessuti animali (Lo Spe- rimentale, 1901) e (Zeitschr. f. phys. Chemie, 1902). — Sulle differenze fisico-chi- miche tra protoplasmi viventi e morti (Lo Sperimentale, gennaio 1903). — Neve Untersuchungen iiber die elektrischen Leitfihighkeit und den osmotischen Druck der tierischen (ewebe (Zeitschr. f. Biol. xnv, 65-1904). © Nicorosi-RoncatI, Ricerche sulla conduttività elettrica e la pressione osmo- tica dei vegetali (Bull. Orto Botanico della R. Univ. di Napoli, II 2°). — RAZR vuta alle sostanze minerali contenute in soluzione, la presenza dei composti organici essendo di minore importanza (Heald); 2.° La conduttività specifica del succo estratto dagli organi su- periori è sempre molto maggiore di quella ottenuta dal succo degli organi presi vicino alla radice, una conduttività progressivamente ere— scente essendo evidente man mano che si ascende dalle radici verso la parte superiore della pianta (MHeald; Nicolosi-Roncati), benchè per gli steli sia stato trovato che contengono un succo di conduttività maggiore di quello delle foglie (7Hea/d); 3.° La conduttività specifica del succo è approssimativamente corrispondente all'ammontare relativo delle ceneri nelle parti della pianta da cui fu fatta l'estrazione (Head); 4.° la conduttività è alquanto più elevata nella corteccia (sensu lato) che nel cilindro legnoso e midollare (in Datura Stramonium) (Ni colosi-Roncati); 5.° La conduttività elettrica della parte centrale del fusto com- prendente il xilema è maggiore che nella corteccia (in Bulbine fru- tescens) (Nzcolosi-Roncati); 6. La conduttività elettrica è piccola nei frutti, e diminuisce con l’inoltrarsi del loro stadio di maturazione ( Nicolosi-Roncati); 7.° La conduttività è piccolissima nei succhi delle piante pa- rassite ( Nicolosi-Roncati). I risultati ottenuti dai due Autori sono senza dubbio importanti, ma il metodo da essi seguito, specialmente per ciò che riguarda la estrazione dei succhi vegetali, offre, a parer mio, facile il campo alla critica. Basti pensare anzitutto alla differenza sostanziale che passa fra il sueco estratto da un tessuto e il liquido contenuto nel tessuto stesso: il primo è evidentemente, non solo una porzione del secondo di composizione differente e più o meno costante, ma, ciò che più vale, una porzione che non ha più nessun carattere di vitalità, e che corrisponde anzi certa- mente ad una condizione post-mortem del tessuto vegetale. E pure ammettendo che tutte le determinazioni riguardanti la pressione osmotica, la crioscopia e la conducibilità elettrica, abbiano solo un valore di relazione, è evidente che quarto più ci si scosterà dalle condizioni reali, biochimiche dell'organismo in esame, tanto meno . attendibili saranno i risultati ottenuti: e ciò è tanto più vero nel caso nostro in cui ci si riferisce alle variazioni che così facilmente avven- gono nella quantità delle sostanze ionizzate. A questa considerazione è da aggiungere quella pure importante della facile alterabilità di tali estratti al contatto dell’aria, per quanto rapidamente vengano fatte le determinazioni di conducibilità; e l’altra PE e 289 — delle variazioni notevoli che subisce il chimismo della pianta nelle di- verse ore della giornata e col variare delle condizioni naturali d’ am- biente, variazioni alle quali gli Autori non accennano affatto. Per ciò che riguarda poi l'estrazione delle ceneri fatta dal Heald, a me pare che i dati ottenuti da questo Autore abbiano, anche per altra ragione, un valore molto relativo. E infatti egli, non solo provoca nelle sostanze in esame, mediante il processo d’incenerimento, dei cambiamenti chimici e fisici profondissimi, ma esclude altresì, con la ricerca della conducibilità elettrica della soluzione acquosa delle ceneri, tutti quei sali inorganici insolubili in acqua e solubili nei liquidi con- tenuti in generale nelle piante. Resta — da ultimo — l’obiezione della concentrazione differente che assumono i suechi a seconda della pressione alla quale vengono estratti. Tanto il Head che il Nicolosi-Roncati, deserivendone il metodo di estrazione, non indicano se la pressione è in ogni caso costante. Ora è facile arguire, che, pestando più o meno un dato tessuto vegetale, il succo da esso ricavato avrà una concentrazione più o meno variabile, a seconda che andrà variando la quantità di sostanza liquida o di sali estratti. E corrispondentemente al variare della concentrazione dei sali in esso disciolti, varierà di conseguenza, per una nota legge di fisico-chimica, la sua conducibilità elettrica. Infatti, dalle prime ricerche che io feci per riscontrare i dati ot- tenuti dal Hea/d, mi convinsi che se i succhi non vengono estratti a pressione costante, la loro conducibilità elettrica varia sensibilmente, ed in un determinato rapporto. Parte sperimentale. Come apparecchio mi valsi dell’apparecchio completo Ko/lrausck- Ostwald per le determinazioni di conducibilità elettrica dei liquidi, che viene messo in commercio dal Ké%/er di Lipsia, e seguii per le deter- minazioni il consueto metodo di Ko/QCrausck. I succhi venivano estratti, o per mezzo di un torchio munito di manometro, o semplicemente pe- stando i tessuti in mortaio di porcellana o di agata. Riporto qui alcuni dati ottenuti da succhi estratti torchiando o pestando uno stesso tessuto vegetale, successivamente un numero diverso di volte, e determinando ogni volta la conducibilità elettrica. | Conduttività specifica Î = —_———r ——1in="——— ra | Tessuto | | î | 1% volta | 2% volta | .3* volta 4° volta 5% volta | ——.——-_xk a |17 ottob. 1907 | Apice di fillodio | 109,7 )* _ |1485) 4 173,3 ) media 217,7 ) media] 312,8 di 108,2 f media! 150,0 {media 172,8 | a 7 An ST E 312,4/ media |\Opuntia Ficus| ggz} = 5). 798) 162,9 ox7,0) 2165 iS (Cere | Indica Mill. | 15° \ 108,6 IR e LIE SD) i 312,5 t= 160 08,0 \149,1) | 9; | | | | | | | | | 18 ottob.1907 | | Foglia di 255,2 media] 268,1 901,2 ) media 305,1 ) media Agave americ.| 262,08 = 1276,0/ media 29,1 — |305,55 = | IDEE 9682 2618 | 266,4 ( eo | 2964) 298,2 | 318,1 ) 309,5 | x 266,8 ) 0°>% | | | | Queste esperienze dimostrano che col crescere della pressione alla quale il tessuto veniva sottoposto, andava aumentando notevolmente la conducibilità del succo estratto, e quindi la sua ionizzazione. Una conferma a questi miei risultati è data da una serie di lavori compiuti in questi ultimi anni dall’André *, nei quali VA. stabilisce che la concentrazione dei succhi estratti da una pianta varia a seconda della pressione alla quale essi sono stati ottenuti. L’A. sottopone diversi organi di diverse piante (radici di Topi- nambour, Carota, Phitolacca decandra, foglie di Valerianella olitoria, ecc.) a pressioni di 3; 12,5; 25 Kg. per cmq. e trova che la composizione dei succhi è presso a poco costante, qualunque sia la pressione, mentre la loro concentrazione varia con la pressione. E più precisamente, essa è più elevata per le pressioni più deboli, e diminuisce quasi sempre quando la pressione alla quale la polpa è sottomessa, aumenta. ! Tutti questi valori vanno moltiplicati per 10-5 ? G. ANDRE, Sur la composition des sucs végétaux extraits des racines (Comptes Rendus de l’Ace. de France de Paris, 748 (1906), 972); Sur Za migration des principes solubles dans les végétals (Comptes Rendus de V'Ac. de France de Paris, 144, 383); Sur la constance des sucs végétaux obtenus par des extractions successives (Comptes Rendus, 23 dée. 1907). ® L'Autore fa eccezione per i tubercoli di Topinambour, per i quali, a pressioni diverse, composizione e concentrazione, sarebbero presso a poco co- stanti. — 291 — In un'ulteriore pubblicazione l’ André trova che Ja concentrazione dei succhi subisce deboli variazioni a partire da una pressione di 25 Kg. per cmq. e tende verso un valore presso a poco costante a misura che la pressione aumenta. Date quindi le considerazioni precedenti, e per ricondurre le espe- rienze a condizioni costanti e, per quanto è possibile, non dissimili da quelle della pianta viva, pensai di determinare direttamente la con- ducibilità elettrica dei tessuti vivi, anzichè quella dei succhi estratti artificialmente, — trovandomi così, a parer mio, in condizioni migliori di quelle nelle quali furono fatte finora le esperienze su tessuti animali. Basti pensare infatti alla presenza delle epidermidi vegetali, che im- pediscono l’irregolare e variabile efflusso dei liquidi cellulari, e circo- lanti, quale dovette certamente avvenire nei tessuti animali adoperati per esperienze analoghe. Questo metodo evita poi qualunque operazione che alteri la costitu- zione e quasi anche la vitalità del tessuto, e quindi da questo lato pre- senta la massima facilità nella preparazione del materiale. Lavorando però direttamente sul tessuto, è chiaro come non potevasi più fare uso di tutti gli apparecchi (specialmente cellule, elettrodi, ecc.) che sono usati con il metodo Kok/rausch per le determinazioni della conducibilità elet- trica nelle soluzioni. Ho dovuto perciò modificare tali. mezzi per renderli atti alle nuove condizioni di determinazione e tali modificazioni richiesero non pochi tentativi. Nella letteratura, l’unico caso analogo a cui mi poteva riferire era quello del (Ga/eotti, che si servi, per i suoi classici lavori sulla condu- cibilità elettrica dei tessuti animali, di un suo speciale apparecchio!. In esso gli elettrodi rotondi e del diametro di i cm. erano: uno fisso, l’altro mobile di contro al primo in modo da poterlo situare sempre ad una distanza costante da esso, e tra i due elettrodi veni- vano posti i pezzetti degli organi, di spessore corrispondente alla loro distanza. Ora è chiaro che questa disposizione sperimentale, che pur ha dato al Galeotti tanti brillanti risultati, se poteva adattarsi al caso di tessuti vegetali di forte spessore, non era applicabile a tutti i tessuti in gene- rale, e per la loro sottigliezza (foglie), e per la piccolezza del diametro COMO ONE (steli), ecc.; se non introducendo in essa delle radicali modificazioni che mi propongo di apportare in seguito. Senza di che sarei certo andata incontro a cause d'errore non facilmente computabili, quale ad esempio, quella della variabilità dello spessore del tessuto inter- posto. Volli perciò, in questa prima serie di ricerche, dare la preferenza al metodo d’im- mersione degli elettrodi nel tessuto, anzichè al metodo di semplice contatto. A questo scopo, costruii degli elettrodi di platino paral- leli e verticali, di varie foggie (a lancia, rom- boidali, rettangolari), a seconda dello spessore e della consistenza dei tessuti che sperimen- tavo, e collegati in modo che mantenessero costante la loro distanza (fig. 1). Com'è naturale però, l’uso di elettrodi siffatti non mi permise altre esperienze che quelle su foglie di spessore non inferiore ai Fig. 1. 5 mm., e quindi di piante appartenenti alle famiglie delle Crassulacee, Amarillidee, Gigliacee, e quelle su frutti, bulbi, radici. ; La capacità specifica dell’apparecchio veniva determinata, prima con una soluzione di K CI aa N poi, per controllo, con una di Na Cl saturo?; facevo poi la media delle due determinazioni, che non diffe- Fivano mai tra loro di più di 0,03. Per queste determinazioni, come per quelle di conducibilità dei succhi, usai la cellula cilindrica di Ost- wald, ma nelle determinazioni con gli elettrodi rettangolari (a causa delle loro dimensioni, che sorpassavano il diametro di detta cellula), mi servii di un comune cristallizzatore, tenendo sempre esatto conto della quantità di soluzione adoperata e della distanza frapposta tra il fondo del recipiente e l’estremità inferiore degli elettrodi. ! GaLeoTTI (G., Ricerche sulla conducibilità elettrica dei tessuti animali (Lo Sperimentale, 1901) pag. 762. i "00. e coli HO x e Hi SO) al 80% che volli adoporaratità mM Rico gol ; ; 50 prineipio come soluzioni di controllo, non si ha, come con quelle di K C1- e N di Na CI saturo, un suono ben distinto al telefono. i — 293. — Sin dalle prime determinazioni fatte direttamente sui tessuti, ot- tenni però valori della resistenza tanto grandi da non poter essere mi- surati con il ponte di Weatstone, se non intercalando nel cireuito delle fortissime resistenze. Sostituii allora alla comune cassetta di resistenza ed al ponte di Weatstone, il ponte a rullo di Hartmann e Braun, il cui filo, lungo m. 3,14 ha una resistenza di 11111 ohm quando tutte le spire siano tolte, e che può venire aumentata fino al decuplo con opportune disposizioni delle spire !. Tutto il resto dell'apparecchio rimaneva in- variato, ed il minimum del telefono, che era variabile ed indistinto en- tro i primi 15 minuti, andava facendosi sempre più stabile e distinto (talvolta anche distintissimo) dopo i.primi 15-20'. Nel maggior numero dei casi, appena immersi gli elettrodi, non mi fu possibile determi- nare alcun minimum, qualunque resistenza intercalassi nel reostato. Osservo a questo riguardo che il Galeotti? trovava invece, per i tessuti animali, che il minimum del telefono era più facilmente deter- minabile nei primi momenti del passaggio della corrente indotta, mentre più tardi esso diventava sempre più indistinto. Ma poichè egli operava con elettrodi che avevano un superficiale contatto con l’organo ani- male, mentre quelli da me usati penetravano nel tessuto, è probabile che la variazione da me osservata sia dovuta a quelle cellule da essi attraversate, clie opponevano al primo passaggio della corrente una resistenza che andava poi man mano diminuendo, Riporto qui, per dimostrare la praticità del metodo, qualcuna tra le molte esperienze fatte: I. — VARI STADI DI DISSECCAMENTO. Foglie ancora attaccate alla pianta vennero confrontate con foglie staccate e tenute per varî giorni alla temperatura della stanza, in modo che subissero un lento disseccamento: ! Le condizioni di esattezza di questo ponte e le diverse disposizioni delle sue spire, sono riportate in KonLrauscH e HoLBorn: Leitvermogen der elektro- Iyte. Leipzig, 1898. ? GALEOTTI, l. c., pag. 764. - 294 — Aloe grandidentata Salm-Dyck. 17 marzo 1908. temperatura C.S. ] Foglia attaccata alla pianta . . . . . . t= 18° | 4731055 18 marzo. HOZlIA(S(ACCALA MON t=18° |29,8>10=5 Aloe Africana Mill. 10 aprile 1908. ore temperatura C.S. HOST VIVA ERE A 18,25 Di--#202 19,7 >— 10-5 Foglia staccata... . . . I aid 19,37 t= 200 11,3 >= 10-95 12 aprile 1908 HOgliaABLACCAta RR II. 19,8 t= 180 | 234x107 S DA AR 1915 t= 180 | 27,6 > 105 Diotostemon Hookeri Salm-Dyck. 13 aprile 1908 ore temperatura RIOCHASVIVA N tt Rea St 17,50 Hi==@e1(60 PAMISUACCI LARE A APART 19,4 i==#1199 ba pe AA LADA LA ME nola t= 190 14 aprile 1908 RosliaZstaCCA La Ria A 19,39 t = 160 17,9 = 10-5 » » RE RE LTO e Do O 5 19,50 b= Il60 27,2 x 10=5 Appare da questi dati che la conduttività specifica diminuisce da prima con il disseccamento spontaneo del tessuto, poi risale, oltrepas- sando in certi casi il valore della conduttività specifica della foglia intatta. Analogo risultato otteneva il Galeotti per i tessuti animali (pol- mone, milza, fegato, lingua, ecc.) nei quali la morte era stata o spon- tanea, o provocata, — risultato che egli metteva logicamente in rela- zione con le variazioni che subiva il chimismo del tessuto dapprima, e con i processi di disgregazione e la distruzione dei diaframmi cellulari che probabilmente avvengono da ultimo. re e © — 295 — Nel caso delle foglie da me sperimentate ha influito probabilmente sulle variazioni osservate, anche la diminuzione del turgore cellulare. Mi riservo perciò di confermare con questo e con altri metodi la conclusione su citata. II. — FOGLIE IN VARI STADI DI SVILUPPO. Aloe striata Haw. 20 marzo 1908 temper. isaziioliagbasalot..- .c.. sei t= 220 >< 1075 ) IRR | DEI cp | 21,9 =10-5 { 21.8><10% 4% » DA SE REL n e 24,4 >— 10-5 | (più giovane) 23,4><10-5 / media= | 23,8 = 10-5 \ 23,6><10-5 | 23,1 = 1075 / | Aloe grandidentata Salm-Dyck. 24 marzo 1908 temper. C. S. Sagronbanbasale Gio Sia t= 160 47,1 > 10-5 4% » POMMr i ie t= 180 48,4 = 10-5 { media = 49,6 —10-5 * 49 >< 10-5 temper. C.S. WepUntpanale nette ce e t= 210 30,7 > mea si ir fgsto. Bra nicale #0: 338. dti SII t= 200 ro =<0L 03907) REUROTN LI 47,9 x 1079 45,4 ><10° ( 46,7=105 | Queste esperienze dimostrano che, almeno per le specie su citate, la conduttività specifica aumenta in ragione inversa dell’età dell'organo; è maggiore cioè nelle foglie più giovani, e minore nelle adulte'. Ora, ! Risultato analogo venne pure ottenuto dal NrcoLosi-Roncami (7. e. pag. 7) estraendo il succo dal picciuolo e dalla nervatura mediana di foglie di PWyto- lacca divica, — 296 — poichè è noto che la quantità delle ceneri aumenta nelle foglie in ra- gione diretta della loro età!, l'aumento di ionizzazione, che provoca l’in- nalzarsi del valore della conduttività specifica, potrebbe spiegarsi, nel caso delle foglie più giovani, con una maggiore diluizione dei succhi. Bisognerebbe ammettere allora la costanza nelle percentuali di tutte le altre sostanze (al di fuori delle ceneri): ionizzate e non ionizzate. III. DIFFERENZE TRA LA BASE E L’APICE DELLA FOGLIA. Immergendo gli elettrodi alla base, oppure all’apice di fillodi di Opuntia Ficus Indica, o di foglie di Agave ottenni: Opuntia Ficus Indica Mill. | 17 ottobre 1907 temper. e. S. | Elettrodi immersi alla base del fillodio | £ — 16° io 103 ) Ran Dot | tiva all'apice > > t= 16° IÒ IO) Mer 110 — 10-5 $ 109x105 Agave Sp. 18 ottobre 1907 temper. C. S Elettrodi immersi alla base della foglia| £ li 16° ES 1 E I media — 12/1 >< 10-5 } 12:06x10 » » all’apice >» » A 8,9 x 10 13 10° [glicine ossia: nelle specie su indicate, la conduttività specifica del tessuto ba- x sale del fillodio o della foglia è maggiore di quella del tessuto apicale. Con opportune modificazioni al metodo, (uso degli elettrodi impo- ! BriosI, Intorno alle sostanze minerali nelle foglie delle piante sempreverdi (Atti Istit. Bot. di Pavia, 2 serie, vol. 19, 1888). Ann. d. se. nat., Bot., 4* serie, t. xu, pag. 163. d. chimie et de phys.. 5© série, t. vini, pag. 486. d. » » » » t. xI, pag. 224. Sag larizzabili, d’ Arsonval, e dell’elettrometro capillare di Lippmann) che mi permetteranno di generalizzare, e di compiere con maggiore speditezza le esperienze, mi propongo di proseguire le ricerche su questo impor- tante argomento, che potrebbe rivelarei dei rapporti anche più sicuri di quelli che non siano apparsi finora, tra conduttività specifica e com- posizione chimica delle sostanze vegetali. Seguire una pianta, sia nei varî periodi del suo sviluppo totale, che nelle varie fasi della vita diurna; confrontare il comportamento di specie normali con quello di specie ammalate; stabilire quale influenza abbia la presenza della clorofilla sulla conduttività elettrica; seguire insomma, per quanto le condizioni pratiche richieste dalle esperienze lo permetteranno, un vegetale, nelle svariate condizioni fisiologiche e biologiche che si presentano in natura, sono i quesiti che mi propongo di risolvere, e che formeranno l'oggetto di un futuro lavoro. *! Pavia, dall’Istituto Botanico, giugno 1908. ! La presente nota era già in corso di stampa quando venni a conoscenza di un recente, pregevolissimo lavoro del prof. Bottazzi di Napoli (Osmotischer Druck und elektrische Leitfihigkeit der Fliissigkeiten der einzelligen, pfanzlichen und tierischen Organismen, in Ergebnisse der physiologie VII° Jahrgang, 1908; pag. 161, nel quale l'A. riunisce tutti i dati finora conosciuti sulla pressione osmo- tica e sulla conducibilità elettrica dei liquidi organici, descrivendo estesamente i metodi sperimentali adoperati dai diversi Autori, e facendone la critica. Sono lieta di constatare che, per ciò che riguarda specialmente le ricerche fatte sui succhi estratti dagli organi, lA. ha delle osservazioni eritiche, concordanti per- fettamente con quelle da me esposte. Egli dice infatti (pag. 198), che ALTERNARIA Viris Cavr., su foglie inviate da Caidniano a mezzo della Cattedra ambulante d’agricoltura d’Ancona e dalla Cat- tedra ambulante d’agricoltura di Fano E 0 Aurropasipiom Viris Vialà et Boyer var. album Montemartini, su foglie inviate dalla Cattedra ambulante d’agricolt. di Fano , MALATTIE DIVERSE. — Tumori al colletto, causati probabilmente da cause traumatiche o da lesioni per parte di animali, su ceppi inviati dalla Cattedra ambulante d’agricoltura di Tortona , Alterazione ed annerimento di germogli prodotti da larve d’insetti, su germogli inviati dal prof. Emilio Rasetti della Cattedra ambulante d’agricoltura di Pisa È Ustioni in foglie inviate dalla Cattedra bile rr coltura di Fano (prof. C. Trinci) x Colatura in grappoli a Pavia (Fratelli oh MALATTIE INDETERMINATE. — Alterazioni indeterminate su Gelo inviate da Castelplanio a mezzo della Cattedra ambulante di agricoltura di Ancona : cu Id. su tralci e foglie inviate Falla ‘Cattedra ambindanie di agricoltura di Lecce Id. su foglie inviate dalla Cattedra i R'agricaltara di Fano . ” ” 12 6 Totale esami N. 65 e) Malattie dei cereali. CLaposporioMm HERBARUM (Pers.) Link., su Secale cereale a Zerbolò (CEVA RE ASA aL SL CES AMINA Puccinia GrRAMINIS Pers. (Ruggine del pu) su Secale cereale L. a Zerbolò (Pavia) IA VERA Ma PRIN) PIDOCCHI DEI CEREALI. — Sonora cerealis Koch, su ENO di frumento in campi di San Colombano . . . Me 5) TRIPS SECALINA Linp., su foglie di frumento dui dalla Galtenra ambulante d’agricoltura di Piacenza e dal prof. Tamaro, diret- tore della R. Scuola d’agricoltura “ Gallini,, di Voghera , 8 MaLatTIE Diverse. — Grani d’orzo frammisti a cornetti di segale cornuta a Pavia . . . et Acari ed anguillule su dana Îi fr ROGO e Fo Cat. tedra ambulante di agricoltura di Lodi (prof. Alice) Sio Micelio indeterminato, in spighe di frumento inviate dalla Cattedra ambulante di agricolt. di Mantova (prof. Canova) , 3 Totale esami N. 30 Malattie delle piante da frutto. CLAposPorIvm NERVISEQUUM Mont., su foglie di Erzobotrya japonica inviate da Burolo (Ivrea) a mezzo del Corriere del Villaggio (pro fMarchese) NR sei, ESAMINANO PniycLLosricra ErroporryaE Thiim., su VIGGO di Eriobotrya japonica. Giardini di Pavia (Maffei) . . . PSA) MeLroLa Penzici Sace., su foglie di Citrus io Li ca Sao Cattorini) Pavia . . . A MD FusicLaDpIUM PIRINUM (Lib.) Titor su Vratti giovani dh pero inviati dal prof. Frizzati, direttore della Cattedra ambulante d’ agri- coltura di Rimini. . . RA CLASTEROSPORIUM TR (Pass.) Sacc., su foglie di susino dalla Cattedra ambulante di agricoltura di Udine (sezione di Tolmezzo, prof. Marchettano) .‘/. . . PIANI) Su foglie e frutti di ciliegio da Cn a mezzo te une riere del Villaggio (prof. Marchese). . . 200 det boa ge PORN SePTORIA PIRICOLA Desm., su foglie di pero da St: (signor Ma- SAMIR n. — 311 — MovxiLia FRUCTIGENA Pers., su frutti di melo inviati dalla Direzione dell’ Ufficio provinciale di agricoltura di Bologna Esami N. ConrarINnIA Pyrivora Riley, su frutticini di pero inviati dalla Di- rezione dell’ Ufficio provinciale di agricoltura di Bologna . , Totale esami N. Malattie delle piante da orto. Uromyces Fapae (Pers.) De Bary, su foglie di fava inviate dalla Cattedra ambulante d’agricoltura di Siracusa (prof. Arnao) se- Mionegaie Modieat ao ab. ta ei RESINE MARCIUME DELL'INSALATA (Marsonia Lanattoniana Berl.), su piante di lattuga inviate dalla Cattedra ambulante di agricoltura di Esisad(prof. Rasetti) cn Lun. A BartERIOSI, in frutti di pomidoro inviati dalla Cattaro Smbalenie di Guastalla, dalla Cattedra ambul. di Parma e da Pavia , MALATTIE DIVERSE. — Anguillule e muffa (micelio sterile) in pian- tine d’aglio inviate dalla Cattedra ambulante di agricoltura MimUdinestt: “ . 7 DE i pe fe QUINTO] Avvizzimento dei cocomeri, Dali di Piva patata i Alterazioni prodotte da insetti, in radici di piante di pomi- doro inviate da Savona a mezzo della Cattedra ambulante di agricoltura di Genova (prof. Beltrami)... 040 Totale esami N. Malattie delle piante ornamentali. Borrymis vuLcaris Fr., su foglie di geranio inviate dal sig. Emilio Pelizzone, dirett. del Circolo operaio prealp. di Burolo. Esami N. Seproria Cyoaminis Dur. et Mont., su foglie di Cyclamen euro- paeum L., nell’Orto botanico di Paviany avi Sa Paragmpium sugcorticiom (Schvank.) Wint. Stadio Eellonnina ed uredosporico su foglie e fiori di rose, inviate dalla Cattedra ambulante di d’agricoltura di Sondrio (prof. Cantù) e dalla Catt. amb. di Udine (sezione di Tolmezzo, prof. Marchettano) , Seproria Evowrwi Rabh., su foglie di Evonymus europaeus L., nel- l'Orto botanico di Pavia . . . tt, CeRcosPORA NERIELLA Sacc., su foglie di Nair Olanda: fui nel- KOrto botanico, di. Pavia gini sati ARIA; 34 VERMICULARIA TRICHELLA Fr., su sn di Hedera Helix L., a Pavia nell’Orto botanico. . . . RIE A BEEN, CHionaspis Evonymi Comst., su rametto fa Evonymus japonicus L., dalfdott:NL'acconis dierRavi etna 5 I c: MALATTIE DIVERSE. — Alterazioni in Ele o fi na inviate da Trani dalla signorina Silvia Marsiliani n Foglie di oleandro danneggiate da un fungillo parassita im- maturo, dalla Cattedra ambulante a di Parma vi fessore Bizzozzero):; . . ._ +. ; ND Foglie di lauroceraso attaccate To una Phyllosticta sp., dalla Cattedra ambulante di Palestrina (Roma) Foglie di lauroceraso danneggiate da un fungillo ininaiin Montalto. . . . sc RA Foglie di tulipano Fonmagoni da un Aecrosporim sp. nel- l'Orto botanico di Pavia . . È Garofani devastati da Li iu signori fmaicili Corti di, eccola Ze in boà ER ANAL e Totale esami N. Malattie delle piante industriali e forestali. AVVIZZIMENTO DEI GERMOGLI DEL GELSO (Fusarium lateritium Nees). Forte e diffuso attacco in diverse località della provincia (Bel- gioioso, Santa Cristina, Miradolo, San Colombano al Lambro, Bereguardo, Zerbolò, Siziano, ece., e giovani rami e germogli inviati dalla R. scuola d’agvicoltura “ Gallini ,,, di Voghera (Profglamaro) feet Sr IO CESANA ANTENNARIA ELAEOPHILA Mont., su amo e foglie d’olivo inviate dal Corriere del Villaggio [nice Marchese), Milano e PHYLLOSTICTA PLATANOIDES Sacc., su foglie di limone inviate dal sig. Emilio Pelizzone, direttore del Circolo PNRORE a mezzo del Corriere del Villaggio (prof. Marchese) . . Ar GYMNOSPORANGIUM CLAVARIAEFORME. (Jacq.) Rees, su no di Cra- taegus Oxyacantha L. inviate da Calvignano (Casteggio) . 4, GLorosporium Tarae Zimm., su IAS di Thea viridis nell’Orto bo- LADICONBE AVI A adr } AREA dna NicoriaNaAE E. 3 E, su figlie di oro infine dal sig. prof. Herrera, direttore della Comisibn de parasitologia agri- cola del Mexico. Provenivano da San Andrés Tuxtla, Veracruz, dove erasi avverato grave danno nelle piantagioni di tabacco , (so) 48 . 60 — 313 — MALATTIE DIVERSE. — Ramoscelli di limone alterati dal freddo, in- viati dalla Cattedra ambulante d’agricoltura di Rimini (pro- fessore Frizzati) . . . ee E sayp ro N° Gelsi danneggiati da Deha pertiaa nni Targ. in varie lo- calità: Belgioioso, Santa Cristina, Miradolo, San Colombano, Gravedona, Stazzano, Dongo, ecc. Rami d'Olmo attaccati da larve di Scolitini (Coleoiieni) cin viati dall’Amministrazione della Reale tenuta di Racconigi , Foglie di tiglio con galle dovute all’acaro Eriophyes tiliae Pagenst., inviate da Siena a mezzo del Corriere del Villaggio (prof. Marchese) ” n Totale esami N. Malattie di piante diverse. RamuLaria ApoxaE (Rbh.) Karst., su foglie di Adora Moschatellina L. nell’Orto botanico di Divisi Pa” SL Rsa NI Uromyces Pisi (Pers.) De By. Forma i su Euphorbia Cyparissias L. in diverse località della provincia fi Uromyces AcetosaE Schroet., su foglie di Rumex acetosa L. a Zer- bolò (Pavia) ed altre cena della provincia . Pr ALTERAZIONI INDETERMINATE Su foglie di Datura e di Begonia, i dal sig. Emilio Pelizzone, a mezzo del Corriere del Villaggio (prof. Marchese) » Puccinia sp., su foglie di una Di iure Hol Cai ita: lante d’agricolt. di Siracusa (sezione di Modica, prof. Arnao) ,, Totale esami N. 104 2 30 — 314 — RICERCHE ED INFORMAZIONI VARIE. Determinazione dell’indaco bastardo ( Amorpha fruticosa L.), inviato dal dott. Giovanni Cantoni da Goglione (Brescia) Esami N. Determinazione dell’Alopecurus utriculatus Soland. inviato dal Cor- riere del Villaggio (prof. Marchese)... . . . aa Determinazione di crucifere inviate dal Corriere del Villaggio PAS Determinazione di Prunus Pissardi Carr. e di Philadelphus sp. in- viati dal dottor Vittorio Pavesi di Piacenza . . . .. Determinazione di 7ragopogon pratensis L., Tradescantia uu ID), Rumex acetosa L., inviate da Zerbolò . . . . A Determinazione di Pholiota Aegerita Brigant. abiondanicn svi- luppatasi su tronco di pioppo languente, Pavia . . . n Determinazione di diversi prodotti marini (ova di squalo, Ozotnaltia vulgaris, ecc.) inviati dal signor tenente colonnello Cagnetta da Jersey Spin Inghilterra. . 5; Determinazione di radici di LPax/ownia duporialie i oo un pozzo di Cava Manara, alla profondità di circa 20 metri, dal dott. Carlo Dessigis. . . no Determinazione di alghe e fine co dal signor dl She vanni Ferri di Milano . . È Determinazione di insetti xilofagi, Sao e RO) alla Caltea ambulante di agricoltura di Cuneo . ; e Invio di foglie, germogli e semi di Thea sinensis ‘D: per uno dn scientifico, al signor dott. Paul Du Pasquier di Zurigo. Analisi microscopica di crusca di frumento sospetta di sofisticazione con bula di riso. Data in esame dall’Ufficio d’igiene del mu- meipio gi eRavi age een Vee Determinazione di funghi per uno o in corso ni Sono sulla micologia della provincia di Mantova (dott. Bianchi) . . |, Determinazione di funghi per uno studio in corso di stampa sulla micologia della Sardegna (signorina Mameli) 2, Informazioni su pianta infestante (Nastwtium amphibium R. Br.) all’Agenzia agricola “ A. Notari e C. di Bologna, Informazioni intorno all'altezza e grossezza massima di alberi ai signori Prettel di Monaco di Baviera. Informazioni sopra le opere più recenti riguardanti la Peronospora della vite al signor Cesare Armagni di Carpi (Modena). Totale esami N. 200 484 19 20 39 40 5° 6° 7° 8° 90 10° il il il il il il — 315 — Nel semestre prestarono l’opera loro: signor dott. Gino Pollacci, conservatore dell'Istituto botanico, libero docente di Botanica nell'Università di Pavia; signor dott. Guido Rota-Rossi, 1° assistente all'Istituto botanico; signor dott. Luigi Maffei 29 & È 3 Frequentaroro inoltre il Laboratorio crittogamico: signor dott. Luigi Montemartini, deputato al Parlamento e libero docente di botanica nell’ Università di Pavia; signor dott. Giovanni Battista Traverso, libero docente di bota- nica nell’ Università di Padova; signor dott. Luigi Pavarino, professore nelle regie Scuole nor- mali di Pavia ed assistente onorario dell'Istituto botanico; il signor dott. Giovanni Bianchi, dottore in scienze naturali; il signor Bruno Marignoni, laureando in scienze naturali; la signorina Eva Mameli, laureanda A ci il signor Pietro Cattorini, studente A A Att dell'Ist. Bot. dell’ Università di Pavia — Serie 1I — Vol. XII. 22 — 316 — Rassegna crittogamica per il secondo semestre dell’anno 1907. — Relazione del prof. G. Brrosi, direttore del Laboratorio crittogamico di Pavia. Dall'elenco che segue è facile rilevare che molto varie per natura, ma non gravemente dannose, si presentarono nelle diverse località, durante il semestre, le malattie della vite. La considerazione si può in generale ripetere per quasi tutte le principali piante colturali, così che torna gradito il concludere che durante tutto il periodo considerato, (secondo semestre dell’anno), le speciali condizioni meteorologiche uni- tamente alla più diffusa conoscenza e pratica delle cure preventive, hanno preservato i raccolti e le colture dai gravi danni che spesso loro arrecano i temuti parassiti vegetali. Non offrendo gli esami fatti parti- colare ragione a notazioni speciali, passiamo ad elencare i casi studiati. I rimedi vennero al solito indicati ai singoli richiedenti, e qui si ommettono per evitare ripetizioni. Malattie della vite. PERONOSPORA DEI GRAPPOLI. | 7asmopara viticola (Berk. et Curt.) Ber- lese et de Toni], su grappoli provenienti da Rimini a mezzo del prof. Frizzati, direttore di quella Cattedra ambulante di agricol- tura, e da Porretta Lizzano in Belvedere (Farneti). Esami N. 5 Marciume BIANco 0 Ror LIvinE | Conziothyrium Diplodiella (Speg.) Sacc.], su tralci inviatici dal dott. Arrigo Marchioni della Cattedra ambulante d’agricoltura di Legnago . . . 3 CR — Su grappoli d’uva inviati dalle Cattedre ambulanti di quo tura di Bari, di Ascoli Piceno e di Bergamo (dott. Luigi Gavazzeni) Te CR o e MI I Crittogama (Oidium Tuckeri Berk.), su foglie e grappoli nell’ Orto botanico di Pavia e da Lizzano in Belvedere, ecc. . . . 10 ALTERNARIA Viris Cavr., su diversi campioni di foglie di vite in- viateci da Voghera dal sig. cav. Mazza, e dalla Cattedra am bulante di Casalmaggiore . . . Aia PayLLostiera Viris Sacc., su foglie inviate dalla attalla gini d'agricoltura di ci : PR, CercosPora vitIcoLa (Ces.) Sacc., su foglie Ty Îa Zerboli EN i — ScorTATURA, su grappoli inviati dalla Cattedra ambulante d’agri- coltura di Fermo, da Civitaluparella a mezzo del Corriere del Villaggio, dalla Cattedra ambulante di agricoltura di Pa- dova, ecc. . . 3 MEA) SALI ENO Rossore, Tetranychus iaia (L.) ), su i foglie inviate dalla Cattedra ambulante d’agricoltura di Salò, dal prof. Zublena da Viverone (Novara), da Lizzano in Belvedere, ecc. . . a Roncet, in tralci inviati dalla Cattedra ambul. d’ oca di Salò 7 AnmHISsPILA RiviLLeI St., su foglie inviate dalla Cattedra ambulante di agricoltura di Novara eo; sn Payroprus Vitis Land., su tralci invia dalla Cauedra diante d’agricoltura di Casalmaggiore, edo altre nlocalita te ne, FiuLossera (PhyMorera vastatriv Planch.), su radici inviate dalla Cattedra ambulante d’agricoltura di Tortona, dal R. Vivaio di Erzienmozel”da Gizzanorn Belvedere POE eee MacLatTIE DIVERSE. Talee morte per gelo, inviate dalla Cattedra ambulante d’agricoltura di Piacenza. Arrossamento delle foglie. In foglie inviate dal Consorzio agrario distrettuale di Buje d’ Istria, da gr dalla Cattedra ambulante d’agricoltura ueligeca =. -. È ALTERAZIONI FUNZIONALI, iN foglie ni dalla Calicara mate d’agricoltura di Campobasso. Tuberosità del colletto dovute a gelo, e Rossore in giovani viti inviate dalla Cattedra ambulante d’agricoltura di Casti- TRES d ole SDLPICIOrE nt n o IC 15 10 12 8 Totale esami N. 134 Malattie dei cereali. RucGiNE DEL GRANO (Puccinia graminis Pers.), sul frumento mar- zuolo e sopra Hordeum disticum a Lizzano in Belvedere ed altregiocalità 0 =.» sof Mo RISALE CARBONE DE’ CEREALI [ Ustilago Tritici (Pere) Jens: ], sul frumento uarzyiolesattizzano, in Belvedere teo e Epicoccom neGLECcToM Desm. e CLADOSPORIUM Sp., sopra cariossidi e spighette annerite di riso inviate dal prof. De Alessi, diret- tore della Cattedra ambulante d’agricoltura di Novara. . , CLavicers PurpuREA (Fr.) Tul. Stadio di Sclerotium Clavus DC., su Triticum vulgare L., dalla Cattedra ambulante d’agricoltura di BONOMO a a RI ta NI e E AM NI Cc SVI). — PUNTERUOLO DEL GRANO (Calandra granaria Oliv.), in cariossidi di frumento inviate dalla Cattedra ambulante d’ agricoltura di Bergamo . . . ROL EL SAMOA FALLANZA per mancata > foroniaino in ie di riso inviate da Verona Totale esami N. Malattie delle piante da frutto. TICCHIOLATURA 0 BRUSONE DEL PERO (Fusicladium pirinum Fuck.), su foglie di pero inviate dal prof. Donato Bellini di Piedimonte d’ Alife (Caserta) e da Lizzano in Sn Gaggio mon- LAO NECES : i ST ar INI. MaL BIANCO (Oidium e, Desn. ), su foglie di pesco inviate dall’agronomo sig. De Michetti FARINE e dal prof. Patrioli dal Lago Maggiore LEI RIC a P.UGGINE DEL PERO (Gymmnosporangium juniperinim w mi ), su Rn di pero dal cav. Quirici, Pavia. . . . Seta HS CLastEROsPORIUM AmyapaLrARUOM (Pass.) Sace., su nana di Aia dalus persica, inviate dalla Cattedra ambulante d’agricoltura di Genova, da Lizzano in Belvedere e da Gravedona . . ., Marsonia JuGLANDIS, su foglie di noce inviate da Gravedona e da Lizzano “Belyederes ic ee e TrIicHorHEcIoM RoseuM (Pers.) Link., su frutti di pero marcescenti inviati da Gravedona È ConroTHYRIUM TIROLENSE Bubak e n Sp., su MO dii pero inviate da Gravedona . . . . ; ? EriorHyes Papi Nal., su foglie di Prunus nell or wo i Parla > Enromosporium MespiLI (DC.) Sace., su foglie di nespolo, inviate ” » da Gravedona. . . . s ta ni fo PHYLLACTINIA SUFFULTA (Rob.) Sace, su foglie î atovio inviate ; da Gravedona . . . 5 Pg ci Aut ; n MALATTIE DIVERSE. i o seccume dovuto ci a Son in foglie di pero inviate dalla Cattedra ambulante d’agricol- tura d14BerpaMo ee sie RIA. — Perforazione in foglie di ii CRE dal prof. Bellini, direttore della Federazione dei Comizi agrari del Si Ajifano atea Rete a a si — Gorgoglioni su rametti di pesco, she Coin Rion De.Michetti-(Teramo) ie eee aero 13 10 Si MarattIE DIVERSE. Foglie di melo danneggiate da insetti, inviate dal Consorzio agrario di Genova . . . ... . Esami N. — Alterazioni funzionali, in foglie di ciliegio, da Gravedona Firoprosi (Phytoptus Liri Sor.), su foglie di pero a Gravedona , — Tignola del melo, a Gaggio Montano ed a Lizzano in Belve- dere produsse danni notevoli, LZ NERE — Phyllostieta del castagno (P7yllostieta mi ili Sace.), ha prodotto danni molto meno gravi del solito, a Lizzano in Bel- vedere, Vidiciatico, Fanano, Sestola, ecc... ” Totale esami N. Malattie delle piante da orto. Seproria PerroseLINI Desmaz. var. Api Briosi et Cav., sopra se- dani inviati dalla Cattedra ambulante d’agricoltura di Genova, e dall’Ufficio provinciale d’agricoltura di Bologna Esami N. Puccinia Asparagi DC., sopra asparagi inviati dall'Ufficio provin- ciale d’agricoltura Hi Bologna $ PHYTOPHTHORA INFESTANS (Mont.) De bai ., SOpra dadi our dall'Ufficio provinciale d’agricolt. di Bologna e da Voghera , SeproRIA LycopERsIcI Speg., sopra pomidoro inviati dall’Ufficio pro- vinciale d’agricoltura di Bologna . . . ; f BactERIOSI in peperoni inviati dalla Cattedra FAO DST, tura di Tortona, da Voghera e negli orti di Pavia... , MacRrosPORIOM Sp., su peperoni inviati da Voghera dal dottor ETTI RON e RI SS CASS MOT TA NPT RL MacLatmtE Diverse. Malattia indeterminata in peperoni inviati da WVocherat:.:". REI ; Di » — Anmnerimento o marciume di frutti dai al panne niveum, in frutto di cocomero inviato A sig. De Michetti di-Teramo È È — Melata con afidi in fighe ; pero sin pinto di Conco del sui fessore Remondino, ed in foglie di pero nei giardini di Pavia, Totale esami N. Malattie delle piante da foraggio. O:prux ErysipHomes Fr., su foglie di trifoglio a Gravedona Esami N. 109 Sì 10 50 7 Malattie delle piante ornamentali. GLOEOSPORIUM INTERMEDIUM, V. BREVIPES Sacc., su foglie di Ficws D striata Roth., nell'orto botanico di Pavia . . . Esami N. DexpropHoma ConvarLaria& Cavr., su foglie di Convallaria majalis; InviateNda GIAVEdONAMEC CARINE A N - n RAMULARIA LACTEA (Desm.) Sacc., su foglie di Viola odorata, inviate da Gravedona : £ Open tO CHronaspis EvonymI Com su ‘oche di Hionimo, (tisi da Gra- vedona, e dal sig. Luigi Cufino della Società Africana d’Italia, Napoli E ai n MALATTIE DIVERSE. Foglie fi aio, di per dna ni dal Consorzio agrario di Genova » Totale Esami N. Malattie delle piante industriali e forestali. Scopazzi prodotti dall’ Aecidium elatinum Alb. et Schw., su ramoscelli di abete inviati da Vocogno (Valle Vigezzo) . . Esami N. SeprocLoeom Mori (Lév.)- Briosi et Cavara, su un di gelso a Gravedona, Bereguardo, Dongo, ecc. ; to PayLLostIctA osteosPoRa Sace., su foglie di gelso a Bini e IT RIVOzIo RS o N Ma e MER e | PHYLLACTINIA SUFFULTA (Reb.) Sacc., su foglie di Alnus glutinosa Gaert. a Bereguardo : 3 SEA PHYLLOSTICTA POPULINA Sacc. e Sotsì Pa somi Dn su foglie di Populus nigra L. a Bereguardo e Trivolzio. . . , PhyYLLOSTICTA sALIcIcoLa Thuem., su foglie di Salir alda It0) Bani guardo e Trivolzio . . . ul EriopHyes Papi Nel., su foglie di Pr UNUS Padoa a Villa Die > CyNIES POLYCERA, su rametti di quercia inviati da Forlì a mezzo del prof. Marchese, direttore del Corriere del Villaggio . . MALATTIE DIVERSE. Galle surametti di Quercus dovute all’. Andiisona fecundatrix Hartz., a Zerbolò. . . è A — Rametti di olivo con tignola ( Prays Oleellus Fah.) e con mosca olearia (Dacus Oleae Fabr.), inviati da Piedimonte d’Alife dal sig. prof. Donato Bellini, direttore della Federazione dei Comizi agrari del Sannio Alifano. . . . . E ; 2 — Anguillule nella base di steli di canapa, fiati dall'Ufficio alprario.proyincialerdi Bologna Rete Rn bb] ” 15 — 321 — MarartIE DIVERSE. Malattia indeterminata dovuta forse a disturbi funzionali, in foglie di gelso inviate da Gravedona Esami N. 5 — Esame di radici d'ulivo ritenute affette da Dematophora ne- catrix, inviate dal prof. Paulsen, direttore del R. Vivaio di viti americane di Palermo . . : sed — Alterazioni indeterminate in foglie di Robinia Paliio= acacia du | miccoliesarBereguardo; +.; Ce E 5 ” Totale esami N. 68 Malattie di piante diverse. Uromyces Braexis (DC) Unger, su Sélene infflata inviata da Gra- vedona . . . Seta s amiga NAS PHYLLOSTICTA SA (pe. ) Suc su foglio di Juglans regia, in- MERO TAVETONA; ECC O ET e 4 Puccinia MaLvacearRuM Mont., su MESE di Altea, inviate da Ca- saccia (Svizzera). . . SRI SSA IERI CIS Puccinia RUMICIS-SCUTATI (De) Wint., su foglie di Rumexr aceto- sella inviate da Casaccia (Svizzera) . . . PRA: Peronospora ALTA Fek., su foglie di Plantago major a CEStà OD OvuLarIA oBLIQUA (Cook) Oud., su foglie di Rumex sp. raccolte a FETI, Re REM a en ve a Opium erysipHomes Fr., su foglie di Huwmnulus Lupulus L., raccolte OMbeEeAnAr HO re EFIVO,ZIOO e VA CO Puccinia Paragwitis (Schum.) Kirn., su foglie di et com- munis, raccolte a Bereguardo e mitivalzio pane ; ENO MacartIE DIVERSE. Alterazioni causate da insetti sopra Da ietaria officinalis, inviata da Gravedona. . . . AM) — Alterazioni causate da insetti su foglie di Ribes DI i ae Totale Esami N. 38 — 322 — INFORMAZIONI E RICERCHE VARIE. Esame di polvere d’Acorus Calamus per il sig. dott. Bonaretti di Pavia de ti gi Ro tt ‘ot: MidoNE 1 Determinazione di piante fanerogame ed informazioni diverse per. il sig. tenente colonnello Serra, comandante il distretto mili- tare di Pavia; per la Direzione del Corriere de! Villaggio di Milano; per l’orto botanico di Bologna; per il sig. Bonelli di Pavia; pel sig. dott. Bellini di Piedimonte d’Alife; per pri- vati diversi, ecc. Micromiceti per una contribuzione allo studio della Micologia della 2.° 350 provincia di Bergamo (dott. G. Rota-Rossi) n 160 Nel semestre prestarono l’opera loro: Il siguor dott. Gino Pollacci, conservatore dell’ Istituto Botanico, e libero docente di botanica nell’ Università di Pavia; Il signor Guido Rota Rossi, 1° assistente all’ Istituto Botanico; ni Luigi Maftei, 2° assistente all’ Istituto Botanico. Frequentarono inoltre il Laboratorio Crittogamico : Il signor dott. Luigi Montemartini, deputato al Parlamento e libero docente di botanica nell’ Università di Pavia; Il signor dott. Giovanui Battista Traverso, libero docente di bota- nica nell’ Università di Padova; Il signor dott. Luigi Pavarino, professore nelle R. scuole normali di Pavia, ed assistente onorario all’ Istituto Botanico; Il sig. dott. Giovanni Bianchi, laureato in Scienze Naturali; È to Bruno Marignoni ni La signorina dott." Eva Mameli laureata Il sig. Pier Emilio Cattorini laureando ti) n» k}] n» » n — gag Operosità della Stazione di botanica crittogamica di Pavia nell’anno 1907. Relazione del direttore prof. G. Brrosr. Oltre che all'esame ed allo studio del numeroso materiale (esami n. 1871) inviato al Laboratorio Crittogamico per studi e consigli, da privati ed enti morali italiani e stranieri, l’attività dell'Istituto da me diretto si rivolse nell'anno decorso alle ricerche scientifiche che qui sotto riassumo : Ricerche crittogamiche. — La signorina Eva Mameli, assistente vo- lontaria, dietro mio incarico ha raccolto abbondante materiale micolo- gico dell’isola di Sardegna, regione finora trascurata dai cultori di tale importante ramo della botanica, ed ha pubblicato lo studio di nun cen- tinaio di specie nuove per l’isola. L'aiuto Rodolfo Farneti ha continuato le sue ricerche sopra l’im- portantissima questione riguardante la eziologia del drusone del riso, ed in mia collaborazione sta attendendo a completare studi già da lungo tempo iniziati intorno all’avvizzimento dei germogli del gelso. L'assistente Malusio Turconi ha studiato e riunito gli sparsi mate- riali riguardanti tutta la micologia lombarda e li ha raccolti in una grossa memoria che faciliterà le ricerche future dei miceti di questa regione. Il dott. Rota-Rossi ha pubblicato un terzo contributo alla micoftora del Bergamasco, ed ha aumentato di non poco le cognizioni botaniche di tale regione. Egli scoprì diverse specie ed alcune varietà nuove di micromiceti a cui dette i nomi di Diplodia Berberidis, Chaetodiplodia velata, Sphae- rella Bupleuri, Cercospora Violae Sace. v. minor, Hysterographium elon- gatum (Vahl.) Cav., var. orobica. Pure degno di nota è il rinvenimento fatto dal dott. Rota-Rossi della Fairmania singularis Sacc., genere e specie che per la prima volta si scopre in Italia, anzi in Europa. Il dott. Maffei ha fatto varie raccolte di miceti in Liguria e, quale risultato delle sue ricerche, pubblicò nell’anno decorso un interessante contributo di micromiceti, in parte nuovi per la scienza, dei quali egli diede anche le figure in una tavola che accompagna la pubblicazione; la Sphaerella Ferulae, Massariella Palmarum parassita dannoso alle pian- tagioni di Cocos e di Phoenix; l’Ascochyta Cynarae, la Septoria Eriobotryae. — Ig ae Il dott. Bianchi, altro assistente volontario, iniziò lo studio della micoflora del mantovano e frutto dei suoi studii è la pubblicazione di un primo contributo contenente 120 specie nuove per quella regione, delle quali tre sono varietà nuove per la scienza cioè la Didymosphaeria conoidea, Niessl. var. conigena, il Phoma Capsici Magn. forma caulicola ed il Zigosporium Oscheoides Mont. forma Evonymi. Inoltre, il sottoscritto in collaborazione col dott. Cavara, già ap- partenente a questo Laboratorio ed ora professore ordinario di Bota- nica alla Università di Napoli, ha raccolto, descritto e figurato diversi miceti parassiti di piante utili che saranno pubblicati nel fase. XVII dell’opera: Briosi e Cavara, / funghi parassiti delle piante coltivate ed utili, essiccati, delineati e descritti. Seguendo la consuetudine di raggruppare e riassumere in forma po- polare le nozioni che si hanno sui principali mali e rispettivi rimedi di qualche pianta economica importante ho, nella assegna crittogamica delle malattie studiate nel 1° semestre dell’anno, trattato dei mali che si comprendono sotto il nome di Cardone dei cereali. Ricerche di botanica generale. — L'onorevole dott. Luigi Montemar- tini studiò la trasmissione degli stimoli nelle foglie in genere, ed in specie in quelle delle leguminose, trovando fatti nuovi molto importanti per la fisiologia vegetale. I risultati di tali ricerche vennero stampati in una memoria degli A? di questo Laboratorio. Il dott. Gino Pollacci ha continuato lo studio dei problemi inerenti all’assimilazione del carbonio, alla ricerca microchimica del fosforo nei tessuti vegetali, all’in/luenza dell'elettricità sulla vegetazione in generale ed in special modo sull’assimilazione del carbonio. Le quali ultime impor- tanti ricerche sono state raccolte in una grossa memoria ricca di figure e tavole pubblicata nel vol. XIII dei nostri Att. Tl prof. L. Pavarino, pure assistente volontario presso questo Isti- tuto, ha studiato molte piante fanerogame dell'Appennino Bobbiese in rapporto al substrato nutritivo sul quale vegetano. Il dott. B. Marignoni ha completato studi di anatomia vegetale sii frutto e sul seme del Theobroma cacao L.; finalmente, il laureando signor P. E. Cattorini ha dedicato le sne O al inno e molto discusso problema istologico riguardante la struttura e la presenza dei centrosomi nella cellula vegetale. i Nell'anno prossimo, oltre ai problemi di patologia vegetale ed a quelli già da noi iniziati, ci proponiamo di proseguire le ricerche sulla flora crittogamica e fanerogamica delle regioni ligure e lombarda, di imprendere studi sullo sviluppo di aleuni frutti in rapporto alle foglie, o_o — 325 — di studiare il fenomeno termico che accompagna la respirazione delle foglie, l'influenza di alcuni sali sulla germinazione dei semi ed infine ricercare la diversa resistenza elettrica delle varie parti delle piante. Riassunto generale delle ricerche fatte nell’anno 1907. Maliimesdellacvites: "e <0. ORME Esami NE "199 HEIEGErealti ate, 10 MA È Ao 66 x di piante da frutto . 5 Pen39 4 di ortaggi : & A 84 3 di piante da dot È $ 8, = i 7 di è ornamentali tà Aeree: S È 76 i d industriali e forestali . . . . LI È: 172 È 2 diverse . . < QPIEPAAA & x 68 Nuove specie rinvenute di esta veGEtali i ca 13 Ricerche ed informazioni varie... /././.... u E FEE. Determinazione di fanerogame . . . n Ca MERLO, DI ,s miceti della Lombar dia e Sino L: n 600 D , funghi parassiti per l’opera: Briosr e Cavara, / funghi parassiti delle piante colti- ini Re NEPI EMBED e a PA Po La hi 25 Totale esami N. 1871 Personale del Laboratorio al 31 dicembre 1907. Prof. Giovanni Briosi, direttore; Prof. Rodolfo Farneti, assistente; Malusio Turconi, assistente straordinario; Mario Palazzi, inserviente straordinario. Prestarono l’opera loro i signori: Dott. Gino Pollacci, conservatore dell'Orto botanico e libero docente all’ Università; Dott. Guido Rota-Rossi, 1° assistente all'Istituto botanico; Dott. Luigi Maffei, 2° n n » Frequentarono, per ragioni di studio, durante ia 1907 il La- boratorio erittogamico, i signori: Dott. Luigi Montemartini, libero docente di botanica all’Università e deputato al Parlamento; — 326 — Prof. dott. Luigi Pavarino, assistente onorario del Laboratorio e pro- fessore alla R. Scuola normale di Pavia; Dott. G. B. Traverso, assistente all'Istituto botanico di Padova e libero docente presso quella Università; Dott. Giovanni Bianchi, assistente volontario; Dott. Giuseppe Bruno Marignoni ; Signorina dott.* Eva Mameli, assistente volontaria; Pier Emilio Cattorini, laureando in scienze naturali. Pubblicazioni del personale dell’ Istituto durante l’anno 1907. GrovannI Brrost, Rassegna crittogamica delle principali malattie delle piante sviluppatesi in Italia nel 2° semestre 1906. In Bollettino ufficiale del Ministero d’agricoltura. Roma. 1907. — Operosità della R. Stazione di Botanica crittogamica di Pavia nel- l’anno 1906. Idem. — Cenno în ricordo di Federico Delpino (con ritratto). Atti Istituto bo- tanico di Pavia. 1907. Gino PoLLacci, Sulla scoperta dell’Aldeide formica nelle piante. In Ren- diconto Accademia Lincei. Serie 5, fasc. 3, vol. XI, anno 1907 ed in Atti Istituto Botanico di Pavia. Vol. X. — Iisultati di esperienze sull'azione del Manganese come elemento ferti- lizzante del terreno. In Alba Agricola. Pavia. 1907. — Recensioni di lavori di E. Usher e F. H. Priestley, Grafe G. Kimflin, Ritter v. Portheim riguardanti la presenza dell'Aldeide formica delle piante. In Malpiglia, vol. XX, 1907. — Critica alla pubblicazione del dott. Nizza intitolata: Il problema del- l’'Aldeide formica nelle piante. In Atti Istit. botan. di Pavia, vol. XI. — Nuovo concime complesso preparato coll’azoto atmosferico mancante dei difetti della calciocianamide (in collaborazione col prof. Egidio Pol- lacci) in Stazioni agrarie sperimentali italiane; avnata 1907. — Llettricità e vegetazione. Parte I. Influenza dell'elettricità sulla foto- sintesi clorofilliana. 150 pagine, con 4 tavole e 33 figure. In Atti Istituto botanico di Pavia. Vol. XIII. 1907. — Kritis:-he Besprechung zur Frage iiher die Wesserstoff ausscheidung bei der Atmung der Samenpflanzen di Kostyschen. In Botanische Zei- tung. 1907. Guno Rora-Rossi. Terza contribuzione alla micologia della provincia di Bergamo. In Atti Istituto botanico. Vol. XI. 1907. -— Recensioni varie. In Rivista di Patologia vegetale. — 327 — Luci MarrrI, Contribuzione alla micologia ligustica. In Atti Istituto bo- tanico di Pavia. Vol. XII. 1907. RopoLro FarnETI, Ustioni prodotte dal fumo delle locomotive sopra le foglie di piante. In Rivista di Patologia vegetale. Pavia. 1907. «— L’'avvizzimento dei cocomeri in Italia. Tdem. Pavia. 1907. MaLusio Turconi, Intorno alla micologia lombarda (memoria 12). In Atti Istituto botanico di Pavia. Vol. XII. 1907. Lusi MonTEMARTINI, Sulla trasmissione degli stimoli nelle foglie, in special modo nelle foglie delle leguminose. Milano. 1907. — L'avvizzimento 0 la malattia dei peperoni di Voghera. Pavia. 1907. — hivista di Patologia vegetale. Anno IT. Pavia. 1907. Giovanni BrancHi, Briologia della provincia di Mantova (Primo contri- buto). In Atti Istituto botanico di Pavia. Serie IT, vol. IX. — Micologia della provincia di Mantova (Primo contributo). In Atti Ist. tuto Botanico. Serie II, vol. IX. Eva MAmeLi, Sulla flora micologica della Sardegna (Prima contribuzione). In Atti Istituto botanico dell’ Università di Pavia. Serie II, vol. XIII. Lurci Pavarino, Intorno alla flora del calcare e del serpentino dell’ Ap- pennino bobbiese. In Atti Istituto botanico dell’ Università di Pavia. Serie II, vol. XII. — Il nuovo concime preparato dai professori Egidio e Gino Pollacci con l'azoto atmosferico. Pavia. 1907. — Articoli diversi di botanica applicata sull“ Alba Agricola, e sulla “ Cronaca Agricola ,. pr ll ISTITUTO BOTANICO DELLA R. UNIVERSITÀ DI PAVIA LABORATORIO CRITTOGAMICO ITALIANO DIRETTI da GIOVANNI BRIOSI. NOTE MICOLOGICHE E FITOPATOLOGICHE I. — Cercospora lumbricoides n. sp. sul Frassino e Nectria Ca- stilloae n. sp. sulla Castilloa elastica, nel Messico. II. — Stegamosporium Kosaroffii n. sp. sul Gelso, in Bulgaria PER MALUSIO TURCONI e LUIGI MAFFEI ASSISTENTI. (Con una tavola). I. Il Prof. A. L. Herrera della Comision de Parasitologia Agricola del Messico, mandò durante il decorso anno per esame al nostro Labora- torio Crittogamico alcune foglie di Fraxinus sp. ed un pezzo di ramo di Castilloa elastica Cerv. ammalati. Dalle ricerche da noi fatte sopra detto materiale è risultato che tanto sulle foglie di Fraxzaus quanto sul ramo di Casti/loa elastica trovavansi due specie di micromiceti, am- bedue nuove per la scienza, che qui brevemente descriviamo ed illu- striamo, riserbandoci di continuarne in seguito lo studio anche per ri- guardo alla loro biologia se ci sarà possibile avere nuovo materiale dal luogo di provenienza !. se * * Le foglie di Fraxinus, provenienti (come ne scriveva il profes- sore Herrera) da Vautepec nellEstado de Morelos, Messico, presentano su ambo le pagine, macchie rotondeggianti, o più o meno oblunghe, del diametro di 4 a 10 millimetri, talora a contorno un po’ sinuoso (vedi ! Noi aspettiamo ancora risposta alle nostre richieste fatte di nuovo materiale e di qualche particolare notizia in proposito al comportamento di tali malattie. Atti dell’ Ist. Bot. dell’ Università di Pavia — Serie II — Vol, XIL 28 == ipa a tav. XII, fig. 1a). Sono più evidenti nella pagina superiore della foglia ove si presentano di color nocciola carico, zonate di scuro e delimitate da un margine bruno rossiccio. Nella pagina inferiore esse sono di color più sbiadito, non zonate, nè circoscritte da margine bruno, invece presentansi cosparse irregolarmente di punti neri più o meno avvici- nati, dati, come vedremo, dagli organi fruttiferi del fungo. In corrispondenza delle macchie, il mesofillo è percorso da fila- menti micelici sottili, granulosi, settati, jalini, piuttosto rari nel tessuto fogliare a palizzata, più abbondanti invece nel tessuto spugnoso, spe- cialmente contro l’epidermide inferiore ove di tratto in tratto si riu- niscono intrecciandosi più o meno fittamente, assumendo in pari tempo una colorazione olivastra, e danno origine infine alle ife conidifere fuoru- scenti sulla pagina inferiore della foglia per le aperture degli stomi o per lacerazioni dell'epidermide. I conidiofori (tav. XII, fig. 1 3) sono bruni settati, talora nodulosi verso l’apice, lunghi 30-60, larghi 4-6 w; assai di rado in numero di due o tre, di solito invece in numero maggiore, fascicolati, riuniti cioè a formare dei microscopici cespuglietti che costituiscono appunto i punti neri suaccennati. I conidii, inseriti all’apice dei conidiofori, sono relativamente molto lunghi, 80 a 200 w su 4-6 « di larghezza, ‘di colore olivaceo fosco, prov- visti di numerosi setti trasversali, cilindracei, talora leggermente assot- tigliati all'estremità superiore, per lo più ricurvi e contorti in vari sensi di guisa che visti nel campo del microscopio ad un ingrandimento rela- tivamente forte danno l’apparenza di tanti piccoli lombrichi (tav. XII, Morte): Pei caratteri morfologici sopra descritti questo micromicete devesi ascrivere al genere Cercospora ed essendo ben distinto non solo dalle specie di Cercospora sin’ora riscontrate sul Frassino, ma altresì da tutte le altre specie del genere, costituisce una spegie nuova per la scienza della quale. diamo qui sotto la diagnosi scegliendo il nome specifico in base alla forma assai caratteristica dei conidii. Cercospora lumbricoides n. sp. Maculis amphygenis, subcircularibus, rariter plus minusve oblongis, avel- laneis, in epiphyllo obscurius zonatis, anguste rubro-brunneo marginatis, in hypophyMo pallidioribus atque amarginatis; caespitulis hypophyllis, sparsis vel subgregariis, fuscis; hyphis conidiophoris fasciculatis, erectis, quandoque superne nodulosis, septatis, fuscis, 30-60 4-6 u; conidiis cylindraceis vel sursum leniter attenuatis, utrimque rotundatis, pluriseptatis non constrictis, Hexuose-recurvis, lumbriciformibus, 80-200 x 4-6 p, fuscis. IA NITTO EP I E PTET — 3931 — In foliis vivis Fraxini sp., Vautepec, Estado de Morelos, in Mexico (Amer. bor.). I conidii germinano emettendo uno o più fili micelici, sottili, jalini, che ramificandosi più o meno abbondantemente strisciano sull’epider- mide inferiore della foglia, e, penetrando nell’interno attraverso ad aper- ture stomatiche finiscono per invadere il mesofillo e determinano la morte dei tessuti, dando così origine alle macchie secche di color noc- ciola sopra descritte. Come la gran maggioranza delle specie di Cercospora, anche questa si comporterebbe dunque da vero parassita. * * * Il ramo di Custi/loa elastica (una delle piante le quali forniscono uno dei più importanti prodotti industriali, cioè il caoutchoue) presentasi cosparso di numerose verruchette di color rosso carne piuttosto scuro, tondeggianti o un po’ allungate secondo l’asse del ramo, talora anche a forma irregolarmente raggiata. Esaminate al dovuto ingrandimento, esse presentansi costituite da numerosi periteci insieme raggruppati, più 0 meno stipati, sopportati da uno stroma sottostante (Aypostroma), car- noso, bianco-gialliccio, erompente dalla corteccia e sollevantesi a guisa di cuscinetto sul quale stanno appunto i periteci immersi soltanto per la loro parte basale. Questi sono ovati od ovato-globosi, con ostiolo prominente in forma di breve papilla, alti 250-300 wu, larghi 150-250 w, con parete pseudoparenchimatica di color rosso carne ed internamente ripieni di aschi irradianti dal fondo della cavità ove trovasi lo strato proligero imeniale (Tav. XII, fig. 2 8). Gli aschi sono generalmente cilindracei, talora un po’ clavati, ar- rotondati all'apice, leggermente attenuati alla base ove si restringono in un brevissimo pedicello; misurano 60-80 w di lunghezza per 15-20 # di larghezza e contengono otto spore, disposte obliquamente in una sola serie, raramente in due. Le spore sono oblungo-ellittiche, unisettate, lunghe 10 w, larghe 5-6 #, di color jalino leggermente fosco (Tav. XII, ‘ fig. 20). La forma ascofora testè descritta e che rappresenterebbe lo stadio perfetto del fungo, non è però l’unico suo mezzo di moltiplicazione e di riproduzione; esso presenta anche una forma riproduttiva conidifera. Infatti, quantunque su) pezzo di ramo di Castilloa, la maggior parte delle verruche abbiano un colore rosso-carne scuro uniforme, perchè ricoperte totalmente da periteci ascofori a perfetto sviluppo, alcune, se — 332 — osservate con lente, presentansi screziate di puntini bianchicci. Questi, come si può facilmente rilevare all'esame microscopico, non sono dati da semplice sostanza ipostromatica lasciata scoperta dai periteci rossi non ancora completamente sviluppati, ma da fruttificazioni di una T'u- berculariacea a conidii jalini lunghi 60-90 w, larghi 4-6 w, fusiformi, ar- cuati, appuntiti ad ambo le estremità, provvisti di 4-8 setti trasversali. Tali fruttificazioni vanno ascritte al genere Fusarium (tav. XII, fig. 2 d). T periteci ascofori si formerebbero in seguito al Fusarium e nello stesso acervulo (o sporodochio). Infatti si possono osservare vari stadi di sviluppo del Fusarium con sporodochi iniziali sottocorticali, altri erompenti bianchicci, altri ancora con periteci ascofori in formazione. In generale questi si iniziano specialmente alla periferia ove, col- l'aumentare in numero, finiscono talora per formare tutt’ all’ingiro come una linea rossa, quasi continua, rotondeggiante o irregolarmente sinuosa a seconda della forma del contorno dell’acervulo stesso. Noi non abbiamo potuto, per deficienza di materiale !, accertare con colture e studi sperimentali il ciclo biologico di questo micromi- cete; tuttavia basandoci sui fatti osservati e testè descritti, come pure sui numerosi esempi di Tuberculariacee (anche specie di Fusarium) rap- presentanti lo stadio conidifero di ascomiceti della famiglia delle Aypo- creaceae, crediamo dover ritenere questo Fusarium quale forma conidifera dell’ascomicete a cui è consociato, il quale pei caratteri diagnostici va ascritto alla famiglia delle Hypocreaceae e precisamente al genere Nectria. Eccone la diagnosi: Nectria Castilloae n. sp. Peritheciis compluribus, in hypostromate carnosulo, pulvinato, pallide fla- vido insidentibus, dense aggregatis vel parum discretis, in caespitulos obscure rubro-carneos, pulvinato-verruciformes, rotundatos, quandoque irregulariter radiatim subcirculares erumpentibus, superficialibus, ovatis vel ovato globosis 250-300 n altis, 150-250 w latis, contextu pseudoparenchimatico rubro car- nicino; ascis e fundo perithecii irradiantibus, cylindraceis vel subelavatis, aparaphysatis, 60-80 < 15-20 u, octosporis; sporidiis oblique monostichis, ra- riter subdistichis, ellipsoideis, utrimque rotundatis, medio uniseptatis, 10 © 8 w, hyalino-fuscidulis. In ramis Castilloae elasticae, Mexico (Amer. bor.). 1 Il pezzo di ramo di Casti/loa inviatoci per studio, l’unico che possediamo, è conservato in alcool nelle collezioni di questo Laboratorio Crittogamico, cecilia — 333 — Adest status conidioplorus formam Fusarii sistens: sporodochiis initio cortice tectis, dein erumpentibus, pulvinatis vel pulvinato-verruciformibus, fla- vido-albis; conidiis fusiformibus, plerumque arcuatis, rariter subrectis, utrimque acutatis, 4-8 septatis, 60-90 © 4-6 uu, hyalinis, basidiis perexiguis suffultis. Il micelio del fungo-invade tutti i tessuti del ramo di Castilloa fino al midollo. Non si può per altro giudicare con certezza se questo mi- cromicete sia veramente parassita ed abbia lui stesso causata la morte del ramo, poichè non ci fu possibile fin'ora avere dal luogo di prove- nienza nè notizie sul modo di presentarsi del male, nè altro materiale che potesse servirci per ricerche sperimentali. II. Tra i numerosi campioni di materiale da studio che continuamente giungono dalle diverse regioni d’Italia e dall’estero al nostro Labora. torio Crittogamico, ebbimo sul principio dell’anno scorso dal prof. Ko- saroff direttore della Station Agronomique de l'Etat près de Roustchouk (Bulgaria) parecchi esemplari di foglie e rami con diverse alterazioni. Tra essi particolare interesse presentavano due pezzi di rami di gelso, che il prof. Kosaroff diceva affetti da malattia, cosparsi di nu- merose pustolette nere, erompenti dalla corteccia, costituite, come ri- sultò dall'esame microscopico, da acervuli di un micromicete della fa- miglia delle Melanconiaceae. All’inizio piccoli, isolati e ricoperti dalla corteccia, tali acervuli s’ingrossano in seguito comprimendo sempre più contro la corteccia stessa la quale infine si lacera lasciando a nudo gli acervuli di color nero pece. Questi poi ingrandendosi ulteriormente finiscono talora per confluire quasi insieme a formare delle serie o strie nere longitudinali o longitudinali-oblique lunghe anche qualche centimetro (vedi tav. XII, fig.3a). Esaminando al microscopio delle sezioni del ramo fatte in corri- spondenza di tali acervuli, si può vedere chiaramente che le varie parti del ramo stesso (corteccia, legno, midollo) sono tutte più o meno per- corse ed invase dal micelio del fungo. Verso il centro del ramo i fili micelici sono piuttosto rari e jalini; progredendo verso la periferia essi si fanno man mano più numerosi assumendo in pari tempo una colorazione più scura, leggermente bru- niccia. Sotto la corteccia essi sono bruni, assai abbondanti e riuniti a — 334 — formare un intreccio micelico lasso (Tav. XII, fig. 3 c), al disopra del quale infine si uniscono e si intrecciano molto più strettamente e si ana- stomizzano costituendo lo stroma compatto, psendoparenchimatico del- l’acervulo che non è di grossezza uniforme ma presenta uno spessore talora relativamente molto disuguale in vari punti di umo stesso acer- vulo, cosicchè la sua superficie esterna, sulla quale si formano i conidii, mostrasi per lo più sinuoso-ondulata. I conidii sono bruno-neri, clavati, talora quasi piriformi, lunghi 40-90 4, larghi 15-30 x, settati, muriformi, sopportati da pedicelli jalini, continui o unisettati, lunghi 15-20 u, larghi 6-8 #. i quali spesso per- sistono attaccati ai conidii maturi isolati (tav. XII, fig. 3 d). In base a tali caratteri, questo micete va quindi ascritto tra i Deuteromycetes alla famiglia delle Melanconiaceae sezione Dictyosporee e precisamente al ge- nere Steganosporium. Diamo ora la diagnosi: della nuova specie dedicandola al chiaris- simo prof. P. Kosaroff che ne inviò il materiale da studio: Steganosporium Kosaroffii n. sp. Acervulis initio cortice tectis, mox erumpentibus, pulvinatis, compactis, nigro piceis, majusculis, denique longitudinaliter vel oblique longitudinaliter seriatis, acervuli stromate pseudoparenchymatico, (sco, superficie imenophora plerumque sinuose undulata; conidiis clavatis vel subpiriformibus, majusculis 40-90 » 15-30 u, îrregulariter pluriseptato-muriformibus, atro-fuligineis, ba- sidiis continuis vel uniseptatis 15-20 > 7-9 u, saepe persistentibus, hyalinis suffultis. In ramulis corticatis Mor, Roustehouk (Bulgaria) — A/finis St. com- pacto a quo recedit habitatione etiamque magnitudine, n000ne, forma atque structura acervulorum et conidiorum. Confrontando le diverse diagnosi, si può facilmente vedere che lo Steganosporium Kosaroffii è specie ben distinta dalle altre del genere de- scritte. Ha qualche rassomiglianza collo St. compactum Sace.; ma anche da questo però, che d'altra parte sviluppasi su matrice diversa, va distinto per la grandezza maggiore, pel colore più scuro e per la disposizione, forma e struttura ben differenti tanto: degli acervuli che dei conidii. * ! Avendo potuto avere recentemente dal sig. Oro LronHarbt, del Ber- m liner Botanischer Tauschverein di Nossen i. $., alcuni rami di Ulmus con Stega- nosporium compactum Sacc., ci fu possibile accertarcei della diversità delle due specie mediante esami comparativi macro e microscopici di ambo le specie. 335 — Il prof. E. I. Butler in una sua memoria su diverse malattie del gelso nel Kashimir (India)! descrive una malattia nuova per la regione prodotta da una Me/anconiacea ch'egli riferisce al Coryneum Mori No- mura, micete parassita sviluppatosi sui gelsi a Minamisaku (prov. di Schinano) nel Giappone e studiato e deseritto dal prof. Hikotaro No- mura sin dal 1904 nel nostro Laboratorio Crittogamico. * Il Butler però fa notare che la specie parassita sul gelso nel Ka- shimir presenta spesso dei conidii anche con setti longitudinali. Per quanto è dato rilevare dalla descrizione e dalle figure, detto micromicete studiato dal Butler presenterebbe qualche rassomiglianza colla nostra specie, ma ha però conidii relativamente molto più piccoli (25-40 x 10-18 &) per lo più con setti trasversali, talora solo con qualche setto longitudinale. Se ci sarà possibile avere materiale dall’ India ed altro materiale fresco dalla Bulgaria, istituiremo delle ricerche sperimentali per vedere quali affinità possano esistere tra queste due specie e per accertare altresì l’azione parassitaria dello Steganosporium Kosaroffi. Pavia, dal Laboratorio Crittogamico, giugno 1910. NB. — La presente memoria era già alla stampa quando, a pagina 487 del vo- lume 24 del Centratblatt fiir Bakteriologie, Parasitenkunde und Infektions- krankheiten, 11. Abteil., in una recensione della relazione del prof. dott. FR. BuBAxk, Bericht iiber die Tiitigkeit der Station fiir Pfanzenkrankheiten und Pflanzensehutz an der K. landwirt. Akademie in Tabor (Bòlmen) trovammo citato uno Sfeganosporium Sirakoffii n. sp. su Morus nigra. Noi potemmo avere dal prof. Bubik stesso la suddetta relazione, ma anche in essa viene menzionata tale specie come parassita sul gelso in Bulgaria senza dare alcun cenno diagnostico. Il prof. BubAk gentilmente ne scriveva ch’egli non aveva ancora pubblicato il lavoro sul detto Stfegarosporium perchè stava facendo delle esperienze d’ infezione. Non avendo quindi, per mancanza di materiale, di diagnosi e figure, po- tuto far confronti tra questa e la specie da noi studiata, non possiamo per _ ora dire se la specie del BubAk sia identica alla nostra. 1 Burrer E. I., The mulberry disease caused by Coryneum Morì Nom. in Kashimir, with notes on other mulberry diseases (in Memoirs of the Department of Agriculture in India, Vol. 11, n. 8, Calcuta, 1909). ? Nomura H., Intorno alla ruggine del Regensò (Astragalus sinicus L.) e @ due nuovi mieromiceti patogeni del gelso in Atti dell’ Istituto botanico della R. Uni- versità di Pavia, ser. 11, vol. Ix. SPIFGAZIONE DELLA TAVOLA a Fig. Ta — Foglia di Fraxinus sp. sbbateata da Cercospora lia n. » » b — Conidiofori con giovane conidio. 7 DLOA » » € — Diverse forme di conidii a perfetto sviluppo. Castilloae n. sp. » b — Due periteci in sezione. ‘» e — Aschi e spore. » d — Conidii dello stadio conidifero Carro III a — Pezzo di ramo di gelso aio da Steganosporium Kosa » b — Giovane acervulo in sezione a piccolo ingrandimento. | » CH Porzione di stroma di un acervulo con conidii. » d — Varie forme di conidii a forte ingrandimento. 1/2 > ISTITUTO BOTANICO DELLA R, UNIVERSITÀ DI PAVIA LABORATORIO CRITTOGAMICO ITALIANO DIRETTI da GIOVANNI BRIOSI. SULLA BATTERIOSI DEL POMODORO (BACTERIUM BRIOSII n. sp.) RICERCHE del Dott. G. L. PAVARINO Assistente onorario presso il Regio Istituto Botanico di Pavia. La bdacteriosi della quale io intendo parlare è quella riscontrata nel 1895 in diverse località della Francia dal Prillieux !, il quale si limitò a riconoscerne la natura batterica. Della stessa malattia si occuparono anche F. S. Earle? nel Nord America, ed E. Rostrup ” ha osservato la sua diffusione in Inghilterra e Danimarca come è ricordato nei trattati del Sorauer * e del Dela- croix.? Col nome di marciume dei frutti (/rw rot) venne da E. H. Smith “ notata nna malatiia che sembra corrispondere alla batteriosi e che fu ritenuta come l’effetto di batteri producenti alterazioni consimili a quelle dovute a Fusarium. Anche in Italia la malattia — che per i caratteri corrisponde a quella descritta dagli Autori sopra citati — è piuttosto frequente, e per i danni assai gravi che arreca ha richiamata l’attenzione degli agricoltori e degli studiosi. 1 PriLLIEUx, Malad. des pl. agric. 1, 1895, p. 19. ? EarLE F. S., Notes on some tomato diseases în Alabama. Coll, Stat. Bull. 108, 1896, S. 19. * Rostrup E., Plantepatologie, 1902, S. 173, * SoravEeRr, Pfanzenkrank. 2 Band, 1908, p. 80, 1909, 5 DeLAcrorx, Malad. des pl. cultiv., p. 48, 1909. * SmirH E. H., The blossom end rot of tomatoes. Massachussettes Agricult, Exper. Station Technical Bull. N. 3, 1907, p. 19 e fig. 6. Atti dell’ Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II. — Vol. XIL 24 — 338 — Fu segnalata dal Voglino ! fin dal 1907 e dallo stesso Autore venne ritrovata nel 1909 sempre più diffusa ed accentuata nella provincia di Torino. Così pure il Ferraris ? riscontrò detta malattia in alcuni orti dei dintorni di Alba, e nel Laboratorio Crittogamico di Pavia fu più volte constatata la natura batterica della malattia nell'esame dell’abbondante materiale mandato da privati e dalle cattedre ambulanti di Guastalla, Parma, Voghera, ecc. Nell’esame delle piante di pomodoro, inviate dal prof. Gobetti della Cattedra ambulante di Voghera, lo scrivente ha po- tuto constatare che la malattia non è localizzata soltanto sui frutti (fig. I), più o meno deturpati da macchie depresse allargantesi all’apice, ma at- tacca tutte le parti della pianta e cioè i germogli, i peduncoli fiorali, i rami ed il fusto ?. I germogli (fig. II) ed i ramoscelli si presentano accar- tocciati e contorti e sui rami e sul fusto si notano chiazze irregolari brune formanti talvolta strozzature e depressioni allungate (fig. III) se- condo la direzione dei solchi naturali della pianta. CARATTERI ANATOMO-PATOLOGICI, Come si vede nella sezione del frutto (fig. IV), l'invasione batte- rica procede rapidamente e nel parenchima circostante, in corrispondenza dell'erosione più o meno profonda, si forma un tessuto di proliferazione di colore oscuro, per mezzo del quale la parte sana del frutto reagisce contro la progressiva alterazione. Nella sezione trasversale del fusto (fig. V) si osserva sulla cor- teccia un’intaccatura, dovuta a contrazione dei tessuti colpiti in corri- spondenza del solco longitudinale, e nella zona liberiana la struttura è alterata, con formazione di un tessuto di resistenza, a cellule ipertro- fiche ed a pareti contorte. Nel tessuto sottostante si osserva inoltre una proliferazione serrata che forma un cercine, più intensamente colorato, quasi ad arrestare il percorso della malattia verso l'interno. La necrosi dei tessuti — tanto nei frutti che nei rami — si avanza manifestandosi con una colorazione che dal giallo chiaro passa al giallo ! VogLIino, Ann. Accad. Agricolt. 1909, p. 277. Torino, 1910. 2 FeRRARIS T., Trattato di pat. terap. veg. Fasc. 11, p. 103. Alba, 1909. * Probabilmente il deperimento (//letrissement) delle piante di pomodoro os- servato da ALrReD Guy (Progrès Agric. N. 11, 1910) può essere prodotto da infe- zione batterica propagata alle radici dai frutti affetti da marciume abbandonati sul suolo. — 339 — scuro ed al nero. E nelle cellule, dove il protoplasma assume una tinta giallastra ed i granuli d’amido tendono e sparire (colorandosi essi pure in bruno), si osservano numerosi batteri mobili, isolati o riuniti in colonie. * sk Nel pomodoro fu osservata un’altra malattia, chiamata pure datte- riosi e che consiste nell’avvizzimento che colpisce prima qualche ger- moglio e poi si estende a tutta la pianta. La malattia fu studiata da E. F. Smith ! che ritenne comune ad altre solanacee e dovuta ad un microrganismo che isolò e descrisse col nome di Bacterium solanacearum. Lo stesso Autore ? nel 1905 trovò che l’avvizzimento del tabacco (da altri autori attribuito ad un Fusarium) era dovuto all’identico bat- terio; ciò che potè confermare nel 1909 ® col mezzo di inoculazioni, riproducendo nel pomodoro e nel tabacco la stessa forma batterica. * Invece l’agente patogeno della datteriosi dei frutti, da me studiato e riscontrato anche in altre parti della pianta, è ancora assai poco cono- sciuto e manca di una determinazione specifica. Gli Autori sopracitati e cioè il Prillieux, l Earle ed il Rostrup si limitarono a riconoscere che la malattia era dovuta a bastoncini che misurano da 0,3 a 1 dilunghezza e da 0,5 a 0,65 « di larghezza ? e che nelle culture forma zooglee assai compatte. Anche il Voglino dice che si tratta di un parassita molto simile al Bacterium solanacearum Smith. In tale stato di cose io ho creduto op- portuno riprendere lo studio della malattia ed intraprendere le culture nei diversi mezzi nutritivi, allo scopo di isolare l'agente patogeno e determinarne con esattezza i caratteri morfologici e culturali. Per procedere all’isolamento degli eventuali microrganismi presenti nelle parti colpite dalla descritta malattia, ho cominciato a lavare i frutti e le fuglie prima con acqua e sapone, indi con una soluzione al mille- simo di sublimato corrosivo, poscia con acqua distillata sterile e con ! Suri E. F., Bacterial disease of the Tomato, Washington, 1596. 2 Smra E. F., Bacteria in relations to plant diseases. Washington, 1905. 3 Smri E. F., The Granville Tobacco Wilt. Bureau of PI. Ind. Bul., N. 141. Washington, 1909. 4 E. F. Smith trovò un’altra malattia dei pomodori fin’ora confusa con quella dovuta al Bacterium solanacearum. La nuova malattia sarebbe invece dovuta ad un bacterio giallastro ch’egli provvisoriamente descrisse col nome di B. michiga- nense n. sp. (vedi Experiment Station Record, vol. xxnI, n. 5, p. 452. Washing- ton, 1910). 5 SORAUER, Op. cit., p. 81. 340 — alcool ed in fine con etere, Con strumenti sterili ho scalfito ed aspor- tato via la parte superficiale, ed ho preso dei pezzetti di sostanza che erano di colorito nerastro e con essi ho fatto delle seminagioni in brodo, in agar, in gelatina, ed ho inoltre allestito delle culture a piatto. Con questi procedimenti sono riuscito ad isolare un microrganismo che pre- senta i seguenti caratteri morfologici e culturali. Si presenta (fig. VI) in forma di corti e tozzi bastoncini fusiformi ad estremità arrotondate od appuntite, mai rettangolari, della lunghezza di 2-4 e dello spessore di 0,4-0,6. La disposizione e l’ aggruppamento non ha nulla di specifico o speciale potendo trovare dei bastoncini ap- paiati od allineati od ammassati. Essi si colorano bene con tutti i colori basici di anilina anche a freddo e specialmente col violetto di genziana sciolto in acqua di anilina; non resiste al metodo del Gram. Nelle culture vecchie specialmente in brodo si osservano delle forme degenerative ed i batteri si colorano più intensamente ad uno od a en- trambi i poli. Nelle culture in brodo si osservano vivaci movimenti rotatori, vi- bratori, ece. e, secondo la posizione che presentano all’osservazione, appaiono sotto forma di bastoncini o di pallottole. Attorno al corpo batterico si nota un alone più trasparente come una specie di capsula. Con i metodi di Lòffler e di Bunge per la colorazione delle ciglia si riesce con molta fatica a metterle in evidenza, ma non in numero costante e cioè da 1 a 4 ed inseriti ad un polo e certe volte si riceve l'impressione come se i flagelli siano inseriti ad una capsula incolora. Data la difficoltà della colorazione delle ciglia, è facile che questi di-, versi aspetti di numero e di disposizione dei flagelli si debbano riferire ai metodi. COMPORTAMENTO RIGUARDO ALL’OssiceNO: Cresce meglio in ambienti o in mezzi in cui arriva l’ossigeno cioè aerobicamente, ma anche in ambienti privi di ossigeno si sviluppa, quantunque più lentamente; il che indica che è un aerobio facoltativo. COMPORTAMENTO RIGUARDO ALLA TEMPERATURA ED AI TERRENI NUTRITIVI: Cresce abbastanza rapidamente a temperatura ambiente, e la tempera- tura a 37° non ne agevola lo sviluppo; specialmente dopo alcuni giorni di stufa quando il mezzo nutritivo comincia a diventare secco lo svi- luppo si arresta. Così che si può dire che l’optimum dello sviluppo si ottiene tra 18° e 249, cioè a quella temperatura a cui la comune gela- tina resta solida. Si sviluppa bene nei diversi terreni nutritivi e tollera bene un certo grado di acidità o di alcalinità del mezzo nutritivo; in ambiente neutro o leggermente alcalino si ha l’optimum dello sviluppo. In acqua, peptone e sale non si sviluppa. = Rai . Piarra IN GELATINA : a grandezza naturale. Colonie (fig. VII) super- ficiali. Dopo 48 ore cominciano a rendersi visibili dei punticini gial- licci, poco rilevati, un po lucenti, ed a contorno regolare e di forma rotondeggiante; man mano con l’ulteriore acerescimento il colorito di- venta decisamente giallo limone, la rilevatezza aumenta, diventano più opachi, il contorno diventa irregolare, la forma varia, così che l'aspetto diventa lobato, la periferia più tenue, più pallida e più lucente. Ma l’ac- crescimento su piatta di gelatina non raggiunge un considerevole svi— luppo, forse perchè il mezzo si dissecca. Le colonie profonde restano puntiformi, rotondeggianti o a forma di cote, giallicce. “A 50 piamerrI: Colonie superficiali. Già dopo le prime 24 ore si cominciano a vedere delle piccole colonie incolori, trasparenti, con mar- gine sinuoso, irregolare, leggermente granuloso. La parte centrale è più densa, la periferia più trasparente. Non si scorgono delle particolarità caratteristiche. In seguito le colonie diventano giallicce. Le colonie profonde si osservano dopo 48 ore e sono più trasparenti, rotondeggianti o a cote. InFIssIoNnE IN GELATINA (fix. VIIT): Lo sviluppo avviene tanto in superficie che in profondità. Sulla superficie si forma una patina più 0 meno rilevata ed estesa a seconda dell'età della cultura, che ha ten- denza ad assumere un colorito gialliccio od addirittura giallo limone nelle culture vecchie. Lungo il canale di infissione si osserva la com- parsa di un fittone a barbicine laterali o spine assai eleganti in modo che rassomiglia molto ad una radice a fittone coperta di pelurie. Col progredire della cultura si forma una coppa di fusione della gelatina e questa zona di fusione progredisce man mano sino a che la maggior parte della gelatina resta fusa. Contemporaneamente il colorito della cultura va diventando sempre più giallo e in superficie si forma una patina velata abbastanza spessa, che cade al fondo coi movimenti bruschi. Caduta la prima patina torna a formarsene un’altra. PiasTRA IN agaR: Grandezza naturale. Colonie superficiali alquanto irregolari, quando sono ben sviluppate, dentellate o addirittura lobate; dapprincipio hanno un colorito verdognolo, ma presto la tinta diventa addirittura gialla e diventa ancora più intensa sino ad un bel giallo limone con l'ulteriore accrescimento. Le colonie superficiali continuano ad accrescersi finchè l’agar conserva un certo grado di umidità e pos- sono raggiungere il diametro di circa 5 mm.; allora si vede bene che ‘il centro è più rilevato e la periferia è decisamente lobata. Le colonie profonde sono rotondeggianti od oblunghe e restano sempre piccole. A 50 pramerrI: Le colonie superficiali appaiono rotondeggianti, il centro più denso di colorito bruniccio, la periferia granulosa dentellata o lobata. Le colonie profonde possono essere rotondeggianti o a cote. ATTO INFISSIONE IN AGAR (fig. IX): Lo sviluppo è simile all’ infissione in gelatina, solo l'accrescimento è alquanto più lento. Sulla superficie del- l’agar si forma una patina rilevata degradante dal centro alla periferia e va diventando gialla più intensa con l'ulteriore sviluppo. Il centro in cui si è affondato l’ago resta sempre più intensamente colorato e rilevato. Lungo il canale di innesto si ha lo sviluppo di un fittone gial- liccio con delle spine laterali. SrRISCIO IN AGAR (fig. X): Tanto in agar semplice che in agar con aggiunta di glicerina o di glucosio si ha lo sviluppo abbastanza rigo- glioso e la formazione di una patina poco rilevata e poco lucida, irre. golare alla periferia e diffondentesi a tutta la superficie libera, Sul- l’acqua di condensazione si osserva la formazione di un velame spesso. Tl colore va diventando giallo più intenso con l'accrescimento e con l’età della cultura. CoLrura IN BRODO: Formazione di una pellicola superficiale che raggiunge presto le pareti della provetta e si stacca in massa, agitando il tubo, e si deposita al fondo. Il liquido si intorbida poi diffusamente ed al fondo della provetta si forma un piccolo deposito. Contemporaneamente tutto il brodo si va colorando in giallo più o meno intenso a seconda dell'età della cultura. CuLtuRA su PATATA : Si forma una patina poco rilevata, irregolare, gialliccia e l’accrescimento continua sino a che si conserva un certo grado di umidità; quando la patata si dissecca termina ogni ulteriore accrescimento. ATTIVITÀ CHIMICHE: non produce indolo, nè idrogeno solforato. Non produce sostanze odorose. Per i suddetti caratteri morfologici e culturali sopra esposti, il bacterio da me isolato dai pomodori malati va tenuto distinto dal Bacte- rium Solanacearum Smith * come si può vedere dal confronto seguente. CARATTERI MORFOLOGICI E CULTURALI. Bacterium Solanacearum Smith. Bacterium n. sp. Batteri ellittici con restringimento, Corti e tozzi bastoncini della lun- misuranti in certi casi 1,5 per 0,5 w. | ghezza di 2-4 e dello spessore di 0,4-0,6. Optimum per lo sviluppo, 20°-30° O. Optintum temp. ambiente, 15°-16° O. Colonie formanti intorbidamento alla Colonie formanti pellicola compatta superficie liquida e talvolta una sottile | e persistente. pseudo-pellicola. ! Kircuner-Neppi, Malat. delle piante agr. colt., pag. 504. Unione Tip. Editr. Torino, 1901. — 343 — Colture in brodo. Colonie superficiali distinte che for- | mano scotendo un intorbidamento uni- forme con abbondante precipitato bianco- sporco. In generale le colture diventano brune. Gelatina in piatte. Le colonie superf., sono circolari, poco ispessite, di color bianco splendente e non producono liquefazione della gelati- na. Le profonde sono circolari, giallastre o brunastre, a margine ben definito, Per ènfissione il microrganismo cresce formando una specie di canale sottile, biancastro, senza causare liquefazione di gelatina per lungo tempo — neanche dopo un mese a temp. di 209°-27° 0. Agar in piatte. Colonie superf., sono liscie, di color bianco-sporco. Le profonde sono irrego- larmente rotonde od oblunghe con mar- gine irregolare e di color bruno o giallo bruno. Colture a striscio. Colonie liscie, lucenti, prima bianche o bianco-sporche, poi giallo-sporche ed in fine brune. Per infissione si forma un canale con brevi proiezioni alla superf.; la cultura diventa dapprima bianca, poi giallo- sporca ed infine bruna. Anche l’agar diventa bruno dopo al- cune settimane. Cultura su patate. Vegetazione abbondante, lucente, pri- ma bianca, poi bianco-sporca e bruna, e in fine quasi nera. Colonie che tormano pellicola che si distacca coll’agitazione e intorbida il li- quido formando un piccolo deposito in fondo alla provetta. Il brodo va colo- randosi in g/a/l0. Le colonie superf., dopo 48 ore mo- stransi di già sotto forma di punticini giallieci, tondeggianti ed a contorno re- golare. Di poicrescendo diventano opache ed assumono un colorito giallo limone ed un contorno irregolare e lobato, Le profonde restano giallicce, puntiformi, tondeggianti od a forma di cote, Per infissione, il bacterio forma una specie di fittone con barbicine laterali, il quale sviluppandosi produce nella gelati- na una coppa di fusione. Il colorito della cultura va diventando sempre più giallo. Colonie superf., sono dentellate o lo- bate e divengono presto d’un color giallo- limone. Colonie rigogliose formanti patina ir- regolare poco rilevata e poco lucida, di color giallo sempre più intenso, Per infissione si forma un fittone gial- liccio con spine laterali; — alla superfi- cie, la patina va degradando dal centro alla periferia e diventando d’un giallo più intenso. Si forma una patina poco rilevata, ir- regolare, gialliccia e poco lucente. . Dal confronto di cui sopra risulta che il microrganismo da me iso- lato è affatto diverso dal Bacterium Solanacearum Smith e siccome non mi risulta che fra i microrganismi, fin'ora descritti, altro ve ne sia che presenti gli stessi caratteri, così credo non vi sia dubbio trattarsi di una specie distinta e nuova che dedico al chiar.° prof. G. Briosi, Direttore del nostro Laboratorio e che chiamo senz'altro Bacterium Briosti n. sp. — 3944 — Per dimostrare il carattere patogeno del microrganismo furono da me fatte le seguenti esperienze. Ho tentato di infettare delle piante sane — appositamente colti- vate — bagnandone le parti con brodo di cultura pura, cercando anche di facilitare l’ infezione con ferite fatte con coltello sterilizzato, 0 ri- correndo all’inoculazione dei frutti mediante siringa opportunamente sterilizzata. In tutti i modi ho potuto riprodurre la malattia sopra tutte le parti aeree della pianta, ma più facilmente in prossimità delle gemme ascellari e nei frutti. Conclusione. La batteriosi del frutto del pomodoro è dovuta ad una specie au- tonoma da me chiamata Bacterium Briosii n. sp. Inoltre la malattia at- tacca non solo i frutti, ma tutte le parti aeree della pianta producendo un processo patogeno da non potersi confondere coll’avvizzimento delle piante, quale venne descritto nella bacteriosi dello Smith. Pavia, dal Laboratorio Crittogamico, 10 ottobre 1910. SPIEGAZIONI DELLA TAVOLA Fio. I Macchie allargantesi all’apice su frutto di grandezza naturale. II — Germoglio accartocciato e contorto. III — Macchie allungate e strozzature su rami. IV — Sezione del frutto (Moristka 0c. 1 obb. 0 tubo chiuso). V — Sezione del fusto (Morzstka Ve. 1 obb. 0 tubo chiuso). VI — Il microrganismo (or. Ve. 8 comp. imm. omog. *|j; tubo aperto). VII — Colonia su piatta di gelatina. VIII — Infissione in gelatina (prima settimana di sviluppo con flwidifica- zione della gelatina). IX -- Infissione in agar (48 ore di sviluppo grand. naturale). » X — Striscio su agar a becco di flauto (prima settimana di sviluppo). ISTITUTO BOTANICO DELLA R, UNIVERSITA DI PAVIA : LABORATORIO CRITTOGAMICO ITALIANO ; DIRETTI da GIOVANNI BRIOSI SUGLI ELAIOPLASTI i NELLE MONO- E DICOTILEDONI,. NOTA PRELIMINARE del dott. IDANNES POLITIS di Atene, assistente onorario all'Istituto Botanico di Pavia. Nel 1888 il Wakker notò per primo, entro il citoplasma delle cel- lule epidermiche delle giovani foglie di Vanilla planifolia e di Vanilla aromatica latifolia, dei corpi speciali fortemente rifrangenti la luce, ai quali diede il nome di Elaioplasti (formatori di olio) perchè essi ‘constano di una sostanza fondamentale plasmatica nella quale trovansi incluse sostanze grasse od oleose. i Circa cinque anni dopo, lo Zimmermann, avendo rinvenuto nel pe- ‘rianzio della Funkia coerulea corpi simili, riprese lo studio dell’argo- (mento, ed esaminò molte specie appartenenti a un gran numero di fa- ‘miglie tra le Monocotiledoni, studiando gli elaioplasti dal punto di iyista morfologico e della loro diffusione. Risultato di queste ricerche (fu, che egli trovò gli elaioplasti in cinque altri generi, dei quali tre ifra le Liliacee, uno tra le Amarillidacee ed uno tra le Orchidacee. Il primo peraltro a studiare lo sviluppo dei corpi in questione fu Raciborski nel 1893, nei generi Ornithogalum, Albuca, Funkia e Gagea. Il Raciborski notò che quivi gli elaioplasti appaiono come piccole sfere fortemente rifrangenti la luce, sempre addossate al nucleo cellu- ilare; che essi non partecipano alla divisione nucleare, e che si mol- itiplicano per neoplasia dal citoplasma. Nell’Ornithogalum stachyoides gli \ielaioplasti si moltiplicherebbero, secondo lo stesso autore, per gem- imazione. Atti dell’Ist. Bot, dell’ Università di Pavia Serie II — Vol. XII, 25 — 1940 — Più tardi lo Zimmermann constatò la presenza degli elaioplasti nel cilindro centrale, e nel tessuto assimilatore sottoepidermico del Psz/otum, nell’epidermide interna delle foglie del perianzio della Maxillaria picta, nell’epidermide e nel sottostante parenchima del perianzio e dell’asse fiorale della Beschorneria bracteata. In fine il Kiister, paragonando gli elaioplasti ai corpi oleosi dei Muschi, trovò che i primi differiscono dai secondi per il comportamento del loro stroma e della sostanza oleosa, mentre somigliano ad essi per la struttura. Col lavoro del Kiister si chiude la serie delle pubblicazioni che, per quanto mi consta, vennero fatte sugli elaioplasti, i quali, come si vede, furono riscontrati solo in pochissimi generi di Monocotiledoni, cioè cinque di Liliacee, due di Amarillidacee e tre di Orchidacee. Nelle Dicotiledoni, nessuno ha trovato elaioplasti.* : Nell'anno scorso, riscontrai nelle cellule epidermiche delle squame dei bulbi in attività funzionale di Hippeastrum aulicum, dei corpi sferici fortemente rifrangenti la luce, riuniti in forma di grappolo, i quali per le proprietà fisiche e le reazioni mierochimiche si dimostravano identici - a quelli che il Wakker, lo Zimmermann, il Raciborski descrissero col nome di elaioplasti. }; Questo fatto mi spinse ad ulteriori ricerche, i cui risultati breve- 3 mente riassumo nella presente Nota. Ho studiato moltissime specie appartenenti alle più disparate fa- miglie del regno vegetale, ed ho constatato la presenza degli elaioplasti in 24 nuovi generi; appartenenti tra le Monocotiledoni, oltre che alle Liliacee, Amarillidacee e Orchidacee, anche alle Tridacee; e per di più anche in alcune Dicotiledoni, cioè in tutte le specie che ho St della famiglia delle i i Elaioplasti ho trovato nelle seguenti specie: Liuiacrar: Alo? rhodacantha, De., Drimia undulata Jacq., Yucca fila mentosa Linn., Ruscus racemosus Linn. AMARYLLIDACEAE: Clivia nobilis Lindl., Eucharis subdentata Benth., Himantophylum cyrtanthiflorumGroenl., Himantophy!um miniatumGroenl., ! Gli organi riscontrati dal R. Beer (On elaioplasts — Ann. Bot. xx, 63 — 1909) in diverse parti del fiore di una Gazllardia non possono, secondo me, ascri- versi agli elaioplasti, bensì ai cromatofori. — 347 — | Hippeastrum aulicum Herb., Hippeastrum vittatum Herb., Hippeastrum reti- culatum Herb., Haemanthus albiflos Facq., Haemanthus coccineus Linn., Sternbergia Fischeriana Rupr., Sternbergia lutea Orph., Sternbergia ma- rantha J., Polianthes tuberosa Linn. IripacEAE: Watsonia humilis Mill. OrcupaceaE: Brassia brachiata Lindl., Cattleya Harrisoniae Paxt., aclia anceps Lindl., Lycaste aromatica Lindl., Lycaste Skinneri Lindl., i Miltonia Clowesii Lindl, Tetramicra bicolor Rolfe, Cymbidium aloifo- lium Sw., Cymbidium Lowianum Reichb., Oncidium sphacelatum Lindl. MALVACEAE: Hibiscus Rosa-sinensis Linn., Hibiscus herbaceus Vell., Hibiscus liliiflorus Cav., Hibiscus tricolor Delmh., Hibiscus syriacus Linn., Althaea rosea Cav., Malva rotundifolia Cav., Malva sylvestris Linn., Gos- sypium arboreum Parl., Goethea cauliflora Nees. Nelle specie da me esaminate, gli elaioplasti trovansi allo stato adulto entro il citoplasma ora addossati al nucleo, ora lontani da questo. Essi si presentano generalmente sotto forma di piccole sfere raccolte in gruppo; raramente sotto forma di un’unica sfera. Durante il loro svi- luppo possono assumere diverse forme, ma per lo più in una stessa specie ne predomina una sola, dipendente dal numero e dalla grandezza delle sferette che la compongono. Lo Zimmermann osservò che nel perianzio della Funkia coerulea gli elaioplasti posseggono un movimento attivo di traslazione e di rotazione, he anch'io riscontrai spesso, e che osservai essere caratteristico degli slaioplasti a forma di grappolo. Per ciò che riguarda la sede degli elaioplasti, notai che, salvo ualche rara eccezione, essi si trovano nell’epidermide degli organi fio- rali. La loro presenza negli altri organi è incostante. La moltiplicazione può avvenire in tre modi. Per neoplasia dal rotoplasma, o per gemmazione, o per divisione che direi passiva. La ma costituisce il modo normale di moltiplicazione: la seconda è più a; la terza infine rappresenta un’eccezione, ed è collegata alla bi- artizione della cellula. Un esempio tipico di moltiplicazione per gem- ione osservai nell’epidermide delle squame dei giovani bulbi di 0x- ithogalum caudatum; di divisione passiva nelle cellule in divisione ell’epidermide dell’asse fiorale, dell’ovario e delle foglie perigoniali di dolianthes tuberosa. Per quanto concerne lo studio biologico degli elaiopasti, allo scopo i sorprendere i varii stadii del loro sviluppo, ed assegnare loro per 348 — quanto è possibile il significato funzionale, le mie osservazioni furono ripetute, oltre che sugli organi vegetativi di molte Liliacee ed Ama- rillidacee, anche sopra i loro bulbi, esaminati in diverse condizioni, sia riguardo all’età del bulbo, sia al suo stato di attività vegetativa o di riposo. Gli autori che mi precedettero nello studio degli elaioplasti non poterono studiare tutte le fasi del loro sviluppo, poichè nessuno si è occupato di tali organi di riserva. Dalle ricerche da me fatte sulle specie bulbose in cui trovai elaio- * plasti, si deduce: 1.° Che gli elaioplasti, oltre che negli organi vegetativi, si pos- sono trovare nell’epidermide esterna di tutte le squame del bulbo. 2.° Che gli elaioplasti nei bulbi, dopo breve esistenza, degene- rano, poi scompaiono. 3.0 Che delle due sostanze di cui consta l’elaioplasta, la prima a scomparire è l’oleosa, mentre la proteica persiste per diverso tempo. 4.° Che nei bulbi in riposo gli elaioplasti sì presentano senza, determinata struttura ed assumono forme varie, che sono da conside- rarsi come rappresentanti le ultime fasi del loro sviluppo. 5.° Che in ogni ripresa dell'attività funzionale del bulbo, si for- mano in esso nuovi elaioplasti. Forme di elaioplasti singolarmente particolari rilevai in alcuni bulbi di Hippeastrum aulicum e di Ornithogalum caudatum. | ORIGINE E SIGNIFICATO MORFOLOGICO. — Raciborski ammette che gli elaioplasti traggano la loro origine da una secrezione di citoplasma j; io invece ritengo che siano di origine nucleare. l'ale ipotesi è conva: lidata sia dal fatto che gli elaioplasti appaiono per la prima volta ad- dossati al nucleo, sia dalla natura chimica della loro sostanza fonda | mentale che si comporta verso i solventi ed i reattivi coloranti come la. sostanza dei nucleoli, come io ho potuto constatare. Per quanto concerne il significato morfologico degli elaioplasti si hanno le seguenti opinioni. Secondo Wakker essi deriverebbero proba- bilmente da un metamorfismo dei cloroplasti. Questa opinione, come osserva Raciborski, è contrastata dal fatto che essi hanno diverso modo di moltiplicarsi. si 8 Lo Zimmermann trova in molti casi che gli elaioplasti mostrano una manifesta somiglianza con organismi fungini e per conseguenza non. esclude che si tratti di un caso di parassitismo o di simbiosi. Tale opi. nione venne più tardi combattuta dal Raciborski, il quale, dallo studio. che fece sullo sviluppo degli elaioplasti negli organi vegetativi delle —t949= Liliacee, giunse alla conclusione che essi devono considerarsi come or- gani normali delle rispettive cellule. Io, non avendo mai potuto riscon- trare la formazione di spore nei numerosi casi in cui osservai gli elaio- plasti, non credo si possa appoggiare l'opinione dello Zimmermann. Inoltre, se si trattasse d’un parassitismo, i corpi sferici clie costi- tuiscono l’elaioplasta dovrebbero presentare la caratteristica struttura della cellula. Una tale struttura non ho potuto mai distinguere nei mol- ‘teplici preparati che ho fatto, neanche nei casi in cui essi si presen tano di notevole grandezza, pur servendomi di obbiettivi ad immersione fortissimi e di oculari compensatori. Si può ancora aggiungere che se si trattasse di un organismo pa- rassita esso non avrebbe la costituzione chimica caratteristica che sì presenta negli elaioplasti, e comparirebbe dovunque nel citoplasma, e non costantemente solo accanto al nucleo. Ho cercato anche di coltivare gli elaioplasti collocando delle sezioni sottilissime dell’epidermide esterna delle squame di bulbi di Mippeastrum aulicum e di Haemanthus albi/los, in adatti mezzi nutritizii (soluzioni di zucchero variamente concentrate, soluzione Knop e gelatina). Nei ten- tativi fatti essi non hanno mostrato la minima tendenza ad accrescersi e dopo alcuni giorni cominciavano a degenerare. | Sieniricato BIOLOGICO. — Le ricerche dello Stahl sui muschi ten- derebbero a dimostrare che i corpi oleosi (Oelkòrper) di queste piante servono come organo di difesa contro il morso delle lumache. Raci- borski ritiene che si possa attribuire anche agli elaiopiasti simile fun- zione, basandosi sulle sue osservazioni che gli assi fiorali di alcune specie di Gagea e di Ornithogalum non vengono mangiati dagli animali sopra detti, quando essi giacciono in terra appassiti, mentre le foglie non sono rispettate. Tale ipotesi non mi sembra probabile, poichè occorre notare, che gli elaioplasti si sviluppano ed entrano in funzione solo in un dato periodo dell’evoluzione dell’organo nel quale si trovano; poi scompaiono. Quindi essi sarebbero incapaci di proteggere un organo qualunque per tutta la sua vita, contro qualsiasi erbivoro. Inoltre, anche l’osserva- zione diretta esclude completamente che gli elaioplasti abbiano una funzione di difesa, poichè vennero da me trovate delle foglie di Malva (in cui gli elaioplasti erano presenti) ròse dalle lumache. — 350 Conelusioni. I principali risultati delle mie ricerche si possono così riassumere: 1.° Ho rinvenuto elaioplasti in 27 nuove specie riferentisi a 19 nuovi generi di monocotiledoni. 2.° Ho trovato che si hanno elaioplasti anche in alcune dicoti- ledoni (ove non se ne erano mai trovati), cioè nelle Malvacee, l’unica famiglia fra le tante da me esaminate che ne possegga. 3.° Gli elaioplasti non si debbono ritenere nè come parassiti (come vuole Zimmermann) nè come organi di difesa (come ritiene Raciborski), ma come organi specifici delle cellule in cui si formano e il cui compito è quello di elaborare sostanze oleose nutritizie. 4° La sostanza fondamentale degli elaioplasti è da ritenersi simile alla sostanza dei nucleoli. 5.° Nei bulbi si formano nuovi elaioplasti ad ogni ripresa della loro attività vegetativa. Istituto Botanico di Pavia, giugno 1911. ; VA ISTITUTO BOTANICO DELLA R. UNIVERSITÀ DI PAVIA LABORATORIO CRITTOGAMICO ITALIANO da GIOVANNI BRIOSI INTORNO ALLA GLEISTOGAMIA E ALLA POSSIBILITÀ DELLA FECONDAZIONE INCROCIATA ARTIFICIALE DEL RISO (ORYZA SATIVA). NOTA di RODOLFO FARNETI. (Con una tavola). Al terzo Congresso internazionale risicolo di Pavia, l’eeregio inge- gnere Pietro Cattaneo, intelligente agricoltore, mi chiese se la feconda- zione del riso avesse luogo a fiore aperto od a fiore chiuso. In seguito la stessa domanda mi venne rivolta da altri agricoltori, senza che per osservazioni mie proprie mi trovassi allora in grado di potere rispondere. Questa domanda non era ispirata da semplice curiosità scientifica, «ma dall’importanza che si connette a questa questione dal punto di vista pratico ; essendo il problema strettamente collegato alla ibrida— zione naturale ed artificiale del riso. Infatti, i metodi per il migliora- mento delle varietà colturali del riso, come di qualunque altra pianta, debbono tener conto anzitutto della possibilità o meno dell’incrocio naturale o staurogamia; la quale, se rende difficile 1’ ottenere prodotti uniformi e sopra tutto il conservarli puri, dall'altra parte rende possi- bile la creazione di forme nuove, allargando così il campo della sele- zione; mentre se il riso fosse autogamo assoluto, la selezione dovrebbe limitarsi all’isolamento e fissazione dei migliori tipi ottenuti per natu- rale mutazione o per incrocio artificiale, non sempre facile. All’approssimarsi del quarto Congresso risicolo internazionale, credo ora opportuno pubblicare i risultati delle mie osservazioni e ricerche in proposito. Atti dell’ Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II — Vol, XII 26 Rol Secondo parecchi e reputati autori, il riso dovrebbe essere pianta anemofila. Le sue glumelle si aprirebbero per lasciare uscire in basso gli stimmi piumosi ed in alto le antere pendenti dai filamenti staminali, come nella maggior parte delle graminacee anemofile. In tale modo è rappresentato e descritto dal Gibelli !, dall’ Hackel ?, dall’ Husnot 5 e, fra gli autori di risicoltura, dal Bordiga 4, per non citarne che alcuni. Il gran numero di forme e tipi differenti del riso coltivato ap- poggierebbe l'ipotesi della staurogamia; tanto più che gli agricoltori frequentemente vanno segnalando la creazione di nuove forme, e la recessione o degenerazione di altre; mentre ciò non dovrebbe essere o dovrebbe verificarsi assai più raramente se non intervenissero nelle forme del riso coltivato degli eterozigoti. Il riso presenta infatti un numero grandissimo di varietà e forme coltivate diverse. In seguito a indagini sopra le varietà che hanno avuto origine e si coltivano nei diversi paesi risicoli, ho potuto registrarne circa 500, ben distinte per caratteri morfologici, colturali e bromato- logici ?. Anche se il riso non fosse anemofilo ma autogamo, non si potrebbe escludere la possibilità d’incroci naturali accidentali; dato sempre che 1 V. CrsatI, G. PasseRINI, G. GIBHLLI, Compendio della flora italiana, vo- lume I, pag. 35, tav. Iv. Milano 1867. ? E. Hacket. In A. Engler und Prantl: Die Natirliche Pfanzenfamilien. u Teil, 2 Abteilung, pag. 41. Leipzig 1889. s T. Husxor, Graminées. Cahon 1896-1899. 40. BorpIGa e L. SILVESTRINI, Del riso e della sua coltivazione. Novara, 1880. 5 Dell’Oryza sativa 16 varietà sono indigene ed originarie dell’ Egitto ; 85 del- l’Africa tedesca; 1 del Transvaalj 2 della Persia; ‘1 del Turkestan russo; 1 del Turkestan cinese; 5 di Sivaganga, distretto di Madura; 12 di Calcutta; 27 di Ceylon; 12 del Bengala; 3 del Siam; 1 del Nagpur; 2 dell’Anam; 21 di paesi non ben precisati dell’ India; 12 di Canton; 6 della Manciuria; 1 della Korea; 1 del Honduras; 1 del Chevy Chase; 7 di Saigon; 19 di paesi non ben precisati della Cina; 63 del Giappone; 9 di Giava; 12 delle Hawaii; 9 di Formosa; 9 della Tri- nidad; 28 delle Filippine; 1 delle Celebs; 1 del Brasile; 2 dell'Argentina. Dell’ Oryza glutinosa 15 varietà sono indigene ed originarie della Cina; 14 di Formosa; 3 del Giappone; 12 delle Filippine. Dell’Oryza utilissima 24 varietà sono indigene ed originarie di Formosa. Dell’Oryza punetala 3 varietà sono coltivate nell’ Africa occidentale e la specie selvatica viene utilizzata dagli indigeni a Lull sopra Fashoda e ad Ujiji nell’Africa tedesca, Sono in complesso 443 varietà, senza le europee; ed il mio elenco è ben lungi dall’essere completo, eno e "0 v. — eo), il suo fiore fosse veramente come venne descritto e figurato dagli autori sopra citati. Ciò è stato constatato anche per il frumento, che si dice pianta autogama per eccellenza, perchè la sua impollinazione avviene anche prima dell’antesi e in ogni caso col polline dello stesso fiore Ma ho potuto constatare che le figure e le descrizioni del Gibelli, dell’ Hackel e dell’Husnot non corrispondono al vero; perchè le glumelle del riso non si aprono mai, nè prima, nè durante, nè dopo la deiscenza delle antere, «come dimostrerò più sotto. Bisogna quindi escludere in natura la produzione anche accidentale di ibridi. Tutte le varietà e forme col- tivate debbono avere avuto origine per mutazione. Il gran numero delle forme deve spiegarsi con le diverse e mutevoli condizioni d’ambiente, di clima e di coltura in cui si coltiva questo cereale. In verità, il celebre graminologo E. Hackel non dà una figura ori- ginale, ma la riporta dal Nees von Esenbeck, al quale probabilmente deve attribuirsi l’errore originario; ripetuto in seguito dagli altri. E che possa essere così si deduce anche dal fatto che le figure che rap- presentano il fiore aperto del riso, per la forma, le dimensioni e la di- sposizione reciproca degli organi, si direbbero tutte copiate da uno stesso originale. D’altra parte è evidente che le figure, almeno per ciò che riguarda gli organi interni del fiore, non sono state prese dal vero, essendo troppo schematiche e, per ciò che riguarda la forma del pistillo, completamente errate. Carlo Darwin dice: “Se con sufficienti prove si possa ammettere, che i fiori di una de- “ terminata pianta non si aprono nella loro patria in nessun’ora del “ giorno o della notte e producono tuttavia semi atti a germogliare, “ allora si possono considerare senza paura come cleistogami, quan- “ tunque non presentino alcuna particolarità nella struttura ,, ?. Tl riso è dunque pianta cleistogama, quantunque faccia eccezione fra consimili piante, non presentando che fiori di un'unica forma, per- fettamente conformati rispetto al gineceo ed all’androceo. È cleistogamo perchè i suoi fiori non possono naturalmente aprirsi per qualunque pres- sione si eserciti dall'interno, essendo ciò meccanicamente impedito da 1 A. Howarp, L. GagrieLLe, C. Howarp, Aspur RanMman KLAN, The Heonomie Significance of Natural Cross-PFertilisation in India. 1912. 2 0. Darwin, Le diverse forme dei fiori. Vrad. ital. di G. Canestrini, Torino, Unione Tipografica, 1884, pag. 210, ì — RIA un incastro speciale che unisce, in tutta la loro lunghezza, i margini delle due glumelle. Ciò costituisce forse un caso unico, assai singolare ed interessante di cleistogamia. Perchè la stessa Leersia oryzoides che è compresa fra le poche graminacee cleistogame, e che fu ben studiata sotto questo punto di vista dal Duval.Jouve e da Carlo Darwin, pre- senta due forme di fiori, come le altre piante cleistogame note fin qui. La Leersia oryzoides è una pianta palustre molto affine al riso. I suoi fiori cleistogami in confronto dei normali, dice Darwin, sono pic- colissimi e maturano ordinariamente i loro semi nell'interno delle guaine fogliari. Hanno lo stimma piccolissimo, i filamenti staminali estrema- mente brevi e le antere lunghe appena un terzo, con granelli di pol- line che misurano in diametro circa la metà Darwin coltivò la Leersia oryzoides in serra, e, contrariamente a quanto si osserva nelle piante che crescono spontanee nella loro sta- zione naturale, ottenne lo sviluppo di pannocchie assai ampie, portanti fiori perfettamente conformati che non si apersero mai e maturarono i semi. Mentre quando questa pianta cresce nella sua stazione naturale, tutti i fiori della pannocchia o della porzione della pannocchia, che sporge dalla guaina fogliare, si aprono ma restano sempre sterili. Ritor- nerò più avanti sopra questo argomento e darò una probabile spiega- zione di questi fenomeni, che Carlo Darwin trova unici ed assai singolari. L’involuero del fiore del riso si compone di due glume piccolissime (fig. 4,5,6 G,G,); di due glumelle naviculari molto sviluppate (fig. 1, 4, 5,6 gi, gs), di consistenza coriacea e tenace. In sezione trasversale esse si presentano come nella fig. 1. La glumella inferiore (la più grande) (fig. 1, 4, 5,6 gi) ha i due margini convoluti (fig. 1, 3. me); mentre la glumella superiore (fig. 1, 4, 5, 6 gs) ha i margini revoluti (fig. 1, 2 mr) formanti una specie d’incastro (fig. 2 2), e terminanti in una appendice che, vista in sezione trasversale della glumella, ha forma falcata, per cui la chiamerò per brevità appendice falcata (fig. 1 e 2 f). La glumella inferiore con i suoi margini convoluti abbraccia e s’in- castra nei margini revoluti della glumella superiore dalla base all’apice, formando una specie di scatola chiusa (fig. 1). L’asse del fiore che porta il gineceo e l’androceo non è situato nel mezzo della scatola, ma è posto entro la glumella superiore, vale a dire la più piccola (fig. 1, 4,5 e 6 0). L’androceo si compone di sei stami (fig. 4,5 e 6 a), ed il pistillo di un ovario fusoidale gobbo superior- mente dalla parte rivolta verso la glumella superiore, e panciuto dalla = RU — parte rivolta alla glumella inferiore, per cui appare bistorto (fig. 4, 5 e 6 o). In alto il pistillo gradatamente si attenua nello stilo che si biforca in stimmi dendroidi, coi rami primari e secondari disposti in modo da ricordare la forma di un alberetto allevato a piramide. Le glumelle, esaminate in sezione trasversale, presentano l’epi- dermide della faccia esterna, inferiore o dorsale, composta di cellule fortemente ispessite ed a lume obliterato, con cuticola pure enorme- mente ispessita (fig. 1,2 e 3 ez), ricoperta di numerosi tubercoli aventi la forma di tronchi di piramide (fig. 1, 2 e 3 #). Anche l’ipoderma fibroso (fig. 1,2 e 3 7p) si compone di elementi a pareti fortemente ispessite. L'epidermide interna, ventrale o superiore (fig. 1, 2 e 3 es) si compone di cellule a clorofilla a parete poco ispessita. Nell’angolo interno o ventrale, formato dalla curvatura naviculare delle due glumelle, in corrispondenza della carena esterna, si osserva un certo numero di cellule igroscopiche più grandi delle rimanenti, a pareti sottili (fig. 1 c:), che hanno evidentemente la funzione di dare elasticità ai movimenti di dilatazione della scatola. Speciale attenzione merita la struttura marginale formante l’ in- castro delle due glumelle (fig. 2 e 3). Il margine convoluto della glumella inferiore, specialmente nella parte che entra nell’incavo del margine involuto della glumella supe- riore (fig. 3 5), ha l’ipoderma (fig. 3 ip') composto di elementi più for- temente ispessiti che nel resto, in modo da dare maggiore resistenza meccanica alla curvatura marginale (che vista in sezione ha la forma di un becco adunco e che per brevità continueremo a chiamare becco); mentre lo strato esterno .dell’epidermide ventrale nella regione margi- nale è formato di cellule molto diverse ed assai più grandi delle rima- nenti, prive di clorofilla, di forma prismatica ed a pareti laterali sot- tili, che per la loro igroscopicità, aumentando la loro turgescenza, ten- dono a distendere, in parte, la curva marginale o decco, o viceversa ad accentuarla a seconda che l'umidità interna della scatola aumenta 0 diminuisce (fig. 1 e 3 ci). Il margine revoluto della glumella superiore ha una forma ed una struttura speciale. Nella curva marginale che forma. la gola (fig. 2 în), i tubercoli (#) dell'epidermide dorsale gradatamente vanno rimpicciolendosi, ed all’orlo della gola, dove comincia la risvolta per cui il margine si prolunga nell’ appendice falcata, i tubercoli scom- paiono e l'epidermide si mostra costituita di cellule fortemente ispes- site disposte in serie regolare. L’ipoderma, visto in sezione trasversale, in corrispondenza della curya marginale (fig. 2 ip', ip°), si allarga a ventaglio, ineurvandosi fra l'epidermide dorsale e ventrale dell’appendice falcata. Ri In questa espansione a ventaglio, parte degli elementi fibrosi a pa- reti più ispessite seguono parallelamente nella curva l'epidermide dorsale (fig. ip'), mentre un’altra parte. va ad appoggiarsi perpendicolarmente contro l'epidermide esterna dell’appendice falcata, formando coi primi una specie di y. Da questa disposizione e concatenazione dei tessuti meccanici, deve risultare evidentemente rinforzata la resistenza del- l’ incastro. Nell’angolo interno formato dall’appendice falcata vi è un gruppo di grandi cellule igroscopiche (fig. 1 e 2 ci,), che per la posizione che occupano e la loro disposizione hanno la funzione d’imprimere al mar- gine della glumella superiore ed all’appendice falcata un movimento op- posto a quello che per la stessa causa viene impresso, come abbiamo visto, al margine o becco della glumella inferiore. In tale modo viene assicurata la chiusura dell’incastro, sia che au- menti o che diminuisca la turgescenza delle cellule igroscopiche, e nello stesso tempo viene, fino ad un certo punto, regolato il grado di umidità interna della scatola, facilitando od ostacolando l’evaporazione. A rendere più solida e resistente la chiusura concorrono anche i tubercoli dell'epidermide, i quali, nella porzione marginale curvata, en- trano reciprocamente nello spazio interposto tra i corrispondenti della glumella opposta. È Così chiusa la scatola formata dalle due glumelle (fig. 1), non è possibile aprirla, qualunque pressione si possa esercitare dall’interno, senza produrre la lacerazione delle glumelle coriacee e tenacissime. Resta così impedita la fecondazione naturale incrociata perchè gli stimmi non possono uscire dalla scatola. Gli stimmi non potrebbero nemmeno insinuarsi tra gli interstizi dell’incastro, non solo pel modo con cui sono ramificati, ma anche per la funzione esercitata dalle due appendici falcate, le quali ricoprono e nascondono l’uscita; e nel caso che per diminuito turgore si allargasse l’incastro, per la stessa causa le appendici falcate, abbracciando gli stimmi li farebbero rientrare entro le fauci della glumella superiore, impedendo loro l’uscita. È ben noto come la natura del clima e speciali condizioni d’am- biente tendano a modificare il meccanismo dell’impollinazione. È lecito quindi domandarsi se la cleistogamia si verifica nel riso in tutte le va- rietà ed in tutti i luoghi dove viene coltivato, o se si verificano delle eccezioni come in altre piante cleistogame, non escluse le stesse specie del genere Leersia, tanto affine al. genere Oryza. Ho esaminato 23 varietà di riso coltivate nel Giappone e che mi furono inviate, alcuni anni or sono, direttamente da Nisigara, fra le n -— 357 — quali due appartenenti all’Oryza glutinosa. Ho esaminato parecchie va- rietà nostrali o introdotte dall’estero in epoca recente o più o meno lontana, e non ho potuto constatare eccezioni. ! Esclusa in tale modo la possibilità dell’ibridazione naturale, ve- diamo se vi potrà essere la possibilità della fecondazione artificiale in- crociata. I risultati pratici ottenuti per mezzo dell’ibridazione in molte piante coltivate e specialmente nei cereali sono tali da incoraggiare qualunque tentativo d’'ibridazione del riso per incrocio o per innesto. La produzione di ibridi per mezzo dell’innesto è però ancora molto controversa, Fu tentata sul riso fino dalla fine del secolo XVIII da Gianverardo Zeviani, che fu il primo a tentare, non solo questo mezzo d’ibridazione, ma anche l'innesto delle graminacee, allo scopo di rinvi- gorire la specie del riso, che egli riteneva degenerata. Pure non ammettendo nel riso una vera degenerazione della razza, come affermavano lo Zeviani e l’Astolfi, bisogna riconoscere però, che è ! Oltre le 23 varietà giapponesi sopra ricordate, ho esaminato le seguenti che indicherò coi nomi e l’ortografia coi quali mi pervennero: Araki Giapponese mutico Nibbiola Bertone Gigante Ostiglia Bertone chinese (rotombo » mezza vesta Bertonino Homma Ostiglione Bertognino Hindocinischk Ozeli Birmania Honduras Peruviano Boglioni mutico Peruviano Marangoni Carolina Marangoni » ) piccolo | Precocissimo Pozzi Caucaso 9 resta nera Itanghino Chinese Bologna » resta bianca lubarello Coccincina » » » nodo | Sekitori PFrancone nero Shimebori Francolino Ingegnoli Serozzi Secco Manciuria aristato Giapponese Korea n » mutico » Marangoni Kyowase » di montagna » Bologna Kanghiobozu Sakaigawa » biondo Kinchaku Shinshin » precocissimo Leucino Scirone ” ” nero Matusask Tokonari » Pozzi Novarese l'surugi » » Francone Nostrale Yuheimino. — osi facile che una pianta esotica, quale è il riso, introdotta nel nostro paese, sotto condizioni climateriche e colturali assai diverse da quelle del paese d’origine, possa in breve anche decadere e perdere certi caratteri «di rusticità, di resistenza alle malattie e di produttività. Me- rita quindi di essere ricordato con compiacimento il tentativo dell’Ac- cademico veronese. Zeviani riescì ad innestare il riso sopra il giavone ( Panzcum crus- galli), e ritenne (forse erroneamente) di avere ottenuta una forma ibrida assai vigorosa. Ne raccolse il seme che riseminò e coltivò con cura per diversi anni, ritenendolo resistente al Qrusone; e come tale lo di- stribui a diversi sperimentatori. Ma il riso-giavone, come si chiamava, non diede in seguito buona prova. Le esperienze dello Zeviani meriterebbero però di essere riprese, se non sul giavone, almeno sopra qualche graminacea più affine o su qualche specie di riso, p. e. l'’Oryza punctata dell’Africa, che si dice molto ru- stica e resistente alle malattie. Vediamo ora se sarà possibile l’ibridazione per incrocio, mediante la fecondazione artificiale. : Tentando di aprire la scatola mediante lo stiramento in senso op- posto alle due glumelle, non vi si riesce senza produrre una lacera- zione, perchè l’incastro non cede. Per riescirvi bisogna premere alquanto sulle carene delle glumelle in modo da spostarle, una verso l’altra, per fare uscire dall’incastro il margine convoluto della glumella inferiore. Ciò fatto, mediante lo stiramento delle glumelle in senso opposto, il fiore si apre. Però una volta aperta la scatola, non è più possibile ri- chiuderla; ciò costituisce uno dei maggiori inconvenienti. Per scegliere il momento più propizio per praticare l’operazione, bisogna seguire l'andamento della fioritura che non avviene contemporaneamente in tutti i fiori e in tutti i rami della pannocchia, ma con intervallo di varî giorni, cominciando dall’apice. Prima che i filamenti staminali si siano allungati fino a far toccare alle antere l’estremità superiore della scatola (fig. 6), queste aprono i loro sacchi pollinici e si compie la fecondazione. Basta aprire un fiore in questo grado di sviluppo ed esaminare lo stimma, già ricoperto di polline, per convincersene. Lo svuotamento delle antere viene facilitato dalla pressione che esse esercitano, in seguito all’allungarsi degli stami, contro la parete apicale della scatola. Bisogna notare, perchè non sia diversamente interpretato, che l’apice della scatola non è completamente chiuso, ma presenta una piccola apertura (fig. 4, 5 e 6 ap), dovuta ad una leggera divaricazione delle punte delle due glumelle; e che da questa apertura si verifica spesso l'uscita delle antere, non sempre — 359 —- completamente svuotate; ma l’impollinazione degli stimmi, come si è detto, ha già avuto luogo nell'interno della scatola. Per trasparenza attraverso le glumelle si possono vedere le antere. Quando queste hanno raggiunto il livello indicato nella figura 5, gli stimmi sono quasi pronti per essere fecondati, e la deiscenza delle antere non è ancora avvenuta. È il momento di tentare l'operazione dell’inerocio artificiale, Con una pinza a punte sottili è facile asportare le antere dei tre stami anteriori; ma difficilissima è invece l’asportazione delle antere dei tre stami posteriori, posti nel fondo della cavità della glumella superiore e contro i quali vi è il pistillo con i suoi stimmi ramificati. Non è im- possibile però il riescirvi con molta pazienza. Tutto dipende dalla abi- lità dell’operatore; bisogna però prendere tutte le precauzioni per non offendere gli stimmi. Il pericolo maggiore, in questa operazione deli gatissima, è quello di provocare la deiscenza dell’antera, che è quasi matura, ed è quindi inevitabile, anche nei casi meno difficili, una forte percentuale di autofecondazioni. Eseguita la mutilazione degli stami, è facile introdurre tra i rami dello stimma le antere mature della pianta prescelta. Ciò fatto bisogna richindere, nel miglior modo possibile, le glumelle. Per evitare il pericolo di produrre involontariamente l’autogamia, durante l’operazione, si potrebbe tentare la mutilazione degli stami, quando questi si trovano nelle condizioni di sviluppo indicate dalla fi- gura 6; ma in questo caso bisognerebbe attendere, per l’introduzione del polline fecondatore, che lo stimma avesse raggiunto la maturità ne- cessaria per riceverlo; quindi bisognerebbe fare l'operazione in due volte. Ma il trauma, inevitabilmente sempre grave, potrà essere causa di sterilità o d’aborto del fiore? Ho fatto in proposito alcune esperienze. _ In un ramo di una pannocchia di riso, nello stadio voluto di fioritura, ho aperto la maggior parte dei fiori, poscia li ho richiusi alla meglio senza mutilarli, per ridurre al minimo il trauma. In altra pannocchia ho praticato la stessa operazione, tentando la fecondazione artificiale, nel modo sopra descritto. Nell’uno e nell’altro caso tutti i fiori aperti, mutilati o no, sono rimasti infecondi, mentre i non operati si sono fecondati tutti. Le cause d’insuccesso non dipendono dunque unicamente dall’abi- lità dell'operatore e dalla mutilazione, ma anche da altra causa che bi- sogna indagare. Quest'ultima causa, a parer mio, è dovuta al grado in- sufficiente di umidità dell’aria confinata entro i fiori operati, in confronto di quelli non aperti, nei quali l’evaporazione è meno facile. — 360° L’anno venturo mi propongo di ritentare l’esperienza, mettendo im- mediatamente le piante operate in camera umida, sotto campana od in serra da moltiplicazione. Se la sterilità dei fiori artificialmente aperti e non mutilati fosse dovuta a quest'unica causa, la fecondazione incrociata artificiale del riso, quantunque difficilissima, non si potrebbe dire ancora impossibile. Tutto dipenderà dalla pazienza e dall’abilità dell’operatore. Se la causa della sterilità fosse quella da me supposta, si avrebbe anche la spiegazione dei fenomeni, più avanti ricordati, constatati da Carlo Darwin a proposito della Leersie oryzoides; e sui quali credo qui opportuno ritornare, facendo alcune considerazioni e confronti. La Leersia oryzoides si distingue dalle specie di Oryza, fra l’altro, per non avere, come il riso, una pannocchia unica terminale, ma pa- recchie: una ad ogni internodio. Queste pannocchie restano ordinaria- mente sempre chiuse nelle guaine fogliari che le proteggono contro la soverchia traspirazione, conservandole in una specie di camera umida. Qualche volta però fa eccezione la pannocchia apicale, la quale esce in tutto od in parte dalla guaina che l’abbraccia. In questo caso i fiori sono perfettamente conformati e si aprono, ma restano tutti sterili. Le piante coltivate da Darwin in serra (cioè in ambiente saturo d'umidità) fecero eccezione. Tutti i fiori scoperti rimasero sempre chiusi e si fecondarono. Dal canto mio ho potuto constatare, nelle risaie dei dintorni di Pavia, che non tutti i fiori scoperti della Leersia oryzoides si aprono, ma restano però egualmente sterili. Nelle specie esotiche di Leersia, nota Duval-Jouve, i fiori delle pan- nocchie scoperte si aprono e si fecondano egualmente. ‘ Praticando delle sezioni trasversali nelle glumelle dei fiori della Leersia oryzoides, tanto in quelli che restano sempre avvolti nelle guaine come in quelli che si aprono e che non si aprono delle pannocchie scoperte, e confrontandole fra loro, si vede che la consistenza e la struttura delle glumelle medesime varia moltissimo, Le glumelle della Leersia oryzoides hanno un meccanismo di chiu- sura simile a quello del riso, ma la loro consistenza membranacea e fiaccida non offre generalmente la resistenza voluta per tenerle unite ed incastrate. Alcune volte sono ridotte a due 0 pochi strati di cellule, ma non di rado offrono una consistenza maggiore, fino a presentare la resistenza necessaria perchè l’incastro non ceda, anche nel caso che per la dimi- nuzione dell’umidità dell’aria ambiente, si produca il rilassamento e la contrazione delle elumelle, allo scoprirsi delle pannocchie. — 361 — Ciò dipende, molto probabilmente, dal tempo più o meno lungo du- rante il quale sono rimaste avvolte nella guaina, e dal grado di svi- luppo che in essa avevano raggiunto quando vennero a scoprirsi; in altri termini, dal grado di eziolamento subito dalle glumelle e dal punto in cui se ne è arrestato lo sviluppo per l’azione sfavorevole dell’atmo- sfera, non sufficientemente umida, in cui sono venute a trovarsi quando le pannocchie si sono scoperte. A parer mio qui deve cercarsi la ragione non solo dell’ aprirsi dei fiori scoperti, ma anche della loro sterilità. Il fatto che i fiori scoperti delle specie esotiche di Leersia si fe- condano, si potrebbe spiegare dal crescere esse in paesi molto umidi, generalmente nelle zone delle pioggie tropicali. In modo analogo si potrebbe spiegare il fatto, indubbio, constatato da Carlo Darwin, che le piante di Leersia oryzoides da lui coltivate in serra, non aprirono i loro fiori scoperti, ma si fecondarono egualmente; attribuendo questo fenomeno alla grande, costante, favorevole umidità della serra che mantenne in condizioni normali e propizie le piante sperimentate, senza provocare l’apertura intempestiva del fiore e mante- nendo l'umidità necessaria alle funzioni degli organi sessuali. La causa della cleistogamia del riso è certamente ereditaria, L'Oryza sativa è originaria delle rive dei grandi fiumi e dei luoghi inondati dell’Indo-Cina, dove durante il periodo della sua vegetazione si verifi- cano pioggie diluviali quotidiane e straripamenti dei corsi d'acqua. Se il fiore del riso si aprisse, la fecondazione ne resterebbe cer- tamente turbata se non impedita. Immergendo delle spighette di riso nell’acqua e lasciandovele im- merse anche per parecchie ore, l’acqua non penetra nell’interno della scatola, costituita dalle due glumelle, come facilmente può verificarsi pre- mendo sott'acqua con una pinza la scatola medesima; dalla quale si vede, anche dopo prolungata immersione, uscire gorgogliando nel liquido l’aria che racchiude. Molte delle piante cleistogame sono palustri od acquatiche. Ma anche in non poche piante acquatiche o palustri non cleistogame, quando sono costrette a sviluppare fiori subacquei, questi rimangono chiusi, finchè restano sommersi. Alcune piante riparie o dei luoghi acquitrinosi, quando crescono in luoghi soggetti ad essere inondati o sommersi, presentano fiori clei- stogami, mentre presentano solamente fiori normali quando questa causa perturbatrice della fecondazione non si verifica. Kerner di Marilaun cita parecchie piante entomofile alpine che nel periodo delle pioggie persistenti non aprono i loro fiori e si fecon- dano per via autogama. Ciò mi sembra possa giustificare l’ipotesi che — 362 — la cleistogamia del riso abbia avuto origine dalla necessità di difendere il proprio fiore dall'azione perturbatrice dell’acqua. Non poche piante cessano dal produrre fiori cleistogami quando le cause perturbatrici vengono a mancare, mentre ciò non si verifica nel riso; la cui cleistogamia, sotto il nostro clima, potrebbe essere necessaria anche al mantenimento dell’umidità indispensabile allo sviluppo e alle funzioni degli organi interni del fiore. | Dal Laboratorio Crittogamico di Pavia, settembre 1912. SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA XIV Fig. 1. — Sezione trasversale delle due glumelle incastrate che formano una specie di scatola chiusa: gi glumella inferiore; gs glumella superiore ; me margine convoluto della glumella inferiore; mr margine revoluto della glumella superiore; / appendice falcata; o pistillo; eè epider- mide fortemente ispessita della faccia esterna della ‘glumella; £ tu- bercoli dell’epidermide; 7 ipoderma; es epidermide interna; e? cel lule igroscopiche. CRE » (2. — Sezione trasversale della porzione marginale della glumella superiore : nr margine revoluto; n incastro; f appendice falcata; ei epidermide fortemente ispessita della faccia esterna della glumella; # tubercoli dell’epidermide; ip ipodermia; es epidermide interna; ei, cellule igroscopiche; > 1a 1041:35? totale delle cellule perivas. circa 97.600 > » » 1a 1,044/= è Le cellule perivasali sono dunque aumentate di numero in proporzione maggiore dei vasi. E ciò si può rilevare anche dalle figure 3 e 4 della Tavola I, la prima delle quali figure rappresenta una porzione di se- zione di legno esterno fatta sotto la ramificazione, la seconda una por- zione di sezione presa e disegnata nello stesso modo, ma un centimetro sopra la ramificazione. Salendo poi soltanto 5 centimetri più in alto nel fusto, e cioè a un centimetro sotto una seconda ramificazione, su una superficie di sezione ancora di cm.° 0,442, trovai: totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati su un ottavo di se- zione) circa 11.000, raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati su un quarto di sezione) circa 490, ossia (essendo il perimetro ancora em. 2,35) 208 per ogni centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi studiate come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. TA periv. IA periv. TA periv. ITA periv. 12 6 16 6 20 6 14 6 14 ri 12 5 16 6 16 7 18 T 18 T 18 6 16 7 14 6 12 5 18 6 12 ri 16 6 12 6 20 6 14 6 16 T 18 6 18 5 16 6 16 T 20 6 18 T 16 T 14 6 18 6 14 6 16 8 12 6 12 5 18 6 20 T 14 6 12 T 18 6 10 T 16 6 12 6 18 T 10 T 20 5 14 5 18 T 20 6 20 6 20 fi 24 6 16 6 18 6 16 6 14 T 18 6 (Segue) Atti dell Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie Il — Vol, XII. 28 — 380 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam, rad, cell. diam. rad, cell. HM, periv. Ha perlv. H. periv. Ha periv. 14 T 18 6 16 6 20 Td 18 6 16 5 14 6 20 6 14 6 20 T 14 6 18 6 14 6 18 6 14 6 16 6 22 T 16 6 16 6 16 7 20 7 18 T 18 T 14 T 20 (0) 16 6 14 6 22 6 16 6 14 6 12 6 18 T 20 T 18 T 12 6 20 1 16 T 18 T 12 6 20 6 16 8 12 T 12 T 10 6 12 6 16 6 10 6 14 T 14 T 15 T 12 6 14 6 16 T 14 T 12 6 14 6 14 ri 16 Gi 12 T 14 6 16 6 16 T 14 6 16 6 16 (4 18 5 14 6 18 6 18 T 14 6 16 T 18 6 14 6 16 T 16 6 14 5 16 5 16 6 18 T 10 5 10 6 14 Hi 10 6 14 6 14 6 14 D 14 T 18 T 12 6 16 T 10 6 12 5) 14 T 10 6 12 7 16 T 16 6 12 5 14 6 14 7 16 ri 19. 6 14 6 14 T Medie: 15,700 6,400 15,450 6,150 15,100 6,250 15,700 6,400 con una media complessiva di w.15,488 per il diametro radiale dei vasi e di 6,300 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un numero approssimativo di circa 69.300 cellule perivasali in tutta la sezione. Nel breve tratto di 5 centimetri dunque, pur non avendosi varia- zioni nella superficie di sezione, salendo verso l’alto ed avvicinandosi alla ramificazione, non solo i raggi midollari si sono fatti più fitti, ma sono diventati più numerosi tanto i vasi che le cellule perivasali, essendo aumentati i primi da 1 a 1,158, e le seconde da 1 a 1,119. L'aumento numerico delle cellule perivasali fu qui minore di quello dei vasi, ma ciò trova spiegazione nelle diminuite «dimensioni dei vasi stessi il cui diametro radiale è sceso da w.17,200 a w. 15,488, nella proporzione da 1 a 0,900, mentre il numero medio delle cellule perivasali per cia- scun vaso è sceso da 6,516 a 6,300 e cioè solo nella proporzione da 1 a 0,966. = Re Passando poi sopra la ramificazione, trovai: Nel ramo, a un centimetro sopra la ramificazione, con una su- perficie di sezione di cm.? 0,132: totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati su un quarto di se- zione) circa 3.500, raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati in metà della sezione) circa 350, ossia (essendo il perimetro cm. 1,29) 271 per ogni centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi, studiate come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. st. periv. ILA periv. ut periv. ITA periv. 12 6 10 6 12 6 10 6 12 T 12 td 10 5 12 6 16 T 12 7 12 6 14 T 16 8 12 T 10 T( 12 T 10 5 10 T 12 T 12 T 12 7 14 T 12 T 14 6 12 6 18 8 12 T 14 5 18 T 16 8 14 6 8 6 12 6 12 8 14 6 10 6 10 6 10 6 10 5 18 T 14 U 10 + 14 T 14 6 18 6 10 6 10 Ti 10 6 16 6 12 7 10 6 12 6 16 6 12 6 14 6 12 T 10 6 14 7 14 T 14 6 12 8 12 6 12 T 12 6 12 6 12 8 14 6 14 ti 12 6 10 6 10 T 14 T 12 6 14 T 12 6 12 T 10 5 14 6 12 Ti 16 Ti 10 5 14 5 10 6 10 ri 14 T 12 6 10 T 12 6 10 6 14 SA, 10 6 10 6 12 6 12 6 10 6 10 ti 10 6 14 6 10 6 12 ti 12 rl 10 6 12 6 10 6 10 6 14 6 12 T 10 6 12 6 14 6 12 6 12 T 12 8 12 6 12 6 10 T 12 6 12 6 14 $ 14 6 di do VO) Medie: 12,532 6,333 12,466 6,500 11,666 6,400 12,132 6, do con una media complessiva di n. 12,198 per il diametro radiale dei vasi e di 6,416 per il numero delle cellule perivasali, ciò che porta ad un SN = numero complessivo di circa 22.450 cellule perivasali in tutta la sezione. E nel fusto, un centimetro sopra Vinserzione del rametto studiato, con una superficie di sezione di cm.? 0,407: totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati sopra un ottavo di se- zione) circa 12.000, raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati in un quarto di sezione) circa 420, ossia (essendo ìl perimetro cm. 2,26) 185 per un centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi, scelte e studiate come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad cell diam. rad. cell. Ut. periv. ILA periv tu. periv. L. periv. 16 6 16 T 16 6 16 6 16 T 14 T 16 T 16 8 12 6 20 8 16 T 14 7 14 7 16 5 18 TY 22 ) 14 7 18 6 18 8 18 T 18 ti 99 ti 14 T 20 6 20 T 18 5 18 6 29 6 12 7 12 6 14 7 16 6 10 T 18 T 14 T 14 bo) 10 5) 18 6 14 6 14 6 16 T 18 T 16 6 12 6 18 6 18 T 14 6 14 T 12 6 16 T 14 6 18 T 16 6 12 6 10 6 14 T 20 le) 20 T 12 7 20 8 18 6 16 6 10 5 14 6 16 6 14 6 12 6 12 T 16 6 14 6 14 7 12 8 18 T 16 T 16 6 12 6 16 6 20 6 12 6 10 6 10 5 14 le] 12 6 14 6 18 T 2 T 16 7 18 T 12 6 20 T 14 6 16 9 12 6 12 6 10 6 16 T 14 T 12 6 12 6 16 6 14 6 14 6 12 6 20 8 14 7 16 8 14 Li 14 6 20 T 16 T 12 ti 10 6 12 5 12 (i) 12 6 12 6 12 6 10 6 10 6 14 T 14 T 10 6 18 T 14 Ù 12 T 10 6 14 6 12 6 (Segue) — 383, . in una serie . in alfra serie . in altra serie . in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. ILA periv. u. periv. TA periv. IA periv. 14 T 16 7 16 dr 14 7 14 6 14 6 12 6 10 ti 18 5 14 7 10 6 10 6 14 T 18 7 14 8 10 6 12 T 12 7 12 T 10 6 10 6 10 6 14 6 14 T 12 6 12 7 10 6 16 T 12 6 12 7 12 7 14 6 Medie: 14,450 = 6,400 15,050 6,550 13,600 6,450 14600 6,675 con una media complessiva di x. 14,424 per il diametro radiale dei vasi e di 6,518 per il numero delle cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 78.250 cellule peri- vasali in tutta la sezione, Così che, unito ancora insieme quello che osservai nel fusto e nel ramo sopra la ramificazione, e confrontato con quello che avevo trovato sotto (veggasi alla precedente pagina), si ha sopra la ramificazione: superficie totale di sezione, cm.? 0,539 con un aumerto da 1 a 1,219 )E £ totale dei vasi nelle due sezioni 15.500» » » 1a 1409/3858 totale delle cellule perivasali . 100.700 » » I GIRO), 1438) El £ Anche qui dunque le cellule perivasali sono aumentate di numero in proporzione maggiore dei vasi, e ciò benchè le dimensioni dei vasi stessi siano diminuite. Eguali variazioni riscontrai in corrispondenza ad altre tre ramifi- cazioni più in alto. Senza occupare troppo spazio a riportare qui le os- servazioni di dettaglio, mi limito a presentare i risultati medii, avver- tendo che si riferiscono a sezioni fatte un centimetro sotto od un centi- metro sopra l'inserzione del ramo, e che furono ricavati nello stesso modo che per le ramificazioni già studiate. In una prima ramificazione, 15 centimetri più in alto della precedente: nel fusto, sotto nel ramo c nel fusto, sopra aumento superficie di sezione . . . cm. 0,292 0,0714 0,280= 0,351 da 1 a 1,202 numero totale deivasi, a calcolo 12.800 3.500 4- 9.600 = 13.100 » 1a 1,023 numero totale delle cellule pe- rivasali, a calcolo . .... 82.700 22.950 | 61.850 = 84.800 » 1a 1,025 diam. rad. medio dei vasi. &. 14,550 12,300 — 14,564 numero medio delle cellule pe- rivasali per ogni vaso . . . 6,462 6,960 — 6,441 numero dei raggi midollari pe- riferici per ogni centimetro di MEMONEREONE 001100 208 305 — 201 — 384 — In una seconda ramificazione, 3 centimetri più in alto della pre- cedente: nel fusto, sotto nelramo e nel fusto, sopra aumento superficie di sezione . . . cm.? 0,280 0,120 -- 0,212= 0,332 dala 1,185 numero totale dei vasi, a calcolo 9.600 4.000 + 8.000 = 12.000 » la 1,250 numero totale delle cellule pe- rivasali, a calcolo . . . . . 61.850 25.800 +- 52.750 = 78.550 » 1a 1,270 diam. rad. medio dei vasi. . 14,564 12,498 — 13,914 numero medio delle cellule pe- rivasali per ciascun vaso . . 6,441 6,452 — 6,592 numero dei raggi midollari peri- ferici in un centim. di perim. 201 2429 — — 225 E in una terza ramificazione ancora 18 centimetri più in alto: nel fusto, sotto nel ramo e nel fusto, sopra aumento superficie di sezione . . . cm.? 0,166 0,049 0,152= 0,201 da la 1,271 numero totale dei vasi, a calcolo 6.500 24004 4.900= 7.300 » 1a 1,121 numero totale delle cellule pe- rivasali, a calcolo . . . .. 44.050 15.850 +- 32.300 = 48.150 » La 1,093 diam. medio rad. dei vasi . «. 14,416 12,222 — 13,912 numero medio delle cellule pe- rivasali per ciascun vaso . . 6,777 6,591 — 6.591 numero dei raggi midollari peri- ferici per un centim. di perim. 186 278— 202 Solo in quest'ultima ramificazione l'aumento numerico delle cellule perivasali passando dal fusto ai rami è avvenuto in misura un po’in- feriore a quello del numero dei vasi; anche qui però, come alla prece- dente pagina 380, il fatto viene spiegato dalla considerevole diminuzione di dimensioni dei vasi: la media del diametro radiale di questi è scesa infatti da x. 14,416 a w. 13,067, nella proporzione da 1 a 0,906; mentre il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso è diminuito da 6,777 a 6,591, ossia nella sola proporzione da 1 a 0,972. Gli stessi rapporti che osservai sopra e sotto le ramificazioni del fusto principale, constatai pure nelle ramificazioni secondarie. Per esempio in un piccolo rametto di secondo ordine misurai: sotto una ramificazione sopra la medesima aumento superficie di sezione . . . em. 0,076 0,053 4- 0,038 = 0,091 da 1 a 1,197 numero totale dei vasi, a calcolo 4.800 3.000 -- 2.000== 5.000 » 1a 1,041 numero totale delle cellule pe- rivasali, a calcolo . . . +. . 30.800 19.550 + 13.000 = 32.550 >» la 1,056 diam. rad. medio dei vasi . x. 12,300 11,630 — 10,944 numero medio delle cellule pe- rivasali per ogni vaso . . . 6,410 6,515 — 6,499 numero dei raggi midollari peri: ‘ ferici per un centim. di perim. 257 244, — ‘261 — 385 — Si può dunque dire che di mano in mano che si procede dal basso verso l’alto non solo aumenta il numero dei vasi, ma diventano anche più numerosi i raggi midollari e le cellule perivasali, ossia Ie cellule che sono in contatto diretto coi vasi. Queste ultime aumentano quasi sempre in proporzione più forte che i vasi; dove questo non av- viene è perchè i vasi pur aumentando di numero diminuiscono di di- mensioni, sì che il prevalere delle cellule vicine su di essi appare quasi costante. Celtis austratlis L. Studiai una piantina cespugliosa, di quattro anni di età, con fusto avente alla base cm. 0,7 di diametro, alta complessivamente da terra m. 1,10. La radice, un po’rigonfia vicino al colletto, dava, mezzo cen- timetro sotto questo, un ramo laterale ed altro ne dava un po’ più pic- colo a 13 centimetri di profondità. Quest'ultima radice laterale, in una sezione trasversale ad un cen- timetro di distanza dalla sua inserzione, presentava: superficie di sezione: cm.? 0,126, numero totale dei vasi: 440, diametro medio radiale dei vasi: 4. 31,066, numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso: 8.933, numero totale, approssimativo, di cellule perivasali nella se- zione: 3.050, numero dei raggi midollari periferici 75, ossia (essendo il perimetro cm. 1,26) 59 per un centimetro di perimetro. Nella radice principale, invece, un centimetro sotto la radice laterale qui esaminata, con una superficie di sezione di cm.° 0,450, trovai: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati su mezza se- zione) circa 1.800, numero dei raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra metà sezione) 170, ossia (dato il perimetro di c. 2,43) 69 per un centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi, scelte lungo due diametri incrociantisi ad angolo retto: — 386. — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. fd periv. He E periv. ft. periv. Ha periv. 292 T 54 12 24 8 34 10 40 10 20 6 28 8 56 9 34 9 56 13 28 8 46 11 28 T 52 13 34 9 60 Ia 32 8 54 11 40 10 42 9 20) 7 40 10 38 9 42 Il 36 9 56 14 36 9 40 10 46 10 40 9 44 12 42 10 54 Il 44 11 3 9 64 11 34 T 50 14 40 9 52 8 34 8 62 15 40 10 48 9 46 9 14 7 54 14 54 13 62 9 30 8 34 8 30 9 54 115 44 19 14 T 40 9 38 8 54 BI SRO 7 20 9 40 9 40 8 40 10 50 9 48 11 40) 8 42 9 38 10 50 12 42 12 44 10 46 9 30 7 40 12 24 8 36 9 38 11 48 ll 36 9 54 9 Medie: 39,300 9,000 43,000 10,700 35,200 9,150 44,600 9,750 con una media complessiva di w, 40,524 per il diametro radiale dei vasi e di 9,650 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, ciò che porta approssimativamente a circa 17.400 cellule perivasali in tutta la sezione. Ed un centimetro più sopra della ramificazione, sempre nella stessa radice principale, con una superficie di sezione di em.? 0,67, trovai: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati sopra due ot- tavi di sezione) circa 2400, numero dei raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra mezza sezione) 200, ossia (tenuto conto di un perimetro di cm. 2,93) 68 per ogni centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi studiate come sopra : in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. U periv. IE periv. ITA periv. Ia periv. 34 9 22 6 26 9 24 3 30 9 56 14 .° 194 10 52 12 42 9 DI 18 42 10 48 11 d4 13 50 10 30 8 40 9 44 12 42 10 24 T 46 10 40 9 50 14 52 1l 46 10 (Segue) di — 387 — in una serie in altra serie in altra serio in altra serie diam. rad. cell. diam. rad, cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell ITA periv. Ma periv. uu periv. u periv. db 10 62 13 40 10 52 8 46 12 64 11 54 13 34 10 50 11 80 17 58 8 46 10 50 13 d4 12 42 8 32 8 46 9 42 11 52 10 24 6 42 10 60 12 44 12 34 11 dt 10 48 9 46 Il 52 11 44 9 18 6 44 11» 44 9 52 10 22 T 44 Il 38 9 50 13 44 9 46 10 46 12 18 10 40 10 42 10 44 10 18 8 32 7 38 ll 40 10 34 9 36 9 34 10 44 10 40 10 40 7 40 1l 34 10 Medie: 43,100 10,250 = 45,800 10,350 41,600 10,050 40,100 9,700 con una media complessiva di x. 42,874 per il diametro radiale dei vasi e di 10,087 per le cellule perivasali di ciascun vaso, ciò che porta ap- prossimativamente ad un totale di circa 24.200 cellule perivasali in tutta la sezione. Se ora confrontiamo quello che si è trovato complessivamente tra radice e ramificazione sotto, con quello che è qui risultato più sopra per la sola radice, vediamo: radice e suo ramo, sotto radice sola, sopra aumento superficie di sezione . cem. 0,126-4 0,450= 0,576 0,670 dala 1,163 numero totale dei vasi . . 4404 1.8C0= 2,240 2.400 » 1a 1,071 numero totale delle cellule penvasalilio -:: 0... 3.050 4 17.400 = 20.450 24,200 >» 1a 1,183 e cioè le cellule perivasali sono aumentate di numero in proporzione più forte dei vasi e della stessa superficie di sezione. Salendo nella stessa radice 12 centimetri più in alto e cioè appena mezzo centimetro sotto la ramificazione superiore, con una superficie di sezione di cm.? 0,54 trovai: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati sopra due ot- tavi di sezione) circa 3.000, con un aumento da 1 a 1,25 sopra quello che erano più sotto, numero dei raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra metà della sezione) 390, ossia (essendo il perimetro cm. 2,73) 142 per ogni centimetro di perimetro, con un aumento da 1 a 2,08 sopra quello che erano sotto, e in quattro serie radiali di vasi, prese e studiate come sopra: — 388 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. di periv. tt, periv. U. periv. “i periv. 30 T 26 10 _30 10 16 T 40 1l 26 9 16 T 30 ri 32 8 42 12 24 9 46 12 38 10 32 9 32 10 40 12 d 10 50 12 24 Hi) 50 13 46 12 40 10 40 12 40 12 34 Il 36 ll 36 10 50 14 24 8 50 12 26 9 Lt { 16 8 60 15 28 T 30 9 26 9 58 14 22 8 26 10 44 12 36 T 26 Il 26 10 22 b) 32 11 22 9 50 ll 29 1) 34 9 20 7 20) 8 24 10 40 10 20 to) 30 11 20 8 26 9 38 Il 24 10 26 10 34 8 34 12 50 14 20 9 20 5 34 18 38 Il 26 9 28 9 38 Il 28 9 32 11 28 10 20 10 46 14 14 8 26 8 24 Il 32 12 30 10 26 8 28 10 22 7 30 8 28 9 20 7 20 8 26 10 26 T 30 10 24 8 26 10 28 10 22 ti 24 9 26 10 22 8 34 8 30 8 20 9 16 6 20 lo) 20 lo) 24 9 18 7 20 9 20 6 24 10 20 8 24 9 18 6 16 8 28 8 30 8 22 8 16 T 22 8 20 9 22 Yi Medie: 27,056 9,300 31,933 9,500 26,733 9,900 30,266 9,600 con una media complessiva di u. 28,997 per il diametro radiale dei vasi e di 9,375 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 28.150 cellule perivasali in tutta la se- zione, con un aumento da 1 a 1,16 su quello che erano più sotto. Se l'aumento numerico delle cellule perivasali è avvenuto in proporzione minore di quello dei vasi, ciò trova ancora spiegazione nel fatto che le dimensioni di questi sono considerevolmente diminuite: il loro diametro radiale medio infatti è sceso da w. 49,874 a u. 28,997, nella proporzione da 1 a 0,676; mentre il numero medio delle cellule perivasali per cia- scun vaso è sceso da 10,087 a 9,375, nella proporzione solo da 1 a 0,929. Per confrontare poi la radice col fusto, sempre nella radice ma appena sotto al colletto, trovai : i — superf. di sez. em.? 0,60 (ingrandita dal rigonfiamento al colletto), numero totale dei vasi (a calcolo): 3400, diametro medio radiale dei vasi: w. 28,599, numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso: 9,541, numero totale, approssimativo, delle cellule perivasali nella se- zione: 32.450, numero dei raggi midollari perifer. per ogni centim. di perim.: 97, ossia i vasi e le cellule perivasali vi sono più fitti che sotto la rami- ficazione. E nel fusto, a due centimetri sopra il colletto, con una superficie di sezione di cm.° 0,50 e presentando il legno quattro anelli annuali ben distinti, trovai: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati sopra due se- dicesimi di sezione) circa 4550 così ripartiti: 2400 nell’anello esterno, 1000 nel secondo anello, 900 nel terzo e 250 nel: quarto o più interno, raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra due ottavi di sezione) circa 340, ossia (essendo il perimetro cm. 2,51) 135 per ogni centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi, misurate al solito modo :! in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell, diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. IA periv. 7A periv. ui periv. I perlv. 18 8 20 6 20 8 18 T 30 9 22 8 30 10 28 lo) 26 9 32 9 42 ll 30 8 30 10 22 9 40 LI 40) 13 16 8 36 12 36 10 30 12 56 15 26 12 42 12 28 13 38 13 30 Il 44 15 24 9 ° 38 10 18 8 36 13 14 T 2| 38 7 24 10 28 10 20 T Ei 38 li 24 12 30 18 22 9 ° 42 14 24 12 38 12 26 10 S| 42 12 30 9 36 16 30 » 8 sf 34 12 40 15 36 10 44 18 30 10 20 9 40 16 34 Il 30 10 20 10 12 8 30 10 44° 12 40 12 42 13 34 12 40 13 44 o 14 30 10 32 14 \ 42 18 28 10 36 12 30 11 | 18 10 28 11 30 Il 22 9 26 10 24 ll 16 8 26 12 1 L'interruzione al terzo anello della seconda serie e al quarto della quarta è dovuta a rottura della sezione, per cui non mi fu possibile prendere nessuna misura. — 390 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad, cell. U, periv. U, periv. Li periv. Hi periv. 26 12 30 11 20 9 32 11 22 10 24 1l 42 13 18 9 | 34 12 32 10 22 9 20 9 i| 36 12 38 11 26 Il 22 Il |} 40 12 32 10 24 10 24 10 S \ 40 12 16 9 30 9 20 9 J 42 13 30 10 14 8 20 10 cio, 11 20 11 24 10 30 12 16 7 20 10 20 10 16 9 36 13 20 10 16 9 18 10 I 26 11 22 9 18 9 20 11 20 10 20) 9 28 10 18 10 14 8 =\ 30 10 24 8 14 9 SAND 8 24 9 14 9 e) 24 12 20 8 12 7 E | 22 8 22 8 14 8 30 8 12 8 8 Gao 30 9 12 10 12 Ù 30 10 12 9 12 8 14 7 10 7 14 8 18 7 14 7 12 6 e| 18 8 20 8 16 7 | 16 7 14 6 8 6 i| 12 6 16 6 12 7 DI 8 12 Ti 14 7 E 12 6 12 7 14 T el 16 7 10 7 12 8 16 8 12 7 20 ti 16 8 10 6 12 8 colle seguenti medie complessive: per l'anello esterno, u. 30,600 per il diametro radiale dei vasi e 10,725 per le cellule perivasali di ciascun vaso, ossia un totale appros- simativo di circa 25.750 cellule perivasali; per il secondo anello, u. 26,300 per il diametro radiale dei vasi e 10,370 per le cellule perivasali di ciascun vaso, ossia un totale ap- prossimativo di circa 10.400 cellule perivasali; per il terzo anello, pu. 19,532 per il diametro radiale dei vasi e 8,900 per le cellule perivasali di ciascun vaso, ossia un totale ap- prossimativo di circa 8000 cellule perivasali; per l'anello interno, w. 14,100 per il diametro radiale dei vasi e 7,275 per le cellule perivasali di ciascun vaso, ossia un totale ap- prossimativo di circa 1500 cellule perivasali. — de Il totale complessivo delle cellule perivasali era dunque 46.550 es- sendo aumentato da quello che era sotto il colletto nella proporzione da 1 a 1,434; mentre il numero totale dei vasi è aumentato soltanto da 1 a 1,338. L'aumento del numero delle cellule perivasali, passando dalla radice al fusto, fu dunque più forte dell'aumento del numero dei vasi. Anche il numero dei raggi midollari periferici, rapportato ad eguale unità di misura, è aumentato da 1 a 1,391, in proporzione più forte del numero dei vasi, come si può vedere confrontando le figure 5 (radice) e 6 (base del fusto) della Tavola I. Poco più in alto (centimetri 6), dove cominciavano le prime ramifi- cazioni, ma un centimetro sotto di esse, ho trovato nello stesso fusto che si era conservato cilindrico e quindi aveva ancora una superficie di sezione di cm.? 0,50: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati su un sedi- cesimo di sezione) circa 5950 così ripartiti: 3700 nell'anello esterno, 1600 nel secondo anello, 450 nel terzo e 200 nel quarto o più interno, raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra un ottavo di sezione) circa 280, ossia (essendo il perimetro ancora cm. 2,51) 112 per ogni centimetro di perimetro, e in quattro serie ra- diali di vasi, studiate come sopra: ! in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell diam. rad. cell. diam. rad. cell. A periv. A periv. ui periv. ITA periv. | 18 9 20 9 200. 10 12 U 20 T 30 13 30 9 14 9 30 10 40 I) 40 14 20 9 18 T 50 15 24 9 24 11 22 9 30 14 20 8 20 10 24 10 24 O 34 12 22 10 34 10 46 16 30 10 »- 32 10 2 22 di 34 13 34 16 20 9 Gi 44 9 40 9 42 17 24 8 2/ 4 9 36 10 32 10 22 10 o\ 24 8 38 14 22 9 20 8 | 40 12 40 15 22 11 20 dl 5] 34 10 24 Il 30 13 32 16 40 ll 34 14 22 10 20 8 34 11 18 ri 28 12 30 18 34 12 40) 13 30 12 22 12 44 14 30 11 22 11 30 Il \ 42 13 26 9 26 12 20 12 32 pel 24 13 24 10 20 11 \ 34 15 20 li 22 13 30 16 1 Anche qui l’interruzione al quarto anello della prima serie e al terzo e quarto della seconda è dovuta a rottura della sezione, per cui non mi fu possibile prendere tutte le misure. 392 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad, cell. diam. rad, cell. diam. rad. cell. di. periv. ITA periv. ITA periv. ITA periv. I 14 ISEE, 22 10 16 9 32 12 (RNA 8 24 LI 16 10 16 9 28 10 14 8 24 9 16 Il S\ 22 10 14 8 20 10 14 9 20 8 22 Il 12 8 30 14 3) 14 8 22 9 10 8 22 Il Si 16 7 14 8 16 9 10 9 6| 12 7 14 10 14 9 28 11 16 Td 16 b) 20 Il 20 te) 18 LOR 12 T 20 9 24 Il 20 9 12 lo) 20 9 12 8 16 T 12 8 10 T 16 10 3 20) 9 £ 8 10 ba) 12 le] | 22 9 14 9. 14 ‘ 16 7 5) 192 7 12 8 14 9 2 12 8 20 Il 22 12 =f 12 9 12 9 16 10 cane 9 14 10 10 7 \ 10 6 10 ri 14 9 16 le) 16 Il 16 11 10 6 14 9 10 le) 12 le) 14 8 14 9 12 8 14 T o| 14 7 12 9 10 7 14 8 "| 14 7 12 8 16 8 E 10 7 16 7 ° 12 8 12 ri 3| 10 7 12 9 E 14 8 8 6 | 6 14 10 12 8 \ 14 T 14 8 colle seguenti medie complessive: per l'anello esterno, u. 28,424 per il diametro radiale dei vasi e 11,162 per le cellule perivasali di ciascun vaso, ossia un totale ap- prossimativo di circa 40.300 cellule perivasali con un aumento da 1 a 1,565 sopra quello che erano nello stesso anello ma più sotto, mentre il numero dei vasi è aumentato solo da 1 a 1,51 e le loro dimensioni sono diminuite, per il secondo anello, u. 18,200 per il diametro radiale e 9,325 per il numero delle cellule perivasali di ciascun vaso, con un totale ap- prossimativo dunque di circa 14.950 cellule perivasali, in aumento da 1 a 1,437, mentre i vasi sono aumentati da 1 a 1,6: ne sono però di- minuite considerevolmente le dimensioni (da 1 a 0,692, mentre il nu- mero medio delle cell. periv. per ciascun vaso è sceso solo da 1 a 0,899), — i 39 per il terzo anello, u. 14,174 per il diametro radiale dei vasi e 8,587 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con un totale appros: simativo dunque di circa 3850 cellule perivasali, in diminuzione da 1 a 0,481 mentre il numero dei vasi è pure diminuito da 1 a 0,500, ! per l'anello interno, u. 12,780 per il diametro radiale dei vasi e 7,850 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con un totale appros- simativo di circa 1600 cellule perivasali in aumento da 1 a 1,066 mentre il numero dei vasi è diminuito. Il totale complessivo delle cellule perivasali era dunque 60.700 con un aumento da 1a 1,303 sopra quanto avevo trovato alla base del fusto, mentre il numero dei vasi è aumentato da 1 a 1,307. È a notarsi però che sono diminuite di molto, in tutti gli anelli, le dimensioni medie dei vasi e che, malgrado questo, l’anello esterno, formatosi quando il sistema traspiratorio era più sviluppato, ha presentato una forte pre- ponderanza nell’aumento numerico delle cellule perivasali. Salendo 42 centimetri più in alto, dove il fusto, dopo aver dato parecchi rami secondarî, presentava quasi una biforcazione, un centi- metro appena sotto tale biforcazione trovai: superficie di sezione: em.’ 0,120 con legno distinto in tre anelli, numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati in un quarto di sezione) circa 1350 così ripartiti: 750 nell’anello esterno, 300 nel se- condo e 300 nel terzo o interno, raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati in metà sezione) circa 120, ossia (essendo il perimetro cm. 1,23) 98 per ogni centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi studiate come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad, cell. diam. rad. cell. ILA periv. 7A periv. di periv. TA periv. 22 9 24 10 20 9 14 T 2 26 11 20 9 24 12 18 8 3122 10 30 11 38 15 20 8 n) 24 9 28 8 32 13 30 ll ° 30 10 20 10 : 34 15 32 12 Fe) 30 14 40 17 20 10 34 11 ei 32 12 30 14 32 14 26 12 20 10 30 11 TAR? 14 34 16 (Segue) 1 Tanto in questo anello che in quello interno le formazioni secondarie, a questo livello, erano poche, il che spiega la diminuzione del numero dei vasi, Nei primi due anni di sua vita la piantina era certamente bassa e si è sviluppata in spessore solo vicino alla base del fusto. — 394 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam, rad. cell. diam. rad. cell. diam, rad. cell. diam. rad. cell. A periv. tt. periv. si periv. (LR periv. Sa (7822 11 26 14 30 15 50 10 Si e 18 20 Il 30 13 50 13 i 38 13 28 12 28 14 34 14 © 40 12 36 14 30 Il 34 12 dl 14 9 40 13 28 12 32 16 | 32 12 16 9 20 9 28 12 SIN 196 11 20 13 22 10 24 12 TERRE 7 30 17 28 13 34 15 (24 9 32 12 34 14 26 11 | 30 14 34 16 24 1l 24 10 s| 22 Il 26 14 26 14 30 13 ©) 38 3 36 13 2 Il 28 14 o) 20 9 30 10 26 Il 28 14 Si 40 15 2%) 10 32 18 24 10 I 42 15 24 So 24 12 28 13 32 12 24 ll 22 Il 30 13 26 11 24 11 20 10 20 11 14 8 20 10 20 10 22 10 14 11 16 7 20 9 30 12 o| 22 13 18 8 26 18 28 12 | 20 12 18 9 20 8 20) 10 Pb NT) 10 22 12 20 10 18 10 SZ 9 14 12 20 10 24 8 S| 30 13 12 8 16 9 18 11 ZI 20 8 12 8 20 11 10 7 24 11 20 9 16 9 18 12 24 12 18 10 10 8 10 T colle seguenti medie complessive: per l'anello esterno, u. 28,266 per il diametro radiale dei vasi e 11,449 per il numero delle cellule perivasali di ciascun vaso, e quindi un totale approssimativo di circa 8600 cellule perivasali, per il secondo anello, wu. 27,500 per il diametro radiale dei vasi e 12,125 per le cellule perivasali, con un totale approssimativo dunque di circa 3650 cellule perivasali, per il terzo anello o anello interno, wu. 18,050 per il diametro ra- diale e 9,900 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con un totale approssimativo di circa 3000 cellule perivasali. Il totale complessivo delle cellule perivasali era dunque, in tutta la sezione del fusto, 15,250. ! ! Si noti che in tutti e tre gli anelli il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso è superiore a quello che era in basso, pur essendo i — 395 — E passando sopra la biforcazione, nel ramo più piccolo ad un cen- timetro di distanza dalla sua inserzione, su una superficie di sezione di cm. 0,071 e con tre anelli legnosi ancora ben distinti, trovai : numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati in un quarto di sezione) circa 700, così ripartiti: 200 nell'anello esterno, 170 nel seconde e 230 nell’interno, raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati in metà della sezione) circa 104, ossia (essendo il perimetro cm. 0,94) 110 per ogni centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi studiate nel solito modo: in una serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam, rad. cell diam. rad. cell. A periv. ILA periv. (CA periv. [14 3 20 8 24 14 18 1l 24 11 18 Il | 14 10 12 8 28 12 2) 16 8 24 12 26 12 2) 20 13 24 Il 16 10 E 0g 16 24 12 20 7 ‘4 NIE! 9 24 Il 22 8 SI 24 12 20 13 20 13 30 12 20 11 32 11 12 8 14 10 929 9 / 18 Il 18 7 18 8 20 12 20 9 30 13 <| 30 13 29 12 24 13 S| 24 14 V4 10 20 12 e) 22 14 24 14 14 T Ri OL 12 29 10 14 9 SJ 38 13 18 Il 20 10 =] 34 12 32 12 20 10 26 13 24 Il 20 10 28 15 20 9 14 10 in altra serie dinm, rad. cell. U periv. 16 8 28 9 20 8 28 12 30 14 24 10 34 1T 28 15 18 10 14 to) 32 15 30 14 22 13 22 11 20 11 24 13 24 16 16 10 16 10 20 ll vasi più piccoli, il che vuol dire che esse cellule sono diventate più fitte. Si ha infatti : in basso numero medio dei vasi per un centi- metro quadrato di sezione. . . . . 11.900 numero medio delle cellule perivasali per un centimetro quadrato di se- FIDATE ie EOS EA OSIO 121.400 Atti dell’Ist, Bot. dell’Università di Pavia — Serie II in alto 11.250 126.895 Vol. XII, aumento in diminuzione da La 1,04 29 AE in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad, cell. fl. perilv. Ma periv. FAZI periv. fl perlv. 20 11 20 10 18 8 12 9 18 1l 20 1l 20 11 14 ll 9 10 7 24 12 14 do) 14 9 | 20 10 18 9 8 T 20 9 is) da 10 18 9 16 11 14 8 ©) 16 10 16 8 10 6 10 7 © 14 10 14 10 20 12 10 T ef 18 12 20 Il 22 Il 20 13 10 7 14 T 14 T 16 9 10 8 Sen? 7 10 8 20 1l colle seguenti medie complessive: per l'anello esterno, u. 21,650 per il diametro radiale dei vasi e 10,800 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con un totale appros- simativo di circa 3.250 cellule perivasali, per il secondo anello, n. 22,650 per il diametro radiale dei vasi e 11,500 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con un totale ap- prossimativo di circa 1,950 cellule perivasali, per l'anello interno, w. 15,700 per il diametro radiale dei vasi e 9,300 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con un totale appros- simativo di circa 2.150 cellule perivasali. Totale delle cellule periv., in tutta la sezione del ramo, 7.350. Nel ramo più grosso invece, preso anch'esso ad un centimetro di distanza dal suo inizio, con una superficie di sezione di cm.? 0,092 e con tre anelli di legno ben distinti, trovai: ‘numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati su un quarto di sezione) circa 900, così ripartiti: 550 nell'anello esterno, 180 nel secondo e 170 in quello interno, raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra metà sezione) circa 100, ossia (essendo il perimetro cm. 1,10) 91 per ogni centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi, studiate nel solito modo: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam, rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. (LA periv. Hi. periv. (LA periv. (LA Periv. TE 9 18 10 24 10 12 7 | 32 17 38 18 28 Il 30 13 | 28 15 30 14 34 16 40 16 | 38 17 292 Tgr 34 12 38 13 2) 30 15 24 9 34 16 34 13 i] 40 17 20 9 24 14 24 11 | 22 13 12 9 34 17 34 16 ci 34 15 20 9 30 16 34 13 28 15 28 18 28 12 20 10 _ 26 15 30 13 30 15 30 13 — 397 — in una serie in altra serie 4 in altra serie in altra serie diam rad, cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. u. periv. Ho periv. IA periv. uu. periv. 28 12 20 13 34 14 20 10 I 14 Ti 18 10 20 18 14 10 | 20 12 20 12 30 17 26 12 E 26 15 26 15 32 15 30 Il d) 24 13 14 9 34 18 20 8 AVRA 15 18 10 18 10 24 15 sii 16 Il 18 10 28 14 28 14 z| 30 13 22 10 20 10 30 13 14 10 16 10 20 18 20 ll \ 22 13 24 15 22 12 34 16 14 9 14 10 14 8 20 10 18 9 16 Il 14 9 20 11 ° | 12 8 14 8 20 12 16 11 FU 18 ll 14 11 16 10 20 9 Ru) 18 10 14 9 16 10 16 7 o) 20 9 20 10 20 12 20 10 E | 18 10 12 8 10 9 16 9 | 20 Il 10 ti 10 9 18 9 \ 18 9 18 10 10 8 14 8 \\-12 MER 20 9 16 10 10 te) colle seguenti medie complessive : per l'anello esterno, u. 28,100 per il diametro radiale dei vasi e 13,200 per le cellule e di ciascun vaso, con un totale ap- prossimativo di circa 7250 cellule perivasali, per il secondo anello, u. 22,800 per il diametro radiale dei vasi e 12,275 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con un totale ap- prossimativo di circa 2200 cellule perivasali, per l'anello interno, u.15,900 per il diametro radiale dei vasi e 9,400 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con un totale appros- simativo di circa 1600 cellule perivasali. Il totale complessivo delle cellule perivasali era dunque, in tutta la sezione, 11.050. Confrontiamo ora ciò che si è trovato nel fusto appena sotto la biforcazione (pag. 393) con quanto ci presentano più in alto i due rami sorti dal fusto medesimo (pag. 395 e pag. 396) ed avremo: — 398 — nel fusto, sotto la biforcazione nei due rami, sopra aumento superficie di sezione . . . em.) 0,120 0,0714- 0,092= 0,163 dala 1,358 num. totale dei vasi nel 1° anello 750 300+ 550= 850 1a 1,133 Z0 300 1704 180350 o 1a 1,166 3° 300 230 4 170= 400 > 1a 1,333 complessivamente 1350 7004 900= 1600 >» 1a 1,185 num. tot. cell. periv. nel 1° anello 8600 3250 4 7.250 = 10.500 > 1a 1,220 20» :1650 1.9590+ 2.200=. 4.150 >» la 1,137 3° 3000 21504 1.600= 3.750 > la 1,250 complessivamente 15.250 7.350 4- 11.050 = 18.400 » 1a 1,206 numero dei raggi midollari per un centimetro di perimetro . 98 1l0— 91 numero medio dei vasi per un centim. quadrato di sezione . 11.250 9.860 — 9.780 numero medio delle cell. periv. per un centim. quadr. di sez. 127.080 103.520 = 120.110 E cioè è numero complessivo delle cellule perivasali è aumentato, sapra la ramificazione, in proporzione più forte di quello che non sia aumentato il numero complessivo dei vasi, e ciò è avvenuto specialmente nell’anello esterno, quello che si deve ritenere più attivo, mentre negli altri anelli si ha una piccola sproporzione in senso inverso che si spiega colle di- minuite dimensioni dei vasi. L'aumento numerico verso l’alto delle cellule perivasali risulta dunque in tutta la pianta, dalla radice al fusto ed ai rami, e tale au- mento avviene in proporzione maggiore che l’aumento numerico dei vasi: benchè qua e là la prevalenza dell'aumento numerico delle cellule non sia evidente perchè i vasi aumentano anch’essi di numero mentre di- minuiscono considerevolmente di dimensioni, pure grossolanamente ci può dare una idea di tale prevalenza il salire progressivo delle medie delle cellule perivasali per ciascun vaso osservate nelle diverse regioni della pianta: 8,933 in una radice laterale profonda; 9,650 nella radice prin- cipale sulla quale quella si inseriva; 10,087 nella stessa radice princi- pale ma più in alto; 9,375 nella stessa, vicino al colletto; 10,725 nel fusto (anello esterno) appena sopra il colletto; 11,162 nel fusto stesso (ancora anello esterno) pochi centimetri più in alto; 11,449 ancora nel fusto (sempre anello esterno) 42 centimetri più in alto, sotto una bi- forcazione, fino a 13,200 nell’anello esterno e 12,275 nel secondo anello del ramo più grosso. Anche i raggi midollari mostrano una tendenza a diventare più fitti finchè il fusto non si ramifica; ed infatti per un centimetro di pe- rimetro del corpo legnoso se ne contarono 59 nella radice laterale pro- fonda, 69 nella radice principale sulla quale quella si inseriva, 97 nella Pr eno — agg stessa radice principale sotto-il colletto, 135 nel fusto due centimetri sopra il colletto, 112 poco più in alto, 98 ancora più in alto dopo che il fusto ha dato molti rami, e 91 nel ramo più grosso. Acer pseudoplatanus L. Studiai una piantina di tre anni, con fusto avente alla base cen- timetri 2,16 di diametro, portante numerosi piccoli rametti sin dalla base e biforcantesi a 50 centimetri dal suolo in due rami quasi eguali, essi stessi alla loro volta ramificati ed elevantisi fino a m. 1,60 da terra. Il sistema radicale constava di una grossa radice principale e di una, pure grossa, laterale che si staccava appena sotto il colletto alquanto rigonfio: la radice principale dava un centimetro più sotto un altro ramo, e più sotto ancora, a 10 centimetri da questo, sì scompo- neva in quattro rami. Esaminai prima questi quattro rami profondi della radice princi- pale e trovai, ad un centimetro di distanza dalla loro inserzione sul- l’asse principale: Nel ramo più piccolo, con una superficie di sezione di cm. 0,322: totale dei vasi nella sezione (a calcolo, avendoli contati in un sedicesimo di sezione) circa 1800; totale dei raggi midoll. alla perif. del legno (pure a calcolo, aven- doli contati in due sedicesimi di sez.), circa 180, ossia (poichè il perim. della sezione misurava cm. 2,04) circa 88 per ogni centim. di perim. Esaminate poi quattro serie radiali di vasi prese lungo due dia- metri incrociantisi ad angolo retto, misurai: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad, cell. diam. rad. cell. A periv. ui periv. ILA periv. U. periv. 26 T 28 8 30 9 30 10 24 Ti 24 Ti Si 10 36 9 26 Ti 36 T 16 T 40 10 8 5 50 10 40 Hal 20 6 22 8 22 T 54 13 6 5 22 ri 24 £ 20 T 20 6 18 6 20 bi 8 4 14 6 12 6 30 T 16 T 22 T 18 6 - 34 6 le) 4 8 4 12 5 8 5 16 6 30 8 18 T 12 5 28 T 12 5 22 6 8 5 26 6 28 T 16 6 28 8 lo) la) 3Ì Da) 10 6 24 T 14 5 14 6 6 6 22 T 14 6 20 8 Metie: 18,000 6,333 = 24,000 7,066 22,133 7,133 22,266 7,000 o — 400 — . con una media complessiva di w.21,599 per il diametro radiale dei vasi e di 6,883 per le cellule perivasali di ciascun vaso, dal che si può dedurre che su tutta la sezione si avevano approssimativamente circa 12.400 cellule o di raggi midollari o di parenchima o di prosenchima legnosi in contatto diretto con vasi. Nella radice an po’ più grossa, con una superficie di sezione di cm.? 0,554: totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati in un sedicesimo di sezione) circa 2850; totale dei raggi midollari alla periferia del legno (pure a cal- colo, avendoli contati in due sedicesimi di sezione) circa 180, ossia (te- nuto presente che il perimetro è di cm. 2,67) circa 67 per ogni centi- metro di perimetro; e in quattro serie radiali di vasi scelte e studiate come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. IA periv. ITA periv. ZA periv. IZ periv. 16 6 8 5 28 T 10 5 8 6 8 4 30 8 8 4 24 7 22 7 20 6 12 6 14 T 20 ) 8 6 20 6 14 6 12 4 10 6 20 6 14 6 10 4 14 7 16 6 10 5 20 5 10 6 12 6 8 4 8 5 8 5 12 T 10 5) 20 rd 10 6 16 6 20 6 29 T 8 5 16 T 10 6 18 6 16 6 10 5 20 T 16 T 22 6 16 Di) 20 T 30 9 28 8 12 6 28 8 d4 7 38 9 20 6 Lirio 5 16 6 16 6 8 6 20 6 13 5) d4 10 16 6 22 6 32 T 12 6 10 5 24 T 16 6 24 8 24 T 20 T 12 6 42 9 16 5 18 7 16 5 40 10 22 6 36 9 30 7 14 T 22 8 30 9 14 6 20 T 24 8 30 9 28 9 24 T 14 6 24 7 20 T 12 6 10 5 14 6 14 6 8 6 16 6 16 T 20 6 10 5 24 8 (Segue) — 401 —- _ in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. ITA periv. I. periv. u, periv. ZA periv. 10 6 10 6 30 8 28 9 20 6 20 6 20 8 18 7 14 ri 14 6 22 6 30 9 24 8 12 l 14 T 20 6 20 9 20 6 Medie: 18,142 6,535 18,142 6,107 19,696 7,000 16,606 6,303 con una media complessiva di «. 18,146 pel diametro radiale dei vasi e di 6,471 per le cellule perivasali di ciascun vaso, dal che si può de- durre un totale approssimativo di circa 18.450 cellule perivasali in tutta la sezione. Nella terza radice, con una superficie di sezione di cm.? 1,327: totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati su due sedicesimi di sezione) circa 5000; totale dei raggi midollari alla periferia del legno (pure a cal- colo, avendoli contati su due sedicesimi) circa 220 con un perimetro di cm. 4,08, ossia circa 53 per ogni centimetro di perimetro; e in quattro serie radiali di vasi, come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. IA periv. IZA periv. ITA periv. ITA periv. 14 5 16 6 24 6 20 7 14 5 14 5 14 is) 24 8 8 5 14 6 12 T 10 5 18 6 18 6 30 6 10 5 10 6 16 6 22 6 14 5 16 7 22 T 20 6 20 Ti 20 9 14 5 22 T 20 6 14 6 8 4 10 5 10 5 10 6 12 5 30 T 24 6 8 5) 16 6 20 6 14 5 24 T 16 6 26 T be) 4 14 6 20 T 22 8 20 6 20 6 10 5 22 T 12 6 26 (Ù 24 5 22 T 8 T 8 6 36 T 14 5 24 8 20 6 40 10 40 11 32 7 24 6 12 Yi 20 i 22 6 12 4 12 6 30 9 20 6 24 6 22 7 24 7( 24 T (Segue) TAO in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. _cell. IU. periv. tt. periv. I. periv. dl periv. 15 6 15 6 24 to) 16 Ti 18 6 40 ll 36 T 28 8 12 6 8 + 40 8 24 8 16 7 18 T 20 6 24 ti 10 6 20 T lo) 4 14 T 36 6 36 10 12 6 24 (5) 20 5) 26 9 8 6 20 T 30 6 32 Ù) 8 a) 28 8 14 5 28 8 16 fi 34 10 12 5 40 01) 26 6 32 T 26 T 30 T 12 5 28 10 30 8 32 9 20 5 28 6 20 ri 20 T 15 6 24 6 d 10 30 9 20 te) 40 9 38 10 36 6 30 T 24 6 30 6 26 8 26 T 12 5 30 to] 20 6 18 6 20 T 36 6 20 1 20 6 26 5 20 6 10 4 10 6 34 T 24 T 24 8 30 10 Medie: 18,300 6,775 22,500 6,825 21,750 6,625 21,028 6,657 con una media complessiva di x. 20,894 per il diametro radiale, e di.6,720 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta a un to- tale approssimativo di circa 33.600 cellule perivasali in tutta la sezione. Nella quarta radice, finalmente, la più grossa e con una superficie di sezione di cm.? 2,086: totale dei vasi nella sezione (a calcolo, avendoli contati sopra due sedicesimi) circa 5.300; totale dei raggi midollari alla periferia del legno (pure a cal- colo) 240, ossia, tenuto conto di un perimetro di cm. 5,12, circa 46 per ogni centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi, studiate come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell diam. rad. cell. U periv. (Ln periv. ITA periv. Li periv. D4 8 28 7 22 6 22 8 16 6 16 BOE 12 5 22 T 32 8 20 6 10 5 16 6 28 8 16 5) 26 T 10 6 20 6 24 6 20 5 16 T 30 10 10 6 12 5 16 6 (Segue) — 403 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell, diam. rad. cell. u. periv. “, periv. TA periv. ui periv. 36 10 24 6 20 6 10 ) 36 9 20) 6 20 6 40 9 32 bi 16 5 20 6 10 6 26 6 16 6 12 (i It 5) 28 6 12 6 14 6 16 8 16 6 20 6 14 5 16 T 20 6 14 5) 18 6 30 8 dt bd) 10 5) 24 $ 4 9 16 5 192 6 29 6 36 10 20 T SO) 9 30 le) 24 7 40 9 22 Ti 40 ll 32 9 16 6 30 8 36 8 32 9 14 6 30 T 20 6 12 5 to) 6 23 T 20 8 14 6 30 T 36 9 40 10 50 10 36 8 36 12 dI 10 10 5 36 8 38 T 40 8 10 5 20 7 32 8 30 8 10 5 26 T 30 9 30 8 10 5 22 T 10 5 40 8 20 8 14 6 30 1l 52 ll 16 6 14 T D4 ll 22 8 24 8 26 8 DÌ 13 16 6 24 T 28 8 40 10 30 8 16 6 32 IL 40 IL 32 9 16 6 30 T 52 9 32 8 34 11 22 7 30 8 20 6 20 6 8 5 20 T 8 5 10 5 30 6 40 8 32 T 28 8 30 lo) 28 8 36 9 20 6 22 q 24 ti 20 6 16 T 14 5) 24 T 28 8 16 T 36 9 16 6 34 10 Medie: 25,314 1,200 26,190 7,525 24,750 1,125 24,100 7,050 con una media complessiva di w. 25,228 per il diametro radiale dei vasi e di 7,239 per le cellule perivasali, il che porta ad un totale appros- simativo di circa 38.400 cellule perivasali in tutta la sezione. Si noti prima di passare avanti che in queste quattro radici che si formano tutte in un solo punto della radice principale, i vasi, le cel- lule perivasali e i raggi midollari sono relativamente più fitti e nume- rosi nelle più piccole che nelle più grosse; ed infatti ragguagliato il loro numero ad ‘una medesima superficie, si ha: — Ai = numero dei raggi numero delle — midollari numero dei vasi cellule perivasali periferici per in un centimetro in un centimetro un centimetro quadrato di sezione quadrato di sezione di perimetro nella radice più grossa » è + 2.547 13.614 46 nella seconda 3.767 25.320 53 mellasterza Mat. È fee 5.126 33.303 67 nella più piccola. . ... . .. 5.590 38.509 88 con una progressione pei vasi da 1 a 1,47, a 2,01, a 2,19; per le cel- lule perivasali da 1 a 1,85, a 2,44, a 2,82, e pei raggi midollari da 1 a 1,15,a 1,45 a 1,91. Considerando ora tutte insieme le quattro radici, si vede che in esse complessivamente : la superficie delle sezioni è cm.? 4,289, il numero totale dei vasi è circa 14.950, il numero medio dei raggi midollari alla periferia del legno è per ogni centimetro di perimetro 63, il diametro radiale medio dei vasi è w. 21,467, il numero medio delle cellule vasali per ciascun vaso è 6,828, il numero approssimativo totale delle cellule perivasali è 102.800. Invece nella radice principale, un centimetro sopra al piano d’in- serzione delle quattro radici precedenti, osservai: superficie di sezione, cm.? 5,300 con un aumento su quella com- plessiva sottostante da 1 a 1,20, totale dei vasi nella sezione (a calcolo, avendoli contati sopra due trentaduesimi di sezione) circa 15.500, con un aumento sul totale complessivo delle quattro radici sottostanti, da 1 a 1,04, totale dei raggi midollari alla periferia del legno (pure a cal- colo, avendoli contati sopra quattro sedicesimi di sezione) circa 740, ossia (tenuto conto di un perimetro di cm. 7,54) 98 per ogni centimetro di perimetro, più che nelle radici sottostanti, e in cinque serie radiali di vasi, prese e studiate come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cell. ITA periv. CA perivi 7A periv. ITA periv. A periv. 10 6 20 T 26 1 20 6 20 T 12 6 12 6 12 6 20 6 14 6 16 6 20 6 30 7 18 5 20 6 8 6 16 5 30 T 14 4 10 6 12 6 lo) 6 14 6 12 5 14 6 16 6 14 6 24 ti 10 6 8 6 12 T 16 6 20 6 14 T 22 6 12 6 10 5 22 5 20 T 16 7 8 6 14 6 10 5 10 6 30 ti 8 6 28 T 30 T 14 6 18 6 10 6 8 5 24 6 22 8 16 T (Segue) — 405 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. A periv. ut. periv. ILA periv. uu, periv. U periv. 14 6 24 8 26 T 26 T 14 6 22 6 30 7 24 le) 20 (È 12 6 20 6 28 T 34 10 14 T 22 T 32 8 30 8 28 9 12 5 16 T 40 T 24 T 16 8 16 te) 14 6 36 9 14 6 30 Ti 16 6 20 8 26 9 30 8 34 T 16 6 16 6 16 8 34 11 22 6 16 6 50 12 24 8 14 T 22 8 20) 6 42 10 16 dI 26 9 30 6 20 6 20 IT 18 6 22 8 16 5 18 T 36 8 14 5 24 8 3 T 12 4 40) T 36 1l 24 8 18 T 38 8 28 T 40 9 10 6 36 ri 22 6 34 9 46 13 20 Ti 24 6 3( T 30 8 20 T 22 10 12 5 20 ot 20 T 12 5 14 6 26 T 26 7 28 7 10 5 34 1l 44 10 20 6 30 9 14 6 50 14 40 T 32 9 30 9 20 7 28 ti 20 6 36 9 40 ti 20 È 20 6 20 6 16 T 50 11 10 6 10 6 10 6 38 to) 16 T 30 8 14 T 22 6 34 10 44 11 10 T 14 T 20 6 32 9 22 8 22 6 30 8 34 T 14 7 16 6 32 8 26 ri 30 8 16 6 44 10 34 T 10 rd 34 9 20 fe 46 9 12 5 28 8 22 7 20 T 24 T 8 5 8 6 22 6 10 6 20 6 30 T 30 T 26 6 10 T 12 6 10 6 26 8 26 8 24 8 20 6 30 7 26 T 8 5 32 9 20 6 20 7 18 6 32 8 16 T 22 T 20 6 30 T 30 8 20 T 10 6 bi 5 20 8 30 8 40 9 28 8 38 8 14 6 14 6 28 T 22 fi 34 T 16 T 26 Ti 28 T 20 6 24 T 30 8 26 T 32 9 40 10 24 7 36 9 40 9 34 to) 44 9 20 6 54 10 30 9 30 8 26 7 14 4 36 9 24 T 24 8) 22 8 32 9 30 8 26 9 28 9 16 T 26 6 30 9 24 T 26 da 30 T 26 T 18 8 10 6 28 be) 30 T 16 T 8 6 16 6 16 Ti 16 5 22 7 22 T 12 6 12 5 34 T 12 6 20 8 16 6 8 5 14 6 18 6 24 8 40 8 20 7 16 6 14 7 24 9 20 T 20 T 30 8 Medie: 20,432 6,766 22,332 7,416 24,400 6,800 21,332 6,950 24,732 7,283 — 406 — con una media complessiva di wu. 22,646 per il diametro radiale dei vasi e di 7,043 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che corrisponde approssimativamente a circa 109,150 cellule perivasali in tutta la se- zione, con un aumento da 1 a 1,061 sopra il numero complessivo di dette cellule nelle quattro radici sottostanti. Il numero delle cellule pe- rivasali è dunque aumentato in proporzione maggiore che quello dei vasi. Otto centimetri più in alto, e cioè un centimetro sotto la seconda ramificazione laterale (partendo dal colletto), con una superficie di se- zione di em.? 3,940 (aumentata da 1 a 1,084 su quello che era più in basso) trovai nella stessa radice: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati sopra due trentaduesimi di sezione) circa 16 500, con un aumento da 1 a 1,064 su quello che erano più in basso, i numero dei raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra due trentaduesimi) 755, ossia (essendo il perimetro cm. 7,06) 107 per un centimetro di perimetro, più che in basso, e in cinque serie radiali di vasi, studiate come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serio ‘in altra serie diam. rad. cell. diam.rad. celll —diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. IA periv. TA periv. A periv. u periv. IA periv. 10 5 10 6 20 tf 12 6 8 6 14 6 16 6 18 7 10 6 10 5 10 6 14 6 14 T 10 6 12 6 14 6 22 6 16 6 8 6 14 6 16 6 30 8 10 5 12 6 24 T 15 6 28 6 14 6 10 6 24 T 14 ti 20 0) 14 T 20 T 20 ri 18 6 14 6 24 8 20 T 16 6 10 5 20 6 22 ti 14 6 30 8 16 6 36 9 24 Ti 30 T 22 6 12 O) 20 6 36 T 16 6 20 6 8 6 18 6 30 6 22 6 20 5 14 T 30 9 50 10 16 6 30 T 14 7 40 1l 40 T 20 U 32 9 24 8 30 9 30 T 30 9 34 8 14 6 35 9 38 9 36 9 di 8 22 T 30 T 50 Ji 30 8 34 9 10 Ue 40 8 46 10 42 9 30 8 28 11 28 8 40 10 4 ll 42 Il 10 6 30 ll OB O) 36 1l 30 TÉ 30 T 50 10 44 10 42 9 12 6 36 ll 28 8 20 6 46 ll 26 8 34 10 28 9 24 6 29 T 16 6 40 9 40 1l 50 10 30 ti 38 9 (Segue) — 407 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam.rad. cell. VALI periv. sd. periv, fl. periv. HM, periv. ft. periv. 40 9 46 Il 50 9 38 8 30 T 14 5 34 8 20 8 40 t°] 36 d) 40 7 30 9 12 6 30 T 40 9 40 10 40 9 24 6 36 tÎ 32 7 62 12 20 6 22 7 di ll 42 8 42 9 20 6 26 T 26 8 36 8 22 T 30 8 18 7 26 $ 24 8 22 T 30 8 18 6 22 6 22 6 28 8 12 6 24 8 20 6 34 7 14 T 12 6 20) ti 20 T 40 10 16 6 30 7 16 6 8 6 30 8 14 5 28 6 32 9 16 6 12 6 28 7 32 8 12 6 20 8 26 8 36 10 16 7 20 7 14 6 40 9 36 10 14 6 30 9 14 6 30 7 28 8 10 5 30 8 36 7 22 7 48 7 32 6 20 T 26 8 20 8 40 7 22 ti 30 9 20) T 30 7 42 LI 32 tI 28 8 8 5 12 6 24 6 20 6 30 7 30 8 28 6 22 6 30 9 20 6 10 7 30 6 10 6 38 ls) 14 6 14 6 40 T 26 7 32 8 20 6 12 6 30 8 32 6 22 6 20 7 32 7 30 T 24 6 30 7 14 6 16 6 dd 10 30 8 20 6 24 8 18 7 30 T 12 5) 10 6 22 7 30 7 40 10 10 4 14 6 20 6 30 lo) 22 6 16 5 -10 4 18 6 28 7 16 6 12 6 22 7 14 6 42 10 10 24 6 26 8 10 6 42 10 12 6) 22 6 24 8 16 5) 20 6 22 T 8 6 20 6 14 i) 8 6 30 8 22 T 14 6 14 6 12 i) le) 5 28 8 14 6 14 6 20 6 14 6 12 7 28 6 20 8 14 6 22 6 12 6 20 T 20 8 28 6 12 6 16 6 16 6 24 LI 24 o) 30 T 12 8 16 6 30 7 8 5 14 T 10 6 20 T 12 6 26 T 20 6 14 6 22 8 18 7 28 7 10 5 Metie: 22,552 6,993 24860 7,215 23,876 7215 23,606 7,153 25,384 7,030 con una media complessiva di x. 24.054 per il diametro radiale dei vasi e di 7,113 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, ciò che porta ad un totale approssimativo di circa 117.350 cellule — 408 — perivasali in tutta la sezione, con un aumento, sul numero che si aveva più in basso, da 1 a 1,075 e cioè in proporzione maggiore dei vasi. Passando poi ad esaminare la radice laterale, a un centimetro di distanza dalla sua inserzione, su una superficie di sezione di cm.° 0,385 trovai: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati su due sedi- cesimi di sezione) circa 3600, numero dei raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati anche essi su due sedicesimi di sezione) 330, ossia (con un pe- rimetro di cm. 2,20) 152 per un centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi, studiate come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam, rad. cell. diam. rad. cell. ITA periv. IA periv. ITA periv. I2E periv. 20 6 16 5 8 6 20 8 10 4 12 5 14 8 10 5 14 D 14 4 24 Y 18 5 10 4 10 4 16 ri 8 6 14 T 10 4 20 ri 10 5 10 5 8 5 30 ri 20 6 14 6 8 5 20 6 24 T 14 6 16 5 16 5 8 5 10 6 18 5 10 5 18 6 20 6 12 5 32 T 16 6 28 lo) 20 6 30 T 12 6 16 8 20 6 10 6 24 6 24 8 30 7 10 G 14 5 30 8 18 T 20 T 16 5 36 9 30 9 30 8 30 6 8 5 24 T 38 8 20 T 34 9 40 9 12 6 20 6 30 10 30 10 12 6 24 7 34 8 26 9 20 IT 16 6 38 10 14 7 20 8 24 7 30 8 8 6 24 9 30 6 8 5 20 8 20 7 26 8 22 8 28 T 10 6 20 6 30 8 40 11 8 5 18 5 30 8 10 6 40 ti 30 9 20 5 8 DI 18 8 28 Diet) 28 T 16 T 8 6 20 T 20 6 16 8 32 5) 30 8 20 îi 20 7 32 8 30 5) 14 6 20 T{ 40 10 22 q Medie: 21,200 6,866 18,732 6.533 20,800 7,000 20,200 6,433 — 409 — con una media complessiva di w. 20,232 per il diametro radiale dei vasi e di 6,708 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di circa 24.150 cellule perivasali in tutta la sezione. L'altra radice laterale un po’ più in alto e vicino al colletto, con una superficie di sezione di cm. 1,766, aveva: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati su tre tren- taduesimi di sezione) circa 4.000, numero dei raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra tre sedicesimi di sezione) 400, ossia (con un perimetro di cm. 4,71) 85 per un centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi, studiate nel solito modo: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad, cell. diam. rad. cell. (LA periv. ILA periv. Ut. periv. (LA periv. 20 T 24 T 18 6 20 6 20 6 10 5 14 6 $ 6 16 5 20 6 16 6 18 d) 20 5 22 6 20 T 24 Ti 12 6 16 6 14 6 24 6 12 6 10 5 24 8 32 T 12 6 20 6 16 6 32 T 24 6 16 5 10 6 26 ti 30 8 10 5 20,008 6 14 5 12 5 20) 6 30 8 24 7 12 5 24 ti 20 6 16 T 14 6 24 9 10 6 18 8 20 6 32 9 be) 6 14 T 29 ti 14 6 30 T 26 6 26 9 10 6 32 T 16 6 26 9 26 9 32 T 20 T 30 6 20 T 28 8 22 T 12 5 30 T 34 10 24 T 30 7 24 T 32 9 28 8 20 T 24 T 16 6 28 T 34 T 20 6 30 te] 40 8 40 8 24 T 22 8 30 8 28 9 12 T 16 Ti 30 10 40 10 20 T 22 T 32 9 34 8 20 6 30 9 20 6 28 9 10 5 38 Jia 24 $ 12 6 32 8 30 8 22 8 22 9 30 T 50 Il 22 7 28 9 20 8 30 T 40 10 (Segue) RE el in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad cell, diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. ut periv. UA periv. st periv. dti periv. 48 9 530 7 20) 5 12 6 20 6 16 6 40 10 30 5) 28 T 38 10 30 8 50) le) 26 8 40) 10 28 le) 50 10 38 9 30 8 10 5 SA 6 20 T 10 + 26 ri 22 6 34 le) ile) T 26 T 39 8 tato) 8 30 8 30 le) 36 10 30 ti 16 T 36 10 40) T 32 6 24 î 30 9 42 8 18 6 30 ri 30 10 54 9 Medie: 24,700 7,100. 22,200 6,800 24,900 7,500 27,050 7,350 con una media complessiva di w. 24,712 per il diametro radiale dei vasi e di 7,187 per le cellule perivasali di ciascun vaso, ciò che porta ad un totale approssimativo di circa 28.750 cellule perivasali in tutta la sezione. Se ora confrontiamo tra di loro le due radici laterali testè studiate, troviamo anche qui, come nel caso già rilevato alla precedente pag. 404, che, pur essendo maggiore nella radice più grossa il numero delle cel- lule perivasali per ciascun vaso, pure i vasi, le cellule perivasali ed i raggi midollari sono relativamente più fitti nella radice più piccola; ed infatti ragguagliato il loro numero ad una medesima superficie, si ha: numero dei raggi numero delle midollari numero dei vasi cellule perivasali periferici per in un centimetro in un centimetro un centimetro quadrato di sezione quadrato di sezione di perimetro nella radice più grossa, superiore 2.265 16.729 85 » » » piccola, inferiore 9.350 62.727 152 con una progressione pei vasi da 1 a 4,12; per le cellule perivasali da 1 a 3,89, e pei raggi midollari da 1 a 1,78. Considerando ora tutto insieme, le due radici laterali in esame e la radice principale appena sotto di esse (pag. 406), si ha che nel si- stema radicale, sotto il colletto, complessivamente: la superficie delle sezioni è cm.? 6,091, il numero totale dei vasi è circa 24.100, il numero medio delle cellule: perivasali per ogni vaso è 7,003, il numero complessivo delle cellule perivasali è 170.250, il numero dei raggi midollari periferici per ciascun centimetro di perimetro va da un minimo di 85 in una delle radici laterali, a 107 nella principale e ad un massimo di 152 nell’altra radice laterale. — 4ll — Invece poco più in alto, appena sopra al ringonfiamento del col- letto, la base del fusto, con una superficie di sezione di soli em. 3,580, mostrava: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati sopra un tren- taduesimo di sezione) circa 24.700, con un aumento da 1 a 1,024 sopra quello che erano nel sistema radicale, numero. dei raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra due trentaduesimi di sezione) 750, ossia (essendo il pe- rimetro em. 6,72) 111 per ogni centimetro di perimetro, più che nella radice principale sottostante, e in quattro serie radiali di vasi studiate nel solito modo: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. IL” periv. Ha periv. H. periv. dl. periv. 18 “ 14 6 18 7 10 6 10 6 10 T 14 5 10 6 10 6 18 9 22 bi) 14 5 28 10 24 T 38 9 14 6 20 8 18 6 50 10 14 T 18 T 20 6 18 9 14 6 28 s) 30 6) 24 le) 12) 6 24 î 14 6 34 8 14 T 24 8 12 6 14 6 22 T 30 10 24 8 12 6 26 9 30 Il 26 6 36 10 18 Ti 30 9 26 8 32 10 20 T 30 9 24 9 12 ri 24 6 2.38 8 24 Da) 40) 9 20) 7 14 T 28 da) toto) 3 30 8 32 9 32 9 36 10 QI T 20 9 30 ri 44 11 14 6 28 9 20 6 36 9 26 8 34 8 26 8 24 9 32 8 30 fa 40 10 28 ti 30 9 34 10 30 11 32 9 14 6) 40 13 34 10 16 i 28 9 38 9 Sd 9 32 9 30 7 38 10 38 10 20 9 34 10 36 $ 40 10 30 8 26 9 20 8 36 Il 40 12 18 T 34 Il 44 lo] dt Il 30 10 24 7 22 8 24 8 40) T + 2 8 48 11 28 lo) 42 12 34 8 40 10 40 10 52 9 14 6 20 ri 10 6 10 6 (Segue) Atti dell'Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II, — Vol. XII 30 a in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell diam. rad. cell. diam, rad. cell. diam. rad. cell. u. periv. tt, periv. A periv. IA periv. 10 6 10 6 14 6 20 6 14 6 20 6 28 T 14 T 18 T 30 9 20) 8 14 6 12 T 30 ri 10 5 12 5 22 8 8 6 22 8 16 T 22 ‘( 14 T 20) te) 30 7 20 T 16 6 20) 6 20 8 18 ti 30 10 22 T 12 5 10 T 28 8 22 T 30 10 12 6 30 8 24 7 12 6 12 6 30 9 10 6 36 9 20 8 30 8 20 6 14 T 24 be) 12 Ti 29 8 14 7 18 T 30 9 26 lo) 20 T 10 5 26 T 28 9 40 10 24 6 36 9 30 10 30 10 42 10 24 T 36 8 30 8 24 8 34 ll 34 8 40 9 30 te) 40 10 40 10 40) 8 20 6 14 b 14 6 10 5 12 6 10 6 10 6 14 6 10 6 20 T 18 T 20 8 14 7 20 T 18 6 20 6 22 8 12 T 10 6 14 6 12 6 20 T 10 5 12 ri 24 6 20 6 8 5 36 8 24 T 16 T 16 5 20 8 22 10 12 5 30 6 20 8 16 8 22 lo) 18 6 20 8 20 to) 16 T 18 8 14 T 22 10 20 8 20 T 12 6 24 9 12 6 16 T 10 6 18 8 16 6 12 6 16 A 18 T 20 8 12 5 20 9 Medie: 22,646 7,892 24,214 7,169 23,792 7,661 22,030 7,984 con una media complessiva di x. 23,160 per il diametro radiale dei vasi e 7,676 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 189.600 cellule perivasali in tutta la sezione, con un aumento, sopra quello che erano complessiva- mente nel sistema radicale, da 1 a 1,113, cioè dn proporzione maggiore del numero dei vasti. Cinquanta centimetri più in alto, dopo avere prodotto molti rametti secondarî ed avere dato ad essi una parte del sistema vascolare, il — 413 — fusto si biforcava e un centimetro sotto la biforcazione, su una su- perficie di sezione di cm.? 1,92, trovai: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati sopra due ventiquattresimi di sezione) circa 14.000 (7.290 per un centimetro qua- drato, mentre alla base del fusto erano solo 6900), numero dei raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati su due ventiquattresimi di sezione) circa 470, ossia (essendo il perimetro cm. 4,90) 95 per ogni centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi, studiate come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. LEI periv. Ma periv. i periv. HM. periv. 20 8 30 T 26 8 20 ti 14 T 20 T 14 T 10 6 20 8 18 6 20 8 16 6 20 8 14 6 10 T 22 8 16 6 18 T 22 9 14 T 34 11 18 7 20 ti 32 9 28 10 20 7 30 8 30 8 22 8 20 6 30 T 24 T 16 T 20 6 22 T 30 9 24 10 40 1l 20 6 28 10 28 10 30 8 20 T 32 9 34 13 14 7 12 T 30 10 34 10 32 9 30 8 40 10 40 12 40 11 26 9, 32 9 40 12 20 6 30 9 12 6 36 11 10 6 18 T 9 24 10 234 12 30 T 22 6 38 11 14 T 20 T 30 T 30 8 34 12 34 8 36 10 16 8 34 8 30 9 40 12 30 9 40 11 30 8 20 8 34 10 20 8 34 10 14 7 36 1l 30 9 40 12 28 9 30 9 32 10 30 10 42 11 32 9 40 10 32 9 40 8 20 8 40 10 16 8 40 9 36 Il db 12 40 12 38 9 30 9 40 12 44 12 42 9 18 8 30 11 40 13 34 9 30 10 32 10 32 10 30 8 24 9 20 9 16 8 24 9 16 7 14 8 32 10 10 6 22 9 22 8 20 8 28 le) (Segue) — 414 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. u. periv. u. periv. TA periv. A periv. 24 9 22 T 30 9 22 8 10 6 18 6 12 6 20 TY 20 7 18 T 16 ri 30 8 24 T 20) TE 20 9 22 9 26 T 26 10 24 9 20 6 90 8 28 10 30 10 18 8 14 7 211) 8 26 9 30 9 18 7 12 6 18 7 14 T 14 8 33 10 24 8 28 8 14 T 26 le] 28 9 32 5 18 T 30 Il 30 8 20 7 10) 6 34 9 34 12 18 6 30 1l 22 9 30 Il 26 9 30 11 30 9 16 8 30 9 34 12 34 9 18 dé 30 10 36 11 20 lo) 28 8 10 6 14 6 30 12 24 8 24 9 30 11 34 13 18 T 34 9 34 Il 26 lo) 20 T 33 9) 34 10 18 i 12 6 38 11 28 10 26 8 28 8 36 9 24 9 34 8 24 8 30 T Medie: 25,308 9,000 26,072 8,654 25016 8,148 27,380 8,090 con una media complessiva di x. 25,944 per il diametro radiale dei vasi e 8,473 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con che si ha un to- tale approssimativo di circa 118.650 cellule perivasali in tutta la se- zione (61.795 per un centimetro quadrato, mentre alla base del fusto erano 52.960: a parità di superficie di sezione sono dunque aumentate da 1 a 1,165, il numero dei vasi è invece aumentato solo da 1 a 1,056). Passando nella biforcazione, trovai: Nel ramo più grosso, ad un centimetro dalla sua base, con una superficie di sezione di cm.? 1,11: i numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati su due sedi- cesimi della sezione) circa 9.500 (8.560 per un centimetro quadrato di sezione), numero dei raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra due sedicesimi della sezione) circa 400, ossia (essendo il perimetro em. 3,76) 106 per un centimetro di perimetro (più fitti che nel fusto sottostante), e in quattro serie radiali di vasi, studiate nel solito modo: — 415 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad, cell, A periy. (LA periv. “i periv. Hi periv. 26 8 40 13 22 9 20 8 26 9 22 9 20 7( 10 6 30 10 30 10 8 5 18 T 26 8 30 10 24 9, 34 10 30 T 34 10 20 T 28 7 30 9 34 9 10 6 14 6 32 8 30 10 16 Ti 30 9 26 bi) 34 8 20 8 30 10 16 T 40 12 30 1l Sd 9 30 10 42 1l 26 10 30 9 36 ini 42 ll 26 ini 32 8 30 12 30 10 32 11 24 8 38 9 SÌ 10 20 T 10 6 30 9 32 9 20 T 24 8 34 8 34 Il 20 T 40 Il 32 12 36 ll 10 6 30 8 20 8 32 8 26 12 20 T 22 8 34 1l 40 12 20 8 30 10 34 8 26 9 34 ll 50 ll 36 8 16 8 32 10 40 13 22 8 20 8 30 9 22 T 20 8 34 10 24 8 26 9 30 10 40 12 36 9 40 11 26 9 22 8 38 ll 36 10 20 {î 18 T 20 T 44 9 20 8 30 12 22 10 22 bo) 14 7 20 9 20 ti 16 T 14 8 18 8 14 6 16 7 14 6 30 ll 16 T 24 8 20 8 14 8 24 9 28 10 24 8 30 9 32 10 26 9 22 10 18 10 20 8 22 9 26 10 20 T 20 8 30 10 30 12 10 6 22 10 30 9 22 9 16 7 30 10 26 10 28 9 20 8 26 10 20 8 22 T 10 6 12 6 24 T 18 T 20 6 22 8 20 6 24 9 22 8 30 12 22, 8 22 9 28 IL 30 13 34 10 22 9 30 10 32 11 20 6 20 9 28 10 26 8 34 Il 24 5 26 8 24 fi 26 8 24 9 16 6 26 6 20 T 18 T 24 T 28 8 Medie: 28,044 8,888 27,244 9,111 22,354 8,466 25,288 8,533 — 416, — con una media complessiva di w. 25,732 per il diametro radiale dei vasi e 8,749 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con che si ha un t0- tale approssimativo di circa 83.100 cellule perivasali in tutta la sezione (74.865 per un centimetro quadrato), E nel ramo più piccolo, pure ad un centimetro dalla sua base, con una superficie di sezione di cm.? 0,89: numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati su due sedi- cesimi di sezione) circa 6.100, ossia 6.855 per un centimetro quadrato di sezione, numero dei raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati sopra due sedicesimi di sezione) circa 270, ossia (essendo il perimetro cm. 3,33) 81 per un centimetro di perimetro, e in quattro serie radiali di vasi, studiati come sopra: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad, cell. diam. rad. cell. ZA periv. ITA periv. U periv. ITA periv. 16 6 20 8 10 6 24 10 14 6 14 5 12 T 20 8 10 6 20 9 20 ri 32 10 12 6 18 T 20 6 22 8 8 6 16 T 22 T 14 7 20 T 18 9 16 T 38 13 10 8 16 8 26 9 26 11 30 12 24 1l 34 10 26 10 30 10 22 8 20 7 30 12 34 12 24 8 22 8 34 ll 30 9 20 ti 20 1 30 10 30 11 18 6 12 9 20 8 20 8 22 8 26 9 20 6 10 6 24 1l 34 ll 18 6 14 6 14 6 28 10 20 8 28 Il 20 8 14 T 30 9 32 10 30 9 30 11 32 10 38 12 30 8 34 10 30 11 34 12 34 1l 34 12 32 ll 42 1l 38 12 40 18 28 12 40 18 40 12 34 10 30 13 34 12 30 13 30 10 34 12 20 8 24 8 24 8 24 9 12 6 22 9 22 8 22 8 20 T 24 enna 22 8 14 T 22 9 8 6 14 8 14 7 20 6 20 T 30 9 20 8 20 T 10 6 28 10 30 12 26 9 14 6 28 10 28 9 (Segue) — 417 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell, diam. rad. cell. diam. rad, cell. diam. rad. cell. ITA periv. ITA periv. ITA periv. ITA periv. 20 8 22 8 24 8 28 9 20 8 24 8 2 T 26 9 24 8 28 9 34 11 29 12 22 9 20 9 26 10 24 6) 30 10 30 ll 30 le] 32 8 20 È 30 8 24 9 20 9 20 T 26 8 34 8 20 to) 24 9 8 6 30 11 24 10 24 8 28 9 3 10 30 T 30 12 24 9 28 5) 26 T 32 10 26 9 24 10 30 12 22 7 26 10 20 8 20 8 Metie: 23,512 = 8,707 22,584 8,634 25316 8853 25316 © 9,341 con una media complessiva di w. 24,182 per il diametro radiale dei vasi e di 8,884 per il numero delle cellule perivasali per ogni vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 54.200 cellule perivasali in tutta la sezione (60.900 per un centimetro quadrato di sezione). Dal confronto dei due rami appare che, contrariamente a quanto si è visto (alle pag. 404 e 410) per le radici, nel fusto il ramo più pic- colo contiene, a parità di superficie di sezione, minor numero di vasi, di cellule perivasali e di raggi midollari, così: numero dei raggi numero delle midollari numero dei vasi cellule perivasali periferici per per un centimetro per un centimetro un centimetro quadrato di sezione quadrato di sezione di perimetro nel ramo più piccolo. . . . . . 6.855 60.900 81 nel ramo più grosso . . . . . . 8.560 74.865 106 con una progressione da 1 a 1,24 pei vasi, da 1 a 1,22 per le cellule perivasali e da 1 a 1,30 pei raggi midollari. Le dimensioni déi vasi sono esse pure maggiori, nel ramo più grosso, nella proporzione da 1a 1,06. Se confrontiamo ora quello che si è trovato nel fusto sotto la ra- mificazione (pag. 413), con quello che ci presentarono insieme i due rami più sopra (pag. 414 e 416), vediamo: nel solo nei due rami fusto sotto complessivamente, la ramificaz. sopra la ramificazione aumento superficie di sezione ». . . cm.” 1,92 1,114 0,89= 2,00 dala1,041 num. totale dei vasi nella sez. 14.000 9.500+ 6.100= 15.600 >» 1a1,114 num. totale delle cellule periv. 118.650 83.100 4 54.200= 187.300» 1a 1,156 e cioè passando alla parte superiore il numero delle cellule perivasali è aumentato in proporzione più forte che il numero dei vasi. — 418: — Si può dire dunque che in tutta la pianta passando dalle radici su su al colletto e poi nel fusto fino ai rami e da ultimo nei rami stessi, non solo si ha un aumento numerico dei vasi, ma aumentano in propor- zione maggiore anche gli altri elementi del legno: i raggi midollari e specialmente le cellule che vengono in contatto coi vasi. Lo si rileva non soltanto dal calcolo del numero totale approssimativo di tali cellule perivasali nelle sezioni fatte a diverse altezze della pianta, ma anche dal rilievo del numero medio delle cellule perivasali per ciaseun vaso nelle diverse sezioni: 6,471 nelle radici più profonde; 6,708 in radici un po’ meno profonde; 7,113 in radice più alta; 7,676 appena sopra il colletto; 8,473 cinquanta centimetri più in alto, sotto ai rami, fino a 8,749 nel ramo più grosso. Il fatto che nelle ramificazioni del sistema radicale i rami più pic- coli contengono, proporzionalmente alla loro superficie di sezione, un maggior numero di vasi, cellule perivasali e raggi midollari, mentre nelle ramificazioni del fusto si ha il fenomeno opposto, si spiega pen- sando che nel sistema radicale le radici grosse funzionano anche da organi di riserva, mentre nei rami della parte aerea quella che predo- mina è la funzione conduttrice. I risultati qui sopra sesposti mi vennero confermati anche dallo studio di un’altra piantina di acero simile alla precedente. È da questa piantina che vennero prese le sezioni disegnate nella Tavola II e che rappresentano: la fig. 1 una porzione di sezione di radice, tre centi- metri sotto il colletto, comprendente il legno primaverile dell’anello più esterno e quello autunna!e del secondo anello; la fig. 2 una porzione di sezione di fusto due centimetri sopra il colletto, presa nello stesso modo; la fig. 3 una porzione di altra sezione di fusto 35 centimetri più alto e sotto una grossa ramificazione. Pur avendo disegnato por- zioni press’ a poco eguali, si vede che il numero dei vasi aumenta da 3 nella figura 1, a 5 nella 2 e a 10 nella 3, ed aumenta pure da 18, a 34,a 88 il numero complessivo delle cellule (del parenchima o dei raggi midollari) che sono in contatto con essi vasi, con una media di cellule perivasali per ciascun vaso di 6,00 nella radice, 6,80 alla base del fusto e 8,80 in alto. I raggi midollari diventano più fitti fin che si arriva ai rami: ne contiamo infatti, per un centimetro di-perimetro del corpo legnoso, nella radice 88 in basso, poi 98, poi 107 e poi 111 al colletto; 95 più in alto dopo che il fusto ha formato piccoli rami, e 106 in un ramo grosso. — 419 — Aesculus Hippocastanum L. Studiai una pianta di sei anni di età, alta 4 metri e con cm. 3,63 di diametro alla base, col fusto recante ancora la distinzione dei sei segmenti corrispondenti ai periodi di allungamento degli anni succes- sivi; con due rami a m. 2,20 di altezza nella parte superiore del seg- mento formatosi nel quarto anno ed altri due rami più piccoli nel quinto segmento, mezzo metro più in alto. Vicino al colletto l’asse era molto rigonfio e dalla radice principale si staccavano, subito sotto, quattro grosse radici laterali. Dallo studio di nove serie radiali di vasi prese quattro in dette radici laterali e quattro nella radice principale, ho potuto dedurre che il diametro radiale medio dei vasi era, nel sistema radicale, w. 24,172 e il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso vi era 6,558. I raggi midollari molto scarsi. Nel fusto, due centimetri più in alto del colletto, appena sopra il rigonfiamento, trovai: superficie di sezione del legno (dedotto il midollo) cm.* 10,288, così ripartiti: 3,288 all’anello esterno; 3,255 al secondo anello; 1,256 al terzo; 1,593 al quarto; 0,618 al quinto; e 0,278 al sesto o più in- terno, numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli contati in un ottantot- tesimo e in un centododicesimo di sezione) circa 97.000, così ripartiti: 24.000 nell’anello esterno (7.300 per un centimetro quadrato di sezione), 20.500 nel secondo anello (6.300 per un centimetro quadrato), 13.200 nel terzo (10.510 per un centimetro quadrato), 16.000 nel quarto (10.040 per un centimetro quadrato), 13.300 nel quinto (21.520 per un cen- timetro quadrato) e 10.000 nel sesto (35.970 per un centimetro quadrato), raggi midollari periferici per un centimetro di perimetro (pure a calcolo, avendoli contati prima in un quarantaquattresimo e in un cinquantaseiesimo di sezione, e poi ragguagliati al perimetro calcolato dal diametro di ciascun anello): 140 nell’ anello esterno, 143 nel se- condo, 166 nel terzo, 166 nel quarto, 271 nel quinto e 350 nel sesto 0 interno, e in cinque serie radiali di vasi, BuRRS lontano luna dall'altra e studiate nel solito modo: anello esterno secondo anello — 420 — in una serie in altra serie in altra serie . in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cell. diam, rad. cell. diam. rad. cell. A periv. A periv. Hi, periv. ITA periv. u. periv. 20 6 24 T 16 6 24 9 20 6 16 6 18 T 14 7 20 8 22 8 20 5) 18 ri 30 9 20 ti 14 5 20 6 24 T 22 7 30 T 16 4 20 6 16 ti 18 T 24 T 26 8 14 ) 20 8 24 T 20 T 16 5 20 7 20 8 30 T 14 6 20 5 24 5 20 6 24 6 20 9 16 5 22 7 26 8 18 5 14 7 20 ti 28 10 26 6 24 to) 28 6 20 7 30 6 28 8 22 8 16 ri 20 T 24 ti 30 9 28, 8 26 T 24 T 26 6 26 T 12 7 20 6 26 9 14 6 30 6 32 8 28 6 26 7 22 8 26 5 30 6 30 10 20 5 34 10 38 { 26 6 30 ti 30 10 34 11 40 8 30 T 20 T 24 T 24 le) 24 8 32 6 18 8 20 T 30 10 386 10 24 7 30 10 22 5 28 8 30 8 36 6 34 8 36 8 20 6 10 4 20 9 14 5 18 5 20 4 18 6 22 T 18 6 18 5 20 4 10 5 16 ti 22 T 20 5 14 T 18 T 20 6 14 5 16 5 20 5 16 6 24 ti 20 5 14 T 16 5 28 9 18 ti 14 6 20 T 20 6 32 9 30 9 10 5 22 T 20 5) 34 T 30 9 20 6 30 ll 26 8 36 8 28 11 20 T 30 6 18 5 30 T 28 Il 24 6 32 7 24 5 36 12 24 5 42 11 32 6 40 9 30 6 30 8 28 5 34 9 26 7 26 9 32 8 20 T 26 6 30 9 34 9 34 T 24 6 32 9 24 T 34 T 14. 6 22 6 24 10 40 9 20 T 34 10 32 9 28 8 20 6 20 T 30 T 32 T 30 9 26 6 22 7 20 32 $ 30 9 34 9 30 Il 50 Il 30 8 28 6 30 9 34 8 34 10 34 11 30 8 terzo anello quarto anello — dille in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam rad. cell. diam, rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad, cell. diam.rad. cell. IA periv. ILA periv. ILA periv. ui periv. IA periv. 14 5 14 6 12 5 24 lo) 20 6 18 5 14 T 16 5 18 6 26 6 24 7 14 6 18 5 16 5 30 5 20 6 28 T 99 6 16 6 20 7 30 6 24 7 20 5 29 6 30 9 30 T 24 7 18 6 20 6 26 6 30 6 14 5 14 5 30 10 30 7 30 T 16 5 20 6 22 T 22 T 16 7 18 6 20 ti 26 ti 24 T 18 6 30 T 12 6 29 9 30 Il 32 8 14 5 24 T 30 O 24 8 26 6 28 8 38 8 32 10 24 T 32 9 30 10 42 8 24 7 24 T 26 8 22 6 34 T 24 ti 24 5 34 la) 18 6 30 8 16 6 18 5 22 8 32 8 28 9 14 6 30 ti 20 T 32 ll 20 8 20 7 20 6 34 T 28 12 T 10 6 3) 8 34 1l 32 tI 34 13 23 9 30 9 32 10 36 10 38 38 Ti 34 8 24 8 30 8 16 5 20 Ti 18 5 28 T 24 8 16 5 18 T 14 5 20 T 26 6 24 10 18 T( 20 8 20 5 30 6 20 5 20 6 20 ls) 28 6 d4 9 14 5 20 b) 20 6 32 ti 22 6 14 5 24 8 22 6 30 t 24 T 16 6 18 6 4 6 26 7 14 6 20 8 30 6 10 6 26 7 16 5 28 8 24 8 20 T 32 T 20 6 26 T 22 8 26 U 28 le] 30 6 26 8 20 6 28 8 28 8 28 8 18 7 14 T 28 ini 30 6 38 8 22 T 18 T 24 10 22 ti 30 bea: 20 8 20 ti 18 8 30 6 24 fi 22 10 24 6 10 ti 24 9 30 T 20 8 292 6 24 T 32 10 28 6 20 ti 32 le) 24 6 28 9 30 10 34 8 20 6 18 6 28 9 36 8 32 10 34 9 30 7 30 ll 36 9 24 ti 36 Il 30 8 AO DEE in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam.rad, cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cell. dl periv. A periv. u. periv. H. periv. u, periv. | 12 5 14 6 20 6 20 7 18 5 I 10 6 14 6 24 T 20 6 16 6 1 T 14 6 20 6 20 7 20 da) 20 ti 16 T 16 5 10 5) 20 6 22 8 28 ti 16 5 14 da) 12 6 24 T 20 6 24 6 22 T 14 5 206 20 ri 24 6 18 6 20 5 È 30 Ti 14 6 10 4 20 6 14 6 Fi 20 5) 20 5 20) 6 24 T 20) 6 s) 20 5 20 6 26 6 24 7 18 6 2\ 24 5 20 6 20 4 24 7 22 7 ‘5 10 4 29 7 22 5 20 T 14 6 SA 6 26 gia o4 6 10 6 20 8 24 Ti 24 10 30 ri 24 ti 14 6 26 6 d4 Li 30 9 24 6 16 6 30 7 32 T 14 6 20 7 26 6 | 20 6 24 6 24 d) 20 6 20 5 | 24 7 20 do) 32 bd) 14 6 14 6 \ 30 8 28 6 28 7 24 8 26 9 \ 30 8 30 6 26 T 24 9 30 10 14 5 20 T 14 5) 18 8 12 6 14 6 20 6 14 6 18 6 20 6 14 6 14 6 16 T 20 6 14 5 20 6 16 6 14 6 18 6 16 6 15 6 20 5 22 T 14 6 10 5 12 5 12 5 20 5 18 6 24 6 Z| 2 6 20 6 16 7 16 6 16 5 SA VIlB N e I PRGRIEREI IBSBES05 Dada A 10000005 9 22 6 16 6 16 h) 12 6 14 6 i 18 5 18 7 20 6 14 5 10 5 22 T 20 6 20 To 10 5 16 6 12 6 20 ri 16 6 14 6 20 IT 16 6 20 T 12 6 20 % 20 (7 16 5 18 6 20) 6 18 7 20 8 \ 24 6 16 8 20 7 20 6 20 6, VADA " 20 ti Treo 20 6 18 T colle seguenti medie complessive: per l'anello esterno, . 24,060 per il diametro radiale dei vasi e 7,100 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di circa 170.400 cellule perivasali in tutto l'anello (51.820 per un centimetro quadrato di sezione), — 423 per il secondo anello, u. 25,220 per il diametro radiale dei vasi e 7,240 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di circa 148.420 cellule perivasali in tutto l’anello (45.600 per un centimetro quadrato di sezione), per il terzo anello, u. 24,220 per il diametro radiale dei vasi e 7,050 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di circa 93.060 cellule perivasali in tutto l'a- nello (74.090 per un centimetro quadrato di sezione), per il quarto anello, w. 23,880 per il diametro radiale dei vasi e 7,190 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di 115.040 cellule perivasali in tutto l’anello (72.220 per un centimetro quadrato di sezione), per il quinto anello, u. 20,980 per il diametro radiale dei vasi e 6,450 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di circa 85.790 cellule perivasali in tutto l'a- nello (138.820 per un centimetro quadrato di sezione), È per il sesto anello (il più interno), «. 17,050 per il diametro ra- diale e 6,075 per le cellule perivasali per ciascun vaso, con che si ar- riva ad un totale approssimativo di circa 60.750 cellule perivasali in tutto l'anello (218.520 per un centimetro quadrato di sezione). Il numero complessivo ed approssimativo delle cellule perivasali in tutta la sezione studiata salirebbe, secondo i calcoli fatti anello per anello, a 673.460. Dopo avere studiato il fusto in tal modo alla sua base, lo ho studiato 50 centimetri più in alto, poi 65 centimetri ancora più in su, poi altri 65, poi 70 e poi 55, sempre in corrispondenza al nodo di separazione tra il segmento di allungamento di nn anno e quello dell’anno successivo, misurando e calcolando per ogni nodo gli elementi che si trovavano in due sezioni: l’una un centimetro sotto, nel segmento più vecchio; l’altra un centimetro sopra, in quello più giovane. Studiai poi anche una sezione vicino all'apice della pianta e cioè all'estremità del segmento più alto e più giovane avente un solo anno di età ed un solo anello legnoso. E final- mente nel quarto segmento a cominciare dal basso, formatosi nel quarto anno di vita della pianta, oltre la base e la parte più alta studiai pure due sezioni fatte l'una mezzo centimetro sotto l’inserzione dei rami che, come si è detto, si staccano dalla metà superiore del segmento mede- simo, l’altra mezzo centimetro più in alto di detta inserzione. Ebbi così l’analisi di quattordici sezioni (compresa quella di base, della quale furono presentati i dati nelle pagine precedenti) fatte lungo il fusto ad altezze diverse ed in regioni morfologicamente differenti tra di loro. SAZIIE Poichè lo spazio non mi consente di riportare, come per la sezione base, tutti i dettagli delle misure e rilievi fatti nelle singole sezioni, raccolgo in alcune tabelle le medie quali mi risultarono da rilievi e misure fatte in ogni sezione in numero e modo uniforme. Per la superficie di sezione, calcolandola dai diametri di ogni anello legnoso che però erano alquanto irregolari sì che i risultati devono ri- tenersi come approssimativi, mi risultarono i seguenti dati: | | anello 2° | 30 do | bo 60 | esterno] anello | anello | anello | anello | anello | Totale | (interno) Bi em. | em? em.? em. em.? emi em. Segmento basale ( alla base. .| 3,288 | 3,255 | 1,256 | 1,593| 0,618| 0,278| 10,288 (6 anni) in alto . . .| 1,798| 1,638| 0,700] 0,756| 0,893| 0,206| 6,991 Segm. secondo (alla base . .| 2,323 | 1,531| 0,503 | 0,727| 0,879, 5,963 | . (5 anni) (in alto ...| 1,845| 0,852| 1,479] 0,745 0,314 | 5,235 | Segmento terzo (alla base . .| 1,977| 1,212| 0,541| 0,616 4,346 (4 anni) tinalto ...| 1,130| 0,879| 0,563| 0,408 2,980 ( alla base . .| 1,255| 0,847| 0,755 2,857 Segmento quarto) sotto i rami | 0,950 0,986) 0,463 2,399 (3 anni) }scpra irami|0,730)1,036 0,265 2,051 \inalto ...| 0,942| 0,824] 0,306 2,072 Segmento quinto alla base . .| 1,069| 0,607 1,676 2 anni) INAlto Rea RON DI LO:99T 1,219 Segm. apicale alla base. .| 1,024 1,024 (1 anno) inalto +. ..| 0,306 0,306 Si vede che lungo uno stesso segmento la superficie di sezione dei singoli anelli, e quindi anche la superficié totale, quasi sempre di- minuisce passando dalla base alla parte superiore. Ogni anello però passando da un segmento all’altro presenta quasi sempre un aumento di superficie : lo si vede in modo regolare nell’anello esterno formatosi durante l’ultimo anno di vita della pianta. Tutto questo ha forse una lontana relazione col fatto che ogni segmento quando si è formato ter- minava con una grossa gemma apicale alle cui brattee e foglie si ren- deva buona parte del sistema vascolare dell’asse. Per il numero dei vasi, sia assoluto (sempre però a calcolo e in via di approssimazione) che relativo alla superficie di sezione, ebbi i seguenti risultati: — 425 — OFE'9I OLS'6 0SF9I SIGFI SFI CI OG6L'EI OIS'£I | OES'EÌ | SE8'SI | 09L'37 0%83I OLLFI OSL'EI 046 vIPPN 086/E OL6'GE OUIOZUI cl SISI OSF'OI | COGFI SSS'EI | 6904 09E'8I | OFF'9I OGE TI | 063'8I 08F'EI | 083". CIOLI 096'86 | 03I°SG | GL9°CI CII E | SIOSI | SEO6 0I8'8L cela | 06818 | 03F'63 | 003'0I 0€8°9I | OFS'8I | 00003 | OFOFI 0GS'T8 | OPOOI | OIS'OL | 008°9 o[[eug | of[aug | ox[auw | ox[aug 09 op of 08 OFS'SI oLc'6 C9I6FI CI8'I ULI STL'8T c0qn6 OLO"OI OFESI 008°. 0u0ul9}s0 ot[pur 0005 008°6 C0£'8SI 00057 003 97 00948 000°SF 00968 00L'St 000'66 000'29 000'88 000'6 000°£6 000°. 000°0I 000'0I 00L°8T 000'SI 008'°8I 9[930] QuUOIZas IP 0}gIpunb 01}0011gu99 UN Ul ISVA I0p 01QWUINN 0UI8}UI o[eus ol]jeus 09 008° 000°F9 003'II 00S'SI 000°FT 000°9I or[eue of 003° 009° 008°8 0006 ooL'6 000"61 007°EI 008'*FI 000°FI 003'8I ograue 08 009°L OO8TI 000°3I 008'3T 000°9T 00e'cI 000°SI 00061 009'°SI 009°ST 000'88 008°03 oJreue 06 000° 0086 OoL'O1 00L*EI 000'°TI OOS'TI OO0S'£I 000°I 00S'SI 000°.8 008'9I 007" 000°38 000°43 0UJ9)s9 o][aue (0[09]99 8) @UOIZas U[[aU ISCA [op 0[8]0} 0IGUINN SA IARRUIO (uu 1) - ‘assq uu ) 93995 *uras PISERACLI A Lt) (1uu8 7) + *aseq ere ozuinb «deg *-* 038 ur UDA 1 DAdTOS (1um8 g) IDA $ 07708 opuvinb “mos *‘esBq ee ea ALI: (uur }) < “asaq ajfue $ 02199 *uzsag (MU) quo) ‘ - esuq ul[e opuooes “u3as <** 0][8 ur (tuue 9) + *esuq e]le o[eseq *tudas —l'apgrze Risulta che pure essendovi una diminuzione costante nel numero totale dei vasi passando dalla base all'apice del fusto, eccetto che nel passaggio dal secondo al terzo segmento e arrivando sotto ai rami del quarto segmento (della ramificazione del quarto segmento ci occupe- remo in modo speciale più avanti), le variazioni tanto del numero as- soluto che di quello relativo dei vasi nei singoli anelli sono irregolari e non seguono alcuna legge sicura: probabilmente si compensano e con altre variazioni nel numero delle cellule perivasali che sono intorno a ciascun vaso (è detto più sotto fin dove la cosa può essere possi- bile) e colla diminuita attività di una parte dei vasi dovendosi rite- nere che alla base e negli anelli più vecchi alcuni di essi più non fun- zionino. Per il numero delle cellule perivasali, sia assoluto (sempre a calcolo e in via approssimativa) che per unità di superficie di sezione trovai: (Vedi quadro a pag. 427). Le variazioni sono sempre irregolari come quelle del numero dei vasi, però si nota una certa tendenza in ogni anello all'aumento del numero delle cellule perivasali passando da un seemento al segmento su- periore, e tale tendenza si rileva costante nel numero totale delle cel- lule medesime nella sezione quando non si tenga conto, nei confronti dei segmenti a due a due, dell'anello interno esistente in più nel seg- mento inferiore dei due messi a confronto. Così p. es. confrontando il segmento basale con il secondo e tenendo conto dei soli cinque anelli esterni (poichè l’anello sesto e più vecchio non passa nel secondo seg- mento) vediamo i totali delle cellule perivasali passare nelle quattro sezioni successive da 612.710, a 649.610, a 654.840, a 505.570. E con- frontando il terzo e il quarto segmento, tenendo conto solo dei tre anelli esterni, i totali nelle quattro sezioni passano da 559.500, a 294.000, a 299.700, a 206.100. Anche il numero relativo delle cellule perivasali per ogni centi- metro quadrato di sezione mostra una certa tendenza ad aumentare verso l’alto. Il che si rileva meglio esaminando come risultò variante alle di- verse altezze del fusto il numero medio delle cellule perivasali per ogni vaso; messo in confronto colle variazioni delle dimensioni medie dei vasi: (Vedi quadro a pag. 428). Dal quadro esposto a pag. 428 risulta anzitutto clie mentre le dimen- sioni medie dei vasi nel fusto sono in generale inferiori a quelle che si hanno nella radice (veggasi alla pagina 419), il numero medio delle cellule perivasali vi è costantemente maggiore. Inoltre mentre in cia- scun segmento le dimensioni medie, sia considerando complessivamente 427 — OFS'61I FO EL OSL'EIT 08S3IIL OLF'66 00L°80I £FEFE 006 FOL 0£8'60I CIFLOI CL9'96 LIS'60L 08866 0979 VIDON I Î | | | OFS'SII || 089798 il | | SFOEL || 008FL | | | | 0919 | OFL'SIIT || O0O6/LEI | | | | | 096'8GI | OLS L6 09 88L | | | | | | | oce'zL | OSS'FII | (069°F6 || 001/907 £9 S6 | 06F06 |CES'E6I | 00F'608 | | | \OLO'9EI \ese:gzr |\C9G'FFI || 00868 | | | | IF9°88 009°LEI | OCL'E6 || 00L'667 | CI9TS | 000%LEI | SSEZGI | O98°TOT || 008238 008/86 CIG'ELa | OL9'L63 | OSFETI | OF6'SPI || 008 LaL 008'89I | | C90"C61 | OTE8OT | COGOL | SL9I9FT | SLa'eL OLt 0° 06319 | 0€9*08 | OLT'IGI | SSO*ECIT | C36:80G | CLR'OL | SIL'OL 078759 OSS'GSI | ORB'OTI | 000°33 | SE8 SLI | OTI'EST | 008°8FI | OFIÒTOI | STE"6 091969 | 0SS9F | 006'S0I | 00S*TOI 03e°803 | 0E8°88I | 063°L | 060°FL | 009°%F | 06819 09F8L9 | OSL'09 | 06L.°S8 | OFOCII ouI9}UL| O[[eue | ojfauw | ojjaue | ox[aue |ou10}sa ouI8zuI | of[eue | oj[eue 01U10L olaus | 0g ot 08 oz | oeuu olaue | 09 of QuUOIzas IP “ipenb «urrjuao un ut *Altad a[n[[99 ej[ap osewInN 008 66 0ce'ce 000'E9 0C8 99 00C'IL 00F°68I OSEFOI OST*STI 09T°FOI 090°86 ot[aum 08 000°3 0CE'F8 00.°F6 OSL'E6 ose'aGI OSPITI 0OF'L0I 00e'LEI OL6'SGI OGO'LII 0L9'991 OGFSPI ojjue 0a I|jusraLiIod e[m[[99 ex[ep cAmnBuISSOIdd8 otatunN 089'96 008°FL 006'£8 008 °FOI 003'68 00F'06 OSO'LET 00F 9II OOLSII 009388 OSE'EEÌ OTE'SLI ORS'ILI OOFOLI ouIazsa [aus 07m ur * *eseq 8]jB *** 0][8 UI *‘asugq egle > 0qpu ur UD 1 VAdTOS UD. 1 07308 *’aseq BI *** 038 Ur * *asuq e]je * > * 038 ut *’asgq [vd *** 0qe ut **aseq ep ) / (ouu® 1) 03sas "wudas (1uue 7) oguinb «wzses (ruu» g) oviunb “wu3ag (tuue }) 0219) “Ureg (ruu c) opuooas uses (1uuo 9) ajusuq *wSas bel Atti dell’Ist. Bot, dell'Università di Pavia — Serie HI — Vol. XII. 428 FAXETA 9LI*97 0077 UPTALEA 0887 PIO8S | oLe'Fa 072447 || Fos'e7 || 989487 || 767°%7 #07°87 Î ti || vipon 006°9I OSCO'LT Li QUIQZUI! | oj[2uB PEO'LI 816*13 098°03 08603 ULI o]][oun 866'8I rao'6e 008°%8 081*%3 008*3 al o][oue of 31968 || see «| 988 |** ogm (onusn) gute || sost sog | + ‘ossquire ) 03898 "1uS6S GsL'0g | 03893 || sep 07849 | 9208 |*** oe ur (tuue 7) gor'sz | 9888 || eee 99FL | sro | ‘eseguo ) UMD “udos 986408 | stesa | 093493 || ero'tL 8669 | seg°z | otl'8 | ++ cv ui 0€s‘0a | 92944 | 009493 || 9gr£ OTO'L | 66F44 | 09844 |tun41v4dos (uu g) osotTe | aLz'ee | 08692 || 949 orr'4 | oro | 08842 | runar onos ( VID "dos 008°88 | 86688 | 00497 || Loe' osFL | eros | ogg |< ‘osuq vv 000*ez | 03043 | 07o'9z || 000' reo9 | oss | og. | cer |< onu (uno Hagtoz | 0el‘#a | 092442 || sog GIO | 8662 | ses, | sco | +vosuq une ) 02193 tudes Loca | 12068 | F20608 || FIFL Felt | 008'L | L8L'L | eL08 | 2864 | *** ogm ur (1uuw 6) 00088 | 098 | 09F%3 || 1% 9ol°L | O9I°L | o8L'z | oss | ogg, _| ‘ ‘osta vino ) OPuooes des | | 0893 | OFs'aG | 03967 || Sr 0699 | 090 | 092 | OIL | 0682 | 0682 |*** ox ur (uu 9) 0GG‘48 | 033% | 0904 || 0989 | S209 | og9 | cet. | oso | oss. | 0012 | + aseq are ) SVI "tudos n n 7 || CE Ù & E "a OuI9JUI| O[[aur | o][euw | oxjaug | o][ouw |ou10)s9 O[[eu | o][ous |0u19]S9 || vIpoyy 08 0g o][a ug oj[jouw 09 of 0g 07 ojjouw ISBA I[OFUIS 19p Opal a[BIpuI 019 a UBI] OsBa IuSo ad I]esvATIOd a[n[[oo a][ap orpeur o1awnN — 429, — tutta la sezione, sia prendendo anello per anello, sono in alto quasi sempre inferiori che alla base; il numero medio delle cellule perivasali ‘| per ciascun vaso è invece quasi sempre maggiore in alto, salvo, in ogni segmento, per l’anello più interno che si esaurisce nel segmento me- desimo. In complesso, verso l'alto il numero medio delle cellule peri- vasali per ciascun vaso tende ad aumentare. Pei raggi midcllari contati alla periferia di ogni anello e rag- guagliati allo sviluppo della periferia medesima calcolata dai diametri, trovai: | TS calcolo) dei raggi midollari | anello 2° 3° 49 5° | anello Media Il per un centimetro di perimetro esterno) anello | anello | anello | anello | interno | Segmento basale ( alla base. .| 140 | 143 | 166 | 168 | 275 | 344 206 (6 anni) V'inalto:;..! 143] 15%} 163.) 174 le1z2.|Pog7i | Bi Segm. secondo {alla base. .| 153 | 173 | 187 | 191 | 193 179 (5 anni) tinalto .. -| 154 166 200 238 | 336 219 Segmento terzo ora base. .| 139 | 173 | 220 | 260 198 (£ anni) in alto ...| 140 | 128 | 159 | 180 | 152 | | } falla base. .| 116 | 125 | 111 | |! 117 Segmento quarto \ sotto i rami| 175 | 175 | 190 | | 150 (3 anni) soprairami| 122 | 136 | 164 | 141 \in alto ...| 122 | 149 | 200 | | 157 * Ì Segmento quinto alla base. .| 146 | 149 | | 147 (2 anni) linalto ...| 155 | 200 | 177 Segmento sesto ire base . .| 106 | | 106 (1 anno) in alto ...| 165 | | 165 {| Anche qui dunque, benchè le variazioni siano irregolari, si nota quasi sempre una certa tendenza, in ogni anello e in ogni segmento, all'aumento del numero relativo dei raggi midollari procedendo dal basso verso l’alto, ciò che risulta pure dall'anmento delle medie. Si noti che basta rilevare una tendenza perchè la irregolarità degli anelli che è diversa alle diverse altezze del fusto non permette di fare misure precise e non consente nemmeno una medesima approssimazione. La legge dell'aumento numerico di tutti gli elementi si rileva in- vece con maggiore sicurezza per la ramificazione alla metà circa del quarto segmento. I due rami avevano due anni di vita, col legno dunque ben di- stinto in due anelli. — 430. — Nel ramo più grosso, ad un centimetro dalla base, il corpo legnoso presentava una superficie di sezione di cm.? 0,536, con un totale di vasi (a calcolo, avendoli contati sopra due sedicesimi di sezione) di circa 7350 (13.710 per un centim. quadrato di sezione) così ripartiti: 4900 nel- l’anello esterno (14.890 per un centimetro quadrato di sez.) e 2450 in quello interno (11.890 per un centim. quadr. di sezione). I raggi midoll. perifer. erano: 130 per ogni centim. di perim. nell’anello esterno e 145 in quello interno. Studiate cinque serie radiali di vasi nel solito modo, trovai: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. celll —diam.rad. cell. diam, rad. cell. a periv. (255 perilv. H, perlv. TAI periv. (25 periv. 12 6 14 6 14 T 16 T 10 N 12 5 14 6 16 8 18 T 10 6 10 5 14 6 20 T 10 5 12 6 20 T 20 20 8 14 6 10 6 20 fi 20 6 20 9 18 6 14 7 24 8 22 ri 14 6 18 6 14 6 o| 24 7 20 T 8 5 18 9 20 7 Di 24 T 18 15) 14 6 20 6 16 5 | 20 T 20 T 22 6 20 T 14 5 El 6 24 7 8 6 10 7 10 5 Fi 22 8 26 T 20 ti 16 7 14 6 si 24 i 20 5 18 8 20 8 14 T 20 7 20 10 20 6 18 IT 16 fi 26 6 15 6 24 6 26 7 14 T 20 5 20 6 20 T 26 6 22 7 20 9 16 T 16 6 24 8 18 6 30 9 20 T 26 9 30 9 20 T 24 9 32 8 24 11 30 9 24 6 28 9 24 T 20 9 30 6 24 Ti 30 9 26 9 26 10 30 8 20 6 | 18 6 20 8 20 D 10 6 10 5 20 5 14 6 16 4 20 T 14 6 20 7 18 T 12 4 20 T 12 5 20 6 14 6 14 5 18 6 10 5 16 5 12 6 16 6 18 6 12 6 20 T 20 T 18 T ‘24 7 16 8 20 5 20 5 16 6 28 11 16 8 Sis 5 14 6 16 6 20 8 18 6 EUNILO, Ù 12 6 22 9 20 9 16 7 = 18 9 30 9 20 T 18 8 10 6 SB 7 20 6 20 7 22 8 20 6 = {10 5 24 10 14 T 12 6 20 T Sihd4 6 20 T 16 AL 28 8 20 8 18 T 16 T 24 8 30 T 20 _8 46 10 28 10 20 le) 30 9 20 9 24 6 28 ri 16 9 24 8 22 8 30 6 30 8 30 9 24 8 30 8 22 6 30 8 14 7 34 6 20 9, 34 8 24 T 24 8 30 8 30 ‘9 30 T 30 8 38 td 38 9 30 T — 431 — colle seguenti medie complessive: per l’anello esterno, u. 19,280 per il diametro radiale dei vasi e 6,940 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di circa 33.000 cellule perivasali in tutto l’anello (100.000 per un centimetro quadrato di sezione); per l'anello interno, u. 20,820 per il diametro radiale dei vasi e 7,020 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di circa 17.200 cellule perivasali in tutto l’anello (83.500 per un centimetro quadrato di sezione). Considerando nel suo insieme tutta la sezione, si avrebbe un ap- pressimativo di circa 50.200 cellule perivasali (93.650 in media per un centimetro quadrato di sezione), colle seguenti medie generali: w. 20,050 per il diametro radiale dei vasi, e 6,980 per il numero delle cellule perivasali di ciascun vaso. Nel ramo più piccolo invece, pure ad un centimetro dalla base, il corpo legnoso presentava una superficie di sezione di cm. 0,460, con un totale di vasi (sempre a calcolo, avendoli contati su due sedicesimi di sezione) di circa 7200 (15.650 per un centimetro quadrato di sezione), così ripartito: 4600 nell’anello esterno (15.180 per un centim. quadr.) e 2600 nell’anello interno (16.560 per un centimetro quadrato). I raggi midollari periferici erano: 160 per ogni centimetro di perimetro nel- l’anello esterno e 205 nell’interno. Studiate tre serie radiali di vasi nel solito modo, trovai: in una serie in altra serie in altra serie diam, rad, cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. ui periv. Pi periv. P. periv. | 10 4 10 6 14 6 | 14 5 10 5 14 6 | 18 6 20 5 14 6 20 8 20 T 30 8 z| 16 8 20 8 16 6 Slo 9 20016 18 7 CATE LI È EEN REM: IE80L 8 16 8 14 6 Elo T 18 7 16 6 14 6 22 9 16 7 | 24 7 20 8 18 8 | 14 T 30 I 20 192 \ 26 5 24 8 34 6 432 — in una serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. tu, periv. u. periv. u. periv. 10 5 20 7 20 8 | 12 6 20 6 14 T 20 6 8 4 16 6 16 5 16 5 16 6 16 6 16 5 24 8 2 | 18 5 14 5 28 9 $ | 14 4 10 5 26 8 114 5 16 6 99 7 = |20 8 20050388 DORCAREE 24 7 20 8 24 6 26 8 14 6 16 6 18 T 24 9 30 6 40 9 20 8 28 $ 20 Ti 30 T 32 3 \ 26 8 24 8 22 colle seguenti medie complessive: per l’anello esterno, u. 18,718 per il diametro radiale dei vasi e 6,949 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di circa 31.950 cellule perivasali in tutto l’anello (105.280 per un centimetro: quadrato di sezione); per l'anello interno, u. 20,132 per il diametro radiale dei vasi e 6,666 per le cellule perivasali di ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di circa 17.350 cellule perivasali in tutto l’a- nello (110.500 per un ce:t metro quadrato di sezione). Considerando nel suo insieme tutta la sezione, si avrebbe un ap- prossimativo di circa 49.300 cellule perivasali (107.175 in media per un centimetro quadrato di sezione), colle sexuenti medie generali: u. 19,424 per il diametro radiale dei vasi, e 6,807 per il numero delle cellule perivasali di ciascun vaso. Il confronto tra quello che si è trovato nel fusto appena sotto l’in- serzione dei rami come è esposto in corsivo nei quadri delle pagine precedenti e quello che si è visto nei rami e nel fusto medesimo ap- pena sopra la ramificazione, va limitato ai soli due anelli esterni del fusto che si sono sviluppati contemporaneamente ai rami. ! Tale con- fronto appare dal seguente prospetto: ! Considerando questi due soli anelli è evidentissimo l’anmento che presen- tano in essi, nei quadri delle pagine precedenti, passando dalla base del segmento fino sotto i rami (in un tratto di circa 30 centimetri di altezza) tanto il numero totale dei vasi, quanto quello delle cellule perivasali, e dei raggi midollari e delle cellule perivasali per ciascun vaso. — 433 — nel fusto nel fusto (2 anelli esterni) (2 anelli esterni) e nei rami, sotto i rami sopra la ramificazione aumento superficie di sez. . . cm.? 1,936 1,766-4 0.5364 0,460= 2,762 dala1,42 num. tot. dei vasi, circa 33.500 24.000+4 7.350 4 .7.200= 38550 LS num. tot. appross. delle cell. periv. » 259.300. 184.150 + 50.200 + 49.300 = 283.650» 1a 1,09 Sopra la ramificazione il numero complessivo degli elementi è dunque aumentato. L'aumento numerico delle cellule perivasali si verificò in pro- porzione un po’ minore di quello dei vasi, ma ciò si spiega per la dimi- nuita dimensione dei vasi medesimi (da una media di u. 26,026 sotto la ramificazione, ad una media di 21,695 ossia da 1 a 0,83; mentre il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso era sceso solo da 7,735 sotto, a 7,155 ossia da 1 a 0,92), sì che le cellule perivasali, pur essendo intorno ad essi in numero assoluto minore, vi erano relativa- mente più fitte. Melia Azedarach Ad. Ho fatto abbattere, nello scorso anno, un albero di 26 anni di età, col tronco alto m. 8,80 da terra, biforcato poi in due rami press'a poco eguali, e lo studiai alla base, in alto appena sotto la biforcazione, e nei rami 20 centimetri sopra la loro base. La base aveva un diametro di cm. 48 ed era segnata da una larga cicatrice che metteva a nudo il duramen. La sezione a contorno irre- golare presentava 26 anelli legnosi ben distinti tra loro, ma essi pure a contorno irregolare. Il limite tra duramen ed alburno non era netto, ma cadeva nel terzo anello, a cominciare dall’esterno, il quale anzi da una parte era già trasformato quasi tutto in duramen (sì che l’alburno ivi constava di due soli anelli), mentre dall’altra parte, con passaggio graduale, era ancora tutto bianco. Tutti i vasi primaverili e molti dei vasi più grossi del legno estivo dell’anello più interno dell’alburno, come’ pure parecchi dei vasi primaverili del secondo anello erano già ostruiti da tilli gommosi; i raggi midollari erano pieni d’amido fino in principio del terzo anello, solo qua e là fino al legno primaverile di questo. Per misurare la superficie di sezione tanto dell’alburno che del duramen ne rilevai i contorni con carta trasparente e li proiettai poi su carta millimetrata. Ebbi così: superficie di sezione dell’alburno . . . . . . . em. 221,83 » » » del duramen . . .... >» 1.627,62 » » » dell’intiero corpo legnoso em.? 1.849,45 — 434 — Feci poi, a mezzo del microtomo Jung, larghe sezioni di alburno in 17 posizioni scelte ad eguali distanze tra di loro tutto intorno alla sezione del tronco, ed in ogni posizione contai quanti vasi non ostruiti vi erano in un centimetro quadrato di sezione di alburno, e misurai poi il diametro radiale e contai le cellule perivasali di un certo nu- mero di vasi presi nello stesso modo in cinque serie radiali vicine tra loro. I numeri dei vasi trovati in un centimetro quadrato di sezione di alburno nelle 17 posizioni studiate sono: 1.750; 890; 770; 1.490; 1.375; 1.490; 1.880; 950; 2.080; 1.560; 1.480; 1.510; 900; 1.365; 2.055; 2.035; 2090, con una media di 1.510, così che si può dire che i vasi non ostruiti da tilli in tutta la sezione dell’alburno erano circa 334.970. Ecco ora la serie di vasi che in ognuna delle 17 posizioni stu- diate hanno presentato caratteri più vicini alle medie delle altre serie studiate nella medesima posizione. in una serie in altra serie in altra serio in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell diam. rad, cell. diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cel ITA periv. LA periv. ui periv. ui periv. n. periv. ITA) perì 42 T 30 6 30 6 30 7 30 6 36 tI 30 6 30 7 36 6 30 T 18 6 18 6 30 T 30 6 24 6 30 9 12 5 2A 6 36 T 30 6 36 6 96 12 30 T 42 8 36 9 d4 lo] 90 9 120 1l 42 6 30 tl 36 8 174 13 30 T 30 7 120 9 60 1 42 T 90 11 48 T 30 T 42 T 108 9 3 6 126 Il 102 10 144 12 60 8 78 9 NE 10 202 16 30 5 210 16 216 16 150 13 150 19 30 6 150 14 210 16 360 30 126 12 330 21 30 6 210 19 228 14 186 14 180 16 180 22 36 6 210 16 144 9 12 6 240 15 30 6 36 8 270 18 12 8 30 5 240 24 30 T 150 13 24 6 270 19 18 5 30 6 30 Ù 180 16 48 7 150 10 30 6 36 8 180 15 240 19 30 T 276 16 168 16 48 i 168 18 234 21 30 T 24 T 30 la) 36 6 270 16 240 14 66 7 24 6 162 16 120 10 210 10 228 10 120 Il 30 7 180 17 198 17 120 10 30 7 150 all 42 7 308 12018 DARNE 54 8 192 18 84 8 30. 6 30. Mi 42 ti 36 T 84 Ip di 60 8 30 5 30 36 6 42 T 42 7 222 16 36 T 18 6 150 17 42 T 150 14 60 le] 108 12 42 Ù 36 (0 30 T 186 18 192 13 36 II 66 12 240 23 180 15 Metie: 99,00 1058 98,40. 9,84 91,68 9,92 111,46 10,65 92,79 1027 8584 9É ” — 435 — în altra serie in altra serio in altra serie in altra Sena in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam rad. cell. diam rad. cell. diam. rad. cell. Ii periv. I. periv. Hi periv. dl periv. Ha periv. Hi periv. 30 6 36 T 36 6 36 T 24 7 24 5 36 6 30 6 30 6 36 7 36 ri 36 6 30 T 30 T 30 ri 30 6 108 11 36 6 BOOR 30 7 72 INR 30 6 609 ARS 48 6 42 7 90 Il 3) 6 240 15 48 T 60 î 72 8 36 T 66 ri 246 15 30 6 € 54 9 120 10 30 T 18 8 300 25 132 13 mi 150 12 42 T 102 10 60 T 300 20 138 14 240 1T 76 9 156 17 180 14 42 7 150 18 fd 240 17 96 10 2904 22 42 “ 42 8 180 16 gi 30.6 60 7 180 16 60 8 aa IM 60° 8 % 24 6 150 14 30 6 192 13 48 Ti 234 16 poi 6 72 10 48 7 276 17 18 6 26 17 36 T 228 18 30 6 252 15 24 6 30 6 i 42 T 246 16 36 T 30 T 36 6 30 6 ‘ 42 6 24 6 180 18 30 6 36 6 30 6 ; 60 8 36 T 156 16 24 5 90 8 306 8 i 66 8 42 8 228 16 30 7 180 15 s 90 Il 4 150 15 42 7 210 18 60 9 30 5 42 8 48 9 30 6 210 13 54 9 42 9 186 16 216 20 54 le) 60 8 120 12 90 10 36 7 276 18 30 T 24 6 180 20 42 1 180 14 36 6 66 8 36 6 60 10 120 1l 180 15 36 7 228 18 60 6) 156 20 252 15 36 6 48 T 252 21 150 15 42 T 180 15 36 T 108 1 150 IT 30 6 36 7 36 6 48 9 36 6 168 1 150 17 60 7 186,14 9,21 5,44 9,56 102,41 10,77 85,93 9,71 110,40 10,64 85,93 9,43 in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. celll diam. rad. cell. diam. rad. cell diam. rad. celll diam.rad. cell. ITA periv. A periv. u, periv. TA periv. ITA periv. 60 8 54 6 24 6 36 6 48 8 42 6 52 T 36 6 60 8 30 T 36 T 54 T 72 8 30 6 36 6 54 Ti 42 1 174 15 24 6 72 9 72 8 54 6 150 10 30 6 270 18 66 7 120 tl 54 9 60 T 90 . 10 162 13 60 6 192 18 42 T( 132 12 1 48 9 60 T 210 18 66 Tall 132 12 48 7 156 9 120 14 192 12 42 6 42 7 156 10 24 6 150 13 42 6 174 13 120 14 36 6 132 12 300 16 180 13 390 19 24 6 42 T 162 12 180 14 156 13 168 14 300 13 36 6 (Segue) — 436 — in altra serie in altra serie in altra serio in altra serie in altra serie diam.rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam.rad, cell diam.rad. cell ui periv. U. periv. IA periv. ui periv. u, periv. 270 22 42 9 174 13 168 16 36 6 180 13 30 T 230 16 30 6 36 ri 30 T 66 ri 150 18 30 7 36 6 30 6 24 6 138 18 36 T 66 T 36 T 216 10 150 1l 96 10 84 9 42 8 96 9 36 ti 168 12 192 ll 66 8 234 15 36 6 198 17 216 10 36 9 210 15 36 T 156 16 36 6 240 18 30 8 42 T 156 15 30 7 180 20 30 6 48 7 66 T 36 6 48 7 48 9 d4 8 66 1 120 13 12 10 90 18 120 12 36 6 66 9 168 19 30 6 142 15 156 18 Medie: 119,78 10,93 103,20 9,44 101,52 10,24 9280 931 98,64 9,00 colle medie complessive di w. 97,11 per il diametro radiale dei vasi e 9,96 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 3.335.100 cellule perivasali per tutti i vasi non ostruiti dell’alburno dell’intiera sezione. Otto metri e trenta centimetri più in alto, ossia trenta centimetri sotto la biforcazione, il fusto presentava sezione simmetrica, con soli 18 anelli di legno. Il limite tra alburno e duramen anche qui non era an- cora netto e cadeva nel terzo anello a cominciare dall'esterno, ma in buona parte della sezione era molto profondo in esso, arrivava alla sua parte più interna e in una piccola parte prendeva anche un po’ del quarto anello. L’amido era più abbondante che alla base del tronco e penetrava più profondamente nell’alburno; i vasi ostruiti da tilli gom- mosi erano meno numerosi. Studiata la sezione come è stata studiata la base del tronco, trovai: superficie di sezione dell’alburno . . ..... cem.? 148,66 3 » » » del“duramentist fatt fe 60573 » » » dell’intiero corpo legnoso . em.? 754,39 I numeri dei vasi non ostruiti da tilli, trovati in un centimetro quadrato di sezione di alburno in 12 posizioni diverse scelte equidi- stanti tra loro sul perimetro della sezione, sono: 2.895; 2.080; 1.815; 2.280; 2.075; 2.930; 2.780, 3.005; 3.335; 2.275; 2.005; 1.925; con una media di 2.450, così che si può dire che i vasi non ostruiti nella se- — 437 — zione dell’intiero alburno erano circa 364.220, con un aumento da 1 a 1,087 su quello che erano alla base del tronco. ; Le serie radiali di vasi che in ognuna delle 12 posizioni studiate pi presentarono i dati più vicini alle medie delle altre serie studiate nelle i medesime posizioni sono le seguenti: în una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie fo. rad, cell diam.rad. cell. diam.rad. cell diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cell - IL periv. (LA periv. ui periv. di periv. (ZA periv. U. periv. 30 7 24 6 18 6 24 7 36 7 18 6 sw 30 9 36 T 30 6 18 5 30 T 36 8 36 8 24 7 IR 6 18 5 am ug Spia 7 : 36 T 36 T 24 T 36 8 30 n 36 T 36 8 60 10 66 8 24 ti 36 tt 18 ti Ì 192 12 114 15 36 ti 36 T 30 T 30 6 gw 30 6 60 g 215, 8] 36 9 ZONE 240 19 36 6 36 9 30 T 90 10 120 16 300 25 142 18 210 18 198 18 48 8 162 12 182 14 72 9 180 17 150 13 102 ll 12 10 30 1 216 16 288 25 240 24 210 16 300 23 24 T 300 14 300 23 232 17 228 19 282 18 24 6 36 ri 180 lî 330 20 180 14 30 8 210 22 30 6 24 6 292 21 330 19 30 T 30 8 30 T 24 5 36 T 300 26 15 6 24 T 156 13 24 T DI 10 30 6 42 6 192 23 120 14 30 8 18 5 12 6 48 T 48 8 60 8 30 T 18 5 15 6 210 20 48 T 198 16 42 8 24 6 36 la] 186 25 156 18 270 12 96 12 36 T 132 14 150 18 18 6 24 5 84 12 30 7 48 9 186 15 24 6 24 6 150 17 42 T 162 18 72 21 54 9 30 8 102 13 150 15 42 T 222 20 180 18 30 13) 186 10 210 17 150 18 120 11 42 9 180 15 84 12 132 14 60 9 300 16 162 13 36 T 30 T 96 1l 24 6 30, 7 60 10 30 T 72 9 95,79 10,21 96,96 12,04 96,00 10,68 96,24 10,75 94,07 10,96 84,85 10,68 in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie . rad, cell diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cell. ILA periv. IZA periv. HU, periv. IZ periv. Ha periv. Hi periv. 24 ri 30 T 12 6 30 6 24 6 36 8 12 6 24 6 24 T 24 6 42 7 24 6 12 6 24 6 30 T 24 6 90 9 24 6 30 6 36 T 132 14 42 8 132 14 42 T 30 6 42 8 12 ll 36 fi 150 16 30 6 36 T 210 20 42 T 42 6 108 12 36 T (Seque) Medie: 71,78 9,78 91,28 11,07 90,80 10,30 90,23 10,77 99,69 11,38 82,56 9 — 438 — in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra seri diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. © ui periv. ITA periv. _u periv. su. periv. Lo periy. A pe 42 6 210 17 36 T 48 9 36 T 120 1: 120 13 240 21 36 6 210 21 216 18 270 2 234 19 270 22 36 7 240 19 328 17 306 1 180 20) 240 24 126 12 324 20 108 14 270 2 12 6 180 18 240 20 54 T 328 18 138 Il 12 5 24 6 CAINO epr sale 1 Il 24 6 36 18 6 30 6 350 17 48 8 56 6 30 36 6 30 6 30 5 156 17 36 T 24 30 ri 18 5 36 T 30 T 36 T 36 234 21 24 € 42 T 186 17 150 16 90 1 180 20 12 4) 42 T 90 12 192 23 30 30 T 132 16 36 6 156 17 INC! 26 36 60 9 222 25 18 6 48 9 24 T 30 12 8 90 12 180 15 198 18 42 8 36 ( 102 13 54 T 180 23 36 6 30 6 30 { 240 23 60 T 108 192 36 6 18 5 210 li 30 T 13 6 240 17 36 8 36 6 18 { 30 T 18 6 30 T d 6 30 T 30 { 24 6 24 6 30 8 30 T 192 15 12 { 42 8 36 6 24 6 132 16 90 14 42 6 54 8 24 7 96 13 120 14 30 9 210 18 30 6 colle medie complessive di w. 90,85 per il diametro radiale dei vasi e 10,65 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 3.879.00 cellule perivasali per tutti i vasi non ostruiti dell’intiero alburno, con un aumento da 1 a 1,163 su quello che erano alla base del tronco. L'aumento numerico delle cellule perivasali è dunque avvenuto in proporzione più forte di quello ‘| dei vasi, e ciò è reso ancor più sensibile dal fatto che le dimensioni dei vasi sono diminuite mentre aumentava il numero delle cellule in diretto con- tatto con essi. Nei rami le sezioni erano simmetriche, il legno constava di soli 17 anelli dei quali i tre esterni erano quasi completamente di alburno. Quasi dapertutto l’amido arrivava fino al legno primaverile del terzo anello; i vasi ostruiti da tilli erano quasi localizzati solo nel legno pri- maverile del secondo e terzo anello. Studiai, come già dissi, in tutti e due i rami una sezione fatta a 20 centimetri sopra la base. - 439 — In uno di essi, il cui diametro era em, 20,50, trovai: superficie di sezione dell’alburno . . . .... em.? 87,26 dell'durament teo » 242,62 » » » dell’intiero corpo legnoso . em. 329,88 I numeri dei vasi non ostruiti da tilli in un centimetro quadrato di sezioni di alburno fatte in dieci posizioni equidistanti tra loro sul perimetro della sezione, sono: 1.955; 2.280; 2.640; 2.250; 1.905; 2.035; 1.600; 2.205; 2.715; 2.700; con una media di circa 2.230, così che si può dire che i vasi non ostruiti in tutta la sezione dell’alburno erano circa 194.600. Le dieci serie radiali di vasi che in ognuna delle posizioni stu- diate presentarono i dati più vicini alle medie delle altre serie studiate nella medesima posizione, sono: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad, cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. (LA periv. ITA periv. ILA periv. U periv. (TA periv. 24 T 24 T 24 T 24 T 18 6 18 6 18 5 30 T 18 5) 12 6 18 6 30 T 24 T 30 6 18 È) 18 6 30 6 18 7 36 ti 24 ti 18 6 54 6 210 20 12 6 108 14 24 6 162 16 288 21 18 T 120 13 36 9 180 32 2928 24 36 8 48 T 192 16 270 23 192 21 42 T 240 22 228 20 246 19 54 8 18 6 252 20 300 18 18 6 30 6 42 $ 18 5 156 13 24 7 30 6 150 13 30 6 268 23 42 T 30 8 42 8 162 21 252 17 30 6 240 19 216 20 120: 14 18 6 18 6 240 22 240 25 48 8 18° 6 30 6 36 8 156 17 174 19 30 8 210 16 120 15 24 6 240 16 150 15 = 48 9 30 T 24 T 18 6 i 210 18 30 5 30 T 30 6 24 6 180 18 30 q 36 7 54 7 24 TE 120 15 78 9 18 6 42 6 36 T 30 T 36 6 36 T 174 15 54 T 24 T 84 10 24 T 210 17 120 14 30 ti 30 T 102 13 210 20 132 22 30 6 162 21 90 9 222 25 150 21 36 T 96 14 108 15 24 6 120 LI 120 16 36 6 150 16 42 ti 126 18 150 13 se > I le] Medie: 101,57 11,53 79,20 10,52 90,72 11,36 82,92 10,39 92,40. ‘12,00 — 440 — in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. coll. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. uu. periv. IA periv. ITA periv. ITA periv. ITA periv. 18 6 18 6 12 6 12 6 18 1 18 6 12 6 18 6 30 ri 48 T 30 6 12 6 24 ri 24 6 42 6 48 8 18 6 24 I) 36 6 54 7 30 6 18 T 30 T 36 T 60 9 102 18 30 T 48 8 36 T 36 T 126 15 30 T 24 6 240 25 36 ti 42 8 D4 11 96 12 300 22 120 13 150 19 102 13 108 16 288 22 150 15 120 14 60 9 168 19 30 6 252 24 288 16 132 14 132 15 36 7 72 10 12 6 90 13 42 T 24 T 18 6 12 T 18 12 90 12 48 8 30 8 66 13 240 14 276 19 186 19 48 T 36 8 228 15 222 17 192 20 174 18 66 9 150 6) 12 6 66 10 192 a 84 14 18 6 48 9 24 6 300 23 288 18 36 9, 30 8 30 5 18 5 12 5 126 16 102 12 24 6 30 6 12 5 150 17 132 17 30 6 36 8 102 13 90 10 180 21 42 7 90 12 36 ti 12 9 36 6 60 9 12 6 90 13 18 13 30 6 42 8 24 6 66 10 132 16 42 7 150 14 132 13 84 13 208 15 84 12 150 15 108 18 60 10 150 16 156 16 Medie: 77,52 10,32 84,69 10,62. 80,40 10,68. 87,91 10,65 84,46 10,61 colle medie complessive di «. 86,18 per il diametro radiale dei vasi e 10,87- per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 2.115.300 cellule perivasali ‘per tutti i vasi non ostruiti dell’intiera sezione dell’alburno. È a notarsi che mentre il diametro medio dei vasi è diminuito ri- spetto a quello che era nel tronco, il numero medio delle cellule peri- vasali per ciascun vaso è leggermente aumentato. Nell’altro ramo, il cui diametro era cm. 21.00, trovai: superficie di sezione dell’alburno . . . . ... cm. 71,68 » » » delidurame nti (it 274150, » » » dell’intiero corpo legnoso . em. 346,18 I numeri dei vasi non ostruiti da tilli trovati in un centimetro quadrato di sezioni di alburno fatte in dieci posizioni prese equidistanti tra loro sul perimetro della sezione, sono: 2.920; 3.250; 2.500; 3.055; — 441 — 3.915; 1.645; 3.345; 1.355; 1.565; 2.575; con una media di circa 2.610, così che si può dire che i vasi non ostruiti nella sezione del- l'intiero alburno erano circa 187.100. Le dieci serie radiali di vasi che in ognuna delle posizioni studiate presentarono i dati più vicini alle medie delle altre serie studiate nelle ‘medesime posizioni, sono le seguenti: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam.rad. celll diam. rad. cell —diam.rad. cell. diam.rad. cell. “ periv. ILA periv. di periv. ITA periv. ILA periv. 12 6 24 6 536 7 42 8 18 6 18 [I 18 6 18 T 30 8 30 T 24 8 24 6 18 6 12 5 18 5 24 T 36 T 18 6 24 8 144 17 30 6 174 14 18 6 18 5 24 6 30 6 228 23 24 Ù 150 20 150 20 12 12 36 6 150 20 120 13 270 28 132 18 12 T 180 19 150 17 36 T 210 14 180 23 288 20 327 23 30 6 270 23 240 21 294 19 18 6 30 T 360 32 288 21 30 6 30 6 180 23 300 92 18 6 24 6 42 Ti 24 T 300 21 12 6 36 8 18 Ti 24 7 24 6 18 7 30 Ti RT2I0 23 24 7 30 6 36 T 102 15 60 9 30 6 18 6 24 6 30 T 72 1l 24 6 30 { 156 16 120 17 30 6 18 6 90 9 36 T 24 î 18 5 36 8 36 6 54 ti 90 15 30 T 108 14 168 17 48 8 24 T 132 17 90 ll 192 18 48 7 30 T 150 16 180 18 12 5 36 6 12 6 18 T 30 6 18 6 30 T 24 6 18 Ti 18 6 24 7 120 16 12 6 36 7 150 12 42 ti 24 6 18 T 48 7 42 n 30 ti 108 19 90 8 Medie: 93,64 11,21 81,60 9,96 71,28. 10,16 67,06 982 6900 10,37 i in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam.rad. cell diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. ui periv u, periv. Ui periv. ua periv. di periv, 12 5 30 7 18 5 36 7 30 6 36 ti 30 6 36 7 78 8 24 T 30 6 30 T 30 7 90 8 24 6 36 b>) 30 ti 36 8 36 6 36 T 36 9 234 22 120 13 78 9 24 6 66 12 198 23 12 9 36 6 18 6 162 20 120 13 42 7 36 1 36 T 228 19 216 18 144 15 30 6 36 7 LT4 In 12 5 270 17 60 9 312 2° 36 T{ 30 7 2A IRA 168 18 262 25 24 6 120 IR 24 6 120 12 300 28 36 7 36 6 30 6 162 19 168 13 36 le) 18 6 162 16 24 6 30 T 126 IT 18 6 42 8 24 6 36 2 10 36 ti 126 13 48 9 30 162 15 30 T 30 6 114 13 120 13 30 6 36 ri 60 9 156 20 240 21 36 ti 234 16 30 6 54 11 30 T 24 ti 42 T 12 10 30 6 18 9 12 9 30 6 246 24 192 24 36 T 36 7 16 6 18 6 30 6 36 7 18 5 24 6 18 6 120 22 12 ll 18 6 150 18 2928 26 126 13 24 6 240 22 132 14 84 10 30 ti 132 19 12 11 192 19 102 16 132 17 36 6 198 19 132 14 168 15 84 1l Medie: 71,50 10,80 81,10 10,67 94,21 10,70. 74,89 10,24 99,91 11,96 colle medie complessive di w. 80,44 per il diametro radiale dei vasi e 10,59 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 1.981.400 cellule perivasali per tutti i vasi non ostruiti nell’intiera sezione dell’alburno. Anche in questo ramo mentre il diametro medio dei vasi è dimi- nuito rispetto a quello che era nel tronco, il numero medio delle cel- lule perivasali per ciascun vaso è, sia pure leggerissimamente, aumentato. — 443 — Se ora confrontiamo quello che è stato trovato nel tronco appena sotto la ramificazione, con quello che fu rilevato complessivamente alla base dei due rami, abbiamo: nel tronco nei due rami aumento superficie di sezione del- Valburno ... . ecm 148,66 87,26 + 71,68= 158,94 dala1,069 superficie di sezione del duramen. . . » 605,73 242,624 274,50= — 517,12 superficie di sezione dell’intiero legno. » 754,39 329,88 4 346,18 = 676,06 numero totale dei vasi non ostruiti nell’intiero Siino 364.220 194.600+ 187.100= 381.700» 1a 1,048 numero totale delle loro cellule perivasali . . . 3.879.000 2.115.300 + 1.981.400= 4.096.700» 1a 1,053 Dal che si vede che mentre la superficie di sezione del duramen non è aumentata ed è anzi, come quella dell’intiero corpo legnoso, di- minuita nel passaggio dal tronco ai rami, è aumentata invece quella dell’alburno, ossia della parte viva e funzionante del legno. Così pure sono maggiori nei rami tanto il numero complessivo dei vasi non ostruiti da tilli che quello delle cellule perivasali: l'aumento numerico di queste ultime è però avvenuto in proporzione un po’ più forte di quello dei vasi, ed anche qui la cosa è resa ancor più sensibile dal fatto che le dimensioni dei vasi sono diminuite, mentre, come è stato già rilevato, aumentava il nu- mero delle cellule in diretto contatto con essi. In generale poi ho osservato che tanto alla base del fusto che in alto, come pure nei rami, dove l’alburno è ridotto ai soli due anelli esterni, i vasi sono meno numerosi ed hanno anche, relativamente alle loro dimensioni, un minor numero di cellule perivasali che dove sonvi tre anelli di alburno. Così alla base del tronco le sezioni dalle quali furono prese le serie di vasi 28, 32, 82, 112, 132 e 142 di cui alle precedenti pagine 434 e 435 si riferiscono appunto alla parte del tronco stesso nella quale l’alburno era di soli due anelli: in tali sezioni la media complessiva dei vasi non ostruiti in un centim. quadr. era 1059 (contro la media generale di 1510), con un diametro rad. medio di w. 101,48 (con aumento da 1 a 1,045 sulla media generale) e con una media di 10,05 cellule perivasali per ciascun vaso (con aumento solo da 1 a 1.009 sulla media generale). Così pure nella parte alta del tronco, si riferiscono al lato dove l’alburno era di tre soli anelli le sezioni dalle quali furono prese le serie di vasi 22, 3* e 11 di cui alla precedente pagina 437: in tali Atti dell'Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 32 — 444 — sezioni la media complessiva dei vasi non ostruiti in un centim. quadr. era 2058 (contro la media generale di 2450), con un diam. rad. medio di w. 97.14 (con aumento da 1 a 1.069 sulla media generale) e con una media di 10,97 cellule perivasali per ciascun vaso (con aumento solo da 1 a 1,030 sulla media generale). Nel primo ramo studiato si riferisce alla parte con soli due anelli di alburno unicamente la sez. dalla quale fu presa la 7° delle serie di vasi di cui alle precedenti pag. 439 e 440; in essa sezione i vasi contati in un centim. quadr. erano 1.600 (contro la media generale di 2.230), con un diam. radiale di w. 84,69 (con diminuzione, sulla media generale, da 1 a 0,982) e con un numero medio di 10,62 cellule periv. per ciascun vaso (con una maggiore diminuzione sulla media generale: da 1 a 0,977). E finalmente nel secondo ramo, nel quale era con due anelli di alburno solo la sezione donde fn presa la 8* delle serie di vasi di cui alla pre- cedente pagina 441, in tale sezione i vasi contati in un centimetro quadrato di superficie erano 1.355 (contro la media generale di 2.610), con un diametro radiale medio pari a w. 94,21 (in aumento da 1 a 1,171 sulla media generale) e con una media di 10,70 cellule perivasali per ciascun vaso (in aumento solo da 1 a 1,010 sulla media generale). Poichè dunque si deve ritenere che dal lato del tronco e dei rami nel quale l’alburno è più sviluppato ed i vasi sono più fitti ivi la fun- zione conduttrice del legno è anche più attiva, è giustificata la dedu- zione che anche in relazione a tale attività sia il maggior numero delle cellule che sono in contatto diretto coi vasi. Tutto quanto è qui detto si vede nella tavola III, nella quale sono figurate due porzioni dell’anello esterno di alburno della sezione alta del tronco: la fig. 1 dalla parte dove l’alburno consta di due soli anelli; la fig. 2 dalla parte dove è di tre. Da quest'ultima parte l’anello ha uno spessore maggiore (e infatti non potè essere disegnato il cambio), ha un minor numero di vasi ostruiti da mucilaggine, ed ha un minor numero medio di cellule perivasali per ciascun vaso libero: 264 cellule perivasali per 16 vasi, ossia una media di 16,5, mentre nella figura 2 sono 321 per 17 vasi, ossia una media di 18,8. Robinia Pseudacacia L. Ho abbattuto, durante lo scorso inverno, un albero di 15 anni di età con tronco avente alla base un diametro di 25 centimetri, semplice fino all’altezza di m. 2,45 dal suolo e scomponentesi in alto in tre rami: uno, il più grosso, portante diversi rami laterali piccoli ed arrivante — 445 — fino all'altezza di m. 5,50 sul tronco; gli altri due, dei quali uno si decomponeva subito in tre rami quasi eguali tra loro, arrivanti solo a circa 2 m. sul tronco. Il sistema radicale era dato da un mazzo di 15 radici staccantisi subito sotto il livello del suolo, delle quali due soltanto avevano quin- dici anni di età, le altre avevano età variabile tra i 6 ed i 12 anni, con diametri di 2, 3, 4, 6, 7 e 9 centimetri. In tutte queste radici il legno era nettamente distinto in un duramen interno i cui vasi erano tutti occlusi da tilli ed il cui parenchima non conteneva amido fuorchè, in qualche caso, nella parte periferica dell’anello più esterno; ed un alburno bianco, costituito da 3, 4, 5 e perfino 6 anelli dei quali però solo gli esterni avevano i vasi non occlusi da tilli, mentre tutti avevano il pa- renchima pieno di amido. Di tutte misurai la superficie di sezione, tanto del duramen che dell’alburno, a distanze variabili, per ciascuna radice, tra 5 e 10 cen- timetri dalla base. Per tre poi di esse feci, a mezzo di un microtomo Jung, larghe sezioni trasversali dell’alburno, contai il numero dei vasi non ostruiti da tilli che si potevano vedere in un centimetro quadrato di tali sezioni, misurai il diametro radiale di parecchie serie di essi, e contai le cellule perivasali intorno a ciascuno. In tal modo trovai che: la superficie totale di sezione dell’alburno di tutte le 15 radici era cm. 227,74 » » » del duramen ) > » » » 172,28 » ° 9 dell’intiero corpo legnoso » »» 400,02 il numero medio dei vasi non ostruiti da tilli in un centimetro quadrato di sezione di alburno era circa 125; epperò il numero totale dei vasi non ostruiti nelle sezioni di tutte 15 le radici era, a calcolo, circa 28.500; il numero medio delle cellule periv. per ciascun vaso era 17,64; epperò il numero approssimativo totale delle cell. periv. di tutti i vasi non ostruiti nelle sezioni di tutte le 15 radici si può calcolare circa 502.740; il diametro radiale medio dei singoli vasi era w. 140,184. Nel fusto invece, a 20 centimetri sopra terra, la sezione dell’in- tiero corpo legnoso misurava cm.° 448,40, con un aumento da 1 a 1,12 sopra quello che era in tutte le radici complessivamente. Diversa però era nel fusto, rispetto al sistema radicale, la ripartizione tra duramen ed alburno, in quanto mentre nelle radici predominava la funzione di riserva e l’alburno, pur contenendo pochi vasi, era costituito in taluni casi fino da sei anelli con una larga superficie di sezione; nel fusto predominava invece la funzione meccanica e la maggior parte del legno — 446 — (nella sezione em.° 310,87) era costituita dal duramen e l’alburno con- stava di due soli anelli (con superficie di sezione pari a cm.? 137,53), nei quali però, come si vedrà, i vasi erano più fitti e più numerosi. I vasi del legno primaverile di ambedue gli anelli di alburno erano ostruiti da tilli, nell'anello interno anzi erano ostruiti nello stesso modo anche molti dei vasi più grossi del legno estivo. Il parenchima del- l’anello esterno ed i raggi midollari erano pieni di amido, e ne erano pieni pure il parenchima del legno autunnale ed i raggi midollari del- l'anello interno, estendendosi l’amido, nei soli raggi midollari, fino al legno primaverile di questo anello e, in rarissimi punti, fino alla peri- feria del primo anello di duramen. Col solito microtomo Jung feci larghe sezioni dei due anelli di al- burno in cinque parti presi a distanze quasi eguali tra loro sul peri- metro della sezione, contai i vasi non ostruiti da tilli che si potevano vedere in ognuna delle cinque posizioni in un centimetro quadrato di sezione, e misurai il diametro radiale e contai le cellule perivasali di ciascun vaso per un certo numero di vasi presi nello stesso modo in cinque serie radiali diverse per ognuna delle plaghe studiate. Trovai così in un centimetro quadrato di sezione i seguenti nu- meri di vasi ostruiti: 194, 337, 409, 517, 439, con una media di 379, la quale per tutto l’alburno della sezione dà un numero totale di circa 52.100 vasi ancora aperti, con un aumento da 1 a 1,85 sul nu- mero totale di vasi del sistema radicale. Delle 25 serie di vasi studiate nel solito modo, presenterò i dati relativi a cinque sole di esse, che sono quelle che, per ognuna delle cinque plaghe sezionate, più si avvicinano al risultato medio delle altre: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam.rad cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam.rad, cell. ITA periv. IT periv. ui periv. ITA periv. I7A periv. 108 12 54 T 12 ti 30 T 42 T 48 9 42 8 12 Il 66 8 48 6 162 14 18 6 90 9 84 9 42 9 180 15 54 10 84 10 192 20 60 10 240 25 90 12 120 10 252 24 228 17 48 T 180 14 162 18 66 12 174 13 48 8 162 12 120 IT 60 10 216 19 36 9 240 21 254 19 246 26 168 18 246 30 186 23 36 8 60 8 54 7 a CUOMO 30 6 O) 7 12 9 54 T 60 8 60 8 150 15 60 T 42 8 42 T 300 18 90 15 66 12 150 21 96 15 4 66 10 126 16 Medie: 108,75. 12,3%. 129,75 13,57 108,00 12,75 © ‘97,00, 12,16. ‘93/8508 — 4471 — colle medie complessive di w. 107,67 per il diametro radiale dei vasi e di 12,32 per il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso. Ciò porta ad un totale approssimativo di cellule perivasali per tutti i vasi non ostruiti dell’intiera sezione, di circa 641.900, con un aumento da 1 a 1,27 sopra quello che erano complessivamente nelle radici, Il fatto che le cellule perivasali passando dalle radici al fusto sono au- mentate di numero in proporzione minore che i vasi si spiega osser- vando che i vasi sono diventati più piccoli, sì che pur essendo intorno a ciascuno di essi più fitte, le cellule perivasali sono in senso assoluto meno numerose. Alla metà circa del tronco, ossia a circa m. 1,70 da terra, la se- zione trasversale del corpo legnoso misurava cm.? 261,17, così ripartita: cm. 181,37 pel duramen e em.? 79,80 per l’alburno. Quest'ultimo era ancora costituito da due soli anelli, nell'interno dei quali i vasi grossi erano quasi tutti ostruiti da tilli, mentre nell’esterno lo erano solo i vasi del legno primaverile. L’amido era ancora abbondante in tutto l’anello esterno e nella parte periferica del secondo anello spingendosi in questo lungo i raggi midollari fino al legno primaverile e solo qua e là fino a toccare la periferia del duramen. Fatte cinque larghe sezioni in cinque posizioni equidistanti tra di loro dell’alburno, trovai in ciascuna di esse i seguenti numeri di vasi non ostruiti per un centimetro quadrato di sezione: 1392; 1066; 1312; 1115; 1733, con una media di 1323, la quale per tutto l’alburno della sezione dà un totale di circa 105.600 vasi non ostruiti, con un aumento (benchè la superficie di sezione sia minore) da 1 a 2,02 sopra il nu- mero trovato alla base del tronco. In ognuna delle cinque posizioni studiate presi i soliti dati per un certo numero di vasi in cinque serie radiali, e presento qui i dati delle serie che in ogni posizione danno le medie che si accostano alle medie delle altre: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cell. (ZA periv. IZA periv. ITA periv. ITA periv. IZA periv. 30 T 24 6 18 6 18 ti 24 8 36 8 30 6 18 6 36 7 60 8 42 8 150 14 30 6 42 6 96 12 60 11 36 7 48 6 24 6 114 16 66 T 192 17 150 sl 60 8 120 14 42 9 120 12 144 16 48 10 210 22 120 15 270 21 96 17 90 15 120 17 60 12 180 19 192 24 108 17 180 20 (Segue) — 448 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell u. periv. u. periv. ITA periv. uu periv. 7A periv. 150 17 30 T 162 21 168 16 18 6 72 9 30 6 168 23 120 13 30 6 120 13 36 7 36 T 198 24 30 8 66 10 42 8 12 5 210 21 36 8 132 15 18 6 30 6 30 T 90 10 36 6 54 9 72 13 30 6 72 12 36 9 24 T 96 Il 36 T 66 10 36 ti 90 12 Medie: 69,00 10,18 86,57 10,28 84,00 12,35 80,11 11,29 83,25. 11,56 colle medie complessive di &. 80,58 per il diametro radiale dei vasi e di 11,13 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso. Ciò porta ad un totale approssimativo di circa 1.175.300 cellule periva- sali per tutti i vasi non ostruiti dell’ intiera sezione dell’ alburno, con un aumento da 1 a 1,83 sul numero che si aveva alla base del fusto. Anche qui se il numero delle cellule perivasali è aumentato in proporzione minore del numero dei vasi è perchè intanto che aumen- tavano di numero i vasi diminuivano di dimensioni, sì che le cellule pe- rivasali, pur facendosi intorno ad ognuno di essi più fitte, diminuivano in numero assoluto. Salendo poi 80 centimetri più in alto ancora nel fusto fino a circa 20 centimetri sotto l’inserzione dei rami, la superficie di sezione era a contorno irregolare ed asimmetrica e misurava cm.? 325,63, così ri- partita: cm.? 244.20 per il duramen e 81.43 per l’alburno. Quest'ultimo constava di soli due anelli nei quali l’amido arrivava quasi sempre, al- meno nei raggi midollari, fino in fondo al secondo e qua e là toccava anche la parte più esterna del duramen, ed erano ostruiti da tilli tutti i vasi primaverili tanto del primo che del secondo anello. Fatte nel solito modo sei larghe sezioni distanti l’una dall’altra e studiate come nei casi precedenti, trovai i seguenti numeri di vasi non ostruiti per un centimetro quadrato di sezione: 1.655; 2.640; 670; 1.170; 930; 1.255, con una media di 1386, la quale per tutto l’alburno della sezione dà un totale di circa 112.860 vasi non ostruiti con un aumento da 1 a 1,06 sopra il numero trovato a metà del tronco. Anche qui in ognuna delle sei sezioni studiai al solito modo cinque serie di vasi e comunico qui i dati della serie le cui medie, per ogni sezione, più si accostano alle medie generali degli altri: E | % i i al RA AT DI 80,04 11,27 60,00 9,80 67,68 9,30 59,40 10,60 63,36 9,75 50,82 colle medie complessive di w. 64,88 per il diametro radiale dei vasi e di 10,04 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso. Ciò porta ad un totale approssimativo di circa 1.133.100 cellule perivasali per i vasi non ostruiti di tutto l’alburno, con una leggera diminuzione sul numero che si aveva a metà del tronco. È però da osservare che sono molto diminuite le dimensioni dei vasi (il loro diametro radiale è sceso da 1 a 0,805; mentre il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso è sceso solo da 1 a 0,902), sì che si può dire che se ‘il numero assoluto delle cellule perivasali è diminuito, esse però sono più fitte intorno ai vasi e il loro numero è relativamente maggiore. Perciò può dirsi che passando dalle radici alla base del tronco e, poi alla metà di questo e su su fino in alto, i vasi non ostruiti e capaci di fun- zionare si fanno più piccoli ma molto più numerosi, tanto relativamente alla superficie di sezione quanto in senso assoluto, e più fitte diventano intorno ad essi le cellule del parenchima e dei raggi midollari che sono con essi in diretto contatto. Nei tre rami, a dieci centimetri sopra la base, la superficie di se- zione del legno era: alburno duramen totale nel più grosso (con 18 anelli: di alb. e 11 dur.) em.235,75 em.2111,70 em.* 147,45 nel med. triforcato (con 11 anelli: 2 alb.e9dur.) » 34,35 » 118,65 =» 153,00 nel più piccolo (con 8 anelli: 2 alb. e 6 dur.) » 11,85 » 2446 » 36,81 complessivamente cm.* 81,95 cm. 254,81 em.? 336,76 cell. periv. — 449 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell diam. rad. cell. diam. rad. (A periv. (CA periv. u periv. IA periv. IC periv pt 30 8 12 6 24 6 24 { 18 6 18 42 6 36 6 36 ri 24 T 24 6 24 42 T 30 T 42 6 18 6 24 6 30 66 14 168 21 30 6 120 17 12 6 30 90 13 60 1l 48 6 132 15 536 6 30 120 12 120 16 66 8 126 20 18 9 60 150 20 90 14 60 9 24 T 84 12 84 156 22 24 5 138 17 30 9 90 13 90 252 24 30 5 138 16 60 Il 120 18 138 36 T 132 16 180 15 36 T 162 16 60 30 ti 30 T 30 7 228 27 102 42 8 42 10 24 6 24 6 18 66 8 24 6 66 10 18 6 24 42 6 36 T 66 12 24 5 24 36 T 24 Ti 42 48 T 30 60 —SIA50 in aumento dunque sopra la superficie di sezione tanto totale, che del- l’alburno e del duramen, osservata nel tronco, sotto i rami. Studiai nei dettagli soltanto il ramo più grosso, limitandomi pel mediano a rilevare, con diversi assaggi, che in esso la media dei vasi non ostruiti per un centimetro quadrato di sezione era di 1228 ed i vasi avevano un diametro radiale di w. 54,486 e un numero medio di cel- lule perivasali pari a 8,969: il loro diametro era diminuito, rispetto a quello che era nel tronco, da 1 a 0,83; mentre il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso era diminuito solo da 1 a 0,89, il che si- gnifica che relativamente alle dimensioni dei vasi le cellule perivasali, pur essendo in numero assoluto minore, erano però più fitte. Nel ramo più grosso poi, ad un centimetro dalla base l’amido ar- rivava quasi sempre, nei raggi midollari, fino a toccare il limite esterno del duramen, i vasi primaverili tanto del primo che del secondo anello di duramen erano ancora ostruiti da tilli, ma rimaneva aperta buona parte degli altri vasi più grossi. Fatte, al solito modo, cinque larghe sezioni in cinque diverse po- sizioni dell’alburno, distanti l’una dall’altra, contai in ognuna di esse quanti vasi erano in un centimetro quadrato e studiai cinque serie ra- diali di vasi rilevandone i soliti dati. I numeri di vasi trovati in un centimetro quadrato nelle cinque posizioni studiate furono: 940; 1280; 1540; 2120; 810, con una media di 1338, superiore alla media dell'altro ramo con sviluppo minore. Tl totale dei vasi non ostruiti in tutto l’alburno si può calcolare, in base a tale media, in circa 47.850. Ed ecco delle 25 serie di vasi studiate le cinque i cui dati più si accostavano, in ognuna delle posizioni sezionate, alle medie delle altre: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad, cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell ITA periv. 7A periv. TA periv. IA periv. n periv. 30 6 18 6 18 6 24 6 18 6 42 6 24 T 24 6 54 9 18 5 36 6 30 5 36 6 60 12 36 8 72 8 102 13 54 9 150 16 48 8 114 12 132 12 120 17 18 6 72 11 150 12 120 10 114 15 42 T 126 11 54 T( 132 16 60 11 30 8 156 10 72 9 30 7 120 12 24 6 132 16 120 14 30 HT 162 14 42 8 24 Ti 196 21 48 8 18 o) 60 8 30 ti 42 ti 24 5 36 1 60 10 18 T 60 11 48 10 42 7 78 13 60 11 112, 10 42 7 48 T 120 18 Medie: 75,80 10,00 62,52 9,00 66,42 10,00 50,4 8,6 64,20 8,92 — 451 — colle medie complessive di w. 63,87 per il diametro radiale dei vasi e di 9,30 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso. I vasi cioè non solo sono più numerosi ma sono anche più grossi e con un maggior numero di cellule perivasali che non nell’altro ramo con svi- luppo vegetativo minore. — Il numero approssimativo delle cellule pe- rivasali dei vasi non ostruiti in tutto l’alburno si può calcolare in circa 445.000 (12.450 per ogni centimetro quadrato di sezione). ‘ Lo stesso ramo grosso, due metri più in alto, dopo avere dato due rami laterali di discrete dimensioni, sotto ad una terza ramificazione, aveva il legno distinto in 9 anelli: 7 di duramen e 2 di alburno con una superficie totale di sezione di cm.° 72,35 così ripartita: cm.* 37,11 di al- burno e cm.° 35,24 di duramen. — Studiata la sezione in quattro parti all'estremità di due diametri incrociantisi ad angolo retto, trovai che i vasi primaverili di ambedue gli anelli di alburno erano anche qui ostruiti da tilli, e l’amido arrivava in tutte e quattro i posti fin contro il duramen. I numeri dei vasi non ostruiti contati in un centimetro qua- drato di sezione furono: 1.130; 1.430; 1.410; 1.375, con una media di 1336 che dà un numero totale di vasi non ostruiti e funzionanti (a calcolo) di circa 48.600, con un aumento da 1 a 1,015 su quello che erano più in basso, alla base del ramo. Le quattro serie di vasi che nei quattro posti studiati offrirono i caratteri più vicini alle medie di cinque serie studiate nel medesimo posto, si presentarono così: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. CA periv. u. periv. IA periv. ITA periv. 72 ll 18 6 12 6 18 6 30 T 24 6 24 6 12 6 18 6 54 9 24 7 24 Li 24 6 30 T 30 T 30 7 30 6 96 15 42 9 36 T 30 ri 90 11 84 15 36 Ti 150 11 120 17 132 21 60 11 168 19 156 21 108 17 78 12 180 17 102 17 150 16 96 13 30 7 18 6 12 5 120 15 12 5 36 8 30 8 162 20 36 T 48 9 48 8 18 6 78 12 30 T 30 T 18 T 60 8 Medie: 66,90 9,31 66,00 11,00 55,86 10,15 53,22 9,27 k 452 — colle medie complessive di 4. 60,49 per il diametro radiale dei vasi e di 9,93 per il numero delle cellule perivasali di ciascun vaso. il che porta ad un totale approssimativo di circa 482.600 cellule perivasali per tutti i vasi non ostruiti dell’intiero alburno (13.000 per un centi- metro quadrato di sezione). Il numero delle cellale perivasali è dunque aumentato, sopra quello che era in basso alla base del ramo, da 1 a 1,084, in proporzione cioè più forte che il numero dei vasi, e ciò malgrado che i vasi siano diminuiti di dimensioni. Poco più sopra, come si è detto, si staccava un ramo laterale di circa 3 cm. di diametro. Questo presentava in sezione, vicino alla base, solo otto anelli dei quali uno solo convertito in duramen, gli altri tutti di alburno, col parenchima ed i raggi midollari pieni di amido e coi vasi primaverili già ostruiti da tilli. La superficie di sezione del legno era cm. 6,88: 0,04 di duramen e 6,84 di alburno. La media dei vasi non ostruiti per un centim. di sezione era 1560, così che il numero totale dei vasi nell’intiero alburno si può calcolare in circa 10.670. Ed ecco delle dieci serie di vasi studiate le sei che presentarono risultati vicini alla media: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell diam. rad, cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell u. periv. ITA periv. ui periv. n. periv. u. periv. IA perii 36 tl 18 T 36 le) 536 9 36 9 12 6 18 6 54 11 30 td 18 Ti 48 11 36 T 30 6 96 11 60 9 80 17 96 16 138 22 18 6 12 6 18 6 18 6 18 T 30 6 48 9 12 6 42 10 42 9 36 T 24 IT 36 9 18 6 36 8 18 Ti 36 8 24 Ta 24 8 42 8 24 8 42 8 12 6 18 6. 48 10 24 7 54 12 42 T 18 6 12 D 36 9 60 14 36 9 48 9 24 8 18 6° 60 10 18 T 42 8 30 T 24 8 18 Li 30 ri 42 8 48 9 30 8 18 6 18 8 54 9 48 10 18 T 24 6 36 8 24 “i 60 11 24 6 24 Ti 42 8 42 8 54 13 36 T 18 6 12 6 54 10 18 5 36 9 Medie: 38,304 8,231 36,000 8,231 36,000 8,306 37,998 8,333 31,998 7,933 31,596 8,133 colle medie complessive di w. 35,316 per il diametro radiale dei vasi e di 8,194 per il numero delle cellule perivasali di ‘ciascun vaso, con che si arriva ad un totale approssimativo di circa 87.430 cellule periv. per tutti i vasi non ostruiti dell’ intiero alburno (12.782 per un cen- Gs) timetro quadrato di sezione). E a notarsi che in questo ramo i vasi sono più fitti che nel ramo dal quale dipende, ma sono più piccoli: le cellule perivasali sono esse pure, relativamente alle dimensioni dei vasi, più fitte, ed infatti mentre il diametro radiale dei vasi passando dal ramo di primo ordine a quello di secondo ordine diminuisce da 1 a 0,583, il numero delle cellule che sono intorno ad essi diminuisce solo da 1 a 0,835. Sopra questo rametto di secondo ordine, il ramo di primo ordine che abbiamo finora seguito, da cilindrico che era si faceva quasi schiac- ciato e dopo un percorso lungo poco più di 10 centimetri si scompo— neva in tre nuovi rami. In una sezione fatta a metà circa di questo breve tratto, il corpo legnoso misurava in superficie (ne ho preso il contorno con carta trasparente e lo proiettai poi su carta millimetrata) cm.° 72,10: 31,30 di alburno e 40,80 di duramen. L’alburno era costi- tuito da due anelli, l’interno del quale aveva però tutti vasi più grossi occupati da tilli, mentre nell’esterno i tilli erano limitati al legno pri- maverile; l’amido nell'anello interno era localizzato ai raggi midollari ed arrivava in essi qua e là fino al duramen. Studiai l’alburno, al solito modo, in cinque posizioni equidistanti tra loro. Trovai i seguenti numeri di vasi non ostruiti da tilli per un centi- metro quadrato di sezione: 1.180; 1.895; 1.635; 1.275; 1.085, con una media di 1414 che porta ad un totale di circa 44.260 vasi non ostruiti in tutto l’alburno. Ed ecco le cinque serie radiali di vasi che in ciascuna delle cinque posizioni studiate presentarono i dati più conformi alle medie delle serie vicine: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam, rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell diam. rad. cell. diam.rad. cell. ITA periv. IZA periv. IZA periv. TA periv. 7A periv. 16 5 12 6 24 T 18 T 18 DE 30 8 54 11 12 6 12 6 36 T 18 6 78 10 30 7 24 6 48 9 54 8 48 9 12 5 30 6 60 il 48 9 12 5 36 8 90 12 84 12 108 16 18 6 102 16 102 14 72 13 108 12 84 14 126 15 90 14 78 12 90 13 180 20 90 14 114 16 120 17 72 13 120 18 150 16 18 T 180 18 18 ti 12 7 120 19 18 6 18 6 18 6 54 1l 12 6 54 8 18 6 42 8 66 12 30 6 30 6 12 6 30 vf 42 11 60 11 24 6 24 ri 36 9 36 8 24 6 60 13 Medie: 48,000 8,928 58,260 10,640 60,000 10,660 49,980 9,080 56,580 9,570 — 454 — colle medie complessive di u. 54,564 per il diametro radiale dei vasi e 9.775 per il numero delle cellule perivasali di ciascun vaso, col che si arriva ad un totale approssimativo di circa 432.640 cellule periva— sali per tutti i vasi non ostruiti dell’intiero alburno (13.821 per un centimetro quadrato di sezione). Confrontando ora quel che si aveva sotto la ramificazione e quel che si ha sopra, complessivamente, vediamo: sotto la ramificazione complessivamente, sopra: anmento superf. di sez. del duramen. em. 35,24 40,80 + 0,04 = 40,84 da 1 a 1,158 ) dell’alburno » 37,101 31580 -P 6,84 =38: 14 a 027 » » dell’intiero legno » (210) 2/10 M6: 8818398, » La 1,091 numero tot. dei vasi non ostruiti 48.600. 44.260 + 10.670 = 54.930» 1a 1,130 » » delle cellule periva- sali, pei vasi non ostruiti . . . 482.600 432.640 + 87.430 = 520.070» 1 a 1,077 E cioè sopra alla ramificazione si ha complessivamente maggior superficie di sezione e maggior numero di vasi e di cellule perivasali. Il numero di queste ultime è aumentato in proporzione minore che il numero dei vasi, ma questi sono considerevolmente diminuiti di dimen- sioni, sì che, benchè in numero assoluto minore, ìe cellule perivasali sono intorno ad essi relativamente più fitte. Variazioni simili constatai passando dalla porzione di ramo testè studiata e precisamente dalla sezione di esso cui si riferiscono i dati testè esposti, alla base dei tre rami appena soprastanti. Per economia di spazio, omettendo di riportare qui i dati dettagliati relativi ad oguuno di tali rami, presento i numeri complessivi necessari al confronto, av- vertendo che furono ottenuti colle medie di numerose osservazioni caso per caso: nel ramo schiacciato, sotto la ra- neì tre rami soprastanti, mificazione poco sopra la loro base aumento superficie di sezione delduramen . . . em. 40,80 19,312 + 5,8944 1,131= 26,337 superficie di sezione dell’alburno . . . » 31,30 22.063 + 16,824+ 5,370= 44,257 dalalA4l superficie di sezione dell’intiero legno. » 72,10 41,875 + 22,718 } 6,500= 70,594 numero totale dei vasi non ostruiti. » 44270 27.600+ 29,6004 7.500= 64.700 » 1a1,46 numero totale delle $ loro cell. perivasali . 432.640 252.000 + 219.900 + 62.000 = 533.000 » 1a 1,23 diametro radiale medio del-vasi teri te u. 54,564 54,552 — 34,098 — 41,406, media: 43,352 numero medio delle cell. periv. per ciascun vaso 9,775 9,127 — 7,428 — 8,274 » 8.276 cli ARS Anche qui dunque se il numero delle cellule perivasali è aumen- tato in proporzione minore che quello dei vasi, è però da osservare che sono diminuite le dimensioni dei vasi sì che le cellule perivasali sono a ritenersi intorno a questi relativamente più fitte. Infatti, mentre il dia- metro radiale medio dei vasi è diminuito da 1 a 0,794, il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso è diminuito solo da 1 a 0,846. Anche nel tronco di Rodinia, come in quello di Melia, ho constatato che dal lato dal quale l’alburno è più sviluppato ed il legno più at- tivo, ivi i vasi hanno, relativamente alle loro dimensioni, un maggior numero di cellule perivasali. Infatti è bensì vero che l’alburno in tutto il contorno delle sezioni occupava completamente i due anelli esterni del legno, ma l’amido arrivava, nei raggi midollari, a profondità diverse nell’anello interno ed anche la formazione dei tilli presentava uno svi- luppo diverso. Così alla base del tronco, le sezioni dalle quali furono prese le serie di vasi 4° e 5® di cui alla precedente pagina 446, si riferiscono a posizioni nelle quali l’amido arrivava fino al limite esterno del du- ramen: in esse il numero medio dei vasi per un centimetro quadrato era 478 (superiore alla media generale di 379), con un diametro radiale medio di w. 95,43 (con diminuzione da 1 a 0,890 sulla media generale) e con una media di 11,47 cellule perivasali per ciascun vaso (con di- minuzione solo da 1 a 0,931 sulla media generale). Così ancora, a metà del tronco la sezione cui corrisponde la serie 3% della precedente pagina 447 fu presa essa pure in una posizione nella quale l’amido nei raggi midollari arrivava fino alla parte più esterna del duramen, e in tale sezione si avevano 1312 vasi aperti per un cen- timetro quadrato (poco meno della media generale) con un diametro ra- diale medio di w. 84,00 (con aumento da 1 a 1,042 sulla media ge- nerale) e con 12,35 cellule perivasali per ciascun vaso (con aumento da 1 a 1,109 sulla media generale). E in alto, sotto ai rami, la sezione cui corrisponde la serie 2* della pagina 449 si riferisce ad una posizione del tronco nella quale l’amido, nei raggi midollari arrivaya fino ad un terzo dell’anello esterno del du- ramen, e in tale sezione i vasi erano 2.640 per centimetro quadrato (contro una media generale di 1386) con un diametro radiale medio di 4. 60,00 (con diminuzione da 1 a 0,924 sulla media generale) e con una media di 9,80 cellule perivasali per ciascun vaso (con diminuzione solo da 1 a 0,976 sulla media generale). La parte dunque nella quale il legno è più attivo, non solo aveva maggior numero relativo di vasi (quasi sempre più piccoli), ma anche numero relativamente più alto di cellule perivasali. — 456 — Prunus domestica L. Studiai una piantina di due anni, il cui fusto, semplice fino a mezzo metro dal suolo, salvo alcuni piccoli rametti avventizi, si biforcava poi in due rami di grossezza eguale, alti ciascuno m. 1,50. Alla base il fusto aveva un diametro di cm. 1,6, con una superficie di sezione di cm.? 2,01. Il numero totale dei vasi nella sezione era (a calcolo, avendoli contati in tre ventottesimi di sezione) circa 17.000. Molti di questi, nell'anello interno, erano però già fuori uso in quanto una terza parte circa di detto anello era già morta e trasformata quasi in duramen, sì che si può dire che la superficie di sezione del legno ancora vivo era solo em.? 1,75 ed i vasi di detto legno erano circa 15.100, ossia 8.685 per ogni centimetro quadrato di sezione. I raggi midollari periferici (essi pure a calcolo, avendoli contati per tre ventottesimi del perimetro della sezione) erano 420, ossia (tenuto conto che la circonferenza del fusto era di cm. 5,02) 83 per ogni cen- timetro di perimetro. Studiai al solito modo sei serie radiali di vasi prese distanti tra loro e da tutte le parti della sezione, e trovai: in una serie diam. rad. cell —diam. rad. cell. diam.rad. cell —diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam, rad. cell IA periv. ILA periv. Hu. periv. IT periv. da periv. “U peri 22 9 16 8 24 10 12 T 14 T 18 ti 22 9 20 8 20 8 16 9 10 7 22 9 20 8 14 9 12 8 24 9 20 10 20 9 22 10 18 10 14 T Lee) 22 10 24 9 16 le 24 9 28 10 14 1l 28 9 22 8 20 T 30 10 14 7 20 8 26 Il 20 8 20 8 36 10 24 11 26 8 26 10 24 8 20 9 22 10 18 9 24 9 14 10 26 10 24 8 22 11 28 10 18 9 16 7 24 10 20 8 24 11 26 10 26 10 24 8 28 10 24 9 26 10 20 8 18 8 24 9 26 10 26 9 28 10 24 9 22 9 34 10 24 8 in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie (Segue) 1 Nel sistema radicale avevo osservato: vasi circa 10.000 con un diametro radiale medio di w. 44,04 e con un numero medio di cellule perivasali per cia- scuno di essi 11,91, il che porta ad un totale approssimativo di circa 119,100 cel- lule perivasali. I raggi midollari periferici erano solo in media 53 per ogni cen- timetro di perimetro. . în una serie in altra serie — 457 — in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie si con una media complessiva di u. 23,55 per il diametro radiale dei vasi, e di 9,26 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 139.830 cellule perivasali in tutta la se- zione del legno ancora vivente. Quarantanove centimetri più in alto, e cioè un centimetro appena sotto la biforcazione, il fusto aveva un diametro di cm. 1,4, con una superficie di sezione di cm. 1,54, nella quale tutto il legno era vivo. Il numero totale dei vasi nella sezione era (ancora a calcolo; avendoli contati in due sedicesimi di sezione) circa 15.000, ossia 9740 per ogni centimetro quadrato di sezione. I vasi cioè erano in numero assoluto inferiore che alla base perchè una parte di essi si erano dati ai rametti minori, ma si presentavano relativamente più fitti. I raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati essi pure in due sedicesimi di sezione) erano 390, ossia (essendo la circon- ferenza del fusto cm. 4,39) 88 per ogni centimetro di perimetro: più fitti dunque che in basso. E in sei serie radiali di vasi, prese distanti l’una dall'altra e da tutte le parti del fusto, si aveva: cell periv. 11 10 ll 12 13 9 diam. rad, cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. ZA periv. H. periv. ITA periv. IA periv. ui periv. ILA 30 12 30 13 26 10 24 10 26 11 26 28 10 32 13 24 10 26 10 32 12 26 22 T 34 12 22 T 30 10 26 1l 26 24 9 30 11 24 8 36 12 26 9 34 30 ll 30 10 22 9 34 ll 30 8 28 j 26 11 30 11 30 13 26 8 30 5) 26 wu 34 12 22 9 26 10 28 9 38 1l 26 18 9 24 Il 24 8 30 11 20 10 30 30 10 30 10 32 10 30 11 26 10 34 34 11 32 12 30 Il 26 9 30 8 34 26 9 30 11 26 9 26 lo) 34 9 24 36 11 34 11 30 9 24 6 28 10 28 24 10 26 9 28 9 14 ri 12 8 12 18 8 14 ri 18 8 RS PacantO) 14 8 16 14 T 18 6) 16 8 20 6 16 T 18 18 9 20 ti 20 9 20 1l 20 10 18 22 9 16 9 20 9, 18 8 14 T 20 28 10 16 8 16 lo] 14 8 20 9 20 26 9 24 10 20 11 16 8 22 9 20 24 té 22 9 24 11 20 9 20 T 20 26 8 20 9 22 7 16 8 20 8 26 26 T 20 10 24 9 22 8 24 12 24 ie: 24,11 9,05 24.52 9,91 22,82 9,11 22,82. 9,02 23:11 9,14 23,94 — 458 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell —diam.rad. cell. diam. rad. Ò ut. periv. u, periv. (ZA periv. IA periv. H. periv. (75 ; 18 8 24 10 14 T 16 T 14 7 14 30 12 24 12 20 9 16 8 20 9 16 24 8 29 10 29 8 20 9 22 9 20 20 6 20 10 24 ti 20 9 16 6 20 26 1l 22 9 22 10 29 10 24 8 26 26 10 22 26 10 20 9 24 10 20 32 10 20 34 10 30 9 24 9 16 36 1l 24 lo) 32 10 38 10 26 T 14 36 12 34 11 30 10 26 8 22 9 24 22 6 26 9 34 11 28 9 30 11 26 20 7 26 9 24 T 36 12 26 12 26 20 9 30 10 28 8 24 8 26 to) 22 24 9 34 10 22 8 20 T 24 9 38 26 10 26 10 24 T 24 T 38 10 36 32 13 18 10 24 T 30 8 26 9 22 2 di 20 8 22 9 34 9 30 9 26 16 7 20 7 28 T 34 10 22 10 30 28 9 18 T 29 8 26 8 26 9 20 36 10 26 8 24 9 30 8 28 9 20 30 ll 28 9 26 8 26 8 28 10 22 24 9 28 8 22 9 30 9 16 9 24 22 8 30 9 20 6 20 7 22 8 18 22 8 16 8 20 6 20 T 22 Iles Medie: 25,65 9,22 24.26 9.08 24,52 8,30 25,65 8,26 24,17 8,95 22,34 8,08 colla media complessiva di w. 24,44 per il diametro radiale dei vasi e di 8,64 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 129.600 cellule perivasali in tutta la se- zione. La diminuzione tanto assoluta che relativa di tale numero rispetto a quello che si aveva alla base del fusto si spiega per la parte del si- stema vascolare che si è resa ai piccoli rametti avventizî. Passando ai rami ho osservato: In un ramo, a un centimetro dalla base, con un diametro di cm. 0,9 e superficie di sezione di cm.? 0,63, i vasi erano in totale (a calcolo, avendoli contati in un sedicesimo di sezione) circa 9000, ossia 14.285 per un centimetro quadrato di sezione. I raggi midollari periferici (pure a calcolo, avendoli contati su un ottavo di sezione) erano 360, ossia (essendo la circonferenza del ramo cm. 2,82) 127 per ogni centimetro di perimetro. In quattro serie radiali di vasi scelte lungo due diametri inero- ciantisi. ad angolo retto trovai: — 459 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell, diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell, u. periv. ILA periv. u. periv. ILA periv. 20 ) 18 10 18 T 16 8 16 T 22 9 14 9 22 10 20 10 20 10 18 10 22 10 18 9 29 9 24 10 20 10 22 10 24 11 22 8) 18 lo) 24 9 20 10 26 10 24 Il 28 12 20 9 18 7 24 Il 18 T 26 ll 20 9 26 10 30 10 24 9 26 11 20 10 28 12 30 11 30 10 34 12 18 11 24 1l 24 13 24 11 24 9 26 8 24 9 28 10 28 11 24 9 20 9 24 10 24 9 22 lo) 28 9 16 8 29 8 22 8 30 10 30 9 24 lo) 26 10 20 T 24 9 24 10 32 10 26 9 26 T 26 10 28 9 20 8 18 T 22 10 20 9 26 9 28 9 20 8 18 T 24 9 20 8 Medie: 22,80 9,30 292,40 9,40 = 22,90 870 23,20 9,40 colla media complessiva di u. 22,82 per il diametro radiale dei vasi e di 9,20 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 82.800 cellule perivasali in tutta la se- zione. E nell’altro ramo, pure vicino alla base, con un diametro di cm. 1,1 e una superficie di sezione di cm.? 0,95, il numero totale dei vasi (a calcolo, avendoli anche qui contati in un sedicesimo di sezione) era circa 14.000, ossia 14.737 per un centimetro quadrato di sezione. I raggi midollari periferici erano (pure a calcolo, avendoli contati in un ottavo della sezione) 384, ossia (con una circonferenza di cm. 3,45) 111 per ogni centimetro di perimetro. E in tre serie radiali di vasi, scelte da tre differenti parti della sezione, trovai: Atti dell’Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie Il Vol. XII. 38 — 460 — in una serie in altra serie in altra seriè diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. u. periv. n. periv. ITA periv. 20 9 26 9 28 10 28 10 22 T 24 10 26 12 24 9 24 12 30 11 24 9 22 10 32 11 20 ti 32 9 34 8 24 8 24 10 28 9 30 ll 30 Il 32 10 30 11 25 9 22 T 32 8 30 8 34 11 22 9 30 12 26 9 26 Il 30 11 24 9 26 10 30 10 32 ll 34 11 30 6 20 T{ 30 9 32 9 22 6 30 8 28 10 32 ll 18 6 22 T 22 8 Medie: 27,33 9,33 26,70 9,12 927,17 9,47 colla media complessiva di u. 27,07 per il diametro radiale dei vasi e di 9,31 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 130.340 cellule perivasali in tutta la sezione. Così che confrontando quanto si è trovato nel fusto appena sotto la biforcazione con quanto c’era complessivamente alla base dei rami, abbiamo: nel fusto nei due rami sotto la complessivamente, appena biforcazione sopra la biforcazione aumento superficie di sezione . . . em. 1,54 0,63 + 0,959 = 1,58 da 1 a 1,025 numero totale dei vasi . . . . 15.000. 9.000 i4.000= 23.000 » 1a 1,533 numero totale delle cellule pe- LEVasalista gt te . . - 129.600 82.800 + 130.340= 213.140 —» La 1,644 Dal che si vede che # numero delle cellule perivasali è aumentato in proporzione più forte che il numero dei vasi. Nei rami inoltre i vasi erano anche più fitti (in media ve ne erano 14.511 per un centimetro quadrato di sezione, mentre nel fusto erano solo 9740) ed erano pure più fitti i raggi midollari (una media di 119 per centimetro di perimetro della sezione, contro a 88 nel fusto). Per economia di spazio non riporto i dettagli delle operazioni fatte nei rami stessi più in alto. Basterà dire che dalle‘medie di molte mi- surazioni fatte quattro centimetri più in alto. delle sezioni testè stu- diate, mentre una parte del sistema vascolare si era reso a due foglie ed alle rispettive gemme ascellari sì che era diminuito il numero as- soluto dei vasi, si aveva: — del — nel primo ramo studiato, ossia nel più piccolo, egual numero press'a poco di vasi per centimetro quadrato di sezione ed egual numero di raggi midollari per centimetro di perimetro della sezione, ma un più alto numero medio di cellule perivasali per ciascun vaso (benchè le dimensioni medie dei vasi fossero un pochino diminuite), e cioè 9,48 invece di 9,20; nel secondo ramo, ossia nel più grosso, ancora egual numero di vasi per centimetro quadrato di sezione, raggi midollari più fitti (135 per centimetro di perimetro invece di 111), e un più alto numero medio di cellule perivasali per ciasenn vaso e cioè 9,51 invece di 9,31, pur essendo anche qui le dimensioni medie dei vasi diminuite. Anche nei rami dunque il numero relativo delle cellule perivasali è aumentato, verso l’alto, in proporzione maggiore che quello dei vasi. Prunus domestica L. Studiai un’altra pianta di Prunus domestica, di 24 anni di età, con tronco alto m. 2, del diametro, alla base, di cm. 15, cariato da un lato sì da mettere a nudo in tutta la lunghezza il duramen in parte già marcito, portante in alto un solo e grosso ramo alto 80 centimetri e biforcantesi in due rami quasi eguali suddivisi poi in una chioma rada, alta circa 4 metri sopra la biforcazione. Il sistema radicale constava di cinque radici, staccantesi appena sotto la superficie del suolo, tre di 5-7 centimetri di diametro, due più grosse di 12 e 14 centimetri. Tutte e cinque dette radici presentavano sezione trasversale asim- metrica, con duramen e alburno abbastanza distinti, composto l’alburno di 4 e 5 anelli nelle radici più piccole, di 12 e 13 nelle due più grosse. Fatte delle sezioni a pochi centimetri di distanza, per ogni radice, dalla base, le studiai come per le piante precedenti, e cioè: misurai la superficie tanto dell’alburno che del duramen rilevandone prima i con- torni con carta trasparente e proiettandoli poi su .carta millimetrata ; praticai poi, col microtomo Jung, assaggi in diverse posizioni e cal- colai il numero totale approssimativo dei vasi e dei raggi. midollari, studiando pure nel solito modo parecchie serie radiali di vasi di cui misurai il diametro radiale e contai le cellule colle quali venivano in contatto. Ecco i dati assoluti o medî approssimativi ottenuti per ogni radice: in tutto medio dei vasi totale delle || cell. perivas.| nell’alburno Run medio ei raggi midoll. perif. per un cent. Diam. rad. Num. appros. || totale dei vasi Num. appros. La radice con 14 cm. di diam. | 60,25) 11,25| 71,50) 39,62| 10,30| 5.500 | 331.375 [3.413.160 34 NPAPI I 63.50| 11,20| 74,70) 41.22| 10,35| 4.370|277.500 [2.872.100] 40 ARESTTOCO 11,30 0,80| 12,10} 34,62| 9,50] 7.310] 82.600| 784.700) 32 Bis sg 13,30) 1,70| 15,00) 37,78| 10,05| 4.975| 66.170| 665.000] 37 e 21,601 7,50| 29,10) 40,08| 10,84| 5.520|119230|1.292.450| 47 Medien. 38,66 | 10.21 | 5.535 38 Totali. . . | 169,95) 32,45 | 202,40 876.875 9.027.410 Alla base del tronco invece, con sezione pure asimmetrica sì che l’alburno presentavasi come a ferro di cavallo (con uno spessore da 3 a 4 centimetri), e con 13 anelli di duramen e 11 di alburno nettamente distinti tra loro, si aveva: superficie di sezione dell’alburno —. . . . . em.? 125,50 » » del duramen . .... >» 32,50 » » dell’intiero corpo legnoso em.* 158,00 Fatte, col microtomo Jung, tre larghe sezioni in tre posizioni distanti tra loro dell’alburno, contai quanti vasi esse contenevano, con una certa approssimazione, per ogni centimetro quadrato, e quanti raggi midollari periferici presentavano per un centimetro di perimetro esterno delle sezioni medesime. Studiai poi, in ogni sezione, tre serie radiali di vasi, misurando al solito modo in ognuna il diametro radiale di diversi gruppi di vasi a profondità uniforme e contando le cellule periv. relative. Per il numero dei vasi in un centimetro quadrato di sezione, mi ri- sultarono i seguenti dati: 9020, 8550 e 10.150, con una media di circa 9240, che porta ad un totale approssimativo di circa 1.159.600 vasi in tutto l’alburno, con un aumento da 1 a 1,32 sopra il numero totale approssimativo complessivo dei vasi delle radici. Per il numero dei raggi midollari periferici per un centimetro di pe- rimetro dell’alburno, mi risultarono i seguenti dati: 41, 42 e 45, con una media di quasi 43, superiore alla media delle radici. Ed ecco i dati relativi a due delle serie radiali di vasi (quelle le cui medie più si accostavano alle medie locali) per ciascuna delle tre posizioni studiate: quod in una serie | diam. rad. tte 42 34 36 40 28 36 i‘ FI ÉZI_P)d lEeOeM]©OO 37,46 10,66 cell. periv. 10 ll 10 12 8 12 13 u. 30 39,64 in altra serie diam. rad. cell. periv. 18 9 10,46 in altra serie diam. rad. Us 30 36,56 10,28 in altra serie diam. rad. LI 40 38 42 32 42 34 42 30 30 36 40) 32) 42 44 34 30 34 30 38 44 50 34 38 44 32 48 ITA in altra serie diam.rad. cell. periv. 42 Il 40 12 34 11 30 T 40 Il 36 9 dd 12 40 7 42 12 50 12 28 12 40) 10 36 ll d4 8 36 12 30 T 48 til 38 10 50 13 34 8 36 10 40 10 32 10 38 12 34 9 50 10 42 10 42 10 30 9 34 10 52 13 38 10 24 9 40 12 38 12 36 10 38 1l 40 9 40 13 42 14 44 13 42 9 30 10 38 10 38 12 38,44 10,51 a 20 38 48 38 28 40 30 40 50 32 40 38 42 40 42 38 32 40 50 36 HE 44 44 48 32 40 40 44 36 38 44 42 32 44 38 40 24 20 32 44 36 38 32 32 32 in altra serie diam. rad. cell. periv. 10 9 12 10 10 12 9 10 10 8 11 10 11 ll 13 11 10 10 10 12 13 9 12 10 11 10 12 10 12 12 12 10 9 13 11 15 11 10 11 11 12 9 13 "11 13 37,32 10,91 — 464 — colle medie complessive di w. 37,19 per il diametro radiale dei vasi e di 10,59 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 12.280.150 cellule perivasali in tutta la sezione dell’intiero alburno, con un aumento da 1 a 1,39 sul numero che si aveva complessivamente nelle radici. ._ Il numero totale delle cellule perivasali è dunque aumentato, passando dalle radici alla base del fusto, in proporzione maggiore del numero dei vasi, il che è tanto più da osservarsi in quanto le dimensioni medie dei vasi sono invece diminuite. Un metro e ottanta centimetri più in alto, ossia appena sotto al- l’inserzione dell’unico ramo, il tronco conservava ancora la stessa figura asimmetrica, colla sezione dell’alburno a ferro di cavallo e con 8 anelli di alburno e 15 di duramen nettamente distinti. Misurai: superficie di sezione dell’alburno . . . . . em.ì 70,75 » » del duramen . . . . » 56,25 » dell’intiero corpo legnoso em. 127,00 Studiata la sezione in tre posizioni scelte simmetricamente intorno al centro di essa, trovai: per il numero dei vasi in un centimetro quadrato di sezione di alburno : 12850, 13800 e 10150, con una media di 12.265, che porta ad un totale approssimativo di circa 867.750 vasi, con una diminuzione da 1 a 0,74 rispetto al numero che si aveva alla base; per il numero dei raggi midollari periferici per un centimetro di pe- rimetro dell’'alburno: 47, 40 e 46, con una media di 44, superiore alla media della base; e per le serie radiali di vasi che, due per ognuna delle posi- zioni studiate, presentavano medie che più si accostavano alle medie locali: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam.rad, cell. diam. rad. cell —diam.rad. cell. diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell IZ periv. ILA periv. LA periv. ILA periv. Hi periv. sl. peri) 38 10 36 9 40 9 38 11 36 10 30 14 38 8 34 10 36 9 "50, 11 40 12 30 12; 38 9 28 10 32 9 30 Il 30 8 38 10 38 8 24 11 36 11 40 11 38 12 40 11 34 7 30 8 38 9 2 40 9 30 9 36 14 20 6 40) 12 42 12 24 10 30 9 24 108 34 13 50 14 30 Il 42 8 44 15 34 12 24 9 30 9 SOMMA 32 11 4000612. 30. 10 30 10 26 8 32 10 29 10 50 11 34 13. — 468 — _in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. dt periv. U periv. w periv. u. periv. ILA periv. IA periv. 30 10 30 11 34 10 32 10 60 15 30 12 34 14 40 13 38 10 44 11 34 ll 32 12 32 10 34 1l 40 ll 32 RA 30 9 38 14 28 12 34 10 40 12 36 9 34 12 40 14 40 10 40 9 34 11 42 13 34 14 40 10 30 T 38 8 30 10 30 8 32 13 36 9 E - 30 10 34 8 34 13 34 10 32 12 40 ll gw 28 9 40 Il az ine 32 10 22. 10 44 13 30 8 30 13 36 10 32 12 40 15 45 11 40 16 36 12 38 10 30 9 40 12 38 12 30 ll 40 12 32 12 40 13 44 14 40 13 30 11 30 11 44 9 32 12 30 Il 40 12 32 10 40 15 52 10 30 14 38 10 30 1l 24 11 40 14 20 8h 32 12 44 1l 26 T 22 10 34 11 30 Il 28 9 24 11 42 1l 40 11 40 11 30 11 30 11 32 13 * 42 11 40 11 24 10 30 9 32 11 28 12 40 11 . 38 10 36 12 40 11 42 1l 38 15 40 10 " 34 11 40 12 32 11 30 10 32 10 32 10 î 42 12 20 T 38 11 30 10 32 11 30 10 : 44 10 24 9 32 12 40 10 40 13 40 12 i 26 9 30 9 38 10 40 13 40 12 40 10 x 34 10 40 12 32 Ja 28 12 30 9 32 8 : 36 18 40 10 32 12 32 1l 52 10 20 T x 46 12 38 13 36 14 32 9 36 10 36 1l 20 8 48 18 40 10 40 1l 30 14 30 8 32 13 32 11 42 9 40 10 28 12 40 11 30 12 34 12 42 13 36 12 40 10 42 11 40 12 30 1l 30 9 34 13 32 9 42 11 36 10 36 13 32 13 40 10 34 ll 48 14 52 12 OI 30 10 32 12 34 10 34 12 38 11 28 12 26 10 40 13 36 12 34 10 36 13 42 13 36 1l 24 10 40 11 34 10 36 12 30 10 30 14 42 14 40 10 24 10 32 9 34 11 40 12 34 10 30 10 40 15 34 11 40 11 28 10 dd 1l 32 11 26 9 134,00 10,46 34,74 10,95 34,88 10,71 34,80 10,88 35,82 11,40 39,82 11,06 colle medie complessive di w. 35,01 per il diametro radiale dei vasi e di 10,91 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 9.467.150 cellule perivasali in tutta la sezione dell’alburno, con una diminuzione da 1 a 0,77 rispetto al nu- mero che si aveva alla base. È da notarsi che se il numero assoluto tanto dei vasi che delle cellule perivasali è in alto minore che in basso, la diminuzione delle — 466 — cellule perivasali è un po’ minore che quella dei vasi (da 1 a 0,77 per dette cellule e a 0,74 pei vasi), e che relativamente alla superficie di sezione i vasi sono, in alto, più fitti e ancor più fitte sono intorno ad essi le cellule perivasali (10,91 in media per ciascun vaso, mentre alla base sono 10,59). Ciò si vede benissimo nelle due figure della Tavola IV che rappresentano due porzioni eguali di sezioni di alburno in corri- spondenza al limite tra il primo ed il secondo anello, presa l’una (la fis. 1) alla base del fusto, l’altra (la fig. 2) in alto: alla base contiamo 26 vasi con complessivamente 250 cellule perivasali (in media 9,61 per ciascun vaso); in alto 37 vasi con complessivamente 362 cellule perivasali (in media 9,78 per vaso). Dall’ esame delle stesse figure sì vede come intorno ai vasi sono, in alto, più frequenti gli elementi pa- renchimatici rispetto ai fibrosi e la diversa natura degli elementi può forse spiegare la diminuzione del loro numero assoluto. Passando ora dal tronco alla base dell’unico ramo laterale, ‘a sezione asimmetrica, con sei anelli di alburno e nove di duramen, trovai: superficie di sezione dell’alburno . . . . . . em. 74,2 » » dellduramens see Me o: 25,5 » » dell’intiero corpo legnoso em.® 99,7 Studiata la sezione in quattro posti all'estremità di due diametri incrociantisi ad angolo retto, in modo da esaminarla anche dove l’al- burno era più sottile, trovai: per il numero dei vasi in un centimetro quadrato di sezione di al- burno: 12225, 9500, 10100 e 10740, con una media di 9500 per la parte nella quale l’alburno è basso (cm.° 9,1) e di 11000 per l’altra parte (cm. 65,1), il che porta ad un totale approssimativo di circa 809,860 vasi in tutta la sezione; per il numero dei raggi midollari periferici per un centimetro di perimetro dell’alburno: 39, 39, 42, 48, con una media di 39 dove l’al- burno è sottile e 43 dove è più grosso; e per le serie radiali di vasi che in ognuna delle quattro posì- zioni studiate presentavano medie che più si accostavano alle medie locali: —.lng = în una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. ù. periv. 7) periv. ITA periv. ITA periv. BL} 10 36 10 20 8 30 12 dS4 Il 40 9 26 10 30 Il 30 9 40 10 28 ll 36 13 32 ll 40 10 30 12 32 13 32 10 34 12 54 18 18 5) 34 8 38 12 38 14 24 10 32 10 42 ili 32 11 30 12 28 10 38 14 24 Il 36 14 44 12 38 13 30 11 32 11 22 10 54 13 32 10 30 Il 32 10 34 11 24 8 30 14 40 12 38 12 20 9 34 ll 40 Il 42 12 50 15 42 13 48 11 38 10 52 18 44 11 32 12 38 1l 54 13 28 10 40 10 38 13 28 ll 40 12 32 10 40 12 32 18 22 8 28 12 30 12 30 13 36 8 30 12 30 ll 20 9 28 13 36 13 50 8 38 18 36 11 30 6 44 6 36 1l 34 Ti 30 8 48 9 36 14 38 14 26 11 24 9 40 15 30 10 40 11 32 11 36 14 30 10 40 11 50 15 26 8 38 12 40 12 38 11 40 12 30 T 38 012 38 12 20 T 32 15 44 10 34 11 44 14 40 12 36 10 32 8 36 13 22 10 50 11 34 a 30 9 20 9 38 13 32 10 30 12 40 13 28 9 34 13 32 8 30 9 42 10 34 11 40 ll 42 13 34 9 40 9 42 12 38 8 36 11 16 8 38 - 12 42 12 30 ll 44 11 30 13 44 11 40 12 34 11 30 9 24 10 30 10 34 9 36 10 32 13 32 13 38 12 30 11 34 10 40 12 32 12 34 8 Medie: 33,50 10,37 38,04 11,04 33,06 11,20 33,20 11,02. — 468 — colle medie complessive di «. 33,50 per il diametro radiale dei vasi e di 10,37 per il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso nella regione dove l’alburno è sottile, e di w. 34,76 e 11,08 cellule perivasali nella sezione nella quale l’alburno ha spessore maggiore, il che porta ad un totale approssimativo di circa 8.903.000 cellule peri- vasali in tutta la sezione dell’alburno. Notisi anche qui che in con- fronto a quanto si aveva appena sotto, nel fusto, il numero assoluto dei vasi è diminuito da 1 a 0,93 mentre quello delle cellule perivasali è diminuito meno e cioè solo da 1 a 0,94, così che si può dire che queste cellule sono qui relativamente più fitte che nel fusto sottostante. E sono più numerosi, tra esse, gli elementi a struttura parenchi- matica. Notisi pure che dalla parte nella quale l’alburno è più sottile e quindi sono presumibilmente più deboli tutte le funzioni del legno, i raggi midollari sono meno numerosi, i vasi sono pure meno numerosi a parità di superficie di sezione e più piccola è la media delle cellule perivasali per ciascun vaso. La differenza per tale media è più forte anzi della differenza tra le dimensioni medie dei vasi: infatti mentre il diametro radiale medio dei vasi nella regione dove l’alburno è sottile è 0,96 di quello che si nota nell'altra parte di alburno; il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso vi è solo 0,93. Salendo 65 cm. più in alto, nello stesso ramo, e precisamente a due centimetri sotto la biforcazione, trovai, con sezione ancora asimmetrica e con sette anelli di alburno e otto di duramen: superficie di sezione dell’alburno . . . . . . cm. 75,25 » » del''durament ce». 20,75 » » dell’intiero corpo legnoso em.? 96,00 E studiata la sezione in tre parti equidistanti tra loro, ebbi: per il numero dei vasi in un centimetro quadrato di sezione di al- burno: 9300, 10480 e 11480, con una media di 9300 per la parte nella quale l’alburno è sottile (cm.? 9,40) e 10980 per l’altra parte (cm.? 65,85), il che porta ad un totale approssimativo di circa 810450 con un au- mento da 1 a 1,001 nel numero che si aveva più sotto; per il numero dei raggi midollari periferici per un centimetro di perimetro dell’alburno: 41, 42, 40 con una media generale di 41; e per le serie radiali di vasi che nelle diverse posizioni studiate presentavano medie più vicine alle medie locali ; Medie: in una serie diam. rad. MU, 30 24 30 34 32 34 34 36 38 36 42 40 46 34 30 38 32 38 38 40 26 32 40 30 38 40 38 38 35,88 cell. periv. 10,53 diam. rad. ITA 50 48 24 40 30 32 34 40 42 40 40 40 44 32 30 30 32 40 48 36 26 30 42 42 26 38 40 42 42 36,96 = 4agf= in altra serie cell. periv. 12 13 io 12 12 11,20 in altra serie diam. rad. VATI 36 36 22 30 40 50 44 40 40 26 28 30 32 28 40 34 38 40 40 44 58 40 40 30 40 42 44 30 36 30 30 34 40 40 44 42 40 32 30 36 40 44 36 36 42 37,20 cell. periv. 12 Il 12 ll 11,02 in altra serie diam. rad. IA 40 40 36 30 34 28 30 30 34 32 32 30 34 30 30 32 44 30 32 60 30 24 38 40 38 48 38 46 42 46 24 42 34 50 34 28 30 38 36 40 42 42 30 34 38 36,44 cell. periv. 13 11 Il 10 12 il 13 ll 10 11 12 12 12 11 11 12 11 13 11,04 — 470 — colle medie complessive di w. 35,88 per il diametro radiale dei vasi e di 10,53 per il numero medio di cellule perivasali per ciascun vaso nella regione nella quale l’alburno è sottile, e ‘di w. 36,86 e 11,09 cellule perivasali nella sezione nella quale l’alburno ha spessore maggiore, il che porta ad un totale approssimativo di circa 8.938.930 cellule peri- vasali in tutta la sezione dell’alburno, con un aumento da 1 a 1,004 sul numero che si aveva più sotto. Le cellule perivasali sono dunque aumentate di numero în proporzione più forte che i vasi. Anche qui è da notarsi che, come si è visto più sotto alla base del ramo in esame, dalla parte nella quale l’alburno è più sottile epperò sono presumibilmente più deboli tutte le funzioni del legno, i vasi, a parità di superficie di sezione, sono meno numerosi ed hanno per cia- scuno un minor numero medio di cellule perivasali. Il diametro radiale medio da tale parte è 0,97 di quello che è dove l’alburno è più grosso, il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso vi è solo 0,94. Salendo poco più in alto a studiare la base dei due rami nei quali, come si è detto, l’asse qui si biforca, nel ramo più piccolo (diametro cm. 6,8), con sezione quasi simmetrica e otto anelli di alburno e tre di duramen, trovai: superficie di sezione dell’alburno . . . . . . em. 32,25 » » del duramen . .._. » 1,80 » » dell’intiero corpo legnoso em.° 34,05 E studiata la sezione in tre parti, come al solito, rilevai: per il numero dei vasi inun centimetro quadrato di sezione di al- burno: 8380, 7390 e 6830, con una media di 7530 che porta ad un totale approssimativo di circa 252.850 vasi in tutto l’alburno; per i raggi midollari periferici in un centimetro di perimetro del- l’alburno: 43, 39 e 41, con una media di 41, come nell’asse sottostante ; e per le serie radiali di vasi che presentarono, in ognuna delle posizioni studiate, medie più vicine alle medie locali: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. ITA periv. ITA periv. A periv. IA periv. 20 9 24 11 16 9 30 9 26 13 30 13 20 11 32 ll 24 10 20 ll . 24 11 30 9 22 13 22 11 20 8 30 11 24 8 32 10 24 6) 32 11 28 9 22 9 30 11 34 12 22 11 20 10 22 10 34 13 (Segue) — dil — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell, diam. rad. cell. diam. rad. cell, diam. rad. cell. ILA periv. ILA periv. Hi periv. ITA periv. 22 11 30 10 24 8 22 12 20 10 30 13 16 ti 30 12 24 11 24 9 20 T 30 li 28 12 38 11 30 ll 40 13 24 8 26 Il 28 12 30 10 20 T 28 10 30 11 32 10 24 12 40 sj 28 Il 20 8 24 ll 26 Il 20 T 32 10 24 ll 44 13 22 10 18 8 26 9 40 12 32 12 20 10 24 10 24 10 24 9 24 13 32 12 22 ll 26 12 24 12 36 1l 30 12 24 10 30 8 34 10 38 15 30 11 32 10 22 te) 30 Il 30 10 30 10 34 6 40) 15 34 10 26 9 36 13 40 13 32 13 32 13 38 12 20 T 40 13 36 9 32 Il 44 11 38 14 28 T 26 ll 30 ll 24 11 26 6 24 10 38 13 28 11 30 8 30 13 24 Il 30 ll 32 10 30 10 30 10 24 9 24 11 30 9 24 11 20 10 32 8 42 12 32 12 32 12 20 T 24 11 30 9 24 Il 32 13 32 14 22 li 22 13 38 14 26 10 24 Il 30 9 32 1l 32 11 28 13 40 13 34 11 32 1l 34 12 34 15 24 8 32 9 34 14 22 10 40 13 24 9 40 13 32 12 30 12 40 10 32 10 32 12 38 11 34 13 30 10 Medie: 28,08 10,52 29,60 1},11 27,66 10,62 29,56 10,52 colle medie complessive di w. 28,72 per il diametro radiale dei vasi e di 10,69 per il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 2.703.000 cellule peri- vasali in tutta la sezione dell’alburno. Nel ramo più grosso invece (diametro cm. 10), pure con sezione quasi simmetrica, con otto anelli di alburno e cinque di duramen, trovai: superficie di sezione dell’alburno . . . . . . em.* 55,75 » » del duramen . . . . . » 19,60 » » dell’intiero corpo legnoso em.? 75,85 — 472 — E studiata la sezione in tre parti, come al solito, rilevai: per il numero dei vasi in un centimetro quadrato di sezione di al- burno: 10010, 10630 e 10680, con una media di 10440 che porta ad un totale approssimativo di circa 582.050 vasi in tutto l’alburno; per i raggi midollari periferici in un centimetro di perimetro del- lalburno: 40,43 e 41, con una media di più di 41; e per le serie radiali di vasi che presentarono, in ognuna delle posizioni studiate, medie più vicine alle medie locali: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. ITA periv. ITA periv. pu. periv. ITA periv. 34 14 42 10 40 13 28 10 34 13 30 9 32 11 26 9 30 10 40 12 20 N 24 9 30 9 34 10 22 10 32 13 32 9 30 1l 40) 12 30 12 38 14 24 9 34 10 32 11 28 lu 34 ll 40 12 30 12 22 12 30 12 38 9 32 9 30 ll 34 12 40 11 28 9 30 11 40 13 50 ll 32 15 32 11 30 9 24 10 30 1l 30 11 24 1 28 9 22 9 40 11 34 11 26 18 28 11 28 10 40) 12 38 ll 32 12 20 8 20 8 36 12 32 13 30 10 30 11 32 9 32 11 36 14 24 10 30 13 32 5 24 8 32 11 24 9 50 13 34 12 34 9 36 T 34 12 36 12 40 12 30 13 30 11 20 6 36 10 24 Il 36 12 32 11 30 6 44 14 30 9 34 10 40 11 36 10 24 12 32 10 40 18 40 14 30 10 34 9 30 9 40 11 34 11 32 11 40 14 38 10 30 10 30 10 32 12 34 9 22 9 42 11 32 Il 40 13 24 10 38 12 4 30 9 42 13 30 12 34 9 30 11 i 42 12 32 12 30 9 34 10 32 ri 22 12 40 13 32 10 30 12 32 8 30 10 32 13 44 12 36 11 36 14 40 14 32 13 30 10 — 473 — ìn una serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell, IA periv. IL, periv. “. periv. U. periv. 30 10 32 11 30 14 32 8 30 14 32 15 30 9 30 8 34 10 26 9 24 10 24 10 30 9 22 T 28 11 32 Il 40 14 32 10 24 10 30 12 24 8 38 13 34 10 20 T 32 9 44 11 32 ll 34 10 32 11 Medie: 31,46 10,69 32,66 10,62 34,14 11,00 30,10 10,61 colle medie complessive di w. 32,09 per il diametro radiale dei vasi e di 10,73 per il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 6.245.400 cellule peri- vasali in tutta la sezione dell’alburno, Se ora confrontiamo quanto si è trovato sotto la ramificazione con quanto fu constatato sopra di essa complessivamente alla base dei rami, abbiamo: sotto la ‘sopra, nei due rami ramificazione complessivamente aumento superf. di sez. dell’al- irene Til. em.? 75,25 32,25 4- 55,55= 88,00 dala1,16 superf. di sez. del du- FAMen ;...-.. .- » 20,75 1,80-4 19,60= 21,40.» 1a 1,03 superf. di sez. dell’in- tiero legno . . . . >» 96,00 34,05 + (arie IO) ME YUGLe) numero totale dei vasi del- albaron a 810.450 252.850 + 582.050= 834.900 » 1a 1,02 numero totale delle cel- lule perivasali . . . . 8.938.980 2.703.000 + 6.245.400 = 8.948.000. » 1a 1,01 diam. rad. med, dei vasi w. 36,37 28,72 — 33;09= 30,40 » 1a 0,89 numero merlio delle cel- lule periv. per ogni vaso 10,81 10,69 — 10;73= 10,71 » 1a0,99 numero dei raggi midol- lari periferici per un centimetro di perimetro dicalburno ......-... 41 41 — 41 più 41 più E cioè nei rami si ha complessivamente maggiore quantità di al- burno, maggior numero di vasi e maggior numero di cellule perivasali. L'aumento del numero assoluto delle cellule perivasali è minore di quello dei vasi, però è da tenere presente che nei rami i vasi sono molto più piccoli che nell’asse sottostante, sì che si pnò ancora dire che relati- vamente alle dimensioni dei vasi le cellule perivasali sono in essi più — 474 — fitte: infatti mentre il diametro medio radiale dei vasi passando dal- l’asse nei rami diminuisce da 1 a 0,89, il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso resta pressapoco immutato, diminuendo solamente da 1 a 0,99, Interessante è anche il confronto tra i due rami. Vediamo: nel ramo nel ramo più piccolo più grosso rapporto superficie di sezione dell’alburno . . . em.? 32,20 55,75 1,72 numero totale dei vasi in tutto l’alburno . 252.850 582.050 2,80 numero totale delle cellule perivasali in tutto l’'alburno Att Va VIRA O OI 7031000 6.245.400 2,81 E cioè nel ramo più grosso, nel quale è a presumersi una corrente traspiratoria più forte, non solo sono più fitti i raggi midollari, più sviluppato l’alburno e più numerosi i vasi (anche relativamente alla superficie di sezione) e le cellule perivasali, ma la differenza per queste S . ultime è più forte che quella pei vasi, Quercus macrocarpa M. Studiai una pianta di 22 anni il cui tronco, alto da terra m. 4,40, aveva alla base il diametro di cm. 54 e in alto, sotto i rami, cm. 42. La chioma era formata da tre grossi rami (il più grosso era la conti- nuazione del tronco e si biforcava un metro più in alto) e da un quarto ramo più piccolo e di sviluppo stentato. Fatta una sezione trasversale alla base del tronco, ! si potevano contare 22 anelli distinti: 12 di duramen colorato in bruno e 10 di al- burno ancora bianco. Il contorno del daramen non era però regolare ed anche negli anelli più interni dell’alburno si vedeva già iniziato il processo di duraminizzazione segnalato da un leggiero imbrunimento del legno, dalla formazione numerosa di tilli, dalla scomparsa totale ! Non potei studiare tutto il sistema radicale perchè era stato sciupato nel- l’abbattimento dell’albero, però in una delle radici di grossezza media (cm. 11 di diametro) che potei sezionare trovai elementi vascolari e raggi midollari molto meno numerosi che in tutte le parti del fusto: 385 vasi in media per ogni centi- metro quadrato di sezione degli anelli legnosi esterni e 47 raggi midollari pic- coli per ogni centimetro di perimetro dell’anello esterno. I raggi grossi invece, composti di più strati di cellule, erano 8 per ogni centimetro di perimetro. ai 475 — dlell’amido, sì che poteva ritenersi rimanessero ancora in piena funzione ì soli tre anelli esterni dell’alburno. Nel terzo anzi l’amido era quasi scomparso completamente e cominciavano a comparire alcuni tilli nei vasi più grossi. Misurate su carta millimetrata tutte le diverse parti della sezione, trovai: superficie di sezione dei tre anelli esterni ed attivi di alburno em.? 639 » » del rimanente dell’alburno in via di dura- p IMIDIZZAZIONE! | St RO RI 595,5 » » del duramen completamente maturo . . . >» 1044,5 » » dell’intiero corpo legnoso . . . . .... em. 2279,0 Studiai, al solito modo che per le piante precedenti, l’alburno attivo in otto posizioni alle estremità di quattro diametri incrociantisi rego- larmente con angoli di 45 gradi, determinando in ogni posizione il nu- mero dei raggi midollari grossi (composti di parecchi strati di cellule) che sono visibili anche ad occhio nudo nel legno di queste piante, il numero dei raggi midollari composti di unsolo strato di cellule, il nu- mero degli elementi vascolari, e di questi misurai un certo numero (25-30) su due serie radiali per ognuna delle otto posizioni studiate, prendendoli a profondità presso a poco eguali nei due anelli più esterni. Contai pure, per ogni vaso misurato, le cellule perivasali. Di tutte queste misurazioni e determinazioni riporto, per brevità di spazio, solo le medie: per il numero dei raggi midollari grossi per ogni centimetro di pe- riferia dell'anello esterno ebbi nelle otto posizioni studiate le seguenti medie: 8,4; 7,5; 6,6; 8; 8; 9,1; 6,2 e 9,4; con una media complessiva di 7,9; per il numero dei raggi midollari piccoli: 103,2; 92,6; 93,9; 100; 82; 78,7; 55,1 e 84,7; con una media complessiva di 86,2; per il numero dei vasi in ogni centimetro quadrato di sezione dei tre anelli esterni: 955; 870; 570; 625; 960; ‘960; 815 e 685; con una media complessiva di 805, che porta ad un totale approssimativo di circa 514.400 vasi in tutti e tre gli anelli di alburno attivo. Le sedici serie radiali di vasi studiate, due in ogni posizione, hanno presentato le seguenti medie: in quattro serie in altre quattro in altre quattro in altre quattro diam. rad, cell. diam. rad. cell. diam, rad. cell. diam, rad. cell. ILA : periv. ITA periv. ITA periv. ITA periv. 78,16 13,65 74,94 13,47 86,08 18,76 88,30 13,45 75,64 12,78 84,28 12,90 85,32 13,33 89,10 14,10 75,12 13,17 14,50 12,04 81,48 14,57 104,94 15,91 87,90 14,65 82,24 12,70 95,90. 15,39 101,20 14,56 Atti dell'Ist. Bot, dell’ Università di Pavia — Serie II — Vol. XII. 84 PV SRSIT. por » — 476 — colle medie complessive di u. 85,94 per il diametro radiale dei vasi e di 13,77 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale complessivo e approssimativo di circa 7.083.300 cellule perivasali in tutti e tre gli anelli di alburno attivo. Quattro metri e trenta cent. più in alto, prima di emettere i rami, lo stesso tronco, studiato nello stesso modo che alla base, presentava: diametro cm. 42; anello 22: 16 di duramen maturo, 2 di alburno in via di dura- minizzazione, 4 di alburno attivo; superficie di sezione dei quattro anelli esterni ed attivi di alburno em.° 446 » del rimanente dell’alburno in via di dura- MINIZZAziOne sv gie te LTD; » » del duramen completamente maturo . . . >» 765,3 » » dell’intiero corpo legnoso . . + . . . . . em.* 1386,8 numero medio dei raggi midollari grossi per ogni centimetro di pe- riferia dell'anello esterno, per le otto posizioni studiate: 3,6; 5; 6,4; 5,8; 5.9; 5,6: 5 e 4,3, con una media complessiva di 5,2, inferiore a quella trovata alla base; numero medio dei raggi midollari piccoli, pure nelle otto posizioni studiate: 110; 111,3; 100; 132; 94,8; 122,4; 120,9 e 113, con una media complessiva di 113,05, molto superiore a quella trovata alla base; numero dei vasi in ogni centimetro quadrato di sezione dell’alburno attivo: 1230; 1510; 2310; 1750; 1470; 1720; 1390 e 1610, con una media complessiva di 1625 (molto superiore alla media della base), il che porta ad un totale approssimativo di circa 724.750 vasi in tutto l’alburno attivo, con un aumento da 1 a 1,408 sul numero trovato nel- l’alburno attivo alla base; * per le sedici serie radiali di vasi, due per ogni posizione studiata, le seguenti medie: in quattro serie in altre quattro in altre quattro in altre quattro diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad, cell. IA periv. u, periv. DE periv. ITA periv. 13,44 1464 © 69,30 13,60 70,72 14,23 71,24 13,66 78,60 14,00 70,36 14,04 69,38 14,13 71,58 14,16 69,90 12,91 62,00 13,39 70,50 12,73 69,30 13,69 66,34 13,82 €9,30 14,65 72,18 14,39 76,84 14,16 1 Se invece di considerare il solo alburno attivo si fosse considerato tutto l’alburno, compresi gli anelli più interni già in via di duraminizzazione, avremmo avuto: alla base vasi 993,800 circa, e in alto 1.009.959, con un aumento solo da 1 a 1,016. Si comprende che l’andamento diverso del processo di duraminizzazione contribuisce, neutralizZando il diverso sviluppo della massa legnosa dovuto a ra- gioni meccaniche, ad aumentare la sproporzione numerica dei vasi tra la parte alta e quella bassa del tronco. — 477 — colle medie complessive di w. 70,69 per il diametro radiale dei vasi e di 13,88 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale complessivo approssimativo di circa 10.059.550 cellule perivasali in tutto l’alburno attivo, con un aumento da 1 a 1,421 sul numero trovato alla base. I numero delle cellule perivasali è dunque aumentato in proporzione più forte che il numero dei vasi, pur essendo î vasi diventati più piccoli. Dei rami studiai la sezione trasversale a 15-20 centimetri sopra il loro congiungimento col tronco, esaminando l’alburno attivo in tre sole posizioni scelte ad eguale distanza l’una dall'altra, misurando in ognuna due serie radiali di vasi presi nello stesso modo. Ml più grosso, che era diritto e in continuazione col tronco, con sezione simmetrica, aveva: diametro cm. 31,5; anelli 22: 16 di duramen maturo, 1 di alburno in via di dura- minizzazione, 5 di alburno attivo superficie di sezione dell’alburno attivo . . . ......... em.? 337,5 » » » in via di duraminizzazione . . » 70,6 » » del'duramen maturo; 4. al e » » dell’ intiero corpo legnoso . . . . ... .. em.' 776,0 e nelle tre posizioni studiate: in un posto in altro posto in altro posto media numero dei raggi mid. grossi per ogni centim. di perim. . 5 4,8 4,7 4,8 numero dei raggi mid. piccoli per ogni centim. di perim. . 104 87,2 114,1 101.8 numero dei vasi in un centim. quadr. di sezione . . . . - 2030 2535 1350 1970 diam. rad. medio dei vasi . . w. 71,96 u. 69,54 u. 70,78 u. 70,76 numero medio delle cell. periv. DORIUENI VASO... - .-... 13,08 12,97 13,07 13,04 con un totale approssimativo di circa 664.900 vasi e circa 8.670.300 cellule perivasali in tutta la sezione dell’alburno attivo. Il ramo laterale più grosso, con sezione asimmetrica, aveva: diametro cm. 19,5-22; i anelli 20: 14 di duramen maturo, 1 di alburno in via di dura minizzazione e 5 di alburno attivo; superficie di sezione dell’alburno attivo... . + +. +. + +. em. 183,5 » » » in via di duraminizzaziome . . » 39,2 » » del duramen maturo +. . +... 6...» 92,8 » » dell’intiero corpo legnoso . . . . . . +». em.? 315,5 A e nelle tre posizioni studiate: in un posto in altro posto in altro posto media numero dei raggi midoll. grossi per ogni centim. di perim. . 3,4 4,3 5,6 4,4 numero dei raggi midoll. pic- coli per ogni cent. di perim. 114,2 90 88 97,4 numero dei vasi in un centim. quadr. di sezione . . . . . 2110 2050 2030 2060 diametro rad. medio dei vasi w. 72,00 u. 79,58 u. 62,60 71,72 numero medio delle cellule perivasali per ogni vaso . 13,78 15,23 12,10 13,73 con un totale approssimativo di circa 378.000 vasi e circa 5.189.950 cellule perivasali in tutta la sezione dell’alburno attivo. È a notarsi che nel terzo posto lo spessore dei cinque anelli di alburno era di soli cm. 2 mentre negli altri due posti era di cm. 4,5 e 5 (la sezione presentavasi, come si è detto, asimmetrica), così che si può dire che dalla parte del ramo dalla quale il legno era meno attivo, non solo si aveva un numero medio di raggi midollari piccoli e di vasi, a parità di unità di misura, leggermente inferiore a quello delle altre parti, ma si avevano anche vasi più piccoli e con un numero più basso di cellule perivasali. L'altro ramo laterale, un po’ meno grosso del precedente (benchè più vecchio) ed esso pure con sezione asimmetrica, aveva: diametro cm. 19-21; anelli 21: 15 di duramen maturo, 1 di alburno in via di dura- minizzazione e 5 di alburno attivo; superficie di sezione dell’alburno attivo. . . +... + +... + em.? 171,5 » » » in via di duraminizzazione . . >» 38,4 » » deliduramen maturo e RN 92,7 » » dell’intiero corpo legnoso . . . . . . ... em.? 302,6 e nelle tre posizioni studiate: in un posto in altro posto in altro posto media numero dei raggi midoll. grossi per ogni centim. di perim. . 5,1 3,3 5,6 4,7 numero dei raggi midoll. pic- ; i coli per ogni cent. di perim. 90,3 120 ‘ 84,3 98,2 numero dei vasi in un centim. quadr. di sezione . <.. è 2090 1795 1720 1870 diametro rad. medio dei vasi w. 69,55 u. 69,04 u. 56,58 u. 65,06 numero medio delle cellule perivasali per ogni vaso . 12,80 13,92 12,13 12,95 li; ui — con un totale approssimativo di circa 320.700 vasi e circa 4.153.050 cellule perivasali in tutta la sezione dell’albuvno attivo. Anche qui è da notarsi che dalla parte del terzo posto, nel quale si avevano vasi più piccoli e con minor numero di cellule perivasali, l’attività del legno dimostravasi più debole che dalle altre parti oltre che per il minor numero (a parità di unità di misura) tanto dei vasi che dei raggi midollari piccoli, anche per il minore spessore comples- sivo dell’alburno che era di soli cm. 2 mentre negli altri due posti era di cm. 4,5 e 5. Il ramo più piccolo e a sviluppo stentato aveva un diametro di 19 cm. e 19 anelli quasi tutti però di duramen o in via di duraminiz- zazione molto avanzata, sì che i due soli esterni assai sottili erano di alburno con una superficie di sezione di soli em.* 31 contro cm.? 115 occupati da tutto il legno rimanente. I vasi vi erano in media 90 per ogni centimetro quadrato di sezione di alburno e quindi in totale circa 2800. Il loro diametro medio era di «. 45,32; il numero medio delle cellule perivasali per ognuno di essi era di 12, il che porta ad un totale approssimativo di circa 31.600 in tutto Palburno attivo. Confrontando tra loro i tre rami laterali, si vede che il più grosso, quello che per lo sviluppo del sistema di ramificazioni secondarie e di foglie che portava era presumibilmente percorso da una corrente tra- spiratoria più intensa, non solo aveva un alburno attivo quantitativa- mente più sviluppato, contenente, a parità di superficie di sezione, un maggior numero medio di vasi, ma aveva pure vasi più grossi e un maggior numero medio di cellule perivasali per ciascuno di essi. Il ramo più piccolo e a sviluppo stentato, percorso certamente da una corrente traspiratoria debolissima, aveva poco alburno, con pochi vasi, con una media di cellule perivasali inferiore a quella osservata negli altri due. Confrontando poi quello che si aveva nella parte superiore del tronco, sotto le ramificazioni, con quanto s'è trovato complessivamente in tutti i rami, si ha: nel tronco, nel prolungamento sotto le deltronco e nei rami, ramificazioni complessivamente aumento superf. di sez. dell’alburno attivo . . cm.? 446 723,5 dala 1,62 » » delrimanente dellegno » 940,8 816,6 » 1a 0,86 » » dell’intiero corpo legnoso » 1386,8 1540,1 » lal,ll num. totale dei vasi nell’alburno attivo 724.750 1.366.400 » 1a 1,88! » » delle cell. per. » » 10.059.550 18.044.900 » 1» 1,79 1 Se invece di considerare il solo alburno attivo si considerassero anche gli anelli più interni di alburno già in via di duraminizzazione, avremmo avuto nel tronco, sotto le ramificazioni, 285.200 vasi di più, arrivando ad un totale di — 480 — Il numero delle cellule perivasali è aumentato in proporzione minore di quello dei vasi, perchè in ogni modo il loro numero (appunto per effetto del grande aumento numerico dei vasi) ha subito un incremento abbastanza sensibile, molto più sensibile di quello verificatosi tra la base e la parte alta del tronco. L'aumento quantitativo del legno nel complesso dei rami in con- fronto al tronco si osserva solamente o è almeno molto più accentuato, per l’alburno attivo. Il ramo grosso ed eretto che era la continuazione del tronco, un metro sopra la sezione studiata alla precedente pagina 477, si biforcava. Ne feci una sezione trasversale 15 centimetri sotto la biforcazione e la studiai nello stesso modo delle sezioni precedenti. Trovai: diametro cm. 31-32; anelli 22: 15 di duramen maturo, 1 di alburno in via di durami- nizzazione e 6 di alburno attivo; superficie di sezione dell’alburno attivo... ..... em.? 387 » » » in via di duraminizzazione . . » 68,1 » » del'‘duramen‘maturo!fitt ve i OR ZIA » » dell’intiero corpo legnoso . . .. . . .. em.? 777,5 e nelle tre posizioni studiate: in un posto in altro posto in altro posto media numero dei raggi midoll. grossi per ogni centim. di perim. 5,3 1,2 4,8 5,7 numero dei raggi midoll. pic- coli per ogni cent. di perim. 108 111,4 120 113,1 numero dei vasi in un centim. quadr. di sezione . . . . . 2460 2715 3500 2890 diametro rad. medio dei vasi . 67,38 u. 57,54 u. 51,78 u. 58,90 numero medio delle cellule perivasali per ogni vaso . 13,19 12,63 12,67 12,83 con un totale approssimativo di circa 1.119.450 vasi e circa 14.362.550 cellule perivasali in tutta la sezione dell’alburno attivo. Il numero dei vasi dunque, salendo dalla base del ramo fino a questo livello, è aumentato da 1 a 1,68 e quello delle cellule perivasali da 1 a 1,65. Anche qui l’aumento numerico delle cellule perivasali è 1.009.950; nei rami complessivamente 291.650 vasi di più, arrivando ad un totale di 1.658.050. L’aumento sarebbe solamente da 1 a 1,64. Anche qui si può ripetere quanto si è osservato nella nota precedente: l’andamento diverso del processo di duraminizzazione nel tronco e nei rami può servire ad aumentare la sproporzione numerica dei vasi funzionanti tra l’uno e gli altri, — 481 — stato inferiore a ‘quello dei vasi perchè (appunto come effetto del forte aumento di questi ultimi) si è verificato in misura già molto sensibile; le cellule perivasali relativamente alle dimensioni dei vasi si presen- tano però in alto più fitte, ed infatti mentre il diametro medio dei vasi è diminuito, passando dal basso all’alto, da 1a 0,832, il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso è diminuito solo da 1 a 0,908. Dall'esame di tutte le sezioni fatte nelle diverse parti e ad altezze differenti dell’intiera pianta appare anche che mentre il numero dei raggi midollari grossi, composti di più strati di cellule, varia irregolar- mente in limiti ristretti presentandosi anzi leggermnnte più alto alla base del fusto e nelle radici; quello dei raggi più sottili, composti di un solo strato di cellule, tende ad aumentare verso l’alto, come il nu- mero degli elementi parenchimatosi in relazione coi vasi. Questo fatto fa pensare ad una diversa funzione delle due specie di raggi: i più grossi sono da considerarsi come organi di riserva, mentre i più piccoli hanno forse una funzione più in relazione colla corrente traspiratoria. L'aumento numerico, verso l’alto, dei vasi e delle cellule perivasali, in altre piante. L'aumento numerico dei vasi, quando si procede dal basso verso l’alto, messo in rilievo, come regola generale e specialmente per le piante e gli organi erbacei, nel primo contributo di queste mie ricerche ‘ e confermato ora qui collo studio di piante arbustive ed arboree, deve portare di per sè solo ad un aumento nel numero delle cellule del legno che sono in contatto coi vasi. Tanto che forse si potrebbe dire che gli elementi conduttori di acqua aumentano di numero, sia pure diventando qualche volta più piccoli, per presentare una maggior superficie di con- tatto cogli altri elementi vivi in mezzo ai quali essi corrono e insieme ai quali essi costituiscono i corpi legnosi, o le vie acquifere. Che l'aumento del numero delle cellule colle quali i vasi vengono in contatto sia il risultato prevalente di un tale moltiplicarsi degli ele- menti conduttori, lo si arguisce pel fatto che tale aumento avviene spessissimo in proporzione più forte che quello dei vasi; quando ciò non è, ossia quando gli elementi perivasali aumentano bensì di numero, ma in proporzione minore di quel che non sia pei vasi, possono osser- varsi due cose: 0 le esigenze meccaniche dell'organo spingono i vasi ad addossarsi gli uni agli altri, assumendo nell’ insieme un po’anche di funzione meccanica, con eliminazione del parenchima; oppure i vasi — 482 — diminuiscono di dimensioni, ed in tal caso diminuisce m misura minore il numero delle loro cellule perivasali le quali pertanto si possono dire relativamente più fitte. Tanto nell’uno che nell’altro caso l’aumento nu- merico complessivo degli elementi vasali può sempre ritenersi relativa- mente prevalente di fronte alla nuova e ridotta potenzialità degli ele- menti conduttori sia pure aumentati di numero in proporzione maggiore. Come pei vasi, così anche per gli elementi perivasali le propor- zioni dell'aumento numerico sono più evidenti in corrispondenza alle ramificazioni, sopra e sotto di esse. Un esempio, oltre quelli studiati nelle pagine precedenti, l’ho tro- vato anche in una ramificazione di una pianta di Sterculia platani- folia di cinque anni di età alta da terra m. 2,40 e col fusto diviso in cinque segmenti di età degradante dal basale di 5 anni all’apicale di un solo anno. Detto fusto era ramificato all’estremità superiore del terzo segmento, di tre anni di età. A tale estremità, un centimetro sotto il ramo, detto fusto presen- tava un corpo legnoso con una superficie di sezione di cm. 1,59 e con circa 4.800 vasi (a calcolo, avendoli contati in un ottavo di sezione) così ripartiti: 1.150 nell'anello esterno, 1.500 nel secondo anello e 2.150 nell’anello interno. Misurate nel solito modo cinque serie radiali di vasi scelte tutto intorno al fusto lontane l’una d’altra, trovai: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cell. diam, rad. cell. diam. rad. cell. sa. periv. Li periv. U, periv. ITA periv. ui, periv. 50 13 64 14 100 21 100 15 84 15 80 16 60 14 106 21 50 12 102 18 9 98 16 90 16 90 15 100 ed 116 19 = 80 15 40 bo) 24 9 116 20 96 17 2) 24 8 70 15 106 24 92... 18 106. 25 o) T4 19 80 16 44 11 120 21 100 26 SJ 54 11 60. 13 80 14 DO SRO 9821 2] 100 21 92 18 86 19 1001/23 50 15 100 19 108. 24 102 20 116 23 120 21 44 11 80 23 40 12 22 T 50 10 24 7 44 Il 28 lo) 44 14 26 12 58 17 30 10 60 12 72 18 54 13 8 | 42 12 90 21 80 16 60 18 50 10 E i 62 15 68 16 60 Al 70 17 54 15 9) 84 16 30 9 70 14 104 18 52 13 BalS0 — IELG DD» (edi 960017 LMR TESO Fil 22 8 34 9 70 15 54 14 62 14 S | T4 15 54 14 s0 18 42 9 104 22 56 16 100 20 50 14 50 14 40 10 24 ll 50 14 70 14 40 12 34 ll è ide diete seine since n nn — 483 — în una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam.rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam.rad. cell. diam. rad. cell, tii periv. I. periy (223 perlv. MH, perlv. ATI periv. 46 15 20 6 32 9 32 11 28 9 50 14 20 T 64 14 46 13 30 10 ° 40 13 20 8 40 12 56 9 34 9 :\ 44 13 20 8 32 9 56 12 70 12 El 46 11 18 7 32 8 40 10 50 14 e) 50 10 20 8 14 T 34 10 30 T il 34 11 30 12 24 8 24 9 30 8 ei 40 ll 40 10 60 16 40 12 16 lo) z 56 15 22 10 64 13 12 6 10 6 50 12 34 T 24 T 24 9 24 9 colle seguenti medie complessive: per l'anello esterno, u. 80,48 per il diametro radiale dei vasi, e 16,62 per il numero delle cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 19.100 cell. periv. in tutto l'anello; per il secondo anello, u. 57,72 per il diametro radiale dei vasi, e 13,66 per il numero delle cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 20.500 cellule perivasali in tutto l’anello; per l’anello interno, w. 35,44 per il diametro radiale dei vasi, e 10,08 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 21.670 cellule perivasali in tutto l'anello. Totale complessivo di cell. periv. in tutta la sezione, circa 61,270. Passando appena sopra la ramificazione, alla base del quarto seg- mento (di due anni di età) del fusto trovai, su una superficie di se- zione di cm.* 1,85, 3800 vasi (ancora a calcolo, avendoli contati in un ot- tavo di sezione) così ripartiti: 1.000 nell’anello esterno e 2.800 in quello interno. E studiate, come sopra, cinque serie radiali di vasi, rilevai: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. diam.rad. cell. Hi periv. U. periv ITA periv. ILA periv. di periv. / 88 12 64 13 96 18 100 23 72 17 | 24 (o) 84 17 te(0) 17 100 19 100 18 2 104 17 60 16 60 12 90 20 12 15 =| 120 22 110 21 124 22 104 20 100 21 2)180 . 27 110 19 80 16 92. 20 90 UT ° 90 20 94 18 te(0) 18 80 16 80 22 Sf 40 1 10015 9021 58 (14 64 12 | 44 1l 116 22 64 16 A860 13 90 15 50 15 54 13 80 18 80 18 106% 15 \ 70 18 54 10 82 20 42 11 14 19 — 484 — in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. (A periv. 7) periv. ui periv. U. periv. I, periv. Si | 60 13 60 14 38 8 50 13 32 9 GS 62 16 60 13 40 9 80 18 70 16 | 60 13 90 19 80 19 48 12 24 8 of 50 13 90 18 T4 15 70 15 70 16 sc 34 12 68 14 90 17 64 16 80 18 RAN66 18 54 8 84 16 44 10 70 11 È I 34 10 60 10 70 19 50 12 70 11 < | 16 T 60 11 60 16 38 9 34 9 #\ 50 12 50 18 44 12 38 10 66 Jl e\ 40 12 44 9 34 10 44 I 44 12 colle seguenti medie complessive: per l’anello esterno, u. 81,92 per il diametro radiale dei vasi, e 16,82 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 16.820 cellule perivasali in tutto l'anello; per l'anello secondo o interno, u. 56,16 per il diametro radiale dei vasi, e 12,65 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 35.420 cellule perivasali in tutto l’anello. Totale complessivo di cell. periv. in tutta la sezione, circa 52.240. Nel ramo, un centimetro sopra la sua inserzione, trovai poi, con superficie di sezione di em.? 0,18, circa 1.200 vasi (ancora a calcolo. avendoli contati in un quarto di sezione), così ripartiti: 700 nell’anello esterno e 500 in quello interno. E in cinque serie radiali di vasi scelte come sopra e studiate nel solito modo: in una serie in altra serie in altra serie in altra serie in altra serie diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. diam. rad. cell. mu. periv. ui periv. u. periv. I7A periv. ITA periv. SI [ 34 8 30 9 30 9 30 8 34 9 Ss \ 38 13 28 T 32 13 20 T 40 10 2) 20 8 50 13 dt Il 28 12 38 Il ERE O 40 - 10 22 8 SIZE o) 62 18 Sl 4218 Pi 38 10 DOOREMIOI 80102 si 50 13 (fe nio 30) 12 30) 9 42 12 ol 20 6 24 8 2810 20 10 50 15 z| 36 9 20 6 32 9 10 6 38 Il E 40 10 44 12 38 12 30 8 38 12 o) 22 T 44 1 30 T 24 7 44 18 E 28 9 34 9 24 9 30 8 38 10 r\ 834 8 34 8 16 7 24 10 30 10 — 485 — colle seguenti medie complessive: per l'anello esterno, wu. 39,33 per il diametro radiale dei vasi e 11,25 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un to- tale approssimativo di circa 7.875 cellule perivasali in tutto l'anello; per l'anello interno, u. 30,72 per il diametro radiale dei vasi, e 9,56 per le cellule perivasali di ciascun vaso, il che porta ad un totale approssimativo di circa 4.780 cellule perivasali in tutto l’anello. Totale complessivo delle cellule perivasali in tutta la sezione, circa 12.655. E così prendendo in considerazione tutta Ja ramificazione, sopra e sotto di essa, si aveva: nel fusto nel fusto sotto sopra la ramificazione la ramificazione e nel ramo aumento numero totale dei vasi. . . 4.800 3.800 + 1.200 = 5.000 da 1 a 1,041 » > delle cell. per. 61.270 52.240 + 12.655 = 64.895 VA 057 e cioè Ze cellule perivasali sono aumentate in proporzione più forte dei vasi, e ciò benchè le dimensioni dei vasi siano alquanto diminuite. Come variavano le dimensioni dei vasi e il numero medio delle cellule perivasali di ciascun vaso nei singoli anelli e nei singoli seg- menti di diversa età lungo il fusto della stessa pianta di Sterculia pla- tanifolia, risulta dal seguente quadro nel quale per economia di spazio ho raccolto le medie risultanti dallo studio di cinque serie radiali di vasi per ogni sezione: Numero medio ì Diametro radiale medio delle cellule perivasali per vaso La la dei vasi È anello Da 30 40 ho anello Zo 30 40 50 estern.| anello | anello | anello| anello ||estera.| anello | anello | anello | anello pi; È ) pa 7 Ter HM, fd. $ FASE Segmento eu alla base | 10,38| 9,32|10,78|10,26| 9,76||47,12| 35,28 | 49,40|46,68|43,00 (di 5 anni) in alto |15,30|15,48|15,02|13,56| 8,86) 76,28) 72,20| 68,96 |58,44| 25,08 | Segm. secondo LAT base | 15,76 | 15,50| 14,12 | 12,56 78,77 | 72,82 | 65,64| 52,44 (di 4 anni) in alto |16,16|14,26|12,24| 9,68 80,88 | 65,68 | 54,88 | 29,44 Segmento terzo alla base |16,95| 16,02| 13,28 78,88] 71,44 | 58,68 (di 3 anni) in alto |16,62 13,66| 10,08 80,48 | 57,72 | 35,44 Sr mg alla base | 16,82 | 12,65 81,92 | 56,16 (di 2 anni) in alto |14,34| 10,30 67,96 | 38,68 Segmento quinto alla base 13,98, 65,36 (di un anno) in alto |10,82 42,72 — 486 — E in un’altra pianta pure di Sterculia platanifolia, avente quattro anni di età e conseguentemente il fusto distinto in quattro segmenti: Nuance ao delle eg periv. Diametro radiale medio per ogni vaso [la dei vasi anello | 20 30 | 40 | anello | 20 30 40 |esterno| anello | anello | anello ||esterno| anello | anello | anello sea) x i sn vi Radice (senza distinzione di anelli) | 8,309 | || 42,99 | | Segmento basale (alla base | 9,51] 9,39| 9,17| 8,85 | 40,91 | 39,90| 36,90] 34,33 (di 4 anni) Ì in alto |1579| 1421] 11,57| 9,85] 83,99) 69,08| 54,80] 32,55 | Il | | MEER | Rec SALE Segmento secondo ) alla base | 16,72 | 15,12 | 11,97 | | 86,70 | 74,99 | 57,55 (di 3 anni) ì in alto |.16,53| 13,42| 8,77] | 83.73 66,44] 32,14 | | | | Segmento terzo \ alla base | (e 12,95 | 85,20 | 67.00 (di 2 anni) (in alto | 15,90) 11,62 77,50 | 52,07 | Segmento quarto | alla base | 13,80 | 68,55 (di 1 anno) | in alto | 10,71| 44,58 Da ambedue i quadri si vede che non solo i vasi delle radici (quadro secondo) hanno un minor numero medio di cellule perivasali, ma tale numero medio cresce, in generale, verso l’alto, salvo in ogni segmento l’anello interno che si esaurisce nel segmento medesimo, e che presenta rapporti diversi perchè in esso alla base predomina il legno secondario e in alto è rimasto predominante quello primario. Dove non sì ha, procedendo da una sezione inferiore ad una supe- riore, aumento numerico delle cellule perivasali, si nota quasi sempre considerevole diminuzione delle dimensioni dei vasi, sì che relativa- mente a queste le cellule perivasali appaiono sempre più fitte. Variazioni simili nel numero delle cellule perivasali e nelle dimen- sioni dei vasi riscontrai in molte altre piante o parti di piante. In una pianta maschile di Canmnadis sativa, alta m. 1,42, studiai quattro serie radiali di vasi poste lungo due diametri inerociantisi ad angolo retto, in tre sezioni: una alla base del fusto, 2 cm. sopra terra; una a un metro di altezza, sotto ai rami inferiori dell’infiorescenza; ed una terza a m. 1,20, in mezzo all’ infiorescenza. E trovai le seguenti medie: alla base, u. 42,30 per il diametro radiale dei vasi e 9,71 per il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso; “> dop — a un metro di altezza, n.43,75 per il diametro radiale dei vasi (con aumento da 1 a 1,034 su quello che era alla base) e 10,84 per il numero medio di cellule perivasali (con aumento da 1 a 1,116, supe- riore cioè all'aumento delle dimensioni dei vasi); in alto, wu. 29,53 per il diametro radiale dei vasi (con diminuzione da 1 a 0,675) e 8,63 per il numero medio di cellule perivasali (con di- minuzione solo da 1 a 0,796). In un ramo di un anno di GZycine sinensis, semplice, lungo m. 2 ed attaccato verticalmente ad un muro, studiai due sezioni fatte una a due centimetri dalla base, l’altra un metro circa più in alto, e trovai le seguenti medie: alla base, u. 59 per il diametro radiale dei vasi e 12,20 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso; più in alto, w. 73,71 per il diametro radiale dei vasi (con un au- mento da 1 a 1,249 su quello che era alla base) e 15,43 per il numero delle cellule perivasali (con un aumento da 1a 1,264, superiore anche qui all’aumento delle dimensioni dei vasi). Ho osservato inoltre, e lo si vede nelle figure 1 e 2 della Tavola V, che mentre in basso gli elementi che stanno intorno ai vasi sono in oran parte fibre a parete ispessita, in alto invece abbondano gli ele- menti a struttura parenchimatosa, con pareti più sottili. In un ramo di un anno di osa canina, semplice, lungo m. 4 ed esso pure attaccato verticalmente ad un muro, studiai una sezione alla base ed una a metà circa e trovai le seguenti medie: alla base, u. 33,25 pel diametro radiale dei vasi e 8,75 per il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso; due metri più in alto, u. 35,66 pel diametro radiale dei vasi (con un aumento da 1 a 1,072 su quello che era alla base) e 9,50 per le cellule perivasali per ciascun vaso (con aumento da 1 a 1,085, supe- riore all'aumento avutosi nelle dimensioni dei vasi). Inoltre, e lo si vede nelle figure 9 e 10 della Tavola VI, mentre alla base molti vasi sono circondati completamente da elementi fibrosi a parete ispessita, più in alto tutti toccano da qualche lato le cellule a pareti sottili di qualche raggio midollare. L'aumento prevalente del numero degli elementi parenchimatosi ri- spetto al numero degli elementi vascolari dei fasci xilemici ed in ge- nerale delle vie acquifere si vede anche più negli organi erbacei. Ec- cone alcuni esempi: — 488 — Pieciuolo fogliare di Adiantum lungo | cm. 24 (Tav. VIII, 3e 4)... .. | { Fascio dorsale di picciuolo fogliare di | | Owxalis esculenta, lungo em. 27,5 | ave SVITIESISe 22) Arie. esi | | | L’intiera sezione del pieciuolo della | stessa foglia ft. SILEMIO | L’intiera sezione del picciuolo di altra foglia,-lungo cm. 27... .. | || L’intiera sezione del picciuolo di altra iosa; luogo temi sO e Fascio laterale di internodio di Cle- matis vitalba, lungo em. 20 || Fascio dors.di pice. fogl. di Clematis sp. | Fascio laterale di picciuolo fogliare di Ìl Arum italicum (Tav. V, 5 e 6). . i) Il Anche negli organi nei quali, assumendo i vasi una Numero totale dei vasi Vdella calate VI | alla | in rap- alla in rap- base | alto porto base alto porto 127 128 | 2,007 167 175 |1,047 24 29 | 1,208) 164 233 |7,421 76 91 | 1,197|| 722 | 1365 |1,590 104 111 | ,,067|| 1144 | 1332 |7,164 138 155 | 1,123] 1656 | 2247 |7,356 29 DIZZO 95 153 | 1,610 20 20 | 1,000 66 75 | 1,136 18 VI TAZIATA 47 77 |1,638 funzione la- terale meccanica, si addossano alla base gli uni agli altri sì che si tro- vano ivi più numerosi che in alto, aumenta in alto il numero relativo e talora anche quello assoluto degli elementi perivasali: Numero totale dei vasi Numero totale delle cellule perivasali alla in rap- alla in rap- base alto porto base alto porto Fascio dorsale di piceiuolo fiorale di | Primula obconica (Tav. VII 3 e 4) . 19 11 | 0,578 61 44 [0,721 | Porzione di fascio di rametto di V2- scum album (Tav. V, 5 e 6) 43 16 | 0,372 37 35 [0,945 Fascio laterale di picciuolo di foglia di Sedano (Tav. VI, lle 12)... 40 29 | 0,725|| 146 168 | 2,150 Fascio dorsale di picciuolo fiorale di Viola tricolor (Tav. V, 3 e 4) 34 18 | 0,529 50 58 [1,160 Fascio dorsale di picciuolo fogliare di Ippocastano (Tav. V, 7 e 8)... 23. 26 | 1,130|| 121 132 | 1,090 L'aumento prevalente del parenchima nei vasi lo si segue poi me- glio nelle nervature del lembo fogliare e loro ramificazioni, fino alle ultime, nelle quali, come è noto, una o due trachee terminano e si esau- riscono in una guaina di cellule a pareti sottili. — 489 — In certi casì (e lo si vede nella figura 2, Tav. VII, nella quale pet facilitarne il rilievo furono segnati più grossi i contorni dell’ insieme delle cell. periv. di qualche vaso) le cellule perivasali sono disposte radialmente attorno ai vasi e formano quasi con essi un insieme anato- mico ben distinto in mezzo agli altri tessuti. Tale disposizione è sem- pre meglio visibile nella parte alta di un organo che non nella parte bassa. L'aumento numerico, verso l’alto, dei vasi e delle cellule perivasali, in relazione colla traspirazione e colla su- perficie degli organi traspiratori. Nel primo contributo di queste mie ricerche ho rilevato una certa relazione tra l'aumento numerico dei vasi, verso l’alto, e l'intensità della corrente traspiratoria e quindi le condizioni esterne di traspirazione e la superficie degli organi traspiratori cui i vasi stessi sono diretti. Una relazione ancora più stretta si può osservare anche tra con- dizioni e superficie di traspirazione da una parte e aumento assoluto 0 relativo del numero delle cellule perivasali dall’altra. Infatti confrontando tra loro picciuoli di foglie di eguale età svi- luppatesi su rami equivalenti di piante esposte, a parità delle altre con- dizioni, le une al sole e in piena traspirazione, le altre all'ombra e a traspirazione debolissima trovai: (vedi quadro a pag. 490). Risulta dal confronto che al sole, e cioè in condizioni di forte tra- spirazione, il numero delle cellule perivasali è aumentato, passando dalla base alla parte superiore dei picciuoli, in proporzione maggiore che il numero dei vasi, mentre ciò non è avvenuto, o solo in misura assai tenue, nei picciuoli delle foglie cresciute all'ombra, in condizioni di debole traspirazione. Ad un risultato analogo si perviene pure tenendo conto, anzichè delle condizioni di traspirazione, della superficie degli organi traspira- tori, e studiando o picciuoli di foglie alle quali sia stata all’inizio am- putata una parte del lembo, o picciuoli di fiori o infiorescenze in diverso stadio di sviluppo. Per le foglie ecco quanto ebbi occasione di constatare: (vedi quadro a pag. 491). E pei fiori, confrontando i picciuoli di fiori ed infiorescenze a di- versi stadî di sviluppo e cioè con un numero diverso di organi tra- spiratori, trovai: (vedi quadro a pag. 492). E cioè dove la superficie degli organi traspiratori è maggiore (sia per la soppressione, negli organi di confronto, di una parte del lembo, s ogmuruip | ge | oxnutump I | LOT 1 - | oxmutuiip | 0g | Og[e ut + L ie I IT BI 22 gl 08 ‘| osequte -0AR]) Ionword 1uIsopowt 19p a]esaop O19SEJ [] | 168 66 85 P1G-| anuqui[e \\VIOZANID WIR: SINO: TT ROrNe n DARA TOHIOO I \IBTUTUP | GLL |SITUIOP|G8 ||Z84‘ Opour ossags o]jau 036}3 813 ‘819 po Ip eI[So; anp 233[2 IP _ITontooIq sue si vale Ke TR aaa heitae e g1dos awo09 99CI381) ‘819po Ip aurora a1[F0} anp ip I]jontodIT SARI a Oque] Uo9 @1}[8,] ‘01919Ur oqua] uoo eun ‘BI0po OIUBIOS Ip QUIOIA 21[F0]} emp ip 1]ONT9AIT | * 0 t*> + ** * *Opou 08s9gs O[[au a79j -JB13 ‘OgIA IP @UIOIA 21]S0J AMP esqje Ip 1]jonidorq * 0gezza urp Oquia[ è 21)[e,] ‘OIOMUI qua] è BUN ‘OgIA IP _QUIOIA aI[TOj amp Ip_IjoniooIq e 0 Tai alla tao ae " (c-a ‘54 ‘X] ‘A&]) Ionroord 1ss93s ui Saigon I **** 2[BuIuI9] 83391]50z @[[Op eIBALIA BaZ[e,] ‘BuouIr eIBrose[] eun “ds CET) ASSO Ip agsoddo a1]80} ONp Ip tondo Atti dell’Ist. Bot. dell'Università di Pavia — Serie II. — Vol, XII 36 — 499 — 284 «I « |6681 | 68° » 1,12| 7098| » 1»1,13|980] » 1 » 1,06 | 6350| » 1 » 1,06 Produzione sperimentale di variazioni nei rapporti numerici tra vasi e cellule perivasali. In principio della scorsa primavera ho preso alcuni rami giovanis- simi di piante di C7ematis coltivate come ornamento nell’Orto Botanico e li ho piegati verso il basso obbligandoli a crescere in tale direzione e all'ombra, mentre i rami opposti ad ognuno di essi erano stati’ assi- curati in posizione verticale ed esposta al sole. Questi ultimi rami, come è naturale, presentarono una vegetazione molto più rigogliosa dei primi, sì che a sviluppo completo avevano anche uno xilema assai svi- luppato indice di una corrente ascendente traspiratoria di gran lunga più forte di quella dalla quale erano percorsi gli altri rami piegati verso il basso e rimasti molto più deboli. | i — 494 — Studiai tale xilema alla base e nella parte superiore (alla distanza di mezzo centimetro dai nodi) di internodî corrispondenti in ambedue le specie di rami e precisamente contai il numero totale dei vasi nella sezione, misurai il diametro radiale di dieci serie radiali di vasi e ne contai pure le cellule perivasali. Potei così vedere quanto la direzione . data al ramo ed il suo maggiore o minore sviluppo vegetativo possono avere influenza su le variazioni numeriche dei vasi e delle cellule pe- rivasali a diversa altezza. Ecco qualche esempio: Ramo tenuto verticale verso l’alto Ramo piegato verso il basso E RI 9 Numero 2 Numero Numero 22% Numero Di 9IGlE TNA delle cellule ||5 82 dsani delle ceo 4 go» perivasali so” perivasali # ag Pa ® do, aumento Ra aumento || ti Bag aumento fon aumento” Ti (LA U Li internodio inferiore di ‘) alla base | 48,06 (315 4133 29,66 | 260 dimimità 2597 diminvit0l due rami opposti . in alto | 53,74|360| da1a1,17 |4885| da1a1,19 || 35,38 |210| da1a0,80 |2226| dal 00 L’ internodio inferiore di alla base | 41,95 |270 3451 Dl) EU | aumento Dei aumento altri due rami opposti | ;n alto |49,47!290| » 1>1,07 [39038| + 1>1,13||32,15!260! dai a 1,13 |2603| dala 1,17 Il 2° internodio degli alla base | 53,70 | 165 | 2221 37,73 | 110 1142 h: stessi rami . . in alto |59,02|210! » 1>1,27 |2903! > 11,30 || 36,38 155 | » 1>1,41 |1560] > 1137 L’internodio inferiore di alla base | 40,64 | 370 | 4390 32,23 | 242 2425 altri due rami opposti | jin alto |42,92|400| » 1>1,08 [4875] > 1>1,11||3648|265| > 1>1,09[2798| > 1>1, Il 50 internodio degli {| 8!la base | 45,96 |235 2961 37,26 | 158 1810 i scanio ì inalto |4372|335| > 1>1,42 [3983] > 1>1,33 || 4092 195 |» 1>1,28 [2200] > 1>12î i Si può dunque dire che dove la corrente traspiratoria era più forte, e cioè nei rami eretti verso l’alto, passando dalla base alla parte su- periore degli internodi, il numero delle cellule perivasali è quasi sempre aumentato in proporzione maggiore che il numero dei vasi, mentre ciò non si è verificato, o solo in misura più esigua, nei rami diretti verso il basso e percorsi da una corrente traspiratoria indubbiamente più de- bole. Qualche caso nel quale la regola non appare rispettata trova la sua spiegazione nelle variazioni delle dimensioni dei vasi. È poi anche da rilevare che confrontando le sezioni corrispondenti delle due specie di rami, si vede che i rami diretti verso l’alto e per- corsi da una forte corrente traspiratoria presentano un maggior numero tanto di vasi quanto di cellule perivasali che i rami diretti verso il basso, ma il rapporto d’aumento delle cellule perivasali è più forte che quello dei vasi. Infatti se nelle dieci sezioni alle quali si riferiscono i dati della tabella qui sopra riportata prendiamo come unità il numero 495 — dei vasi o delle cellule perivasali che si contano in ognuna di esse nei rami diretti verso il basso, i numeri delle corrispondenti sezioni dei rami opposti diretti verso l’alto sono rispettivamente: 121 DITTE 50 95 I 50 TAR) per le cellule perivasali 1,59 2,19 1,55 1,49 1,94 1,86 1,81 1,74 1,63 1,78 A parecchie piantine di Acer Pseudoplatanus di due rami, cre- seenti le une vicine alle altre in un’ainola dell’Orto Batanico, levai, verso la fine dello scorso luglio, quasi tutte le foglie sì da rallentare o rendere pressochè nulla la corrente traspiratoria che saliva nel loro legno. Ad altre piantine tagliai, per ottenere lo stesso effetto, la metà superiore del fusto portante quasi tutte le foglie. Più tardi, verso la fine di agosto, misurai nelle une e nelle altre le dimensioni dei vasi e contai le cellule perivasali per ciascun vaso in tre sezioni diverse: nella ra- dice a un centimetro sotto il colletto, nel fusto a due centimetri sopra il colletto, e ancora nel fusto a 30-35 centimetri dal suolo. Tenni però distinti i vasi più esterni, del legno più giovane, formatosi dopo l’ope- razione di cui sopra, da quelli più interni, del legno più vecchio, for- matosi prima dell’operazione quando la pianta era in attiva traspira- zione. I dati così ottenuti li confrontai con quelli rilevati nello stesso modo da piantine normali di controllo, cresciute con tutte le loro foglie vicino e insieme a quelle amputate o sfogliate. Presento nel seguente quadro (vedi pag. 496) i risultati di tali osservazioni per tre piantine sfogliate, per tre troncate e per tre la- seiate intiere per controllo. Essi risultati corrispondono a quelli avuti collo studio di pareechi altri individui. Se ora si considerano insieme le tre piante sfogliate, le tre tron- cate e le tre normali, e si cerca come variano in generale in esse tanto il diametro radiale dei vasi quanto il numero medio delle cellule peri- vasali per ciascun vaso quando si passa dalla radice alla base del fusto e poi ancora più in alto, si vede che nel legno interno più vecchio (for- matosi prima dell'inizio dell'esperienza e cioè quando tutte le nove piante erano in condizioni normali ed uguali) le variazioni avvengono in uno stesso senso in tutti e tre i gruppi, e cioè: il diam. rad. med. dei vasi, posto 1 quello nelle piante sfogliate nelle piante troncate nelle piante normali allabase poco più alla base poco più alla base poco più che si ha nella ra- del fusto in alto del fusto in alto del fusto inalto dice, diventa . . . 1,04 1,07 0,91 0,95 1,03 0,96 il num. med. delle cell. periv., posto 1 quello dei vasi della radice, MONA... ...... I,Ll 1,19 1,06 1,20 1,18 1,26 — 496 — Piante normali di confronto Legno esterno giovane Legno interno più vecchio Diametro radiale | Cellule perire || Diemgiro radio | Colite pei sini .| Variazione | Mun,| Variazione |\.yom.| Variazione | leato| Variazione ! nella radice . . .29,74| 7,98 | 26,99 (7,08 I ERI ‘alla base del fusto|22 59 dala 0,76 | 7,00 | da 1 a 0,88 |[32,24| da1a1,19|8,37|dalal 19 ° la cm. più in alto|19,66| » 1 » 0,66 | 6,61| » 1 »0,83|32,88| » 1»1,21|9,56| > 13/00 :| nella radice . . .|20,50 5,50 28,36 7,25 = ail l allabasedel fusto|15,28| » 1 » 0,74|4,57|» 1»0,83|25,60| » 1»0,90|7,50|» 1»108 dE \ 40 cm. più in alto|16,07| » 1 » 0,78|4,63| » 1»0,84|(27,56| » 1»0,97|8,23| » 1 » 1,13 23 In (alla base delfusto|18,30 6,50 19,25 6,52 o cm. più in alto[14,11| » 1»0,77|6,06| » 1»0,93|20,03} » 1+1,04|7,02| > 1»1, | nella radice . . .|17,00 6,00 28,53 6,88 a atm 12,85| » 1»0,75|5,28| » 1»0,88|[24,23] » 1>»0,84|7,05|» 1» 2 20 cm. più in alto|18,00| » 1 » 0,78 |4,67| » 1>0,78[2461| » 1»0,868,14| » 1» 1,18 3 ‘ nella radice . . .|11,23 5,33 29,24 6,28 5 pl a 12,00) » 1 »1,)6|5,00| » 1»0,93|(25,53| » 1 »1,14|7,388| > 1»; - 20 em. più in alto|11,25| » 1 » 1,00|4,87| » 1>0,91|(23,40| » 1 »1,05| 7,73] » 1» 1,28 I ( nella radice . . .|19,00 6,00 ; 31,53 7,85 ‘ pianta } alla basedel fusto|18.14| » 1 » 0,691 5,14| » 1» 0,8512426] » 1»0,76|7,70| » 1 »0,98 { nella radice . . .|27,75 7,16 29,91 6,08 | pianta | alla base del fusto[24,25| » 1 »0,87|6,62|» 1»0,92|31,08| » 1 >1,08|812| » 1»188 35 cm. più in alto|23,33| » 1 »0,84|7,50| » 1 »1,04|[24,16| » 1»0,80|8,42| » 1 » 1,38 (nella radice . . .|17,25 6,25 25,49 6,89 ‘ piahta | Alla base delfusto|13,39) » 1 »0,77|5,77| » 1»0,92|25,26) » 1 >0,99|7,46|» 1 »10 | | F {30 em. più in alto|15,15) » 1»0,87|5,66|» 1»0,90|25,70] » 1»1,01|853|» 1» nella radice . . .|12,75 4,37 22,60 6,33 è) | \ FRA ‘ alla base del fusto. 10,90) » 1»0,85|5,00| » 1» 1,14|24,40| » 1>1,08|7,20| >» 1»1jl 30 cm. più in alto|11,14) » 1 »0,87|5,28| » 1 » 1,20|[24,26] » [er » 1,07 |7,53| » 1» 1,18 — 497 — con un aumento costante, verso l’alto, del numero medio delle cellule periv. per ciascun vaso, ‘anche se le dimensioni dei vasi diminuiscono. Invece nel legno giovane, formatosi dopo l’inizio dell'esperienza e quando nei primi due gruppi di piante la corrente traspiratoria era stata quasi arrestata in seguito alla soppressione degli organi traspi- ratori, le variazioni non sono nello stesso senso e si ha: il diam. rad. medio dei 0 CR e n che si ha nella ra- delfusto in alto del fusto in alto del fusto iu alto dice, diventa . . . 0,75 0,74 0,83 0,89 0,83 0,86 il num. med. delle cell. periv. per ciascun va- so, posto 1 quello che si ha nella radice, di- TVD: STE 0,85 0,87 0,89 0,84 0,99 1,04 e cioè nelle piante normali, nelle quali era rimasta sempre viva la cor- rente traspiratoria, il numero delle cellule perivasali per ciascun vaso è aumentato verso l’alto in misura molto più forte di quel che non sia aumentato il diametro medio dei vasi, mentre nelle piante sfogliate 0 troncate tale numero verso l’alto è diminuito. Nello scorso luglio ad un ramo di GeZso dell'Orto Botanico furono levate tutte le foglie sì da ridurre quasi a nulla la traspirazione e la corrente traspiratoria che lo percorreva. Due mesi dopo fu studiato il legno più esterno, formatosi dopo la sfogliatura, alla base del ramo stesso e lo si è confrontato col legno esterno di altro ramo vicino al precedente ma rimasto per tutta l’estate in condizioni normali, con tutte le sue foglie ed in piena traspirazione. Nel ramo normale i vasi più esterni del legno ultimo formato avevano un diametro radiale medio di w. 23,80, con un numero medio di cellule vasali, per ciascuno, di 7,9; nel ramo sfogliato invece, dopo arrestata la corrente traspiratoria, i vasi si formarono più grossi ma con un minor numero di cellule perivasali: diametro radiale medio w. 34,60; cellule perivasali per ciascun vaso 7,3. Al principio dello scorso aprile (1914) a due grosse piante di Z*o- binia di 20-22 anni di età tagliai tutti i rami appena sopra il tronco che era alto due metri e mezzo circa; ad altre due piante eguali e vi- cine alle precedenti, lasciai tutta la chioma ma asportai, alla base del tronco e per quasi la metà tutto attorno ad esso, la corteccia e l’al- burno; altre piante finalmente, sempre eguali e vicine alle precedenti, lasciai intatte per controllo. Studiai poi, nel mese di agosto successivo, AGR il legno che si era formato tanto alla base che nella parte più alta di tali tronchi posti in condizioni sì diverse di funzionamento, in quanto: nelle piante intatte avevano servito durante tutta la stagione vegetativa ad una corrente traspiratoria forte e normale; nelle piante capitozzate erano stati percorsi da una corrente assai debole necessaria solo ad ali- mentare i giovani rami avventizî sviluppatisi al posto dei grossi rami tagliati; e nelle piante ferite alla base erano stati percorsi da corrente traspiratoria forte ma anormale. In ogni pianta misurai lo spessore del- l'anello di legno formatosi nel periodo vegetativo considerato, e studiai nel solito modo sei serie radiali di vasi appartenenti all’anello mede- simo. Ecco i risultati di tali osservazioni: [Diametro radiale medio || Num. medio di cellule SEGNO dellleeno Î dei vasi periv. per ogni vaso i ; alla in 3 AID LE LV ElLo base | alto | aumento la te aumento IMI mm. (7A u 5,0, col 2%, dei d0E 18 pianta vasi occupati | 5,9, senza tilli . ||184,96| 160,44| da 1a0,86 || 18,60 | 20,72| dala1,1) Piante normali di ( Cartura controllo ..... ( 3,0, col 24 °/) dei | 5,5; col 15% dei Zac» vasi occupati vasi occupati da tilli ... da tilli .... |[216,33| 188,95) =» 1»0,87 || 21,26| 21,62| » 1» 1,01 1,5, co1 8%, dei | 1,2, col 20%, dei 1a pianta vasi ostruiti vasi ostruiti 4 SA e SE aa Piante capitozzate . da tilli .... da tilli ... . ||178,99| 155,79 1» 0,87 || 19,00 | 19,23 1» 1,0) la; » 1,1,c014°% di tilli | 1,2, senza tilli . |166,88|151,75) » 10,90 || 20,50] 19,50| » 1» 0,9 12 pianta | 1,2, senza tilli . | 0,8, senza tilli . || 148,24| 153,49] > 1» 1,03 || 18,16|18,75| > 1> 1,0 Piante ferite alla base 28» 5,0, col 12 %/, dei 5,1 » > vasi ostruiti da tilli . .. . || 131,94] 149,101 » 1> 1,12 || 16,16] 16,15! » 1>1,0 Dal che si vede: 1.°) nelle piante intatte di controllo, il cui tronco era percorso da una corrente traspiratoria normale, in alto si ha una maggior quan- tità di legno (spessore maggiore dell'anello), i cui vasi continuano a funzionare più a lungo (minor numero di vasi ostruiti da tilli) e pur essendo più piccoli vengono in contatto con un maggior numero di cel- lule perivasali ; i ì 2.9) nelle piante capitozzate, il cui tronco era percorso da una corrente traspiratoria assai debole, si ha in alto o minor quantità di legno con maggior numero di vasi ostruiti da tilli, oppure un aumento quasi insensibile; i vasi sono più piccoli ma diminuisce anche il numero delle loro cellule perivasali; 3.°) nelle piante mancanti di una parte di alburno alla loro base, - pur essendo stata forte la corrente traspiratoria, siccome il legno in alto i A — 499 — era già quantitativamente più sviluppato perchè lasciato completo tutto intorno al fusto, se ne sviluppò meno che alla base, con maggior nu- mero di tilli e con un numero medio di cellule perivasali press’a poco invariato benchè le dimensioni dei vasi vi fossero maggiori. Ad una pianta di Datura stramonium, il cui fusto all'altezza di 26 cm. da terra si biforcava in due rami perfettamente eguali, furono levate, nello scorso giugno, tutte le foglie portate da uno di detti rami e sue ramificazioni secondarie, lasciando solo le gemme apicali e con- tinuando poi ad asportare le nuove foglie di mano in mano che si svi luppavano da queste. Il ramo così sfogliato crebbe più piecolo dell’altro, raggiungendo solo il diametro di cm. 1,6 con una superficie di sezione del legno (escluso il midollo) di cm.° 1,16, mentre il ramo rimasto colle sue foglie arrivò ad un diametro di cm. 2,16 e una superficie di se- zione del legno di cm.” 2,32. Nell’uno e nell’altro ramo studiai nel solito modo, traendo le medie da sei serie radiali complete di vasi, una sezione trasversale alla base (ossia appena due centimetri sopra la biforcazione) e una più in alto, appena due centimetri sotto il primo nodo. Poi, siccome ambedue i rami all'estremità del primo internodio si biforcavano, studiai ancora, da ambedue le parti e sempre nello stesso modo, le sezioni dei due rami fatte due centimetri sopra la base. Omettendo per economia di spazio i dettagli delle singole sezioni, ecco i risultati ottenuti dalle medie delle moltissime osservazioni fatte: Ramo con tutte le foglie Ramo sfogliato Numero totale Numero totale Dian: Na. Numero totale Numero totale pom Nin) dei vasi delle cell. periv. | med. alt dei vasi delle cell. periv. | med. 3 asso- | dei | periv. E dei | periv.. aumento | #°5° | aumento | ‘2°! |P-ogni| 8880-| “umento |99° | aumento |Y85! |p. ogni luto luto u. | Y250 || luto luto 7A vaso 105.790 51,31 | 12,23 || 5.500 63.300 48,54 | 11,51 dala1,27 | 127.600) dal1a1,20| 4872! 11,60}f6.200| dala1,12 |69,320| da1a1,09 | 45,75 | 11,18 | 13.800,» 1»1,25 | 163.120] > 1>1,27| 47,15| 11,82 ||6.700] > 1>1,08 |72.780] > 1»1,04 | 42,24] 10,86 1! Sotto i. rami, nel fusto principale si avevano 11.700 vasi con 144.000 circa cellule perivasali, e con vasi con diametro medio di 4. 55,09 e un numero medio di 12,30 cellule perivasali per ogni lato. Passando dunque «dalla parte superiore del fusto al complesso dei due rami, il numero dei vasi è aumentato da 1 a 1,21; quello delle cellule perivasali da 1 a 1,17; il diametro radiale medio dei vasi è invece diminuito da 1 a 0,961 mentre il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso è diminuito solo da 1 a 0,965. — 500 — Ho seguìto poi, tanto nella parte sfogliata che in quella lasciata colle sue foglie, il ramo più grosso ed ancora ho studiato in esso nel solito modo: una sezione alla base del primo internodio, una sezione in alto appena sotto il primo nodo, e le sezioni basali dei due rami di seconda biforcazione. Osservai: | Ramo con tutte le foglie Ramo sfogliato | =555:? $ TA MA ar: = ras IRE {7 FI Cs - ABU 3 | Numero totale Numero totale |Diam.| Num. || Numero totale Numero totale |Piam. | dei vasi | delle coell. iperiv; | 1E2d: | med. || aci vasi delle cell. periv. | T2d | ei vas | delle cell. periv. | med. | cell. | ei vasi elle cell. periv. | med || == È . = —__|.dei | periv. | | dei. Il AB8SO- | asso- | i i D | a aumento | 1550" | aumento | Men | p. uni! e aumento RASO aumento Nasi | | luto | | luto | 7 | vaso | luto luto IA rea S ZIO: DPI ISIS) SERE SR EI VI = | | |l || Alla base del- | | | | | | | || linternodio. | 7 400 | 87.400] | 46,69] 11,81 || 3.500 39.200 44,66 | Più in alto, | | | | | | || sotto al pri- | | I} | |; mo nodo...| 8.250| dalal,ll | 95.100| dala1,08| 44,18) 11,54 3.6100| dala1,02 | 40.030 dala 1,02 | 42,48 || Complessiva- | | | | | mente alla | | | base dei due | | rami sopra il | | | | primo nodo | 9.450] »1>1,14 | 111,500] » 1>1,17| 48,23| 11,80 || 4.100] > 1>1,13 | 44530] »1>1,11 | 40,12 Dal che si vede che nella parte alla quale vennero lasciate tutte le foglie sì che la corrente traspiratoria rimase sempre forte, passando dal basso all’alto il numero dei vasi e quello delle cellule perivasali aumentavano in proporzione molto più forte che nella parte sfogliata e con corrente traspiratoria ridotta. Alle ramificazioni poi, nella parte colle foglie, il numero delle cellule perivasali aumentava in proporzione maggiore del numero dei vasi, il che non avveniva nella parte sfogliata. Si vede inoltre che confrontando a livelli corrispondenti il sistema sfogliato col sistema munito di foglie, quest’ultimo presenta più vasi ma una proporzione ancora maggiore di cellule perivasali. Infatti as- sumendo come eguale ad uno tanto il numero dei vasi quanto quello delle cellule perivasali nella parte sfogliata, ai sei livelli studiati della parte munita di foglie si ha: per il numero dei vasi . . 1,57 — 1,79 — e per quello delle cell. periv. 1,67 — 1,82 — 2,05 — 2,11 — 2,29 — 2,80 2,24 — 2,22 — 2,37 — 2,50 Ho studiato due fusti di Cheiranthus Cheiri riuniti tra loro in parabiosi (innesto di approssimazione) all'altezza di circa 18 centimetri da terra e tenuti uno (erano in vaso) completamente all’asciutto, l’altro abbondantemente inaffiato. La parabiosi era vecchia di parecchi mesi, sì che si poteva ritenere che buona parte del legno sotto la regione del- l'innesto nel fusto tenuto all’asciutto si fosse formata sotto l’influenza — 501 — di una corrente discendente di acqua. ! In ambedue le piante studiai nel solito modo una sezione della radice a due centimetri sotto il col- letto, e due sezioni del fusto: una appena sopra il colletto, e l’altra 16 centimetri più in alto, appena sotto l'innesto. Ometto per economia di spazio i dettagli relativi ad ogni sezione e raccolgo nel seguente quadro i risultati ottenuti colle medie delle molte osservazioni fatte : FPianta inaffiata Une tenuta all’asciutto È Dimensioni dei vasi | Cellule perivasali || Dimensioni dei vasi Cellule perivasali diam. per diam. | per (rad. aumento ogni aumento rad. | aumento | ogni aumento A vaso DAI | vaso laradice, appena sotto | BpHettor<". -- . . |16,33 1,98 | |14,12| 7,50 fusto, appena sopra | | Bollea n, 17,11|dala1,04| 8,05 | da1»1,06|15,33| dala1,08) 7,88 dala1,05 fusto, più in alto, A tto l’innesto . . . +. |18,25| » 1» 1,06| 8,43| » 1»1,04||18,30| » 1» 1,19] 6,859) » 1a 0,86 Dal che si vede che mentre l'inversione della corrente nella pianta tenuta all’asciutto non ha avuto grande influenza sui cambiamenti di dimensioni dei vasi, dimensioni che tanto nell’una che nell’altra pianta aumentano dalla radice al fusto e dal basso in alto, si è invece avuto una inversione nelle variazioni numeriche delle cellute perivasali: nella pianta normale, percorsa da corrente ascendente, il numero medio di tali cellule è aumentato dal basso verso l'alto e passando dalla radice al fusto è aumentato in proporzione maggiore del diametro radiale dei vasi; nella pianta tenuta all’asciutto invece e percorsa da corrente di- scendente, esso numero è aumentato leggermente, e in proporzione mi- nore del diametro dei vasi, passando dalla radice alla base del fusto, e poi salendo lungo il fusto è diminuito. 1 Il materiale mi venne dato dalla sig.®* dott. Eva Mameli ed aveva servito per il suo studio: Note di parabiosi vegetale (Atti dell'Istituto Botanico di Pavia, Ser. i, Vol. xvi, 1915, pag. 103-119 e due tavole). L’inversione della corrente li- quida nei fusti tenuti all’asciutto è stata messa in rilievo, in quelle note, con pa- recchie ingegnose esperienze ed osservazioni. =—. 502. — Variazioni nella struttura del legno e dei suoi elementi, procedendo dal basso all’alto. Le variazioni fin qui osservate nel numero e nei rapporti numerici dei diversi elementi del legno studiato ad altezze differenti in una me- desima pianta, portano di per sè stesse a variazioni nella struttura de- finitiva del legno medesimo. Infatti mentre si può dire da una parte che in generale l'aumento del numero degli elementi vascolari verso l’alto è accompagnato quasi sempre da una diminuzione delle loro dimensioni medie, si deve d’altra parte. pur riconoscere che in non pochi casi nei quali tale aumento nu- merico è meno evidente, il risultato principale di esso che è, come si è visto, di facilitare il contatto di tutto l’apparato vascolare con un maggior numero di cellule parenchimatiche, può essere in parte rag- giunto anche con un ingrossamento dei singoli elementi. Per quanto poi ha riguardo alle cellule perivasali, ossia alle cel- lule del parenchima legnoso o dei raggi midollari che vengono in con- tatto diretto coi vasi, si è già visto che l'aumento del loro numero può essere dovuto o semplicemente all'aumento del numero dei vasi, o alle aumentate dimensioni di questi, o a diminuzione delle loro dimensioni medesime, od anche a disposizione speciale raggiata, intorno ad ogui vaso (Tav. VII, fig. 2). Anche la tendenza che si nota nei raggi midollari a diventare più fitti verso l’alto porta ad una diversità di struttura complessiva del legno. Dove i raggi midollari sono più numerosi, è quasi costante il contatto decli elementi vascolari con essi !: lo si è visto per un ramo di rosa (pag. 487, e Tav. VI, fig. 9 e 10) passando dalla base alla metà del ramo, e lo si vede anche nelle figure 1 e 2 della Tav. IV che rappresentano due sezioni di legno di Prunus prese a diversa al- tezza di un medesimo tronco. —- È qui a notarsi che in alto mentre i ! Facendo delle sezioni consecutive in un legno di vite, sì da seguire il per- corso di singoli vasi, ho potuto vedere (Tav. VIII, fig. 1 e 2, e Tav. IX, fig. 1) che i vasi si spostano in mezzo al parenchima, anche se fibroso, dal quale sono cir- condati, sì da stabilire tra essi. un'sistema continuo. Ogni vaso tocca dunque in qualche sua parte, direttamente o indirettamente per mezzo di altro vaso, i raggi midollari, epperò l’osservazione qui fatta che in una data sezione quasi tutti i î vasi toccano i raggi vuol essere interpretata nel senso che più numerosi e più estesi sono i contatti dei raggi medesimi col sistema vascolare. ———_” — 503 — raggi midollari appaiono, in sezioni trasversali, più fitti, si presentano meno alti nelle sezioni tangenziali (Tav. X, fig. 3 e 4). A facilitare poi, in alto più che in basso, il contatto e, probabil- mente, gli scambi tra elementi vascolari ed elementi non vascolari del legno sono forse destinate le evidenti differenze di struttura che pre- sentano sì gli uni che gli altri. Già si è rilevato, studiando un ramo di G/ycine (pag. 487, Tav. V, fig. 1 e 2), che in alto i vasi hanno intorno a sè dei cordoni di tes- suto parenchimatico a pareti sottili, i quali mancano o sono assai più piccoli in basso. Si è pure visto in quasi tutti gli organi erbacei stu- diati (Tav. V, fig. 3 e 4 per i picciuoli fiorali di viola; Tav. V, fig. 5 e 6 per i rametti di visco; Tav. V, fig. 7 e 8 per i picciuoli fogliari di ippocastano; Tav. VII, fig. 3e 4 per i picciuoli fiorali di primula; Tav. IX, fio. 4 e 5 per i picciuoli fogliari di clematide, e Tav. IX, fig. 8 e 9 per i picciuoli fogliari di edera) che mentre nella parte superiore i fasci presentano struttura prevalentemente parenchimatica con cellule a pa- reti sottili, in basso predominano gli elementi meccanici ed anche i vasi, probabilmente per ragioni meccaniche, si formano addossati gli uni agli altri. — Caratteristica è a questo riguardo la distribuzione degli ele- menti meccanici nei peduncoli delle infiorescenze aperte! di agerato: mentre in basso (Tav. X, fig. 1) tali elementi si addossano ai vasi. sì che solo i vasi più interni rimangono circondati da cellule a pareti sot- tili; in alto (Tav. X, fig. 2) si costituiscono delle lamine di tessuto mec- canico che si alternano tra l’una e l’altra delle serie radiali di vasi di cui è costituito il fascio, in modo che i vasi rimangono per la maggior parte in contatto con cellule a pareti sottili. Strutture simili si possono osservare anche nella parte più alta degli internodi delle infiorescenze di salvia. Quanto alla struttura degli elementi vascolari, bisogna ricordare che quasi sempre, negli organi erbacei, quando in basso si sono già pre- sentate le formazioni secondarie sì che predominano gli elementi a spire serrate, o i vasi punteggiati; in alto si hanno ancora i vasi pri- mari, spirali o anulari, colla parete quasi tutta sottile. Tale differenza ! La differenza fra la struttura del sistema meccanico alla base dei pedun- coli e quella dello stesso sistema in alto è sclo evidente per le infiorescenze aperte e in piena traspirazione: nelle infiorescenze ancora chiuse e non in traspirazione non sono differenziati completamente nè il sistema vascolare nè quello meccanico ; nelle infiorescenze già passate e che più non traspirano sopraggiungono poi for- mazioni meccaniche che si addossano ai vasi anche nella parte superiore del pe- duncolo. — 504 — continua, in molti casi, a sussistere anche colla struttura definitiva: in alto i vasi spirali hanno le spire più larghe, i vasi scalariformi hanno fessure più larghe, i vasi punteggiati hanno pareti meno grosse e pun- teggiature più numerose o più larghe. Ed eguali differenze si notano tra gli elementi vascolari dei picciuoli delle foglie di C/lematis alle quali sia stata tagliata via una parte del lembo (come nelle esperienze di cui alla precedente pagina 491), e gli elementi vascolari dei picciuoli delle foglie opposte lasciate intiere: in questi ultimi, che sono percorsi da corrente traspiratoria più forte, le punteggiature dei vasi sono più numerose e più ampie. Uno dei fattori più importanti per caratterizzare la struttura dei legni è la formazione dei tilli, e si è già visto nel fusto di MeXa (alla precedente pagina 443, colla Tav. III, fig. 1 e 2) che pure essa è in relazione colla intensità della corrente traspiratoria. Anche il numero dei vasi ostruiti da tilli varia alle diverse altezze di un fusto: lo si è visto per le robinie alla precedente pagina 498, ed anzi si è visto come tali variazioni possono essere provocate 0 mo- dificate anche sperimentalmente. Pare che la formazione dei tilli, pro- vocata indubbiamente da condizioni speciali di pressione osmotica delle cellule perivasali, possa contribuire anch’ essa a cambiare i rapporti numerici dei diversi elementi del legno alle diverse altezze di un fusto. ‘ Così, riferendomi alle esperienze fatte con robinie cui si riferiscono i dati alla pagina 498 già citata, ho visto che nelle piante normali di controllo, percorse da una corrente traspiratoria normale, i tilli comin- ciano ad apparire, nei grossi vasi del legno primaverile dell’annata, prima alla base dei fusto che in alto (alla metà di luglio il 2°, dei detti vasi, alla base, ne era già ostruito; mentre in alto non se ne ve- deva ancora nessuno): la loro comparsa contribuisce dunque a diminuire in basso il numero complessivo dei vasi attivi (e per conseguenza anche il numero complessivo delle cellule perivasali) e dà maggior risalto alla sproporzione numerica di elementi tra la parte più alta e la parte più bassa dei tronchi. Nelle piante capitozzate invece, percorse da una cor- rente traspiratoria debole e nelle quali la sproporzione numerica di cui sopra non appare necessaria; come pure nelle piante private di una parte del loro alburno alla base, percorse da una corrente traspiratoria forte ma nelle quali la sproporzione numerica è già stata creata arti- ficialmente coll’asportazione di buona parte degli elementi inferiori, in queste piante alla metà di luglio i tilli compaiono già in alto mentre non si vedono ancora in basso. Analoghe differenze notai anche in agosto e consegnai nella citata (pe tabella alla pagina 498. Fin che alla fine di agosto col sopraggiungere di giornate fredde, umide e nebbiose e coll’arresto completo della tras- pirazione, la formazione dei tilli seguì prima attivamente nella parte più alta delle piante normali di controllo e in quella più bassa delle piante capitozzate, e poi si presentò uniforme lungo i tronchi di tutte le piante studiate. La diversa pressione osmotica dei succhi vegetali ad altezze differenti di un medesimo organo. Come varia, a seconda dell’altezza, la struttura del parenchima xi- lemico, varia pure il contenuto delle sue cellule. Negli organi erbacei nei quali in alto predominano ancora le formazioni primarie è più ab- bondante che in basso, in tali cellule, il protoplasma (lo si vede con frontando, nella Tavola VII, la fig. 4 colla fig. 3); negli organi legnosi spesso in alto l’amido è sostituito dallo zucchero o si trasforma in zucchero prima che in basso. Accade pertanto spesse volte che studiando i preparati posti in glicerina si nota tra le cellule perivasali delle parti più basse e quelle delle parti più alte di un medesimo organo una certa differenza nel grado di plasmolisi, la quale fa pensare ad una maggiore pressione osmotica delle cellule più in alto. Per accertare meglio tale differenza ed in qualche modo misurarla, ho fatto ricerche crioscopiche su succhi spremuti "da diversi organi erbacei o legnosi di piante diversissime, confrontando in modo speciale i succhi ricavati dalla parte inferiore degli organi studiati con quelli ri- cavati dalla parte superiore. Per quanto, specialmente negli organi erbacei, il succo spremuto da un organo non sia che in minima parte quello con- tenuto nell’interno delle cellule perivasali, pure, data la facilità colla quale le tensioni osmotiche delle singole cellule di un dato tessuto o di tessuti vicini si equilibrano, dalle determinazioni fatte si potrà avere un cri- terio del ripartirsi delle pressioni osmotiche tra le diverse parti di una pianta o di un organo; il che vale specialmente per le ricerche fatte su organi legnosi, pei quali, allontanati tutti gli altri tessuti, i succhi studiati vennero sempre spremuti unicamente da legno, epperò sono quelli contenuti soltanto o nei vasi o nelle cellule del parenchima xilemico. Gli organi studiati erano ridotti in piccoli pezzi, poi pressati con un torchio meccanico al quale veniva applicata sempre, per le osser- — 506 — vazioni di confronto, la medesima forza. Il liquido ottenuto era filtrato e poi fatto congelare nell’apparecchio Beckmann per determinarne il punto crioscopico, seguendo tutte le norme che si dànno per l’uso di un tale apparecchio. Ecco i risultati delle osservazioni fatte in tal modo: | Punto di | | congelamento | vesti | ; 3 | ORGANI ERBAOEI. IE RS | 1. Pieciuoli fiorali di geranio, colti nel pomeriggio di una gior- | | nata soleggiata di agosto e tagliati a mezzo per studiare | | separatamente le metà inferiori e le metà superiori. . . | 0.42 | 0.46 | 2. Picciuoli fogliari di tropeolo, colti alle ore 8 ant. di una | giornata calda di agosto e trattati e studiati come i pre- | CERERE IERI PMR I 1 ene NOS MOIO 2. Altri picciuoli fogliari come i precedenti colti il giorno sue- CORSIVO Ta, IOrO IRA DIN IE SIA 0.62 | 0.64 | | 8. Altri pieciuoli fogliari come i precedenti, colti lo stesso giorno ma nel pomeriggio, ossia in condizioni di attiva traspirazione, fogliare) eri AR 0.70 | 0.74 4. Picciuoli fiorali di agerato, colti alle ore 8 ant. di un giorno soleggiato di agosto e studiati come nei casi precedenti . | 0.28 | 0.34 5. Picciuoli fiorali di dalia, colti alle ore 8 di una giornata so- | leggiata di agosto e tagliati in modo da buttar via le parti | mediane e studiare separatamente le parti inferiori e le pari gFuperioriasg, ed Lo gi MIRA O 0.51 | 0.52 6. Altri pieciuoli fiorali di dalia, colti nel pomeriggio dello stesso giorno, quando la traspirazione era molto attiva, e studiati Nel tMedesIMONMOdOME- N ee a 0,48 | 0.57 ES . Picciuoli fogliari di Pueraria japonica, colti alle ore 11 di una giornata calda di agosto e tagliati in modo da buttar viu i rigonfiamenti basali e le parti mediane e da studiare poi separatamente le porzioni inferiori e le superiori . . | 0.27 | 0.32 ORGANI LEGNOSI. 8. Rami dell'annata di rose, lunghi ognuno da m. 1,50 a m. 2,50, colti alle ore 8 di una giornata soleggiata di agosto, spo- gliati della corteccia, tagliati in modo da buttar via la | parte più alta erbacea, la parte mediana e da studiare | separatamente le porzioni più basse e quelle già comple- tamente lignificate un metro circa più in alto delle pre- CEREnti” i (0 META OT PORERTTT SE Punto di | congelamento in basso| in alto 9. Rami dell’annata di gelso, colti alle ore 8 di una giornata | calda di agosto e trattati e studiati come i precedenti. . | 042 | 0.48 10. Altri rami dell’annata di gelso, studiati come i precedenti | ma colti nel pomeriggio e in attiva traspirazione . . . . | 050 | 0.67 || | 15. Fusto di cinque anni di pruno, alto quattro metri, tagliato in una mattina di agosto, scortecciato e studiato nei due anelli esterni di legno della porzione più bassa fino ad un metro dal suolo e della porzione più alta, un metro sotto | DEI ARA RMS RT DO 16. Fusto e rami di una grossa pianta di kaki; in una giornata | nebbiosa di settembre si tagliò e studiò il legno esterno della base del fusto, e quello dei rami tre metri più in alto. . | 0.61 | 0.61 17. Fusto e rami di una grossa pianta di acero; studiati, come nell’esperienza precedente, il legno esterno alla base del | tronco e quello dei rami otto metri più in alto, in una mattina di maggio con cielo coperto . . . . . . . . . . | 0.36 | 0.32 18. Fusto e rami della stessa pianta dell’esperienza precedente, studiati nello stesso modo ma nel pomeriggio di una gior- nata calda di giugno ed in piena traspirazione . . . . .| 0.41| 0.48 19. Fusto e rami di robinia, studiati come nelle esperienze pre- cedenti a mezzogiorno di una calda giornata di giugno . | 0.54 | 0.56 Ì Risulta che il liquido spremuto dalle parti più alte ha un valore crioscopico, e quindi un potere osmotico, più elevato che il liquido spre- muto dalle parti più basse; e dal confronto dei risultati delle espe- rienze 2 e 3, 5 e 6, 9 e 10, 17 e 18 appare inoltre ben chiaro che tale differenza è maggiore quando più forte è la traspirazione e più attiva quindi deve essere la corrente traspiratoria. I risultati delle esperienze 16 e 17 che sembrano contraddire alla regola generale qui enunciata, confermano invece la grande influenza che sul fatto studiato hanno le condizioni esterne di traspirazione, in quanto essi dimostrano che se queste sono tali da non richiedere una forte corrente traspiratoria, vien meno la differenza di pressione osmo- tica tra l’alto e il basso, differenza che invece è costante quando la traspirazione è attiva. Atti dell’Ist, Bot. dell’Università di Pavia — Serie 1i — Vol. Xil, 36 Moie CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI GENERALI. Da tutte le osservazioni qui esposte, da quelle contenute nel primo contributo di queste mie ricerche, dalle moltissime altre che per eco- nomia di spazio non ho riportato ma che hanno dato risultati, come ebbi diverse volte occasione di dire, sempre in un senso, parmi si pos- sano dedurre le seguenti conclusioni: 1. In generale in un organo vegetale o in organi inseriti l’uno sull’altro, il numero degli elementi vascolari del legno attivo, ! contati nelle sezioni trasversali dell'organo o degli organi studiati, va aumen- tando dal basso in alto. Ciò può avvenire o per un maggiore sviluppo quantitativo, verso l’alto, del legno attivo medesimo ? (da misurarsi dalla superficie della sua sezione trasversale), sì che pur essendo in esso gli elementi vascolari meno fitti, il loro numero totale riesce maggiore; o per differenze qualitative, ossia per formazione più abbondante di ele- menti vascolari? i quali appaiono più fitti nelle sezioni, sì che, anche rimanendo invariata o diminuendo la massa legnosa, aumenta il loro numero totale. Talvolta si può avere contemporaneamente e l’una e l’altra cosa, cioè un aumento tanto della massa del legno attivo quanto della frequenza in essa degli elementi in questione. i Per legno attivo, se si tratta di un grosso albero legnoso, intendo soltanto l’alburno e in alcuni casi solo gli anelli più esterni di questo, in quanto gli anelli più interni e il duramen (veggasi: STRASBURGER, Bau u. Verrichtungen, ece., pag. 515 e seg.) costituiscono un legno morto che può anche decomporsi e scom- parire senza che per questo rimangano turbate le funzioni di circolazione e di nutrizione normali della pianta. ? Lo sviluppo quantitativo dell’alburno dipende da tre fattori: dal numero di anelli dai quali esso è composto, dallo spessore dei singoli anelli e dal dia- metro del fusto intorno al quale tali anelli si adagiano. Orbene è noto (ne ha dato tanti esempi Strasburger ed hanno confermato, dopo di lui, Wieler, Jaccard ed altri) che tutti e tre questi fattori possono variare in un medesimo fusto col- l’altezza. In relazione col diverso sviluppo tanto qualitativo che quantitativo del legno nelle parti più elevate e in quelle più basse di un albero, sta l'osservazione del Jost che l’attività del cambio in primavera comincia prima in alto, vicino alle gemme fogliari. è P. e. il legno delle radici, a parità di superficie di sezione. contiene di so- lito minor numero di elementi vascolari che il legno dei fusti: lo hanno consta- tato Omeis per i pini ed Hoffmann per le viti, e lo ho rilevato io pure in parec- chie delle ricerche sopra esposte. pr: Me Si ato Il fenomeno è più evidente specialmente in corrispondenza delle ramificazioni degli organi quando si confronti complessivamente tutto quello che si trova da una parte di esse con quello che esiste dalla parte opposta: nelle radici, sopra le ramificazioni, l’unica radice che deriva dalla unione di parecchie radici sottostanti contiene un maggior numero di elementi vascolari che non l’insieme di queste ultime; nei fusti invece è il complesso dei rami sopra le ramificazioni che ne contiene di più dell’asse unico sottostante dal quale i rami stessi provengono. Anche le ramificazioni delle nervature fogliari si comportano nello stesso modo. 2. L'aumento numerico degli elementi vascolari porta di per sè solo un aumento anche degli altri elementi del legno che sono in con- tatto con quelli: cellule perivasali.' 3. L'aumento numerico degli elementi perivasali verso l’alto av- viene però non nella medesima proporzione dell'aumento numerico degli elementi vascolari, in quanto esso, oltre che da questo ultimo, può ri- sultare : ; a) dall'aumento delle dimensioni degli elementi vascolari mede- simi ? i quali vengono così a presentare una più larga superficie di con- tatto alle cellule circostanti in mezzo alle quali decorrono; 5) dalla diminuzione delle dimensioni delle stesse cellule peri- vasali, si che un maggior numero di esse può addossarsi alla superficie esterna dei vasi; c) dalla loro disposizione speciale ® quasi di fianco o meglio rag- giante intorno ai vasi che toccano, sì da potere, anche se più grosse, arrivare in maggior numero fino a questi; 1 L’Hannig chiama queste cellule Mantelzellen; io ho adottato la denomina- zione, già usata da altri autori, di cellule perivasali. Nel classico lavoro di Strasburger sulle vie acquifere delle piante, si richiama spesse volte l’attenzione degli studiosi su questi elementi importanti del legno e se ne illustrano in certi casi i rapporti intimi coi vasi. Nel legno di Albizzia mo- lucana lo Strasburger ne distinse due specie. i 2? Il Sierp (Ueber die Beziehungen ewischen Individuengrisse, Organgròsse und Zellengrisse, mit besonderer Beriicksichtigung des erbliches Zwergwuchses, Prings- | heim’s; Jahrb. f. w. Bot., Bd. LI, 1913) ha già dimostrato che le dimensioni di certi elementi cellulari possono presentare sensibili oscillazioni in parti diverse di uno stesso organo e che ciò può dipendere anche da cause esterne. Per le di- mensioni degli elementi vascolari nei legni, Ewart e Rees hanno p. e. constatato che nei rami degli Eucalyptus e delle Acacia i vasi sono più brevi e più stretti che nel fusto. In altre piante io ho trovato differenze in senso opposto. Il Vadas trovò differenze costanti anche in un medesimo anello, ® Richiamo qui le disposizioni raggianti intorno ad alcuni vasi, visibili spe- — 510 — d) dalla diversa disposizione reciproca degli elementi vascolari e dei raggi midollari, spesse volte anch'essi più numerosi in alto, sì da aversi, in alto, più frequenti e più larghi contatti tra gli uni e gli altri; ! e) dalla dissociazione verso l’alto degli elementi vascolari, ® molte volte costretti in basso gli uni contro gli altri per ragioni meccaniche, sì che più facile riesce intorno ad essi l’aggruppamento degli altri ele- menti xilemici. Per tutte queste ragioni, nella maggior parte dei casi l’aumento numerico delle cellule perivasali verso l’alto ha luogo in proporzioni più forti che quello degli elementi vascolari, talvolta anzi si ha solo il primo fenomeno e non il secondo; comunque il primo appare fenomeno più costante e prevalente di fronte al secondo, il quale pare sia uni- camente da considerarsi come uno dei mezzi (il più comune ed il più efficace) destinato a contribuire all'attuazione del primo. 4. La formazione dei tilli, ostruendo un certo numero di ele- menti vascolari, può anche essa, a seconda che si inizia o procede con maggiore intensità più in basso o più in alto, contribuire a rendere più o meno sensibile la sproporzione del numero degli elementi vascolari e relative cellule perivasali tra la parte alta e la parte bassa di una pianta legnosa. * cialmente nelle parti più alte di certi organi erbacei e fissate nelle figure 12 della Tavola VI e 2 della VII. Le minori dimensioni e la disposizione diversa delle cellule perivasali sì da rendere possibile verso l’alto un maggior numero, se non assoluto almeno relativo, di esse, sono quasi costanti: perciò il numero medio delle cellule perivasali per ciascun vaso non varia, verso l’alto, come variano le dimensioni dei vasi, ma se queste aumentano, quello aumenta quasi sempre in proporzione maggiore, e se queste diminuiscono, quello diminuisce in proporzione minore. 1 Lo Strasburger (loc. cit.) attribuisce ai raggi midollari funzioni simili a quelle del parenchima legnoso, in certi casi anzi (come pel legno dei Salix) am- mette che essi possano in parte sostituire il parenchima medesimo. Il Nicoloff ha di recente dimostrata l’importanza dei raggi midollari nel legno delle piante le- gnose {in certi casi - e perfino 5 della massa legnosa è formata dai raggi] ed ha illustrato i larghi contatti ed i rapporti più intimi tra essi ed i vasi. ? La dissociazione e l'isolamento degli elementi vascolari verso l’alto si no- tano specialmente negli organi erbacei e per le formazioni primarie. Io li ho già rilevati costantemente per i fasci xilemici che dalle radici delle piantine in ger- minazione salgono a condurre l’acqua alle teneri foglie cotiledonari (veggasi : Prima e Seconda contribuzione allo studio del passaggio dalla radice al fusto; Atti d. Ist. Bot. di Pavia, Ser. 11, Vol. vi, 1898 e 1899). i ? Il fatto richiamato dal Mer che la formazione dei tilli è caratteristica della duraminizzazione (0 trasformazione in duramen) del legno, la quale comincia di so- iii — doll 5. Oltre che per il maggior numero di elementi vascolari e pe- rivasali, illegno della parte più alta di un organo o sistema di organi si distingue da quello della parte più bassa per le seguenti particola- rità di struttura che sembrano destinate a rendere più attivi gli scambi tra gli elementi vascolari e le loro cellule perivasali; a) le cellule perivasali, o almeno un maggior numero di esse, hanno membrana meno ispessita e contenuto più denso e diverso dal contenuto delle cellule perivasali più basse; ! 5) gli elementi vascolari hanno pareti meno grosse e punteggia— ture più larghe e più frequenti che in basso. ? 6. I succhi contenuti nella parte superiore di un organo erbaceo o nel legno attivo della parte più alta di una pianta legnosa, hanno potere osmotico più elevato di quelli contenuti nelle parti più basse cor- rispondenti. * lito in basso, mentre fa escludere l’ipotesi di Alten che i tilli abbiano una fun- zione importante nel trasporto dell’acqua, ci dice pure che i primi vasi a diven-- tare inutilizzabili in seguito a tale formazione sono queili più bassi. Anche l’Alten del resto ha osservato che i tilli si formano, in moltissime piante, prima nelle radici che nel fusto, e le eccezioni notate da Dòrries si possono forse spiegare per le condizioni di debole traspirazione nelle quali vivevano, come specie di sotto- bosco, le liane da quest’ultimo studiate. ! Anche lo Czapek (Biochemie der Pflanzen, Jena, 1905) riferisce che nei ‘legni della parte più alta degli alberi le ceneri si presentano diverse da quelle dei legni più bassi. V’è però proprio differenza nel contenuto in sostanze orga- niche delle cellule vive: il Fischer lo rilevò notando che alla primavera l’amido scompare dalle cellule del parenchima legnoso prima in alto che in basso. ? Ciò si verifica specialmente negli organi erbacei o all’estremità degli or- gani legnosi dove in alto le formazioni secondarie si assottigliano e per riduzione. e sostituzione graduale di elementi si prolungano nel legno primario, con vasi spirali ed anulari a spira o ad anelli molto larghi. Però differenze, benchè piccole, sì possono osservare anche negli organi a struttura definitiva. 5 Una maggiore pressione osmotica nelle parti più alte di certi organi e di certe piante rispetto alle parti più basse, fu già osservata, indipendentemente dal problema che noi studiamo, mediante accurate ricerche di crioscopia dal CAVARA (Risultati di una serie di ricerche crioscopiche sui vegetali; Contrib. d. Biol. Veg., Palermo, 1905) e dal TRINCHIERI (Su le variazioni de la pressione osmotica negli organi della Salpichroa rhomboidea; Boll. d. R. Ort. Bot. di Napoli, Vol. 11, 1909). Simile osservazione fu fatta, con ricerche sulla conducibilità elettrica, dalla signo- rina Mameli per le foglie di Agave (Sulla conducibilità elettrica dei succhi e dei tessuti vegetali; Atti lst. Bot. di Pavia, Ser. 11, Vol. x1r, 1908). Con maggiore riferimento al problema della corrente traspiratoria, il Larmor, nel 1905, ammise che nella corona degli alberi i succhi sono sempre più concen- trati che nelle parti più basse; E. Pringsheim, nel 1906, non trovò mai nei ve- getali una forza osmotica inferiore in alto a quella esistente alla base, per lo più Pi — 512 — 7. Tutte Je predette differenze, e le relative sproporzioni che si sono Viste tra le une e le altre, variano col variare delle condizioni di traspirazione e appaiono più evidenti quanto più attiva è la corrente traspiratoria dalla quale è percorso l’organo o il sistema di organi stu- diato. Esse dunque sono tanto più distinte quanto più le condizioni esterne nelle quali si è sviluppato o funziona il legno sono favorevoli alla traspirazione, e quindi : a) al sole e in ambiente asciutto ed aerato, più che all'ombra e in ambiente umido; * anzi ne ha trovato una superiore del 10 al 15 p. 100; Schecher osservò che le condizioni osmotiche nelle foglie cambiano in modo che l’acqua passa sempre da un organo a pressione osmotica minore ad uno con pressione maggiore. Il Dixon fece una serie di ricerche per constatare l’alta pressione osmotica delle foglie, e più recentemente, nel 1912, l’Hannig dimostrò col metodo della .plasmolisi (e le sue ricerche ebbero la conferma anche dello Snell) che la pressione osmotica nei tessuti delle radici è sempre inferiore a quella che si può osservare nelle cellule delle foglie. Le mie ricerche sui legni colmano in parte la lacuna che lo stesso Haunig diceva rimanere nello studio degli organi intermedì tra foglie e radici, La prevalenza della pressione osmotica degli organi superiori su quella degli inferiori fu constatata anche per le piante parassite ed i loro ospiti: per le Oro- banche dal NicoLosi-RoncatI (Licerche su la conduttività elettrica e la pressione osmotica nei vegetali; Boll. d. R. Ort. Bot. di Napoli, Vol. 11, 1907), e per le epifite in genere dal SENN (Der osmotische Druck einiger Epiphyten und Parasiten; Verh. Natur. Ges. in Basel, xxIv, 1913). 1 Che la formazione qualitativa e quantitativa del legno (spessore degli anelli. e diverso sviluppo in essi del legno primaverile ed autunnale) sia in stretto rap- porto colle condizioni esterne di umidità e di traspirazione, risulta già dai lavori di Henry, Mer, Wieler, Kovessi, Friedrich ed altri, come pure risultano dipendenti dalle condizioni esterne di traspirazione la produzione quantitativa e la disposi- zione delle cellule del parenchima legnoso (Kny), quella dei raggi midollari (Hartig), quella degli elementi vascolari e le dimensioni di questi (Lutz, Jost, Ewart, Hartig, Eberhardt,. ecc.) e finalmente anche la pressione osmotica dei tessuti (Trinchieri, Dixon, Drabbe e Lake). È per l’influenza delle condizioni speciali di traspirazione che si spiegano le speciali strutture e le proprietà biologiche speciali delle piante di certi habitat, quali p. e. il maggior numero, a parità di superficie di sezione, dei vasi nel legno delle piante alpine confrontato col legno di piante della stessa specie ma crescenti in pianura (Lazniewski e Rosenthal), ed il più elevato valore crioscopico dei succhi delle prime in confronto con quelli delle seconde (Marie e Gatin). Per la stessa ragione il FrmronG e il Livineston (The relation of the osmotic pressure of the cell sap in plants to arid habitats; Plant World, x1v, 1911) trovarono pressioni osmotiche speciali nelle piante di luoghi aridi. Veggasi pure a tale proposito: GoLa, Saggio di una teoria osmotica dell’edafismo, Ann. di Bo- tanica, VIII, 1910. Le mie ricerche aggiungono che tali effetti delle condizioni diverse di tra- spirazione si presentano nel loro complesso più nelle parti alte degli organi o si- stemi di organi, che nelle parti basse, 23 PE — bla— 5) di pieno giorno, più che al mattino o di notte; ! c) nella stagione calda, più che in primavera e autunno; ? ‘d) quando la superficie degli organi traspiratorî ai quali il legno è destinato è ampia, più che quando gli organi stessi sono ridotti, ep- però: nelle piante con tutte le loro foglie, più che in quelle spogliate o capitozzate 5; nei picciuoli delle foglie a lembo intiero, più che in 1 Oltre che dalle prime ricerche del Kraus e di altri, la variazione della pressione osmetica nei tessuti vegetali durante i diversi periodi della giornata e in relazione colle condizioni di traspirazione, risulta anche da più recenti ricerche di Fiepor ( Untersuchungen iiber die Erscheinung des Blutungsdruckes in den Tropen ; Sitzsb. d. k. Ak. d. Wiss. in Wien, Bd. cvir, 1898). Anche per queste variazioni le mie ricerche aggiungono che esse hanno luogo in misura diversa nella parte alta e nella parte bassa di un medesimo organo o sistema di organi, e che la sproporzione è maggiore nei periodi nei quali più forte è la traspirazione. ? Anche l’Hartig ha già rilevato che nei diversi periodi dell’anno varia la produzione numerica dei vasi come variano (Montemartini) la qualità del legno formato, la grossezza dei vasi e (Dixon) la pressione osmotica dei tessuti circo- stanti. Anche queste variazioni però hanno luogo in misura diversa alle diverse altezze di un organo o sistema di organi e la differenza è maggiore nei periodi nei quali più forte è la traspirazione. 8 A parte la stretta relazione tra lo sviluppo degli organi fogliari e quello del legno degli assi che li portano, relazione ampiamente illustrata dal Jost e dal Véochting, è già stato pure osservato che l’amputazione di parte o di tutto il si- stema fogliare si può ripercuotere anche nelle parti più basse e fino nel sistema radicale della pianta, sia provocandovi una pressione osmotica anormale (Ewart), sia con formazione di minor numero di vasi e raggi midollari (Flaskimper), sia con riduzione del parenchima (Vòchting). — Sono in relazione colla presenza (nor- male e non modificata artificialmente) di una maggiore o minore quantità di fo- glie e collo sviluppo più o meno forte della chioma in traspirazione, le differenze di struttura osservate da Simon tra gli alberi sempreverdi e con traspirazione quasi continua (distribuzione quasi uniforme degli elementi vascolari) e quelli a foglie caduche (con elementi vascolari accumulati e più grossi nella parte di legno che si forma quando la corrente traspiratoria è più attiva). Lo stesso dicasi delle differenze tra i legni di piante della medesima specie ma di diversa grossezza, nelle quali (Omeis) i vasi sono più grossi e più numerosi dove la chioma è più sviluppata: tali differenze corrispondono a quelle da me trovate tra rami grossi e piccoli di una medesima pianta e rilevate da Kny tra gli anelli di un medesimo fusto legnoso (gli anelli formatisi quando la chioma aveva raggiunto il suo sviluppo maggiore sono anche i più ricchi di vasi). Può essere qui ricordato. il fatto che i fusti delle liane, i quali rimangono sottili e non sviluppano parti meccaniche perchè sono sostenuti dalle altre piante alle quali si appoggiono, formano (Strasburger e Schenk) pochissimo duramen ed hanno elementi vivi fin quasi al midollo: il legno degli arbusti invece (Kanngiesser e Leiningen) dovendo servire a piante con chioma pochissimo sviluppata ha anelli sottilissimi, con pochi elementi tanto vascolari che parenchimatici. CRI quelli delle foglie a lembo in parte tagliato; ! nei peduncoli dei fiori completamente aperti e in piena traspirazione, più che in quelli dei bot- toni fiorali ancora chiusi o di fiori già sfioriti; negli assi delle infio- rescenze con molti fiori. più che in quelli con numero limitato di fiori. Esse differenze inoltre scompaiono o si convertono quando per spo- stamento o per capovolgimento di rami, o con disposizioui speciali, come nel caso degli innesti per approssimazione, © si inverte la corrente tras- piratoria. Riassumendo: le modificazioni quantitative e qualitative che hanno luogo nel legno alle diverse altezze di un organo o di un sistema di organi, combinandosi tra loro nei modi più diversi a seconda delle specie e, in una stessa specie, a seconda degli individui ed in relazione alle condizioni esterne, talora sommandosi nei loro effetti e talora neutra- lizzandosi, tendono nel loro complesso ad aumentare verso l’alto la parte x viva del legno e più precisamente la parte di essa che è in rapporto più intimo cogli elementi vascolari morti, misurata appunto dal numero delle sue cellule che toccano direttamente tali elementi. # Contempora- neamente la struttura dei singoli elementi ed il loro contenuto si mo- 1 Che il taglio di una parte dellembo fogliare provochi una riduzione nella formazione dei vasi fu già da me osservato (Sulla relazione tra lo sviluppo della lamina fogliare e quello dello xilema delle traccie e nervature corrispondenti; Atti Ist. Bot. di Pavia, Ser. 11, Vol. x, 1904) e confermato da SNELL (Die Beziehungen zwischen der Blattentwicklung und der Ausbildung von verholzten Elementen im Epicotyl von Phaseolus multiftorus; Ber. d. d. bot. Ges.. Bd. xxrx, 1911). Qui ho dimostrato che più ancora del numero dei vasi varia il numero delle cellule pe- rivasali del parenchima xilemico e.che tale numero diminuisce specialmente nella parte più alta del picciuolo delle foglie a lembo tagliato, mentre nelle foglie a lembo intiero è invece in aumento. ? Lo SrRASBURGER (loc. cit., pag. 944) parlando delle piante ad innesto per approssimazione, pur avendo constatato l’inversione della corrente traspiratoria, esprime dei dubbi sopra la possibilità di inversione della polarità dei tessuti. La sig." Mameli la ha dimostrata per i tessuti rizogeni ai nodi del fusto di Iresine Herbstii; ed io la ho constatata anche nell’attività cambiale, o meglio nella spropor- zione numerica delle cellule perivasali lungo il fusto, passando dal basso all’alto. A proposito di inversione di corrente traspiratoria è interessante ricordare che il Mayer ha potuto constatarla nei fusti di girasole solo quando ne venivano rotte e danneggiate alcune radici, quasi che fosse dovuta alla formazione di nuovi organi, giovani ed a forte tensione osmotica, provocata dalle lesioni al sistema radicale. ® Dixon e Marshall misurarono la quantità degli elementi vivi del legno in confronto a quella degli elementi non vivi o vascolari, dalla superficie da essi ri- spettivamente occupata nelle sezioni trasversali del legno medesimo. Io credo sia più importante determinare il numero delle cellule vive ognuna delle quali rap- le drintn - 515 — dificano divenendo indici di seambî più attivi, in alto, tra vasi e cellule che li circondano. E tutto ciò (tanto l’anmento numerico degli elementi vivi perivasali verso l'alto, quanto gli indizî di scambî più attivi tra essi ed i vasi) è tanto più visibile quanto più attiva è la corrente tras- piratoria dalla quale è percorso il legno studiato. Quale contributo portano alla soluzione del problema della salita dell’acqua nelle piante, i risultati delle mie esperienze ed osservazioni? È noto che nella sua pregevole monografia sulle vie acquifere, nella quale ha raccolto tanto materiale di osservazioni anatomiche e fisiolo- giche, lo Strasburger ha lasciato il problema insoluto. ! Abbandonata, in seguito alla migliore conoscenza della struttura e delle proprietà fisiche degli elementi tracheali, l'ipotesi che si tratti di semplice fenomeno fisico di ascensione di liquidi in tubi capillari, ipo- tesi che solo debolmente fu sostenuta ancora dal Bòihm mentre il Mayer, pur dando grande importanza all’azione della capillarità, si accosta alla teoria presentata più tardi da Askenasy; dimostrate insufficienti, per il modo secondo il quale avviene il fenomeno, tanto la forza di imbibi- zione di Sachs, alla quale fa accenno ancora soltanto il Vines, quanto la pressione osmotica delle radici cui ha pensato ancora come causa principale Borggreve; la constatazione di tanti ed intimi rapporti anato- mici e fisiologici (Fischer) tra i diversi elementi del legno pareva dovesse dare maggior valore alla ipotesi di Godlewski secondo la quale la sa- lita dei liquidi nelle piante avverrebbe specialmente per l’azione delle cellule vive del legno. Se non che lo stesso Strasburger fu indotto a com- battere tale ipotesi, sia perchè non è riuscito a trovare nella struttura delle cellule vive dei raggi midollari o del parenchima xilemico indizio alcuno della loro funzione come organi di aspirazione o di pressione di presenta un sistema osmotico a sè, e penso anzi che sarebbe ancora più impor- tante tener conto non soltanto del numero complessivo delle cellule perivasali, ma anche della loro qualità distinguendo quelle parenchimatose da quelle fibrose e da quelle che fanno parte dei raggi midollari, il che in qualche caso in parte si è fatto (si è visto, p. e., che in alto abbondano di più, attorno ai vasi, gli ele- menti parenchimatosi ed i raggi midollari). Comunque però, a differenza di Dixon e Marshall io ho rivolto le mie ri- cerche più che a fissare le proporzioni reciproche tra parte viva e parte morta del legno attivo, a determinare se e come tali proporzioni variano a diverse altezze di un medesimo organo o sistema di organi. 1! Numerosissimi sono i lavori nei quali è data la storia più o meno detta- gliata di questo argomento, epperò io più che una esposizione bibliografica mi li- miterò a fare un esame critico delle diverse ipotesi, rimettendomi per maggiori notizie storiche specialmente ai due lavori di Strasburger e al riassunto pubbli- cato dal Dixon nel Progressus rei botanicae., — ble — acqua dai vasi o nei vasi, sia specialmente perchè uccidendo col calore v con veleni le parti inferiori di certi fusti vide che la corrente traspi- ratoria può salire egualmente attraverso di esse alle parti superiori della pianta che continuano a vegetare ed a traspirare: concluse per- tanto affermando che il fenomeno della salita dei liquidi nelle piante è fenomeno puramente fisico e non vitale; non precisò però bene quale sia la forza operante ed in qual modo operi. Sempre escludendo la partecipazione al fenomeno di elementi vivi ed appoggiandosi alle esperienze qui sopra esposte di Strasburger, Dixon eJoly in Inghilterra e quasi contemporaneamente Askenasy in Germania proposero una teoria che sviluppata poi e formulata con maggiore chia- rezza e sostenuta dal Dixon e dai suoi collaboratori è conusciuta col nome di teoria della coesione dell’acqua od anche teoria della tensione ed è, sì può dire, la più completa per quanto riguarda la indicazione precisa di una forza che certamente, anche se non sola, ha una grande importanza nel fenomeno di cui ci occupiamo, Secondo questa teoria, l’acqua che durante la traspirazione abban- dona in forma di vapore le membrane delle cellule del mesofillo fogliare, vi è sostituita, per forza di imbibizione, da altra acqua richiamata dal succo cellulare interno, il quale diventa così più denso ed osmotica- mente più attivo e va ad esercitare un’azione di assorbimento, che viene trasmessa da cellula a cellula, sopra l’acqua contenuta nelle vicine vie acquifere. Tale azione assorbente (Saugkraft) sviluppata dalle cellule fogliari in traspirazione, e che secondo Pfeffer può essere considerata come proveniente dall'energia solare, è la forza principale che deter- mina la salita dei liquidi lungo i fusti, però essa agisce non come forza aspirante in concorso colla pressione atmosferica, sibbene come forza di trazione sulle piccolissime colonne di acqua che dentro le vie tra- cleali formano un sistema continuo dalle foglie alle radici, tenuto insieme dalla coesione dell’acqua medesima (non occorre, secondo Dixon, pensare all’adesione dell’acqua colle pareti dei vasi, come ha pensato Askenasy) che è fortissima. i A conferma di ciò Steinbrinck fece uma serie di ricerche intese a misurare tale forza di coesione e dimostrò che l’acqua in forma di fi- lamenti di due millimetri di spessore e con una velocità di due centi- metri per secondo è capace di sopportare una pressione di quattro at- mosfere e può anche arrivare a cinque se i filamenti sono più sottili. E quanto alla forza di assorbimento (Saugkraft) esercitata dalle foglie, mentre Vines vide che essa è proporzionale al numero delle foglie, Renner rilevò che in certe foglie avvizzite essa può raggiungere fino il valore di 10 e 20 atmosfere e (il Renner confermò in questo le espe- — 517 — rienze di Strasburger) può trasmettersi anche attraverso il legno morto, sì che niun dubbio dovrebbe più nutrirsi che essa non possa farsi sen- tire dalle foglie fino alle radici. Si fecero però a questa teoria parecchie obbiezioni alle quali non si può completamente rispondere. I vasi non sono pieni sempre di acqua, ma contengono molte bolle d’aria (Pappenheim), spesso anzi sono pieni d’aria sì che mancano (Ursprung, 1913) i filamenti continui di acqua colle necessarie proprietà coesive. La resistenza poi che incontrereb- bero le colonne d’acqua e di bolle d’aria a scorrere entro le vie acqui- fere dei fusti sarebbe grandissima e non proporzionale solo alla lun- ghezza dei fusti medesimi (Curtis): Ewart, Janse, Maillefer ed altri hanno studiato in modo speciale tale resistenza ed hanno calcolato che per vincerla si richiederebbe una forza corrispondente alla pressione di una colonna d’acqua alta 5-7 ed anche 10 volte il fusto studiato, così che per gli alberi più alti si richiederebbe una forza fino di 100 at- mosfere, corrispondente ad una forza osmotica impossibile a trovarsi nelle foglie. Inoltre tanto Ewart che Leclerc du Sablon constatarono che le pressioni esistenti nei legni a diverse altezze, sono indipendenti da posto a posto, il che non potrebbe essere se si trattasse di un si- stema idrostatico continuo e se le colonne liquide nei vasi non fossero sostenute dai vasi stessi. E nemmeno rimasero senza critiche ed obbiezioni le esperienze di Strasburger, ! confermate poi anche dal Renner e da altri, sopra la sa- lita dei liquidi attraverso porzioni morte di legno. Ursprung, Reinders, Roshardt, Smith e parecchi altri ripetendo le esperienze osservarono infatti che è bensì vero che le parti superiori delle piante dopo che ne è stata uccisa la base possono continuare a ricevere acqua attraverso i tessuti morti, ma è pur vero che il fenomeno dura solo un tempo più o meno limitato passato il quale tutta la pianta avvizzisce e muore. A tale obbiezione rispose il Dixon che in questi casi la morte delle parti più alte non è dovuta a mancanza di acqua ma ad intossicazione dell’acqua che arriva alle foglie attraverso i tessuti morti ed in via di alterazione, ell in tale senso Overton dimostrò infatti che quando la morte delle parti inferiori invece che dall'acqua calda è prodotta da veleni fissatori che ne arrestano le ulteriori alterazioni, allora le parti superiori pos- sono continuare a ricevere sufficiente quantità di acqua per un periodo di tempo molto lungo. ! Anche Prerrer (Energetik, ecc., pag. 262) invocava un po’ di esame cri- tico su queste esperienze: « doch ist in diesen Versuchen nicht die ausreichende Umsicht und Kritik angelegt, durch welche sie allein beweiskràftig werden konnten ». — bier= Mancano però sempre le ricerche quantitative che dovrebbero dirci se nelle condizioni create dalle esperienze in esame l’acqua sale nella quantità e colla velocità normali, se cioè il fenomeno che ha luogo nel legno morto, prima che si alteri, è identico a quello che si svolge con- tinuamente nel legno vivo. ! Secondo Reinders si tratterebbe di due fenomeni diversi e che sia veramente così si è indotti a crederlo anche dalle ricerche di Kosaroff il quale, dopo avere visto che la salita dell’acqua nelle piaate può es- sere influenzata dalla pressione del biossido di carbonio intorno al fusto, ? dimostrò che anche la temperatura del fusto o delle radici esercita una azione sensibile su di essa, ma tale azione è ben diversa a seconda che gli organi stessi sono ancora vivi o furono in precedenza avvelenati; così che pare proprio, secondo il Kosaroff. che il trasporto dell’acqua nei fusti di- penda da due fattori: uno fisico (la trazione proveniente dalle foglie), sul quale è piccola l’azione del biossido di carbonio e della temperatura intorno ai fusti studiati; l’altro biologico (l’azione delle cellule vive del legno), sul quale le condizioni esterne esercitano maggiore influenza. Non si potrebbe spiegare altrimenti il fatto che il fenomeno si compie nel legno giovane e ancora vivo e non in quello più vecchio e morto. I rapporti anatomici intimi tra cellule vive (specialmente dei raggi midollari) ed elementi tracheali confermano l’ipotesi di una partecipa- zione delle prime al sollevamento dell’acqua, perchè non basta a spie- garli l'affermazione di Dixon e Marshall che essi siano solo destinati a versare nelle vie acquifere le sostanze organiche immagazzinate nella corteccia per farle trasportare verso l’alto. L'ipotesi, già prima di Godlewski ed ora accolta anche nei trattati più recenti, venne meglio studiata e formulata dal Janse e dallo Schwen- dener, secondo i quali alla salita dell’acqua nelle piante contribuireb- bero contemporaneamente tre forze distinte: ! Io penso che non basti dimostrare che un fenomeno può avvenire per poter poi sostenere che esso avviene sempre e normalmente. Così l’Ursprung (1906) ha dimostrato che l’acqua può salire nei fusti in quantità sufficiente anche senza gli strati più esterni del legno, ma questo non può indurci ad escludere che questi strati sono invece quelli nei quali normalmente si compie più attivameute la fun- zione. Così pure Bokorny ha visto in certi casi che l’acqua può salire anche lungo semplici cordoni di prosenchima, ma da questo non possiamo arrivare fino a soste- nere l’inutilità degli elementi tracheali. ? Da osservazioni simili sull’influenza del biossido di carbonio il Joly (1896) fu indotto ad ammettere l’importanza dell’attività vitale delle cellule vive delle foglie, nello sviluppare la forza di assorbimento destinata, secondo la teoria di Dixon, a sollevare l’acqua, — 519 — a) la pressione delle radici, che può spingere l’acqua ad altezze più o meno sensibili a seconda delle condizioni nelle quali opera; b) la forza di trazione (Saugkraft) esercitata dalle foglie, come hanno dimostrato Dixon ed i suoi collaboratori, e la cui azione può farsi sentire verso il basso, fino ad una certa distanza, nelle vie acquifere, anche attraverso porzioni di legno morto; c) la forza di sollevamento delle cellule vive del legno (Hedungs- kraft), che, distribuita a diverse altezze lungo tutte le vie acquifere, agisce normalmente dove non arriva direttamente dal basso la pres- sione delle radici, o non giunge dall’alto la aspirazione delle foglie. Come funzionano nello sviluppare tale forza le cellule vive del legno? Il problema è ancora insoluto. Alcuni hanno loro attribuito fun- zioni secondarie quali quelle di mantenere sgombre le vie acquifere (Ursprung) o di assorbire a tempo opportuno le bolle d’aria che si for- mano in esse (Joly e Saposchnikow). Il Fuchs ha pensato invece che esse, per una speciale e non uniforme distribuzione interna di sostanze osmotiche, possano assorbire l’acqua da una parte ed espellerla dall’altra funzionando quasi come vere e piccole pompe aspiranti e prementi, e l’idea del Fuchs fu pure sostenuta dal Janse il quale precisò meglio che le sostanze osmotiche in questione sarebbero fermenti idrolitici. ! Ad una azione di tal natura induce a credere anche la difficoltà che si incontra per invertire la corrente e la minore velocità (Thoday e Sykes) delle correnti invertite. Certo queste cellule agiscono per la loro forza osmotica ed in virtù della loro tensione superficiale, costituiscono col loro insieme un sistema osmotico strettamente dipendente, come dimostra la formazione dei tilli in relazione alla attività della corrente traspiratoria, dalla pressione esistente nei vasi, sistema attraverso il quale si fanno sentire gli squi- libri che si verificano nelle singole parti. Non so se si possa dire, come disse il Vines delle foglie a proposito della Saugkraft da esse esercitata, che l’azione loro sia tanto più forte quanto più esse sono numerose; certo, il fatto che esse in alto diven- 1 L'importanza degli enzimi per la pressione osmotica delle cellule e per il movimento dell’acqua nei tessuti vegetali risulta anche da ricerche recenti del GiGLioLI: Della probabile funzione degli olii essenziali e di altri prodotti volatili delle piante quale causa di movimento dei succhi nei tessuti viventi; Rend. R. Ace. d. Lincei, Classe Scienze, xx, 1911. Veggasi anche: GIGLIOLI e QUARTAROLI, Della probabile azione enzimica nel promuovere accumulazione di acqua e pressione osmo- tica nei tessuti vegetali: Atti R. Acc. d. Lincei, Ser. v, Vol. xvI, 1907. tivi o qualitativi nel Rot non ni esser'e reno come dd n) solo delle speciali condizioni di pressione del cambio, ! ma deve essere ritenuto connesso alla loro funzione. Pavia, Istituto Botanico, 20 aprile 1915. vin! 1J. BnAUVERIA (Action de la pression osmotique du milieu sur la forme et la structure des plantes; Rev. gén. de Botanique, Paris, 1911) dimostrò come anche delle semplici differenze di concentrazione delle soluzioni nutritizie possono far cambiare lo sviluppo quantitativo del legno; vide però che a concentrazioni mag ua giori (come si hanno nelle parti più alte della pianta) dovrebbe corrispondere mag- giore quantità di elementi tracheali e minore sviluppo di parenchima. ; — 521 — BIBLIOGRAFIA' ALTEN (v.) 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Porzioni di sezioni trasversali della parte esterna del legno di Ricîmus zanzibariensis nel fusto principale appena sotto la prima ramifica- zione (fig. 1, con 7 vasi che sono in contatto complessivamente con 54 elementi, ossia con una media di 7,71 cellule perivasali per ogni vaso), e alla base di uno dei rami (fig. 3, con 8 vasi con un totale di 72 cellule perivasali, ossia in media 9 per ogni vaso). Ingr. 110 d. 2 e 4. Porzioni di sezioni trasversali della parte esterna del legno di Thea chinensis sotto il primo ramo (fig. 2, con 27 vasi con un totale di 136 cellule perivasali, ossia una media di 5,03 per ogni vaso), ed appena sopra di esso (fig. 4, con 36 vasi ed un complesso di 190 cellule perivasali, ossia una media di 5,27 per ogni vaso). v= vasi. Ingr. 255 d. 5 e 6. Porzioni periferiche di legno di Celtis australis nella radice appena sotto il colletto (fig. 5, con 10 raggi midollari) e nel fusto appena sopra il colletto (fig. 6, con 14 raggi midollari) (schematico). Ingr. 110 d. TavoLa II 1, 2 e 3. Porzioni di sezioni trasversali di legno di giovane pianta di Acer pseudoplatanus in corrispondenza al limite tra l’anello esterno e quello immediatamente sottostante, e nella radice appena sotto il colletto (fig. 1, con tre soli raggi midollari e con soli tre vasi aventi tutti insieme 18 cellule perivasali, ossia una media di 6 per ogni vaso); nel fusto appena sopra il colletto (fig. 2, con 7 raggi midol- lari e 5 vasi con un complesso di 84 cellule perivasali, ossia 6,8 in media per ogni vaso); e nel fusto stesso, 35 centimetri più in alto e sotto i primi grossi rami (fig. 3, con 6 raggi midollari e 10 vasi aventi in totale 88 cellule perivasali, ossia in media 8,8 per ogni vaso). È da osservare che anche le cellule dei raggi midollari e dell’anello interno erano piene di amido: furono disegnate vuote per farle meglio distinguere. Ingr, 255 d, — 530 — TavoLa III. Fig. 1 e 2. Porzioni di sezioni dell’anello esterno del legno di Melia Azedarach nella parte più alta del tronco: fig. 1, dal lato nel quale l’alburno è sottile e composto di due soli anelli (anche l’anello disegnato ha uno spessore minore e ben sei dei suoi vasi primaverili sono occu- pati da tilli gommosi); fig. 2, dal lato nel quale l’alburno è più grosso e composto di tre anelli (anche l’anello disegnato è più grosso, sì che non si è potuto comprendere nella figura il cambio, e solo tre dei vasi primaverili sono ostruiti da tilli (un po’ schematico). Ingr. 95 d. Tavora IV. Fig. 1 e 2. Porzioni di sezioni trasversali di fusto di Prunus domestica in corri- spondenza al limite tra l’anello esterno e l’anello sottostante del legno, alla base del tronco (fig. 1, con 3 raggi midollari e 26 vasi aventi un totale di 250 cellule perivasali, ossia in media 9,61 per ogni vaso) e nella sua parte superiore (fig. 2, con 4 raggi midollari e 37 vasi aventi un totale di 362 cellule perivasali, ossia in media 9,18 per ogni vaso). Ingr. 150 d. TavoLa V. Fig. 1 e 2. Porzioni di sezioni trasversali del legno esterno di un ramo di un anno di glicine, vicino alla base (fig. 1) e due metri più in alto (fig. 2, con zone più sviluppate di parenchima cireumvasale). Ingr. 185 d. 3 e 4, Sezioni trasversali di un fascio del peduncolo di un fiore di Viola tricolor, alla base del peduncolo medesimo (fig. 3, con 34 vasi ad- dossati tra loro aventi un complesso di 50 cellule perivasali, ossia in media 1,47 per ogni vaso) e in alto, mezzo centimetro sotto il fiore (fig. 4, con soli 18 vasi dissociati tra loro, aventi un complesso di 58 cellule perivasali, ossia in media 3,22 per ogni vaso). Ingr, 195 d. 5 e 6. Porzioni di sezioni trasversali di legno in rametto di visco, alla base del ramo medesimo (fig. 5, con elementi vascolari addossati, 43 con complessivamente 37 cellule perivasali, ossia in media meno di una per vaso) e più in alto, mezzo centimetro sotto la ramificazione (fig. 6, con elementi più dissociati, solo 16 aventi complessivamente 35 cellule perivasali, ossia in media 2,18 per ogni vaso). Ingr, 115 d. » 7 e 8. Porzioni mediane di sezioni trasversali del fascio dorsale di picciuolo fogliare di ippocastano, alla base del picciuolo medesimo appena sopra il rigonfiamento basilare (fig. 7, con elementi vascolari addossati e circondati da parenchima a pareti grosse, 23 aventi complessiva- mente 121 cellule perivasali, ossia in media 5,26 per ciascun vaso) e in alto a un centimetro di distanza dal lembo (fig. 8, con elementi “ — 531 — vascolari più dissociati e circondati da parenchima a pareti sottili, 26 aventi complessivamente 132 cellule perivasali, ossia in media 5,08 per ogni vaso). v = elementi vascolari, Ingr. 160 d, TavoLa VI, 2. Sezioni trasversali del fascio dorsale di un picciuolo fogliare di pianta di viola mammola sviluppata all’ombra e in condizioni di debole traspirazione, alla base del picciuolo medesimo (fig. 1, con 18 vasi e 2 cellule perivasali, ossia 4 in media per ogni vaso) e in alto, a mezzo centimetro di distanza dal lembo (fig. 2, con 14 vasi e 52 cellule perivasali, ossia 3,71 in media per vaso). Ingr. 145 d. » 3 e 4. Sezioni come sopra, ma per una pianta sviluppata al sole e in attiva traspirazione, alla base del picciuolo (fig. 3, con 43 vasi e 80 cellule perivasali, ossia 1,86 in media per ciascun vaso) e in alto (fig. 4, con 39 vasi e 84 cellule perivasali, ossia in media 2,86 per ogni vaso). Ingr. 145 d. Al sole e in condizioni di attiva traspirazione dunque, non solo i vasi, e quindi anche le cellule perivasali, sono molto più nume- rosi che all’ombra e in condizioni di traspirazione assai deboli, ma passando dalla base alla parte più alta del picciuolo, benchè dimi- nuisca il numero assoluto dei vasi aumenta il numero assoluto delle cellule perivasali ed aumenta anche il loro numero relativo per ogni vaso, ciò che non si verifica se la traspirazione è debole. » 5-8. Idem, idem per picciuoli di foglie di tropeolo cresciute all’ombra e a de- bole traspirazione o al sole e in traspirazione molto forte: fig. 5, alla base di picciuolo di foglia cresciuta all’ombra (con 5 vasi e 23 cellule perivasali, ossia in media 4,6 per ogni vaso); fig. 6, in alto della stessa foglia (con 6 vasi e 30 cellule perivasali, ossia 5 in media per ogni vaso); fig. 7, alla base di picciuolo di foglia cre- sciuta al sole (con 7 vasi e 36 cellule perivasali, ossia 5,16 in media per ogni vaso); fig. 8, in alto della stessa foglia (con 9 vasi e 62 cellule perivasali, ossia 6,9 in media per ogni vaso). Ingr. 145 d. Qui anche nella foglia all’ombra, passando dal basso all’alto, è aumentato il numero tanto dei vasi che delle cellule perivasali, ma nella foglia al sole e in più attiva traspirazione tale aumento, spe- cialmente per le cellule perivasali, è avvenuto in proporzione molto più forte. » 9 e 10. Porzioni di sezioni trasversali di ramo di un anno di rosa, alla base (fig. 9, con 8 vasi uno solo in contatto con un raggio midollare e che hanno complessivamente 59 cellule perivasali, ossia in media 7,37 ciascuno) e un metro e mezzo più in alto (fig. 10, con 8 vasi dei quali ben 6 toccano un raggio midollare e che hanno comples- sivamente 74 cell. periv., ossia in media 9,25 ciascuno). Ingr. 185 d. » ll e 12. Porzioni di sezione trasversale dello xilema di un fascio laterale di picciuolo fogliare di sedano, alla base del picciuolo medesimo (fig. 11, con 40 vasi aventi complessivamente 146 cellule perivasali, ossia 3,65 in media per ogni vaso) e venti centimetri più in alto (fig. 12, con 29 vasi aventi complessivamente 168 cellule perivasali, con una » Fig. » Fig. — 532 — media di 5,79 per ogni vaso). Nella fig. 12 è molto più distinta, in confronto alla 11, la disposizione delle cellule perivasali raggiante intorno a molti vasi. Ingr. 105 d. TavoLa VII. 1 e 2. Sezioni trasversali di fascio dorsale in un picciuolo fogliare di Oxalis esculenta, alla base del picciuolo medesimo (fig. 1, con 24 vasi aventi complessivamente 164 cellule perivasali, ossia in media 6,83 per ogni vaso) e in alto, a mezzo centimetro di distanza dal lembo (fig. 2, con 29 vasi aventi complessivamente 233 cellule perivasali, con una media di 8,03 per ogni vaso). In alto è più distinta che in basso la disposizione delle cellule perivasali raggiante intorno a molti vasi. Ingr. 160 d. 3 e d. Sezioni trasversali di xilema mediano di fascio di picciuolo di infio- rescenza di Primula, alla base del picciuolo medesimo (fig. 3, con 19 vasi e un complesso di 61 cellule perivasali, ossia in media 3,21 per ogni vaso), e più in alto, mezzo centimetro sotto l’inserzione dei peduncoli fiorali (fig. 4, con 11 vasi e un complesso di 44 cel- lule perivasali, ossia in media 4 per ogni vaso). In alto le cellule perivasali ed in generale tutte le cellule del parenchima xilemico hanno contenuto più denso. Ingr. 345 d. 5 e 6. Sezioni trasversali dello xilema di un fascio di picciuolo fogliare di Arum italicum, alla base del pieciuolo medesimo (fig. 5, con 18 vasi ed un complesso di 47 cellule perivasali, ossia 2,61 in media per ciascun vaso) e più in alto, vicino al lembo (fig. 6, con 23 vasi ed un complesso di 77 cellule perivasali, ossia 3,99 in media per ciascun vaso). Ingr. 160 d. TavoLa VIIE. 1 e 2. Porzioni di sezioni trasversali di legno di tralcio di vite fatte l’una (fig. 2) un millimetro e mezzo più in alto dell’altra per il percorso e la connessione tra i vasi grossi ed i piccoli. Ingr. 145 d. 3 e 4. Sezioni trasversali del fascio centrale di picciuolo fogliare di capelve- nere, alla base del picciuolo medesimo (fig. 3) ed in alto, un cen- timetro sotto le prime ramificazioni secondarie (fig. 4, con uno xi- lema più allargato, sì da presentare maggior contatto col parenchima cireumxilemico) (schematico). Ingr. 80 d. 3 TavoLa IX. 1. Sezione trasversale di legno di vite un millimetro e mezzo più in alto di quella cui si riferisce la figura 2 della tavola precedente. 2 e 3. Sezioni trasversali del legno di fascio dorsale di picciuolo di una fo- glia di Clematis cui era stata tagliata una parte del lembo, alla base ad un centimetro dalla inserzione sul ramo (fig. 2, con 26 vasi aventi un complesso di 71 cellule perivasali, ossia 2,73 in media È per ciascun vaso) e in alto a mezzo centimetro dal lembo residuo | (fig. 3, con soli 14 vasi aventi un complesso di sole 49 cellule pe- rivasali, ossia 3,5 in media per ogni vaso). Ingr. 160 d. Fig. 4 e 5. Sezioni trasversali del legno di fascio dorsale nel picciuolo della foglia opposta alla precedente ma lasciata intatta, fatte alle medesime al- tezze che nella foglia precedente, in basso (fig. 4, con 21 vasi aventi un complesso di 67 cellule perivasali, ossia 3,19 in media per ogni vaso) e in alto (fig. 5, con 18 vasi aventi un complesso di 68 cel- lule perivasali, ossia 3,77 in media per ogni vaso). Qui dove il lembo era intiero e quindi la traspirazione più forte, non solo si ha maggior numero di vasi e di cellule perivasali che nella foglia precedente a lembo dimezzato, ma passando dalla base del picciuolo alla parte alta si vede che aumenta il numero assoluto delle cel- lule perivasali che invece diminuisce nella foglia precedente. Ingr. 160 d. i » 6-9. Idem, idem di picciuoli di due foglie vicine tra loro di edera, una il cui lembo era stato dimezzato (fig. 6, alla base, con 20 vasi e 28 cel- ‘ lule perivasali, con una media di 1,4 per ogni vaso, e fig. 7, in alto, con 38 vasi e 33 cellule perivasali, con una media di meno di una per ogni vaso), mentre l’altra era stata lasciata col lembo intiero (fig. 8, alla base, con 24 vasi e 32 cellule perivasali, con una media di 1,38 per ogni vaso, e fig. 9, in alto, con 25 vasi e 38 cellule perivasali, con una media di 1,48 per ogni vaso). Anche qui, dove il lembo era rimasto intiero sì da dar luogo ad una tra- spirazione più attiva che nella foglia a lembo dimezzato, l’aumento delle cellule perivasali passando dalla parte più bassa a quella più alta del picciuolo, è stato più marcato tanto in senso assoluto che in senso relativo al numero dei vasi. Ingr. 430 d. TavoLa X. Fig. 1 e 2. Sezioni trasversali di fascio in picciuolo di infiorescenza di agerato : un centimetro sopra la base (fig. 1) e più in alto, 2 centimetri sotto i fiori (fig. 2). In alto gli elementi meccanici non si addos- sano ai vasi ma sono disposti in lamine raggianti intervasali, sì che vicino ai vasi rimangono cellule parenchimatose a pareti sot- tili. Ingr. 160 d. » 3 e 4. Porzioni di sezioni tangenziali del legno esterno di un ramo di un anno di rosa: alla base (fig. 3) e un metro e mezzo più in alto (fig. 4). In alto i raggi midollari sono più bassi, ma più numerosi e toccano in maggior numero gli elementi vascolari. sj : DISSI re Atti dell Ist° Botanico Univ. di Pavia Vol.XII Tav. [ f Folli Fig. 2. n | elpisica ER IURUARÀ: Bea (E oe Vaso Deisacneaten * ATI Bi DM) i TESI i a È a ESE LOVg] lCTZIA 4°) \\ = O Masi 0: ERSLH (RL ti Rae 0, io: STIA nr nes Ro a To Ce. DI A To a Ito HD SS 0 D:) More (] 1 1 { Usa: IE A OI LORO Gg. ' ,r ì i | ( Lit Tacchinardi e Ferrani Pavia - Lo Montemartini - Anatomia delle vie acquifere Atti dell Ist° Botanico Univ. di Pavia Vol.MI Tav.Il \af 9, O, jo od £ 2) (Fe CR) 39°) %, Z\_/ f 3 o C@lc) È 098 0% E fra \ 0;0 IDEE do 0. uu sr OS I | oo TA dd. Lit Tacchinardì e Ferrari Pavia - L.Montemartini - Anatomia delle vie acquifere Atti dell Ist° Botanico Univ. di Pavia Vol.MI FOLODO IRE - 13 L. Montemartini - Anatomia delle vie acquifere 4 n - © 05 OI te SS x ra) e). e 0, = FREO8 h, \ UL / 2 di n A s A | OS Lit Tacchinardì e Ferrari Pavia \> L. Montemartin - Anatomia delle vie acquifere fiadell'Ist Botanico Univ di Pavia VeLXI Fig.l. TS SS OTT Le 0000 Tav.VI. Atti dell Ist° Botanico Univ. di Pavia Vol. XII. TAR TON ON TA È L. Montemartini - Anatomia delle vie acquifere II Lo Lit Tacchinardì e Ferrarì Pavia CES Atti dell Ist° Botanico Univ. di Pavia Vol.XI. Tav.VII. {7 = Prg GS DIR a E SRR | {2 EP = a' LRZANTE ice: ERE, Pigi zio 9 TA dd LitTacchinardì e Ferrari Pavia ‘ L.Montemartini - Anatorma delle vie acquifere ’ Atti dell Ist° Botanico Univ. di Pavia Vol. XI. Tav.VII. Atti dell Ist° Botanico Univ. di Pavia Vol. MI. ur e?) i Tura 6 e USI Atti dell Ist° Botanico Univ di Pavia Vol.XMI _ td 7 NI SY 4 SAY QFWSIGFX )ZOZI: 5, ISNASZAAC ADI . CS DE OTZZIIOMNAOTC Slc SANI] STO ESTA GN a) d Li O) Î “ i < QI0)SCIV IU = 7 = \ DIC 3 MY =<{ s ATTESI TEACA|[ \l ‘ SS RAS ZSIOER < JRSL ) LAST) ASTOISQZIAC- 72000)! 3 DSL ) A %& . FARA ad ONUSS (CH a C STOC TO DI sO, = DIS O2SS SOS) (DI & = E © 29) DI LD (D "ORTO i piede Si OZ JO COZZE SASSI LitTacchinardì e Ferrari Pavia DODSSDDIOSSESSE=- L. Montemartini - Anatomia delle vie acquifere Se === SODSSSSE5 î I à Ù 4 Atti dell’Ist° Botanico Univ. di Pavia Vol.XII Tav.Xl L'Autore del. Jit.Tacchinardi a Ferrari Pavia L.Maffei- Micologia Ligustica. AHi dell'Istl Botmico Univ. di Pavia Vol. XII Turconi e Maffei - Note micologiche cali CS AT Tav XIII tanico Univ: di Pavia Vol XII b) )O AH dell'Ist | Atti dell'Ist Botanico Univ. di Pavia Vol. XII. Tav. XIV. = - = = ==" | R.Farneti-Cleistogania del Riso Lit Tacctimardì e Ferrari Pavia dia I FUNGHI PARASSITI DELLE PIANTE COLTIVATE OD UTILI ESSICCATI, DELINEATI E DESCRITTI per Giovanni BRIOSI e Fridiano CAVARA Sono finora usciti 17 fascicoli ed un altro è d’ imminente pubblicazione. Per l'acquisto rivolgersi al prof. Giovanni Briosi, Direttore dell’ Istituto Botanico di Pavia. ATTI DELL'ISTITUTO BOTANICO DELL’ UNIVERSITÀ DI PAVIA REDATTI DA GIOVANNI BRIOSI I Volume 1° con 6 tavole litografate . . . . .1888.— L. 20 — ERE PSR ed un ritratto 1892, » 40 — STAR A » » - ‘1894. —.» 40 — > 40 0:32» » »>. 1897. W 462 | » 50 » 15 » » » 1898.— » sì — » 60.» 12» » » 1900. — » 835 — vi i 90» » > -1902.— 40 — SERIE II. C BOLT % w n 1904.— >» 40 — VE S90 Gere » » 1911. — >» 30 = » 100 » 28.» » » 1907. — » 40 — SESTO 9 DI » » 1908. — » 40 — |> o > da > » » 1915.— >» (00 — » 19030 dB » » 1914.— » 40 - \ >». 140 » 20.» » » 1914,— » 40 — Fanno seguito all’ Archivio Triennale del Laboratorio Crittogamico di Pavia. Per l’acquisto rivolgersi alla Direzione dell'Istituto Botanico di Pavia. ©O° ARCHIVIO DEL LABORATORIO CRITTOGAMICO DI PAVIA CON MOLTE TAVOLE Contiene numerose note e memorie specialmente di patologia vegetale e di crittogamia del Garovaglio, del Gibelli, del Cattaneo, ecc. Yolume:I- = a prada Volume NA edo SEE Volume He JB 8 Volume Vil. 10 «cò ra Fa e Tg, ai ali ei mi per. + sez ma ki a tas Ae » PROT H G 1a gt Clae Ve Saf mA pi % ' i nik 5 Pea